Resoconto della seduta n.20 del 16/02/2016
SEDUTA N. 20 DEL 16 FEBBRAIO 2016

La seduta inizia alle ore 10,15

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 20 del 16 febbraio 2016. Do per letto il processo verbale della seduta n. 19 del 10 febbraio, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’articolo 29 del Regolamento Interno.
Comunico che è stata presentata la seguente proposta di atto amministrativo:
n. 12 in data 15 febbraio, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Approvazione del Documento strategico regionale per la programmazione unitaria dei Fondi comunitari 2014-2020”, assegnata alla II Commissione assembleare in sede referente e trasmessa al Consiglio delle Autonomie locali per l’espressione del parere di cui all’articolo 11, comma 2, lettera c) della legge regionale 10 aprile 2007 n. 4, al Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro per il parere di cui all'articolo 4, comma 1, lettera b), numero 2) della legge regionale 26 giugno 2008, n. 15 e alla I, III e IV Commissione assembleare per l'espressione del parere di cui all'articolo 68 del Regolamento interno.
E' stata presentata la seguente proposta di deliberazione:
n. 10 in data 15 febbraio, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Proposta di legge costituzionale alle Camere concernente 'Modifica dell'articolo 33 della Costituzione in materia di promozione e valorizzazione dello sport'”, assegnata alla I Commissione in sede referente e trasmessa al Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro per l'espressione del parere di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c) della l.r. 15/2008.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 83 del Consigliere Marconi “Ticket sanitario al reddito pro-capite in aiuto alle famiglie numerose”;
n. 84 dei Consiglieri Fabbri, Biancani, Traversini, Giorgini “Salvaguardia del territorio regionale dall'uso dei diserbanti chimici al di fuori delle pratiche agricole”;
n. 85 della Consigliera Leonardi “Compartecipazione alle spese sostenute per il trasporto in ambulanza a carico di chi viene soccorso perché ubriaco e/o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti”;
n. 86 dei Consiglieri Zura Puntaroni, Zaffiri, Malaigia “Rafforzamento delle misure di accesso e permanenza nelle sedi dell'Assemblea legislativa, della Giunta regionale e degli Enti e società facenti parte del sistema regionale”.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente, sull'ordine dei lavori, chiediamo il rinvio in Commissione della proposta di legge statutaria n. 26, punto 4.
Nella scorsa seduta ho detto semplicemente rinvio e, quindi, è stata riscritta all'ordine del giorno, però da parte nostra c'è la richiesta di rinviarla in Commissione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Presidente, non vedo all'ordine del giorno il question time che ho fatto io, vorrei sapere perché non è stato iscritto. Grazie.

PRESIDENTE. Ho già annunciato ai capigruppo che, per quanto riguarda i question time, sono state ammesse due interrogazioni a risposta immediata una del Consigliere Bisonni e l'altra dei Consiglieri Zura Puntaroni, Zaffiri e Malaigia.
Per quanto riguarda la sua interrogazione a risposta immediata, dopo l'istruttoria degli uffici, ho dichiarato che non è ammissibile in virtù di due articoli del Regolamento, mi riferisco al n. 108 che dice: “Il Presidente, accertato che l'interrogazione corrisponde per il suo contenuto a quanto previsto dall'articolo precedente e non è formulata in termini sconvenienti”, ho ritenuto che questa interrogazione fosse irridente nei confronti del Consiglio regionale e non l'ho ritenuta ammissibile, in più l'articolo 113 bis, dichiara che l'interrogazione a risposta immediata consiste in una sola domanda formulata in modo chiaro e conciso, senza commenti su un argomento connotato da urgenza o particolare attualità politica o istituzionale.
Ritengo che la creazione di un campo di bocce fuori dall'Aula del Consiglio non sia né urgente né tanto meno di attualità politico-istituzionale, anzi se ritiene importante e urgente un campo di bocce rispetto a tante urgenze che hanno i marchigiani, mi meraviglio della sua interrogazione.

Interrogazione n. 121 – a risposta immediata
ad iniziativa del Consigliere Bisonni
"Parere favorevole all’articolo 35 del “Sblocca Italia”

Interrogazione n. 122 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Zura Puntaroni, Zaffiri, Malaigia
"Attuazione delle disposizioni contenute nella mozione approvata in data 1 dicembre 2015 concernente la contrarietà alla realizzazione del territorio marchigiano di inceneritori previsti dall'articolo 35 del decreto legge n. 133/2014”

(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le interrogazioni a risposta immediata n. n. 121 del Consigliere Bisonni e n. 122 dei Consiglieri Zura Puntaroni, Zaffiri, Malaigia.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Relativamente all'articolo 35 dello Sblocca Italia, citato nell'interrogazione del Consigliere Bisonni, vorrei cronologicamente precisare alcune questioni e quello che la Giunta e l'Assessorato hanno fatto in questi mesi rispetto a luglio 2015, quanto abbiamo appreso del DPCM che prevedeva al suo interno un impianto di smaltimento per la regione Marche.
La Regione ha immediatamente trasmesso verbalmente in sede di riunione tecnica, il 9 settembre 2015, delle osservazioni, esprimendo fin da subito la netta contrarietà al DPCM. Per queste motivazioni: il Piano regionale esclude la termovalorizzazione nel territorio regionale; la proposta di DPCM individuava un fabbisogno di incenerimento per le Marche eccessivo in quanto non teneva conto della capacità e del tetto, che ancora dobbiamo superare, della soglia raggiunta della differenziata e, come richiesto dal Ministero, nella riunione tecnica del 9 settembre 2015 la Regione Marche ha trasmesso con nota del 29 settembre 2015 I'aggiornamento dei dati richiesti per la programmazione.
Agli inizi di dicembre 2015 il Ministero dell'Ambiente ha elaborato una nuova stesura del DPCM e purtroppo, anche in base ai dati ed alle nostre indicazioni di contrarietà che avevamo dato, veniva riportata ancora una volta la presenza sul territorio regionale di un inceneritore.
L'Assessorato all'Ambiente delle Marche ha puntualmente ribadito con nota del 17 dicembre 2015 la propria netta contrarietà alla individuazione di un impianto di incenerimento nella regione Marche. A sostegno di questa nostra contrarietà è stata trasmessa anche la mozione n. 48, votata all'unanimità dall'Assemblea legislativa in data 1 dicembre 2015, che esprimeva la propria contrarietà.
Successivamente, la Segreteria della Conferenza Stato-Regioni ha convocato una nuova riunione tecnica. In tale riunione è stata rigettata dal Ministero la richiesta della Regione Marche, e anche della Regione Umbria, di inserire emendamenti riferiti alla rettifica dei conteggi del fabbisogno di incenerimento attraverso la previsione della produzione di CSS combustibile.
L'Assessorato regionale, nella riunione in videoconferenza del 19 gennaio 2016, ha espresso il parere negativo sul punto 9) dell'ordine del giorno, motivandolo con il fatto che il Piano regionale non prevedeva la presenza di un inceneritore.
Nella Conferenza Stato-Regioni del 20 gennaio 2016 le Regioni, tra cui le Marche, hanno consegnato un nuovo documento di osservazioni e proposte esprimendo a maggioranza parere favorevole condizionato all'accoglimento delle stesse, mentre le Regioni Lombardia, Marche, Umbria, Abruzzo, Molise e Campania hanno espresso parere negativo.
In data 2 febbraio e fino a quella data la presenza dell'inceneritore nel documento, nonostante la nostra contrarietà e nonostante il nostro voto contrario in ogni sede, era rimasta tale e quale.
In data 2 febbraio 2016 il Ministero ha convocato la riunione degli Assessori all'Ambiente per la qualità dell'aria ed a margine c'è stata un'ulteriore precisazione ed un ulteriore chiarimento rispetto al documento che doveva essere portato in Conferenza Stato-Regioni qualche giorno dopo.
Ancora una volta, in quella sede, l'Assessorato ha espresso parere negativo, perché nonostante le nostre segnalazioni, le nostre precisazioni e nonostante i nostri voti contrari il documento continuava a prevedere l'inceneritore sul nostro territorio.
Questo è lo stato dell'arte, quindi non è mai cambiata la posizione di un “no” netto all'inceneritore da parte della Regione e nonostante i nostri “no” i documenti che sono stati formulati ne prevedevano tutti la presenza.
In data 4 febbraio c'è stata una possibilità che noi abbiamo cercato di cogliere, che andava nella direzione esattamente contraria a quella che si dice, che è quella di fare di tutto e di mettere in campo tutte le iniziative possibili ed immaginabili per evitare la presenza dell'inceneritore sul nostro territorio. Quindi ogni iniziativa può essere buona per …
In data 4 febbraio c'è stata la possibilità di inserire questo emendamento che prevede un accordo tra le Regioni, non a caso è stato condiviso dall'Umbria che ha la stessa nostra identica posizione, dall'Abruzzo che con noi aveva votato contro fino al giorno precedente, dal Molise e da quelle Regioni che l'inceneritore non ce l'hanno e non lo vogliono.
Il voto favorevole è condizionato, non all'inceneritore, rispetto al quale la nostra posizione non è cambiata di un millimetro, cioè è “no”, ma dobbiamo prendere atto che nonostante i nostri “no”, ribaditi in ogni sede, purtroppo per quanto riguarda le Marche l'inceneritore nel documento finale c'è, ma nell'ottica di mettere in campo tutte le iniziative possibili ed immaginabili per evitare, scongiurare la presenza dell'inceneritore, questo emendamento, ci è sembrato, potrebbe dare una possibilità in più, perché ci permetterebbe di fare un accordo con le Regioni limitrofe. Ricordo, per esempio, che i rifiuti speciali, quelli pericolosi, già da oggi, non possono essere messi in discarica, su cui noi non possiamo intervenire perché l'inceneritore non ce l'abbiamo, ed i privati fanno riferimento ad un inceneritore vicino a noi che è in provincia di Forlì. Questa cosa per quanto riguarda i privati avviene, ma vorrei che fosse chiaro e che non si creasse nella comunicazione una incertezza sulla posizione della Regione.
La Regione Marche rispetto all'inceneritore non ha cambiato minimamente posizione, continua a ribadire in ogni sede, purtroppo inascoltata, il proprio “no” ed è disponibile, e mi pare questo il senso del voto su quell'emendamento, a tentare ogni iniziativa per scongiurare la presenza e la realizzazione dell'inceneritore.
Per quanto mi riguarda vengo da una provincia che l'inceneritore ce l'aveva, il Consigliere Bisonni lo sa, e, dopo tante battaglie, è stato chiuso, figuriamoci se sono disponibile a ragionare sulla riapertura di un inceneritore.
Quello che è stato fatto va nella direzione di scongiurare questa cosa. Una possibilità in più è stata data, il 2 febbraio quando sono andato alla riunione degli Assessori non c'era, è venuta fuori il 4, e mi pare sia stato giusto coglierla al volo perché ci dà una carta in più per scongiurarlo. Non so se sono stato chiaro.

PRESIDENTE. La sua risposta vale anche per la seconda interrogazione presentata dal Gruppo Lega Nord. Non basta? Dopo replicherete.
Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Capisco il fiatone dell'Assessore perché ad arrampicarsi sugli specchi si fa fatica. Vorrei allora riportare la questione ai fatti che sono questi.
Il primo dicembre, dopo una sofferta assemblea in cui avevo presentato una mozione che poi mi è stato chiesto di ritirarla, è stata approvata una mozione presentata dal Consigliere Biancani, emendata dal sottoscritto, che prevedeva un'indicazione precisa da quest'Aula alla Giunta, al Presidente ed all'Assessore, ed era quella di andare in Conferenza Stato-Regioni ed esprimere parere contrario all'articolo 35. Questo è scritto nella mozione approvata all'unanimità.
Che cosa hanno fatto il Presidente e l'Assessore? Sono andati in Conferenza Stato-Regioni ed hanno fatto esattamente l'opposto, hanno dato parere favorevole seppur condizionato ad un emendamento e poi avremmo modo, perché io ho presentato un'altra mozione, di dimostrare punto dopo punto che non solo non risolve la questione, ma addirittura la peggiora.
Per cui signori, a questo punto, mi domando a cosa serviamo se stiamo qui in Aula ed esprimiamo un parere, ma poi veniamo completamente esautorati della nostra rappresentanza? E' meglio che andiamo a spasso! E' inutile fare la Commissione ambiente, a cosa serve? Non serve a niente, facciamo studi, approfondimenti, chiamiamo gli esperti, veniamo in Aula, decidiamo una posizione comune e poi si fa esattamente l'opposto.
I capigruppo, non vedo il Consigliere Busilacchi, non si sentono esautorati della loro rappresentanza? Cosa andiamo a fare in giro per i territori: assemblee, ascoltare i cittadini e tentare di rappresentarli, se poi il Presidente e l'Assessore fanno l'esatto opposto di quello che l'Assemblea ha stabilito?
Mi permetto di ricordare al Presidente, che voi come noi, siete rappresentanti, non potete alzarvi e fare quello che vi pare, siete rappresentanti dei cittadini, pagati dai cittadini e come tali li dovete rappresentare e rispettare, rispettare quest'Aula che avete esautorato di ogni potere.
Concludo, mi verrebbe da dire una parola che è: “vergogna”, ma non la uso, uso “bravi” perché siete riusciti a fare quello che, penso, nella storia della legislatura delle Marche nessun Presidente ha mai fatto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Dò per buona la risposta dell'Assessore Sciapichetti, tanto le domande erano simili. In 60 secondi, due analisi crude.
Mi rivolgo all’Assessore Sciapichetti che, caruccio, caruccio, ci ha detto: “Noi siamo poveretti, siamo andati lì, ci hanno fatto bau, bau, e siamo stati zitti”.
Il problema, Assessore Sciapichetti, è che lei a Pasqua 2015, nella scorsa legislatura, ha votato a favore, quindi non è credibile quando ci racconta queste cose. Non è credibile! Lei ci può raccontare quello che vuole, ma uno che non è credibile, può parlare anche un’ora, due ore, due giorni, non serve a niente.
Secondo punto. All’unanimità, con fatica, dopo quella votazione di Pasqua 2015 per la quale avevo preso contatti con tutti, perché tutti hanno buonsenso, alla fine c’è stata una votazione all’unanimità, che è molto importante.
Presidente, cosa significa la votazione all’unanimità? Significa che l’Assemblea ha delegato il Presidente, che rappresenta la Regione, che deve essere forte, perché lì non si possono fare compromessi. Capito? Perché? Renzi, che cosa fa? Commissaria la Regione se è contraria? La commissaria? La manda a casa?
Accetti il rischio di farsi mandare a casa, di farsi commissariare! Che cosa fa? Se qui la Regione risponde picche, dà le autorizzazioni per fare l'inceneritore, fra tre o quattro o cinque anni, la mandano a casa? Il suo Partito, la manda a casa? In teoria, sì, in pratica, no!
E’ grave avere espresso una votazione all’unanimità, avete fatto come .., non come vi pare, peggio! Vi siete piegati a quello che vi hanno detto! E’ questo è grave. Capito?
Si può risanare la sanità malamente, si può non attuare la difesa delle coste con le scogliere, si può fare il progetto sui trasporti pubblici sbagliato, tutto quello che vi pare, ma la salute delle persone è importante!
Noi, come me ed altri, viviamo in quella vallata da 38 anni abbiamo il cementificio, io ho toccato con mano e con la mia famiglia ho pagato pegno, perché io ho due figlie: quella piccola, nel 2008, è stata operata per un tumore, sarà stato un caso, quella grande due anni fa.
Alla fine, questa cosa è vitale! Uno che non difende gli interessi di una vallata, è nemico di quella vallata! Uno che è nemico di quella vallata, va massacrato! Presidente, non ci sono attenuanti!
Il fatto che è stato riferito e cioè che il 2 febbraio è stata detta una cosa ed il 4 è stata votata un’altra, non è possibile!
Voi non siete in grado di difendere le istanze di un milione e mezzo di abitanti! Questo è grave!
Per sei mesi ho cercato di essere equilibrato, mentre il mio collega Zaffiri è stato molto più incisivo. Equilibrato, perché ho pensato che si ottiene più con l’equilibrio ed i battibecchi non servono a niente, ma voi, a questo punto, dovete essere massacrati, non ci può essere più nessuna pietà, perché il Consiglio aveva chiesto di essere difeso in maniera intransigente e voi non l'avete fatto e non lo state facendo! Questo è grave.
Da oggi cambia tutto quanto. Questo è molto grave. Non può essere così! Se fossi stato io il Presidente sarei andato a Roma, se ci fosse stato Berlusconi, Salvini o chi altri, e sull’inceneritore avrei puntato i piedi. Non mi avrebbe fregato niente!
Mi avrebbero commissariato, mi avrebbero fucilato, ma io avrei difeso gli interessi della mia regione! Voi non sapete cos’è l’interesse della vostra regione, è ed questo che è grave. Passo e chiudo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Innanzitutto, la cosa importante è che oggi, grazie all’approvazione di quell'emendamento, nel decreto ministeriale sarà possibile non realizzare nuovi inceneritori nelle Marche. Questo è il punto interessante e politico che conta.
Quest’Aula, secondo me, ha la possibilità, e chiaramente non l’ha avuta perché l'emendamento si fa in sede di Conferenza e non altri luoghi, e lì bisogna rispondere positivamente o negativamente ad un emendamento, di recuperare questo dibattito, perché l’Assemblea non si è espressa sull'articolo 35, così come è stato votato, ma su un altro articolo 35.
Se l’articolo 35 dice una cosa, io mi esprimo; se ne dice un’altra, non posso esprimermi nella stessa maniera, quindi tutta questa filippica sul fatto che non è stata rispettata l'opinione del Consiglio regionale ...! Il Consiglio regionale si è espresso da un altro punto di vista.
Qual era la sostanza dell’espressione del Consiglio regionale? Era trovare la strada, gli strumenti, per non realizzare il termovalorizzatore nelle Marche.
Nel momento in cui, noi diamo il nostro assenso ad un emendamento, che apre questa strada, è difficile capire come non venga rispettata la volontà di quest’Aula.
Capisco che per l'opposizione sarebbe stato molto più bello un decreto ministeriale governativo che imponeva il termovalorizzatore nelle Marche e per mesi avrebbe avuto la possibilità di fare chiacchiere contro la Regione e, sulla base questa volta di una legge, quelle chiacchiere sarebbero diventate sostanza perché, giustamente, se un decreto ministeriale prevede l'impianto d’incenerimento la Regione Marche dovrebbe prevedere l'impianto, rispettando le leggi. Questo non c’è più.
Non siamo assolutamente costretti a prevedere l'impianto e possiamo fare, attraverso accordi interregionali, quello che molto bene ha detto l’Assessore, lo stiamo già praticando, in questo momento si sta praticando ed è la strada che ci permette di uscire da quella determinazione.
La prima opportunità che c’è capitata, l’abbiamo colta, perché vede, quando nella Conferenza delle Regioni si esprime un parere, non un’intesa, lo si esprime a maggioranza. E la maggioranza delle Regioni si era già espressa favorevolmente a quella scrittura del decreto ministeriale che prevedeva l'inceneritore nelle Marche. Punto. Senza se e senza ma. Senza per e senza diviso. Grazie all’approvazione dell'emendamento, questa prospettiva si può evitare.
L'Aula può benissimo prendere cognizione di questo fatto e decidere. Visto che c’è la mozione e ci sono altri atti, potrà dire se preferisce la versione che aveva già il parere favorevole di 14 Regioni, quindi già approvata, che è quella della previsione del termovalorizzatore, oppure se preferisce una scrittura di quel decreto ministeriale che ci apre una strada per non farlo, quindi sulle cose, sui fatti e non sui no o sui si, a priori.
Comunicativamente, capisco, era molto più semplice dire no. No comunque, no fin che c’è, ma se quel no non avesse prodotto alcun effetto ed oggi ci saremmo trovati con una legge che prevedeva il termovalorizzatore, avremmo fatto dei passi in avanti, rispetto alla salute e a tutto il resto? O il passo in avanti lo facciamo se abbiamo una strada per evitare quell’impianto? Per me, il passo in avanti è quando abbiamo una strada normativa per evitarlo. Questo è il passo in avanti!
Il suo passo in avanti era avere l’obbligo di realizzarlo! Questo era il suo passo in avanti, e poi è lei quello che tutela la salute e noi quelli che non la tuteliamo?
Questi sono i fatti, sono nelle carte, sono scritti. C’è il testo prima dell’emendamento e c’è il testo dopo l’emendamento, c’è quello che prevedeva la legge prima e c’è quello che prevede la legge dopo!
Confrontate i due testi e dite quello che preferite! Faccio qui l’emendamento! Preferite l’obbligo del termovalorizzatore o preferite una legge che non ne dà l’obbligo in termini assoluti? Deciderà lei, alzando la mano, quale delle due preferisce.
E’ chiaro che di fronte ad una volontà del Governo, della maggioranza delle Regioni - guarda caso di quelle che già hanno gli impianti - di dire che tutti devono bruciare nel loro territorio i rifiuti che producono, che non vanno alla raccolta differenziata e prima di andare in discarica, perché questa è la realtà, noi abbiamo fatto fronte comune con quelle Regioni, guarda caso che non hanno impianti, che non li vogliono fare, che condividono con noi le stesse strategie, e siamo rimasti lì con loro, a portare avanti un percorso di chi ha un’altra filosofia. Questo è successo, niente di più né meno.
Oggi abbiamo la strada. Se non avessimo accolto quel percorso, ci sarebbe stato semplicemente l'obbligo di farlo e rimaneva la disobbedienza civile. Per me che governo, gli atti, le leggi una volta che sono tali, i decreti ministeriali, gli atti legislativi, li devo rispettare. Sarà un viziaccio brutto, quest’idea che la legge vada rispettata. Capisco che nel nostro Paese possa essere visto con un’ombra di sospetto, chi ha quest’idea così malsana.
Preferisco che quel decreto ministeriale sia uscito con un’impostazione che ci dà una strada per fare una battaglia vera, dentro la norma, rispettando le leggi e impegnandoci al massimo, perché questo è il punto, perché, alla data in cui andremo a verificare annualmente lo stato di progressione dei nostri Piani, non ci siano o siano costantemente ridotte le condizioni per rendere aperta la strada a chi, invece, vuole realizzare questi impianti.
Quello starà a noi, alle aziende, agli ambiti ottimali, fare sì che, attraverso la pianificazione, la realizzazione degli impianti, l’incentivazione della raccolta differenziata di qualità, si possa evitare, non avere le condizioni, per realizzare questi impianti.
Oggi la legge ce lo permette, prima era semplicemente: “Dovete prevedere l’impianto”. Punto. Noi siamo usciti da questa prospettiva.
Capisco, lo ripeto, fossi nell'opposizione, avrei gioito, ma essendo attento, coscienzioso e rispettoso della volontà di quest’Aula, che si espresse in maniera contraria agli impianti, abbiamo sostenuto quella strada che ci permette di evitarlo.
Questo è stato il lavoro. L'Aula può benissimo, quando arriverà la mozione del Consigliere Bisonni, intervenire, e quindi far sapere qual è la sua volontà, non rispetto al vecchio articolo 35, ma rispetto alla sua nuova dicitura.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

