Resoconto della seduta n.44 del 09/11/2021
SEDUTA N. 44 DEL 9 NOVEMBRE 2021

La seduta inizia alle ore 11,50.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 44 del 9 novembre 2021. Comunico che il processo verbale della seduta n. 43 dell’8 novembre 2021 sarà distribuito e posto all’approvazione dell’Assemblea legislativa regionale nella seduta del 16 novembre.

Proposta di legge n. 72
ad iniziativa della Giunta regionale
“Esercizio dell'attività enoturistica nelle Marche”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 72 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Bilò

Mirko BILO’ Grazie, Presidente. Un saluto ai colleghi Consiglieri e Consigliere, è un onore intervenire in qualità di relatore di maggioranza di questa importantissima norma.
Tra gli obiettivi più importanti di questa legge regionale c'è esaltare la bellezza del nostro territorio, valorizzare le eccellenze, creare opportunità per i giovani, permettere alle nostre aziende di crescere, rafforzare e strutturare l'offerta turistica regionale posizionando le Marche in un contesto nazionale ed internazionale.
La legge che discutiamo oggi si pone al centro di questa strategia: il settore vitivinicolo oltre ad essere uno di quelli con i maggiori margini di crescita, incarna perfettamente un modello di sviluppo ecosostenibile in sinergia con l'ambiente, con l'integrità e la bellezza del nostro territorio. Tutte queste caratteristiche sono la base per la creazione del brand che deve fare delle Marche la meta del turismo esperienziale ed un luogo unico nel panorama italiano.
Come ho detto l'enoturismo è uno dei settori più vivaci dinamici. È in crescita costante il numero dei turisti italiani che hanno visitato una cantina nel corso dei loro più recenti viaggi e che hanno partecipato ad un evento o festival a tema. È in crescita il numero dei turisti motivati a viaggiare per partecipare ad un'esperienza tematica ed è ancor maggiore il numero di turisti che cercano esperienze emozionali e sono attratti da questa tipologia di viaggio.
La regione Marche ha un settore vitivinicolo estremamente vivace, in forte crescita, e fortemente rappresentativo del territorio di produzione. Ecco perché una misura come l'enoturismo è in grado di esaltare le caratteristiche di eccellenza dei prodotti, della cultura dei produttori e dei territori di origine strettamente connessi con la propria tradizione e la propria storia.
L'enoturismo cerca di capire le caratteristiche peculiari del vino degustato, ma lo fa in relazione alla conoscenza del territorio in cui quel vino viene prodotto, delle sue tradizioni e dei costumi. Questa legge consentirà di definire itinerari enoturistici che mettano in rete, nel segno del vino, le eccellenze naturalistiche, culturali, artigianali e industriali e consentirà di attivare azioni di comunicazione strategica per la promozione e la conoscenza di tali realtà in Italia e all'estero, valorizzando anche le aree interne e i piccoli borghi. È una misura chiave per favorire la destagionalizzazione, condizione necessaria per trasformare il turismo in un settore chiave per l'economia regionale.
La proposta di legge si prefigge di rendere, pertanto, il settore vitivinicolo sempre più protagonista, muovendosi nel solco della programmazione integrata tra i settori dell'agricoltura, del turismo e del commercio. Tre settori chiave sui quali siamo già intervenuti con modifiche strutturali al quadro normativo.
Lo sviluppo locale integrato passa attraverso un adeguato sostegno dell'immagine complessiva del territorio regionale, utilizzando azioni di comunicazione e valorizzazione che riguardino anche e soprattutto, il settore dell'enogastronomia che sempre più riscuote un grande interesse da parte dei turisti.
Il testo della proposta di legge n. 72/21 - "Esercizio dell'attività enoturistica nelle Marche", che oggi approda in Aula, è la traduzione di questi obiettivi e di questa strategia.
Una legge che muove dall'esigenza di fornire agli operatori del settore vitivinicolo uno strumento innovativo che consenta loro di implementare i servizi che possono essere offerti dall'impresa vitivinicola. L'attività di enoturismo completa e valorizza l'attività vitivinicola, già poliedrica e in grado di coniugare la promozione dei territori e delle produzioni con un sistema di accoglienza basato sulla cultura del vino e della sua area di produzione. L'obiettivo della legge è diversificare l'offerta, incrementare il fatturato, favorire le assunzioni di personale e nuovi investimenti, consentire al settore vitivinicolo marchigiano di proporsi quale principale strumento della valorizzazione del territorio, a beneficio dell'intera economia regionale.
La proposta di legge regionale che portiamo all'attenzione dell'Aula deriva dalla legislazione nazionale costituita dai commi 502, 503, 504 e 505 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2017, n. 205 e dal successivo decreto ministeriale 19 marzo 2019, che definisce le linee guida e gli indirizzi per l'attuazione delle attività enoturistiche.
Poiché il citato decreto demanda alle Regioni le funzioni di controllo, vigilanza e sanzionatorie, è risultato indispensabile procedere alla definizione di queste condizioni attraverso una specifica proposta di una legge regionale che, contestualmente, si pone quale riferimento univoco ed organico per l'intera materia.
La proposta di legge ad iniziativa della Giunta regionale, in particolare dell'Assessore Mirco Carloni, è stata elaborata dal Servizio politiche agroalimentari d'intesa e con la collaborazione del Servizio sviluppo e valorizzazione delle Marche e Servizio attività produttive ed ha seguito un articolato percorso di condivisione con le rappresentanze delle categorie interessate. Il testo che si propone all'Aula è inoltre frutto dei dovuti approfondimenti, verifiche ed opportuni emendamenti operati in seno alla II Commissione permanente.
I contenuti degli articoli della proposta di legge sono chiari e ben comprensibili.
L'articolo 1 individua l'oggetto e le finalità dell'attività di enoturismo. Indica le norme nazionali da cui scaturisce e le finalità generali della proposta di legge con riferimento agli obiettivi di valorizzazione e tutela delle aree a vocazione vitivinicola, le loro peculiari produzioni, la qualificazione dell'accoglienza in una logica di promozione e integrazione tra i vari possibili "turismi" e l'incremento dei redditi delle imprese del settore.
L'articolo 2 definisce e descrive le attività da considerare enoturistiche, secondo quanto stabilito dalla normativa nazionale e tenendo conto delle esigenze regionali. Comprendono le attività di conoscenza del vino e del suo territorio, le attività didattiche e culturali connesse, le visite guidate alle cantine ed ai vigneti e le attività di degustazione.
L'articolo 3 individua le tipologie di soggetti che possono essere operatori enoturistici, ovvero i produttori di vino, sia in cantine di imprese agricole che agroindustriali, le enoteche regionali riconosciute ai sensi della legge regionale n. 5/95 ed il Polo enogastronomico regionale. L'articolo stabilisce, inoltre, il divieto di utilizzo di denominazioni riservate esclusivamente al settore enoturistico.
L'articolo 4 elenca i requisiti ed i standard minimi di qualità per poter svolgere l'attività enoturistica. Detti requisiti, attinenti alle caratteristiche soggettive e oggettive delle attività, sono stati opportunamente calibrati alla realtà regionale, nel rispetto delle indicazioni stabilite dalla normativa nazionale.
L'articolo 5 prevede la promozione della formazione, la riqualificazione e l'aggiornamento professionale degli operatori enoturistici e dei loro collaboratori.
L'articolo 6 disciplina l'attività di degustazione anche in abbinamento con alimenti collegandola prevalentemente con i prodotti di qualità, tipici e tradizionali strettamente legati al territorio regionale.
L'articolo 7 prevede l'attuazione sinergica della legge da parte delle strutture competenti in materia di agricoltura, commercio e turismo.
L'articolo 8 individua lo strumento della segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) quale presupposto per lo svolgimento dell'attività enoturistica, secondo quanto previsto dalla normativa nazionale.
L'articolo 9 prevede l'istituzione dell'elenco regionale degli operatori enoturistici, al quale si iscrivono i soggetti titolati a svolgere l'attività che hanno presentato la SCIA.
L'articolo 10 individua nel Comune l'ente competente alla effettuazione dell'attività di vigilanza e controllo, che trasmetterà annualmente alla Regione la relazione sull'esito di detti controlli.
L'articolo 11 elenca le violazioni e le relative sanzioni da applicare e l'ente responsabile della loro applicazione.
L'articolo 12 stabilisce in quali circostanze si procede alla sospensione o alla cessazione dell'attività enoturistica.
L'articolo 13 disciplina le disposizioni transitorie relative alle sole aziende che hanno già avviato l'attività.
L'articolo 14 attesta l'invarianza finanziaria della legge dalla quale non scaturiscono oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale.
L'articolo 15 rimanda alla normativa nazionale per quanto non regolamentato con la presente legge.
Consentitemi in chiusura di formulare per questa proposta un grazie sincero a tutta la Giunta ed in particolare all'Assessore Mirco Carloni. Un grazie sincero a tutta la Commissione, al Presidente Andrea Putzu e a tutti i Consiglieri che hanno contribuito in modo fattivo a rendere questo testo il migliore possibile.
Questa legge restituisce alle Marche una grande opportunità e permette di recuperare il tempo perduto. Non è un punto d'arrivo, ma un punto di partenza per trasformare uno dei settori di nicchia del nostro territorio in uno dei settori chiave per la ripartenza dell'economia. Questa legge non è un fine, ma è un mezzo per la strategia regionale che intende porre le Marche al centro dell'interesse nazionale. Alla Giunta di centrodestra il merito di attuarla passo dopo passo, senza sosta, ridando al nostro territorio il valore e l'importanza che merita. Volevo ringraziare in modo particolare il Dirigente del servizio agricoltura, la Segretaria della II^ Commissione. Un grazie particolare al Consigliere Cesetti per la sua disponibilità, per l’ottimo lavoro sostanziale e di tecnica legislativa.
Tutti hanno contribuito, come dicevo, in modo fattivo e per questo sono stati ritirati gli emendamenti presentati dal Consigliere Cesetti, tre emendamenti di cui uno sostituito con un ordine del giorno; altri possono essere tutti accolti con leggere modifiche in alcuni di loro.
Credo che sia stato fatto un buon lavoro, insieme, in sinergia, con un gioco di squadra e l'augurio è che questa Assemblea possa votare all’unanimità questa importantissima legge che va a favore della nostra comunità e dei nostri imprenditori. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Questa proposta di legge nasce principalmente dall'esigenza di fornire agli operatori del settore vitivinicolo uno strumento legislativo innovativo, che consenta loro di implementare un'attività dalle tante sfaccettature, rappresentate dalla valorizzazione dei territori, delle produzioni, da un sistema di accoglienza che coniughi la cultura del vino con la sua area di produzione e con l'ulteriore obiettivo di incremento i redditi delle aziende produttrici.
La Regione Marche ha un settore produttivo vitivinicolo particolarmente vivace e molto rappresentativo del territorio di produzione, cosicché una misura come l'enoturismo è in grado di amplificare notevolmente le caratteristiche di eccellenza dei prodotti, della cultura dei produttori e dei territori di origine coniugati con la propria tradizione e la propria storia.
La proposta di legge si muove nel solco della programmazione integrata tra i settori dell'agricoltura, del turismo e del commercio.
La legge potrà consentire di definire itinerari enoturistici che mettano in rete anche tutte le eccellenze naturalistiche, culturali, artigianali e industriali dell'intero territorio regionale e attivare azioni di comunicazione efficace per la promozione e la conoscenza di queste realtà in Italia e all'estero, valorizzando anche le aree interne e i piccoli borghi e favorendo, infine, la destagionalizzazione dei flussi turistici.
La proposta di legge si compone di 15 articoli che definiscono le finalità dell'enoturismo, le attività da considerare enoturistiche, le caratteristiche degli operatori, i requisiti e gli standard minimi, la promozione della formazione e della riqualificazione professionale, la disciplina della degustazione.
Nel testo sono previsti poi interventi sinergici da parte delle strutture competenti in materia di agricoltura, commercio e turismo, l'istituzione dell'elenco regionale degli operatori, l'individuazione dell'ente competente alla effettuazione dell'attività di vigilanza e di controllo, l'elencazione delle violazioni e delle relative sanzioni da applicare.
Dall’applicazione di questa legge non derivano peraltro nuovi oneri per il bilancio regionale.
Su questa proposta di legge, come sempre, in Commissione ci siamo confrontati con le associazioni e le organizzazioni del settore, che ringrazio per i loro contributi di idee. Alcuni di questi sono stati oggetto di appositi emendamenti del Gruppo PD che sono già stati approvati dalla Commissione stessa. Oggi, come accennava il Consigliere Bilò, abbiamo presentato ulteriori emendamenti che penso saranno approvati e che miglioreranno sostanzialmente il testo che andremo ad approvare. Per questo ringrazio anch’io il Consigliere Cesetti per il suo apporto decisivo per rendere questa legge migliore di come era stata presentata originariamente. Ringrazio anch’io il Dirigente del servizio agricoltura, la Segretaria della II^ Commissione e tutti coloro che hanno contribuito a stendere il testo e a migliorare l’impostazione della proposta di legge.
La nostra valutazione rimane positiva come già per altro evidenziato perché l’auspicio è di un’approvazione all’unanimità, già l’aveva sottolineato il Consigliere Bilò e credo che questo avverrà. Grazie.


PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Mi associo ai colleghi Consiglieri che mi hanno preceduto nei ringraziamenti alla Giunta, all’Assessore e Vice Presidente Mirco Carloni, per l’iniziativa su cui la Commissione ha lavorato in maniera decisa e costruttiva.
Una legge che sarà, immagino, condivisa all’unanimità, che dimostra di essere necessaria in un certo senso oltre che valida. Necessaria partendo da alcuni presupposti. Un settore importantissimo è quello vitivinicolo, che deriva dalla bontà del nostro vino, dall'eccellenza del nostro vino, che va accompagnato e sostenuto, ma la legge favorisce un discorso legato alla filiera del food, alla filiera del cibo, quindi è un operazione che va a muovere un’economia, che va a valorizzare un territorio e che va a creare uno sviluppo economico.
Voglio ricordare che ieri si è chiuso l’evento che ha fatto l’Assessore Carloni, che ha avuto un’intuizione, “Dalla Vigna alla tavola”, il suo percorso ha dimostrato …

PRESIDENTE. Consigliere bisogna che ci fermiamo Sospendiamo la seduta perché non vedo nessun rappresentante della Giunta in Aula. Quindi, dobbiamo sospendere la seduta. Chiedo di chiamare l’Assessore che è fuori.

