Resoconto della seduta n.41 del 19/10/2021
SEDUTA N. 41 DEL 19 OTTOBRE 2021

La seduta inizia alle ore 10,45

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 41 del 19 ottobre 2021. Do per letto il processo verbale della seduta n. 40 del 5 ottobre 2021, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.

Proposta di legge n. 61
ad iniziativa dei Consiglieri Antonini, Marinelli, Biondi, Cancellieri, Marinangeli, Bilò, Menghi, Serfilippi
“Tutela e valorizzazione del saltarello tradizionale marchigiano”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 61 dei Consiglieri Antonini, Marinelli, Biondi, Cancellieri, Marinangeli, Bilò, Menghi, Serfilippi.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Buongiorno, Presidente, grazie per la parola.Buongiorno Consiglieri. Iniziamo con questa proposta di legge che di fatto raccoglie una richiesta venuta da più parti della nostra regione, da musicisti, danzatori, associazioni, cultori del saltarello, che è una danza accompagnata da musiche, iniziative e manifestazioni, una tradizione che da diverso tempo è parte integrante della cultura e dell’identità delle Marche.
La Regione che cosa dovrebbe fare? Promuovere degli interventi, che leggo velocemente, finalizzati: allo svolgimento di corsi di orientamento musicale e coreutico sul saltarello; all’istituzione di corsi di formazione e perfezionamento per musicisti e danzatori con particolare riferimento all’utilizzo degli strumenti musicali antichi e tradizionali; all’organizzazione di manifestazioni, incontri, gemellaggi con altri artisti nazionali ed internazionali, al fine di incentivare la conoscenza reciproca della cultura musicale del saltarello tradizionale; alla partecipazione a festival nazionali ed internazionali dedicati; alla realizzazione di festival specifici, all’organizzazione di convegni e seminari, all’interazione con le scuole di ogni ordine e grado per la salvaguardia e lo studio delle tradizioni, usi, costumi e degli strumenti tradizionali; al recupero e valorizzazione del patrimonio inerente il saltarello attraverso raccolte di archivi e fondi; all’interscambio fra cittadini marchigiani e gli emigrati marchigiani nel mondo, favorendo reciproci contatti; alle produzione discografiche e cinematografiche.
Per raggiungere queste finalità è istituito presso la Regione Marche un elenco regionale che raccoglie un po’ tutti gli iscritti: musicisti, artisti, gruppi corali, gruppi folcloristici.
La ratio di questa legge è una maggiore attenzione verso tutto quello che rappresenta il nostro patrimonio culturale immateriale. A giugno la Regione Marche, quindi con un atto recentissimo di pochi mesi fa, ha fatto una convenzione con il Ministero dei beni culturali, nello specifico con il centro che si occupa in modo particolare della salvaguardia e della valorizzazione del patrimonio immateriale italiano, che tra l’altro è anche uno degli obiettivi inserito nei riconoscimenti dell’Unesco. Oltre al patrimonio culturale e materiale c’è questa grande produzione di patrimoni immateriali, che non riguardano il patrimonio tangibile, ma tutto quello che è la produzione e il riconoscimento di tradizioni e culture che nel tempo sono diventate di fatto patrimonio comune e identitario di un luogo.
Il saltarello dal punto di vista musicale e di danza è l’elemento che unisce e in un certo senso caratterizza un po’ le tradizioni del centro Italia perché si sviluppa tra Lazio, Umbria, Toscana, Marche, Abruzzo. Potrebbe essere quasi l’equivalente, con le dovute differenze, dello sviluppo che c’è stato ad esempio per la pizzica nel salentino. Oltre l’aspetto che io credo importante, è una tradizione che connota una regione, che ha radici profonde legate soprattutto a delle tradizioni popolari, alla campagna, agli usi quotidiani che un tempo venivano nelle nostre campagne. Un ponte che ci collega con un passato che allo stesso tempo è presente perché tante sono le associazioni, i musicisti, gli artisti che ancora producono musica e danze relative al saltarello. Da passato al presente con uno sguardo secondo me anche verso il futuro.
Una politica culturale attenta, che guarda a un certo investimento, anche abbastanza paziente perché i risultati non saranno e non possono essere immediati, deve anche immaginare qualcosa che nel futuro potrebbe avere un forte riscontro turistico. Ho appena citato l’esperienza del Salento, che noi conosciamo benissimo, a cui la Regione ha unito vari aspetti tipici, specifici e tradizionali del territorio, oltre all’enogastronomia, al mare, alla cultura, all’arte. Cose che noi nelle Marche abbiamo, dobbiamo solamente valorizzarle ancora di più, ma già lo stiamo facendo attraverso altre azioni, tipo la valorizzazione dei borghi. C’è anche l’aspetto della musica e delle danze popolari che nel Salento è ormai un elemento distintivo che si è andato ad affiancare all’offerta turistica, componendo un’unica immagine, un pacchetto attrattivo. Alcuni Comuni di 1.000 abitanti raggiungono nel periodo dei festival nazionali e internazionali legati alla pizzica oltre 150/200.000 presenze, tanto per fare un esempio.
Da un lato è un omaggio e un rafforzamento di quella che è la nostra identità di marchigiani, attraverso delle produzioni culturali che segnano un po’ anche il nostro carattere e la nostra identità; dall’altro è un'attenzione verso quello che già oggi esiste e che deve essere anche riconosciuto. Tanti musicisti, tanti artisti, tante persone che si impegnano a mantenere viva questa tradizione. E’ giusto anche manifestare una certa vicinanza attraverso gli strumenti che opportunamente vengono concessi.
Infine uno sguardo molto paziente, e ci vorrà del tempo, a quello che potrebbe essere anche un profilo futuro, un’occasione turistica da non sottovalutare.
Concludo dicendo che certamente ci sono delle cose più importanti - anticipo l’idea o il giudizio di qualcuno - delle quali ci dobbiamo occupare, però vi assicuro che il sottoscritto ha impiegato pochissimo tempo a formulare insieme al Gruppo questa proposta di legge e se siamo tutti d’accordo potremmo licenziarla in pochissimi minuti. Faremo un’iniziativa che merita l’attenzione e l’applauso di molti. Poi è vero che ci sono cose più importanti, ma ricordo che in quest’Aula certe volte abbiamo parlato per ore e ore di mozioni che riguardavano il nulla cosmico perdendoci in relazioni e conflitti internazionali su cui poco potevamo incidere. Almeno qui diamo un indirizzo.
Tra l’altro vi do notizia di pochi minuti fa: sono stato contattato, perché hanno letto la notizia sui giornali, dal Quebéc, in Canada, perché vogliono avere le tracce sia di questa legge sul saltarello che di quella modificata dal Consigliere Bilò sulla fisarmonica. In Canada non esistono leggi specifiche sulla valorizzazione, ad esempio, di certe tradizioni locali, vogliono vedere come poterle replicare, ispirandosi ed adattando le normative del loro luogo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. La presente proposta di legge ad oggetto "Tutela e valorizzazione del saltarello tradizionale" ha Io scopo di riconoscere e salvaguardare quel patrimonio culturale tradizionale locale che ha nel saltarello una importante espressione quale elemento di identità della nostra Regione.
Ritengo siano condivisibili i principi e le finalità enunciate all'articolo 1, come ad esempio:
- favorire il recupero della musica, dei canti, delle danze, degli abiti e degli strumenti musicali tradizionali del saltarello,
- sostenere le iniziative culturali legate alla tradizione musicale e coreutica,
- promuovere occasioni di studio, incontro, gemellaggio con altri artisti nazionali e internazionali.
Tuttavia, non condivido le modalità operative che ha scelto questa maggioranza. Infatti, sebbene la tradizione del saltarello sia da valorizzare, ritengo che sarebbe stato più opportuno inserire questa iniziativa nelle leggi regionali già vigenti. In particolare mi riferisco alla legge regionale n. 4 del 9 febbraio 2010 ad oggetto "Norme in materia di beni e attività culturali" ed alla legge regionale n. 11 del 3 aprile 2009 "Disciplina degli interventi regionali in materia di spettacolo".
Alla luce di quanto detto, come anche evidenziato nella scheda di analisi tecnico-normativa, ritengo che si debba valutare l'opportunità di prevedere un Testo Unico che raccolga tutte le leggi regionali in materia di beni ed attività culturali, al fine di procedere ad una semplificazione normativa.
Approvare tante leggi ad hoc, destinando a ciascuna poche risorse economiche - la legge in questione ha una risorsa di 20.000 euro per quest’anno - vuol dire creare un elenco di "leggine" che vanno a ricomporre la famosa tabella C, criticata anche da questa maggioranza perché avrebbe riportato le cosiddette "marchette" dei Consiglieri a favore di alcuni territori rispetto ad altri, tabella che questa nuova Giunta dice di avere abolito, ma che in realtà sembrerebbe di fatto riproposta in una nuova forma.
Proseguendo con l'analisi della legge, l'articolo 2 prevede l'istituzione dell'elenco regionale dei singoli artisti, gruppi e associazioni folkloristiche del saltarello, i cui criteri e modalità di iscrizione sono stabiliti dalla Giunta regionale.
L'articolo 3 disciplina gli interventi regionali, ne ha già parlato il Consigliere Antonini per cui soprassiedo alla lettura delle indicazioni.
Passo all'articolo 4 che dispone che la Giunta, previo parere della Commissione consiliare competente, determini con proprio atto le modalità ed i criteri per il finanziamento degli interventi di questa legge.
Ritengo importante aver inserito la clausola valutativa, così che, con cadenza biennale, la Giunta provvederà a trasmettere all'Assemblea una relazione sui risultati conseguiti da questa legge.
Infine, l'articolo 5 disciplina la copertura finanziaria. A tale proposito rilevo come sia inappropriata la fonte di finanziamento indicata, che va a reperire la copertura mediante la riduzione della Missione 20 "Fondi e accantonamenti" e più precisamente del Programma 01 "Fondo di riserva". Tale Fondo dovrebbe essere utilizzato solo per esigenze straordinarie ed imprevedibili, e non ritengo certo che questo sia il caso.
Rilevo infine che in Commissione ho chiesto e ottenuto l'abolizione della dichiarazione d'urgenza, in quanto non c’era una motivazione.
II ricorso al fondo di riserva e la dichiarazione di urgenza denunciano la carenza di programmazione finanziaria delle politiche culturali e delle risorse necessarie ad attuare gli indirizzi proposti dalla Giunta. Ancora una volta dobbiamo chiederci che fine ha fatto la maxi variazione di bilancio che era stata annunciata da questa maggioranza.
Questa è la mia relazione che, come vedete, è in parte tecnica, però vorrei dare un giudizio politico e sinceramente fino a ieri ero indecisa su quale potesse essere il voto da consigliare all’Aula. Ero indecisa tra un’astensione, che è lo stesso voto che ho espresso in Commissione, o la bocciatura dell’atto. Vi racconto che cosa è successo ieri. Ogni lunedì faccio un’agenda dei lavori del Consiglio e la pubblico su Facebook. Naturalmente la maggior parte dei cittadini non sanno neanche che cosa significhi relatore di maggioranza o relatore di minoranza, per cui quando ho scritto che sarei stata relatrice della proposta di legge sul saltarello sotto sono comparsi immediatamente giudizi molto, molti critici e quello che ha detto il Consigliere Antonini prima, cioè che la gente ha altri problemi, si è evidenziato in maniera lampante. Vi invito ad andare a legge i commenti a cui ho cercato di far fronte raccontando che questa proposta di legge non è certo del Movimento 5 Stelle, ma è da addebitare alla Lega, primo firmatario il Consigliere Antonini. Qualcuno ha capito, qualcun altro ha fatto finta di non capire perché gli faceva comodo così, resta il fatto che si vede che questa proposta di legge dimostra uno scollamento totale dalla realtà.
In un anno siamo arrivati a non riconoscere più quali sono i problemi della gente e oggi siamo qui a parlare di saltarello, mentre intorno a noi, ed i risultati elettorali lo dimostrano, c’è qualcosa che non torna, c’è qualche problema.
Tutti dobbiamo ritrovare il contatto con la realtà e in questa sede parlare d’altro: sanità, lavoro, ambiente, per citare tre tematiche che a noi stanno particolarmente a cuore. Quindi, il voto che esprimeremo è un voto di contrarietà e credo di avere in questa relazione spiegato bene sia dal punto di vista tecnico che politico qual è la nostra posizione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Devo dire che l’intervento della Consigliera Ruggeri mi ha spiazzato in senso positivo, potevo anche evitare di fare il mio, ma ormai mi sono prenotato.
Condivido tutto quello che ha detto la Consigliera Ruggeri. Io e il Consigliere Cesetti, che facciamo parte della I^ Commissione, almeno in quella sede abbiamo deciso per un voto di astensione. Solitamente faccio un voto di astensione, che il Consigliere Cesetti chiama “astensione tecnica”, per poi lasciare la decisione al gruppo rispetto al tipo di votazione da fare.
Come ho già detto in maniera come sempre pacata al Consigliere Antonini in Commissione rischiamo di perdere di vista quello che è il problema.
Innanzitutto partiamo dal fatto che a tutt’oggi, siamo arrivati quasi alla fine di ottobre, non sono mai state fatte le variazioni di bilancio, che erano state promesse per i primi mesi del 2021. Avevamo fatto un cosiddetto bilancio tecnico per poi, entro la primavera, finanziare tutti i piani, le leggi e le scelte che questa Giunta regionale doveva portare avanti.
A tutt’oggi la variazione di bilancio non c’è ed il Piano annuale della cultura, che deriva dal Piano triennale della cultura, non è stato finanziato. Sono state finanziate la metà delle scelte che questa Giunta regionale voleva portare avanti perché le risorse per la cultura non ci sono, i bandi non sono stati fatti e dei quei pochi che sono stati fatti le graduatorie non sono state finanziate.
Partiamo dal fatto che nel 2021 la cultura non è stata una priorità, al di là di continuare ad annunciare la legge sui borghi, che sicuramente è positiva, ma dovrebbe integrare l'offerta culturale e le scelte della cultura che questa Giunta ha fatto nel Piano della cultura, non disapplicando quanto era previsto, anche perché siamo a fine anno e non è stato minimamente applicato. Dico questo perché si continuano a fare le leggi puntuali che riguardano la cultura, quando ancora il sistema della cultura marchigiana non è stato finanziato.
Mi ricordo quando in maniera abbastanza violenta la vecchia maggioranza era stata accusata di fare la famosa tabella C, oggi stiamo facendo una legge a settimana, sostituendo di fatto la tabella C. Si finanziano determinati Comuni e si fanno le leggi dedicate a quelle realtà.
Questo non c’entra niente con la norma sul saltarello, che in sé ha la sua dignità culturale, il tema non è il saltarello, ma il saltarello è dentro questa modalità di intervento che oggi la nuova Regione sta portando avanti.
Questa norma si poteva inserire in un piano amministrativo, la Consigliera ha proposto un testo unico della cultura, che io condivido, perché in Commissione siamo insieme e lo proponiamo ogni volta che una proposta di legge riguarda l’ambito culturale.
Ribadisco che andrebbe inserita nella legge 4, nella legge 11, ma si continua a voler fare testi separati. Si prosegue nel fare una serie di leggi non inserite nella legge n. 4 o nella legge n. 11, senza un testo organico. Penso che questo porti a uno svilimento dell’attività normativa di questo Consiglio regionale, che continua a fare micro leggi, perdendo di vista il ruolo che il Consiglio regionale ha, che è quello di fare un’attività normativa che possa essere di ampio respiro e di medio e lungo termine, che sappia anche mettere insieme le tematiche.
Condividerò con il Gruppo il voto del Partito Democratico, però mi interessava evidenziare tutte le criticità, le modalità e perché io ed il Consigliere Cesetti non abbiamo votato a favore di questa norma in Commissione, sulla quale abbiamo deciso di astenerci. Probabilmente oggi daremo un voto contrario, ma sarà il Capogruppo a dare la linea rispetto al voto.
Ritengo che questa scelta sia sbagliata, anche perché ho già visto un’altra legge sulle infiorate e c’è già stata una modifica alla legge sulla fisarmonica con la voglia di inserire altri Comuni, ritenuti a volte anche vicini.
C’è l’atteggiamento di fare micro leggi rispetto a leggi che abbiano una visone di sviluppo e di promozione vera del territorio, alla luce del fatto che ad oggi il Piano della cultura non è finanziato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Buongiorno ai colleghi Consiglieri e allo staff della Regione che sta lavorando per noi e per i cittadini.
Come gruppo Rinasci Marche non volevo intervenire su questa legge, ma un approfondimento lo dobbiamo fare insieme.
Mi trovo d’accordo con la Consigliera Ruggeri e con il Vice Presidente Biancani perché un anno fa, oggi corre un anno, il nostro gruppo aveva dichiarato che in questa consiliatura sarebbe sempre stato dalla parte dei cittadini, della sanità pubblica. Oggi durante la Conferenza dei Presidenti dei gruppi il mio gruppo consiliare, che rappresento, ha chiesto una cosa semplice, di trattare una mozione depositata ormai da mesi dal titolo” Fondi aggiuntivi per la dirigenza medica, veterinaria e sanitaria collocata nelle sedi particolarmente disagiate”.
Quando da un lato abbiamo difficoltà a ricoprire i ruoli nei servizi dell’entroterra marchigiano e dall’altro numerosi concorsi con sedi cosiddette decentrate nell’entroterra vanno deserti, quando c’è la necessità di fornire prestazioni di uguale efficienza e misura a tutti i cittadini marchigiani, senza distinzione di residenza, noi portiamo in Aula la legge sul saltarello.
Un Consigliere mi ha fatto una battuta e mi ha detto: “Oggi portiamo la tua legge”, io l’ho guardato con un po’ di simpatia perché tra noi Consiglieri c’è anche un rapporto di stima che va al di là della politica, però qui si fa politica.
Noi iniziamo un Consiglio regionale dove 1,5 milioni di marchigiani …, come ha detto la Consigliera Ruggeri, che è abile sui social, su Facebook, purtroppo ho questa carenza, non sono bravo sui social e non li frequento, per un politico potrebbe essere un difetto, ma io non lo vedo come tale. Io cerco di avvicinare le persone che mi hanno delegato in quest’Aula in maniera concreta e la concretezza di questo gruppo è portare poche azioni reali.
Io presento una mozione che non riguarda neanche il mio collegio elettorale, ma tutto l’entroterra, in particolar modo le zone disagiate del terremoto, in cui ci sono dei sistemi sanitari iniqui, e in quest’Aula discutiamo una legge sul saltarello? Cari cittadini e care cittadine che ci ascoltate, spero in massa questa mattina sulla diretta youtube che ha la Regione Marche, non possiamo fare queste cose.
In Aula dobbiamo prendere in mano concretamente le priorità. Ieri davanti alle farmacie, il primo lunedì dell’obbligo di green pass, c’erano centinaia di marchigiani in fila per prendere una tessera. Questi ricordi, forse perché ho avuto dei nonni che mi hanno raccontato qualcosa della loro giovinezza, non sono adeguati, ci dobbiamo mettere in testa che dobbiamo portare in questa Aula in maniera concreta … E questo lo dico ai Capigruppo perché oggi durante la Conferenza ho fatto una domanda semplice e non sono stato neanche considerato, ho chiesto di anticipare la mozione n. 80, che è depositata dal 13 maggio concernente: “Fondi aggiuntivi per la dirigenza medica, veterinaria e sanitaria collocata nelle sedi particolarmente disagiate”. Che cosa ci interessa? Aiutare i nostri sanitari, i nostri cittadini che vivono in zone disagiate o valorizzare, come si diceva, all’estero il saltarello?
Oggi c’era una priorità, siamo in pandemia che, cari colleghi Consiglieri, non è stata risolta, mettiamoci una mano sulla coscienza, ve lo dice un operatore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Intervengo perché i rilievi posti dalla Consigliera Ruggeri e dal Consigliere Santarelli del gruppo Rinasci Marche sono di primo impatto fondati, di fronte alla complessità dell’attuale situazione oggettivamente la legge sul saltarello è residuale. Questa è la teoria, è la vulgata che va. Io non mi sono particolarmente scaldato sulla legge sul saltarello, però debbo rilevare due cose: la politica non deve essere ipocrita, quando c’è l’ipocrisia è brutto.
