Resoconto della seduta n.4 del 25/05/2010
SEDUTA N. 4 DEL 25 MAGGIO 2010



La seduta inizia alle ore 10,10


Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi


Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta. Porgo innanzitutto il saluto dell'intera Assemblea e mio personale ai ragazzi e agli insegnanti dell'Istituto Comprensivo Strampelli di Castelraimondo, qui in visita a questa Assemblea legislativa regionale. Benvenuti.
Do per letti i processi verbali delle sedute n. 2 e n. 3 dell'11 maggio 2010 i quali, ove non vi siano obiezioni, si intendono approvati ai sensi dell'art. 29 del Regolamento interno.
Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge regionale:
 n. 1/2010, in data 17 maggio 2010, ad iniziativa dei Consiglieri Trenta, Bugaro, Ciriaci, concernente: "Recupero abitativo dei sottotetti", assegnata alla IV Commissione in sede referente e al Consiglio delle autonomie locali per il parere ai sensi del comma 2, lett. b) dell'articolo 11 della legge regionale n. 4/2007;
Sono state presentate in data 11 maggio 2010 le seguenti proposte di atto amministrativo:
- n. 1/2010, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: "Piano settoriale di intervento per la tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario - triennio 2010/2012, ai sensi dell'art. 8, comma 1 della l.r. n. 12/2003" assegnata alla III Commissione in sede referente, alla II Commissione per l'espressione del parere di cui all'articolo 69 del Regolamento interno, al Consiglio delle autonomie locali per il parere ai sensi del comma 2, lett. c) dell'articolo 11 della legge regionale n. 4/2007 e al Consiglio regionale dell'economia e del lavoro per il parere di cui al comma 1, lett. b), n. 2, dell'articolo 4 della legge regionale n. 15/2008;
- n. 2/2010, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente. "Piano degli interventi per il diritto allo studio universitario nella Regione, Marche per l'anno accademico 2010/2011 – l.r. n. 38/1996, art. 4", assegnata alla I Commissione in sede referente, al Consiglio delle autonomie locali per l'espressione del parere di cui all'art. 11, comma 2, lett. c) della legge regionale n. 4/2007 e al Consiglio regionale dell'economia e del lavoro per il parere di cui all'articolo 4, comma 1, lettera b), della legge regionale n. 15/2008.
Sono state inoltre presentate le seguenti mozioni:
- n. 4/2010, del Consigliere D'Anna "Interventi a favore delle famiglie dei cassaintegrati, licenziati e precari";
- n. 5/2010, del Consigliere D'Anna "Crisi della Pershing";
- n. 6/2010, del Consigliere D'Anna "Senza il rispetto dei diritti umani in Cina non si può commemorare padre Matteo Ricci insieme ai cinesi";
- n. 7/2010, del consigliere D'Anna "Attuazione dei diritti delle persone con disabilità";
- n. 8/2010, del Consigliere D'Anna "Erosione marina";
- n. 9/2010, del Consigliere D'Anna "Campagna di sensibilizzazione, controllo e repressione del fenomeno droga";
- n. 10/2010, del Consigliere D'Anna "Rilancio dei centri storici";
- n. 11/2010, del Consigliere D'Anna "Tutela mercati ambulanti e lotta all'abusivismo";
n. 12/2010 dei Consiglieri D'Anna, Acquaroli "Tutela dell'ambiente del paesaggio e per la regolamentazione degli impianti fotovoltaici";
- n. 13/2010 dei Consiglieri D'Anna, Romagnoli, Silvetti, Natali, Acquaroli "Autorizzazione a rimborso spese e assistenza ai malati S.L.A.";
- n. 14/2010, ad iniziativa del Consigliere Bugaro "Nomine dei Direttori delle Strutture del Servizio sanitario regionale"
- n. 15/2010, ad iniziativa dei Consiglieri Binci e Bucciarelli "Applicazione pillola RU 486"
- n. 16/2010, ad iniziativa del Consigliere Marangoni "Esposizione del crocifisso nell'aula dell'Assemblea legislativa delle Marche";
- n. 17/2010, ad iniziativa del Consigliere Binci "Contro la realizzazione di rigassificatori sul territorio regionale";
- n. 18/2010, dei Consiglieri Marinelli, Massi, Marangoni "Misure a sostegno del settore della pesca".
Comunico, infine, che ho provveduto, con decreto n. 10 del 18 maggio 2010, alla sostituzione di un componente di diritto del Consiglio delle autonomie locali (CAL).
Il Presidente della Giunta ha trasmesso le seguenti deliberazioni:
in data 27 aprile 2010:
- n. 706 art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - art. 26 comma 2 della l.r. 32/2009 - iscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2010 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte di soggetti terzi vincolati a scopi specifici e delle relative spese - euro 138.570,00;
- n. 707 art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - art. 26 comma 2 della l.r. 32/2009. - iscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2010 di entrate derivanti da assegnazione di fondi dallo Stato vincolati a scopi specifici e delle relative spese - euro 57.085,00;
- n. 708 art. 29 comma 2 della l.r. n. 31/2001 - variazione compensativa al POA 2010 approvato con d.g.r. n. 2191/2009 e sue successive modificazioni ed integrazioni - euro 250.000.00;
 n. 709 art. 29 comma 3 della l.r. n. 31/2001 e art. 27 comma 1 della l.r. n. 32/2009 - variazione compensativa di cassa al POA 2010 approvato con d.g.r. n. 2191/2009 e sue successive modificazioni ed integrazioni - euro 40.950.00;
 n. 710 art. 6 comma 1 lett. A) della l.r. n. 31/2009 - reiscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2010 di maggiori entrate accertate relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - euro 853.463,23;
 n. 711 art. 6 comma 1 lett. a) della l.r. n. 31/2009 - reiscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2010 di economie accertate relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - euro 1.545.047,35 - rettifica della d.g.r. 636/2010 "Art. 29 comma 2 della l.r. 31/2001 - Variazione compensativa al POA 2010 approvato con d.g.r. n. 2191/2009 e sue successive modificazioni ed integrazioni - euro 40.000,00 e modifica al POA 2010";
- n. 712 art. 6 comma 2 della l.r. n. 31/2009 - variazione compensativa al POA 2010 approvato con d.g.r. n. 2191/2009 e sue successive modificazioni ed integrazioni - spese di personale euro 32.000.00.
In data 5 maggio 2010:
 n. 736 art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - art. 26 comma 2 della l.r. 32/2009 - iscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2010 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte di soggetti terzi vincolati a scopi specifici e delle relative spese - euro 38.187,16;
 n. 737 art. 20 comma 3 della l.r. n. 31/2001 - Prelevamento dal fondo di riserva per le spese obbligatorie per l'integrazione dello stanziamento di capitoli compresi nell'elenco n. 2 "Spese dichiarate obbligatorie" del bilancio 2010 - euro 115.174,56;
 n. 738 art. 29 comma 3 della l.r. n. 31/2001 e art. 27 comma 1 della l.r. n. 32/2009 - variazione compensativa di cassa al POA 2010 approvato con d.g.r. n. 2191/2009 e sue successive modificazioni ed integrazioni - euro 2.609.640,00 - rettifica della d.g.r. 636/2010 "Art. 6 comma 1 lett.a) della l.r. 31/2009 - reiscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2010 di economie accertate relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - euro 1.613,70;
 n. 739 art. 29 comma 2 della l.r. n. 31/2001 - variazione compensativa al POA 2010 approvato con d.g.r. n. 2191/2009 e sue successive modificazioni ed integrazioni - euro 20.000,00;
 n. 740 art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - art. 26 comma 1 della l.r. 32/2009 - iscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2010 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte di soggetti terzi vincolati a scopi specifici e delle relative spese - euro 49.500,00 - modifica al programma operativo annuale 2010 approvato con d.g.r. n. 2191/2009;
 n. 741 art. 6 comma 2 della l.r. n. 31/2009 - variazione compensativa al POA 2010 approvato con d.g.r. n. 2191/2009 e sue successive modificazioni ed integrazioni - spese di personale euro 31.610.53;
- n. 742 art. 6 comma 2 della l.r. n. 31/2009 - variazione compensativa al POA 2010 approvato con d.g.r. n. 2191/2009 e sue successive modificazioni ed integrazioni - spese di personale euro 32.000.00.
Hanno chiesto congedo il Presidente Spacca, gli Assessori Marcolini e Moroder, il Consigliere Latini.


Commemorazione in memoria dei soldati italiani caduti in Afghanistan

PRESIDENTE. Prima di passare alla trattazione dell'ordine del giorno vorrei esprimere, credendo di interpretare anche il sentimento di tutta Aula, la commozione per l'attentato dello scorso 17 maggio in cui hanno perso la vita due giovani militari italiani che stavano svolgendo la loro missione al servizio della comunità internazionale in Afghanistan. Non possiamo che dichiararci davvero commossi per questa violenza che ancora una volta destabilizza l'impegno volto a portare in quella regione sicurezza, stabilità e pace. Ritengo che tutte le Istituzioni democratiche debbano saper rispondere a questo grave fatto con determinazione e fermezza.
Per queste motivazioni chiedo dunque all'Assemblea di rispettare un minuto di silenzio e di esprimere le sentite condoglianze ai familiari dei due giovani italiani uccisi.

(L'Assemblea legislativa osserva un minuto di silenzio)


Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Considerato che nelle comunicazioni testè lette dal Presidente è stata richiamata anche la mozione n. 17 da me presentata in merito alla realizzazione di rigassificatori sul territorio marchigiano a Recanati e Falconara, ne chiedo l'iscrizione all'ordine del giorno odierno ed il relativo abbinamento alla mozione n. 1, di pari argomento, presentata dai Consiglieri Pieroni e Giorgi.

PRESIDENTE. Pongo in votazione la richiesta del Consigliere Binci in merito all'iscrizione all'ordine del giorno odierno della mozione n. 17.

(L'Assemblea legislativa approva)


Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ortenzi.

Rosalba ORTENZI. Presidente, intanto le chiedo scusa per la mia mancata presenza alla riunione dei Presidenti dei gruppi e dei Presidenti delle Commissione. Non mi ero accorta fosse stata convocata per le ore 9,00 quindi sono arrivata in ritardo, ma era in quella sede che avrei voluto presentare la richiesta che formulo ora, ossia quella di iscrivere all'ordine del giorno odierno la mozione n. 19 da me presentata in merito alla grave situazione di Padre Mario Bartolini, cittadino marchigiano di Roccafluvione, parrocchia dell'Arcidiocesi di Fermo, missionario da trentuno anni in Perù nella regione Amazzonica e che è stato imprigionato...

PRESIDENTE. Mi scusi, Consigliera Ortenzi, non ritengo debba ora esplicitare tutto, per cui: chiede l'iscrizione?

Rosalba ORTENZI. Sì, Presidente, visto che si tratta di una questione che riguarda la difesa dei diritti umani, vorrei chiedere ai colleghi di votare l'iscrizione e la conseguente discussione di questa mozione nella seduta odierna.

PRESIDENTE. Pongo intanto in votazione l'iscrizione all'ordine del giorno della mozione richiesta dalla Consigliera Ortenzi, poi eventualmente valuteremo se discuterla o meno.
Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Ritengo che la proposta della Consigliera Ortenzi non solo vada accolta come iscrizione ma che debba anche essere approvata dall'Assemblea legislativa. In Perù è proprio in questi giorni che si sta celebrando il processo contro Padre Bartolini, quindi è molto importante, ripeto, approvare la mozione per poi poterla subito inviare al Ministero degli affari esteri affinché faccia sentire la sua voce, altrimenti arriveremmo troppo tardi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D'Anna.

Giancarlo D'ANNA. Presidente, se vogliamo parlare di diritti umani faccio presente che ci sono alcune mozioni che io ho addirittura presentato nella scorsa legislatura e che ugualmente parlano, appunto, di diritti umani. In particolare di quello che sta succedendo in Cina - anche se poi il nostro Presidente si appresta ad andare in Cina a festeggiare! -: il Tibet continua ad essere occupato, come pure lo Xinjiang, luoghi dove i diritti umani vengono quotidianamente calpestati. Quindi non soltanto oggi sono state presente mozioni sui diritti umani, ma ne esistono alcune addirittura presentate anni or sono e che sono sicuramente serie, consistenti e sopratutto di attualità. Ma qui, ripeto, abbiamo un Presidente che va a fare business proprio in un Paese dove i diritti umani vengono ripetutamente calpestati!
Presentate pure le vostre mozioni, ma non è possibile arrivare in Aula e chiedere di scavalcare le mozioni presentate prima da altri!


PRESIDENTE. Consigliere D'Anna, certamente lei può esprimere il suo parere, ma vorrei chiarire che gli atti presentati nella scorsa legislatura, sia si tratti di mozioni, interrogazioni, proposte di legge ecc., si devono ritenere, anche se già esaminati dalle Commissioni, tutti decaduti. Quindi gli atti che si intendono riproporre devono essere nuovamente ripresentati in questa legislatura.
Pongo in votazione l'iscrizione all'ordine del giorno della mozione n. 19 presentata dalla Consigliera Ortenzi.

(L'Assemblea legislativa approva)


