Resoconto della seduta n.38 del 02/08/2016
SEDUTA N. 38 DEL 2 AGOSTO 2016

La seduta inizia alle ore 10,55

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 38 del 2 agosto 2016.
Comunico che
sono state presentate le seguenti proposte di legge regionale:
- n. 76 in data 22 luglio, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Interventi di sostegno e di valorizzazione della cultura musicale, della tradizione e della produzione della fisarmonica”, sulla quale è stata richiesta l'ammissibilità di cui al comma 2 dell'articolo 63 del Regolamento interno;
- n. 77 in data 1 agosto, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Diritto allo studio universitario” sulla quale è stata richiesta l'ammissibilità di cui al comma 2 dell'articolo 63 del Regolamento interno;
è stata presentata la seguente mozione:
- n. 160 dei Consiglieri Fabbri, Maggi, Pergolesi, Giorgini, concernente: “Macroregione Marche, Umbria e Toscana”:
il Presidente della Giunta regionale ha promulgato, in data 19 luglio, le leggi regionali:
- n. 16 “Modifiche alla legge regionale 8 marzo 1990, n. 13 'Norme edilizie per il territorio agricolo'”;
 n. 17 “Ulteriori modifiche alla legge regionale 16 gennaio 1995, n. 10 'Norme sul riordinamento territoriale dei Comuni e delle Province nella Regione Marche'”.
Comunico inoltre che poco fa la Conferenza dei capigruppo ha ricevuto le organizzazioni sindacali confederali di categoria del personale di Banca Marche, in seguito ha stabilito di richiedere al Presidente della Giunta regionale Ceriscioli un incontro che si terrà durante la pausa dei lavori della seduta odierna.
Passiamo all'ordine del giorno.

Interrogazione n. 252 – a risposta immediata
ad iniziativa della Consigliera Pergolesi
"Esauriti i posti culla nel reparto di Terapia intensiva neonatale Ospedale Pediatrico G. Salesi di Ancona e trasferimento di due bambini prematuri fuori regione"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 252 - a risposta immediata - della Consigliera Pergolesi.
Ha la parola per la risposta il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Mi chiedevo, visto che è un’interrogazione a risposta immediata e non abbiamo avuto tempo per guardarla, perché segnala la pediatria dell'ospedale di Macerata. Sono curioso, per capire qual è il criterio che ha orientato l'interrogazione su Macerata, che è un ospedale di I° livello, anziché per esempio orientarsi su Marche Nord che è un ospedale di II° livello, trattandosi di terapia intensiva neonatale. Sono curioso di capire questo fatto, se il Consigliere me lo può spiegare perché dall'interrogazione non si capisce, come mai mette Macerata? Qual è stato il criterio?

Romina PERGOLESI. Io ho fatto la domanda e invece mi trovo a rispondere ad un’interrogazione del Presidente.
Semplicemente perché a Macerata c'è un reparto di sub terapia intensiva e perché Marche Nord come Marche Centro sono notoriamente ben attrezzate, mentre Marche Sud sono in qualche modo lasciate un po' in disparte
E' una semplice annotazione che ho recepito da una segnalazione on line. Mi piacerebbe avere la risposta però su quello che è il punto cruciale. Grazie.

Luca CERISCIOLI. Da una segnalazione! La richiesta che fa è una richiesta specifica e riguarda la Terapia intensiva neonatale perché la sub intensiva ce l'hanno non dico tutte, però diverse strutture, mentre lo specifico dell'interrogazione era sulla …, siccome è un’attività definita addirittura di III° livello della terapia intensiva neonatale, ha una sua collocazione naturale nelle aziende ospedaliere ed oggi l'unica azienda ospedaliera dove è collocata una terapia intensiva neonatale è Torrette attraverso il Salesi, quindi era particolare questa cosa di andare verso Macerata. Quindi non c'era un motivo particolare, era semplicemente collegata alla segnalazione ricevuta.
La risposta dice sostanzialmente questo: rispetto all'attività che si svolge nelle Marche, in termini di bisogno della terapia intensiva neonatale, il numero di posti presenti nella struttura della terapia intensiva di Torrette è un numero da parametri ottimali, addirittura qualche posto in più rispetto ai valori previsti.
La stessa risposta mette in evidenza il fatto che per poter avere una terapia intensiva neonatale con i valori accreditabili necessita una certa numerosità che se venisse sdoppiata, in termini di terapia intensiva neonatale, difficilmente entrambe le strutture potrebbero avere questo valore che comunque è vero il tema, capita, non tanto che venga chiusa perché non viene chiusa mai, ma veder collocare dei bambini in altre strutture con le stesse caratteristiche perché la struttura è satura.
Stanno lavorando non per una nuova terapia intensiva neonatale, ma per incrementare di due posti letto che dovrebbero essere operativi già da settembre.
Questo fatto è dettato da un aspetto molto positivo, in realtà è migliorata la capacità di risposta, si è ampliato il bacino di utenza rispetto al tema, quindi, rispetto ai posti previsti per legge, avere non 2 ma 4 posti in più significa poter evitare queste situazioni che ogni tanto, durante l'anno, possono capitare un po' a tutte le realtà che si occupano di bambini, con dei picchi particolari che portano ad avere bambini in più.
Sul piano scientifico è sconsigliabile una seconda terapia intensiva neonatale perché per poter mantenere determinati standard di qualità serve una numerosità che non saremmo in grado di coprire, infatti piuttosto che farne un'altra, meglio questa iniziativa che si realizzerà dall’1 settembre, di ampliare quella che abbiamo di ulteriori due culle, due posti letto più che sufficienti a gestire appieno la domanda.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Capisco che non ha avuto tempo a disposizione per dare una risposta più concreta, però mi sorprendo che affermi di avere delle relazioni scientifiche dalle quali si evince che sia sconsigliabile aprire altri reparti di terapia intensiva, mi domando come ci sia riuscito in una settimana visto che ha detto di aver avuto poco tempo per la risposta.
Vorrei farle solo notare che la Regione Marche rispetto alle altre Regioni italiane è l'unica che ha un unico centro Tin per 12.000 nati vivi, in riferimento alla Sardegna al secondo posto e alla Lombardia al terzo posto che ne hanno molti meno.
La media è data da un centro Tin per 4.000 nati, noi siamo ad un rapporto 1:12.000, quindi spero che oltre alla risposta assolutamente non esaustiva mi faccia avere anche questa relazione, questi dati scientifici che sconsigliano l'implementazione e l'incremento di altri centri Tin. Grazie

Interrogazione n. 193
ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Volpini
“Destinazione di una donazione alla ricerca e alla lotta contro i tumori”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 193 dei Consiglieri Giancarli e Volpini.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. Abbiamo chiesto informazioni all'Azienda Ospedali Riuniti che conferma che non si stanno predisponendo atti per dirottare le risorse derivanti dal patrimonio ereditato a finalità diverse dalle volontà testamentarie della signora Teresa Casagrande che ringraziamo per il gesto che ha fatto.
C'è la descrizione delle operatività che si fanno, ma credo che questa sia la risposta alla preoccupazione degli interroganti che chiedevano se queste risorse fossero dirottate altrove.
Vengono poi specificate le attività che si stanno facendo in modo di poter utilizzare il lascito testamentario.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Presidente la ringrazio anche a nome del Consigliere Volpini. Tra l'altro qui ci sono più persone a nome Casagrande, non soltanto la volontà testamentaria della signora che ha lasciato i beni, ma anche Patrizia Casagrande, Presidente della Provincia, la quale con deliberazione da Commissario straordinario nel novembre 2013 ha individuato quale beneficiario del patrimonio l'Azienda Ospedaliera Universitaria Torrette.
Queste persone hanno espresso questa volontà e siamo soddisfatti perché lei ci dica che non c'è nessun atto che di fatto non destini questi beni all'Azienda Ospedaliera Torrette.
Noi siamo consapevoli di quello che rappresenta anche la componente interna universitaria nello svolgimento di tutte le attività di ricerca, didattiche, l’insegnamento non soltanto nel triennio, ma anche nelle scuole di specializzazione, le lauree sia quelle in medicina e chirurgia che quelle per le professioni sanitarie.
Il fine del lascito è interessante dal punto di vista scientifico e culturale, questa era la nostra preoccupazione, lei ci ha rassicurato e noi la ringraziamo ancora.

Interrogazione n. 230
ad iniziativa del Consigliere Rapa
“Situazione del cantiere nautico 'Azimut-Benetti' con sede a Fano (PU)”

Interrogazione n. 234
ad iniziativa dei Consiglieri Zaffiri, Zura Puntaroni, Malaigia
“Il caso Benetti e il caso nautica marchigiana”
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 230 del Consigliere Rapa e l'interrogazione n. 234 dei Consiglieri Zaffiri, Zura Puntaroni, Malaigia, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Bora.

Manuela BORA. Buongiorno Presidente. Mi scuso, ma l'abbinamento delle due interrogazioni prevede una risposta abbastanza lunga, cercherò di essere veloce nel leggerla.
L'articolo 105, comma 7 del decreto legislativo n. 112/98 prevede che "L'attività di escavazione dei fondali dei porti è svolta dalle autorità portuali o, in mancanza, è conferita alle Regioni. Alla predetta attività si provvede mediante affidamento a soggetti privati scelti attraverso procedura di gara pubblica."
Con la legge regionale 17 maggio 1999 n. 10, la Regione ha effettuato il riordino delle funzioni amministrative tra cui quello relativo al settore delle infrastrutture in conformità alle leggi dello Stato n. 142/1990, 59/1997 e 112/1998 sopra richiamata. In particolare l'articolo 60, comma 1, lettera c) prevede inoltre che "sono riservate alla Regione le funzioni amministrative concernenti la programmazione e la pianificazione degli interventi di costruzione, la bonifica e la manutenzione dei porti di rilievo regionale ed interregionale, nonché delle opere a servizio delle attività portuali", mentre l'articolo 61 della medesima legge stabilisce che "Sono attribuite ai Comuni le funzioni amministrative concernenti la progettazione e l'esecuzione degli interventi di costruzione, la bonifica e la manutenzione dei porti di rilievo regionale ed interregionale, nonché delle opere a servizio dell'attività portuale". Più in generale l'articolo 3 della legge regionale 10/1999 stabilisce che "Nelle materie e nei settori considerati dalla presente legge spetta ai Comuni la generalità delle funzioni non espressamente riservate, dalla presente legge o da precedenti leggi, alla Regione, alle Province e alle Comunità montane, salvo diversa previsione relativa a singole materie o settori".
Ne deriva che le opere di escavazione e dragaggio finalizzate a riportare la quota dei fondali a quella prevista dal Piano regolatore portuale costituiscono attività di mera manutenzione che il quadro normativo sopra delineato demanda al Comune competente.
II quadro normativo sopra delineato non assegna alla Regione la competenza alla progettazione e all'esecuzione dei dragaggi portuali mentre sono in capo alla stessa le autorizzazioni di cui alla Iegge 179/2002 e all'articolo n. 109, decreto legislativo n. 152/2006 (scarico a mare).
Ad ogni buon conto si precisa che la Regione Marche provvede annualmente ad effettuare trasferimenti di risorse regionali ai Comuni per la manutenzione, riparazione e illuminazione dei porti, escavazione dei porti di seconda categoria, dalla seconda alla quarta classe.
Si segnala infine che sono stati ultimati e collaudati i lavori relativi alla realizzazione della vasca di colmata nel porto di Ancona. Detti lavori costituiscono attuazione dell'Accordo di Programma "per i dragaggi e lo sviluppo sostenibile delle aree portuali presenti nelle Marche", sottoscritto in data 26 febbraio 2008 tra Regione Marche, Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, ICRAM, Autorità Portuale e alcuni Comuni sedi di porti di interesse regionale, con i quali le parti hanno individuato una serie di interventi per la gestione dei bacini portuali regionali. Attualmente è in corso di rimodulazione l'accordo di cui sopra nel quale è stato prevista, per il porto di Fano, la possibilità di conferire in vasca di colmata circa 42.200 metri cubi di materiale di dragaggio tra cui anche i fanghi attualmente depositati nelle aree a terra.
Con deliberazione di Giunta regionale del 27 luglio 2009 n. 1202 la Regione ha approvato, ai sensi della legge 84/94, il Piano regolatore portuale nel quale è prevista una vasta area destinata alla cantieristica navale e sulla base del quale si sarebbero potuti attivare ingenti investimenti privati da parte di tutte le aziende che gravitano attorno a tale settore.
In relazione all'interrogazione n. 234 del 2016 si precisa quanto segue:
Punto a) II tavolo di concertazione è già stato costituito presso il Ministero dello Sviluppo economico - Direzione generale per la politica industriale e la competitività e le piccole e medie Imprese. Unità per la Ggstione delle vertenze delle imprese in crisi. Al tavolo partecipa anche la Regione Marche.
Un primo incontro c'è stato il 27 luglio 2016 al quale ha partecipato, ovviamente, anche la Regione Marche.
Un secondo incontro era previsto per il 3 agosto, al fine di dare attuazione al trasferimento di ramo di azienda ai sensi dell'articolo 2112. In data 29 luglio la Società cessionaria ha comunicato l'indisponibilità al suddetto incontro a Roma.
AI riguardo la Regione Marche ha comunicato sia al sindacato che a Azimut Benetti in diverse occasioni, la disponibilità ad organizzare l'incontro con le due aziende e il sindacato presso la nostra sede.
Punto b) e punto g)
La Regione Marche, con deliberazione di Giunta regionale n. 1120/2004 successivamente integrata e modificata dalla deliberazione di Giunta regionale n. 816/2006, ha approvato l'atto di indirizzo per la sperimentazione, ai sensi degli articoli 18 e 19 della legge regionale 20/2003, di un progetto di promozione della competitività dei sistemi produttivi locali, connesso allo sviluppo e al sostegno di un nuovo programma distrettuale relativo all'individuazione del "Distretto del mare".
Il Piano Attività Produttive 2007-2009 della Regione Marche approvato con Deliberazione Amministrativa Consiliare n. 78 del 15 gennaio 2008 ha recepito il riconoscimento del Distretto del Mare come distretto produttivo legato alla cantieristica navale e alla filiera quale sistema produttivo di beni e servizi legati direttamente alla nautica, o come "filiera" o come "reti di impresa" al fine di:
- favorire la valorizzazione complessiva dell'offerta territoriale regionale;
- sviluppare le attività industriali e dei servizi legati alla produzione e alla manutenzione di imbarcazioni da diporto e navi mercantili, favorendo la crescita della subfornitura locale rispetto all'approvvigionamento di beni e servizi al di fuori della regione;
- realizzare reti collaborative tra imprese;
- sviluppare e sostenere le reti telematiche che consentono di rendere disponibile l'informazione dove serve e quando serve a costi competitivi.
In tale contesto la Regione Marche nel 2008 ha avviato, in attuazione della deliberazione di Giunta regionale n. 806/2008, un bando diretto a finanziare interventi a favore della filiera di attività industriali e artigianali specializzato nella cantieristica, nella nautica da diporto e negli accessori, caratterizzato da produzioni di eccellenza e di alto livello qualitativo in grado di sviluppare crescenti sinergie con altri settori quali il turismo e il commercio, al fine di integrare progressivamente le relative filiere produttive. Si sottolinea al riguardo che la Regione Marche ha investito per l'intervento risorse regionali ed un contributo statale del Ministero dello Sviluppo economico (legge finanziaria 2007).
Di seguito vengono riportati brevemente i risultati conseguiti e le risorse complessive destinate alla misura:
- progetti ammessi a contributo: n. 9,
- revoche e rinunce al contributo: n. 3,
- progetti ammessi a contributo - terminati: n. 6,
- numero imprese coinvolte direttamente nella realizzazione dei progetti ammessi a contributo - terminati: n. 22 (oltre a università, organismi di ricerca o i centri per l'innovazione e il trasferimento tecnologico),
- valore progetti terminati e finanziati: 2.518.000 euro,
- valore contributo (50% Regione Marche - 50 % MISE): 1.259.000 euro.
La Regione con l'attivazione del suddetto bando (conclusosi nel 2011) ha assecondato l'espansione di nuove aree di attività, come il Distretto del Mare, per intensificare la qualificazione del sistema produttivo regionale caratterizzato dalla presenza delle micro imprese e dell'impresa artigiana e dalla presenza di un nucleo di imprese di medie dimensioni favorendo nelle piccole e medie imprese le attività e gli interventi di ricerca e sviluppo, l'innovazione anche a carattere organizzativo, gli investimenti per la realizzazione e la certificazione di sistemi di qualità. Molti distretti produttivi hanno modificato il proprio profilo produttivo arricchendosi di attività di carattere terziario che nel loro insieme sono in grado di esercitare una funzione di supporto strategico all'evoluzione delle imprese e delle filiere rispetto ai principali processi (innovazione, internazionalizzazione, cooperazione produttiva). Proprio per questo le politiche distrettuali hanno avuto, negli ultimi anni, anche a livello nazionale, come obiettivo lo sviluppo del nuovo modello organizzativo della filiera produttiva, modello di più recente diffusione, che a sua volta poggia su un sistema relazionale che vengono definite come "reti di impresa".
Nell'ottica di integrazione dei fondi per lo sviluppo economico, attraverso il fondo sociale europeo la Regione è pronta ad attuare politiche attive del lavoro per agevolare sia gli occupati sia l'incremento occupazionale. Infine per l'innovazione la ricerca e lo sviluppo la attuale programmazione del Fesr consente anche al settore della nautica nella Regione Marche di accedere ad importanti finanziamenti che siamo convinti saranno fondamentali, insieme ad un adeguato spirito imprenditoriale, per un importante rilancio di un settore in profonda crisi non solo nella nostra Regione.
Punto c)
II Consorzio navale marchigiano risulta essere in liquidazione dal 17 maggio 2013. Tra i soci del Consorzio non figura, alla data di decisione di messa in liquidazione, la Regione Marche. Inoltre il Consorzio stesso non è citato nell'elenco delle società partecipate dalla Regione Marche presente in "Amministrazione trasparente".
Riguardo al ruolo svolto dal Consorzio, un rappresentante dello stesso figurava nel Comitato direttivo di progetto "Distretto del Mare" di cui alla deliberazione di Giunta regionale n. 816/2006, ma nulla risulta riguardo al ruolo di organo operativo del distretto nautico svolto dal consorzio.
Ricordo ai colleghi interroganti che in ogni caso finanziamenti diretti sarebbero contrari alle norme sui cosiddetti aiuti di Stato.
Punto d)
La realizzazione della cassa di colmata rende plausibile l'imminente superamento dell'attuale criticità dovuta all'assenza di un sito per lo stoccaggio dei materiali provenienti dal dragaggio che superano i limiti previsti nelle tabelle della deliberazione di Giunta regionale 255/2009, mediante le opportune operazioni manutentive a tal fine realizzate dal competente ente comunale. Inoltre la disponibilità concessa dall'Autorità Portuale di Ancona a conferire, nell'area a mare autorizzata alla stessa, sedimenti dragati dal porto di Fano non riutilizzabili per il ripascimento apre una prospettiva anche per gli altri porti di competenza regionale attraverso la stipula di appositi accordi.
Punto e)
In base a quanto premesso è competenza dei Comuni procedere alla programmazione ordinaria delle attività di dragaggio e alla redazione della scheda di bacino portuale. La Regione Marche, sulla base delle richieste annuali provenienti dai Comuni, provvede alla ripartizione delle risorse disponibili in bilancio e necessarie per eseguire tali attività.
Punto f)
Riguardo al collegamento tra porto ed area industriale, Regione Marche è attenta a tutte le infrastrutture funzionali a supporto di una maggiore competitività del tessuto economico regionale e continua a monitorare le opportunità per intervenire anche in favore di Fano.
Il punto g) è stato incluso nella risposta del punto b).

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Rapa.

Boris RAPA. Grazie Presidente. Ringrazio l'Assessore per la risposta esaustiva e auspico che ci sia un monitoraggio su tale situazione che è abbastanza delicata considerata l'importanza che ha per i lavoratori dell'azienda, ma soprattutto l'importanza che tale azienda ricopre per quel territorio.
La ringrazio e spero in un continuo impegno.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Grazie Assessore che ci ha fatto entrare nell'argomento.
Abbiamo fatto un'interrogazione abbastanza lunga, per questo ci scusi, però credo che l'aspetto positivo sia che si discuta di questo problema.
Ho cercato di ascoltare con attenzione anche se questa mattina ho un po' di difficoltà, non so se ci sono i microfoni che funzionano alla perfezione, però ho capito che ci sono stati degli interventi e altri sono in atto su questo settore.
E’ qui Assessore che manca qualcosa che non riesco a capire, pertanto chiedo un suo intervento decisivo su questo argomento: ci sono 86 lavoratori che …, allora qui bisogna capire perché questi 86 lavoratori sono fortemente in difficoltà e rischiano di perdere il posto di lavoro, perché se sono state fatte tutte queste iniziative che lei poc'anzi ha detto, delle quali prendo atto e a cui credo, anche il fondo europeo per quanto riguarda il settore, a questo punto le problematiche che riguardano il licenziamento o le difficoltà lavorative, chiamiamole come ci pare, per questi 86 lavoratori non dovrebbero esserci.
Da questo microfono le chiedo che il suo ufficio, il suo staff, se non lei direttamente, dato che ho sentito che questo signore, questa proprietà non partecipa, se ho capito bene, nemmeno ai tavoli, non risponde, un conto è Roma, un conto è Ancona, di farlo spostare da Fano, di farlo venire ad Ancona, lo convochiamo, lo picchiamo se necessario, per far si che il problema della cantieristica, in modo particolare della cantieristica fanese si risolva e si recuperi questa situazione di alta professionalità e di alta tecnologia, perché se esistono tutti questi strumenti, e non ho motivo di non crederci, perché lei li ha forniti anche per iscritto, credo che manchi la volontà dell'impresa di affrontare il problema oppure la politica non riesce ad incidere pesantemente, in modo forte, sull'impresa.
Se ho capito bene questo intervento, le chiedo di essere ancora più protagonista in questa cosa, in modo da chiamare questi signori imprenditori ed il lavoro non venga penalizzato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per una precisazione, l'Assessore Bora.

Manuela BORA. Grazie Consigliere Zaffiri. La parte che riguarda i lavoratori la sta seguendo con grandissima attenzione la mia collega, l’Assessore Loretta Bravi che mi ha pregato di informarla che proprio domani in Regione alle ore 15,00 è previsto un incontro dove verranno confermati i seguenti aspetti:
 la conferma della cessione del ramo di azienda alla Carbon Line di Fano;
 un contestuale passaggio di 80 lavoratori attraverso la procedura di cui all'articolo 2112 del Codice Civile alla Carbon Line;
 la garanzia del mantenimento in capo ai lavoratori trasferiti di tutti i diritti acquisiti presso Azimut Benetti.

