Resoconto della seduta n.38 del 21/09/2021
SEDUTA N. 38 DEL 21 SETTEMBRE 2021

La seduta inizia alle ore 10,20

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 38 del 21 settembre 2021.

Commemorazione Alberto Astolfi

Prima dell’inizio dei lavori del Consiglio odierno a nome mio personale e del Consiglio regionale delle Marche esprimo profondo cordoglio per la scomparsa del Consigliere regionale Alberto Astolfi, uomo di grande capacità, passione civile e politica.
Nel ricordare la sua umanità, lo spiccato senso delle istituzioni, che hanno caratterizzato il suo impegno pubblico, formulo le più sentite condoglianze alla famiglia e a tutti i suoi cari.
Alberto Astolfi è stato Consigliere regionale per il Partito Comunista italiano dal 1980 al 1990, prima dell’attività consiliare ha svolto attività di sindacato provenendo dal lavoro di operaio, dopo aver fatto il Consigliere regionale ha continuato la sua attività nel volontariato presso l’Auser e la VM, questo per segnalare a tutti noi, ma sono sicuro che ne siamo consci, le sue spiccate capacità di dare un servizio alla comunità.
Vi prego di osservare un minuto di silenzio in memoria dello scomparso Consigliere regionale Alberto Astolfi.

(L’Assemblea legislativa regionale osserva un minuto di silenzio)

Do per letto il processo verbale della seduta n. 37 del 4 settembre 2021, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.

Interrogazione n. 197
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Stato della riorganizzazione dell’assetto aziendale Asur in Area Vasta 2 per lo Stabilimento Ospedaliero di Senigallia”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 197 del Consigliere Santarelli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L’assetto organizzativo in cui si inserisce lo stabilimento ospedaliero di Senigallia è strutturato dagli atti e provvedimenti precedenti, in particolare dal Piano socio-sanitario vigente approvato nella precedente consiliatura, consta di 23 unità operative complesse, di 17 unità operative semplici e 5 unità operative semplici dipartimentali.
Gli incarichi sono tutti ricoperti e alcuni di questi sono stati recentemente formalizzati: l’unità operativa complessa di anestesia e rianimazione di Senigallia il cui direttore è stato nominato il 5 febbraio del 2021, l’unità operativa complessa di patologia clinica Jesi il cui direttore è stato nominato in data 1 marzo 2021, l’unità operativa complessa di ortopedia di Senigallia, l’unità operativa complessa di gastroenterologia di Senigallia i cui direttori sono stati nominati in data 18 maggio 2021, l’unità operativa complessa di chirurgia di Senigallia il cui direttore è stato nominato in data 19 maggio 2021, relativamente all’unità operativa complessa centro trasfusionale a seguito del collocamento a riposo della titolare è stato nominato un direttore ad interim ed è stato bandito il concorso pubblico ed analogamente si è provveduto a seguito dell’aspettativa del direttore di unità operativa complessa di farmacia territoriale.
Naturalmente, come è noto, abbiamo avviato il percorso di ascolto dei territori in vista della predisposizione di una bozza di revisione del Piano socio-sanitario, quindi, tutte le misure che riguarderanno il potenziamento dell’ospedale di Senigallia saranno portate e dibattute in quest’Aula consiliare.
Nel frattempo abbiamo stanziato risorse per l’intervento sul piano strutturale per la realizzazione di una nuova ala dell’ospedale di Senigallia e queste misure sono già state deliberate sia dal Consiglio regionale che dalla Giunta con gli atti conseguenti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Buongiorno, Presidente. Un saluto ai colleghi, ai dirigenti della Regione e ai funzionari che stanno lavorando. L’Assessore ha riportato questa sintetica risposta sull’ospedale di Senigallia e nei 2 minuti e 41 secondi che ancora mi restano faccio fatica a sottolineare quella che in un certo senso è la soddisfazione a questa risposta. Soddisfazione perché il presidio di Senigallia ha una necessità urgente che parte, ad esempio, dal cuore ed il cuore in tempo Covid è la struttura d’emergenza che a metà ottobre perderà 5 medici, quindi si ritroverà con solo 3 medici assunti in tempo di Covid, con un totale di 7 medici, che non riusciranno a coprire i turni, che il Direttore dovrà coprire. Queste 9 unità per una città come Senigallia, a partire da un reparto di emergenza che dovrà accogliere, speriamo di no … In questo momento tutti abbiamo la speranza che non succeda nulla, però non organizzarsi ed avere un ospedale sguarnito in quello che oggi da un punto di vista informatico si può chiamare software perché l’hardware, come ha detto l’Assessore, è stato programmato. Noi andiamo a programmare 7,8 milioni sulla parte strutturale, in gran parte sull’antisismica e su strutture necessarie. Bene, ma noi dobbiamo intervenire sul software, nel risolvere tutte quelle difficoltà dell’ospedale di Senigallia, che io avevo già sottolineato nel mese di febbraio di quest’anno, che lo pongono nell’impossibilità di operare in piena efficienza e sicurezza per la salute dei pazienti, per la tutela degli operatori e di tutti coloro che per qualsiasi attività sanitaria ricevono servizi dalla struttura.
Avevo chiesto di ripristinare in maniera urgente nella sede di Senigallia quota parte delle strutture organizzative attualmente decentrate che operano e sono connotate dall’equilibrio ed anche dalla demografia del territorio in quanto oggi la città di Senigallia ha 44.000 abitanti, ormai la stagione turistica è terminata, ma nel periodo estivo, quindi da giugno 2022, tutto questo tornerà ad essere un grosso problema.
Tornando al reparto di emergenza, oggi ci troviamo con il pronto soccorso dell’ospedale di Senigallia che non è in grado di affrontare una nuova ondata pandemica ed è da considerare che i medici con contratti Covid sono legati allo stato di emergenza, quindi al 31 dicembre, se non verranno prorogati, come probabile, noi ci troveremo con una grande difficoltà. Spero che questa situazione non si avveri.
Una seconda criticità è che al pronto soccorso la Tac non è funzionante, oggi sembra quasi di raccontare una favola, ma la promessa della Tac ormai ricorre da diversi mesi. I dirigenti dell’ospedale di Senigallia del servizio di emergenza hanno assicurato che la Tac arriverà. I lavori di ristrutturazione dello sporco/pulito sono urgenti e l’ospedale deve avere queste necessità sin dall’immediato.
A me dispiace dire per l’ennesima volta all’Assessore Saltamartini che questa risposta non è soddisfacente e spero che i lavori messi a calendario, che riguardano non il software ma l’hardware, quindi tutta la parte strutturale, avvengano il prima possibile perché Senigallia non può più aspettare. Grazie.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Mettiamo insieme tutte le interrogazioni di competenza dell’Assessore Saltamartini perché poi ha una conferenza importante sulla sanità.
Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Siccome la mia collega, che è prima firmataria, ancora non è arrivata in Aula, chiederei, se possibile, di posticipare l’interrogazione n. 199. Grazie.

Interrogazione n. 219
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Nuovo ospedale Marche Nord”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 219 dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La Giunta non è in grado di rispondere perché ci sono dei procedimenti in corso, quindi, ai sensi dell’articolo 134, comma 4, ne chiedo il rinvio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. In realtà non mi aspettavo questa risposta anche perché l’interrogazione risale a giugno e penso che sia molto grave che ad un anno dal voto e dall’insediamento del nuovo governo regionale non si abbiano le idee chiare.
Continuo a leggere sulla stampa affermazioni dei vari Assessori, neanche di uno, uno dice una cosa ed uno un’altra, tipo: ci sono le procedure già avviate, è stata mandata la lettera alla società del project, non è stata mandata, i posti letto, dove farlo, dove non farlo, i soldi ci sono, non ci sono, il master plan della rete ospedaliera, dove sono considerati degli ospedali che non saranno mai ospedali.
Si lancia un messaggio sbagliato ai cittadini e penso che oggi sentir dire che ancora non si è in grado di rispondere sia molto grave. Ovviamente chiedo che l’interrogazione venga reiscritta nel prossimo Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Buongiorno, Presidente. Saluto tutti i colleghi. Abbiamo avuto modo di confrontarci anche in Conferenza dei Presidenti, riteniamo questo atteggiamento molto grave perché l’interrogazione, come primo firmatario il Consigliere Biancani, è stata depositata il 24 giugno, sono trascorsi tre mesi e vi presentate oggi in Aula dicendo che non siete pronti.
Che non lo foste è chiaro a tutti, sulla questione sanità e sulle strutture sanitarie siete in grande confusione e ovviamente al di là dei proclami, al di là delle sicumere che vengono trasmesse sulla stampa, su cui vedo oggi grandi strategie, tutto molto pianificato, tutto attento, medicina del territorio, saremo in grado di … Quello lo fa il Piano nazionale e ce lo impone con la missione 6, di fatto oggi, forse per un conflitto di competenza tra Assessori, che dichiarano pubblicamente ognuno delle strategie molto precise, non avete le idee chiare rispetto alle risorse, a cosa fare e a come pianificare nei nostri territori, a fronte di atti, tra l’altro sostenuti da una maggioranza allargata, di cancellazione degli ospedali di primo livello su tutto il territorio regionale. Provvedimenti conseguenti non si vedono, non si fanno e non si realizzano.
Oggi venite in Aula e ci dite che delle cose stanno evolvendo per cui le dovete tenere secretate e non le potete mettere a disposizione. Ma che parole sono? Abbiamo chiesto in maniera dettagliata e puntuale quale fosse la scelta, nemmeno da contrastare, volevamo avere la competenza adeguata per dire che cosa avreste fatto rispetto all’Area vasta 1 ed al nuovo ospedale di primo livello di Marche Nord.
Ci dite che non avete capito ancora cosa fare, non sapete dove prendere le risorse, state ragionando e ci dite pure che è cambiata la norma nazionale, quale?
L’opposizione, la minoranza, ha il diritto di sapere. Vedo oggi la dichiarazione del Presidente Acquaroli che sembra stranamente determinato rispetto alle non scelte che state certificando e che rimangono per fortuna agli atti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini

Romano CARANCINI. Signor Presidente, credo che la risposta dell’Assessore Saltamartini con i contenuti espressi meriti brevemente due considerazioni. La prima, che peraltro ho già espresso nel precedente Consiglio regionale, è che le risposte di un Assessore, cioè dell’esecutivo, non sono risposte, non hanno contenuti.
L’Assessore in maniera apodittica, semplicistica e totalmente assente si rifiuta di rispondere ad una domanda. Credo che da questo punto di vista dovrebbe riflettere, ma non lo farà, è evidente che non sarà in grado di fare una riflessione anche rispetto alle sue prerogative. Penso che debba farla il Presidente della Giunta perché arrivare in Consiglio regionale senza essere capaci di rispondere evidenzia, come c’è e ribadisco, l’inadeguatezza di un Assessore regionale, che mortifica la dignità, il dovere dell’opposizione di svolgere il proprio ruolo di controllo e di ispezione.
La seconda riflessione è che, Presidente Latini, ho già espresso stima nei suoi confronti, che non è pelosa, è sincera e franca, accanto ad un tema di dignità dell’Assessore, che conosciamo tutti perché ha dimostrato di cosa è capace, ci sia rispetto della democrazia, delle regole di quest’Aula. Qui non si tratta di entrare nel merito delle risposte, ma nel merito dell’esercizio della democrazia in un’Aula consiliare pubblica, in questo caso regionale.
Credo che lei abbia il dovere di esercitare una persuasione morale, un’attenzione particolare nei confronti della Giunta regionale affinché, indipendentemente dai contenuti delle risposte, l’esecutivo in quest’Aula risponda alle domande, altrimenti, Presidente, si potrebbe arrivare al punto che non risponda più e questo credo che sia una anomalia della democrazia, seppur piccola, di un’istituzione come la Regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Dico sempre la frase che il tempo è galantuomo, nel senso che, è vero, avete vinto le elezioni dicendo che avreste smontato e rimontato la sanità delle Marche in un battibaleno, ma un anno dopo dalla vostra elezione e su una interrogazione presentata tre mesi fa non sapete rispondere.
Le domande sono precise, leggiamo sui giornali che sull’ospedale di Marche Nord avete intenzione di andare avanti con la procedura, non avete intenzione, avete dato mandato agli uffici di revocare il project. Sono tutte notizie che in realtà avete, oppure c’è un atteggiamento ambiguo, nel senso che da un lato parlate con i giornalisti, dall’altro non parlate per il nostro tramite con i cittadini. Ricordo a tutti che in quest’Aula siedono dei Consiglieri che sono stati eletti dai cittadini e che li rappresentano, sia cittadini di centro-sinistra che di centro-destra, quindi, è assurdo che lei non sia messo in condizione ... So benissimo che non è una sua sola responsabilità, anzi lei ci mette la faccia, in considerazione anche del fatto che questa Giunta non è mai presente al suo fianco, tanto meno il Presidente, quando si discute di temi importanti come quelli che stiamo trattando. Tutti gli argomenti che si dibattono in quest’Aula sono rilevanti e questa maleducazione istituzionale della Giunta che lascia soli gli Assessori .., i pochi Assessori, tra cui lei, che vengono e che considerano questa Assise degna della loro presenza. Di questo sono ben consapevole.
Sui finanziamenti quale problema c’è? E’ un mistero glorioso sapere se l’Assessorato anche tramite i dirigenti ha avuto interlocuzioni con il Ministero? Perché non si può rispondere a questa domanda? Bisogna criptare queste risposte per quale motivazione? Ripeto, visto che sia lei che i suoi colleghi vi vantate ad ogni piè sospinto di andare avanti con il progetto e di interrompere la procedura per modificarla, delle due l’una, o i giornalisti inventano le cose che voi dite, oppure voi non state procedendo in maniera democratica e non condividete con il Consiglio e con i cittadini, soprattutto quelli del territorio, in questo caso segnatamente pesarese, quello che state in realtà facendo.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interroganti che desiderano replicare alla richiesta dell’Assessore di rinvio, ai sensi dell’articolo 134 comma 4. Su questo ci dobbiamo attenere alla norma del regolamento.
Per rispondere alla giusta sollecitazione che avanza il Consigliere Carancini, in questo periodo sono state sollecitate alcune risposte scritte alle interrogazioni, alcune sono già pervenute, abbiamo sollecitato la Giunta a mettere attenzione rispetto alle risposte in Aula, tenendo conto di una situazione che ho potuto verificare di persona, della possibilità che il personale addetto a tutte le funzioni in generale - non è una giustificazione che faccio per la Giunta – abbia l’opportunità di dare risposte qualificate e competenti alle interrogazioni che giustamente i Consiglieri pongono.
Detto questo, tornei all’ordine del giorno.

Interrogazione n. 199
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Assunzione di nuove figure professionali nel settore della neuropsichiatria infantile con particolare riferimento all'Asur Marche Area Vasta 2”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 199 delle Consigliere Lupini, Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Le Consigliere con l’interrogazione n. 199 chiedono di conoscere quali misure sono state intraprese dalla Regione Marche per rimediare alla carenza di neuropsichiatria infantile in modo particolare nell’Area vasta 2.
La risposta è che la figura del neuropsichiatra infantile è tra i profili più carenti su tutto il territorio nazionale, non solo nella nostra regione, soprattutto in conseguenza della mancata programmazione del fabbisogno dei medici e per la carenza di borse di studio ministeriali di specializzazione.
La situazione attuale nell’Area vasta 2 prevede la presenza di quattro dirigenti medici di neuropsichiatria infantile, di uno specialista ambulatoriale per le aree di Osimo e Castelfidardo.
E’ inoltre prevista l’acquisizione di 50 ore settimanali di specialistica vacanti nel distretto di Ancona e di 35 ore settimanali vacanti nel distretto di Fabriano, avendo tuttavia presente che l’esclusione dalla graduatoria registra un altissimo numero di rinunce.
Quindi, al fine di limitare i disagi conseguenti alla carenza di professionisti, le attività sono state redistribuite tra le figure presenti nell’Area vasta 2. Sono operative convenzioni con l’Istituto Santo Stefano nelle aree interne e con l’Istituto Bignamini nelle aree costiere.
E’ infine in corso di adozione un provvedimento di assegnazione delle risorse previste dall’articolo 33 del decreto legge 73 del 2021 ai fini del potenziamento del personale, di cui ci stiamo occupando, nell’ambito delle misure di contrasto all’emergenza pandemica ed alle sue ricadute sulla salute della popolazione infantile e adolescenziale.
Naturalmente questa è la risposta dell’amministrazione, vorrei aggiungere che stiamo avviando un percorso con l’Università di Ancona per l’aumento delle borse di studio di specializzazione anche in questo settore particolare che determina una carenza, come è stato sottolineato, piuttosto vistosa. Carenza che è derivata nel corso degli anni dalla mancata programmazione sia nella formazione che nella specializzazione, nella speranza di colmare queste lacune segnalate dalle interroganti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.

Marta LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, anche per avermi aspettata. Ci tengo particolarmente a portare in Aula questo discorso perché sappiamo che da tantissimo tempo la nostra zona, quanto meno il territorio da cui provengo, soffre di questa carenza con delle ricadute importanti sulle famiglie, anche a livello economico. Molte sono in difficoltà e pagare una valutazione in un istituto privato diventa davvero una difficoltà, comunque sia non è giusto che per un problema del servizio pubblico le famiglie debbano sborsare loro risorse.
La situazione pandemica ci ha anche portato a sottolineare l’emergenza della salute mentale degli adolescenti e dei preadolescenti.
La neuropsichiatria infantile deve far fronte a tantissime emergenze ed esigenze, parlo di emergenze perché sappiamo che c’è un’emergenza di salute mentale e di ricoveri in neuropsichiatria infantile e i pochi neuropsichiatri rimasti, soprattutto ospedalieri, non possono ovviamente farsi carico di tutta l’utenza nel modo opportuno, quindi, dovremo sicuramente potenziare.
Mi fa piacere che oltre alla risposta, che tutti conoscevamo, l’Assessore abbia aggiunto una sua personale intenzione e il fatto che si stia muovendo ci fa sperare che non si dimenticherà di questi servizi essenziali, come non si dimenticherà dei distretti sanitari che versano in molti territori, soprattutto dell’entroterra, in condizioni di gravi carenze di servizi.
Comunque, dobbiamo pensare anche ad una nuova forma di accoglienza, ad una nuova forma di presa in carico di questa fascia di età, preadolescenza ed adolescenza, dal punto di vista della salute mentale. Grazie.

Interrogazione n. 236
ad iniziativa del Consigliere Cesetti
“Emergenza Pronto Soccorso dell’Ospedale Murri di Fermo”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 236 del Consigliere Cesetti.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Con questa interrogazione il Consigliere Cesetti ci chiede importanti chiarimenti sul pronto soccorso di Fermo.
Contrariamente ad altri atti ispettivi questa interrogazione aiuta l’Assessorato, la Regione, ad intervenire su prestazioni dell’ospedale di Fermo, quindi, rispondo nel merito.
Il provvedimento di sospensione temporanea dell’invio all’ospedale di Fermo, tramite il 118, dei codici di minore gravità si è reso necessario per una brevissima situazione, per l’elevata presenza di pazienti nei locali del pronto soccorso.
A ben vedere si tratta d un provvedimento straordinario, a cui si era fatto ricorso negli anni precedenti in occasione di sovraffollamento del pronto soccorso, che si sta tentando di limitare il più possibile, in ogni caso l’afflusso dei pazienti è stato deviato presso altri presidi ospedalieri.
Come è noto la carenza di medici in formazione, specializzazione ereditata da questa amministrazione, almeno 60 su un organico di 180, è ormai purtroppo ben nota e stiamo correndo ai ripari con queste misure: in prima analisi l’avvio di un corso di specializzazione per medici del 118, che sta per partire nelle prossime settimane, in seconda analisi con l’imminente apertura dell’area OBI (osservazione breve intensiva), 8 letti già dotati di completa monitorizzazione multiparametrica e la futura realizzazione di altri 10 letti di area critica terapia semintensiva. Queste due misure oltre a risultare di grande e fondamentale utilità per la migliore gestione dei pazienti più critici e per la qualità e la prestazione fornita all’utenza potranno essere elemento di mitigazione del sovraffollamento, se non di risoluzione della problematica esposta.
In terza analisi si deve sottolineare che l’Assessorato alla sanità ha promosso un’azione di valorizzazione del pronto soccorso di Fermo, che è entrato pienamente nella rete formativa della scuola di specializzazione in medicina di emergenza/urgenza, elemento questo anche di grande prestigio ed importante riconoscimento da parte dell’Università di Ancona.
Inoltre sono in via di ultimazione i lavori per l’allestimento di una nuova Tac dedicata esclusivamente all’urgenza di Fermo in primo luogo ai pazienti del pronto soccorso, che porterà una ulteriore riduzione dei tempi di attesa.
Si tenga presente che alcuni dei disagi che si sono registrati a Fermo, ma non solo, più in generale in molti pronto soccorso, sono determinati anche dalle misure pro Covid che determinano la sterilizzazione degli strumenti utilizzati per le prestazioni sanitarie, rallentando il processo di velocizzazione delle prestazioni sanitarie stesse.
In ogni caso tutti i pazienti nei codici più gravi sono stati curati adeguatamente nell’ospedale di Fermo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Saltamartini per aver dettagliato la risposta, che però è insufficiente perché la situazione del pronto soccorso dell’ospedale di Fermo merita interventi drastici e risolutivi. D’altra parte sa bene l’Assessore Saltamartini che l’Area vasta 4 della provincia di Fermo ha un unico ospedale, è l’unica Area vasta dove, tra l’altro, la riforma è stata attuata.
Un unico pronto soccorso in tutto il territorio provinciale. L’ospedale di Fermo e il pronto soccorso hanno fatto doverosamente la loro parte in piena pandemia e l’Assessore Saltamartini lo sa perché a Fermo c’è un reparto di malattie infettive, quindi, lo scorso anno è diventato a tutti gli effetti un ospedale Covid ed ha fatto la sua parte e l’ha fatta bene dal nostro punto di vista, però necessitava di interventi di sostegno drastici e risolutivi.
La situazione non è migliorata Assessore, tra l’altro ho apprezzato anche alcune sue dichiarazioni sul nuovo ospedale di Fermo, che non dovrà guardare soltanto al territorio della provincia, ma alla regione Marche ed anche oltre.
I tecnici devono eseguire le disposizioni della politica, devono essere conseguenti e su Fermo non si vedono questi provvedimenti, che ad esempio non solo non sono stati adottati per sostenere il pronto soccorso ma, al di là delle inaugurazioni e delle iniziative assunte da chi c’era prima, si è messo in dubbio il robot chirurgico, e questo mina la credibilità, quando si era deciso di metterlo fisicamente a Fermo. Il tema degli ambulatori di cardiologia che non funzionano, le lunghe liste di attesa, il concorso per emodinamica, nel bando era stata prevista la cosiddetta interventistica ed è stata eliminata, questo mina la credibilità della sanità nel nostro territorio.
Guardo anche il Consigliere Marinangeli che proviene da quel territorio, c’è un problema anche di credibilità, certi nodi vanno necessariamente sciolti.
Vedo oggi sulla stampa locale che il Comitato per la salute del fermano, non la sinistra, che non è certamente di centro-sinistra, evidenzia che le prenotazioni per una visita vanno ad un anno e mezzo, le ore di attesa al pronto soccorso, i telefoni che squillano a vuoto, mancano l’emodinamica e il robot chirurgico ed infine che il nuovo direttore dell’Area vasta 4 che è stato nominato da poco, ha fatto domanda per essere nominato al posto della dimissionaria Dirigente alla sanità.
Assessore, non è credibile un’organizzazione sanitaria in cui lei nomina un direttore, che qualche mese dopo fa domanda per essere trasferito, non dà credibilità al sistema e lei queste cose le deve impedire, non vanno bene.

Interrogazione n. 241
ad iniziativa del Consigliere Cesetti
“Grave carenza e ritardi nuove nomine di medici di famiglia nel Distretto fermano”

Interrogazione n. 246
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Mastrovincenzo, Biancani, Casini, Cesetti, Carancini, Vitri
“Carenza dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta”
(abbinate)
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 241 del Consigliere Cesetti e l’interrogazione n. 246 dei Consiglieri Mangialardi, Mastrovincenzo, Biancani, Casini, Cesetti, Carancini, Vitri.
Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Anche per queste due interrogazioni devo chiedere il rinvio perché non sono in grado di rispondere.
Voglio precisare a questo riguardo una questione, quando si dichiara in quest’Aula che non si è in grado di rispondere non è perché le informazioni che sono in possesso dell’Assessorato non sono esaustive, ma ci sono dei provvedimenti che stanno per essere portati a conclusione, all’esito dei quali la risposta all’interrogazione può essere soddisfattiva o non soddisfattiva.
In ogni Consiglio regionale, in piena pandemia, ci sono decine e decine di interrogazioni sul sistema sanitario, a cui molto spesso i funzionari della Regione e i funzionari dell’Asur non sono in grado di rispondere, alcune di queste risposte io le ho ricevute stamani.
Viviamo in un contesto di stato di emergenza, fino al 31 dicembre, in piena pandemia, voglio quindi precisare che talune affermazioni sono strumentali perché non si utilizza il sindacato ispettivo per conoscere e per controllare, ma per dire che uno non è idoneo, che l’Assessore non è capace e così via.
L’amministrazione regionale ha il dovere di rispondere all’esercizio del sindacato ispettivo in modo confacente ai fatti di cui viene a conoscenza e ai provvedimenti di cui è a conoscenza, non può rispondere sul sentito dire o su articoli di stampa. Nel momento in cui l’amministrazione regionale non è in grado di rispondere si avvale delle previsioni previste dal Regolamento interno.
Voglio spiegare anche a chi ci ascolta da casa che questi strumenti sono previsti in tutti i Parlamenti, in tutte le Assemblee legislative, non è che di fronte ad una interrogazione si deve smontare completamente l’amministrazione, soprattutto quando si chiede la predisposizione di atti che richiedono l’impiego di decine di funzionari per rispondere. Questa è la verità.
Chi ascolta da casa vorrei che fosse consapevole del fatto che in piena pandemia questa Assemblea è occupata ore e ore a conoscere lo stato e l’andamento della sanità che principalmente deriva dai 25 anni precedenti, adesso ci siamo noi e mano a mano che andiamo avanti ci misureremo sulle risorse e sulle misure che abbiamo promesso in campagna elettorale, che probabilmente saranno capaci di invertire il trend di queste carissime carenze che sono sottolineate dalle interrogazioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Dire che siamo imbarazzati non corrisponde forse allo stato d’animo del nostro ruolo, lo dico, Assessore, perché era meglio che concludeva il suo intervento come ha fatto nella prima interrogazione: non siamo pronti, non abbiamo capito, e la concludevamo lì. Il percorso che sta mettendo in campo di sprezzo totale dell’istituzione …
Non siamo noi quelli che leggono l’articolo sulla stampa, che scrivete voi tra l’altro, le fate voi le comunicazioni, voi fate gli annunci ad effetto, voi sminuite le difficoltà che ci sono nel nostro territorio e in tutto il territorio, alla pari della sua uscita in questo momento perché – lo dico per il Presidente - mentre sto parlando l’Assessore Saltamartini, io non sono uno che aggredisce, non sono uno nemmeno che insulta, non sta nelle mie corde, non ci riesco proprio, esce dall’Aula in disprezzo totale delle valutazioni sulle sue dichiarazioni, non nostre.
Dice di non essere pronto a rispondere perché non sono capaci di fare scelte, mentre dichiara pubblicamente, fuori da questa Assise, strategie delineate e precise ed invita i cittadini alla verifica del regolamento a tutti i livelli istituzionali, che in questo contesto vengono rispettati. Non è così, Presidente, faccio un appello a lei, non lo faccio all’Assessore Saltamartini che esce dall’Aula quando parliamo di sanità, non lo faccio per rispondere ad un merito che non trova un’interlocuzione perché ancora non sanno, ancora stanno studiando e ancora rispondono alle pance della campagna elettorale.
Ho ascoltato l’interrogazione di prima del Consigliere Santarelli sull’ospedale di Senigallia presentata tre mesi fa, sembrava che tutto fosse sistemato al meglio con tanto di ringraziamento pubblico per le attenzioni poste.

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Silenzio in Aula, prego continui.

