Resoconto della seduta n.26 del 12/04/2016
SEDUTA N. 26 DEL 12 APRILE 2016

La seduta inizia alle ore 10,10

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 26 del 12 aprile 2016. Do per letto il processo verbale della seduta n. 25 del 5 aprile, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’articolo 29 del Regolamento Interno.
Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge regionale:
n. 45 in data 6 aprile, ad iniziativa del Consigliere Marconi, concernente “Disposizioni per l'accesso consapevole e responsabile al gioco lecito”, assegnata alla IV Commissione in sede referente e trasmessa alla I Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 69 del Regolamento Interno, al Consiglio delle autonomie locali per l'espressione del parere di cui all'articolo 11, comma 4, della l.r. 4/2007, al Consiglio regionale dell'economia e del lavoro per l'espressione del parere di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c), della l.r. 15/2008 e alla II Commissione assembleare ai sensi e per gli effetti del comma 1 bis dell'articolo 68 del medesimo regolamento.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 106 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Busilacchi, Volpini “Istituzione della figura dello psicologo delle cure primarie - Benessere e risparmio”;
n. 107 dei Consiglieri Urbinati, Busilacchi “Riforma di riorganizzazione delle Camere di Commercio”;
n. 108 del Consigliere Rapa “Realizzazione della nuova struttura ospedaliera dell'Azienda ospedaliera Ospedali riuniti Marche Nord”.
Comunico, inoltre, che l'Ufficio di Presidenza, con deliberazione n. 186/39 del 18 marzo, ha approvato la “Variazione del bilancio pluriennale dell'Assemblea 2016/2018 del Documento tecnico di accompagnamento e gestionale di competenza e di cassa per l'anno 2016. Adempimenti l.r. 3/2016”.
Ha chiesto congedo il Presidente Ceriscioli.

Comunicazioni ai sensi dell’art. 35, comma 6, del R.I.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Chiedo scusa Presidente, nulla sull'ordine dei lavori, semplicemente una segnalazione che faccio alla sua persona perché, pur essendo fra i votanti della proposta di referendum e pur essendo il mio partito ufficialmente schierato per il si, mi permetto di segnalare una cosa curiosa che ho visto questa mattina arrivando in Aula, data una non necessaria deviazione verso il centro, cioè la presenza di un grosso striscione all'altezza del cornicione del palazzo comunale in cui si invita a votare si al referendum.
L'invito lo gradisco, il metodo no. Siccome noi siamo come Regione Marche il “comitato promotore”, lo siamo a tutti gli effetti anche da un punto di vista legale, segnalerei questa cosa al Sindaco di Ancona. Ho visto una gru che stava lì, non so se era per rimuoverlo o per finire di sistemarlo, però non vorrei che prendessimo l'uso di utilizzare i palazzi pubblici per fare propaganda politica ed elettorale e quando uno mette un fogliettino fuori dagli spazi consentiti viene immediatamente denunciato. E’ una questione di legalità.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Consigliere Marconi, si riferisce al Comune di Ancona? C'è scritto: “Invitiamo a votare il referendum” non dice SI o NO. Mi sembra correttissimo: “Il 17 aprile invitiamo a votare per il referendum”, se vuole abbiamo qui una fotografia. “Invitiamo a votare al referendum”.

PRESIDENTE. Nei palazzi sarebbe meglio non apporre striscioni.

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Proseguiamo, rispetto all'ordine del giorno della seduta odierna, comunico che sarà discussa nella prossima seduta del 19 aprile l'interrogazione 145 dei Consiglieri Marcozzi, Celani, Carloni “Accorpamento delle Camere di Commercio” e sarà abbinata alla mozione presentata dai Consiglieri Busilacchi e Urbinati di cui oggi ho dato comunicazione.
E' stata rinviata alla prossima seduta, per lo meno così è stato deciso durante la Conferenza dei Capigruppo, se nessuno ha da ridire in merito, anche la mozione n. 82 del Consigliere Bisonni, concernente: “Impegno della Giunta regionale ad esprimere parere negativo in sede di Conferenza Stato Regioni”.
Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Presidente, è la seconda volta che viene rinviata! Chiedo con fermezza che venga discussa nel il prossimo Consiglio.

PRESIDENTE. Il rinvio è stato chiesto perché è assente, come sapete, il Presidente Ceriscioli e la sua presenza è opportuna nell'eventuale discussione.

Interrogazione n. 146
ad iniziativa dei Consiglieri Zaffiri, Zura Puntaroni, Malaigia
"Società regionale di garanzia e sistema dei Confidi”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 146 dei Consiglieri Zaffiri, Zura Puntaroni, Malaigia.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Bora.

Manuela BORA. Mi scuso se la risposta è un po' lunga, ma le domande sono molto interessanti per cui vorrei rispondere con la dovizia di informazioni che meritano.
La risposta alla prima domanda è la seguente.
Gli interventi regionali a favore dei Confidi si sono caratterizzati fino ad oggi per l'assenza di aiuti diretti ai Confidi volti a supportarne il funzionamento e/o la diretta patrimonializzazione.
In particolare tali interventi hanno supportato il sistema delle garanzie, al fine di favorire l'accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese locali, mitigando gli effetti del razionamento qualitativo e quantitativo del credito nei confronti da parte del sistema bancario, tradizionalmente meno incline ad intervenire nei confronti di imprese di dimensioni più limitate, di altrettanto più ridotti livelli di capitalizzazione, nonché di progetti in determinate fasi del ciclo di vita aziendale.
In questi casi i Confidi hanno rappresentato un indispensabile anello di congiunzione tra tessuto delle micro, piccole e medie imprese e sistema del credito, anche grazie al patrimonio di relazioni e di conoscenze che ha saputo colmare il gap tra impresa e banca, consentendo la parziale esternalizzazione del rischio assunto dagli istituti bancari.
A queste condizioni la garanzia da essi prestata giustifica e anzi richiede un sostegno di natura pubblica, purché soddisfi determinate condizioni poste dalla normativa sugli aiuti di Stato, tra cui le seguenti:
1. che la garanzia non venga concessa a imprese mutuatarie in difficoltà;
2. che i premi di garanzia siano conformi alle condizioni di mercato;
3. che la garanzia non assista più dell'80% di ciascun prestito in essere;
4. che l'entità della garanzia sia correttamente misurata al momento della concessione.
Relativamente al punto 2) in passato, con la legge regionale n. 20 del 2003 sono state attivate delle misure per attenuare in qualche modo il costo che le piccole e medie imprese devono sostenere per il rilascio delle garanzie da parte dei Confidi.
Più specificatamente, con le disposizioni attuative per l'anno 2012 alla legge regionale 20 del 2003, è stato introdotto - parallelamente alle operazioni "tradizionali" di abbattimento tassi - un contributo una tantum quale abbuono sul costo delle commissioni per le garanzie prestate, nella misura del 2% dell'importo della quota garantita del finanziamento nel limite massimo del costo sostenuto dall'impresa per accedere alla specifica garanzia. Tale contributo è stato riconfermato nel 2013 e nel 2014.
Già nel 2015 tale misura non è stata attivata, in quanto, stante la loro eseguità, si è preferito concentrare le risorse in bilancio, pari a 900.000 euro sull'abbattimento tassi.
Quanto alla casistica degli interventi cofinanziati con risorse regionali o comunitarie aventi i Confidi come beneficiari a vario titolo, in realtà i Confidi non hanno mai usufruito in maniera diretta dei contributi pubblici, che hanno avuto come finalità prioritaria quella di aumentare il volume delle garanzie prestate alle micro, piccole e medie imprese. Infatti le misure attivate si sono configurate secondo le seguenti fattispecie:
• fondi di garanzia, fondo di garanzia regionale ex DGR 959/2011 e fondo di ingegneria finanziaria di terzo livello cui al POR FESR Marche 2007/2013, ove il Confidi, intermediario vigilato, è soggetto gestore di un fondo di controgaranzia o cogaranzia avente una contabilità separata; esso resta meramente un veicolo, in quanto le risorse gli vengono trasferite per incrementare l'attività mutualistica, cioè per aumentare l'attività di fornitura delle garanzie alle micro, piccole e medie imprese che sono i beneficiari ultimi dell'intervento, e di norma gli viene riconosciuto un corrispettivo come costo di gestione in una percentuale prefissata nella procedura di affidamento;
• fondi rischi a favore di reti di Confidi POR FESR 2007/13, destinati a coprire le prime perdite dei finanziamenti concessi dalle banche alle imprese e garantiti dai Confidi aderenti, soci, o fusi nell'ente gestore, che è il Confidi capofila. Anche l'intervento sui fondi rischi della Regione Marche è stato finalizzato esclusivamente alla fornitura di garanzie alle micro, piccole e medie imprese, per cui si esclude che le somme stanziate e i profitti siano stati utilizzati per la copertura delle spese amministrative e/o degli investimenti dei Confidi al di fuori del regime.
In entrambe le ipotesi, pertanto, si esclude che si possa configurare un qualunque aiuto al Confidi sotto forma di aiuto al funzionamento o aiuto alla patrimonializzazione del Confidi.
L'unica misura regionale di patrimonializzazione è stata quella attivata nel 2010 con decreto n. 6 del 21 dicembre 2010, avente peraltro la finalità di avviare il processo di razionalizzazione, attraverso processi di fusione delle cooperative artigiane, del sistema regionale delle garanzie, processo che è poi proseguito con l'intervento POR 2007/2013 sulle reti dei Confidi e che l'attuale programmazione dei fondi strutturali si prefigge di portare a termine con l'unificazione dei Confidi.
Il suddetto intervento del 2010 ha previsto la concessione di un prestito subordinato, quale strumento ibrido di patrimonializzazione, ai Confidi che avessero effettuato processi di fusione entro il 30 settembre 2010, secondo gli schemi e alle condizioni stabilite da Bankitalia:
• piena disponibilità del prestito al fine di poter essere utilizzato senza limitazioni per la copertura dei rischi e delle perdite aziendali;
• subordinazione rispetto agli altri creditori in caso di liquidazione dei Confidi;
• durata di 15 anni.
A seguito dell'attivazione della misura, si è realizzato un processo di fusione di 4 cooperative che ha portato Fidimpresa a diventare un Confidi 107.
La risposta alla seconda domanda è la seguente.
Alla luce di quanto riportato alla risposta precedente la garanzia, ai sensi della normativa sugli aiuti di Stato, non può coprire il 100% del finanziamento. Si veda da ultimo il Regolamento di esenzione o regolamento GBER, articolo 21 che disciplina gli aiuti al finanziamento del rischio che, al comma 16, punto c) dispone che "la garanzia non supera 1'80% del relativo prestito".
La risposta all'ultima domanda è la seguente.
Il sistema delle garanzie alle piccole e medie imprese nella regione Marche è rappresentato principalmente dall'attività svolta dalle cooperative artigiane di garanzia, la maggioranza delle quali è caratterizzata da un'esperienza ultradecennale ed oltre.
Le cooperative hanno nel tempo consolidato la loro posizione e questo è testimoniato da diversi fattori, quali l'identità dei finanziamenti garantiti, il costante incremento del patrimonio attraverso il quale vengono erogate le garanzie e il livello delle insolvenze che è sempre molto contenuto. A tal riguardo va sottolineato che il massiccio ricorso della nostra imprenditoria artigiana a forme di finanziamento agevolato per l'acquisizione di scorte o semplicemente per liquidità, ha prodotto un costante aumento del capitale sociale delle cooperative medesime che sono in tal modo in grado di alimentare i fondi di garanzia.
In questo panorama s’innesta la funzione svolta dalla Società regionale di garanzia Marche, la cui costituzione rappresenta la realizzazione di una nuova, importante fase di sviluppo del già affermato sistema delle garanzie alle imprese artigiane e, più in generale, un ulteriore strumento di sostegno al credito; sono infatti le cooperative a beneficiare dell'attività svolta dal consorzio in quanto quest'ultimo, assumendo su di sé una buona parte del rischio garantito dalle cooperative, consente alle medesime di aumentare i volumi garantiti e i rischi assunti.
Più specificatamente, la Società regionale di garanzia Marche nel periodo 2010-2015 ha gestito per conto della Regione Marche fondi pubblici per la concessione di garanzie di secondo grado a favore dei Confidi di primo grado della regione per un totale di 26,7 milioni di euro, permettendo così l'erogazione di finanziamenti per oltre 850 milioni di euro.
La rete di Confidi di cui la Società regionale di garanzia Marche è capofila ha ottenuto circa 5 milioni di euro dal bando regionale della misura POR che hanno permesso l'erogazione di oltre 117 milioni di euro di finanziamenti alle piccole e medie imprese. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Grazie Assessore per questo suo intervento, la ringrazio per le ultime affermazioni che ha fatto delle quali prendo atto con la speranza che grazie a questi contributi inizino a girare tanti milioni nella regione Marche a favore delle piccole imprese.
Credo che qui qualcosa non funzioni. Siamo alle solite enunciazioni, alle solite affermazioni con le quali dite che tutto va bene. Coloro che fanno queste osservazioni sono persone che non conoscono la realtà del territorio e non sanno che cosa succede in questa regione.
Lei sa benissimo che l'accesso all'80% del fondo è bloccato da una vostra deliberazione fatta dall'ex Assessore Giannini, questi sono i fatti.
Noi abbiamo chiesto i fatti, non le leggi, sappiamo che lei ha sottoscritto un accordo con il Monte dei Paschi di Siena per 200 milioni, per l'internazionalizzazione delle aziende uscite dal giro, per farle rientrare, questo abbiamo chiesto!
Abbiamo chiesto quanti sono i soldi delle banche, non abbiamo chiesto informazioni sulla normativa di come si accede ai finanziamenti. Il Confidi rimane al 50%? Sale al 70%? Il Confidi sale all'80%?
Queste sono le risposte che le imprese e gli artigiani vogliono sapere, vogliono sapere l'accesso a questi fondi, non la normativa, per la normativa basta andare su internet, cliccare, scaricarla, se non hai un consulente basta cercarla!
Le domande sono ben altre, probabilmente non sono state formulate come lei voleva, in un modo specifico e diretto, ma si capiscono.
Lei ha risposto ad un'altra interrogazione sempre sul credito. Sull'80% vi avevo fatto osservare che c'è un blocco, voi avete detto: “No, andiamo avanti!”, ed ancora quella delibera non l'avete rimossa.
L'80%, si deve far sapere a tutti gli imprenditori marchigiani, è una presa in giro perché non consente di accedere ed allora continuiamo a parlare di cose inutili, Assessore, questo è il problema di fondo.
Lei deve dire in merito al Confidi quant'è la percentuale, ma non la deve dire al Consigliere Zaffiri, perché al Consigliere Zaffiri non interessa, la deve dire alla comunità, agli imprenditori, indicando loro fino a quanto possono accedere, quanti soldi mettono a disposizione le banche, questa è la risposta che ci aspettavamo. Volevamo una risposta molto semplice, no le leggi! Le leggi si possono trovare, non stiamo parlando di questo, noi vogliamo una certezza di riferimento a tutt'oggi. Sono passati quasi 12 mesi dal suo insediamento e ancora non abbiamo la certezza di un riferimento sul credito, non i provvedimenti che ha fatto verso i piccoli artigiani, verso l'economia marchigiana, questo glielo abbiamo chiesto in un'altra circostanza, non l’ha fatto lo sappiamo, l’ha fatto soltanto per quelli che devono rientrare e che non rientreranno.
O questa Regione seriamente discute interventi per le piccole aziende, altrimenti è fuori, siete fuori, lo vogliamo capire che siete fuori in termini di esecutivo? Questo esecutivo non ha dato risposte, perché, lo ripeto per l’ennesima volta, non avete rimosso quella fantomatica deliberazione della Giannini. Cosa aspettate? L'avete assunta in Ufficio di Presidenza come collaboratrice e non vi ha detto che quella deliberazione non va bene?
Siamo insoddisfatti del comportamento del suo Assessorato e dell'esecutivo perché non c'è stata data una risposta.
Il fondo di garanzia aumenta perché i Confidi si sono associati, sono rientrati nella legge, però bisogna che venga detto quanto i Confidi sono disposti a finanziare. E’ certo che l'impresa deve dare garanzie, è certo che deve avere il capitale, è certo che deve rispondere a determinate logiche per avere la possibilità di accedere, ma se ha la disponibilità per accedere al Confidi, quant'è la percentuale? 70%? Questa è la domanda che i territori fanno e che vogliono sapere. Lei a questo non ha risposto pur avendo citato la possibilità dell'80%.
Assessore, io le dico di no, che non è possibile perché avete fatto un provvedimento, la famosa deliberazione Giannini, che non permette l'accesso al fondo centrale per avere l'80%.
Se adesso nella normativa del Confidi mettete che si può accedere fino all'80% è un altro ragionamento, ma a tutt'oggi non è così, pertanto la nostra considerazione è ancora una volta purtroppo negativa.

PRESIDENTE. Ha la parola, per una precisazione, l'Assessore Bora.

Manuela BORA. Replico per chiarire una cosa, quello che lei ha detto non corrisponde dall'inizio alla fine al vero, ma a parte questo, ha mistificato la realtà perché ha detto che questa Regione ha sottoscritto con il Monte dei Paschi di Siena un accordo e ciò non corrisponde al vero.
La Regione Marche ha ospitato la conferenza stampa, che è cosa ben diversa, quell'accordo è stato sottoscritto tra il Monte dei Paschi di Siena e Confindustria, se la stampa ha scritto un'altra cosa quello è un problema della stampa, però se lei fosse venuto alla conferenza stampa sarebbe a conoscenza di quello che io dico, comunque può chiedere contezza a Confindustria o a chi vuole.
Per le altre cose che lei ha detto risponderemo con i fatti, di questo sono molto serena, forse non si è accorto, ma a dicembre, con la deliberazione datata 21 dicembre 2015, questa Giunta ha trovato all'interno del Por Marche 12 milioni destinati non all'accorpamento dei Confidi, ma alla fusione dei Confidi, per cui credo che sia buon senso affrontare tutte queste questioni una volta che l'iter sarà espletato. Grazie.