Interrogazione n. 1
del Consigliere Natali
“Liste di attesa alla ZT 13”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1 del Consigliere Natali.
Ha la parola l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. In merito all'interrogazione in oggetto, si espongono le seguenti precisazioni.
La Casa di cura privata accreditata Villa San Marco, sita nella Zona 13, concorre a definire l'offerta messa a disposizione dei cittadini. Il tempo di attesa segnalato nell'interrogazione del Consigliere Natali è di 51 giorni, quindi è al di sotto dei 60 giorni previsti per prestazioni diagnostiche.
Giova comunque ricordare che il monitoraggio dei tempi di attesa previsti dall'Accordo Stato-Regioni non contempla l'ecografia muscolo tendinea, prestazione oggetto dell'interrogazione, ed in ogni caso i tempi di erogazione nell'ambito dell'offerta del SSR è nei limiti, appunto, dei 60 giorni.
La scelta della struttura o del professionista rientra nella libera scelta del cittadino, ma l'obbligo istituzionale sta nell'assicurare nei tempi massimi la prestazione richiesta, in tutte le strutture pubbliche e private accreditate.
Un percorso dedicato alle urgenze è assicurato in collaborazione con i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta nell'ambito delle prestazioni radiologiche.
La cardiologia assicura le visite in 2 giorni e gli elettrocardiogrammi in 36 giorni.
Le urgenze, purché giustificate dalla condizione clinica del paziente, sono sempre garantite anche attraverso il pronto soccorso, il cui compito istituzionale è rispondere alle urgenze ed emergenze.
Indubbiamente il collega Natali solleva uno degli elementi di difficoltà del sistema sanitario regionale, nazionale, e non solo, e sappiamo si tratta di cosa complessa, ma vorrei ora tracciare il profilo anche del lavoro che stiamo facendo.
Tra qualche settimana entrerà in funzione il CUP unico regionale. Anche se sappiamo che nell'apertura delle agende su tutto territorio potrà alleviare tale problematica, non sarà comunque la risoluzione di tutti i mali. C'è infatti una crescita esponenziale della domanda anche in virtù della tecnologia che va cambiando fortemente. Quindi essendo chiaro che da solo l'ingresso del funzionamento del CUP unico non basterà, abbiamo predisposto un gruppo di lavoro teso ad accompagnare l'ingresso del CUP unico anche con una serie di azioni che cercheranno di affrontare in maniera più radicale il problema.
Nella passata legislatura queste azioni le avevamo rinviate. Penso, ad esempio, all'interlocuzione che dovremo avere con i medici della radiologia o della radiodiagnostica per provare anche ad aumentare, là dove possibile, i turni.
Un ragionamento dovremo farlo anche con gli ambulatori privati convenzionati per vedere se è possibile, compatibilmente con le nostre risorse, allargare il campo dell'offerta.
Ma soprattutto dobbiamo responsabilizzare i nostri cittadini. Nelle nostre ipotesi avevamo preso in considerazione ciò che già altre Regioni più virtuose di noi, come la Toscana, l'Emilia Romagna, la Lombardia, il Veneto, hanno fatto. Lì si sono introdotti meccanismi per i quali se io non do la prestazione nei tempi stabiliti poi, certo, sono io che rimborserò il cittadino, ma qualora lo stesso cittadino segnato nelle mie liste non darà la disdetta nel tempo utile, e quindi andrà ad allungare la lista, pagherà lo stesso. Insomma, è una specie di bonus malus.
Queste sono dunque le azioni che avevamo individuato che poi però sono state rinviate se appunto ci fosse stato l'ingresso del CUP. Perché è chiaro che senza CUP unico tutto questo diventerebbe molto più complicato, difficile e rischierebbe di vanificarsi.
Quindi quando nel mese di giugno entrerà in funzione il CUP unico regionale – ieri abbiamo fatto una riunione, siamo in grado di partire con questi tempi – accompagneremo una serie di azioni, che ovviamente discuteremo in Giunta, nella nostra maggioranza e in una discussione più ampia, proprio per cercare di andare incontro a tali questioni.
Consigliere Natali, vede, non sono questioni da lei sollevate in questa interrogazione, ma credo fosse comunque opportuno aggiornare l'Assemblea legislativa anche di questo tipo di lavoro. In ogni caso il problema segnalato sta comunque dentro a questioni di tale portata.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Assessore, questa sarà allora l'inizio di quella interlocuzione che spesso metteremo in atto per avere notizie in relazione alla sanità per il territorio del piceno.
Lei dice che i tempi di una specifica richiesta rientrano nella normativa, ma il problema vero, e che molti non conoscono, è che le statistiche fatte sui tempi della prestazione non riguardano la prestazione fatta all'interno di un ospedale bensì quella all'interno di un distretto. Lei sa benissimo che nel nostro territorio, maggiormente carente di infrastrutture più di altri, dire a qualcuno che per fare una prestazione da Ascoli deve recarsi ad Amandola significa dire che la prestazione non la può fare.
Discorso analogo si può fare anche per quanto riguarda il CUP. Il CUP consente, come lei dice, l'apertura di un'agenda, cioè, devo fare questa prestazione ma non c'è qui allora potrei farla a Pesaro.
Sicchè prima di fare tutto questo per migliorare il servizio bisognerebbe pensare ai collegamenti, ossia a come portare la persona o il paziente a Pesaro. Peraltro non dobbiamo pensare che il paziente sia sempre una persona in buone condizioni, molte volte infatti sono anziani o persone che devono essere accompagnate e che quindi procurano disagi alla famiglia o ad altri. Il CUP a quel punto a che serve?!
Il CUP serve, Assessore, come anche lei ha detto, se ci si rifà a ciò che succede in altre Regioni – che peraltro sono Regioni bipartisan, lei ne ha giustamente nominate quattro, a dimostrazione quindi che non è politica con un determinato colore politico –, che devo dire sono Regioni coraggiose, Regioni che non hanno paura di dire alla persona che chiede una prestazione, che però poi non rispetta andando così ad allungare la lista di attesa, che deve procedere comunque con il pagamento della prestazione stessa.
Quindi il CUP potrà dare l'essenzialità di un servizio soltanto se ci sarà questo ulteriore passaggio, che però dovrebbe essere contestuale.
Assessore, dire oggi che siamo all'interno di determinati tempi, quando poi da Ascoli Piceno potrei anche andare a fare una prestazione a Pesaro, significa prenderci in giro vicendevolmente.
Dunque capisce bene, Assessore, che non possiamo nasconderci dietro al formalismo di una statistica che non è rispettosa. Tutto questo – con lei penso di sfondare una porta aperta – non può non prevedere per il nostro territorio quello che è stato fatto nelle Marche del Nord. Solo in quel modo, a nostro avviso, potremmo già alleviare determinati disagi.


Interrogazione n. 2
del Consigliere Pieroni
“Situazione della spiaggia delle 'Due Sorelle' a Sirolo”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 2 del Consigliere Pieroni.
Ha la parola l'Assessore Donati.

Sandro DONATI. Nel mese di ottobre 2009 a seguito di forti mareggiate si è verificata la imprevista scomparsa della spiaggia delle "Due Sorelle" e, conseguentemente, il fenomeno di erosione al piede della falesia retrostante ha innescato fenomeni franosi.
L'Amministrazione comunale di Sirolo ha sollecitato in più occasioni la Regione Marche e Parco del Conero ad un intervento volto a salvaguardare uno degli angoli più suggestivi della costa marchigiana.
La Capitaneria di porto ha effettuato diversi sopralluoghi, tra cui quello del 12 ottobre 2009 per valutare la presenza ed eventualmente la consistenza di fenomeni franosi lungo la costa del Comune di Sirolo.
In data 30 ottobre 2009 si è tenuta una riunione, tra Comune di Sirolo, Regione Marche e Capitaneria di porto di Ancona, presso la sede dell'Ente Parco del Conero per risolvere il problema della fruizione della spiaggia delle "Due sorelle" di Sirolo.
In data 6 novembre 2009 la Capitaneria di Porto di Ancona ha emesso l'ordinanza n. 132/2009 con cui vietava la navigazione e la balneazione fino a 100 metri dalla linea di battigia delle spiagge denominate: Sassi Bianchi, Valle Ombrosa, Spiaggia dei Forni, Molo Davanzali, Spiaggia Gabbiani e Baia delle Due Sorelle.
Tale provvedimento è stato motivato dalla pericolosità rappresentata dalla possibile caduta massi che metterebbe a rischio la fruizione della spiaggia delle "Due Sorelle" che come è noto è particolarmente frequentata nel periodo primaverile-estivo.
Tenuto conto che l'accesso alla spiaggia avviene attraverso l'uso di mezzi nautici, il divieto di navigazione posto dalla Capitaneria di Porto di Ancona penalizza quindi il settore turistico e l'economia legata alla Baia delle Due Sorelle.
Per far fronte a questa situazione il Sindaco del Comune di Sirolo ha sollecitato un intervento urgente nella spiaggia delle "Due Sorelle" da attuarsi tramite disgaggio della porzione di falesia pericolante a monte della suddetta spiaggia e contestuale ripascimento da attuare con l'utilizzo del materiale risultante dai lavori sulle pareti.
Con decreto del dirigente della P.F. Difesa della costa n. 18/POP 09 dell'8 marzo 2010 è stato assegnato al Comune di Sirolo un finanziamento di € 50.000,00 per studi e valutazioni preliminari per definire gli interventi da attuare presso la spiaggia delle Due Sorelle e delle spiagge limitrofe, ricomprese nell'ordinanza n. 132/2009 della Capitaneria di Porto di Ancona
In data 12 maggio 2010 il Comune ha indetto una conferenza di servizi tra la Regione Marche, la Capitaneria di porto, l'Ente Parco del Conero, l'Arpam e il progettista incaricato dal Comune di Sirolo di redigere il progetto esecutivo al fine di acquisire nulla osta e/o autorizzazioni per l'approvazione del progetto definitivo dell'intervento sopra descritto. Tutti i soggetti coinvolti hanno espresso parere favorevole al progetto con prescrizioni.
II Comune di Sirolo ha inoltre chiesto alla Regione Marche l'assegnazione di un finanziamento di € 64.000,00 per poter dare attuazione all'intervento di messa in sicurezza della spiaggia, a seguito di progetto definitivo predisposto dal Comune stesso.
Per quanto riguarda questa richiesta, che permetterebbe di eseguire i lavori di disgaggio necessari per eliminare la pericolosità geologica e quindi di togliere l'ordinanza della Capitaneria di porto di Ancona che vieta la navigazione nel tratto di mare antistante la Baia delle Due Sorelle, si fa presente che la Posizione di funzione "Difesa della Costa" sta predisponendo il decreto per l'assegnazione di € 64.000,00 per l'esecuzione dei lavori.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Pieroni.

Moreno PIERONI. Innanzitutto prendo atto con soddisfazione che dalle parole dell'Assessore Donati emerge con chiarezza la volontà della Regione Marche di tutelare una delle zone più belle della nostra regione dal punto di vista paesaggistico, balneare e ambientale. Quindi per quanto riguarda il senso, la motivazione che mi ha spinto a presentare questa interrogazione posso dichiararmi soddisfatto.
Invece, Assessore, la mia preoccupazione nasce – e qui la prego di reintervenire in maniera decisa – dalle notizie che tutti abbiamo avuto questa mattina - che peraltro io già conoscevo avendo ascoltato alcuni giorni fa le parole pronunciate dal Sindaco di Sirolo Misiti - in merito alla posizione assunta da parte del Parco del Conero. Sembra infatti che il Parco del Conero abbia chiesto ulteriori chiarimenti rispetto all'incontro della Conferenza dei servizi avutosi tra la Regione, il Parco e tutti gli enti interessati.
Pertanto credo non si debba perdere ancora tempo. La stagione estiva è già arrivata, ai tantissimi turisti che frequenteranno la Riviera del Conero non possiamo dare un'immagine negativa, appunto, per non aver risolto un problema che, come lei poc'anzi ci ha ricordato, non è di oggi, non nasce dal momento in cui ho presentato questa mia interrogazione, bensì è datato ottobre 2009.
Quindi, nel ringraziarla di nuovo dell'impegno e nel ringraziare la Giunta per aver recepito subito l'istanza del Comune di Sirolo, la invito a dare un'accelerazione importante alle posizioni del Parco del Conero. I Parchi a mio avviso sono importanti, ma non devono essere un'ostruzione alle iniziative che nascono nei vari territori, altrimenti sarebbero un problema.


Interrogazione n. 3
della Consigliera Foschi
“Procedimenti e provvedimenti regionali relativi alla centrale termoelettrica a biomasse Wafer zoo Srl di Schieppe di Orciano (PU)”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 3 della Consigliera Foschi.
Ha la parola l'Assessore Donati.

Sandro DONATI. La Ditta Wafer Zoo Srl con sede in Orciano di Pesaro (PU) gestisce da tempo un impianto di trattamento e trasformazione di prodotti alimentari derivati da materie prime vegetali. L'impianto è stato sottoposto al procedimento per il rilascio dell'Autorizzazione Integrata ai sensi del decreto legislativo n. 372/1999 (oggi sostituito dal d.lgs. n. 59/2005). II procedimento di cui sopra si è concluso con il rilascio da parte della Regione Marche, con decreto del Direttore del Dipartimento territorio ed ambiente n. 24/DP4 del 29 novembre 2004, dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), con la prescrizione della realizzazione e messa in esercizio di una centrale termoelettrica alimentata con biomasse vegetali, quale adeguamento alle migliori tecniche disponibili di settore.
La realizzazione della centrale è stata comunque condizionata al rilascio delle autorizzazioni necessarie per legge.
La ditta Wafer Zoo Srl con istanza acquisita al prot. n. 18891/DIP4 del 13 giugno 2005, ha presentato alla Regione Marche domanda per l'avvio dei seguenti procedimenti:
riesame dei decreto AIA n. 24/DIP4 del 29 novembre 2004 per la realizzazione della modifica impiantistica sostanziale concernente l'inserimento di una caldaia alimentata a biomasse per la produzione di calore ed elettricità, ai sensi del d.lgs. n. 59/2005;
istanza per il rilascio dell'autorizzazione di cui all'articolo 12 del d.lgs. n. 387/2003 (di competenza del Servizio industria della Regione Marche);
istanza per lo svolgimento della "procedura di verifica" ai sensi della l.r. n. 7/2004 per l'eventuale sottoposizione del progetto a Valutazione di impatto ambientale.
In data 16 agosto 2005 è pervenuta alla Regione Marche l'istanza della Wafer Zoo Srl per l'avvio del procedimento di Valutazione di impatto ambientale.
La potenza termica dell'impianto proposto era di circa 80 MW termici.
In esito al procedimento di Valutazione di impatto ambientale il Servizio ambiente e paesaggio, p.f. Valutazioni ed autorizzazioni ambientali, ha emanato il Decreto del Dirigente n. 4/VAA_08 del 12 dicembre 2006, mediante il quale è stato espresso il giudizio di compatibilità ambientale positivo con prescrizioni, è stato espresso il parere positivo in ordine alla Valutazione di Incidenza ed è stata rilasciata l'autorizzazione paesaggistica con prescrizioni.
Con tale provvedimento la potenza dell'impianto è stata ridotta a circa 60 MW termici.
La Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio delle Marche ha trasmesso il decreto prot. n. 4038 del 15 marzo 2007, con il quale ha disposto l'annullamento dell'autorizzazione paesaggistica rilasciata con decreto della p.f. Valutazione autorizzazione ambientale n. 4/VAA_08 del 12 dicembre 2006.
A seguito dell'annullamento dell'Autorizzazione paesaggistica con nota della p.f. VAA_08 29 maggio 2007 è stata comunicata la sospensione del procedimento per il rilascio dell'Autorizzazione integrata ambientale, dato che la il complessivo giudizio di compatibilità ambientale aveva perso efficacia in relazione agli aspetti paesaggistici, come da specifico parere espresso dal Comitato per la legislazione.
La ditta Wafer Zoo Srl con nota del 18 giugno 2007 ha trasmesso l'istanza per il rinnovo della autorizzazione paesaggistica ai sensi dell'art. 146 del d.lgs. n. 42/2004, per la realizzazione della modifica impiantistica sostanziale.
In esito alla nuova istanza la p.f. VAA_08, con decreto n. 45NAA_08 del 14 aprile 2008, ha rilasciato una seconda Autorizzazione paesaggistica. Il provvedimento è stato trasmesso a tutti i soggetti coinvolti nel nuovo procedimento, ed in particolare è stato trasmesso alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Marche.
Con decreto n. 7565 del 29 maggio 2008, la Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio delle Marche ha disposto nuovamente l'annullamento dell'autorizzazione paesaggistica rilasciata con decreto della p.f. n. 45(VAA_08 del 14 aprile 2008.
Avverso il nuovo annullamento operato dalla Soprintendenza è stato mosso ricorso al TAR Marche da parte della ditta proponente e da parte della Regione Marche (n. 701/2008). Con ordinanza n. 82/2009 del 4 agosto 2009 il TAR Marche ha disposto una verificazione tecnica da parte della Provincia di Pesaro Urbino. Attualmente sono ancora in corso le attività peritali.
Pertanto i nostri procedimenti sono al momento tutti sospesi.
Infine, con l.r. n. 31 del 22 dicembre 2009, pubblicata sul BURM del 24 dicembre 2009 n. 121 supplemento 9, il Consiglio della Regione Marche ha stabilito all'art. 57 che "1. Ai sensi dell'articolo 5, comma 1, lettera g), de/ d.lgs. 29 dicembre 2003, n. 387 (Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità) e secondo quanto previsto dal Piano energetico ambientale regionale (PEAR), approvato con deliberazione 16 febbraio 2005, n. 175, gli impianti per la produzione di energia elettrica alimentati da biomasse da autorizzare nel territorio regionale devono possedere le seguenti caratteristiche: a) capacità di generazione non superiore a 5 MW termici;”.
A seguito di tale norma l'ufficio fonti rinnovabili, con decreto n. 8/EFR_11 del 12 febbraio 2010 ha disposto di non accogliere la domanda per il rilascio dell'autorizzazione unica di cui al d.lgs. n. 387/2003.
Si evidenzia che l'art. 57 comma 1 della l.r. n. 31/2009 è stato impugnato dal Governo presso la Corte Costituzionale.
Risposta ai quesiti.
Il Dirigente della P.F. Valutazioni ed autorizzazioni ambientali non ha ancora provveduto alla conclusione dei procedimenti in attuazione del decreto n. 8/EFR_11 del 12 febbraio 2010, proprio perché l'art. 57 della l.r. n. 31/2009 è stato impugnato dal Governo innanzi alla Corte Costituzionale.
Su indicazioni dell'Avvocatura regionale si è deciso di attendere l'esito del giudizio di impugnazione perché:
il giudizio di compatibilità ambientale positivo rilasciato con decreto 4/VAA 08 del 12 dicembre 2006 è improduttivo di effetti in quanto privo di uno dei suoi elementi costitutivi (l'Autorizzazione Paesaggistica rilasciata con decreto n. 45/VAA_08 del 14 aprile 2008 è stata annullata dalla Soprintendenza con decreto n. 7565 del 29 maggio 2008 ed è ora pendente innanzi al TAR un procedimento volto ad accertare la legittimità di tale annullamento);
II procedimento di riesame dell'AIA n. 24/DP4 del 29 novembre 2004, volto all'autorizzazione al esercizio della centrale a biomasse è sospeso in attesa della definizione di quanto sopra riportato al punto 1.
La chiusura di tali procedimenti (come già asserito improduttivi di effetti o sospesi) nelle more della definizione del giudizio di costituzionalità, in applicazione dell'art. 57, comma 1 della l.r. 31/2009, comporterebbe la necessità di una riapertura degli stessi procedimenti nel caso in cui sia accertata l'incostituzionalità della norma in questione.
In premessa dell'interrogazione si ritiene che non vi sia inerzia da parte della struttura competente stante quanto sopra indicato.
Nel merito si rappresenta che il Comune di Orciano solo con la nota prot. n. 1541 del 26 marzo 2010 (ns. prot. n. 216341 dell'8 aprile 2010) ha fornito le informazioni ripetutamente richieste nel corso del procedimento inerenti la specifica definizione dell'ambito di tutela del corso d'acqua limitrofo al progetto in esame (quindi dopo ben due anni dalla chiusura del procedimento stesso). La P.F. VAA_08 con nota prot. ID 3343239 del 5 maggio 2010 ha chiesto indicazioni all'Avvocatura regionale circa le azioni conseguenti da intraprendere, indicazioni ancora non riscontrate. Ad oggi questa P.F. ritiene che sia amministrativamente non corretto procedere con la riapertura d'ufficio dell'istruttoria per la revisione dell'Autorizzazione paesaggistica ad oltre due anni dalla sua chiusura e in pendenza di una serie di ricorsi nell'ambito dei quali l'attività di verificazione è stata affidata dal TAR Marche alla Provincia di Pesaro Urbino in qualità di consulente tecnico d'ufficio.
Nel corso dell'istruttoria che ha portato al rilascio dell'Autorizzazione paesaggistica di cui al decreto n. 45/VAA_08 del 14 aprile 2008 si è tenuto in debito conto di tutti gli elementi istruttori all'epoca disponibili, pertanto non si ravvisa il difetto di istruttoria citato nell'interrogazione.
Sull'argomento della titolarità dell'Autorizzazione Integrata Ambientale in essere per l'impianto di lavorazione dei foraggi è in corso un approfondimento presso l'Avvocatura regionale, pertanto non si ravvisa alcuna inerzia da parte degli uffici.
Nel merito il decreto di Autorizzazione integrata ambientale n. 24/DP4 del 29 novembre 2004, per la quale l'azienda ha già inoltrato domanda di rinnovo e rilasciato alla proprietà, consente alla stessa di continuare la semplice lavorazione del foraggio.
La p.f. VAA_08 ha tuttora interesse a sostenere i ricorsi presso il TAR Marche in quanto i procedimenti di competenza risultano sospesi per i motivi di cui sopra.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Foschi.

