Resoconto della seduta n.31 del 21/12/2010
SEDUTA N. 31 DEL 21 DICEMBRE 2010


La seduta inizia alle ore 14,00



Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi



Proposta di legge regionale n. 50
della Giunta regionale
“Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2011 e pluriennale 2011-2013 della Regione Marche (Legge Finanziaria 2011)”
(Votazione segue)
(Discussione generale seduta n. 29 del 20 dicembre 2010)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.

Articolo 13.
Emendamento n. 13/1 dei Consiglieri Bucciarelli, Zinni:
Il comma 2 è soppresso.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 13/2 della II Commissione:
Il comma 2 è sostituito dal seguente: “2. Al comma 1 dell’articolo 12 della l.r. 16/2010 dopo le parole “Giunta regionale” sono inserite le parole “e dell’Assemblea legislativa regionale”, e le parole “31 dicembre 2010” sono sostituite dalle parole: “31 dicembre 2011”.
Ha la parola il Consigliere Zinni. …(Il Consigliere Zinni interviene ma il microfono è spento)… Bene, il Consigliere Zinni chiede di mettere a verbale il suo sostegno al precedente emendamento n. 13/1.

Emendamento n. 13/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Articolo 13, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Articolo 13 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 13 ter.
Emendamento n. 13ter/1 del Consigliere Binci:
Dopo il comma 2 sono aggiunti i seguenti:
“2 bis. A decorrere dalla X legislatura regionale è abrogato l’istituto dell’assegno vitalizio di cui alla l.r. 23/1995.
2 ter. Per i Consiglieri regionali in carica nella IX legislatura o cessati dal mandato entro la IX legislatura si applicano le disposizioni inerenti l’assegno vitalizio di cui alla l.r. 23/1995.
2 quater. Per i Consiglieri regionali rieletti nella X legislatura o in legislature successive tale esercizio del mandato non produce alcun ulteriore effetto giuridico ed economico rispetto al già maturato in ordine all’assegno vitalizio.”.
Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. L’articolo 13 interviene in modifica della legge 23/1995 riguardo ai trattamenti indennitari dei Consiglieri, quindi con tale emendamento a decorrere dalla prossima legislatura si vuole abrogare l’istituto dell’assegno vitalizio.
Perché? Quest’anno a fronte di 800 mila euro di versamenti da parte dei Consiglieri sono stati erogati per vitalizi 4 milioni, c’è quindi un disavanzo sul bilancio regionale di 3 milioni e 200 mila euro per far fronte appunto ai vitalizi dei Consiglieri regionali. Come avevo detto l’altra volta, noi versiamo 1.500 euro al mese (18 mila euro all’anno, 90 mila euro in una legislatura) poi come minimo per un mandato prendiamo 1.800 euro al mese per un’attesa di vita che va dai 60 agli 80 anni e che costituisce 400 mila euro di spesa. Per cui si crea un disavanzo per ogni Consigliere che usufruisce del vitalizio di 310 mila euro a carico del bilancio.
Qualcuno ha detto che l’abolizione del vitalizio svilisce il ruolo del Consigliere. Ma il ruolo del Consigliere è una rappresentanza elettorale, abbiamo un’indennità per il periodo in cui rappresentiamo questa funzione. Oltretutto per chi è Presidente di Commissione, Vicepresidente di Commissione, Assessore, Presidente e Vicepresidente della Giunta c’è da un 10% ad un 15% di incremento dell’indennità, che quindi è riconosciuta.
Dico ancora di più. Se ci fosse la percezione che l’indennità è bassa, cioè la renumerazione per il periodo in cui siamo qui, allora dico che si deve intervenire sull’indennità. Che senso ha continuare a richiedere un vitalizio costituito solo per un quinto dalle nostre risorse. Sopratutto tenuto conto della mutata situazione economica, non siamo più in un periodo di vacche grasse, siamo in un periodo in cui si deve richiedere sacrificio a tutti. Ad esempio con il taglio dei fondi unici per i Comuni a favore delle persone indigenti ovviamente poi queste persone li subiscono inevitabilmente rispetto ai contributi sugli affitti, le bollette, ecc.. Allora anche noi, o meglio, i futuri Consiglieri regionali, preso atto proprio della difficoltà della finanza pubblica, debbono saper rinunciare ad un premio in eccesso rispetto a quanto viene versato.
Qui con me ho il bollettino ufficiale della Regione Emilia Romagna del 14 dicembre 2010, questa Regione ha introdotto una decurtazione delle indennità – che qui noi non andiamo a toccare – e l’abrogazione dell’istituto dell’assegno vitalizio dalla prossima legislatura.
Dunque non è, come prima ha detto il Presidente Solazzi, una richiesta demagogica, perché, ripeto, c’è una legge approvata dalla nostra vicina Regione Emilia Romagna, una Regione più ricca di noi ma che nonostante tutto ha detto: “è finito il periodo della vacche grasse, è ora di andare a tutti i livelli a razionalizzare risorse per indirizzarle dove ci sono effettivi livelli di sussistenza”.
Purtroppo oggi non ci sono risorse per far fronte a un seppur minimo di stato sociale e dobbiamo comprendere che non è una crisi temporanea ma che purtroppo sarà una crisi stabile, perché anche se ci sarà una ripresa economica ci saranno comunque difficoltà a rialzare i tassi di occupazione e quindi le molte persone che si troveranno senza lavoro avranno bisogno di sussidi, di redditi e di risorse.
Se non riusciamo a fare un sacrificio su una cosa che ancora non percepiamo ma che nella prossima legislatura produrrà 12 milioni di euro di deficit, a mio avviso avremo difficoltà a fare qualsiasi altro intervento quando si tratterà di toccare queste tematiche.
Mi sembra dunque una proposta non demagogica in quanto segue, lo ribadisco ancora una volta, una proposta di legge approvata due giorni fa dalla nostra vicina e più ricca di noi Emilia Romagna. (…) I Consiglieri regionali della Regione Puglia prendono quanto noi, 11 mila euro, il Governatore 17.500 euro comprese le indennità, i rimborsi, ecc, forse un po’ di più del… (…) No, noi ne prendiamo 7.500 più 3.000 di rimborso… (…) No, no, è tutto compreso. Comunque sia questa è una riflessione che facciamo per la nostra Regione rispetto ad un vitalizio per la prossima legislatura, che a chi sta qui non interessa in maniera diretta, però dobbiamo interessarcene da un punto di vista dell’allocazione delle risorse. Non è che le indennità e soprattutto i vitalizi dei Consiglieri regionali vengono assicurati da trasferimenti…

PRESIDENTE. Mi scusi, Consigliere Binci, ma in Aula c’è un clima intollerabile, stiamo un attimino zitti, per favore! Prego, continui pure Consigliere.

Massimo BINCI. Dicevo che i nostri vitalizi non sono assicurati da trasferimenti statali, ma sono coperti dalle entrate del nostro bilancio, che come vanno a realizzare i vitalizi allo stesso tempo, che so, i prossimi 12 milioni di euro del disavanzo per i vitalizi della prossima legislatura potranno magari costituire un fondo per le persone che si troveranno in difficoltà nel prossimo quinquennio.
E’ dunque una riflessione che non affronta la questione del rimborso, non affronta la questione delle indennità, ma semplicemente quella di un deficit strutturale causato dal fatto che noi versiamo una quota e poi ne riceviamo per quattro volte superiore.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Ricordo che la scorsa legislatura l’allora Gruppo di Alleanza Nazionale presentò una serie di proposte per ridimensionare i cosiddetti benefici che possono avere i Consiglieri. Ci fu un acceso dibattito, il clima era molto simile a quello che si respira in questo momento. Ricordo anche che venne preso un impegno formale per affrontare la questione in modo serio e condiviso, ma finita la legislatura non è accaduto assolutamente nulla. E’ poi iniziata quella attuale nella quale c’è stato anche un cambio notevole di Consiglieri. Allora credo sia opportuno riuscire a quadrare il cerchio attraverso quella serie di impegni, già presi da una parte e dall’altra, e soprattutto dalla maggioranza, per affrontare tale l’argomento.
Ieri l’Assessore Marcolini – oggi viene riportato dai quotidiani – ha detto: “per quanto riguarda i tagli ci saranno tre anni drammatici”. Se i tagli allora saranno drammatici si andrà comunque a condizionare la vita dei cittadini. Per cui ritengo che in un momento delicato come questo quando ne abbiamo l’opportunità dobbiamo dare un segnale. Altre Regioni lo hanno già fatto, come ha detto il collega Binci richiamando la Regione Emilia Romagna.
Io qualche mese fa sollevai la questione, mi sarei allora aspettato che le forze politiche avessero trovato il tempo e il modo se non altro di affrontare la questione. Perché non è che Binci o D’Anna hanno ragione, noi proponiamo, io ad esempio ho presentato una proposta di legge mentre il Consigliere Binci ha scelto la via dell’emendamento, ed in effetti quello che succede è quanto già comunicato. (…) Consigliere Ricci, abbia pazienza, al momento del suo intervento dirà la sua opinione! Io credo sia opportuno affrontare questa cosa una volta per tutte. E nel caso non passasse questo emendamento c’è sempre la proposta di legge da me presentata che è proprio sulla falsa riga di quello che ha detto poc’anzi il collega Binci. Presidente, si può avere un po’ di silenzio, per favore!

PRESIDENTE. Ho invitato i colleghi a tacere in più di un’occasione ma questo mio invito sembra non avere successo! Per favore!

Giancarlo D’ANNA. Tra l’altro, dicevo, c’è l’esempio che arriva proprio da una Regione che politicamente è vicina a voi, anzi, è dello stesso vostro segno, allora credo… (il Consigliere D’Anna smette di parlare per il brusio presente in Aula)

PRESIDENTE. Consigliere D’Anna, io prego i Consiglieri di tacere, però lei continui!

Giancarlo D’ANNA. Io continuo, Presidente, però!

PRESIDENTE. Succede a tutti!

Giancarlo D’ANNA. Io provo ad attirare un minimo di attenzione per creare un minimo di dibattito, Presidente, poi, ripeto, nessuno di noi è la bocca della verità, però visto che si fanno delle proposte credo sia anche opportuno sentire le ragioni senza essere pregiudizialmente contro.
Stavo citando che la Regione Emilia Romagna ed altre Regioni stanno già dibattendo su questo argomento. Non esiste in Italia una categoria di lavoratori che dopo cinque anni di lavoro ottiene una pensione o un vitalizio. Allora quello dà il mondo politico, soprattutto in una fase difficile come questa che stiamo attraversando, è un cattivo esempio. Sicché ritengo che oltre l’opportunità abbiamo anche il dovere di sistemare delle scelte fatte da chi ci ha preceduto. Infatti non sono nostre scelte, quando siamo arrivati qua ci siamo trovati con una situazione che magari può aver fatto comodo e che in prospettiva poteva anche essere utile. Però visto comunque che la politica ha l’abitudine di dire che lavora nell’interesse e a favore della gente, che è per la gente e con la gente, ora la gente credo ormai abbia ampiamente dimostrato in questi ultimi anni un distacco pesante appunto dalla politica dovuto anche a quelli che vengono definiti privilegi. Se non volete chiamarli privilegi chiamateli come volete, però, ripeto, non esiste altra categoria che dopo soli cinque anni di lavoro riesca ad ottenere una pensione o comunque un vitalizio.
Alcuni dicono di portarlo a sessantacinque anni, ma questo è fuorviante, non cambia assolutamente il problema, è a monte che non è giusto il principio, perché anche spostando di cinque anni quel deficit prima richiamato dal collega Binci continuerà comunque ad aumentare. Quindi, ripeto, è sbagliato il principio. E’ ovvio che la scelta di partire dalla prossima legislatura fatta dal Consigliere Binci è per avere consensi maggiori, ma se egli vuole possiamo partire anche da questa legislatura, non è quello il problema, il problema è se è corretto o se non lo è.
Io continuo a ritenere, come il Collega Binci, che è sbagliato e che quindi è opportuno dare un segnale importante. Un segnale che, ribadisco ancora, altre Regioni hanno già dato. Noi abbiamo un’opportunità da non perdere, è il momento di avere il coraggio di fare delle scelte impopolari per noi ma una volta tanto molto gradite all’esterno. Perché ci sono in atto già grandi difficoltà, ci aspettano tre anni drammatici, come dice l’Assessore Marcolini, diamo allora un segnale forte, e questo sono convinto che possa essere un segnale forte.
Quindi invito tutti quanti ad avere questo coraggio, invito soprattutto coloro che sono entrati in questa nuova legislatura e che hanno permesso un forte cambio a quella Assemblea legislativa che la scorsa legislatura non è stata capace di affrontare in modo serio argomenti come questi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Devo dire che il dibattito che si è sviluppato attorno a questo problema, grazie appunto agli interventi dei colleghi Binci e D’Anna, è un dibattito serio, è un dibattito che tocca le coscienze di noi eletti. Dunque mi piacerebbe poter assistere ad una discussione serena e quindi non demagogica per tentare di conquistare qualche pagina di giornale, qualche foto o qualche trafiletto, sarebbe riduttivo.
A questo proposito, colleghi, vi invito a una seria riflessione, per cui vi invito ad un voto positivo sul subemendamento che ho testè depositato insieme ad altri colleghi e che tenta di coniugare le varie sensibilità che stanno in quest’Aula. Con questo subemendamento il vitalizio diventa facoltativo, all’inizio di legislatura chi vuole rinunciarvi vi rinuncia e se ne assume la responsabilità al pari di chi non vuole invece rinunciarvi e che quindi vuole continuare a versare i contributi per percepirlo all’età pensionabile. (…) Consigliere Binci, innanzitutto io non l’ho interrotta durante il suo intervento, lei invece ha questo sgradevole vizio, comunque gli uffici mi dicono di sì, ma anche non ci fosse la corresponsione tecnica per poter approvare questo subemendamento il Presidente, che ne è anche lui il sottoscrittore, ha detto che ci faremo carico come Ufficio di Presidenza di presentare una proposta di legge da portare immediatamente in Aula all’inizio dell’anno. (…) Per cortesia, Presidente, le chiedo di farmi proseguire senza interruzioni, grazie.
Ritengo sia una maniera seria in quanto c’è un’assunzione diretta da parte di noi veri – e sottolineo veri – eletti dal popolo. Infatti, a differenza di qualche altro che è nominato dal popolo, noi siamo eletti con il sistema delle preferenze, un sistema che ci induce a un supplemento di impegno quotidiano e spesso anche notturno; quanti di voi incrocio nelle vie della mia provincia la notte che vanno a fare riunioni per sentire i problemi della gente, personalmente io lo faccio quattro sere la settimana. Quindi, dicevo, in quel caso ognuno si assumerà la propria responsabilità, chi accetterà ne spiegherà i motivi e così farà anche chi rifiuterà di percepire il vitalizio. Io personalmente non mi vergogno, e siccome ho avuto anche il privilegio enorme, Consigliere Binci, di essere in assoluto il più votato di questa Assemblea, a riprova di un rapporto forte con l’elettorato, spiegherò quale sarà la mia opzione che ancora non neppure ho svelato. Infatti io non ho ancora detto quale sarà la mia opzione che sarà sicuramente fonte di riflessione approfondita. Perché per quanto mi riguarda la politica è una cosa seria, non è il tentativo demagogico di qualche fuga in avanti o il tentativo di carpire la benevolenza di sparuti gruppi. Io nel mio essere uomo pubblico non mi faccio condizionare. E penso che in passato le formule trovate dai legislatori anche sulle indennità, sui vitalizi, ecc. andavano proprio in questo senso, perché la politica non deve essere condizionata.
Certo, se noi chiediamo ai cittadini quanto deve guadagnare un politico, sapete qual è la risposta? Zero. Ma a quel punto la politica per chi sarebbe? O per i ricchi o per i corrotti!
Allora siccome io non appartengo a nessuna delle due categorie e quello che ho me lo sono sempre guadagnato con grande fatica - come credo tutti quanti voi, non ho dubbi di pensare il contrario - penso che una discussione su un problema così sentito e così profondo come quello dello status dei legislatori non possa essere relegata ad un solo emendamento
Mi auguro pertanto che questa proposta condivisa oltre che da me da diversi altri colleghi trovi immediatamente applicazione e approvazione, cosicché avremo risolto questo rimpallo di situazioni che da troppo tempo caratterizza una parte del dibattito di questa Assemblea.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Acacia Scarpetti.

Luca ACACIA SCARPETTI. Presidente, apprezzo molto la disciplina con cui lei conduce i lavori in Aula, però il nonnismo no, se uno si prenota prima di altri deve parlare prima di altri!

PRESIDENTE. Consigliere Acacia Scarpetti, per favore, per favore! E’ scattata in Aula la volontà di fare i primi della classe! Ho dato la parola al Consigliere Bugaro perché è Vicepresidente, non me ne vergogno, ma soprattutto perché avrebbe indirizzato il dibattito.

Luca ACACIA SCARPETTI. Presidente, lei sa che non mi arrabbio mai.

PRESIDENTE. Bravo, Consigliere.

Luca ACACIA SCARPETTI. Forse ci riesce il Consigliere Binci, che è comunque un amico, che come tutti gli amministratori in Italia in questo periodo cavalcano la tigre della crisi, quindi ci dice che fino a ieri si poteva e che oggi è periodo delle vacche magre. E questa è una delle poche cose che in politica mi fa arrabbiare, come se ieri tutti potevamo essere autorizzati a spendere e spandere denaro pubblico mentre oggi deve esserci un rigore violento.
Fatta questa premessa entro nel merito dell’emendamento del collega Binci.
Secondo me il modo e il metodo di questo emendamento è una caduta di stile non da poco. Intanto il Consigliere Binci con questo emendamento si veste di ipocrisia, perché io gli auguro di terminare fra cent’anni ma se lui dovesse finire a fine legislatura la sua vita politica si sarà comunque già fatto due mandati regionali e quindi avrà già maturato il vitalizio e un domani chi si vuole Dio se lo pregai! Io sono con Binci ma per un raziocinio e un risparmio. Io su questo sono anche molto più di Binci! Però a me, caro Consigliere, non piace che domani qualcuno possa non prendere quasi nulla mentre qualcun altro, campasse anche lui cent’anni, vada a prendere tre-quattro vitalizi nonostante si sia macchiato nella sua carriera politica di gravissimi reati. Qui c’è gente in giro per l’Italia – così spalmo un po’ il raggio d’azione e non vengono fuori né nomi né cognomi – che è stata in galera per aver rubato denaro pubblico e che si prende quattro vitalizi! Allora siccome è buonsenso, siccome è permesso dalla legge, siccome lo ha permesso il Consiglio di Stato, noi abbiamo il potere di andare a vedere anche cosa è successo ieri. Io la butto lì, certo, non è giusto parlarne in sede di bilancio, non è giusto fare un qualcosa di specifico, andiamo a mettere mano alla legge, però dico comunque che di vitalizio è più giusto averne tutti uno piuttosto che qualcuno quattro e domani qualcun altro nessuno.
Io non voglio trovare la soluzione, non cerco di forzare con alcun subemendamento o quant’altro, invito solo l’amico Binci, che stimo non foss’altro per l’onestà e la simpatia che esprime sempre, a ritirare questo suo emendamento. Perché sulla questione dobbiamo farci una discussione seria invece così facendo sarebbe solo una discussione parziale e potrebbe rischiare di non prendere il consenso anche di chi la vede come lei, Consigliere Binci, e che magari la vede ancor più avanti di lei o comunque in maniera più profonda.
Qui Binci non possiamo fare figli e figliastri, non si può permettere che qualcuno continui a campare con quattro vitalizi e un domani il fratello di Zinni che può essere una bravissima persona rimarrà a guardare quegli altri quattro che – non mi ripeto perché so che qualcuno si potrebbe adombrare – han fatto quel che han fatto.
Io mi sono fatto alcuni conti con una calcolatrice di fortuna, per cui applicando quel concetto che ho appena detto risparmieremo subito, quindi non tra dieci anni, 2 milioni e mezzo di euro, senza mettere nessuno sul lastrico, senza sconvolgere più di un tot la vita di chi ormai è in pensione e che ha maturato qualcosa, ma facendoci tutti responsabili della situazione.
Quindi, Consigliere Binci, io la penso come lei, nel senso che è giusto risparmiare, però occorre farlo con raziocinio, non con populismo o ipocrisia. Lei si trova nella fortunata situazione di aver due mandati maturati e adesso lancia un sasso, insomma, è inelegante. Lei ha fatto benissimo a sollevare la questione, però la prego di non farlo in questi termini, sarebbe una cosa stretta a tutti. In primis a quelle categorie che lei dici così fortemente di voler proteggere e aiutare, in quanto l’aiuto sarebbe minimale. (…) Certo, ma i suoi conti è che forse tra cinque anni si risparmia 10 mentre i miei è che da domattina si risparmia 100.
Con queste premesse la invito a ritirare l’emendamento perché ci vogliono tempi più maturi e più equilibrati per affrontare la questione.

PRESIDENTE. Perdonatemi, ma prima di lasciare la parola al Consigliere Trenta mi permetto di dire che aprire un dibattito su un emendamento dove ci sono dodici iscritti a parlare, al di là della sua approvazione o meno, non è comunque una scelta ponderata, secondo me è una discussione che invece dovrebbe trovare espressione magari in un testo legislativo ad hoc. Al limite potrebbe essere opportuno votare un ordine del giorno con cui c’è l’impegno di tutti i gruppi di stendere entro un certo periodo una normativa che poi verrà discussa. Perché, abbiate pazienza, ragionare su un emendamento all’interno di una legge finanziaria vuol dire esaurire tutta la giornata concentrandoci solo su un emendamento, inoltre rischieremo di produrre una norma…(…) No, no, vuole essere solo un mio consiglio, ossia quello di valutare a chi ha chiesto la parola di presentare magari un ordine del giorno con l’impegno di discutere su una normativa complessiva riguardo allo status dei Consiglieri.
Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Io accetto il suo invito, Presidente Solazzi, rinuncio ai miei dieci minuti di intervento, così per l’economia dell’Aula almeno risparmiamo dieci di luce, grazie!

PRESIDENTE. Il Consigliere Trenta ha già conseguito un risparmio! Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Io penso che la prima cosa da fare sia sottrarsi a un dibattito sbagliato su un tema, come ci ricordava il Presidente Solazzi, che tende di fatto a modificare lo status dei Consiglieri in quanto il vitalizio fa parte di quella caratteristica che ognuno di noi ha di avere appunto una diaria, un’indennità ecc..
Anche secondo me, quindi, un tema del genere deve essere affrontato con una proposta di legge, pertanto chiedo alla maggioranza di presentarla in tempi ragionevoli. E di conseguenza chiedo al Consigliere Binci di ritirare il suo emendamento che ha il taglio di essere essenzialmente strumentale in quanto si riferisce a Consiglieri che verranno e non a quelli che hanno già acquisito il diritto.
Il mio partito, la maggioranza non si sottrarrà in nessun modo a discutere della riduzione dei privilegi della politica, ma dobbiamo farlo come ha fatto l’Emilia Romagna che è appunto passata attraverso una legge, non ha cioè dato un colpetto di spugna con un emendamento al bilancio, Consigliere D’Anna.
Quindi si tratta di discutere una proposta di legge che riveda in tempi ragionevoli lo status dei Consiglieri e riduca, se non addirittura azzeri, i privilegi della politica. L’aveva in qualche modo fatto intendere il Presidente Solazzi, quindi io questa formulazione la recupero e la ripropongo all’Assemblea.
Dobbiamo fare questo passaggio e non farlo ogni volta con l’assestamento, il bilancio o il prossimo assestamento attraverso un emendamento all’ultimo minuto dipinto di un tono morale che nulla ha a che fare con un ragionamento serio.
Noi ai ragionamenti seri non ci sottraiamo, questo elemento lo vogliamo anche comunicare bene all’esterno, perché come sempre quando l’argomento è delicato e ha a che fare con i costi della politica dobbiamo farlo con prudenza.
Occorre dunque una proposta di legge che arrivi in Aula al più presto, che riveda lo status delle nostre indennità e allo stesso tempo riduca o azzeri i privilegi. Questa sì che è una cosa ragionevole, invece un emendamento presentato in questo momento mi sembra sia assolutamente inutile, toglieremmo ad una margherita un solo petalo.
Tra l’altro lo rendiamo retroattivo questo emendamento oppure no? Perché se ognuno di noi deve dire “rinuncio”, va bene, io posso anche dirlo, invece cambiare lo status dei Consiglieri che verranno con un emendamento al bilancio di oggi mi sembra pura speculazione, pura strumentalizzazione.
Invito pertanto la maggioranza e la Giunta a presentare una proposta di legge che discuta lo status dei Consiglieri, come invito il Consigliere Binci a ritirare l’emendamento.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. La proposta del Consigliere Binci non la condivido soltanto per quel giusto rilievo fatto dal Consigliere Acacia Scarpetti. Se vogliamo cioè dare un senso a questo intervento per primi dobbiamo essere noi a doverne essere coinvolti altrimenti sarebbe troppo semplice, troppo facile, senza usare tanti altri termini.
Noi dobbiamo essere i primi, decidiamolo, chi lo vuole decidere, però mi scoccia un po’ sentir parlare che su queste cose si fa demagogia. Che demagogia è! Queste cose chi le vuole fare, come ha detto qualcuno, le fa, le affronta, e chi non le vuole fare non le fa. Poi il più votato o il meno votato delle Marche, non so chi sia, spiegheranno entrambi ai propri elettori che cosa significa tutto questo. Perché una cosa è, Presidente, prendere l’indennità per fare il Consigliere regionale, per la politica che ci porta quattro-cinque giorni la settimana, le notti - i minatori di Marcinelle rispetto a noi sono dei poveracci, noi siamo dei poveracci rispetto ai minatori di Marcinelle! – invece altro è il vitalizio che non c’entra assolutamente niente con la politica che affrontiamo di giorno in giorno in questi cinque anni. Non c’entra nulla! Ce lo vogliamo dire questo o no! Ognuno di noi evidentemente ha il retro pensiero di volersi garantire il riposo successivo. Questo è il punto! Giustissimo, chi lo vuole fare lo fa e chi non lo vuole fare non lo fa, ci mancherebbe altro, però prima facciamo una proposta di legge – su questo mi riallaccio all’intervento del Consigliere Ricci - dove spero ci divideremo con un sano trasversalismo, dopodiché, visto l’esito della proposta di legge, ognuno di noi sarà libero di agire in qualsiasi modo. Ci mancherebbe altro. Ma non diciamo che il dibattito è demagogico, parliamo invece di cose serie! Perché se tutti oggi hanno determinate problematiche, determinate situazioni che affrontano male, e tutti noi lo vediamo, penso allora che anche noi politici, seppure eletti con la preferenza, dovremmo pensarci.
L’altro discorso è che il problema non è l’indennità ma la qualità del nostro lavoro. Scusate, ma qui comincio a sghignazzare, comincio a ridere, chi dovrebbe valutare la qualità del nostro lavoro? C’è un nucleo di valutazione? Ditemi! Chi apre questi scenari di pensiero un po’ astratto ci dovrebbe anche dire chi ci dovrebbe valutare. La gente? Perfetto, quindi quelle stesse persone che se ci dovessimo ricandidare ci daranno una condivisione oppure un disprezzo non votandoci. Ecco, allora questo vale per il discorso indennità mentre siamo Consiglieri regionali, non vale invece per il vitalizio successivo. Perché secondo me noi chi ci vota non lo fa perché pensa al nostro futuro quando non saremo più qui. Stiamo attenti a queste cose!
Quindi prego il Presidente e la Giunta di portare immediatamente questa proposta di legge, in cui ci divideremo ma ognuno dirà la propria. E al contempo non invito assolutamente il Consigliere Binci a ritirare l’emendamento, seppure io non lo voterà perché non riguarda me, sarebbe troppo comodo votare a favore, sarebbe del tutto sciocco, perché chiunque potrebbe dirmi: “certo, non tocca le tue tasche!”. Allora, Consigliere, se lei toglie il comma 4 io lo voterò in pieno altrimenti non lo voto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. E’ un tema complesso che credo andrebbe trattato nella sua interezza. Cosa voglio dire? Il nostro compenso è dato da indennità, diaria e vitalizio, e l’indennità secondo me è molto bassa. A parte che in Italia siamo una delle Regioni dove il compenso dei Consiglieri è tra i più bassi, però è anche vero che quando parametriamo la nostra indennità dovremmo farlo nei confronti della retribuzione media della classe dirigente italiana in generale. Io per esempio sono stato dirigente di azienda per sedici anni e guadagnavo molto di più. Infatti qualsiasi dirigente di azienda ha un compenso superiore alla nostra indennità, anche se ci metti la diaria siamo sempre lì. E’ questo il concetto, attenzione! Quindi secondo me dovremmo per prima cosa aumentare l’indennità.
Sono pertanto d’accordo sul fatto che queste cose le dobbiamo rivedere insieme.
Per quanto invece riguarda il vitalizio, siccome qualcuno è stato accusato di voler l’abolizione per il futuro perché magari l’ha già preso, io che sono del primo mandato vi dico che personalmente sono dell’idea, se ci fosse questa rivisitazione complessiva a cui accennavo prima, di abolire quello attuale, quello pregresso e quello futuro.
A me piace molto la legge regionale dell’Emilia Romagna, che tra l’altro credo sia stata firmata da tutti i Gruppi, vedo Manfredini che è il Capogruppo della Lega Nord quindi presumo lo abbiano fatto anche gli altri gruppi, laddove in un passaggio interessante dice: “Il progetto di legge abroga l’istituto dell’assegno vitalizio attualmente corrisposto agli ex Consiglieri dal compimento del sessantesimo anno di età – insomma, come noi –. La soppressione opera dalla decima legislatura. Il progetto di legge su questo ultimo punto contempera la risposta all’istanza dei cittadini di rigore nell’uso dei soldi pubblici con la necessità del rispetto dei diritti già acquisiti” perché ovviamente fa riferimento al futuro, seppure io, ripeto, abolirei oltre che il presente anche il passato.
E’ vero che questa non è la sede giusta, è vero che è strumentale, però, attenzione, la maggioranza ha fatto esattamente la stessa cosa un mese e mezzo fa quando con l’assestamento di bilancio ha fatto passare quaranta leggi che, appunto, non c’entravano niente con l’assestamento di bilancio. Quindi non potete dire alle opposizioni di essere strumentali perché lo siete anche voi come maggioranza, non potete usare due pesi e due misure. Anche la maggioranza è strumentale quando gli fa comodo, anche in questa legge di bilancio ci sono delle leggi sotterranee che fate passare, nell’assestamento di bilancio avete addirittura fatto passare quaranta leggi!
In sintesi, mi auguro che venga presto rivisto l’intero trattamento sotto tutti i suoi aspetti, però devo anche dire che su questo punto accetto la provocazione del Consigliere Binci.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Eusebi.

