Resoconto della seduta n.41 del 20/09/2016
SEDUTA N. 41 DEL 20 SETTEMBRE 2016
La seduta inizia alle ore 11,00
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 41 del 20 settembre 2016. Do per letto il processo verbale della seduta n. 40 del 13 settembre il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’articolo 29 del Regolamento Interno.
Comunico che
è stata presentata la seguente proposta di legge regionale:
n. 84 in data 14 settembre, ad iniziativa del Consigliere Fabbri concernente: “Modifica alla legge regionale 5 febbraio 2013, n. 3 'Interventi regionali per il recupero, la restituzione e la donazione ai fini del riutilizzo di medicinali in corso di validità'”, assegnata alla IV Commissione assembleare in sede referente e trasmessa al Consiglio regionale dell'economia e del lavoro per il parere di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c) della legge regionale 26 giugno 2008, n. 15 e alla II Commissione ai sensi e per gli effetti del comma 1 bis dell'articolo 68 del Regolamento interno;
è stata presentata la seguente proposta di atto amministrativo:
n. 25 in data 19 settembre, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Articolo 138 – D.Lgs n. 112/98 – Linee guida per la programmazione della rete scolastica del sistema educativo marchigiano per il triennio 2017/2020”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente e trasmessa al Consiglio delle autonomie locali per l’espressione del parere di cui all’articolo 11, comma 4 della legge regionale 10 aprile 2007, n. 4 e al Consiglio regionale dell'economia e del lavoro per il parere di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c), della legge regionale 26 giugno 2008, n. 15;
è stata presentata la seguente proposta di deliberazione:
n. 15 in data 14 settembre, ad iniziativa dei Consiglieri Marconi, Traversini, Micucci, Giacinti, Biancani, Volpini, Giancarli, concernente: “Proposta di legge alle Camere concernente: Modifica al Decreto legge 4 luglio 2006, n. 223 convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248 e successive modificazioni recante ‘Disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all'evasione fiscale’", assegnata alla II Commissione assembleare in sede referente e trasmessa al Consiglio delle autonomie locali per l’espressione del parere di cui all’articolo 11, comma 4 della legge regionale 10 aprile 2007, n. 4 e al Consiglio regionale dell'economia e del lavoro per il parere di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c), della legge regionale 26 giugno 2008, n. 15;
sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 170 del Consigliere Giorgini, concernente: “Interventi urgenti a seguito del sisma del 24 agosto 2016. Impegno della Giunta Regionale ad attivarsi urgentemente, congiuntamente agli Enti competenti in materia, per l'ammodernamento delle linee acquedottistiche Pescara del Tronto – Capodacqua”;
n. 171 dei Consiglieri Giorgini, Maggi, Fabbri, Pergolesi, concernente: “Azioni urgenti volte al rilancio immediato delle attività produttive nelle aree colpite dall'evento sismico che ha avuto inizio in data 24 agosto 2016”.
Sull’ordine del giorno
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Un saluto a tutti i colleghi. Raccogliendo il suo auspicio nella lettera che mi ha fatto qualche giorno fa per invitarmi ad accelerare un po' la questione Co.Re.Com., per le note vicende che tutta l'Aula conosce, direi che è opportuno procedere all'iscrizione all'ordine del giorno della proposta di legge che ieri in Commissione abbiamo licenziato all'unanimità ed avente ad oggetto la diminuzione delle indennità spettanti ai membri del Co.Re.Com., oltre alla modificazione della precedente proposta di legge, che nella scorsa seduta di questa Assemblea avevamo discusso ed opportunamente rinviato per dirimere alcune questioni.
Le note vicende che abbiamo appreso dalla stampa e non solo hanno accelerato anche giustamente la questione venendoci in soccorso per rimettere le mani sulla tematica e chiudere questa vicenda. Grazie.
PRESIDENTE. Ora votiamo l'iscrizione all'ordine del giorno della proposta di legge sulle indennità dei componenti del Co.Re.Com., richiesta appena fatta dal Consigliere Giacinti.
Proposta di iscrizione della proposta di legge n. 78, la pongo in votazione
(L'Assemblea legislativa approva)
PRESIDENTE. Su questo propongo che eventuali emendamenti alla proposta di legge possono essere presentati entro le ore 12,00, sono le 11,00, quindi entro un'ora eventuali emendamenti alla proposta di legge possono essere presentati.
Questa proposta di legge viene inserita dopo il punto 4), successivamente alla proposta di deliberazione n. 14/2016.
Ha la parola la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Vorrei chiedere l'iscrizione all'ordine del giorno di una mozione relativa agli impianti biogas, perché gli uffici stanno predisponendo una convalida ad un iter precedentemente giudicato nullo dai giudici. Chiedo quindi l'urgenza per evitare che prima della conclusione dell'iter il consulente esterno chiamato ad occuparsi di questa vicenda …
PRESIDENTE. Scusate, per favore, chiedo il silenzio per rispetto a chi sta parlando.
Romina PERGOLESI. Vorrei impegnare la Giunta ed il Presidente a chiedere al consulente esterno, chiamato ad approfondire la questione, di esprimere un parere sulla correttezza di questo iter. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Credo che, per quanto mi riguarda, la richiesta di mettere all'ordine del giorno oggi la mozione non sia accoglibile, perché i tecnici sono già stati informati della questione, anche il consulente esterno a cui fa riferimento la Consigliera Pergolesi.
C'è tutto il tempo per le risposte che daremo in Consiglio regionale al momento opportuno, quindi la mia indicazione è contraria.
PRESIDENTE. Proposta di iscrizione della mozione n. 163 della Consigliera Pergolesi che ha brevemente illustrato, la pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Interrogazione n. 179
ad iniziativa della Consigliera Marcozzi
“Riorganizzazione del Servizio sanitario regionale. Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 179 della Consigliera Marcozzi.
Ha la parola per la risposta l'Assessore Casini.
Anna CASINI. Nel percorso di riorganizzazione dell'Asur, la Determina DG-Asur n. 350/15 rappresenta una fase transitoria di un cambiamento continuo che ha tenuto conto di quanto previsto dalla delibera di Giunta regionale 1287/2013 e delle diverse strutture presenti sul territorio. In questa fase della riorganizzazione non è stato possibile adottare un modello organizzativo rigidamente sovrapponibile in tutte le cinque Aree Vaste per le profonde differenze dei contesti socio-economici, strutturali, orografici, produttivi e di popolazione, che hanno trovato una valida risposta sanitaria ai bisogni attraverso un percorso di sviluppo sulla base di lince produttive di attività. Infatti, la delibera di Giunta regionale 1287 prevede di articolare i dipartimenti valutando la complessità del territorio di competenza in almeno sei Servizi nonché di assicurare funzioni specialistiche di eccellenza, articolando al proprio interno la tipologia di incarichi.
Nell'ambito della riorganizzazione dei Dipartimenti di prevenzione le Direzioni di Area Vasta hanno avuto disposizione di procedere all'individuazione, nell'ambito di ciascun Dipartimento, di un Coordinatore dell'Area veterinaria e di sicurezza alimentare, in analogia peraltro a quanto già istituito in altre realtà nazionali al fine di governare le complesse specificità degli argomenti di pertinenza assicurando modalità integrate ed omogenee nell'erogazione delle prestazioni.
Infine, nell'attuale fase di riordino dell'assetto organizzativo dei Dipartimenti di Prevenzione, la Direzione Asur ha istituito uno gruppo di lavoro dedicato che, sotto la supervisione della direzione sanitaria e fermo restando il rispetto dei parametri specifici già individuati, sta operando nell'intento di procedere ad un ulteriore processo di omogeneizzazione dei diversi Piani di Area Vasta, tenendo conto dei differenti contesti socio-economici, strutturali, orografici, produttivi e di popolazione presenti nel territorio regionale.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie per la risposta. Non sono soddisfatta e le spiego perché.
State cercando di omogeneizzare il numero delle strutture complesse sul territorio, però vorrei capire, per quanto riguarda l'Area della veterinaria e della sicurezza alimentare, quante ne sono previste per quanto riguarda l'igiene pubblica e la prevenzione nei luoghi di lavoro anche perché il Dipartimento di prevenzione deve essere articolato in 6 strutture: igiene e sanità pubblica; prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, che riguardano la prevenzione nei luoghi di lavoro; le altre 4 strutture riguardano l'Area della veterinaria e sicurezza alimentare, cioè l'igiene degli alimenti e della nutrizione; la sanità animale; l'igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati; igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche. Vorrei capire quante strutture prevedete per l'area della veterinaria e sicurezza alimentare e quante invece per l'igiene pubblica e prevenzione nei luoghi di lavoro.
Inoltre il 5% del fondo sanitario nazionale dovrebbe essere per la prevenzione primaria, ad oggi invece risulta che solo, calcolato mediamente nei precedenti anni, il 3% è stato destinato, questo significa che il 5% non è stato mai dedicato alla prevenzione, il 5% rispetto al 3% è una notevole risorsa, significa che il 40% delle risorse non sono destinate alla prevenzione.
Inoltre lei ha detto che si sta procedendo ad una valutazione analitica dei parametri di contesto in Area vasta, in base alla popolazione, al numero dei siti, ma questo è solo un approccio. In realtà non ci sono dati, non c'è nulla, quindi vorrei capire quante strutture prevedete per l'Area della veterinaria e sicurezza e quante invece per l'igiene pubblica e prevenzione nei luoghi di lavoro. Non c'è ancora una risposta.
Si doveva fare anche un tavolo tecnico, invece non è mai stato concluso. Domande che non hanno ancora una risposta. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Casini.
Anna CASINI. Una breve integrazione, le unità operative per l'igiene e sanità pubblica-prevenzione salute sicurezza alimentare sono 25. Il numero totale di veterinaria, sicurezza alimentare è 43, suddiviso, se vuole le do la tabella, in base all'approvazione della delibera dell'Asur 481/2016.
Interrogazione n. 235
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
“Manutenzione della rete viaria secondaria marchigiana”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 235 del Consigliere Giancarli.
Ha la parola per la risposta l'Assessore Casini.
Anna CASINI. Rete viaria, rete primaria, rete secondaria, mi piacerebbe che parlassimo del Codice Lunardi e della classificazione delle strade attraverso le lettere, però cerchiamo di rispondere anche se si parla di viabilità secondaria.
In relazione all'interrogazione concernente "Manutenzione della rete viaria secondaria marchigiana", si rappresenta quanto segue.
Il pessimo stato di manutenzione delle strade regionali è purtroppo principalmente la conseguenza, oltre che della normale usura dovuta alla circolazione dei veicoli, del mancato intervento manutentivo perpetrato per diverso tempo da parte degli enti competenti: le Province che, oltre che per i noti problemi legati al Patto di stabilità - che hanno di fatto bloccato per anni la spesa di investimento - non sono più state nelle condizioni finanziarie di intervenire con la dovuta manutenzione periodica, anche a causa della cessazione, e questa è una cosa importante, a partire dal 2011, del flusso di risorse nazionali che lo Stato trasferiva per tale finalità, quindi hanno dovuto utilizzare fondi propri.
Per effetto della legge regionale 13/2015 la competenza gestionale relativa ai circa 800 chilometri di strade ex Anas è tornata nella sfera funzionale della Regione, a decorrere dall’1 aprile 2016. Contestualmente però con la delibera di Giunta regionale n. 305/2016 è stata attuata la delega legislativa, grazie alla quale le funzioni di gestione sono state riaffidate temporaneamente alle Province. La Regione Marche ha infatti sottoscritto con ogni Amministrazione provinciale un’apposita convenzione, recentemente rinnovata fino al 30 settembre 2016 proprio per consentire quei trasferimenti che sono adesso in atto.
Le Province, proprio per l'incapacità di spendere le risorse destinate agli investimenti, conservano nei loro bilanci circa 35 milioni di euro in avanzo vincolato conto capitale che la Regione dovrà recuperare e potrà utilizzare per un piano di interventi manutentivi, sulla base delle priorità di sicurezza e fruibilità delle singole infrastrutture viarie.
II processo di riaccentramento delle competenze a livello governativo procede su diversi ambiti. La riforma costituzionale che sarà a breve oggetto di referendum, vede anche la materia delle infrastrutture tra le competenze che potrebbero essere riprese dalle Regioni. Con legge di stabilità 2016 il Parlamento ha già stanziato per il 2016 100 milioni di euro inizialmente a favore dell'Anas, ora invece con la recente modifica entrata in vigore il 28 agosto sono ritornate a far parte della rete gestita a livello periferico a vantaggio delle Provincie. In tale direzione sono state condotte, e si concluderanno nei prossimi giorni, le trattative con Anas per dare attuazione a questa disposizione mediante il trasferimento dei citati 800 chilometri all'Anas, per velocizzare l'utilizzo di tali fondi sulle strade regionali e l'avvio degli interventi manutentivi da anni attesi. Del citato chilometraggio, una parte, pari a circa il 70% degli 800 chilometri, circa 500 chilometri, potrà essere ripresa completamente in carico dall'Anas e verrà ritrasferita all'Anas come proprietà, la restate parte verrà affidata in "service" all'azienda sulla base di altra convenzione, entrambe le convenzioni vedono il coinvolgimento delle Province marchigiane proprio perché la legge prevede che ci sia la proprietà della Regione e la gestione in capo alle Province.
La firma delle convenzioni, prevista per il 26 agosto 2016 con la presenza del Ministro Delrio, è stata rinviata al 5 del mese di ottobre a causa dell'evento sismico del 24 agosto 2016. Delrio arrivato sul campo di Borgo d'Arquata ha chiesto che non fosse più firmata la convenzione ma che fosse traslata la firma, quindi verrà firmata il 5 ottobre e quindi verranno trasferiti 500 chilometri, come dicevo, in proprietà all'Anas e il delta rimanente in “service”.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Vede, Vicepresidente, ognuno ha i suoi punti di vista, a lei piacerebbe che le strade fossero chiamate con il Codice Lunardi, quindi classificandole con le lettere A, B, C, invece a me piacerebbe che le strade fossero sistemate.
Debbo dirle che conosco bene questa vicenda, ma ho usato un linguaggio molto semplice, quello che capiscono tutti, soprattutto le persone non addette ai lavori.
Ho parlato di viabilità e rete viaria secondaria ed ovviamente non mi riferivo alle autostrade, né alle strade che sono state da sempre statali, ma ho inserito tutte le altre perché queste riguardano delle questioni che ci chiedono tutti i giorni gli operatori economici, i cittadini, i Sindaci, i responsabili delle diverse associazioni o i soggetti economici o sociali che operano nei territori.
Io so che la nostra regione per quanto riguarda le strade di sua competenza ha fatto un ottimo lavoro, a partire dalla legge 13 del 2015 fino alla gestione che a questo momento c'è stata, e che avrebbe portato alla firma a cui lei faceva riferimento il 26 agosto con il Ministro Delrio.
So che la Regione Marche, rispetto a quel passaggio delle ex strade statali alla Regione, ha fatto bene la sua parte, quindi su questo voglio ringraziarla, ma io parto da questa considerazione, per me, per noi, non può essere prioritario l'essere di maggioranza o di minoranza, ma la priorità non può che averla l'agire per il bene comune, per il servizio alle comunità e quindi nei compiti di un Consigliere …, se vuole mi scuso per il fatto che molto spesso interrogo, ma questo è un dovere, è un dovere, ripeto, perché bisogna agire per il bene comune perché gli atti ispettivi sono nelle competenze dei Consiglieri, quelli di controllo, e tra l'altro io vengo da una scuola politica in cui non c'è soltanto la libertà di azione, di pensiero, di agire, ma c'è anche quella di non tacitare l'anima.
Da questo punto di vista mi muovo con molta determinazione perché vorrei che si dessero risposte.
Dicevo che la Regione ha fatto la sua parte e la ringrazio, ma io qui chiedo qualcosa di più, chiedo un’azione istituzionale forte, e parlo del coinvolgimento dei nostri parlamentari, perché conosco bene la situazione dei Comuni, la situazione delle Province, so i passaggi istituzionali che ci sono stati, la nascita delle aree vaste, il patto di stabilità prima, le difficoltà, proprio per questo chiedevo e chiedo ancora un'iniziativa di carattere politico e istituzionale perché si metta in piedi un piano straordinario delle manutenzioni.
Alcuni operatori turistici questa estate mi hanno detto: stiamo valorizzando le produzioni di qualità, stiamo valorizzando le strutture ricettive, c'è una presenza massiccia di turisti che vengono dai Paesi europei, non vi chiediamo nulla se non la possibilità di muoversi, la mobilità, muoversi in questo senso.
La ringrazio ancora per quello che la Regione ha fatto di sua competenza, ma chiedo qualcosa di diverso, di particolare, perché la viabilità è una delle condizioni della competitività, è una delle condizioni della sicurezza, della crescita dell'economia e del turismo, è una delle condizioni anche, a mio avviso, della sostenibilità, della crescita armonica di questa regione, perché con una buona viabilità significa che le persone possono rimanere nei loro territori.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Casini.
Anna CASINI. Assolutamente, sono d'accordo che si debba parlare in modo comprensibile per i cittadini, ma qui siamo in un Consiglio, magari per intenderci possiamo anche utilizzare le normative.
Utilizzando le normative diciamo che noi abbiamo vari tipi di strade, togliendo le autostrade, le strade ex Anas delle quali abbiamo parlato adesso, rimangono le provinciali, le comunali, le vicinali, le interpoderali e le poderali.
E' evidente che ci sono stati degli interventi di aiuto soprattutto per le strade poderali ed interpoderali, ci sono anche in agricoltura, il problema è la carenza di fondi, sia per i Comuni che per le Province, ed il fatto che noi viviamo in un territorio dal punto di vista morfologico e del dissesto idrogeologico vulnerabile. Noi non viviamo in Pianura Padana, quando si dice “per il terremoto hanno fatto prima in Emilia Romagna”, ma è del tutto evidente, lì siamo in pianura, le strade sono accessibili, da noi è tutto molto più complicato perché ci sono frane in continuazione, ci sono dei tavoli nei quali soprattutto per quello che riguarda l'agricoltura, come contratti di area che riguardano il dissesto idrogeologico, sono coinvolti anche i Comuni per le zone agricole. Anche un differente utilizzo, se ne è parlato tante volte, del tipo di aratura o del tipo di agricoltura può contribuire o meno ad evitare dissesti idrogeologici sulle strade, che sono le prime ad essere sacrificate quando mal si governa la zona agricola, nelle zone urbanizzate è più semplice mantenere il fondo.
E’ sicuramente un problema emergente soprattutto se vogliamo implementare il turismo perché, come lei giustamente diceva, noi possiamo valorizzare il nostro territorio quanto vogliamo, ma se poi non riusciamo neanche a vedere l'emergenza architettonica, l'emergenza geologica o l'emergenza paesaggistica perché la strada non ce l'abbiamo, diventa un problema.
Un ragionamento sistemico si sta facendo, non è facile perché le risorse regionali sono quelle. Il primo passo è quello di cedere le ex Anas che sono un grande peso e che potranno avere una manutenzione straordinaria migliore, anche questo ci interessa molto, rispetto a quella che avremmo potuto ed hanno potuto fare le Province, non per loro inadempienza, ma per la mancanza oggettiva di fondi dal 2011.
Interrogazione n. 261
ad iniziativa del Consigliere Bisonni
“Sicurezza antisismica delle strutture sanitarie e delle scuole marchigiane”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 261 del Consigliere Bisonni.
Ha la parola per la risposta l’Assessore Casini.
Anna CASINI. Oggi vi annoierete per il tono monotono, anche se gli argomenti sono diversi, questo è un po' tosto.
Facciamo un cappello rispetto alla normativa antisismica, anche se chi ha interrogato lo sa sicuramente però c'è chi non sa che ci sono state delle tappe nella normativa italiana che hanno determinano dei tempi rispetto ai quali sono stati realizzati i vari manufatti.
Dal 1908 fino al 1974, la famosa legge 74, in Italia i Comuni sono stati classificati come sismici e sottoposti a norme restrittive per le costruzioni solo dopo essere stati fortemente danneggiati dai terremoti, dopo un sisma quel territorio veniva più tutelato dal punto di vista delle costruzioni, cioè i manufatti si costruivano in maniera più attenta.
Tra le primissime normative antisismiche ci sono la legge 1086/1971 e la legge 64/1974 che stabiliva che la classificazione sismica doveva essere realizzata sulla base di comprovate motivazioni tecnico-scientifiche, attraverso decreti del Ministero per i lavori pubblici.
Nel 1981 è stata adottata la proposta di riclassificazione del territorio nazionale in 3 categorie sismiche, predisposta dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
Con appositi decreti ministeriali, tra il 1981 ed il 1984, il 45% del territorio nazionale è stato classificato e soggetto all'obbligo di rispettare specifiche norme per le costruzioni; la restante metà del Paese però non è stata assoggettata a questo obbligo.
In tale contesto, con il decreto ministeriale del 10 febbraio 1983, 230 Comuni delle Marche sono stati classificati in II^ categoria e 16 Comuni, a seguito della ricostruzione post sisma del 1997, sono stati classificati in III^ categoria.
Nel 2003, dopo il terremoto del 2002 in Puglia e Molise, è stata emanata l'Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3274/2003, successivamente integrata, che riclassifica l'intero territorio nazionale in quattro zone a diversa pericolosità:
Zona 1: la zona più pericolosa in cui possono verificarsi fortissimi terremoti;
Zona 2: zona in cui possono verificarsi forti terremoti;
Zona 3: possono verificarsi forti terremoti ma sono rari;
Zona 4: la zona meno pericolosa. I terremoti sono rari.
Con l'Ordinanza del 2003 si sono eliminate definitivamente le zone non classificate rendendo, di fatto, tutta l'Italia interessata dal problema sismico; viene, infatti, introdotta la zona 4, nella quale è facoltà delle Regioni prescrivere l'obbligo della progettazione antisismica, quindi si rimanda alle Regioni. A ciascuna zona, inoltre, viene attribuito un valore dell'azione sismica utile per la progettazione, espresso in termini di accelerazione massima su roccia, non entro troppo nel dettaglio.
Con la delibera di Giunta regionale n. 1046/2003 la Regione Marche ha classificato le zone sismiche della regione, stabilendo l'obbligo ai soggetti proprietari di procedere alla verifica degli edifici e delle opere infrastrutturali elencati negli allegati alla delibera di Giunta regionale n. 1520/2003.
Quest'ultima delibera, in particolare, ha individuato le categorie di edifici e di opere infrastrutturali di interesse strategico la cui funzionalità durante gli interventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile, le categorie di edifici e di opere infrastrutturali che possono assumere rilevanza in relazione a conseguenze di un eventuale collasso, nonché le indicazioni per le verifiche tecniche da effettuarsi in base a quanto previsto dall'Ordinanza del Ministero n. 3274/2003.
Nel 2008 sono state pubblicate le Norme tecniche per le costruzioni (attualmente in fase di revisione): per ogni luogo del territorio nazionale l'azione sismica da considerare nella progettazione si basa su questa stima di pericolosità locale opportunamente corretta per tenere conto delle effettive caratteristiche del suolo.
Con l'entrata in vigore delle Norme tecniche, per ogni costruzione ci si deve riferire ad una accelerazione di riferimento "propria" individuata sulla base delle coordinate geografiche dell'area di progetto e in funzione della vita nominale dell'opera. Un valore di pericolosità di base, dunque, definito per ogni punto del territorio nazionale, su una maglia quadrata di 5 chilometri di lato, indipendentemente dai confini amministrativi comunali.
Le Norme affrontano anche il delicato problema delle costruzioni esistenti, definendo i tre diversi tipi di intervento che possono essere effettuati:
- interventi di adeguamento, atti a conseguire i livelli di sicurezza previsti dalle norme tecniche;
- interventi di miglioramento, atti ad aumentare la sicurezza strutturale esistente pur senza necessariamente raggiungere i livelli richiesti dalle norme tecniche;
- riparazioni o interventi locali, che interessino elementi isolati e che comunque comportino un miglioramento delle condizioni di sicurezza preesistenti.
Viene inoltre prescritta la valutazione sismica dell'edificio esistente e, se necessario, l'adeguamento nei casi di:
- sopraelevazione o ampliamento;
- variazioni di classe e/o destinazione d'uso con incrementi dei carichi globali in fondazione superiori al 10%;
- interventi strutturali volti a trasformare la costruzione mediante un insieme sistematico di opere che portino ad un organismo edilizio diverso dal precedente, la ristrutturazione.
Allo stato non è obbligatorio provvedere alla valutazione sismica degli edifici esistenti, salvo particolari destinazioni d'uso, se non sono previsti i succitati interventi edilizi.
In materia di edilizia scolastica l'articolo 3, comma 1, della legge n. 23/1996 prevede che i Comuni e le Province, ciascuno per quanto di competenza in quanto proprietari degli immobili (i Comuni per scuole materne, elementari e medie e le Province per gli istituti superiori), devono provvedere alla realizzazione e alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici.
Analoghi obblighi sono in capo all'Asur e alle Aziende ospedaliere per quanto riguarda gli edifici sanitari.
A seguito dell'evento sismico del 1997, con i contributi per la riparazione danni e miglioramento sismico, sono stati finanziati n. 117 edifici scolastici per un importo complessivo pari a 77 milioni di euro; con i contributi per verifiche sismiche "Sicurezza degli edifici e delle infrastrutture" cofinanziamento, progettazioni strutturali, sono stati cofinanziati n. 121 edifici scolastici, per un importo complessivo pari a 1.800.000 euro.
Dopo il tragico evento di San Giuliano in Molise, a partire dal Programma straordinario approvato ai sensi dell'articolo 89 della legge 289/2002 (58 interventi per un totale di 22 milioni di euro), nella nostra regione sono stati finanziati/cofinanziati da Stato e Regione, in totale, oltre 764 interventi per un importo complessivo di oltre 168 milioni euro.
Di questi 764 interventi:
- 159 interventi, per un importo di 49.000.000 di euro sono stati programmati e finanziati/cofinanziati dalla Regione;
- 605 interventi, per un importo di 118.800.000 di euro sono stati finanziati dallo Stato ed in parte programmati dalla Regione.
Non tutti questi interventi sono però stati finalizzati alla riduzione/eliminazione del rischio sismico. Sono state infatti perseguite finalità diverse: dalla messa in sicurezza antincendi, alla eliminazione dell'amianto, dall'efficientamento energetico degli edifici alla eliminazione delle barriere architettoniche, fino agli interventi di ordinaria manutenzione degli edifici (c.d. Piano scuole sicure scuole).
L'Ordinanza del 29 dicembre 2008 ha disciplinato le modalità di utilizzazione del Fondo per gli interventi straordinari della Presidenza del Consiglio dei Ministri, al fine di conseguire l'adeguamento strutturale e antisismico degli edifici esistenti del sistema scolastico, nonché la costruzione di nuovi immobili sostitutivi degli edifici esistenti, laddove indispensabili a sostituire quelli a rischio sismico di cui alla legge 244/2007.
Con il decreto 28 aprile 2009, n. 39, convertito in legge 24 giugno 2009, n. 77 recante, sono stati individuati i fondi per il finanziamento di interventi strutturali di rafforzamento locale o di miglioramento sismico, o eventualmente, di demolizione e ricostruzione, degli edifici e delle opere infrastrutturali sia di interesse strategico o che possano assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un collasso.
Per I'anno 2011 sono stati finanziati 8 edifici per un totale di 3.000.000 di euro; per l'anno 2012, sono stati finanziati interventi per 6 edifici per 4.700.000 euro; per l'anno 2013 sono stati finanziati interventi per 2 edifici per 1.800.000 euro.
In totale sono stati finanziati interventi su 16 edifici per 10.000.000 di euro.
Con il decreto 30 settembre 2003, n. 269 convertito in legge 24 n. 326/2003 sono stati individuati i fondi per interventi straordinari per l'adeguamento sismico degli edifici scolastici:
per l'anno 2010 sono stati finanziati interventi per 1 edificio per 895.000 euro,
per l'anno 2011 sono stati finanziati interventi per 2 edifici per 900.000 euro
nell'anno 2011, sono stati finanziati interventi per 1 edificio per 895.000 euro,
nell'anno 2012 sono stati finanziati interventi per 2 edifici per 1.400.000 euro,
nell'anno 2013 sono stati finanziati interventi per 5 edifici per 1.800.000 euro
nell'anno 2014 sono stati finanziati interventi per 2 edifici per 1.360.000 euro.
In totale sono stati finanziati interventi su 13 edifici per 7.294.000 euro.
In attuazione dell'intesa istituzionale concernente "Indirizzi per prevenire e fronteggiare eventuali situazioni di rischio connesse alla vulnerabilità di elementi anche non strutturali negli edifici scolastici” tutti gli edifici sono stati oggetto di sopralluogo da parte di squadre tecniche. Le squadre sono state coadiuvate presso ciascun plesso scolastico dal responsabile per la sicurezza, protezione e prevenzione della scuola.
In relazione ad ogni edificio in cui sono state riscontrati elementi di vulnerabilità sono stati richiesti ed emanati provvedimenti sindacali contingibili e urgenti di messa in sicurezza.
In relazione ai dati desunti dall'Anagrafe regionale dell'edilizia scolastica (ARES) occorre precisare che Comuni e Province sono responsabili dell'aggiornamento dell'AES, adempimento che però è stato spesso disatteso dai tecnici delle amministrazioni interessate, di conseguenza i dati disponibili in Anagrafe non sono del tutto aggiornati. La Regione solo in occasione della richiesta di contributi dispone di uno strumento 'coercitivo' per imporre ai richiedenti l'aggiornamento dell'anagrafe.
Allo stato, per quanto concerne l'edilizia scolastica risulta un volume costruito quantificato in circa 10,4 milioni di metri cubi, dei quali circa 7,6 milioni realizzati prima del 1984, anno a cui risale il decreto ministeriale di cui abbiamo parlato che ha imposto l'obbligo di rispettare specifiche norme per le costruzioni.
L'ordinanza ministeriale di cui sopra prevede i criteri per il finanziamento dell'adeguamento strutturale e anti sismico degli edifici scolastici esistenti. Il costo convenzionale, comprensivo di IVA, è indicato in circa 250 euro al metro cubo per gli interventi di adeguamento e 300 euro al metro cubo per la nuova costruzione. In base ai dati in nostro possesso per l'adeguamento di un volume totale di 7.900.000 metri cubi possiamo dunque stimare un costo di 1.900.000.000 circa.
Per quanto concerne l'edilizia sanitaria e ospedaliera risulta un volume complessivo costruito pari a circa 3.100.000 metri cubi, di cui 590.000 realizzati dopo il 1984 e 2.510.000 metri cubi costruiti in assenza di normativa antisismica.
In relazione alla sola edilizia sanitaria risulta un volume costruito pari a 700.000 metri cubi di cui 40.000 metri cubi costruiti dopo il 1984 e 660.000 costruiti in assenza di normativa antisismica.
Per l'edilizia ospedaliera, a fronte di un volume complessivo di 2.400.000 metri cubi, 550.000 metri cubi risultano progettati e costruiti dopo il 1984 e 1.850.000 metri cubi costruiti in assenza di normativa antisismica.
Poiché in questo caso non esiste una norma ad hoc che ci permette di stimare il costo complessivo, applicando per analogia alle strutture sanitarie e ospedaliere il costo parametrico previsto per gli edifici scolastici incrementato del 20%, si ricava un costo complessivo pari a 555.000.000 di euro ottenuto moltiplicando 1.850.000 metri cubi per 300 euro al metro cubo.
Per ottenere il costo complessivo per l'adeguamento sismico delle strutture sanitarie non ospedaliere si applica il costo parametrico previsto per gli edifici scolastici. Applicando ai 660.000 metri cubi di edilizia non adeguata il costo di 250 euro al metro cubo si ottiene un costo complessivo di 165.000.000 di euro.
In base ai dati sopra riportati, per l'adeguamento sismico delle strutture sanitarie e ospedaliere, in totale si prevede un costo pari a 720.000.000 di euro.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Grazie. Assessore le dico una cosa, ma non la prenda con tono polemico, gliela dico proprio con il cuore, io al suo posto mi sarei vergognato di leggere questa risposta. Capisco che voi fate preparare le risposte ai dirigenti vari, ma leggete le domande e le risposte e poi confrontate se quello che è stato chiesto ha avuto risposta, cioè se uno chiede la strada per andare a Roma, non gli può dire come si cuoce la pasta.
Ho fatto delle domande precise, avere un elenco dettagliato delle scuole e delle strutture sanitarie che non sono a norma antisismica, prima è stato fatto un cappello sulla normativa, un chilometro di normativa, poi è stato detto che la responsabilità non è della Regione, ma della Provincia, ma io non avevo chiesto questo. Poi sono stati elencati gli interventi finanziati nel '97, tutte cose non chieste. Sono stati forniti solo ed esclusivamente dei dati aggregati che sostanzialmente non dicono niente e soprattutto, visto che lei più volte ha ribadito che dobbiamo fare l'accesso agli atti e dobbiamo fare domande di tipo politico, all'unica domanda politica, la numero 5), non ha risposto, cosa intende fare la Regione prima di realizzare gli ospedali unici, cioè se prima di investire in quelle strutture, la Giunta ha la volontà politica di mettere a norma le strutture esistenti, oppure questa volontà politica non ce l'ha.
Dare queste risposte preparate dal dirigente va bene, ma la faccia ce la mette lei Assessore.
Non sono assolutamente soddisfatto perché non ha risposto e allora mi permetto di fare una riflessione. Perché non si risponde? Ci possono essere, a mio avviso, due possibilità, la prima è che non si sa rispondere perché il dato che ho chiesto non esiste e questo, se fosse così, sarebbe gravissimo e preoccupante perché pensare di fare un piano di investimenti per mettere a posto dal punto di vista sismico le strutture sanitarie e scolastiche, senza nemmeno avere la fotografia dell'esistente, è impossibile, per cui non avere questo dato, se così fosse, sarebbe gravissimo e andrebbe fatto al più presto.
L'altra possibilità, visto che quanto meno sulle strutture scolastiche esiste un database compilato e fornito di tanti dati, potrebbe essere che questo dato si voglia non dico nascondere, ma tacere.
Anche questo, dal mio punto di vista sarebbe gravissimo, perché come ha detto prima il Consigliere Giancarli, - e per questo tante volte gli ho detto che lo stimo e lo dico pure pubblicamente, perché probabilmente vengo dalla stessa scuola, cioè dalla scuola che insegna a non tacitare l'anima, ha usato queste parole prima il Consigliere Giancarli, io provengo dalla stessa scuola, - i problemi vanno affrontati, non dobbiamo avere paura di dire le cose come stanno perché prima ne prendiamo consapevolezza prima possiamo trovare le soluzioni per risolvere quei problemi.
Qualsiasi sia la verità per cui questa risposta non è stata data, prima ipotesi o seconda ipotesi, dal mio punto di vista nasconde una gravità enorme e la responsabilità politica che questo Governo regionale dovrebbe assumersi.
Invito prima di tutto a fare la fotografia delle strutture per sapere bene quali sono, avere un elenco dettagliato di tutte le scuole, non dei dati aggregati, di tutti gli ospedali che non sono a norma, dopodiché mettersi a tavolino, trovare le soluzioni con i finanziamenti europei, con i finanziamenti che possono provenire dal Governo, e affrontare il problema della sicurezza.
Questo è il punto: affrontare il problema della sicurezza dei bambini che vanno a scuola, delle persone malate che stanno negli ospedali, perché se viene un terremoto, come già è successo purtroppo, in zone più centrali rispetto alla morfologia delle Marche, non posso pensare a quello che potrebbe succedere.
Prima affrontiamo questo problema, ci vorranno anni, è chiaro, nessuno ha la bacchetta magica, ma questo mettere le mani avanti declinando la propria responsabilità non mi piace. La Regione deve avere una visione su questo, deve avere un programma politico, deve affrontare seriamente il problema e dare le risposte ai marchigiani.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Casini.
Anna CASINI. Lei dice che noi non abbiamo risposto, in merito alla richiesta: “Quante e quali strutture sanitarie non siano ad oggi nel completo rispetto della normativa antisismica, si prega di fornire un elenco”, le rispondo che lei Consigliere va negli uffici e si fa dare l'elenco, non credo che sia competenza di un Assessore venire qui e farlo, o che un’interrogazione debba chiedere un elenco di beni. Per avere l'elenco dei beni lei va nell'ufficio e se lo fa dare, mai farò qui un elenco di beni, perché questo fa parte delle funzioni che lei ha, lei ha diritto di accesso agli atti, si fa un bell'accesso agli atti e se li va a vedere, cosa che lei ha già fatto, quindi se ne vogliamo parlare so bene che lei l’ha già fatto, per cui i primi due punti sono solo strumentali.
Ai due punti seguenti: “A quanto ammonta l'investimento necessario per le scuole” e “A quanto ammonta l'investimento necessario per le strutture ospedaliere” le ho risposto in maniera dettagliata facendo un conteggio, lo hanno gli uffici, certo non l'ho fatto io, anche valutando dei costi diversi e aggiungendo il 20%, quindi lei non se n'è accorto ma io le ho risposto.
La terza richiesta rientra nel piano sanitario e mi pare che il Presidente Ceriscioli abbia spiegato quale sia l'obiettivo di questa Giunta rispetto ai nuovi ospedali, mi pare che la parte politica sia stata spiegata in numerosissime occasioni, quindi non ritengo che ci debba entrare.
Rispetto al fatto che lei mi dice che è abituato a pensare ai cittadini e che viene da una certa scuola, la mia scuola è che io sono nata come tecnico comunale e penso che ci siano delle competenze che non vanno espropriate, per esempio è competenza del Sindaco tutto ciò che attiene alla salute pubblica e alla pubblica incolumità, non lo può fare lei, non lo posso fare io, non lo può fare neanche il Presidente Ceriscioli, quindi il Sindaco per le scuole di sua competenza, elementari medie ed asili, è competente a dichiarare l'inagibilità.
Non accetto da lei che mi si parli della sicurezza dei bambini perché in questo momento quello che sta facendo la Regione con la Protezione civile insieme a tutti gli altri enti nelle zone terremotate è sotto gli occhi di tutto il mondo e siamo un vanto per tutti e lì la sicurezza è stata messa - per questo ringrazio l'Assessore Sciapichetti per il lavoro che si sta facendo - al centro di ogni cosa in maniera forse anche esagerata, quindi che non mi si venga qui a parlare di sicurezza perché la sicurezza non è a rischio da nessuna parte.
Altra questione, le scuole secondarie sono di competenza delle Province e le ordinanze eventualmente di sgombero o di dichiarazione di inagibilità sono sempre del Sindaco competente dal punto di vista territoriale.
Lei non può attribuire a noi una responsabilità più grande di quella che abbiamo. Noi accompagniamo questi processi? Sicuramente si, l'ho letto prima che li accompagniamo. Lei pensa che noi abbiamo un mappatura? Si, noi abbiamo una mappatura che lei ha anche visto, sa bene che si arriva persino nel dettaglio dei nomi e cognomi, ma io in questa sede non gliela dirò mai.
PRESIDENTE. Consigliere le do solo 30 secondi perché dobbiamo andare avanti ed ha già parlato tanto.
Sandro BISONNI. Ho capito, ma da regolamento non esiste la controreplica alla replica per cui se l'Assessore controreplica penso di avere diritto di parola.
Intanto voglio chiarire una cosa, ho fatto pubblicamente i complimenti per come è stata gestita l'emergenza del terremoto e li ribadisco, ho ringraziato tutti quanti a partire dalla Protezione civile, Vigili del fuoco, fino agli Assessori, tutti quanti, quindi bravi per come avete gestito l'emergenza del terremoto, ma quello che ho detto io non è questo, è la critica ad un progetto politico di investimento sulla sicurezza delle strutture delle scuole marchigiane e degli ospedali. E' vero che per quanto riguarda le scuole ci sono delle altre responsabilità, - io qui non voglio sottolineare questo aspetto, l’ha sottolineato lei, chi dice che non bisogna dare responsabilità a chi ha competenza, io non ho detto questo, - però esiste la corresponsabilità della Regione nella visione politica e per quanto riguarda le strutture ospedaliere permettetemi di dire che è piena competenza della Regione. Da questo ragionamento non si scappa, bisogna programmare ed investire sulla sicurezza.
Interrogazione n. 240
ad iniziativa del Consigliere Biancani
“Celebrazione dei centocinquanta anni dalla morte del Maestro Gioachino Rossini”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 240 del Consigliere Biancani.
Ha la parola per la risposta l'Assessore Pieroni.
Moreno PIERONI. Grazie Presidente. La Regione Marche negli anni ha sempre scelto di intervenire a sostegno di progetti culturali destinati alla celebrazione di importanti eventi storici oppure connessi alle grandi ricorrenze della nascita o morte di illustre personalità marchigiane.
Si ritiene che tali progetti nelle diverse declinazioni, siano importanti strumenti per l'attuazione di strategie di sviluppo del territorio nonché occasione di reale promozione culturale e turistica, ed in questo senso ad esempio la Giunta ha scelto di intervenire a sostegno delle mostre collegate al tema del Giubileo della Misericordia dell’anno 2016 che, come sapete, saranno concluse a Senigallia con la grande mostra che verrà spostata dalla giornata mondiale della gioventù tenutasi a Cracovia.
Analogamente la Giunta regionale ritiene di poter attivare strumenti di celebrazione dei centocinquanta anni dalla morte del Maestro Gioachino Rossini, raccordandosi alle iniziative programmate e promosse dall'amministrazione comunale stessa, anche dalle grandi sollecitazioni che abbiamo anche a livello nazionale.
In questo contesto noi come amministrazione regionale abbiamo chiaro il percorso di una progettualità culturale collegata al turismo dei prossimi 3 anni. Dovete sapere che nel 2018 si svolgeranno grandi eventi dedicati a Gioacchino Rossini, nel 2019 celebreremo i 200 anni dalla pubblicazione dell'Infinito di Giacomo Leopardi e il 2020 sarà un anno importantissimo dedicato a Raffaello Sanzio per i 500 anni dalla morte.
Credo che questo percorso sia ben chiaro all'amministrazione regionale, fare una programmazione non anno per anno, ma triennale, 2018/2020.
Questi saranno gli eventi più importanti che in questi anni andremo a fare e dal punto di vista culturale, turistico, investiremo dei fondi ed in questo senso potremmo utilizzare risorse dedicate sull'asse VI del Por (Destination Management) e attivare azioni diverse di supporto tecnico, coordinate dagli uffici regionali, a supporto dei vari territori, partiremo con l'anno 2018.
Su proposta della Giunta regionale, l'Aula ha già autorizzato un contributo straordinario di sostegno alla candidatura di Recanati a capitale italiana della cultura per il 2018, come voi tutti sapere, la candidatura delle Marche e di tutti i Comuni perché l'Anci ha già dato un grande sostegno.
Credo che il fermento culturale che avremo da qui al 2020, come regione Marche, coinvolgerà tutti perché gli eventi dal 2018 al 2020 saranno di grande rilevanza e tutti insieme dovremo portare avanti questo obiettivo.
Non dimenticandoci, Consigliere, che la cultura, come ho sempre detto, è un obiettivo del Presidente Ceriscioli e di questa amministrazione, che può trainare il turismo destagionalizzandolo e dandogli risposte.
Questo percorso e la progettualità che abbiamo individuato e che parte con i 150 anni dedicati a Gioachino Rossini sarà un obiettivo che dovrà coinvolgerci tutti.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Vorrei ringraziare per la risposta, ho capito che l'Assessore alla cultura ha a cuore questo progetto.
I 150 anni dalla morte di Gioacchino Rossini rappresentano un'occasione importante per l'intero territorio regionale; su Gioacchino Rossini ricordo che è in discussione una legge speciale, come ricordava anche l'Assessore, per il 150° anno, che prevede il coinvolgimento di una serie di soggetti.
La figura di Gioacchino Rossini è un patrimonio dell'umanità, è conosciuta in tutto il mondo ed ha segnato profondamente la cultura e la musica fino ai nostri giorni. E’ uno dei musicisti più conosciuti al mondo, se non è il primo è comunque tra i primi, quindi penso che come Regione Marche sia importante utilizzare questa opportunità per legare il suo nome al nostro territorio in maniera forte.
Le finalità del disegno di legge che oggi è in discussione in Parlamento, sono quelle di celebrare sul piano nazionale ed internazionale i 150 anni dalla morte del Maestro, valorizzare l'opera e anche il lavoro della Fondazione Rossini che penso che sia un altro aspetto molto importante.
Dal punto di vista della città c'è la voglia di mettere insieme il lavoro della Fondazione Rossini con quello del Conservatorio di musica Rossini e costituire una vera e propria biblioteca unica. Penso che questa legge speciale sia un momento rilevante.
Il compito di coordinare le iniziative previste spetterà ad un Comitato nazionale, e la legge prevede che venga istituito entro il 2017, costituito anche da rappresentanti della Regione Marche, tra cui sicuramente il Presidente. Credo che sia importante pianificare sin da oggi tutta una serie di attività insieme a questo progetto che, ripeto, è nazionale ed internazionale e fare in modo che la Regione ci sia e sia il soggetto che insieme al Parlamento ed al Comune di Pesaro possa coordinare le attività che saranno da portare avanti.
La ringrazio per la risposta.
Interrogazione n. 194
ad iniziativa della Consigliera Pergolesi
“Assunzioni Aree vaste, ex articolo 15 septies del decreto legislativo n. 502/92, anno 2016”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 194 della Consigliera Pergolesi.
Ha la parola per la risposta l'Assessore Casini.
Anna CASINI. Anche qui abbiamo molti dati.
Sulla base della relazione inviata dal Direttore generale dell'Asur Marche e della successiva nota del 4 luglio 2016 rispondiamo quanto segue.
Punti 1) e 5) L'Asur Marche ha rispettato per l'anno 2015 i limiti del costo del lavoro flessibile di cui all'articolo 9, comma 28 del decreto legge 78/2010, ai sensi dell'articolo 27 della legge regionale n. 33/2014. Con precedente Determina dell'Asur 221/2015 "Recepimento e approvazione del Piano occupazionale annuale (2015) e Programma triennale di fabbisogno del personale (2015/2017)”, il costo del lavoro a tempo determinato era stato programmato come segue per l'anno 2016:
Area vasta 1: 4.748.000;
Area vasta 2: 9.100.000;
Area vasta 3: 4.112.000;
Area vasta 4: 1.599.000;
Area vasta 5: 3.026.000;
Totale 22.591.000.
Il piano occupazionale 2016, approvato con determina Asur n. 506 del 5 agosto 2016, è ancora in fase di verifica, come previsto dall'articolo 28 della legge regionale n. 26/96 e successive modificazioni ed integrazioni e pertanto il costo complessivo delle prestazioni di lavoro subordinato a tempo determinato sarà ridefinito nell'ambito di tale programmazione annuale.
Punto 2) Si comunicano gli incarichi conferiti ai sensi dell'articolo 15 septies del decreto legislativo 502/1992, attualmente in essere presso l'Asur Marche:
Area Vasta 1: n. 2 incarichi conferiti con determina del Direttore dell'Area vasta 1 n. 619 del 27 novembre 2009, come successivamente modificata;
Area Vasta 2: n. 2 incarichi conferiti con determina del Direttore dell'Area vasta 2 n. 529 del 4 aprile 2013 e n. 1732 del 21 novembre 2014;
Area Vasta 3: n. 2 incarichi conferiti con determina del Direttore dell'Area vasta 3 n. 24 del 9 gennaio 2013 e n. 230 del 20 febbraio 2013;
Area Vasta 4: n. 2 incarichi conferiti con determina del Direttore dell'Area vasta 4 n. 258 del 21 aprile 2016 e n. 170 del 11 marzo 2016;
Area Vasta 5: n. 1 incarico conferito con determina del Direttore dell'Area vasta 5 n. 546 del 5 giugno 2015;
ASUR Direzione Generale: n. 2 incarichi conferiti con determina del Direttore generale n. 380 del 13 giugno 2014 e n. 217 del 31 marzo 2015.
Anche questa, a mio modo di vedere, è una richiesta di accesso agli atti che ci fa perdere un sacco di tempo perché basta andare sull'Albo Pretorio e si leggono queste determine, però qualcuno forse l'Albo Pretorio non lo sa usare e quindi siamo costretti a chiedere a persone che hanno tutt'altro da fare, come il Direttore Generale, di andarsi a cercare le determine, cosa che semplicemente basta fare un clik.
Punto 3) Si rinvia alla determina Asur DG n. 506 del 5 agosto 2016, ancora in fase di verifica, come previsto dall'articolo 28 della legge regionale n. 26/96 e successive modifiche e integrazioni, che contiene modifiche al Piano occupazionale 2016, deliberato con DG/Asur n. 221 del 1 aprile 2015.
Punto 4) Si riporta il dato relativo ai limiti di spesa per lavoro flessibile anno 2009, ex articolo 9, comma 28 del decreto legge 78/2010, cosi come definito tra gli obbiettivi formalmente assegnati alle Aree Vaste con determina Asur n. 834/2014:
Area vasta 1: 14.988.000;
Area vasta 2: 24.516.000;
Area vasta 3: 9.400.000;
Area vasta 4: 8.000.000;
Area vasta 5: 10.180.000.
I suddetti limiti di spesa, individuati nell'ambito del costo complessivo per lavoro flessibile risultante dal bilancio e dal conto annuale 2009, pari ad 70.352.349 euro, risultano calcolati escludendo gli importi a carico di finanziamenti comunitari o di privati.
Punto 6) L'Asur ha richiesto un parere alla Regione Marche che, con nota 6536 dell’1 marzo 2016, ha precisato che la normativa contenuta nel comma 219 non è applicabile, per espressa prescrizione del comma 224, alla dirigenza medica e veterinaria e del ruolo sanitario del servizio sanitario nazionale. Si ritiene tuttavia che la stessa norma non sia applicabile neppure alla dirigenza professionale, tecnica e amministrativa per la quale non è prevista una distinzione di posti per prima e seconda qualifica dirigenziale. Vale infatti il principio di interpretazione letterale delle norme per cui nonostante il richiamo a tutte le pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1 comma 2, del decreto legislativo n. 165/2001 (ambito soggettivo) la disposizione del comma 219 vale come principio generale la cui obbligatorietà di applicazione è correlata alla possibilità di porre in essere l'adempimento (sussistenza di posti di prima e seconda qualifica dirigenziale). A tale univoca conclusione è giunto il gruppo tecnico interregionale sul personale degli enti del servizio sanitario nazionale nella seduta del 28 gennaio 2016.
Punto 7) Il piano occupazionale 2016, approvato con determina Asur DG n. 506 del 5 agosto 2016, è ancora in fase di verifica, come previsto dall'articolo 28 della legge regionale n. 26/96 e successive modifiche e integrazioni.
Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Mi spiace che l'Assessore Casini si sia sobbarcata questa mole di lavoro per rispondere a nome dell'Assessore alla sanità, che non capisco perché sia assente quest'oggi, forse è stato comunicato e non me ne sono accorta.
Vorrei ricordare all'Assessore Casini che se l'interrogazione è stata iscritta all'ordine del giorno è stata ritenuta tecnicamente accoglibile dagli uffici preposti, quindi non spetta a lei dire cosa un Consigliere può o non può presentare in Aula.
Detto questo ricordo che l'interrogazione è stata presentata a maggio e si richiedeva una risposta scritta, se gli uffici rispondessero nei tempi previsti probabilmente non si andrebbe ad aggravare l'elenco degli atti che vengono discussi in Aula.
Entrando nel merito delle risposte mi riserverò di leggere attentamente quanto è stato dichiarato poc'anzi, è vero che esiste un Albo Pretorio, però in alcuni punti avevo chiesto esplicitamente una posizione politica, specialmente nell'ultimo.