LUIGI ZURA PUNTARONI. Presidente Ceriscioli, le cose belle, carine, non funzionano. Se vivremo a lungo, voglio vedere come andrà a finire fra qualche anno, e comunque non sono le Regioni che hanno deciso questo o quell’altro, da dietro, a Roma, c’è qualcuno che ha fatto sentire i “dindini”.
Qualche grande impresario, c’è qualche nome che gira, uno potrebbe essere, non so, un grande Gruppo che ha già interessi nell’incenerimento nei paesi dell’est che vuole fare una filiera integrata tra Toscana, Umbria e Marche. Quando al Governo, a Roma, fanno sentire i “dindini”, le Regioni non contano niente! Capito?
Noi abbiamo voglia a stare qui a disquisire ed a dibattere, ma serve il muro contro muro. Disquisire e dibattere quando la legge viene rispettata, ma quando non viene rispettata, noi siamo impotenti, allora tocca tirare fuori i denti, tirar fuori gli attributi, come si dice. Passo e chiudo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Voglio dire una cosa: con la prossima interrogazione e mozione avremo più tempo per discutere e dimostreremo che quello che sta dicendo il Presidente non è affatto scontato, nella maniera più assoluta, anzi corriamo dei rischi superiori.
Questo, tra parentesi, apre la strada all'incenerimento del CSS e poi spiegherò anche il perché, per cui quando ci sarà modo, perché adesso questo è un question time, quindi i tempi sono ristretti, dimostreremo che quello che è stato detto qui non corrisponde affatto a delle certezze, nella maniera più assoluta.
Ripeto e concludo, le era stato dato un mandato e questo lei non lo ha rispettato e anche se la maggioranza avesse comunque approvato quell'emendamento, lei avrebbe dovuto, come la Lombardia e la Campania, mantenere la sua posizione e dire di no.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Avremo modo di approfondire quando ci sarà la mozione in Aula.
E' rinviata al prossimo Consiglio l'interrogazione n. 109 del Consigliere Rapa.

Interrogazione n. 110
ad iniziativa del Consigliere Maggi
"Funzioni amministrative esercitate dalle Province”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 110 del Consigliere Maggi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Rispondo volentieri all'interrogazione del Consigliere Maggi e dico subito che si va nella direzione dalla stessa auspicata.
In merito a questo atto concernente: "Funzioni amministrative esercitate dalle Province" si rileva quanto segue.
Come previsto dall'articolo 3 della legge regionale 13/2015, modificato con l'articolo 17 della legge regionale 28/2015, deve essere approvata entro il 31 marzo 2016 la deliberazione concernente il concreto trasferimento delle funzioni provinciali oggetto di riordino e dei rapporti giuridici correlati, sentito il parere del CAL, del CREL e delle Province stesse.
A seguito di specifico incontro tenutosi il 22 gennaio scorso, sono stati individuati due gruppi di lavoro, tecnico e contabile, finalizzando il loro operato al celere trasferimento delle funzioni non fondamentali dalle Province alla Regione Marche.
Il gruppo di lavoro tecnico, coordinato dal Direttore del Dipartimento di Protezione Civile, sta curando lo svolgimento delle operazioni tecniche finalizzate al compimento degli incarichi sopra detti e produrrà, entro il 18 febbraio, una relazione specifica sulle proprietà e sulle condizioni delle sedi decentrate, comprese le relative dotazioni strumentali.
Al 15 febbraio sono stati ultimati tutti i primi sopralluoghi disposti presso le cinque Province marchigiane.
Anticipando in questa sede alcuni contenuti della relazione e con riferimento all'immobile in via Ruggeri di Ancona, di cui all'interrogazione in oggetto, si è riscontrato quanto segue:
Ancona, via Ruggeri - sede uffici amministrativi - Proprietà INPS.
Canone di locazione attuale circa € 400.000 annui, riferito però all'intero immobile e da dover quindi ridurre sensibilmente sia per le condizioni attuali di mercato, sia per la consistente minore superficie occupata dagli uffici oggetto di trasferimento alla Regione (1/3 dell'attuale).
Personale in servizio circa 100 unità.
L'immobile di via Ruggeri ad Ancona, ove è collocato un gran numero di dipendenti, è destinato a ricevere in pratica tutte le funzioni non fondamentali trasferite alla Regione (Difesa del suolo, Formazione, eccetera).
Certamente occorre coniugare la continuità dell'azione amministrativa, contestualmente al trasferimento effettivo delle funzioni, con la massima economia gestionale possibile.
La Regione valuterà, anche alla luce di quanto verrà dichiarato rispetto alla situazione immobiliare dell'8 aprile 2014 (data di entrata in vigore della legge Delrio), se la situazione oggi prospettata dalla Provincia di Ancona sia quella inderogabile per la presa in carico delle funzioni.
Voglio dire, tra l'altro, che sia per Ancona, ma per tutte le altre Province la situazione ai fini del trasferimento delle funzioni, del patrimonio, dei rapporti attivi e passivi e dei beni mobiliari dovrà essere fotografata alla data dell'8 aprile 2014, data di entrata in vigore della legge Delrio.
Dico questo perché quella è la situazione che vale. Se dopo l'8 aprile, per avventura, qualche Provincia avesse trasferito il personale che esercitava funzioni non fondamentali da una sede ad un'altra, noi ci prendiamo quel che dicono loro, ma è evidente che la fotografia sarà quella dell'8 aprile.
In ogni caso per quanto riguarda la fattispecie di che trattasi verrà preventivamente valutato:
1. la possibilità di utilizzare il personale, oggetto di trasferimento dalla Provincia di Ancona, presso le sedi esistenti di proprietà della Regione Marche;
2. l'utilizzo, ad esempio, del personale addetto alle “funzioni generali di supporto”, pari a circa 20 unità, presso le sedi ordinarie dei servizi regionali;
3. la possibilità di attuare subito una situazione transitoria con radicale ed immediata riduzione dei fitti, sia per congruità di mercato che per diminuite estensioni delle superfici, ma con l'obiettivo prioritario della collocazione di tutto il personale in tempi rapidi nel patrimonio immobiliare regionale, nell'ottica più generale della dismissione dei fitti di locazione con riutilizzo delle risorse così economizzate su versanti più proficui per la collettività regionale, come condivisibilmente auspicato dal Consigliere Maggi.
L'indirizzo politico della Giunta regionale - coerente con le esigenze di contenimento della spesa e con i relativi vincoli finanziari, nonché con le decisioni già da tempo assunte per dismettere tutte le locazioni passive della Regione e degli enti dipendenti ed agenzie - è di non subentrare nelle locazioni passive, compresa quella di che trattasi, allestendo gli uffici in sedi di proprietà regionale, nel quadro di una razionalizzazione delle sedi decentrate regionali, che diverranno polifunzionali, sulla base di una prestabilita tempistica. A tal fine, il Gruppo di lavoro elaborerà proposte, che formeranno il contenuto della deliberazione regionale da approvare entro il 31 marzo 2016.
Ho dovuto argomentare a lungo perché queste risposte restano agli atti, ma la sintesi della risposta è che si va nella direzione condivisibilmente auspicata dal Consigliere Maggi. Tradotto e sintetizzato: nell'immediato lì ci sono 100 dipendenti, alcuni andranno subito e contestualmente all'effettivo trasferimento fino al 31 marzo in sedi regionali, altri ci andranno immediatamente dopo. Stiamo già valutando alcuni immobili - penso di poterlo dire, fuori dalla risposta formale, in quest'Aula - ad esempio quelli di proprietà dell'Asur presso l'ex Cras di Ancona per collocare tutto il personale dipendente in edifici di proprietà regionale.
E' evidente che, se per fare questo ci vorrà qualche giorno, qualche settimana, al massimo un paio di mesi, per quel tempo il canone di affitto verrà drasticamente ridotto tenuto conto del valore di mercato e tenuto conto che oggi occupiamo quasi un terzo dell'immobile.
L'obiettivo della Regione, come ho detto poc'anzi, è quello di non subentrare in nessuno dei fitti passivi delle Province, da nessuna parte, non solo, ma anche dismettere, come stiamo facendo, i fitti passivi nostri, delle agenzie e degli enti dipendenti, cito l'Asur, dove è già stata inviata disdetta, l'Assam, l'Arpam ed i vari uffici dislocati sul territorio regionale.
Questo è un obiettivo prioritario della Giunta regionale che io mi sono dato come Assessore al patrimonio nonché Assessore al bilancio.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Ringrazio l'Assessore Cesetti. La risposta sicuramente è stata esauriente, ma voglio puntualizzare che in effetti nonostante i segnali che vengono dalla maggioranza e dall'Ufficio di Presidenza di ignorare completamente l'opposizione, l'opposizione ha la sua funzione.
Mi sto riferendo alla mozione sull'inceneritore che è stata completamente disattesa ed al Presidente che non ammette le interrogazioni del question time della minoranza e non ammette il parere della Corte dei Conti che noi più volte abbiamo richiesto sull'assunzione dei tre dirigenti.
Nonostante questo, l'opposizione e il Movimento 5 Stelle continuano a fare la loro funzione, la loro funzione di controllo e di contributo e questo contributo per quanto riguarda le Province è stato importante.
Quando ho formulato questa mozione sugli uffici della Provincia di Via Ruggeri pensavo che sul sito della Giunta, cliccando una frase particolare, venissero fuori gli afflitti, le stanze occupate, il numero dei dipendenti provinciali allocati nell'immobile, così non è stato.
Alcuni ci hanno detto che dopo la presentazione di questa mozione sono partiti dirigenti e impiegati della Regione a contare quanti dipendenti erano dentro la Regione, quante stanze venivano occupate. E' stato fatto un lavoro manuale per vedere la consistenza di coloro che erano all'interno di questo edificio.
L'Assessore Cesetti dice che l'affitto è intorno ai 400.000 euro all'anno e sono occupate poche stanze di quell'edificio, quindi non è stato ridotto, se non dopo la richiesta e la puntualizzazione della minoranza.
Ci risulta, Assessore, che le informazioni che le hanno date non siano estremamente corrette, a noi risulta che, dei 100 dipendenti che sono negli uffici di Via Ruggeri, ce ne sono la metà, non 100, ma circa la metà. Forse i funzionari che sono andati a contarli li hanno visti 2, 3 volte per cui il conteggio è poco attendibile.
La funzione della minoranza è una funzione di controllo, è una funzione di sostegno a questa maggioranza che a volte sembra un po', non ce l'ho con lei per carità, “dilettanti allo sbaraglio”. “Dilettanti allo sbaraglio” per quanto riguarda le funzioni che deve svolgere nell'amministrare questa regione, soprattutto “dilettanti allo sbaraglio” molto condizionati, come ha detto nell'intervento il Consigliere Zura Puntaroni, da interessi di parte che non coincidono con gli interessi dei marchigiani.
Detto questo, la ringrazio e, come fanno a “Striscia la notizia”, faremo il nodo al fazzoletto; lei ha detto qualche settimana al massimo 2 mesi, ed io non ho motivo di dubitare che questa promessa che lei ha fatto sarà mantenuta. Grazie.

PRESIDENTE. Non mi risulta che il Presidente non lasci spazio all'opposizione visto che oggi ci sono state due interrogazioni, su tre, del question time dell'opposizione relative allo stesso tema, Evidentemente il terzo tema, quello della bocciofila, non era interesse dell'Aula.
Ha la parola l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Consigliere Maggi, non vada oltre il seminato, già le ho dato atto che condividevo quello che lei ha detto nella sua interrogazione, perché noi già l'abbiamo fatto.
Né la Giunta né questo Assessore, nel caso di specie, hanno bisogno degli stimoli del Movimento 5 Stelle, tant'è vero che il gruppo di lavoro è stato insediato fin dai primi giorni di gennaio per fare questi rilievi, gli obiettivi sono stati dati fin dal mese di ottobre, noi stiamo fotografando tutta la situazione per poter adottare gli atti deliberativi di attuazione della legge 13 sulla base di dati oggettivi, e non potrebbe essere diversamente.
Sotto questo aspetto non abbiamo bisogno di stimoli perché lei saprà che i primi atti di questa Giunta, assunti all'indomani dell'insediamento, sono stati proprio quelli di valorizzare il patrimonio immobiliare e razionalizzare la spesa, quindi, la riduzione delle nostre locazioni passive, degli enti dipendenti e delle agenzie. Questo è il nostro obiettivo che abbiamo attuato concretamente, figuriamoci se possiamo pensare lontanamente di subentrare a contratti di affitto di altri. Questo non esiste.
Noi lo facciamo, rivendichiamo di conoscere la materia, se del caso anche di poter impartire qualche lezione, però non ce n'è bisogno, quindi come si dice ben vengano stimoli e quant'altro, ma ovviamente non abbiamo necessità, diciamo, di particolare consulenza in siffatta materia perché la conosciamo molto bene e speriamo, con il concorso di tutti, di poter portare a casa il risultato finale che è l'oggettivo trasferimento delle funzioni non fondamentali dalle Province alla Regione. Questo è l'obiettivo, ma non è solo, l'obiettivo ultimo è quello di garantire i servizi ai cittadini della comunità regionale perché poi le funzioni non sono altro che questo, è quell'esercizio che garantisce i servizi ai cittadini.
Questo noi dobbiamo fare, senza creare disservizi. E' un esercizio complesso, anche pericoloso se vogliamo, ma noi contiamo di poterlo fare.

Interrogazione n. 111
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
"Disagi per i passeggeri della linea ferroviaria Ancona-Roma”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 111 del Consigliere Giancarli.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Il Consigliere Giancarli ci dà l'occasione di fare il punto su un problema che riguarda un tratto di linea ferroviaria di cui le competenze della Regione, come lui ben sa, non ci sono o sono scarse, però mi pare che l'interrogazione serva per tenere caldo un problema che è stato riscontrato negli anni da tanti passeggeri che da Ancona o comunque dall'entroterra si muovono per andare a Roma.
Relativamente all'oggetto della sua interrogazione, che prendeva le mosse dal ritardo del treno del 28 gennaio 2016, voglio precisare che quel treno è partito da Ancona con un ritardo di 41 minuti a causa di un guasto al sistema di sicurezza di bordo che ha reso necessaria la sostituzione con altro materiale rotabile, ed è arrivato a Roma con 47 minuti di ritardo.
Indubbiamente risulta necessario un intervento presso il Ministero delle Infrastrutture e Trenitalia al fine di superare le criticità riscontrate, sebbene iniziative del genere siano state più volte intraprese in passato senza ottenere risultati di rilievo.
Sappiamo anche che nella passata legislatura quanti sono stati gli incontri e le iniziative, ma i risultati sono stati di scarso rilievo, ciò non toglie che essendo la competenza e la linea parti integranti del contratto di servizio dell'Umbria, il sottoscritto ha preso contatti nei giorni scorsi anche con l'Assessore ai trasporti umbro per cercare di capire e di vedere l'interesse, che per la verità è scarso, di quella Regione lungo quella tratta.
In merito al rilancio del progetto per il raddoppio della linea Falconara-Orte, la Regione Marche sta predisponendo presso il Ministero il Piano delle opere strategiche in cui è ricompreso tale intervento, e la relativa richiesta di finanziamento.
Sui ritardi che si sarebbero accumulati lungo quella tratta, lei sa, perché sono state pubblicate anche dalla stampa locale, che Trenitalia ha fornito le seguenti notizie: nel periodo che va dal cambio orario del 13 dicembre al 31 gennaio si sono verificate cancellazioni di treni il giorno 2 gennaio a causa di un guasto al treno Intercity 533.
Sempre in tale periodo, dal 13 dicembre al 31 gennaio,secondo Trenitalia, i treni regionali Ancona-Roma hanno avuto un indice di puntualità del 95,9% a 5 minuti, del 99,2% a 15 minuti e del 99,7% a 30 minuti, a fronte dello standard che è del 93%.
Questi sono i dati che ci vengono forniti, però noi non possiamo fermarci a questi, sappiamo che quella è una tratta molto obsoleta ed in difficoltà, con materiale rotabile che fa servizio lungo quella tratta desueto, per quello che ci compete, noi dobbiamo continuare, come stiamo facendo, a fare pressioni su Trenitalia e su tutte istituzioni interessate perché possano essere almeno in parte attutiti quei problemi che sono annosi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Assessore la ringrazio per la risposta. Apprezzo la sua azione di creare sinergie con l'Umbria e la ringrazio anche per gli obiettivi più generali che la Regione si sta ponendo.
Come lei ha ben colto, l'obiettivo di questa interrogazione è migliorare il collegamento del capoluogo di regione, quindi di Ancona e delle Marche, con la capitale d'Italia.
La mia interrogazione era riferita ad un fatto specifico, ad un treno che era partito da Ancona ed era arrivato a Jesi con 50 minuti di ritardo e, se aveva mantenuto lo stesso tempo, era arrivato a Roma con 50 minuti di ritardo, se addirittura ne aveva accumulato altro, non lo so, però c'erano state altre interrogazioni, sempre sullo stesso tema, sulla stessa linea, anche di alcuni parlamentari marchigiani, ad esempio una del 20 gennaio a firma Lodolini, Agostini, Carrescia, Marchetti, Petrini, Ricciatti, Morali e Manzi che metteva in evidenza ritardi di un'ora, di due ore sulla linea Ancona Roma o Ravenna-Falconara Marittima-Roma.
Lei ha ben presente il quadro, con questa interrogazione non volevo soffermarmi, anche se indirettamente lo ha toccato, sul trasporto pubblico locale e sul contratto di servizio, ma volevo sollecitare e intendo ancora farlo, quindi sono attenzioni di carattere politico istituzionale, interventi rispetto al raddoppio della linea Falconara Marittima-Orte ed evidenziare la necessità, come ha detto l'Assessore, di avere materiale rotabile efficiente, moderno, in grado di rispondere ai bisogni di una mobilità sostenibile.
Credo che questa interrogazione, per quanto mi riguarda la vivo così, sia la tappa di un percorso più generale che come Istituzione dobbiamo fare per il miglioramento del trasporto su ferro nella regione ma soprattutto dalla regione a Roma.