Interrogazione n. 105
ad iniziativa del Consigliere Fabbri
“Commissariamento Regione Marche – Calendario venatorio”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 105 del Consigliere Fabbri.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. In riferimento all'interrogazione n. 105 del Consigliere Fabbri, concernente: "Commissariamento Regione Marche Calendario Venatorio", si comunica.
I rilievi illustrati nell'interrogazione fondano la loro presunta ragionevolezza sulla non applicazione della normativa vigente in materia di caccia e sull'assenza di motivazioni oggettive, tecniche o scientifiche necessarie per l'adozione del provvedimento soprattutto in relazione ai periodi di caccia ed al grado di tutela delle specie.
E' evidente, invece, come la deliberazione di Giunta regionale n. 388 del 5 maggio 2015 sia supportata da un ampio e dettagliato documento istruttorio che analizza in modo puntuale ogni singolo aspetto del provvedimento finale ed a cui si rimanda per i relativi dettagli.
Una doverosa premessa a questa relazione, che risulterebbe di per se esaustiva, è la risposta a nome della Commissione Europea di Janez Potocnik, allora Commissario europeo per l'ambiente, pubblicata in Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea C 197/393 del 26 giugno 2014 in cui si afferma che relativamente alla caccia agli uccelli in Italia e alla non conformità con la direttiva 2009/147/CE (cosiddetta direttiva «Uccelli») stando alle informazioni disponibili e ai dati sui concetti fondamentali, non risulta esserci sovrapposizione tra i periodi di caccia e i periodi di riproduzione e di migrazione prenuziale, soprattutto se si considera la possibilità di una sovrapposizione parziale teorica di una decade.
Nello specifico si porta a conoscenza che il calendario venatorio è pienamente corrispondente alle disposizioni dell'articolo 18 della legge quadro nazionale n. 157/92 "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio", attuativa della direttiva 79/409/CEE, come modificata dalla Direttiva 2009/147/CE, nonché dalle direttive 85/411/CEE e 91/244/CEE, concernenti la conservazione degli uccelli selvatici.
A questo si aggiunge la legge regionale 5 gennaio 1995, n. 7 "Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell'equilibrio ambientale e disciplina dell'attività venatoria" ed una cospicua bibliografia tecnico-scientifica afferente la gestione della fauna selvatica. Occorre precisare inoltre che i periodi di caccia, individuati al comma 1 del sopra richiamato articolo 18, con cui si dava attuazione alla direttiva 79/409/CEE, sono rimasti invariati anche a seguito del recepimento della successiva direttiva 2009/147/CE.
Deve poi aggiungersi che, con riferimento ai periodi in cui è permesso il prelievo venatorio, l'articolo 18 ne consente delle modifiche da parte delle Regioni, previo parere obbligatorio, ma non vincolante dell'Ispra. Tale parere è, infatti, anche vincolante nel solo caso (introdotto dall'art. 42 della legge comunitaria) di posticipazione, non oltre la prima decade di febbraio, della data di chiusura della caccia.
L'articolo 7, comma 1, della legge n. 157/1992 qualifica I'Ispra come "organo scientifico e tecnico di ricerca e consulenza per lo Stato, le Regioni e le Province", la cui funzione istituzionale non può, pertanto, essere quella di sostituirsi alle Amministrazioni nel compimento delle proprie scelte in materia di caccia, ma è quello di supportarla sotto il profilo squisitamente tecnico.
Ne deriva che, applicando i principi generali in materia di rapporto tra provvedimento finale ed attività consultiva a carattere di obbligatorietà e non di vincolatività, il parere reso da tale organo sul calendario venatorio può essere disatteso dall'Amministrazione regionale, la quale ha soltanto l'onere di farsi carico delle osservazioni procedimentali e di merito e, pertanto, di esprimere le valutazioni che l'hanno condotta a non osservarlo.
Nella predisposizione del calendario venatorio 2015/2016 sono state infatti valutate le indicazioni tecniche dell'Ispra e laddove non sono state applicate sono state fornite le adeguate motivazioni con espliciti riferimenti a dati e conclusioni di carattere tecnico-scientifico e gestionale.
Senza entrare nel merito di chi sia il soggetto deputato a dimostrare I"oggettività" delle singole motivazioni (sia dell'Ispra che della Regione) è opportuno ulteriormente precisare che l'unico atto dell'Ispra da prendere a riferimento, quale espressione di obbligatoria attività consultiva nella predisposizione del calendario venatorio, è il parere dallo stesso espresso con specifico riferimento a quest'ultimo.
Conseguentemente atti diversi provenienti dal medesimo organo, come ad esempio la Guida per la stesura dei calendari venatori ai sensi della legge n. 157, così come modificata dalla legge comunitaria 2009, articolo 42, risultano privi di rilevanza e la loro eventuale inosservanza non richiede alcuna motivazione.
Tutto quanto sopra è stato tra l'altro affermato dalla sentenza n. 08268/2013 del Tar del Lazio a cui fanno eco numerose altre sentenze dei Tribunali amministrativi in particolare della Liguria e della Toscana.
Nell'adozione dei calendari venatori, le Regioni eserciterebbero pertanto discrezionalità tecnica, censurabile solo se si ravvisano profili di manifesta irragionevolezza ed illogicità.
La Regione Marche ha predisposto così un calendario venatorio riferendosi all'unico documento condiviso a livello europeo: "Key Concepts of article 7(4) of Directive 79/409/EEC on Period of Reproduction and prenuptial Migration of huntable bird Species in the EU", elaborato dal Comitato Ornis, costituito da esperti ornitologi, documento ufficialmente adottato dalla Commissione europea e che riporta indicazioni specie per specie e paese per paese, le date di inizio e durata della riproduzione e di inizio della migrazione prenuziale.
La stessa «Guida alla disciplina della caccia nell'ambito della direttiva 79/409/CEE sulla conservazione degli uccelli selvatici", redatta dalla Commissione per fornire suggerimenti per la corretta applicazione della direttiva e per quanto attiene l'attività venatoria ammette, così come lo ammette l'Ispra, che non può essere considerato uno strumento con valore giuridico, ma bensì rappresenta un utile riferimento dal punto di vista tecnico.
Soprattutto sulla base di questi documenti si è sancito un principio fondamentale per cui la sovrapposizione di una decade tra il periodo della caccia e il periodo della migrazione prenuziale è una sovrapposizione "teorica" o "potenziale" (in quanto è possibile che durante questo periodo non vi sia effettivamente alcuna sovrapposizione) e quindi tale da ammettere l'attività venatoria.
Questa è la posizione della nostra Regione.
In definitiva il ricorso all'esercizio dei poteri sostitutivi da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri risulta essere un atto ingiustificatamente ingerente in quelle che sono competenze proprie della Regione, in questo caso delle Regioni, sulla definizione del calendario venatorio, redatto nel pieno rispetto della legge quadro nazionale, così come suffragato dalla sentenza n. 105/2016 del Tar Liguria con la quale viene annullata, anche per le motivazioni sopra espresse, la delibera n. 1023 del 15 gennaio 2016 della Presidenza del Consiglio dei Ministri condannando la stessa Presidenza del Consiglio dei Ministri al pagamento, in favore della Regione Liguria, delle spese di giudizio.
Per gli stessi motivi anche la Regione Marche, con deliberazione di Giunta regionale n. 193 del 11 febbraio 2016, ha proposto ricorso avanti al Tribunale amministrativo regionale per le Marche, per l'annullamento della delibera n. 1023 del 15 gennaio 2016 della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Aggiungo a questa analisi molto tecnica che il calendario 2015 è stato non da noi, naturalmente, ma dalle altre Regioni riconosciuto come il migliore da quelle che ce l’hanno.
Credo, e lo dico con grande onestà intellettuale, che il Ministro abbia fatto, come riportato nell'aspetto tecnico, oltre che un’ingerenza nelle attività delle Regioni anche un grande atto scorretto perché non è pensabile che a pochi giorni dalla scadenza del calendario venatorio, il Ministero attui un’azione così forte avendo avuto tempo e modo - se lo avesse voluto farlo – di farlo anche prima. Questo Commissariamento dimostra che è stato fatto volutamente per evitare le azioni delle Regioni.
La Liguria è riuscita a farlo nei tempi giusti e quindi ha avuto ragione, le Marche, anche per dare un segnale forte al Ministero che queste azioni non debbono essere fatte, l’ha fatto lo stesso e stiamo aspettando la risposta del Tar. Credo che questi comportamenti tra istituzioni non debbano esserci. Ognuno poi può rimanere nelle proprie posizioni, può avere un atteggiamento diversificato, questo ci sta tutto, ma il rispetto delle istituzioni deve esserci.
Il Consigliere Fabbri sa che abbiamo approvato proprio ieri, grazie anche ai suggerimenti che sono venuti dalla Commissione consiliare, il nuovo calendario per l'anno 2016/2017 che riparte dal buon calendario dell'anno scorso.
Credo che, avendo messo insieme i suggerimenti e recepito le proposte della Commissione e le indicazioni portate avanti dal sistema collegato al mondo venatorio, anche quest'anno il nostro calendario 2016/2017 sarà apprezzato a tutti i livelli non soltanto da quello del mondo venatorio. Sono convinto, anche da tutti coloro che hanno a cuore l'ambiente.

Presidenza della Vicepresidente
Marzia Malaigia

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie per la risposta. Sono paradossalmente soddisfatto della risposta perché abbiamo capito due cose importanti, primo, che gli uffici regionali sono tecnicamente più competenti sia del Comitato Ornis che dell'Ispra, e quindi sono liberi di fare il calendario venatorio a loro interpretazione; secondo, che c'è un braccio di ferro tra il Consiglio dei Ministri e la Regione Marche per questa cosa, tant'è che la Regione ha ritenuto di ricalcare il calendario che era stato impugnato lo scorso anno anche per l'anno presente, e stiamo parlando della caccia che è una attività ludico sportiva, quindi rendiamoci conto di cosa stiamo investendo in questo settore che mi sembra istituzionalmente altamente sproporzionato.
Detto questo per fortuna lo scorso anno avevo presentato una proposta di legge, che poi è stata ritirata, che prevedeva il passaggio del calendario venatorio in Commissione, è stata approvata come emendamento nell'ultima seduta dell'anno insieme all'omnibus per il bilancio e quest'anno finalmente siamo riusciti ad audire tutti i portatori di interesse rispetto a questa faccenda, comprese le associazioni ambientaliste che hanno presentato una quindicina di richieste che non avete esaudito.
Il dibattito rimane aperto, la mia posizione, come ribadisco sempre, non è anti-caccia però vuole riportare nell'alveo del buon senso questa attività con gli interessi che ci sono dietro perché stiamo parlando di una attività ludico sportiva che non viene fatta giocando in un campo sportivo, ma sparando a degli animali, quindi a carico di un bene che è un bene comune di tutti i cittadini. C'è chi va a fare la caccia fotografica!
Voglio aprire e chiudere immediatamente un discorso che mi sta molto a cuore che è quello dell'utilizzo delle munizioni senza piombo perché se andiamo a fondo sull'argomento ci renderemo conto che inquinano i suoli e, entrando nella catena alimentare, provocano a noi umani il saturnismo. Con il cuore in mano, vi chiedo di approfondire la questione perché già all'estero ed in altre realtà sappiamo che è stato bandito questo tipo di munizioni per munizioni atossiche. Grazie.

Interrogazione n. 231
ad iniziativa del Consigliere Bisonni
“Chiusura per ferie delle camere operatorie di cinque ospedali dell'Area vasta 3”

Interrogazione n. 232
ad iniziativa della Consigliera Leonardi
“Chiusura per ferie delle camere operatorie negli ospedali dell'Area vasta 3 di Macerata”
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 231 del Consigliere Bisonni e l'interrogazione n. 232 della Consigliera Leonardi.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Le camere operatorie ovviamente non sono chiuse, quindi già partiamo bene rispetto alle interrogazioni, non chiudono mai, ma dedicate alle attività chirurgiche urgenti e non differibili, quindi non creano disservizio anche perché le attività chirurgiche non urgenti e peraltro programmabili sono già state organizzate tenendo conto della necessità che d'estate c'è una turnazione legata al fatto che le persone devono godere delle legittime ferie.
Non ci sono disagi perché la programmazione è già stata fatta in precedenza, l'attività delle camere operatorie va avanti per i casi non differibili ed urgenti.
Sul fabbisogno è evidente che, rispettando tutti i parametri nazionali, gli obiettivi e via dicendo, sull'Area vasta n. 3 sono state fatte assunzioni: nel settore dell'emergenza 8 medici e 21 infermieri ed in questo momento è in discussione il nuovo piano di assunzioni 2016/2018 che porterà ad ulteriori assunzioni.
Le assunzioni non sono interrotte, sono state fatte quelle autorizzate ad inizio anno sull'emergenza, il dato più significativo, e poi continueranno con il piano assunzioni per i vari temi legati alla turnazione ed altro.
L'interrogazione chiedeva anche, una delle due, se ci fossero delle procedure aperte con l'Ispettorato del Lavoro, non risultano procedure o procedimenti pendenti.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie. Intanto Presidente una considerazione, converrà che leggere sul giornale “camere operatorie chiuse per ferie” è un titolo che danneggia tutti, danneggia le Marche, poi dopo hai voglia a chiamare Dustin Hoffman che ci fa la pubblicità, è difficile recuperare un'immagine se questa è stata danneggiata.
Uno poi va anche a leggere ed ad informarsi perché magari i titoli sono fatti per catturare l'attenzione, però c'è anche del vero nel senso che, come ha detto lei, le emergenze sono garantite, ma è anche vero che le attività normali sono sospese perché il personale, giustamente, deve godere delle proprie ferie, però rendiamoci conto che c’è una carenza di personale, in particolar modo nell'Area vasta n. 3, molto accentuata.
A me risulta che il sindacato dei medici abbia presentato una denuncia presso l'ispettorato del lavoro, mi risulta anche la necessità di circa 300 assunzioni per l'Area vasta n. 3 di cui 100 medici circa, quindi credo che sia importante assumere quante più persone possibili anche perché, Presidente, come lei dice spesso non ci sono tagli nella sanità, ma ci sono solo spostamenti di investimenti, questi spostamenti quanto meno vadano a potenziare le strutture esistenti e potenziare le strutture esistenti significa anche investire sul personale.
Noi non vorremo più leggere questi titoli anche perché, ricordiamoci che se noi siamo, come siamo una regione turistica, in estate ci potrebbe essere una necessità ulteriore rispetto a quella del normale anno, non solo per le emergenze, anche perché ad esempio i marchigiani che abitano nelle Marche potrebbero pensare di programmare i loro interventi durante le ferie, perché magari per loro è più comodo così, in più ci sono i turisti che potrebbero dar luogo a delle emergenze. Quindi questa riduzione dell'attività operatoria secondo me è fuori luogo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie. Devo dire che purtroppo la risposta non è esaudiente rispetto alle domande proposte perché chiedevamo qual era la previsione di una mobilità passiva relativamente alla chiusura delle sale operatorie al di fuori degli interventi emergenziali e dalle parole del Presidente dovrei dedurre, ma non è stata una risposta chiara,che nessun intervento calendarizzato è stato rinviato a dopo l'estate per questa chiusura, non mi sembra che ce ne sia contezza reale.
Questo provvedimento, come ha detto bene il Consigliere Bisonni, ci squalifica a livello di immagine esterna.
Entrando nel merito, la cosa più importante è togliere quello che dovrebbe essere invece un servizio importante.
Le motivazioni fondamentalmente sono due: un risparmio di spesa per non mettere personale a copertura delle turnazioni di ferie e, rispetto alla normativa europea che impone dei turni di riposo abbastanza ampi, garantire il personale, ma quali sono le misure messe in atto per sopperire a queste reali motivazioni?
Di fatto la misura unica messa a copertura di queste due esigenze è il procrastinare degli interventi, a questo punto si farà una richiesta di accesso agli atti per vedere se in questo periodo c’è un’ulteriore mobilità passiva, perché se uno ha calendarizzato un intervento ed ha urgenza di farlo si trova costretto ad andare fuori regione o a rivolgersi al privato.
Queste non mi sembrano delle misure, o delle risposte che portano ad una buona sanità regionale perché non ci possiamo permettere di limitare o contrarre i servizi che vengono offerti solo perché ci troviamo nel periodo estivo.
La risposta mi sembra quanto meno parziale e non entra nel merito reale della problematica che è quella di coprire questi turni e garantire un servizio pieno a 360° nella sanità pubblica a tutti i cittadini.

Proposta di legge n. 62
ad iniziativa della Giunta regionale
“Ulteriori modifiche alla legge regionale 30 giugno 1997, n. 39 'Interventi a favore dei marchigiani all'estero'”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 62 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Minardi.