Maurizio MANGIALARDI. Poi, alla pari del Comitato citato dal Consigliere Cesetti, oggi escono per riproporre tutte le difficoltà che attengono al presidio di quell’Area vasta 2.
Presidente, un appello a lei, le chiedo formale perché la gestione dell’Aula attiene a lei, che è stato sempre integerrimo e rispettoso dei ruoli … Questo che invece assume l’Assessore Saltamartini imbarazza tutti, lo dico per chi non ci vede: è uscito dall’Aula mentre stavo ponendo il tema. Penso sia uno degli atti più sprezzanti che abbia visto nei miei percorsi istituzionali. Anche nel più piccolo Comune nessuno si permetterebbe mai per quel piccolo grande ruolo che abbiamo, in questo caso grande, perché legiferiamo e decidiamo le sorti dei nostri concittadini, richiamo a lei di farsi carico di questi atteggiamenti, Presidente.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Ripeto sempre che il tempo è galantuomo perché il fatto che non si possa rispondere a delle interrogazioni che sono state ritenute ammissibili … Voi tutti sapete che vengono controllate, quindi non è vero quello che dice l’Assessore, che le nostre interrogazioni non hanno le caratteriste richieste perché sono state valutate come ammissibili, quindi lui deve o dovrebbe rispondere.
Dico dovrebbe perché se fosse in grado di rispondere risponderebbe. A prescindere dall’arroganza di volerci insegnare anche come si fa l’opposizione, che faccia lui la maggioranza, che faccia lui l’Assessore alla sanità, perché l’opposizione, anche se la dovessimo fare male, non fa un danno grave come quello che può fare lui con il ruolo che svolge. Che si occupi di fare la maggioranza e di fare il componente di Giunta che a fare l’opposizione ci pensiamo noi e la facciamo all’interno delle regole democratiche, delle regole istituzionali, posto che nessuna interrogazione o mozione ci è stata rigettata dagli uffici competenti.
Detto questo, credo che questo continuo non rispondere …, prima ha fatto una chiosa sugli articoli di giornale, io non mi informo sugli articoli di giornale perché sapete bene che faccio anche molte richieste di accesso agli atti per leggerli, ma se su un giornale vedo che l’Assessore e tutta la Giunta sanno perfettamente quello che si farà all’ospedale di Marche Nord, tanto che hanno già deciso di bloccare le procedure, hanno dato mandato di verificare agli uffici, chiediamo se è vero o non è vero in una interrogazione e l’Assessore non sa rispondere, certo che qualche dubbio ci viene. Ripeto per chi non ha sentito, l’Assessore, per tutti quelli che ci stanno osservando, è uscito insieme alla Presidente della Commissione sanità, sono andati fuori e non è qui ad ascoltare quello che noi diciamo, non credo che lui possa avere un impegno più grande di quello di ascoltare i Consiglieri in Aula, perché tutti i Consiglieri, tutti quelli che sono seduti qui, sono stati eletti dai cittadini e rispettano e rappresentano quei cittadini che vogliono delle risposte alle domande che vengono fatte. Domande, ribadisco, ritenute legittime, quindi, se non risponde è una sua carenza e se gli uffici non rispondono bisogna che ci pensi lui perché lui è responsabile di chi nomina e di chi lavora per lui.
Da ultimo, non si è mai verificato negli ultimi 5 anni che non si sia risposto ad una interrogazione. Certamente le cose sono cambiate, il cambiamento c’è stato.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Tre interrogazioni su quattro del gruppo del Partito Democratico oggi presentate a cui l’Assessore Saltamartini non ha dato risposta. La Consigliera Casini adesso ha detto che nella scorsa legislatura forse si sono verificati due casi in tutta la legislatura in cui la Giunta non ha potuto rispondere ad interrogazioni della minoranza, trovo tutto questo molto grave, chiedo a lei, Presidente, di intervenire perché è sua la responsabilità, non si può parlare di uno strumento che è in possesso della Giunta, che la Giunta può utilizzare, e non rispondere alle interrogazioni. Questo strumento è inflazionato in modo inaccettabile, siamo a sei interrogazioni non risposte negli ultimi due Consigli. Credo che lei debba intervenire e trovo inaccettabile dal punto di vista istituzionale ed anche a livello personale il comportamento dell’Assessore Saltamartini che mentre parlava il capogruppo Mangialardi è uscito, sprezzante di quanto stesse dicendo, non ascoltando tutti i nostri interventi. E’ una cosa da condannare, da censurare ed anche in questo caso chiedo a lei, Presidente, nella sua responsabilità di garante dell’Aula ed anche dell’equilibrio e del rispetto delle minoranze di intervenire in tal senso. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ho il diritto di replicare in quanto unico firmatario dell’interrogazione 241. Non ho mai avuto parole di critica forte nei confronti dell’Assessore Saltamartini, anzi, a volte l’ho anche difeso e nell’interrogazione precedente ho detto testualmente che avevo apprezzato alcune sue dichiarazioni, parole di apprezzamento.
Questo atteggiamento, Presidente, lo trovo inqualificabile sotto il profilo politico e istituzionale, non si è mai visto in una Assemblea elettiva, ed in particolare in un Parlamento regionale - questo è, facciamo leggi - che l’Assessore competente, che deve dare delle risposte a nome della Giunta, abbandoni l’Aula quando replicano gli interroganti. Credo che questo non faccia bene, non dico all’Assessore Saltamartini perché se lui non si occupa di se stesso pazienza, alla dignità di quest’Aula, non va bene e lei Presidente deve intervenire nei confronti della Giunta, del Presidente della Giunta regionale, del suo omologo istituzionale, per garantire le prerogative dei Consiglieri regionali, su tutte il rispetto istituzionale perché è una prerogativa.
Presidente, in quest’Aula, in un’occasione in cui ho espresso dei giudizi politici addirittura lei mi ha censurato e non ritiene di censurare il comportamento di un Assessore regionale che in modo ostentato abbandona l’Aula quando interviene il capogruppo dell’opposizione, leader della coalizione che ha perso le elezioni, ma sempre leader di quella coalizione? Non ritiene di intervenire e di censurare quel comportamento? Quell’abbandono nel silenzio fa molto più rumore di qualsiasi altra affermazione.
Credo che lei doveva intervenire, glielo dico con stima, nei confronti della Giunta, anche nel merito. L’Assessore Saltamartini dice che non è nella condizione di rispondere, ma che scherziamo? Mica abbiamo posto una domanda tecnica! La mia interrogazione chiede quali misure si intendono adottare per ovviare con urgenza alle gravi carenze ed ai ritardi nelle nuove nomine dei medici di famiglia nel distretto fermano. Quello che si chiede è un atto politico, non è un atto tecnico e l’Assessore e la Giunta devono dire quali sono le misure, che possono essere diverse.
Presidente, anche su questo lei dovrebbe intervenire nei confronti dell’esecutivo, nei confronti del suo omologo che ha la responsabilità della Giunta, perché ci sia maggiore rispetto istituzionale nei confronti di quest’Aula. A me personalmente non crea alcun dolore ed alcun patema d’animo se non c’è il rispetto istituzionale nei miei confronti, non mi interessa molto, ma interessa a quest’Aula.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Intervengo anch’io in quanto sottoscrittore dell’interrogazione e devo dire che non condivido l’atteggiamento che c’è in questa Aula anche perché le interrogazioni richiedevano risposte politiche, sia quella su Marche Nord che l’altra. Non sono risposte che necessitano di un confronto con i tecnici, sono scelte, si chiedeva una risposta rispetto alle scelte che si sono fatte e che soprattutto si vogliono fare.
Condivido anch’io il fatto che occorre censurare un comportamento come quello che è avvenuto oggi perché non è possibile che la Giunta prenda e lasci i propri banchi mentre i Consiglieri parlano, qualunque Consigliere. Penso che sia un atto molto grave ed invito anch’io il Presidente del Consiglio a dialogare, a prendere provvedimenti o comunque a capire perché fatti come questi non possono avvenire.
Sono anche dispiaciuto perché si continua a non vedere il Presidente Acquaroli durante lo svolgimento delle interrogazioni o dell’esame delle mozioni, devo capire come la Giunta riesca a prendere atto e a dare seguito alle scelte ed agli indirizzi che vengono dati dal Consiglio se in Consiglio non è presente. Ovviamente non mi rivolgo a tutta la Giunta perché ci sono alcuni Assessori che sono presenti, però l’assenza del Presidente ritengo che sia molto grave. Grazie.

Interrogazione n. 201
ad iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Verifica stato di attuazione legge regionale 06 agosto 2018, n. 32 ‘Disciplina degli interventi regionali di carattere educativo per la prevenzione ed il contrasto dei fenomeni del bullismo, del cyberbullismo, del sexting e della cyberpedofilia’”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 201 delle Consigliere Ruggeri, Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. Ringrazio le Consigliere Ruggeri e Lupini per questa interrogazione perché il tema del cyberbullismo e del bullismo deve essere ancora di più in primo piano. Ovviamente con il lockdown e con il distanziamento sociale le difficoltà psicologiche relazionali sono in una fase di grande attenzione perché le nuove generazioni hanno sofferto di più in questo periodo ed adesso che l’attività scolastica finalmente è iniziata in presenza dobbiamo realizzare i progetti che si sono fermati per la necessità legata alla pandemia.
Il piano delle politiche integrate ancora non è stato posto in essere a causa di questo periodo di difficoltà del mondo della scuola, difficoltà anche nei vari settori che sono coinvolti nella redazione del piano, che viene redatto coinvolgendo varie strutture regionali, vari settori, che sono: le politiche sociali, l’istruzione, le politiche giovanili e la sanità. Adesso procederemo alla condivisione di questo piano di informazione ed educazione per la prevenzione del contrasto al bullismo ed a breve ci apprestiamo a fare una apposita relazione anche per l’anno 2021 in Consiglio regionale, proprio per confrontarci sull’avanzamento dei progetti in essere e sulla programmazione di nuovi interventi perché le risorse ci sono, sono state stanziate, si parla di 100.000 euro per l’anno 2021, importi che verranno riconfermati per gli anni 2022 e 2023 e già presenti in bilancio.
Ci apprestiamo adesso a confrontarci per valutare, per vedere lo stato d’avanzamento di questi progetti che ovviamente sono rivolti alle scuole ed al mondo degli studenti. Le risorse ci sono e i settori hanno già iniziato a coordinarsi in tal senso.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Grazie all’Assessore per averci risposto. Volevo segnalare che le risorse ci sono perché è stato approvato l’emendamento che abbiamo presentato sulla legge di bilancio perché vi eravate dimenticati di finanziare questa legge per il 2020. La mia domanda non era se ad oggi ci sono, sappiamo che ci sono questi 100.000 euro, abbiamo fatto noi la proposta che si continuasse a finanziare la legge, ma a noi interessava sapere se la Giunta ha intenzione di aumentare questo capitale e di investirlo perché, come ha detto l’Assessore, la situazione dei nostri adolescenti con il Covid è andata notevolmente peggiorando.
Tutti i giorni sfogliando i giornali della regione ed anche quelli nazionali leggiamo notizie allarmanti, anche la relazione del Corecom porta dati che ci devono far drizzare le antenne perché il 93% dei giovani afferma di sentirsi solo e quelli che hanno dai 13 ai 23 anni hanno paura del cyberbullismo, il 63,34% ha paura del revenge porn, della perdita della propria privacy. Temi su cui lavorare ce ne sono tanti ed è urgente farlo.
La risposta non ci lascia soddisfatte perché ci aspettavamo una tempistica più definita, a breve può voler dire tutto, ma può voler dire poco o niente. Sappiamo quanto è successo, sappiamo anche che è urgente intervenire il prima possibile per provare ad aiutare i nostri ragazzi a tornare ad avere una vita relazionale che sia serena e di socializzazione. Grazie.

Interrogazione n. 245
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Casini, Cesetti, Vitri
“Ritardo nell’adozione del programma regionale per il diritto allo studio per l’anno accademico 2021/2022”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 245 dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. Il ritardo nell’approvazione del Programma regionale per il diritto allo studio per l’anno accademico 2021/2022 è dovuto a due motivazioni specifiche. La prima è che l’inizio di una nuova legislatura regionale ha provocato la necessità di istituire la Conferenza regionale per il diritto allo studio di nuova nomina, per adempiere alle funzioni propositive e consultive relativamente agli strumenti di programmazione regionale previsti dalla medesima legge.
L’individuazione dei nominativi e dei nuovi componenti avviene a seguito della designazione da parte dei vari e numerosi organismi component.
Tutto questo procedimento ha portato alla costituzione dell’attuale Conferenza regionale per il diritto allo studio solamente in data 8 giugno 202,1 mediante il decreto del Presidente della Giunta regionale che ha nominato i nuovi componenti della stessa.
Successivamente a tale nomina si è provveduto ad inviare ad ogni componente della stessa una copia della proposta del programma regionale per il diritto allo studio per l’anno accademico 2021/2022, di cui al presente il documento, per raccogliere eventuali proposte e pareri in merito ad un termine di circa 10 giorni.
Il Programma regionale per il diritto allo studio e per l’anno accademico 2021/2022 proposto ai componenti della Conferenza regionale prevedeva il limite massimo dell’indicatore della situazione economica pari a 22.000 euro per l’Isee e pari a 45.000 euro per l’Ispe.
Con tale proposta veniva previsto un innalzamento prudenziale delle soglie economiche per la Regione Marche che erano state congelate da diversi anni.
Dopo questa proposta, ecco la seconda motivazione del ritardo, mi sono confrontata con la Giunta perché la Regione Marche era agli ultimi posti per le borse di studio, all’ultimo posto a livello nazionale, allora, insieme al nuovo Presidente e in coordinamento con le Università abbiamo voluto prevedere una soglia ulteriore rispetto a quella proposta di 22.000 euro, alla fine devo dire che grazie a un lavoro congiunto degli Assessori, qua è presente l’Assessore Castelli che si è adoperato per individuare ulteriori risorse, siamo riusciti con la delibera del 2 agosto ad innalzare questo limite massimo dell’indicatore dell’Isee pari a 23.000 euro e per l’Ispe pari a 50.000 euro. Quindi, la tempistica è stata sicuramente funzionale a questo risultato molto importante per la nostra Regione, apprezzato dalle nostre Università perché dall’ultimo siamo passati ai primi posti e siamo diventati pari alle Regioni più virtuose.
Queste sono le motivazioni del ritardo che rispetto all’ottenimento di questo risultato, secondo me molto importante per la nostra Regione, sono meno rilevanti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Sono soddisfatta perché la nostra interrogazione ha contribuito all’adozione della delibera per l’approvazione del Programma regionale per il diritto allo studio per l’anno accademico 2021/2022.
Il gruppo del Partito Democratico aveva stabilito di intervenire al riguardo perché l’Ersu era già uscito con gli avvisi per la concessione delle provvidenze, riportando l’impostazione degli anni precedenti e questa la dice lunga circa la convinzione che si aveva al riguardo. Per carità, ripeto, ne prendiamo atto favorevolmente, a fronte, come è stato riportato anche dall’Assessore, di una concertazione che aveva condiviso un aumento dei limiti di accesso, quindi l’Isee da un lato e l’indicatore della situazione patrimoniale dall’altro, determinando confusione e grande scontento tra gli studenti. Dalla delibera di Giunta regionale n. 993 del 2 agosto scorso si apprende che questi limiti sono stati ulteriormente aumentati rispetto a quanto convenuto ai tavoli istituzionali, 23.000 euro per l’Isee e i 50.000 euro per l’Ispe di soglia.
Questo è apprezzabile, ci auguriamo che si ampli la platea degli aventi titolo, che si riescano ad investire tutte le risorse, che sono superiori ai 3 milioni di euro stanziati nel bilancio pluriennale regionale, necessarie a soddisfare in maniera piena tutti gli studenti che risulteranno in diritto di ricevere la borsa di studio in modo completo, come avvenuto per i tre anni precedenti.
Ci auguriamo anche che le necessarie modifiche che Erdis dovrà apportare non provochino aggravi burocratici a quanti hanno già presentato la domanda e risultino efficacemente attrattive per aumentare il numero degli iscritti presso l’Università e gli istituti di istruzione superiore delle Marche.
E’ vero anche che in precedenza non era stata rispettata la scadenza del 31 maggio, di cui all’articolo 6 della legge regionale n. 4 del 2017, ma il programma regionale è sempre stato adottato antecedentemente all’uscita degli avvisi di Erdis e in ogni caso in assoluta coerenza con quanto concordato ai tavoli istituzionali.
Nel 2017, visto che ci si è appassionati a quanto fatto in passato ed io lo sono ancora più di lei, Assessore, anno di prima attuazione della legge, il programma regionale era stato adottato con la delibera di Giunta regionale n. 736 del 3 luglio 2017, nel 2018 con la delibera di Giunta regionale n. 924 del 2 luglio 2018, nel 2019 con la delibera di Giunta regionale n. 814 del 10 luglio 2019, nel 2020 con la delibera di Giunta regionale n. 903 del 13 luglio 2020, nel 2021 siamo arrivati ad agosto, non mi sembra una cosa salutare ed invito l’Assessore e tutta la Giunta a provvedere nei prossimi anni con più rapida sollecitudine. Grazie.

Interrogazione n. 195
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Cesetti, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Vitri
“Attuazione delle iniziative previste nel Contratto Istituzionale di Sviluppo”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 195 dei Consiglieri Carancini, Cesetti, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Buongiorno. Credo che anche gli interroganti siano d’accordo sul fatto che risponda anche tenendo conto di quello che è successo dopo l’interrogazione, penso che sia questo il senso. Quindi, parliamo di Cis in senso compiuto e non delle premesse del Cis, sennò do probabilmente l’impressione, e sicuramente non voglio, di eludere la risposta, che invece merita una approfondita e rigorosa evidenziazione alla luce di quelle che sono state le circostanze che hanno accompagnato la scorsa settimana l’approvazione dei progetti, che per il momento risultano finanziati nell’ambito del Cis.
Cos’è il Cis? E’ il contratto istituzionale di sviluppo, è uno strumento giuridico introdotto dal decreto legislativo 88 del 2011, che prevede interventi speciali per il Mezzogiorno. Per capire esattamente qual è la dimensione organizzativa che perimetra questo strumento bisogna evocare le assorbenti competenze che rispetto alle istruttorie sono mantenute in capo a Invitalia e all’Agenzia della coesione.
Proprio per effetto di una decisione del Parlamento nell’ultima legge di stabilità si è ritenuto, anche sulla falsa riga di altre esperienze, di estendere queste procedure, che sono tipicamente dell’intervento straordinario per il Mezzogiorno, anche all’area del terremoto. E’ successo con la provvidenza Resto al sud, che è stata trasformata in Resto qui, sempre nell’ambito di Invitalia; è successo per il contratto istituzionale di sviluppo, che ha mantenuto interamente le caratteristiche dimensionali dal punto di vista organizzativo, i criteri, le filosofie, i principi ispiratori del Cis, così come noi lo conosciamo per effetto del decreto 88.
Faccio questa premessa perché tutta l’istruttoria, tutta la verifica, tutti i criteri, tutte le indicazioni operative, che abbiamo dovuto seguire riposano sul protagonismo assoluto e determinante dell’Agenzia per la coesione, Ministero per il Sud, e della stessa Invitalia che, in due successive comunicazioni, del 29 aprile e del 19 maggio, ha formulato le linee guida, le indicazioni operative, gli indirizzi da praticare, le caratteristiche che avrebbero determinato una maggiore possibilità di finanziabilità, addirittura Invitalia è arrivata a stilare il format per la richiesta, con le crocette e le indicazioni che sono state elaborate da Roma. Un classico caso di tecnostruttura nazionale che ritiene di dover ridurre quanto più possibile l’apporto partecipativo di una selezione, che non si può ritenere un bando, perché non siamo stati messi di fronte a un bando procedimentalizzato, ma siamo di fronte a un percorso che ha visto, per disposto stesso delle indicazioni operative date dalla Coesione e da Invitalia, il ruolo della Regione nell’aggregazione delle domande. Questo è il sostantivo utilizzato nei documenti che abbiamo ricevuto da Invitalia e dalle indicazioni operative. Noi cosa abbiamo fatto? Abbiamo ritenuto di dover approfondire e svolgere un ruolo in piena trasparenza e chiarezza, dotandoci di una procedura che non era prevista, ci siamo autolimitati nel ruolo da svolgere e abbiamo fatto due cose. La prima, costituire un nucleo di valutazione esterno e terzo, formato da dipendenti di questo nostro ente e in più da un economista dell’Università politecnica delle Marche e da un’esperta in materia informatica e di progettazione europea, in maniera tale che fosse, per quanto possibile e al netto della gestione centralizzata del Cis, ragionevole dare conto ai nostri Comuni, che abbiamo sentito per tre volte in ossequio ad una volontà di rimanere coerenti con quello che era anche il sentiment dei nostri Comuni, che per la prima volta venivano messi di fronte alla possibilità, sia pure con somme esigue, di avere dei finanziamenti per la rigenerazione socio-economica del cratere e non solo e non da solo per quanto riguarda la realizzazione fisica.
Con la delibera n. 866 abbiamo costituito il Nucleo di valutazione, abbiamo indicato plasticamente le linee orientative di cui Invitalia ci onorava rispetto al lavoro che la Regione doveva fare ed abbiamo ripetutamente chiesto, ottenendolo anche, un differimento dei termini per la presentazione dei progetti perché per volontà politica del nostro Governo, la celerità, la sollecitudine e l’esigenza di smarcare entro settembre il Cis erano state ritenute decisive ai fini di una congrua e appropriata definizione, rispetto delle ragioni per le quali il Parlamento aveva stanziato questi soldi, 100 milioni dal Parlamento, 60 milioni dalla Struttura commissariale, che ha accompagnato tutta questa procedura.
Il 9 luglio, se non vado errato perché noi avevamo come termine il 15, sono arrivati 133 progetti per 900 milioni di euro, una risposta notevole, importante, significativa, bella, da cui partire per una serie di iniziative che andranno, lo dirò dopo, oltre.
Cosa è successo? Noi abbiamo trasmesso con nostre valutazioni tutti i progetti ritenendoli ammissibili a Invitalia e Invitalia Agenzia per la Coesione il 10 agosto ci ha chiesto di poter procedere a una enucleazione di questi progetti, tenuto conto che bisognava comunque curare la definizione dei cofinanziamenti di tutti quei progetti che prevedevano una cubatura di un certo tipo, rispetto alla quale non era possibile se non per stralci autonomi e funzionali finanziare un intero progetto. Invitalia Agenzia per la Coesione ci ha chiesto di enucleare stralci funzionali e autonomi o in assenza di prevedere …
La faccio breve, a quel punto la Giunta ha fatto una comunicazione e aderendo alle indicazioni che ci venivano date da Invitalia si è presa la responsabilità politica, nell’ambito di questa concertazione di primo livello, perché di questo si tratta, di individuare dei criteri successivi alla lettera di Invitalia, ma coerenti con le indicazioni operative che c’erano state date prima, indicando prioritari i progetti finanziabili nella loro completezza, di considerare di primaria importanza le proposte progettuali che prevedevano un partenariato pubblico/privato. Le indicazioni operative ci sono venute da Invitalia, sono state poi allegate ed i Consiglieri le possono vedere nella delibera n. 866. Se il progetto superava gli 8 milioni si richiedeva al Nucleo di valutazione di considerare stralci funzionali in grado di garantire l’autonomia e l’autosufficienza in assenza di cofinanziamento e da ultimo privilegiare o prevedere nell’ambito di progetti multicomuni gli enti capofila.
Da questo punto di vista l’operato della Regione, che si è autolimitata con una procedura che non esisteva e che si è data, è appropriato, coerente con le indicazioni operative di un’istruttoria che è stata fatta propria e validata da Invitalia, Agenzia perla coesione, Ministero dell’economia e delle finanze, Mibact nell’ambito di una procedura più rigorosa, più osservata, più vigilata da un sistema centrale non si poteva immaginare.
Noi riteniamo il Cis, credo che sia interesse dei Consiglieri saperlo, un punto di partenza perché esistono fondi e finanziamenti che vogliamo ritenere fondamentali per annientare quanto più possibile le progettualità residue, sono il Pnrr ordinario, il Pnrr terremoto, sono ulteriori 90 milioni che potrebbero essere assegnati al Ci; sono anche fondi di sviluppo e coesione che potrebbero essere decisivi, soprattutto per questa importantissima e ponderosa richiesta progettuale che riguarda ciclovie e azioni relative a mobilità ciclistica, che possono essere anche finanziate diversamente.
Siamo disponibili con tutti i Consiglieri a dare ulteriori indicazioni, mi dispiace, non è prolissità, ma voglia di dare con chiarezza le indicazioni, chiedo scusa, magari ci torneremo in altra occasione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Intanto voglio ringraziare l’Assessore Castelli perché ha anticipato e ha indicato in maniera puntuale i vari passaggi, però la replica la intitolerei simpaticamente così: “I criteri di Castelli e molto altro”. La storia fin qui scritta è a beneficio dei Sindaci e delle comunità, in fondo anche dei Consiglieri regionali, perché l’Assessore Castelli, di cui mi onoro di essere amico, già collega, in fondo non racconta tutto, o meglio lo racconta giustamente dal suo punto di vista. Credo che sia interessante perché questa del Cis è una storia che andrà avanti.
Cerco di restare ai fatti, puntuale il ricordo dell’Assessore Castelli circa il fatto che c’è una delibera dell’8 luglio, la n. 866 della Regione, la quale individua i criteri e le modalità per poter arrivare alla presentazione dei progetti e quindi dare una via ai Sindaci.
A questo proposito va detto che ci sono due allegati, l’1 e il 2, che parlano dei criteri di primo livello Cis e di secondo livello.
Secondo punto, il termine per il deposito per i progetti, poi vi dirò perché, è stato individuato - voi sapete tutta la polemica giusta perché ai Sindaci di fatto non è stato dato tantissimo tempo - in un primo passaggio a giugno, poi il 24, ma in una comunicazione dell’Assessore Castelli, che è questa che vi faccio vedere, si dice che a seguito della riunione di cabina di regia nazionale tenutasi il 23 giugno, alla presenza della Ministra, i progetti devono essere presentati entro e non oltre le ore 24,00 di venerdì 9 luglio 2021. Quindi il termine è questo e non si comprende perché sia saltato. E’ saltato perché il Nucleo di valutazione, che non ha poteri dal punto di vista amministrativo, nel verbale del 15 luglio scrive che ha preso in considerazione anche i progetti arrivati dopo il 9 luglio e fino al 15. Questo, a mio modesto parere, sotto il profilo della legittimità e del rispetto delle regole, che devono essere uguali per tutti, non mi pare in linea, ed è solamente un primo elemento.
Sono arrivati, come ha raccontato l’Assessore Castelli, 133 progetti, che cosa è successo in particolare? Il Nucleo di valutazione in tre giorni è riuscito ad istruire 130 progetti per 900 milioni ed ha chiuso l’operazione, cioè ha stilato una graduatoria e ha attribuito ad ogni progetto il voto. Cosa succede? Una cosa abbastanza strana – l’Assessore Castelli, lui si che è testa pensante, non sempre nella direzione giusta – arriva il 10 agosto la comunicazione del Direttore generale dell’Agenzia per la coesione territoriale, che lui cita puntualmente, il quale testualmente scrive all’Assessore Castelli: “Scusi, mi dovrebbe fare delle integrazioni e dei chiarimenti sui progetti che ci ha mandato” e chiede due tipi di spiegazioni, uno, a quale lotto funzionale dell’intervento fa riferimento la richiesta di finanziamento a valere sulle risorse del Cis. Tanti progetti valevano in termini progettuali molto di più dei finanziamenti possibili, faccio l’esempio di Sarnano, che è quello che conosco meglio, un progetto di 101 milioni sul quale il Direttore generale dell’Agenzia per la coesione territoriale dice che non si possono finanziare 101 milioni di euro e chiede quali stralci funzionali nell’ambito di quel progetto siano stati stabiliti perché nella valutazione non c’è. Secondo chiarimento: integrazione. Il Direttore generale dell’Agenzia per la coesione territoriale chiede quale sia la fonte del cofinanziamento individuata per ciascuna scheda di intervento perché è evidente che il cofinanziamento diventa un fattore determinante. Se faccio un progetto di 100 milioni e te ne chiedo 40 o 41, però non finanzio l’altra parte, è evidente che quelle risorse pubbliche, sto parlando asetticamente, sono soldi sprecati.
Bene, che cosa fa l’Assessore Castelli? Lo riassumo, l’Assessore Castelli non risponde a questa domanda scrivendo al Nucleo di valutazione integrale, scrive al Nucleo di valutazione dicendo: amici miei bisogna che voi …

(interrompe l’Assessore Castelli)

Romano CARANCINI. Lo sto dicendo simpaticamente. Una comunicazione, un atto formale, chiaro …

(interrompe l’Assessore Castelli)

Romano CARANCINI. No, mi faccia finire. Una comunicazione di Giunta, che però non è la Giunta, addirittura aggiunge ulteriori criteri. A progetto aperto - non so se è chiaro - l’Assessore Castelli dice al Nucleo di Valutazione l’11 agosto: guardate che voi dovete introdurre altri tre criteri, anzi quattro, ve li risparmio. Sono quattro criteri sostanziali, a progetto, a procedura aperta. Il Nucleo di valutazione rispettoso, non tre giorni dopo, ma lo stesso giorno si riunisce, l’11 agosto la comunicazione dell’Assessore Castelli e l’11 agosto il Nucleo di Valutazione. Cosa fa l’Assessore Castelli? Trasforma i chiarimenti e le integrazioni in criteri, dice guarda che tu devi decidere per altri …

PRESIDENTE. Le chiedo di concludere.