Interrogazione n. 151
ad iniziativa dei Consiglieri Zaffiri, Zura Puntaroni
"Ombudsman regionale”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 151 dei Consiglieri Zaffiri, Zura Puntaroni.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Con riferimento all'interrogazione n. 151, presentata in data 24 marzo 2016, ad iniziativa dei Consiglieri Zaffiri e Zura Puntaroni, si rappresenta quanto segue.
All'atto dell'accettazione della candidatura per l'incarico di Autorità di garanzia per il rispetto dei diritti di adulti e bambini - Ombudsman regionale, l'Avv. Andrea Nobili ha reso le relative dichiarazioni di incandidabilità, ineleggibilità e incompatibilità previste dalle disposizioni di cui al decreto legislativo n. 267/2000, nonché dalla legge regionale n. 34/1996.
Ha, inoltre, reso la dichiarazione d’insussistenza di cause di inconferibilità/incompatibilità ai sensi del decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39.
La legge regionale 28 luglio 2008 n. 23, all'articolo 4, comma 3, prevede che l'incarico di Ombudsman regionale è incompatibile con l'esercizio di ogni altra funzione, con l'espletamento di incarichi di qualsivoglia natura, con l'esercizio di qualsiasi attività di lavoro autonomo o subordinato e di qualsiasi attività commerciale, imprenditoriale o professionale svolti nella regione.
Al riguardo, l'Assemblea legislativa delle Marche, con nota in data 2 ottobre 2015, ha espressamente segnalato all'Ombudsman regionale il contenuto della precitata disposizione. Lo stesso Ombudsman, in data 25 marzo 2016, ha dichiarato di avere sospeso l'esercizio dell'attività professionale in ambito regionale, cessando l'assunzione di patrocini legali, al fine di evitare qualsivoglia ipotesi di conflitto di interesse.
La verifica delle condizioni di incandidabilità, ineleggibilità e incompatibilità e di eventuali situazioni di conflitto di interesse è di competenza esclusiva dell'organo che ha effettuato la nomina e, dunque, dell'Assemblea legislativa.
Di evidenza che la previsione di cui al comma 3, dell'articolo 4 della legge regionale n. 23/2008 è limitata al solo ambito territoriale della regione Marche, come peraltro espressamente previsto. Le predette dichiarazioni sono, comunque, state acquisite agli atti della Giunta regionale che provvede unicamente al pagamento di un'indennità correlata all'assunzione del ruolo e allo svolgimento delle relative funzioni.
Alla Giunta regionale non è mai pervenuta alcuna segnalazione in ordine a presunte violazioni delle disposizioni normative nei termini di incandidabilità, ineleggibilità e incompatibilità fissate dall'ordinamento. Pertanto, i pagamenti effettuati sono da ritenersi legittimi.
Quanto agli aspetti concernenti la correttezza della liquidazione dell'indennità dietro presentazione di fattura, si evidenzia che l'Agenzia delle Entrate - Direzione Centrale Normativa, in data 9 dicembre 2010, ha risposto ad un istanza formulata dalla Regione Marche, concernente il trattamento fiscale dei compensi e dei rimborsi spese corrisposti all'Autorità di garanzia per il rispetto dei diritti di adulti e bambini - Ombudsman regionale - rinviando ai contenuti della risoluzione 9 dicembre 2010, n. 126/E, ad oggetto "Trattamento fiscale delle indennità e dei rimborsi spese corrisposti al difensore civico". Con tale risoluzione viene chiarito che la funzione del difensore civico, e quindi anche dell'Ombudsman regionale, è fiscalmente riconducibile all'esercizio di pubbliche funzioni ai sensi dell'articolo 50, comma 1, lettera f), del TUIR.
Come espressamente previsto da tale norma, se il soggetto percettore svolge un'attività professionale, il corrispettivo confluisce tra i redditi di lavoro autonomo, con i relativi obblighi di fatturazione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Questa mattina abbiamo ascoltato che è stata modificata la legge che riguarda la possibilità di eleggere questa figura importante.
L'Assessore poc'anzi ci ha detto che effettivamente questa attività non è più trasparente, non è una figura professionale sopra le parti, può svolgere un’attività.
Credo che la risposta che l'Assessore ci ha dato non sia realizzabile nei fatti perché la stessa Assemblea legislativa regionale con un suo documento interno ammette che questo signore, che è avvocato, lavora, svolge attività lavorativa.
Assessore, mi rivolgo a lei che è un noto professionista di altissima qualità, capisco che in questo momento svolge un ruolo istituzionale, ma ciò che dice questa risposta, questi documenti, a prescindere da quello che dice l'Agenzia delle Entrate, non è previsto dalla legge. Questa legge non permette assolutamente a nessuno di poter svolgere attività lavorativa.
Lei sa che l'attività lavorativa ha la partita Iva e sa meglio di me come si ottiene. Questo signore non aveva le condizioni legittime per essere eletto il 22 o il 23 settembre, era ineleggibile. Seconda cosa, addirittura comunica, e l’ha detto lei, che il 25 marzo 2016 si è messo in regola. Da settembre 2015 a marzo 2016 cosa ha fatto? Cosa ha fatto, se non poteva nemmeno essere eletto?
C'è un pregresso, quest'Aula deve capire che questa è una figura professionale che deve essere trasparente come il vetro, non può essere una lamiera, perché gira istituzionalmente nelle carceri, si muove in situazioni difficili, nei tribunali per quanto riguarda i minori, e se ha la partita Iva, chi mi dice che non lavori?
Qui ci sono fatture che addirittura hanno una numerazione saltata, si passa dalla n. 55 alla n. 57, di cosa stiamo parlando, Assessore? Questo è illegittimo, questa posizione è illegittima e questa è una prima interrogazione, vedremo alla fine di questo percorso come andrà a finire e di chi sarà la responsabilità amministrativa per i pagamenti che vengono fatti a questa persona.
La struttura deve riflettere sulla legittimità di questi pagamenti.
Seconda cosa: i soldi che sono entrati - le cose sono pubbliche, lo sapete, ci sono le fatture - devono essere restituiti, non che sono stati pagati legittimamente! Ma cosa dice Assessore? Mentre uno svolge un’attività gli vengono pagate altre cose?
La politica è una cosa, Assessore, mi hanno insegnato che c’è la maggioranza governa e la minoranza …, ma quando ci sono delle leggi che istituzionalmente questa Assemblea ha votato, e si passa sopra a queste leggi, a me dà molto fastidio, perché sopra le leggi non si può passare. La legge deve essere uguale per tutti, ma noi sappiamo che non così, ed ecco il caso, questo caso deve essere rimosso, è illegittimo in base alla legge nazionale che istituisce questa figura, mi sembra che sia la legge 112/2011. Poi basta andare all'articolo 4, comma 3, della legge n. 23 del 2008 per capire - non è che ci vuole l'Accademia della Crusca, per leggere questo comma! - qui c'è scritto che non può fare il fornaio, il fruttivendolo, non può fare nessun lavoro autonomo con la partita Iva, l’abbiamo capito? Se non abbiamo capito questo, dobbiamo stare a casa.
Siamo insoddisfatti della risposta.
Al Presidente Mastrovincenzo, che deve rappresentare tutta l'Aula in termini di trasparenza, chiedo, su questo argomento molto delicato, una sua presa di posizione perché quest'Aula non può rimanere nell'incertezza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per una precisazione, l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Replico per chiarire una cosa.
Innanzitutto Consigliere Zaffiri, io rispondo ed ho risposto doverosamente perché alla Giunta compete la liquidazione dell'indennità, altrimenti è di tutta evidenza che questo è un problema di questa Assemblea legislativa e se del caso dell'Ufficio di Presidenza. Questo non per declinare la responsabilità, per noi è un piacere assumerci la responsabilità perché attraverso questa assunzione si riesce a produrre qualcosa di utile, ed è evidente.
Concordo con lei, Consigliere Zaffiri, che le disposizioni di legge vanno rispettate e ci mancherebbe altro, anche perché, qualora non venissero rispettate gli atti sarebbero irregolari, illegittimi e finanche ipotesi di reato, in alcuni casi.
Nella fattispecie è di tutta evidenza, adesso non ho qui la norma, che il divieto di svolgere qualsiasi altra funzione o espletare qualsiasi incarico o attività di lavoro autonomo deve essere riferito in ambito regionale, su questo credo che siamo d'accordo. Se così è, è di tutta evidenza che l'Ombudsman non può esercitare nessun tipo di attività a livello regionale.
Dal mio punto di vista questo è chiaro, esprimo un'opinione, non lo poteva fare dall'atto della nomina fino ad oggi, il fatto che abbia reso la dichiarazione, come ho detto nella risposta, in data 2 ottobre, dal mio punto di vista, è di tutta evidenza, che prima non poteva fare qualsiasi attività professionale. Se ci sono delle fatture saltate di numerazione …., mi segue Consigliere Zaffiri? Perché se lei non mi segue significa che il suo pensiero è basato su un preconcetto e un pregiudizio e non va bene. Ho detto che se è stata saltata la numerazione, da questo lei deduce in modo arguto che sono state fatte altre fatture, potrebbe essere che queste fatture siano relative a prestazioni professionali svolte fuori dai confini regionali ed allora, dal mio punto di vista, questo sarebbe del tutto legittimo.
Spero di aver chiarito, non c’è contrapposizione, (…) Consigliere Zaffiri, io non mi devo arrampicare sugli specchi per una ragione molto semplice, io sono totalmente d'accordo con lei, anzi la ringrazio di aver presentato questa interrogazione, e non lo dico così, ma penso che questa figura non possa e non debba svolgere nessun tipo di attività in ambito regionale.
Questo deve essere chiaro perché se questa figura, dal mio punto di vista, lo dico in quest'Aula, svolge qualsiasi tipo di attività in ambito regionale, noi abbiamo il dovere di rimuoverla dall'incarico, ma a me questo non risulta. Quindi credo che le liquidazioni, per concludere, siamo del tutto legittime.

Commemorazione Gianroberto Casaleggio

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Abbiamo appreso adesso della morte di Gianroberto Casaleggio, il fondatore del Movimento 5 Stelle, chiederei a quest'Aula, visto che siamo tutti addolorati, un minuto di silenzio.

(L'Assemblea legislativa osserva un minuto di silenzio)

Proposta di legge n. 41
ad iniziativa della Giunta regionale
“Modifiche alla legge regionale 28 dicembre 2015, n. 30 'Disposizioni per la formazione del bilancio 2016/2018 della Regione Marche. Legge di stabilità 2016' e alla legge regionale 28 dicembre 2015, n. 31 'Bilancio di previsione 2016/2018'”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 41.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Sarò molto breve nell'illustrazione di questo punto, che è stato abbondantemente discusso nelle ultime due sedute della I Commissione bilancio nella quale abbiamo avuto anche delle delucidazioni e delle relazioni molto precise da parte degli uffici del bilancio della Regione Marche.
Tutto deriva dal decreto legge 26 giugno 2011, il famoso 118 che, come sappiamo, ha cambiato sostanzialmente la gestione dei bilanci degli enti pubblici, l’ha fatto da un punto di vista tecnico, cercando di armonizzare i bilanci rendendoli simili tra gli enti di riferimento.
Noi avevamo detto, quando abbiamo approvato il bilancio alla fine dell'anno, che con quel documento, sia da un punto di vista politico che tecnico, intendevamo accelerare i processi e questo avvalora ancora di più il fatto che secondo noi quella scelta fu sostanzialmente giusta.
Questa è una deliberazione molto tecnica, l'abbiamo letta, l'abbiamo approfondita, c'è una relazione allegata che è molto precisa e dettagliata e spiega quali sono le aree d'intervento di questa legge.
La legge è composta da 4 articoli ed io parto dal terzo che specifica che questa variazione viene fatta ad invarianza finanziaria, quindi non ci sono assolutamente altri oneri a carico del bilancio. Si va sostanzialmente a modificare due leggi, la 30 e la 31, che noi approvammo a fine anno, questo si è reso necessario dalla ricognizione che è stata fatta e dall'impatto che questo nuovo bilancio ha avuto nei primi tre mesi, da quando è entrato in vigore, quindi dall’1 gennaio fino ad oggi.
Si tratta di spostare dai capitoli tutto quello che va nell'indirizzo della legge sull'armonizzazione che, come sappiamo, ha degli obiettivi ben precisi, tra cui quello di facilitare l'individuazione dell'indebitamento dell'ente, evitare, come succedeva precedentemente in alcune amministrazioni, accertamenti di entrate che nel tempo non possono verificarsi e soprattutto, è un elemento importante, avvicinare la competenza finanziaria alla competenza economica.
Vorrei ringraziare gli uffici per il lavoro fatto in questi mesi. E’ stata un’attività molto dettagliata e se servirà avrà tutto il sostegno della Commissione consiliare perché per mettere a punto un bilancio così complesso occorrerà del tempo. Visto la scelta giusta che abbiamo fatto a dicembre nell'accelerare i processi e visto il gran lavoro che gli uffici hanno prodotto in questi tre mesi, credo che la Regione Marche stia superando questa prova, una prova difficile e complicata, direi, anche dal punto di vista tecnico, in maniera molto agevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. La proposta di legge n. 41, così come ha ben spiegato il Consigliere Urbinati, modifica alcuni aspetti tecnici della legge di stabilità e della legge di approvazione del bilancio di previsione iniziale, a seguito di una serie di revisioni resesi necessarie nel corso di questi tre mesi e mezzo.
Sono revisioni tecniche, come ha già detto il Consigliere Urbinati, non vengono apportate variazioni di bilancio di tipo finanziario, infatti l'articolo 3 afferma che non c'è nessuna modifica finanziaria, salvo gli spostamenti di natura compensativa tra gli stanziamenti di alcune missioni, che si sono resi necessari a seguito di controlli che hanno fatto i singoli gestori dei capitoli.
Vengono spostati gli stanziamenti da una missione iniziale, che si trovava nel bilancio di previsione 2016, ad una più idonea indicata dai dirigenti responsabili.
Ieri in Commissione bilancio c’è stata un’ulteriore modifica alla legge n. 30 del 2015, cioè al bilancio di previsione, un’ulteriore sistemazione tecnica che riguarda i capitoli della spesa del personale.
Il Servizio ha individuato degli scorpori che rendono trasparente la spesa del personale, andando a togliere dal programma risorse umane quelle che non sono risorse umane in termini amministrativi.
E' vero che le cifre non cambiano, quelli che cambiano sono i titoli.
Per quanto riguarda le entrate il titolo rimane così com'è, per quanto riguarda la spesa c'è una riduzione per gli investimenti di 12 milioni di euro a favore della spesa corrente, ed allora cambiano i titoli.
Io non voterò questa proposta di legge n. 41 che è una modifica al bilancio di previsione del 2016 e vi spiego il perché.
A dicembre era stato promesso che entro 2 mesi quest'Aula avrebbe approvato il vero bilancio politico, oggi, sono trascorsi 3 mesi e mezzo, non c'è assolutamente l'aria di voler portare in Consiglio regionale il bilancio vero, tanto che ieri è stato dato un parere in Commissione bilancio per quanto riguarda il programma cultura 2016, quello è un programma ipotetico, perché le risorse attualmente non ci sono.
Il vero bilancio politico, Assessore, non c'è e sta bloccando gli uffici. Ho detto che dovevamo dare un parere per il programma cultura 2016, un programma ipotetico, così come ha detto anche il dirigente la settimana scorsa. E’ la prima volta che non si capisce se le risorse ci sono o non ci sono, perché ancora è un bilancio tecnico.
Chiedo di fare il bilancio politico, sono passati 4 mesi, e lei Assessore aveva detto: “Entro 2 mesi il bilancio politico”.
Seconda motivazione per cui non voterò questa proposta di legge, avevo chiesto una settimana fa in Commissione perché non ci fosse il parere dei revisori dei conti. Giustamente il Presidente della Commissione mi ha detto: “Non c'è perché con il nuovo regolamento dei revisori loro danno il parere sul bilancio di previsione, sull’assestamento e sul rendiconto”. Bene, c'è però il parere del Crel. La legge n. 15 del 2008, articolo 4, comma 1, lettera d) prevede che il Crel dia il parere obbligatorio all'Assemblea legislativa sulle proposte riguardanti il bilancio di previsione. Allora mi chiedo: viene chiesto il parere al Crel e non viene chiesto il parere ai revisori dei conti? L’ho chiesto una settimana fa, Assessore.
Inoltre la legge 118 dispone che l'organo di revisione svolga i compiti previsti dall'articolo 20, decreto legislativo 123 del 2011, quest'ultimo articolo al comma 3 riporta: “Gli schemi delle variazioni ai bilanci preventivi delle delibere di accertamento dei residui del conto consuntivo o bilancio d'esercizio sono sottoposti, correlati dalla relazione illustrativa o da analogo documento, almeno 15 giorni prima della data della relativa delibera all'esame del collegio dei revisori”.
E’ vero che con il loro nuovo regolamento i revisori possono dare, no debbono dare il parere obbligatorio al bilancio di previsione, al rendiconto ed all'assestamento, ma è altrettanto vero che, se viene chiesto un parere al Crel, deve essere altrettanto ed a maggior ragione chiesto ai revisori, Ripeto che l’avevo fatto già presente 10 giorni fa. Inoltre basta andare a vedere l'articolo del decreto legislativo 123 del 2011, comma 3, che dice che ci vuole il parere dei revisori.
Per questi motivi: bilancio tecnico al posto di quello politico che ancora non abbiamo, sono passati 4 mesi e secondo me blocca l'attività di questa amministrazione, non c'è il parere perché comunque quelli che cambiano, le cifre rimangono uguali, sono i titoli e io l’avevo già detto 10 giorni fa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Anche in questa occasione ho l'impressione che quando si vuole evitare la discussione politica, si etichetti come tecnico questo bilancio preventivo e quindi la discussione viene fatta frettolosamente e non si va all'essenza, alla valutazione politica.
Concordo perfettamente con quello che ha detto la Consigliera Marcozzi nella sua relazione di minoranza.
Si dice che queste modifiche sono dovute ad errore meramente materiale e sono state fatte per una più congrua allocazione, però queste modifiche prevedono e vanno ad incidere in maniera significativa sulla missione, sui programmi di spesa corrente e sui totali, in quanto vanno a finire in conto capitale per circa 12 milioni di euro, quindi questa modifica meritava più che una definizione tecnica, una discussione politica.
Quello che dice la Consigliera Marcozzi ci trova come gruppo assolutamente allineati e concordi.
La Consigliera Marcozzi ha chiesto più volte in I Commissione il parere dei sindaci, questa richiesta è stata completamente disattesa dando come motivazione la non necessarietà di questo parere.
Voglio citare l'articolo 72, comma 2, della legge 118/2011 che dice: “Il collegio dei revisori dei conti svolge i compiti previsti dall'articolo 20 del decreto legislativo 30 giugno …, restano fermi gli ulteriori adempimenti previsti dal presente articolo. L'ordinamento contabile regionale può prevedere ampliamenti”.
Passo subito all'articolo 20 del decreto legge 123/2011 che dice: “Gli schemi dei bilanci preventivi, delle variazioni ai bilanci preventivi, delle delibere di accertamento dei residui, del conto consuntivo o bilancio d'esercizio sono sottoposti, corredati dalla relazione illustrativa o da analogo documento, almeno 15 giorni prima della data della relativa delibera, all'esame del collegio dei revisori dei conti o sindacale”.
La Giunta e il Consiglio potevano tranquillamente, per una maggiore trasparenza, domandare il parere dei revisori dei conti e sottoporlo poi sia in Commissione che a quest'Aula. Secondo voi sarebbe stato un parere assolutamente favorevole, per cui non so perché questo non è stato fatto.
Noi formalmente chiediamo di rimandare di almeno una settimana la discussione su questa proposta di legge per sottoporla al parere dei revisori dei conti, visto che mi sembra un'operazione legittima, doverosa e che permette a tutti i Consiglieri di fare una valutazione più ponderata e più precisa su questo atto che oggi si chiede di approvare in Aula, senza avere il suffragio di un organo così importante e necessario, in questo caso, il parere dei sindaci revisori dei conti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Un saluto a tutti i colleghi. Il mio intervento non era previsto, però mi sembra doveroso, in quanto questa tematica è stata affrontata nella Commissione da me presieduta quando abbiamo esaminato questo provvedimento.
Non possiamo prescindere, Consigliera Marcozzi, dall'articolo 6 della legge regionale 14 del 2015, laddove nell'individuare gli atti che necessitano di parere obbligatorio da parte del collegio dei revisori troviamo le fattispecie previste che sono: il bilancio annuale e pluriennale, l'assestamento del bilancio, il rendiconto generale. Di questo ne abbiamo discusso in Commissione, come ha anche ammesso.
Voglio aggiungere un altro aspetto, noto un senso polemico che in questo contesto non ha motivo di esistere. Veniamo alla motivazione vera di questo provvedimento, si tratta di uniformare, meglio allocare, scrivere, ma nel senso dell’impostazione, il bilancio che nel frattempo ha subìto le modifiche dovute all'armonizzazione contabile, rispetto alle precedenti forme espositive. Questa modificazione dei capitoli, di missioni, d’impostazione è soltanto funzionale a sposare la nuova metodologia di esposizione, della fotografia che vuole rappresentare il bilancio.
Vi è di più, un'altra motivazione, che è quella più concreta e che interessa forse la nostra comunità che qui rappresentiamo, è che con questo provvedimento - così c’è stato inviato con la motivazione vera da parte dell'Assessore e da parte del servizio finanziario - soprattutto con questa sistemazione si possa addivenire a un livello di operatività più concreto, e per capirci: procedere e provvedere all'erogazione dei contributi, di somme stanziate già in bilancio, quindi per svolgere la propria attività.
Ora noi strumentalmente, mi permetto, in maniera forse polemica, andiamo a cercare il parere dei revisori che non è previsto. Il parere del Crel espresso è favorevole, Consigliera Marcozzi, ieri è stato sottoposto alla Commissione e ne abbiamo preso visione durante la Commissione per non farlo stamattina prima del Consiglio. Il fatto che ci sia il parere del Crel non importa, obbligatoriamente e strumentalmente il parere del collegio dei revisori che è disciplinato da una legge ad hoc.
Mi permetto di aggiungere una cosa, il vero senso, visto che professionalmente ho svolto il ruolo di revisore in enti e società, è che andiamo a riscrivere il bilancio secondo uno schema diverso, ma che non tocca nemmeno una cifra rispetto alla precedente stesura. Non si è venuti meno, non nasce la necessità ed il timore di chissà quale modifica sia avvenuta, tanto da richiedere una visione ulteriore da parte dell'organo di controllo.
Qui parliamo di scrivere in maniera diversa, spacchettare degli interventi e delle missioni che prima erano messe, magari, in maniera più unita, al fine di rendere più congruo, più sovrapponibile alla nuova stesura, il modo di lavorare, come a dire, mi piace usare un'espressione latina in questo caso, imbrim in cribrum gerere, ovvero passare al setaccio l'acqua. Vogliamo passare al setaccio l'acqua? Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Il Presidente Giacinti con la citazione dotta ha reso, con la sintesi di cui erano capaci i latini, le considerazioni alle quali mi riporto.
Consigliera Marcozzi, il suo voto contrario era prevedibile, quasi scontato, tanto scontato quanto non necessario ai fini dell'approvazione di questo provvedimento, abbiamo la maggioranza, però il parere dei revisori non è necessario, lo ha ricordato bene il Consigliere Giacinti. Non significa nulla che l'atto sia stato mandato al Cal ed al Crel, i quali fra l'altro danno, più che altro, una valutazione meramente politica, è stato un eccesso di zelo inviarlo al Cal ed al Crel, non era anche lì assolutamente necessario.
Si tratta di variazioni tecniche, che non alterano in alcun modo il risultato finale e tra l'altro sotto questo aspetto il parere del collegio dei revisori, qualora fosse stato necessario, sarebbe stato sicuramente positivo, considerato il parere che ha dato alle leggi che noi andiamo a modificare con questo provvedimento.
Sono aggiustamenti tecnici, con attribuzione di codici che, tra l'altro, sono importanti, per cui il vostro voto contrario, ripeto previsto, non necessario, è ancora più incomprensibile per una ragione molto semplice, perché questa variazione tecnica, queste modifiche tecniche, consentono agli uffici di effettuare consistenti pagamenti alle imprese, ai cittadini, agli enti locali. Se noi volessimo convergere su queste considerazioni faremo un danno alla nostra comunità regionale. Io mi sarei aspettato, anche per questo ci vuole un impulso in più, un voto favorevole perché si tratta di considerare la possibilità di ottenere quei risultati a vantaggio delle nostre comunità.
Ha detto la Consigliera Marcozzi, e termino Presidente, “Siamo in attesa di un bilancio politico”, è vero, però credo che non sfuggirà a quest'Aula che quando abbiamo fatto il bilancio di previsione a fine anno, io lo definii un bilancio tecnico con l'anima, per una ragione molto semplice, perché quel bilancio conteneva in sé già dei provvedimenti molto importanti. Non li voglio ripetere qui: investimenti nell'edilizia sanitaria (Fermo, Salesi), provvedimenti per il diritto allo studio, risorse per la cultura e il turismo, per gli emotrasfusi, il provvedimento sull'Irap che noi abbiamo e stiamo attuando, le risorse per gli enti parco e le unioni montane, dove abbiamo operato delle liquidazioni anche in queste ultime settimane che altrimenti avrebbero avuto delle serie difficoltà.
Quello non fu soltanto un bilancio "tecnico”, ma conteneva in sè delle scelte politiche che andavano nella direzione di conseguire gli obiettivi di questa amministrazione.
E' vero, c'è la necessità di fare una variazione di bilancio politica che preveda delle risorse per conseguire ulteriori obiettivi. Perché non è stato fatto fino ad oggi? Verrà fatto a breve, per una ragione molto semplice, voi sapete che noi siamo stati impegnati molto significativamente per l'effettivo trasferimento delle funzioni delle Province in capo alla Regione, in piena attuazione della legge Delrio e della legge 13. E’ stato ed è un esercizio molto complesso, serio, credo che ciò non vi sfuggirà, altrimenti ve lo potete far spiegare dal Consigliere Celani che insieme a me ebbe l'avventura di attuare la fase della separazione tra la Provincia di Ascoli e la Provincia di Fermo, anche lì c'è stata una divisione. Questa se vogliamo è più complessa perché ci sono 5 Province, lì era tra il 47 ed il 53, qui dobbiamo dividere le funzioni tra fondamentali e non, con il trasferimento di 530 dipendenti. Le funzioni implicano anche le risorse, per questo abbiamo atteso la variazione politica di bilancio, perché quando trasferiamo le strade ex Anas, quando trasferiamo le politiche del suolo, i fiumi e via dicendo, lì c'è bisogno di appostare risorse, perché esercizio delle funzioni significa appostare risorse. Ovviamente questo ha una diretta incidenza sul bilancio. Noi abbiamo dovuto fare 2 conti, mettere in campo delle scelte, però a breve arriveremo in quest'Aula con la variazione politica perché riteniamo che sia necessario, ma era anche necessario attuare il trasferimento di quelle funzioni e voi sapete che dall’1 aprile siamo partiti, tra l'altro qualche problemino ci può essere sui territori, ma complessivamente credo che questa complessa partita sia stata gestita e sia tuttora gestita nel modo giusto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola per replica la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Assessore lei si sta arrampicando sugli specchi perché quando ho detto che a dicembre lei aveva riportato …, la conosco bene perché è stato Presidente della Provincia per 5 anni ed io ero Consigliera provinciale quindi mi permetto di dirlo.
Ripeto le sue testuali parole dette a dicembre 2015: “Questo è un bilancio tecnico, entro due mesi faremo quello vero, quello politico”, io non ho detto una cosa diversa da quello che lei ha affermato a dicembre 2015.
Per quanto riguarda questa modifica alla legge di bilancio, del bilancio di previsione, è vero che è tecnica, però ci sono degli spostamenti, per questo ho detto che c'era bisogno del parere dei revisori, per vedere se questi spostamenti sono giusti.
Chiediamo il parere al Crel e non ai revisori? A me sembra molto strano, anche il Consigliere Maggi le ha ripetuto l'articolo 20, comma 3 del decreto legislativo n. 123 del 2011: “Gli schemi dei bilanci preventivi, delle variazioni ai bilanci preventivi, delle delibere di accertamento dei residui, del conto consuntivo o bilancio d'esercizio sono sottoposti entro 15 giorni al parere dei revisori”, non è una polemica, ma sembra molto strano che uno chieda il parere del Crel, che non è obbligatorio perché all'articolo 4, comma 1, lettera b) “Il Crel da parere sul bilancio di previsione”, e non chieda il parere ai revisori, tra l'altro, Assessore, ieri in Commissione bilancio ulteriori modifiche sono state fatte, un giorno prima del Consiglio, allora chiudiamole.
E' inutile arrampicarsi sugli specchi, Assessore Cesetti, io ho motivato il mio voto contrario. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2.
Emendamento n. 2/1 ad iniziativa della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 2/2 ad iniziativa della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 2/3 ad iniziativa della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2, così come emendato, lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4 (Dichiarazione d'urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