La prima cosa è la tabella C, che mi aveva colpito. In passato sono stato molto arrabbiato per la tabella C, cos’era? Era una nicchia, non particolarmente spessa di contenuti finanziari, ma oggetto di una negoziazione tra l’Assessore al bilancio e i singoli Consiglieri. Debbo rilevare che anche qualche Consigliere di minoranza per dirla tutta ad un certo momento mi ha detto: “Non era meglio la tabella C, che ognuno faceva un po’ di cosette?” La risposta è assolutamente no perché questa è una mini legge che, se vogliamo inquadrarla nella tabella C ok, è oggetto di un modestissimo investimento finanziario, ma passa in Aula alla luce del sole, davanti a tutti, è visibile, trasmissibile nel senso del web, quindi è una cosa trasparente. Al contrario della tabella C che era oggetto di …, prima ho usato il termine “negoziazione”, potrei usare termini meno belli: piccole cortesie, marchette, diceva qualcuno, tra Consiglieri di tutti i gruppi e l’Assessorato in cambio di silenzio, di vantaggi su un altro piano a mio parere molto opaco. Quindi, ben venga la leggina trasparente sul saltarello piuttosto che la negoziazione della tabella C.
E’ una legge modesta, su questo non ci piove, non vorrei offendere il Consigliere Antonini, si tratta di ben poca cosa anche dal punto di vista dell’impatto finanziario, ma è una parte della nostra cultura su cui noi puntiamo molto, mi permetto di dire ideologicamente, e che riguarda le nostre radici marchigiane. Il Saltarello, la legge dei borghi, le manifestazioni dei borghi storici, la legge sulle ville, che stiamo facendo in questi giorni che è stata ieri approvata in Commissione, le ville dimore storiche e castelli fanno parte della riscoperta delle nostre radici e del nostro patrimonio che sarà, si usa sempre dire così, il petrolio della nostra regione. Il giacimento della nostra regione è fatto di queste cose. Così come la rivalorizzazione ed il rilancio dello Sferisterio in altri termini, così come la valorizzazione di tutte le cose che le Marche esprimono, un patrimonio che secondo me è oggetto di attenzione universale da parte di tutte le parti politiche, no destra, sinistra, eccettera, con differenze di indirizzo e differente attenzione, su questo l’amministrazione porta la sfida.
Aggiungo un’altra valutazione politica, e concludo, riguarda l’aspetto dei problemi che la Regione Marche si trova ad affrontare. Effettivamente, e non sfugge a nessuno, ci troviamo in un ciclo di amministrazione pubblica ed istituzionale, sia dello Stato che delle Regioni e dei Comuni, estremamente difficile e complesso. Molto complesso, tant’è vero che in genere chiunque governa ha poi dei riscontri di dissenso perché qualsiasi decisione si prende è sempre molto difficile e la cosa più difficile nella vita è quando si ha ragione in due. Tempo fa un magistrato di fronte ad una causa civile in tribunale molto complicata disse: “Qui è proprio un guaio, hanno ragione entrambe le parti” e riuscire a dare una risposta quando hanno ragione tutti e due le parti è difficile. Un esempio è il problema dei vaccini, hanno ragione coloro che sostengono che una prevenzione di massa diffusa è una cosa corretta - io sono tra questi, mi sono vaccinato ed ho fatto il richiamo pur avendo avuto il Covid, ho una formazione medico-scientifica ma, non mi vergogno di dirlo, qualche volta sono anche in dissenso con qualche mio collega di partito alleato – come chi dice di non vaccinarsi. Facendo il medico in questi giorni ho ricevuto decine di persone, dipendenti ospedalieri che hanno gravi malattie autoimmuni, gravissime cardiopatie, che hanno fatto interventi cardiochirurgici per cui hanno rischiato la vita - un paio di infermieri dell’ospedale di Torrette per dirla tutta, un trentenne/quarantenne con una neuropatia periferica assimilabile alla sclerosi multipla per il quale il vaccino comporta il rischio di induzione di grave peggioramento della patologia – come si può dire a questi soggetti che sono obbligati a vaccinarsi e che se non lo fanno non possono più andare al lavoro, a fare le cose? Hanno ragione entrambi e di fronte a queste situazioni è difficile gestire.
Oggi sulla sanità è difficilissimo prendere delle decisioni, per tutte le Regioni di centro-sinistra e di centro-destra, per gli Assessori espressi da un partito o da un altro. E’ molto facile … Uno dei cavalli di battaglia del Movimento 5 Stelle, che era arrivato nel 2013 ad avere un elettore su quatto votanti, il 25%, addirittura nel 2018 il 33%-32%, una persona su tre aveva votato Movimento 5 Stelle, senza polemica politica, poi al momento del consolidamento del consenso in un’azione di Governo c’è stato lo sfascio per un problema di classe dirigente innanzitutto, perché la classe dirigente non si inventa, e per il problema, a mio parere, di andare dalla critica alla costruzione, al Governo.
In questo momento gli atti del Consiglio regionale sono assai pochi, le Commissioni faticano a produrre atti amministrativi e leggi, anzi, io sono tra quelli che dicono, e lo faccio presente al Presidente del Consiglio, che bisogna raddoppiare l’attività delle Commissioni, non è possibile che sia sempre complesso riunirle. Si possono fare anche due volte alla settimana, certo, incidendo sul tempo libero e sugli impegni dei Consiglieri regionali, ma questo dobbiamo fare.
La politica deve dare un’accelerazione forte alla formazione di leggi e di atti. Questo provvedimento sul saltarello, se ci fosse stata un’ampia produzione legislativa da parte delle Commissioni, sarebbe stato ininfluente, sarebbe stato un atto che avrebbe occupato pochi minuti in Aula, mentre è l’unica proposta di legge, posta al primo punto dell’ordine del giorno, di questa seduta insieme all’atto regionale sugli emigrati marchigiani, anch’esso un atto di grande sensibilità verso gli immigrati, ma è ben poca cosa rispetto ai grandi problemi della regione, che vanno tutti …
Il problema delle Marche è assimilabile, me lo sono andato a vedere, a quello che succede negli altri Consigli regionali neo eletti - non quelli che funzionano da anni - che sono tutti in una condizione di stento nella produzione di atti amministrativi e di leggi. Significa non solo che è un problema modesto, ma fondante del funzionamento delle istituzioni.
Non mi straccio le vesti per la legge sul saltarello, nè in senso positivo nè negativo, apprezzo la proposta perché comunque è la riscoperta delle radici, di certi ruoli, non attraverso la negoziazione perversa della tabella C, ma in Aula.
Non penso che questa proposta di legge risolva grandi cose, da un po’ di ossigeno, di fiato, ad un’attività che, diciamo, è socio-culturale dal punto di vista dell'aggregazione, della cultura e della conservazione della memoria storica.
Troppe volte ci sono Consiglieri protagonisti della vita regionale ed anche della vita politica nazionale che fanno i fenomeni. I fenomeni non vengono da me molto apprezzati perchè sono quelli che hanno preso le grandi decisioni sulle elezioni amministrative, che hanno scelto i candidati, hanno scelto i Ministri negli ultimi Governi e di fronte a questi fenomeni c’è da piangere. Quindi, meno fenomeni e più attività, più proposte costruttive. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Il Consigliere Ciccioli, ovviamente mi rivolgo a lui perché è il Capogruppo del partito di maggioranza che esprime il Presidente della Giunta regionale, indubbiamente uomo di esperienza ed anche di una discreta preparazione, ma quando si cimenta nel difendere i suoi pregiudizi smarrisce se stesso e si fa del male, ma molto. Parla non si sa di che e probabilmente anche senza conoscere, ci dice di ragioni che possono stare su due piani tra loro contrapposti. In quel caso Consigliere Ciccioli deve valere, glielo dica a quel giudice di cui ha fatto l'esempio e lo dica anche a se stesso, la cosiddetta ragione prevalente, che è quella che va oltre la sfera individuale dell'egoismo, ma si proietta verso una dimensione, se vogliamo, collettiva, che va oltre noi stessi. Questo è. Lei ha fatto l'esempio giusto di coloro che non possono accedere alla vaccinazione, che sono tutelati ed in questo senso liberi, però quelli che possono farlo devono farlo perché c’è una ragione prevalente, che supera le ragioni individuali dell'egoismo. Questo è.
Per quanto riguarda il resto, il Consigliere Ciccioli torna sulla tabella C e la definisce frutto di una negoziazione perversa tra l'Assessore al bilancio, che all'epoca ero io, ed i Consiglieri regionali. Il Consigliere Ciccioli non sa di cosa parla, colleghi Consiglieri, innanzitutto non è vero che c'è stata mai alcuna negoziazione tra l'Assessore e i singoli Consiglieri e dico perché. L'Assessore, se nel caso, autorizzava la tabella C, ma senza che ci fosse sulle singole poste alcuna negoziazione perché il Consigliere Ciccioli dovrebbe sapere, almeno sappiatelo voi, se non lo sa lo può verificare, che tutte le autorizzazioni della tabella C avvenivano su richiesta del dirigente. La proposta non la faceva il Consigliere, ma il dirigente di settore o di servizio ed il Consiglio autorizzava. No, Consigliere Ciccioli, non era in nome e per conto e se lei dice che il dirigente si prestava ad una negoziazione perversa in nome e per conto dell’Assessore deve stare attento perché se quel dirigente mi ascolta indubbiamente si sente offeso, ma molto offeso nel suo ruolo istituzionale e nella sua professionalità perché gli si addebita un reato. Tant’è vero che la volta scorsa, quando si parlava di bilancio, il buon Consigliere Ciccioli paventava addirittura un presunto traffico di influenze. Vi ricordate quando invocava l’intervento della magistratura? Vi ricordo che quelle affermazioni non possono toccare me come Assessore al bilancio perché ero anche Consigliere e agivo con legge, c'è la prerogativa dell’articolo 121, non lo devo rammentare a qualcuno, ma riguardava invece il dirigente, quindi chiedo: se fosse vero che il dirigente si prestava ad una negoziazione perversa in nome e per conto dell’Assessore, allora dovrebbe essere perseguito, se mi ascolta che tenga conto delle affermazioni di una pochezza inaudita del Consigliere Ciccioli. Sapete perché, cari Consiglieri, in ogni caso la negoziazione non poteva essere perversa e perché non è vero quello che dice il Consigliere Ciccioli? Perché la tabella C veniva autorizzata con legge! La tabella C era una legge - un attimo che ci arriviamo, Presidente mi segua, faccia uno sforzo a seguirmi così forse riesce meglio a capirmi ed io riesco meglio a spiegarmi se mi fa parlare -. Era una legge, non dico, infatti questa è legge, la tabella C veniva autorizzata con legge, all'insegna della più assoluta trasparenza e sapete perché? Perché veniva in quest’Aula con legge, una legge che poi veniva “valutata” e verificata dalla Corte dei Conti in occasione della parifica dei rendiconti, all’esito dell’approvazione del bilancio con la tabella C, era con legge. Quindi, c’era anche una verifica preventiva e successiva del Consiglio regionale in occasione dell'approvazione del rendiconto e della Corte dei Conti in occasione della parifica. Questo era la tabella C con la quale venivano date risposte, anche come queste, a quelle che io chiamavo ‘esigenze organiche dei territori’.
Con questa legge di fatto, come ha titolo di fatto un giorno, rispunta la tabella C, con questo atto certo, con legge è trasparente, ma perché non va bene, e mi rivolgo al Presidente? Nel merito condivido totalmente la puntuale e pertinente relazione del relatore di minoranza, la condivido completamente, non saprei fare meglio nella motivazione del no. Così facendo, e mi rivolgo al Presidente della Commissione e al Presidente dell'Assemblea, si svilisce la funzione legislativa di questo Consiglio regionale. Questa è la vergogna, non la tabella C, che era un allegato alla legge. Quella aveva una sua definizione all'interno della legge di bilancio, che finanziava quel tipo di interventi, qui invece si svilisce la funzione legislativa andando a legiferare, immaginate voi, sul saltarello e nel contempo non c’è neanche la copertura finanziaria, quando invece con la tabella C c’era la copertura per eccellenza perché interveniva all’interno del bilancio di previsione. Questa è la differenza.
Con le finalità della legge, come ha detto la relatrice, sono d'accordo perché il saltarello tradizionale marchigiano non è soltanto quello che prevede giustamente l’articolo delle finalità. Consigliere Antonini, io sono nato e cresciuto all'interno di una dignitosa famiglia contadina, spesso ho fatto il contadino per mantenermi agli studi, ho avuto l'opportunità, grazie allo studio, di laurearmi nei termini tra l’altro. So bene che cos'è il saltarello marchigiano, quanto sollievo dava le sere di ottobre alle fatiche quotidiane della nostra gente, anche nel tempo della grande trasformazione dalla nostra economia rurale, se vogliamo, a quella della calzatura. Le trasformazioni del paese che non erano soltanto trasformazioni economiche, ma anche sociali, era anche l'opportunità per un bambino che viveva in quella dimensione di poter studiare come tutti gli altri e di potersi laureare. So bene quanto fosse importante anche per la coesione di quel popolo che lavorava la terra, le sere lungo le corti delle case, lo so bene, ma non è questa la modalità per tutelare tutto ciò. Deve avvenire, come ha detto la relatrice e come ha detto il Consigliere Biancani, e mi avvio alla conclusione, all'interno di un Piano della cultura e del turismo, all'interno di una programmazione dove i Piani vengono presentati dalla Giunta al Consiglio regionale, che delibera, poi ci sono i cosiddetti Piani annuali che vengono condivisi in base al principio di sussidiarietà con i territori, con gli enti locali, anche con le associazioni, le associazioni private, ed è lì che si fa e si dà la copertura. Ad esempio, il tempo è finito, come si fa a sostenere le finalità e gli interventi di cui all'articolo 3, lo dico al Consigliere Antonini e lo dico a voi tutti, quei interventi giusti ed opportuni come si fa a sostenerli con 20.000 euro? Vorrei vedere quando ci si metterà nei bilanci successivi.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Fabrizio CESETTI. Da ultimo, e termino, il Consigliere Ciccioli ha detto che il Consiglio regionale ha solo questi provvedimenti, ma vi rendete conto che a distanza di un anno dall’insediamento non è stato portato il bilancio! Mentre la regione aspetta abbiamo trattato il provvedimento, che ho votato, del Consigliere Bilò che suonava la fisarmonica e questa volta, mentre il Consiglio aspetta, il Consigliere Antonini balla il saltarello alla faccia della comunità regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Non è semplice trovare aspetti di critica rispetto a questa formulazione della legge alla luce degli interventi che mi hanno preceduto, ma proverò ad aggiungere qualche altra considerazione anche e soprattutto alla in considerazione delle parole del cerchiobottista Consigliere Ciccioli.
Intanto va reso omaggio all’onestà intellettuale della relatrice di minoranza, che ha espresso in maniera molto puntuale le serie critiche a questa legge. Io cerco di sottolineare solo due aspetti, lo dico al Consigliere Antonini che al di là della lontananza politica è una persona che stimo, credo che egli stesso non abbia ragionato sul valore e il contenuto di questa legge. Ci sono due aspetti in particolare, mi chiedo, ne faceva cenno il Consigliere Cesetti, come si possa finanziare una legge con 20.000 euro. Mi chiedo se siete consapevoli di cosa vuol dire per il saltarello marchigiano un finanziamento di 20.000. Che cosa vuol dire? Che vanno alla promozione? Noi pensiamo di promuovere, nella vicinanza che il Consigliere Antonini ha fatto al ballo pugliese, alla pizzica, il saltarello marchigiano con 20.000 euro? Pensiamo di finanziare le associazioni o coloro che svolgono sul territorio … So bene da Sindaco cosa vuol dire portare avanti un'associazione e per esempio spostarsi in un altro paese per portare la testimonianza. 20.000 euro? Quanti se ne sposano? Consigliera Menghi mi sbaglio? Lei conosce perché ha fatto il Sindaco e forse comprende onestamente. Finanziare una legge con 20.000 euro è ridicolo.
Secondo elemento: la programmazione. Io non so se questo è un metodo serio, ma penso che un Governo regionale rispetto alle attività che vengono ritenute prioritarie, rispetto alle proprie scelte culturali …, tra un po', non lo metto in una busta, sarà finanziata l’infiorata di Castelraimondo del caro Consigliere Marinelli, vogliamo fare una scommessina, non sarebbe male. Esatto!
Fortuna che il Consigliere Ciccioli sorride, sono contento che sorride e dopo questa …, fortuna che sorride. Che cosa voglio dire? Consigliere Marinelli, le chiedo cortesemente …, che cosa le voglio dire? Che non è serio programmare il finanziamento di una legge senza immaginare la programmazione, le priorità. Normalmente un Govegno serio individua nell’ambito regionale quelle che possono essere considerate le attività, le iniziative identitarie meritevoli e dentro quella programmazione, selezione, valorizzazione, sceglie che cosa finanziare. Ecco perché è ridicolo, ecco perché è una legge di bandiera, ecco perché è una marchetta che prende in giro prima di tutti coloro che vivono la passione del saltarello marchigiano. Non si può approvare una legge che porta in giro coloro che dovrebbero esserne i destinatari.
C’è un altro aspetto che non ho molto apprezzato dell'intervento del Consigliere Antonini, ma si può accettare, in questo Consiglio regionale lei ha detto che molte volte si parla di massimi sistemi, di sciocchezze. Penso che tutte le discussioni che sono avvenute vadano rispettare. Non sono d'accordo in linea di principio sul fatto di dire che ci sono argomenti trattabili e non trattabili. Quando abbiamo discusso altri temi penso che avessero la stessa dignità indipendentemente, è evidente, dal titolo. Poi all'interno di questa indicazione, di questo quadro, ci possono essere argomenti prioritari come quello, per esempio, della sanità, ma su questo non sarei …
E’ il contenuto, sono gli elementi portanti di quello che voi oggi vi accingete a fare, approvare una legge con 20.000 euro per un'attività.
Mancate di rispetto alle persone per l'entità del finanziamento, manca una programmazione, una valorizzazione delle priorità.
Vengo al cerchiogottista Consigliere Ciccioli, che è passato in questo anno da un approccio censorio, di prepotenza, noi faremo tutto e lo faremo con immediatezza, al fatto che tutte le Regioni a proposito della sanità si trovano in difficoltà.
Consigliere Ciccioli, sta di fatto che dopo un anno non avete fatto nulla, avete modificato 14 righe del Piano socio-sanitario, attraverso il vostro Assessore poliziotto vi occupate di andare a guardare nella toppa della chiave di chi si droga senza ..., ricordategli che è un Assessore. Avevate immaginato di riaprire tutti gli ospedali del mondo, non solo non li avete riaperti, ma non sapete neanche che fare perché ad oggi, e siamo il 19 ottobre, siete carenti di un confronto, di una discussione, di qualcosa che possa farci capire che cosa avete fatto sul Piano nazionale di ripresa e resilienza. In termini di schede, sanità, proposte, zero, il niente. Sorrida, sorrida, che mamma ha fatto gli gnocchi, vedrà come va bene.
L’ultima cosa, Presidente, che vi voglio dire è che, lo dico per conoscenza, l’ha detto bene il Consigliere Cesetti, lei non conosce, si vada a rileggere i dati dello Sferisterio degli ultimi anni. Io so che ieri il Sindaco è venuto a chiedervi chi dovrà essere il nuovo direttore artistico del Macerata Opera festival. E’ vergognoso che un Sindaco venga ad inginocchiarsi di fronte al buon Consigliere Ciccioli e all’Assessore Latini per chiedere chi deve essere il direttore artistico del Macerata Opera Festival. Siccome l’argomento è stato introdotto, è vergognoso. Lei dovrebbe essere informato che il Macerata Opera Festival, grazie alle scelte dell'amministrazione comunale negli ultimi 10 anni, con un valore della produzione di circa 4 milioni di euro, non ha avuto un conto di bilancio in perdita e il dato ultimo del 2020 dichiara ed accerta che il bilancio patrimoniale è stato totalmente risanato purtroppo a causa dei favolosi anni 80 e 90 nei quali a guidare quella associazione c'erano i volti a lei ed ai suoi amici ben noti. Non abbiamo bisogno del suo rilancio, non abbiamo bisogno della politica di parte, che gli amici degli amici entrino all'interno dello Sferisterio, si tolga dalle problematiche che non le appartengono perché non ha competenze, non conosce la storia di quel teatro, perché è un'ingiusta invasione da parte sua e di coloro che …
Sarebbe interessante capire, visto che lei è molto rigoroso, se è al corrente del dato attuale di previsione del bilancio di previsione 2021, allo stato odierno quali sono i dati dei conti economici? Ho finito, Presidente. Grazie, ho visto che il Consigliere Ciccioli si è un po’ agitato …

