Resoconto della seduta n.32 del 13/07/2021
SEDUTA N. 32 DEL 13 LUGLIO 2021

La seduta inizia alle ore 10,55

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Buongiorno a tutti, do per letto il processo verbale della seduta n. 31 del 6 luglio 2021, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi dell'articolo 53, 4 comma del Regolamento interno. Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni a loro distribuite su cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.

Commemorazione Luca Bernardi

Prima di iniziare la seduta del Consiglio regionale delle Marche, raccogliendo l'invito di tutti voi, componenti dell’Assemblea legislativa, del Presidente della Giunta regionale Acquaroli e dei componenti della Giunta, vi chiedo un minuto di silenzio per la scomparsa di Luca Bernardi.
E’ un esempio fra i tanti, un esempio particolare che ci ha molto colpito perché Luca Bernardi, 35 anni, da vent'anni combatteva contro la distrofia muscolare. Cinque giorni fa è stato ricoverato all'ospedale di Fabriano e, come voi sapete, non è riuscito a combattere l'ultima battaglia.
Chi lo conosce bene, chi lo ha conosciuto, chi ha avuto rapporti con lui - so bene che fino a qualche istante prima della sua scomparsa qualcuno di voi ha potuto rapportarsi con lui tramite le moderne tecniche del cellulare - può testimoniare quanto sia stato un guerriero nel combattere la battaglia, quando sia stato un portatore della speranza di vita e quanto abbia contribuito a far sì che chi viveva come lui potesse avere la speranza, anche con l'aiuto della medicina e dei mezzi e moderni della sanità. In particolare il suo impegno affinchè chi si trova in difficoltà abbia delle condizioni anche dal punto di vista economico di poter usufruire dei ventilatori e di altro. E’ stato un esempio molto molto alto, a cui tutti noi ci dobbiamo rapportare e considerare i nuovi esempi della nostra civiltà, del nostro modo di vivere nella socialità.
Nel 2018 il Sindaco del Comune di Jesi aveva conferito a Luca Bernardi la cittadinanza per dargli la forza di continuare, di essere l’esempio vivente, una persona che ha saputo fare della sua malattia un punto di forza. Le sue esperienze da ultimo le aveva anche raccontate in modo leggero, ma significativo, in modo tale da rapportare il filo della vita con la speranza futura per lui e per tanti altri che come lui si trovavano nella stessa condizione, in un libro “Uno scrigno pieno di sogni”, scritto a quattro mani con Vittorio Graziosi. Vi invito ovviamente a leggerlo perché rappresenta un passaggio ideale fra la sua presenza qui sulla vita terrena e quello che ci lascia in eredità come ideale, come esempio portante dei valori.
Detto questo, vi chiedo un minuto di silenzio in suo onore e in onore di tutti che come lui sono morti per la stessa tragica situazione. Grazie.

(L’Assemblea legislativa osserva un minuto di silenzio)

Proposta di legge n. 25 (testo base)
ad iniziativa dei Consiglieri Antonini, Serfilippi, Marinelli, Bilò, Biondi, Cancellieri, Marinangeli, Menghi
“Modifiche alla legge regionale 16 dicembre 2005, n. 36 (Riordino del sistema regionale delle politiche abitative)”

Proposta di legge n. 26
ad iniziativa dei Consiglieri Baiocchi, Ausili, Assenti, Borroni, Ciccioli, Leonardi, Putzu
“Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16 dicembre 2005, n. 36 (Riordino del sistema regionale delle politiche abitative)”
(abbinate)

Nuova titolazione: Modifiche alla legge regionale 16 dicembre 2005, n. 36 (Riordino del sistema regionale delle politiche abitative) e alla legge regionale 27 dicembre 2006, n. 22 (Modificazioni ed integrazioni alla l.r. 16 dicembre 2005, n. 36: "Riordino del sistema regionale delle politiche abitative")
(Votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 25 (testo base) dei Consiglieri Antonini, Serfilippi, Marinelli, Bilò, Biondi, Cancellieri, Marinangeli, Menghi e la proposta di legge n. 26 dei Consiglieri Baiocchi, Ausili, Assenti, Borroni, Ciccioli, Leonardi, Putzu (abbinate).
Nella seduta precedente del Consiglio regionale abbiamo concluso la discussione generale, ci sono state anche le repliche dei relatori. Ora dobbiamo esaminare e approvare articolo per articolo.

Articolo 01
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Siamo favorevoli.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Scusi, mi ero distratta un attimo, noi invece voteremo contro.

PRESIDENTE. Articolo 01. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Mozione d’ordine, sono diversi emendamenti, se fosse possibile e se non è un problema le chiederei di leggerli in modo tale che riusciamo a individuarli. Credo che sia più corretto per tutti quanti, almeno per me. Grazie.

PRESIDENTE. E’ dovuto, quando me lo chiedete è certamente dovuto.
Articolo 02
Emendamento 02/01 a firma del Consigliere Antonini: “Prima del comma 1 dell'articolo 02 è aggiunto il seguente 01. Alla lettera b) del comma 1 dell'articolo 18 della legge regionale 36 2005 dopo le parole “rientrare in Italia” sono aggiunte le seguenti: “iscritti all'Anagrafe italiana e residenti all'estero (AIRE) istituita con la legge 27 ottobre 1988, 470 (Anagrafe censimento degli italiani all'estero) di un Comune della regione. In tale ultima ipotesi, ai fini della verifica del requisito di cui alla lettera d) il richiedente presenta l’lSEE simulato utilizzando la procedura informatica disponibile sul sito dell'INPS. Tale ISEE simulato ha il valore di autodichiarazione resa sensi del d.p.r. 445/2000”. Questo il testo della proposta dell'emendamento.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. In modo molto semplice, tra l'altro legato anche ad un altro emendamento perché, come sapete, si divide tra alcune proposte l’agevolata e la sovvenzionata, però di fatto l'argomento è lo stesso. Intervengo qui e poi non interverrò sul prossimo perché ovviamente faccio riferimento a questo.
Molto semplicemente, di fatto un qualcosa previsto dalla legge, però andiamo a specificare, andiamo a dare un ulteriore dettaglio, un'informazione maggiore, ovvero diamo la possibilità ai residenti all'estero, che sono iscritti nell’AIRE, ovvero nell'anagrafe italiana residenti all'estero, che è stata istituita nell’88 ...
Per accedere alle graduatorie bisogna presentare l’ISEE, da un po' di tempo c’è la possibilità di presentare un ISEE simulato che può essere compilato utilizzando l'informatica, è reso disponibile dal sito dell'Inps ed ha valore di autodichiarazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. Ci sarà su questo emendamento il voto favorevole del Gruppo del Partito Democratico. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 02/01. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento 02/1 a firma dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri: “Alla lettera c) del comma 1 dell'articolo 18 della legge regionale 36/2005, come sostituita dal comma 1 dell'articolo 02 della proposta di legge n.25, le parole ‘25%’ sono sostituite dalle seguenti: ‘50%’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Noi riteniamo che la legge così scritta sia più corrispondente alle esigenze relative alle proprietà. Nel caso di successione, per esempio, è facile poter ereditare più del 25%, più di un quarto di un’abitazione, per questo abbiamo deciso di innalzare e di introdurre la soglia del 50%, anche perché nelle zone terremotate ci siamo trovati di fronte a frazionamenti di proprietà, che sono magari determinati da successioni, e che impediscono l'utilizzo del bene.
In questo caso il 50% ci sembra una percentuale congrua, mentre il 25% ci sembra insoddisfacente rispetto alle tante fattispecie che abbiamo riscontrato, quindi, riproponiamo l'inserimento del 50%, così come prevedeva e prevede la legge n. 36. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Questa proposta di emendamento non ci trova d'accordo perché una sorta di sintesi è già stata fatta e perché in sede di audizione abbiamo ascoltato l’Anci, i Comuni e poi il Cal, che hanno dato parere favorevole su tutta la legge, quindi anche su questo articolo, essendo loro, e questa sarà una cosa che ribadirò diverse volte nel corso della discussione, i protagonisti, i destinatari dell'utilizzo di questi strumenti, che diamo per la politica abitativa nei loro Comune. Non hanno avuto particolari rilievi se non quello di chiedere espressamente - l’Anci piccoli Comuni - una mediazione perché la quota zero, che era la prima proposta, sembrava eccessiva, come eccessivo in senso opposto sembrava il 50%. Comunque un segnale bisognava e volevamo darlo in un certo senso, allora, seguendo l'invito dell’Anci piccoli Comuni, abbiamo scelto questa percentuale di mediazione. Tra l'altro, voglio ricordare che ci sono diverse Regioni che addirittura non prevedono alcuna possibilità di proprietà, neanche l'1% di qualsiasi abitazione e parlo di Regioni come la Toscana, la Campania, l’Umbria, il Veneto, la Liguria, la Lombardia, che sono addirittura lo 0%. Noi invece come Regione Marche abbiamo trovato questa mediazione, ripeto, d'accordo anche con l’Anci piccoli Comuni.
Credo che sia una proposta da votare perché è buona. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ho ascoltato con molta attenzione l’intervento del Presidente Antonini, credo che non occorra scomodare le associazioni o le Regioni, basta il buon senso per dire che questa è una norma che riduce la platea dei possibili destinatari, qui non c'è forma ideologica, qui non c’è appartenenza e devo dire che un po' mi stupisce perché è sufficiente guardare, osservare, leggere le norme che riguardano la successione, è solo un esempio per dire che tipo di danno noi facciamo.
Ecco perché nel mio intervento iniziale avevo chiesto di scrollarci di dosso rispetto a questa legge i vincoli pregiudiziali, che non so da dove arrivano. Vi faccio il semplice esempio di una successione legittima, senza testamento, ci appartiene il 90% dei casi. Se a succedere ad un coniuge vi sono due figli e il coniuge, il coniuge avrà il 33%, mentre i figli avranno i 2/3. Questa legge che cosa afferma e impone? Che la coniuge magari autosufficiente dal punto di vista fisico, che non ha le risorse economiche per poter abitare una propria casa, che sulla base del 50% avrebbe avuto diritto a chiedere l'assegnazione di una casa popolare, ereditando 1/3, quindi il 33%, è esclusa. Guardate che è aberrante, voi riducete i diritti della persona. Non entro perché forse le ipotesi ce ne sono di meno, ma voi immaginate che questo tipo di ragionamento è impedito qualora i figli fossero più di due, cioè quando a 1/3 del coniuge si associano i 2/3 di tre figli almeno, significa che nessuno dei figli, che magari può essere in difficoltà ... Non so cosa ci sia scritto nelle leggi delle altre Regioni, Presidente, ma vi assicuro che è un errore che va a danno delle persone e di una autonomia.
Ho fatto un esempio non marginale, non di nicchia, è una delle situazioni che capita nei nostri Comuni a chi ha avuto la fortuna e l’esperienza di fare il Sindaco.
Ad una coniuge fisicamente essere autosufficiente, che magari ha piacere di vivere dentro casa propria, la legge oggi le impedisce di poter fare una domanda all’Erap, è una cosa difficilmente accettabile. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Consigliere Carancini, solo per ragionare a voce alta, l’inserimento del 25% nasce ed è frutto di una sorta di trattativa ottenuta in Commissione, mi spiego meglio. Purtroppo, nei testi di legge e nei disegni legge dobbiamo inserire degli indicatori, così come il codice ISEE, che è un indicatore numerico che dà una definizione oltre al numero di una certa classificazione economica e reddituale di determinate categorie di soggetti, così sul discorso della proprietà, che non vuole essere esclusivo, vuole essere in un certo verso inclusivo perché inizialmente la proposta di legge era quella di eliminare definitivamente il criterio dell'avente diritto del diritto di proprietà. Perché è stato ridotto al 25% da un iniziale 50%? Proprio per le ragioni da voi anche molto ben esposto, di una sorta di successione, però è solo un caso limite, noi dobbiamo comunque tutelare anche chi da un punto di vista legittimo e legale non ha alcun diritto di proprietà, chi è nella fascia sociale, chi nella nostra società è più debole ed ha diritto ad avere un alloggio popolare.
In questo senso ed in questo caso viene ridotta la percentuale dal 50 al 25% per tenere i limiti, ipotesi di successione, solo i limiti, altrimenti se non andiamo a tutelare prima gli eredi legittimi e testamentari non avremo poi possibilità alcuna di tutelare gli altri. E’ solo un indicatore che va a tutela di tutte quelle persone che hanno necessità e diritto ad ottenere un alloggio popolare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Solo telegraficamente, vorrei invitare la maggioranza e il Presidente della Commissione a ripensarci per le considerazioni che ha esposto il Consigliere Carancini e che non voglio in alcun modo ripetere, però, la soglia del 25%, Consigliere Assenti, non darà mai al proprietario la disponibilità dell'immobile, questo è il punto. Non la darà mai la disponibilità, è impossibile, portare la soglia al 50% è ragionevole, perché quella è una soglia che, a seguito di un’attivazione del proprietario, potrebbe consentire anche una sorta di disponibilità, ma con il 25% è impossibile ottenerla. E noi sappiamo tra l'altro che tenere quella soglia, come ha detto il Consigliere Carancini e non lo ripeto oggi … Sappiamo benissimo quali sono le quote della successione legittima, quali sono le quote disponibili nella successione cosiddetta testamentaria, vediamo che la soglia da noi proposta è ragionevole e se viene mantenuto il 25% di fatto viene precluso il diritto ad una infinità di soggetti. Ripeto, invito i colleghi di maggioranza a rivedere la loro posizione perché quello che noi abbiamo proposto è ragionevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Ho fatto delle riflessioni sul caso di specie presentato dal Consigliere Carancini, una situazione in cui la moglie e due figli ereditano una casa. A questo punto nessuno dei tre la prende, l’affittano e prendono tutti e tre la casa popolare, secondo voi. Secondo me, invece, in quell'appartamento ci andrà uno di loro, quindi sono già in una situazione di vantaggio rispetto agli altri. Forse ha fatto un caso sbagliato. In caso di eredità …

(interrompe il Consigliere Carancini)

Renzo MARINELLI. Io sto parlando, quando ha parlato lei io non l’ho interrotta …

PRESIDENTE. Prego continui.

Renzo MARINELLI. Il caso è questo, in caso di eredità di un appartamento ci andrà ad abitare il proprietario, mentre diamo la possibilità a chi non ha niente di poter partecipare. Il 25% è una misura inferiore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ero già intervenuto l'altra volta, ma per chiarezza, anche per non ripetermi .., la quota del 25% si somma, nel senso che si raggiunge facilmente perché non è la quota di proprietà di colui che fa richiesta, è la quota di tutti coloro che compongono il nucleo familiare che fa richiesta. Vuol dire che il 25% si raggiunge subito per quello è stato messo 50%. Se sono un genitore con due figli, se ognuno prende una quota del 10%, fa 30%, e non è che vengono escluse le abitazioni a 500 chilometri. Se una persona abita e lavora a Pesaro ed eredita una quota del 25% in Sicilia o in Val D’Aosta finché non riesce a venderla cosa fa, deve andare ad abitare in Valle d’Aosta perché ha ereditato il 10%? Il tema è che la quota di proprietà non è nel Comune di residenza, ma uno può avere la quota di proprietà anche a livello nazionale. Questo vuol dire che la persona deve avere il tempo di darla via, ma può capitare che se uno eredita la quota con altri fratelli magari questi hanno intenzioni diverse, quindi può anche non essere in grado di potersene disfare quanto prima. Non è che la persona deve lasciare il lavoro, cambiare casa e andare ad abitare a 800 chilometri perché ha una quota del 10%, a 800 chilometri rispetto a dove abita, a dove vive e a dove ha famiglia. Per questo era stato previsto il 50%, perché garantiva quelle famiglie.
Ho capito anche dalle dichiarazioni sulla stampa, è evidente, quali sono le famiglie che volete garantire, che anche noi vogliamo tutelare, ma alla fine si vanno a colpire, a creare un danno a quelle famiglie italiane che possono ereditare una quota minima, magari a 1000 chilometri da dove vivono. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Borroni.

Pier Paolo BORRONI. Grazie, Presidente. Solo per dare la motivazione, siamo andati verso il 25% di proprietà perché tentiamo di indirizzare l’edilizia residenziale pubblica verso chi ha più necessità. Spesso e volentieri le case di edilizia residenziale pubblica, anche nell'ambito delle amministrazioni comunali, come quella che ho vissuto io, vengono assegnate a persone che potrebbero avere soluzioni residenziali alternative, magari lavorandoci un po’. La realtà precedente toglieva l’abitazione a chi realmente ne aveva bisogno. Per cui ritengo che questo emendamento sia contrario all’indirizzo che noi del centrodestra abbiamo dato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Solo per porre l'accento su un elemento che oggi noi proponiamo, che è la conseguenza di un confronto che c'è stato e che ha trovato la condivisione dell’Anci ed i Sindaci, che sono poi i destinatari di ciò che decidiamo.
Quello che mi preme sottolineare è che trovo fuori luogo sentire parlare di danno a chi eredita. Noi stiamo semplicemente ponendo l'attenzione e dando la massima priorità a chi non ha nulla, questa è la nostra posizione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Sull’emendamento il voto è contrario.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Chiaramente il nostro Gruppo è contrario per i motivi che sono stati esposti in maniera molto chiara dai colleghi che mi hanno proceduto. Il gruppo di Fratelli d'Italia è contrario perché sostiene che la parte debole in questo contesto siano i soggetti che non hanno niente, oppure al massimo hanno una percentuale del 25% di proprietà. Quindi il nostro voto sarà contrario. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Insisto per il voto favorevole a questo emendamento.
Anche per rispondere al Consigliere Marinelli, è vero quello che dice il Consigliere Carancini, ad esempio, un figlio che eredita la quota in sede di successione legittima, per carità, non sono un notaio, spero di non dire inesattezze … Per esempio, se ci sono oltre al coniuge due figli che ereditano un 1/3, avrebbero, se non sbaglio, un 33% e sarebbero fuori dalla quota. Ma questo figlio non potrà avere mai la disponibilità dell'immobile nè lo potrà affittare, come dice il Presidente Marinelli, che io ascolto sempre con molta attenzione, perché l'articolo 540 del codice civile al secondo comma dice che al coniuge, anche quando concorra con altri chiamati, sono comunque riservati i diritti di abitazione sulla casa abitata e adibita a residenza familiare. Quindi, c'è questa riserva di disponibilità a favore del coniuge ed il figlio che eredita e che ha 1/3 non potrà mai avere la disponibilità dell'immobile che ha ereditato, in quanto è riservato al coniuge, nello stesso tempo non può accedere a questa misura, in questo l'errore. Sbaglio, Consigliere Carancini? Mi rivolgo al Consigliere Carancini e vi chiedo scusa, ma questo provvedimento molto importante è stato seguito dai Consiglieri Casini, Carancini, Vitri, che sono nella Commissione competente, io mi rimetto a loro però questo è balzato agli occhi anche di chi come me non ha seguito il provvedimento.
Ancora una volta vi invito a votare a favore di questo emendamento anche per le ulteriori ragioni di cui all'articolo 540 del codice civile. Comunque il nostro voto sarà favorevole e ringrazio i Consiglieri Mangialardi e Carancini che mi hanno dato la possibilità di intervenire. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 02/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 02/2 a firma dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri. L’emendamento è il seguente: “Il comma 2 dell’articolo 02 della proposta di legge n. 25 è soppresso”.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Si tratta dell’impossidenza planetaria, nel caso di specie gli stranieri extracomunitari a differenza di quelli comunitari, come abbiamo visto poco fa, dovranno certificare anziché autocertificare la famosa impossidenza planetaria.
Questo a nostro avviso è non rispettare l'articolo 3 della Costituzione, ma c'è anche una sentenza, che spesso viene evocata, della regione Abruzzo che ha ritenuto legittima una stesura dell'articolo molto simile a questa, ma che noi riteniamo sia un appesantimento burocratico ingiustificato per gli extracomunitari. Non lo riteniamo utile, ma discriminatorio e pensiamo altresì, come ha detto prima il Consigliere Carancini, che si riduca anche in questo caso la platea dei beneficiari perché alcuni di questi soggetti, di questi cittadini, potranno avere delle difficoltà a reperire delle certificazioni e dichiarazioni.
Il Presidente della Commissione Antonini cita sempre il parere favorevole del Cal, ma non cita mai il parere contrario del Crel, io invece ogni volta lo ricordo, per correttezza va ricordato che il Crel e anche l’Associazione degli inquilini si sono espressi in maniera contraria rispetto alla stesura di questo articolo, che anche da loro viene ritenuto illegittimo, come si presume che sia, e lo considerano un appesantimento per gli extracomunitari rispetto ai cittadini comunitari e questo per noi non è ammissibile. Quindi, proponiamo che venga abrogato l'intero comma perché lo riteniamo ingiusto ed ingiustificato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Chiaramente noi siamo contrari a questo emendamento, ma perché con buonsenso e chiarezza si va in una direzione molto chiara, che è quella di avere un controllo sulla situazione economica. Non c'è nulla di male, abbiamo fatto un approfondimento giurisprudenziale su questo, anche con la sentenza della Corte costituzionale in relazione alla legge sull'Abruzzo, quindi, non abbiamo nessun motivo ostativo per impedire che queste persone, giustamente, così come avviene anche in altri settori … Ad esempio, i miei colleghi mi potranno tranquillamente confermare che nell'ambito del gratuito patrocinio, che avviene all’intero del tribunale, i cittadini extracomunitari devono presentare questa documentazione. Quindi, mi sembra una procedura chiara, semplice, limpida nei confronti di tutti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Vorrei aggiungere che, facendo il percorso indietro con le varie modifiche che questa legge e questo articolo in modo particolare hanno avuto, il concetto in un certo senso di impossidenza planetaria è stato inserito proprio dalla sua Giunta, Consigliera Casini, quando ha modificato lo stesso articolo, in cui si parlava di quota superiore al 50%, di diritto di proprietà reale su un'abitazione, prima era sul territorio nazionale, poi è stato inserito ovunque ubicata. In sostanza avete aperto questa possibilità, non l’abbiamo fatto noi, voi siete passati dal territorio nazionale alla planetarietà ed io sono favorevole. Avete secondo me fatto un'ottima cosa.
E’ solamente per specificare e capire: sa che cosa ha detto il Crel in quell'occasione rispetto alla vostra apertura verso, ripeto, una norma che condividiamo? Per questo motivo, collegandomi a quanto detto dal Consigliere Baiocchi, anticipo la dichiarazione di voto che sarà contraria a questo emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Non ho letto il riferimento alla Giunta precedente, ma non dobbiamo parlare di tutto quello che ha fatto, che non ha fatto tutto perfetto.
Io vi invito ad un ragionamento sostanziale, come le dicevo in sede di discussione generale, Presidente, rivolgendomi a lei, ricordo bene il suo intervento in replica, nel quale esordì facendo riferimento all’eccezione che avevo fatto e cioè che queste norme introdotte erano discriminatorie. Questa è una chiara norma discriminatoria, chi ha fatto prima una cosa del genere ha sbagliato, ma siamo in un Consiglio regionale diverso, vedo facce nuove, io sono tra questi, a me di quello che hanno fatto i precedenti …, se hanno fatto bene, dico bene, se hanno fatto male, dico male, questo almeno dal mio punto di vista.
Dire che la norma deriva da un'apertura fatta nel passato è un errore, confrontiamoci sulla sostanza. Così come avveniva con l’altra norma anche questa riduce la platea di tutti coloro che non sono europei, sono extracomunitari, sono dentro un certo contesto, lavorano in Italia, sono in regola, pagano le tasse in Italia, versano i contributi per i nostri anziani, però nei loro confronti si utilizzano strumenti diversi perché l’autocertificazione può valere per gli italiani e gli europei e non per gli extraeuropei. È una chiara norma discriminatoria che peraltro fa il paio, l’avevo accennato anche questo nella discussione, con le parole del Consigliere Borroni, evitiamo - e poi ci sarà l’occasione anche di parlare delle parole del Consigliere Cancellieri - che possano occupare le nostre case: gli immigrati, i nostri avversari storici, i nostri nemici, quelli che dentro al patriottismo discriminatorio non hanno diritto ad autocertificare, non c’è l’hanno. Non parliamo di sostanza, Consigliere Baiocchi, parliamo di strumenti e lo strumento è l’autocertificazione, che deve essere messa a disposizione di tutti, non solo di alcuni. Questa non solo è una norma discriminatoria, ma è anche a rischio anticostituzionale. Quindi, per questo, con grande determinazione voteremo contro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Vorrei chiarire il tema dell’ovunque ubicato. Se una persona abita a Pesaro ed eredita una casa a Barcellona Pozzo di Gotto o a Monaco di Baviera è la stessa cosa, è lì il tema dell’ovunque ubicato. Noi nella legge non volevamo andare a penalizzare quello che vive in Libia o in Congo, volevamo dire che se uno ha una proprietà in qualsiasi parte del mondo, nel mondo non c’è solamente la Libia o il Congo, c’è anche la Francia, l'Inghilterra, ci sono tante altre parti, quindi era mettere …, perché se la erediti a Barcellona Pozzo di Gotto probabilmente è più vicina a Pesaro che a …
Il tema è che voi state modificando e non create le stesse condizioni rispetto alla possibilità di presentare l'autocertificazione da parte di soggetti che vivono e che hanno una residenza in altri Paesi. Le due cose non vanno messe insieme, sono completamente differenti perché una cosa è la proprietà che una persona ha in Italia, a 1.000 chilometri o a Parigi, sono sempre 1.000 chilometri e non è che uno vi si trasferisce perché ha ereditato il 26%, quindi vale come la casa a Parigi.
Il tema è che tutti i cittadini devono essere messi nelle stesse condizioni e dimostrare attraverso l’autocertificazione di avere o meno una proprietà e il reddito che uno ha. Le due cose non stanno insieme. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Biondi.

Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. Bisogna in questo caso richiamare l'attenzione su un aspetto fondamentale, che è quello della residenza fiscale. Qui mi sembra che ci sia un po' di confusione e su questo la Corte costituzionale è stata molto chiara perché questa disposizione opera quando il cittadino che non ha la residenza fiscale in Italia, ce l’ha in un Paese diverso. Solo in questo specifico caso c'è l'obbligo della produzione di questa ulteriore dichiarazione e può avere una ragionevole giustificazione perché è diretto a dare conto di una condizione reddituale e patrimoniale. Non avendo il soggetto interessato la residenza fiscale in Italia sfugge alla possibilità di un controllo da parte delle autorità italiane, quindi, in concreto, anche alle verifiche che sono previste dalle normative in materia.
L'impostazione di questo articolo è anche garantista, perché? Che cosa prevede, se l'avete letto tutto fino in fondo? C’è un altro aspetto, una previsione che è sempre contenuta in questa norma, l’onere in questione non trova applicazione quando le rappresentanze diplomatiche o consolari dichiarano l'impossibilità di acquisire tale documentazione nel Paese di origine o di provenienza, quindi, questa norma deve essere interpretata in modo che non gravino sul richiedente le conseguenze del ritardo e le difficoltà nell’acquisire la documentazione richiesta, ciò che la renderebbe costituzionalmente illegittima in quanto irragionevolmente discriminatoria. Solo assimilando all'impossibilità di acquisire tale documentazione anche l'estrema difficoltà di acquisirla, ovvero la mancata risposta entro un termine congruo da parte delle autorità competenti, si può ritenere che al cittadino extracomunitario, al quale per regola non può essere riservato nei rapporti con l'amministrazione un trattamento meno favorevole di quello riservato gli altri cittadini, non sia imposto un aggravio procedimentale vessatorio, quindi assolutamente una norma garantista.
Ripeto, questa norma è stata redatta proprio per salvaguardare il rispetto delle regole, evitare la possibilità di sfuggire ad un controllo delle autorità italiane, creare in questo caso una forte penalizzazione nei confronti dei cittadini italiani che sono esposti ad eventuali abusi da parte degli extracomunitari che non hanno la residenza fiscale in Italia. Quindi non c'è nulla di illegittimo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Vi capiamo, stiamo costruendo una norma non per dare risposte, non per allargare la platea di chi ha bisogno, ma per mettere al centro il nemico, costruendola in funzione della sconfitta di quel soggetto. Commettiamo degli errori palesi, l’abbiamo visto prima con il 50 e il 25% legato sempre allo stesso meccanismo. Ancora di più adesso e vi faccio l'esempio, rifletteteci, tanto sappiamo che non è oggetto di meditazione. L'abbiamo scritta prima: un soggetto che è scritto all'Aire, che vive in Tailandia e che ha una proprietà a Bangkok è sufficiente che presenti l'autocertificazione; un thailandese che vive da trent'anni in Italia, che non ha proprietà o ne ha una porzione superiore al 25%, deve presentare una documentazione che certifichi l'impossidenza planetaria. Ditemi se questa norma non è discriminatoria e non è pensata con questa modalità, ditelo!
Vi capiamo perché tutta la norma è stata modificata pensando al nemico e non pensando a dare risposte e lo vedremo anche in tutti gli altri articoli che avete modificato e che mistificate rispetto alle risposte che vogliamo dare. Massima possibilità a chi non ha nulla, non è così, quindi, i nostri emendamenti non hanno nessun tipo di ancoraggio, nessun tipo di pregiudiziale e nemmeno di difesa delle cose fatte. Sono solo tra l’altro molto resilienti, adeguati alle necessità per rispondere ai bisogni. Qui dentro ci sono tanti ex Sindaci che conoscono bene e sanno che gli emendamenti potevano risolvere quel tipo di domanda. Non lo volete fare, ripeto, ne capiamo le ragioni, cercate almeno di non giustificarvi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Semplicemente per smentire le parole del Consigliere Mangialardi. Mi rendo conto che il PD è abituato il giorno dopo delle elezioni a fare il contrario di quello che ha detto durante la campagna elettorale, però come centrodestra quando ci siamo presentati alle elezioni abbiamo detto che avremmo modificato questa legge in modo molto trasparente, non mettendo dei paletti, però facendo chiarezza su chi entra negli alloggi popolari. E’ una delle esigenze che i marchigiani da nord a sud ci hanno manifestato, in tutte le città in cui abbiamo preso i voti.
Questo emendamento proposto riguarda le persone straniere che devono presentare una documentazione che attesti che nel loro Paese di origine non hanno proprietà. Purtroppo ci sono tanti esempi di famiglie che hanno proprietà nel proprio Paese, vengono qua e si prendono l’alloggio popolare.
Credo che questo comma sia di buonsenso e va nella direzione che abbiamo annunciato in campagna elettorale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Borroni.

Pierpaolo BORRONI. Grazie, Presidente. Dico che finalmente stiamo facendo qualcosa che da molto tempo doveva essere fatta, vengono messi sullo stesso piano gli italiani, i comunitari e gli extracomunitari, che vengono qui in Italia spesso come emigrati economici.
Sinceramente thailandesi che chiedono case popolari non li ho mai visti, magari altre nazionalità si.
Riusciamo finalmente a mettere un principio di equità fra chi chiede le case popolari, tentando di indirizzare nella maniera migliore quelle che ci sono.
Quindi, annuncio il voto favorevole di Fratelli d'Italia e siamo contenti così. Grazie.

PRESIDENTE. Vorrei correggere, credo che ci sia stato un refuso, il voto contrario dei Fratelli d'Italia? E’ chiaro, l’impostazione della spiegazione portava al voto contrario.
Emendamento 02/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 02/3 a firma delle Consigliere Lupini e Ruggeri. Il testo è: “Articolo 02, comma 2, ultimo capoverso, le parole: ‘la disposizione di cui al precedente periodo non si applica nei confronti di cittadini di Paesi terzi qualora convenzioni internazionali dispongano diversamente o nel caso in cui le rappresentanze diplomatiche o consolari dichiarino l’impossibilità di acquistare tale documentazione nel Paese di origine di provenienza’, sono sostituite da ‘la disposizione di cui al precedente periodo si applica nei confronti di cittadini di Paesi terzi per i quali sono vigenti convenzioni internazionali che permettono di acquisire tale documentazione nel Paese di origine o di provenienza’”.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Mozione d’ordine. Forse per ignoranza, ma forse può anche essere utile, questo è un emendamento presentato stamattina? Ieri?

(interventi fuori microfono)

Romano CARANCINI. Fra ieri e oggi non cambia. La domanda che faccio è questa: gli emendamenti non devono essere presentati entro un certo orario del giorno antecedente alla discussione della proposta di legge? Se così fosse, come mai è stato, se sbaglio è un modo per …, se c'è un errore di interpretazione da parte mia …, quindi anche con l'ausilio del Segretario …, perché questo vorrebbe dire, Presidente, che si aggira la norma dell'orario.
In sostanza l'emendamento o il subemendamento surrettizio può essere sempre presentato? Solo per chiarezza e per poter votare correttamente l'ammissibilità. Grazie.

PRESIDENTE. L'emendamento, come voi vedete, è stato depositato alle ore 9,15 di ieri 12 luglio 2021. Il regolamento dispone che possono essere presentati emendamenti ventiquattr'ore prima del momento della votazione. Siccome l’orario di votazione è cominciato alle ore 11,55 l’emendamento è ammissibile.
Detto questo, la ringrazio perché così chiariamo via via per i Consiglieri le situazioni di formale ritualità.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. La confusione che ha portato il Consigliere Carancini a fare questa mozione d'ordine la capisco. La discussione l’abbiamo interrotta la settimana scorsa, oggi ripresa, non è facile muoversi in mezzo a tutte queste norme.
Questa proposta di legge è tanto dibattuta, stiamo anche facendo tanti emendamenti perché la questione ci sta molto a cuore.
Va bene il controllo, la legalità e favorire il più possibile chi ha bisogno e chi non può permettersi di pagare autonomamente l’affitto di una abitazione.
Devo dire che l’Assemblea oggi si sta confrontando e si sta muovendo tanto perché è un argomento che interessa tutti, riguarda tutti e dobbiamo pensare ad ogni evenienza.
Il nostro contributo oggi è rispetto alla presentazione della documentazione reddituale e patrimoniale per gli extracomunitari. Allora giriamo la questione per cercare di essere proattivi e propositivi. La richiesta di documentazione ci trova assolutamente d'accordo, ma si può pensare di richiederla solo a coloro che risiedono in Paesi che hanno con lo Stato italiano una convenzione internazionale, quindi, lo Stato Italiano si adopererà per avere maggiori informazioni e capacità di controllo, facendo questo tipo di convenzioni.
Questa secondo noi è una proposta che può favorire la platea di chi ha bisogno di un alloggio popolare e al tempo stesso garantire controllo, trasparenza e legalità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Anche in questo caso la Corte costituzionale è stata chiara nel ritenere legittima questa formulazione, quindi noi andiamo dietro a questa sentenza e a questa pronuncia. Siamo tranquilli della bontà di questo provvedimento e della formulazione del testo della legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Noi apprezziamo il fatto di voler snellire l’articolo, ma siamo contrari ad ogni tipo di appesantimento che ponga l'extracomunitario di fronte alla burocrazia in condizioni diverse rispetto al cittadino comunitario ed italiano. Per questo noi voteremo contro anche se è un emendamento che migliora l’articolo così com’è proposto. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 02/03. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 02/4 a firma della III Commissione, il testo è questo: “Dopo il comma 4 dell'articolo 02 della proposta di legge n. 25/2021 è aggiunto il seguente comma: ‘4 bis. Il comma 2 dell'articolo 18 della legge regionale n. 36 del 2005’ è sostituito al seguente: ‘2. I requisiti devono essere posseduti dal richiedente e, limitatamente a quelli di cui alle lettere c) e d) del comma 1, anche da tutti i componenti del nucleo familiare al momento della presentazione della domanda e debbono permanere al momento dell'assegnazione e successivamente nel corso della locazione’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Questo è un emendamento tecnico che viene dall'ufficio perché c'era una differenza tra la norma sull'agevolata e sulla sovvenzionata, quindi allinea le due norme.
E’ squisitamente tecnico, viene dall'ufficio, niente di particolare. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 02/4. Lo pongo in votazione

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 02, così come emendato. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Per il Gruppo Lega su delega del capogruppo dichiaro che noi voteremo favorevolmente questo articolo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Noi abbiamo proposto degli emendamenti che erano finalizzati al ripristino delle pari opportunità tra gli extracomunitari e i residenti nella Comunità europea, in particolare gli italiani.
Questo è un articolo che introduce delle limitazioni e riduce, come è stato detto anche dai miei colleghi, le opportunità e la platea dei beneficiari, selezionando i beneficiari e i non beneficiari a seconda della provenienza e dell’etnia.
Riteniamo che sia altamente discriminatorio e che per quanto venga evocata la costituzionalità dell'articolo lo riteniamo dal punto di vista etico inaccettabile, quindi voteremo ...

PRESIDENTE. Votazione contraria, chiaro.
Articolo 02, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 1
Emendamento 1/1 a firma dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, il cui testo è il seguente: “Alla lettera c) del comma 1 dell'articolo 20 quater della legge regionale 36 del 2005, come sostituita dal comma 1 bis dell'articolo 1 della proposta di legge n. 25, le parole ‘25%’ sono sostituite dalle seguenti: ‘50%’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Credo che di questo tema si sia discusso poco fa nel precedente articolo.
Le motivazioni che ci hanno spinto a presentare questo emendamento sono le identiche che sono state ben specificate.
Non credo che ci sia altro da aggiungere, almeno che i colleghi non vogliano intervenire per dare ulteriori elementi di giudizio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Ne abbiamo parlato prima, fa riferimento a quello che ho detto all'inizio, ci sono un altro paio di emendamenti così.
Prima faceva riferimento al testo relativo all'agevolata e adesso alla sovvenzionata, di fatto ne abbiamo già discusso, quindi la posizione rimane, credo, per tutti quella precedente, come ha detto la Consigliera Casini. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Giusto per fare chiarezza perché con emendamenti contro emendamenti ed articoli …, noi votiamo contro questo emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Borroni.

Pierpaolo BORRONI. Grazie, Presidente. Il gruppo di Fratelli d'Italia, visto anche la discussione è stata fatta prima sull'emendamento gemello, dà parere negativo a questo emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Per ribadire i concetti già espressi in precedenza, credo non sia mai inutile ricordare cosa sta avvenendo.
Le introduzioni normative proposte dalla maggioranza della Regione, che la governa, attraverso questo articolo e un altro precedente gemello riduce la platea dei possibili destinatari dell’edilizia sovvenzionata, dell'edilizia popolare per essere …
Le motivazioni che sono state spiegate sono quelle che l’Anci ed il Cal avrebbero dato un parere positivo e addirittura che questa sarebbe stata la fonte di negoziazione tra una proposta iniziale e quella che poi è uscita dalla Commissione.
Credo che da questo punto di vista vada riaffermato, ricomunicato e informate le persone che attraverso questo articolo, avranno minori possibilità di poter accedere alla casa popolare.
E’ dispiaciuto Consigliere Borroni? Lo so, lo so, lei solo agli italiani, chissà se lei, visto che la sua pensione la pagheranno anche gli stranieri, la pagheranno anche loro, lei gliene darà atto.
Non è capace, Consigliere Borroni, lei è contento così e io sono contento che lei sia contento perché è una bella soddisfazione vedere affermati questi principi, magari lo raccontiamo a chi paga la previdenza i contributi, ribadisco, anche per il nostro sistema previdenziale, ma a lei questo non importa.
Quindi che cosa avviene? Avviene che ci sarà una riduzione delle persone, che pure avrebbero bisogno, le nostre persone fragili, i nostri coniugi o i nostri figli, che potranno accedere alla casa popolare. E’ un chiaro indirizzo confermato anche dalle parole della maggioranza, ecco la mia osservazione critica. E’ chiuso ogni ragionamento che non può essere motivato affermando che si deve in una qualche maniera ridurre la possibilità per gli stranieri, così come per l'autocertificazione.
Chissà se la Consigliera Biondi risponderà al fatto che ci sono modalità diverse per persone che hanno gli stessi diritti.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Romano CARANCINI. Ho chiuso, Presidente. Voteremo contro perché va contro le persone fragili di questo territorio. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 1/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/2 a firma dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri. Il testo è il seguente: “Il comma 1 ter dell’articolo 1 della proposta di legge n. 25 è soppresso”.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Questo emendamento riguarda l’impossidenza planetaria che avevamo già discusso nel precedente articolo, quindi, ribadiamo gli stessi concetti.
Secondo noi c'è una diversità di trattamento, come diceva il Consigliere Carancini anticipando proprio questo punto, che tanto è contenuto dallo stesso articolo, e riteniamo che sia discriminante per tutte quelle cose che sono state dette.
Non è tanto discriminante il fatto che si debba presentare una documentazione, discriminante è il fatto che gli extracomunitari hanno un appesantimento burocratico rispetto ai cittadini comunitari e questa è un'ingiustizia, è una modalità diversa di trattamento.
Prima ho sentito evocare spesso il discorso dei controlli: noi dobbiamo controllare, noi l’abbiamo promesso in campagna elettorale prima gli italiani e poi gli extracomunitari, noi dobbiamo far chiarezza - qualcuno ha detto - su chi entra nelle case popolari, com’è stata ripetuta fino adesso la ratio che ha portato alla modifica di questa norma che, ripeto, contiene 36 articoli, ed è stata fatta in maniera chirurgica e puntuale per ridurre la possibilità di accesso a determinate categorie. Non chiamiamola nuova legge sulle politiche abitative, ma chiamiamola una politica abitativa di riduzione e di discriminazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. A volte giudico un po' singolari delle argomentazioni. Non sono intervenuto nell'articolo precedente, è intervenuto il Consigliere Borroni, su una singolare, ho detto singolare, affermazione del Consigliere Carancini che qualche volta quando è così singolare diventa quasi simpatico. Ha detto che noi tagliamo il numero delle possibili domande, ma il problema è questo: non è che se aumentano le domande aumentano le case da poter consegnare. Le case sono sempre le stesse, più richiedenti ci sono meno possibilità si hanno di assegnare le case ai richiedenti, statisticamente è così.
Noi ci siamo posti un obiettivo che è trasparente, noi cerchiamo di proteggere - uso la parola protezione, la protezione la fa la mamma nei confronti del bambino piccolo - la nostra comunità perché se dividiamo il Pil italiano per tutti cittadini del mondo noi diventeremo i più poveri, quindi, poniamoci questo problema, noi dobbiamo cercare di proteggere la nostra comunità cercando di allargare in termini ragionevoli la possibilità di accesso anche agli altri.
Più volte ho visto graduatorie dei Comuni in cui gli italiani, che riuscivano a raggiungere la potenzialità della casa, pur essendo in maggioranza numerica, erano in minoranza stretta nei confronti delle case assegnate. Vi rispondo che c'è un fattore di ingiustizia, c'è una discriminazione nei confronti del cittadino italiano che per tradizione, eredità, radicamento sociale, prospettive economiche sta un po' meglio pur essendo povero, pur essendo nei criteri delle case popolari, sta un po' meglio rispetto agli altri nuovi cittadini, chiamiamoli così, nuovi cittadini, che anche se non sono italiani hanno diritto all'assegnazione.
Questa è una cosa che ha determinato un forte contrasto nei confronti della sinistra, che sta cadendo su queste cose. La sinistra nasce come protezione della classe operaia, perlomeno della classe socialmente in difficoltà, oggi sceglie di non tutelare la classe operaia, tanto è vero che gli operai votano sempre meno a sinistra e decide di occuparsi di altre cose. Secondo noi, questo è profondamente ingiusto, questo è un tema profondamente ingiusto.
Noi ribadiamo le motivazioni con cui abbiamo chiesto il voto ai cittadini, cerchiamo di trasformarle in lotte, in norme equilibrate, corrette, che allo stesso tempo tengano conto dei nostri indirizzi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Anche a me sta simpaticissimo il Consigliere Ciccioli, perché in realtà le sue argomentazioni nella premessa, in parte, sono talmente logiche che le condivido. Lei dice che tendete a ridurre e poi si farà la seconda parte, ma la prima parte è evidente. Questo riconosce e afferma il fallimento di tale intervento legislativo ed invece di ridurre la platea delle persone lei avrebbe dovuto, con la sua capacità - lei è l’uomo che oggi comanda più o meno tutto, lo sanno in molti, concretamente - indurre la sua maggioranza a investire delle risorse per l'acquisizione delle case, non ridurre la platea, ma aumentare il patrimonio immobiliare per poter mandare le persone che hanno bisogno nelle case popolari.
Avete fatto una scelta, Consigliere Ciccioli, avete preferito sacrificare le persone rispetto alla necessità di investire risorse per aumentare la dotazione patrimoniale. Certo fra me e lei c’è una differenza, ma quando parla di comunità che intende? Lei dice che difende la comunità italiana, io difendo la comunità degli uomini e delle donne, difendo le persone che in questo Paese, Consigliere Ciccioli, pagano le tasse, i servizi, naturalmente se lo guadagnano, e pagano i contributi. Anche per lei, anche se sono extracomunitari, anche se non sono comunità.
Lei richiama il patriota "Deutschland über alles", del secolo scorso, perché se lei richiama la comunità italiana richiama il principio "Deutschland über alles" ed abbiamo visto cosa è avvenuto. La comunità per noi è un’altra, è l’insieme delle persone, degli uomini, delle donne e dei bambini che in uno Stato pagano le tasse, si comportano bene e, quindi, devono avere gli stessi diritti, questa è la differenza sostanziale.
Lo dico all’amico, a quel ragazzo che io stimo, il Consigliere Serfilippi, non occorre sempre immaginare che se uno ha il consenso, peraltro non su queste specifiche indicazioni, lo debba seguire.
Sono d'accordo che il Partito Democratico in tante situazioni ha sbagliato, ma questa è una di quelle situazioni in cui con il Partito Democratico dovevate essere al fianco delle persone fragili. Questa è un’altra norma discriminatoria.
Le considerazioni del Consigliere Ciccioli partono bene perché dicono una cosa giusta, ma affermano il fallimento di queste modifiche legislative perché non c'è un euro in più per le persone fragili, questa è la realtà. E allora voi che fate? Non c’è un euro, magari destinato a qualche altra cosa, e allora tagliate le persone. Chi tagliamo? Quello che ha un colore della pelle, quello viene …, tagliamo quelle. Questa è la grande differenza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Per ribadire, visto che questo è diventato il gioco di ripetere gli stessi concetti perché chi strilla di più o chi ripete più volte afferma un principio migliore rispetto agli altri. Se questo è il gioco, entriamo nel gioco.
Io penso che non sia discriminatorio, discriminatorio è il pensiero che voi avete, perché noi diamo esattamente di più a chi ha di meno. Questo è il concetto che deve andare come corollario dell'impianto della modifica dei 6 articoli su 36 di questa legge. Il principio di fondo è chi ha meno prende di più e chi ha più prende di meno, questo è il discorso. Il filippino che ha un 25% di proprietà, a parità di condizioni, Consigliere Biancani, con il filippino che non ha la casa nelle Filippine e risiede in Italia, non ha diritto ad entrare nella graduatoria, questo è il concetto. Perché? Entriamo nel banale perché non ci sono case, perché sono mal gestite, perché i Comuni …, tutto quello che voi volete, ma non ho sentito una parola sulla riqualificazione dei criteri ISEE, non avete detto nulla, perché? C’è lo stesso criterio, un indicatore numerico e nessuno di voi ne ha parlato, non si è gridato allo scandalo, non si è gridato sull'indicatore di quasi 9.000 euro. Eppure di per sé è discriminatorio per l’accesso alla prima casa. Degli indicatori e delle valutazioni economiche e sociali li stiamo facendo ed il concetto che io devo preferire è: chi ha di più o chi ha di meno? Se dobbiamo fare una graduatoria e dobbiamo stilarla, dobbiamo rimandare a chi? A chi ha dei bisogni primari, persone che hanno diritto ad avere un alloggio popolare, che dobbiamo necessariamente selezionare. Selezionare è una parola brutta? Modalità di accesso è una parola migliore e politicamente corretta? Chiamatela come volete, ma da una parte dobbiamo iniziare, da una parte si deve iniziare se vogliamo modificare questa graduatoria. La modifica non va perché cambiano i tempi, in Commissione tante volte abbiamo parlato dei singoli casi e sul perché amici e conoscenti vengono e ti dicono che purtroppo hanno questo stipendio oppure hanno perso il lavoro. Tutti abbiamo i casi, non dobbiamo generalizzarli, ma classificarli, e sulla base di una classifica noi andiamo a stilare la graduatoria. Quindi, non possiamo dire, Consigliere Carancini, che è un atto contro le persone fragili del nostro territorio, non è vero, non è vero. E’ vero in parte, noi le persone più fragili del nostro territorio le andiamo a tutelare eventualmente, se esiste una classifica andranno al secondo posto non al primo, ma non verranno ghettizzate, non verranno emarginate, semplicemente dobbiamo dare una graduatoria a questi bisogni, necessità e bisogni. Grazie.

PRESIDENTE Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Si è aperto di nuovo il dibattito e questo da un certo punto di vista è positivo, però ribadiamo il nostro voto contrario, soprattutto un voto contrario a delle accuse che reputo immeritate, ingiuste, non vere rispetto a una volontà discriminatoria di questa e di altre proposte, non c'è assolutamente nessuna indicazione reale.
Se siamo accusati di fare un po' un gioco di parte, potrei pensare la stessa cosa, ma qui stiamo gonfiando un po' il tutto perché si va dalla residenza fiscale, che tra l'altro potrebbe anche essere trasferita da un extracomunitario in Italia …, alla fine parliamo di cose che non vanno neanche troppo alimentate, enfatizzate.
L’impianto è quello che è stato detto più volte e lo ribadisco, un ventaglio di norme che vanno verso la legalità, cercare di fare la cosa più giusta possibile, essendo consapevoli che la perfezione non esiste, che tutto è perfettibile, che quando si va a fare una scelta in maniera oggettiva spesso si può tralasciare qualcosa. D'altronde abbiamo questa responsabilità amministrativa che ci è stata consegnata dai marchigiani, ce la prendiamo con tutti i pro e i contro. Noi pensiamo che il pensiero attuale della maggioranza dei marchigiani, proprio perché ci siamo proposti con queste idee, vada verso un indirizzo politico, amministrativo, gestionale delle case popolari, che noi stiamo rispettando, come il patto che abbiamo fatto con gli elettori, con i marchigiani. Non c'è niente di discriminatorio è tutto, ribadisco, l’ho già detto e lo dico adesso, non so se sarò costretto nuovamente a dirlo in altri passaggi, in linea con sentenze che hanno validato la costituzionalità delle nostre proposte normative.
Noi siamo sereni, tranquilli, certi che stiamo facendo il bene assoluto dei marchigiani e anche di coloro che dall'estero hanno deciso di venire a vivere in Italia, condividendone la cultura, rispettando le regole e cercando di creare anche una nuova comunità, che noi accogliamo.