Elisabetta FOSCHI. Ringrazio intanto l'Assessore per la lunga cronistoria relativa all'impianto di cui parla l'interrogazione. Voglio sottolineare che si tratta di un impianto, della ricordata potenza di 60 megawatt, non voluto non solo dalle popolazioni interessate, ma anche dai Comuni di quella zona e dall'intera Provincia.
L'Assessore ha concluso la sua relazione - e qui mi rifaccio anche alle campagne di ascolto dove, a parole, il Presidente Spacca si è sempre dichiarato grande sostenitore - dicendo che rimangono in corso i ricorsi in cui la Regione Marche è a fianco della ditta proprietaria contro chi quell'impianto chiede di non farlo. Lei questo ha detto, vorrei fosse chiaro. Quindi questo impianto lo vuole solo la Regione Marche, nella nostra provincia, infatti, si sono espressi in maniera contraria tutti quegli enti che avevano diritto ad esprimere la propria posizione.
Allora non vorrei che in questa legislatura si verificasse di nuovo quello che è successo nella precedente, quando cioè un Assessore regionale faceva l'opposto di ciò che si diceva, come espressione dello stesso partilo, a livello locale. Non vorrei che anche il partito di cui lei è rappresentante, Assessore, faccia la stessa cosa. Voi avete una posizione a livello provinciale che mi auguro sia la stessa anche a livello regionale. Come mi auguro che ci sia la stessa posizione anche da parte del Presidente Spacca.
E' della Regione Marche il decreto, da lei ricordato, che non accoglie l'istanza della ditta, perché, facendo riferimento alla legge 31/2009, si dice che la potenza è superiore a quella dei 5 megawatt. Il problema è che a seguito di questo decreto, che è successivo all'atto del Governo che ha impugnato la legge, si dispone l'annullamento dell'autorizzazione unica, ma non si dispone l'annullamento dei sub-procedimenti, cioè della valutazione ambientale e dell'AIA. Come invece suggeriva proprio il vostro ufficio tecnico e legale.
L'atto dice chiaramente “che i sub-procedimenti VIA e AIA - che voi tenete ancora aperti per le motivazioni che ci ha detto, Assessore, e che io contesto - seguono la sorte del provvedimento principale”. E quindi dovrebbero essere chiusi, così come sostenete sia chiusa l'autorizzazione unica.
Questo è riguardo il primo punto.
Per quanto riguarda gli altri due punti non sono soddisfatta.
Lei ha detto, Assessore, che per lungo tempo si è atteso il documento da parte del Comune di Orciano, comune dove dovrebbe aver luogo tale impianto, mentre il Comune di Orciano dice il contrario. Infatti, viste anche le carte, è da tempo che il Comune di Orciano sottolinea che c'è un vizio di fondo che già di per sé annullerebbe tutta l'autorizzazione concessa a partire dal 2004. C'è un errore di calcolo relativo al mantenimento dell'impianto in un perimetro consentito di tutela ambientale. (…) Mi sta dicendo che è in corso di approfondimento, allora, visto che accertare questo errore risolverebbe le cose in quanto porterebbe all'annullamento automatico di tutte le autorizzazioni rilasciate per un errore, purtroppo, fatto dalla Regione, mi ritengo insoddisfatta proprio per il fatto che questo errore andava sanato subito.
Terzo punto. Lei ha iniziato la sua relazione dicendo che la ditta Wafer Zoo gestisce questo impianto. Ma la ditta Wafer Zoo non gestisce questo impianto, è altro a gestirlo. E l'autorizzazione AIA può essere rilasciata esclusivamente a chi gestisce l'impianto e non a chi è proprietario. Quindi anche qui c'è un vizio di fondo che annullerebbe l'autorizzazione rilasciata.
Quindi se c'è una volontà di chiuderlo, come ha detto anche il Presidente Spacca in campagna elettorale, però poi gli atti non sono conseguenti, non va bene sopratutto nei confronti dei cittadini.
Chiedo dunque si chiuda da subito tutta la serie dei sub-procedimenti, così come dispone il vostro ufficio, e che si ponga fine a questa vicenda. Una vicenda peraltro dannosa anche nei confronti di chi vorrebbe aprire impianti di piccole dimensioni, ma non lo fa proprio perché sciaguratamente se si dovesse aprire questo impianto non avrebbero più senso quelli più piccoli.


Interrogazione n. 4
del Consigliere Natali
“Gestione riserva naturale della Sentina”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 4 del Consigliere Natali.
Ha la parola l'Assessore Donati.

Sandro DONATI. Con riferimento all'interrogazione del Consigliere Natali si rappresenta quanto segue.
Nell'interrogazione si cita la relazione dell'Amministrazione provinciale di Ascoli Piceno dell'anno 2007 relativamente al monitoraggio sulla sicurezza dell'area della Riserva Sentina.
Al riguardo si fa notare che fu lo stesso Presidente della Riserva, con lettera n. 10 del 7 marzo 2007, depositata agli atti, inviata al Comando forestale provinciale ai Carabinieri di San Benedetto Tronto, al Comando ambientale della Guardia di Finanza di San Benedetto del Tronto, alla Polizia Provinciale ed alla Polizia Municipale di San Benedetto del Tronto, a chiedere una maggiore vigilanza nell'area della Riserva, al fine di limitare e impedire le infrazioni perpetrate nell'area della Riserva soprattutto nelle ore notturne.
A tal proposito la menzionata relazione a cui si fa riferimento nell'interrogazione è scaturita per l'appunto da tale richiesta. In seguito a ciò, in particolare, il nucleo dei carabinieri di Porto D'Ascoli ha fatto e attualmente fa una vigilanza attenta anche notturna, diminuendo le infrazioni soprattutto nell'area adiacente al depuratore in cui gli stessi carabinieri hanno consigliato alla riserva di apporre, su entrambi i lati di accesso al depuratore, divieti di fermata già apposti da tempo.
Contestualmente il comitato di indirizzo della riserva, al fine di garantire una maggiore vigilanza, ha attivato, attraverso la legge regionale n 29/92 con la Provincia di Ascoli Piceno, un corso professionale di guardie ecologiche volontarie. Tale corso, attivato nel settembre 2007, ha portato alla formazione di n. 43 guardie ecologiche volontarie che hanno già giurato in Prefettura e che a tutt'oggi aspettano una convenzione della Giunta provinciale di Ascoli Piceno per essere operativi a tutti gli effetti.
Il comitato di indirizzo da tempo chiede al competente Servizio sicurezza, Polizia locale e Risorse naturali della Provincia di Ascoli Piceno di accelerare gli aspetti burocratici, ciò al fine di utilizzare il più numeroso nucleo di guardie ecologiche volontarie regionali all'interno dell'area della Riserva dove molte di esse tra l'altro risiedono.
In tale contesto va detto che gli aspetti delinquenziali e soprattutto quelli relativi a droga e prostituzione maschile e inquinamento ambientale risultano attualmente, anche se non debellati, totalmente marginalizzati.
Per quanto riguarda il degrado dell'area citato nell'interrogazione relativo alle abitazioni rurali, va detto che le abitazioni rurali più particolarmente danneggiate sono quelle di proprietà del Comune di Ascoli Piceno, che però ha sempre ignorato la problematica e non ha mai concesso, dall'allora Assessore al patrimonio Giulio Natali, tra l'altro firmatario dell'interrogazione, alcun incontro al Comitato di indirizzo al fine di affrontare la tematica del degrado dei casolari di proprietà del Comune di Ascoli Piceno per porli in sicurezza.
Le passeggiate sono organizzate dalla Riserva naturale regionale Sentina e sono totalmente gratuite. Anzi, la riserva si occupa di pagare i trasporti delle scolaresche e mette loro a disposizione guide preparate ed esperte (almeno due guide per ogni escursione) e sono effettuate in estrema sicurezza.
La presenza dell'avifauna è certificata dagli studi scientifici realizzati da ornitologi di fama nazionale e pubblicati sul sito.
La pulizia dell'area viene effettuata periodicamente soprattutto nel periodo primaverile estivo. Sono stati inoltre posizionati cestini portarifiuti in prossimità dei principali accessi e dei sentieri. Anche la battigia viene periodicamente pulita in seguito alle piene del fiume Tronto e alle mareggiate.
Il Comitato di indirizzo per affrontare i depositi di rifiuti spiaggiati lungo il litorale della riserva a causa di piene del fiume Tronto e di relative mareggiate ha stipulato in data 24 marzo 2009 apposita convenzione con la cooperativa sociale "Nuove Prospettive" per la somma di € 1.500,00 a passaggio.
I passaggi vengono effettuati nel periodo estivo e subito dopo le piene del fiume Tronto con relative mareggiate (quattro passaggi annuali più quelli che si rendono necessari).
A seguito di tale convenzione il litorale della riserva e l'intera area oggi risulta costantemente pulita con l'eccezione dei giorni successivi ad una eventuale piena del fiume Tronto.
Nella zona del fiume Tronto l'erosione ha danneggiato l'argine nord del fiume per alcune decine di metri. Di questa problematica e di quella dell'erosione il comitato di indirizzo ha inviato un dossier dettagliato ad autorità di bacino interregionale del fiume Tronto, Regione, Ministero dell'ambiente, Regione Abruzzo ecc (prot. n.134 del 12 agosto 2009), al fine di intervenire tempestivamente per interventi che riducano l'attività erosiva del mare.
Si fa notare che negli ultimi sessanta anni la linea di costa è penetrata di ben 120 metri, facendo così perdere ben ventidue ettari di riserva.
Da studi commissionati dal Comune di San Benedetto del Tronto (ente gestore della riserva) e dalla riserva stessa all'ICRAM, si ribadisce la necessità di interventi urgenti a tutela del litorale della riserva in mancanza dei quali si perderanno ulteriori undici ettari di riserva con un'ulteriore penetrazione della linea di costa di sessanta metri nei prossimi trenta anni, con il pericolo di veder sommersi edifici di notevole valore storico-architettonico quale la Torre sul Porto del 1543.
Le visite guidate avvengono in piena sicurezza, non è mai successo nulla in oltre due anni di visite e migliaia di bambini coinvolti (anzi, le scuole sono entusiaste del servizio svolto, visto il costante incremento delle richieste da tutta la provincia di Ascoli oltre che da quella di Fermo). Si fa notare che in questa stagione hanno visitato e dovranno visitare circa n. 1.500 visitatori tra bambini delle scuole primarie e secondarie.
La valutazione sulla genericità della tabellazione è del tutto soggettiva. La tabellazione è corretta ed estremamente più precisa rispetto alle normali tabellazioni perimetrali che si rinvengono in numerosi altri parchi. Sono segnalati i divieti, la zonizzazione, i sentieri fruibili, le peculiarità ambientali e culturali dell'area.
Per quanto detto la Riserva non risulta trovarsi in uno stato di così drammatico degrado, come appunto descritto nella interrogazione, bensì, da quando istituita si è provveduto costantemente ad un recupero ambientale dell'area, che quindi prima dell'istituzione era di fatto ridotta a discarica di rifiuti tossici, nocivi e speciali.
La gestione della Riserva è stata sempre finalizzata a migliorare la fruizione dell'area e a garantirne la riappropriazione da parte dei cittadini, nella convinzione che il riuso sociale del territorio costituisce il miglior mezzo per evitarne il degrado.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Assessore Donati, sa bene l'amicizia e la stima che nutro per lei, ed io so benissimo che la risposta non proviene né dalla sua delega né dalla sua testa, bensì da altri. Io sono stato Assessore al patrimonio del Comune di Ascoli fino al 13 marzo 2009, e tutti conoscono bene la profonda differenza di indirizzi che specialmente al Comune di Ascoli Piceno si manifesta sull'utilizzo di quell'area, ossia della nostra perfetta contrarietà agli orientamenti finora avuti dalla Regione Marche, su cui peraltro c'è una nostra speranza che cambino.
Vede, Assessore, è difficile poter rispondere a quello che lei ha letto – e non che lei ha detto! -, se non con delle immagini, quindi fra poco tempo faremo una bella conferenza stampa con delle riprese. Così non lei, Assessore, anche se mi dispiacerebbe coinvolgerla in questo, ma altri, ossia quelli che le hanno fatto scrivere queste amenità, potranno avere una risposta chiara e documentata.
Ripeto, c'è una visione completamente diversa, però quello che non si capisce è come mai dal 2006 non siano mai stati fatti dei bilanci consuntivi delle spese affrontate in questa Riserva o dei finanziamenti fatti dalla Regione, in modo si sarebbe potuto controllare e verificare se quanto investito – al di là di come investito e di quali erano gli obiettivi da raggiungere, che comunque contestiamo – poteva valerne la candela. Ovvero, rispetto a quello che vedremo tra poco tempo documentato e i soldi che il cittadino marchigiano mette su quella situazione.
Una situazione della quale, per la prima volta con una risposta ad un'interrogazione non solo in Regione, mi si dice che è buona, nonostante la presenza, ad esempio, di fenomeni di prostituzione maschile, di tossicodipendenza, di uso, consumo e spaccio di stupefacenti, che però sono marginalizzati. Cioè, lì si investe nonostante non ci sia un controllo.
Mi ricorda un po' quello che succede sulle coste tra Grottammare e Cupramarittima, lì si rimette la sabbia per tanti milioni di euro senza fare prima le scogliere: si mette la sabbia – non so se qualcuno la sabbia la vende gratis!- che però alla prima mareggiata va via, quindi poi la si rimette e così via. Alla Sentina avviene un po' questo.
Sicchè spero veramente di poterne riparlare con lei, Assessore, non con altri, in modo che potremo sicuramente intenderci in maniera diversa. E tra pochi giorni le farò verificare quante cose non esatte le hanno fatto dire.