La seduta è sospesa alle ore 12,08

La seduta riprende alle ore 12,09

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Prego, Consigliere continui.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Provo a ripartire. Stavo sottolineando la necessità di intervenire su una simile legge e facevo riferimento alla brillantissima intuizione dell’Assessore Carloni per l’iniziativa dalla “Dalla Vigna alla tavola”. Ieri si è chiusa questa manifestazione, che conferma quanto necessaria e valida sia questa legge che oggi andiamo ad approvare, a dimostrazione del dinamismo di un settore che non è solo quello vitivinicolo, ma anche del cibo, che va ad abbracciare anche ristoranti, enoteche ed alberghi.
Ricordo alcuni numeri di questa iniziativa che dimostra, ripeto, come importante sia questo settore che ha visto 21 progetti finanziati, un investimento per la Regione di quasi 1 milione di euro e che ha prodotto uno sviluppo di oltre 1, 2 milioni di euro, sono stati 341 gli operatori coinvolti, 300 le cantine interessate, anche questo a dimostrazione di come sia vivo e dinamico questo settore, con la voglia soprattutto di fare ed incidere, quasi 7 mila le persone raggiunte, le stime parlano di circa 1.700 soggetti provenienti da Regioni diverse dalla nostra.
Concludo per dire quanto sia necessaria e giusta questa legge, che ci deve trovare compatti e uniti. Una norma che non vuol dire solo economia, solo vendita di vino, tra l’altro ci sono possibilità concesse agli operatori all’interno delle loro strutture non solo di fare vendita di vino, ma anche degustazioni e iniziative di carattere culturale, quindi, creare attorno a questo mondo una situazione che magari possa vedere come conseguenza finale la vendita del vino. Non solo economia, non solo promozione del turismo, ma anche e soprattutto sviluppo del turismo. Votiamo convintamente ed in maniera entusiastica questa legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Questa maggioranza ha già ampiamente mostrato con i fatti di voler puntare molto sul rilancio delle Marche, della nostra regione. L’abbiamo fatto anche ieri con la legge sui borghi che, voglio ricordare, è stata approvata all’unanimità, ed oggi lo facciamo ancora una volta con una proposta di legge che valorizza le ricchezze enoturistiche ad oggi in gran parte limitate ad un grande potenziale.
Andare quindi a regolamentare l’enoturismo nelle Marche è la chiave di volta per la valorizzazione di un settore dalle enormi potenzialità, la cui ottimizzazione può rappresentare un valore aggiunto sotto tutti i punti di vista. In primis si va ad incentivare e a facilitare l’attività del settore vitivinicolo, che può essere la motrice dei territori.
La proposta, oltre a rappresentare uno step fondamentale per la regolamentazione normativa, può favorire l’attività vitivinicola dando la giusta visibilità e rilevanza ai prodotti vitivinicoli e al contempo richiamare i turisti non solo dall’estero, ma anche dall’Italia e dalla nostra stessa regione, alla scoperta di angoli che spesso non sono conosciuti nemmeno in Patria.
La regolamentazione normativa consente altresì di delineare con precisione il campo in cui il settore vitivinicolo può operare al meglio in un quadro integrato più generale che spazia dal commercio al turismo fino all’ambiente per quella sinergia operativa e multisettoriale che è sempre mancata alle Marche.
Bene, quindi, la proposta di legge approvata ieri sui borghi, altrettanto bene questo provvedimento che è arrivato oggi in Aula e che, da quello che ho ascoltato, sarà approvato anche dalla minoranza, quindi all’unanimità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Anch’io voterò favorevolmente questa proposta di legge che è stata notevolmente migliorata con la presentazione dei nostri emendamenti, poi condivisi con il relatore di maggioranza e con il Presidente della Commissione, il quale ha dato il via libera dopo un lavoro importante fatto all’interno della Commissione stessa.
Voglio anch’io ringraziare il Presidente della Commissione Putzu, con cui non condivido nulla, però gli do atto che sa dirigere la Commissione e lo fa con equilibrio, con spirito di collaborazione e questo credo che sia utile, tant’è che lascia molto spazio non solo al dibattito, ma anche alle audizioni per assumere il contributo di tutti, in una Commissione di cui tutti i componenti sono molto attenti e disponibili ad una collaborazione per migliorare gli atti ed i testi normativi. L’abbiamo visto ieri con l’approvazione unanime della legge sui borghi, lo vedremo probabilmente oggi con l’approvazione di questa legge. Questo avviene quando non c’è il pregiudizio che spesso ci impedisce di guardare oltre noi stessi e magari fa pensare a noi che da parte della maggioranza ci sia sempre il torto e a voi che il torto sia da questa parte e si lavora perché voi dovete amministrate e noi contrastare. Quando invece pensiamo che siamo qui, innanzitutto, pur nelle rispettive posizioni, per lavorare nell’interesse della nostra comunità, allora riusciamo anche ad elevarci oltre noi stessi e a dare un contributo alla funzione primaria di legislatori quali noi siamo perché a differenza della Giunta noi non siamo amministratori, ma legislatori. In questa occasione questo è avvenuto perché, lo diremo poi, il testo è stato notevolmente migliorato dopo il pure apprezzabile lavoro fatto dagli uffici della Giunta e dalla stessa Commissione
Tre emendamenti verranno ritirati, uno sostituito con un ordine del giorno, perché ho accolto le richieste del relatore di maggioranza, altri sono stati accolti e verranno approvati con leggerissime modifiche attuate con subemendamenti firmati da me e dal Consigliere Bilò.
Una legge sulla quale siamo favorevoli; io e le Consigliere Casini e Bora non abbiamo tra l’altro avuto il tempo di intervenire in siffatta materia perché c’è stata la pandemia e poi sono arrivate le elezioni.
Rilevante questo provvedimento che disciplina l’enoturismo, ma sappiamo che l’enoturismo è già disciplinato da una norma nazionale, che è l’articolo 1 comma 502 della legge di bilancio dello Stato del 27 dicembre 2017 n. 205 che dice: “ Con il termine enoturismo si intendono tutte le attività di conoscenza del vino espletate nel luogo di produzione, le visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione della vite, la degustazione e la commercializzazione delle produzioni vinicole aziendali, anche in abbinamento ad alimenti, le iniziative a carattere didattico ricreativo nell’ambito delle cantine”. All’esito c'è stato un decreto ministeriale del 2019, quindi siamo arrivati a ridosso della scadenza elettorale. La norma nazionale, se vogliamo, indica la via da percorrere alle Regioni all’interno della legislazione concorrente che disciplina siffatta materia ed oggi noi ci apprestiamo a questo provvedimento.
Per la verità c’è da dire che alcune Regioni non hanno adottato una legge, ma hanno disciplinato questa materia con atto amministrativo, ad esempio l’Emilia Romagna l’ha fatto con una delibera di Giunta regionale - come sapete quando faccio il percorso in treno per venire qui studio gli atti che facciamo - mentre la Toscana con legge. Vedo l’Assessore Carloni che annuisce perché evidentemente anche lui ha studiato, immagino.
Quali sono i miglioramenti che ho apportato? Nel merito hanno parlato i Consiglieri Bilò e Mastrovincenzo, che con la sua esperienza dà sempre una mano ai lavori di questa Commissione. Noi abbiamo cercato di migliorare questa legge che non può essere scritta come un atto amministrativo, una legge è una legge, quindi, deve essere sintetica, deve disciplinare fattispecie, non esempi, come era stato scritto nella prima ipotesi e deve essere innanzitutto coerente con le altre norme e con quelle nazionali.
Con i nostri emendamenti abbiamo cercato di apportare dei correttivi e se, come mi ha preannunciato il relatore di maggioranza, verranno approvati credo che consegneremo alla nostra regione un impianto legislativo che, tra l’altro, voglio dirlo, su nostra proposta, su mia proposta, dà, come è giusto che sia, i necessari poteri alla Giunta per intervenire in siffatta materia, previo parere della Commissione competente. Questa è la principale modifica e le attività, pure specificatamente indicate dalla legge, dovranno essere disciplinate nel dettaglio dalla Giunta che ha il potere e la responsabilità di intervenire in questa materia nel rispetto della normativa regionale e nazionale e non è possibile che in una legge ci sia scritto “ad esempio”.
Ritengo che sia un importante impianto legislativo per dare una risposta decisiva ad uno dei settori strategici e trainanti della nostra economia regionale, settore strategico e trainante in sé, ma pensiamo anche ai risvolti che può avere sul turismo, in relazione al provvedimento che abbiamo approvato ieri, ad esempio, legato al turismo ed anche alla rivitalizzazione dei borghi, dei centri storici, a ridosso dei quali la nostra regione pullula di questi impianti per produrre quella che è una vera ricchezza per le Marche e per il Paese. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Ringrazio l’Assessore Carloni che dopo la legge sul ittiturismo è riuscito in pochissimo tempo, credendoci, a portare in Aula anche la norma sull’enoturismo. Dobbiamo dare atto della sua lungimiranza e del suo impegno perché, come giustamente ha detto il Consigliere Cesetti, c'è una bella differenza tra una semplice delibera e una proposta di legge. L’Assessore Carloni ha avuto coraggio in due occasioni, prima con l’ittiturismo ed oggi con l’enoturismo, dando l’opportunità alla Giunta di licenziare due proposte di legge senza fare le classiche delibere, come hanno fatto anche altre Regioni, perché di fatto c’è una legge nazionale, come ha detto il Consigliere Cesetti, quindi poteva non coinvolgere l’Aula e la Commissione. Di questo va dato atto all’Assessore Carloni, di impegno e di lungimiranza, ma soprattutto di dare un'opportunità in più alla nostra regione, nel caso dell’enoturismo alle cantine, a volte anche per l'agricoltura, e nel caso dell’ittiturismo alla pesca.
Se ci fate caso si parla molto di turismo in questi giorni, in questi mesi, ieri abbiamo avuto l’occasione di approvare all’unanimità la legge sui borghi e questa, che viene subito dopo, è correlata. Spero che l’Assessore potrà approfondire, tutto questo ha un senso logico e la cosa ancora più bella è che da parte dell'opposizione … Lo devo ammettere, in Commissione abbiamo avuto modo di ascoltare l'associazione di categoria, di confrontarci tra di noi, quindi, il mio ringraziamento va al Consigliere Bilò, che è il relatore di maggioranza, e ai Consiglieri Mastrovincenzo e Cesetti, che sia ieri che oggi, in entrambi i casi, con i suoi emendamenti ha dimostrato grande responsabilità, senso di appartenenza alla Regione e non ad un partito.
Significa che su questi temi dimostriamo grande maturità politica, tutti insieme, sia noi che siamo giovani sia voi che lo siete meno. Su questo credo che sia importante unirci perché l’enoturismo, insieme ai borghi e ad altre leggi, potrebbe dare uno slancio alla nostra regione, opportunità alle tante cantine vinicole che abbiamo. Tantissime cantine vinicole che fino a qualche anno fa non erano neanche considerate, questo l’Assessore Carloni ce lo può dire, addirittura dopo il bando “Dalla vigna alla tavola”, che sembrava una cavolata, qualcuno all’inizio mi prendeva in giro, poi invece è partito, molti operatori mi hanno chiamato per dirmi che avevano provato dei vini che non conoscevano e che erano molto buoni. A volte anche con poco si riesce a fare qualcosa di utile per dare un’opportunità, uno, per far girare l’economia della nostra regione, che è fondamentale ed importantissimo; due, per far conoscere i nostri prodotti.
Sono certo che l’enoturismo potrebbe dare uno slancio domani, quando la pandemia finalmente sarà finita, per riaprire il turismo estero, che è fondamentale per noi che abbiamo sofferto negli scorsi anni a far conoscere ai turisti esteri non solo le nostre splendide colline, i nostri splendidi borghi, ma anche i nostri vini. Sono certo che con questa legge anche i produttori di aziende vinicole potranno avere l’opportunità di farsi conoscere nel mondo e tutto questo si potrà collegare, Assessore, con il circuito dei borghi, dell’ittiturismo, dell’enoturismo, con l’Agenzia per l’internazionalizzazione.
Mi limito solo a dire grazie a tutti voi che ancora una volta avete dimostrato grande responsabilità. Grazie, lo volevo dire prima ma non era presente, al relatore di maggioranza Consigliere Bilò che, con grande dedizione e passione, si è impegnato affinché questa legge potesse trovare una convergenza anche da parte dell'opposizione, ci è riuscito, per questo lo ringrazio.
E’ importante per tutti noi perché oggi i cittadini della regione Marche hanno bisogno di vedere che su certi temi non ci sono divisioni. Il turismo ci unisce e in questo caso anche l’enoturismo, quindi, non posso che ringraziarvi nella speranza che ci siano altri provvedimenti che ci potranno unire ancora di più per rilanciare la nostra regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Carloni.

Mirko CARLONI. Grazie, Presidente. Voglio ringraziare anch'io l’Aula per il lavoro che sta facendo, ma soprattutto il Presidente della Commissione attività produttive Putzu che si è contraddistinto in questi mesi in un lavoro sinergico, ma anche di capacità di sintesi tra le iniziative della Giunta e quelle che sono arrivate velocemente in Aula.
E’ qualche anno che sono seduto qua, non ricordo un'attività legislativa come quella che stiamo vivendo, è merito delle Commissioni ed anche di quest’Aula che si sta prodigando. Vedo anche la tensione di tutti i Consiglieri a voler fare vedere all’esterno un lavoro proficuo e credibile della politica in un momento così difficile.
Oggi approveremo questa legge all'unanimità secondo me non è l’unica e non sarà l’ultima, mi auguro. Sono segnali di tenuta e di sinergia che stiamo dando all’esterno tutti insieme perché ci si attende questo dalla politica.
Lasciatemi fare un ringraziamento speciale ai Consiglieri Bilò e Mastrovincenzo per aver lavorato sul testo e averlo confezionato tenendo presente che, come abbiamo fatto finora, nessuno ha mai preteso di imporre nulla sulle leggi e questo è un fatto anche di cultura. Dobbiamo fare in modo che le leggi siano condivise perché quando entrano nel tessuto culturale non possono che essere di tutti e se c'è un contributo, una correzione, un emendamento per poterla migliorare bisogna farlo con quello spirito, altrimenti è una legge di una parte. In questo modo stiamo dando segnali molto positivi. Non è un caso che questa legge sarà approvata all'unanimità, è merito di tutti quanti, della Regione Marche nel suo intero intendimento e nella piena agilità degli organi, Giunta e Consiglio.
Questa legge è molto attesa dal mondo agricolo e vitivinicolo. Potevamo fare, come ha detto bene il Consigliere Cesetti, un atto amministrativo, la disciplina territoriale, però abbiamo fatto una legge per rimarcare l'importanza di questa norma e per dargli un valore assoluto, come può far solo l’attività legislativa, tanto più se fatta tutti insieme.
Il nostro settore vitivinicolo, lo sa bene la Consigliera Casini, che ringrazio e saluto, è maturo, importante, negli anni ha sviluppato dei numeri significativi. Ci sono aziende molto strutturate e ce ne sono altre meno, abbiamo un differenziale territoriale diverso, c’è un frazionamento su alcuni territori, anche nel mondo agricolo e c'è la fragilità di parte di questo e, come credo tutte le Regioni, stiamo cercando anche noi di potenziare quel settore, come si fa? Attraverso la diversificazione, che in agricoltura avviene sotto varie forme, per creare valore aggiunto. All’imprenditore agricolo bisogna dare la possibilità di avere più fonti di reddito, fare in modo che quell'attività sia davvero profittevole per chi la fa e per i propri figli.
Molto spesso ci interroghiamo su come fare per trattenere la gente nei territori, specie delle aree interne, bisogna fare in modo che oltre ad avere in un bel posto ci sia un'alta qualità della vita e ci siano le condizioni economiche per mantenere quella vita nel territorio. Forse solo l’agricoltura riesce a dare spazi sociali ed economici a quelle famiglie che sono nelle aree interne, per questo occorre valorizzare ciò che abbiamo.
Oggi non stiamo inventando niente, stiamo facendo una legge di valore strategico. Se voi pensate, altre regioni sull’enoturismo sono molto più avanti di noi (Toscana, Piemonte), e spesso si associa il nome di un vino o di un vitigno ad un territorio, questo significa che sono stati bravi negli anni precedenti, hanno creato un marketing territoriale molto forte, hanno creato un fatto identitario tra il territorio e il prodotto agricolo. Se pensiamo al Chianti, è evidente che quella zona la individuiamo, al Nebbiolo o alle Langhe, queste zone le associamo ad un prodotto vitivinicolo.
La forza delle Marche è di avere venti denominazioni, una indicazione, abbiamo tanti prodotti certificati, però questa pluralità e se volete questa quantità di prodotti hanno frazionato lo sforzo di marketing, quindi è faticoso far capire che cosa sono Morro D’alba, la Vallata del Metauro, il Pecorino di Offida. Questo fatto ci ha "indebolito” nella ricchezza della diversità.
Noi abbiamo pensato, ed è il motivo per cui dico che questa è una legge strategica, che crea dei cammini del vino, che sono stati riconosciuti anche dall'Europa, dalla Commissione europea come fatto culturale, che questa possa essere una grande operazione di marketing per il nostro territorio, fare in modo che si creino dei percorsi individuati sulla base del prodotto vitivinicolo.
Dovranno essere diversi i prodotti, dovranno essere diversi e significativi gli sforzi economici. Le risorse finanziarie che oggi prevediamo per la legge non sono sufficienti, se dobbiamo far conoscere le Marche in tutto il mondo per i vini servirà uno sforzo economico molto più importante e lo dobbiamo fare tutti insieme, d'accordo sul fatto che questo sia un driver importante per la nostra economia.
Come avete detto giustamente prima, uno dei segnali dell’importanza e anche della strategicità è stato proprio quel bando “Dalla vigna alla tavola”, che voleva dare un contributo in un momento dell'anno in cui c’era il Covid, per aiutare ristoratori, baristi, albergatori e produttori vitivinicoli. Con quel bando si è percepito quanta maturità ci sia in quel settore per uno scambio tra commercio e agricoltura.
La sinergia è fondamentale, l’enoturismo può funzionare soltanto se c'è una predisposizione culturale da parte degli agricoltori a fare accoglienza nelle strutture agricole. Per essere chiari, se un turista arriva in un'azienda agricola e lo rincorre il cane per morderlo è difficile che si riesca a fare turismo, così come è difficile fare turismo ed enoturismo se si va in un ristorante e si vendono tutti vini tranne quelli locali e magari i camerieri o il proprietario non conoscono i vitigni marchigiani. Questo è lo sforzo che dobbiamo fare e lo possiamo fare attraverso iniziative come quella che abbiamo fatto, 300 eventi intorno ai nostri vitigni e la grande promozione di alcuni percorsi.
Da oggi questa legge darà la possibilità di fare accoglienza e anche somministrazione nelle cantine dove finora era difficile farla perché c’erano delle regole contrastanti tra loro, serviva un intervento normativo per chiarire quale fosse lo scopo delle cantine e delle aziende vitivinicole, soprattutto definire una strategia che è quella su cui noi punteremo da adesso in avanti con molta concretezza per dare la possibilità alla regione Marche di fare sintesi tra tutti i valori che abbiamo in gioco nei vari territori, creando dei percorsi dedicati ai nostri vitigni, facendo in modo che le cantine e le aziende agricole in generale diventino meta di esperienza.
Sapete che i grandi veicoli del turismo di massa con una regione come la nostra non li possiamo centrare, però chi cerca di fare un'esperienza, una vacanza emozionale, come si dice adesso, come va di moda, di provare qualcosa di particolare, come andare a cavallo, raccogliere i tartufi, andare a fare la vendemmia, può cercare di cogliere dalle cose semplici, che per noi sono semplici, ma per i turisti possono essere un'esperienza, il massimo profitto, dando così alle strutture ricettive uno slancio e il maggior valore aggiunto possibile.
L’idea è fare degustazioni ed ovviamente creare dei percorsi perché sarebbe banale ridurre tutto al solo fatto di poter fare delle degustazione in cantina. Stiamo facendo una legge che, ripeto, secondo me è storica perché ci proiettiamo in quel settore. Vi racconto un fatto personale, ma penso che sia giusto anche farlo, quando ho pensato e buttato giù la prima bozza di questa legge, che voi avete concorso a migliorarla, sono stato qualche giorno nella zona della Provenza, Aix en Provence, a vedere alcune cantine che sono particolarmente avanti nell'accoglienza turistica. Ho visto che cosa significa e quanto può valere l’enoturismo per un territorio, non solo come fatto agricolo, perché in queste mega cantine francesi lo scopo finale del vino è una scusa, tutto il resto è il corollario. Ci sono statue e mostre nelle vigne, opere d'arte disseminate in campagna, concerti, fuochi stellati dentro le cantine che fanno ... C'è un meccanismo di accoglienza e di intrattenimento ad alto valore aggiunto, dove il vino è l'attrattore, perché uno va per vedere l’azienda agricola, il vitivinicolo, ma poi intorno c'è un'offerta turistica di alto valore e di alta qualità.
Certo, non possiamo pensare di essere oggi come la Provenza o come la Borgogna, però noi dobbiamo tendere ad essere quello, dobbiamo riuscire ad essere un territorio che attrae un certo tipo di turista, che vuole fare dei percorsi, però bisogna attrezzarli, dobbiamo creare logistica e pensare dopo questa legge a come mettere a fattore comune tutte le aziende agricole che vogliono fare enoturismo e dare a loro delle opportunità e se uno viene nelle Marche dovrebbe conoscere le opportunità che ha, i luoghi e i vitigni che può visitare, le degustazioni che si possono fare, dove può dormire e dove si fa somministrazione alimentare. Ripeto, dentro questa legge ci sono tanti altri valori connessi che saranno ancora più importanti. Sono profondamente convinto che attraverso il vino si può fare grande promozione della nostra regione, non perché oggi l’abbiamo inventato, ma ci arriva dal passato, è un'eredità. Come dico spesso: il risultato di questo grande patrimonio vitivinicolo ci arriva dai sacrifici e dall'impegno degli agricoltori e dal passato. Alla nostra generazione, anche a noi come amministratori, spetta il compito e secondo me anche il dovere di valorizzarlo perché dobbiamo riuscire a far conoscere che cosa sono le Marche. Non siamo un’indicazione geografica, un luogo a sud di Rimini o a nord dell’Abruzzo o a fianco all’Umbria, dobbiamo creare una forte identità e riuscire a fare in modo che quando una persona viene qui sappia che cosa può fare come esperienza, sfruttando al massimo dei valori che sono quelli dell’agricoltura.
Questa era l’idea, ringrazio tutti quanti voi perché questo è il risultato dell’Assemblea legislativa delle Marche e sono sicuro che ne trarrà molto vantaggio il settore agricolo, ma in generale l'intera regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Chiedo scusa se non sono riuscito a prenotarmi prima. Anch'io vorrei applaudire questa legge e lo faccio sia da amante del vino, che anche come ventennale operatore turistico, che ben comprende l'importanza di normare meglio tutto il settore dell’enoturismo, che a sua volta porta beneficio anche ad altri settori turistici. Io posso portare il caso di strutture del nostro entroterra, ci sono pochissime cantine vitivinicole, che beneficiano dell’enoturismo creato dalle cantine del Bianchello nella zona collinare. E’ un'attrattiva per tutti, non solo per le zone in cui sono insite queste cantine, ma per l’intero circondario. E’ importante che sul modello di altre regioni, le Marche abbiano dato questo input importante.
Anch’io vorrei ringraziare l'Assessore Carloni e la Commissione che, non dico di nascosto, ma dietro le quinte ha fatto un lavoro certosino e migliorativo della legge.
Ringrazio il Presidente Putzu ed il Consigliere Bilò, come ha detto il Santo Padre Benedetto XVI in questo caso siete stati degli ottimi lavoratori della vigna. Nel caso dell’enoturismo abbiamo cercato di migliorare la legge, l'abbiamo portata in Aula anche con la collaborazione importante dell'opposizione ed oggi credo che sia un trionfo per tutti, che questa legge possa portare in maniera concreta dei benefici. Grazie.