Interpellanza n. 3
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
“Attuazione della legge regionale 22 aprile 2014 n. 7 Norme sulle misure di prevenzione e protezione dai rischi di caduta dall’alto da predisporre negli edifici per l’esecuzione dei lavori di manutenzione sulle coperture in condizioni di sicurezza”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 3 del Consigliere Giancarli.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. In occasione dell'interpellanza abbiamo verificato lo stato di avanzamento del regolamento e mi dicono che tra pochi giorni sarà pronta la bozza per l'iter.
Una prima tappa potrebbe essere nella Commissione competente per il territorio oppure nella Commissione sanità, perché anche se la responsabilità è sanitaria, di fatto il contributo è arrivato anche dalla struttura tecnica e quindi la Commissione presieduta dal Consigliere Volpini o l'altra, è indifferente, potranno esaminarla per dare atto del lavoro svolto e procedere poi all'approvazione e completare l'iter della legge.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Ringrazio il Presidente per la risposta. Tra l'altro le avevo detto che non avrei fatto più interrogazioni in tema di sanità e politiche sociali, però qui siamo in presenza di una norma legata alla sicurezza nei luoghi di lavoro, sia rispetto ai nuovi edifici che alle manutenzioni, quindi, credo che la salute, la sicurezza nei luoghi di lavoro debbano avere la priorità anche perchè questi interventi garantiscono la sicurezza in quota, ovvero l'accesso, il transito, l'esecuzione dei lavori in condizioni di sicurezza, di qui le ragioni della sollecitazione.
Questa legge è stata approvata dall'Aula nel 2014 e risponde a delle condizioni di civiltà, non aggiungo altro e la ringrazio Presidente.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Proseguiamo con le mozioni.
La mozione n. 46 è rinviata alla prossima seduta assembleare.