Presidenza della Vicepresidente
Paola Giorgi


Interrogazione n. 7
dei Consiglieri D’Anna, Natali
“Direttore Sanitario ASUR”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 7 dei Consiglieri D'Anna e Natali.
Ha la parola l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. In merito ai quesiti posti nell'interrogazione dai colleghi e considerati i contenuti della determina n. 12 acquisita agli atti con una nota protocollata il 21 maggio 2010, è stata nostra cura richiedere al Direttore generale dell'ASUR una relazione corredata da tutta la documentazione relativa alla fattispecie per avviare approfondita istruttoria in merito da espletare nei necessari tempi tecnici.
Questa è dunque l'unica risposta ad oggi possibile in quanto, appunto, l'istruttoria è in fase di espletamento. Magari a istruttoria avvenuta potremo meglio rispondere, anche se la cosa sta cambiando perché nel frattempo è cambiato il Direttore generale. Inoltre di mezzo ci sono state anche le elezioni. Per cui, ripeto, l'istruttoria è ancora in atto, peraltro è anche da definire con i nostri uffici legislativi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere D'Anna.

Giancarlo D'ANNA. C'è poco da replicare, l'Assessore praticamente non ci ha detto assolutamente niente! Quando invece ci aspettavamo una risposta concreta. L'Assessore sa bene che questa interrogazione era stata proposta anche nella scorsa legislatura, quindi mi sembra strano, indipendentemente dalle elezioni, non ci siano ancora delle risposte chiare.
Noi abbiamo in modo dettagliato riportato alcune situazioni, sicchè per quelle evidenziate in parte dovevano esserci i requisiti necessari per andare a rivestire un determinato ruolo, però ora ci venite a dire che essendoci state le elezioni non sapete come il procedimento sia andato a finire.
Francamente è una cosa sconcertante. Assessore, questa non è una non risposta, è un voler coprire un qualcosa di poco limpido, come peraltro noi sottolineiamo.
A questo punto chiedo che questa interrogazione venga riportata all'ordine del giorno delle prossime sedute assembleari, ritengo infatti che la sua risposta sia solo un rinvio.
Secondo noi di tempo ce n'è stato, per cui questo non fa che acuire quelli che erano i nostri sospetti relativamente a un qualcosa di poco chiaro e che oggi diventa ancora più scuro.
Ripeto, chiedo al Presidente di porre questa interrogazione all'ordine del giorno delle prossime sedute assembleari.


Interrogazione n. 6
del Consigliere Bugaro
“Concorso ASUR Marche – Responsabile sicurezza ASUR”
(Decadenza)

PRESIDENTE. L'interrogazione n. 6 del Consigliere Bugaro decade per assenza dell'interrogante.


Interrogazione n. 11
del Consigliere D’Anna
“Futuro del Patrimonio dell’ASUR di Fano dopo la legge Ospedali Riuniti”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 11 del Consigliere D'Anna.
Ha la parola l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Il Consigliere Giancarlo D'Anna chiede sostanzialmente due cose, ovvero se: le linee di indirizzo per l'emanazione dell'atto aziendale di cui alla legge regionale n. 21/09 specifichino anche per l'Ospedale Santa Croce di Fano sia le discipline specialistiche da sviluppare sia quelle da inserire come nuove; con le stesse linee di indirizzo venga precisata la consistenza patrimoniale che dovrà confluire nella nuova Azienda ospedaliera "Ospedali Riuniti Marche Nord" ed, in particolare, i beni da scorporare dall'ASUR in quanto provenienti da lasciti testamentari, donazioni, ecc..
Quindi si precisa che le linee di indirizzo, proprio perché tali, non potranno prevedere in modo analitico e particolareggiato le discipline specialistiche che insisteranno in ognuna delle due strutture ospedaliere che costituiscono l'Azienda "Ospedali Riuniti Marche Nord».
Le linee di indirizzo dovranno prevedere la missione della nuova Azienda, l'organizzazione generale, il personale, le procedure contabili e quant'altro possa riguardare l'avvio della costituenda azienda.
Le discipline specialistiche da sviluppare e nuove dell'una e dell'altra struttura ospedaliera saranno oggetto di un percorso razionale e logico che potrà realizzarsi nell'ambito aziendale una volta costituiti tutti i suoi organi direzionali, cosa che deve avvenire entro il 20 giugno 2010.
Sicuramente le linee di indirizzo prevedranno che il presidio ospedaliero Santa Croce di Fano con annessi mobili, arredi, attrezzature e tecnologie confluirà alla nuova Azienda ospedaliera «Ospedali Riuniti Marche Nord».
Gli altri beni, ancorché lasciti o donazioni, dell'ospedale Santa Croce ed ormai, ope legis, passati in proprietà all'ASUR non verranno scorporati dalla stessa.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere D'Anna.

Giancarlo D'ANNA. Anche qui, caro Assessore, siamo alle solite. Lei sa benissimo, come lo sa pure il collega Ricci, che io ho contestato fortemente la legge sugli ospedali riuniti Pesaro-Fano, perché non era assolutamente chiara e continua a non esserlo neppure a distanza di un anno. Per cui se a distanza di un anno ancora non sappiamo cosa succederà negli ospedali di Fano e di Pesaro è chiaro che si è nel pallone più totale o perlomeno così dite di essere.
Ma la realtà dei fatti è completamente diversa. E’ in atto infatti da diversi anni una svalorizzazione dell'ospedale di Fano attraverso la messa in atto di una serie di operazioni non molto limpide dal punto di vista proprio strutturale, ossia, non arrivano strumenti, non arrivano mezzi, si ritardano lavori, continuano ad esserci sei camere operatorie chiuse e mai utilizzate – questo non è neppure da Striscia la notizia, è solo veramente scandaloso –. Ci sono inoltre dei reparti che continuano ad essere accorpati ogni stagione, e voi sapete benissimo che quando si accorpano i reparti conseguentemente si riducono i servizi e quindi la gente poi sceglie altre realtà. Infatti nella realtà di Pesaro-Urbino la gente si muove più su Cotignola rispetto agli ospedali, appunto, di Pesaro, di Fano e dell’entroterra.
Quindi è stata fatta una farsa, è stato un trucco contabile avallato purtroppo da molti, ci sono stati troppi silenzi, dopo la legge ci sono state troppe chiacchiere, in precedenza da troppi, purtroppo, quelle che dovevano essere le garanzie non sono state mai richieste. Quindi oggi, ripeto, ci troviamo in una situazione in cui a distanza di un anno dall'approvazione della legge non si sa ancora che succede a Pesaro e Fano e nel resto della provincia.
Per quanto riguarda il patrimonio, Assessore, non è che ci possiamo accontentare delle briciole! Mi aspettavo che ci desse dettagliatamente, Assessore, un elenco dei beni del patrimonio che andranno nella cosiddetta “cassa comune”. Non vorremmo che oltre al danno ci fosse anche la beffa, nel senso che il patrimonio confiscato, sequestrato a Fano possa andare a finire in quello che il dott. Carmine Ruta ha presentato come ospedale unico.
Lei Assessore si deve anche assumere le responsabilità delle sue parole, ci dice: “io non ho mai parlato di ospedale unico”, però poi i tecnici che collaborano con lei dicono non solo di essere favorevoli ma addirittura ci presentano visivamente quello che sarà il prossimo ospedale. Ma che facciamo, l'andiamo a costruire da un'altra parte con i beni patrimoniali che prendiamo a Fano!
Se vuole una rivolta ce l'avrà, Assessore, glielo assicuro! Se fate questa operazione la rivolta scoppierà! Voi state imbrogliando i cittadini della provincia di Pesaro Urbino. Li state imbrogliando! La vostra mancanza di chiarezza è la certificazione che state gestendo l'imbroglio immobiliare più grosso che abbia mai visto questa regione! Dietro l'ospedale unico altro non c'è che una grossa speculazione immobiliare che mette in atto le lobbies, che mette in atto tutte le cose sotterranee di questa regione. E' scandaloso! Con questa risposta lei, Assessore, certifica quello che state facendo! State facendo…

PRESIDENTE. Consigliere D'Anna, la prego di concludere, il tempo a sua disposizione è finito.

Giancarlo D'ANNA. State facendo una grossa operazione di speculazione immobiliare che prende come spunto la tutela della salute dei cittadini, ma che con la salute dei cittadini non ha assolutamente niente a che vedere! Vi dovreste vergognare!

PRESIDENTE. Consigliere D’Anna, ripeto, i suoi cinque minuti sono terminati!

Giancarlo D'ANNA. Però, Presidente, io sono mesi che aspetto questo momento…

PRESIDENTE. Ho capito, ma il Regolamento deve essere rispettato.

Giancarlo D’ANNA. Qui stiamo parlando della più grossa speculazione immobiliare…

PRESIDENTE. Consigliera D’Anna, la prego, Il regolamento prevede il rispetto dei tempi, se vuole potrà ripresentare l'interrogazione.

Giancarlo D'ANNA. Il regolamento prevede che i cittadini non vengano presi in giro e che le risposte vengano date tempestivamente!

PRESIDENTE. Il regolamento prevede cinque minuti, la prego di rispettarli!

Giancarlo D'ANNA. Io invece vi prego di rispettare sia l'ordine di presentazione delle interrogazioni, la tempistica relativamente ad esse, delle risposte concrete…

PRESIDENTE. Grazie, Consigliere D'Anna!


Interrogazione n. 17
dei Consiglieri Silvetti, Acquaroli
“Situazione occupazionale in liquidazione. Licenziamento collaboratore amministrativo”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L'interrogazione n. 17 dei Consiglieri Silvetti, Acquaroli è rinviata per assenza dell'Assessore competente.


Interrogazione n. 10
del Consigliere D’Anna
“Rischio idrogeologico nelle Marche”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L'interrogazione n. 10 del Consigliere D'Anna è rinviata per assenza dell'Assessore competente.

Interpellanza n. 1
del Consigliere Natali
“Risposta ad interrogazione n. 1326 del 2009 ‘Zona territoriale 13, assunzione atti illegittimi e palese violazione CCNL’ ”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interpellanza n. 1 del Consigliere Natali, che ha la parola per illustrarla.

Giulio NATALI. Questa è un'interpellanza che sono stato costretto, l'Assessore lo sa, a presentare per una situazione piuttosto anomala – voglio usare questo termine – che si è verificata all'interno di una strana associazione tra Provincia di Ascoli Piceno e Zona territoriale 13. A fronte cioè di una mobilità richiesta da due dipendenti della Provincia che dovevano essere trasferite alla Provincia di Fermo e che non potevano, non essendo state ancora stabilizzate, chiedere alcun nulla osta, prima le stesse hanno avuto il nulla osta della Provincia e poi sono state assunte, in dispregio di ogni accordo sindacale e senza rispettare alcuna norma che regola quelle determinate situazioni, dalla Zona territoriale 13 di Ascoli Piceno.
Assessore, io su questo avevo fatto un'interrogazione a cui lei mi rispose così come gli uffici della Zona territoriale 13 le dissero di rispondere. Dopodiché venne fuori il verbale di una riunione sindacale da dove risultava l'esatto contrario di quello che le avevano fatto dire.
Non so se questo abbia prodotto delle conseguenze, molti dicono ce ne siano state all'interno dell'ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno, in ogni caso – e questo è preoccupante anche perché di questa situazione se ne sta anche occupando, a seguito di esposti e denunce di cittadini, la Procura della Repubblica del Tribunale – quelle due dipendenti sono ancora stabilizzate e lavorano all'interno della Zona territoriale 13 di Ascoli Piceno. Nonostante peraltro che il Direttore generale dell'epoca avesse detto che era una cosa che non si poteva fare.
Assessore, tante cose sono cambiate non solo all'interno della Zona territoriale 13, dove successivamente al dott. Zuccatelli c'è stato un commissario e poi un altro ancora, ma anche all'interno dell'ASUR Marche, come abbiamo letto in questi ultimi giorni.
Quindi è chiaro che ora attendo di conoscere il suo pensiero alla luce di quei dati che probabilmente lei ha avuto dopo la sua risposta all'interrogazione. Un’interrogazione che non era stata fatta assolutamente nei suoi confronti, ci mancherebbe altro, ma forse fatta nei confronti di chi le nascondeva – e le nasconde ancora visto che la situazione è rimasta in quel modo – una realtà del tutto illegittima.
Tra l’altro la illegittimità consumata non è soltanto per il nulla osta che la Provincia non poteva dare nell'aprile 2009, ma soprattutto per la violazione di tutti quegli accordi sindacali che vigevano e che avrebbero consentito a tante altre persone di chiedere la mobilità ma che non l'hanno fatto perché non erano nelle condizioni di chiederla e di poter avere il nulla osta per il passaggio ad altro ente.
Si è pertanto consumata una disparità di trattamento, quindi chiedo a lei, alla luce di quanto le abbiamo documentato, di intervenire per porvi termine, e farlo prima che lo debbano fare altri organismi a cui la stessa situazione è stata evidenziata.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Mezzolani per la replica.

Almerino MEZZOLANI. Rispetto alla questione posta dal Consigliere Natali, il Direttore attualmente in funzione della Zona 13 ha risposto con una nota precisando quanto segue.
L'accoglimento delle istanze di mobilità, operato dalla Zona territoriale 13 con determine n 576/09 e n. 752/09, costituisce una procedura coerente con l'art. 30 d.lgs. 165/01 e s.m.i., che vincola le Amministrazioni pubbliche a valutare l'accoglibilità di domande di mobilità volontaria, sia del comparto che intercompartimentali, prima di procedere alla copertura dei posti vacanti in dotazione organica tramite concorso pubblico.
L'aspetto procedurale per il quale la direzione di Zona ha riconosciuto l'esistenza di un errore, riguarda esclusivamente la modalità con cui i soggetti nominati, a seguito di mobilità, sono stati assegnati ad una Unità operativa della Zona territoriale 13.
Infatti nella Zona territoriale n. 13 vige un accordo sindacale che, nonostante il CCNL faccia rientrare nel potere organizzatorio dell'ente l'assegnazione del personale in sedi distanti non oltre 10 km (attualmente adeguati dal nuovo CCNL a 25), vincola ad operare una mobilità interna alla Zona prima di stabilire il posto di risulta (posto libero che si crea) cui destinare il nuovo soggetto assunto.
Per quanto concerne le destinazioni fissate nelle determine sopraindicate, uno schieramento ampiamente rappresentativo delle OO.SS., nel corso della seduta del 19 giugno 2009, ha ritenuto comunque opportuno convalidare la scelta dell'Amministrazione.
Poiché i criteri di mobilità interna sono oggetto di contrattazione con le OO.SS., la convalida di cui sopra, operata d'intesa con le stesse OO.SS., ha consentito alla direzione di Zona all'epoca dei fatti di riscontrare la richiesta regionale riferita all'interrogazione n. 1326/09, nei termini di cui alla nota della Zona territoriale 13 prot. 34290 del 2 ottobre 2009.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Assessore, errare è sicuramente umano ma perseverare credo venga ritenuto ancora diabolico! Io continuo a non volermela prendere con lei, Assessore, ma le notizie che le arrivano non sono né compiute né completamente esatte. Per cui ognuno di noi, dopo aver portato all'attenzione dell'Assemblea legislativa l'oggetto di cui parliamo, lo porterà anche in altre sedi.
Un solo appunto. Quale sarebbe il principio per cui determinate organizzazioni sindacali o gran parte delle organizzazioni sindacali sarebbero state a favore o non si sarebbero opposte a tale determinazione?! Neanche se fossero state tutte a favore sarebbe stato un atto legittimo! Perché ci sono anche lavoratori – lei lo sa benissimo, Assessore – che non sono iscritti ai sindacati e che possono vantare dei diritti legittimi e soggettivi che sono per lo meno pari – e lo dico con tutto il rispetto del sindacato - a quelli degli iscritti alle associazioni sindacali. Per cui c'è una lesione anche da questo punto di vista.
Mi meraviglio che nonostante passino come i mesi i commissari all'interno della Zona territoriale 13 la musica non cambia. Spero comunque che con il nuovo Direttore dell'ASUR qualcosa possa modificarsi, altrimenti saranno tempi sempre peggiori, ma sopratutto per lei, Assessore!