Presidenza del Vice Presidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Vicepresidente Pasqui, un saluto ai colleghi Consiglieri e all'Assessore Carloni.
Il Gruppo Rinasci Marche ha dato un contributo discontinuo alla proposta di legge n. 72, nel senso che siamo intervenuti in Commissione e abbiamo cercato di capire come si atteggiava la Giunta e quali erano i punti proposti. Ho memoria di un colloquio avuto con l'Assessore Carloni che mi disse: “Consigliere, lei è al suo primo incarico, noi stiamo facendo delle cose cerchi di valutarle e di capire la bontà di quello che facciamo”. Questo mi è rimasto impresso perché quando non si va in Commissione o ci si va in maniera discontinua si cerca di affidarsi, in questo caso la legge è ad iniziativa della Giunta, e capire se al suo interno c'è la bontà del lavoro.
Intervengo solo adesso perché ho aspettato l'intervento dell'Assessore, oltre tutti quelli che mi hanno preceduto. Ho ascoltato le parole dette dall’Assessore sull'esperienza fatta anche al di là del territorio nazionale, per cercare di scrivere una legge valutando le caratteristiche della regione, del territorio. Come ha detto l'Assessore, in alcune attività riportare i termini della vendemmia o delle esperienze che potrebbero fare i turisti è vincolante. Ci sono dei vincoli anche da un punto di vista amministrativo e magari il turista si reca in altre regioni.
A me dispiace che il primo firmatario di maggioranza, il Consigliere Bilò, non sia in ascolto, però sia lui che il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo hanno lavorato alacremente su questa legge perché l'esercizio dell’enoturismo nelle Marche, visti i numeri e i fatturati, per noi marchigiani deve essere un orgoglio, infatti si parla di 900 aziende. Noi abbiamo una capillarità ed il turista, come ha sostenuto l'Assessore, potrebbe avere un turismo esperienziale e questa è la forza che hanno le Marche, far capire che nella nostra regione c'è un percorso virtuoso e non è, come si diceva poc'anzi, a sud di Rimini o a destra dell'Umbria.
Noi siamo le Marche, abbiamo la fortuna di essere una regione al plurale, dovremo anche fare una politica plurale all'interno di questo Consiglio regionale perché la nostra mission è quella di arrivare ai nostri cittadini. Mi ricordo come fosse adesso che un cittadino in campagna elettorale mi disse: “Le do il mio sostegno, ma faccia le cose per bene”. Quello era un agricoltore custode, che aveva a sue spese recuperato dei sementi e con questi aveva tirato fuori qualcosa di importante, il mais ottofile, con cui viene una polenta eccezionale. E’ un’azienda agrituristica che ha dovuto recuperare uno spazio, per cui ha chiesto dei fondi alla Regione, che per un vincolo amministrativo non sono arrivati. Come l'esperienza che ho vissuto io, in questo borgo penso che ci siano 40/50 anime … Sono centinaia gli agricoltori custodi disseminati nelle Marche e se con questa legge riuscissimo ad arrivare a loro, che recuperano e non dismettono vecchi vitigni, il turista si potrebbe fare una vacanza, portandosi a casa non solo la bottiglia di vino, presa secondo il proprio tenore economico, sceglie il vino anche in base al reddito, ma un’esperienza che vale molto di più del vino che porta a casa.
Ringrazio il relatore di maggioranza Bilò e il relatore di minoranza Mastrovincenzo che hanno lavorato in profondità ed hanno dato forza e valore al lavoro strutturato dalla Giunta. Il nostro voto sarà favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Chiusa la discussione generale, non ci sono altri interventi.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Ho delegato il Presidente Putzu per l’articolazione degli emendamenti, quindi per l’approvazione. Grazie.

PRESIDENTE. Sto dando la parola al relatore di maggioranza Consigliere Bilò e al relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo, ovviamente se ci sono interventi.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Ero distratto perché mi stavo occupando di un'altra questione.
Solo per ringraziare tutti coloro che sono intervenuti, anche il Consigliere Santarelli, per l'appoggio al buon lavoro che abbiamo fatto tutti quanti insieme; abbiamo fatto squadra in Commissione, anche con gli uffici, come ha ricordato l'Assessore Vicepresidente Carloni.
Sono fiducioso che ci sia un'approvazione unanime, quindi grazie di questo buon lavoro a tutti.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.

Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2.
Subemendamento 2/1/1 a firma dei Consiglieri Bilò e Cesetti: “All’emendamento 2/1 le parole ‘in materia di turismo’ sono soppresse”. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento 2/1 (sostitutivo dell’articolo) a firma dei Consiglieri Cesetti, Mastrovincenzo, Bora, Biancani, Vitri, Mangialardi, Carancini: “L’articolo 2 è sostituito dal seguente. ‘Articolo 2 (Attività enoturistiche).
1. Per attività enoturistiche si intendono:
a) le attività formative ed informative rivolte al pubblico e ai consumatori delle produzioni vitivinicole del territorio e della conoscenza del vino, con particolare riguardo alle indicazioni geografiche (DOP, IGP) nel cui areale si svolge l’attività;
b) le attività di degustazione e commercializzazione delle produzioni vitivinicole aziendali anche in abbinamento ad alimenti.
2. La Giunta regionale, con propria deliberazione e sentita la Commissione assembleare competente in materia di turismo, individua le attività di cui alle lettere a) e b) del comma 1, anche svolte disgiuntamente, che rientrano nell’enoturismo, ai sensi del comma 502 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2017, n. 205 e che sono assoggettate alle disposizioni di questa legge.”
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Credo che sia doveroso nei confronti dell’Aula brevemente spiegare il perché di questo emendamento, come subemendato d’accordo con il Consigliere Bilò.
Il subemendamento era diretto ad individuare soltanto la Commissione assembleare competente e non quella del turismo, quindi era giusto. L’emendamento secondo me è centrale, sostanziale e di tecnica legislativa perché, l’ho detto prima, alcune Regioni, come l'Emilia-Romagna, hanno disciplinato la questione con atto amministrativo, con delibera di Giunta, mentre altre, come la Toscana, l’hanno fatto con legge. Bene ha fatto l’Assessore a presentare una proposta di legge, l'ho già detto, che però non può essere declassata e ridotta ad atto amministrativo, altrimenti crea qualche problema. Nella proposta della Giunta c'era scritto sulle attività enoturistiche, dopo averle bene individuate, come attività formative informative, ad esempio. E’ come se noi scrivessimo nell'omissione di atti d’ufficio, che chiunque omette, lo dico al Consigliere Baiocchi, come ad esempio … Non si fa!
Che cosa abbiamo fatto per dare una mano e per votare un provvedimento importante? Abbiamo semplicemente riportato cosa la legge indica quali attività enoturistiche, che sono le attività formative ed informative e le attività di degustazione e commercializzazione, poi abbiamo dato mandato alla Giunta, con propria deliberazione, sentita la Commissione, di individuarle dettagliatamente, come deve essere ed in quel caso la Giunta può dire “ad esempio”.
Questo emendamento è importante per fare di questa non soltanto un'ottima legge, ma anche una bella legge perché non sempre le cose ottime sono belle. Questa diventa una cosa ottima e bella e ne raccomando l'approvazione. Grazie.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Emendamento 2/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3.

Subemendamento 3/1/1 a firma dei Consiglieri Bilò e Cesetti.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.


Fabrizio CESETTI. Anche questo è un subemendamento importante, che ho condiviso con il Consigliere Bilò, che di fatto ripercorre l’emendamento che ho presentato, il 3/1, che prevede i requisiti soggettivi di coloro che esercitano le attività enoturistiche e si dice quello che credo sia giusto. Ad esempio, non possono esercitare queste attività: coloro che hanno riportato sentenze passate in giudicato, condanne per alcuni delitti gravi in materia di igiene e di sanità o frode nella preparazione di alimenti; coloro che sono sottoposti a misure di prevenzione o che sono stati dichiarati delinquenti abituali o che ricadono nella normativa antimafia.
Credo che in una legge così importante questi requisiti debbano essere previsti per disposizione anche di leggi regionali, quindi, ritengo che anche questo sia un atto, “un provvedimento” all’interno del dettato legislativo molto molto importante, qualificante e direi anche necessario.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Intervengo adesso, approfitto, poi magari sugli emendamenti successivi per velocizzare non parlerò perché li ho condivisi insieme al Consigliere Cesetti. Mi associo all'intervento che ha fatto in merito a questo importante emendamento, che condivido pienamente. E’ rilevante e va a garantire maggiormente questa legge fondamentale.
Grazie Presidente, non interverrò sugli altri emendamenti, lo dico adesso, perché li abbiamo condivisi. Grazie.


PRESIDENTE. Subemendamento 3/1/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 3/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mastrovincenzo, Bora, Biancani, Vitri, Mangialardi, Carancini. Decaduto.

Articolo 3, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4
Subemendamento 4/1/1 a firma dei Consiglieri Bilò e Cesetti: “Le parole ‘ad indirizzo agrario e’ sono state sostituite dalle parole ‘ad indirizzo agrario o’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Sarò telegrafico. L'intervento vale anche per il successivo emendamento a firma mia e del Gruppo PD.
Perché questo emendamento? C’è stata un'ampia discussione, lo voglio dire all’Aula, con il Consigliere Bilò e con i tecnici della Giunta, dell'Assessore Carloni intorno a questo emendamento, poi abbiamo trovato la quadra, l'uovo di Colombo, diciamo, se vogliamo.
Vengono previsti tra i requisiti per lo svolgimento di attività turistica alcuni requisiti tra di loro alternativi: diploma di scuola media secondaria di secondo grado o laurea con indirizzo agrario o attinente, esperienza lavorativa almeno triennale, attestato di frequenza. Il mio emendamento prevedeva il diploma di scuola secondaria di secondo grado o laurea ad indirizzo agrario e, comunque, attinente ai settori di riferimento. Poi l’abbiamo corretto con “o i settori di riferimento”. Che vogliamo dire? Semplice, sono alternativi, non è sufficiente la laurea di per sé per esercitare questo tipo di attività perché il laureato in filosofia, faccio un esempio, o il chirurgo laureato in medicina e chirurgia che ne sa di questa roba? Mi è stato obiettato dai tecnici che uno che ha una laurea si presume sia in grado di spiegare le vie del vino. Io ho risposto di sì, ma non è detto che le conosca. Non si capisce per quale motivo per fare il Presidente del Consiglio regionale sia sufficiente la terza media o per fare il Presidente della Repubblica e ci voglia una laurea per spiegare le vie del vino. Delle due l’una, o le togliamo tutte oppure ci deve essere una laurea ad indirizzo agrario o quanto meno attinente, ad esempio una laurea in chimica secondo me è attinente.
Con il subemendamento abbiamo trovato la quadra, come l’uovo di Colombo, sostituendo la parola “e” con “o”. Credo che sia fondamentale anche per dare un segnale in questa direzione. Perché, vogliamo che tra i requisiti standard minimi di qualità per lo svolgimento dell'attività enoturistica ci sia in campo una vera attività formativa e comunque una conoscenza minima in quel settore.
Penso che il risultato che abbiamo ottenuto sia molto molto importante e ringrazio per questo il Consigliere Bilò e mi meraviglio che in precedenza ci sia stata tanta opposizione, veramente mi meraviglia, anche perché gli stessi coldiretti l’avevano indicato. Grazie.

PRESIDENTE. Subemendamento 4/1/1. Lo pongo in votazione.

(L’assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 4/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mastrovincenzo, Bora, Biancani, Vitri, Mangialardi, Carancini. “All’articolo 4 comma 1 lettera a), dopo le parole ‘di secondo grado o laurea’ sono aggiunte le seguenti ‘ad indirizzo agrario e, comunque, attinenti il settore di riferimento’”. Lo pongo in votazione.

(L’assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 4/2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mastrovincenzo, Bora, Biancani, Vitri, Mangialardi, Carancini: “All’articolo 4 comma 2, le parole ‘standard di servizio’ sono sostituite dalle seguenti ‘standard minimi di qualità’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. L’emendamento parla da sé, sulle necessità …
Il Presidente Putzu, al quale ho dato atto dell’abilità con cui conduce la Commissione, non deve spazientirsi anche perché intervengo poco. I Consiglieri Putzu, Mastrovincenzo e Bilò possono uscire se non vogliono ascoltarmi.

PRESIDENTE. No, prego, continui.

Fabrizio CESETTI. Presidente, quando espongo gli emendamenti molto brevemente lo faccio perché possa emergere che l'approvazione e la condivisione dei colleghi di maggioranza non è una loro gentile concessione, ma un atto necessitato dalla bontà e dal bisogno della proposta.
Per questo lo dico, è semplice, per questi emendamenti mi sono svegliato alle 5,15 stamattina per arrivare puntuale e concordarli, ma magari appaiono come una gentile concessione ed a me le gentili concessioni non servono.
Questa è la collaborazione per fare un’ottima legge, quindi non vi spazientite anche perché mi pare che intervengo poco e comunque per spiegare all’Aula gli emendamenti che altrimenti potrebbero non essere compresi da chi non ha avuto l'opportunità di dibatterli, come abbiamo fatto io ed il Consigliere Bilò.

PRESIDENTE. Emendamento 4/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 4/3 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mastrovincenzo, Bora, Biancani, Vitri, Mangialardi, Carancini. “All’articolo 4 comma 2, lettera b) dopo le parole ‘web aziendale’ sono inserite le seguenti: ‘, almeno in tre lingue, compreso l’italiano”. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 4/4 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mastrovincenzo, Bora, Biancani, Vitri, Mangialardi, Carancini: “Alla lettera d) del comma 2 dell’articolo 4, dopo le parole ‘nelle vicinanze’ sono aggiunte le seguenti: ‘dimensionata rispetto alla capacità ricettiva prevista nella struttura e’”.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. L’emendamento è ritirato perché ho accolto l'invito del relatore maggioranza Consigliere Bilò ed anche degli uffici perché secondo me sarebbe stato un appesantimento eccessivo, quindi ho condiviso la necessità rappresenta dal Consigliere Bilò.
Questo è ritirato, Presidente, come pure sono ritirati gli emendamenti 4/5 e 4/6, che attiene alla previsione di una polizza assicurativa per la responsabilità civile nei confronti dei visitatori, secondo me necessaria. Anche qui ho accolto l'invito del Consigliere Bilò e degli uffici a ritirare questo emendamento e a sostituirlo, Presidente, con un ordine del giorno a firma mia e del Consigliere Bilò perché prevedere questo in una legge regionale avrebbe potuto creare, come sottolineava la Segretaria della II^ Commissione, qualche problema attinente alla competenza della legislazione, ex articolo 117 della Costituzione. Anche questo è ritirato, Presidente. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 4/5 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mastrovincenzo, Bora, Biancani, Vitri, Mangialardi, Carancini. Ritirato.

Emendamento 4/6 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mastrovincenzo, Bora, Biancani, Vitri, Mangialardi, Carancini. Ritirato.

Articolo 4, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6
Subemendamento 6/1/1 a firma dei Consiglieri Bilò e Cesetti: “All’emendamento 6/1 le parole ‘in materia di turismo’ sono soppresse e le parole ‘proposte dagli operatori’ sono sostituite dalle parole ‘anche su proposta degli operatori’”. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 6/1 (sostitutivo dell’articolo 6) a firma dei Consiglieri Cesetti, Mastrovincenzo, Bora, Biancani, Vitri, Mangialardi, Carancini.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Diamolo per letto, io sarò telegrafico. Come all’articolo 1, questo emendamento è sostitutivo e anziché disciplinare con legge, che diventerebbe un atto amministrativo, demanda alla Giunta, con proprie deliberazioni, sentita la Commissione assembleare competente, di individuare e disciplinare le attività di degustazione e commercializzazione delle produzioni vitivinicole. D'altra parte anche la stessa proposta prevedeva che la Giunta approvava l'elenco delle tipologie degli alimenti da abbinare, quindi, non si capiva per quale motivo non dovesse essere la Giunta a deliberare e a disciplinare le attività di degustazione e commercializzazione. Ne raccomando l'approvazione. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 6/1.Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 14. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 15.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Intervengo adesso, immagino che la dichiarazione di voto finale la farà il mio Capogruppo, per rassicurare l'Assessore Carloni, e lo potranno fare anche i Consiglieri Putzu e Bilò, che questi emendamenti non vanno certamente ad appesantire l'impianto normativo, ma bensì lo rendono un vero impianto normativo. Quelle attività che venivano disciplinate dalla legge con quegli “ad esempio”, brutti anche esteticamente, con questa legge vengono demandate, la declinazione dell'attività e la disciplina dell'attività, alla Giunta, quindi la norma è molto più snella.
Voglio rassicurare l’Assessore Carloni e lo potrà fare anche il Consigliere Bilò, che mi chiedeva delucidazioni.
Termino ribadendo la mia soddisfazione per questo provvedimento, credo che la stessa soddisfazione possa essere del Consigliere Putzu perché, pur essendo impaziente, sa bene che diversamente da questa condivisione per approvare questa legge ci sarebbero voluti alcuni giorni. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 15. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di ordine del giorno a firma dei Consiglieri Cesetti e Bilò: “L’Assemblea legislativa regionale delle Marche, vista la proposta di legge indicata in oggetto; considerato che riveste una particolare importanza sensibilizzare gli operatori enoturistici circa l’opportunità di attivare una copertura assicurativa per la responsabilità civile nei confronti dei visitatori; considerato altresì che all’articolo 5 è prevista l’attivazione di una apposita formazione professionale i cui contenuti saranno approvati dalla struttura regionale competente in materia di enoturismo e di turismo; impegna la Giunta regionale a prevedere nei contenuti dell’attività formativa sopra richiamata specifici approfondimenti in tema di sicurezza e di prevenzione nell’ambito delle strutture da utilizzare per l’esercizio delle attività enoturistiche”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Con questa proposta di ordine del giorno, come ho detto prima, ho aderito alla richiesta di ritirare l'emendamento da me presentato riguardante la polizza assicurativa, per le considerazioni che ho espresso poc'anzi, che non ripeto, che avrebbe potuto creare qualche problema sulla competenza di una tale previsione da parte della legge regionale.
Questa proposta di ordine del giorno, che ho presentato insieme al Consigliere Bilò, riguarda la sicurezza degli operatori ed anche degli avventori, è un tema sul quale impegniamo la Giunta ad adottare tutti i provvedimenti e gli approfondimenti che riterrà di propria competenza.
E’ un ordine del giorno che, come si dice, non si nega a nessuno, però è anche il modo per esporre una volontà politica condivisa da tutti e sono sicuro che impegnerà la Giunta ad operare in tal senso. Mi raccomando l’approvazione. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di ordine del giorno, la pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Presidente della Commissione che ha portato avanti tutto il testo, la Giunta e mi sento ringraziare anche le forze di minoranza che hanno collaborato a renderlo migliore.
Mi sento di dire alcune cose riguardo a questa legge, che è quanto mai opportuna. L’Italia è andata indietro in tanti settori manifatturieri, le Marche in particolare hanno perso quote di mercato, ma sul vino hanno guadagnato. L'alimentare, l’enogastronomico ed altri settori, cultura e turismo, sono sostitutivi ed hanno una grande prospettiva futura.
Una legge che incoraggia tutta l'attività enoturistica è sicuramente importante e che l'Assessorato e l'Assessore Carloni si siano prodigati per portarla avanti in tempi stretti è un altro dato di cui siamo tutti grati.
Mi sento di fare alcune considerazioni, la prima è questa, il fondatore della catena Eataly, che notoriamente è un personaggio di sinistra, non appartiene alla nostra area politica, durante una conferenza all'Università di Urbino, in cui ero presente, ha esposto esperienze importanti di origine piemontese ed ha affermato una cosa che ritengo vera e cioè che di scoperte in giro ce ne sono poche, bisogna guardarsi intorno, conoscere, vedere come funzionano gli altri, come sono le altre cose e poi cercare di riprodurle nei propri ambiti, tenendo presente il contesto e le proprie peculiarità.
Ci sono alcune regioni d'Europa, ma non solo, che sul vino e su questo tipo di attività hanno prosperato e fatto la loro ricchezza. La prima è la zona dello champagne, non è un ricordo storico, ma Camillo Benso Conte di Cavour, che era proprietario nobile e con grandi proprietà terriere, fu mandato a studiare lo champagne per poi riprodurre quell'attività di distillazione nel suo Piemonte, che ebbe una grande fortuna, da Grinzane oggi si chiama Grinzane Cavour. Pensiamo alla Loira, in Italia potremmo andare nel Chianti ed in Spagna ... Il Trentino-Alto Adige era una delle regioni più povere d'Europa ed oggi, grazie alla produzione dei suoi vini, è diventata molto ricca. L’enoturismo funziona moltissimo, anche recuperando i preziosi manufatti storici (castelli, conventi, monasteri). Il Veneto, il Friuli-Venezia Giulia, anche la Puglia e la Sicilia hanno dei percorsi di questo tipo.
Le Marche, concludo il mio intervento per dare con soddisfazione il voto favorevole del mio gruppo, negli ultimi anni si sono qualificate nel settore dei vini, attraverso i nostri enologi. I vini marchigiani, non è che lo fossero, sono oggi tra i più qualificati del mondo, hanno avuto numerosi premi internazionali a Londra, riconoscimenti ambitissimi. Sono stati riscoperti dei vitigni, per esempio quelli del Piceno: la Passerina ed il Pecorino, che erano ormai scomparsi, sono diventati dei vini che sono sulle tavole di grande lusso; il Verdicchio sta diventando uno dei vini più qualificati del mondo, ma anche altri vitigni con delle varianti, pensiamo al Verdicchio di Matelica rispetto al Verdicchio dei Colli Jesini, che sta riscuotendo successo per una qualità che addirittura era insperata.
Dobbiamo puntare molto su questi premi internazionali, ma anche sui riconoscimenti nazionali in concorrenza con altri vitigni, con altri vini e con altre produzioni ugualmente importanti …