Mozione n. 76
ad iniziativa dei Consiglieri Busilacchi, Volpini, Giancarli
“Ospedale pediatrico Salesi”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 76 dei Consiglieri Busilacchi, Volpini, Giancarli.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Sono molto contento di questa mozione che discutiamo oggi per una serie di ragioni, che adesso dirò, ed anche per la tempistica, perchè come è noto a marzo scadrà il cofinanziamento ministeriale, quindi credo che sia utile ed urgente che l'Assemblea legislativa prenda un'iniziativa da questo punto di vista.
L'ospedale materno infantile Salesi, che esiste da più di 100 anni, è un punto di eccellenza del nostro sistema sanitario regionale, un punto di eccellenza per i servizi materno infantile ben al di là della nostra regione ed anche a livello nazionale. In effetti ha una mobilità attiva significativa, richiama bambini da tutta Italia e in particolare è un punto di riferimento anche per il centro sud. Noi non abbiamo, per esempio, nel sud, nel mezzogiorno del nostro Paese delle strutture pediatriche così all'avanguardia ed ogni giorno abbiamo tanti bambini che dal sud d'Italia vengono al Salesi.
Ha inoltre alcuni servizi di eccellenza internazionali. Ne cito uno su tutti, il tema della cardio-chirugia pediatrica. Qualche giorno fa, l'abbiamo letto, è stato confermato un primato che è veramente internazionale: un tasso di mortalità del 0%, quindi è un po' duro fare meglio.
Speriamo che l'investimento che viene fatto in queste strutture consenta di mantenere questi alti standard, anche perché potremmo essere un punto di riferimento non solo per l'Italia ma anche nell'ottica della Macroregione. Per esempio sulla cardio-chirugia pediatrica sono già attivi con il Dr. Pozzi delle convenzioni con altri Paesi, ci sono stati degli incontri anche con i Ministri dell'altra sponda dell'Adriatico, quindi in questo momento credo che sia veramente utile investire su questa struttura.
Il problema fondamentale è che, con il passare del tempo, è chiaro, i servizi hanno bisogno di strutture all'avanguardia. Anche la tematica che stiamo affrontando molto bene in questa legislatura, che riguarda la riforma sanitaria, pone la problematica delle nuove strutture. In occassione dell'ultimo bilancio, abbiamo discusso del nuovo ospedale di Fermo, è anche aperto un dibattito sui nuovi ospedali, quindi voglio ricordare che la questione della riconversione del sistema ospedaliero guarda anche al tema dei nuovi ospedali.
Dentro questa discussione c'è anche il tema del nuovo Salesi perché, è chiaro, l'attuale assetto non è più all'altezza di svolgere dei servizi adeguati alle prospettive che una struttura di eccellenza dovrebbe avere.
La questione del trasferimento dell'attuale struttura è un tema urgente, che esiste da molto tempo, direi da almeno una decina d'anni abbondanti ed è condiviso ormai da tutta la comunità regionale. Basta parlare con qualsiasi professionista che opera al Salesi per sentirsi dire che c'è la necessità di pensare ad una nuova struttura.
Devo dire che probabilmente la condivisione di questa urgenza è stata prima avanzata dai professionisti e dalla società civile piuttosto che dalle istituzioni. Anche nelle istituzioni c'è questa condivisione, però probabilmente non è stata avvertita questa urgenza.
Da questo punto di vista, e qui inserisco la prima nota politica, credo che sia utile sottolineare il merito di questa Giunta, in particolare, in questo caso, il merito è del Presidente che ha anche la delega alla sanità, che non solo ha capito l'urgenza di risolvere questo tema, ma l'ha anche sbloccato dal punto di vista politico.
Quali sono infatti i nodi che ci sono? Il primo aspetto è che c'è un cofinanziamento ministeriale per realizzare la nuova struttura, il nuovo Salesi, di circa 22 milioni di euro. E' il secondo stralcio dell'accordo di programma quadro con il Ministero, dentro al quale c'è anche l'ospedale di Fermo. Questo cofinanziamento scade tra poco, tra poco più di un mese, e quindi c'è la necessità di produrre al Ministero qualcosa, qualche intenzione, qualche documento, che dimostri che questo cofinanziamento deve essere prorogato.
Soprattutto occorre una volontà condivisa delle istituzioni di procedere urgentemente e, da questo punto di vista, credo che sia utile ricordare che esiste un progetto definitivo, approvato lo scorso marzo dalla Conferenza di Servizi, ricordo che, dopo il progetto definitivo, per legge, ci sono 40 giorni per presentare un progetto esecutivo e andare poi a gara.
Il Partito Democratico ha sempre creduto in questo progetto, nell'idea di andare a Torrette in contiguità con l'ospedale regionale. Voglio ricordare che quel progetto situa il nuovo Salesi nell'area di Torrette, un ponte lega la nuova palazzina, che è autonoma rispetto alla vecchia struttura, in modo da consentire anche un passaggio interno. Quel progetto approvato dalla Conferenza dei Servizi ha alcuni aspetti utili, anche sul piano dei costi: c'è un'unica centrale elettrica, c'è lo sdoppiamento del pronto soccorso, ma un'unica camera calda.
Ci sono stati, però, alcuni nodi che hanno creato anche dei problemi di natura istituzionale con altri enti, a partire dal Comune.
Intanto non c'era la certezza sulle risorse regionali destinate a far partire la gara, c'era anche il problema del trasferimento temporaneo perché, chiaramente, nel momento in cui si sceglie di spostare il Salesi c'è il problema del periodo fino al momento in cui la nuova struttura sarà realizzata, c'erano anche alcuni aspetti del progetto, sebbene quella progettazione avesse degli aspetti positivi, quindi un'unica centrale elettrica, la possibilità di mettere in economia il tema del pronto soccorso, questo ponte, c'erano alcune interferenza tra alcune demolizioni da fare e l'eliporto.
Credo che il lavoro che ha fatto questa maggioranza, a partire dal Presidente, ha sbloccato queste problematiche, risolvendo alcuni aspetti, prevedendo alcune piccole varianti al progetto approvato e devo dire che questa è stata, credo, la scelta strategica più importante, perché nel dibattito complessivo voglio ricordare che c'era anche chi diceva di partire completamente da zero, di buttare tutto a mare. Questo avrebbe esposto la Regione certamente ad alcuni problemi di natura contabile, probabilmente ci sarebbe stata la necessità di giustificare anche presso la Corte dei Conti perché si abbandonava questa progettazione, ma soprattutto si sarebbe dovuto ripartire da zero, da un progetto preliminare nuovo, con molti anni da buttare completamente a mare.
La scelta di dire: facciamo alcune modifiche che consentano di non dover ripartire completamente da zero, ma correggiamo il progetto approvato, consente di non dover affidare una nuova progettazione, di salvare con più certezza i 22 milioni di euro perché è chiaro che il Ministero avrebbe potuto dirci: “Se riprendete da zero pensiamo ad altre strutture”.
La possibilità di piccole varianti comporta questo aspetto positivo, ma soprattutto comporta alcuni aspetti sostanziali, perché la separazione della struttura pediatrica da quella di ginecologia ostetricia consente di valorizzarle maggiormente entrambe. La palazzina rimane più o meno la stessa, con più metri quadrati a disposizione per l'ospedale pediatrico. Pensare quindi ad un pediatrico molto all'avanguardia, con nuovi spazi per poliambulatori, probabilmente con dei servizi di avanguardia. Penso a tutto il tema delle biotecnologie che si può sviluppare, alla ricerca sulla genetica e sulle malattie rare, diventando quindi un nuovo punto di attrazione. La ginecologia e l'ostetricia potrebbero avere uno spazio molto ampio, perché, io non so, se occuperà tutto il VI piano di Torrette, stiamo parlando di 12.000 metri quadrati e diventerebbe un punto nascita più grande. Ancona oggi è il punto nascita più ampio, oltre 2000 parti, però potrebbe diventare un punto nascita all'avanguardia.
Questa variazione al progetto iniziale comporta anche alcuni risparmi perché si eliminano alcune interferenze, quelle con l'eliporto, questo vuol dire alcuni milioni di euro di risparmi, costerà di meno, ma soprattutto si sbloccherà la situazione.
Per realizzare tutto questo roseo scenario che ho descritto oggi la Giunta deve chiedere ai progettisti una modifica ed allora - a chi ricordava il ruolo del Consiglio regionale e diceva: “qui cosa ci stiamo a fare?” - per fare questa modifica, se verrà condivisa, come io spero, dall'Aula, ha la necessità di un atto di indirizzo, perché non può farlo da sola, serve che qualcuno dica alla Giunta che c'è la necessità di fare queste cose.
Credo che questa sia una funzione altissima del Consiglio regionale. Se non è un ruolo importante del Consiglio regionale, dare un atto di indirizzo alla Giunta, che è necessario altrimenti non può fare la deliberazione di modifica di un aspetto così importante che riguarda la salute dei bambini, della nostra città, della nostra regione, di tutto il Paese, ditemi voi che cosa è importante!
Inoltre questo dibattito si situa dentro una contingenza che è quella legata ai punti nascita. Una contingenza, una finestra fortunata, perché noi sappiamo che la chiusura del punto nascita di Osimo porterà dei nuovi parti sul territorio ed è ipotizzabile che alcuni di questi andranno anche ad Ancona ed avere, anche da questo punto di vista, un punto nascita all'avanguardia, con degli spazi maggiori, credo che vada esattamente nel senso della riforma sanitaria.
Penso che per tutte queste ragioni questa mozione sia utile oltre a dare un indirizzo necessario alla Giunta per fare questa delibera di richiesta di modifica del progetto, che è una cosa necessaria.
Su questo concludo dicendo che ci sono alcune esigenze che pongo al Presidente ed anche all'Assessore Cesetti, che vedo qua. Intanto questi trasferimenti vanno finanziati, sia il trasferimento temporaneo, per adeguare il nuovo punto nascita, e va fatto da subito, che il nuovo progetto definitivo. E' chiaro che, come abbiamo fatto per Fermo dove le risorse regionali sono state individuate, nel momento in cui chiediamo al Governo di confermare i 22 milioni di euro dovremo, nei prossimi anni, trovare il finanziamento per il nuovo Salesi. Questo è un tema che ci sarà, c'è anche un problema che però non deve risolvere l'Aula, ma il nuovo direttore generale del Salesi, Presidente è ipotizzabile che nel trasferimento del punto nascita ci sia la necessità anche di trasferire forse qualcosa di pediatria perché la terapia intensiva neonatale, che oggi noi abbiamo nella vecchia struttura del Salesi, da un lato dovrà andare necessariamente dove c'è il punto nascita, dall'altro c'è bisogno che stia anche vicino alla pediatria. Questa però non è una questione della politica, è giusto che la risolva chi su questo ha le competenze, quindi il Salesi e la sua direzione sanitaria, però è un tema che avremo, questo si, per finanziare bene questo trasferimento temporaneo.
La cosa urgente è, approvata questa mozione, il dispositivo e cioè che la Giunta al più presto faccia la deliberazione per la nuova convocazione della Conferenza dei Servizi entro le prossime settimane, in modo da mantenere le risorse che abbiamo da Roma. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Immagino che su questo argomento non si svilupperà un grande dibattito perché saremo ovviamente d'accordo.
Almeno in linea di principio, credo che non possiamo non sostenere l'idea che almeno una struttura ospedaliera nelle Marche sia in condizione di fare tutto o quasi tutto quello che si fa in Italia e, all'interno di questa, l'ha detto ampiamente il Consigliere Busilacchi, non ripeto le cose già dette, il Salesi si pone in una posizione di eccellenza rispetto al complesso ospedaliero degli Ospedali Riuniti di Torrette che invece da più parti ci dicono segnare qualche punto di arretramento.
Vado alla questione che ritengo fondamentale e che pongo all'attenzione del Presidente, non solo perché ha le deleghe sulla sanità, ma perché è una questione fondamentale della programmazione regionale, quello che dovrebbe essere un giusto equilibrio fra le capitali e il resto del mondo.
Ancona non è una capitale, non lo è perché ha come popolazione capoluoghi di provincia di poco inferiori, quindi noi non abbiamo nelle Marche un rapporto fra la regione e il suo capoluogo alla stessa stregua di come ce l'ha Milano con la Lombardia, o Torino con il Piemonte, o Napoli o Roma, noi abbiamo una situazione di grande equilibrio territoriale ed è quella che, in qualche maniera, rende tutto più difficile quando dobbiamo decidere cosa lasciare sul territorio e cosa concentrare per avere qualità. Questo sostanzialmente è il ragionamento.
Dentro a questo ragionamento, Presidente, sfugge tutto, perché noi ragioniamo e discutiamo per mesi intorno alle grandi questioni, poi le cose si risolvono, visto che c'è l'azienda, visto che c'è una larga autonomia amministrativa, spostando l'infermiere o un medico.
Lo dico perché la questione annosa della natura degli Ospedali Riuniti di Torrette rispetto al resto della regione e rispetto alla città di Ancona esiste.
Noi parliamo tanto di appropriatezza, ma ricordo quando in altri anni, all'inizio del 2010-2011, si diceva che si dovevamo chiudere i punti nascita, come quello di Recanati e di altre città, oggi se ne aggiungono altri, perchè al Salesi si dovevano fare i parti più complicati, più difficili.
Oggi abbiamo la notizia che al Salesi se ne fanno 2.000, quindi si fanno tutti i parti, quelli semplici e quelli più complicati, con l'aggiunta che ci dicono che negli Ospedali Riuniti di Torrette il costo medio di ricoveri è intorno ai 900 euro al giorno – non so se in questo calcolo è compreso anche il punto nascita – e questo costo si abbassa drasticamente spostandosi negli ex ospedali di polo o anche negli stessi ospedali di rete, ed è giusto che sia così.
Non sono un esperto di sanità, Presidente, non voglio fare la figura del saccente, però il concetto di appropriatezza non mettiamolo in conto solo al tipo di struttura. Nell'ospedale di comunità faremo, in maniera appropriata - come ci è stato spiegato in Commissione - le cure intermedie ed anche il Parkinson, cosa interessante, perché non ha senso tenere una persona che ha bisogno di una cura prolungata di 40 giorni in una struttura dove costerebbe 600 euro, mentre avrebbe le stesse cure a 250 euro nell'ospedale di comunità di Tolentino, di Recanati o di Sassoferrato.
Detto questo possiamo ragionare dell'appropriatezza anche all'interno della stessa struttura, quando quella struttura costa 420-425 milioni sui 2 miliardi e 700 di tutta la sanità regionale compresa la farmaceutica, compresi i medici di medicina generale, compreso tutto.
Non sto dicendo che i cittadini di Ancona devono andare per forza a partorire a Fabriano, perché sarebbe una provocazione, già ci abbiamo portato l'Asur, basta quello, però dico che, in questo senso, un ragionamento va aperto.
Sempre con i numeri Presidente, non per stuzzicare la sua competenza professionale, se i nati nelle Marche al 31 dicembre 2014 sono 12.363, se ne leviamo circa 2.063, così facciamo conto pari, scendiamo a 10.300, significa che al Salesi abbiamo circa 2.000 nascite e 12.300 nel resto del territorio con 13 punti nascita attualmente aperti, tolti i tre che stanno per chiudere, anche se ne rimanessero 10, noi avremo sempre una media di 10.000 parti, cioè la media sarebbe conservata, quindi avremo dei punti nascita sopra i 1000 ed altri sotto i 1000.
La questione c'è e noi la vogliamo affrontare in maniera intelligente, si dice anche che si deve arrivare intorno a 7, quindi mi stacco dal discorso di Torrette per dire che c'è anche questo.
Se Ancona con il suo territorio ed il suo circondario diventa il punto di aggregazione della sanità regionale, noi dell'UdC (io più quelli dell'UdC che stanno fuori diventiamo noi) qualcosa di più vorremo dire perché alla fine, leva qui, leva là, ci troveremo con la struttura Ancona-Torrette che, ripeto, da ascolano vorrei ad Ascoli, come da pesarese, come da maceratese - come ha detto benissimo il Consigliere Busilacchi - porti a zero il rischio morte e metta il paziente in condizione di essere curato, poi se per fare questa roba devo fare 50 chilometri li faccio, se non ho Torrette andrò in Svizzera, mi vendo casa, perché quando c'è la malattia giustamente l'italiano, il marchigiano ragionano così.
La sanità pubblica è ancora in condizione di fornirci queste eccellenze, lo dico con grande orgoglio e sottolineo la parola ancora, rispetto a chi magari vede altri scenari, rendendomi conto che sono quasi ridicoli i ragionamenti che a volte facciamo. Lo dico spezzando una lancia, Presidente, sulle piccole realtà, ci ammazziamo su un H12 rispetto ad un H24 che porta la differenza del costo a 30.000, 50.000 euro, 100.000 euro per la presenza o meno di un infermiere o di un medico, quando poi i grandi numeri stanno lì.
Io sono quello che dice: se vale la pena fare a cagnara faccio cagnara, se sto giocando a briscola mi gioco la fojetta di vino, faccio ridere, ma se gioco a poker e perdo 100.000 euro forse vale la pena tirare fuori la pistola, ma per una fojetta di vino ..., forse quello che si sta facendo oggi per la sanità in alcune realtà non vale la pena.
Il ragionamento si chiude con questa riflessione, lo scenario si conclude sui punti nascita, abbiamo in piedi vari questioni, non mi pronuncio perché c'è anche una sentenza che stiamo tutti attendendo, ma certamente Ancona diventa una base – adesso li nomino tutti, parto da nord: Senigallia, Jesi, Osimo - con una cintura di ospedali significativi di rete che restano, tutti nel raggio di pochissimi chilometri. Questa riflessione va fatta, non voglio arrivare a conclusioni perché non voglio fare non solo il saccente, ma neanche lo stupido, cioè quello che si mette lì ed improvvisa soluzioni, però io chiedo a lei, al Presidente della IV Commissione, che su quello che sarà il futuro si possa fare un ragionamento disteso, poi ognuno lo farà come vuole, le minoranze lo faranno meno disteso, perché è il loro ruolo, io lo farò in maniera più calma, però il ragionamento va fatto, perché questo è un fatto di onestà, sappiamo dentro quale cornice stiamo ragionando e non è un'operazione come quella di sfogliare un carciofo per cui alla fine fra 5, 10 anni ci troveremo con un quadro che …
Dico queste cose con grande serenità, Presidente, perché le abbiamo condivise in altre sedi, però credo che ormai questa evidenza vada tirata fuori perché vedo tra le mozioni, e me ne compiaccio, l'assicurazione per un Punto di primo intervento nel Comune di Loreto per tutto il 2016 intorno all'ipotesi del Giubileo, però è interessante vedere se alla fine di questo percorso le scelte sono giustificate.
Io credo che lo siano perché mi auguro che per il Giubileo vengano a Loreto tantissimi visitatori, tantissimi pellegrini, so che non è così l'organizzazione religiosa, questo perché, per la prima volta, lo dico al Consigliere Zura Puntaroni che è mio fratello nella fede, è un Giubileo delle diocesi non è un giubileo dei santuari, quindi non è che Loreto in quanto tale avrà 150 milioni di persone e Recanati non le avrà, però, siccome non sono mai stato un marchettaro del territorio, godo per Loreto che avrà questo tipo di soluzione e so che ne stanno maturando altre, per cui sarei contento di capire e che le cose, in questo contesto, siano in evidenza, siano tutte conosciute e ci sia un quadro sul quale mettere pace tutti. Isolando chi sta lavorando per avere una soluzione sul Servizio sanitario ospedaliero regionale oggettiva, o la più possibile oggettiva e chi apparentemente dietro questo quadro cerca soluzioni con cui accontentare Tizio, Caio e Sempronio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Non vorrei essere frainteso e nemmeno essere una voce fuori dal coro in questo senso, però questa mozione e questo dibattito mi ricordano l'immagine di chi di fronte alla maestosità di una montagna, ad esempio del Cervino, rimane affascinato dal bucaneve, guarda il fiore e perde di vista la maestosità della montagna.
Cosa voglio dire? Qui prendiamo in considerazione un aspetto del Salesi che, caro Consigliere Busilacchi, credo sia minimale e perdiamo di vista il vero problema che è quello di un ospedale ormai inadeguato. E' uno scempio come è messo.
In questo periodo, purtroppo, ho la sfortuna di frequentarlo per problemi familiari avendo ricoverata una nipotina. Andateci, andateci tutti in pellegrinaggio, non a vedere il punto nascita, Consigliere Busilacchi, ma andate a vedere come è messo l'ospedale.
(...) No, non lo conosce bene, perché se lo conoscesse si sarebbe adoperato, in qualità di esponente di spicco del PD, per procedere allo smantellamento dell'ospedale già 10 anni fa. Dio non voglia che succeda qualcosa lì dentro. Non è rispettata la benché minima condizione di sicurezza, dobbiamo soltanto ringraziare la grande professionalità dei medici che ci lavorano, la grande professionalità della classe medica. Tanto di cappello ai medici che stanno lì dentro.
Un solo ascensore dove passa lo sporco, il pulito, i visitatori, gli ammalati, il cibo - Dio non voglia che succeda qualcosa - archivi realizzati nel corridoio, dentro gli studi medici, studi medici che si devono adattare, medici che si devono alternare all'interno della medesima stanza.
Non è dignitoso per chi sta lì dentro, soprattutto per le famiglie che vivono dei drammi all'interno di quell'ospedale e siccome è una grande eccellenza di questa regione, non possiamo preoccuparci di spostare il punto nascita – “oddio ostetricia e ginecologia ... adesso dobbiamo rivedere il progetto” - ma dobbiamo prendere il coraggio a due mani, chi gestisce la sanità deve prendere il coraggio a due mani e dire: “Domani mattina è tardi, quello va spostato immediatamente per dare un servizio dignitoso ai bambini ricoverati ed alle loro famiglie che vivono quei drammi”. E' inconcepibile tenerlo in questo modo! Ecco perché ho detto che non voglio essere frainteso e non voglio essere una voce fuori dal coro.
Il Consigliere Marconi ha detto che non ci sarà un grande dibattito. Su queste cose non facciamo il dibattito? Di cosa dobbiamo parlare se non parliamo della sanità? Della sanità rivolta ai più piccoli? Delle fermate dell'autobus? Di cosa parliamo in quest'Aula?
Qui voglio richiamare l'attenzione, si faccia un progetto serio di trasferimento globale di questa struttura a Torrette, lo si faccia subito, non si pensi soltanto al punto nascita, ad ostetricia, che sono fondamentali, ma non è solo quello il problema, non focalizziamo l'attenzione sul bucaneve, guardiamo la montagna che c'è dietro.
Questo è il vero aspetto, per cui mi sarei augurato che questa mozione, senza fare polemica, avesse invitato al trasferimento globale del Salesi trovando una soluzione, il Salesi non è soltanto il punto nascita, Consigliere Busilacchi, (...) parla di tutta la struttura, ma in attesa che venga fatto il progetto per trasferire tutto, bisogna trovare una soluzione perché così le cose non vanno, dopodichè non riempiamo il dibattito di punti nascita, se sono 700, 800, 1000, sono problemi che possono essere affrontati diversamente, questi sono quelli impellenti, su quelli possiamo ragionare, su questi non possiamo aspettare.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Grazie Presidente. Il mio intervento è stato superato da quello che ha detto il Consigliere Celani, quindi va bene così.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Credo che quest'Aula, questa mattina, per quanto riguarda il territorio di Ancona ed in modo particolare la discussione sulla sanità, sia fortemente in difficoltà, Consigliere Busilacchi, perché continuiamo a non affrontare questo problema. Anzi il gruppo dirigente che ha governato questa realtà e ha governato anche la sanità negli ultimi 10, 15, 20 anni penso abbia grosse responsabilità di cosa è successo nelle eccellenze anconetane.
La distruzione totale dell'eccellenza del cardiologico è sotto gli occhi di tutti, perché è stata portata a Torrente senza una programmazione, una seria programmazione, ed oggi, purtroppo, assistiamo allo stesso scempio che si sta realizzando per la cosiddetta eccellenza del Salesi, che non è più un'eccellenza, non prendiamoci in giro, non prendiamo in giro i cittadini, non prendiamo in giro i marchigiani.
Adesso il gruppo dirigente di questo territorio, di questa Giunta, di questa Regione affosserà definitivamente il Salesi dentro l'Ospedale Riuniti di Torrette. E' una scelta sbagliata e scellerata, perché le eccellenze, basta girare, guardare, sentire o ascoltare in giro per l'Italia, sono tutte logisticamente autonome rispetto ai plessi o ai complessi ospedalieri.
Queste sono le cose, caro Consigliere Busilacchi, e la scelta è sbagliata perché non si conosce materialmente come avverrà la gestione del Salesi dentro gli Ospedali Riuniti. Occorre capire se effettivamente rimane l'autonomia di questa cosiddetta eccellenza o se si vuole recuperare il problema del Salesi che sta affossando, con il gruppo dirigente che ha gestito gli ospedali Riuniti di Torrette. Così è successo, il dr. Galassi, dirigente degli Ospedali Riuniti di Torrette non ce l'ha messo la minoranza, ce l'ha messo chi ha governato questo territorio. Basta andare a Torrette e parlare con i medici dei reparti di eccellenza. Ad esempio la micro chirurgia della mano era un'eccellenza e non lo è più. Di cosa stiamo parlando? Qui bisogna cambiare completamente impostazione politica, Assessore. Non va bene questa sanità, non va bene, la state completamente distruggendo.
Purtroppo vorrei essere smentito, ma i fatti dicono di no, allora correggete l'impostazione, per favore, del Salesi o sul Salesi, correggete questa impostazione, abbandoniamo le ideologie, abbandoniamo l'idea di volerlo vedere per forza logisticamente dentro gli Ospedali Riuniti, ci potrebbero anche essere altre soluzioni diverse. Adesso cosa succede? Ora stiamo parlando di intervenire, dov'è ubicato oggi, per metterlo in sicurezza perchè, fino al 2017, non sarà possibile trasferirlo. Oppure si pensa di procedere a pezzi di trasferimento? Suicidio!
Credo che manchi un progetto importante se vogliamo essere o se vogliamo chiamarci “eccellenza”. Manca questa impostazione, non c'è questa impostazione, assolutamente, è inutile che ragioniamo attorno a questo progetto del Salesi, in una realtà dove, sappiamo tutti, ripeto, che non c'è più il cardiologico, non c'è più il Salesi, non c'è più il geriatrico.
Questi sono i fatti Consigliere Busilacchi e davanti a questi fatti credo che il gruppo dirigente, che governa questo territorio, debba riflettere o diabolicamente proseguire per distruggere tutto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Questa vicenda del Salesi è una vicenda triste, soprattutto per chi è anconetano, come il Consigliere Zaffiri e come il Consigliere Busilacchi.
Chiamavano il Salesi familiarmente, affettuosamente, l'Ospedaletto e c'è una grande responsabilità politica per la distruzione di questa eccellenza. Una responsabilità politica che ha portato alla descrizione che ha detto il Consigliere Celani, ci sono stato recentemente ed effettivamente è così. L'abnegazione e la professionalità di chi sta lavorando all'interno del Salesi fa sì che queste persone si assumono il rischio di una struttura che non è a norma e loro, per salvaguardare la salute dei cittadini ed il benessere delle famiglie che visitano ed assistono i piccoli malati del Salesi, e si fanno garanti di un servizio rispetto a queste condizioni, con il rischio di essere chiamati ad una responsabilità che non è loro, ma è politica.
Il Consigliere Busilacchi ha raccontato delle cose, potremmo comunque discernere su quelle che riteniamo più opportune o meno opportune, e discutere su altre, ma sta di fatto che noi, come Movimento 5 Stelle, non ci fidiamo, perché questa vicenda è nata malissimo e sta proseguendo peggio.
Vi ricordate quando il Salesi doveva essere spostato completamente a Torrette? Quando c'era questo accordo della vecchia maggioranza e il Sindaco Mancinelli, che poi è diventato un grande elettore di Ceriscioli, faceva finta di credere e dopo si è ricreduto chiedendo a gran voce che la struttura del Salesi, cioè dove ci sono famiglie e piccoli pazienti, non venisse inserita in una struttura così dispersiva è così poco attenta alla sensibilità delle persone, venisse trasferita direttamente in quest'ospedale gigantesco.
Adesso il Salesi versa nelle condizioni in cui versa, lo ha detto il Consigliere Celani, si parla di spostare l'ostetricia e ginecologia al sesto piano dell'ospedale di Torrette e naturalmente ci dovrebbe essere, l'ha detto il Consigliere Busilacchi, un collegamento con alcuni reparti, perché nel momento in cui c'è un parto, una difficoltà, sarebbe molto difficile portare la paziente e il nato all'ospedale Salesi, soprattutto se consideriamo che la statale del Borghetto o la parte dietro che passa sopra Posatora sono sempre molto trafficate, la statale per i camion che vengono dal porto e formano delle code chilometriche, oppure la statale di Posatora, per cui questa è una situazione veramente paradossale, kafkiana.
Una situazione in cui le responsabilità della politica sono evidenti a tutti gli effetti, si cercano soluzioni non definitive, ma per accontentare qualcuno e sicuramente non si pesegue l'interesse della gente, delle persone che vanno al Salesi, e di questa struttura di eccellenza inaugurata più di 100 anni fa, che raccoglieva pazienti da tutto il centro Italia e non solo. E' stata smantellata scientemente e qui, da anconetano, mi voglio riallacciare a quello che ha detto il Consigliere Marconi: “Ancona che è una città quasi uguale come popolazione alle altre città delle Marche, deve in pratica - diceva lui - perdere questo ruolo di capoluogo”, la cosa più grave è che il Presidente Ceriscioli faceva si con la testa. Noi che siamo anconetani, rivendichiamo e lo vogliamo dire agli elettori di Ancona che hanno votato per tanti anni il PD – questa città è stata uno dei primi esperimenti con il PD al Governo, è stata un laboratorio politico - lo vogliamo dire agli elettori anconetani che questa regione Anconacentrica, come dicono loro, non lo è mai stati, perché è stata sempre maltrattata e dimenticata da un PD che veniva da Pesaro, da un PD indebolito ad Ancona.
Ancona ha perso, come ha detto il Consigliere Zaffiri, il cardiologico, ha perso la Fiera della Pesca, che era la seconda fiera europea per quanto riguarda la pesca, dopo Amsterdam, ha lasciato un teatro delle Muse sessant'anni fermo, e adesso sta perdendo l'eccellenza dell'Ospedaletto.
Da anconetano sto rivendicando questo ruolo di capoluogo che in quest'Aula sembra dimenticato. Lo voglio dire agli elettori anconetani, ma lo voglio dire alla Giunta che è del PD di rivendicare questo ruolo e di riportarlo alla sua funzione.
Noi non ci fidiamo di quello che sta per avvenire per il Salesi, non ci fidiamo perché sono tutti progetti che sono stati cambiati nel il corso di questi anni, dove qualcuno ha tirato per la giacchetta un altro, e non si è mai tenuto conto dell'interesse dei pazienti e delle loro famiglie.
Questa struttura è stata abbandonata, non c'è stata, se non per l'iniziativa privata di alcuni volontari, le Patronesse del Salesi, l'assistenza delle famiglie per i bambini. E' una struttura che ha raccolto solidarietà, volontariato, che ha portato delle eccellenze, mi ricordo la cardiochirurgia infantile che è stata un'eccellenza, un vanto, un fiore all'occhiello per tutta la regione.
Stiamo parlando di progetti raffazzonati, di progetti che non hanno una visione globale di insieme, noi siamo per appoggiare, non solo per protestare, quando vedremo un progetto serio, quando vedremo una prospettiva per quest'ospedale. Purtroppo adesso sono soltanto delle cose raffazzonate, dei progetti raffazzonati, che devono soltanto servire ad un'urgenza vergognosa in cui è costretto l'ospedale Salesi. Queste condizioni non sono da Paese civile, ma da terzo mondo.

PRESIDENTE Ha la parola il Consigliere Volpini.

Fabrizio VOLPINI. Buongiorno. Confesso imbarazzo e anche un po' di emozione nell'intervenire su questo argomento. Imbarazzo per una serie di affermazioni, che ho sentito, che hanno poco a che vedere con l'oggetto della discussione, ma questo fa parte della politica, fa parte del gioco delle parti. L'emozione deriva dal fatto che in quella struttura, ben descritta dal Consigliere Celani, ho passato giornate importanti della mia formazione professionale, lì si è specializzato mio figlio, e quando sento di spostare quell'ospedale, sono combattuto tra cuore e ragione.
La ragione porta alle cose che ha detto il Consigliere Celani, all'inadeguatezza di una struttura che non risponde ai requisiti fondamentali che oggi devono avere le strutture sanitarie, tanto più strutture sanitarie rivolte all'età pediatrica, rivolte ai bambini, ecco, quindi, la necessità di dare una risposta adeguata ed appropriata. Penso che il trasferimento a Torrette possa essere, sotto questo aspetto, una prospettiva migliore. Ricordo la discussione in campagna elettorale sul Salesi, una discussione che si è protratta e che continua ad esserci in questa città, qual era la preoccupazione nello spostamento del Salesi attraverso tutta una serie di progetti che via via si sono succeduti? C'era una preoccupazione, secondo me, giusta e legittima ed era lo “spezzettamento” del Salesi, che significava smembrare quell'ospedale in una serie di allocazioni all'interno della megastruttura di Torrette ed avrebbe purtroppo significato perdere un'identità, perdere una cultura, perdere una storia, perdere la narrazione di ciò che prima il Consigliere Maggi chiamava l'Ospedaletto. Se permette l'Ospedaletto non era soltanto per gli anconetani, era anche per la stragrande parte della regione, quanto meno lo era per la mia città e quando si parlava del Salesi si parlava di Ospedaletto.
Dobbiamo, secondo me, uscire dall'equivoco che il Salesi sia l'ospedale pediatrico di Ancona, il Salesi è l'ospedale pediatrico della regione e se riuscissimo, attraverso professionisti, attraverso progettualità nuove, a rilanciarlo potrebbe diventare, come è stato in passato, l'ospedale extraregionale in grado di attrarre ad Ancona piccoli pazienti anche da altre parti d'Italia e competere con ospedali più blasonati, tipo il Meyer di Firenze, per non parlare del Gaslini di Genova.
Credo che questa debba essere la sfida che noi abbiamo di fronte. Questo è un primo passo, un primo passaggio e aver diviso nel progetto la parte ginecologica ostetrica da quella pediatrica, ha permesso di impedire quello spezzettamento che avrebbe comportato la perdita di una identità e la perdita di una storia.
Sapendo come vanno avanti i progetti e le realizzazioni in questo Paese, l'esperienza l'abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, anche dalle nostre parti, fondamentale sarà la vigilanza, fondamentale sarà il monitoraggio, affinché si possa il prima possibile evitare quelle situazioni di cui prima ha parlato il Consigliere Celani e che io, circa trent'anni fa, ho vissuto sulla mia pelle, avendolo frequentato.
La sanità è disastrata. Come ha detto il Consigliere della Lega? Ci sono parti di questo Paese in cui sta andando peggio, leggo dai giornali di una retata, di una invasione di campo …

PRESIDENTE. Consigliere Volpini, chiedo scusa, prego i colleghi di fare silenzio e di ascoltare i Consiglieri che intervengono.