PRESIDENTE. Ha la parola, per la dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Questa mattina ho visto l'Assessore Cesetti che studia o lavora da Presidente, mi sembra che questa mattina stia svolgendo un corso accelerato per ricoprire il ruolo del Presidente.
Noi della Lega Nord per i motivi che adesso andrò ad evidenziare, voteremo contro questa proposta di legge, perché non è soltanto un aspetto tecnico, come l'Assessore ha voluto far capire o ha detto, è un aspetto politico, è un aspetto politico importante della situazione che la regione Marche sta attraversando. Leggo l’intervento di questa mattina perché riteniamo che il bilancio sia un aspetto molto importante: “Come avevamo già detto e osservato a suo tempo il bilancio di dicembre non è solo tecnico, Assessore, ma anche raffazzonato ed improvvisato, tant’è vero che per stessa ammissione della Giunta regionale il testo della proposta di modifica presenta svariate e consistenti rettifiche. Testualmente nella relazione di accompagnamento della proposta si legge: ‘A seguito della verifica dell'articolazione contabile del bilancio gestionale, i responsabili della gestione dei capitoli hanno individuato e segnalato l'esigenza di modificare la collocazione di alcuni capitoli di spesa in Missioni e Programmi più idonei rispetto a quelli inizialmente previsti’”. Più idonei, Assessore, lei sapeva questa cosa e sa che è estremamente importante.
Noi della Lega diciamo che ha uno strano modo di redigere un bilancio di previsione, Assessore Cesetti non trova strana questa cosa? Questo le chiediamo! Non trova strana la cosa nel redigere questo bilancio per 1.400.000 marchigiani. Passi per i documenti di bilancio che c'avete trasmesso all'ultimo momento, passi che qualcuno di questi era ineleggibile, passi che qualcosa era scritta con caratteri di stampa molto piccoli, passi tutto, però l’esercizio provvisorio, Assessore, da dicembre del 2015 ad oggi, la Giunta ed i singoli Servizi regionali hanno mandato delibere, atti e decreti di revisione di residui, cancellazioni, conferme, variazioni in entrata ed in uscita, una marea di atti che non credo in Regione si sia mai vista, sintomo di tanta confusione, di chiara difficoltà a reperire le risorse, forse di improvvisazione per tamponare le falle di una programmazione che, bisogna avere il coraggio di dire, è lacunosa ed incerta.
La conferma è il rinvio di tante scelte, il centellinare, da parte della Giunta, la trasmissione al Consiglio di proposte di legge. In riferimento all’Assessore Bora, prima è stata l'ennesima prova delle difficoltà che avevamo evidenziato.
Tant’è vero che nelle ultime sedute abbiamo discusso mediamente una proposta di legge, poche cose, salvo qualche piccola modifica che è stata fatta, come per gli Ersu e in questi mesi, questo è il passaggio importante, di frenetica rincorsa da parte degli uffici della Giunta a rendere decente il bilancio di previsione 2016, va detto che si sono accumulati ritardi nei pagamenti ai beneficiari della Regione per bandi agevolati, già conclusi da tempo, si sono ritardate, di circa 18 mesi, le pubblicazioni di graduatorie di bandi, di fatto si è creato un disservizio che ha imbarazzato anche i singoli Servizi e gli Assessorati regionali e si stanno danneggiando, ecco il passaggio, tanti creditori della regione. Se a queste aziende creditrici non arriveranno le risorse - non arrivano perché deve essere approvato il bilancio e probabilmente questa Regione darà i soldi a fine anno – andranno vanno in crisi perché debbono restituire i soldi alle banche. Questo è un problema drammatico, sapete che c'è questo problema drammatico per decine di imprese della regione Marche che hanno usufruito di questi benefici, ed oggi non ricevono i soldi perché l'esecutivo non approva il bilancio?
Questo è un passaggio importante, non voglio distrarvi molto, non voglio cadere nel tranello di una lettura tecnica della proposta di legge, noi non c'entriamo, mi limito soltanto a considerazioni politiche che ritengo rilevanti ed incidenti nel bilancio regionale.
In primis, lasciateci dire, il gruppo della Lega Nord non è più disponibile a partecipare alle finte difficoltà, al teatrino dell'azione, del risparmio, del contenimento della spesa proposta, perché in continuazione ci dite che risparmiamo i soldi e poi, probabilmente come dice sempre il Presidente, risparmiamo, risparmiamo, ma alla fine probabilmente aumentiamo la spesa. Questa è la logica.
Ci parlate di risparmio sulla logistica, sugli uffici di via Oberdan, che lei naturalmente vende come una grande cosa, risparmio da tutte le parti, però per il leasing degli uffici della Medioleasing delle Marche si spendono 1,3 milioni di euro, questo è un problema che conoscete, che esiste e non affrontate.
Non si sa che fine ha fatto la società immobiliare, ma su questi argomenti andiamo avanti perché in effetti non si risparmia con queste cose.
Ad esempio, l'eliminazione del rimborso ai gruppi consiliari, anche questa tutta acqua calda, alla fine non serve, Assessore. Continuate a sbandierare nelle vostre dichiarazioni impegni finalizzati a tagliare sprechi e privilegi, però alla fine non c'è niente e si continuano ad elargire le indennità spettanti ai Consiglieri pregressi, non si affronta questo problema in termini seri e per quello che accade in questa regione noi siamo fortemente preoccupati.
Limitando l'osservazione alla tabella, questa che avete presentato, per esempio al settore del commercio dove ci sono 45.000 imprese si mettono 350.000 euro - io do questi dati all'Aula - mentre ad un'altra parte, dove c'è una categoria molto importante nel settore dei tartufi, vengono dati 370.000 euro. Noi non vogliamo far rilevare a quest'Aula che ai coltivatori di tartufi vengono dati 370.000 euro, ma vogliamo evidenziare i numeri, cioè a 45.000 imprese del commercio delle Marche vengono dati 350.000 euro, ad un centinaio di produttori, se poi sono un centinaio i produttori di tartufo, vengono previsti 370.000 euro. Non c'è rapporto! Continuiamo a leggere qualche dato che abbiamo preso sul bilancio, si stanziano 150.000 euro per l'attività statistica della Regione, utile senz'altro, sulla legge degli impianti a fune si danno altri 380.000 euro, 170.000 euro per aderire ad enti ed associazioni, utili anche quest'ultimi, ma poi si stanziano 0 euro per la legge sugli artigiani. Da questo documento che ci avete presentato si evidenzia che, per quanto riguarda gli artigiani, che sono la spina dorsale di questa regione, non viene stanziato niente.
Si stanzia, come ho detto prima, 1,3 miliardi di euro per il leasing relativo alla Giunta regionale, 100.000 euro per il riordinamento territoriale dei Comuni e delle Province.
Capite che questa cosa non regge! L'impalcatura di questo bilancio non regge per la scarsità delle risorse e perché non ci sono scelte, come ho già detto l'altra volta in Commissione. Non ci sono scelte e non si fanno scelte coraggiose, si continua oggi, ogni anno, a dare qualche cosina a tutti e presto tutti non avranno più niente. A questo porta il bilancio, se diamo a tutti qualcosa senza fare scelte. Assessore, per quanto riguarda le imprese e gli artigiani non ci sono scelte per questi piccoli imprenditori. Dare una distribuzione a pioggia è un sistema clientelare, che sappiamo porta soltanto qualche manciata di voti, ma non ci sono senza scelte.
Nell’impostazione del bilancio manca questo e per questi motivi diciamo che votiamo contro.
E’ vero che la coperta è corta, siamo perfettamente d'accordo, ma se questo esecutivo non fa scelte, e così è, vuol dire che, questo lo dicono gli artigiani, non lo dice il Consigliere Zaffiri o il gruppo della Lega, questo importante tessuto dell'economia marchigiana va verso la deriva, Come ho detto prima, ci sono aziende che aspettano il bilancio, che aspettano l'approvazione del bilancio, lei lo sa perché deve fare i mandati per il credito a quelli che sono in graduatoria e devono usufruire di quei benefici, lei probabilmente glieli darà a fine anno, perché ancora il bilancio deve essere approvato, poi ci sono i tempi tecnici dell'ufficio, arriva l'estate e se non è la fine dell'anno sarà ottobre.
Non prendiamoci in giro per favore, rispetto a queste cose lei sa di essere inadempiente e continuerà ad esserlo. Lei ci prende in giro perché ci dice sempre che il bilancio si farà, ci aveva detto che il bilancio sarebbe stato fatto nei primi due mesi dell’anno, non è arrivato. Cos'è questo se non prendere in giro quest'Aula?
Per favore non dica più queste cose, parli quando è certo delle sue azioni, dica quando porta questo bilancio e quando lo porterà vedremo cosa ha scritto. Per questi motivi voteremo contro.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Condivido l'analisi che ha fatto il Consigliere Zaffiri che è entrato nei riferimenti precisi, ma io vorrei aggiungere velocemente qualcosa.
Noi siamo di fronte ad una prassi consolidata, ci si chiede di approvare dei documenti di cui non sappiamo niente, di cui non veniamo informati, non ci date la possibilità di esaminarli, di studiare, di farci un'opinione ed il parere dei revisori dei conti non si chiede e si chiede il parere del Crel. Sapete come è motivato il parere del Crel? Sapete perché il Crel ha votato si? La motivazione è: “Perché si”, non esiste nessun tipo di motivazione del Crel su questa variazione di bilancio, non c'è scritta o almeno io non l'ho letta, non l'ho trovata, forse è un limite mio, se me lo dite probabilmente riesco a capire.
Lo dico sempre fino alla noia, forse, la nostra condizione di Consiglieri regionali eletti dal popolo viene svilita, viene marginalizzata, per cui noi del Movimento 5 Stelle ci ritroviamo a fare le riunioni prima dei Consigli, per documentarci, per capire, per scambiare le opinioni per dire, chi di noi ha studiato l'argomento, cosa dobbiamo votare e ogni volta, molto spesso, ci guardiamo in faccia e diciamo: “Ma che accidenti stiamo votando!” Non abbiamo gli elementi per pronunciarci, per garantire quelli che ci hanno votato che il nostro voto sia ponderato, sia giusto e sia nei loro interessi, non ci date gli elementi di valutazione.
Faccio l'ultimo esempio e poi chiudo, Presidente. Ieri in I Commissione c'è stato chiesto il parere, e qui c'è l'Assessore Pieroni, sul programma della cultura. Questo programma della cultura ci è stato presentato in I Commissione dal funzionario, il dott. Orsetti, che ha detto: “Badate bene questo è un programma ipotetico perché fa riferimento a risorse che per ora non ci sono”, allora che accidenti approviamo noi!
Questo è il caso, noi siamo indignati, noi siamo arrivati qui da 10 mesi, non eravamo mai entrati in quest'Aula, è la prima volta che siamo qui e constatiamo che la realtà supera qualsiasi fantasia nella valutazione di una politica che è veramente peggio di quella che credevamo.
Noi votiamo contro questa cosa, ma contro questa cosa non solo nel caso specifico, ma votiamo contro questo modo di procedere, questa esautorazione di qualsiasi funzione del Consigliere che non accettiamo, e voglio chiudere, visto che mi sono alterato, seguendo l'esempio del Presidente della mia Commissione citando i latini: quousque tandem abutere, Cesetti, patientia nostra.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. A nome del gruppo Fratelli d'Italia non posso che esprimere contrarietà e quindi un voto sfavorevole a questo bilancio.
L’hanno detto molto bene i colleghi di minoranza che mi hanno preceduto, le motivazioni sono molto semplici, sono di natura sia politica che tecnica.
Le motivazioni di natura tecnica le abbiamo sviscerate già all'inizio, l'assenza di un parere dei revisori contabili è certamente un motivo grave, perché sono un organo a supporto tecnico e anche a motivo di legittimità e di verifica, anche per chi è all'opposizione, della regolarità di quanto ci viene sottoposto. E’ un organo terzo che dovrebbe svolgere questo compito.
Le motivazioni politiche ovviamente sono molto più ampie e non mi addentro, ne sono state citate alcune, ad esempio viene fatto passare per bilancio tecnico quello che in parte è politico perché gli spostamenti avvenuti all'interno dei capitoli che sono stati citati implicano delle scelte; scelte politiche che spostano delle risorse da un capitolo ad un altro, da un'area all'altra. Certamente ci sono delle condizioni tecniche a cui far fronte, ma quello che noi andiamo a guardare è la parte politica.
Assessore, lei si ricorderà che a dicembre, le è già stato ricordato, per protesta le minoranze sono uscite dall'Aula proprio per contrastare questa forzatura che veniva fatta rispetto ad un bilancio presentato all'ultimo momento, illeggibile, con tutte le difficoltà del caso di entrare, presentato come bilancio tecnico da approvare in questo modo perché era essenziale ed importante, era l'ossatura attorno a cui si doveva muovere la politica regionale, quindi l'urgenza di presentarlo, pur non rendendolo leggibile e comprensibile alle opposizioni, con la garanzia che quelle varianti politiche, che lei ha dichiarato in Aula, sarebbero arrivate all'esame dell'Assemblea entro i primi due mesi dell’anno. Siamo a metà di aprile, queste scelte politiche non ci sono state sottoposte, eppure vengono fatte, vengono riproposte con una veste tecnica e si bypassano le funzioni delle minoranze di farle analizzare nel dettaglio. Questo è sbagliato, questo è scorretto dal punto di vista politico.
Pertanto la valutazione del gruppo Fratelli d'Italia non potrà che essere negativa, attendiamo con ansia di conoscere, in maniera trasparente, le scelte politiche che questa amministrazione regionale intende fare spostando le risorse e dichiarando se le vuole portare in un capitolo, in una problematica o in un'altra. Lo deve dichiarare perché questa è la linea politica che attraverso lo strumento del bilancio si dirama nei territori e nelle scelte concrete. Spacciarle sempre per scelta tecnica è certamente più comodo perché all’apparenza non si scontenta nessuno e ci si nasconde dietro questa legittimazione, però è scorretto dal punto di vista politico perché in realtà le scelte politiche ci sono. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Assessore Cesetti, io non volevo intervenire per questa dichiarazione di voto, però, dopo quello che abbiamo sentito da parte della minoranza, credo che tutto rafforzi il fatto che portare il bilancio, come abbiamo fatto noi, nel mese di dicembre è stata sicuramente la scelta giusta. Questa discussione lo conferma e cercherò di spiegarne anche i motivi.
Io sono un Consigliere particolarmente attento alle dinamiche del bilancio, è un po' una deformazione, ognuno quando sta in un ente si affeziona a qualcosa, a qualche settore rispetto ad altri, io purtroppo ho questa deformazione, mi piacciono i numeri e non ci posso fare niente e quando si è parlato tra colleghi di questo atto in Commissione si è detto: “Questo sarà un provvedimento che in Aula passerà molto velocemente, ci sarà solo l'intervento dei relatori e poi si passerà al voto, anche perché abbiamo avuto delle relazioni, in particolare della dott.ssa Arzeni che è venuta due volte in Commissione per spiegare quali erano le motivazioni tecniche di questa variazione, perché è di questo che parliamo.
Credo che chi è intervenuto, Assessore, non conosca la legge 118 del 2011 perché basta un attimo interessarsi a quella legge per capire quali sono le evoluzioni per tutti gli enti pubblici, non solo per la Regione Marche.
La Regione è un ente pubblico e a differenza di un'azienda privata, quando ci sono delle modifiche in un settore importante, cuore di tutti i settori, sia pubblici che privati, che è quello del bilancio, della programmazione finanziaria, non può bloccare e fermare la sua attività, deve andare avanti.
Su un provvedimento come questo, mi sento molto solidale ed ho un rispetto enorme per gli uffici della ragioneria della Regione Marche perché gestire l'esistente in un momento complicato come questo, sia da un punto di vista di ristrettezze delle risorse, che dei cambiamenti tecnici epocali, è un lavoro molto faticoso, difficile che richiede tantissima attenzione e sbagliare non è difficile.
Credo che questa delibera meriti tutto il rispetto perché dietro c'è un’attività enorme che i nostri uffici hanno fatto in questi tre mesi.
Noi con il bilancio votato a dicembre abbiamo accelerato i processi, e dietro a tutto quello che ho spiegato, dietro a questi mutamenti, è chiaro che le richieste politiche da parte nostra rimangono intatte, anzi forse sono anche superiori rispetto al passato, viste le necessità che ci sono al di fuori di quest'Aula, al di fuori della Regione Marche, nella vita reale, per capirci.
Ho sentito dire cose del tipo: il bilancio approvato a dicembre era un bilancio tecnico. Era un bilancio tecnico nel senso che noi abbiamo portato una cornice, come abbiamo detto e ripeto, per accelerare i processi, ma dentro c'erano delle scelte importantissime che non credo sia giusto non ricordare e da parte nostra non rivendicare.
Noi abbiamo dato una risposta al sociale, ricordo che nella campagna elettorale e nei primi mesi di amministrazione avevamo delle pressioni enormi dalle associazioni che si occupano del sociale ed abbiamo dato delle risposte a quelle che erano le esigenze concrete.
C’era la scelta, che ha ricordato prima l'Assessore Cesetti, degli ospedali, lo ripeto, vengo da una cultura che quando si va verso un ospedale nuovo è una festa per tutta la comunità, si fa un salto di qualità, lo si fa tutti quanti insieme, lì c’era la risposta. C'erano delle risposte per le categorie produttive, per chi apre quest’anno una nuova impresa, una start up o qualsiasi tipo di nuove impresa in questa regione, per tre anni, per tre esercizi contabili, sarà esentato dall'Irap, questa è un'operazione di detassazione ed era contenuta in quel bilancio che molti oggi, ma forse erroneamente o impropriamente anche noi, l’abbiamo definito un bilancio tecnico.
Noi abbiamo cercato di accelerare quelli che erano i processi, questa è una deliberazione in cui c'è anche un articolo chiave, l'articolo 3, che parla di una totale invarianza finanziaria. C'è da specificare, questo lo dice la legge 118, che i bilanci pubblici devono essere più chiari e devono essere più trasparenti, bisogna essere in grado di individuare nella maniera più semplice l'indebitamento, per le spese c'è un dettaglio che ho approfondito e letto, sempre per quella deformazione di cui vi ho parlato prima, c'è una descrizione capillare, secondo me, a volte anche esagerata, quindi cerchiamo almeno per una volta di lasciare da parte le polemiche, tanto sul bilancio ci torneremo non so quante volte entro la fine di questo anno, anche prima dell'estate.
Voglio ringraziare nuovamente gli uffici a partire dal ragioniere capo, la dott.ssa Arzeni che è venuta personalmente a spiegarci queste variazioni, ma tutto il personale di quel settore, ambito che è importantissimo per poter attuare sono i nostri indirizzi politici in un periodo di grande trasformazione come questo.
Annuncio il voto favorevole da parte del gruppo del Partito Democratico. Grazie a tutti.

