Resoconto della seduta n.21 del 23/02/2016
SEDUTA N. 21 DEL 23 FEBBRAIO 2016
La seduta inizia alle ore 10,25
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 21 del 23 febbraio 2016. Do per letto il processo verbale della seduta n. 20 del 16 febbraio, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’articolo 29 del Regolamento Interno.
Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge regionale:
- n. 31/16 in data 18 febbraio, ad iniziativa del Consigliere Giacinti, concernente: “Modifica alla legge regionale 9 febbraio 2010, n. 4 'Norme in materia di beni e attività culturali'”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente e trasmessa al Consiglio delle Autonomie locali per l’espressione del parere di cui all’articolo 11, comma 4, della legge regionale 10 aprile 2007 n. 4, al Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro per il parere di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c) della legge regionale 26 giugno 2008, n. 15 e alla II Commissione assembleare ai sensi e per gli effetti del comma 1 bis dell'articolo 68 del Regolamento interno;
- n. 32/16 in data 22 febbraio, del Consigliere Rapa, concernente: “Creazione del Registro regionale delle dichiarazioni anticipate di trattamento”, assegnata alla IV Commissione assembleare in sede referente e trasmessa alla II Commissione ai sensi e per gli effetti del comma 1 bis dell'articolo 68 del Regolamento interno.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
- n. 87 dei Consiglieri Biancani, Micucci, Giacinti, Rapa, Giancarli “Incentivo per il trasporto integrato treno/bicicletta/bus per pendolari residenti nella regione Marche e turisti”;
- n. 88 del Consigliere Maggi “Soppressione del Corpo Forestale dello Stato”;
- n. 89 dei Consiglieri Bisonni, Leonardi “Ospedali di comunità struttura di Matelica”;
- n. 90 del Consigliere Leonardi “Guardia medica di Porto Recanati. Mantenimento di questo importante presidio nell'arco dell'anno e non solo nel periodo estivo. Modifica Determina Direttore Generale Asur n. 915 del 24 dicembre 2015”.
Interrogazione n. 118
ad iniziativa del Consigliere Bisonni
"Impegno della Giunta regionale a promuovere una campagna di comunicazione, efficace ed incisiva, volta ad informare i cittadini marchigiani sulla richiesta di referendum abrogativo 'attività di prospezione, ricerca e coltivazione degli idrocarburi, nonché di stoccaggio sotterraneo di gas naturale'”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 118 del Consigliere Bisonni.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. In merito all'interrogazione del Consigliere Bisonni, credo sia opportuno precisare un paio di questioni, intanto la posizione della Regione Marche in merito ai referendum mi pare nota, è stata diffusa ed è stata resa nota a tutti gli organi.
Per quanto riguarda le iniziative da prendere in vista del referendum, noi convocheremo per la prossima settimana, il 9, una Commissione con il Presidente Biancani, abbiamo già preso accordi, e lì parleremo di un piano di comunicazione, lo renderemo noto in merito alle iniziative da prendere per far conoscere la data e sensibilizzare l'opinione pubblica sul referendum.
Le risorse sono scarsissime, ma noi andremo ad attingerle in parte dai fondi previsti per la comunicazione istituzionale, dopodichè abbiamo fatto anche un appello perché i gruppi consiliari che vogliono, possono utilizzare i fondi per l'attività politica. Per esempio il Partito Democratico ha deciso che una parte di quel fondo sarà utilizzata per fare, in vista del referendum, quelle attività di propaganda che sarà necessarie mettere in campo.
C'è tutto un discorso in itinere che da qui ai prossimi giorni verrà ufficializzato e definito nel dettaglio ed avrà il momento conclusivo, avremo occasione di discuterne, insieme nella Commissione che si svolgerà il 9 marzo.
Rispetto alle iniziative questo è quanto, rispetto ai fondi attingeremo in parte a quello per la comunicazione istituzionale, sapendo che le risorse a disposizione sono poche, ed in parte facciamo appello alla sensibilità e disponibilità dei gruppi che se lo vogliono potranno destinare una parte delle risorse, così come il gruppo del Partito Democratico ha già deciso di fare, per rimpinguare le risorse che sono scarse.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Mi ritengo parzialmente soddisfatto di questa risposta.
Invito a fare in fretta perché come ben sapete il referendum è stato fissato per il 17 aprile, per cui la scadenza è prossima, e immaginando che, tra quando verranno assegnati i budget, saranno fatte le gare d’appalto, magari per la pubblicità, passerà del tempo, non dico che siamo in ritardo, ma quasi.
Bisogna fare in fretta, ricordo che la Regione Basilicata, che è capofila di questa iniziativa, ha pensato di fare un’iniziativa che si chiama “Adotta una Regione” cioè loro pagano per quelle Regioni che sono un po’ più reticenti a promuovere il referendum, ci hanno messo la faccia e giustamente vogliono …
Mi auguro che non sia questa la condizione delle Marche, di essere adottata dalla Basilicata, e spero che con la nostra autonomia, con la nostra convinzione e forza porteremo avanti e concretamente impegneremo anche un budget per questa iniziativa che ricordo era stata votata, se non ricordo male, all’unanimità. Grazie.
Interrogazione n. 119
ad iniziativa della Consigliera Marcozzi
"Croce Azzurra Sant'Elpidio a Mare”
Interrogazione n. 120
ad iniziativa della Consigliera Marcozzi
"Guardia medica di Petritoli”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le interrogazioni n. 119 e 120 della Consigliera Marcozzi.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.
Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. Per quanto riguarda il presidio territoriale di Petritoli la direzione dell’Area vasta 4 precisa che attraverso l’organizzazione è previsto il mantenimento di una posizione di continuità assistenziale con il raddoppio dei festivi e prefestivi. Credo che questo risponda all’oggetto dell’interrogazione.
La risposta che mi è arrivata su Sant’Elpidio a Mare dà degli elementi, ma non riporta quello che interessa, quindi se la Consigliera è disponibile su questo ci torneremo quando la risposta sarà più coerente con il tipo di domanda fatta.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Sono d’accordo con quanto detto dal Presidente per quello che riguarda il rinvio dell’interrogazione della Croce Azzurra, mentre per Petritoli rimane il doppio turno di guardia medica. La ringrazio per questa risposta.
Interrogazione n. 109
ad iniziativa del Consigliere Rapa
"L’impatto dell’esportazione dell’olio d’oliva tunisino nella UE”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 109 del Consigliere Rapa.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Casini.
Anna CASINI. Nello scorso mese di gennaio la Commissione commercio internazionale del Parlamento europeo ha approvato la proposta della Commissione europea di accesso temporaneo supplementare sul mercato dell'Unione di 35.000 tonnellate di olio d'oliva tunisino a dazio zero, per il 2016 e 2017.
Accogliendo una richiesta contenuta nel parere della Commissione agricoltura, gli eurodeputati hanno chiesto all'esecutivo UE di effettuare una revisione di medio termine del provvedimento, cioè dopo un anno, per fare il punto della situazione.
La misura, proposta dalla Commissione europea per mostrare concretamente la solidarietà dell'Unione dei 28 nei confronti della Tunisia in grave crisi economica dopo gli attacchi terroristici dello scorso anno, ha sollevato forti preoccupazioni dei produttori del comparto olivicolo italiano. Ora la parola passa alla plenaria dell'Assemblea di Strasburgo, che a breve dovrebbe pronunciarsi sul dossier.
Nel question time della Commissione Agricoltura alla Camera del 3 febbraio il Viceministro Andrea Olivero ha così risposto: "Nel Comitato politica commerciale del Consiglio ci siamo attivati per introdurre le necessarie modifiche per migliorare la gestione del contingente e renderlo meno impattante per il nostro mercato interno. Abbiamo chiesto e ottenuto che fosse introdotto l'obbligo di un accurato monitoraggio per valutare se vi siano state ripercussioni negative sui mercati interni e procedere ad eventuali misure correttive. È bene ricordare che il contingente aggiuntivo è a livello europeo, e, pertanto, può essere utilizzato da tutti i Paesi. Allo stesso tempo - ha concluso Olivero - sul piano nazionale, abbiamo stabilito un rafforzamento dei controlli sulla filiera, al fine di assicurare la tracciabilità del prodotto in entrata ed evitare un suo uso improprio".
A riguardo, come risulta da alcuni articoli di stampa della scorsa settimana, il Ministro Maurizio Martina si è così espresso: "Chiedo alla Commissione di rivedere la decisione sull'aumento di 35.000 tonnellate dell'importazione in Europa di olio d'oliva dalla Tunisia. Le modalità con cui si sta affrontando la questione non ci convincono ed il rischio che questa scelta diventi persino strutturale non può essere da noi avallata ... Peraltro risultano evidenti anche le forti perplessità sull'effettivo impatto di questa misura nel Paese nordafricano". Secondo Martina inoltre, "occorrerebbe invece lavorare di più per accordi di cooperazione focalizzati sulla promozione di soluzioni innovative per sostenere le produzioni agricole e alimentari nei paesi del mediterraneo. Ci sono buoni esempi come il partenariato per la ricerca (progetto Prima) che ci indicano concretamente strade alternative a scelte come quelle intraprese con l'aumento dell'importazione di olio d'oliva".
Appare evidente che intervenire sulle politiche estere non sia competenza della Regione, tuttavia nel contempo si ritiene necessario esprimere la piena condivisione della posizione assunta dal Ministro e illustrata in Commissione agricoltura della Camera. Nelle opportune sedi tecniche e politiche della Conferenza Stato-Regioni potrà essere trattata la questione e verificata la posizione delle altre Regioni.
Ritengo che il contributo della Regione e delle sue rappresentanze in seno al Governo, Parlamento italiano e Parlamento europeo deve concentrarsi da un lato nell'impegno nel sostenere, incentivare e rafforzare i sistemi di produzioni di qualità dell'olio (riconoscimento IGP Marche, adesione al marchio QM in particolare per gli oli monovarietali delle Marche, olio biologico) che consentano di distinguere i prodotti di qualità del territorio dagli altri prodotti sul mercato; dall'altro nell'attuazione di un efficiente sistema dei controlli integrato.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Rapa.
Boris RAPA. Vorrei manifestare la piena soddisfazione per quanto espresso e comunicato dalla Vicepresidente e colgo l’occasione per ringraziarla, invitando a mantenere sempre alta la guardia verso queste problematiche che si stanno ripetendo dopo quella del Verdicchio.
Noi dobbiamo assolutamente difendere le nostre eccellenze e cercare di monitorare costantemente la situazione. Grazie.
Proposta di legge n. 17
ad iniziativa dei Consiglieri Marconi, Giancarli
“Modifica alla legge regionale 13 novembre 2001, n. 27 'Interventi per il coordinamento dei tempi delle città e la promozione dell'uso del tempo per fini di solidarietà sociale'”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 17 ad iniziativa dei Consiglieri Marconi, Giancarli.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. Un po’ impreparato perché pensavo che le interrogazioni fossero tutte ancora da fare invece …
Questa piccola modifica alla legge citata è relativa al tentativo di rimettere in moto l’esperienza sul piano sociale estremamente significativa, mi permetto di ricordare che l’esperienza delle banche del tempo, presenti circa una ventina nella nostra regione, non è un’esperienza di puro volontariato, ma segue il principio antichissimo del mutuo aiuto e dello scambio.
Lo scambio di un oggetto, il tempo oggettivamente è uno dei più preziosi se non il più prezioso perché è una risorsa non ripetibile, non riproducibile, viene consumato e basta. Stimola anche, soprattutto nei più giovani, il senso forte della solidarietà, della generosità, del servizio, mettendo anche in conto la possibilità di ricevere, che è un altro aspetto significativo. Non c’è una società di forti e di deboli in cui uno è da solo perché è ricco, perché è capace, perché è giovane, perché ha le competenze, ma una società in cui anche chi non è ricco, chi non è più giovane, chi non è più in piena salute, può svolgere queste attività.
Ricordo a titolo di esempio, della mia città, un'ultraottantenne della banca del tempo che era maestra di piano e per anni, quasi paralizzata, a casa sua ha ricevuto ragazzi e giovani istruendoli in questa disciplina musicale, ricevendo in cambio presenza, compagnia, magari i ragazzi le andavano a fare la spesa.
Mettere in moto questo tipo di iniziative, certo non abbiamo bisogno della banca del tempo per farle ordinariamente, ma questa disciplina, soprattutto nelle città più grandi della nostra regione, dove la gente si conosce di meno, dove c’è meno la possibilità di un contatto diretto - penso ai piccoli Comuni in cui ci si conosce tutti e spesso si è anche imparentati - diventa uno strumento essenziale.
I Consiglieri Giancarli e Marconi che la propongono hanno inteso di mettere in moto l’istituzione regionale, non c’è spesa in questa iniziativa, però c’è un’idea nuova, l’idea che le banche del tempo non operino in maniera isolata e, come c’è stato anche suggerito, possa prendere in considerazione dei progetti comuni in tutta la Regione. Penso ad un tentativo che era stato fatto per quanto riguardava la custodia di animali, penso ad altre iniziative che riguardavano, per esempio, la cura dei ragazzi nel pomeriggio. Ci sono delle cose che possono essere fatte, i genitori che lavorano non hanno la possibilità di guardare i figli nel pomeriggio, usufruiscono della banca del tempo ed in cambio sono disponibili nei fine settimana quando sono più liberi.
Queste idee rimesse in circolazione, magari veicolate, possono anche rilanciare l’attività delle banche del tempo che, come tante iniziative, hanno trovato il loro slancio iniziale, poi si sono un po’ raffreddate, non dico spente, ma raffreddate.
Presidente, non una Consulta, non un'Associazione con statuti, regolamenti e cose complicate, ma un semplice e leggerissimo coordinamento che mette in condizione le banche del tempo, anche di conoscersi fra di loro, di scambiarsi le esperienze. Tutto quello che dovremmo fare è ospitarli nei nostri locali della Regione, senza altri oneri per la finanza regionale, cosa che, vista l’attività cerberica dell’Assessore Cesetti, sarebbe stato praticamente impossibile perché ormai non passa più niente, se non c’è una predeterminazione del budget di spesa ed oggi è oggettivamente molto difficile da acquisire.
Dico che va bene il cerbero, ma dobbiamo anche mettere in conto che da qui al futuro qualcosa dovremo fare, Assessore, perché so della sua sensibilità, ma non so cosa ci potremo inventare, un capitolo ad hoc, qualcosa che metta in conto anche la possibilità per i Consiglieri di proporre iniziative, non grandi spese, ma qualche piccolo investimento, lo dico perché ormai a quasi un anno dall’insediamento del Consiglio regionale, praticamente, non abbiamo approvato se non pochissime leggi.
Non c’è bisogno per forza di fare leggi di spesa o leggi di sistema, però è veramente difficile assumere iniziative se non si riesce a trovare delle risorse, anche 20, 30 o 50 mila euro, per finanziare queste attività.
Ringrazio la Commissione che ha esaminato questa proposta licenziandola all’unanimità e mi auguro che l’Aula possa fare altrettanto.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Malaigia.
Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Ringrazio il Consigliere Marconi per avermi dato la possibilità di esprimermi su questo argomento che attira particolarmente il mio interesse.
Il rendersi disponibili, a seconda delle proprie competenze ed inclinazioni, dedicando parte del proprio tempo libero agli altri, è senza dubbio un valore aggiunto che non può che portare beneficio alla comunità: sono stata testimone diretta e protagonista di alcuni progetti che hanno visto coinvolti insegnanti, medici, commercialisti e più in generale cittadini, più o meno giovani, che nel territorio espletavano servizi di aiuto e consulenza nelle piccole necessità quotidiane, specie nei confronti delle categorie più bisognose.
Pertanto, sono da valorizzare ed incentivare esperienze che promuovano la solidarietà sociale, arricchiscano e in un certo senso completino i servizi offerti dall’istituzione in un’ottica meno frammentata e discontinua.
In questa prospettiva più articolata, si rende necessaria la costituzione di un registro regionale delle banche del tempo, volto a regolamentare e raccordare le varie offerte delle associazioni e dei singoli, di modo che si possa creare una interazione ed una sinergia tra esse, evitando sovrapposizioni o aree lacunose.
E’ doveroso ricordare e riassumere brevemente cosa significa “aprire un conto” presso una banca del tempo, che assume un valore sociale, rappresentando un’economia per l’istituzione ed una maggiore soddisfazione delle persone che riescono ad esprimere le loro potenzialità.
Chi aderisce ad una banca del tempo, chi diventa correntista offre all’altro correntista un suo tempo, una sua consulenza, una sua competenza. E' quindi unicamente in termini di tempo messo a disposizione, che le ore vengono “accreditate o addebitate” nella banca, per cui può succedere che si possa essere “rimborsati” del tempo messo a disposizione da una persona diversa da quella alla quale si è offerto un servizio, come ha detto il Consigliere Marconi, la signora che si offriva per dare lezioni di piano, poteva essere rimborsata del suo tempo anche da persone che non fossero i suoi studenti, magari qualcuno che si prestava a dare acqua alle piante o a farle la spesa.
L’unica regola è quindi quella del pareggiamento del conto. Conto espresso in termini temporali. Per questo motivo, per questa sua precipua e peculiare connotazione, la banca del tempo non deve essere considerata un servizio su cui poter far conto sempre e comunque, data la variabilità delle offerte e la mutevolezza del tempo dei correntisti.
L’istituzione non può e non deve di certo sorreggersi alla banca del tempo ponendo la sua attività in stato di inerzia e lasciando scoperti settori nell’ambito sociale. Questo è certo, purtuttavia noi Consiglieri di minoranza, membri della IV Commissione, abbiamo ritenuto opportuno che la Regione dovrebbe potenziare il suo ruolo, quale promotrice e sostenitrice dell’istituzione delle banche del tempo per: garantire, dal punto di vista logistico e telematico, le attività di sportello, affinché le funzioni espletate possano compiere al meglio il loro mandato; come ha detto il Consigliere Marconi, attraverso una opportuna pubblicizzazione, dare visibilità agli sportelli stessi, tramite l’organo di stampa regionale e con l’inserimento nel sito istituzionale di una pagina dedicata in modo da divulgare sia internamente che esternamente alla Regione stessa, anche tramite la diffusione di queste pagine illustrative con la descrizione delle attività; dare la disponibilità di spazi regionali e comunali per eventi; favorire contatti all’interno del territorio per promuovere progetti e accordi con enti o attività patrocinate dalla Regione stessa; informare i cittadini, da ultimo, che si rivolgono agli sportelli dell’opportunità del servizio offerto nell’ambito del progetto e indirizzare verso gli sportelli territoriali quelli interessati ad uno scambio di saperi o servizi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Quando il Consigliere Marconi ha presentato questa proposta di legge in Commissione sanità, ci siamo sentiti molto sollevati seppure abbiamo cercato di emendarla in maniera tale che il passaggio venisse riproposto anche per il regolamento di tale coordinamento, per riprenderci un po' il ruolo del Consiglio regionale,
Questo emendamento in Commissione sanità è passato all'unanimità, per questo mi auguro che ci sia un lavoro collaborativo per quanto riguarda la stesura e l'attuazione del regolamento. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente per la possibilità che mi dà di intervenire.
La Consigliera Pergolesi ha evidenziato un aspetto importante di questa proposta di legge, perché, secondo me, si gioca tutto in termini politici il ruolo del Consiglio e dell'Aula in riferimento al regolamento che deve approvare la Giunta. Credo che sia un grave errore, in questo contesto, nella stesura della legge, non approvarlo.
Come ha detto poc'anzi la Consigliere, è stato approvato un ordine del giorno che, politicamente, chiedo all'Aula di poter riprendere, altrimenti questa legge viene approvata dal Consiglio che demanda, un'altra volta, al ruolo della Giunta e al ruolo esecutivo che, in questo contesto e in questi ultimi tempi, mi sembra, è troppo presente rispetto al ruolo istituzionale di quest'Aula. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Parto da questa ultima considerazione che ha fatto il Consigliere Zaffiri, riprendendo anche l'intervento della Consigliera Pergolesi, che ha ricordato che in IV Commissione è stato approfondito e modificato il testo da noi proposto.
Credo che ci sia una risposta al giusto ruolo ed anche all'equilibrio che ci deve essere nel rispetto delle competenze, perché il Consiglio è chiaro che deve indirizzare, deve legiferare, ma non può gestire, anzi è la Regione che non dovrebbe gestire su molti aspetti, però la proposta di legge al punto 3 dell'articolo 1 prevede: “il Coordinamento è costituito secondo criteri e modalità determinati dalla Giunta regionale, sentita la competente Commissione assembleare, che detta altresì disposizioni per il suo funzionamento”, quindi è chiaro che in Commissione i Consiglieri hanno la possibilità di essere protagonisti rispetto a questi atti che vanno a formarsi.
Guardiamola dal punto di vista che vogliamo, ma non credo che possiamo istituire la Banca del tempo presso il Consiglio regionale, non credo che sia possibile, anche perché noi questa proposta di legge - come del resto la legge del 2001 che andiamo a modificare, perché modifichiamo una legge del 2001 che faceva riferimento ad una legge approvata in Parlamento nel 2000 - richiede per il funzionamento non tanto l'attenzione sulla responsabilità o su chi compie l'atto, ma sull'approccio, e prevede un nuovo approccio ed un cambiamento di tipo culturale. Siamo nelle condizioni di praticare questo cambiamento rispetto alla disponibilità delle persone e ripensare, in qualche modo, l'organizzazione della società, la stessa organizzazione della vita quotidiana, ma non rispetto ad un singolo servizio, non rispetto ad un segmento della vita, ma all'insieme dei tempi di lavoro, di relazioni, di formazione, di cura, un nuovo equilibrio fra i tempi, questo richiede l'attuazione della legge, la conciliazione fra i tempi di vita e di lavoro, un uso sociale del tempo, una qualità della vita delle persone, ma anche la qualità della vita delle città e delle comunità, nuove e profonde relazioni sociali, il saper mettersi in relazione.
Quando il Consigliere Marconi mi ha proposto di firmare questa legge, e lo ringrazio, noi abbiamo discusso di questo, di mettersi in relazione, di aprirsi, di collaborare, di essere solidali e generosi, perché è questo che richiede la banca del tempo, quindi amicizia, fiducia, amore per gli altri prima che per se stessi.
In qualche modo è, con poche parole, l'amore che prevale sulla disumanizzazione, questo è il senso, lo spirito di cui abbiamo discusso e l'anima, se vogliamo, di questa legge, Consigliere Marconi.
E' il valore della vita e una sua qualità elevata, questo è l'obiettivo, per questo un obiettivo ambizioso che richiede un cambiamento di tipo culturale e credo che dobbiamo provarci e sicuramente la legge avrà successo se ci sarà una partecipazione piena dell'istituzione, ma soprattutto della società.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Solo per un chiarimento, visto che ho parlato veramente poco in sede di relazione. Il Consigliere Zaffiri e la Consigliera Pergolesi hanno fatto osservare qualche cosa riguardo al regolamento.
In realtà la proposta originaria era un po' diversa, era la costituzione di un'associazione “Coordinamento delle banche del tempo nelle Marche” e prevedeva l'approvazione dello statuto e del regolamento.
Questa proposta è saltata, abbiamo scelto una strada più leggera che è quella del coordinamento, quindi è chiaro che non c'è più il regolamento. Non c'è stato nessun esproprio del Consiglio regionale.
Quello che la Consigliera Pergolesi ha fatto osservare è una cosa che normalmente nella prassi non c'è anche se noi in Commissione l'avevamo accolta, cioè la proposta di legge, non si parla neanche di regolamento, parla di necessità operative relativamente al funzionamento e coordinamento stesso, cioè 10 righe per dire come si riunisce, chi lo convoca, dove. E' stato chiesto che questi criteri e modalità di funzionamento del coordinamento fossero rivisti per un parere della Commissione, la Commissione è stata tutta d'accordo, ma questa è prassi consiliare, normalmente non si fa, normalmente questi regolamenti vengono approvati dalla Giunta e poi a seguire vengono notificati.
Noi l'abbiamo fatto anche con un altro spirito, oltre a quello che ha suggerirlo la Consigliera Pergolesi, quello di essere certi che la cosa non venga fatta in tempi troppo lunghi, ma all'interno dei tempi previsti dalla scadenza.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa approva)
Articolo 1 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa approva)
Articolo 1 ter. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa approva)
Proposta di legge n. 17. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 46
ad iniziativa dei Consiglieri Traversini, Giancarli
“Sostegno alla produzione della birra nelle Marche”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 46 dei Consiglieri Traversini, Giancarli.
Ha la parola, per illustrazione, il Consigliere Traversini.
Gino TRAVERSINI. Grazie Presidente. Il fenomeno che presento oggi, attraverso la mozione, è l'incremento che c'è per quanto riguarda le attività di birrificio delle aziende agricole soprattutto in l'Italia.
Attualmente gli ultimi dati ci dicono che siamo arrivati 600 birrifici presenti in Italia, quindi un fenomeno in continua crescita, e questa crescita è dovuta ad uno sviluppo che c'è stato legato al mondo dell'agricoltura, alla multifunzionalità, alla scoperta del fatto di degustare prodotti particolari, tipici, che sono legati all'attività territoriale.
Solo che negli ultimi due anni, dal 2013 al 2015, c'è stato un incremento a livello nazionale delle accise del 30%, un'accise di 46 centesimi per una bottiglia di 0,66 centilitri in Italia, contro i 21 della Spagna ed il 19 circa della Germania.
Questo ha creato contraccolpi pesanti all'attività che è in continua espansione, c'è stato un arresto dovuto ai danni che questa accise provoca nel sistema, dal calo del fatturato, al problema legato al mondo occupazionale che questo sistema ha messo in piedi e che ha delle ritorsioni negative dovute alle accise.
Le Marche, forse, è una delle regioni in cui questo fenomeno è maggiormente in crescita, sono 48 i microbirrifici che sono nati negli ultimi anni e in alcune zone c'è una presenza abbastanza forte, soprattutto nelle aree interne, dove le aziende agricole hanno convertito quella che è stata un'azione della regione con il vecchio Psr, che continuerà anche con il nuovo, nel concetto di birra agricola. bandi del Psr prevedevano un finanziamento notevole per quest'attività.
Un incremento che ha dato risvolti positivi soprattutto dal punto di vista turistico, perché la qualità delle birra è alta. E' anche un progetto legato al chilometro zero, nel senso che chi consuma questa birra la va a cercare direttamente dal produttore, quindi si reca spesso negli agriturismo o nelle country house o nelle aziende agricole, c'è quindi un consumo diretto sul territorio, quindi aspetti turistici rilevanti.
Nella mozione chiediamo di continuare a sostenere questa parte economica importante. L'invito è soprattutto quello di mantenere questo sostegno perché, come ho detto prima, sia il vecchio Psr che alcune azioni della nuova Giunta, della nuova amministrazione regionale, comportano questo sostegno ed il Psr prevederà nella prossima correzione nuovi bandi legati alla birra artigianale.
Dal punto di vista turistico abbiamo già avuto incontri, io in qualità di Presidente della II Commissione insieme all'Assessore Pieroni, in un incontro era presente anche il Vicepresidente del Consiglio Minardi con l'Associazione nazionale città della birra, un'Associazione nata nelle Marche e che ha sede ad Apecchio, nella mia provincia, è una realtà particolare che mette insieme 14 città di cui 2 addirittura fuori regione e le altre tutte marchigiane.
C'è stato un incontro e sono state recepite le richieste di questo nuovo modo di lavorare legato alla birra che non è solo agricoltura e chiaramente sono state messe nel Piano turistico triennale.
Dal punto di vista del sostegno la Regione sta portando avanti questo lavoro in maniera seria e continua, che va incentivato perché nelle Marche la produzione di birra agricola è diventato un fenomeno, anche a livello nazionale, molto importante.
Una parentesi su questa Associazione che è nostra nel senso che nasce nelle Marche ed ha sede ad Apecchio, un territorio nel quale nasce questa situtazione, che conosco bene perchè ho svolto il ruolo di Presidente della comunità montana e per farvi capire vi dico che in questo Comune di 2000 abitanti ci sono 35 occupati nel settore della birra. Questo fa capire quale importanza ricoprire, così come la ricopre in tutta la regione Marche in altre situazioni.
E' da lì che è partita un'azione importante che è stata coadiuvata a livello regionale e che viene portata avanti anche da iniziative fatte ad Apecchio dove si è incontrata, per esempio, la Commissione agricoltura. Io ero presente, in qualità di Presidente della Commissione, d'accordo anche con l'Assessore Casini, Erano presenti anche il Consigliere Fabbri, membro della mia Commissione legata all'agricoltura, la Vicepresidente nazionale del Movimento 5 Stelle, un altro parlamentare del Movimento 5 Stelle e un parlamentare del PD. Abbiamo introdotto le problematiche legate della birra e la risposta c'è stata, perché il problema principale è anche di capire la definizione di birra artigianale e fare una legge nazionale. Questa definizione è stata votata alla Camera, dopo questi incontri l'Associazione è stata ricevuta anche in Commissione parlamentare, ed è stata definito il concetto di birra artigianale.
Un movimento che nelle Marche ha un aspetto importante di sviluppo legato alla multifunzionalità dell'azienda agricola, della birra artigianale, che non è solo esclusivamente birra agricola, ma ha sviluppi turistici molto importanti, radicati nel territorio regionale, che ha una situazione nazionale che nasce proprio nelle Marche.
Continuare a lavorare su questo tema credo che sia sicuramente importante, un segmento politico-economico di questa regione che va portato avanti, quindi quello che si chiede è la continuazione.
L'altro aspetto altrettanto importante, che dobbiamo sottolineare a livello regionale, è quello di chiedere ai nostri parlamentari di farsi carico della riduzione delle accise, che sono molte alte, soprattutto in Italia, e che provocano un blocco della capacità di investimento,
Un fattore altrettanto rilevante è che queste accise così alte, rispetto agli altri Paesi, non sono sulla vendita, sulla bottiglia che viene messa in vendita, che altererebbe, in qualche modo il prezzo finale, che alla fine paga il consumatore, anche se non è questa la logica per tenerle alte, perché alla fine non c'è necessità, ma in realtà sulla produzione ed i piccoli produttori, soprattutto produttori di imprese agricole che si inventano anche questa nuova forma di lavoro per dare forza alla propria azienda agricola, sono costretti a pagare in più da subito, anche sulla produzione di quantità di birra che poi alla fine rimane lì.