Nomina
Consiglio dei marchigiani all’estero - tre Consiglieri regionali (l.r. 30 giugno 1997, n. 39, art. 4, lett. l)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la nomina di tre Consiglieri regionali nel Consiglio dei marchigiani all'estero. Prego distribuire le schede.

(Segue votazione)

PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione. Votanti n. 35, schede bianche n. 1, schede valide n. 34. Hanno ricevuto voti: Ricci Mirco n. 21, Cardogna Adriano n. 21, Bucciarelli Raffaele n. 13.
Proclamo quindi eletti quali componenti del Consiglio dei marchigiani all'estero i Consiglieri Ricci, Cardogna, Bucciarelli.


Nomina
Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere (l.r. 11 novembre 2008, n. 32 - art. 3 e d.g.r. n. 567/2009) - due Consiglieri regionali quali rappresentanti effettivi, di cui uno di maggioranza e uno di minoranza.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la nomina di n. 2 Consiglieri regionali quali rappresentanti effettivi (uno di maggioranza e uno di minoranza) nel Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere. Prego distribuire le schede.

(Segue votazione)

PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione. Votanti n. 38, schede nulle n. 1, schede valide n. 37. Hanno ricevuto voti: Ortenzi Rosalba n. 22, Foschi Elisabetta n. 14, Donati Sandro n. 1.
Proclamo quindi eletti quali rappresentanti effettivi del Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere le Consigliere Ortenzi e Foschi.


Nomina
Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere (l.r. 11 novembre 2008, n. 32 - art. 3 e d.g.r. n. 567/2009) - due Consiglieri regionali quali rappresentanti supplenti, di cui uno di maggioranza e uno di minoranza.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la nomina di due Consiglieri regionali quali rappresentanti supplenti (uno di maggioranza e uno di minoranza) nel Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere. Prego distribuire le schede.

(Segue votazione)

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione. Votanti n. 40, schede valide n. 40. Hanno ricevuto voti: Giorgi Paola n. 22, Romagnoli Franca n . 15, Giancarli Enzo n. 1, Eusebi Paolo n. 1, Malaspina Maura n. 1.
Proclamo quindi eletti quali rappresentanti supplenti del Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere le Consigliere Giorgi e Romagnoli.


Nomina
Consulta regionale sull’immigrazione (l.r. 26 maggio 2009, n. 13, art.3) - tre Consiglieri regionali, di cui uno di minoranza.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la nomina di tre Consiglieri regionali, di cui uno di minoranza, nella Consulta regionale sull'immigrazione. Prego distribuire le schede.

(Segue votazione)

PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione. Votanti n. 35, schede bianche n. 1, schede valide n. 34. Hanno ricevuto voti: Busilacchi Gianluca n. 18, Malaspina Maura n. 17, Zinni Giovanni n. 14, Binci Massimo n. 2, Zaffini Roberto n. 1.
Proclamo quindi eletti quali componenti della Consulta regionale sull'immigrazione i Consiglieri Busilacchi, Malaspina, Zinni.


Mozione n. 1
dei Consiglieri Pieroni, Giorgi
“Realizzazione del Rigassificatore in località Porto Recanati – Riviera del Conero”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 1 dei Consiglieri Pieroni, Giorgi. Ha la parola il Consigliere Pieroni.

Moreno PIERONI. Credo che questa mozione, abbinata anche a quella presentata dal Consigliere Binci, sia molto attesa dall'Assemblea in quanto è di grande interesse regionale, non è infatti legata soltanto ai territori dove si presume dovrebbero essere dislocati i rigassificatori.
Ritengo che una presenza di rigassificatori nel territorio regionale dovrebbe essere valutata, come peraltro fatto sino ad oggi, con grande attenzione da parte della Giunta e di tutti coloro che dovranno dare i pareri tecnici.
Su tale questione, infatti, le sensibilità dei territori e delle amministrazioni locali sono molto forti, quindi l’impegno che chiedono al legislatore, a questa Assemblea legislativa, è quello di verificare con grande puntualità e attenzione, sia dal punto di vista tecnico che politico, l'opportunità di creare, appunto, tali rigassificatori nell'Adriatico.
Pertanto, Presidente, proprio perché sono convinto che una mozione così forte ed importante debba essere presentata a tutti i Consiglieri regionali con le dovute risposte che necessiteranno, chiedo di riproporla all’ordine del giorno della prima utile seduta assembleare. Anche perché, Presidente, vorrei approfondire quali siano le esigenze nell'Adriatico.

PRESIDENTE. Se non ci sono obiezioni, Consiglieri, do per accolta questa richiesta di rinvio, altrimenti la pongo ai voti. Ha la parola il Consigliere D'Anna.

Giancarlo D'ANNA. Presidente, noi siamo per discuterla.

PRESIDENTE. Bene, allora pongo in votazione la richiesta del Consigliere Pieroni di rinviare la mozione n. 1, abbinata alla mozione n. 17 del Consigliere Binci, alla prossima seduta.

(L'Assemblea legislativa approva)


Mozione n. 2
del Consigliere D’Anna
“Introduzione di un servizio ferroviario ad alta velocità periodico estivo tra Torino, Milano e la Riviera Adriatica”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 2 del Consigliere D'Anna, che ha la parola per illustrarla.

Giancarlo D'ANNA. Presidente, io invece questa mozione la voglio discutere. Qui c'è questa cattiva abitudine di presentare le mozioni e poi chiedere il ritiro di quelle iscritte all’ordine del giorno, mentre per quelle non iscritte se ne chiede l’inserimento. Penso allora che questa sia una maggioranza un po' schizofrenica, ha difficoltà a mettersi d'accordo su quello che vuole fare e su dove vuole andare.
Perché ho presentato questa mozione? Nel corso degli anni ci sono state una serie di disattenzioni o di mancanza di programmazione da parte della Regione Marche in merito alla questione che riguarda le infrastrutture ferroviarie, con particolare riferimento alla frequenza con la quale i treni attraversano la nostra regione.
L'anno scorso presi una posizione anche abbastanza forte nei confronti dell'Assessore Marcolini, che dopo aver stabilito un accordo con le Ferrovie per il trasporto locale, che è di pertinenza della Regione, di circa 10 milioni di euro, poi appena un mese dopo ci si è resi conto che le stesse Ferrovie tagliavano i treni a lunga percorrenza. Certo, questi treni non sono di pertinenza della Regione, ma credo che quando ci sono sul banco 10 milioni di euro si possa anche mettere qualche puntello che dia la garanzia che poco dopo la firma di un certo accordo non ci siano sorprese in merito, come in questo caso, alla lunga percorrenza. Ma ciò è proprio quello che si è verificato.
Successivamente vi è stata una battaglia comune, a cui ho dato anche la mia adesione, sfociata in una manifestazione presso la stazione ferroviaria di Ancona; ma voglio qui sottolineare, tra l’altro, tanto per non smentire chi fa politica in un certo modo, che venne fatta l’occupazione su un binario morto, aspetto significativo del modo di operare degli amministratori della Giunta regionale.
Ora, attraverso una ricerca fatta da due tecnici, si è riscontrato che c'è la possibilità di utilizzare alcuni treni che nel fine settimana rimangono fermi nella stazioni di Milano e Torino, al fine di poter introdurre un servizio ferroviario che io ho chiamato “Freccia Rossa”. Qualcuno dice che la Freccia Rossa non può percorrere le nostre linee ferroviarie, ma questo non è assolutamente vero in quanto già la stessa Freccia Rossa già lo faceva. Perché? Perchè i treni che oggi vengono utilizzati come Freccia Rossa altro non sono che i vecchi Eurostar dipinti di rosso! Quindi non sta né in cielo né in terra le supposizioni di chi dice che ci siamo sognati di fare una proposta del genere.
La mozione chiede dunque un impegno da parte della Regione di adoperarsi presso le autorità competenti per l'istituzione di tale servizio ferroviario ad alta velocità Milano-Bologna verso Pescara, con il materiale ETR 500, ossia di quello di cui ho appena parlato. E questo sopratutto nel periodo estivo. E’ evidente, infatti, che con i nuovi orari ferroviari, essendo rimasti tagliati fuori i treni ad alta velocità, le nostre zone turistiche sono diventate meno appetibili di altre proprio perchè necessitano di un tempo maggiore per essere raggiunte.
Sicchè l'indagine che è stata fatta ci dice che c'è la possibilità di utilizzare del materiale rotabile che rimane fermo in alcuni giorni, e questo è proprio la Freccia Rossa.
La proposta è dunque la seguente. Ci sono alcuni treni che non vengono utilizzati su Milano e Torino, rimangono fuori dal servizio, nella rete tradizionale sono alimentati a 3.000 volt. E gli ETR 500 sono disponibili, sia a Milano che a Torino, nei fine settimana, ovvero quando il servizio sulla dorsale Milano-Roma è ridotto.
La proposta è indirizzata ad una certa clientela tipica per la percorrenza adriatica, parliamo quindi di una clientela turistica, di una clientela pendolare, come pure di quella business che ovviamente necessita anche di un servizio verso Milano in prima mattinata con rientro nel pomeriggio.
L'obiettivo di questa mozione è dunque quello di inserire questi nuovi treni nel prossimo orario estivo che inizia dal 13 giugno 2010. Altrimenti potremmo incorrere nel rischio di essere tagliati fuori da quella fascia di potenziale clientela turistica, ma non solo, che potrebbe usufruire dei nostri servizi.
Per la riviera Adriatica a tutt'oggi esiste un treno Eurostar o Eurocity nel fine settimana, ma è inutile in quanto ha dei tempi di percorrenza molto lunghi. Mentre nella forma che ho esposto la clientela di Milano, diretta ad esempio nelle stazioni di Ravenna o Rimini, avrebbe dei vantaggi, come li avrebbero tutti coloro che vogliono raggiungere le nostre destinazioni. Voglio ricordarvi, infatti, che alcune stazioni importanti della nostra regione, come quella di Fano, San Benedetto e altre ancora, rimangono fuori dai treni a lunga percorrenza.
Pertanto l'intento della mozione è proprio quello di sollecitare la Giunta regionale a far sì che si intensifichino, Assessore Viventi, quei contatti già in atto con le Ferrovie. Ciò affinchè, insieme anche alle altre Regioni, nella fattispecie l'Emilia Romagna e l'Abruzzo, si riesca a trovare una soluzione. Una soluzione che in una prima fase, a mio avviso, possa consentire di recuperare quanto abbiamo perso, quindi almeno nel periodo estivo fare il tentativo di prevedere nuovi treni nei fine settimana ad uso turistico, poi se questo esperimento funzionerà, visto che c’è una vera necessità, far sì che Ferrovie possano mantenere anche nel periodo invernale questi treni. Treni, appunto, che con una tempistica adeguata ai tempi riescano a soddisfare le esigenze degli utenti.
Tutti parliamo molto spesso di sviluppo sostenibile, di alternativa alla gomma, però poi nei fatti ci ritroviamo sempre ad avere il treno sottoutilizzato, causa dovuta soprattutto al fatto che le tempistiche e a volte i servizi non sono adeguati alle esigenze degli utenti.
Quindi il mio appello è quello di votare questa mozione e successivamente adoperarsi per far sì che questa necessità venga anche soddisfatta.

Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Intanto mi sento di dare atto dell’impegno del Consigliere D'Anna in merito al tema delle ferrovie, un impegno svolto anche da tutta l'Assemblea legislativa nella precedente legislatura. Il Consigliere D’Anna in modo particolare ha lavorato con impegno verso il tema della ferrovia costiera, quindi colgo anche l’interesse di aver presentato una mozione come questa.
Credo che la Regione Marche, in modo particolare l'Assessore Marcolini, come ora il nuovo Assessore ai trasporti Viventi, sia stata in prima linea sul tema del potenziamento del trasporto ferroviario, sull'aumento degli orari, le coincidenze in favore dei sistema turistico ecc, tutte cose di grande rilievo. Però, per esperienza acquisita, non ho trovato ancora un Governo di questo Paese che nel corso degli anni abbia invertito i finanziamenti destinandoli di più sulle ferrovie piuttosto che sulle strade; forse uno sì, mi sembra di ricordare fosse il Ministro Nesi, che qualche anno fa si assunse la responsabilità di investire di più sulle ferrovie piuttosto che sulle strade.
Insomma questo è il tema di fondo.
Quello che non mi convince in questa mozione, Consigliere D'Anna, è proprio quello che ha detto, infatti le informazioni che ho io sono diverse dalle sue. Ovvero, seppure gli Eurostar siano stati adattati a Frecce Rosse, mettono in crisi la sicurezza, e quindi non si può far percorrere a quella velocità questi treni sull’attuale materiale rotabile. Utilizzare quel tipo di veicolo è molto complicato, a meno che...(...) Sì, sono adattati...(...) Ma qui c'è scritto Freccia Rossa!

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi


PRESIDENTE. Consigliere D’Anna, non facciamo un dibattito. Prego, Consigliere Ricci, continui.

Mirco RICCI. Ripeto, le informazioni che ho io sono diverse dalle sue, Consigliere D’Anna. Quindi per come è scritta propongo di non accogliere questa mozione. Peraltro, Consigliere, è confusa anche sulle terminologie che lei utilizza.
Se invece vogliamo fare un ragionamento diverso, ossia richiamare comunque la necessità di potenziare il trasporto ferroviario nel periodo estivo, in modo particolare a sostegno del sistema turistico, allora è un altro discorso.
Quindi se modificassimo il dispositivo finale questa mozione potremmo anche votarla, ma così com'è il mio Gruppo non la voterà, è confusa soprattutto nella parte dispositiva.


PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Ritengo che il trasporto ferroviario nelle Marche sia un problema reale da affrontare anche in un contesto nazionale, e soprattutto da affrontare per quanto riguarda l’aspetto della distribuzione della popolazione lungo la costa attraverso, appunto, il trasporto ferroviario.
Ho molte perplessità circa questa mozione, intanto perché è contraddittoria, ossia, se si tratta di alta velocità non si può chiedere ad un treno di far fare otto fermate in settanta chilometri. Inoltre, cos’è l'alta velocità? L’alta velocità non è data dal locomotore o dal materiale rotabile, bensì da tutta una serie di elementi che sicuramente la linea Adriatica non garantisce.
Quindi è un tema difficile. Ed io mi farò anche soggetto proponente di una discussione sul trasporto ferroviario nelle Marche, è indispensabile, è necessario.
Comunque, chi ci dice che instaurando un servizio di alta velocità riusciremmo ad agevolare il turismo? Io su questo ho molti dubbi. Il turista oggi non è più quello che conosciamo, è più viaggiatore che turista, chi viene lungo le nostre coste si ferma sempre meno e sempre meno utilizza il treno. Nel corso degli anni, infatti, si è passati da treni programmati, completi, che le agenzie di viaggio organizzavano ed avviavano verso le nostre coste, ad un’inesistenza di questo tipo di trasporto.
Certamente per spirito di appartenenza ad una minoranza obbligata non voterò contro questa mozione, però non potrò neppure votare a favore.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Riconosco l'utilità di questa mozione, soprattutto anche alla luce della marginalità che sempre più le Marche stanno prendendo all'interno della programmazione di Trenitalia.
La nostra regione è più vista come un territorio di passaggio che come un territorio sul quale vale la pena di fermarsi, un territorio che ha fermate significative dal punto di vista dell’attrattività turistica.
Quindi ritengo importante la segnalazione svolta rispetto alla necessità del trasporto ferroviario specialmente nei periodi di maggiore afflusso turistico. Considerato, peraltro, che la caratteristica dell'offerta turistica della nostra regione, purtroppo, va sopratutto verso quella balneare estiva; e ho detto anche “purtroppo” in quanto non si è ancora riusciti a destagionalizzare, appunto, la nostra offerta turistica.
Quindi ritengo questa mozione necessaria e significativa nella sostanza. Ovvero, la Giunta deve intervenire presso il Governo e Trenitalia affinché vengano potenziati i servizi, al fine di poter dare la possibilità ai turisti di fermarsi lungo la costa, servizi che appunto permettano il raggiungimento delle zone balneari anche con il servizio pubblico.
Per quanto riguarda invece il discorso dell'alta velocità, visto che per la maggior parte ci sono fermate a Bologna, si può parlare sia di un cadenzamento, almeno nei fine settimana, con dei treni veloci, sia di un potenziamento dei convogli, perché di fatto le tratte che fanno Milano-Bari o Bari-Torino hanno una componente di sovraffollamento tale da scoraggiare l'utilizzo del mezzo pubblico.
Condividendo comunque la sostanza di questa mozione voterò a favore.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Erminio MARINELLI. Farò brevissime considerazioni. Siamo a soli sessanta giorni dalle elezioni avvenute nello scorso mese di marzo, quindi abbiamo avuto un tempo limitato a disposizione, i lavori dell'Assemblea legislativa sono partiti da poco.
La presentazione di questa mozione da parte del Consigliere D'Anna arriva in un momento in cui già la stagione è in attività, arriva in un momento di difficoltà, ma con ciò vuole comunque mettere in evidenza l'inefficienza, l'incapacità della Regione Marche compiuta negli anni passati nel rendersi conto delle nostre difficoltà nel settore delle ferrovie.
Il Consigliere Bucciarelli ha detto che quanto prima parleremo di questo problema, ne sono convinto, sicuramente anch’io darò un contributo notevole. Noi infatti per quanto riguarda le infrastrutture ferroviarie siamo deficitari. E la Regione, ripeto, finora ha avuto poca attenzione e nessuna volontà politica nell'affrontare un problema di vitale importanza. E questo si sarebbe dovuto fare già nel passato, perché lei ora, Assessore, non ha ancora neppure avuto il tempo di scaldare la seggiola!
La problematica è enorme. Quando parliamo di una regione Marche che ha delle eccellenze nel settore culturale e turistico, quando parliamo del lavoro che dovrebbe riprendere, e a fronte poi troviamo infrastrutture che hanno scarsa attenzione e che non sono di collegamento, chiaramente parliamo a vuoto e senza dare alcun significato.
Invece la regione Marche è proprio nel turismo, che io vedo insieme alla cultura, che ha le sue capacità economiche più notevoli. E dunque il turismo è un settore che ha bisogno di un'azione politica forte, ha bisogno di infrastrutture, quindi non soltanto di troppe idee o chiacchiere come finora è stato fatto.
Tenendo conto che l'alta velocità salterà la regione Marche, credo sia indispensabile un'azione politica forte. La riviera Adriatica vive di turismo. Anche se ancora non si sa di quale turismo si parlerà, ascolteremo l'Assessore Moroder quando ci poterà qualche proposta, ma sicuramente saremo noi ad anticiparla!
Quindi non per spirito di appartenenza al Gruppo del Consigliere D'Anna, non per amicizia o simpatia, ritengo ci sia la necessità non solo di fare un esame serio – di questo ne do atto al Consigliere Bucciarelli –, ma anche di un'azione politica a 360 gradi, un’azione completamente diversa da quella sinora fatta dall'ex Amministrazione Spacca.
Non è possibile che le Marche siano isolate, non è possibile che per arrivare in questa nostra regione, a causa delle evidenti difficoltà strutturali che sono sotto gli occhi di tutti, occorre fare il diavolo a quattro.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. E' ad incoraggiamento dell'opera dell'Assessore Viventi, proprio perché, come già è stato sottolineato, è qui da pochi giorni. Infatti vorrei far risaltare, in aggiunta a quanto detto dal collega Marinelli, quanto la Regione Marche paga come contratti di servizio a Trenitalia, oppure il fatto che negli ultimi due anni, visto che proclamiamo lo Sferisterio, gli spot, Bit, estero, ecc., ci hanno tagliato anche i treni per lo Sferisterio, che era l'unica cosa che avevamo dal 1960 e che poi all'ultimo momento si è dovuto rimediare.
Voglio quindi augurare all'Assessore Viventi – mi permetta di fare questa battuta, ma è sempre per un incoraggiamento – di non salire sul treno la mattina alle ore 6,00, come hanno fatto Spacca e Marcolini con uno scoop di quelli mediatici appositamente studiati e naturalmente recepiti da mamma Rai che era sempre lì presente anche prima del sorgere del sole! Quindi meno viaggi sul treno a quell'ora, Assessore, e più forza nel contrattare.
Non so se nelle Marche viviamo un complesso, però è pur vero che a fronte di tutto quello che versiamo siamo poi presi a schiaffi.
Su questo quindi diamo naturalmente tutta la nostra disponibilità, peraltro credo anche che certe azioni si debbano fare insieme.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Viventi.

Luigi VIVENTI. Vorrei portare un piccolo contributo a questa discussione; peraltro sono anche figlio di ferroviere, quindi ne parlo con una competenza indiretta vissuta sui treni per tanto tempo.
Innanzitutto voglio dire che la mozione presentata dal Consigliere D'Anna non è peregrina. Ossia, nel ragionamento generale ci sta il fatto che da Torino arrivino i treni veloci fino a Bologna e poi proseguano verso la riviera Adriatica – vado prima alla conclusione, ma poi ritornerò su alcune considerazioni –. Quindi questa mozione da parte dell'Amministrazione regionale andrebbe presa come raccomandazione, come segnalazione.
Nell'incontro che ho avuto con i rappresentanti di Trenitalia nei giorni scorsi tra l'altro abbiamo scongiurato un taglio che Trenitalia-RFI era pronta a fare proprio nelle Marche. Sapete bene che dallo scorso anno l'Eurostar Rimini-Ancona non arriva più ad Ancona bensì fino a Falconara, per questo era stato introdotto un servizio navetta autobus da Ancona a Falconara e viceversa. Poi avendo avuto sentore che si voleva sopprimere questo servizio siamo intervenuti immediatamente e siamo riusciti a scongiurare questo taglio, che eventualmente sarebbe stato il primo della gestione a me affidata di questo servizio.
In quella stessa occasione di incontro ho approfittato per parlare anche di questa idea della Torino-Pescara, mi hanno risposto che bisogna fare degli esami preliminari dal punto di vista tecnico per verificare la compatibilità del materiale rotabile dell'alta velocità con il resto. Inoltre, bisogna avere disponibilità di fondi sia a livello nazionale che a livello delle Regioni interessate. Quindi bisognerebbe eventualmente cercare un collegamento anche con le Regioni Emilia Romagna e Abruzzo che verrebbero toccate come le Marche da questo servizio.
E’ certamente di indubbio interesse la possibilità di poter utilizzare un servizio ferroviario di alta velocità che ci porterebbe da Torino a Bologna in sole due ore. Un servizio di questo tipo è chiaro che è conveniente anche rispetto al servizio aereo (spostamento in aeroporto, check-in, ecc.), con il treno arrivi al centro della città. Però poi qual è il problema - come mi sembra faceva notare il Consigliere Bucciarelli -? E’ che se parliamo di alta velocità le fermate di Fano, Senigallia, ecc., non ci sarebbero, quindi avremmo un collegamento Torino e Bologna perfetto, ma poi da Bologna avremmo Ancona e Pescara. Quindi non si risolverebbe il problema che il Consigliere D'Anna ha presentato nella sua mozione.
Inoltre bisognerebbe verificare – un’osservazione fatta già dai dirigenti della Regione Emilia Romagna – che questo servizio non procuri pregiudizio ai due servizi di Eurostar (Milano-Ancona e Ancona-Milano) oggi presenti nel periodo estivo dalla metà di giugno alla metà di settembre.
Quindi bisognerebbe fare tutta una serie di verifiche, la più seria delle quali rimane comunque quella economica, perché noi parliamo però poi per realizzare le cose servono anche i soldi.
Voglio pertanto dire, sia al Consigliere proponente che all'intera Assemblea legislativa, giustamente interessata a questo discorso, che occorre riportare in quest'Aula la conclusione di tali considerazioni e di queste verifiche tecniche che dovranno essere fatte con gli organismi di cui vi ho accennato poc’anzi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Perazzoli.

Paolo PERAZZOLI. Il nostro Capogruppo ha già dichiarato l’espressione del nostro voto, ma vorrei aggiungere anche la mia sollecitazione al fine di affrontare questo problema, però usando i termini appropriati.
Qui non si tratta tanto di chiedere l'alta velocità - significherebbe parlare di cose per le prossime generazioni - bensì di chiedere un servizio possibilmente veloce. Peraltro i tagli delle fermate vennero presi proprio in nome di una velocizzazione dei percorsi, che però sono di là da venire.
Questo problema nel capoluogo regionale non si sente, qui tutti i treni si fermano, ma basta allontanarsi un po’ da Ancona per accorgersi subito che il problema è gravissimo.
Io ad esempio ho una figlia che prima studiava a Bologna ed ora lavora a Milano, per lei tornare a casa è un'avventura, ogni volta, sia all’andata che al ritorno, per i ritardi che ci sono fa richiesta di rimborso. E allora per eliminare questa possibilità è stato addirittura aumentato il tempo ritardo, appunto, per poter richiedere tale rimborso. E' uno scandalo!
Certo, la riduzione può essere anche plausibile, perché se un treno ferma a tutte le stazioni è ovvio che non può essere veloce. E capisco che come c’è San Benedetto - anche se San Benedetto è l'unico centro tra Pescara e Ancona - poi c'è anche Civitanova, Senigallia, Fano, ecc..
Quindi si può anche capire, non voglio fare demagogia, però non è comunque possibile che non ci siano servizi che permettano ad un cittadino di una certa città che, sopratutto nel corso della notte, non ha le fermate Eurostar per poter andare in una grande città ad un'ora decente. L'alternativa è solo quella di partire con quei treni sovraffollati.
Quindi questa discussione va ripresa, va portato avanti un confronto ed eventualmente anche uno scontro con le Ferrovie, che non possono essere pubbliche o private a seconda di cosa serve.
Le Marche stanno facendo grandi sforzi per il pendolarismo, per il trasporto locale, credo però che una revisione generale della politica ferroviaria di attraversamento nord-sud debba essere affrontata a muso duro con le Ferrovie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D'Anna.

Giancarlo D'ANNA. Probabilmente su alcune cose sono stato poco chiaro, ma credo altrettanto che da parte di alcuni Consiglieri non ci sia stata un'esamina approfondita della questione.
A proposito dell’alta velocità vi ho detto che ci sono dei treni compatibili. Qui ho parlato di un ETR 500 che fino a Bologna è ad alta velocità, dopodiché si ferma lì e non prosegue, ma quel treno volendo potrebbe anche proseguire... (…) Bene, allora depenno l'alta velocità! Siete contenti?! Diciamo che i treni che vengono utilizzati per l'alta velocità se sono compatibili con la nostra linea ferroviaria che vengano giù. Li volete o no questi treni! Qua ci giriamo intorno!
Se il problema è di votare la mozione, come spesso succede, di uno dell'opposizione, ditelo, così ve ne appropriate, vi daremo tutti i documenti che volete, la presentate voi e noi la sottoscriviamo. A me interessa solo risolvere il problema.
Cerchiamo di capirci. I treni che vanno sull'alta velocità possono proseguire, perché sono gli stessi Eurostar verniciati. Come ve lo devo dire! Scrostiamoli, ci accorgeremo che sotto c'è il verde!
Quindi se ci interessa dare questo tipo di risposta – apprezzo la disponibilità del Consigliere Binci –, bene, altrimenti sono solo delle scuse per non votare quella che vuole essere solo una mozione di riconoscimento di un reale bisogno della gente per un servizio adeguato.
Peraltro anche a Rimini è stata presentata una stessa identica proposta, per cui non riesco proprio a comprendere perché dobbiamo fare gli ultimi della classe. Noi dobbiamo sempre andare a ruota, dobbiamo sempre aspettare che lo facciano gli altri, così rimarremmo fuori facendo però poi la solita figura di emme!

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi pongo in votazione la mozione n. 1.

(L'Assemblea legislativa non approva)


PRESIDENTE. Consigliera, lei era in Aula ma non ha votato, in ogni caso visto che quando è possibile prediligo sempre la sostanza, non ho nulla in contrario a ripetere la votazione. Però vi prego, Consiglieri, questa volta la concedo, ma non può capitare più. Bisogna stare seduti al proprio posto e votare, e non richiedere poi di replicare la votazione.
Ora per un segnale anche di disponibilità prego di ripassare alla votazione, ma non sarà la regola, ripeto, per le prossime sedute.

(L'Assemblea legislativa non approva)


Mozione n. 3
del Consigliere Massi
“Applicazione dell’articolo 2, comma 12 della legge 191/2009 sull’obbligo di presentazione del D.U.R.C. da parte degli operatori nel commercio in aree pubbliche”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 3 del Consigliere Massi, che ha la parola per illustrarla.

Francesco MASSI. Questa mozione non scopre nulla, credo che tutti voi nella campagna elettorale siate stati sensibilizzati dai commercianti su aree pubbliche, i cosiddetti commercianti ambulanti, esasperati dal fatto che la Regione non ha recepito in maniera tempestiva la normativa della finanziaria 2009 emanata dal Governo nazionale.
Gli operatori, le categorie, le associazioni si aspettavano il recepimento di questa normativa almeno entro la fine del 2009. Il Servizio ha anche predisposto in maniera tempestiva il testo.
Credo però si possa dire che prima delle elezioni ci sia stato un blocco politico voluto dalla maggioranza.
Quali sono le giustificazioni? Penso che voi – e qui mi rivolgo ai Consiglieri dei partiti della maggioranza – abbiate tutti interloquito anche con i vostri elettori. Ossia quelli, visto come sono andate le cose, che vi hanno votato, che però non hanno sicuramente capito il veto avuto da parte della Giunta nei confronti dell'emanazione di questa normativa. Una normativa di due articoli di millimetrica lunghezza che poteva essere portata in Aula e approvata tranquillamente entro il 31 gennaio.
Probabilmente non si è voluto farlo per qualche agevolazione nei confronti di chi in questa fase – qualcuno dirà italiano, io dico anche molti stranieri – non è in regola con i versamenti, i contributi, le tasse, ecc..
Noi quindi parliamo della obbligatorietà della esibizione del documento unico di regolarità contributiva che rende omaggio, ragione e vantaggio a chi sta in regola con gli adempimenti previsti dalla legge.
Credo peraltro che la nostra economia si aiuti anche attraverso una normativa che non favorisca ma riconosca i diritti e la correttezza di chi sta in regola. Sono state tante le proteste, però il Presidente Spacca prima delle elezioni, e purtroppo anche la Giunta, non le hanno ascoltate.
Il Servizio ha pronto il testo, la Commissione può procedere rapidamente, le elezioni ormai ci sono state – si dice che se la storia non fa giustizia forse giustifica -, per cui ora ci sono le condizioni per approvare tale normativa. Una normativa che vuole dare appoggio non solo agli italiani ma anche a quei cittadini, extracomunitari immigrati da tanti anni in Italia, che sono in regola e che chiedono di essere rispettati proprio perché a loro volta hanno rispettato le nostre regole.
Quindi con questa mozione, Assessore Canzian, si vuole impegnare la Giunta regionale a portare questa normativa in Assemblea legislativa entro trenta giorni, che credo sia un limite ragionevolissimo. La Conferenza dei Capigruppo ha già programmato quattro sedute assembleari nel mese di giugno, quindi da oggi trenta giorni ritengo siano alla portata. Se ci si va ai primi di luglio va bene lo stesso, però date comunque questo segnale
L'economia peraltro si sostiene anche in questo modo. Se un giovane ad esempio vuole mettere su una bancarella, perché di questo si tratta, e sta in regola poi va anche premiato. Non lo sosteniamo con altre cose, quindi almeno va premiato per il coraggio, per la responsabilità, per il rischio, va almeno sostenuto con una normativa regionale che gli dà forza se appunto rispetta le regole.
Quindi invito i colleghi a sbarazzarsi delle questioni politiche, delle divisioni tra maggioranza e minoranza. Per esempio prima non ho capito perché molti colleghi non hanno votato la mozione del Consigliere D'Anna, spero non si ripeta ora.
All’inizio di questa legislatura anche il Presidente Spacca ha parlato di collaborazione tra maggioranza e minoranza. Per cui, certo, non si vuole imporre niente, anzi, si vuole dare un segnale di unitarietà anche per dare forza agli Assessori nelle sedi competenti. L'appello è quindi di mettere da parte le divisioni che non servono.
Ripeto, sono anche i vostri elettori che ve lo chiedono, i mercati li abbiamo passati tutti durante le elezioni. E qui diamoci un attimo anche una spinta di orgoglio, noi siamo qui e non siamo calati dall'alto, le nostre elezioni sono state conquistate sul campo, e ciò non avviene per i nostri amici, colleghi e compagni parlamentari. Noi nei mercati e sul campo ci siamo stati, gli elettori ci hanno parlato, gli operatori ci hanno chiesto una responsabilità, quindi ora bisognerà anche dare una risposta senza allungare i tempi.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola l'Assessore Canzian.