Presidenza della Vicepresidente
Marzia Malaigia

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, al Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Non voglio entrare nel merito dell’atto,ma fare qualche riflessione su quanto è stato detto a proposito del parere dei revisori ed anche in generale perché come sempre l'Assessore ci stimola in questi dibattiti.
Ora che il voto delle opposizioni non sia necessario è una cosa che sapevamo perché non concorriamo ad approvare gli atti che vengono qui, che sono opportunamente blindati. Il nostro voto non serve, però a volte è opportuno, perché ci consente e consente soprattutto alla maggioranza di fare delle riflessioni e degli approfondimenti su atti che magari non sono stati confezionati, non dico nel modo giusto, ma nel modo più consono a quelle che possono essere le normative ed anche le opportunità. Un atto pur essendo legittimo, può essere confezionato in modo particolare tale da destare alcuni dubbi interpretativi a chi lo esamina.
Voglio dire qualcosa a proposito di questa mancanza del parere dei revisori dei conti. Non entro nel merito tecnico perché non sono un esperto di queste cose e non voglio dire fesserie, ho un'esperienza consolidata sul campo di battaglia, può darsi benissimo che non sia obbligatorio, può succedere, in tanti atti non è indispensabile, non è obbligatorio, se esiste un regolamento di contabilità per quanto riguarda questo Consiglio, per quanto riguarda il bilancio - sicuramente c'è un regolamento oltre alla normativa - dirà che non è obbligatorio, però potrebbe essere opportuno, soprattutto per noi, per la minoranza, ma anche per i Consiglieri di maggioranza.
Cosa può succedere? Ad esempio può succedere che alcune variazioni che sembrano prettamente tecniche, in realtà spostano delle cifre che vanno ad incidere sull’impostazione generale del bilancio, ovviamente non è questo caso. Potrebbe alterarsi spostando da un capitolo all'altro quelle che sono le cifre per il rispetto o meno del patto di stabilità, non è questo il caso, perché se ad esempio sposto delle cifre dalla spesa corrente a quella d'investimento perché mi sono accorto che qualcosa era sbagliato, per correggere un errore precedente, in realtà vado a sanare una situazione che poi, ripeto, a pensar male si fa peccato e non è così, qui non è così, non c'è questa cosa, ma potrebbe succedere che lo spostamento di alcune somme da un capitolo all'altro alteri profondamente i centri di costo e quando si fa la rendicontazione ci si rende conto che si è modificato un centro che si voleva tenere basso.
Qui non è così, tutto è stato fatto in modo trasparente, però ecco l'opportunità e non l'obbligatorietà, il revisore dei conti guardando potrebbe dire: “Tecnicamente si sta facendo una cosa che non è corretta da un punto di vista di impostazione del bilancio”, al di là del fatto che sono state messe cifre per un servizio o l'altro, questo non mi interessa, non è corretto per il rispetto dei criteri generali di impostazione di un bilancio, per rispettare queste norme, soprattutto per far si, ad esempio, che politicamente non si aggravino certi centri di costo a discapito degli altri. Legittima questa cosa, perché chi fa politica la fa anche attraverso un bilancio e se vuole in qualche modo modificare qualcosa può anche farlo, però vorremo capire se è stato fatto scientemente o se è stato fatto nell'ambito di una flessibilità che il bilancio e le norme consentono. Questo ovviamente ce lo può dire soltanto una persona terza, ce lo può dire soltanto un revisore dei conti, non ce lo può dire nessun altro.
Questa è l'opportunità rispetto all'obbligatorietà di un parere del collegio dei revisori su manovre di questo tipo, che è vero che hanno un’invarianza finanziaria, ma è proprio lì la nostra preoccupazione, lì dove non c'è invarianza che bisogna andare a vedere, perché se c'è la varianza è semplice vado a vedere le cifre che sposto, ma se io vedo che alla fine non c'è varianza il dubbio mi viene.
O era sbagliato il primo, allora lo si vuole aggiustare, oppure cammin facendo voglio aggiustare il tiro per muovermi successivamente nella variazione di bilancio che vado a fare che è di tipo politico e quindi mi mette a posto i centri di costo.
E' questo il concetto che rende labile il confine fra obbligatorietà e opportunità di un parere. D'altra parte, e chiudo, i revisori dei conti non sono, secondo l'accezione della norma, esclusivamente un organo di controllo, ma sono anche dei consulenti per l'amministrazione, tanto è vero che la Corte dei Conti raccomanda sempre, chi ha fatto l'amministratore lo sa, e chiede se i revisori dei conti sono stati coinvolti durante le fasi di approvazione del bilancio. Vuole sapere se i revisori dei conti hanno partecipato a tutta la vicenda. Io sono un esperto perché ho fatto il piano di risanamento della mia provincia per cui ad ogni pie’ sospinto, mi diceva: “Ma i revisori dei conti li hai coinvolti?” ed io rispondevo: “Ma alla fine ti do gli atti, ti faccio vedere”, “No, devo vedere tutti i passaggi che fai per arrivare a fare il piano di riequilibrio decennale”.
Se la funzione tale è, è chiaro che è opportuno coinvolgerli, quindi mi auguro che questa volta sia stata una svista, una piccola superficialità, o perlomeno si è convinti che la struttura ha fatto tutto bene quindi non serve scomodarli, però, siccome non stanno qui gratis, mi sembra che i revisori dei conti abbiano pure qualche indennità, sarebbe il caso di coinvolgerli, anche quando non è obbligatorio, ma opportuno, perché tra le pieghe di una variazione ad invarianza zero potrebbe esserci nascosta qualcosa di questo tipo che, ripeto, io non penso che ci sia, ma questa ostilità a non volerlo fare, mi sembra una cosa che qualche dubbio lo pone.
E’ un bilancio ad invarianza zero, non porta miglioramento al bilancio che già abbiamo bocciato il 23 dicembre, quindi adesso è difficile spostare il voto, so che è inutile, però per congruità, per congruenza e per coerenza, perché siamo ligi a questo regolamento, ribadisco il mio no a questa proposta di legge.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Intervengo per dichiarazione di voto e sarò brevissimo anche perché ho avuto l'impressione di essermi perso qualcosa in questo dibattito.
Ho sentito bene la relazione del Presidente e dell'Assessore, mi sembrava che fossimo di fronte ad un atto non solo dovuto, ma di una banalità assoluta perché, poi sarà un vecchio vizio, l'unica cosa che mi interessa, Assessore, è quella di andare a leggere le tabelle. Speravo di trovare qualche modifica sulle quali ragionare, invece sono esattamente uguali alle altre, quindi la vera variazione al bilancio l'attendiamo per un altro appuntamento, per quando ci saranno i soldi.
Detto questo mi permetto di ribadire, perché l'ho votato, che non abbiamo fatto per nulla un bilancio minimale o tecnico, ma, come ha detto bene nella sua dichiarazione di voto il Consigliere Urbinati, direi che abbiamo fatto un bilancio molto difficile perché è facile fare bilanci quando il grasso cola da tutte le parti, è molto più difficile farlo quando questo non c'è, e questo forse è stato il secondo bilancio, in verità Assessore il primo è stato fatto nella precedente legislatura, tra lacrime e sangue, forse qualche lacrima in più, sempre con qualche sacrificio da aggiungere, e quando c'è da farlo in questo contesto è chiaro che il bilancio è squisitamente politico.
Quello che non ho sentito da parte delle minoranze, nel loro complesso, sono le alternative, perché tutto quello che sento - questo denota una cultura dalla quale non ne veniamo fuori, o da destra o da sinistra, dal Movimento 5 Stelle o dal centro, non ne veniamo fuori - è l'elenco della spesa che ognuno fa, reclama le esigenze, porta le analisi sul piano della proposta, però non dice mai da dove queste risorse devono venir fuori.
Il Consigliere Zaffiri ha detto bene che i 150.000 euro del fondo per i gruppi fanno ridere, ma anche operazioni di questo tipo sono veramente insignificanti, sono simboliche, le facciamo, le approviamo, le votiamo tutti, siamo contenti, non so se la gente è altrettanto contenta o ci ride dietro, comunque sia sta di fatto che non è lì che risolvi, quando devi mettere in moto i 50, i 60, i 100 milioni, lì bisognerebbe avere il coraggio di dire se ci sono alternative, ma se non ci sono la tecnica della rana urlatrice non serve a niente, perché sempre rana è quella che urla, non è un animale significativo, è un urletto, non risolviamo niente.
Sono preoccupato da quanto è stato affermato, se non sbaglio da più di uno, in modo particolare dal capogruppo del Movimento 5 Stelle, riguardo alla mancanza di rispetto delle prerogative del Consiglio, perché io, Assessore, da Consigliere ci tengo a queste prerogative ed rifaccio una analisi: semmai facciamo una verifica se queste prerogative sono state in qualche maniera compromesse.
Noi abbiamo gli atti qui, non credo che la Giunta spenda qualcosa di diverso da quello che viene deliberato in Consiglio regionale, come Capigruppo abbiamo, credo, non so se tutti i Consiglieri, la comunicazione di tutti gli spostamenti di cassa e di competenza che vengono fatti. Forse uso un termine improprio, non so se c'è più questa netta differenza tra cassa e competenza, ma lì ognuno li può andare a vedere, è una cosa molto noiosa, ma sono i movimenti necessari che devono essere fatti dagli uffici e, credo, siglati dall'Assessore. Tolto questo non vedo cos'altro possiamo fare, poi per carità se ci sono prerogative compromesse …
Penso che questo atto, ripeto, sia di una banalità assoluta, semmai una cosa che mi rimane un po' strana, sempre in questo rapporto tra Consiglio e Giunta, sono le critiche da parte del centro destra, non le capisco, avendo condiviso anche a livello nazionale un percorso con voi - ricordo quando fu il centro destra che portò questa cultura dell'esecutivo, posso capire il Movimento 5 Stelle che è arrivato adesso, anche se da provenienze politiche e frequentazioni già consolidate – e dal punto di vista della cultura politica, fu proprio il centro-destra che, d'accordo con il centro sinistra, non è che poi il centro sinistra si sia tirato indietro quando ha governato, ha seguito la tecnica, già dal livello nazionale, che il bilancio una volta approvato è blindato. Il bilancio è dell'esecutivo perché è l'esecutivo che spende ed è il dirigente che applica la spesa, in fondo la determina è una applicazione della spesa.
Questa filosofia può essere benissimo rimessa in discussione, io non vengo da questa filosofia, io facevo il Sindaco a Recanati e dovevo portare in Consiglio la spesa di 30.000 lire, 40.000 lire, 100.000 lire per comprare gli scoponi della nettezza urbana, io vengo da un'altra cultura quella in cui tutti vedevamo tutto, però ci volevano gli anni, le gare venivano ritardate, allora si è detto: “Questo sistema non può andare, andiamo su quest'altro”.
Non sono passati neanche 10 anni e urliamo alla luna dicendo: “Qui le prerogative vengono compromesse, vengono castrate, dovremmo controllare di più, verificare di più”, mettiamoci d'accordo riguardo a quello che dovrebbe essere l'indirizzo migliore riguardo a questo contesto.
Credo che oggi si possa far poco rispetto a questo. L'unica cosa che ho segnalato e la stiamo facendo grazie alla indiscussa libertà e sensibilità del Presidente della IV Commissione, che voglio celebrare ufficialmente, non ho una citazione in latino né in greco, il Consigliere Volpini, lo faccio perché è di una disponibilità assoluta nei confronti di tutti, riguarda la parte di bilancio sulla sanità, Assessore. Su questo oggettivamente è molto difficile metterci le mani, è molto difficile capirci, ma su questo potremmo cominciare a lavorare un po' di più solo per capire, perché poi la nostra attività di controllo è fondamentale. Quello che è rimasto di bilancio, al di fuori della sanità, è di una povertà talmente estrema, considerando che il 90, 95%, appena approvato il bilancio, va tutto in trasferimento automatico, penso ai servizi sociali che arrivano ai Comuni e la Giunta fa solo da passacarte.
Sinceramente non riesco a capire questo scandalo e anche i toni agitati che sono stati usati, dico invece, molto più nel concreto, che se vogliamo entrare nello specifico, e questo l'ho detto fin dall'inizio della legislatura, di un controllo più attento, più puntuale, ripeto, solo per conoscere, non parto dal presupposto che sbagliano tutto e che fanno tutto male, o come ho sentito ieri sera nell'intervista al Presidente dell'ANM, il quale dà l'idea che i politici sono quasi tutti corrotti e quindi acchiapparli tutti non si sbaglia mai.
Io questa massimalizzazione non l'accetto, però se anche le strutture della sanità sanno di essere più puntualmente controllate dal Consiglio regionale e dalla Giunta, per le proprie competenze, certamente potrebbero avere un atteggiamento più rigoroso, più attento in quanto sanno che si deve rispondere.
Quando poi le cose vanno a finire male, ad esempio siamo alla conclusione del percorso di Banca Marche, Consigliere Carloni, e abbiamo avuto l'impressione che i controlli non siano stati così pressanti, forse controlli più pressanti, maggiori responsabilità avrebbero indotto a minori errori.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Ho visto con piacere che, per certi versi, la discussione s'è spostata nel merito, perché poca cosa è intavolare un dibattito sul fatto che non ci sia il parere dei revisori dei conti, su un atto ripeto che, ripeto, è tecnico e che sostanzialmente non sposta e non modifica alcuna risorsa e alcun risultato finale.
Tra l'altro mi dicono che in Commissione tanti esponenti dell'opposizione, che oggi gridano alla lesa maestà, si sono astenuti, poi quello che è successo nel prosieguo non è dato sapere, ma tutto sommato poco rileva considerato l'atto che è meramente tecnico.
Tra l'altro il Consigliere Urbinati ha spiegato il senso di questo atto e anche la sua correlazione con quel bilancio tecnico che io dissi allora “con un anima” ed ho ricordato quali erano gli obiettivi che c'eravamo prefissi.
Consigliere Celani, sospetti. Io lo posso capire, perché dopo tutte le alchimie, segno evidente di una straordinaria capacità, nel suo operato di amministratore se ne intende, però si vive male con il sospetto Consigliere Celani, si converta.
Il Consigliere Marconi poneva invece nel merito un problema serio, che è quello dei controlli, ma questi sono. Non dobbiamo dimenticare una cosa, noi alla fine dell'anno e dopo 6 mesi di operato, abbiamo ottenuto il giudizio di parificazione della Corte dei Conti. E’ vero che era sul bilancio 2014 della vecchia Giunta, ma basta leggere quelle relazioni perché lì ovviamente hanno influito su quel giudizio pieno, dove siamo stati promossi, le azioni ed il modo di operare da noi posti in essere in quei 6 mesi.
Questo noi faremo, l'obiettivo qual è? L'obiettivo è innanzitutto quello di tenere i conti in ordine in questa Regione, con procedure assolutamente legittime ed assolutamente proporzionate allo scopo finale, che è quello di una Regione con un bilancio sano in un momento straordinariamente difficile.
Il Consigliere Zaffiri è entrato più nel merito, lui correttamente lo ha detto ha letto, gli hanno scritto il compitino e l'ha fatto, ma vorrei dire al Consigliere Zaffiri che dice che arrivano un sacco di atti da parte della Giunta, secondo lui troppi, che tutti quegli atti che vengono inviati dalla Giunta ai capigruppo non sono la dimostrazione, come dice lui, di una grande confusione, sono semmai la dimostrazione di una grande azione, e c'è una bella differenza. Dietro l'invio di quegli atti c'è un'azione molto forte da parte dell'esecutivo, tanto è vero che, dico un fatto, dall’1 gennaio ad oggi, così dò un'ulteriore risposta, sono stati disposti pagamenti per 939 milioni di euro, quasi 1 miliardo di pagamenti dall’1 gennaio ad oggi, sono circa 100 giorni.
Questi sono i numeri e questo non è sintomo di confusione, ma di azione coordinata verso l'obiettivo finale di assolvere i compiti ai quali siamo preposti, innanzitutto di pagare le imprese, i cittadini, gli enti locali e via dicendo. Questi sono dati che dovreste tra l'altro trarre dagli atti che vi vengono inviati e chi magari scrive le relazioni potrebbe esaminarne così da farsi anche un'esperienza in questo senso. Questo è.
L'altra deduzione e chiudo Presidente, è che noi non abbiamo rispettato i tempi per fare questa variazione, l'ho già detto, l'obiettivo, e per me come Assessore al bilancio, è un imperativo, è quello di tenere i conti a posto. Questo è l'obiettivo prioritario ed è innanzitutto un obiettivo politico e per farlo è necessario che quando si adottano gli atti di bilancio li si adotti sulla base di dati reali e previo “rilevamento” delle opportunità da una parte e delle necessità dall'altra.
Ho già detto che noi abbiamo conseguito un risultato, voglio dire in quest'Aula, per l'ennesima volta, che per quel che mi riguarda tra le tante deleghe è stato l'impegno prioritario più complesso, quello del riordino delle funzioni delle Province. Se a voi sfugge tutto questo, io mi permetto di invitarvi a una riflessione attenta perché, dietro al riordino delle funzioni delle 5 Province, c'è il tema dei servizi a quella comunità regionale di 1 milione e mezzo di abitanti, come qualcuno ha detto, e dietro a quelle funzioni ci sono i servizi ai cittadini. C'è per esempio la sicurezza, noi nel riordino prevediamo, forse su questo siamo stati anche in Italia gli unici che l'hanno fatto con questa incisività, il mantenimento sul panorama regionale del corpo di polizia provinciale e se non avessimo fatto quell'operazione tutto il personale individuato sarebbe diventato personale amministrativo, attraverso questa operazione che ha visto pure il concorso determinante del Consiglio regionale, attraverso una variazione alla legge 13 coordinato col comma 770, dell'articolo 1 della legge di stabilità, abbiamo riallocato quel personale. Sapete qual è la differenza? Che sul territorio regionale ci sono 78 tra uomini e donne che con la divisa quotidianamente possono sovrintendere alla sicurezza dei cittadini, alla prevenzione dell'ordine pubblico, alla prevenzione dei reati, alla repressione dei reati, ai doveri ed agli obblighi di vigilanza nelle materie proprie regionali di caccia e pesca. Proprio ieri l'Assessore Pieroni opportunamente ha convocato un incontro con tutti gli operatori della polizia provinciale i quali hanno ben compreso l'importanza di quel che noi abbiamo fatto. Ricordo l’interrogazione del Consigliere Giancarli quando in questa Aula poneva il tema dell'ordine pubblico in questa regione e ci invitava a dare una risposta. Questa è una risposta concreta al di là delle chiacchiere, perché sono 78 presidi di sicurezza e di legalità. Ma per fare questo, ve lo voglio dire al di là delle chiacchiere e della alchimie formali dei revisori dei conti, che noi per carità rispettiamo, sappiate che queste cose costano, come costa la riattribuzione delle funzioni delle Province per garantire il servizio unitario delle funzioni ex Anas. Sono 850 chilometri di strade e se per gli 850 chilometri noi diamo 10.000 euro a chilometro sono 8 milioni di euro, se gliene diamo 5.000 euro sono 4 milioni di euro, il Consigliere Celani sa di cosa parlo, il Consigliere Giancarli sa di cosa parlo, perché hanno fatto i Presidenti di Provincia e quotidianamente si sono misurati con quella necessità. Gli uomini e le donne, i nostri figli, i nostri ragazzi quotidianamente percorrono quelle strade, noi abbiamo il dovere di mantenerle sicure oggi più di ieri, perché abbiamo assunto su di noi la responsabilità.
Bisogna prevedere le risorse e sono milioni di euro, così i fiumi. Noi tremiamo ad ogni pioggia, tutti noi tremiamo sul territorio regionale, ma acquisire la funzione di fiumi significa acquisirne la responsabilità formale e sostanziale che noi sentiamo forte, che è quella di mettere in campo le risorse per garantire le necessarie manutenzioni, per mettere in sicurezza gli argini, per mettere in sicurezza le curve, di questo si tratta e sono milioni di euro.
Voi capite che io non posso venire qui senza aver rilevato questi dati, perché poi bisogna fare gli stati di consistenza della situazione delle strade e dei fiumi per vedere quali sono le condizioni e nello stesso tempo per vedere quali sono le necessità. Capite con che cosa io vengo qui? Con una variazione di bilancio che è un'alchimia? Che è una finta? Io ci voglio venire con i dati reali, perché con quelli mi voglio misurare, non devo dimostrare nulla, se non fare le cose per bene e che siano non solo credibili, ma che appaiano anche tali, perché io credo che la politica abbia anche bisogno di questo.
Questo è il motivo, Consigliera Marcozzi, anche lei dovrebbe sapere e condividere queste necessità perché ha fatto bene a farsi brava per dire che abbiamo fatto una cosa positiva, importante, per la polizia provinciale, l’ha detto lei, è corsa a fare dei comunicati, ha fatto bene, ma fare quello, Consigliera Marcozzi, è stato un esercizio un po' complesso - va bene? – perché ci vuole impegno, costanza e soprattutto contezza anche dei numeri e delle risorse perché se le mettiamo lì non le possiamo mettere da altre parti.
Questa è una cosa che noi abbiamo fatto anticipandola, per questo non mi voglio scusare del ritardo con cui veniamo qui con una variazione politica che faremo, che porteremo, ma non mi sento di scusarmi perché questo ritardo è stato necessitato da quegli altri obiettivi che vi ho detto.
Questo è, questi sono dati di fatto perché la partita delle Province è partita e sta andando anche discretamente sul territorio.
Rispondo ad un'ultima cosa, sono entrati nel merito e quindi devo rispondere, Presidente, fosse altro per “legittima difesa” anche se a me piace poco perché io sono più d'attacco.
Il Consigliere Zaffiri ha detto che noi sbandieriamo le vittorie, citava Via Oberdan, noi non sbandieriamo un bel niente, e lo voglio dire perché questo è un fatto, perché mentre noi acquisiamo questi dati e le cose le facciamo, come abbiamo fatto il riordino delle Province, concretamente non sulla carta, noi ci siamo trovati la legge 13 che era sulla carta. Sa cosa ha portato ad oggi la valorizzazione del patrimonio? Dopo 10 mesi di amministrazione? Economie negli affitti per 1.800.000 euro, e questo è un dato, perché andare in Via Oberdan - dove abbiamo inaugurato gli uffici ed abbiamo fatto bene, abbiamo ristrutturato uffici di proprietà regionale che erano lì in disuso, utilizzando 1 milione di fondi europei - non c'è costato nulla, abbiamo riportato gli uffici Asur e 90 persone, risparmiamo 700.000 euro all'anno di affitti e per questo il Movimento 5 Stelle ci dovrebbe fare gli applausi dalla mattina alla sera, si caro Consigliere Maggi, 700.000 euro. Noi abbiamo dato disdetta appena siamo arrivati e in più abbiamo riportato 90 persone all'interno del centro di Ancona, della città capoluogo regionale e abbiamo riportato 90 vagiti di vita, di questo si tratta, 90 persone che stanno al centro.
Questo è, questo è un dato.
In questo palazzo qua, dove stiamo seduti, abbiamo ridotto il canone del 50%. Capite? 1.800.000 euro complessivamente sulle sedi regionali, andate a vedere quel che si pagava nel 2004, quello che si pagava nel 2015 e quello che si paga nel 2016.
Questi sono dati, per rispondere al Consigliere Zaffiri.
Non la faccio lunga, potrei parlare fino a domani, Presidente, perché come diceva il Consigliere Zaffiri: “La Giunta ci inonda di atti” certo, mica gli mando le pure importantissime interrogazioni, interpellanze, mozioni, la Giunta non può fare questo, la Giunta fa atti di gestione e l'ho detto prima, non sono atti sintomo di confusione, sono il risultato di una grande azione dietro la quale c'è un grande impegno collegiale, senza il quale non si farebbe nulla, di tutta la Giunta che ha prodotto quei risultati che io ho detto prima, dall’1 gennaio ad oggi sono stati pagati 939 milioni di euro.

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 41, così come emendata, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Ora abbiamo tre mozioni, perché è stato richiesto il rinvio della n. n. 82.