Fabrizio VOLPINI. Era una nota di cronaca. Siccome c'è stata questa grande enfasi da parte del Consigliere della Lega rispetto alla sanità marchigiana, che va male, che fa schifo, che perde le eccellenze, dico che ci sono zone in questo Paese dove sta andando peggio, perché leggo dai giornali che in un Consiglio regionale di una Regione, di cui non faccio il nome, sono arrivati i carabinieri ed hanno effettuato degli arresti per questioni che riguardano la sanità. Credo che da quelle parti la situazione sia meno brillante di quella marchigiana.
E con questo dichiaro …, non si sa mai, per adesso è così, se qui va male, lassù non va bene, visto che i carabinieri sono entrati nelle Aule del Consiglio regionale, detto questo annuncio il voto a favore della mozione del Partito Democratico.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Mi spiace che su un argomento così importante, come il trasferimento di alcuni reparti del Salesi, ci sia così poca attenzione e soprattutto che non ci siano atti alla mano per poter votare con concretezza questo trasferimento.
Ad esempio mi viene da pensare ai reparti di patologie e terapia intensiva che rimarrebbero nella vecchia struttura, non si sa bene quando verrà costruito il nuovo ospedale e addirittura, leggo dalla stessa mozione del Consiglieri Busilacchi, alcuni reparti non rispettano gli standard di sicurezza, quindi mi domando cosa aspettiamo a prendere provvedimenti per far rispettare questi standard di sicurezza.
La situazione oltretutto è aggravata dalla chiusura dei punti nascita di altri Comuni, senza aver pensato che l'aggravio dei nuovi nascituri sarebbe ricaduto su una struttura che ha già delle grandi criticità.
Chiedo al Presidente della IV Commissione se conviene con me che, prima di votare un atto di indirizzo da parte dei componenti di questa Assemblea, forse è il caso di valutare quali sono i costi e i benefici anche sulla base di progetti reali, perché qui si parla di modificare un progetto già approvato in Conferenza dei servizi senza capire bene qual è la Conferenza di servizi, qual è il tipo di progetto e quali sono queste modifiche, quindi, secondo me, un passaggio in Commissione credo sia opportuno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Ho ascoltato l'ultima parte dell'intervento del Presidente Volpini, in realtà ha sminuito, parlando di ospedale regionale, il ruolo del Salesi perché il bacino di un ospedale pediatrico è di almeno 5-6 milioni di abitanti, quindi si giustifica un ospedale pediatrico in un bacino così ampio. La particolarità del Salesi e che è l'unico ospedale pediatrico in tutta la fascia adriatica, dalla Puglia fino alle Marche non ci sono altri ospedali pediatrici, in Umbria non ci sono ospedali pediatrici, c'è un bacino naturale di utenza, che già oggi si rivolge alla struttura del Salesi e che giustifica l'investimento su un'ospedale pediatrico.
Il bacino è costituito da milioni di abitanti, la regione Marche da sola non basterebbe a giustificare i numeri ottimali per il funzionamento di un'ospedale pediatrico, quindi è un progetto che ha una ambizione superiore, la dimensione regionale sarebbe una dimensione assolutamente riduttiva, quella di Ancona totalmente impensabile, nel caso dell'ospedale Salesi.
Come ha detto il Consigliere Marconi, determinate strutture vanno pensate in un contesto più ampio di quello che è il bacino di vicinanza chilometrica, oltretutto oggi le persone si muovono tantissimo in ogni direzione, scegliendo i luoghi che hanno risultati migliori.
Questo investimento nella nuova struttura dell'ospedale pediatrico va letto attraverso quelle condizioni minime per continuare a garantire ed offrire un'opportunità di questa natura al territorio regionale. E' come candidare la regione Marche in un contesto più ampio a diventare punto di riferimento per determinate patologie, in questo caso, quelle di natura pediatrica.
Poi cosa accade? Lo dico al Consigliere Marconi, se io sono un'eccellenza in termini di ospedale pediatrico, è più che naturale che diventi estremamente attrattivo anche per quanto riguarda l'ostetricia e la ginecologia, perchè il parto, come abbiamo detto molte volte, anche quello che sembra il più naturale, il più a posto, il più inquadrato dentro una casistica di esiti assolutamente positivi, uno su mille, può rivelarsi complicato con necessità di rianimazione neonatologica. In un evento così naturale, esistono degli esiti assolutamente imprevedibili, il fatto che un luogo possa garantire una neonatologia di terzo livello, perché questo dà il Salesi, per capirci il terzo è il massimo, diventa attrattivo anche dal punto di vista della nascita, anche di parti senza problemi.
Sta accadendo in termini di mobilità passiva a nord della nostra regione perché Rimini, avendo impiantato un'ottima neonatologia di secondo livello, è diventata estremamente attrattiva, attrae circa 600 parti l'anno, la maggior parte dei quali senza nessun tipo di problema, ma le madri, potendo scegliere il luogo dove far nascere i propri figli, si spostano fino a Rimini perché sanno che lì c'è una neonatologia di secondo livello e nell'eventualità di problemi il nascituro troverebbe immediatamente un'assistenza adeguata.
E' un elemento ineluttabile: facendo un'ottima pediatria, un'ottima neonatologia si diventa attrattivi nei confronti dei parti.
La scelta di puntare sul pediatrico non è una caratteristica marchigiana, un po' copiamo, da questo punto di vista, perché l'ha già fatta il Meyer a Firenze, che ha scelto di fare il nuovo ospedale pediatrico, lasciando ostetricia e ginecologia dentro il policlinico e riservando l'ospedale come ospedale pediatrico. Non solo, ha fatto anche la scelta di tornare indietro sull'azienda, cioè dopo aver fatto come nelle Marche l'Azienda unica a Torrette, Firenze ha fatto la scelta di dire: ridiamo l'autonomia di azienda al pediatrico, ma non solo, il pediatrico Meyer, chi ha seguito San Remo lo ha intuito, sta raccogliendo una quantità di fondi importantissimi, quindi ha rafforzato la propria identità anche come elemento di attrazione di investimenti e finanziamenti come ospedale pediatrico. Ha scelto una strada fortemente identitaria che lo mette in condizione di poter avere più risorse anche esterne a quello che è l'investimento sanitario del sistema sanitario nazionale, cioè non sono solo fondi sanitari, ma anche fondi privati che convergono dentro quella struttura.
Se filtriamo l'esperienza del Salesi, anche il Salesi è sempre stato capace di attrarre risorse, anche al di fuori del sistema sanitario.
Qui la scelta che si propone la mozione, che è l'indirizzo sul quale abbiamo lavorato e trovato anche la convergenza dell'azienda e della comunità locale, è sulla falsa riga di quella fatta a Firenze, ovvero: ospedale pediatrico, ospedale pediatrico riferimento di un'area più vasta, che si candida a diventare l'ospedale pediatrico della Macroregione Adriatica-Ionica, non intesa italianamente, ma intesa dal punto di vista europeo, fino alla Puglia per capirci. Una struttura che, con una forte identità architettonica, riassume anche una forte identità come missione, a contatto stretto con Torrette, superando il tema di una separatezza che diventava un inutile costo aggiuntivo, in termini di spostamenti, per avere risposte e servizi soprattutto per le madri, quindi integrato nelle funzioni fondamentali, ma distinto nella propria caratteristica, nella propria cifra.
E' una grande scommessa perché per mantenere oggi quei determinati parametri numerici, stando al decreto ministeriale 70, si deve corrispondere in termini di risultati: mobilità attiva al 10%, casistica adeguata, rendicontazione della casistica. Qualità che prima è stata citata in riferimento alla chirurgia pediatrica, avere cioè i migliori esiti in Europa, anche se facessi il 3-4% sarebbe comunque migliore rispetto ad un contesto che normalmente fa il 15-16% di mortalità all'interno di questi reparti. E' una cifra che oggi è patrimonio nostro, domani diventerà la carta d'identità della struttura, nel meccanismo di accreditamento, nella possibilità di chi deve scegliere e valutare in quale luogo dirigersi per avere una risposta.
Questa identità e questa qualità sono precondizioni essenziali per poter funzionare in termini di attrattività e poter garantire quella scelta, quella impostazione che noi diamo con questa delibera.
Facciamo una scelta molto marcata, molto netta, molto chiara, molto forte.
Dal punto di vista finanziario la questione che si è sollevata ..., in realtà noi siamo già alla quadratura del cerchio, i 50 milioni di euro sono necessari complessivamente: a realizzare la nuova struttura pediatrica, a spostare al VI piano la parte di ostetricia e ginecologia, a gestire tutte le interferenze con la riqualificazione della centrale elettrica nonché dare una nuova struttura alla morgue di Torrette di cui c'è necessità. Tutte spese correlate e necessarie. Questa provvista è già stata individuata, manca, per poter dire ”fatto”, per avere gli 11 milioni di euro, che sono fondi nazionali sanitari destinati su Ancona, ma non direttamente al Salesi, l'autorizzazione per il Salesi.
Questo è stato l'oggetto dell'incontro con il Ministro di pochi giorni fa, nel quale si è chiesta innanzitutto una condivisione rispetto a questa scelta e il Ministero della salute si è già attivato nei confronti del Mef per avere l'autorizzazione all'uso di questi 11 milioni a favore del Salesi.
E' l'elemento che manca rispetto ad un quadro che, come molto bene ha detto prima il Consigliere Busilacchi, ha già tutti gli aspetti pronti ed allineati.
Ottenuta la risposta dal Mef, credo che sia questione di giorni, non di altro, di poter utilizzare gli 11 milioni che sono già in pancia alla Regione, 11 milioni li abbiamo qua, già destinati ad Ancona, non dobbiamo spostare risorse da un territorio ad un altro, dentro questo progetto di grandissima qualità estremamente sfidante all'interno di quello che è il ruolo non solo di assolvimento di compiti regionali, ma nazionali.
Un Salesi che funziona, un Salesi in una struttura adeguata, un Salesi punto di riferimento di un territorio più ampio, è questa la precondizione per il mantenimento di un ospedale pediatrico, stando alle linee guida della riforma del decreto ministeriale n. 70.
La scelta che andiamo a fare, inquadrata perfettamente all'interno di questo cammino, ha già tutte le risorse disponibili, un minimo elemento di autorizzazione ci permetterebbe di …
E' ovvio che la mozione di oggi è importante, perché rispetto al lungo percorso che c'è stato, arriva oggi a definire il passaggio finale, queste piccole modifiche, ovvero decidere che anziché fare un ospedale nuovo Salesi, si fa un ospedale pediatrico Salesi, e che la parte di ostetricia e ginecologia anziché stare dentro questa struttura va al VI piano, non in maniera provvisoria, ma in maniera definitiva, trasformando quelle risorse in un investimento a lungo termine, perché ricordiamoci l'impostazione originale, quella che andiamo a modificare, prevedeva lo spostamento temporaneo, quindi spendendo due volte le stesse risorse.
La scelta che facciamo rende fattibile il progetto perché quella spesa rivolta al VI piano di Torrette la facciamo una volta sola, quindi la mozione dice: spendiamo una volta sola, collochiamo l'ostetricia e la ginecologia al VI piano. La scelta è compatibile perché, ripeto, prestigiose strutture nazionali l'hanno già fatto, oggi sono già dentro quel cammino. Noi su questo modello, oltretutto, spendiamo una volta sola quella risorsa, otteniamo la quadratura del cerchio sia in termini economici che in termini di chiarezza e di strategia, dando finalmente un traguardo a quello che è stato questo lungo percorso, che troverà nella risposta del Mef sugli 11 milioni, l'ultimo elemento utile per una procedura che da lì in avanti diventerà meramente tecnica, cioè di applicazione del percorso.
Oggi l'impianto politico della scelta, il Mef ci autorizza gli 11 milioni, e noi abbiamo concluso questo cammino. Poi è logico, come tutte le cose, che ci sarà un cantiere, ci saranno i ricorsi, ci saranno, io spero, ottime ditte che realizzeranno. Potrebbero capitare ditte che fallirranno, tutto quello che sta dentro il mondo della realizzazione, ma siamo già in un altro film, nel film di chi vuole vedere realizzata un'opera altrettanto strategica e altrettanto importante.
Il compito che ha oggi il Consiglio regionale è importante perché dà il via libera politico alla nuova impostazione che, accanto a quella tecnica, permetterà di realizzare e dare una casa nuova, di qualità a quella che è una storia importante del nostro territorio regionale, che possiamo giocare non solo a favore di Ancona, non solo della regione Marche, ma di questo contesto più ampio di Regioni che vedrebbero in questa struttura un punto di riferimento per dare quella risposta che ha necessità di un bacino così importante.
(...) Del Mef o i nostri? (...) I tempi sono un'incognita, facciamo l'ipotesi così ci diamo un time, supponiamo che tra una settimana il Mef ci dica :“Va bene gli 11 milioni che avete spendeteli sul Salesi”. Questa è la sostanza, entro la fine dell'anno noi abbiamo già la gara espletata, perché la storia è molto lunga, i progettisti ci sono già, le risorse statali ci sono già, il progetto definitivo, con l'ostetricia dentro quella struttura, c'è già, quindi uno toglie la parte di ostetricia, recupera l'intervento al VI piano, non come provvisorio ma come definitivo, i tempi di progettazione sono i tempi di sistemazione di un progetto, non è un progetto nuovo, è una ricalibratura di quello che è stato fatto. (...) I tempi di realizzazione del progetto sono un contenuto del progetto esecutivo, il tempo che viene dato all'impresa per l'intervento, viene dato in termini di progetto esecutivo, quindi, finché non ci sarà l'approvazione del progetto esecutivo, noi non sapremo quale sarà il tempo previsto. Poi in un'opera pubblica, come ho detto prima, ogni fase va colta con il buon senso di cui vi ho parlato, e questo percorso, ovvero dal Mef a dicembre, è tutto un lento procedimento regionale. Non ci sono particolari problemi, su quello possiamo dare tempi certi, mentre i tempi dell'appalto li darà il progetto esecutivo, poi materialmente ci sta quello che ho detto prima, ultimamente non ho visto un bando di qualunque tipo che non abbia avuto immediatamente un tentativo di impugnazione. Approfitto per dire che l'Inrca che ha passato un momento che poteva allungare i tempi di realizzazione di quell'opera, anche quelle di lunghissima gestazione, ha avuto un esito favorevole alla Regione, non sono stati riconosciuti né la richiesta di danni, né altro da parte dell'impresa Savini nei confronti della Regione, il che fa tornare le cose alla sentenza del Consiglio di Stato che assegna alla Cmc insieme ad altri il completamento dell'opera. Abbiamo, però, visto proprio in quel percorso quanto tempo si è speso fra ricorsi di primo grado, secondo grado, sospensive, eccetera. Credo siano trascorsi un paio d'anni fra il momento in cui è stata bandita la gara e il momento in cui è partita la realizzazione. Non dico che debbano essere sempre così lunghi, però sappiamo che spesso anche il migliore degli atti viene impugnato ed a testimonianza che non è solo un fatto di atti, porto un esempio sempre riferito all'Inrca: il bando assegna l'appalto a Cesetti, il Tar dà ragione alla Bravi, il Consiglio di Stato dà l'appalto alla Bora. Non è solo un fatto di endoprocedimento, ma se già due livelli di giudizio stravolgono per due volte la graduatoria, direi che ci sono elementi che vanno al di là della capacità operativa della Regione. Per questo dobbiamo fare il massimo, il meglio, perché questi procedimenti siano condotti nel modo più corretto, però sappiamo benissimo che spesso le aziende hanno più avvocati che ingegneri.
Questa è la realtà, bisogna farci i conti quando si vogliono fare le cose, però la cosa interessante di questo processo è che, almeno la parte che ci riguarda più immediatamente e direttamente, si conclude con quest'anno rispetto ad una attesa di oltre 10 anni e penso sia un buon risultato per tutti quanti.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Vorrei solo ricordare al Presidente Ceriscioli che i fondi che il Governo ci stanzia in genere sono vincolati e non si possono spostare dove ci fa comodo, a seconda dello slogan propagandistico del momento.
Ricordo anche al Presidente che se i due reparti rimangono al VI piano dell'ospedale, mi domando a cosa serva fare una nuova struttura prevedendo che già parte di quella struttura rimarrà separata, senza considerare che è anche previsto lo spostamento del 118 e dell'eliambulanza nonché della Protezione Civile all'interporto di Jesi che comporterà un'ulteriore spesa.
Mi domando: questi 50 milioni fantomatici in base a cosa li avete stabiliti? Ricordando poi che la democrazia dell'Assemblea legislativa deve essere rappresentativa non ad alternanza. Per quanto riguarda il caso dell'inceneritore lei va alla Conferenza Stato-Regioni in maniera contraddittoria rispetto alle indicazioni e le linee guida che le sono state date dall'Aula, in questo caso invece ci viene a chiedere l'approvazione di un atto di indirizzo quando già, mi sembra, avete deciso come, dove e cosa spostare.
Per questo ribadisco e chiedo al Consigliere Busilacchi, che forse prima era assente, se non ritenga opportuno un passaggio in Commissione per valutare bene di cosa stiamo parlando e cosa la maggioranza ha intenzione di deliberare. Grazie.

PRESIDENTE. In merito alla richiesta di rinvio in Commissione, ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Il rinvio in Commissione eventualmente lo decide il Presidente Volpini che è il Presidente della Commissione, anzi se il Presidente intende su questo tema in futuro fare degli incontri, va bene, ma questo è un atto di indirizzo ed è fondamentale che avvenga in tempi brevi perché dà la possibilità alla Giunta di fare una modifica del progetto.
Non intervengo sulle cose che ho sentito prima, alcune delle quali anche profondamente errate. E' falso dire che l'eliporto si sposterà, l'eliporto rimarrà lì dov'è, anzi una di queste modifiche consente di evitare l'interferenza con l'eliporto che sarebbe dovuto essere spostato di qualche metro, ma grazie a questa modifica del progetto rimarrà esattamente dov'è adesso con un ulteriore risparmio.
Non intervengo nuovamente su tutte le questioni, però è chiaro che questo progetto valorizzerà ulteriormente il Salesi, come è stato ricordato dal Presidente.
Consigliere Celani, io sono stato molte volte al Salesi e condivido con lei che è necessario pensare ad una nuova struttura perciò è necessario fare questo trasferimento.
Questa mozione va proprio in questo senso, nel senso di trasferire, lei ha capito male, non solamente ginecologia e ostetricia, ma tutto il Salesi, tutti i servizi del Salesi, anzi si sta pensando che una palazzina solo pediatrica potrebbe consentire, in prospettiva, una valorizzazione di tutti i servizi del Salesi.
Condivido con lei che rimane su alcuni servizi, penso ad oncoematologia, la necessità di capire anche cosa avverrà fino al trasferimento definitivo.
Consideri però che il fatto che oggi questa mozione dà mandato anche di trasferire fin da subito ginecologia ed ostetricia, libererà il vecchio Salesi degli spazi legati al punto nascita e consentirà nella fase intermedia anche, è evidente, una riorganizzazione di quella struttura.
E' un atto che va fatto immediatamente per andare verso il meglio.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 76. La pongo in votazione.

(Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 63
ad iniziativa dei Consiglieri Celani, Giancarli
“Adozione di iniziative da parte della Giunta regionale ai fini del superamento delle sanzioni economiche applicate contro la Russia e a sostegno del tessuto produttivo marchigiano gravemente colpito dalle sanzioni medesime”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 63 dei Consiglieri Celani, Giancarli.
Ha la parola, per illustrazione, il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Questa mozione porta all'attenzione di questo Consiglio gli effetti che stanno producendo le sanzioni inflitte dall'occidente, in modo particolare dall'Unione europea e dagli Stati Uniti, alla Russia per effetto della cosiddetta guerra Ucraina oppure Crimea, se volete, per effetto “dell'annessione” alla Russia della Crimea quando la stessa, nel 1957, era stata quasi donata da Chruscev agli ucraini.
Non sta a noi valutare gli effetti della storia, il perché ed il per come, nemmeno se il referendum fatto dai cittadini della Crimea nel 2014 sia giusto o meno, non sta a noi valutare questo, saranno i tempi, la storia e quant'altro a dirci dove sono le ragioni, noi ci occupiamo di quelli che sono gli effetti che queste sanzioni stanno producendo nel nostro territorio.
Non credo che occorra una grande relazione su questa mozione se l'avete letta, perché ormai da oltre un anno la stampa specializzata, gli economisti ci stanno dicendo che stiamo vivendo, da questo punto di vista, un paradosso, grande, stranissimo perché gli effetti negativi di queste sanzioni sono molto più forti sui sanzionatori che non sui sanzionati, nel senso che c'è una ritorsione nei confronti di chi ha emesso queste sanzioni e non direttamente sul territorio russo.
D'alta parte c'è da dire che, un aspetto molto significativo, dal un punto di vista storico le sanzioni non hanno mai prodotto effetti positivi per quanto riguarda la dissuasione di chi produce dei torti nei confronti di altri popoli e provoca dei danni soprattutto per la popolazione civile.
Le sanzioni e gli embarghi non hanno mai risolto il problema alla fonte.
D'altra parte c'è anche da dire che, in questo caso specifico, noi parliamo di un aspetto particolarissimo perché la Russia la dobbiamo considerare ormai un partner europeo, forse geograficamente non lo possiamo come occidente, però ormai è un partner forte per cui queste sanzioni stanno a dimostrare il fallimento di una politica del vecchio continente, l'incapacità di trovare una soluzione politica a un fatto prettamente interno, perché la vicenda Russia-Ucraina-Crimea è tutta europea, possiamo dire, e anche questa è una cosa molto importante.
Il paradosso di cui vi ho parlato prima si riflette sull'Italia e in modo particolare sulla regione Marche. Ormai lo dicono tutti, lo dicono gli economisti, lo dicono tutti gli esperti, coloro che stanno pagando dazio, da questo punto di vista, sono gli italiani ed in modo particolare i marchigiani.
Voglio innanzitutto ringraziare il Consigliere Giancarli che ha voluto condividere con me questa mozione frutto di una sua sensibilità politica che gli fa onore perché, riflettendo insieme, aveva capito l'importanza di questo atto di indirizzo da un punto di vista prettamente politico, ovviamente per quello che possiamo fare perché non sta a noi il potere di incidere.
Questa cosa si è concretizzata soprattutto nella nostra regione perché noi siamo da sempre, per la Russia, un partner molto importante dal punto di vista commerciale. Lo siamo perché noi abbiamo un distretto agroalimentare molto forte, che è quello del sud delle Marche, lo siamo perché abbiamo un distretto calzaturiero importantissimo, che guardava all'est, in modo particolare alla Russia, con molta attenzione. La nostra partecipazione alle fiere, la nostra partecipazione a tutta una serie di manifestazioni in quell'ambiente ha sempre portato grossi profitti per quanto riguarda le nostre imprese. Siamo un partner molto importante nel settore del mobile per quanto riguarda il pesarese, nel genere del lusso, lo siamo anche soprattutto per l'industria meccanica di precisione.
Ho citato questi quattro ambiti per riflettere sulla capacità di emergere della nostra regione. Abbiamo delle potenzialità incredibili che, in questo momento, ci portano a fare queste riflessioni. La meccanica di precisione, il calzaturiero, il mobile, l'agroalimentare, eccellenze molto forti, e dobbiamo chiederci, con una piccola riflessione, cosa stiamo facendo in questo momento per aiutarle.
Magari non potremmo fare molto in termini di investimenti, in termini di risorse, ma non diamoci le martellate sui piedi, non facciamo i masochisti per penalizzarci.
Ho alcuni dati che credo tutti voi avete sotto mano. Noi abbiamo un danno già riscontato nel primo trimestre del 2015 rispetto al primo trimestre del 2014 di 77 milioni di euro di mancata esportazione per quanto riguarda le nostre imprese. Il calo delle esportazioni verso la Russia nel primo trimestre del 2015 è fortissimo: per le calzature -38,4%, per le aziende meccaniche produttrici di macchinari di precisione -71,3%; e, se andiamo a vedere, devo dire che tutte le province sono parimenti influenzate in maniera negativa, in particolare Ancona vede l'export verso la Russia scendere nel primo trimestre da 46,4 a 16,8 milioni, quindi -29 milioni, il fermano -20 milioni, la provincia di Ascoli -10 milioni, quella di Macerata -8 milioni.
Sono cifre che lasciano pensare che questa nostra industria, già sofferente, da queste misure ne trarrà sicuramente un'ulteriore negatività.
Cosa possiamo fare? La mozione lancia due inviti a due livelli diversi, il primo è prettamente politico, un invito al Presidente che ci rappresenta a tutti i livelli, soprattutto nella Conferenza Stato-Regioni, a far capire la necessità di superare questo strumento sanzionatorio nei confronti della Federazione Russa, sollecitando un maggiore impegno dell'Europa, da un punto di vista politico, per un maggiore confronto con la Russia affinchè si possa superare questo stato di conflittualità che noi abbiamo.
Abbiamo un aspetto che è quello di superare le sanzioni, ma non solo, anche quello di sollecitare chi di dovere ad interpretare la politica in modo diverso.
L'altra richiesta che noi rivolgiamo in termini di indirizzo al Presidente è quella di sollecitare gli organi competenti, prima a livello nazionale e poi a livello europeo, perché queste nostre imprese in qualche modo vengano ristorate.
Immaginate che l'Unione Europea ha stanziato 125 milioni di euro per indennizzare le imprese di tutta la comunità e soltanto le Marche hanno perso 77 milioni di euro nel primo trimestre del 2015, quindi è chiaro che gli stanziamenti dell'Unione europea sono ridicoli.
L'altro invito è un po' più cogente, un po' più concreto all'Assessore competente del settore, l'Assessore Bora, perché possa monitorare adeguatamente sul campo, sul territorio, gli effetti di questo regime sanzionatorio per vedere nei settori cosa sta succedendo, quali sono le perdite ed aiutare le imprese a trovare nuovi mercati per dare un sostegno, nel senso dell'internazionalizzazione e della promozione dei loro prodotti.
Qui il danno non è soltanto la perdita dell'esportazione diretta verso la Russia, ma anche la perdita di eventuali ed ulteriori mercati in quanto la Russia sta consolidando certe partnership con i Paesi asiatici dove noi non potremmo più rientrare.
Questa è la conseguenza peggiore della situazione, non solo un danno diretto, ma anche un danno indiretto per quello che potrà accadere quando questi embarghi e queste sanzioni verranno rimossi.
Un doppio invito, credo che la mozione possa essere interpretata in questo modo se volete, una mozione tecnico-politica, la prima parte politica rivolta al Presidente affinché si faccia parte dirigente nelle strutture in cui ci rappresenterà affinché si avvii una riflessione molto importante, d'altra parte il Governo italiano. Devo dire che tutto il Parlamento, tutte le forze politiche in Parlamento hanno condiviso a dicembre la necessità di sollecitare l'Unione europea per eliminare questo regime sanzionatorio. In realtà, il 18 dicembre, presi da una voglia di controbattere, di mostrare i muscoli, non so qual è lo spirito che li ha animati, hanno prorogato di ulteriori 6 mesi questo regime sanzionatorio, per cui credo che starà in piedi fino al 30 giugno 2016.
Ripeto, non possiamo rimanere inermi, da questo punto di vista. Abbiamo un'economia manifatturiera che sta soffrendo perché siamo la regione più manifatturiera d'Italia, ecco il motivo per cui siamo più colpiti, ecco perché queste cifre riguardano noi e non riguardano l'opulenza del nord est o del nord ovest, perché la manifattura nasce qui ed è qui che prospera.
Invito tutti quanti a sostenere questa mozione, grazie.

Presidenza della Vicepresidente
Marzia Malaigia

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. A nome del mio gruppo condivido l'intervento del Consigliere Celani che è stato esauriente.
Vorrei ricordare a questo proposito un'impresa che non figura nella statistica di quelle che stanno perdendo, visto che è un'industria che non ha un lavoro continuativo, ed è quella della cantieristica degli yacht di lusso. La leggenda vuole che quando Abramovic venne qui a riparare il suo yacht abbia speso giornalmente, solo per i fiori freschi, 3.000 euro.
In questo momento c'è la crisi della cantieristica e la cantieristica marchigiana degli yacht di lusso è un fiore all'occhiello di tutto il mondo ed anche questo va a supporto della mozione del Consigliere Celani, perchè ci si deve attivare affinchè le sanzioni nei confronti della Russia siano abolite. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Nella mozione è scritto: “Il prossimo 18 dicembre l'Unione europea valuterà la possibilità di estendere per altri 6 mesi le sanzioni alla Federazione Russa” in quanto era stata presentata precedentemente a quella data, propongo di emendare l'atto nel modo seguente: “visto che il 18 dicembre la UE ha deciso di prorogare di ulteriore 6 mesi ...”.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Bora.

Manuela BORA. Buongiorno a tutti. Vorrei ringraziare i proponenti di questa mozione perché ci avete dato la possibilità di accendere i riflettori su un comparto che per noi marchigiani è un simbolo di eccellenza ed è anche uno dei settori di punta dell'intero settore manifatturiero sia italiano che europeo dal punto di vista della produzione di calzature, ma anche di export totali.
Purtroppo questo comparto sta attraversando un momento di grande difficoltà dovuto alla difficile situazione economica internazionale aggravata anche dalla situazione verso la Russia.
Questa Giunta senza esitazione si è schierata subito dalla parte di chi lavora, degli imprenditori e si è attivata facendo un importante attività di lobbying istituzionale, ringrazio i proponenti di questa mozione perché ci dà la possibilità di informare l'Aula rispetto alle attività che sono state fatte, anche se considero questa mozione già superata per moltissimi versi.
La Giunta regionale all'unanimità aveva approvato un ordine del giorno che poi ho presentato alla Commissione attività produttive della Conferenza delle Regioni che presiedo, purtroppo non è stato approvato perché le altre Regioni non se la sono sentita di prendere una posizione istituzionale d'insieme nei confronti del Governo, però la Regione Marche era capofila. In merito all'attività istituzionale a Bruxelles, che ho svolto su delega del Presidente, mi ha visto prima interloquire con il Gabinetto della Mogherini, dove ho presentato i risultati di Assocalzaturifici, e poi anche attraverso una interrogazione che l'eurodeputato Nicola Vandi ha presentato e per la quale ho già ricevuto una risposta dalla Commissione europea. Una risposta indegna perché c'è stato detto che avevamo le risorse del Por-Fesr per cui dovevamo “accontentarci” di questo, ma nonostante tutto la Giunta non si è arresa, anzi.
La parte politica è già stata svolta, poi è evidente che la Regione Marche da sola non può intervenire, l'auspicio è che il dialogo intrapreso sia dagli Stati Uniti ma anche dalla Russia possa vedere il ripensamento delle sanzioni da un lato e il ripristino delle normali condizioni di mercato, anche se è evidente che la crisi del mercato petrolifero, temo, che in qualche modo, indebolisca il potere di spesa di questo immenso paese.
Il compito della politica secondo me è un altro perché l'errore che è stato fatto nel passato è stato quello di sovraesporsi verso un unico mercato fondamentalmente e all'interno del Piano dell'internazionalizzazione, che andremo ad approvare, ci sarà un piano speciale per la Russia ed è una cosa su cui stiamo lavorando da settembre anche per riallacciarmi alla parte tecnica, ma non basta.
Le Marche, domenica quando è stato inaugurato il Micam, hanno ricevuto un plauso nazionale dalla Presidente di Assocalzaturifici per l'attività che hanno svolto, le altre Regioni sono state invitate a prendere esempio dalla Regione Marche, noi siamo stati l'unica Regione ad aver previsto un bando per l'innovazione dei campionari del settore moda, che partirà proprio entro la fine del mese, 6 milioni a sostegno dei campionari innovativi, perché crediamo che solo partendo dall'innovazione possiamo sia rendere più competitivi i nostri prodotti che competere meglio nei mercati internazionali.
Vorrei anche ricordare quello che è stato fatto per i consorzi, il Governo precedente nel 2015 aveva azzerato, non solo il sostegno alle attività fieristiche, ma anche ai consorzi e nell'assestamento abbiamo trovato 600.000 euro per il sostegno all'attività internazionale dell'export, che è stato molto apprezzato.
Ben venga questa mozione, ma ci tengo a far passare il messaggio che questa Giunta si sta dando molto da fare e che non dorme in piedi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Ho ascoltato il grido di dolore del Consigliere Celani, commovente perché lei, Consigliere Celani, è una partita Iva come me e pensavo che avesse più consapevolezza di dove siamo, il suo sogno sta in un altro mondo.
Se la nostra Regione, il nostro Presidente sull'inceneritore ci ha raccontato come sono andate le cose, lei pensa di cambiare le sanzioni che gli americani, perché siamo servi degli americani, ci hanno imporre all'Unione Sovietica?
Consigliere Celani ma che cosa sta dicendo!
Ci ha coinvolto in questo dibattito così appassionante e così forbito, dove io ti posso rispondere a pennello perché per mia fortuna/sfortuna sono 40 anni che faccio l'agente di commercio nel settore tessile, 40 anni che seguo le fiere in tutto il mondo, 40 anni che facciamo analisi sui mercati in espansione, mercati chiusi, mercati aperti e le aziende che rappresento, quasi tutte del nord Italia, una tedesca, una spagnola, aziende sagge, a differenza dei nostri scarpari che si sono lanciati dove il piatto era grasso, hanno equilibrato le esportazioni. Le aziende toste fanno al massimo un mercato che non può superare un 10-15%, i nostri scarpari invece hanno visto un po' di grasso e si sono lanciati.
Il discorso non è degli scarpari o di chi doveva dargli un po' di buonsenso su cosa è un'impresa, cos'è fare commercio, cos'è l'equilibrio. Il discorso è che lei, Consigliere Celani, riportando il loro grido di dolore ci ha fatto passare un quarto d'ora a parlare del nulla. Noi abbiamo il potere di dire a Renzi: “Così come fai non ci piace? Noi vogliamo un Presidente del Consiglio che sappia difendere gli interessi dell'Italia, no schiavo della Merkel o degli americani”. Lei pensa che riusciamo a far cambiare idea a Renzi? Pensa che, visto che il nostro Presidente sull'inceneritore ci ha raccontato di quei cattivi, adesso abbiamo trovato una strategia? E con questa strategia vedrà che, fra 3 o 4 anni, andrà a finire come lassù, dove buttano addosso i candelotti di dinamite, perché quando la politica non ti difende bisogna arrivare a quello.
Scusi, riguardo alle imprese, riguardo al progetto, riguardo alla nostra Assessora che dice “noi ci siamo attivati con 600 mila euro”, ma che attivati, qui le nostre aziende non esistono più da un pezzo, sono tutte morte, i pochi irriducibili sono forti per proprio conto e non gli serve niente, perché quelli che sono irriducibili ci possono consigliare dei comportamenti, ma gli altri sono persi, se c'è qualcuno che sta ancora lì a mezza via sarebbe da prenderlo per le orecchie, portarlo qua e fargli uno stage su cosa è impresa, cosa è commercio, cosa è vendita, cosa è proiezione.
Noi abbiamo le proiezioni? Sappiamo cosa dovrà essere la nostra Regione da qui a 30, 40, 50, 60 anni? No, non lo sappiamo, perché in questi 6, 7 mesi abbiamo parlato del nulla in tutti i temi: la difesa delle coste, la sanità, le strade, anzi sulle strade, per un insieme di cose, forse costruite una decina d'anni fa, abbiamo una impostazione giusta, per il resto ...! Cos'è l'ambiente? Dobbiamo campare di porto, di imprese, di turismo, dobbiamo campare di bellezza del territorio, dobbiamo campare del Psr, non si sa, noi campiamo qui, perché la mattina ci gusta fare questi Consigli appassionati, questi interventi all'ultimo sangue e poi, bim, bum bam, voto verde, voto giallo, voto rosso, a chi tocca.
Consigliere Celani, non è che me la prendo con lei perché la cosa è giusta, ma mi meraviglio di lei che affronta problemi così seri in questo ambito, scusi Consigliere Celani, cosa possiamo fare con Renzi, con la Merkel, con gli americani? Gli facciamo cambiare le sanzioni? Non siamo stati capaci a difendere il nostro territorio per altre cose! Stiamo a fare tutte queste disquisizioni poetiche? Io campo di partita Iva non campo di disquisizioni poetiche, capito?
Per quanto riguarda l'esportazione a me sono rimaste le aziende toste perché d'assalto, che hanno una visione cinica, cruda, e mi hanno colpito i loro discorsi quanto, 7- 8 anni fa, dissero che in Russia non potevano essere più coinvolti per più di un 10-15%. Ha capito Consigliere Celani? Non è che qui disquisiamo. Passo e chiudo.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie. Io invece vorrei ringraziare i Consiglieri firmatari di aver presentato questa mozione e mi soffermo anche su un passaggio del Consigliere Celani, perché bisogna dirsi la verità, quando dice che queste sanzioni hanno fatto più male ai sanzionatori che ai sanzionati, dice e fa una fotografia reale di quello che queste sanzioni hanno provocato all'economia marchigiana, all'economia italiana e in particolar modo ad un'economia di aziende piccole e medie che nel nostro territorio hanno determinato la crescita e la prosperità della nostra regione.
Dobbiamo ammettere, guardare in faccia le realtà, che questi provvedimenti che l'Italia ha seguito ed ha avallato in sede europea, sono contro l'Italia, contro lo sviluppo, il mantenimento e la sopravvivenza delle aziende italiane e marchigiane.
Questo ce lo dobbiamo dire a gran voce perché non ci dobbiamo nascondere dietro ad altre motivazioni che certamente ci sono e non sono da guardare in maniera superficiale, però non possiamo negare che queste sanzioni abbiano provocato una gravissima crisi a tutto il nostro comparto artigianale, che è stato citato prima, conosciuto non solo in Italia ma nel mondo per delle eccellenze: il calzaturiero, l'industria del mobile, tutte eccellenze del made in Italy targate made in Marche.
Ascoltando quotidianamente nei telegiornali questa ipotesi di ripresa della crisi economica che ci sta attanagliando - quando noi stessi siamo i primi, come Governo italiano, a non comprendere o a non avere la capacità o la volontà di opporci a provvedimenti che ci stanno massacrando, che incidono sulla sopravvivenza di un tessuto sociale ed economico perché una volta che queste produzioni saranno definitivamente morte, non torneranno più, niente e nessuno riuscirà laddove questi mercati saranno colmati da altri che magari utilizzano prodotti non di qualità come i nostri, copiano le nostre eccellenze e lo fanno con un costo del lavoro infinitesimale più basso del nostro perché noi abbiamo una serie di garanzie per i lavoratori che in altri Stati non ci sono - come possiamo pensare che, una volta persi questi mercati, di poterli riguadagnare?
Come Italia siamo già indietro rispetto ai danni che queste sanzioni hanno prodotto e dovremo sbrigarci a dare un segnale.
Mi dispiace per quello che ha detto l'Assessore Bora in merito al fatto che le altre Regioni non abbiano voluto seguire un segnale forte che bisognava dare allo Stato ed al Governo di fare marcia indietro, di opporsi in maniera forte a delle decisioni che stanno distruggendo quel poco che rimane della economia sana.
Ricordiamoci che l'economia sana della regione è quella che produce, è questa, basta con questa economia finanziaria e speculativa, ricordiamoci che la nostra forza è stata e potrà essere solamente dove c'è una produzione reale.
Se non ci rivoltiamo contro un'economia che va nella direzione diversa e lasciamo che distruggano quello che di buono c'è nella nostra economia, noi questa ricchezza, che è un patrimonio anche della nostra Italia con le eccellenze, non la recupereremo mai più. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Ringrazio, anche se non è in Aula, il Presidente Mastrovincenzo perché, due settimane fa, avevo chiesto anche a nome del Consigliere Celani, l'iscrizione di questa mozione all'ordine del giorno, e se è una mozione superata o meno sarà l'Aula a stabilirlo. Io la considero fortemente di attualità, con le difficoltà oggettive che sono state sottolineate anche da alcuni colleghi che sono intervenuti prima di me. Bene a fatto il Presidente ad iscriverla all'ordine del giorno.
Ringrazio il Consigliere Celani che ha voluto che anch'io firmassi con lui questa mozione, a me ha fatto estremamente piacere, anche perché sono stato molto sollecitato dalle imprese e dalle associazioni del territorio.
Per brevità non riprendo i dati, ma basta citare una iniziativa che c'è stata all'Istao, non molti giorni fa, nella quale sono stati evidenziati tutti i dati dell'export italiano e marchigiano, quello che significano queste sanzioni per una realtà come quella regionale, con una perdita economica di oltre il 30% e con oltre 100 milioni di euro.
Il Consigliere Celani ha illustrato con ampiezza di dati quelli che sono i settori più colpiti, dall'agroalimentare, alla moda, alla meccanica, il Consigliere Maggi ci ha ricordato anche la cantieristica. Sono colpiti numerosi settori, quelli vitali e soprattutto quelli della piccola e media impresa marchigiana.
Qui c'è stato detto che è stato fatto un ordine del giorno della Giunta, mi piacerebbe leggerlo, e sono dispiaciuto che le altre Regioni non abbiano fatto proprio questo nostro ordine del giorno. Tra l'altro, credo che la stessa risposta, se non ho capito male, ad una interrogazione di un parlamentare non sia stata soddisfacente.
Presidente, lei lo sa bene, voglio ancora ringraziarla per la presenza in Aula e per il fatto che una mozione è sempre di aiuto al Presidente, alla Giunta, alla stessa Assemblea legislativa perché è un momento di costruzione democratica di una decisione, a sostegno, a supporto di scelte e di bisogni delle nostre comunità, quindi una mozione dell'Aula può essere fatta valere in più sedi, soprattutto in quelle dove dobbiamo ottenere risposte, risultati.
E' vero Consigliere Zura che non saremo noi nelle Marche a modificare da soli scelte economiche o politiche, che hanno a volte una valenza europea, mondiale, però credo che l'insieme di tante iniziative, nei territori, nelle Regioni, nelle Regioni d'Europa possano essere d'aiuto a costruire, anche perché quello che noi chiediamo risponde ai bisogni di un territorio, risponde ai bisogni di una comunità, di un Paese e siccome credo che con queste scelte siamo dalla parte della ragione, possiamo sicuramente far valere la nostra responsabilità e il nostro ruolo.
Ringrazio ancora una volta i colleghi e credo che un voto positivo aiuterà l'economia di questa nostra regione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Su questo argomento non sarei intervenuto, anche perché il Consigliere Celani l'ha esposto in maniera interessante e giusta. Personalmente l'ho ritengo giusto.
Mi sono sentito in dovere di intervenire dopo l'intervento dell'Assessore che, in questo momento, non è in Aula, ma è presente il Presidente, quindi, in questo momento, mi rivolgo a lui in modo particolare.
Il Consigliere Giancarli ha detto che l'Aula è una cosa estremamente importante, una mozione è una cosa molto rilevante ed io su determinate cose ci credo, perché la politica deve trasmettere, in qualche circostanza, il senso vero di quello che vuole fare e può fare anche nel territorio.
Ho sentito gli argomenti, gli ordini del giorno, che sono stati emanati dalla Giunta, fatti, presi, però io voglio dire alla Giunta che lei, Presidente, può stabilire e raggiungere anche domani mattina un accordo bilaterale con una regione, per esempio, di Mosca, o di San Pietroburgo.
Questo è il fatto politico che è diverso dall'ordine del giorno, Presidente. Lei sa che questo accordo è stato fatto da suoi colleghi in giro per l'Italia, allora, per favore, la politica e non le parole dell'Assessore. Capisco che è brava, che è giovane, per carità, però credo che sia un intervento molto limitato per quello che può fare quest'Aula e per quello che può fare lei in termini di esecutivo.
Questo è l'aspetto politico che voglio sottolineare in questa discussione, altrimenti le cose sono tutte aria fritta o patate fritte che qualche volta sono anche buone. E' vero, però credo che la circostanza, Presidente, sia questa.
Bisogna recuperare un vero ruolo verso le nostre imprese per trasmettere loro un senso politico delle cose e no, vedremo, faremo. La Regione Marche ha sottoscritto un accordo bilaterale con la Regione di Mosca, questo è il fatto, con il consenso del Governo Renzi, così saranno due, tre, quattro le Regioni in Italia che sottoscriveranno questi accordi ed è chiaro che le sanzioni inizieranno automaticamente ad essere depotenziate, come linea politica di questo Governo che le ha concordate con la Comunità europea.
Una serie di iniziative regionali che smontino politicamente un accordo scellerato verso un continente importante come la Russia, per quanto riguarda, in particolare, il settore economico.
Questo chiede la politica, Presidente. Queste le cose che sono da fare.
Credo che da questa discussione, lei, da domani mattina, si debba immediatamente mettere in moto con la fortuna di avere nella nostra regione un Consolato Onorario che può svolgere un ruolo determinato e molto importante in questo settore per raggiungere in poco tempo con una regione, che voi scegliete, della Russia un accordo bilaterale.
Questa sarebbe una risposta vera da dare agli imprenditori marchigiani, se lei fa questo è bravo, altrimenti il nodo rimane legato.