Continuo a ribadire che secondo me è il caso che la Giunta oltre ai dati che riceve dagli uffici tecnici predisponga delle risposte esaudienti.
Non mi ritengo assolutamente soddisfatta tant'è che continuiamo nella Regione Marche ad assumere personale amministrativo piuttosto che sanitario, tecnico-professionale o infermieristico, come previsto anche in deroga al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e cito testualmente il comma 543 della legge di stabilità che dà la possibilità agli enti del Servizio sanitario di indire procedure concorsuali straordinarie per l'assunzione di personale medico, tecnico-professionale e infermieristico necessario a far fronte alle eventuali assunzioni emerse dal piano di fabbisogno del personale, in deroga a quanto detto prima.
Ricordo anche che la Corte dei Conti ha elaborato i dati delle Regioni al 31 dicembre 2014 ed ha certificato che nelle Marche a sostanziale parità di prestazioni erogate, la spesa per il personale è crollata tra il 2011 ed il 2014 dell'11,39% pari quasi al doppio della media nazionale.
Con questi numeri sicuramente non si raggiungerà mai l'obiettivo dell'abbattimento dei tempi di attesa e mi domando quali siano le azioni concrete che questa Giunta sta adoperando, visto che sono passati i famosi 300 giorni e ancora non si vedono i risultati, anzi!
Interrogazione n. 243
ad iniziativa del Consigliere Marconi
“Situazione del trasporto ferroviario nelle Marche”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 243 del Consigliere Marconi.
Ha la parola per la risposta l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. L'interrogazione del Consigliere Marconi che ringrazio, fa riferimento ad una risoluzione risalente alla scorsa legislatura, che impegnava la precedente Giunta regionale a porre particolare attenzione all'efficientamento del trasporto pubblico su ferro.
Il tavolo che in quella risoluzione era previsto formalmente non è stato mai costituito, però possiamo riferire che lo spirito di quella risoluzione resta condivisibile ed ispira fattivamente anche l'attuale azione amministrativa.
Il confronto con "istituzioni, organizzazioni sociali e sindacali, soggetti gestori del trasporto su gomma e su ferro, Anas, Ferrovie, Autostrade, eccetera", come prevedeva la risoluzione, è più che mai attivo e praticato senza soluzione di continuità. Abbiamo inaugurato giusto in questi giorni un ulteriore tavolo di lavoro con le associazioni dei consumatori ancorché non espressamente citato nella risoluzione dell'aprile 2014.
Per quanto concerne la realizzazione dei collegamenti Civitanova-Fano e Fabriano-Fossombrone, essa ha come presupposto la riattivazione della tratta Fano-Urbino.
A seguito della riunione, in data 4 febbraio u.s., presso l'Assessorato, con Ferservizi e Ferrovie dello Stato, durante la quale è stata rappresentata l'opportunità di valutare preliminarmente la pubblicazione di una manifestazione d'interesse finalizzata a individuare eventuali operatori interessati al ripristino della tratta in oggetto e all'effettuazione di servizi ferroviari, anche per dare definitive risposte agli amministratori dei territori interessati, abbiamo inviato una comunicazione alla Direzione nazionale delle Ferrovie dello Stato, ma a tutt'oggi non si sono avuti riscontri, peraltro sollecitati dagli uffici con comunicazioni per le vie brevi.
L'ufficio trasporti sta mettendo in campo tutte le necessarie attività per mettere in atto quanto richiesto sia in termini di procedimento che in termini di valutazione delle azioni da intraprendere, per favorire le interlocuzioni con Ferrovie dello Stato onde pervenire al nulla osta per indire la citata manifestazione d'interesse per l'area del tracciato ferroviario e avviare nuove interlocuzioni con la Fondazione Ferrovie dello Stato e con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
Nel secondo punto si chiedeva se l'efficienza e la qualità dei servizi, nelle tratte ferroviarie Civitanova Marche-Fabriano e Macerata-Civitanova Marche-Ancona, siano costantemente monitorate e, eventualmente, si chiede di conoscere le risultanze verificate.
Si fa presente che i parametri della qualità dei servizi ferroviari (puntualità, affidabilità, affollamento, informazioni in stazione e in vettura, pulizia dei mezzi, eccetera), sono monitorati su tutta la rete ferroviaria regionale e sono oggetto di applicazione di sanzioni per il mancato raggiungimento degli obiettivi contrattualizzati.
Sono stati posti in essere nel corso del 2015 interventi a livello gestionale ed è stato messo in servizio nuovo materiale rotabile nella tratta Civitanova-Albacina-Fabriano. Sono state sostituite tutte le vecchie vettorine e sono stati messi in servizio i treni Jazz su tutta la linea.
Un aspetto da evidenziare per l'anno in corso è la effettuazione dei servizi nel periodo estivo, che negli ultimi 6 anni non sono stati mai effettuati a causa delle manutenzioni sulla tratta. Nel periodo estivo, soprattutto nel mese di agosto, lungo quella tratta venivano interrotti i servizi perché veniva effettuato il servizio manutenzione, da quest'anno il servizio manutenzione è stato effettuato normalmente senza interrompere la tratta.
Poi si chiede se non si intenda richiedere alle Ferrovie dello Stato un'informativa aggiornata sullo stato di manutenzione e i sistemi di sicurezza attivi nella gestione della rete ferroviaria marchigiana.
Sulla rete ferroviaria la sicurezza è garantita dal sistema "conta assi" che non consente il movimento di un treno da una stazione ad un'altra se vengono rilevati ostacoli sulla linea. Oltre al suddetto sistema è installato sui treni e sulla infrastruttura il sistema di controllo del treno: sulle reti diesel prende il nome di Sistema Supporto Controllo e sulle reti elettrificate il nome di Sistema Controllo Marcia Treno. Entrambi forniscono il controllo della velocità massima ammessa, istante per istante, in relazione ai vincoli posti dal segnalamento, dalle caratteristiche dell'infrastruttura e dalle prestazioni del treno, sia in condizioni normali che di degrado.
Come ogni sistema di sicurezza è sottoposto a manutenzione periodica e viene costantemente monitorata l'efficienza e l'efficacia.
Per ciò che concerne gli ammodernamenti previsti sulle tratte a binario unico, sulla Ancona-Fabriano sono da completare i lavori per il raddoppio e in tale ambito i sistemi di sicurezza saranno di ultima generazione, ma non diversi dal Sistema Controllo Marcia Treno di cui si è detto.
Inoltre, sempre in ambito di sicurezza, sulla tratta adriatica, da Ancona a Rimini, verranno installate prossimamente nuove apparecchiature denominate "blocco emulato", che consentiranno il transito di treni a 200 chilometri all’ora. Al momento su tale linea la velocità consentita è 180 chilometri orari col sistema del "blocco automatico".
Sul discorso del sistema di sicurezza, questo viene costantemente monitorato ed abbiamo le garanzie, tanto per capirci, che non possa ripetersi, da noi, quello che abbiamo visto la scorsa estate in una tratta pugliese. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. Mi rendo conto solo adesso Assessore di aver chiesto molte cose, forse anche troppe, perché alla fine con tre domande, mancava la quarta sulla pulizia e manutenzione delle strutture, c'era praticamente tutta l'attività ferroviaria.
La risposta è stata molto puntuale, nel senso letterale del termine, per punti, chiaramente gliela chiedo Assessore perché è l'occasione per dare alcune informazioni soddisfacenti.
La prima, è evidente che da parte della Regione Marche c'è un’attività di interlocuzione nei confronti delle Ferrovie dello Stato, che è normale di fronte ai grandi progetti, un po' meno quando si tratta dell'ordinario caso e nell'ordinario caso l'Assessore ci riferisce che questo avviene, e questa mi sembra una cosa positiva. Faccio riferimento al primo punto che riguardava la risoluzione che avevamo adottato e che andava in quella direzione; era una risoluzione sull'onda dei fatti di cronaca.
L'altro aspetto positivo che mi permetto di sottolineare è che si stanno facendo investimenti minuti, quelli che magari i cittadini non vedono, cioè si vede che si fa la nuova tratta Jesi-Foligno, anzi dovrei dire fino ad Orte, ma non la vedremo a breve e non si vedono i tanti milioni che vengono spesi in strutture che danno maggiore sicurezza, e di cui l'Assessore ci ha riferito. Anche su questo terzo punto tutto bene.
Secondo punto: l'ammodernamento. Su questo mi permetto semplicemente di approfondire dicendo bene ai nuovi mezzi ed i nostri soldi - sono sempre soldi di tutti - che destiniamo al servizio su rotaia piuttosto che su gomma, sono relativi ad una scelta in verità molto difficile perché viviamo in una regione che con 12/13 valli, comprese quelle di confine, rende il trasporto ferroviario molto disagevole, quindi chi fa lo spiritoso, dicendo: “In Italia non ci sono i mezzi pubblici sufficienti, mancano i treni, eccetera” non si rende conto che il nostro Paese è per il 75/80% collina e montagna e spesso la collina è peggiore della montagna, come nel nostro caso che ad esempio arriva fino al mare con dislivelli impossibili per un treno ed a volte è più semplice passare sotto i 2.000 metri di roccia piuttosto che sotto i 200.
Premesso questo, ci rendiamo perfettamente conto di questo difficile equilibrio, non c'è dubbio che riguardo alle tratte ferroviarie ce ne sono alcune, come la grande T, quella che corre lungo l'Adriatica e quella che va nella Vallesina, che traggono oggettivi benefici, a parte l'ultima tratta rimasta che raggiunge Ascoli e quel pezzettino poco trafficato dai treni che unisce Civitanova ad Albacina. Sicuramente un dato da sottolineare e da rimarcare riguarda i mezzi nuovi. Questo è un aspetto che incentiva anche a prenderli, perché alla fine 5 minuti in più, 5 minuti in meno …, c'è una popolazione sempre più anziana che magari è contenta di prendere questo mezzo pubblico, il terno in modo particolare, perché diventa negli anni sempre più difficile guidare l'automobile, e c'è il pendolare che per ovvie ragioni di praticità - pendolare lavoratore o pendolare studente - è obbligato o preferisce prendere il mezzo pubblico, perché è più tranquillo, meno problematico dell'automobile e forse anche decisamente meno costoso. In questo senso è importante la pulizia delle vetture che sottolineavo nelle premesse, la buona manutenzione, questo tipo di attenzione, magari qualche controllo anche da parte nostra, anche da parte sua, non farebbe male, non dico che siamo ad un livello basso, ma non siamo nemmeno ad un livello altissimo, purtroppo si sa che i regionali, i regionali veloci, ne ho preso uno stamattina da Parma, non sono proprio i più curati, anche se ce ne sono di curati, parlo delle linee dell'Emilia Romagna e qualcosa ho visto in Liguria nei giorni scorsi.
Giorno dopo giorno, con tanta pazienza, questa cura può essere registrata quando si vede che questa sollecitazione c'è, questo interessamento c'è e in questo senso, come già nel passato, penso che il coinvolgimento della Commissione consiliare possa essere quanto mai prezioso, ma siamo certi e confidiamo nella presenza e nella capacità di sollecitazione da parte dell'Assessore competente.
Non c’entra niente, Assessore, ma fra le tante cose che potremmo tentare in futuro resta sempre l'autobus che non c'è, l'autobus fantasma dall'ospedale di Recanati all'ospedale di Civitanova, cioè tra l'ex ospedale di Recanati, oggi ospedale di comunità, e l'ospedale di Civitanova. In alternativa ci potremmo spostare tutti su Macerata o su San Severino, anche questa potrebbe essere una scelta, se un domani sarà a San Severino l'ospedale di valle, noi ben volentieri chiederemo una tratta che vada da Recanati a San Severino. Grazie.
PRESIDENTE. Comunico che sono scaduti i termini per la presentazione degli emendamenti alla proposta di legge n. 78/2016 iscritta d'urgenza e procediamo con l'ordine del giorno.
Interrogazione n. 190
ad iniziativa dei Consiglieri Zaffiri, Zura Puntaroni, Malaigia
“Nuovo pensionato Tambroni di Ancona – la grande incompiuta”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 190 dei Consiglieri Zaffiri, Zura Puntaroni, Malaigia.
Ha la parola per la risposta l'Assessore Casini.
Anna CASINI. Vorrei dire in premessa che io non mi affatico a leggere le risposte alle interrogazioni, ne sono ben lieta, mi affatico quando sono dei meri elenchi di atti amministrativi visionabili all'Albo Pretorio, oppure sul sito della Regione, io non mi affatico, si affaticano gli uffici eventualmente, io non mi affatico affatto e sono anche molto paziente.
Il dissequestro è stato disposto in data 15 ottobre 2007.
La struttura in oggetto nell'immediatezza della conclusione dei lavori veniva dichiarata inagibile e posta sotto sequestro dalla Magistratura in quanto realizzata con gravi vizi di costruzione, confermati da perizie tecniche sia per l'aspetto progettuale che realizzativo; successivamente al dissequestro non è stato possibile, da parte dell'Istituto, la realizzazione di opere di riparazione e/o ripristino della funzionalità per la necessità di impiegare ingenti risorse economiche che non erano nella disponibilità su base programmatoria dell'Istituto stesso. I succitati vizi progettuali e realizzativi hanno provocato situazioni di progressivo degrado della struttura determinandone la non collaudabilità, sia in termini tecnici che normativi; nel corso degli anni sono state eseguite opere di mitigazione e/o contenimento dei danni già presenti finalizzate esclusivamente ad evitare un ulteriore peggioramento delle già critiche condizioni.
Presso il Tribunale Civile di Ancona è pendente la causa n. 1394/2015 con cui si chiede il risarcimento danni di complessivi 10.000.000 di euro; l'ultima udienza è stata il 9 giugno 2015 e, all'esito della stessa, il Giudice ha disposto lo svolgimento della fase istruttoria fissando la prossima udienza al 12 febbraio 2017 nella quale verrà decisa l'ammissibilità dei mezzi di prova richiesti nel frattempo da Inrca e dalle altre parti convenute in giudizio.
L'Inrca, con nota prot. 26339/15DG del 15 ottobre 2015, ha trasmesso al Servizio salute della Regione Marche una relazione illustrativa ad opera dell'Ufficio Tecnico, dalla quale si evince lo stato di precarietà della struttura; la Regione sta valutando l'eventuale reinserimento della struttura, oggetto dell'interrogazione, nella programmazione regionale, sia dal punto di vista assistenziale che economico.
Ad oggi, presso il nuovo pensionato Tambroni, è possibile accedere solo previa autorizzazione, a seguito di motivata istanza, della Direzione dell'Istituto stesso.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Per quanto riguarda il Tambroni credo che, a differenza di quello che dice l'Assessore, qui non si tratta del problema degli atti amministrativi che abbiamo cercato e sui quali abbiamo fatto un’interrogazione.
Di quello che lei ha letto ne eravamo a conoscenza, alla fine di un’interrogazione c'è sempre normalmente una domanda che è politica: cosa vuole fare l'esecutivo di questa struttura per la quale la comunità marchigiana ha speso diversi milioni di euro?
Parliamo di una struttura del capoluogo di regione ed anche ieri c'è stato un dibattito sulla stampa perché in questo territorio abbiamo perso oltre 220 posti per gli anziani, ed il Tambroni a suo tempo, prima della frana, ne faceva parte, Assessore.
E' un problema politico, è stato fatto un disastro, non nella progettazione, le hanno risposto male gli uffici, ma nell'esecuzione del lavoro, che non ha niente a che fare con la progettazione, perché se le imprese che hanno realizzato il Tambroni avessero seguito il progetto … dopo 24 ore dall'inaugurazione del Sindaco di Ancona - all'epoca Fabio Sturani che ignaro di tutto pensava che la struttura funzionasse, quindi tagliò il nastro - è caduta dell'acqua in quanto la struttura era fatta male. Poi è successo che le due ditte che hanno realizzato l'edificio sono scappate con il malloppo e nessuno le ha inseguite per dire che il lavoro era stato fatto male. C'è un ufficio in Corso Mazzini che dice che il problema è degli operai che non hanno eseguito bene l'installazione di determinate opere. Ma scherziamo? Che film abbiamo visto? Qui c'è un problema politico di fondo, nel capoluogo di regione c'è una struttura che è costata a questa comunità milioni e l’esecutivo dice che la inserirà nella programmazione sanitaria, ma cosa vuol dire?
Questa mattina, noi della Lega ci aspettavamo una risposta dall'esecutivo che dicesse che c'era un’ingiunzione contro le imprese, c'era un'operazione …, no, c'è un aspetto civile che è un'altra cosa, qui chi ha sbagliato non ha pagato, questa è la morale della favola ed ha creato un danno alla comunità marchigiana, sperperando denaro pubblico per un'opera che non è possibile avere al servizio dei cittadini. Questo è l'aspetto politico, Assessore.
Noi siamo fortemente delusi di questa risposta, perché ancora una volta si dimostra che questi problemi, noi non abbiamo evidenziato solo questo, e lei lo sa, ma anche i cosiddetti buchi, sono stati creati da condizioni determinate da chi ha governato questo territorio per anni, per decenni.
Credo che il Tambroni non deve essere inserito nella programmazione sanitaria regionale, ma deve essere rimesso in funzione, anche se sappiamo che per rimetterlo in funzione occorrono gli stessi soldi che sono serviti per la realizzazione. Questo è il problema di fondo!
Noi non vediamo un'iniziativa dell'esecutivo che cerca di rivalersi sulle persone e sulle imprese che hanno fatto questo lavoro. Questo è il problema e non vorremmo pensare male, perché queste imprese che hanno lavorato provengono da fuori regione, e tutti lo sappiamo, da una regione confinante, probabilmente qualche cooperativa ha lavorato in questo settore. E’ possibile che questi scappino, lascino il guasto e nessuno li insegue per rimettere a posto il lavoro o quello che non hanno realizzato?
Questo è il problema, Assessore, si chiariscono questi aspetti che sono importanti per la comunità, altrimenti credo che la poca trasparenza, la poca incisività su queste cose continuino ad essere presenti in questa realtà territoriale, i fatti purtroppo ci danno ragione e l'incompiuta del Tambroni rimane.
Alla comunità anconetana mancano oltre 250 posti letto per le persone deboli, sono indispensabili, e noi ancora continuiamo su questa strada del vedremo, faremo, non sapevamo.
Non è più possibile avere queste risposte, bisogna che ci siano delle decisioni precise che purtroppo fino a questo momento non abbiamo visto, mentre abbiamo una preoccupazione molto seria perché queste situazioni continuano ad esserci e questo vuol dire che si prosegue a fare errori.
Questa è la nostra considerazione negativa, purtroppo i fatti ci danno ragione, avremmo voluto essere smentiti, ma queste cose che registriamo sono negative e negative sono le risposte che questa mattina ci sono state date dall'esecutivo. Grazie.
Interpellanza n. 8
ad iniziativa del Consigliere Zaffiri
“Perdurare del rischio idrogeologico in zona Peep Misa Senigallia”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interpellanza n. 8 del Consigliere Zaffiri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. L'interpellanza, Consigliere Zaffiri, affronta tematiche e questioni note alla Regione, alle quali la stessa ha già dato ampia risposta più volte verbalmente. a qualche cittadino interessato oserei dire quasi quotidianamente.
L'Autorità di bacino regionale ha già espresso le proprie considerazioni e valutazioni in virtù di una copiosa corrispondenza tra il Comitato ed i diversi enti (Provincia di Ancona, Comune di Senigallia, eccetera). Devono necessariamente essere richiamate in particolare le note dell'Autorità di Bacino regionale (prot. n. 71111 del 4 febbraio 2013 e prot. n. 65944 dell’1 febbraio 2016).
In sostanza l'area risulta ricompresa all'interno di un perimetro a rischio idraulico del Fiume Misa individuata dal Piano stralcio di bacino per l'Assetto Idrogeologico (PAI) classificata con il grado di rischio molto elevato (R4). Le aree a rischio idrogeologico del PAI sono sottoposte alle Norme di attuazione del piano stesso.
Proprio in considerazione delle condizioni di rischio idraulico individuate dal PAI nell'ambito della programmazione e pianificazione di bacino, in passato, sono stati realizzati degli interventi idraulici per la mitigazione del rischio da parte sia dell'Autorità idraulica competente (Amministrazione provinciale di Ancona ora P.F. Presidio territoriale ex Genio civile di Pesaro-Urbino e Ancona) sia del Comune (manutenzione corso d'acqua e rifacimento "ponte portone") con fondi statali connessi con la difesa del suolo.
Lei chiede inoltre se si ritiene giustificabile che i residenti della zona Peep di Senigallia continuino ad avere le proprie abitazioni invase da acqua, fango e liquami ogni qualvolta si verificano fenomeni alluvionali anche non particolarmente intensi.
Per quanto riguarda tale punto si rileva che l'ultimo significativo evento alluvionale del Fiume Misa, del maggio 2014, ha colpito in misura rilevante, tra gli altri, il centro abitato di Senigallia, ma non ha interessato la zona del "Peep Misa".
I limitati allagamenti, sia in termini di altezze d'acqua sia in termini reali, di alcune porzioni dell'area Peep sono da ricondurre esclusivamente a fenomeni di rigurgito del sistema fognario, che non possono essere direttamente affrontati se non dagli enti competenti (Comune e Multiservizi) in via ordinaria.
Lei chiede inoltre come si intende intervenire affinché venga data una soluzione definitiva alla problematica in questione, coinvolgendo anche tutte le parti interessate.
Un’ulteriore e significativa mitigazione delle condizioni di rischio idrogeologico, oltre a quelle richiamate in precedenza, del centro abitato di Senigallia, con ciò ricomprendendo anche l'area d'interesse del Peep Misa, potrà essere conseguita con la realizzazione, in località Brugnetto, della prevista cassa di espansione.
AI fine di completare il quadro, connesso con le informazioni richieste, si forniscono e si precisa che a seguito dell'evento alluvionale del maggio 2014:
il Comitato istituzionale dell'autorità di bacino regionale ha approvato la costituzione di un gruppo di lavoro per la predisposizione dell'Assetto di progetto del fiume Misa colpito dall'evento alluvionale del 3 maggio 2014;
la Regione Marche con la delibera di Giunta regionale n. 1471 del 29 dicembre 2014 ha approvato il Protocollo d'intesa finalizzato alla redazione dell'assetto di progetto del bacino del fiume Misa colpito dall'evento alluvionale del maggio 2014, per dare concreto avvio alla redazione dello strumento di pianificazione di bacino, in fase di sottoscrizione da parte degli Enti locali coinvolti;
il Comitato istituzionale dell'autorità di bacino con deliberazione n. 67 del 25 marzo 2016 ha adottato I'Assetto di progetto della media e bassa valle del fiume Misa. In esso sono individuati la tipologia degli interventi, le priorità degli stessi e la stima del fabbisogno finanziario per la mitigazione del rischio idraulico pari a 48.717.000 di euro;
la Regione e il Ministero dell'ambiente con l'atto integrativo all'accordo di programma - finalizzato alla programmazione e al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico (sottoscritto il 15 ottobre 2014) - hanno previsto una somma pari a 2.000.000 di euro per "la sistemazione idraulica del fiume Misa", nonché ulteriori 2.420.000 euro per la "realizzazione delle opere di presa e di restituzione di una cassa di espansione lungo il Fiume Misa e lavori complementari in località Bettolelle-Brugnetto nel territorio del Comune di Senigallia";
con la delibera amministrativa del Consiglio regionale n. 126 del 31 marzo 2015, la Regione Marche ha previsto e inserito il tema del dissesto idrogeologico, inteso come rischio idraulico e contrasto dell'erosione costiera, per finanziare opere di mitigazione;
con successiva deliberazione di Giunta regionale n. 535 del 30 maggio 2016 è stata stabilita la quota spettante agli interventi nel bacino idrografico del fiume Misa, pari a 4.300.000 euro. Tale risorsa sarà utilizzata per la realizzazione di interventi di riduzione del rischio idraulico, a livello di bacino idrografico, tipo casse di laminazione e/o espansione, opere idrauliche, briglie, taglio vegetazione, movimenti terra, riprofilatura e risagomatura delle sezioni fluviali, eccetera.
In conclusione si sottolinea che gli interventi realizzati e quelli individuati dall'Assetto di progetto assumono valore ed hanno effetti su scala territoriale di bacino idrografico e si ritiene che essi produrranno, ancorché in modo indiretto, effetti positivi anche nelle problematiche dei già residenti nella zona Peep di via Tevere. Grazie.
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Grazie Assessore. A differenza della precedente interrogazione qui abbiamo ascoltato qual è la situazione che, sono d'accordo con l'Assessore, è conosciuta anche a livello nazionale, c'è una documentazione abbastanza corposa, ed è un problema che interessa diverse decine di famiglie, a me ne risultano 40/45 circa.
Il problema c'è ed è evidenziato nella sua risposta nella quale si riscontra la sofferenza di questo territorio, però qualcuno cerca, non so chi, forse lo so, ma non lo posso dire in quest'Aula perché non è presente, di non velocizzare gli interventi.
Il problema è questo, noi facciamo delle enunciazioni, facciamo dei provvedimenti, facciamo delle delibere, però dopo bisogna risolvere le questioni. Questo è il problema! Tutta questa documentazione è arrivata al sottoscritto, è arrivata alla Regione, è arrivata al Sindaco, è arrivata al Governo nazionale, ascoltiamo che ci sono dei provvedimenti amministrativi intrapresi, ma mancano i fatti.
Quanto tempo ci vuole per realizzare questa cassa o vasca di espansione? Da dove deve venire? Quando si fa l'intervento? Perché non si fa l'intervento? Ecco perché noi esprimiamo delle considerazioni negative su questo argomento, non su quello che ho ascoltato questa mattina, sui provvedimenti che sono stati adottati ai quali non è seguita la realizzazione delle cose. Si aspetta che ci siano altri morti e dopo si corre? Questo è un territorio dove la comunità ha già dato per questo problema. Bisogna intervenire. Questo è il problema di fondo!
C'è un comunità di 40/50 famiglie interessate da questo problema, bisogna che dall'esecutivo di questa Regione parta un intervento di sollecitazione per realizzare le opere. Questo è il problema di fondo!
Credo che su questa sollecitazione, su questa interpellanza della Lega Nord si possa aprire un corridoio di intervento, di pressione, affinché nel territorio si realizzino queste cose, Assessore, perché se rimane una cosa tra noi e lei, resta tutto dentro quest'Aula, non c'è una risposta alla comunità che ha diritto di averla.
L'esecutivo è indirizzo, è governo del territorio, è indirizzo politico e deve dare un indirizzo anche a chi dovrebbe ottemperare, accelerare i tempi di realizzazione di queste cose per dare tranquillità alla comunità. Questo è l'aspetto politico e noi su questo insistiamo, Assessore.
Ho visto anche che altre circostanze lei è sensibile, noi le chiediamo di intervenire affinché si proceda nel più breve tempo possibile. Non anni o mesi, perché stiamo andando verso la stagione invernale - le bombe d'acqua sono ormai frequenti - le chiedo di intervenire affinché questa comunità non scriva più, per ottenere questo ha bisogno di vedere delle opere concrete che diano tranquillità e sicurezza a quel territorio. Grazie.
Interpellanza n. 9
ad iniziativa dei Consiglieri Pergolesi, Fabbri, Maggi, Giorgini
“Spesa per la mobilità passiva regionale”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interpellanza n. 9 dei Consiglieri Pergolesi, Fabbri, Maggi, Giorgini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Casini.
Anna CASINI. In relazione al primo punto, gli obiettivi raggiunti dalle azioni intraprese per la riduzione della spesa derivante dalla mobilità passiva non sono al momento valutabili poiché, in tutta Italia, in base al nuovo Patto per la Salute 2014/2016 (articolo 9), nel biennio preso in esame non possono esserci ancora dati convalidati a livello sistemico nazionale, sia dal punto di vista del rapporto tra i valori attivo e passivo, sia dal punto di vista della quantificazione economica standard delle singole prestazioni. Gli accordi per la compensazione della mobilità sanitaria interregionale devono infatti essere approvati dalla Conferenza Stato-Regioni, nel rispetto degli equilibri di bilancio programmati.
Ad ogni buon conto, la Regione Marche, con delibera di Giunta regionale 279/2014 "Linee di indirizzo per la mobilità attiva ospedaliera interregionale e per il contrasto della mobilità passiva interregionale", ha messo in atto specifiche azioni per il contrasto della mobilità passiva ed il governo della mobilità attiva interregionale, mediante la stipula di accordi con il privato accreditato e l'avvio di nuovi Accordi di Confine con le regioni limitrofe.
Sempre nell'ottica della riduzione della mobilità passiva, per fornire una risposta efficace ai bisogni sanitari della popolazione marchigiana, sono da intendersi le azioni svolte nell'ambito del governo dei tempi di attesa, messe in atto con delibera di Giunta regionale 808/2015 "Piano regionale per il governo delle liste di attesa (Prgla) per le prestazioni di specialistica ambulatoriale e diagnostica sottoposte a monitoraggio dal Piano nazionale governo liste di attesa (Pngla), per gli erogatori pubblici e privati accreditati della Regione Marche per gli anni 2015-2016", che hanno portato a soddisfare più del 90% delle richieste di prima visita/esame entro i tempi previsti dalle priorità breve e differita e hanno reso efficace la presa in carico di alcune malattie croniche (ad esempio cardiopatie e patologie oncologiche).
In merito al secondo punto, le priorità di governo relative alle politiche in ambito sanitario e socio-sanitario, sono già contenute nella Relazione Programmatica 2015-2020 ed orientate al miglioramento della qualità dei servizi, della loro accessibilità, dell'efficacia dei trattamenti, dell’equità del sistema, all'interno di un programma di risanamento della spesa pubblica nazionale.
Relativamente al terzo punto, si precisa che, come già riportato nella risposta al primo punto, la Regione Marche, analogamente alle altre Regioni italiane, non dispone, al momento, dei dati relativi alla mobilità attiva e passiva dei primi sei mesi dell'anno 2016.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Non mi ritengo assolutamente soddisfatta dalla risposta, anche perché è stato risposto a 2 dei 3 punti che erano i più cruciali, quindi in base all'articolo 117 del Regolamento interno provvederò a trasformare l'interpellanza in mozione e mi auguro che venga discussa prima della fine dell'anno.
Proprio in merito all'impossibilità di avere dei dati, facendo riferimento alla delibera di Giunta regionale 279/2014, leggo che per valutare l'efficacia del progetto – ricordo che si sta parlando di un progetto – si analizzeranno trimestralmente, sulla base di una matrice per singolo dgl le prestazioni effettuate da ciascun soggetto lavoratore o privato, le prestazioni effettuate da soggetti erogatori pubblici, le prestazioni fruite in mobilità passiva presso strutture di altre Regioni, quindi mi domando come sia possibile che nel 2016, viste le verifiche trimestrali che dovrebbero essere state fatte, non abbiamo ancora i dati di riferimento del 2014.
Proposta di deliberazione n. 13
ad iniziativa della Giunta regionale
“Indizione del referendum consultivo in merito alla proposta di legge n. 82/2016 concernente l’istituzione di un nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Barchi, Orciano di Pesaro, Piagge e San Giorgio di Pesaro, ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera a), della legge regionale 16 gennaio 1995, n. 10 - Norme sul riordinamento territoriale dei Comuni e delle Province nella Regione Marche”
Proposta di deliberazione n. 14
ad iniziativa della Giunta regionale
“Indizione del referendum consultivo in merito alla proposta di legge n. 83/2016 concernente l’istituzione di un nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Montemaggiore al Metauro, Saltara e Serrungarina, ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera a), della legge regionale 16 gennaio 1995, n. 10 - Norme sul riordinamento territoriale dei Comuni e delle Province nella Regione Marche”
(Discussione congiunta)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di deliberazione n. 13 della Giunta regionale e la proposta di deliberazione n. 14 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Molto rapidamente, visto che ricalchiamo lo stesso provvedimento discusso nella precedente seduta.
In poche parole l'Aula si esprime sull'indizione del referendum consultivo in merito alle proposte di legge n. 82 e n. 83 che hanno ad oggetto l’istituzione di un nuovo Comune mediante fusione. La proposta di deliberazione n. 13, riferita alla proposta di legge n. 82, riguarda i Comuni di Barchi, Orciano di Pesaro, Piagge e San Giorgio di Pesaro; la proposta di deliberazione n. 14, riferita alla proposta di legge n. 83, riguarda i Comuni di Montemaggiore al Metauro, Saltara e Serrungarina che confluiranno in un nuovo Comune.
Ai sensi dell'articolo 2, del comma 1, della legge 10/1995 con questi atti andiamo ad approvare l'indizione del referendum che porterebbe alla nascita di un nuovo Comune per i Comuni interessati.
Va da sé che sono stati indetti nei rispettivi Consigli comunali tutti i vari passaggi fino al raggiungimento del parere del Cal. L'iter seguito è nel rispetto delle normative eccoci all'atto finale nel senso dell’indizione del referendum che sarà senz'altro decisivo ai fini della nascita del nuovo Comune.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Mi vedo consenziente con quanto ha detto il Presidente della I^ Commissione Giacinti.
In occasione di altre fusioni di piccoli Comuni delle Marche avevo detto che il Movimento 5 Stelle, in tempi non sospetti, dichiarava di favorire l'unione e l'accorpamento di più Comuni che fossero sotto i 5.000 abitanti, purché questa decisione fosse presa dai cittadini.
In questo caso, in queste due proposte di deliberazione, la prima riguarda Barchi (988 abitanti), Orciano di Pesaro (2.109 abitanti), Piagge (1.026 abitanti) e San Giorgio di Pesaro (1.440 abitanti), i Comuni sono piccolissimi, sono i Comuni della cosiddetta Unione Roveresca e nel sito istituzionale hanno fatto una parte dedicata a questa fusione che vi invito a vedere perché è un sito veramente molto aperto, che spiega ai cittadini quali sono i vantaggi di questa fusione, che non viene d'imperio o proposta dall'alto, ma viene da un’esperienza quotidiana perché questi 3 Comuni già dal 2003 gestiscono insieme l'ufficio tributi, la polizia locale, lo scuolabus, addirittura i bambini che abitano in un Comune frequentano le scuole di un altro vicino, è un'integrazione che già esiste e viene formalizzata con questa richiesta di referendum.
E’ una fusione che porta ad un nuovo Comune, di cui non è stato ancora indicato il nome, ma questo verrà lasciato alla fantasia, alla tradizione dei Comuni stessi, ai 5.563 abitanti.
Maggiore è il nuovo Comune che si formerà con Montemaggiore al Metauro, poco meno di 3.000 abitanti, Saltara, poco meno di 7.000 abitanti, Serrungarina, 2.600 abitanti circa. Questi sono nell'Unione dei Comuni della Val Metauro …
PRESIDENTE. Scusi Consigliere, lei sta parlando relativamente al punto 4?
Giovanni MAGGI. Si, di tutti e due.
PRESIDENTE. Li sta discutendo insieme?
Giovanni MAGGI. Si anche il Consigliere Giacinti ha fatto così.
PRESIDENTE. Va bene.
Giovanni MAGGI. Le motivazioni sono le stesse, comunque se vengono divise le due votazioni non interverrò dopo, per risparmiare tempo.
Tra questi Comuni dell'Unione della Val Metauro, che formano un Comune di circa 12.000 abitanti, c'era anche Cartoceto che non esiste in questa richiesta di fusione. Devo dire che anche in questo caso, in questi 3 Comuni, c’è già un'anticipazione di fusione di servizi, condividono il servizio tributi, e con i Comuni più piccoli, Orciano, Barchi, Piagge e San Giorgio, anche il servizio demografico. I 3 Comuni che chiedono di associarsi, condividono anche la polizia locale e i vigili urbani.
E’ un processo che avviene per un efficientamento dei servizi, quindi noi come Movimento 5 Stelle non possiamo che votare favorevolmente alla volontà dei cittadini che verrà espressa ed esplicitata, come volontà dalla base, attraverso il referendum.
PRESIDENTE. Procediamo con la discussione unitaria dei punti 3) e 4) e poi con le votazioni separate.
Ha la parola il Consigliere Talè.
Federico TALE'. Trattandosi di Comuni limitrofi a dove abito e visto che il Consigliere Maggi ha studiato molto bene, conosco benissimo quella realtà, posso dire e confermare quanto ha appena detto perché è veramente una bella realtà, virtuosa, soprattutto quella che riguarda l'Unione Roveresca, lì sono in unione da almeno 13 anni, sono stati dei pionieri anche a livello regionale di questo tipo di associazione tra Comuni.
Si, sono Comuni piccoli perché hanno 1.000 abitanti, 2.000 abitanti, il più grande credo che sia Orciano con 2.300 abitanti e quindi formeranno un Comune di poco meno di 6.000 abitanti, ma quello che ci tengo a dire è che questa unione, già di fatto è una fusione nel senso che hanno già unito tutti i servizi, e quando dico tutti sono tutti. Ad esempio l'ufficio tecnico è lo stesso per tutti i Comuni, così come la Polizia municipale e non solo, hanno un'unica stazione appaltante e questa è stata la prima o la seconda realtà regionale – credo che Montelupone abbia fatto prima di loro un'esperienza del genere – che ha rifiutato la raccolta dei rifiuti a livello aziendale, quindi Provincia di Pesaro, Aset e Marchemultiservizi, scegliendo una raccolta in house, quindi si sono comprati il camioncino ed hanno assunto dei dipendenti, questo da 10 anni circa, ultimamente, da 3/4 anni, fanno anche la raccolta differenziata che è arrivata all'82%.
E’ veramente una bella realtà virtuosa da prendere come esempio.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Come Assessore con delega agli enti locali voglio ringraziare innanzitutto la Commissione, il suo Presidente nonché relatore di maggioranza, il relatore di minoranza Consigliere Maggi, anche per la celerità con cui hanno portato all'attenzione ed al cospetto dell'Aula questi provvedimenti che oggi noi ci apprestiamo ad approvare.
Voglio altresì esprimere tutta la mia soddisfazione per questi processi di aggregazione che si vanno delineando.
Come Assessore ho sempre sostenuto che ben vengano questi atti volontari, d'altra parte queste sono realtà importanti, che hanno origini comuni, tradizioni storiche-culturali molto simili, che hanno già messo a disposizione la loro storia, la loro organizzazione amministrativa per un percorso comune ed unitario ed oggi lo vogliono consacrare.
Sono realtà che mettono a disposizione la loro storia per una storia nuova che è quella di un unico Comune, per renderlo più forte, per meglio erogare i servizi ai cittadini e per meglio competere nel panorama istituzionale del nostro Paese.
E’ con soddisfazione che saluto questi atti ed è evidente che l'atto che oggi ci apprestiamo ad approvare è quello che consegna al popolo, come è giusto che sia, l'opportunità di decidere il proprio destino e quello delle generazioni che verranno.
Questo è un grande fatto democratico che io saluto con soddisfazione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Grazie Presidente. Vorrei riprendere brevemente quanto già avevo detto la settimana scorsa in occasione di un atto simile, relativamente alla fusione di alcuni Comuni sempre del pesarese, quando affermavamo che di fronte ad un processo di razionalizzazione della vita istituzionale-amministrativa del nostro territorio c'erano spinte centrifughe dei territori di confine che invece guardavano altrove.
Fermo restando che mi trova favorevole il concetto di fusione, di incorporazione, comunque di razionalizzazione della vita amministrativa ed istituzionale della nostra regione, vorrei fare una breve riflessione e porre alcune domande che magari potremmo approfondire nel corso di altri momenti, di come effettivamente dopo queste fusioni si riuscirà a mantenere vivi alcuni presidi sui territori nei quali la vita istituzionale viene a mancare.
Dico questo perché, su 8.238 Comuni italiani il 70% ha meno di 3.000 abitanti e guarda caso sono proprio quei Comuni, quelle istituzioni, che fino adesso hanno tenuti vivi i presidi di tutela non soltanto della propria identità storico-culturale, ma del territorio stesso, salvaguardandolo prima in modo molto forte, perché c'erano dei servizi che venivano esplicitati direttamente, e poi come territorio, come area vasta.
Credo che nell'ambito del riordino si debba tener conto anche di questo perché possiamo correre il rischio che, nel momento in cui i riferimenti istituzionali saranno in un Comune ci sia un drenaggio verso questo da parte degli altri enti, degli altri Comuni dismessi, delle frazioni. Andiamo a creare sui territori dei poli bellissimi, perché si razionalizza, perché il cittadino trova tutto lì, ma andiamo a svuotare quella che per noi fino adesso è stata una ricchezza dal punto di vista non soltanto culturale, ma anche di presidio, di attenzione, di custodia, di manutenzione del territorio stesso.
Credo che la Regione che decide, che sovraintende a questi processi, possa mettere giù qualche riflessione su queste tematiche.
Ripeto, sono d'accordo su questo aspetto, quindi mi troverete sempre dalla parte della razionalizzazione anche se una riflessione va fatta in senso contrario. Come mai in Francia funziona tutto con 32.000 Comuni? Noi ne abbiamo 8.300 e non funziona nulla! Il territorio è il doppio e ci sono 32.000 i Comuni, anche questa riflessione va fatta a livello amministrativo.
In questo momento sono tante le tematiche, però mi piacerebbe che si dedicasse un po' di attenzione a questo dibattito, a capire, anche monitorando le fusioni che sono state fatte in precedenza, com'è la vita in quei borghi che hanno perso il “campanile”, come si vive in quelle frazioni, se c’è stato un drenaggio verso il nuovo “campanile” oppure tutto è rimasto come prima. C'è l'entusiasmo di prima, c'è la scuola di prima, c'è la viabilità come prima, c'è il servizio della nettezza urbana come prima?
Questo è il concetto su cui noi dobbiamo lavorare, fermo restando il discorso prettamente amministrativo che condivido. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Nel parere del Cal sulla fusione dei Comuni di Barchi, Orciano di Pesaro, Piagge e San Giorgio di Pesaro, al terzo capoverso dell'ultima pagina, per un errore di copia incolla, vengono citati i Comuni di Pievebovigliana e Fiordimonte che erano quelli dell'altra volta, quindi fate una correzione, vi prego.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carloni.
Mirco CARLONI. Alla luce delle ultime riflessioni fatte dal Consigliere Celani, che effettivamente ha ragione, la razionalizzazione sul piano amministrativo ha un senso e poteva anche essere raggiunta con un’unione di servizi, con una riorganizzazione unitaria dei servizi.
Secondo me, sul piano sociale e demografico la perdita del riferimento del “campanile”, come è stato detto, qualche problema alle popolazioni potrebbe darlo in quanto sono molto legate alle loro identità.
Questa è una scelta che per ora non è partita dal basso, attenzione, è una scelta che hanno fatto i Consigli comunali, se ci sarà il vaglio da parte dei cittadini io voterò a favore, in questo momento non sono favorevole a questa scelta.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Ho ascoltato ora l'intervento del Consigliere Carloni ed ho deciso di intervenire.
Le fusioni che nascono alla pari fra Comuni, a mio avviso, sono un fatto importante, nascono alla pari perché non stiamo parlando di incorporazione, ma di fusione su cui i cittadini si pronunceranno.
Questa mattina non ho ascoltato l'intervento dell'Assessore Cesetti, ma ho avuto modo di ascoltarlo in altre sedute, in cui la pronuncia della Regione credo sia sempre molto chiara, per lo meno l'Assessore è stato sempre molto chiaro, ovvero noi siamo rispettosi del referendum, questo è un punto di forza ed un elemento di democrazia.
Tra l'altro nell'agosto scorso è stata approvata una legge, che da tempo passava da un ramo all'altro del Parlamento, che stabilisce le “misure per il sostegno e la valorizzazione dei Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti dei territori montani e rurali nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici”.
Una legge importante, so che sono in dichiarazione di voto, quindi non aggiungo altro anche se andrebbe approfondita, però c'è un punto rilevante, addirittura l'articolo 1, comma 3, dice: “Ai fini dei finanziamenti disposti dalla presente legge per il piccolo Comune si intende il Comune con popolazione residente fino a 5.000 abitanti e il Comune istituito a seguito di fusione tra Comuni avente ciascuno popolazione fino a 5.000 abitanti”. Di fatto si riconosce il finanziamento al Comune, che assume una popolazione anche più elevata. Mi sembra un passo importante dal punto di vista legislativo. Ma proprio perché è stato fatto questo passo importante dal Parlamento italiano credo che ci sia una cosa che dobbiamo dire e approfondire in altra sede.
Ovviamente il mio voto è favorevole, non so se il capogruppo Consigliere Busilacchi ha fatto la dichiarazione ..., va benissimo, nel senso che noi sosteniamo convintamente quanto deciso dalla I^ Commissione del Consigliere Giacinti.
C'è un altro aspetto di carattere generale che andrebbe visto dal Parlamento, ovvero andrebbe superato quell'impianto normativo creato con l'associazionismo delle funzioni, l'obbligatorietà delle funzioni che secondo me appartiene al passato. Credo che su questo dovremmo aprire una bella discussione.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Unificazione di questi borghi … - qui parliamo di Comuni con 3/4 mila abitanti, cioè di borghi che sono il bene di questo paese, una caratteristica che abbiamo solo in Italia – ed oggi si cerca di fare questo accorpamento perché le amministrazioni locali sono stritolate dalla finanza centrale.
Questo è il vero problema! Sono stritolate, quindi non si pensa al bene ed alle caratteristiche che questi piccoli Comuni hanno e si cerca di accorpare.
Questa è una politica insensata, assolutamente, prima si toglie loro le risorse e poi li si obbliga di fatto a mettersi insieme.
Noi della Lega siamo stati sempre contrari a questo modo di affrontare il problema, infatti quando si parla di Parlamento, una parte del Parlamento, è ovvio, la maggioranza di questo Parlamento certamente l'ha votata, ma non il Parlamento …
Credo che su questa cosa dei borghi, dei piccoli Comuni, si debba aprire una riflessione politica molto seria, per verificare se effettivamente questa strada è giusta o - secondo noi - dovrebbe essere diametralmente opposta, quella cioè di ricercare e tornare a dare le risorse ai piccoli Comuni, ai borghi, affinché si mantenga questo patrimonio che è la caratteristica del nostro Paese.
Per questo motivo noi ci asterremo e faremo giudicare al popolo che sceglierà in piena autonomia, senza la guida di chi è per questa politica in modo particolare, per l’unificazione di questi borghi. Grazie.
Proposta di deliberazione n. 13
“Indizione del referendum consultivo in merito alla proposta di legge n. 82/2016 concernente l’istituzione di un nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Barchi, Orciano di Pesaro, Piagge e San Giorgio di Pesaro, ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera a), della legge regionale 16 gennaio 1995, n. 10 - Norme sul riordinamento territoriale dei Comuni e delle Province nella Regione Marche”
(Votazione)
PRESIDENTE. Proposta di deliberazione n. 13. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di deliberazione n. 14
“Indizione del referendum consultivo in merito alla proposta di legge n. 83/2016 concernente l’istituzione di un nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Montemaggiore al Metauro, Saltara e Serrungarina, ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera a), della legge regionale 16 gennaio 1995, n. 10 - Norme sul riordinamento territoriale dei Comuni e delle Province nella Regione Marche”
(Votazione)
PRESIDENTE. Proposta di deliberazione n. 14. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Sull'ordine del giorno
PRESIDENTE. A questo punto procediamo in questa maniera: discutiamo la proposta di legge n. 78, che è stata inserita all'ordine del giorno oggi, dopodiché faremo una pausa e poi riprenderemo i lavori nel pomeriggio.
Proposta di legge n. 78
ad iniziativa dei Consiglieri Minardi, Mastrovincenzo, Rapa
“Proroga del Comitato regionale per le comunicazioni”
Nuova titolazione: “Modifiche alla legge regionale 27 marzo 2001 n. 8 'Istituzione e organizzazione e funzionamento del Comitato Regionale per le Comunicazioni (Co.Re.Com.)'”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 78 dei Consiglieri Minardi, Mastrovincenzo, Rapa.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Minardi.
Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Riprendiamo la discussione che avevamo iniziato la scorsa settimana, nella seduta di martedì scorso, relativamente alla proposta di legge che prevedeva i provvedimenti relativi alla proroga ed al rinnovo del Co.Re.Com..
Il provvedimento era stato rinviato in Commissione perché non c'era una larga condivisione relativamente al fatto di aumentare a 5 il numero dei componenti e di ridurre i compensi.
La Commissione nella seduta di mercoledì scorso, aveva licenziato la proposta di legge che prevedeva: la proroga al 31 gennaio 2017, 3 componenti: Presidente, Vicepresidente e Componente, la non riapertura dei termini per la presentazione delle candidature che erano scadute il 5 settembre e la riduzione delle indennità. Questo era accaduto nella seduta di mercoledì pomeriggio. Quindi proroga, non riapertura dei termini per le candidature, riduzione delle indennità e mantenimento a 3 del numero dei componenti del Co.Re.Com., dopodiché sono accaduti dei fatti, le dichiarazioni molto offensive del Vicepresidente del Co.Re.Com. Marche, nei confronti di una ragazza di 31 anni che ha purtroppo concluso il suo percorso con il suicidio, che hanno avuto una visibilità nazionale ed hanno portato alla richiesta di dimissioni da parte del Presidente del Consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo, e da parte di altre forze politiche. Queste dimissioni non ci sono state, dopodiché il Presidente del Co.Re.Com. Marche, Colonnella, si è dimesso dicendo che non sarebbe rimasto un minuto di più in un organismo nel quale un membro aveva espresso - riporto la sua dichiarazione – “opinioni che contraddicono radicalmente le funzioni del lavoro svolto dal Co.Re.Com. in questi 5 anni”.
Sono avvenuti dei fatti nuovi, novità che hanno portato alla non iscrizione all’ordine del giorno di quel testo di legge che era stato licenziato mercoledì scorso, così nella seduta di ieri si è discusso il provvedimento alla luce del fatto che non si doveva più trattare il tema della proroga - le motivazioni le avevo già date l'altra volta: il fatto che a scadenza c'è un referendum costituzionale che sarà convocato nei prossimi giorni e si svolgerà entro l'anno - in quanto superato.
Ricordo peraltro le importanti funzioni che il Co.Re.Com. svolge, non dimentichiamoci che nel 2015 ha fatto 2.049 conciliazioni sulla telefonia, nei primi 8 mesi del 2016 le conciliazioni sono state 1.429 ed hanno portato a restituire ai cittadini marchigiani, per quello che riguarda le conciliazioni 2015/agosto 2016, una cifra importante, pari a 1.303.846,12 euro. Parliamo di cifre importanti, quindi il Co.Re.Com. svolge un ruolo fondamentale nelle conciliazioni che riguardano la tematica della telefonia.
Peraltro si sta discutendo a livello nazionale anche di assegnare a questo organismo anche altre competenze, ancora non decise, relativamente a conciliazioni su altre utenze, questo tema è in discussione a livello nazionale.
Quali sono le competenze del Co.Re.Com? Poi vado al nodo della proposta di legge, la vigilanza sulle emittenti televisive locali riguardo al rispetto delle normative vigenti, la tutela dei minori, gli obblighi di programmazione, la tutela del pluralismo, la par condicio e i limiti pubblicitari.
La proposta di legge prevede 3 articoli; il terzo è la dichiarazione d'urgenza; l'articolo più importante riguarda la riduzione delle indennità che erano previste nell'emendamento presentato la scorsa settimana e che sono state licenziate dalla Commissione nella seduta di ieri. Al Presidente è attribuito un compenso di 1.500 euro, al Vicepresidente un compenso di 900 euro ed al Componente un compenso di 700 euro.