Questo è lo sforzo che chiediamo e su cui vogliamo che il Consiglio si esprima. Vi ringrazio.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. Per esprimere la mia piena approvazione a questa mozione, anche perché, caro Consigliere Travesini, durante la precedente legislatura credo ci siamo quasi dimenticati nel Psr, abbiamo recuperato in questa fase, l'attività dei birrai, quindi ritengo quanto mai opportuno questo richiamo.
Penso che questo settore possa diventare, lo conosco abbastanza bene, in maniera seria, un concorrente anche delle più alte tradizioni europee, mi riferisco all'Irlanda, alla Germania, all'Olanda perché come sempre, quando gli italiani si mettono a fare qualcosa che non hanno mai fatto, riescono a farla meglio degli altri, anzi non sono sicuro che non l'abbiamo mai fatta, perché la birra ha tradizioni antichissime anche in Italia.
L'altra cosa è che ho approfittato di questa mozione per richiamare un aspetto presente nel Psr, ho presentato un emendamento che spero l'Assemblea vorrà accogliere, in merito, Presidente, ad un aspetto particolare, relativo alla misura con la quale vengono cofinanziati interventi a favore della produzione artigianale di birra. La norma in sostanza prevede che chi produce sotto i 10.000 ettolitri e chi produce dentro il 51% con prodotto della propria azienda agricola, possa ottenere un finanziamento per le attrezzature, trasformazione dei locali.
Il particolare di questa normativa, che ci viene dall'Europa, è che questa attività deve essere fatta per forza sul terreno nel quale si produce l'orzo, il luppolo e quant'altro, credo che una norma di buon senso ci porterebbe a dire di estendere questa opportunità anche al di fuori del terreno, perché così facendo noi andiamo ad incentivare ulteriori cementificazioni, in quanto uno deve per forza farlo lì.
In considerazione del fatto che abbiamo nelle Marche migliaia di edifici, penso a capannoni artigianali, industriali e commerciali che sono abbandonati anche a seguito della crisi, mettere una norma che già qualche Regione ha previsto, che entro un certo numero di chilometri, io ho indicato 30 chilometri, ma potrebbero essere benissimo 40, accetto qualsiasi subemendamento in questo senso, purché non sia troppo. Non ha senso che un produttore di birra del maceratese o dell'anconetano vada a fare la trasformazione in Lombardia o in Emilia-Romagna, lì non è più una trasformazione artigianale vicino casa, ma possa farla nel raggio di 30, 40 chilometri - ho indicato una cifra chilometrica e non una delimitazione politico-geografica - non nella provincia o dentro un ambito, perché magari chi è al confine di un territorio provinciale potrebbe avere l'opportunità di un affitto di un capannone o di proprietà nelle immediate vicinanze anche in un'altra provincia, quindi un criterio più elastico.
Credo che questo sia uno strumento importante per evitare ulteriori cementificazioni e magari dare la possibilità a chi ha questi padiglioni non utilizzati, di poterli utilizzare con una attività nuova.
E' un principio di elasticità ovvio e credo che possa essere preso in considerazione per un maggior rispetto dell'ambiente e per offrire un'opportunità a chi ha attività dismesse e può attivarne di nuove, grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. A questa mozione noi abbiamo proposto tre emendamenti. Come ha ricordato il Consigliere Traversini il Movimento 5 Stelle in Parlamento s'è fatto promotore di un riconoscimento della birra artigianale, visto che sta diventando una fonte di occupazione e di reddito. C'è da dire che ci sono parecchi birrifici artigianali che durano lo spazio di un mattino, perché è una professionalità che va coltivata, acquisita, la birra artigianale a volte non mantiene lo stesso grado di qualità da una annata all'altra, poi ci sono dei birrifici che fanno della ottima birra che non hanno, per esempio, una struttura commerciale per cui la valorizzazione potrebbe essere non solo dal punto di vista della produzione, ma anche della commercializzazione.
Chi è esperto di marketing e della comunicazione sa bene che molte volte i prodotti migliori non sono sempre quelli che hanno una fetta di mercato più grossa, ma magari sono prodotti più scadenti che hanno una buona rete commerciale per cui vengono imposti e conquistano fette di mercato importanti.
Noi siamo favorevoli a questa mozione, però, evitando ogni rischio ed ogni tentazione di favorire qualcuno, anziché altri, abbiamo fatto tre semplicissimi emendamenti. Il primo dice: “dopo la parola 'valorizzazione' è inserita la seguente 'tutte'”, quindi cerchiamo di far partire tutte le aziende con le stesse possibilità senza favorire nessuno e facendo partire tutti dallo stesso punto di partenza.
Un altro emendamento rispecchia la nostra mozione approvata due Consigli fa, che diceva che tutti i bandi per i concorsi o i finanziamenti all'impresa devono essere comunicati a tutti i Consiglieri, e dice: “a trasmettere tempestivamente in formato elettronico i bandi, i contributi, o i finanziamenti o altro tipo di beneficio, anche non economico per le aziende brassicole a ciascun Consigliere regionale.
Questo perchè nei nostri territori ci sono aziende brassicole che producono birra artigianale e dà contenuto e senso alla mozione che è stata approvata all'unanimità due Consiglio fa, che diceva che qualsiasi bando di finanziamento e di contributo doveva essere comunicato a tutti i Consiglieri in modo che se ci fossero, caso mai, delle deficienze nella comunicazione di questi bandi da parte della Giunta, i Consiglieri si sarebbero fatti carico di diffonderli nei propri territori d'appartenenza.
Questa è la mozione che è stata approvata, noi vogliamo ribadirlo in questo nuovo atto. Tra l'altro quella mozione, che è stata approvata su questo argomento, diceva anche che i bandi non dovevano avere scadenza a Natale, Pasqua e durante le ferie di agosto.
Noi stiamo andando nella direzione di maggior trasparenza, mettendo i Consiglieri, i territori, e le popolazioni in generale delle Marche in condizione di conoscere tutto quello che fa la Regione, la Giunta, il Consiglio nei confronti delle aziende, nei confronti delle persone.
L'altro emendamento che abbiamo presentato è quello di conoscere, dopo sei mesi …, cioè si sta parlando nella Conferenza dei capigruppo di fare una Commissione per vedere gli effetti conseguenti a quello che procudono la Giunta ed il Consiglio.
In questo senso abbiamo fatto un emendamento che dice che la Giunta dopo 6 mesi, se verrà approvata questa mozione, deve comunicare cosa ha fatto.
Mi sembra un concetto di trasparenza e partecipazione, che noi auspichiamo non solo in questa mozione, ma come concetto generale in tutte le mozioni che verranno discusse, in tutte le proposte di legge che verranno discusse ed approvate dal Consiglio regionale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Da parte mia pochissime considerazioni perché questa mozione è stata illustrata con un'ampia relazione dal Consigliere Traversini, quindi non debbo aggiungere nulla, però voglio chiarire a me stesso e all'Aula le ragioni per cui, io che vengo dalla zona del Verdicchio, ho firmato questa mozione sulla birra.
Intanto non c'è alcuna competizione, al contrario siamo in presenza di produzioni di qualità e uno dei punti della mozione sta nel fatto che le materie prime prevalentemente vengono e debbono venire da coltivatori locali. Sono intervenuto per sottolineare questo aspetto delle produzioni di qualità del nostro territorio oltre al fatto che siamo in presenza di una realtà significativa, nuova imprenditoria, soprattutto un'imprenditoria molto giovane.
E' chiaro che dobbiamo tutelare questo settore perché abbiamo a che fare con dinamiche e giovani capacità imprenditoriali, abbiamo a che fare con le produzioni di qualità del territorio, abbiamo un prodotto di qualità.
Detto questo le ragioni sono scritte nella mozione e il Consigliere Marconi ci ricordava anche gli interventi del Psr. Anche questi sono significativi e importanti, sul resto credo che dobbiamo ormai inquadrare anche questo prodotto dentro una visione europea, non a caso parliamo di risorse europee.
Non voglio aggiungere altro. Adesso il Consigliere Traversini si pronuncerà su quelli che sono gli emendamenti presentati, solo un dato e poi chiudo.
Il Consigliere Traversini ha richiamato il fatto che fino a qualche anno fa nelle Marche la birra era prodotta in alcune località, non in tutte, soprattutto nell'alto pesarese, ha ricordato il fatto importante di Apecchio, invece oggi siamo in presenza di birrifici che toccano l'insieme della regione, quindi anche da questo punto di vista c'è una valenza regionale.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. Il settore è interessante. Abbiamo partecipato a questo proficuo incontro con le ditte che producono birra, c'erano anche l'On. Morani, l'On. Gagnarli ed altri due del Movimento 5 Stelle che facevano parte della Commissione agricoltura e nel frattempo è stato partorito questo famoso identikit di birra artigianale, che non può essere pastorizzata, non può essere microfiltrata, ci sono dei limiti quantitativi in 200.000 ettolitri, quindi una prima definizione è stata data.
Si era anche tentato di proporre la riduzione delle accise, è stato proprio l'On. Morani a proporlo, ma questo ancora non è avvenuto, magari chiedo al PD di ritornare alla carica su questa cosa, altrimenti facciamo le cose a metà.
Detto questo siamo favorevoli alla mozione, abbiamo presentato degli emendamenti, un settore di interesse, soprattutto per l'entroterra, quindi ben venga una convergenza di intenti.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Credo che questa mozione sia una cosa estremamente importante anche perché va a interessare un lavoro di nicchia, ma anche un aspetto economico importante della nostra regione.
Secondo me, secondo noi, è un'economia che sta prendendo corpo e questo è un aspetto molto rilevante e sarà interessante seguirla con molta attenzione. Questo è un aspetto molto importante per quanto riguarda l'esecutivo ed è chiaro che, anche sotto questo aspetto come ha detto chi mi ha preceduto, si chiede la massima trasparenza rispetto a quello che accadrà e ad agli interventi che l'esecutivo in questo settore farà.
Penso però che la stessa mozione non debba essere snaturata da un concetto importante, che io ho capito, e che riguarda la presentazione, cioè la presentazione di birrifici artigianali, estremamente importanti nel territorio.
Esistono queste condizioni e, per quanto ci riguarda, voteremo questa mozione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Grazie Presidente. Da parte mia una considerazione velocissima.
Condivido lo spirito della mozione perché va a tutelare, incentivare e valorizzare alcune situazioni di carattere imprenditoriale. Soprattutto in questo momento stanno nascendo, nel settore alimentare, delle star up molto giovani che vanno tutelate nel reggere un po' la concorrenza e per far si che siano più competitive sul nostro territorio.
Non vedo una grande preoccupazione, giustamente il Consigliere Giancarli ha detto che viene da un territorio dove si produce il vino, il Verdicchio, ma voglio far capire che questa produzione non è in antitesi, anch'io vengo dal sud, dove si produce il Rosso Piceno che non è come il Verdicchio, però sta crescendo notevolmente in termini di qualità e di produzione.
La cosa che mi preme sottolineare invece è il risvolto di carattere sociale che tutto questo può avere.
Lancio un messaggio alla Giunta che è quello di promuovere delle campagne d'informazione rivolte soprattutto ai giovani consumatori di questi prodotti.
Sapete benissimo che i consumatori, ad esempio, di birra sono prevalentemente giovani, ragazzi addirittura al di sotto dei 18 anni, ragazzini di 12, 13, 14 anni, li vediamo in molte birrerie, paninoteche, bar o quant'altro, con queste bottiglie di birra in mano. Oggi addirittura si usa utilizzare la bottiglia, come bicchiere, c'è uno stile di vita che, piace o non piace, sta evolvendo in questo modo ed il consumo sta aumentando notevolmente, nonostante le difficoltà di carattere fiscale, economico che i produttori hanno.
Vorrei, quindi, lanciare un messaggio alla Giunta, quello di attivare delle campagne di promozione nei territori per un corretto consumo di queste bevande. Sono bevande ottime, anche molto digeribili, che aiutano se usate correttamente.
Noi abbiamo problemi seri con i giovanissimi, quindi ben venga questa mozione che va ad incentivare l'economia, però è chiaro che ci dobbiamo far carico di un senso di responsabilità molto grande sul nostro territorio, tutelare la salute, tutelare tutto quello che ruota intorno a questo nuovo stile di vita dei nostri ragazzi, quindi promuovere campagne di informazione sull'uso corretto di queste bevande, altrimenti faremo un lavoro non proprio completo, al 100%, ma lo lasceremo incompiuto.
Accanto all'incentivazione di queste produzioni, mettiamo in atto anche delle campagne informative rivolte a tutti, ma in modo particolare ai nostri giovani sull'uso corretto e, se volete essere un po' campanilisti, sull'uso corretto delle nostre bevande, di quelle di estrazione regionale, che nulla hanno da invidiare agli altri birrifici. La qualità della birra artigianale prodotta nella nostra regione non ha nulla da invidiare a quella prodotta in regioni molto più titolate e propagandate come potrebbe essere il Veneto, il Trentino, il Friuli, la Lombardia, o quant'altro.
Qui stanno nascendo anche delle vere professionalità, molto interessanti, mastri birrai che vanno a fare formazione in altre regioni, quindi promuoviamo l'uso corretto di queste bevande, soprattutto le nostre, dove c'è anche un marchio di qualità, di correttezza nella produzione in quanto non ci sono elementi di contraffazione.
Questo discorso credo che possa completare questa mozione in senso generale, ovviamente qui non dev'essere introdotto nulla, però lancio un messaggio alla Giunta perché si faccia parte attiva in questo senso e, qualora non lo faccia, magari ci facciamo carico di fare una mozione per sollecitarla. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Non volevo intervenire perché colleghi del gruppo hanno già esposto in modo molto accurato l'intento di questa mozione, ne sono anche estensori e firmatari, però devo dire che questo dibattito è stato molto stimolante e direi persino che è andato al di là dell'interpretazione in senso stretto della mozione.
In questi minuti abbiamo tracciato alcuni aspetti di quello che viene spesso definito “il nuovo modello di sviluppo” delle Marche. Tutti noi, credo, riteniamo che alcuni aspetti importanti del nostro settore agroalimentare possano essere collegati anche ad altri settori dell'economia, quelli riguardanti ad esempio il turismo, la cultura, e questa mozione va in questo senso.
E' vero quello che è stato ricordato da molti interventi che mi hanno preceduto, stiamo parlando di un settore in grande espansione, di una nuova cultura che si sta diffondendo nel Paese di attenzione a prodotti di qualità e devo dire che le Marche da questo punto di vista hanno davvero, come ricorda la mozione, un proliferare di microbirrifici, ben 48, alcuni dei quali hanno raggiunto anche dei risultati molto importanti. Conosco alcuni ragazzi che hanno iniziato un po' per gioco e oggi fanno prodotti di incredibile qualità, che sono superiori ad alcuni marchi blasonati anche con alcuni riconoscimenti molto importanti, alcuni oramai non sono più dei micro ma hanno raggiunto delle soglie anche di export importanti. Penso a Collesi che ha raggiunto e che ottiene sempre dei premi anche in fiere internazionali, vincendo anche delle medaglie importanti per le birre migliori.
Insieme a questo ce ne sono molti altri che si stanno difendendo alla grande in un settore che è in competizione, quindi vanno bene tutte le norme che regolamentano e tutelano la qualità del prodotto, però, e concludo, credo che sia utile inserire questa mozione in un dibattito più ampio, che qui è stato aperto, a partire dagli interventi dei Consiglieri Traversini e Giancarli, che apre il settore agroalimentare anche alle nuove economie.
Questo è un tema che c'è, che è già sviluppato in molte regioni del mondo. Tutti noi viaggiando vediamo turisti che seguono dei percorsi legati ai prodotti agroalimentari, questi percorsi stanno prendendo piede anche nelle Marche, quindi incentivare la produzione, sostenere la produzione di birra nelle Marche, vuol dire non solamente sostenere i birrifici, ma sostenere anche una nuova idea di economia, una nuova idea di sviluppo che credo vada tutelata perché può offrire anche nuovi posti di lavoro e può rendere la nostra regione, da molti punti di vista: quello ambientale, della sostenibilità, della cura del territorio, una regione con maggiore benessere per gli anni a venire.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Pieroni.
Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Credo che questa mozione, presentata in maniera interessante da parte del Consigliere Traversini e del Consigliere Giancarli e approfondita con una serie di interventi da tanti Consiglieri, sia la dimostrazione che oggi sempre più c'è l'esigenza di tenere alte le eccellenze che riguardano la nostra regione Marche.
In questo caso, l'aver seguito e l'aver costruito in questi ultimi anni progetti e percorsi legati ai birrifici artigianali delle Marche, ha coivolto soprattutto i giovani, perché chi si è impegnato in maniera importante per far partire questi birrifici sono soprattutto tanti giovani. Oggi nelle Marche abbiamo raggiunto quasi 50 birrifici, dislocati in maggioranza nel nostro entroterra, è, secondo me, un segnale importante che i giovani hanno voglia di riformarsi, di creare attività che permettano loro di potersi costruire un futuro per la loro vita.
E' indubbio che come Regione Marche dobbiamo essere attenti e sensibili a queste nuove iniziative. Con l'Assessore all'Agricoltura, Anna Casini abbiamo creato questo assessorato intersettoriale che permette di monitorare sia l'aspetto legato all'azienda ed all'agricoltura che quello legato alla promozione di questi nostri birrifici. Noi dovremmo sempre più esportare fuori dai confini della regione, quindi, sempre più dobbiamo promuovere le iniziative che facciamo collegate alle fiere e a tutto il percorso della comunicazione perchè ritengo, come Assessorato al turismo, importante valorizzare queste nostre eccellenze.
Come Assessorato al turismo ritengo importante il voto su questa mozione ed anche che ci sia, da parte di tutti i Consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, l'unanime convincimento che la Regione deve investire e impegnarsi alla valorizzazione della birra artigianale marchigiana.
Ringrazio il capogruppo Maggi per aver presentato tre emendamenti. Il primo a mio avviso entra nello specifico della mozione ed è interessante inserirlo in questo atto, gli altri due, per quello che penso, poi naturalmente il Consiglio deciderà, sono più di carattere generale e quindi non dovrebbero essere inseriti in una mozione specifica, ma in un progetto più ampio, anche perchè non so quanto siano diretti a valorizzare la mozione stessa, mentre il primo, secondo me, è inerente, quindi ritengo importante un voto da parte del Consiglio a tutto tondo.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Traversini.
Gino TRAVERSINI. L'Assessore mi ha anticipato dicendo la sua posizione.
Il mio intervento è legato esclusivamente agli emendamenti. La nota positiva del dibattito che è avvenuto, ed è stata sottolineata, è che c'è unità nell'intendere il ragionamento di valorizzazione della birra e ad intraprendere l'azione legata alla diminuzione delle accise.
Sugli emendamenti, in maniera specifica, lo dico per il gruppo di maggioranza, sono per votare favorevolmente sia l'emendamento del Consigliere Marconi che, sono d'accordo con l'Assessore Pieroni, il primo emendamento del Movimento 5 Stelle. Gli altri due, che condivido nel contenuto, non sono da mettere nella mozione, nel senso che, la Giunta entro 6 mesi deve comunicare …, questo vale nell'azione di governo per tutte le questioni che noi andiamo a trattare, non certamente in più per la birra. L'abbiamo chiesto anche in Commissione agricoltura con il Psr, l'informativa fa parte dell'azione normale dei Consiglieri e dei rapporti con la Giunta, metterlo nella mozione diventa un qualcosa che, secondo me, non è in linea perfetta con l'atto. L'informazione, Consiglieri, esiste già in quanto i bandi vengono pubblicati sul sito, quindi di fatto tramite la pubblicazione siamo informati di tutto, non dobbiamo trovare una strada particolare per un settore che è quello della birra, come per tanti altri, perché tutti hanno il loro valore, quindi questo va messo in un contesto di carattere generale, diverso.
Non è una bocciatura nel principio, ma nel modo di porlo.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento n. 46/1 a firma dei Consiglieri Maggi, Pergolesi, Fabbri, Giorgini. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento n. 46/2 a firma del Consigliere Marconi. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento n. 46/3 a firma dei Consiglieri Maggi, Pergolesi, Fabbri, Giorgini. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento n. 46/4 a firma dei Consiglieri Maggi, Pergolesi, Fabbri, Giorgini. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Mozione n. 46 così come emendata. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 50
ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Traversini, Marconi, Rapa
“Expo Milano”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 50 dei Consiglieri Giancarli, Traversini, Marconi, Rapa.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Con i Consiglieri Traversini, Marconi e Rapa abbiamo inteso presentare questa mozione per mantenere vitali, vivaci e partecipate le strutture che in occasione dell'Expo 2015 sono state create, anche in relazione ad una realtà mondiale sempre più globalizzata, che rende necessaria la promozione della nostra Regione a diversi livelli nel presente e in una prospettiva futura.
Il nostro obiettivo è quello di approfondire le attività intraprese in sede di Expo anche con una loro valutazione di impatto ed una serie di progetti da sviluppare nel triennio, ovviamente i progetti sono trasversali, selezionati in relazione anche all'impatto internazionale ottenuto dalle iniziative avviate.
A me piace ricordare un'iniziativa che la Regione Marche ha fatto con l'Università Politecnica delle Marche, che ha ottenuto un risultato molto positivo in relazione alle iniziative intraprese congiuntamente in occasione dell'Expo, è un'iniziativa editoriale “il respiro italiano” tradotto in 5 lingue e presentato in una calda domenica di giugno 2015 nell'auditorium di Palazzo Italia, dedicato al futuro della regione, al quale hanno partecipato non soltanto tantissimi imprenditori marchigiani, molti testimonial, ma anche tantissime ambasciate. C'è stato un apprezzamento forte, tra l'altro con la presenza anche di diverse testate nazionali e non soltanto, penso anche alla rivista “la freccia Expo”, un'edizione speciale per i viaggiatori delle Ferrovie dello Stato, delle ferrovie italiane, che ha dato ampio spazio a questa iniziativa.
Ho citato un'iniziativa, ma ne potrei citare molte altre che via via ci sono state fino all'ottobre dello scorso anno a cui molti dei presenti, a partire dal Presidente Ceriscioli, hanno partecipato.
L'impegno della Regione nell'evento di Milano ha permesso di evidenziare il ruolo fondamentale dell'alimentazione come comune denominatore dei principali fattori caratterizzanti la comunità, ma anche il territorio. Quindi la qualità, il controllo delle produzioni agricole come elementi identitari del territorio e veicoli importanti nei processi di internazionalizzazione, il legame tra paesaggio in senso stretto ed il paesaggio produttivo, quindi un equilibrio tra tradizione storica e innovazione.
Lo stretto legame tra la qualità della vita, la longevità, la ricerca scientifica e l'alimentazione, di questo il Dr. Volpini me ne parla spesso, l'opportunità di non disperdere il patrimonio di idee e le azioni messe in atto da una lunga serie di iniziative tra la Regione, le imprese, gli atenei marchigiani, le associazioni culturali e le associazioni del mondo agricolo.
Noi abbiamo un obiettivo: rafforzare a livello internazionale quest'immagine, questa visibilità che ci siamo costruiti anche con l'Expo e credo che dentro questo modello di crescita - non vedo la Vicepresidente Casini, ma nella stessa legge e nelle iniziative che si stanno facendo, ce n'è una già programmata per il 2 marzo sulla legge del governo del territorio - credo che dobbiamo porci il problema di superare la dicotomia ambiente rurale e insediamento a medio e alta intensità in favore di un nuovo patto generazionale tra città e campagna ed anche l'avvio della ripresa fondata sulle potenzialità del territorio rurale in presenza di mutazioni globali dell'assetto insediativo.
Un nuovo patto, insisto su questo, città-campagna fondato sulla determinazione di salvaguardare e tutelare il territorio agricolo. Le iniziative possono essere tantissime, ma su ogni iniziativa a livello strategico, che riteniamo di realizzare non soltanto in questa legislatura, ma già nel primo triennio, con progetti operativi, un cronoprogramma ed un monitoraggio continuo degli esiti raggiunti e dei prodotti realizzati.
Non disperdere quindi il lavoro interessante che è stato iniziato con le università in particolare con quella Politecnica delle Marche.
Due parole consentitemele sulla carta di Milano. Ha raccolto più di 1 milione di firme, rappresenta l'eredità culturale di Milano Expo 2015, un documento partecipato, condiviso, voluto dallo stesso Governo italiano che richiama ogni cittadino, ogni associazione, ogni impresa, ogni istituzione, non soltanto nazionale, ma anche internazionale, ad assumersi le proprie responsabilità per garantire alle generazioni future di poter godere di un diritto fondamentale, non soltanto quello alla salute, ma soprattutto il diritto al cibo.
Qui ci sono state altre iniziative che non elenco perché ognuno di noi ha partecipato all'Expo e si è soffermato su queste cose ed il filo conduttore non può che essere questo: il diritto al cibo e un nuovo rapporto fra città e campagna.
Credo che noi dobbiamo muoverci nel rafforzare una strategia comune di sistema all'interno di una prospettiva marchigiana e nazionale. Costruire azioni sull'agroalimentare insieme a relazioni istituzionali, attivare gruppi operativi per l'innovazione attraverso l'alleanza tra mondo della ricerca e aziende agricole, rafforzare l'identità del territorio e dei suoi prodotti. Un sostegno più forte all'Expo per la promozione sui mercati europei e sui mercati mondiali rispetto alle nuove strategie di commercializzazione, mantenendo però il nostro approccio di filiera, come abbiamo fatto ora discutendo della birra, ma con più forza, per il nostro vino, a partire da quei vini che hanno avuto già riconoscimenti internazionali, dalle altre nostre produzioni di qualità e non soltanto, ovviamente nell'agroalimentare perché parliamo di diritto al cibo e di tutto quello che ne consegue, nella stessa trasformazione dei prodotti.
Voglio ricordare che a Jesi c'è un gruppo che produce delle macchine con cui viene trasformato il 75% delle olive prodotte nel mondo, ma questo vale per tante altre industrie marchigiane, per altri prodotti che ci sono, quindi tenere insieme quello che è il settore primario con l'industria, con la sua capacità tecnologica e innovativa, quindi, cibo, qualità del paesaggio, qualità delle nostre imprese.
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Con tutto l'apprezzamento e la simpatia per il Consigliere Gaincarli e per le parole che ha detto, noi siamo favorevoli all'impostazione strategica come dice la mozione, che impegna la Giunta regionale all'impostazione strategica in un'ottica integrata di cultura, ambiente, turismo, cultura, artigianato e impresa ed economia negli anni a venire. Questa sicuramente è una funzione della Regione, della Giunta, del Consiglio che, se verrà espletata negli anni a venire, noi appoggeremo.
Quello che ci vede molto perplessi è sicuramente l'unire questa cosa all'Expo.
Il nostro giudizio su Expo è ancora al di là da venire perché molte cose devono essere chiarite, noi abbiamo fatto anche domanda all'associazione degli agricoltori vicina a tutte le parti politiche e su questo titolo che aveva l'Expo, importante, interessante, condivisibile, “nutrire il pianeta”, poco o nulla riguardava le indicazioni per nutrire il pianeta e c'erano delle contraddizioni incredibili, come la sponsorizzazione di Mcdonald e Coca-cola. Poi chi è andato all'Expo ha fatto code di ore per visitare i padiglioni interessanti o ha rinunciato e in quelli dove non c'erano le code c'erano i “vu cumprà”.
Aspettiamo ancora il bilancio del candidato PD a Sindaco di Milano, Sala, che lo dovrebbe fare ad aprile, per sapere in effetti quanti paganti ci sono stati e quanto denaro pubblico è stato impiegato.
Una mozione che associa all'Expo l'auspicio, come è nella mozione del Consigliere Giancarli ed altri, di un'ottica integrata della cultura, dell'ambiente, del turismo, noi la respingiamo.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Grazie Presidente. Sono favorevole a questo tipo di discorso perché condivido lo spirito dell'iniziativa che va nel verso di dare continuità a dei progetti.
Uno dei nostri principali handicap nel settore della promozione, della valorizzazione delle nostre eccellenze regionali, sta nel fatto che molte iniziative sono semplicemente degli spot di cui dopo qualche mese si perde traccia nell'opinione pubblica.
Per cui quando si intraprende un discorso e soprattutto quando si spendono delle risorse della collettività è necessario che questa progettualità abbia un continuo, abbia la possibilità di incidere positivamente nella comunicazione, nella promozione, nella valorizzazione di tutto quello che si è fatto.
Detto questo vorrei andare oltre, nel senso che, come ho detto prima per l'altra mozione, noi in questo Consiglio non ci siamo mai soffermati sulle risultanze dell'Expo in relazione alla regione Marche e, in un certo qual modo, mi riallaccio a quanto ha detto il Consigliere Maggi.
Per condividere gli auspici di questa mozione, che sollecita la Giunta a valorizzare l'impiego delle strutture che sono state realizzate per l'Expo, rispetto alla creazione di nuove strutture, credo che questo Consiglio debba rendersi conto, magari attraverso una relazione che gli uffici competenti, quelli del turismo e dell'agricoltura in modo particolare, possono fare, per evidenziare cosa è stato fatto, quante aziende sono state coinvolte, le risultanze che si sono avute, le relazioni che le associazioni di categoria hanno fatto.
L'opinione pubblica non condivide in maniera positiva tutto quello che è successo. Quella che doveva essere una grande esposizione di alcuni settori dell'economia, in modo particolare dell'agricoltura, del cibo, in realtà è stata, in taluni momenti, soltanto una grande kermesse, una grande fiera che non ha avuto grandi riverberi nei territori, però su questo lasciamo ad ognuno alle proprie valutazioni.
Sono favorevole a questa mozione, però credo che sia necessario che questo Consiglio, per poter rendere in qualche modo attive queste mozioni e per far si che i Consiglieri ed i gruppi possano dare un contributo vero e continuità a tutto quello che si dice in queste mozioni, possa, ad esempio, essere informato bene di quello che è successo in questo settore per costruire un progetto che valorizzi quello che è stato fatto, utilizzando le strutture, i mezzi di comunicazione per le prossime occasioni di partecipazione della Regione ad eventuali fiere, esposizioni, convegni, utilizzando tutto questo.