PRESIDENTE. Emendamento 1/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/2 bis a firma delle Consigliere Lupini e Ruggeri, del 12 luglio alle ore 19,15. Il testo è il seguente: “Articolo 1 (modifiche all’articolo 20 quater della legge regionale n. 36/2005) comma 1 ter ultimo capoverso le parole: ‘La disposizione di cui al precedente periodo non si applica nei confronti dei cittadini dei Paesi terzi qualora convenzioni internazionali dispongano diversamente o nel caso in cui le rappresentanze diplomatiche o consolari dichiarino l'impossibilità di acquisire la documentazione del Paese di origine o provenienza’, sono sostituite da: ‘La disposizione di cui al precedente periodo si applica nei confronti dei cittadini di Paesi terzi per i quali sono vigenti convenzioni internazionali che permettono di acquisire tale documentazione nel Paese d'origine o di provenienza’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. La questione è la stessa su cui ho espresso la nostra posizione parlando dell'altro emendamento, quindi non aggiungerei qualcosa di nuovo.
Chiedo all’Aula di riflettere su soluzioni di proposte proattive. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. La Lega voterà contro per gli stessi identici motivi del pari emendamento riferito all'agevolata e ora alla sovvenzionata. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Per le stesse motivazioni espresse in precedenza, ovvero noi siamo per l'abrogazione del comma, apprezziamo molto la volontà del gruppo Movimento 5 Stelle di inserire uno snellimento importante dal punto di vista burocratico.
Noi abbiamo presentato un emendamento che cassava il comma, quindi, non possiamo votare a favore, per cui voteremo contro per le motivazioni che ho detto, non nel merito ma per il contesto. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 1/2 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/3 a firma della III Commissione. Il testo è questo: “Dopo il comma 2 bis dell’articolo 1 della proposta di legge 25/2021 è aggiunto il seguente: ‘2 ter. Dopo il comma 1 bis dell'articolo 20 quater della regionale n. 36 del 2005, come inserito al comma 2 bis, è inserito il seguente: 1 ter. I soggetti iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (Aire) istituita con la legge 27 ottobre 1988, n. 470 (Anagrafe e censimento degli italiani all’estero) possono presentare domanda di assegnazione di un alloggio di ERP sovvenzionata presso il Comune nel quale sono iscritti. In tale ipotesi non si applicano i requisiti di cui all'articolo di cui alla lettera a bis) e b) del comma 1. Ai fini della verifica di requisito di cui alla lettera d) del comma 1, il richiedente presenta l’ISEE simulato utilizzando la procedura informatica disponibile sul sito dell'Inps. Tale ISEE simulato ha un valore di autodichiarazione resa ai sensi del D.P.R. n. 445 del 2000’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Un'ulteriore copia dell’emendamento precedente, prima parlavo di agevolata ora di sovvenzionata, mi sembra di ricordare che sia stato votato all'unanimità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Come precedentemente voteremo a favore anche se questo emendamento marca ancora una volta l'elemento discriminante che noi abbiamo evidenziato, fortemente coerente con le vostre scelte. Faremo poi alla fine un riepilogo di come è stata costruita la modifica di questi 6 articoli su 36.
Chi è iscritto all’Aire può presentare l’autocertificazione sostitutiva, che è quello che possono fare tutti gli italiani e che dovrebbero fare tutti quelli che vivono in questo territorio, ma evidentemente c'è un'impostazione che è riecheggiata e voluta, ci sono firme che contano e firme che non contano nulla e forse insieme alla firma non contano nulla nemmeno le persone. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 1/3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 1, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2.
Emendamento 2/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri. Il testo è il seguente: “Al comma 1 bis dell'articolo 20 quinquies della legge regionale n. 36 del 2005, come inserito dal comma 1 dell'articolo 2 della proposta di legge 25, dopo la parola ‘sorteggio’ sono aggiunte le seguenti: ‘L'applicabilità della procedura di cui al presente comma in ogni Ambito territoriale sociale è condizionata dall'approvazione preventiva di apposita delibera in sede di Assemblea dei Sindaci del relativo Ambito territoriale sociale’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Questo è un articolo, lo dico alla maggioranza, che noi riteniamo positivo e propositivo, è l’individuazione di un canale di miglioramento di una procedura che noi riteniamo condivisibile, però abbiamo aggiunto un ulteriore comma.
Per capire, non solo per noi, ma anche per chi eventualmente ci ascolta, questo è una proposta uscita dalla Commissione, nella quale si afferma che qualora vi siano alloggi di edilizia residenziale pubblica, non utilizzati per mancanza di graduatorie e di domande valide nei vari comuni, questi sono messi a disposizione dei Comuni aventi graduatorie valide e appartenenti al medesimo ambito territoriale. In sostanza si dice se in un Comune, lo dico in maniera semplicistica, per far comprendere, ci fossero degli alloggi e mancassero delle graduatorie questi alloggi potrebbero essere messi a disposizione dei Comuni che nell'ambito territoriale sociale ne avessero necessità. E’ certamente un’introduzione positiva.
Quello che noi crediamo sia corretto nei confronti degli ambiti territoriali sociali in un'ottica di sussidiarietà è questo: l'ambito territoriale sociale - come sa chi ha fatto il Sindaco o non l'ha fatto e magari ha avuto esperienze amministrative - è certamente un'entità molto rilevante, importante, significativa. Per certi aspetti la nostra regione addirittura anticipa tutto il progetto delle altre regioni proprio degli ambiti territoriali.
Noi crediamo che la norma sia migliore qualora questa scelta, di destinare alloggi di un determinato Comune ad un altro, venga assunta aderendo alla proposta di legge che noi formuliamo con una delibera di ambito territoriale sociale. Che cosa voglio dire? Voglio dire che sarebbe logico che in un piccolo comune, magari con pochi alloggi, in cui non è stata fatta la graduatoria, la possibilità, non d’imperio della norma, possa essere in una qualche maniera scelta dallo stesso ambito sociale e dagli stessi Comuni che ne fanno parte. A me pare che sia un passaggio partecipato, di rispetto verso i Comuni e verso l'ambito territoriale sociale. Se in un piccolo Comune, adesso dico Appignano perché è il primo che mi viene in mente, che riguarda il mio ambito territoriale, dove ho fatto il sindaco, si libera un appartamento, che potrebbe essere destinato alla graduatoria di un residente di Corridonia, piuttosto che di Urbisaglia, credo che sia giusto che l'ambito territoriale sociale in una qualche maniera accetti questo tipo di procedura attraverso una delibera di ambito territoriale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Apprezzo il fatto che il Consigliere Carancini apprezzi a sua volta la ratio di questa proposta, anche perché è un articolo che va nel verso di cercare di aumentare quell’offerta di cui parlavano, mi sembra, il Consigliere Ciccioli e altri. Ma il problema è che oltre ad aumentare la domanda bisogna aumentare l'offerta perché se non ci sono le possibilità di dare in locazione degli alloggi, a quel punto parliamo di nulla.
Il discorso è che ci sono molti alloggi che attualmente sono inutilizzati per diversi motivi, e qui adesso entriamo più in aspetti tecnici e meno ideologici.
Nelle nostre intenzioni è un altro l’aspetto fondamentale di questa legge, cercare di utilizzare il più possibile, di dare quegli strumenti per utilizzare e rimettere in circolo l’offerta edilizia. Ci sono dei Comuni che per vari motivi magari non hanno le graduatorie perché non hanno …, e qui poi interverremo, c’è un articolo che voteremo che parla dell’assistenza che l’Erap potrà dare anche ai piccoli Comuni, nel caso serva ..., scusate, dietro si sente vociferare.

PRESIDENTE. Prego di fare silenzio in Aula.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Dicevo che la funzione di sussidiarietà in un certo senso è fondamentale, allora noi che cosa vogliamo? In sostanza vogliamo anche stimolare quei Comuni a fare bandi per le graduatorie perché qualche volta da un lato si nota forse una certa pigrizia, dall'altro l'impossibilità tecnica, quindi, un sostegno rimane fondamentale.
L’emendamento proposto, anche se ne apprezzo il senso, secondo me non va nello spirito giusto della nostra proposta. Innanzitutto non si capisce quale interesse pubblico si intende tutelare, nel senso che l'ambito territoriale non è un soggetto che viene coinvolto, è più una perimetrazione, per dare un minimo di perimetrazione geografica rispetto a un qualcosa che esiste, potrebbe essere nel senso della Provincia di ..., in questo caso non è che l'amministrazione provinciale viene coinvolta, non so se mi spiego. Diciamo che è più un’indicazione, poi il rischio potrebbe essere quello di creare ulteriori impedimenti, pastoie, burocratizzazione, allora c'è il Comune vicino che magari …, no io mi oppongo, allora tu ti opponi. Ricordiamoci che la Regione ha potestà legislativa residuale per l’argomento in oggetto, ai sensi dell'articolo 117 quarto comma della Costituzione, ha l’Erap come ente di gestione, quindi, noi abbiamo non solo il diritto, ma il dovere di intervenire laddove è possibile con azioni simili. Non vedo nessun tipo di scavalcamento, di mancato coinvolgimento …

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Andrea Maria ANTONINI. Si scusi, ho passato il tempo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ho ascoltato con attenzione le parole del Presidente, credo che manchi di una consapevolezza sostanziale rispetto questo tema.
E’ evidente che si fa riferimento all'Ambito territoriale sociale come elemento territoriale di confine, d’indicazione, di interlocuzione territoriale.
Uno dei presupposti a cui ha fatto riferimento proprio non mi convince, molto spesso molti Comuni, soprattutto quelli più piccoli, non hanno oggettivamente la possibilità o sono in ritardo perché non è semplice per loro per le ragioni note ed anche estemporanee che sono capitate, parlo del terremoto nei nostri territori (maceratese, ascolano e fermano), hanno meno possibilità, ci sono delle priorità, quindi potrebbero trovarsi dentro una oggettiva impossibilità. Adesso con scopro niente, ci sono tante situazioni per chi conosce il territorio che fanno sì che gli uffici tecnici facciano difficoltà a preparare un bando, anche quello più banale. Credo che in realtà vi sia di più in questo emendamento, c'è il rispetto di quella che il nostro amico Consigliere Ciccioli chiama comunità. Cosa vuol dire? Vuol dire che a me sembrerebbe una forzatura, uso questo termine che mi pare rispettoso e dignitoso, dare la possibilità ai residenti di altri piccoli Comuni, magari di un Comune a 40 chilometri, rispetto a situazioni di residenti nel Comune che non ha quella graduatoria.
Nella proposta di modifica non c'è la volontà di rendere campanilistico, in realtà è un po' quello che dite voi nei primi articoli, che parlano del fatto che occorre dare opportunità e possibilità.
Questa norma attraverso l'ambito territoriale, voglio ricordare che è un organo molto importante della struttura regionale ed attiene al tema del sociale e a tutti i bisogni di alcune categorie di persone, fa si che loro stessi decidano questa regola e non venga imposto ad un cittadino di Appignano di avere l'alloggio a Bolognola o in un altro Comune, Bolognola probabilmente è un altro ambito, in un piccolo Comune, Petriolo piuttosto che a Mogliano. Credo che sia un modo per mettere con le spalle al muro i Sindaci. L'ambito territoriale è rappresentato da tutti i Sindaci non da figure esterne. Ecco perché dico che è una vera e propria comunità istituzionale consentire loro di autodeterminarsi su questa regola che noi peraltro riteniamo…,

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Romano CARANCINI. Ho finito, grazie Presidente. Mi sembra un modo rispettoso nei confronti dei Sindaci e anche dei singoli cittadini e delle loro comunità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Chiedo al Presidente Antonini di verificare questa cosa che sarebbe quasi un emendamento tecnico.
E’ apprezzabile la valutazione delle graduatorie all'interno dell'Ambito sociale territoriale e l’emendamento va ad acclarare e a specificare meglio quali sono le modalità partecipative per evitare che una realtà, un Comune, si trovi senza graduatoria e non si veda imposto, ma possa decidere almeno per quota parte all'interno della sua rappresentanza nell'Ambito territoriale sociale.
Viene dall'esperienza nostra, l’abbiamo fatto tutti, sappiamo che quello è un luogo di confronto vero e l’emendamento permetterebbe almeno di partecipare sia rispetto alle disponibilità che ai percorsi. A noi sembra un fatto importante per rendere protagonista il territorio di scelte che a quel punto potrebbero essere catapultate e in virtù dell’articolo 117 della Costituzione evitate completamente.
Presidente, forse doveva essere meglio specificato sul piano tecnico il lavoro che è stato fatto e l'emendamento presentato dal Consigliere Carancini a proprio questo tipo di matrice. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/2 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri. Il testo è il seguente: ”Nella lettera g) del comma 2 dell'articolo 20 quinquies, come sostituito dal comma 2 dell'articolo 2 della proposta di legge n, 25, le parole ‘un terzo’ sono sostituite dalle seguenti: ‘il 10%’”.
Ha la risposta, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. E’ un emendamento molto semplice, anche chiaro da spiegare, entriamo nell'ambito delle riserve.
Noi crediamo che l'impostazione data alla proposta della Commissione debba essere modificata. Destinare 1/3 delle riserve, quindi 1/3 delle disponibilità alla riserva, è una percentuale eccessiva. Lo è perché attraverso questo meccanismo, poi lo vedremo successivamente nel contenuto degli articoli rispetto ai soggetti potenzialmente destinatari, 30 case su 100 sarebbero dedicate a figure che non avrebbero astrattamente titolo. A noi sembra oggettivamente una percentuale esagerata.
La riserva è uno spazio, un territorio, una frazione che serve per eventuali emergenze che riguardano i vari territori. A noi sembra che la quota del 30%, lo dicono i numeri, sia una percentuale eccessiva, anche qui - dico io - a danno di coloro che avrebbero diritto. Quindi, la riduzione della percentuale dal 30% al 10% va nella direzione e nello spirito della legge, di utilizzare al massimo le abitazioni popolari per chi ne ha costituzionalmente bisogno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Se fosse così, come ha detto il Consigliere Carancini, probabilmente sarei d'accordo con lui, ma non è così perché questa percentuale del 30% è il massimo che un Comune può applicare, non è la percentuale che deve applicare, c’è un po' di differenza. Poi non è il 30%, ma 1/3, un 33%, che tra l'altro abbiamo ereditato, nella legge precedente era il 25%, quindi alla fine il nostro spostamento è minimo rispetto a qualcosa che comunque avevate inserito voi precedentemente. D'accordo, si può cambiare idea, però mi sembra che la state cambiando abbastanza spesso.
E’ il limite massimo, non è l’indicazione, un Comune in più, si dà la possibilità ad ogni Comune di decidere se applicare fino a … , magari ha delle esigenze particolari o non so. Disgraziatamente ci sono stati i terremoti, un'alluvione, gli sfrattati, situazioni particolari ed ogni Comune è consapevole, cosciente di quello che è avvenuto nel proprio territorio.
Inoltre voglio anche ribadire, tanto per chiudere il cerchio, che le riserve in generale non sono una diminuzione o un qualcosa, come i marziani che arrivano …, le riserve vengono individuate nelle fasce o nelle situazioni secondo noi ancora più bisognose, che comunque devono avere particolari attenzioni o protezioni. Quindi non è che se si va ad individuare una riserva si parla di un privilegio, non lo è, è un’azione protettiva nei confronti di una categoria che si reputa …, si sceglie.
Si torna al discorso di prima, qui si parla di scelte, quindi di assunzione di responsabilità, d'altronde facciamo politica, siamo amministratori e le dobbiamo prendere.
Ribadisco, lo dico fin da adesso, siamo contrari a questo emendamento, prima cosa perché parliamo fino a un massimo di 1/3, seconda cosa perché il concetto va rigirato, non andiamo a favorire qualcuno, caso mai a proteggere. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. L’'articolo 20 quinquies prevedeva delle riserve che avrebbero dovuto essere eventualmente individuate dai Comuni per far fronte a condizioni di particolare criticità, ovvero per realizzare progetti di carattere sociale in accordo con altri enti e istituzioni, quindi la riserva, che non poteva superare il 25%, era data a determinate condizioni contestualizzate dai Comuni per esigenze particolari.
Non è il caso di specie perché la lettera g) viene invece declinata in una maniera che noi non condividiamo assolutamente e cominciamo dai soggetti appartenenti alle Forze dell'ordine. Riteniamo che i soggetti appartenenti alle Forze dell'ordine, oltre ad avere un Ministero che realizza per loro gli immobili … Sto anticipando un punto, ma faccio capire per quale motivo c'è una differenza tra quello che era scritto nella legge n. 36, che lasciava libertà in casi eccezionali, con accordi tra enti, e questo caso in cui viene stabilito che le Forze dell'ordine abbiano degli alloggi. Le Forze dell'ordine, che noi stimiamo tantissimo, godono di appartamenti che vengono realizzati dal Ministero dell'Interno, spesso e volentieri, parlo per i Carabinieri, i Vigili del fuoco, per la Polizia di Stato, godono di uno stipendio, di un incarico a tempo indeterminato, hanno un reddito che sicuramente vede un ISEE elevato, certamente più alto di quello che viene considerato come base massima, inoltre è un lavoro non precario perché è a tempo indeterminato, con un reddito certo e sicuramente alto, quindi, noi riteniamo che la ratio della legge sia quella di aiutare, come era la legge 167/1662, da cui nasce l’edilizia essenziale pubblica intesa in senso moderno, che si basa sull'esigenza di soddisfare un bisogno primario, che è quello dell’abitazione per chi non se la può permettere, non per chi se la può permettere perché ha un ISEE. Quindi la riserva ha un significato totalmente differente in questo caso rispetto alla riserva che era stata introdotta e inserita in un contesto totalmente diverso nella legge 36.
Facendo interventi puntuali ed episodici si perde il senso della norma, che aveva un senso e a cui erano collegati gli articoli ed i commi. Prevedendo interventi come fate voi, in maniera chirurgica (immigrati), come abbiamo detto più volte, volti a ridurre la platea o ad inserire modalità di controllo surrettizio o pene aggiuntive e accessorie, si perde completamente la ratio e non si comprende per quale motivo siano stati introdotti alcuni temi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Seguo le parole, le argomentazioni abbastanza puntuali dal punto di vista della logica del Consigliere Antonini, che però è smentito dai fatti. Intanto le voglio dire che gli emendamenti che noi presentiamo non vanno a cambiare il passato, solo perché nel passato era il 25% e oggi è il 33%, come lei ha tenuto a precisare.
C'è una differenza sostanziale, il 25% era indicato con interlocutori generici e astratti, che nella necessità, nel bisogno, nella fragilità, nei presupposti della legge avevano la possibilità di accedervi. Lei non racconta, il suo racconto è parziale, che l'aumento è funzionale alla creazione di un privilegio, questo è evidente. Abbiamo bisogno di sistemare alcune categorie, questa è la logica, ce le mettiamo, Forze dell'ordine e Vigili del fuoco, poi entreremo su questo tema, ed altre categorie che avrebbero dovuto essere nei regolamenti, ma siccome bisogna proteggerne alcune è naturale che si aumenti la percentuale al 33%.
Non siamo noi che cambiamo idea, noi non la modifichiamo, noi restiamo aderenti allo spirito della legge dell'edilizia convenzionata, sovvenzionata e agevolata, che è quello di essere quanto più possibile vicini al bisogno di persone che non possono avere un'abitazione. Per arrivare a questo il Consigliere Ciccioli sostiene la tesi secondo cui bisogna ridurre la platea e qui oggi voi lo fate.
Noi pensiamo che occorrono investimenti su questo tema, risorse per ampliare il numero degli alloggi popolari, per sistemare quelli che oggi non sono utilizzabili, era una scelta, come dice giustamente il Presente, una scelta politica. Voi discriminate, noi avremo scelto di cercare altre vie.
La scelta è evidente, quella di rendere più capiente la protezione di alcune categorie privilegiate, che sarebbero le prime peraltro ad essere danneggiate dal punto di vista dell'immagine, ma su questo ci torneremo.
Quello che di fatto avviene è che il tema del ‘fino a’ è una sostanziale sciocchezza perché tecnicamente chi ha la possibilità di riservare alloggi utilizza appieno quella riserva, quindi non è assolutamente vero, è contro quello che avete scritto, dite delle cose, ma in realtà la sostanza è un'altra. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Sono molto dispiaciuto da questo emendamento del PD che va a ridurre da 1/3 al 10% le riserve che abbiamo previsto con cadenza annuale sugli alloggi disponibili.
Mi dispiace perché all'interno di questa categoria ho messo i giovani, le giovani coppie under 35, le famiglie monoparentali con uno o più figli a carico, i soggetti appartenenti alle Forze dell'ordine e con l'emendamento che poi verrà discusso e presentato dal Presente Antonini anche le vittime di violenza domestica. Mi spiace perché penso che il Pd sia fuori dal mondo.
Noi riusciamo in parte a dare una risposta a delle categorie che sono in difficoltà prevedendo una riserva, che invece voi volete ridurre ulteriormente ad un 10% rispetto a 1/3 che abbiamo previsto. Poi non andate a dire in giro che siete per aiutare i giovani, le giovani coppie, le famiglie monoparentali, non andatelo più a dire in giro, Consigliere Carancini, perché noi proviamo a dare una risposta a queste categorie, che sicuramente oggi sono in grande difficoltà, con una modifica della legge prevedendo una riserva. Naturalmente i restanti 2/3 rimarranno all'interno delle graduatorie che verranno predisposte.
Anche se non sono intervenuto prima mi collego in quest'ultimo minuto all’emendamento precedente, voi ci accusate di mettere ulteriore burocrazia con questa legge, mentre noi estendiamo la platea e gli alloggi che non sono occupati, li allarghiamo a tutto l'ambito sociale territoriale. Ci sono molti piccoli Comuni che hanno degli alloggi sfitti, con l'emendamento di prima, adesso concludo, che abbiamo bocciato, voi avreste ulteriormente burocratizzato l'impiego degli appartamenti.
Secondo me questo emendamento del Partito Democratico è fuori luogo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Gli argomenti sono tutti validi, tutti buoni, però a parlare non è fatica, si dice ad Ancona, cosa significa? Le risorse per gli investimenti noi le abbiamo trovate nei vecchi bilanci, abbiamo rifatto il bilancio con difficoltà, sapete tutti le vicende legate al Covid, è stato difficile trovare nuove risorse eppure abbiamo fatto cose nuove. Qui c'è l'Assessore Aguzzi che sta procedendo con impegno a fare nuovi piani, di più sul passato.
E’ dal 2016 che il gruppo Erap più importante, che è quello di Ancona, non fa un piano di dismissioni per vendere gli alloggi, cinque anni, tanto più che ci sono parecchie famiglie che vorrebbero acquistare, con apporto di capitali per fare manutenzioni, per esempio, ma le cose non vanno avanti. Noi abbiamo trovato una gestione molto statica.
Tutto si può dire meno che io non sia una rottura di scatole, quindi, sono andato a vedere come stanno le cose. Dal 2016 non ci sono nuovi piani di vendita da parte dell’Erap di Ancona che, ho detto, è il pezzo più importante, mezzo milione di abitanti, quasi la provincia di Ancona, adesso si deve fare, tant'è che gli uffici lo stanno predisponendo e faranno anche in fretta.
Altra cosa: una parte dei trasferimenti dello Stato verso le Regioni si sono fermati. Tutti sapete che il bilancio dello Stato era in difficoltà, adesso siamo in una situazione straordinaria, l'Europa ci sta aiutando dandoci dei soldi, che però dovremmo restituire, quindi, non abbiamo una grande possibilità di manovra. Sia la vecchia che la nuova gestione si muovono entro ambiti piuttosto stretti, uno non può inventare tutto, ma su questo ci stiamo muovendo.
Sono molto dispiaciuto in quanto ci sono immobili di proprietà dell'Erap che non sono utilizzati perché non ci sono i soldi per le manutenzioni. Voi sapete che quando si consegna una casa deve essere a norma, ci deve essere l’abitabilità, ma spesso i servizi, gli impianti elettrici, il riscaldamento non sono proponibili. Servono capitali per la rimodulazione, il recupero e per consegnare alloggi, questa non è una manovra di settimane, ma occorrono tempi abbastanza prolungati, in presenza spesso di scarso personale, e questo è un altro aspetto. Personale tecnico molto importante che spesso è sovraccaricato di mansioni, obblighi, impegni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Vorrei riferirmi all’ultimo intervento del Consigliere Ciccioli quando ha detto che non si sono investite risorse e che non c'è stato un piano di vendite dal 2016. Un piano di vendita ha necessità di tempi lunghi per i bandi, ed è testimone tutta la Commissione, quindi lo dico alla III Commissione, la settimana scorsa o due settimane fa abbiamo dato il parere sugli investimenti del piano di vendite proposto dalla Giunta regionale. Forse sarebbe più semplice guardare gli atti, invece che chiedere le notizie ai dipendenti.
Un'altra cosa, voglio sottolineare come l’Erap abbia valutato 900 appartamenti e sono stati acquistati, credo, potrei sbagliare, circa 400 alloggi di edilizia residenziale pubblica e di invenduto, che sono stati assegnati ai Comuni dell'area del terremoto e non.
Le risorse che sono arrivate erano pari a 30 milioni di euro, più 16 milioni che avete trovato, già destinati e non risorse che avete negoziato. Per carità, verba volant scripta manent, ci sono gli atti che dimostrano quello che sto dicendo e è facilmente verificabile. Dei discorsi con i funzionari e i dirigenti mi fido molto poco perché quando mi insediai, per esempio, mi fu detto dall'allora direttore che avremmo venduto 24 milioni di euro di alloggi con il piano di alienazione, ne sono stati venduti 15 milioni, molto meno e con tanto tempo per delle questioni che abbiamo spesso discusso e che spero si possano superare rispetto alla valutazione della vetustà degli alloggi.
Noi diamo parere favorevole a questo emendamento, che abbiamo proposto per il semplice motivo …, è vero che due Comuni possono avere due graduatorie, ma chi decide la priorità tra i due Comuni, a parità di graduatoria? Ci deve essere un ente sovraordinato che decide quale dei due Comuni, che hanno graduatore aperte, ha la priorità.

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Anna CASINI. Sulle percentuali di riserva ho detto prima, l’intervento l’ho fatto prima e non lo farò.
Scusatemi, ma mi ha tratto in inganno l'intervento sul …, peraltro interessante, che ci ha dato modo di chiarire in merito ai piani di alienazione, che sono auspicabili, soprattutto perché si possono utilizzare quelle risorse, e qui c'è un emendamento, nell'ultimo articolo, che propone un piano di alienazione fino ad 1/3 del patrimonio esistente, condivisibile, purché si decida che cosa se ne debba fare, possibilmente non utilizzare ulteriore il suolo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Scherzosamente, è chiaro che alla Consigliera Casini questo emendamento, che hanno proposto, non le piace proprio perché - può succedere, per carità - non ha parlato dell'emendamento e della riduzione dal 33 al 10% ed è entrata nella casistica, ma non c'entra nulla. C’entra in maniera marginale perché la casistica è oggetto di un altro emendamento.
Qui stiamo parlando delle percentuali di riserva, che sono staccate in un certo senso da quelle che sono le riserve oggettive. Riferendomi all’esempio che ha fatto il Consigliere Carancini, delle 30 abitazioni riservate su 100, non è esattamente come lui dice perché la riserva è minimo un alloggio per categoria, quindi, al massimo sarebbero tre e se passa il successivo emendamento 4. Quindi, avremo 4 alloggi su 100 messi a riserva, per ribadire nuovamente …, si, si, perché si prevede minimo…, allora, forse la legge non l’avete letta bene. Si prevede la riserva di un alloggio minimo, non ci sono le percentuali, che vuol dire? Un alloggio minimo, vi faccio l’esempio del Consigliere Carancini, un Comune su 100 alloggi potrebbe anche dire che ne riserva 4, parlando del 33%, fino a un massimo di 33. Questo per chiarire il tutto.
In più c'è anche una contraddizione, avete presentato un emendamento dove chiedete l’inserimento di una riserva e poi parlare male delle riserve e dite che sono dei privilegi. Mettetevi anche in questo caso d'accordo tra voi perché se chiedete l'introduzione di una riserva e poi dite che le riserve sono dei privilegi da eliminare, a me qualcosa non porta.
La strumentalizzazione non viene da questa parte, ci saranno forse degli interventi mirati, non so che bisogna fare, la prossima volta faremo una disquisizione filosofica, chiameremo Galimberti per dare… Non lo faremo noi come semplici Consiglieri regionali, però mi sembra che voi non avete le idee chiare. O è un privilegio o non lo è, fate un andamento con il quale chiedete l'inserimento di una categoria e poi dite che le categorie non servono a niente. Prima sostenete l’impossidenza planetaria, dopodichè, invece, avete approvato l’aumento della disponibilità delle abitazioni in tutto il pianeta, non solo … Mettetevi d’accordo tra voi, poi potremmo parlare lo stesso linguaggio perché così è un po' difficile, per questo votiamo contro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Sono intervenuta per dichiarazione di voto, ma siccome mi sono state messe in bocca cose che non ho detto, vorrei intervenire nella fattispecie del fatto personale …, ma non credo Presidente….