Paolo EUSEBI. Il mio partito a livello nazionale è notoriamente per l’eliminazione dei privilegi della politica e della grande burocrazia.
L’avvocato Natali ci ha detto che questo emendamento non riguarda lui, quindi neanche me, su questo abbiamo la stessa situazione, però riguarda tanto il Consigliere Binci il quale, insomma, in Ancona c’è un detto che dice che uno fa alcune cose con qualcosa di qualcun altro, e non posso dire altro!
Dopo aver letto questo emendamento avevo pensato di presentare un ordine del giorno in cui invitavo il Presidente Solazzi a farsi parte attiva di un discorso che diventasse veramente importante a livello nazionale, magari per un riequilibrio delle situazioni scandalose, come in Puglia per esempio, insomma, che andasse ad incidere veramente.
Mi diceva l’Assessore e amico Luchetti che c’è già qualcosa in questo senso, magari poi il Presidente ce lo potrà dire, se ne avrà il tempo e la voglia, ma intanto ritengo sottolineare che se vogliamo incidere veramente – noi su questo siamo d’accordo anche con il discorso fatto dal Consigliere D’Anna – dobbiamo portare velocemente in Aula una legge seria, inoltre il Presidente –speriamo lo possa far presto – ci illustri se c’è una visione nazionale per rimettere veramente a posto le cose da questo punto di vista, ossia per l’abolizione dei privilegi ove ci sono.
Il nostro Presidente Spacca sull’eliminazione degli sprechi in merito appunto ai privilegi della politica mi sembra che un po’ abbia già fatto, allora lo invitiamo a farlo anche per quanto riguarda i privilegi di certa grande burocrazia, cosicché sarà perfetto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Telegraficamente per dire al collega Binci che già l’altra volta mi sono espresso favorevole nel dare un segnale ai cittadini, però lo vorrei fare attraverso una proposta organica.
Il collega Bugaro diceva che chi è disponibile rinunci, ma è evidente che io non rinuncerò mai nel momento in cui sarà opzionale. Primo perché mi ritroverei dalla parte dei Don Chisciotte e Don Chisciotte è un bel personaggio da insegnare ai bambini per poter essere persone che credono nei valori, però in politica il Don Chisciotte è il cretino, quello che non vince mai, quello che perde sempre perché è comodo perdere. E io non ci sto a perdere!
Condivido pienamente l’intervento fatto dal Consigliere Acacia Scarpetti, è stato un intervento molto equilibrato e molto serio. Sia perché ha individuato un grosso problema di costo di questo meccanismo, sia perché ha detto, lo condivido pienamente, che tanti personaggi della politica non meritano di avere sei-sette-otto mila euro al mese senza fare più politica e senza dare più niente ai cittadini e in alcuni ci sono anche alcuni personaggi che hanno avuto vicissitudini giudiziarie disdicevoli.
Non credo alla demagogia, su questo concordo con il collega Bugaro, credo però che un segnale organico si debba dare. Come si può dare? Si può dare cercando di incidere effettivamente sul costo dell’istituto. Quindi devono essere affrontati alcuni provvedimenti. Uno è l’innalzamento dell’età, perché se in Italia tutti prendono aspetti previdenziali a sessantacinque anni non si capisce perché un Consigliere regionale lo debba prendere a sessanta. (…) Sul retroattivo, Consigliere Perazzoli, dico questo, affidiamoci ad un ufficio contenzioso legale serio per capire dove all’interno del diritto acquisito previdenziale costituzionale si possa demolire il privilegio. Bisogna che l’Ufficio di Presidenza faccia una bella riunione con l’Ufficio legale della Regione che metta nero su bianco cosa si può togliere a chi ha fatto il Consigliere regionale venticinque anni fa.
Invece sul presente dico di alzare a sessantacinque anni di età ed un segnale va dato sulla pensione sociale. Io non sono d’accordo nel togliere tutto perché il politico è la casta. Io a questo gioco non ci sto. Perché il degrado della politica è il suicidio della politica. Cioè quando uno invoca il disprezzo del cittadino sulla categoria politica di fatto è solo una escalation che porta al distacco totale. E mai nessun provvedimento darà soddisfacimento ai cittadini, perché se noi andassimo a togliere il vitalizio un domani il cittadino potrà sempre chiedere si tolga qualsiasi altro tipo di indennità.
Quindi credo si debba abbassare la quota e bloccarla come fisso, cioè tu lo prendi una volta e basta, non è cumulabile, tu puoi prendere 1.000 euro o 500 euro, li prendi con una legislatura, poi se fai otto legislature non è che aumenta, dopodiché si alza a sessantacinque anni di età e infine si tende a prendere una cifra minima.
Detto questo, per trasparenza di tutti, vorrei ricordare che se il vitalizio venisse tolto aumenterebbe l’indennità, perché non essendoci più la trattenuta è evidente che aumenta il gettito di cassa della Regione. E dico con estrema franchezza che personalmente sarei anche contento. Siccome a me piace fare politica e non voglio pensare a come camperò su una sedia a rotelle, preferisco 1.000 euro in più al mese, perché con 1.000 euro ci faccio una battaglia politica.
Insomma, se vogliamo dare un segnale economico serio bisogna alzare l’età, abbassare la cifra ma senza toglierla perché avrebbe un costo pesante di gettito, e infine colpire i furbetti privilegiati degli anni pregressi che effettivamente percepiscono cifre deliranti e antifederaliste.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Devo dire che nonostante molti interventi si siano tacciati tra loro di demagogia, gli apporti che sono arrivati in Aula dalle diverse opzioni li trovo assolutamente interessanti e da considerare. Io non credo nella malafede di nessun collega, credo ci sia la voglia di valorizzare il ruolo dei Consiglieri e anche di porsi in questo momento in un certo modo di fronte all’opinione pubblica.
Però dico due cose. La prima è che sono assolutamente contrario – lo so che non c’è una norma che lo vieta, è semmai un fatto di consuetudine e di comportamento – a discutere di questo argomento durante la sessione di bilancio. Purtroppo è vero che ciò è avvenuto anche con l’assestamento come pure su altri argomenti, ma io trovo assolutamente inopportuna una simile discussione in questa fase di bilancio. Una fase nella quale dobbiamo invece rispondere alla comunità marchigiana su altri argomenti, che sono quelli, permettetemi - non per abbassare la luce su di noi - drammatici dell’occupazione, della salute, del sociale, e dobbiamo farlo il prima possibile.
In secondo luogo chiedo accoratamente una cosa. Io ritengo che la procedura migliore sia quella di partire o da una proposta dell’Ufficio di Presidenza o da proposte già presentate dai Consiglieri e quindi dal lavoro delle Commissioni, dopodiché qui facciamo un patto d’onore per discuterne all’inizio del 2011. E prego di non fare nessun ordine del giorno, sapete cosa ne penso di questi documenti, ce ne abbiamo metri cubi di cui tutti nel tempo se ne sono dimenticati, per cui farlo su questo sarebbe veramente ridicolo.
Quindi chiedo al Consigliere Binci e agli altri colleghi di non votare oggi su questo argomento e facciamo un patto tra noi per affrontarlo subito con l’Ufficio di Presidenza e con la Commissione competente, assumiamo un impegno solenne, e non facciamo il classico ordine del giorno su cui purtroppo, per l’inflazione che nel tempo hanno avuto questi documenti, non c’è grande credibilità e affidabilità.
Con questo sollecito ritroviamoci dunque a gennaio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pieroni.

Moreno PIERONI. Brevemente perché gran parte del mio intervento è stato preceduto da ciò che ha testè detto il Capogruppo Massi.
Credo che domani sui giornali, purtroppo per noi, leggeremo più di questo problema del vitalizio che della sostanza del bilancio che stiamo oggi per approvare. E se questo era l’obiettivo del Consigliere Binci credo che lo raggiungerà. Ma io lo ritengo non giusto e neppure corretto nei riguardi dei concittadini marchigiani. Il dibattito sul bilancio fino adesso era stato improntato in maniera forte, chiara, con posizioni diverse, in quanto credo che i cittadini devono conoscere un po’ tutte le diverse posizioni sia della maggioranza che dell’opposizione. Ma di questo domani, Consigliere Binci, sono convinto, seppure mi auguro non accada, avverrà il contrario.
Come ha detto il Capogruppo Massi, ritengo che al di là degli ordini del giorno, degli emendamenti e dei subemendamenti sarebbe giusto che l’Ufficio di Presidenza prenda l’impegno con un gruppo di lavoro affinché possa analizzare, con onestà, con coerenza, con correttezza, con chiarezza tutto quello che è emerso oggi. Facciamolo quindi non in una sede assembleare dove ognuno di noi può sparare di più; sentivo prima il Presidente Spacca dimostrarsi dispiaciuto di questo dibattito ed ha ragione, credo dovremmo ritornare alla realtà.
Lei Consigliere Binci vuole raggiungere l’obiettivo di rivedere il vitalizio, su questo credo ci sia la consapevolezza di tutti i Consiglieri, ma occorre farlo con molta, molta franchezza e con molta coerenza. Inoltre ritengo non sia questa la sede giusta, deve essere invece quella fatta all’interno di un confronto approfondito convocato dall’Ufficio di Presidenza dove appunto poter analizzare tutte le sfaccettature.
Quindi mi ritrovo fortemente su questa ultima proposta formulata dal Capogruppo del PdL

PRESIDENTE. Nel frattempo è arrivato il subemendamento n. 13ter/1/1 a firma dei Consiglieri Bugaro, Romagnoli, Solazzi, Massi, Ciriaci, Comi, Badiali, Canzian, Perazzoli, Sciapichetti, Bucciarelli, Ortenzi, Marinelli, Carloni, Trenta, Zaffini, Marangoni, Camela, Eusebi, Acacia Scarpetti, Traversini, Latini, Busilacchi:
Dopo il comma 2 è inserito il seguente 2 bis: “2 bis. Dopo il comma 1 dell’articolo 9 della l.r. 23/1995 è inserito il seguente:: 1 bis. I Consiglieri possono tuttavia rinunciare all’assegno di cui al comma 1.”.
Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Il mio emendamento era semplicissimo, partiva dalla proposta dell’Emilia Romagna, ne conteneva l’essenza che era la diminuzione del 10% dell’indennità, ma noi siamo già adeguati a questo, perché siamo ad un livello più basso della Regione Emilia Romagna, inoltre, e qui rispondo ad Acacia Scarpetti, riguardava l’aumento a sessantacinque anni per il godimento per quelli che sono attualmente in vigore…

PRESIDENTE. No, Consigliere, per favore, lei deve intervenire sul subemendamento!

Massimo BINCI. Io Presidente sto parlando del subemendamento! I Consiglieri possono tuttavia rinunciare all’assegno, lei ha parlato di questa cosa addirittura in un altro emendamento, non mi sembra di andare troppo fuori!
Stavo dicendo quindi al Consigliere Acacia Scarpetti ed anche al Consigliere Eusebi, che dicono che ragiono senza rischiare niente del mio, che se io facessi un’altra legislatura anziché quello che ho maturato fino ad ora maturerei di più, per cui non è vero che non rischio niente. (…) Comunque sia chi è qui matura questo diritto… (…) Io non voglio niente, non voglio niente!

PRESIDENTE. Consigliere Eusebi, almeno salviamo la faccia ad un livello accettabile! Stiamo dando una dimostrazione incredibile! Veramente incredibile! A parte il fatto che è vergognoso, lo ripeto per l’ennesima volta, che sia affronti il tema dello status dei Consiglieri in un emendamento nella legge finanziaria! Peraltro deprime, svaluta il ruolo dell’Istituzione regionale e dei suoi rappresentanti. Ripeto, non discuto nel merito, però la questione meriterebbe secondo me un lavoro appropriato, un passaggio in Commissione, un confronto fra i partiti, per poi approdare in Aula con una legge sistemica rispetto al ruolo dei Consiglieri. Ma almeno salviamo la faccia, se è ancora possibile! Quindi vi chiedo un atteggiamento decente. Prego, Consigliere.

Massimo BINCI. L’unica cosa che c’era nella legge dell’Emilia Romagna era l’abolizione del vitalizio, non si è riusciti, c’era chi aveva richiesto di partire da questa legislatura. Ma mi rendo conto che è difficile. Certamente va rimandato ad un confronto nella Commissione con gli attuali Consiglieri e dopodiché decideremo insieme, però intanto dovremmo iniziare a mettere un limite, il minimo che possiamo mettere, cioè quello oltre questa legislatura. Ed evidenziarlo all’interno di una finanziaria mi sembra adeguato, ovvero riconoscere che il meccanismo del vitalizio procura 12 milioni di euro di disavanzo alla Regione in una legislatura. Tale meccanismo non è il riconoscimento di una funzione bensì il riconoscimento del fatto che un ex facente funzioni è in pensione. Quindi secondo me non è dovuto e comunque non siamo sicuramente più nelle condizioni di sostenerlo.
Ripeto, è una proposta semplicissima, dopodiché tutto il discorso dell’attuale legislatura si può fare tranquillamente all’interno delle Commissioni.
Peraltro è anche vero che si era detto anche nella passata legislatura però poi non si è mai fatto, per cui se non altro servirà come preludio a una discussione all’interno dei Gruppi.
Pertanto non ritiro sicuramente la mia proposta, anzi, chiedo che venga valutata.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. (…) Sì, ancora, visto che, come ha detto ora il Consigliere Binci, anche nella scorsa legislatura c’era stata una dichiarazione d’intenti che appunto si sarebbe affrontato il tema, ed era anche la sua, Consigliere Ricci, e dell’allora Capogruppo Giannini. Consigliere Ricci, credo che se andassimo a leggere il resoconto della seduta in cui Alleanza Nazionale presentò una serie di provvedimenti che affrontavano la stessa tematica, troveremmo le stesse giustificazioni per non affrontare il tema e che non hanno portato assolutamente a niente. E questo è preoccupante.
Come è preoccupante, e mi dispiace, l’escamotage inserito con il subemendamento. Per due motivi. Il primo è perché se passa poi decade tutto il resto, quindi nessuno si assumerà la responsabilità di dire sì e no, e questo non va assolutamente bene. Secondo è perché non so se esiste nella storia una legge che dica: “Signori, lì ci sono i cinquanta chilometri all’ora, chi li vuole rispettare li rispetti e chi non li vuole rispettare non li rispetti”, con questo subemendamento facciamo proprio questo!
Quindi, mi spiace, ma lo prendo proprio come un escamotage per far decadere l’emendamento di Binci, perché, ripeto, il ridicolo, Presidente, è nel dire che chi vuole rispettare una legge la rispetta, chi non la vuole rispettare non la rispetta.
Però, considerato che da più parti è venuta fuori la proposta di portare in Aula una proposta di legge, considerato che l’Assemblea legislativa è stata convocata per ieri, oggi, domani e dopodomani, considerato che io ho presentato la proposta di legge, quindi se non domani magari dopodomani ne discutiamo qui in Aula in modo trasparente, domani le Commissioni si possono riunire e se c’è da modificare qualcosa si modifica. Facciamolo in tempo reale!
Oggi l’Aula non vuole prendere una decisione, trova l’escamotage del subemendamento per non dire sì o no? Benissimo! Ma visto che la proposta del Consigliere D’Anna c’è la portiamo in Aula dopodiché farete lì gli emendamenti. E la proposta del Consigliere D’Anna è stata presentata sulla falsa riga di quello che ha fatto il Consigliere Binci e soprattutto di quello che è stato approvato nella regione Emilia Romagna.
Quindi, Presidente, propongo di portare in Aula dopodomani, così avremo un giorno di riflessione, la proposta di legge da me presentata sulla questione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Presidente, soltanto per un chiarimento dal punto di vista procedurale. Qui si parla di un subemendamento sostitutivo, vorrei allora sapere ad explorandum, nel caso in cui si votasse l’emendamento del Consigliere Binci sarà comprensivo del comma 2 quater o no?

PRESIDENTE. Mi scusi, Consigliere, non ho capito bene.

Giulio NATALI. Siccome qui si voterà il subemendamento che è sostitutivo…

PRESIDENTE. Per cui se viene approvato l’emendamento Binci decade.

Giulio NATALI. Perfetto. Allora vorrei sapere se il Consigliere Binci era disposto alla cancellazione del comma 2 quater o meno.

PRESIDENTE. Non lo so, questo è un problema del Consigliere Binci. (…) Prego, Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Voglio chiarire con puntualità e precisione un fatto, soprattutto dopo l’intervento del collega e amico D’Anna. Ossia, la mia non è una proposta tesa a comprimere o eludere l’emendamento Binci, anzi, è l’esatto contrario, è una proposta che si spinge addirittura in avanti in quanto espone ciascuno di noi alle proprie responsabilità.
L’ho già detto nel precedente intervento, io non ho ancora dichiarato, qualora il subemendamento dovesse essere approvato, quale sarà l’opzione che sceglierò, però è una forte… Scusate, colleghi, se non interessa posso anche smettere! Però, dicevo, è una forte responsabilizzazione del nostro mandato elettorale.
Il fatto che questo subemendamento abbia trovato la firma trasversale, e mi auguro anche il voto, di quasi trenta Consiglieri regionali credo sia la dimostrazione che le poche parole che esso contiene si fondano su un ragionamento serio. Ripeto, imputa a ogni singolo la facoltà di opzione, cioè ci mette nudi davanti agli elettori, non fa né figli né figliastri, né bravi né cattivi, fa uomini di responsabilità, quali i legislatori dovrebbero essere.
Se c’è una cosa che aborrisco in politica è la demagogia, a volte probabilmente la farò anch’io non accorgendomi, ma quando la ascolto, la respiro ne provo un senso di repulsione, perché quando c’è la demagogia non c’è senso profondo delle questioni, c’è solo la ricerca di una visibilità che è fine a se stessa, è per tentare una sopravvivenza politica che diversamente forse non ci sarebbe, non lo so. Ma in ogni caso ritengo che questa soluzione sia di una linearità e di una responsabilità totale, toglie ogni dubbio a ciascuno di noi, in piena coscienza ognuno sceglierà l’opzione e a seconda di questa scelta ne darà conto alla gente. Ne darà conto alla gente! Quale più alto punto di libertà e di serietà?
Perché poi, guardate colleghi, a me dispiace di una cosa, dopo quasi venti anni di politica ho imparato che nei corridoi si dicono delle cose e con il microfono se ne fanno delle altre, ovvero, non si prende la parola per non avere il coraggio di esprimere le proprie idee. Io ho avuto piacere di ascoltare, a prescindere dal contenuto, il Consigliere D’Anna perché oggi si è assunto la responsabilità di dire una cosa che probabilmente è impopolare, però se ne è comunque assunto la responsabilità, ha dimostrato di essere un uomo. Io invece in giro per i corridoi della politica vedo molto spesso tanti vigliacchi, persone che sostengono delle teorie e poi non le rappresentano nella sede più alta, quest’Aula, con il microfono acceso, colleghi, con il microfono acceso come sto facendo io in questo momento.
Questo significa, a mio modestissimo punto di vista, essere classe dirigente, sapersi assumere le responsabilità anche quando le cose sono gravose, e quando lo si fa soprattutto in un momento complesso come quello che stiamo vivendo.
(…) Il primo firmatario del subemendamento è il sottoscritto, poi seguono i Consiglieri Romagnoli, Solazzi, Massi e tutto quell’emiciclo che vedete, ad esclusione del Consigliere Ricci che non ha potuto firmare perché quando sono passato stava parlando. Quindi ci sono le firme di tutti, di tutti! (…) Non facciamo polemiche sterili, collega D’Anna, lei è una persona troppo seria per fare simili polemiche!

PRESIDENTE. Scusate, colleghi, ma siccome sono stato sollecitato dalla richiesta del Consigliere Eusebi prima di procedere alla votazione voglio chiarire questo. E’ vero, a livello nazionale c’è un tavolo alla Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali d’Italia al quale io partecipo ogni volta che si riunisce. Nell’ultima seduta di circa una decina di giorni fa per l’intera mattinata è stato affrontato, stante la normativa che ci obbliga, il tema relativo all’indennità, proprio come abbiamo provveduto noi oggi con l’emendamento proposto dall’Ufficio di Presidenza. Quindi tutte le Regioni in sede di approvazione del bilancio avevano di fronte questo tema.
Vi assicuro che qualsiasi fosse stata l’interpretazione della Presidenza del Senato sull’indennità massima che possono percepire i Consiglieri regionali noi della Regione Marche vi saremmo comunque rientrati.
Il problema è invece per molte altre Regioni - come il caso eclatante, mi permetta Consigliere Binci, della Puglia del suo Vendola, a cui io farei un telegramma oppure userei Facebook o una e-mail per dirgli che, insomma, si cominci a dare qualche buon esempio – che hanno un’indennità per i Consiglieri regionali nemmeno paragonabile a quella nostra.
In quella sede si è dunque votato un ordine del giorno che, interpretando la norma, prevede un massimo di 17 mila euro mensili lordi. Quindi noi che stiamo sui 13 mila abbiamo semplicemente dichiarato che rientriamo nella norma.
Si è votato questo ordine del giorno ma tutto sommato, ripeto, per quelle Regioni che non vi potevano rientrare nemmeno con l’interpretazione più estesa della norma.
Comprendo che talvolta l’esigenza di apparire è molto forte e ci porta a costruire polemiche o ipotesi spettacolari, però, guardate, francamente – faccio proprio un appello - da questo dibattito non ne usciamo bene. A meno che non interpretiamo la politica come un hobby, come un qualcosa dove essere retribuiti per la responsabilità, per l’impegno, per la serietà, per la dedizione, per la professionalità che si esprime è indifferente. Nella politica, ad esempio, il nostra sistema costringe ad affrontare campagne elettorali che per non essere particolarmente condizionate dovrebbero essere auspicabilmente finanziate dai candidati. Dobbiamo allora anche valutare che con questo attuale sistema elettorale i Consiglieri hanno un impegno ulteriore rispetto – ne parlava prima qualcuno – agli eletti in Parlamento che hanno invece delle indennità molto più alte e che non debbono affrontare magari spese relative alla cura di un collegio o appunto di una campagna elettorale.
Ora, per carità, la necessità di un approfondimento e di una valutazione sullo stato di fatto o sull’eventualità di rivedere degli istituti può essere importante, può essere anche necessario, ma la cosa che mi dispiace – ed è questa la sottolineatura che intendevo fare – è che mi pare che più che esserci stata la volontà di costruire un percorso per rimodulare lo status del Consigliere ci sia stata una inclinazione a fare, come dire, un po’ di demagogia. Ma non lo dico in critica a qualcuno, lo dico soltanto perché sono rammaricato, ritengo che il ruolo di ognuno di noi dovrebbe essere ispirato a un maggior senso di responsabilità, a una minor inclinazione alla facile demagogia o alla spettacolarizzazione. E lo dico sapendo che mi posso attirare anche qualche critica.
Sicché la proposta di questo subemendamento, firmato anche da me, fa in qualche modo pulizia rispetto a quell’atteggiamento assillante di qualcuno che in ogni momento ti fa sentire in difficoltà, perché vorrebbe che ci fosse una riforma, che pure è auspicabile, e perché non ha la possibilità di attuare ciò che desidera, ciò in cui crede.
Auspico che ci sia una rivisitazione complessiva dello status del Consigliere, non voglio sicuramente frenare chi ritiene di attuare subito un suo imperativo categorico di contribuire a questo difficile momento, non lo voglio impedire assolutamente. Assolutamente! Anzi, lo voglio rendere efficace, immediato, operativo sin da domani!
Guardi, Consigliere D’Anna, lei non ha molte cognizioni di diritto, non mi può paragonare l’approvazione di un emendamento come questo con un divieto che poi c’è chi lo può rispettare e chi no, questo riguarda semplicemente il fatto che i Consiglieri regionali delle Marche percepiscono un’indennità così come è previsto dalla legge, e che peraltro, ripeto, è tra le più basse delle Regioni italiane. Oltre questo si dà l’opportunità a quei Consiglieri che vogliono rinunciare a una parte di indennità di farlo da subito. E’ demagogica questa cosa?! Guardi, io l’ho firmato soltanto perché ho la consapevolezza che è molto meno demagogico delle cose che ho sentito pronunciare in quest’Aula, altrimenti non l’avrei fatto. Ho cercato di caratterizzare, e fintanto sarò Presidente non intendo cambiare lo stile nel presiedere questa Assemblea che è assolutamente bipartisan. Su questo non mi scalfirà nessuno! Nel preciso momento che quest’Aula mi ha eletto Presidente io ho deciso di farlo in un solo modo! Per cui anche in questo caso se ho messo una firma su un documento l’ho fatto semplicemente perché sono convinto che per il rispetto che dobbiamo a quest’Aula non è possibile che qualcuno ecceda in demagogia producendo un danno non a se stesso ma ad un’intera classe dirigente e alla politica. La politica con la P maiuscola, quella a cui ci dovremmo ispirare, quella dei grandi padri che nella loro azione di governo avevano la legittimità indipendentemente dall’indennità che percepivano perché erano autorevoli in quello che facevano.
Bene, pongo ora in votazione… (…) Consigliere Binci, non è lei che mi autorizza a parlare, chiaro! La smetta! Capisco che si è innervosito perché da stasera una parte del malloppo, come lo chiama lei, lo deve cedere, ma non lo dimostri innervosendosi, mantenga saldi i nervi! Stia calmo!
Ha chiesto la parola il Consigliere Ricci, ne ha facoltà.