Se vogliamo, possiamo anche pensare ad un brand che nasce da Expo e che per un paio di anni possiamo veicolare nell'opinione pubblica e nei media facendo riferimento ad eventi che positivamente hanno influenzato l'opinione pubblica, la comunicazione, le nostre aziende e i mercati a cui vogliamo rivolgerci.
Dobbiamo tenere conto che tutto questo va nell'interesse dello sviluppo economico di un settore che probabilmente è il primo in Italia e dobbiamo rammentare che abbiamo delle aziende, abbiamo dei settori. che nulla hanno da invidiare a quello che esiste in altre regioni.
Se la prendiamo in quest'ottica credo che la mozione possa essere condivisa, però, affinché non rimanga soltanto nel campo degli auspici, nel campo della desiderata, ritengo che sarebbe opportuno dedicare a questo settore un dibattito per prendere atto di quello che è stato fatto perché, al di là delle nostre semplici sensazioni di visitatori dell'Expo, chiunque c'è stato si è fatto una propria idea, che possiamo condividere tutti, ma in questo Consiglio per condividerla è necessario che qualcuno ci relazioni su quello che è stato fatto.
Forse siamo capitati in un periodo strano, in un periodo di campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio, quindi non c'è stato nemmeno il momento, l'opportunità per condividere, approfondire e fare un consuntivo, però a bocce ferme questa mozione presentata dai colleghi potrebbe essere la scintilla per poter dare un contributo per un cammino diverso. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Grazie. Vorrei ringraziare i Consiglieri che hanno presentato questa mozione che condivido.
E' chiaro che prima dell'Expo c'erano due scuole di pensiero, chi era a favore e chi era contrario, però dal momento che abbiamo queste strutture, dal mio punto di vista, sarebbe un gravissimo errore ed un grande spreco di denaro pubblico non utilizzarle più o sottoutilizzarle.
Chi ha avuto modo di viaggiare sa bene che all'estero non funziona così, quando qualcosa viene realizzato poi si sfrutta al massimo, sia dal punto di vista commerciale che economico, turistico e quant'altro.
Ritengo utile che la Regione si faccia promotrice di questa iniziativa affinché queste strutture, che sono costate diversi milioni di euro, siano rivalutate e magari la Regione possa averne un ritorno di immagine. Pensiamo ad esempio a delle esposizioni fisse, su questo si potrebbero fare tantissimi ragionamenti, chi di competenza potrà farli.
Il concetto è quello di riutilizzare queste strutture, di non abbandonarle e di non sprecare il denaro pubblico che è stato già speso, mi sembra assolutamente accoglibile e condivisibile.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Credo che questa mozione sia abbastanza interessante perché è stata presentata per dare continuità alla valorizzazione delle cose che abbiamo sul territorio marchigiano.
Chiedo, ai presentatori di questa mozione, se questa enfasi sull'Expo non sia un po' prematura in riferimento a quanto è accaduto effettivamente sul territorio.
Io non ho seguito direttamente il problema dell'Expo, ho letto qualcosa su diversi giornali e c'è un contendere soprattutto nel settore dell'alimentazione per quanto ci riguarda come italiani e per quanto ci riguarda come eccellenze.
Per il nostro territorio ci sono degli aspetti negativi perché nel nord Europa ed in altri paesi del mondo, sono passati dei concetti relativi all'alimentazione che ci mettono in difficoltà.
Credo che una riflessione, come ha detto anche il Consigliere Celani, in modo approfondita debba essere fatta sulle ricadute dell'Expo nel nostro territorio. Penso che sia estremamente importante, anche per dare una risposta alle nostre associazioni che si sono impegnate ed a quelle che continuano ad impegnarsi.
Questo è l'aspetto qualificante e nello stesso tempo fortemente politico di questa mozione, che reputo come scheletro, come impalcatura, senz'altro condivisibile.
Su questa cosa dell'Expo non ci sono state voci univoche, c'è stato un dibattito interessante, ma non sappiamo alla fine quali sono stati i risultati economici.
In questo momento, in queste ore, in questi giorni, stanno circolando cifre – se fossero vere - abbastanza pesanti sul costo finale dell'Expo, ma questo non l'abbiamo perché il dott. Sala presenterà il resoconto nei prossimi giorni.
Per questa discussione che è ancora aperta attorno all'Expo, senza snaturare la volontà di chi ha presentato questa mozione, credo sia necessario riflettere con più attenzione, anche se penso che l'impalcatura e la motivazione siano giuste ed interessanti, per cui per quanto ci riguarda esprimiamo una valutazione positiva.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 50. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 54
ad iniziativa della Consigliera Pergolesi
“L.R. n. 1/2013 - Indirizzi procedurali ed organizzativi per l'uso terapeutico dei prodotti/derivati della cannabis”
(Rinvio)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 54 della Consigliera Pergolesi che ha la parola per illustrarla.
Romina PERGOLESI. Grazie. Lo scorso settembre l'Associazione Luca Coscioni, che promuove la libertà di cura delle persone malate e disabili anche nelle scelte di fine vita, ci ha segnalato la mancata attuazione della legge regionale n. 1 del 2013 sull'utilizzo dei farmaci cannabinoidi a fini terapeutici.
La Regione Marche è stata tra le prime ad attuare e recepire il disegno di legge del Consiglio dei Ministri sull'utilizzo di questi farmaci. Il provvedimento è stato presentato dall'allora Consigliere regionale Comi, e affidava la scelta terapeutica ai medici di base e, nel caso in cui ritenessero che non ci fossero cure alternative efficaci, potevano indicare questa soluzione alternativa.
La somministrazione dei farmaci è prevista in ambito ospedaliero e se ci sono esigenze di continuità terapeutica. Le sostanze vengono acquisite tramite la farmacia ospedaliera.
L'Asur, in questo caso, ha il compito delicato di coadiuvare gli assistiti nell'acquisizione dei farmaci a base di cannabinoidi registrati all'estero per finalità terapeutiche, come già previsto dalle disposizioni statali.
Non si tratta quindi di incoraggiare l'uso della marijuana come droga leggera, ma si mira ad assicurare omogeneità di organizzazione e a monitorare il consumo sul territorio regionale dei farmaci registrati all'estero e dei preparati galenici magistrali oltre a promuovere la riduzione delle liste di attesa.
Una buona legge che va incontro all'esigenza di tanti soggetti con patologie gravi, come Sla, sindrome di Tourette e sclerosi multipla, per il reperimento di sostanze dai benefici ormai conclamati.
Quello che chiediamo con questa mozione è l'impegno da parte della Giunta di attuare questo provvedimento che già all'epoca, nel 2013, doveva entrare in vigore entro 60 giorni, inoltre chiediamo anche che venga trasmessa, entro dicembre 2016 all'Assemblea legislativa regionale, la relazione sull'ennesima richiesta di attuazione della suddetta legge, come disciplinato dall'articolo 6, della legge regionale 1/2013. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.
Fabrizio VOLPINI. Intervengo per chiedere il rinvio in Commissione di questa mozione anche alla luce della nuova normativa, cioè un decreto ministeriale, che è uscito a novembre del 2015, che rimodula le proposte contenute nella mozione.
Credo, quindi, che una discussione alla luce di queste novità normative possa essere utile anche per addivenire ad una mozione magari condivisa.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Colgo volentieri la proposta del Presidente della Commissione sanità, chiedendo però che questa legge, visto che è abbastanza datata e che anche la proposta è datata novembre 2015, venga iscritta nella prossima seduta.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.
Fabrizio VOLPINI. La prima seduta utile la mettiamo.
PRESIDENTE. Proceduralmente la mozione non può essere rinviata in Commissione, viene rinviata di seduta, dopodichè la Commissione ha titolo per mettere all'ordine del giorno qualsiasi argomento riterrà doveroso ed opportuno trattare, anche questa cosa che sta nelle facoltà del Presidente, per cui la mozione n. 54, non essendoci obiezioni da parte dell'Aula e visto anche il consenso della firmataria Consigliera Pergolesi, viene rinviata.
Mozione n. 55
ad iniziativa dei Consiglieri Pergolesi, Maggi, Fabbri, Giorgini, Bisonni
“Esenzione del ticket per prestazioni sanitarie per le attività legate alla violenza di genere”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 55 dei Consiglieri Pergolesi, Maggi, Fabbri, Giorgini, Bisonni.
Ha la parola, per l'illustrazione, la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie. Lo scorso 24 novembre in occasione della presentazione del rapporto annuale sul fenomeno della violenza contro le donne, l'Assessore alle pari opportunità del Comune di Ancona, Emma Capogrossi, intervenuta in rappresentanza dell'Anci e la Presidente della Commissione regionale pari opportunità, Meri Marziali, hanno sottolineato l'insufficienza di risorse per combattere il fenomeno e ribadito l'importanza di celebrare la Giornata internazionale non solo per ricordare le tante vittime di violenza del mondo, ma anche per sensibilizzare l'opinione pubblica.
Ebbene nonostante i buoni propositi dei presenti in quel giorno, abbiamo constatato che la rete sanitaria per l'accoglienza e l'assistenza alle vittime di violenza domestica e sessuale, in merito alle prestazioni successive ad atti di violenza, prevede l'applicazione del ticket sanitario, chiediamo quindi che questo venga tolto per garantire e dare sostegno alle vittime di tali violenze. Grazie.
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.
Luca CERISCIOLI. In realtà per il ticket che viene segnalato di fatto è già prevista la non applicazione con un codice particolare che fa riferimento all'aver rilevato, in Pronto Soccorso, il caso di violenza.
La verità è che quello che può essere rafforzato è una attività di verifica dell'applicazione di questa procedura per essere in grado di corrispondere su l'obiettivo corretto della mozione che giustamente dice che chi è vittima della violenza non debba essere assoggettato all'applicazione del ticket.
La procedura è già prevista nelle direttive ministeriali, quindi a carico della sanità, non prevede oneri extrasanitari, ed è praticabilissima, quindi, rispetto alla mozione, più che chiederne l'introduzione, rafforzarne l'applicazione, cioè fare delle attività anche in termini formativi per essere sicuri che venga applicata questo tipo di esenzione.
Nel dispositivo messo in questi termini sembra quasi l'introduzione di una nuova esenzione, quindi, è più corretto dire: “Fare attività affinché venga materialmente attuata l'esenzione del ticket e ci sia più attenzione all'applicazione”.
Rispetto alla mozione non ho problemi anche se è una dicitura imperfetta, almeno dal mio punto di vista non ci sono questioni, perchè credo che tutti quanti la condividiamo in termini di sensibilità, anche se sarebbe più corretto formularla in un'altra maniera, ma al di là di come è materialmente formulata, credo che lo scopo sia quello di non applicare il ticket, quindi l'obiettivo è condivisibile.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Ringrazio i Consiglieri del Movimento 5 Stelle per aver portato all'attenzione questa tematica, che era già stata ampiamente dibattuta pochi mesi fa in occasione della Giornata del 24 novembre.
In merito alla discussione, adesso ho ascoltato anche l'intervento del Presidente, noi abbiamo presentato tre emendamenti che vanno in questo senso, emendamenti che ho condiviso anche con la Consigliera Pergolesi del Movimento 5 Stelle. Innanzituttto sottolineiamo l'attività che è già stata portata avanti dalla Regione Marche, nelle premesse si chiede l'inserimento, con l'emendamento n. 2 che mi accingo a leggere, evidenziando l'attività già svolta, che è stata sottolineata anche nel rapporto Onda 2014-2015, che riconosce a diverse realtà ospedaliere marchigiane delle attività di eccellenza, di inserire nell'introduzione anche questo tipo di attività.
Poi andiamo a modificare l'ultimo paragrafo in cui sembra quasi, ma qui è più una sofisticazione lessicale, che la Regione Marche abbia istituito un ticket apposito per i casi di violenza contro le donne, ovviamente non è così, quindi abbiamo riformulato la dicitura dicendo che, in qualche modo, si può prevedere la possibilità di inserire una casistica d'esenzione, d'altra parte il Presidente ha già detto che, in qualche modo, è prevista nell'attività medica, per cui, sostituendo il dispositivo che impegnava la Giunta solamente per le azioni di violenza domestica, si amplia questa casistica. L'abbiamo rivista con l'emendamento n. 3, modificando il dispositivo nel modo seguente: a garantire a tutte le vittime di ogni forma di violenza di genere la gratuità delle prestazioni sanitarie legate al percorso di sostegno ed alla cura in relazione alle violenze subite”.
Un percorso che supera il primo impatto con il pronto soccorso dove già le prestazioni sono esentate con l'inserimento, in certe strutture, del “bollino rosa”, so che altre strutture che si stanno adeguando a questa normativa, ed ampliare la casistica laddove purtroppo ci sono delle violenze che incidono in maniera pesante e necessitano di cure successive, prevedendo quindi, l'esenzione non solamente a casi di violenza domestica, ma anche di violenza sessuale o altri tipi di violenze di genere, anche al di fuori delle mura domestiche.
Questi sono gli emendamenti condivisi che, in qualche modo, vogliamo portare all'attenzione dell'Aula. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Sono favorevole a questo tipo di discussione svolta qui in Aula, alla mozione ed agli emendamenti.
Vorrei ricordare al Presidente Ceriscioli che, nonostante le imperfezioni della mozione, come lui ha detto, questa rappresenta un gesto politico che quest'Aula deve assumere perché la coscienza nei confronti delle violenze di genere è piuttosto addormentata e a volte distratta. Troppe volte, quando si leggono fatti di cronaca che riguardano violenze di genere, si sente dire “se l'è voluta”, quindi, secondo me, al di là di tutto questo, quest'Aula deve dare un segnale forte, indipendentemente dal contenuto perché questa cosa non sia più un rituale, ma sia concreta nei fatti e nell'operatività. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.
Fabrizio VOLPINI. Solo per fare una riflessione, soprattutto per porre l'accento su un aspetto che è tecnico, ma che poi tecnico non è.
Condividendo il contenuto, lo spirito della mozione, il primo approccio che abbiamo in presenza di questi problemi è con il Pronto Soccorso e quando ci sono dei percorsi successivi, come li sigliamo questi percorsi successivi, questi percorsi da condividere con strutture territoriali? Come li registriamo? Con una sigla, con un numero. Se facciamo riferimento ad altri tipi di esenzione, ad un numero corrisponde quel determinato problema o quella determinata problematica ed il rischio, in questi casi, è quello di perdere un aspetto fondamentale che è quello della privacy.
Noi da questo punto di vista dobbiamo garantirci con dei percorsi protetti da concordare nell'ambito di un percorso all'interno dei nostri servizi, perché un conto è l'arrivo al pronto soccorso, dove viene fatto un trattamento immediato, viene fatta la registrazione, è il dopo sul quale, secondo me, dovremmo capire che tipo di percorso individuare, che soprattutto garantisca la privacy di queste persone.
Non ho una soluzione, sollevo una questione che ha bisogno di un ulteriore momento di riflessione o quanto meno di precisazione.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Ringrazio il Presidente Volpini per aver sottolineato questo aspetto e mi auguro che la nostra cara Asur, come è avvenuto per il Piemonte e la Campania, sia in grado di sopperire a queste carenze tecniche che non competono, credo, al Consiglio regionale. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento n. 55/1 a firma dei Consiglieri Micucci e Pergolesi. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento n. 55/2 a firma dei Consiglieri Micucci e Pergolesi. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento n. 55/3 a firma dei Consiglieri Micucci e Pergolesi. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 55 così come emendata. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 56
ad iniziativa dei Consiglieri Zaffiri, Zura Puntaroni, Malaigia
“Difesa dei servizi sanitari dell'emergenza-urgenza territoriale (MSA-118 e Continuità Assistenziale)”
Mozione n. 73
ad iniziativa dei Consiglieri Fabbri, Bisonni, Giorgini
“Richiesta di sospensione in autotutela dei provvedimenti di riorganizzazione dei servizi ospedalieri e di emergenza urgenza”
(abbinate)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 56 dei Consiglieri Zaffiri, Zura Puntaroni, Malaigia e la mozione n. 73 dei Consiglieri Fabbri, Bisonni, Giorgini, abbinate.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Questa mozione è da parecchio tempo che, come si dice in gergo, girava, infatti, il 30 novembre sono sorti dei fatti importanti, c’è stata una discussione, e credo che ieri la Giunta abbia emanato una delibera che quanto riguarda dei provvedimenti che ancora non conosciamo.
Conosciamo le indicazioni che ci sono state date e il riferimento a dei Comuni della zona dell'entroterra che dovevano e devono essere, diciamo, protetti perché non si può snaturare il concetto della valorizzazione, o far rimanere questi territori ai livelli a cui sono oggi.
Il richiamo all'entroterra marchigiano non lo fa solo, in questo momento, il gruppo della Lega, ma lo fanno, in quei territori, anche Sindaci importanti del Partito Democratico.
Credo che dalla risposta dell'Assessore a questa mozione capiremo se quella discussione che abbiamo fatto durante la presentazione in merito alla ristrutturazione sanitaria è stata recepita e se quello che è stato recepito va nell'interesse di questi territori in riferimento al mantenimento e alla valorizzazione dell'entroterra. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. La mozione n. 73 “Richiesta di sospensione in autotutela di provvedimenti dell'organizzazione dei servizi ospedalieri e di emergenza urgenza”, depositata l'8 gennaio, quanto mai attuale perché ieri la Giunta ha sbloccato la deliberazione n. 1183, famigerata, che era stata congelata nelle settimane successive ai sommovimenti popolari e dei Sindaci che sui territori si erano avuti. Purtroppo bisogna riscontrare questa volontà, a mio avviso cieca e non lungimirante, di andare avanti senza confronto.
Abbiamo un sistema sanitario che la Giunta modifica a piacimento, che porta le Case della Salute ad Ospedali di Comunità e all'interno degli Ospedali di Comunità ancora non c'è un accordo per il quale i medici possano entrare. Si dice che ci sarà, sono tre anni che si aspettano questi accordi, la Casa della Salute non è partita proprio per questo, quindi non c'è condivisione su questi aspetti.
Gli Ospedali di Comunità sono svuotati di ogni assistenza, seria, ospedaliera, i posti letto di cure intermedie sono posti letto per persone che possono essere adeguatamente curate a casa, se ci fossero le condizioni, ed invece se non ci sono, vengono portati dentro l'ospedale, quindi è ben poca cosa.
I contentini regalato ai Sindaci, in queste ultime settimane, dopo la pressione anche della Commissione, tutti gli eventi che si sono succeduti nel tempo, vengono riassorbiti entro l'anno, quindi l’H24, il medico notturno, i PPI vanno a scomparire alla fine dell'anno. E' una riforma sanitaria che svuota gli ospedali dell'entroterra e noi siamo contrari a questo.
Perchè li svuota? Per fare entrare il privato? Questa è una cosa su cui, assolutamente, accendere un faro. Con quello che spendiamo di sanità pubblica? Vogliamo anche aggiungerci …, va bene! Vogliamo far fare la cresta sulle attività che fino abbiamo gestito in autonomia, come pubblico, negli ultimi anni? Perché c'è questo degrado nella qualità dei servizi? Stiamo sprecando i soldi? Vediamo un po' come svilupperemo queste riflessioni perché non mi sembra che la direzione sia quella consona.
E' chiaro che questa mozione ha una valenza politica e voglio vedere chi vota a favore e chi vota contro, perché si parla del futuro della sanità marchigiana. Ha una valenza politica perché il dispositivo dice: primo: di fermarsi; secondo: di aprire una discussione con i medici, con gli infermieri, con i Sindaci, con i cittadini, con i Consiglieri e arrivare a una soluzione che sia condivisa.
Stiamo parlando della nostra salute! Una sanità differente è possibile!
Il decreto 70 ci rende liberi di organizzare la nostra sanità nelle Marche, perché parlando di presidi ospedalieri, sia in Umbria che in Emilia Romagna hanno messo insieme diversi ospedali che si sono in parte specializzati e danno livelli di assistenza completi! Non parliamo di ospedale singolo, abbiamo le soglie che vengono rispettate, il bacino di utenza che viene rispettato, le soglie nelle cliniche per gli interventi specialistici vengono rispettate, quindi è possibile fare qualcosa di diverso.
Su questo bisogna aprire una discussione!
Non voglio aprire qui il discorso del referendum che abbiamo proposto ai Sindaci, poi hanno avuto paura, in parte qualcuno l'ha appoggiato, qualcun'altro no, il segnale è stato mandato, noi ci attiveremo sui territori nei prossimi mesi.
A mio avviso, è una discussione che va aperta e approfondita perché nell'anno 2016 dobbiamo arrivare ad una gestione condivisa. Non posso accettare che nell'entroterra al posto di un ospedale ci sia un'ambulanza, perché andiamo incontro a questa struttura, e di questo ne voglio parlare nei territori con i cittadini.
Non si può giocare con le parole, l'Ospedale di continuità non è un ospedale e quindi occorre che ci sediamo a un tavolo ed è quello che la mozione impegna a fare.
Noi comunque andremo avanti su questa cosa, vorremmo sensibilizzare, vorremmo parlare con i portatori di interessi, sia con chi lavora nel settore, sia con i cittadini che sono i fruitori di questo ambito. Soprattutto per i soldi che ci mettiamo, due miliardi e otto all'anno.
Detto questo, è solo l'inizio, durante quest'anno avremo modo di approfondire tutte queste tematiche, adesso vediamo come si vota. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.
Luca CERISCIOLI. Credo che poche cose siano sbagliate e contraddittorie come queste mozioni. Iniziamo a spiegare perché contraddittorie.
Si dice sempre che la volontà della riforma, poi è difficile capire il perché, è quella di favorire la sanità privata in luogo di quella pubblica nelle Marche, come se la trasformazione portasse queste strutture da una sanità pubblica ad una privata.
Pubblica era, pubblica rimane!
Ma non solo, entro il 29 febbraio, questa è la scadenza che abbiamo, dovremo fare non solo questo atto, quello che abbiamo fatto ieri, ma una serie di atti per dimostrare al Ministero che abbiamo adempiuto a tutte le previsioni del decreto ministeriale 70 e quindi aprire le porte alle assunzioni, che sono quelle che servono oggi alla sanità pubblica.
La sanità pubblica, oggi, manca principalmente di personale. Quindi, grazie a questo atto, votato ieri dalla Giunta, che ha recepito pienamente il parere dato dalla Commissione, noi siamo in grado, se non altro, e fosse anche nel contenuto più sbagliato del mondo, di fare le assunzioni, di garantire la sanità pubblica e di dare le risposte.
Allora, come si può dire oggi: “voglio vedere chi sostiene …!” Anch’io voglio vedere chi sostiene un atto come questo! Per le conseguenze che ha! Sono io che voglio vedere, chi vota per impedire alla nostra Regione di fare le assunzioni nella sanità pubblica! Poi dice di essere a favore di quella pubblica e contro quella privata? E no! Un regalo più grosso alla sanità privata non si può fare, proprio votando a favore di questa mozione! Quindi ritengo che il buon senso di chi fa gli atti, per quelli che sono gli obiettivi, dovrebbe essere quello di ritirare le mozioni e dire: “La Giunta ha deliberato, siamo d’accordo, non siamo d’accordo, comunque mettiamo in sicurezza un percorso che ci permette di fare le assunzioni, che è quello che serve alla sanità pubblica marchigiana”, perché in questi anni, se c’è una parte della sanità che più ha pagato, è stata quella del personale, con le riduzioni del personale e via dicendo.
Cosa prevede la mozione? Scusate, la delibera andando ad accogliere il parere della Commissione, di fatto dice: “Portiamo avanti questo percorso di trasformazione usando il massimo di tempo disponibile, per fare in modo che tutti quegli elementi che ancora non sono disponibili e allineati possano nel frattempo essere sviluppati; permettendo una maggiore gradualità nell’intervento”. Di fatto, lo stesso contenuto dell'atto che qui si vorrebbe sospendere, è quello che dice. “Diamo tempo a questo percorso!”
Il tempo sarà anche il tempo per il Consiglio regionale, per i Consiglieri, per chi vorrà dire la propria, e via dicendo, quindi il tempo vale per le strutture, ma anche per voi! Tutti quanti possiamo avere più tempo nella discussione dell’obiettivo finale.
C’è da parte della Regione la mancanza di volontà di discutere? Tutt'altro. E’ che fino a oggi abbiamo trovato dall’altra parte la non volontà a voler discutere, solo la voglia di protestare, nessuna disponibilità a mettersi ad un tavolo secondo le regole, perché quello è il punto. Dentro le regole, come, prima di tutto, un amministratore dovrebbe fare. Dentro le regole faccio le mie proposte, non fuori! E se uno ha un modello, dice: “Questo è il mio modello”. Bene, verifichiamo insieme il tuo modello, guardiamo se funziona, se sta in piedi, se è compatibile. Mancano le risorse? Vediamo, dove prenderle! Prendiamo le risorse qua e mettiamole là, dentro le compatibilità, perché non basta solo dire: “Voglio fare questo!” Devo guardare se sto dentro le regole, se ci sono le risorse, se non ci sono dove le prendo, perché bisogna anche togliere dopo! Non è solo dare!
C’è chiusura da questo punto di vista? No. Chi ha mai detto che non ci si può confrontare su un modello? Ci mancherebbe, c’è il tempo e la disponibilità.
In realtà, questo lo dico in termini più politici, quello che sto notando è che su una serie di provvedimenti si privilegia la comunicazione e l'immagine alla sostanza di quello che si sta facendo.
Vale per tutti, eh? Non è un difetto del Movimento 5 Stelle, è mal comune.
Invece, a me piace tanto la sostanza nelle cose che si fanno, allora oggi la sostanza dice che è un errore clamoroso votare queste mozioni. Perché ci impedirebbe di far tante cose positive, come le assunzioni che oltretutto non impedirebbero, da qui a un mese o 15 giorni, di riaprire il dibattito per verificare le cose, per vedere se esistono modelli migliori che danno di più, se è vero quello che abbiamo detto, se non è vero, se il processo è ancora più complicato chiedendo determinate trasformazioni. Pensiamo al tema degli ospedali unici, non sono astrazioni, alcuni sono ben incardinati dentro le regole e le necessità, verifichiamo insieme se le cose sono come dice l’Assessore Presidente o come uno ipotizza sul Piano, abbiamo tutti gli strumenti per guardare, verificare, non c’è timore, da questo punto di vista, non c’è chiusura, tutt'altro.
Il modello dell'1 gennaio 2017, che è quello che viene disegnato dalla delibera, oltretutto cerca di prevedere quegli istituti che trasportano la sostanza del Punto di primo intervento, non potendo più mantenere la definizione, siccome il Punto di primo intervento è un istituto provvisorio/transitorio che finirà il 31 dicembre 2016 - salvo proroghe, tutto è possibile visto che siamo un Paese che è congeniato in questo modo, ma ad oggi comunque questa è la regola – verso un’altra forma che ci permetta comunque di dare determinate risposte, perché l’obiettivo è quello, nelle forme possibili, di rispondere ai bisogni. Nelle forme possibili e legittime rispondere ai bisogni.
Esistono risposte migliori? Io sento dire, in tema di pronto soccorso: “mettiamo un pronto soccorso”, ma valutiamo insieme cos’è un pronto soccorso, cosa deve avere un pronto soccorso e ci accorgeremo se è possibile o no mettere un pronto soccorso; che definizione ha un ospedale, cos’è un ospedale, anche nella sua definizione minima, e se è compatibile con il quadro di servizi che vogliamo offrire sull’intero territorio regionale. Facciamolo! Ma che problema c’è!
L’invito che faccio è quello, nel nome di un percorso più razionale, di ritirare le mozioni e sugli stessi contenuti che dice la mozione: apriamo un tavolo con i medici, eccetera. Abbiamo una sede straordinaria, secondo me, che è quella della Commissione - medici eccetera, eccetera - per verificare qual è il miglior modello possibile, e perché no? Non è che finisce il mondo il 29 febbraio.
Noi entro il 29 dobbiamo essere apposto con le carte, dal 29 in poi, se abbiamo una carta migliore, che sta dentro nel quadro delle regole e che è migliore, mica c’è qualcuno che ci vieta di farla! Però oggi l’unica cosa che non possiamo fare è sospendere quello strumento, non avere più nulla da presentare al legislatore, perdere opportunità essenziali, rispetto agli obiettivi primari che tutti quanti ci diamo, che è rafforzare il sistema pubblico nelle sue esigenze. Rafforzare il sistema pubblico nelle sue necessità.
Stiamo facendo i primi investimenti e ancora più importante è farlo nei servizi, perché sono quelli che riempono il contenitore. E’ giusto andare verso contenitori più funzionali, più efficienti, più in grado di erogare risposte, un contenitore senza contenuto in sanità non funziona.
Ricordo un mio Consigliere comunale che mi diceva sempre, portandomi l’esempio di ospedali terrificanti da un punto di vista strutturale, eccezionali da un punto di vista medico. E diceva: alla fine, è chiaro, è meglio stare in una struttura che ha tutte le caratteristiche, ma se dentro non c’è quello che ci serve, alla fine ci facciamo poco, perché la sanità e la medicina la fanno gli uomini, le donne e le tecnologie che sono dentro le strutture”. Quindi, vi faccio questo invito, poi ognuno si prende le responsabilità, secondo me oggi è molto più contraddittorio votare contro la stessa volontà che esprime la mozione, presentarla e sostenerla.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Talè.
Federico TALE’. Colgo l'occasione per dire che sono pienamente d’accordo con quanto appena esposto dal Presidente e ringrazio il Presidente e la Giunta per aver recepito in toto, anzi da quello che ho capito prima parlandone con il Presidente, avendo, in qualche modo, segnato la strada, non solo per il 2016, ma anche per il 2017.
Essendo componente della Commissione sanità ed abitando nell’entroterra, posso dire che quello che è stato recepito dalla Giunta è sufficiente per quanto riguarda il primo intervento dell’entroterra. Perché l’empasse? Il problema qual era? Il problema era che con la famosa delibera n. 1183 potevamo avere la problematica del Punto di primo intervento che, quando il medico dell'ambulanza partiva per l'emergenza, quando il medico della continuità usciva dall’ospedale per andare a visitare, magari all’interno, una famiglia o un bambino che stava male, poteva trovarsi senza medico.