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Romano CARANCINI. Capire se per esempio sono in linea con i dati di previsione del bilancio dello Sferisterio. Per questo, naturalmente, ringraziando soprattutto i Consiglieri Biancani e Cesetti per i contenuti del loro intervento rispetto alla legge ed anche la Capogruppo del Movimento 5 Stelle, confermo che per quanto mi riguarda voterò contro questa legge. Grazie.


PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. In linea con i migliori Consigli comunali dai quali io e il Consigliere Carancini proveniamo, dove c’era una mitica persona che iniziava a parlare delle strade e poi andava a finire in tutta un’altra storia, così abbiamo fatto questa mattina per la questione del saltarello.
Voglio iniziare rassicurando il Consigliere Carancini, non si preoccupi, il centro-destra maceratese non ha bisogno di padrini, ma neanche di insegnamenti dato che lei è stato sconfitto politicamente ed amministrativamente a Macerata. Dopo 20 anni, in democrazia funziona così, dovrebbe funzionare l’alternanza, siamo riusciti a tornare a governare la città, ce lo lasci fare e non si permetta di giudicare un Sindaco che è stato eletto e che ha anche un’età superiore alla sua dicendo che viene qua a pietire e a prendere gli ordini. Si sciacqui la bocca prima di fare queste affermazioni, chiaro?
Adesso veniamo alla questione di cui discutiamo. Siccome giustamente analizzate e fate le analisi, il Consigliere Ciccioli ed altri, sulle politiche, sulle maggioranze e sulle situazioni, io vorrei provare a fare l’analisi dell’opposizione rispetto alle critiche mosse a questa legge. Noi siamo partiti con il Movimento 5 Stelle, a cui sono state date le Vice Presidenze di due Commissioni, che sembrava molto disponibile ed oggi vi siete sbracciati, questo lo voglio sottolineare, a dire che condividete le critiche della Consigliera Ruggeri, ci mancherebbe, ma vi ricordo che la Consigliera Ruggeri ha fatto riferimento alla tabella C che è roba vostra. Il Consigliere Cesetti non ha risposto a noi, ha risposto alla Consigliera Ruggeri che nell’argomentare le critiche su quest’atto ha fatto riferimento a roba vostra, chiaro? Tanto per rimettere i punti sulle i.
Poi, lo dico all’amico Consigliere Santarelli, e qui viene la parte seria della riflessione che vorrei fare approfittando di questo intervento, credo che le ultime elezioni evidenzino a tutta la classe politica, in questo senso non c'è maggioranza né opposizione, che c’è stata una scarsissima affluenza alle urne, che dovrebbe preoccuparci tutti e cosa dovrebbe dirci? Più che la nostra Assemblea legislativa riguarda un po’ tutte le amministrazioni locali, una crisi della politica secondo me profonda, che viene da lontano, che dovrebbe portarci tutti ad una modalità più riflessiva non perché il ruolo dell’opposizione non deve essere di critica e di stimolo, e su questo non c’è discussione - il Consigliere Carancini lo sa perfettamente, per 20 anni mi è toccato questo ruolo a Macerata e ho tentato di farlo a mio modo - ma sempre in maniera costruttiva perché credo che la buona politica debba essere trasversale, non può essere di maggioranza né di opposizione perché lì faremo il vero danno ai cittadini, perché faremmo il gioco delle parti di cui i cittadini tutti sono stanchi.
Dico che le critiche mosse, in particolare sulla questione della sanità, siano un po’ come sparare sulla Croce Rossa, perché? C’è stato lasciato un sistema allo stremo e questo lei Consigliere Santarelli lo sa, come lo so io, da persona che lavora ed ha lavorato all’interno della sanità. Questo sistema per come è stato costruito ha portato all’implosione del sistema stesso ed oggi va governato.
Un dato va sottolineato, noi siamo ancora dentro la pandemia e non sappiamo ancora bene … L’Assessore Saltamartini l’ha gestita in maniera egregia, io lo chiamo il figliolo delle Marche, con una capacità, sì è vero, da poliziotto, ha gestito la campagna vaccinale in maniera egregia, sulla quale nessuno ha potuto dire nulla perché i dati…, e lo dice una persona che è per la libertà vaccinale - come voi sapete io sono una danneggiata da vaccino, conosco le situazioni relative ai vaccini, conosco le discussioni sui vaccini che vengono non da oggi, che non riguardano solo oggi, ma partono da ben lontano - e dire che non è stato fatto nulla, uso un termine leggero, è ingeneroso anche, ma è chiaro, fa parte del ruolo dell’opposizione. Però dico attenzione a usare toni che non sono da Assemblea legislativa, ma sono di facile …
Dopo questa tornata amministrativa ognuno farà il proprio esame di coscienza e farà le proprie azioni, ma criticare questa legge andando a scomodare questioni di altra natura e di altra difficoltà gestionale - lasciateci governare dico io, saranno poi i marchigiani a giudicarci, su questo state tranquilli. Siamo ad appena un anno, oggi tra l’altro è un anno dall'insediamento della Giunta - è un’operazione politicamente scorretta, ma ci sta, siamo abituati, io sono abituata a tutto, non mi stupisce niente, però il mio è un richiamo serio a criticare. Ci sta la questione del mancato finanziamento, ci sta, però lasciateci …, ripeto, con le difficoltà di un’amministrazione di centro-destra che non ha mai governato questa Regione. Le difficoltà non ci mettono paura, anzi ci motivano a fare di questa regione qualcos'altro rispetto a quello che ci ha lasciato chi ha governato prima. Una regione di cui tutti i marchigiani, compresi quelli che hanno votato voi, siano orgogliosi; una regione orgogliosa delle proprie tradizioni, che pensa che in questo periodo di difficoltà per tutti, dopo le immagini che abbiamo visto, un momento anche di apparente leggerezza possa essere per certi versi non così criticabile. Questo lo dico anche per le persone che ci hanno raggiunto e che vogliono rendere onore alle tradizioni, lo dico perché abbiamo visto tutti chi è venuto in abiti tradizionali.
Chiudo dicendo che è una legge che non caratterizzerà per certi versi questa legislatura regionale, ma è comunque importante nell’ottica della valorizzazione delle tradizioni. Ce ne saranno altre? Probabilmente si, ci sarà la capacità di fare nel corso di questo quinquennio di legislazione anche una normativa che possa ricomprendere in maniera più unitaria un disegno più complessivo in un’ottica di lettura vera del territorio marchigiano, la valorizzazione vera di queste tradizioni.
Dico che è troppo facile scomodare le accuse che ci sono state mosse su una legge che ha un obiettivo a mio avviso importante, per noi rilevante, che è quello della valorizzazione delle tradizioni che, ripeto, in un momento come questo è anche un messaggio di leggerezza del quale ci facciamo carico, però la politica tutta deve cambiare tono, modalità perché mi pare che le analisi del voto ormai non abbiano più motivo e ragione di esistere. Grazie.


PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Vorrei riportare la discussione nel perimetro giusto, corretto e congruo rispetto alla proposta di legge n. 61. Con questo atto che arriva in Aula dobbiamo parlare di tutela e valorizzazione del saltarello tradizionale marchigiano. Abbiamo parlato di tutto meno che dell'oggetto che i cittadini si aspettano, anche questo, capire sul tema che andiamo a discutere quali possono essere le posizioni.
Si è discusso di politiche culturali e fin qui ci sta perché parliamo anche di cultura trattando il saltarello, poi abbiamo parlato di bilanci, del direttore del Macerata Opera Festival, della sanità, di tutto di più, meno che dell'oggetto del confronto.
Deviare le argomentazioni su altri fronti svilisce il ruolo del Consigliere e del Consiglio e trovo fuori luogo speculare ed ostruzionistico parlare addirittura di problemi più gravi. Certamente si, ci sono problematiche di gran lunga più importanti, ma questo non vuol dire che non vengano affrontate e gestite, che non vengano date soluzioni, ma noi siamo qua anche per discutere di altre cose e oggi discutiamo della validità o meno della legge sul saltarello. Ci può stare, come dice la Consigliera Ruggeri, la forma con la quale viene finanziata, se i 20.000 euro sono pochi o sono troppi, ma non tutto il resto. Oggi dobbiamo decidere se questa può essere una scelta identitaria che va a rappresentare e a valorizzare le nostre tradizioni, le nostre radici, l’opportunità di trasmettere alcuni valori alle nuove generazioni ed in qualche modo collegare il passato con il presente. Questo dobbiamo decidere.
Credo che la scelta vada fatta in questa direzione e non trovo condivisibile quanto fanno i Consiglieri di opposizione di votare contro una legge che va nella direzione non solo culturale, identitaria e di valorizzazione, ma anche, lo ha ben detto il Consigliere Antonini, di validità turistica, quindi il mio invito è quello di ...
Ci sta tutto nel fare opposizione, c’è tutto, c'è anche il fatto che in qualche modo il centro-sinistra da ieri si è ringalluzzito, quindi c’è anche un atteggiamento, se vogliamo, un po' più agressivo, provocatorio. Benissimo, ma oggi siamo qui per decidere se questa legge può essere qualcosa di interessante, fermo restando che sappiamo e stiamo coscienti che ci sono problemi molto molto più importanti, che comunque stiamo gestendo e risolvendo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Innanzitutto per ringraziare il Consigliere Antonini per aver portato questa proposta di legge, è vero che ce ne possono essere altre, ma altre importanti ne abbiamo portate, sul turismo, sul commercio, su altre attività.
Questa è una legge che si inserisce nella strategia regionale di rivalorizzazione dei borghi, della nostra cultura, delle le nostre tradizioni, quindi è in linea, sicuramente approfondita e ben fatta. Quindi siamo d'accordo su quanto da lui fatto e da me sottoscritto e portato avanti, un'iniziativa che va ad aggiungersi alle altre che sono state fatte.
Sulle critiche e su come poteva essere fatta ne abbiamo parlato anche in Commissione, sarebbe opportuno fare un testo unico, raggruppare tutte queste leggi in un unico testo in modo da dare una maggiore armonia e avere risultati.
Sulle critiche, capisco che oggi può essere un giorno particolare, però mi sembra strano che la tabella C fosse una legge, non capisco come questa la possiamo chiamare, forse è solo più trasparente e dà la possibilità a tutti quelli che fanno determinate attività di essere finanziati, non come la tabella C.
Prima il Consigliere Carancini ha detto che con legge finanzierò la mia infiorata. Mi sono accorto che è stata finanziata l’infiorata di Montefiore dell’Aso, forse in via amichevole da parte di qualcuno, a me non mi ha mai dato niente nessuno in 29 anni di attività. Questo va portato all'attenzione.
Parliamo del fatto che sono delle marchette, ho letto la tabella C e mi sono segnato dei contributi, poi ho lasciato perdere, erano 10 pagine, 20 facciate, ho contato 45 righe per pagina, eccole, avanti e dietro, contributi che vanno anche al Comune di Saltara per la Processione del Cristo morto. Vediamo di cosa stiamo parlando! Vi posso dire che da parte nostra c’è la massima trasparenza, noi vogliamo fare le cose nel verso giusto, senza sotterfugi, non dico che gli altri li hanno fatti dato che hanno fatto le leggi. Forse il nostro metodo è migliore rispetto agli altri. Soprattutto con queste leggi valorizziamo le nostre particolarità, i nostri beni, quello che vogliamo proporre e in base a questo vorremmo far crescere la nostra regione.
Grazie al Consigliere Antonini per questa iniziativa, grazie per tutte le altre iniziative e per tutte le altre leggi che sono state portate avanti perché ci sono dei problemi più importanti, ma nella vita di ogni giorno dobbiamo saper mettere insieme tutte le esigenze dei cittadini e anche questa si inserisce nel vivere della nostra comunità. Grazie.



PRESIDENTE, Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Questa proposta di legge va nella giusta direzione e può rappresentare davvero un passo in avanti verso la tutela e la valorizzazione della nostra cultura e delle nostre radici identitarie, che spesso sono custodi anche delle mutazioni sociali.
Uno strumento, dunque, da approfondire anche a livello didattico per dare la possibilità ai nostri giovani di riscoprire le loro origini, non solo con i libri di scuola, ma anche con la vita vissuta dei loro avi e di coloro che hanno tramandato la ricchezza culturale fino ai giorni nostri.
Voteremo favorevolmente questa proposta di legge e ringraziamo il Consigliere Antonini che è primo firmatario. Grazie.



PRESIDENTE. Ha la parola al relatore di maggioranza Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Sono rimasto abbastanza basito dai vari interventi che, come qualche mio collega ha appena sottolineato, c’entrano ben poco con il tema della legge. Dire che questa è in sostituzione, che è più importante un’altra proposta, che è meno importante …, credo che tutte le proposte siano rilevanti proprio per il discorso che ha fatto anche il Consigliere Carancini, di cui condivido la parte finale. Non ci sono interventi di serie A e di serie B, io avevo fatto questa sottolineatura a fronte di chi diceva che questa discussione era meno importante di altre. Certamente, l’ho detto io in primis, in premessa, ci sono argomenti più importanti, ma questa è un’Assemblea dove si discute di tutto. E’ una delle proposte di legge, evidentemente non ce ne sono altre pronte in Commissione per essere portate in Aula, quindi non c'è niente di male. Nei decenni passati sono state fatte tante leggi simili, ne verranno fatte altre sullo stesso tenore.
Vorrei rispondere nel merito a due o tre questioni. La prima sui 20.000 euro. Siamo praticamente a novembre, per mettere una posta e avviare una legge ci vuole, anche se non è obbligatoria una posta per avviare e dare un minimo di contenuto economico al contenitore. E’ ovvio che non è la cifra finale che servirà a finanziare la legge, a rilanciare il turismo legato alle tradizioni locali. Questo è pacifico e dato che siamo a novembre, a due mesi dal bilancio di previsione, è un modo per mettere una posta. Addirittura in Commissione si era parlato di non prevedere nessuna somma perché si è detto: “Intanto si parte e poi verrà finanziata con il bilancio di previsione”. Discutere su questi 20.000 euro è qualcosa di pretestuoso e anche di offensivo per l’intelligenza – minima - di chi ha proposto la legge perché nessuno qui presente può pensare che 20.000 euro siano sufficienti per finanziarla. Fino a qui credo che tutti ci siamo, insistere su questo punto è pretestuoso, per non utilizzare altri termini.
Secondo punto, tabella C. Respingo al mittente che questa legge sia in qualche modo equiparata alla tabella C, respingo al mittente qualsiasi intenzione di comparazione perché va nel senso opposto. Il Consigliere Marinelli ha appena accennato quali erano i finanziamenti contenuti nella tabella C. Li stavamo vedendo insieme, ragazzi per carità, va bene tutto, è tutto comprensibile, tutti noi abbiamo famiglia, ma 1.000/2.000 euro per l’associazione della frazione X per la valorizzazione non so di che cosa? Ci sono degli esempi, però non voglio farli perché sembra che uno ce l’abbia con una frazione di un Comune del pesarese o dell’ascolano rispetto ad un altro. E’ una tabella che se utilizzata con le finalità che voi date a noi …, non c’entra nulla questa legge, va nel senso opposto, non c'è scritto a chi va il finanziamento, non si finanzia una singola associazione, tutt’altro, si porta in superficie un mondo di finanziamenti che fino a ieri era sommerso. E’ questa la realtà delle cose, esattamente l’opposto perché c’è un registro pubblico in cui le associazioni si iscriveranno, faranno le proposte, le domande, ci saranno collaborazioni fra associazioni, si attiverà un mondo che fino adesso era sommerso per colpa di una politica che attraverso dei finanziamenti clientes, ricordiamocelo, lo dico in maniera non accusatoria, oggettiva, lo teneva in vita mediante un rapporto personale, sommerso, infilando a fine anno nella famosa tabella C quel finanziamento specifico per sostenere l’amico di turno. Questa è la realtà delle cose. Qui non si sostiene nessun amico perché qui non ci sta scritto il Comune Y e l'associazione X. Qui si possono iscrivere tutte le associazioni, magari il 99% verranno pure da quel mondo contadino caro all’ex Partito Comunista, Consigliere Cesetti. Siamo pure andati incontro culturalmente ad un mondo che forse prima non ci apparteneva, adesso appartiene molto di più a noi che al suo partito che, le chiedo scusa, sembra più attento …

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Andrea Maria ANTONINI. Mi stupisco di come potete votare contro adducendo motivazioni completamente diverse che non c’entrano nulla con la legge. Un mondo che vi appartiene, un mondo popolare, di persone semplici, l’ha raccontato lei in maniera anche poetica, un mondo al quale ormai la sinistra è distante anni luce - questa è una cosa ormai evidente - più vicina a sistemi totalmente diversi. Il vostro voto contrario è anche coerente, anzi vi chiedo scusa, fate bene a votare no perché è coerente con la vostra politica.
Per la dichiarazione di voto c’è il nostro Presidente di gruppo.
Grazie ancora a tutti, per chi ha capito e ha voluto capire senza strumentalizzare questa proposta. Grazie.

PRESIDENTE. Consigliera Casini non può intervenire in questa fase, le chiedo scusa, è conclusa la fase degli interventi.
Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Mi stupisce un po' la reazione del Consigliere Antonini perché le stesse cose che ho detto in Aula le avevo già dette in Commissione. Un’idea non sul voto, se fosse stato di astensione o contrario, ma sul fatto che avessi individuato a nome del mio gruppo o anche come relatrice di opposizione delle criticità, non vi può stupire perché le stesse cose le avevo dette in Commissione e non in modo strumentale perché non sono qui per portare niente altro che i pensieri in base al programma che il Movimento 5 Stelle ha.
Io e la Consigliera Lupini siamo libere, non abbiamo debiti con nessuno e diciamo in quest’Aula esattamente quello che pensiamo, una volta facciamo arrabbiare il PD, una volta facciamo arrabbiare il centro-destra, comunque sia diciamo quello che pensiamo.
Sulla proposta di legge mi sembra di essere stata più che puntuale e non si può dire in quest’Aula che abbiamo parlato di altre cose. Io ho parlato semplicemente di questa proposta di legge nel mio ruolo di Consigliera di opposizione ed anche come relatrice vi ho dato un consiglio.
E’ chiaro che la maggioranza in Aula fa quadrato, così come ha difeso ad oltranza la proposta di legge, ci mancherebbe, era già scritto, facciamo politica tutti da tanto e non poteva andare diversamente. A qualcuno è scappata qualche piccola critica, però tutto all’interno di un atteggiamento che la maggioranza aveva deciso di tenere prima ancora di portare l’atto in Aula.
Spero che fuori da quest’Aula quanto detto anche da altri Consiglieri vi servirà per evitare di trovarci tra qualche mese ad affrontare un discorso simile su un’altra legge.
Secondo me questo non è il momento storico, e ve lo ripeto, per portare certi tipi di proposte in Aula. Non ne arrivano altre, vero Consigliere Antonini? Non ne arrivano non perché non le abbiamo fatte ma perché sono ferme nelle Commissioni, in cui, l’ho detto tante volte, almeno nella mia, spesso si portano avanti le proposte di legge della maggioranza e quelle dell’opposizione restano li. Il caso è stato quello della proposta della mia collega sul Consorzio di bonifica, abbiamo dovuto far finta di portarla in Aula per discuterla in Commissione. Diciamo le cose come stanno, le proposte di legge della maggioranza vanno avanti e sono queste e per me sbagliate perché non c’è il contatto con la realtà, ma lo dico per voi.
Voto contro perché sono convinta che i cittadini una proposta di questo tipo, fatta oggi, non la comprendono ed ho le testimonianze. Avevo dei dubbi, sono stati fugati tutti ieri e ve l’ho anche raccontato.
Come maggioranza avete la responsabilità di decidere che tipo di politica fare, per me questa è sbagliata, se poi la volete perseguire, scelte vostre, responsabilità vostra. Io da Consigliera di opposizione mi sento di dire che non è la modalità migliore, anzi. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Su questo articolo dichiaro il mio voto contrario e colgo l'occasione anche per intervenire, prima non ho avuto tempo.
Ribadisco che le finalità e i principi sono condivisibili, ma non possono e non devono, se vogliamo, essere perseguiti attraverso un intervento legislativo in quanto il Consiglio regionale si dovrebbe occupare di altro.
La Consigliera Menghi diceva poc'anzi che vi apprestate a consegnarci una Regione diversa, finora ci avete consegnato la Regione dei saltarelli, questo ci avete consegnato, visto che mentre trovate il tempo per portare queste proposte di legge, che dovrebbero essere inammissibili perché le giuste finalità ed i principi dovrebbero essere perseguiti, lo dirò dopo, attraverso atti di programmazione, non siete riusciti a portare fino ad oggi un intervento legislativo che possa dare una risposta ai bisogni e alle esigenze delle nostre comunità.
Ribadisco che a distanza di un anno dal vostro insediamento non avete portavano ancora lo strumento principe, il bilancio non l’avete portato, nonostante avevate garantito di portarlo all’inizio dell’anno, poi dopo i primi tre mesi ed infine a settembre. Non lo avete fatto e non avete portato neanche una variazione in questo Consiglio. Dell’unica variazione di bilancio per dare una risposta immediata alle esigenze della nostra comunità se n’è dovuto far carico il Presidente della II Commissione Consigliere Putzu, che abilmente, invadendo tra l’altro le prerogative della I Commissione, che è quella competente, l’ha portata. Il Consigliere Putzu di sua iniziativa ed io sono contento perché è del mio territorio a dimostrazione che, si è vero, in questo nostro Paese c’è anche un problema di classe dirigente, anche di questo avete parlato. Vedete, queste elezioni non hanno dato sprint a noi, non abbiamo bisogno delle elezioni, che una cosa l’hanno dimostrata, che il centro-destra non ha una classe dirigente sul territorio, non ce l’ha, si può sforzare quando vuole, ma non ce l’ha. Queste elezioni hanno dimostrato un altra cosa al Paese, in modo plateale, che i vostri segretari nazionali, i vostri leader, non hanno i titoli, sine titulo diceva un allenatore calcistico, per ambire alla Presidenza del Consiglio.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Scusatemi, nel rispetto dell’Avvocato Cesetti che è una persona di rara intelligenza e preparazione, mi chiedo: cosa c’entra con il resto? Siamo arrivati a parlare dei segretari nazionali. Credo che in riferimento a quello che ha detto il Consigliere Marinangeli, il rispetto dell’Aula e dei lavori non sta tanto in una proposta di una legge che, se avessimo voluto, avremmo potuta licenziare in dieci minuti. Io l’ho presentata e ci ho messo mezz’ora, quindi il tempo che abbiamo perso l’abbiamo perso qui in Aula, non l’abbiamo perso noi, ma l’avete fatto perdere voi, e questo lo sottolineiamo e lo diciamo. Il Consigliere Antonini ci ha messo mezz’ora a fare questa proposta di legge, è venuta in Commissione mezz’ora, un’ora in tutto ci abbiamo impiegato, mentre qui sono tre ore che stiamo parlando di altre cose che non riguardano la norma.
Nell’esprimere il voto favorevole all’articolo 1, voglio sottolineare anche un’altra cosa, si è vero, probabilmente sarebbe stato meglio averla inquadrata in una legge quadro, ma se si fanno questi interventi vi domandate perché? Perché in tutti questi anni, ragazzi non scordiamoci di una cosa, ci siete stati voi, che non avete fatto una legge, quindi, noi interveniamo su un’assenza, va bene? Adesso ci sarà del tempo, si sta facendo, si sta realizzando, si sta lavorando per una bella legge quadro che raccolga tutti gli articoli, gli indirizzi, i sentimenti che riguardano la sfera delle iniziative e delle attività culturali, ma il problema, se vengono fatte queste leggi immediate, è perché c’è un’assenza. Noi siamo qui solamente da un anno rispetto ai trent’anni in cui è stato fatto ben poco da questo punto di vista. Noi abbiamo pensato di fare questa legge e ci inseriamo in una mancanza che non è certamente di nostra responsabilità. D’ora in avanti sarà nostra responsabilità, questa si ce la prendiamo, di formulare e di inserire tutte le altre leggi, che afferiscono a quella che è la nostra idea di cultura, identità, appartenenza, che, come ha detto bene la Consigliera Menghi, per noi è fondamentale e l’abbiamo già espresso attraverso diversi atti. Anche questo provvedimento, seppur semplice, è coerente con un’idea che noi abbiamo della cultura, soprattutto della valorizzazione delle nostre tradizioni e del senso di comunità, di appartenenza. Votiamo a favore Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Voterò contro questo articolo e colgo, come è mio diritto, l’occasione per intervenire nel merito ed oltre. Oltre, Consigliere Antonini, non ci sono andato, né ci sono andati i Consiglieri del mio gruppo, chi ha ampliato la sfera della discussione è stato il buon Consigliere Ciccioli, che oltre agli sproloqui sulla tabella C …

PRESIDENTE. Consigliere, la devo fermare, lei ha perfettamente ragione, siamo andati oltre, però da questo momento vi richiamo all’articolo 57.