Renato Claudio MINARDI. Buongiorno a tutti. Grazie Presidente. Questa legge regionale, la n. 39 del 1997, aveva sicuramente bisogno di un aggiornamento, di alcune modifiche in linea con i tempi che dal 1997 sicuramente si sono evoluti.
Le modifiche sostanzialmente riguardano 5 punti: la programmazione degli interventi, la composizione del Consiglio dei marchigiani all'estero, il comitato esecutivo, le associazioni e le federazioni dei marchigiani all'estero e le loro attività, poi entrerò meglio nel dettaglio, e l'istituzione di un club Amici delle Marche che mette insieme tutte le associazioni.
Andiamo gradualmente ad individuare le modifiche della legge n. 39 del 1997. All'articolo 3 viene fatta una modifica in modo tale che la programmazione regionale non sia più triennale ma quinquennale, ovvero che sia una programmazione di legislatura, nel senso che all'inizio della legislatura viene fatto un programma che accompagnerà l'intero arco dei 5 anni, che deve essere presentato per l'approvazione al Consiglio regionale.
Una delle modifiche sostanziali è quella all'articolo 4 che prevedeva nella vecchia stesura la composizione del Consiglio dei marchigiani all'estero con un elenco di rappresentanti per Paesi: l'Argentina 6, l'Uruguay 2, il Brasile 2, eccetera.
Si è visto che questa composizione rigida non è più rispondente alla mutata presenza dei marchigiani nei territori del resto del mondo, quindi le rappresentanze a volte possono essere assolutamente inadeguate, eccessive per un paese o al ribasso per altri, per cui si è previsto che la composizione del Consiglio dei marchigiani all'estero, proprio per renderlo adeguato ai tempi, quanto meno al quinquennio a cui si va a far fronte di volta in volta, sia decisa e deliberata da parte della Giunta regionale utilizzando dei criteri e dei meccanismi.
Questa composizione dovrà essere poi approvata e sottoposta alla competente Commissione consiliare in modo tale che il Consiglio, che deve approvare il programma di attività, abbia un controllo anche sulla composizione complessiva del Consiglio dei marchigiani all'estero.
Nello stesso articolo vengono modificate le rappresentanze nel Consiglio di Upi e Anci. La vecchia legge prevedeva un rappresentante dell'Anci ed uno dell'Upi, con la modifica che andremo ad approvare oggi e che stiamo discutendo, si prevede che l'Anci esprima 2 rappresentanti e viene eliminato il rappresentante dell'Upi vista la riforma di modifica delle Province.
Andiamo all'articolo 6 che prevede le modalità di funzionamento del Consiglio dei marchigiani all'estero, innanzitutto viene eliminato il regolamento previsto dalla legge del 1997 mai approvato e sarà la Giunta a stabilire le modalità di convocazione e di funzionamento.
Teniamo conto che nello stesso articolo 6 viene prevista al comma 4, la possibilità di utilizzare le soluzioni economicamente più vantaggiose in grado di garantire la legittimità e l'efficacia della seduta, questo perché con le vecchie modalità quando il Consiglio si riuniva in seduta plenaria, se non ricordo male una volta ogni due anni, i rappresentanti venivano ospitati in un luogo, ovviamente delle Marche, a spese complete della Regione. Questa cosa aveva un costo consistente in quanto prevedeva non solo l'ospitalità ma anche le spese dei voli che spesso erano intercontinentali.
Non si è esclusa la possibilità di fare anche la seduta plenaria nelle Marche, ma si è prevista l’eventualità di fare le sedute anche con modalità tecnologicamente più attuali rispetto a quelle del 1997, ad esempio la videoconferenza che ha comunque valore dal punto di vista giuridico.
Questa cosa comporterà una serie di risparmi piuttosto consistenti, quindi la possibilità di effettuare le sedute in via telematica.
Il Comitato esecutivo che prima era in numero pari viene portato in numero dispari perché ci poteva essere, non è successo, anche la possibilità ed il rischio che una votazione del Comitato esecutivo paritaria non portasse ad una decisione definitiva, e questo non andava bene, perciò è stato previsto un numero dispari di componenti del Comitato esecutivo che viene aumentato da 8 a 9 con il Presidente, quindi il numero dei componenti viene portato ad 8 più il Presidente che è il nono.
Altre questioni importanti riguardano l'articolo 10 che prevede la possibilità di promuovere delle attività da parte delle associazioni, delle federazioni che ci sono all'estero, come: conferenze e forum economici, iniziative, interscambi anche commerciali perché queste associazioni di marchigiani all'estero devono poter essere non solo un luogo della memoria, ma anche un’occasione di scambi culturali e di internazionalizzazione, scambi anche imprenditoriali soprattutto per le piccole e medie imprese. Viene quindi prevista questa possibilità affinché possano essere messe in campo iniziative ed interscambi anche commerciali tra imprenditori marchigiani e imprenditori marchigiani residenti nei Paesi esteri, al fine di favorire processi di internazionalizzazione soprattutto rivolti alle piccole e medie imprese marchigiane.
Altro tema è quello che riguarda la composizione delle associazioni dei marchigiani all'estero, prima il numero minimo previsto era di 50 componenti, si è rilevato, dall'esperienza anche dei nostri uffici della Giunta, che in alcune situazioni non è possibile avere un tale numero, pertanto l'associazione non aveva la possibilità di costituirsi e di essere formalmente riconosciuta, quindi questo numero minimo, di 50 membri per la costituzione di un’associazione dei marchigiani all'estero, viene diminuito a 20, si abbassa la soglia per dare la possibilità in alcuni luoghi, in alcune località di poter costituire associazioni con un numero inferiore dando la possibilità di costituirsi ad un maggior numero di associazioni in giro per il mondo.
Il censimento sarà effettuato almeno ogni 5 anni, anche se di fatto viene fatto più spesso in forma biennale, ma la norma modificata prevede che il censimento delle associazioni venga fatto almeno ogni 5 anni.
Ultima cosa si prevede l'istituzione di una rete delle associazioni denominata “Club Amici delle Marche”, di fatto è un albo all'interno del quale si potranno iscrivere le associazioni esistenti nelle città straniere che hanno rapporti di vario tipo, anche rapporti di gemellaggio con città marchigiane, quindi non necessariamente devono essere sedi di marchigiani all'estero, si possono avere occasioni, opportunità di interscambio culturale, turistico ed economico che possono anche un volano, una cassa di risonanza per le molte iniziative che la Regione Marche mette in campo.
L'altra precisazione che abbiamo fatto anche in Commissione è quella di aggiungere nell'articolo 12 bis, al comma 3, che le iniziative possono essere di promozione ed economiche perché questa rete di marchigiani esistente in tutto il mondo è importante, non è, come ho detto, soltanto una modalità per tenere vivo un forte legame con la nostra Regione da parte di chi è andato all'estero, all'inizio del secolo scorso, prevalentemente per motivi di lavoro, anche se oggi c'è un ritorno all'emigrazione verso alcuni Paesi stranieri, ma anche per creare occasioni ed opportunità di interscambio. Da una parte il legame forte dal punto di vista storico culturale, dall'altra il legame che può essere di scambio, anche economico, perché la rete dei marchigiani nel mondo è sicuramente importante, si tratta di farla funzionare, di renderla il più possibile operativa e con queste modifiche che oggi approveremo in Aula sicuramente le modalità di funzionamento saranno semplificate e saranno implementate le possibilità e le opportunità di far funzionare questa rete nell'interesse complessivo della nostra Regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Questa proposta di legge n. 62 va a variare la legge regionale n. 39 del 1997 che riguarda gli interventi a favore dei marchigiani che si sono trasferiti all'estero per lavoro.
Questa legge risale al 1997, sono passati 20 anni, quindi era necessaria ed indispensabile questa modifica che va verso la direzione della semplificazione, dell’economicità e favorisce l'internazionalizzazione.
Le modifiche a questa legge regionale n. 39 le ha già spiegate il Consigliere Minardi, la semplificazione consiste in questo, l'articolo 2 va a modificare l'articolo 3 che riguarda la programmazione che non è più triennale ma quinquennale.
L'articolo 3 modifica l'articolo 4 e riguarda la composizione del Consiglio che è demandata alla Giunta.
L'articolo 4 modifica l'articolo 6 e prevede che la Giunta regionale stabilisce le modalità di convocazione e di funzionamento del Consiglio.
Questo per quanto riguarda la semplificazione. L'economicità dov'è? Chi mi ha preceduto l’ha messo in evidenza, c'è un’evidente riduzione dei costi perché nel bilancio di previsione per l'anno 2016 è stata prevista la cifra di 50.000 euro quando in passato, 2 anni fa, la cifra era di 140.000 euro ed addirittura negli anni precedenti anche di 300.000 euro.
Perché questo risparmi di costi? Perché, come ha già detto il Consigliere Minardi, lo spostamento aveva un costo, per i consiglieri c’erano i rimborsi spesa di vitto e alloggio, e anche la possibilità che questa proposta di legge prevede, cioè anche la videoconferenza delle riunioni, voi capite, porta ad una riduzione dei costi per la Regione.
Questa proposta di legge va verso la semplificazione, l'economicità e l'internazionalizzazione.
Le associazioni dei marchigiani all'estero vengono utilizzate non solo per scambi a carattere culturale ma anche per scambi internazionali finalizzati all’internazionalizzazione e possono essere utilizzati dalle piccole e medie imprese per le relazioni commerciali.
Voterò a favore di questa proposta di legge per questi motivi: uno, perché va verso la semplificazione, due, perché c'è un evidente risparmio di costi, quindi va verso l'economicità, tre, perché favorisce l'internazionalizzazione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Molto rapidamente per dire che voto convintamente questo provvedimento legislativo perché già nel 2011 come Assessore mi ero permesso di fare queste stesse proposte o quasi per alleggerire una struttura che nel tempo ha avuto anche un suo prestigio, una sua validità, perché è vero che era una spesa non indifferente far ritrovare questi nostri concittadini, ma era anche vero che il valore simbolico di questo incontro aveva un grande significato, anche se ritrovarsi ogni 2 anni oggettivamente era un po' troppo.
Già allora proponevo questi alleggerimenti, però i tempi non erano maturi, sembrava quasi che andassimo a minacciare questa istituzione, nella realtà la minaccia, o meglio il colpo è venuto proprio dal taglio dei finanziamenti.
Quello che raccomando è questo, se la legge come ben fa, alleggerisce sul piano strutturale, quindi i costi, gli incontri, dando più importanza al direttivo rispetto al Consiglio che si riunisce appunto ogni 5 anni, come già nel 2011 proponevo, però sul piano dei fondi, l'appello naturalmente è rivolto alla Giunta, ci sia qualcosa di più, con una raccomandazione che mi permetto di fare, non so chi nella Giunta la deve raccogliere, non ci sia tanto una disponibilità a pioggia sui circoli, che pure sono importanti, non credo però che 4/5 mila euro o 1.000 euro, addirittura adesso saranno arrivati a 700 euro per circolo, faranno la differenza sull'attività che i circoli possono svolgere, quanto riuscire a vedere con loro quei progetti che sono interessanti finanziare e per i quali potrebbe esserci una convenienza per l'Italia.
Alcune Regioni che hanno investito cifre, secondo il mio modesto parere, anche esagerate a questo riguardo, hanno ottenuto degli ottimi risultati nella diffusione e nella conoscenza della loro terra, penso soprattutto alla Calabria, ma anche alla Puglia ed alla Sicilia, perché queste comunità sono naturalmente attrattive e di interesse sia turistico che economico.
Mi auguro anche che con l'iniziativa dei giovani figli di italiani all'estero, ormai non saranno più neanche italiani, tanto meno marchigiani, questi possano continuare a venire nella nostra terra, è un piccolo intervento, 10/15 mila euro però è una cosa molto bella perché si dava l'opportunità, pagando il viaggio, di avere per un paio di settimane questi ragazzi che giravano le Marche, incontravano le amministrazioni locali, ricordavano questa presenza e mi permetto anche di sottolineare come il Museo dell'emigrazione, che una Commissione regionale, non comunale, ha ubicato in Recanati, come migliore località per essere ospitato, ha avuto dall'apertura ad oggi decine di migliaia di visitatori, segno evidente che c'è un forte interesse per questo mondo ancora di più arricchito dal fatto che per circa 10/15 anni, dagli anni '90 fino a qualche anno fa, c'è stato un sostanziale fermo, una sostanziale sosta per quanto riguarda l'emigrazione di marchigiani all'estero, non c'è stato più movimento in questa direzione. In questi ultimi anni c'è stato ed è un movimento prevalentemente europeo, quindi diciamo fisiologico all'interno dell'Unione, come può avvenire all'interno degli Stati Uniti d'America, è naturale che i nostri ragazzi si muovano, però anche questo va tenuto in considerazione, non è più l'emigrazione di un tempo, la valigia di cartone legata con lo spago, tanta speranza, anche tanta sofferenza ed a volte tante delusioni, quanto un movimento nuovo e diverso che però non va trascurato perché anche questo può significare presenza nei Paesi dell'Unione e questa presenza quando è organizzata, penso soprattutto alla Svizzera dove la nostra presenza è organizzatissima, soprattutto da parte dei marchigiani della provincia di Ancona e di Pesaro, credo che questo valga veramente la pena di essere sostenuta, non con quelle cifre che la Consigliera Marcozzi ricordava, erano i tempi delle vacche grasse, erano 340/350.000 euro, ma si è superato nel passato anche il mezzo milione di euro, ma che quel minimo di 150.000 euro giusto per dire che alcuni progetti e il mantenimento delle sedi all'estero possano essere garantiti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Presidente e signori Consiglieri, io ho una visione meno romantica di quella del Vicepresidente Minardi e dei colleghi che mi hanno preceduto. Si diceva che la legge è di 20 anni fa, quando le telefonate costavano care, quando non c'erano i voli low cost - per cui sono andato e tornato da Londra con 75 euro partendo da Falconara - quindi le esigenze sono profondamente mutate e questa legge di 20 anni fa è stata ritoccata.
Secondo me andava presa, abolita e rifatta ex novo perché i presupposti sono profondamente cambiati, adesso si è cercato di aggiustare le cose, la durata non è più triennale ma dell'intera legislatura, il comitato non è di 50 ma di 20 persone e già c'è difficoltà a trovare 20 persone all'estero che facciano un comitato e siano referenti della Commissione regionale, le riunioni verranno fatte on line. Qui è stato ricordato, io aggiungerei l'aggettivo scandaloso, che venivano pagati viaggi aerei, soggiorni e grandi mangiate a coloro che stavano fuori, erano sempre gli stessi, non c'era nessun rapporto culturale alle spalle, economico di tradizione, ma era soltanto questa grande mangiata, addirittura fino a mezzo milione di euro sono stati spesi per questi marchigiani all'estero, e si richiede un censimento delle associazioni.
Il censimento delle associazioni è difficilissimo perché a volte in alcuni Paesi si ha uno o al massimo due referenti e quindi discernere se è un’associazione o soltanto una conoscenza personale è molto difficile.
Questa proposta di legge che modifica questa vecchissima legge sugli emigrati all'estero ha una scarsa informazione nei Paesi dove ci sono i marchigiani, dove si presume ci siano dei marchigiani, una scarsa informazione ed una difficoltà a ricreare nelle nuove generazioni questo spirito di marchigianità, addirittura si è cittadini del mondo e cercare nei confronti di questi ragazzi che non parlano più neanche italiano, di ripristinare questo spirito di marchigianità mi sembra veramente utopistico e anacronistico.
Scarsa rappresentatività e nessun progetto dietro, si fanno delle enunciazioni generiche senza alcun progetto, pochi referenti, è vero che ci sono pochissimi soldi, ma per noi il concetto di trasparenza e di rigore vale per due euro e vale per duemilioni di euro, vale lo stesso, quindi non sono contrario allo scambio culturale con i marchigiani all'estero, mio nonno materno è emigrato all'inizio del '900 in America, poi è scomparso e mia nonna è rimasta una vedova bianca, tanto per dare un accenno di costume, i due fratelli di mia nonna erano nell’Illinois e mandavano la busta con un dollaro dentro, quindi sono sensibile a questi particolari ed ho ricordi di quando ero bambino, però questa cosa fatta così, in maniera approssimativa, riducendo soltanto i costi di una legge che è ormai obsoleta, ripeto noi non siamo contrari contrari ad iniziative in favore dei marchigiani all'estero, purché siano iniziative serie e questa mi sembra che non lo sia. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Grazie Presidente. Sono favorevole alla modifica di questa legge ed a differenza di chi mi ha preceduto, il Consigliere Maggi, ho una visione romantica che nasce da esperienze personali in quanto figlio di emigrato e mio cugino, che è nato a casa mia, è partito a soli 18 mesi con la sua famiglia per motivi di lavoro, in situazioni molto più drammatiche rispetto a quelle di oggi, dove c'è una emigrazione di studenti, laureati, che vanno in Inghilterra, ma con situazioni completamente diverse. Prima dormivano nelle baracche, poi i tempi sono cambiati ed adesso mio cugino, pur essendo nato in Italia, è diventato Sindaco del terzo Comune del Lussemburgo ed è parlamentare.
Per esperienza personale dico che c'è una modifica di quel processo di emigrazione, quel cambiamento che va colto e non si può descrivere, lo dico con chiarezza, al di là del rispetto delle opinioni che uno ha, questa situazione delle associazioni e di questo fenomeno, che è molto complesso e che va rispettato, con il fatto che c'è la presenza di persone che parlano meno l'italiano, che per gli incontri delle associazioni si sprecavano soldi, grandi mangiate, cioè questo elemento che può esserci anche nella non eccessiva attenzione qualche volta, non può essere la parte centrale di un ragionamento che invece va visto dentro questa legge e bisogna conservarlo.
La modifica si è resa necessaria perché sono cambiate le esigenze ed anche il fenomeno dell'emigrazione. Le associazioni negli anni passati davano un contributo importante a chi viveva fuori dalle Marche e lo faceva sentire più vicino all'Italia, per i problemi che avevano l'ente poteva essere un supporto, lo è stato ad esempio la Regione Marche durante il crac finanziario dell'Argentina, quando sono rientrati tantissimi emigrati, perché cittadini del sud delle Marche, soprattutto all'inizio del '900 ed anche più tardi, sono emigrati in America Latina e molti sono rientrati in Italia, in quel periodo difficilissimo, avendo il supporto anche delle associazioni e ci sono stati rapporti con le famiglie che rientravano.
In realtà tutto questo è cambiato perché la seconda generazione ed anche la terza, siamo di fronte a questo, sono integrate, però non hanno perso assolutamente il loro contatto diretto con l'Italia, lo vivono e lo sentono fortemente ed è questo contatto che noi dobbiamo mantenere con romanticismo rispetto alle tradizioni, alla cultura, alla storia che ci portiamo dietro. Un valore importante, un valore che io posso dire di aver visto e toccato negli ultimi 20 anni, non solo venendo qui in Regione, ma avendo la fortuna di fare l'amministratore locale e nei spostamenti, in quello che riguarda i contatti con le associazioni marchigiani all'estero ho visto una attività che aveva un'importanza che poteva ricadere sulla nostra economia, perché nella seconda e nella terza generazione l'integrazione, in tantissimi Stati del mondo, principalmente in Europa, riguarda persone che fanno parte - lo dicevo come esempio a livello personale e per conoscenza diretta – di coloro che governano ed hanno la possibilità di poteri economici, personaggi che sono cresciuti economicamente che possono contraccambiare, non solo mantenere il legame verso le Marche, ma dare uno scambio di carattere economico, e questo è quello che stanno facendo le associazioni.
Ho visto iniziative portate avanti a livello turistico, a livello di promozione, dai Comuni, soprattutto legate anche alla Regione, che sono fondamentali. Noi abbiamo progetti e finanziamenti, lo dicevano prima i correlatori, per l'internazionalizzazione.
Questo è uno degli elementi fondamentali se usato con serietà e con intelligenza e che dà forza alle associazioni stesse che sentono il fatto dentro di loro, di essere italiani e lo conservano con una certa veemenza ed anche con una certa determinazione e devo dire anche con più convinzione di chi abita in Italia, cioè il sentirsi italiano nonostante non si viva più in Italia da tanto, è molto forte e lo si vede di più in chi vive all'estero rispetto a chi vive in Italia.
Quei cambiamenti sono corretti, nel senso che è impensabile fare riunioni tutti gli anni, anche perché è cambiato il panorama legato all'emigrazione, prima i Paesi rappresentati erano principalmente i Paesi dell'Europa, adesso a parte l'America Latina, si è ampliato, c'è un nuovo tipo di emigrazione, quindi una partecipazione più ampia e spendere i soldi in maniera eccessiva per fare degli incontri sarebbe poco intelligente, questo sicuramente, ma credo che sia corretto trovare dei meccanismi nuovi, come la videoconferenza.
E' molto importante prevedere un minimo di risorse e finanziare, anche all'interno di questa legge, misure ed idee condivise dalle associazioni dei marchigiani all'estero e dalla Regione Marche, progetti di valorizzazione di carattere culturale, turistico, che possiamo portare avanti avendo loro che hanno la possibilità di aprirci con facilità quelle porte, in modo talvolta semplice che noi neanche potevamo immaginare perché, ripeto, ci sono personaggi legati all'Italia che hanno rapporti all'interno degli Stati e posizioni che sono estremamente interessanti per i rapporti che possiamo mettere in piedi.
Credo che questa modifica non sia stravolgente ma è importante perché modernizza un rapporto, non ci dimentichiamo, con la nostra storia anche nei vari passaggi che abbiamo fatto con l'associazione dei marchigiani all'estero, che è venuta qui, li abbiamo incontrati, siamo andati al museo marchigiano ed io invito i Consiglieri ad andarlo a visitare, almeno si fanno un’idea di un passaggio della nostra storia molto importante, che ci potrebbe far capire i problemi che abbiamo vissuto, di carattere anche abbastanza drammatici. Io in minima parte li ho sentiti, perché quando mio padre partiva e per 9/10 mesi non lo vedevo, non era una cosa semplicissima, io avevo 3/4 anni quando ho iniziato a rendermi conto di questa situazione.
Non è una cosa su cui scherzare, però si può mettere in piedi un meccanismo di riforma, come abbiamo fatto, modernizzarlo e renderlo attuale pensando adesso a renderlo effettivo per dare un tornaconto ai marchigiani all'estero, per farli sentire ancora italiani, e a noi può essere utile per operazioni di carattere economico che portiamo avanti. Grazie.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Come gruppo Lega Nord credo che questa mattina si stia discutendo di una cosa molto importante.
Personalmente non sono cittadino del mondo, sono cittadino marchigiano e vorrei e chiedo che le tradizioni, le radici del nostro popolo marchigiano rimangano anche all'estero e non si tenti di fare una legge che per racimolare una manciata di soldi vada verso l'estinzione del nostro rapporto con queste nostre comunità, con i nostri fratelli.
Anche perché ho ascoltato, da chi vota questa legge, che il museo regionale marchigiano ha aumentato le presenze, questo è un aspetto positivo perché vuol dire che quelle radici e quelle tradizioni rimangono ed i ragazzi sono curiosi, anche se sono figli di seconda generazione, di conoscere il territorio dove sono nati e cresciuti i loro padri.
Probabilmente qualcuno con facilità ha usato dei fondi che potevano servire per altri scopi, per far rimanere vive quelle radici, ma questo non dà diritto di togliere una legge, questo dà diritto a migliorarla nel vero senso della parola e non come viene avanti, secondo me, in modo evidente da questa proposta di legge, un’estinzione dei rapporti che noi abbiamo con queste comunità, con questi nostri fratelli marchigiani.
Pertanto la Lega Nord vota contro questa legge perché la ritiene lesiva di questi rapporti, di questi collegamenti che verranno a mancare.
Non è una legge di riforma di un rapporto che a noi - come diceva qualcuno - tramite anche il museo regionale marchigiano può portare qualche migliaia di turisti in più nella nostra regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie. Credo che innanzitutto sia da salutare con favore questa proposta di legge, perché, ha detto bene il relatore di maggioranza Minardi, modernizza l'impianto della vecchia legge rendendola più attuale.
Penso che questa modernizzazione sia necessaria perché, abbiamo sentito alcuni interventi dei colleghi, ci sia la consapevolezza della trasformazione del fenomeno innanzitutto, la trasformazione del fenomeno dell'emigrazione nel corso degli anni, nel corso dei secoli, è specchio della trasformazione della società italiana.
Dai nostri emigrati che a fine '800 primi del '900 emigravano nelle Americhe con le valigie di cartone per andare in cerca dell'America, per sfuggire dalla povertà, a chi negli anni '70, quando l'Italia ha conosciuto per la prima volta il fenomeno della disoccupazione di massa, ha cercato lavoro con una emigrazione quasi settoriale nel nord Europa, all'emigrazione attuale che è un’emigrazione molto diversa, composita e che ha anche dei fenomeni completamente diversi dal passato, dai cervelli in fuga a chi, anche grazie ai trasporti, alle trasformazioni del mercato del lavoro, oggi trova in altri Paesi, specie in alcuni Paesi europei, delle occasioni di attività economica, di attività professionale, di business, portando le Marche e l'Italia a fare bene e ad essere eccellenza all'estero. Ogni tanto lo leggiamo sui giornali, uno dei più giovani chirurghi, lo leggevo qualche giorno fa, in Inghilterra o in altri Paesi …, leggevo ieri che una mia concittadina ha ottenuto dei riconoscimenti molto prestigiosi a livello internazionale nella ricerca, vive negli Stati Uniti ed è venuta ad Ancona fa ed ha avuto anche un’interlocuzione con le istituzioni. Il quadro è cambiato completamente, quindi credo che la modifica della legge sia utile anche perché è cambiato il fenomeno.
Oggi molti della mia generazione hanno amici che si sono trasferiti all'estero, Londra è la quinta città italiana, dopo Roma, Milano, Napoli e Torino, la quinta città per numero di abitanti italiani è una città che sta fuori dall'Italia.
Non tenere conto di questo fenomeno, della portata delle sue trasformazioni e banalizzare credo che sia una cosa che questa Assemblea non si può permettere, intanto per rispetto di tutti questi cittadini, ma non solamente il tema del rispetto e della valorizzazione della identità, credo che ci sia un’attenzione che noi dovremmo prestare al tipo di relazioni che abbiamo con queste persone e lo dobbiamo a queste persone che oggi rappresentano le Marche nel mondo.
Tra l'altro voglio ricordare che è grazie alle reti degli italiani all'estero e dei marchigiani all'estero che spesso vengono organizzate molte iniziative economiche, vengono utilizzate queste reti quando come Regione andiamo a portare, con le nostre missioni, le nostre imprese alle fiere, le nostre imprese ad incontrare le istituzioni politiche o economiche in altri Paesi.
Credo che la modifica della legge vada e debba andare proprio in questo senso, cioè modernizzare il quadro e preservare questi due grandi aspetti, da un lato quello dell’identità, concordo con quello che ha detto il Consigliere Traversini, ha fatto un intervento condivisibile, perché noi siamo Marche anche quando siamo all'estero, e dall’altro le possibili reti dei marchigiani all’estero che possono portarci possibilità economiche.
Mi astengo dal commentare il tentativo di sminuire un'utile modifica dell’impianto di una legge che è tutt'altra cosa rispetto al piano delle attività, perché poi avremo un altro atto che è quello che ci dirà quali iniziative mettere in campo. Anch'io sono d'accordo che dobbiamo probabilmente rivedere queste iniziative, che possiamo sostituire le iniziative nelle Marche per i marchigiani all'estero, che possiamo organizzare più facilmente delle videoconferenze con iniziative opposte, cioè con iniziative all'estero dei marchigiani, che possano avere una presenza utile delle istituzioni e della comunità regionale in quei luoghi e che possano essere organizzate dai marchigiani all'estero. Ma di questo parleremo in un'altra sede che non è quella della legge, ma è quella del programma delle attività.
Sminuire invece il senso dell'identità e delle attività economiche che verranno preservate con questo tema credo che sia sbagliato ed irrispettoso.
Molto bene questa modifica, molto bene questa modernizzazione, credo che nel mondo sempre più interconnesso preservare la nostra marchigianità e renderla attuale, renderla direi 2.0, è una cosa che andava fatta e che facciamo bene a fare.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. La mia scuola non mi permette di intervenire dopo il capogruppo, lo faccio soltanto quando ci sono ragioni eccezionali e questo argomento, secondo me, è una ragione eccezionale per il rispetto che dobbiamo a quelle centinaia di migliaia di marchigiani che nel corso degli anni sono state costrette ad emigrare.
L'intervento del Consigliere Traversini è stato commovente, mi ha ricordato una signora che ho ascoltato da ragazzo e che non ho mai dimenticato, che disse: “Da 25 anni incontro mio marito 2 volte l'anno, a ferragosto ed a Natale. Ora mia figlia che ha 20 anni si è fidanzata con un emigrato. Non è possibile! Questa vita non è possibile!” Credo che il tema dell'emigrazione non possiamo ridurlo, Consigliere Maggi, a qualche spesa eccessiva di vitto e alloggio, io non so se c'è stata, non mi interessa, perché non possiamo offuscare il sacrificio, la sofferenza, la morte, le lotte. La morte perché l'8 agosto di 60 anni fa a Marcinelle sono morti 256 italiani, su quei 256 italiani c'erano 12 marchigiani.
Io ho avuto l'onore di ricordarli una volta perché un Ministro della Repubblica italiana, non un Ministro di sinistra, l'on. Mirco Tremaglia ha organizzato un volo di Stato per i rappresentanti delle istituzioni per ricordare queste persone a Marcinelle ed ho fatto per la prima volta nella mia vita un volo di Stato e sono andato a ricordare questi marchigiani. Quindi noi siamo in una situazione in cui non dobbiamo …, e qui tra l'altro non lo faccio per adulazione ma voglio ringraziare il Consigliere Marconi, perché negli anni in cui è stato alla guida dell'Assessorato ha portato avanti con grande serietà questo impegno - lui prima ci ha ricordato il museo dell'emigrazione – con un rigore nell'attività proprio per evitare quegli sprechi che non ci devono essere, assolutamente, ma questo non si significa che dobbiamo sminuire quella che è una partita seria come quella dell'emigrazione. Dicevo che il Consigliere Marconi ha ricordato quei marchigiani costretti a lasciare la loro terra, le loro famiglie, la loro comunità.
Al Consigliere Zaffiri in modo franco dico questa cosa, io voterò a favore di questa legge e credo che dovrebbe farlo pure lei, perché la legge, così come ce l'ha illustrata il Consigliere Minardi, così come viene modificata, tiene conto della situazione mutata, perché noi non possiamo, pur senza perdere di vista quello che ha rappresentato l'emigrazione, non tener conto dei mutamenti in atto. La legge secondo me va bene, il problema a mio avviso è quando ritornerà in Consiglio quell'atto amministrativo con cui andremo a riempire questa legge di contenuti, è lì semmai che dobbiamo decidere il voto favorevole o contrario, se c'è una risposta a questi due aspetti.
Fondamentale è avere la capacità incontrare, rispetto a quei marchigiani che sono andati all'estero nel dopoguerra, o altri all'inizio del '900, o negli anni '70, come è stato già detto, le seconde, le terze, le quarte generazioni perché c'è un problema sociale e di identità e dobbiamo saper intrecciare, questa è la nostra capacità di legislatori, quella domanda che ci viene da quei plurilaureati, da quei manager, da quei cervelli e anche da altri ragazzi che in questi anni hanno lasciato l'Italia.
Credo che l’atto amministrativo debba avere questi i contenuti ed è su quelle scelte che adegueremo l'impegno finanziario e per quanto ci riguarda è lì che dobbiamo dare il giudizio vero, ovvero la capacità di incidere, di saper rappresentare le Marche in questi territori e far riconoscere i marchigiani che dalle Marche si sono allontanati nella loro regione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Mi cingo anch'io, come diceva il Consigliere Giancarli che mi ha preceduto, a fare qualche considerazione su questo tema con molto rispetto perché parliamo di un argomento importante, quello dell'emigrazione, e credo che sia una grande necessità da parte nostra, direi quasi un dovere, trattarlo nel modo migliore per far si che si mantenga vivo il legame di questi corregionali con il territorio di appartenenza perché, come si diceva, questo legame può dar luogo a future collaborazioni che potrebbero andare ben oltre l'aspetto prettamente dell'amarcord, molto più profondo.
Non posso esimermi da fare alcune considerazioni di carattere critico su questa legge, pur condividendone le finalità ed aspettando i progetti che riempiranno di contenuti questa legge.
Dico che forse stiamo perdendo un'occasione, potevamo fare qualcosa di più, qualcosa di meglio, perché non è una modernizzazione questa legge, questo è un aggiustamento tecnico, nulla di più, dobbiamo essere molto sinceri anche perché trattiamo la realtà dei nostri corregionali, non possiamo dirgli cose che poi non sono giuste perché tradiremmo il loro affetto nei confronti della terra e nei confronti nostri perché ci vedono come persone che possono ancora aiutarli a fare tanto e noi potremmo utilizzarli anche per fare tanto nelle terre dove adesso vivono.
Penso che l'aspetto più significativo di questo aggiustamento tecnico - oltre l'ampliamento con i 2 rappresentanti dei Comuni e togliere il regolamento – sia la modifica contenuta nell'articolo 8 di questa legge che va ad inserire l'articolo 12 bis che al comma 3 prevede che le associazioni, di cui al comma 1, operino nell'ambito di una rete denominata Club Amici delle Marche, in stretta collaborazione con le strutture organizzative regionali e possono svolgere attività turistiche, economiche - è stato aggiunto – e culturali della regione.
Se effettivamente noi vogliamo avere un rapporto forte con questi nostri emigrati e se vogliamo utilizzare la loro grande spinta che hanno nei loro cuori per poter promuovere nella terra dove vivono la loro terra natia - il vero punto è questo, queste persone non hanno una grande voglia di tornare nelle Marche, hanno una grande voglia di promuovere le Marche, la terra dove sono nati, là dove vivono! Questa è la cosa importante! – dobbiamo lavorare su questo aspetto, è qui che la legge andava modernizzata, noi non l'abbiamo modernizzata, non abbiamo capito questo, la legge non capisce questo, non dice questo, la voglia dei cittadini marchigiani, dei nostri conterranei, non è quella di tornare qua a fare il viaggio, a mangiare il pesce, l'oliva fritta e quant'altro, no, la grande voglia è quella di far si che nei territori dove vivono si porti la cultura marchigiana, l'economia marchigiana e tutto il resto.
Avrei immaginato che in questa legge ci fosse prevista, ad esempio, per i figli di seconda, terza, quarta generazione che giungono nelle Marche, una scuola di informazione e formazione in modo tale che tornando nelle loro terre pieni di cultura possano portare un bagaglio incredibile da diffondere, perché loro hanno voglia di questo.
La legge doveva prevedere questo, la possibilità per questa gente, per questi ragazzi, per queste persone - lasciamo perdere i loro padri e i loro nonni, parliamo di questi ragazzi che ormai sono alla terza ed alla quarta generazione, non sono la seconda, la ma terza e quarta generazione, anch'io ho esperienza familiare di questo tipo - che muoiono dalla voglia di essere informati, di sapere. Non basta portarli qua, fare un Consiglio asettico dove parliamo teoricamente di cose che a loro restano poco, non è importante per loro fare il giretto per vedere un monumento, loro hanno voglia di sapere, hanno voglia di immagazzinare notizie, di rinverdire quello che i loro genitori, i loro nonni, i loro bisnonni hanno detto e raccontato di questa bellissima terra quale le Marche.
Tutto questo purtroppo nella legge non c'è e questa sarebbe stata la modernizzazione, spendere qualche soldino, qualche migliaia di euro per creare una struttura, una scuola di formazione permanente per queste persone, non solo di formazione ma di informazione, questo è l'obiettivo che ci dovevamo porre.
Torno a dire però che, per senso di responsabilità ed anche per rispetto, come ho detto, a questo tema importante, non mi sento di votare contro anche se queste critiche le dovevo fare, sono critiche positive, mi auguro.
Aspetto che, quando si andrà a riempire questa legge di contenuti attraverso un atto amministrativo, quando ci sarà da metterci qualche migliaia di euro - non dobbiamo mettere qualche centinaia di migliaia, qualche decina di migliaia, quelli che sono stati tolti adesso – si crei una struttura di questo tipo. Alcune Regioni ce l'hanno e sono quelle che mantengono vivo questo rapporto, molto forte con il territorio, altrimenti saremo qui a fare, scusatemi, solo retorica e non riempiamo di contenuti questo nostro affetto nei confronti dei nostri conterranei.
Voterò a favore con queste critiche, però aspetto il passaggio successivo e se lì non ci saranno queste situazioni a riempire di contenuti il tutto, sarò molto contrariato e contrario alla legge.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Pieroni.

Moreno PERONI. Grazie Presidente. Credo che questa proposta di legge abbia l'obiettivo, come voi Consiglieri avete capito, di semplificare questo percorso e di permettere ai tanti marchigiani, anche nuovi, che non sono di terza generazione, sono quelli andati all'estero adesso che - in questo anno di esperienza mi sono arrivate tante sollecitazioni da trentenni, quarantenni, famiglie che si sono trasferite negli Stati Uniti o in altre parti del mondo – chiedono sempre più di poter condividere questa loro marchigianità all'estero, quindi è necessario razionalizzare e semplificare questa legge che aveva una logica tanti anni fa quando è stata costruita e che deve essere rapportata al momento attuale ed a tutte le tecnologie nuove che possiamo mettere in campo.
E’ chiaro che questa è la legge, poi i contenuti dobbiamo inserirli in un secondo momento, considerando anche tutte le riflessioni, le valutazioni che sono emerse dal dibattito. Ho avuto modo di ascoltare e valutare con grande positività la proposta del Consigliere Celani di costruire opportunità formative per coloro che vengono nella nostra regione, diverse magari dal semplice giro turistico che possiamo fare e che chiaramente faremo per far conoscere le Marche, perché sempre più dobbiamo avvicinare questi nostri concittadini marchigiani che stanno all'estero, tenendo conto che possono essere anche la voce della bellezza delle Marche, quindi dobbiamo dare loro anche degli strumenti per rappresentare al meglio la nostra regione.
Ad esempio, un'altra idea è quella emersa ascoltando tanti marchigiani che da poco sono all'estero che dicono: “Noi siamo qui e potremmo coinvolgere anche strutture alberghiere, ricettive, ristoranti italiani”. Marchigiani che hanno la possibilità di creare degli eventi utilizzando i nostri prodotti locali in ristoranti, oppure grandi mostre per portare all'attenzione dei Paesi esteri i nostri artisti.
Secondo me con questa legge semplifichiamo il sistema dei marchigiani all'estero, ma soprattutto l'obiettivo è quello di creare eventi che possano mettere in evidenza la nostra regione, “sfruttando” questi cittadini marchigiani residenti in nazioni estere che con la nostra promozione turistica – che noi faremo anche in maniera molto spinta - non riusciremo a raggiungere.
Sicuramente è condivisibile la semplificazione di questa legge coniugandola con una serie di opportunità che tutti insieme dobbiamo costruire.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Minardi.

Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. La legge sicuramente andava rivista ed io credo che questa rivisitazione, così come è stata proposta dalla Giunta regionale, sia assolutamente opportuna.
Abbiamo fatto due piccole correzioni in Commissione, ma penso che il testo andasse sicuramente aggiornato dopo 20 anni.
Uno dei temi principali non è il merito della legge, perché la legge è il canovaccio all'interno del quale ci si deve muovere, il merito sta nel programma che diventa quinquennale e che dovrà essere sottoposto all'approvazione all'Aula. Renderla più funzionale con il coinvolgimento del Consiglio, abbattere i costi utilizzando anche la rete per quello che riguarda le sedute anche telematiche, è un’opportunità che andava colta, dopo per carità le leggi si possono fare più belle, modificare, cancellare, rifare da nuovo, si può fare tutto, però l'appello che faccio a coloro che sono critici su questo testo è quello di entrare nel merito del programma quinquennale quando sarà sottoposto all'approvazione dell'Aula. Quello è il momento vero nel quale dire: va bene andare verso questa strada, piuttosto che un'altra, o un'altra ancora. Quello sarà il momento vero di discussione.
Un riferimento lo voglio fare sulla questione dell'emigrazione perché noi non possiamo dimenticare la nostra storia, la storia del nostro Paese, la storia dei marchigiani che hanno abbandonato la propria casa, la propria terra, i propri familiari per andare a cercare una vita migliore all'estero. E’ un po' quello che sta succedendo in questo momento, questo flusso migratorio dai Paesi del sud, dai continenti del sud verso i Paesi più moderni, i Paesi occidentali, i Paesi del Nord Europa, che attraversa continuamente il canale di Sicilia, purtroppo con decine di migliaia di morti- E’ un fenomeno che non va sottovalutato perché anche queste persone, che salgono su un gommone, abbandonano la loro storia, la loro casa, i loro affetti, spesso costrette ad abbandonare la loro terra a causa di guerre civili o anche di persecuzioni, e si mettono in un gommone in mano a dei trafficanti per cercare una vita migliore.
Questo non lo dobbiamo dimenticare perché sarebbe un fatto molto grave ed voglio ricordare, in particolare lo faccio al Consigliere Maggi, l'esperienza che ho avuto nel gennaio del 2012 in occasione dell’inaugurazione del monumento alla Stazione di Wolfsburg, città della Volkswagen, città gemellata con la Provincia di Pesaro-Urbino, che ricordava il 50° anno dall'arrivo del primo treno di italiani giunti in Germania a lavorare alla Volkswagen dopo un accordo firmato nel 1956.
Prima la Volkswagen era una fabbrica bellica oggi è diventata uno dei colossi mondiali e compete con la Toyota per essere il primo gruppo industriale automobilistico del mondo.
Vorrei ricordare questo momento perché ho visto negli sguardi, nei visi dei tanti italiani che oggi vivono a Wolfsburg - negli anni ne sono passati oltre 100.000 - la sofferenza e le lacrime per aver dovuto abbandonare la propria storia, la propria terra per cercare un lavoro che in quegli anni in Italia non c'era.
Ricordo molto bene che, con le lacrime agli occhi, queste persone riferivano che a Verona venivano fatti scendere dai treni, visitati, denudati, gli abili ricaricati sul treno per accedere in Germania ed una volta arrivati a Wolfsburg erano portati nelle baracche, baracche in legno, recintate dal filo spinato e controllate di giorno e di notte dalla polizia con i cani.
Quelle baracche furono abbattute per costruire lo Stadio di Wolfsburg, e con le lacrime agli occhi questi italiani ricordavano il loro dispiacere perché quelle baracche che facevano parte della loro storia. La storia di italiani che hanno abbandonato l'Italia e che oggi vivono in Germania ed hanno un forte legame e vogliono sviluppare rapporti con il nostro Paese e, Consigliere Maggi, non possono essere ridotti alla battuta delle grandi mangiate.
Mi permetta, la considero quasi un’offesa nei confronti di questi italiani che vogliono condividere il percorso della propria vita, dei loro figli, dei loro nipoti, con il nostro Paese e vogliono continuare a sviluppare relazioni, sviluppare rapporti ed anche attività economiche, e so bene quanto questi italiani lavorino per la nostra comunità, per il nostro Paese, soprattutto per i giovani e per gli studenti.
Ne ho avuta testimonianza diretta e con un po' di commozione ho visto quello che purtroppo hanno dovuto subire queste persone e vorrei che questo percorso non fosse ridotto ad una battuta.
Entriamo nel merito dei programmi, facciamo in modo che siano efficaci ed efficienti, è già stato abbattuto il costo degli spostamenti perché con questa legge si potranno fare azioni per via telematica, per cui non è un problema di mangiate, Consigliere Maggi, ma è un problema serio, di rapporti che fanno parte dei nostri genitori e dei nostri nonni. Come fanno parte della nostra storia, come storia del nostro Paese e del mondo intero, quei poveri esseri umani che cercano attraverso il canale di Sicilia una vita migliore.