Immediatamente la Commissione ha evidenziato questo problema alla Giunta e, nonostante questo e nonostante le rassicurazioni che abbiamo cercato di dare ai Sindaci, io questo lo dico perché fino a ieri sono stato Sindaco, devo dar ragione, a pieni voti, a quello che ha appena detto il Presidente, quando dice che c’è stata la volontà, in quei giorni, di non ascoltare. C'era la volontà di non ascoltare da parte di alcuni Sindaci.
I Sindaci chiedevano che un medico dell’ospedale scendesse dai reparti per far fronte al fatto che nel Punto di primo intervento, magari, potesse mancare il medico per le questioni che ho detto prima.
Abbiamo garantito in Commissione ed abbiamo votato la presenza di questo medico in tutti i Punti di primo intervento, quindi in tutti gli ospedali di comunità, nonostante ciò, non andava bene e ci sono state le barricate e chi si è incatenato.
Ringrazio il Presidente, ringrazio la Giunta, soprattutto perché sono andati oltre, hanno fatto questi ambulatori aperti, quindi, mi sembra di capire che dal 2017 i Punti di primo intervento non ci saranno più, per il decreto 70 non ci saranno più, però, questo margine di tempo, il 2016, ci deve servire per studiare un sistema per cui anche nell'entroterra ci sia sempre un medico disponibile oltre a quello della continuità assistenziale, anche nelle ore notturne. Quindi il Punto di primo intervento H12, perché questo vuole il decreto 70, ma durante la notte con l'ambulatorio aperto, il medico sarà sempre garantito anche per i cittadini dell'entroterra.
Presidenza della Vicepresidente
Marzia Malaigia
PRESIDENTE. Ha chiesto la parola la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Presidente, ho ascoltato attentamente la sua risposta e, in linea di principio, ascoltando la teoria uno potrebbe essere anche d'accordo sul discorso che lei apre alla volontà di aprire un tavolo e di portare lo studio e quindi il confronto di questa tematica nella Commissioni sanità. Salvo che io, di questo enunciato, ho un dejà vu perché, nel luglio del 2015, il mio primo intervento in Consiglio è stata in merito ad una mozione relativa al discorso della riorganizzazione sanitaria e del 118 nell'entroterra maceratese ed ho avuto la stessa risposta, sono passati 8 mesi e quel passaggio per rivedere insieme alle categorie, all'interno della Commissione sanità, non c'è mai stato.
La teoria è buona e virtuosa, ma si ferma alla teoria e non diventa pratica, allora sembra una scusa per tacitare e, purtroppo, a me dà la sensazione che quella volontà di non aprire il confronto sia stata palese.
Avrei capito meglio se a luglio, ad agosto, a settembre, fosse stato detto chiaramente: “Noi entro il 29 dobbiamo approvare quella riforma che abbiamo stabilito, non ascoltiamo nessuno, ne riparliamo dopo”. Siccome è quello che è avvenuto sarebbe stato forse più corretto dirci questo, quello che poi è stato fatto, al di là delle richieste dei singoli, della volontà di ognuno di difendere il proprio territorio da parte dei rappresentanti delle comunità e al di là del pensiero che può essere diverso, anche se nel confronto il pensiero diverso credo che possa dare origine a qualcosa di positivo.
Mi dispiace che questa volontà che lei Presidente ha espresso oggi, non abbia trovato modo di manifestarsi quando lei l’ha già espressa qualche mese fa, quindi questo mi sembra già una risposta di per sè, con i fatti.
Ora approvare questa mozione forse la reputate tardiva, ma io devo ricordare che nella Commissione, ormai tristemente famosa, dell'11 gennaio, quando tante persone erano sotto le stanze a protestare, proprio perché lei aveva detto che c'era l'urgenza di presentare una riforma al Ministero entro il 29, proposi: “Va bene, vediamoci a tamburo battente, non esprimiamo un parere sulla deliberazione n. 1183 in questa sede, ma calendarizziamo 2-3 incontri della Commissione, valutiamo le proposte che vengono e usciamo entro i primi o la metà di febbraio con una proposta se non altro un minimo condivisa”. Neanche questo è stato accettato, quindi oggi sentire rispondere che la volontà di aprire i tavoli, di confrontarsi c'è, a malincuore purtroppo devo dire che i fatti la negano in maniera clamorosa.
Presidente, ci dobbiamo fidare delle sue parole che, reputo, dovrebbero essere condivise, in qualche modo, come fiducia, da parte di tutti, ma se poi vengono sconfessate nei fatti, mi dispiace, perdono di credibilità. Questo lo dico veramente a malincuore, perché comunque lei è il Presidente della Regione Marche, è anche il mio Presidente, nonostante io non l’abbia eletto, e reputo che quello che viene detto ai cittadini, dei quali noi siamo rappresentanti in questa sede, debba poi essere confermata dai fatti, altrimenti tutta l’istituzione perde di credibilità. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. Paradossalmente debbo concordare, almeno in parte, con quanto ha sostenuto adesso la Consigliera Leonardi, se non altro da un punto di vista temporale.
E’ vero che la Giunta ha rifiutato ogni confronto informale con la Commissione a far data dalla fine di dicembre 2015, una scelta a mio giudizio paradossale perché normalmente, Presidente Ceriscioli, quando ci sono passaggi delicati come questi ci si intrattiene un po' prima.
Capisco di essere il più piccolo in questa maggioranza, però, magari, mi sarei aspettato una telefonata del Presidente che mi avesse detto: “Guarda sta per arrivare questa cosa in Commissione, parlane con il Consigliere Volpini, cerchiamo un po’ di riparare”. Niente! La Giunta è arrivata completamente senza rete, a quel punto, a parte il disagio, non ho potuto successivamente che apprezzare questo comportamento perché non c’è stata nessuna ruffianeria, nessun tentativo di inquinare le acque, ed ha detto: “Questa è la delibera, avete problemi?” Lì nasceva il problema ed è nata la questione nel momento in cui noi avevamo problemi e quella deliberazione, ha fatto bene il Consigliere Talè adesso, mi permetto di ricordarlo, è ritornata in Giunta, è stata sospesa e non approvata in quella seduta, è stata poi approvata con modifiche a gennaio, su proposta della maggioranza, perché è ovvio che se la maggioranza era blindata e non voleva nessun tipo di confronto, potevamo urlare quanto ci pareva, ma sarebbe passata.
Da questo punto di vista qui la Giunta è stata estremamente corretta, direi laica in questo suo comportamento, non ha preteso nessun atteggiamento fideistico da parte della Commissione e della maggioranza.
Preso atto di questo e di quello che è avvenuto, debbo anche ricordare che il Presidente, con grande onestà, ci ha sempre ricordato in tutti gli incontri che stiamo parlando di un triennio, che è quello 2014-2016, quindi noi possiamo fare tutte queste tampinature: mezzo medico, infermiere da un metro e sessanta o un metro e settantacinque, con gli occhi azzurri, io lo voglio con gli occhi marroni, ognuno si potrà sbizzarrire intorno a questo, ma stiamo discutendo di briciole rispetto a quello che è il grande contenuto di questa riforma che mi sembra, Presidente Volpini, sia relativamente recepita perché, anche oggi, il Presidente, non devo certamente sottolinearlo io perché tutti abbiamo due orecchie funzionanti, ha detto chiaramente: nei limiti di un regolamento che è imposto alla Giunta, e non è che la Giunta si può inventare cose strane.
Propongo, visto che l’ho fatto e rifatto recentemente, come si faceva, Presidente, in vista di eventuali scissioni - la Chiesa cattolica è maestra di vita per tante cose, ci si fermava e si leggeva insieme – di mettersi seduti in Commissione, con i Sindaci interessati, con i 13, perché i Sindaci sono diventati ormai interlocutori ufficiali e leggiamo le 35 pagine del decreto. Possiamo saltare le prime 5 che sono le premesse ed andiamo all’allegato, sono 30 pagine, non ci vuole tanto. E pagina dopo pagina ognuno va a vedere che cosa dovrebbe succedere, ma lì l’impianto è chiaro.
C’è effettivamente la possibilità di ragionare, per esempio, intorno alle aree interne, mi sembra, dai due riferimenti che fa, che non ci sia nessuna possibilità di ragionare intorno ai punti nascita, perché lì dice che il punto nascita è garantito dai numeri. Il decreto n. 70 lo ribadisce in due parti, per il resto è un ragionamento interessante ed aperto. Il Presidente Volpini, in verità, Presidente Ceriscioli, nell'ultima Commissione, che è durata dalla mattina fino alla sera, ci ha strapazzato tutta una giornata, abbiamo finito quasi alle ore 20,00, in conclusione ci ha portato un gruppo di medici di medicina generale che ci hanno presentato l’ospedale di comunità, che non è niente di quello che noi stiamo immaginando, ma non ne faccio una questione terminalistica, perché lì ci hanno presentato quello che viene fatto in Scozia, che è un’idea interessante. Loro stessi hanno detto: “Ormai con il decreto 70 dentro l’ospedale di comunità ci può stare questo, ma può arrivare altro”, sono un po’ sfumate le ultime pagine, la n. 32 e la n. 33 in cui si parla dell'ospedale di comunità.
Io mi sono permesso in quella sede di Commissione di suggerire proprio questo, poi ripeto, ci possiamo scannare fino al 31 dicembre di quest’anno, ma almeno avremo chiaro, con onestà intellettuale, che dobbiamo esigere da noi stessi per un fatto di rispetto personale, di dire questo è quanto il Parlamento nazionale ed il Governo stabiliscono, e se non stiamo dentro questi canoni non ci danno i soldi, quindi il problema non esiste. Poi qualcuno si assumerà la responsabilità di dire io ho fatto uno strappo, però devo trovare 50, 70 milioni che il Governo non mi trasferirà più sul Servizio sanitario regionale. Benissimo, anche questa è una scelta politica, però che si sappia, perché se no qui è una rincorsa, Presidente Ceriscioli, a chi proclama l'impossibile e chi invece dice che la realtà è questa e meglio di questo non si può fare. Però, e chiudo, a me interessa che si arrivi all'impianto, cioè se l’acuzie viene individuata dal decreto 70 in maniera chiarissima, e in maniera sempre più ristretta, stiamo a 4500 posti letto circa, il 3 × 1000, contro 4 x 1000, un taglio significativo, poi uno può dire è sbagliato, è fatto bene, questo è un altro tipo di problema, qui siamo in sede applicativa ed è lo 0,7 per tutto il resto, dentro questo il ragionamento va riaperto e, siccome su un ospedale di comunità, Presidente Ceriscioli, i contorni non sono così definiti, e su questi possiamo lavorare, cancelliamo l’idea della casa salute A, B, C, D, E, F, G e tutto l’alfabeto, e ritorniamo all'ipotesi più omnicomprensiva, e può essere il nostro omnibus, nella quale metteremo dentro tutto quello che ci interessa. Giocheremo un po’ in questa prospettiva, daremo tutte le priorità possibili ed immaginabili nelle aree interne, su queste, tra le altre cose, abbiamo un problema nel problema, cioè abbiamo due ospedali, anzi tre, per il momento non considero Amandola e Pergola, ma Camerino e San Severino, Fabriano ed Urbino, cioè uno per provincia, che sono ospedali di rete con specialità non previste dal decreto 70. Sono dell’idea che qualche cosa possa essere fatto per mantenerli, lo dico apertamente, questo è un discorso grosso, colleghi Consiglieri, non mezzo infermiere, qui abbiamo una realtà in base alla quale su 70, 80, 150 mila abitanti abbiamo chirurgia, medicina, ortopedia e pronto soccorso, quello a cui ha fatto riferimento lei Presidente, quello vero, ma non ci sta tutto il resto, perché tutto il resto va da 150 a 300 mila abitanti, quindi dove troviamo un bacino da 150 mila per Urbino, Fabriano, Camerino e San Severino? Lì bisogna cominciare un ragionamento serio e dire che cosa possiamo mantenere di queste specializzazioni, servizi all'interno di …? E stiamo dentro le reti, gli ictus, eccetera, quindi non stiamo parlando di cosette da poco.
Credo che se riuscissimo a dare un colpo d’ala a questo dibattito e uscire dal MSA, h24, h12, h18, h17,5 con l’infermiere, con il medico …, andiamo un po’ più su e chiaramente potremmo anche ragionare della rete di emergenza che, da quello che ho visto, per il progetto fatto dalla vecchia amministrazione, è nella media. Il Presidente Ceriscioli ce l'ha ricordato in Commissione, superiore a quella minima stabilita per legge, perché la legge dice 350 chilometri quadrati, dice 60 mila abitanti, io penso al mio territorio, dentro i 60 mila abitanti nel territorio di Recanati ne abbiamo già due, quindi siamo già fuori dai parametri, per cui abbiamo fatto molto di più, si può fare ancora di più? Magari! Abbiamo le risorse? Possiamo permetterci il lusso di tenere l’ambulanza ferma per 3 giorni in attesa di un intervento? Mica uno si scandalizza! Però facciamo i conti per bene, vediamo in quali limiti tutto questo sia possibile ed arriviamo ad una conclusione la più largamente condivisa.
Non ci sarà condivisione, ma almeno le tesi saranno chiare e ognuno rispetto a queste tesi si assumerà le proprie responsabilità.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Assessore per quanto riguarda la nostra mozione, credo che probabilmente mi sia sfuggita la sua considerazione. Adesso ho ascoltato per esempio che nell'entroterra c'è un nuovo Assessore che è pienamente soddisfatto di come è stato affrontato il problema in quel territorio.
Io le evidenzio che, per quanto riguarda l'entroterra maceratese, alla cui valorizzazione del territorio facevo riferimento nella mozione, lei non ha risposto.
Visto che la mozione è vecchia, vorremmo capire anche noi considerato che come esecutivo avete fatto una delibera, che noi non abbiamo visto e che personalmente non conosco ancora.
Correttezza vuole che, Presidente, lei intervenga anche su questa mozione, perché ho ascoltato dal nuovo Assessore che su qualche territorio quelle cose sono state recepite.
Vorrei capire se in questo territorio sono state recepite le istanze dei Sindaci, che non sono della Lega, ma del Partito Democratico. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Grazie. Rileggendo il dispositivo della mozione che firmai l'8 gennaio, ossia disporre l'immediata sospensione e promuovere un tavolo tecnico, mi sono ritornate in mente, Presidente le parole di quel ragazzo che aveva iniziato lo sciopero della fame, non so se se lo ricorda, e che io ho cercato in tutti i modi di farlo parlare con lei, perché, in riferimento al punto nascita di San Severino, chiedeva esattamente questo, la sostanza era questa: fermarsi un attimo ed aprire un confronto.
Su questo mi voglio soffermare, sul confronto che forse è mancato.
Lei dice che da parte vostra c’è stata la volontà di confrontarsi, invece non c’è stata da parte dei Sindaci, dei cittadini, dei medici, degli infermieri. A me questa cosa sembra strana, perché abbiamo visto Sindaci protestare, firmare dei documenti, abbiamo visto cittadini manifestare, quindi una persona che si espone così, non credo che non voglia il confronto.
Quello che invece registro è che c’è stata, avendo un po’ frequentato anche la Commissione sanità, la volontà di procedere senza ascoltare. Dico anche che c’è stata la volontà di procedere a volte bypassando o tentando di by-passare quelli che sono i percorsi naturali, istituzionali, cioè proposta da parte della Giunta, passaggio in Commissione, ritorno in Giunta per la variazione definitiva. Allora è arrivato il Sindaco che magari ha chiesto questo, ne è arrivato un altro che ha chiesto quell’altro, è stato un po' il mercato delle vacche, mi perdoni il termine.
Io dico questo Presidente: se voi siete convinti, noi personalmente non lo siamo, sia chiaro, però se voi personalmente siete convinti che questa riforma sia fatta bene, fatecelo capire perché a volte ci si nasconde dietro il fatto della mancanza di comunicazione. Chi governa spesso dice abbiamo fatto bene, ma non siamo riusciti a comunicarlo, in realtà quando sento questo, mi viene da pensare il contrario e cioè che è stato fatto male, quindi, se voi siete veramente convinti che questa riforma sia fatta bene, che protegga l'entroterra ..., perché quello che noi chiediamo da tanto tempo, Presidente, è la difesa dell'entroterra, le ricordo, lo saprà meglio di me, che tutta questa riforma è basata su degli indici, che guardano prevalentemente alla densità abitativa e questo automaticamente comporta l'abbandono dell’entroterra.
Questo dal nostro punto di vista è inaccettabile, l’abbiamo detto e ribadito in tutte le sedi, per cui, ripeto e concludo, se siete convinti che questa riforma sia fatta bene, apriamo questo confronto e fatecela capire perché non l'abbiamo capita.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Mi spiace che a distanza di quasi due mesi ancora ritorniamo a quello spiacevole giorno in cui c’erano tantissimi cittadini a manifestare, sotto gli uffici del Consiglio, per dimostrare la loro contrarietà ad un ennesimo depauperamento delle strutture sanitarie ed a difesa dei diritti dei servizi ai cittadini.
In quel contesto anche i Sindaci hanno chiesto di essere auditi prima dell'approvazione della deliberazione n. 183 che ieri ha visto finalmente la sua attuazione. Spero di avere quanto prima l’atto, ce lo stiamo chiedendo in molti, per verificare che non sia stato votato un atto diverso da quello approvato in sede di Commissione.
Vorrei evitare di continuare a strumentalizzare la questione, ricordando al Presidente Ceriscioli che nulla ha a che fare l’assunzione di nuovo personale, che non era assolutamente vietata negli anni scorsi, anzi era uno dei motivi per cui noi chiedevamo l'apertura di un dibattito in merito alla riorganizzazione e al riordino della sanità regionale.
L'assunzione di nuovo personale è un’imposizione della Comunità europea in quanto noi siamo stati sanzionati per non aver ottemperato a quelle che sono le norme stabilite. Mescolare queste nuove assunzioni di personale medico con il depotenziamento di strutture in zone montane, che a loro volta sono tutelate da altre norme sia regionali che nazionali, secondo me, alimenta una gran confusione e chiedo al Presidente di evitarla assolutamente.
Nella mozione presentata dai Consiglieri Bisonni, Giorgini e Fabbri, nulla ha a che vedere con questo aumento di personale, perché chiede semplicemente la sospensione e l’autotutela degli atti richiamati sopra e delle determine che hanno generato quegli atti e promuovere un tavolo di confronto con i cittadini, con gli uffici, con il personale sanitario, quindi, non vedo perché debba essere ritirata questa mozione, anzi, visto che non sono state neanche coinvolte parti della maggioranza e considerato che l'atto in Commissione è stato presentato così, senza anticiparlo “prima” e visto che qui gli atti vengono anticipati solo ad una parte del Consiglio regionale, mi auguro che questa cosa non accada più. Grazie.
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.
Luigi ZURA PUNTARONI. Presidente, non mi appassiona molto parlare di ospedali perché io ci abito vicino, mi dà un senso di tristezza perché sto dalla parte della camera mortuaria e mi angoscia tanto, quindi se lo chiudete per me è meglio. Però, fatta questa premessa, ho ascoltato a tratti gli interventi e la risposta: “Dobbiamo parlare, dobbiamo sentire, se avete fatto, se avete ...”, io un paio di volte, se lei ricorda, mi ero accostato per dire: “Mamma mia questi che cosa stanno facendo, si stanno suicidando”, fammi domandare se è una visione divina, se è una cosa tutta personale del Presidente, se qualcuno glielo ha ordinato, perché guardando inorridito mi sono detto: “Mamma mia!”, in senso imbarazzante, ho visti altri suicidi in provincia, però questo era veramente deciso.
La risposta poi mi è sembrata credibile, perché io sono un operatore commerciale e quando uno mi risponde in maniera logica, capisco le sue ragioni, qui però non ho mai avuto la risposta, però dico: se questa cosa è credibile, diamola per credibile, diamo per obbligato questo percorso - senza essere andato a leggere quello che ci ha detto Renzi da Roma - prendiamolo per buono, perché immagino che sia così per tutte le Regioni, poi vado a vedere quella piantina e il nostro territorio ..., mi rifaccio sempre a quelle bellissime immagini, a costo di essere noioso, perché io in Regione sfrutto il paesaggio, rubandolo all’entroterra, me ne faccio bello, ma in realtà pugnalo l’entroterra quando gli tolgo ogni minima speranza di sopravvivenza.
Qui c’è un discorso di fondo, quello di dare sopravvivenza a metà della regione che è disagiata. E' questo, caschiamo sempre lì, voglio dare sopravvivenza con il punto nascita che ha un valore simbolico - posso dare sopravvivenza anche con tante belle camere mortuarie, avveniristiche, queste non hanno un valore simbolico perché lì ti portano alla fine, per me il valore simbolico è il punto nascita - oppure voglio dare valore simbolico con un pronto soccorso sofisticatissimo, mi rendo conto che un pronto soccorso sofisticatissimo equivale a sette ospedali di qualità, però non è possibile che sulla mappa che si andrà a creare, la mappa futura che sarà valida per i prossimi 7, 8, 10 anni, fino a che una nuova amministrazione dirà: “Guarda che follie hanno fatto follie, spendiamo nuovamente i soldi per ripianificare tutta la regione” parla solo di lungomare. E' questo che è assurdo, è questo che non fa portare i conti.
Io non posso fare una cartina che parla soltanto del lungomare, perché sul lungomare ci sono le città intasate, c’è l'autostrada che è intasata, la ferrovia che è intasata, ci sono le scogliere che in realtà non ci sono, sta tutto sul lungomare, ma la nostra regione è fatta soltanto di lungomare?
Io ipotizzo i tagli, le modifiche, le divisioni, ipotizzo nuove costruzioni, abbattimenti, ma ipotizzo tutto nel lungomare? E' possibile questo?
E' questo che osservo, non il discorso della razionalizzare, è questo che non mi porta, poi penso, per deformazione professionale guardo sempre in avanti, a chi dovrà, fra 10, 15 anni, probabilmente nessuno di noi, dovrà buttare altri soldi per ribilanciare la parte interna, quindi spendo i soldi adesso e li spenderò fra 15 anni. Questo significa sistemare le cose? Ottimizzare i costi? Poi adesso facciamo gli ospedali nuovi sul lungomare, guarda caso i nostri Sindaci, tutti geni senza limiti, hanno detto, tanto il popolo è 'scondito': “Sai da noi, hanno detto che facciamo il nuovo ospedale”, e per rimbalzo, la voce è arrivata anche a San Severino, dove io ho il 'principe degli sconditi', che ha detto: “Lo sai che da noi adesso fanno l'ospedale nuovo?” “Allora io lo voglio Cesaro, io a Pitino, io lo voglio qua”. C’è da vergognarsi, non c’è da vergognarsi?
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Grazie Presidente, velocemente per fare un po' di sintesi su quanto è stato detto, provo a riordinare un po' le idee, almeno per me.
Credo che ormai, se vediamo la statistica degli interventi nell'Assemblea regionale, passiamo oltre la metà, e facciamo bene, del vostro tempo a discutere di sanità, da luglio a questa parte tra mozioni, interrogazioni ed interpellanze abbiamo trascorso tanto tempo a parlare di sanità. Ma vorrei dire che parliamo di politica sanitaria, non di sanità, questo è il guaio, senza entrare nel merito di quello che è la sanità marchigiana e di come è messa sui nostri territori.
Questo cosa comporta? Comporta la parcellizzazione della discussione, noi la parcellizziamo in funzione dell'interrogazione per l'emotività del momento, per il problema, la parcellizziamo con la mozione, perdendo di vista il problema generale della sanità della regione in funzione di quelle che sono le normative nazionali e in funzione anche di una politica che noi dobbiamo fare, attraverso le varie riforme che sono state attuate e che molto spesso sono conseguenza di imposizioni normative che vengono dall'alto.
Credo che l'Assemblea si debba un po' riappropriare di questo discorso di carattere generale per capire cosa succede da Urbino passando per Pesaro, Ancona, fino ad arrivare a Macerata e al Piceno. Dobbiamo capire come va questa riorganizzazione.
Uno dei temi più importanti è quello che evidenzia, ad esempio, la mozione degli amici della Lega sull'emergenza e l'urgenza territoriale.
Prendendo spunto da quanto è stato detto, da chi è intervenuto per primo, in modo particolare dai Consiglieri Talè e Marconi, credo che, messo in evidenza la necessità di questo dibattito e di questo confronto più approfondito, ci si debba fermare un momento per capire, Presidente, perchè sappiamo che in alcuni territori si è tornati indietro con alcune delibere particolari per esigenze particolari, che possiamo pure condividere, ma che non tutti conosciamo. Non conosciamo e vorremmo sapere, ad esempio, i criteri che sono stati adottati, che si adotteranno, che si stanno adottando, criteri che non sono soltanto di carattere tecnico, ma sono di politica sanitaria, proprio per rimodulare, per riaggiornare, per rendere più efficiente, per dare meno disagi a questi nostri territori interni nella rimodulazione dell'emergenza urgenza territoriale.Voremmo conoscere le risorse che sono state impegnare fino adesso, per quanto riguarda la riorganizzazione di questa emergenza, i risparmi che sono stati conseguiti per quanto riguarda questo progetto (...). Il mio è un discorso di carattere generale, Presidente. Ho sentito il Consigliere Talè dire che da lui qualche cosa funziona, ho sentito i Consiglieri di Macerata che dicono che la cosa è completamente disarticolata, allora occorre capire come ci si sta muovendo per fare queste ... Come? (...) Io ho detto: per capire quali sono le risorse che sono state impiegate, per capire se ci sono stati dei risparmi conseguiti, non ho detto che necessariamente ci sono stati tagli o meno, ho detto soltanto per capire quali sono i criteri che sono stati adottati, che si adotteranno, che si stanno adottando, soltanto questo.
Ci informeremo meglio da questo punto di vista. Anche per capire se le proposte, ad esempio, dei territori, e ne sono arrivate tantissime, sono compatibili con questi criteri, con le norme nazionali, con questa politica sanitaria che si sta facendo nel riordinare tutti i servizi.
Non è che si chiede chissà che! Però dobbiamo capire se il criterio adottato per il sud delle Marche è uguale a quello del nord delle Marche e se è uguale a quello del centro, se le risorse impiegate qui sono le stesse di su, se ci sono state messe risorse aggiuntive, se ci sono stati risparmi e quant'altro. Questo è il vero problema, ma non lo chiedo solo io, credo che posso associarmi anche all'intervento del Consigliere Marconi, dopodichè chiudo.
Il Consigliere Marconi ha detto questo: di condividere attraverso, non soltanto un tavolo tecnico politico, alcuni passaggi. In sostanza ha detto questo; non facciamo alchimie politiche. Ha detto chiaramente questo e che in alcuni territori succede una cosa, in altri non succede, ma può darsi pure che non debba succedere. Non è che uno deve fare il difensore a priori, il pretoriano della sua zona, lungi da me, non mi ascrivo a questa categoria. Rendo scevra l'intelligenza di chi mi ascolta, non sono né il sindacalista né il pretoriano dei territori, faccio il difensore di una collettività omogenea che va da Urbino al Piceno nella speranza che tutti possano avere adeguata assistenza, adeguata attenzione, dopodichè se l'attenzione si traduce in servizio, questo è un altro tipo di discorso, lo verificheremo con le delibere, con gli atti e con le risorse che vengono inviate sul territorio.
Ecco perché mi sento di condividere, in modo particolare, questa mozione che ha fatto la Lega perché pone proprio questo problema Il problema di capire come l'emergenza urgenza territoriale in territori disagiati, montani come i nostri - d'altra parte la nostra è una regione ha la stragrande maggioranza del territorio situato in questa situazione - possa essere riordinata. Soffermandoci un attimo dal prendere ulteriori decisioni, ragioniamo in modo generale, facciamo una mappatura di tutto quello che è stato fatto fino adesso, di quello che si potrebbe fare, per poi ripartire.
Ecco perché sono intervenuto, condividendo alcuni passaggi che il Consigliere Marconi ha fatto su queste tematiche.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 56. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Mozione n. 73.
Emendamento n.73/1 a firma dei Consiglieri Fabbri, Pergolesi, Maggi, Giorgini. Ritirato.
Mozione n. 73. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Mozione n. 77
ad iniziativa del Consigliere Marconi
“Mantenimento del servizio odontoiatrico pediatrico sociale”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 77 del Consigliere Marconi che ha la parola per illustrarla.
Luca MARCONI. Presidente, in maniera rapida. Innanzitutto un emendamento, mi sono autoemendato, nella parte iniziale togliamo i riferimenti geografici e nella premessa è: “Attraverso le nostre strutture pubbliche”. Senza più riferimenti a Fabriano e Loreto perché abbiamo scoperto che non solo qui, ma anche in altri ospedali viene esercitata l'attività di odontoiatria sociale.
E' una raccomandazione, Presidente, che facciamo alla Giunta perché qualche disagio sul finire dell'anno scorso si è verificato. Sappiamo che il 2015 ha dovuto chiudere con una rincorsa ai tagli che magari potevano essere programmati e fatti in maniera più equilibrata, a partire dai mesi di gennaio e febbraio. Non è stato fatto e la nuova Giunta si è trovata di fronte alla necessità, in pochi mesi, di recuperare quello che era necessario recuperare per essere dentro il bilancio consentito.
Cos'è l'odontoiatria sociale pediatrica? Potremmo anche immaginarla per tutti i tipi, è quell'aiuto, quell'esenzione ticket, che viene data a chi è in difficoltà economica e in questa mozione si segnala la difficoltà, in modo particolare, che riguarda i minori, sia i minori in affido che i minori che sono presso strutture come le nostre residenze, le case famiglia, o tutte quelle che raccolgono i minori fuori famiglia. E' ovvio che questi soggetti che sono già assistiti sotto varie forme, creano grosse difficoltà nel momento in cui non hanno questa assistenza gratuita.
Pensate cosa significhi il famoso apparecchio ortodontico per un bambino di 10, 11 anni quando questo va carico di una famiglia affidataria o a carico di una comunità.
Credo che la Giunta, anche sollecitata da questa mozione, non abbia difficoltà nel tenere sotto controllo questo settore, ripeto, siamo un po' dentro l'ovvietà, ma dentro l'ovvietà oggi, in un clima di restrizione, le cose avvengono continuamente.
Per restare al discorso di prima, credo che valga molto di più questo che altre cose che vengono regolarmente sollecitate da parte di tutti. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento n. 77/1 a firma del Consigliere Marconi. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 77 così come emendata. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 13,25.