Mirco RICCI. Presidente, solo per fare un appello accorato. Visto la piega che ha preso questa discussione voglio invitare tutti coloro che hanno presentato su questo emendamenti a ritirarli, per fare in modo di portare in Aula una proposta di legge esaminata dalla Commissione. Ossia una proposta di legge che passi attraverso tutto il percorso…(…) Consigliere D’Anna, e allora! Allora! E va bene, anche la sua domani, se vuole! Ma non è possibile. Se non è possibile non è possibile!
Dicevo, rivolgo un appello a Bugaro, a Binci affinché ci sia il ritiro dei documenti e si arrivi…(…) E votiamo allora! Peraltro il suo io lo voto anche se non l’ho firmato! Peraltro, volevo anche aggiungere, che una proposta di legge che riveda il profilo dei Consiglieri, lo status, tutti i privilegi, ecc., potrebbe anche essere accompagnata da un’ulteriore proposta di legge - che è da tanto che vogliamo affrontare - che ad esempio stabilisca per la prossima legislatura un numero inferiore di Consiglieri, un numero inferiore di Assessori. Insomma, voglio dire che la politica può risparmiare in tante forme.
Dunque se vogliamo affrontare in maniera seria questo discorso lo dobbiamo fare tutti insieme. Gli emendamenti dell’ultimo minuto sono invece sbagliati, chiedo che vengano ritirati.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Faccio una dichiarazione di voto insolita, nel senso che la faccio a nome di alcuni Consiglieri regionali del PdL, Acquaroli, Natali, Foschi, con cui mi sono consultato.
Noi siamo profondamente perplessi della deriva presa da questo dibattito. Non ci piace il fatto che si sia arrivati ad una frontalità in cui o si è per l’abolizione tout court per la casta oppure si è per il mantenimento dell’istituto e la rinuncia ad personam. A cui, ripeto, io non rinuncerò fino a quando non sarà chiaro che cosa c’è in alternativa.
Quindi su entrambi gli emendamenti noi non voteremo né contro, né a favore, né ci asterremo, ma saremo disponibili nei confronti di qualunque Consigliere regionale, della Giunta, dell’Ufficio di Presidenza a lavorare su un disegno di legge serio – da fare entro tempi rapidi, perché queste vertenze ci fanno male sui giornali, ed è evidente che se lo presentassimo fra un anno sarebbe ridicolo, va fatto dopo le vacanze di Natale – che preveda che ci si agganci ai parametri nazionali di tutte le normative più recenti (Brunetta, Tremonti, ecc.), che preveda di comprimere l’aspetto privilegio dell’istituto sia retroattivamente per quello che sarà possibile, sia per il futuro. Allo stesso tempo vogliamo che la cosa venga fatta con la dignità chiara dei numeri. E chiediamo sin d’adesso all’Ufficio di Presidenza che questo coinvolga tutti i Gruppi assembleari, tutti i Consiglieri, tutte le Commissioni, e che venga fatto con l’ufficio legale e gli uffici tecnici. Io voglio capire qual è la proposta più concreta che fa risparmiare qualcosa alla Regione. Lo voglio capire perché da tutto quello che si dice non è chiaro.
Pertanto a questo punto io non so se appartengo al gruppo dei vigliacchi, al gruppo dei demagoghi, al gruppo di quelli che si nascondono, non lo so, ma io ho già detto tre-quattro volte sui giornali che sono disposto a ridurre il privilegio del vitalizio, a trasformarlo in una normale misura previdenziale rapportata a quella del mondo del lavoro di tutti i cittadini, per cui quando qualcuno si degnerà di darci una proposta la valuteremo e se non lo farete voi lo faremo noi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Solo per dire che io non voglio entrare nel merito del diritto o meno, ho solo fatto l’esempio relativamente al facoltativo, perché, Presidente continuo a ritenere che è un escamotage per non prendere una decisione, per evitare di dire sì o no in una situazione nella quale si poteva benissimo fare.
Vorrei ricordare a tutti i Consiglieri che questo dibattito sui giornali, come ha detto qualcuno adesso, c’è stato sei mesi fa, ma nessuno si è preso la briga di formalizzare assolutamente niente seppure ci sia stato tempo a sufficienza.
La proposta di legge del Consigliere Binci, come quella del sottoscritto - che ancora una volta invito a presentare nei prossimi giorni visto che poi ognuno presenta i suoi emendamenti - dice quello che ha detto il collega Zinni prima, cioè che il Consigliere prende la quota che va versata e poi ne dispone come vuole, magari può scegliere di fare un fondo pensione per i fatti suoi oppure insieme agli altri Consiglieri. Quindi, Consigliere Zinni, una proposta in questo senso è già pronta, c’è il discorso che hanno fatto anche da altre parti.
Però evidentemente la questione non si vuole affrontare, e se mi permette, Presidente Solazzi, non si tratta assolutamente di demagogia. Quando le cose non vanno bene diventa demagogia, quando il sistema per far passare le leggi è attraverso l’assestamento di bilancio va bene, quando invece viene proposto al bilancio non va bene. Insomma, o usiamo lo stesso metro per tutte le situazioni oppure no.
Io credo che questa sia un’ulteriore occasione persa in cui potevamo dimostrare di avere la capacità di fare una scelta chiara. Votando invece il subemendamento non si fa assolutamente una scelta chiara perché si mette nelle condizioni di scegliere.
Secondo me, secondo Binci, secondo i cittadini il problema dei vitalizi va affrontato, ma non va affrontato singolarmente, non servirebbe assolutamente a niente, bisogna invece avere il coraggio delle proprie azioni. Qui tutti dicono che è ingiusto, che ne stanno discutendo a livello nazionale, che in Puglia prendono di più, che là prendono di meno, addirittura si sono richiamati i consiglieri regionali di venticinque anni fa, insomma, ogni volta che bisogna prendere una decisione si fa sempre l’esempio di qualcun altro, è come succede quanto l’automobilista che viene multato dice “perché a quello no? Perché non cominciate da qualcun altro?”.
Cominciamo da noi una volta tanto! Cominciamo ad assumerci quanto meno la responsabilità di un voto positivo o negativo che sia. Ognuno di noi ha espresso il suo punto di vista - anzi, quasi tutti, qui sono d’accordo con il Consigliere Bugaro quando dice che ci sono anche quelli che dicono una cosa e poi in Aula non agiscono neppure in equilibrio con i propri elettori - allora una volta tanto prendiamo una decisione, giusta o sbagliata che sia.
Per cui è semmai a voi che chiedo di ritirare il subemendamento in quanto è strumentale per non far votare quello del Consigliere Binci. E se questo non è possibile, ripeto, io ho consegnato una proposta di legge che vi invito a portare in Aula nei prossimi due giorni, visto e considerato che la seduta in sessione di bilancio è stata prevista anche per domani e dopodomani.
Diamo dunque un segnale immediato, su questo c’è la massima disponibilità.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Voglio fare una domanda e un appello al Presidente di cui ho apprezzato la riflessione accalorata, istintiva e allo stesso tempo ragionata.
Io mi trovo, l’ho detto prima, in difficoltà rispetto ad un dibattito che meriterebbe di andare avanti per ore e per giorni e che dunque non merita di essere interrotto così. Le opzioni introdotte da Binci con l’emendamento e da D’Anna con una propria proposta di legge, le riflessioni che ho sentito da Acacia Scarpetti e da Eusebi come da Zinni ed altri meritano di essere approfondite. Allora faccio una domanda e una proposta, Presidente, e naturalmente lo faccio rivolgendo un appello a Binci e a D’Anna. Ossia, c’è una proposta di legge presentata dal collega D’Anna all’inizio di questa legislatura - il cui argomento, ricordo, alla fine di quella scorsa per diversi impegni non venne affrontato –, ma che il nostro Gruppo non ha firmato perché gli ha detto: “Consigliere D’Anna, hai il diritto di presentarla perché introduce in modo autorevole una discussione”. La domanda che faccio allora al Presidente è questa: può assumere il Presidente, il suo Ufficio di Presidenza – qui è presente anche la direzione generale dell’Assemblea legislativa, c’è la stampa – l’impegno a presentare una propria proposta da portare in Commissione, insieme naturalmente a quella di D’Anna o di altri colleghi che magari intendono farlo, entro, che so, il 15 febbraio? Se vi assumerete qui questo impegno, senza ci sia quindi il bisogno di scriverlo in un documento, rifaccio l’appello a Binci per il ritiro come lo faccio all’amico Bugaro. Dicendo a Bugaro che io ho firmato la sua proposta perché dentro una proposta di legge – sottolineo “dentro” una proposta di legge - ci può stare anche quello che dice lui, non so ancora in che termini, in che quantità, però ci può stare, perché riconosco piena dignità e gratitudine alle proposte che avete fatto, le più disparate.
Presidente, si può dunque impegnare a presentare una proposta entro il 15 febbraio?

PRESIDENTE. Assolutamente no! Solo chi non mi conosce potrebbe pensare che io possa rispondere sì a una domanda del genere. Nel senso che è materia piuttosto complicata, quindi prendermi l’impegno entro il 15 febbraio so già che sarebbe un tempo che non potrei onorare.

Francesco MASSI. Allora mi scuso per l’arroganza, Presidente. Riformulo la domanda: può mettere l’Ufficio di Presidenza una data? (…) Consigliere, se è così dichiaro che non parteciperò alla votazione, punto!

PRESIDENTE. L’impegno che posso prendermi è semmai quello di scrivere nelle prime sedute dell’Ufficio di Presidenza il tema di una rivisitazione dello status dei Consiglieri, questo sì. La prima riunione dell’Ufficio di Presidenza del nuovo anno iscriverò questo tema, ma non posso andare oltre, io mi assumo impegni solo quando so di poterli onorare.
Ha la parola il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. In realtà il Consigliere Massi mi ha anticipato, era questo l’oggetto del mio intervento anche se io voglio esprimere un termine un po’ più congruo, più ampio, ossia, cerchiamo di risolvere questo problema in un tempo massimo di sei mesi.
Ci dovrebbe essere la disponibilità da parte di tutti a riflettere non solo sul vitalizio, che è un pezzo del problema, ma sull’intero trattamento economico, quindi indennità, che secondo me, ripeto, è molto bassa, diaria e vitalizio, con l’impegno innanzitutto dei Capigruppo, in un tempo di tre mesi fino ad un massimo sei mesi, per arrivare al 30 giugno con una proposta in Aula condivisa il più possibile. Questa secondo me potrebbe essere una soluzione giusta. Bisogna fare un gesto di responsabilità e di maturità
Il tema è complesso, non si risolve in poche settimane, ci vuole qualche mese, quindi chiedo di ritirare gli emendamenti ai colleghi Binci e Bugaro che sono i più convinti, seppure in parte anch’io, come ho già detto, sono favorevole all’abolizione del vitalizio per il presente, per il passato e se si potesse fare anche per il futuro. Però dico che il problema non è la risoluzione del vitalizio, semmai bisogna vedere l’intero trattamento.
Quindi chiedo un impegno di tre mesi con un massimo di sei mesi dopodiché venire in Aula con una proposta.

PRESIDENTE. Con questo tempo l’impegno me lo posso assumere, questo sì. Ci mettiamo a lavorare, prima di tutto l’Ufficio di Presidenza farà una proposta, in raccordo anche con le Commissioni. Questo tempo mi dà la certezza di poter arrivare ad una proposta che poi sarà anche in grado di essere approvata con un voto unanime, è infatti questo che auspico su un tema che riguarda lo status di tutti. Con un periodo così l’impegno me lo prendo, non è sicuramente una questione da poter esaminare entro il 15 febbraio, è una problematica che richiede un confronto di qualche mese, che come Ufficio di Presidenza, ripeto, ci serve anche per arrivare in Commissione e in Aula con un testo condiviso.
Ha la parola il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Presidente, per dichiarare che non intendo ritirare il subemendamento di cui sono il primo firmatario. Dichiaro di non ritirarlo perché il tono generale della discussione è tale che se lo facessi darei a questo punto ragione a chi accusava il fatto che appunto questo subemendamento è soffocante rispetto all’emendamento del Consigliere Binci.
Le parole che lei, Presidente, ha espresso in quest’Aula mi rappresentano, nel senso che sono aderenti al mio pensiero, cosicché un elemento di assoluta chiarezza, in attesa di fare una legge fra sei mesi o un anno ecc. ecc., verrà nel frattempo introdotto.

PRESIDENTE. Pongo quindi in votazione il subemendamento n. 13ter/1/1. (…) Hanno chiesto la votazione per appello nominale i Consiglieri Binci, D’Anna, Marangoni. Prego procedere alla votazione per appello nominale.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali, Bucciarelli, Bugaro, Camela, Canzian, Cardogna, Carloni, Ciriaci, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Malaspina, Marinelli, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Romagnoli, Sciapichetti, Solazzi, Traversini, Trenta.
Contrari: Binci, D’Anna, Marangoni, Marconi.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 13ter/1. Decade.

Articolo 13 ter, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 13 quater. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 13 quinquies. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 13 sexies/1 dei Consiglieri Massi, Foschi, Ciriaci, Natali, Marinelli, D’Anna, Carloni, Acquaroli, Zinni:
Dopo l’articolo 13 quinquies aggiungere: “Articolo 13 sexies (l.r. 36/2005)
II fondo per le finalità di cui alla lettera d) comma 3, dell’articolo 1, della l.r. 16 dicembre 2005, n. 36 (Riordino del sistema regionale delle politiche abitative) - è incrementato di euro 500.000, 00.
Alla copertura del presente onere si provvede mediante equivalente riduzione dello stanziamento della U.P.B. 20815.”.
Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Politiche abitative, previsione dei buoni casa per le giovani coppie, si preleva dalla fantasmagorica UPB 20815 controversie – Assessore, aspettiamo su questo un suo chiarimento – 17 milioni e 500 mila, è abbastanza macroscopico, comunque noi preleviamo una piccola somma a favore delle giovani coppie per la casa.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Colgo l’occasione per rispondere a una sollecitazione che avanzava anche il Consigliere Marinelli ieri in sede di dibattito.
Il carattere cospicuo dello stanziamento del capitolo del contenzioso, e anche il rimaneggiamento che oscilla di circa 15 milioni, deriva da un’imputazione corretta tra correnti e investimenti. Lo stanziamento è piuttosto importante in quanto deriva dalla possibilità di dare immediata copertura alla reminiscenza di residui perenti che hanno un ammontare piuttosto importante, parliamo di circa 300 milioni. Quindi l’imponenza dello stanziamento deriva dalla prudenza con cui trattiamo secondo legge dopo due anni i correnti e dopo tre anni gli investimenti e che ci obbligano mettere in moto il meccanismo di perenzione.
Abbiamo fatto una provvista generosa ma in linea esattamente con i criteri di urgenza.
Per quel che riguarda le esigenze del piano per la casa, meglio di me può dire il collega Canzian, ma stiamo ragionando, nonostante le ristrettezze dei fondi nazionali, a processi di valorizzazione da un lato e di efficientamento del patrimonio pubblico dall’altro. Su cui l’Assessore ci ha annunciato una proposta nei prossimi mesi del 2011 che riguarda la possibilità di generare nuova edilizia pubblica con un effetto leva che poggia sul patrimonio esistente.
Quindi vale come considerazione generale, non è ritorsiva per un dibattito che altrimenti in quest’Aula non potrebbe nemmeno iniziare, ma voi capite che quando si tagliano l’80% dei fondi vincolati alla Regione e ci si smarca olimpicamente sulla responsabilità di questi tagli e poi localmente si insiste per l’allargamento dei capitoli, l’unica possibilità è che si mettano in linea. Ma sappiamo bene – la discussione di due ore non del tutto inutile che abbiamo fatto sui vitalizi lo dimostra – che i costi della politica, per quanto dilatati nella fantasia dell’opinione pubblica e da un’informazione interessata, sono una minima parte degli stanziamenti necessari a corrispondere ai bisogni della comunità.
Ora per il primo punto spero di averle soddisfatto la curiosità, invece il problema della casa è molto, molto più complesso, sulla cui ampiezza e sull’acutezza del bisogno siamo intervenuti anche in bilancio.
Voglio rilevare che per il terzo anno abbiamo confermato l’approfondimento delle agevolazioni per i redditi Isee più esposti e nel contempo non abbiamo riattivato integralmente l’aumento dei canoni stabiliti nel 2008 per il 2009 perché abbiamo autorizzato soltanto l’aumento massimo del 20%.
Penso quindi che il problema della casa sia un problema acuto che però affrontiamo secondo le possibilità e non soltanto secondo i desideri.

Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro

PRESIDENTE. Emendamento n. 13 sexies/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 13 sexies/2 dei Consiglieri Massi, Foschi, Ciriaci, Natali, Marinelli, D’Anna, Carloni, Acquaroli, Zinni:
Dopo l’articolo 13 quinquies aggiungere:
“Articolo 13 sexies ( Fondo per le non autosufficienze)
II fondo per le finalità di cui al punto 2b) potenziamento dei Servizi di assistenza domiciliare (S.A.D.) di cui all’allegato “A” della d.g.r. n. 985/2009 (Approvazione delle modalità di utilizzo e dei criteri di riparto del fondo per le non autosufficienze e del fondo finalizzato alla permanenza o ritorno in famiglia di persone parzialmente o totalmente non autosufficiente e relativi criteri di riparto) è incrementato di euro 1.000.000,00.
Alla copertura del presente onere si provvede mediante equivalente riduzione dello stanziamento della U.P.B. 20815.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 13 sexies/3 dei Consiglieri Massi, Foschi, Ciriaci, Natali, Marinelli, D’Anna, Carloni, Acquaroli, Zinni:
Dopo l’articolo 13 quinquies aggiungere:
“Articolo 13 sexies (Autorizzazione di spesa)
I proventi derivanti dall’alienazione dell’Hotel Marche di Tolentino vanno destinati alla Provincia di Macerata nella misura necessaria a coprire il costo, già sostenuto, per l’acquisto dell’immobile per il Centro per l’impiego di Tolentino.”.
Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Qui siamo in una particolare emergenza. Questo emendamento è volto a prevedere in uscita dopo aver previsto in entrata i proventi dall’alienazione dell’Hotel Marche di Tolentino, l’ex scuola alberghiera, centro per l’informazione, centro per l’impiego, posto in vendita, credo siano andati deserti due o tre esperimenti d’asta, nel frattempo si è progressivamente ridotta la base d’asta ed ora viene rimesso all’asta. Ecco, noi abbiamo ravvisato che nella parte uscita non c’è la risorsa che deve essere destinata all’amministrazione provinciale di Macerata che nel frattempo ha locato con un patto di futura vendita i nuovi locali del centro per l’impiego e per il centro formativo di Tolentino e in parte anche quelli di Piediripa di Macerata.
Voi avete una lettera del commissario della Provincia di Macerata che sollecita a prevedere l’entrata per la Provincia di Macerata di questa somma, ma non l’abbiamo ravvisata, nello schema non c’è. E nello stesso tempo in conseguenza di questa mancata previsione sempre il commissario scrive al Sindaco di Tolentino e a tutti i Sindaci del comprensorio che fanno parte del centro dell’impiego di Tolentino per assumersi l’onere della locazione.
Ecco, vorremmo capire che cosa è successo, perché la cosa è di una particolare gravità.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Presidente, vorrei semplicemente chiarire che la mancata specificazione della posta per quanto riguarda la Provincia deriva dall’incertezza assoluta, tanto che il Consigliere Massi ricordava i tre esperimenti d’asta andati a vuoto. Quindi l’attimo successivo, che ha compreso perfettamente il commissario prefettizio della Provincia di Macerata, della conclusione dell’esperimento della gara d’asta, che ci sobbarchiamo noi e non la Provincia, sarà quello in cui determineremo il 50% come da accordo bilaterale con la Provincia siglato addirittura nel lontano 2002 o 2003 non ricordo esattamente.
Quindi sulle difficoltà siamo preoccupati soprattutto noi perché c’è un problema di custodia, di guardiania, di deperimento dell’immobile. Ma lì non siamo riusciti materialmente a trovare una soluzione. Ce ne stanno un paio, ma speculative, in cui ci si chiede di poter risolvere il problema con un acquisto, anche con un prezzo piuttosto soddisfacente, a condizione che ci imprigioniamo in una convenzione per la fornitura di servizi sociali e sanitari alla zona. La situazione generale non ce lo consente, anche se sarebbe una cosa del tutto utile, quindi a catena questo ragionamento si ripercuote sui nostri uffici, sulle nostre preoccupazioni anche per la manutenzione ordinaria e straordinaria. Ma la preoccupazione è vigile. Ripeto, l’attimo successivo alla gara conclusa è il 50% degli introiti che è destinato alla Provincia. Ma è il 50% effettivo, non desiderato, mentre invece qualcuno in Provincia di Macerata ha fatto scrivere – anche qui scambiando i desideri con la realtà – che le cifre che loro si aspettano sono quelle della valutazione iniziale. Però la valutazione iniziale è stata ribassata di tre volte e adesso non sappiamo nemmeno se riusciremo a chiudere. Quando chiuderemo daremo il 50% alla Provincia.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. La risposta dell’Assessore Marcolini è realistica, credo a ciò che ha detto. Volevo solo dire – e naturalmente voto a favore - che nel frattempo, Assessore, vi invito a prendere contatti con il Comune di Tolentino. Perché? Perché la confusione aumenta per il fatto che il Sindaco di Tolentino risulta aver presentato un progetto per una casa di accoglienza, di riposo, di riabilitazione nello stesso immobile dell’Hotel Marche a fondazione privata. E quindi non si capisce come possa fare affidamento su questo se la Regione lo mette in vendita. (…) Credo che siamo in uno stato di confusione avanzato, Assessore, la capisco. (…) La capisco, le credo Assessore.


PRESIDENTE. Emendamento n. 13 sexies/3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 13 sexies/4 dei Consiglieri Massi, Foschi, Ciriaci, Natali, Marinelli, D’Anna, Carloni, Acquaroli, Zinni:
Dopo l’articolo 13 quinquies aggiungere:
“Articolo 13 sexies (Modifica alla l.r. 5/2008)
Al comma 1 lett. a) all’art. 3 della l.r. 26 febbraio 2008, n. 5 (Rianimo delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficienza (IPAB) e disciplina delle aziende pubbliche di servizi alla persona) le parole “presenza di un volume di bilancio delle attività e dei servizi erogati” sono sostituite con le parole “totale entrate iscritte al titolo I del rendiconto di gestione approvato”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 13 sexies/5dei Consiglieri Massi, Foschi, Ciriaci, Natali, Marinelli, D’Anna, Carloni, Acquaroli, Zinni:

Dopo l’articolo 13 quinquies aggiungere:
“Articolo 13 sexies (Modifica alla l.r. 5/2008)
1. Al comma 1 lett. e) dell’articolo 15 della l.r. 26 febbraio 2008, n. 5 (Riordino delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficienza (IPAB) e disciplina delle aziende pubbliche di servizi alla persona) le parole “bilancio consuntivo” sono sostituite con “rendiconto di gestione”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 13 sexies/6 dei Consiglieri Massi, Foschi, Ciriaci, Natali, Marinelli, D’Anna, Carloni, Acquaroli, Zinni:
Dopo l’articolo 13 quinquies aggiungere:
“Articolo 13 sexies (Modifica alla l.r. 5/2008)
1. All’articolo 15 comma 2 della l.r. 26 febbraio 2008, n. 5 (Riordino delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficienza (IPAB) e disciplina delle aziende pubbliche di servizi alla persona) le parole dopo le parole “il regolamento di contabilità delle Aziende ,” togliere le parole “ introduce la contabilità economica ed”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 13 sexies/7 dei Consiglieri Massi, Foschi, Ciriaci, Natali, Marinelli, D’Anna, Carloni, Acquaroli, Zinni:
Dopo l’articolo 13 quinquies aggiungere:
“Articolo 13 sexies (Modifica alla l.r.5/2008)
1. Al comma 1 lett. a) all’art. 3 della l.r. 26 febbraio 2008, n. 5 (Riordino delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficienza (IPAB) e disciplina delle aziende pubbliche di servizi alla persona) le parole: “presenza di un volume di bilancio delle attività e dei servizi erogati” sono sostituite con “totale entrate iscritte al titolo I del rendiconto di gestione approvato”.
2. Al comma 1 lett. e) dell’articolo 15 della l.r. 5/2008 le parole “bilancio consuntivo” sono sostituite con “rendiconto di gestione”.
3. Art. 15 comma 2 dopo le parole “il regolamento di contabilità delle Aziende indicate al comma 1,” togliere parole “introduce la contabilità economica ed”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 13sexies/8 della seconda Commissione:
Dopo l’articolo 13 quinquies è inserito il seguente:
Articolo 13 sexies (Servizi scolastici nei piccoli Comuni)
1. La Regione promuove la stipula di intese con l’Ufficio scolastico regionale, perii mantenimento, per l’autosufficienza e per lo sviluppo del servizio scolastico nei Comuni montani o con popolazione inferiore a 5.000 abitanti.
2. I Comuni, le Province, le Unioni di Comuni, le Comunità montane e le Fondazioni bancarie possono aderire alle intese di cui al comma 1.
3. Le intese di cui al comma 1 prevedono:
a) il sostegno finanziario agli istituti scolastici, per far fronte ai costi derivanti dall’impiego di personale docente ed ausiliario aggiuntivo, in posizione di mobilità o dipendente da cooperative sociali;
b) l’attuazione di mirate progettualità, per migliorare i processi di insegnamento ed apprendimento e per superare l’isolamento delle scuole mediante le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione;
e) la valorizzazione della funzione educativa delle fattorie didattiche, mediante progetti sperimentali finalizzati all’educazione ambientale ed alla diffusione della conoscenza del territorio;
d) la cessione a titolo gratuito da parte delle Pubbliche amministrazioni di personal computer e di altre apparecchiature informatiche alle istituzioni scolastiche, quando siano trascorsi almeno due anni dalla data dì acquisto e l’amministrazione abbia provveduto alla loro sostituzione.
4. Gli interventi previsti nelle intese di cui al comma 1 sono finanziati con la compartecipazione alla spesa da parte degli utenti dei servizi, dei Comuni, delle Province, delle Unioni di Comuni, delle Comunità montane e delle Fondazioni bancarie interessate.
5. La Regione può destinare una parte del fondo per la montagna di cui all’articolo 19 della l.r. 18/08 al finanziamento delle spese previste dall’intesa di cui al comma 1.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 13sexies/9 della seconda Commissione:
Dopo l’articolo 13 quinquies è inserito il seguente:
“Articolo 13 sexies (Modifiche alla l.r. 20/2002)
1. Il termine per l’adeguamento ai requisiti minimi di cui all’allegato A al regolamento regionale 8 marzo 2004, n. 1, scadente il 31/12/2010, è prorogato al 31/12/2012.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 14. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 14 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 14 ter. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 14 ter/1 del Consigliere Zaffini:
L’articolo 14 ter è abrogato.
Ha la parola il Consigliere Zaffini.

Roberto ZAFFINI. E’ per porre l’attenzione su un tema importante. Tutti siamo a favore dell’abrogazione delle Comunità montane, ma è un tema completamente assente dalla stampa e dalle posizioni politiche dei partiti. Eppure in questa situazione sono coinvolti tanti posti di lavoro che dobbiamo comunque considerare.
Questo emendamento abrogativo è anche per il fatto che abbiamo notato un contrasto con quanto dice la legge n. 78, e successiva applicazione della legge 125 del 2010, dove si recita che ai sensi dell’articolo 2 comma 8, testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali di cui al d.lgs. 18 agosto 2000, n. 257, agli amministratori di comunità montana e di unioni di comuni non possono essere attribuite retribuzioni, gettoni, indennità o emolumenti in qualsiasi forma siano essi percepiti.
Quindi una legge regionale non può configgere con una norma nazionale. Tanto più per il fatto che qui si tende a salvaguardare solo la parte amministrativa, i presidenti, con una retribuzione che appunto confligge con la normativa nazionale, invece bisogna tutelare i lavoratori della comunità montana che continuano a dare i servizi.
In bilancio abbiamo 3 milioni e mezzo di euro ma non sono sufficienti a coprire il fabbisogno del personale, nemmeno quello a tempo indeterminato. Poi ci sono degli impegni di mutui che non sappiamo bene come verranno risolti.
Insomma è veramente una parte delicata che nel bilancio non viene affrontata. Quindi chiedo l’abrogazione di questo articolo.

PRESIDENTE. Emendamento n. 14 ter/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 14 ter. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Articolo 14 quater. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 14 quinquies/1 dei Consiglieri Zinni, Zaffini:
Dopo l’articolo 14 quater è inserito il seguente:
“Art. 14 quinquies (Finalizzazione della spesa)
1. La somma di euro 150.000,00 compresa nell’autorizzazione di spesa della l.r. 9/2003 è destinata al finanziamento dei servizi a favore dei bambini di età fino a tre anni.”..
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Subemendamento n. 14 quinquies/2/1 del Consigliere Marangoni:
Laddove l’emendamento recita: “E’ aggiunto l’art. 14 quinques”:
La lettera b) nel comma 1 dell’art. 20 quater della l.r. 36/2005 è sostituita dalla seguente: “b) avere la residenza o prestare attività lavorativa nel Comune in cui si concorre per l’assegnazione da almeno 4 anni per il periodo immediatamente precedente alla data di presentazione della domanda, salva la possibilità per il Comune di estendere la partecipazione al bando anche ai cittadini di altri Comuni della Regione
è sostituita dalla seguente:
b) di essere cittadino italiano, di avere la residenza nel Comune in cui si concorre per l’assegnazione da almeno 10 anni e di prestare attività lavorativa nella Regione Marche da almeno 5 anni per il periodo immediatamente precedente alla data di presentazione della domanda.
Ha la parola il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Parliamo di case popolari, quindi parliamo di una situazione in cui negli ultimi due anni – ho analizzato tutti i dati – il 70% delle case popolari viene attribuito ai non italiani. La media nella regione Marche è questa, negli ultimi due anni il 70% delle case popolari è stato attribuito agli stranieri.
Per questo chiedo la priorità per i cittadini italiani. Inoltre chiedo la residenza nel comune in cui si concorre per l’assegnazione delle case popolari per almeno dieci anni e che venga prestata un’attività lavorativa nella regione Marche per almeno cinque anni nel periodo precedente alla domanda.
L’obiettivo è semplicemente quello di avere più case popolari per gli italiani, visto che le case popolari come istituto nascono nel 1912 e quello che poi è diventato Iacp e poi Erap è dovuto alla ricchezza prodotta innanzitutto dai nostri connazionali.
Probabilmente rimarrò in uno splendido isolamento… (…) No, bene, allora ne sono felice, c’è qualche Consigliere che ancora mi vuole bene. E sono comunque contento in quanto migliaia, migliaia, migliaia di italiani marchigiani, quelli che sono stati esclusi in questi anni e che saranno esclusi se non cambia la legge nei prossimi anni, la penseranno come me.
Mi ha fatto dispiacere estremo in un subemendamento precedente analogo a questo sentir parlare da parte di una persona che rispetto di “Lega normale”, quasi ci fosse una “Lega anormale”, mi riferisco al collega che stimo Consigliere Zinni, io do rispetto e quindi pretendo il medesimo rispetto verso me stesso e verso l’Istituzione nel quale lui siede. Gli ricordo che in questo momento io sono ancora il presidente del Gruppo assembleare Lega Nord e gli ricordo che se la “Lega normale” è quella che prima ancora che esista un nuovo gruppo affigge i cartelli - come è successo in piazza Cavour al Gruppo Lega Nord Padania Marche, che ancora non esiste -, cioè prima ancora di presentare la richiesta all’Ufficio di Presidenza.
Dunque, Consigliere, la invito a riflettere su quella che è la Lega normale e su quella che è la Lega evidentemente, argomentando il contrario, non è normale.
Poi non so se la Lega normale è quella accondiscendente a quelle che sono le richieste del PdL, ma non credo che sia questo visto la qualità di tanti altri colleghi e anche di Zinni che apprezzo in quest’Aula, a meno che per Lega normale lui non abbia inteso quella che accondiscende al suo modo di pensare. Allora è tutto un altro discorso rispetto alla sua opinione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Mi dispiace che il collega Marangoni si sia offeso per la battuta che avevo fatto prima fra “super Lega” e “Lega normale”. Io ho fatto una battuta per dire semplicemente che la Lega normale è quella che insieme al PdL governa il territorio e fa proposte nell’ottica di un programma nazionale che prevede di intervenire su alcuni temi ma con una ratio. E la ratio non è che esiste un quoziente che può essere stabilito da Zinni o da Marangoni o da Zaffini, è evidente che va rapportata alla regione in cui uno si trova.
Le Marche non è una regione che ha numeri tali da far prevedere un’incidenza di tipo xenofobo, è una regione che ha una legge regionale sull’assegnazione delle case popolari sbagliata, perché premia l’extracomunitario a danno del cittadino residente e che si è insediato nel territorio da tempo. Però da qui a trasformare la necessità di correggere questa cosa cercando un riequilibrio, passando da una deriva xenofoba, non sono d’accordo.
Quindi mi permetta di dire, con il massimo rispetto sia di lei che del collega Zaffini, che con Zaffini intravedo un percorso sostenibile di governo, con lei vedo invece una boutade che non mi appartiene e quindi sono costretto a prendere le distanze.
Per cui invito i signori Consiglieri a non fare orecchie da mercanti, a prendere atto che questo problema delle graduatorie in cui vincono sempre gli extracomunitari è un dato oggettivo. In assestamento di bilancio avevamo presentato una variazione normativa identica ma che fu bocciata con la vostra promessa di mettere nelle condizioni la Giunta di trovare dei correttivi. Oggi questi correttivi non sono stati presentati alla minoranza. Quindi prendo atto che è un intervento a contenuto minimo per dire ai Comuni: “quando fate le graduatorie dovete premiare quattro anni di residenza o di attività lavorativa”. Il che vuol dire che se un extracomunitario viene qui a quindici anni, ha la residenza, è integrato e magari è in attesa di cittadinanza, concorre uguale. Quindi non c’è una deriva xenofoba, c’è un riequilibrio perché la legge attuale premia solo gli extracomunitari.
Quindi, signori Consiglieri, vi chiedo di non trincerarvi in un dato ideologico e di votare a favore dell’inserimento di quattro anni di residenza.