Romano CARANCINI. Abbia pazienza …

PRESIDENTE. No, non possiamo derogare, le ho concesso lo stesso tempo dell’Assessore, la prego di chiudere.

Romano CARANCINI. Questo vuol dire che viene cambiata la griglia del risultato …

(interrompe l’Assessore Castelli)

PRESIDENTE. Assessore, la prego di rimanere in silenzio, Consigliere concluda.

Romano CARANCINI. Delle due l’una! E’ stato stracciato il principio di responsabilità, della legittimità, io ho rispetto del Ministro per il Sud e la coesione territoriale, la stimo molto, onestamente, fatele presente cosa è accaduto, perché sono accadute cose gravi.
Le due cose sono: si può pensare bene, ci sono problemi di un pasticcio amministrativo con seri dubbi di legittimità, oppure si può pensare male …

PRESIDENTE. Scusi, Consigliere, le devo togliere la parola perché siamo oltre ogni limite …

Romano CARANCINI. Io penso bene - 40 milioni a 3 Comuni privi di progetto, sono computi estimativi …

PRESIDENTE. Devo togliere la parola al Consigliere Carancini …

(interrompe l’Assessore Castelli)

PRESIDENTE. Assessore, lei deve rimanere al suo posto, non può intervenire in replica. Non può replicare, Assessore. La richiamo a rimanere in silenzio!

(interrompe l’Assessore Castelli)

PRESIDENTE. Sospendo la seduta se continuate in questo modo, Assessore la richiamo!
Non si può fare così, ho concesso gli stessi minuti …

(interrompe l’Assessore Castelli)

PRESIDENTE. Sospendo la seduta.

La seduta è sospesa alle ore 11,45

La seduta riprende alle ore 11,46

PRESIDENTE. Spero che si siano un po’ calmati gli animi, dobbiamo rispettare il momento in cui parlano sia gli Assessori che rispondono alle interrogazioni, che i replicanti. Ho concesso gli stessi minuti, che ha preso l’Assessore Castelli per dare la risposta perché era abbastanza complessa, al Consigliere Carancini. Vi ringrazio che non ci siano state sollecitazioni, ma in quello spazio dobbiamo rimanere per dare una proporzionalità, in una deroga del tutto eccezionale.
Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Userò i soli minuti che ho a disposizione.
Ha ragione il Consigliere Carancini quando dice che i nuovi criteri non sono stati stabiliti, come invece viene riportato nel verbale del Nucleo di valutazione, dalla Giunta, perché in Giunta c’è soltanto una nota a verbale, una comunicazione. Quindi non è vero, e lo ribadisco, i nuovi criteri sono stati presentati al Nucleo di valutazione dall’Assessore Castelli e non sono stati approvati in Giunta e la cosa grave è che sono successivi alla presentazione dei progetti.
Da che mondo è mondo prima si scelgono i criteri e poi si presentano i progetti, il fatto che si cambino i criteri in maniera importante, perché si stabiliscono anche le priorità di finanziamento, fa un po’ pensare.
Lo dico a tutti i colleghi che dovrebbero essere attenti perché i Comuni sono molto interessati a questo tema. E’ un po’ strano che il verbale della seduta del Comitato di valutazione inizi alle ore 10,00 del mattino e già si abbia contezza della comunicazione di Giunta, anzi il Dirigente regionale, ovviamente non avendo l’atto sotto mano, persona altamente qualificata dal punto di vista amministrativo, scrive: “Informa che la Giunta della Regione Marche, preso atto della richiesta sopra richiamata - cioè quella fatta all’Agenzia per la coesione territoriale, che chiedeva tutt’altra cosa rispetto ai nuovi criteri, chiedeva chiarimenti sul fatto che ci fossero progetti che non avevano degli stralci funzionali bene evidenziati e quale fosse il cofinanziamento - ha approvato ad integrazione dei precedenti criteri, di cui alla delibera del 6 luglio 2021, ulteriori criteri di valutazione”, ai quali attenersi, dice lui.
Questi criteri la Giunta non li ha mai approvati, questa è cosa grave, poi ci si può scaldare quanto si vuole, ma un conto è una delibera di Giunta, che è un organo collegiale, un conto è una comunicazione di Giunta.
Detto questo, la cosa ulteriormente grave, la dico a tutti i colleghi, è quando si dice che il cofinanziamento, per esempio, di 100 milioni di euro, di cui 30 messi in questa partita, sarà fatto con i fondi Pnrr, significa che già si sta ipotecando tutto il pacchetto che dovrà arrivare. Quindi, attenzione, questo non interessa soltanto l’opposizione, ma tutti quelli che hanno Comuni con progetti che potrebbero essere finanziati in futuro con i fondi ordinari e anche straordinari del terremoto, 1,7 milioni di euro solo per l’area del terremoto, quindi, attenzione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Quanto dedotto dai Consiglieri Casini e Carancini, in particolare dal Consigliere Carancini, con rilievi molto dettagliati, credo che meriti un approfondimento in quest’Aula, nell’interesse di tutti, anche dell’esecutivo, dell’Assessore Castelli e dei territori. Capisco anche la fretta, che talvolta deve essere superata dalla pacatezza, che dovrebbe indurre, quando si opera nella pubblica amministrazione, ai giusti approfondimenti.
Ad esempio, ammetto di non aver approfondito la questione, ma le osservazioni dei Consiglieri Carancini e Casini, circa il fatto oggettivo che alcuni requisiti siano stati stabiliti successivamente alla presentazione dei progetti, conferisce un marchio quanto meno di illegittimità, se non qualcosa di più grave a tutto il pacchetto amministrativo, se così lo vogliamo definire. Questo va approfondito perché sarebbe grave politicamente e quanto meno, ripeto, illegittimo. Se si cuce un vestito sapendo chi lo dovrà indossare e se chi lo indosserà, se questo è, non è magari una pubblica amministrazione, ma un partenariato pubblico/privato, la questione deve ulteriormente far riflettere.
Poi c’è un altro aspetto su questa vicenda, la gigantesca sproporzione delle risorse assegnate ad alcuni territori rispetto ad altri. A me non fa specie che un progetto da solo abbia preso 30/40 milioni su 90, ma la sproporzione tra i territori. Io, ad esempio, sono stato eletto nella provincia di Fermo ed a Fermo registro che sono andate le briciole, una parte delle risorse sono andate al Comune di Montefortino, briciole, che probabilmente, passatemi l’espressione, ha fatto da palo di illuminazione al progetto più ampio, e poi alla mia Montegiorgio, sono contento, però briciole a Fermo.
C’è un altro aspetto da approfondire, allora chiedo: il Governo dove stava? Non è che il Governo passivamente può accogliere una cosa di questo tipo. Dov’era il Ministro? Perché ha avallato questo tipo di operazione? Nel comunicato che ho fatto ho detto che bene hanno fatto i Parlamentari del PD a chiedere un approfondimento attraverso una interrogazione sull’operato del Governo. Grazie.

Interrogazione n. 196
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Vigilanza sugli impianti di risalita presenti nel territorio regionale”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 196 dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Posto che invito i Consiglieri di maggioranza a rifare un’interrogazione, così evito questa serie infinita di occhiute considerazioni infondate sul precedente atto. Mi scuso se ci sono tornato.
L’interrogazione riguarda in particolare la vigilanza sugli impianti di risalita presenti nel territorio regionale.
Innanzitutto la legislazione del TPL prevede che il trasporto pubblico su impianti di risalita fissi, aerei e terrestri sia in capo alla Regione, con particolare riferimento agli impianti fissi urbani e agli impianti fissi di risalita montani a carattere sovracomunale. Mi scuso, leggo, ma la risposta è molto tecnica.
Sugli impianti fissi urbani, quindi scale mobile e ascensori, la normativa di riferimento è il d.p.r. 753 del 1980.
Le competenze regionali ai sensi di una legge che ha tradotto operativamente le competenze comunali sono queste: approvazione progetti e regolamenti di esercizio dietro il rilascio di nulla osta ustif, tra i primi della sicurezza, assenso alle nomine di responsabili di esercizi, sempre dietro il rilascio di nulla osta ustif e inoltre la partecipazione alle verifiche periodiche.
Per quanto riguarda gli impianti urbani, scale mobili e ascensori, gli impianti di risalita montani, la Regione ha competenze esclusivamente nel caso di impianti a carattere sovracomunale, nello specifico sono in capo alla Regione l’approvazione di progetti e il rilascio di concessioni, regolamenti di esercizio, assenso alle nomine dei responsabili di esercizio, partecipazione a verifiche, prove periodiche e altro.
Nei termini di cui sopra, per gli impianti di risalita montani la Regione Marche ad oggi, dopo il distacco del Comune di Montecopiolo, ha competenze esclusivamente per due seggiovie che attraversano i Comuni di Sarnano e Bolognola, Santa Maria delle Nevi e Santa Maria Maddalena, ai sensi della legge 22. La Regione inoltre cura la tenuta del registro regionale di tutti gli impianti e delle piste ed esercita le funzioni inerenti alla programmazione della gestione dei finanziamenti, quindi, la nostra competenza riguarda solo l’impianto sovracomunale.
Le competenze di cui sopra sono tornate in capo alla Regione nel 2015, le attività di vigilanza sono normalmente svolte dai funzionari incaricati dalla Peap trasporto pubblico e partecipano alle prove svolte dai componenti Ustif. L’espletamento delle verifiche e prove funzionali è organizzato dal direttore responsabile dell’esercizio; la periodicità delle verifiche è stabilita con legge.
Come specificato nelle premesse la Regione ha competenza di vigilanza su tutti gli impianti di risalita urbani e sugli impianti di risalita sovracomunali.
Nell’ambito delle verifiche periodiche le parti tecniche impiantistiche e le regolarità degli esercizi vengono controllate e verificate dal competente personale Ustif che è del Ministero delle infrastrutture.
Alleghiamo alla presente, per gli interroganti, l’elenco degli impianti fissi di trasporto pubblico, un report dei soli impianti sui quali la Regione ha competenze e vigilanza.
In linea generale, come si evince dal predetto report, le verifiche eseguite hanno dato esito positivo o positivo con prescrizione, per gli interroganti ho omesso i documenti, sennò fino a domani siamo qua.
C’è un numero esiguo di casi particolari per i quali le verifiche hanno determinato la sospensione dell’esercizio fino alla completa risoluzione delle anomalie riscontrate, quindi il ripristino dell’impianto.
Per quanto riguarda i due impianti montani di competenza regionale, entrambi ubicati tra i Comuni di Sarnano e Bolognola, la situazione è la seguente:
- seggiovia Santa Maria delle nevi/Sassotetto, l’ultima verifica è stata eseguita a luglio 2020, si è trattata di una verifica stagionale estiva, che ha dato esito positivo, a seguito della quale è stata autorizzata l’apertura anche estiva con conseguente modifica del regolamento di esercizio, per la stagione invernale 2020/2021 l’esercizio è risultato chiuso a causa dell’emergenza sanitaria per Covid 19, è prevista la verifica periodica per l’eventuale apertura invernale stagione 2021/2022 e la revisione speciale nel 2022;
- - seggiovia Santa Maria Maddalena-Liseb, il regolamento di esercizio prevede esclusivamente l’apertura invernale, nella stagione 2019/2020 l’esercizio è stato ridotto per mancanza di neve e nella stagione invernale 2020/2021 è stato chiuso a causa dell’emergenza sanitaria. E’ prevista la verifica periodica per l’eventuale apertura invernale stagione 2021/2022 e la revisione speciale.
Tre considerazioni negli ultimi secondi, abbiamo chiesto più volte al Ministero alle infrastrutture di ricondurre ad una logica diversa quella che vede competente per i nostri impianti l’Ustif di Venezia. E’ assurdo che vengano da Venezia a controllare gli impianti di Sassotetto; una seconda questione riguarda l’età massima per i direttori di esercizio, c’è un unico direttore di esercizio attualmente nella nostra regione e al compimento dei suoi 70 anni non potrà fare più il direttore di esercizio perché per essere il direttore di esercizio è necessaria una serie di stringentissimi requisiti, fra cui un meccanismo di referenze relative agli impianti che uno gestisce, il problema è che - è venuto da me, l’ho conosciuto, lo conosciamo fra l’altro - fa 70 anni l’8 dicembre, stiamo chiedendo delle deroghe perché il problema sarà serio, il direttore deve essere residente nelle Marche e non se ne trovano.
I temi che sono stati trattati sugli impianti riguardano anche la precedente interrogazione su Sarnano. La nostra volontà, che abbiamo trasferito anche ieri in riunione di coordinamento, è quella di poter sostenere con il Pnrr sisma gli impianti di risalita delle Marche, che richiedono degli aggiornamenti, al di là delle verifiche di sicurezza, ed una serie di interventi che contiamo di fare, con quella che il responsabile della struttura commissariale ha indicato, una precisa linea di indirizzo nel segmento B del Pnrr terremoto per gli impianti finalizzati allo sport ed alla ricreazione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Ringrazio, a differenza di quello che avrei fatto prima, l’Assessore Castelli rispetto alla condivisa necessità di una particolare attenzione agli impianti di risalita, anche in considerazione della tragedia dello Stresa, che ovviamente ci ha sollecitato tutti, ma non solo per quello, perché vedo che c’è una attività. Ringrazio per la documentazione che ci metterà a disposizione e chiediamo di riverificare anche i percorsi perché, come è stato sottolineato, l’Ustif di Venezia non può avere la competenza rispetto al nostro territorio, nonché la necessità di avere direttori efficaci e soprattutto un controllo perché la responsabilità in vigilando è della Regione che, al di là di quello che attribuisce direttamente la legge, deve essere attuata e applicata.
Vedo che c’è una attività reale, oggettivamente l’interrogazione è datata, arriviamo dopo 5 mesi, prendo atto del lavoro che è stato fatto, sarà nostra cura approfondire rispetto alla documentazione che ci metterà a disposizione.
Confidiamo in un lavoro puntuale verso queste strutture che sono tanto strategiche per il nostro turismo, quanto importanti nelle verifiche periodiche, sistematiche per le quali ci deve essere un lavoro continuo, non solo legato al richiamo tragico che può avvenire di volta in volta in questa nazione. Grazie.

Interrogazione n. 242
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Casini, Mastrovincenzo, Bora, Cesetti
“Rafforzamento PIL Vallefoglia, politiche di formazione professionale e percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 242 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Casini, Mastrovincenzo, Bora, Cesetti.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. E’ un’interrogazione molto strutturata e motivata, che pone l’accento sulle tante esigenze che vive in questo periodo il mondo del lavoro e ovviamente riporta quella che è una singolarità in questo ambito molto ampio e molto complesso e molto strutturato, che è la succursale del Centro per l’impiego di Pesaro, in quel di Vallefoglia.
La realtà è questa per farla breve, adesso vado a leggere punto per punto le le situazioni di cui vengo investito per dare ad ognuna una risposta, però faccio questa premessa, i giorni scorsi c’è stato un collegamento al quale ho partecipato con tutti gli Assessori al lavoro di tutte le Regioni con il Ministro, l’XI Commissione, e non dico che abbiamo avuto il plauso, ma ci siamo resi conto che le Marche rispetto alla complessità delle altre Regioni è indubbiamente all’avanguardia per quel che riguarda la valorizzazione dei centri per l’impiego.
Abbiamo portato a termine il piano delle assunzioni del 2019/2020, a fine 2020 abbiamo completato le assunzioni, ci apprestiamo a redigere un nuovo concorso per altre 117 figure per il 2021/2023, abbiamo investito sulla digitalizzazione di tutte le sedi, che anche durante il periodo di pandemia hanno dato una risposta completa alle richieste che sono addivenute nel frattempo, abbiamo investito fisicamente e praticamente nella ristrutturazione di alcune sedi, come ad esempio quella di Ancona per renderla più funzionale.
Adesso siamo in un’altra fase in cui stiamo cercando di regolarizzare, su questo poi ci torno perché tocca particolarmente Vallefoglia e Pesaro, alcune situazioni che non sono state tenute in debita considerazione da alcuni Comuni e la legge prevede che siano i Comuni a farsi carico delle sedi dei centri per l’impiego, sedi ospitanti, per capirci. Se si vuole istituire una sede di un centro per l’impiego o mantenere quelle che sono in essere sono i Comuni ospitanti che devono mettere a disposizione gli spazi, questo lo prevede la legge. Qualora la Regione avesse una sede propria, tipo quella di Jesi, una proprietà all’interno di un Comune ospitante il centro per l’impiego, l’amministrazione comunale deve per lo meno partecipare alle spese di gestione della sede per compensare le disponibilità che i Comuni danno per le altre sedi.
Su questo ci torno alla fine, ma devo dire che proprio a Vallefoglia e a Pesaro sono storicamente inadempienti sotto questo punto di vista.
Le tre domande che mi vengono poste sono: se ritengo il Punto Informa Lavoro di Morciola (Vallefoglia) un sito strategico per l’incontro tra domanda e offerta in un’area ricca di imprese. Certo che sì, lo dimostra il fatto che nonostante le difficoltà che ci sono state in questo periodo il centro per l’impiego succursale di Vellefoglia è sempre rimasto aperto ed attualmente ha tre impiegati a tempo pieno, più una persona che segue la formazione, quindi, ci sono al suo interno quattro figure.
Seconda domanda: se intende investire risorse per il rafforzamento del personale della struttura di cui sopra e l’implementazione di politiche per la formazione professionale e percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento.
Pesaro ha avuto in questo ultimo anno, quando dico Pesaro è compresa la succursale di Vallefoglia che dipende dal Centro per l’impiego di Pesaro, sei unità operative in più rispetto all’anno precedente e sarà ulteriormente investito anche in futuro di nuove professionalità una volta espletato il nuovo concorso previsto.
Posso dire tranquillamente che su Vallefoglia si è portato avanti un progetto di consolidamento particolarmente vocato su Pesaro rispetto ad altre realtà della regione Marche.
Terza domanda: pensa di orientare risorse europee, nazionali e regionali nel potenziamento dei centri per l’impiego e delle sedi decentrate marchigiani attraverso l’assunzione di personale qualificato e risorse per progetti di formazione che potrebbero contribuire all’aumento dell’occupazione? Ho già risposto in premessa, assolutamente sì, tant’è che abbiamo digitalizzato tutte le sedi dei centri per l’impiego delle Marche, le abbiamo rese funzionali, ripeto, anche in mancanza della possibilità di recarvisi, come è successo nell’ultimo anno e mezzo, hanno continuato ad essere tutte funzionali e funzionanti.
Quindi, per capirci, rispetto a Vallefoglia c’è questa situazione, il personale è in forza da anni ed attualmente sono tre figure e credo che rimarranno senonché è nostra intenzione, e ci torno anche nel particolare, e la faccio breve, rafforzare con progetti quella sede; potremmo fare in modo che da Pesaro, magari una volta alla settimana, possa andare una persona in più per seguire alcune categorie, alcune situazioni, in particolare progettualità da portare avanti. Tutto però è legato ad una situazione e ci torno come avevo premesso inizialmente.
La sede di Vallefoglia è di proprietà della provincia di Pesaro, così come quella di Pesaro, di conseguenza la provincia di Pesaro chiede chi paga l’affitto per utilizzare quelle sedi per finalità legate alla ricerca di lavoro e altro. Devono pensarci il Comune di Pesaro e il Comune di Vallefoglia, che storicamente non l’hanno mai fatto, conseguentemente ho incontrato la provincia di Pesaro nei giorni scorsi, abbiamo cercato di chiarire queste due situazioni e chiameremo da qui ai prossimi giorni sia l’amministrazione comunale di Pesaro che quella di Vallefoglia perché si allineino alle normative vigenti, altrimenti, sinceramente, non vedo in quale modo potremmo pensare di potenziare, ampliare o implementare in quelle sedi nuove attività quando c’è una inadempienza storica delle due amministrazioni comunali, che deve rientrare nel giro delle prossime settimane, infatti chiederemo un incontro sia al Sindaco di Vallefoglia che al Sindaco di Pesaro per regolarizzare queste situazioni.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Assessore. Mi fa innanzitutto molto piacere che ci abbia garantito che si investirà su questo punto nel Comune di Vallefoglia, d’altra parte devo ammettere che sono anche delusa perché evidenzia una inadempienza in questa fase in cui la Regione dovrebbe essere di supporto alle amministrazioni comunali e dire che c’è piena disponibilità a venire incontro alle loro esigenze, anche perché lei ha messo in evidenza che ci sono tre impiegati a tempo pieno più un altro part time, sono solo quattro, non sono tanti, per un Informa lavoro che copre un bacino di residenti di 140.000 abitanti, 12.000 imprese ed è uno dei principali della provincia dato che copre tutta la vallata. Sì, in effetti è così perché in quella vallata ci sono la maggior parte delle aziende.
A questo proposito vorrei evidenziare che il problema è quello del rapporto formazione/lavoro, che è stato sospeso in questo ultimo anno.
In base alla legge 145/2018 i percorsi di alternanza scuola lavoro sono diventati Pcto, cioè percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento. Ci sono risorse importanti in questo campo che la Regione non sta utilizzando, soprattutto le imprese di questo territorio, di tutto il bacino, non solo di Vallefoglia, ma di Montelabbate e di altre zone della provincia di Pesaro-Urbino, avrebbero bisogno che la Regione rendesse disponibili le risorse prima possibile e facesse in modo che i Pcto venissero attivati. Come è possibile? E’ possibile grazie al lavoro dei punti Informa lavoro, come quello di Vallefoglia, che al momento non lo può fare perché ha solo quattro dipendenti, e ribadisco solo, e le aziende si trovano totalmente abbandonate nella fase della formazione.
Quello che sollecito non è semplicemente il ruolo della Regione, ma evidenziare una inadempienza, se il Comune di Vallefoglia non ha mai pagato l’affitto, come lei ha detto poco fa, un motivo ci sarà. La Regione veniva in aiuto di un punto Informa lavoro, che serviva un territorio che ne aveva bisogno, soprattutto per i percorsi di formazione, cosa che in questo ultimo anno non è stata fatta.
Ci ha anche anticipato che saranno assunte 117 figure nell’arco di tempo 2021/2023, questa mi sembra una buona notizia e spero che tra queste, lei non lo ha detto, alcune siano destinate al punto Informa lavoro di Vallefoglia … Mi sta dicendo di no, pensavo fosse una buona notizia, a questo punto non lo è.
Spero che in futuro possa darci risposta anche sui percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento previsto dalla legge, sperando che vengano attivati il prima possibile. Grazie.