La seduta inizia alle ore 10,25
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 21 del 23 febbraio 2016. Do per letto il processo verbale della seduta n. 20 del 16 febbraio, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’articolo 29 del Regolamento Interno.
Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge regionale:
- n. 31/16 in data 18 febbraio, ad iniziativa del Consigliere Giacinti, concernente: “Modifica alla legge regionale 9 febbraio 2010, n. 4 'Norme in materia di beni e attività culturali'”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente e trasmessa al Consiglio delle Autonomie locali per l’espressione del parere di cui all’articolo 11, comma 4, della legge regionale 10 aprile 2007 n. 4, al Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro per il parere di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c) della legge regionale 26 giugno 2008, n. 15 e alla II Commissione assembleare ai sensi e per gli effetti del comma 1 bis dell'articolo 68 del Regolamento interno;
- n. 32/16 in data 22 febbraio, del Consigliere Rapa, concernente: “Creazione del Registro regionale delle dichiarazioni anticipate di trattamento”, assegnata alla IV Commissione assembleare in sede referente e trasmessa alla II Commissione ai sensi e per gli effetti del comma 1 bis dell'articolo 68 del Regolamento interno.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
- n. 87 dei Consiglieri Biancani, Micucci, Giacinti, Rapa, Giancarli “Incentivo per il trasporto integrato treno/bicicletta/bus per pendolari residenti nella regione Marche e turisti”;
- n. 88 del Consigliere Maggi “Soppressione del Corpo Forestale dello Stato”;
- n. 89 dei Consiglieri Bisonni, Leonardi “Ospedali di comunità struttura di Matelica”;
- n. 90 del Consigliere Leonardi “Guardia medica di Porto Recanati. Mantenimento di questo importante presidio nell'arco dell'anno e non solo nel periodo estivo. Modifica Determina Direttore Generale Asur n. 915 del 24 dicembre 2015”.
Interrogazione n. 118
ad iniziativa del Consigliere Bisonni
"Impegno della Giunta regionale a promuovere una campagna di comunicazione, efficace ed incisiva, volta ad informare i cittadini marchigiani sulla richiesta di referendum abrogativo 'attività di prospezione, ricerca e coltivazione degli idrocarburi, nonché di stoccaggio sotterraneo di gas naturale'”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 118 del Consigliere Bisonni.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. In merito all'interrogazione del Consigliere Bisonni, credo sia opportuno precisare un paio di questioni, intanto la posizione della Regione Marche in merito ai referendum mi pare nota, è stata diffusa ed è stata resa nota a tutti gli organi.
Per quanto riguarda le iniziative da prendere in vista del referendum, noi convocheremo per la prossima settimana, il 9, una Commissione con il Presidente Biancani, abbiamo già preso accordi, e lì parleremo di un piano di comunicazione, lo renderemo noto in merito alle iniziative da prendere per far conoscere la data e sensibilizzare l'opinione pubblica sul referendum.
Le risorse sono scarsissime, ma noi andremo ad attingerle in parte dai fondi previsti per la comunicazione istituzionale, dopodichè abbiamo fatto anche un appello perché i gruppi consiliari che vogliono, possono utilizzare i fondi per l'attività politica. Per esempio il Partito Democratico ha deciso che una parte di quel fondo sarà utilizzata per fare, in vista del referendum, quelle attività di propaganda che sarà necessarie mettere in campo.
C'è tutto un discorso in itinere che da qui ai prossimi giorni verrà ufficializzato e definito nel dettaglio ed avrà il momento conclusivo, avremo occasione di discuterne, insieme nella Commissione che si svolgerà il 9 marzo.
Rispetto alle iniziative questo è quanto, rispetto ai fondi attingeremo in parte a quello per la comunicazione istituzionale, sapendo che le risorse a disposizione sono poche, ed in parte facciamo appello alla sensibilità e disponibilità dei gruppi che se lo vogliono potranno destinare una parte delle risorse, così come il gruppo del Partito Democratico ha già deciso di fare, per rimpinguare le risorse che sono scarse.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Mi ritengo parzialmente soddisfatto di questa risposta.
Invito a fare in fretta perché come ben sapete il referendum è stato fissato per il 17 aprile, per cui la scadenza è prossima, e immaginando che, tra quando verranno assegnati i budget, saranno fatte le gare d’appalto, magari per la pubblicità, passerà del tempo, non dico che siamo in ritardo, ma quasi.
Bisogna fare in fretta, ricordo che la Regione Basilicata, che è capofila di questa iniziativa, ha pensato di fare un’iniziativa che si chiama “Adotta una Regione” cioè loro pagano per quelle Regioni che sono un po’ più reticenti a promuovere il referendum, ci hanno messo la faccia e giustamente vogliono …
Mi auguro che non sia questa la condizione delle Marche, di essere adottata dalla Basilicata, e spero che con la nostra autonomia, con la nostra convinzione e forza porteremo avanti e concretamente impegneremo anche un budget per questa iniziativa che ricordo era stata votata, se non ricordo male, all’unanimità. Grazie.
Interrogazione n. 119
ad iniziativa della Consigliera Marcozzi
"Croce Azzurra Sant'Elpidio a Mare”
Interrogazione n. 120
ad iniziativa della Consigliera Marcozzi
"Guardia medica di Petritoli”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le interrogazioni n. 119 e 120 della Consigliera Marcozzi.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.
Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. Per quanto riguarda il presidio territoriale di Petritoli la direzione dell’Area vasta 4 precisa che attraverso l’organizzazione è previsto il mantenimento di una posizione di continuità assistenziale con il raddoppio dei festivi e prefestivi. Credo che questo risponda all’oggetto dell’interrogazione.
La risposta che mi è arrivata su Sant’Elpidio a Mare dà degli elementi, ma non riporta quello che interessa, quindi se la Consigliera è disponibile su questo ci torneremo quando la risposta sarà più coerente con il tipo di domanda fatta.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Sono d’accordo con quanto detto dal Presidente per quello che riguarda il rinvio dell’interrogazione della Croce Azzurra, mentre per Petritoli rimane il doppio turno di guardia medica. La ringrazio per questa risposta.
Interrogazione n. 109
ad iniziativa del Consigliere Rapa
"L’impatto dell’esportazione dell’olio d’oliva tunisino nella UE”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 109 del Consigliere Rapa.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Casini.
Anna CASINI. Nello scorso mese di gennaio la Commissione commercio internazionale del Parlamento europeo ha approvato la proposta della Commissione europea di accesso temporaneo supplementare sul mercato dell'Unione di 35.000 tonnellate di olio d'oliva tunisino a dazio zero, per il 2016 e 2017.
Accogliendo una richiesta contenuta nel parere della Commissione agricoltura, gli eurodeputati hanno chiesto all'esecutivo UE di effettuare una revisione di medio termine del provvedimento, cioè dopo un anno, per fare il punto della situazione.
La misura, proposta dalla Commissione europea per mostrare concretamente la solidarietà dell'Unione dei 28 nei confronti della Tunisia in grave crisi economica dopo gli attacchi terroristici dello scorso anno, ha sollevato forti preoccupazioni dei produttori del comparto olivicolo italiano. Ora la parola passa alla plenaria dell'Assemblea di Strasburgo, che a breve dovrebbe pronunciarsi sul dossier.
Nel question time della Commissione Agricoltura alla Camera del 3 febbraio il Viceministro Andrea Olivero ha così risposto: "Nel Comitato politica commerciale del Consiglio ci siamo attivati per introdurre le necessarie modifiche per migliorare la gestione del contingente e renderlo meno impattante per il nostro mercato interno. Abbiamo chiesto e ottenuto che fosse introdotto l'obbligo di un accurato monitoraggio per valutare se vi siano state ripercussioni negative sui mercati interni e procedere ad eventuali misure correttive. È bene ricordare che il contingente aggiuntivo è a livello europeo, e, pertanto, può essere utilizzato da tutti i Paesi. Allo stesso tempo - ha concluso Olivero - sul piano nazionale, abbiamo stabilito un rafforzamento dei controlli sulla filiera, al fine di assicurare la tracciabilità del prodotto in entrata ed evitare un suo uso improprio".
A riguardo, come risulta da alcuni articoli di stampa della scorsa settimana, il Ministro Maurizio Martina si è così espresso: "Chiedo alla Commissione di rivedere la decisione sull'aumento di 35.000 tonnellate dell'importazione in Europa di olio d'oliva dalla Tunisia. Le modalità con cui si sta affrontando la questione non ci convincono ed il rischio che questa scelta diventi persino strutturale non può essere da noi avallata ... Peraltro risultano evidenti anche le forti perplessità sull'effettivo impatto di questa misura nel Paese nordafricano". Secondo Martina inoltre, "occorrerebbe invece lavorare di più per accordi di cooperazione focalizzati sulla promozione di soluzioni innovative per sostenere le produzioni agricole e alimentari nei paesi del mediterraneo. Ci sono buoni esempi come il partenariato per la ricerca (progetto Prima) che ci indicano concretamente strade alternative a scelte come quelle intraprese con l'aumento dell'importazione di olio d'oliva".
Appare evidente che intervenire sulle politiche estere non sia competenza della Regione, tuttavia nel contempo si ritiene necessario esprimere la piena condivisione della posizione assunta dal Ministro e illustrata in Commissione agricoltura della Camera. Nelle opportune sedi tecniche e politiche della Conferenza Stato-Regioni potrà essere trattata la questione e verificata la posizione delle altre Regioni.
Ritengo che il contributo della Regione e delle sue rappresentanze in seno al Governo, Parlamento italiano e Parlamento europeo deve concentrarsi da un lato nell'impegno nel sostenere, incentivare e rafforzare i sistemi di produzioni di qualità dell'olio (riconoscimento IGP Marche, adesione al marchio QM in particolare per gli oli monovarietali delle Marche, olio biologico) che consentano di distinguere i prodotti di qualità del territorio dagli altri prodotti sul mercato; dall'altro nell'attuazione di un efficiente sistema dei controlli integrato.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Rapa.
Boris RAPA. Vorrei manifestare la piena soddisfazione per quanto espresso e comunicato dalla Vicepresidente e colgo l’occasione per ringraziarla, invitando a mantenere sempre alta la guardia verso queste problematiche che si stanno ripetendo dopo quella del Verdicchio.
Noi dobbiamo assolutamente difendere le nostre eccellenze e cercare di monitorare costantemente la situazione. Grazie.
Proposta di legge n. 17
ad iniziativa dei Consiglieri Marconi, Giancarli
“Modifica alla legge regionale 13 novembre 2001, n. 27 'Interventi per il coordinamento dei tempi delle città e la promozione dell'uso del tempo per fini di solidarietà sociale'”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 17 ad iniziativa dei Consiglieri Marconi, Giancarli.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. Un po’ impreparato perché pensavo che le interrogazioni fossero tutte ancora da fare invece …
Questa piccola modifica alla legge citata è relativa al tentativo di rimettere in moto l’esperienza sul piano sociale estremamente significativa, mi permetto di ricordare che l’esperienza delle banche del tempo, presenti circa una ventina nella nostra regione, non è un’esperienza di puro volontariato, ma segue il principio antichissimo del mutuo aiuto e dello scambio.
Lo scambio di un oggetto, il tempo oggettivamente è uno dei più preziosi se non il più prezioso perché è una risorsa non ripetibile, non riproducibile, viene consumato e basta. Stimola anche, soprattutto nei più giovani, il senso forte della solidarietà, della generosità, del servizio, mettendo anche in conto la possibilità di ricevere, che è un altro aspetto significativo. Non c’è una società di forti e di deboli in cui uno è da solo perché è ricco, perché è capace, perché è giovane, perché ha le competenze, ma una società in cui anche chi non è ricco, chi non è più giovane, chi non è più in piena salute, può svolgere queste attività.
Ricordo a titolo di esempio, della mia città, un'ultraottantenne della banca del tempo che era maestra di piano e per anni, quasi paralizzata, a casa sua ha ricevuto ragazzi e giovani istruendoli in questa disciplina musicale, ricevendo in cambio presenza, compagnia, magari i ragazzi le andavano a fare la spesa.
Mettere in moto questo tipo di iniziative, certo non abbiamo bisogno della banca del tempo per farle ordinariamente, ma questa disciplina, soprattutto nelle città più grandi della nostra regione, dove la gente si conosce di meno, dove c’è meno la possibilità di un contatto diretto - penso ai piccoli Comuni in cui ci si conosce tutti e spesso si è anche imparentati - diventa uno strumento essenziale.
I Consiglieri Giancarli e Marconi che la propongono hanno inteso di mettere in moto l’istituzione regionale, non c’è spesa in questa iniziativa, però c’è un’idea nuova, l’idea che le banche del tempo non operino in maniera isolata e, come c’è stato anche suggerito, possa prendere in considerazione dei progetti comuni in tutta la Regione. Penso ad un tentativo che era stato fatto per quanto riguardava la custodia di animali, penso ad altre iniziative che riguardavano, per esempio, la cura dei ragazzi nel pomeriggio. Ci sono delle cose che possono essere fatte, i genitori che lavorano non hanno la possibilità di guardare i figli nel pomeriggio, usufruiscono della banca del tempo ed in cambio sono disponibili nei fine settimana quando sono più liberi.
Queste idee rimesse in circolazione, magari veicolate, possono anche rilanciare l’attività delle banche del tempo che, come tante iniziative, hanno trovato il loro slancio iniziale, poi si sono un po’ raffreddate, non dico spente, ma raffreddate.
Presidente, non una Consulta, non un'Associazione con statuti, regolamenti e cose complicate, ma un semplice e leggerissimo coordinamento che mette in condizione le banche del tempo, anche di conoscersi fra di loro, di scambiarsi le esperienze. Tutto quello che dovremmo fare è ospitarli nei nostri locali della Regione, senza altri oneri per la finanza regionale, cosa che, vista l’attività cerberica dell’Assessore Cesetti, sarebbe stato praticamente impossibile perché ormai non passa più niente, se non c’è una predeterminazione del budget di spesa ed oggi è oggettivamente molto difficile da acquisire.
Dico che va bene il cerbero, ma dobbiamo anche mettere in conto che da qui al futuro qualcosa dovremo fare, Assessore, perché so della sua sensibilità, ma non so cosa ci potremo inventare, un capitolo ad hoc, qualcosa che metta in conto anche la possibilità per i Consiglieri di proporre iniziative, non grandi spese, ma qualche piccolo investimento, lo dico perché ormai a quasi un anno dall’insediamento del Consiglio regionale, praticamente, non abbiamo approvato se non pochissime leggi.
Non c’è bisogno per forza di fare leggi di spesa o leggi di sistema, però è veramente difficile assumere iniziative se non si riesce a trovare delle risorse, anche 20, 30 o 50 mila euro, per finanziare queste attività.
Ringrazio la Commissione che ha esaminato questa proposta licenziandola all’unanimità e mi auguro che l’Aula possa fare altrettanto.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Malaigia.
Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Ringrazio il Consigliere Marconi per avermi dato la possibilità di esprimermi su questo argomento che attira particolarmente il mio interesse.
Il rendersi disponibili, a seconda delle proprie competenze ed inclinazioni, dedicando parte del proprio tempo libero agli altri, è senza dubbio un valore aggiunto che non può che portare beneficio alla comunità: sono stata testimone diretta e protagonista di alcuni progetti che hanno visto coinvolti insegnanti, medici, commercialisti e più in generale cittadini, più o meno giovani, che nel territorio espletavano servizi di aiuto e consulenza nelle piccole necessità quotidiane, specie nei confronti delle categorie più bisognose.
Pertanto, sono da valorizzare ed incentivare esperienze che promuovano la solidarietà sociale, arricchiscano e in un certo senso completino i servizi offerti dall’istituzione in un’ottica meno frammentata e discontinua.
In questa prospettiva più articolata, si rende necessaria la costituzione di un registro regionale delle banche del tempo, volto a regolamentare e raccordare le varie offerte delle associazioni e dei singoli, di modo che si possa creare una interazione ed una sinergia tra esse, evitando sovrapposizioni o aree lacunose.
E’ doveroso ricordare e riassumere brevemente cosa significa “aprire un conto” presso una banca del tempo, che assume un valore sociale, rappresentando un’economia per l’istituzione ed una maggiore soddisfazione delle persone che riescono ad esprimere le loro potenzialità.
Chi aderisce ad una banca del tempo, chi diventa correntista offre all’altro correntista un suo tempo, una sua consulenza, una sua competenza. E' quindi unicamente in termini di tempo messo a disposizione, che le ore vengono “accreditate o addebitate” nella banca, per cui può succedere che si possa essere “rimborsati” del tempo messo a disposizione da una persona diversa da quella alla quale si è offerto un servizio, come ha detto il Consigliere Marconi, la signora che si offriva per dare lezioni di piano, poteva essere rimborsata del suo tempo anche da persone che non fossero i suoi studenti, magari qualcuno che si prestava a dare acqua alle piante o a farle la spesa.
L’unica regola è quindi quella del pareggiamento del conto. Conto espresso in termini temporali. Per questo motivo, per questa sua precipua e peculiare connotazione, la banca del tempo non deve essere considerata un servizio su cui poter far conto sempre e comunque, data la variabilità delle offerte e la mutevolezza del tempo dei correntisti.
L’istituzione non può e non deve di certo sorreggersi alla banca del tempo ponendo la sua attività in stato di inerzia e lasciando scoperti settori nell’ambito sociale. Questo è certo, purtuttavia noi Consiglieri di minoranza, membri della IV Commissione, abbiamo ritenuto opportuno che la Regione dovrebbe potenziare il suo ruolo, quale promotrice e sostenitrice dell’istituzione delle banche del tempo per: garantire, dal punto di vista logistico e telematico, le attività di sportello, affinché le funzioni espletate possano compiere al meglio il loro mandato; come ha detto il Consigliere Marconi, attraverso una opportuna pubblicizzazione, dare visibilità agli sportelli stessi, tramite l’organo di stampa regionale e con l’inserimento nel sito istituzionale di una pagina dedicata in modo da divulgare sia internamente che esternamente alla Regione stessa, anche tramite la diffusione di queste pagine illustrative con la descrizione delle attività; dare la disponibilità di spazi regionali e comunali per eventi; favorire contatti all’interno del territorio per promuovere progetti e accordi con enti o attività patrocinate dalla Regione stessa; informare i cittadini, da ultimo, che si rivolgono agli sportelli dell’opportunità del servizio offerto nell’ambito del progetto e indirizzare verso gli sportelli territoriali quelli interessati ad uno scambio di saperi o servizi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Quando il Consigliere Marconi ha presentato questa proposta di legge in Commissione sanità, ci siamo sentiti molto sollevati seppure abbiamo cercato di emendarla in maniera tale che il passaggio venisse riproposto anche per il regolamento di tale coordinamento, per riprenderci un po' il ruolo del Consiglio regionale,
Questo emendamento in Commissione sanità è passato all'unanimità, per questo mi auguro che ci sia un lavoro collaborativo per quanto riguarda la stesura e l'attuazione del regolamento. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente per la possibilità che mi dà di intervenire.
La Consigliera Pergolesi ha evidenziato un aspetto importante di questa proposta di legge, perché, secondo me, si gioca tutto in termini politici il ruolo del Consiglio e dell'Aula in riferimento al regolamento che deve approvare la Giunta. Credo che sia un grave errore, in questo contesto, nella stesura della legge, non approvarlo.
Come ha detto poc'anzi la Consigliere, è stato approvato un ordine del giorno che, politicamente, chiedo all'Aula di poter riprendere, altrimenti questa legge viene approvata dal Consiglio che demanda, un'altra volta, al ruolo della Giunta e al ruolo esecutivo che, in questo contesto e in questi ultimi tempi, mi sembra, è troppo presente rispetto al ruolo istituzionale di quest'Aula. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Parto da questa ultima considerazione che ha fatto il Consigliere Zaffiri, riprendendo anche l'intervento della Consigliera Pergolesi, che ha ricordato che in IV Commissione è stato approfondito e modificato il testo da noi proposto.
Credo che ci sia una risposta al giusto ruolo ed anche all'equilibrio che ci deve essere nel rispetto delle competenze, perché il Consiglio è chiaro che deve indirizzare, deve legiferare, ma non può gestire, anzi è la Regione che non dovrebbe gestire su molti aspetti, però la proposta di legge al punto 3 dell'articolo 1 prevede: “il Coordinamento è costituito secondo criteri e modalità determinati dalla Giunta regionale, sentita la competente Commissione assembleare, che detta altresì disposizioni per il suo funzionamento”, quindi è chiaro che in Commissione i Consiglieri hanno la possibilità di essere protagonisti rispetto a questi atti che vanno a formarsi.
Guardiamola dal punto di vista che vogliamo, ma non credo che possiamo istituire la Banca del tempo presso il Consiglio regionale, non credo che sia possibile, anche perché noi questa proposta di legge - come del resto la legge del 2001 che andiamo a modificare, perché modifichiamo una legge del 2001 che faceva riferimento ad una legge approvata in Parlamento nel 2000 - richiede per il funzionamento non tanto l'attenzione sulla responsabilità o su chi compie l'atto, ma sull'approccio, e prevede un nuovo approccio ed un cambiamento di tipo culturale. Siamo nelle condizioni di praticare questo cambiamento rispetto alla disponibilità delle persone e ripensare, in qualche modo, l'organizzazione della società, la stessa organizzazione della vita quotidiana, ma non rispetto ad un singolo servizio, non rispetto ad un segmento della vita, ma all'insieme dei tempi di lavoro, di relazioni, di formazione, di cura, un nuovo equilibrio fra i tempi, questo richiede l'attuazione della legge, la conciliazione fra i tempi di vita e di lavoro, un uso sociale del tempo, una qualità della vita delle persone, ma anche la qualità della vita delle città e delle comunità, nuove e profonde relazioni sociali, il saper mettersi in relazione.
Quando il Consigliere Marconi mi ha proposto di firmare questa legge, e lo ringrazio, noi abbiamo discusso di questo, di mettersi in relazione, di aprirsi, di collaborare, di essere solidali e generosi, perché è questo che richiede la banca del tempo, quindi amicizia, fiducia, amore per gli altri prima che per se stessi.
In qualche modo è, con poche parole, l'amore che prevale sulla disumanizzazione, questo è il senso, lo spirito di cui abbiamo discusso e l'anima, se vogliamo, di questa legge, Consigliere Marconi.
E' il valore della vita e una sua qualità elevata, questo è l'obiettivo, per questo un obiettivo ambizioso che richiede un cambiamento di tipo culturale e credo che dobbiamo provarci e sicuramente la legge avrà successo se ci sarà una partecipazione piena dell'istituzione, ma soprattutto della società.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Solo per un chiarimento, visto che ho parlato veramente poco in sede di relazione. Il Consigliere Zaffiri e la Consigliera Pergolesi hanno fatto osservare qualche cosa riguardo al regolamento.
In realtà la proposta originaria era un po' diversa, era la costituzione di un'associazione “Coordinamento delle banche del tempo nelle Marche” e prevedeva l'approvazione dello statuto e del regolamento.
Questa proposta è saltata, abbiamo scelto una strada più leggera che è quella del coordinamento, quindi è chiaro che non c'è più il regolamento. Non c'è stato nessun esproprio del Consiglio regionale.
Quello che la Consigliera Pergolesi ha fatto osservare è una cosa che normalmente nella prassi non c'è anche se noi in Commissione l'avevamo accolta, cioè la proposta di legge, non si parla neanche di regolamento, parla di necessità operative relativamente al funzionamento e coordinamento stesso, cioè 10 righe per dire come si riunisce, chi lo convoca, dove. E' stato chiesto che questi criteri e modalità di funzionamento del coordinamento fossero rivisti per un parere della Commissione, la Commissione è stata tutta d'accordo, ma questa è prassi consiliare, normalmente non si fa, normalmente questi regolamenti vengono approvati dalla Giunta e poi a seguire vengono notificati.
Noi l'abbiamo fatto anche con un altro spirito, oltre a quello che ha suggerirlo la Consigliera Pergolesi, quello di essere certi che la cosa non venga fatta in tempi troppo lunghi, ma all'interno dei tempi previsti dalla scadenza.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa approva)
Articolo 1 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa approva)
Articolo 1 ter. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa approva)
Proposta di legge n. 17. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 46
ad iniziativa dei Consiglieri Traversini, Giancarli
“Sostegno alla produzione della birra nelle Marche”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 46 dei Consiglieri Traversini, Giancarli.
Ha la parola, per illustrazione, il Consigliere Traversini.
Gino TRAVERSINI. Grazie Presidente. Il fenomeno che presento oggi, attraverso la mozione, è l'incremento che c'è per quanto riguarda le attività di birrificio delle aziende agricole soprattutto in l'Italia.
Attualmente gli ultimi dati ci dicono che siamo arrivati 600 birrifici presenti in Italia, quindi un fenomeno in continua crescita, e questa crescita è dovuta ad uno sviluppo che c'è stato legato al mondo dell'agricoltura, alla multifunzionalità, alla scoperta del fatto di degustare prodotti particolari, tipici, che sono legati all'attività territoriale.
Solo che negli ultimi due anni, dal 2013 al 2015, c'è stato un incremento a livello nazionale delle accise del 30%, un'accise di 46 centesimi per una bottiglia di 0,66 centilitri in Italia, contro i 21 della Spagna ed il 19 circa della Germania.
Questo ha creato contraccolpi pesanti all'attività che è in continua espansione, c'è stato un arresto dovuto ai danni che questa accise provoca nel sistema, dal calo del fatturato, al problema legato al mondo occupazionale che questo sistema ha messo in piedi e che ha delle ritorsioni negative dovute alle accise.
Le Marche, forse, è una delle regioni in cui questo fenomeno è maggiormente in crescita, sono 48 i microbirrifici che sono nati negli ultimi anni e in alcune zone c'è una presenza abbastanza forte, soprattutto nelle aree interne, dove le aziende agricole hanno convertito quella che è stata un'azione della regione con il vecchio Psr, che continuerà anche con il nuovo, nel concetto di birra agricola. bandi del Psr prevedevano un finanziamento notevole per quest'attività.
Un incremento che ha dato risvolti positivi soprattutto dal punto di vista turistico, perché la qualità delle birra è alta. E' anche un progetto legato al chilometro zero, nel senso che chi consuma questa birra la va a cercare direttamente dal produttore, quindi si reca spesso negli agriturismo o nelle country house o nelle aziende agricole, c'è quindi un consumo diretto sul territorio, quindi aspetti turistici rilevanti.
Nella mozione chiediamo di continuare a sostenere questa parte economica importante. L'invito è soprattutto quello di mantenere questo sostegno perché, come ho detto prima, sia il vecchio Psr che alcune azioni della nuova Giunta, della nuova amministrazione regionale, comportano questo sostegno ed il Psr prevederà nella prossima correzione nuovi bandi legati alla birra artigianale.
Dal punto di vista turistico abbiamo già avuto incontri, io in qualità di Presidente della II Commissione insieme all'Assessore Pieroni, in un incontro era presente anche il Vicepresidente del Consiglio Minardi con l'Associazione nazionale città della birra, un'Associazione nata nelle Marche e che ha sede ad Apecchio, nella mia provincia, è una realtà particolare che mette insieme 14 città di cui 2 addirittura fuori regione e le altre tutte marchigiane.
C'è stato un incontro e sono state recepite le richieste di questo nuovo modo di lavorare legato alla birra che non è solo agricoltura e chiaramente sono state messe nel Piano turistico triennale.
Dal punto di vista del sostegno la Regione sta portando avanti questo lavoro in maniera seria e continua, che va incentivato perché nelle Marche la produzione di birra agricola è diventato un fenomeno, anche a livello nazionale, molto importante.
Una parentesi su questa Associazione che è nostra nel senso che nasce nelle Marche ed ha sede ad Apecchio, un territorio nel quale nasce questa situtazione, che conosco bene perchè ho svolto il ruolo di Presidente della comunità montana e per farvi capire vi dico che in questo Comune di 2000 abitanti ci sono 35 occupati nel settore della birra. Questo fa capire quale importanza ricoprire, così come la ricopre in tutta la regione Marche in altre situazioni.
E' da lì che è partita un'azione importante che è stata coadiuvata a livello regionale e che viene portata avanti anche da iniziative fatte ad Apecchio dove si è incontrata, per esempio, la Commissione agricoltura. Io ero presente, in qualità di Presidente della Commissione, d'accordo anche con l'Assessore Casini, Erano presenti anche il Consigliere Fabbri, membro della mia Commissione legata all'agricoltura, la Vicepresidente nazionale del Movimento 5 Stelle, un altro parlamentare del Movimento 5 Stelle e un parlamentare del PD. Abbiamo introdotto le problematiche legate della birra e la risposta c'è stata, perché il problema principale è anche di capire la definizione di birra artigianale e fare una legge nazionale. Questa definizione è stata votata alla Camera, dopo questi incontri l'Associazione è stata ricevuta anche in Commissione parlamentare, ed è stata definito il concetto di birra artigianale.
Un movimento che nelle Marche ha un aspetto importante di sviluppo legato alla multifunzionalità dell'azienda agricola, della birra artigianale, che non è solo esclusivamente birra agricola, ma ha sviluppi turistici molto importanti, radicati nel territorio regionale, che ha una situazione nazionale che nasce proprio nelle Marche.
Continuare a lavorare su questo tema credo che sia sicuramente importante, un segmento politico-economico di questa regione che va portato avanti, quindi quello che si chiede è la continuazione.
L'altro aspetto altrettanto importante, che dobbiamo sottolineare a livello regionale, è quello di chiedere ai nostri parlamentari di farsi carico della riduzione delle accise, che sono molte alte, soprattutto in Italia, e che provocano un blocco della capacità di investimento,
Un fattore altrettanto rilevante è che queste accise così alte, rispetto agli altri Paesi, non sono sulla vendita, sulla bottiglia che viene messa in vendita, che altererebbe, in qualche modo il prezzo finale, che alla fine paga il consumatore, anche se non è questa la logica per tenerle alte, perché alla fine non c'è necessità, ma in realtà sulla produzione ed i piccoli produttori, soprattutto produttori di imprese agricole che si inventano anche questa nuova forma di lavoro per dare forza alla propria azienda agricola, sono costretti a pagare in più da subito, anche sulla produzione di quantità di birra che poi alla fine rimane lì.