PRESIDENTE. Subemendamento n. 14 quinquies/2/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 14 quinquies/2 dei Consiglieri Zinni, Zaffini:
E’ aggiunto l’art. 14 quinquies:
“La lettera b) nel comma 1 dell’ari. 20 quater della l.r. 36/2005 è sostituita dalla seguente:
b) avere la residenza o prestare attività lavorativa nel Comune in cui si concorre per l’assegnazione da almeno 4 anni per il periodo immediatamente precedente alla data di presentazione della domanda, salva la possibilità per il Comune di estendere la partecipazione al bando anche ai cittadini di altri Comuni della Regione.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Subemendamento n. 14 quinquies/3/1 della Consigliera Giorgi:
Al comma 2, punto 1, sostituire il n. “3 km” con il n. “5 km”.
Ha la parola il Consigliere Acquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Con questo emendamento vogliamo ristabilire quelle che erano la legge 24 e la legge 7 prima dell’assestamento di bilancio. L’emendamento propone di reinserire la parola interprovinciale alla legge 7 e alla legge 24 il discorso dei tre chilometri tra le province.

PRESIDENTE. Ha la parola la Vicepresidente Giorgi.

Paola GIORGI. Secondo noi questo emendamento è accettabile, ritorniamo a parlare ancora del problema molto attuale delle autorizzazioni per i siti di discarica, dei rifiuti solidi urbani e dei rifiuti speciali. L’attuale regolamentazione, quella reintrodotta con l’assestamento di bilancio, dà di nuovo, per quanto riguarda i rifiuti solidi urbani, la competenza totale alle Province, e ci si può trovare in situazioni, come effettivamente ci si trova tra le province di Ancona e Macerata, in cui si hanno delle procedure di Via di diverse discariche che vengono portate avanti parallelamente da enti diversi e potrebbero tutte e tre, perché stiamo parlando di tre, giungere a buon termine.
Pertanto riteniamo fondamentale che il tutto rientri nell’ambito regionale.
Il mio subemendamento amplia a cinque la distanza di tre chilometri contemplata nell’emendamento Acquaroli e Zinni, perché è importante rendere ancora più ampio questo terreno per preservare i nostri territori e per potenziare i poteri della Regione in questo senso.
Quindi chiedo la votazione del subemendamento e noi come Italia dei Valori appoggiamo anche l’emendamento di Acquaroli e Zinni.

PRESIDENTE. Subemendamento n. 14 quinquies/3/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 14 quinquies/3, così come emendato, dei Consiglieri Acquaroli, Zinni:
Dopo l’art. 14 quater è inserito il seguente:
“Art. 14 quinquies (Modifiche alle l.r. 7/2004 e 24/2009)
1. Alla lett. b) del comma 1 e al comma 2 dell’art. 4 della l.r. 7/2004 dopo le parole “impatto ambientale” è inserita la seguente: “interprovinciale”.
2. Dopo l’art. 10 della l.r. 24/2009 è inserito il seguente: “Art. 10 bis (Autorizzazione regionale)
1. Per gli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti per i quali la valutazione di impatto ambientale (VIA) è di competenza regionale ai sensi dell’articolo 4, comma 1, lettera della legge regionale 14 aprile 2004, n. 7 (Disciplina della procedura di valutazione impatto ambientale), la Regione assume anche la competenza al rilascio dell’autorizzazione unica di cui all’articolo 208 del d.lgs. 152/2006 e quella relativa al rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale (AIA) prevista dall’articolo 213 del d.l 152/2006. In ogni caso, la VIA è di competenza regionale qualora l’impianto sia situato una distanza pari o inferiore a 3 km dal confine provinciale.
2. Per le ipotesi di cui al comma 1, la Giunta regionale, di concerto con le Province interessate, emana apposite linee guida contenenti i criteri per l’individuazione dei possibili siti alternativi.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 14 quinquies/4 del Consigliere Trenta:
Dopo l’articolo 14 quater è inserito il seguente:
“Articolo 14 quinquies (Finalizzazioni di spesa)
1. La destinazione di euro 50.000,00 compresa nell’autorizzazione di spesa della l.r. 9/2002 è destinata nell’ambito delle iniziative previste dall’articolo 15 dell’Associazione Madre Teresa di Calcutta con sede a Pristina (Kossovo) per la realizzazione della piazza della riconciliazione nel centenario della nascita (anno 2010)”.
Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. L’emendamento che ho presentato trae spunto dalla legge regionale n. 9 che ottenne la prestigiosa firma del Presidente Gian Mario Spacca. Io sono grato a quel Consiglio regionale, quella legge venne infatti approvata all’unanimità.
Perché questo emendamento? Noi abbiamo una VI Commissione, ma ora non vedo il suo Presidente, ah no, sta prendendo consigli dal maestro Binci al quale voglio ricordare una canzone di De André rivolta al demagogo “Sentendosi come Gesù nel tempio dà solo buoni consigli, non potendo più dare cattivo esempio”.
Ora voglio invece tornare ad un esempio molto valido, parlando di internazionalizzazione non posso non ricordare con affetto l’eleganza con cui oggi i componenti del Gruppo UdC hanno dato una lezione sull’interpretazione del bilancio. Sono stati seri, rigorosi, attenti, penso che abbiano anche rinunciato a qualche strumentale emendamento.
Questo emendamento va a sostegno del centenario di Madre Teresa di Calcutta, che in quest’Aula, ripeto, ebbe come sostegno affettivo e di contenuto primo firmatario proprio Gian Mario Spacca. Allora qui voglio riportare quella scrittura privata che lo stesso Presidente onorò con la sua firma, insieme al Presidente del Consiglio Minardi, al Presidente della Giunta D’Ambrosio e agli altri quaranta firmatari Consiglieri, fu infatti una espressione posta all’unanimità.
Da questa scrittura privata timidamente e con umiltà mosse i passi il Consigliere regionale Umberto Trenta il quale si recò a Pristina, nel Kossovo, e ottenne dall’allora Presidente Ibrahim Rugova – ecco l’atto notarile – un’area di 25 ettari nell’immediata periferia di Pristina, dove fu allocata la posa della prima pietra dall’allora Ministro per le politiche comunitarie Rocco Buttiglione. Quindi è consequenziale con quel progetto sostenuto e votato dalla legge regionale n. 9 del 2002 che all’articolo 15 cita “sostegno all’Università per la pace”.
Il comma che ha ispirato questa mia richiesta nell’emendamento, che, ripeto, nell’ambito della discussione in Aula avrà la coerenza di avere il voto unanime, salvo qualche strumentale astensione che già mi aspetto, diceva “sviluppo, relazioni e collaborazioni con i più qualificati centri di ricerca, nonché i movimenti e le reti associative regionali, più qualificati centri di ricerca, nonché movimenti e reti associative internazionali che operano per la pace e i diritti umani nel mondo, con enti locali anche delle Marche a livello internazionale”.
Vado oltre. Nell’ambito di questa legge regionale dobbiamo dare atto che un esperto di geopolitica, il sicuramente conosciuto Lucio Caracciolo, volle segnalare all’attenzione internazionale con il volume n. 5 del 2002 sulla rivista Limes, dicendo: “il progetto binario Università per la pace, piazza della Riconciliazione, concretizzatosi nella legge regionale delle Marche n. 9 del 18 giugno 2002, articolo 15, prevede la realizzazione dell’Università per la pace polo universitario d’eccellenza gestito dai Premi Nobel, con sede ad Ascoli Piceno, Italia, e piazza della Riconciliazione luogo e contenitore dove si medita la pace e dove si opera la pace, a Pristina nel Kossovo. Su questa iniziativa hanno già aderito numerose istituzioni e organismi internazionali, Premi Nobel come Mikhail Gorbaciov, che venne e fu insignito della laurea honoris causa proprio nelle Marche”.
Lei a quel tempo, Spacca, era Vicepresidente, ma come sempre illuminato guarda in avanti, allora noi oggi guardiamo a quella parte in difficoltà istituzionale per certi versi, ma che ha dato i natali a questa donna, Madre Teresa, che merita quel Premio Nobel per la pace, però che non siano solo parole ma che siano opere consequenziali.
La Regione Marche è presente a Pristina nel Kossovo e in quel Governo, tant’è che un allora Ministro dell’Unione Europea, Vitaliano Rocco Buttiglione, il 23 agosto 2003 venne a porre la prima pietra. Da quel momento in poi le vicissitudini politiche di chi crede in questo progetto, preso in una direzione diversa per i giochi di basso profilo, di bassa bottega dalla politica, ecc., ecc., lasciamo perdere questo capitolo, che oggi però mi rivede giustamente a sostenere quel progetto di cui con la pdl n. 30 del 2001 fui l’ispiratore, l’ideatore.
Mi rivolgo a Sara Giannini. Questo progetto, Assessore, ha una particolarità nella quale sono disponibile a cedere i marchi a sostegno di quella manodopera della regione Marche che con dei brevetti particolari sarà a sostegno di quel lavoro che oggi è in difficoltà.
Questo emendamento ritengo vada visto nella prospettiva giusta, poi nel successivo parleremo anche dell’Università. Ne chiedo quindi un voto unanime, un voto che si caratterizzi politicamente come quella coerenza che ispirò l’approvazione della legge di cui il manifesto fu firmato in questo luogo.

PRESIDENTE. Emendamento n. 14 quinquies/4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 14 quinquies/5 del Consigliere Trenta:
Dopo l’articolo 14 quater è inserito il seguente:
“Articolo 14 quinquies (Finalizzazioni di spesa)
1. La somma di euro 20.000,00 compresa nell’autorizzazione di spesa della l.r. 9/2002 è destinata, nell’ambito delle iniziative previste dall’articolo 15, all’Università di economia e commercio Giorgio Fua per un assegno di studio a sostegno dell’attività universitaria finalizzata all’ingresso nell’Associazione Università per la pace delle università dei Paesi aderenti alla Macro Regione Adriatica.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 14 quinquies/6 del Consigliere Sciapichetti:
Dopo l’articolo 14 quater è inserito il seguente:
“Articolo 14 quinquies (Riapertura del termine di cui all’art. 1 della l.r. 21/2003)
1. Il termine di cui all’art. 1, comma 4, della l.r. 21/2003 è rideterminato in 90 giorni dall’entrata in vigore della presente legge.”.
Ha la parola il Consigliere Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Riguarda la riapertura dei termini per l’approvazione delle procedure della grande urbanistica in alcuni Comuni. In fase di assestamento di bilancio con l’articolo 34 è stato abolito l’articolo 7 della legge 21/2003 che prevedeva che le somme provenienti dalle alienazioni di proprietà dei fabbricati a seguito del terremoto dai Comuni potevano essere utilizzate per la realizzazione e la manutenzione di opere pubbliche o per il recupero e la realizzazione edilizia di alloggi popolari. Siccome alcuni comuni non hanno provveduto nei termini all’approvazione della variante si richiede lo slittamento di novanta giorni. Questo emendamento ovviamente non prevede alcuna spesa aggiuntiva.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Emendamento n. 14 quinquies/6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 14 quinquies/7 del Consigliere Cardogna. Ritirato.

Emendamento n. 14 quinquies/8 della seconda Commissione:
Dopo l’articolo 14/quater è inserito il seguente:
Art. 14/quinquies (Modifica della l.r. 31/2008)
1. AI comma 1 dell’articolo 4 della legge regionale 11 novembre 2008, n. 31 (Interventi per la valorizzazione della funzione sociale ed educativa svolta dagli oratori e dagli enti religiosi che svolgono attività similari), le parole: “ai Comuni associati negli ambiti territoriali sociali” sono sostituite dalle parole: “ai soggetti sottoscrittori dei medesimi protocolli”.
2. Al comma 2 dell’articolo 4 della I.r. 31/2008 dopo la lettera c) è aggiunta la seguente: “c bis) il funzionamento degli enti di cui all’articolo 1, comma 2.”.
3. L’articolo 7 della I.r. 31/2008 è abrogato.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 15.
Emendamento n. 15/1 del Consigliere Bucciarelli:
L’articolo 15 è soppresso.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 15. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 15 bis.
Subemendamento n. 15bis/1/1 dei Consiglieri Giancarli, Badiali:
Dopo il comma 1 bis come aggiunto dall’emendamento n. 15 bis/1 è aggiunto il seguente:
“1 ter. Dopo il comma 1 bis dell’articolo 40 della l.r. 16/2010 è inserito il seguente: ‘1 ter. Nelle more dell’effettuazione delle gare per l’affidamento dei servizi di gestione dei rifiuti urbani e assimilati i gestori sono comunque tenuti a garantire la continuità del servizio.’”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 15bis/1, così come modificato, dell’Assessore Donati:
Dopo il comma 1 è aggiunto il seguente­:
“1 bis. Dopo il comma 1 dell’articolo 40 della legge regionale 15 novembre 2010, n. 16 (Assestamento del bilancio 2010), è inserito il seguente:
1 bis. Le disposizioni di cui al comma 1 non si applicano al servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati.”.
Lo pongo in votazione, così come emendato.

(L’Assemblea legislativa approva)

Subemendamento n. 15bis/1/2 dei Consiglieri Giorgi, Eusebi. Ritirato.

Emendamento n. 15bis/2 dei Consiglieri Traversini, Ricci:
Dopo il comma 1 aggiunto il seguente:
“1 bis. A1 comma 3 dell’art. 33 della l.r. n. 16/2010 le parole ‘La gestione della discarica e del relativo contenzioso è affidata al Comune di Barchi che subentra in tutti i rapporti connessi’ sono sostituite dalle seguenti: ‘La gestione della discarica e del relativo contenzioso è affidata congiuntamente ai Comuni di Barchi e Mondavio, rispettivamente nella misura del 70 per cento e del 30 per cento, che subentrano in tutti i rapporti connessi.’”.
Ha la parola il Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Con la chiusura della Comunità montana di Fossombrone la gestione della discarica comunitaria è stata affidata interamente al Comune di Barchi.
La discarica è sita interamente nel comune di Barchi però è confinante con il comune di Mondavio. Questo chiaramente crea delle preoccupazioni tra la gente, perché prima in qualche modo il Comune di Mondavio poteva controllare quello che avveniva nella gestione perché era una gestione comunitaria, mentre con la gestione affidata interamente al Comune di Barchi non è possibile.
La proposta è quella di una gestione congiunta, 70 e 30, con una maggioranza chiaramente al Comune di Barchi, ma che permette al Comune di Mondavio di controllare la gestione della discarica, argomento molto sentito e delicato.

PRESIDENTE. Emendamento n. 15bis/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 15 bis, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 15 ter.
Emendamento n. 15ter/1 dei Consiglieri Zinni, Zaffini:
Nella tabella A è inserita la seguente voce: “L.r. 29 ottobre 1988, n. 38 Norme in materia di polizia locale” euro 100.000,00. Copertura mediante riduzione pdl 51/2010 Upb 20804 -100.000,00".
Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. E’ un emendamento per sostenere maggiormente le polizie locali e la polizia municipale. C’è una legge della Regione che ha sempre una copertura molto esigua, si chiede pertanto di pescare dal fondo spese imprevisti e andare ad aumentare tale legge.

PRESIDENTE. Emendamento n. 15ter/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15ter/2 dei Consiglieri Zinni, Zaffini:
Nella tabella A sono introdotte le seguenti voci: “L’autorizzazione di spesa della l.r. 12/1983 è ridotta di euro 70.000,00. Contestualmente l’autorizzazione di spesa della l.r. 15/1973 è aumentata di euro 70.000,00".
Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Questo emendamento riguarda esattamente quel ragionamento che facevo prima, ossia quello di aumentare i fondi per l’Istituto regionale per la storia della liberazione delle Marche rispetto alla legge generica delle iniziative sull’antifascismo. Quindi è semplicemente una partita di giro. Sono due emendamenti collegati, questo è il secondo, per travasare più risorse sull’Istituto di liberazione e diminuirle sulla legge generica.

PRESIDENTE. Emendamento n. 15ter/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15ter/3 del Consigliere Bucciarelli:
Nella tabella “A” allegata alla pdl n. 50/2010 ridurre di euro 600.000,00 la cifra di euro 2.000.000,00 destinata al finanziamento degli interventi di cui alla l.r. 21/2001 (Disciplina degli impianti di trasporto a fune...) e contestualmente nella tabella “C” incrementare della cifra di euro 600.000,00 l’UPB 42202 (per contributi agli enti locali per interventi di energia rinnovabile ed efficienza energetica).
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15ter/4 del Consigliere Zinni::
Nella tabella A l’autorizzazione di spesa della l.r. 5/2003 è incrementata di euro 100.000,00.
Copertura mediante equivalente riduzione tabella C della upb 20815 (Fondo per la gestione delle controversie con i creditori).
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15ter/5 dei Consiglieri Zinni, Zaffini:
Nella tabella A sono introdotte le seguenti modifiche:
L’autorizzazione di spesa della l.r. 9/2003 è aumentata di euro 150.000,00.
Copertura mediante riduzione della pdl 51/2010 upb 20804 Fondo di riserva spese impreviste -150.000,00.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15ter/6 dei Consiglieri Carloni, D’Anna, Foschi, Zaffini:
Nella tabella A è introdotta la seguente modifica:
“L’autorizzazione di spesa della l.r. 15/2004 è aumentata di euro 2.000.000,00 per completamento interventi difesa costo Fano sud.
Copertura mediante equivalente riduzione tabella C della upb 20816.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15ter/7 del Consigliere Bucciarelli:
Nella tabella “A” allegata alla pdl n. 50/2010 ridurre di euro 300.000,00 la cifra di euro 600.000,00 destinata al finanziamento degli interventi di cui alla l.r. 31/2008 e contestualmente nella tabella C incrementare della cifra di euro 300.000,00 l’Upb 53007 (per il fondo regionale per il contrasto alla povertà).
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15ter/8 del Consigliere Bucciarelli:
Nella tabella “A” allegata alla pdl 50/2010 ridurre di euro 250.000,00 la cifra di euro 600.000,00 destinata al finanziamento degli interventi di cui alla l.r. 31/2008 e contestualmente nella tabella “B” incrementata della cifra di euro 250.000.00 le risorse per gli interventi di cui alla l.r. 16/1993 (Istituzione del servizio di oncoematologia pediatrica dell’Ospedale dei Bambini Salesi di Ancona).
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15ter/9 del Consigliere Bucciarelli:
Nella tabella “A” allegata alla pdl 50/2010 ridurre di euro 50.000,00 la cifra di euro 600.000.00 destinata al finanziamento degli interventi di cui alla l.r. 31/2008 e contestualmente nella tabella incrementare della cifra di euro 50.000,00 le risorse per gli interventi di cui alla l.r. 7/2000 (Provvidenze a favore di soggetti sottoposti a terapia iperbarica).
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15ter/10 della seconda Commissione:
Nella tabella A è inserita la seguente voce: L.r. 5 settembre 1974 n. 23 “Iniziativa legislativa popolare “euro 10.000,00. Copertura mediante riduzione pdl 51/2010 Upb 20804 -10.000,00.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 15ter/11 della seconda Commissione:
All’art. 15 ter - Tabella A, per il finanziamento della legge regionale 3 aprile 2009, n. 10, “Norme per il riconoscimento del diritto al gioco e per la promozione dello sport di cittadinanza”, è inserito l’importo di euro 125.000,00 a carico dell’UPB 53201.
Copertura mediante riduzione di pari importo dell’UPB 42602: ‘intervento previsto in Tabella C denominato “Contributo straordinario al comune di Montecalvo in Foglia per lavori di somma urgenza e di messa in sicurezza del cimitero”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 15 ter, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 15 quater.
Emendamento n. 15quater/1 del Consigliere D’Anna:
Nella Tabella B incrementare la l.r. 24 luglio 2002 n. 11 “Sistema integrato per le politiche di sicurezza e di educazione alla legalità” di euro 300.000,00 U.P.B. 10606. Copertura equivalente riduzione U.P.B. 20815 TAB C “Fondo per la gestione delle controversie con i creditori.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 15 quater. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 15 quinquies.
Subemendamento n. 15 quinquies/1/1 della seconda Commissione:
L’importo di euro 30.000,00 è sostituito dall’importo 10.000,00.
Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Accolgo questo subemendamento in riduzione in quanto ritengo sia assolutamente essenziale avere comunque un segnale da parte della Regione Marche sulla celebrazione della Giornata del ricordo in memoria dei caduti delle foibe. Seppure sia un piccolo contributo è in ogni caso un inizio del fatto che la Regione sta vicino agli esuli istriano-dalmati. Quindi sono favorevole.

PRESIDENTE. Emendamento n. 15 quinquies/1/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 15 quinquies/1, così come modificato, dei Consiglieri Zinni, Zaffini:
Nella tabella C è inserita la seguente voce:
“Per contributo ai Comuni per le iniziative in collaborazione con le associazioni degli esuli istriano-dalmati per la celebrazione del Giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe”.
Lo pongo in votazione, così come emendato.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 15 quinquies/2 del Consigliere D’Anna.
All’articolo 15 quinquies nella tabella C è inserita la seguente voce: di 100.000.00 euro “contributi a famiglie con 1 componente affetto da SLA”.
Copertura mediante equivalente riduzione PDL 51/2010 - UPB 20804.
Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Presidente, lo ritiro perché in merito c’è un ordine del giorno.

PRESIDENTE. Emendamento n. 15 quinquies/2. Ritirato.
Emendamento n. 15 quinquies/3 del Consigliere Bucciarelli:
Nella tabella “C” allegata alla pdl 50/2010 all’UPB 10202 sostituire la cifra di euro 205.000,00 (per gli esperti al Gabinetto del Presidente) con euro 105.000.00, contestualmente nell'UPB 42604 sostituire la cifra di euro 1.400.000,00 (contributo ai Comuni per il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche) con euro 1.500.000,00.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 quinquies/4 del Consigliere Bucciarelli:
Nella tabella “C” allegata alla pdl 50/2010 all’UPB 10202 sostituire la cifra di euro 130.000,00 (per l’organizzazione e la compartecipazione a convegni, congressi e altre manifestazioni) con euro 65.000.00, contestualmente nell’ UPB 52803 sostituire la cifra di euro 26.400,00 (per la medicina sportiva e disabili) con euro 91.400,00.

Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 quinquies/5 del Consigliere Bucciarelli:
Nella tabella “C” allegata alla pdl 50/2010 all’UPB 10202 sostituire la cifra di Euro 120.982,26 (contributi soggetti privati per iniziative e manifestazioni di carattere rilevante) con Euro 60.982,26. contestualmente nell’ UPB 53003 sostituire la cifra di Euro 25.000,00 (per promozione e valorizzazione dell’economia solidale) con Euro 85.000,00.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 quinquies/6 del Consigliere Bucciarelli:
Nella tabella C allegata alla pdl 50/2010 all’UPB 10304 sostituire la cifra di Euro 996.5,00,00 (per l’acquisto di impianti ed attrezzature elettroniche...) con Euro 500.000,00, contestualmente nella UPB 53002 inserire la cifra di Euro 496.500,00 (per interventi straordinari per incentivare gli investimenti in strutture socio-assistenziali).
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 quinquies/7 del Consigliere Bucciarelli:
Nella tabella C allegata alla pdl 50/2010 all’UPB 10310 sostituire la cifra di Euro 400.000,00 (per promuovere ricerche....) con la cifra Euro 200.000,00 e contestualmente alla tabella “A” incrementare della cifra di Euro 200.000,00 le risorse per gli interventi di cui alla l.r. 2/2005 (Norme regionali per l’occupazione, la tutela e la qualità del lavoro).
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 quinquies/8 del Consigliere Bucciarelli:
Nella tabella “C” allegata alla pdl 50/2010 all’UPB 10503 sostituire la cifra di Euro 100.000,00 (per monitoraggio e promozione dell’attuazione del programma di governo) con la cifra di Euro 55.000,00 e contestualmente, nella tabella “A” incrementare di Euro 45.000,00 le risorse destinate agli interventi di cui alla l.r. 47/1997 (Interventi per la promozione della pratica sportiva e delle attività motorio-ricreative).
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 quinquies/9 del Consigliere Bucciarelli:
Nella tabella C allegata alla pdl 50/2010 all’upb 10503 sostituire la cifra di Euro 357.858,36 (per le riviste e notiziari della Giunta regionale....) con Euro 182.858,36 e contestualmente nella upb 42305 sostituire la cifra di Euro 350.000.00 (per la gestione di sistemi di monitoraggio e per interventi nel settore di tutela e salvaguardia delle risorse idriche ed ambientali) con Euro 525.000.00.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 quinquies/10 del Consigliere Bucciarelli:
Nella tabella C allegata alla pdl 50/2010 all’upb 10503 sostituire la cifra di Euro 204.000,00 (per il Piano di comunicazione) con Euro 104.000,00 e contestualmente nella UPB 42603 e incrementare di Euro 100.000,00 la cifra di Euro 1.400.000,00 (per contribuzione ai Comuni per il sostegno pagamento canoni locativi dei cittadini meno abbienti).
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 quinquies/11 dei Consiglieri Foschi, Carloni, Zaffini, D’Anna:
Nella tabella C allegata la voce Upb 31301 “Per la partecipazione della Regione all’iniziativa Fano Yacht festival è incrementata di euro 15.000,00.
Copertura mediante riduzione tabella C upb 53007 “Per concorso regionale al finanziamento di progetti degli enti locali a favore delle popolazioni zingare” -10.000,00; upb 31801 “fondo regionale del turismo per gli interventi in materia di valorizzazione turistica” -5.000,00.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 quinquies/12 del Consigliere Bucciarelli:
Nella tabella “C’’ allegata alla pdl 50/2010 all’UPB 31401 sostituire la cifra di Euro 350.000.00 (per l’operatività della SVIM Spa) con la cifra Euro 200.000,00 e contestualmente incrementare della cifra di Euro 150.000,00 l’UPB 31407 (per attività collegate alla cooperazione internazionale­ attività giovanili e sport).
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 quinquies/13 del Consigliere Bucciarelli:
Nella tabella C allegata alla pdl 50/2010 all’upb 31605 sostituire la cifra di euro 55.000,00 (contributo straordinario al Comune di Fano....) con la cifra Euro 0.00 e contestualmente incrementare della cifra di Euro 55.000,00 l’upb 52907 (per interventi a favore dei precari della scuola).
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 quinquies/14 del Consigliere Bucciarelli:
Nella tabella C allegata alla pdl 50/2010 all’upb 31605 sostituire la cifra di euro 30.000,00 (contributo straordinario al Comune di Ascoli Piceno…) con la cifra Euro 0.00 e contestualmente incrementare della cifra di Euro 30.000,00 l’upb 52907 (per interventi a favore dei precari della scuola).
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 quinquies/15 del Consigliere Bucciarelli:
Nella tabella C allegata alla pdl 50/2010 all’upb 31605 sostituire la cifra di euro 25000,00 (contributo straordinario al Comune di Fabriano…) con la cifra Euro 0.00 e contestualmente incrementare della cifra di Euro 25.000,00 l’upb 52907 (per interventi a favore dei precari della scuola).
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Gli emendamenti n. 15 quinquies/16, n. 15 quinquies/17, n. 15 quinquies/18, n. 15 quinquies/19, n. 15 quinquies/20 del Consigliere Bucciarelli sono stati dichiarati inammissibili in quanto non c’è copertura finanziaria.
Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. La Commissione li ha considerati inammissibili non perché non c’è copertura finanziaria ma perché si tolgono fondi che la Giunta propone di destinare per esempio al Comune di Offagna o al Comune di Serrungarina per fare altre cose. Quindi la copertura finanziaria c’è! Ora se c’è anche un altro motivo, non lo so, che il Presidente per cortesia me lo dica, ma non è perché, ripeto, non c’è copertura finanziaria.