Mozione n. 83
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Carancini, Casini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri, Biancani, Bora
“Coinvolgimento degli studenti del Corso di Laurea in Infermieristica a supporto della campagna di vaccinazione e apertura di un bando straordinario finalizzato ad ulteriori assunzioni”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 83 dei Consiglieri Cesetti, Carancini, Casini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri, Biancani, Bora.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Con questa mozione, di cui tralascio la premessa, e con l’emendamento al primo comma della parte dispositiva predisposto dal Consigliere Cancellieri, che ringrazio, scritto da altri Consiglieri di maggioranza, dal sottoscritto e da altri del gruppo PD, che ha presentato l’atto, si impegna la Giunta: a valutare l’utilizzo di neolaureati e di specializzandi al quarto e quinto anno del Corso di laurea in scienze infermieristiche, durante tutto il periodo in cui la pandemia da Covid 19 presenterà ancora caratteri epidemiologici e sanitari tali da rendere necessario l’impiego di ulteriore personale, sia nell’attività sanitaria, più specifica rispetto al Covid che nell’attività e nelle prestazioni sanitarie ordinarie, le quali nel periodo emergenziale della pandemia hanno subito un severo e grave rallentamento; a proporre in tempi brevi l’apertura di un bando straordinario per l’assunzione, secondo i termini già in parte indicati dal D.L. 18/2020, di un consistente numero di neolaureati e specializzandi iscritti regolarmente all’ultimo e penultimo anno di Corso della Scuola di specializzazione e non ancora impiegati e dunque disponibili; a disporre un’ulteriore assunzione di personale con premialità, cercando di valorizzare ulteriormente la componente giovanile a supporto delle Usca secondo quanto già disposto dal decreto legge 34/2020.
Con questi due ultimi commi non facciamo altro che richiamare il dettato normativo per rendere coerente l’impegno della Giunta. Il primo punto, così come emendato dal Consigliere Cancellieri, che ringrazio, ci consente non soltanto un probabile voto unanime, che conferisce a questa mozione un importante significato, ma si amplia il campo di intervento, se vogliamo, e l’utilizzo di questi giovani, chiamiamoli anche professionisti nel campo sanitario.
Tra l’altro è molto opportuno questo impegno a valutare, qualcuno potrebbe direche è riduttivo, no, è opportuna questa considerazione perché il valutare dovrà essere coerente con il modello organizzativo sanitario rispetto al quale la stessa Giunta dovrà attenersi inevitabilmente all’indicazione dei tecnici. Per questo è rilevante che non ci sia un impegno cogente, ma valutare l’eventuale utilizzo che risponda ad effettive esigenze, e ce ne saranno di sicuro, coerenti con il modello organizzativo per fronteggiare quella che è ancora a tutti gli effetti un’emergenza. Credo che sia giusto ed opportuno.
Ne raccomando l’approvazione e questa sintesi che abbiamo operato, questo tempo che ci siamo presi è stato speso bene perché ci porta ad un voto unanime che non era affatto scontato. Quindi, è stato un tempo speso bene.
Con l’occasione voglio anche ringraziare oltre che il Consigliere Cancellieri, i Giovani Democratici del mio territorio che mi hanno sottoposto la questione, che mi hanno consentito di approfondirla e che mi hanno anche dato una mano a predisporla perché molto spesso dobbiamo raccogliere anche le indicazioni di coloro che sono sul campo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Semplicemente per dire che noi in linea di massima siamo d’accordo con questa mozione presentata dai Consiglieri del PD, che vede come primo firmatario il Consigliere Cesetti. Volevamo dare il nostro contributo e in qualche modo puntualizzare che si mettessero a disposizione delle figure professionali e in che campo. Ci siamo detti che era meglio utilizzare i neolaureati, persone che hanno fatto il corso di laurea in Scienze infermieristiche, che hanno fatto i primi tre anni, già neolaureati ed allo stesso tempo anche quelle che stanno facendo la scuola di specializzazione, che stanno facendo il quarto ed il quinto anno, anche per una questione di preparazione reale, più che lo studente che magari è iscritto al primo anno. Da un punto di vista dell’inquadramento anche in termini di assunzione è più facile ed è più cogente assumere a tempo determinato un neolaureato o uno specializzando piuttosto che uno iscritto.
Questa è la prima differenza che volevamo evidenziare. Il bisogno è estremamente elevato, oltre che di medici, di cui parliamo sempre, c’è necessità di infermieri, soprattutto per l’emergenza Covid, quindi noi vogliamo riempire questa giusta mozione presentata dal Consigliere Cesetti dicendo che questi ragazzi li vorremmo utilizzare non solo nelle specifiche situazioni Covid, chiamiamole così, come per esempio può essere la vaccinazione. Abbiamo fatto tanti hub prossimali nei nostri Comuni, in cui si sono utilizzati i medici di medicina generale con dei volontari o degli infermieri messi a disposizione a volte dall’Asur a volte no, a volte volontari, ma ci sono anche grandi problemi, per esempio, per le coperture assicurative di queste figure.
Allora chiedo: perché non utilizzare questi neolaureati in Scienze infermieristiche? Benissimo, sia su attività Covid specifiche che su attività ordinarie della medicina e delle prestazioni sanitarie che dobbiamo dare in questi mesi con il Covid di mezzo perché siamo rimasti indietro in tutte le prestazioni sanitarie ordinarie, quindi vorremmo utilizzarli.
L’emendamento è finalizzato ad ampliare, ad cogliere in maniera ancora più grande l’utilizzo di questi ragazzi.
Grazie Consigliere Cesetti, penso che tutti insieme abbiamo fatto un buon lavoro e penso che sia giusto esprimere un voto unanime.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi. E’ stato presentato un emendamento a firma dei Consiglieri Cancellieri, Marinelli, Bilò, Serfilippi, Antonini, Biondi, Menghi, Marinangeli, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Casini, Biancani, Vitri, Mastrovincenzo, Bora, con cui viene cambiato il dispositivo della mozione, il cui testo diventa: “Impegna la Giunta a valutare l’utilizzo di neolaureati e di specializzandi al quarto e quinto anno del Corso di laurea in scienze infermieristiche, durante tutto il periodo in cui la pandemia da Covid 19 presenterà ancora caratteri epidemiologici e sanitari tali da rendere necessario l’impiego di ulteriore personale, sia nell’attività sanitaria, più specifica rispetto al Covid che nell’attività e nelle prestazioni sanitarie ordinarie, le quali nel periodo emergenziale della pandemia hanno subito un severo e grave rallentamento”.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Il mio intervento è anche una dichiarazione di voto.
Ritengo che l’emendamento proposto sia indispensabile perché esiste in termini giuridici la prestazione sanitaria che non è consentita se non ai fini del tirocinio al personale che sta facendo un corso di laurea in Scienze infermieristiche.
Esistono regolamenti precisi per quanto riguarda l’attività di tirocinio degli infermieri studenti in Scienze infermieristiche e la loro presenza nei reparti, ad esempio non possono svolgere atti sanitari, questo lo prescrive la legge, possono solo assistere o supportare, ma in presenza di un infermiere tutor.
Quindi, questa mozione presentata dal PD, che io giudico in buona fede, un atto di volontà, un atto di impegno, è completamente sballata nel senso che se la Regione Marche autorizzasse degli studenti, che dal punto di vista giuridico sono uguali a qualsiasi cittadino, a praticare attività di vaccinazione, ci sarebbe un preciso reato, tanto è vero che questo non è possibile, ho detto, che per gli studenti in Scienze infermieristiche che fanno attività di tirocinio nei reparti ospedalieri o nelle strutture sanitarie. Ci sono dei precisi limiti di legge.
E’ evidente, cerco di prendere in esame la buona fede degli estensori della mozione, che c’è un atto di buona volontà, un atto se vogliamo di indirizzo, ma la situazione è molto delicata perché in presenza di un incidente per una vaccinazione di uno studente, quindi non autorizzato da atti sanitari, che è sempre possibile, ne risponderebbe chi autorizza tale pratica.
L’emendamento proposto dal Consigliere Cancellieri è esaustivo nel senso che impegna la Giunta regionale a valutare l’eventuale utilizzo.
Ricordo che alla Camera dei Deputati quando presentavo con molto spirito di intraprendenza ordini del giorno, ogni tanto mi chiamava il Sottosegretario o il Ministro e mi diceva che un ordine del giorno non si nega a nessuno, quindi, va bene, però non serve a niente, ma io mi accontentavo di avere una piccola soddisfazione.
Con questo siamo in quell’ordine di cose, vorrei vedere qual è il dirigente sanitario che attiva la vaccinazione da parte di persone che non hanno alcun titolo giuridico dal punto di vista sanitario, è delicatissimo.
Detto questo, se ci fosse un’ulteriore pandemia esiste un articolo di legge che, ricordo, ho applicato tante volte nel corso della mia professione medica, si chiama stato di necessità, nel quale tutti sono autorizzati a fare qualsiasi cosa. Anche il medico in stato di necessità è autorizzato a fare una pratica per cui occorrerebbe il consenso informato, magari nel corso di un intervento chirurgico a fare qualcosa che non era previsto nei protocolli, né nelle indicazioni, se serve a salvare la persona. Se ci fosse un ritorno – mi auguro di no – di una pandemia eccezionale probabilmente potremmo autorizzare, ora dico una sciocchezza per rendere l’idea, i vigili del fuoco ad intervenire in casi estremi perché nel loro curriculum professionale fanno un corso avanzato di pronto soccorso, ed è normale. Però il concetto di fondo è che noi dobbiamo dare delle risposte adeguate a situazioni anche estremamente delicate e complicate.
In quest’ordine non sono ostile, non sono oppositivo e voteremo questa mozione, ma deve essere chiaro che non è che la creatività, il libero pensiero, la fantasia possono diventare atti amministrativi o atti legislativi.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Ho molto apprezzato l’intervento del Consigliere Cancellieri che, tra l’altro è anche un medico, ha proposto questo emendamento di buon senso. Non capisco perché ogni volta che interviene il Consigliere Ciccioli – lui è psichiatra, io sono un architetto urbanista, quindi queste cose non le capisco – sente la necessità di mortificare i presentatori di una mozione o di un atto e non cerchi di trovare una soluzione condivisa, come invece si sta facendo.
Se è una questione caratteriale, ripeto, è una cosa che può sapere meglio di me e può conoscere a fondo anche l’eventuale patologia, però dal punto di vista istituzionale non è una buona cosa, secondo me, quando già si è trovata una soluzione sottoscritta da tanti Consiglieri e accettata soprattutto dai presentatori della mozione, sottolineare eventuali possibili certi o non certi errori che chi ha presentato l’atto può aver fatto, anche se in buonissima fede.
Capisco che lei è competente in una gamma di materie che mai avrei potuto pensare, mi accorgo che è super competente e lo dimostra in ogni tipo di materia, però la prego di impegnarsi nel rispetto istituzionale perché quando c’è un dibattito franco, chiaro, onesto, come la spiegazione che ha dato il Consigliere Cancellieri è stata chiara, anche l’emendamento è chiaro e condiviso, non capisco perché debba in maniera sottile insultare e dare degli ignoranti ai presentatori.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Intervengo, lo dico alla Consigliera Casini, per dire che quando il Consigliere Ciccioli, con il quale ci vediamo spesso in Commissione, fa rilievi fondati io li accetto sempre molto volentieri, come contributo anche alla formazione delle mie idee, quanto meno come contrappeso.
Nel caso di specie l’intervento del Consigliere Ciccioli è fuori luogo per una ragione molto semplice, se del caso doveva apprezzare lo sforzo che era stato fatto per addivenire ad una soluzione unitaria, e questo credo che sia un valore quando tocchiamo una questione che attiene all’emergenza sanitaria in corso. Non c’era bisogno di quella specificazione, se l’avesse detta a me … Pur non essendo un tecnico, non sono un medico, so bene qual è il limite che non può essere oltrepassato, pena una responsabilità, infatti il testo iniziale, che evidentemente il Consigliere Ciccioli non ha letto, diceva semplicemente di promuovere il coinvolgimento del maggior numero possibile di studenti del corso di laurea in infermieristica secondo il loro grado di tirocinio clinico nelle varie fasi della vaccinazione in corso, al fine di essere da sostegno all’attuale organico impiegato nei punti di vaccinazione.
Ad esempio, credo che uno studente possa essere impegnato per “scartare” una siringa, credo che lo possa fare, quindi l’impegno è questo. Ovviamente l’emendamento del Consigliere Cancellieri - che ho ringraziato - che ho sottoscritto, specifica e addirittura amplia il campo di intervento, non soltanto nelle vaccinazioni, specifica meglio e dice di utilizzare i laureati per quella vicenda, è un contributo che ha dato a quest’Aula.
Ripeto, la questione era perfettamente coerente con l’impegno che c’era prima, questo ovviamente è di più ed amplia non solo ed anche il consenso intorno a questa mozione e non è che, Consigliere Ciccioli, un ordine del giorno non si nega a nessuno, ci sono stato anch’io in Parlamento, forse qualche legislatura in più. Questa è una mozione e quello che dice il Consigliere Ciccioli è una critica alla Giunta, se vogliamo, perché noi partiamo dal presupposto che alla mozione deve darsi seguito, io credo di si.
L’ho detto prima con un Consigliere del mio gruppo, il fatto che il Consigliere Cancellieri abbia presentato un emendamento - lui è un medico, è del gruppo del partito dell’Assessore alla Sanità e conosco anche la sua serietà - è una ulteriore garanzia perché io sono sicuro che farà il possibile perché la Giunta dia seguito a quella che è anche una sua proposta, anzi, sul punto è la sua proposta, perché io ho sottoscritto l’emendamento da lui presentato e gli attribuisco la paternità.
Perché sminuire un lavoro politico del Consiglio regionale? Sa bene il Consigliere Ciccioli che se tenta di sminuire il mio lavoro non provoca alcun dolore, credo di avere, come penso ognuno di noi, sufficiente consapevolezza di me, non mi creano alcun problema le eventuali critiche, come eventuali complimenti, però è un lavoro di quest’Aula.
Ho già detto cosa significa il termine valutare ed è opportuno perché, è certo, che poi la valutazione della Giunta dovrà essere coerente, come ho detto prima, con il modello organizzativo, anche perché ci dovrà essere un dirigente che ritiene quella cosa necessaria ed anche possibile.
Una volta che si fa, insieme, un buon lavoro non credo che si debba sempre ... forse perché non si ha la primogenitura?

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Vorrei replicare in maniera tranquilla e serena. Tra quanto citato più volte nel mio intervento c’erano le parole buona fede e buona volontà, ho detto che apprezzo la buona fede e la buona volontà, l’ho ripetuto due volte per dare una linea di tendenza.
Detto questo, le sciocchezze sono sciocchezze, se le faccio io sono sciocchezze e sono le mie, se le fanno gli altri sono sciocchezze, nel senso che uno studente del primo anno, come si diceva nella mozione, è un qualsiasi cittadino che se fa un atto sanitario fa qualcosa in deroga a tutti i regolamenti.
Siamo in uno stato straordinario, l’epidemia soprattutto nella prima fase è stato un fatto straordinario.
Tutti sappiamo che soprattutto nei paesi, in campagna, talvolta anche in città, ci sono brave donne che la mattina, senza nessuna formazione, vanno a fare le iniezioni nelle case, è una cosa sotto traccia che tutti sanno. Qualche volta abbiamo infermieri in pensione, molte volte sono persone senza nessuna pratica sanitaria. Però noi siamo in una Assemblea legislativa, normativa, credo che il Consigliere Cancellieri abbia cercato di rimediare ad un testo del PD che era oggettivamente fuori binari. Ora leggo il testo che è stato concordato “a valutare l’eventuale utilizzo di neo laureati”, quando uno è laureato è un infermiere a tutti gli effetti quindi non c’è niente che gli ostacola la possibilità di fare qualsiasi cosa e di rientrare in qualsiasi bando o utilizzo, anche straordinario.
E’ noto che le Scienze infermieristiche sono un corso di tre anni, poi nel quarto e quinto anno c’è la magistrale, chiamiamola così, ci potrebbe essere un discorso diverso, ma anche lì siamo in deroga al titolo di studio, ma i primi tre anni ci bastano ed entriamo nella logica dell’ordinaria amministrazione.
Stabilito tutto questo, continuo ad apprezzare, sottolineo, l’intraprendenza, la buona volontà, la buona fede e via di seguito, però, ne parlai in passato anche con l’Assessore, qualche perplessità giuridica c’era, addirittura giuridicamente non era possibile.
Sapete che le leggi si fanno per essere usate ed uno può farne una che cambia la norma precedente, però i fatti restano.
Io non sono un tuttologo, anzi, ci sono delle cose per esempio l’urbanistica, di cui non capisco niente e quasi sempre sulle leggi dell’urbanistica sto in dignitoso silenzio, ma non solo sull’urbanistica, anche sul commercio, su altre attività produttive spesso non intervengo, si nota perché intervengo molto, quando non lo faccio è segno che non sono competente e faccio atto di umiltà.
Su questo mi sento di dire che le argomentazioni che ho detto sono fondate, avevo anche pronunciato un voto favorevole perché poi l’impegno è della Giunta regionale, che successivamente valuterà e prenderà eventuali decisioni.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. E’ curioso che il Consigliere Ciccioli, ve lo immaginate voi, riconosca a me la buona fede e la buona volontà. Lasciamo perdere! Questa mozione, come ho detto prima, è stata redatta con il contributo dei Giovani Democratici e non è che se la faccio scrivere ai Giovani Democratici e siccome sono “ignorante” in senso latino sono scusabile, ma di che? Questa l’ho scritta scientemente e quando scrivo: “a promuovere il coinvolgimento del maggior numero di studenti come sostegno all’attuale organico impiegato nei punti di vaccinazione”, cito quanto previsto nella delibera di Giunta n. 1557 del 30 dicembre 2020 che riporta che con nota del 2 dicembre 2020 è stata richiesta all’Università Politecnica delle Marche la disponibilità di studenti del corso di laurea in Scienze infermieristiche per lo svolgimento di diverse attività di supporto logistico organizzativo. Consigliere Ciccioli, la sua Giunta ha scritto questo! Io non ho fatto altro nella parte dispositiva che riportare quello che aveva scritto la Giunta.
Consigliere Ciccioli, quando lei contraddice con me si deve documentare perché il gioco lo conosco e lo conosco bene. Con la delibera n. 1557 del 3 dicembre 2020 è stata richiesta all’Università Politecnica delle Marche la disponibilità degli studenti del corso di laurea in Scienze infermieristiche per lo svolgimento delle diverse attività di supporto logistico organizzativo, invece io scrivo sostegno all’attuale organico impiegato. Questa è la questione! Perché ho scritto in modo generico? Perché l’atto potesse essere aperto al contributo della maggioranza, così lo approvavate, come è avvenuto ad esempio per la mozione sulla sicurezza, sulla quale abbiamo presentato una risoluzione unitaria firmata dal Consigliere Marinelli e da me. Vedo che con la Lega questo percorso riesce, con Fratelli d’Italia evidentemente no perché c’è il pregiudizio politico a monte, che tra l’altro abbiamo visto anche, lo voglio ricordare, in occasione dell’insediamento istituzionale delle Commissioni consiliari, lì c’è stato un pregiudizio ed è stata presa a pesci in faccia l’istituzione, non certamente i rappresentanti dell’istituzione.
E’ tutto qui, volevo soltanto dirle questo, me l’ero riservata perché era prevedibile questa osservazione, io mi ero documentato per contraddirla.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento 83/1 a firma dei Consiglieri Cancellieri, Marinelli, Bilò, Serfilippi, Antonini, Biondi, Menghi, Marinangeli, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Casini, Biancani, Vitri, Mastrovincenzo, Bora. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Ringraziamo per l’emendamento e per il buon lavoro che è stato fatto. Ricordo che c’è un’altra fattispecie per i ragazzi che non sono ancora laureati, che è quella del tirocinio, che è obbligatorio e che si svolge normalmente nelle corsie degli ospedali, nel quale cominciano a prendere dimestichezza con alcune manualità che dovranno utilizzare quando saranno laureati.
Per chi ha visto come funziona un centro vaccinale, c’è chi apre le siringhe, come ha detto il Consigliere Cesetti, che non è una cosa semplice, chi mette le etichette, chi scrive e redige i verbali, ci sono tanti adempimenti che i tirocinanti potrebbero fare, per dire che questa opportunità, riportata dalla delibera di Giunta, che il Consigliere Cesetti ha citato, non era così lontana da quello che succede normalmente con gli studenti del corso di infermieristica durante il tirocinio formativo, che tra l’altro è obbligatorio.

Mozione n. 83, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 91
ad iniziativa dei Consiglieri Pasqui, Latini, Marcozzi, Rossi
“Contributo di Autonoma Sistemazione (CAS)”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 91 dei Consiglieri Pasqui, Latini, Marcozzi, Rossi.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Pasqui.

Gianluca PASQUI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. Siamo di fronte all’esposizione della mozione n. 91 che porta ancora una volta a conoscenza non solo di questa assise, ma dell’intero popolo di questa regione, una problematica che riguarda le zone terremotate.
Il Cas, come tutti sapete, è il contributo di autonoma sistemazione ed è ancora uno strumento emergenziale, di cui parliamo dopo 5 anni dal sisma, che era stato creato per far fronte al disagio abitativo a seguito del sisma del 2016.
Mi sento anche di sottolineare con forza che in qualunque situazione, anche di fronte ai Sindaci - parlo pure da ex Sindaco di Camerino che ha vissuto in prima persona questa situazione - i cittadini, nei primi incontri in cui si trovavano a dover decidere se chiedere una Sae, una soluzione abitativa emergenziale, ossia la famosa casetta, se andare in albergo o se scegliere il contributo di autonoma sistemazione, spesso chiedevano certezza del futuro, ossia: se scegliamo il Cas anziché la famosa casetta quando ce lo toglierete? Le risposte, credo di non poter essere smentito da nessuno di coloro che hanno vissuto quei momenti, sono state sempre le stesse, ossia il contributo di autonoma sistemazione verrà tolto nel momento in cui si rientrerà nella propria abitazione ripristinata, ristrutturata, ricostruita dai danni che il terremoto aveva fatto.
Ci sono state delle ordinanze ed oggi e dopo quelle del Capo dipartimento di protezione civile, mi riferisco alla 614/2019 e anche alla 670/2020, contrariamente a tutte le rassicurazioni che erano state date, siamo di fronte ad una disparità di trattamento e al fatto che il contributo di autonoma sistemazione è stato in alcuni casi addirittura tolto perché i cittadini dopo tutti questi anni hanno deciso, non vedendo la ricostruzione decollare, di acquistare una abitazione.
Le rassicurazioni della Protezione civile che venivano date verbalmente, quello che ho detto all’inizio, sono state sostenute da dichiarazioni messe pure per iscritto, nelle quali ad esempio si diceva che il cittadino poteva usufruire del Cas a partire dalla data indicata dal provvedimento di sgombro dell’immobile fino al rientro nella propria abitazione, questo addirittura si trovava e non so se ancora si trova nel sito della Regione Marche.
E’ stato tolto addirittura il contributo a chi in maniera parsimoniosa e anche indebitandosi ulteriormente ha acquistato una abitazione sul proprio territorio. La cosa che lascia senza parole è che chi ha comprato, oppure realizzato un immobile nel proprio comune dopo il sisma del 2016, ma prima dell’ordinanza 614 del 2019, non usufruisce del forfettario e neanche del contributo mensile, quindi non prende nulla.
Chi invece ha comprato o realizzato un immobile fuori dal proprio Comune, magari uno di Camerino che ha la casa rotta ed ha comprato un immobile a Courmayeur, non usufruisce del forfettario, ma continua a percepire il contributo mensile, ovviamente in presenza di altri requisiti, quelli dell’articolo 1.
Ci sono stati dei comitati cittadini che hanno avanzato addirittura delle proteste giuridiche, quindi il Tar per esempio si è espresso con la sentenza n. 1091 del 27 gennaio 2021 ed ha riconosciuto a coloro che hanno costruito o comprato casa prima dell’ordinanza 614 del 2019 il diritto all’assegnazione di questo contributo forfettario, che sostituiva il Cas. Un contributo importante perché molti ci hanno fatto fede per poter affrontare la spesa della casa, molta gente con uno stipendio, che serve per portare avanti la quotidianità della famiglia, si è permessa di fare questo passo perché garantito dalla possibilità di avere il contributo.
Il Capo della protezione civile nazionale ha impugnato la sentenza del Tar del Lazio, mi riferisco sempre alla sentenza n. 1091 del 2021, dinnanzi al Consiglio di Stato chiedendone l’annullamento e questa è un’azione che di certo, non voglio dire che va contro perché non mi sento di dirlo, non è a favore di un popolo che ha già subìto molto con il terremoto e continua a subire anche dopo senza la possibilità di rivedere le proprie abitazioni perché ci si è messa pure l’aggravante della pandemia. Nonostante tutto chi dovrebbe sostenere questo popolo bisognoso ha impugnato ciò che gli organi di legge avevano detto essere giusto.
Che cosa si chiede con questa mozione? Di convocare un tavolo di coordinamento per tutto il cratere, che sia questa Regione a prendere in mano la situazione e le problematiche reali di un popolo bisognoso, quindi fare un coordinamento con le Regioni Abruzzo, Lazio e Umbria, il cratere sismico, affinché si possa affrontare e risolvere in maniera unitaria e organica questa problematica, coinvolgendo ovviamente il Dipartimento di protezione civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Commissario alla ricostruzione post sisma, affinché venga rivista l’intera normativa del Cas e vengano abolite le norme che penalizzano ingiustamente i cittadini che hanno scelto di realizzare o comprare una nuova abitazione e restare nel territorio d’origine; venga anche valutata la possibilità, e questo è un punto sul quale vi prego di fare particolare attenzione, di ritirare il ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar, la n. 1091 del 2021, che è stato presentato dalla Protezione civile nazionale, di porre in essere ogni iniziativa nei confronti del Governo affinché vengano emanate norme legislative volte a disciplinare in maniera organica e sistematica il contributo di autonoma sistemazione, come istituto emergenziale da attivare in occasione di eventi catastrofici richiedenti l’intervento della Protezione civile nazionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Voglio intervenire per rafforzare quanto detto dal Consigliere Pasqui su queste problematiche, che sono sentite ed hanno fatto delle grosse disparità tra i nostri concittadini. Ho un esempio che penso sia emblematico e vorrei che qualcuno ascoltasse perché sono successe delle cose e si sono create delle situazioni strane e di difficoltà. Ho un caso, quello di cui prima ha parlato il Consigliere Pasqui, di una famiglia rimasta senza abitazione, come tante, in un primo tempo era in una struttura, poi doveva prendere una casa, non riusciva a prenderla, ha fatto la richiesta nel mio Comune, che aveva prenotato degli alloggi di edilizia popolare, e le era stata assegnata una abitazione, solo che il proprietario dell’immobile aveva un anno di fermo perché la Protezione civile potesse completare le operazioni. Che cosa è successo? Sono sforati, l’Erap non ha acquistato nei tempi dovuti, il proprietario dell’abitazione l’ha venduta, l’assegnatario è rimasto senza abitazione, non potendo trovare nessun’altra soluzione, nessuna casa in affitto, ha deciso, confidando nelle bozze di ordinanze le quali prevedevano che in caso di acquisto sarebbero state date 36 mensilità di cassa come quota forfettaria, di acquistare, ma dopo qualche giorno è uscita l’ordinanza dicendo che il contributo partiva a far data dalla data dell’ordinanza. Quindi, questo signore che era assegnatario di una casa … Le case popolari non hanno acquistato entro i termini, il Commissario straordinario di Governo alla ricostruzione delle aree colpite dal terremoto del Centro Italia in un primo momento aveva detto che l’autonoma sistemazione sarebbe stata data fino a quando non si rientrava nelle abitazioni, che in caso di acquisto sarebbero state date 36 mensilità, poi in una botta è stato fatto un provvedimento, non tenendo conto di tutte le rassicurazioni date nelle dichiarazioni e negli atti scritti, che erano sì delle bozze, ma che circolavano ed erano quelle che dovevano orientare, ma che all’ultimo sono state stravolte.
Come ha detto, se uno compra casa a Civitanova Marche può avere diritto al contributo, se la compra nella sua città …, considerando che questa famiglia era anche in una condizione di disabilità, con una signora con difficoltà motorie, ha dovuto acquistare un appartamento al primo piano, il risultato che ogni 15 giorni va in Comune a lamentarsi, giustamente, e a chiedere quello che le spetta.
Il ricorso al Tar, non si capisce questo accanimento nei confronti di quelle persone che più di tutte hanno subìto il danno del terremoto, quindi, quello che chiedo insieme al Consigliere Pasqui è di porre attenzione a questa problematica perché non sono tantissime, ma le persone che sono state danneggiate hanno un trattamento non consono a quello che ci si aspetta in un Paese civile nel quale siamo.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Per esprimere condivisione rispetto alle richieste, alle sollecitazioni che sono state proposte dai Consiglieri Pasqui, Latini, Marcozzi e Rossi perché la vicenda del Cas non è solo in riferimento alla fattispecie che i firmatari hanno evidenziato, ma più in generale tradisce la grande anomalia di questa ricostruzione, che si è resa tanto più prolungata, tanto più estenuante da far assurgere il Cas a una risorsa che, ahimè, costa tanto alle casse dello Stato. Ma se costa tanto alle casse dello Stato certo non può essere motivo per creare discriminazioni fra percettori perché la situazione descritta, ovvero il contributo, che giustamente veniva previsto a favore di chi faceva un gesto che non era solo coraggioso, quello di comprare casa in zone compromesse dal sisma, ma contrattualmente significava voler rimanere a casa, quindi situazioni di assoluto interesse per il sistema pubblico.
Il fatto che se si acquista casa e si fa il mutuo prima di una certa data, si ha un regime di favore, se è stato fatto prima, inconsapevolmente, soprattutto non potendo sapere la successiva ordinanza …, è una cosa su cui è necessario porre la massima concentrazione.
Con il Consigliere Pasqui quando ci fu la sentenza del Tar salutammo positivamente il superamento di una contraddizione che feriva sia i terremotati che più in generale il sistema e siamo rimasti anche abbastanza perplessi del fatto che successivamente un ulteriore provvedimento abbia vanificato gli effetti della prima sentenza.
Non voglio commentare le sentenze, probabilmente sarebbe stato utile e opportuno che il Dipartimento della protezione civile avesse magari soprasseduto al gravame, al ricorso, proprio perché paradossalmente si era ottenuto una soluzione ad un problema che gli stessi uomini della Protezione civile descrivevano come imbarazzante. Ripeto, riservare un trattamento economico giustamente a favore di chi acquista una casa a far data da una certa data e disconoscerlo a chi lo ha fatto prima, è una questione che al di là delle norme non poteva che generare grande riprovazione da parte dei comitati con cui abbiamo provato anche a confrontarci.
Al di là di questa cronistoria, che ho voluto fare per dimostrare la totale adesione ai principi che alimentano e ispirano questa mozione, voglio ulteriormente ricordare che siamo pronti, come abbiamo già provato a fare, a sviluppare un confronto con il Dipartimento di protezione civile. Personalmente ho parlato anche con il Capo del Dipartimento della protezione civile, una cosa è certa, nel momento in cui più ci si allontana dal fatto catastrofico minori sono le possibilità e la flessibilità che possono disciplinare i provvedimenti di Protezione civile che in re ipsa riguardano fatti che nell’immediatezza scuotono e sollecitano la comunità e l’opinione pubblica, però, per una serie di motivi, ahimè, l’emergenza continua e noi dobbiamo tenere in conto che questi trattamenti, come il contributo di autonoma sistemazione, devono essere considerati al di là e al di fuori di quelle che sono le codifiche tradizionali degli eventi calamitosi perché qui da noi abbiamo avuto una calamità di tipo naturale e per almeno quattro anni una calamità di tipo amministrativo, una doppia calamità e solo nell’ultimo anno, e di questo sicuramente dobbiamo ringraziare sia la struttura ministeriale sia gli Usr regionali, in particolare il nostro, abbiamo dato una certa scossa alla ricostruzione.
Detto questo, il parere della Giunta e mio personale è quello di aderire alle sollecitazioni facendoci parte diligente affinché la Protezione civile e le altre Regioni possano condividere le finalità di questa mozione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Voglio dire che il mio intervento è sostanzialmente a titolo personale, quindi libero il gruppo consiliare da qualsiasi condizionamento rispetto al voto finale.
La ragione è semplice, la sentenza n. 1091 del Tar Lazio riguardava una fattispecie del Comune di Macerata, per chi ha avuto la pazienza di leggerla, e il periodo nel quale concludevo la mia esperienza da Sindaco e seppur non direttamente riconducibile all’attività politico amministrativa credo che vi debba essere un atteggiamento prudente rispetto alla mozione.
Non vedo il Consigliere Pasqui ma provo ad esprimere alcune considerazioni. La prima che ha evocato l’Assessore Castelli con il quale mi trovo d’accordo, allorquando, se ho ben compreso il suo intervento, orienta l’atteggiamento di un’istituzione come la Regione verso una collaborazione, verso un dialogo costruttivo con l’Ufficio della Protezione civile e l’Ufficio della ricostruzione. Perché questo? A proposito del Cas chi conosce bene cosa è accaduto in questo territorio può ricordare fatti anche non sempre edificanti rispetto alle situazioni. Così come credo, ovviamente casi isolati, che allo stesso modo ci sia un’argomentazione che attiene all’evoluzione del contributo rispetto ai progetti. Sappiamo tutti cosa è accaduto per molto tempo in relazione alle attività dei tecnici, tutto questo per dire, Consigliere Pasqui, che per quanto mi riguarda l’elemento dirimente nell’esercizio del voto resta il ricorso.
Nella ricostruzione che lei fa nella mozione non si tiene conto di un aspetto, cioè quello dell’accoglimento parziale del ricorso, che non è un accoglimento totale, si afferma in linea di principio che il Tar non si spiega, quindi annulla quella parte dell’ordinanza del 19 che non destina il contributo del Cas a tutti coloro che prima dell’ordinanza abbiano acquistato un’abitazione, cosa che invece avviene, seppure in via forfettaria, per un tempo limitato successivamente.
Cosa dico io? Aggancio questa considerazione a quello che ha detto l’Assessore Castelli. Questo è il momento, almeno secondo la mia opinione, nel quale occorrerebbe rispetto ad una mozione politica, attendere la decisione del Consiglio di Stato, questo il vero e proprio rispetto istituzionale in relazione all’azione che l’Ufficio, che il Dirigente, che il Capo della protezione civile ha inteso effettuare, che non pregiudicherebbe nulla perché se il Consiglio di Stato confermasse l’indirizzo parziale del Tar è probabile che quell’ordinanza corretta o necessariamente interpretata secondo la statuizione del Tar, andrebbe verso l’indirizzo che il Consigliere propone al Consiglio regionale.
In questo momento a me pare più logico stralciare quella parte della mozione che intende in qualche maniera influire sulle decisioni, penso invece che abbia una ragione d’essere, e di questo lo ringrazio, la prima e la terza parte del dettato dispositivo quando chiede di convocare un tavolo, un confronto di coordinamento fra le varie Regioni.
Penso che sia una scelta istituzionale che da un lato rispetta l’indicazione, cioè l’orientamento, anzi l’attuazione di una impugnazione, ma nello stesso tempo pone politicamente alle Regioni del sisma questo tipo di necessità, cioè ridiscutere insieme alcuni aspetti, che credo marginali, posso anche sbagliarmi, ma non ho la supponenza di dire che questo tema riguarda una popolazione diffusa. Non ho subìto le ferite da Sindaco che ha patito lei, ma coloro che hanno comperato casa prima dell’ordinanza del 19 penso che non siano una enormità.
Questo non vuol dire che non bisogna essere attenti, anzi, per certi aspetti anche positivamente orientati rispetto alla decisione del Tar. Allora dico, e mi farebbe piacere che anche l’esecutivo della Regione su questo possa andare in quella direzione, di eliminare la parte relativa, quella che va ad inficiare l’aspetto giurisdizionale, procedurale, amministrativo. Restiamo con la parte iniziale, a quel punto da parte mia ci sarebbe un voto favorevole, fatto salvo, ripeto, la libertà del gruppo consiliare; nell’altra ipotesi sono in una qualche maniera costretto ad astenermi per le ragioni che ho appena spiegato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Come firmatario di questa mozione mi sento in dovere di intervenire.
E’ già stato detto tutto, soprattutto dal Consigliere Pasqui, vorrei ringraziarlo perché dobbiamo dargli atto che è uno dei Consiglieri più attenti alle zone del sisma, con le sue azioni, con i suoi documenti portati in Consiglio, quindi, credo che il ringraziamento sia doveroso ed unanime da parte di tutta l’Assemblea, non solo per questioni che riguardano il sisma, ma che interessano anche le nostre imprese marchigiane.
Il mio vuole esser un dovuto ringraziamento.
E’ già stato detto tutto, queste sono problematiche concrete, fastidiose, che la gente si aspetta che noi andiamo a toccare ed a risolvere, quindi auspico che ci sia un voto unanime su questa mozione e rinnovo di nuovo il ringraziamento al Consigliere Pasqui. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Noi abbiamo presentato un emendamento a questa mozione sottoscritto anche dal Vicepresidente Pasqui, che ringrazio. Al comma 1, laddove si dice: ‘a convocare un tavolo di coordinamento con le Regioni affinché si possa affrontare e risolvere in maniera unitaria ed organica la problematica inerente il contributo di autonoma sistemazione’, l’emendamento aggiunge: ‘al fine di evitare sia ingiuste penalizzazioni che eventuali ingiustificati vantaggi’.
Chiedo agli uffici se non ho scritto la parola eventuale di inserirla. Se verrà approvato, come spero, questo emendamento che ha sottoscritto anche il Consigliere Pasqui ed immagino sottoscriveranno anche gli altri, voterò a favore di questa mozione. Credo che il gruppo PD voterà a favore, tra l’altro il Capogruppo Mangialardi l’ha sottoscritto, come la Consigliera Casini, come voglio ringraziare le Consigliere del Movimento 5 Stelle Ruggeri e Lupini.
Voteremo a favore perché è una mozione giusta nelle finalità a cui tende, tra l’altro dice di riconvocare questo tavolo, che già c’è, ad affrontare una volta per tutte la problematica dei Cas, giusta, che però ha creato nel tempo e negli anni, ritengo, ingiuste penalizzazioni e qualche volta, magari poche, ingiustificati vantaggi perché sappiamo bene che qualcuno ha approfittato di questo opportuno strumento. Secondo me è giunto il tempo di fare un po’ il punto della situazione per conseguire questi obiettivi.
Non la faccio lunga, la parte del dispositivo è per certi versi generica, ma nello stesso tempo coglie il segno. Avevo delle perplessità sul ritiro del ricorso, però qui si dice, e opportunamente l’hanno inserita i colleghi, che venga valutata la possibilità perché è evidente che domani un eventuale ritiro del ricorso ingiustificato potrebbe esporre il Dipartimento della protezione civile, che comunque è organo amministrativo, ad eventuali responsabilità di ordine erariale. Quindi, valutare questo credo che sia giusto.
Per quanto riguarda il tema del ricorso, il Cas a chi acquista la casa continuiamo a darlo o no, a prescindere se ha fatto o non ha fatto il mutuo? Secondo me sì per una ragione molto semplice, chi ha acquistato un container per andarci a vivere perché aveva la casa terremotata, prende il Cas? Sì. Chi è andato in affitto ed ha pagato l’affitto, poteva prendere il Cas? Sì, Chi aveva un contratto di comodato poteva prendere il Cas? Sì. E perché non deve prenderlo chi acquista, magari a prezzo di maggiori sacrifici, magari sottoscrivendo un mutuo, la casa per vivere? La casa evoca tutto, non solo richiama, ma è il tutto perché è dove vive la famiglia, dove una comunità familiare si sente al sicuro, dove i figli crescono bene, dove gli anziani vivono meglio, dove anche gli adulti si sentono più sicuri e rassicurati. Se lo facciamo per chi sta in affitto, se lo facciamo per chi sta in comodato, se lo facciamo per chi vive in un container, lo dobbiamo fare anche per chi acquista una casa, se questa è la filosofia. Dobbiamo invece evitare che ci siamo talvolta degli ingiustificati vantaggi, come chi ad esempio - è capitato - non andava mai in quella casa che poi è stata terremotata, magari viveva in un’altra realtà e con qualche artifizio ci ha portato la residenza o la residenza c’era inopinatamente e continua a prendere il Cas, e questo non può essere.
Questa sia anche l’occasione per valutare, per rimediare ad eventuali ingiustizie, per cercare di intervenire anche su ingiustificati vantaggi, quindi, se verrà approvato questo emendamento il nostro voto sarà convintamente favorevole.