Questo è lo sforzo che chiediamo e su cui vogliamo che il Consiglio si esprima. Vi ringrazio.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. Per esprimere la mia piena approvazione a questa mozione, anche perché, caro Consigliere Travesini, durante la precedente legislatura credo ci siamo quasi dimenticati nel Psr, abbiamo recuperato in questa fase, l'attività dei birrai, quindi ritengo quanto mai opportuno questo richiamo.
Penso che questo settore possa diventare, lo conosco abbastanza bene, in maniera seria, un concorrente anche delle più alte tradizioni europee, mi riferisco all'Irlanda, alla Germania, all'Olanda perché come sempre, quando gli italiani si mettono a fare qualcosa che non hanno mai fatto, riescono a farla meglio degli altri, anzi non sono sicuro che non l'abbiamo mai fatta, perché la birra ha tradizioni antichissime anche in Italia.
L'altra cosa è che ho approfittato di questa mozione per richiamare un aspetto presente nel Psr, ho presentato un emendamento che spero l'Assemblea vorrà accogliere, in merito, Presidente, ad un aspetto particolare, relativo alla misura con la quale vengono cofinanziati interventi a favore della produzione artigianale di birra. La norma in sostanza prevede che chi produce sotto i 10.000 ettolitri e chi produce dentro il 51% con prodotto della propria azienda agricola, possa ottenere un finanziamento per le attrezzature, trasformazione dei locali.
Il particolare di questa normativa, che ci viene dall'Europa, è che questa attività deve essere fatta per forza sul terreno nel quale si produce l'orzo, il luppolo e quant'altro, credo che una norma di buon senso ci porterebbe a dire di estendere questa opportunità anche al di fuori del terreno, perché così facendo noi andiamo ad incentivare ulteriori cementificazioni, in quanto uno deve per forza farlo lì.
In considerazione del fatto che abbiamo nelle Marche migliaia di edifici, penso a capannoni artigianali, industriali e commerciali che sono abbandonati anche a seguito della crisi, mettere una norma che già qualche Regione ha previsto, che entro un certo numero di chilometri, io ho indicato 30 chilometri, ma potrebbero essere benissimo 40, accetto qualsiasi subemendamento in questo senso, purché non sia troppo. Non ha senso che un produttore di birra del maceratese o dell'anconetano vada a fare la trasformazione in Lombardia o in Emilia-Romagna, lì non è più una trasformazione artigianale vicino casa, ma possa farla nel raggio di 30, 40 chilometri - ho indicato una cifra chilometrica e non una delimitazione politico-geografica - non nella provincia o dentro un ambito, perché magari chi è al confine di un territorio provinciale potrebbe avere l'opportunità di un affitto di un capannone o di proprietà nelle immediate vicinanze anche in un'altra provincia, quindi un criterio più elastico.
Credo che questo sia uno strumento importante per evitare ulteriori cementificazioni e magari dare la possibilità a chi ha questi padiglioni non utilizzati, di poterli utilizzare con una attività nuova.
E' un principio di elasticità ovvio e credo che possa essere preso in considerazione per un maggior rispetto dell'ambiente e per offrire un'opportunità a chi ha attività dismesse e può attivarne di nuove, grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. A questa mozione noi abbiamo proposto tre emendamenti. Come ha ricordato il Consigliere Traversini il Movimento 5 Stelle in Parlamento s'è fatto promotore di un riconoscimento della birra artigianale, visto che sta diventando una fonte di occupazione e di reddito. C'è da dire che ci sono parecchi birrifici artigianali che durano lo spazio di un mattino, perché è una professionalità che va coltivata, acquisita, la birra artigianale a volte non mantiene lo stesso grado di qualità da una annata all'altra, poi ci sono dei birrifici che fanno della ottima birra che non hanno, per esempio, una struttura commerciale per cui la valorizzazione potrebbe essere non solo dal punto di vista della produzione, ma anche della commercializzazione.
Chi è esperto di marketing e della comunicazione sa bene che molte volte i prodotti migliori non sono sempre quelli che hanno una fetta di mercato più grossa, ma magari sono prodotti più scadenti che hanno una buona rete commerciale per cui vengono imposti e conquistano fette di mercato importanti.
Noi siamo favorevoli a questa mozione, però, evitando ogni rischio ed ogni tentazione di favorire qualcuno, anziché altri, abbiamo fatto tre semplicissimi emendamenti. Il primo dice: “dopo la parola 'valorizzazione' è inserita la seguente 'tutte'”, quindi cerchiamo di far partire tutte le aziende con le stesse possibilità senza favorire nessuno e facendo partire tutti dallo stesso punto di partenza.
Un altro emendamento rispecchia la nostra mozione approvata due Consigli fa, che diceva che tutti i bandi per i concorsi o i finanziamenti all'impresa devono essere comunicati a tutti i Consiglieri, e dice: “a trasmettere tempestivamente in formato elettronico i bandi, i contributi, o i finanziamenti o altro tipo di beneficio, anche non economico per le aziende brassicole a ciascun Consigliere regionale.
Questo perchè nei nostri territori ci sono aziende brassicole che producono birra artigianale e dà contenuto e senso alla mozione che è stata approvata all'unanimità due Consiglio fa, che diceva che qualsiasi bando di finanziamento e di contributo doveva essere comunicato a tutti i Consiglieri in modo che se ci fossero, caso mai, delle deficienze nella comunicazione di questi bandi da parte della Giunta, i Consiglieri si sarebbero fatti carico di diffonderli nei propri territori d'appartenenza.
Questa è la mozione che è stata approvata, noi vogliamo ribadirlo in questo nuovo atto. Tra l'altro quella mozione, che è stata approvata su questo argomento, diceva anche che i bandi non dovevano avere scadenza a Natale, Pasqua e durante le ferie di agosto.
Noi stiamo andando nella direzione di maggior trasparenza, mettendo i Consiglieri, i territori, e le popolazioni in generale delle Marche in condizione di conoscere tutto quello che fa la Regione, la Giunta, il Consiglio nei confronti delle aziende, nei confronti delle persone.
L'altro emendamento che abbiamo presentato è quello di conoscere, dopo sei mesi …, cioè si sta parlando nella Conferenza dei capigruppo di fare una Commissione per vedere gli effetti conseguenti a quello che procudono la Giunta ed il Consiglio.
In questo senso abbiamo fatto un emendamento che dice che la Giunta dopo 6 mesi, se verrà approvata questa mozione, deve comunicare cosa ha fatto.
Mi sembra un concetto di trasparenza e partecipazione, che noi auspichiamo non solo in questa mozione, ma come concetto generale in tutte le mozioni che verranno discusse, in tutte le proposte di legge che verranno discusse ed approvate dal Consiglio regionale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Da parte mia pochissime considerazioni perché questa mozione è stata illustrata con un'ampia relazione dal Consigliere Traversini, quindi non debbo aggiungere nulla, però voglio chiarire a me stesso e all'Aula le ragioni per cui, io che vengo dalla zona del Verdicchio, ho firmato questa mozione sulla birra.
Intanto non c'è alcuna competizione, al contrario siamo in presenza di produzioni di qualità e uno dei punti della mozione sta nel fatto che le materie prime prevalentemente vengono e debbono venire da coltivatori locali. Sono intervenuto per sottolineare questo aspetto delle produzioni di qualità del nostro territorio oltre al fatto che siamo in presenza di una realtà significativa, nuova imprenditoria, soprattutto un'imprenditoria molto giovane.
E' chiaro che dobbiamo tutelare questo settore perché abbiamo a che fare con dinamiche e giovani capacità imprenditoriali, abbiamo a che fare con le produzioni di qualità del territorio, abbiamo un prodotto di qualità.
Detto questo le ragioni sono scritte nella mozione e il Consigliere Marconi ci ricordava anche gli interventi del Psr. Anche questi sono significativi e importanti, sul resto credo che dobbiamo ormai inquadrare anche questo prodotto dentro una visione europea, non a caso parliamo di risorse europee.
Non voglio aggiungere altro. Adesso il Consigliere Traversini si pronuncerà su quelli che sono gli emendamenti presentati, solo un dato e poi chiudo.
Il Consigliere Traversini ha richiamato il fatto che fino a qualche anno fa nelle Marche la birra era prodotta in alcune località, non in tutte, soprattutto nell'alto pesarese, ha ricordato il fatto importante di Apecchio, invece oggi siamo in presenza di birrifici che toccano l'insieme della regione, quindi anche da questo punto di vista c'è una valenza regionale.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. Il settore è interessante. Abbiamo partecipato a questo proficuo incontro con le ditte che producono birra, c'erano anche l'On. Morani, l'On. Gagnarli ed altri due del Movimento 5 Stelle che facevano parte della Commissione agricoltura e nel frattempo è stato partorito questo famoso identikit di birra artigianale, che non può essere pastorizzata, non può essere microfiltrata, ci sono dei limiti quantitativi in 200.000 ettolitri, quindi una prima definizione è stata data.
Si era anche tentato di proporre la riduzione delle accise, è stato proprio l'On. Morani a proporlo, ma questo ancora non è avvenuto, magari chiedo al PD di ritornare alla carica su questa cosa, altrimenti facciamo le cose a metà.
Detto questo siamo favorevoli alla mozione, abbiamo presentato degli emendamenti, un settore di interesse, soprattutto per l'entroterra, quindi ben venga una convergenza di intenti.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Credo che questa mozione sia una cosa estremamente importante anche perché va a interessare un lavoro di nicchia, ma anche un aspetto economico importante della nostra regione.
Secondo me, secondo noi, è un'economia che sta prendendo corpo e questo è un aspetto molto rilevante e sarà interessante seguirla con molta attenzione. Questo è un aspetto molto importante per quanto riguarda l'esecutivo ed è chiaro che, anche sotto questo aspetto come ha detto chi mi ha preceduto, si chiede la massima trasparenza rispetto a quello che accadrà e ad agli interventi che l'esecutivo in questo settore farà.
Penso però che la stessa mozione non debba essere snaturata da un concetto importante, che io ho capito, e che riguarda la presentazione, cioè la presentazione di birrifici artigianali, estremamente importanti nel territorio.
Esistono queste condizioni e, per quanto ci riguarda, voteremo questa mozione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Grazie Presidente. Da parte mia una considerazione velocissima.
Condivido lo spirito della mozione perché va a tutelare, incentivare e valorizzare alcune situazioni di carattere imprenditoriale. Soprattutto in questo momento stanno nascendo, nel settore alimentare, delle star up molto giovani che vanno tutelate nel reggere un po' la concorrenza e per far si che siano più competitive sul nostro territorio.
Non vedo una grande preoccupazione, giustamente il Consigliere Giancarli ha detto che viene da un territorio dove si produce il vino, il Verdicchio, ma voglio far capire che questa produzione non è in antitesi, anch'io vengo dal sud, dove si produce il Rosso Piceno che non è come il Verdicchio, però sta crescendo notevolmente in termini di qualità e di produzione.
La cosa che mi preme sottolineare invece è il risvolto di carattere sociale che tutto questo può avere.
Lancio un messaggio alla Giunta che è quello di promuovere delle campagne d'informazione rivolte soprattutto ai giovani consumatori di questi prodotti.
Sapete benissimo che i consumatori, ad esempio, di birra sono prevalentemente giovani, ragazzi addirittura al di sotto dei 18 anni, ragazzini di 12, 13, 14 anni, li vediamo in molte birrerie, paninoteche, bar o quant'altro, con queste bottiglie di birra in mano. Oggi addirittura si usa utilizzare la bottiglia, come bicchiere, c'è uno stile di vita che, piace o non piace, sta evolvendo in questo modo ed il consumo sta aumentando notevolmente, nonostante le difficoltà di carattere fiscale, economico che i produttori hanno.
Vorrei, quindi, lanciare un messaggio alla Giunta, quello di attivare delle campagne di promozione nei territori per un corretto consumo di queste bevande. Sono bevande ottime, anche molto digeribili, che aiutano se usate correttamente.
Noi abbiamo problemi seri con i giovanissimi, quindi ben venga questa mozione che va ad incentivare l'economia, però è chiaro che ci dobbiamo far carico di un senso di responsabilità molto grande sul nostro territorio, tutelare la salute, tutelare tutto quello che ruota intorno a questo nuovo stile di vita dei nostri ragazzi, quindi promuovere campagne di informazione sull'uso corretto di queste bevande, altrimenti faremo un lavoro non proprio completo, al 100%, ma lo lasceremo incompiuto.
Accanto all'incentivazione di queste produzioni, mettiamo in atto anche delle campagne informative rivolte a tutti, ma in modo particolare ai nostri giovani sull'uso corretto e, se volete essere un po' campanilisti, sull'uso corretto delle nostre bevande, di quelle di estrazione regionale, che nulla hanno da invidiare agli altri birrifici. La qualità della birra artigianale prodotta nella nostra regione non ha nulla da invidiare a quella prodotta in regioni molto più titolate e propagandate come potrebbe essere il Veneto, il Trentino, il Friuli, la Lombardia, o quant'altro.
Qui stanno nascendo anche delle vere professionalità, molto interessanti, mastri birrai che vanno a fare formazione in altre regioni, quindi promuoviamo l'uso corretto di queste bevande, soprattutto le nostre, dove c'è anche un marchio di qualità, di correttezza nella produzione in quanto non ci sono elementi di contraffazione.
Questo discorso credo che possa completare questa mozione in senso generale, ovviamente qui non dev'essere introdotto nulla, però lancio un messaggio alla Giunta perché si faccia parte attiva in questo senso e, qualora non lo faccia, magari ci facciamo carico di fare una mozione per sollecitarla. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Non volevo intervenire perché colleghi del gruppo hanno già esposto in modo molto accurato l'intento di questa mozione, ne sono anche estensori e firmatari, però devo dire che questo dibattito è stato molto stimolante e direi persino che è andato al di là dell'interpretazione in senso stretto della mozione.
In questi minuti abbiamo tracciato alcuni aspetti di quello che viene spesso definito “il nuovo modello di sviluppo” delle Marche. Tutti noi, credo, riteniamo che alcuni aspetti importanti del nostro settore agroalimentare possano essere collegati anche ad altri settori dell'economia, quelli riguardanti ad esempio il turismo, la cultura, e questa mozione va in questo senso.
E' vero quello che è stato ricordato da molti interventi che mi hanno preceduto, stiamo parlando di un settore in grande espansione, di una nuova cultura che si sta diffondendo nel Paese di attenzione a prodotti di qualità e devo dire che le Marche da questo punto di vista hanno davvero, come ricorda la mozione, un proliferare di microbirrifici, ben 48, alcuni dei quali hanno raggiunto anche dei risultati molto importanti. Conosco alcuni ragazzi che hanno iniziato un po' per gioco e oggi fanno prodotti di incredibile qualità, che sono superiori ad alcuni marchi blasonati anche con alcuni riconoscimenti molto importanti, alcuni oramai non sono più dei micro ma hanno raggiunto delle soglie anche di export importanti. Penso a Collesi che ha raggiunto e che ottiene sempre dei premi anche in fiere internazionali, vincendo anche delle medaglie importanti per le birre migliori.
Insieme a questo ce ne sono molti altri che si stanno difendendo alla grande in un settore che è in competizione, quindi vanno bene tutte le norme che regolamentano e tutelano la qualità del prodotto, però, e concludo, credo che sia utile inserire questa mozione in un dibattito più ampio, che qui è stato aperto, a partire dagli interventi dei Consiglieri Traversini e Giancarli, che apre il settore agroalimentare anche alle nuove economie.
Questo è un tema che c'è, che è già sviluppato in molte regioni del mondo. Tutti noi viaggiando vediamo turisti che seguono dei percorsi legati ai prodotti agroalimentari, questi percorsi stanno prendendo piede anche nelle Marche, quindi incentivare la produzione, sostenere la produzione di birra nelle Marche, vuol dire non solamente sostenere i birrifici, ma sostenere anche una nuova idea di economia, una nuova idea di sviluppo che credo vada tutelata perché può offrire anche nuovi posti di lavoro e può rendere la nostra regione, da molti punti di vista: quello ambientale, della sostenibilità, della cura del territorio, una regione con maggiore benessere per gli anni a venire.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Pieroni.
Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Credo che questa mozione, presentata in maniera interessante da parte del Consigliere Traversini e del Consigliere Giancarli e approfondita con una serie di interventi da tanti Consiglieri, sia la dimostrazione che oggi sempre più c'è l'esigenza di tenere alte le eccellenze che riguardano la nostra regione Marche.
In questo caso, l'aver seguito e l'aver costruito in questi ultimi anni progetti e percorsi legati ai birrifici artigianali delle Marche, ha coivolto soprattutto i giovani, perché chi si è impegnato in maniera importante per far partire questi birrifici sono soprattutto tanti giovani. Oggi nelle Marche abbiamo raggiunto quasi 50 birrifici, dislocati in maggioranza nel nostro entroterra, è, secondo me, un segnale importante che i giovani hanno voglia di riformarsi, di creare attività che permettano loro di potersi costruire un futuro per la loro vita.
E' indubbio che come Regione Marche dobbiamo essere attenti e sensibili a queste nuove iniziative. Con l'Assessore all'Agricoltura, Anna Casini abbiamo creato questo assessorato intersettoriale che permette di monitorare sia l'aspetto legato all'azienda ed all'agricoltura che quello legato alla promozione di questi nostri birrifici. Noi dovremmo sempre più esportare fuori dai confini della regione, quindi, sempre più dobbiamo promuovere le iniziative che facciamo collegate alle fiere e a tutto il percorso della comunicazione perchè ritengo, come Assessorato al turismo, importante valorizzare queste nostre eccellenze.
Come Assessorato al turismo ritengo importante il voto su questa mozione ed anche che ci sia, da parte di tutti i Consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, l'unanime convincimento che la Regione deve investire e impegnarsi alla valorizzazione della birra artigianale marchigiana.
Ringrazio il capogruppo Maggi per aver presentato tre emendamenti. Il primo a mio avviso entra nello specifico della mozione ed è interessante inserirlo in questo atto, gli altri due, per quello che penso, poi naturalmente il Consiglio deciderà, sono più di carattere generale e quindi non dovrebbero essere inseriti in una mozione specifica, ma in un progetto più ampio, anche perchè non so quanto siano diretti a valorizzare la mozione stessa, mentre il primo, secondo me, è inerente, quindi ritengo importante un voto da parte del Consiglio a tutto tondo.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Traversini.
Gino TRAVERSINI. L'Assessore mi ha anticipato dicendo la sua posizione.
Il mio intervento è legato esclusivamente agli emendamenti. La nota positiva del dibattito che è avvenuto, ed è stata sottolineata, è che c'è unità nell'intendere il ragionamento di valorizzazione della birra e ad intraprendere l'azione legata alla diminuzione delle accise.
Sugli emendamenti, in maniera specifica, lo dico per il gruppo di maggioranza, sono per votare favorevolmente sia l'emendamento del Consigliere Marconi che, sono d'accordo con l'Assessore Pieroni, il primo emendamento del Movimento 5 Stelle. Gli altri due, che condivido nel contenuto, non sono da mettere nella mozione, nel senso che, la Giunta entro 6 mesi deve comunicare …, questo vale nell'azione di governo per tutte le questioni che noi andiamo a trattare, non certamente in più per la birra. L'abbiamo chiesto anche in Commissione agricoltura con il Psr, l'informativa fa parte dell'azione normale dei Consiglieri e dei rapporti con la Giunta, metterlo nella mozione diventa un qualcosa che, secondo me, non è in linea perfetta con l'atto. L'informazione, Consiglieri, esiste già in quanto i bandi vengono pubblicati sul sito, quindi di fatto tramite la pubblicazione siamo informati di tutto, non dobbiamo trovare una strada particolare per un settore che è quello della birra, come per tanti altri, perché tutti hanno il loro valore, quindi questo va messo in un contesto di carattere generale, diverso.
Non è una bocciatura nel principio, ma nel modo di porlo.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento n. 46/1 a firma dei Consiglieri Maggi, Pergolesi, Fabbri, Giorgini. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento n. 46/2 a firma del Consigliere Marconi. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento n. 46/3 a firma dei Consiglieri Maggi, Pergolesi, Fabbri, Giorgini. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento n. 46/4 a firma dei Consiglieri Maggi, Pergolesi, Fabbri, Giorgini. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Mozione n. 46 così come emendata. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 50
ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Traversini, Marconi, Rapa
“Expo Milano”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 50 dei Consiglieri Giancarli, Traversini, Marconi, Rapa.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Con i Consiglieri Traversini, Marconi e Rapa abbiamo inteso presentare questa mozione per mantenere vitali, vivaci e partecipate le strutture che in occasione dell'Expo 2015 sono state create, anche in relazione ad una realtà mondiale sempre più globalizzata, che rende necessaria la promozione della nostra Regione a diversi livelli nel presente e in una prospettiva futura.
Il nostro obiettivo è quello di approfondire le attività intraprese in sede di Expo anche con una loro valutazione di impatto ed una serie di progetti da sviluppare nel triennio, ovviamente i progetti sono trasversali, selezionati in relazione anche all'impatto internazionale ottenuto dalle iniziative avviate.
A me piace ricordare un'iniziativa che la Regione Marche ha fatto con l'Università Politecnica delle Marche, che ha ottenuto un risultato molto positivo in relazione alle iniziative intraprese congiuntamente in occasione dell'Expo, è un'iniziativa editoriale “il respiro italiano” tradotto in 5 lingue e presentato in una calda domenica di giugno 2015 nell'auditorium di Palazzo Italia, dedicato al futuro della regione, al quale hanno partecipato non soltanto tantissimi imprenditori marchigiani, molti testimonial, ma anche tantissime ambasciate. C'è stato un apprezzamento forte, tra l'altro con la presenza anche di diverse testate nazionali e non soltanto, penso anche alla rivista “la freccia Expo”, un'edizione speciale per i viaggiatori delle Ferrovie dello Stato, delle ferrovie italiane, che ha dato ampio spazio a questa iniziativa.
Ho citato un'iniziativa, ma ne potrei citare molte altre che via via ci sono state fino all'ottobre dello scorso anno a cui molti dei presenti, a partire dal Presidente Ceriscioli, hanno partecipato.
L'impegno della Regione nell'evento di Milano ha permesso di evidenziare il ruolo fondamentale dell'alimentazione come comune denominatore dei principali fattori caratterizzanti la comunità, ma anche il territorio. Quindi la qualità, il controllo delle produzioni agricole come elementi identitari del territorio e veicoli importanti nei processi di internazionalizzazione, il legame tra paesaggio in senso stretto ed il paesaggio produttivo, quindi un equilibrio tra tradizione storica e innovazione.
Lo stretto legame tra la qualità della vita, la longevità, la ricerca scientifica e l'alimentazione, di questo il Dr. Volpini me ne parla spesso, l'opportunità di non disperdere il patrimonio di idee e le azioni messe in atto da una lunga serie di iniziative tra la Regione, le imprese, gli atenei marchigiani, le associazioni culturali e le associazioni del mondo agricolo.
Noi abbiamo un obiettivo: rafforzare a livello internazionale quest'immagine, questa visibilità che ci siamo costruiti anche con l'Expo e credo che dentro questo modello di crescita - non vedo la Vicepresidente Casini, ma nella stessa legge e nelle iniziative che si stanno facendo, ce n'è una già programmata per il 2 marzo sulla legge del governo del territorio - credo che dobbiamo porci il problema di superare la dicotomia ambiente rurale e insediamento a medio e alta intensità in favore di un nuovo patto generazionale tra città e campagna ed anche l'avvio della ripresa fondata sulle potenzialità del territorio rurale in presenza di mutazioni globali dell'assetto insediativo.
Un nuovo patto, insisto su questo, città-campagna fondato sulla determinazione di salvaguardare e tutelare il territorio agricolo. Le iniziative possono essere tantissime, ma su ogni iniziativa a livello strategico, che riteniamo di realizzare non soltanto in questa legislatura, ma già nel primo triennio, con progetti operativi, un cronoprogramma ed un monitoraggio continuo degli esiti raggiunti e dei prodotti realizzati.
Non disperdere quindi il lavoro interessante che è stato iniziato con le università in particolare con quella Politecnica delle Marche.
Due parole consentitemele sulla carta di Milano. Ha raccolto più di 1 milione di firme, rappresenta l'eredità culturale di Milano Expo 2015, un documento partecipato, condiviso, voluto dallo stesso Governo italiano che richiama ogni cittadino, ogni associazione, ogni impresa, ogni istituzione, non soltanto nazionale, ma anche internazionale, ad assumersi le proprie responsabilità per garantire alle generazioni future di poter godere di un diritto fondamentale, non soltanto quello alla salute, ma soprattutto il diritto al cibo.
Qui ci sono state altre iniziative che non elenco perché ognuno di noi ha partecipato all'Expo e si è soffermato su queste cose ed il filo conduttore non può che essere questo: il diritto al cibo e un nuovo rapporto fra città e campagna.
Credo che noi dobbiamo muoverci nel rafforzare una strategia comune di sistema all'interno di una prospettiva marchigiana e nazionale. Costruire azioni sull'agroalimentare insieme a relazioni istituzionali, attivare gruppi operativi per l'innovazione attraverso l'alleanza tra mondo della ricerca e aziende agricole, rafforzare l'identità del territorio e dei suoi prodotti. Un sostegno più forte all'Expo per la promozione sui mercati europei e sui mercati mondiali rispetto alle nuove strategie di commercializzazione, mantenendo però il nostro approccio di filiera, come abbiamo fatto ora discutendo della birra, ma con più forza, per il nostro vino, a partire da quei vini che hanno avuto già riconoscimenti internazionali, dalle altre nostre produzioni di qualità e non soltanto, ovviamente nell'agroalimentare perché parliamo di diritto al cibo e di tutto quello che ne consegue, nella stessa trasformazione dei prodotti.
Voglio ricordare che a Jesi c'è un gruppo che produce delle macchine con cui viene trasformato il 75% delle olive prodotte nel mondo, ma questo vale per tante altre industrie marchigiane, per altri prodotti che ci sono, quindi tenere insieme quello che è il settore primario con l'industria, con la sua capacità tecnologica e innovativa, quindi, cibo, qualità del paesaggio, qualità delle nostre imprese.
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Con tutto l'apprezzamento e la simpatia per il Consigliere Gaincarli e per le parole che ha detto, noi siamo favorevoli all'impostazione strategica come dice la mozione, che impegna la Giunta regionale all'impostazione strategica in un'ottica integrata di cultura, ambiente, turismo, cultura, artigianato e impresa ed economia negli anni a venire. Questa sicuramente è una funzione della Regione, della Giunta, del Consiglio che, se verrà espletata negli anni a venire, noi appoggeremo.
Quello che ci vede molto perplessi è sicuramente l'unire questa cosa all'Expo.
Il nostro giudizio su Expo è ancora al di là da venire perché molte cose devono essere chiarite, noi abbiamo fatto anche domanda all'associazione degli agricoltori vicina a tutte le parti politiche e su questo titolo che aveva l'Expo, importante, interessante, condivisibile, “nutrire il pianeta”, poco o nulla riguardava le indicazioni per nutrire il pianeta e c'erano delle contraddizioni incredibili, come la sponsorizzazione di Mcdonald e Coca-cola. Poi chi è andato all'Expo ha fatto code di ore per visitare i padiglioni interessanti o ha rinunciato e in quelli dove non c'erano le code c'erano i “vu cumprà”.
Aspettiamo ancora il bilancio del candidato PD a Sindaco di Milano, Sala, che lo dovrebbe fare ad aprile, per sapere in effetti quanti paganti ci sono stati e quanto denaro pubblico è stato impiegato.
Una mozione che associa all'Expo l'auspicio, come è nella mozione del Consigliere Giancarli ed altri, di un'ottica integrata della cultura, dell'ambiente, del turismo, noi la respingiamo.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Grazie Presidente. Sono favorevole a questo tipo di discorso perché condivido lo spirito dell'iniziativa che va nel verso di dare continuità a dei progetti.
Uno dei nostri principali handicap nel settore della promozione, della valorizzazione delle nostre eccellenze regionali, sta nel fatto che molte iniziative sono semplicemente degli spot di cui dopo qualche mese si perde traccia nell'opinione pubblica.
Per cui quando si intraprende un discorso e soprattutto quando si spendono delle risorse della collettività è necessario che questa progettualità abbia un continuo, abbia la possibilità di incidere positivamente nella comunicazione, nella promozione, nella valorizzazione di tutto quello che si è fatto.
Detto questo vorrei andare oltre, nel senso che, come ho detto prima per l'altra mozione, noi in questo Consiglio non ci siamo mai soffermati sulle risultanze dell'Expo in relazione alla regione Marche e, in un certo qual modo, mi riallaccio a quanto ha detto il Consigliere Maggi.
Per condividere gli auspici di questa mozione, che sollecita la Giunta a valorizzare l'impiego delle strutture che sono state realizzate per l'Expo, rispetto alla creazione di nuove strutture, credo che questo Consiglio debba rendersi conto, magari attraverso una relazione che gli uffici competenti, quelli del turismo e dell'agricoltura in modo particolare, possono fare, per evidenziare cosa è stato fatto, quante aziende sono state coinvolte, le risultanze che si sono avute, le relazioni che le associazioni di categoria hanno fatto.
L'opinione pubblica non condivide in maniera positiva tutto quello che è successo. Quella che doveva essere una grande esposizione di alcuni settori dell'economia, in modo particolare dell'agricoltura, del cibo, in realtà è stata, in taluni momenti, soltanto una grande kermesse, una grande fiera che non ha avuto grandi riverberi nei territori, però su questo lasciamo ad ognuno alle proprie valutazioni.
Sono favorevole a questa mozione, però credo che sia necessario che questo Consiglio, per poter rendere in qualche modo attive queste mozioni e per far si che i Consiglieri ed i gruppi possano dare un contributo vero e continuità a tutto quello che si dice in queste mozioni, possa, ad esempio, essere informato bene di quello che è successo in questo settore per costruire un progetto che valorizzi quello che è stato fatto, utilizzando le strutture, i mezzi di comunicazione per le prossime occasioni di partecipazione della Regione ad eventuali fiere, esposizioni, convegni, utilizzando tutto questo.