PRESIDENTE. Ha la parola al Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Il Consigliere Zaffiri è molto informato, come al solito, come sempre, nel senso che l'ultimo suo spunto effettivamente è stato oggetto dell'ultimo incontro con il Console entrante ed uscente, perché nel salutare l'uscente abbiamo incontrato anche l'entrante, ed oggetto dell'incontro è stato quello di trovare dei meccanismi per rafforzare un rapporto con questo Paese così importante per la nostra economia ed individuare una regione con cui stipulare un accordo e l'osservazione è stata: non facciamolo con la solita regione di Mosca, ma andiamo a cercare altre regioni che sono altrettanto interessanti, ricche e disponibili che verrebbero ulteriormente valorizzate da questo percorso. Andiamo a battere sentieri meno battuti.
E' come quello che cerca le chiavi della macchina sotto il lampione, si, sotto il lampione c'è la luce, però magari le chiavi si possono trovare anche in un posto meno illuminato, ma altrettanto utile, dove effettivamente la chiave c'è.
Questo percorso è già stato avviato. Ringrazio l'intervento del Consigliere Zaffiri perché di fatto conferma l'importanza di questa scelta e di questo cammino.
Io non vedo, lo avete già capito, nessun tipo di contrapposizione fra le iniziative della Giunta e quelle dell'Aula consiliare, anzi, ogni volta che l'Aula affronta, approfondisce e rilancia il tema lo vedo come elemento che va a rafforzare quello che è un cammino condiviso, ne aumenta la consapevolezza, ed è anche l'occasione per raccontare le cose che si stanno facendo in maniera estremamente positiva in questa direzione.
Bisogna avere questa capacità di tenere insieme visioni ed azioni a vari livelli perché è un po' come, ma anche nel rapporto esterno, rispondere a bisogni immediati, alla costruzione della prospettiva ed a una visione più ampia.
In occasione dell'incontro a Bruxelles, alla presenza del Ministro degli esteri europei, Mogherini, sulla Macroregione ho avuto occasione per andare un po' incontro all'esigenza del Consigliere Zura Puntaroni, di avere una visione molto ampia, di descrivere quello che, secondo me, è il fatto strategico che sta dietro al tema “quale atteggiamento avere sulle sanzioni”.
La mia convinzione è che l'Europa, il progetto europeo, oltre a tutte le necessità che conosciamo di non essere solo un progetto di tipo economico, ma anche un rapporto importante fra i popoli - finisce con gli Urali, non finisce prima e la logica delle sanzioni è un po', in termine di prospettiva più lunga, l'ennesimo tentativo affinchè l'Europa non si costituisca in quella dimensione, cioè che l'Europa non abbia un cammino che la possa portare alla sua dimensione strategica, perché un'Europa che finisce con gli Urali è un'altra cosa rispetto all'Europa che conosciamo, un'altra storia, un altro peso sullo scacchiere internazionale, un altro ruolo.
Giustamente altre potenze planetarie si oppongono a questo disegno, perché ne vedono la forza, ne vedono il valore, quindi il disegno, da qui ai prossimi 50 anni, come ha detto il Consigliere Zura Puntaroni, per la nostra regione, per il nostro territorio, è quello di stare in un contesto geo-politico che assuma una funzione, un ruolo diverso rispetto a quello che oggi abbiamo, molto limitato, con una moneta molto forte ma, abbiamo visto che dietro alla moneta non c'è un'entità di natura geo-politica in grado di fare politica monetaria vera, politica finanziaria vera. Noi non dobbiamo demonizzare la politica finanziaria, dipende che rapporto che hai con la politica finanziaria, se ne subisci le conseguenze e ne sei in balia è chiaro che non ne cogli il valore, nel momento in cui giochi un ruolo strategico diverso il valore è un altro.
Il tema della politica monetaria negli ultimi mesi ha segnato la partita dello scacchiere internazionale, partita quindi di politica monetaria, di politica strategico-finanziaria-economica e di dimensione geopolitica.
Una visione diversa sulle sanzioni, non è solo dare una risposta domattina alle imprese marchigiane che hanno opportunità con la Russia e che oggi sono legate da limiti imposti da aspetti di varia natura, tra cui le sanzioni stesse, ma è un cambio di atteggiamento ed un rapporto che ha una valenza strategica sullo scacchiere internazionale, che ha una portata più lunga.
Nell'immediato, la scelta di insistere con il Governo nazionale per superare le sanzioni, ricordo che non siamo in contraddizione con il Premier Renzi perché è stato l'unico Premier che all'ultimo rinnovo semestrale delle sanzioni ha dichiarato che questa scelta non era più in grado di dare quella risposta che si voleva, anzi penalizzava solo alcune economie senza dare nessun effetto in termini concreti. E' stato l'unico che si è posto in questi termini nel confronto che poi ha portato alla riapprovazione del prolungamento di altri 6 mesi delle sanzioni.
Secondo: l'unica economia veramente sanzionata è quella italiana, perché se uno guarda gli altri Paesi, uno a caso, gli Stati Uniti, non è che ha ridotto il proprio rapporto economico nei confronti della Russia in periodo di sanzioni, anzi se uno guarda il peso specifico e relativo dell'economia americana e l'influenza, insieme a quella tedesca e a quella russa, sono cresciuti nei mesi in cui noi siamo calati.
Modificare questo rapporto significa in un periodo più breve ridare chance ed opportunità alle imprese.
Terzo punto, ma non ultimo, l'immediato, cioè come noi dobbiamo scalettare la nostra visione, i nostri interventi in cose più immediate. 6 milioni di euro messi a disposizione per il settore che più ha sofferto, anche per scelte sbagliate, come ha detto il Consigliere Zura Puntaroni, perchè nessuno può puntare oggi il 90% del proprio mercato su un solo Paese, è una cosa che qualunque imprenditore conosce, avere come cliente un unico soggetto, significa non essere un'impresa, ma legarsi mani e piedi al destino del cliente, significa essere un conto terzista, avere un ruolo non adeguato o aver fatto la scelta sbagliata, però è sempre un'impresa che impiega tanti marchigiani e che rappresenta la capacità di produrre con qualità, quindi, anche dopo una scelta sbagliata, queste ditte vanno sostenute e la scelta di impiegare 6 milioni di euro sul tema del campionario è una scelta di grande sensibilità, di grande importanza per quel settore fortemente in difficoltà.
All'interno delle scelte ne vanno fatte alcune più immediate, un po' la logica che c'è tra l'assistenza e la strategia. E' chiaro che serve una visione strategica e bisogna lavorare per una prospettiva più forte, ma nell'immediato, nel momento di massimo bisogno, c'è bisogno anche dell'intervento di tipo assistenziale, cioè dare una mano a chi è più in difficoltà. Noi possiamo dare la famosa rete per pescare i pesci, ma c'è anche il giorno in cui se non ti do il pesce da mangiare tu non arrivi ad utilizzare la rete, quindi questa visione va applicata in termini di sostegno alle attività in maggiore difficoltà.
Anche sulla cantieristica è stato chiesto, nell'ultimo incontro, un impegno diretto della Regione in questa vicenda per favorire il mantenimento di quelli che sono almeno i presidi minimi. In rapporto alle difficoltà ed in risposta ai lavoratori non mancheremo di essere presenti su questi tavoli nell'immediato, anche per quelli che sono i bisogni di tutti i giorni.
Credo che questa mozione sia estremamente utile, l'accolgo con grande interesse per un sostegno alle iniziative che abbiamo detto prima, cioè facilita nel momento in cui dovremo stendere questo accordo con una regione russa interessata ad uno scambio economico di relazione con la nostra regione. E' chiaro che questo è un elemento di ulteriore supporto in questa direzione perchè quando interloquiremo ai tavoli, come è capitato a Bruxelles di farlo di nuovo, o al tavolo delle Regioni, o nel confronto con il Governo - so che nell'ultimo incontro della Conferenza delle Regioni è stato chiesto un incontro con il Governo sul tema della finanza locale per i prossimi anni – sarà anche l'occasione per portare il punto di vista del Consiglio regionale delle Marche.
Ogni occasione è utile per portare avanti questa strategia e condividerla insieme non fa altro che aumentare i temi di opportunità, quindi ben venga l'approvazione di questa mozione, più sarà ampia, più sarà sostenuta, ci darà più forza sui vari tavoli.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Su questa mozione è stato presentato un emendamento a firma del Consigliere Celani che lo ha già illustrato.
L'emendamento n. 63/1 dice: “sostituire totalmente il periodo del secondo visto, con il seguente: che il 18 dicembre u.s. l'Unione europea ha deciso di prorogare per ulteriori 6 mesi le sanzioni alla Federazione Russa”. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 63 così come emendata. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 49
ad iniziativa della Consigliera Leonardi
“Ospedale di Loreto nel periodo del Giubileo 2015-2016. Mantenimento dei servizi essenziali nell’arco dell’evento. Punto di primo intervento garantito H24”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 49 della Consigliera Leonardi che ha la parola per illustrarla.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Questa mozione avrebbe avuto un'altra valenza se discussa nei termini un po' più vicini al momento della presentazione, perché si rifaceva al discorso della riorganizzazione sanitaria, che doveva essere messa in atto entro fine dicembre dello scorso anno e anche ad alcune notizie uscite sulla cronaca locale, sulla stampa, che parlavano di una riduzione, in particolar modo, nell'orario notturno del Punto di primo intervento dell'Ospedale Santa Casa di Loreto per potenziare, sempre in quest'ottica di riorganizzazione, il Punto di primo intervento dell'ospedale di Osimo, si parlava addirittura di una urgenza e di farlo entro il 15 dicembre.
Da queste notizie e dalla confusione che regnava e che forse in parte regna ancora nella riorganizzazione sanitaria è partita l'idea di questa mozione, di questa sollecitazione legata anche al fatto che, quando ho presentato la mozione, era il mese di novembre, non era ancora stato inaugurato il Giubileo da parte del Pontefice. In concomitanza di questo evento, tenuto conto del fatto che l'Ospedale di Loreto serve anche, soprattutto durante durante il periodo estivo, la fascia costiera limitrofa, che accresce in maniera importante le sue dimensioni, e anche del fatto che in concomitanza con il Giubileo, sicuramente, anche grazie ai treni dell'Unitalsi, che portano a Loreto persone malate o con dei problemi in occasione di questa particolarissima ricorrenza, nella mozione chiedevo un impegno da parte della Giunta regionale a salvaguardare la funzionalità del Punto di primo intervento dell'ospedale Santa Casa di Loreto per tutto il periodo giubilare, per fronteggiare le criticità legate alla permanenza al flusso dei pellegrini in questa occasione e in più a potenziare l'emergenza urgenza di questo presidio, sia per la concomitanza giubilare che per i motivi di carattere territoriale, come la vicinanza dell'Ospedale di Loreto alla fascia costiera, un'esigenza legata alla stagionalità che fa crescere il numero delle persone che potrebbero aver bisogno degli interventi del nosocomio di Loreto.
Inoltre chiedevo di stralciare dalla delibera n. 666 del 2015 i parametri, come la riduzione dei posti letto e la chiusura notturna dei Punti di primo intervento, utilizzati per raggiungere gli obiettivi di punteggio al fine di premiare, a livello stipendiale, il manager di Area vasta, nell'ottica che la priorità, per quanto riguarda il risultato raggiunto dai manager, deve guardare più al risultato e quindi al servizio offerto ai pazienti che al rispetto di un budget meramente economico.
La mia richiesta era finalizzata ad evitare da subito, considerato l'eccezionale evento giubilare, l'attuale sotto utilizzo della sala operatoria e della diagnostica per immagini nelle ore pomeridiane.
Chiedevo altresì di assicurare i bisogni delle persone malate, anziani in primis, e dei pellegrini dei treni bianchi, stralciandoli dal raggiungimento degli obiettivi di puro budget sterili, non rispondenti alle reali necessità umane e a livello erariale anche controproducenti.
Come ho ricordato all'inizio dell'illustrazione di questa mozione, siamo in un momento anche in parte superato rispetto alla tempistica inserita nella mozione. Da una parte mi rammarico del fatto che non si sia riusciti a dare tempestività, dall'altra parte mi sembra che, ora attendo la risposta se confermerà quanto in parte già uscito a livello di stampa, queste richieste avanzate nel mese di novembre, pur non arrivate solo oggi alla discussione dell'Aula, abbiano portato ad una riflessione e fondamentalmente le paventate chiusure notturne, il depotenziamento, attualmente sembrano non più trovare la volontà da parte della Regione. Mi auguro di avere oggi delle garanzie in questo senso, anche rispetto a tutte le potenzialità dell'Ospedale di Loreto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Intervengo anche a nome del Consigliere Busilacchi che mi ha detto che intende presentare un emendamento che trovo sano, in quanto la mozione è votabile soprattutto rispetto al punto 1), che racchiude contenutisticamente gli altri aspetti perché per avere il Punto di primo intervento bisogna poi organizzare il resto.
Peraltro sulla mozione ci sono espressioni, commenti anche di natura politica che, secondo me, se l'obiettivo è quello di vedere approvata la mozione sarebbe bene non ci fossero. Sarebbe auspicabile approvare l'emendamento che lascia il punto 1) della mozione e toglie gli altri, anche perchè il cuore dell'atto è quello di mantenere il Punto di primo intervento a Loreto nel periodo giubilare e questo porta con sè la necessità di avere dei servizi connessi attivi, come la risposta ai pellegrini dei treni bianchi, perché nel momento in cui c'è il Punto di primo intervento, non si può mandare via nessuno, e chi va lì viene assistito adeguatamente, quindi, riassumendo tutto al punto 1) andiamo alla sostanza della mozione.
Questo emendamento, non so quale sia la volontà della Consigliera che ha presentato la mozione, raggiungerebbe l'obiettivo ed evitarebbe di aprire un dibattito nel quale dobbiamo negare il punto 4) perché non è vero quello che dice, e dire che il punto 6) fa un distinguo sbagliato. Facciamo prima ad andare al risultato ed a queste condizioni la Giunta sostiene la mozione, perchè se dovessero rimanere gli altri punti, a parte che si aprirebbe un dibattito molto ampio, certamente non potremmo essere favorevoli, mentre sulla parte essenziale della mozione lo siamo, quindi, se l'obiettivo è questo, con un emendamento, modificando la mozione nel suo tratto essenziale, che trascina gran parte degli altri aspetti, e senza i giudizi di natura politica, è approvabile.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Intervengo molto brevemente perché sul piano del merito e sul piano politico il Presidente, nonché Assessore alla sanità, è già intervenuto, voglio anche ricordare che a nessuno sfugge la peculiarità dell'Ospedale Santa Casa di Loreto anche e soprattutto in vista dell'evento giubilare e, proprio su questo tema, il Presidente, il 16 dicembre ha incontrato il Sindaco ed il Vicesindaco di Loreto e in quell'incontro è anche emerso che si mantiene il Punto di primo intervento.
Sul resto ho appena presentato a firma mia e del Consigliere Volpini un emendamento per mantenere il punto 1) del dispositivo ed eliminare gli altri.