PRESIDENTE. Per fatto personale? Lo espone? Va bene, avrà l'occasione per intervenire, abbiamo tanti emendamenti, riportando il punto sulla questione che le interessa.
Emendamento 2/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/2 bis a firma della III Commissione, il testo è il seguente: "Al comma 2 dell'articolo 2 della proposta di legge 25 del 2021 le parole 'con popolazione superiore a 5000 abitanti' sono soppresse".
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie Presidente. Questo emendamento va accoppiato al 2/2 bis, quindi lo spiego perché ha un'analogia se va letto insieme.
In pratica questo è un semplice errore di trascrizione, voi sapete, e l’abbiamo già detto più volte anche nella precedente seduta, che la Commissione ha avuto varie riunioni, audizioni, ci sono stati anche dei cambiamenti in corso e nei vari passaggi è sfuggito, può succedere.
Nella prima ipotesi avevamo proposto delle riserve valide per tutti i Comuni della regione Marche, tutte uguali. Il Sindaco di Pievetorina dopo l'incontro con l’ANCI, mi sembra l’ANCI, no, con il Cal, adesso non ricordo, mi pare che abbia richiesto una differenziazione nelle riserve relative alle Forze dell'ordine, che non dovevano essere inserite e vincolanti per i Comuni sotto i 5.000 abitanti. Alla fine, in sede di Commissione abbiamo discusso e quindi accettato questa proposta da parte del Cal, però nel passaggio finale c'è sfuggita una frase ed è rimasto che la riserva per le Forze dell'ordine era valida anche per i Comuni sotto i 5.000 abitanti, mentre avevamo espresso la volontà di inserirla e di renderla vincolante solamente per i Comuni sopra i 5000 abitanti. Quindi, questo emendamento, che poi fa paio con il successivo, quindi non lo discuterò, di fatto accoglie la proposta del Cal. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/2 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/3 a firma dei Consiglieri Vitri, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo. Il testo è il seguente: “Al numero 1) della lettera g) del comma 2 dell'articolo 20 quiques , come sostituita dal comma 2 dell'articolo 2 della proposta di legge n. 25, le parole ‘i soggetti appartenenti alle Forze dell'ordine e al del Corpo nazionale vigili del fuoco, di cui al decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139 (Riassetto delle disposizioni relative alle funzioni e ai compiti del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, a norma dell’articolo 11 della legge del 29 luglio 2033 n. 229’ sono sostituite dalle seguenti: ‘i soggetti vittime di reati di cui ai decreti legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito con modificazione in legge 15 ottobre 2013, n. 119 (Disposizioni urgenti in materia di sicurezza per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile di commissariamento delle provincie)’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. C’eravamo fermati lo scorso Consiglio regionale quando discutevamo di riserve, vorrei ripartire da dove eravamo rimasti perché, pur riconoscendo l'intento lodevole di premiare il lavoro delle Forze dell'ordine, pensiamo che debba essere fatto con uno strumento idoneo e non snaturando lo spirito di questa legge, creando quasi una corsia preferenziale perché tra le tre riserve attualmente previste dalla legge solo quella delle Forze dell'ordine e dei Vigili del fuoco è esonerata da ogni requisito, dall’Isee fino alla residenza, dal lavoro di almeno cinque anni nel nostro territorio regionale.
Oltretutto sono rimasta anche stupita, basita, di fronte alle motivazioni che sono state poste per la scelta di questa categoria come riserva. E’ stato detto che l’intento è quello di creare dei presidi di sicurezza in zone o complessi residenziali poco sicuri e al tempo stesso lenire la sofferenza delle famiglie degli appartenenti alle Forze dell'ordine e dei Vigili del fuoco quando vengono trasferite. Due motivazioni che tra loro non possono andare d’accordo, se l’intento è di lenire la sofferenza di un trasferimento non si capisce perché debbano essere messi in un posto poco sicuro, se così fosse. Al contrario se l’intento fosse quello di creare un presidio di sicurezza, anche quando l’appartenente alle Forze dell’ordine si toglie la divisa, a quel punto non c’è nessuna possibilità di lenire la sofferenza. Partendo dal presupposto, come già è stato detto oggi più volte, che le Forze dell’ordine e Vigili del fuoco non devono essere riconosciute come categorie economicamente vulnerabili. Consentire una riserva a questa categoria significherebbe creare un privilegio contro ogni principio di tutela delle fasce più deboli.
Alla luce della ratio per cui nasce l’edilizia residenziale pubblica sarebbe invece opportuno creare una riserva per una categoria che obiettivamente e ad ogni effetto va considerata come fragile e ci fa piacere che oggi sia stato colto il nostro suggerimento e la maggioranza ha presentato un nuovo emendamento alla legge che nasce proprio dalla nostra indicazione.
Con l’emendamento già presentato in precedenza noi proponiamo di sostituire la riserva per gli appartenenti alle Forze dell’ordine e ai Vigili del fuoco con le donne vittime di violenza. Una riserva che esiste già in altre regioni, quali ad esempio il Lazio dove da ben ventuno anni tra le categorie elencate nella riserva del 25% ci sono anche le donne vittime di violenza, sin dall’inizio del procedimento giudiziario, in base all’articolo 13 del regolamento del 20 settembre 2000 n. 2, che è stato emanato in attuazione della legge n. 12 del 1999. Una scelta che oltretutto il Lazio ha rafforzato dopo emergenza Covid con la delibera di Giunta del 21 aprile 2020, in cui si stabilisce che le ATER, il Lazio e l’organo competente, ai sensi dell'articolo 22, comma 136, possono dare la prerogativa ai Comuni di assegnare la riserva alle donne vittima di violenza, in linea e in coerenza con la legge cosidetta antifemminicidio.
Vorrei evidenziare a tal proposito, scusate prendo solo un altro minuto, che nelle Marche le donne vittime di violenza che si sono rivolte ai centri antiviolenza nel 2019 sono state 471, un numero altissimo a fronte dei posti disponibili nelle case rifugio, che sono cinque, una per provincia, con 61 posti letto in totale a fronte di quasi 500 denunce solo nel 2019, ancora non abbiamo i dati del 2020. Le case rifugio hanno 18 posti letto a Fano, 10 ad Ancona, 5 a Treia, 10 a Fermo e 18 ad Ascoli Piceno. Ci sono inoltre due case emergenza, una a Pesaro ed una sarà inaugurata a breve ad Ascoli Piceno per tutto il sud delle Marche, ma qua le donne possono fermarsi solo per una settimana. Crediamo che questa sia una vera emergenza, 500 donne di cui solo 61 possono contare su un tetto sulla propria testa. Molto spesso non denunciano perché non sanno dove andare o perché non hanno un reddito sicuro per potersi permettere un canone di affitto.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Micaela VITRI. Abbiamo visto che verrà aggiunta, come proposta della maggioranza, questa quarta categoria, in ogni caso pensiamo che la sostituzione possa essere in linea con i principi di uguaglianza, per cui chiediamo di votare questo emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Innanzitutto ringrazio la Consigliera Vitri perché effettivamente è stata la prima che ha posto all'attenzione questa problematica, questa opportunità, perché noi la vediamo come un’opportunità.
Registro con piacere che per la Consigliera Vitri non si tratta di una categoria, non significa privilegio, come invece hanno detto i suoi colleghi nell'intervento precedente. Questo lo registriamo con estrema positività, in linea con quanto diciamo noi. La riserva è per andare a proteggere qualcuno che ha più bisogno rispetto ad altri, perché esistono anche vari livelli di fragilità, precarietà, debolezza, in un certo senso di categoria, quindi, in questo caso ci trova d'accordo.
Vorrei aggiungere un aspetto, nella proposta di legge che lei ha presentato si parla di soggetti vittime di reati, non solo di donne, l'argomento non sono solo le donne, ma quando parliamo di violenza domestica la donna è quella che più va incontro a casi del genere. Se andiamo ad analizzare le casistiche immagino che saremo al 90% e passa, però il decreto legge n. 93 del 2013, al quale probabilmente ha fatto riferimento la Consigliera Vitri, parla di soggetti che …, e quindi anche nel suo emendamento in maniera esplicita richiama i soggetti vittime di reati di violenza domestica.
Aggiungo che verso questo tema abbiamo già dimostrato una sensibilità nella proposta dei nostri articoli perché abbiamo previsto il diniego all'assegnazione delle case popolari a coloro che compiono reati di violenza domestica, addirittura fermandoci all’imperativo di non assegnare le abitazioni a chi ha subìto condanne anche in via non definitiva per violenza domestica.
Il principio che ispira l'emendamento nella prima parte non solo lo condividiamo, ma lo facciamo nostro, la seconda parte no perché non parliamo di sostituzione, va da sé che andrebbe a cadere un principio tra i più importanti di questa nostra offerta normativa, di rivisitazione e di rilettura della legge sugli alloggi popolari. Nostro malgrado ci dispiace anche perché, lo dico tanto non è il segreto di Pulcinella, ho anche invitato i proponenti a separare le due cose e noi avremmo votato favorevolmente la proposta del Partito Democratico, non ci sarebbe stato nessun tipo di preclusione. Poi delle logiche, che per carità non sta a me giudicare, non hanno portato a questo tipo d’incontro, per cui abbiamo fatto nostra la proposta. Quindi, voteremo contro perché abbiamo un emendamento che invece va nel senso migliore di questa proposta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Scopro con interesse che il Presidente Antonini mette in bocca situazioni che non corrispondono al vero, vedo che ritorna adesso su argomentazioni che sono costruite con una certa scaltrezza.
Da questi banchi nessuno ha detto che le riserve sono privilegi, se l’avessimo detto non avremmo fatto una modifica della riserva dal 25% al 10%. Lei non può dire questo, lei tende a confondere. Fino ad oggi non l’avevo mai visto in questa veste, noi non abbiamo detto questo, quello lo possiamo far fare a qualche Assessore, non a lei che fa parte del Consiglio. Ho già detto che lei ha lavorato, non dica che noi pensiamo che la riserva …, no, non l’ha detto la Consigliera Casini.

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Prego, continui.

Romano CARANCINI. Noi abbiamo affermato che la riserva è una struttura, un segmento fisiologico di una legge, tanto che la precedente prevedeva il 25%, peraltro in via generale. Questo gruppo consiliare pensa che il 25% sia esagerato, figuriamoci il 33, quindi, abbiamo fatto quella modifica. Quindi, da questo punto di vista non è così.
Questo è un articolo che, almeno secondo il nostro parere, il mio parere, è quello più vicino insieme ad altri, di cui poi discuteremo, all'incostituzionalità.
Mi chiedo: ma si può lasciare una riserva degli alloggi …Chiedo scusa, Presidente, l’altro elemento è il 4, sul mio esempio dei 33 alloggi su 100, che possono essere destinati a riserva, lei ha affermato che in realtà sarebbero 4. Scusi, ho riletto la legge, cerco di essere attento, lei racconta una cosa non vera, una riserva fino al 33% significa che il soggetto può utilizzare fino al 33%. Questo vuol dire che ci potranno essere situazioni nelle quali 33 appartamenti di case popolari, non 4, non 3, ma 33 …

PRESIDENTE. Rimaniamo in silenzio e lasciamo completare.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Chiederei se è possibile perché già il tempo ...
Da questo punto la norma è lontana dai principi costituzionali. Voi decidete di destinare alloggi per le persone che hanno bisogno dello spirito di questa legge, alle Forze l'ordine e ai Vigili di fuoco. Allora perché non ai sanitari? Chi sono? Siete voi che li mettete in imbarazzo, mettete in imbarazzo le Forze dell'ordine che andranno a recuperare alloggi delle persone che hanno bisogno. Ma vi rendete conto di cosa andate ad approvare o cosa vi ordinano di approvare? Io mi rifiuto di credere che ci sia dentro lo spirito delle persone di questa Assemblea legislativa, che decidono di destinare in maniera riservata alle Forze dell'ordine. Vi prego di risparmiare la retorica del fatto che qualcuno non rispetta le Forze dell’ordine. Ve lo ripeto, perché non agli infermieri o alle persone che, per esempio, si sono spostate per causa Covid? Non hanno diritto ad una abitazione popolare da abitare, perché? Perché le Forze dell'ordine e non i sanitari? Spiegate quale discendenza fideistica religiosa consente di fare questo.
Questa è una norma anticostituzionale, quindi, da questo punto di vista vi appropriate di un pensiero relativo alle persone fragili che abbiamo indicato grazie alla Consigliera Vitri e non votando questo emendamento dimostrate la vostra strumentalità rispetto ad un tema così delicato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Spiace molto che in quest'Aula il Partito Democratico abbia scelto la strada della strumentalizzazione e della polemica fine a sè stessa per discutere un tema centrale per la nostra comunità regionale.
Dico questo perché in questa modifica di legge sono chiare ed evidenti alcune scelte, piaccia o non piaccia. Non pretendiamo che voi le condividiate, ma vorremmo che almeno non venisse costruito un muro con ricostruzioni faziose lontane dalla nostra volontà.
In questa legge non vi è alcuna discriminazione verso nessuno. Voi fate discriminazione non noi. Questa legge non vuole discriminare nessuna categoria, anzi vuole aprire, voi volete chiudere, togliere le Forze dell'ordine, al contrario questa legge valorizza alcune precise volontà politiche che noi riteniamo debbano essere protagoniste nelle future graduatorie delle case popolari. In particolare, rivendichiamo la scelta virtuosa di prevedere quote e riserva per le Forze dell'ordine, che sono presidi di legalità, ordine, controllo e monitoraggio, non hanno nulla a che vedere con i sanitari, come voi dite, noi li possiamo dare a tutti, ma questi hanno una specificità. Questa riserva non è solo un modo per esprimere il nostro grazie per il lavoro quotidiano che ogni giorno svolgono per garantire la nostra qualità, ma è anche una scelta per rafforzare un controllo di legalità e di sicurezza all'interno di edifici popolari dove talvolta vi sono situazioni che devono avere un controllo costante.
Famiglie monoparentali con uno o più figli a carico, che rappresentano oggi una sempre più crescente categoria sociale, famiglie under 35, dobbiamo aiutare la formazione di giovani famiglie? Dobbiamo o non dobbiamo dire ai nostri giovani di rimane nelle Marche e di non andare a lavorare e vivere fuori regione, come purtroppo è avvenuto in questi anni? Ci preoccupiamo oggi che facciamo una legge e la adeguiamo alle esigenze dei cittadini marchigiani? Le vittime di violenza domestica rappresentano la volontà di dare una tutela maggiore ad una categoria fragile, che vive un disagio sociale profondo. Basta con questi slogan da campagna elettorale e con la retorica con la quale costantemente affibbiate l'etichetta di discriminatori a chi invece vuole riportare solo ad una maggiore equità le scelte di governo, attraverso il pragmatismo di chi intende comprendere e dare risposte ai cambiamenti della società.
Invito i colleghi del Partito Democratico a calarsi nella realtà e ad abbandonare questa politica con la P minuscola fatta solo di strumentalità e di poco pragmatismo. Le scelte puntuali che con questa legge noi stiamo per compiere vanno nell'ordine di introdurre più sicurezza, più equità, più sostegno alle nuove famiglie fragili.
Questa legge non fa alcuna discriminazione, fa delle scelte politiche chiare, trasparenti e precise, scelte politiche di cui siamo orgogliosi.
Noi non pretendiamo il vostro consenso ma, ripeto, almeno vorremmo che non alimentaste confusione e strumentalizzazione su questo tema continuando a raccontare un film differente dalla realtà e da quanto scritto in questa legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Siamo talmente strumentali noi e facciamo campagna elettorale che il Consigliere Bilò ha letto, anche sbagliando talvolta, uno scritto battuto a macchina, preparato prima di questa seduta del Consiglio, dicendo di smetterla con la strumentalizzazione. Lui si era già preparato quello che avrebbe dovuto dire, ivi inclusa la nostra strumentazione che dava per assodata. Per favore torniamo a parlare di temi.
Approfitto di questo spazio per dire che non ho parlato di privilegi, ho semplicemente detto che la legge n. 36 conteneva al punto g) dell'articolo che stiamo modificando la possibilità di riserve che venivano utilizzate dagli enti locali, contestualizzando delle necessità particolari dal punto di vista sociale, così come era scritto, lasciando al Comune o all'Ambito la possibilità di stabilire quali fossero di volta in volta le categorie più bisognose. Questo lo voglio dire perché non ho detto che sono contraria all’elenco delle riserve e sono entrata nel merito delle riserve in un comma sbagliato, in un emendamento sbagliato, per dire che ci sono riserve, come quelle delle Forze dell'ordine, che a mio a nostro avviso non sono giuste. Faccio un esempio, cari Consiglieri, chi l’ha detto che un poliziotto o un carabiniere abbia voglia di fare lo sceriffo anche quando non è al lavoro? Ma chi glielo paga lo straordinario a questo che sta lì, poveruomo, perché noi abbiamo deciso di dargli una casa e fuori dall’orario di lavoro deve controllare che i vicini non siano pronti a delinquere? Ma di cosa stiamo parlando? Penso che se questa cosa la leggesse qualcuno dei sindacati delle Forze dell’ordine direbbe che dovete andare voi a fare il lavoro straordinario notte e giorno, in mezzo al pericolo grandissimo che voi avete descritto. E poi aggiungo, perché non i sanitari, perché non gli insegnanti? Ci sono tantissime categorie che hanno stipendi analoghi a quelli delle Forze dell’ordine e potrebbero essere aiutate ed agevolate. Chiedere ad un Vigile del fuoco, o ad un poliziotto, od un carabiniere di lavorare anche durante il riposo è secondo me una cosa vergognosa. Siccome è un poliziotto deve lavorare pure quando sta a casa a riposo con la famiglia? Questa è la cosa più scandalosa. Grazie.

PRESIEDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Tirato ripetutamente per la giacca, si sentono considerazioni che sono terribili, si snatura l'impostazione di una legge, creando situazioni descritte tra l'altro in modo non oggettivo.
L’ha detto prima il Consigliere Carancini, se avete sbagliato a scrivere le percentuali, correggiamole, preparate un subemendamento perché il 30% di 100 non lo inventiamo noi, non possiamo dire che sono massimo 1 o 4 appartamenti. Se sono 100 appartamenti a disposizione il 30% sono 30 alloggi destinati alle riserve. Riserve che tra l’altro potrebbero avere una logica.
Noi avevamo preparato l'emendamento in questi termini per consentire alla comunità, quella che avete più volte evocato, di gestire situazioni puntuali, particolari, indeterminate o determinate in un momento contingente e non già preassegnate perché qui abbiamo la preassegnazione ed è una cosa terribile. Così impostata, e il Consigliere Bilò l’ha sottolineato, è quasi la volontà di metterci nelle condizioni di dire che il Partito Democratico è contro le Forze dell'ordine. Intanto non le avete inserite tutte, i militari non ci sono, la polizia municipale non c'è e poi non è questo lo strumento. Le Forze dell'ordine sottraggono, come avete detto voi, la massima priorità a chi non ha nulla, l’avete detto voi che avete modificato la norma per dare la massima priorità a chi non ha nulla, no a chi è dipendente dello Stato ed ha uno stipendio garantito. Hanno bisogno di altri sostegni, si, è vero, tant’è che tanti Comuni si sono adoperati, hanno fatto le zone PEP e hanno assegnato alle cooperative delle Forze dell'ordine, che si sono organizzate all'interno di quei percorsi. Chi in maniera intelligente la pensa. Qui invece no, si creano nicchie di priorità che mettono addirittura in difficoltà il privilegiato in quel contesto e non semplicemente perché è delle Forze dell'ordine e dovrebbe … Andiamo a disegnare e a prefigurare una situazione complicata da gestire, non potenziamo le Forze dell'ordine o andiamo a costruire gli strumenti perché quelle cose non si determinino, no, ci mettiamo dopo il lavoro le Forze dell'ordine che in maniera inconsapevole sottraggono abitazioni a chi non ha nulla, creando delle situazioni discriminanti. Questo l’abbiamo detto, perché le Forze dell'ordine si e gli operatori sanitari no? Perché non gli OSS che sono stati sbattuti a destra e manca nella regione durante il Covid per quelle scelte scellerate che l’amministrazione avrebbe messo in campo, spostando il personale a destra e manca?

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Maurizio MANGIALARDI. Presidente, ci stanno mettendo tutti in imbarazzo, per costruire una comunità di diversi, una comunità in cui la diversità è considerata qualcosa da ghettizzare con percorsi che imbarazzano quella comunità, che non vogliamo più costruire. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Alcune cose le ha dette anche il Consigliere Mangialardi, ma voglio ripeterle ed anche dirne di nuove.
Non condivido il tema delle riserve per un motivo, nel momento in cui si prevedono delle riserve e delle categorie le agevoli, qualsiasi bambino capirebbe che se agevoli qualcuno crei un danno a qualcun altro perché non si possono mantenere tutte le condizioni uguali se si dà una riserva ad uno e ad un altro no. Ad esempio, nelle riserve non ci sono le famiglie con disabili, noi abbiamo dato delle riserve ad alcune categorie …, se uno ha in casa uno o due figli disabili non ha la riserva, le famiglie con la presenza di anziani non hanno la riserva. Domani mattina cosa dovrei fare? Scrivere che la Regione è contro i disabili e gli anziani e preferisce dare gli alloggi ai giovani. Per carità, è una scelta politica, ma il tema non sono le categorie a cui noi dobbiamo dare la casa, dobbiamo darla a chi ha bisogno, non è che la categoria del giovane deve prevalere rispetto all'anziano, rispetto al disabile.
Nel momento in cui prevedo le categorie do loro la precedenza rispetto ad un’altra, è lì l’errore ed è lì che nel 2018 avevamo modificato la norma che prevedeva alcune categorie, le avevamo tolte perché la legge che era di 15 anni prima, era pensata in maniera vecchia, definiva delle categorie, le avevamo tolte perché avevamo detto che il mondo era veloce, avanzava in maniera molto veloce rispetto al passato, le categorie che potevano avere necessità potevano cambiare anno per anno, quindi, non avevamo definito delle riserve, ma avevamo fatto in modo che la legge fosse più elastica e consentisse un confronto diretto tra la Regione, ma soprattutto lasciava ai Comuni di individuare le proprie categorie. Questo è il tema. Domani dovrei uscire dicendo che la Regione è contro i disabili? Lo so che non è così, ci mancherebbe, ma nel momento in cui prevedi qualcuno automaticamente sei contro qualcun altro. L’ho già evidenziato l’altra volta, perché no l’esercito? Perché no la polizia municipale? Perché no la Capitaneria di porto? Su quale base abbiamo individuato le Forze dell’ordine ed i Vigili del fuoco? I Vigili del fuoco sono una categoria di massimo rispetto, ma vale più uno che fa il Vigile del fuoco rispetto ad uno che fa il poliziotto, o è della Polizia municipale o locale, o è della Capitaneria? Qual è la logica che abbiamo seguito? Senza considerare che in queste categorie, in particolar modo in quelle delle Forze dell'ordine, il figlio addirittura può acquistare la casa perché non la leghiamo alla persona che fa quel lavoro. Un figlio può acquistare la casa perché in un articolo abbiamo previsto che può comprarla non solo l'assegnatario, ma anche quelli che fanno parte del nucleo familiare. Paradosso che non succederà mai, lo dico per far capire ancora meglio, se un generale ha una casa, il figlio può comprare anche la casa popolare. E’ una cosa folle! Qui nessuno vuole andare contro le Forze dell’ordine, ci mancherebbe, ma la battaglia che va fatta è fare in modo che chi svolge un certo tipo di lavoro possa essere garantito. Nel 1945/1950 la Provincia realizzava le case per gli insegnanti, per i propri dipendenti, il Ministero realizzava le case per gli insegnanti, era un altro mondo! Per carità, se ci sono le condizioni torniamoci pure, per carità, ma non possiamo nel 2021 pensare di agevolare una categoria a danno delle altre, addirittura rimettere delle categorie a danno di altre. I giovani in conflitto generazionale, questo è il classico conflitto generazionale, io ho 50 anni, non sono contro i giovani, ci mancherebbe altro, ma so benissimo che ci sono delle categorie, che non sono i giovani, che possono avere delle difficoltà, dobbiamo aiutare chi ha bisogno, al di là di chi è e che cosa rappresenta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Debbo dire che su questo punto avevo maturato una convinzione che poi, devo ammettere, si è rivelata sbagliata ragionando con me stesso. Capisco che per i miei colleghi del gruppo questa è un’affermazione forte, il Consigliere Cesetti che ripensa alle proprie convinzioni oppure il Consigliere Cesetti che sbaglia. Questo capita anche ai migliori e talvolta è l'eccezione che conferma la regola.
Al di là delle batture voglio intervenire perché inizialmente pensavo, lo voglio dire pubblicamente in questa Aula, che prevedere la riserva a favore …

PRESIDENTE. Consigliere, la prego di indossare la mascherina

Fabrizio CESETTI. Mi scusi, Presidente. Pensavo che prevedere la riserva a favore delle Forze dell'ordine costituisse una modalità per dare una mano, se vogliamo, alla tutela dell'ordine pubblico, questo è un po' il concetto. Sbagliavo, non è così, mi hanno convinto i colleghi del mio gruppo - noi discutiamo, non mi hanno convinto perché devo sottostare alla disciplina di gruppo, che pure è importante - perché il problema della riserva deve avere un criterio oggettivo e lo dice la stessa legge quando prevede che le riserve di alloggi da istituire annualmente per far fronte …, per realizzare progetti di carattere sociale. E’ un criterio oggettivo e nel momento in cui diventa soggettivo diventa un criterio discriminatorio, ex se, che tra l'altro contrasta con alcuni principi, se vogliamo, di carattere costituzionale.
Quello della riserva a favore delle Forze dell'ordine contrasta con il principio di uguaglianza, inevitabilmente contrasta con un altro principio costituzionale. È vero che la Costituzione non prevede il diritto all'abitazione, il diritto alla casa, ma lo prevede indirettamente perché, ad esempio, l’articolo 47 dispone il cosiddetto, se vogliamo, risparmio popolare per l'accesso alla casa. C’è una disposizione dell’ONU, se non sbaglio l'articolo 25, che prevede indirettamente questo diritto. Nel momento in cui prevediamo una riserva attraverso questa legge - qui chiedo aiuto al Consigliere Carancini - si determina che uno che ha l'assegnazione nel futuro può anche acquistare la proprietà di questa abitazione, giusto? Quindi c'è un diritto ulteriore rispetto a quello dell'assegnazione, Consigliere Carancini, e se noi prevediamo una riserva che contrasta con il principio di uguaglianza e anche con questo altro diritto, mettiamo a rischio di legittimità costituzionale questa legge.
La riserva non può essere caratterizzata soggettivamente, può essere soltanto un fatto oggettivo per far fronte a una situazione di particolare criticità o per realizzare progetti di carattere sociale. Ma non possiamo dire, qui è il punto, che situazioni di particolari criticità possono riguardare l'ordine pubblico. Come io pensavo è un errore e me ne sono reso conto, perché significa a quel punto dare un marchio a quelle residenze, significa che noi aprioristicamente, senza dati oggettivi, diamo un marchio di insicurezza, come dire che in quei luoghi si delinque e questo sarebbe grave e discriminatorio.
In più c'è un altro elemento, non possiamo dire c’è una situazione di criticità perché da una parte è discriminatoria e dall’altra lo Stato abdica alla sua funzione, che è la tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica. Abdica talmente tanto che prevede una riserva per le Forze dell’ordine perché andando lì a vivere, “da civili”, costituirebbero una remora. L’ho ammesso in quest'Aula, inizialmente pensavo all'opportunità di questo, ma è grave, non è così, sbagliavo e chiedo che la maggioranza ci ripensi …

PRESIDENTE. Le chiedo di concludere.