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Carlo CICCIOLI. Concludo. Tant’è vero che la California, che è un po' la regione degli Stati Uniti per la produzione del vino, sta importando dei nostri vitigni per riprodurli.
Chiudo dicendo che, su questa linea, la legge ne parla - ci sono ormai alcuni chef marchigiani che sono qualificati, non solo per le stelle Michelin - l'abbinamento cucina, chef, produzioni locali e vini ci sta dando un grande spazio che noi dobbiamo percorrere.
Bene questa legge, bene l'unità di questo Consiglio che la vota con grande soddisfazione, speriamo poi di utilizzarla al meglio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Capogruppo Consigliere Marinelli e il Consigliere Bilò che mi hanno concesso di fare questa dichiarazione di voto favorevole, anche per esprimere soddisfazione per una legge che abbiamo ritenuto necessaria, richiesta da un comparto che intendiamo valorizzare e esaltare.
Soddisfazione anche per come abbiamo partorito questa legge, che è arrivata dalla Giunta, dall'Assessore Carloni ed in II^ Commissione è stata integrata e migliorata e oggi siamo qui per approvarla. Una norma che è di tutto il Consiglio regionale, elemento che dobbiamo sottolineare.
Votiamo con la consapevolezza dell'importanza del comparto vitivinicolo che rappresenterà il driver che riuscirà ad innescare la filiera del cibo, non solo uno sviluppo economico, ma anche valorizzazione dei nostri territori e soprattutto sviluppo turistico.
Voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Sono già intervenuta in precedenza, quindi, soltanto per riaffermare il voto favorevole del Gruppo Forza Italia.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Un saluto a tutti. Che il comparto vitivinicolo, enologico, enogastronomico possa rappresentare un cluster determinante per il nostro turismo è ormai un elemento certo e anche di grande prospettiva. C’è stata una grande evoluzione negli ultimi anni, anche per il lavoro fatto dall'amministrazione nell’orientare i fondi del PSR presso le aziende che erano in grado di investire e di leggere il nuovo mercato. Tutto questo ha prodotto delle eccellenze uniche.
Dovrei parlare dello slow wine e di come sono posizionate le nostre etichette nel Gambero Rosso. Penso ad un aneddoto che forse non tutti abbiamo valorizzato, quando si salutarono Putin e Obama nell'ultimo incontro i due bicchieri, che erano di buona prospettiva, non erano del solito champagne francese, era una bolla rosa del nostro territorio, una bolla rosa della Lacrima di Morro d’Alba che già ci apriva un orizzonte e che poteva far ricadere.
Un valore enorme che può determinare, nei percorsi e nella valorizzazione, l'abbinamento etichetta territorio, vitigno territorio, un elemento di riconoscibilità nazionale e internazionale. Tra l'altro anche sui voli Lufthansa ci sono etichette prestigiose sempre di questa regione. Quindi è indubbio che tutto quello che possiamo organizzare per far crescere e aumentare il livello, per attivare la multidisciplinarità di cui hanno bisogno i nostri produttori, valorizzando tutti i vitigni autoctoni del nostro territorio, deve essere salutato con un segno positivo.
Oggi il Partito Democratico ha una gran bella dimostrazione per il lavoro fatto dal relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo, per i contributi che sono pervenuti tramite gli emendamenti proposti dal Consigliere Cesetti e sottoscritti dall'intero gruppo e perché un percorso che era già stato avviato oggi può trovare un ulteriore sostegno, quindi ci sarà il nostro voto favorevole.
Una valutazione, Presidente, la voglio fare perché da una parte è stata proposta una legge che dà valore ad un percorso che ha tutte quelle caratteristiche sulle quali vogliamo investire, dall’altra il tema di carattere generale impone una riflessione sull'utilizzo dello strumento. Noi siamo in una fase compulsiva di produzione di leggi da parte di quest'Assise, lo dico anche ringraziando il Presidente della Commissione Consigliere Putzu ed il relatore di maggioranza Consigliere Bilò, e ritengo che una riflessione su questo la dovremmo aprire perché il mondo ci dice, l’Europa ci dice, noi diciamo sempre che dobbiamo semplificare, che vorremmo meno leggi da organizzare e da sincronizzare, invece ci troviamo a spacchettare dei temi. Rischio enorme. L’obiettivo indubbiamente come in questo caso è da condividere, ma dico ai due Presidenti, sia quello dell'Assemblea che quello della Giunta, che continuare a produrre norme significa burocrazia, articolazione, complicazione, anche se questo può dare grande soddisfazione a chi le propone ed anche a noi che diamo il nostro contributo, ma alla fine potremmo trovarci in una costellazione che per gli imprenditori potrebbe risultare un elemento di ostacolo perché si stratificano i vari passaggi delle diverse norme, anche quelle di settore, per cui potrebbe esserci un collo di bottiglia, poi molto complicato, anche rispetto alla possibilità di intercettare risorse, come quelle che arriveranno per certo dalla programmazione settennale e che potrebbero avere dei riverberi anche sul nuovo piano nazionale.
Una riflessione che ho più volte sottoposto a quest'Assise, vedo che continuiamo a produrre norme, valutiamo rispetto a questo percorso quali tipi di difficoltà si potrebbero innescare nei confronti degli imprenditori, che magari oggi sono molto soddisfatti del riconoscimento che avviene attraverso questa norma, ma immediatamente dopo si potrebbero trovare con delle difficoltà.
Voto favorevole da parte del nostro gruppo. Grazie.

PRESIDENTE. Non ci sono altre dichiarazioni di voto, prima di cedere la parola al Presidente della Giunta, ricordo ancora a tutti di tenere la mascherina, prego chi non la porta di indossarla. Questa è una norma del regolamento che si è dato l’Ufficio di Presidenza.
Ha la parola il Presidente Acquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Grazie, Presidente. Grazie a tutta l'Assemblea legislativa e anche alla Commissione per il lavoro svolto su questa rilevante legge.
Voglio subito dire che è importante distinguere tra legislazione e capacità dell’Assemblea legislativa di mettere in campo i giusti strumenti legislativi per far crescere la cultura dell'imprenditoria enogastronomica, dell’enoturismo e altre iniziative che arrivano e che in questo contesto alimentano la burocrazia. Sono d’accordo, a volte un eccesso di legislazione può creare anche problemi di natura burocratica, però sta a noi cercare di comprendere quali sono le iniziative che qualificano, realmente sentite o che presuppongono un lavoro da svolgere sul territorio rispetto ad altre che invece potrebbero apparire strumenti di azioni che non sono così prioritarie.
Non voglio fare esempi, nel tempo ci sono state tante occasioni in cui le Assemblee legislative si sono divise su dei provvedimenti e poi è stata la storia con la sua evoluzione a giudicare. Credo che le norme che sono state votate questo anno sono tutte, e lo testimonia il fatto che la gran parte sono state votate all’unanimità, riconosciute e ritenute utili ed importanti non solo dalle parti politiche, ma molto spesso dai corpi intermedi, dai territori, dalla filiera istituzionale, dalle associazioni di categoria e dalla Camera di commercio. Questo determina una rilevanza della qualità legislativa che questa Aula sta mettendo in essere.
Per questo vi ringrazio, non dobbiamo mai scadere in atti personalistici o che possono rappresentare una visione parziale del territorio, che non unisce, non chiarisce, non identifica un tracciato, ma piuttosto serve a dividere.
La legge sull’enoturismo è rilevante, le Marche sono la regione delle colline, in Italia si caratterizza di più per le colline, non a caso l’Infinito di Giacomo Leopardi canta, definisce un paesaggio importante, ma non è solo Giacomo Leopardi, c'è una cultura anche nelle canzoni ed in tanti ambiti della storia della nostra regione che esalta le potenzialità di queste colline.
Tra le potenzialità di queste colline e di questo nostro paesaggio ci sono anche l'enoturismo e la cultura del vino, che in Italia e in Europa rappresenta un'eccellenza e laddove è stata costruita con il senso dell’aggregazione, promozione e valorizzazione è diventata un importante biglietto da visita, non solo per il settore del vino, ma per tutto il territorio.
In Italia ci sono esperienze che registrano la crescita del valore dei terreni, degli immobili, dei pernottamenti. L’esperienza dell’enoturismo traina anche altri settori (artigianato, manifattura).
Ieri in quest’Aula abbiamo approvato la legge sui centri storici, in tante parti della nostra Italia l’enoturismo ha valorizzato, esaltato e ridato vita ai centri storici. Credo che sia importante questa fase perché è in gioco nella nostra regione anche il rilancio delle aree interne colpite dagli eventi sismici. Quindi anche per questa azione di ricostruzione importante noi ci dotiamo di questa strategia, che non riguarda l'istituzione, ma riguarda la filiera agricola, che guarda alla produzione di vino, che può diventare promozione del territorio e anche un'opportunità in più per creare pernottamento e turismo, che qualificano il nostro territorio, i nostri prodotti e che può esaltare una particolarità che finora, se non nelle singole esperienze di alcuni straordinari produttori, non abbiamo messo in rete, a sistema.
La legge sull’enoturismo è uno strumento utile che deve essere condiviso, è un punto di partenza che deve trovare delle risposte, fra un po' lo dirò, nella programmazione europea, nel PSR e non solo perché noi crediamo che il vino insieme ad altri prodotti dell’agricoltura possa diventare, al pari della manifattura e dell'artigianato, un’eccellenza che traina la rinascita dell'economia e dell'occupazione nel nostro territorio, proprio di quelle aree che a causa della deindustrializzazione rischiano una profonda crisi, non solo economica e occupazionale, ma anche di identità. E’ un primo passo che oggi stiamo compiendo perché chiederemo in futuro all'Europa di riconoscere i cammini del vino delle Marche, come processo di crescita strategico ci saranno altre azioni che metteremo in campo, sia con i bandi per i finanziamenti che con iniziative di natura commerciale, che la Regione organizzerà e sarà a fianco di strategie che tendono a valorizzare l'internazionalizzazione dei nostri prodotti, ma anche la loro riconoscibilità non solo all'interno del mercato internazionale, ma anche e soprattutto del mercato regionale e interregionale. Si gioca una grande fetta e le piccole realtà da sole magari non riescono, ma sono quelle realtà diffuse che possono creare quella rete, quel sistema che crea un interesse aggiunto per l'enoturismo.
E’ difficile affermarsi in un mercato internazionale perché non basta solo la qualità del prodotto, occorre la quantità del prodotto e la forza finanziaria per poter raggiungere certi mercati, ma quando una piccola dimensione e una quantità, seppur contenuta, si incontrano con una buona qualità dell'ambiente e del prodotto, si incontra con l'ospitalità, con la diffusione e la promozione di altri prodotti agricoli e non solo, lì si innesca un altro percorso, un circuito molto utile per la crescita del territorio. Sta a noi, all'istituzione, alla Camera di Commercio, ai corpi intermedi, alle associazioni di categoria ed agli istituti di credito crederci e la prima grande azione che deve fare la politica è quella di sostenere questo mondo che già c’è e che se ben organizzato può avere una grande prospettiva.
Chiudo ringraziando per il lavoro l’Assessore Carloni, che ha avuto una grande intuizione, nonostante questo anno difficile passato tra ricoveri, contagi e tutti i problemi che potete immaginare. Per l'ennesima volta ha portato in Aula un provvedimento importante ed utile alla comunità marchigiana, che conferisce una linea strategica chiara e forte, che credo possa diventare anche una prima risposta ad una crisi della nostra regione che ha bisogno di certezze, di prospettive e di vedersi riconosciuto anche il lavoro svolto.
Oggi è utile creare quella capacità di attrazione di interessi non solo al di fuori della nostra regione, soprattutto di consapevolezza all'interno del tessuto regionale, fondamentale per poterci proiettare in una nuova sfida.
Vi ringrazio per il lavoro svolto, ringrazio tutti i protagonisti, non ultimo gli uffici per il lavoro a supporto dell'Assessore Vicepresidente, del Presidente della Commissione e di tutti i Consiglieri regionali. Grazie.


PRESIDENTE. Proposta di legge n. 72, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Inversione della proposta di legge n. 75 con la proposta di atto amministrativo n. 18. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)


Proposta di atto amministrativo n. 18
ad iniziativa della Giunta regionale
“Programma di sviluppo rurale della Regione Marche 2014-2022 in attuazione del regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013”

Nuova titolazione: “Programma di sviluppo rurale della Regione Marche 2014-2022 in attuazione del Regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento Europeo e del
Consiglio del 17 dicembre 2013 e revoca della deliberazione dell’Assemblea legislativa
2 luglio 2019, n. 95”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 18 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. La proposta che giunge oggi in Aula definisce il Programma per lo sviluppo rurale della Regione fino al 31 dicembre 2022 e traduce in linee di intervento la strategia che questa Giunta regionale ha già messo in campo fin dal primo minuto del suo insediamento.
Alcune premesse sono doverose, è sotto l'occhio di tutti l'impegno che questa Giunta e l'Assessore Carloni hanno messo per trasformare il settore agricolo in una delle leve di crescita e di sviluppo dell'economia regionale, puntando sulla valorizzazione delle eccellenze, sulla competitività delle filiere, sulle opportunità per i più giovani.
Una strategia che mi sento di sintetizzare in tre concetti chiave, che sono: la qualità, la crescita e la velocità. Qualità perché stiamo valorizzando una serie di eccellenze, in cui si inseriscono le azioni che hanno portato, ad esempio, all'accordo tra la Regione ed i rappresentanti regionali di categoria per trasformare le Marche nel distretto biologico più grande d'Europa. Ad oggi abbiamo l'adesione di circa 2.200 imprese, che hanno portato al portale per la produzione unica dei tartufi delle Marche, fino ad oggi frazionata, lo definiamo il locomotore delle aree interne, hanno portato a promuovere i vini, i prodotti marchigiani in Italia e all'estero, implementando quei mercati a disposizione dei produttori.
Secondo elemento la crescita, perché? Crescita e sostegno alle filiere strategiche attraverso azioni che abbiamo appena visto: sostenere la filiera vitivinicola, e qui rientra legge sull’enoturismo che abbiamo approvato pochi minuti fa, incrementare le risorse alle zone colpite dal sisma, dare vita al progetto “Dalla vigna alla tavola”, ben rappresentato nel punto precedente, stimolare l'interesse e lo sviluppo ed innescare la valorizzazione della birra artigianale agricola, la difesa dell’apicultura e il miglioramento dei castagneti da frutto.
Terzo elemento la velocità. Velocità è prima di tutto semplificazione, un aspetto che gli addetti ai lavori ci hanno sempre chiesto, che hanno anche chiesto all'Assessore Carloni, meno burocrazia più semplificazione. E’ un obiettivo fondamentale ed in questi mesi abbiamo messo in campo azioni volte a pagamenti più veloci, all'applicazione dei costi standard, interventi che vanno ad unirsi all'assegnazione automatica, all’anticipo carburante agricolo e all'attivazione della procedura PagoPa. Naturalmente sono solo alcuni esempi di quanto fatto in questi mesi, che è molto di più, ma serve per sottolineare che la proposta sottoposta oggi al voto del Consiglio regionale rientra coerentemente in una visione strategica che in questo periodo è stata portata avanti.
Ricordo il quadro normativo in cui ci stiamo muovendo, è doveroso come relatore spiegare perché si è proceduto all'estensione del PSR dal 2020 al 2022. Il regolamento UE 2220/2020 ha stabilito l'estensione di due anni - il precedente periodo della politica di sviluppo rurale era 2014/2020 - quindi la proroga al 31 dicembre 2022 di tutti i programmi di sviluppo rurale. Il Consiglio dei Ministri del 17 giugno 2021 ha poi stabilito il riparto di detti fondi e l'ammontare, questo è un dato importante, della quota del fondo europeo per lo sviluppo rurale. Le risorse dello Stato e regionali ammontano negli anni 2021/2022 esattamente a 185.390.893. Finanziamenti molto importanti.
Occorre sottolineare che, in base alla normativa comunitaria, i programmi di sviluppo rurale devono perseguire una serie di priorità che si articolano in 18 sottobiettivi. Per fare una sintesi veloce, sulle 6 macro priorità ricordiamo la conoscenza, l’informazione, l'innovazione, trasversale a tutte le altre priorità, la competitività dell’agricoltura, lo sviluppo delle filiere, la tutela degli ecosistemi connessi all’agricoltura e alle foreste, un uso efficiente delle risorse clima e infine l'inclusione sociale e lo sviluppo economico nelle zone rurali. Da queste priorità il PSR ha declinato le misure, le sottomisure e le operazioni da attivare, assegnando le relative risorse finanziarie in funzione dei fabbisogni e degli obiettivi regionali che sono emersi dall'analisi del contesto prima e dagli incontri con il partenariato in fase di programmazione.
Le modifiche che andiamo ad apportare per questi due anni, analizzandole per le diverse priorità, sono queste.
La priorità n. 2, parliamo di competitività, questa voce di oltre 56 milioni di euro rappresenta il 30% del totale, quindi, molto importante, finanzierà gli investimenti delle aziende agricole e rappresenta una scelta chiave con cui leggere questo piano, ossia il pacchetto giovani, la precisa volontà di rispondere ad una duplice esigenza che è quella di creare opportunità di lavoro per i giovani e favorire il ricambio generazionale in agricoltura. Sempre in questo ambito sono state assegnate risorse per misure importanti e significative che vanno nella direzione del sostegno all'innovazione, alla viabilità rurale e forestale e alla diversificazione delle attività agricole per i servizi rivolti a fasce deboli e a categorie svantaggiate.
Nella priorità n. 3, filiere e calamità, ci sono 23 milioni di euro che rappresentano il 12% del totale, con i quali si intendono sostenere gli investimenti a favore delle imprese agroalimentari di trasformazione e commercializzazione, le attività di promozione di prodotti di qualità, la creazione di associazioni e organizzazioni di produttori e il benessere degli animali.
Abbiamo poi la priorità n. 4, tutela degli ecosistemi connessi all’agricoltura, il 21% della somma totale, sono stati assegnati 39 milioni di euro, con i quali si intende sostenere un asset strategico di sviluppo per l’economia agricola e per la creazione di un brand regionale, quindi il sostegno alla produzione biologica.
Abbiamo già detto il lavoro che è stato svolto in questo settore. L'abilità e la capacità dell’Assessore Carloni nel coinvolgere sono state determinanti ed oggi riteniamo di avere il distretto biologico più grande d'Europa con circa 2.200 imprese.
La priorità n. 5, l'uso efficiente delle risorse naturali, ha una disponibilità di circa 3 milioni di euro, risorse finalizzate alla prevenzione di danni alle foreste, causati da incendi o da calamità naturali.
Infine, la priorità n. 6, sviluppo economico e sostegno delle aree rurali. Con questa voce intendiamo assegnare risorse per finanziare e sostenere quegli investimenti per i servizi locali base, le infrastrutture ricreazionali e turistiche e gli investimenti relativi al patrimonio culturale e naturale delle aree rurali.
Grande risalto, l’ho detto nella fase iniziale, è stato dato alla semplificazione, vero e proprio fattore di autentica competitività per le nostre imprese. Semplificare l'impiego di fondi, ridurre gli oneri amministrativi e velocizzare la spesa sono obiettivi che finalmente potremmo raggiungere.
Per andare nel dettaglio di alcuni aspetti introdotti: l'unità dei costi standard in diverse sottomisure, la riduzione e semplificazione dei criteri di selezione di alcune misure, penso alla 4.1 e alla 6.1, l'innalzamento dell’aliquota di sostegno nella misura 2.1, la consulenza che passa dall’80% al 100%, questo per accrescere l'accessibilità degli agricoltori alle azioni di consulenza.
Poi abbiamo la nuova operazione di finanza e investimenti per la realizzazione e l'ammodernamento di strutture per la captazione, la raccolta, la conservazione, la distribuzione e l'utilizzo dell’acqua, che può migliorare le condizioni di utilizzo del pascolo.
Vado a concludere, Presidente. Come relatore di maggioranza sono soddisfatto del lavoro portato avanti dalla Giunta, in questo caso dall'Assessore Vicepresidente Carloni, per una proposta che soddisfa pienamente le nostre aspettative.
Ringrazio la Commissione per il contributo e la discussione portata avanti, a cominciare dalla Commissione del Consigliere Putzu.
Chiudo dicendo che siamo davanti ad una stagione storica in cui occorre mettere a terra tutte le risorse a disposizione, sono somme importanti, parliamo di 186 milioni di euro per dare rilancio e impulso decisivi per la nostra regione dopo, purtroppo, una stagione di pandemia e di buio, se vogliamo. Per farlo occorre avere una strategia e questa Giunta c'è l’ha chiara. Distretto biologico, qualità, filiere, enoturismo sono alcune delle parole chiave che faranno delle Marche una regione competitiva. Occorre procedere con velocità e le modifiche introdotte soddisfano questa esigenza, la consapevolezza che l'intero mondo agricolo, non solo rappresenta le nostre radici, ma è anche un filo conduttore per ridare all'economia della regione e restituire ai giovani una speranza per il futuro, è forse il motivo più importante e significativo per votare con convinzione l'atto proposto oggi in Consiglio. Grazie.