Se vogliamo, possiamo anche pensare ad un brand che nasce da Expo e che per un paio di anni possiamo veicolare nell'opinione pubblica e nei media facendo riferimento ad eventi che positivamente hanno influenzato l'opinione pubblica, la comunicazione, le nostre aziende e i mercati a cui vogliamo rivolgerci.
Dobbiamo tenere conto che tutto questo va nell'interesse dello sviluppo economico di un settore che probabilmente è il primo in Italia e dobbiamo rammentare che abbiamo delle aziende, abbiamo dei settori. che nulla hanno da invidiare a quello che esiste in altre regioni.
Se la prendiamo in quest'ottica credo che la mozione possa essere condivisa, però, affinché non rimanga soltanto nel campo degli auspici, nel campo della desiderata, ritengo che sarebbe opportuno dedicare a questo settore un dibattito per prendere atto di quello che è stato fatto perché, al di là delle nostre semplici sensazioni di visitatori dell'Expo, chiunque c'è stato si è fatto una propria idea, che possiamo condividere tutti, ma in questo Consiglio per condividerla è necessario che qualcuno ci relazioni su quello che è stato fatto.
Forse siamo capitati in un periodo strano, in un periodo di campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio, quindi non c'è stato nemmeno il momento, l'opportunità per condividere, approfondire e fare un consuntivo, però a bocce ferme questa mozione presentata dai colleghi potrebbe essere la scintilla per poter dare un contributo per un cammino diverso. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Grazie. Vorrei ringraziare i Consiglieri che hanno presentato questa mozione che condivido.
E' chiaro che prima dell'Expo c'erano due scuole di pensiero, chi era a favore e chi era contrario, però dal momento che abbiamo queste strutture, dal mio punto di vista, sarebbe un gravissimo errore ed un grande spreco di denaro pubblico non utilizzarle più o sottoutilizzarle.
Chi ha avuto modo di viaggiare sa bene che all'estero non funziona così, quando qualcosa viene realizzato poi si sfrutta al massimo, sia dal punto di vista commerciale che economico, turistico e quant'altro.
Ritengo utile che la Regione si faccia promotrice di questa iniziativa affinché queste strutture, che sono costate diversi milioni di euro, siano rivalutate e magari la Regione possa averne un ritorno di immagine. Pensiamo ad esempio a delle esposizioni fisse, su questo si potrebbero fare tantissimi ragionamenti, chi di competenza potrà farli.
Il concetto è quello di riutilizzare queste strutture, di non abbandonarle e di non sprecare il denaro pubblico che è stato già speso, mi sembra assolutamente accoglibile e condivisibile.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Credo che questa mozione sia abbastanza interessante perché è stata presentata per dare continuità alla valorizzazione delle cose che abbiamo sul territorio marchigiano.
Chiedo, ai presentatori di questa mozione, se questa enfasi sull'Expo non sia un po' prematura in riferimento a quanto è accaduto effettivamente sul territorio.
Io non ho seguito direttamente il problema dell'Expo, ho letto qualcosa su diversi giornali e c'è un contendere soprattutto nel settore dell'alimentazione per quanto ci riguarda come italiani e per quanto ci riguarda come eccellenze.
Per il nostro territorio ci sono degli aspetti negativi perché nel nord Europa ed in altri paesi del mondo, sono passati dei concetti relativi all'alimentazione che ci mettono in difficoltà.
Credo che una riflessione, come ha detto anche il Consigliere Celani, in modo approfondita debba essere fatta sulle ricadute dell'Expo nel nostro territorio. Penso che sia estremamente importante, anche per dare una risposta alle nostre associazioni che si sono impegnate ed a quelle che continuano ad impegnarsi.
Questo è l'aspetto qualificante e nello stesso tempo fortemente politico di questa mozione, che reputo come scheletro, come impalcatura, senz'altro condivisibile.
Su questa cosa dell'Expo non ci sono state voci univoche, c'è stato un dibattito interessante, ma non sappiamo alla fine quali sono stati i risultati economici.
In questo momento, in queste ore, in questi giorni, stanno circolando cifre – se fossero vere - abbastanza pesanti sul costo finale dell'Expo, ma questo non l'abbiamo perché il dott. Sala presenterà il resoconto nei prossimi giorni.
Per questa discussione che è ancora aperta attorno all'Expo, senza snaturare la volontà di chi ha presentato questa mozione, credo sia necessario riflettere con più attenzione, anche se penso che l'impalcatura e la motivazione siano giuste ed interessanti, per cui per quanto ci riguarda esprimiamo una valutazione positiva.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 50. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 54
ad iniziativa della Consigliera Pergolesi
“L.R. n. 1/2013 - Indirizzi procedurali ed organizzativi per l'uso terapeutico dei prodotti/derivati della cannabis”
(Rinvio)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 54 della Consigliera Pergolesi che ha la parola per illustrarla.
Romina PERGOLESI. Grazie. Lo scorso settembre l'Associazione Luca Coscioni, che promuove la libertà di cura delle persone malate e disabili anche nelle scelte di fine vita, ci ha segnalato la mancata attuazione della legge regionale n. 1 del 2013 sull'utilizzo dei farmaci cannabinoidi a fini terapeutici.
La Regione Marche è stata tra le prime ad attuare e recepire il disegno di legge del Consiglio dei Ministri sull'utilizzo di questi farmaci. Il provvedimento è stato presentato dall'allora Consigliere regionale Comi, e affidava la scelta terapeutica ai medici di base e, nel caso in cui ritenessero che non ci fossero cure alternative efficaci, potevano indicare questa soluzione alternativa.
La somministrazione dei farmaci è prevista in ambito ospedaliero e se ci sono esigenze di continuità terapeutica. Le sostanze vengono acquisite tramite la farmacia ospedaliera.
L'Asur, in questo caso, ha il compito delicato di coadiuvare gli assistiti nell'acquisizione dei farmaci a base di cannabinoidi registrati all'estero per finalità terapeutiche, come già previsto dalle disposizioni statali.
Non si tratta quindi di incoraggiare l'uso della marijuana come droga leggera, ma si mira ad assicurare omogeneità di organizzazione e a monitorare il consumo sul territorio regionale dei farmaci registrati all'estero e dei preparati galenici magistrali oltre a promuovere la riduzione delle liste di attesa.
Una buona legge che va incontro all'esigenza di tanti soggetti con patologie gravi, come Sla, sindrome di Tourette e sclerosi multipla, per il reperimento di sostanze dai benefici ormai conclamati.
Quello che chiediamo con questa mozione è l'impegno da parte della Giunta di attuare questo provvedimento che già all'epoca, nel 2013, doveva entrare in vigore entro 60 giorni, inoltre chiediamo anche che venga trasmessa, entro dicembre 2016 all'Assemblea legislativa regionale, la relazione sull'ennesima richiesta di attuazione della suddetta legge, come disciplinato dall'articolo 6, della legge regionale 1/2013. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.
Fabrizio VOLPINI. Intervengo per chiedere il rinvio in Commissione di questa mozione anche alla luce della nuova normativa, cioè un decreto ministeriale, che è uscito a novembre del 2015, che rimodula le proposte contenute nella mozione.
Credo, quindi, che una discussione alla luce di queste novità normative possa essere utile anche per addivenire ad una mozione magari condivisa.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Colgo volentieri la proposta del Presidente della Commissione sanità, chiedendo però che questa legge, visto che è abbastanza datata e che anche la proposta è datata novembre 2015, venga iscritta nella prossima seduta.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.
Fabrizio VOLPINI. La prima seduta utile la mettiamo.
PRESIDENTE. Proceduralmente la mozione non può essere rinviata in Commissione, viene rinviata di seduta, dopodichè la Commissione ha titolo per mettere all'ordine del giorno qualsiasi argomento riterrà doveroso ed opportuno trattare, anche questa cosa che sta nelle facoltà del Presidente, per cui la mozione n. 54, non essendoci obiezioni da parte dell'Aula e visto anche il consenso della firmataria Consigliera Pergolesi, viene rinviata.
Mozione n. 55
ad iniziativa dei Consiglieri Pergolesi, Maggi, Fabbri, Giorgini, Bisonni
“Esenzione del ticket per prestazioni sanitarie per le attività legate alla violenza di genere”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 55 dei Consiglieri Pergolesi, Maggi, Fabbri, Giorgini, Bisonni.
Ha la parola, per l'illustrazione, la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie. Lo scorso 24 novembre in occasione della presentazione del rapporto annuale sul fenomeno della violenza contro le donne, l'Assessore alle pari opportunità del Comune di Ancona, Emma Capogrossi, intervenuta in rappresentanza dell'Anci e la Presidente della Commissione regionale pari opportunità, Meri Marziali, hanno sottolineato l'insufficienza di risorse per combattere il fenomeno e ribadito l'importanza di celebrare la Giornata internazionale non solo per ricordare le tante vittime di violenza del mondo, ma anche per sensibilizzare l'opinione pubblica.
Ebbene nonostante i buoni propositi dei presenti in quel giorno, abbiamo constatato che la rete sanitaria per l'accoglienza e l'assistenza alle vittime di violenza domestica e sessuale, in merito alle prestazioni successive ad atti di violenza, prevede l'applicazione del ticket sanitario, chiediamo quindi che questo venga tolto per garantire e dare sostegno alle vittime di tali violenze. Grazie.
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.
Luca CERISCIOLI. In realtà per il ticket che viene segnalato di fatto è già prevista la non applicazione con un codice particolare che fa riferimento all'aver rilevato, in Pronto Soccorso, il caso di violenza.
La verità è che quello che può essere rafforzato è una attività di verifica dell'applicazione di questa procedura per essere in grado di corrispondere su l'obiettivo corretto della mozione che giustamente dice che chi è vittima della violenza non debba essere assoggettato all'applicazione del ticket.
La procedura è già prevista nelle direttive ministeriali, quindi a carico della sanità, non prevede oneri extrasanitari, ed è praticabilissima, quindi, rispetto alla mozione, più che chiederne l'introduzione, rafforzarne l'applicazione, cioè fare delle attività anche in termini formativi per essere sicuri che venga applicata questo tipo di esenzione.
Nel dispositivo messo in questi termini sembra quasi l'introduzione di una nuova esenzione, quindi, è più corretto dire: “Fare attività affinché venga materialmente attuata l'esenzione del ticket e ci sia più attenzione all'applicazione”.
Rispetto alla mozione non ho problemi anche se è una dicitura imperfetta, almeno dal mio punto di vista non ci sono questioni, perchè credo che tutti quanti la condividiamo in termini di sensibilità, anche se sarebbe più corretto formularla in un'altra maniera, ma al di là di come è materialmente formulata, credo che lo scopo sia quello di non applicare il ticket, quindi l'obiettivo è condivisibile.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Ringrazio i Consiglieri del Movimento 5 Stelle per aver portato all'attenzione questa tematica, che era già stata ampiamente dibattuta pochi mesi fa in occasione della Giornata del 24 novembre.
In merito alla discussione, adesso ho ascoltato anche l'intervento del Presidente, noi abbiamo presentato tre emendamenti che vanno in questo senso, emendamenti che ho condiviso anche con la Consigliera Pergolesi del Movimento 5 Stelle. Innanzituttto sottolineiamo l'attività che è già stata portata avanti dalla Regione Marche, nelle premesse si chiede l'inserimento, con l'emendamento n. 2 che mi accingo a leggere, evidenziando l'attività già svolta, che è stata sottolineata anche nel rapporto Onda 2014-2015, che riconosce a diverse realtà ospedaliere marchigiane delle attività di eccellenza, di inserire nell'introduzione anche questo tipo di attività.
Poi andiamo a modificare l'ultimo paragrafo in cui sembra quasi, ma qui è più una sofisticazione lessicale, che la Regione Marche abbia istituito un ticket apposito per i casi di violenza contro le donne, ovviamente non è così, quindi abbiamo riformulato la dicitura dicendo che, in qualche modo, si può prevedere la possibilità di inserire una casistica d'esenzione, d'altra parte il Presidente ha già detto che, in qualche modo, è prevista nell'attività medica, per cui, sostituendo il dispositivo che impegnava la Giunta solamente per le azioni di violenza domestica, si amplia questa casistica. L'abbiamo rivista con l'emendamento n. 3, modificando il dispositivo nel modo seguente: a garantire a tutte le vittime di ogni forma di violenza di genere la gratuità delle prestazioni sanitarie legate al percorso di sostegno ed alla cura in relazione alle violenze subite”.
Un percorso che supera il primo impatto con il pronto soccorso dove già le prestazioni sono esentate con l'inserimento, in certe strutture, del “bollino rosa”, so che altre strutture che si stanno adeguando a questa normativa, ed ampliare la casistica laddove purtroppo ci sono delle violenze che incidono in maniera pesante e necessitano di cure successive, prevedendo quindi, l'esenzione non solamente a casi di violenza domestica, ma anche di violenza sessuale o altri tipi di violenze di genere, anche al di fuori delle mura domestiche.
Questi sono gli emendamenti condivisi che, in qualche modo, vogliamo portare all'attenzione dell'Aula. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Sono favorevole a questo tipo di discussione svolta qui in Aula, alla mozione ed agli emendamenti.
Vorrei ricordare al Presidente Ceriscioli che, nonostante le imperfezioni della mozione, come lui ha detto, questa rappresenta un gesto politico che quest'Aula deve assumere perché la coscienza nei confronti delle violenze di genere è piuttosto addormentata e a volte distratta. Troppe volte, quando si leggono fatti di cronaca che riguardano violenze di genere, si sente dire “se l'è voluta”, quindi, secondo me, al di là di tutto questo, quest'Aula deve dare un segnale forte, indipendentemente dal contenuto perché questa cosa non sia più un rituale, ma sia concreta nei fatti e nell'operatività. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.
Fabrizio VOLPINI. Solo per fare una riflessione, soprattutto per porre l'accento su un aspetto che è tecnico, ma che poi tecnico non è.
Condividendo il contenuto, lo spirito della mozione, il primo approccio che abbiamo in presenza di questi problemi è con il Pronto Soccorso e quando ci sono dei percorsi successivi, come li sigliamo questi percorsi successivi, questi percorsi da condividere con strutture territoriali? Come li registriamo? Con una sigla, con un numero. Se facciamo riferimento ad altri tipi di esenzione, ad un numero corrisponde quel determinato problema o quella determinata problematica ed il rischio, in questi casi, è quello di perdere un aspetto fondamentale che è quello della privacy.
Noi da questo punto di vista dobbiamo garantirci con dei percorsi protetti da concordare nell'ambito di un percorso all'interno dei nostri servizi, perché un conto è l'arrivo al pronto soccorso, dove viene fatto un trattamento immediato, viene fatta la registrazione, è il dopo sul quale, secondo me, dovremmo capire che tipo di percorso individuare, che soprattutto garantisca la privacy di queste persone.
Non ho una soluzione, sollevo una questione che ha bisogno di un ulteriore momento di riflessione o quanto meno di precisazione.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Ringrazio il Presidente Volpini per aver sottolineato questo aspetto e mi auguro che la nostra cara Asur, come è avvenuto per il Piemonte e la Campania, sia in grado di sopperire a queste carenze tecniche che non competono, credo, al Consiglio regionale. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento n. 55/1 a firma dei Consiglieri Micucci e Pergolesi. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento n. 55/2 a firma dei Consiglieri Micucci e Pergolesi. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento n. 55/3 a firma dei Consiglieri Micucci e Pergolesi. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 55 così come emendata. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 56
ad iniziativa dei Consiglieri Zaffiri, Zura Puntaroni, Malaigia
“Difesa dei servizi sanitari dell'emergenza-urgenza territoriale (MSA-118 e Continuità Assistenziale)”
Mozione n. 73
ad iniziativa dei Consiglieri Fabbri, Bisonni, Giorgini
“Richiesta di sospensione in autotutela dei provvedimenti di riorganizzazione dei servizi ospedalieri e di emergenza urgenza”
(abbinate)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 56 dei Consiglieri Zaffiri, Zura Puntaroni, Malaigia e la mozione n. 73 dei Consiglieri Fabbri, Bisonni, Giorgini, abbinate.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Questa mozione è da parecchio tempo che, come si dice in gergo, girava, infatti, il 30 novembre sono sorti dei fatti importanti, c’è stata una discussione, e credo che ieri la Giunta abbia emanato una delibera che quanto riguarda dei provvedimenti che ancora non conosciamo.
Conosciamo le indicazioni che ci sono state date e il riferimento a dei Comuni della zona dell'entroterra che dovevano e devono essere, diciamo, protetti perché non si può snaturare il concetto della valorizzazione, o far rimanere questi territori ai livelli a cui sono oggi.
Il richiamo all'entroterra marchigiano non lo fa solo, in questo momento, il gruppo della Lega, ma lo fanno, in quei territori, anche Sindaci importanti del Partito Democratico.
Credo che dalla risposta dell'Assessore a questa mozione capiremo se quella discussione che abbiamo fatto durante la presentazione in merito alla ristrutturazione sanitaria è stata recepita e se quello che è stato recepito va nell'interesse di questi territori in riferimento al mantenimento e alla valorizzazione dell'entroterra. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. La mozione n. 73 “Richiesta di sospensione in autotutela di provvedimenti dell'organizzazione dei servizi ospedalieri e di emergenza urgenza”, depositata l'8 gennaio, quanto mai attuale perché ieri la Giunta ha sbloccato la deliberazione n. 1183, famigerata, che era stata congelata nelle settimane successive ai sommovimenti popolari e dei Sindaci che sui territori si erano avuti. Purtroppo bisogna riscontrare questa volontà, a mio avviso cieca e non lungimirante, di andare avanti senza confronto.
Abbiamo un sistema sanitario che la Giunta modifica a piacimento, che porta le Case della Salute ad Ospedali di Comunità e all'interno degli Ospedali di Comunità ancora non c'è un accordo per il quale i medici possano entrare. Si dice che ci sarà, sono tre anni che si aspettano questi accordi, la Casa della Salute non è partita proprio per questo, quindi non c'è condivisione su questi aspetti.
Gli Ospedali di Comunità sono svuotati di ogni assistenza, seria, ospedaliera, i posti letto di cure intermedie sono posti letto per persone che possono essere adeguatamente curate a casa, se ci fossero le condizioni, ed invece se non ci sono, vengono portati dentro l'ospedale, quindi è ben poca cosa.
I contentini regalato ai Sindaci, in queste ultime settimane, dopo la pressione anche della Commissione, tutti gli eventi che si sono succeduti nel tempo, vengono riassorbiti entro l'anno, quindi l’H24, il medico notturno, i PPI vanno a scomparire alla fine dell'anno. E' una riforma sanitaria che svuota gli ospedali dell'entroterra e noi siamo contrari a questo.
Perchè li svuota? Per fare entrare il privato? Questa è una cosa su cui, assolutamente, accendere un faro. Con quello che spendiamo di sanità pubblica? Vogliamo anche aggiungerci …, va bene! Vogliamo far fare la cresta sulle attività che fino abbiamo gestito in autonomia, come pubblico, negli ultimi anni? Perché c'è questo degrado nella qualità dei servizi? Stiamo sprecando i soldi? Vediamo un po' come svilupperemo queste riflessioni perché non mi sembra che la direzione sia quella consona.
E' chiaro che questa mozione ha una valenza politica e voglio vedere chi vota a favore e chi vota contro, perché si parla del futuro della sanità marchigiana. Ha una valenza politica perché il dispositivo dice: primo: di fermarsi; secondo: di aprire una discussione con i medici, con gli infermieri, con i Sindaci, con i cittadini, con i Consiglieri e arrivare a una soluzione che sia condivisa.
Stiamo parlando della nostra salute! Una sanità differente è possibile!
Il decreto 70 ci rende liberi di organizzare la nostra sanità nelle Marche, perché parlando di presidi ospedalieri, sia in Umbria che in Emilia Romagna hanno messo insieme diversi ospedali che si sono in parte specializzati e danno livelli di assistenza completi! Non parliamo di ospedale singolo, abbiamo le soglie che vengono rispettate, il bacino di utenza che viene rispettato, le soglie nelle cliniche per gli interventi specialistici vengono rispettate, quindi è possibile fare qualcosa di diverso.
Su questo bisogna aprire una discussione!
Non voglio aprire qui il discorso del referendum che abbiamo proposto ai Sindaci, poi hanno avuto paura, in parte qualcuno l'ha appoggiato, qualcun'altro no, il segnale è stato mandato, noi ci attiveremo sui territori nei prossimi mesi.
A mio avviso, è una discussione che va aperta e approfondita perché nell'anno 2016 dobbiamo arrivare ad una gestione condivisa. Non posso accettare che nell'entroterra al posto di un ospedale ci sia un'ambulanza, perché andiamo incontro a questa struttura, e di questo ne voglio parlare nei territori con i cittadini.
Non si può giocare con le parole, l'Ospedale di continuità non è un ospedale e quindi occorre che ci sediamo a un tavolo ed è quello che la mozione impegna a fare.
Noi comunque andremo avanti su questa cosa, vorremmo sensibilizzare, vorremmo parlare con i portatori di interessi, sia con chi lavora nel settore, sia con i cittadini che sono i fruitori di questo ambito. Soprattutto per i soldi che ci mettiamo, due miliardi e otto all'anno.
Detto questo, è solo l'inizio, durante quest'anno avremo modo di approfondire tutte queste tematiche, adesso vediamo come si vota. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.
Luca CERISCIOLI. Credo che poche cose siano sbagliate e contraddittorie come queste mozioni. Iniziamo a spiegare perché contraddittorie.
Si dice sempre che la volontà della riforma, poi è difficile capire il perché, è quella di favorire la sanità privata in luogo di quella pubblica nelle Marche, come se la trasformazione portasse queste strutture da una sanità pubblica ad una privata.
Pubblica era, pubblica rimane!
Ma non solo, entro il 29 febbraio, questa è la scadenza che abbiamo, dovremo fare non solo questo atto, quello che abbiamo fatto ieri, ma una serie di atti per dimostrare al Ministero che abbiamo adempiuto a tutte le previsioni del decreto ministeriale 70 e quindi aprire le porte alle assunzioni, che sono quelle che servono oggi alla sanità pubblica.
La sanità pubblica, oggi, manca principalmente di personale. Quindi, grazie a questo atto, votato ieri dalla Giunta, che ha recepito pienamente il parere dato dalla Commissione, noi siamo in grado, se non altro, e fosse anche nel contenuto più sbagliato del mondo, di fare le assunzioni, di garantire la sanità pubblica e di dare le risposte.
Allora, come si può dire oggi: “voglio vedere chi sostiene …!” Anch’io voglio vedere chi sostiene un atto come questo! Per le conseguenze che ha! Sono io che voglio vedere, chi vota per impedire alla nostra Regione di fare le assunzioni nella sanità pubblica! Poi dice di essere a favore di quella pubblica e contro quella privata? E no! Un regalo più grosso alla sanità privata non si può fare, proprio votando a favore di questa mozione! Quindi ritengo che il buon senso di chi fa gli atti, per quelli che sono gli obiettivi, dovrebbe essere quello di ritirare le mozioni e dire: “La Giunta ha deliberato, siamo d’accordo, non siamo d’accordo, comunque mettiamo in sicurezza un percorso che ci permette di fare le assunzioni, che è quello che serve alla sanità pubblica marchigiana”, perché in questi anni, se c’è una parte della sanità che più ha pagato, è stata quella del personale, con le riduzioni del personale e via dicendo.
Cosa prevede la mozione? Scusate, la delibera andando ad accogliere il parere della Commissione, di fatto dice: “Portiamo avanti questo percorso di trasformazione usando il massimo di tempo disponibile, per fare in modo che tutti quegli elementi che ancora non sono disponibili e allineati possano nel frattempo essere sviluppati; permettendo una maggiore gradualità nell’intervento”. Di fatto, lo stesso contenuto dell'atto che qui si vorrebbe sospendere, è quello che dice. “Diamo tempo a questo percorso!”
Il tempo sarà anche il tempo per il Consiglio regionale, per i Consiglieri, per chi vorrà dire la propria, e via dicendo, quindi il tempo vale per le strutture, ma anche per voi! Tutti quanti possiamo avere più tempo nella discussione dell’obiettivo finale.
C’è da parte della Regione la mancanza di volontà di discutere? Tutt'altro. E’ che fino a oggi abbiamo trovato dall’altra parte la non volontà a voler discutere, solo la voglia di protestare, nessuna disponibilità a mettersi ad un tavolo secondo le regole, perché quello è il punto. Dentro le regole, come, prima di tutto, un amministratore dovrebbe fare. Dentro le regole faccio le mie proposte, non fuori! E se uno ha un modello, dice: “Questo è il mio modello”. Bene, verifichiamo insieme il tuo modello, guardiamo se funziona, se sta in piedi, se è compatibile. Mancano le risorse? Vediamo, dove prenderle! Prendiamo le risorse qua e mettiamole là, dentro le compatibilità, perché non basta solo dire: “Voglio fare questo!” Devo guardare se sto dentro le regole, se ci sono le risorse, se non ci sono dove le prendo, perché bisogna anche togliere dopo! Non è solo dare!
C’è chiusura da questo punto di vista? No. Chi ha mai detto che non ci si può confrontare su un modello? Ci mancherebbe, c’è il tempo e la disponibilità.
In realtà, questo lo dico in termini più politici, quello che sto notando è che su una serie di provvedimenti si privilegia la comunicazione e l'immagine alla sostanza di quello che si sta facendo.
Vale per tutti, eh? Non è un difetto del Movimento 5 Stelle, è mal comune.
Invece, a me piace tanto la sostanza nelle cose che si fanno, allora oggi la sostanza dice che è un errore clamoroso votare queste mozioni. Perché ci impedirebbe di far tante cose positive, come le assunzioni che oltretutto non impedirebbero, da qui a un mese o 15 giorni, di riaprire il dibattito per verificare le cose, per vedere se esistono modelli migliori che danno di più, se è vero quello che abbiamo detto, se non è vero, se il processo è ancora più complicato chiedendo determinate trasformazioni. Pensiamo al tema degli ospedali unici, non sono astrazioni, alcuni sono ben incardinati dentro le regole e le necessità, verifichiamo insieme se le cose sono come dice l’Assessore Presidente o come uno ipotizza sul Piano, abbiamo tutti gli strumenti per guardare, verificare, non c’è timore, da questo punto di vista, non c’è chiusura, tutt'altro.
Il modello dell'1 gennaio 2017, che è quello che viene disegnato dalla delibera, oltretutto cerca di prevedere quegli istituti che trasportano la sostanza del Punto di primo intervento, non potendo più mantenere la definizione, siccome il Punto di primo intervento è un istituto provvisorio/transitorio che finirà il 31 dicembre 2016 - salvo proroghe, tutto è possibile visto che siamo un Paese che è congeniato in questo modo, ma ad oggi comunque questa è la regola – verso un’altra forma che ci permetta comunque di dare determinate risposte, perché l’obiettivo è quello, nelle forme possibili, di rispondere ai bisogni. Nelle forme possibili e legittime rispondere ai bisogni.
Esistono risposte migliori? Io sento dire, in tema di pronto soccorso: “mettiamo un pronto soccorso”, ma valutiamo insieme cos’è un pronto soccorso, cosa deve avere un pronto soccorso e ci accorgeremo se è possibile o no mettere un pronto soccorso; che definizione ha un ospedale, cos’è un ospedale, anche nella sua definizione minima, e se è compatibile con il quadro di servizi che vogliamo offrire sull’intero territorio regionale. Facciamolo! Ma che problema c’è!
L’invito che faccio è quello, nel nome di un percorso più razionale, di ritirare le mozioni e sugli stessi contenuti che dice la mozione: apriamo un tavolo con i medici, eccetera. Abbiamo una sede straordinaria, secondo me, che è quella della Commissione - medici eccetera, eccetera - per verificare qual è il miglior modello possibile, e perché no? Non è che finisce il mondo il 29 febbraio.
Noi entro il 29 dobbiamo essere apposto con le carte, dal 29 in poi, se abbiamo una carta migliore, che sta dentro nel quadro delle regole e che è migliore, mica c’è qualcuno che ci vieta di farla! Però oggi l’unica cosa che non possiamo fare è sospendere quello strumento, non avere più nulla da presentare al legislatore, perdere opportunità essenziali, rispetto agli obiettivi primari che tutti quanti ci diamo, che è rafforzare il sistema pubblico nelle sue esigenze. Rafforzare il sistema pubblico nelle sue necessità.
Stiamo facendo i primi investimenti e ancora più importante è farlo nei servizi, perché sono quelli che riempono il contenitore. E’ giusto andare verso contenitori più funzionali, più efficienti, più in grado di erogare risposte, un contenitore senza contenuto in sanità non funziona.
Ricordo un mio Consigliere comunale che mi diceva sempre, portandomi l’esempio di ospedali terrificanti da un punto di vista strutturale, eccezionali da un punto di vista medico. E diceva: alla fine, è chiaro, è meglio stare in una struttura che ha tutte le caratteristiche, ma se dentro non c’è quello che ci serve, alla fine ci facciamo poco, perché la sanità e la medicina la fanno gli uomini, le donne e le tecnologie che sono dentro le strutture”. Quindi, vi faccio questo invito, poi ognuno si prende le responsabilità, secondo me oggi è molto più contraddittorio votare contro la stessa volontà che esprime la mozione, presentarla e sostenerla.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Talè.
Federico TALE’. Colgo l'occasione per dire che sono pienamente d’accordo con quanto appena esposto dal Presidente e ringrazio il Presidente e la Giunta per aver recepito in toto, anzi da quello che ho capito prima parlandone con il Presidente, avendo, in qualche modo, segnato la strada, non solo per il 2016, ma anche per il 2017.
Essendo componente della Commissione sanità ed abitando nell’entroterra, posso dire che quello che è stato recepito dalla Giunta è sufficiente per quanto riguarda il primo intervento dell’entroterra. Perché l’empasse? Il problema qual era? Il problema era che con la famosa delibera n. 1183 potevamo avere la problematica del Punto di primo intervento che, quando il medico dell'ambulanza partiva per l'emergenza, quando il medico della continuità usciva dall’ospedale per andare a visitare, magari all’interno, una famiglia o un bambino che stava male, poteva trovarsi senza medico.