PRESIDENTE. Emendamento 91/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Lupini, Ruggeri, Mangialardi, Casini, Pasqui, Latini, Marcozzi, Rossi, Marinelli, Santarelli: “Al punto 1 della parte del dispositivo dopo le parole ‘contributo di autonoma sistemazione’ aggiungere le seguenti parole: ‘al fine di evitare sia ingiuste penalizzazioni e sia eventuali ingiustificati vantaggi’”.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il gruppo Rinasci Marche ha studiato ed analizzato questa mozione e vede il parere favorevole perché il contributo di autonoma sistemazione è destinato alle famiglie ed al singolo cittadino che hanno perso la loro abitazione, distrutta o evacuata per il terremoto. I contributi ammontano a 400 euro per nucleo familiare, 500 per due persone e via via va a scalare in base ai componenti.
Questo è un contributo che i primi sottoscrittori, i Consiglieri Pasqui, Latini, Marcozzi e Rossi, hanno analizzato e studiato.
Per quanto riguarda l’emendamento non è stata richiesta la mia firma e questa è l’ennesima sottolineatura che questo gruppo di minoranza viene in un certo senso marginalizzato. Ma noi non siamo marginali perché sin dall’inizio abbiamo sempre dichiarato ed abbiamo auspicato che l’Assemblea ponesse in essere azioni per il bene collettivo, così com’è il compito della buona politica. Le istituzioni siamo noi, ma appartengono a tutti. A maggior ragione noi dell’opposizione abbiamo l’obbligo di vigilare e di colmare il distacco che si è formato tra i cittadini, purtroppo, in quel momento così tragico che ha visto la nostra regione colpita da quel terribile terremoto.
Ora è nostro dovere ricordare che la mozione ha un impianto generico e vede la buona volontà dei Consiglieri proponenti di cercare di superare questo distacco, quindi, anche il gruppo Rinasci Marche si avvicina a quelle popolazioni votandola favorevolmente.
Ricordo che il nostro gruppo è stato il primo a richiedere, e qui mi rivolgo all’Assessore Castelli e al Presidente della II Commissione Antonini, una Commissione all’interno del cratere, di quell’area terremotata, per avvicinarsi in maniera pratica e in un certo senso il lavoro che generalmente facciamo il giovedì mattina in Commissione poteva essere replicato in quei luoghi, proprio per dare un segnale di vicinanza e di forza.
Bene questa mozione e la voteremo favorevolmente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Borroni.

Pierpaolo BORRONI. Grazie, Presidente, per dare una nota positiva su questa mozione di cui il primo firmatario è il Consigliere Pasqui.
Aderiamo integralmente a quanto espresso da questa mozione anche perché riteniamo che il Cas vada a favore delle aree terremotate che deve essere perfezionato, avendo ovviamente delle puntualità da rivedere, sulla quale siamo d’accordo e auspichiamo che tutta l’Aula voti insieme al gruppo di Fratelli d’Italia, come già dichiarato dagli altri.
Ringrazio il Consiglio regionale per l’unità che dimostra sulle problematiche che sono più sensibili per le nostre terre terremotate. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento 91/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Ringrazio per il lavoro che ha fatto il Consigliere Cesetti, per mettere a disposizione un emendamento che ha ricomposto e forse anche acclarato un percorso articolato.
Guardate, ci sarebbe tanto da sottolineare perché parliamo, e ringrazio il Consigliere Pasqui per questa mozione, di tante risorse che sono state messe a disposizione delle aree terremotate, dove nessuno è rimasto fuori nelle sfaccettature più articolate, dalle casette al tema dell’autonoma sistemazione ed oggi paradossalmente andiamo a riverificare una messe di risorse sottolineata quasi come eccessiva rispetto al possibile utilizzo, tant’è che, come ha detto il Consigliere Cesetti, l’emendamento aveva questo tipo di sottolineatura.
Una questione che non abbiamo dipanato, guardo il Consigliere Pasqui con altre vesti nei quattro anni precedenti, perché a fronte della necessità una serie di elementi di volta in volta si stratificavano, situazioni che avete riportato anche come esempi pragmatici con la difficoltà di applicare la norma rispetto al fatto specifico.
Convochiamo il tavolo istituzionale, che già esiste, con quelle modalità e speriamo che a fronte ad un abaco un po’ più chiaro, di necessità ormai certificate in questi quattro anni, ci possa essere una soluzione definitiva.
La mozione, che oggi credo voteremo all’unanimità, può aiutare anche quel lavoro, e penso che sia stato un fatto opportuno e un momento di riflessione.
Il Consigliere Santarelli ha chiesto di fare una Commissione in quei luoghi per ricostruire anche il percorso che c’è stato, sarebbe opportuno perché oggi siamo molto più laici, fuori dai riverberi delle campagne elettorali e delle strumentalizzazioni che ci sono state. Ci rendiamo conto quanto la partita era complicata, come le scelte che sono state fatte erano orientate, c’era anche quella burocrazia terribile, che c’è tuttora. Se quel territorio ha fatto un grande scatto in avanti è perché è stato individuato un Commissario come Giovanni Legnini, che ha impresso un passo diverso, una modalità sicuramente più efficace, che è riuscito anche a legislatura vigente ad imprimere quel cambio di velocità che non poteva essere sicuramente messo in campo dalle Regioni. Era il rappresentante del Parlamento e del Governo che poteva cambiare il corso di quei territori e mi sembra che oggi anche con questo atto possiamo muoverci tutti insieme rispetto all’obiettivo importante della nostra Regione.

Mozione n. 91, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 94
ad iniziativa dei Consiglieri Pasqui, Latini, Marcozzi, Rossi
“Mutui e finanziamenti sospesi alle popolazioni terremotate”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 94 dei Consiglieri Pasqui, Latini, Marcozzi, Rossi.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Pasqui.

Gianluca PASQUI. Grazie, Presidente. Salto il premesso e le considerazioni iniziali perché si sovrappongono a quanto detto nella precedente mozione relativamente alla difficoltà della popolazione e del popolo terremotato. Tra queste difficoltà troviamo un altro argomento molto importante e significativo che riguarda i mutui e i finanziamenti sospesi alla popolazione terremotata. Di questo tema non se ne sente quasi mai parlare, in verità la ricostruzione, sono a sottolinearlo, non è solo ed esclusivamente quella degli edifici, ma è anche una ricostruzione civile, sociale ed economica, di conseguenza se non si riesce a far fronte e a sanare problematiche come quella che adesso andiamo a rappresentare con questa mozione, fra x anni avremo delle belle e nuove case, ma difficilmente troveremo un tessuto vivo, economicamente vivace, un tessuto che possa consentire un futuro ai figli di quei territori.
Tra queste problematiche c’è la situazione, vado al considerato, inerente i mutui e i finanziamenti per immobili o le attività imprenditoriali contratti dai cittadini del cratere prima del sisma del 2016. Fino ad oggi si è assistito solo ad una continua sospensione dei mutui decisa dal Governo, ma poi applicata in maniera soggettiva e spesso difforme dai diversi istituti di credito.
A seguito della sospensione dei mutui e dei finanziamenti si sono venute a creare, e questo veramente è incredibile, delle situazioni che hanno del paradosso, come l’iscrizione dei cittadini terremotati e delle imprese alla centrale rischi di intermediazione finanziaria, il famoso Crif, che addirittura va ad incidere, a colpire in maniera incredibilmente pazzesca chi già ha problemi serissimi di sopravvivenza.
A seconda dell’istituto di credito su mutui e finanziamenti è stato applicato un interesse di mora, in qualche caso sulle rate sospese, in altri sull’intera quota capitale residua. Sempre a seconda dell’istituto di credito vengono fatte slittare le rate sospese a fine piano di ammortamento, oppure ne viene richiesta la restituzione in doppia rata, in maniera particolare per le imprese. Immaginate coloro che non hanno la possibilità di intervenire neppure su una rata perché i danni derivanti dal sisma sono stati incredibilmente feroci ed hanno inciso sull’economia di quelle imprese, che oggi devono ridare la doppia rata.
Anche qui si chiede l’impegno di convocare quel tavolo di coordinamento con le Regioni del cratere, affinché si possa affrontare e risolvere in maniera unitaria la problematica inerente i mutui e i finanziamenti sospesi; di attivarsi con urgenza al fine di promuovere un tavolo tra le Regioni (Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio) e l’ABI - perché poi è lì che dobbiamo parlare - per discutere l’omogeneità dell’applicazione delle sospensioni con la formulazione di eventuali proposte di risoluzione del problema e, considerato che è nato un comitato che sta portando avanti ormai da anni questa problematica, di coinvolgere il “Comitato mutui sulle macerie” nelle scelte partecipative che la Regione Marche dovrà assumere in sede di discussione della problematica. Abbiamo voluto inserire il coinvolgimento del Comitato dei mutui sulle macerie perché questa gente vive quotidianamente ciò che noi discutiamo in Aula senza, grazie a Dio, averlo toccato, almeno credo, con mano e non tocchiamo con mano quello che significa non risolvere questi problemi. Quindi, è un aiuto a chi si trova a prendere delle decisioni. Grazie.

PRSIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Questa mozione è importante perché quello che accade nelle aree terremotate è alquanto paradossale. Fino ad oggi si è assistito ad una sospensione dei mutui decisa dal Governo, ma poi vengono applicate regole diverse da un istituto di credito all’altro. Addirittura, come ha detto il Consigliere Pasqui, si sono create situazioni paradossali nel vero senso della parola come l’iscrizione di cittadini terremotati e di imprese al Crif, la centrale rischi. A seconda dell’istituto di credito vengono applicati interessi di mora, qualche istituto li applica sulle rate sospese, altri addirittura sull’intera quota capitale e poi vengono fatte slittare le rate sospese a fine piano di ammortamento e viene richiesta la restituzione in doppia rata, è veramente assurdo.
Bene questa mozione che chiede la convocazione di un tavolo di coordinamento con le varie Regioni ricomprese nel cratere per affrontare e risolvere in maniera unitaria la problematica inerente i mutui ed i finanziamenti, anche un tavolo tra le Regioni e l’Abi al fine di discutere l’omogeneità sull’applicazione delle sospensioni, che gli istituti di credito applichino le stesse regole, non che uno applica una regola e un altro ne applica un’altra, è veramente assurdo.
Noi voteremo a favore perché abbiamo presentato questa mozione, ma credo che sia paradossale quello che è accaduto e che sta accadendo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Per esprimere la piena condivisione a questa mozione, che ha in sé dei contenuti molto significativi, direi in particolare quello di denuncia di situazioni anomale, che pure vengono richiamate e di cui anche personalmente sono a conoscenza.
A questo proposito mi piace dire che il merito della mozione ha in sé la caratteristica di centrare quello che è lo strumento principale, più popolare, per consentire alle famiglie di ripartire perché voglio ricordare a tutti che i Comuni che hanno subìto il terremoto ed anche la pandemia vivono una condizione drammatica, dopo il terremoto vivere la condizione della pandemia con gli effetti che tutti noi conosciamo è davvero devastante.
Il mutuo è lo strumento più semplice e fondamentale per consentire progressivamente di riprendersi, sia che si tratti di famiglie che di imprenditori.
Ancora più importante, questa scelta di avere attenzione da parte del Governo in relazione alla questione dei mutui ci pare centrale rispetto alle tematiche della ripartenza, quindi, da questo punto di vista una mozione impegnativa verso la Giunta regionale, affinché si attivi con le altre Regioni per aprire una discussione, un confronto con tutti i soggetti attori, primi fra essi l’Abi, oltre che il Governo, mi pare un elemento importante.
Segnalo anche che con una nota del 12 gennaio 2021 l’Abi stimola alla denuncia rispetto alla richiesta degli istituti di credito di un eventuale pagamento o l’invio di avvisi di pagamento per rate di mutuo perché questo è un elemento di una certa gravità, considerato che sono note legislative in cui lo Stato concorre per 1,5 milioni di spesa per quanto riguarda il sisma del centro Italia e non solo il sisma del centro Italia, ma anche per gli altri eventi calamitosi, così come il cliente ha diritto al riaccredito qualora la banca avesse provveduto all’addebito.
Voteremo favorevolmente questa mozione, credo di poterlo dire anche a nome dell’intero gruppo consiliare, perché, ribadisco, è un atto di denuncia, direi anche di attenzione e di focalizzazione su un tema centrale per la ripresa di famiglie e di imprese, ancora di più per le piccole imprese. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Nel confermare o meglio nell’esprimere l’assoluta condivisione della Giunta regionale rispetto alle finalità ed agli auspici dell’atto ispettivo, vorrei, anche se solo brevemente, passare in rassegna qualche aspetto di questa tematica in cui onestamente e oggettivamente vedo la Regione in un ruolo marginale dal punto di vista formale, ma di grande importanza dal punto di vista della moral suasion che politicamente possiamo esercitare, soprattutto nei confronti dell’Abi, come veniva prima ricordato.
L’accordo sisma sui mutui è stato stilato tra l’Abi e il Commissario straordinario per la ricostruzione, è stato sottoscritto a marzo 2018 e concerne la ridefinizione dei Piani di ammortamento dei vari finanziamenti dei quali è stato sospeso il pagamento dell’intera rata o della sola quota capitale, il tutto in ossequio e adempiendo a quanto stabilito da una norma di legge, il cosiddetto collegato fiscale. Quindi, accordo Abi/Commissario, norma di legge che rimandava ad una attuazione che era devoluta, e non poteva che essere così, a ciascun istituto di credito.
Il collegato fiscale ha prorogato prima il termine di sospensione del finanziamento dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2018, questo era l’arco temporale, con riguardo alle attività economiche nonché ai soggetti privati per i mutui prima casa o di abitazione divenuta inagibile o distrutta e localizzata in una zona rossa; il termine di sospensione dei pagamenti è stato successivamente esteso al 31 dicembre 2020.
Questo è il tema, cercare da un lato se necessario e utile, come riteniamo, di riattivare questa possibilità di beneficio, come anche previsto nell’accordo. Comunque tutte le banche avrebbero potuto anche stabilire condizioni migliorative rispetto all’accordo stesso, che constava di quattro punti: il prolungamento del periodo di rimborso del mutuo per il tempo della sospensione; l’applicazione di un tasso di interesse per le rate sospese sulla base di quanto previsto dal contratto; il divieto per la banca, questo è un aspetto importante, di chiedere al debitore il pagamento delle rate sospese in un’unica soluzione nella ripresa del piano di ammortamento, è una di quelle cose che teoricamente poteva accadere e veniva espressamente vietata, nel caso il soggetto finanziato avesse deciso di sospendere il pagamento della sola quota capitale alla ripresa dell’ammortamento non dovevano essere dovuti ulteriori interessi rispetto a quelli già pagati. Questo era l’accordo di allora nei termini temporali che sono stati ricordati ora.
La criticità che giustamente viene mossa e rilevata dalla mozione riguarda la disparità di trattamento tra istituti di credito sull’applicazione degli interessi di mora e sulle modalità di slittamento delle rate sospese. In più i presentatori hanno anche denunciato il fatto che sono state fatte delle sospensioni a cittadini e imprese poi iscritti alla centrale rischi, quindi è indubbio che l’attuazione dell’accordo sia stata fatta in molti casi, alcuni risultano anche a noi, in maniera difforme da quella che era il senso, la natura, l’oggetto ed anche la finalità dell’accordo.
Chiaramente è l’Abi che avrebbe dovuto e dovrebbe monitorare la prestazione delle proprie banche associate, noi da parte nostra, come del resto auspica la mozione, possiamo esercitare questa azione di segnalazione, moral suasion, persuasione giusta e necessaria, soprattutto in relazione alle sofferenze oggettive che abbiamo per effetto di questa situazione, che non vede certo responsabilità della Regione. registrato. Aggiungerei che potrebbe essere utile e necessario, oltre questa azione sull’Abi e sul Commissario per un’eventuale ed ulteriore proroga, un prolungamento di questa situazione, fare un invito all’Abi affinché vi sia una strettissima vigilanza sull’applicazione corretta e conforme delle disposizioni e dell’accordo perché c’è ancora chi be dà una distorta applicazione e attuazione, che determinano conseguenze importanti perché voi sapete quali sono i pregiudizi in capo all’impresa o ad una famiglia per effetto dell’iscrizione nella centrale rischi e dell’inserimento nell’albo dei cattivi pagatori. Quindi, fatte queste precisazioni che vanno ad adiuvandum della mozione, la Giunta regionale propone al Consiglio intero l’approvazione della medesima.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Innanzitutto per ringraziare i proponenti. Questo tema l’ho seguito anche negli anni scorsi dall’Aula di questo Consiglio, direttamente anche con il Comitato. Ricordo le testimonianze raccolte in un incontro molto toccanti, realtà di tutte le età, anche di molti giovani, che avevano investito in attività che sono crollate letteralmente sotto la furia del terremoto, che non hanno potuto ancora ricostruire, ma hanno continuato ad avere un mutuo sulle spalle rispetto magari ad altre situazioni. Ricordo anche un coinvolgimento diretto dell’Abi che si era dato disponibile nei confronti di questa associazione a collaborare rispetto alla problematica.
Penso che il tavolo che viene proposto fra le Regioni, che possano muoversi unitariamente, sia non solo importante, ma debba necessariamente vedere anche un sollecito, una spinta forte nei confronti dei due soggetti, che sono appunto il Commissario alla ricostruzione e il Governo.
Reputo che l’atto che oggi viene presentato, che dagli interventi che sono stati fatti penso che verrà approvato all’unanimità, sia un momento importante di sollecito per un problema che è più forte e pesante di quello che magari si potrebbe pensare e che per per alcune realtà sta limitando anche fortemente la capacità e la possibilità di ripartire.
Quindi, ben venga la proposta che viene fatta, sicuramente ci sarà un nostro voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Anche in questo caso un ringraziamento al Consigliere Pasqui e voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Per dichiarare il voto favorevole del gruppo assembleare del Partito Democratico. Una posizione più formale che sostanziale che possiamo fare, il tavolo interistituzionale, l’ho detto prima in occasione dell’altra mozione, esiste, deve scrivere questo punto all’ordine del giorno rispetto al quale la Regione Marche può dare, recupero le parole dell’Assessore, una disponibilità.
Non possiamo andare oltre, la disponibilità, l’ha ricordato la Consigliera Leonardi, era quella di prima, incidiamo poco e abbiamo anche poche responsabilità rispetto al risultato finale.
La questione del credito, che anche in situazioni normali crea le maggiori articolazioni per le famiglie e le imprese, pensiamola in un contesto già fortemente compromesso come quello delle aree del sisma, sia per le imprese e per le famiglie.
Se una posizione del Consiglio regionale può facilitare l’iscrizione all’ordine del giorno e riaprire il ragionamento rispetto alle proroghe dei ratei, quindi facilitare il percorso, soprattutto una maggiore omogeneità degli istituti di credito, è un atto dovuto che mettiamo in campo, sapendo che la nostra azione ora come allora è poco incidente, comunque il voto favorevole del Partito democratico.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Anche per il gruppo Lega il voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Voto favorevole anche del gruppo di Fratelli d’Italia. Tutte le azioni che possono aiutare la ripartenza dei nostri territori martoriati dal sisma, delle comunità che purtroppo ancora oggi hanno delle gravi difficoltà, sono non solo segnali, ma degli atti importanti per far rinascere questa parte della nostra regione che nell’azione amministrativa della Giunta e dell’amministrazione Acquaroli è al centro per una rinascita collettiva.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Pasqui.

Gianluca PASQUI. Naturalmente esprimo il voto favorevole, ma nell’esprimerlo come gruppo chiedo anche a questa Assise di avere più convinzione in se stessa. Siamo tutti consapevoli che la Regione ha degli indici di incidenza di un certo tipo, mentre in altri non incide direttamente, però resta il fatto che quando le problematiche … Il Consigliere Mangialardi ha detto che le azioni passate sono state poco incidenti, ma non per questo non dobbiamo con credo e con forza …, come ho sentito anche dalle dichiarazioni di voto dei Consiglieri Bilò, Leonardi, dagli interventi del Consigliere Cesetti e di tutti.
Vorrei che sul tema terremoto non ci fosse solo un dialogo all’interno di un’Aula, ma ci fosse la convinzione di un Consiglio regionale che deve intervenire con forza affinché ci siano risultati concreti.
Sappiamo tutti benissimo che incidiamo poco, dobbiamo sapere ancora di più che dobbiamo pesare in maniera sostanziale perché queste azioni non sono forma ma sono sostanza. Quella è una popolazione che non riuscirà a vivere se non si risolvono questi problemi, allora, noi dobbiamo essere consapevoli che se da un lato incidiamo poco - io invece mi sento di dover incidere molto - e dall’altro non risolviamo i problemi desertificheremo un’area. Non possiamo parlare di terremoto e dei terremotati come qualcosa di astratto, ma dobbiamo essere consapevoli che fino ad oggi abbiamo inciso poco e che da domani influiremo molto perché se continuiamo ad incidere poco mi chiedo che cosa stiamo facendo qui. E questa è una domanda che rivolgo a me stesso. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Voto favorevole del gruppo Rinasci Marche perché è stato sospeso il termine dei pagamenti dei ratei dei mutui nelle nostre zone terremotate fino al 31 dicembre, previa presentazione, in caso di mutuo di prima casa, di autocertificazione del danno subìto, DPR 445, per la sospensione non ci sono costi.
Come Assise dobbiamo essere vicini a queste popolazioni perché, come poc’anzi ha anticipato il Consigliere Pasqui, abbiamo un dovere nei confronti di quelle popolazioni, un rispetto che deve essere anche sostanza nelle azioni che facciamo anche se, come sottolineava il Consigliere Pasqui, spesso non siamo così incisivi perché ci sono i decreti ministeriali e le azioni che vengono giustamente dal Ministero.
La nostra vicinanza è, per quello che possiamo, nell’essere concreti perché, voi lo sapete meglio di me, a novembre sono 5 anni e stanno diventando imbarazzanti per alcune famiglie e in particolar modo per quelle che hanno al proprio interno un disabile. Grazie.