Antonio CANZIAN. Credo che l'argomento sollevato con la mozione del Consigliere Massi abbia un suo fondamento, quindi l'Amministrazione regionale si impegnerà, come peraltro si è già impegnata, ad affrontarlo e a risolverlo.
Non riesco a seguire propriamente i retropensieri espressi dal Consigliere Massi, infatti non c'è nessun interesse di parte che abbia rallentato – se è così che lui ritiene – la soluzione di questo tema. Come ben sa, Consigliere Massi, il Coordinamento delle Regioni e delle Province autonome in seno alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni ha costituito un gruppo tecnico, il cui compito fondamentale è stato ed è quello di omogeneizzare le regole che valgano per tutte le Regioni e le Province autonome. E il lavoro di questo gruppo tecnico sta per esaurirsi.
Ora credo che tecnicamente entro trenta giorni, termine espresso nella mozione, sarà difficile che ciò si possa concludere, però se il Consigliere Massi è disponibile ad allungare questo termine in un tempo ragionevole di sessanta giorni, penso potremo essere in grado di dare una risposta affermativa ed esauriente alle problematiche sollevate nella mozione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Badiali.

Fabio BADIALI. Condivido lo spirito che ha sollevato la presentazione di questa mozione. I soggetti che praticano il commercio ambulante o il commercio in generale, infatti, di diritto e di dovere devono essere iscritti al DURC (Documento unico di contribuzione), perché oltre ad essere in regola con la licenza lo devono essere anche con la contribuzione. Tutti aspetti che mettono giustizia all'interno di un settore molto variegato e vasto.
Però, Consigliere Massi, non sono d'accordo sull'ultima parte della mozione, dove cioè viene ravvisata una sensibile lentezza da parte della Giunta nell'ascoltare le necessità regolamentari, quindi chiedo che venga stralciata.
Questa era una competenza statale, come ha già detto l'Assessore Canzian, fino all'approvazione della legge 191, approvata a dicembre dal Governo nazionale, sono passate quindi le competenze alle Regioni. Le Regioni – in quel periodo io ero il coordinatore sia delle attività produttive che del settore del commercio – hanno poi dato mandato a tutti i loro tecnici di predisporre un documento unico regionale. Perché? Perchè un ambulante delle Marche che va in Abruzzo o in Emilia Romagna, o viceversa, si sarebbe potuto trovare un regolamento differente. Mi sembra che il compito di predisporre tale documento era stato dato alla Toscana. Ora la stesura credo sia alla fase finale, dopodiché il prima possibile dovrà essere approvato dalla Conferenza Stato-Regioni e successivamente dovrà essere recepito dalle Giunte regionali.
Quindi non c'è nessun ritardo da parte della nostra Giunta regionale.
Pertanto, ripeto, condivido tutto il testo della mozione fuorchè la parte nella quale, appunto, si ravvisa una lentezza della Giunta che non mi sembra appropriata.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi per la replica.

Francesco MASSI. Apprezzo lo spirito della proposta dell'Assessore, come pure ciò che ha detto il Consigliere Badiali, quindi vanno bene sessanta giorni, inoltre possiamo togliere le tre righe che hanno creato qualche problema.

PRESIDENTE. Rimaniamo quindi in attesa che venga formalizzato l’emendamento. (al tavolo della Presidenza viene depositato l’emendamento). Il Consigliere Badiali ha chiesto la parola per illustrare l’emendamento.

Fabio BADIALI. Rimane tutta la prima parte della mozione, mentre viene stralciata la frase dalla parola “Ravvisata” fino alla parola “pubblico”. Nel dispositivo, invece, si sostituiscono le parole “trenta giorni” con le parole “sessanta giorni”.

PRESIDENTE. Pongo quindi in votazione l'emendamento proposto dal Consigliere Badiali.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 3, così come emendata. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)


Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ortenzi.

Rosalba ORTENZI. Presidente, dato che ritengo si possa discutere e votare in maniera veloce, chiedo l’anticipo della discussione della mozione n. 19. Peraltro è una mozione sottoscritta da diversi colleghi. Trattandosi di una questione delicata inviare al Ministro la nostra raccomandazione credo sia abbastanza importante.

PRESIDENTE. Voglio però qui fare una proposta, ossia quella passare al punto di cui alla mozione n. 4 del Consigliere D'Anna, poi se sarete d'accordo, nell’accogliere la proposta della Consigliera Ortenzi, passare alla mozione da lei richiesta, altrimenti lo metterò ai voti. (…) Consiglieri, la mozione richiesta dalla Consigliera Ortenzi è quella relativa alla grave situazione di Padre Mario Bartolini, di cui ne è stata approvata l’iscrizione questa mattina.
Quindi, ripeto, la proposta è di fare subito la mozione n. 4 poi, se sarete d'accordo altrimenti la porrò ai voti, la mozione n. 19, considerata l'urgenza sottolineata negli interventi di questa mattina al momento della richiesta di iscrizione all'ordine del giorno.
Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Non mi oppongo alla anticipazione della mozione n. 19, però anticipiamo anche la mozione n. 6, quella cioè su cui prima il Consigliere D'Anna e tutti noi ci siamo battuti e che riguarda il rispetto dei diritti umani in Cina.
Quindi, ripeto, chiedo prima l’anticipo della mozione n. 6, che è sempre sui diritti umani, poi l’altra mozione richiesta dalla Consigliera Ortenzi.

PRESIDENTE. Allora non trattiamo la mozione n. 4, bensì la mozione n. 6 del Consigliere D’Anna e a seguire la mozione n. 19 della Consigliera Ortenzi ed altri.
E' ben inteso, visto che i tempi stringono, che sospenderemo i lavori alle ore 13,30 per poi riprenderli alle ore 15,00.
Quindi passiamo al punto di cui alla mozione n. 6 del Consigliere D’Anna, che ha la parola. (discussioni in Aula) Mi scusi un attimo, Consigliere D'Anna, ma il Consigliere Badiali mi sta chiedendo se ho messo in votazione. No, Consigliere Badiali, ho usato la formula più veloce. Dunque, se non ci sono contrarietà andiamo avanti con la proposta, altrimenti passo alla votazione.
Ripeto, è stato chiesto l'anticipo della mozione n. 6 del Consigliere D'Anna, e visto che è proponente anche delle mozioni n. 4 e n. 5 successive all’ultimo punto svolto dell’ordine del giorno, mi sembrava una cosa che si potesse fare.
Pertanto continuiamo. Prego, Consigliere D’Anna. (continuano le discussioni) Bene, Consiglieri, però vi pregherei di avere una maggiore reattività! Ripeto ancora una volta, c'è la richiesta del Consigliere Natali di anticipare la mozione n. 6, con la disponibilità di accogliere anche la richiesta fatta dalla Consigliera Ortenzi, la cui mozione quindi sarà da discutere subito dopo. Questa era la proposta. Per cui se si era tutti d'accordo potevamo andare avanti, ma considerato che ora non mi sembra sia così, pongo ai voti la richiesta di anticipo del punto relativo alla mozione n. 6.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Ora metto quindi in votazione la richiesta della Consigliera Ortenzi di anticipare la discussione della mozione n. 19, iscritta questa mattina, da fare in ogni caso dopo il punto di cui alla mozione n. 4. Ha chiesto la parola il Consigliere D'Anna.

Giancarlo D'ANNA. Presidente, non capisco bene il meccanismo. E' stata iscritta la mozione della Consigliera Ortenzi?

PRESIDENTE. Sì.

Giancarlo D'ANNA. Bene, però ce ne sono altre, giusto?

PRESIDENTE. Sì.

Giancarlo D'ANNA. Quindi, Presidente, la discutiamo prima di tutte le altre?!

PRESIDENTE. Non lo sappiamo ancora, Consigliere, stavo ponendo infatti in votazione la richiesta della Consigliere Ortenzi che appunto chiede, vista l'urgenza del caso, la possibilità di anticipare rispetto all'ordine naturale delle mozioni.
Prima abbiamo votato l’anticipo della sua mozione n. 6 ma non è stato accolto, quindi si prosegue con la discussione del mozione n. 4, sempre da lei presentata, però c'è anche, ripeto, la richiesta di anticipo della Consigliera Ortenzi su cui dobbiamo ancora esprimere un voto.

Giancarlo D'ANNA. Presidente, la prossima volta vengo qua, blocco i lavori, presento 250 mozioni e chiedo l'anticipo di tutte! Se questa è la prassi non c'è problema, tutte le notti vado a dormire alle tre! Qui, Presidente, si sta facendo una sceneggiata, già nella scorsa legislatura...

PRESIDENTE. No, no, Consigliere D'Anna...

Giancarlo D'ANNA. E no, Presidente, qui stiamo facendo una sceneggiata…

PRESIDENTE. Consigliere D’Anna, se prosegue con questo tono le tolgo la parola...

Giancarlo D'ANNA. Peraltro, Presidente, nella scorsa legislatura i Comuni, le Province e la Regione hanno aderito all’Associazione per il Tibet. Per cui ora vi è anche mancanza di rispetto nei confronti di un impegno che questa stessa Assemblea negli scorsi anni aveva preso nei confronti, appunto, del popolo tibetano. Certo, io capisco che è più comodo il business, ma qui si vogliono chiudere gli occhi davanti al sangue che continuamente scorre in Tibet e nello Xinjiang. lo capisco...(…) E no, basta cosa!

PRESIDENTE. Per favore! Per favore! Consigliere D'Anna, concluda! Lei ha chiesto la parola per parlare sulla richiesta di anticipo della mozione della Consigliera Ortenzi, punto!

Giancarlo D'ANNA. Sì, Presidente, però qui bisogna stabilire qualcosa di diverso! Perchè se questa è la prassi io le anticipo che porterò 250 tra interrogazioni e mozioni in tutte le sedute dell'Assemblea legislativa!

PRESIDENTE. Lei, Consigliere D'Anna, ha già cominciato a bloccare i lavori dell'Assemblea legislativa! Allora, faccia pure!

Giancarlo D'ANNA. Con molto piacere!

PRESIDENTE. Va bene, Consigliere D'Anna! Consiglieri, però, scusate un attimo, non è mai accaduto in precedenza, a seguito peraltro di una richiesta fatta in maniera non strumentale! Non mi pare infatti di rintracciare alcuna strumentalità nella richiesta avanzata dalla Consigliera Ortenzi. Lo dico sinceramente. E questo lo potrei dire sia per un Consigliere di maggioranza che per uno di minoranza. E’ stata fatta una richiesta legittima, come di norma si fa. Non è certamente un'invenzione della nuova Presidenza, è sempre stato così. Ossia, nel caso di urgenza un Consigliere può segnalarla, dopodiché la richiesta la si rimette al voto dell'Assemblea. (…) Per favore, Consigliere D’Anna, lei può parlare solo quando le viene data la parola! (…) No, Consigliere D’Anna, se vuol far causa bisogna che vada fuori, qui dobbiamo solo rispettare le regole!
A questo punto metto in votazione la richiesta di anticipo della mozione 19, iscritta questa mattina, formulata dalla Consigliera Ortenzi.

(L'Assemblea legislativa approva)

La mozione n. 19 verrà quindi discussa subito dopo la trattazione della mozione n. 4 del Consigliere D'Anna.


Mozione n. 4
del Consigliere D’Anna
“Interventi a favore delle famiglie dei cassaintegrati, licenziati e precari”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 4 del Consigliere D'Anna, che ha la parola per illustrarla.

Giancarlo D'ANNA. Questa mozione è molto semplice, si allaccia alla situazione drammatica che sta vivendo l'economia non solo nella nostra regione.
Ci sono una serie di categorie che si trovano in estrema difficoltà, soprattutto le famiglie.
In questi mesi anche da parte della Regione c’è stato un impegno per cercare di contribuire a risolvere alcuni problemi. Credo quindi sia giunto il momento di creare, o di allargare, ove già esistano, interventi a favore delle famiglie dei cassintegrati e dei licenziati e precari. Occorre un aiuto, che io definisco un fondo, per fornire, ove possibile, ai figli di coloro che si trovano nelle condizioni di cassaintegrati, licenziati o precari, delle agevolazioni o delle gratuità nel servizio degli asili nido.
Ovviamente questo intervento dovrebbe anche andare più in generale a favore delle famiglie in difficoltà.
Ritengo quindi che esaminando bene il bilancio si possano trovare ulteriori risorse rispetto a quelle già attivate.
Certamente il momento è di estrema difficoltà, sicchè responsabilmente dobbiamo fare la nostra parte. Ci sono una serie di iniziative, alcune a livello locale altre in via di presentazione a livello regionale, per il contenimento e la riduzione dei costi della politica o comunque degli sprechi più in generale.
Ritengo che questa legislatura si debba caratterizzare per la capacità di affrontare con serietà questi problemi, ma senza rinviare, come invece spesso succede quando si fanno proposte di questo genere, magari si dice che la colpa è del Governo, della Comunità europea ecc. ecc..
Noi siamo qua per cercare di risolvere i problemi, e questo è uno tra quelli che maggiormente attanagliano le famiglie della nostra regione.
Credo che con la buona volontà e con uno studio attento delle risorse a disposizione potremo lanciare un segnale più vivo, più attento, più attuale a chi si trova in difficoltà.
E' una mozione senz’altro di buonsenso, con la quale si può dare veramente, se approvata e finanziata nei suggerimenti in essa contenuti, un segnale positivo a tutta la comunità.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Badiali.