PRESIDENTE. La discussione è chiusa.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Faccio volentieri questa dichiarazione prima del Consigliere Maggi perché – ci provo - sono convinto di fargliela votare, come vorrei convincere il Consigliere Zaffiri, perché credo che la buona retorica intorno a questo provvedimento non debba coprire la verifica di come si spende. Cioè sono convinto che, in maniera molto fredda, non perché questa legge finanziava le attività dei marchigiani all'estero, la loro presenza e l’organizzazione in Italia, dobbiamo in virtù di un debito di riconoscenza nei loro confronti buttar via i soldi.
Su questo sono perfettamente d'accordo con il Consigliere Maggi, non so quello che è successo Consigliere Maggi prima del 2010, io so quello che è successo dopo il 2010 e ne rendo testimonianza. I Consigli che erano annuali sono diventati biennali, così le assemblee, le grandi mangiate si sono ridotte a presenze nei nostri alberghi dove in verità insieme ai Consiglieri arrivavano anche i parenti, che si pagavano tutto, e loro venivano rimborsati, era necessario, in quanto rappresentanti. Tra le altre cose ricordo che uno era venuto dall'Australia ed un paio dall'Argentina, dagli Stati Uniti non è venuto quasi nessuno ed il resto erano persone che venivano dall'Europa, credo che molti venissero nel periodo delle ferie e neanche richiedevano i rimborsi. Sicuramente non è stata questa la parte prevalente, anzi, se il Consigliere Maggi vuole andare a fare una verifica non la troverà neanche nella legge perché questa parte veniva pagata direttamente con le missioni, non era neanche dentro la legge, dentro la legge non c'era il finanziamento per questo tipo di iniziativa, veniva finanziata a parte con i fondi della Giunta, semmai erano soldi che venivano sottratti alle missioni ordinarie di tutti, dei Consiglieri e degli Assessori regionali compresi. C'era anche questa particolarità.
Ricordo di aver ricevuto una legge intorno ai 300.000 euro,mano a mano diminuiti. Vorrei anche non convincere, ma rassicurare il Consigliere Celani che ha detto che la vota, perché tutte le cose che lui raccomanda e che condivido una per una sono già dentro la legge, cioè il dato della conoscenza culturale c'è già, quello della progettualità c'è già, ci è voluta un po' di fatica, l'ho detto, per far spostare questi fondi da un’idea tutta distributiva e di impegno economico gestito dai circoli e dalle associazioni in loco, ad un dato progettuale, perché non è facile fare il dato progettuale, c'è la necessità di questo cambio di mentalità, ma anche il finanziamento ai singoli circoli, stiamo parlando di poche centinaia di migliaia di euro per circolo, quindi non stiamo parlando di grandissime cifre, serviva per dare l'avviamento ad una attività che sul posto veniva fatta.
Poi come in tutte le cose, quando si è partiti 20 anni fa c'era uno slancio, poi questo slancio per varie ragioni è venuto meno in alcune aree del mondo, ma soprattutto, come è stato ricordato un po' da tutti negli interventi, è cambiato il tipo di emigrato, c’era quindi da riorganizzare e da ripensare riguardo a questo. Ma resta il fatto che noi abbiamo 63.000 marchigiani, con la cittadinanza italiana, che vivono all'estero e che si sentono legati a noi, quindi credo che questa sia l'opportunità per sfruttar questa loro dipendenza affettiva e culturale e indirizzarla nelle giuste direzioni. Anzi ringraziamo Dio che c'è ancora qualcuno che sente questa dipendenza, che ha questo tipo di desiderio, che magari torna pure in Italia, questo non è percettibile, c'è gente che continua a fare le vacanze in Italia dopo 30, 40 anni avendo anche perso qualsiasi riferimento e torna a spendere ed a girare l’Italia e porta i loro ragazzi. Fanno conoscere le Marche a cittadini e gente di altre nazionalità, quindi c'è questo scambio.
Nel momento in cui andremo a rifinanziare la legge tutte queste cose andranno tenute presenti ed indirizzate in questa direzione.
Certamente da un’assemblea annuale ad una ogni cinque anni non mi sembra una riduzione di poco, mi sembra una riduzione dell'80% in termini di spesa, però non trovarsi neanche una volta all'anno, ma ogni cinque, se non fosse altro per eleggere il Consiglio, penso che sia veramente il minimo altrimenti scompare anche questo organismo.
Al Consigliere Zaffiri vorrei dire che, adesso l'Assessore non c'è, questa legge è stata fatta come tentai di farla io, la feci solo in una parte non in tutta, d'accordo con il Consiglio dei marchigiani all'estero, queste cose si fanno con loro, non è che le abbiamo fatte sulla loro testa tagliando, loro hanno preso consapevolezza di una cosa che nel 2012 non avevano, nel 2012 questa consapevolezza non c'era, pensavano che con questo noi volessimo cancellare questo tipo di rapporto, non è stato così, il rapporto è continuato, anzi il museo, l'iniziativa della presenza dei giovani, i progetti fatti in loco erano il segno di questa volontà di continuare.
Poi c'è un dato culturale imponderabile, il dato della riconoscenza, che è stato sottolineato con grande forza da tutti i colleghi che mi hanno preceduto, dal Consigliere Giancarli, dallo stesso relatore, che ha un suo significato soprattutto nei confronti dei giovani e questo è un dato, ripeto, imponderabile, immateriale, spirituale, difficilmente valutabile, da non disprezzare se no riduciamo tutto a quanto vale, quanto compra, quanto costa e quanto conviene. Che è veramente una cosa per me avvilente.
Dall'altra parte c'è anche il dato dei nostri giovani qui presenti che devono conoscere questa storia, il museo dell’emigrazione aveva un sottotitolo, che poi è rimasto solo giornalistico, che l'Assessore di allora imprudentemente aveva suggerito ed era: “quando i nostri nonni erano extracomunitari”, questo per ricordare ai nostri ragazzi, che vedono gli extracomunitari, li vedono da ricchi, li vedono dalle case con l'aria condizionata, guardano ragazzi di colore e di altre nazionalità, che i loro nonni sono stati extracomunitari e non appena qualche centinaia di migliaia, quelli che abbiamo oggi in Italia noi, ma decine di milioni di italiani, questa è stata la sorte di quasi un secolo, dalla fine dell'800 fino a quasi agli anni '60.
Ci sono anche questi dati culturali che possono avere il loro valore, ma rimango con tutti voi nell'intenzione di verificare poi l'atto amministrativo, però credo che su una cosa tutto sommato molto mite come questa e che non ci riguarda direttamente, ma riguarda i nostri cittadini all'estero, sarebbe un bel segnale che, al di là di tutti i distinguo già sottolineati e a verbale, possa esserci un voto unanime da parte del Consiglio.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Sono veramente esterrefatto, primo, perché questo Consiglio nelle motivazioni, nella passione che è stata messa, sembra un Consiglio degli anni '60 o '70, probabilmente si è perso il conto della realtà, i giovani, figli o nipoti di emigranti hanno altri interessi in questo momento, si sentono più internazionali e non pensano a ritornare alle origini e credo che ritornare alle origini con questa modifica, con questa proposta di legge sia molto difficile, sia davvero complicato incastrare queste esigenze.
Sono meravigliato e stupito perché i tagli vengono chiamati modernizzazione, qui si sono tagliati dei soldi e questa è la modernizzazione, per cui in funzione di questa modernizzazione credo di non essermi fatto capire, oppure questa visione è finalizzata ad un disegno politico che si chiama “modernizzazione”, ma invece è un taglio su queste cose che veramente non capisco.
Sminuire? Credo di non essere secondo a nessuno nel rispetto del sacrificio, delle morti, di coloro che hanno dovuto lasciare le origini e le famiglie per andare a cercare il sostentamento lontanissimo da casa, con una lingua che non conoscevano, con tradizioni diverse. Io ho grande rispetto per questo e signori credo che questi tagli, con cui avete ridotto in briciole il finanziamento per questa legge poi modificata, siano veramente offensivi dei sentimenti che avete espresso con tanta passione e tanta enfasi.
Noi proprio perché abbiamo rispetto di questi sentimenti, altro che riempire di contenuti, diciamo che qui ci sono solo briciole. Le briciole per chi? Per questi che sono andati lontano ed hanno sofferto? E' questo è il rispetto che voi date?
Riempire di contenuti significa portare questa legge con fatti concreti ad arrivare a quegli scopi culturali economici, di radici, che voi dite, ma io tutto questo non lo vedo, per cui proprio perché abbiamo rispetto per chi ha sofferto, per chi si è sacrificato, perché chi è andato lontano, siamo contrari a questo tipo di modernizzazione della legge per cui voteremo contro.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Premessa l'importanza di mantenere saldi i rapporti con i marchigiani all'estero, perché loro sono i primi testimonial che fanno la pubblicità alle Marche, perché amano il nostro territorio, e sono anche quelli che aprono le porte alle imprese in quanto conoscono la nazione estera di residenza, conoscono gli uffici, altre imprese, conoscono il territorio estero, quindi sono dei ponti per le nostre imprese.
Premessa questa importanza, voglio fare una riflessione su questo voto, ossia a distanza di 20 anni circa stiamo facendo una modifica di questa legge, credo che chi l'ha proposta non l'abbia calata dall'alto o per divina illuminazione, ma l'abbia condivisa con gli uffici, con il Consiglio dei marchigiani all'estero e via dicendo, quindi suppongo e recepisco leggendo questa legge che l’atto vada verso una razionalizzazione basata sull'esperienza ventennale. Dopo 20 anni di questa legge saranno arrivati dei suggerimenti che hanno portato a queste modifiche.
Secondo me è una legge che efficienta questi rapporti, razionalizza, semplifica, fa ottenere dei risparmi ed aggiungerei anche che è una legge più democratica perché l'articolo 7, che abbassa il numero dei componenti da 50 a 20, aumenta la democraticità di questa legge.
Personalmente voterò a favore di questa legge e chi voterà contro rinuncia a tutto questo, alla razionalizzazione, alla semplificazione, alla democrazia che è implicita ed ai risparmi che si ottengono con questa modifica.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Anch'io non sono solita intervenire dopo il mio capogruppo se non in casi eccezionali, e mi riallaccio a quanto detto dal Consigliere Giancarli, per la mia dichiarazione di voto di forte contrarietà a questa proposta di legge perché sono fermamente convinta che per dimostrare rispetto nei confronti di tutti quei marchigiani costretti ad emigrare all'estero, non servono i pranzi e le cene, non serve questa legge, ma è necessario incentivare lo sviluppo di nuovi posti di lavoro.
Infine concludo portando l'esempio di mia sorella che, come tantissimi marchigiani, da due anni lavora all'estero e da due anni si paga puntualmente le spese per venire a trovare la sua famiglia a Natale e ad agosto, se le paga di tasca propria senza l'utilizzo di fondi pubblici. Quindi se vogliamo parlare di rispetto bisogna averne per queste persone ed evitare che questi marchigiani siano costretti ad emigrare all'estero, non organizzare pranzi, cene e visite ai musei. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Non so se essere sbigottito, per utilizzare le parole del Consigliere Maggi, o oramai abituato dopo circa un anno di proficua presenza del Movimento 5 Stelle in Aula. Proficua per noi perché abbiamo imparato a comprendere chi, senza portare alcun utile contributo costruttivo alla vita della Regione, tende a far finta di non capire perché dopo tutti questi interventi, adesso in dichiarazione di voto continuare a parlare di pranzi e cene, vuol dire non aver compreso o almeno non aver ascoltato il dibattito.
Prendo atto della fantastica giravolta del Movimento 5 Stelle che prima dice che tutto è da tagliare e adesso dice che bisognerebbe metterci qualche soldo in più. Sono le unghie sullo specchio di chi a livello nazionale è pronto sempre a lanciare il j'accuse e poi con gli Assessori di Roma, che hanno dei grandi problemi, ora dopo ora, mi pare di vedere, fanno due pesi e due misure.
Questo è il Movimento 5 Stelle, ne prendiamo atto e credo che oltre a provare a mettervi d'accordo tra voi dovreste cercare di valutare gli atti che votiamo per quello che sono.
Noi voteremo convintamente a favore di questa proposta di legge, sono stati ricordati tutti gli aspetti che modificano, razionalizzano questi interventi, poi valuteremo il programma quando ci sarà.
C'è chi è abituato solo a chiacchierare e chi fa i fatti, noi non chiacchieriamo, siamo veramente vicini a tutti i marchigiani che sono all'estero, chi invece voterà contro dimostrerà di aver perso l'ennesima occasione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Da parte mia soltanto due parole, Consigliera Pergolesi, forse non sono stato chiaro nell'intervento, io non ho sostenuto l'utilizzo dei fondi pubblici per viaggi, vitto e alloggio, anzi esprimo la mia contrarietà, le considerazioni politiche, il ragionamento che ho cercato di fare avevano ed hanno un'altra dimensione che è quella della democrazia, della cultura, del rispetto delle persone.
Per quanto riguarda, ripeto, viaggi, vitto e alloggio sono d'accordo con lei, non ci deve essere utilizzo di soldi pubblici, quindi o non mi sono espresso bene o lei ha capito male.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l'Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Credo che neanche il capogruppo Maggi e la Consigliera Pergolesi siano convinti delle parole che hanno detto, perché non posso pensare che dei Consiglieri che hanno ormai un grado di esperienza importante, soprattutto persone che hanno una buona cultura, possano pensare che questa legge sia fatta per spese superflue o quant'altro. Questa è proprio il contrario!
Noi abbiamo fatto una legge con la quale abbiamo razionalizzato e modernizzato il concetto che era il fondamento della passata legge, una legge adeguata all'attualità, alla modernità di oggi, ma soprattutto oggi in una legge, voi lo sapete bene, non possiamo prevedere qualsiasi cifra piccola o grande che sia.
Questa legge serve per dare una risposta ai nostri concittadini marchigiani, sia i meno giovani che a quelli che stanno all'estero da poco tempo, che permetta loro di condividere e di portare questa loro marchigianità nelle nazioni dove stanno.
E’ chiaro che la scelta di non votare la legge, secondo me, lo dico con grande franchezza, è pretestuosa perché voi ben sapete che in una legge non possono essere previsti progetti, valuterete successivamente, questo si, il comportamento della maggioranza, il comportamento dell'amministrazione regionale, il comportamento del sottoscritto, se nel 2017 i progetti rilevanti, importanti, che possono coniugare questa esperienza dei marchigiani all'estero con le opportunità che vogliamo creare con loro, daranno delle opportunità per le Marche oppure no.
Oggi a me sembra pretestuoso dire: “Non voto questa legge” con tutta una serie di modifiche alle vostre proposte perché all'inizio avete parlato dei soldi tagliati, poi avete detto che i soldi sono pochi, la stessa Consigliera Pergolesi dice che non voterà mai una legge, parole sue Consigliera, perché è una legge con la quale si incentiveranno pranzi o incontri senza motivo.
Io credo invece che dobbiamo tutti insieme dare una risposta, … dopo leggiamo a verbale se il senso era quello, però il problema è un altro, gruppo Movimento 5 Stelle, diamo un segnale forte una volta tanto che questa Assemblea regionale non è sempre scollegata semplicemente per evidenti motivi politici e di contrapposizione, diamo un segnale perché voi sapete bene che questa legge razionalizza, dà una risposta in questo momento alla modernità che c'è e, anticipo io, è una legge che non prevede finanziamenti o prevede piccoli finanziamenti, ma soprattutto l'impegno della Giunta regionale è quello di promuovere progetti che possono dare una opportunità per promuovere, tramite questi nostri marchigiani all'estero, e valorizzare la nostra regione.
Credo che, capogruppo Maggi, la sua intelligenza sia quella di rivalutare il suo voto contrario, che ha anticipato, e dire che è una legge che va approvata e che metterete poi, la Giunta regionale ed il sottoscritto, sotto osservazione per vedere i risultati che porteremo.
Oggi a mio avviso è così, è pretestuoso dire: “No, la legge non l'approvo”, una legge può non essere approvata per tutti i motivi che vogliamo, troppo costosa, poco costosa, poco finanziata, molto finanziata, i progetti non ci sono, le idee non ci sono, per non approvare una legge possiamo trovare tutte le motivazioni, però credo che daremo tutti insieme un bel segnale se l’approvassimo al di là delle varie nostre posizioni politiche o quant'altro.