PRESIDENTE. L’espressione del parere di inammissibilità sugli emendamenti viene formulata dalla Commissione, quindi chiedo al Presidente se vuole intervenire.

Dino LATINI. Sì, grazie, Presidente. Dal punto di vista tecnico sono stati dichiarati inammissibili in funzione dell’unità previsionale sulla quale andavano ad incidere in relazione alla previsione con la quale si andava invece a sostenere l’impegno, come nel caso specifico del Comune di Serrungarina ecc..

PRESIDENTE. Subemendamento n. 15 quinquies/21/1 del Consigliere Traversini:
Sostitutivo. Le parole “con finalità sociale-turistico-ricettivo in località Serravalle” sono sostituite dalle seguenti: “con finalità di ricovero autoambulanza e gestione servizio di pronto soccorso”.
Ha la parola il Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. È per cambiare la definizione dell’oggetto del finanziamento. Riprendendo il ragionamento che faceva il Consigliere Zinni stamattina, ossia, da Consigliere provinciale di Pesaro non mi vergogno a presentare questo subemendamento. E’ per definire meglio gli investimenti in un Comune, per evitare che siano spesi male quei soldi, per definire bene l’oggetto per risolvere un problema forte di quel comune che è il ricovero dell’ambulanza. Apecchio si trova a mezz’ora dal pronto soccorso. I cittadini grazie ai volontari stanno facendo il servizio del pronto intervento. Hanno la necessità di mettere a norma il ricovero dell’ambulanza. Hanno la necessità di dare una risposta normativa per quel che riguarda le attrezzature per il prelievo del sangue che sta svolgendo l’Avis. Inoltre devono mantenere il pronto intervento.
Quindi si dà una risposta forte a un servizio di un comune dell’entroterra.
Il subemendamento è solo per definire bene l’oggetto del finanziamento, è un problema serio. (…) No, se leggete il subemendamento cambia rispetto… (…) No, Apecchio è il Comune, Serravalle di Carda è una frazione. Il subemendamento definisce diversamente l’oggetto dell’intervento, prima si parlava di una situazione generica, quindi senza definire bene cosa si trattava, io invece dico che va data una risposta a un problema serio che è quello sanitario.

PRESIDENTE. Subemendamento n. 15 quinquies/21/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Quindi l’emendamento n. 15 quinquies/21 del Consigliere Bucciarelli decade. (…) Scusate, fermiamoci un attimo, sembra ci sia un problema, gli uffici devono chiarire qualche aspetto tecnico, non possiamo sbagliare. Intanto ha chiesto la parola il Consigliere Bucciarelli, ne ha facoltà.

Raffaele BUCCIARELLI. Il problema lo risolvo io, Presidente. Non credo che il mio emendamento decada, perché si tratta di un subemendamento e di un emendamento le cui finalità sono diametralmente opposte. Io ho ascoltato con attenzione le motivazioni che ha portato il Consigliere Traversini. Quindi chiedo agli uffici di sanare questo errore tecnico, magari con il coordinamento tecnico, in quanto io ritiro il mio emendamento.

PRESIDENTE. Però ritirare l’emendamento avendo approvato il subemendamento…(…). Prego, Consigliere Carloni.

Mirco CARLONI. Mi scusi, Presidente, io vorrei capire meglio cosa sta succedendo. Abbiamo bisogno un attimo di capire, altrimenti, come è già successo, votiamo delle cose…

PRESIDENTE. Esatto!

Mirco CARLONI. In Commissione ci era stato spiegato dal Presidente e dal Consigliere Ricci che con questo articolo si andava in tabella C ad inserire due tipi di interventi, uno finalizzato al ricovero autoambulanze per il Comune di Apecchio e l’altro era la ristrutturazione di un edificio in località Serravalle di Carda per finalità ricettive. Sono due interventi diversi. Per cui in questo fondo, che se non sbaglio era di 90 mila euro, venivano contemperate entrambe le esigenze. E’ rimasto così o è cambiato qualcosa?

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Il subemendamento cambia la definizione dell’oggetto dell’intervento, è molto chiaro. Siccome c’erano diversi settori su cui si interveniva senza sapere quali erano le destinazioni, quali erano le cifre, si parlava di interventi nel settore turistico, sociale, per cui al Comune gli si dava 90 mila euro e poi decideva il Comune. No, siccome lì c’è un problema serio da risolvere, quello di mettere a norma il ricovero dell’ambulanza, mettere a norma il centro di prelievo del sangue e il 118, io ho chiesto che quei 90 mila euro vengano imputati in maniera complessiva a questo intervento.

PRESIDENTE. L’istanza del Consigliere Carloni è legittima. Prima non ci stavo capendo nemmeno io, ora il risultato è questo, e se non siete d’accordo me lo dite, parlo dal punto di vista tecnico. Secondo me l’approvazione del subemendamento a firma Traversini che abbiamo approvato produce due effetti: uno, fa decadere l’emendamento di Bucciarelli in quanto lo sostituisce, due, modifica la destinazione. Quindi, rispetto alla domanda che faceva Carloni, non viene finanziato l’uno e l’altro per Apecchio, viene finanziato il ricovero dell’autoambulanza e decade l’intervento sulla struttura a fini turistici. E’ chiaro questo? Quindi c’è un solo intervento a favore del Comune di Apecchio, quello relativo al ricovero dell’autoambulanza, gestione servizio di pronto soccorso. Decade l’emendamento Bucciarelli e viene cambiata la destinazione prevista.
Emendamento n. 15 quinquies/21 del Consigliere Bucciarelli. Decaduto. (…) Consigliere Bucciarelli, lei lo può anche ritirare, ma sa cosa le dico, che lei ritira qualcosa che io considero decaduto, punto! (…)

Raffaele BUCCIARELLI. Le finalità verso cui si propone di dirigere la somma di 90 mila euro, diversamente da come dice la Giunta, sono diverse, o l’una o l’altra, ma non decade, eventualmente si vota. Per cui in questo caso io il mio lo ritiro, non è decaduto. Scherziamo!

PRESIDENTE. Emendamento n. 15 quinquies/22 del Consigliere D’Anna:
Nella tabella C incrementare l’upb 42604 “Per contributi ai comuni per il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici residenziali privati” di euro 300.000,00. Copertura mediante aumento mutuo anno 2001 upb 50101 per 300.000,00.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 quinquies/23 del Consigliere Bucciarelli:
Nella tabella “C” allegata alla pdl 50/2010 all’UPB 53003 sostituire la cifra di Euro 1.000.000,00 (per i rimborsi all’ASUR delle quote competenti....) con Euro 500.000,00 e contestualmente nella UPB 42603 incrementare di Euro 500.000,00 la cifra di Euro 1.400.000,00 (per contribuzione ai Comuni per il sostegno pagamento canoni locativi dei cittadini meno abbienti ).
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 quinquies/24 del Consigliere Bucciarelli:
Nella tabella “C” allegata alla pdl 50/2010 all’UPB 53007 sostituire la parola “zigare” con la parola: “nomadi”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 quinquies/25 del Consigliere Bucciarelli:
Nella tabella “C” allegata alla pdl 50/2010 all’UPB 53106 sostituire la cifra di Euro 50.000,00 (Contributo straordinario al Comune di Sassocorvaro....) con Euro 0,00 e contestualmente incrementare della cifra di Euro 50.000,00 l’upb 42202 (per contributo straordinario agli enti locali per bonifica di immobili di proprietà pubblica interessati dalla presenza di amianto).
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 quinquies/26 del Consigliere Bucciarelli:
Nella tabella “C” allegata alla pdl 50/2010 all’UPB 53106 sostituire la cifra di Euro 50.000,00 (Contributo straordinario al Comune di Pergola....) con Euro 0,00 e contestualmente incrementare della cifra di Euro 50.000,00 l’upb 42202 (per contributo straordinario agli enti locali per bonifica di immobili di proprietà pubblica interessati dalla presenza di amianto).
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 quinquies/27 del Consigliere Bucciarelli:
Nella tabella “C” allegata alla pdl 50/2010 all’UPB 53202 sostituire la cifra di Euro 15.000,00 (Contributo straordinario al Comune di Ascoli Piceno....) con Euro 0,00 e contestualmente incrementare della cifra di Euro 15.000,00 l’upb 42202 (per contributo straordinario agli enti locali per bonifica di immobili di proprietà pubblica interessati dalla presenza di amianto).
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 quinquies/28 del Consigliere Bucciarelli:
Nella tabella “C” allegata alla pdl 50/2010 all’UPB 31605 ridurre di Euro 80.000,00 la cifra di Euro 264.000,00 (spese per la realizzazione di azioni...) e contestualmente incrementare della cifra di Euro 80.000,00 l’UPB 31605 (per la realizzazione di azioni a favore dell’internazionalizzazione, promozione all’estero...).
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 quinquies/29 del Consigliere Bucciarelli:
Nella tabella “C” allegata alla pdl 50/2010 all’UPB 31605 ridurre di Euro 120.000.00 la cifra di euro 264.000.00 (spese per la realizzazione di azioni...) e contestualmente incrementare della cifra di Euro 120.000,00 l’UPB 53007 (per l’osservatorio regionale per le politiche sociali).
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 quinquies/30 del Consigliere Luca Acacia Scarpetti:
Nella tabella “C” è inserita la seguente voce:
Upb 31605 “Centenario all’Associazione Moto Club Tonino Benelli - Officine Benelli per la celebrazione del centenario della Fondazione della Fabbrica Benelli” Euro 20.000, copertura mediante equivalente riduzione pdl 51/2010 UPB 20804.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)
Emendamento n. 15 quinquies/31 del Consigliere Bucciarelli:
Nella tabella “C” allegata alla pdl 50/2010 all’UPB 31605 sostituire la cifra di euro 80.000.00 (contributo straordinario all’ente fiera di Pesaro) con la cifra di euro 0,00 e contestualmente incrementare della cifra di euro 80.000,00 l’upb 52907 (interventi a favore dei precari della scuola).
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 quinquies/32 della seconda Commissione. Ritirato.

Subemendamento n. 15 quinquies/33/1 del Consigliere Marangoni:
“Nella tabella C allegata alla PDL 50/2010 all’UPB 32005 ridurre di € 88.000,00 (per contributo straordinario al Comune di Pietrarubbia per il TAM) e contestualmente incrementare della cifra di € 88.000,00 l’UPB 53007 (per concorso regionale al finanziamento di progetti degli enti locali..)
sostituire come segue:
“Nella tabella C allegata alla PDL 50/2010 all’UPB 32005 ridurre di € 88.000,00 (per contributo straordinario al Comune di Pietrarubbia per il TAM) e contestualmente creare un contributo straordinario di € 88.000,00 per il restauro della tomba di Beniamino Gigli sita a Recanati che ospita preziosi affreschi di Biagio Biagetti.
Se viene approvato decade l’emendamento n. 15 quinquies/33.
Ha la parola il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Con questo subemendamento all’emendamento a firma Bucciarelli si vuole stornare 88 mila euro previsti per il contributo straordinario al Comune di Pietrarubbia per il TAM (trattamento artistico metalli dell’arch. Pomodoro), e il tentativo di Bucciarelli – tentativo devo dire assai maldestro – è quello di spostarli per concorso regionale al finanziamento di progetti degli enti locali. E’ maldestro perché chiude la parentesi dimenticandosi casualmente – casualmente è un eufemismo ovviamente – di aggiungere “a favore delle popolazioni zingare” previsto dalla legge 32/1999. Quindi è un tentativo di Bucciarelli di tirare fuori altri 88 mila euro per gli zingari, quelli di Falconara di cui si parlava prima.
Il mio subemendamento prevede invece che questi 88 mila euro vadano a creare un contributo straordinario per il restauro della tomba di Beniamino Gigli sita a Recanati che ospita preziosi affreschi di Biagio Biagetti. Ciò nell’ottica dello sviluppo della cultura e del turismo, Noi abbiamo moltissimi amanti della lirica internazionale che vengono anche dagli Stati Uniti per vedere la tomba di Beniamino Gigli a Recanati che versa in uno stato disastroso, in particolare gli affreschi di Biagio Biagetti si stanno addirittura staccando. Questo è l’obiettivo del mio subemendamento.

PRESIDENTE. Subemendamento n. 15 quinquies/33/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 quinquies/33 del Consigliere Bucciarelli:
Nella tabella “C” allegata alla pdl 50/2010 all’UPB 32500 ridurre di Euro 88.000,00 (per contributo straordinario al Comune di Pietrarubbia per il TAM) e contestualmente incrementare della cifra di Euro 88.000,00 l’UPB 53007 (per il concorso regionale al finanziamento di progetti degli enti locali…).
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 quinquies/34 del Consigliere D’Anna:
All’articolo 15 quinquies - Tabella C nell’UPB 42202 è inserita la seguente voce:
“Contributo straordinario agli enti locali per bonifica immobili di proprietà pubblica interessati dalla presenza di amianto - 500.000,00 Euro”
Copertura mediante riduzione di pari importo Tabella C UPB. 20816 “Fondo per la gestione delle controversie con i creditori- investimento.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 quinquies/35 del Consigliere Bucciarelli:
Nella tabella “C” allegata alla pdl 50/2010 all’UPB 42204 ridurre di Euro 250.000,00 la cifra di Euro 450.000,00 (ripascimento degli arenili....) e contestualmente incrementare della cifra di Euro 250.000.00 il fondo di cui all’art. 7 (Finanziamenti per la messa in sicurezza, adeguamento a nonna ed efficienza energetica degli edifici scolastici).
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 quinquies/36 del Consigliere Bucciarelli:
Nella tabella “C” allegata alla pdl 50/2010 all’UPB 42204 ridurre di Euro 750.000,00 la cifra di Euro 1.500.000,00 (per manutenzione, riparazione ed illuminazione dei porti....) e contestualmente incrementare della cifra di Euro 750.000,00 il fondo di cui all’art. 7 (Finanziamenti per la messa in sicurezza, adeguamento a nonna ed efficienza energetica degli edifici scolastici).
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 quinquies/37 dei Consiglieri Foschi, Zaffini. Ritirato.

Emendamento n. 15 quinquies/38 dei Consiglieri Giorgi, Eusebi:
Nella Tabella C:
l’UPB n. 53106 - contributo al Comune di Sassocorvaro per intervento di riparazione con miglioramento sismico della Chiesa e Casa Parrocchiale di S. Donato in Tiglione viene ridotto di € 20.000,00; contributo straordinario al Comune di Pergola per lavori di messa in sicurezza della Chiesa di Santa Felicita viene ridotto di € 20.000,00;
I’UPB n. 42704 - contributo straordinario al Comune di Serrungarina per la costruzione e completamento della palestra viene ridotto di € 25.000,00; contributo straordinario al Comune di Apecchio per la realizzazione di strutture con finalità sociale - turistico - ricettiva in località Serravalle viene ridotto di € 25.000,00;
l’UPB n. 52907 per contributo straordinario per l’anno 2011 per la corresponsione di borse di studio viene incrementato di € 90.000,00.
Ha la parola la Consigliera Giorgi.

Paola GIORGI. In questo bilancio è stato inserito, in controtendenza con le politiche nazionali che sicuramente stanno facendo carne da macello della pubblica università, un forte segnale verso il diritto allo studio con un intervento straordinario per le borse di studio. Quindi sicuramente è stato fatto uno sforzo notevole. Però noi abbiamo presentato anche un ordine del giorno che impegna la Giunta a continuare durante tutto l’anno in qualsiasi occasione e in fase anche di assestamento di bilancio a impegnarsi per incrementare di più questo fondo.
L’emendamento che presentiamo va a limare qualche intervento inserito nell’ultimo momento, abbiamo recuperato 90 milioni di euro che chiediamo vengano inseriti nello stesso capitolo delle borse di studio per dare subito un altro nuovo segnale.

PRESIDENTE. Emendamento n. 15 quinquies/38. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 quinquies/39 della seconda Commissione:
All’art. 15 quinquies - Tabella C l’intervento relativo a “Contributo alle comunità montane per spese derivanti dal pagamento Iva di programmi comunitari” a carico dell’UPB 31001 è aumentato dell’importo di euro 706.000,00.
Copertura mediante:
aumento dell’UPB 30301 dell’entrata “Recuperi e rimborsi” per € 560.000,00;
riduzione dell’UPB 20816 della spesa, intervento previsto in Tabella C denominato “Fondo per la gestione delle controversie – investimento “per € 146.000, 00.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 15 quinquies/40 della seconda Commissione:
All’art. 15 quinquies - Tabella C nella voce upb 42604 “per contributi ai Comuni per incentivi per la delocalizzazione degli immobili dalle aree dissestate” dopo le parole “ai Comuni” sono inserite le parole “di Camerano e Cagli”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 15 quinquies, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 15 sexies.
Emendamento n. 15 sexies/1 della seconda Commissione:
All’art. 15 sexies, comma 2, Tabella E
L’upb 31200 denominata “forestazione e bonifica – investimento” è aumentata dell’importo di euro 65.849,00
Copertura mediante riduzione di pari importo della l.r.. 23 febbraio 2005, n. 6 “Legge forestale regionale”,
UPB 31002 denominata “Forestazione e bonifica – investimento”
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 15 sexies, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 16 (dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 1 del Consigliere Bucciarelli. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Ho presentato questo ordine del giorno solo a mia firma sulla vertenza e sulla crisi alla Fincantieri di Ancona che però ritiro in quanto ne è stato presentato uno simile, di cui il primo firmatario sono sempre io, ma è stato anche firmato dall’Assessore e da diversi Capigruppo.

Ordine del giorno n. 2 dei Consiglieri Giorgi, Eusebi:
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2011 e pluriennale 2011/13 della Regione (Legge Finanziaria 2011)
L’Assemblea Legislativa delle Marche impegna la Giunta Regionale a garantire il massimo impegno istituzionale verso il Governo nazionale volto al ripristino delle somme destinate alle Borse di studio per gli Studenti delle Pubbliche Università; impegna in ogni modo la Giunta Regionale a garantire nel corso dell’ anno e in fase di assestamento di bilancio le somme necessarie a garantire la copertura del massimo numero delle borse di studio degli atenei marchigiani.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 3 dei Consiglieri Latini, Zinni:
In materia di messa in sicurezza degli edifici scolatici (Legge Regionale 31/2009 art. 40)
L’Assemblea Legislativa delle Marche,
Tenuto conto che la legge 27 dicembre 2002, n. 289, di cui all’articolo 80, ha previsto l’inserimento, nell’ambito del programma delle infrastrutture strategiche di cui alla legge 21 dicembre 2001, n. 443, di un piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici con particolare riguardo a quelli che insistono sul territorio delle zone soggette a rischio sismico.
Rilevato che il patrimonio edilizio scolastico nella Regione Marche è stato oggetto in questi anni di consistenti interventi da parte di Province e Comuni, che a causa della complessità delle norme tecniche e alla limitazione di finanziamenti hanno consentito solo il parziale adeguamento dei complessi edilizi, tanto che attualmente sono ben pochi gli edifici “a norma di legge”;
Dato atto che gli stanziamenti della Regione sono limitati e comunque nettamente inferiori alle ingenti necessità finanziarie di cui gli Enti locali hanno bisogno per completare la messa norma degli edifici scolastici nonostante le ripetute sollecitazioni provenienti dalle Province dai Comuni;
Dato atto che il Piano triennale di edilizia scolastica predisposto ai sensi della Legge 23/1996 per il triennio 2010-2012 la Regione Marche ha deliberato di non finanziare il piano almeno per il corrente anno;
Considerata la necessità, di procedere con immediatezza all’avvio di un programma straordinario per completare l’adeguamento alle norme di sicurezza degli edifici scolastici
Impegna la Giunta Regionale ad avviare un programma straordinario per completare l’adeguamento alle norme di sicurezza dei fabbricati scolastici prevedendo altresì l’utilizzo dei fondi da impegnare per le necessarie risorse finanziarie.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 4 dei Consiglieri Malaspina, Camela, Marconi:
Vista la Pdl 50/2010 art. 15 ter (determinazione delle autorizzazioni di spesa per l’esecuzione di leggi che prevedono interventi a carattere continuativo o ricorrente e pluriennale) alla tabella A) nella parte riservata al finanziamento della l.r. 27/2009 (testo Unico per il commercio);
Ritenuto necessario incrementare la quota di risorse destinate agli interventi previsti dalla l.r. 27/2009;
Impegna la Giunta regionale
ad incrementare significativamente il finanziamento destinato alla l.r. 27/2009, per soddisfare il fabbisogno risultante dalle istanze.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 5 dei Consiglieri Malaspina, Camela, Marconi:
L’Assemblea legislativa
Vista la legge regionale 18/2008 recante disposizioni *’Norme in materia di Comunità Montane e di esercizio associato di funzione e servizi comunali”;
Ritenuta la necessità di finanziarie adeguatamente le Unione dei Comuni per favorire l’esercizio associato delle funzioni;
Impegna la Giunta regionale a riservare una quota delle risorse finanziarie destinate alle CC.MM in favore dell’ Unione dei Comuni.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 6 dei Consiglieri Malaspina, Camela:
L’Assemblea legislativa
Vista la tabella C) della pdl. 50/2010, nella parte concernente il contributo al Comune di Ascoli Piceno destinato alla realizzazione di manifestazioni di grande rilevanza storica, culturale e turistica la “Quintana” ;
Ritenuta la necessità di incrementare il finanziamento per la realizzazione di tale manifestazione;
Impegna la Giunta regionale ad incrementare significativamente le risorse destinate alla manifestazione la “Quintana”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 7 del Consigliere Bucciarelli:
Oggetto: Ordine del giorno da allegare alla Pdl 50/2010 “Anticipo al 2011 degli interventi a carico della Regione per l’allineamento della parte sanitaria della tariffa per le Residente Protette per anziani”.
L’Assemblea legislativa delle Marche
visto che
le normative nazionali e regionali prevedono che la quota competente alla parte sanitaria dei servizi erogati agli anziani non autosufficienti ricoverati nelle strutture definite Residenze Protette, da porre a carico del servizio sanitario, sia pari al 50% dell’intera tariffa;
la regione Marche ha stabilito in Euro 66 la tariffa giornaliera per tali residenze, dei quali 33 Euro dovrebbero essere a carico del Servizio Sanitario Regionale, corrispondendo a 100 minuti giornalieri di assistenza prestati all’anziano dalle strutture;
considerato che in questi anni solo per circa il 20% dei posti letto per i quali la Regione ha attivato convenzioni con le Residenze protette (3411 posti complessivi) ha avuto garantita questa copertura, mentre per la parte rimanente l’anziano o la sua famiglia si sono dovuti far carico di una parte (in genere il 50%) della quota della tariffa afferente alla componente sanitaria del servizio e che complessivamente ammonta ad oltre 17 milioni di euro la somma complessivamente pagata dai cittadini marchigiani per prestazioni che dovrebbero essere garantite a titolo gratuito;
ricordato che la DGR 1230 del 2 agosto 2010 definisce i tempi del cosiddetto “percorso di allineamento” delle tariffe, e cioè in pratica l’adempimento dei propri obblighi da parte della Regione con un ritardo di circa 10 anni, avviato nel 2010 giunga a completamento solo nel 2013, costringendo così ancora i cittadini e le famiglie marchigiane, già così colpiti dalla crisi, a farsi carico per ulteriori tre anni di costi loro non dovuti;
verificato che dalla lettura della relazione accompagnatoria dalla PdL 51/2010 emerge che una parte consistente dell’addizionale regionale IRPEF, ammontante per l’anno 2011 ad oltre 27 milioni di Euro, non viene destinata, come da sempre annunciato ai cittadini marchigiani, al finanziamento della spesa sanitaria ma ad altri, non meglio specificati interventi
Impegna la Giunta regionale ad anticipare al 2011 il cosiddetto percorso di allineamento delle tariffe di cui alla DGR 12302010 mettendo a disposizione sin dal prossimo anno solare le risorse - Euro 5.450.000 per l’anno 2012 ed Euro 4.040.815 per l’anno 2013 - quantificate nella succitata DGR, utilizzando. se necessario. quota parte dei 27 milioni dell’addizionale regionale all’IRPEF non impiegati per il finanziamento della Spesa sanitaria.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 8 dei Consiglieri Natali, Zinni:
Oggetto: assegnazione di risorse finanziarie alla Provincia di Ascoli Piceno per l’esercizio delle funzioni conferite.
L’Assemblea legislativa delle Marche
Considerato che la Regione Marche in data 4/4/2002 ha trasferito alle Provincie marchigiane (allora n.4) alcune funzioni amministrative, in virtù del decentramento amministrativo, prevedendo contestualmente il trasferimento delle relative risorse finanziarie (cosiddetto “Fondo unico regionale”) in misura proporzionale al numero dei dipendenti presi in carico, così come risulta dagli atti assunti dalla Regione e dalla Provincia di Ascoli Piceno , proprio per assolvere all’onere del pagamento delle retribuzioni fondamentali ed accessorie di detto personale;
Considerato, altresì, che il citato Fondo Unico regionale è stato determinato con decreto regionale n. 655/OGP dell’1/1/2007 (servizio personale) nella misura pari a € 5.742.977,50 comprensivo di oneri riflessi e relativo alla spesa sostenuta al 31/12/2006 per il trattamento economico di n. 156 unità, per la monetizzazione di n. 1 dirigente e per la corresponsione di un assegno ad personam riconosciuto dalla stessa Regione Marche , in relazione agli accordi sindacali siglati per il trasferimento delle funzioni;
Rilevato che delle 156 unità solo 36 sono state trasferite alla nuova Provincia di Fermo dall’1/7/2009 per effetto dell’operatività della L. 147/2004, istitutiva della nuova Provincia marchigiana e, pertanto, le spettanze dovute per tale personale trasferito ammontano complessivamente ad € 1.361.942,00. La Regione Marche, invece, con decreto n. 22/OGP del 25/1/20 10 ha assegnato alla Provincia di Fermo la somma di € 2.496.472,32 , pari alla percentuale di riparto del patrimonio e del personale stabilito in sede di accordi di divisione (43,47%), con ciò arrecando un ingiustificato arricchimento alla Provincia di Fermo ed un contestuale danno alla Provincia di Ascoli Piceno che deve provvedere a retribuire parte del personale ex-regionale con proprie risorse di bilancio, contrariamente alla Provincia di Fermo che utilizza le risorse avute in più per finalità di spesa corrente diverse da quelle originarie.
Tenuto conto pertanto che il danno patrimoniale subito dalla Provincia di Ascoli è pari ad € 1.134.530,32, somma che la predetta Provincia ha dovuto “coprire” con proprie risorse correnti;
Rilevato inoltre che, rispetto al personale ex regionale trasferito nel 2002 alla provincia di Ascoli Piceno, 132 unità sono rimaste nei tre centri locali di formazione del territorio ascolano e 36 unità sono state trasferite nell’unico centro di formazione esistente in territorio fermano, si ritiene che la legittima ripartizione sia quella del 75,48% per la provincia di Ascoli Piceno e del 24,52% per provincia di Fermo;
Impegna la Giunta regionale ad assicurare alla Provincia di Ascoli Piceno, anche in relazione al principio costituzionale di corrispondenza tra le funzioni conferite e le risorse necessarie ad esercitarle, le risorse finanziarie necessarie a coprire integralmente i costi per lo svolgimento delle funzioni ad essa conferite.
Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Assessore al bilancio Pietro Marcolini, con questo ordine del giorno mi rifaccio a ciò di cui lei è già stato informato sia dal Presidente della Provincia di Ascoli che dall’Assessore al bilancio della Provincia di Ascoli in materia di fondo unico regionale. In base cioè a quello che lei conosce sulla divisione tra la Provincia di Ascoli e la Provincia di Fermo che è stata fatta rispettando quel criterio 57 e 43, che peraltro non corrisponde affatto, Assessore, alle risorse che si sono divisi i due enti.
Lei avrà verificato numericamente il buco che si trova la Provincia di Ascoli nel dover sostenere determinate spese a fronte di quella suddivisione che non ha. Quindi è un qualche cosa, le ribadisco – è ben specificato nell’ordine del giorno –, che matematicamente non riporta. Pertanto chiediamo, non avendo potuto presentare un emendamento in tal senso, un impegno preciso nel corso dell’anno in favore di questa soluzione.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Consigliere Natali, ne abbiamo parlato, abbiamo incontrato anche gli uffici della Provincia, ma purtroppo non è nelle nostre competenze, questo è un libero accordo tra la Provincia di Ascoli e quella di Fermo. Dunque è chiaro che noi non possiamo pagare. Va riparametrato il 57 e il 43 e il personale da attribuire alla Provincia di Fermo rispetto a quella di Ascoli, ma è una libera determinazione, in cui il mancato accordo oppure la cui insoddisfazione non può essere riportata sul tavolo regionale.
Abbiamo comprensione per gli argomenti, abbiamo sentito anche la preoccupazione degli amministratori e degli uffici di Ascoli Piceno, ma non dipende assolutamente da noi il correggere una libera determinazione circa i riparti delle risorse finanziarie, umane e degli edifici valutati tra la costituita Provincia di Fermo e la storica Provincia di Ascoli Piceno.
Quindi mi permetto di sottolineare l’utilità di un ragionamento in tal senso, che solo tecnicamente per riparametrare insieme alle due Provincie possiamo metterci attorno a un tavolo, ma senza alcun onere per noi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Però, Assessore, qui l’impegno è proprio quello di riparametrare queste cifre, non di sborsare nuovi oneri. Quindi le chiedo di accettare questo ordine del giorno come impegno politico. La Provincia vuole avere delle garanzie politiche, non vuole…(…)

PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Ordine del giorno n. 9 dei Consiglieri Marconi, Marangoni, Giannini, Comi, Giorgi, Acquaroli, Donati:
L’Assemblea legislativa delle Marche
Avuto riguardo alla verifica delle disponibilità finanziarie nazionali;
Considerata la situazione di emergenza nel tratto sud della costa di Potenza Picena che mette a rischio anche alcune private abitazioni;
Ritenuto necessario e improrogabile un intervento immediato per eliminare questo stato di pericolo;
Impegna la Giunta regionale affinché provveda alla difesa di questo tratto di costa modificando il piano costa e recuperando nel triennio prossimo i fondi necessari.
Ha la parola il Consigliere Perazzoli.