Presidenza del Vice Presidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Molto è stato detto dal Consigliere Marinangeli su questo provvedimento. Il regolamento dell’Unione europea 2220/2022 ha stabilito l’estensione di due anni del periodo di programmazione 2014/2020 della politica di sviluppo rurale e quindi la proroga al 31 dicembre 2022 dei vigenti Programmi di sviluppo rurale, cui vengono assegnate delle risorse aggiuntive.
In particolare l'ammontare di quota FEARS spettante le Marche per le due annualità 2021/2022 è pari a 69 milioni di euro circa, di cui 24 milioni di FEARS Euri per una spesa pubblica complessiva di 185 milioni.
Con la modifica proposta si porta essenzialmente avanti la strategia messa in atto con il PSR 2014/2020 operando nel senso della continuità rispetto alla precedente amministrazione di centro-sinistra e garantendo prevedibilità e stabilità durante il periodo transitorio, concentrando la dotazione 2021/2022 su alcune misure chiave, tenendo conto al contempo dei fondi residui disponibili.
Le misure principali rifinanziate, come già peraltro accennato dal collega, sono: la misura 4.1 che finanzia gli investimenti delle aziende agricole, a cui vengono assegnati 56 milioni di euro, il 30% del totale; la misura 6.4 per lo sviluppo di attività non agricole da parte delle aziende (ad esempio l’agriturismo e gli agri-nido). Entrambe le sottomisure 4.1 e 6.4 concorrono al ricambio generazionale e al cosiddetto pacchetto giovani, ovvero lo strumento che sostiene l'insediamento dei giovani in agricoltura, che è stato fortemente rafforzato con le risorse aggiuntive, come avevamo richiesto in Commissione. Inoltre è stato rifinanziato il sostegno alle filiere.
Per quanto riguarda la tutela degli ecosistemi connessi all’agricoltura e alla silvicultura, la parte preponderante delle risorse viene assegnata alle misure di sostegno alla produzione con metodo biologico. Anche questo intervento è stato fortemente voluto e sostenuto dalla precedente amministrazione di centro-sinistra.
Grande attenzione viene poi concentrata su altre due misure: la misura 4.1.A (Investimenti materiali e immateriali delle imprese agricole) e la misura 11.2.A (Pagamenti per il mantenimento di metodi di produzione biologica).
Questa scelta è perfettamente coerente sia con le priorità strategiche regionale di sviluppo di sostegno alla competitività delle aziende agricole e all’agricoltura biologica marchigiana, che con quelle dell'Unione europea che da un lato indica di destinare i fondi Euri a misure per lo sviluppo economico delle zone rurali, citando in primis proprio gli investimenti e lo sviluppo delle aziende agricole, dall'altro sottolinea l'importanza di non ridurre l'ambizione ambientale dei programmi e di sostenere misure particolarmente benefiche per l'ambiente e per il clima.
E’ da evidenziare inoltre: l'introduzione di nuove unità di costi standard, al fine di semplificare l'impiego di fondi (alcune erano di fatto già state introdotte dalla Giunta precedente); l'introduzione nell'ambito della sottomisura 4.3 della nuova operazione C “Sostegno agli investimenti per l'approvvigionamento idrico dei territori destinati al pascolo”, volta a fronteggiare la grave mancanza di acqua per i pascoli dell'alta collina e montani, dovuta a fattori climatici e agli effetti del terremoto del 2016, che riteniamo di condividere; la modifica e ulteriore demarcazione tra PSR e OCM vino, ortofrutta e apicultura.
Oltre a queste modifiche, lo ha accennato il Consigliere Marinangeli, direttamente conseguenti all’applicazione del nuovo regolamento dell’Unione Europea, ne sono state apportate altre volte alla semplificazione, a rendere il programma più rispondente alle esigenze dell'agricoltura regionale.
Su questo atto sono stati fatti i dovuti approfondimenti in Commissione ed esperite diverse audizioni nel corso di questi mesi. Approviamo e diamo un giudizio molto positivo alla scelta fatta di andare in continuità con le scelte del passato e della precedente amministrazione, in particolar modo apprezziamo la scelta di valorizzare i giovani, come avevamo già richiesto e l’ho detto precedentemente in Commissione. Questo ci porta a dare una valutazione positiva del provvedimento. Grazie.

Presidente del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Grazie anche ai relatori di maggioranza e di minoranza, con il quale mi ero già sentita, ero a conoscenza delle cose che avrebbe detto e l’abbiamo condivise.
Condivido l'intervento della maggioranza, è vero che siamo in un regime di proroga di due anni, Assessore, ma mi sarebbe piaciuto cominciare a discutere della nuova forma del Piano di sviluppo rurale perché, come lei saprà, non è stato accennato, il Piano di sviluppo rurale tra meno di un anno verrà redatto in maniera completamente diversa, mi auguro di no, spero che la comunità europea possa cambiare orientamento.
Questo periodo di transizione era necessario e richiesto per poter ragionare su una forma diversa del Piano nazionale da declinare in maniera differente. Oggi come tutti sanno i Piani, come gli altri fondi strutturali, sono organizzati per Regioni e c’è una grande autonomia. L’agricoltura è molto differenziata in Italia, penso all’agricoltura delle Marche, che è diversa tra nord e sud, tra aree interne e costiere, ad esempio la Puglia ed il Veneto o la Lombardia hanno poco a che vedere con il tipo di agricoltura che abbiamo noi e che dobbiamo incentivare, che è quella che viene delineata nel Piano di sviluppo rurale, che rimane tale e quale.
Sono contenta di quello che è stato detto perché il Piano è identico a quello che è stato approvato dalla precedente amministrazione, devo dire con grande aiuto e con una grande condivisione da parte di tutte le associazioni di categoria. Se c’è un merito di questo PSR è quello di essere stato scritto ascoltando le esigenze reali e la competitività, di cui si è tanto parlato, ha dato i suoi frutti in questi anni. Penso al distretto del biologico, molto bene averlo fatto, ma una grande attenzione ci dovrà essere per le piccole aziende. Se non ci fossero stati quei finanziamenti, che nel primo anno furono di circa 100 milioni di euro solo per il comparto del biologico, oggi, a distanza di 6/7 anni, forse tutte quelle aziende agricole così in buona salute non le avremo avute perché il Piano di sviluppo rurale approvato a settembre del 2015 in via definitiva aveva una dotazione di 538 milioni, ai quali si sono aggiunti poi 160 milioni di euro, che abbiamo ottenuto grazie ad una trattativa fatta con le altre Regioni, una donazione del 3% di tutte le Regioni non terremotate a quelle terremotate divisa per quota di danno e le Marche ottennero 160 milioni, corrispondenti al 62% del danno totale del cratere. Sul biologico abbiamo detto.
Il pacchetto giovani è importante che, lo avete accennato, sia stato finanziato perché è una misura straordinaria, che consente, così com'è stata pensata, al giovane di accedere a più di una misura contemporaneamente. Ad esempio alla misura investimenti, la famosa 4.1, alle misure 6.1 e 6.2 che riguardano la multidisciplinarietà e l’aumento della competitività dell’impresa agricola, che è fondamentale. A questo poi, in un momento come questo che stiamo vivendo, non poteva non esserci affiancato tutto il discorso del clima e dell'autonomia energetica, che è rilevante e che è stato impostato, ripeto, molti anni fa, questo mi fa piacere sottolinearlo.
Gli investimenti sono importanti, 185 milioni di euro in due anni non sono molti perché, come ho detto, avevamo a disposizione 700 milioni di euro, ci rendiamo conto che non sono tantissime, ma così come sono state suddivise mi sembra che possano essere efficaci.
La sfida ora sarà quella della governance e spero che, malgrado le battaglie fatte dalle Regioni, soprattutto da quelle italiane, ma anche da quelle francesi, con la richiesta di avere una connessione diretta con la Comunità europea e di avere la possibilità di redigere dei piani cuciti in maniera sartoriale sulle singole Regioni e sulle singole esigenze, si possa continuare ad insistere, cercando di scongiurare l’ipotesi, che perlomeno l'anno scorso era molto avanzata, di un Piano nazionale che introduce degli elementi di poca flessibilità e soprattutto di poca connotazione per le nostre produzioni che, come si diceva prima, sono di grande qualità, ma hanno bisogno di un sostegno forte per essere promosse insieme a tutto il territorio, mantenendo la loro qualità.
Non ci possiamo permettere nelle Marche di avere le stesse produzioni ad esempio dell’olio di oliva della Puglia, non ci possiamo permettere le stesse produzioni che ha la Spagna, quindi, dobbiamo vendere e produrre un olio di altissima qualità, a prezzi molto più alti in mercati completamente diversi. Questo lavoro deve essere fatto.
Mi fa piacere che si stia andando avanti con i costi standard, che sono una grandissima semplificazione che era stata introdotta e fortemente voluta per verificare tutto il mondo della promozione ed evitare che ci fossero fraintendimenti ed incomprensioni che potessero pesare sulle aziende agricole, che a volte possono interpretare in maniera scorretta i regolamenti, invece con i costi standard tutto è molto semplificato (tu fai questo ed io te lo pago a misura o a corpo). Mi fa piacere anche questo.
E’ importante, l'introduzione di un tema che è all’ordine del giorno ed è quello della captazione dell'acqua, soprattutto per le aree interne perché, come sapete, nelle aree terremotate, ma non solo, con il sisma si sono spostate le falde e l’acqua è andata verso l’Umbria. Nelle aree interne, più a nord, e non all’interno del cratere, il problema dell’approvvigionamento idrico per la zootecnia è complesso e poter utilizzare delle risorse è fondamentale.
La flessibilità nelle misure agroalimentari per i pagamenti è una cosa santa perché lo spettro di Agea incombe su tutte le aziende agricole e ahimè penso che anche l’Assessore Carloni abbia provato ad ipotizzare un’autorità di pagamento autonoma, ma è molto difficile da sostenere. Comunque in Italia siamo nelle grinfie, mi verrebbe da dire, di Agea, soprattutto gli operatori del settore agricolo.
La soddisfazione di essere stata l’Assessore delegata a questa materia, alla quale sono molto affezionata, è vedere che comunque, un po' per costrizione delle norme, un po' per scelta, come ha detto prima il Consigliere Mastrovincenzo, tutta la Commissione si è orientata a dare sostanza economica a quelle misure che abbiamo sempre sostenuto essere importanti per la crescita della nostra agricoltura regionale. Devo dire che i risultati ci sono stati perché se siamo una delle regioni, forse la prima per numero di aziende e di terreno biologico significa che qualcosa è stata fatta e l'obiettivo che dobbiamo sempre mantenere, sul quale dobbiamo lavorare, è quello dell'innalzamento della qualità che poi deve essere valorizzata. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Carloni.

Mirko CARLONI. Grazie, Presidente. Ringrazio per l’intervento la Consigliera Casini che ascolto sempre con piacere perché ha tanta esperienza nel mondo agricolo.
È evidente che noi abbiamo delle programmazione che si stanno intersecando, alcune anche per una aggiunta di risorse per il terremoto, che lei ha vissuto, che hanno aumentato la dotazione finanziaria e hanno portato a fare uno sforzo, oltre che di programmazione, di smaltimento di spesa e di assegnazione delle risorse.
Per rispondere alla sua domanda, sono in corso le riunioni che concorreranno alle decisioni sulla politica agricola e voi sapete quanto sono importanti per la nostra regione le politiche agricole e quanto determineranno il futuro economico del nostro territorio.
Oggi c'è la programmazione 2021/2022, che di fatto sta diventando 2022/2023, che sta uscendo, abbiamo già fatto tre bandi, il primo è stato il biologico, poi i giovani, oggi la misura 16.1 sull'innovazione, ne usciranno altre e alcune di queste sono figlie di una esperienza, della traiettoria del mondo agricolo dell'ultima programmazione. Io non ho fatica a dirlo, anzi, come sempre capita in questi casi, bisogna prendere il buono e cambiare quello che non funziona, penso che l’avrebbe fatto anche la Consigliera Casini e i suoi se oggi fossero stati qui al mio posto. Come tutte le cose alcune vanno bene, altre non vanno bene, ma è chiaro che la strategia è quella, la diversificazione in agricoltura per dare maggiore valore aggiunto agli agricoltori.
La cosa che mi sta più a cuore in assoluto è il ricambio generazionale perché se non ci fosse sarebbe ridicolo parlare di agricoltura, così come la conservazione della biodiversità, che è la nostra forza, anche se a volte ce lo dimentichiamo inseguendo qualche volta, fatemelo dire, un ambientalismo da salotto. Dobbiamo stare attenti anche a quello perché, per esempio, il prelievo venatorio concorre a non far distruggere le coltivazioni, come succede oggi con i cinghiali che distruggono intere piantagioni appena lavorate, quanto danno fanno. Oggi c'è chi dice aboliamo la caccia, sarebbe ridicolo pensare che si possano fare politiche agricole abolendo la caccia, ed è sbagliato demonizzarla, va fatta come prelievo sostenibile, come compatibilità ambientale, immaginate cosa sarebbe la nostra agricoltura senza il prelievo venatorio, fra due anni dovremmo pagare delle persone per fare gli abbattimenti, prima che gli animali distruggano tutte le coltivazioni.
Il tema del biologico è figlio di una conservazione, della capacità di creare biodiversità di eccellenza e della cultura della salute da parte degli agricoltori. Questo è un grande patrimonio che intendo non solo rilanciare e conservare come chi me l’ha lasciato in passato. Avendo la possibilità di fare i distretti del cibo, abbiamo creato uno dei più grandi distretti del mondo del biologico, lo vorremmo far diventare, oltre che un fatto agricolo, anche un tema di promozione e di marketing territoriale perché quel biologico parla delle Marche. Queste sono le strategie.
Vorrei rispondere in realtà alla Consigliera Casini sulla programmazione 2023/2027. Quella programmazione è ancora in alto mare, ci sono riunioni costanti tra il Ministro e gli Assessori regionali e i dirigenti, domani mattina vado al Ministero dell’agricoltura perché non si sono capite le modalità, non è che non le ho capite io, non le ha capite nessuno. Io e i miei colleghi di tutte le Regioni e di tutti gli orientamenti politici cerchiamo di non farci sottrarre una programmazione finanziaria che non può essere fatta a livello nazionale.
Colgo l'occasione delle provocazioni della Consigliera Casini per rispondere che l'Italia purtroppo non è tutta uguale, si passa ancora dall’agricoltura con tante diversità, con tanta ricchezza e biodiversità delle Marche, ai grandi terreni lasciati dal latifondismo del sud Italia, quindi, non possiamo fare una pianificazione …, ma soprattutto le premialità dell’agricoltura che, come sa bene, fanno la differenza nel concorso dei bandi. Dobbiamo lasciare le autorità di gestione, le autorità regionali, l'autorità di gestione del fondo europeo deve essere regionale, non può essere nazionale, poi dobbiamo fare in modo che le premialità del mondo agricolo le stabiliscano le Regioni.
Può essere fatto un PSR nazionale, che sarebbe la sommatoria delle esigenze delle Regioni, ma la programmazione, il confronto e le premialità devono essere decise dalle Regioni, altrimenti sarebbe un danno enorme per la nostra agricoltura e rischieremmo di essere anche lì travolti in questa Italia di mezzo perché non siamo abbastanza potenti per essere al nord e abbastanza sfortunati per avere i benefici, se così si possono chiamare, del sud che ha un’altra storia rispetto alla nostra.
Attenzione, questo per l'agricoltura è un momento davvero molto delicato, noi seguiamo passo passo per non farci sfilare la programmazione futura, che è una dotazione tra l’altro molto importante. Sappiamo già che il primo pilastro, per esempio, sarà per una Regione come la nostra diverso da prima e alcuni, soprattutto coloro che fanno grano e zootecnia, potrebbero avere un danno dalla nuova programmazione fatta a livello nazionale.
Colgo l'occasione, e concludo, per dire che fra pochi giorni uscirà un bando sulle filiere agroindustriali. Ho convocato tutti i soggetti del mercato per stimolarli a sfruttare questa grande opportunità perché lì c’è 1 miliardo del Recovery o comunque risorse miste che saranno date a chi sarà capace di fare in agricoltura una programmazione nella filiera agroindustriale. Questo è un grande tema per le Marche e non possiamo farcelo sfuggire.
Ringrazio la Consigliera Casini per le domande e mi fa piacere dire che sul PSR 2023/2027 stiamo seguendo con attenzione ed anche un po' di apprensione, dico la verità, quello che accade. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Ringrazio il nostro Capogruppo Marinelli per la concessione, per ribadire il voto favorevole, per congratularmi con tutti i Consiglieri che voteranno questa proposta di atto amministrativo, per il lavoro svolto nelle Commissioni, nella II^ Commissione, ringrazio anche la Giunta e l'Assessore Carloni.
Abbiamo ampiamente sottolineato i vantaggi e le caratteristiche di questo atto che va in una direzione, abbiamo ben specificato lo snellimento, meno burocrazia, più attenzione ai giovani, il ricambio generazionale, la competitività delle imprese agricole e agroalimentari. Scelte che vanno nella direzione di valorizzare le nostre eccellenze: tartufi, vino, più biologico, più sviluppo delle filiere, più innovazione, quindi, più tutela degli ecosistemi.
Concludo nel ribadire il voto favorevole che valorizza tutto il comparto agricoltura, attraverso azioni e scelte che renderanno le nostre imprese agricole e agroalimentari più competitive. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Per le motivazioni che sono state espresse dal Consigliere Mastrovincenzo, nostro relatore, ed anche per le spiegazioni date dell'Assessore noi voteremo favorevolmente il rifinanziamento del Piano di sviluppo rurale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Sarò breve, voglio ringraziare di questo atto importante l'Assessore Carloni, i relatori i Consiglieri Marinangeli e Mastrovincenzo per aver portato a casa un atto condiviso, per aver avuto una grande responsabilità nel saper rappresentare le esigenze del mondo dell’agricoltura. Sono certo che nei prossimi anni tutti noi sapremo fare la nostra parte per migliorare questo mondo, che sempre di più ha bisogno di un sostegno, di un supporto, di un rilancio.
Il voto di Fratelli d’Italia su questo atto è favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Prima di andare al voto devo fare una precisazione, che deve rimanere a verbale.
La votazione sulla proposta di legge n. 72 è stata unanime perché il voto contrario espresso dalla Consigliera Bora in realtà era a favore e per un disguido …, però quando si è accorta ci ha comunicato questa cosa, ma ormai la votazione era definitivamente chiusa e non si poteva modificare.
E’ un fatto formalistico di cui dobbiamo prendere atto e da Presidente pro-tempore faccio mia la dichiarazione della Consigliera Bora e cioè che la sua volontà era quella di votare a favore.
Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Presidente la ringrazio, in realtà mi sono accorta subito dell'errore, avevo premuto verde ed ero convinta che il voto fosse stato registrato correttamente. Pensavo che il voto contrario fosse quello del Consigliere Serfilippi.
La ringrazio, la mia intenzione, così come avevo anche espresso con il mio voto, era quella di votare a favore. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di atto amministrativo n. 18. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)