PRESIDENTE. Non c'è nessun fatto personale Consigliera Pergolesi, è una normale replica nessuno l'ha accusata di niente.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Questa mattina la Lega, l’abbiamo detto prima nell'intervento, vota contro questa proposta di legge perché ribadiamo che la cosa giusta sembra l'estinzione e voi ci volete convincere, o qualche intervento ci vuole convincere che le nuove tecnologie risolvono il problema.
Le nuove tecnologie razionalizzano la spesa, non lo spirito della legge, questo è l'aspetto negativo secondo me. Lo spirito della legge era quello di avere più contatti con il territorio per le nostre radici e far capire soprattutto ai marchigiani all'estero la nostra realtà marchigiana.
Questo è l'aspetto negativo della legge che come Lega Nord evidenziamo, poi c'è anche un altro aspetto, oggi c'è un esecutivo di sinistra domani potrebbe esserci un esecutivo di destra, siccome i marchigiani non sono della Giunta, fatemi passare questa parola, sono del Consiglio, credo che anche questo aspetto sia negativo della legge e per questo motivo ribadiamo il concetto di votare contro.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 9 bis. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 9 ter. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 62. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Busilacchi, Urbinati e Giancarli.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Marcozzi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Contrari: Fabbri, Giorgini, Maggi, Malaigia, Pergolesi, Zaffiri.
Astenuti: Nessuno.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 14
ad iniziativa della Giunta regionale
“Nuovo Piano telematico regionale: la strategia della Regione Marche per la banda ultra larga”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 14 della Giunta regionale. La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. L'atto che ci apprestiamo a votare è molto importante e voglio sin da subito ringraziare tutti i componenti sia di maggioranza che di opposizione della Commissione, l'Assessore Cesetti ed i dipendenti della Giunta e del Consiglio perché in questi due mesi abbiamo fatto un ottimo lavoro, almeno dal mio punto di vista.
Per la stesura del nuovo Piano telematico si è partiti dalla strategia italiana per la banda ultra larga, approvata dal Consiglio dei Ministri il 3 marzo 2015, che definisce le azioni pubbliche a sostegno dello sviluppo della banda larga per il periodo 2014/2020 e affida al Mise (avvalendosi di Infratel) l'attuazione degli obiettivi e le attività di coordinamento fra i soggetti pubblici e privati coinvolti.
Il 6 agosto 2015 il Cipe ha poi assegnato le risorse ed alle Marche, tramite l'accordo Stato-Regioni, sono stati assegnati 72 milioni di euro circa.
Quando si parla di banda ultra larga si parla di una vera e propria infrastruttura la cui potenzialità e strategicità è spesso sottovalutata a volte sia dai soggetti politici ma a volte anche dai soggetti economici.
La banda ultra larga incide in maniera molto forte sul tessuto socio economico di un territorio favorendo la competitività, l'inclusione sociale, lo sviluppo economico, influendo sulle opportunità di lavoro e sull'occupazione. Importante anche per poter competere a livello internazionale.
Altro aspetto a mio avviso molto importante che viene trattato dal Piano è la necessità di diffondere nella nostra regione una maggiore cultura digitale che deve portare ad aumentare la domanda dei servizi, infatti più domanda è uguale a più investimenti specialmente dai soggetti privati.
Il Piano prevede una nuova modalità di attuazione, che abbiamo deciso di portare avanti insieme alla Giunta ed all'Assessore, che si fonda sulla condivisione e confronto con tutti i soggetti interessati, in particolar modo le Province, i Comuni, le associazioni di categoria, l'industria, i sindacati, le scuole, la sanità e a tale proposito voglio dire che come Commissione abbiamo organizzato a livello provinciale assemblee alle quali sono stati invitati tutti i soggetti interessati per un confronto utile per la definizione delle priorità dei vari territori.
Il confronto ovviamente, mi preme sottolineare, non si conclude con questa prima fase di confronto che abbiamo fatto con il territorio, ma andrà avanti anche nei prossimi mesi tramite l'istituzione di un vero e proprio tavolo di condivisione con tutti gli stake holder sia privati che pubblici, cioè con tutti i soggetti che sono interessati a dare un contributo.
L'attuazione del Piano prevede: momenti di condivisione con i soggetti pubblici e privati, la ricognizione delle infrastrutture attraverso – questo è un obiettivo molto importante - la creazione di un vero e proprio catasto di sopra e sotto suolo, l'analisi attenta dei bisogni, la semplificazione delle procedure autorizzative tramite accordi con i Comuni per velocizzare gli interventi, l’individuazione della possibilità di defiscalizzare gli interventi privati, la sinergia con altre politiche di intervento facendo sinergia con altri interventi previsti, ad esempio smart city, legati alla rete della pubblica illuminazione, se mettiamo insieme questi due tipi di azioni abbiamo anche una riduzione dei costi e quindi la possibilità di ottimizzare e razionalizzare le risorse.
La strategia della banda ultra larga prevede che entro il 2020 l'85% della popolazione sia coperta con 100 megabyte e che il 100% abbia almeno 30 megabyte.
Il Piano pone particolare attenzione alle sedi pubbliche (Comuni, scuole, ospedali) anche nell'ottica dell'attivazione di servizi pubblici quali la sanità digitale, la infomobilità, l'istruzione e la formazione. Importanza viene data anche alle zone artigianali, rurali e soprattutto alle aree interne.
Il Piano prevederà priorità di intervento nelle zone bianche (sono quelle non servite dagli operatori privati dove l'intervento previsto è quello pubblico). Le risorse che mettiamo a disposizione hanno priorità di intervento nelle zone definite bianche. Voglio dare un dato: nelle Marche su 236 Comuni, 174 sono classificati tra quelli bianchi.
Il territorio è stato ulteriormente suddiviso in zone grigie (servite da almeno un operatore dove l'intervento pubblico può essere ammesso) e le zone nere (servite da almeno 2 operatori con intervento pubblico non ammesso).
Per l'attuazione della strategia prevista dal Piano le risorse disponibili sono da una parte i fondi strutturali europei, assegnati alle Regioni tramite la Conferenza Stato-Regioni, e i finanziamenti del Fondo sviluppo e coesione messi a disposizione dal Governo.
In totale parliamo di oltre 108 milioni di euro di cui 72 milioni provenienti dal Fondo sviluppo e coesione e il resto dai finanziamenti Por-Fesr e Por-Feasr 2014/2020, cioè risorse comunitarie a disposizione della Regione Marche.
Oltre all'intervento pubblico diretto per le zone bianche, sono previste altre modalità di intervento molto importanti che permettono di implementare quelle che sono le risorse, cioè i 108 milioni di euro di risorse pubbliche, attivando partnership pubblico-private, quindi la creazione di società miste aperte a tutti gli operatori di comunicazione o ad investitori privati, o con contributo al privato a fondo perduto fino al massimo del 70%, o intervento ad aggregazione della domanda. Questa modalità può essere molto utile soprattutto nelle aree industriali e artigianali dove è possibile fare una aggregazione preventiva di tutte le realtà che possono avere necessità della banda ultra larga e quindi sviluppare una mappa della domanda potenziale.
Il Piano inoltre individua fra le azioni possibili da parte della Regione la possibilità del “credito d'imposta” per gli interventi infrastrutturali con misure di defiscalizzazione, ad esempio Irap e Ires, quindi queste sono attività possibili che potremo portare avanti anche in sede di bilancio.
Il Piano inoltre mostra tutta una serie di dati – che mi premi sottolineare - sulla copertura nelle Marche rispetto al resto d'Italia. In Italia la copertura adsl (con banda a 2 megabyte) ha raggiunto il 92% della popolazione, nelle Marche siamo all'89%, mentre l’adsl a 20 megabyte sia in Italia che nelle Marche è all'84%.
Questa analisi nei distretti industriali mostra che la copertura è molto eterogenea e variabile da distretto a distretto, si vede chiaramente che i distretti che si trovano nell'entroterra marchigiano hanno coperture inferiori rispetto ai distretti che si trovano lungo la costa, parliamo di coperture che vanno dal 38 al 57%.
Nelle aree interne è strategico migliorare le tendenze demografiche in atto per attrarre nuovi residenti, soprattutto giovani e quindi è importante anche riuscire a portare la banda ultra larga in queste zone al fine di garantire i servizi e la capacità imprenditoriale.
Le reti di comunicazione rappresentano l'infrastruttura di base per consentire lo scambio di informazioni e dei contenuti fra i cittadini, le imprese, le pubbliche amministrazioni. Ciò è importante per garantire uno sviluppo socio-economico a tutti in maniera tale da creare eguali condizioni di accesso.
L'agenda digitale europea fissava che entro il 2015 il 75% della popolazione avrebbe dovuto utilizzare internet regolarmente in realtà in Italia siamo fermi al 63% e le persone lo utilizzano soprattutto per leggere, cercare informazioni e per i servizi bancari.
Molto importante è anche il dato che riguarda le aziende, in Italia il 78% delle aziende ha un sito internet, il 29% lo utilizza per acquistare beni ed il 10% per vendere i prodotti.
Per poter raggiungere gli obiettivi prefissati sarà importante definire i criteri di priorità dando elementi premiali a quei territori che creano le condizioni per velocizzare gli interventi. Sarà importante promuovere accordi a livello locale con i Comuni per velocizzare le autorizzazioni, ridurre gli oneri amministrativi, dare copertura wi-fi libera, collegare i plessi scolastici e sedi pubbliche rilevanti, aumentare la disponibilità di banda ultra larga per le piccole e medie imprese e intervenire nelle aree interne in particolar modo nelle aree artigianali.
Importante sarà evitare interventi spot – questo è un passaggio molto importante -sui vari territori dandoci una vera e propria programmazione e pianificazione strategica anche per ottimizzare le risorse disponibili.
Rilevante sarà il confronto con le società private, mi riferisco alle società che poi gestiranno il servizio, per evitare il più possibile che l'investimento pubblico non sia ottimizzato, cioè noi portiamo la banda ultra larga nei territori e poi non c'è il soggetto privato che fa gli investimenti, quello che viene definito l'ultimo miglio.
Poi spiegherò l'emendamento, ma prima mi preme fare un appello all'Assessore, all'intera Giunta ed anche al Presidente della Regione, perché è importante dotare il servizio che oggi si sta occupando dell'attuazione del Piano di un numero di professionalità in grado di svolgere le funzioni che abbiamo detto prima (la fase di ascolto, di confronto, di individuazione delle priorità). Penso che la nostra Regione abbia sicuramente le professionalità in grado di seguire tutto questo, comunque le professionalità che fino ad oggi sono state interessate sono importanti, ma occorre fare il punto per capire se l'attuale servizio è in grado di gestire questa mole di attività per capire se è possibile integrare il servizio stesso.
In Commissione abbiamo condiviso tutto il Piano e questa fase di ascolto ha portato delle segnalazioni che sono pervenute in questi giorni dagli enti locali, dalle associazioni delle imprese, dalle parti sociali, dal Cal e dal Crel, quindi questa mattina abbiamo preparato un emendamento che è stato fatto proprio dalla Commissione e che cerca di definire e di modificare i criteri di priorità sulla base di quelle che sono state le segnalazioni pervenute da tutti i soggetti che abbiamo deciso di coinvolgere.
L’emendamento 3 bis modifica i criteri di priorità, aggiungendoli nel capitolo 4, paragrafo 4.2 dove tra gli elementi individuati quali premiali viene mantenuta l'importanza della convenzione con le sedi locali, quindi con l'area territoriale, l'importanza di coprire le sedi pubbliche in particolare le reti scolastiche, viene data più forza alla capacità, alla possibilità di intervenire in quelle zone caratterizzate dalla presenza di piccole e medie imprese, nelle aree interne, anche nelle aree a crisi produttiva ed occupazionale e nelle aree produttive ed industriali della nostra regione. Questi sono i punti più importanti.
L'altra parte dell'emendamento invece prevede la creazione di un gruppo di lavoro con tutti i soggetti portatori di interesse coinvolti nell'attuazione del Piano, garantendo la partecipazione delle realtà produttive, degli operatori di telecomunicazione, la mappatura delle effettive esigenze infrastrutturali legate ai fabbisogni dei territori, il monitoraggio dell’attuazione del Piano, nonché l'efficacia degli interventi proponendo eventuali azioni correttive ed integrative, la sollecitazione dell'attivazione dei servizi di accesso alle zone produttive ove è già presente la fibra ottica di proprietà comunale.
L'obiettivo è quello di fare in modo che questo percorso di coinvolgimento prosegua.
Questa mattina in Commissione ha presentato un emendamento il Consigliere Bisonni che penso ritirerà, perché all'interno dell'emendamento che sto presentando abbiamo inserito l'indicazione del Consigliere Bisonni ed anche quelle pervenute dal Consigliere Giorgini, oltre tutte quelle che erano già arrivate dalla maggioranza, dai soggetti interessati.
Mi sembra un atto strategico, un atto importante che riguarda un investimento di oltre 108 milioni di euro e penso che sia un'occasione importante per la nostra regione, per dare un segno tangibile sia al mondo del lavoro, quindi al mondo delle imprese, che soprattutto a quelle zone del nostro territorio che meritano di avere considerazione, e questo Piano può essere lo strumento utile e adatto per portare attenzione alle zone interne del nostro territorio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Finalmente siamo arrivati ad approvare questo Piano importantissimo per la nostra regione ed anche per il nostro Paese.
La situazione italiana sulla banda ultra larga è una Caporetto, quindi credo che non possiamo più scherzare su queste cose.
Il problema della banda ultra larga riguarda anche il punto precedente, ad esempio io ho una figlia, è un'italiana all'estero, vive a New York, ma io la sento e la vedo tutti i giorni, peccato che io ho 7 megabyte e lei ne ha 300, questo è il problema del nostro Paese, che a livello di infrastrutture telematiche è da terzo mondo, questo è quello che noi dobbiamo capire. Parliamo degli italiani all'estero, c'è internet, io mia figlia la sento 10 volte al giorno, non ho bisogno di fare altre cose, indipendentemente da come era strutturata la proposta di legge precedente.
Nel frattempo sono partite le prime gare per la banda ultra larga, per i primi 1,4 miliardi, peccato però che le Marche non ci siano. C'è l'Abruzzo, il Molise, l'Emilia Romagna, la Lombardia, la Toscana ed il Veneto e noi non ci siamo, siamo indietro, molto indietro e poi spiegherò il perché, purtroppo noi non ci siamo.
I dati della nostra regione sono peggiori, la Caporetto a livello italiano, non sono riuscito a trovare un termine peggiore di Caporetto, non sono riuscito a trovarne uno.
Come italiani abbiamo dei fatti assurdi, la copertura del Vdsl che sarebbe fino a 50 megabyte, nella nostra regione è al 17%, e pensiamo che già esiste la Vdsl 2 che arriva fino a 350 megabyte, quella di cui parlavo, attiva a New York, ci rendiamo conto che questo 17% sul Vdsl è una cosa allarmante.
La cosa particolare è che i 50 megabyte, e poi arrivo alla mia provincia, sono presenti - questo 17% - nelle province di Pesaro-Urbino, Ancona e Macerata, allora quando parlo di Alabhama ditemi se non è vero! Lo siamo in tutti i settori, nelle infrastrutture, nella sanità, lo siamo un po' su tutto.
Scusatemi, nelle province di Fermo ed Ascoli Piceno - questa volta c'è anche l'Assessore Cesetti, meno male che ci tiene compagnia ogni tanto - nessun Comune dispone di tale tecnologia di connessione per i cittadini, cioè i 50 megabyte.
La cosa vergognosa è che, questo bisogna dirlo a tutti i Sindaci del Piceno e a tutte le associazioni del Piceno, il giorno che sono venuti i dirigenti della Regione a presentare il Piano ad Ascoli Piceno, all’incontro ero presente io, un rappresentante di Confindustria che è arrivato dopo due ore, un rappresentante della Cgil ed un rappresentante della Cisl, quattro persone! Mancavano tutti i Sindaci, la maggior parte delle associazioni, gli operatori, le aziende. Cosa vuol dire questo? Che in questo Paese anziché i motori andiamo con il carro ed i cavalli, forse le persone vogliono questo.
Quella mattina è stato vergognoso, una cosa così importante per la nostra regione, fondamentale …, perché ricordatevi, signori, che il lavoro non si fa più con l'industria, il nuovo lavoro non si ha con i nuovi assunti nell'industria, il nuovo lavoro si ha con la rete e quindi con la banda ultra larga ed è di questi giorni è la notizia, se l'avete ascoltata, che a Rieti stanno installando il nuovo impianto di Amazon, hanno assunto 1.200 persone, ma perché Rieti? Perché quella zona è fornita di banda ultra larga Vdsl 2 quindi a 350 megabyte, la stessa che trovo quando vado a New York da mia figlia.
Questa è la lotta che noi dobbiamo fare in questo Paese e in questa Regione, ne abbiamo la facoltà, ci possiamo riuscire, questa è la nostra battaglia, per questo abbiamo lavorato con la Commissione per approvare questo Piano urgentemente in modo di entrare in gara a settembre, perché come Regione siamo in ritardo. Però abbiamo un primato in Europa, almeno uno, nelle Marche abbiamo la rete Lte, quella dei cellulari, che naviga più velocemente di quella che abbiamo a casa, quindi un primato ce l'abbiamo, non sempre siamo gli ultimi, almeno di questo ci consoliamo, viaggiamo più con internet sul cellulare che non sulla banda larga.
Do dei dati velocemente, i 30 megabyte - io sono un internauta, io avevo il computer quando la gente pensava che fosse una scatola non so per cosa, quindi conosco bene tutte le vicende che ci ha portato adesso ad avere …, io viaggio a 7 megabyte, delle volte chiamo Tim, ma più di quello non riesco a fare, finalmente da noi a San Benedetto sono arrivati i 100 megabyte - la media dell'Unione europea è del 62%, noi in Italia siamo al 21%, se ci penso mi vergogno di questo, quando vedo questi dati provo vergogna, perché credo che come popolo ci dobbiamo inchinare forse solo agli egiziani, non ci dobbiamo inchinare di fronte a nessuno, però quando vedo queste cose …, noi abbiamo il 21% sui 30 megabyte, non sui 100, il Belgio ha il 98%, l'Olanda il 100%, la Gran Bretagna l’82%, la Germania il 75%, la Spagna il 65% e l’Italia il 21%.
Questo è quello su cui dobbiamo combattere, il futuro del nostro Paese, della nostra Regione viene da qui, ecco perché speravo che quel sabato mattina in Ascoli, in un posto straordinario come la cartiera papale, ci fossero 300 persone, 4 persone e parlo della mia provincia, la provincia dove sono nato.
Sulla banda ultra larga non ne parliamo per niente, preferisco tacere.
Il nostro è un Paese disomogeneo in tutto dalla cultura, alla sanità, alle infrastrutture, è disomogeneo, però quello che devo dire è che oggi nella Regione Marche abbiamo terminato il tempo a disposizione, non ne abbiamo più, quindi dobbiamo muoverci ed approvare questo Piano che noi voteremo favorevolmente 100 volte, ci possono essere delle cose che ci vanno bene o non ci vanno bene, in politica nulla è condivisibile al 100%, questo è nell’interesse di tutta la cittadinanza delle Marche, va a beneficio di tutte le attività, dei Comuni, delle Province, degli enti locali, delle associazioni, delle piccole e medie imprese, non ci può essere sviluppo se non abbiamo minimo 100 megabyte nel 90% delle attività e nel 100% delle abitazioni, con questo tutto è possibile.
L’'altro giorno ero dal medico a prendere delle medicine e mi ha detto che mi avrebbe mandato le ricette tramite internet, questo è il futuro che io vedo, lo sviluppo è tutto nella rete, ma se noi ancora andiamo con il treno a vapore questo non è possibile!
Ho detto, e concludo, che abbiamo terminato il tempo, mi sono rimaste impresse delle parole del fisico Wiley: “Il tempo è ciò che impedisce alle cose di accadere tutte in una volta”, questo è il tempo, il problema è che un Paese, ho parlato di disomogeneità, non è omogeneo sulle cose, abbiamo una struttura da nord a sud che funziona in questo senso.
Spero che oggi approvando questo Piano ci sia nuova energia in questa regione che possa portare negli anni ad uno sviluppo. Non vedo perché nella nostra regione non ci possiamo permettere Amazon purché l'aeroporto rimanga vivo e vegeto, non in agonia. Non ci possiamo permettere che Amazon venga qui e dia 2.000/3000 posti di lavoro? Questo è quello che dobbiamo prospettarci, questo credo che sia il futuro delle Marche, non solo nel turismo e nell'agricoltura. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Questa mattina l'Aula sta discutendo del futuro della nostra regine perché qui parliamo di un servizio che è indispensabile per l'economia marchigiana, è indispensabile per le imprese, è indispensabile, come ho già ascoltato, per il futuro. Però dopo aver sentito il Consigliere Biancani nella sua introduzione, mi viene la pelle d'oca, perché mi sono documentato ed ho trovato i dati non della Lega Nord, ma i dati del convegno della Cna nel quale il Segretario Gregorini esprime una serie di considerazioni pesantissime, riprese - credo in un modo corretto - dal Corriere Adriatico che riporta: “Nel 2020 un cittadino su 3”, 1 su 3 a casa mia vuol dire il 29-30%. Dati che abbiamo ascoltato, Presidente, questo è il problema!
Cosa succede? Succede che questa mattina veniamo in Aula per il Piano e ci sono degli emendamenti, ne leggo uno per tutti: “Aumentare la disponibilità di infrastruttura banda ultra larga nelle aree interne della regione”. Cosa abbiamo approvato qui? Di cosa si discute? Di un Piano regionale e nemmeno 24 ore prima arriva un emendamento? Di cosa stiamo parlando? Non stiamo parlando del progetto informatico e adesso spiegherò perché, perché probabilmente qualcuno non dentro questo Palazzo, ma adiacente a questo Palazzo, è esperto in informatica.
Qui stiamo parlando delle autostrade, quelle che devono portare, a quello dell'informatica, la comunicazione. Stiamo parlando di un'altra cosa e allora probabilmente questo Piano invece di essere fatto dalla Ernest Young, per qualche funzionario o per questo progetto che qui stiamo discutendo, era preferibile farlo con qualche tecnico del settore che si intende delle fibre ottiche. Chi meglio dei gestori delle fibre ottiche sa dove passano le autostrade? Chi meglio di loro poteva fornire una planimetria di tutto il territorio marchigiano relativa alla situazione delle fibre ottiche? Non l'informatica, qui ci servono le fibre ottiche, di questo stiamo parlando! Probabilmente anche il nome di questo Piano, Presidente, è sbagliato, però vado avanti e non lo dice il Consigliere Zaffiri, lo dice la Cna in un convengo recentissimo, fatto i primi giorni di luglio. Vi cito anche un altro dato che sono andato a recuperare e un articolo dice: “Al di fuori del progetto fibra il Sindaco Palmiro Ucchielli ha reso noto di aver trovato un accordo con Telecom per portare la linea adsl anche presso il Borgo di Sant'Angelo in Lizzola, tempi di attivazione previsti entro il mese di settembre 2016”. Queste sono ricerche fatte da me e queste ricerche mi danno la forza di dire dentro quest'Aula che questo progetto non va bene. In questa Regione si parla in continuazione di media montagna, mezza montagna, collina, abbiamo delle attività economiche e la maggioranza, non voglio dire la maggioranza, gli uffici della Regione che presentano il Piano non si accorgono che manca un pezzo e questa mattina la Commissione fa degli emendamenti! Santo cielo, questi sono dirigenti di questa Regione che a fine mese percepiscono lo stipendio? Questa è la domanda che si pone la Lega e Zaffiri, questo è il problema! Stiamo dando ai marchigiani una cartina tornasole che non è completa, non contiene quel progetto tecnologico che tutti aspettano, e chiudo per non farla lunga.
La sintesi è la chiusura del convegno della Cna, sono 8 righe che vi leggo, perché il Consigliere Zaffiri non ha il suo intervento, ma ha fatto delle ricerche ed ha trovato dei passaggi importantissimi. Cito quello che ha già detto il Consigliere Giorgini, l'Italia è al 25° posto su 28 e la media delle Marche è inferiore a 25 su 28, questi sono dati contenuti in un documento ufficiale. Il Segretario Gregorini dice: “Fare ogni sforzo per accelerare la diffusione della rete ad alta velocità nella nostra regione per superare il ritardo nell'informazione digitale, il rischio è quello di restare indietro e di pregiudicare le opportunità commerciali legate alla rivalutazione informatica. Attualmente il commercio elettronico incide nel fatturato delle piccole e medie imprese marchigiane per meno dell'8% mentre solo il 30% utilizza il web per promuovere all'estero i propri prodotti proprio a causa delle difficoltà di utilizzo della rete”. Assessore e Presidente, questa è una considerazione negativa, per cui auspico che si intervenga pesantemente nei confronti di questo Piano, prendendo la professionalità che serve per costruire le autostrade del sole, altrimenti credo che con i dirigenti informatici non andiamo molto distante. Non va distante il Consigliere Zaffiri, non va distante la Lega, non va distante la comunità marchigiana che ha bisogno di questo servizio, servizio che è uguale a quello della sanità. Sanità e rete sono i servizi di cui hanno bisogno i 1.400.000 marchigiani, non vengono dati, quindi voglio analizzare se è un problema della politica o se è un problema dei dirigenti. Io ho la strana sensazione che questo Piano non risponda a verità, nel senso che non è stato fatto per le autostrade, probabilmente perché si è distanti da questa professionalità. Mi voglio sbagliare, ma credo di no, e penso che per i marchigiani lei, Presidente, debba prendere in mano questo progetto e potenziarlo e per dare servizi ai cittadini, perché quello dell'agriturismo, magari di eccellenza, che sta sopra San Severino, o sta sopra a Castelraimondo, o in mezzo alla montagna, ha un danno economico se rimane fuori dai circuiti della comunicazione.
Questo è il nostro territorio marchigiano, non è altro. Abbiamo centinaia di migliaia di persone lungo la costa, ma dobbiamo dare all'entroterra gli stessi diritti che ha la costa, questa è la sfida, Presidente, è qui che la vogliamo, lei deve recuperare questa situazione che oggi, a detta della Cna e ribadita in quest'Aula dal Consigliere Zaffiri, fa acqua, bisognerebbe recuperarla e fare del vino. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Prendo atto che il Consigliere Zaffiri dice di aver studiato, probabilmente ha preso le pagine sbagliate del libro, nel senso che la disamina che ha fatto, in parte vera, coglie alcuni aspetti che questo atto amministrativo sottolinea e punta, non dico a risolverli per intero che sarebbe troppo, a dare alcune risposte.
Dispiace che oggi non sia in Aula il relatore di minoranza, il Consigliere Zura Puntaroni, il quale, mi sembra, in Commissione ha sempre sostenuto e votato, per quello che mi ricordo, gli atti riguardanti questo Piano telematico, che risponde ad alcune di queste esigenze.
Ho colto nell'intervento del Consigliere Giorgini, che ha dato una fotografia che fino ad oggi non può essere positiva perché la situazione italiana in generale ha delle lacune. Lo stesso premier Renzi all'inaugurazione della Quadrilatero ha fatto appello proprio a questo ed i prossimi investimenti del Governo, parallelamente a quelle che sono le infrastrutture classiche, quindi stradali e ferroviarie, dovranno necessariamente essere importanti. Questo è un primo piccolo passo, anche sulle infrastrutture digitali proprio per recuperare quel gap che oggi alcune nostre zone vedono ed il ruolo di questo Piano, di questi investimenti che superano i 100 milioni di euro, va a colmare quelle lacune di cui si diceva, cioè le aree bianche che in gran parte si trovano nelle nostre aree interne.
Credo che dovremmo fare un plauso a questo, non si può, per denigrare a tutti i costi un’amministrazione, non riconoscere che questi interventi vanno a colmare le lacune di cui oggi parliamo.
Sul lavoro che è stato fatto, io ho svolto il ruolo di amministratore locale per diversi anni, a memoria, ma credo anche dagli atti, non ricordo un atto ed un gesto in cui la Regione, cioè l'ente superiore, preventivamente - quindi prima di approvare un suo atto amministrativo – sia scesa nei territori a chiedere agli amministratori locali, a Confindustria, agli artigiani, alle Camere di Commercio, quindi agli stake holder presenti nelle zone che vivono sulla propria pelle anche le carenze di cui parlavamo - quali fossero le necessità e quali gli obiettivi che le comunità locali avrebbero voluto raggiungere attraverso questo Piano. Ripeto, a memoria non ricordo un atto “di umiltà” di questo genere da parte dell'ente amministrativo superiore. Credo che questo sia stato un passaggio importante.
Purtroppo è vero quello che ha detto il Consigliere Giorgini, non tutte le realtà lo hanno colto, si parla di partecipazione, parlarne è facile, ma praticarla anche per gli amministratori locali e per le realtà locali non sempre è altrettanto semplice. I primi passi sono sempre i più difficili, mi auguro che questo segni il passo anche di una futura collaborazione per altre vicende che la Regione, gli enti locali ed anche gli enti privati rappresentanti delle attività industriali, commerciali ed artigiane potranno sviluppare, perché credo che questo sia un passaggio importante. A me piace sottolinearlo perché, ripeto, credo che sia un passo nuovo rispetto all'andamento del passato.
Valuto positivamente questo atto perché cerca di colmare queste esigenze, non solo il rapporto che si vuole instaurare tra enti pubblici, quindi il coinvolgimento dei Comuni e delle Province, ma anche con i privati per cercare di risolvere queste situazioni.
Anche gli emendamenti vanno in quest'ottica e sono frutto di questo rapporto che c'è stato in questi mesi con le attività produttive. Quello che si è detto è che si deve dare sostegno agli enti locali che, in carenza di risorse, fanno fatica a promuovere la presenza della banda ultra larga in situazioni locali dove il mercato non arriva perché l'esigenza è minima. Quello che si vuol fare è dare risposte anche agli agriturismi, ne parlavamo prima in Commissione, come simbolo dell'attività che cerca di attecchire anche nelle realtà socio-economiche più deboli, ai servizi pubblici, ai servizi sociali, ai servizi socio-sanitari, questa è la volontà di questo percorso che si sta attivando e il proseguire questo tavolo di concertazione va proprio in quest'ottica.
Ripeto, ben venga l'analisi negativa del passato se serve per far presente a tutti che c'è una realtà da rincorrere ed un gap da recuperare, però non si può disconoscere che questo atto va in quest'ottica ed in questa visione, quindi non credo che si possano trovare giustificazioni per un voto eventualmente negativo da parte di alcuni.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Il Consigliere Biancani ha ben illustrato tutto il Piano in maniera analitica e il Consigliere Giorgini ha sottolineato con forza, condivido in pieno, il ritardo che ha la Regione Marche da questo punto di vista.
Noi abbiamo necessità della banda ultra larga, senza di quella resteremmo indietro, le nostre attività produttive resteranno indietro. L'Italia ormai non è più un Paese di produzione, ma un Paese orientato verso i servizi. Se vogliamo avere la cartella clinica on line abbiamo bisogno della banda ultra larga, se vogliamo le scuole moderne abbiamo bisogno della banda ultra larga, questo Piano va a colmare quel gap soprattutto nelle aree interne e questo è un punto importante che voglio sottolineare.
Mi dispiace che è piccola ma i colleghi l'hanno vista, questa è la mappa della regione Marche dove sono inseriti con diversi colori i Comuni classificati bianchi, grigi o neri. Quelli bianchi sono i Comuni dove la banda ultra larga non c'è e guardando questa mappa si vede che la banda ultra larga manca completamente in tutta la zona interna montana.
Questo Piano interviene proprio in questi Comuni, noi ci battiamo sempre per l'entroterra denunciando spesse volte come la costa, per varie ragioni, perché ha una densità maggiore eccetera, venga sempre favorita e trovi sempre una priorità, e per una volta che un Piano che va nella direzione di favorire e coprire le aree interne, qualcuno ha il coraggio di votare contro?
Sinceramente questa responsabilità non me la prendo, nella maniera più assoluta, la responsabilità di far restare indietro le Marche in un piano di ammodernamento, questa responsabilità non me la prendo!
Voterò convintamente a favore di questo Piano. E’ un Piano perfetto? No, non lo è, è migliorabile sicuramente, ma devo dire una cosa che in Commissione, e voglio ringraziare tutti i componenti, abbiamo lavorato e stiamo lavorando in maniera aperta, costruttiva, ed abbiamo detto che questo Piano non finisce oggi con questo atto ma continuerà con degli incontri, alcuni li abbiamo già fatti. E’ vero, purtroppo i Sindaci, e di questo sono dispiaciuto, non hanno colto l'importanza di questi incontri, tanto è vero che in provincia di Macerata il giorno in cui era stato organizzata questa riunione, addirittura in concomitanza, nello stesso giorno, alla stessa ora, da un’altra parte, era stata convocata l'assemblea dei Sindaci per una questione della sanità, per carità importantissima, però si poteva fare in un altro orario.
E’ vero che i Sindaci non hanno colto l'importanza di questi incontri ma questi continueranno, ce ne saranno altri e di questo percorso di condivisione che si è iniziato, devo darne atto all'Assessore in questo caso ed alche al servizio, che si sono sin da subito resi disponibili da questo punto di vista.
Inoltre, un'altra cosa che secondo me va sottolineata, è il grande lavoro che hanno fatto gli uffici nel suddividere i vari Comuni in aree censuarie, per ogni area censuaria stabilire se era coperta o meno dalla banda larga, poi sono stati trovati degli obiettivi, sono state individuate delle priorità che sono gli edifici pubblici, ovviamente gli ospedali, le scuole, i Comuni e via dicendo. Ripeto, certamente è migliorabile e cercheremo di migliorarlo.
Sul piano degli investimenti, credo che questa legislatura forse potrebbe essere caratterizzata proprio da questo Piano, 108 milioni di euro investiti in un unico progetto, non è poco, è molto. Qualcuno ha detto che servivano altri milioni di euro per fare una copertura totale delle Marche, però abbiamo detto speriamo di poter recuperare delle somme anche dai ribassi, oppure dal Governo che in futuro metta altri soldi, da qui al 2020. Siamo ottimisti che questa cifra possa anche aumentare.
Un Piano strategico, rilevante che mette la cifra importante di 108 milioni di euro che va quasi esclusivamente per le zone interne, cioè per i Comuni bianchi, quindi un atto estremamente importante.
Ho presentato un emendamento che annuncio ritirerò perché in Commissione questa mattina abbiamo trovato un accordo. Avevo presentato 6 punti tra i quali c’era anche un particolare interesse per gli agriturismi, per le farmacie, eccetera, non è passato, però dei 6 punti 4 sono stati recepiti per cui credo che possa essere un accordo ragionevole per cui ritiro il mio emendamento e voterò favorevolmente all'emendamento presentato in Commissione e votato all'unanimità. Voglio rassicurare che l'emendamento che propone il Presidente Biancani è sostanzialmente il recepimento di molti aspetti segnalati dal Cal e dal Crel, infatti avevo presentato questo emendamento che recepiva un po' le osservazioni della federazione regionale degli ingegneri, quindi diciamo delle associazioni di categoria, ed anche il Cal ed il Crel sono stati ascoltati.