Mozione n. 94. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 96
ad iniziativa del Consigliere Rossi
“Contrarietà alla realizzazione di una ‘Discarica o deposito rifiuti' in zona Castellina/Palazzo di Ferro/Ca' Antonio dei Comuni di Macerata Feltria e Monte Grimano Terme’”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 96 del Consigliere Rossi, che ha la parola per illustrarla.

Giacomo ROSSI. Finalmente discutiamo questa mozione e ne approfitto per salutare tutti gli amici del Montefeltro che ci stanno seguendo in diretta.
La vicenda, come avete potuto ben leggere dalla mozione, è questa: all’inizio dell’anno nel cuore del Montefeltro, tra Macerata Feltria e Montegrimano, hanno iniziato ad aggirarsi dei soggetti che proponevano di acquistare della terra per poterci fare una discarica.
Bene, le amministrazioni locali non sapendo niente hanno iniziato ad allarmarsi, fin quando non hanno avuto un confronto con questa ditta e sin da subito hanno espresso la loro contrarietà.
Ad oggi non risulta protocollata nessuna richiesta formale ad ente locale, comunale, provinciale e per conoscenza alla Regione Marche. Questa mancanza di notizie ufficiali ha destato nella cittadinanza una certa tensione e preoccupazione, poi il 16 giugno ufficialmente si è palesata questa ditta sanmarinese, che si è sentita offesa perché le popolazioni e le amministrazioni locali non hanno voluto a casa loro, in uno dei luoghi più caratteristici del Montefeltro, una discarica. Loro si sono sentono offesi.
La ditta è andata a dire quello che la maggior parte di certi profeti propina nei vari territori quando intende fare questo tipo di opere ed anche altre, poi vedremo, e l’ha fatto con un minimo comune denominatore, dicendo in questa intervista che avrebbe fatto grandi opere d’accesso alla discarica, come se fosse un’opera prioritaria per i territori, che non avrebbe creato problemi, che avrebbe portato soldi, che addirittura, come nella maggior parte dei casi, ci sarebbero state le gite scolastiche, si dice sempre così, per far vedere una discarica, poi quando questa cosa sarebbe finita, avrebbe lasciato tutto bello come prima. Questo è un minimo comune denominatore che riguarda tante cose.
Proprio ieri sono stato intervistato da Rete 4 per una vicenda che non riguarda la discarica, ma una grande opera per la quale veniva detto tutto questo. I profeti arrivano nei territori montani credendo che le persone siano stupide e propinano questa cosa. Un film già visto nel nostro caso, come il mega eolico nel mio comune Apecchio, per il quale rischia di fare bancarotta perché non solo non hanno dato i soldi, ma rivogliono quelli che hanno versato. Per carità non sarà il caso di questa ditta, però le cose di fatto stanno così.
In questa mozione ho posto delle considerazioni, innanzitutto dico che pur nella generale consapevolezza dell’importanza di tale tipologia di impianti per la collettività, questa non sarebbe stata una discarica, ma un deposito speciale, l’ubicazione paventata contrasta inevitabilmente con le peculiarità del Montefeltro e della sua vocazione turistica.
Invito i Consiglieri a visitare quei luoghi, qualora non l’avessero fatto, quello è uno dei luoghi più belli del Montefeltro, che hanno dato vita agli sfondi, ai paesaggi di Piero della Francesca, di Michelangelo, zone che stanno investendo, così come la nostra Regione, nel biologico. Sono nate delle aziende biologiche e addirittura lì vicino c’è una delle aziende di zafferano più importanti delle Marche, creata da persone che si sono spostate da altre regioni e sono andate là e la ditta, non dicendo niente nemmeno ai Comuni, vorrebbe fare questa cosa.
E’ successo che gli enti locali hanno approvato dei documenti, i Comuni e l’Unione montana del Montefeltro si sono schierati contro questa discarica-deposito per il fatto che quello non è il luogo opportuno per questo tipo di attività, tra l’altro c’è stato anche il pronunciamento contrario di un onorevole del Partito Democratico, che ha preso una posizione contraria. Tutti si sono schierati contro, mentre la ditta sanmarinese dice che è una cosa bella, che porta soldi e non è impattante, allora mi domando: perché non la fanno a San Marino? Se questa è una cosa bella, che non crea problemi, che non è impattante, che porta anche i soldi, fatela a casa vostra, con tutto il rispetto per gli amici sanmarinesi.
Quindi, noi impegniamo il Presidente e la Giunta regionale a manifestare la propria contrarietà all’approvazione di attività legate allo stoccaggio e/o trattamento di qualsiasi tipologia di rifiuto in zona Castellina/Palazzo di Ferro/Ca’ Antonio dei Comuni di Macerata Feltria e Monte Grimano Terme; a comunicare tempestivamente all’Unione montana Montefeltro ed ai Comuni interessati qualsiasi informazione in proprio possesso inerente a progetti che riguardano il trattamento o lo stoccaggio di rifiuti che potrebbero interessare il territorio del Montefeltro; a considerare, nel redigendo Piano regionale di gestione dei rifiuti, la peculiarità paesaggistico-ambientale della zona in oggetto ed il suo elevato valore turistico-promozionale per l’intera Regione Marche”.
Ho fatto una serie di considerazioni: sul fatto che manca il Piano provinciale, se le nostre discariche sono sufficienti, ho posto delle valutazioni anche tecniche a supporto di questa mozione, che non vorrei elencare anche perché non ho tempo.
Dico che secondo me c’è bisogno di una presa di posizione politica forte della Regione verso l’alto Montefeltro, poi non possiamo lamentarci se queste zone fuggono dalla nostra regione. Abbiamo il dovere di stare a fianco dei cittadini e delle amministrazioni locali che si sono già preventivamente schierate contro l’eventuale insediamento di un deposito in quella zona perché il luogo è inopportuno. Ci sono degli strumenti legislativi che non competono, nemmeno in parte, alla Regione però noi dobbiamo dare un segnale politico forte. Necessitano attenzione, servizi e iniziative per il Montefeltro, non servono l’abbandono, i disservizi e le discariche. Quindi, forza Montefeltro, il cuore nobile della nostra regione.
Prendiamo una posizione netta e chiara contro questa paventata discarica e stoccaggio così come vogliono i cittadini feltreschi e così come si sono già espresse le amministrazioni locali di quei Comuni al di là delle appartenenze politiche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Intervengo perché ci tengo a dare un mio contributo come Assessore all’ambiente ed ai rifiuti. Lo faccio subito, mi sarebbe piaciuto ascoltare il dibattito per quanto possibile, ma c’è la Giunta convocata e fra poco verrà un mio collega, che avrà dato la sua visione ed il suo assenso alla Giunta, che mi darà il cambio, quindi mi dovrò un attimo assentare, per questo ho chiesto di parlare subito.
Partiamo con la sostanza pratica di questa situazione, ad oggi non è pervenuta alcuna richiesta di alcun tipo né alla Provincia di Pesaro, che di fatto è l’ente eventualmente titolato a ricevere istanze per iniziative di questo genere, né alla Regione Marche, né ad altri enti in particolare, però è anche vero che in quei territori non c’è una preoccupazione campata in aria, effettivamente c’è stato da parte di qualche privato, di qualche impresa sanmarinese, qualche abboccamento con dei proprietari terrieri per chiedere se sarebbero stati eventualmente disponibili a cedere i terreni. C’è stata una ricerca informale in questo senso, che ovviamente ha preoccupato e da lì si è sparsa la voce che c’era una eventualità di questo genere, una potenziale richiesta che poteva addivenire, ma non è arrivata, ad oggi perlomeno, da parte di una qualche società privata per realizzare in quei territori una discarica per lo smaltimento di rifiuti speciali, credo cartiere o cose di questo genere. Ripeto, siamo nell’alveo delle dicerie e non c’è nulla di ufficiale.
Mettiamo in fila le cose per essere molto onesti. Le discariche per rifiuti speciali sono inserite nelle attività ad iniziativa privata, non sono regolate da Piani di gestione dei rifiuti o da avvalli che deve dare il pubblico, in questo caso può essere l’ente regionale, provinciale o altro, un po’ come per i biodigestori. Se domani arriva un privato che pone una questione di questo genere si apre un iter lungo, minuzioso, neanche semplice da affrontare per chiunque lo voglia porre, che viene fortemente ed esclusivamente valutato con una serie di situazioni pratiche, tecniche, il famoso tavolo di lavoro con tutte le istituzioni attraverso i propri tecnici, così come per i biodigestori.
Ad oggi non c’è alcuna richiesta in questo senso e spero che non ce ne siano, poi dirò anche il mio pensiero personale alla fine di questo breve rendiconto. Oltre a non esserci nulla, qualora fosse arrivata o arrivi un’iniziativa di quel genere, ufficialmente presentata in questo caso alla Provincia per le varie valutazioni e altro, l’ente Regione sarebbe sì coinvolta, sarebbe coinvolta nel tavolo tecnico della Conferenza dei servizi per dare il parere tecnico pratico rispetto alle specificità di quel territorio, ma solo in questo caso può intervenire dicendo le cose che sono di sua competenza.
Detto questo, tornando a questa mozione, Consigliere Rossi, non è che approvando o non approvando questa mozione possiamo porre un impedimento o un non impedimento ad una attività di questo genere. Per capirci, se noi la votiamo e non passa, non è che arriva la discarica domani. La votiamo, siamo contrari? Se un’azienda domani presenta una richiesta di questo genere si deve convocare il tavolo della Conferenza dei servizi perché non è certo una mozione che può impedire un iter previsto dalle leggi.
Il punto è questo, io sono fermamente d’accordo con lei sul fatto che quello è un territorio, così come tanti altri della nostra regione, che non deve essere protagonista di quel tipo di attività, che è invasiva, indubbiamente speculativa, indubbiamente dannosa, e non parlo dal punto di vista ambientale, anche probabilmente, però non posso dirlo a priori, però è invasiva e deleteria per le attività che su quel territorio si svolgono: turistiche, di tipicità, di bellezze, di territori che vanno tutelati, di agriturismi, di turismo ambientale, chi ne ha più ne metta, quindi è chiaro che non sarei mai potenzialmente d’accordo su una iniziativa di quel genere, qualora dovesse giungere, però per onestà devo dire che pur approvando questa mozione noi non potremmo a priori impedire un iter di quel genere, il punto è questo.
Se fossi un Consigliere oggi seduto in quest’Aula potrei benissimo prendere atto che non è questo il documento risolutivo della quesitone qualora si ponga, ma nello stesso momento, se vogliamo metterci il cosiddetto fermino politico, nel senso di attenzione a quel territorio, ai problemi ambientali, a non abusare di questo tipo di attività, lì come in altre realtà della nostra regione, non avrei problemi a dire si la voto. Non sto sconsigliando il voto, anzi, dico che voterei la mozione se fossi in quei banchi, però per onestà vi devo dire che votandola non impediremmo a priori l’insediamento eventuale di questo tipo di attività, che qualora dovesse porsi avrebbe comunque un iter lungo, complicato, delicato, per il quale la Regione dovrebbe in tutti i modi farsi carico, con enorme zelo, di precludere il fatto che lì possa addivenire qualsiasi tipo di attività dannosa per l’ambiente, per il territorio e per chi in quel territorio vive.
Facciamo finta che sia la più bella discarica del mondo, per nulla inquinante, per nulla impattante, ma non è certo un fiore all’occhiello che su un territorio così ci vada una discarica piuttosto che qualcos’altro. Già per principio sarei contrario, detto brutalmente, però non lo posso fare a priori da un punto di vista tecnico, né potremmo impedirlo, Consiglieri, neanche qualora approvassimo un Piano provinciale dei rifiuti perché, ripeto, quel tipo di attività esula, è una iniziativa privata. Anche se ci fosse il Piano dei rifiuti approvato, cosa che non c’è e credo che sia in fase di attuazione fortunatamente dopo tanti anni, lascerebbe libera possibilità.
Invece ho proposto ai due Sindaci di quel territorio, Macerata Feltria e Montegrimano, perché è a cavallo tra due Comuni, di proporre su quel crinale, su quella zona che effettivamente è molto bella, l’area di vincolo paesaggistico, in quel caso si potrebbe eventualmente impedire una speculazione di questo genere. Ho suggerito questa eventualità come qualcosa di rafforzativo per ostacolare un insediamento di quel tipo. Devo dire che ho dei dubbi che questo avverrà perché quando un privato comincia a nasare, come diciamo noi, a capire che c’è una contrarietà diffusa e una pregiudiziale, tendenzialmente si astiene dal portare avanti una iniziativa per questo può essere auspicabile l’approvazione di questa mozione, anche solo per fare intendere che non c’è un avallo a priori.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Devo dire sinceramente che la mia simpatia nei confronti del Consigliere Rossi continua ad aumentare perché mi rendo conto che è arrivato a presentare un atto, a bloccare i lavori dell’Aula per aumentare i suoi consensi nel Montefeltro, per chiedere di dire no ad un progetto che in realtà non esiste, lo stesso Assessore Aguzzi parlava di dicerie.
Sulla stampa già dal mese di giugno sono usciti tanti articoli, ne potrei citare diversi, parto da quello del 16 giugno su Il Resto del Carlino in cui la società sanmarinese dichiarava di non essere più interessata a nessun progetto, lo dichiarava apertamente, non aveva nemmeno presentato la domanda ai Comuni, aveva semplicemente effettuato un sondaggio sui costi dei terreni in quella zona. E’ bastato il sondaggio di una società sanmarinese, di cui non sappiamo nemmeno il nome, per scatenare le proteste del territorio, giustamente, che noi abbiamo anche appoggiato, anzi, dirò di più, l’11 giugno il Comune di Macerata Feltria con una deliberazione di Giunta aveva già espresso la propria contrarietà alla richiesta, quindi è arrivato il no ad un progetto che non c’era, ad una domanda che non c’era, era un no preventivo.
Noi arriviamo 5 mesi dopo a dire un altro no, a cosa serve? Solo al Consigliere Rossi per dire quanto è stato bravo perché continua a dire no. Ha anche detto che serve un’azione forte della Regione verso l’alto Montefeltro, un segnale politico forte, su questo sono d’accordo, tutti lo vogliamo, ad esempio potrebbe essere la riapertura dell’ospedale di Sassocorvaro. Un anno fa il Presidente Acquaroli aveva promesso che se veniva eletto il giorno dopo avrebbe portato le chiavi e l’avrebbe aperto, era il 23 settembre, oggi siamo il 21 ed è ancora chiuso, quello è un segnale forte, non un no ad un progetto inesistente, al quale è già stato detto no a giugno e sul quale siamo tutti d’accordo.
Possiamo anche votare questa mozione tanto per dare un segnale politico tanto per, io lo definirei un contentino tanto per far felice il Consigliere Rossi perché il nostro no è già stato dato a giugno, tutti l’abbiamo dato tutti a giugno.
Siamo contrari a questo progetto, non c’è mai stata nessuna domanda, ribadisco che, ne hanno già parlato tutti i giornali, era un sondaggio per capire i costi dei terreni da parte di una società sanmarinese che non voleva effettuare una discarica, ha dichiarato, ma un sito di stoccaggio di cartoni sporchi e scarti di edilizia, questo non cambia, perché tutti avevamo già detto di no ed oggi lo ribadiamo, però il segnale forte per l’alto Montefeltro non è questo, Consigliere Rossi, deve essere un altro, non i no ai no che sono già arrivati.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Pur non essendo del Montefeltro - uno dei miei nonni ci era nato e l’altra ci è vissuta, anche mia madre c’è vissuta fino a 16 anni - sono legata a quelle zone che conosco bene anche dal punto di vista paesaggistico, ma conosco anche la normativa di riferimento di questi impianti.
Posto che non esiste alcuna domanda, quindi non si capisce come si possano coinvolgere i Sindaci o i cittadini sull’aria fritta, perché, diciamocelo con chiarezza, questa è vera aria fritta, non c’è stata neanche la richiesta di certificato di destinazione urbanistica, di verifica dei vincoli del sito, se l’area fosse agricola o non agricola, cioè nulla.
Ora intanto si è visto che la Regione può fare con il Piano di gestione dei rifiuti, questo lo può fare e noi cogliamo l’occasione per chiedere all’Assessore Aguzzi, che già si è espresso, di rivedere il Piano dei rifiuti e magari decidere dove, come e se devono essere fatte le discariche. Questo sì che sarebbe un ragionamento serio …

(interventi fuori microfono)