Questo comporta un risparmio importante perché il Co.Re.Com., con le indennità ridotte, se l'Aula voterà questo provvedimento di legge, e con la riduzione dei componenti, dai 7 di oggi a 3, costerà circa un terzo rispetto a quello precedente e questo significa che complessivamente avremo un’economia importante che viene stimata per il 2016 in 18.000 euro, mentre 72.000 euro all’anno per le annualità a seguire nel triennio, cioè 72.000 euro nel 2017 e nel 2018.
Nell’articolo 2 (Disposizioni finanziarie) prevediamo di destinare queste risorse alla Missione “Diritti sociali, politiche sociali e famiglia – programma interventi per la disabilità”, tutto sommato un obiettivo anche nobile.
Si fa sempre la battaglia della riduzione dei costi della politica, si rischia che non abbia mai fine, però credo che sia giusto ed opportuno arrivare a questo obiettivo, per cui questa economia porterà ad assegnare nuove risorse, ripeto, per il 2016: 18.000 euro, perché parliamo di ottobre-novembre-dicembre, per gli anni successivi 72.000 euro l'anno, alla missione “Diritti sociali, politiche sociali e famiglia – programma interventi per la disabilità”.
L'altra questione che devo far presente è che l'articolo 1 bis prevede una precisazione relativa al sistema di votazione, perché il testo di legge che abbiamo in essere dice che per l'elezione del Presidente e del Vicepresidente ciascun Consigliere scrive in apposite schede un solo nome, cosa che non era prevista perché se non avessimo fatto la modifica, cioè se fossero state consegnate 2 schede per l'elezione del Presidente e Vicepresidente, non ci sarebbe stata la tutela e la garanzia dell'elezione del Vicepresidente di minoranza. Con questa precisazione, quindi con la modifica del testo da “apposite schede” in “apposita scheda” chi prenderà più voti sarà nominato Presidente, chi ne prenderà meno voti sarà nominato Vicepresidente e questo di fatto garantisce l’elezione del Vicepresidente da parte della minoranza. Questa è soltanto una precisazione tecnica che ci è stata sottoposta e che abbiamo ritenuto opportuno metterla in chiaro.
C'è un emendamento che è stato presentato dal Presidente della Commissione Consigliere Giacinti che mette in evidenza - ieri abbiamo avuto una discussione in Commissione - la decorrenza di queste nuove indennità, noi abbiamo le idee chiare, ma è necessario fare una precisazione giuridica, più tecnica e più specifica, per evitare che l'entrata in vigore di queste indennità possa non valere per i nuovi nominati e quindi l’emendamento, che illustrerà poi il Presidente Giacinti, mette in chiaro la data di partenza dell'applicazione della norma, qualora approvata, che riguarda la riduzione dell'indennità dei componenti del Co.Re.Com..
Credo di non dover aggiungere altro, è chiaro che con le dimissioni del Presidente del Co.Re.Com. il Consiglio regionale dovrà rieleggere l'intero organismo.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Signor Presidente, colleghi Consiglieri, permettetemi una premessa, l'inaudito e vergognoso caso del Vicepresidente del Co.Re.Com. dimostra che le nomine per organismi così delicati, e non solo questi organismi, questi Consigli, non vengono fatte sulla base della professionalità e delle competenze, ma vengono fatte su basi politiche.
Ovviamente siamo contrari a che le nomine vengano fatte dai singoli Consiglieri, ognuno porta acqua al proprio mulino, per carità, è legittimo, ma noi auspichiamo che queste nomine, soprattutto di organismi che decidono questioni così delicate, vengano fatte con bandi pubblici o con altre soluzioni aperte alla pluralità e alle forze migliori dei cittadini.
Questo è il nostro modo di vedere, noi pretendiamo per la cosa pubblica di trovare il meglio, non solo le amicizie dei Consiglieri.
Una serie di accadimenti, questo del Vicepresidente del Co.Re.Com. è emblematico, nostro malgrado ha determinato che oggi si porti in Aula tutte le battaglie del Movimento 5 Stelle sul Co.Re.Com..
Noi non volevamo la proroga e la proroga non c'è, non volevamo l'allargamento a 5 membri, ma volevamo lasciarne 3 e si sta votando per 3 membri, volevamo ridurre i compensi e i compensi vengono ridotti.
Come ha detto il Vicepresidente Minardi, vengono ridotti i compensi e c'è un risparmio che per l'anno corrente, solo per 3 mesi, per ottobre, novembre, dicembre, è di 18.000 euro, mentre per i prossimi 4 anni …, vuoi dire che sono diventato di maggioranza a mia insaputa? Probabilmente!
Voglio citare, anche se non c'è, il Consigliere Giancarli che all'osservazione dei colleghi della minoranza questa mattina ha detto: “Fuori dalle logiche di minoranza e maggioranza si deve agire per il bene comune”, questo, secondo me, è il modo concreto di agire per il bene comune, 72.000 euro vengono tolti dai compensi del Co.Re.Com. e vanno alla disabilità. E questa è sicuramente un’azione nei confronti del bene comune.
In considerazione di questi recenti accadimenti, sicuramente poco edificanti per quanto riguarda le istituzioni, devo dare atto al Presidente della I^ Commissione Consigliere Giacinti che ieri è stata fatta una selezione accurata ed attenta dei candidati, una scrematura guardando le caratteristiche che la norma vigente richiede.
Mi auguro che questa proposta di legge venga approvata e mi auguro che dopo l'approvazione di questo atto venga votato il nuovo Co.Re.Com., annuncio quindi il voto favorevole del Movimento 5 Stelle a questa proposta di legge perché in effetti la riduzione dei costi della politica e delle poltrone è una delle nostre battaglie che da sempre portiamo avanti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Mi dà la parola per illustrare l'emendamento oltre che per replicare a qualche affermazione del Consigliere Maggi?
Come ha detto il Vicepresidente Minardi nell’illustrazione della proposta di legge, questo emendamento giunge successivamente al testo licenziato ieri dalla Commissione, proprio ieri infatti abbiamo iniziato una discussione di natura più squisitamente giuridica che credo sia opportuna perché il tema, ne abbiamo parlato questa mattina ai capigruppo, è ben noto a tutti, ma lo ripercorriamo.
La questione riguardo la sfasatura temporale, la discrasia temporale fra l'entrata in vigore della legge, che coincide con la sua promulgazione, ovvero con la pubblicazione nel Bollettino Ufficiale, rispetto all'ipotetica entrata in vigore del nuovo Comitato che, in via potenziale potrebbe dar luogo a un contenzioso sulle nuove indennità. Di questo in poche parole si parla.
Questo emendamento, secondo me, identifica e definisce in maniera un po' più chiara, seppure non completamente, la portata del testo novellato, come ha illustrato il Vicepresidente Minardi, ovvero del dies a quo, cioè quando entra in vigore la nuova norma relativa alle indennità.
In merito alle affermazioni del Consigliere Maggi, prendo lo spunto per dire che, secondo me, è vero che in Commissione abbiamo fatto un lavoro serio, analizzando i requisiti richiesti dalla normativa, che a suo tempo era stata oggetto di rivisitazione, visto e considerato il fatto deprecabile che è successo in questi ultimi giorni, che ha dato anche una spinta alla soluzione di questa vicenda La modificazione dei requisiti era stata fatta per ricercare, e questo è un dato di fatto, è un lavoro della Commissione, attributi più stringenti e più connotativi verso una figura che sia più all'altezza, ma questo vale per tutte le cariche che si dovrebbero ricoprire, in primis vale per noi Consiglieri. Quindi sta a noi, interpretando al meglio il nostro ruolo e la nostra funzione, presentare persone all'altezza, Consigliere Maggi ci mancherebbe! Credo che lei nella sua carriera ..., io ancora non l'ho fatto perché non ho presentato ancora alcun candidato, ma prima o poi accadrà, qualsiasi candidato noi presentiamo deve avere i requisiti di professionalità, di moralità, nemmeno andrebbe detto in questo contesto, nel senso che in qualità di Consiglieri regionali dobbiamo far si che la nostra funzione sia svolta al meglio e quale sarebbe il meglio della nostra funzione? Certamente anche presentare persone che hanno a che fare con organismi come questo e come altri, Commissioni, Consigli di Amministrazione, figure professionali che devono ricoprire ruoli di natura professionale, ci mancherebbe altro che non prestassimo la dovuta attenzione e cautela alla personalità, al profilo professionale, al profilo morale. Mi sembra pleonastico pure dirlo, fa parte della nostra attività essere attenti nella ricerca delle migliori persone sia sotto il profilo morale, personale che professionale quando ci vogliono dei titoli per procedere alla nomina, come nel nostro caso.
Per il lavoro di ieri ringrazio il Consigliere Maggi che ha riconosciuto questa attenzione, questa proficuità, ma è merito anche suo perché fa parte della Commissione. Il lavoro si è basato sull'analisi dei requisiti che la normativa prevede, non è che andiamo a simpatia o guardiamo …, io nemmeno guardo da chi è presentato il candidato, ma giustamente guardo i requisiti. Mi sembra il minimo che possiamo fare in questo momento di crisi delle istituzioni, le quali vengono rappresentate maldestramente dal pensiero comune che - mi pare - squalifica il lavoro di chi correttamente, come i membri di questa Assemblea, lo fa giorno per giorno. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente, Anch'io mi associo al fatto che sono veramente contraria al comportamento tenuto dal Vicepresidente del Co.Re.Com. e naturalmente lo condanno, non mi dilungo perché già tanto è stato detto dal Vicepresidente Minardi nella relazione e dal Consigliere Maggi.
Una considerazione però la vorrei fare riferendomi proprio a quello che ha detto il relatore di minoranza, nonché capogruppo del Movimento 5 Stelle, in merito al fatto che, martedì scorso, auspicava determinate cose per il Co.Re.Com., ma quelle stesse cose le voleva anche il gruppo consiliare di Forza Italia. Martedì scorso io ho detto no alla proroga del Co.Re.Com., no alla proroga per la presentazione delle domande, no all'incremento del numero dei componenti del Co.Re.Com., da 3 a 5, ho anche detto che poteva esserci un maggior risparmio nei costi con il mantenimento del numero dei componenti a 3 e con la riduzione dei compensi, così è stato, quindi le stesse cose che ha detto il Movimento 5 Stelle le ha dette anche il gruppo consiliare di Forza Italia.
Sono favorevole a questa proposta di legge n. 78 perché mantiene il numero dei componenti a 3 con un'evidente riduzione dei costi che fa risparmiare nel 2016 18.000 euro e nel 20017 e 2018 72.000 euro.
Condivido anche quello che ha detto il Presidente della Commissione bilancio, Consigliere Giacinti, quando noi, Consigliere Maggi, proponiamo delle candidature, e non ho dubbi su questo, presentiamo solo candidati che hanno i requisiti previsti dalla legge, ed anche i requisiti morali e professionali.
Su questo non ho dubbi, poi può accadere, come è accaduto la settimana scorsa, fatti che non sono naturalmente addebitabili a chi presenta la candidatura, perché credo che chi la propone non sia in dolo, comunque in Commissione abbiamo fatto un buon lavoro per quanto riguarda i requisiti.
Sono favorevole alla proposta di legge n. 78 che va nella direzione che ho auspicato martedì scorso.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. Sarò rapido perché sono stato colto un po' di sorpresa da alcuni interventi, segno evidente che non leggo bene i giornali, non sapevo, Presidente, che era cambiata la maggioranza in questo Consiglio regionale, cioè che erano decaduti e morti tutti quelli del PD, dell'UdC e dei Socialisti Uniti per le Marche e c'era una maggioranza di Consiglieri del Movimento 5 Stelle. Di questo non me ne ero accordo, ne prendo atto, io sono vivo o morto? Lo chiedo a lei Presidente, mi riconduca alla mia identità, oppure lo chiedo a Grillo che, come fonte di tutte le verità, sarà in condizione di dirmi se sono vivo o morto, perché qui è veramente infantile questo gioco dei primi della classe.
Ribadisco il principio che ho sostenuto nella precedente seduta in base al quale il Co.Re.Com. I'avrei fatto di 7 componenti, come era nel passato, forse anche 9, perché il meccanismo mette in condizione ..., magari con indennità, visto che qui prevale l'idea di pauperismo ridicolo e come indennità potremmo dare qualche mela, qualche banana, una tanica di benzina per quelli che vengono da lontano, risolvendo anche il problema economico e tranquillizzando l'idea dell'oligarchia politica che ormai è prevalente in una parte dell'ex sinistra, ex destra, ex tutto d'Italia, che si raccoglie sotto il Movimento 5 Stelle.
Mi permetto di dire che una cosa è stata fatta dalla Commissione, forse poteva essere anche affrettata - ma stiamo a rivendicarci tutti questi dati - ed era quella della riapertura dei termini.
Questo lo dico a lei Presidente perché con chi parlo? Parlo con lei, non voglio riferirmi a nessun Consigliere che magari è intervenuto precedentemente, è la normale dialettica politica, lo spieghi, ci faccia questa cortesia, nella normale dialettica politica si fanno proposte giuste o sbagliate, nessuno è in condizione di giudicarle perché questa non è un'Assemblea teologica, è un'Assemblea democratica. Non c'è la teologia, non c'è chi ha la verità assoluta, e lo dice uno che crede nell'unica verità assoluta e la consegna a Dio non agli uomini, per il resto si ragiona di cose e può essere che la Commissione abbia fatto una serie di proposte raccogliendole tutte e la ringrazio perché ci ha dato l'occasione di ragionare intorno all'argomento. Non ci sono le cose preconfezionate, e lo dico al proponente e relatore Consigliere Minardi che ringrazio, su queste si lavora, c'erano giuste considerazioni, quella di arrivare a gennaio non era sbagliata, visto che c'è un referendum incombente ed è una delle cose più delicate che deve fare il Co.Re.Com., quindi quello con cui la Commissione era partita, non era sbagliato, poi la situazione è precipitata per altri motivi, va benissimo, ma non era per nulla sbagliata. Per me era sbagliato riaprire i termini, non aveva senso perché non stavamo prorogando per un motivo che era all'origine, prorogavamo per un motivo successivo, cioè il fatto che un referendum che poteva celebrarsi a settembre/ottobre si celebrerà probabilmente a novembre/dicembre, quindi tenere in piedi il Co.Re.Com. per altri 2 mesi non era assolutamente un problema.
Seconda cosa, mi permetto di notare che chi ha parlato di nomine non ha fatto nessun tipo di proposta, quindi è ingiudicabile, giudica quello che fanno gli altri, non è per nulla elegante.
Vedo che rispetto a tutte le candidature presentate ne rimangono 13, non so chi ha fatto questo lavoro, il Presidente della Commissione mi dice che c'era anche il capogruppo Maggi a farlo, probabilmente ci sarà stato anche lo screening degli uffici, abbiamo lasciato 15 candidature e ne abbiamo tenute 13, quindi non è che non c'è stato un lavoro di verifica attenta dei requisiti, vedo fra i candidati, non faccio il nome ma dico solo chi l'ha proposto, l'Assessore Sciapichetti, un eminente dirigente superiore della pubblica amministrazione, credo che abbia tutti i requisiti per essere un candidato, poi essere eletto è un altro tipo di problema.
Anche su questo, basta! C'è un limite a tutto, c'è un limite alla nostra dignità.
Noi presentiamo candidature con nome e cognome di persone che riteniamo non solo rispettabili, ma qualificate.
Sottoponiamo i nostri conoscenti ed amici, certo sono amici o conoscenti, non mi vergogno di questo, anche ad una gogna, ad una verifica, la prima durissima perchè su 26/27 ne lascia appena 13 ed un'altra ancora più dura perché su 13 ne lascerà 3. Ben 23 rimarranno sul campo, quindi ringrazio pubblicamente tutti i candidati che hanno accettato di presentare la loro candidatura per concorrere a quest'organismo che, ripeto, al di là dell'indennità o del compenso, che può essere anche un casco di banane, dovrebbe avere obbligatoriamente una rappresentanza di tutte le forze politiche, perché credo che non ci sia altro titolare di sovranità se non che la politica, chiunque dice una cosa diversa o cura interessi di qualcuno o ha un'idea oligarchica, antidemocratica e antipopolare della politica.
Noi siamo legati ad un'idea popolare e quando c'è un'idea popolare significa che tu scegli il tuo organo politico, ti scegli il direttore dell'Asur, tu organo politico scegli tutti i tuoi dirigenti, tu organo politico scegli i comitati, perché ti devi assumere la responsabilità ed il popolo, solo il popolo, può avere l'opportunità di dire dopo: “Hai sbagliato” o “Hai fatto bene”.
Se ci sono altri che fanno le scelte o apparentemente le fanno, come purtroppo la “Bassanini” ci induce troppe volte a fare, sono delle coperture, meglio che sia diretta, io sto con il Sindaco Maggi, che ha fatto una scelta politica riguardo ad un certo Assessore, e se l'è tenuto confortato da Grillo. Scusatemi il lapsus, ripeto la battuta finale, io sto con la Raggi, non con Maggi, ho fatto confusione, che è sostenuta nella scelta politica di un determinato Assessore da un certo Beppe Grillo.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. In quest'Aula mi piace fare interventi istituzionali, quindi vorrei iniziare ringraziando i relatori che hanno entrambi un profilo istituzionale, però consentitemi di notare che il lavoro istituzionale e anche l'intervento dei due relatori è stato profondamente difforme, lo vorrei segnalare.
Ringrazio il Consigliere Minardi perché credo che abbia fatto un eccellente lavoro, ero favorevole, così come tutto il Partito Democratico, alla proroga che avevamo scelto come elemento di garanzia in una fase come quella referendaria, dopodiché è intervenuto un elemento nuovo, non previsto, il gruppo del PD si è riunito in queste ultime settimane ed aveva una linea molto chiara specie a seguito del dibattito che c'è stato nell'ultimo Consiglio regionale. Eravamo per la proroga, eravamo per un consiglio di 3 persone, eravamo, e questa era la nostra linea, per la riduzione dei compensi, questi elementi sono stati portati in Commissione e votati.
Ringrazio il relatore di maggioranza e il Presidente della Commissione che hanno fatto un ottimo lavoro da questo punto di vista e ringrazio anche il Consigliere Maggi perché ci fa anche sorridere in quest'Aula, l'ilarità è un elemento importante, poi dirò qualcosa sulla sua narrazione.
L'ultimo ringraziamento che voglio fare è al Presidente Colonnella perché credo che abbia dato il segnale migliore e più alto che le istituzioni possano dare in momenti come quello che è avvenuto giovedì. Quando un rappresentante delle istituzioni si macchia di alcune dichiarazioni oscene è evidente che non può più rappresentare le istituzioni, se egli stesso non è in grado di prendere atto di questa gravità, qualcuno deve farlo per lui.
Pietro Colonnella è iscritto al Partito Democratico, ma credo che abbia svolto in questo suo atto un ruolo istituzionale, il più alto, voglio ricordare che è la seconda volta che un iscritto al Partito Democratico, rappresentante delle istituzioni, la prima era avvenuta in quest'Aula, fa un atto del genere, quindi ringrazio queste persone che hanno il senso delle istituzioni.
Credo che la vicenda del Vicepresidente del Co.Re.Com ci debba insegnare, ancor prima dell'attenzione massima che dovremmo porre quando facciamo le nomine, come si è uomo delle istituzioni e come si deve mantenere una condotta e noi che siamo stati eletti dobbiamo rispettare le istituzioni, il popolo che rappresentiamo e le istituzioni che rappresentiamo.
Vengo alle nuove nomine che dovremmo fare perché sono convinto che il tema della competenza sia importante e sono grato alla Commissione che ha inserito dei nuovi criteri che alzano il livello di questa competenza.
Ieri abbiamo disquisito informalmente con il Consigliere Giacinti anche nel merito di questi aspetti. Inserendo ad esempio in modo dettagliato l'oggetto di intervento del Co.Re.Com. si rischia che il più grande principe del foro, che non si è mai occupato di comunicazione, possa risultare escluso, ma va bene così, sono stati inseriti dei criteri che hanno alzato l'asticella, quindi va bene, però Consigliere Maggi sono sbigottito perché lei evidentemente ritiene che una persona competente non possa non solo essere iscritto ad un partito, ma nemmeno rivolgersi ad un rappresentante delle istituzioni per presentare una candidatura. Lei evidentemente o non conosce persone competenti o le persone competenti che vogliono ambire ad una nomina non si rivolgono a lei, forse perché non la ritengono sufficientemente autorevole, non so.
A noi capita invece, noi conosciamo o si rivolgono a noi persone competenti che hanno pieno titolo e piena competenza per poter ambire a delle nomine istituzionali, che vengono scelte dalle istituzioni, chi altro dovrebbe sceglierle? Quali sono le sedi per scegliere una nomina che attiene al Consiglio regionale? L'assemblea di condominio? Oppure andare per strada e improvvisare un sondaggio così facciamo vedere populisticamente di essere più vicini ai cittadini? Questa è la soluzione? Io non credo, anzi penso che chi sostiene queste cose non abbia il senso di queste istituzioni, non abbia il senso delle istituzioni che rappresenta e del valore che queste hanno.
Verrebbe da dire dimettetevi se non ritenere che il Consiglio regionale possa essere un'istituzione sufficientemente garante di questo valore.
Mi avvio a concludere, il PD ha fatto questa proposta, ha portato con i suoi relatori di maggioranza e con i suoi componenti questa proposta che la Commissione ha votato, credo che sia importante andare a questa riduzione dei compensi, è comunque un segnale, va benissimo destinare queste risorse, 72.000 euro all'anno, alle persone più deboli, quindi tutto il PD approva questa scelta che la Commissione ha preso, segnalo però una cosa, probabilmente noi, anche alla luce di quello che è avvenuto giovedì, che è il segnale di un male della nostra società, dovremmo pensare a come le istituzioni mettono in campo degli strumenti normativi per tutelare le persone più deboli dal bullismo, dal cyber-bullismo. Credo che sia tempo di aprire una riflessione da questo punto di vista e se possibile, Assessore Cesetti, ragionare anche in sede di bilancio per prevedere alcune risorse. Una dotazione finanziaria, anche per questo tema che ritengo estremamente importante e credo che il nuovo Co.Re.Com. dovrà occuparsene perché vanno bene le persone nominate, però dobbiamo ricordiamoci che svolgono un ruolo per il bene comune, in questo caso la tutela della comunicazione e la tutela delle cose che il Co.Re.Com. fa, sono sfuggite ma sono tante.
Il Co.Re.Com. in questi anni ha svolto 2.500 procedimenti di conciliazione annui tra cittadini-utenti e compagnie telefoniche, c'è stato un ritorno di circa 1 milione di euro per i cittadini marchigiani che altrimenti sarebbe andato alle compagnie telefoniche, ci sono stati 300 incontri nelle scuole nel mandato del Presidente Colonnella sulla cyber-security con ragazzi, docenti, genitori, decine di incontri sull'agenda digitale europea, sul nuovo piano tematico regionale. Insomma il Co.Re.Com. fa molte cose, credo che oggi dovrà anche iniziare a spendersi particolarmente per la salvaguardia dei più giovani e per come il mondo delle comunicazioni, il mondo dell'informazione tutela i nostri ragazzi.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.
Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Non voglio affrontare le parole del Consigliere Busilacchi: dimettetevi, sondaggio, mi sembra che si sia voluto girare un po' intorno al problema, indipendentemente dal fatto dei risparmi che ci sono stati e delle persone che formano l'organo regionale.
Non voglio andare sui dati tecnici, 3, 5, 7, 9, 1, 3, 5, vorrei fare più un discorso di etica politica per capire, quello che dice il Consigliere Busilacchi, se un organo che dovrebbe controllare possa essere controllato dalla maggioranza che governa, se questo è lecito, è giusto che sia lecito, noi non abbiamo nulla da dire, la maggioranza controlla il Co.Re.Com. come ha sempre fatto.
Questo è il succo di quello che voglio dire, ho preso alcuni appunti, ed è molto importante per capire cosa è il Co.Re.Com. e come noi lo vorremmo.
Innanzitutto tutti quanti prendiamo atto dello sforzo lodevole della maggioranza di ridurre i costi e i posti, ma questi noi li abbiamo sempre ritenuti problemi secondari, in verità non siamo mai stati affascinati da questo organo politico in tema generale, e le 2.000 conciliazione non possono essere una maschera democratica, non può essere mascherato con questa maschera democratica.
Non prendiamo le conciliazioni, nessuno contesta le conciliazioni, noi abbiamo sempre sostenuto che il Co.Re.Com. dovrebbe essere un organismo di controllo ed avere requisiti non contrattabili, quando c'è un organo democratico i requisiti non possono essere contrattabili. Vigilare quindi sul diritto di essere informati o informare senza una minima parzialità, valutare la qualità e la quantità del mercato dell'informazione, anche e soprattutto nelle tornate elettorali e nei referendum, questo è il problema, valutare i rapporti politici ed economici e gli interessi che ne conseguono fra la politica e gli organi di informazione.
Secondo noi questo organo del Consiglio regionale dovrebbe avere e dare parità di condizioni economiche, di spazio, di accessibilità all'informazione, a tutti, è sempre stato un organismo, secondo noi, in cui posizionare fedelissimi che, anche se competenti, devono la loro nomina al gradimento della maggioranza politica che gliela ha conferita. Qualcuno smentisca questo se ne ha la capacità!
Un organismo del genere deve essere gestito da persone indipendenti e non condizionate da nessun organo politico, questa è la nostra visione, che possa dare informazioni non manipolate o cambiate a secondo della convivenza politica, di qualsiasi colore sia. Non stiamo parlando né di destra, né di sinistra, stiamo parlando in linea generale, quindi non faccio un'accusa perché non è questo il tema, stiamo parlando dell'organismo in sé, di quello che dovrebbe essere e in effetti non è, perché non è un organo democratico, in quanto controllato dalla politica.
Ecco perché noi siamo da sempre contrari al metodo e al modo usato per eleggerlo.
Il problema primario che noi vediamo in questo organo è che la componente che forma questo Comitato regionale non è e non potrebbe essere mai, secondo noi, imparziale.
Questa è la situazione che noi vediamo in questo Co.Re.Com.. L'abbiamo sempre vista, la vediamo a livello nazionale, a livello regionale. Credo che questo si debba valutare se si vuole dare una valenza democratica e togliere la maschera a questo organo e magari un giorno inserire componenti non di nomina politica. Questo è quello che crediamo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Grazie Presidente. Voglio fare alcune riflessioni su quanto è stato detto fino adesso, anche in virtù di alcuni spunti che mi hanno dato i colleghi.
Non ho presentato candidature, lo dico apertamente, non perché non avessi persone autorevoli da presentare, che comunque si sono rivolte al sottoscritto, ma perché ho pensato di passare la mano ai colleghi della minoranza che mi sembra l'abbiano presentate, per cui queste mie riflessioni sono scevre da condizionamenti di parte, nel senso che parlo liberamente perché non devo difendere alcuno e lo dico anche al Consigliere Busilacchi, quando dice che al PD si rivolgono in tanti, siete tanti Consiglieri è giusto, c'è più possibilità, c'è più appeal di essere eletti anche perché i numeri che può esprime la maggioranza sono sempre il doppio se non il triplo, quindi è giusto che ci sia un appeal più forte da parte del partito di maggioranza, ma detto questo, che è un discorso che lascia il tempo che trova, quello che mi fa riflettere è questo dibattito/discussione sui requisiti.
“Questa volta siamo stati bravi perché abbiamo scelto attraverso requisiti stringenti”, andiamoci piano su questo discorso, perché il problema non è del Consigliere o di chi presenta la candidatura, assolutamente, perché lo fa in buona fede, lo fa scevro da condizionamenti, perché ritiene che quella persona abbia delle capacità, delle caratteristiche tali da poter assolvere quel compito, il problema sta nel chi sceglie i requisiti a monte, di come vengono scelti i requisiti, parliamoci in faccia, non giriamoci attorno, il dibattito sui requisiti: “Siamo stati bravi perché questa volta abbiamo fatto una scrematura da 35 a 13”, ridicolo, perché a questo punto delle due l'una, fino adesso come è stato fatto? O si sbagliava prima o si sbaglia adesso, se adesso si sono cambiati i requisiti significa che prima si adottavano dei requisiti a maglia larga e chiunque poteva inserire il suo beneamato.
Non è una discussione simpatica questa sui requisiti, perché i requisiti se ci sono, sono quelli, dopodiché ognuno si assume la responsabilità di quello che viene fuori, quindi la responsabilità è di chi stabilisce i requisiti su tematiche così importanti.
Poi è naturale che viene nominato, viene eletto, risulta candidabile, chi risponde a quei requisiti, allora occhio, perché mi sembra che ci si immetta in un vicolo cieco, significa che qualcosa non ha funzionato, non solo qui, ma anche in altre candidature, questo è l'aspetto.
Non voglio entrare nel merito perché parlare dei candidati e delle persone non è bello, non è bello fare nomi, però vi lascio questa riflessione da fare, andiamo a vedere quello che è successo, il curriculum, come sono stati scelti, quello che è successo e poi vediamo quello che succederà.
Ripeto, mi sembra molto delicata la discussione su questo argomento, non mi metterei medaglie al petto nel dire: “Abbiamo fatto una cosa bene” perché qui la politica ha responsabilità sempre, non ce l'ha soltanto oggi, avulsa da quello che è successo in precedenza, la politica ha una sua continuità.
La politica è tutto nella vita civile per cui non si può sempre dire: “Io non c'ero, lo hanno fatto gli altri”, c'è sempre una storia, una storia di partito, di area politica e di quello che sia.
Altro aspetto, rivendico insieme a quanto è stato detto da qualche Consigliere della minoranza, che effettivamente adesso questa proposta di legge porta i connotati anche del pensiero della minoranza, mi sembra evidente questo tipo di discorso, perché la vecchia proposta di legge aveva un oggetto fondamentale che era la proroga, non era il rinnovo, il fatto nuovo era la proroga e lo voglio dire con forza.
Quando il Consigliere Busilacchi, che stimo per il lavoro che sta facendo, mi dice che tutto il PD era d'accordo, su cosa era d'accordo? Ma quale PD era d'accordo? Voglio sapere a questo punto: mi dite quale PD era d'accordo? Viene in Aula una proposta, dopodiché un Consigliere autorevole, Vicepresidente del Consiglio, la stravolge con una serie di emendamenti in modo tale che la vecchia pdl non c'entri più nulla, tanto è vero che io dissi: “Questo atto non c'entra nulla con quello che noi discutiamo”. Si portava a 7 componenti, le indennità, tutte le cose che volete voi, ma non c'entrava nulla con la pdl 78, e la proposta non l'ha fatta Piero Celani, l'ha fatta un Vicepresidente del Consiglio.
Quando poi un autorevole Assessore della Giunta dice: “Questa proposta io non la voto”, quando un autorevole, saggio, stimatissimo, Consigliere regionale, Enzo Giancarli, dice: “Io questa cosa qui non la condivido”, mi chiedo: quale PD era d'accordo?
Perché dovete sminuire il lavoro delle minoranze che avevano detto: “Non siamo d'accordo su questa cosa qua” ed oggi anche in virtù del deprecabile comportamento di questo signore, del Vicepresidente del Co.Re.Com., si ricomincia da capo velocemente - poi anche su questo vorrei dire qualcosa - ma su quali basi? Sulla base che la discussione della settimana scorsa aveva fornito, perché la base era quella, la proposta con quegli emendamenti non andava bene, la proroga non andava bene a nessuno, c'era tempo, tutti lo sapevamo, tanto che io dissi: “Da 5 anni si sapeva che il Co.Re.Com. scadeva il 4 ottobre”, sapevamo anche che ci sarebbe stato il referendum, anzi cinque mesi fa si diceva che si sarebbe fatto ad ottobre, addirittura, tutti sapevamo che ci sarebbe stato un referendum, tutti sapevamo che c'era la scadenza, l'abbiamo detto, ci sono i verbali, quindi mi sembra una discussione che svii un po' quello che è stato il vero problema politico. Il vero problema politico è stato lo scontro in quest'Aula o soprattutto fuori dall'Aula, nella sede del partito, del PD e quello che noi abbiamo visto era soltanto la punta dell'iceberg di questo aspetto.
Altra considerazione e finisco, credo che oggi stiamo facendo una cosa legittima, tranquilla, perché il Regolamento lo consente, in Aula arriva un atto che viene inserito all'ultimo momento all'ordine del giorno, la Conferenza dei capigruppo ha detto si, però non è bello perché c'è stata una settimana di tempo, giovedì è arrivato l'ordine del giorno di questo Consiglio, sapevamo tutti che l'atto era stato rinviato alla Commissione, giovedì ci sono state le sciagurate dichiarazioni con conseguenti dimissioni, ieri si poteva benissimo integrare l'ordine del giorno con un atto, avvertendo tutti che oggi si sarebbe discusso.
Ora tutto è legittimo, tutto è regolare, però vi dico signori che è inopportuno che un Consigliere debba fare la mattina, alle 11,30, piroette per sapere quello che si discuterà, non è opportuno. Dopodiché spero che l'Ufficio di Presidenza prenda atto anche di queste cose, tra l'altro non ho sentito parlare di nomine in questo momento, quindi si approva la legge ma non si voterà, non lo so, questo ce lo direte, tra l'altro oggi è il 20 settembre, quindi c'era tutto il tempo per fare questa proposta di legge n. 78 martedì prossimo, invece di farla in fretta e furia questa mattina, quasi a sembrare che, con un colpo di mano, una piroetta, si volesse chiudere una vertenza politica tutta interna al partito di maggioranza.
Si chiude così questa cosa, lasciateci dire che pensavamo di fare un dibattito diverso o per lo meno che i lavori del Consiglio fossero condotti in modo più rispettoso non delle minoranze, ma dei Consiglieri eletti che hanno presentato le candidature per quanto riguarda il Co.Re.Com., legittimamente, onestamente, con trasparenza e con tanta onestà intellettuale. Grazie.
Presidenza della Vicepresidente
Marzia Malaigia
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Ho chiesto la parola innanzitutto per esprimere pubblicamente la mia ferma condanna alle frasi scritte dal Vicepresidente del Co.Re.Com., poi vorrei fare anche una considerazione.
Il Consigliere Celani mi ha stimolato anche una riflessione, questa proposta di legge era arrivata in Aula martedì scorso e conteneva la proroga, io - ci sono gli atti quindi si può facilmente verificare - ho votato contro perché ero contrario alla proroga, ero contrario all'aumento del numero dei componenti, mentre ero favorevole e sono favorevole alla riduzione delle indennità.
Trovare adesso una proposta di legge profondamente rimodulata che va incontro a queste 3 cose, ossia: non concede la proroga ma va verso il rinnovo, non aumentano i componenti, ma si mantengono a 3, riduce le indennità, mi trova favorevole, quindi voterò favorevolmente questo atto che accoglie quello che martedì scorso io contestavo.
Vorrei fare una riflessione anche sull'emendamento proposto dal Consigliere Giacinti, perché questo emendamento introduce il tema della rielezione, abbiamo trattato questo argomento in Conferenza dei capigruppo e abbiamo discusso circa un'ora di questa problematica, perché qualcuno sostiene che introdurre adesso la riduzione dell'indennità potrebbe portare a delle contestazioni.
C'è chi sostiene che questo non può essere contestato in quanto sono cariche elettive, quindi non ci può essere una contestazione sull'indennità di una carica elettiva, c'è chi sostiene invece che questo può essere oggetto di contestazione nel caso in cui il Co.Re.Com. si insediasse prima dell'applicazione della norma stessa.
A questo punto sono state trovate delle soluzioni, la prima soluzione proposta è stata quella di mettere una data, si parlava dall'1 ottobre, poi l'Assessore Cesetti ha proposto quello che il Consigliere Giacinti ha fatto suo, cioè di mettere questa frase: “a decorrere dall'insediamento”, anche se penso che, nell'ipotesi in cui ci possono essere dei problemi, ossia che questa cosa possa essere contestata, quello che scriviamo nell'emendamento non ci tuteli, perché la norma non può avere effetto, prima che venga pubblicata sul Bur e siano trascorsi i tempi previsti per legge, quindi ci potrebbero essere dei problemi nel caso in cui il Co.Re.Com. si insediasse prima della pubblicazione della legge sul Bur.
Tutto questo ragionamento l'ho fatto per dire semplicemente una cosa, auspico che le nomine non si facciano oggi, ma si rimandino alla prossima seduta utile. Qualcuno ha anche suggerito la possibilità, se non ricordo male un Consigliere del PD, di fare, se dovesse servire, un Consiglio straordinario.
Quello che suggerisco, visto che non c'è concomitanza di pareri su questa cosa - ci sono dei tecnici che dicono una cosa, qualcun altro ne dice un'altra, l'Assessore fa una proposta intermedia, insomma non c'è chiarezza, preferirei fare le cose fatte bene – è di prenderci una settimana di tempo per verificare se questo aspetto può costituire un fondo di contestazione oppure no, e poi martedì prossimo o prima possibile procedere con le nomine. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola al Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Oggi stiamo trattando di una cosa che, poche ore fa, la settimana scorsa, si è discussa in quest'Aula in termini diversi, diametralmente opposti rispetto a quello che stiamo discutendo in questo momento.
Probabilmente il caso del Vicepresidente del Co.Re.Com. ha modificato le posizioni del Partito Democratico, è ovvio, le mie orecchie ascoltano un dibattito che otto giorni fa non era questo, cari colleghi, non era questo perché sono state già citate dal Consigliere Celani le persone e gli interventi, l'Aula registrava un'altra discussione, e di questo dobbiamo prenderne atto, è così, Consigliere Busilacchi.
Il caso del Vicepresidente del Co.Re.Com. ricompatta il Partito Democratico e il contributo delle minoranze che c'era stato otto giorni fa, per cercare di percorrere un'altra strada viene sposato dalla maggioranza. Questi sono i fatti, bisogna dire che sono così, per correttezza nei confronti dei nostri elettori, dell'Aula, dello strumento democratico di alto livello che è quest'Aula, altrimenti buttiamo tutto sotto la cenere per non far emergere le discussioni, che se volete aggiungo una parola, un grande partito ha e bisogna dire che ha questi problemi senza nasconderli.
Credo che oggi il dibattito riprenda in termini democratici quello che doveva essere il percorso, ma anche qui bisogna dire le cose come si vedono, come si sentono, come si ascoltano, perché questo è un passaggio, per quanto mi riguarda, molto importante.
La proroga per la presidenza del Co.Re.Com., diciamocelo, motivata dal referendum era una scusa perchè oggi l'Aula sta dimostrando un'altra cosa, probabilmente, come si è evidenziato negli interventi, non c'era unicità di posizione all'interno del maggior partito che governa questa Regione e si è rinviato il problema per questioni interne, a me non interessa se il problema è di questo genere, però di fatto è successo questo.
Per quanto ci riguarda credo che sia prevalso un ragionamento logico, era quello del percorso naturale, della scadenza naturale, il 4 ottobre era previsto il rinnovo del Comitato del Co.Re.Com., quindi si ritorna a discutere di questa proposta. Di fatto ci sono state anche delle sconfitte, cose che non emergevano con chiarezza perché erano nascoste, martedì sono emerse e ora sono anche trasparenti perché il rinvio, la proroga, chiamiamola come ci pare, era per questo motivo.
Non potete dire, come è stato già detto nella riunione di martedì, questo bisogna sottolinearlo, che le minoranze scalpitano, no, noi della minoranza facciamo la minoranza, non deleghiamo a nessuno, voi fate la maggioranza e la minoranza vi dice: “Fate la maggioranza con più trasparenza”, questo è il problema! Chiamiamo le cose come effettivamente stanno, perché non eravate maggioranza per questa proposta di legge, non eravate per questo percorso, la proposta di legge è stata emendata, è stata corretta, sono stati portati dei contributi dalla stessa maggioranza. Questo è il problema!
Come poc'anzi detto, noi vi chiediamo di non nascondere le cose sotto la cenere, perché prima o poi vengono a galla, come si dice, non fate le cose sotto la neve perché poi si scoprono.
Questa mattina stiamo discutendo in termini molto pacati di un vero problema che si tentava di nascondere sotto la neve, ma un caso fuori dalle righe ha fatto si che di questa cosa si dovesse discutere e decidere.
Credo che questo sia il vero problema, noi come Lega crediamo che questo sia il vero argomento che ha preso il giusto percorso, perché questo era quello che doveva accadere. No alla proroga, no all'aumento, sì all'elezione degli organismi previsti alla loro scadenza. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Chiarisco subito che intervengo in questo dibattito come Consigliere regionale, non dirò niente di particolare e comunque il mio intervento non può in alcun modo coinvolgere la Giunta.
Premetto che voterò a favore di questa proposta di legge però quello che mi sorprende è l'atteggiamento, rispettabile per carità, dei colleghi di accaparrarsi il merito di questo atto che ci accingiamo a votare che, diciamolo francamente, non è poi un gran che. Da una parte questo provvedimento di legge stabilisce a tre il numero dei componenti, questo era già previsto nella legge, dall'altra prevede che cosa? Una riduzione da tutti auspicata dei compensi.
Consigliere Giancarli non è ovviamente una critica alla Commissione, che ha fatto un lavoro difficile e molto importante anche sotto il profilo tecnico e qualitativo, è semplicemente per dire un fatto - quei fatti che sono testardi come argomenti – cosa c'è in questa legge? C'è solo la riduzione dell'indennità! Niente altro, rispetto a quello che c'era prima.
Perché dico che non è un gran che? Mi sarei aspettato, e spero che ce ne sia l'occasione, lo dico alla Presidenza, un dibattito intorno ai compiti, alle funzioni, alle prerogative di questo importante organismo di garanzia, perché tutto non può essere ridotto alla corsa per la riduzione delle indennità rispetto alle quali io sono d'accordo, non può essere ridotto tutto lì, e ve lo dice in questo caso un Assessore che in questo anno è stato impegnato concretamente, con risultati che vi ho declinato in quest'Assemblea, sulla riduzione dei costi. Non può essere soltanto questo, noi dobbiamo ragionare intorno alle funzioni di questo importante organismo di garanzia. Che cosa questo importante organismo di garanzia può fare per i cittadini e per la nostra comunità? Specialmente per le fasce più deboli della popolazione, per quelle meno garantite che si devono scontrare quotidianamente con la forza, la supremazia, l'arroganza e la prevaricazione talvolta di grossi gruppi che agiscono, tra l'altro, in condizioni di monopolio.
Intorno a questo ci dobbiamo interrogare, di come questo organismo debba promuovere se stesso sul territorio regionale, perché ad esso si rivolgano sempre di più i cittadini della nostra comunità, le cittadine della nostra comunità e i giovani.
Soprattutto il controllo su queste cose orribili che stanno avvenendo, perché sono orribili le dichiarazioni del Vicepresidente del Co.Re.Com., ma è orribile anche quello che sta avvenendo quotidianamente sui social, dove i destinatari sono talvolta delle vittime inconsapevoli e incolpevoli, sono i nostri figli, sono le generazioni che hanno il diritto di non crescere in queste condizioni, i ragazzi e le ragazze saranno la classe dirigente di domani e noi abbiamo il dovere di tutelarli, di proteggerli. Questo può fare il Co.Re.Com., questo deve fare il Co.Re.Com., come l'ha fatto bene, lo vedo qui, il Presidente Colonnella che può essere un esempio di come si deve fare il Presidente di questo importante organismo di garanzia. L'ha fatto bene anche nel momento di massima difficoltà, quando un suo componente, il Vicepresidente, si è macchiato di un comportamento ignobile, lui immediatamente, con un atto di grande valore istituzionale, ha rimosso quel comportamento ed ha ridato dignità a quell'organismo.
Sono sicuro che il Presidente Colonnella, che io conosco, ha esercitato questa funzione con impegno, con passione, con competenza, e ovviamente con capacità, questo devono fare i componenti del Co.Re.Com., intorno a questo noi ci dobbiamo interrogare, soprattutto devono svolgere queste funzioni con un requisito fondamentale, lo dico a me stesso, Consiglieri, che è quello dell'impegno, della competenza, pure, dello studio, dell'approfondimento, come ci vuole in tutte le cose. Questo è semplicemente umano perché nelle cose che noi facciamo, le più piccole, le più grandi, ci dobbiamo impegnare fino in fondo, altrimenti dedichiamoci agli hobby, lì non è importante l'impegno, quelle si possono fare anche così, a tempo perso, non dispiegando tutte le energie, ma quando noi svolgiamo una funzione pubblica è un dovere l'impegno, la dedizione, l'approfondimento, la capacità, sia essa preesistente o da acquisire, soprattutto un altro requisito fondamentale è l'assenza di qualsiasi conflitto di interesse tra la funzione che si va a svolgere e quello che è l'ordinario stile di vita, sia esso nei comportamenti, sia esso nell'attività lavorativa.
Di questo noi ci dobbiamo preoccupare e occupare, soprattutto negli organismi di garanzia come questo, nell'autorità come in questo caso. Di questo io vorrei sentire parlare, più che la corsa alla riduzione dell'indennità, perché, e termino, talvolta quella riduzione dell'indennità può pregiudicare tutto ciò che dicevo, perché le indennità in democrazia sono nate per consentire a chi non ne ha la possibilità, o a chi, pur avendo quella possibilità vuole dedicarsi a quella funzione, chi magari non è ricco, chi magari vuole essere onesto, con tutto l'impegno, con tutto il tempo possibile.
Da questo nasce l'indennità che è a garanzia della libertà del soggetto che riscopre e copre la funzione, è a garanzia di libertà, di indipendenza, di assenza di conflitti di interessi. Capito? L'indennità che percepisco io è a garanzia dell'indipendenza di quei presidi, come quella vostra. Io sono un avvocato e se oggi avessi continuato a fare l'avvocato la mia attività inevitabilmente avrebbe incrociato alcuni interessi della Regione Marche Pensiamo alle aziende che lavorano, che interagiscono tutti i giorni, ritenete che sia utile, che sia opportuno, che un Assessore al bilancio ricopra questa carica e nel contempo sia titolare o magari socio dello studio che si occupa di qualche società che interagisce con la Regione? Che direste voi? Sapete quanti casi ci sono sul territorio nazionale?
Questo Assessore al bilancio ha rimosso questo rischio e voglio parlarvene perché mi sono stufato di sentire questa cosa, va bene? Questo è, ho fatto un esempio e me ne scuso, ma questo vale per tutti, vale anche per il Presidente ed i componenti del Co.Re.Com., quindi attenti alle rincorse a queste riduzioni, ben vengano, la voterò, ma la Presidenza e l'Ufficio di presidenza verifichino nel tempo futuro, come verranno svolte quelle funzioni, se quell'indennità sia sufficiente a garantire l'indipendenza, l'imparzialità e l'assenza di qualsiasi conflitto di interesse, perché io rispetto ad un professionista che esercita la sua attività e fa il Presidente del Co.Re.Com. a 1.500 euro al mese, preferisco un professionista che sospenda la sua attività e faccia il Presidente del Co.Re.Com. a 5.000 euro al mese. Questo è un esempio ovviamente, ma su questo noi ci dobbiamo interrogare.
Da ultimo, ascolto sempre con molta attenzione i Consiglieri e non mi perdo mai nessun intervento, prima sono uscito ma ho ascoltando il Consigliere Zaffiri dalla televisione, l'altro aspetto, si dice che è la politica che presenta le candidature, e allora? Deve fare questo, a parte che, non lo ricordo a me stesso, c'è una legge regionale che "consente”, quindi di fatto impone, altrimenti non lo si potrebbe fare, la possibilità ai Consiglieri regionali di presentare le candidature sulla base di curricula, di requisiti professionali e di esperienze che sono stati messi a punto dalla Commissione, che bene ha fatto, perché è garanzia di quei requisiti che dicevo io.
Ma vedete, colleghi, questa è una garanzia, noi non possiamo far torto a noi stessi, alla politica e ai partiti, che sono un grande fatto democratico, che devono svolgere quella funzione di filtro tra la società e le istituzioni, se un uomo o una donna mi viene presentato da un partito per me è sintomo di garanzia, perché mal che vada quel partito una minima verifica su quell'uomo o su quella donna la fa, la fa perché ci mette la faccia e di questi tempi sapete quanto è importante. E' sintomo di garanzia avere quei requisiti e quindi che c'è di male se poi si sceglie cercando di dare a questi organismi personalità che possono assolvere bene a questi compiti?
A me piacerebbe parlare anche di questo, anch'io l'altra volta ero contrario alla proroga, ma debbo dire che non c'era nulla di male neanche a farla, io l'altra volta ero contrario, ho detto di si al rinvio degli atti in Commissione, ma non era una cosa così drammatica, grave è il fatto che è successo poi e noi ovviamente, prontamente, siamo qua per cercare di rimuoverlo, però credo che anche di questi tempi e nel futuro, e chiudo veramente Presidente e chiedo scusa, noi ci dovremmo occupare appositamente di questo importante organismo, ma esclusivamente, lo dico al Consigliere Maggi, per metterlo nella condizione di poter espletare al meglio tutte le sue funzioni ed esercitare tutte le sue prerogative nell'interesse spesso delle fasce più deboli della popolazione e tra queste fasce deboli, a prescindere dall'appartenenza sociale, ci sono soprattutto i nostri ragazzi e le nostre ragazze che talvolta financo adolescenti sono vittime di un mondo che, dal mio punto di vista, sta diventando insopportabile, quindi qualche freno va messo e da subito.
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zura Puntaroni. Mi raccomando il rispetto dei tempi da parte di tutti.
Luigi ZURA PUNTARONI. Grazie Presidente. Va bene così, la ringrazio per il tempo concesso, ma salto il passaggio.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Prima della dichiarazione di voto, alla luce di alcuni interventi che ho ascoltato, devo fare delle piccole precisazioni.
Consigliere Busilacchi lei mi ricorda un prestigiatore che faceva i giochi di prestigio nel secolo scorso, si chiamava Mac Ronay, stava sempre serio e faceva i giochi di prestigio che gli riuscivano però quando si girava si vedeva il trucco. Era sempre compassato e serissimo, come lei quando espone queste cose.
E’ stato ribadito in Aula la compattezza del PD su questa proposta di legge, allora è stato un ectoplasma o qualcosa del genere che ha fatto sì che ci fossero 5 componenti anziché 3, che ci fosse la proroga e che in Aula, martedì scorso, su questa proposta di legge presentata, alcuni del suo partito, compreso un autorevole Assessore, come qualcuno ha detto, si siano mostrati contrari, tanto che questo provvedimento che doveva essere votato è passato in Commissione. C'è qualche cosa, una presenza ostile, che in effetti lavora contro il PD e la questione del Vicepresidente del Co.Re.Com, sarà un caso, ha fatto cambiare completamente la proposta di legge ed è diventata una foglia di fico per la volontà comune del PD che non esisteva precedentemente.
Per quanto riguarda la questione che abbiamo già detto e che ha espresso il Consigliere Giorgini, noi in effetti non abbiamo presentato nessuno perché noi siamo contrari all’indicazione della politica per esprimere membri di Assemblee, di Comitati, vorremmo che fosse allargata democraticamente, non escludendo i Consiglieri, che ci fosse un allargamento a quella che si chiama società civile, per trovare il meglio per questi organismi che devono garantire il funzionamento della politica, la qualità della vita dei cittadini marchigiani.
Il capogruppo Busilacchi, che fa tenerezza quasi nelle sue esternazioni, dice: “Le persone competenti si rivolgono ai Consiglieri, se non si sono rivolte a lei si vede che non hanno fiducia”, il capogruppo Busilacchi si dimentica di dire che tutti quelli che ha presentano sono stati scartati. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Intanto tranquillizzo l'Assessore Cesetti che non ho intenzione di prendermi i meriti di questa proposta di legge pur annunciando un voto favorevole.