Tutto sommato mi sembra che il lavoro fatto dagli uffici, l'attenzione che ha posto la Commissione e la disponibilità di tutti siano assolutamente da sottolineare e convintamente voterò a favore di questo Piano.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Mi sento in dovere, intanto di ringraziare il Presidente della Commissione Biancani, come pure i colleghi, lo ricordava ora anche il Consigliere Bisonni, perché in questi mesi è stato fatto un lavoro serio, importante, di approfondimento, di arricchimento anche di quella che era la proposta iniziale. Lo dobbiamo alla disponibilità del Servizio, lo dobbiamo anche agli ultimi interventi, ed anche all’emendamento che di fatto recepisce molti dei suggerimenti che sono venuti dal territorio, dagli ordini, da alcune forze politiche, che vede il contributo del Servizio, vede il contributo anche del dott. Russi e di altre persone che hanno dato un input significativo a quello che è stato un lavoro collegiale.
Con il Consigliere Biancani siamo patiti per la verità già a dicembre scorso, con una mozione, su questo poi abbiamo trovato la disponibilità piena dell'Assessore Cesetti che ringrazio.
Guardate, ci sono state alcune scelte che vengono da lontano, non nel tempo, ma lontano rispetto al nostro livello di Governo, il Consiglio dei Ministri il 3 marzo 2015 ha dato corso ad un finanziamento significativo ponendo degli obiettivi importanti come quello nelle zone ad alto fallimento di mercato, quindi prima c'è stato il Consiglio dei Ministri, ci sono state le Regioni, la Conferenza delle Regioni, lo sa bene il Presidente Ceriscioli perché in quella sede sono state portate avanti le decisioni importanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha fatto valere il peso della nostra Regione e 72 milioni di euro vengono proprio da quella partita nazionale. Poi c'è stata la scelta e la sensibilità della nostra Regione per cui da 72 milioni di euro siamo arrivati, come è stato ricordato, a 108 perché ci sono finanziamenti del Fers, finanziamenti del Psr. Fatti importanti e significativi.
Dopodiché l'obiettivo qual è? A me piace fare l’esempio della rete idrica, forse un secolo fa ci si poneva il problema della rete idrica e ci si chiedeva come riuscire ad avere l'acqua in tutte le abitazioni. Poi grazie alle centrali di sollevamento, alle reti di adduzione, alla rete di distribuzione e così via, è stato possibile avere un bene primario come l'acqua in tutte le abitazioni.
Quando parliamo di un tema come quello della banda larga ed ultra larga parliamo di un servizio altrettanto primario, un servizio primario per la democrazia, un servizio primario per l'arricchimento culturale delle persone.
Bene, noi dobbiamo fare in modo che quella fibra ottica arrivi ovunque perché vedete, se noi ci fossimo limitati con la rete idrica a dei serbatoi di distribuzione e magari avremmo provveduto con le autobotti, avremmo dato si l'acqua a tutte le famiglie ma non avremmo dato quel servizio così efficiente ed efficace com'è l'acqua in ogni abitazione. La stessa cosa è qui, noi dobbiamo fare in modo, e le condizioni ci sono perché questo Piano, lo diceva il Consigliere Bisonni poc'anzi, non finisce oggi, anzi questo è un punto di partenza per arrivare alla distribuzione della fibra ottica in tutto il territorio.
Poi certo, c'è una attenzione alle zone interne, con il Consigliere Traversini avevamo pensato di fare un emendamento, lui è un uomo delle zone interne, anzi lui è un montanaro, che segnasse questa attenzione proprio per quelle scelte che sono state fatte dal Psr per le zone rurali, eccetera, non serve, non l’abbiamo scritto perché abbiamo approfondito il Piano e questo non serve, c'è già.
C'è un’attenzione alle zone interne, c'è questo emendamento della Commissione a firma del Presidente Biancani che insiste sull’aumentare la disponibilità di infrastrutture a banda ultra larga per le piccole e medie imprese ed incentivarne l'adozione del servizio a banda ultra larga; aumentare la disponibilità di infrastrutture a banda ultra larga nelle aree interne della regione nonché nelle aree in crisi produttiva ed occupazionale; aumentare la disponibilità di infrastrutture a banda ultra larga nelle aree produttive ed industriali, potrei continuare, non ve lo leggo perché se volete lo leggete da soli, è stato distribuito, quindi dicevo per l'acqua è stato importante arrivare con la rete di distribuzione nelle famiglia, la stessa cosa dobbiamo fare qui, non dobbiamo fermarci, se ci fossimo fermati ai serbatoi di distribuzione sarebbe stato un errore, la stessa cosa sarebbe qui, se ci fermassimo in qualche campanile con il wireless, noi dobbiamo fare in modo che la fibra ottica arrivi ovunque e le condizioni ci sono tutte.
L'emendamento coglie anche quelle che sono state le indicazioni, il Consigliere Zaffiri ci ricordava la Cna, ma noi potremmo ricordare altri soggetti, adesso per brevità non lo faccio, però guardate nella parte finale dell'emendamento - lo votiamo, abbiamo la maggioranza e spero ci sia un voto largo ed unanime, comunque sarà approvato - si scrive in modo chiaro: “Si prevede la creazione di un gruppo di lavoro con tutti i soggetti portatori di interessi coinvolti dall'attuazione del Piano, garantendo la partecipazione delle realtà produttive - quelle che il Consigliere Zaffiri citava, quindi non solo le ascoltiamo ma addirittura le coinvolgiamo dentro questo gruppo - e degli operatori delle telecomunicazioni - questo non vale soltanto per le realtà produttive ma anche per gli ordini professionali, per altri soggetti, per altri portatori di interesse - per mappare le effettive esigenze di infrastrutturazione legate ai fabbisogni dei territori; monitorare l'attuazione del Piano medesimo, nonché l'efficacia degli interventi, proponendo eventuali azioni correttive ed integrative; sollecitare l'attivazione dei servizi di accesso nelle zone produttive ove già presente la fibra ottica” e così via. Poi il tavolo di confronto paritetico con Infratel, e potrei continuare.
Mi fermo qui perché l'illustrazione l'ha già fatta il Presidente Biancani, perché ci sono stati interventi anche dei componenti della Commissione, ho ascoltato prima il Consigliere Micucci, quindi noi dentro questo complicato sistema di connessioni … - guardate io ho parlato della rete idrica ma potrei parlare pure della piattaforma logistica che tra l'altro sta diventando realtà, il fatto stesso - l'ho detto personalmente al Presidente 10 giorni fa, adesso lo dico a voce alta nell'Aula - che alla guida dell'Interporto e dell'Aeroporto ci sia la stessa persona è un fatto significativo che va verso un'integrazione. L'autorità di sistema portuale è un altro dato di fatto, quindi dentro questo mondo complesso delle connessioni, dalla piattaforma logistica alle infrastrutture immateriali, come in questo caso, ci stiamo muovendo perché dobbiamo essere in grado di trasmettere informazioni, come ho detto prima, un bene primario della democrazia, conoscenze e dobbiamo dare la possibilità di scambiare opinioni, di scambiare dati, di scambiare conoscenza e non vogliamo farlo per una parte, prima il Consigliere Giorgini parlava del fermano, una località importante del nostro territorio, vogliamo farlo per il fermano, per l'ascolano - per alcune penalizzazioni che a suo modo di dire c'erano - noi dobbiamo farlo per tutto il territorio marchigiano, ma dentro quella connessione che si chiama mondo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Prima un’annotazione tecnica che mi ha suggerito un po' il Consigliere Micucci, per dire che la Regione anche prima coinvolgeva dei territori, sono stato chiamato come Sindaco, come Presidente di Provincia, per tematiche di carattere generale ed anche per i territori. La partecipazione a volte era soddisfacente, a volte non lo era.
Quello che adesso segnalo, senza ombra di polemica, credo che siano soltanto disguidi tecnici e mi auguro che il Presidente Ceriscioli possa sollecitare gli uffici, i funzionari, gli Assessori, perché quando si fanno queste riunioni i Consiglieri regionali del territorio non sono informati, ma leggono di queste iniziative molto spesso dalla stampa. Questo è brutto, perché potremmo dare un contributo anche solo ascoltando, ma leggere sulla stampa che si sono fatte delle riunioni che hanno coinvolto gli industriali, le associazioni di categoria, e quant'altro e non saperlo …, vi sfido a vedere se dagli Assessorati sono partiti gli inviti ai Consiglieri regionali di riferimento, dei territori, mi auguro che questo in futuro possa essere fatto.
Questa è la piccola novità, prima lo si faceva, sono testimone ormai da quasi 16/17 anni, ma credo che siano dei disguidi ed il Presidente Ceriscioli, che su questo tema è attento perché ha fatto l'amministratore locale, sa quanto può essere utile essere coinvolti.
Detto questo, l'argomento che trattiamo ha la sua importanza, non sto qui a ripetermi, non voglio ripetere quanto è stato detto fino adesso, perché è chiaro che fino ad un decennio fa, due decenni fa, quando si parlava ad esempio del territorio si parlava e ci si proponeva di implementare le infrastrutture materiali, perché tutte le informazioni e le merci passavano attraverso le infrastrutture tangibili. C'è stato un Piano negli anni '50, nel primo dopoguerra, di infrastrutturazione viaria, poi c'è stata l'infrastrutturazione portuale ed aeroportuale poi il progresso porta ad abbandonare questo tipo di comunicazione e c’è la necessità di avere più linee di comunicazioni che noi chiamiamo intangibili, cioè immateriali. In questo momento la sfida è proprio questa, per cui le mutate condizioni rispetto a 20 anni fa ci portano a dire che il dibattito in Italia ed anche nelle Marche c'è stato, soprattutto sulle infrastrutture materiali, dobbiamo dirlo politicamente, noi abbiamo dibattuto per 10/15 anni se arretrare l'autostrada, abbiamo dibattuto se ammodernare qualche provinciale, abbiamo dibattuto se fare la terza corsia, abbiamo dibattuto se ingrandire più o meno l'aeroporto che non ha senso perché in Italia abbiamo un aeroporto ogni 35 chilometri - una metà sono destinati a fallire, non soltanto Aerdorica - e ci siamo dimenticati che il dibattito era sulle linee di comunicazione immateriali, intangibili. Quindi il ritardo lo si giustifica in questo modo, non perché probabilmente non c'erano i fondi, i fondi c'erano e sono stati spesi per fare anche delle strutture che probabilmente non hanno portato quel contributo che si chiedeva.
E' naturale che oggi, ad esempio, portare una fibra da 30 a 100 megabyte cambia la vita di un'impresa. Cambia completamente la vita di un’impresa se lavora a 30, oppure a 100 o a 300 megabyte, come diceva il Consigliere Giorgini.
Dobbiamo recuperare questo gap, però ho dei dubbi, ma mi auguro che fra 3 anni saranno smentiti, sugli obiettivi strategici, non dico che non dobbiamo proporre questo, ma scriviamo effettivamente quello che possiamo fare. Credo che in tre anni non possiamo portare la copertura di 100 megabyte all'85% della popolazione, quando abbiamo un gap di 70 punti da recuperare, e dopo vi dirò perché. Lavorando sui territori ci si accorge che questo è materialmente impossibile. Allora scriviamolo per bene, oppure copertura da almeno 30 megabyte per tutta la popolazione, fra 3 anni lo vedremo, ma questo inquadra un po' il problema nell'ambito di questa grande voglia che abbiamo di recuperare in 2/3 anni quello che non è stato fatto in 30 anni o 20 anni, questo è assurdo! Facciamo in modo di andare per piccoli passi e lavorare per recuperare quelle storture che fino adesso si sono verificate.
Ad esempio, chiudo facendo mie alcune raccomandazioni, non voglio avere la pretesa di dire quello che va bene e quello che non va bene, il Piano deve essere attuato, le risorse devono essere spese velocemente per cercare di colmare questo gap. Ad esempio per le aree bianche a fallimento di mercato dobbiamo renderci conto che con i soli investimenti pubblici non ce la facciamo, allora dobbiamo essere bravi a coinvolgere gli operatori che non devono fare business solo nelle aree grigie o nelle aree nere, lì sono capaci tutti, noi non ci possiamo investire come pubblico perché l'Europa ci dice “Lì non dovete investire” in quanto ci sono già gli operatori, però pure dire che in talune zone bianche, che sono acclarate zone a fallimento di mercato, non deve essere solo il pubblico. Perché deve esserci solo il pubblico? Perché non “costringiamo” incentivandolo anche l'operatore privato a dare sostegno in questo tema? Anche perché è bene, è giusto, è sacrosanto che si parta dalle aree bianche dove la densità produttiva è maggiore perché noi dobbiamo incentivare l'economia, ma è anche vero che c'è l’economia nelle aree interne, di cui si parlava, è quella del paesaggio, del turismo, delle bellezze naturali. Se lì non diamo un sostegno forte in questo senso, tutto il nostro progetto va a morire anche perché non andremo che ad affollare le autostrade della comunicazione che sono sulla costa e sulle aree urbanizzate e non cureremo i viottoli della comunicazione che abbiamo all'interno della nostra regione, che diventeranno sempre di più aridi, fino a morire, dopodiché ci troveremo una regione che ha grandi vie di comunicazione lungo la costa oppure nei centri agglomerati e tutto il resto sarà un deserto.
Mi auguro che all’interno di questo Piano si possa fare anche un ragionamento in questo senso, fortunatamente oggi parliamo di indirizzi, non parliamo di leggi e leggine, parliamone e discutiamone, dateci la possibilità di dire queste cose.
L'altro aspetto, cerchiamo anche di eliminare nelle aree interne – le famose aree bianche - la precarietà del wireless, cerchiamo di eliminarla, questa è una precarietà – le antennine collegate con gli armadi Telecom che la Telecom non sempre ammoderna - per cui noi spendiamo un sacco di soldi per portare la fibra negli armadi Telecom che sta ad aspettare di fare business perché vuole sapere quante utenze dovrà allacciare - non ci saranno mai - quindi l'ente pubblico è costretto a mettere le antennine qua e là.
Anche questo è un tema, è il tema dei temi, quello di eliminare questa precarietà, arrivare con la fibra anche in quelle zone lì, per dare stabilità al sistema, per dire “Potete anche investire in quelle aree” se volete fare il grande albergo a 4 e a 3 stelle, aprire una attività economica, di trasformazione di prodotti agricoli e quant'altro, potrete comunicare in tempo reale con tutto il mondo così come lo fa chi ha l'agroalimentare sulla costa. Dobbiamo fare questo perché con l'antennina non andiamo da nessuna parte.
Un altro aspetto, e concludo, guardate che per fare tutto questo occorre semplificare le procedure perché con gli enti locali ci sarà un impatto tremendo per il passaggio della fibra ottica. Io ho esperienza da Presidente della Provincia, so benissimo quello che è successo con l'Anas che, per fare uno scavo in banchina di 10 centimetri, pretendeva si asfaltasse tutta la strada.
Quando si va nel dettaglio, quando si fa il progetto occorre semplificare le procedure, occorre chiamare tutti gli enti che sono cointeressati in modo tale da raggiungere un accordo che tutti capiscano che questo è un elemento fondamentale per lo sviluppo sociale ed economico della nostra regione.
Nessuno deve immaginare e pensare di mungere per poter magari aggiustare la sua strada, la sua fogna, il suo ponticello, e se dobbiamo far passare il cavo su un ponticello, allora dobbiamo rifare tutto il ponticello, e no! Questo è un aspetto significativo che mi raccomando venga preso in considerazione perché sono fatti concreti, dati reali, altrimenti la metà dei fondi che sono stati stanziati se ne andranno per opere complementari che nulla hanno a che vedere con lo sviluppo della fibra ottica. Vedremo fra 3 anni quello che succederà se gli uffici non sono pronti a sviluppare tematiche forti facendo protocolli cogenti, accordi cogenti con gli enti.
Mi auguro anche che, ad esempio, i distretti industriali ci mettano qualcosa in questo intervento. Quando si deve operare all'interno di un'area industriale fortemente urbanizzata, i distretti industriali, attraverso le Camere di Commercio che rappresentano la sintesi dell'economia, come spesso loro dicono, ci dovrebbero mettere qualche soldino per arrivare il prima possibile a chiudere questo discorso perché i nostri distretti industriali soffrono di un localismo esasperato. Stiamo perdendo competitività in modo incredibile, quindi se possiamo cominciare a lavorare subito nelle aree bianche a densità produttiva molto elevata e loro ci mettono dei fondi - questo è un impegno della Regione, dell'Assessore, chiamare le imprese, le associazioni di categoria, che credo siano disponibili, per lo meno nell'ascolano lo sono, perché ho fatto diverse riunioni qualche tempo fa, le Camere di Commercio - in modo tale che si possa procedere ad un processo di internazionalizzazione rapido attraverso una clusterizzazione che sia evidente e quindi non aspettare che si facciano gli appalti pubblici, che si acquisiscano tutti i pareri per poi arrivare, se loro danno un contributo perché sono partner in questo progetto, in questo processo, il percorso diventa molto più breve.
Queste sono alcune considerazioni a voce alta che potete prendere anche come raccomandazione di chi ha lavorato sul territorio, se volete sbattendoci anche il muso, perché quando uno va ad interfacciarsi con un ente che ti dice - nel caso in cui si deve passare per un chilometro affiancando una banchina -: “Il mio protocollo stabilisce che se mi tocchi la banchina mi devi fare tutto l'asfalto”, non andiamo da nessuna parte.
Sono considerazioni di carattere generale e faccio fatica a pensare che uno possa essere contrario ad un tema di questo tipo, quando si parla di sviluppo del territorio, però come sempre mi succede ed lo dico con tanta onestà intellettuale, il giudizio definitivo su queste tematiche lo si vedrà alla fine, fra 2 o 3 anni quando si valuterà se quello che si sta facendo oggi, se gli impegni presi con questo Piano telematico si saranno effettivamente concretizzati nei tempi che gli obiettivi strategici hanno indicato. Io ho dei dubbi, però l'importante è partire e non sprecare risorse. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Anch'io sono convinto che questo sia uno dei provvedimenti più importanti perché un investimento di oltre 100 milioni di euro in una infrastruttura strategica per lo sviluppo del nostro territorio è evidente che non è un’occasione da tutti i Consigli regionali. Quindi è bene quello che sta accadendo e che gran parte dell'Aula riconosce in questa operazione una grande opportunità.
Anche le caratteristiche della scelta, dopo anni in cui gran parte dell'infrastrutturazione ha seguito esclusivamente logiche di mercato, per la prima volta si ritorna ad un antico positivo quando si stendevano le reti dell'Enel, piuttosto che le reti del Megas ad Urbino e non c'era nessuna convenienza in termini commerciali a portare quella rete fino all'ultimo miglio, ma si trattava di dotare un Paese di reti essenziali per il suo sviluppo, dove il bene comune prevaleva fortemente sull'interesse commerciale immediato che non poteva essere la guida di tutti i processi.
Sono anni che l'infrastrutturazione segue logiche commerciali, cioè chi posa una rete deve fare in modo di avere una remunerazione che copra anche l'investimento, con il rischio di veder favorite solo determinate parti del nostro territorio con tutti i rischi connessi, perché se le opportunità stanno solo in alcuni luoghi, in realtà si creano squilibri che non convengono a nessuno, neanche a chi sta lì, perché se quello è l'unico luogo in cui si sta bene si generano processi che finiscono col creare effetti negativi che pesano poi sul sistema.
Con questo atto si torna all'antico, ovvero noi finanziamo, perché così è stabilito dalla normativa nazionale, solo le aree bianche, non è che dobbiamo orientare gli investimenti verso le aree bianche, queste risorse vanno solo sulle aree bianche.
La scelta permetterà di avere nelle aree bianche l'infrastruttura e nelle altre lo stesso perché seguiranno le logiche di mercato che hanno la capacità di autoalimentarsi ed avremmo un territorio regionale completamente coperto dalla banda ultra larga.
E' un provvedimento di grandissimo valore che stabilisce che questa banda ultra larga è pari ad un acquedotto, è pari ad una condotta elettrica, cioè l'accesso alla rete come diritto del cittadino che va al di là della convenienza economica e che va portato in tutto il territorio regionale.
Io ne traggo un forte elemento innovativo, una volontà portata avanti dal Governo nazionale che ci ha messo un'enorme quantità di risorse, il fatto che poi la Regione abbia aggiunto circa 30 milioni di euro integrando varie politiche europee, permette di avere una massa critica sufficiente a realizzare questa grande infrastruttura.
Oggi possiamo salutare questo provvedimento come un atto che dà esecuzione ad un'impostazione strategica per lo sviluppo, che guarda all'intero territorio con lo stesso sguardo.
Secondo, bene si inserisce dentro le politiche per le aree interne che fuori da un progetto di questa natura avrebbero vissuto la fragilità di risorse una tantum, per un periodo limitato, ma che poi non avrebbero trovato alimento attraverso un insieme di politiche che integrandosi costituiscono un'opportunità.
Questi 100 milioni e passa sono un pezzo significativo di tutto l'insieme delle politiche che attraverso il Piano nazionale permettono alla nostra Regione lo sviluppo ed il rilancio delle aree interne.
Ben venga il fatto che riusciamo ..., e qui voglio ringraziare gli uffici che in pochissimi giorni - noi vediamo solo una parte del processo - sono riusciti ad agganciare il secondo gruppo di Regioni che attiveranno questo percorso permettendoci di essere in una posizione favorevole per avere un'infrastruttura in tempi utili nel processo generale di riordino. Se non avessimo avuto la capacità di comprimere anche impegno ed attività in un periodo da “tempesta perfetta” per quanto riguarda i diversi avvenimenti che ci hanno coinvolto, difficilmente avremmo raggiunto l'obiettivo.
Mi stupisco dell'intervento del Consigliere Zaffiri che tutte le volte difende le aree interne, che è favorevole a questi indirizzi di sviluppo, che ha una visione favorevole alle imprese, che sono le prime a godere di questa opportunità, e poi ci dice di utilizzare quelli che dovranno partecipare alla gara, cioè alla gara chi dovrà partecipare? Le imprese che posano le fibre ottiche. Chi saranno i partecipanti alla gara? E lui ci dice di chiamare come consulenti quelli che dovranno partecipare alla gara, ma quando mai! Quando mai uno chiama come consulente quello che poi deve fare la gara? E gli altri che posano i fili cosa avrebbero detto? Se avessi chiamato l'impresa “Anna Casini” o l'impresa “Angelo Sciapichetti” cosa avrebbe detto: “Scusate voi fate fare il Piano ad un nostro competitor?” Questo sarebbe l'errore compiuto? Benedetti gli uffici che non hanno utilizzato i soggetti che poi saranno interessati a partecipare alla gara. Quindi se quella era la motivazione per votare contro, questa è la motivazione per votare a favore di questo provvedimento, no? Chiederei di rivedere quell'articolato ragionamento perché il provvedimento va nella direzione giusta all'atto di indirizzo e priorità, seguiranno i progetti esecutivi ai quali parteciperanno le imprese che posano i cavi e realizzeranno l'infrastruttura.
Anche i suggerimenti del Consigliere Celani sono perfettamente inseriti ed integrati nella delibera laddove si richiamano le modifiche normative che vanno proprio a limitare le opere compensative, dicendo che, per legge, il passaggio dei cavi deve essere gratuito, che gli enti proprietari delle altre reti non possono pretendere risorse da chi poserà i cavi con l'obiettivo, molto semplice, di massimizzare le risorse per la realizzazione di questa infrastruttura. Quindi a maggior ragione le raccomandazioni contenute nell'atto lo rendono ampiamente votabile, ampiamente sostenibile.
Per quanto ci riguarda noi siamo pienamente consapevoli del valore di questa scelta e faremo in modo che si possa in tempi rapidi realizzare il tutto.
La convocazione non l'ha fatta la Giunta, quindi non possiamo rispondere del mancato coinvolgimento dei Consiglieri regionali, così come capita in altre sedi, quando convocare ad esempio è il Presidente dell'Ambito, piuttosto che il Sindaco coordinatore dell'assemblea e della conferenza dei Sindaci. Però sono convinto, come dice il Consigliere Celani, che la partecipazione dei Consiglieri regionali è assolutamente positiva all'interno della partecipazione che si organizza nei territori perché possono dare un ottimo contributo.
Ricordiamoci che se la partecipazione fisica ha avuto poco successo, quella telematica ne ha avuto tanto perché c'era una doppia partecipazione, una on line ed una de visu che non è andata bene, ma è andata bene quella on line, che sia un segno del fatto che attraverso la rete possiamo recuperare quella partecipazione che viene meno.
Più di 70 tra problemi ed osservazioni sono stati valutati ed inseriti, integrati in tempi molto stretti, quindi un pezzo di partecipazione si è recuperato in un altro verso e c'è stata la possibilità di confrontare il progetto con i portatori di interessi che hanno potuto dire la propria.
Un percorso che ha tenuto conto di tutto e che con questa approvazione ci permette di stare in tempi che ci vedranno già pienamente coinvolti nel mese di settembre dove la fase successiva vedrà la sua piena realizzazione.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Oggi si approva in questa Assemblea consiliare il nuovo Piano telematico regionale, ovvero la strategia della Regione Marche per la banda ultra larga.
E' questo un atto che va nella direzione di recuperare quel ritardo che è stato evocato in questa Assemblea dal Consigliere Giorgini, le lamentele del Consigliere Zaffiri, che capisco, magari chi è all'opposizione deve votare contro a prescindere, però si potrebbero addurre anche motivazioni più pertinenti, per carità, un consiglio che penso di poter dare ad un Consigliere che comunque sa di godere della mia stima.
Recuperiamo un ritardo ed io voglio ringraziare innanzitutto il Presidente Biancani, i membri della Commissione, ma un plauso particolare agli uffici della Regione Marche, la dott.ssa Carota, la dott.ssa Margiuli, a tutto il Servizio che ha reso possibile la presentazione di questo atto che insieme a quello approvato ieri dalla Giunta, di cui poi dirò, ne costituisce l'attuazione concreta per recuperare un ritardo che pure c'è.
Quell'impegno ci ha consentito di agganciare, come diceva il Presidente, il secondo gruppo delle Regioni e questo è un risultato importante, tra l'altro questo è un Piano in evoluzione nella sua concreta attuazione, ci mancherebbe altro, un Piano deve essere flessibile ed in evoluzione, per questo ci sarà bisogno non di consulenti “che possono evocare conflitti di interesse”, ma della collaborazione di chi opera sul campo.
Per questo abbiamo pensato con gli uffici, ne ho parlato con il Presidente, ne abbiamo parlato in Giunta, se non sia utile ed opportuno ad esempio coinvolgere altri settori in un gruppo di lavoro che vada oltre il settore o la posizione di funzione. Penso ad esempio alla sanità, all'agricoltura, al lavoro, penso al turismo e via dicendo, che si possa, insieme al settore di competenza, mettere in sinergia quello che abbiamo fatto, tra l'altro nel reperire i fondi ieri, in quell'importante delibera mettendo a sistema tutti i fondi disponibili, quelli nazionali, quelli del fondo di sviluppo e coesione, quelli del Por e del Psr. Una sinergia di professionalità che possa consentire l'evoluzione e la realizzazione concreta di questo Piano, perché, appunto, la diffusione della banda ultra larga è ritenuta un prerequisito essenziale per l'inclusione sociale, lo sviluppo economico e la globalizzazione della nostra regione ed è per questo che costituisce uno dei principali obiettivi programmatici e politici dell'Amministrazione di cui io mi onoro di far parte.
Il lavoro e l'occupazione sono le priorità da perseguire, ma per rilanciare l'economia del nostro territorio occorre agire sull'internazionalizzazione e l'innovazione delle nostre imprese, sulla green e smart economy, sul rilancio della cultura e del turismo, sulla efficienza della pubblica amministrazione, sul miglioramento della qualità dei servizi sanitari, sulla corretta pianificazione e programmazione dei fondi europei in un'ottica di sistema.
Il sistema pubblico oltre a definire corrette politiche di sviluppo deve intervenire con azioni di tipo strutturale che producano degli effetti moltiplicativi a medio e lungo termine stimolanti la crescita economica, culturale e sociale del territorio.
Investire nelle infrastrutture di tipo immateriale, per la banda ultra larga e la digitalizzazione e la semplificazione dei processi amministrativi costituisce una priorità per la Regione Marche, che, in linea con la situazione italiana, soffre di una forte carenza di infrastrutture in tutti i territori comunali per l'accesso a banda ultra larga ovvero da 30 megabyte in su.
Infatti nelle Marche solo I'1% della popolazione dispone di servizi a banda ultra larga. Per dare un'idea, le nostre imprese, spesso collocate in aree interne, che oggi giorno cercano di acquisire nuove commesse, in particolare con clienti che lavorano in mercati globali, devono disporre di accessi ad internet con banda ad almeno 50 megabyte. Ma pensiamo anche alle politiche previste per i servizi sanitari, la cui attuale riorganizzazione impone un processo forte di digitalizzazione e di interconnessione a banda ultra larga dei presidi proprio per assicurare la medesima qualità dei servizi, prestazioni ed accessibilità in ogni area del nostro territorio; oppure al turismo, per cui la promozione del territorio e la capacità attrattiva si basano sempre più sul web e le pratiche cosiddette “social” e sull'integrazione delle reti di accesso viaria, infrastrutturale, aerea e portuale per agevolare al massimo i flussi dei turisti in entrata.
L'Agenda digitale europea e la strategia italiana hanno posto come obiettivo per il 2020, i seguenti livelli di copertura: 100% della popolazione con servizi a banda ultra larga pari ad almeno 30 megabyte e 85% della popolazione con servizi a banda ultra larga pari ad almeno 100 megabyte, mettendo in campo azioni, normative e fondi per avviare specifici interventi per la riduzione di questo divario.
In coerenza e in sinergia con gli obiettivi comunitari definiti dall'Agenda digitale europea e con quelli nazionali relativi alla nuova programmazione strategica per la banda ultra larga e per la crescita digitale, la Regione Marche intende perseguire una sua strategia per lo sviluppo della banda ultra larga, che si adatti alle specificità del proprio territorio, e che tenga conto della programmazione regionale degli anni scorsi oltre che della programmazione 2014-2020.
La Regione ritiene infatti che lo sviluppo delle reti a banda larga e ultra larga debba essere supportato e indirizzato per migliorare l'equilibrio tra la copertura delle aree residenziali e quella delle zone industriali, attualmente sbilanciato a favore delle prime rispetto alle seconde - questo è il punto - estendendo le infrastrutture a banda ultra larga con particolare attenzione alle aree produttive e alle aree interne, Consigliere Zaffiri, rurali ed aree a cosiddetto spopolamento produttivo e residenziale su cui la Regione sta programmando insieme al Mise specifici interventi. Deve essere favorita la sinergia infrastrutturale con altre azioni per poter massimizzare gli investimenti a favore di una maggiore capillarità delle infrastrutture trasmissive in fibra ottica.
Particolare attenzione sarà data anche al collegamento in fibra ottica degli edifici della pubblica amministrazione, delle scuole e della sanità, proprio per favorire il necessario processo di digitalizzazione, semplificazione e trasparenza, in coerenza con le linee programmatiche della nostra amministrazione regionale e con la normativa italiana, pensiamo ad esempio alla legge 124/2015 per cui la digitalizzazione dei servizi amministrativi e il potenziamento delle infrastrutture di rete per l'accesso alle infrastrutture condivise rappresentano una massima priorità, e lo diceva il Presidente, noi vogliamo raggiungere tutti, dico tutti, i Comuni marchigiani perché tutti possano avere le medesime opportunità, in questo sta la differenza.
La strategia per il conseguimento di questi obiettivi non deve però riguardare unicamente lo sviluppo delle reti, ma comporsi di interventi sia sul piano infrastrutturale sia di stimolo alla domanda di servizi a banda larga e ultra larga, in quanto le ragioni del ritardo in cui versa la regione non sono solo infrastrutturali, ma anche di tipo economico e culturali, dovuti all'incapacità o al mancato interesse all'uso dei servizi digitali avanzati, e qui ci sarà molto da lavorare.
Per l'attuazione della prima fase della strategia di sviluppo della banda ultra larga, la Regione Marche ha messo in campo, come dicevo prima, 108 milioni di euro di cui 12 milioni del Fondo europeo di sviluppo regionale, 21.5 Feasr e 72.5 milioni del Fondo sviluppo di coesione, questi ultimi assegnati alla Regione Marche sulla base di una ripartizione nazionale a seguito della approvazione della Delibera CIPE dell'1 agosto 2015 e alla sottoscrizione dell'Accordo Quadro per lo sviluppo della banda ultra larga sul territorio nazionale, stipulato dal Presidente della Regione l'11 febbraio 2016 nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni.
Proprio ieri è stata approvata la delibera da parte della Giunta regionale per la sottoscrizione dell'Accordo di Programma Mise Regione Marche e le relative convenzioni operative Fesr e Feasr che, successivamente all'approvazione del presente Piano, permetteranno l'avvio ai lavori per l'infrastruttura in fibra ottica di proprietà pubblica tramite il soggetto attuatore, Infratel Italia (società in house del Mise) che consentirà l'erogazione dei servizi di accesso a 30 e 100 megabyte tra il 2018 ed il 2020 e proprio ieri sera, dopo la delibera di Giunta, appositamente autorizzato, ho sottoscritto in formato digitale l'accordo di programma con il Mise, l’abbiamo inviato proprio ieri pomeriggio.
Ulteriori fondi saranno assegnati, con una successiva delibera CIPE e una conseguente ripartizione nazionale, dal Mise alla Regione Marche per l'attuazione di specifici interventi di incentivazione alle imprese.
II Piano è stato portato in Aula solo dopo una diffusa e attenta consultazione pubblica con i soggetti portatori di interesse. Per cui di concerto con la Giunta regionale insieme alla Commissione consiliare di competenza, è stato avviato un vero percorso partecipativo con i territori, ascoltando, attraverso incontri che si sono svolti in tutte le province, amministratori comunali e provinciali, unioni di comuni. associazioni di categoria, tanti contributi sono pervenuti, come ricordava il Presidente, on line e questo modo di comunicare è coerente con quello che stiamo facendo, c'è stato un grande processo partecipativo se lo rapportiamo tra l'altro a quel divario anche culturale che evocavo prima.
Questo è stato fatto al fine di rendere gli indirizzi e le linee guida del Piano più vicine alle esigenze specifiche delle singole realtà territoriali ed io penso che noi dovremo fare lo sforzo, oltre che costituire quel gruppo di cui dicevo prima, nell'attuazione di questo Piano di costituire anche dei gruppi territoriali che si relazionino con gli uffici della Regione perché questo processo partecipativo non venga interrotto ma vada avanti e ci sia una verifica sul campo, sui territori per calibrare le esigenze dei territori stessi. Questo dobbiamo fare per il futuro, in questo ci sarà la nostra capacità di portare la regione, attraverso questo strumento, nei territori perché la banda ultra larga è vista come un fattore essenziale nel processo di rilancio delle politiche di sviluppo e di innovazione delle imprese.
Oggi c'è un alto livello di consapevolezza che porta ad affermare che anche per la Regione Marche, come per l'Italia, la trasformazione economica e sociale basata sul digitale è diventata una priorità assoluta e l'approvazione del Piano telematico regionale costituisce una tappa fondamentale per conseguire questo ineludibile ed importante obiettivo.
Vi ringrazio ancora una volta, ci apprestiamo a votare questo atto, per averne consentito la sua realizzazione.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento 1 a firma dell'Assessore Cesetti. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislatura approva)