Mozione n. 87
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Micucci, Giacinti, Rapa, Giancarli
“Incentivo per il trasporto integrato treno/bicicletta/bus per pendolari residenti nella regione Marche e turisti”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 87 dei Consiglieri Biancani, Micucci, Giacinti, Rapa, Giancarli.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Devo dire che dopo l'intervento dell'Assessore Cesetti ogni volta è un trauma riuscire a riprendere la parola, riprendere i sensi, però cercherò di fare del mio meglio per riuscire a fare un discorso compiuto.
Innanzitutto ringrazio i Consiglieri Micucci, Giacinti, Rapa e Giancarli per aver firmato con me questa mozione che reputiamo molto importante in quanto pone l'attenzione su un tema che è sicuramente molto attuale.
La mozione riguarda in particolare come incentivare il trasporto integrato per i pendolari, ma anche per i turisti.
Per fare questo atto ho parlato sia con l'Assessore Sciapichetti che con l'Assessore Pieroni perché entrambi si occupano di queste tematiche.
L'obiettivo è quello di agevolare e promuovere gli spostamenti dei pendolari e dei turisti nel senso che nelle prossime settimane e nei prossimi mesi la Giunta dovrà fare un nuovo contratto sia per quanto che riguarda la gomma che il ferro.
All'interno di questo nuovo contratto che deve essere fatto la mozione chiede che vengano valutate alcune agevolazioni tariffarie innanzitutto per incentivare il trasporto integrato, cioè per fare in modo che chi prende il treno abbia la possibilità di un'agevolazione correlata con il trasporto del bus e viceversa, quindi fare in modo che le due aziende che gestiscono il servizio prendano in considerazione la possibilità di fare un'abilitazione unica, un'abilitazione che permetta una scontistica.
Un altro tema che viene trattato è quello dell'uso della bicicletta in quanto ad oggi la bicicletta può salire solamente sui treni regionali, la mozione chiede che questo venga confermato e che non si paghi per la bicicletta un ulteriore biglietto.
Oggi la Regione finanzia il costo relativo al biglietto per la bicicletta. si chiede invece in fase di contrattazione del nuovo contratto, di fare modo che ci sia un servizio offerto direttamente da chi gestisce il trasporto, da chi gestisce il trasporto su ferro.
Alcune Regioni hanno adottato dei servizi di trasporto di biciclette direttamente sui bus, quindi su gomma, penso che questa possa essere un'altra cosa molto importante perché rispetto al treno i bus hanno la possibilità di arrivare anche nelle zone interne, quindi questo può essere un servizio utilizzato da tutte le persone che vivono nelle zone interne e che potrebbero avere la possibilità di muoversi con la bicicletta anche sulla costa o viceversa.
La mozione cerca di fare in modo che il trasporto bicicletta/bus/treno venga considerato in un'ottica, in una progettualità più complessiva che permetta una integrazione tra i tre tipi di trasporto. Questo è molto importante per tutti i cittadini della nostra regione.
Questo atto ha l'obiettivo di implementare anche questo tipo di mobilità per i turisti che sempre di più vengono nella nostra regione per un turismo, noto a livello nazionale ma anche mondiale, chiamato cicloturismo. Mettere in piedi nella nostra regione una rete di bus o di treni che permetta la possibilità di raggiungere diverse località con la bicicletta è sicuramente un fatto molto importante che potrebbe portare ad un aumento delle persone interessate a visitare la nostra regione utilizzando la bicicletta.
Questa mozione considera anche un altro aspetto che è quello dei “bike hotel” in accordo con l'Assessore Pieroni che ha l'obiettivo di costituire dei veri e propri consorzi per la promozione dei “bike hotel”. Fare in modo che i “bike hotel” vengano consorziati e facciano una comunicazione unica.
Inoltre, il Presidente non l’ha detto, ma sono state presentati due emendamenti a questa mozione che ho firmato insieme agli altri Consiglieri, il primo chiede che venga disciplinata con una nuova normativa regionale il conoscimento dei requisiti minimi obbligatori per ottenere la classificazione di struttura alberghiera “bike hotel”; il secondo riguarda l'ultimo punto della mozione, il fatto che da quando è stata tolta la fermata del treno di Ancona Marittima è stato attivato un servizio di navetta sostitutivo, si chiede che questo servizio di navetta, ovviamente in accordo con il Comune di Ancona, venga prorogato anche per gli anni successivi e che questa possibilità di utilizzare gratuitamente la navetta non sia limitato solamente alle persone che hanno l'abbonamento, ma anche alle persone che hanno il biglietto giornaliero.
Sono richieste che dovranno essere in qualche modo verificate nel momento in cui si andrà a definire il nuovo contratto del trasporto su gomma e su ferro.
Una mozione piuttosto articolata che ha come unico obiettivo quello di fare in modo che anche nella nostra regione venga presa in seria considerazione lo sviluppo e la promozione del trasporto integrato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Fermo restando l'assoluta importanza di incentivare l'ecosostenibilità, l'amministratore regionale, a mio avviso, dovrebbe anche, a monte, preoccuparsi in maniera più diretta e mirata della sicurezza dei ciclisti, siano essi lavoratori che turisti.
Le condizioni delle strade urbane ed extraurbane troppo spesso rappresentano un pericolo per la loro incolumità a questo si aggiunge la scarsa presenza di piste ciclabili.
Ecosostenibilità sì, ma anche e soprattutto sicurezza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Condivisibile la mozione, però un po' pasticciata e confusa.
Non parliamo soltanto di biciclette, parliamo anche di “bike hotel”, parliamo addirittura di salvare la navetta, dopo che avete soppresso la fermata della Stazione Marittima, questo è paradossale, perché nelle scorse settimane si parlava a livello comunale di Ancona di intermodalità del porto e la prima cosa che avete fatto è stata quella di sopprimere la stazione marittima. Incongruenza, questo lo voglio sottolineare.
E' chiaro che non deve passare l'idea che la gomma sia uguale al ferro. Benissimo, carichiamo pure le biciclette sia su gomma che su ferro, ma è chiaro che andrebbero modulati gli incentivi a favore del ferro, e qui ritorniamo al discorso della tratta Fano - Urbino, della tratta Pergola - Fabriano e quant'altro, ma da questo orecchio, per ora, mi sembra che la maggioranza non ci senta.
Puntualizzate queste due cose, forse andiamo eccessivamente nello specifico con questa mozione rispetto ai “bike hotel” ed alla regolamentazione dei biglietti nell'ora di tempo tra l'ingresso e l'uscita, tra la salita e la discesa dalla stazione di Ancona.
Non abbiamo niente in contrario, però se vogliamo andare avanti su questo discorso del pubblico esercizio che scoraggi il privato ed incentivi il ferro, rispetto alla gomma, questo è soltanto un piccolo primo passo su cui poi fondare tutto il resto.
Chiedo che non sia lettera morta questa cosa qua, che nelle prossime convenzioni si verifichi il fatto che vengono richiesti degli aumenti tariffari, a mio avviso, anche in maniera impropria, dato che negli ultimi anni siamo addirittura in deflazione non in inflazione, quindi apriamo un secondo discorso che andremo ad approfondire. Concettualmente siamo d'accordo però che non sia una foglia di fico, ma sia effettivamente una strategia sulla quale puntare a livello marchigiano.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Questa mozione presentata dal Consigliere Biancani per conto del Partito Democratico credo che sia una cosa molto intelligente su cui riflettere.
Riflettere non solo perché contiene altri argomenti, ma anche, in riferimento al trasporto su ferro, come sta avvenendo, in questa regione non ci sono più mezzi per trasportare le biciclette nei treni.
La riflessione è molto più ampia. Se qui vogliamo uno slogan, anche noi siamo d'accordo a votare uno slogan, ma se entriamo nella mozione tecnica, negli aspetti particolari, qui c'è il duetto che fanno i servizi, c'è l'Assessore ai trasporti.
Credo che se vogliamo continuare a dire che bisogna fare determinate cose, magari la pista ciclabile nelle gallerie, dobbiamo mettere in sicurezza le gallerie altrimenti la pista ciclabile non si può fare, perché non è che i ciclisti possono rimanere sotto la galleria.
Se vogliamo fare gli slogan, facciamo gli slogan, se vogliamo fare una cosa seria credo che il ragionamento sia diverso, bisogna vedere se le ferrovie hanno mezzi e la mozione è anche in riferimento alle ferrovie che forniscono i mezzi per il trasporto delle biciclette. Poi la mozione ha tutta un'impalcatura diversa.
Su questo contesto noi siamo d'accordo a votarla, ma c'è un ragionamento serio, dove effettivamente il servizio si può fare.
Invito, se possibile, il gruppo di maggioranza a ritirare questa mozione e a ragionare in termini diversi affinché anche da parte nostra ci sia un contributo, un contributo serio perché questa mozione non rimanga lettera morta. Noi la vogliamo fare in termini propositivi, perché se qui diciamo una cosa e fuori ne accade un'altra, credo che non svolgiamo un ruolo ben fatto, mentre si possono fare delle cose ben fatte.
Penso che questo aspetto sia estremamente importante, noi non siamo contrari in linea di principio, ma naturalmente le cose tecniche bisogna rapportarle alle cose tecniche, la mozione va bene probabilmente, va anche estrapolata la questione delle biciclette che vanno nei treni delle FS perché vanno messi dei treni adatti per trasportare le biciclette. Credo che questo sia l'aspetto importante e in questo contesto, per quanto ci riguarda, c’è un aspetto positivo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Intervengo per agganciarmi a quell'emendamento che ho presentato insieme ai Consigliere Biancani, Micucci, Giacinti, Rapa e Volpini, componenti ed ex componenti della Commissione ambiente e territorio, ed anche per dare per quanto possibile una risposta ai Consiglieri Fabbri e Zaffiri.
Il Consigliere Zaffiri pone delle questioni reali, però questa non è una mozione sul piano della logistica e della mobilità o sul piano della logistica e dei trasporti, è una mozione che si fonda, è scritto chiaramente, sull'elaborazione della Commissione europea sull'agenda per un turismo europeo sostenibile e competitivo.
Siamo su un altro binario e su questo cerchiamo di poter dare delle risposte. Quando il Consigliere Fabbri sottolinea l'incongruenza sulla stazione marittima dal mio punto di vista apre una ferita, però dico anche che questa mozione ed anche quell'emendamento lo leggo come un invito, come un atto, come una speranza affinché quella stazione si ripristini e quindi è importante sì affrontare, come affronta la mozione, la sicurezza dei turisti, la riduzione dell'inquinamento, l'impatto ambientale del trasporto legato al turismo, tutte cose che sono scritte, quindi, secondo me, la mozione va bene, poi dirà il Presidente Biancani se vuole mantenerla così, se vuole emendarla sarà lui a dirlo, ma per quanto mi riguarda la mozione va bene.
Ma perché abbiamo voluto inserire soprattutto quell’ultimo emendamento al punto 7? Perché vogliamo mantenere viva quella presenza massiccia – vorremmo aumentarla - di persone che ad oggi utilizzano il treno. Ha ragione il Consigliere Fabbri quando dice: “Non è la stessa cosa utilizzare la gomma o il ferro”, quindi vogliamo mantenere viva questa presenza di persone che ad oggi utilizzano il treno per raggiungere il capoluogo di regione, lo raggiungono da Ascoli Piceno, da San Benedetto e su, su lungo la costa adriatica, lo raggiungono da Fabriano, Jesi, Chiaravalle, lo raggiungono da Pesaro, Fano, Senigallia.
Perché è importante dare questa possibilità agli abbonati o a tutti i possessori di biglietto di treno ordinario? Perché nel momento in cui si raggiunge la stazione di Ancona e si trova la navetta che va al centro della città e dal centro alla stazione, forse riusciamo a mantenere viva questa presenza.
E' chiaro che il nodo deve essere sciolto, perché la mia speranza potrebbe diventare anche una delusione definitiva.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Accolgo favorevolmente questa mozione. E’ chiaro che è un granello di sabbia, perché se affrontiamo il discorso della mobilità sostenibile ci si apre un oceano davanti su cui ragionare ed incidere.
Mi auguro che questo sia uno spunto per iniziare un percorso, vista l'importanza del tema.
Voglio sottolineare due aspetti, il primo è chiaro, questo impegno che andiamo a prendere va nella direzione giusta e faciliterà il discorso della mobilità sostenibile, però non basta, nel senso che occorrono anche azioni strutturali, occorrono accordi con le Ferrovie, con le società di trasporto pubblico, affinché i mezzi in dotazione abbiano la capacità di prendere a bordo le bici, occorre l'intermodalità delle stazioni, occorre una serie di servizi accessori per far sì che l'utente sia invogliato a utilizzare la bicicletta.
Agevolare con la tariffa: questo strumento sicuramente è, ripeto, una cosa positiva, però da sola non può bastare, questo è chiaro.
In questi mesi ho avuto moto di approfondire il discorso delle tariffe dei trasporti pubblici, ho contattato anche il Ministero dei Trasporti, mi sono fatto dare dei dati, ho approfondito questo argomento ed a breve presenterò un atto che porterò in Aula perché ci sono delle riflessioni che secondo me sono da fare.
Ripeto, accolgo positivamente questa mozione nella direzione in cui sia l'apripista di un percorso su cui ragionare insieme, su cui incidere con delle azioni concrete, consci che questo non può bastare, però è un primo passo.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Voglio ringraziare gli estensori della mozione perché ci permettono di ragionare su un argomento di grande interesse e di grande attualità.
Condiviso la mozione nella sua forma, nella sostanza, ma dobbiamo prenderla per quello che è non possiamo caricarla di significati che non può avere, su questo concordo anche con quanto ha detto il Consigliere Bisonni prima di me.
Se vogliamo parlare di trasporto pubblico locale, Consigliere Zaffiri, possiamo parlarne quando e come vogliamo. Sappiamo quali sono i problemi grandi del trasporto pubblico locale in Italia e nelle Marche in particolare, sappiamo quali sono le difficoltà, ma quello è un altro tema, un altro argomento che non può essere riportato all'interno di questa mozione che invece va incontro all'agenda europea, come ha detto il Consigliere Giancarli, che ci invita a fare iniziative per un turismo sostenibile e competitivo.
Faccio due o tre flash per dire a che punto è la situazione.
Nel vecchio contratto di servizio che la Regione Marche aveva con le Ferrovie, scaduto il 31 dicembre 2014, non c'era questo tipo di ragionamento, anzi, per chi voleva era un servizio aggiuntivo e quindi a pagamento, nella trattativa che noi stiamo facendo - guardate trattativa faticosa, difficile, complessa, piena di ostacoli anche perché siamo a risorse, prima abbiamo parlato di bilancio, praticamente nulle - con le Ferrovie dello Stato abbiamo messo che il corrispettivo, per quanto riguarda il trasporto delle biciclette, debba far parte del contratto generale, quindi non a carico dei passeggeri.
Analoga cosa la faremo, anche lì dobbiamo riprendere in considerazione tutti i contratti - passando dalla Provincia alla Regione - per quanto riguarda il discorso del trasporto su gomma, faremo un ragionamento di questo genere e credo che la mozione possa dare, nei limiti del possibile e per quello che vale, ripeto, una mozione, forza e sostegno in questa trattativa sia con le Ferrovie dello Stato che con le società del trasporto pubblico locale su gomma.
Sono d'accordo, così come sono d'accordo sul discorso dei “bike hotel”, l'emendamento che è stato presentato mi pare vada in questa direzione, quindi sono d'accordo.
In merito al ragionamento che si faceva sull'Autorità portuale, quindi il tratto di ferrovia noto, di cui abbiamo discusso più volte, adesso il Consigliere Giancarli ci ha ricordato che, noi abbiamo un accordo fino al 31 dicembre 2016 per cui il servizio è gratuito, faremo di tutto, nei limiti del possibile, per venire incontro alle sollecitazioni, non nuove, da sempre, che il Consigliere Giancarli ci ha posto, faremo in modo che possa essere prorogata tale agevolazione anche negli anni futuri.
Credo che questa mozione ci fa fare un passo in avanti rispetto a questo tema e deve essere votata e condivisa.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Certamente la mozione è molto interessante e credo che il concetto espresso sia assolutamente positivo.
Vorrei però fare un piccolo appunto chiedendo che il tema della mobilità su due ruote, quindi la bicicletta, essendo molto importante per lo sviluppo turistico, possa avere una trattazione anche organica, perché oltre al discorso della sicurezza già citato, sul discorso del cicloturismo, ad esempio, mi giungono in questi giorni voci che nel Parco dei Sibillini siano in fase di divieto alcune zone che prima erano dedicate a questo sport, a questa attrattiva per la montagna fuori dal periodo invernale. Sembra quasi che si facciano delle azioni disomogenee e disorganiche, quindi se si vuole incentivare il cicloturismo va guardato, e questa è una sensibilizzazione un appello che faccio, in tutti gli aspetti, perché bene la mozione, ma se poi quando scendiamo nel dettaglio si fanno delle politiche diverse, di disincentivazione, è bene guardarle in un'ottica complessiva. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Brevemente. Credo che questo tema sia particolarmente importante e sentito da tutti noi.
Dico al Consigliere Biancani che condivido lo spirito con cui è stata fatta la mozione, che vuole essere anche un momento di incentivazione, di riflessione su queste tematiche.
Per fare una cosa organica, mi rivolgo anche all'Assessore, credo che sia opportuno a questo punto fare un censimento di tutto quello che noi abbiamo sul territorio perché i Comuni, presi dalla foga del momento, dall’importanza e dalla visibilità che ha questa cosa dal punto di vista turistico, ambientale, socio/economico, vanno a ruota libera, prendono dei finanziamenti dal Ministero dell'ambiente, oppure dai bandi, fanno delle progettualità che sono buone se le si guarda nell'ottica del proprio Comune, ma non hanno una configurazione di carattere generale perché non hanno dei nodi con cui interconnettersi con la progettualità regionale.
Una delle prime cose sarebbe quella di farsi carico di un coordinamento tra le Province che non ci sono, con i Comuni capoluogo che sul territorio possono svolgere un coordinamento per censire quello che abbiamo perché la sfida non sarà soltanto quella di implementare i chilometri di pista ciclabile, ma lungo questa dare dei servizi. E’ questo il vero problema, la sfida: lungo le piste ciclabili dare dei servizi. La qualificazione degli alberghi è un tema molto importante, ma non è soltanto quello, è il servizio spicciolo che il ciclista ci chiede, la piccola riparazione, cose di questo tipo, il gazebo dove ci si può riparare, i servizi di ristoro e quant'altro.
Fare una progettualità di questo tipo credo che ci porterà a fare un passo in avanti.
Come regione non dico che stiamo benissimo, però non stiamo nemmeno male, assolutamente, faccio riferimento alla mia provincia, da Ascoli a San Benedetto stiamo quasi completando, mancano alcuni tratti, dopodiché ci si immette sulla dorsale adriatica e si può fare un bellissimo lavoro che da San Benedetto va fino a Pesaro, per concludere questo tipo di discorso.
Questo tema è regionale, è un tema che l'Assessorato deve fare, prima la mappatura e poi cominciare a vedere quali sono i nodi fondamentali per interconnettere tutto il discorso vallivo con la dorsale adriatica, per poi passare allo studio dei servizi e fare quindi dei bandi ad hoc perché su questo tema ci sono risorse comunitarie che possiamo utilizzare nella programmazione 2014-2020, per completare perlomeno alcuni tratti, perché alcuni tratti pilota si possono fare velocemente.
Un altro aspetto che la mozione richiama è quello dell'intermodalità. Guardate la ferrovia è importante, siccome sul nostro territorio non abbiamo una rete ferroviaria così sviluppata, credo che dobbiamo guardare anche al trasporto su gomma e siccome noi abbiamo delle società che hanno in gestione il servizio del trasporto pubblico locale, che fa riferimento alla Regione, adesso che i contratti di servizio non verranno più firmati, spero e mi auguro, dalle Province, ma direttamente dalla Regione, si può cominciare a studiare una intermodalità gomma/bicicletta molto importante.
C'è un'esperienza ad esempio fatta dalla Start, che è la società di servizi della Tpl della Provincia di Ascoli, che, a partire da maggio fino a tutto settembre, ha offerto un servizio a chi andava a Roma e voleva portarsi la bicicletta, ha funzionato tantissimo per cui c’erano degli autobus attrezzati con un rimorchio particolare in cui si caricavano le biciclette. Le persone arrivavano a Roma Termini, prendevano la propria bicicletta con grande soddisfazione e andavano in giro per Roma. Inoltre la Start ha organizzato, in accordo con una cooperativa, di cui non ricordo il nome, delle gite turistiche in bicicletta a Roma, quindi si partiva da Ascoli in pullman e si girava per Roma in bici.
A noi interessa il discorso inverso per chi da altre regioni, da altre province, vuole venire nelle Marche, anche questo è un tema interessante.
Non fermiamoci, come spesso dico, ad ammirare il fiore tralasciando la montagna. Questo è un aspetto importante, approfittiamone, Assessore, per attuare un coordinamento su queste tematiche, ovviamente c'è l'Assessorato all'ambiente, c'è l'Assessorato al turismo, c'è l'Assessorato ai trasporti, tutte queste cose possono essere messe insieme razionalizzando le risorse. Credo che si possa tirare fuori una progettualità, da qui ad un anno, molto interessante per utilizzare le risorse che saranno messe a disposizione nella programmazione e ce ne sono diverse da questo punto di vista. Noi possiamo accedere anche con un progetto strategico, specifico, a fondi europei, non passando attraverso i fondi della nostra programmazione 2014/2010, ci sono dei bandi che vengono direttamente dall'Europa, per cui potrebbe essere una cosa molto interessante e credo che l'Assessore Casini conosca bene questo argomento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Intervengo per rispondere al Consigliere Zaffiri che mi ha chiesto se era possibile rinviare la mozione.
Ritengo che sia importante, pur apprezzando le parole del Consigliere Zaffiri e un po' di tutti i Consiglieri che sono intervenuti, votarla oggi perché, come ha detto l'Assessore Sciapichetti, oggi noi siamo nella fase in cui stiamo rivedendo il contratto. L'Assessore ha detto chiaramente che questa mozione potrà tornare utile a lui per andare con forza e ribadire, specialmente nel rinnovo del contratto su ferro, il fatto che attualmente come Regione stiamo pagando il trasporto delle biciclette sui treni. L'Assessore, anche grazie a questa mozione se sarà votata dal Consiglio regionale, potrà far valere il fatto che questo è un servizio che deve garantirci la ferrovia, quelli che gestiscono il trasporto su ferro.
Devo dire che oggi i treni, almeno sulla costa, sono attrezzati per far salire le biciclette. Tutti i treni regionali e qualche treno interregionale sono già attrezzati. Io li utilizzo perché non ho il fiato per andare troppo in là rispetto a Pesaro, ma quando voglio fare una biciclettata fuori dalla mia città, prendo il treno e vado a fare la biciclettata dove voglio e poi ritorno utilizzando il treno. Oggi i treni, almeno sulla costa sono attrezzati per far salire le biciclette.
Per quanto riguarda il trasporto su gomma, come ha detto il Consigliere Celani, è molto più capillare rispetto al trasporto su ferro e se vogliamo puntare alla promozione del nostro territorio dal punto di vista turistico e far conoscere le nostre aree interne, che sono caratterizzate da un paesaggio collinare, molto bello da attraversare in bicicletta, sono tanti i turisti che vengono nel nostro territorio per la qualità del nostro territorio, riuscire a trasportare le persone vicino alle zone dove vogliono andare, penso che possa essere un valore aggiunto che magari altre Regioni ancora non hanno attuato, da questo punto di vista.
Chiedo all'Assessore di puntare sul trasporto integrato ferro/gomma/bici perché può essere veramente valore aggiunto per questa regione rispetto ad altre realtà regionali.
Il tema del cicloturismo e delle piste ciclabili mi appassiona particolarmente, chi conosce la mia storia sa che sono stato Assessore alla mobilità del Comune di Pesaro e insieme al Sindaco, alla Giunta ed al Consiglio ho portato avanti il progetto della “bicipolitana” che ad oggi è un fiore all'occhiello delle piste ciclabili presenti a livello regionale e nazionale. La città di Pesaro è prima in Italia per l'utilizzo delle biciclette, ha superato anche Bolzano, e stato fatto veramente un bel lavoro.
Questo lavoro vorrei portarlo su scala regionale, so che gli Assessori competenti hanno già, in qualche modo, aperto un tavolo per capire quali sono le piste ciclabili esistenti nel nostro territorio per riuscire ad individuare gli assi o le linee da implementare per creare una vera e propria rete di piste ciclabili a livello regionale.
Chiedo di votare questa mozione che, come ha detto il Consigliere Giancarli, ha un obiettivo che rientra all'interno dell'agenda per un turismo europeo sostenibile. Ormai il concetto di sostenibilità e di promozione della mobilità sostenibile è ben chiaro a tutti i cittadini ed ai turisti, quindi penso che sia importante dare questo mandato con il voto che oggi il Consiglio regionale darà. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Per dichiarazione di voto. Preso atto che moltissime delle nostre città e Comuni sono impraticabili per la bici, abbiamo avuto in questi ultimi 30, 40 anni un trasferimento significativo della popolazione dalle aree collinari ad aree pianeggianti, quindi ormai più dell'80% della popolazione marchigiana vive in pianura.
Segnalo solo due preoccupazioni su questa iniziativa che nei limiti delle disponibilità va presa. Una riguarda la manutenzione di queste piste ciclabili, l'Assessore è di Macerata e sa bene cos'è successo con una nota e famosissima pista ciclabile che costò a suo tempo miliardi, scende da Villa Potenza e raggiunge Macerata, tenerla in buona manutenzione sugli argini del fiume non è stata una cosa semplice, era l'unico tratto in cui potevamo andare in bicicletta nella bassa Valle del Potenza, non c'è un altro posto dove si può andare in bicicletta, perché lungo le statali è impossibile.
Raccomanderei anche, per quello che si può, che quando vengono costruite nuove strade, come succede in altre parti, si consideri quegli 80, 90 centimetri in più, che non servono solo alle biciclette, ma anche ai pedoni, perché un'altra cosa che è difficile fare nella nostra regione, nelle nostre città, è anche andare a piedi e non possiamo rassegnarci a fare i percorsi dei pellegrinaggi mariani per avere un tratto pedonale da usare.
Riguardo alla manutenzione, Assessore, faccio una raccomandazione affinché i Comuni, una volta realizzata un'opera, chiunque, Provincia, Anas, Regione abbia il buon gusto di inserire nei suoi bilanci questa cifra in più. Sanno che gli si fa la strada, gli si fa la ciclabile, gli si fa la nuova strada con la possibilità di un percorso pedonale, però devono mettere qualche soldino per fare la manutenzione perché o la fa l'ente che le ha prodotte, ed in genere non è possibile, oppure se la devono prendere in carico i Comuni.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Intervengo per dire che l'aspetto è importante, l'ho già detto.
Io non ho parlato di trasporto pubblico locale, Assessore, ho detto soltanto che la mozione deve essere collegata ai mezzi di trasporto, cioè chi ha la bicicletta può caricarla sui mezzi, questo era l’aspetto, non c'entra niente il trasporto pubblico locale.
Ho chiesto al presentatore della mozione di poterla integrare, in realtà ho detto di ritirarla per integrarla con questo contesto, non è possibile, pertanto la mia è una valutazione di astensione in attesa che quelle cose si realizzino. Buon lavoro per quando si realizzeranno.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento n. 87/1 a firma del Consigliere Biancani. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 87/2 a firma dei Consiglieri Biancani, Micucci, Giacinti, Volpini, Rapa, Giancarli. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 87, così come emendata, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Passiamo all’ultimo atto, perché anche la mozione n. 97 è stata rinviata, su richiesta della Consigliera Marcozzi.