Richiamo le parole dell'Assessore e mi trovo d'accordo sul puntare l'attenzione su un dibattito rispetto alle competenze e devo dire, con una punta di rammarico, che in questa giornata - è stato confermato, spesso si accendono i dibattiti, la scorsa seduta in Aula ne è stato l'esempio anche se gli strascichi sono dovuti ad altro - il grosso dell'attenzione e delle energie l'Aula le riserva alle nomine. Retaggio, per quanto mi riguarda, di una politica, di un modo di fare politica vecchio, dovrebbe scaldarci gli animi e forse appassionarci di più qualche altro argomento che non impegni unicamente il discorso di scegliere le persone o rappresentare un'ala rispetto ad un'altra all'interno di partiti, di formazioni, o di alleanze.
Il mio disprezzo per le affermazioni fatte dal Vicepresidente uscente del Co.Re.Com. l'ho già detto anche pubblicamente a mezzo stampa, lo ribadisco perché credo che sia un segnale importante farlo anche in quest'Aula, si tratta di un argomento serio come il rispetto della persona, non solo della donna, ma della persona in genere, tanto più quando si ricopre un certo ruolo, ma mi dispiace vedere che l'Aula si scalda, dibatte, si accende fondamentalmente più per delle poltrone che per altro e questo credo sia un limite che dovremmo cercare di superare.
Ribadisco il voto favorevole perché c'è un taglio delle indennità, perché non c'è la proroga alla quale ero contraria, però con un po' di rammarico faccio questa considerazione.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. A me non piace intervenire due volte nello stesso dibattito, ma sono costretto per amore e per rispetto della verità e di quello che è avvenuto in questi giorni.
Ho rispetto di tutti i colleghi, anche di quelli distratti, però credo che sia utile ricordare la cronologia, perché i bravi prestigiatori devono aver presente che non si può esagerare, i fatti oggettivi non sono oggetto di mistificazione, le date non sono oggetto di mistificazione.
Noi abbiamo fatto il Consiglio regionale martedì e martedì la Commissione è arrivata con un atto votato a maggioranza dai colleghi del PD; il Vicepresidente Minardi, che è un collega del Gruppo ma è anche un autorevole componente dell'Ufficio di presidenza, forse lo dirà anche lui dopo, ha presentato un emendamento a titolo personale ed anche dell'Ufficio di presidenza da sottoporre alla Conferenza dei capigruppo, chiarendo che se non fosse stato approvato all'unanimità l'avrebbe ritirato perché non poteva essere un elemento di parte. In quella discussione che abbiamo fatto, abbiamo espresso le nostre idee e le nostre posizioni su elementi, ha fatto bene a ricordarlo l'Assessore Cesetti, anche, non voglio dire non importanti, ma che vanno ben al di là delle principali funzioni del Co.Re.Com. Il numero dei componenti è importante, ma credo che siano più importanti le funzioni del Co.Re.Com. ed, alla luce di quel dibattito in cui, voglio ricordarlo, alcuni di noi si erano espressi subito a favore della proroga, altri meno, i colleghi del nostro gruppo erano tutti d'accordo nel votare questa proposta, si è deciso di approfondire questo tema e di farlo in Commissione.
In quella Commissione - noi abbiamo il gruppo - il Partito Democratico ha presentato una linea assolutamente unitaria, e questo è avvenuto mercoledì, il Consigliere Minardi, è agli atti, ha ritirato il suo emendamento e la nostra posizione era per la proroga, per i tre componenti, per la riduzione, mercoledì questa era la linea compatta del PD, Consigliere Celani, e le dichiarazioni del Vicepresidente del Co.Re.Com. non sono di mercoledì, sono successive alla Commissione, quindi noi saremmo arrivati oggi in quest'Aula, se il Vicepresidente non avesse fatto quella oscena dichiarazione, con una linea assolutamente chiara. Non c'è nessuna foglia di fico, poi abbiamo dovuto prendere atto di quello che era avvenuto, abbiamo dovuto ritirare la proroga perché abbiamo considerato il fatto talmente grave che si doveva arrivare subito ad un nuovo organismo. Questa è la verità!
Concludo, anche per rispetto ad una persona che stimo e che ho candidato, - vede Consigliere Maggi, a me capita che diverse persone mi chiedano di poter essere candidate, ovviamente valuto sempre le posizioni, i curricula, diverse hanno avuto anche delle nomine per cariche apicali – voglio dire questa persona è un brillante avvocato e si sarebbe potuto occupare, credo, con grande capacità dell'80% delle questioni del Co.Re.Com., che sono le conciliazioni, non è un giornalista, quindi non ha esperienza nel settore della comunicazione, però la Commissione ha inserito questi nuovi requisiti su cui io ritengo ci possa essere persino un'interpretazione, ma va bene così. Dispiace doverlo dire al microfono perché lei è simpatico e mi fa piacere che le ricordo un bravo prestigiatore, però forse è meglio essere prestigiatore che cabarettisti.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Minardi.
Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Durante la discussione e le dichiarazioni di voto si sono detto tante cose, poco si è entrati nel merito della proposta di legge.
Mi sarebbe piaciuto che la discussione fosse rimasta un po' di più nel merito della proposta, si coglie sempre l'occasione per fare polemica, ci sta, però qualche volta si supera un po' il livello di guardia.
Per prima cosa vorrei ringraziare il Presidente uscente, Colonnella, che ha fatto un lavoro egregio, l’ha svolto con impegno, con competenza, dando anche dimostrazione del senso delle istituzioni e, nel momento in cui le dimissioni del Vicepresidente del Co.Re.Com. delle Marche non erano disponibili, per togliere di impaccio l'istituzione, le ha presentate lui stesso, di questo credo che gli si debba dare atto perché penso che sia un gesto rispettoso delle istituzioni e di un alto senso delle stesse.
Le ricostruzioni che sono state fatte hanno illustrato e presentato un PD diviso, un PD che non aveva le idee chiare su questa cosa, non è così, non lo devo dire io, però visto che sono il relatore credo che debba in qualche modo ripercorrere anche la storia di come siamo arrivati oggi in Aula.
Il PD aveva presentato una proposta di legge, approvata in Commissione, discussa nella scorsa seduta, quella del 13 settembre, ed io, Consigliere, avevo presentato 2 emendamenti che avevo sottoposto anche all'attenzione del mio capogruppo, emendamenti che prevedevano la riduzione delle indennità, quindi non li ha presentati qualcun altro gli emendamenti li ha presentati il Consigliere Minardi, le stesse indennità che sono oggi nel testo di legge che andremo a votare, quindi: 1.500 euro per il Presidente, 900 euro per il Vicepresidente e 700 euro per i componenti. Con questa riduzione avevo ipotizzato di mettere sul tavolo, con l'altro emendamento, visto che c'era una riduzione consistente, l'ipotesi anche di avere un Co.Re.Com. di 5 componenti. Con un Co.Re.Com. a 5 componenti, con le indennità che andremo a votare oggi, che sono le stesse indennità che erano previste nell'emendamento che avevo presentato martedì scorso, avremmo avuto un risparmio del 50% rispetto ad oggi.
D'accordo con il mio capogruppo ho presentato gli emendamenti alla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, nessuno ha fatto obiezioni, salvo poi scatenarsi in Aula situazioni diverse da parte di molti Consiglieri.
Siamo andati in Commissione ed il Presidente Giacinti ha egregiamente condotto i lavori, abbiamo portato la proroga dei 4 mesi, la non riapertura dei termini, perché a quel punto rimanendo a 3 non serviva la riapertura dei termini, e la riduzione delle indennità. Unitariamente credo che anche il Pd abbia fatto un ottimo lavoro.
Dopodiché sono accaduti una serie di fatti, il Presidente Colonnella si è dimesso, siamo arrivati a dover prendere una decisione in velocità e nella Commissione di ieri abbiamo ritenuto opportuno e deciso di comune accordo, alla luce del fatto che si era già stabilito che i componenti sarebbero stati 3 – il fatto di arrivare a 5 sarebbe stata un’opportunità di maggiore pluralità nel momento delle nomine, però va bene, in passato il numero dei componenti era 3 e così rimane, questa è stata la decisione – di portare la proposta di legge in Aula con la riduzione dei compensi e destinarli alla disabilità.
Credo che questo sia il tema di cui dobbiamo essere orgogliosi, il fatto di aver ridotto le indennità e di averle destinate alla disabilità ed ai servizi sociali, così come è scritto nell'articolo 2, comma 2, della proposta di legge, alla missione “Diritti sociali, politiche sociali e famiglia” programma 02 – interventi per la disabilità.
Credo che questa sia la cosa più importante su cui avremmo dovuto discutere, ma su cui non ci si è soffermati.
Dovremmo scegliere per il futuro persone competenti che siano in grado di dimostrare impegno, che abbiano a cuore le tematiche della comunità marchigiana, che riguardano in particolare la telefonia, televisive, la par condicio, la tutela del pluralismo e se arriveranno anche altre competenze relativamente alle conciliazioni di altre utenze ben vengano la vigilanza delle emittenti.
Su questo credo che dovremmo avere la forza il coraggio e la determinazione di scegliere persone adatte - ricordo che la proposta è un obbligo di legge perché le candidature devono essere presentate dai Consiglieri regionali - che sappiano rappresentare, al di là di chi le ha proposte al meglio e con competenza tutta la comunità marchigiana.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1 bis
Emendamento 1/bis/1 a firma del Consigliere Giacinti. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 1 bis, così come emendato, lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 3 (Dichiarazione d'urgenza). Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di legge n. 78, così come emendata, la pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Sull’ordine del giorno
PRESIDENTE. A questo punto sospendiamo i lavori per 40 minuti, ci vediamo alle 15,15 per la Conferenza dei capigruppo, come già deciso, ed alle 15,30 in Aula. A dopo.
La seduta è sospesa alle ore 14,50.
La seduta riprende alle ore 16,20.
Mozione n. 104
ad iniziativa dei Consiglieri Zaffiri, Malaigia, Zura Puntaroni
"Radiologia dell’Ospedale Santa Casa di Loreto. Risonanza magnetica e carenza di personale: la Regione rispetti norme ed impegni scritti soprattutto nel periodo del Giubileo"
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 104 dei Consiglieri Zaffiri, Malaigia, Zura Puntaroni.
Ha la parola, per illustrazione, il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Ho capito che c’è stata una riunione molto interessante, mancava l'ostetrica, perciò il bambino non è nato! Era messo lateralmente e ci sono stati dei problemi! Ci sono stati dei problemi e allora proseguiamo! Però la minoranza, visto che il Presidente questa mattina non c’era, fa notare che da un paio di consigli c'è qualche fibrillazione! Mi fermo qui! Adesso cercheremo noi un'ostetrica da mettere a disposizione della maggioranza!
Ringrazio il Presidente che mi ha dato la parola per illustrare brevemente la mozione che interessa l'ospedale di Loreto, anche perché è arrivato l'Assessore alla sanità che s'era impegnato per questo territorio, per far fronte alla salvaguardia di una struttura, chiamiamola ospedale, che oggi non è un ospedale.
Assessore, lei sa che il nuovo ospedale non è ancora partito, l’Inrca è all'orizzonte, ma non si vede ancora niente: perciò come Lega chiediamo un intervento sull'ospedale di Loreto per salvaguardare questa struttura fino alla realizzazione, se arriverà, del nuovo ospedale di zona, dell’Inrca, chiamatelo come volete, che ancora purtroppo è fermo!
Crediamo che degli interventi per salvaguardare determinate strutture, Assessore, di questo ospedale siano indispensabili anche perché erano programmati. Queste, chiamiamole, necessità sono indispensabili!
Però lei non mi ascolta! La diagnostica era una cosa importante! I medici per la programmazione dei raggi X e delle ecografie erano indispensabili! La risonanza magnetica era attesa, ed è attesa da ben 2 anni. Sono due anni che c'è una sofferenza in questa struttura. Io accenno soltanto alle cose per sommi titoli, senza entrare nel merito.
Andate, andate avanti, chiacchierate! Va bene! Tanto la sanità non interessa a nessuno! È una sanità eccezionale! Tutto va bene! Avanti!
Credo che questa struttura sia indispensabile, anche perché in questo momento particolare, in cui stiamo parlando, ricade anche un “importante avvenimento”, il Giubileo, che ha ampliato le possibilità del turismo sacro.
Questa struttura soffre negli aspetti che ho ricordato, ma cito anche altri argomenti che si dovrebbero affrontare per questo ospedale.
Nella chirurgia c'è una criticità! Nella senologia c'è una criticità! Ci sono i tre aspetti che ho evidenziato, più questi tre, credo quindi, Assessore, che il problema dell'ospedale di Loreto sia una cosa che lei deve prendere in considerazione, fino a quando non sarà realizzato il nuovo ospedale, poi interverrà in un altro modo per una ridistribuzione del personale, delle risorse, delle professionalità, però oggi nel territorio mancano le strutture che per sommi capi ho evidenziato. E’ un ospedale monco e non ci sono i servizi.
Questi servizi ricadono sugli Ospedali riuniti di Torrette e naturalmente al caos si assomma il caos.
Credo che occorra ripartire, o almeno così dovrebbero essere fatte le cose, nel modo migliore possibile o nel modo più dignitoso per questo bacino, per questa zona, per questi utenti, per questo popolo, per questa gente che ha bisogno di questo servizio.
Ecco perché abbiamo presentato questa mozione, chiediamo alla maggioranza di votarla perché è nell’interesse della comunità e del territorio.
Crediamo che la sanità anche per la comunità di Loreto sia un aspetto importante, bisogna risolvere questo problema, ci sono degli impegni anche sottoscritti.
Bisogna dare continuità agli impegni e agli accordi sottoscritti, noi abbiamo voluto ripresentarli in una mozione affinché si potesse discutere quest'oggi e si potesse valutare e votare perché quella comunità possa avere, in tempo utile, concretizzati tutti gli accordi sottoscritti e realizzato questo servizio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.
Luca CERISCIOLI. E’ interessante la motivazione sul cantiere dell’Inrca perché l’Inrca non è stato chiuso perché c’è il cantiere e neanche l’Ospedale di Osimo è stato chiuso perché c’è il cantiere, stanno operando e svolgendo i loro servizi, uno nella sede della Montagnola, l’altro nella città di Osimo, quindi, il punto di partenza del ragionamento mi sembra francamente molto fragile.
In secondo luogo, è giusto portare avanti gli impegni presi, infatti rispetto al tema delle assunzioni per quanto riguarda l’Asur, il lavoro deve concludersi ed è stato oggetto di discussione anche durante l’ultimo Consiglio, credo che Torrette sia in dirittura di arrivo, l’Asur Marche ha qualcosa in più, mentre il percorso delle assunzioni è già stato chiuso per Marche Nord e per l’Inrca. Quello che manca per poter svolgere quelle attività, così come da accordi presi, è il personale e le assunzioni serviranno a coprire il fabbisogno.
Il resto della mozione in realtà non va sugli accordi presi, ma immagina un altro accordo, una chirurgia che non si potrà più fare, perché la chirurgia che verrebbe fatta sarebbe di tipo ambulatoriale e non richiederebbe tutti quei supporti, quelle presenze, quelle tecnologie, che quando capita qualcosa è bene avere, così come la parte radiologica è una funzione diversa, è una radiologia legata anche qui ad un livello adeguato.
Mentre il punto primo, quello di assicurare le persone per poter garantire l’accordo, è accoglibile e presto arriverà la conclusione di questo lungo percorso, in tempo per utilizzare le graduatorie, come qualcuno ha già chiesto, ancora aperte fino alla fine dell’anno.
Il resto è l’ennesima riproposizione di una distribuzione di servizi sparsa nel territorio non funzionale nella qualità, nella risposta né al bisogno dei cittadini, né agli aspetti che riguardano questa natura soprattutto motivati dal nulla, quindi mi sembra importante respingere la mozione.
Ieri ho visto i dati dell’Emilia Romagna sulle assunzioni, perché c’è stata una conferenza stampa del Presidente Bonacini che ha concluso il suo iter con un migliaio di assunzioni circa, e visto che il numero al quale tendiamo è lo stesso, spero anch’io di concludere presto questo percorso perché fare lo stesso numero dell’Emilia Romagna che è tre volte le Marche, dà il peso e la misura di quello che stiamo facendo. Come dico spesso, i numeri si misurano confrontandoli con quello che uno vede fare agli altri, sennò non si comprende bene la misura di un risultato.
Quello che per me è fondamentale sono le assunzioni, spero veramente di poter concludere in tempi stretti per poter rendicontare a quest’Aula il lavoro svolto, utili non solo a Loreto, ma all’intero sistema, alle liste di attesa, all’attività di presa in carico, che stiamo svolgendo con grande efficacia.
PRESIDENTE. Ha la parola la consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Ringrazio il Presidente Ceriscioli per l’onorata presenza, anche se in ritardo, ha perso tutta la discussione di questa mattina.
Va bene fare riferimento a come vengono gestiti i servizi sanitari delle altre Regioni, però bisogna prenderle ad esempio sempre e non quando fa comodo.
Ho qui un articolo uscito pochi giorni fa sulla stampa dove gli stessi sindacati evidenziano quanto sia insufficiente il numero delle assunzioni da lei poco fa proclamato. Per questo noi abbiamo pensato di presentare un emendamento alla mozione del Consigliere Zaffiri per implementare e non solo sostituire il personale dell'ospedale di Loreto, affinché per questi pochi mesi, perlomeno, sia garantito un servizio efficiente.
PRESIDENTE. L’emendamento è già stato presentato, dopo lo voteremo, ora se non ci sono altri interventi, do la parola per dichiarazione di voto al Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Brevemente. Nell’intervento su questo problema l’Assessore continua a ribadire che sostanzialmente noi ci sbagliamo e le cose non esistono, che i problemi evidenziati sono fragili.
Naturalmente io credo di non sbagliarmi, in quella zona arriverà il nuovo ospedale, ma ancora non ci sono le condizioni, Assessore, e la stampa questa mattina riferisce che non si vede niente.
Credo che, brevemente perché non voglio portare via molto tempo per il dibattito, i cittadini abbiano il termometro per misurare le cose che funzionano o quelle che non funzionano.
Voglio ricordare a lei, che dice che le cose vanno abbastanza bene o vanno bene, la diagnostica, mancano i medici e c'è una lunga lista di attesa e se esiste una lunga lista di attesa significa che le cose non vanno bene! Così dicono i nostri terminali sul territorio, i nostri militanti, il popolo!
Le cose non vanno bene! E’ impossibile fare le radiografie e le ecografie. Impossibile! Non va bene, Assessore! Questo è un problema! Voi potete votare contro e voterete contro! E’ ovvio, siete la maggioranza!
La risonanza magnetica: i tecnici che dovevano posizionare la nuova macchina non si sono accorti che per metterla dentro c'era da intaccare i muri portanti e la risonanza magnetica non c’è! Non c’è!
Se va bene pure questo, andiamo avanti! Va tutto bene!
La chirurgia non ci sarà più, ma se lì la chirurgia non ci sarà più, andare a Torrette significa aspettare un mese per fare gli interventi, santo cielo, se si chiude da una parte, bisogna aprire da un'altra! Questo è il problema, Assessore! Bisogna incrementare il lavoro da una parte se vengono ridotte le prestazioni da un’altra, perché le prestazioni sono sempre 100, non diventano 50! Allora visto che 100 ne dobbiamo fare a Loreto o a Torrette, bisogna che a Torrette si amplino le condizioni per poter fare la chirurgia. Anche in senologia ci sono problemi, allora diteci quali sono le cose che vanno bene?
Siamo completamente insoddisfatti per quanto riguarda il settore della salute, perché i cittadini hanno il diritto ad avere la salute! State giocando sulla pelle dei cittadini, del popolo marchigiano! Il problema della sanità è far tornare i conti! Non so nemmeno se i conti tornano a questo punto!
C'è il problema del personale, il problema delle strutture, gli ospedali sono vecchi e bisogna metterci le mani per fare le manutenzioni e rispetto a questi problemi si è in attesa che arrivi il nuovo Inrca. Lei probabilmente non sarà più Presidente al primo mandato, sarà al secondo mandato, se le va bene in termini di tempo, io naturalmente non auspico che ci sia un secondo mandato, e questo è ovvio, però credo che i tempi saranno lunghi e sui tempi lunghi dell'Inrca, lei sta giocando con il problema della salute dei cittadini.
Penso che occorra dare un minimo di dignità e tutelare la salute del popolo marchigiano.
PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.
Luca CERISCIOLI. Giustamente l’Aula si chiederà: come mai il Presidente è in giro? La risposta è difficile da capire: c’è stato un evento importante nella nostra regione e quasi quotidianamente sono chiamato in prima persona a passaggi che ritengo molto importanti.
Oggi c’è stato un incontro per le famose casette che devono gestire una fase importante, perché parliamo di almeno quattro o cinque anni e di quello che sarà il percorso di chi ha la casa in fascia E, secondo la certificazione Aedes.
Ero con il Commissario Errani e il Dott. Curcio, abbiamo fatto circa due ore di riunione a Terni, perché lì è il punto dal quale partiranno queste casette, che hanno vinto la gara per la fornitura alla CONSIP.
Ovviamente abbiamo trattato tante altre discussioni importanti, questo mi ha impedito una piena partecipazione alla seduta del Consiglio regionale e giustamente è bene che il Consiglio sappia che non è una mancanza di rispetto, ma una parte importante dell'impegno.
Sono convintissimo che quello che si sta facendo per le assunzioni sia estremamente significativo ed è un impegno molto grande, importante finanziariamente, strategico nel quadro complessivo dei servizi insieme alle altre cose che si stanno portando avanti.
Questo modello disperso, diffuso, moltiplicatore soprattutto di turni, più o meno efficaci, nella quantità di produzione che si ha, non dà la risposta ai cittadini. Non è la presenza simbolica di un luogo, è la capacità di offrire risposte.
Questa mozione va esattamente nella direzione opposta, l’effetto è quello di togliere servizi ai cittadini, quindi mi sembra importante votare contro. Questa è la mia dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Emendamento n. 104/1 a firma dei Consiglieri Pergolesi, Fabbri, Maggi, Giorgini.
Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Chiedo la votazione per appello nominale anche a nome dei Consiglieri Celani e Leonardi.
PRESIDENTE. Emendamento n. 104/1. Lo pongo in votazione per appello nominale, chiesto a nome dei Consiglieri Zaffiri, Celani e Leonardi.
Favorevoli: Bisonni, Celani, Fabbri, Giorgini, Leonardi, Maggi, Malaigia, Marcozzi, Pergolesi, Zaffiri.
Contrari: Biancani, Busilacchi, Casini, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa non approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Il Movimento 5 Stelle è a favore di questa mozione e voterà a favore.
Ci dispiace che il Presidente non sia potuto essere presente questa mattina per motivi istituzionali, questo potrebbe essere facilmente superabile se la delega di Assessore alla Sanità fosse stata data ad altri, come preannunciato.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Dichiaro convintamente il voto contrario su questa mozione, affinché venga ampiamente registrato da chi l’ha proposto, perché debba poi essere tradotto in un voto contro qualcuno.
L’ho già fatto anche in altre occasioni, Presidente Ceriscioli, su tutte le questioni sanitarie noi potremmo avere a disposizione circa cinquemila mozioni l’anno: per ogni infermiere, ogni ambulanza, ogni reparto che presumibilmente manca di quello o di quell’altro, quindi, questa è giusto che vada avanti. Mi auguro che la minoranza faccia tante mozioni che non servono assolutamente a nulla, e che faranno capire - se ne fanno molte si capisce di più, se ne fanno poche si capisce di meno - alla gente, ai nostri concittadini, che questo non serve a niente se non a fare un po’ di propaganda mettendo in risalto quello che tutti vanno raccontando in giro.
Non per fare il saputello, ma non esiste l’Assessore alla Sanità, come in teoria non esiste nessun Assessore, perché dovrebbe essere nominato o apostrofato con tutte le deleghe che ha. Il Presidente è il Presidente, non è l’Assessore alla Sanità, è il Presidente, il quale avendo a disposizione tutta l’amministrazione può decidere di delegare.
Sarebbe ridicolo che Ceriscioli si scrivesse da Presidente ad Assessore, cioè il Presidente Ceriscioli scrive all’Assessore alla sanità! E’ ovvio che rimane l’unico titolare di questa funzione, perché originariamente e per legge è nelle sue mani.
PRESIDENTE. Mozione n. 104. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Zaffiri, Celani e Leonardi.
Favorevoli: Carloni, Celani, Fabbri, Giorgini, Leonardi, Maggi, Malaigia, Marcozzi, Pergolesi, Zaffiri.
Contrari: Biancani, Busilacchi, Casini, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Sull’ordine del giorno
PRESIDENTE. La mozione n. 126 è rinviata al prossimo Consiglio.
Mozione n. 121
ad iniziativa dei Consiglieri Bisonni
"Sicurezza antincendio delle scuole marchigiane"
Interrogazione n. 215
ad iniziativa del Consigliere Bisonni
“Sicurezza antincendio delle scuole marchigiane”
(abbinate)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 121 e l’interrogazione n. 215 del Consigliere Bisonni.
Come deciso nella Conferenza dei capigruppo l'Assessore Casini risponde all'interrogazione e poi tratteremo la mozione.
Anna CASINI. Con la mozione, che ritengo forse più significativa dell'interrogazione, poi magari ne parleremo, ci viene chiesto di farci portavoce presso il Governo italiano affinché siano stanziate adeguate risorse economiche e finanziarie per la messa in sicurezza, dal punto di vista della prevenzione antincendio, di tutte le scuole marchigiane attualmente sprovviste e di interessare gli uffici competenti in materia, in collaborazione con gli organi competenti, al fine di operare un monitoraggio continuo sullo stato di avanzamento dei lavori volti alla messa a norma delle strutture in oggetto.
La mozione, a mio avviso, per quello che riguarda il dispositivo è assolutamente condivisibile, infatti è in linea con il procedimento avviato dal Governo con l'approvazione del decreto ministeriale 38/2015 con il quale è stato emanato il nuovo codice di prevenzione antincendi.
Di recente è stata sottoposta all'attenzione delle competenti Commissioni parlamentari una bozza di decreto integrativo del predetto codice, specificatamente dedicata all'approvazione di nuove norme tecniche di prevenzione incendi per gli edifici per le attività scolastiche, per questo gli uffici sono nelle competenti Commissioni ed anch’io sono nelle Commissioni nazionali.
La nuova normativa che inizialmente andava ad affiancare il vigente decreto del '92 si caratterizza per un carattere prestazionale, ovvero la prevenzione non sarà affidata soltanto ad accorgimenti di impianti tecnici, ma anche ad una serie di strategie e responsabilità gestionali laddove non si possano fare degli adeguamenti.
In pratica viene legittimato il ricorso a quelle “deroghe” che il corpo dei Vigili del fuoco spesso è costretto a concedere in presenza di gravi difficoltà nell'adeguare e dotare gli edifici scolastici di accorgimenti ed apparecchiature idonee alla prevenzione.
Per quanto concerne l'interrogazione, invece, si rappresenta che la programmazione degli interventi per la messa in sicurezza del patrimonio pubblico di edilizia scolastica per garantire le condizioni di sicurezza, compete agli enti che ne sono proprietari, questo è il solito discorso che facevamo anche oggi, mentre la strategia generale nazionale viene condivisa, quindi è ovvio che ci siano dei finanziamenti anche delle buone azioni, per il resto garantire le condizioni di sicurezza negli edifici scolastici compete agli enti proprietari, quindi rispettivamente ai Comuni o alle Province laddove siano scuole secondarie.
L'ente proprietario, affiancato dove occorre dai Vigili del fuoco e dall'Asur, è tenuto a verificare la sussistenza delle condizioni di sicurezza igienico-sanitarie, anche quelle che riguardano la prevenzione antincendi.
E' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto 121 del 25 maggio 2016 che avvia il piano per l'adeguamento delle scuole alle norme di prevenzione e protezione degli incendi, ovviamente questo decreto funziona per step, non è immediatamente attuativo e sono previste scadenze differenziate entro le quali tutti gli istituti dovranno provvedere a mettere in atto gli adempimenti previsti dal decreto ministeriale del 1992.
Le scuole esistenti alla data di entrata in vigore del provvedimento non in regola sul fronte antincendio dovranno mettere in atto un piano di adeguamento, come dicevo prima, in più step, con una prima scadenza fissata al 26 agosto e un'altra al 26 novembre 2016.
Una serie di adempimenti come come: gli estintori, la segnaletica per la sicurezza, la predisposizione del registro dei controlli periodici, un piano d'emergenza.
Tutto ciò premesso ricordo che per quello che riguarda le informazioni noi abbiamo l'anagrafe regionale di edilizia scolastica, che è uno strumento istituito nel 2006 utilizzando appositi finanziamenti. I Comuni e le Province sono responsabili dell’aggiornamento dell'Aries, un adempimento che a volte è stato disatteso.
Per quello che riguarda la mozione, ritengo che sia condivisibile, le chiedo soltanto una cosa, parlo anche a nome del nostro capogruppo, di eliminare il seguente capoverso: “sottolineata la gravità, dal punto di vista della sicurezza antincendio, della situazione di un gran numero di scuole marchigiane” perché questa è una critica che non possiamo verificare e controllare, è rivolta ai Comuni e alle Province che sono gli enti proprietari, non riguarda la nostra Assemblea, quindi se fosse possibile toglierei il capoverso da “sottolineata la ...”, per il resto credo che la mozione possa essere condivisibile.
Presidenza della Vicepresidente
Marzia Malaigia
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno e per illustrare la mozione, il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Mi fa piacere che ci sia questa apertura verso l'accoglimento della mozione. Personalmente mi interessa più il risultato che la critica di dettaglio, quindi sono favorevole a modificarla con un emendamento, visto che non è nemmeno nel dispositivo, però devo dire delle cose.
Innanzitutto mi riallaccio anche a quanto è stato detto questa mattina, voglio far presente una cosa che un po' si ripete e che spero si riesca a chiarire, quando si dice: “Fate l’accesso agli atti, non fate le interrogazioni per sapere ...”, voglio far presente, dal mio punto di vista, che a volte, non sempre, il dato detto in Aula ha di per sé una valenza politica.
Altro punto, visto che esiste un ufficio che stabilisce l'ammissibilità dell'interrogazione, nel momento in cui l'interrogazione viene ritenuta ammissibile, penso sia dovere dell'Assessore in questione, di volta in volta, rispondere alla domanda e non mettere in discussione se l'interrogazione è ammissibile o meno - è il caso di farla, non era il caso di farla - perché questo è un lavoro che ha fatto qualcun altro.
Approfitto per fare anche una precisazione, stamattina abbiamo parlato, lo dico per il Presidente Ceriscioli che questa mattina non c'era, della sicurezza sismica delle scuole e delle strutture sanitarie, la Vicepresidente nella sua risposta ha citato una mappatura, è vero che io sono solito informarmi delle cose, è vero che sono andato a parlare con i dirigenti, entrambi, però Assessore le dico una cosa, a me non è stata data nessuna mappatura, mi è stato dato solo un dato aggregato che non è altro, né più né meno, quello che lei stamattina ha riportato. Allora, se esiste questo elenco, questa mappatura, devo capire perché non mi è stato fornito questo dato. Punto primo.
Punto secondo, da quello che mi hanno risposto i due dirigenti in questione, il problema - e questo è un problema serio dal mio punto di vista - è che non esiste un dettaglio, esiste un'idea spannometrica, un dato aggregato, ma non esiste un quadro di dettaglio. Questo Vicepresidente è quello che mi hanno risposto i dirigenti, io non posso pensare che mi abbiano mentito. Mi hanno detto che il dettaglio che io ho chiesto, anche nelle interrogazioni, è un dato che loro non hanno, se è così, se questo quadro di dettaglio non esiste, questo è un problema grande ed io invito l'Assessorato a porre rimedio.
E’ un problema perché se vogliamo, come io mi auguro, investire sulla sicurezza delle strutture scolastiche e delle strutture sanitarie, la prima cosa da fare è la fotografia dell'esistente, senza drammi. Guardate, io non voglio la fotografia per fare “terrorismo politico”, io la vorrei fare, o meglio lo dovreste fare voi, per iniziare un progetto di investimento sulla sicurezza di queste strutture.
Il progetto è chiaro, e con questo mi riallaccio alla mozione, ma viste le ingenti somme che servono non può farsene totalmente carico la Regione, perché se parliamo di 1,9 miliardi di euro per mettere in sicurezza le scuole dal punto di vista sismico - non ho il dato per quanto riguarda la sicurezza antincendio - è chiaro che la Regione non ha queste disponibilità, per cui dobbiamo fare dei progetti. Prima di tutto progetti di dettaglio per avere non la cifra spannometrica, fatta a trecento euro al metro cubo, ma sapere veramente quant'è l'importo, dopodiché, quando si ha la consapevolezza di quello che serve, si va in Europa, si va dal Governo e si chiede aiuto per cercare di sistemare queste strutture.
Visto che le mozioni sono espressione anche di una volontà politica, approvare questa credo che sia il minimo sindacale che possa fare quest'Aula, cioè dire che c'è la volontà di affrontare il problema, viceversa significherebbe che a quel tavolo o a questa maggioranza il problema sicurezza non interessa, ma mi sembra di capire che così non è.
Sono contento se voteremo, spero, all'unanimità questa mozione, è chiaro che poi dovrà avere un seguito con un bilancio nel quale ci saranno le voci per iniziare ad investire sul tema della sicurezza. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Casini per una precisazione.
Anna CASINI. E' più che una precisazione, perché qui siamo nella Repubblica italiana, c'è un ordinamento della pubblica amministrazione, le competenze … Non è che noi vogliamo esimerci, ma lei mi parla di progetti per le scuole elementari, noi come Regione Marche non possiamo espropriare i Comuni delle volontà e delle responsabilità. Le scuole di competenza comunale, sono di competenza comunale, stessa cosa per le scuole provinciali.
Non è che io voglio esimermi, ma noi non siamo degli sceriffi che vanno in Comune a dire: “Adesso ti vengo a controllare”.
Rispetto alla mappatura di cui mi parlava prima, non esiste la mappatura, esiste una norma che prevede che ci sia l'anagrafe regionale scolastica.
L'anagrafe regionale scolastica, le ho anche parlato dell'acronimo che è Ares, banalmente Ares, è una competenza, come mera registrazione, della Regione, mentre la competenza dei Comuni o delle Province è quella di inviare i dati. E’ del tutto evidente che non ci sono dei dati aggregati, ma c’è un elenco di enti più o meno virtuosi che hanno inviato i dati.
Noi non possiamo andare Comune per Comune a costringerli non so con quale arma, ci sono Comuni più virtuosi che inviano i dati e Comuni meno virtuosi.
Questi non sono atti, quando parliamo di accesso agli atti parliamo di atti, questi non sono atti, ma è una corrispondenza tra enti, quindi le avranno risposto che non esiste una mappatura perché mappatura non c'è, sicuramente c'è una corrispondenza tra i Comuni della regione con gli uffici che devono tenere questa anagrafe. Un’anagrafe che, va da sé, per sua definizione, contiene un elenco di nomi, perché l'anagrafe questo è. Questo mi permetto di dire.
La questione della sismica è molto più complessa, non meno importante, anzi forse anche più importante dell'antincendio. Mi pare di aver chiarito che il decreto sull'antincendio prevede non soltanto un adeguamento degli impianti, ma anche delle misure di cautela rispetto ad azioni virtuose che vengono spiegate e messe in campo all'interno delle singole scuole.
Mi pare che siano due argomenti ugualmente importanti per la sicurezza scolastica e non solo, ma da questo punto di vista l'apertura c'è, fatto salvo togliere la parte un po' terroristica che riguarda una critica. Lo ripeto ancora una volta, è la nostra Costituzione che prevede come siamo formati e che ci siano competenze piramidali. Non vogliamo esimerci, ma non esiste uno strumento di controllo finanche per verificare se nelle scuole c'è l'impianto. Capito? Perché è una competenza del Comune e dei Vigili del fuoco.
Poi lei può pensare come crede, che siamo inadempienti, sicuramente ci può attaccare da tutti i punti di vista, però credo che noi possiamo e ci facciamo portavoce presso il Governo italiano, che è l'impegno della mozione, affinché siano stanziate adeguate risorse economiche per la messa in sicurezza dal punto di vista della prevenzione antincendio e gli uffici competenti in materia collaborino con gli enti competenti. Quindi non ho nessuna difficoltà a dire: “Va bene” perché questo è quello che si sta facendo.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Una precisazione. L'emendamento l'ho firmato per cui quella parte sarà tolta, però la critica rimane, nel senso che lei saprà meglio di me che nell'Ares c'è una casella dove si può spuntare se il CP c’è oppure no, quindi che la situazione delle scuole marchigiane, ed in Italia in genere, non sia così rosea, non è che glielo devo insegnare io, Assessore.
Poi su quell'altra cosa, facevo un discorso generale che riguarda sia la sanità che le scuole - non ripetiamo le cose che abbiamo detto stamattina - per le scuole, visto che ci atteniamo al tema, è vero, e l'ho detto anche questa mattina, che le responsabilità e le competenze sono di altri, però non è che la Regione sta fuori dai giochi, la Regione può contribuire, può dare il suo contributo, è un attore in questo scenario, in passato ha dato finanziamenti, coordina tutto il sistema, quindi non possiamo lavarci le mani, la Regione faccia la sua parte per quello che è di sua competenza, per quanto riguarda le scuole e per quanto riguarda gli ospedali arriverà a breve, credo, una mozione sugli ospedali e lì la responsabilità è tutta della Regione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.
Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. La soluzione è abbastanza grave, leggendo l'ultimo rapporto di Legambiente vengono fuori dei dati allarmanti, perché solo il 40% delle scuole italiane è a norma antincendio.
Certo la Regione non è sovraordinata alle leggi statali, ripeto un po' le parole che ha detto l'Assessore Casini, però in pratica noi abbiamo un problema con il decreto ministeriale del 12 maggio 2016 che dice: “Prescrizione per l'attuazione con scadenze differenziate delle vigenti normative in materia di prevenzione degli incendi per l'edilizia scolastica”, questo è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 25 maggio 2016 e stabilisce tutte le scadenze entro le quali tutte le scuole non in regola, sono esclusi gli asili, con le norme antincendio dovranno adeguarsi alle norme previste addirittura dalla legge del 1992. Una legge di 24 anni fa.
Il decreto è entrato in vigore il 26 maggio scorso e stabilisce che tutte le scuole non a norma debbono attuare un piano di adeguamento, come diceva l'Assessore, a step.
Il primo step è scaduto, doveva iniziare il 26 agosto e non è iniziato, e adesso dirò il perché, un altro scadrà il 26 novembre e l'adeguamento dovrà concludersi entro il 31 dicembre 2016, come previsto dal decreto 104/2013. Cosa è successo? Noi siamo un Paese strano, prima si danno degli step, si danno delle scadenze e poi che succede? Nel decreto milleproroghe del 30 dicembre il Governo ha posticipato di un altro anno il termine di scadenza dell’adeguamento alle normative antincendio, che è atteso come tutti sapete da molti anni, visto che il tutto è normato da quella famosa legge del '92. Quindi la colpa è del Governo che ha ancora rimandato un decreto di tale importanza.
Certamente questo decreto è importante, però l’attuazione non è semplice, perché oltre a prevedere norme antincendio, stabilisce che le scuole dovranno avere anche le strutture antincendio che separano l'attività scolastica a prova di fuoco dagli spazi per le esercitazioni, quindi le palestre, i depositi, le autorimesse, l'impianto di riscaldamento. E’ una cosa molto complessa, non è semplice, tenendo conto che ci sarà da mettere a norma il 60% delle scuole italiane, si capisce che la cosa non sarà semplice, però resta il fatto che la mozione del Consigliere Bisonni è congrua al problema. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento n. 121/1 a firma dei Consiglieri Bisonni e Busilacchi. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione 121 così come emendata, la pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Sull’ordine del giorno
PRESIDENTE. La mozione n. 147 dei Consiglieri Busilacchi e Giancarli è rinviata.
Ha la parola il Presidente Ceriscioli.
Luca CERISCIOLI. Questa settimana ci sono due importanti incontri sulla questione, vorrei chiedere alla presentatrice della mozione n. 136 se è disponibile a rinviarla di una settimana, così la trattiamo con maggior contezza rispetto al percorso che si vorrebbe concludere.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Guardi Presidente, francamente non sono d'accordo al rinvio proprio perché è una mozione con la quale si chiede un impegno sul problema del trasporto sanitario che di fatto è stato tagliato dall'oggi al domani.
E’ vero che c'è una direttiva con cui le altre Aree vaste si sono già organizzate, è vero tutto, se ne parla da mesi per cui ho chiesto di inserire con urgenza all'ordine del giorno questa mozione anche perché per qualche cittadino ammalato fa la differenza pagare o non pagare come è successo dall'1 giugno, dall'oggi al domani.
Di questa mozione ne abbiamo discusso nei corridoi e parecchie volte l'abbiamo sollecitato. Giovedì per correttezza, dopo aver avuto la disponibilità del Presidente Mastrovincenzo ad inserirla e calendarizzarla per oggi, ho reso partecipe la Commissione sanità ed il Presidente Volpini del fatto che sarebbe venuta in Aula.
Credo che qui si debba dare un indirizzo politico, se si attendono delle risposte dagli uffici, queste possono venire anche dopo che l'indirizzo politico si è preso, se ci sono degli intoppi o dei lacci per i quali non si possono prendere delle decisioni o le decisioni dell'Aula non possono essere recepite dagli uffici, ce ne accorgeremo dopo, ma qui si chiede un impegno ed una presa di posizione politica rispetto ad una problematica, quindi chiedo che la mozione sia trattata.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Grazie. Mi limito - come si suol fare un intervento a favore uno contro - a fare un intervento a favore della richiesta della Giunta perché è vero, Consigliera, che questo è un tema molto importante e proprio perché è importante, credo che la Giunta con grande capacità stia facendo tutta una serie di approfondimenti.
Ho saputo anch'io che la Dirigente del Servizio salute ha in programma una serie di incontri con gli operatori di questo settore, è chiaro che noi non attendiamo quello che ci dicono gli uffici e poi sulla base di quello …, però avere una maggiore informazione ci consente di dare un indirizzo politico adeguato, altrimenti oggi faremo un dibattito che è monco di un pezzo, poiché non si tratta di aspettare alcuni mesi, ma pochi giorni, credo che la prossima volta su un tema così importante e così delicato possiamo affrontare una discussione più piena e dare un indirizzo politico che magari ci potrebbe vedere tutti d'accordo.
Mi pare che la richiesta del Presidente Ceriscioli sia assolutamente da assecondare.
PRESIDENTE. Proposta di rinvio della mozione n. 136. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 167
ad iniziativa della Consigliera Marcozzi
“Avis regionale”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 167 della Consigliera Marcozzi che ha la parola per illustrarla.
Jessica MARCOZZI. Ho presentato questa mozione a seguito dell'Assemblea regionale dell'Avis che si è tenuta a Porto Sant'Elpidio il 23 aprile scorso e in quella sede sono state avanzate alcune istanze delle quali mi sono fatta portavoce in Consiglio regionale.
Sappiamo benissimo l'importanza dell'Avis sia a livello nazionale, regionale e locale, lo dimostrano i numeri, anche in quell'occasione è stato detto che rispetto all'anno 2014, nel 2015 i donatori sono aumentati.
L'Avis è da sempre impegnata anche in organizzazione di eventi, di progetti e di campagne di sensibilizzazione alla donazione sia su scala nazionale, regionale e locale e sta progressivamente e velocemente sbarcando anche sul web.
Dobbiamo però tenere conto che l'Avis Marche ha lanciato il grido di allarme relativo al vanificarsi sempre più della campagna “da quest'anno va di moda il giallo”, che indirizza i donatori disposti a donare plasma verso il “rosso”, per difficoltà e rallentamenti nelle donazioni, eppure è stato dimostrato, con la cessione in due anni di ben 1.700.000 euro di plasmaderivati ad altre regioni, che la maggiore spesa per personale e raccolta associativa è stata largamente coperta.
Le difficoltà e l'allungamento dei tempi di accertamento dell'idoneità rallentano l'inserimento degli aspiranti e spengono l'entusiasmo e demoralizzano i dirigenti. Sui tempi degli accertamenti diagnostici previsti per i donatori e per gli aspiranti sono stati informati i vertici dell'Asur; dopo tre anni l'assunzione di personale nei centri trasfusionali e la raccolta associativa sono ancora sospese; inoltre l'Avis ha più volte rappresentato nelle sedi istituzionali che il Dirmt ha le sue stesse difficoltà, soffrendo le mancate scelte della Regione, e le sue strutture territoriali operano spesso in modo disallineato rispetto alle indicazioni impartite.
E' necessario uniformare le condizioni di operatività del Dirmt e dell'Avis su tutto il territorio regionale a partire dall'agenda, dalle prenotazioni, dall'elasticità per i non prenotati, dal rispetto degli orari, dal prolungamento degli orari di donazione per favorire la donazione stessa, riducendo le difficoltà dei donatori di assentarsi dal lavoro.
Una regolarizzazione della ramificazione regionale dell'Avis consentirebbe anche di tenere un approccio diverso e più efficace nel coinvolgimento dei giovani anche in ambito istituzionale, che spesso si trovano in pochi a dover gestire grandi eventi organizzati all'associazione.
Si chiede all'amministrazione regionale: 1) di riconoscere la personalità giuridica del Dirmt o comunque la possibilità per lo stesso di avere la gestione del personale e dei fondi; 2) di promuovere la realizzazione di un'unica unità logistica per la lavorazione del sangue; 3) di facilitare la raccolta associativa; 4) di favorire la rapidità degli accertamenti diagnostici previsti per donatori e aspiranti.
PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.
Luca CERISCIOLI. Avendo incontrato recentemente i vertici dell'Avis regionale abbiamo fatto il punto su un percorso che abbiamo condiviso nell'ultima assemblea che c'è stata.
Sul punto 4), si sono dimostrati molto soddisfatti, quindi il tema dell'accelerazione dell'attività diagnostica per i donatori ha superato quella criticità che era stata manifestata allora.
Sul punto 3), andiamo oltre quello che è l'obiettivo della mozione, che è non solo quello di facilitare, è proprio fra gli obiettivi dei Direttori di Area vasta, ma andare, laddove il servizio non è in grado di farlo, alla stipula delle convenzioni così come lo schema approvato dalla Conferenza nazionale delle Regioni, nell'accordo Avis-Aree vaste. Un passo un po' più in avanti che non è solo favorire, ma andare alla sottoscrizione delle convenzioni per attivare appieno questo tipo di raccolta che potenzierebbe un sistema che già funziona.
Sul punto 2), sono d'accordo, c'è un percorso previsto a tappe, ma secondo me bisogna andare direttamente su quello che questo dice, ovvero un unico centro di produzione del sangue per tutta la Regione.
Il punto 1), è il desiderio di ogni struttura essere autonoma al sistema, ma noi stiamo lavorando esattamente al contrario e il lavoro - lo voglio sottolineare - che ha fatto - perché è andato in pensione poco fa, gli mandiamo un saluto - il dott. Piani, è stato molto importante, con l'organizzazione dentro la struttura, uno spirito fortemente collaborativo all'interno del sistema tanto che, voglio far notare questa cosa, non so quanti lo hanno colto, durante l'emergenza sisma, mentre altre regioni facevano appelli alla donazione del sangue, grazie al lavoro dell'Avis, la nostra regione ha detto no, non ci serve il donatore occasionale, perché c'è un sistema di donatori regolari che garantisce qualità e sicurezza al sistema. Non c'è stato nessun bisogno di attività straordinaria per poter garantire pienamente quello che era il fabbisogno dell'intero sistema, frutto di quel buon lavoro, di quella buona impostazione che può essere solo migliorata dall'approfondimento dei tre punti successivi.
Rinnovo alla Consigliera Marcozzi l'invito a soprassedere al punto 1) che è il desiderio del 90% delle strutture sanitarie della nostra regione, soprassedendo a quello il resto è pienamente sottoscrivibile ed approvabile.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Non posso eliminare questo punto, perché per loro è importante che il Dirmt abbia la personalità giuridica, ossia la possibilità di avere la gestione del personale e dei fondi, giuridicamente loro dicono che è come un'Area vasta. E' giusto, quindi, si potrebbe fare.
Queste sono le loro istanze , non posso tirarle indietro.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Grazie. Intanto mi scuso con la Consigliera Marcozzi e con i colleghi perché su un tema così importante e così delicato purtroppo non ho fatto in tempo a preparare il mio intervento come avrei voluto perché il Dirmt delle Marche è un'eccellenza, l’ha detto bene il Presidente, quindi ci sarebbero da dire molte cose su questo aspetto.
Anch'io, come il Presidente Ceriscioli, approfitto dell'occasione per ricordare lo straordinario lavoro del dott. Piani, e per ricordare che il Dirmt è l'unico dipartimento certamente nelle Marche, ma forse in Italia, pubblico/privato perché noi abbiamo insieme il servizio sanitario pubblico e l'Avis, che è del terzo settore, quello del volontariato, e sta dentro un dipartimento del servizio sanitario regionale. E’ una cosa straordinaria, credo che sia la punta avanzata di un modello di assistenza, quando il pubblico non riesce ad arrivare da tutte le parti, il terzo settore, chiamato il welfare mix, quindi pubblico e privato insieme, riesce ad intervenire.
Colgo l’occasione, Presidente, per dire che un modello così avanzato come quello del Dirmt potrebbe essere valutato anche per altri settori, ad esempio nel settore oncologico, dove noi abbiamo una grandissima realtà dovuta al terzo settore, potrebbe essere interessante valutare se l'offerta del terzo settore in un ambito così delicato può entrare a far parte dell'offerta pubblica, così come è avvenuto per il servizio trasfusionale, perché le Marche su questo sono veramente una bella realtà.
Però, Consigliera Marcozzi, e qui veniamo al nodo, detto che è tutto vero quello che fa l'Avis; la raccolta associativa, ribadisco l'importanza di questa associazione, spesso ho partecipato anch'io ai loro convegni e ci siamo trovati d'accordo sempre su tutto, ma la loro richiesta non è praticabile perché la personalità giuridica al Dirmt vorrebbe dire una cosa, lei sa quale sarebbe l'effetto? L'effetto è che il Direttore del Dirmt, che ha personalità giuridica, può scegliere da solo, senza confrontarsi con le istituzioni, con l'Asur, con la politica, di spostare il giorno dopo un infermiere da Ascoli a Fano, da Fabriano a Fermo, senza dire niente a nessuno! Questo è l'effetto che si produce con la personalità giuridica. Allora se ce l’ha il Dirmt perché non dovrebbe averla altri dipartimenti? Perché non potrebbe averla il Dipartimento di salute mentale? Perché non ce la possono avere altri dipartimenti? Così non esiste più una scelta della Regione Marche, noi lasceremmo ad una singola persona, senza alcun controllo, la possibilità di spostare completamente tutto il personale.
Francamente mi pare una cosa un po' eccessiva, non l’abbiamo fatto, adesso mi dispiace che non c'è il Presidente Volpini però ci sono i colleghi della Commissione, per la medesima richiesta che è pervenuta per il Dipartimento di diabetologia. Tutti i dipartimenti vorrebbero da soli poter gestire, però, ragazzi, stiamo dentro un sistema sanitario regionale, se ogni Dipartimento ed ogni rete clinica gestissero da soli la rete clinica, spostando il personale come vogliono, non ci siamo, non ci sarebbe più alcuna programmazione.
Purtroppo la sua richiesta Consigliera Marcozzi, come ha detto bene il Presidente è da respingere.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 167. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 17,20.