Emendamento 2 a firma dell'Assessore Cesetti. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislatura approva)

Emendamento 3 a firma dell'Assessore Cesetti. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislatura approva)

Sub emendamento 3 bis/1 a firma del Consigliere Celani. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Sub emendamento 3 bis/2 a firma del Consigliere Celani. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 3 bis, così come emendato, a firma della III Commissione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 4 a firma del Consigliere Bisonni. Ritirato.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Rubo pochi secondi anche perché il dibattito è stato molto ricco, molto articolato.
Anch'io ringrazio il Presidente Biancani e tutti i colleghi della Commissione per l'eccellente lavoro.
Il dibattito mi pare che abbia davvero ben portato tutti gli argomenti, tutti gli elementi di questo Piano così importante, però credo che sia doveroso a questo punto, specie dopo gli interventi del Presidente Ceriscioli e dell'Assessore Cesetti, aggiungere una dichiarazione di voto quasi più politica perché credo che probabilmente in questa fase, questo Piano esca un po' da un significato prettamente tecnico ma abbia una portata politica più vasta.
Viviamo nell'epoca industriale 4.0, viviamo in un'epoca in cui, come abbiamo visto nel Piano, la strategia nazionale, addirittura europea, dà al tema della banda larga un valore che va ben al di là di quello dell'infrastrutturazione digitale ma diventa un pezzo di politica industriale, diventa un pezzo di politica economica e direi anche di ricostruzione del nostro modello sociale, perché quando pensiamo alla banda larga in questo modo, con quasi 110 milioni di euro, con il coinvolgimento pieno della comunità da vari punti di vista, parliamo certamente di infrastrutture digitali però parliamo di aree produttive, parliamo di aree interne, lo ha ricordato molto bene il Presidente Ceriscioli, andiamo ad intervenire dove ci sono i fallimenti del mercato.
Le istituzioni intervengono dove ci sono i fallimenti del mercato, è chiaro che laddove il mercato, per ragioni di mercato, ce la fa da solo, non è necessario l'intervento del pubblico.
Noi andiamo a colmare nelle aree bianche un fallimento del mercato e direi più in generale andiamo ad intervenire non solamente sui temi tradizionali della banda larga, quindi quelli legati alle attività produttive, ma oggi nella società dell'informazione, più in generale sui servizi per i cittadini. Penso alla pubblica amministrazione intelligente, alla sanità, ai trasporti, ai tanti nuovi servizi che riguardano i cittadini oltre che le imprese.
Credo quindi che questo tema diventerà sempre di più con gli anni centrale non solo per l'economia ma per tutti gli aspetti del modello sociale della nostra comunità.
Condivido anch'io, lo hanno ricordato diversi colleghi ed anche il Presidente Cerisicoli, è nostro compito ora cercare di coinvolgere sempre di più le comunità locali, i Comuni, i territori che poi si occuperanno direttamente di questa questione, anche da questo punto di vista, laddove non arrivano gli incontri fisici che oramai in questa società frenetica sono sempre più diradati, possiamo intervenire con la rete.
Concludo, bene, credo davvero che questo tema diventerà un tema ombrello dentro al quale economia, sanità, sociale, trasporti e tanti aspetti che riguardano la vita quotidiana dei cittadini diventeranno sempre più centrali.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Per ribadire anche dopo gli interventi, che ho cercato di ascoltare con attenzione per vedere se dal dibattito scaturiva qualcosa di nuovo e di diverso rispetto a quello che ho letto per quanto riguarda il Piano, che la posizione è rimasta tale. Perché? 2018/2020, se venivano modificate le condizioni, senza prendere in giro la comunità marchigiana, di un allungamento del tempo, probabilmente ci sarebbe stata anche una mia rivisitazione della proposta, però credo che in 24 mesi - Mandrake - non si riuscirà purtroppo, e vorrei sbagliare, come ho detto in altre circostanze, questa considerazione, ma sarà senz'altro difficile. Pertanto essere coinvolto nel dire ai marchigiani che effettivamente le cose si risolveranno in 24 mesi credo che sia una cosa abbastanza complessa.
E' vero che in questo periodo va di moda la politica delle enunciazioni poi i fatti non rispondono alle enunciazioni, credo che anche qui siamo su questa strada, allora la Lega non vuole essere coinvolta in questo meccanismo, non giudica negativo il Piano, assolutamente, ci sono i soldi, però credo che i tempi ed i programmi non rispondano purtroppo alla realtà ed è chiaro, è scritto anche nel documento della Regione della Giunta, che i 100 megabyte della banda ultra larga non raggiungerà tutta la comunità marchigiana. E' scritto su questo documento, penso che dovremmo essere più ragionevoli e più presenti con i tempi che occorrono per realizzare queste cose, probabilmente anche il dibattito ed anche il contributo della Lega, che non vuole essere per forza sempre negativa ed in determinate proposte ha dimostrato di essere positiva …, credo che questa proposta, che comunica ai marchigiani entro il 2020 – il prossimo anno siamo già nel 2017, prima ho fatto la battuta sui 24 mesi - non potrà raggiungere gli obiettivi. Se il Piano fosse stato con i piedi per terra, come tante volte personalmente ho sollecitato, avrebbe avuto un'altra possibilità quella di dire ai marchigiani che probabilmente queste infrastrutture sarebbero arrivate, ma non entro il 2020. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Velocemente due cose, una cosa che non si è detta è che i dati che ho citato prima sono del 2015, ma ad oggi più della metà del territorio marchigiano è fornito dei 100 megabyte perché ci sono gli operatori privati, le zone grigie, o 30 o 100 megabyte, sono servite già dalla banda ultra larga.
I dati che noi abbiamo sono del 2015, quindi noi dobbiamo vedere due strade, quelle dell'interno, ed è lì il problema dei piccoli Comuni, ad esempio la zona pesarese del Montefeltro, la zona ascolana che va da Montemonaco, a Montegallo, a Roccafluvione, questi sono i problemi dell'interno.
Il motto del Movimento 5 Stelle è sempre stato “nessuno rimanga indietro” e da internauta credo che nessuno rimarrà indietro per un semplice motivo, io abito in una zona alluvionale, disastrata, dove ancora abbiamo i 7 megabyte eppure sono arrivati i 100 megabyte, magicamente, nella via dove abito c'è stata la gara a chi metteva i 100 megabyte perché è una forma di competizione e mai una tecnologia così importante si è avuta con 10 euro in più, cioè io per 7 megabyte pago 39 euro, per i 100 Mg pago 49 euro, è una tecnologia a bassissimo prezzo nonostante i costi di realizzazione siano tanti.
Credo che ci sia una diffusione della fibra indipendentemente dal fatto che ci saranno zone che magari verranno infrastrutturate successivamente, anche se la regione ha delle zone infrastrutturate, credo che in poco tempo, appena la regione avrà superato il 50% di zone infrastrutturate con la fibra, l'altra parte verrà asfaltata completamente dalla voglia di ottenere, perché è impossibile, se due aziende vogliono farsi concorrenza ed una va a 7 megabyte e l'altra a 100, è chiaro che quella che va a 7 farà di tutto per avere i 100. Sarà una competizione anche fra operatori, fra industrie per chiedere e per avere, pensate che, il Consigliere Marconi non c'è, Loreto a giorni avrà i 100 megabyte.
Credo che sarà un po' lunga, sarà un po' sofferta, ma arriveremo al traguardo senza dubbio, quindi noi voteremo con forza e con entusiasmo questa proposta di atto amministrativo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Vorrei solo evidenziare il fatto che ascoltando gli interventi mi sono veramente reso conto di quanto sia i Consiglieri della Commissione che quelli che non ne fanno parte, hanno approfondito l'atto e questo mi fa sicuramente piacere perché non sempre è una cosa scontata.
Dagli interventi si capisce quanto quest'Aula ritenga importante questo atto.
Essere riusciti ad approvarlo oggi, come hanno accennato sia l'Assessore che il Presidente, farà in modo che già dalla prossima settimana ci sarà la gara per individuare il soggetto che sarà delegato a fare i progetti e quindi la Regione Marche, grazie all'approvazione di oggi, riuscirà a partecipare alla seconda gara, e mi sembra molto importante.
Ha già detto il Presidente che sono state circa 70 le osservazioni pervenute dai vari soggetti, mi sembra un dato importante, forse un dato che ci dimostra che internet ormai permette di evitare lunghe riunioni perché poi i soggetti interessati possono mandare le osservazioni.
Voglio però dire al Consigliere Zaffiri che anch'io ho letto l'articolo che è uscito sul Corriere Adriatico che si riferiva al centro studi della Cna il quale non attaccava assolutamente la Regione Marche, ma faceva un'analisi dicendo che in Italia abbiamo un problema di gap infrastrutturale per quanto riguarda la banda ultra larga e la regione Marche non è messa meglio rispetto al resto d'Italia, ma non ha attaccato assolutamente o in qualche modo ha fatto osservazioni negative rispetto al Piano che stiamo approvando in questo momento, quindi mi sembra corretto dire che, almeno per quanto mi risulta, la Cna, come altri soggetti ed altre associazioni di categoria, è ben lieta che questo Piano venga approvato, che venga approvato quanto prima in maniera tale da accelerare gli investimenti di cui abbiamo parlato fino a questo momento.
Vi ringrazio e spero che questo documento sia votato in maniera unanime da questo Consiglio regionale. Grazie.

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 14 così come emendata, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. A questo punto come preannunciato facciamo una breve pausa di 20 minuti per permettere ai capigruppo di incontrare il Presidente Ceriscioli.

La seduta è sospesa alle ore 15,15.

La seduta riprende alle ore 16,00.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Consiglieri riprendiamo la seduta, come richiesto dal Consigliere Giancarli, se non ci sono obiezioni, vista anche la presenza in sala del Sindaco di Monteleone di Fermo, direi di anticipare la mozione n. 135.

Mozione n. 135
ad iniziativa dei Consiglieri Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni
"Un anno e mezzo senza una farmacia: il caso di Monteleone di Fermo. La Regione intervenga"

Interrogazione n. 211
ad iniziativa della Consigliera Marcozzi
“Farmacia rurale Monteleone di Fermo”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozioni n. 135 dei Consiglieri Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni e l'interrogazione n. 211 della Consigliera Marcozzi, abbinate.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Vorrei parlare innanzitutto di questo piccolo borgo, Monteleone di Fermo, che è stato definito come il borgo ideale, un borgo dove la storia, la cultura e la natura si fondono, anzi vorrei invitare i Consiglieri a visitare questo borgo che rappresenta un vanto per la nostra regione e più volte ho portato i miei alunni a visitare i vulcanelli di fango.
Sembrerebbe in questa cornice così idilliaca, così bella, che tutto vada bene, che cosa manca? Manca da un anno e mezzo la farmacia.
Un Paese senza farmacia, nemmeno una farmacia rurale, lascia gli oltre 400 abitanti sguarniti di un servizio essenziale, lascia privi di questo servizio i residenti per lo più anziani, che per poter avere dei medicinali debbono percorrere tanti chilometri in un'infrastruttura non certamente così agevole.
Inutile fare la cronistoria perché la situazione della farmacia di Monteleone è da diverso tempo sotto l'attenzione di tutti noi, però non possiamo far finta di non vedere un problema che tutti i giorni si pone e dobbiamo a livello regionale intervenire proprio per colmare questo gap, questo disservizio, e non possiamo dire che la Regione non può fare nulla perché la legge n. 4 del 2014 è chiara, l'Azienda regionale sanitaria ha potere per intervenire, anzi spetta proprio ad essa garantire la presenza di una farmacia rurale e l'Asur, sempre di Regione stiamo parlando, deve attivarsi per quanto di sua competenza per avere il personale atto che garantisca la riapertura di questa piccola farmacia, quindi la Regione, secondo la legge che ho citato, ha il dovere di garantire il regolare esercizio del servizio farmaceutico, di indire nel più breve tempo possibile un concorso esercitando tutti i poteri sostitutivi necessari.
Questa mozione è un chiaro esempio di come ci si deve muovere e di come si dovrebbe essere al vero servizio del cittadino in maniera pratica, senza tante chiacchiere, nel più breve tempo possibile con fatti concreti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Ho presentato un’interrogazione e praticamente la scorsa settimana il Sindaco, che quest'oggi è qui, ha avuto un colloquio con il Presidente della Commissione sanità, il Consigliere Volpini, che ha dato ampie rassicurazioni affinchè questa farmacia fosse al più presto riaperta.
Stamattina abbiamo parlato anche con il Presidente Ceriscioli per fare in modo di attivarci con un bando, quindi credo che nel più breve tempo possibile la farmacia possa essere riaperta in maniera tale da eliminare tutti i disservizi agli abitanti di Monteleone, ma non solo a loro, anche ai Comuni limitrofi, quindi mi auguro che la Giunta ed il Presidente vadano in questa direzione.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Anche come esecutivo voteremo favorevolmente questa mozione, subordinatamente all'accoglimento di alcuni emendamenti che ho presentato e che di fatto ho concordato con la Consigliera Malaigia.
Voteremo a favore perché già da tempo, qui c'è il Sindaco, noi ci occupiamo della soluzione di questa vicenda.
Il Sindaco ha parlato con il Presidente Volpini, era venuto anche da me a suo tempo, è ovvio, non possiamo fare le mozioni a noi stessi, la questione sta andando verso la soluzione, quindi ben venga questa mozione che coinvolge tutto il Consiglio regionale. noi la voteremo per risolvere questo problema i cui tempi di attesa sono stati legati alla vicenda del riordino delle Province.
Sappiamo che prima questa era una competenza provinciale, io lo so bene perché sono stato per tanti anni Presidente della Provincia di Fermo, c'è stato questo passaggio con qualche difficoltà interpretativa prima, organizzativa poi.
Si deve andare verso la soluzione, e termino, perché è evidente che dotare una stupenda quanto piccola realtà di un servizio essenziale come la farmacia, è un obiettivo ineludibile che attiene soprattutto alle esigenze di quelle che sono le fasce più deboli della popolazione, come le persone anziane che tra l'altro hanno anche tal volta difficoltà di spostamento verso i Paesi vicini, poi attiene anche alla conservazione di questi stupendi borghi pieni di storia, di tradizione, di cultura, che sono l'identità di questo nostro Paese e pensiamo che la farmacia, come la scuola, in queste piccole realtà rappresenti dei presidi, tra l'altro, anche di sicurezza e di coesione, quindi voteremo a favore, Presidente.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Presidente, devo riconoscere di non essere mai stato a Monteleone, però la richiesta è sicuramente legittima e va a favore di quelle popolazioni, quindi voteremo favorevolmente sia perché il Sindaco di Monteleone è stato qui da questa mattina, sia perché avrà avuto un durissimo colpo quando il Vicepresidente Minardi ha raccontato dei lavoratori nudi della Volkswagen dietro il filo spinato, per cui ho comprensione anche del Sindaco, quindi voteremo a favore.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Come ha anticipato l'Assessore Cesetti anche noi voteremo a favore di questa mozione per un motivo principale ed essenziale che è quello che, anche nell'assecondare lo spirito che alla base della riforma sanitaria che questa amministrazione sta portando avanti da qualche mese, non può passare inosservato che il servizio di farmacia, soprattutto in un Comune delle aree interne - spesso parliamo di aree interne, anzi ci riempiamo la bocca nel dare importanza giustamente e legittimamente a queste aree lontane dai centri con maggiore popolazione, con maggiori servizi e con maggior facilità di raggiungere servizi essenziali ed importanti - non può essere considerato un servizio di prossimità. E’ importante per la vita di una comunità soprattutto, ripeto, di una comunità piccola, facente parte di un territorio che non ha la stessa capacità di raggiungibilità, da un punto di vista infrastrutturale, che hanno altre realtà più concentrate sulla costa o più facilmente raggiungibili.
C'è da dire che c'è stato qualche problema da un punto di vista di gestione dell'iter burocratico in questo momento di passaggio delle competenze fra Regione e Provincia, decideremo e faremo in maniera che per giungere ad un risultato si possa seguire da vicino questa fase - seppur complicata – e renderla più incisiva.

PRESIDENTE. Emendamento n. 135/1 a firma dei Consiglieri Cesetti e Consigliere Giacinti.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Per quanto riguarda il primo emendamento che dice “al più presto” mi auguro che al più presto significhi un accorciamento dei tempi, noi avevamo messo 2 mesi perché la situazione è urgente, l'importante è fare uscire al più presto, nel più breve tempo possibile, il bando. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento n. 135/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 135/2 a firma dei Consiglieri Cesetti e Consigliere Giacinti. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 135/3 a firma dei Consiglieri Cesetti e Consigliere Giacinti. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 135, così come emendata, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Commemorazione del XXXVI anniversario della strage di Bologna

PRESIDENTE. Prima di proseguire, non l'ho fatto questa mattina, lo faccio adesso, oggi ricorre il 36° anniversario della strage di Bologna dove morirono 85 persone e 200 furono i feriti, credo che un momento di raccoglimento sia doveroso.

(L'Assemblea osserva un minuto di silenzio)

Nomine

Elezione di 1 componente effettivo di genere femminile del Collegio dei revisori dei conti della Società di sviluppo Marche S.p.A. (SVIM) - sostituzione
(articolo 4, comma 2, lettera b) l.r. 1 giugno 1999, n. 17 – articolo 3, comma 3, l.r. 16 dicembre 2005, n. 33 – l. 12 luglio 2011, n. 120 – d.p.r. 30 novembre 2012, n. 251) – voto limitato a uno

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'elezione di 1 componente effettivo di genere femminile del Collegio dei revisori dei conti della Società di sviluppo Marche S.p.A. (SVIM) . Voto limitato a uno.
Prego distribuire le schede.

(Il Consigliere Segretario Rapa effettua la chiamata)

PRESIDENTE. Ricordo che l'Assemblea legislativa nel votare ha preso atto delle risultanze istruttorie contenute nel parere della I Commissione assembleare e dell'accertamento relativo alle cause di ineleggibilità ed inconferibilità dei candidati. Comunico i risultati della votazione:

Votanti n. 26
Schede bianche n. 2
Schede nulle n. 3
Schede valide n. 21

Hanno ricevuti voti:
Giangrisostomi Marta n. 14
Pierangeli Caterina n. 5
Lucchetti Paola n. 2
Fiorentini Silvia n. 0
Perotti Francesca n. 0

Proclamo eletta componente effettiva di genere femminile del Collegio dei revisori dei conti della Società di sviluppo Marche S.p.A. (SVIM) la dott.ssa Giangrisostomi Marta.

Elezione di 1 componente supplente di genere maschile del Collegio dei revisori dei conti della Società di sviluppo Marche S.p.A. (SVIM) - sostituzione
(articolo 4, comma 2, lettera b) l.r. 1 giugno 1999, n. 17 – articolo 3, comma 3, l.r. 16 dicembre 2005, n. 33 – l. 12 luglio 2011, n. 120 – d.p.r. 30 novembre 2012, n. 251) – voto limitato a uno

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la nomina di 1 componente supplente di genere maschile del Collegio dei revisori dei conti della Società di sviluppo Marche S.p.A. (SVIM). Voto limitato a uno.
Prego distribuire le schede.

(Il Consigliere Segretario Rapa effettua la chiamata)

PRESIDENTE. Ricordo che l'Assemblea legislativa nel votare ha preso atto delle risultanze istruttorie contenute nel parere della I Commissione assembleare e dell'accertamento relativo alle cause di ineleggibilità ed inconferibilità dei candidati. Comunico i risultati della votazione:

Votanti n. 26
Schede bianche n. 2
Schede nulle n. 4
Schede valide n. 20

Hanno ricevuti voti:
Collina Stefano n. 15
Pelonghini Mario n. 4
Gambelli Gabriele n. 1

Proclamo eletto componente supplente di genere maschile del Collegio dei revisori dei conti della Società di sviluppo Marche S.p.A. (SVIM) il dott. Collina Stefano.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Casini.