Mozione n. 94
ad iniziativa dei Consiglieri Urbinati, Rapa
“Sostegno delle concessioni demaniali marittime”

Mozione n. 100
ad iniziativa del Consigliere Carloni
“Difesa delle attività balneari delle Marche”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 94 dei Consiglieri Urbinati, Rapa e la mozione n. 100 del Consigliere Carloni.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Rapa.

Boris RAPA. Grazie Presidente. La mozione che presentiamo con il Consigliere Urbinati tratta dall'ormai annosa questione della Direttiva Bolkenstein.
Il 23 dicembre 2014 e il 28 gennaio 2015 i Tar della Lombardia e della Sardegna presentarono alla Corte di Giustizia Europea dei ricorsi in merito alla legittimità di prorogare fino al 31 dicembre 2020 le concessioni demaniali marittime in scadenza il 31 dicembre 2015. Il 25 febbraio 2016 l'Avvocato generale presso la Corte di Giustizia europea ha accolto questi ricorsi passando la palla alla stessa Corte di Giustizia che dovrà dare la parola definitiva entro breve tempo. Nel caso in cui la Corte decidesse di accettare questi ricorsi, le concessioni marittime verranno considerate scadute e messe sul mercato.
È qui in gioco un'idea di turismo e di identità regionale. I titolari delle concessioni sono quasi sempre aziende familiari, espressione del territorio stesso, che hanno messo passione e fatto sacrifici accendendo mutui spesso mettendo le loro case e i loro beni a garanzia di questi, per rendere le loro attività più competitive e dare un servizio fondamentale al turismo della nostra regione.
In caso che le concessioni venissero lasciate al mercato internazionale si potrebbe correre il rischio dell'entrata nelle Marche di grandi gruppi nazionali ed internazionali, che non hanno alcun legame con il nostro territorio, che gestirebbero queste attività solo in nome del profitto.
La presente mozione vuole impegnare la Giunta e l'Assessore regionale al turismo Pieroni a continuare la pressione già in atto presso la conferenza Stato-Regioni, affinché il Governo intraprenda tutte le iniziative possibili per tutelare la migliore risorsa che abbiamo nelle Marche, il nostro territorio, e fare in modo che i nostri stabilimenti balneari possano continuare a dare quel servizio che fino ad oggi hanno garantito un turismo di qualità.
E' importante oggi più che mai che le istituzioni siano al fianco del mondo imprenditoriale se si vuole considerare il turismo come un settore strategico della nostra economia. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carloni.