Paolo PERAZZOLI. Abbiamo votato due ordini del giorno in cui si impegna la Giunta a portare a questa Assemblea una relazione sull’attuazione del piano di difesa della costa per vedere se ci sono dei correttivi da apportare o miglioramenti per i prossimi anni. Io credo che piuttosto che andare avanti così sarebbe ora di portarlo. Perché dalle discussioni precedenti io ho avuto la sensazione che la quasi totalità di questo consesso non conosce l’esistenza di questo piano e tanto meno i contenuti.

PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 10 dei Consiglieri Ciriaci, Romagnoli, Malaspina, Ortenzi:
L’Assemblea Legislativa
Avuto riguardo della verifica di disponibilità finanziarie nazionali e regionali;
Considerato la situazione di emergenza nel tratto sud della costa di Fermo che mette a rischio anche alcune private abitazioni;
Ritenuto necessario e improrogabile un intervento immediato per eliminare questo stato di pericolo;
Impegna la Giunta regionale affinché provveda alla difesa di questo tratto di costa modificando il piano costa e reperendo nel triennio prossimo i fondi necessari.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 11 dei Consiglieri Comi, Foschi, D’Anna:
Nelle Marche ci sono oltre 100 cittadini malati di sclerosi laterale amiotrofica.
Si tratta di una malattia degenerativa e progressiva del sistema nervoso che colpisce i c.d. neuroni di moto centrali e periferici.
Le conseguenze di questa malattia sono la perdita progressiva e irreversibile della normale capacità di deglutizione, dell’articolazione della parola, del controllo dei muscoli scheletrici, con una paralisi che può arrivare fino alla compromissione dei muscoli respiratori e quindi alla morte. La SLA non altera le funzioni cognitive, sensoriali, sessuali e sfinteriali del malato. La Regione Marche garantisce un assegno mensile vitalizio di 300,00 curo a ciascuno dei malati di SLA. Per garantire questa misura assistenziale ha da tempo inserito in bilancio una cifra di circa 400.000,00 curo rispetto alla quale la Giunta sta verificando eventuali economie.
Tutto ciò premesso:
Impegna la Giunta Regionale:
- sentito il parere della Commissione competente;
- tenuto conto delle risorse disponibili e trasferite;
- a verificare se e come è stata realmente impegnata la cifra annualmente stanziata per la SLA;
- ad adeguare gradualmente il contributo uniformandolo a quello più oneroso previsto nelle altre regioni.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 12 dei Consiglieri Bucciarelli, Ricci, Malaspina, Latini, Eusebi, Binci:
Ordine del giorno in materia di crisi della Fincantieri di Ancona. Da allegare alla PdL 50/2010 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2011 e pluriennale 2011/2013 della Regione (Legge finanziaria 2011).
L’Assemblea legislativa delle Marche
Noto che lo stabilimento anconetano della Fincantieri vive da mesi una profonda crisi produttiva derivante dal calo delle commesse, con la conseguenza che entro pochi mesi si arriverà alla cessazione di ogni attività produttiva e alla messa in cassa integrazione di quasi tutto il personale;
Tenuto conto che il cantiere navale di Ancona ha dato lavoro ad oltre 2.000 addetti, tra diretti ed appalti, rappresentando una delle più importanti realtà industriali dell’intero territorio regionale;
Reputato che nel quadro generale della crisi produttiva ed occupazionale della regione non sia tollerabile l’ulteriore perdita di un così significativo numero di posti di lavoro e che, pertanto, vadano pensate e realizzate iniziative anche di carattere straordinario per evitare la chiusura del cantiere navale anconetano;
Considerato che interventi di adeguamento strutturale e delle dotazioni impiantistiche e tecnologiche del cantiere anconetano contribuirebbero al superamento delle attuali difficoltà, permettendo all’impianto di essere autosufficiente dal punto di vista della produzione energetica e competitivo con altri cantieri nazionali e stranieri sulle tipologie di imbarcazioni che potrebbero essere costruite ad Ancona e sulle loro dimensioni;
Ricordato che già altre Amministrazioni regionali hanno messo in campo azioni di sostegno concreto alle realtà cantieristiche del gruppo Fincantieri presenti sul proprio territorio regionale;
Visto che è atteso ad Ancona nel prossimo mese di gennaio l’Amministratore Delegato del gruppo Fincantieri Dr. Giuseppe Bono, per un incontro nel quale dovrebbero essere illustrate le prospettive produttive ed occupazionali per il cantiere di Ancona
Impegna il Presidente della Giunta regionale:
1) a richiedere all’Amministratore Delegato di Fincantieri la conferma del cantiere di Ancona quale polo produttivo strategico per il gruppo;
2) a richiedere il massimo sforzo da parte di Fincantieri per assicurare il lavoro alle maestranze del cantiere navale di Ancona anche attraverso una nuova distribuzione dei carichi lavorativi tra i cantieri del gruppo;
3) a manifestare alla Fincantierì, nel quadro di un nuovo piano industriale, la disponibilità della Regione Marche a sostenere la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento strutturale e tecnologico del cantiere di Ancona al fine aumentarne la produttività;
4) ad istituire un tavolo tecnico con Fincantieri, con le organizzazioni sindacali e con gli altri enti o amministrazioni interessate al fine di valutare gli interventi da realizzare, la loro tempistica e le modalità del loro finanziamento;
5) a riferire all’Assemblea legislativa delle Marche in merito agli esiti del primo incontro nella prima seduta successiva allo stesso, nonché a tenerla costantemente informata, anche per il tramite delle commissioni assembleari competenti, in merito ai successivi sviluppi della vicenda.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 13 dei Consiglieri Zinni, Badiali, Giancarli, Busilacchi, Eusebi, Latini, Bucciarelli:
L’Assemblea legislativa
Avuto riguardo alle disponibilità finanziarie nazionali e regionali;
Considerata la situazione di emergenza nel tratto della costa tra Senigallia e Falconara M.ma che mette a rischio infrastrutture stradali e ferroviarie ed alcune private abitazioni;
Ritenuto necessario ed improrogabile un intervento immediato per rimuovere questo stato di pericolo
Impegna la Giunta regionale affinché provveda alla difesa di questo tratto di costa modificando il piano costa e reperendo nel triennio prossimo i fondi a ciò necessari.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Proposta di legge regionale n. 51
della Giunta regionale
“Approvazione del bilancio di previsione per l’anno 2011 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2011-2013"
(Votazione)
(Discussione generale seduta n. 29 del 20 dicembre 2010)

PRESIDENTE.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 9.
Emendamento n. 9/1 del Consigliere Pieroni:
L’Upb 53201 è incrementato di euro 100.000,00 per il finanziamento di apposito capitolo di spesa per la l.r. 10/2009 denominato “contributo per il finanziamento degli interventi previsti dalla legge regionale 10/2009”.
La copertura è garantita dalla contestuale riduzione dell’Upb 20815.
Ha la parola il Consigliere Pieroni.

Moreno PIERONI. Questo emendamento riguarda lo sport in particolar modo dei giovani nella nostra regione. Chiedo di inserire una cifra congrua di 100 mila euro per valorizzare le potenzialità dello sport legato appunto ai giovani.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Dicevo prima al Consigliere Pieroni che l’esigenza è più che legittima perché riguarda il finanziamento di una legge che era con un capitolo di finanziamento pari a zero, riguardava l’esercizio dello sport. Abbiamo però già risolto il problema con un finanziamento non di 100 mila euro ma di 125 mila euro togliendo all’emendamento a cui faceva riferimento a Montecalvo in Foglia di 200 mila euro, 125 mila euro per l’attività sportiva. Quindi abbiamo già risolto nel passaggio precedente.

PRESIDENTE. Emendamento n. 9/1. Ritirato dal proponente.

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 14. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 15. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 16. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 17. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 18. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 19. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 20. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 21. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 22. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 23. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 24. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 25. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 26. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 27. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 28. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 29. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 30 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 1 dei Consiglieri Latini, Pieroni, Marangoni, Marconi:
L’Assemblea Legislativa delle Marche,
Considerata l’estrema pericolosità del tratto della Strada Provinciale 24, denominata “Bellaluce” che attraversa il territorio di tre Comuni (Loreto - Recanati e Porto Recanati) e si innesta sulla SS 16;
Vista la lettera del 20/7/2010, prot. 9793 - 9795, con cui il Comune di Loreto, così come i Comuni di Porto Recanati e Recanati, ha richiesto, con apposita Variante al P.R.G., all’ANAS di intervenire con urgenza, attraverso la realizzazione di una rotatoria;
Visto il “Verbale di Accordo” del 21/7/2010 tra i Comuni di Loreto, Recanati e Porto Recanati, la Provincia di Ancona e l’ANAS con cui la stessa assume l’impegno di progettare, finanziare e realizzare una rotatoria, preventivando una spesa complessiva di 960 mila euro e definendo l’opera come “prioritaria”;
Considerato che il finanziamento di tale opera avverrebbe attraverso l’utilizzazione di fondi “FAS” e che, però, tale orientamento sembra essersi recentemente modificato anche in relazione alla riduzione dei fondi stessi;
Ritenuto altresì assolutamente necessario ed improrogabile un intervento immediato per eliminare l’attuale pericolosità di quel tratto di strada che, tra l’altro, interessa tre Comuni - Loreto, Recanati e Porto Recanati - e ben due Provincie - Ancona e Macerata;
Impegna la Giunta Regionale affinché provveda al reperimento delle risorse necessarie al finanziamento dei lavori per la realizzazione della rotatoria tra la S.P. 24 Bellaluce e la SS 16.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 2 dei Consiglieri Pieroni, Latini:
Patrocinio e compartecipazione evento nazionale sportivo-turistico “Tappa Giro d’Italia” di Castelfidardo.
Considerato che il 17 - 18 maggio 2011 si terrà nella città di Castelfidardo la tappa del “Giro d’Italia’’ per festeggiare i 150 anni della battaglia di Castelfidardo per l’Unità d’Italia;
Visto che tale tappa è l’unica che si terrà nella Regione Marche;
Ritenuto che è importante che la Regione Marche dimostri la giusta attenzione nel sostenere l’impegno della città di Castelfidardo per questo importantissimo appuntamento non solo sportivo ma anche turistico;
Impegna la Giunta regionale affinché provveda al reperimento di idonei finanziamenti per la buona riuscita della manifestazione.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ora procediamo alle dichiarazioni di voto sui due atti.
Ha la parola la Consigliera Malaspina.

Maura MALASPINA. Signor Presidente, oggi discutiamo di un taglio di trasferimenti dallo Stato alla Regione Marche di circa 170-220 milioni di euro per l’anno 2011 su un bilancio dove la spesa complessiva non sanitaria è di 644 milioni, secondo le stime dell’assestamento 2010.
Se consideriamo il taglio della spesa sulle funzioni amministrative specifiche (ex Bassanini), cioè politiche sociali, assetto del territorio, mobilità, attività produttive, istruzione e formazione lavoro, agricoltura e protezione civile, il taglio è di circa il 78%.
Grazie per l’attenzione colleghi!

PRESIDENTE. No, io non chiedo attenzione, colleghi, ognuno sceglie di dare la propria, però rispetto sì. Parla un collega quindi se dobbiamo parlare andiamo fuori. Prego, collega Malaspina, continui pure.

Maura MALASPINA. Questi tagli sono la conseguenza disastrosa dei tagli lineari del Ministro Tremonti che taglia la spesa buona e quella cattiva in eguale misura, penalizzando alla stessa maniera enti virtuosi e non.
Con la manovra estiva del DL 112 del 2008 e del DL 78 di questo anno il Ministro Tremonti ha perseguito gli obiettivi di finanza pubblica concordati in sede Ecofin attraverso logiche ragioneristiche e non politiche. Il Ministro Tremonti ha tirato una linea sui conti del bilancio dello Stato e sotto quella linea è stata tagliata la spesa dello Stato, delle Regioni e degli Enti Locali.
Nel DL 78, però, la linea del taglio non era diritta. Rispetto alla propria spesa totale allo Stato è stato tagliato solo lo 0,16% mentre ai Comuni l’1,5% nel 2011 ed il 2,5% nel 2012.
La maggioranza che sostiene il Governo imputa la necessità dei tagli alla spesa pubblica alla crisi finanziaria mondiale che si è verificata nel settembre 2008.
La recessione economica, la perdita di 600.000 posti di lavoro nel 2009, la perdita del 5% del PIL nel 2009 e la conseguente crescita del debito pubblico verso il tetto del 120%, si dice sia colpa della crisi mondiale. Consentitemi di dire che questa è una favola per bambini!
La prima manovra estiva del DL 112 è stata fatta nel giugno 2008 mentre la crisi finanziaria mondiale è scoppiata nel settembre 2008.
E nemmeno ci si venga a dire che il Governo Berlusconi aveva fatto la manovra perché aveva previsto la crisi che si sarebbe avverata dopo l’estate.
Bastano due dati a dimostrarlo: la famosa Robin Tax, dove Tremonti tassava petrolieri, banche ed assicurazioni (cioè i ricchi!) per finanziare la Social Card (ossia per dare ai poveri!).
Con la crisi finanziaria dopo dieci mesi Tremonti ha dovuto finanziare le banche con i Tremonti Bond, sostenere i petrolieri e difendere le assicurazioni dal fallimento.
Dunque l’esatto opposto di quello che aveva previsto. Ma non finisce qui!
Nel 2008 aveva previsto di detassare, in via sperimentale per sei mesi, gli straordinari e dopo dieci mesi si sono accorti che le aziende licenziavano. Per cui non solo non si facevano gli straordinari, ma nemmeno le normali 36 ore di lavoro. Anzi, hanno dovuto finanziare i contratti di solidarietà per far lavorare tutti facendo lavorare meno.
La destra che governa ogni giorno racconta la favola che i sacrifici devono essere fatti perché non ci sono risorse a causa delle entrate che diminuiscono. Non è vero!
Nel 2008 questo Governo ha cancellato I’ICI prima casa che era l’unica vera primaria entrata dei Comuni di tipo federalista perché autonoma e di natura territoriale, per fare un regalo ai proprietari delle abitazioni di lusso, privando così il bilancio dei Comuni di 5 miliardi di entrate caricate poi nella fiscalità generale.
Una maggiore spesa per lo Stato a favore dei Comuni derivante da una minore entrata che poteva essere evitata. Solo che tale maggiore spesa verso i Comuni ha significato un taglio compensativo di minori spese per lo Stato sul fronte della scuola, delle Università, dell’Ordine pubblico e sicurezza, delle politiche sociali, dei trasporti ed altri settori di cui oggi scontiamo le conseguenze.
Ma i tagli alla spesa pubblica e ai bisogni primari dei cittadini per causa degli errori del Governo Berlusconi non finiscono qui.
Voglio infatti ricordare anche i 5 miliardi spesi per accollarsi i debiti della bad company dell’Alitalia: ai privati è stata data la New company, ossia l’Alitalia senza debiti ed allo Stato è stata rifilata l’Alitalia con i debiti. Davvero un pessimo affare! Soprattutto se si pensa che l’Air France si sarebbe presa l’Alitalia così come era senza costarci un euro. Un euro!
Non entro nel merito dell’accordo Italia­-Libia che ci è costato altri 5 miliardi soltanto per frenare qualche barcone di immigrati, facendo credere agli italiani che il problema dell’immigrazione clandestina era quello dei barconi libici, ma che tutti sanno incide poco più del 10%.
In tre anni questo Governo ha buttato all’aria 15 miliardi per errori di gestione e di prospettiva politica e le conseguenze sono quelle che stiamo scontando oggi con i tagli.
Ma l’incapacità di questo Governo, che viene fatta scontare alle Regioni, Province e Comuni, è rappresentata proprio dal significato dei tagli lineari di Tremonti.
Sia con il DL 112 del 2008 e sia con il DL 78 di quest’anno Tremonti ha modificato le procedure di bilancio. Ha inoltre introdotto il “Programma” come unità di voto di bilancio, ossia una grandezza che riassume molte Unità Previsionali di Base (le famose UPB che ancora adottiamo qui in Regione) ed ha consentito che la selettività dei tagli di spesa potesse avvenire all’interno di comparti omogenei di spesa e per di più su un arco temporale di un triennio.
Anzi, con il DL 78 ha fatto di più, ha consentito addirittura che solo per il triennio 2011/2013 tale flessibilità di bilancio potesse riguardare ciascuna delle 24 missioni dove sono raggruppati i 174 programmi.
Ossia ogni Ministero, senza andare in Parlamento, può modificare il proprio bilancio di amministrazione compensando i tagli di spesa cattiva con propri tagli di spesa buona, correggendo così eventuali nefandezze dei tagli lineari.
Ebbene, in quasi tre anni di governo non una sola riforma strutturale è stata fatta dai vari ministeri: tutto funziona come prima!
Questo è il dato politico del fallimento di questo Governo. Ma il peggio deve ancora venire!
Dal 2012 le Regioni non avranno più i trasferimenti dallo Stato in quanto questi saranno sostituiti da quote di tributi erariali ad esse devoluti: IRPEF, IRAP ed IVA.
Per le Marche, come spiegato in relazione, questa devoluzione fiscale comporta l’aumento in misura fissa del 1% dell’addizionale manovrabile per compensare 200 milioni di minori trasferimenti.
Se pensate che nel 2015 la quota aggiuntiva di addizionale su quella base arriverà al 3%, ben potete comprendere come saranno le Regioni a dover mettere le mani in tasca agli italiani.
Anche qui cade un’altra favola, ossia quella che il federalismo fiscale non comporterà una maggiore pressione fiscale e che il Governo non metterà le mani in tasca agli italiani.
Vorrei ricordare alla destra che governa l’Italia che forse dovrebbero calare la mano nelle tasche degli evasori fiscali che erodono oltre 400 miliardi di base imponibile di ogni anno e sollevarla dalle tasche di chi le tasse le paga, se è vero che la pressione fiscale ha raggiunto il 43%, una percentuale mai stata così alta, siamo terzi in Europa dopo la Danimarca e la Svezia.
Di fronte a questo quadro fallimentare del Governo italiano, la Regione Marche ha cercato di reagire con serietà e rigore.
Ha tagliato tutte quelle spese che gli consentiranno di partecipare al fondo per le Regioni virtuose ed ha adottato il metodo del bilancio di previsione a base zero, rimodulando le allocazioni di spesa secondo logiche politiche. Ha messo in primo piano…

PRESIDENTE. Mi scusi, Consigliera. Però, scusate, la Consigliera Malaspina sta illustrandoci una relazione con impegno, non vi chiedo attenzione, ma almeno rispetto per lo meno per il lavoro che ha fatto. Silenzio! Prego, Consigliera.

Maura MALASPINA. Grazie Presidente. Dunque, dicevo, ha messo in primo piano le politiche sociali, confermando lo stanziamento di circa 35 milioni del 2010, che arriveranno a 44 milioni, ed ha considerato prioritari gli interventi concernenti la difesa del lavoro, il sostegno allo sviluppo, alla famiglia, la valorizzazione dei beni culturali e la green economy, +6% per i beni culturali, +6,5% per la green economy.
Non abbiamo fatto tagli lineari, né ci siamo rimessi a tagli selettivi derivanti da tagli automatici. Abbiamo fatto scelte politiche ex ante. Abbiamo già predisposto riforme strutturali, tra cui quella di una nuova governance del sistema sanitario regionale che sarà l’altra grande scommessa politica di questa maggioranza.
Le Marche hanno i fondamentali buoni. La crisi finanziaria, economica e sociale sta passando più in fretta rispetto ad altre regioni anche grazie alle strategie di resistenza e di attacco poste in campo in questi anni nel settore del credito per il sistema produttivo marchigiano. Dunque sapremo reagire anche quest’anno a causa della ulteriore crisi indotta dai tagli dissennati di questo Governo nazionale.
Per questo complesso di ragioni voteremo a favore di questo bilancio di previsione per il 2011, ben sapendo che in corso d’anno dovremmo correggerlo a causa della definizione di ulteriori indicatori macro economici che il semestre europeo di bilancio meglio puntualizzerà nel controllo preventivo, stante l’inaffidabilità di alcune misure previste nella manovra del DL 78.
Prepariamoci al peggio, ma con l’ottimismo della ragione e della volontà.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffini.

Roberto ZAFFINI. Andrò veloce perché la relazione e i numeri li abbiamo sviscerati ieri.
Quello che emerge, al di là della crisi, al di là dei tagli, è che il modello Marche è veramente in affanno, sta arrancando. Le Marche in questo momento non riescono ad uscire dalla crisi, nelle classifiche economiche si trova tra le ultime regioni italiane. Le Marche soffrono di una politica dei distretti industriali che è da anni obsoleta, rispetto alle regioni del nord Italia che invece hanno saputo adeguarsi in modo più attuale al mutamento dei mercati.
La legge regionale sui distretti industriali ha creato dei comprensori manifatturieri e non tiene conto del mutato tessuto industriale marchigiano. Nelle Marche vi sono i classici distretti sanciti dalla Regione, calzaturiero, mobile, meccanica, tessile e quello del mare che però non è mai partito. Nel Veneto il distretto viene realizzato dal territorio, con aggregazione spontanea delle aziende che vi operano; attualmente ne contiamo circa 40 diversi, tra cui la nautica, la calzatura sportiva, l’abbigliamento tecnico, il mobile classico di Bassano, l’occhiale ecc. Anni fa il Veneto aveva i classici distretti delle Marche, ovvero la meccanica, il calzaturiero, il mobile e l’orafo.
I distretti produttivi devono essere una libera espressione delle aziende del territorio e non devono essere sanciti d’ufficio dai burocrati regionali. Solo così le ingenti risorse possono realmente essere funzionali ad una crescita organica delle micro e piccole aziende, ciò a beneficio di uno sviluppo economico distribuito.
Un’altra questione riguarda l’accesso al credito, di cui sentiamo sempre parlare, ma sinceramente non vediamo nulla. Il credito marchigiano non riesce a finanziare le imprese del territorio e le risorse disponibili sono scarsissime.
La Regione ha voluto il credito con l’acquisizione di grandi gruppi bancari nazionali delle nostre casse di risparmio, si è persa completamente la vocazione territoriale delle nostre banche. La Cassa di risparmio di Ancona è stata assorbita da Unicredit, la Cassa di risparmio di Fano dal Credito Valtellinese, la Banca dell’Adriatico è stata comprata da Banca Intesa.
Voglio solo ricordare cosa hanno fatto nel Veneto – abbiate pazienza ma prendo ad esempio le regioni che funzionano –. Unicredit era poco attenta al territorio e le fondazioni hanno fatto dimettere in gran fretta il suo AD Profumo, perché la banca stava poco a contatto con il territorio, e le sue dimissioni sono state spinte da Luca Zaia e Da Cota.
Quindi la Regione può fare molto in questo campo, vorremmo che anche da questo punto di vista ci fosse un impegno vero, non solo in apparenza.
Ultimamente vediamo che la Regione vuole aiutare le grandi imprese, che ha sempre considerato trainanti il tessuto economico locale, ma sbagliando. Infatti la grande impresa prende fin che c’è e poi smobilita e va da un’altra parte. Di esempi se ne possono fare tanti, vedi la meccanica con la Merloni o la nautica con il gruppo Ferretti.
Sono invece le piccole imprese che dovevano essere aiutate a far sistema, a essere solidali tra loro e a fare ricerca. Ora purtroppo è molto tardi, ma servirebbe una legge speciale che noi vorremmo si adottasse con il nuovo anno.
Concludendo, le politiche scellerate degli ultimi anni perpetrate da questa Giunta e da quelle precedenti sono state la causa dell’evidente fallimento del tessuto produttivo regionale, che per noi era sicuramente un orgoglio. E’ difficile se non impossibile fare impresa dove non vi sono infrastrutture, dove non si ha un accesso normale al credito perché appunto le banche non conoscono il territorio dove sono inserite. Eppure la concorrenza delle nostre aziende è sempre più grande. Il lavoro viene pagato un decimo e questo non è accettabile per i nostri produttori. Però poi i nostri industriali fanno comodo quando si deve parlare di qualità nelle fiere internazionali. E questo non è giusto nel rispetto di chi crea ricchezza e di chi permette lo stato sociale anche nella nostra regione.