La seduta inizia alle ore 11,00
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 41 del 20 settembre 2016. Do per letto il processo verbale della seduta n. 40 del 13 settembre il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’articolo 29 del Regolamento Interno.
Comunico che
è stata presentata la seguente proposta di legge regionale:
n. 84 in data 14 settembre, ad iniziativa del Consigliere Fabbri concernente: “Modifica alla legge regionale 5 febbraio 2013, n. 3 'Interventi regionali per il recupero, la restituzione e la donazione ai fini del riutilizzo di medicinali in corso di validità'”, assegnata alla IV Commissione assembleare in sede referente e trasmessa al Consiglio regionale dell'economia e del lavoro per il parere di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c) della legge regionale 26 giugno 2008, n. 15 e alla II Commissione ai sensi e per gli effetti del comma 1 bis dell'articolo 68 del Regolamento interno;
è stata presentata la seguente proposta di atto amministrativo:
n. 25 in data 19 settembre, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Articolo 138 – D.Lgs n. 112/98 – Linee guida per la programmazione della rete scolastica del sistema educativo marchigiano per il triennio 2017/2020”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente e trasmessa al Consiglio delle autonomie locali per l’espressione del parere di cui all’articolo 11, comma 4 della legge regionale 10 aprile 2007, n. 4 e al Consiglio regionale dell'economia e del lavoro per il parere di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c), della legge regionale 26 giugno 2008, n. 15;
è stata presentata la seguente proposta di deliberazione:
n. 15 in data 14 settembre, ad iniziativa dei Consiglieri Marconi, Traversini, Micucci, Giacinti, Biancani, Volpini, Giancarli, concernente: “Proposta di legge alle Camere concernente: Modifica al Decreto legge 4 luglio 2006, n. 223 convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248 e successive modificazioni recante ‘Disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all'evasione fiscale’", assegnata alla II Commissione assembleare in sede referente e trasmessa al Consiglio delle autonomie locali per l’espressione del parere di cui all’articolo 11, comma 4 della legge regionale 10 aprile 2007, n. 4 e al Consiglio regionale dell'economia e del lavoro per il parere di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c), della legge regionale 26 giugno 2008, n. 15;
sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 170 del Consigliere Giorgini, concernente: “Interventi urgenti a seguito del sisma del 24 agosto 2016. Impegno della Giunta Regionale ad attivarsi urgentemente, congiuntamente agli Enti competenti in materia, per l'ammodernamento delle linee acquedottistiche Pescara del Tronto – Capodacqua”;
n. 171 dei Consiglieri Giorgini, Maggi, Fabbri, Pergolesi, concernente: “Azioni urgenti volte al rilancio immediato delle attività produttive nelle aree colpite dall'evento sismico che ha avuto inizio in data 24 agosto 2016”.
Sull’ordine del giorno
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Un saluto a tutti i colleghi. Raccogliendo il suo auspicio nella lettera che mi ha fatto qualche giorno fa per invitarmi ad accelerare un po' la questione Co.Re.Com., per le note vicende che tutta l'Aula conosce, direi che è opportuno procedere all'iscrizione all'ordine del giorno della proposta di legge che ieri in Commissione abbiamo licenziato all'unanimità ed avente ad oggetto la diminuzione delle indennità spettanti ai membri del Co.Re.Com., oltre alla modificazione della precedente proposta di legge, che nella scorsa seduta di questa Assemblea avevamo discusso ed opportunamente rinviato per dirimere alcune questioni.
Le note vicende che abbiamo appreso dalla stampa e non solo hanno accelerato anche giustamente la questione venendoci in soccorso per rimettere le mani sulla tematica e chiudere questa vicenda. Grazie.
PRESIDENTE. Ora votiamo l'iscrizione all'ordine del giorno della proposta di legge sulle indennità dei componenti del Co.Re.Com., richiesta appena fatta dal Consigliere Giacinti.
Proposta di iscrizione della proposta di legge n. 78, la pongo in votazione
(L'Assemblea legislativa approva)
PRESIDENTE. Su questo propongo che eventuali emendamenti alla proposta di legge possono essere presentati entro le ore 12,00, sono le 11,00, quindi entro un'ora eventuali emendamenti alla proposta di legge possono essere presentati.
Questa proposta di legge viene inserita dopo il punto 4), successivamente alla proposta di deliberazione n. 14/2016.
Ha la parola la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Vorrei chiedere l'iscrizione all'ordine del giorno di una mozione relativa agli impianti biogas, perché gli uffici stanno predisponendo una convalida ad un iter precedentemente giudicato nullo dai giudici. Chiedo quindi l'urgenza per evitare che prima della conclusione dell'iter il consulente esterno chiamato ad occuparsi di questa vicenda …
PRESIDENTE. Scusate, per favore, chiedo il silenzio per rispetto a chi sta parlando.
Romina PERGOLESI. Vorrei impegnare la Giunta ed il Presidente a chiedere al consulente esterno, chiamato ad approfondire la questione, di esprimere un parere sulla correttezza di questo iter. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Credo che, per quanto mi riguarda, la richiesta di mettere all'ordine del giorno oggi la mozione non sia accoglibile, perché i tecnici sono già stati informati della questione, anche il consulente esterno a cui fa riferimento la Consigliera Pergolesi.
C'è tutto il tempo per le risposte che daremo in Consiglio regionale al momento opportuno, quindi la mia indicazione è contraria.
PRESIDENTE. Proposta di iscrizione della mozione n. 163 della Consigliera Pergolesi che ha brevemente illustrato, la pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Interrogazione n. 179
ad iniziativa della Consigliera Marcozzi
“Riorganizzazione del Servizio sanitario regionale. Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 179 della Consigliera Marcozzi.
Ha la parola per la risposta l'Assessore Casini.
Anna CASINI. Nel percorso di riorganizzazione dell'Asur, la Determina DG-Asur n. 350/15 rappresenta una fase transitoria di un cambiamento continuo che ha tenuto conto di quanto previsto dalla delibera di Giunta regionale 1287/2013 e delle diverse strutture presenti sul territorio. In questa fase della riorganizzazione non è stato possibile adottare un modello organizzativo rigidamente sovrapponibile in tutte le cinque Aree Vaste per le profonde differenze dei contesti socio-economici, strutturali, orografici, produttivi e di popolazione, che hanno trovato una valida risposta sanitaria ai bisogni attraverso un percorso di sviluppo sulla base di lince produttive di attività. Infatti, la delibera di Giunta regionale 1287 prevede di articolare i dipartimenti valutando la complessità del territorio di competenza in almeno sei Servizi nonché di assicurare funzioni specialistiche di eccellenza, articolando al proprio interno la tipologia di incarichi.
Nell'ambito della riorganizzazione dei Dipartimenti di prevenzione le Direzioni di Area Vasta hanno avuto disposizione di procedere all'individuazione, nell'ambito di ciascun Dipartimento, di un Coordinatore dell'Area veterinaria e di sicurezza alimentare, in analogia peraltro a quanto già istituito in altre realtà nazionali al fine di governare le complesse specificità degli argomenti di pertinenza assicurando modalità integrate ed omogenee nell'erogazione delle prestazioni.
Infine, nell'attuale fase di riordino dell'assetto organizzativo dei Dipartimenti di Prevenzione, la Direzione Asur ha istituito uno gruppo di lavoro dedicato che, sotto la supervisione della direzione sanitaria e fermo restando il rispetto dei parametri specifici già individuati, sta operando nell'intento di procedere ad un ulteriore processo di omogeneizzazione dei diversi Piani di Area Vasta, tenendo conto dei differenti contesti socio-economici, strutturali, orografici, produttivi e di popolazione presenti nel territorio regionale.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie per la risposta. Non sono soddisfatta e le spiego perché.
State cercando di omogeneizzare il numero delle strutture complesse sul territorio, però vorrei capire, per quanto riguarda l'Area della veterinaria e della sicurezza alimentare, quante ne sono previste per quanto riguarda l'igiene pubblica e la prevenzione nei luoghi di lavoro anche perché il Dipartimento di prevenzione deve essere articolato in 6 strutture: igiene e sanità pubblica; prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, che riguardano la prevenzione nei luoghi di lavoro; le altre 4 strutture riguardano l'Area della veterinaria e sicurezza alimentare, cioè l'igiene degli alimenti e della nutrizione; la sanità animale; l'igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati; igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche. Vorrei capire quante strutture prevedete per l'area della veterinaria e sicurezza alimentare e quante invece per l'igiene pubblica e prevenzione nei luoghi di lavoro.
Inoltre il 5% del fondo sanitario nazionale dovrebbe essere per la prevenzione primaria, ad oggi invece risulta che solo, calcolato mediamente nei precedenti anni, il 3% è stato destinato, questo significa che il 5% non è stato mai dedicato alla prevenzione, il 5% rispetto al 3% è una notevole risorsa, significa che il 40% delle risorse non sono destinate alla prevenzione.
Inoltre lei ha detto che si sta procedendo ad una valutazione analitica dei parametri di contesto in Area vasta, in base alla popolazione, al numero dei siti, ma questo è solo un approccio. In realtà non ci sono dati, non c'è nulla, quindi vorrei capire quante strutture prevedete per l'Area della veterinaria e sicurezza e quante invece per l'igiene pubblica e prevenzione nei luoghi di lavoro. Non c'è ancora una risposta.
Si doveva fare anche un tavolo tecnico, invece non è mai stato concluso. Domande che non hanno ancora una risposta. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Casini.
Anna CASINI. Una breve integrazione, le unità operative per l'igiene e sanità pubblica-prevenzione salute sicurezza alimentare sono 25. Il numero totale di veterinaria, sicurezza alimentare è 43, suddiviso, se vuole le do la tabella, in base all'approvazione della delibera dell'Asur 481/2016.
Interrogazione n. 235
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
“Manutenzione della rete viaria secondaria marchigiana”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 235 del Consigliere Giancarli.
Ha la parola per la risposta l'Assessore Casini.
Anna CASINI. Rete viaria, rete primaria, rete secondaria, mi piacerebbe che parlassimo del Codice Lunardi e della classificazione delle strade attraverso le lettere, però cerchiamo di rispondere anche se si parla di viabilità secondaria.
In relazione all'interrogazione concernente "Manutenzione della rete viaria secondaria marchigiana", si rappresenta quanto segue.
Il pessimo stato di manutenzione delle strade regionali è purtroppo principalmente la conseguenza, oltre che della normale usura dovuta alla circolazione dei veicoli, del mancato intervento manutentivo perpetrato per diverso tempo da parte degli enti competenti: le Province che, oltre che per i noti problemi legati al Patto di stabilità - che hanno di fatto bloccato per anni la spesa di investimento - non sono più state nelle condizioni finanziarie di intervenire con la dovuta manutenzione periodica, anche a causa della cessazione, e questa è una cosa importante, a partire dal 2011, del flusso di risorse nazionali che lo Stato trasferiva per tale finalità, quindi hanno dovuto utilizzare fondi propri.
Per effetto della legge regionale 13/2015 la competenza gestionale relativa ai circa 800 chilometri di strade ex Anas è tornata nella sfera funzionale della Regione, a decorrere dall’1 aprile 2016. Contestualmente però con la delibera di Giunta regionale n. 305/2016 è stata attuata la delega legislativa, grazie alla quale le funzioni di gestione sono state riaffidate temporaneamente alle Province. La Regione Marche ha infatti sottoscritto con ogni Amministrazione provinciale un’apposita convenzione, recentemente rinnovata fino al 30 settembre 2016 proprio per consentire quei trasferimenti che sono adesso in atto.
Le Province, proprio per l'incapacità di spendere le risorse destinate agli investimenti, conservano nei loro bilanci circa 35 milioni di euro in avanzo vincolato conto capitale che la Regione dovrà recuperare e potrà utilizzare per un piano di interventi manutentivi, sulla base delle priorità di sicurezza e fruibilità delle singole infrastrutture viarie.
II processo di riaccentramento delle competenze a livello governativo procede su diversi ambiti. La riforma costituzionale che sarà a breve oggetto di referendum, vede anche la materia delle infrastrutture tra le competenze che potrebbero essere riprese dalle Regioni. Con legge di stabilità 2016 il Parlamento ha già stanziato per il 2016 100 milioni di euro inizialmente a favore dell'Anas, ora invece con la recente modifica entrata in vigore il 28 agosto sono ritornate a far parte della rete gestita a livello periferico a vantaggio delle Provincie. In tale direzione sono state condotte, e si concluderanno nei prossimi giorni, le trattative con Anas per dare attuazione a questa disposizione mediante il trasferimento dei citati 800 chilometri all'Anas, per velocizzare l'utilizzo di tali fondi sulle strade regionali e l'avvio degli interventi manutentivi da anni attesi. Del citato chilometraggio, una parte, pari a circa il 70% degli 800 chilometri, circa 500 chilometri, potrà essere ripresa completamente in carico dall'Anas e verrà ritrasferita all'Anas come proprietà, la restate parte verrà affidata in "service" all'azienda sulla base di altra convenzione, entrambe le convenzioni vedono il coinvolgimento delle Province marchigiane proprio perché la legge prevede che ci sia la proprietà della Regione e la gestione in capo alle Province.
La firma delle convenzioni, prevista per il 26 agosto 2016 con la presenza del Ministro Delrio, è stata rinviata al 5 del mese di ottobre a causa dell'evento sismico del 24 agosto 2016. Delrio arrivato sul campo di Borgo d'Arquata ha chiesto che non fosse più firmata la convenzione ma che fosse traslata la firma, quindi verrà firmata il 5 ottobre e quindi verranno trasferiti 500 chilometri, come dicevo, in proprietà all'Anas e il delta rimanente in “service”.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Vede, Vicepresidente, ognuno ha i suoi punti di vista, a lei piacerebbe che le strade fossero chiamate con il Codice Lunardi, quindi classificandole con le lettere A, B, C, invece a me piacerebbe che le strade fossero sistemate.
Debbo dirle che conosco bene questa vicenda, ma ho usato un linguaggio molto semplice, quello che capiscono tutti, soprattutto le persone non addette ai lavori.
Ho parlato di viabilità e rete viaria secondaria ed ovviamente non mi riferivo alle autostrade, né alle strade che sono state da sempre statali, ma ho inserito tutte le altre perché queste riguardano delle questioni che ci chiedono tutti i giorni gli operatori economici, i cittadini, i Sindaci, i responsabili delle diverse associazioni o i soggetti economici o sociali che operano nei territori.
Io so che la nostra regione per quanto riguarda le strade di sua competenza ha fatto un ottimo lavoro, a partire dalla legge 13 del 2015 fino alla gestione che a questo momento c'è stata, e che avrebbe portato alla firma a cui lei faceva riferimento il 26 agosto con il Ministro Delrio.
So che la Regione Marche, rispetto a quel passaggio delle ex strade statali alla Regione, ha fatto bene la sua parte, quindi su questo voglio ringraziarla, ma io parto da questa considerazione, per me, per noi, non può essere prioritario l'essere di maggioranza o di minoranza, ma la priorità non può che averla l'agire per il bene comune, per il servizio alle comunità e quindi nei compiti di un Consigliere …, se vuole mi scuso per il fatto che molto spesso interrogo, ma questo è un dovere, è un dovere, ripeto, perché bisogna agire per il bene comune perché gli atti ispettivi sono nelle competenze dei Consiglieri, quelli di controllo, e tra l'altro io vengo da una scuola politica in cui non c'è soltanto la libertà di azione, di pensiero, di agire, ma c'è anche quella di non tacitare l'anima.
Da questo punto di vista mi muovo con molta determinazione perché vorrei che si dessero risposte.
Dicevo che la Regione ha fatto la sua parte e la ringrazio, ma io qui chiedo qualcosa di più, chiedo un’azione istituzionale forte, e parlo del coinvolgimento dei nostri parlamentari, perché conosco bene la situazione dei Comuni, la situazione delle Province, so i passaggi istituzionali che ci sono stati, la nascita delle aree vaste, il patto di stabilità prima, le difficoltà, proprio per questo chiedevo e chiedo ancora un'iniziativa di carattere politico e istituzionale perché si metta in piedi un piano straordinario delle manutenzioni.
Alcuni operatori turistici questa estate mi hanno detto: stiamo valorizzando le produzioni di qualità, stiamo valorizzando le strutture ricettive, c'è una presenza massiccia di turisti che vengono dai Paesi europei, non vi chiediamo nulla se non la possibilità di muoversi, la mobilità, muoversi in questo senso.
La ringrazio ancora per quello che la Regione ha fatto di sua competenza, ma chiedo qualcosa di diverso, di particolare, perché la viabilità è una delle condizioni della competitività, è una delle condizioni della sicurezza, della crescita dell'economia e del turismo, è una delle condizioni anche, a mio avviso, della sostenibilità, della crescita armonica di questa regione, perché con una buona viabilità significa che le persone possono rimanere nei loro territori.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Casini.
Anna CASINI. Assolutamente, sono d'accordo che si debba parlare in modo comprensibile per i cittadini, ma qui siamo in un Consiglio, magari per intenderci possiamo anche utilizzare le normative.
Utilizzando le normative diciamo che noi abbiamo vari tipi di strade, togliendo le autostrade, le strade ex Anas delle quali abbiamo parlato adesso, rimangono le provinciali, le comunali, le vicinali, le interpoderali e le poderali.
E' evidente che ci sono stati degli interventi di aiuto soprattutto per le strade poderali ed interpoderali, ci sono anche in agricoltura, il problema è la carenza di fondi, sia per i Comuni che per le Province, ed il fatto che noi viviamo in un territorio dal punto di vista morfologico e del dissesto idrogeologico vulnerabile. Noi non viviamo in Pianura Padana, quando si dice “per il terremoto hanno fatto prima in Emilia Romagna”, ma è del tutto evidente, lì siamo in pianura, le strade sono accessibili, da noi è tutto molto più complicato perché ci sono frane in continuazione, ci sono dei tavoli nei quali soprattutto per quello che riguarda l'agricoltura, come contratti di area che riguardano il dissesto idrogeologico, sono coinvolti anche i Comuni per le zone agricole. Anche un differente utilizzo, se ne è parlato tante volte, del tipo di aratura o del tipo di agricoltura può contribuire o meno ad evitare dissesti idrogeologici sulle strade, che sono le prime ad essere sacrificate quando mal si governa la zona agricola, nelle zone urbanizzate è più semplice mantenere il fondo.
E’ sicuramente un problema emergente soprattutto se vogliamo implementare il turismo perché, come lei giustamente diceva, noi possiamo valorizzare il nostro territorio quanto vogliamo, ma se poi non riusciamo neanche a vedere l'emergenza architettonica, l'emergenza geologica o l'emergenza paesaggistica perché la strada non ce l'abbiamo, diventa un problema.
Un ragionamento sistemico si sta facendo, non è facile perché le risorse regionali sono quelle. Il primo passo è quello di cedere le ex Anas che sono un grande peso e che potranno avere una manutenzione straordinaria migliore, anche questo ci interessa molto, rispetto a quella che avremmo potuto ed hanno potuto fare le Province, non per loro inadempienza, ma per la mancanza oggettiva di fondi dal 2011.
Interrogazione n. 261
ad iniziativa del Consigliere Bisonni
“Sicurezza antisismica delle strutture sanitarie e delle scuole marchigiane”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 261 del Consigliere Bisonni.
Ha la parola per la risposta l’Assessore Casini.
Anna CASINI. Oggi vi annoierete per il tono monotono, anche se gli argomenti sono diversi, questo è un po' tosto.
Facciamo un cappello rispetto alla normativa antisismica, anche se chi ha interrogato lo sa sicuramente però c'è chi non sa che ci sono state delle tappe nella normativa italiana che hanno determinano dei tempi rispetto ai quali sono stati realizzati i vari manufatti.
Dal 1908 fino al 1974, la famosa legge 74, in Italia i Comuni sono stati classificati come sismici e sottoposti a norme restrittive per le costruzioni solo dopo essere stati fortemente danneggiati dai terremoti, dopo un sisma quel territorio veniva più tutelato dal punto di vista delle costruzioni, cioè i manufatti si costruivano in maniera più attenta.
Tra le primissime normative antisismiche ci sono la legge 1086/1971 e la legge 64/1974 che stabiliva che la classificazione sismica doveva essere realizzata sulla base di comprovate motivazioni tecnico-scientifiche, attraverso decreti del Ministero per i lavori pubblici.
Nel 1981 è stata adottata la proposta di riclassificazione del territorio nazionale in 3 categorie sismiche, predisposta dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
Con appositi decreti ministeriali, tra il 1981 ed il 1984, il 45% del territorio nazionale è stato classificato e soggetto all'obbligo di rispettare specifiche norme per le costruzioni; la restante metà del Paese però non è stata assoggettata a questo obbligo.
In tale contesto, con il decreto ministeriale del 10 febbraio 1983, 230 Comuni delle Marche sono stati classificati in II^ categoria e 16 Comuni, a seguito della ricostruzione post sisma del 1997, sono stati classificati in III^ categoria.
Nel 2003, dopo il terremoto del 2002 in Puglia e Molise, è stata emanata l'Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3274/2003, successivamente integrata, che riclassifica l'intero territorio nazionale in quattro zone a diversa pericolosità:
Zona 1: la zona più pericolosa in cui possono verificarsi fortissimi terremoti;
Zona 2: zona in cui possono verificarsi forti terremoti;
Zona 3: possono verificarsi forti terremoti ma sono rari;
Zona 4: la zona meno pericolosa. I terremoti sono rari.
Con l'Ordinanza del 2003 si sono eliminate definitivamente le zone non classificate rendendo, di fatto, tutta l'Italia interessata dal problema sismico; viene, infatti, introdotta la zona 4, nella quale è facoltà delle Regioni prescrivere l'obbligo della progettazione antisismica, quindi si rimanda alle Regioni. A ciascuna zona, inoltre, viene attribuito un valore dell'azione sismica utile per la progettazione, espresso in termini di accelerazione massima su roccia, non entro troppo nel dettaglio.
Con la delibera di Giunta regionale n. 1046/2003 la Regione Marche ha classificato le zone sismiche della regione, stabilendo l'obbligo ai soggetti proprietari di procedere alla verifica degli edifici e delle opere infrastrutturali elencati negli allegati alla delibera di Giunta regionale n. 1520/2003.
Quest'ultima delibera, in particolare, ha individuato le categorie di edifici e di opere infrastrutturali di interesse strategico la cui funzionalità durante gli interventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile, le categorie di edifici e di opere infrastrutturali che possono assumere rilevanza in relazione a conseguenze di un eventuale collasso, nonché le indicazioni per le verifiche tecniche da effettuarsi in base a quanto previsto dall'Ordinanza del Ministero n. 3274/2003.
Nel 2008 sono state pubblicate le Norme tecniche per le costruzioni (attualmente in fase di revisione): per ogni luogo del territorio nazionale l'azione sismica da considerare nella progettazione si basa su questa stima di pericolosità locale opportunamente corretta per tenere conto delle effettive caratteristiche del suolo.
Con l'entrata in vigore delle Norme tecniche, per ogni costruzione ci si deve riferire ad una accelerazione di riferimento "propria" individuata sulla base delle coordinate geografiche dell'area di progetto e in funzione della vita nominale dell'opera. Un valore di pericolosità di base, dunque, definito per ogni punto del territorio nazionale, su una maglia quadrata di 5 chilometri di lato, indipendentemente dai confini amministrativi comunali.
Le Norme affrontano anche il delicato problema delle costruzioni esistenti, definendo i tre diversi tipi di intervento che possono essere effettuati:
- interventi di adeguamento, atti a conseguire i livelli di sicurezza previsti dalle norme tecniche;
- interventi di miglioramento, atti ad aumentare la sicurezza strutturale esistente pur senza necessariamente raggiungere i livelli richiesti dalle norme tecniche;
- riparazioni o interventi locali, che interessino elementi isolati e che comunque comportino un miglioramento delle condizioni di sicurezza preesistenti.
Viene inoltre prescritta la valutazione sismica dell'edificio esistente e, se necessario, l'adeguamento nei casi di:
- sopraelevazione o ampliamento;
- variazioni di classe e/o destinazione d'uso con incrementi dei carichi globali in fondazione superiori al 10%;
- interventi strutturali volti a trasformare la costruzione mediante un insieme sistematico di opere che portino ad un organismo edilizio diverso dal precedente, la ristrutturazione.
Allo stato non è obbligatorio provvedere alla valutazione sismica degli edifici esistenti, salvo particolari destinazioni d'uso, se non sono previsti i succitati interventi edilizi.
In materia di edilizia scolastica l'articolo 3, comma 1, della legge n. 23/1996 prevede che i Comuni e le Province, ciascuno per quanto di competenza in quanto proprietari degli immobili (i Comuni per scuole materne, elementari e medie e le Province per gli istituti superiori), devono provvedere alla realizzazione e alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici.
Analoghi obblighi sono in capo all'Asur e alle Aziende ospedaliere per quanto riguarda gli edifici sanitari.
A seguito dell'evento sismico del 1997, con i contributi per la riparazione danni e miglioramento sismico, sono stati finanziati n. 117 edifici scolastici per un importo complessivo pari a 77 milioni di euro; con i contributi per verifiche sismiche "Sicurezza degli edifici e delle infrastrutture" cofinanziamento, progettazioni strutturali, sono stati cofinanziati n. 121 edifici scolastici, per un importo complessivo pari a 1.800.000 euro.
Dopo il tragico evento di San Giuliano in Molise, a partire dal Programma straordinario approvato ai sensi dell'articolo 89 della legge 289/2002 (58 interventi per un totale di 22 milioni di euro), nella nostra regione sono stati finanziati/cofinanziati da Stato e Regione, in totale, oltre 764 interventi per un importo complessivo di oltre 168 milioni euro.
Di questi 764 interventi:
- 159 interventi, per un importo di 49.000.000 di euro sono stati programmati e finanziati/cofinanziati dalla Regione;
- 605 interventi, per un importo di 118.800.000 di euro sono stati finanziati dallo Stato ed in parte programmati dalla Regione.
Non tutti questi interventi sono però stati finalizzati alla riduzione/eliminazione del rischio sismico. Sono state infatti perseguite finalità diverse: dalla messa in sicurezza antincendi, alla eliminazione dell'amianto, dall'efficientamento energetico degli edifici alla eliminazione delle barriere architettoniche, fino agli interventi di ordinaria manutenzione degli edifici (c.d. Piano scuole sicure scuole).
L'Ordinanza del 29 dicembre 2008 ha disciplinato le modalità di utilizzazione del Fondo per gli interventi straordinari della Presidenza del Consiglio dei Ministri, al fine di conseguire l'adeguamento strutturale e antisismico degli edifici esistenti del sistema scolastico, nonché la costruzione di nuovi immobili sostitutivi degli edifici esistenti, laddove indispensabili a sostituire quelli a rischio sismico di cui alla legge 244/2007.
Con il decreto 28 aprile 2009, n. 39, convertito in legge 24 giugno 2009, n. 77 recante, sono stati individuati i fondi per il finanziamento di interventi strutturali di rafforzamento locale o di miglioramento sismico, o eventualmente, di demolizione e ricostruzione, degli edifici e delle opere infrastrutturali sia di interesse strategico o che possano assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un collasso.
Per I'anno 2011 sono stati finanziati 8 edifici per un totale di 3.000.000 di euro; per l'anno 2012, sono stati finanziati interventi per 6 edifici per 4.700.000 euro; per l'anno 2013 sono stati finanziati interventi per 2 edifici per 1.800.000 euro.
In totale sono stati finanziati interventi su 16 edifici per 10.000.000 di euro.
Con il decreto 30 settembre 2003, n. 269 convertito in legge 24 n. 326/2003 sono stati individuati i fondi per interventi straordinari per l'adeguamento sismico degli edifici scolastici:
per l'anno 2010 sono stati finanziati interventi per 1 edificio per 895.000 euro,
per l'anno 2011 sono stati finanziati interventi per 2 edifici per 900.000 euro
nell'anno 2011, sono stati finanziati interventi per 1 edificio per 895.000 euro,
nell'anno 2012 sono stati finanziati interventi per 2 edifici per 1.400.000 euro,
nell'anno 2013 sono stati finanziati interventi per 5 edifici per 1.800.000 euro
nell'anno 2014 sono stati finanziati interventi per 2 edifici per 1.360.000 euro.
In totale sono stati finanziati interventi su 13 edifici per 7.294.000 euro.
In attuazione dell'intesa istituzionale concernente "Indirizzi per prevenire e fronteggiare eventuali situazioni di rischio connesse alla vulnerabilità di elementi anche non strutturali negli edifici scolastici” tutti gli edifici sono stati oggetto di sopralluogo da parte di squadre tecniche. Le squadre sono state coadiuvate presso ciascun plesso scolastico dal responsabile per la sicurezza, protezione e prevenzione della scuola.
In relazione ad ogni edificio in cui sono state riscontrati elementi di vulnerabilità sono stati richiesti ed emanati provvedimenti sindacali contingibili e urgenti di messa in sicurezza.
In relazione ai dati desunti dall'Anagrafe regionale dell'edilizia scolastica (ARES) occorre precisare che Comuni e Province sono responsabili dell'aggiornamento dell'AES, adempimento che però è stato spesso disatteso dai tecnici delle amministrazioni interessate, di conseguenza i dati disponibili in Anagrafe non sono del tutto aggiornati. La Regione solo in occasione della richiesta di contributi dispone di uno strumento 'coercitivo' per imporre ai richiedenti l'aggiornamento dell'anagrafe.
Allo stato, per quanto concerne l'edilizia scolastica risulta un volume costruito quantificato in circa 10,4 milioni di metri cubi, dei quali circa 7,6 milioni realizzati prima del 1984, anno a cui risale il decreto ministeriale di cui abbiamo parlato che ha imposto l'obbligo di rispettare specifiche norme per le costruzioni.
L'ordinanza ministeriale di cui sopra prevede i criteri per il finanziamento dell'adeguamento strutturale e anti sismico degli edifici scolastici esistenti. Il costo convenzionale, comprensivo di IVA, è indicato in circa 250 euro al metro cubo per gli interventi di adeguamento e 300 euro al metro cubo per la nuova costruzione. In base ai dati in nostro possesso per l'adeguamento di un volume totale di 7.900.000 metri cubi possiamo dunque stimare un costo di 1.900.000.000 circa.
Per quanto concerne l'edilizia sanitaria e ospedaliera risulta un volume complessivo costruito pari a circa 3.100.000 metri cubi, di cui 590.000 realizzati dopo il 1984 e 2.510.000 metri cubi costruiti in assenza di normativa antisismica.
In relazione alla sola edilizia sanitaria risulta un volume costruito pari a 700.000 metri cubi di cui 40.000 metri cubi costruiti dopo il 1984 e 660.000 costruiti in assenza di normativa antisismica.
Per l'edilizia ospedaliera, a fronte di un volume complessivo di 2.400.000 metri cubi, 550.000 metri cubi risultano progettati e costruiti dopo il 1984 e 1.850.000 metri cubi costruiti in assenza di normativa antisismica.
Poiché in questo caso non esiste una norma ad hoc che ci permette di stimare il costo complessivo, applicando per analogia alle strutture sanitarie e ospedaliere il costo parametrico previsto per gli edifici scolastici incrementato del 20%, si ricava un costo complessivo pari a 555.000.000 di euro ottenuto moltiplicando 1.850.000 metri cubi per 300 euro al metro cubo.
Per ottenere il costo complessivo per l'adeguamento sismico delle strutture sanitarie non ospedaliere si applica il costo parametrico previsto per gli edifici scolastici. Applicando ai 660.000 metri cubi di edilizia non adeguata il costo di 250 euro al metro cubo si ottiene un costo complessivo di 165.000.000 di euro.
In base ai dati sopra riportati, per l'adeguamento sismico delle strutture sanitarie e ospedaliere, in totale si prevede un costo pari a 720.000.000 di euro.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Grazie. Assessore le dico una cosa, ma non la prenda con tono polemico, gliela dico proprio con il cuore, io al suo posto mi sarei vergognato di leggere questa risposta. Capisco che voi fate preparare le risposte ai dirigenti vari, ma leggete le domande e le risposte e poi confrontate se quello che è stato chiesto ha avuto risposta, cioè se uno chiede la strada per andare a Roma, non gli può dire come si cuoce la pasta.
Ho fatto delle domande precise, avere un elenco dettagliato delle scuole e delle strutture sanitarie che non sono a norma antisismica, prima è stato fatto un cappello sulla normativa, un chilometro di normativa, poi è stato detto che la responsabilità non è della Regione, ma della Provincia, ma io non avevo chiesto questo. Poi sono stati elencati gli interventi finanziati nel '97, tutte cose non chieste. Sono stati forniti solo ed esclusivamente dei dati aggregati che sostanzialmente non dicono niente e soprattutto, visto che lei più volte ha ribadito che dobbiamo fare l'accesso agli atti e dobbiamo fare domande di tipo politico, all'unica domanda politica, la numero 5), non ha risposto, cosa intende fare la Regione prima di realizzare gli ospedali unici, cioè se prima di investire in quelle strutture, la Giunta ha la volontà politica di mettere a norma le strutture esistenti, oppure questa volontà politica non ce l'ha.
Dare queste risposte preparate dal dirigente va bene, ma la faccia ce la mette lei Assessore.
Non sono assolutamente soddisfatto perché non ha risposto e allora mi permetto di fare una riflessione. Perché non si risponde? Ci possono essere, a mio avviso, due possibilità, la prima è che non si sa rispondere perché il dato che ho chiesto non esiste e questo, se fosse così, sarebbe gravissimo e preoccupante perché pensare di fare un piano di investimenti per mettere a posto dal punto di vista sismico le strutture sanitarie e scolastiche, senza nemmeno avere la fotografia dell'esistente, è impossibile, per cui non avere questo dato, se così fosse, sarebbe gravissimo e andrebbe fatto al più presto.
L'altra possibilità, visto che quanto meno sulle strutture scolastiche esiste un database compilato e fornito di tanti dati, potrebbe essere che questo dato si voglia non dico nascondere, ma tacere.
Anche questo, dal mio punto di vista sarebbe gravissimo, perché come ha detto prima il Consigliere Giancarli, - e per questo tante volte gli ho detto che lo stimo e lo dico pure pubblicamente, perché probabilmente vengo dalla stessa scuola, cioè dalla scuola che insegna a non tacitare l'anima, ha usato queste parole prima il Consigliere Giancarli, io provengo dalla stessa scuola, - i problemi vanno affrontati, non dobbiamo avere paura di dire le cose come stanno perché prima ne prendiamo consapevolezza prima possiamo trovare le soluzioni per risolvere quei problemi.
Qualsiasi sia la verità per cui questa risposta non è stata data, prima ipotesi o seconda ipotesi, dal mio punto di vista nasconde una gravità enorme e la responsabilità politica che questo Governo regionale dovrebbe assumersi.
Invito prima di tutto a fare la fotografia delle strutture per sapere bene quali sono, avere un elenco dettagliato di tutte le scuole, non dei dati aggregati, di tutti gli ospedali che non sono a norma, dopodiché mettersi a tavolino, trovare le soluzioni con i finanziamenti europei, con i finanziamenti che possono provenire dal Governo, e affrontare il problema della sicurezza.
Questo è il punto: affrontare il problema della sicurezza dei bambini che vanno a scuola, delle persone malate che stanno negli ospedali, perché se viene un terremoto, come già è successo purtroppo, in zone più centrali rispetto alla morfologia delle Marche, non posso pensare a quello che potrebbe succedere.
Prima affrontiamo questo problema, ci vorranno anni, è chiaro, nessuno ha la bacchetta magica, ma questo mettere le mani avanti declinando la propria responsabilità non mi piace. La Regione deve avere una visione su questo, deve avere un programma politico, deve affrontare seriamente il problema e dare le risposte ai marchigiani.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Casini.
Anna CASINI. Lei dice che noi non abbiamo risposto, in merito alla richiesta: “Quante e quali strutture sanitarie non siano ad oggi nel completo rispetto della normativa antisismica, si prega di fornire un elenco”, le rispondo che lei Consigliere va negli uffici e si fa dare l'elenco, non credo che sia competenza di un Assessore venire qui e farlo, o che un’interrogazione debba chiedere un elenco di beni. Per avere l'elenco dei beni lei va nell'ufficio e se lo fa dare, mai farò qui un elenco di beni, perché questo fa parte delle funzioni che lei ha, lei ha diritto di accesso agli atti, si fa un bell'accesso agli atti e se li va a vedere, cosa che lei ha già fatto, quindi se ne vogliamo parlare so bene che lei l’ha già fatto, per cui i primi due punti sono solo strumentali.
Ai due punti seguenti: “A quanto ammonta l'investimento necessario per le scuole” e “A quanto ammonta l'investimento necessario per le strutture ospedaliere” le ho risposto in maniera dettagliata facendo un conteggio, lo hanno gli uffici, certo non l'ho fatto io, anche valutando dei costi diversi e aggiungendo il 20%, quindi lei non se n'è accorto ma io le ho risposto.
La terza richiesta rientra nel piano sanitario e mi pare che il Presidente Ceriscioli abbia spiegato quale sia l'obiettivo di questa Giunta rispetto ai nuovi ospedali, mi pare che la parte politica sia stata spiegata in numerosissime occasioni, quindi non ritengo che ci debba entrare.
Rispetto al fatto che lei mi dice che è abituato a pensare ai cittadini e che viene da una certa scuola, la mia scuola è che io sono nata come tecnico comunale e penso che ci siano delle competenze che non vanno espropriate, per esempio è competenza del Sindaco tutto ciò che attiene alla salute pubblica e alla pubblica incolumità, non lo può fare lei, non lo posso fare io, non lo può fare neanche il Presidente Ceriscioli, quindi il Sindaco per le scuole di sua competenza, elementari medie ed asili, è competente a dichiarare l'inagibilità.
Non accetto da lei che mi si parli della sicurezza dei bambini perché in questo momento quello che sta facendo la Regione con la Protezione civile insieme a tutti gli altri enti nelle zone terremotate è sotto gli occhi di tutto il mondo e siamo un vanto per tutti e lì la sicurezza è stata messa - per questo ringrazio l'Assessore Sciapichetti per il lavoro che si sta facendo - al centro di ogni cosa in maniera forse anche esagerata, quindi che non mi si venga qui a parlare di sicurezza perché la sicurezza non è a rischio da nessuna parte.
Altra questione, le scuole secondarie sono di competenza delle Province e le ordinanze eventualmente di sgombero o di dichiarazione di inagibilità sono sempre del Sindaco competente dal punto di vista territoriale.
Lei non può attribuire a noi una responsabilità più grande di quella che abbiamo. Noi accompagniamo questi processi? Sicuramente si, l'ho letto prima che li accompagniamo. Lei pensa che noi abbiamo un mappatura? Si, noi abbiamo una mappatura che lei ha anche visto, sa bene che si arriva persino nel dettaglio dei nomi e cognomi, ma io in questa sede non gliela dirò mai.
PRESIDENTE. Consigliere le do solo 30 secondi perché dobbiamo andare avanti ed ha già parlato tanto.
Sandro BISONNI. Ho capito, ma da regolamento non esiste la controreplica alla replica per cui se l'Assessore controreplica penso di avere diritto di parola.
Intanto voglio chiarire una cosa, ho fatto pubblicamente i complimenti per come è stata gestita l'emergenza del terremoto e li ribadisco, ho ringraziato tutti quanti a partire dalla Protezione civile, Vigili del fuoco, fino agli Assessori, tutti quanti, quindi bravi per come avete gestito l'emergenza del terremoto, ma quello che ho detto io non è questo, è la critica ad un progetto politico di investimento sulla sicurezza delle strutture delle scuole marchigiane e degli ospedali. E' vero che per quanto riguarda le scuole ci sono delle altre responsabilità, - io qui non voglio sottolineare questo aspetto, l’ha sottolineato lei, chi dice che non bisogna dare responsabilità a chi ha competenza, io non ho detto questo, - però esiste la corresponsabilità della Regione nella visione politica e per quanto riguarda le strutture ospedaliere permettetemi di dire che è piena competenza della Regione. Da questo ragionamento non si scappa, bisogna programmare ed investire sulla sicurezza.
Interrogazione n. 240
ad iniziativa del Consigliere Biancani
“Celebrazione dei centocinquanta anni dalla morte del Maestro Gioachino Rossini”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 240 del Consigliere Biancani.
Ha la parola per la risposta l'Assessore Pieroni.
Moreno PIERONI. Grazie Presidente. La Regione Marche negli anni ha sempre scelto di intervenire a sostegno di progetti culturali destinati alla celebrazione di importanti eventi storici oppure connessi alle grandi ricorrenze della nascita o morte di illustre personalità marchigiane.
Si ritiene che tali progetti nelle diverse declinazioni, siano importanti strumenti per l'attuazione di strategie di sviluppo del territorio nonché occasione di reale promozione culturale e turistica, ed in questo senso ad esempio la Giunta ha scelto di intervenire a sostegno delle mostre collegate al tema del Giubileo della Misericordia dell’anno 2016 che, come sapete, saranno concluse a Senigallia con la grande mostra che verrà spostata dalla giornata mondiale della gioventù tenutasi a Cracovia.
Analogamente la Giunta regionale ritiene di poter attivare strumenti di celebrazione dei centocinquanta anni dalla morte del Maestro Gioachino Rossini, raccordandosi alle iniziative programmate e promosse dall'amministrazione comunale stessa, anche dalle grandi sollecitazioni che abbiamo anche a livello nazionale.
In questo contesto noi come amministrazione regionale abbiamo chiaro il percorso di una progettualità culturale collegata al turismo dei prossimi 3 anni. Dovete sapere che nel 2018 si svolgeranno grandi eventi dedicati a Gioacchino Rossini, nel 2019 celebreremo i 200 anni dalla pubblicazione dell'Infinito di Giacomo Leopardi e il 2020 sarà un anno importantissimo dedicato a Raffaello Sanzio per i 500 anni dalla morte.
Credo che questo percorso sia ben chiaro all'amministrazione regionale, fare una programmazione non anno per anno, ma triennale, 2018/2020.
Questi saranno gli eventi più importanti che in questi anni andremo a fare e dal punto di vista culturale, turistico, investiremo dei fondi ed in questo senso potremmo utilizzare risorse dedicate sull'asse VI del Por (Destination Management) e attivare azioni diverse di supporto tecnico, coordinate dagli uffici regionali, a supporto dei vari territori, partiremo con l'anno 2018.
Su proposta della Giunta regionale, l'Aula ha già autorizzato un contributo straordinario di sostegno alla candidatura di Recanati a capitale italiana della cultura per il 2018, come voi tutti sapere, la candidatura delle Marche e di tutti i Comuni perché l'Anci ha già dato un grande sostegno.
Credo che il fermento culturale che avremo da qui al 2020, come regione Marche, coinvolgerà tutti perché gli eventi dal 2018 al 2020 saranno di grande rilevanza e tutti insieme dovremo portare avanti questo obiettivo.
Non dimenticandoci, Consigliere, che la cultura, come ho sempre detto, è un obiettivo del Presidente Ceriscioli e di questa amministrazione, che può trainare il turismo destagionalizzandolo e dandogli risposte.
Questo percorso e la progettualità che abbiamo individuato e che parte con i 150 anni dedicati a Gioachino Rossini sarà un obiettivo che dovrà coinvolgerci tutti.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Vorrei ringraziare per la risposta, ho capito che l'Assessore alla cultura ha a cuore questo progetto.
I 150 anni dalla morte di Gioacchino Rossini rappresentano un'occasione importante per l'intero territorio regionale; su Gioacchino Rossini ricordo che è in discussione una legge speciale, come ricordava anche l'Assessore, per il 150° anno, che prevede il coinvolgimento di una serie di soggetti.
La figura di Gioacchino Rossini è un patrimonio dell'umanità, è conosciuta in tutto il mondo ed ha segnato profondamente la cultura e la musica fino ai nostri giorni. E’ uno dei musicisti più conosciuti al mondo, se non è il primo è comunque tra i primi, quindi penso che come Regione Marche sia importante utilizzare questa opportunità per legare il suo nome al nostro territorio in maniera forte.
Le finalità del disegno di legge che oggi è in discussione in Parlamento, sono quelle di celebrare sul piano nazionale ed internazionale i 150 anni dalla morte del Maestro, valorizzare l'opera e anche il lavoro della Fondazione Rossini che penso che sia un altro aspetto molto importante.
Dal punto di vista della città c'è la voglia di mettere insieme il lavoro della Fondazione Rossini con quello del Conservatorio di musica Rossini e costituire una vera e propria biblioteca unica. Penso che questa legge speciale sia un momento rilevante.
Il compito di coordinare le iniziative previste spetterà ad un Comitato nazionale, e la legge prevede che venga istituito entro il 2017, costituito anche da rappresentanti della Regione Marche, tra cui sicuramente il Presidente. Credo che sia importante pianificare sin da oggi tutta una serie di attività insieme a questo progetto che, ripeto, è nazionale ed internazionale e fare in modo che la Regione ci sia e sia il soggetto che insieme al Parlamento ed al Comune di Pesaro possa coordinare le attività che saranno da portare avanti.
La ringrazio per la risposta.
Interrogazione n. 194
ad iniziativa della Consigliera Pergolesi
“Assunzioni Aree vaste, ex articolo 15 septies del decreto legislativo n. 502/92, anno 2016”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 194 della Consigliera Pergolesi.
Ha la parola per la risposta l'Assessore Casini.
Anna CASINI. Anche qui abbiamo molti dati.
Sulla base della relazione inviata dal Direttore generale dell'Asur Marche e della successiva nota del 4 luglio 2016 rispondiamo quanto segue.
Punti 1) e 5) L'Asur Marche ha rispettato per l'anno 2015 i limiti del costo del lavoro flessibile di cui all'articolo 9, comma 28 del decreto legge 78/2010, ai sensi dell'articolo 27 della legge regionale n. 33/2014. Con precedente Determina dell'Asur 221/2015 "Recepimento e approvazione del Piano occupazionale annuale (2015) e Programma triennale di fabbisogno del personale (2015/2017)”, il costo del lavoro a tempo determinato era stato programmato come segue per l'anno 2016:
Area vasta 1: 4.748.000;
Area vasta 2: 9.100.000;
Area vasta 3: 4.112.000;
Area vasta 4: 1.599.000;
Area vasta 5: 3.026.000;
Totale 22.591.000.
Il piano occupazionale 2016, approvato con determina Asur n. 506 del 5 agosto 2016, è ancora in fase di verifica, come previsto dall'articolo 28 della legge regionale n. 26/96 e successive modificazioni ed integrazioni e pertanto il costo complessivo delle prestazioni di lavoro subordinato a tempo determinato sarà ridefinito nell'ambito di tale programmazione annuale.
Punto 2) Si comunicano gli incarichi conferiti ai sensi dell'articolo 15 septies del decreto legislativo 502/1992, attualmente in essere presso l'Asur Marche:
Area Vasta 1: n. 2 incarichi conferiti con determina del Direttore dell'Area vasta 1 n. 619 del 27 novembre 2009, come successivamente modificata;
Area Vasta 2: n. 2 incarichi conferiti con determina del Direttore dell'Area vasta 2 n. 529 del 4 aprile 2013 e n. 1732 del 21 novembre 2014;
Area Vasta 3: n. 2 incarichi conferiti con determina del Direttore dell'Area vasta 3 n. 24 del 9 gennaio 2013 e n. 230 del 20 febbraio 2013;
Area Vasta 4: n. 2 incarichi conferiti con determina del Direttore dell'Area vasta 4 n. 258 del 21 aprile 2016 e n. 170 del 11 marzo 2016;
Area Vasta 5: n. 1 incarico conferito con determina del Direttore dell'Area vasta 5 n. 546 del 5 giugno 2015;
ASUR Direzione Generale: n. 2 incarichi conferiti con determina del Direttore generale n. 380 del 13 giugno 2014 e n. 217 del 31 marzo 2015.
Anche questa, a mio modo di vedere, è una richiesta di accesso agli atti che ci fa perdere un sacco di tempo perché basta andare sull'Albo Pretorio e si leggono queste determine, però qualcuno forse l'Albo Pretorio non lo sa usare e quindi siamo costretti a chiedere a persone che hanno tutt'altro da fare, come il Direttore Generale, di andarsi a cercare le determine, cosa che semplicemente basta fare un clik.
Punto 3) Si rinvia alla determina Asur DG n. 506 del 5 agosto 2016, ancora in fase di verifica, come previsto dall'articolo 28 della legge regionale n. 26/96 e successive modifiche e integrazioni, che contiene modifiche al Piano occupazionale 2016, deliberato con DG/Asur n. 221 del 1 aprile 2015.
Punto 4) Si riporta il dato relativo ai limiti di spesa per lavoro flessibile anno 2009, ex articolo 9, comma 28 del decreto legge 78/2010, cosi come definito tra gli obbiettivi formalmente assegnati alle Aree Vaste con determina Asur n. 834/2014:
Area vasta 1: 14.988.000;
Area vasta 2: 24.516.000;
Area vasta 3: 9.400.000;
Area vasta 4: 8.000.000;
Area vasta 5: 10.180.000.
I suddetti limiti di spesa, individuati nell'ambito del costo complessivo per lavoro flessibile risultante dal bilancio e dal conto annuale 2009, pari ad 70.352.349 euro, risultano calcolati escludendo gli importi a carico di finanziamenti comunitari o di privati.
Punto 6) L'Asur ha richiesto un parere alla Regione Marche che, con nota 6536 dell’1 marzo 2016, ha precisato che la normativa contenuta nel comma 219 non è applicabile, per espressa prescrizione del comma 224, alla dirigenza medica e veterinaria e del ruolo sanitario del servizio sanitario nazionale. Si ritiene tuttavia che la stessa norma non sia applicabile neppure alla dirigenza professionale, tecnica e amministrativa per la quale non è prevista una distinzione di posti per prima e seconda qualifica dirigenziale. Vale infatti il principio di interpretazione letterale delle norme per cui nonostante il richiamo a tutte le pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1 comma 2, del decreto legislativo n. 165/2001 (ambito soggettivo) la disposizione del comma 219 vale come principio generale la cui obbligatorietà di applicazione è correlata alla possibilità di porre in essere l'adempimento (sussistenza di posti di prima e seconda qualifica dirigenziale). A tale univoca conclusione è giunto il gruppo tecnico interregionale sul personale degli enti del servizio sanitario nazionale nella seduta del 28 gennaio 2016.
Punto 7) Il piano occupazionale 2016, approvato con determina Asur DG n. 506 del 5 agosto 2016, è ancora in fase di verifica, come previsto dall'articolo 28 della legge regionale n. 26/96 e successive modifiche e integrazioni.
Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Mi spiace che l'Assessore Casini si sia sobbarcata questa mole di lavoro per rispondere a nome dell'Assessore alla sanità, che non capisco perché sia assente quest'oggi, forse è stato comunicato e non me ne sono accorta.
Vorrei ricordare all'Assessore Casini che se l'interrogazione è stata iscritta all'ordine del giorno è stata ritenuta tecnicamente accoglibile dagli uffici preposti, quindi non spetta a lei dire cosa un Consigliere può o non può presentare in Aula.
Detto questo ricordo che l'interrogazione è stata presentata a maggio e si richiedeva una risposta scritta, se gli uffici rispondessero nei tempi previsti probabilmente non si andrebbe ad aggravare l'elenco degli atti che vengono discussi in Aula.
Entrando nel merito delle risposte mi riserverò di leggere attentamente quanto è stato dichiarato poc'anzi, è vero che esiste un Albo Pretorio, però in alcuni punti avevo chiesto esplicitamente una posizione politica, specialmente nell'ultimo.