Anna CASINI. Va bene, questa è una discarica, articolo 208 del D.Lgs 152/2006, meglio ancora nel senso che sarebbe una discarica, quindi un deposito, approvabile con l’articolo 208, il che significa che la Conferenza dei servizi stabilisce sia la valutazione di impatto ambientale, la Regione fa parte dei soggetti competenti in materia ambientale, che la destinazione urbanistica conforme, qualora servisse, e provvede all’autorizzazione paesaggistica. Questo per dire che spesso senza una pianificazione sovraordinata si hanno le armi spuntate, esattamente come è successo con il biodigestore della Valle dell’Aso dove, ricordo, chiedemmo come Partito Democratico, ed io come prima firmataria, alla Regione, che comunque era competente in materia di parere, sia l’Ufficio rifiuti che l’Arpam, quindi in tema ambientale, di sospendere le valutazioni per bloccare questo progetto.
Ahimè, questo non è stato fatto e il progetto sta andando avanti, purtroppo l’Assessore lo ha detto prima, se non pianifichiamo prima, serve a poco urlare.
Quindi, chiedo all’Assessore di partire con una pianificazione che possa anche prevedere due ambiti, ad esempio Marche Nord e Marche Sud, dove si tutelino le aree che paesaggisticamente sono di pregio e quella di che trattasi lo è sicuramente, però ritengo che, siccome questo Consiglio dovrebbe muoversi sugli atti e noi siamo pagati dai cittadini per stare in questo Consiglio, sarebbe quantomeno opportuno affrontare una discussione sui rifiuti, questo sì, tema serissimo, sulla paesaggistica, sul turismo collegato, temi altrettanto seri.
Ringrazio il Consigliere Rossi che ha detto che sono state aperte tante aziende biologiche nella sua area, questo certamente mi fa piacere, posto che fino ad un anno fa ero l’Assessore competente, evidentemente qualcosa abbiamo fatto anche noi della precedente Giunta se le aziende sono già funzionanti.
Detto questo, chiedo che almeno in quest’Aula si parli con gli atti alla mano, perché non possiamo riunirci ed utilizzare il nostro tempo per parlare di temi che sono in mente Dei. Inviterei tutti ad essere un po’ più concreti e magari a chiedere queste cose agli uffici perché la parte delle premesse narrative è ben fatta, c’è scritto: non è stato fatto questo, non è stato fatto quello, si dovrebbe fare questo, quindi, chi ha preparato le premesse narrative è persona competente, però poi non ci sta impegna a manifestare la propria contrarietà, mediante quale atto manifestiamo la nostra contrarietà e soprattutto a quale atto? Lo facciamo in maniera molto fumosa.
Sul Montefeltro sono d’accordo con la Consigliera Vitri, ci sarebbe ben altro a cui pensare perché da valorizzare c’è tanto, ci sono tantissime realtà che vanno implementate e ci sono problemi infrastrutturali. Ci aspettiamo che riapriate tutti i piccoli ospedali perché questo avete detto in campagna elettorale. Noi siamo contrari, però visto che lo avete detto noi aspettiamo che li apriate e per il resto aspettiamo di avere delle questioni un po’ più concrete da discutere.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Gianluca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Io invece ci tengo a ringraziare il Consigliere Rossi per aver portato in quest’Aula un problema importante, che si è sviluppato in un territorio di cui purtroppo ogni giorno, ogni anno perdiamo un pezzo, probabilmente per colpa della politica che non si è dimostrata vicina. Anche recentemente abbiamo visto staccarsi un pezzo dalla nostra regione.
Credo che con questa mozione il Consigliere Rossi, mi auguro ci sia l’unanimità dell’Aula, dimostri una sensibilità verso un territorio. Non è che si è svegliato una mattina e ha detto lì stanno facendo una discarica, l’ha sognata di notte e allora fa di tutto per impedirlo, no, c’è una ditta che è andata a chiedere i prezzi a dei proprietari, è andata in mezzo alla popolazione a dire che avrebbe portato lavoro, ci sono stati degli atti e dei fatti in quei territori che hanno destabilizzato la cittadinanza. Fa bene un Consigliere regionale a portare in quest’Aula un’iniziativa che sta per prendere piede. Forse anche grazie alla mobilitazione di tanti cittadini, dei Sindaci, dei Consiglieri di quest’Aula chi voleva iniziare questo tipo di attività sta facendo marcia indietro e non la presenterà.
Credo che questa mozione sia attuale ed è importante votarla. Certamente non ci sono atti concreti, ma una volta che una ditta, lo abbiamo visto con i digestori, presenta l’atto per l’autorizzazione raramente torna indietro, quindi è molto meglio se non lo presenta, perché una volta che si avvia la Conferenza dei servizi con tutti i pareri e altro, l’iter va avanti, anzi abbiamo visto, purtroppo, la speculazione sui digestori anaerobici perché purtroppo mancava una pianificazione a livello regionale.
Sono contento che l’Assessore Aguzzi abbia accelerato questo iter, so ad esempio che per quanto riguarda la nostra provincia il Piano Ata è in questo momento sul tavolo dei Sindaci, c’è stata una accelerazione e di questo ringrazio l’Assessore, però una pianificazione è importante e dove non c’è pianificazione si insediano i privati.
Con la mozione diamo un segnale rilevante a quel territorio, a chi pensava di insediarvi una discarica o un deposito di rifiuti, diamo una posizione del Consiglio regionale. Su quello che succederà poi parleranno gli atti e se la ditta andrà avanti dovremo far valere tutto quello che ci siamo detti fino ad oggi all’interno della Conferenza dei servizi con gli strumenti che la Regione ha, tramite i dirigenti.
Ringrazio il Consigliere Rossi per aver portato avanti questa iniziativa e mi auguro che ci sia l’approvazione unanime del Consiglio.
Sul resto, su quello che stiamo facendo per il Montefeltro, le promesse elettorali, penso che non sia il momento giusto per parlarne anche perché qualcuno non sa o fa finta di non sapere che ci sono dei contratti con i privati in piedi, quel privato che è stato fatto insediare dalla precedente amministrazione.
Prima di parlare di cose non fatte da questa maggioranza è meglio che si guardi indietro, quello che ha fatto la maggioranza targata PD, che ha governato fino ad un anno fa e noi purtroppo dobbiamo tenerci tutti i danni che sono stati fatti perché i contratti vanno sempre rispettati. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Il Consigliere Rossi non ha bisogno della difesa di noi Consiglieri perché si sa difendere benissimo da solo, ma non capisco questa presa di posizione forte della Consigliera Vitri sull’opportunità di questa mozione.
E’ una mozione anche preventiva, non esistono allo stato atti ufficiali, ma c’era la forte preoccupazione dei Sindaci del territorio, di tantissime persone che vivono in quella zona bellissima della nostra regione, della nostra provincia.
Ha ben spiegato in maniera molto semplice e molto chiara l’Assessore Aguzzi quali sono le libertà di iniziativa economica, le prerogative del privato di inserirsi in un contesto del genere, quindi noi possiamo delineare e dare un indirizzo di politica forte per dire che siamo contrari all’eventuale proposizione di questa domanda.
Penso che sia opportuna e centrata la mozione presentata dal Consigliere Rossi, sinceramente in questo anno ho visto tantissime interrogazioni dell’opposizione fondate su semplici dubbi, su articoli di giornale, quindi, mi sembra che quello che dice il Consigliere sia assolutamente giusto.
Vorrei anche capire qual è la posizione della Consigliera Vitri in ordine a questa mozione, a questo punto risulta molto importante comprendere la sua opinione, se ritiene rilevante non contaminare un territorio così bello della nostra provincia, o se un semplice sondaggio fatto sulla richiesta di una valutazione di un terreno non sia propedeutica ad una domanda per una discarica.
Penso che sia intelligente per capire che una domanda per un sondaggio su un terreno sia propedeutica ad una richiesta di intervento, quindi, grazie al Consigliere Rossi.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. La prendo un po’ larga visto che negli interventi che mi hanno preceduto si è parlato di tante cose, ma non prettamente della mozione.
Parto da una frase che ha detto il Consigliere Serfilippi: dove non c’è pianificazione si insinuano i privati. E’ esattamente per questo motivo che avevo presentato a dicembre quella bella mozione, che evidenziava che la legge regionale prevede il commissariamento delle Ata, per essere approvata da questa assise, invece il centro-destra, principe l’intervento dell’Assessore, l’ha bocciata, salvo poi aver capito l’errore perché il Parlamento europeo ci ha tirato per le orecchie e siamo andati in fuggi fuggi a rincorrere e a cercare di fare alla svelta i piani d’ambito, che è vero che sono sul tavolo, ma dovremmo vedere la qualità perché ci vorrà tempo per studiarli e per verificare l’effettiva corrispondenza con le aspettative dei territori.
Detto questo, che c’erano i privati all’interno delle piccole strutture sanitarie della nostra provincia lo sapevamo tutti, non tutti però siamo andati a dire che c’erano dei contratti in essere, mentre molti di voi hanno detto che avrebbero riaperto gli ospedali chiusi. Questa è la realtà, ci sono dichiarazioni, video, stampa, di tanti di voi, quindi fa bene la Consigliera Vitri, che pure ha una posizione politica diversa, a richiamarvi sul punto.
Sulla sanità io ho una posizione diversa, ma quando avete ragione, avete ragione, in questo caso il centro-destra fino ad oggi non ha portato a casa tanti risultati.
Tornando alla mozione, perché se lo merita il Consigliere Rossi, non disperdiamoci in tanti altri discorsi, questo tema è uscito a mezzo stampa a fine maggio, l’articolo che citava la Consigliera Vitri prima: “Siamo offesi, la discarica non si farà più” è del 16 giugno, il problema è che il Consigliere Rossi ha protocollato la mozione il 15 giugno, esattamente il giorno prima, quindi, aveva fatto questo lavoro prima ancora di sapere come sarebbe andata a finire la faccenda o forse subodorandolo, ma non avendone piena coscienza.
In una situazione del genere se fosse stato un atto della minoranza avreste detto è superato dai fatti, perché così è.
Tra l’altro mi è piaciuto molto l’intervento dell’Assessore che non ha lasciato dubbi, questa mozione serve a poco o niente, se non a dire che siamo contrari politicamente, è un gesto politico che facciamo sapendo perché su un atto portato avanti dai privati non possiamo intervenire in alcun modo.
Quindi, ai cittadini del Montefeltro bisogna dire chiaramente le cose, purtroppo, anche se voteremo, penso che alla fine si avrà l’unanimità, questa mozione, come ha detto l’Assessore, sarà fuffa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. In parecchi sono già intervenuti, voglio dire che votare contro una mozione di questo tipo sarebbe sbagliato politicamente perché il voto verrebbe strumentalizzato, dicendo che una parte dei Consiglieri non è d’accordo.
Secondo me a quest’Aula bisogna dare dignità, nel senso che non possiamo votare degli atti dietro i quali non c’è niente, già ha sbagliato il Comune a fare un provvedimento senza nessuna richiesta. Noi andiamo a votare una mozione su quale presupposto? Nessuno!
Voterò a favore ma perché la politica si incastra da sola, non ha più niente, allora votiamo sul nulla!
Questa cosa non la farebbe neanche un Consiglio di quartiere, ma oggi un Consiglio regionale ha discusso un’ora sul nulla. Consigliere Rossi, lei mi era simpatico già prima, ma la mia simpatia ora è aumentata perché è riuscito a fare un miracolo.
L’altra cosa che voglio dire riguarda i termini, la discarica è una cosa, un sito di stoccaggio è un’altra. All’interno dei piani d’ambito le discariche sono previste, ma i siti di stoccaggio con il piano d’ambito non c’entrano niente, queste sono iniziative di tipo privato, che qualora presentasse una domanda, alla politica non chiede niente, né al Consiglio comunale, né al Consiglio regionale. E’ previsto per legge. Tu vuoi fare un distributore di benzina? Non chiedi niente a nessuno, presenti la domanda e se è compatibile i tecnici l’approvano, se non è compatibile i tecnici non l’approvano.
L’azienda o chiunque voglia fare una attività di questo tipo, la politica qui non pianifica niente, di fatto ha già deciso, questo tipo di impianti se un soggetto privato lo vuol fare lo può fare.
Non dobbiamo alimentare le paure in un territorio con la notizia dell’apertura di una discarica anche perché utilizziamo … Faccio un parallelo con gli ospedali quando parliamo di aprirli, ma apriamo sette ospedali a Pesaro? Magari, ma chi ha la forza per aprirli? O la rete ospedaliera, ma che rete ospedaliera? Se riuscite ad aprire sette ospedali chapeau, ma sappiamo tutti che non sono ospedali di primo livello, di cosa parliamo? Usiamo i termini corretti considerato che abbiamo un ruolo pubblico, se è un ospedale parliamo di ospedale, se non è un ospedale non parliamo di ospedale, se è un sito di stoccaggio parliamo di un sito di stoccaggio, se è una discarica parliamo di una discarica, sennò non si capisce più niente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Delle due l’una, qui non ci possono essere due pesi e due misure, le perplessità sull’efficacia della mozione del Consigliere Rossi sono in parte fondate, però fa il pari con tante altre mozioni proposte dal PD.
Delle due l’una, o sono tutte buone o sono tutte cattive quelle che sono forzate, uso forzate per rendere esplicito un concetto più raffinato, nel senso di tirare fuori da un problema una speculazione, nel senso di ragionare, di informare, di cercare di far capire alla popolazione che le cose stanno in un certo modo o comunque in qualche modo indicarle.
Come tutti gli atti del Consiglio questo ha una sua dignità, poi a volte alcuni atti sono fondati, altri meno, alcuni sono più temerari, altri hanno una consequenzialità rispetto alla materia d’oggetto.
Credo che oggettivamente del fumus in questa vicenda ci sia stato, poi in qualche modo si è dipanato da solo e questo è assolutamente vero, però il giudizio di merito nel dire che questo atto non vale niente, mentre magari una delle mozioni precedenti valeva tantissimo … Mi riferisco in particolare all’ipotesi di utilizzare gli studenti in Scienze infermieristiche in occasione di un’eventuale nuova ondata pandemica, anche quella mi sembrava fosse un po’ stirata.
Rendo giustizia al Consigliere Rossi, che è al pari di tutti gli altri 30 componenti dell’Assemblea, nel dire che è un documento che si occupa di un certo problema, in parte e non totalmente di competenza regionale, è comunque un atto politico di indirizzo e di valutazione, su questo credo che non ci possano essere discriminazioni.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Sapete, non è mia consuetudine intervenire nel dibattito generale, lo faccio in dichiarazione di voto quando l’atto ispettivo attiene ad un altro gruppo, però questa occasione è troppo golosa.
Stiamo parlando da un’ora di un tema che è figlio di questa politica, il reale e il percepito si mescolano ed è inevitabile che anche un’Assise alta come questa debba confrontarsi su temi che non attengono oppure attengono alla politica ed il risultato finale, quello che andremo ad esprimere come voto, non produrrà assolutamente nulla. Reale e percepito.
Come si può pensare di aprire un qualsiasi impianto in un territorio come quello? Impensabile, quindi, posizione contraria sia ad una discarica o ad un impianto come previsto dall’articolo 208. Siamo costretti anche dal punto di vista linguistico ad adoperare termini che attengono alla norma, quello che prevede il Piano regionale della gestione dei rifiuti. Una discarica, rendo atto all’onestà dell’Assessore, è individuata dal Piano attraverso le sue diramazioni provinciali e le Ata, è lì che si decide, è già scritto nel Piano se nell’alto Montefeltro si può realizzare una discarica, o se non c’è e non si può fare. Cosa diversa sono gli impianti che attengono alla libera iniziativa sia del pubblico che del privato. Ci siamo caduti, l’ha detto bene la Consigliera Casini, con gli impianti biodigestori ed anche allora l’Assessore, parlando di un impianto nel pesarese, diceva che non potevamo incidere perché quella era una libera iniziativa. La stessa cosa si doveva fare nel Comune di Force, però vedo che qualcuno si mette anche le medaglie se invece di farla a Force la facciamo ad Ascoli Piceno, però va bene tutto.
Di cosa stiamo parlando? Di una posizione non incidente e politica. Spiegare ai cittadini ed ai Sindaci che la nostra posizione è solo di solidarietà, non altro, è molto complicato perché bisogna stare lì, spiegare, dire che la Regione non può fare, se invece dell’alto Montefeltro fosse stata Senigallia non avremmo potuto incidere, poi magari un Sindaco lo fa e si becca l’abuso d’ufficio perché ha impedito che quel tipo di impianto si sviluppasse nel proprio territorio che la norma consente se ci sono le condizioni che ovviamente vanno ricondotte a tutti i percorsi, compresi la valutazione di impatto ambientale e il cambio di destinazione urbanistica del terreno attraverso la Conferenza dei servizi. Guardo il Consigliere Santarelli che ricorda cos’è accaduto. Sono percorsi obbligati dalla norma rispetto ai quali il Presidente Acquaroli non può incidere altrimenti commette anche lui un abuso d’ufficio e vi assicuro che non è una cosa gradevole.
Un dibattito opportuno, lo dico per il Consigliere Rossi, stiamo parlando del nulla sul piano dell’efficacia pertanto sul piano della condivisione, il reale e il percepito si mescolano, il reale è che non incidiamo sul nulla, il percepito è che sarebbe inspiegabile un dissenso rispetto all’atto perché sarebbe di facile strumentalizzazione.
Gli interventi hanno lambito tanti temi dell’alto Montefeltro, anche se non coincidenti con l’impianto che è stato proposto o non è stato proposto. E’ facile che qualche imprenditore verifichi prima di proporre qualcosa, che valuti se ci sono le condizioni economiche rispetto ad esempio al costo del terreno ed è altrettanto facile che in un territorio ci sia una rapida contaminazione rispetto a quel tipo di richiesta, però l’alto Montefeltro ha bisogno di altre cose.
Tra il reale e il percepito mi fa molto piacere la posizione che ho sentito dalla Consigliera Ruggeri rispetto alla riapertura dell’ospedale. Io sono uno di quelli che provava a spiegare che sarebbe stato molto complicato riaprirlo perché c’erano i contratti, lascio perdere se erano giusti o sbagliati, se l’ospedale doveva essere tenuto aperto oppure doveva chiudere senza fare le convenzioni con il privato, non mi interessava, ma ho detto la verità. E’ finita che ho perso, quindi reale e percepito, era molto più semplice dire: non vi preoccupate quelli di prima hanno sbagliato, lo riapro io, come oggi dire che la discarica non si farà perché noi abbiamo preso una posizione determinata tutti insieme, che il Consiglio regionale tutto insieme ha votato no alla discarica dell’alto Montefeltro.
Almeno il Consigliere Rossi ci ha fatto ragionare su questo, anche dicendo non perdiamo un altro pezzo, voglio la mozione in Consiglio per non perdere un altro pezzo, ma io penso che non basti parlare del nulla rispetto all’efficacia, ma bisogna parlare di tanto rispetto alla prospettiva, la voglio mettere in positivo. Abbiamo parlato di tanto rispetto alla prospettiva e niente di quello su cui possiamo incidere e siccome siamo chiamati anche qui dai cittadini ad incidere oggi non lo facciamo, ma abbiamo dedicato un mezzo Consiglio regionale al Montefeltro che se lo merita tutto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Vedo che i colleghi di minoranza dal primo giorno di scuola, quando gli è stato dato quel libricino con lo Statuto regionale, non hanno ancora studiato, non hanno letto l’articolo 21, comma 2 lettera k) che dice che il Consiglio regionale formula e dà indirizzi al Presidente della Giunta ed alla Giunta stessa sulle questioni ritenute di rilevante interesse. Proprio sul fatto che questa vicenda non la ritenete di rilevante interesse dimostra il vostro distacco dal territorio e la motivazione per cui avete perso le elezioni.
Capisco la Consigliera Vitri che si preoccupa del mio aumento di consensi nel Montefeltro, Consigliera Vitri anche lei mi è simpatica, io torno su anche domenica e siccome mi è molto simpatica ed è un’amica la invito a venire con me ad affrontare le tematiche e le preoccupazioni del nostro territorio.
Avete parlato di aria fritta, avete parlato di fuffa, come ha detto il Consigliere Serfilippi, c’erano già dei contratti in essere, c’era già una preoccupazione in essere. Se parlate di aria fritta e di fuffa sono aria fritta e fuffa anche le mozioni che hanno fatto i Sindaci del Montefeltro e l’Unione Montana, in gran parte del Partito Democratico, sconfessate l’azione territoriale del vostro partito, perderete anche i pochi che sono rimasti nel territorio.
Avete parlato di aria fritta e di fuffa, tra l’altro avete parlato anche di ospedali e noi in quella zona, grazie al Presidente Acquaroli e all’Assessore Saltamartini, siamo per la prima volta andati a confrontarci con i territori e abbiamo iniziato un confronto serio sul ripristino dell’ospedale di Sassocorvaro. All’inizio di quell’incontro la Consigliera Vitri c’era perché era stata invitata, come lo sono stati sempre tutti, il Sindaco di Sassocorvaro a nome dell’Ambito territoriale e dei Sindaci del Montefeltro ha ringraziato il sottoscritto, lo ha fatto pubblicamente, per la presentazione di questa mozione che voi ora definite fuffa.
Torno ai capisaldi della mozione perché sono simpatico, ma non stupido. Nel dispositivo non ho detto di bloccare perché so benissimo, come ha detto l’Assessore Aguzzi, che non si può fare, ma noi manifestiamo la nostra contrarietà all’approvazione di attività legate allo stoccaggio ed al trattamento di qualsiasi tipologia di rifiuto in quella zona. E’ un atto di indirizzo che il Consiglio regionale può dare anche in maniera preventiva all’interno delle proprie funzioni. Capisco che voi siete agitati perché non siete riusciti ad essere presenti in quel territorio non avete capito le esigenze che venivano dalla gente, dalle istituzioni ed anche dai vostri Sindaci, mi dispiace, votate a favore senza fare tante scene, fareste più bella figura.
Ho chiesto di comunicare tempestivamente all’Unione montana ed ai Comuni interessati qualsiasi informazione in nostro possesso inerente questi progetti, quindi, non dico una cosa così cretina, ed a considerare nel redigendo Piano regionale dei rifiuti - anche se questo non sarà mai, grazie alle persone che vivono e difendono il territorio - la peculiarità paesaggistico ambientale di quella zona perché noi oltre a dare attenzione in termini di servizi al Montefeltro vogliamo anche difenderlo, vogliamo fare quello che voi non siete stati capaci di fare in questi anni e non a caso grazie a voi, grazie al Partito Democratico, grazie alla sinistra abbiamo perso una parte consistente della nostra regione. Il cuore nobile della nostra regione è il Montefeltro, se voi siete distanti e non capite le esigenze di queste popolazioni sono affari vostri, venite domani nella piazza di Macerata Feltria e andate a dire ai cittadini che questa è fuffa, Consigliera Ruggeri ed altre, dite a Macerata Feltria, a Montegrimano o a Sassocorvaro che questo è un atto inutile, andatelo a dire ai Consigli comunali che all’unanimità hanno approvato lo stesso atto. Se politicamente non siete presenti nel territorio non è problema nostro, il problema è vostro, noi siamo a difesa di tutti i territori, a partire da quelli periferici.
Oggi la Regione Marche ha dato un segnale forte e di vicinanza al nostro Montefeltro, quella vicinanza che non avete mai avuto e che anche oggi con i vostri discorsi dimostrate di non dare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Come ho già detto prima voterò favorevolmente questa mozione perché penso che possa avere una valenza se non altro politica, perché, come ha cercato di spiegare l’Assessore, lei si è incaponito a portare in Aula una mozione che è, purtroppo per lei perché pare che le dispiaccia, superata, mentre è stato un gran sollievo per i cittadini, per i Sindaci e per tutti noi.
L’Assessore ha provato a spiegarglielo e non c’è riuscito, quindi mi arrendo, non ce la faccio sicuramente io, però sarò nel Montefeltro nel prossimo week end e stia tranquillo che parlerò di questa mozione e spiegherò, cercando di farmi capire almeno dai cittadini che verranno, che serve a poco o niente.
Mi porto dietro gli articoli che forse lei non ha letto e li farò vedere e li leggeremo insieme perché vicino ai territori, Consigliere Rossi, non c’è solo lei, ma ci siamo tutti, tutti siamo in ascolto e nessuno vuole una discarica lì. Ma la Regione può fare poco, anche votando la mozione non riusciremo a fermare, se viene, un privato che vuol costruire una discarica e la potrà fare nonostante il voto, spero all’unanimità, di questa mozione. Bisogna dire le cose come stanno ai cittadini, sennò vengono presi in giro, come quando avete detto che avreste riaperto i 13 ospedali chiusi e ancora non lo avete fatto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Vorrei tranquillizzare il Consigliere Rossi che giustamente, essendo di carattere passionale e sanguigno, se l’è presa in favore della difesa del Montefeltro, del quale faccio parte ed al quale orgogliosamente mi sento vicino per averlo vissuto anche nella mia storia calcistica, per tanti anni, qualcosa di veramente empatico, forte, con una tradizione incredibile.
PPurtroppo dobbiamo prendere atto che di questo territorio bellissimo ce n’è rimasto ben poco e vi voglio ricordare i sette Comuni che perdemmo grazie a politiche non vicine al cittadino: Sant’Agata Feltria, Casteldelci, Novafeltria, Talamello, Maiolo, San Leo, Pennabilli, questi sono i primi sette Comuni che abbiamo perso per mancanza di attenzione e sicuramente questa gran parte è in capo a chi ha amministrato la Regione, a chi ha amministrato la provincia, a chi ha amministrato quei territori …

PRESIDENTE. Chiedo di fare silenzio sia nell’emiciclo che fuori, chi deve parlare esce.

Giorgio CANCELLIERI. Non era la parte politica vicina al Consigliere Rossi o vicina a questi banchi, era un’altra parte politica, quella legata al PD e al centro sinistra.
Bisogna avere una maggiore attenzione per questi territori in termini di strade, di sanità.
Personalmente non ho mai promesso di riaprire tutti gli ospedali chiusi, compreso Sassocorvaro, ho sempre detto che in quei contenitori bisognava riuscire, questo lo dico alla maggioranza, a metterci qualcosa, in quelle scatole vuote ridotte così da una politica che non è la nostra, che non ci appartiene, da una politica che ha governato negli anni precedenti. Ho sempre detto che in quelle scatole vuote bisogna rimetterci qualcosa, allora tutte queste attenzioni che dovremmo avere nei confronti del Montefeltro …, di una zona nobile e piena di cultura e di storia. Il rinascimento riconosce molto al Montefeltro per la sua storia, sappiate che il grande Federico da Montefeltro veniva da lì e se ne potrebbero dire tante altre. Diciamo questo per tranquillizzare un po’ tutti, questa mozione la parafrasiamo da un punto di vista medico, meglio prevenire che curare, questa è una mozione che va in termini di prevenzione nei confronti di qualcuno che vuole impegnare un territorio, che ha già dato tanto.
Noi ad Urbania abbiamo la discarica di Ca’ Lucio, già quella ci basta, già quella ha dato tanti problemi agli amministratori locali e a tanta popolazione che ci vive intorno. Quindi attenzione, meglio prevenire che curare ed in funzione di questo pensiero la mozione del Consigliere Rossi ha un senso anche perché ho visto tante mozioni qua dentro o iniziative fatte sull’intenzione più lontana, diciamo così, per questo dico che il gruppo della Lega voterà a favore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei ribadire ciò che ho detto prima, che forse non è stato colto pienamente dal Consigliere Rossi. Nessuno ha detto che questa questione non è di interesse, irrilevante, anzi, lo abbiamo già detto sei mesi fa. Piuttosto c’è una differenza sostanziale tra il dire e il fare. Il problema è che voi siete ancora al dire, nella fase degli spot elettorali che vanno avanti da un anno, invece sarebbe ora di iniziare a dimostrare qualcosa, sarebbe ora di passare ai fatti.
Questa mozione è la dimostrazione perfetta di un altro spot pleonastico e facile, che però non porterà a nulla perché noi abbiamo già detto di no, abbiamo detto di essere contrari.
E’ ovvio che voteremo a favore della mozione ma, come vi ha spiegato il vostro Assessore, questo non cambierà nulla, forse avete perso un’occasione per dare qualcosa di concreto al Montefeltro oggi.
Mi dispiace che i Consiglieri Baiocchi e Serfilippi siano intervenuti senza ascoltare il loro Assessore, io invece sottoscrivo ogni parola dichiarata dall’Assessore Aguzzi, mi trovo stranamente concorde con tutto ciò che ha detto, anche con tutto ciò che ha detto la Consigliera Ruggeri. Magari prima di intervenire studiatevi gli atti e leggete gli articoli sulla stampa, capite cosa sta succedendo in quel territorio e poi intervenite. L’Assessore Aguzzi l’ha spiegato chiaramente, si parlava di dicerie, lui stesso ha usato questo termine ed è già stato detto no.
La società non ha presentato nessuna richiesta, siamo tutti contrari, il Consigliere Rossi ha parlato di un atto di indirizzo, benissimo votiamo a favore, ma è pleonastico, anzi colgo l’occasione per mettere in evidenza un atto concreto, c’è una proposta di legge in Parlamento che arriva da un nostro parlamentare per il riconoscimento delle regioni storiche, che potrebbe fare del Montefeltro una regione storica, come ad esempio le Langhe. Questo è un atto concreto, non dire no ad un progetto che non esiste, al quale abbiamo già detto no sei mesi fa, per cui si, votiamo a favore, ringraziamo il Consigliere Rossi semplicemente per averci fatto parlare del Montefeltro, ma ora speriamo che si passi dalle parole ai fatti.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Innanzitutto, lo devo ribadire, sono contro l’ipocrisia, una delle cose che sopporto di meno. Posso sopportare tante altre cose, ma non l’ipocrisia. E’ vero, prima la Consigliera Casini ha detto che forse sono un caratteriale. Oscar Wilde diceva che ognuno che ha carattere ha sempre un brutto carattere, probabilmente mi ascrivo a questa categoria, però che una forza politica, che ha gestito per anni e anni, ci rinfacci dopo 12 mesi (il 19 ottobre) che siamo stati eletti e 11mesi dopo che siamo entrati nel pieno delle funzioni … Il 21 settembre siamo stati eletti ed un mese dopo, come prescrivono le norme, siamo entrati nel pieno possesso della pubblica amministrazione.
Addirittura ho ascoltato una battuta della quale non so se ridere o piangere, di riaprire l’ospedale di Sassocorvaro, ma come, chi l’ha chiuso? Chi ha fatto un disastro, un obbrobrio pubblico/privato, una cosa mostruosa che poi è andata male? Ci dite di riaprire l’ospedale di Sassocorvaro, che nel quadro di una programmazione non può aver senso nel modo in cui era, bisognerà trovare una nuova formula nel contesto di una rete sanitaria diversificata, a mio parere dovremmo trovare un modello marchigiano di sanità diverso dagli altri per il fatto che la nostra regione è dispersa nel territorio in mille paesi.
Il Consigliere Rossi si è conquistato, almeno da parte mia, il pieno diritto ad essere votato, così come tutto il gruppo di Fratelli d’Italia farà. Sicuramente ha alzato una bandiera perché nella sostanza amministrativa tutte le cose che sono state dette sono vere. La titolarità e la possibilità di fare le cose sono parzialmente della Regione però io so e lo sappiamo benissimo, quasi tutti qui sono stati amministratori locali, comunali, che quando un’amministrazione decide di non far fare una cosa, è vero che magari deve dare l’autorizzazione, ma nei fatti ne impedisce l’esecuzione. Potrei portare centinaia di casi, di atti di amministrazioni di centro-destra e di centro-sinistra che nel tempo, attraverso una serie di complicazioni burocratiche o comunque procedurali, hanno reso impossibile l’intervento. Questo è valso anche in precedenza per le discariche, quando i titolari dell’autorizzazione potevano farle, ma non le hanno potute realizzare nei fatti. Non è vero che l’amministrazione regionale sia così distante dalla possibilità di interferire e di intervenire su una vicenda perché questo è già successo con amministrazioni di centro- sinistra, quando hanno deciso di privilegiare un progetto in una certa zona e boicottarne uno di un privato magari in un’altra. Le cose succedevano anche se dovevano essere diverse.
Con questo spirito dico che quello del Consigliere Rossi è un atto politico, che ribadisce delle cose che in parte erano già state acclarate e come Consigliere regionale ha diritto di ribadirle. Comunque alla fine tutti voteremo favorevolmente e questa è la cosa che più mi piace, tutti saremo costretti a votarla, diventa una sorta di diga, di argine che è difficile sfondare, sempre che ci sia dietro la volontà politica, nei termini e nelle forme sempre legali, ma comunque discrezionali, che si possono portare avanti per la realizzazione di ogni progetto, di ogni opera.