Fabrizio CESETTI. Presidente è inutile che lei mi richiami perché io so bene di che cosa parlo!

PRESIDENTE. Consigliere, adesso parlo io, altrimenti ci sovrapponiamo.
Ho già detto che siamo andati fuori tema, che la proposta di legge è sul saltarello. Resettiamo, da qui in poi vi richiamo all’articolo 57, che è quello che prevede che l’oratore deve rimanere sul tema, altrimenti sono costretto a togliere la parola.
Tra l’altro siamo in dichiarazione di voto, il tema è si e no sull’articolo 2. Vorrei che tutti i Consiglieri che intervengono per dichiarazione di voto si attengano all’argomento, considerato che quello che è successo fino adesso su questa proposta di legge è una licenza del Presidente affinché ci fosse il più ampio dibattito democratico. Visto che ci rimbalziamo le accuse fuori dalla proposta di legge, rientriamo nel tema e resettiamo.
Ripartiamo da lei con due minuti, anzi, i minuti che sono concessi per la dichiarazione di voto perché sono stato io ad interromperla, però prego lei e tutti gli altri.

Fabrizio CESETTI. Innanzitutto le ricordo che le motivazioni non le decide lei, ma le decido io quando parlo, lei può decidere la pertinenza e le ricordo che questo richiamo lo doveva fare al Consigliere Ciccioli che per primo è intervenuto. Se lei ha qualche problema di sudditanza nei confronti del Consigliere Ciccioli, e la capisco, la prossima volta deve cercare di intervenire prima.

PRESIDENTE. Su questa dichiarazione le tolgo la parola perché lei è andato fuori tema e continua a provocare l’Aula.

PRESIDENTE. Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Innanzitutto credo di poterlo fare, invito pubblicamente il mio capogruppo a porre la questione del suo atteggiamento all’Ufficio di Presidenza, per valutare la sua imparzialità nel dirigere i lavori di quest’Aula.
Premesso questo …, figuriamoci se mi faccio intimorire dal Presidente Latini, ma che stiamo scherzando? Per quando riguarda l’articolo 3 …

(interventi fuori questo microfono)

Fabrizio CESETTI. Il rispetto ci vuole per me, ha capito!

PRESIDENTE. Consigliere, la prego ancora una volta di rimanere sul tema, altrimenti sono costretto di nuovo a togliere la parola e, mi consenta, il rispetto del ruolo del Consigliere ... Comprendo tutto, anche la posizione di loro che non devono intervenire però rimanga sul tema.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Rimango sul tema e ribadisco che ci devono rimanere tutti.
Voterò contro l’articolo 3, voterò contro perché questi tipi di interventi non possono essere disciplinati con una legge, ma attraverso atti di programmazione, quali i piani ed i programmi, che devono essere proposti dalla Giunta al Consiglio regionale, che li approva, dopodichè la Giunta li attua anche attraverso, quello che dicevo prima, un principio di sussidiarietà in rapporto con le realtà, gli enti locali e le associazioni private ed indica, per qualificare le linee strategiche di interventi culturali turistici e altro, le fonti di finanziamento a disposizione per i progetti e per gli operatori del ramo.
Questo doveva essere fatto, non può essere fatto con l'intervento legislativo, è sbagliato e per quel che mi riguarda, attenendomi sempre all'argomento, se voglio sapete che lo so fare e lo farò, impedirò in tutti i modi possibili ed immaginabili, ovvio che ci potrò riuscire entro certi limiti temporali, me ne rendo conto, l’approvazione di leggi di questo tipo. Lo farò in tutti i modi e statene certi che non darò occasione al Presidente del Consiglio di togliermi inopportunamente la parola.

PRESIDENTE. Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Il voto è contrario perché, come ho detto poc'anzi ai Consiglieri, la legge prevede all’articolo 4 (Disposizioni di attuazione) che “La Giunta regionale determina con proprio atto e previo parere della Commissione assembleare competente, le modalità e i criteri per il finanziamento”, quindi, la disposizione di attuazione disciplina quelli che io chiamo Piano e atto di programmazione, di per sè sono atti amministrativi, come quello che stiamo facendo per i lavori pubblici o il cosiddetto Piano socio-sanitario, ci sono anche tutti gli altri Piani, i Piani di programmazione. Le finalità e i principi fondanti di questa proposta di legge, giustamente evidenziati dal Consigliere Antonini, dovevano trovare attuazione all'interno di un atto, ma non c’era bisogno di fare una legge che va a disciplinare gli interventi.
Secondo me questo non lo dovrebbe fare e non lo potrebbe fare una legge perché si svilisce la funzione legislativa, che nei suoi principi generali deve disciplinare aspetti generali, ma non può essere così invasiva. Non lo può e non lo deve fare in alcun modo.
Quando si dice che non bisogna usare in quest’Assemblea toni …, il Consigliere Antonini paragona il fatto che noi ci siamo occupati con mozioni dell'universo mondo – a parte che abbiamo fatto bene - ma la mozione è un atto di indirizzo politico, cosa diversa è la legislazione che disciplina la vita e i comportamenti delle nostre comunità, anche le sorti.
Consigliere Ciccioli, capisco che la materia per lei sia un po’ difficile da comprendere, però se si sforza …, ma non perché non è capace, ma perché c’è del pregiudizio.
Vediamo che la funzione legislativa ci viene attribuita dalla Costituzione e allora quando legiferiamo sulla legislazione concorrente e su quella di nostra competenza, decidiamo le sorti delle nostre comunità. Diverso il discorso della mozione, diverso è il discorso della legge. Se il Consigliere Antonini presentasse una mozione su questo che ripercuote la legge …, ritiri questa legge e presenti una mozione con identico testo ed io voterò a favore. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Contrario, Presidente, e l’ho detto poc'anzi. Come si può sostenere che per interventi di questo tipo, così come declinati nell’articolo 3 che avete approvato, si possono prevedere soltanto 20.000 euro? Addirittura per gli anni successivi la spesa è autorizzata con le rispettive leggi di bilancio, come se già non ci fosse il bilancio per il 2022 e il 2023, tra l’altro non si può dire questo. Che significa successive leggi di bilancio? Il bilancio è triennale ed è autorizzatorio, è vero o no Consigliere Carancini? Se c’è quel bilancio autorizzatorio la posta o la copertura c’è o non c’è e qui la copertura non c’è perché voi la indicate soltanto nel 2021 nella missione 20 ‘fondi e accantonamenti’. Addirittura prendete le risorse da ‘fondi e accantonamenti’, perché non ci sono, vedete quindi la differenza con la tabella C. E’ pertinente il richiamo.
La tabella C veniva fatta con legge, era la legge, e veniva fatta contestualmente al bilancio di previsione triennale autorizzatorio, al quale veniva allegata. Era legge, questa è la differenza.
Voi invece fate una legge che tamquam non esset, che non può produrre alcun effetto, anzi determina un danno perché toglie alla legge credibilità perché non può essere credibile un intervento legislativo, che comunque incide sulla quotidianità, in cui per tutti quegli interventi si prevedono 20.000 euro.
E’ una legge manifesto e le leggi manifesto sviliscono se stesse, quindi, ritengo che tutto questo vi dovrebbe indurre ad una riflessione, ma so che è difficile.
Ripeto, mi è venuto in mente adesso usando le sue parole, il buon Consigliere Antonini ritiri questa proposta di legge e faccia una mozione su tutto questo e noi saremo disponibili a votarla perché siamo consapevoli dell’importanza delle finalità perseguite, però non si possono conseguire effetti con un provvedimento legislativo, che tra l’altro non ha gli strumenti neanche per essere attuato, quindi, voterò contro. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Starò al merito dell’oggetto e chiedo, Presidente, di invitare tutti a farlo, non solo richiamando chi, come il Consigliere Cesetti, ha dovuto rispondere anche alle provocazioni non pertinenti che sono pervenute. Non è stato sicuramente il gruppo del Partito Democratico che ha parlato di sanità, ne avremmo occasione e lo faremo con la nostra precisione e visione. Sono stati introdotti degli argomenti dal Consigliere Ciccioli che dentro ad un suo ragionamento non avevano nessuna pertinenza rispetto all’oggetto, che quindi ha necessariamente richiamato il diritto di replica se non per fatto personale.
Sto al merito, Presidente. Ringrazio il Consigliere Antonini perché nel merito, l’abbiamo detto tutti, le finalità sono condivisibili, la valorizzazione delle nostre tradizioni, dell’identità, della cultura, c’è stata l’intuizione di valorizzare il saltarello e per competenza e conoscenza personale sicuramente meritevole ma, dico al proponente nonché relatore di maggioranza, lo strumento è sbagliato.
Presidente, dovremmo controvertere questa modalità, una proliferazione di norme che vanno controcorrente rispetto a quello che uno Stato moderno, efficace ed incisivo vorrebbe. Parliamo sempre della proliferazione della burocrazia e cosa facciamo noi, anche forse inconsapevolmente, rispetto al nostro ruolo quando non abbiamo più idea? Proponiamo leggi, quello che abbiamo fatto dall’inizio della legislazione, magari anche in assoluta continuità con il passato, che non hanno nessun tipo di significato, e dimentichiamo gli atti importanti di programmazione, che invece dovrebbero essere oggetto di particolare dibattito.
Quindi, invito alla riflessione il Consigliere Antonini per ritirare questa proposta di legge. C’è l’assoluta condivisione negli obiettivi, riteniamo che lo strumento sia totalmente sbagliato perché noi dobbiamo impegnare il Governo a proporre una norma quadro che contenga l’atto che oggi arriva con lo strumento sbagliato in quest’Assise.
E’ vero che noi avanziamo tante proposte con interrogazioni e mozioni, ma è quello il nostro compito e lo dovremo fare tutti, non ci sarebbe stata nessuna difficoltà ad approvarle all’unanimità.
Ringrazio in modo particolare la relatrice di minoranza perché ha colto il tema e vi assicuro che sarebbe stato molto semplice, e lo dico per tutti, accodarci e votare l’ennesima norma all’unanimità, ma penso che sia necessario un momento di cesura e ci sia la necessità di ripensare al nostro ruolo in funzione di strumenti che sono stati vituperati, come la tabella C, che, continuo a ribadirlo, era una norma votata da questo Consiglio, veniva pubblicata con tutti i percorsi che sono previsti per gli atti.
Detto questo, condividendone le finalità, pronto a sostenere una mozione, se la riterrete, come percorso adeguato, ma il voto del Partito Democratico in quest’Assemblea sarà contrario. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Innanzitutto per ringraziare il relatore e Presidente di Commissione per il lavoro svolto e tutti i Commissari per aver portato avanti questa proposta di legge nel modo migliore.
Per quanto riguarda il gruppo è convintamente a favore sia dei contenuti che della forma perché se inseriamo questa norma in un atto della Giunta può esserci un anno e non quello successivo.
Secondo noi queste sono le vere radici della nostra cultura, delle nostre tradizioni, della nostra regione, quindi è bene che ci siano delle leggi che possono rimanere nel tempo e non nella volontà di un Presidente o di un componente della Giunta.
Riteniamo che questo sia il modo migliore per proporre queste iniziative, mi auguro che ce ne siano altre che possano far riscoprire le nostre peculiarità, le nostre ricchezze, nell’inquadramento di quello che stiamo facendo per la valorizzazione delle nostre tradizioni, dei borghi, dei bellissimi luoghi che abbiamo.
Grazie al Consigliere Antonini.
L’auspicio era quello di avere un voto unanime perché la legge va nella giusta direzione, però ognuno fa le proprie valutazioni. Grazie.


PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Due aspetti, uno nel merito della legge e uno nella polemica politica.
Nel merito, innanzitutto è singolare che …

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Ha detto che parlava nel merito

Carlo CICCIOLI. Io parlo di quello che ritengo opportuno.

PRESIDENTE. No, no, vale per tutti, l’articolo …

Carlo CICCIOLI. Non c’è censura, se ci fosse occuperei questo Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Un attimo, l’articolo 57 del nostro Regolamento recita: “Se un oratore si discosta da un argomento in discussione o esaurisce il tempo stabilito per l’intervento il Presidente lo richiama una volta ad attenersi all’argomento o ai limiti di durata dell’intervento. Se l’oratore, tuttavia, continua a discostarsi e a non concludere, il Presidente gli toglie la parola”. Questa è l’applicazione.
Il Consigliere Ciccioli ha detto: “Farò un intervento nel merito e poi oltre”, siccome non è arrivato oltre il merito non gli posso togliere la parola. Quando lo farà gli toglierò la parola. Questa è la mia applicazione.

Carlo CICCIOLI. Presidente, interverrò sulle argomentazioni toccate dai miei colleghi Consiglieri regionali, io ho diritto di parlare.

PRESIDENTE. Deve parlare nel merito della legge.

Carlo CICCIOLI. Non consento che ci sia censura nè da parte dell’opposizione nè da parte della Presidenza, su questo sono inderogabile.

PRESIDENTE. Dobbiamo richiamarci all’articolo 57 con la forchetta della valutazione del tema, altrimenti l’applicazione nei confronti del Consigliere Cesetti sarebbe una disparità di trattamento. Lei ancora non ha iniziato, chiaramente fa l'intervento come ritiene opportuno, mantenendosi nell’argomento che è la proposta di legge n. 61 “Tutela e valorizzazione del saltarello tradizionale marchigiano”.

Carlo CICCIOLI. Comincio dall’aspetto tecnico, lo chiamo tecnico. Innanzitutto non è consentito a nessuno sindacare sull’azione legislativa di un Consigliere regionale. Il Consigliere Antonini ha ritenuto di presentare questa proposta di legge, nessuno può sindacare sul merito, primo punto.
Secondo punto, vorrei citare un personaggio, un cantante, una persona intellettuale ed impegnata, che tra l’altro non è dell’area del mio pensiero politico, ma della sinistra, Eugenio Bennato che più volte ha spinto per delle leggi a difesa della pizzica. In Puglia, come sapete, la pizzica è un ballo particolarmente ... , ma anche nel napoletano e su questo si è battuto ed è un esponente …, partecipa alle giornate importanti che sono le sue radici.
Non vedo perché la nostra Regione non possa ricordare e promuovere una tradizione popolare, assolutamente legittimo e corretto. Consigliere Antonini, questo è quello che lei e noi abbiamo fatto.
Ho ascoltato le dichiarazioni dei miei colleghi, sulle quali ho riflettuto e mi sono chiesto: “A volte è meglio dar loro retta e cercare di entrare nel merito delle argomentazioni o è meglio ignorarli?” A volte si, a volte no.
Penso che occorrerà iniziare a comportarsi come l’acqua che scorre sul vetro nei confronti di argomentazioni risibili, che ho ascoltato perché effettivamente qui siamo nel teorema di Nanni Moretti: parlano più di me se ci sono o se non ci sono? Parlano più di voi se parlate …, sono due ore e tre quarti che stiamo parlando del saltarello, l’opposizione ha ritenuto che per due ore e tre quarti era opportuno parlare di questa … Vergognatevi, vi dovete vergognare!

PRESIDENTE. Consigliere, la prego di rimanere sul tema.

Carlo Ciccioli. Concludo in merito alle affermazioni. Avete detto che noi non combiniamo niente, vi anticipo che sono in arrivo un paio di supposte antidolorifiche nei vostri confronti …

PRESIDENTE. No, non va bene così, siamo proprio fuori tema anche in termini …, davvero non possiamo non rimanere sul tema.
Proposta di legge n. 61. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Adesso direi di andare avanti. Consigliere Carancini, prego, se vuole intervenire sulla conduzione di questa votazione, la prego di astenersi perché il tema è molto chiaro. Ho ritenuto di applicare una situazione che valesse dalla prima dichiarazione di voto sull’articolo 1 del Consigliere Cesetti, richiamandolo da quel momento a non intervenire più fuori dal tema, con tutti i limiti discrezionali che si possono fare. La prima risposta è stata di sudditanza della Presidenza del Consiglio, cosa che ritengo davvero inaccettabile, non tanto per la mia persona, ma per la funzione e la carica di chi le riveste temporaneamente.
Per quanto riguarda l’aspetto dell’intervento del Consigliere Ciccioli, sono stato bene attento a vedere se andava fuori tema ed anche l’affermazione in merito al seguire o meno le vostre indicazioni è rientrata pari pari su quanto è stato detto nei quattro interventi del gruppo PD sugli articoli, cioè quello di invitare ripetutamente i proponenti a ritirare la mozione.
Penso che sia una situazione di parità, altrimenti diventerei un censore. In questo senso vi consiglio, anzi vi invito – vi consiglio è un termine errato – a non chiedere la parola su questo argomento, quindi, se è per un’altra situazione bene, se è per ritornare su questo argomento sarò costretto a toglierle la parola, lo dico fin da adesso.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Lei, Presidente, ha interrotto, ha tolto la parola ed ha impedito al Consigliere Cesetti di intervenire dicendo in maniera molto chiara, se la linea è quella va rispettata, che da quel momento non avrebbe più consentito spaziature letterali fuori tema, ma l’intervento del Consigliere Ciccioli nell’ultima sua parte ha fatto riferimento al medicinale che lui conosce bene e lei non può equiparare anche perché ha detto che da quel momento non sarebbe più successo. Non è stata una scelta equilibrata, la invito su questo a non usare più questi toni di disparità tra i vari Consiglieri.

PRESIDENTE. Il tema era quello che ho detto per cui non è il caso di intervenire, quindi vi richiamo a questa situazione.
Il Consigliere capogruppo di Fratelli d’Italia ha interrotto il suo intervento quando è andato fuori dal tema, per lui è stato applicato l’articolo 57, come per il Consigliere Cesetti. L’abbiamo fatto, non si può dire che non sia così.
Detto questo, proseguiamo con l’ordine del giorno.
Consigliere Cesetti se è su altro tema …, se è su questo la prego di ricondurre perché il mio intento non è di patteggiare per lo schieramento per cui sono stato eletto.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Telegrafico per dire che per errore ho schiacciato il pulsante astenuto, ma i miei interventi possono dimostrare che il mio voto voleva essere contrario.

PRESIDENTE. L’avevamo compreso e già segnalato al Segretario dell’Assemblea.
Prima di passare al punto n. 2 dell’ordine del giorno vorrei comunicarvi, cosa che dovevo fare all’inizio della seduta e ne chiedo scusa, che la prossima seduta del Consiglio regionale non sarà martedì 26, ma mercoledì 27, qualcuno di voi in maniera ufficiosa già ne avrà avuto conoscenza, l’orario di apertura del Consiglio sarà lo stesso di sempre.

Proposta di atto amministrativo n. 16
ad iniziativa della Giunta regionale
“Programma degli interventi regionali a favore degli emigrati marchigiani (XI Legislatura). Legge regionale 30 giugno 1997, n. 39, articolo 3, commi 1, 2 e 3”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 16 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Biondi.

Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. La legge regionale n. 39 del 30 giugno 1997, specificatamente l'articolo 3, prevede che la Regione Marche adotti all'inizio di ogni legislatura, il programma degli interventi a favore dei cittadini marchigiani emigrati e residenti all'estero, contenente tutta una serie di iniziative volte a conservare l'identità della terra d'origine rinsaldando i rapporti culturali con le Marche, diffondere la conoscenza della regione nelle sue espressioni culturali, artistiche, naturalistico-paesaggistiche e sociali nonché agevolare l'inserimento degli emigrati nel tessuto sociale ed economico della regione.
Oggi pertanto si va ad approvare questo programma, che è stato predisposto dalla Giunta, previo parere del Consiglio dei Marchigiani all'estero.
I dati sull'emigrazione marchigiana indicano un continuo aumento di marchigiani iscritti all'Anagrafe degli italiani residente all'estero (AIRE) la cui quota preponderante è costituita dagli individui con età compresa tra i 35 e i 44 anni. Tra le principali motivazioni dell'iscrizione all'AIRE, al primo posto, per oltre la metà di essi, troviamo la nascita, seguita a ruota dall'espatrio e/o cambiamento di residenza all'estero. I dati AIRE dimostrano una leggera prevalenza dei maschi rispetto alle femmine, mentre la provincia di Macerata è quella con il maggior numero di iscritti (33,8%).
Seppur l'emigrazione italiana vada considerata in un ampio contesto, anche alla luce delle difficoltà vissute maggiormente da alcuni territori rispetto ad altri nell'ambito della crisi economica, occupazionale e generazionale esistente sul piano nazionale, europeo e mondiale, per quanto riguarda la realtà marchigiana, le statistiche rilevano come la maggior parte dei giovani tra i 18 e i 35 anni sia emigrata all'estero a causa di deficienze strutturali del mercato del lavoro italiano, e solo dopo aver effettuato una scelta ponderata e graduale; la maggioranza di essi si dice anche favorevole al rientro in Italia alla condizione però di avere una remunerazione competitiva con quelle straniere.
In tutto questo, un ruolo fondamentale viene svolto da organizzazioni di volontariato riconosciute ai sensi della legge regionale 39/97, come le Associazioni e le Federazioni dei marchigiani all'estero, attraverso strumenti quali l'informazione e il sostegno ai giovani che intendono verificare le possibilità occupazionali e di studio nei loro Paesi.
Attualmente le associazioni iscritte all'albo regionale sono rappresentate dal Consiglio dei marchigiani all'estero, organismo di rappresentanza delle comunità dei marchigiani emigrati nel mondo che esercita funzioni consultive e di proposta nei confronti della Giunta regionale, in relazione a tutte le attività inerenti il conseguimento delle finalità della legge regionale n. 39/97.
Così come prescritto pertanto dall'articolo 3 della legge regionale 39/97, il Programma che si va ad approvare - per il quale è già stato ottenuto il parere favorevole da parte del Consiglio dei marchigiani all'estero - si pone sia degli obiettivi generali, così come già delineati dall'articolo 1 della legge regionale 39/97, che degli obiettivi specifici per tutto il periodo della XI legislatura, quali:
- iniziative a favore dei giovani di origine marchigiana residenti all'estero, con particolare riguardo allo studio dell'italiano e alla diffusione della cultura marchigiana;
- promozione dell'associazionismo, con particolare riguardo alla costituzione di nuove associazioni e federazioni di marchigiani all'estero negli stati esteri dove queste non sono presenti;
- promozione e sviluppo dei rapporti economici tra le piccole e medie imprese marchigiane e imprenditori marchigiani e non, residenti in Paesi esteri al fine di favorire processi di internazionalizzazione e di attrazione degli investimenti;
- promozione turistica delle Marche attraverso lo sviluppo di azioni legate al turismo di ritorno o turismo delle radici;
- reinserimento dei marchigiani residenti all'estero, che tornano a vivere nelle Marche, al fine di garantire un aiuto a coloro che intendono rientrare definitivamente nelle Marche grazie alla collaborazione con i Comuni;
- promozione della cultura, ricerca e documentazione, sviluppando tutte le forme più idonee di raccordo con soggetti pubblici e privati, come i Centri di ricerca e documentazione esistenti, il Museo regionale dell'emigrazione marchigiana di Recanati, le Associazioni e le Federazioni dei marchigiani all'estero.
I punti di forza del programma sono costituiti dal raccordo tra le varie Associazioni e Federazioni, tra queste e il Consiglio dei Marchigiani all'estero, nonché con le istituzioni consolari e gli istituti di cultura. Le opportunità sono invece rappresentate dal fatto che la rete delle associazioni e federazioni dei marchigiani all'estero consente di avere contatti capillari con gli associati di origine marchigiana.
La rete dell'Associazionismo marchigiano nel mondo rappresenta pertanto lo snodo essenziale, sia per conservare una relazione con la comunità marchigiana emigrata, sia per contribuire allo sviluppo del sistema imprese marchigiano e alla crescita dell'attrattività della regione e del suo settore turistico.
Obiettivo del Programma è quindi quello di favorire azioni che consentano alle Associazioni di rafforzarsi.
Tra queste azioni, lo sviluppo di progetti di promozione turistica, culturale ed economica; la valorizzazione del Museo regionale dell'Emigrazione Marchigiana, che dovrà fungere sempre più da centro permanente di ricerca della storia dell'emigrazione e da luogo di incontro tra la comunità all'estero e quella nelle Marche; la promozione del turismo di ritorno o turismo delle radici; l'insegnamento, la conoscenza e la diffusione della lingua italiana attraverso il coinvolgimento dei marchigiani all'estero nella diffusione dell'italiano. Anche i Comuni avranno il loro ruolo rilevante attraverso interventi rivolti al sostegno sociale degli emigrati e loro discendenti che rientrano definitivamente nelle Marche.
Con questo programma sono state previste delle azioni specifiche per lo sviluppo dell'associazionismo dei marchigiani nel mondo mediante: iniziative rivolte all'attrazione e al coinvolgimento delle nuove generazioni; la ricerca di nuove formule di aggregazione, attraverso cioè nuove forme di associazionismo che non abbiano come vincolo l'origine marchigiana; la promozione di iniziative culturali, economiche e sociali finalizzate alla valorizzazione delle Marche, delle eccellenze presenti e delle buone pratiche; la partecipazione e adesione a eventi di rilievo nazionale riguardanti l'emigrazione (Festival, Convegni ecc.), per far conoscere la realtà dell'emigrazione marchigiana; la collaborazione con il nuovo Museo dell'Emigrazione Italiana di Genova; il sostegno all'attività di ricerca storica sull'emigrazione marchigiana, ad iniziative didattico-educative rivolte alle giovani generazioni e a mostre tematiche che valorizzino e promuovano il Museo dell'Emigrazione di Recanati; lo sviluppo di un più adeguato utilizzo dei moderni strumenti di comunicazione per la promozione delle Marche nel mondo.
Azioni specifiche sono state previste anche per progetti strategici per lo sviluppo economico e sociale delle Marche che riguardano: la valorizzazione della nuova emigrazione attraverso la creazione di una rete di collegamento (network) tra coloro che hanno lasciato la regione Marche negli ultimi 10 anni, al fine di favorire lo sviluppo di nuove opportunità anche lavorative per i marchigiani e le imprese che risiedono nelle Marche; lo sviluppo di azioni specifiche riguardanti il turismo di ritorno o turismo delle radici attraverso il coinvolgimento degli operatori turistici marchigiani che potranno elaborare dei pacchetti turistici ad hoc che saranno poi promossi all'interno del sito www.turismo.marche.it e trasmessi alle realtà associative estere; l'adesione a progetti nazionali come la "Guida alle Radici italiane", una collana editoriale rivolta alle Regioni italiane che intende suggerire itinerari sentimentali alla scoperta delle tradizioni storiche, culturali, sociali ed enogastronomiche; la formazione delle nuove generazioni di discendenti di marchigiani; lo sviluppo di iniziative di turismo lavorativo o legato allo studio, come progetti di vacanza lavoro e di scambi giovanili con ospitalità reciproca in ambienti familiari; l'organizzazione di work shop formativi tra giovani imprenditori del territorio e i giovani che esercitano all'estero.
Per realizzare all'estero manifestazioni significative di promozione culturale ed economica che impegnino le Associazioni dei marchigiani è necessario che queste siano gestite dalla Regione o da altri Enti con competenze e professionalità specifiche in collaborazione con le Associazioni e Federazioni dei marchigiani all'estero.
All'attuazione di quanto previsto nel Programma si provvederà tramite piani annuali, la cui entità di spesa sarà stabilita con le leggi di approvazione dei bilanci, spesa che potrà poi essere incrementata con le ulteriori risorse derivanti da assegnazioni statali, da contributi di terzi o reperite nella programmazione di fondi comunitari del periodo 2021-2027. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Oggi l'Aula consiliare si accinge ad approvare la proposta di atto amministrativo ad oggetto "Il programma degli interventi a favore degli emigrati marchigiani", come previsto dalla legge regionale n. 39/1997.
La proposta individua il programma di interventi che viene predisposto dalla Giunta all'inizio di ogni legislatura, dove i destinatari sono appunto gli emigrati marchigiani, le loro famiglie, i discendenti che abbiano maturato un periodo di permanenza all'estero per motivi di lavoro non inferiore a tre anni, ed i cittadini rimpatriati nelle Marche da non più di tre anni.
Nella prima parte questo atto, dopo un breve cenno al quadro normativo che lo disciplina, mette in evidenza alcuni dati statistici sui marchigiani residenti all'estero.
In particolare si rileva che dal 2005 al 2020, i marchigiani iscritti all'Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero (AIRE) sono aumentati del 92%, una percentuale molto alta. La quota preponderante è costituita dagli individui compresi dai 35 ai 44 anni di età (17%), cui segue la fasce di età dai 25 ai 34 anni (14%). Quasi il 38% dei marchigiani residenti all'estero è iscritto all'AIRE per espatrio.
Questi dati sono a nostro avviso sconcertanti e sottolineano le fragilità strutturali del mercato del lavoro regionale, ma più in generale la scarsa attrattività del sistema economico italiano nei confronti dei giovani.
Nel rapporto si legge che, secondo gli intervistati, si preferisce espatriare per una maggiore stabilità del posto di lavoro, per la relativa facilità con la quale i soggetti hanno trovato lavoro, nonché per le migliori condizioni di contesto ed economiche.
Nella parte successiva si fa un focus sulle Associazioni e Federazioni dei marchigiani all'estero riconosciute dalla Regione Marche, e si rileva che lo scorso 21 aprile è stato nominato il nuovo Consiglio, ovvero l'organismo di rappresentanza delle comunità dei marchigiani emigrati nel mondo.
Dopo un riassunto delle principali iniziative attuate la scorsa legislatura, si passa quindi a rappresentare quella che sarà la programmazione regionale prevista per questa XI legislatura.
Gli obiettivi specifici sono individuati tenendo conto di quanto già svolto nella precedente legislatura ed in particolare si sostengono le iniziative che riassumo brevemente:
- iniziative a favore dei giovani di origine marchigiana residenti all'estero;
- promozione dell'associazionismo, valorizzazione delle comunità marchigiane all'estero;
- promozione e sviluppo dei rapporti economici tra le piccole e medie imprese marchigiane residenti in paesi esteri al fine di favorire processi di internalizzazione e di attrazione degli investimenti;
- promozione turistica delle Marche;
- reinserimento dei marchigiani residenti all'estero, che tornano a vivere nelle Marche;
- promozione della cultura, ricerca e documentazione, come ad esempio il Museo regionale dell'emigrazione marchigiana di Recanati.
Infine si individuano le azioni di sistema e le azioni specifiche, volte a:
- favorire la rete dell'Associazionismo marchigiano nel mondo;
- consolidare il Museo regionale dell'emigrazione marchigiana quale centro permanente di ricerca della storia dell'emigrazione e come luogo di incontro;
- realizzare nuovi progetti di valorizzazione dell'identità marchigiana utilizzando le risorse Fesr della nuova programmazione 2021-2027;
- una maggiore diffusione della lingua italiana,
- un maggiore coinvolgimento dei Comuni;
- rafforzare il partenariato con altri Servizi regionali e con altri Enti pubblici o privati di rilievo regionale, nazionale e internazionale.
Molte di queste attività sono già state avviate nel corso della precedente legislatura e, sebbene questo programma abbia avuto il parere favorevole del Consiglio dei Marchigiani all'estero ed alcuni suggerimenti siano stati recepiti, ritengo che non ci sia un cambiamento di visione che indichi una discontinuità politica e che dia un impulso significativo alle iniziative a favore di chi volesse rientrare in Italia.
Ritengo che si doveva fare di più e che si poteva fare di più e premetto che le stesse cose le ho dette in Commissione e mi è capitato di ripeterle anche alla stampa.
A tale proposito vorrei ricordare che il programma del Presidente Acquaroli per le elezioni regionali del 2020, oltre a prendere atto dell'inesorabile declino e scivolamento economico-sociale, proponeva il rilancio del lavoro, degli investimenti, ed individuava tra i suoi obiettivi la valorizzazione del capitale umano, puntando proprio sui nostri talenti e ho trovato una marea di articoli firmati anche da Assessori regionali in cui si diceva che avreste fatto di tutto per riportare i nostri, una volta si chiamavano così, cervelli in fuga nella nostra regione.
Anche in questo programma invece, come in altri ambiti di programmazione economica e sociale della nuova legislatura, non si intravvedono importanti novità, ma si confermano molti interventi della scorsa legislatura, sulla base della stessa progettualità e aggiungo con un quadro che è andato enormemente peggiorando e questo è nella relazione iniziale di questo piano.
Devo infine sottolineare che le azioni di programma enunciate sono intenti che non individuano le risorse occorrenti per metterli in atto ed anche per tale motivo si rischia che questo atto rimanga un bel libro dei sogni, visto che le risorse dedicate sono limitate ai 60.000 euro già previsti a bilancio negli anni scorsi, quindi semplificando, se posso così evito di reintervenire, le risorse sono poche, le strategie sono le stesse a fronte di una campagna elettorale in cui si pensava che questo sarebbe stato un tema in cui avreste innovato, fatto di programmazioni nuove, invece sono quelle passate con esiguità di risorse perché non sono assolutamente aumentate ad oggi, poi se lo farete nel prossimo bilancio ben venga.
Il quadro è andato enormemente peggiorando e ce lo dimostra quel 92% di emigrati aumentato dal 2005 al 2020, a fronte di una situazione del genere ci aspettavamo che avreste fatto qualcosa di diverso e anche di più. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Un saluto ai colleghi Consiglieri. Prendo spunto dall’ultimo intervento, quello della Consigliera Ruggeri, la quale ha detto che le risorse sono poche, ci auguriamo che nei prossimi anni ne vengano impegnate di maggiori, anche sul programma.
Ci siamo insediati da un anno, io e la Consigliera Leonardi facciamo parte del Consiglio, incontrarci e condividere con i nostri amici marchigiani ed con il direttivo degli amici marchigiani nel mondo credo che sia opportuno e giusto farlo, questa mi pare una cosa molto importante. Abbiamo altri quattro anni davanti, faremo sicuramente altre cose.
Detto questo, è un onore per me oggi intervenire nella doppia veste di Consigliere regionale e di componente del Consiglio dei marchigiani all'estero, con la Consigliera Leonardi, sulla proposta di atto amministrativo n.16 ad iniziativa della Giunta regionale sul "Programma degli interventi regionali a favore degli emigrati marchigiani".
Il fenomeno dell'emigrazione marchigiana caratterizza la storia regionale del XIX e XX secolo: tra l’800 e il '900 furono infatti ben 660.000 i marchigiani che decisero di espatriare. Il flusso riprese tra il 1919 e il 1930 e proseguì negli anni ‘50 e ‘60.
La comunità marchigiana all'estero si è saputa distinguere per l'impegno e la dedizione nel lavoro e per il coraggio di lasciare la propria terra senza mai perdere le radici e per questo ha saputo mantenere sempre alto il valore delle Marche nel mondo.
Negli ultimi decenni abbiamo assistito anche una emigrazione da parte delle nuove generazioni.
Un'indagine del Censis con il contributo della Regione Marche ha evidenziando degli elementi molto interessanti e soprattutto preoccupanti del perché di questa scelta.
In particolare:
- la stabilità del posto di lavoro: il 61,8% ha un contratto a tempo indeterminato e l'11,8% un contratto a tempo determinato di durata superiore ad un anno;
- la relativa facilità con la quale gli intervistati hanno trovato l'attuale lavoro;
- le migliori condizioni di contesto economiche: l'89,5% ritiene che all'estero il lavoro sia pagato meglio e valorizzi maggiormente le competenze possedute, l'84% sottolinea che all'estero si hanno maggiori prospettive di carriera.
La legge 39/97 della nostra Regione concorre a tutelare, sotto il profilo economico, sociale e culturale, i cittadini marchigiani residenti all'estero ed il programma d'intervento di questa XI legislatura, che stiamo discutendo oggi in Aula, per il quale il Consiglio dei marchigiani all'estero ha espresso parere positivo, vuole proseguire in questa direzione e vuole rafforzare alcune linee strategiche di indirizzo, in particolare su un duplice aspetto: il primo aspetto è legato alla tradizione e all’identità, valori che vanno preservati e custoditi.
Per questa ragione in questo Piano si parla delle iniziative a favore della promozione dell'associazionismo e della valorizzazione delle comunità marchigiane all'estero, con particolare riguardo alla promozione della costituzione di nuove associazioni e federazioni di marchigiani all'estero negli stati dove queste non sono presenti.
Queste associazioni di tanti volontari sono un luogo di iniziativa virtuosa e mantengono vivo un legame con le Marche che va sostenuto con cura e attenzione.
Nella nuova programmazione si prevedono progetti specifici di valorizzazione dell'identità marchigiana, finanziabili anche attraverso risorse straordinarie comunitarie nel nuovo periodo di programmazione 2021-2027 da inserire nella nuova programmazione Fesr finalizzata alla "Valorizzazione dell'identità marchigiana e promozione di azioni a favore dei marchigiani all'estero e del turismo di ritorno".
E' fondamentale che questo pezzo di storia non vada perso, anche coinvolgendo i giovani discendenti. Trovo anche positivo che si guardi ai giovani di origine marchigiana residenti all'estero, con particolare riguardo allo studio dell'italiano, alla diffusione della cultura marchigiana.
Il secondo aspetto è legato all’economia e al potenziale che la nostra comunità all'estero può diventare per generare un impulso per l'economia regionale.
La tutela della nostra comunità all'estero non ha solo un valore culturale e di tradizione, ma ha anche un valore economico.
Va sottolineato come alcuni aspetti sui quali si vuole insistere con questo piano tendono a rafforzare la nostra economia regionale con:
- i progetti di internazionalizzazione – qui ringrazio la Giunta e l’Assessore preposto Carloni per il buon lavoro che stanno facendo come Giunta e come Assessorato – infatti la promozione e lo sviluppo dei rapporti economici tra le piccole e medie imprese marchigiane e imprenditori marchigiani e non, residenti in Paesi esteri possono favorire processi di attrazione degli investimenti;
- la promozione turistica delle Marche attraverso lo sviluppo di azioni legate al turismo di ritorno o al turismo delle radici – ricordiamo che il Presidente Acquaroli si è tenuto la delega al turismo ed è quindi impegnato in prima persona in maniera molto efficace e sicuramente nei prossimi anni vedremo anche ottimi risultati. E’ è positivo che in questo Piano si preveda di coinvolgere gli operatori economici del settore e le associazioni di categoria per lo sviluppo di pacchetti turistici specifici e si preveda l'assegnazione di specifici incentivi alle PMI che riusciranno ad organizzare soggiorni dei marchigiani all'estero nelle Marche.
È un programma quello proposto oggi in cui mi riconosco e che ritengo possa essere una linea d'azione reale che tenga insieme passato e futuro, tradizione ed innovazione e che guardi soprattutto alle giovani generazioni verso le quali abbiamo il dovere di tenere insieme un forte legame.
Non dobbiamo mai perdere la memoria delle nostre origini e delle nostre radici e anche attraverso questo Piano vogliamo impedire che questo avvenga. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. E’ stato detto molto su questo Piano, ma ci tengo ad intervenire perché credo che sia un tema molto importante, che apre a delle riflessioni più ampie rispetto alle singole cose inserite nel Piano.
Abbiamo sentito e visto dall’analisi dei dati nazionali come l’emigrazione sia purtroppo una cartina tornasole delle difficoltà di molti giovani italiani e di molti giovani marchigiani di trovare risposte. Sono più di 1,5 milioni i marchigiani di origine che vivono all’estero, la più grande delle nostre comunità è situata nell’America latina e nasce da una emigrazione del passato, ma continua a conservare delle radici importanti nei nostri territori, attraverso non solo le parentele che sono rimaste nella terra e nei Paesi d’origine, ma anche attraverso quell’associazionismo, attraverso quella rete che con questo Piano vogliamo valorizzare, che consente non solo di mantenere un contatto fra le nuove terre d’accoglienza e le terre d’origine, ma ha consentito, con questo Piano il nostro obiettivo è anche quello di incentivarla, l’opportunità di aiutare chi va a fare impresa all’estero grazie a chi italiano è già in quelle terre, mediante una rete di conoscenze, di aiuto e di sostegno che può consentire a chi si reca in un altro Paese di avere anche un punto di appoggio, una figura o delle figure di riferimento.
Per questo la rete è importante, ma la riflessione che dobbiamo fare è come questa opportunità possa trasformarsi in un motore di crescita per la nostra regione. Indubbiamente attraverso il discorso turistico, che rientra fra i temi di sviluppo che si vogliono portare avanti attraverso il Piano, e un rapporto sempre più consolidato e ampliato con queste reti.
La cosa che mi colpisce di più e che voglio enfatizzare è la maggiore attenzione che in questo Piano viene data alla componente giovane, un target di età più giovane, che non solo può riscoprire le origini magari dei propri padri e dei propri nonni e scegliere la nostra regione per tornare o per portare dei flussi turistici, e a quei giovani, a cui si faceva riferimento prima, che in qualche modo sono costretti ad emigrare.
Faccio riferimento alla nota di rammarico che ha espresso la Consigliera Ruggeri, le opportunità di sviluppo che noi vogliamo garantire ai nostri giovani per poter costruire loro un futuro nelle Marche, scegliere di fare delle esperienze all’estero e poter consolidare la propria professionalità o l’obiettivo di sviluppo imprenditoriale nella nostra regione, noi lo stiamo facendo con una serie di altre azioni che stiamo mettendo in campo.
Ieri abbiamo raccontato un po’ questo primo anno, fra novità nell’affrontare la regione e i mesi duri della pandemia, che ha purtroppo bloccato non solo parte delle attività amministrative, ma tutta l’economia regionale, nazionale e purtroppo internazionale. Abbiamo raccontato quello che stiamo facendo per superare gli ostacoli, come il ritardo infrastrutturale, la capacità di sbloccare i progetti per la banda larga, che sono un ulteriore strumento indispensabile per fare impresa, gli investimenti per le start up innovative, la promozione del turismo. Nuove scelte ci aprono canali ulteriori per sviluppare questo nostro petrolio, anche per gli investimenti, per quelle infrastrutture che hanno reso purtroppo nel corso dei decenni le Marche un fanalino di coda, con una difficoltà nel fare impresa che, quello sì, purtroppo, ha costretto molti nostri giovani a non vedere e a non trovare nella nostra regione un’opportunità di sviluppo.
A fianco di questa pianificazione, di questa progettualità, noi stiamo mettendo in campo una serie di misure importanti per incentivare la competitività, per rendere accessibili tutte le zone, dalla costa all’entroterra, per garantire l’opportunità di fare impresa, di sviluppare la propria realtà imprenditoriale e la propria vita lavorativa ed ovviamente sociale e familiare a chi vuole restare nelle Marche.
Questo è un tassello all’interno di un puzzle complesso ed articolato nel quale ci stiamo muovendo con impegno e con passione, soprattutto con responsabilità, con l’azione di questo primo anno di governo.