Mirco CARLONI. Recentemente ho avuto modo di confrontarmi con l'on. Sergio Pizzolante e con il Ministro Costa su questo tema, Assessore. Quello che ho capito, e spero che anche lei condivida, è il percorso del doppio binario, cioè di una scelta con dei criteri chiari per l'evidenza pubblica, le aste, per le nuove concessioni e una proroga per quelle esistenti per poter in qualche modo intravedere il percorso normativo più idoneo a soddisfare anche le esigenze degli attuali concessionari.
La cosa drammatica, che in questo momento è necessario che facciano presente anche le altre Assemblee legislative regionali, è che l'Italia viene trattata in modo diverso da altri Paesi europei, probabilmente in passato, durante il Governo Monti in particolare, chi trattava con la Commissione ha sbagliato, ha trascurato questo tema e in quel periodo si sono create delle sperequazioni nei comportamenti dell'Europa tra il Portogallo, la Spagna e l'Italia che ha fortemente penalizzato i nostri concessionari.
Molte delle sentenze che si sono succedute nella giustizia europea sono nate anche da contenziosi tra concessionari stessi, bisogna dirlo, perché se è in atto un contenzioso è perché alcuni concessionari hanno denunciato altri e si è innescato un procedimento di giustizia europea, ma è chiaro che in questo momento il Governo italiano ha un ruolo molto importante in questa trattativa.
Le nostre concessioni sono molto differenti da quelle degli altri Paesi, va fatto comprendere, perché in questo momento assistiamo alla mancanza di certezze e soprattutto, ed è la cosa peggiore, molti di questi imprenditori non vogliono e non stanno investendo nelle concessioni proprio per la mancanza di chiarezza sul loro futuro che in qualche modo, da questo punto di vista, penalizza anche la stagione turistica perché non sapere di che morte morire non è una bella cosa.
Ho incontrato diverse volte gli operatori, credo che ci sia molta confusione e come Consiglio regionale possiamo e dobbiamo dare un segnale forte affinché il Governo utilizzi ogni strumento per prorogare le attuali concessioni e nel frattempo, come ho detto all'inizio, mettere in piedi un percorso di evidenza pubblica per le nuove concessioni.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Condivido quanto dice la mozione e quanto detto dai colleghi che mi hanno preceduto.
Questo è un tema su cui la Regione è intervenuta spesso, già da qualche anno, sempre a fianco dei nostri operatori in modo positivo, sollecitando. Nel luglio scorso ho presentato anche un'interrogazione e parlando con l'Assessore di questo aspetto, la proposta del doppio binario è una via d'uscita condivisibile, perlomeno salva capra e cavoli, però quello che preoccupa in questo momento è il lassismo del Governo che è inconcepibile. E’ impossibile che un Governo e tutti i Governi che si sono succeduti non abbiano preso in mano questa vicenda nel modo giusto. Tutti i governi, da Monti in poi, hanno sbagliato i temi della trattativa, hanno sbagliato i tempi della trattativa. Molto anche prima, hanno sbagliato i tempi e i metodi della trattativa. Tutto hanno sbagliato, completamente!
C'è da dire anche questo, noi molto spesso parliamo di Europa, poi in realtà, da informazioni di prima mano, sappiamo che i nostri rappresentanti al Parlamento europeo, quando si discute di queste cose, o mancano, o non ci sono, o non prendono coscienza di quello che stanno facendo. Dobbiamo dire anche questo, perché i parlamentari degli altri Paesi fanno lobby, sane lobby, perché se il Portogallo, se la Spagna hanno raggiunto certi obiettivi è per questo motivo, non hanno fatto niente di eclatante, niente di illegittimo, hanno messo in campo le specificità dei loro Paesi. Punto e basta!
Credo che in questo momento noi siamo in un vicolo cieco, perché fra qualche settimana, un mese, non so quando, la Corte di Giustizia deciderà, sentenzierà sulla legittimità o meno della nostra proroga al 2020.
Lì saranno guai se prima il Governo non prenderà in mano questa situazione, sarebbe un dramma se il Governo nel frattempo non avesse una soluzione, deve per forza di cose trovare una soluzione.
Molto spesso i nostri operatori fanno riferimento al territorio, con la Regione e quant'altro, però noi dobbiamo fare un grosso pressing, insieme alle altre Regioni, presso il Governo perché faccia qualcosa. Questo discorso del doppio binario va bene, faccia anche un decreto con il quale disporre una proroga per altri 30 anni, anche se ci porterà ad una ulteriore infrazione, poi si discuterà.
L'Unione europea non può pensare di omologare tutti gli Stati membri allo stesso modo. Questo è il vero problema! La bellezza sta proprio in questo, gli Stati membri sono uno diverso dall'altro, il compito dell'UE è quello di armonizzare le potenzialità, le risorse, le caratteristiche degli Stati membri, non si possono fare norme che omologano un territorio ad un altro, è impossibile.
Il Portogallo ha una specificità, la Costa Brava ne ha un'altra, l'Italia ne ha un'altra ancora completamente diversa, veniamo da una storia che è completamente diversa per quanto riguarda le imprese balneari. Non è possibile che non si prendano in considerazione queste situazioni, altrimenti l’Europa fatta in questo modo non ha ragione di esserci.
D'altra parte sono proprio di questi giorni alcuni provvedimenti che fanno spavento, li avete visti, credo che l'Assessore Casini li conosca, sull'olio d'oliva: scompare l'obbligatorietà di indicare la scadenza di 18 mesi sulla bottiglia, vi rendete conto ce significa? Significa che fra qualche mese potrebbero essere immesse sul mercato tonnellate di olio di riserve di non so quale tipo, inflazionando il mercato e danneggiando i nostri produttori che invece fanno un percorso legittimo, trasparente e sano.
Vogliamo vedere il discorso dei salumi, del semaforo che gli inglesi hanno voluto in base alla percentuale di sale? Semaforo rosso nel caso in cui ce ne sia troppo, il nostro prosciutto di Parma ha avuto il semaforo rosso, ma stiamo scherzando, di che parliamo? Poi ci danno i wurstel tedeschi con il semaforo verde. Qui c'è qualcosa che non funziona nel rapporto tra i Governi e l'Unione europea e questa ne è una dimostrazione. Nei rapporti con la Russia siamo penalizzati, per tutto il discorso agro-alimentare, tessile, e quant'altro, poi c'è la Bolkenstein.
Ripeto, per cercare di non essere coinvolti, arrovellati, in un meccanismo che poi ricadrà su di noi - perché la Regione ha fatto molto, io seguo questa vicenda da 4 anni da quando ero in Provincia e sono state fatte anche delle mozioni da inviare ai colleghi di tutta Italia - dico che c'è da fare un'azione, nella Conferenza Stato-Regione molto forte affinché il Governo decreti, prenda una decisione da questo punto di vista, anche se ci porterà ad un'infrazione, sarà il motivo per discuterne nel modo giusto e sano. Quella del doppio binario sicuramente è una soluzione ottima perché consente il giusto ristoro in questi 30 anni a tutte le persone che hanno fatto investimenti e consentirà di continuare ad investire avendo poi un ristoro alla fine.
Per quanto riguarda il nuovo, va bene, ci adeguiamo, però ci vogliamo adeguare come si sono adeguati gli altri, non adeguarci tout court con delle gare libere, con questo liberismo sfrenato che non so dove porterà, di sicuro ci danneggerà.
Ripeto che questa mozione la voto, è un'ottima mozione, cosa che già abbiamo fatto altre volte in questo senso, però mi auguro che a questo punto, non so quale Ministero se ne deve occupare, ma credo che sia una questione della Presidenza del Consiglio, del Governo nella sua complessità. Qui si tratta di tutelare una grande parte del nostro Pil, di chi produce concretezza da questo punto di vista, non è soltanto un problema che riguarda certe categorie che magari l'opinione pubblica vede come privilegiate. Anche su questo probabilmente la comunicazione è stata sbagliata, perché queste imprese turistiche sono state lasciate sole, alla berlina, in quanto all'esterno è stato detto: “Sono privilegiate, da 50 anni gestiscono un bene pubblico” per cui non hanno avuto quel supporto mediatico molto forte, sembra una battaglia marginale che non interessa la collettività, invece credo che sia una cosa molto importante da questo punto di vista.
Sono favorevolissimo.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Sono favorevolissima anch'io. Seguo da diversi anni la questione della Bolkenstein, da quando ero Assessore al turismo di Porto Recanati, sono stata spesso a fianco dei bagnini, anche a Roma, nelle varie manifestazioni che si sono succedute nel corso degli anni, purtroppo siamo arrivati ad oggi in cui, dopo quella piccola proroga di cinque anni che era stata ottenuta, siamo di nuovo con questa spada di Damocle per tante famiglie e tanti operatori italiani.
E' giustissimo che quest'Aula mantenga viva l'attenzione su questa problematica ed è giusto che si faccia un sollecito forte all'interno della Conferenza Stato-Regioni, chiederei, purtroppo oggi il Presidente non c'è, che il Presidente Ceriscioli si faccia, come sta facendo in Cina promozione per l'Italia, promotore con i Presidenti di tutte le altre Regioni costiere, che sono la maggior parte delle Regioni italiane, per far fronte unico su questa problematica e pretenda dal Governo italiano delle risposte, ma soprattutto delle azioni in merito e mi auguro che questo avvenga il più in fretta possibile e possa venire in quest'Aula a relazionare quanto successo e quanto deciso nella Conferenza Stato-Regioni.
Questo è un problema serissimo che rischia innanzitutto di bloccare le nostre attività turistiche in termini d’investimenti, quindi la nostra concorrenzialità, in mano a famiglie che magari continuano, a oggi, a pagare dei mutui per delle strutture che non sanno se saranno ancora loro o se verranno loro tolte con questa aleatorietà del proprio futuro. Concordo pienamente con quello che ha detto il Consigliere Celani, sul fatto che le nostre strutture balneari, per come sono gestite, sono una peculiarità della nostra nazione, sono una peculiarità del nostro commercio che doveva essere tutelata com’è successo in Spagna, com’è successo con le proroghe che sono avvenute in altri Stati.
Ora mi auguro e immagino che la battaglia sia condivisa e comune e che da questa Assise esca una voce forte ed univoca, ma soprattutto mi auguro che chi ha facoltà di fare azioni concrete, cioè il Governo, le faccia perché siamo veramente fuori tempo massimo.
Attendo il rientro del Presidente Ceriscioli e la convocazione urgente, la messa sul tavolo di questo problema nella Conferenza Stato-Regioni e una risposta da parte dello Stato a queste Regioni e soprattutto a queste famiglie italiane, che in un momento di crisi come questa, devono essere tutelate per il lavoro che svolgono e soprattutto per un comparto economico importantissimo. Ci riempiamo sempre la bocca del turismo come volano per la nostra economia reale, per la nostra economia nazionale, ma poi non sappiamo tutelarlo nelle sedi competenti.
Il mio voto sarà assolutamente favorevole, la battaglia non deve essere marginalizzata, ma chi ha voce in capitolo deve agire, non può più stare a guardare, non può più trincerarsi dietro le decisioni dell'Unione europea, ma deve armarsi con le proprie strutture, con le proprie armi, che sono quelle nazionali, per far qualcosa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Credo che questo problema stia a cuore a tutti. Penso che quest'Aula non possa non avere a cuore questa tematica perché interessa decine di migliaia di lavoratori e posti di lavoro.
Condivido questa mozione, però una considerazione va fatta, cari colleghi, perché non tutti abbiamo uguali terminali politici all'interno del Parlamento europeo. Le ultime votazioni sono avvenute tutte contro i lavoratori, contro le partite Iva, contro il tessuto sociale di questo Paese, questi sono i fatti, poc'anzi è stata evidenziata dal Consigliere Celani la situazione drammatica dell'olio d'oliva, perciò i terminali non li abbiamo tutti uguali.
Il gruppo di maggioranza di quest'Aula ha un terminale ed un rapporto politico che fa riferimento alle riunioni Stato-Regioni perché il vostro Presidente partecipa a queste conferenze e partecipando può anche intervenire pesantemente e politicamente in riferimento al Governo o a chi lo rappresenta in quella sede.
E' un’emerita bufala quella telenovela che ogni tanto ascolto e cioè che sul Parlamento europeo o sull'Europa non si può fare niente! Si può fare, basta guardare i francesi che applicano le direttive della Comunità europea e guarda caso, faccio soltanto questo esempio, l'Enel è pubblica in Francia, mentre in Italia abbiamo altre cose, gli agricoltori vengono trattati in un modo diverso in Francia rispetto all'Italia, questi sono i fatti!
Credo che in quest'Aula siamo sensibili alla mozione presentata, ma bisogna che la comunità marchigiana sappia che i ruoli qui dentro non sono uguali, c'è un gruppo di maggioranza che rappresenta il Governo di questa regione e rispetto al Governo di questa regione a livello centrale abbiamo una responsabilità diversa, pertanto l'Assessore o chi partecipa a queste riunioni non può avere la stessa responsabilità della minoranza, ha la responsabilità di risolvere questo problema e con molta probabilità, se s’impone in termini propositivi pesanti nei confronti del Governo, questo problema si risolverà, altrimenti prendiamo in giro questa comunità che dà tanti posti di lavoro. A tanti imprenditori verrebbero a mancare le loro attività e le responsabilità maggiori, in questo momento, sono in capo al gruppo PD che governa questa Regione e rappresenta il Governo nazionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Credo che siamo di fronte ad un problema come quello di “trivellopoli”, una sorta di lobby europee che stanno cercando di mettere le mani in Italia su tutto ciò che rende. Come stiamo vedendo in questi giorni ci sono gruppi, società tedesche ed austriache che stanno acquistando, in giro per l'Italia, laboratori di analisi e farmacie.
Il problema delle imprese balneari e dei beni demaniali è un problema enorme anche perché io non sono riuscito a capire se noi italiani siamo dei polli, nei confronti degli spagnoli, oppure siamo dei fessi. Non capisco per quale motivo la Spagna abbia preso subito dei provvedimenti prolungando le concessioni dai 30, ai 75 anni e noi siamo fermi aspettando che succeda qualcosa.
Io vivo in una città dove ci sono più di 100 imprese balneari, con tutto il loro indotto, e da 2, 3 anni, da quando è uscita questa storia di questo pazzo scatenato che si è messo in testa non so che cosa, non investono più nelle attività su cui una città come San Benedetto deve vivere. Ci sono più di 30.000 imprese in Italia, quindi credo che questo problema vada visto da un altro lato.
Andrà certamente rivisto anche il problema dei canoni demaniali che credo in alcune realtà siano ridicoli, quindi diamo una botta al cerchio ed una alla botte, però credo che questo problema debba essere rivisto assolutamente, urgentemente perché non è possibile mettere in crisi un settore come quello turistico, come quello delle imprese balneari, che porta nelle nostre casse un enorme quantità di denaro.
Chiedo che quando ci sarà questo incontro tra Stato e Regioni venga valutato il fatto di fare questa infrazione, non ce ne importa nulla, ne paghiamo tante, paghiamo un miliardo di euro per l'infrazione sull'ambiente, è possibile pagare anche qualche infrazione per ridare speranza a queste imprese balneari e per dare un futuro al nostro turismo costiero. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Trattiamo un argomento a me molto caro che mi ha accompagnato nella mia breve esistenza politica. Una di quelle questioni piovute all'improvviso dall'Unione europea a cui noi attribuiamo tutte le responsabilità, ma così non è, e mi piacerebbe specificarlo durante il mio intervento.
Un'iniziativa quella della direttiva Bolkenstein che si aggiunge ad un altro danno fatto da una legge sbagliata, sbagliata perché noi non siamo stati alla fonte, non siamo stati in grado di dire quelle che erano le nostre peculiarità, perché non abbiamo fatto quello che in questa legislatura facciamo quando ci apprestiamo, sarà relatore il nostro capogruppo, ad un risoluzione per l'Unione europea in merito ad una riforma del mondo del lavoro che a Bruxelles si sta formalizzando in questo periodo. Noi l'abbiamo fatto con i piccoli pelagici, con il commercio on-line, all'epoca della Bolkenstein, ma in particolare su tutte le normative della pesca - noi in questi giorni stiamo vivendo il problema grande ed annoso della pesca delle vongole, una sottomisura che a noi ci penalizza proprio per la peculiarità del nostro prodotto. Noi subiamo quello che a Bruxelles non siamo stati capaci di gestire, non siamo stati capaci di governare negli anni passati e questa, guardate, è una responsabilità. Prima il Consigliere Celani ha detto: “Dal governo Monti in poi”, no, bisogna partire un po' più indietro perché prima di Monti c'era il governo Berlusconi, e la Bolkenstein si è formalizzata in quel periodo lì, questo è bene dirlo.
I politici che sono venuti nella regione Marche, in tutte le località turistiche e non solo, sono tantissimi, potremmo fare una lista di circa venticinque nomi tra deputati europei, e l'unico che è rimasto e che ancora oggi è nell'Unione europea è Matteo Salvini. Domenica scorsa è venuto nelle Marche a parlare ancora contro la Bolkenstein, ma io preferisco fare degli atti concreti quando siamo nelle istituzioni e non andare nei territori a rivendicare quello che non è stato fatto.
Purtroppo questo adesso è un problema di difficile gestione anche perché le associazioni di categoria per certi aspetti sono state di grandissimo aiuto soprattutto nel far capire la problematica e qual è il rischio che si corre.