Fabio BADIALI. Capisco bene che dobbiamo cercare di rispondere alle esigenze e ai problemi di tutti i cittadini, però andarli a centellinare in questo modo mi sembra un grave errore. Oggi approviamo una mozione che cerca di dare risposte ai problemi dei disoccupati per l'inserimento negli asili nido, domani magari dovremmo trovare una soluzione per le mense sociali, un altro giorno ancora per le case popolari e così via.
Peraltro in questo settore la Regione Marche (Giunta e Assemblea legislativa) ha operato bene già nella finanziaria 2010 approvata a dicembre 2009. In quell’occasione, infatti, sono state inserite una serie di agevolazioni proprio per il sociale. Ad esempio l'abolizione dei ticket per esami diagnostici e visite specialistiche per chi è in cassa integrazione, in mobilità o per chi è stato estromesso dal mondo del lavoro, oppure borse di studio per figli di operai cassaintegrati. Un'altra agevolazione approvata, concertata con tutte le associazioni, le forze sindacali e di categoria, è quel milione e mezzo di euro da devolvere in 250 euro mensili a quelle famiglie di lavoratori in cassa integrazione, in mobilità, precari, ecc.. Un modo con il quale è la stessa famiglia a capire dove meglio spendere tali risorse, che seppur minime (250 euro al mese non è molto) sono comunque un aiuto, vuoi per l'asilo nido, per l'acquisto di beni di prima necessità o per altre questioni.
Secondo me dobbiamo quindi votare contro questa mozione, ma non per il giusto principio che contiene, dobbiamo avere sempre un'attenzione massima per i soggetti più svantaggiati, per chi non ha lavoro, per i disabili, è un nostro dovere intervenire, però intervenire in un modo così particolareggiato, ossia per un problema soltanto, non mi sembra sia corretto e giusto.
Noi le azioni le abbiamo messe in campo, possiamo certamente migliorarle, ma semmai nella sua complessità e non nel caso specifico.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Aggiungo soltanto poche cose rispetto a quanto detto dal collega Badiali, però ci tengo in quanto è un tema delicato, importante e su cui occorre serietà. Certo, chi non vorrebbe, Consigliere D'Anna, sostenere sempre maggiori misure di sostegno alle famiglie in difficoltà! Occorre la serietà di conoscere gli interventi in essere della Regione e quelli che la Regione ha fatto. Le ricordo che la nostra Regione è stata la prima a firmare gli ammortizzatori sociali in deroga, ovvero quei 70 milioni che hanno coperto anche quelle aziende con un numero di dipendenti inferiore a quindici e che non avevano la cassa integrazione.
Pertanto credo siano necessari, come ha detto il collega Badiali, non interventi che frammentano le politiche di protezione sociale, ma semmai un ripensamento più organico.
Quindi anch'io colgo con interesse l'aspetto sostanziale contenuto nella sua mozione, Consigliere D’Anna, ma non penso che una mozione su un tema così specifico possa andare risolvere il problema. I problema non vanno affrontati in modo categoriale bensì universalmente.
Magari in fase di assestamento di bilancio o del bilancio successivo dovremmo elaborare una proposta organica al fine di valutare le fasce sociali che attualmente non sono coperte da nessuna misura. La sua proposta, invece, tende a prevedere una maggiore erogazione monetaria proprio per una fattispecie che già è coperta da alcune misure nazionali e regionali.
Quindi mi unisco al voto contrario già espresso dal collega Badiali.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D'Anna per dichiarazione di voto.

Giancarlo D'ANNA. Noto con piacere che quanto viene detto nelle piazze dal centro-sinistra poi non viene riconfermato in Aula, ma siamo abituati a vedere cose di questo genere già da tempo!
Sicuramente è vero che alcuni provvedimenti sono stati presi, però altri probabilmente sarebbe opportuno prenderli.
Peraltro sbirciando qualche settimana fa sui costi della politica mi sono imbattuto in una sorta di forchettopoli – finora credo non ne avevate sentito parlare! –. Cos’è forchettopoli? Sono i conti dei pranzi e delle cene di rappresentanza, secondo me ci sono degli Assessori che non scherzano!
Qui non si vota una mozione che va incontro ai cassaintegrati e ai disoccupati, però poi se andiamo a vedere le carte di credito che qualcuno ha a disposizione ad uso e consumo della Regione Marche ai voglia se ci viene fuori uno stipendio! (…) Non c'è problema! Io me la faccio finita però...

PRESIDENTE. No! No! Lo dico soprattutto agli Assessori, non si può interrompere un Consigliere che sta parlando! Consigliere D'Anna, la prego di non avere un atteggiamento provocatorio. In ogni caso, ripeto, non si interrompe!

Giancarlo D'ANNA. Presidente, il mio atteggiamento non è provocatorio. Distribuisca un po' di sale così me lo mettono sulla bocca!

PRESIDENTE. Non esageriamo! Creiamo almeno le condizioni affinchè non si provochi la ressa!

Giancarlo D'ANNA. Io non ci sto ai falsi princìpi. Si dice sempre che si è d'accordo con gli operai, però poi quando si va al ristorante con gli ospiti...(…) Consigliere Ricci, lei mi hai detto di parlare forte, quindi io vado, e il volume posso anche aumentarlo, non si preoccupi!

PRESIDENTE. Continuate pure, va bene!

Giancarlo D'ANNA. Siccome qua siamo nella Regione Marche... Siccome-qua-siamo-nella-Regione-Marche…Consigliera Ortenzi, se vuole fare a gara di chi alza di più la voce non c'è nessun problema!

PRESIDENTE. Consigliera Ortenzi!

Giancarlo D'ANNA. Dicevo, siccome qua siamo nella Regione Marche, allora chiedo al Presidente dell'Assemblea legislativa di fare un'operazione di trasparenza e di...

PRESIDENTE. Consigliera Ortenzi!

Giancarlo D'ANNA. e di farci vedere il resoconto delle spese di rappresentanza...

PRESIDENTE. Cosa vuol dire no, Consigliera Ortenzi! Cosa vuol dire no! Per poter parlare deve chiedere la parola! Che discorso è no! (…) Faccia quello che vuole, Consigliera Ortenzi, il Consigliere ha il diritto di finire di parlare! Consigliere D'Anna, continui, ma la prego di non esagerare, est modus in rebus.

Giancarlo D'ANNA. Siccome qua si vuol fare il giochino “ma, sì, gli interventi li abbiamo fatti…”, allora andiamo a vedere anche dove possiamo recuperare delle risorse, quindi se invece di pagare un primo piatto 50 euro lo si paga 15, 20, 25 forse nella media ci stiamo! Però mi risulta - ma posso anche sbagliarmi – che così non è, allora il Presidente, visto che si era reso disponibile a fare anche un'operazione di trasparenza, che ci porti i conti di quella che io, forse anche provocatoriamente, ho chiamato forchettopoli – potremo anche definirlo cucchiaiopoli o in altro modo, sui dettagli potremo anche accordarci! -.
Quindi ritengo ci si debba comportare seriamente anche sulle mozioni delle opposizioni.
Io non ho amato, infatti, la prima seduta. Perché? Lì tutti ci siamo dichiarati disponibili ecc. ecc., però poi con le proposte dell'opposizione la soddisfazione di far passare il messaggio di condividere una cosa unitariamente non si dà mai. Allora se vogliamo la guerra siamo qua, ma siamo disponibili a fare solo una guerra pacifica che metta in atto anche le contraddizioni di chi dice da una parte che vuole risparmiare mentre dall’altra si siede a tavola! Poi ognuno può fare i suoi ragionamenti, allora anch’io faccio i miei. Certo, possono anche non essere condivisibili, però solo una volta verificato il tutto si potrà dire se ho detto una fesseria o se qualcuno in determinate situazioni ha abusato veramente.
Ritengo che questa mozione sia un intervento mirato nei confronti di chi si trova in difficoltà, e certamente sono in tanti a trovarsi in difficoltà, ma se vogliamo dare un segnale, diamolo, se invece non lo vogliamo dare ne daremo uno diverso, ossia quello che abbiamo appena visto!

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Ritengo significativa questa mozione in quanto che pone all'attenzione delle misure anticrisi in aiuto delle famiglie e soprattutto di bambini all'interno delle famiglie per poter accedere al diritto allo studio.
Questa mozione specifica un settore di intervento, che peraltro è stato citato anche dal Presidente Spacca a quando si è riferito al reddito sociale, egli ha inserito tra i soggetti destinatari degli interventi anche gli studenti universitari le cui famiglie non sono in grado di mantenerli agli studi, quelle cioè dal reddito familiare molto basso.
L'unica questione che pongo è quella della specificità, tra l’altro gli asili nido non fanno parte neanche delle scuole dell'obbligo.
Propongo quindi al Consigliere D'Anna questa modifica, ossia, dopo impegna sostituire le parole “servizio di asilo nido” con le parole generiche “servizi mensa, trasporto scolastico e accesso al materiale scolastico”.

PRESIDENTE. Consigliere Binci, se ha una proposta di emendamento la prego di formalizzarla per iscritto? (Il Consigliere Binci consegna alla Presidenza il testo dell’emendamento) Do lettura dell'emendamento a firma dei Consiglieri Binci e D'Anna: “Nel dispositivo sostituire le parole 'asili nido' con le parole “mensa, trasporto scolastico e acquisto di materiale didattico necessario' ”.
Ha la parola il Consigliere Bucciarelli per dichiarazione di voto.

Raffaele BUCCIARELLI. Presidente, intervengo sia sull'emendamento che sulla mozione.
Quando mi trovo di fronte a discussioni come queste ho difficoltà. Non parlo dei toni, che comunque considero al di fuori del rapporto civile in un luogo deputato ad approvare leggi e a programmare lo sviluppo di una regione, ma parlo del fatto che oggi basta aprire il giornale per vedere che la situazione mondiale - e dunque anche nazionale - finanziaria ed economica è a dir poco paurosa: il Governo taglierà una cifra enorme di risorse destinate alle Regioni, ai Comuni e alle Province.
Allora di cosa parliamo! Quali sarebbero i fondi! Veramente pensiamo di fare populismo dicendo: “una cena di meno, dieci libri di più, una scuola di più”! Guardate che i Comuni di tutti i colori chiuderanno le scuole, chiuderanno i servizi, e saranno Comuni amministrati sia dal centro-sinistra che dal centro-destra. E' questa la realtà!
Vogliamo metterci la coscienza a posto approvando una mozione così? Siamo veramente così capaci di prenderci in giro?
E’ per questo che dico che mi trovo in difficoltà. Quindi non voterò né l'emendamento né la mozione. Credo che la politica debba essere un esercizio più alto, un confronto serio su problemi di lungo termine, su problemi che possono essere risolvibili, ma non perché ci permette di avere tre o quattro righe in più sulla stampa locale, non per fare notizia. Non ci sto a fare notizia!
Io rappresento un partito che ha sempre guardato prima di tutto agli interessi generali, e oggi gli interessi generali ci chiamano alla responsabilità, non ad illudere, non a buttare polvere sugli occhi di quelle donne e uomini marchigiani che ci hanno votato.
La situazione è seria. E’ seria! Potete approvare tutte le mozioni che vorrete, ma coscientemente sapete che voterete atti che non saranno mai attuabili. Perché la Giunta, il Governo regionale - e non solo questo delle Marche, ma anche quelli di centro-destra - non avranno mai fondi per garantire ciò che nemmeno il Governo nazionale riesce a garantire, tanto è vero che taglia fondi.
Pertanto per coerenza e per onestà voterò contro la mozione e contro l'emendamento.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci per illustrare l’emendamento.

Massimo BINCI. Dai banchi della maggioranza sono stati fatti richiami ai tagli fatti dal Governo nazionale, quindi vorrei innanzitutto ribadire che non condivido la politica dei tagli praticati soprattutto sulla scuola. Questa però è da considerare una mozione di intenti, si potrebbe definire una mozione bandiera, riguardo a come attuare una parte del programma di legislatura illustratoci dal Presidente Spacca la settimana scorsa, dove appunto c'è un impegno ad inserire tra gli interventi di contrasto alla crisi, all'interno addirittura di uno strumento nuovo da realizzare come quello del reddito sociale, anche quelli a favore degli studenti.
Interventi in questo senso sono già stati fatti da questa Giunta, quindi non mi sembra che le si dia né un nuovo indirizzo né si chiedano soldi ulteriori.
Io sono un Consigliere regionale ed intervengo sulle questioni che sono all'ordine del giorno, e in questo momento all'ordine del giorno c'è una mozione di intenti molto semplice e generale che mi sento di condividere. Perché? Perché le situazioni di difficoltà economiche delle famiglie sono purtroppo aggravate soprattutto dal mantenimento dei figli.
Ritengo quindi che per lo meno per i bambini si debba far di tutto affinchè rimangano fuori da una situazione di emarginazione sociale. Emarginazione che addirittura rischierebbe l’esclusione dai percorsi scolastici, considerato che alcuni Sindaci di centro-destra, come quello di Falconara, chiedono persino il pagamento anticipato delle rette del trasporto scolastico e per la mensa, cosa che io contesto.
Pertanto questo tipo di intervento andrebbe a contrastare situazioni sia di emarginazione sociale che di scontro sociale.
Intervenendo in merito a tale questione ritengo di aver svolto niente di più che il mio dovere di Consigliere.

PRESIDENTE. Per dichiarazione di voto sull’emendamento ha la parola il Consigliere D'Anna.

Giancarlo D'ANNA. Apprezzo il lavoro svolto dal Consigliere Binci, contrariamente ad altri è sempre disponibile se non altro a ragionare sulle cose. Sinceramente ho anche apprezzato il discorso del Consigliere Bucciarelli. Sono infatti favorevolissimo al fatto di non presentare mozioni, e io direi anche interrogazioni ed interpellanze, l'importante però è che ci portate qualcosa su cui lavorare! Presidente, io capisco benissimo, però oggi noi all'ordine del giorno abbiamo...

PRESIDENTE. Consigliere D'Anna, lei deve fare una dichiarazione sull'emendamento.

Giancarlo D'ANNA. Perfetto, ma il mio emendamento sta proprio nella logica delle mozioni, e visto che sono state messe in discussione le mozioni io sono disponibile anche a ritirare tutte quelle che ho presentato e di non presentarne più in futuro…(…) Se mi dice “oh” allora aggiungo a patto che...

PRESIDENTE. Ma, Consigliere, le stiamo discutendo le sue mozioni!

Giancarlo D'ANNA. Presidente, lo stavo dicendo al Consigliere Bucciarelli, che tra l'altro è autorevolissimo in quanto ha fatto fino a poco tempo fa il Presidente di quest'Aula. Sentirmi dire proprio da lui che le mozioni non contano niente! Benissimo, se le mozioni non contano niente mi prendo l'impegno a non presentarle – credo sia disponibilissimo anche il Gruppo –, però portateci le proposte di legge, fateci lavorare, mettete in atto le Commissioni. Altrimenti veniamo qua, stiamo qui fino alle due, poi addirittura ci sentiamo dire da un ex Presidente di Assemblea che le mozioni non contano niente e che quindi è inutile che le votiamo, ma a che gioco giochiamo! Siamo qui per lavorare? Bene, allora portateci le leggi! Di materiale ne abbiamo molto da mettere sul tappeto, ci sono molte proposte di legge inevase della scorsa legislatura e forse anche della precedente, quindi basta tirarlo fuori e noi saremo a disposizione.
Ma se il principio è quello che le mozioni non contano niente, come dice addirittura un Presidente uscente di un’Assemblea legislativa, mi sembra una cosa...

PRESIDENTE. Consigliere D'Anna, abbiamo capito!

Giancarlo D'ANNA. Presidente, abbia pazienza, ma quello che ha detto il Consigliere Bucciarelli, anche se potrebbe essere condivisibile, è comunque gravissimo. Noi stiamo qua a discutere delle ore su cose che poi, si dice, non contano assolutamente niente. Ritengo che questo sia uno spunto per ragionare anche oltre questa mozione, ossia per fare un discorso più complessivo sulla funzionalità, sul ruolo e sulle prerogative dei Consiglieri e soprattutto sugli strumenti che i Consiglieri hanno per fare attività non solo politica.
Ovviamente voterò favorevolmente all'emendamento sottoscritto da me e dal collega Binci.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi pongo in votazione l'emendamento.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Mozione n. 4. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Ora la mia proposta è quella di sospendere la seduta per riprendere i lavori alle ore 15,00, iniziando dalla discussione dalla mozione n. 19 presentata dalla Consigliera Ortenzi. Ha chiesto la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Presidente, propongo il proseguimento dei lavori. Abbiamo iscritte all’ordine del giorno soltanto mozioni, quindi chi ha interesse ad intervenire si trattiene mentre gli altri potrebbero anche andare a mangiare.

PRESIDENTE. No, no, sulle mozioni è richiesto il numero legale come su qualsiasi altro atto.

Raffaele BUCCIARELLI. Certo, ma è ormai uso e costume che la verifica del numero legale viene richiesta se ci sono motivi. Quindi, ripeto, la mia proposta è quella di proseguire i lavori senza interruzione.

PRESIDENTE. Bene, pongo quindi in votazione la proposta di proseguire i lavori ad oltranza.

(L'Assemblea legislativa non approva)

La seduta è tolta. Riprenderemo i lavori alle ore 15,00, iniziando dalla discussione dalla mozione n. 19 presentata dalla Consigliera Ortenzi.
La seduta termina alle ore 13,50