PRESIDENTE. L'emendamento presentato ed illustrato dal Consigleire Busilacchi sostanzialmente dice: “nel dispositivo i punti dal 2 al 6 sono soppressi”.

Emendamento 49/1 a firma dei Consiglieri Busilacchi e Volpini. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 49 così emendata. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 52
ad iniziativa della Consigliera Leonardi
“Ospedali Riuniti di Ancona – Costituzione di un ‘Percorso Ictus integrato’ anche nelle Marche, unica regione in Italia senza questa strategia di trattamento”
(Discussione e votazione risoluzione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 52 della Consigliera Leonardi.
Questa mozione è stata superata da una risoluzione che ha come prima firmataria la Consigliera Leonardi e i Consiglieri Volpini e Busilacchi.
Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Ho ritirato la mozione n. 52 perché, e di questo vorrei ringraziare la maggioranza, ho visto che è stato colto lo spirito che avevo inserito in quell'atto, quello di un intervento che reputo importante per la cittadinanza marchigiana e non una contrapposizione politica o partitica su un tema importante come quello che adesso illustrerò in maniera sintetica.
L'intento di questa mozione e quindi di questa proposta risoluzione che oggi firmiamo in maniera congiunta è quello di portare la regione Marche al pari delle altre regioni italiane nell'intervento e quindi nella salvaguardia delle persone colpite da ictus.
Questa patologia ha una forte ripercussione in termini di vite umane laddove, l'urgenza dell'intervento non è congrua e rapida nell'intervenire in maniera corretta sul paziente. Le ripercussioni di chi sopravvive al manifestarsi dell'ictus riguardano anche le condizioni di vita, ci sono spesso limitazioni legate alla possibilità di muoversi, di parlare, conseguenze molto penalizzanti per una vita sociale normale. La malattia richiede un intervento urgente e l'applicazione delle migliori procedure che oggi comunque ci sono.
Nelle Marche esistono delle strutture con professionalità adeguate, con professionalità capaci e competenti, serve l'istituzione, quindi, ed il potenziamento di un percorso ictus integrato che - semplifico perché è un tema medico di difficile spiegazione in termini tecnici, altrimenti entreremo in una materia, in terminologie, che spesso non mi sono proprie - combini due diverse procedure una farmacologica e l'altra di intervento operatorio con un'equipe di professionisti formati e preparati al riguardo, che devono poter intervenire in tempi rapidissimi.
La proposta di risoluzione invita a predisporre questo percorso per intervenire in maniera più incisiva e nei tempi necessari, perché muoversi in tempi rapidi significa non solo salvare questi pazienti, ma anche ridurre quel costo sociale perchè spesso queste patologie, non arrivando sangue al cervello, causano danni neurologici permanenti a queste persone e danni anche a tutto il contesto familiare che le circonda.
Altra cosa importante, visto che in sanità ho appreso in questi mesi che si guarda molto anche al discorso dei costi, riguarda i costi riabilitativi di queste persone, sono ingenti, e laddove si riesce a creare un percorso che consente un intervento repentino sono assolutamente minimizzati ed in alcuni casi addirittura ridotti.
Sono molto soddisfatta dell'integrazione che la maggioranza ha voluto fare alla mozione e quindi della proposta di risoluzione, perché è un problema serio, importante, che guarda a tutti i cittadini.
Vi avrei voluto far leggere, ho saputo di questa risoluzione questa mattina, un articolo che a me ha colpito molto, è il racconto di un giornalista che parla dell'episodio di ictus che ha colpito la moglie, e grazie alla capacità del giornalista di fare il proprio mestiere, riferisce e parla anche di sè stesso, di un marito che assiste a questo episodio e narra la parte emozionale ed emotiva, ma anche la parte medica facendo riferimento ad una realtà vicina, nella provincia di Bologna, in cui ci sono già queste procedure all'avanguardia.
Sapere che nelle Marche ci sono delle professionalità parimenti capaci, che possono essere inserite in un percorso unico, che aiutino tutti i nostri cittadini, reputo sia un buon utilizzo del nostro ruolo all'interno del Consiglio regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.

Fabrizio VOLPINI. Sono anch'io firmatario di questa risoluzione unitaria, come si dice.
Credo che la Consigliera Leonardi abbia fatto bene a porre il focus su questa problematica, quella dell'ictu è una di quelle condizioni tra le più impegnative sia dal punto di vista clinico che organizzativo ed assistenziale.
La Regione Marche fin dalle due deliberazioni, la 1345 e la successiva, ha inquadrato i cosiddetti nodi della rete neurologica e ha dato una risposta organizzativa consistente nella realizzazione di diversi ospedali di rete, stroke unity, come vengono chiamate, di primo livello che trattano l'ictus in fase acuta, un tipo di ictus è quello ischemico, attraverso la procedura farmacologica con l'utilizzo di un farmaco che ha il compito di sciogliere l'embolo o l'eventuale trombo che si è formato all'interno dell'albero arterioso.
Di queste ce ne sono diverse, a Fano per quanto riguarda l'Area vasta 1, a Jesi per quanto riguarda l'Area vasta 2, a San Benedetto, manca a Macerata e c'è a Fermo. La Regione si è dotata di una stroke unity di secondo livello, che ha un respiro regionale, ed è localizzata all'interno della neuorologia di Torrette dove vengono fatti altri tipi di procedure.
Nel frattempo è intervenuto il famigerato decreto ministeriale 70 del giugno 2015, che ci ha fatto tanto discutere anche in altri ambiti, ed ha ulteriormente normato questo aspetto che concerne il percorso ictus, dividendolo in tre momenti: quello preospedaliero, quello ospedaliero e quello post ospedaliero, declinando le caratteristiche che devono avere le stroke unity di primo livello e quelle di secondo livello.
All'interno della Regione si è costituita una task force fatta di professionisti, dei più importanti neurologi, neuroradiologi, tutte figure professionali impegnate in questo tipo di assistenza che dovranno, sulla base del decreto ministeriale 70, ricostruire il percorso ictus anche all'interno della nostra regione. Ridefinendo le stroke unity di primo livello e soprattutto quelle di secondo livello.
Bene ha detto la Consigliera Leonardi sull'importanza della tempestività dell'intervento in grado di ridurre i danni che un eventuale ictus può provocare e questo è possibile attraverso una fase preospedaliera: 118, emergenza, l'arrivo sul posto in tempi rapidi e soprattutto collocazione in un percorso appropriato all'interno della rete, che può essere di primo o di secondo livello a secondo che ci sia la necessità di fare la disostruzione chimica o meccanica o, laddove l'ictus non è di natura ischemica, ma emorragica, attuare altri tipi di procedure che non sono più in mano al neurologo, ma al neuroradiologo che è l'architrave della stroke unity con la possibilità, tra l'altro, di avere sempre questi tipi di interventi H24, questa possibilità oggi è solo attribuita all'Ospedale di Torrette.
Le stroke unity di primo livello dovranno essere sempre collegate, attraverso i normali canali del teleconsulto, con le stroke unity di secondo livello dove ci saranno sempre la neurochirurgia e la neuroradiologia H24 e dove è possibile, in qualsiasi ora del giorno, se capita un accidente di quel tipo, poter intervenire.
Oggi questo gruppo di lavoro dovrà definire il percorso in maniera più consona a quella che è la normativa vigente, per cui ben venga una mozione votata, penso, all'unanimità dall'Assemblea, che sia di supporto, di stimolo ed anche di pressione su questi operatori per poter giungere ad un tempo congruo a percorsi precisi, al famoso PDTA condiviso tra tutti i professionisti, in modo da evitare quelle situazioni drammatiche che qualche volta capitano quando ci sono dei ritardi di intervento, dei ritardi nell'assistenza,
Penso che la Regione Marche, da questo punto di vista, debba fare la sua parte. Ha professionisti, ha strutture, ha competenze per poter essere all'avanguardia anche su questa parte estremamente importante, visti anche che i numeri di questo tipo di patologia sono in continuo aumento.
C'è anche una parte ugualmente importante all'interno di quel decreto che riguarda la misconosciuta prevenzione. Noi parliamo di assistenze molto sofisticate, ma la difesa della salute avviene sempre a monte e in quel tipo di decreto c'è una parte dedicata alla prevenzione dell'ictus che va sviluppata attraverso altri tipi di procedure, altri tipi di percorsi, per cui sono soddisfatto di questa mozione presentata dalla Consigliera Leonardi perchè credo che abbia con tempestività sollevato una questione di importanza notevole per la nostra comunità marchigiana.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Leonardi, Volpini, Busilacchi. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 58
ad iniziativa dei Consiglieri Marconi, Micucci
“Istituzione linea di trasporto pubblico fra Recanati e Civitanova Marche-Ospedale”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 58 dei Consiglieri Marconi, Micucci.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Questa mozione parte dalla precedente legislatura dove era stata approvata, ma la ripropongo insieme al Consigliere Micucci perché non ha visto realizzazione, in quanto non c'è stata una vera riprogrammazione, peraltro si sta parlando del nuovo appalto, si sta parlando di revisione del sistema di trasporto e, quindi, credo che si inserisca nel tentativo, attraverso un emendamento che ho presentato all'ultimo minuto, di prendere in considerazione questa semplicissima riflessione, Assessore Sciapichetti: la mobilità in Regione è partita, come in tutta Italia, parlo di 40-50 anni fa, intorno alla mobilità lavorativa e giovanile, studenti, ragazzi senza automobile.
Questo tipo di mobilità è sostanzialmente crollato, nel senso che la stessa mobilità scolastica oggi vede la presenza di genitori tassisti di figli unici, mentre i lavoratori, sempre più, si spostano con la loro auto. Per lavorare ci si sposta anche meno, perché si fanno lavori da casa, anche in orari molto diversi. Una volta l'orario di lavoro era unico, per il 90%, per tutti, dai negozi alle attività dei servizi, agli uffici, alle fabbriche.
Oggi si lavora anche di notte, si lavora nelle prime ore della giornata, fino a tarda sera, quindi, diciamocelo chiaro: la mobilità pubblica soffre anche da un punto di vista economico perché l'utenza si è molto diversificata e tutto costa di più anche gli stessi prezzi dei biglietti non sono più quelli politici di un tempo, ma sono significativamente più costosi.
Quale elemento intendiamo aggiungere? Intendiamo aggiungere l'elemento relativo alla mobilità soprattutto della fascia di popolazione anziana che nelle Marche rappresenta ormai largamente più del 25% dei residenti e che significa dai 300 ai 400 mila abitanti potenziali.
Sono persone che si muovono intorno alla sanità, che avranno sempre più bisogno del mezzo pubblico perché oltre una certa età, forse, diventa sempre più complicato utilizzare la propria automobile, non solo per l'utente che ha necessità di un servizio sanitario, di un servizio ospedaliero, è chiaro che non ci si va a ricoverare con l'autobus, ma con l'autobus si raggiungono i sempre meno numerosi ospedali per acuti ed i pazienti hanno comunque bisogno di qualcuno che li assiste. La stessa cosa avverrà per gli ospedali di comunità e per tutte le altre attività di diagnostica che sono giustamente articolate sul territorio e non più concentrate in forma unica in pochi posti, ma in molti, perché in un Comune si farà una cosa, in un altro se ne farà un'altra, quindi questa mobilità crescerà ed avrà sempre più bisogno di questo tipo di presenza.
Abbiamo lasciato con il Consigliere Micucci il riferimento a questa tratta perché è, caro Assessore, simbolica. Recanati è stato un caso unico nelle Marche, il primo e per il momento unico punto nascita che è stato chiuso, da Recanati a Civitanova, paradossalmente, non c'è nessun tipo di collegamento. Ho sempre sostenuto la tesi che Recanati dovesse essere unita a Macerata perché storicamente, con Macerata o con Ancona, esistono i collegamenti, mentre con Civitanova non ce n'è nessun tipo.
Non l'ho allegato, perché è un fascicolo di 5 pagine, ma mi sono preso la briga di controllare quanto tempo si impiega con i mezzi pubblici da Recanati a Civitanova: 1 ora e 45 minuti per fare 30 chilometri! Perché? Perché bisogna fare più di un cambio. Linea urbana dentro Recanati, linea extra urbana da Recanati a Porto Recanati, linea extra urbana da Porto Recanati a Civitanova, linea urbana da Civitanova ad un altro punto e poi un altro mezzo per raggiungere l'ospedale che sta a Civitanova alta. 5 mezzi per un totale complessivo, considerando le soste, di circa 1 ora e 45 minuti.
Con l'automobile, passando per le aree interne, ci si impiega meno di 30 minuti, questo per dire che il problema è in questo caso simbolico, ma questa situazione si riprodurrà in tutti gli altri 13 ex ospedali di polo che sono in fase di tasformazione, in gran parte anche trasformati, e riguarderà l'intera popolazione.
Poniamo, quindi, la questione per quanto riguarda la programmazione di carattere generale e chiediamo che cominciando da qui, tratta Recanati-Civitanova, si arrivi da altre parti. Non esiste nessun collegamento diretto fra Recanati e Civitanova se non uno da Civitanova a Recanati per portare gli studenti, 10 studenti che da Civitanova vanno a Recanati per frequentare l'Istituto tecnico industriale. E' una tratta che esiste da 35 anni, da quando c'è questa scuola, ma dopo di quello non c'è nessun tipo di collegamento.
Credo che questa sia una situazione paradossale, perché due città, una di 22.000 abitanti con un hinterland di 40.000, l'altra di 40.000 abitanti con un hinterland che arriva a 60.000 abitanti, hanno questo tipo di collegamento.
Faccio presente che lungo l'ipotetica tratta abbiamo il Santo Stefano che è un altro centro enorme di acquisizione di utenza, normalmente anziana, perché il Santo Stefano fa soprattutto riabilitazioni, In mezzo abbiamo anche il Comune di Porto Recanati che, con 10.000 abitanti e tutta l'attività turistica, avrà sempre più necessità di raccordarsi. Porto Recanati, Civitanova e Potenza Picena hanno anche il treno, ma nelle colline questa possibilità non c'è. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie. La mozione del Consigliere Marconi è certamente interessante perché pone l'accento su un'esigenza e su un vuoto che oggi c'è, soprattutto quando parliamo di mobilità alternativa rispetto a quella delle autovetture.
Reputo importante perchè se questo collegamento verrà fatto e verrà finanziato, certamente sarà un aiuto alle tante persone che, ed io a Porto Recanati lo vedo e lo conosco, debbono recarsi all'ospedale di Civitanova ed hanno una difficoltà, magari devono affittare i servizi di trasporto delle ambulanze, o chiedere passaggi infatti se non hanno l'auto e sono anche in difficoltà economica, hanno una difficoltà oggettiva perché la stazione rispetto l'Ospedale a Civitanova è distante.
Colgo l'occasione di questa mozione perché parliamo di collegarci all'Ospedale di Civitanova sul quale si è fatto una gran confusione, un gran pasticcio nei giorni scorsi con dichiarazioni che guardavano alternativamente alla chiusura dell'ospedale di Civitanova o di Macerata, oppure di entrambi, per la costituzione di un nuovo polo ospedaliero per la provincia di Macerata. Colgo l'occasione per chiedere di fare chiarezza, visto che questa mozione dovrebbe portare anche trasporto e, quindi un collegamento, a quell'ospedale.
Se istituire il trasporto vuol dire che questo ospedale resterà, ben venga, perché credo che si stiano muovendo molti cittadini per tutelarlo, ma se le proposte sono differenti, questa occasione di facilitare il trasporto laddove si prevede la chiusura, sarebbe nell'ottica di portare risorse laddove si prevede una chiusura.
Colgo l'occasione per chiedere anche un chiarimento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Brevemente perché non posso non essere d'accordo sulle motivazioni che hanno indotto il Consigliere Marconi ed il Consigliere Micucci a presentare la mozione.
Sono delle motivazioni importanti, il Consigliere Marconi dice che il problema è simbolico, ma io credo che sia anche molto significativo perché è vero che adesso può verificarsi in quell'area, ma noi siamo nella fase in cui, per tutta una riorganizzazione sanitaria - Consigliera Leonardi, adesso, a quest'ora, non è il caso di riprendere e di discutere, ma avremo modo ed occasione di parlarne anche per la provincia di Macerata - questo problema del collegamento è importante, soprattutto per i piccoli centri.
In quell'area c'è una situazione del tutto particolare che è stata ricordata dal Consigliere Marconi, che io vorrei sottolineare, non riguarda soltanto l'ospedale per acuti di Civitanova ed il raggiungimento da Recanati o da Comuni limitrofi da parte di familiari, per visitare i parenti, o di anziani che debbono recarsi in visita, ma ci sono altri presidi, penso a Villa dei Pini, penso al Santo Stefano, che aggravano ancora di più la situazione. Il Santo Stefano ha una popolazione anziana che va lì per fare attività riabilitativa, quindi è necessario che ci sia un servizio idoneo che colleghi questi Comuni.
Credo che questa mozione sia condivisibile,e la partita dobbiamo riprenderla e dare una risposta concreta onde evitare quello che abbiamo fatto nella passata legislatura in fase di messa a gara del trasporto pubblico locale. E' un problema enorme, ma noi ci accingiamo a quel tipo di discorso e lì vanno riparametrate, ridisegnate, riconfigurati tutta una serie di collegamenti che oggi non ci sono, nell'ottica di un efficientamento del sistema e anche del servizio.
Credo che la mozione sia importante e debba essere, per quanto mi riguarda condivisa ed approvata e in fase di approntamento dei documenti che dovranno andare a gara prossimamente, come ci viene chiesto, dovremmo tener conto di questi disagi, non solo del Comune di Recanati, perché stiamo parlando di lui, ma anche di altri centri soprattutto nell'entroterra.

Emendamento n. 58/1 a firma del Consigliere Marconi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 58 così come emendata. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 13,50.