Continuo a ribadire che secondo me è il caso che la Giunta oltre ai dati che riceve dagli uffici tecnici predisponga delle risposte esaudienti.
Non mi ritengo assolutamente soddisfatta tant'è che continuiamo nella Regione Marche ad assumere personale amministrativo piuttosto che sanitario, tecnico-professionale o infermieristico, come previsto anche in deroga al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e cito testualmente il comma 543 della legge di stabilità che dà la possibilità agli enti del Servizio sanitario di indire procedure concorsuali straordinarie per l'assunzione di personale medico, tecnico-professionale e infermieristico necessario a far fronte alle eventuali assunzioni emerse dal piano di fabbisogno del personale, in deroga a quanto detto prima.
Ricordo anche che la Corte dei Conti ha elaborato i dati delle Regioni al 31 dicembre 2014 ed ha certificato che nelle Marche a sostanziale parità di prestazioni erogate, la spesa per il personale è crollata tra il 2011 ed il 2014 dell'11,39% pari quasi al doppio della media nazionale.
Con questi numeri sicuramente non si raggiungerà mai l'obiettivo dell'abbattimento dei tempi di attesa e mi domando quali siano le azioni concrete che questa Giunta sta adoperando, visto che sono passati i famosi 300 giorni e ancora non si vedono i risultati, anzi!
Interrogazione n. 243
ad iniziativa del Consigliere Marconi
“Situazione del trasporto ferroviario nelle Marche”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 243 del Consigliere Marconi.
Ha la parola per la risposta l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. L'interrogazione del Consigliere Marconi che ringrazio, fa riferimento ad una risoluzione risalente alla scorsa legislatura, che impegnava la precedente Giunta regionale a porre particolare attenzione all'efficientamento del trasporto pubblico su ferro.
Il tavolo che in quella risoluzione era previsto formalmente non è stato mai costituito, però possiamo riferire che lo spirito di quella risoluzione resta condivisibile ed ispira fattivamente anche l'attuale azione amministrativa.
Il confronto con "istituzioni, organizzazioni sociali e sindacali, soggetti gestori del trasporto su gomma e su ferro, Anas, Ferrovie, Autostrade, eccetera", come prevedeva la risoluzione, è più che mai attivo e praticato senza soluzione di continuità. Abbiamo inaugurato giusto in questi giorni un ulteriore tavolo di lavoro con le associazioni dei consumatori ancorché non espressamente citato nella risoluzione dell'aprile 2014.
Per quanto concerne la realizzazione dei collegamenti Civitanova-Fano e Fabriano-Fossombrone, essa ha come presupposto la riattivazione della tratta Fano-Urbino.
A seguito della riunione, in data 4 febbraio u.s., presso l'Assessorato, con Ferservizi e Ferrovie dello Stato, durante la quale è stata rappresentata l'opportunità di valutare preliminarmente la pubblicazione di una manifestazione d'interesse finalizzata a individuare eventuali operatori interessati al ripristino della tratta in oggetto e all'effettuazione di servizi ferroviari, anche per dare definitive risposte agli amministratori dei territori interessati, abbiamo inviato una comunicazione alla Direzione nazionale delle Ferrovie dello Stato, ma a tutt'oggi non si sono avuti riscontri, peraltro sollecitati dagli uffici con comunicazioni per le vie brevi.
L'ufficio trasporti sta mettendo in campo tutte le necessarie attività per mettere in atto quanto richiesto sia in termini di procedimento che in termini di valutazione delle azioni da intraprendere, per favorire le interlocuzioni con Ferrovie dello Stato onde pervenire al nulla osta per indire la citata manifestazione d'interesse per l'area del tracciato ferroviario e avviare nuove interlocuzioni con la Fondazione Ferrovie dello Stato e con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
Nel secondo punto si chiedeva se l'efficienza e la qualità dei servizi, nelle tratte ferroviarie Civitanova Marche-Fabriano e Macerata-Civitanova Marche-Ancona, siano costantemente monitorate e, eventualmente, si chiede di conoscere le risultanze verificate.
Si fa presente che i parametri della qualità dei servizi ferroviari (puntualità, affidabilità, affollamento, informazioni in stazione e in vettura, pulizia dei mezzi, eccetera), sono monitorati su tutta la rete ferroviaria regionale e sono oggetto di applicazione di sanzioni per il mancato raggiungimento degli obiettivi contrattualizzati.
Sono stati posti in essere nel corso del 2015 interventi a livello gestionale ed è stato messo in servizio nuovo materiale rotabile nella tratta Civitanova-Albacina-Fabriano. Sono state sostituite tutte le vecchie vettorine e sono stati messi in servizio i treni Jazz su tutta la linea.
Un aspetto da evidenziare per l'anno in corso è la effettuazione dei servizi nel periodo estivo, che negli ultimi 6 anni non sono stati mai effettuati a causa delle manutenzioni sulla tratta. Nel periodo estivo, soprattutto nel mese di agosto, lungo quella tratta venivano interrotti i servizi perché veniva effettuato il servizio manutenzione, da quest'anno il servizio manutenzione è stato effettuato normalmente senza interrompere la tratta.
Poi si chiede se non si intenda richiedere alle Ferrovie dello Stato un'informativa aggiornata sullo stato di manutenzione e i sistemi di sicurezza attivi nella gestione della rete ferroviaria marchigiana.
Sulla rete ferroviaria la sicurezza è garantita dal sistema "conta assi" che non consente il movimento di un treno da una stazione ad un'altra se vengono rilevati ostacoli sulla linea. Oltre al suddetto sistema è installato sui treni e sulla infrastruttura il sistema di controllo del treno: sulle reti diesel prende il nome di Sistema Supporto Controllo e sulle reti elettrificate il nome di Sistema Controllo Marcia Treno. Entrambi forniscono il controllo della velocità massima ammessa, istante per istante, in relazione ai vincoli posti dal segnalamento, dalle caratteristiche dell'infrastruttura e dalle prestazioni del treno, sia in condizioni normali che di degrado.
Come ogni sistema di sicurezza è sottoposto a manutenzione periodica e viene costantemente monitorata l'efficienza e l'efficacia.
Per ciò che concerne gli ammodernamenti previsti sulle tratte a binario unico, sulla Ancona-Fabriano sono da completare i lavori per il raddoppio e in tale ambito i sistemi di sicurezza saranno di ultima generazione, ma non diversi dal Sistema Controllo Marcia Treno di cui si è detto.
Inoltre, sempre in ambito di sicurezza, sulla tratta adriatica, da Ancona a Rimini, verranno installate prossimamente nuove apparecchiature denominate "blocco emulato", che consentiranno il transito di treni a 200 chilometri all’ora. Al momento su tale linea la velocità consentita è 180 chilometri orari col sistema del "blocco automatico".
Sul discorso del sistema di sicurezza, questo viene costantemente monitorato ed abbiamo le garanzie, tanto per capirci, che non possa ripetersi, da noi, quello che abbiamo visto la scorsa estate in una tratta pugliese. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. Mi rendo conto solo adesso Assessore di aver chiesto molte cose, forse anche troppe, perché alla fine con tre domande, mancava la quarta sulla pulizia e manutenzione delle strutture, c'era praticamente tutta l'attività ferroviaria.
La risposta è stata molto puntuale, nel senso letterale del termine, per punti, chiaramente gliela chiedo Assessore perché è l'occasione per dare alcune informazioni soddisfacenti.
La prima, è evidente che da parte della Regione Marche c'è un’attività di interlocuzione nei confronti delle Ferrovie dello Stato, che è normale di fronte ai grandi progetti, un po' meno quando si tratta dell'ordinario caso e nell'ordinario caso l'Assessore ci riferisce che questo avviene, e questa mi sembra una cosa positiva. Faccio riferimento al primo punto che riguardava la risoluzione che avevamo adottato e che andava in quella direzione; era una risoluzione sull'onda dei fatti di cronaca.
L'altro aspetto positivo che mi permetto di sottolineare è che si stanno facendo investimenti minuti, quelli che magari i cittadini non vedono, cioè si vede che si fa la nuova tratta Jesi-Foligno, anzi dovrei dire fino ad Orte, ma non la vedremo a breve e non si vedono i tanti milioni che vengono spesi in strutture che danno maggiore sicurezza, e di cui l'Assessore ci ha riferito. Anche su questo terzo punto tutto bene.
Secondo punto: l'ammodernamento. Su questo mi permetto semplicemente di approfondire dicendo bene ai nuovi mezzi ed i nostri soldi - sono sempre soldi di tutti - che destiniamo al servizio su rotaia piuttosto che su gomma, sono relativi ad una scelta in verità molto difficile perché viviamo in una regione che con 12/13 valli, comprese quelle di confine, rende il trasporto ferroviario molto disagevole, quindi chi fa lo spiritoso, dicendo: “In Italia non ci sono i mezzi pubblici sufficienti, mancano i treni, eccetera” non si rende conto che il nostro Paese è per il 75/80% collina e montagna e spesso la collina è peggiore della montagna, come nel nostro caso che ad esempio arriva fino al mare con dislivelli impossibili per un treno ed a volte è più semplice passare sotto i 2.000 metri di roccia piuttosto che sotto i 200.
Premesso questo, ci rendiamo perfettamente conto di questo difficile equilibrio, non c'è dubbio che riguardo alle tratte ferroviarie ce ne sono alcune, come la grande T, quella che corre lungo l'Adriatica e quella che va nella Vallesina, che traggono oggettivi benefici, a parte l'ultima tratta rimasta che raggiunge Ascoli e quel pezzettino poco trafficato dai treni che unisce Civitanova ad Albacina. Sicuramente un dato da sottolineare e da rimarcare riguarda i mezzi nuovi. Questo è un aspetto che incentiva anche a prenderli, perché alla fine 5 minuti in più, 5 minuti in meno …, c'è una popolazione sempre più anziana che magari è contenta di prendere questo mezzo pubblico, il terno in modo particolare, perché diventa negli anni sempre più difficile guidare l'automobile, e c'è il pendolare che per ovvie ragioni di praticità - pendolare lavoratore o pendolare studente - è obbligato o preferisce prendere il mezzo pubblico, perché è più tranquillo, meno problematico dell'automobile e forse anche decisamente meno costoso. In questo senso è importante la pulizia delle vetture che sottolineavo nelle premesse, la buona manutenzione, questo tipo di attenzione, magari qualche controllo anche da parte nostra, anche da parte sua, non farebbe male, non dico che siamo ad un livello basso, ma non siamo nemmeno ad un livello altissimo, purtroppo si sa che i regionali, i regionali veloci, ne ho preso uno stamattina da Parma, non sono proprio i più curati, anche se ce ne sono di curati, parlo delle linee dell'Emilia Romagna e qualcosa ho visto in Liguria nei giorni scorsi.
Giorno dopo giorno, con tanta pazienza, questa cura può essere registrata quando si vede che questa sollecitazione c'è, questo interessamento c'è e in questo senso, come già nel passato, penso che il coinvolgimento della Commissione consiliare possa essere quanto mai prezioso, ma siamo certi e confidiamo nella presenza e nella capacità di sollecitazione da parte dell'Assessore competente.
Non c’entra niente, Assessore, ma fra le tante cose che potremmo tentare in futuro resta sempre l'autobus che non c'è, l'autobus fantasma dall'ospedale di Recanati all'ospedale di Civitanova, cioè tra l'ex ospedale di Recanati, oggi ospedale di comunità, e l'ospedale di Civitanova. In alternativa ci potremmo spostare tutti su Macerata o su San Severino, anche questa potrebbe essere una scelta, se un domani sarà a San Severino l'ospedale di valle, noi ben volentieri chiederemo una tratta che vada da Recanati a San Severino. Grazie.
PRESIDENTE. Comunico che sono scaduti i termini per la presentazione degli emendamenti alla proposta di legge n. 78/2016 iscritta d'urgenza e procediamo con l'ordine del giorno.
Interrogazione n. 190
ad iniziativa dei Consiglieri Zaffiri, Zura Puntaroni, Malaigia
“Nuovo pensionato Tambroni di Ancona – la grande incompiuta”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 190 dei Consiglieri Zaffiri, Zura Puntaroni, Malaigia.
Ha la parola per la risposta l'Assessore Casini.
Anna CASINI. Vorrei dire in premessa che io non mi affatico a leggere le risposte alle interrogazioni, ne sono ben lieta, mi affatico quando sono dei meri elenchi di atti amministrativi visionabili all'Albo Pretorio, oppure sul sito della Regione, io non mi affatico, si affaticano gli uffici eventualmente, io non mi affatico affatto e sono anche molto paziente.
Il dissequestro è stato disposto in data 15 ottobre 2007.
La struttura in oggetto nell'immediatezza della conclusione dei lavori veniva dichiarata inagibile e posta sotto sequestro dalla Magistratura in quanto realizzata con gravi vizi di costruzione, confermati da perizie tecniche sia per l'aspetto progettuale che realizzativo; successivamente al dissequestro non è stato possibile, da parte dell'Istituto, la realizzazione di opere di riparazione e/o ripristino della funzionalità per la necessità di impiegare ingenti risorse economiche che non erano nella disponibilità su base programmatoria dell'Istituto stesso. I succitati vizi progettuali e realizzativi hanno provocato situazioni di progressivo degrado della struttura determinandone la non collaudabilità, sia in termini tecnici che normativi; nel corso degli anni sono state eseguite opere di mitigazione e/o contenimento dei danni già presenti finalizzate esclusivamente ad evitare un ulteriore peggioramento delle già critiche condizioni.
Presso il Tribunale Civile di Ancona è pendente la causa n. 1394/2015 con cui si chiede il risarcimento danni di complessivi 10.000.000 di euro; l'ultima udienza è stata il 9 giugno 2015 e, all'esito della stessa, il Giudice ha disposto lo svolgimento della fase istruttoria fissando la prossima udienza al 12 febbraio 2017 nella quale verrà decisa l'ammissibilità dei mezzi di prova richiesti nel frattempo da Inrca e dalle altre parti convenute in giudizio.
L'Inrca, con nota prot. 26339/15DG del 15 ottobre 2015, ha trasmesso al Servizio salute della Regione Marche una relazione illustrativa ad opera dell'Ufficio Tecnico, dalla quale si evince lo stato di precarietà della struttura; la Regione sta valutando l'eventuale reinserimento della struttura, oggetto dell'interrogazione, nella programmazione regionale, sia dal punto di vista assistenziale che economico.
Ad oggi, presso il nuovo pensionato Tambroni, è possibile accedere solo previa autorizzazione, a seguito di motivata istanza, della Direzione dell'Istituto stesso.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Per quanto riguarda il Tambroni credo che, a differenza di quello che dice l'Assessore, qui non si tratta del problema degli atti amministrativi che abbiamo cercato e sui quali abbiamo fatto un’interrogazione.
Di quello che lei ha letto ne eravamo a conoscenza, alla fine di un’interrogazione c'è sempre normalmente una domanda che è politica: cosa vuole fare l'esecutivo di questa struttura per la quale la comunità marchigiana ha speso diversi milioni di euro?
Parliamo di una struttura del capoluogo di regione ed anche ieri c'è stato un dibattito sulla stampa perché in questo territorio abbiamo perso oltre 220 posti per gli anziani, ed il Tambroni a suo tempo, prima della frana, ne faceva parte, Assessore.
E' un problema politico, è stato fatto un disastro, non nella progettazione, le hanno risposto male gli uffici, ma nell'esecuzione del lavoro, che non ha niente a che fare con la progettazione, perché se le imprese che hanno realizzato il Tambroni avessero seguito il progetto … dopo 24 ore dall'inaugurazione del Sindaco di Ancona - all'epoca Fabio Sturani che ignaro di tutto pensava che la struttura funzionasse, quindi tagliò il nastro - è caduta dell'acqua in quanto la struttura era fatta male. Poi è successo che le due ditte che hanno realizzato l'edificio sono scappate con il malloppo e nessuno le ha inseguite per dire che il lavoro era stato fatto male. C'è un ufficio in Corso Mazzini che dice che il problema è degli operai che non hanno eseguito bene l'installazione di determinate opere. Ma scherziamo? Che film abbiamo visto? Qui c'è un problema politico di fondo, nel capoluogo di regione c'è una struttura che è costata a questa comunità milioni e l’esecutivo dice che la inserirà nella programmazione sanitaria, ma cosa vuol dire?
Questa mattina, noi della Lega ci aspettavamo una risposta dall'esecutivo che dicesse che c'era un’ingiunzione contro le imprese, c'era un'operazione …, no, c'è un aspetto civile che è un'altra cosa, qui chi ha sbagliato non ha pagato, questa è la morale della favola ed ha creato un danno alla comunità marchigiana, sperperando denaro pubblico per un'opera che non è possibile avere al servizio dei cittadini. Questo è l'aspetto politico, Assessore.
Noi siamo fortemente delusi di questa risposta, perché ancora una volta si dimostra che questi problemi, noi non abbiamo evidenziato solo questo, e lei lo sa, ma anche i cosiddetti buchi, sono stati creati da condizioni determinate da chi ha governato questo territorio per anni, per decenni.
Credo che il Tambroni non deve essere inserito nella programmazione sanitaria regionale, ma deve essere rimesso in funzione, anche se sappiamo che per rimetterlo in funzione occorrono gli stessi soldi che sono serviti per la realizzazione. Questo è il problema di fondo!
Noi non vediamo un'iniziativa dell'esecutivo che cerca di rivalersi sulle persone e sulle imprese che hanno fatto questo lavoro. Questo è il problema e non vorremmo pensare male, perché queste imprese che hanno lavorato provengono da fuori regione, e tutti lo sappiamo, da una regione confinante, probabilmente qualche cooperativa ha lavorato in questo settore. E’ possibile che questi scappino, lascino il guasto e nessuno li insegue per rimettere a posto il lavoro o quello che non hanno realizzato?
Questo è il problema, Assessore, si chiariscono questi aspetti che sono importanti per la comunità, altrimenti credo che la poca trasparenza, la poca incisività su queste cose continuino ad essere presenti in questa realtà territoriale, i fatti purtroppo ci danno ragione e l'incompiuta del Tambroni rimane.
Alla comunità anconetana mancano oltre 250 posti letto per le persone deboli, sono indispensabili, e noi ancora continuiamo su questa strada del vedremo, faremo, non sapevamo.
Non è più possibile avere queste risposte, bisogna che ci siano delle decisioni precise che purtroppo fino a questo momento non abbiamo visto, mentre abbiamo una preoccupazione molto seria perché queste situazioni continuano ad esserci e questo vuol dire che si prosegue a fare errori.
Questa è la nostra considerazione negativa, purtroppo i fatti ci danno ragione, avremmo voluto essere smentiti, ma queste cose che registriamo sono negative e negative sono le risposte che questa mattina ci sono state date dall'esecutivo. Grazie.
Interpellanza n. 8
ad iniziativa del Consigliere Zaffiri
“Perdurare del rischio idrogeologico in zona Peep Misa Senigallia”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interpellanza n. 8 del Consigliere Zaffiri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. L'interpellanza, Consigliere Zaffiri, affronta tematiche e questioni note alla Regione, alle quali la stessa ha già dato ampia risposta più volte verbalmente. a qualche cittadino interessato oserei dire quasi quotidianamente.
L'Autorità di bacino regionale ha già espresso le proprie considerazioni e valutazioni in virtù di una copiosa corrispondenza tra il Comitato ed i diversi enti (Provincia di Ancona, Comune di Senigallia, eccetera). Devono necessariamente essere richiamate in particolare le note dell'Autorità di Bacino regionale (prot. n. 71111 del 4 febbraio 2013 e prot. n. 65944 dell’1 febbraio 2016).
In sostanza l'area risulta ricompresa all'interno di un perimetro a rischio idraulico del Fiume Misa individuata dal Piano stralcio di bacino per l'Assetto Idrogeologico (PAI) classificata con il grado di rischio molto elevato (R4). Le aree a rischio idrogeologico del PAI sono sottoposte alle Norme di attuazione del piano stesso.
Proprio in considerazione delle condizioni di rischio idraulico individuate dal PAI nell'ambito della programmazione e pianificazione di bacino, in passato, sono stati realizzati degli interventi idraulici per la mitigazione del rischio da parte sia dell'Autorità idraulica competente (Amministrazione provinciale di Ancona ora P.F. Presidio territoriale ex Genio civile di Pesaro-Urbino e Ancona) sia del Comune (manutenzione corso d'acqua e rifacimento "ponte portone") con fondi statali connessi con la difesa del suolo.
Lei chiede inoltre se si ritiene giustificabile che i residenti della zona Peep di Senigallia continuino ad avere le proprie abitazioni invase da acqua, fango e liquami ogni qualvolta si verificano fenomeni alluvionali anche non particolarmente intensi.
Per quanto riguarda tale punto si rileva che l'ultimo significativo evento alluvionale del Fiume Misa, del maggio 2014, ha colpito in misura rilevante, tra gli altri, il centro abitato di Senigallia, ma non ha interessato la zona del "Peep Misa".
I limitati allagamenti, sia in termini di altezze d'acqua sia in termini reali, di alcune porzioni dell'area Peep sono da ricondurre esclusivamente a fenomeni di rigurgito del sistema fognario, che non possono essere direttamente affrontati se non dagli enti competenti (Comune e Multiservizi) in via ordinaria.
Lei chiede inoltre come si intende intervenire affinché venga data una soluzione definitiva alla problematica in questione, coinvolgendo anche tutte le parti interessate.
Un’ulteriore e significativa mitigazione delle condizioni di rischio idrogeologico, oltre a quelle richiamate in precedenza, del centro abitato di Senigallia, con ciò ricomprendendo anche l'area d'interesse del Peep Misa, potrà essere conseguita con la realizzazione, in località Brugnetto, della prevista cassa di espansione.
AI fine di completare il quadro, connesso con le informazioni richieste, si forniscono e si precisa che a seguito dell'evento alluvionale del maggio 2014:
il Comitato istituzionale dell'autorità di bacino regionale ha approvato la costituzione di un gruppo di lavoro per la predisposizione dell'Assetto di progetto del fiume Misa colpito dall'evento alluvionale del 3 maggio 2014;
la Regione Marche con la delibera di Giunta regionale n. 1471 del 29 dicembre 2014 ha approvato il Protocollo d'intesa finalizzato alla redazione dell'assetto di progetto del bacino del fiume Misa colpito dall'evento alluvionale del maggio 2014, per dare concreto avvio alla redazione dello strumento di pianificazione di bacino, in fase di sottoscrizione da parte degli Enti locali coinvolti;
il Comitato istituzionale dell'autorità di bacino con deliberazione n. 67 del 25 marzo 2016 ha adottato I'Assetto di progetto della media e bassa valle del fiume Misa. In esso sono individuati la tipologia degli interventi, le priorità degli stessi e la stima del fabbisogno finanziario per la mitigazione del rischio idraulico pari a 48.717.000 di euro;
la Regione e il Ministero dell'ambiente con l'atto integrativo all'accordo di programma - finalizzato alla programmazione e al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico (sottoscritto il 15 ottobre 2014) - hanno previsto una somma pari a 2.000.000 di euro per "la sistemazione idraulica del fiume Misa", nonché ulteriori 2.420.000 euro per la "realizzazione delle opere di presa e di restituzione di una cassa di espansione lungo il Fiume Misa e lavori complementari in località Bettolelle-Brugnetto nel territorio del Comune di Senigallia";
con la delibera amministrativa del Consiglio regionale n. 126 del 31 marzo 2015, la Regione Marche ha previsto e inserito il tema del dissesto idrogeologico, inteso come rischio idraulico e contrasto dell'erosione costiera, per finanziare opere di mitigazione;
con successiva deliberazione di Giunta regionale n. 535 del 30 maggio 2016 è stata stabilita la quota spettante agli interventi nel bacino idrografico del fiume Misa, pari a 4.300.000 euro. Tale risorsa sarà utilizzata per la realizzazione di interventi di riduzione del rischio idraulico, a livello di bacino idrografico, tipo casse di laminazione e/o espansione, opere idrauliche, briglie, taglio vegetazione, movimenti terra, riprofilatura e risagomatura delle sezioni fluviali, eccetera.
In conclusione si sottolinea che gli interventi realizzati e quelli individuati dall'Assetto di progetto assumono valore ed hanno effetti su scala territoriale di bacino idrografico e si ritiene che essi produrranno, ancorché in modo indiretto, effetti positivi anche nelle problematiche dei già residenti nella zona Peep di via Tevere. Grazie.
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Grazie Assessore. A differenza della precedente interrogazione qui abbiamo ascoltato qual è la situazione che, sono d'accordo con l'Assessore, è conosciuta anche a livello nazionale, c'è una documentazione abbastanza corposa, ed è un problema che interessa diverse decine di famiglie, a me ne risultano 40/45 circa.
Il problema c'è ed è evidenziato nella sua risposta nella quale si riscontra la sofferenza di questo territorio, però qualcuno cerca, non so chi, forse lo so, ma non lo posso dire in quest'Aula perché non è presente, di non velocizzare gli interventi.
Il problema è questo, noi facciamo delle enunciazioni, facciamo dei provvedimenti, facciamo delle delibere, però dopo bisogna risolvere le questioni. Questo è il problema! Tutta questa documentazione è arrivata al sottoscritto, è arrivata alla Regione, è arrivata al Sindaco, è arrivata al Governo nazionale, ascoltiamo che ci sono dei provvedimenti amministrativi intrapresi, ma mancano i fatti.
Quanto tempo ci vuole per realizzare questa cassa o vasca di espansione? Da dove deve venire? Quando si fa l'intervento? Perché non si fa l'intervento? Ecco perché noi esprimiamo delle considerazioni negative su questo argomento, non su quello che ho ascoltato questa mattina, sui provvedimenti che sono stati adottati ai quali non è seguita la realizzazione delle cose. Si aspetta che ci siano altri morti e dopo si corre? Questo è un territorio dove la comunità ha già dato per questo problema. Bisogna intervenire. Questo è il problema di fondo!
C'è un comunità di 40/50 famiglie interessate da questo problema, bisogna che dall'esecutivo di questa Regione parta un intervento di sollecitazione per realizzare le opere. Questo è il problema di fondo!
Credo che su questa sollecitazione, su questa interpellanza della Lega Nord si possa aprire un corridoio di intervento, di pressione, affinché nel territorio si realizzino queste cose, Assessore, perché se rimane una cosa tra noi e lei, resta tutto dentro quest'Aula, non c'è una risposta alla comunità che ha diritto di averla.
L'esecutivo è indirizzo, è governo del territorio, è indirizzo politico e deve dare un indirizzo anche a chi dovrebbe ottemperare, accelerare i tempi di realizzazione di queste cose per dare tranquillità alla comunità. Questo è l'aspetto politico e noi su questo insistiamo, Assessore.
Ho visto anche che altre circostanze lei è sensibile, noi le chiediamo di intervenire affinché si proceda nel più breve tempo possibile. Non anni o mesi, perché stiamo andando verso la stagione invernale - le bombe d'acqua sono ormai frequenti - le chiedo di intervenire affinché questa comunità non scriva più, per ottenere questo ha bisogno di vedere delle opere concrete che diano tranquillità e sicurezza a quel territorio. Grazie.
Interpellanza n. 9
ad iniziativa dei Consiglieri Pergolesi, Fabbri, Maggi, Giorgini
“Spesa per la mobilità passiva regionale”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interpellanza n. 9 dei Consiglieri Pergolesi, Fabbri, Maggi, Giorgini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Casini.
Anna CASINI. In relazione al primo punto, gli obiettivi raggiunti dalle azioni intraprese per la riduzione della spesa derivante dalla mobilità passiva non sono al momento valutabili poiché, in tutta Italia, in base al nuovo Patto per la Salute 2014/2016 (articolo 9), nel biennio preso in esame non possono esserci ancora dati convalidati a livello sistemico nazionale, sia dal punto di vista del rapporto tra i valori attivo e passivo, sia dal punto di vista della quantificazione economica standard delle singole prestazioni. Gli accordi per la compensazione della mobilità sanitaria interregionale devono infatti essere approvati dalla Conferenza Stato-Regioni, nel rispetto degli equilibri di bilancio programmati.
Ad ogni buon conto, la Regione Marche, con delibera di Giunta regionale 279/2014 "Linee di indirizzo per la mobilità attiva ospedaliera interregionale e per il contrasto della mobilità passiva interregionale", ha messo in atto specifiche azioni per il contrasto della mobilità passiva ed il governo della mobilità attiva interregionale, mediante la stipula di accordi con il privato accreditato e l'avvio di nuovi Accordi di Confine con le regioni limitrofe.
Sempre nell'ottica della riduzione della mobilità passiva, per fornire una risposta efficace ai bisogni sanitari della popolazione marchigiana, sono da intendersi le azioni svolte nell'ambito del governo dei tempi di attesa, messe in atto con delibera di Giunta regionale 808/2015 "Piano regionale per il governo delle liste di attesa (Prgla) per le prestazioni di specialistica ambulatoriale e diagnostica sottoposte a monitoraggio dal Piano nazionale governo liste di attesa (Pngla), per gli erogatori pubblici e privati accreditati della Regione Marche per gli anni 2015-2016", che hanno portato a soddisfare più del 90% delle richieste di prima visita/esame entro i tempi previsti dalle priorità breve e differita e hanno reso efficace la presa in carico di alcune malattie croniche (ad esempio cardiopatie e patologie oncologiche).
In merito al secondo punto, le priorità di governo relative alle politiche in ambito sanitario e socio-sanitario, sono già contenute nella Relazione Programmatica 2015-2020 ed orientate al miglioramento della qualità dei servizi, della loro accessibilità, dell'efficacia dei trattamenti, dell’equità del sistema, all'interno di un programma di risanamento della spesa pubblica nazionale.
Relativamente al terzo punto, si precisa che, come già riportato nella risposta al primo punto, la Regione Marche, analogamente alle altre Regioni italiane, non dispone, al momento, dei dati relativi alla mobilità attiva e passiva dei primi sei mesi dell'anno 2016.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Non mi ritengo assolutamente soddisfatta dalla risposta, anche perché è stato risposto a 2 dei 3 punti che erano i più cruciali, quindi in base all'articolo 117 del Regolamento interno provvederò a trasformare l'interpellanza in mozione e mi auguro che venga discussa prima della fine dell'anno.
Proprio in merito all'impossibilità di avere dei dati, facendo riferimento alla delibera di Giunta regionale 279/2014, leggo che per valutare l'efficacia del progetto – ricordo che si sta parlando di un progetto – si analizzeranno trimestralmente, sulla base di una matrice per singolo dgl le prestazioni effettuate da ciascun soggetto lavoratore o privato, le prestazioni effettuate da soggetti erogatori pubblici, le prestazioni fruite in mobilità passiva presso strutture di altre Regioni, quindi mi domando come sia possibile che nel 2016, viste le verifiche trimestrali che dovrebbero essere state fatte, non abbiamo ancora i dati di riferimento del 2014.
Proposta di deliberazione n. 13
ad iniziativa della Giunta regionale
“Indizione del referendum consultivo in merito alla proposta di legge n. 82/2016 concernente l’istituzione di un nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Barchi, Orciano di Pesaro, Piagge e San Giorgio di Pesaro, ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera a), della legge regionale 16 gennaio 1995, n. 10 - Norme sul riordinamento territoriale dei Comuni e delle Province nella Regione Marche”
Proposta di deliberazione n. 14
ad iniziativa della Giunta regionale
“Indizione del referendum consultivo in merito alla proposta di legge n. 83/2016 concernente l’istituzione di un nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Montemaggiore al Metauro, Saltara e Serrungarina, ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera a), della legge regionale 16 gennaio 1995, n. 10 - Norme sul riordinamento territoriale dei Comuni e delle Province nella Regione Marche”
(Discussione congiunta)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di deliberazione n. 13 della Giunta regionale e la proposta di deliberazione n. 14 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Molto rapidamente, visto che ricalchiamo lo stesso provvedimento discusso nella precedente seduta.
In poche parole l'Aula si esprime sull'indizione del referendum consultivo in merito alle proposte di legge n. 82 e n. 83 che hanno ad oggetto l’istituzione di un nuovo Comune mediante fusione. La proposta di deliberazione n. 13, riferita alla proposta di legge n. 82, riguarda i Comuni di Barchi, Orciano di Pesaro, Piagge e San Giorgio di Pesaro; la proposta di deliberazione n. 14, riferita alla proposta di legge n. 83, riguarda i Comuni di Montemaggiore al Metauro, Saltara e Serrungarina che confluiranno in un nuovo Comune.
Ai sensi dell'articolo 2, del comma 1, della legge 10/1995 con questi atti andiamo ad approvare l'indizione del referendum che porterebbe alla nascita di un nuovo Comune per i Comuni interessati.
Va da sé che sono stati indetti nei rispettivi Consigli comunali tutti i vari passaggi fino al raggiungimento del parere del Cal. L'iter seguito è nel rispetto delle normative eccoci all'atto finale nel senso dell’indizione del referendum che sarà senz'altro decisivo ai fini della nascita del nuovo Comune.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Mi vedo consenziente con quanto ha detto il Presidente della I^ Commissione Giacinti.
In occasione di altre fusioni di piccoli Comuni delle Marche avevo detto che il Movimento 5 Stelle, in tempi non sospetti, dichiarava di favorire l'unione e l'accorpamento di più Comuni che fossero sotto i 5.000 abitanti, purché questa decisione fosse presa dai cittadini.
In questo caso, in queste due proposte di deliberazione, la prima riguarda Barchi (988 abitanti), Orciano di Pesaro (2.109 abitanti), Piagge (1.026 abitanti) e San Giorgio di Pesaro (1.440 abitanti), i Comuni sono piccolissimi, sono i Comuni della cosiddetta Unione Roveresca e nel sito istituzionale hanno fatto una parte dedicata a questa fusione che vi invito a vedere perché è un sito veramente molto aperto, che spiega ai cittadini quali sono i vantaggi di questa fusione, che non viene d'imperio o proposta dall'alto, ma viene da un’esperienza quotidiana perché questi 3 Comuni già dal 2003 gestiscono insieme l'ufficio tributi, la polizia locale, lo scuolabus, addirittura i bambini che abitano in un Comune frequentano le scuole di un altro vicino, è un'integrazione che già esiste e viene formalizzata con questa richiesta di referendum.
E’ una fusione che porta ad un nuovo Comune, di cui non è stato ancora indicato il nome, ma questo verrà lasciato alla fantasia, alla tradizione dei Comuni stessi, ai 5.563 abitanti.
Maggiore è il nuovo Comune che si formerà con Montemaggiore al Metauro, poco meno di 3.000 abitanti, Saltara, poco meno di 7.000 abitanti, Serrungarina, 2.600 abitanti circa. Questi sono nell'Unione dei Comuni della Val Metauro …
PRESIDENTE. Scusi Consigliere, lei sta parlando relativamente al punto 4?
Giovanni MAGGI. Si, di tutti e due.
PRESIDENTE. Li sta discutendo insieme?
Giovanni MAGGI. Si anche il Consigliere Giacinti ha fatto così.
PRESIDENTE. Va bene.
Giovanni MAGGI. Le motivazioni sono le stesse, comunque se vengono divise le due votazioni non interverrò dopo, per risparmiare tempo.
Tra questi Comuni dell'Unione della Val Metauro, che formano un Comune di circa 12.000 abitanti, c'era anche Cartoceto che non esiste in questa richiesta di fusione. Devo dire che anche in questo caso, in questi 3 Comuni, c’è già un'anticipazione di fusione di servizi, condividono il servizio tributi, e con i Comuni più piccoli, Orciano, Barchi, Piagge e San Giorgio, anche il servizio demografico. I 3 Comuni che chiedono di associarsi, condividono anche la polizia locale e i vigili urbani.
E’ un processo che avviene per un efficientamento dei servizi, quindi noi come Movimento 5 Stelle non possiamo che votare favorevolmente alla volontà dei cittadini che verrà espressa ed esplicitata, come volontà dalla base, attraverso il referendum.
PRESIDENTE. Procediamo con la discussione unitaria dei punti 3) e 4) e poi con le votazioni separate.
Ha la parola il Consigliere Talè.
Federico TALE'. Trattandosi di Comuni limitrofi a dove abito e visto che il Consigliere Maggi ha studiato molto bene, conosco benissimo quella realtà, posso dire e confermare quanto ha appena detto perché è veramente una bella realtà, virtuosa, soprattutto quella che riguarda l'Unione Roveresca, lì sono in unione da almeno 13 anni, sono stati dei pionieri anche a livello regionale di questo tipo di associazione tra Comuni.
Si, sono Comuni piccoli perché hanno 1.000 abitanti, 2.000 abitanti, il più grande credo che sia Orciano con 2.300 abitanti e quindi formeranno un Comune di poco meno di 6.000 abitanti, ma quello che ci tengo a dire è che questa unione, già di fatto è una fusione nel senso che hanno già unito tutti i servizi, e quando dico tutti sono tutti. Ad esempio l'ufficio tecnico è lo stesso per tutti i Comuni, così come la Polizia municipale e non solo, hanno un'unica stazione appaltante e questa è stata la prima o la seconda realtà regionale – credo che Montelupone abbia fatto prima di loro un'esperienza del genere – che ha rifiutato la raccolta dei rifiuti a livello aziendale, quindi Provincia di Pesaro, Aset e Marchemultiservizi, scegliendo una raccolta in house, quindi si sono comprati il camioncino ed hanno assunto dei dipendenti, questo da 10 anni circa, ultimamente, da 3/4 anni, fanno anche la raccolta differenziata che è arrivata all'82%.
E’ veramente una bella realtà virtuosa da prendere come esempio.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Come Assessore con delega agli enti locali voglio ringraziare innanzitutto la Commissione, il suo Presidente nonché relatore di maggioranza, il relatore di minoranza Consigliere Maggi, anche per la celerità con cui hanno portato all'attenzione ed al cospetto dell'Aula questi provvedimenti che oggi noi ci apprestiamo ad approvare.
Voglio altresì esprimere tutta la mia soddisfazione per questi processi di aggregazione che si vanno delineando.
Come Assessore ho sempre sostenuto che ben vengano questi atti volontari, d'altra parte queste sono realtà importanti, che hanno origini comuni, tradizioni storiche-culturali molto simili, che hanno già messo a disposizione la loro storia, la loro organizzazione amministrativa per un percorso comune ed unitario ed oggi lo vogliono consacrare.
Sono realtà che mettono a disposizione la loro storia per una storia nuova che è quella di un unico Comune, per renderlo più forte, per meglio erogare i servizi ai cittadini e per meglio competere nel panorama istituzionale del nostro Paese.
E’ con soddisfazione che saluto questi atti ed è evidente che l'atto che oggi ci apprestiamo ad approvare è quello che consegna al popolo, come è giusto che sia, l'opportunità di decidere il proprio destino e quello delle generazioni che verranno.
Questo è un grande fatto democratico che io saluto con soddisfazione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Grazie Presidente. Vorrei riprendere brevemente quanto già avevo detto la settimana scorsa in occasione di un atto simile, relativamente alla fusione di alcuni Comuni sempre del pesarese, quando affermavamo che di fronte ad un processo di razionalizzazione della vita istituzionale-amministrativa del nostro territorio c'erano spinte centrifughe dei territori di confine che invece guardavano altrove.
Fermo restando che mi trova favorevole il concetto di fusione, di incorporazione, comunque di razionalizzazione della vita amministrativa ed istituzionale della nostra regione, vorrei fare una breve riflessione e porre alcune domande che magari potremmo approfondire nel corso di altri momenti, di come effettivamente dopo queste fusioni si riuscirà a mantenere vivi alcuni presidi sui territori nei quali la vita istituzionale viene a mancare.
Dico questo perché, su 8.238 Comuni italiani il 70% ha meno di 3.000 abitanti e guarda caso sono proprio quei Comuni, quelle istituzioni, che fino adesso hanno tenuti vivi i presidi di tutela non soltanto della propria identità storico-culturale, ma del territorio stesso, salvaguardandolo prima in modo molto forte, perché c'erano dei servizi che venivano esplicitati direttamente, e poi come territorio, come area vasta.
Credo che nell'ambito del riordino si debba tener conto anche di questo perché possiamo correre il rischio che, nel momento in cui i riferimenti istituzionali saranno in un Comune ci sia un drenaggio verso questo da parte degli altri enti, degli altri Comuni dismessi, delle frazioni. Andiamo a creare sui territori dei poli bellissimi, perché si razionalizza, perché il cittadino trova tutto lì, ma andiamo a svuotare quella che per noi fino adesso è stata una ricchezza dal punto di vista non soltanto culturale, ma anche di presidio, di attenzione, di custodia, di manutenzione del territorio stesso.
Credo che la Regione che decide, che sovraintende a questi processi, possa mettere giù qualche riflessione su queste tematiche.
Ripeto, sono d'accordo su questo aspetto, quindi mi troverete sempre dalla parte della razionalizzazione anche se una riflessione va fatta in senso contrario. Come mai in Francia funziona tutto con 32.000 Comuni? Noi ne abbiamo 8.300 e non funziona nulla! Il territorio è il doppio e ci sono 32.000 i Comuni, anche questa riflessione va fatta a livello amministrativo.
In questo momento sono tante le tematiche, però mi piacerebbe che si dedicasse un po' di attenzione a questo dibattito, a capire, anche monitorando le fusioni che sono state fatte in precedenza, com'è la vita in quei borghi che hanno perso il “campanile”, come si vive in quelle frazioni, se c’è stato un drenaggio verso il nuovo “campanile” oppure tutto è rimasto come prima. C'è l'entusiasmo di prima, c'è la scuola di prima, c'è la viabilità come prima, c'è il servizio della nettezza urbana come prima?
Questo è il concetto su cui noi dobbiamo lavorare, fermo restando il discorso prettamente amministrativo che condivido. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Nel parere del Cal sulla fusione dei Comuni di Barchi, Orciano di Pesaro, Piagge e San Giorgio di Pesaro, al terzo capoverso dell'ultima pagina, per un errore di copia incolla, vengono citati i Comuni di Pievebovigliana e Fiordimonte che erano quelli dell'altra volta, quindi fate una correzione, vi prego.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carloni.
Mirco CARLONI. Alla luce delle ultime riflessioni fatte dal Consigliere Celani, che effettivamente ha ragione, la razionalizzazione sul piano amministrativo ha un senso e poteva anche essere raggiunta con un’unione di servizi, con una riorganizzazione unitaria dei servizi.
Secondo me, sul piano sociale e demografico la perdita del riferimento del “campanile”, come è stato detto, qualche problema alle popolazioni potrebbe darlo in quanto sono molto legate alle loro identità.
Questa è una scelta che per ora non è partita dal basso, attenzione, è una scelta che hanno fatto i Consigli comunali, se ci sarà il vaglio da parte dei cittadini io voterò a favore, in questo momento non sono favorevole a questa scelta.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Ho ascoltato ora l'intervento del Consigliere Carloni ed ho deciso di intervenire.
Le fusioni che nascono alla pari fra Comuni, a mio avviso, sono un fatto importante, nascono alla pari perché non stiamo parlando di incorporazione, ma di fusione su cui i cittadini si pronunceranno.
Questa mattina non ho ascoltato l'intervento dell'Assessore Cesetti, ma ho avuto modo di ascoltarlo in altre sedute, in cui la pronuncia della Regione credo sia sempre molto chiara, per lo meno l'Assessore è stato sempre molto chiaro, ovvero noi siamo rispettosi del referendum, questo è un punto di forza ed un elemento di democrazia.
Tra l'altro nell'agosto scorso è stata approvata una legge, che da tempo passava da un ramo all'altro del Parlamento, che stabilisce le “misure per il sostegno e la valorizzazione dei Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti dei territori montani e rurali nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici”.
Una legge importante, so che sono in dichiarazione di voto, quindi non aggiungo altro anche se andrebbe approfondita, però c'è un punto rilevante, addirittura l'articolo 1, comma 3, dice: “Ai fini dei finanziamenti disposti dalla presente legge per il piccolo Comune si intende il Comune con popolazione residente fino a 5.000 abitanti e il Comune istituito a seguito di fusione tra Comuni avente ciascuno popolazione fino a 5.000 abitanti”. Di fatto si riconosce il finanziamento al Comune, che assume una popolazione anche più elevata. Mi sembra un passo importante dal punto di vista legislativo. Ma proprio perché è stato fatto questo passo importante dal Parlamento italiano credo che ci sia una cosa che dobbiamo dire e approfondire in altra sede.
Ovviamente il mio voto è favorevole, non so se il capogruppo Consigliere Busilacchi ha fatto la dichiarazione ..., va benissimo, nel senso che noi sosteniamo convintamente quanto deciso dalla I^ Commissione del Consigliere Giacinti.
C'è un altro aspetto di carattere generale che andrebbe visto dal Parlamento, ovvero andrebbe superato quell'impianto normativo creato con l'associazionismo delle funzioni, l'obbligatorietà delle funzioni che secondo me appartiene al passato. Credo che su questo dovremmo aprire una bella discussione.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Unificazione di questi borghi … - qui parliamo di Comuni con 3/4 mila abitanti, cioè di borghi che sono il bene di questo paese, una caratteristica che abbiamo solo in Italia – ed oggi si cerca di fare questo accorpamento perché le amministrazioni locali sono stritolate dalla finanza centrale.
Questo è il vero problema! Sono stritolate, quindi non si pensa al bene ed alle caratteristiche che questi piccoli Comuni hanno e si cerca di accorpare.
Questa è una politica insensata, assolutamente, prima si toglie loro le risorse e poi li si obbliga di fatto a mettersi insieme.
Noi della Lega siamo stati sempre contrari a questo modo di affrontare il problema, infatti quando si parla di Parlamento, una parte del Parlamento, è ovvio, la maggioranza di questo Parlamento certamente l'ha votata, ma non il Parlamento …
Credo che su questa cosa dei borghi, dei piccoli Comuni, si debba aprire una riflessione politica molto seria, per verificare se effettivamente questa strada è giusta o - secondo noi - dovrebbe essere diametralmente opposta, quella cioè di ricercare e tornare a dare le risorse ai piccoli Comuni, ai borghi, affinché si mantenga questo patrimonio che è la caratteristica del nostro Paese.
Per questo motivo noi ci asterremo e faremo giudicare al popolo che sceglierà in piena autonomia, senza la guida di chi è per questa politica in modo particolare, per l’unificazione di questi borghi. Grazie.
Proposta di deliberazione n. 13
“Indizione del referendum consultivo in merito alla proposta di legge n. 82/2016 concernente l’istituzione di un nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Barchi, Orciano di Pesaro, Piagge e San Giorgio di Pesaro, ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera a), della legge regionale 16 gennaio 1995, n. 10 - Norme sul riordinamento territoriale dei Comuni e delle Province nella Regione Marche”
(Votazione)
PRESIDENTE. Proposta di deliberazione n. 13. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di deliberazione n. 14
“Indizione del referendum consultivo in merito alla proposta di legge n. 83/2016 concernente l’istituzione di un nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Montemaggiore al Metauro, Saltara e Serrungarina, ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera a), della legge regionale 16 gennaio 1995, n. 10 - Norme sul riordinamento territoriale dei Comuni e delle Province nella Regione Marche”
(Votazione)
PRESIDENTE. Proposta di deliberazione n. 14. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Sull'ordine del giorno
PRESIDENTE. A questo punto procediamo in questa maniera: discutiamo la proposta di legge n. 78, che è stata inserita all'ordine del giorno oggi, dopodiché faremo una pausa e poi riprenderemo i lavori nel pomeriggio.
Proposta di legge n. 78
ad iniziativa dei Consiglieri Minardi, Mastrovincenzo, Rapa
“Proroga del Comitato regionale per le comunicazioni”
Nuova titolazione: “Modifiche alla legge regionale 27 marzo 2001 n. 8 'Istituzione e organizzazione e funzionamento del Comitato Regionale per le Comunicazioni (Co.Re.Com.)'”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 78 dei Consiglieri Minardi, Mastrovincenzo, Rapa.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Minardi.
Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Riprendiamo la discussione che avevamo iniziato la scorsa settimana, nella seduta di martedì scorso, relativamente alla proposta di legge che prevedeva i provvedimenti relativi alla proroga ed al rinnovo del Co.Re.Com..
Il provvedimento era stato rinviato in Commissione perché non c'era una larga condivisione relativamente al fatto di aumentare a 5 il numero dei componenti e di ridurre i compensi.
La Commissione nella seduta di mercoledì scorso, aveva licenziato la proposta di legge che prevedeva: la proroga al 31 gennaio 2017, 3 componenti: Presidente, Vicepresidente e Componente, la non riapertura dei termini per la presentazione delle candidature che erano scadute il 5 settembre e la riduzione delle indennità. Questo era accaduto nella seduta di mercoledì pomeriggio. Quindi proroga, non riapertura dei termini per le candidature, riduzione delle indennità e mantenimento a 3 del numero dei componenti del Co.Re.Com., dopodiché sono accaduti dei fatti, le dichiarazioni molto offensive del Vicepresidente del Co.Re.Com. Marche, nei confronti di una ragazza di 31 anni che ha purtroppo concluso il suo percorso con il suicidio, che hanno avuto una visibilità nazionale ed hanno portato alla richiesta di dimissioni da parte del Presidente del Consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo, e da parte di altre forze politiche. Queste dimissioni non ci sono state, dopodiché il Presidente del Co.Re.Com. Marche, Colonnella, si è dimesso dicendo che non sarebbe rimasto un minuto di più in un organismo nel quale un membro aveva espresso - riporto la sua dichiarazione – “opinioni che contraddicono radicalmente le funzioni del lavoro svolto dal Co.Re.Com. in questi 5 anni”.
Sono avvenuti dei fatti nuovi, novità che hanno portato alla non iscrizione all’ordine del giorno di quel testo di legge che era stato licenziato mercoledì scorso, così nella seduta di ieri si è discusso il provvedimento alla luce del fatto che non si doveva più trattare il tema della proroga - le motivazioni le avevo già date l'altra volta: il fatto che a scadenza c'è un referendum costituzionale che sarà convocato nei prossimi giorni e si svolgerà entro l'anno - in quanto superato.
Ricordo peraltro le importanti funzioni che il Co.Re.Com. svolge, non dimentichiamoci che nel 2015 ha fatto 2.049 conciliazioni sulla telefonia, nei primi 8 mesi del 2016 le conciliazioni sono state 1.429 ed hanno portato a restituire ai cittadini marchigiani, per quello che riguarda le conciliazioni 2015/agosto 2016, una cifra importante, pari a 1.303.846,12 euro. Parliamo di cifre importanti, quindi il Co.Re.Com. svolge un ruolo fondamentale nelle conciliazioni che riguardano la tematica della telefonia.
Peraltro si sta discutendo a livello nazionale anche di assegnare a questo organismo anche altre competenze, ancora non decise, relativamente a conciliazioni su altre utenze, questo tema è in discussione a livello nazionale.
Quali sono le competenze del Co.Re.Com? Poi vado al nodo della proposta di legge, la vigilanza sulle emittenti televisive locali riguardo al rispetto delle normative vigenti, la tutela dei minori, gli obblighi di programmazione, la tutela del pluralismo, la par condicio e i limiti pubblicitari.
La proposta di legge prevede 3 articoli; il terzo è la dichiarazione d'urgenza; l'articolo più importante riguarda la riduzione delle indennità che erano previste nell'emendamento presentato la scorsa settimana e che sono state licenziate dalla Commissione nella seduta di ieri. Al Presidente è attribuito un compenso di 1.500 euro, al Vicepresidente un compenso di 900 euro ed al Componente un compenso di 700 euro.