Immediatamente la Commissione ha evidenziato questo problema alla Giunta e, nonostante questo e nonostante le rassicurazioni che abbiamo cercato di dare ai Sindaci, io questo lo dico perché fino a ieri sono stato Sindaco, devo dar ragione, a pieni voti, a quello che ha appena detto il Presidente, quando dice che c’è stata la volontà, in quei giorni, di non ascoltare. C'era la volontà di non ascoltare da parte di alcuni Sindaci.
I Sindaci chiedevano che un medico dell’ospedale scendesse dai reparti per far fronte al fatto che nel Punto di primo intervento, magari, potesse mancare il medico per le questioni che ho detto prima.
Abbiamo garantito in Commissione ed abbiamo votato la presenza di questo medico in tutti i Punti di primo intervento, quindi in tutti gli ospedali di comunità, nonostante ciò, non andava bene e ci sono state le barricate e chi si è incatenato.
Ringrazio il Presidente, ringrazio la Giunta, soprattutto perché sono andati oltre, hanno fatto questi ambulatori aperti, quindi, mi sembra di capire che dal 2017 i Punti di primo intervento non ci saranno più, per il decreto 70 non ci saranno più, però, questo margine di tempo, il 2016, ci deve servire per studiare un sistema per cui anche nell'entroterra ci sia sempre un medico disponibile oltre a quello della continuità assistenziale, anche nelle ore notturne. Quindi il Punto di primo intervento H12, perché questo vuole il decreto 70, ma durante la notte con l'ambulatorio aperto, il medico sarà sempre garantito anche per i cittadini dell'entroterra.
Presidenza della Vicepresidente
Marzia Malaigia
PRESIDENTE. Ha chiesto la parola la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Presidente, ho ascoltato attentamente la sua risposta e, in linea di principio, ascoltando la teoria uno potrebbe essere anche d'accordo sul discorso che lei apre alla volontà di aprire un tavolo e di portare lo studio e quindi il confronto di questa tematica nella Commissioni sanità. Salvo che io, di questo enunciato, ho un dejà vu perché, nel luglio del 2015, il mio primo intervento in Consiglio è stata in merito ad una mozione relativa al discorso della riorganizzazione sanitaria e del 118 nell'entroterra maceratese ed ho avuto la stessa risposta, sono passati 8 mesi e quel passaggio per rivedere insieme alle categorie, all'interno della Commissione sanità, non c'è mai stato.
La teoria è buona e virtuosa, ma si ferma alla teoria e non diventa pratica, allora sembra una scusa per tacitare e, purtroppo, a me dà la sensazione che quella volontà di non aprire il confronto sia stata palese.
Avrei capito meglio se a luglio, ad agosto, a settembre, fosse stato detto chiaramente: “Noi entro il 29 dobbiamo approvare quella riforma che abbiamo stabilito, non ascoltiamo nessuno, ne riparliamo dopo”. Siccome è quello che è avvenuto sarebbe stato forse più corretto dirci questo, quello che poi è stato fatto, al di là delle richieste dei singoli, della volontà di ognuno di difendere il proprio territorio da parte dei rappresentanti delle comunità e al di là del pensiero che può essere diverso, anche se nel confronto il pensiero diverso credo che possa dare origine a qualcosa di positivo.
Mi dispiace che questa volontà che lei Presidente ha espresso oggi, non abbia trovato modo di manifestarsi quando lei l’ha già espressa qualche mese fa, quindi questo mi sembra già una risposta di per sè, con i fatti.
Ora approvare questa mozione forse la reputate tardiva, ma io devo ricordare che nella Commissione, ormai tristemente famosa, dell'11 gennaio, quando tante persone erano sotto le stanze a protestare, proprio perché lei aveva detto che c'era l'urgenza di presentare una riforma al Ministero entro il 29, proposi: “Va bene, vediamoci a tamburo battente, non esprimiamo un parere sulla deliberazione n. 1183 in questa sede, ma calendarizziamo 2-3 incontri della Commissione, valutiamo le proposte che vengono e usciamo entro i primi o la metà di febbraio con una proposta se non altro un minimo condivisa”. Neanche questo è stato accettato, quindi oggi sentire rispondere che la volontà di aprire i tavoli, di confrontarsi c'è, a malincuore purtroppo devo dire che i fatti la negano in maniera clamorosa.
Presidente, ci dobbiamo fidare delle sue parole che, reputo, dovrebbero essere condivise, in qualche modo, come fiducia, da parte di tutti, ma se poi vengono sconfessate nei fatti, mi dispiace, perdono di credibilità. Questo lo dico veramente a malincuore, perché comunque lei è il Presidente della Regione Marche, è anche il mio Presidente, nonostante io non l’abbia eletto, e reputo che quello che viene detto ai cittadini, dei quali noi siamo rappresentanti in questa sede, debba poi essere confermata dai fatti, altrimenti tutta l’istituzione perde di credibilità. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. Paradossalmente debbo concordare, almeno in parte, con quanto ha sostenuto adesso la Consigliera Leonardi, se non altro da un punto di vista temporale.
E’ vero che la Giunta ha rifiutato ogni confronto informale con la Commissione a far data dalla fine di dicembre 2015, una scelta a mio giudizio paradossale perché normalmente, Presidente Ceriscioli, quando ci sono passaggi delicati come questi ci si intrattiene un po' prima.
Capisco di essere il più piccolo in questa maggioranza, però, magari, mi sarei aspettato una telefonata del Presidente che mi avesse detto: “Guarda sta per arrivare questa cosa in Commissione, parlane con il Consigliere Volpini, cerchiamo un po’ di riparare”. Niente! La Giunta è arrivata completamente senza rete, a quel punto, a parte il disagio, non ho potuto successivamente che apprezzare questo comportamento perché non c’è stata nessuna ruffianeria, nessun tentativo di inquinare le acque, ed ha detto: “Questa è la delibera, avete problemi?” Lì nasceva il problema ed è nata la questione nel momento in cui noi avevamo problemi e quella deliberazione, ha fatto bene il Consigliere Talè adesso, mi permetto di ricordarlo, è ritornata in Giunta, è stata sospesa e non approvata in quella seduta, è stata poi approvata con modifiche a gennaio, su proposta della maggioranza, perché è ovvio che se la maggioranza era blindata e non voleva nessun tipo di confronto, potevamo urlare quanto ci pareva, ma sarebbe passata.
Da questo punto di vista qui la Giunta è stata estremamente corretta, direi laica in questo suo comportamento, non ha preteso nessun atteggiamento fideistico da parte della Commissione e della maggioranza.
Preso atto di questo e di quello che è avvenuto, debbo anche ricordare che il Presidente, con grande onestà, ci ha sempre ricordato in tutti gli incontri che stiamo parlando di un triennio, che è quello 2014-2016, quindi noi possiamo fare tutte queste tampinature: mezzo medico, infermiere da un metro e sessanta o un metro e settantacinque, con gli occhi azzurri, io lo voglio con gli occhi marroni, ognuno si potrà sbizzarrire intorno a questo, ma stiamo discutendo di briciole rispetto a quello che è il grande contenuto di questa riforma che mi sembra, Presidente Volpini, sia relativamente recepita perché, anche oggi, il Presidente, non devo certamente sottolinearlo io perché tutti abbiamo due orecchie funzionanti, ha detto chiaramente: nei limiti di un regolamento che è imposto alla Giunta, e non è che la Giunta si può inventare cose strane.
Propongo, visto che l’ho fatto e rifatto recentemente, come si faceva, Presidente, in vista di eventuali scissioni - la Chiesa cattolica è maestra di vita per tante cose, ci si fermava e si leggeva insieme – di mettersi seduti in Commissione, con i Sindaci interessati, con i 13, perché i Sindaci sono diventati ormai interlocutori ufficiali e leggiamo le 35 pagine del decreto. Possiamo saltare le prime 5 che sono le premesse ed andiamo all’allegato, sono 30 pagine, non ci vuole tanto. E pagina dopo pagina ognuno va a vedere che cosa dovrebbe succedere, ma lì l’impianto è chiaro.
C’è effettivamente la possibilità di ragionare, per esempio, intorno alle aree interne, mi sembra, dai due riferimenti che fa, che non ci sia nessuna possibilità di ragionare intorno ai punti nascita, perché lì dice che il punto nascita è garantito dai numeri. Il decreto n. 70 lo ribadisce in due parti, per il resto è un ragionamento interessante ed aperto. Il Presidente Volpini, in verità, Presidente Ceriscioli, nell'ultima Commissione, che è durata dalla mattina fino alla sera, ci ha strapazzato tutta una giornata, abbiamo finito quasi alle ore 20,00, in conclusione ci ha portato un gruppo di medici di medicina generale che ci hanno presentato l’ospedale di comunità, che non è niente di quello che noi stiamo immaginando, ma non ne faccio una questione terminalistica, perché lì ci hanno presentato quello che viene fatto in Scozia, che è un’idea interessante. Loro stessi hanno detto: “Ormai con il decreto 70 dentro l’ospedale di comunità ci può stare questo, ma può arrivare altro”, sono un po’ sfumate le ultime pagine, la n. 32 e la n. 33 in cui si parla dell'ospedale di comunità.
Io mi sono permesso in quella sede di Commissione di suggerire proprio questo, poi ripeto, ci possiamo scannare fino al 31 dicembre di quest’anno, ma almeno avremo chiaro, con onestà intellettuale, che dobbiamo esigere da noi stessi per un fatto di rispetto personale, di dire questo è quanto il Parlamento nazionale ed il Governo stabiliscono, e se non stiamo dentro questi canoni non ci danno i soldi, quindi il problema non esiste. Poi qualcuno si assumerà la responsabilità di dire io ho fatto uno strappo, però devo trovare 50, 70 milioni che il Governo non mi trasferirà più sul Servizio sanitario regionale. Benissimo, anche questa è una scelta politica, però che si sappia, perché se no qui è una rincorsa, Presidente Ceriscioli, a chi proclama l'impossibile e chi invece dice che la realtà è questa e meglio di questo non si può fare. Però, e chiudo, a me interessa che si arrivi all'impianto, cioè se l’acuzie viene individuata dal decreto 70 in maniera chiarissima, e in maniera sempre più ristretta, stiamo a 4500 posti letto circa, il 3 × 1000, contro 4 x 1000, un taglio significativo, poi uno può dire è sbagliato, è fatto bene, questo è un altro tipo di problema, qui siamo in sede applicativa ed è lo 0,7 per tutto il resto, dentro questo il ragionamento va riaperto e, siccome su un ospedale di comunità, Presidente Ceriscioli, i contorni non sono così definiti, e su questi possiamo lavorare, cancelliamo l’idea della casa salute A, B, C, D, E, F, G e tutto l’alfabeto, e ritorniamo all'ipotesi più omnicomprensiva, e può essere il nostro omnibus, nella quale metteremo dentro tutto quello che ci interessa. Giocheremo un po’ in questa prospettiva, daremo tutte le priorità possibili ed immaginabili nelle aree interne, su queste, tra le altre cose, abbiamo un problema nel problema, cioè abbiamo due ospedali, anzi tre, per il momento non considero Amandola e Pergola, ma Camerino e San Severino, Fabriano ed Urbino, cioè uno per provincia, che sono ospedali di rete con specialità non previste dal decreto 70. Sono dell’idea che qualche cosa possa essere fatto per mantenerli, lo dico apertamente, questo è un discorso grosso, colleghi Consiglieri, non mezzo infermiere, qui abbiamo una realtà in base alla quale su 70, 80, 150 mila abitanti abbiamo chirurgia, medicina, ortopedia e pronto soccorso, quello a cui ha fatto riferimento lei Presidente, quello vero, ma non ci sta tutto il resto, perché tutto il resto va da 150 a 300 mila abitanti, quindi dove troviamo un bacino da 150 mila per Urbino, Fabriano, Camerino e San Severino? Lì bisogna cominciare un ragionamento serio e dire che cosa possiamo mantenere di queste specializzazioni, servizi all'interno di …? E stiamo dentro le reti, gli ictus, eccetera, quindi non stiamo parlando di cosette da poco.
Credo che se riuscissimo a dare un colpo d’ala a questo dibattito e uscire dal MSA, h24, h12, h18, h17,5 con l’infermiere, con il medico …, andiamo un po’ più su e chiaramente potremmo anche ragionare della rete di emergenza che, da quello che ho visto, per il progetto fatto dalla vecchia amministrazione, è nella media. Il Presidente Ceriscioli ce l'ha ricordato in Commissione, superiore a quella minima stabilita per legge, perché la legge dice 350 chilometri quadrati, dice 60 mila abitanti, io penso al mio territorio, dentro i 60 mila abitanti nel territorio di Recanati ne abbiamo già due, quindi siamo già fuori dai parametri, per cui abbiamo fatto molto di più, si può fare ancora di più? Magari! Abbiamo le risorse? Possiamo permetterci il lusso di tenere l’ambulanza ferma per 3 giorni in attesa di un intervento? Mica uno si scandalizza! Però facciamo i conti per bene, vediamo in quali limiti tutto questo sia possibile ed arriviamo ad una conclusione la più largamente condivisa.
Non ci sarà condivisione, ma almeno le tesi saranno chiare e ognuno rispetto a queste tesi si assumerà le proprie responsabilità.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Assessore per quanto riguarda la nostra mozione, credo che probabilmente mi sia sfuggita la sua considerazione. Adesso ho ascoltato per esempio che nell'entroterra c'è un nuovo Assessore che è pienamente soddisfatto di come è stato affrontato il problema in quel territorio.
Io le evidenzio che, per quanto riguarda l'entroterra maceratese, alla cui valorizzazione del territorio facevo riferimento nella mozione, lei non ha risposto.
Visto che la mozione è vecchia, vorremmo capire anche noi considerato che come esecutivo avete fatto una delibera, che noi non abbiamo visto e che personalmente non conosco ancora.
Correttezza vuole che, Presidente, lei intervenga anche su questa mozione, perché ho ascoltato dal nuovo Assessore che su qualche territorio quelle cose sono state recepite.
Vorrei capire se in questo territorio sono state recepite le istanze dei Sindaci, che non sono della Lega, ma del Partito Democratico. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Grazie. Rileggendo il dispositivo della mozione che firmai l'8 gennaio, ossia disporre l'immediata sospensione e promuovere un tavolo tecnico, mi sono ritornate in mente, Presidente le parole di quel ragazzo che aveva iniziato lo sciopero della fame, non so se se lo ricorda, e che io ho cercato in tutti i modi di farlo parlare con lei, perché, in riferimento al punto nascita di San Severino, chiedeva esattamente questo, la sostanza era questa: fermarsi un attimo ed aprire un confronto.
Su questo mi voglio soffermare, sul confronto che forse è mancato.
Lei dice che da parte vostra c’è stata la volontà di confrontarsi, invece non c’è stata da parte dei Sindaci, dei cittadini, dei medici, degli infermieri. A me questa cosa sembra strana, perché abbiamo visto Sindaci protestare, firmare dei documenti, abbiamo visto cittadini manifestare, quindi una persona che si espone così, non credo che non voglia il confronto.
Quello che invece registro è che c’è stata, avendo un po’ frequentato anche la Commissione sanità, la volontà di procedere senza ascoltare. Dico anche che c’è stata la volontà di procedere a volte bypassando o tentando di by-passare quelli che sono i percorsi naturali, istituzionali, cioè proposta da parte della Giunta, passaggio in Commissione, ritorno in Giunta per la variazione definitiva. Allora è arrivato il Sindaco che magari ha chiesto questo, ne è arrivato un altro che ha chiesto quell’altro, è stato un po' il mercato delle vacche, mi perdoni il termine.
Io dico questo Presidente: se voi siete convinti, noi personalmente non lo siamo, sia chiaro, però se voi personalmente siete convinti che questa riforma sia fatta bene, fatecelo capire perché a volte ci si nasconde dietro il fatto della mancanza di comunicazione. Chi governa spesso dice abbiamo fatto bene, ma non siamo riusciti a comunicarlo, in realtà quando sento questo, mi viene da pensare il contrario e cioè che è stato fatto male, quindi, se voi siete veramente convinti che questa riforma sia fatta bene, che protegga l'entroterra ..., perché quello che noi chiediamo da tanto tempo, Presidente, è la difesa dell'entroterra, le ricordo, lo saprà meglio di me, che tutta questa riforma è basata su degli indici, che guardano prevalentemente alla densità abitativa e questo automaticamente comporta l'abbandono dell’entroterra.
Questo dal nostro punto di vista è inaccettabile, l’abbiamo detto e ribadito in tutte le sedi, per cui, ripeto e concludo, se siete convinti che questa riforma sia fatta bene, apriamo questo confronto e fatecela capire perché non l'abbiamo capita.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Mi spiace che a distanza di quasi due mesi ancora ritorniamo a quello spiacevole giorno in cui c’erano tantissimi cittadini a manifestare, sotto gli uffici del Consiglio, per dimostrare la loro contrarietà ad un ennesimo depauperamento delle strutture sanitarie ed a difesa dei diritti dei servizi ai cittadini.
In quel contesto anche i Sindaci hanno chiesto di essere auditi prima dell'approvazione della deliberazione n. 183 che ieri ha visto finalmente la sua attuazione. Spero di avere quanto prima l’atto, ce lo stiamo chiedendo in molti, per verificare che non sia stato votato un atto diverso da quello approvato in sede di Commissione.
Vorrei evitare di continuare a strumentalizzare la questione, ricordando al Presidente Ceriscioli che nulla ha a che fare l’assunzione di nuovo personale, che non era assolutamente vietata negli anni scorsi, anzi era uno dei motivi per cui noi chiedevamo l'apertura di un dibattito in merito alla riorganizzazione e al riordino della sanità regionale.
L'assunzione di nuovo personale è un’imposizione della Comunità europea in quanto noi siamo stati sanzionati per non aver ottemperato a quelle che sono le norme stabilite. Mescolare queste nuove assunzioni di personale medico con il depotenziamento di strutture in zone montane, che a loro volta sono tutelate da altre norme sia regionali che nazionali, secondo me, alimenta una gran confusione e chiedo al Presidente di evitarla assolutamente.
Nella mozione presentata dai Consiglieri Bisonni, Giorgini e Fabbri, nulla ha a che vedere con questo aumento di personale, perché chiede semplicemente la sospensione e l’autotutela degli atti richiamati sopra e delle determine che hanno generato quegli atti e promuovere un tavolo di confronto con i cittadini, con gli uffici, con il personale sanitario, quindi, non vedo perché debba essere ritirata questa mozione, anzi, visto che non sono state neanche coinvolte parti della maggioranza e considerato che l'atto in Commissione è stato presentato così, senza anticiparlo “prima” e visto che qui gli atti vengono anticipati solo ad una parte del Consiglio regionale, mi auguro che questa cosa non accada più. Grazie.
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.
Luigi ZURA PUNTARONI. Presidente, non mi appassiona molto parlare di ospedali perché io ci abito vicino, mi dà un senso di tristezza perché sto dalla parte della camera mortuaria e mi angoscia tanto, quindi se lo chiudete per me è meglio. Però, fatta questa premessa, ho ascoltato a tratti gli interventi e la risposta: “Dobbiamo parlare, dobbiamo sentire, se avete fatto, se avete ...”, io un paio di volte, se lei ricorda, mi ero accostato per dire: “Mamma mia questi che cosa stanno facendo, si stanno suicidando”, fammi domandare se è una visione divina, se è una cosa tutta personale del Presidente, se qualcuno glielo ha ordinato, perché guardando inorridito mi sono detto: “Mamma mia!”, in senso imbarazzante, ho visti altri suicidi in provincia, però questo era veramente deciso.
La risposta poi mi è sembrata credibile, perché io sono un operatore commerciale e quando uno mi risponde in maniera logica, capisco le sue ragioni, qui però non ho mai avuto la risposta, però dico: se questa cosa è credibile, diamola per credibile, diamo per obbligato questo percorso - senza essere andato a leggere quello che ci ha detto Renzi da Roma - prendiamolo per buono, perché immagino che sia così per tutte le Regioni, poi vado a vedere quella piantina e il nostro territorio ..., mi rifaccio sempre a quelle bellissime immagini, a costo di essere noioso, perché io in Regione sfrutto il paesaggio, rubandolo all’entroterra, me ne faccio bello, ma in realtà pugnalo l’entroterra quando gli tolgo ogni minima speranza di sopravvivenza.
Qui c’è un discorso di fondo, quello di dare sopravvivenza a metà della regione che è disagiata. E' questo, caschiamo sempre lì, voglio dare sopravvivenza con il punto nascita che ha un valore simbolico - posso dare sopravvivenza anche con tante belle camere mortuarie, avveniristiche, queste non hanno un valore simbolico perché lì ti portano alla fine, per me il valore simbolico è il punto nascita - oppure voglio dare valore simbolico con un pronto soccorso sofisticatissimo, mi rendo conto che un pronto soccorso sofisticatissimo equivale a sette ospedali di qualità, però non è possibile che sulla mappa che si andrà a creare, la mappa futura che sarà valida per i prossimi 7, 8, 10 anni, fino a che una nuova amministrazione dirà: “Guarda che follie hanno fatto follie, spendiamo nuovamente i soldi per ripianificare tutta la regione” parla solo di lungomare. E' questo che è assurdo, è questo che non fa portare i conti.
Io non posso fare una cartina che parla soltanto del lungomare, perché sul lungomare ci sono le città intasate, c’è l'autostrada che è intasata, la ferrovia che è intasata, ci sono le scogliere che in realtà non ci sono, sta tutto sul lungomare, ma la nostra regione è fatta soltanto di lungomare?
Io ipotizzo i tagli, le modifiche, le divisioni, ipotizzo nuove costruzioni, abbattimenti, ma ipotizzo tutto nel lungomare? E' possibile questo?
E' questo che osservo, non il discorso della razionalizzare, è questo che non mi porta, poi penso, per deformazione professionale guardo sempre in avanti, a chi dovrà, fra 10, 15 anni, probabilmente nessuno di noi, dovrà buttare altri soldi per ribilanciare la parte interna, quindi spendo i soldi adesso e li spenderò fra 15 anni. Questo significa sistemare le cose? Ottimizzare i costi? Poi adesso facciamo gli ospedali nuovi sul lungomare, guarda caso i nostri Sindaci, tutti geni senza limiti, hanno detto, tanto il popolo è 'scondito': “Sai da noi, hanno detto che facciamo il nuovo ospedale”, e per rimbalzo, la voce è arrivata anche a San Severino, dove io ho il 'principe degli sconditi', che ha detto: “Lo sai che da noi adesso fanno l'ospedale nuovo?” “Allora io lo voglio Cesaro, io a Pitino, io lo voglio qua”. C’è da vergognarsi, non c’è da vergognarsi?
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Grazie Presidente, velocemente per fare un po' di sintesi su quanto è stato detto, provo a riordinare un po' le idee, almeno per me.
Credo che ormai, se vediamo la statistica degli interventi nell'Assemblea regionale, passiamo oltre la metà, e facciamo bene, del vostro tempo a discutere di sanità, da luglio a questa parte tra mozioni, interrogazioni ed interpellanze abbiamo trascorso tanto tempo a parlare di sanità. Ma vorrei dire che parliamo di politica sanitaria, non di sanità, questo è il guaio, senza entrare nel merito di quello che è la sanità marchigiana e di come è messa sui nostri territori.
Questo cosa comporta? Comporta la parcellizzazione della discussione, noi la parcellizziamo in funzione dell'interrogazione per l'emotività del momento, per il problema, la parcellizziamo con la mozione, perdendo di vista il problema generale della sanità della regione in funzione di quelle che sono le normative nazionali e in funzione anche di una politica che noi dobbiamo fare, attraverso le varie riforme che sono state attuate e che molto spesso sono conseguenza di imposizioni normative che vengono dall'alto.
Credo che l'Assemblea si debba un po' riappropriare di questo discorso di carattere generale per capire cosa succede da Urbino passando per Pesaro, Ancona, fino ad arrivare a Macerata e al Piceno. Dobbiamo capire come va questa riorganizzazione.
Uno dei temi più importanti è quello che evidenzia, ad esempio, la mozione degli amici della Lega sull'emergenza e l'urgenza territoriale.
Prendendo spunto da quanto è stato detto, da chi è intervenuto per primo, in modo particolare dai Consiglieri Talè e Marconi, credo che, messo in evidenza la necessità di questo dibattito e di questo confronto più approfondito, ci si debba fermare un momento per capire, Presidente, perchè sappiamo che in alcuni territori si è tornati indietro con alcune delibere particolari per esigenze particolari, che possiamo pure condividere, ma che non tutti conosciamo. Non conosciamo e vorremmo sapere, ad esempio, i criteri che sono stati adottati, che si adotteranno, che si stanno adottando, criteri che non sono soltanto di carattere tecnico, ma sono di politica sanitaria, proprio per rimodulare, per riaggiornare, per rendere più efficiente, per dare meno disagi a questi nostri territori interni nella rimodulazione dell'emergenza urgenza territoriale.Voremmo conoscere le risorse che sono state impegnare fino adesso, per quanto riguarda la riorganizzazione di questa emergenza, i risparmi che sono stati conseguiti per quanto riguarda questo progetto (...). Il mio è un discorso di carattere generale, Presidente. Ho sentito il Consigliere Talè dire che da lui qualche cosa funziona, ho sentito i Consiglieri di Macerata che dicono che la cosa è completamente disarticolata, allora occorre capire come ci si sta muovendo per fare queste ... Come? (...) Io ho detto: per capire quali sono le risorse che sono state impiegate, per capire se ci sono stati dei risparmi conseguiti, non ho detto che necessariamente ci sono stati tagli o meno, ho detto soltanto per capire quali sono i criteri che sono stati adottati, che si adotteranno, che si stanno adottando, soltanto questo.
Ci informeremo meglio da questo punto di vista. Anche per capire se le proposte, ad esempio, dei territori, e ne sono arrivate tantissime, sono compatibili con questi criteri, con le norme nazionali, con questa politica sanitaria che si sta facendo nel riordinare tutti i servizi.
Non è che si chiede chissà che! Però dobbiamo capire se il criterio adottato per il sud delle Marche è uguale a quello del nord delle Marche e se è uguale a quello del centro, se le risorse impiegate qui sono le stesse di su, se ci sono state messe risorse aggiuntive, se ci sono stati risparmi e quant'altro. Questo è il vero problema, ma non lo chiedo solo io, credo che posso associarmi anche all'intervento del Consigliere Marconi, dopodichè chiudo.
Il Consigliere Marconi ha detto questo: di condividere attraverso, non soltanto un tavolo tecnico politico, alcuni passaggi. In sostanza ha detto questo; non facciamo alchimie politiche. Ha detto chiaramente questo e che in alcuni territori succede una cosa, in altri non succede, ma può darsi pure che non debba succedere. Non è che uno deve fare il difensore a priori, il pretoriano della sua zona, lungi da me, non mi ascrivo a questa categoria. Rendo scevra l'intelligenza di chi mi ascolta, non sono né il sindacalista né il pretoriano dei territori, faccio il difensore di una collettività omogenea che va da Urbino al Piceno nella speranza che tutti possano avere adeguata assistenza, adeguata attenzione, dopodichè se l'attenzione si traduce in servizio, questo è un altro tipo di discorso, lo verificheremo con le delibere, con gli atti e con le risorse che vengono inviate sul territorio.
Ecco perché mi sento di condividere, in modo particolare, questa mozione che ha fatto la Lega perché pone proprio questo problema Il problema di capire come l'emergenza urgenza territoriale in territori disagiati, montani come i nostri - d'altra parte la nostra è una regione ha la stragrande maggioranza del territorio situato in questa situazione - possa essere riordinata. Soffermandoci un attimo dal prendere ulteriori decisioni, ragioniamo in modo generale, facciamo una mappatura di tutto quello che è stato fatto fino adesso, di quello che si potrebbe fare, per poi ripartire.
Ecco perché sono intervenuto, condividendo alcuni passaggi che il Consigliere Marconi ha fatto su queste tematiche.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 56. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Mozione n. 73.
Emendamento n.73/1 a firma dei Consiglieri Fabbri, Pergolesi, Maggi, Giorgini. Ritirato.
Mozione n. 73. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Mozione n. 77
ad iniziativa del Consigliere Marconi
“Mantenimento del servizio odontoiatrico pediatrico sociale”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 77 del Consigliere Marconi che ha la parola per illustrarla.
Luca MARCONI. Presidente, in maniera rapida. Innanzitutto un emendamento, mi sono autoemendato, nella parte iniziale togliamo i riferimenti geografici e nella premessa è: “Attraverso le nostre strutture pubbliche”. Senza più riferimenti a Fabriano e Loreto perché abbiamo scoperto che non solo qui, ma anche in altri ospedali viene esercitata l'attività di odontoiatria sociale.
E' una raccomandazione, Presidente, che facciamo alla Giunta perché qualche disagio sul finire dell'anno scorso si è verificato. Sappiamo che il 2015 ha dovuto chiudere con una rincorsa ai tagli che magari potevano essere programmati e fatti in maniera più equilibrata, a partire dai mesi di gennaio e febbraio. Non è stato fatto e la nuova Giunta si è trovata di fronte alla necessità, in pochi mesi, di recuperare quello che era necessario recuperare per essere dentro il bilancio consentito.
Cos'è l'odontoiatria sociale pediatrica? Potremmo anche immaginarla per tutti i tipi, è quell'aiuto, quell'esenzione ticket, che viene data a chi è in difficoltà economica e in questa mozione si segnala la difficoltà, in modo particolare, che riguarda i minori, sia i minori in affido che i minori che sono presso strutture come le nostre residenze, le case famiglia, o tutte quelle che raccolgono i minori fuori famiglia. E' ovvio che questi soggetti che sono già assistiti sotto varie forme, creano grosse difficoltà nel momento in cui non hanno questa assistenza gratuita.
Pensate cosa significhi il famoso apparecchio ortodontico per un bambino di 10, 11 anni quando questo va carico di una famiglia affidataria o a carico di una comunità.
Credo che la Giunta, anche sollecitata da questa mozione, non abbia difficoltà nel tenere sotto controllo questo settore, ripeto, siamo un po' dentro l'ovvietà, ma dentro l'ovvietà oggi, in un clima di restrizione, le cose avvengono continuamente.
Per restare al discorso di prima, credo che valga molto di più questo che altre cose che vengono regolarmente sollecitate da parte di tutti. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento n. 77/1 a firma del Consigliere Marconi. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 77 così come emendata. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 13,25.