Presidenza al Vicepresidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Questo atto, che noi oggi ci apprestiamo a votare, prevede interventi proposti dalla Giunta a favore degli emigrati marchigiani.
Si dice che l’emigrazione marchigiana sia costantemente in aumento, così come hanno riferito i Consiglieri che mi hanno preceduto, quindi non ribadisco quanto già detto, però ci tengo a precisare che questo dato non può non far riflettere. Siamo qui oggi ad analizzare questo fenomeno che, comunque, sia chiaro, va sicuramente preso in considerazione perché capire le cause del fenomeno, analizzare le destinazioni, le fasce d'età e quelle occupazionali, le motivazioni sociali ed economiche che spingono i nostri conterranei a lasciare le Marche, verificare costantemente i flussi migratori, è un dovere della Regione.
Ecco perché diventa fondamentale nell’assidua analisi incrociata dei dati e del fenomeno stesso, mantenere costanti i rapporti con le associazioni nella regione ed all’estero che accolgono, guidano e sostengono i nostri conterranei, che decidono o sono costretti a lasciare le Marche. Diventa dunque importante, anzi essenziale che organi come il Consiglio delle Marche, il Consiglio dei Marchigiani all'estero abbiano sempre maggiore voce in capitolo nel programma delle iniziative di questa amministrazione. Al contempo la Regione deve adottare qualsiasi forma di tutela dei marchigiani all'estero perché erano, sono e restano un patrimonio, una risorsa imprescindibile per le Marche. Allo stesso tempo occorre evitare che la loro marchigianità possa dissiparsi, scomparire dal momento che la loro terra d'origine non fa più sentire la sua presenza, la sua incidenza nella loro quotidianità. Insomma mai abbandonarli. Loro sono una risorsa, è inutile negarlo, ed anche un attore attivo e collaborativo per la diffusione della cultura marchigiana all'estero.
Tramite gli emigrati marchigiani si può infatti instaurare un rapporto biunivoco Marche-resto del Mondo che sicuramente ha degli indiscutibili vantaggi per tutti, nella speranza che i figli all'estero tornino a casa o diventino testimoni della nostra regione in Paesi stranieri, quindi mai soli.
Per quanto riguarda le risorse, così come ha detto la Consigliera Ruggeri, sono poche, speriamo che in futuro si possano rimpinguare, quindi, il gruppo di Forza Italia voterà convintamente questo atto. Grazie.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Premesso che quest’atto, che ovviamente va votato, è in continuità con ciò che è stato proposto negli anni precedenti, io direi quasi nei decenni precedenti dalle Giunte regionali, qualunque sia stato il loro indirizzo politico e culturale.
In questa occasione mi sento di fare una riflessione perché il programma degli interventi regionali a favore degli emigrati marchigiani ha due linee di indirizzo, una è un atto di nostalgia, un atto emotivo, una memoria culturale e storica, che rappresenta più di un secolo di emigrazione, soprattutto tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 nell’America del sud e nell’America del nord, e a metà del ‘900 soprattutto in terre europee, emigrazione in Francia, Germania, Belgio, che spesso ha visto delle correnti di ritorno.
Questo è l’aspetto della continuità, poi mi porrei il problema attuale che è quello della globalizzazione, che ha cambiato completamente le linee di indirizzo dell’emigrazione. Esistono due tipi di emigrazione, una di livello socio-economico e culturale più basso, che ricerca di lavoro, in questo senso i nuovi emigrati marchigiani cercano lavoro soprattutto nell’area gastronomica, nell’ambito alimentare, in genere vanno nel settore dei servizi o della ristorazione, che comunque tendono a rientrare; poi c’è un’altra emigrazione, chiamiamola di élite, di giovani laureati che vanno in Paesi soprattutto di economia avanzata, di sviluppo avanzato, a cercare opportunità di lavoro molto interessanti che rappresentano, questo sì potrebbe essere, la nuova lobby marchigiana nel mondo, perché un interlocutore che ha origini comuni, cultura comune, storia comune, relazioni comuni, conoscenze comuni, è un riferimento per la terra dove va rispetto alla terra di origine, è un riferimento anche economico di tipo commerciale e imprenditoriale.
Dall’analisi di chi sono i nuovi marchigiani si può vedere che spesso non sono neanche iscritti all’Aire, sono andati fuori e non si sono iscritti alle liste dei residenti all’estero, hanno mantenuto la residenza in Italia pur essendo fuori dal proprio Paese da molti anni, quindi, potremmo avere delle bandierine. Abbiamo una professoressa di Ancona della Facoltà di ingegneria che insegna ingegneria a Boston in un corso importante, abbiamo uno dei più grandi ristoranti tra quelli più nominati e più chic di New York che è di una cinquantenne di Ancona, che detta la linea nel campo dell’accoglienza e della ristorazione, abbiamo a Mosca un operatore del sud delle Marche che è uno dei riferimenti di import-export delle calzature non solo marchigiane, non solo italiane, riferimento di commercializzazione nel settore della scarpa.
E’ una emigrazione meno numerosa, che secondo me dovremmo attenzionare perché questa può essere effettivamente il nuovo collegamento, la nuova lobby che le Marche possono avere nei vari Paesi del mondo. Possiamo trovare un grande operatore sportivo in Nuova Zelanda, dove alcuni aspetti dello sport hanno un rilievo importante.
Quindi, direi di andare verso una sorta di censimento, che viene fatto solo per conoscenza personale ed andando a vedere gli elenchi dell’Aire anche se non dicono eccessivamente. Cito sempre uno che dice che bisogna guardare prima le cose che sono vicine e poi il mondo. Io ho una figlia che sta da quattro anni e all’estero, un anno a Londra nel settore dei servizi, poi tre anni nel settore finanziario delle banche, un settore significativo, ha la residenza in Ancona e non si è mai iscritta all’estero pur transitando in una società che sposta ogni giorno milioni di euro in borsa, dall’Irlanda in tutto il continente europeo e non solo, anche in una banca americana.
Le Marche devono fare un’azione di promozione, di lobby in questa direzione, da quello piccolo e poco importante al Vicepresidente della Banca of America di Londa, che è marchigiano. Noi dobbiamo pensare a come collegarci e a come questi possono dare un contributo alle Marche, di conoscenza, di relazioni. Oggi c’è addirittura in Italia una cosa che non è prevista in nessun Paese del mondo: il traffico di influenze. E’ evidente che un marchigiano che sta in un paese importante straniero, senza alcuna condotta illegale, può fare traffico di influenze con le nostre aziende. Mi viene in mente un’anconetana che è stata per tre anni direttrice della Camera di Commercio di Miami. Noi dobbiamo porci un progetto di questo tipo, che va sviluppato, forse va affidato ad una società, ad un consulente che possa fare una mappatura, che possa creare una rete, che su questa rete possa fare un progetto perché questo è il nuovo programma degli interventi regionali a favore degli emigrati marchigiani, che poi sono di riscontro a favore della regione Marche.
Mi fermo qui, do parere favorevole a questo provvedimento, dico che questo è l’atto A, occorre mettere in campo un atto B molto interessante, che può essere un fattore di promozione per la nostra regione, anche culturale, anche di presenza, ad esempio circuitare le nostre compagnie teatrali, gli istituti di cultura delle Ambasciate e dei Consolati, promuovere queste cose introducendole nelle comunità dove operano e favorire fortemente il transito di attività dall’Italia verso l’estero o viceversa.
Ricordo che il direttore del teatro di lirica di Astana era un marchigiano, o quello di Baltimora. Tutto questo patrimonio va valorizzato o va ignorato con colpevole disattenzione ed omissione? Secondo me va valorizzato, questo è l’indirizzo che vorrei dare alla Giunta regionale.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Grazie ai relatori che hanno fornito una serie di dati estremamente interessanti su un argomento sul quale in campagna elettorale spesso ci si riempieva la bocca, poi purtroppo all’atto pratico ci si allontana dagli intenti.
In particolare grazie alla Consigliera Ruggeri alla quale dico che non so bene cosa sia avvenuto in Commissione, non ero presente, ma al di là di qualche riflessione che proverò a fare, credo che il voto più adeguato rispetto a questo intervento, almeno per quanto mi riguarda, sia l’astensione, ma è l’impostazione, il richiamo della Consigliera Ruggeri, che credo debba essere almeno in parte preso in considerazione.
Intanto voglio dire che sotto il profilo politico i Consiglieri Ciccioli e Bilò hanno fatto un intervento utile. E’ passato un anno dall’insediamento il che vuol dire che questo è il documento fondante del percorso dei prossimi quattro anni, ad un anno dall’insediamento questo è un provvedimento in continuità con le scelte precedenti.
Credo che alcune riflessioni vadano fatte e che alcuni errori, o meglio alcune modifiche, alcuni cambiamenti, alcune direzioni diverse vadano affrontate, mi pare che lo dicesse anche la Consigliera Leonardi nel proprio intervento. Speriamo, Consigliere Ciccioli, che non sia un consulente di Fratelli d’Italia romano, laziale, a diventare il consulente dei marchigiani all’estero, auspichiamo che sia un marchigiano.
In realtà uno dei temi fondamentali è capire cosa una Regione come la nostra vuole dai rapporti con i marchigiani all’estero, soprattutto quali obiettivi perseguire in relazione alle risorse perché credo che vada interrotta una linea di mediocrità nei rapporti. Che cosa voglio dire? Se una Regione investe 60.000 euro ogni anno rispetto ad un tema anche potenzialmente interessante, una cifra così ridotta, credo che non abbia le idee chiare.
Che cosa voglio dire? Che occorre prendere una linea e soprattutto chiarirsi quali sono gli elementi fondamentali e fondanti di questo tema secondo me così importante. Credo che i principali siano due, anche alla luce di un’epoca nella quale l’emigrazione storica del secolo scorso oramai ci ha abbandonato. Penso che il tema principale sia il rapporto con le persone migrate da questo Paese, soprattutto con il fatto che ad essere oggi iscritti all’Aire non sono più o sono molti di meno di quelli che un tempo emigravano da questo Paese e avevano negli occhi e nella mente la storia della loro città, del loro comune, della loro comunità.
Oggi è mutato il DNA dell’emigrato dalle Marche, tutto questo ci porta a porci la domanda di quale possa essere il rapporto con i nuovi marchigiani nati all’estero, lo dice lo stesso documento quando parla di criticità, della criticità che i nuovi nati non riescono ad avere una colleganza, un’emotività, un affetto inteso nel senso “patriottico” verso il Paese e questo è un tema centrale, più andremo avanti e più sarà.
Penso che una delle due linee di indirizzo debba essere quella di portare il Paese all’estero, le esperienze marchigiane di cui i marchigiani di adozione, nel senso di nascita di padri emigrati, possano sentirsi partecipi.
Non a caso faccio parte insieme ai Consiglieri Bilò e Leonardi del Consiglio, ho fatto una proposta in questa direzione, una proposta estremamente concreta, che tiene conto di questo concetto, noi dobbiamo cercare di riaffezionare o affezionare i figli degli emigrati, se questa non sarà una linea è probabile che fra 10 anni i figli e i nipoti dei figli non avranno delle Marche se non forse una sbiadita individuazione.
La proposta che avevo presentato personalmente era quella di portare - l’esperienza di Sindaco mi ha portato a conoscere uno dei temi cari …, per chi non lo sapesse, ma penso che in quest’Aula lo sanno tutti, il 47% degli emigrati sono in Argentina, tra l’altro molti marchigiani e soprattutto molti maceratesi il cui rapporto ogni 1.000 abitanti è quasi doppio rispetto a tutte le altre province marchigiane, mi pare 180 stranieri della provincia di Macerata ogni 1.000 abitanti - in quel Paese la lirica, che è uno dei temi più suggestivi e riconducibili alla storia delle Marche.
La proposta che ho fatto molto puntuale è che la Regione si faccia carico, attraverso la valorizzazione delle esperienze di eccellenza della lirica, del melodramma, della storia dei teatri marchigiani, di portare annualmente in Argentina, ovviamente in una rotazione territoriale, un’esperienza delle Marche: lo Sferisterio, il Rossini Opera Festival, Jesi, esperienze di eccellenza di questa terra in quel Paese, di portare la suggestione storica, emotiva che il melodramma …, che evidentemente non è solo melodramma, ma è la storia di questo paese fatta attraverso le opere di Giuseppe Verdi.
Il secondo elemento, lo dico al Consigliere Bilò che so essere sensibile, è quello economico, inteso nel rapporto con le imprese perché qui la questione centrale è che noi in questi anni, purtroppo, non solo non abbiamo avuto grandi risultati, ma non abbiamo misurato quello che abbiamo fatto.
Se c’è una critica propositiva al passato ed anche a questo documento è che non ci dicono esattamente cosa è avvenuto dall’approvazione di quella legge ad oggi rispetto agli effetti sul territorio. Forse qualche scambio sì, ma credo che non siano quelli gli obiettivi di una legge così importante. Penso per esempio che la Regione potrebbe mettere in campo un vero e proprio progetto di collegamento economico, imprenditoriale con i Paesi e qui addirittura si può lavorare perché i Paesi dove sono i marchigiani sono diversi, ma certamente il sud America è quello più rilevante.
Mettere in campo queste due azioni, da un lato la suggestione emotiva e territoriale, che riguarda soprattutto i figli di coloro che sono emigrati e dall’altro immaginare un vero e proprio progetto che possa valorizzare le imprese di questo territorio, magari in un’ottica di scambi, sono due temi centrali, ma noi con 60.000 euro vogliamo fare questo? No, e allora dobbiamo essere seri ed esserlo significa esattamente … Questa è una delle critiche che la Consigliera Ruggeri mi pare abbia fatto, che condivido, se questo è il documento di quattro anni, ci sarebbe dovuta essere la mappa del progetto, le indicazioni di dove si vuole andare, e se si vuole spendere 60.000 euro per scambi generici, si spendano, ma non si raccontino cose che fanno immaginare che siamo attenti ai marchigiani all’estero. Noi dobbiamo rivolgerci a chi sta sul territorio, anche e soprattutto attraverso le associazioni, destinando progetti, penso alla stessa lingua, perché i figli e i nipoti di coloro che sono espatriati e che sono emigrati non conoscono la lingua talvolta.
E’ un documento insufficiente, deludente perché non interviene cercando di fare chiarezza su quello che si vuol fare.
Se la nostra Giunta regionale al momento di fare scelte economico/finanziarie, che si indirizzano su obiettivi specifici, vorrà finanziare questa indicazione sarò contento, ho dei dubbi, ecco perché credo che il voto più adeguato rispetto a questo documento sia, per quanto ci riguarda, non so se il gruppo su questo avrà la stessa indicazione, di astensione. E’ un’astensione di fiducia che mette insieme, se non vogliamo essere ipocriti fra noi, la reale valutazione di una situazione che oggi è insoddisfacente rispetto a questo documento ed allo stesso tempo il rispetto per i nostri marchigiani all’estero. Se ce ne fosse almeno uno in ascolto credo che pretenderebbe da noi una onestà intellettuale e l’onestà intellettuale chiede, esige che vi sia una maggiore serietà nell’approccio, nella progettazione e nelle idee di valorizzazione della nostra terra nei Paesi dove sono emigrati i nostri italiani.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi.
Ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Biondi.

Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. Ho ascoltato tutti i vari interventi, il programma che è stato presentato è esaustivo e descrive in maniera chiara ed evidente quelle che sono le azioni a favore dei marchigiani all’estero, che non vado a ribadire per non perdere ulteriore tempo. Non voglio anticipare la dichiarazione di voto, ma il voto della Lega sarà favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Vorrei ricordare che quando ho fatto in Commissione la domanda: che differenza c’è tra il presente piano e quello della passata legislatura a fronte di una situazione che è andata peggiorando? Nessuno è stato in grado di rispondermi, o meglio mi è stato risposto che ci sono dentro le stesse identiche politiche del PD. E’ verificabile e lo abbiamo verificato. Non sono qui ad imputare, ad indicare negativamente le politiche del PD di 6 anni fa, c’era tutta un’altra situazione, che è andata peggiorando ed è stato riconosciuto in tutti gli interventi dei Consiglieri di maggioranza.
Ho anche chiesto con 60.000 euro verosimilmente che cosa si può fare. Mi è stato risposto che se si considerasse in presenza un incontro all’anno di tutti i Consiglieri che fanno parte del Consiglio, cosa che non è stata più fatta a causa Covid, ma che prima si faceva, bisognerebbe immaginare un costo di circa 60.000 euro.
Quindi, questa legge con la disposizione finanziaria che ha riuscirebbe a coprire un incontro all’anno dei Consiglieri. Capite quanto sia deficitaria, quanto le politiche sia insoddisfacenti. Rispetto alla domanda: come hanno votato i miei colleghi in Consiglio? Rispondo al Consigliere Carancini, ho personalmente verificato ed i Consiglieri del PD in Commissione hanno votato contro nonostante dentro ci siano le politiche del PD, evidentemente hanno riconosciuto che c'erano delle criticità. Questo lo dico solo per correttezza e per informazione.
Noi del Movimento 5 Stelle ci aspettavamo, ripeto, molto di più, quindi voteremo contro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Voto favorevole. Non crediamo che si possa chiudere la precedente linea politica semplicemente cassando i precedenti atti del PD e della Giunta di centro-sinistra. Esiste una continuità istituzionale a cui noi vogliamo dare corso e ce ne prendiamo la responsabilità. Occorre mettere a punto una innovazione, e questa cosa che tutto quello che c’è stato non appartiene alla storia del PD mi sembra simile alle vergini festanti, le quali non si ricordano quello che hanno fatto. Questo è stato fatto, ci poniamo il problema di cambiare, non è semplice farlo, occorrono le risorse, forse nel Piano nazionale di ripresa e resilienza c’è la possibilità di trovare dei fondi per fare delle cose interessanti. Ci vogliono poi le persone per farle e non è semplice, cominciando dalle persone all’interno della struttura regionale, perché non si può dare tutto all’esterno. Io ho criticato molto le cose che sono state date sempre e solo all’esterno, consulenze, associazioni o società esterne, bisogna che la burocrazia regionale si impegni a fare anche queste cose non solo nella continuità di quello che è stato sempre fatto.
L’impulso dipende dalla direzione politica, prima mi è stato rimproverato: “E’ difficile governare, quindi siamo in ritardo”, no, noi abbiamo avuto un anno di Covid che se non sbaglio ha creato qualche problema a tutte le Regioni italiane, allo Stato italiano e probabilmente anche a tutti gli Stati del mondo.
Siamo partiti in salita, sotto il temporale, con la pioggia e in gravi difficoltà finanziarie, con una economia in crisi e via di seguito, adesso c’è questa ristorazione di nuovi fondi, cercheremo di fare di più e meglio rispetto al passato.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Un atto che meriterebbe un voto contrario perché è un progetto fotocopia rispetto alle letture di 5 anni fa, quando ovviamente aveva un senso, aveva una programmazione, aveva una visione, che era quella di riallacciare i rapporti attraverso le nostre associazioni con i nostri emigrati sparsi in tutto il mondo, con attività che valorizzassero l’impegno e la dedizione delle varie associazioni sul territorio.
Oggi lo scenario, come abbiamo detto, è completamente mutato, ahimè, lo dico con grande rammarico, e da parte di questa Giunta non c’è assolutamente visione. Ogni volta da un lato invochiamo la difficoltà sanitaria, dall’altro richiamiamo il treno, a questo punto anche molto veloce, che stava perseguendo con obiettivi importanti le scelte di rilancio della nostra regione, sul quale questa Giunta fa difficoltà a salirci. Lo vediamo in tutti gli atti. Ogni volta c’è questo richiamo, lo dico quasi imbarazzante, perché proteggersi con la questione sanitaria, con la pandemia, con il fatto di essere arrivati ormai da un anno … Capisco che non avete approvato un bilancio, che non abbiamo fatto le variazioni, quindi, dovete riprendere i capitoli esattamente come erano stati assegnati dalla precedente Giunta, questo su un tema come quello della valorizzazione dei rapporti con gli emigrati marchigiani all’estero, imbarazza in modo particolare, ma per unità di gruppo e ahimè per continuità ci sarà da parte del gruppo del Partito Democratico un voto di astensione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Solo per confermare il nostro appoggio ed il voto favorevole, ma anche per ribadire che dopo aver ascoltato gli interventi ed alcune riflessioni del Consigliere Carancini ed altri, ritengo che tutto è perfezionabile, migliorabile e gli spunti evidenziati credo che possano essere utili e si possano anche aggiungere strada facendo. Possiamo fare alcuni interventi mirati, che abbiano una visione di concerto con il Consiglio, di cui faccio parte con la Consigliera Leonardi, affinché possa esserci d’aiuto, e con il Presidente che saluto e ringrazio per la collaborazione.
Sono fiducioso che tutti insieme riusciremo a fare qualcosa di buono e di utile per i nostri marchigiani all’estero, soprattutto per la nostra regione Marche all’estero. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di atto amministrativo n. 16. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Vorrei rettificare il voto per omogeneità al gruppo PD.