Mozione n. 96. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 97
ad iniziativa dei Consiglieri Marcozzi, Pasqui, Latini, Rossi
“Tavolo permanente sul lavoro”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 97 dei Consiglieri Marcozzi, Pasqui, Latini, Rossi.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Questa mozione è stata presentata il 15 giugno scorso, poco più di tre mesi fa, e ultimamente ho chiesto all’Assessore Aguzzi se non era il caso di ritirarla perché quello che chiedevamo è in corso di attuazione.
Innanzitutto dobbiamo dire che questa mozione riguarda il lavoro, perché è stata presentata? Sappiamo bene che le Marche purtroppo hanno subìto e stanno subendo una crisi economica senza precedenti, abbiamo anche avuto nel 2016 il terremoto che ha aggravato ancora di più la precaria situazione economica ed oggi la pandemia.
Tutti questi fattori hanno indebolito l’economia regionale e non è un caso che la Regione Marche sia in transizione. I dati economici ormai parlano chiaro, il Pil è in ribasso, c’è un alto tasso di disoccupazione, soprattutto quella giovanile, l’export è in diminuzione. Sono dati che ormai ci collocano come Regione del sud, ma questo dato non arriva da un anno fa, due anni fa, arriva dal lontano 2008 e la nostra situazione si è aggravata sempre di più.
Noi eravamo un fiore all’occhiello, voglio ricordare il modello Marche che ci ha resi famosi non solo a livello nazionale, ma anche internazionale. Quel famoso modello non esiste più, non se ne è più parlato.
I dati sono negativi ed io ritengo, insieme ai miei colleghi con i quali ho presentato questa mozione, che la concertazione tra le associazioni di categoria dei professionisti, le parti sociali, i sindacati sia un passaggio imprescindibile per interpretare le problematiche del lavoro e per individuare le soluzioni condivise ed efficienti in termini di rilancio occupazionale e imprenditoriale. Faccio una premessa, le varie forze politiche a livello nazionale hanno fatto proposte anche per la riduzione delle tasse, la flax tax, che però non porteranno a dei risultati immediati.
Quindi, che cosa chiediamo? Di istituire un tavolo permanente regionale sul lavoro composto dall’Assessorato regionale al lavoro, da tutte le associazioni di categoria, dai vari professionisti, dalle parti sociali e dai sindacati. Questo perché è importante ascoltare tutte le categorie che hanno il polso della situazione e sanno di che cosa le aziende hanno bisogno. Anche perché a volte vengono fatti dei bandi senza magari ascoltare le associazioni, i sindacati, i professionisti, bandi che a volte non hanno quell’efficacia che potrebbero avere se magari fossero indirizzati in una certa maniera.
La mozione è partita con la zona economica speciale, quando il Ministro per il Sud e la coesione territoriale ha detto sì alla zona economica speciale.
La sottoscritta nel proprio territorio, e parlo del fermano, ha ascoltato le varie associazioni di categoria per capire come doveva essere costruita questa zona economica speciale, da lì abbiamo ascoltato non solo le associazioni, ma anche i sindacati ed i vari professionisti.
Credo che il tavolo sia di fondamentale importanza, non dico ogni settimana, ma magari ogni mese o ogni mese e mezzo, per ascoltare le associazioni e le parti sociali che stando in contatto con il territorio hanno il polso della situazione ed è per questo che impegniamo la Giunta ad istituire un tavolo permanente regionale sul lavoro con le varie associazioni, professionisti e parti sociali. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. La mozione è condivisibile anche se va precisato che questo tavolo che si vuole istituire, mettendolo all’attenzione del Consiglio oggi, rischia di essere un po’ pleonastico perché già esiste una sede di concertazione - questo va ricordato con molta chiarezza - ed è la Commissione regionale per il lavoro che è stata istituita, anzi confermata, con la legge regionale 2 del 2005; è la sede di concertazione per le politiche del lavoro e della formazione nella nostra Regione.
Recita l’articolo 6 della legge “La Commissione regionale per il lavoro (CRL) è sede di concertazione per le proposte, la valutazione, la verifica delle linee programmatiche e delle politiche attive di competenza regionale. Esprime pareri sui piani e sulle modalità di attuazione degli interventi”, quindi, di fatto quella deve rimanere la sede di concertazione e di confronto anche perché è composta dalle parti datoriali, sindacali e anche dai rappresentanti della Commissione pari opportunità, dagli Ambiti territoriali e dalla Consigliera di parità, una Commissione ampia, assolutamente ben rappresentata.
Questo tavolo è una cosa in più, è evidente che ogni occasione di concertazione e di confronto è gradita ed importante, soprattutto su un tema come quello del lavoro. Ci auguriamo che continui l’opera della Commissione regionale del lavoro e su questo chiedo esplicitamente all’Assessore un impegno, al di là dell’istituzione di questo tavolo, se un tavolo si costituisce va ascoltato, non deve essere un pro forma. Sicuramente l’Assessore Aguzzi saprà ascoltare e confrontarsi con gli interlocutori, non come fanno altri Assessori della Giunta che escono dall’Aula mentre parlano le forze di opposizione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Più che per la Giunta intervengo per un mio pensiero personale, nel senso che ogni qual volta che si parla di questioni che riguardano la crisi del lavoro e le attività produttive i tavoli sono utili, su questo non c’è dubbio. Qualsiasi momento di confronto mirato su una singolarità o su una particolarità o per prendere visione della situazione in generale va comunque attenzionato con interesse.
La situazione descritta dalla Consigliera Marcozzi è indubbiamente molto realistica, anche se devo dire, ma questa è una questione che va al di là dei dati statistici, che quel famoso rimbalzo di cui si parla sempre: “A fine pandemia ci sarà un rimbalzo”, effettivamente c’è stato, c’è ed è in corso. Ha toccato con positività tutte le attività legate all’accoglienza, al turismo, alla ristorazione, attività un po’ tipiche e diffuse, fortunatamente, nella nostra regione. E’ sotto gli occhi di tutti, non scopro nulla di nuovo.
In queste ore sappiamo benissimo che c’è una valutazione molto positiva ed ottimistica di come si è protratta l’attività estiva, anche di come la vediamo di prospettiva perché fortunatamente c’è un ritorno di attenzione. Vi faccio un esempio molto pratico che riguarda anche il mio settore, tutti i Parchi naturalistici della nostra regione addirittura hanno una presenza perfino troppo invasiva, con difficoltà nel regolare il flusso dei visitatori. Questo ci fa ben pensare e ben sperare.
In queste ore si vede, anche oggi sulla stampa, al di là di quello che dice un imprenditore, che molte imprese si trovano in difficoltà a reperire personale, tant’è che da parte dei miei uffici ed anche mia c’è un’attenzione rispetto a questo per capire effettivamente quali sono le figure che tendenzialmente si hanno difficoltà a reperire sul mercato del lavoro, magari crearle, indirizzarle, formarle nel miglior modo possibile per poterle inserire ed avviare nel mondo del lavoro.
Non voglio dire che non ci siano le problematiche sollevate da questa mozione, ci mancherebbe altro, purtroppo ci sono, magari non ci fossero quelle legate alla disoccupazione, alla crisi, alla difficoltà. Lo dimostrano ancora i tavoli di crisi aperti, quello di Elica è forse uno dei più eclatanti, ma purtroppo non è l’unico. Su questo ci sarà una riunione importante i prossimi giorni con il Ministero, oltre che con le varie parti sociali.
Cosa voglio dire con tutto questo discorso? Che è un’iniziativa su una situazione sicuramente in evoluzione e dà l’idea quasi essere meno negativa di quello che ci potevamo aspettare o temere, ma non vuol dire che non vada seguita con grande attenzione.
Noi abbiamo già avuto diversi momenti di confronto, voluti e obbligati, tipo quelli con i sindacati, con le imprese, con il Comitato del lavoro (CLR) tant’è che proprio in queste ore, ne parlavo con i miei dirigenti dell’Ufficio del lavoro, al di là di averci o no alcune delibere pressanti magari da dover concordare o confrontare, lo convocherò nei prossimi giorni, appena riesco a trovare un minimo di tempo, perché voglio confrontarmi su alcune questioni che sono avvenute, tipo la creazione di imprese, alcuni bandi che sono andati a buon fine e stanno avendo una felice evoluzione, tant’è che pensavo, nel limite delle possibilità, di rifinanziare in parte queste attività per compensare magari le domande rimaste inevase.
Un tavolo di confronto anche sui report storici legati a questo tipo di attività. Ci sono già tavoli di confronto, ci sono già i tavoli di concertazione, ben venga una iniziativa in più, quindi se questa mozione, come io mi immagino, verrà vista positivamente dai Consiglieri regionali e verrà approvata dà una linea di indirizzo che non va a sommarsi. Qualcuno mi ha detto: “Amplia anche il CLR”, no, non ampia il CLR, ogni cosa rimane al suo posto. Questo può essere un tavolo di confronto, non solo di concertazione, di visione, di apertura mentale al confronto complessivo con le parti sociali, con le parti interessate, con l’associazionismo, che può dare un contributo di idee e suggerimenti molto utile all’evoluzione che stiamo avendo nel mondo del lavoro e nella nostra società nella fase post pandemica, sperando che sia la definitiva fase post pandemica.
Ben venga questo tipo di iniziativa, se la vogliamo portare avanti vedremo a chi potrebbe essere rivolta, con incontri mirati per discutere le varie situazioni che riguardano il lavoro, il sociale e le attività diffuse nella nostra regione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Per esprimere una valutazione favorevole su questo documento che ne completa un altro che abbiamo approvato in questa Assemblea poco tempo fa sulle libere professioni, che stanno occupando una parte significativa della nostra economia e del nostro Pil, anche se il loro fatturato è in diminuzione, legato un po’ a tutte le attività economiche, sono in espansione come numero di addetti e di occupati.
Questo tavolo permanente sul lavoro è sulle politiche economiche, soprattutto sul mondo dell’occupazione, con le associazioni di categoria, i sindacati e le parti sociali, è un laboratorio di pensiero e di indirizzo. Quindi non si può non dire che sia uno strumento in più, qui concordo con l’Assessore Aguzzi, che si può avere a disposizione.
E’ vero che stanno succedendo cose nel mondo che modificano profondamente l’accesso al lavoro, ci sono persone che rispetto al passato svolgono attività lavorative più intense e con miglior reddito economico, viceversa ci sono molti più individui che registrano una diminuzione del reddito o l’impossibilità di trovare occupazione, quelle cifre fanno pensare. Nella nostra regione: -3% occupazione femminile, incremento del 16% delle persone tra i 15 e i 34 anni che non trovano lavoro e non fanno niente. Questo non è solo un problema economico sociale, ma anche esistenziale perché si è visto che quella parte di popolazione giovanile o di giovani adulti che non fa attività lavorativa precipita nel mondo dell’illecito o del disagio psichico. Questo è talmente vero che uno studio realizzato negli Stati Uniti dice addirittura che il 25% della popolazione attiva non lavora, non studia, non fa cose ed è dedita a comportamenti antisociali, uno su quattro di quelli che potrebbero lavorare. E’ un fenomeno che purtroppo, se viene trasferito anche in Europa e nella nostra Italia, rileva che ci sono persone che sono dedite a impegni sommersi, dallo spaccio delle sostanze stupefacenti al loro consumo, da attività antisociali a microcriminalità e macrocriminalità organizzata, cosa che si sta rilevando in alcune zone dell’Italia, nella zona del napoletano, della Calabria e via di seguito.
Quindi, un problema che ha due chiavi di lettura, una rigidamente economica e in termini lavorativi, l’altra sui comportamenti sociali.
La forza lavoro complessiva è diminuita e qui abbiamo tutta una serie di cose. Su questo il documento dice di andare verso una tax area e un’esenzione più forte, però la coperta è sempre stretta, nel momento in cui tu abbassi le tasse, tutte le varie imposte, c’è il problema di far quadrare il bilancio. Siamo in una fase economica, queste non sono parole mie, ma le avrete anche lette sui giornali, molto delicata in cui attualmente la Banca centrale europea e le politiche dell’Unione Europea producono soldi che non esistono. Dobbiamo saperlo tutti, i soldi che ci prestano non esistono, sono risorse messe a disposizione virtualmente, poi le dobbiamo in gran parte restituire, il che significa che in questo momento siamo in un’area di allentamento delle regole economiche da parte dell’Unione europea, ma nei prossimi anni prevede un ritorno alla normalità, così ha detto il responsabile economico dell’Unione europea, fatto di politiche, di parametri, di paletti, di regole che creeranno fortissimi problemi, soprattutto alle economie più deboli. In questo momento tra le economie deboli c’è l’Italia, in passato c’è stata la Grecia, potrebbe toccare a chiunque. E’ un problema molto complesso di cambiamenti globali, strutturali e tutto quello che ci pare.
Il nostro microsistema marchigiano - 1,5 milioni di abitanti rispetto ai 57 milioni di italiani, rispetto ai 250 milioni dell’Europa aggregata, rispetto ai 400 milioni dell’Europa più diffusa - qualche riflessione deve farla perché secondo me, ma non solo - uno legge, ascolta, tutto è già stato pensato e detto - andiamo verso una svolta epocale per quanto riguarda la distribuzione del mercato del lavoro, la distribuzione economica della ricchezza. Un altro dato molto importante è che chi è ricco tende a diventare più ricco, mentre chi ha un basso reddito tende a perdere capacità di spesa, quindi reddito.
Un tavolo che osserva il nostro microsistema regionale, che è pur sempre il sistema che noi governiamo, ha una sua valenza, 1,5 milioni di abitanti, centinaia di migliaia di persone attive. Un tavolo di ragionamento, di riflessione, di influenzamento - oggi è molto utilizzata la parola influenzer -è importante sulla Giunta regionale, su questo Consiglio regionale, sulle Commissioni regionali, per questo la mozione presentata dai Consiglieri Marcozzi, Pasqui, Latini e Rossi è un atto utile che ovviamente deve avere delle conseguenze perché se rimane legato all’approvazione in Consiglio poco serve, se invece da lì c’è un laboratorio di riflessione andrà molto bene.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Voterò a favore di questa mozione perché credo che sia utile ed opportuno un tavolo appositamente dedicato per volontà del Consiglio regionale. La voterò così come emendata tra l’altro perché sono stati presentati o comunque preannunciati degli emendamenti.
Sarebbe stato utile che in questo tavolo, oltre che diretto dall’Assessore regionale, ci fosse stato anche il Presidente della Commissione consiliare, però pazienza non è un problema. La voterò perché è opportuno un tavolo dedicato.
L’ha ricordato la Consigliera Marcozzi, la nostra regione è stata attinta dalla crisi del 2008, dalla crisi dei distretti industriali, del credito con Banca Marche, dell’edilizia, qui più che altrove anche a seguito del disastro di Banca Marche, del terremoto ed infine della pandemia tuttora in corso. Una terra martoriata da tante difficoltà, ma che dispone di enormi opportunità. L’Assessore Aguzzi ha ricordato i segnali di ripresa e di ripartenza a dimostrazione di quanto sia grande la volontà delle nostre comunità di utilizzare al meglio le opportunità della nostra regione. Penso al turismo della costa, ma anche alle grandi opportunità delle aree interne, enormi, dove c’è stata la loro riscoperta anche sotto l’aspetto turistico. Questo è importante perché oltre a movimentare l’aspetto economico, dà vitalità al nostro sistema, dona fiducia per rimanere in quei luoghi, nell’investire in quei luoghi, alle famiglie per restare. Queste sono opportunità enormi di cui noi disponiamo, però bisogna stare attenti nel saperle cogliere all’interno di una regia coordinata che deve essere assunta inevitabilmente dalla Regione Marche, quindi se vogliamo anche da questo Consiglio regionale.
C’è difficoltà nell’occupazione, però, mi pare l’abbia detto l’Assessore Aguzzi, nella nostra regione registriamo un basso tasso di occupazione ed anche le difficoltà del nostro sistema economico/produttivo, dei nostri distretti, che sono determinati, talvolta a reperire manodopera. Pensiamo ai problemi ad esempio di tutti i settori che gravitano intorno al turismo, alla difficoltà a reperire manodopera. Questa talvolta è una difficoltà duplice che sembra in contraddizione, ma non lo è. Abbiamo una problematica di occupazione da una parte legata alla crisi, dall’altra al reddito di cittadinanza che, dobbiamo dirlo, è un impedimento oggettivo perché noi dobbiamo dare innanzitutto lavoro e con il lavoro reddito, non possiamo dare reddito per non dare lavoro, questo è il tema centrale. Quella misura deve essere ripensata e dal mio punto di vista cancellata perché noi dobbiamo dare lavoro. Tra l’altro quel sistema ha fallito anche sotto l’aspetto organizzativo, l’ha dichiarato l’ex Presidente del Consiglio Conte, e ci vuole un’azione coordinata delle Regioni, dei Comuni e delle Province.
Certo, sono stato Presidente di Provincia e so bene che avevamo la competenza in materia di formazione professionale e di occupazione con i Centri per l’impiego, hanno pensato bene di depotenziarli e di trasferire, ad esempio, le funzioni delle Province alla Regione, hanno sbagliato! Tra l’altro c’è una contraddizione tra queste misure e c’è un’altra difficoltà che è quella che deriva dalla decontribuzione. Nella nostra regione abbiamo, con queste difficoltà, tre aree di crisi: la Piceno-Val Vibrata, la Fermano-Maceratese pelli calzature e la crisi del Bianco a Fabriano, riguardano una infinità di Comuni, la Piceno Val Vibrata con oltre 40 comuni, la Fermano Maceratese con 32 Comuni del fermano, poi il sistema locale di Civitanova Marche, Tolentino e Corridonia, quindi, quasi tutto il territorio regionale è interessato dalla gestione delle aree di crisi. Ma come ebbi modo di dire quando stavo in quei banchi, nessun progetto di riqualificazione e riconversione industriale di rilancio avrà credibilità ed efficacia se non esplora nuove vie di sviluppo, perché da solo, ad esempio, il settore delle pelli calzature non ce la fa, il bianco non ce la fa, bisogna esplorare nuove vie di sviluppo. Quali sono? Quelle che abbiamo, che sono quasi spontanee, come il turismo, la cultura, le aree interne, l’agricoltura di qualità, che deve essere vista insieme al turismo, alla politica delle aree interne, alla politica dei parchi, alla politica della gestione del territorio e della sua messa in sicurezza. Si potrebbe parlare all’infinito, ma non per parlare, ma dicendo fatti.
Capite che se noi esploriamo nuove vie di sviluppo, nuove opportunità …, poi se passiamo il Tronto e vediamo la contribuzione al 30%, non può essere, magari le aziende vanno ad investire in quelle realtà. Bene ha fatto, l’ho scritto per tre volte prima di smettere il mio mandato per volontà del popolo, l’Assessore Castelli a dirlo, io ho chiesto più volte che la decontribuzione sia estesa almeno alle aree di crisi della nostra regione, l’ho messo nero su bianco per tre volte, altrimenti non andiamo da nessuna parte, perde credibilità, come, e termino, il tema delle infrastrutture, l’ha detto il Ministro dello sviluppo economico. Noi su questo abbiamo presentato anche una mozione.
Ricordo che quando abbiamo gestito le aree di crisi, abbiamo messo nero su bianco che nessun progetto di riqualificazione e riconversione industriale avrebbe avuto credibilità ed efficacia se non ci fosse stato un grande ammodernamento infrastrutturale per far superare il gap a questa nostra regione, ma chi viene ad esplorare nuove vie di sviluppo se da Roma passando per l’autostrada non si arriva nelle Marche? Se vado in treno, vado a prenderlo a Foligno, utilizzando le vie di comunicazione, l’ammodernamento, la nuova strada. Pensate io abito a Montegiorgio e la strada più breve per andare a Roma è fare quella via lì, vado a Foligno e prendo il treno. Ne discuteremo perché la mozione l’abbiamo presentata.
L’ammodernamento infrastrutturale è fondamentale e perché è importante il tavolo? All’epoca noi concordammo con il Mise …, sono contento che il Ministro dello sviluppo economico abbia detto quelle cose, perché con il Mise, con il Mit all’interno dell’area di crisi abbiamo concordato e scritto nell’accordo di programma un tavolo istituzionale tra Mise, Regione Marche e Invitalia per gli interventi infrastrutturali, per costruire un addendum che doveva essere allegato all’accordo di programma, questa vicenda riguardava anche il maceratese.
Il tavolo è sicuramente utile perché ci darà una mano per riflettere intorno a tutto questo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Per dire che anche il gruppo della Lega è favorevole all’istituzione di questo tavolo permanente, ma secondo me quello che è importante è che faccia una disamina della situazione. Ci troviamo in un momento in cui c’è una evoluzione sempre più veloce, cambiano i dati, le situazioni, fino a qualche mese fa era tutto fermo, oggi c’è il problema di assumere personale. Io ho una piccola azienda e posso dire che ho difficoltà a mettere qualche persona.
Sono in un’area all’interno del cratere, un’area nella quale ci sono lavori sia infrastrutturali che legati al sisma e ci sono dei problemi logistici perché le ditte non ci sono, a quelle che vengono da fuori non abbiamo posto per farle dormire, per alloggiarle.
Nel tavolo, secondo me, vanno valutate tutte le varie e specifiche situazioni di ogni territorio e di ogni attività. Come ha detto chi mi ha preceduto, dovremmo fare della formazione, poi parliamo di turismo, di creare piccole attività, perché è difficile pensare di installare grossi insediamenti, quindi, essere attenti alle piccole esigenze dei vari territori, delle piccole attività, come agevolarle, come mettere in condizione chi vuole iniziare qualche tipo di attività di andare avanti.
Lo stesso succede anche nel settore agricolo, ci sono molti giovani che stanno entrando in questo ambito, che vogliono innovare, vogliono fare delle colture innovative, quindi, va fatto un lavoro, secondo me, molto più ampio di quello che è previsto dal tavolo di lavoro, in cui c’è la presenza delle associazioni di categoria. Forse va ampliato il più possibile per creare lavoro e intreccio tra domanda e offerta.
C’è bisogno di mettere insieme anche altre attività e quello che dovrebbe lavorare appieno è l’Ufficio statistica, che può dare l’orientamento su dove andare, su quella che dovrà essere la direzione per essere pronti ai nuovi mutamenti, per andare incontro alle esigenze, non solo quelle attuali, ma anche quelle future in modo di essere pronti e non trovarsi impreparati.
Un tavolo di lavoro che deve essere attento a tutte le varie esigenze, a quello che verrà, sperando che la pandemia ci lasci un po’ di tranquillità e dia la possibilità alle nostre piccole e medie imprese di riprendere.
L’aiuto di questo tavolo, secondo me, è quello di mettere insieme le varie esigenze e cercare di incrociare la domanda e l’offerta di lavoro perché è vero che ci sono tanti disoccupati, ma nella realtà dei fatti quando si va ad assumere ci sono sempre delle grosse difficoltà. Forse il reddito di cittadinanza potrebbe essere uno dei problemi perché magari uno preferisce stare a casa e prendere 700 euro piuttosto che andare a lavorare a 1.100 euro spendendo 300 euro per il tragitto. E’ qualcosa che dovrà essere rivisto, ma non perché le persone che hanno bisogno di essere assistite, devono essere assistite, non possiamo lasciare nessuno senza reddito, però chi può guadagnarselo è bene che trovi un lavoro. Come piccolo imprenditore ho difficoltà a reperire personale e come me tante altre piccole attività e non è piacevole chiamare le persone e sentirsi rispondere di no perché hanno un reddito assicurato senza lavorare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Parto dalle parole del Consigliere Ciccioli quando ha detto che questo deve essere un atto utile. Sono d’accordo con lui, però, l’ho detto, questa mozione l’ho presentata ma volevo ritirarla perché era nata dallo studio della Zes, che ho fatto coinvolgendo le associazioni di categoria, i professionisti e i sindacati, che noi rendiamo partecipi. Quando li ho portati a conoscenza del fatto che il Ministro aveva detto sì alla Zes, sono stati loro ad individuare gli ettari, per esempio, nella mia provincia, quindi è molto utile.
Per quanto riguarda la mozione faccio riferimento alla riduzione delle tasse, che io considero fondamentale per la ripresa economica di un Paese, e spiego il perché.
E’ vero che si parla molto di flat tax – io dico che si danno i numeri per il gioco del lotto - al 5, al 10, al 15, è sbagliato, la flat tax è stata studiata dall’ex Ministro Tremonti nel 2011 quando aveva annunciato uno shock fiscale con la riduzione delle tasse, poi è stata studiata dal Ministro Brunetta, ma non con delle percentuali a caso, c’è uno studio. Chiedo: perché un’azienda dovrebbe venire ad investire in Italia o le imprese italiane non dovrebbero delocalizzare quando la tassazione è altissima? La tassazione è altissima lo dicono tutti. Facciamo un esempio, un giovane che vuole aprire un’attività che non rientra nel regime forfettario ed ha un volume d’affari superiore a 65.000 euro, sapete quanto paga di tasse il primo anno non avendo gli acconti? Se dichiara 30.000 l’anno successivo, tra saldo Irpef, saldo Inps sul reddito che eccede il minimale, addizionale regionale e comunale, Irap, poi ci sono gli acconti, va a pagare 32/33 mila euro, più di quello che ha dichiarato il primo anno perché non ha gli acconti.
La tassazione in Italia è elevatissima, il 70%, dobbiamo essere obiettivi, quando si parla di percentuali si parla di percentuali, ma la difficoltà è quando si va a dare i numeri. Perché un’azienda italiana dovrebbe rimanere qui quando in Bulgaria paga il 10% ed il costo dei dipendenti nei Paesi dell’est è irrisorio rispetto all’Italia? Soprattutto noi non riusciamo ad attrarre capitale straniero, perché un’impresa dovrebbe venire qui?
Poi un’altra cosa, ho parlato di Stati dell’est, ma la Gran Bretagna ha attuato una politica fiscale al ribasso, basti pensare alle società …, sapete qual è stato il risultato dello studio? Che nel momento in cui si riduceva la tassazione aumentavano le aziende che andavano ad investire in Gran Bretagna, ma questo è scontato.
Quando ero Consigliera provinciale avevamo fatto uno studio, era stata introdotta l’Imu da parte del Governo Monti, la stessa cifra che lo Stato incassava in un anno, poteva essere evitata se si eliminavano gli enti strumentali. Il costo degli enti strumentali equivaleva all’entrata nelle casse dello Stato da parte dell’Imu, questa è la realtà.
In televisione purtroppo nessuno dice quanto va a pagare un professionista, un imprenditore realmente, si dice il 60, il 70%, ma diamo le cifre di chi inizia l’attività il primo anno e di quanto paga. La Consigliera Bora che può confermare non c’è, però è questa la realtà dell’Italia.
Credo in una politica fiscale al ribasso ed in merito al reddito di cittadinanza sono assolutamente contraria, ma può essere modificato. Sono d’accordo nel dare un sussidio a chi non ha lavoro, ma lo Stato dovrebbe dire: io ti do il sussidio, però il lavoratore va a lavorare in quell’azienda e lo pago io. Quindi, io ti do il sussidio, però tu vai a lavorare e se non vai a lavorare lo perdi. Non è difficile modificare il reddito di cittadinanza, altrimenti c’è mancanza di manodopera.
Per quanto riguarda le infrastrutture sono consapevole che purtroppo c’è una carenza nelle Marche e nel fermano, avevamo fatto anche una proposta, quella della Fiera della calzatura, ma non è stata possibile perché per arrivare qui non ci sono le infrastrutture.
La sottoscritta, che è abituata da 12 anni a questa parte a viaggiare tantissimo per motivi familiari, non ha mai preso un volo da Falconara, sempre da Milano o da Roma, quindi capite che un imprenditore o qualcuno che viene ad investire qui trova tantissime difficoltà. Grazie

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Poche considerazioni, ma un argomento così importante, condensato in una mozione credo che debba stimolare un po’ tutti i Consiglieri, magari attraverso una discussione, come è avvenuto fino adesso, che attraversi le appartenenze e le posizioni, talvolta precostituite.
Intanto per dire che è una mozione importante e credo che questa discussione contribuisca ad avvalorare ancora di più perché penso che sia opportuno che …

PRESIDENTE. Non ci sono rappresentanti della Giunta, quindi ci dobbiamo fermare. Possiamo riprendere la discussione, il Consigliere Carancini ha ancora 6 minuti di tempo a disposizione.

Romano CARANCINI. Spero di fare prima. Stavo dicendo che la mozione, secondo me, ha l’esigenza e credo anche il compito di stimolare, lo dico senza polemica, un Presidente di Regione che non partecipa di fatto a nessuna discussione. Una discussione come questa, che solo apparentemente è insignificante, penso che non sia una cosa positiva perché magari possono arrivare idee, spunti, riflessioni, talvolta anche non pensate, lo dico per l’esperienza da Sindaco perché le discussioni nei Consigli sono spesso utili.
Ritengo che la discussione sul lavoro, e ringrazio chi ha presentato la mozione e, mi piace dirlo, anche il Consigliere Mastrovincenzo che su questo tema è estremamente impegnato, debba vertere su un equilibrio, cioè quello dell’articolo 1 della Costituzione, che parla di lavoro come elemento centrale del rapporto sociale di questo Paese e di un futuro, come ha detto molto puntualmente il Consigliere Cesetti, completamente diverso da quello che questa Regione ha vissuto.
Penso che la Regione in questa fase, e dico indipendentemente da chi la governa, debba porsi il problema di come immaginare una sfida e una visione. Non possiamo più riportarci a quel modello industriale troppo spesso ricordato, che ha fatto peraltro la fortuna di questo Paese, in cui le Marche sono state trainanti per decenni rispetto al famoso modello della piccola e media impresa, ma oggi occorre ripensarsi complessivamente e ci dobbiamo anche ripensare ritornando al concetto dell’articolo 1 della Costituzione ed alla possibilità di come coniugare il futuro alla Costituzione che certamente non cambia e non può cambiare.
Riguardo anche alle fragilità, è vero che il reddito di cittadinanza fa schifo così come è stato pensato, però ha posto un problema serio che è quello di tutti coloro, di tutta quella parte di società, di quel segmento sociale, che non avranno mai la possibilità di accedere ad un lavoro, allora, seppure è vero che è stato congegnato male, che è stato disposto male, è comunque un tema che va affrontato perché in questo passaggio storico, direi epocale, con tutto quello che è successo e le risorse che stanno arrivando a questo Paese, che sono una messe incredibile, il tema della fragilità deve restare all’interno della coniugazione del lavoro.
Ritengo che ci siano due dimensioni sulle quali ragionare, quella che è determinata per la Regione Marche in particolare dalle risorse sul terremoto. Come personaggi illustri, molto più illustri e studiosi di noi hanno scritto in questi ultimi anni, le Marche saranno da qui in avanti il cantiere più impegnativo dell’Europa. Se questo non lo capiamo non fotografiamo in maniera puntuale quello che sta accadendo.
Anche il tema a cui ha fatto riferimento il Consigliere Marinelli è importante. Non so se vi capita di andare o di conoscere …, ma qui mancano le aziende che lavorano nel cantiere più importante, mancano le professionalità, mancano i muratori, che cosa voglio dire? Che il livello di politica della regione, ovviamente nelle condizioni possibili, è quella di favorire in maniera spinta, estremamente spinta, la formazione perché non ci sono le maestranze, non c’è la capacità di trovare persone. Voi sapete che le aziende non trovano ragazzi, persone, dico italiani che vanno a lavorare?
Credo che lo sappiate tutti, è un problema serio, allora da un lato una fotografia cristallizzata del cantiere più impegnativo d’Europa deve spingere la Regione a favorire, a incrementare, a rafforzare questo tema, mai lasciando da parte le fragilità sociali, dall’altro l’intervento è stato stimolato proprio dalle parole del Consigliere Cesetti, è il ripensamento, lo dico in generale a tutti noi perché fra quattro anni, sia che governiate, sia che governeremo noi, il tema di cosa vogliamo e di come immaginiamo questa regione nel futuro resterà. Dovremo ancora immaginarci nella suddivisione storica ed economica delle tre divisioni: primario, secondario, terziario? Credo che qualche domanda ce la dobbiamo fare. Qual è la visione della Regione Marche rispetto alle risorse che avremo? Sapremo cogliere, sapremo entrare, sapremo cavalcare il futuro pensando ai nuovi mestieri? Se immaginiamo che la Regione Marche rinascerà o ritroverà posizioni di preminenza ritornando all’antica struttura storica del secolo precedente credo che sbagliamo.
Ecco perché l’impressione, talvolta anche di chi ci governa, è che manchi una visione, non voglio dire che noi l’abbiamo con certezza, voglio dire che la dovremo discutere insieme, sul tema delle risorse che arriveranno, perché saranno talmente tante che rischieremo di utilizzarle non bene, indipendentemente da chi governa questo Paese.
Ecco perché dico che un approfondimento anche attraverso questo tavolo …, che metta insieme una discussione franca, sincera, non di appartenenza, lo dico alle tante persone che dall’altra parte so essere sensibili, quando lo si vuol essere.
Proviamo a capire ed a spingere la regione perché tra un po’ avremo degli slot dove intervenire, se non saremo pronti sarà un problema serio che riporterà questa regione in una condizione ancora peggiore.
Quello che voglio dire è concentrazione sul valore lavoro, che è la Costituzione, concentrazione sul tema delle fragilità attraverso anche scelte coraggiose che la Regione può fare e confronto chiaro e schietto su idee che possono aiutare e sostenere la Regione su questo tema importante. Grazie.

PRESIDENTE. Ci sono due emendamenti:
- emendamento 97/1 a firma dei Consiglieri Marcozzi, Pasqui, Latini, Rossi. “Nella presa d’atto le parole da ‘Forza Italia’ a ‘ha lanciato’ sono sostituite dalle seguenti: ‘Forze politiche sono da sempre in prima linea per favorire la ripresa economica con sostegni concreti a famiglie e imprese e le stesse hanno lanciato …”. Ringrazio la Consigliera Marcozzi che ha consentito questa modifica in modo tale da rendere la mozione più condivisibile possibile da parte di tutti, senza venir meno al riconoscimento delle forze politiche che si sono più impegnate o che ritengono di essersi più impegnate;
- emendamento 97/2 a firma dei Consiglieri Marcozzi, Pasqui, Latini, Rossi: “Nel considerato che le parole da ‘Forza Italia’ a ‘professionisti’ sono soppresse”.
Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Si tratta semplicemente di sostituire la parola Forza Italia con Forze politiche.

PRESIDENTE. Esatto, sono due emendamenti che servono a rendere più condivisibile e più accettabile la mozione da parte di tutte le forze politiche anche a seguito dell’importante dibattito che c’è stato su questo tema.

Emendamento 97/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 97/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 97 così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Prima di chiudere l’attività di questo Consiglio regionale vorrei ringraziare per i suggerimenti che mi sono stati espressi questa mattina sulle modalità di conduzione dell’Aula in particolari frangenti.
Voglio chiarire il comportamento che ho tenuto nell’ambito delle interrogazioni. L’Assessore che ha chiesto il rinvio dell’interrogazione ad altra seduta di Consiglio si è appellato ad un articolo del Regolamento, che ovviamente ciascuno di noi può commentare, ma certamente è una norma regolamentare che dobbiamo rispettare.
Il fatto che all’interno dell’Aula ci siano degli Assessori, anche se di non stretta competenza sull’interrogazione che si discute, consente all’attività del Consiglio di andare avanti, diverso è se, come è successo per ultimo, non c’è nessun componente della Giunta.
L’Assessore competente alla sanità aveva chiesto e l’ho detto in apertura di attività di questo Consiglio regionale di raggruppare tutte le sue interrogazioni perché aveva un impegno urgente, cosa che ho fatto, quindi lui ha lasciato prima l’Aula per un’urgenza che aveva espresso prima ancora che si sviluppasse il dibattito su alcune questioni che ha trattato.
Da ultimo, vorrei segnalare che il comma 6 dell’articolo 134 precisa che gli interroganti replicano alla risposta dell’Assessore. Nel caso specifico in un paio di volte almeno l’Assessore ha chiesto il rinvio ad altra seduta delle interrogazioni ed io ho consentito che ci fosse una replica per chiarire la posizione, credo di aver interpretato in maniera sostanziale il rispetto e comunque la dignità dell’Aula, come è stato chiesto anche in questo modo, consentendo a tutti quanti di dire la propria posizione.
Mi sento di dire questo, non sentendomi in alcun modo ferito, nel senso che accolgo volentieri suggerimenti e critiche. Ho cercato di rappresentare da ultimo il mio intervento in modo tale che non potesse in qualche modo pregiudicare l’attività del Consiglio odierno.
Detto questo, vi ringrazio per la vostra partecipazione, la vostra attività, il vostro impegno e ci vediamo martedì prossimo, grazie a tutti.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 16,05