Fabrizio CESETTI. Ho finito. Chiedo che la maggioranza ripensi a questo perché, ripeto, tra l'altro pone questa norma al vaglio di illegittimità di ordine costituzionale e sappiamo, Presidente, poi non intervengo più, che la questione di illegittimità costituzionale non è soltanto perché il governo potrebbe impugnare questa norma, come prevede la Costituzione, ma domani si potrebbe sollevare la questione in via incidentale, magari di un soggetto che viene escluso dall'assegnazione perché l’alloggio viene riservato a un membro delle Forze dell'ordine, impugna l’atto ed in via incidentale solleva la questione di legittimità costituzionale di questa legge.
Ritengo che prevedere questa riserva, che non è oggettiva, ma soggettiva, sia un errore giuridico, politico, sia un errore di carattere costituzionale, tra l'altro, come dicevano i miei colleghi prima, perché le Forze dell’ordine si e i vigili urbani no? Grazie.

PRESIDENTE. Prego tutti di contenere gli interventi nei limiti di tempo stabiliti. Tra l’altro abbiamo tante occasioni, essendoci molti emendamenti, di tornare brevemente su punti che in qualche modo si desiderano rimarcare o sottolineare con più forza per dare concretezza alle proprie posizioni e visibilità.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Accolgo il suo invito alla brevità. Anche qui cerco di riflettere e io mi scopro, sono i cambiamenti della vita, essere un moderato. Ho sempre pensato di essere un po' radicale in senso …, invece un moderato.
Cosa penso riguardo a questa riserva che in qualche modo sulla parola sfavorevole privilegerebbe le Forze dell'ordine? Anzitutto l'esiguità della riserva, molto piccola, è ben vero, e nessuno lo disconosce, che le Forze dell'ordine godono a volte di un privilegio, riescono ad avere un alloggio negli edifici annessi alle caserme e a volte riescono ad avere possibilità che altre categorie non hanno, però è anche una categoria sfavorita per altri versi, per esempio soggetta frequentemente a trasferimenti per motivi di servizio e nel trasferimento c’è lo sradicamento. Molto spesso le famiglie delle Forze dell'ordine non hanno genitori, né nonni, né altre persone che possono in qualche modo supportarle con i figli. Ho conosciuto molte persone delle Forze dell'ordine e spesso nel trasferimento si sposta solo il titolare, sia esso maschio o femmina - oggi ci sono anche trasferimenti di poliziotte donne, di carabinieri donne e via di seguito - e la famiglia rimane da un'altra parte per anni, con la separazione del nucleo familiare. Che ci sia questa sensibilità molto piccola, perché poi la riserva sarà modestissima, di dare un alloggio alla famiglia di un carabiniere, di un poliziotto, che non rientra in altre graduatorie, in altre possibilità previste dallo Stato e che ha difficoltà oggettivamente ad inserirsi, non mi sembra una cosa grave. Mi sembra una cosa che va nella direzione di questa categoria particolare, che è diversa dalle altre. Le Forze dell’ordine vengono trasferite da un posto all'altro, spesso lontane centinaia di chilometri rispetto a dove si trovavano prima, mentre, per esempio, il personale sanitario questo pericolo non ce l’ha, in genere sceglie ed è quasi tutto residente all'interno del proprio territorio. Dico di più, con le nuove norme che la Regione si è data se nelle graduatorie regionali c'è un infermiere, un medico che prende servizio non nel suo territorio, magari in un'altra Area Vasta, questo dà origine ad un contenzioso, alla richiesta immediata di trasferimento, a poter fare uno scambio paritetico tra personale perché lo sradicamento e non avere la casa è un problema, benché siano poche decine di chilometri rispetto ai centinaia delle Forze dell'ordine.
Chiudo qui, mi sembra che fare una battaglia su questo sia un pensiero molto, molto piccolo da parte dell'opposizione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ci tengo a dire la mia posizione perché credo che questo emendamento da parte del PD sia strumentale e di poco buon gusto, anche perché fino adesso ha criticato le riserve e poi è andato a fare una sostituzione al loro interno. Si, certo, leggete l'emendamento che avete fatto, al posto dei Vigili del fuoco mettete le vittime di violenza …

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. La prego di continuare e prego gli altri di non intervenire.

Luca SERFILIPPI. E’ palese che questo emendamento sia pretestuoso, per fare un po' di casino, purtroppo vengono colpiti sia i Vigili del fuoco che le Forze dell'ordine sia le vittime di violenza perché le state utilizzando per provare, non so, a spaccare la maggioranza o a far campagna elettorale contro o a favore di qualcuno.
Penso che la linea della maggioranza sia corretta e coerente con gli impegni che abbiamo preso in campagna elettorale e dispiace che il PD sia contro le giovani coppie, le famiglie monoparentali e anche le Forze dell'ordine.
Noi mettiamo all'interno della graduatoria una riserva pari a 1/3, non diciamo che le case popolari d'ora in poi andranno solo ed esclusivamente ai giovani, alle famiglie monoparentali, alle Forze dell'ordine, no, diciamo che all'interno degli alloggi disponibili 1/3 verrà riservato a queste categorie. Possiamo dire che fino adesso queste categorie non sono mai state considerate da questa Regione? Lo possiamo dire? Noi le prevediamo con una riserva, se sarà illegittimo, incostituzionale ce lo dirà qualcuno al governo e andremo a modificare la legge, però noi abbiamo preso un impegno con gli elettori e lo stiamo portando avanti. Certo, privilegiando le giovani coppie che hanno dei problemi seri per quanto riguarda l'emergenza abitativa. Purtroppo i giovani, lo vivo in prima persona, si sposano tardi, fanno figli tardi, non hanno la casa, non hanno un lavoro, quindi, bisogna porre dei rimedi e questa è una piccola soluzione che non andrà a risolvere il problema abitativo dei giovani, però possiamo dire che soprattutto alle giovani coppie, che hanno dei problemi economico, noi diamo una risposta. Noi tutti giriamo la nostra regione e vediamo le case popolari, andate a vedere ad Urbino che cosa hanno creato leggi di vent'anni fa del PD, andate a vedere i ghetti che hanno creato. Noi andiamo a dire che all’interno di questi alloggi, quelli disponibili, quelli che saranno disponibili, ci sarà qualcuno delle Forze dell'ordine. Forze dell’ordine che ogni volta che c'è la festa andiamo a ringraziare, però poi nei fatti non le consideriamo, invece oggi con questa legge diamo una risposta anche a loro.
Purtroppo ci sono tante famiglie monoparentali con figli a carico, genitori separati che devono tornare a casa dai propri genitori, sessantenni o ottantenni, e in un caso o nell'altro devono pagare anche gli alimenti. Sono i nuovi poveri e noi diamo loro una risposta.
Si è detto dei giovani contro gli anziani, i 2/3 degli alloggi disponibili rimangono com'erano prima, modificando i criteri. Non avete toccato quello per le famiglie con disabili a cui diamo dei punteggi in più, anche a chi è residente nel Comune in cui si trova l’alloggio diamo una premialità in più. Quindi, noi diamo delle risposte vere ai marchigiani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Parliamo delle riserve, oggi ho sentito anche la definizione, la portata generale ed astratta della norma che prevede all'interno di questa possibilità per i Comuni di prevedere l'assegnazione di alloggi sulla base di progetti che si coordinano con il Comune oppure con le istituzioni. Questa cosa va fuori la previsione della riserva, che è qualcosa che va oltre la previsione generale ed astratta, ma confermo e smentisco quello che ha detto la Consigliera Casini, che nel momento in cui la portata generale va al Comune questo è obbligato a fare una scelta in base ai reali bisogni delle graduatorie. Chiamiamolo un fuori graduatoria dettato da altre situazioni, da altre emozioni, da altri dati oggettivi, che comunque prevede una scelta, “una riserva” che viene fatta dal Comune piuttosto che dalla portata generale ed astratta di un disegno di legge oggi legge. Questo è il concetto della riserva.
Tra l'altro, secondo me, avete mal formulato l'emendamento perché ne prevedete l'efficacia ma lo sottoponete al vaglio, ad una scelta. Quindi, per voi è corretto andare a prevedere una riserva per i soggetti vittime di reati, come abbiamo detto, però sono validi e meritevoli di tutela se prendono il posto delle Forze dell'ordine. Questo è un errore politico d’impostazione. O non nè prevedete il cluster, la graduatoria, la possibilità, oppure parametrarlo secondo me è un errore che deve far riflettere il Partito Democratico, perché voi in questo momento state scegliendo, cosa che non volete.
Fortunatamente il Presidente della Commissione e tutta la maggioranza ritengono meritevoli di tutela questi soggetti e sono previsti nell'istituto della riserva, mentre voi lo prevedete solo a condizione che entrino i le vittime di reato ed escano le Forze dell'ordine. E’ un errore grandissimo, secondo me, per chi soprattutto si ritiene difensore di determinate categorie di soggetti, è un errore politico di impostazione.
Sulla riserva il più delle volte tocchiamo solo le Forze dell'ordine, ma dovremmo anche valutare bene quello che dice il Consigliere Serfilippi perchè si inseriscono delle nuove categorie che hanno bisogno di tutela e sono i nuclei familiari monoparentali con più figli a carico. Nella quota di riserva, forse non è stato chiaro il Presidente Antonini, ma è stato chiarissimo per questa parte politica, la previsione di riserva è fino a un massimo del 33%, con l'obbligo di almeno 1. Ciò significa che fatto 100 33 sono assegnabili, con l'obbligo immediato di 1. Significa che qualora ci fossero richieste sono esauribili, ma nel caso non ci fossero gli alloggi rientrerebbero nella graduatoria normale. Questo è un dato che abbiamo allargato da un 25% ad un 33%, c’è un aumento percentuale, ma fino ad una previsione generale. Penso che, visto la discussione nata sull’emendamento, avete perso un’occasione, o meglio ci avete con questo emendamento dimostrato chi siete. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. La Lega esprime voto contrario perché non è d'accordo con questa sostituzione, mentre è d'accordo con la parte della creazione di questa nuova categoria. Io non so, credo, immagino, spero, che il Partito Democratico ritiri questo emendamento. Il Consigliere Biancani, tra l'altro applaudito da tutto il suo gruppo, ha ribadito - questa permettetemela, non è la mia interpretazione, sennò mi vado a far curare, c'è qui il Consigliere Ciccioli e ne approfitto immediatamente - l'inutilità delle categorie. Mi sembra che l’abbia detto il Consigliere Biancani. A posto, però poi ha firmato l'istituzione di una categoria, giusto? A posto. Allora, tanto per capire, queste non sono scaltrezze, Consigliere Carancini, sono logiche ed io sono una persona abbastanza logica, lineare e semplice nei propri ragionamenti, però se lei mi dice che è contrario ad una cosa e poi la firma, individuo una contraddizione. Poi non so se il Consigliere Ciccioli farà una perizia e darà un’interpretazione diversa di come vedo la cosa, però, come ha detto il Consigliere Assenti ed io l’ho detto precedentemente, lo voglio ridire qui, leggere la legge non è l'interpretazione di quello che illustra il Consigliere Antonini.
L’abbiamo detto in Commissione, più volte, e di questo sia il Consigliere Carancini che la Consigliera Casini ne devono dare atto, non abbiamo preso scorciatoie, furbizie o scaltrezze varie. In Commissione siamo stati molto chiari fin dall'inizio su tutto il percorso, su tutti gli atti, abbiamo coinvolto tutti quelli che potevamo coinvolgere, non ci siamo nascosti, ci siamo esposti perché era giusto e doveroso esporsi per una legge che ha un'importanza politica e una ricaduta sul territorio.
Noi l’abbiamo detto fin dall'inizio, forse stiamo dando troppa importanza a queste riserve, che sono fino a un massimo di …, è chiara la cosa, c'è un vincolo solamente, almeno un alloggio. Significa che si devono prevedere le riserve, ma non è che 1/3 si mette a disposizione. Ribadisco, dipende dal Sindaco, che individuerà le esigenze del territorio, è chiaro questo, è fondamentale. Se il sindaco vuole arrivare al 33% e vuole inserire una propria riserva perché ci sono, per esempio, degli sfrattati, degli alluvionati, una situazione particolare, può riservare un alloggio. Prendiamo sempre l’esempio del Consigliere Carancini, 100 alloggi a disposizione 67 li mette in graduatoria. E degli altri 33, per come è impostata questa legge, deve obbligatoriamente, mettiamola così, riservarne 1 alle Forze dell'ordine, 1 ai monoparentali, 1 agli under 35, da 1 in su, ma può fermarsi ad 1, gli altri 30 alloggi può non assegnarli e metterli semplicemente in graduatoria, li può dare agli alluvionati, agli sfrattati. Questa è la legge, c'è scritto, non è un’interpretazione del Consigliere Antonini, è questa!
Credo che stiamo un po' tutti esagerando su queste riserve, che sembrano uno spauracchio e così è. Per questo motivo noi riproponiamo subito dopo, immagino, l’altro emendamento sull'istituzione della categoria dei soggetti vittime di reati di violenza domestica, quindi votiamo contro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Noi votiamo a favore di questo emendamento di cui sono prima firmataria, In realtà voglio evidenziare che mi sono fatta portavoce anche di un suggerimento arrivato dai nostri Giovani Democratici perché ci siamo confrontati a lungo su questa legge e va riconosciuto che sono sempre in prima linea su tutte le battaglie per i diritti civili. Anche questa proposta, questo emendamento è nato grazie ad uno spunto loro.
E’ vero ciò che è stato evidenziato, è stato considerato un’incoerenza, ma io non direi così perché in linea di principio, come ha detto il Consigliere Biancani, il Partito Democratico è contrario alle riserve, ma non possiamo stravolgere completamente la legge, quindi, il nostro obbiettivo è migliorarla e in modo propositivo abbiamo chiesto di aggiungere questa categoria nelle riserve, mentre continuiamo a pensare che lasciare le Forze dell’ordine e i Vigili del fuoco sia una vera distorsione dello spirito, della ratio, che deve avere la proposta di legge, per cui chiedo di votare questo emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Noi supporteremo con un voto favorevole questo emendamento. Chiaramente non posso non intervenire sulla questione delle vittime di violenza di genere, che ci sta particolarmente a cuore, sulla quale credo che vada trovata una soluzione, che sia un supporto abitativo e soprattutto, ogni volta lo sottolineo, anche un aiuto alla ripartenza, alla autonomia della vittima e dei suoi familiari.
Quello che mi sento di dire in questa dichiarazione di voto è che stiamo discutendo da tante ore di aspetti importanti, ma spero di arrivare a fine giornata e di aver sentito la vera discussione e, quindi, parlare del numero di case a disposizione, di nuovi investimenti, di manutenzione degli alloggi perché io sto aspettando insieme alla Consigliera Ruggeri di parlare del vero problema dell’edilizia popolare. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/3. Lo pongo in votazione, per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Mangialardi, Bora, Cesetti.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/4 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri: “I numeri 2) e 3) della lettera g) del comma 2 dell’articolo 20 quinquies, come sostituita dal comma 2 dell’articolo 2 della proposta di legge n. 25, sono soppressi”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. E’ un emendamento chiarissimo che mira ad eliminare quelle categorie di persone, di mestieri, a cui si fa riferimento nella modifica.
Le ragioni le abbiamo spiegate abbastanza chiaramente, è una discussione senza soluzione di continuità sullo stesso tema.
Qui non parliamo di mettere sullo stesso livello, in termini di riserva, la categoria delle donne o delle persone che sono oggetto di violenza di genere, di mettere sullo stesso livello questa comunità, forse la Consigliera Lupini mi può aiutare meglio, con la categoria delle Forze dell'ordine, mi pare una considerazione davvero offensiva, come se oggi dovessimo ritenere le persone oggetto di violenza di genere una categoria. No, non c'è una contraddizione, noi attraverso questi emendamenti, e lo dico all’onestà intellettuale di chi ci ascolta da quell'altra parte, abbiamo dato un senso verso il rispetto della ratio della legge. In un'ottica coordinata gli emendamenti che abbiamo fatto fanno riferimento proprio a questo, a una riserva di legge ridotta, quindi, sostanzialmente a non ridurre la potenzialità patrimoniale, o meglio, abitativa popolare. Due, non avere categorie, queste si, di persone, quelle delle Forze dell'ordine privilegiate perché lì non c'è il senso e lo spirito della legge. Voi non solo fate questo, addirittura inserite il tema delle famiglie, dei giovani under 35 e delle famiglie monoparentali e sottoporle a riserva significa non farle sottostare ai presupposti di carattere economico finanziario, perché qui non c'è scritto. Questa è una lacuna della legge.
In teoria noi sottrarremmo degli alloggi per i giovani under 35, che non hanno bisogno di dimostrare che hanno necessità economiche, rispetto a chi non è under 35 e magari è una famiglia over 36, che ha invece dei bisogni.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Romano CARANCINI. Ho finito, Presidente. Poi interverrò per aggiungere alcune situazioni, questa equivalenza fra la categoria delle Forze dell'ordine e di chi subisce violenza di genere è davvero audace.
Lo dico simpaticamente al Consigliere Bilò, e chiudo, Presidente, non dite che nelle case popolari ci sono problemi di ordine pubblico, penso che sappia che nelle case dei ricchi e dei benestanti girano commissioni di reati, anche questa è una forma di discriminazione.
Consigliere Bilò, siamo onesti con noi stessi, ci sono più onesti nelle case popolari che in altre, raccolgo solo la sua considerazione, questa non l'ho fatta, ha parlato di ordine pubblico nelle case popolari come se lì ci fossero i mostri, i mostri stanno spesso da un’altra parte, le assicuro molti di più. Grazie.

PRESIDENTE. Da adesso in poi farò rispettare pedissequamente, fino al termine della seduta, il tempo stabilito, altrimenti non riusciremo a venire fuori da questa situazione, rischiamo di proseguire con sforamenti reciproci, quindi, vi chiedo per cortesia di rispettare il termine di 10 minuti, poi tolgo la parola comunque, non senza colpo ferire, fino al termine della seduta.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Brevemente, non ripeterò quello che ho detto prima, mi spiace che il Consigliere Bilò non c'era, né quello che ha detto il Consigliere Carancini.
Voglio soltanto risottolineare un aspetto: la legge non può contraddire sè stessa. La norma che è all’esame dell'Aula quando parla di riserve prevede che possano essere istituite per far fronte a situazioni di particolari criticità o per realizzare progetti di carattere sociale. Questo è coerente con il dettato, se vogliamo, non tanto costituzionale, come ho detto prima, ma con numerose sentenze della Corte Costituzionale che di fatto riconoscono, le ho trovate, l'esistenza del diritto alla casa, all'abitazione: la sentenza n. 49 del 1987, la n. 217 del 1988, la n. 119 del 1999, infine la n. 252 del 1983, in cui si dice che l'abitazione costituisce per la sua fondamentale importanza, per la vita dell'individuo, un bene primario che deve essere adeguato, garantito e tutelato dalla legge. Quando noi vediamo la riserva per far fronte a situazioni di particolare criticità o per realizzare progetti di carattere sociale, siamo coerenti con quel dettato, ma non può essere un criterio di carattere sociale quello della riserva alle Forze dell'ordine, non può essere, anzi viola il principio di uguaglianza, il principio riconosciuto dalla Corte Costituzionale del diritto all'abitazione e su questo dovete prestare attenzione perché esponente questa legge, ripeto, alla mannaia dell’incostituzionalità. Non tanto da parte del Governo, che vede sempre quello che vuole vedere, ma di soggetti che all’esito di quella riserva potrebbero essere esclusi. Poi c’è il tema della categoria sociale, non possiamo equiparare la categoria delle Forze dell'ordine con le vittime di violenza perché le Forze dell'ordine sono una categoria sociale, ma le vittime di violenza no, andiamo a vedere Wikipedia e vediamo che significa categoria sociale, è una cosa molto diversa. Le vittime di violenza rientrano invece in quelle situazioni di particolari criticità e in progetti di carattere sociale

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Fabrizio CESETTI. Dare una mano alla donna vittima di violenza è un progetto prioritario di carattere sociale, quindi, è coerente con il dettato costituzionale di rimuovere le disuguaglianze, le criticità, è allo stesso tempo il diritto all'abitazione altrimenti precluso. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ci tengo ad intervenire perché rimango sorpreso da questo emendamento del PD ed è bene che tutti marchigiani, in particolar modo i giovani e le famiglie monoparentali, sappiano che cosa ha proposto, ovvero cancellare le riserve che la maggioranza ha previsto per loro nel limite di 1/3 degli alloggi disponibili. Bisogna raccontare queste cose alla gente fuori, che magari qui non ci ascolta, ma vedrà in video quello che abbiamo fatto e quello che abbiamo detto.
Qualcuno prima ha detto che i Giovani Democratici hanno apprezzato l'emendamento che avete proposto per le vittime di violenza di genere, che andavano, secondo voi, a sostituire le riserve. Forse dovete far chiarezza al vostro interno se siete contrari o favorevoli alle riserve. Comunque l’emendamento che abbiamo bocciato prima era sostituire le vittime di violenza con le Forze dell'ordine ed era pretestuoso, ma questo è ancora più grave perché tutti viviamo nella nostra regione e sappiamo bene quanta difficoltà abbiamo noi giovani nel trovare una casa e in particolar modo le coppie giovani, che faticano a trovare un lavoro, o le famiglie monoparentali con uno o più figli a carico.
Ecco, noi cerchiamo di dare una piccola risposta e il Partito Democratico, bisogna dirlo a tutte queste categorie, fa un emendamento per cancellare questa riserva.
Ribadisco la nostra contrarietà alla vostra proposta di bocciare, togliere e cassare le famiglie monoparentali e le giovani coppie under 35 e sono felice che questa maggioranza abbia previsto di riservare loro una quota.
Mi dispiace che i Giovani Democratici, visto che è una manovra anche per favorire le giovani coppie, siano d'accordo con quello che state facendo. Non penso, ma spero che siano contrari rispetto a questo emendamento, che avete presentato, che va contro i giovani e mi dispiace che l'abbiate presentato. Spero che l'abbiate sottoscritto senza leggere articolo 2, i numeri 2) e 3), magari uno non ha letto che cosa avete previsto, veramente rimango basito dal comportamento del Partito Democratico rispetto a questo emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Rimango sempre poco basita da quello che fanno gli altri partiti politici, mi interessa relativamente poco, soprattutto quando, come nel caso del Partito Democratico, non si può incidere visto che siamo all’opposizione. Invece rimango basita quando non vengono raccontate le cose come stanno, per esempio, sul caso di specie, sulle riserve, sarebbe stato opportuno che il Presidente o qualcuno della Commissione, il Vicepresidente, ma lo faccio io, non c'è problema, dicesse che cosa dice l'analisi tecnico normativa rispetto a queste modifiche di legge, che non è stata scritta da un soggetto politico, ma l’ha scritta obbligatoriamente un tecnico. Questa è l'analisi della compatibilità dell'intervento con il quadro normativo nazionale e con i principi costituzionali, i tecnici scrivono: “Si sottolinea a tale proposito che tale riserva potrebbe essere oggetto di censure governative, contrastando con la funzione sociale dell'edilizia residenziale pubblica in quanto diretta ad assicurare in concreto il soddisfacimento di un bisogno primario e cioè garantire un'abitazione a soggetti economicamente deboli nel luogo dove è la sede dei loro interessi” Tra l’altro citano delle sentenze, che non dico perché io faccio l’architetto e lo faccio male e non è una mia competenza. Questo per dire che le riserve possono sì esistere, ma devono essere ricondotte ad un ambito relativo ai bisogni sociali, come bene hanno detto, prima ho sentito il Consigliere Cesetti che ha definito, meglio di quello che mai potrei fare io, la fattispecie.
Il problema non è tanto lasciare le riserve perché ogni ambito territoriale, ogni Comune può avere delle esigenze particolari da soddisfare, il problema è elencarle con soggetti che non hanno bisogno.
I Giovani Democratici sono abituati a non guardare le norme in maniera strumentale, nè a preferire il consenso esterno all’obiettivo di interesse generale da raggiungere, quindi sanno benissimo quello che fanno, sanno benissimo quello che dicono, quello che scrivono e questa è semplicemente una captatio che non ha assoluta rilevanza dal punto di vista delle strategie. La vecchia Giunta mise 25.000 euro per i giovani che volevano acquistare la nuova casa, queste sono le politiche, non mettere delle riserve indiane che poi non hanno nessun valore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Quello che dice e legge del documento istruttorio la Consigliera Casini è corretto, ma è in parte perché le quattro righe che precedono l'ultimo capoverso dice questo, leggo testualmente: “Anche in questa ipotesi il legislatore marchigiano ha mutuato la disciplina regionale già vigente in altre regioni, che risulta aver superato il vaglio di legittimità costituzionale (riferimento l.r. 39/2017 del Veneto, l.r. 15/2017 della Lombardia, l.r. 10/2014 della Liguria)”. Il vaglio costituzionale è andato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Solamente per chiarire alcuni aspetti a cui ha fatto riferimento il Consigliere Serfilippi, che può andare a raccontare quello che le pare, che noi non vogliamo le riserve per le coppie under 35, ovvero per le famiglie monoparentali, ma è falso perché nei regolamenti è scritto che la famiglia monoparentale ha diritto ad un punteggio superiore, sta scritto nei regolamenti dei Comuni che applicano la legge, che hanno una possibilità di accesso più facilitato attraverso lo strumento del punteggio. Quindi, può usare tutta la retorica che vuole, quello che invece noi potremmo andare a raccontare è che voi attraverso questo intervento legislativo sostanzialmente individuate un avversario, un nemico, qualcuno da sconfiggere, che non ha il colore della pelle come ce l'abbiamo noi.
Ci sono stati due interventi corretti e molto puntuali del Consigliere Ciccioli, il quale vi ha spiegato in maniera onesta intellettualmente che il tema sono le risorse. Noi andremo a raccontare che voi, e quindi lei, non avete messo un euro in più per un alloggio popolare in più, questa è la realtà, Consigliere Serfilippi. Non ci avete messo 1.000 euro in più per questo, non avete scritto una sola parola rispetto alle manutenzioni, che pure il Consigliere Ciccioli puntualmente ha detto. Questa è la realtà, non quella che noi vogliamo escludere.
Nella discussione generale abbiamo affermato che c’era una disponibilità, un'apertura a ridurre i danni che sono stati fatti con questi interventi, l’avremmo fatto con onestà, con lealtà perché alcuni emendamenti li abbiamo votati, ma voi non avete messo un euro in più di investimento, quella spesa buona. No, non l’avete fatto ed avreste potuto allargare la platea di coloro che avrebbero potuto accedere alla casa popolare, mettendoci 1 milione, 2 milioni, 3 milioni e togliendoli …, questa sì, Consigliere Bilò, è una scelta …