Questo comporta un risparmio importante perché il Co.Re.Com., con le indennità ridotte, se l'Aula voterà questo provvedimento di legge, e con la riduzione dei componenti, dai 7 di oggi a 3, costerà circa un terzo rispetto a quello precedente e questo significa che complessivamente avremo un’economia importante che viene stimata per il 2016 in 18.000 euro, mentre 72.000 euro all’anno per le annualità a seguire nel triennio, cioè 72.000 euro nel 2017 e nel 2018.
Nell’articolo 2 (Disposizioni finanziarie) prevediamo di destinare queste risorse alla Missione “Diritti sociali, politiche sociali e famiglia – programma interventi per la disabilità”, tutto sommato un obiettivo anche nobile.
Si fa sempre la battaglia della riduzione dei costi della politica, si rischia che non abbia mai fine, però credo che sia giusto ed opportuno arrivare a questo obiettivo, per cui questa economia porterà ad assegnare nuove risorse, ripeto, per il 2016: 18.000 euro, perché parliamo di ottobre-novembre-dicembre, per gli anni successivi 72.000 euro l'anno, alla missione “Diritti sociali, politiche sociali e famiglia – programma interventi per la disabilità”.
L'altra questione che devo far presente è che l'articolo 1 bis prevede una precisazione relativa al sistema di votazione, perché il testo di legge che abbiamo in essere dice che per l'elezione del Presidente e del Vicepresidente ciascun Consigliere scrive in apposite schede un solo nome, cosa che non era prevista perché se non avessimo fatto la modifica, cioè se fossero state consegnate 2 schede per l'elezione del Presidente e Vicepresidente, non ci sarebbe stata la tutela e la garanzia dell'elezione del Vicepresidente di minoranza. Con questa precisazione, quindi con la modifica del testo da “apposite schede” in “apposita scheda” chi prenderà più voti sarà nominato Presidente, chi ne prenderà meno voti sarà nominato Vicepresidente e questo di fatto garantisce l’elezione del Vicepresidente da parte della minoranza. Questa è soltanto una precisazione tecnica che ci è stata sottoposta e che abbiamo ritenuto opportuno metterla in chiaro.
C'è un emendamento che è stato presentato dal Presidente della Commissione Consigliere Giacinti che mette in evidenza - ieri abbiamo avuto una discussione in Commissione - la decorrenza di queste nuove indennità, noi abbiamo le idee chiare, ma è necessario fare una precisazione giuridica, più tecnica e più specifica, per evitare che l'entrata in vigore di queste indennità possa non valere per i nuovi nominati e quindi l’emendamento, che illustrerà poi il Presidente Giacinti, mette in chiaro la data di partenza dell'applicazione della norma, qualora approvata, che riguarda la riduzione dell'indennità dei componenti del Co.Re.Com..
Credo di non dover aggiungere altro, è chiaro che con le dimissioni del Presidente del Co.Re.Com. il Consiglio regionale dovrà rieleggere l'intero organismo.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Signor Presidente, colleghi Consiglieri, permettetemi una premessa, l'inaudito e vergognoso caso del Vicepresidente del Co.Re.Com. dimostra che le nomine per organismi così delicati, e non solo questi organismi, questi Consigli, non vengono fatte sulla base della professionalità e delle competenze, ma vengono fatte su basi politiche.
Ovviamente siamo contrari a che le nomine vengano fatte dai singoli Consiglieri, ognuno porta acqua al proprio mulino, per carità, è legittimo, ma noi auspichiamo che queste nomine, soprattutto di organismi che decidono questioni così delicate, vengano fatte con bandi pubblici o con altre soluzioni aperte alla pluralità e alle forze migliori dei cittadini.
Questo è il nostro modo di vedere, noi pretendiamo per la cosa pubblica di trovare il meglio, non solo le amicizie dei Consiglieri.
Una serie di accadimenti, questo del Vicepresidente del Co.Re.Com. è emblematico, nostro malgrado ha determinato che oggi si porti in Aula tutte le battaglie del Movimento 5 Stelle sul Co.Re.Com..
Noi non volevamo la proroga e la proroga non c'è, non volevamo l'allargamento a 5 membri, ma volevamo lasciarne 3 e si sta votando per 3 membri, volevamo ridurre i compensi e i compensi vengono ridotti.
Come ha detto il Vicepresidente Minardi, vengono ridotti i compensi e c'è un risparmio che per l'anno corrente, solo per 3 mesi, per ottobre, novembre, dicembre, è di 18.000 euro, mentre per i prossimi 4 anni …, vuoi dire che sono diventato di maggioranza a mia insaputa? Probabilmente!
Voglio citare, anche se non c'è, il Consigliere Giancarli che all'osservazione dei colleghi della minoranza questa mattina ha detto: “Fuori dalle logiche di minoranza e maggioranza si deve agire per il bene comune”, questo, secondo me, è il modo concreto di agire per il bene comune, 72.000 euro vengono tolti dai compensi del Co.Re.Com. e vanno alla disabilità. E questa è sicuramente un’azione nei confronti del bene comune.
In considerazione di questi recenti accadimenti, sicuramente poco edificanti per quanto riguarda le istituzioni, devo dare atto al Presidente della I^ Commissione Consigliere Giacinti che ieri è stata fatta una selezione accurata ed attenta dei candidati, una scrematura guardando le caratteristiche che la norma vigente richiede.
Mi auguro che questa proposta di legge venga approvata e mi auguro che dopo l'approvazione di questo atto venga votato il nuovo Co.Re.Com., annuncio quindi il voto favorevole del Movimento 5 Stelle a questa proposta di legge perché in effetti la riduzione dei costi della politica e delle poltrone è una delle nostre battaglie che da sempre portiamo avanti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Mi dà la parola per illustrare l'emendamento oltre che per replicare a qualche affermazione del Consigliere Maggi?
Come ha detto il Vicepresidente Minardi nell’illustrazione della proposta di legge, questo emendamento giunge successivamente al testo licenziato ieri dalla Commissione, proprio ieri infatti abbiamo iniziato una discussione di natura più squisitamente giuridica che credo sia opportuna perché il tema, ne abbiamo parlato questa mattina ai capigruppo, è ben noto a tutti, ma lo ripercorriamo.
La questione riguardo la sfasatura temporale, la discrasia temporale fra l'entrata in vigore della legge, che coincide con la sua promulgazione, ovvero con la pubblicazione nel Bollettino Ufficiale, rispetto all'ipotetica entrata in vigore del nuovo Comitato che, in via potenziale potrebbe dar luogo a un contenzioso sulle nuove indennità. Di questo in poche parole si parla.
Questo emendamento, secondo me, identifica e definisce in maniera un po' più chiara, seppure non completamente, la portata del testo novellato, come ha illustrato il Vicepresidente Minardi, ovvero del dies a quo, cioè quando entra in vigore la nuova norma relativa alle indennità.
In merito alle affermazioni del Consigliere Maggi, prendo lo spunto per dire che, secondo me, è vero che in Commissione abbiamo fatto un lavoro serio, analizzando i requisiti richiesti dalla normativa, che a suo tempo era stata oggetto di rivisitazione, visto e considerato il fatto deprecabile che è successo in questi ultimi giorni, che ha dato anche una spinta alla soluzione di questa vicenda La modificazione dei requisiti era stata fatta per ricercare, e questo è un dato di fatto, è un lavoro della Commissione, attributi più stringenti e più connotativi verso una figura che sia più all'altezza, ma questo vale per tutte le cariche che si dovrebbero ricoprire, in primis vale per noi Consiglieri. Quindi sta a noi, interpretando al meglio il nostro ruolo e la nostra funzione, presentare persone all'altezza, Consigliere Maggi ci mancherebbe! Credo che lei nella sua carriera ..., io ancora non l'ho fatto perché non ho presentato ancora alcun candidato, ma prima o poi accadrà, qualsiasi candidato noi presentiamo deve avere i requisiti di professionalità, di moralità, nemmeno andrebbe detto in questo contesto, nel senso che in qualità di Consiglieri regionali dobbiamo far si che la nostra funzione sia svolta al meglio e quale sarebbe il meglio della nostra funzione? Certamente anche presentare persone che hanno a che fare con organismi come questo e come altri, Commissioni, Consigli di Amministrazione, figure professionali che devono ricoprire ruoli di natura professionale, ci mancherebbe altro che non prestassimo la dovuta attenzione e cautela alla personalità, al profilo professionale, al profilo morale. Mi sembra pleonastico pure dirlo, fa parte della nostra attività essere attenti nella ricerca delle migliori persone sia sotto il profilo morale, personale che professionale quando ci vogliono dei titoli per procedere alla nomina, come nel nostro caso.
Per il lavoro di ieri ringrazio il Consigliere Maggi che ha riconosciuto questa attenzione, questa proficuità, ma è merito anche suo perché fa parte della Commissione. Il lavoro si è basato sull'analisi dei requisiti che la normativa prevede, non è che andiamo a simpatia o guardiamo …, io nemmeno guardo da chi è presentato il candidato, ma giustamente guardo i requisiti. Mi sembra il minimo che possiamo fare in questo momento di crisi delle istituzioni, le quali vengono rappresentate maldestramente dal pensiero comune che - mi pare - squalifica il lavoro di chi correttamente, come i membri di questa Assemblea, lo fa giorno per giorno. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente, Anch'io mi associo al fatto che sono veramente contraria al comportamento tenuto dal Vicepresidente del Co.Re.Com. e naturalmente lo condanno, non mi dilungo perché già tanto è stato detto dal Vicepresidente Minardi nella relazione e dal Consigliere Maggi.
Una considerazione però la vorrei fare riferendomi proprio a quello che ha detto il relatore di minoranza, nonché capogruppo del Movimento 5 Stelle, in merito al fatto che, martedì scorso, auspicava determinate cose per il Co.Re.Com., ma quelle stesse cose le voleva anche il gruppo consiliare di Forza Italia. Martedì scorso io ho detto no alla proroga del Co.Re.Com., no alla proroga per la presentazione delle domande, no all'incremento del numero dei componenti del Co.Re.Com., da 3 a 5, ho anche detto che poteva esserci un maggior risparmio nei costi con il mantenimento del numero dei componenti a 3 e con la riduzione dei compensi, così è stato, quindi le stesse cose che ha detto il Movimento 5 Stelle le ha dette anche il gruppo consiliare di Forza Italia.
Sono favorevole a questa proposta di legge n. 78 perché mantiene il numero dei componenti a 3 con un'evidente riduzione dei costi che fa risparmiare nel 2016 18.000 euro e nel 20017 e 2018 72.000 euro.
Condivido anche quello che ha detto il Presidente della Commissione bilancio, Consigliere Giacinti, quando noi, Consigliere Maggi, proponiamo delle candidature, e non ho dubbi su questo, presentiamo solo candidati che hanno i requisiti previsti dalla legge, ed anche i requisiti morali e professionali.
Su questo non ho dubbi, poi può accadere, come è accaduto la settimana scorsa, fatti che non sono naturalmente addebitabili a chi presenta la candidatura, perché credo che chi la propone non sia in dolo, comunque in Commissione abbiamo fatto un buon lavoro per quanto riguarda i requisiti.
Sono favorevole alla proposta di legge n. 78 che va nella direzione che ho auspicato martedì scorso.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. Sarò rapido perché sono stato colto un po' di sorpresa da alcuni interventi, segno evidente che non leggo bene i giornali, non sapevo, Presidente, che era cambiata la maggioranza in questo Consiglio regionale, cioè che erano decaduti e morti tutti quelli del PD, dell'UdC e dei Socialisti Uniti per le Marche e c'era una maggioranza di Consiglieri del Movimento 5 Stelle. Di questo non me ne ero accordo, ne prendo atto, io sono vivo o morto? Lo chiedo a lei Presidente, mi riconduca alla mia identità, oppure lo chiedo a Grillo che, come fonte di tutte le verità, sarà in condizione di dirmi se sono vivo o morto, perché qui è veramente infantile questo gioco dei primi della classe.
Ribadisco il principio che ho sostenuto nella precedente seduta in base al quale il Co.Re.Com. I'avrei fatto di 7 componenti, come era nel passato, forse anche 9, perché il meccanismo mette in condizione ..., magari con indennità, visto che qui prevale l'idea di pauperismo ridicolo e come indennità potremmo dare qualche mela, qualche banana, una tanica di benzina per quelli che vengono da lontano, risolvendo anche il problema economico e tranquillizzando l'idea dell'oligarchia politica che ormai è prevalente in una parte dell'ex sinistra, ex destra, ex tutto d'Italia, che si raccoglie sotto il Movimento 5 Stelle.
Mi permetto di dire che una cosa è stata fatta dalla Commissione, forse poteva essere anche affrettata - ma stiamo a rivendicarci tutti questi dati - ed era quella della riapertura dei termini.
Questo lo dico a lei Presidente perché con chi parlo? Parlo con lei, non voglio riferirmi a nessun Consigliere che magari è intervenuto precedentemente, è la normale dialettica politica, lo spieghi, ci faccia questa cortesia, nella normale dialettica politica si fanno proposte giuste o sbagliate, nessuno è in condizione di giudicarle perché questa non è un'Assemblea teologica, è un'Assemblea democratica. Non c'è la teologia, non c'è chi ha la verità assoluta, e lo dice uno che crede nell'unica verità assoluta e la consegna a Dio non agli uomini, per il resto si ragiona di cose e può essere che la Commissione abbia fatto una serie di proposte raccogliendole tutte e la ringrazio perché ci ha dato l'occasione di ragionare intorno all'argomento. Non ci sono le cose preconfezionate, e lo dico al proponente e relatore Consigliere Minardi che ringrazio, su queste si lavora, c'erano giuste considerazioni, quella di arrivare a gennaio non era sbagliata, visto che c'è un referendum incombente ed è una delle cose più delicate che deve fare il Co.Re.Com., quindi quello con cui la Commissione era partita, non era sbagliato, poi la situazione è precipitata per altri motivi, va benissimo, ma non era per nulla sbagliata. Per me era sbagliato riaprire i termini, non aveva senso perché non stavamo prorogando per un motivo che era all'origine, prorogavamo per un motivo successivo, cioè il fatto che un referendum che poteva celebrarsi a settembre/ottobre si celebrerà probabilmente a novembre/dicembre, quindi tenere in piedi il Co.Re.Com. per altri 2 mesi non era assolutamente un problema.
Seconda cosa, mi permetto di notare che chi ha parlato di nomine non ha fatto nessun tipo di proposta, quindi è ingiudicabile, giudica quello che fanno gli altri, non è per nulla elegante.
Vedo che rispetto a tutte le candidature presentate ne rimangono 13, non so chi ha fatto questo lavoro, il Presidente della Commissione mi dice che c'era anche il capogruppo Maggi a farlo, probabilmente ci sarà stato anche lo screening degli uffici, abbiamo lasciato 15 candidature e ne abbiamo tenute 13, quindi non è che non c'è stato un lavoro di verifica attenta dei requisiti, vedo fra i candidati, non faccio il nome ma dico solo chi l'ha proposto, l'Assessore Sciapichetti, un eminente dirigente superiore della pubblica amministrazione, credo che abbia tutti i requisiti per essere un candidato, poi essere eletto è un altro tipo di problema.
Anche su questo, basta! C'è un limite a tutto, c'è un limite alla nostra dignità.
Noi presentiamo candidature con nome e cognome di persone che riteniamo non solo rispettabili, ma qualificate.
Sottoponiamo i nostri conoscenti ed amici, certo sono amici o conoscenti, non mi vergogno di questo, anche ad una gogna, ad una verifica, la prima durissima perchè su 26/27 ne lascia appena 13 ed un'altra ancora più dura perché su 13 ne lascerà 3. Ben 23 rimarranno sul campo, quindi ringrazio pubblicamente tutti i candidati che hanno accettato di presentare la loro candidatura per concorrere a quest'organismo che, ripeto, al di là dell'indennità o del compenso, che può essere anche un casco di banane, dovrebbe avere obbligatoriamente una rappresentanza di tutte le forze politiche, perché credo che non ci sia altro titolare di sovranità se non che la politica, chiunque dice una cosa diversa o cura interessi di qualcuno o ha un'idea oligarchica, antidemocratica e antipopolare della politica.
Noi siamo legati ad un'idea popolare e quando c'è un'idea popolare significa che tu scegli il tuo organo politico, ti scegli il direttore dell'Asur, tu organo politico scegli tutti i tuoi dirigenti, tu organo politico scegli i comitati, perché ti devi assumere la responsabilità ed il popolo, solo il popolo, può avere l'opportunità di dire dopo: “Hai sbagliato” o “Hai fatto bene”.
Se ci sono altri che fanno le scelte o apparentemente le fanno, come purtroppo la “Bassanini” ci induce troppe volte a fare, sono delle coperture, meglio che sia diretta, io sto con il Sindaco Maggi, che ha fatto una scelta politica riguardo ad un certo Assessore, e se l'è tenuto confortato da Grillo. Scusatemi il lapsus, ripeto la battuta finale, io sto con la Raggi, non con Maggi, ho fatto confusione, che è sostenuta nella scelta politica di un determinato Assessore da un certo Beppe Grillo.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. In quest'Aula mi piace fare interventi istituzionali, quindi vorrei iniziare ringraziando i relatori che hanno entrambi un profilo istituzionale, però consentitemi di notare che il lavoro istituzionale e anche l'intervento dei due relatori è stato profondamente difforme, lo vorrei segnalare.
Ringrazio il Consigliere Minardi perché credo che abbia fatto un eccellente lavoro, ero favorevole, così come tutto il Partito Democratico, alla proroga che avevamo scelto come elemento di garanzia in una fase come quella referendaria, dopodiché è intervenuto un elemento nuovo, non previsto, il gruppo del PD si è riunito in queste ultime settimane ed aveva una linea molto chiara specie a seguito del dibattito che c'è stato nell'ultimo Consiglio regionale. Eravamo per la proroga, eravamo per un consiglio di 3 persone, eravamo, e questa era la nostra linea, per la riduzione dei compensi, questi elementi sono stati portati in Commissione e votati.
Ringrazio il relatore di maggioranza e il Presidente della Commissione che hanno fatto un ottimo lavoro da questo punto di vista e ringrazio anche il Consigliere Maggi perché ci fa anche sorridere in quest'Aula, l'ilarità è un elemento importante, poi dirò qualcosa sulla sua narrazione.
L'ultimo ringraziamento che voglio fare è al Presidente Colonnella perché credo che abbia dato il segnale migliore e più alto che le istituzioni possano dare in momenti come quello che è avvenuto giovedì. Quando un rappresentante delle istituzioni si macchia di alcune dichiarazioni oscene è evidente che non può più rappresentare le istituzioni, se egli stesso non è in grado di prendere atto di questa gravità, qualcuno deve farlo per lui.
Pietro Colonnella è iscritto al Partito Democratico, ma credo che abbia svolto in questo suo atto un ruolo istituzionale, il più alto, voglio ricordare che è la seconda volta che un iscritto al Partito Democratico, rappresentante delle istituzioni, la prima era avvenuta in quest'Aula, fa un atto del genere, quindi ringrazio queste persone che hanno il senso delle istituzioni.
Credo che la vicenda del Vicepresidente del Co.Re.Com ci debba insegnare, ancor prima dell'attenzione massima che dovremmo porre quando facciamo le nomine, come si è uomo delle istituzioni e come si deve mantenere una condotta e noi che siamo stati eletti dobbiamo rispettare le istituzioni, il popolo che rappresentiamo e le istituzioni che rappresentiamo.
Vengo alle nuove nomine che dovremmo fare perché sono convinto che il tema della competenza sia importante e sono grato alla Commissione che ha inserito dei nuovi criteri che alzano il livello di questa competenza.
Ieri abbiamo disquisito informalmente con il Consigliere Giacinti anche nel merito di questi aspetti. Inserendo ad esempio in modo dettagliato l'oggetto di intervento del Co.Re.Com. si rischia che il più grande principe del foro, che non si è mai occupato di comunicazione, possa risultare escluso, ma va bene così, sono stati inseriti dei criteri che hanno alzato l'asticella, quindi va bene, però Consigliere Maggi sono sbigottito perché lei evidentemente ritiene che una persona competente non possa non solo essere iscritto ad un partito, ma nemmeno rivolgersi ad un rappresentante delle istituzioni per presentare una candidatura. Lei evidentemente o non conosce persone competenti o le persone competenti che vogliono ambire ad una nomina non si rivolgono a lei, forse perché non la ritengono sufficientemente autorevole, non so.
A noi capita invece, noi conosciamo o si rivolgono a noi persone competenti che hanno pieno titolo e piena competenza per poter ambire a delle nomine istituzionali, che vengono scelte dalle istituzioni, chi altro dovrebbe sceglierle? Quali sono le sedi per scegliere una nomina che attiene al Consiglio regionale? L'assemblea di condominio? Oppure andare per strada e improvvisare un sondaggio così facciamo vedere populisticamente di essere più vicini ai cittadini? Questa è la soluzione? Io non credo, anzi penso che chi sostiene queste cose non abbia il senso di queste istituzioni, non abbia il senso delle istituzioni che rappresenta e del valore che queste hanno.
Verrebbe da dire dimettetevi se non ritenere che il Consiglio regionale possa essere un'istituzione sufficientemente garante di questo valore.
Mi avvio a concludere, il PD ha fatto questa proposta, ha portato con i suoi relatori di maggioranza e con i suoi componenti questa proposta che la Commissione ha votato, credo che sia importante andare a questa riduzione dei compensi, è comunque un segnale, va benissimo destinare queste risorse, 72.000 euro all'anno, alle persone più deboli, quindi tutto il PD approva questa scelta che la Commissione ha preso, segnalo però una cosa, probabilmente noi, anche alla luce di quello che è avvenuto giovedì, che è il segnale di un male della nostra società, dovremmo pensare a come le istituzioni mettono in campo degli strumenti normativi per tutelare le persone più deboli dal bullismo, dal cyber-bullismo. Credo che sia tempo di aprire una riflessione da questo punto di vista e se possibile, Assessore Cesetti, ragionare anche in sede di bilancio per prevedere alcune risorse. Una dotazione finanziaria, anche per questo tema che ritengo estremamente importante e credo che il nuovo Co.Re.Com. dovrà occuparsene perché vanno bene le persone nominate, però dobbiamo ricordiamoci che svolgono un ruolo per il bene comune, in questo caso la tutela della comunicazione e la tutela delle cose che il Co.Re.Com. fa, sono sfuggite ma sono tante.
Il Co.Re.Com. in questi anni ha svolto 2.500 procedimenti di conciliazione annui tra cittadini-utenti e compagnie telefoniche, c'è stato un ritorno di circa 1 milione di euro per i cittadini marchigiani che altrimenti sarebbe andato alle compagnie telefoniche, ci sono stati 300 incontri nelle scuole nel mandato del Presidente Colonnella sulla cyber-security con ragazzi, docenti, genitori, decine di incontri sull'agenda digitale europea, sul nuovo piano tematico regionale. Insomma il Co.Re.Com. fa molte cose, credo che oggi dovrà anche iniziare a spendersi particolarmente per la salvaguardia dei più giovani e per come il mondo delle comunicazioni, il mondo dell'informazione tutela i nostri ragazzi.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.
Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Non voglio affrontare le parole del Consigliere Busilacchi: dimettetevi, sondaggio, mi sembra che si sia voluto girare un po' intorno al problema, indipendentemente dal fatto dei risparmi che ci sono stati e delle persone che formano l'organo regionale.
Non voglio andare sui dati tecnici, 3, 5, 7, 9, 1, 3, 5, vorrei fare più un discorso di etica politica per capire, quello che dice il Consigliere Busilacchi, se un organo che dovrebbe controllare possa essere controllato dalla maggioranza che governa, se questo è lecito, è giusto che sia lecito, noi non abbiamo nulla da dire, la maggioranza controlla il Co.Re.Com. come ha sempre fatto.
Questo è il succo di quello che voglio dire, ho preso alcuni appunti, ed è molto importante per capire cosa è il Co.Re.Com. e come noi lo vorremmo.
Innanzitutto tutti quanti prendiamo atto dello sforzo lodevole della maggioranza di ridurre i costi e i posti, ma questi noi li abbiamo sempre ritenuti problemi secondari, in verità non siamo mai stati affascinati da questo organo politico in tema generale, e le 2.000 conciliazione non possono essere una maschera democratica, non può essere mascherato con questa maschera democratica.
Non prendiamo le conciliazioni, nessuno contesta le conciliazioni, noi abbiamo sempre sostenuto che il Co.Re.Com. dovrebbe essere un organismo di controllo ed avere requisiti non contrattabili, quando c'è un organo democratico i requisiti non possono essere contrattabili. Vigilare quindi sul diritto di essere informati o informare senza una minima parzialità, valutare la qualità e la quantità del mercato dell'informazione, anche e soprattutto nelle tornate elettorali e nei referendum, questo è il problema, valutare i rapporti politici ed economici e gli interessi che ne conseguono fra la politica e gli organi di informazione.
Secondo noi questo organo del Consiglio regionale dovrebbe avere e dare parità di condizioni economiche, di spazio, di accessibilità all'informazione, a tutti, è sempre stato un organismo, secondo noi, in cui posizionare fedelissimi che, anche se competenti, devono la loro nomina al gradimento della maggioranza politica che gliela ha conferita. Qualcuno smentisca questo se ne ha la capacità!
Un organismo del genere deve essere gestito da persone indipendenti e non condizionate da nessun organo politico, questa è la nostra visione, che possa dare informazioni non manipolate o cambiate a secondo della convivenza politica, di qualsiasi colore sia. Non stiamo parlando né di destra, né di sinistra, stiamo parlando in linea generale, quindi non faccio un'accusa perché non è questo il tema, stiamo parlando dell'organismo in sé, di quello che dovrebbe essere e in effetti non è, perché non è un organo democratico, in quanto controllato dalla politica.
Ecco perché noi siamo da sempre contrari al metodo e al modo usato per eleggerlo.
Il problema primario che noi vediamo in questo organo è che la componente che forma questo Comitato regionale non è e non potrebbe essere mai, secondo noi, imparziale.
Questa è la situazione che noi vediamo in questo Co.Re.Com.. L'abbiamo sempre vista, la vediamo a livello nazionale, a livello regionale. Credo che questo si debba valutare se si vuole dare una valenza democratica e togliere la maschera a questo organo e magari un giorno inserire componenti non di nomina politica. Questo è quello che crediamo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Grazie Presidente. Voglio fare alcune riflessioni su quanto è stato detto fino adesso, anche in virtù di alcuni spunti che mi hanno dato i colleghi.
Non ho presentato candidature, lo dico apertamente, non perché non avessi persone autorevoli da presentare, che comunque si sono rivolte al sottoscritto, ma perché ho pensato di passare la mano ai colleghi della minoranza che mi sembra l'abbiano presentate, per cui queste mie riflessioni sono scevre da condizionamenti di parte, nel senso che parlo liberamente perché non devo difendere alcuno e lo dico anche al Consigliere Busilacchi, quando dice che al PD si rivolgono in tanti, siete tanti Consiglieri è giusto, c'è più possibilità, c'è più appeal di essere eletti anche perché i numeri che può esprime la maggioranza sono sempre il doppio se non il triplo, quindi è giusto che ci sia un appeal più forte da parte del partito di maggioranza, ma detto questo, che è un discorso che lascia il tempo che trova, quello che mi fa riflettere è questo dibattito/discussione sui requisiti.
“Questa volta siamo stati bravi perché abbiamo scelto attraverso requisiti stringenti”, andiamoci piano su questo discorso, perché il problema non è del Consigliere o di chi presenta la candidatura, assolutamente, perché lo fa in buona fede, lo fa scevro da condizionamenti, perché ritiene che quella persona abbia delle capacità, delle caratteristiche tali da poter assolvere quel compito, il problema sta nel chi sceglie i requisiti a monte, di come vengono scelti i requisiti, parliamoci in faccia, non giriamoci attorno, il dibattito sui requisiti: “Siamo stati bravi perché questa volta abbiamo fatto una scrematura da 35 a 13”, ridicolo, perché a questo punto delle due l'una, fino adesso come è stato fatto? O si sbagliava prima o si sbaglia adesso, se adesso si sono cambiati i requisiti significa che prima si adottavano dei requisiti a maglia larga e chiunque poteva inserire il suo beneamato.
Non è una discussione simpatica questa sui requisiti, perché i requisiti se ci sono, sono quelli, dopodiché ognuno si assume la responsabilità di quello che viene fuori, quindi la responsabilità è di chi stabilisce i requisiti su tematiche così importanti.
Poi è naturale che viene nominato, viene eletto, risulta candidabile, chi risponde a quei requisiti, allora occhio, perché mi sembra che ci si immetta in un vicolo cieco, significa che qualcosa non ha funzionato, non solo qui, ma anche in altre candidature, questo è l'aspetto.
Non voglio entrare nel merito perché parlare dei candidati e delle persone non è bello, non è bello fare nomi, però vi lascio questa riflessione da fare, andiamo a vedere quello che è successo, il curriculum, come sono stati scelti, quello che è successo e poi vediamo quello che succederà.
Ripeto, mi sembra molto delicata la discussione su questo argomento, non mi metterei medaglie al petto nel dire: “Abbiamo fatto una cosa bene” perché qui la politica ha responsabilità sempre, non ce l'ha soltanto oggi, avulsa da quello che è successo in precedenza, la politica ha una sua continuità.
La politica è tutto nella vita civile per cui non si può sempre dire: “Io non c'ero, lo hanno fatto gli altri”, c'è sempre una storia, una storia di partito, di area politica e di quello che sia.
Altro aspetto, rivendico insieme a quanto è stato detto da qualche Consigliere della minoranza, che effettivamente adesso questa proposta di legge porta i connotati anche del pensiero della minoranza, mi sembra evidente questo tipo di discorso, perché la vecchia proposta di legge aveva un oggetto fondamentale che era la proroga, non era il rinnovo, il fatto nuovo era la proroga e lo voglio dire con forza.
Quando il Consigliere Busilacchi, che stimo per il lavoro che sta facendo, mi dice che tutto il PD era d'accordo, su cosa era d'accordo? Ma quale PD era d'accordo? Voglio sapere a questo punto: mi dite quale PD era d'accordo? Viene in Aula una proposta, dopodiché un Consigliere autorevole, Vicepresidente del Consiglio, la stravolge con una serie di emendamenti in modo tale che la vecchia pdl non c'entri più nulla, tanto è vero che io dissi: “Questo atto non c'entra nulla con quello che noi discutiamo”. Si portava a 7 componenti, le indennità, tutte le cose che volete voi, ma non c'entrava nulla con la pdl 78, e la proposta non l'ha fatta Piero Celani, l'ha fatta un Vicepresidente del Consiglio.
Quando poi un autorevole Assessore della Giunta dice: “Questa proposta io non la voto”, quando un autorevole, saggio, stimatissimo, Consigliere regionale, Enzo Giancarli, dice: “Io questa cosa qui non la condivido”, mi chiedo: quale PD era d'accordo?
Perché dovete sminuire il lavoro delle minoranze che avevano detto: “Non siamo d'accordo su questa cosa qua” ed oggi anche in virtù del deprecabile comportamento di questo signore, del Vicepresidente del Co.Re.Com., si ricomincia da capo velocemente - poi anche su questo vorrei dire qualcosa - ma su quali basi? Sulla base che la discussione della settimana scorsa aveva fornito, perché la base era quella, la proposta con quegli emendamenti non andava bene, la proroga non andava bene a nessuno, c'era tempo, tutti lo sapevamo, tanto che io dissi: “Da 5 anni si sapeva che il Co.Re.Com. scadeva il 4 ottobre”, sapevamo anche che ci sarebbe stato il referendum, anzi cinque mesi fa si diceva che si sarebbe fatto ad ottobre, addirittura, tutti sapevamo che ci sarebbe stato un referendum, tutti sapevamo che c'era la scadenza, l'abbiamo detto, ci sono i verbali, quindi mi sembra una discussione che svii un po' quello che è stato il vero problema politico. Il vero problema politico è stato lo scontro in quest'Aula o soprattutto fuori dall'Aula, nella sede del partito, del PD e quello che noi abbiamo visto era soltanto la punta dell'iceberg di questo aspetto.
Altra considerazione e finisco, credo che oggi stiamo facendo una cosa legittima, tranquilla, perché il Regolamento lo consente, in Aula arriva un atto che viene inserito all'ultimo momento all'ordine del giorno, la Conferenza dei capigruppo ha detto si, però non è bello perché c'è stata una settimana di tempo, giovedì è arrivato l'ordine del giorno di questo Consiglio, sapevamo tutti che l'atto era stato rinviato alla Commissione, giovedì ci sono state le sciagurate dichiarazioni con conseguenti dimissioni, ieri si poteva benissimo integrare l'ordine del giorno con un atto, avvertendo tutti che oggi si sarebbe discusso.
Ora tutto è legittimo, tutto è regolare, però vi dico signori che è inopportuno che un Consigliere debba fare la mattina, alle 11,30, piroette per sapere quello che si discuterà, non è opportuno. Dopodiché spero che l'Ufficio di Presidenza prenda atto anche di queste cose, tra l'altro non ho sentito parlare di nomine in questo momento, quindi si approva la legge ma non si voterà, non lo so, questo ce lo direte, tra l'altro oggi è il 20 settembre, quindi c'era tutto il tempo per fare questa proposta di legge n. 78 martedì prossimo, invece di farla in fretta e furia questa mattina, quasi a sembrare che, con un colpo di mano, una piroetta, si volesse chiudere una vertenza politica tutta interna al partito di maggioranza.
Si chiude così questa cosa, lasciateci dire che pensavamo di fare un dibattito diverso o per lo meno che i lavori del Consiglio fossero condotti in modo più rispettoso non delle minoranze, ma dei Consiglieri eletti che hanno presentato le candidature per quanto riguarda il Co.Re.Com., legittimamente, onestamente, con trasparenza e con tanta onestà intellettuale. Grazie.
Presidenza della Vicepresidente
Marzia Malaigia
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Ho chiesto la parola innanzitutto per esprimere pubblicamente la mia ferma condanna alle frasi scritte dal Vicepresidente del Co.Re.Com., poi vorrei fare anche una considerazione.
Il Consigliere Celani mi ha stimolato anche una riflessione, questa proposta di legge era arrivata in Aula martedì scorso e conteneva la proroga, io - ci sono gli atti quindi si può facilmente verificare - ho votato contro perché ero contrario alla proroga, ero contrario all'aumento del numero dei componenti, mentre ero favorevole e sono favorevole alla riduzione delle indennità.
Trovare adesso una proposta di legge profondamente rimodulata che va incontro a queste 3 cose, ossia: non concede la proroga ma va verso il rinnovo, non aumentano i componenti, ma si mantengono a 3, riduce le indennità, mi trova favorevole, quindi voterò favorevolmente questo atto che accoglie quello che martedì scorso io contestavo.
Vorrei fare una riflessione anche sull'emendamento proposto dal Consigliere Giacinti, perché questo emendamento introduce il tema della rielezione, abbiamo trattato questo argomento in Conferenza dei capigruppo e abbiamo discusso circa un'ora di questa problematica, perché qualcuno sostiene che introdurre adesso la riduzione dell'indennità potrebbe portare a delle contestazioni.
C'è chi sostiene che questo non può essere contestato in quanto sono cariche elettive, quindi non ci può essere una contestazione sull'indennità di una carica elettiva, c'è chi sostiene invece che questo può essere oggetto di contestazione nel caso in cui il Co.Re.Com. si insediasse prima dell'applicazione della norma stessa.
A questo punto sono state trovate delle soluzioni, la prima soluzione proposta è stata quella di mettere una data, si parlava dall'1 ottobre, poi l'Assessore Cesetti ha proposto quello che il Consigliere Giacinti ha fatto suo, cioè di mettere questa frase: “a decorrere dall'insediamento”, anche se penso che, nell'ipotesi in cui ci possono essere dei problemi, ossia che questa cosa possa essere contestata, quello che scriviamo nell'emendamento non ci tuteli, perché la norma non può avere effetto, prima che venga pubblicata sul Bur e siano trascorsi i tempi previsti per legge, quindi ci potrebbero essere dei problemi nel caso in cui il Co.Re.Com. si insediasse prima della pubblicazione della legge sul Bur.
Tutto questo ragionamento l'ho fatto per dire semplicemente una cosa, auspico che le nomine non si facciano oggi, ma si rimandino alla prossima seduta utile. Qualcuno ha anche suggerito la possibilità, se non ricordo male un Consigliere del PD, di fare, se dovesse servire, un Consiglio straordinario.
Quello che suggerisco, visto che non c'è concomitanza di pareri su questa cosa - ci sono dei tecnici che dicono una cosa, qualcun altro ne dice un'altra, l'Assessore fa una proposta intermedia, insomma non c'è chiarezza, preferirei fare le cose fatte bene – è di prenderci una settimana di tempo per verificare se questo aspetto può costituire un fondo di contestazione oppure no, e poi martedì prossimo o prima possibile procedere con le nomine. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola al Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Oggi stiamo trattando di una cosa che, poche ore fa, la settimana scorsa, si è discussa in quest'Aula in termini diversi, diametralmente opposti rispetto a quello che stiamo discutendo in questo momento.
Probabilmente il caso del Vicepresidente del Co.Re.Com. ha modificato le posizioni del Partito Democratico, è ovvio, le mie orecchie ascoltano un dibattito che otto giorni fa non era questo, cari colleghi, non era questo perché sono state già citate dal Consigliere Celani le persone e gli interventi, l'Aula registrava un'altra discussione, e di questo dobbiamo prenderne atto, è così, Consigliere Busilacchi.
Il caso del Vicepresidente del Co.Re.Com. ricompatta il Partito Democratico e il contributo delle minoranze che c'era stato otto giorni fa, per cercare di percorrere un'altra strada viene sposato dalla maggioranza. Questi sono i fatti, bisogna dire che sono così, per correttezza nei confronti dei nostri elettori, dell'Aula, dello strumento democratico di alto livello che è quest'Aula, altrimenti buttiamo tutto sotto la cenere per non far emergere le discussioni, che se volete aggiungo una parola, un grande partito ha e bisogna dire che ha questi problemi senza nasconderli.
Credo che oggi il dibattito riprenda in termini democratici quello che doveva essere il percorso, ma anche qui bisogna dire le cose come si vedono, come si sentono, come si ascoltano, perché questo è un passaggio, per quanto mi riguarda, molto importante.
La proroga per la presidenza del Co.Re.Com., diciamocelo, motivata dal referendum era una scusa perchè oggi l'Aula sta dimostrando un'altra cosa, probabilmente, come si è evidenziato negli interventi, non c'era unicità di posizione all'interno del maggior partito che governa questa Regione e si è rinviato il problema per questioni interne, a me non interessa se il problema è di questo genere, però di fatto è successo questo.
Per quanto ci riguarda credo che sia prevalso un ragionamento logico, era quello del percorso naturale, della scadenza naturale, il 4 ottobre era previsto il rinnovo del Comitato del Co.Re.Com., quindi si ritorna a discutere di questa proposta. Di fatto ci sono state anche delle sconfitte, cose che non emergevano con chiarezza perché erano nascoste, martedì sono emerse e ora sono anche trasparenti perché il rinvio, la proroga, chiamiamola come ci pare, era per questo motivo.
Non potete dire, come è stato già detto nella riunione di martedì, questo bisogna sottolinearlo, che le minoranze scalpitano, no, noi della minoranza facciamo la minoranza, non deleghiamo a nessuno, voi fate la maggioranza e la minoranza vi dice: “Fate la maggioranza con più trasparenza”, questo è il problema! Chiamiamo le cose come effettivamente stanno, perché non eravate maggioranza per questa proposta di legge, non eravate per questo percorso, la proposta di legge è stata emendata, è stata corretta, sono stati portati dei contributi dalla stessa maggioranza. Questo è il problema!
Come poc'anzi detto, noi vi chiediamo di non nascondere le cose sotto la cenere, perché prima o poi vengono a galla, come si dice, non fate le cose sotto la neve perché poi si scoprono.
Questa mattina stiamo discutendo in termini molto pacati di un vero problema che si tentava di nascondere sotto la neve, ma un caso fuori dalle righe ha fatto si che di questa cosa si dovesse discutere e decidere.
Credo che questo sia il vero problema, noi come Lega crediamo che questo sia il vero argomento che ha preso il giusto percorso, perché questo era quello che doveva accadere. No alla proroga, no all'aumento, sì all'elezione degli organismi previsti alla loro scadenza. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Chiarisco subito che intervengo in questo dibattito come Consigliere regionale, non dirò niente di particolare e comunque il mio intervento non può in alcun modo coinvolgere la Giunta.
Premetto che voterò a favore di questa proposta di legge però quello che mi sorprende è l'atteggiamento, rispettabile per carità, dei colleghi di accaparrarsi il merito di questo atto che ci accingiamo a votare che, diciamolo francamente, non è poi un gran che. Da una parte questo provvedimento di legge stabilisce a tre il numero dei componenti, questo era già previsto nella legge, dall'altra prevede che cosa? Una riduzione da tutti auspicata dei compensi.
Consigliere Giancarli non è ovviamente una critica alla Commissione, che ha fatto un lavoro difficile e molto importante anche sotto il profilo tecnico e qualitativo, è semplicemente per dire un fatto - quei fatti che sono testardi come argomenti – cosa c'è in questa legge? C'è solo la riduzione dell'indennità! Niente altro, rispetto a quello che c'era prima.
Perché dico che non è un gran che? Mi sarei aspettato, e spero che ce ne sia l'occasione, lo dico alla Presidenza, un dibattito intorno ai compiti, alle funzioni, alle prerogative di questo importante organismo di garanzia, perché tutto non può essere ridotto alla corsa per la riduzione delle indennità rispetto alle quali io sono d'accordo, non può essere ridotto tutto lì, e ve lo dice in questo caso un Assessore che in questo anno è stato impegnato concretamente, con risultati che vi ho declinato in quest'Assemblea, sulla riduzione dei costi. Non può essere soltanto questo, noi dobbiamo ragionare intorno alle funzioni di questo importante organismo di garanzia. Che cosa questo importante organismo di garanzia può fare per i cittadini e per la nostra comunità? Specialmente per le fasce più deboli della popolazione, per quelle meno garantite che si devono scontrare quotidianamente con la forza, la supremazia, l'arroganza e la prevaricazione talvolta di grossi gruppi che agiscono, tra l'altro, in condizioni di monopolio.
Intorno a questo ci dobbiamo interrogare, di come questo organismo debba promuovere se stesso sul territorio regionale, perché ad esso si rivolgano sempre di più i cittadini della nostra comunità, le cittadine della nostra comunità e i giovani.
Soprattutto il controllo su queste cose orribili che stanno avvenendo, perché sono orribili le dichiarazioni del Vicepresidente del Co.Re.Com., ma è orribile anche quello che sta avvenendo quotidianamente sui social, dove i destinatari sono talvolta delle vittime inconsapevoli e incolpevoli, sono i nostri figli, sono le generazioni che hanno il diritto di non crescere in queste condizioni, i ragazzi e le ragazze saranno la classe dirigente di domani e noi abbiamo il dovere di tutelarli, di proteggerli. Questo può fare il Co.Re.Com., questo deve fare il Co.Re.Com., come l'ha fatto bene, lo vedo qui, il Presidente Colonnella che può essere un esempio di come si deve fare il Presidente di questo importante organismo di garanzia. L'ha fatto bene anche nel momento di massima difficoltà, quando un suo componente, il Vicepresidente, si è macchiato di un comportamento ignobile, lui immediatamente, con un atto di grande valore istituzionale, ha rimosso quel comportamento ed ha ridato dignità a quell'organismo.
Sono sicuro che il Presidente Colonnella, che io conosco, ha esercitato questa funzione con impegno, con passione, con competenza, e ovviamente con capacità, questo devono fare i componenti del Co.Re.Com., intorno a questo noi ci dobbiamo interrogare, soprattutto devono svolgere queste funzioni con un requisito fondamentale, lo dico a me stesso, Consiglieri, che è quello dell'impegno, della competenza, pure, dello studio, dell'approfondimento, come ci vuole in tutte le cose. Questo è semplicemente umano perché nelle cose che noi facciamo, le più piccole, le più grandi, ci dobbiamo impegnare fino in fondo, altrimenti dedichiamoci agli hobby, lì non è importante l'impegno, quelle si possono fare anche così, a tempo perso, non dispiegando tutte le energie, ma quando noi svolgiamo una funzione pubblica è un dovere l'impegno, la dedizione, l'approfondimento, la capacità, sia essa preesistente o da acquisire, soprattutto un altro requisito fondamentale è l'assenza di qualsiasi conflitto di interesse tra la funzione che si va a svolgere e quello che è l'ordinario stile di vita, sia esso nei comportamenti, sia esso nell'attività lavorativa.
Di questo noi ci dobbiamo preoccupare e occupare, soprattutto negli organismi di garanzia come questo, nell'autorità come in questo caso. Di questo io vorrei sentire parlare, più che la corsa alla riduzione dell'indennità, perché, e termino, talvolta quella riduzione dell'indennità può pregiudicare tutto ciò che dicevo, perché le indennità in democrazia sono nate per consentire a chi non ne ha la possibilità, o a chi, pur avendo quella possibilità vuole dedicarsi a quella funzione, chi magari non è ricco, chi magari vuole essere onesto, con tutto l'impegno, con tutto il tempo possibile.
Da questo nasce l'indennità che è a garanzia della libertà del soggetto che riscopre e copre la funzione, è a garanzia di libertà, di indipendenza, di assenza di conflitti di interessi. Capito? L'indennità che percepisco io è a garanzia dell'indipendenza di quei presidi, come quella vostra. Io sono un avvocato e se oggi avessi continuato a fare l'avvocato la mia attività inevitabilmente avrebbe incrociato alcuni interessi della Regione Marche Pensiamo alle aziende che lavorano, che interagiscono tutti i giorni, ritenete che sia utile, che sia opportuno, che un Assessore al bilancio ricopra questa carica e nel contempo sia titolare o magari socio dello studio che si occupa di qualche società che interagisce con la Regione? Che direste voi? Sapete quanti casi ci sono sul territorio nazionale?
Questo Assessore al bilancio ha rimosso questo rischio e voglio parlarvene perché mi sono stufato di sentire questa cosa, va bene? Questo è, ho fatto un esempio e me ne scuso, ma questo vale per tutti, vale anche per il Presidente ed i componenti del Co.Re.Com., quindi attenti alle rincorse a queste riduzioni, ben vengano, la voterò, ma la Presidenza e l'Ufficio di presidenza verifichino nel tempo futuro, come verranno svolte quelle funzioni, se quell'indennità sia sufficiente a garantire l'indipendenza, l'imparzialità e l'assenza di qualsiasi conflitto di interesse, perché io rispetto ad un professionista che esercita la sua attività e fa il Presidente del Co.Re.Com. a 1.500 euro al mese, preferisco un professionista che sospenda la sua attività e faccia il Presidente del Co.Re.Com. a 5.000 euro al mese. Questo è un esempio ovviamente, ma su questo noi ci dobbiamo interrogare.
Da ultimo, ascolto sempre con molta attenzione i Consiglieri e non mi perdo mai nessun intervento, prima sono uscito ma ho ascoltando il Consigliere Zaffiri dalla televisione, l'altro aspetto, si dice che è la politica che presenta le candidature, e allora? Deve fare questo, a parte che, non lo ricordo a me stesso, c'è una legge regionale che "consente”, quindi di fatto impone, altrimenti non lo si potrebbe fare, la possibilità ai Consiglieri regionali di presentare le candidature sulla base di curricula, di requisiti professionali e di esperienze che sono stati messi a punto dalla Commissione, che bene ha fatto, perché è garanzia di quei requisiti che dicevo io.
Ma vedete, colleghi, questa è una garanzia, noi non possiamo far torto a noi stessi, alla politica e ai partiti, che sono un grande fatto democratico, che devono svolgere quella funzione di filtro tra la società e le istituzioni, se un uomo o una donna mi viene presentato da un partito per me è sintomo di garanzia, perché mal che vada quel partito una minima verifica su quell'uomo o su quella donna la fa, la fa perché ci mette la faccia e di questi tempi sapete quanto è importante. E' sintomo di garanzia avere quei requisiti e quindi che c'è di male se poi si sceglie cercando di dare a questi organismi personalità che possono assolvere bene a questi compiti?
A me piacerebbe parlare anche di questo, anch'io l'altra volta ero contrario alla proroga, ma debbo dire che non c'era nulla di male neanche a farla, io l'altra volta ero contrario, ho detto di si al rinvio degli atti in Commissione, ma non era una cosa così drammatica, grave è il fatto che è successo poi e noi ovviamente, prontamente, siamo qua per cercare di rimuoverlo, però credo che anche di questi tempi e nel futuro, e chiudo veramente Presidente e chiedo scusa, noi ci dovremmo occupare appositamente di questo importante organismo, ma esclusivamente, lo dico al Consigliere Maggi, per metterlo nella condizione di poter espletare al meglio tutte le sue funzioni ed esercitare tutte le sue prerogative nell'interesse spesso delle fasce più deboli della popolazione e tra queste fasce deboli, a prescindere dall'appartenenza sociale, ci sono soprattutto i nostri ragazzi e le nostre ragazze che talvolta financo adolescenti sono vittime di un mondo che, dal mio punto di vista, sta diventando insopportabile, quindi qualche freno va messo e da subito.
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zura Puntaroni. Mi raccomando il rispetto dei tempi da parte di tutti.
Luigi ZURA PUNTARONI. Grazie Presidente. Va bene così, la ringrazio per il tempo concesso, ma salto il passaggio.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Prima della dichiarazione di voto, alla luce di alcuni interventi che ho ascoltato, devo fare delle piccole precisazioni.
Consigliere Busilacchi lei mi ricorda un prestigiatore che faceva i giochi di prestigio nel secolo scorso, si chiamava Mac Ronay, stava sempre serio e faceva i giochi di prestigio che gli riuscivano però quando si girava si vedeva il trucco. Era sempre compassato e serissimo, come lei quando espone queste cose.
E’ stato ribadito in Aula la compattezza del PD su questa proposta di legge, allora è stato un ectoplasma o qualcosa del genere che ha fatto sì che ci fossero 5 componenti anziché 3, che ci fosse la proroga e che in Aula, martedì scorso, su questa proposta di legge presentata, alcuni del suo partito, compreso un autorevole Assessore, come qualcuno ha detto, si siano mostrati contrari, tanto che questo provvedimento che doveva essere votato è passato in Commissione. C'è qualche cosa, una presenza ostile, che in effetti lavora contro il PD e la questione del Vicepresidente del Co.Re.Com, sarà un caso, ha fatto cambiare completamente la proposta di legge ed è diventata una foglia di fico per la volontà comune del PD che non esisteva precedentemente.
Per quanto riguarda la questione che abbiamo già detto e che ha espresso il Consigliere Giorgini, noi in effetti non abbiamo presentato nessuno perché noi siamo contrari all’indicazione della politica per esprimere membri di Assemblee, di Comitati, vorremmo che fosse allargata democraticamente, non escludendo i Consiglieri, che ci fosse un allargamento a quella che si chiama società civile, per trovare il meglio per questi organismi che devono garantire il funzionamento della politica, la qualità della vita dei cittadini marchigiani.
Il capogruppo Busilacchi, che fa tenerezza quasi nelle sue esternazioni, dice: “Le persone competenti si rivolgono ai Consiglieri, se non si sono rivolte a lei si vede che non hanno fiducia”, il capogruppo Busilacchi si dimentica di dire che tutti quelli che ha presentano sono stati scartati. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Intanto tranquillizzo l'Assessore Cesetti che non ho intenzione di prendermi i meriti di questa proposta di legge pur annunciando un voto favorevole.