Anna CASINI. Vorrei proporre, vista l'ora e visto che abbiamo discusso abbastanza, di mantenere tutte le mozioni che ritenete indispensabili e di rinviare le altre, non so se è una proposta ..., guardando anche tante sedie vuote.
Chi ha presentato mozioni che ritiene improrogabili le mantenga, invito gli altri a rinviarle a settembre, come a scuola.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Chiedo di trattare quella sull'Avis e rinviare quella degli agenti rappresentanti, se il capogruppo Maggi è d'accordo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Presidente, ho chiesto di inserire nell'ordine del giorno la mozione n. 152 perché si tratta della tutela delle coste e del mare, capisco che …, ma questa o la facciamo adesso o …
Rinuncio per primo ad intervenire, l'abbiamo letta tutti, se la vogliamo votare la votiamo altrimenti no. Sono il primo a dire non perdiamo tempo su questo.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Chiedo che la mozione n. 118 sulla revisione delle distanze chilometriche per il trasporto pubblico in provincia di Fermo venga fatta ora perché è una situazione che già è stata discussa in precedenza è solo da votare, ne abbiamo già discusso.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Chiedo che la mozione relativa agli immigrati venga discussa, c'è anche associata un'interrogazione, l'avevamo già rinviata. Il tema è caldo quindi ritengo che seppure sinteticamente, in maniera asciutta, possa essere trattata e non rinviata a settembre.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Potrei essere anche d'accordo a rinviare la mozione n. 105 visto che in parte, almeno per una quota parte, è superata, il fatto è che sono tre volte che viene rinviata, chiedo eventualmente nel prossimo ordine del giorno di metterla fra le prime, almeno questo, se no ogni svolta slitta, adesso ci sono cose più contingenti, però …

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Chiedo che venga discussa la mozione n. 115 visto che sarebbe la quinta volta che viene rinviata.

PRESIDENTE. Per fare un po' d'ordine, mi sembra di capire che sono rinviate la mozione n. 105 e la mozione n. 97 abbinata alle interrogazioni nn. 154 e 131.
Le mozioni nn. 105 e 97 saranno le prime due discusse inderogabilmente nella prima seduta, alla ripresa di settembre, mentre le altre verranno trattate oggi pomeriggio, raccomando però a tutti i Consiglieri di stare nei tempi.
Facciamo quindi le mozioni nn. 115, 118, 125 e 152, con la richiesta esplicita del proponente di ridurre al massimo la discussione, se possibile.
Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Siccome credo che dobbiamo arrivare fino in fondo, il “metodo Marconi” a mio avviso dovrebbe valere per tutti, allora per quanto mi riguarda per l'interrogazione n. 184 mi accontento della risposta scritta. Do il buon esempio e chiedo che il “metodo Marconi” valga un po' per tutti altrimenti rischiamo di lasciarne alcune lì.

Mozione n. 115
ad iniziativa del Consigliere Bisonni
"Riduzione delle tariffe del Trasporto pubblico locale"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 115 del Consigliere Bisonni, che ha la parola per illustrarla.

Sandro BISONNI. Cercherò di essere breve però ho molte cose da dire e tra parentesi, mi scuso se rovinerò la digestione a qualcuno dopo che avrà ascoltato quello che ho da dire, purtroppo a qualcuno la digestione si bloccherà.
Parliamo di trasporto pubblico. E' importante fare il punto della situazione per capire perché questa mozione potrebbe sembrare provocatoria, ma provocatoria non è.
A marzo 2013 viene emanato un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che stabilisce i criteri di ripartizione del fondo del trasporto pubblico.
I criteri sono 5, il primo criterio è la definizione dei livelli occupazionali appropriati, questo criterio, come dirò dopo, è stato raggiunto dalla Regione Marche. Appropriati significa che le persone impiegate non devono essere né troppe né poche, ma essere quelle che servono per offrire il giusto servizio.
Il secondo criterio è la previsione di idonei strumenti di monitoraggio e di verifica, questo criterio viene raggiunto con la trasmissione dei dati all'osservatorio pubblico, ed anche questo vedremo che sostanzialmente è stato raggiunto.
Il terzo criterio è il progressivo incremento del rapporto tra ricavi da traffico e costi operativi, cioè quello che viene chiamato indice di efficientamento. C'è una divisione molto semplice dove sopra, al numeratore, ci sono i ricavi e sotto ci sono i costi. Come dice la parola stessa, l'indice di efficientamento serve a misurare l'efficienza del sistema e come si fa ad aumentare l'efficienza di un sistema? Per aumentare quest'indice abbiamo due possibilità, una è quella di aumentare il numeratore, ossia aumentare i ricavi, l'altra è quella di ridurre i costi, ma siccome è un indice di efficientamento si presume che l'efficienza del sistema si raggiunga con la riduzione dei costi. Questo lo affronteremo dopo perché c'è altro da dire.
Gli ultimi due criteri sono l'offerta del servizio più idoneo ed efficiente ed economico per il soddisfacimento della domanda di trasporto pubblico e la progressiva riduzione dei servizi offerti in eccesso in relazione alla domanda in corrispondenza all'incremento qualitativo e al quantitativo del servizio domanda elevata.
Questi due criteri, dice il decreto, vengono accorpati e vengono sostanzialmente raggiunti quando il numero dei passeggeri, che utilizza il trasporto pubblico locale, raggiunge una certa soglia, un certo numero, cioè dobbiamo avere un certo numero di passeggeri per soddisfare questi due criteri.
E' importante capire queste cose, perché cosa succede? Noi abbiamo questi dati, come dicevo, i primi due quelli sull'occupazione li abbiamo soddisfatti, negli anni di riferimento 2012-2013-2014 abbiamo circa 2.000 addetti, le comunicazioni all'osservatorio sono state correntemente fatte.
Per quanto riguarda il terzo criterio, cioè l'indice di efficientamento che cosa accade? Accade che il 29 agosto 2015 la Giunta emana una delibera, la n. 702, questa delibera sul documento istruttorio dice che l'osservatorio nazionale presso il Mit esamina annualmente una serie di indicatori in base ai quali viene trasferito o meno il 10% della quota annuale del fondo nazionale al trasporto pubblico, tra questi il principale è l'indicatore di efficientamento derivante dal rapporto tra i ricavi totali e i costi operativi del complesso delle aziende di trasporto operanti nella regione che deve superare la soglia del 35%. Poiché in base ad una prima proiezione dei dati trasmessi dalle aziende di trasporto per il triennio 2012/2014 sarebbe in discussione il raggiungimento della predetta soglia del 35%, ossia lo 0,35, l'aumento delle tariffe - perché questa delibera propone di aumentare le tariffe del 10% nei primi 60 chilometri di trasporto su gomma – garantirebbe il conseguimento di tale obiettivo per l'anno 2015 ed il suo mantenimento per gli anni successivi.
Si dice: siccome non abbiamo raggiunto l'indice di efficientamento, aumentiamo i ricavi aumentando le tariffe, così raggiungiamo questo indice e non rischiamo di perdere i finanziamenti statali.
Già questa scelta è del tutto criticabile perché, ripeto, se è un indice di efficientamento, raggiungerlo aumentando i ricavi e non diminuendo i costi già sarebbe criticabile, ma la farsa qual è? Io ho approfondito la questione e mi sono fatto dare i dati provenienti direttamente dall'osservatorio e ho scoperto, con meraviglia, che in tutte e tre le annualità, 2012, 2013, 2014, quest'indice era stata pienamente raggiunto: 2012=0,35, 2013=0,36, 2014=0,36, quindi sulla funzione dei dati forniti dall'osservatorio questa delibera è illegittima, perché si basa su una considerazione sbagliata.
Questo è molto grave perché a pagare gli aumenti sono stati i marchigiani, sono stati i pendolari perchè sono ancora i pendolari e gli studenti che prendono gli autobus.
Ma non finisce qui, perché il paradosso è che gli altri parametri, il quarto ed il quinto, quelli che devono essere soddisfatti con il raggiungimento del numero dei passeggeri, nelle tre annualità non sono stati rispettati, nessuno dei tre perché dovremmo essere a 0,90 per il 2013, 0,90 per il 2014 e nel triennio dovremmo superare il 2,50%, mentre noi abbiamo 0,27, -1,99 e -1,73, quindi i due parametri che non rispettiamo sono proprio quelli relativi al numero dei passeggeri. Tanto è vero questo che purtroppo a marzo 2016, quindi quest’anno, è uscito un decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che ha una tabella che dice, proprio sul numero dei passeggeri, che la regione Marche non rispetta questo parametro, non raggiunge il numero dei passeggeri e ci toglie, udite bene, 3 milioni e 200 mila euro. Quindi la Regione Marche per non aver raggiunto il numero di passeggeri, lo dice questo decreto, perde 3 milioni e 200 mila euro, tutti soldi che potevano essere destinati al trasporto, ad altre attività, nel sociale, nel senso che avendo questi soldi non avremmo dovuto coprire i trasporti con delle risorse che potevano essere destinate ad altri settori.
Bisogna fare un quadro di quella che è la situazione del trasporto pubblico nelle Marche, nel 2010 abbiamo avuto un aumento dei titoli di viaggio del 4,5%, nel 2011 abbiamo avuto una riduzione dei servizi erogati tradotta in chilometri di 2.100.000 chilometri in meno; nel 2012, sempre a maggio, abbiamo avuto una elargizione alle aziende di trasporto una tantum di 1.5000.000 euro; a dicembre del 2012 abbiamo avuto un'ulteriore riduzione dei servizi per 1.570.000 chilometri; nel 2013 abbiamo avuto un aumento dei titoli di viaggio del 10% e l'ultimo, questo del 2015, un ulteriore aumento del 10%.
Da una parte si dà una tantum alle aziende, dall'altra parte si tolgono i servizi.
Per quanto riguarda i contratti, non devo insegnare niente a nessuno, sapete bene, io ho fatto pure un'interrogazione all'Assessore per sapere quali erano le società, se c'erano le società al Ministero sia pubbliche che private, quasi tutte se non tutte, perché l'Assessore non ha risposto completamente perché io avevo chiesto tutto l'elenco, mentre mi ha fornito solo l'elenco di quelle che fanno servizio interurbano, però ci sono società miste, cioè società in cui dentro ci sono dei privati, e noi che cosa facciamo?
Sapete meglio di me che cosa facciamo, facciamo 5 proroghe dei contratti, la prima nel 2013, la seconda nel 2014, la terza nel 2014, la quarta nel 2015 e l'ultima nel 2015, proroga ultima che è stata contestata dallo Stato che ha sollevato un conflitto di incostituzionalità.
Ricapitolando e concludo, siamo giunti al momento giusto, perché in questo momento si stanno facendo le revisioni dei contratti perché le competenze vengono trasferite dalle Province alle Regioni, quindi questo sarebbe il momento giusto per poter fare quello che chiedo nella mozione: abolire questo 10% di aumento che c'è stato in maniera illegittima e, secondo me, se non vogliamo incorrere in future riduzioni dei finanziamenti statali è obbligatorio aumentare il numero dei passeggeri e per aumentare il numero dei passeggeri una delle possibili strade è quella della riduzione del costo del trasporto.
La mozione che ho fatto potrebbe sembrare provocatoria, non lo è affatto. Poi nella dichiarazione di voto aggiungerò un altro elemento.

Presidenza della Vicepresidente
Marzia Malaigia

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Sarò brevissimo perché ho avuto già modo di confrontarmi con il Consigliere Bisonni con il quale ho avuto anche un franco, amabile e cortese confronto.
Ho cercato di far capire al Consigliere Bisonni, lo ha detto lui, che la mozione può sembrare provocatoria, non è che può sembrare, lo è secondo me, e quindi ho specificato i tanti perché della situazione del trasporto pubblico locale nelle Marche, difficile, complessa e per certi aspetti drammatica. Su questo convengo.
Questa amministrazione ha trovato una situazione difficile, complessa, drammatica per il trasporto sia su ferro che su gomma, per quanto riguarda il trasporto su ferro abbiamo in 6 mesi avviato una trattativa stringente con Ferrovie dello Stato che ci ha portato alla firma di un contratto di servizio, secondo me, molto importante e vantaggioso per la Regione Marche. Per quanto riguarda il trasporto su gomma, lei lo sa perché gliel'ho detto, in quanto - se volessimo essere seri, se non volessimo fare del populismo dicendo che dobbiamo diminuire il numero dei biglietti, se fossi stato all'opposizione l'avrei fatta pure io una mozione di questo genere - sappiamo che la situazione non è così, sappiamo che ci prendiamo in giro, sappiamo che non è possibile, sappiamo che se vogliamo mantenere il servizio dobbiamo fare delle scelte anche coraggiose e difficili, le abbiamo fatte con grande coraggio e con grande determinazione. Se noi volessimo dare un contributo, caro Consigliere Bisonni, costruttivo per risolvere i problemi del trasporto pubblico locale nelle Marche c'è solo una di mozione da fare, quella di impegnare l'Assemblea legislativa, di impegnare le forze politiche di maggioranza e di opposizione a fare un'unica battaglia, caro Consigliere Bisonni, andare a Roma e cercare di sbloccare la ripartizione del trasporto pubblico locale di quel fondo che ci vede ultimi in Italia, senza quello sblocco noi il trasporto pubblico locale non lo gestiamo, le sue opinioni sono opinabili e non sono … gliel'ho già detto non sono quelle le percentuali e i numeri a cui lei ha fatto riferimento.
Questa è una mozione dallo stampo populista e provocatorio che io respingo, se invece vogliamo fare seriamente un percorso sono a disposizione e anche quando ci siamo incontrati le ho detto che sono a disposizione perché dobbiamo fare una battaglia per convincere i nostri parlamentari di maggioranza e d'opposizione, i nostri rappresentanti al Governo e coinvolgere l'Assemblea regionale a fare si che le altre Regioni possano prendere atto del fatto che una Regione come le Marche con quel trasferimento dal fondo nazionale non può continuare a gestire così com'è il servizio del trasporto pubblico locale.
In più le dico, e questo interessa in parte anche la mozione della Consigliera Malaigia, quindi non interverrò su quella mozione perché è stata anche emendata e concordata per ragioni di tempo, che molti dei problemi che lei denuncia noi li affronteremo quando andremo a fare la gara sul trasporto pubblico locale, lì rivedremo le tratte, rivedremo i costi.
Le voglio dire che questo Governo regionale dopo 5 rinvii, come lei ha ricordato, fatti in precedenza, si è assunto la responsabilità di andare a gara, tanto che ho fatto la comunicazione in Giunta 20 giorni fa, tanto è vero che il preavviso di gara è stato già pubblicato e da lì parte un anno per fare la gara europea.
Il coraggio di certe scelte noi l'abbiamo avuto, le difficoltà permangono, a me non mi rovina il pranzo Consigliere Bisonni perché non ho pranzato, ma sono stato a trattare con i sindacati proprio per il trasporto pubblico locale, proprio per questo problema, sappia comunque che la situazione è molto complicata e difficile e lei la fa un po' troppo semplice e forse, ripeto, insieme, anziché fare una mozione che è legittima per carità, riconosco a tutti quanti la legittimità di quello che presentano, però non risolve il problema, non serve assolutamente a nulla, dovremmo cercare di essere costruttivi e l'invito è proprio quello ad essere costruttivi e di fare le battaglie utili che possano servire al trasporto pubblico locale delle Marche.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi passiamo alla votazione.
Emendamento 115/1 a firma del Consigliere Giorgini, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Peppino GIORGINI. Velocissimo, abbiamo fatto questo emendamento perché pur evidenziando il prezzo per il mancato uso del trasporto pubblico, il problema è ben altro. Qui di fronte a me ho l'analisi dell'Asstra e dell'Hermes, è del 2010, è un rapporto molto completo di 142 pagine sul livello delle strutture tariffarie nel trasporto pubblico locale.
E' vero che ci sono delle riduzioni di trasferimenti dallo Stato, quindi aumentare il costo dei biglietti è l'unica soluzione, ma il problema del mancato uso del trasporto pubblico non è il costo dei biglietti, questo rapporto dell'Associazione trasporti in pratica dice che la tariffa costituisce un elemento secondario nelle scelte modali che vengono influenzate dalla comodità del servizio e dal tempo che occorre per raggiungere la meta prefissata - quindi non è l'aumento del prezzo del 10% che può incidere sull'uso del mezzo pubblico - è proprio questa secondarietà associata alla reticenza ed al timore che i soggetti politici prendano come spunto per aumentare le tariffe senza guardare quali sono le vere falle del trasporto pubblico urbano.
La dimostrazione di quello che dico è palese da noi, guardando la Start, i dati della Start - per dirvi che c'è l'evasione - del 2008/2015 sul trasporto urbano dicono che i passeggeri sono scesi da 447.000 a 223.000 perché paga solo chi fa l'abbonamento, non paga più nessuno!
Questo è il problema maggiore del trasporto pubblico ed è il motivo per cui tutte le società di trasporto pubblico sono in crisi. Questo è il problema, non lo dico io, lo dice il rapporto, quindi importante è eliminare assolutamente questa evasione che uccide tutte le aziende di trasporto pubblico. Questa è la prima cosa da fare, non so come è possibile farlo, ma è la prima cosa da fare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Approfitto della dichiarazione di voto per dire all'Assessore che i dati dell'osservatorio dei trasporti me li ha forniti l'ing. Pompei della Regione Marche, tramite accesso agli atti regolare, quindi non sono dati farlocchi, ma sono esatti.
Su questi dati ribadisco che la delibera è illegittima.
Terza cosa è un anno che sto qua, mi dovrebbe ormai conoscere, sono sempre una persona costruttiva e sono venuto a parlare con lei per cercare di spiegare il problema, ma se lei non ascolta e mi dice: “Ah non si può fare niente” allora le dico una cosa, i marchigiani non l'hanno messa a fare l'Assessore per dire non si può fare niente, ce l'hanno messo per risolvere i problemi.

PRESIDENTE. Emendamento 115/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Mozione n. 115. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

Mozione n. 118
ad iniziativa dei Consiglieri Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni
"Revisione distanze chilometriche e tariffe dei percorsi di trasporto pubblico locale in provincia di Fermo. Tutela degli studenti e loro famiglie"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 118 dei Consiglieri Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Ha la parola, per l'illustrazione, la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Non mi dilungo perché, come ha poc'anzi detto l'Assessore Sciapichetti, questa tematica è già conosciuta, è stata già posta all'attenzione dell'intero Consiglio, ritorniamo soltanto per decidere.
L'unica cosa, sono favorevole all'emendamento presentato oggi dal Consigliere Giacinti perché è senza dubbio migliorativo rispetto al testo della mozione presentata.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento 118/1 a firma del Consigliere Giacinti. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 118/2 a firma del Consigliere Giacinti. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 118/3 a firma del Consigliere Giacinti. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 118/4 a firma del Consigliere Giacinti. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 118/5 a firma del Consigliere Giacinti. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 118/6 a firma del Consigliere Giacinti. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 118, così come emendata, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 119
ad iniziativa della Consigliera Marcozzi
"Avis regionale"
(Ritiro)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 119 della Consigliera Marcozzi che ha la parola.

Jessica MARCOZZI. Ritiro questa mozione perché c'è l'impegno del Presidente della Commissione sanità di discutere tutta la problematica dei trasfusionali in Commissione. C'è l'impegno, quindi la ritiro.

PRESIDENTE. La mozione 119 viene ritirata perché andrà in discussione nella IV Commissione che convocherà il Presidente Volpini.

Mozione n. 125
ad iniziativa del Consigliere Fabbri
"Finanziamento della legge regionale 13/2009 'Disposizioni a sostegno dei diritti e dell'integrazione dei cittadini stranieri immigrati'"

Interrogazione n. 184
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
“Accoglienza migranti”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 125 del Consigliere Fabbri e l'interrogazione n. 184 del Consigliere Giancarli, abbinate.
Discutiamo la mozione, mentre l’interrogazione è rinviata.
Consigliere Fabbri, il tema lo vuol discutere anche se manca il Presidente? (…)
A questo punto discutiamo la mozione, ma manca la risposta all'interrogazione che dovrà arrivare in forma scritta oppure sarà iscritta all'ordine del giorno successivamente.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Questa mozione è di pungolo, di stimolo, per tutti noi in modo che la legge regionale 13 del 2009 venga applicata compiutamente “Disposizioni a sostegno dei diritti e dell'integrazione dei cittadini stranieri immigrati”.
La normativa è esaustiva e a supporto della normativa è stato firmato anche un protocollo d'intesa a cui faceva riferimento l'interrogazione.
Vorremmo che il Consiglio e la Giunta approfondissero l'argomento in quanto abbiamo visto che in queste settimane, in questi mesi, le problematiche relative agli immigrati che vengono giustamente portati sui territori sono rilevanti. Siamo andati a Fermo purtroppo per dolorosi fatti di cronaca, Urbino, Pergola, Sefro e tanti altri Comuni dei nostri territori hanno difficoltà ad accettare, allocare, trovare strutture idonee per alloggiare ed assistere gli immigrati, allora vorremmo stimolare, insieme alle altre istituzione, l'approfondimento e la soluzione congiunta di queste problematiche che alla luce anche degli ultimi accadimenti in Turchia potrebbero ulteriormente aggravarsi.
Il comma 1, dell'articolo 1 della legge dice che la Regione promuove iniziative rivolte a garantire agli immigrati ed alle loro famiglie condizioni di uguaglianza con i cittadini italiani nel godimento dei diritti civili, nonché a rimuovere gli ostacoli di natura economica sociale e culturale che ne impediscono il pieno inserimento nel territorio marchigiano.
Il comma 4 enuncia che la Regione attua e sostiene iniziative volte ad individuare, rimuovere gli ostacoli di ordine economico, sociale e culturale, allo scopo di garantire pari opportunità di accesso all'abitazione, al lavoro, all'istruzione, alla formazione professionale, alle agevolazioni connesse all'avvio di attività autonome ed imprenditoriali, alle prestazioni sanitarie ed assistenziali, quindi è un vastissimo campo su cui la Regione tramite questa normativa giustamente si è impegnata.
La normativa ha istituito la Consulta regionale sull'immigrazione e l'articolo 14, ecco quindi il protocollo d'intesa fatto con l'Ace e con le Prefetture, dice che insieme alle comunità montane, ai Comuni, agli ambiti territoriali sociali, c'è il concorso per allestire e gestire i punti di prima e di seconda accoglienza.
Detto questo bisogna anche fare riferimento al programma degli interventi che va coordinato con la restante programmazione di settore rivolta agli immigrati.
Nel 2014 questa normativa era stata finanziata con 400.000 euro, poi mi sembra sono stati individuati altri 180.000 mila euro sempre destinati a questa normativa, quindi vorremmo rimpinguarla ed applicarla a fondo, perché è una delle emergenze di cui effettivamente ci dobbiamo prendere carico.
Il dispositivo della mozione stimola la Consulta regionale sull'immigrazione a produrre un report sulla situazione, da discutere anche all'interno delle Commissioni, ad indire la Conferenza regionale sull'immigrazione, a dare attuazione all'articolo 14, coordinando i Comuni, le unioni montane, gli ambiti sociali per risolvere le controversie nate anche sui territori e gestire al meglio i punti di prima e seconda accoglienza, a redigere programma regionale degli interventi a sostegno dei diritti e dell'integrazione dei cittadini finanziandolo adeguatamente.
Spero che questa mia richiesta venga accolta in maniera favorevole perché non possiamo assolutamente nasconderci dietro alle difficoltà che i vari territori paventano, anzi bisogna che insieme si risolva assolutamente quella che è oramai un'emergenza, ritengo, globale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Per la Lega questa mozione sarebbe stata interessante se avesse contenuto in un comma che gli italiani devono avere gli stessi trattamenti dei signori citati nell'atto.
A queste condizioni, è chiaro, che la Lega avrebbe votato a favore di questa mozione, però presentata in questo modo, dove c'è una disparità di trattamento tra il popolo italiano e questi signori che arrivano, credo che il voto della Lega sarà negativo.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Molto brevemente, avendo parlato con il Presidente Ceriscioli ed avendo visto insieme questa mozione, alcune cose forse andrebbero modificate o migliorate, però vogliamo dare un segnale generale sul piano politico di accoglimento della mozione, premesso che è chiaro che oggi molte competenze e risorse stanno in capo ai Comuni, quindi dobbiamo avere la serietà tra di noi di pensare che il ruolo della Regione può essere di coordinamento, più di indirizzo politico, poi sta ai Comuni fare la loro parte. Probabilmente alcune piccole cose andrebbero limate, però facciamo una valutazione complessiva e votiamo a favore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 125. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 152
ad iniziativa del Consigliere Marconi
“Tutela delle coste e del mare”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 152 del Consigliere Marconi. C'è un emendamento a firma del Movimento 5 Stelle.
Emendamento n. 152/1 a firma dei Consiglieri Pergolesi, Maggi, Fabbri, Giorgini.
Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Noi siamo a favore della tutela delle coste e del mare e abbiamo voluto integrare e rafforzare la mozione presentata dal Consigliere Marconi inserendo un impegno per la Giunta: “a promuovere l'intervento dell'Arpam affinchè valuti l'influenza derivante dalla presenza delle scogliere e dei pennelli attualmente in essere, sugli inquinamenti delle acque marine in prossimità della costa.
Spero che questo emendamento venga accolto favorevolmente.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. E' un fatto amministrativo, penso che non debba pronunciarmi, è una valutazione che può fare l'Aula e l'Assessore ovviamente, quello che voglio sottolineare è che questa mozione non è a tutela delle coste, è stata presentata in questa maniera perché è una sintesi che abbiamo fatto con gli uffici.
Questa è una mozione contro l'allarmismo, la valutazione esatta, puntuale di quello che succede nelle coste, perché abbiamo visto nel corso di questa stagione estiva grosse speculazioni in determinate zone, in modo particolare in provincia di Macerata, dove ogni qualvolta il fiume, per ragioni puramente climatiche, trova un'uscita d'acqua decisamente superiore al normale, subito parte la campagna denigratoria.
Quello che chiediamo, Assessore Sciapichetti, è che si sappia sempre e puntualmente, l'Arpam lo sta facendo, qual è lo stato delle coste perché l'allarmismo in questo periodo puzza più delle acque dei fiumi.
Puzza perché sembra proprio che si giochi sulla pelle degli operatori turistici e di coloro che in questi due mesi campano su queste attività. Non mettiamo in discussione l'operato che gli uffici e chi deve controllare stanno già facendo.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento 152/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Faccio la dichiarazione di voto perché ovviamente le parole del Consigliere Marconi hanno toccato una realtà che è quella di Porto Recanati che mi è particolarmente cara.
Voterò favorevolmente la mozione del Consigliere Marconi, non tanto per quello che ha detto quanto per quello che c'è scritto, un impegno - non a vantaggio di chi crea allarmismo, purtroppo c'è sempre qualcuno che specula - soprattutto a favore della risoluzione di questo problema, quindi impegnare e trovare fondi europei per ripulire i fiumi ed impegnare quei Comuni, come è scritto qui, e quegli enti che sono preposti, mi dispiace che debbano essere tirati per la giacchetta da questa assise e che non siano loro i promotori di un'azione di questo genere, dovrebbero essere loro e, mi dispiace dirlo, dovrebbe essere l'Assessore all'ambiente e l'Assessore al turismo.
Benissimo ha fatto il Consigliere Marconi, ma mi aspettavo un coinvolgimento diretto perché queste sono cose importantissime per l'ambiente e per il turismo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Un voto negativo su questa mozione anche perché questa cosa in modo particolare interessa Porto Recanati. Lì non c'è allarmismo, lì c'è un Comune che è adiacente a Porto Recanati e le amministrazioni di Porto Recanati hanno accettato che il Comune che sta sopra, in collina, passi sotto l'abitato, la cosiddetta fiumanella.
Questo è il problema, chi non è in grado di amministrare bisogna che stia a casa oppure curi con più attenzione questo tema.

Mozione n. 152. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 17,20.