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Romano CARANCINI. Ho finito, Presidente. Dico solo questo, che voi avete diritto di approvarla, però non potete negare il diritto di criticarla.
E’ chiaro, questo lo dico al Consigliere Bilò che non era stato molto chiaro perché se finisce la discussione è finita, ma questo è il senso, non avete messo un centesimo in più per gli under 35 e per le famiglie monoparentali, questa è la sostanza, Consigliere Serfilippi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Ovviamente il voto è contrario.
Io mi limito a rispondere, lo so che dovremo correre un po' di più, però qui invoglia tutto.
Innanzitutto, non è che nella legge noi dobbiamo prevedere le risorse adatte per finanziare le case popolari, questa mi sembra una novità assoluta, mi sembra, permettetemi, una posizione un po’ così, non è che qui dobbiamo ..., prima cosa.
Seconda cosa, non è allargare la platea delle domande, che comunque secondo me e secondo noi abbiamo fatto, semmai è aumentare l'offerta. Lì possiamo incidere sia nel dare locazioni che nell’avere nuove risorse per l’ERAP e per tutto il sistema, soprattutto per dare ai giovani le risposte, che è la cosa più importante.
Non si tratta solamente di metterci più soldi, a dire mettiamoci soldi in più sono capaci tutti. Come si risolvono i problemi? Mettendoci soldi in più, per qualsiasi cosa mettiamoci soldi in più. Se si rompe l'acquedotto mettiamoci soldi in più, facciamo una nuova captazione e abbiamo più acqua. Non sempre è così perché se da una parte prendi da una parte togli. Se fosse solo mettere soldi in più ogni amministratore lo saprebbe fare, chiunque. Non dovevamo essere eletti, votati, non ci dovevamo presentare, magari mettevo mia nonna, mia zia. Mettere dei soldi in più lo sanno fare tutti, invece fare come abbiamo fatto … Aumentiamo la possibilità del piano vendita, diamo la possibilità - lo vedremo, sono articoli in cui non ci sono emendamenti, ma bisognerà votarli - di riscattare gli appartamenti, diamo la possibilità di riutilizzare i fondi attraverso piani di investimento. Questo significa dare gli strumenti, la legge in fin dei conti è uno strumento che si mette in mano a chi deve dare una risposta ai cittadini e possibilmente incrementare gli introiti, ma non per metterseli in tasca, per reinvestire. Questo abbiamo fatto, perfettamente.
Ribadisco, questa era una parentesi, la risposta al Consigliere Carancini che sollecita sempre in maniera molto provocatoria, ma intelligente. Per carità, sono d'accordassimo con lui, il diritto di critica vale per entrambi le parti.
Noi comunque le riserve le manteniamo, quindi, votiamo contro, però vi abbiamo dimostrato prima che siamo aperti, se ci sono delle proposte intelligenti le accogliamo, le facciamo nostre puntualmente e le votiamo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Siete prigionieri di percorsi che vogliono escludere, che cercano oggettivamente il conflitto anche in Aula. Noi abbiamo avanzato proposte, l’abbiamo fatto in funzione di argomenti che abbiamo messo a disposizione perché non c’era niente di pregiudiziale.
Come avete sentito anche dall'intervento del Consigliere Cesetti, c'è stato un dibattito vero rispetto alla proposta che, continuo a dire, non è una riscrittura, è solo una legge che viene cesellata perché siete consapevoli che non ci sono ulteriori risorse per allargare la platea e quindi siete obbligati ad escludere e in questa esclusione fate delle scelte, ve lo devo riconoscere perché siete molto coerenti, escludete le persone che sono più deboli, più fragili che non hanno ... e costruite percorsi.
Continuo a dire, Presidente, di non prenderci in giro, se avete scritto il 33%, non ci dite che per le Forze dell'ordine avete lasciato un appartamento nel Comune di Senigallia, che ha 400 alloggi potenziali, sono 120, se la mente non mi confonde, destinabili dalle scelte del regolamento, che verrà poi costruito per le Forze dell’ordine. Se poi il Sindaco deciderà di non assecondare le pressioni degli operatori, che in maniera responsabile e attenta non vorranno sottrarre quegli alloggi alle persone che hanno diritto, come spero che facciano … Ad esempio a Senigallia c’è il reparto mobile in cui ci sono 180 agenti che potrebbero richiedere e portar via i 130 posti disponibili. Non lo faranno perché sono persone serie e responsabili, sono integrate nella comunità e sanno che ci sono necessità diverse rispetto al loro stipendio, alla loro posizione, al loro vantaggio, in funzione del fatto che ….
L'emendamento vi mette nelle condizioni almeno di riflettere, vedo che non c'è questa volontà, siete chiusi nel vostro obiettivo e state costruendo una norma …
Lo dico per il Consigliere Serfilippi, che stimo, racconteremo noi, non vi dovete preoccupare, fate la vostra parte, andate dalle Forze dell'ordine e dite loro che le avete messe nelle condizioni di avere la casa e l'avete sottratta a chi non ha nulla e non saranno …, poi avrete anche qualche bella sorpresa, lo vedremo tra un po’ nelle graduatorie.
Non otterrete gli obiettivi che vi siete dati e per fortuna, dico, perché quello prima gli italiani rispetto a quello che avete scritto, non vi permetterà di ottenere l'obiettivo.
Voto favorevole con appello nominale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Rispetto alle Forze dell'ordine, mi riallaccio a chi mi ha preceduto, durante i lavori in Commissione sono emersi dei temi che, come avete visto, il Gruppo Rinasci Marche vede solo in parte positivi.
Molte cose potevano essere inserite, anche migliorate. Sulle Forze dell'ordine sono intervenuto in III Commissione, come commissario, ed ho posto un tema anche molto pratico. In questi ultimi 15 mesi abbiamo messo al centro quelli che sono stati i nostri eroi, quando si è in difficoltà o quando si ha paura di non respirare, o ancora peggio di morire, sono tutti eroi perché ti salvano. Sono eroi le Forze dell'ordine, alle quali diamo l'opportunità di rientrare all'interno di una graduatoria, allora perché non farlo con i nostri eroi sanitari? Quelli che vengono nella nostra regione per dare una mano? Quando un medico o un infermiere va in altre regioni spesso gli si dà una casa ed anche un incentivo.
Rimango basito quando vedo, anche l'attuale gestione del personale sanitario, che siamo andati alla ricerca in mezza Italia quando ce l’avevamo qua a disposizione. Però, se li andiamo a cercare in mezza Italia magari in questa legge si poteva inserire anche un’agevolazione rispetto all'abitazione. Invece no, sono sempre gli ultimi perché per anni gli operatori sanitari di fascia medio-bassa sono stati gli ultimi, ma oggi diventano i primi, sempre per il concetto che in quel momento veniamo sostenuti e salvati.
Ricordiamoci di questa categoria nella legge, la pandemia non è ancora finita, mentre inseriamo delle categorie, come ha sottolineato il capogruppo del Partito Democratico, il Consigliere Mangialardi, già fortemente tutelate.
Sottolineo che nella mia città ci sono 120 stanze del Ministero dell'Interno vuote, gli operatori della Polizia di Stato non hanno bisogno di un’ulteriore agevolazione. Sono delle categorie che hanno uno stipendio dignitoso e anche una copertura economica e finanziaria.
Se nella legge fosse stato previsto un aiuto alle categorie sanitarie per alcuni aspetti l’avrei anche sostenuta e votata, ma questo non è stato fatto, mi limito a fare il percorso in questo caso da Consigliere regionale d’opposizione. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/4. Lo pongo in votazione per appello nominale.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/04 bis a firma del Presidente della III Commissione. Il testo è il seguente: “Al comma 2 dell’articolo 2 della proposta legge 25/2021 è aggiunto il seguente: ‘3 bis. I soggetti riconosciuti vittime di reati di violenza domestica nelle ipotesi e secondo le modalità dell’articolo 3 bis del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93 (Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province), convertito, con modificazioni dalla legge 15 ottobre 2013, n. 1191”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Credo che ne abbiamo parlato abbastanza, mi auguro solamente che questo emendamento venga votato all'unanimità, soprattutto da parte del Partito Democratico che precedentemente ne aveva proposto uno uguale, solamente con la sostituzione della riserva per le Forze dell'ordine.
Mi auguro che insieme a noi lo voteranno, altrimenti era solamente un emendamento strumentale per trovare l’occasione per non votare e far fuori la riserva delle Forze dell'ordine.
Sono certo che non è così, spero e sono convinto, ripeto, che voteranno a favore con noi, altrimenti la loro era solo una posizione strumentale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Sarebbe interessante capire perché il Consigliere Antonini dice che attraverso questo voto si dimostrerebbe che noi non volevamo la sostituzione. In realtà potrei dire la stessa cosa perché, dopo che questo gruppo consiliare ha individuato non una categoria di persone, ma una comunità di figure di persone fragili, bisognose, che si trovano in una condizione di necessità, voi non l’avete votato. Avreste potuto votare politicamente, favorevolmente quell’emendamento e tirare avanti per la vostra strada.
In ogni caso, Presidente, è evidente che il Partito Democratico non parla di sostituzione, grazie a Dio ha affermato in maniera chiara e credo evidente sotto ogni punto di vista che l'individuazione di una categoria come quella delle Forze dell'ordine è un modo per privilegiare e nello stesso tempo per ridurre la platea degli alloggi popolari, escludendo altre categorie di persone che avrebbero diritto. L’abbiamo detto: perché no il sistema sanitario? Perché no quello degli insegnanti? Conoscete le situazioni di molti insegnanti che per lavorare sono costretti ad andare in luoghi lontani da dove abitano, detraendo dalle loro risorse, dal loro stipendio, almeno 1/3 di quello che percepiscono per potersi mantenere. E’ un vero e proprio scempio del principio di uguaglianza.
Noi vi avevamo proposto una scelta coraggiosa che tenesse insieme una riserva come elemento patologico di un quadro generale per i Sindaci. Non l’avete voluta sostenere, naturalmente noi non possiamo votare questo emendamento di cui strumentalmente tentate di impossessarvi e lo farete conoscendo un po' la sensibilità e lo spirito di una norma che abbiamo introdotto noi, grazie all'emendamento della Consigliera Vitri ed al sostegno di tanti Giovani Democratici. E’ incompatibile per principio mettere insieme chi è davvero bisognoso, fragile e si trova in una situazione di difficoltà con chi in realtà questa difficoltà non ce l’ha. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Solo per capire: il Partito Democratico non vota l'emendamento proposto dal Presidente della Commissione su “vostro” suggerimento, avendo presentato un emendamento in cui sostituiva le Forze dell'ordine con le vittime di violenza.
Noi proponiamo di aggiungere le vittime di violenza alle riserve e il Partito Democratico non vota questo emendamento. Io credo che sia incredibile significa che avete … Che critica e che opposizione è questa?
Fate un emendamento in cui proponete di sostituire le Forze dell'ordine con le vittime di violenza e quando poi la maggioranza propone, su vostro suggerimento, di aggiungere questa categoria tra le riserve, voi non la votate? Rimango stupito, qui si fa politica.
Mi ricordo che su questa legge qualche tempo fa qualcuno diceva che dovevamo essere tutti quanti d'accordo perché l'edilizia pubblica deve essere una cosa che deve accomunare. Penso che oggi si sia vista la differenza tra una maggioranza che dà delle risposte ai cittadini, in base a quello che aveva promesso in campagna elettorale, e una parte dell’opposizione che non sa che pesci pigliare. Si inventa emendamenti senza idee chiare, da una parte critica le riserve e dall’altra vuole sostituire le Forze dell'ordine con le vittime di violenza, poi, quando la maggioranza aggiunge le vittime di violenza tra le riserve vota contro o si astiene, adesso non lo so, comunque cambia poco il risultato, sulla proposta del Presidente della Commissione Antonini.
Penso che sia abbastanza quello che ho detto per far capire quanto avete le idee confuse. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Consigliere Serfilippi, credo che lei abbia le idee molto confuse e provo a dire perché. Su questo emendamento io sarei d’accordo, ma dove viene collocato è un obbrobrio giuridico legislativo ed è la prova di quello che poc'anzi dicevo, di quanto una legge riesce a smentire se stessa e ad andare in contraddizione con diverse disposizioni.
Le vittime di reati di violenza domestica non sono una categoria, basta leggere su Wikipedia che cos’è la categoria. Sono vittime di reati, non sono una categoria giuridica e neanche sociale, rientrano in quelle situazioni di particolare criticità o nei progetti di carattere sociale, perché la società di fronte alle vittime dei reati ha il dovere di mettere in campo, quindi la politica e le istituzioni, progetti di carattere sociale che diano sollievo e che determinino il ritorno alla normalità in condizioni di sicurezza. Tornare alla normalità significa avere il diritto di poter accedere all’abitazione, alla casa, diritto costituzionalmente protetto per insegnamento e disposizione della stessa Corte Costituzionale con le sentenze che ho citato poc’anzi. Non è una categoria.
Perché le riserve rientrano in questo? Le riserve non possono prevedere, lo ripeto per l’ennesima volta, la terza, condizioni soggettive, ma condizioni oggettive che determinano una condizione soggettiva di difficoltà, che è una cosa diversa e che noi abbiamo il compito di rimuovere e non di precludere. Noi inseriamo un emendamento in cui le vittime di reato sono accumunate ai soggetti appartenenti alle Forze dell'ordine, hanno lo stesso diritto, quindi, il diritto delle Forze dell'ordine inevitabilmente preclude quello delle vittime dei reati perché lo sottrae.
In questo c’è la contraddizione della legge e c’è l’adeguazione, per questo noi votiamo contro anche perché se votassimo a favore o ci astenessimo daremo la patente di legittimità a quella riserva di carattere soggettivo che voi avete scritto al punto 1 della legge, che noi volevamo sopprimere. Voterò contro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Intervengo in dissenso alla posizione espressa dal gruppo e dal mio collega perché purtroppo non sempre si può essere d’accordo su tutto. Ovviamente per me conta il risultato, come ho già dichiarato più volte oggi, anche ai componenti del mio gruppo, per cui voterò questo emendamento perché mi fa piacere, nonostante la contrarietà alla legge.
E’ uno strumento di cui i centri antiviolenza, l’Ambito e tutte le donne vittime di violenza possono finalmente avvalersi in ogni istante. La contrarietà è su tutto l’impianto della legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria Antonini. Grazie, Presidente. Il gruppo Lega vota a favore di questo emendamento. Tra l'altro voglio ricordare, nonostante le importanti dissertazioni giuridiche del Consigliere Cesetti, che questa - chiamiamola - riserva, categoria non categoria, è inserita in altre Regioni, in primis nel Lazio, giusto per dire che uno può dissentire e che non tutto quello che viene fatto dagli altri lo dobbiamo prendere come esempio, è solamente per evidenziare che non ci stiamo inventando o costruendo una nuova totalmente ...
Noi ci ispiriamo, laddove riteniamo che ci siano delle leggi importanti da copiare, imitare, aggiustare, sicuramente da contestualizzare, anche ad una Regione come quella del Lazio dove mi sembra che dal 2018 il Presidente sia di un partito che il Consigliere Cesetti dovrebbe conoscere molto bene. Non so se lui l’avrà chiamata riserva, categoria, non so quale appellativo avrà usato per questa norma, però di fatto è uguale a quella che proponiamo noi, è nella proposta di legge degli alloggi popolari, regolamento del Lazio.
Ringrazio la Consigliera Vitri alla quale riconosciamo lo stimolo di questa proposta e ne apprezziamo l’onestà intellettuale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Mi viene da dire per i latinisti id quod plerumque accidit, penso che sia un riconoscimento dovuto alla Consigliera Vitri, alla quale riconosciamo la primogenitura di questa proposta come quota di riserva.
Tutto il Gruppo di Fratelli d'Italia è favorevole, voteremo favorevolmente ringraziando ancora per la buona proposta fatta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Chiedo l’appello nominale a nome di tutto il gruppo Lega.

PRESIDENTE. Appello nominale chiesto a nome di tutti i componenti del Gruppo Lega presenti in Aula: Consiglieri Serfilippi, Marinangeli, Marinelli, Antonini, Cancellieri, Biondi, Bilò, Cancellieri. E’ sufficiente.
Emendamento 2/04 bis. Lo pongo in votazione per appello nominale.

Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Putzu, Rossi, Serfilippi, Vitri.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Astenuti. Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/4 bis a firma del Presidente della III Commissione. Il contenuto dell’emendamento è il seguente: “Al comma 2 dell’articolo 2 della proposta di legge n. 25/2021 le parole: ‘nell'ipotesi di assenza di domande di assegnazione’ sono sostituite dalle seguenti: ‘l’obbligo di istituire la riserva di cui al n. 1 opera esclusivamente nei comuni con popolazione superiore ai 5000 abitanti. Nell'ipotesi di assenza di domande di assegnazione’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Ne ho parlato prima, questo è strettamente connesso al precedente, c'era stato quell'errore di cui ne abbiamo già parlato in Commissione, ovvero prevediamo la riserva per le Forze dell'ordine nei Comuni sopra i 5000 abitanti, mentre prima avevamo inserito anche i Comuni sotto i 5000 abitanti, mentre le riserve per le famiglie monoparentali e per gli under 35 valgono anche per i Comuni sotto 5000 abitanti. L'avevo detto prima, è la separazione di queste attraverso due emendamenti.
Chiedo scusa al Consigliere Cesetti, forse ha perso l’emendamento precedente. In sostanza cosa è successo? Noi in Commissione avevamo proposto queste tre riserve valide per tutti i Comuni, in audizione il Cal ci ha chiesto espressamente di non prevedere l'obbligatorietà della riserva per le Forze dell'ordine per i Comuni sotto i 5000 abitanti, perché, ci ha detto, potrebbe esserci questa esigenza, magari le case Erap sono per le città più grandi. Questa è stata la motivazione del Cal, che noi come maggioranza e con i proponenti abbiamo accolto. In Commissione abbiamo detto che la riserva per le Forze dell'ordine è valida per i Comuni sopra i 5000 abitanti, però nei vari passaggi della legge, ce ne sono stati tantissimi, questa cosa si è persa. Non è colpa di nessuno, è stata una minima distrazione, ci può stare perché abbiamo fatto diverse modifiche.
Con questo emendamento torniamo alla nostra volontà di comune accordo con il Cal, non la condividevano però ne erano a conoscenza anche i componenti dell’opposizione della III Commissione. Grazie.

PRESIDENTE. Aggiungo solo questo: va letto con l’emendamento approvato 2/2 bis sempre del Consigliere Antonini, per allineare quello che è stato già approvato.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Se ho ben capito, e mi scuso con il Presidente della Commissione, tra l’altro non ho seguito questo provvedimento, lo faccio solo adesso, per i Comuni sotto i 5.000 abitanti non c’è la riserva delle Forze dell’ordine. Questo secondo me è un errore e mi permetto di dire perché. Premetto che voterò come dice il gruppo, ho già detto perché sono contrario alla riserva, anche se inizialmente per le Forze dell’ordine avevo maturato una concezione diversa, poi rivelatasi errata, sul fatto che prevederla avrebbe soddisfatto l'esigenza, diciamo la verità, della tutela dell’ordine pubblico.
Oggi il Cal ci dice che questa esigenza c’è nei Comuni sopra ai 5.000 abitanti, peggio perché sopra i 5.000 abitanti ci sono le caserme e ci sono le Forze dell’ordine, che cosa significa? Che noi la riserva la prevediamo …

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Lo chiedono loro, devo spiegare perché probabilmente c’è stato …, non faccio un intervento politico.

PRESIDENTE. Se c’è un tacito consenso è una spiegazione di natura tecnica.

Andrea Maria ANTONINI. Il discorso è questo, mi sono espresso male, chiedo scusa. I Comuni più piccoli hanno poche disponibilità di alloggi rispetto a quelli più grandi, se si dà l'obbligo di riserva si appesantisce.
Adesso non ricordo se l’Anci piccoli Comuni, scusate, con il Presidente …

(interventi fuori microfono)

Andrea Maria ANTONINI. Forse nell'audizione, vi assicuro che era nell’audizione.

PRESIDENTE. Concluda l’intervento non entriamo…

Andrea Maria ANTONINI. Nell’audizione, presenti gli altri Commissari, ha chiesto esplicitamente di non prevedere, se possibile, la riserva per le Forze dell'ordine nei Comuni sotto i 5.000 abitanti perché solitamente, si è fatto riferimento soprattutto a quelli terremotati, ci sono altre esigenze e poche disponibilità, quindi, se era possibile ...
In questo caso, non in tutti, siamo andati incontro a questa richiesta.

PRESIDENTE. Ammessa in maniera eccezionale la spiegazione di natura tecnica per far comprendere l'intervento.
Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Prima non abbiamo forse discusso abbastanza, ma credo che questo emendamento, proposto dal Consigliere Antonini in qualità di Presidente della Commissione, sia importante e risponda alle esigenze dei Sindaci dei piccoli Comuni sotto i 5.000 abitanti, che chiedevano che le riserve riguardassero solo le famiglie monoparentali e i nuclei familiari composti esclusivamente da soggetti di età non superiore a 35 anni e di togliere le Forze dell'ordine. Con l'emendamento che abbiamo approvato prima ci aggiungiamo anche le vittime di violenza domestica, quindi le riserve riguarderanno solo tre categorie.
Credo che abbia senso perché rispetto a una grande città, che ha molti più alloggi a disposizione, nei piccoli Comuni, pensiamo ai piccoli borghi ...
Adesso, Consigliere Carancini, sono più tranquillo, oggi non mettiamo i soldi per l'edilizia pubblica, ma ci saranno altre delibere, penso che anche con la variazione di bilancio qualcosa potremmo prevedere. Nella mia testa ci sono da fare politiche di sostegno ai piccoli borghi, con le quali incentivare i giovani e le famiglie ad andare a ripopolare quegli ambienti. Ci sono dei borghi bellissimi, faccio l'esempio di Serrungarina, che è una frazione del Comune di Colle al Metauro, ci sono diversi alloggi disponibili e mi piacerebbe che quella frazione, che prima era un Comune, voi l'avete voluta fondere a tutti i costi, che è un posto bellissimo, si ripopolasse con giovani coppie, con famiglie monoparentali. Lì ad esempio c’è un edificio di 10 alloggi, e mi auguro … Non è questo il caso perché Colle al Metauro purtroppo supera i 5.000 abitanti, però se si tornasse indietro con quella decisione …, so che c'è anche una proposta di legge in tal senso, allora potrebbe riguardare anche questo esempio.
Chiudo dicendo che è una risposta ai Sindaci dei piccoli Comuni sotto i 5.000 abitanti, potremo modificarla più avanti, vedremo questo primo anno o i primi due anni come andrà con la modifica che approviamo oggi, poi potremmo cambiarla arrivando fino a 10.000 abitanti, vediamo come si adatterà.
Apprezzo questo emendamento e sono d'accordo con i Sindaci e con il Presidente Antonini.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Qui ogni uno si alza e dice io ho ascoltato questo, io ho ascoltato quell'altro. Noi abbiamo fatto un'audizione, vorrei sapere se esiste un verbale della Commissione nel quale il Presidente, in rappresentanza dell'Anci piccoli Comuni, ha chiesto la soglia dei 5.000 abitanti perché a me non risulta, non risulta che sia stata chiesta, mentre mi risulta il parere del Cal che fino a prova contraria è protocollato, è stato inviato alla Commissione e se l’avesse voluto sostituire l’avrebbe fatto o l’avrebbe potuto fare.
Cosa dice questo parere? Non credo che l'Assemblea sia resa edotta di tutti gli atti, per esempio non penso che voi sappiate, lo ripeto un’altra volta, che il Crel ha espresso parere contrario anche in questo caso sulle riserve, nessuno ve lo dice, bene, andiamo avanti così, non si parla della parte conclusiva dell’analisi di coerenza normativa, che ha evidenziato prima il Consigliere Assenti, ma si legge solo la parte prima della chiusura. Se uno non vuole leggere, si fa leggere quello che vuole dagli altri.
Il Cal dice parere favorevole con osservazione: “L’articolo 3 della proposta di legge 25 così come formulato sembra attribuire un privilegio eccessivo alle Forze dell’ordine nell’assegnazione degli alloggi, pur riconoscendo il lodevole intento di riconoscere e premiare il lavoro delle Forze dell'ordine. Sarebbe opportuno introdurre dei correttivi o una quota di riserva”. Vi sembra che ci sia scritto 5.000 abitanti o cosa del genere? A me sembra che sottolinei il privilegio eccessivo.
Non vi interessa quello che dice il Cal, benissimo, non vi interessa quello che dice il Crel, benissimo, però quando siamo qui diciamoci la verità perché queste cose sono scritte e protocollate, tutto il resto sono chiacchiere, a meno che non ci sia un verbale, che io non ho visto e mi auguro di vedere, nel quale ci sia scritto che è stata chiesta la soglia dei 5.000 abitanti.
Il fatto che voi vi guardiate e diciate che ve lo ricordate …, ripeto, le pubbliche amministrazioni lavorano per atti, io mi aspetto di vedere un foglio in cui qualcuno ufficialmente ha chiesto …, altrimenti è una decisione arbitraria, politica, legittima, lo potete fare, legittima e sacrosanta, va benissimo, ve la portare e ve la votate, però non è quello che è stato chiesto ufficialmente dagli enti i quali hanno predisposto dei pareri ai sensi della normativa e nei tempi stabiliti. Tutto il resto sono congetture. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Non si tratta di chiacchiere, si tratta di ricordarsi quello che è successo a memoria. Io ero presente in quella Commissione, eravamo presenti tutti, era presente anche lei ed il Sindaco di Ancona. Sono state avanzate delle critiche dal Sindaco di Ancona riferite ad altre questioni che non sono state poi recepite dagli altri, e il Sindaco di Force ha espressamente parlato di questa problematica.
Comunque sia le audizioni sono registrate, le risentiremo, se siamo noi a sbagliare chiederemo scusa, ma io ricordo benissimo questa circostanza. Prima che dire sono chiacchiere vediamo, ce lo ricordiamo in cinque, siamo stati tutti cinque poco attenti o lei si è persa questo passaggio durante l'audizione? L’audizione è registrata quindi la sentiremo sicuramente. Grazie.