Proposta di legge n. 75 (proposta di legge statutaria)
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
“Modifica alla legge statutaria 8 marzo 2005, n. 1 (Statuto della Regione Marche)”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 75 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
La discussione è aperta, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Biondi.

Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. Gentili Consiglieri, la presente proposta di legge contiene una precisazione terminologica all'articolo 21 comma 2 lettera b) dello Statuto della Regione Marche, sostituendo nell'elenco delle funzioni spettanti al Consiglio regionale, nell'ambito dell'iniziativa legislativa riservata alle Camere in ordine alle leggi statali, le parole "al Parlamento" con le parole "alle Camere".
Si tratta di una correzione necessaria, poiché in diritto ciascuna parola scritta ha un suo ben preciso significato.
Passando alla disamina delle argomentazioni per le quali si rende necessaria tale modifica, occorre doverosamente partire dall'articolo 121 comma 2 della nostra Carta costituzionale.
Tale norma, invero, attribuisce alle Regioni la facoltà di presentare proposte di legge alle Camere, così infatti testualmente recita.
Nella fattispecie specifica non viene affatto utilizzato il termine, decisamente più generico, "Parlamento", così come invece recita l'attuale formulazione dell'articolo 21 comma 2 lettera b) dello Statuto della Regione Marche.
Come è noto il nostro sistema parlamentare, come previsto dall'articolo 55 della Costituzione, è formato da due organi, la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica, si tratta del cosiddetto "bicameralismo perfetto", secondo il quale ciascuna Camera ha le stesse funzioni, competenze ed i medesimi poteri. Così vollero i padri costituenti dell'elaborazione della nostra Carta costituzionale.
Quando invece la nostra Carta Costituzionale si riferisce al Parlamento lo fa espressamente riferendosi a quel consesso che funziona a Camere riunite per atti di singolare importanza, come; l'elezione del Presidente della Repubblica, la messa in stato di accusa del Capo dello Stato; il giuramento di fedeltà del Presidente della Repubblica; l’elezione di un terzo dei membri del Consiglio Superiore della Magistratura; l'elezione dei membri che compongono la Corte costituzionale; per compilare l'elenco di 45 cittadini tra i quali poi estrarre a sorte i 16 che andranno ad integrare la Corte costituzionale nei giudizi di accusa contro il Presidente della Repubblica.
In tali casi tassativamente previsti dalla Costituzione, non si parlerà mai di un organo "diverso", ma semplicemente di una particolare modalità di esercizio collegiale delle funzioni.
Ne discende che, di norma, le Camere operano disgiuntamente: lo stesso iter procedimentale avente ad oggetto l'iniziativa legislativa regionale in ordine alle leggi statali prevede che la deliberazione della proposta di legge ad opera del Consiglio regionale debba essere trasmessa al Presidente della Camera che si intende investire della prima lettura della legge.
E' prevista però anche la possibilità che l'iniziativa venga esercitata contemporaneamente nei confronti di entrambe le Camere che se ne daranno comunicazione reciproca, al fine di sospendere l'esame della proposta in quel ramo del Parlamento in cui il progetto è stato presentato dopo.
Questo particolare assetto è giustificato dal fatto che la seconda Camera dovrebbe consentire una migliore ponderazione delle decisioni che il Parlamento andrà ad assumere.
Alla luce di quanto sopra espresso si precisa che l'intervento normativo di cui alla presente proposta di legge non è solo una correzione di un'imperfezione formale, ma adegua lo Statuto della Regione alla volontà dei padri costituenti esplicitata attraverso la nostra carta Costituzione.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Nulla da aggiungere alla puntuale ed argomentata relazione della relatrice di maggioranza, che ringrazio anche per aver dato con le sue motivazioni la giusta dignità alla nostra proposta di legge di modifica statutaria, che è la correzione di un termine, ma, come ha dimostrato la Consigliera Biondi, è una correzione di sostanza perché da una parte rispetta la volontà dei padri costituenti, sancita nella Costituzione, e dall'altra elimina quell'incertezza che si verificherebbe con la parola Parlamento.
Non aggiungo altro, raccomando l’approvazione di questa proposta del Partito Democratico. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Biondi.

Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. Ringrazio il nostro Capogruppo per questa possibilità, vado ad aggiungere che questa precisazione terminologica, che noi faremo con l'approvazione di questa legge, comporterà inevitabilmente anche un adeguamento del regolamento interno del Consiglio regionale.
Per tutte queste motivazioni esprimo per il gruppo Lega il voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. È evidente che il voto del Partito Democratico, che ha presentato questa proposta, è favorevole, consapevoli che bisognerà adeguare anche il Regolamento interno, ma questo lo faremo, mi pare evidente.
Adeguare lo Statuto, che se vogliamo è la Costituzione delle Marche, alla Costituzione della Repubblica italiana credo che sia un atto necessario ed importante. Grazie.

PRESIDENTE. Vi ricordo che questa è la prima votazione, poi ne faremo un'altra a distanza di qualche mese per rendere definitiva l'approvazione della proposta di legge statutaria. C’è bisogno della maggioranza assoluta dei componenti dell’Assemblea legislativa regionale, quindi, 16 voti a favore.
Proposta di legge n. 75. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Abbiamo fatto una sola votazione perché la proposta di legge è composta di un solo articolo, quindi non c’è bisogno di altre votazioni.

Interrogazione n. 293 - a risposta immediata
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Somministrazione vaccino antinfluenzale nelle farmacie delle Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 293 - a risposta immediata - delle Consigliere Lupini, Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La campagna di vaccinazione antinfluenzale è iniziata nella nostra Regione il 20 ottobre con la vaccinazione dei soggetti più anziani o pari a 65 anni.
L'obiettivo era quello di cercare di allargare in particolare la copertura per le persone con più di 75 anni, comunque le persone maggiormente vulnerabili.
Dal 15 novembre con la consegna delle altre tipologie di vaccino si procederà all'immunizzazione delle altre categorie previste dalle norme ministeriali.
Come ogni anno la campagna di vaccinazione antinfluenzale è affidata principalmente ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta. I Servizi di igiene e sanità pubblica collaborano alle attività e il vaccino può essere somministrato anche presso i punti vaccinali di popolazioni ospedaliere.
La somministrazione in concomitanza del vaccino anti Sars-Cov 2 e del vaccino antinfluenzale è ammessa, come previsto da circolare ministeriale del 2 ottobre, e può essere eseguita dai medici di medicina generale, dai punti di vaccinazione della popolazione e dai punti vaccinali ospedalieri.
Il 27 ottobre la Regione ha incontrato le associazioni rappresentative delle farmacie per addivenire ad un accordo per la somministrazione nelle farmacie stesse. Il procedimento deve essere ancora concluso, tuttavia si sta valutando il protocollo attraverso cui sarà possibile la vaccinazione antinfluenzale nelle farmacie, caratterizzato dall'accordo nazionale già intercorso sulla stessa materia.
In merito alla quantità di vaccino antinfluenzale da destinare alle farmacie, i rappresentanti di Federfarma chiedono una programmazione di circa 55 mila dosi totali, salvo naturalmente diverse esigenze e ad una iniziale distribuzione di 25 mila dosi seguiranno ulteriori 10 mila dosi e così via per altre 10 mila dosi. La vaccinazione in farmacia sarà gratuita per gli aventi diritto solo se assistiti nella Regione Marche. Grazie.


PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Assessore. Ho proposto questa interrogazione perché c'è una scadenza urgente che mi avevano rappresentato, mancherebbe la sua firma a questo atto che libererebbe le farmacie ad effettuare i vaccini antinfluenzali, pertanto ho pensato che fosse urgente poterne discutere in Aula e spiegarlo alla cittadinanza. Grazie.



Interrogazione n. 295 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Mastrovincenzo, Bora, Carancini, Cesetti, Casini
“Riapertura urgente dei servizi di guardia medica emergenza-urgenza a Vallefoglia e Gabicce-Gradara”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 295 - a risposta immediata - dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Mastrovincenzo, Bora, Carancini, Cesetti, Casini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il tema è molto delicato e di estrema attualità. La mancanza di medici di medicina di continuità assistenziale è determinata principalmente dalla mancata programmazione nella formazione dei nostri medici, che è carente ormai da diversi anni.
Oltre a questo si deve rilevare che questo tipo di attività medica risente di trattamenti ritenuti non confacenti con la professione medica, con il disagio e soprattutto con l'usura che i turni notturni determinano.
Nell'Area vasta del distretto di Pesaro, di cui all’interrogazione, ben 23 medici su 28 hanno partecipato al concorso per le borse di specializzazione ed hanno lasciato il servizio di continuità assistenziale, ripeto, 23 su 28, e in base al concorso nazionale hanno lasciato la nostra regione per frequentarle a Roma, Milano, Firenze, Siena, Bergamo e Bologna. Sono rimasti solo 5 medici nel distretto di Pesaro.
Il tema è stato affrontato nel corso di tre riunioni in Assessorato con i dirigenti dell’Asur e con i dirigenti dei distretti. Questa carenza ha portato ad una modifica dell'assetto organizzativo del Servizio di continuità assistenziale, che non è avvenuta solo nella nostra Regione, ma anche in tutte le altre a livello nazionale per la carenza di medici, di cui si è detto.
In particolare i territori di Vallefoglia e di Gabicce in questo momento sono serviti dalla postazione di Pesaro dal lunedì al venerdì, l'orario è dalle 20 alle 8, nei giorni prefestivi dalle 10 alle 8, nei giorni festivi dalle 8 alle 8.00 della mattina seguente.
In questo momento stiamo valutando ulteriori misure, quali l'affiancamento di personale infermieristico ai medici di guardia.
Resta comunque inteso che per ogni emergenza sono perfettamente funzionali e attivi i numeri di emergenza 118 e 112.
Anche su questa materia probabilmente sarà necessario un intervento a livello contrattuale negoziale per invogliare i molti giovani, che in questo momento non hanno aderito ai bandi sul Servizio di continuità assistenziale, a svolgere questo tipo di servizio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta ed anche per la vicinanza che ha dimostrato in questi giorni a tutti i medici in difficoltà, non solo nelle guardie mediche, ma anche nei pronto soccorso del nostro territorio. L’abbiamo visto a Pesaro, a Fano e riconosco che questo ci ha fatto piacere e le va dato atto che essere presente e dare la propria vicinanza è un segnale importante.
Ad ogni modo per ciò che riguarda questa mia interrogazione la risposta non c’è stata perché io ponevo una domanda precisa e urgente. Nei giorni scorsi c’è stato un incontro tra l’ordine dei medici e l’Area vasta in cui è stato lanciato un appello, un vero e proprio appello disperato, lo definirei così, invitando tutti i medici di medicina generale a coprire i turni di guardia medica rimasti vacanti ed è stato offerto anche un contributo, un ristoro, che oscilla dagli 80 ai 100 euro per ogni turno ricoperto. Ho chiesto, dopo questo incontro, quanti medici avessero risposto al vostro appello e dove li avreste impiegati. Non mi è arrivata risposta. Se è vero ciò che ha detto, che su un fabbisogno di 28 medici al momento ce ne sono solo 5 - 23 hanno abbandonato per la specializzazione - nella zona di Pesaro, Vallefoglia, Gabicce dove sono state chiuse completamente due postazioni, quella di Montecchio Vallefoglia e quella di Gabicce e Gradara, allora la mia domanda è: “Queste postazioni chiuse improvvisamente dall’1 novembre, per ora fino al 30 novembre, quando saranno riaperte? Quanti sono i medici che hanno risposto all’appello? Dove saranno mandati?” Non ho avuto nessuna risposta purtroppo.
Oltretutto il problema non riguarda solo questa zona ed il suo fabbisogno di medici, che è di 28, ma interessa, come ho specificato anche ieri in un altro intervento, anche la zona di Cagli dove non c’è più la continuità assistenziale, come era fino a quest’estate, anzi sono coperti solo alcuni turni di continuità assistenziale; anche nel Comune di Mondavio dal 30 ottobre fino al 28 novembre saranno garantiti meno di un terzo dei turni. Oggi sulla stampa è intervenuto il Sindaco di Mondavio con una protesta pesante perché l’Asur ed il Distretto sanitario gli avevano addirittura promesso che sarebbero stati riattivati tutti i turni di guardia medica presenti nel Comune, cosa che invece non è avvenuta.
La situazione è gravissima, non riguarda solo la chiusura totale a Vallefoglia Gabicce, ma anche a Cagli Mondavio ed altre zone. Oggi non ho avuto nessuna risposta purtroppo, Assessore, spero che possa darmela prima possibile. Grazie.