Richiamo le parole dell'Assessore e mi trovo d'accordo sul puntare l'attenzione su un dibattito rispetto alle competenze e devo dire, con una punta di rammarico, che in questa giornata - è stato confermato, spesso si accendono i dibattiti, la scorsa seduta in Aula ne è stato l'esempio anche se gli strascichi sono dovuti ad altro - il grosso dell'attenzione e delle energie l'Aula le riserva alle nomine. Retaggio, per quanto mi riguarda, di una politica, di un modo di fare politica vecchio, dovrebbe scaldarci gli animi e forse appassionarci di più qualche altro argomento che non impegni unicamente il discorso di scegliere le persone o rappresentare un'ala rispetto ad un'altra all'interno di partiti, di formazioni, o di alleanze.
Il mio disprezzo per le affermazioni fatte dal Vicepresidente uscente del Co.Re.Com. l'ho già detto anche pubblicamente a mezzo stampa, lo ribadisco perché credo che sia un segnale importante farlo anche in quest'Aula, si tratta di un argomento serio come il rispetto della persona, non solo della donna, ma della persona in genere, tanto più quando si ricopre un certo ruolo, ma mi dispiace vedere che l'Aula si scalda, dibatte, si accende fondamentalmente più per delle poltrone che per altro e questo credo sia un limite che dovremmo cercare di superare.
Ribadisco il voto favorevole perché c'è un taglio delle indennità, perché non c'è la proroga alla quale ero contraria, però con un po' di rammarico faccio questa considerazione.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. A me non piace intervenire due volte nello stesso dibattito, ma sono costretto per amore e per rispetto della verità e di quello che è avvenuto in questi giorni.
Ho rispetto di tutti i colleghi, anche di quelli distratti, però credo che sia utile ricordare la cronologia, perché i bravi prestigiatori devono aver presente che non si può esagerare, i fatti oggettivi non sono oggetto di mistificazione, le date non sono oggetto di mistificazione.
Noi abbiamo fatto il Consiglio regionale martedì e martedì la Commissione è arrivata con un atto votato a maggioranza dai colleghi del PD; il Vicepresidente Minardi, che è un collega del Gruppo ma è anche un autorevole componente dell'Ufficio di presidenza, forse lo dirà anche lui dopo, ha presentato un emendamento a titolo personale ed anche dell'Ufficio di presidenza da sottoporre alla Conferenza dei capigruppo, chiarendo che se non fosse stato approvato all'unanimità l'avrebbe ritirato perché non poteva essere un elemento di parte. In quella discussione che abbiamo fatto, abbiamo espresso le nostre idee e le nostre posizioni su elementi, ha fatto bene a ricordarlo l'Assessore Cesetti, anche, non voglio dire non importanti, ma che vanno ben al di là delle principali funzioni del Co.Re.Com. Il numero dei componenti è importante, ma credo che siano più importanti le funzioni del Co.Re.Com. ed, alla luce di quel dibattito in cui, voglio ricordarlo, alcuni di noi si erano espressi subito a favore della proroga, altri meno, i colleghi del nostro gruppo erano tutti d'accordo nel votare questa proposta, si è deciso di approfondire questo tema e di farlo in Commissione.
In quella Commissione - noi abbiamo il gruppo - il Partito Democratico ha presentato una linea assolutamente unitaria, e questo è avvenuto mercoledì, il Consigliere Minardi, è agli atti, ha ritirato il suo emendamento e la nostra posizione era per la proroga, per i tre componenti, per la riduzione, mercoledì questa era la linea compatta del PD, Consigliere Celani, e le dichiarazioni del Vicepresidente del Co.Re.Com. non sono di mercoledì, sono successive alla Commissione, quindi noi saremmo arrivati oggi in quest'Aula, se il Vicepresidente non avesse fatto quella oscena dichiarazione, con una linea assolutamente chiara. Non c'è nessuna foglia di fico, poi abbiamo dovuto prendere atto di quello che era avvenuto, abbiamo dovuto ritirare la proroga perché abbiamo considerato il fatto talmente grave che si doveva arrivare subito ad un nuovo organismo. Questa è la verità!
Concludo, anche per rispetto ad una persona che stimo e che ho candidato, - vede Consigliere Maggi, a me capita che diverse persone mi chiedano di poter essere candidate, ovviamente valuto sempre le posizioni, i curricula, diverse hanno avuto anche delle nomine per cariche apicali – voglio dire questa persona è un brillante avvocato e si sarebbe potuto occupare, credo, con grande capacità dell'80% delle questioni del Co.Re.Com., che sono le conciliazioni, non è un giornalista, quindi non ha esperienza nel settore della comunicazione, però la Commissione ha inserito questi nuovi requisiti su cui io ritengo ci possa essere persino un'interpretazione, ma va bene così. Dispiace doverlo dire al microfono perché lei è simpatico e mi fa piacere che le ricordo un bravo prestigiatore, però forse è meglio essere prestigiatore che cabarettisti.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Minardi.
Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Durante la discussione e le dichiarazioni di voto si sono detto tante cose, poco si è entrati nel merito della proposta di legge.
Mi sarebbe piaciuto che la discussione fosse rimasta un po' di più nel merito della proposta, si coglie sempre l'occasione per fare polemica, ci sta, però qualche volta si supera un po' il livello di guardia.
Per prima cosa vorrei ringraziare il Presidente uscente, Colonnella, che ha fatto un lavoro egregio, l’ha svolto con impegno, con competenza, dando anche dimostrazione del senso delle istituzioni e, nel momento in cui le dimissioni del Vicepresidente del Co.Re.Com. delle Marche non erano disponibili, per togliere di impaccio l'istituzione, le ha presentate lui stesso, di questo credo che gli si debba dare atto perché penso che sia un gesto rispettoso delle istituzioni e di un alto senso delle stesse.
Le ricostruzioni che sono state fatte hanno illustrato e presentato un PD diviso, un PD che non aveva le idee chiare su questa cosa, non è così, non lo devo dire io, però visto che sono il relatore credo che debba in qualche modo ripercorrere anche la storia di come siamo arrivati oggi in Aula.
Il PD aveva presentato una proposta di legge, approvata in Commissione, discussa nella scorsa seduta, quella del 13 settembre, ed io, Consigliere, avevo presentato 2 emendamenti che avevo sottoposto anche all'attenzione del mio capogruppo, emendamenti che prevedevano la riduzione delle indennità, quindi non li ha presentati qualcun altro gli emendamenti li ha presentati il Consigliere Minardi, le stesse indennità che sono oggi nel testo di legge che andremo a votare, quindi: 1.500 euro per il Presidente, 900 euro per il Vicepresidente e 700 euro per i componenti. Con questa riduzione avevo ipotizzato di mettere sul tavolo, con l'altro emendamento, visto che c'era una riduzione consistente, l'ipotesi anche di avere un Co.Re.Com. di 5 componenti. Con un Co.Re.Com. a 5 componenti, con le indennità che andremo a votare oggi, che sono le stesse indennità che erano previste nell'emendamento che avevo presentato martedì scorso, avremmo avuto un risparmio del 50% rispetto ad oggi.
D'accordo con il mio capogruppo ho presentato gli emendamenti alla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, nessuno ha fatto obiezioni, salvo poi scatenarsi in Aula situazioni diverse da parte di molti Consiglieri.
Siamo andati in Commissione ed il Presidente Giacinti ha egregiamente condotto i lavori, abbiamo portato la proroga dei 4 mesi, la non riapertura dei termini, perché a quel punto rimanendo a 3 non serviva la riapertura dei termini, e la riduzione delle indennità. Unitariamente credo che anche il Pd abbia fatto un ottimo lavoro.
Dopodiché sono accaduti una serie di fatti, il Presidente Colonnella si è dimesso, siamo arrivati a dover prendere una decisione in velocità e nella Commissione di ieri abbiamo ritenuto opportuno e deciso di comune accordo, alla luce del fatto che si era già stabilito che i componenti sarebbero stati 3 – il fatto di arrivare a 5 sarebbe stata un’opportunità di maggiore pluralità nel momento delle nomine, però va bene, in passato il numero dei componenti era 3 e così rimane, questa è stata la decisione – di portare la proposta di legge in Aula con la riduzione dei compensi e destinarli alla disabilità.
Credo che questo sia il tema di cui dobbiamo essere orgogliosi, il fatto di aver ridotto le indennità e di averle destinate alla disabilità ed ai servizi sociali, così come è scritto nell'articolo 2, comma 2, della proposta di legge, alla missione “Diritti sociali, politiche sociali e famiglia” programma 02 – interventi per la disabilità.
Credo che questa sia la cosa più importante su cui avremmo dovuto discutere, ma su cui non ci si è soffermati.
Dovremmo scegliere per il futuro persone competenti che siano in grado di dimostrare impegno, che abbiano a cuore le tematiche della comunità marchigiana, che riguardano in particolare la telefonia, televisive, la par condicio, la tutela del pluralismo e se arriveranno anche altre competenze relativamente alle conciliazioni di altre utenze ben vengano la vigilanza delle emittenti.
Su questo credo che dovremmo avere la forza il coraggio e la determinazione di scegliere persone adatte - ricordo che la proposta è un obbligo di legge perché le candidature devono essere presentate dai Consiglieri regionali - che sappiano rappresentare, al di là di chi le ha proposte al meglio e con competenza tutta la comunità marchigiana.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1 bis
Emendamento 1/bis/1 a firma del Consigliere Giacinti. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 1 bis, così come emendato, lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 3 (Dichiarazione d'urgenza). Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di legge n. 78, così come emendata, la pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Sull’ordine del giorno
PRESIDENTE. A questo punto sospendiamo i lavori per 40 minuti, ci vediamo alle 15,15 per la Conferenza dei capigruppo, come già deciso, ed alle 15,30 in Aula. A dopo.
La seduta è sospesa alle ore 14,50.
La seduta riprende alle ore 16,20.
Mozione n. 104
ad iniziativa dei Consiglieri Zaffiri, Malaigia, Zura Puntaroni
"Radiologia dell’Ospedale Santa Casa di Loreto. Risonanza magnetica e carenza di personale: la Regione rispetti norme ed impegni scritti soprattutto nel periodo del Giubileo"
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 104 dei Consiglieri Zaffiri, Malaigia, Zura Puntaroni.
Ha la parola, per illustrazione, il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Ho capito che c’è stata una riunione molto interessante, mancava l'ostetrica, perciò il bambino non è nato! Era messo lateralmente e ci sono stati dei problemi! Ci sono stati dei problemi e allora proseguiamo! Però la minoranza, visto che il Presidente questa mattina non c’era, fa notare che da un paio di consigli c'è qualche fibrillazione! Mi fermo qui! Adesso cercheremo noi un'ostetrica da mettere a disposizione della maggioranza!
Ringrazio il Presidente che mi ha dato la parola per illustrare brevemente la mozione che interessa l'ospedale di Loreto, anche perché è arrivato l'Assessore alla sanità che s'era impegnato per questo territorio, per far fronte alla salvaguardia di una struttura, chiamiamola ospedale, che oggi non è un ospedale.
Assessore, lei sa che il nuovo ospedale non è ancora partito, l’Inrca è all'orizzonte, ma non si vede ancora niente: perciò come Lega chiediamo un intervento sull'ospedale di Loreto per salvaguardare questa struttura fino alla realizzazione, se arriverà, del nuovo ospedale di zona, dell’Inrca, chiamatelo come volete, che ancora purtroppo è fermo!
Crediamo che degli interventi per salvaguardare determinate strutture, Assessore, di questo ospedale siano indispensabili anche perché erano programmati. Queste, chiamiamole, necessità sono indispensabili!
Però lei non mi ascolta! La diagnostica era una cosa importante! I medici per la programmazione dei raggi X e delle ecografie erano indispensabili! La risonanza magnetica era attesa, ed è attesa da ben 2 anni. Sono due anni che c'è una sofferenza in questa struttura. Io accenno soltanto alle cose per sommi titoli, senza entrare nel merito.
Andate, andate avanti, chiacchierate! Va bene! Tanto la sanità non interessa a nessuno! È una sanità eccezionale! Tutto va bene! Avanti!
Credo che questa struttura sia indispensabile, anche perché in questo momento particolare, in cui stiamo parlando, ricade anche un “importante avvenimento”, il Giubileo, che ha ampliato le possibilità del turismo sacro.
Questa struttura soffre negli aspetti che ho ricordato, ma cito anche altri argomenti che si dovrebbero affrontare per questo ospedale.
Nella chirurgia c'è una criticità! Nella senologia c'è una criticità! Ci sono i tre aspetti che ho evidenziato, più questi tre, credo quindi, Assessore, che il problema dell'ospedale di Loreto sia una cosa che lei deve prendere in considerazione, fino a quando non sarà realizzato il nuovo ospedale, poi interverrà in un altro modo per una ridistribuzione del personale, delle risorse, delle professionalità, però oggi nel territorio mancano le strutture che per sommi capi ho evidenziato. E’ un ospedale monco e non ci sono i servizi.
Questi servizi ricadono sugli Ospedali riuniti di Torrette e naturalmente al caos si assomma il caos.
Credo che occorra ripartire, o almeno così dovrebbero essere fatte le cose, nel modo migliore possibile o nel modo più dignitoso per questo bacino, per questa zona, per questi utenti, per questo popolo, per questa gente che ha bisogno di questo servizio.
Ecco perché abbiamo presentato questa mozione, chiediamo alla maggioranza di votarla perché è nell’interesse della comunità e del territorio.
Crediamo che la sanità anche per la comunità di Loreto sia un aspetto importante, bisogna risolvere questo problema, ci sono degli impegni anche sottoscritti.
Bisogna dare continuità agli impegni e agli accordi sottoscritti, noi abbiamo voluto ripresentarli in una mozione affinché si potesse discutere quest'oggi e si potesse valutare e votare perché quella comunità possa avere, in tempo utile, concretizzati tutti gli accordi sottoscritti e realizzato questo servizio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.
Luca CERISCIOLI. E’ interessante la motivazione sul cantiere dell’Inrca perché l’Inrca non è stato chiuso perché c’è il cantiere e neanche l’Ospedale di Osimo è stato chiuso perché c’è il cantiere, stanno operando e svolgendo i loro servizi, uno nella sede della Montagnola, l’altro nella città di Osimo, quindi, il punto di partenza del ragionamento mi sembra francamente molto fragile.
In secondo luogo, è giusto portare avanti gli impegni presi, infatti rispetto al tema delle assunzioni per quanto riguarda l’Asur, il lavoro deve concludersi ed è stato oggetto di discussione anche durante l’ultimo Consiglio, credo che Torrette sia in dirittura di arrivo, l’Asur Marche ha qualcosa in più, mentre il percorso delle assunzioni è già stato chiuso per Marche Nord e per l’Inrca. Quello che manca per poter svolgere quelle attività, così come da accordi presi, è il personale e le assunzioni serviranno a coprire il fabbisogno.
Il resto della mozione in realtà non va sugli accordi presi, ma immagina un altro accordo, una chirurgia che non si potrà più fare, perché la chirurgia che verrebbe fatta sarebbe di tipo ambulatoriale e non richiederebbe tutti quei supporti, quelle presenze, quelle tecnologie, che quando capita qualcosa è bene avere, così come la parte radiologica è una funzione diversa, è una radiologia legata anche qui ad un livello adeguato.
Mentre il punto primo, quello di assicurare le persone per poter garantire l’accordo, è accoglibile e presto arriverà la conclusione di questo lungo percorso, in tempo per utilizzare le graduatorie, come qualcuno ha già chiesto, ancora aperte fino alla fine dell’anno.
Il resto è l’ennesima riproposizione di una distribuzione di servizi sparsa nel territorio non funzionale nella qualità, nella risposta né al bisogno dei cittadini, né agli aspetti che riguardano questa natura soprattutto motivati dal nulla, quindi mi sembra importante respingere la mozione.
Ieri ho visto i dati dell’Emilia Romagna sulle assunzioni, perché c’è stata una conferenza stampa del Presidente Bonacini che ha concluso il suo iter con un migliaio di assunzioni circa, e visto che il numero al quale tendiamo è lo stesso, spero anch’io di concludere presto questo percorso perché fare lo stesso numero dell’Emilia Romagna che è tre volte le Marche, dà il peso e la misura di quello che stiamo facendo. Come dico spesso, i numeri si misurano confrontandoli con quello che uno vede fare agli altri, sennò non si comprende bene la misura di un risultato.
Quello che per me è fondamentale sono le assunzioni, spero veramente di poter concludere in tempi stretti per poter rendicontare a quest’Aula il lavoro svolto, utili non solo a Loreto, ma all’intero sistema, alle liste di attesa, all’attività di presa in carico, che stiamo svolgendo con grande efficacia.
PRESIDENTE. Ha la parola la consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Ringrazio il Presidente Ceriscioli per l’onorata presenza, anche se in ritardo, ha perso tutta la discussione di questa mattina.
Va bene fare riferimento a come vengono gestiti i servizi sanitari delle altre Regioni, però bisogna prenderle ad esempio sempre e non quando fa comodo.
Ho qui un articolo uscito pochi giorni fa sulla stampa dove gli stessi sindacati evidenziano quanto sia insufficiente il numero delle assunzioni da lei poco fa proclamato. Per questo noi abbiamo pensato di presentare un emendamento alla mozione del Consigliere Zaffiri per implementare e non solo sostituire il personale dell'ospedale di Loreto, affinché per questi pochi mesi, perlomeno, sia garantito un servizio efficiente.
PRESIDENTE. L’emendamento è già stato presentato, dopo lo voteremo, ora se non ci sono altri interventi, do la parola per dichiarazione di voto al Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Brevemente. Nell’intervento su questo problema l’Assessore continua a ribadire che sostanzialmente noi ci sbagliamo e le cose non esistono, che i problemi evidenziati sono fragili.
Naturalmente io credo di non sbagliarmi, in quella zona arriverà il nuovo ospedale, ma ancora non ci sono le condizioni, Assessore, e la stampa questa mattina riferisce che non si vede niente.
Credo che, brevemente perché non voglio portare via molto tempo per il dibattito, i cittadini abbiano il termometro per misurare le cose che funzionano o quelle che non funzionano.
Voglio ricordare a lei, che dice che le cose vanno abbastanza bene o vanno bene, la diagnostica, mancano i medici e c'è una lunga lista di attesa e se esiste una lunga lista di attesa significa che le cose non vanno bene! Così dicono i nostri terminali sul territorio, i nostri militanti, il popolo!
Le cose non vanno bene! E’ impossibile fare le radiografie e le ecografie. Impossibile! Non va bene, Assessore! Questo è un problema! Voi potete votare contro e voterete contro! E’ ovvio, siete la maggioranza!
La risonanza magnetica: i tecnici che dovevano posizionare la nuova macchina non si sono accorti che per metterla dentro c'era da intaccare i muri portanti e la risonanza magnetica non c’è! Non c’è!
Se va bene pure questo, andiamo avanti! Va tutto bene!
La chirurgia non ci sarà più, ma se lì la chirurgia non ci sarà più, andare a Torrette significa aspettare un mese per fare gli interventi, santo cielo, se si chiude da una parte, bisogna aprire da un'altra! Questo è il problema, Assessore! Bisogna incrementare il lavoro da una parte se vengono ridotte le prestazioni da un’altra, perché le prestazioni sono sempre 100, non diventano 50! Allora visto che 100 ne dobbiamo fare a Loreto o a Torrette, bisogna che a Torrette si amplino le condizioni per poter fare la chirurgia. Anche in senologia ci sono problemi, allora diteci quali sono le cose che vanno bene?
Siamo completamente insoddisfatti per quanto riguarda il settore della salute, perché i cittadini hanno il diritto ad avere la salute! State giocando sulla pelle dei cittadini, del popolo marchigiano! Il problema della sanità è far tornare i conti! Non so nemmeno se i conti tornano a questo punto!
C'è il problema del personale, il problema delle strutture, gli ospedali sono vecchi e bisogna metterci le mani per fare le manutenzioni e rispetto a questi problemi si è in attesa che arrivi il nuovo Inrca. Lei probabilmente non sarà più Presidente al primo mandato, sarà al secondo mandato, se le va bene in termini di tempo, io naturalmente non auspico che ci sia un secondo mandato, e questo è ovvio, però credo che i tempi saranno lunghi e sui tempi lunghi dell'Inrca, lei sta giocando con il problema della salute dei cittadini.
Penso che occorra dare un minimo di dignità e tutelare la salute del popolo marchigiano.
PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.
Luca CERISCIOLI. Giustamente l’Aula si chiederà: come mai il Presidente è in giro? La risposta è difficile da capire: c’è stato un evento importante nella nostra regione e quasi quotidianamente sono chiamato in prima persona a passaggi che ritengo molto importanti.
Oggi c’è stato un incontro per le famose casette che devono gestire una fase importante, perché parliamo di almeno quattro o cinque anni e di quello che sarà il percorso di chi ha la casa in fascia E, secondo la certificazione Aedes.
Ero con il Commissario Errani e il Dott. Curcio, abbiamo fatto circa due ore di riunione a Terni, perché lì è il punto dal quale partiranno queste casette, che hanno vinto la gara per la fornitura alla CONSIP.
Ovviamente abbiamo trattato tante altre discussioni importanti, questo mi ha impedito una piena partecipazione alla seduta del Consiglio regionale e giustamente è bene che il Consiglio sappia che non è una mancanza di rispetto, ma una parte importante dell'impegno.
Sono convintissimo che quello che si sta facendo per le assunzioni sia estremamente significativo ed è un impegno molto grande, importante finanziariamente, strategico nel quadro complessivo dei servizi insieme alle altre cose che si stanno portando avanti.
Questo modello disperso, diffuso, moltiplicatore soprattutto di turni, più o meno efficaci, nella quantità di produzione che si ha, non dà la risposta ai cittadini. Non è la presenza simbolica di un luogo, è la capacità di offrire risposte.
Questa mozione va esattamente nella direzione opposta, l’effetto è quello di togliere servizi ai cittadini, quindi mi sembra importante votare contro. Questa è la mia dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Emendamento n. 104/1 a firma dei Consiglieri Pergolesi, Fabbri, Maggi, Giorgini.
Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Chiedo la votazione per appello nominale anche a nome dei Consiglieri Celani e Leonardi.
PRESIDENTE. Emendamento n. 104/1. Lo pongo in votazione per appello nominale, chiesto a nome dei Consiglieri Zaffiri, Celani e Leonardi.
Favorevoli: Bisonni, Celani, Fabbri, Giorgini, Leonardi, Maggi, Malaigia, Marcozzi, Pergolesi, Zaffiri.
Contrari: Biancani, Busilacchi, Casini, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa non approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Il Movimento 5 Stelle è a favore di questa mozione e voterà a favore.
Ci dispiace che il Presidente non sia potuto essere presente questa mattina per motivi istituzionali, questo potrebbe essere facilmente superabile se la delega di Assessore alla Sanità fosse stata data ad altri, come preannunciato.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Dichiaro convintamente il voto contrario su questa mozione, affinché venga ampiamente registrato da chi l’ha proposto, perché debba poi essere tradotto in un voto contro qualcuno.
L’ho già fatto anche in altre occasioni, Presidente Ceriscioli, su tutte le questioni sanitarie noi potremmo avere a disposizione circa cinquemila mozioni l’anno: per ogni infermiere, ogni ambulanza, ogni reparto che presumibilmente manca di quello o di quell’altro, quindi, questa è giusto che vada avanti. Mi auguro che la minoranza faccia tante mozioni che non servono assolutamente a nulla, e che faranno capire - se ne fanno molte si capisce di più, se ne fanno poche si capisce di meno - alla gente, ai nostri concittadini, che questo non serve a niente se non a fare un po’ di propaganda mettendo in risalto quello che tutti vanno raccontando in giro.
Non per fare il saputello, ma non esiste l’Assessore alla Sanità, come in teoria non esiste nessun Assessore, perché dovrebbe essere nominato o apostrofato con tutte le deleghe che ha. Il Presidente è il Presidente, non è l’Assessore alla Sanità, è il Presidente, il quale avendo a disposizione tutta l’amministrazione può decidere di delegare.
Sarebbe ridicolo che Ceriscioli si scrivesse da Presidente ad Assessore, cioè il Presidente Ceriscioli scrive all’Assessore alla sanità! E’ ovvio che rimane l’unico titolare di questa funzione, perché originariamente e per legge è nelle sue mani.
PRESIDENTE. Mozione n. 104. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Zaffiri, Celani e Leonardi.
Favorevoli: Carloni, Celani, Fabbri, Giorgini, Leonardi, Maggi, Malaigia, Marcozzi, Pergolesi, Zaffiri.
Contrari: Biancani, Busilacchi, Casini, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Sull’ordine del giorno
PRESIDENTE. La mozione n. 126 è rinviata al prossimo Consiglio.
Mozione n. 121
ad iniziativa dei Consiglieri Bisonni
"Sicurezza antincendio delle scuole marchigiane"
Interrogazione n. 215
ad iniziativa del Consigliere Bisonni
“Sicurezza antincendio delle scuole marchigiane”
(abbinate)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 121 e l’interrogazione n. 215 del Consigliere Bisonni.
Come deciso nella Conferenza dei capigruppo l'Assessore Casini risponde all'interrogazione e poi tratteremo la mozione.
Anna CASINI. Con la mozione, che ritengo forse più significativa dell'interrogazione, poi magari ne parleremo, ci viene chiesto di farci portavoce presso il Governo italiano affinché siano stanziate adeguate risorse economiche e finanziarie per la messa in sicurezza, dal punto di vista della prevenzione antincendio, di tutte le scuole marchigiane attualmente sprovviste e di interessare gli uffici competenti in materia, in collaborazione con gli organi competenti, al fine di operare un monitoraggio continuo sullo stato di avanzamento dei lavori volti alla messa a norma delle strutture in oggetto.
La mozione, a mio avviso, per quello che riguarda il dispositivo è assolutamente condivisibile, infatti è in linea con il procedimento avviato dal Governo con l'approvazione del decreto ministeriale 38/2015 con il quale è stato emanato il nuovo codice di prevenzione antincendi.
Di recente è stata sottoposta all'attenzione delle competenti Commissioni parlamentari una bozza di decreto integrativo del predetto codice, specificatamente dedicata all'approvazione di nuove norme tecniche di prevenzione incendi per gli edifici per le attività scolastiche, per questo gli uffici sono nelle competenti Commissioni ed anch’io sono nelle Commissioni nazionali.
La nuova normativa che inizialmente andava ad affiancare il vigente decreto del '92 si caratterizza per un carattere prestazionale, ovvero la prevenzione non sarà affidata soltanto ad accorgimenti di impianti tecnici, ma anche ad una serie di strategie e responsabilità gestionali laddove non si possano fare degli adeguamenti.
In pratica viene legittimato il ricorso a quelle “deroghe” che il corpo dei Vigili del fuoco spesso è costretto a concedere in presenza di gravi difficoltà nell'adeguare e dotare gli edifici scolastici di accorgimenti ed apparecchiature idonee alla prevenzione.
Per quanto concerne l'interrogazione, invece, si rappresenta che la programmazione degli interventi per la messa in sicurezza del patrimonio pubblico di edilizia scolastica per garantire le condizioni di sicurezza, compete agli enti che ne sono proprietari, questo è il solito discorso che facevamo anche oggi, mentre la strategia generale nazionale viene condivisa, quindi è ovvio che ci siano dei finanziamenti anche delle buone azioni, per il resto garantire le condizioni di sicurezza negli edifici scolastici compete agli enti proprietari, quindi rispettivamente ai Comuni o alle Province laddove siano scuole secondarie.
L'ente proprietario, affiancato dove occorre dai Vigili del fuoco e dall'Asur, è tenuto a verificare la sussistenza delle condizioni di sicurezza igienico-sanitarie, anche quelle che riguardano la prevenzione antincendi.
E' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto 121 del 25 maggio 2016 che avvia il piano per l'adeguamento delle scuole alle norme di prevenzione e protezione degli incendi, ovviamente questo decreto funziona per step, non è immediatamente attuativo e sono previste scadenze differenziate entro le quali tutti gli istituti dovranno provvedere a mettere in atto gli adempimenti previsti dal decreto ministeriale del 1992.
Le scuole esistenti alla data di entrata in vigore del provvedimento non in regola sul fronte antincendio dovranno mettere in atto un piano di adeguamento, come dicevo prima, in più step, con una prima scadenza fissata al 26 agosto e un'altra al 26 novembre 2016.
Una serie di adempimenti come come: gli estintori, la segnaletica per la sicurezza, la predisposizione del registro dei controlli periodici, un piano d'emergenza.
Tutto ciò premesso ricordo che per quello che riguarda le informazioni noi abbiamo l'anagrafe regionale di edilizia scolastica, che è uno strumento istituito nel 2006 utilizzando appositi finanziamenti. I Comuni e le Province sono responsabili dell’aggiornamento dell'Aries, un adempimento che a volte è stato disatteso.
Per quello che riguarda la mozione, ritengo che sia condivisibile, le chiedo soltanto una cosa, parlo anche a nome del nostro capogruppo, di eliminare il seguente capoverso: “sottolineata la gravità, dal punto di vista della sicurezza antincendio, della situazione di un gran numero di scuole marchigiane” perché questa è una critica che non possiamo verificare e controllare, è rivolta ai Comuni e alle Province che sono gli enti proprietari, non riguarda la nostra Assemblea, quindi se fosse possibile toglierei il capoverso da “sottolineata la ...”, per il resto credo che la mozione possa essere condivisibile.
Presidenza della Vicepresidente
Marzia Malaigia
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno e per illustrare la mozione, il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Mi fa piacere che ci sia questa apertura verso l'accoglimento della mozione. Personalmente mi interessa più il risultato che la critica di dettaglio, quindi sono favorevole a modificarla con un emendamento, visto che non è nemmeno nel dispositivo, però devo dire delle cose.
Innanzitutto mi riallaccio anche a quanto è stato detto questa mattina, voglio far presente una cosa che un po' si ripete e che spero si riesca a chiarire, quando si dice: “Fate l’accesso agli atti, non fate le interrogazioni per sapere ...”, voglio far presente, dal mio punto di vista, che a volte, non sempre, il dato detto in Aula ha di per sé una valenza politica.
Altro punto, visto che esiste un ufficio che stabilisce l'ammissibilità dell'interrogazione, nel momento in cui l'interrogazione viene ritenuta ammissibile, penso sia dovere dell'Assessore in questione, di volta in volta, rispondere alla domanda e non mettere in discussione se l'interrogazione è ammissibile o meno - è il caso di farla, non era il caso di farla - perché questo è un lavoro che ha fatto qualcun altro.
Approfitto per fare anche una precisazione, stamattina abbiamo parlato, lo dico per il Presidente Ceriscioli che questa mattina non c'era, della sicurezza sismica delle scuole e delle strutture sanitarie, la Vicepresidente nella sua risposta ha citato una mappatura, è vero che io sono solito informarmi delle cose, è vero che sono andato a parlare con i dirigenti, entrambi, però Assessore le dico una cosa, a me non è stata data nessuna mappatura, mi è stato dato solo un dato aggregato che non è altro, né più né meno, quello che lei stamattina ha riportato. Allora, se esiste questo elenco, questa mappatura, devo capire perché non mi è stato fornito questo dato. Punto primo.
Punto secondo, da quello che mi hanno risposto i due dirigenti in questione, il problema - e questo è un problema serio dal mio punto di vista - è che non esiste un dettaglio, esiste un'idea spannometrica, un dato aggregato, ma non esiste un quadro di dettaglio. Questo Vicepresidente è quello che mi hanno risposto i dirigenti, io non posso pensare che mi abbiano mentito. Mi hanno detto che il dettaglio che io ho chiesto, anche nelle interrogazioni, è un dato che loro non hanno, se è così, se questo quadro di dettaglio non esiste, questo è un problema grande ed io invito l'Assessorato a porre rimedio.
E’ un problema perché se vogliamo, come io mi auguro, investire sulla sicurezza delle strutture scolastiche e delle strutture sanitarie, la prima cosa da fare è la fotografia dell'esistente, senza drammi. Guardate, io non voglio la fotografia per fare “terrorismo politico”, io la vorrei fare, o meglio lo dovreste fare voi, per iniziare un progetto di investimento sulla sicurezza di queste strutture.
Il progetto è chiaro, e con questo mi riallaccio alla mozione, ma viste le ingenti somme che servono non può farsene totalmente carico la Regione, perché se parliamo di 1,9 miliardi di euro per mettere in sicurezza le scuole dal punto di vista sismico - non ho il dato per quanto riguarda la sicurezza antincendio - è chiaro che la Regione non ha queste disponibilità, per cui dobbiamo fare dei progetti. Prima di tutto progetti di dettaglio per avere non la cifra spannometrica, fatta a trecento euro al metro cubo, ma sapere veramente quant'è l'importo, dopodiché, quando si ha la consapevolezza di quello che serve, si va in Europa, si va dal Governo e si chiede aiuto per cercare di sistemare queste strutture.
Visto che le mozioni sono espressione anche di una volontà politica, approvare questa credo che sia il minimo sindacale che possa fare quest'Aula, cioè dire che c'è la volontà di affrontare il problema, viceversa significherebbe che a quel tavolo o a questa maggioranza il problema sicurezza non interessa, ma mi sembra di capire che così non è.
Sono contento se voteremo, spero, all'unanimità questa mozione, è chiaro che poi dovrà avere un seguito con un bilancio nel quale ci saranno le voci per iniziare ad investire sul tema della sicurezza. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Casini per una precisazione.
Anna CASINI. E' più che una precisazione, perché qui siamo nella Repubblica italiana, c'è un ordinamento della pubblica amministrazione, le competenze … Non è che noi vogliamo esimerci, ma lei mi parla di progetti per le scuole elementari, noi come Regione Marche non possiamo espropriare i Comuni delle volontà e delle responsabilità. Le scuole di competenza comunale, sono di competenza comunale, stessa cosa per le scuole provinciali.
Non è che io voglio esimermi, ma noi non siamo degli sceriffi che vanno in Comune a dire: “Adesso ti vengo a controllare”.
Rispetto alla mappatura di cui mi parlava prima, non esiste la mappatura, esiste una norma che prevede che ci sia l'anagrafe regionale scolastica.
L'anagrafe regionale scolastica, le ho anche parlato dell'acronimo che è Ares, banalmente Ares, è una competenza, come mera registrazione, della Regione, mentre la competenza dei Comuni o delle Province è quella di inviare i dati. E’ del tutto evidente che non ci sono dei dati aggregati, ma c’è un elenco di enti più o meno virtuosi che hanno inviato i dati.
Noi non possiamo andare Comune per Comune a costringerli non so con quale arma, ci sono Comuni più virtuosi che inviano i dati e Comuni meno virtuosi.
Questi non sono atti, quando parliamo di accesso agli atti parliamo di atti, questi non sono atti, ma è una corrispondenza tra enti, quindi le avranno risposto che non esiste una mappatura perché mappatura non c'è, sicuramente c'è una corrispondenza tra i Comuni della regione con gli uffici che devono tenere questa anagrafe. Un’anagrafe che, va da sé, per sua definizione, contiene un elenco di nomi, perché l'anagrafe questo è. Questo mi permetto di dire.
La questione della sismica è molto più complessa, non meno importante, anzi forse anche più importante dell'antincendio. Mi pare di aver chiarito che il decreto sull'antincendio prevede non soltanto un adeguamento degli impianti, ma anche delle misure di cautela rispetto ad azioni virtuose che vengono spiegate e messe in campo all'interno delle singole scuole.
Mi pare che siano due argomenti ugualmente importanti per la sicurezza scolastica e non solo, ma da questo punto di vista l'apertura c'è, fatto salvo togliere la parte un po' terroristica che riguarda una critica. Lo ripeto ancora una volta, è la nostra Costituzione che prevede come siamo formati e che ci siano competenze piramidali. Non vogliamo esimerci, ma non esiste uno strumento di controllo finanche per verificare se nelle scuole c'è l'impianto. Capito? Perché è una competenza del Comune e dei Vigili del fuoco.
Poi lei può pensare come crede, che siamo inadempienti, sicuramente ci può attaccare da tutti i punti di vista, però credo che noi possiamo e ci facciamo portavoce presso il Governo italiano, che è l'impegno della mozione, affinché siano stanziate adeguate risorse economiche per la messa in sicurezza dal punto di vista della prevenzione antincendio e gli uffici competenti in materia collaborino con gli enti competenti. Quindi non ho nessuna difficoltà a dire: “Va bene” perché questo è quello che si sta facendo.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Una precisazione. L'emendamento l'ho firmato per cui quella parte sarà tolta, però la critica rimane, nel senso che lei saprà meglio di me che nell'Ares c'è una casella dove si può spuntare se il CP c’è oppure no, quindi che la situazione delle scuole marchigiane, ed in Italia in genere, non sia così rosea, non è che glielo devo insegnare io, Assessore.
Poi su quell'altra cosa, facevo un discorso generale che riguarda sia la sanità che le scuole - non ripetiamo le cose che abbiamo detto stamattina - per le scuole, visto che ci atteniamo al tema, è vero, e l'ho detto anche questa mattina, che le responsabilità e le competenze sono di altri, però non è che la Regione sta fuori dai giochi, la Regione può contribuire, può dare il suo contributo, è un attore in questo scenario, in passato ha dato finanziamenti, coordina tutto il sistema, quindi non possiamo lavarci le mani, la Regione faccia la sua parte per quello che è di sua competenza, per quanto riguarda le scuole e per quanto riguarda gli ospedali arriverà a breve, credo, una mozione sugli ospedali e lì la responsabilità è tutta della Regione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.
Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. La soluzione è abbastanza grave, leggendo l'ultimo rapporto di Legambiente vengono fuori dei dati allarmanti, perché solo il 40% delle scuole italiane è a norma antincendio.
Certo la Regione non è sovraordinata alle leggi statali, ripeto un po' le parole che ha detto l'Assessore Casini, però in pratica noi abbiamo un problema con il decreto ministeriale del 12 maggio 2016 che dice: “Prescrizione per l'attuazione con scadenze differenziate delle vigenti normative in materia di prevenzione degli incendi per l'edilizia scolastica”, questo è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 25 maggio 2016 e stabilisce tutte le scadenze entro le quali tutte le scuole non in regola, sono esclusi gli asili, con le norme antincendio dovranno adeguarsi alle norme previste addirittura dalla legge del 1992. Una legge di 24 anni fa.
Il decreto è entrato in vigore il 26 maggio scorso e stabilisce che tutte le scuole non a norma debbono attuare un piano di adeguamento, come diceva l'Assessore, a step.
Il primo step è scaduto, doveva iniziare il 26 agosto e non è iniziato, e adesso dirò il perché, un altro scadrà il 26 novembre e l'adeguamento dovrà concludersi entro il 31 dicembre 2016, come previsto dal decreto 104/2013. Cosa è successo? Noi siamo un Paese strano, prima si danno degli step, si danno delle scadenze e poi che succede? Nel decreto milleproroghe del 30 dicembre il Governo ha posticipato di un altro anno il termine di scadenza dell’adeguamento alle normative antincendio, che è atteso come tutti sapete da molti anni, visto che il tutto è normato da quella famosa legge del '92. Quindi la colpa è del Governo che ha ancora rimandato un decreto di tale importanza.
Certamente questo decreto è importante, però l’attuazione non è semplice, perché oltre a prevedere norme antincendio, stabilisce che le scuole dovranno avere anche le strutture antincendio che separano l'attività scolastica a prova di fuoco dagli spazi per le esercitazioni, quindi le palestre, i depositi, le autorimesse, l'impianto di riscaldamento. E’ una cosa molto complessa, non è semplice, tenendo conto che ci sarà da mettere a norma il 60% delle scuole italiane, si capisce che la cosa non sarà semplice, però resta il fatto che la mozione del Consigliere Bisonni è congrua al problema. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento n. 121/1 a firma dei Consiglieri Bisonni e Busilacchi. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione 121 così come emendata, la pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Sull’ordine del giorno
PRESIDENTE. La mozione n. 147 dei Consiglieri Busilacchi e Giancarli è rinviata.
Ha la parola il Presidente Ceriscioli.
Luca CERISCIOLI. Questa settimana ci sono due importanti incontri sulla questione, vorrei chiedere alla presentatrice della mozione n. 136 se è disponibile a rinviarla di una settimana, così la trattiamo con maggior contezza rispetto al percorso che si vorrebbe concludere.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Guardi Presidente, francamente non sono d'accordo al rinvio proprio perché è una mozione con la quale si chiede un impegno sul problema del trasporto sanitario che di fatto è stato tagliato dall'oggi al domani.
E’ vero che c'è una direttiva con cui le altre Aree vaste si sono già organizzate, è vero tutto, se ne parla da mesi per cui ho chiesto di inserire con urgenza all'ordine del giorno questa mozione anche perché per qualche cittadino ammalato fa la differenza pagare o non pagare come è successo dall'1 giugno, dall'oggi al domani.
Di questa mozione ne abbiamo discusso nei corridoi e parecchie volte l'abbiamo sollecitato. Giovedì per correttezza, dopo aver avuto la disponibilità del Presidente Mastrovincenzo ad inserirla e calendarizzarla per oggi, ho reso partecipe la Commissione sanità ed il Presidente Volpini del fatto che sarebbe venuta in Aula.
Credo che qui si debba dare un indirizzo politico, se si attendono delle risposte dagli uffici, queste possono venire anche dopo che l'indirizzo politico si è preso, se ci sono degli intoppi o dei lacci per i quali non si possono prendere delle decisioni o le decisioni dell'Aula non possono essere recepite dagli uffici, ce ne accorgeremo dopo, ma qui si chiede un impegno ed una presa di posizione politica rispetto ad una problematica, quindi chiedo che la mozione sia trattata.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Grazie. Mi limito - come si suol fare un intervento a favore uno contro - a fare un intervento a favore della richiesta della Giunta perché è vero, Consigliera, che questo è un tema molto importante e proprio perché è importante, credo che la Giunta con grande capacità stia facendo tutta una serie di approfondimenti.
Ho saputo anch'io che la Dirigente del Servizio salute ha in programma una serie di incontri con gli operatori di questo settore, è chiaro che noi non attendiamo quello che ci dicono gli uffici e poi sulla base di quello …, però avere una maggiore informazione ci consente di dare un indirizzo politico adeguato, altrimenti oggi faremo un dibattito che è monco di un pezzo, poiché non si tratta di aspettare alcuni mesi, ma pochi giorni, credo che la prossima volta su un tema così importante e così delicato possiamo affrontare una discussione più piena e dare un indirizzo politico che magari ci potrebbe vedere tutti d'accordo.
Mi pare che la richiesta del Presidente Ceriscioli sia assolutamente da assecondare.
PRESIDENTE. Proposta di rinvio della mozione n. 136. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 167
ad iniziativa della Consigliera Marcozzi
“Avis regionale”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 167 della Consigliera Marcozzi che ha la parola per illustrarla.
Jessica MARCOZZI. Ho presentato questa mozione a seguito dell'Assemblea regionale dell'Avis che si è tenuta a Porto Sant'Elpidio il 23 aprile scorso e in quella sede sono state avanzate alcune istanze delle quali mi sono fatta portavoce in Consiglio regionale.
Sappiamo benissimo l'importanza dell'Avis sia a livello nazionale, regionale e locale, lo dimostrano i numeri, anche in quell'occasione è stato detto che rispetto all'anno 2014, nel 2015 i donatori sono aumentati.
L'Avis è da sempre impegnata anche in organizzazione di eventi, di progetti e di campagne di sensibilizzazione alla donazione sia su scala nazionale, regionale e locale e sta progressivamente e velocemente sbarcando anche sul web.
Dobbiamo però tenere conto che l'Avis Marche ha lanciato il grido di allarme relativo al vanificarsi sempre più della campagna “da quest'anno va di moda il giallo”, che indirizza i donatori disposti a donare plasma verso il “rosso”, per difficoltà e rallentamenti nelle donazioni, eppure è stato dimostrato, con la cessione in due anni di ben 1.700.000 euro di plasmaderivati ad altre regioni, che la maggiore spesa per personale e raccolta associativa è stata largamente coperta.
Le difficoltà e l'allungamento dei tempi di accertamento dell'idoneità rallentano l'inserimento degli aspiranti e spengono l'entusiasmo e demoralizzano i dirigenti. Sui tempi degli accertamenti diagnostici previsti per i donatori e per gli aspiranti sono stati informati i vertici dell'Asur; dopo tre anni l'assunzione di personale nei centri trasfusionali e la raccolta associativa sono ancora sospese; inoltre l'Avis ha più volte rappresentato nelle sedi istituzionali che il Dirmt ha le sue stesse difficoltà, soffrendo le mancate scelte della Regione, e le sue strutture territoriali operano spesso in modo disallineato rispetto alle indicazioni impartite.
E' necessario uniformare le condizioni di operatività del Dirmt e dell'Avis su tutto il territorio regionale a partire dall'agenda, dalle prenotazioni, dall'elasticità per i non prenotati, dal rispetto degli orari, dal prolungamento degli orari di donazione per favorire la donazione stessa, riducendo le difficoltà dei donatori di assentarsi dal lavoro.
Una regolarizzazione della ramificazione regionale dell'Avis consentirebbe anche di tenere un approccio diverso e più efficace nel coinvolgimento dei giovani anche in ambito istituzionale, che spesso si trovano in pochi a dover gestire grandi eventi organizzati all'associazione.
Si chiede all'amministrazione regionale: 1) di riconoscere la personalità giuridica del Dirmt o comunque la possibilità per lo stesso di avere la gestione del personale e dei fondi; 2) di promuovere la realizzazione di un'unica unità logistica per la lavorazione del sangue; 3) di facilitare la raccolta associativa; 4) di favorire la rapidità degli accertamenti diagnostici previsti per donatori e aspiranti.
PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.
Luca CERISCIOLI. Avendo incontrato recentemente i vertici dell'Avis regionale abbiamo fatto il punto su un percorso che abbiamo condiviso nell'ultima assemblea che c'è stata.
Sul punto 4), si sono dimostrati molto soddisfatti, quindi il tema dell'accelerazione dell'attività diagnostica per i donatori ha superato quella criticità che era stata manifestata allora.
Sul punto 3), andiamo oltre quello che è l'obiettivo della mozione, che è non solo quello di facilitare, è proprio fra gli obiettivi dei Direttori di Area vasta, ma andare, laddove il servizio non è in grado di farlo, alla stipula delle convenzioni così come lo schema approvato dalla Conferenza nazionale delle Regioni, nell'accordo Avis-Aree vaste. Un passo un po' più in avanti che non è solo favorire, ma andare alla sottoscrizione delle convenzioni per attivare appieno questo tipo di raccolta che potenzierebbe un sistema che già funziona.
Sul punto 2), sono d'accordo, c'è un percorso previsto a tappe, ma secondo me bisogna andare direttamente su quello che questo dice, ovvero un unico centro di produzione del sangue per tutta la Regione.
Il punto 1), è il desiderio di ogni struttura essere autonoma al sistema, ma noi stiamo lavorando esattamente al contrario e il lavoro - lo voglio sottolineare - che ha fatto - perché è andato in pensione poco fa, gli mandiamo un saluto - il dott. Piani, è stato molto importante, con l'organizzazione dentro la struttura, uno spirito fortemente collaborativo all'interno del sistema tanto che, voglio far notare questa cosa, non so quanti lo hanno colto, durante l'emergenza sisma, mentre altre regioni facevano appelli alla donazione del sangue, grazie al lavoro dell'Avis, la nostra regione ha detto no, non ci serve il donatore occasionale, perché c'è un sistema di donatori regolari che garantisce qualità e sicurezza al sistema. Non c'è stato nessun bisogno di attività straordinaria per poter garantire pienamente quello che era il fabbisogno dell'intero sistema, frutto di quel buon lavoro, di quella buona impostazione che può essere solo migliorata dall'approfondimento dei tre punti successivi.
Rinnovo alla Consigliera Marcozzi l'invito a soprassedere al punto 1) che è il desiderio del 90% delle strutture sanitarie della nostra regione, soprassedendo a quello il resto è pienamente sottoscrivibile ed approvabile.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Non posso eliminare questo punto, perché per loro è importante che il Dirmt abbia la personalità giuridica, ossia la possibilità di avere la gestione del personale e dei fondi, giuridicamente loro dicono che è come un'Area vasta. E' giusto, quindi, si potrebbe fare.
Queste sono le loro istanze , non posso tirarle indietro.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Grazie. Intanto mi scuso con la Consigliera Marcozzi e con i colleghi perché su un tema così importante e così delicato purtroppo non ho fatto in tempo a preparare il mio intervento come avrei voluto perché il Dirmt delle Marche è un'eccellenza, l’ha detto bene il Presidente, quindi ci sarebbero da dire molte cose su questo aspetto.
Anch'io, come il Presidente Ceriscioli, approfitto dell'occasione per ricordare lo straordinario lavoro del dott. Piani, e per ricordare che il Dirmt è l'unico dipartimento certamente nelle Marche, ma forse in Italia, pubblico/privato perché noi abbiamo insieme il servizio sanitario pubblico e l'Avis, che è del terzo settore, quello del volontariato, e sta dentro un dipartimento del servizio sanitario regionale. E’ una cosa straordinaria, credo che sia la punta avanzata di un modello di assistenza, quando il pubblico non riesce ad arrivare da tutte le parti, il terzo settore, chiamato il welfare mix, quindi pubblico e privato insieme, riesce ad intervenire.
Colgo l’occasione, Presidente, per dire che un modello così avanzato come quello del Dirmt potrebbe essere valutato anche per altri settori, ad esempio nel settore oncologico, dove noi abbiamo una grandissima realtà dovuta al terzo settore, potrebbe essere interessante valutare se l'offerta del terzo settore in un ambito così delicato può entrare a far parte dell'offerta pubblica, così come è avvenuto per il servizio trasfusionale, perché le Marche su questo sono veramente una bella realtà.
Però, Consigliera Marcozzi, e qui veniamo al nodo, detto che è tutto vero quello che fa l'Avis; la raccolta associativa, ribadisco l'importanza di questa associazione, spesso ho partecipato anch'io ai loro convegni e ci siamo trovati d'accordo sempre su tutto, ma la loro richiesta non è praticabile perché la personalità giuridica al Dirmt vorrebbe dire una cosa, lei sa quale sarebbe l'effetto? L'effetto è che il Direttore del Dirmt, che ha personalità giuridica, può scegliere da solo, senza confrontarsi con le istituzioni, con l'Asur, con la politica, di spostare il giorno dopo un infermiere da Ascoli a Fano, da Fabriano a Fermo, senza dire niente a nessuno! Questo è l'effetto che si produce con la personalità giuridica. Allora se ce l’ha il Dirmt perché non dovrebbe averla altri dipartimenti? Perché non potrebbe averla il Dipartimento di salute mentale? Perché non ce la possono avere altri dipartimenti? Così non esiste più una scelta della Regione Marche, noi lasceremmo ad una singola persona, senza alcun controllo, la possibilità di spostare completamente tutto il personale.
Francamente mi pare una cosa un po' eccessiva, non l’abbiamo fatto, adesso mi dispiace che non c'è il Presidente Volpini però ci sono i colleghi della Commissione, per la medesima richiesta che è pervenuta per il Dipartimento di diabetologia. Tutti i dipartimenti vorrebbero da soli poter gestire, però, ragazzi, stiamo dentro un sistema sanitario regionale, se ogni Dipartimento ed ogni rete clinica gestissero da soli la rete clinica, spostando il personale come vogliono, non ci siamo, non ci sarebbe più alcuna programmazione.
Purtroppo la sua richiesta Consigliera Marcozzi, come ha detto bene il Presidente è da respingere.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 167. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 17,20.