Da noi purtroppo/per fortuna il turismo balneare è molto radicato negli stabilimenti e nella loro quasi totalità hanno una gestione familiare, per lo meno nella mia città, e nelle città più grandi, come numero di presenze nelle Marche, arrivano ad occupare anche 20, 30 persone nel pieno della loro stagione, per cui si capisce subito l'importanza che questa economia ha per i nostri territori.
Siamo arrivati ad un punto quasi di non ritorno, dove c'è da prendere una decisione ed io sono uno di quelli che ha sempre spinto e l'ho fatto insieme all'amministrazione della mia città, quando ero in Giunta a San Benedetto del Tronto, che è una città che da sola ha più di 200 concessioni demaniali. Parliamo di numeri enormi, di numeri molto grandi, parliamo di un numero di occupati non indifferente.
Credo che a questo punto la cosa che vada fatta immediatamente sia la scelta del doppio binario, che potrebbe essere percorribile, è stata già fatta perché la Bolkenstein non riguardava solamente le concessioni demaniali, ma anche il commercio su aree pubbliche. In quel caso è stato utilizzato il doppio binario, anche se parliamo di un’attività totalmente diversa da quella delle concessioni demaniali degli stabilimenti balneari, però in quel caso si è potuto percorrere la strada del doppio binario che ha funzionato ed oggi l'assegnazione delle concessioni da parte dei Comuni funziona in quel modo, l'abbiamo visto quando abbiamo portato il nuovo regolamento regionale del commercio sulle aree pubbliche.
Quello che noi rischiamo, se non andiamo ad una soluzione a breve, è che il nostro Paese andrà in infrazione, è vero che questa è una infrazione che ormai difficilmente riusciremo ad evitare anche perché se tutto andrà come deve andare, purtroppo, ho sentito anche alcune associazioni nei giorni scorsi molto scoraggiate su questo aspetto, a breve dopo la sentenza ci diranno che questa Regione dovrà andare alle aste per assegnare le nuove concessioni, e qui si apre un altro problema, perché io voglio dare per scontato che l'altro lo risolveremo, ma se si arrivasse alle aste, significa che il problema non l'abbiamo risolto. Chi le farà queste aste? Chi le gestirà? La Regione? I Comuni? Come faremo? Quali saranno i criteri? Quale ruolo avranno le Regioni?
Diciamo che c'è stato, ha detto bene il Consigliere Celani, un lassismo, e dovremmo tornare indietro di 10, 15 anni per poter trovare tutte le responsabilità.
Alcune associazioni di categoria, molti di voi l'avranno visto, sono andate a prendere i verbali delle Commissioni a Bruxelles dove si discuteva la Bolkenstein, lo hanno fatto anche per delle leggi sulla pesca che hanno penalizzato il nostro settore nel passato, ebbene in quei verbali c'erano delle sedute dove i Parlamentari italiani non erano presenti. Questi parlamentari hanno un nome ed un cognome, noi sappiamo benissimo chi non c'era a quelle assemblee. Ci fu una discussione, quando la Croazia stava per entrare nell'Unione europea, nella quale la Croazia chiese una deroga per l'agricoltura e per la pesca una volta entrata nella Comunità europea di 6 anni, quella deroga fu concessa in quella Commissione perché non c'erano parlamentari italiani. A parte l'agricoltura, sulla pesca, se questa non fosse stata bloccata successivamente da alcuni parlamentari italiani, si sarebbe arrivati al punto che la Croazia una volta entrata nella Comunità europea avrebbe pescato con gli incentivi della Comunità europea non rispettando i blocchi della Comunità stessa. I nostri pescatori sulla costa adriatica sarebbero stati fermi, dall'altra parte avrebbero fatto quello che facevano quando erano fuori dall'Unione europea.
Per questo noi non possiamo prendercela con loro, il Consigliere Carloni ha fatto riferimento alla Spagna e al Portogallo che per avere quelle proroghe si sono creati le condizioni prima, quando la Bolkenstein si stava discutendo. In Spagna, ad esempio, sono state concesse delle proroghe di 30 anni, in alcuni casi anche di 40, perché su alcune aree demaniali, nell'epoca di Francisco Franco, è stata edificata l'edilizia residenziale pubblica, cioè c'erano dei quartieri popolari con 10.000 abitanti, è chiaro che lì loro hanno dimostrato che c'era quell'esigenza e si sono creati le condizioni per poter avere delle proroghe.
Cosa che potevamo fare pure noi, adesso noi non è che dobbiamo stare a rimproverarci o a dare la colpa all'Unione europea, non è giusto dare sempre e comunque la colpa all'Unione europea, perché poi da queste cose qualcuno con demagogia torna indietro e mette in discussione anche quello che era il pensiero dei padri fondanti, da De Gasperi ma andando ancora più indietro ad Altiero Spinelli. Non è giusto parlare così dell'Unione europea perché siamo noi e se non siamo presenti oltre alla Bolkenstein in futuro ci cadranno addosso tante altre problematiche.
Credo che quello del doppio binario sia un percorso che possiamo provare a far approvare a livello governativo, perché su quello solo il Governo può fare qualcosa per scongiurare questo iter che si sta quasi concludendo.
Sul doppio binario non vedo il problema dal punto di vista dell'approvazione di una normativa che va in quel senso, ma il doppio binario prevedrebbe anche, come è successo per il commercio sulle aree pubbliche, anche se lì poi è diverso perché non si parlava di aree demaniali, una proroga, il problema si sposterebbe, ma sarebbe uguale a quello che si sta discutendo in questi giorni, su cui la Corte europea, queste erano le notizie che arrivavano fino a qualche settimana fa, dovrebbe pronunciarsi nel mese di maggio. Credo che quella sarà una data importante e sarà una data spartiacque.
Un'altra proposta che si potrà fare è il riconoscimento degli investimenti, in altri Paesi è stato fatto anche questo, il discorso è molto difficile da affrontare. Perché non è stato affrontato nella maniera giusta, in passato? Perché la Bolkenstein ha un ratio, un concetto su cui è difficile non essere d'accordo. L'Unione europea dice che tutti gli Stati membri devono utilizzare il patrimonio pubblico, quindi il patrimonio demaniale e trarne il maggior beneficio per tutta la collettività. Chi è contrario ad un pronunciamento del genere, ad un principio del genere? Era lì che bisognava riconoscere e far capire che quell'economia era un diritto per un territorio come il nostro, in cui bisogna rivedere tante cose a prescindere dalla Bolkenstein, partendo dai canoni demaniali, e su questo sono d'accordo anche tutte le associazioni di categoria.
Credo che siamo arrivati ad un punto, che non vorrei definire, un punto di non ritorno, ma voglio farlo e dirlo in maniera molto drastica perché spero che si arrivi a breve ad una soluzione: quella del doppio binario, ma soprattutto quella del riconoscimento dell'investimento perché un altro problema che la Bolkenstein ha generato è che molte strutture non investono, l'ho detto prima, nella mia città, ma in tutta la costa marchigiana. Il Consigliere Volpini è di Senigallia e lo sa. Ci sono stabilimenti che occupano quasi 30 persone nel periodo estivo, quindi parliamo di posti di lavoro importanti, posti di lavoro che incidono in maniera non indifferente sull'occupazione di un territorio.
Noi dobbiamo mettere tutte le forze e tutte le energie sperando che il Governo, a breve, perché lì sta la soluzione adesso, difficilmente la vedo a Bruxelles, possa finalmente gestire questo primo passo: mettere in sicurezza le nostre imprese per lo meno da un punto di vista degli investimenti, per fare in modo che nessuno perda nulla, ma successivamente, questo sarà un impegno non indifferente, se si dovranno effettuare queste procedure di evidenza pubblica occorrerà una legge nazionale che dia dei criteri ma poi anche un regolamento, una legge regionale per capire in primis chi queste procedure dovrà gestirle. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Attendiamo con piacere l'intervento dell'Assessore Pieroni anche se, dichiarando un voto favorevole a questa mozione che sollecita l'argomento, la risposta ai tanti ritardi a cui ha fatto riferimento il Consigliere Urbinati, oltre a tanti altri riferimenti appropriati, una sua giustificazione ce l’ha, questo dobbiamo dirlo. Non siamo stati capaci, di fronte ad un'ovvia provocazione relativa alla libera concorrenza, che l'Unione europea ha messo in campo, di fare una nostra proposta.
In questo l'Italia non è nuova, confidiamo sempre nello stellone e nel rinvio in eterno perché non siamo capaci di fare una sintesi seria intorno ad una proposta.
Ho apprezzato anche l'intervento del Consigliere Giorgini che in maniera chiara ha messo in evidenza anche un dato, cioè che non è possibile in linea teorica che ci sia per l'eternità la disponibilità di un bene pubblico, Assessore, non è possibile, e non è possibile che per l'eternità si paghi una sciocchezza, rispetto ad un bene che è di tutti, perché se si fanno le spiagge delle Marche in camper, io ho il piacere di farlo, si vedono situazioni molto diverse, non so da cosa dipende. Ad esempio, non capisco perché dalle nostre parti, Assessore Pieroni, tutte le spiagge migliori sono occupate dai concessionari e al popolo rimangono quelle vicino ai fiumi, dove regolarmente c'è scritto “vietata la balneazione” e al sud delle Marche c'è un atteggiamento molto più rispettoso, cito San Benedetto, Porto San Giorgio, dove i Comuni provvedono regolarmente alla manutenzione delle spiagge, meglio forse di come fanno i privati. Diversi modi di gestire la cosa. Senza contare tutto quello che è arrivato su queste spiagge, c'è arrivato di tutto compresi piccoli cantieri navali, che ristrutturano le barche, io non sono per il pubblico che assolutamente deve fare tutto e comunque, ma, quando ci troviamo di fronte a questo tipo di realtà, penso agli Stati Uniti d'America, paese del privato per eccellenza. Le migliori spiagge, le migliori coste sono pubbliche e non c'è nessuna limitazione e nessuna recinzione privata, è un'altra prospettiva. Qui non è così, è un problema di gestione, però ribadiamo un principio, altrimenti pare che solo i poveri balneari debbano affrontare questo tipo di situazione. Non è così. Intanto esiste questa premessa, questa è la nostra storia, però è anche economia, quindi non posso non apprezzare l'idea che balneare possa essere anche ad uso dell'albergo, del ristoratore che tiene lì una attività che serve all'economia locale.
Come contemperare tutte queste cose? Ho sentito queste tesi sul doppio binario, penso che non sfuggiremo alla gara, l'unica cosa che normalmente si fa in queste occasioni, Assessore, è il diritto di prelazione, cioè l'unica cosa che può salvaguardare chi nel corso degli anni ha fatto investimenti e che a parità di prezzo possa accedere alla gara. In teoria questa cosa ci può essere, perché può darsi pure che su 100, 20 non la trovino più interessante perché magari stanno in aree marginali, non hanno fatto grandi investimenti sul tratto di costa interessato, possono anche recedere da questa attività, perché da una parte ci preoccupiamo di ridurre l'età pensionabile per mandare in pensione i più anziani nella pubblica amministrazione, nelle aziende private, per dar spazio ai giovani, e qui è tutto bloccato, è tutto segnato.
Voglio dire, si può arrivare a questo nel rispetto, ripeto, di chi ha fatto questi investimenti, ma metterei anche mano, per chi ha costruito … Gli oneri di urbanizzazione? Se un qualsiasi artigiano, commerciante o agricoltore che costruisce paga gli oneri, questi li pagano? Le tasse? Ci sono una serie di cose che andrebbero riviste ed il coraggio della verità su questo argomento ci potrebbe portare in Europa a dire: “Questa è la situazione che abbiamo di fronte, possiamo fare anche meglio di Francisco Franco”, se abbiamo la capacità di essere onesti rispetto all'esistente e fare una proposta unitaria che tenga conto di tutti e non si facciano solo lobby.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. lo sarò breve non perché ritengo che l’argomento non sia importante, ma perché in questo mio anno di mandato da Assessore al turismo le sollecitazioni in merito alla normativa Bolkenstein sono arrivate in ogni periodo da tanti Consiglieri.
Oggi queste mozioni ci riportano alla discussione e a fare una serie di riflessioni all'interno di quest'Assemblea, spero possano trovare una risoluzione univoca perché sostanzialmente l'obiettivo è quello di condividere queste mozioni e di avere un'unica voce all'esterno.
Le mozioni vengono nel momento in cui, da qui a brevissimo, entro pochi mesi, avremo questa famosa sentenza da parte della Corte Costituzionale europea.
E' chiaro che, come letto nella mozione, c'è stata, io la definirei, un'entrata a gamba tesa da parte dell'Avvocatura della Comunità europea, quando vi ricorderete, circa un mese e mezzo fa, l'Avvocato della Comunità europea ha detto con grande chiarezza che la proposta dell'Italia doveva essere bocciata dalla Corte Europea. Secondo me è stata un'entrata a gamba tesa, l'abbiamo ribadito come Regione Marche a tutti i livelli.
E' indubbio che, al di là delle responsabilità politiche a livello nazionale a 360° che sono state ribadite un po' da tutti, oggi la verità è che la politica italiana si muove di rincorsa rispetto al problema della Bolkenstein, un problema che sostanzialmente, come avete detto tutti voi, tocca il tessuto socioeconomico italiano a tutto tondo, con una serie di aziende e microaziende, piccole aziende a conduzione anche familiare, che sono il tessuto vitale della nostra attività anche di accoglienza perché non possiamo dimenticarci che la balneazione è il primo motivo, il primo motore turistico della nostra nazione e naturalmente a caduta anche della nostra Regione.
Questo è il dato: noi oggi ci stiamo muovendo di rincorsa! Bisogna essere altrettanto onesti e ribadire che non soltanto in questa legislatura, in questo mandato del Presidente Ceriscioli, che con forza sta portando avanti questa battaglia, ma anche le amministrazioni passate, negli anni passati la Regione Marche ha tenuto sempre alta l'asticella dell'attenzione nazionale sul problema della Bolkenstein, quindi Consigliere Zaffiri, non è giusto, lo dico per correttezza e onestà intellettuale, accusare la Regione Marche né in questa legislatura, né in quella precedente, perché ha sempre tenuto alto questo problema. Tant'è che, sicuramente l'avrete letto, l'avrete saputo, c'è stato circa 20 giorni fa un incontro, siamo stati l'unica Regione d'Italia che ha voluto quest'incontro con tutte le associazioni di categoria regionali che rappresentano i vertici a livello nazionale, ed anticipo che entro questa settimana verrà approvato un documento unitario da inviare al Ministro Costa nel quale verranno sintetizzate le motivazioni e le valutazioni che sono espresse nelle due mozioni che, ripeto, spero diventino un'unica risoluzione.
E' indubbio che la Regione Marche abbia sempre svolto un ruolo primario all'interno della Conferenza Stato-Regioni sul tema della Bolkenstein e questo possiamo dirlo a testa alta ed è altrettanto vero che quando la Regione Toscana, se non sbaglio, con un atto a mio avviso non rispettoso delle altre, ha annunciato al tavolo delle Regioni che avrebbe predisposto una normativa - non era ancora chiaro se tramite una legge o una semplice delibera – che dava mandato alle amministrazioni comunali di procedere all’indizione delle gare, individuando una serie di criteri generali, tutte le Regioni, per prima le Marche, hanno detto con chiarezza che era un atto irrispettoso e che, secondo le Marche, andava nel verso di rompere il fronte forte delle Regioni nei riguardi del Governo.
E' altrettanto vero che dobbiamo tenerci pronti anche ad sentenza negativa, che ormai sembra stia prendendo piede da parte della Corte europea, che potrebbe bocciare la nostra richiesta di prorogare fino al 2020 le concessioni balneari.
E' indubbio che tutti insieme dobbiamo essere consapevoli che potrebbe esserci un momento nel quale predisporre un'azione e, quindi, una serie di normative che possano essere non garanti, ma tutelare questo tipo di settore che oggi rischia di essere messo in grande difficoltà, tenendo conto che, negli interventi poco è stato ribadito questo aspetto, le gare dovrebbero avere valenza nazionale con il rischio che possano entrare in possesso di concessioni anche multinazionali non soltanto italiane ma anche estere che nulla hanno a che fare con il territorio italiano e in questo caso marchigiano e gli spazi di balneazione verrebbero utilizzati soltanto per operazioni di grandi interessi economici.
Sono convinto che oggi questa battaglia, questo impegno, deve andare al di là delle posizioni prettamente politiche. Deve essere un grido che porti e faccia capire al Governo nazionale ed al Ministro Costa che ormai è giunto il tempo di prendere una decisione, di attivare tutte quelle procedure, tutti quei canali, anche lobbistici, che ha ricordato, nel senso buono della parola, il Consigliere Celani, che hanno permesso ad altre Nazioni, ad altri europarlamentari, sicuramente più attenti all'argomento, di dare un percorso più lineare ai propri territori.
Oggi quest’ulteriore mozione cade nel momento giusto e la nostra Assemblea darà l’indicazione anche a tutto questo mondo socioeconomico, legato alle concessioni balneari, che aspetta importanti risposte, ma soprattutto che aspetta la continua pressione di questo Consiglio regionale, della Regione Marche nei riguardi del Ministero e del Governo tutto.

PRESIDENTE. E' stata presentata una proposta di risoluzione che praticamente mette insieme le due mozioni, è stata distribuita. A questo punto credo che possiamo passare alla votazione.
Proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Carloni, Rapa, Urbinati. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 13,45.