Interrogazione n. 297 - a risposta immediata
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Provvedimenti per la sicurezza e la funzionalità dei presidi di pronto soccorso sanitario nella Regione”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 297 - a risposta immediata -della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Anche su questa risposta incombe l'incognita della carenza di medici per la mancata programmazione della formazione e per la scarsa appetibilità di questa specializzazione medica nella progressione di carriera. Naturalmente, come nella risposta precedente, se i bandi sono deserti è chiaro che l'amministrazione sanitaria ha il compito di organizzarsi con le risorse che ha a disposizione.
Detto questo, in altre regioni si sono verificati non solo dei fatti di violenza, ma la cronaca dei giorni precedenti ha messo in rilievo, anche sui giornali nazionali, che alcuni decessi sono avvenuti su ambulanze non medicalizzate, composte da equipaggi esclusivamente di infermieri per la carenza dei medici.
Data l’importanza di questa situazione generale ed in seguito ad alcuni episodi di violenza che si sono manifestati nel pronto soccorso di Pesaro, sono state indette delle riunioni per riorganizzare questo tipo di sistema.
Ai pronto soccorso accede una quantità in percentuale elevatissima di codici bianchi e gialli, tanto che sono diventati una vera propria panacea per risolvere anche questioni di natura diversa, anche sociale, relativa alla povertà e al disagio sociale, c’è quindi una grande esasperazione del personale medico e del personale infermieristico e di tutti coloro che lavorano nei pronti soccorsi per questa situazione che si è venuta a creare. Teniamo conto che lo stress nei pronto soccorso ormai va avanti da diversi mesi, oserei dire dall'inizio della pandemia per le note carenze dei servizi territoriali che sarà nostro compito riorganizzare.
In questa riunione i medici hanno chiesto tre o quattro provvedimenti. Il primo, un incremento proporzionato alla quantità delle prestazioni rese dei trattamenti remunerativi e su questo punto ci sono già dei segnali positivi annunciati anche dal Governo, dallo stesso Ministro, peraltro sollecitati nella Conferenza delle Regioni anche da chi parla in questo momento, per cui sono state stanziate apposite risorse da allocare nel tavolo della contrattazione nazionale, che è già stata avviata con le agenzie a ciò preposte.
La seconda richiesta che viene da questo personale è quella di prevedere la stabilizzazione del personale che, entrato nei pronto soccorso con dei contratti nell'emergenza Covid, rischia di non proseguire il rapporto di lavoro con il Servizio sanitario regionale, anche questo è un punto che deriva da ostacoli che nascono dalla normativa nazionale.
La terza richiesta da parte dei medici è quella di portare in servizio nei pronto soccorso anche il personale non specializzato, tutti coloro che laureati in medicina abbiano avuto per varie vicissitudini, anche derivanti dalle norme speciali approvate in costanza di Covid, gli interventi necessari per poter garantire la regolarità e il buon andamento di questi servizi.
La riunione che si è svolta lunedì scorso, sarà calendarizzata nuovamente per la prossima settimana e in quella circostanza cercheremo di emanare dei provvedimenti che probabilmente interesseranno anche il Consiglio regionale perché non si tratta semplicemente di provvedimenti di competenza della Giunta, ma probabilmente di atti normativi che sono sparsi tra la competenza legislativa regionale e la competenza legislativa dello Stato.
Ciò detto, credo che da parte di questo Consiglio, così come avvenuto ieri nell'approvazione della mozione afferente il riconoscimento di maggiori emolumenti a tutto il personale della sanità, attraverso gli atti che sono di propria competenza sia stata espressa la tangibile solidarietà verso questo personale e ritengo che la solidarietà, l’unità e la coesione, che è stata dimostrata ieri nell'approvazione della mozione ed anche in tantissimi interventi che si sono susseguiti in questi mesi in Aula, portino a individuare un percorso comune per sostenere le giuste rivendicazioni di questi operatori. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Grazie Assessore per la sua relazione e anche per essere stato vicino al personale sanitario, ma direi a tutti i cittadini, soprattutto ai pazienti che so ha visitato recentemente. Ci siamo anche incontrati in quella situazione e quello che ha visto e saputo lei è più o meno quello che so io, quindi entrambi siamo a conoscenza della gravità della situazione che, come giustamente lei dice, perdura da troppo tempo. Gli operatori sanitari che sono sotto stress e sotto numero, lo erano precedentemente alla pandemia, con la quale è esploso il sistema. Noi l’avevamo detto tante volte che era fragile. Abbiamo letti uno affianco dell'altro, barelle una affiancata all’altra, persone che aspettano anche 80 ore prima di avere una sistemazione, degenti che purtroppo non hanno dignità neanche nel momento finale della propria vita perché non c'è un letto nel reparto in cui portarli, violenza sui sanitari, una serie di questioni molto importanti. Sul tema della sicurezza mi sembra che si sia arrivati a una sorta di soluzione quasi immediata.
È vero che ci sono questioni che si intrecciano con il nazionale, però è anche vero che l'organizzazione del territorio della sanità compete alla Regione. Giustamente lei ha detto che spera di riuscire a dare velocemente risposte all'organizzazione, che riguarda, immagino, anche il 118. Oggi sulla stampa ho letto che si sta profilando l'ipotesi di un’integrazione con il 118, almeno per i codici meno gravi perché il pronto soccorso è arrivato ad essere l'unico posto in cui qualcuno risponde ad una esigenza di salute, di cui, sia per un caso grave o per una sciocchezza, il medico si deve far carico. Il medico del pronto soccorso si deve far carico di tutto, mentre nei reparti abbiamo una gestione diversa, forse bisognerà trovare anche un equilibrio in questa cosa.
Assessore, so che lei è attento alla questione e mi permetta di annunciare che sarò attenta anch'io, questo sarà l'inizio di una serie di atti che porterò in Consiglio regionale per sapere come procedono le cose perché è interesse di tutti noi che siamo qui, con ruoli anche diversi, che queste problematiche vengano risolte. Grazie.

Interrogazione n. 294 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Sistemazione impianto sportivo in località Pratolungo – Ussita”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 294 - a risposta immediata - dei Consiglieri Carancini, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Gli interroganti relativamente a questa situazione che riguarda il campo sportivo del Comune di Visso a seguito agli eventi sismici del 2016 evidenziano come la struttura sia stata adibita ad area di allestimento SAE.
In virtù di questa esigenza la squadra di calcio del Comune di Visso, che fino a due anni fa militava del campionato agonistico di terza categoria, si è di fatto ritrovata a non poter usufruire di un campo proprio per l’esigenza imposta dalle tristi contingenze che si sono manifestate dopo il terremoto.
Il vicino Comune di Ussita ha messo a disposizione della società sportiva il proprio impianto sportivo sito in località Pratolungo che ad oggi, però, risulta impraticabile, principalmente a causa delle condizioni del manto erboso che è alto ormai più di un metro e per la mancanza di adeguate attrezzature, come porte e panchine. Sappiamo che questa situazione in qualche modo menoma, inibisce e rende impossibile la pratica sportiva, almeno relativamente agli interessati, ai bambini e ragazzi della società vissana, quindi, gli interroganti ci chiedono se è possibile inserire negli imminenti atti di programmazione finanziaria misure dedicate all'intervento di manutenzione dell'impianto sportivo.
Unitamente con il Servizio sport, tenendo conto delle risorse che è possibile finalizzare per interventi di rigenerazione urbana e anche della possibilità da questo punto di vista di confidare in risorse ulteriori, non mancherà occasione di poter rafforzare sotto il profilo generale la possibilità che i ragazzi di Visso possano usufruire del campo vicino.
E’ in corso di predisposizione il bilancio di previsione sarà quella l'occasione di poter attivare anche questa soluzione, oltre a quelle che stiamo già mettendo in campo per unire alla ricostruzione fisica anche la rivitalizzazione socio-economica delle aree del cratere. Grazie.


PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Voglio ringraziare l'Assessore Castelli, che mi pare abbia interpretato correttamente il senso di questa interrogazione, che può apparentemente sembrare di poca rilevanza. In realtà invece gli attribuiamo, direi complessivamente, mi pare anche dalle sue parole, una valenza meritevole di attenzione in sede di bilancio. In fondo credo che l'Assessore l’abbia compreso e penso che destinare non moltissime risorse nel quadro generale per consentire anche ai dirigenti della squadra di Visso di poter sistemare il campo sportivo di Ussita, messo a disposizione, sia un piccolo pezzo di restituzione, come lei ha ben puntualmente spiegato, della vita sociale di quel territorio.
E’ evidente, lo dico solamente per rammentarlo all'Assessore Castelli, ma sono certo che può anche fare a meno di questo ricordo, di questo tentativo di memoria, le attività sportive nella prospettiva della prossima stagione hanno bisogno di un intervento immediato, occorreranno i primi mesi del 2022 per programmare la stagione successiva. Ecco perché l'importanza e l'urgenza di un intervento che arriverà con la prossima sessione di bilancio, proprio per consegnare al settore sportivo l'attenzione e la sensibilità di un Comune che è stato certamente tra i più colpiti e, soprattutto, che ha saputo mettere a disposizione un'area così sociale, come quella dell'impianto sportivo, nel momento più grave, per le persone che lì hanno potuto trovare un alloggio purtroppo di fortuna.
Spero che lei abbia questa attenzione, parliamo di poche decine di migliaia di euro e quindi possiamo, se lei lo permette, restituire a quella dirigenza, a quella amministrazione ed agli interroganti questa buona piccola speranza. Grazie.

Interrogazione n. 296 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Ancona International Airport - Utilizzo degli ammortizzatori sociali e ritiro delle lettere di licenziamento”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 296 - a risposta immediata - dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Questa è una situazione complessa che nasce da molto lontano, è una vertenza iniziata nel dicembre 2019 che si era poi conclusa con un accordo firmato tra le parti sindacali aziendali ad aprile 2020 e di fatto prevedeva una serie di esuberi, esattamente 34, accompagnati da una serie di iniziative. Intanto, degli esodi incentivati ed anche una potenziale ricollocazione di alcune persone all'interno dei servizi esternalizzati nello stesso aeroporto. Erano previste 9 persone per quel che riguarda l'aria della sicurezza, 2 persone per le pulizie e 3 persone inserite - in quell'accordo c’è una dicitura un po' strana - in ipotetiche società regionali, però non c'è il nome di alcunché. In questo senso non si capisce bene a cosa potesse essere finalizzato anche perché fino a prova contraria in Regione si entra per concorso, non per traslazione, usando un brutto termine che non c’entra nulla con questo genere. Da allora ho avuto, mi pare, sei incontri sindacali con le parti, unilaterali, anche bilaterali, l'ultimo risale al 12 ottobre ed è su questo che verte l’interrogazione di oggi.
In quell'ultimo incontro si è venuti un po' a conoscenza di come nel frattempo si sono sviluppate le situazioni. Buona parte dei 34 esuberi hanno accettato l'uscita volontaria incentivata, sono rimaste 14 persone senza una collocazione definita ed erano le 9 che sarebbero dovute transitare nell'area sicurezza della ditta esternalizzata all'interno dell'aeroporto, le 2 dell’area pulizie e le 3 nell’ipotetiche aziende controllate dalla Regione, ma, ripeto, non c'è il nome, niente. Su queste 3 figure dico che la Regione non può assumere per chiamata o per passaggi, tanto meno da ditte private a ditte pubbliche, però un'opportunità, se mi permettete, poteva esserci perché la SVIM a settembre dello scorso anno ha assunto 54 persone per il 112, tramite una normale selezione con tanto di bando pubblico, però nessuno di questi lavoratori è stato coinvolto, avvisato di questa opportunità e non ha quindi partecipato a questa selezione, opportunità che è passata un po' in cavalleria.
Ad oggi ci sono 14 esuberi: 1 ha accettato di passare alla ditta della sicurezza, gli altri non l’hanno fatto, sembra che entro questo mese 2 persone accetteranno di passare alla ditta di pulizie, per gli altri 3 non si capisce quale dovrebbe essere l'ipotesi di area regionale perché non se ne vede la possibilità, del resto non è mai stata specificata in quell'accordo perché, ripeto, in Regione non si entra per chiamata.
Nell’incontro del 12 ottobre per il quale ho chiesto anche la presenza del Presidente Acquaroli, che è stato disponibilissimo nel partecipare, noi abbiamo fatto presente all'amministratore delegato e al Presidente del Fondo, che segue ed è proprietario in buona parte dell'International Airport di Falconara, che era collegato da Londra, queste esigenze. Durante l'incontro abbiamo anche chiesto con forza di poter proseguire perlomeno con la cassa integrazione, che in parte poteva ancora svolgersi, ma abbiamo avuto un diniego netto del titolare del Fondo, che è proprietario dell'aeroporto, sul prosieguo della cassa integrazione e ci ha annunciato che a fine ottobre avrebbe proseguito con le attività di licenziamento e uscita dal lavoro. Terminato quell'incontro il Presidente ha formalizzato una ufficiale richiesta della Regione Marche, tramite una lettera, per il prosieguo di una potenziale cassa integrazione, perlomeno fino a fine anno. A quella lettera c’è stata l'immediata risposta del Presidente del Fondo, che ha messo in evidenza che loro avevano predisposto il potenziale accordo, cioè il passaggio alla società esterna che si occupa di sicurezza, e di aver avuto un diniego, di non aver avuto la disponibilità dei lavoratori ad attendersi a quell'accordo, che è stato all'epoca firmato dall'Assessore che mi ha preceduto in questo incarico.
Successivamente all’incontro del 12 ottobre c'è stata la novità di un decreto del Governo che ha dato la possibilità di ulteriore 13 settimane di cassa integrazione. Personalmente ho fatto un ultimo tentativo, ho scritto il 29 ottobre all’Amministratore delegato e al Presidente del Fondo londinese chiedendo la possibilità di prendere in considerazione le 13 settimane di cassa integrazione. A quella lettera c’è stata una risposta quasi immediata e l’Amministratore delegato ha ribadito la volontà di procedere quanto prima “alla piena esecuzione della procedura di licenziamento collettivo iniziata nell’ormai lontano dicembre 2019 e ratificata nell’accordo di aprile 2020”. C’è stato un diniego netto e, non vi dico, anche alcune parole informali che non riporto in questa Aula, lamentandosi molto dell'atteggiamento che aveva riscontrato e nella mancata disponibilità ad ottemperare a quell'accordo, così come era stato precedentemente pensato, cioè quello di passare da dipendenti dell’areoporto a dipendenti delle ditte. Ha ribadito la mancanza di volontà dei lavoratori sul quale non faccio commenti perché per quel che mi riguarda sarei stato felice se si fosse giunti ad un accordo complessivo.
In questi ultimi giorni ho avuto ulteriori incontri anche con il sindacato ed ho riportato le stesse cose che sto dicendo qui, nel verbale ho fatto aggiungere una frase che ho fatto recapitare anche all'Amministratore delegato, con la quale la Regione, comunque sia, si appella al fatto che qualora ci sia una potenziale ripresa dell’attività dell’areoporto o nell'eventualità che servano nuove assunzioni si vada innanzitutto a ricercare le persone che hanno già avuto un'esperienza. Questo è nel verbale che abbiamo firmato insieme al sindacato.
Per quel che riguarda le azioni concrete nel momento in cui scadranno i termini della cassa integrazione ed il blocco dei licenziamenti, avendo un accordo già firmato all'epoca da chi mi ha preceduto ed un diniego da parte dei lavoratori a proseguire in quel percorso, sinceramente non saprei cosa altro portare nei tavoli di confronto, né che risposta dare in quest'Aula, se non purtroppo dire che si è concluso un accordo che era stato sottoscritto tempo addietro, che ha portato ad una serie di esuberi, che per il momento sembrerebbero 11 perché 2 dovrebbero passare in queste ore alla ditta che porta avanti le pulizie.
Noi abbiamo dato una potenziale disponibilità per un posto perché il curriculum di una delle 2 persone in esubero sembrerebbe molto adatto ad un probabile posto di consulenza alla SVIM, un posto di consulenza perché la SVIM non fa assunzioni in questo momento, eventualmente una potenziale consulenza, ma su questo ad oggi non abbiamo avuto risposta nè da parte dei lavoratori nè da parte del sindacato. Grazie.


PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Dico all'Assessore Aguzzi che dovrei fare la dichiarazione di soddisfazione, ma penso che qui non ci sia nessuno soddisfatto, lo dico anche per lei Assessore, perché è stato omesso un piccolo passaggio: sono arrivate le lettere di licenziamento formali per i lavoratori e l'azienda non tiene conto degli strumenti che sono stati messi a disposizione dal Governo, che ricadono in percorsi analoghi, già utilizzati in altre situazioni, quello della cassa integrazione legata ai 13 mesi dello stato di emergenza rispetto al quale la Regione deve forse farsi sentire con maggiore incidenza. Glielo dico non rimproverando, siete incontrati, avete scritto, parlato con il Presidente del fondo, c’è stata un'interlocuzione, ma il dato è che sono arrivate le lettere di licenziamento. Poi le ricostruzioni non sono proprio in quei termini perché c’è una decontestualizzazione temporale legata al Covid, c'erano margini per recuperare quei lavoratori, almeno fino a esaurire la disponibilità che arriva dal Governo.
Le chiedo di riprendere in mano un percorso per evitare l’ennesimo licenziamento e una difficoltà enorme che lasciamo alle famiglie di questa regione, che non sono tante, ma sono determinanti, 11 famiglie, e non ce lo possiamo permettere. C'è ancora lo spazio dell'ammortizzatore previsto.
Rispetto molto il Direttore, ma non sono quelli i termini che si possono usare, nemmeno pubblicamente, non si usano perché il dato è che hanno licenziato 11 persone e non si possono permettere di utilizzare quei toni. Nonostante ci sia della stima il percorso poteva essere un altro e lei l’ha risottolineato. I termini utilizzati oggi sulla stampa assomigliano molto a quelli che ha sentito nella telefonata, però, bisogna rimettersi al tavolo con le forze sociali, che sono disponibili. Il sindacato è disponibile a ragionare, non c'era stato nell'accordo precedente perché era stato applicato il Madia che consente il passaggio da una società controllata, era la nostra … Tra l’altro un piccolo incisivo e non entro nel percorso, ricordo bene che abbiamo dato 13,8 milioni per la promozione di voli poco tempo fa.
Dentro il pacchetto complessivo ci deve stare una particolare attenzione ai lavoratori, quindi, nella insoddisfazione complessiva della comunità marchigiana, le chiediamo, Assessore, di riaprire immediatamente il tavolo con i rappresentanti locali del Fondo che forse sono più sensibili e più attenti per arrivare almeno al tempo che il Governo ha concesso per l'utilizzo degli strumenti e degli ammortizzatori sociali. Grazie.


Interrogazione n. 253
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini,
Casini, Vitri
“Casi di dissesto societario nell’Area di crisi industriale complessa del
distretto pelli-calzature, in particolare nel territorio della Provincia di Fermo”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 253 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Tanti pongono l'accento su una serie di valutazioni che sono state esposte sugli organi di stampa dal nucleo di polizia economica finanziaria della Guardia di Finanza di Fermo che, facendo un commento a quelle che erano delle indagini che si erano completate in quel lasso di tempo, denunciava il fatto che ben 11 imprenditori avevano distratto dai patrimoni fallimentari oltre 16 milioni di euro, quindi, gli interroganti chiedono di sapere se i soggetti e le società coinvolte in questa indagine della Guardia di Finanza abbiano ricevuto finanziamenti o provvidenze o altre utilità da parte della Regione Marche che, come noto, ha dato luogo a una serie di iniziative tutte tese alla rigenerazione economica del fermano così gravemente colpito dalle più recenti crisi, che ha penalizzato tutta l'economia marchigiana ed in particolare ha indebolito il comparto della pelle e calzature che, come noto, rappresenta il fiore all'occhiello del fermano e, se mi è consentito, dell'intera regione.
Non risulta alla Regione Marche che imprese beneficiarie di contributi a valere su bandi ed avvisi recentemente emanati dalla Regione siano state oggetto di indagine, o meglio non sono pervenute ad oggi all’amministrazione regionale segnalazioni da parte della Guardia di Finanza che normalmente, come prassi, contatta le strutture tecniche responsabili nel caso vi siano indagini e controlli su ipotesi di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche o, peggio, di malversazione a danno dello Stato. Normalmente nei casi in cui le ditte beneficiarie vengano deferite presso la Procura con una delle ipotesi predette, ove si tratti di aziende beneficiarie di bandi e avvisi cofinanziati dai fondi strutturali, vengono attivate, come è noto, le procedure previste dal SIGECO nei piani operativi regionali FERS e FSE volti a garantire misure efficaci e proporzionate per la lotta antifrode.
Per quanto concerne le attività di controllo, che sono comunque di competenza dell'amministrazione regionale, in ordine a bandi, avvisi o linee di finanziamento, al di là delle gravissime e criminali patologie cui gli interrogati fanno riferimento, possiamo dire che conformemente a quello che è il comportamento e la prassi specifica che la Regione osserva in caso di anomalie in sede di valutazione di istruttoria oppure preliminarmente agli atti di concessione e di … a titolo di anticipo, acconto e a saldo, sono sostanzialmente queste, cioè le fasi procedimentali che consentono alla Regione, sia detto così, per dare conto di quelle che sono le valutazioni più approfondite che vengono condotte dai nostri istruttori, che sono la verifica del rispetto dei requisiti di accesso al bando: il Durc, la regolarità Inps, Inail e l'antimafia se il contributo è superiore a 150 mila euro. Chiaramente tutto questo riguarda anche lo scioglimento delle ditte, le eventuali sottoposizioni a procedure concorsuali e si aggiungono le verifiche a campione delle autodichiarazioni per gli amministratori, quindi il casellario giudiziario e i carichi pendenti.
Resta però inalterato il senso della risposta: alla Regione non risulta che nell'ambito di una serie di dichiarazioni della Guardia di Finanza vi fossero imprese, di cui abbiamo notizia, che avessero percepito provvidenze di natura regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore Castelli e allo stato mi ritengo soddisfatto della risposta, se potrà farmi avere la copia scritta mi farebbe una cortesia. Grazie.