Presidenza del Vicepresidente
Paola Giorgi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Il Presidente Spacca parlerà? (…) Benissimo. Non per sminuire l’Assessore Marcolini al quale adesso mi rivolgo, però volevo sollecitare, nei limiti minimi dei poteri che abbiamo, Presidente, una riflessione anche sua.
Parto dai concetti e dai valori che ci dividono, Presidente, che ci tengono lontani, per arrivare – lo dico paradossalmente – a quello che ci tiene più vicini, nonostante il voto contrario che preannuncio fin da ora del nostro Gruppo.
Il più lontano. Alla collega Malaspina voglio chiedere una cosa. Quando l’on. Casini dice: “In questo Paese ci vogliono responsabilità forti e condivise perché bisogna adottare provvedimenti impopolari”. Ma quali sono? Perché temo che non sia molto distante da quello che sta facendo Tremonti. Me lo chiedo, e sono convinto di quello che dice Casini. (…) Sì, però quando non si condividono responsabilità di governo e si chiedono misure impopolari, io apprezzo la responsabilità però poi quando si scende nel merito dei provvedimenti bisogna capire chi si colpisce. Allora sulla stessa falsariga non mi tranquillizza quello che dice l’Assessore Marcolini, perché egli, Presidente Spacca, a un certo punto ha detto testualmente: “non viene colpita a sufficienza la ricchezza”. Ecco, io vi ho detto che sarei partito da quello che ci tiene più lontano, allora la ricchezza, a chi è diretto questo concetto? Ed io trovo difficilmente l’Assessore Marcolini dire queste cose a un’assemblea di Confindustria, se ha davanti la Fiom potrebbe magari anche dirlo, ma ad un’assemblea di Confindustria non glielo ho sentito dire mai.
Vorrei quindi che fossero chiariti questi concetti, perché poi quando si dice che la manovra del Governo ha un valore antisociale e che addirittura la spesa pubblica viene ritenuta uno spreco, questo detto da un uomo di sinistra come preoccupazione lo condivido, ma detto come certezza ho assolutamente qualche dubbio.
Poi con un’altra frase ha detto: “In questo momento difficile di ansia, di preoccupazione…”, diciamo anche di depressione, addirittura prima psicologica che economica, la sfiducia per il futuro, “si percepisce – citava il Censis – un deserto che cresce”, cioè una desertificazione riferita - magari anche alla riforma Gelmini - ad una capacità di colpire ingegno, creatività, coraggio, capacità di rischio.
Permettetemi allora di dire una cosa, e parto da valutazioni che fanno anche i vostri uomini di cultura, dell’università, della scuola. E non voglio parlare del sei politico, dell’appiattimento terribile post-sessantotto che ha colpito solo i figli degli operai e tutelato i figli di papà somari ma poi tutti garantiti e sistemati. Il sei politico ha favorito i figli di papà non i figli dell’operaio! Io allora dalla sinistra mi sarei aspettato un altro concetto, perché quello della valorizzazione del merito è l’unico mezzo di riscatto del figlio dell’operaio, perché i figli di papà, siano essi democristiani, pidiessini, radicali, di lotta continua, sessantottini, somari, imbranati, sono tutti sistemati.
Allora per non ripetere quegli errori sarebbe interessante un vero confronto sui meriti e sul premio ai meriti e alle capacità.
Ecco, l’impressione che ho io è che quando si citano certi giudizi non si tiene conto di questo. E questi giudizi non li dò io, ma li fanno, ripeto, i vostri uomini di cultura, di università e di scuola.
Vi tengo ancora brevemente su quello che ci divide, ossia di quando l’Assessore Marcolini ha detto che l’ultima campagna alle regionali si è svolta all’insegna del trionfalismo, Berlusconi avrebbe vinto in alcune regioni per il fatto che ha detto che tutto va bene, ottimismo, ecc.. E nelle Marche il trionfalismo è stato fatto, cari amici e compagni del centro-sinistra o no?! L’isola felice, l’occupazione in crescita, la ripresa! Noi citavamo, ma non per difendere il Governo nazionale né per colpire quello regionale, attenzione, che c’è sì una leggera crescita sui centri per l’impiego o sulle agenzie interinali dello 0,1 in più per quanto riguarda i manovali, ma poi abbiamo una disoccupazione impressionante di giovani diplomati e laureati, quindi della fascia intellettuale.
Noi non credevamo al trionfalismo e voi l’avete fatto! E’ andata bene, però voglio dire all’amico Assessore Marcolini che non si dica che noi abbiamo fatto a livello nazionale del trionfalismo, perché in questa regione otto mesi fa c’era l’isola felice, adesso c’è una scure che ha desertificato tutto.
Se permettete queste sono le cose che ci tengono lontani nelle valutazioni e che invece noi vorremmo in qualche modo riavvicinare.
Ultimo concetto. Non ci avete accolto nessun emendamento, anche quelli che, sempre a livello di corridoio, si sa che concordate in pieno, ma questo non ci scandalizza, fa parte del gioco dialettico maggioranza-opposizione e se permettete anche di tattica. .
Una cosa che è ricorsa molto nei nostri e nei vostri interventi. Noi vi abbiamo detto:”Qual è il vostro programma alternativo per quanto riguarda la manovra strategica nazionale?”; perché io al di là di queste battute dette da Marcolini non ho capito nulla del progetto alternativo, perché “colpire la ricchezza” bisogna anche capire che cosa significa, invece ha detto solo “ non è stata colpita la ricchezza”. A futura memoria speriamo di capirlo. Mentre voi ci avete detto: “Fate un’opposizione senza rendervi conto di quella che è la responsabilità della manovra regionale”. No, c’è una differenza totale! Primo perché voi a livello nazionale questa manovra non l’avete precisata – ma vedo che ormai non vi importa niente, parlate pure, a me basta ci sia la registrazione, perché poi lo diffonderò per conto mio! C’è anche l’Ansa, lo diffondo sui giornali, quindi a posto, non c’è nessun problema! Ma chiaramente alla faccia del confronto! -. Stavo dicendo che invece noi i progetti alternativi ve li abbiamo presentati, non potete dire di no, dopodiché voi li avete snobbati, e farlo sta tranquillamente nelle vostre prerogative.
Vado a quello che ci avvicina. Noi qui abbiamo mostrato totale responsabilità. All’inizio della seduta l’Assessore Viventi ci richiamava a una responsabilità, a un apporto costruttivo. Bene, noi l’abbiamo fatto, paradossalmente anche la battuta del Consigliere D’Anna sulle auto blu, che a voi ha sorpreso, è una cosa nella quale noi crediamo, che seppure sia minima è comunque per darvi un segnale.
Noi non siamo mai convinti né della malafede né dell’incapacità dei nostri avversari. E’ tutta qui la differenza, Assessore Marcolini.
Concludo questo mio intervento dicendovi anche paradossalmente – e lo dico sinceramente – che Dio vi aiuti e vi protegga. Perché il momento è difficile. Noi non siamo convinti che stando lì avremmo rovesciato il mondo, siamo convinti che avete fatto una manovra assolutamente difficile e che vi ha messo in difficoltà anche con i vostri elettori e i vostri centri di potere locali molti dei quali avete dovuto tagliare.
Quindi non stiamo qui a dire, permettetemi, come fa qualcuno di voi a livello nazionale, che di là ci stanno sprovveduti incapaci, persone in malafede o peggio di malaffare. Noi non lo abbiamo mai detto! Qui noi vi diciamo che la manovra che avete fatto voi poi noi in alcune parti abbiamo cercato di correggere. Rimane infatti il dissenso sulla sanità, per esempio, rimane il dissenso sull’organizzazione su cui non ci siamo chiariti né sulle zone montane, né sull’organizzazione dei comuni, c’è un abbozzo, abbiamo allora cercato di dare qualche contributo. Il nostro è allora un progetto alternativo? E’ un progetto, il nostro, che cerca di mitigare alcune azioni, ben consci, ripeto, della difficoltà del momento.
Da parte nostra è stata fatta una proposta scevra da ogni demagogia e, vi ripeto, lo diciamo consapevoli del ruolo istituzionale che rivestiamo. Siamo coscienti che qui non ci stanno superuomini, si cerca di fare quello che è possibile, però, credetemi, questo cerca di farlo anche il Governo nazionale, che dunque non produce alcun attentato allo Stato sociale o sovvertimento di poteri costituzionali.
Anzi, concludo dicendo che sono convinto, per come peraltro si è conclusa l’ultima Conferenza Stato-Regioni, che ci sia la possibilità, seppure nelle difficoltà in atto, di un apporto nuovo anche nella finanziaria 2011. Io ho sempre pensato una cosa – l’ho detto addirittura nel 2000 in tempi non sospetti –, ossia, quando si ha diversità di colore – che ognuno di noi per diversi motivi non auspica – tra un Governo nazionale e un Governo regionale ci possono comunque stare apporti costruttivi anche importanti.
Spero che il Governatore e gli Assessori che partecipano alla Conferenza Stato-Regioni – l‘avete visto anche sui trasporti – attraverso un dialogo, quindi non con uno scontro, possano migliorare la situazione nell’interesse dei cittadini.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Voglio solo aggiungere una cosa che questa mattina ho dimenticato di dire, altrimenti le dichiarazioni di voto non le avrei neppure fatte. Perché di bilancio ovviamente non ce n’è uno e basta, ce n’è uno ogni anno, per cui i temi che affrontiamo, che aggiorneremo, che vedremo più avanti saranno oggetto di ulteriori discussioni, insomma, avremo altre occasioni.
Il tema che questa mattina ho dimenticato di dire ritengo sia uno dei più importanti. Le preoccupazioni che avevamo rispetto ai minori trasferimenti del Governo verso gli enti locali e la Regione erano quelle sui servizi. Il rischio era che con questa finanziaria regionale i bilanci locali potevano incidere in maniera pesantissima sul sistema sociale, sul welfare, sui servizio erogati dai Comuni ai marchigiani e non solo. Molti Comuni hanno posto la questione delle rette degli asili, dei servizi sociali minimi, della non autosufficienza, dei trasporti. Questi erano appunto i temi che ci avevano molto allarmato.
Ebbene, Consigliere Massi, nonostante questo l’elemento di forza ulteriore di questo bilancio è che la Regione con risorse proprie trasferirà 84-85 milioni dal 2011 agli enti locali, rispetto ai 74 milioni del 2010.
Quindi non solo saranno mantenute le risorse e i trasferimenti ai Comuni per continuare a erogare servizi ai marchigiani, che sono la vera questione che ci interessa, ma addirittura saranno risorse in aumento, all’incontrario delle risorse trasferite ai Comuni da parte del Governo che passeranno da 50 milioni del 2010 a 13-14 milioni del 2011.
Pertanto nonostante le ristrettezze, nonostante le difficoltà, la durezza del passaggio, la Regione è riuscita a garantire un trasferimento di risorse verso gli enti locali e quindi potremo dire ai marchigiani che il livello dei servizi sul territorio continuerà a essere più o meno lo stesso. Ed è un elemento di grandissima rilevanza.
Rispetto agli indicatori sulla tenuta economica, sul modello Marche, a cui faceva riferimento il Consigliere Zaffini, so che parlerà il Presidente Spacca che su questo chiarirà.
Insomma, accanto alle grandi questioni che questo bilancio riesce a garantire, lavoro, occupazione, sociale, la tenuta rispetto al trasferimento di risorse a garanzia di una sussidiarietà tra ente Regione, Province e Comuni, a tutela del sistema dei servizi, è che in questo bilancio ci sono dati che ci possono far sperare rispetto a questo importantissimo tema.
Il resto del bilancio ci convince pienamente quindi il mio Gruppo ovviamente voterà convintamente a favore.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Per dire che ho una fiducia profonda della cultura che mi lega al Presidente Spacca e per questo voterò a favore del bilancio. Ne spiego il perché.
Io la proposta che viene fatta la definisco simpatica. La regione Marche è una regione al plurale, ed oggi ho sentito qui parlare di Val Brembana, Val Camonica, vacche grasse della grande madre Emilia Romagna.
Io le decisioni che vanno al futuro le lascio al futuro, quelle che dovrebbero punire i vecchi tromboni, ai quali mi associo con soddisfazione perché si parla evidentemente del pentapartito e della democrazia cristiana, ma qui all’interno di un unico schieramento che dovrebbe votare in maniera compatta sono emerse tre posizioni diverse. C’è chi ha fatto plauso, io sono firmatario di un subemendamento di…. – e mi fermo su questa particolarità del bilancio, poi dovrò dire una cosa con rammarico a un Assessore che stimo come Pietro Marcolini –, un altro ha parlato di azzerare i vitalizi, qualcuno altro, forse credendo di stare in campagna elettorale, doveva convincere la grande Madre patria Italia che parlare di queste cose è scandaloso, perché, perché, perché; io vengo dal mondo della libera professione, quindi so quello che valgo, so usare bene la penna soprattutto quando è collegata al cervello e so anche cosa significa sbagliare qualcosa. Inoltre c’è chi fa demagogia a cui ha risposto De André, ma qui non mi ripeto, se andate a rileggere il mio intervento precedente lo trovate.
Per questo motivo, Presidente Spacca, io sosterrò il bilancio, e non me ne frega niente di quello che il Gruppo del PdL, o un terzo, un terzo, un terzo del Gruppo del PdL, andrà a fare. Perché questa divisione nasce su un qualcosa che riguarda l’onesto lavoro del Consigliere regionale.
Quindi quando il Presidente dell’Assemblea legislativa Vittoriano Solazzi dice che non si può fare - e qui il Consigliere dell’IdV ha suscitato quel momento di alterazione al pacioccone Solazzi -, che non è una cosa bella far capire questo, io in Aula ritengo di lavorare in maniera estroversa ma sicuramente con impegno, Presidente.
Vado a due osservazioni sui due emendamenti 14 quinquies primo e secondo ecc. ecc.. Vede, Assessore Marcolini, lei dando l’input di votare contro ha perso una grande opportunità, però questo non mi rammarica perché lei ha fatto il suo lavoro da assessore, mi rammarica invece l’assenza del Gruppo PdL in Aula su un emendamento strategico che ha fatto emergere una valutazione politica nella coerenza del rispetto di una legge e dell’efficacia della stessa. Ma io farò altri passi, perché se un uomo non crede nelle sue idee poi non può pretendere che gli altri lo sostengano. Mi riferisco cioè al centenario di Madre Teresa di Calcutta che ispirava quel…(…) Capisco la sua laicità, ma io non parlavo della Santa bensì del Premio Nobel per la pace e di una proposta di legge che fu sottoscritta – lo renderò pubblico – da un Presidente della grande Madre Russia, cioè la grande Roma Madre Russia – io la definisco così, Roma, Costantinopoli, grande Madre Russia, non certo la grande madre Emilia Romagna –.
Dentro di me c’è solo quella legge speciale che regola i valori assoluti: verità, giustizia, amore e libertà, tutto il resto è strumentalizzazione. Ed io capisco che amministrare significa dover fare i conti con quello che si ha nelle casse, per poi ridistribuirlo in maniera intelligente, come fa lei, anche utilizzando una piccola quota parte del clientelismo, che chi governa è giusto che utilizzi nella forma legittima, ed in questo bilancio non è che ci sono cose strane o stravaganti.
Allora qui mi soffermo su una cosa. C’era un emendamento che riguardava una richiesta di 2,5 milioni di euro a fronte di 4,2 milioni, e a me il futuro che interessa è proprio questo – non l’indennità dei Consiglieri futuri, Consigliere Binci! –, ossia il sostegno alle borse di studio per la futura classe dirigente, è questo che va sostenuto.
Perché allora voto a favore di questo bilancio? Perché diamo comunque una risposta parziale. Ed è allora in quest’ottica che dico che il buon lavoro del Consigliere è quello di creare le opportunità per fare finanza, ma non la finanza creativa delle banche citate dal gruppo uno e gruppo due della Lega.
Dunque, Assessore Marcolini, questo è il futuro su cui dobbiamo puntare, perché questi ragazzi hanno famiglie forse in difficoltà, non sono i figli di papà di cui parlava il Consigliere Massi; io ad esempio vengo da una famiglia agiata, di cui ovviamente non mi vergogno, mia madre era insegnante elementare e mio padre lavorava in Comune come responsabile dell’ufficio tecnico, e credo che anche Massi non venga da una famiglia di grosso disagio.
Ma a parte questo torno a dire che voto questo bilancio perché sono contro le campagne elettorali che in maniera preventiva vengono portate senza il dovuto costrutto di quelle cifre che in quest’Aula lei comunque, Assessore, con sacrifico è riuscito a mettere insieme.
Secondo me quando c’è diversità di opinione sicuramente c’è una solidità futura, perché è dalla diversità che si fa l’unità. Quindi il mio è un voto di speranza, perché gli uomini che ragionano, e la storia la fanno gli uomini, alla fine si ritrovano insieme.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cardogna.

Adriano CARDOGNA. E’ il primo bilancio di previsione di questa legislatura, una legislatura che si trova ad affrontare una situazione inedita di una crisi economica, finanziaria e sociale sottovalutata per troppo tempo, la cui gestione viene di fatto affidata agli enti locali.
Nelle parole di ieri dell’Assessore Marcolini non ho colto piagnistei bensì un’analisi lucida dello stato dell’arte.
Di necessità occorre fare virtù. E’ quindi del tutto evidente che il bilancio regionale si fa con le risorse a disposizione e che dunque appaiono sufficienti, per cui tutto quello che c’era prima può essere liquidato come superfluo e quindi spreco. Lo spreco è un pericolo sempre incombente, ma in questa situazione non solo regionale sarebbero davvero servite risorse per una stagione di progresso.
Noi voteremo a favore del bilancio perché condividiamo soprattutto le quattro priorità e i quattro obiettivi della manovra già preannunciati nel bilancio di assestamento.
Su alcune delle singole azioni che concorrono alla realizzazione degli obiettivi e sulla loro dotazione finanziaria abbiamo delle perplessità e delle curiosità, che nel merito scioglieremo al momento della predisposizione degli atti che daranno seguito alle poste di bilancio.
Vediamo un impegno forte a sostengo della famiglia, dell’associazionismo e del volontariato e una flessione dei sostegni a domanda individuale.
Vediamo riconosciuto l’asse ambiente-cultura-turismo come il secondo motore di sviluppo della regione, ma la questione ambientale a nostro avviso rimane ancora al palo. Questo non ci impedisce, però, di valutare positivamente l’impegno significativo contenuto nell’articolo 10 della pdl 50.
Ci aspettiamo, come tutti credo, grande finalizzazione delle risorse e grande coordinamento delle politiche e dei beneficiari.
Apprezziamo l’impegno per l’economia verde, seppure concentrata sulle questioni energetiche e non anche nello sviluppo dei lavori verdi che si fondano nella valorizzazione e nella manutenzione ordinaria dei territori e dei beni comuni.
A questo proposito alla crisi come prima l’ho definita, quella economica e sociale, devo quindi aggiungere un aggettivo, ossia ambientale. La crisi ambientale, infatti, è sotto gli occhi di tutti, ma ora non voglio offendere la vostra e mia capacità di attenzione nel dilungarmi sull’argomento.
Positiva è la conclusione dell’accordo con il Ministero dell’ambiente per gli interventi di difesa del suolo. E’ necessario, a nostro avviso, un impegno strategico per il contrasto e la mitigazione dei cambiamenti climatici.
Apprezziamo il protocollo d’intesa con i sindacati e le associazioni artigiane, la sostanziale riconferma delle risorse per la cooperazione e per la pesca e il comportamento tenuto dalla Regione nei confronti degli altri enti territoriali ispirato al principio di sussidiarietà.
Raccomandiamo un’attenzione particolare ai territori montani e una risposta non più rinviabile alla necessità di governance di quei territori.
La crisi ha messo fortemente in discussione il paradigma della sola crescita economica e la nostra regione soffre meno di altre. Mi auguro che questo Governo regionale attui il programma di governo, dove ambiente, lavoro, istruzione, cultura, diritti e cittadinanza, pari opportunità, salute, partecipazione, sono le dimensioni che oggi definiscono il benessere sostenibile di una comunità e quindi anche della nostra comunità regionale.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pieroni.

Moreno PIERONI. Abbiamo avuto da parte dei Consiglieri due giorni di discussione appassionata, che giustamente deve esserci quando si vota un bilancio di previsione che in questo caso si riferisce all’anno 2011, ed in particolar modo in questo momento che abbiamo un bilancio - come ha ricordato sia l’Assessore, come pure in precedenti sedute il Presidente - che affronta veramente in maniera forte e forse per la prima volta le criticità legate anche alla diminuzione da parte del Governo nazionale di risorse; ora non entro nel merito di questo anche se, a mio avviso, da parte del Governo potevano esserci valutazioni diverse, perché tagli così forti e netti agli enti locali nel 2011 possono creare grandi criticità.
La Regione Marche ha quindi dovuto fare delle scelte importanti, ha dovuto dare delle priorità. E la prima priorità che ha voluto definire in maniera forte con grande chiarezza è legata proprio all’aspetto sociale.
Ecco, la stessa disponibilità di bilancio, di previsione che era stata fatta nel 2010 con risorse nazionali poi girate ai Comuni per il sociale, oggi la Regione Marche l’ha individuata con propri fondi, garantendo così agli enti locali – questo è sicuramente un merito molto importante della Giunta Spacca e dell’Assessore – l’opportunità di non fare appunto quei tagli nel sociale che avrebbero portato, ripeto, a grandi criticità, come ad esempio l’aumento di rette o tassazioni ecc..
Dunque questo è intanto un merito da dare a questa proposta di bilancio che da qui a pochi minuti andremo ad approvare.
Anche oggi parecchi colleghi Consiglieri sia di maggioranza che di opposizione hanno riportano in quest’Aula alcune valutazioni legate ad altre Regioni, ad esempio l’Emilia Romagna ed il Veneto, ma, cari colleghi, vogliamo invece cominciare a dire che la Regione Marche in molti casi è presa ad esempio dalle altre Regioni? Vogliamo cominciare a dire che la sanità marchigiana si trova tra le eccellenze nazionali?. Seppure tra una serie di difficoltà da qui a pochi mesi andremo ad approvare il piano socio-sanitario, momento nel quale ci confronteremo in maniera ancora più forte, più concreta per quel che riguarda appunto la sanità marchigiana.
I problemi ci sono, non possiamo non dimenticarli, ancora oggi le problematiche legate all’economia regionale e al lavoro sono forti, ma dobbiamo dire con grande franchezza e serenità che la Giunta nella proposta di bilancio ha inserito numerosi interventi, che io ritengo siano anche ammortizzatori, per quanto riguarda appunto il lavoro, interventi che vanno sicuramente a favore sia alle imprese sia dei dipendenti in difficoltà. Di questo dobbiamo darne il giusto riconoscimento.
Voglio qui approfittare di questa Finanziaria per lanciare una mia preoccupazione, che non so se sia soltanto mia. Fra poco tempo approveremo anche i regolamenti sul commercio, in particolar modo quello sulla grande distribuzione. Certamente sono sicuro che l’Assessore Canzian terrà la barra dritta da questo punto di vista, ma in tutta la regione Marche stanno emergendo come se fossero funghi richieste ai Comuni da parte di privati dei famosi outlet. Voglio ricordare a me stesso, non a voi che sicuramente siete più esperti di me, che un outlet non può avere una dimensione né comunale né provinciale ma che la deve avere almeno regionale.
Comunque sono convinto che per quanto riguarda il regolamento delle grandi distribuzioni sarà ben definito in maniera chiara e forte quello che la Regione Marche vuole per la grande distribuzione ed in particolar modo per gli outlet.
Sicuramente lo sforzo fatto dall’Amministrazione Spacca è importante, è uno sforzo che ha dato in tantissime situazioni delle risposte. Naturalmente ogni Consigliere ha presentato emendamenti legati al proprio territorio, e ci sta. Però qui voglio riportare l’attenzione anche su un’altra mia preoccupazione, che molto probabilmente dagli interventi del Presidente e dell’Assessore verrà chiarita, che riguarda i Co.Ser. A tutt’oggi i Co.Ser autorizzati e accreditati sono 32, in parte sono già funzionanti, altri saranno completati e funzionanti tra il 2011 e il 2012. Ecco, sulla questione dei Co.Ser, che diventeranno una necessità importante per il nostro territorio, dobbiamo tenere la barra dritta ed essere concreti. Se a tutt’oggi abbiamo autorizzato e accreditato questi 32 Co.Ser – e non parlo di quelli che potranno venire dopo, perché sarà difficile da gestire anche in termini economici – ne dobbiamo almeno garantire la loro funzionalità con i finanziamenti previsti dalle normative regionali.
Questo è un appello che lancio in questa fase del bilancio di previsione 2011. Sono certo che questa mia preoccupazione verrà presa in considerazione nelle risposte degli Assessori competenti.
In ogni caso noi del Gruppo Socialista voteremo con grande convinzione questa proposta di bilancio di previsione 2011.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Come ho già detto ieri ritengo che questo bilancio sia costruito bene da un punto di vista di ingegneria finanziaria, io ne condivido l’allocazione delle poche risorse residue rispetto ai finanziamenti nazionali sugli assi strategici che sono il sociale, la green economy, la cultura e il lavoro. Ciò però contesto, al di là di quanto abbiamo, è come si utilizzano le risorse e quale sia l’efficacia delle politiche regionali.
Secondo me c’è la necessità di riorganizzare, o meglio, di programmare i servizi. Ovvero, come ho detto ieri, c’è la necessità di una programmazione che riparta da zero e che non continui in maniera critica in politiche che si fossilizzano in una difesa di orientamenti che alla fine quasi difendono solo bacini elettorali o clientelari.
Voglio quindi sottolineare quei settori di cui in questo anno ormai passato non ne ho appunto condiviso la programmazione regionale, visto che in questo atto poniamo in qualche modo un voto di fiducia o di sfiducia nei confronti del Governo regionale.
Non condivido la politica urbanistica portata avanti, è una politica che finora si è sviluppata solo attraverso le politiche emergenziali del piano casa, una politica che non ha affrontato la necessità di abitazione della popolazione marchigiana con un basso reddito, che non ha affrontato il discorso del social housing, che non ha affrontato la problematica della vivibilità delle nostre città e della tutela del paesaggio.
Altro punto critico delle politiche regionali – anzi, le non politiche - riguarda il trasporto pubblico su cui non c’è stata una programmazione, non c’è stata una verifica dei risultati dei trasferimenti che ammontano a 120 milioni di euro; il trasporto pubblico, infatti, dopo la sanità è la seconda voce di capitolo. Sul trasporto pubblico non si è palesata nessuna efficacia, nessun miglioramento rispetto alle tante risorse investite, vedasi ad esempio la negativa ricaduta della nostra regione che si trova tra le prime tre ad avere un alto livello di inquinamento nelle città.
E’ quindi necessario partire da una programmazione a tutto tondo sia della viabilità, sia del trasporto pubblico, sia delle politiche infrastrutturali.
Ma ancora questa volontà da parte dell’Amministrazione regionale secondo me non c’è, si punta ad andare avanti in un tran tran che all’interno dei Comuni mantiene le relazioni più con i corrispondenti politici che non attraverso un confronto vero sui bisogni dei cittadini e il buon utilizzo delle risorse.
Anche in ciò che si considera l’altra gamba dell’economia, ovvero le politiche turistiche e la difesa del paesaggio, la difesa del suolo, l’agricoltura, ritengo non ci sia ancora una sinergia di tutti gli attori che all’interno della nostra regione operano in tali settori. Sinergia secondo me invece indispensabile per far crescere anche in questo settore, come in tutto il settore economico, sia appunto l’aggregazione tra gli operatori, sia quella necessità, con le poche risorse che si hanno, di avere indirizzi a livello regionale su politiche appunto di valorizzazione turistica, di valorizzazione dei territori agricoli e delle produzioni agricole, della multifunzionalità agricola, come richiesto dalle organizzazioni agricole. Però mi sembra che ancora ci sia più una risposta particolare ad ogni corporazione, a ogni tipo di richiesta, piuttosto che un disegno complessivo.
Altra questione che voglio sottolineare riguarda l’ufficio di programmazione economica. E’ intenzione del Presidente realizzarlo, ma mi chiedo come e con chi opererà. Ritengo allora sia qui necessaria, vista la scarsità di risorse, una riflessione e una valutazione degli andamenti della nostra economia, del nostro tessuto produttivo, dobbiamo cioè indirizzare le poche risorse che abbiamo su quei settori che riteniamo strategici.
Dunque per questa serie di motivi, ovvero per la non efficacia dell’azione del nostro Governo regionale e la sua mancata programmazione nei tanti settori di competenza, su questo bilancio voterò contro.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Capisco l’ora, immagino ci sia anche un po' di stanchezza, ma vorrei intervenire su un paio di note dal colore politico.
Abbiamo fatto un dibattito di due giorni nei confronti di un bilancio sostanzialmente blindato dalla Giunta, che ha visto un atteggiamento molto da yes men della maggioranza che non ha voluto aprire alcun tipo di fronte critico. Faccio notare che nel mentre qui ci si è scapicollati a parlare di tutto sull’Ansa l’articolo più grosso è quello del Presidente Spacca che, giustamente, rivendica la sua linea politica. Una linea politica che però è assolutamente aliena dalla realtà, perché seppur dica… (…) Ma lui fa bene, perché se noi siamo un pugno di manipoli che parla di fesserie, lui fa bene a fare il mestiere suo, siamo noi che dovremmo imparare a fare meglio il nostro!
Perché dico questo? Qual è il teorema Spacca? Egli dice: “Questo bilancio è il più drammatico degli ultimi quarant’anni, però io le schivo tutte e riesco comunque a superare l’empasse dei tagli alle risorse disponibili”. Purtroppo io però devo prendere atto che sui giornali non è che sia uscita molta verità. A me dispiace, io non faccio di professione la piaggeria, ma credo veramente che i giornali non abbiano riportato non solo gli effetti della manovra ma anche quelli di questo dibattito. Perché è vero che ci sono stati tagli pesanti, però qui si è arrivati a sostenere che il costo del debito pubblico viene scaricato sui cittadini attraverso la manovra del Governo su Regioni, Province e Comuni. Allora lei, Governatore Spacca, è talmente intelligente che politicamente mente sapendo di mentire, lo fa con una linea legittima da uomo di governo della Regione, però, parliamoci molto chiaramente, tutti sappiamo che ci saranno altre manovre drammatiche, tutti sappiamo che i conti pubblici devono essere ridimensionati.
Allora una cosa che mi sovviene è questa, se è vero che i tagli erano insostenibili, come appunto ha affermato l’Assessore Marcolini, perché un umile Consigliere come Zinni è stato in grado di fare emendamenti che consentivano di modificare capitoli come la scuola, come gli asili nido, come la sicurezza? Come è possibile che se questi tagli sono insostenibili voi siete riusciti a ricompensare il giusto fondo sociale anticrisi, il trasporto pubblico in accordo con la Conferenza Stato-Regioni? Ma qui quando il Governo nazionale fa i tagli è cattivo, quando ridà le risorse è buono, così come la presenza del Ministro della sanità che è venuto qua a benedire un progetto evidentemente valido.
Concludo dicendo – dopodiché penso che farò un comunicato stampa, visto che i giornalisti non regnano più qui dentro, prendiamo atto infatti, signori, che la stampa viene poco qui dentro, e per chi cerca la spettacolarità dell’Aula, faccio una provocazione, dico che dobbiamo imparare a coordinare meglio i lavori e a selezionarli. E’ veramente avvilente vedere un’Assemblea legislativa che non ha modificato una virgola del bilancio proposto dalla Giunta, in più ha parlato per ore di aria fritta e che in aggiunta non viene neppure ascoltata dalla carta stampata! – che è scritto tutto in realtà sul libricino presentato alla Giornata delle Marche; e qui ribadisco al Governatore Spacca che lo invito l’anno prossimo a non spender 120 mila euro per quella kermesse, ritengo che lei, Presidente, abbia tutte le capacità aggregative per riempire le Muse anche con meno soldi. In questo libro, dicevo, ci sono due parti, una prima parte del teorema, quella cioè che dice “stiamo soffrendo”, sicché i tagli, il Governo è cattivo e quant’altro, poi del teorema c’è la seconda parte, cioè quella dove l’invincibile Spacca e la sua Giunta nonostante Berlusconi riesce ad andare avanti. Quindi che cosa fa il Governatore Spacca? Elenca gli effetti del decreto 78 Tremonti spacciandoli per suoi! Ribadendo che ha fatto tagli di CdA, che ha eliminato le auto blu, insomma, che ha ridotto gli sprechi.
Concludo allora davvero l’intervento con un giudizio conclusivo. Voi nell’andare a applicare questi tagli avete sicuramente fatto una buona opera di ragioneria, ma il fatto che ci siate riusciti è la dimostrazione della sostenibilità del decreto 78 del Governo, che, anzi, era giusto fare in quanto prima sprecavate in clientelismo inutile.
Ora la grande partita ce la giocheremo sulla sanità che è l’85% di questo bilancio – quindi noi siamo sempre, ribadisco, i custodi della sanità –, è lì che decideremo se sapremo spendere bene il grosso delle nostre risorse oppure no.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Sarò veloce, solo per dire che quanto ho detto ieri ha trovato conferma oggi nella discussione con in più una aggravante. Questa sera, al di là delle posizioni nel merito del bilancio che ognuno di noi può avere, il fatto che un’Assise di questa importanza, nel momento in cui si parla di federalismo, di decentramento di poteri, di programmare lo sviluppo, discuta un’ora della non politica, dell’antipolitica, credo sia per tutti noi avvilente. Lo è per questa Assise, ma soprattutto lo è per chi ci ascolta. Inoltre ritengo sia anche un inno a quel berlusconismo culturale dilagante che c’è in Italia, è infatti proprio con la non politica che si capisce perché in Italia il berlusconismo si sta sempre di più affermando.
E questo è attinente anche al comportamento di questa maggioranza e di questo Governo regionale. Perché è vero, lo ripeto, che ci sono tagli, è vero che ci sono condizioni durissime dove operare, però è anche vero che la reazione di questo Governo è di chiusura, non è di decentramento.
Io sono stato attento e rispettoso nei confronti degli interventi dei colleghi e degli Assessori, ma una proposta di sviluppo altro, di progetto altro, seppure ci siano state delle sollecitazioni per elevare la discussione, non è venuta. All’interno di quest’Aula la discussione del bilancio è avvenuta come se fosse una cosa autoreferenziale, non c’è stata una visione sul territorio, non si è parlato di quale sviluppo, di come vorremmo le Marche da qui a dieci anni. Tutto questo non c’è stato!
Di contenitori come la macroregione non se ne è parlato. E’ una scatola vuota! Il turismo cos’è? Cos’è se non gestione ordinaria e quelle poche cose che abbiamo visto? Dustin Hoffman è vero, ma è venuto l’anno scorso. C’è una proposta di sviluppo del settore del turismo? Dopo l’inizio della devastazione del territorio in accordo con i costruttori come si promuove questo nostro territorio?
Siamo arrivati a teorizzare che la Quadrilatero risolverà i problemi delle infrastrutture, ma qual è la nostra politica? Siamo ancora in attesa di un piano della logistica. Certo, so che sta arrivando, ma nel frattempo quale rapporto abbiamo con le Ferrovie che bloccano volutamente l’avvio di Interporto? Che ruolo svolgono le nostre imprese e le nostre amministrazioni nei confronti delle Ferrovie? Ferrovie che sono sempre più isolate rispetto alle grandi trasversali e ai grandi traffici su rotaia.
Quindi non c’è una prospettiva. Vanno bene le indicazioni date a parole sui quattro punti, ma non c’è una prospettiva, c’è solo uno scivolamento verso la pratica clientelare con cui ingessare la discussione o animarla. Allora, ecco, tutta una serie di micro contributi clientelari che però tanto animano i Consiglieri di maggioranza e che su questo hanno chiuso, hanno fatto muro.
Noi abbiamo fatto tante proposte, neanche una è stata accolta! Per debolezza? Per mantenimento delle proprie clientele? Allora il mattatoio, allora la strada comunale perché fa comodo all’Assessore, allora il cimitero comunale, la chiesa comunale o la rotatoria, di questo si è parlato! Ma discutendo in questi termini vi sembra veramente di elevare il senso della politica e della pratica della politica?
Ha ragione chi dice: “andate a casa”, perché è vero che la politica costa troppo se deve essere questo il livello di discussione!
Io sono convinto che dal suo punto di vista il Presidente Spacca abbia molti motivi per ringraziare questa maggioranza, per il lavoro svolto dai Consiglieri, sicuramente ne avrà tanti, mentre i marchigiani non ne hanno, i marchigiani non ne hanno neppure uno in più di quanti ne avevano ieri. Forse i lavoratori sono difesi meglio che in altre regioni, può darsi, però non si è spostato un centesimo. Un centesimo! E guardate in politica, diceva bene il Consigliere Zinni quando parlava dell’emendamento relativamente alle foibe, non è tanto la quantità dei soldi che si spendono quanto i principi. Avete detto no al risanamento dall’amianto degli edifici pubblici, avete detto no agli asili, avete detto no ai precari della scuola, avete detto no alla qualità del lavoro. A tutti i nostri emendamenti avete detto no! Non ne avete accolto uno! (…) E’ così, sono emendamenti, li vada a leggere, sono agli atti! Non dico che non avete fatto nulla, dico che si poteva fare di più e spendere meglio, quindi noi abbiamo fatto le nostre proposte.
Siete chiusi perché utilizzate queste piccole manovre, questi piccoli movimenti per due motivi. Primo, per tenere compatta la maggioranza che altrimenti si sbriciolerebbe. Secondo, perché questo serve ai vostri Consiglieri di maggioranza a tenere forte il rapporto con gli elettori. E questo una volta, cari colleghi, cari Assessori, si chiamava clientelismo, che quindi è il contrario della politica e della programmazione.
Ecco perché la Federazione della Sinistra voterà convintamente contro.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Vedo, Presidente, che mi guarda minaccioso, sarò brevissimo, solo due flash.
Il Consigliere Bucciarelli dà spunti. La prima cosa che infatti viene in mente nel vedere il bilancio ragionieristico è proprio l’assenza di politica. Assenza di politica che non può essere giustificata come qualcuno ha malfatto, forse qualcuno, come diceva giustamente il Capogruppo Massi, non ha sentito ancora dove si muove Casini e qualche frase che Casini si lascia uscire ogni tanto dal senno. Forse non è stato informato dai referenti piceni del territorio di evoluzioni in corso, che io non auspico, premetto, tutto vostro, ci mancherebbe altro.
Ma quando invece si vuole far finta di non capire quello che succede in Europa è quanto di più osceno può fare un politico, perché il politico deve osservare il mondo.
Allora qui torno al discorso di ieri. L’antiberlusconismo che voi fate paga solo Berlusconi. E ve lo dice chi non è berlusconiano. Mi permetto di parlare a nome di tante persone che stanno nel PdL ma che non sono berlusconiani, che vogliono invece la politica, che sono costrette a stare nel PdL in questo momento per un motivo di essenzialità e di esigenza ma non perché berlusconiane. E più voi fate questo più si rafforza un modo di fare politica.
Forse fate finta di non leggere. Io stamattina per sbaglio ho letto, su un giornale di uno o due giorni fa, che in Spagna, dove governa un signore che si chiama Zapatero, c’è una proposta di legge che stabilisce la pensione a 67 anni. Ve ne siete resi conto? Zapatero è figlio del governo dei centro-destra? E’ qualcuno vicino al governo di centro-destra? No! E’ uno che in Spagna ha determinati problemi, fino a quattro anni fa la Spagna sembrava superasse tutti, non aveva soltanto i risultati sportivi – forse tramite Fuentes, ma lasciamo perdere! –, aveva dei risultati politici ed economici fantastici, ma oggi all’improvviso, visto che la difesa del debito pubblico non è stata fatta, troviamo che si vogliono mandare le persone in pensione a 67 anni. E le persone sono in piazza! Presidente Solazzi, mi scusi, se devo parlare parlo, ma non perché qualcuno mi deve ascoltare ma perché non mi sento neanche da solo! Prima lei ha difeso con tanta solerzia altri che parlavano in un frastuono…