PRESIDENTE. Consigliere Cesetti lei è già intervenuto, se vuole può intervenire per dichiarazione di voto. Nell’eccezionalità della deroga ho chiesto di poter dare di nuovo la parola al Consigliere Antonini solo per una spiegazione tecnica. Rischiamo di entrare in un ginepraio di deroghe su deroghe e già stiamo andando oltre.
Sono d’accordo sul fatto che ci dobbiamo prendere tutto il tempo per approvare la proposta di legge, rispettiamo però i limiti di tempo di ogni intervento e l'eccezione alla deroga l’ho chiesta espressamente per evitare di cadere in un precedente.
Detto questo, se non ci sono altri interventi sulla discussione dell’emendamento, passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Il capogruppo ha deciso che dobbiamo astenerci, per me va bene.
Con l'occasione voglio ringraziare il Consigliere Antonini per avermi chiarito in modo perfetto quali sono i termini della questione, però c'è da dire che questa disposizione, sulla quale noi ci asteniamo, svela l'intento di questa riserva, che è diretto ad attribuire un privilegio eccessivo, come viene definito dal Cal o Crel, non so come si chiama. Un privilegio eccessivo di carattere soggettivo, perché se mi si dice che non è prevista la riserva sotto ai 5.000 abitanti in quanto c'è poca disponibilità, mentre sopra ai 5.000 c'è maggiore disponibilità e ci sono le caserme, significa che con questa riserva non si può soddisfare la finalità oggettiva che è quella di dotare, ancorché indirettamente, una realtà di un presidio di sicurezza e un fattore deterrente costituito dalla Forza dell'ordine, dalla persona fisica assegnataria dell'alloggio, ma semplicemente che si vuole attribuire un privilegio all'appartenente alle Forze dell'ordine ex se, tant'è che non si prevede sotto i 5.000 perché non c'è disponibilità di alloggi. Non c'è disponibilità alloggi e se si prevedesse la riserva verrebbe preclusa la possibilità per gli aventi diritto effettivi di poterli dotare. Voi capite che questo è illegittimo, ovviamente la legge può far quello che vuole, ma dopo sottostà alla mannaia della costituzionalità.
Questo svela l’intento di attribuire un privilegio eccessivo agli appartenenti alle Forze dell'ordine a discapito delle altre categorie, innanzitutto, ma soprattutto a discapito di quei criteri oggettivi ai quali deve presiedere la riserva, che sono costituiti dalle particolari criticità e da progetti di carattere sociale.
Noi su questo ci asteniamo, è un'astensione tecnica, immagino, volevo che questo rimanesse a verbale in quanto svela in effetti il vero intento di questa riserva, che non trova giustificazione per quanto dicevo prima. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Mi dispiace che è una questione meramente tecnica, realmente tecnica, sia stata un'altra volta trasformata in un caso politico.
Qui non c'è nessun complotto, come si dice in gergo, l’abbiamo solamente ascoltato ed è registrato, ci sono più persone, 4/5, anche la Segretaria della Commissione che è una figura neutra. Non so se i Consiglieri Vitri e Santarelli se lo ricordano, non c’è niente di male, se lo ricordano hanno buona memoria, ma è registrata, altrimenti erano distratti anche loro, la richiesta in audizione.
L’audizione ha un valore, sennò che cosa le continuiamo a fare? Se uno mi viene a dire che quello che viene detto in audizione non serve a nulla risparmiamo del tempo, facciamo risparmiare denaro e tempo alla Regione. Se non serve a niente ne prendo atto oggi e non faremo più audizioni, se però serve a qualcosa, come io credo e spero, allora ribadisco, dato che non vengo a dire bugie e soprattutto non ci siamo messi d'accordo …, anche perché, scusate, la voglio dire tutta, io non devo giustificare questo atto, posso anche dire che abbiamo cambiato idea, abbiamo una visione e mettiamo …, anzi, in un certo senso ci stiamo limitando, attenzione, non dico aumentiamo i piccoli Comuni, anche quelli al mare … Sto facendo una cosa che rispetto alla nostra precedente proposta di legge ci limita perché prima l’avevamo proposta per tutti i Comuni, invece adesso diciamo no, ci autolimitiamo perché abbiamo ascoltato e proprio perché non c'è nessun complotto ci abbiamo ragionato insieme ed abbiamo detto che forse avevano ragione. Ma non hanno ragione perché cogliamo l'occasione per creare un nuovo previlegio, no, per una questione molto semplice, Consigliere Cesetti, effettivamente i piccoli Comuni, che solitamente mettono a bando pochi alloggi, ad esempio un Comune come Force, di cui è Sindaco il Presidente dell'Anci piccoli Comuni, non ha una proposta di alloggi uguale a quella del Comune di Ascoli Piceno o San Benedetto, dove ci sono palazzi, interi palazzine di 20/25/30 appartamenti. Magari capita di mettere tre appartamenti a bando e se c’è in quella situazione una richiesta, un'esigenza particolare, lo sanno i Sindaci, allora noi accogliamo questa proposta perché siamo persone che ragionano e se devono fare un piccolo passo indietro lo fanno.
Non vedo grandi strategie politiche, ma una semplice decisione di buon senso, accogliere una richiesta che viene dal Presidente dell'Anci piccoli Comuni, che tra l'altro è un Sindaco del Partito Democratico di un Comune della mia provincia.

PRESIDENTE. Emendamento 2/4 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/5 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri. Il testo dell’emendamento all’articolo 2 è il seguente: “Alla lettera g) del comma 2 dell'articolo 20 quinques, come sostituita dal comma 2 dell'articolo 2 della proposta di legge 25, le parole: ‘Qualora le riserve comportino la sola sistemazione provvisoria non eccedente due anni, non è necessaria la sussistenza dei requisiti soggettivi prescritti all'articolo 24 quater’ sono soppresse”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Poche parole per dire che questo è un emendamento che va coordinato con l'impostazione che avevamo dato nei precedenti emendamenti rispetto alla questione delle riserve. Non farebbe altro che cancellare questa previsione che naturalmente si collega alle altre modifiche.
Ribadisco che la posizione del Partito Democratico ispira i propri emendamenti al rispetto sufficientemente rigoroso della legge, di quella che dovrebbe essere e che oggi lo è di meno, alla ratio della legge stessa.
La riserva esiste come principio di carattere generale ed astratto, non a beneficio di qualcuno e naturalmente, con una percentuale che avrebbe dovuto essere ben inferiore al 33%.
Di fatto questo emendamento costituisce, afferma, sancisce che in realtà le persone che accedono o dovrebbero accedere alle case popolari avranno meno possibilità di poter concorrere per poterle avere. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Giustamente il Consigliere Carancini ha detto che è collegato ai precedenti, però il discorso di provvisorietà delle riserve non è valido in questo caso, non nasce solamente per le Forze dell'ordine o per gli altri, ma anche per le riserve che erano previste in casi eccezionali, speciali, come appunto gli sfrattati, alluvionati, cose del genere.
A prescindere avremmo votato no, ma a maggior ragione perché non ha senso in quanto prevede anche un altro ampio raggio di situazioni precarie che possono anche durare poco tempo. Se gli sfrattati hanno bisogno di un alloggio provvisorio è giusto che non vengano richiesti requisiti particolari, ma che rientrino in una situazione speciale, sempre sotto i due anni in maniera molto tranquilla …, però siamo contrari. Ho fatto la dichiarazione di voto. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 2, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3.
Emendamento 3/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti. Mastrovincenzo e Vitri: “L’articolo 3 della proposta di legge n. 25 è soppresso”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Stavo cercando il contenuto dell’articolo uscito dalla Commissione, chiedo scusa, mi sono perso, è quello relativo alle condanne, mi sbaglio?

PRESIDENTE. Adesso le leggo il testo: “1. Dopo l'articolo 20 quinquies della legge regionale 36/2005 è inserito il seguente: ‘Articolo 20 quinquies 1 (Riserva di alloggio a favore delle Forze dell'ordine e al Corpo nazionale dei vigili del fuoco) 1. Ai fini dell'assegnazione di un alloggio Erp sovvenzionata, ai soggetti appartenenti alle Forze dell'ordine e al Corpo nazionale dei Vigili del fuoco non si applicano il limite temporale contenuto nella lettera a bis) …”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Chiedo scusa, Presidente, mi ero perso fra i vari emendamenti. Dico in pochi secondi che le argomentazioni che avevamo utilizzato negli emendamenti precedenti a proposito delle riserve devono valere anche in questo caso e la proposta va in questa direzione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. La risposta va nella stessa direzione. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 3/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4.
Emendamento 4/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri. Il testo è il seguente: “La lettera f bis) del comma 1 dell’articolo 20 dieces della l.r. 36/2005, aggiunta dal comma 1 dell’articolo 4 della proposta di legge n. 25 è sostituita dalla seguente: ‘f bis) l’assegnatario abbia riportato condanne passate in giudicato, ivi compresi i casi di applicazione della pena su richiesta delle parti ai sensi dell’articolo 444 del codice di procedura penale per i reati previsti articolo 3 bis del decreto-legge 14 agosto 2013 n. 93 (Disposizione urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province), convertito, con modificazioni dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, nonché per il reato di inosservanza dell’obbligo di istruzione per i figli minori’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Chiedo, se possibile, attenzione ai componenti dell'Aula perché attraverso questo emendamento ed altri si tende ad evitare, secondo la mia opinione, con molta umiltà, un rischio di incostituzionalità, comunque un articolo in contrasto con le norme e con i principi fondamentali.
La maggioranza teorizza e intanto introduce la decadenza per specifici reati verso i minori o per la violenza di genere in maniera correlata. Su questo dico che noi siamo d'accordo perché anche altri emendamenti sono, almeno crediamo, dentro una direzione coerente.
Voi stabilite che decade dal diritto all'assegnazione chi, se non vado errato, commette ed ha riportato denunce per inosservanza dell’obbligo d’istruzione per i figli minori, oppure chi ha riportato condanne anche non definitive. La proposta che fa il Partito Democratico è questa: noi crediamo che sia corretto avere un’attenzione particolare verso questi reati, ma ci sembra in contrasto con i principi affermare che il soggetto che non ha ricevuto condanne definitive su questi specifici reati decada, proponiamo di introdurre l'istituto della sospensione, che cosa vuol dire? Che il soggetto, nelle ipotesi da voi previste, che abbia commesso reati per l’inosservanza dell'obbligo di istruzione per i figli minori o altri reati previsti dalla cosiddetta violenza di genere qualora sia - poi lo vedremo in un altro emendamento - indagato e sottoposto a misure cautelari, ma non abbia subìto una sentenza definitiva, non decada automaticamente, ma la sua assegnazione venga sospesa.
Si raggiunge lo stesso obiettivo, a chi ha commesso dei reati sui minori o violenze di genere si sospende immediatamente l'assegnazione e, quindi, esce dall'abitazione popolare. Solo all’esito della condanna definitiva, e noi su questo condividiamo l'impostazione, qualora venga condannato la sospensione si trasforma in definitiva decadenza. Ma qualora non fosse condannato e avesse un’assoluzione in sede definitiva può riappropriarsi di un diritto che gli era stato sospeso a causa del tipo di reato commesso.
Spero di essere stato compreso, ci sembra un emendamento di civiltà e di rispetto dei principi costituzionali, ma anche penali. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Consigliere Carancini, personalmente questo suo emendamento mi ha fatto riflettere e tutto sommato non mi sembra una cosa particolarmente astrusa. Il problema è che la legge nazionale a cui noi ci rifacciamo dice proprio un'altra cosa, in maniera anche chiara. Ve la leggo, così vediamo insieme dove si parla di decadenza dall'assegnazione dell'alloggio di edilizia pubblica perché quello che abbiamo inserito ci è stato ispirato dalla legge nazionale, non è qualcosa che ci siamo inventati, già esisteva, gli abbiamo dato un ulteriore sviluppo e dettaglio nella legge regionale.
Per quanto riguarda la decadenza dall'assegnazione dell'alloggio di edilizia residenziale pubblica per gli autori di delitti di violenza domestica, il decreto-legge 93/2013, primo comma recita che in in caso di condanna, anche non definitiva, o di applicazione della pena anche su richiesta delle parti, … di cui agli articoli del codice penale…, commessi all'interno della famiglia o del nucleo familiare tra persone legate attualmente o in passato dal vincolo del matrimonio …, il condannato assegnatario di un alloggio di edilizia residenziale pubblica decade dalla relativa assegnazione. In tal caso le altre persone conviventi non perdono il diritto di abitazione, questo noi l’abbiamo inserito, e subentrano nella titolarità del contratto.
Addirittura nel comma due si dice chiaramente che le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano provvedono, quale livello essenziale delle prestazioni, ai sensi dell'articolo 117, alla regolamentazione dell'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica in conformità alla presente disposizione. In linea di principio sarei anche d'accordo con lei, la legge però ci dice altro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Raccolgo l'osservazione, penso, però, che gli argomenti possono essere due. Credo che il primo risponda ai principi, a cui facevo riferimento. Non credo che una Regione che da questo punto di vista sia più rigorosa, nel rispetto dei principi in relazione a quello previsto dalla norma generale, debba essere eventualmente censurata.
Il secondo, se il principio di carattere generale è in quella legge quadro mi chiedo perché l'abbiamo introdotto nella legge regionale, non so se è chiaro il ragionamento. Penso che forse potrebbe essere un atto di vanto di un'Assemblea legislativa avere un'attenzione articolata a questo emendamento.
Per quanto mi riguarda voterò favorevolmente, chiederei da questo punto di vista un'attenzione da parte della maggioranza, ma ovviamente accetto posizioni che non coincidano con questa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Sono in linea con il relatore di maggioranza in quanto questa cosa l'avevamo guardata, è una sorta di rafforzativo alla legge quadro nazionale.
Le sue osservazioni, Consigliere Carancini, sono anche corrette, in alcune parti condivisibili, ma sicuramente il disvalore che il legislatore nazionale ha voluto dare a determinati tipi di reati fa si che si possa procedere non alla sospensione, ma alla decadenza direttamente con queste tipologie di norme, che abbiamo introdotto. Per questo il gruppo di Fratelli d'Italia è contrario. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 4/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 4/2 dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri. Decaduto.

Emendamento 4/3 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri. Decaduto.
E’ decaduto anche l’emendamento di coordinamento tecnico.

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Soppresso.

Articolo 5 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6 bis
Emendamento 6 bis/1 a firma dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri. Il testo è il seguente: “L’articolo 6 bis della proposta di legge n. 25 è soppresso”.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Noi riteniamo che questa introduzione non sia necessaria. Uno, perché richiama degli articoli del codice degli appalti, in particolare l’articolo 24 che stabilisce quando degli enti possono lavorare in sistema di sussidiarietà rispetto ad altri enti, cosa che peraltro l’Erap sta facendo. Sappiamo bene che Erap ha lavorato dal punto di vista tecnico amministrativo a supporto dei Comuni durante il terremoto, ha lavorato per la realizzazione delle SAE e sono convinta che si farà chiarezza anche su questo. Do la mia grande solidarietà a tutti quelli che in questo momento sono oggetto di indagini.
Questo esiste già, quindi, non si capisce perché in questa norma debba essere sottolineato ulteriormente quello che già l’Erap fa. Delle due l’una, o non si può fare e allora non si capisce perché dobbiamo introdurre una sanatoria o si può fare e allora non capisco perché lo dobbiamo normare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. In linea di massima uno potrebbe anche essere d'accordo. è una ripetizione, una ridondanza, però la richiesta è arrivata dall'ufficio dell’Erap per meglio lavorare con un regolamento, che ben venga, anche regionale. Non c'è da parte nostra nessuna contrarietà.
Dove invece c'è contrarietà? Sul fatto che quest'articolo di fatto, questa richiesta di soppressione inglobi anche la lettera d ter), giusto, Consigliera Casini? Al limite avremmo potuto tranquillamente …, però la lettera d ter) obbliga questa soppressione, sulla quale noi invece siamo d'accordo dato che l'abbiamo proposta …, mi sbaglio, è separata?

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Non facciamo intercalari.

Andrea Maria ANTONINI. E’ scritto che l’articolo 6 bis è soppresso, quindi anche tutti e due i due commi. Si prevede anche questa soppressione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per una spiegazione di natura tecnica, in deroga, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Per spiegare, noi riteniamo che sia le prestazioni individuate dall'articolo 24 del decreto legislativo 50 del 2016, che le attività di supporto tecnico, che sono state introdotte dalle famose leggi degli anni 90, che non sto qui a ricordare, sono un sistema di sussidiarietà, come ho citato prima. Oggi queste azioni vengono già fatte e sono consentite, esiste anche una procedura che prevede che il Comune scriva all’Erap nel caso in cui non abbia figure professionali per terminate funzioni e quindi chieda l'applicazione del sistema di sussidiarietà.
E’ dagli anni 90 che queste cose si possono fare a prescindere dal codice degli appalti, quindi è chiaro che ci riferiamo a tutti e due i commi. Grazie.

PRESIDENTE. Mi sembra che la spiegazione sia molto chiara, commi d bis) e d ter) comprensiva la soppressione di entrambi …

(interrompe la Consigliera Casini)

PRESIDENTE. I due commi del 6/ bis, quindi, diciamo la stessa cosa.
Ha la parola il Consigliere Antonini per concludere l’intervento.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Non avevo terminato. Noi siamo contrari a questa soppressione, anche perché nel codice degli appalti, adesso mi sfugge l’articolo (progettazione interna esterna amministrazione ecc. ecc.), al punto c) si prevede che organismi ed altre pubbliche amministrazioni, di cui alle singole stazioni appaltanti, possono avvalersi per legge. Significa che c'è un richiamo, questa richiesta è arrivata dagli uffici dell’Erap, che la legge regionale in questo caso preveda questa possibilità.
Alla fine è una cosa semplice, quindi, la inseriamo nella legge regionale e siamo contrari alla proposta di soppressione di questo articolo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Chiedo la votazione per appello nominale.

PRESIDENTE. Richiesta appello nominale richiesto dai Consiglieri Mangialardi, Casini e Carancini.

Emendamento 6 bis/1. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 6 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6 ter.
Emendamento 6 ter/1a firma dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri. Il testo è il seguente: “Il comma 3 dell’articolo 6 ter della proposta di legge 25 è soppresso”.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Con questo comma, al punto 10, viene modificata la legge 22/2006, quindi, questa è una modifica che non riguarda più la legge n. 36 ma un’altra norma, la 22, vengono modificati i requisiti di residenza nel Comune, viene dato un punteggio, 0,50 punti per ogni anno di residenza.
La tanto evocata sentenza della Corte Costituzionale n. 9 del 2021, relativa alla legge sull’edilizia abitativa dell'Abruzzo, dichiara che non è possibile che venga indicata come punteggio, come priorità, la residenza perché quello è il luogo degli interessi, come pure dice chi ha dato il parere di coerenza normativa. Quindi noi siamo per abolire questo punteggio che riguarda gli anni di residenza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Diciamola tutta, la legge dice un aumento di 0,25 punti dal decimo al ventesimo anno di residenza. Lo dico per puntualizzare, però è una cosa un po’ diversa rispetto a quando detto in quest'Aula perché se uno non legge la legge, oppure magari pensa a qualcosa di diverso …, prima cosa.
Seconda cosa, parliamo anche qui di un punteggio che comunque può essere fino a un massimo di, nel senso che il Comune in questo caso ha anche una possibilità di intervenire e di inserire il punteggio che vuole, c’è una discrezionalità in questo caso.
E’ un principio che noi reputiamo importante, parliamo di residenza storica, chi vive da più tempo in un luogo, non c’è nessuna distinzione perché possono essere, e lo dico a scanso di equivoci, anche extracomunitari che vivono e sono integrati da diversi anni. Esistono tante famiglie, sono residenti e utilizzano case popolari da tanti anni, è anche per loro una possibilità se risiedono da tanto tempo e se il Comune vuole dare un punteggio leggermente maggiore.
Siamo assolutamente consapevoli della proposta che abbiamo fatto e l’abbiamo fatta in maniera convinta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Credo che questo sia un po' il cuore, il fatto che noi cerchiamo di mantenere una coesione sociale intorno alla quale si possono aggregare tutti cittadini del mondo. E’ un presupposto indispensabile per mantenere la coesione della nostra società.
Questo è un dato, dove non c'è questo, c'è una società chiamiamola plurietnica, multietnica, che però ha un tasso di sofferenza sociale ed esistenziale incredibile. Ormai lo scrivono i sociologi di tutto il mondo, il tasso di sofferenza di una società disgregata è terribile, per esempio le periferie americane o le periferie parigine hanno un tasso di sofferenza, anche mentale, esistenziale, sociale, economica, quindi, noi dobbiamo puntare alla coesione delle comunità, che possono aggregare intorno a sé tutti cittadini del mondo, senza nessun problema.
Questo il cuore della legge e per noi è molto importante. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. In realtà l'obiettivo è proprio il contrario, evidentemente viene registrato soltanto quello che si vuole perchè è stato evidenziato negli incontri con i soggetti, in questo caso con l’Anci piccoli Comuni, il fatto che non ci siano tempi di permanenza e di residenza nel Comune perché? Perché una politica di edilizia residenziale pubblica fatta bene, soprattutto rivolta non soltanto alle giovani coppie può benissimo - come le riserve che noi mettemmo per le aree interne, quando facemmo il bando dei 25.000 euro per ogni giovane coppia che doveva acquistare la prima casa - invertire il fenomeno dello spopolamento delle aree interne perché oltre ai servizi, che sono fondamentali e che in alcune aree interne si stanno implementando, grazie anche al piano cosiddetto Barca, è importante che ci sia la possibilità di avere delle residenze che siano a basso costo. Quindi questa legge può essere importante, così com'è stato chiesto dall’Anci piccoli Comuni, per invertire quella tendenza e per attrarre dei giovani dai centri oppure dalle zone costiere, che potrebbero spostare la loro residenza nelle aree interne e questo non è favorito da questo articolo, da questa norma. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Per rimanere sempre nel solco del percorso di come avete costruito la norma.
Vedete, se da una parte il punteggio premiante per chi è legato al territorio può avere una sua logica nella costruzione della comunità, come ha detto il Consigliere Ciccioli, dall’altra questa norma non è stata letta come implemento del territorio e tutela della comunità, ma è stata considerata come un elemento di chiusura. Se l'avessimo scritta tenendo, per esempio, conto dell'ambito territoriale sociale avrebbe avuto un’incidenza completamente diversa - l'ambito territoriale sociale ha Comuni più grandi e più piccoli, costieri, spesso sono quelli del territorio - ed avrebbe facilitato analogamente alle graduatorie la possibilità di movimento, quindi, quello che sottolineava prima la Consigliere Casini, dare l’opportunità a chi aveva i requisiti di accedere alle graduatorie portandosi dietro la scorta del quantum ponderato, - che è stato introdotto - in un altro Comune, in cui magari c’era la necessità e un’offerta diversa perché quel territorio, poco appetito o assoggettato allo spopolamento, poteva facilitare il percorso.
Invece l'approccio è quello di tutelare quello che abbiamo e di perimetrarlo, ecco che la norma viene oggettivamente storpiata e forse non è efficace come invece lo sarebbe stata se l'avessimo ragionata in maniera aperta, tenendo conto anche delle esigenze del territorio, senza la preclusione mentale di chi potrebbe acquisire maggiore punteggio solo perché è dentro quel Comune.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Alla fine vorrei anche ringraziare il PD che ci dà modo con questi emendamenti di discutere articolo per articolo. Questo, secondo me, è molto importante perché modifica i criteri e i punteggi dando priorità e più punteggio a chi ha uno o più portatori di handicap, certificato dalle competenti autorità, nel nucleo familiare richiedente (dai 2 a 6 punti), il punteggio viene graduato dai Comuni in relazione al numero dei disabili e al grado di invalidità.
Andiamo a privilegiare, se vogliamo, i nuclei familiari composti esclusivamente da giovani di età non superiore a 35 anni (da 2 a 4 punti); un altro punto è quello della residenza nel Comune, si danno 0,5 punti per ogni anno dal decimo al ventesimo.
Mi dispiace che il PD abbia presentato un emendamento per sopprimere queste modifiche che puntano ad aiutare le giovani coppie, chi è residente nel Comune della graduatoria da più di 10 anni e chi ha uno o più portatori di handicap all'interno del proprio nucleo familiare.
Sono contento della proposta di modifica alla legge e mi spiace che il PD abbia presentato questo emendamento.
Il Consigliere Mangialardi solleva delle obiezioni, magari poteva presentare un emendamento di questo tipo piuttosto che sopprimere l'articolo 6 ter che abbiamo proposto.
Al di là di questo, abbiamo previsto che nel caso di alloggi vuoti il Comune possa allargare la platea all'ambito territoriale, se c'è un altro Comune con una graduatoria vigente in base a questi criteri.
E’ superata l'osservazione che ha fatto poc'anzi il Consigliere Mangialardi perché, faccio un esempio, chi è residente nel Comune di Fano da più di 10 anni ed essendoci un alloggio vuoto a Cartoceto, che è un Comune vicino, se è da più tempo residente nel Comune di Fano, può trasferirsi nel Comune di Cartoceto. Quindi, il problema che ha sollevato il Consigliere Mangialardi credo che sia superato, anzi sono d'accordo con quanto stiamo proponendo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Dopo l'intervento del Consigliere Serfilippi credo non si sia capito quello che chiediamo.
Noi proponiamo che venga cassato il comma 3, non tutti, quello che ho descritto prima. Lo dico perché ci può stare a quest'ora con la stanchezza che abbiamo, io addirittura prima ho sbagliato emendamento, quindi può capitare, però, noi ci riferiamo soltanto all'ultimo, che è quello di cui abbiamo parlato, che è l'anzianità di permanenza nel Comune. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Per precisare, la Consigliera Casini ha corretto, voi fate l'emendamento solo sul terzo punto, però nella sua interezza l'articolo 6 ter va ad individuare delle premialità aggiuntive, sulla base della vecchia legge prevista, che voi non contestate, i punti 1 e 2. Il punto 1 riguarda la presenza di uno o più portatori di handicap, è esatto, ed il livello di premialità aumenta da 2 a 6 punti.
Il secondo punto che non contestate riguarda i nuclei familiari composti esclusivamente da giovani di età non superiore ai 35 anni, da 2 a 4 punti, e viene inserito l'aumento di 0,25 punti, per un massimo di 0,50, per ogni anno di residenza eccedente i 10 anni. Voi contestate questo.
C’è, però, una sorta di bilanciamento nell’articolo 6 ter perché da una parte si incentiva la stabilità, lei lo ha definito prima un bisogno primario, garantire un’abitazione ai soggetti deboli nel luogo dove è la sede dei loro interessi, quindi dal decimo, dall’undicesimo in poi viene garantita la sede dei loro interessi con lo 0, 25 in più, che non va a discapito delle giovani coppie sotto i 35 anni, che hanno una premialità, da voi non contestata, da 2 a 4 punti. Quindi è un 6 ter bilanciato, che prevede l'anzianità, la stabilità e la residenza oltre il decimo anno, ma incentiva e premia anche le giovani coppie - un aumento parametrato - sotto i 35 anni, che magari si trovano in un Comune diverso dalle cosiddette città con alta densità di residenza.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Non ci capisco più niente, chiedo scusa, vorrei capire chi sono i soggetti non premiati perché se facciamo una gara e gareggiamo in 100 non è che possiamo dare la medaglia d’oro a tutti e 100. Il primo prende la medaglia d’oro, il secondo quella d’argento ed il terzo quella di bronzo, qui mi sembra che siano tutte d’oro.
Diamo la medaglia d’oro ai giovani, ai disabili, agli anziani, alle Forze dell’ordine, non si capisce più niente. Qualche scelta l’avrete fatta, scusate è tardi però volevo … Stiamo aumentando i punti a tutti, ma alla fine il risultato è sempre lo stesso, i punti sono quelli di prima, invece di arrivare con 10 punti, arrivano con 50 ed il secondo arriva anche lui con 50 lo stesso. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 6 ter/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 6 ter. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6 quater
Emendamento 6 quater/01 a firma del Presidente della III Commissione, che dice questo: “2. Non costituisce causa di decadenza di cui all'articolo 20 decies, così come modificato all’articolo 4 di questa legge, per i soggetti che risultano già assegnatari di un alloggio Erp sovvenzionata alla data entrata in vigore della medesima, la perdita dei requisiti di cui alle lettera c) ed e bis) del comma 1 dell'articolo 20 quater, come modificato articolo 1 di questa legge”.
Ha la parola, per l’illustrazione. il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Questo emendamento è stato sollecitato dagli uffici e dall'assessore Aguzzi per fare un po' di chiarezza, c’era il rischio che le nuove norme potessero sembrare efficaci in maniera retroattiva.
I requisiti di cui alle lettere c) e e bis), ovvero la famosa quota del 25% della proprietà e l'assenza di condanne diventano efficaci come causa di decadenza solamente dal momento in cui la legge viene approvata. Non è che chi in questo momento risiede in un'abitazione la perde perché nella verifica annuale si accerta la mancanza dei requisiti …, no, chi c’è l’ha ormai ha un diritto acquisito, sempre nel rispetto dei precedenti requisiti. Questi diventano efficaci dall’entrata in vigore in poi per i nuovi assegnatari. Grazie.