Interrogazione n. 265
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini,
Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Provvedimenti regionali in conseguenza degli inadempimenti contrattuali della Tundo SpA, aggiudicataria di 5 lotti nella gara per l’affidamento del servizio di trasporto scolastico per i Comuni della regione Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 265 dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. L’interrogazione ci consente di tornare ancora una volta su questa vicenda così grave, anche sintomatica, della ditta Tundo che, come è noto, era stata dichiarata aggiudicataria di cinque lotti a valere della gara che come soggetto unico aggregatore la nostra Regione aveva fatto in relazione al servizio di trasporto scolastico.
Continuo a precisare, l'ho sempre fatto, che il trasporto scolastico non rientra tra le competenze regionali, è competenza comunale, ma la legge ha individuato questa categoria merceologica in una di quelle categorie che per l'appunto evoca l'intervento della centrale unica di committenza. Cinque i lotti interessati complessivamente che in data 16 marzo 2021 avevano visto la SUAM regionale stipulare la convenzione con la ditta “Vincenzo Tundo S.p.A.”: lotto 2 zona dell’Ascolano sud, lotto 4 zona del Fermano, lotto 7 Porto Recanati, Camerano, Castelfidardo ed altri Comuni della provincia anconetana, lotto 9 Fano Gabicce e Pesaro, lotto 10 l'alto pesarese con Tavullia, Montelabbate, Cartoceto ed altri.
La prima domanda che pongono gli interroganti è: “Se e quando sia stata sporta denuncia dall’amministrazione regionale”. Rispondo: il 14 settembre, me lo evidenziano gli uffici, è stata esposta denuncia querela per la ravvisabile interruzione di pubblico servizio, conseguente alla comunicazione in pari data, che era stata resa da parte della società Tundo S.p.A. rispetto al fatto che la società stessa non avrebbe avviato il servizio per quasi tutti i Comuni aderenti ai 5 lotti ad essa aggiudicati. A tal fine nella risposta scritta è stata allegata anche la copia della denuncia. Immediatamente siamo intervenuti con la Dirigente della Stazione unica appaltante che ha sporto querela.
La seconda domanda riguarda l'inadempimento contrattuale, in particolare gli interroganti chiedono se queste circostanze siano condizioni sufficienti per il recesso dal contratto e dalla convenzione. Gli uffici rispondono: “Con decreto n. 265 del 29 settembre 2021 il Dirigente del Servizio Suam ha disposto la revoca dell'affidamento del servizio del trasporto per i Comuni della regione e la risoluzione della convenzione stipulata per i lotti indicati nella tabella riportata”, che prima ho citato. Dal decreto si evince il gravissimo inadempimento da parte della società Tundo S.p.A. che ha mostrato una strutturale inadeguatezza professionale, talmente rilevante che l'esecuzione non ha potuto avere nemmeno i connotati dell'avvio, fattispecie ben più grave di un singolo inadempimento o di un ritardo nell'esecuzione. Inoltre, al fine di provvedere, in ossequio al principio di continuità dell'azione amministrativa, alla definizione del servizio dei lotti rimasti scoperti dal suddetto inadempimento si è proceduto con lo scorrimento della graduatoria. La risposta è sì, assolutamente sì, non siamo di fronte solo a un mero inadempimento, ad una disfunzione, ad un ritardo, il servizio non ha avuto avvio, quindi è inescusabile e gravissima la responsabilità e la colpa della ditta Tundo, che è stata immediatamente oggetto di intervento da parte dell'amministrazione, che ha provveduto come Stazione unica appaltante allo scorrimento della graduatoria in maniera tale che le società che si erano piazzate immediatamente sotto la Tundo hanno potuto conseguire la possibilità di fornire il servizio.
Il terzo importante quesito riguarda la collaborazione che la Regione sta avendo con i Comuni interessati per garantire l'avvio del trasporto scolastico, cosa che ormai è stata garantita, ma anche più complessivamente per ridurre il disagio. I servizi evidenziano quanto segue: in seguito alla stipula della convenzione tra questa Regione e la società Tundo, 21 Comuni avevano manifestato l'intenzione di aderire attraverso la conferma di adesione. Si precisa che hanno avviato l'iter di adesione, oltre ai Comuni che hanno trasmesso i fabbisogni per la progettazione della gara, prima che essa fosse svolta, anche amministrazioni che hanno comunicato successivamente alla stipula della convenzione l’intento di aderirvi. Il soggetto aggregatore, quindi la Regione, ha proposto da subito un processo utile a facilitare il cammino di conoscenza e adesione alle iniziative proposte dal soggetto aggregatore stesso, partendo dalle esigenze delle amministrazioni del territorio, invitandole a rispondere attraverso il coinvolgimento diretto dei responsabili del servizio di trasporto scolastico ad un questionario di rilevazione del fabbisogno. Il servizio ricostruisce la metodologia individuata per rilevare i fabbisogni e costruire il capitolato di gara.
La metodologia ha garantito, oltre che la diffusione dell'iniziativa anche e soprattutto un contatto diretto di fiduciosa collaborazione con gli enti del territorio. Dal che, ancorché l'avvio del servizio di trasporto scolastico sia nella responsabilità diretta delle amministrazioni locali, la SUAM ha sempre messo a disposizione tutto il supporto necessario affinché le amministrazioni aderenti potessero avviare il servizio. L'attività che la SUAM ha messo in atto al fine di supportare i Comuni coinvolti è dettagliatamente descritta per ogni Comune coinvolto nel decreto di revoca dell'affidamento. Nella revoca è precisato con puntualità e rigore ogni tipo di relazione tra SUAM e Comune proprio nell'intento di supportare e sostenere gli ausiliari e i Comuni coinvolti.
Anche nella fase patologica del rapporto contrattuale la Regione, per il tramite della SUAM, si è attivata al fine di recuperare le posizioni di ben 15 Comuni sui 18 coinvolti nell’inadempimento della ditta Tundo. Si ricorda infatti che 4 Comuni (Pesaro, Vallefoglia, Petriano e San Costanzo) su 22 hanno avviato il servizio con la stessa ditta Tundo.
Il 15 settembre 2021 primo giorno di scuola, con il supporto della SUAM e grazie ad alcune società di trasporti del territorio, che si sono rese disponibili al fine di non interrompere un servizio essenziale per la comunità e di elevata sensibilità sociale, si è garantito che il servizio fosse avviato in 19 Comuni su 22, mentre sui 3 rimanenti 1 a scelto dei giorni prima di posticipare l'avvio, dandone apposita comunicazione agli utenti. Dei 18 Comuni che sono riusciti a organizzare all'ultimo minuto il servizio, 8 hanno affidato il servizio alle ditte seconde classificate nella graduatoria della gara, mentre 10 hanno affidato il servizio in autonomia ad imprese scelte direttamente. Nella risposta scritta che fornirò sono indicati dettagliatamente i singoli Comuni.
Ad oggi, a seguito del decreto di scorrimento della graduatoria, si sta procedendo a coordinare il passaggio degli affidamenti fatti in autonomia dai Comuni sopraindicati.
Ultima risposta e concludo, gli interroganti chiedono se e come la Regione, anche in collaborazione con le altre autorità territoriali e gli enti locali, intende tutelare i lavoratori della Tundo S.p.A. dal rischio di non avere la garanzia delle retribuzioni spettanti. In relazione a quest'ultimo punto si evidenzia che la questione del mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti è riferibile ad affidamenti effettuati in anni precedenti da parte di alcuni Comuni del territorio regionale. Per gli affidamenti a seguito di adesione alla convenzione, la Regione per il tramite della SUAM ha coinvolto con apposite riunioni convocate dall'Assessore ai trasporti le organizzazioni sindacali territoriali al fine di operare in modo congiunto nell'applicazione di quanto previsto dalla clausola sociale, come riportata nella convenzione all'articolo 12, che nell'accordo quadro di cui alla delibera aveva per oggetto “Protocollo d'intesa in materia di appalti, concessioni di lavori, forniture e servizi fra Regione Marche e CGIL, CISL e Uil”, quindi abbiamo lavorato perché operasse la clausola sociale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Assessore Castelli, la ringrazio per la risposta esaustiva e come già sa abbiamo chiesto anche la risposta scritta.
Mi fa piacere, partendo dall’ultimo punto, che sia stata applicata la clausola sociale, ma ci riserviamo il diritto di verificare se ciò comporta la retribuzione degli stipendi spettanti a tutti di dipendenti della Tundo.
Vorrei anche precisare un’inesattezza che è emersa dalla sua risposta quando ha elencato i Comuni che hanno comunque continuato ad offrire il servizio con l’azienda Tundo, lei ha citato 4 Comuni: Pesaro, Vallefoglia, Petriano e San Costanzo, in realtà è di oggi la notizia che il Comune di Pesaro ha sospeso, anzi ha annullato l’accordo con la Tundo e da oggi un’altra azienda di trasporti ha l’incarico fino al 30 dicembre.
Ci auguriamo che i problemi possano trovare soluzione in tutti i Comuni che, come lei sa, dall’inizio dell’anno scolastico sono proseguiti. L’allarme era scattato il giorno precedente l’inizio delle lezioni, infatti la nostra interrogazione è stata depositata il 16 settembre quando molti Comuni si sono trovati improvvisamente senza la garanzia del trasporto scolastico.
Speriamo davvero che la situazione possa migliorare e possano essere affidati tutti gli incarichi alle altre aziende nel corso dei prossimi mesi. Grazie.


Interrogazione n. 276
ad iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini,
Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Vaccinazione anticovid e antinfluenzale”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 276 dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Come abbiamo riferito poco fa, la campagna antinfluenzale è iniziata il 20 ottobre, riguarda gli anziani con età superiore ai 65 anni. Stiamo cercando di fare l'accordo con le farmacie per la somministrazione, unitamente al sistema previgente dei medici di medicina generale, dei pediatri e dei distretti.
Per la stagione antinfluenzale 2020/2021/2022 sono state acquistate in totale 444.200 dosi, inoltre sono stati acquistate 5 mila dosi di vaccino spray. Vorrei riferire al riguardo che il numero dei vaccini spray è stato concordato con i pediatri di libera scelta che sono stati contattati sul territorio e hanno riferito che questo era il fabbisogno necessario.
Per quanto riguarda l’accordo con le farmacie, come ho già detto, il primo incontro c'è stato il 27 ottobre, poi per alcune vicissitudini che riguardano la vita personale di un dirigente si è ritardato di qualche giorno, comunque conto di portare la delibera di approvazione e l’accordo forse la prossima settimana.
La vaccinazione anti Covid, come sappiamo, è iniziata alla fine dello scorso anno e i dati di oggi riportano con la prima dose somministrata 1.154.411 cittadini, esattamente 84,9% della popolazione. La seconda dose è stata invece somministrata al 79,1% dei cittadini, mentre le terze dosi inoculate sono 51.516.
Attualmente per quanto riguarda le patologie Covid sono ricoverate nelle terapie intensive 23 persone e 6 di queste sono vaccinate con doppia dose, ma annoverano delle pregresse patologie piuttosto acute, mentre nell'area medica su 138 persone ricoverate, 71 sono vaccinate, anch’esse con doppia dose e annoverano delle pregresse patologie.
Ricordo che la nostra Regione è stata una delle prime per quanto riguarda le manifestazioni più acute a curare il Covid con gli anticorpi monoclonali e tutt'oggi è presente un sistema che prevede un raccordo tra i medici di medicina generale e gli specialisti ospedalieri affinché questa somministrazione possa essere concordata nelle prime fasi della patologia.
Raccomando e sollecito tutti coloro che appartengono al sistema sanitario regionale ad avvalersi degli anticorpi monoclonali perché ne abbiamo in quantità nelle nostre farmacie.
Negli ultimi giorni, come noto dagli organi di stampa, è emerso che è stata prodotta questa pillola anti Covid e si avuta notizia che la Germania ne ha acquistate circa 500 mila dosi, per questa ragione con una mia lettera ieri ho scritto e sollecitato l’Aifa a garantire e autorizzare l'acquisto anche per il nostro Paese. Da quello che si è appreso questa pillola va a rompere il nucleo centrale del Covid e determina la cura e la guarigione dalla patologia.
Detto questo, si deve rilevare sul piano generale che l'andamento della campagna vaccinale nella nostra regione annovera dei flussi diversi tra le province, secondo le sensibilità che i cittadini hanno sulla materia. Ho ascoltato anche in questo Consiglio delle sollecitazioni alla Regione per far sì che nella classifica delle vaccinazioni possa tornare in testa. Lo voglio sottolineare, la Regione ha la responsabilità sull'organizzazione della vaccinazione e quando i vaccini sono stati consegnati c'era una fortissima domanda, all'inizio dell'anno siamo stati i primi nel rapporto di efficienza tra vaccini consegnati e somministrati, dopodiché, subito dopo l’estate, si è verificato un calo di prenotazioni. Teniamo conto che ogni giorno di queste settimane siamo stati in grado di somministrare dai 4 mila ai 5 mila vaccini, quando nel pieno della campagna di vaccinazione, nei primi mesi, il sistema inoculava anche 20 mila vaccini al giorno, la media era tra 15 e 16 mila. Ciò significa che se ci dovesse presentare un’esigenza di questa natura siamo in grado di provvedere con tempestività per garantire la somministrazione anche della terza dose a chiunque si prenoti e ne faccia richiesta.
Sulla terza dose c'è da rilevare che con un accordo e una sollecitazione fatta ai medici di medicina generale è partito il processo nei luoghi in cui nella prima fase della pandemia si sono registrati gli eventi infausti più rilevanti e a questo riguardo si deve evidenziare che, è stata definita burocrazia, è necessario precisare che si tratta di consenso informato, gli enti i gestori delle case di riposo, delle RSA e delle Residenze protette registrano un rallentamento nell'acquisizione degli atti di consenso per la somministrazione. Alla luce dei dati e dell’esperienza credo che sia urgente procedere, soprattutto per le persone più fragili e con commorbilità, alla somministrazione della terza dose. Naturalmente questo è un elemento di discernimento personale, non può essere imposto se non con legge e vorrei qui sottolineare il fatto che l'obbligo vaccinale può essere imposto alla stregua di disposizioni costituzionali, quali gli articoli 23 e 32, solo con legge di natura statale. Se questo non è stato fatto è perché tutto il dibattito che ruota attorno alla materia deve far riferimento ad un principio di libertà, che esiste. Dipende dai punti di vista, anche la stessa interpretazione della Carta costituzionale dipende dai punti di vista, non solo degli studiosi della dottrina, ma anche della giurisprudenza, quindi, nella nostra Regione ci atteniamo alle norme che sono scritte e c'è piena libertà nell’aderire alla vaccinazione.
C'è anche, se mi permettete, un'efficienza del sistema che ha registrato nei scorsi mesi il più basso numero di decessi in rapporto alle persone che sono state ricoverate. Il fatto stesso che la patologia può essere curata con gli anticorpi monoclonali deve comprimere tutte quelle critiche che vengono fatte a questo sistema proprio perché il sistema sanitario regionale si conforma a quello nazionale. Non c'è un'autonomia di principio, un’autonomia sui principi generali della materia che è di competenza della Regione, la Regione Marche ha eseguito alla lettera tutto ciò che proveniva dal Ministero della sanità e, lo voglio sottolineare, con grande professionalità e determinazione. Il personale della sanità della nostra Regione ha garantito in modo eccellente e fruttuoso tutte le terapie e gli accorgimenti necessari per far sì che questa fase potesse essere agevolmente superata. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Assessore. Le dico spesso che lei mi è nel cuore perché si sta impegnando fortemente e non è certo la macchina della sanità che non ha funzionato, come lei ha ben ricordato, nella fase della vaccinazione e funziona altrettanto bene adesso perché ha dato prova di grande qualità, di competenza e, se mi permette, anche di grande volontariato e di messa a disposizione di tanti soggetti, sia in pensione che no, che si sono offerti per accelerare la fase di vaccinazione.
Quello che mi preoccupa sono il 79% delle seconde dosi e le sole 51 mila persone con la terza dose e le dico perché sono preoccupata. Nella sua Giunta, e non mi riferisco certo a lei che ha avuto un atteggiamento chiaro e preciso, ci sono soggetti che strizzano l'occhio, a cominciare dal Presidente, ai no vax, che quando parlano dicono che bisognerebbe vaccinare soltanto le persone di età superiore ai 65 anni, che dichiarano cose che non sono organiche rispetto a quello che sta facendo lei. Bisognerebbe fare una promozione chiara e netta sulla necessità e sul primato della scienza rispetto al mal di pancia generale. Credo che vada ribadito che la scienza ha detto delle cose. Siamo decine e decine di milioni i vaccinati nel mondo con la doppia dose, magari abbiamo conosciuto gente morta di Covid, anch’io ho conosciuto tante persone morte di Covid, conosco tanta gente che ha avuto il Covid, alcune siedono nei banchi dell'opposizione insieme a me, che hanno sofferto moltissimo, mentre non conosco nessuno che sia morto per il vaccino, sarà un caso, ma già nella piccola esperienza quotidiana possiamo dire questo. Lei non mi ha risposto dall'8 ottobre, però, Assessore, è dal 2 ottobre che c’è una circolare che consente di vaccinare gli anziani sia con la terza dose che con l'antinfluenzale e di farlo anche nelle farmacie che si sono rese disponibili. Ho sentito i farmacisti e le associazioni dichiarare pubblicamente al telegiornale e sui media la volontà di aiutare il sistema, ho sentito che lei era disponibile ad accettare questo supporto nell’ottica di estendere le possibilità per arrivare più vicino ai cittadini, ma è passato oltre un mese e lei sa che in questi casi un mese è tantissimo.
Un altro dato mi ha preoccupato, lei ha parlato di 138 ricoverati mentre dal Gores risultano 92, più 4 al pronto soccorso. Controllo i dati tutti i giorni, non perché sono maniaca, ma perché dai dati del Gores si vede quello che succede, quanti ricoverati ci sono nei reparti di rianimazione e quanti nei pronto soccorso. Anche lì c’è una criticità enorme e mi fa piacere che lei abbia incontrato tutti i rappresentanti dei pronto soccorso perché sono davvero in grande difficoltà.
Rispetto agli anticorpi monoclonali e alla pillola anti Covid, Assessore, vorrei che lei chiarisse che servono quando uno è malato di Covid. Lei dovrebbe dire, la prego, che non ci serviranno mai nelle Marche, ne abbiamo a disposizione, perché credo che l’obiettivo, che lei ha e che io condivido, sia quello di vaccinare più persone possibili al fine di tenerle a casa solo con la tachipirina se nel caso, nella speranza che nessuno si ammali.
Questa comunicazione lei l’ha fatta in buona fede, sono certa, però magari un no vax poco informato potrebbe pensare: “Va bene, nel caso mi prendo la pillola anti Covid”. No, la pillola anti Covid può servire quando si è malati e non è sempre efficace. Le chiedo questo, una grande informazione per dire agli anziani: “Guardate, potete fare due iniezioni lo stesso giorno, chiudiamo la terza dose e fate anche quella antinfluenzale”. Grazie.

PRESIDENTE. Con questa replica concludiamo i lavori della seduta odierna dell’Assemblea legislativa delle Marche. Ringrazio tutti voi per la partecipazione, per la dedizione, per l’impegno e per aver portato a compimento buona parte dell'ordine del giorno.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 15,55.