PRESIDENTE. La Consigliera Bora nel voto si è astiene.
Ora proseguiamo con l’ordine del giorno, prima con le interrogazioni e poi con la mozione n. 134 in quanto riguarda un caso particolare di sottrazione di minori.

Interrogazione n. 247
ad iniziativa del Consigliere Cesetti
“Emodinamica e ‘robot chirurgico’ presso l’Ospedale Murri di Fermo”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 247 del Consigliere Cesetti.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La risposta all’interrogazione è positiva, la Giunta si sta muovendo per l’acquisto di un robot per le attività chirurgiche dell’ospedale di Fermo. Il procedimento era stato precedentemente avviato e conseguentemente, per l’intervento dell’Anac, è stato sospeso per violazione delle norme relative agli atti di gara. Il procedimento è ripreso e comunico che questa prestazione riguarderà anche l’Area vasta 3 di Macerata, l’Area vasta 4 di Fermo e l’Area vasta 5.
Per quanto concerne l’apertura di un servizio di emodinamica attualmente non previsto né dal Piano socio-sanitario né dagli atti organizzativi interni, anche in quella direzione siamo perfettamente d’accordo nel garantire al presidio di primo livello di Fermo questa prestazione.
Per quanto riguarda i tempi e le modalità di attuazione di questa attività rinviamo semplicemente all’avvio del processo di modifica del Piano socio-sanitario regionale.
Sappiamo che è stato avviato il processo di revisione, stiamo ormai completando l’ascolto di tutti i territori, contiamo di poter presentare all’Assemblea una bozza di revisione del Piano ed informo altresì l’Assemblea che è stato completato il Piano di ricognizione delle strutture degli ospedali della salute e case della salute che concerne l’applicazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Entro la fine di dicembre questo Piano dovrà essere presentato per l’approvazione da parte del Consiglio regionale poiché è prevista a marzo la sottoscrizione dell’accordo di programma con il Governo.
Quindi sì al robot per le Aree vaste 3, 4 e 5 e sì alla emodinamica nel complesso ospedaliero di Fermo, tenuto conto delle altissime professionalità che saranno in grado di utilizzare queste moderne tecnologie, tenuto conto che l’ospedale non sarà di Fermo, ma con la nuova realizzazione, con la nuova dotazione di macchine elettromedicali che verranno collocate all’interno della nuova struttura, sarà un presidio ospedaliero di altissima tecnologia e professionalità a disposizione di tutta la regione Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Saltamartini che da una parte ha confermato la progettualità che noi avevamo messo in campo, noi come precedente Giunta regionale, sia con l’acquisto del robot chirurgico che con l’allestimento di due sale di laboratorio di emodinamica.
Tra l’altro il precedente direttore, per quanto riguarda l’emodinamica, aveva previsto nel bando l’esperienza maturata sull’emodinamica, diagnostica ed interventiva, allora bene la conferma dell’Assessore Saltamartini, però non ha sciolto completamente un dubbio su una questione e chiedo se nel futuro potrà essere più preciso.
Va bene quindi il robot chirurgico per le Aree vaste 3, 4 e 5, però all’epoca si convenne che la collocazione fisica del robot chirurgico doveva essere nell’Area vasta di Fermo, nell’ospedale di Fermo, con le cosiddette equipe itineranti delle altre Aree vaste per una questione anche di praticità, non certo per rivendicazioni di campanile. Venne sostanzialmente convenuto questo.
Per quanto riguarda invece l’emodinamica, va bene la risposta, però l’allestimento delle due sale era previsto nell’attuale Murri, in attesa di trasferire l’emodinamica al nuovo ospedale di rete, senonché il nuovo direttore di Area vasta nell’emanare il bando tra i requisiti non ha previsto più l’esperienza maturata su emodinamica, diagnostica ed interventiva. Non prevedere più questo requisito contraddice un po’ con la possibilità di installare a Fermo l’emodinamica perché non c’è l’interventistica, della serie a Fermo non si fanno le angioplastiche. I cittadini fermani, purtroppo, nella disgraziata ipotesi che dovesse capitare devono essere trasferiti ad Ascoli Piceno oppure a Macerata o in Ancona. Quindi, da una parte chiedo se può chiarire la collocazione fisica del robot chirurgico a Fermo e se si intende da subito procedere all’attivazione del Servizio di emodinamica senza aspettare il completamento del nuovo ospedale di Fermo che sta andando avanti celermente. In questa direzione ho apprezzato nel passato e apprezzo molto le dichiarazioni odierne dell’Assessore Saltamartini, quando dice che la struttura di Fermo non sarà soltanto l’ospedale per il fermano, ma sarà un nosocomio di rilievo regionale che, vista la sua alta specializzazione e le sue alte specialità, dovrà servire tutto il territorio regionale e non solo.
Questo è quello che ho sempre sostenuto, è quello per il quale mi sono battuto, l’Assessore Saltamartini lo sa, quindi apprezzo queste sue odierne dichiarazioni, come apprezzo che abbia ritenuto di destinare ulteriori risorse, 50 milioni, se non sbaglio, sia per l’Inrca che per Fermo. Sono assolutamente necessarie, almeno 30 milioni ci vorranno soltanto per Fermo, per dotare quella struttura già finanziata dalla precedente amministrazione, di cui io facevo parte integralmente, però ovviamente non è stata finanziata la parte per l’allestimento dei macchinari.
Grazie Assessore, se in futuro mi potesse chiarire questi due aspetti dove c’è ancora un margine di dubbio.

Interrogazione n. 254
ad iniziativa dei Consiglieri dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“'Caso Mario' - Approvazione del protocollo per poter procedere, previo parere del comitato etico, alla prescrizione del farmaco per l'accesso alla cosiddetta morte assistita”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 254 dei Consiglieri dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il capogruppo Mangialardi e gli altri Consiglieri del Partito Democratico pongono all’attenzione della Giunta regionale un tema di particolare rilevanza ed anche di rilevante complessità.
Si tratta dell’applicazione della sentenza 242 del 2019 della Corte Costituzionale con cui la Corte, emanando una sentenza additiva, cioè non abrogando la legge ma indicando la lacuna che la legge penale in questo caso avrebbe a disposizione, ha stabilito che nel caso in cui vi siano delle gravissime patologie relative al trattamento di fine vita si può intervenire secondo la volontà della persona interessata.
Gli interroganti fanno riferimento poi ad una serie di omissioni o dinieghi da parte dell’Asur Marche.
In realtà è accaduto che il 26 marzo il Tribunale di Ancona rigettava la richiesta dell’interessato per l’intervento sul fine vita, mentre il 9 giugno 2021 veniva emanato il provvedimento in realtà positivo con il quale ordinava all’Asur di acquisire il parere del Comitato etico senza tuttavia prevedere un termine.
A seguito del provvedimento del Tribunale di Ancona il Direttore dell’Area vasta ha chiesto al Comitato etico una relazione sul caso trasmettendo anche il provvedimento del Tribunale dorico; in data 13 agosto il Comitato etico ha chiesto di non poter procedere per la necessità dello stesso di essere integrato da una equipe multidisciplinare, solamente in data 1 settembre veniva comunicata al Signor Mario la nuova composizione dell’equipe multidisciplinare e in questo caso sono stati presi accordi per l’avvio di tutte le valutazioni.
Chiedono gli interroganti: di valutare come mai l’Asur non abbia risposto nei 30 giorni dalla diffida che l’interessato aveva rivolto all’amministrazione regionale sanitaria e di conoscere in particolare quali misure la Regione intende assumere per quanto riguarda i profili di presunta responsabilità penale in cui sarebbero incorsi dei dirigenti.
Al riguardo si deve precisare che essendo la norma di riferimento una norma penale incriminatrice, pur in presenza di una sentenza additiva della Corte costituzionale e stante il principio di tassatività e di stretta determinatezza delle norme incriminatrici, non si può procedere evidentemente ad una integrazione che non abbia i contorni ben definiti, questo compito appartiene al legislatore nazionale che, come sappiamo, ha la competenza per la legislazione penale e per la legislazione strumentale penale.
Per quanto riguarda la responsabilità ex articolo 328 del codice penale a seguito di diffida, dalle informazioni che sono state rese dall’Azienda sappiamo che è stata presentata una denuncia, ma è solamente una notizia di reato alla cui valutazione è preposto il Pubblico Ministero ed eventualmente, nel caso in cui si ritenesse fondata la responsabilità, occorre un provvedimento di rinvio del giudice delle indagini preliminari. Quindi, siamo nella fase di presentazione di una semplice denuncia e senza che le indagini preliminari abbiano compiuto l’iter previsto per l’accertamento della responsabilità o per la richiesta di archiviazione.
In ogni caso l’amministrazione regionale ritiene che questo tema debba coinvolgere al più presto le Assemblee legislative, tanto più per il fatto che risultano raggiunte le firme per portare questo tema al referendum abrogativo nel nostro Paese, quindi è opportuno che il Parlamento, a cui spetta la legislazione penale, si possa pronunciare su questo tema, tanto più che la Corte costituzionale ha emanato questa sentenza additiva, dicendo che è incostituzionale la norma nella parte in cui non prevede che ci sia certezza dei rapporti giuridici, tanto più per un tema che ha un valore etico di particolare rilevanza, in cui il discrimine tra la libertà individuale, il diritto dei pazienti ad essere curati e l’intangibilità del diritto alla vita dei soggetti possa trovare una giusta collocazione.
Ove si ritenga che questa lacuna prevista, sottolineata dalla Corte Costituzionale con la sentenza additiva, possa essere colmata, nulla vieta all’Assemblea legislativa regionale delle Marche di presentare un disegno di legge parlamentare con cui modificare la norma penale incriminatrice, che è stata censurata di incostituzionalità da parte della Consulta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Saltamartini per la risposta esaustiva che ci mette a disposizione, anche per le attività che sono state intraprese, compreso il completamento della Commissione che ha permesso almeno sul piano formale di avviare il percorso della verifica che il Signor Mario aveva richiesto.
Nella nostra interrogazione non volevamo evidenziare omissioni da parte della Giunta, né tanto meno da parte dei funzionari e dei dirigenti dell’Asur, capiamo che il tema è molto delicato, sappiamo che, come ha ricordato, c’è una sentenza che mette nelle condizioni, anche con particolari difficoltà, di avviare le verifiche delle procedure. C’è stata una sentenza del Tribunale di Ancona con una successiva diffida, quindi volevamo essere sicuri che quella procedura fosse almeno avviata.
Contemporaneamente, lei lo ha ricordato, sono state raggiunte le firme per il referendum, 1 milione di firme sottoscritte, quindi, da una parte c’è soddisfazione per l’avvio della procedura, che evita dei provvedimenti che a quel punto il Giudice avrebbe dovuto verificare per una inadempienza della struttura.
Su questo fronte c’è una soddisfazione rispetto alla sua risposta, il gruppo sarà attento a verificare la possibilità di arrivare ad una proposta di legge che passi anche attraverso questa assise, in modo da chiarire anche a fronte della sentenza che è stata più volte richiamata. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Ringrazio il nostro capogruppo per aver presentato questa interrogazione e ringrazio l’Assessore per aver risposto.
Ne approfitto per esprimere la mia più sentita partecipazione al dramma di questo nostro concittadino tetraplegico e anche il più pieno sostegno alla sua battaglia per ottenere una buona morte. Questo è il senso del termine eutanasia, oppure morte assistita.
Si tratta di una persona sofferente, ma consapevole, che in autonomia ha scelto di porre fine al suo calvario, ottenendo dalla Corte Costituzionale prima e dal Tribunale di Ancona poi solide motivazioni per perseguire con determinazione questa sua decisione.
Noi dobbiamo rispetto a quest’uomo, la politica non può voltarsi dall’altra parte e fare orecchie da mercante rispetto alla legittima richiesta di veder valutate le proprie condizioni dall’Asur al fine di poter accedere a un farmaco che gli garantisca la morte più rapida e indolore possibile.
Ora lei Assessore ha auspicato l’intervento del Parlamento, certo che la questione è particolarmente complessa, ma lei, che è il nostro Assessore alla salute e alle politiche sociali, credo che abbia anche il dovere e l’autorevolezza per far sì che l’Asur faccia la propria parte e la faccia più in fretta possibile senza stare in qualche modo a sindacare di chi è la competenza di fare cosa.
Penso che, al di là delle posizioni politiche reciproche, noi dovremmo oggi con una sola voce esigere il rispetto per Mario e il rispetto per la legge perché senza umanità e senza legalità la nostra Regione, ma vorrei dire la nostra intera società, non ha futuro. Perciò fare presto, mi raccomando, tutto il gruppo del Partito Democratico si raccomanda, fare subito sia per Mario, ma anche per noi, per affermare un diritto inviolabile come quello dell’autodeterminazione. Un principio fondamentale è anche che le sentenze si rispettano. Grazie.

Interrogazione n. 217
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Attuazione mozione n. 37 ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri, concernente: ‘Avvio dell’iter legislativo regionale riguardante ‘Criteri per la programmazione, il funzionamento, la gestione e il controllo del servizio dei consultori familiari’ come previsto dall’articolo 2 della legge nazionale 405/75”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 217 delle Consigliere Lupini, Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La Consigliera Lupini insieme alla Consigliera Ruggeri chiede spiegazioni e informazioni su un atto che era stato approvato dal Consiglio regionale in merito alla richiesta di avviare un percorso legislativo per la definizione e l’organizzazione dei consultori familiari.
Sappiamo che consultori furono introdotti dalla legge 29 luglio 1975 n. 405, lo voglio ricordare, era rubricata “Assistenza alla famiglia e alla maternità”, si prefiggeva una serie di missioni, quali: assistenza psicologica, tutela delle donne e del concepimento, informazioni adeguate sulle tecniche di procreazione medicalmente assistite, informazioni per l’affido familiare. Tutte queste misure sono state poi approvate dalla nostra Regione in un contesto amministrativo a cavallo tra l’organizzazione sanitaria e l’organizzazione sociale, così come è avvenuto in altre Regioni.
La nostra Regione non ha mai sentito l’esigenza di normare con legge regionale la struttura dei consultori, così come invece hanno fatto altre a livello nazionale. Non c’è da parte della Giunta nessuna controindicazione sotto questo profilo.
Il fatto che dall’approvazione della mozione, che risale alla primavera, ad oggi non sia partito l’iter normativo, non ci sia stato un atto d’impulso da parte della Giunta, deriva dal fatto che, come voi sapete, stiamo uscendo in questo momento, io spero e mi auguro, dalla pandemia, anche se l’allarme e l’emergenza durerà fino al 31 dicembre, non senza dimenticare quello che sta accadendo nel Regno Unito dove le misure di liberalizzazione sono state molto ampie e solo ieri si sono registrate oltre 40.000 persone positive, il che fa delineare un probabile ritorno di nuove varianti del virus. Quindi, tenendo conto della situazione attuale, posso dire che sollecito anche i gruppi consiliari e mi impegno a far sì che una legge che strutturi a livello regionale i consultori familiari possa trovare presto applicazione.
Voglio anche aggiungere che la Giunta, così come si era impegnata precedentemente con altri atti ispettivi, ha portato all’approvazione delle misure per l’assunzione di nuovi psicologi - ieri ho portato in Giunta misure molto importanti - sociologi e assistenti sociali per dar conto a tutte le esigenze che sono state più volte qui sottolineate dall’interrogante, che ha mostrato, non lo dico per compiacerla, una particolare sensibilità su questo tema. Credo che le si debba dare atto che questa è una lacuna che deve essere completata e deve essere supportata all’interno della normativa regionale.
Concludo questo mio intervento impegnando l’Assessorato alla sanità ed ai servizi sociali e sollecitando anche i gruppi presenti in Consiglio regionale, come sappiamo l’iniziativa normativa nella nostra Regione compete alla Giunta e ad ogni Consigliere regionale, a presentare un atto normativo sull’argomento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta. Lei si è preso un chiaro impegno, di questo la ringrazio, ma non è soltanto una mia specifica sensibilità rispetto al disagio psicologico anche perché mi sembra che abbiamo tanti atti, anche il Partito Democratico ha appena depositato una mozione, abbiamo ferme in Commissione due proposte di legge di gruppi consiliari diversi e stiamo aspettando con urgenza il testo base che sarà quello della Giunta.
Il mio è un appello che sottolineo con forza - pur comprendendo la situazione da cui stiamo uscendo, mi sembra di essere eccessivamente ottimista, speriamo – a riformare urgentemente i consultori perché offrono anche dei servizi che tutelano i minori. Ricordiamo che si occupano della tutela dei minori e della genitorialità in generale. In un momento critico come questo dobbiamo considerarlo un servizio di massima urgenza.
Anche prima della pandemia i consultori erano in sofferenza perché la società è cambiata, così come l’esigenza di operatori specializzati nel disagio familiare, nella conflittualità di coppie che affrontano una separazione con dei minori. Anche prima era una grossa criticità del sistema-socio-sanitario, ma il Covid l’ha prepotentemente sottolineata, questo ci tengo a dirlo.
I vari pensionamenti e purtroppo anche alcuni decessi hanno fatto vedere quanto le professionalità e questo tipo di servizio siano necessari al buon funzionamento dei servizi distrettuali ed anche al buon funzionamento del servizio sociale, che è gioco-forza legato a questo tipo di unità operativa che ha urgenza di essere normata perché siamo senza una legge, quindi, il mio è un appello accorato. Grazie.