PRESIDENTE. Per favore, Consiglieri!

Giulio NATALI. Più voi fate in questo modo più il Presidente del Consiglio si rafforza ogni giorno! E questo per chi privilegia la politica non è un piacere, per chi vorrebbe il confronto tra idee politiche non è un piacere. Il confronto delle idee politiche a livello nazionale il PD non lo fa con proposte. E qui che cosa viene a dire? Qui c’è una stretta ovviamente, su tutto quello che noi facciamo guai a chi parla, è dovuto ai tagli che abbiamo subito.
Ma non ci si può venire a dire dei grandi risultati della sanità, Antonio Canzian potrebbe confermare quello che dico, cioè che forse la sanità ha diverse velocità nel territorio della regione Marche. Penso allora che quella del territorio del piceno non possa essere molto soddisfatta di come viene trattata, di come viene sviluppata. Ogni giorno ci troviamo di fronte a queste cose, quindi vorrei che qualche mio interlocutore del territorio mi smentisse su queste cose.
Considerato quello che è il bilancio della sanità rispetto a quello di cui abbiamo parlato oggi è chiaro che vi trovate di fronte a una situazione in cui dovete dare delle risposte.
La Regione Marche continua… Presidente Solazzi, la ringrazio ancora per la solerzia con cui fa fare silenzio!

PRESIDENTE. Mi scuso, ma forse dipende anche un po’ dalla stanchezza. Chiedo ai Consiglieri che debbono parlare di uscire, chiedo rispetto anche in questo caso, non mi pare ci sia. Per favore!

Giulio NATALI. …a trattare in un certo modo il territorio piceno, da venti anni a questa parte è inalteratamente matrigna, in questo c’è una continuità ideale.
Basti pensare alle risposte che ho avuto sul fondo unico, quando la Regione, da cui è partita la divisione tra Ascoli e Fermo, ricordiamocelo bene, ossia da una delibera del 1993, oggi si lava le mani da un problema che porta l’amministrazione provinciale di Ascoli, che evidentemente non è consueta a questa amministrazione regionale in quanto è di colore diverso, ad avere dei problemi notevolissimi. Problemi con chi? Con il personale! Cioè con quelle classi che voi di centro-sinistra a parole dite di difendere. Voglio vedere come potrà mettersi l’amministrazione provinciale di Ascoli di fronte a una divisione fatta non certo dall’attuale amministrazione e una suddivisione fatta in modo tale che per il fondo unico noi abbiamo risorse a cui dobbiamo corrispondere degli oneri pari al 72% e con un budget del 57%. Ci dovete dire voi come dovremmo risolvere questo!
Aspetto allora il discorso del Presidente che ieri non abbiamo visto, però l’abbiamo letto. Penso che il Presidente ci confermerà, come è giusto che faccia, quanto ci ha già riferito l’Assessore al bilancio, riproponendoci cioè quel discorso che tutto questo era tagliato, blindato, preciso, che è stato fatto su un vestito fatto da altri, cioè dallo Stato.
Ritengo, così come ha detto il Consigliere Bucciarelli, che ci potevano essere sviluppi magari non di quantità ma comunque di qualità che per lo meno manifestassero idee diverse.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Spacca.

Gian Mario SPACCA. Come veniva riportato sia da una parte che dall’altra, chiedo scusa ai Consiglieri per l’assenza di ieri, ma era stato programmato un incontro sulla banda larga a Roma con diversi investitori e voi tutti sapete che anche sulla connettività informatica gli impegni, adottati addirittura con un protocollo sottoscritto dal Ministero e dal Presidente della Regione, non saranno probabilmente onorati. Quindi ci sarà un’interruzione degli investimenti programmati rispetto al programma che avevamo, ossia quello di connettere la Regione Marche a 20 megabyte nel 2012. Un programma peraltro non molto ambizioso rispetto alle prospettive che l’Europa si è data, sta infatti lavorando già sui 100 megabyte.
Dunque questa riunione era fondamentale per sviluppare dei rapporti tra pubblico e privato, per trovare le risorse necessarie a compensare i tagli. Tagli che non sono astratti, sono concreti, tagli che vanno dentro questioni fondamentali della vita della nostra comunità, come appunto la connessione a banda larga.
E questo mi dà l’opportunità di entrare immediatamente sulle questioni, sulle riflessioni che avete prodotto.
In effetti i tagli ci sono, ci sono tutti, 4 miliardi più 4,6 miliardi riservati alle Regioni e non ad altri enti. I Ministeri hanno tagliato 2 miliardi rispetto agli 8,6 riservati alle Regioni, contemporaneamente è poi stata fatta una manovra, per cui di quei 2 miliardi fatti ai Ministeri, 1 miliardo e nove è ritornato a un fondo presso la Presidenza del Consiglio.
Ecco quindi perché si è scatenata l’ira dei Governatori di centro-destra e di centro-sinistra, perché questa manovra non è equa, non è una manovra che chiama tutte le componenti della nostra Repubblica, ovvero i Comuni, le Province, le Regioni e lo Stato, a pagare o a sacrificarsi rispetto a una manovra necessaria in quanto dobbiamo rientrare nella spesa pubblica che è stata cumulata. E’ una manovra necessaria, però era giusto che venisse equilibrata in maniera migliore rispetto alle competenze di ciascuno. Questo non è stato, è quindi da qui l’ira, ripeto, delle Regioni.
E questo aspetto non terminerà, perché l’azione dei Governatori delle Regioni proseguirà nella Conferenza Stato-Regioni, proseguirà rispetto al decreto mille proroghe, proseguirà per alleviare i tagli o per lo meno per prevedere una programmazione finanziaria nei prossimi passaggi che sono stati già adombrati e che sia in qualche modo maggiormente equilibrata rispetto a questa manovra.
Quindi i tagli che abbiamo subìto abbiamo cercato di interpretarli nella modo migliore, non soltanto lamentandoci, ma cercando delle soluzioni che non scaricassero sui cittadini la pesantezza della situazione.
Oggi presentiamo un bilancio che rispetto ai 170 milioni di euro di tagli, che sono stati prodotti e che esistono rispetto ai 220 di trasferimento che consuetudinariamente venivano dati alla nostra Regione anche nell’esercizio 2010, interviene, ma come? Innanzitutto cercando di compensare i tagli attraverso una serie di manovre. Recuperiamo circa 50 milioni, e li recuperiamo in termini di competenza attraverso quelle manovre che sono state descritte, i risparmi. Risparmi che non tutte le Regioni hanno fatto, perché esiste infatti una bella differenza, come veniva prima sottolineato, tra il modo in cui ci comportiamo noi in questa Assemblea legislativa, il modo in cui si comporta la Giunta regionale delle Marche, il modo in cui si comportano i Consigli regionali, le Giunte regionali e i Presidenti di altre Regioni, anche quelli che vanno per la maggiore per la loro demagogia e per il modo in cui si presentano come campioni delle linee di maggior rispetto dei lavoratori e degli operai.
Innanzitutto, dicevo, abbiamo lavorato sui risparmi, abbiamo recuperato 8 milioni di euro, abbiamo lavorato sulla connessione del nostro sistema amministrativo, abbiamo incentivato la lotta all’evasione, abbiamo anticipato dei programmi europei, arrivando quindi a questa cifra. I tagli in termini di competenza passano da 170 milioni, attraverso un’azione tutta interna alla Regione, a 120 milioni, quindi abbiamo la possibilità di utilizzare 50 milioni di trasferimenti dello Stato.
In termini di cassa recuperiamo ancora di più, ecco perché il Consigliere Zinni vede un bilancio che in qualche modo è sostenibile. Anticipiamo il perché. E’ perché abbiamo fatto un bilancio a sedici mesi, quindi abbiamo rallentato la spesa nell’ultima parte del 2010, abbiamo cioè recuperato molte risorse negli ultimi sei mesi del 2010, inoltre abbiamo anticipato le risorse del 2012 e le abbiamo portate sull’esercizio 2011. Questo ci consente di poter tollerare i tagli e quindi corrispondere ad alcuni bisogni particolarmente essenziali della nostra comunità.
Ecco perché di fronte a un azzeramento dei trasferimenti delle politiche sociali noi possiamo mantenere inalterato il trasferimento ai Comuni, quindi contenere la caduta, anzi, mantenere costante l’azione di riferimento verso i cittadini più fragili e le persone che hanno bisogno di essere sostenute.
E la stessa cosa in misura minore l’abbiamo fatta sulle politiche per le attività produttive, sullo sviluppo. Di fronte a un azzeramento del fondo per le attività produttive siamo riusciti a recuperare le risorse in termini di cassa per cercare di far fronte a queste difficoltà.
Tutto questo al netto dei Fas, che ancora non sappiamo che cosa accadrà, e dei tagli sulla sanità regionale di altri 2 miliardi che ci cadranno il prossimo anno, ma che discuteremo in un’altra sessione dei lavori dell’Aula.
Credo dunque ci sia stato un principio di grande responsabilità, proprio perché, al di là delle lamentazioni che tutte le Regioni d’Italia hanno fatto nei confronti del Governo, noi ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo cominciato a sviluppare un’azione di recupero. Un’azione di recupero che, ripeto, è fatta di risparmi, è fatta di collaborazione tra il pubblico e il privato molto più intensa che in passato e che ancor più si intensificherà in futuro per corrispondere sempre di più ai bisogni dei cittadini delle Marche. Essa è fatta dalla lotta all’evasione che, non dimentichiamo, negli ultimi cinque anni ci ha dato 100 milioni di euro, è fatta da una maggior forma di collaborazione con le altre istituzioni, tra noi come con le Province e con i Comuni, al fine di evitare sovrapposizioni di funzioni, ma soprattutto con lo Stato e con l’Unione europea.
Ecco perché qui saluto con grande calore e con grande affetto il voto favorevole annunciato dal Consigliere Umberto Trenta, e se così dovesse essere sarà una grande dimostrazione di responsabilità, ossia di quella responsabilità anche richiamata dal Capogruppo del PdL Francesco Massi.
E’ vero, infatti, che dovremmo cambiare metodo di lavoro anche nei rapporti tra maggioranza e opposizione. E qui mi rivolgo soprattutto a voi minoranza, che siete minoranza qui ma siete maggioranza al Governo nazionale. Ovvero, qui non dobbiamo giocare alla distruzione dell’avversario, ma dobbiamo giocare a chi è più bravo, nel senso che ci dobbiamo sfidare su una progettualità alta e forte. Nel Governo nazionale voi siete maggioranza mentre noi siamo minoranza, poi qui in Regione voi siete minoranza mentre noi siamo maggioranza. Allora dobbiamo sfidarci a costruire insieme dei progetti che possano correggere la situazione che stiamo vivendo, lavorando come abbiamo già iniziato a fare, per collaborare insieme e costruire dei progetti che non vanno a cercare le risorse trasferite automaticamente dallo Stato verso le Regioni, ma le risorse che sono libere nel bilancio dello Stato o le risorse che sono libere nel bilancio dell’Unione europea, ovvero al di fuori dei fondi strutturali dei Fers, degli Fse, ecc., che poi andranno a quelli che sono in grado di presentare le migliori progettualità o sono in grado di fare lobby.
Io avevo offerto al Consigliere Marinelli un ruolo, quello cioè di ambasciatore presso il Governo, proprio in una logica di progettualità, che non è quella della dimostrazione che noi siamo scarsi o insufficienti e che voi lo siete altrettanto, impallandoci reciprocamente le responsabilità di una presunta inadempienza, ma quella dello sfidarci su un progetto propositivo.
Dunque è questa la sfida che voglio rinnovare questa sera. Questa sfida però si deve basare anche su elementi di verità – e qui vado all’intervento che ha fatto il Consigliere Zaffini –, non è cioè possibile dipingere una Regione per quello che non è. Dobbiamo prendere atto una volta per tutte della forza della nostra comunità e dimostrare che questa Assemblea legislativa riesce ad essere all’altezza di questa comunità.
Anche il dibattito di oggi, consentitemelo, se fossimo stati in un contesto musicale risulterebbe una jam session senza focalizzazione, senza un’armonia. Dobbiamo cioè imparare anche noi a focalizzare meglio e di più gli argomenti per essere più incisivi in funzione degli obiettivi che ci proponiamo. E l’obiettivo che ci dobbiamo proporre sul bilancio è proprio quello che vi dicevo, ossia, in questo momento il focus è trovare le risorse per compensare i tagli che comunque ci sono stati, che oggi abbiamo in qualche modo rielaborato attraverso questo gioco della cassa e della competenza, ma che di fatto impoveriscono la nostra Regione.
Allora, al di là di questa operazione che definisce l’equilibrio del bilancio 2011, dobbiamo lavorare sostanzialmente su un altro filone, che è quello del reperimento delle risorse. E’ qui che ci sfidiamo, è qui che si dimostra quella collaborazione che oggi il Governo nazionale ci dà, che ci ha dimostrato ad esempio nell’accordo che è stato fatto per la difesa del suolo utilizzando proprio risorse libere del bilancio dello Stato, che alcuni vostri Parlamentari hanno compreso e condiviso mentre voi no.
E’ qui che dobbiamo trovare delle forme di collaborazione, soprattutto, ripeto, sulle risorse libere del bilancio dello Stato, per cercare di costruire insieme dei progetti che ci portano quelle disponibilità che ci consentono poi di correggere la manovra finanziaria statica che è fatta sui fondi unici o rientrare nel bilancio europeo con la logica della progettualità. E’ su questo, ripeto, che ci dobbiamo sfidare.
Se la nostra comunità oggi sta meglio del resto delle regioni italiane e sta al di sopra di tutte le medie statistiche del Paese ne dobbiamo prendere consapevolezza. E non è merito nostro, non è merito mio o merito del Governo regionale, è merito di questa comunità di cui noi dobbiamo dimostrare di essere all’altezza.
Consigliere Zaffini, lei ha detto una serie di cose che non corrispondono alle verità statistiche, ovvero quelle dell’Istat, e glielo dimostro. Lei ha detto che siamo in crisi, che siamo tra le peggiori regioni d’Italia. Allora le dico che nell’ultimo biennio il PIL, che è la misurazione grezza della crescita in economia, dice che in Italia c’è stata una caduta del 5%, nelle Marche invece è stata del 4,7%, e qui le cito le altre due Regioni che le stanno a cuore, in Veneto è stata del 5,9% e in Lombardia del 6,3%. Quindi non siamo la peggiore regione d’Italia, anzi, siamo al di sotto della media della caduta del PIL di questa nazione. E probabilmente come le altre due regioni, Veneto e Lombardia, che hanno una struttura economica simile alla nostra, ovvero molto orientata all’industria e alla produzione, le Marche scontano più di altre regioni. Non a caso infatti quelle che sono migliori di noi sono la Calabria, il Lazio, il Molise e la Basilicata, ovvero quelle regioni che non sono industriali. Allora ancora di più vale il nostro dato, ma ne dobbiamo prendere consapevolezza.
Lei ha detto che c’è stato uno sfascio della nostra economia. Ebbene, nell’ultimo decennio – quindi non su un arco temporale minimo – sa qual è la regione in Italia che ha avuto la maggiore crescita? Non è il Piemonte e neppure la Lombardia, sono le Marche. E questi sono dati Istat, dati che può reperire attraverso una fonte accreditata, quella cioè che certifica i dati dell’economia del nostro Paese. E non è trionfalismo, è semplicemente consapevolezza di quello che accade attorno a noi, che un Consigliere regionale se vuol svolgere con concretezza e con sapienza il proprio ruolo deve avere, ovvero sfidandoci sulle cose che contano.
Tasso di disoccupazione. Il nostro tasso di disoccupazione di ieri, nel terzo trimestre 2010, è del 5,6, in Italia al 7,6, un anno fa eravamo al 6,6, ora siamo a un punto in meno.
Si è parlato del disastro della cassa integrazione. Allora vi dico - e questa è una notizia veramente importante che deve inorgoglirci, che ci deve restituire fiducia - che la cassa integrazione tra gennaio e novembre 2010 rispetto al 2009 è cresciuta del 7,9% in Italia ed è diminuita dell’8,9% nelle Marche. Anche questo è un dato statistico, scientifico, non è un dato inventato.
Ripeto, dobbiamo avere consapevolezza di quello che ci succede. Voi dite che la disoccupazione non misura il lavoro, allora andiamo a vedere gli occupati. Nelle Marche nel terzo trimestre 2008 tutte le persone che lavoravano in questa regione erano 649 mila, nel terzo trimestre del 2010, ovvero ieri, sono 649 mila. In Italia erano 23 milioni e 518 mila, sono diventati 22 milioni.
Dobbiamo quindi essere più orgogliosi di quello che c’è intorno a noi, dobbiamo avere più consapevolezza di quello che c’è intorno a noi, dopodiché dobbiamo organizzare le nostre azioni in funzione di questo, perché avendo la conoscenza di quello che ci circonda possiamo rendere più efficace la nostra azione di governo.
Credo pertanto che con questo bilancio abbiamo restituito alla nostra comunità un po’ di fiducia, un po’ di consapevolezza di sé e gli abbiamo offerto anche delle palestre con cui stabilire un rapporto di collaborazione, perché il rapporto di collaborazione alla luce delle risorse che mancano e che stabiliremo con i privati sarà molto importante.
I progetti che abbiamo lanciato sulla terza e quarta età, sul discorso della domotica, sul discorso della casa intelligente, con metodologie completamente nuove che prendono atto delle risorse che mancano, sono un modo per cercare di collaborare con questa comunità che è così viva e vitale e che ci consentirà, dando meno risorse, di avere più collaborazione e forse più efficacia rispetto alle risposte e ai servizi per i cittadini.
Come pure il progetto che abbiamo lanciato e che sta scritto in questo bilancio delle Marche 20-20, che è un’altra sfida che ci lanciamo. Ovvero pensare non soltanto alla congiuntura del presente, ma come saranno le Marche tra dieci anni. In modo tale da poter organizzare i nostri comportamenti anche in una prospettiva che guarda al futuro. Non ci possiamo certo far imprigionare da un presente così negativo e che alimenta la sfiducia in noi stessi.
Queste sono dunque le piste, questi sono i temi su cui agisce il bilancio, oltre ai numeri sono le sfide che lancia, sono le sfide che reciprocamente ci lanciamo, ma sono sfide che io vorrei venissero interpretate nella logica del miglioramento, nella logica della sfida a chi è più bravo.
Voi avete scelto – I’ho detto anche in un’altra occasione - di perseguire la via della denigrazione, del conflitto, credo però che questa via non vi porterà nemmeno a creare le condizioni dell’alternanza di governo. E lo dico con una serenità che forse in quest’Aula io più di tutti posso avere proprio per la mia esperienza che va ad esaurimento. Bisogna che in qualche modo, se veramente vogliamo creare una forma di dialettica propositiva che tenda a dare completezza alla nostra democrazia regionale, ci sia lo sforzo nello sfidarci sulle cose più positive, sfidarci a chi è più bravo.

PRESIDENTE. Grazie, Presidente Spacca.

Proposta di legge n. 50
(votazione finale)

PRESIDENTE. Pongo in votazione la proposta di legge n. 50.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 51
(votazione finale)

PRESIDENTE. Pongo in votazione la proposta di legge n. 51.

(L’Assemblea legislativa approva)


PRESIDENTE. Prima di chiudere i lavori devo fare una comunicazione. Nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppi abbiamo stabilito un calendario di lavori nel quale era stato previsto che la prima seduta dell’Assemblea dell’anno 2011 avvenisse per il 18 gennaio, invece per un’esigenza segnalata dalla Giunta, in particolare dall’Assessore Luchetti, tale data va anticipata all’11 gennaio.


Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola la Consigliera Ortenzi, ne ha facoltà.

Rosalba ORTENZI. Presidente, chiedo che l’atto amministrativo n. 16, il programma degli interventi a favore dei giovani, venga rinviato all’11 gennaio.

PRESIDENTE. Bene, diamo per accolta la richiesta di rinvio della Consigliera Ortenzi.


Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola il Consigliere Latini, ne ha facoltà.

Dino LATINI. Presidente, chiedo l’iscrizione d’urgenza della proposta di legge n. 57 riguardo l’attuazione della riforma Brunetta d.lgs. 150/2009, in quanto la sua approvazione deve avvenire prima del 31 dicembre.

PRESIDENTE. Pongo in votazione la richiesta del Consigliere Latini di iscrivere la proposta di legge n. 57.

(L’Assemblea legislativa approva)


Proposta di legge regionale n. 57
della Giunta regionale
“Disposizioni regionali in materia di organizzazione e valutazione del personale, in adeguamento al decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, sull’ottimizzazione della produttività l’efficienza e la trasparenza della pubblica amministrazione”
(Votazione)

PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 5 bis/1 del Consigliere Latini:
Dopo l’articolo 5 è aggiunto il seguente:
Art. 5 bis (Dichiarazione d’urgenza)
1. La presente legge è dichiarata urgente ed entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 57, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Grazie, è stata una giornata impegnativa però siamo arrivati in porto. Auguri di un sereno Natale a tutti.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 19,40