Emendamento 6 quater/ 01. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 6 quater/01 bis a firma delle Lupini e Ruggeri, prevenuto il 12 luglio 2021 alle ore 9,15. Il testo dell'emendamento è questo: “Il comma 3 è sostituito dal seguente: ‘Per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica realizzati prima dell’anno 2000, che non sono stati interessati da lavori di ristrutturazione o di straordinaria manutenzione negli ultimi 10 anni, l’Erap Marche, entro 180 giorni dalla data entrata in vigore di questa legge, predispone un programma straordinario di alienazione del proprio patrimonio abitativo sino alla percentuale massima del 20%’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Si vuole evitare che vengano venduti gli immobili in buone condizioni e quelli che siano stati interessati da una qualche recente ristrutturazione.
Sappiamo che Erap sta anche progettando i lavori con il super bonus 110% su un terzo del patrimonio abitativo e ci preoccupa la volontà di vendere questi immobili. Abbiamo pertanto proposto una riduzione dal 30% al 20% degli immobili da vendere. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Questa è proprio una visione diversa, noi invece siamo favorevoli che gli alloggi vengano alienati, per il semplice motivo che se uno ha la possibilità di diventare proprietario di una casa - secondo me il diritto alla casa è fondamentale - perché deve vivere in una situazione precaria a vita? Se nel tempo uno è riuscito a mettere due soldi da parte, e penso che ciò sia possibile da parte di tutti, oppure, non so, ha avuto un’eredità, perché negargli la possibilità, se vuole, di diventare finalmente proprietario di una casa? Bisogna metterlo nelle condizioni di poterlo fare, prima cosa.
Seconda cosa, se noi vendiamo portiamo risorse nelle casse dell’Erap, risorse che non vengono utilizzate per andare in vacanza, ma per riattare, come si dice in termini tecnici, cioè ristrutturare, rimettere, ripristinare nuovi alloggi, renderli più disponibili perché il problema, e lo sappiamo, è che c’è una quantità, e l’ho detto tre ore e mezza fa, enorme di alloggi che non sono disponibili perché non hanno la manutenzione necessaria per poter essere affittati o venduti.
Io la cosa non la vedo come un ostacolo, ma come qualcosa di positivo, più risorse ha l’Erap più alloggi ristrutturati, più possibilità di vendere e di locare più risposte da dare alle persone dato che nelle graduatorie si creano file interminabili di chi non riesce ad accedere agli alloggi, creando nel tempo anche situazioni di subordinazione alla politica perché sappiamo che spesso ci si va a raccomandare al politico di turno, parlo in generale, questo in tutta Italia.
Cerchiamo invece di aumentare il ventaglio della disponibilità degli alloggi, facciamoli belli se sono ristrutturati, meglio ancora, dobbiamo porci con una visione diversa, deve esserci un taglio diverso, non è che noi andiamo a privare di qualcosa oppure … Noi andiamo a dare un bene a qualcuno che ne ha diritto, che viene pagato con l’alienazione o tramite il canone, l'affitto, e quelle risorse che entrano noi le mettiamo a disposizione per ulteriori alloggi, per soddisfare ulteriori richieste. E’ un circolo virtuoso. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Condivido in parte l'emendamento perché? Che cosa contiene? Dice giustamente che se dobbiamo fare un piano di vendita vendiamo le case che sono più vetuste, obsolete, teniamo quelle che sono mantenute e che hanno una vetustà minore. Però tutto questo viene valutato e quando si fa un piano di alienazione degli immobili, come quello che è stato fatto, si decide, particella per particella, quali devono essere alienati e per quali motivazioni. Gli uffici tecnici fanno anche una valutazione parametrata proprio delle caratteristiche. Quindi è vero che la base del costo al metro quadrato è più o meno la stessa, ma esistono anche delle articolazioni.
Comprendo, penso che non sia sbagliato il fatto di prediligere, com’è stato fatto nel precedente piano, gli immobili meno appetibili dal punto di vista immobiliare, che rappresentano un bene immobile degli enti locali e anche della Regione.
Ben venga il piano di alienazione, ma bisogna poi sapere, ed io ho fatto un emendamento al successivo articolo, cosa fare con le risorse che vengono introitate.
Mi auguro che tutte queste residenze vengano vendute perché si possa, come diceva prima il nostro capogruppo, prendere atto che la funzione dell’edilizia residenziale pubblica è stata svolta, nel senso che se un affittuario con un canone calmierato riesce ad acquistare la casa, evidentemente è stato aiutato, gli è stato dato un bene primario che gli ha consentito di sviluppare anche il suo futuro. Quindi, da un certo punto di vista è giusto, dall’altro dico che fa parte della tipologia di piano che, come sapete, la legge individua in capo alla Giunta e che viene predisposto dall’Erap anche in forma tecnica. L’ultima volta, ripeto, sei anni fa, ci avevano detto che sarebbero stati venduti immobili per 24 milioni di euro perché tutti chiedevano di acquistarli, poi quando si è andati a fare gli atti di compravendita dal notaio questi 24 milioni di euro sono diventati 10 di meno, non sempre i conti tornano. Speriamo che tornino per poter rinvestire e magari acquistare e non consumare suolo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Per risottolineare la validità dell'articolo che si vuole emendare perché una cosa importante, come ha detto il Presidente Antonini, è l’alienazione di questi alloggi.
E’ un emendamento che ho fatto inserire in Commissione, credo che sia già esaustivo e non ci sia da modificare altro, è un passo in avanti a favore di quei cittadini che dopo diversi anni vogliono acquistare la propria casa.
E’ fondamentale dire che si dà anche una risposta al mantenimento dei cittadini in loco, nei loro paesi, nella loro casa e al contempo entrano risorse importanti per l’Erap da reinvestire.
Un passo in avanti che voglio sottolineare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARIDI. Grazie, Presidente. Apprezziamo il tema posto dal Gruppo del Movimento 5 Stelle, la preoccupazione che viene messa in campo e che obbliga il Governo regionale a fare delle scelte. Per esempio, una delle politiche che è stata ereditata e che forse dovrà trovare il sostegno adeguato è quella del patto di futura vendita perché ci sta molto patrimonio, come diceva il Presidente, e la possibilità di vendere e reinvestire. Vendere spesso ai conduttori perché nel tempo le politiche d’inclusione hanno portato ad un'autonomia finanziaria, hanno permesso alle famiglie di trovare, all'interno di percorsi di inclusione sociale, anche la possibilità di riscattare un'opportunità messa in campo da anni e che certifica, sancisce la bontà di certe scelte, situazioni che in gran parte non hanno bisogno di avere controlli particolari.
Se da una parte c'è quella preoccupazione, dall'altra c’è la volontà di rinvestire per allargare quella platea perché da una parte garantiamo le case a chi le ha condotte fino a quel momento e le riscatta, dall'altra le risorse che si liberano si rinvestono, magari acquistando patrimonio costruito, come abbiamo fatto, per esempio, in alcune zone del terremoto che hanno evitato di consumare ulteriore territorio.
Quindi, il voto del Partito Democratico sarà di astensione, però cogliendo la preoccupazione da una parte e l'occasione che invece si può determinare, come ha ricordato il Presidente Antonini. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 6 quater/01 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 6 quater/1 a firma dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti. Mastrovincenzo e Vitri. Il contenuto è il seguente: “Dopo il terzo comma dell’articolo 6 quater della proposta di legge n. 25 aggiungere il seguente: ‘3 bis. Le risorse provenienti dall'alienazione degli alloggi di cui al comma 3, vengono utilizzate mediante il piano d’investimento di quell'articolo 6 bis della legge regionale n. 36 del 2005”.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. L'articolo prevede un piano straordinario, che non ha un corrispondente articolo rispetto ai piani ordinari perché i piani ordinari di investimento vengono approvati, come si diceva prima, dalla Giunta regionale su proposta dell'Erap e poi sono sottoposti al parere della III Commissione, come è successo qualche giorno fa. Quindi, abbiamo pensato che sia utile collegare questo piano straordinario con il piano di investimenti e di acquisizione di nuovi alloggi, approvato dalla Giunta. E’ importante connetterlo, non è scritto nella norma, ma è scontato, E’ solo un suggerimento molto tecnico, peraltro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Cercavo un motivo per votare no anche a questo emendamento, è una battuta, tra l’altro è l’ultimo perché il prossimo è decaduto, quindi le do una bella notizia: sono d'accordo con lei. Mi sembra una cosa logica e condivisibile, non ho altro da aggiungere personalmente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Condivisibile, noi diamo per scontato che quei soldi siano rinvestiti nelle politiche abitative, però è un rafforzativo che accettiamo di buon grado perché crediamo possa essere importante. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 6 quater/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6 quater, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento di coordinamento tecnico a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Decaduto.

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Siamo arrivati a conclusione con il voto sulla legge dell’edilizia popolare, questa Assemblea ha l'occasione di mostrare tutta la sua attenzione per quelle che sono le esigenze del territorio.
La Lega considera da sempre le politiche abitative un tema fondamentale dell'azione di governo, lo conferma il fatto che la proposta di legge sull’edilizia residenziale pubblica è stata la prima ad essere presentata dal gruppo Lega. Eravamo e siamo convinti che sia necessario dare risposte tempestive, adeguate e di prospettiva alle famiglie marchigiane.
Proprio alcuni giorni fa la stampa ha certificato l'indebolimento economico delle Marche, che passano da regione top a regione in transizione. Un dato tecnico che traduce in numeri le difficoltà che i marchigiani vivono da anni sulla propria pelle e che la pandemia ha acuito in modo esponenziale.
Nuove problematiche portano a nuove priorità e richiedono un cambio di strategia che questa legge traduce nell'attenzione a famiglie con disabili e anziani, nel supportare le giovani coppie e famiglie monoparentali, nell'equità dei criteri di assegnazione, con uno sguardo d'insieme alla sicurezza e alla tutela dei residenti. Un fattore tutt'altro che secondario per ricostruire una rete sociale funzionale alla crescita economica del territorio. Lo dico con grande chiarezza e fiero, come tutti i colleghi del gruppo Lega, di aver mantenuto la parola data ai nostri lettori.
Questa legge porta nuova speranza e fiducia nelle istituzioni perché non assegna solo case, ma istituisce e rafforza certezze. Su questo vorrei ringraziare i componenti della III Commissione che hanno lavorato per parecchio tempo, hanno fatto moltissime audizioni e io penso che il merito e l’impegno vadano riconosciuti al Presidente della III Commissione, Consigliere Antonini, anche per come l’ha portata avanti, anche per come oggi ha saputo illustrare in modo chiaro e attento tutte le varie situazioni, lo ringrazio di cuore per l'ottimo lavoro svolto.
Per concludere vorrei anche riprendere quello che è stato detto soprattutto da coloro che per molti anni sono stati Sindaci. Abbiamo portato a termine una legge che forse non sarà perfetta, non lo so, però chi ha fatto il Sindaco sa negli questi anni, e lo dice uno che l'ha fatto per quattro mandati e per altri ha fatto l’Assessore, con due terremoti e una pandemia, cosa usciva dalle graduatorie delle case popolari, senza negare niente a nessuno, senza fare niente, però le maggiori lamentele e preoccupazioni della popolazione erano proprio per queste. Quindi, il nostro intento era quello di andare a superare questo problema, cercare di risolverlo ed io l’ho condiviso non perché, come ha detto qualcuno, sono stato obbligato a provare, ma perché sono esperienze che ho vissuto in questi 25 anni e finalmente riusciamo a portare in atto.
Grazie di cuore a chi ha lavorato su questa legge, penso che oggi con questa approvazione facciamo un bel passo in avanti andando a favore dei nostri concittadini. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Anzitutto ringrazio l'intero Consiglio, anche l'opposizione perché in qualche modo ci ha aiutato a riflettere sulle nostre impostazioni, alcune sono state ampiamente confermate dal nostro punto di vista, altre l’abbiamo modificate, smussate, segno di ascolto e di intelligenza, se permettete, da parte della maggioranza che rivaluta sempre.
Una delle linee guida che ci siamo dati è quella di non essere mai fino in fondo acritici sulle nostre impostazioni, rifletterci sopra, rivedere, ripensarci e quando siamo fortemente convinti, come su questa legge, confermarla. Abbiamo fatto qualcosa per far si che le anomalie e le disfunzioni che sono state fatte in questi anni, così come sono state concepite le graduatorie, siano in qualche modo recuperate. E’ questo il senso della nostra legge.
Della legge se ne misurerà l'efficacia quando verranno presentate le domande, quando ci saranno le graduatorie, è un fatto che le precedenti graduatorie espresse dai Comuni presentavano forti anomalie ed i penalizzati erano i cittadini italiani e questo ci appare non equo e ingiusto. Abbiamo corretto questa storia del radicamento che qualcuno vede male, invece per noi è molto importante mantenere la coesione delle comunità storiche intorno alle quali si possono costruire anche nuove comunità, nuove aggregazioni.
L'altro aspetto è che alcune categorie non ci apparivano sufficientemente tutelate: le famiglie con i disabili gravi con problematiche abitative, le giovani coppie, a qualcuno può essere sembrato scandaloso, le Forze dell'ordine perché nella loro carriera subiscono più trasferimenti, più sradicamenti e più difficoltà di rinserimento nel contesto sociale e sono solo parzialmente garantite dall'organizzazione dei militari delle Forze di polizia.
La necessità di vedere una spinta sulle politiche abitative, che sia il recupero di fondi attraverso le vendite, è un'impostazione che ci siamo dati.
Vorrei tornare su un atto che è passato in Commissione poco tempo fa, Commissione di cui non faccio parte, ma in quella occasione intervenni perché non venivano sufficientemente reimpiegate le risorse che venivano dal recupero della vendita degli alloggi. Alcune province erano più impegnate in questo, altre non avevano i progetti, cito Pesaro per esempio, ma non solo.
Crediamo di aver fatto un buon lavoro, il dubbio c'è sempre, chi non ha dubbi ed ha solo certezze spesso va fuoristrada, il dubbio di non aver raggiunto al 100%. gli obiettivi ce l'abbiamo, però siamo certi di aver raggiunto gran parte degli obiettivi.
Sono soddisfatto, ringrazio il mio gruppo Fratelli d'Italia che si è impegnato molto, non solo i due componenti della Commissione, che sono i Consiglieri Assenti e Borroni, ma anche il proponente di una delle leggi, il primo firmatario di una delle leggi, il Consigliere Baiocchi, ma l’intero gruppo, così come gli altri della maggioranza. Il Presidente Antonini, non voglio dimenticarlo, si è impegnato e si è speso tantissimo. Credo che tutti insieme abbiamo raggiunto un buon risultato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Queste due proposte di legge sono partite peggio e sono arrivate male. Non mi corre l'obbligo di ringraziare il Presidente Antonini almeno per il tentativo che ha messo in campo di correggere l'impostazione iniziale, ma devo ringraziare in modo particolare per il lavoro fatto i componenti del Partito Democratico, per lo studio, l’approfondimento, gli emendamenti che sono stati messi a disposizione. Penso al lavoro fatto dai Consiglieri Casini, Vitri e Carancini, che hanno messo nelle condizioni, volendo, di correggere una serie di errori e di impostazioni.
Non vi vogliamo togliere niente perché il dibattito è stato anche molto chiaro e le posizioni nostre molto nette. C'era un’impostazione chiarissima, 36 sono gli articoli della legge regionale 36 e 6/7 ne avete modificati con un'impostazione un può costruita, un po' eterodiretta, che produce questa cosa. Guardate, avrete tante sorprese perché, qui ha ragione il Consigliere Ciccioli, non avete avuto una visione d'insieme, non avete pensato di dare le risposte a chi ne ha più bisogno, non avete impostato e riletto in funzione delle nuove necessità, ma c’è stata quasi la costruzione, lo dico assumendomi tutte le responsabilità del peso delle parole, di un nemico, del diverso, di quello che viene da altri territori, convinti che questa impostazione possa proteggere quelle che voi chiamate comunità. Non sarà così, non sarà così e lo vedrete quando andrete a vedere le graduatorie perché, al di là degli elementi certi, quelli che hanno avuto canali preferenziali, che non hanno diritti, ma privilegi, il 30% di soggetti che non avevano diritto, ma che hanno avuto un canale preferenziale …, questi sono l'unico tema certo. Del resto direi che l’impostazione ha determinato tanto e tale pregiudizio che non produrrà risultato.
Avete introdotto un punteggio premiante per chi è legato al territorio, penso a una di quelle giovani coppie di Fano, come l’avete chiamata, che vive per otto anni a Fano e spostandosi a Cartoceto non può portare dietro il punteggio aggiuntivo, che si matura dopo il decimo anno di permanenza nello stesso Comune. E’ un errore clamoroso, è quella che voi chiamate comunità, alla fine saranno pezzi di questa società che non riuscirete a tutelare perché da una parte avete sottratto e dall’altra non avete idea delle politiche abitative che riguardano i percorsi che erano già stati avviati, penso all’autocostruzione, ai patti di futura vendita che hanno bisogno di risorse, di investimenti veri, non hanno bisogno di graduatorie circoscritte al territorio che precludono.
C’è stata un’impostazione sulle riserve terribile, si capisce anche che sulle Forze dell'ordine c'è stato un ordine dall'alto, è marcato quello che avviene nel territorio. C’è un indirizzo preciso che è umiliante per le Forze dell'ordine, umiliante, perché sanno che sottrarranno spazi, opportunità e occasioni a chi ne ha veramente bisogno.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Maurizio MANGIALARDI. Se dovessi sottolineare, Presidente, un solo passaggio positivo è quello che non doveva essere una riserva tra le tante, è quello dedicato alle donne vittime di violenza, di cui vi eravate dimenticati.
Devo ringraziare la Consigliera Vitri perché ha costruito percorsi anche di ascolto e vi ha messo a disposizione un'opportunità che avete sfruttato in malo modo perché non l'avete colta rispetto allo spirito, ma avete cercato di strumentalizzare anche questo tipo di passaggio. Ma non è un problema, il tempo su questo è galantuomo, ci ritroveremo quando i Comuni avranno grandissime difficoltà a gestire i bandi in funzione delle indicazioni che avete dato e nel frattempo avremmo lasciato tante persone in difficoltà. Quelle che hanno davvero diritto alla casa le avremo lasciate per strada, senza sostegno, coperture, forse anche senza speranza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Molto brevemente. Non sono entrato nel merito dei singoli emendamenti, non sono neanche intervenuto, ho ascoltato con pazienza il dibattito di queste due sedute. Ringrazio per le tante posizioni espresse che dimostrano l'attenzione verso un tema importante.
Ci tengo ad evidenziare alcune questioni perché in alcuni interventi si tendeva a mettere in risalto il fatto che l’Erap in questo periodo stia facendo poco per dare delle risposte, vado al di là del dibattito sulla questa legge. Non è così, pochi giorni fa in Giunta abbiamo approvato un piano di acquisti mettendo a frutto i pochi fondi che abbiamo ereditato dal vecchio piano di alienazioni, un piano che era partito in pompa magna per poi portare a casa un risultato abbastanza risicato. Proprio un paio di settimane fa abbiamo approvato un piano d’investimento, con questo abbiamo sbloccato diverse graduatorie che a causa del Covid erano rimaste ferme nei Comuni, abbiamo cercato di sbloccarle prorogandole in modo da assegnare le case che erano rimaste ferme.
La cosa più interessante di queste ore sono i 26 bandi, 26 lotti, che noi abbiamo pubblicato, per i quali in buona parte stanno arrivando i primi risultati, stiamo iniziando a determinare le graduatorie di assegnazione delle ristrutturazioni tramite il bonus 110%. Ci sono alcune province che ancora devono fare i bandi, come quella di Pesaro che è rimasta indietro, altre, come quella di Ancona, stanno già predisponendo le graduatorie, sono arrivate le proposte e vedo anche una buona partecipazione di ditte e società, cosa che non era così scontata. Quindi, stanno andando a buon fine, si parla di 26 lotti per 350 milioni di investimenti e 5.000 appartamenti che andranno in ristrutturazione. Una parte non avranno un prosieguo? Probabile, può essere, però ci saranno dei bellissimi interventi.
In questo momento sono in ristrutturazione oltre 600 appartamenti nelle Marche, non è che l’Erap sta fermo, sta operando, poi è chiaro che se ci fossero più fondi, più disponibilità, si potrebbe lavorare meglio, però stiamo predisponendo un piano di alienazioni perché occorre avere anche nel futuro delle risorse da mettere in campo.
Tutte queste cose, che porteranno a dei buoni risultati, si inseriscono nel dibattito di questa nuova normativa che prevede alcune metodologie inedite anche per le assegnazioni.
Apprezzo il lavoro che ha svolto la III Commissione, credo che sia di buon senso, anche se si è un po' scontrata questa differenza di visione. Il centrodestra è storicamente orientato ad andare incontro a chi è da più lungo tempo su questo territorio, a chi vive e proviene dai nostri territori, non italiano per forza, ma chi qui ha lavorato, ha operato, c’è nato, ha creato la sua famiglia, lavora, paga le tasse. Il centrodestra tendenzialmente è più attento a sostenere questa tipologia di famiglie, persone che vivono su questo territorio.
D'altro canto, l’ho detto l’altra volta, qui nessuno vuole mettere in discussione che ci sono anche persone che provengono da altre realtà, da altri Paesi, che hanno diritto alla casa popolare. Nessuno vuol negare questo.
L'ho detto l’altra volta, mi sembra che il centrosinistra pur di contrapporsi è stato più realista del re, come a mettere in evidenza alcune situazioni più a favore del cosiddetto extracomunitario rispetto a chi magari proviene da altre realtà, per mera contrapposizione con la destra che magari vuole essere più spinta sotto altri versanti, altri settori. E’ una questione ideologica ma, secondo me, con un po' di buon senso - credo che la III Commissione abbia lavorato in questo senso - si riesce a trovare la giusta misura per andare incontro alle esigenze di chi ha bisogno per davvero di un'abitazione, indipendentemente che sia italiano o no, l’importante è che appartenga ad una di queste fasce, che merita la giusta attenzione.
Penso che il lavoro sia stato fatto in questo senso, ribadisco un lavoro di buon senso e anche il dibattito, pure acceso e diversificato, ha fatto emergere la grande e buona volontà che molti Consiglieri hanno messo nella ricerca della migliore soluzione possibile, che io apprezzo molto nella sua sintesi. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 25 (testo base), così come emendata, la pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva).

Sull’ordine dei lavori

Prima di chiudere vorrei aggiornarvi che le prossime sedute del Consiglio regionale si terranno martedì 27 e mercoledì 28.
Vi ringrazio della vostra attività, che avete svolto in questa seduta del Consiglio regionale vi chiedo, se possibile, di lasciare quanto prima l'Aula per una riunione che si terrà di seguito. Vi ringrazio di nuovo per la vostra attività.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 16,45.