Interrogazione n. 268
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Casini
“Contributo regionale per il sostegno delle fusioni dei Comuni”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 268 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Casini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Com’è noto esiste un fondo che sostiene e incentiva la fusione dei Comuni ed è stabilito dall’articolo 21 della legge regionale 18/2008.
Gli interroganti chiedono una serie di vicende che si connettono al fatto che recentemente la Giunta regionale ha proposto al Cal, che successivamente ha validato questa scelta, un dimensionamento dei contributi che tenga conto di alcuni fatti nuovi che vanno ad incidere sulle assegnazioni dei Comuni.
Ci siamo resi conto che il fondo, che è di 250.000 euro, non sarebbe sufficiente sulla base dei criteri previgenti a garantire soprattutto ai piccoli Comuni, che sono stati oggetto di fusione, una assegnazione finanziaria corrispondente a quella beneficiata negli anni scorsi.
Il fatto nuovo è l’inserimento, a buon diritto evidentemente, del Comune di Pesaro all’interno del novero dei Comuni beneficiari, essendo stato interessato da una fusione e, se avessimo mantenuto i criteri previgenti, avrebbe determinato un accaparramento significativo dei fondi con conseguente penalizzazione dei Comuni più piccoli.
Da questo punto di vista qual è stata la scelta che abbiamo fatto? Di prendere un impegno innanzitutto di aumentare il fondo stesso, non appena sarà avviata la sessione dell’assestamento, così che nel 2021 si possa integrare il fondo di 250.000 euro per ridurre l’alea e le conseguenze del ragionamento che avevamo fatto sempre nell’ottica di valutare come particolarmente e prevalentemente meritevoli i Comuni più piccoli che avevano dato seguito ai progetti di fusione.
Abbiamo modificato i criteri stabilendo che il 30% della ripartizione sarebbe dipesa dalla popolazione residente nei nuovi Comuni, determinata sulla base dei dati del censimento Istat, per il 30% in proporzione diretta all’estensione del territorio, quindi abbiamo rafforzato questo aspetto, e per il 40% in proporzione diretta al numero di Comuni originari esistenti prima della fusione o dell’incorporazione con - questo è stato il correttivo che ha permesso in questa prima fase il riallineamento delle assegnazioni finanziarie - contributi minimi pari al 5% del fondo complessivo e contributi massimi pari al 15% del fondo.
Abbiamo stabilito un tetto oltre il quale il Comune grande non avrebbe potuto “ricevere” contributi in misura tale da determinare una premeditazione in favore dei più piccoli.
Di questa cosa fra l’altro ho anche fatto cenno al Sindaco di Pesaro, indicando, cosa abbiamo messo a verbale, se non vado errato, la nostra intenzione di aumentare di almeno 50.000 euro il contributo, da 250.000 a 300.000, per fare in modo che le curve di flessione siano contenute.
Detto questo, sappiamo che anche il nuovo disegno di legge di riforma degli enti locali interviene sulla quesitone delle fusioni. Personalmente sulle fusioni ho sempre avuto un’idea, ma questo non c’entra niente sulla ripartizione, che i Comuni è bene che si convenzionino ed esercitino le funzioni in comune. La fusione è una delle finalità che anche l’Anci ha largamente praticato negli ultimi anni, ma io, ma questo ripeto è più per una valutazione prospettica della vicenda, sono sempre stato più orientato a favorire l’esercizio in comune delle funzioni perché i Comuni sono presidi, antenne, bandiere, simboli che è bene siano giustamente disseminati sul territorio. Qualcuno dice sono troppi, ma dove sta scritto che sono troppi? In Francia ci sono decine di migliaia di Comuni, ma questa è un’altra questione.
Detto questo, noi intendiamo coltivare il beneficio in favore di chi si fonde, non abbiamo avversioni ideologiche rispetto a questa impostazione.
La vicenda è stata condizionata dal fatto che anche un Comune così importante come Pesaro (100.000 abitanti) abbia con piena titolarità ottenuto il diritto a questo incentivo, è ovvio che questi soldini, che questi euro, possono essere determinanti per Valfornace, Sassocorvaro e Terre Roveresche, forse per il grande Comune 37.500 euro – mi pare sia questa la somma – … non sono grandi cose, ma sono altre probabilmente le ragioni che hanno indotto gli abitanti ed il Comune a fare questa scelta.
Chiudo dicendo che l’assegnazione prevista per il 2021 sarà di 30.775 euro per il Comune di Trecastelli; 29.225 euro per il Comune di Vallefoglia; 34.967 euro per il Comune di Colli al Metauro; 37.500 euro per il Comune di Terre Roveresche; 27.528 euro per il Comune di Fiastra; 37.500 euro per il Comune di Pesaro; 21.642 euro per il Comune di Valfornace e 30.861 euro per il Comune di Sassocorvaro Auditore.
Sarà inserita la somma di ulteriori 50.000 euro che saranno ripartiti con gli stessi criteri.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. La ringrazio Assessore per la risposta, però rimango allibita e vorrei che questo mio intervento possa essere anche uno stimolo a rivedere i criteri perché dagli ultimi dati che lei ci ha elencato, i contributi che i Comuni avranno nel 2021 a seguito del processo di fusione per il 2021, emerge una disparità impressionante, che è quasi un insulto ai cittadini, non oso dire anche all’intelligenza. Mi sembra incredibile che un Comune come Fiastra con 640 abitanti prenda un contributo quasi identico ad Auditore Sassocorvaro che ha quattro volte più di abitanti. Il cittadino di Sassocorvaro Auditore ha le stesse esigenze e gli stessi diritti del cittadino di Fiastra.
Giustissimo premiare i piccoli, giustissimo premiare il numero di enti che si aggregano, ma non capisco l’esigenza di rivedere i criteri che andavano benissimo prima, nel senso che se in passato veniva dato il 40% in proporzione diretta all’estensione del territorio, il 40% in proporzione diretta alla popolazione residente nel nuovo comune e il 20% in proporzione diretta al numero di Comuni originari esistenti, la cifra era più o meno equa rispetto ai vari territori.
Ora invece la fetta maggiore spetta in base al numero di Comuni che si aggregano, quindi se c’è un abitante ogni Comune e i Comuni sono 10, prendono di più quei 10 abitanti che un Comune con 10.000 abitanti.
Mi sembra davvero inconcepibile come criterio, 40% in base al numero di enti, quindi ad esempio Terre Roveresche che ha 5.000 abitanti, dove si sono aggregati quattro Comuni, potrebbe avere un contributo molto più ampio, ad esempio, di Vallefoglia, dove si sono aggregati solo due Comuni, ma ha 15.000 abitanti.
Mi sono fatta fare una simulazione per capire ed ho visto che i dati corrispondono a quelli che ha dato lei, i contributi sono quelli che ha elencato poco fa, però questa disparità risulta ancora più evidente. Ribadisco l’esempio eclatante: Fiastra con 644 abitanti per il 2021 avrà un contributo di 27.352 euro, Sassocorvaro Auditore che ha 4.888 abitanti, quindi 5 volte in più, ha un contributo quasi identico.
Fa ancora più scalpore notare poi il contributo di Vallefoglia che, pur avendo 15.000 abitanti, e Fiastra 644, nel 2021 avrà solo 2.000 euro in più rispetto a Fiastra che avrà 27.000 euro.
Per cui, lo dico in modo propositivo, la invito a rivedere questi criteri, non si capisce perché la fetta maggiore, il 40%, debba andare in base agli enti che si aggregano. Se un Comune si aggrega con 2 abitanti non ha alcun senso che sia premiato.
Mi permetto di aggiungere anche un commento personale sulla sua valutazione, lei ha detto che i Comuni sono presidi e antenne del territorio, quelli in realtà sono i Municipi perché l’Unione europea ci invita ad aggregarci e se non lo faremo spontaneamente saremo indotti a farlo per legge nei prossimi anni, a meno che non cambi qualcosa.
E’ giustissimo che ci siano presidi e antenne nel territorio come i Municipi, ma non sperpero di risorse inutili, con macchine burocratiche spesso pesanti e superflue. Questo riparto dei contributi sinceramente non dà i servizi che i cittadini meritano e che dovrebbero essere premiati per aver risparmiato delle risorse. Quando due Comuni si fondono lo scopo principale è quello di alleggerire la macchina burocratica e risparmiare delle risorse, per questo vanno premiati.
Mi pare invece che i nuovi criteri, decisi con una delibera di Giunta firmata dal Presidente Acquaroli il 4 ottobre, vadano nella direzione opposta.
Mi sono permessa di dire: un insulto all’intelligenza, ma soprattutto ai cittadini che in questo modo avranno una disparità impressionante. Un cittadino di Fiastra avrà diritto a quattro volte in più di servizi, di contributo, rispetto ad un cittadino di Sassocorvaro Auditore, mi sembra davvero da rivedere questa ripartizione.
La ringrazio comunque per la risposta.

Mozione n. 134
ad iniziativa dei Consiglieri Rossi, Marcozzi, Latini, Marinelli, Baiocchi, Ciccioli
“Caso ……. - sottrazioni internazionali di minori”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 134 dei Consiglieri Rossi, Marcozzi, Latini, Marinelli, Baiocchi, Ciccioli.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Prima qualche collega ha detto che la politica non poteva voltarsi di fronte al caso specifico che era stato citato, io dico la politica non può voltarsi nemmeno di fronte a questo caso.
Ho ritenuto opportuno raccogliere questo grido di disperazione e di giustizia che viene da un cittadino marchigiano, anzi da due cittadini marchigiani. E’ il caso del cittadino XY che mi è stato portato all’attenzione dalla Commissaria della Commissione per le pari opportunità, che ringrazio.
Una mozione sottoscritta dai capigruppo di maggioranza ed anche dal Consigliere Baiocchi che in passato ha seguito queste dinamiche, colleghi e capigruppo che voglio sin da subito ringraziare.
Questo è un tema, quello della sottrazione di minori, che è stato riportato all’ordine del giorno, anche delle cronache, dal caso del bambino Eitan e dalla situazione che si è creata con Israele.
Ho creduto opportuno che in questo momento ancora in maniera più forte si debba parlare di questo caso e approfitto anche per ringraziare il Presidente del Consiglio regionale per la disponibilità che ha dato a discutere di questa mozione anche a fronte dell’ordine dei lavori.
La mozione è un atto giusto in difesa di due cittadini marchigiani ed è emblematico. La situazione va attenzionata perché questo caso potrebbe creare dei pericolosi precedenti.
Cerco di farla molto breve, all’inizio del 2016 il signor XY, cittadino marchigiano e residente a Sassoferrato, dietro richiesta della moglie di cittadinanza greca, da circa due anni residente con lui e convivente a Sassoferrato, concedeva assenso, poco prima del parto avvenuto il 3 febbraio 2016, a che la stessa andasse a partorire nel suo Paese, in Grecia, vicino alla sua famiglia di origine con l’impegno chiaro di rientrare in Italia dopo qualche settimana, rientro che purtroppo non è mai avvenuto.
Dopo molti tentativi bonari per indurre la moglie a rientrare in Italia il signor XY si vedeva costretto ad adire per le vie giudiziarie per cercare di ottenere il rimpatrio della figlia, ai sensi della Convenzione dell’Aia del 1980, mediante attivazione di vari procedimenti presso i Tribunali di Ancona ed Atene.
Il Tribunale di Ancona si dichiarava competente per la separazione tra i coniugi, ma non, per difetto di giurisdizione, a decidere sull’affidamento ed il mantenimento della minore.
Il Tribunale di Atene invece decideva di negare il rimpatrio della bambina ed affidare la minore alla sola madre con l’obbligo per il padre al suo mantenimento nella misura di 550 euro al mese, cifra tra l’altro stabilita in assenza di contraddittorio.
Nel maggio 2019 è iniziato un processo penale per sottrazione di minore presso il Tribunale di Ancona a carico della moglie del signor XY il quale si è visto negare, tra l’altro, per oltre un anno il rilascio del passaporto per poter andare a vedere sua figlia.
Il Tribunale di Ancona ha recentemente sentenziato l’addebito della separazione in capo all’ex consorte del signor XY determinando così un paradosso, una condotta considerata contemporaneamente illecita in ambito matrimoniale, ma lecita in relazione alla sottrazione della minore.
Andiamo per grandi passi, il fatto del signor XY è un caso emblematico in cui versano centinaia di genitori italiani vittime di sottrazione di minori, tra l’altro, come dicevo prima, questo caso può aprire altri pericolosi precedenti perché qualsiasi cittadino straniero può venire in Italia, unirsi a un cittadino italiano, partorire nel Paese d’origine e tenersi il figlio all’estero.
Andiamo avanti, nella mozione ho anche indicato quali sono gli appigli legislativi: la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia, la Convenzione dell’Aia del 1980, che specifica che i bambini non devono essere in alcun modo considerati come proprietà dei genitori, ma come soggetti autonomi titolari di specifici diritti e bisogni. La sola presenza fisica del minore in uno Stato non è sufficiente a stabilirne la residenza abituale, mentre avrebbero rilievo la cittadinanza del minore e l’intenzione di entrambi i genitori di stabilirsi con il minore in uno Stato.
Vorrei ricordare che la bambina è residente a Sassoferrato e paga pure le tasse a Sassoferrato.
Vado per grandi step perché i minuti a disposizione non ci sono, tra l’altro vorrei citare quello che ha detto l’Associazione Penelope Marche, una onlus che affianca ed assiste i familiari colpiti dal dramma della scomparsa di minore, cioè che spesso la sottrazione ed il trattenimento all’estero si traducono in perdita di contatti con il genitore vittima della sottrazione, determinando l’innesco di battaglie umane e giudiziarie che spesso causano la definitiva perdita di contatti con il minore.
Cito brevemente anche il fatto che la bambina dovrebbe avere il diritto di essere affiancata a suo padre, credo che questo sia un diritto sacrosanto, oltre che per legge, e godere in maniera stabile del suo affetto.
Un caso emblematico, che ho creduto potesse essere portato all’attenzione di questa Assemblea che deve fare gli interessi dei cittadini marchigiani. Ok, questo è un caso, però è emblematico e significativo, tra l’altro è stato anche attenzionato per la sua specificità dai media nazionali.
Noi impegniamo il Presidente e la Giunta regionale ad intervenire nei confronti del Governo nazionale affinché si attivi presso le sedi competenti al fine di promuovere una soluzione positiva della vicenda in tempi quanto possibili rapidi nell’interesse di tutte le parti coinvolte, in particolare del signor XY e di sua figlia, ad attivare le rappresentanze diplomatiche consolari e politiche all’estero ad opera dei rappresentanti istituzionali a tutela delle parti lese, minore e genitore, per ottenere il rientro della bambina in Italia attraverso l’esercizio del diritto sacrosanto di frequentazione. Impegno che da parte delle nostre autorità diplomatiche e consolari, purtroppo, è avvenuto in maniera molto leggera.
Dovremmo ribadire che vogliamo giustizia per un nostro cittadino e che una cittadina marchigiana di pochi anni deve poter vedere suo padre, avere il diritto di vedere suo padre. Una cosa molto semplice ma molto importante.
Ringrazio il signor XY che grazie alla sua caparbietà mi ha dato lo stimolo e la forza di portare avanti e seguire questa vicenda. Saluto anche il nonno della bambina a cui è stato sottratto il diritto di poter godere di sua nipote.
Ho parlato con vari Deputati marchigiani, Onorevoli e Senatori per portare la vicenda all’attenzione nazionale e indire una riunione con tutti i Deputati marchigiani insieme al Ministro Di Maio per affrontare una volta per tutte questo caso. Ho avuto la loro disponibilità e li ringrazio.
E’ una mozione di umanità, di rispetto verso due cittadini marchigiani, è una mozione senza colori politici, spero che possa passare all’unanimità. Grazie.

PRESIDEMTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il mio intervento per corroborare l’iniziativa intrapresa dai colleghi, tenendo conto che la complessità di questi casi si ricava dalle relazioni e dai rapporti internazionali e dall’intervento di più giurisdizioni di diversi Paesi.
Tuttavia credo che si possa ragionevolmente sostenere che essendo la Grecia un paese fondatore e appartenente all’Unione europea possano intervenire le giurisdizioni superiori come la Cedu, poiché la materia è trattata dall’articolo 8 della Convenzione e sappiamo che il Giudice della Cedu applica la sua giurisprudenza, non solo il testo della Convenzione, tenendo conto che la Corte costituzionale è già intervenuta in materia anche recentemente con la sentenza 102 del 2020, con la quale ha cercato di delineare il principio del preminente interesse del minore, che in questo caso chiaramente qualcuno deve valutare. Poi c’è anche la possibilità di richiamare l’applicazione dell’articolo 24 comma 3 della carta dei diritti fondamentali che, come sappiamo, è alla stregua del Trattato sull’Unione Europea e sul funzionamento dell’Unione Europea e diritto interno del nostro Paese perché interviene sulla base degli articoli 11, 10 e 117 della Costituzione.
Diciamo che c’è un corpo normativo che deve essere applicato e mi permetto di aggiungere che ha un deficit caratterizzato dal fatto che il minore non viene ascoltato, non c’è un procedimento per ascoltare la volontà del minore. Questa è una carenza che è stata sottolineata in un testo di un mio ex collega professore universitario, per questo ho chiesto di intervenire perché effettuate tutte le applicazioni normative e tutti i rapporti internazionali ritengo che sia necessario stabilire che il minore con modalità protette ed adeguate debba essere sentito in merito a queste vicende in quanto la normativa deve tener conto dell’interesse preminente del minore nelle condizioni in cui i genitori sono in conflitto e non può essere solo il giudice a stabilire qual è l’interesse prevalente del minore. Ritengo che in questa procedura i minori debbano essere ascoltati con modalità protette. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Non posso non intervenire perché ho seguito con il Consigliere Rossi questa vicenda e lui ha il merito di averla trasportata all’interno di una mozione in questo Consiglio regionale.
Una situazione drammatica che si protrae da tanti anni, ho avuto la fortuna di conoscere questo padre sia in relazione al ruolo di Consigliere che di avvocato avendo avuto la fortuna di aver risolto positivamente un caso analogo avvenuto con un’altra nazione europea, la Romania. Un po’ per fortuna, un po’ per comprensione da parte dei giudici siamo riusciti a riportare a casa un bambino che da oltre due anni stava in Romania. Quindi, non posso che comprendere la situazione, siamo tutti genitori, ed anche la portata ed il dramma di questo padre. Cerchiamo in tutti i modi di aiutarlo.
E’ una materia molto complessa e non sta a noi fare una valutazione sulle sentenze o sui conflitti giurisdizionali internazionali perché sono norme molto intricate in cui esiste sempre la difficoltà di comprensione delle norme e la prevalenza di uno Stato rispetto ad un altro.
Complimenti al Consigliere Rossi e mi auguro che questo Consiglio regionale capisca bene la portata di questa mozione e si impegni alla votazione in senso unanime. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Brevemente per dire che questo, ahimè, è uno dei casi che esistono nella nostra regione ed ancora più numerosi in Italia. Oggettivamente c’è una legislazione carente in materia e molto spesso i Tribunali italiani non riescono a sostenere a livello internazionale le loro sentenze, è complicatissima, a volte occorrono anni per vederle applicate.
Auspico che accanto alla soluzione di questo caso - di cui si è fatto portavoce il Consigliere Rossi, che ringrazio per l’impegno che mette in tutti gli atti, in particolare in alcuni come questo, con grande sensibilità umana – ci sia, era nel programma di presentazione dell’ultimo Governo Draghi, del Ministro della giustizia, una riforma nell’area del Tribunale dei minori, che ha delle procedure che di fatto non sono più accettabili dalla cultura e dalla maturazione delle persone. Il Tribunale di minori è una legislazione speciale, che spesso non prevede l’ascolto della controparte.
Credo che si debba tornare ad una legislatura normale in cui ci sia una sezione del Tribunale civile che si occupa specificatamente di queste problematiche relative ai minori, ai contenziosi che ormai sono una parte significativa dell’attività della giustizia, conflittualità genitoriali, separazioni e contesti in cui c’è la tutela del minore o le nomine degli amministratori di sostegno per persone che pur maggiorenni presentano delle criticità tali da dover ricorrere a meccanismi di tutela importanti.
Questo è un caso che vede sottomessa la giustizia italiana ad una giustizia straniera, attraverso una serie di applicazioni cavillose di norme e di meccanismi pregiudiziali nei confronti della parte italiana.
Sicuramente è un problema istituzionale, sicuramente è un problema del Ministero degli esteri, sicuramente è un problema di diritto che passa attraverso il Ministero della giustizia, ma tutto ciò si sottopone anche all’attenzione dell’opinione pubblica internazionale e su questo la Regione può svolgere un ruolo importante, che non è giuridico in senso stretto perché non è suo compito occuparsi di queste cose, ma una pressione può essere fatta sugli organi delegati alla tutela di questi casi e sui quali noi potremmo avere un forte impatto.
In questo caso si tratta della giustizia greca, non è un caso che la Grecia per l’Italia sia un Paese partner, soprattutto per la Grecia l’Italia è un Paese essenziale, il porto di Ancona notoriamente ha ampi collegamenti con la Grecia, è il primo porto dell’Adriatico per i collegamenti con la Grecia, quindi, credo che ci debba essere da parte della Regione Marche una attenzione ed una pressione particolare in questo senso.
E’ chiaro che a nome del gruppo Fratelli d’Italia preannuncio il voto favorevole per l’approvazione di questo documento.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il gruppo Rinasci Marche ringrazia il primo firmatario per la sensibilità, anche gli altri firmatari, ma soprattutto il Consigliere Rossi perché questa mozione rappresenta in un certo senso un caso emblematico che può essere associato a centinaia di genitori italiani che si trovano nella stessa condizione.
Il signore di Sassoferrato, almeno da quello che si è appreso dalla stampa e dagli approfondimenti che ha fatto il Consigliere Rossi, concedendo il permesso alla moglie di andare nella città natale a partorire ha fatto tutto quello che avrebbero fatto in buona fede e con amore altre persone. I giudici però per gravi e accertati motivi ostativi attraverso quelli della madre i figli in caso di separazione in maniera prevalente.
Questa pratica non ha tenuto conto che in alcuni casi la figura del padre rappresenta insieme a quella della madre un valido supporto alla crescita serena dei figli e del loro equilibrio.
Al di là del caso specifico, che ci aiuta a mettere insieme tante altre vicende simili a questa, il merito del Consigliere Rossi è quello di aver portato alla luce un tema che è molto sentito e spesso viene alla ribalta solo per casi particolari come quello di Israele. In realtà alcuni casi ce li ritroviamo anche sotto casa, quindi, i genitori che si separano devono avere gli stessi diritti e doveri e fatti gravi e insuperabili possono avere, con l’aiuto anche di una mozione del Consiglio regionale, la possibilità del ritorno per l’affidamento congiunto, nell’assoluto interesse dello sviluppo psicofisico del minore che tutti noi abbiamo interesse a sottolineare e ad evidenziare, anche nella stampa, per far sì che il minore e la famiglia rientrino all’interno della nostra comunità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Ringrazio anticipatamente tutti i Consiglieri che si renderanno con il loro voto disponibili a difendere due cittadini marchigiani. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 134. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Con questo atto terminano i lavori della seduta odierna del Consiglio regionale, ringrazio tutti per la partecipazione e per l’impegno che abbiamo profuso.
Il prossimo Consiglio non sarà martedì 26 ottobre, ma mercoledì 27 ottobre.
Grazie e buon pomeriggio.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 15,10