Resoconto della seduta n.48 del 07/12/2021
SEDUTA N. 48 DEL 7 DICEMBRE 2021

La seduta inizia alle ore 13,05

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 48 del 7 dicembre 2021. Do per letti i processi verbali delle sedute nn. 46 e 47 del 29 e 30 novembre 2021, i quali, ove non vi siano opposizioni, si intendono approvati ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.

Sull’ordine dei lavori

Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Chiedo di intervenire riguardo all’ordine dei lavori. Mi sono già confrontata informalmente con i colleghi, prendo atto, perché altro non posso fare, del fatto che a seguito della seduta aperta sulla disabilità non possiamo discutere degli atti. Credo che potesse essere un modo serio e rispettoso, anche dei portatori di disabilità, portare in Aula delle proposte che potessero, dopo l’ascolto delle testimonianze degli interventi illustri, avere dei risultati concreti a seguito di questa giornata.
Prendo atto che così non è perché non è passata alla Conferenza dei capigruppo la possibilità di discutere le tre mozioni che sono inerenti la disabilità e i problemi che sono stati portati alla luce dagli interventi dei convenuti.
Una mozione è relativa alle barriere architettoniche, si trattava di andare a discutere poi degli emendamenti al bilancio, che andremo a trattare a breve, so che queste mozioni verranno un po’ anticipate, ma mi sembra un contentino che non posso apprezzare perché andranno a finire, visti i tempi dei lavori dell’Aula, forse a gennaio o a febbraio.
E’ vero che la disabilità va comunque discussa e affrontata in qualunque giorno dell’anno, come è stato detto da uno dei nostri ospiti, però credo che oggi fosse un’occasione opportuna, rispettosa e degna per discuterne.
L’altra mozione è sull’integrazione delle ore di educativa scolastica per gli alunni e le alunne disabili, quindi, non vedevo momento migliore per portare un contributo concreto che viene dalla nostra diretta esperienza.
Detto questo, manifesto un grande rammarico perché, conoscendo bene il tema - tanto più mi sono adoperata per portare un contributo serio e concreto - pensavo che quest’Aula - in particolare la Consigliera Menghi, con cui poi parlerò personalmente, conoscendo la sua serietà nell’affrontare questo argomento – fosse oggi pronta per fare una riflessione che portasse ad un risultato.
Così non è stato e voglio esprimere pubblicamente a tutti i Consiglieri il mio personale rammarico, ma la mia capogruppo sicuramente l’ha manifestato anche nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi.
Le mozioni, come ho detto, sono: una sulle barriere architettoniche, una sull’integrazione scolastica e l’altra (che tra l’altro è in attesa di discussione da molto tempo) sull’istituzione di un Tavolo tecnico per le malattie rare, quindi sottolineo che l’intenzione era assolutamente seria e mi aspettavo davvero che quest’Aula, in questa seduta aperta, volesse fare una discussione costruttiva.
Questo è stato sempre il nostro modo di fare opposizione, molto serio e costruttivo e mi aspettavo davvero una accoglienza diversa.
Ora andremo a discutere queste mozioni l’anno prossimo e non mi sembra un modo corretto di andare avanti nei nostri lavori.
Speriamo di vedere più apprezzato il contributo serio dell’opposizione in futuro.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Per sottolineare l’importanza delle parole della Consigliera Lupini su questo tema perché, al di là delle celebrazioni personali, credo che le sedute aperte per quella che è la storia, per quella che è la tradizione, per quello che sono le istituzioni, rappresentino il luogo attraverso il quale si possono presentare e discutere testi e documenti che possono testimoniare, più o meno credibilmente, l’impegno politico rispetto al tema discusso ed oggi francamente, Presidente, non consentire di trattare le mozioni di Consiglieri regionali, che sul punto hanno depositato un lavoro, credo che sia una sorta di delegittimazione degli stessi. E’ una contraddizione grave e manifesta, è anche, per certi aspetti, l’umiliazione dei Consiglieri regionali perché le bellissime esperienze che ci sono state, di questo va certamente apprezzato l’intento, avrebbero potuto essere riconducibili all’impegno della politica rispetto a tutto ciò.
Abbiamo assistito, almeno per certi aspetti, ad una celebrazione.
L’altra considerazione riguarda la giornata decisa e scelta per discutere dell’argomento “Giornata della disabilità”, credo che sarebbe stato più dignitoso, più completo, soprattutto per i Consiglieri regionali che abitano questi spazi, celebrarla in un giorno che non fosse la seduta ordinaria del Consiglio regionale. Sarebbe stato serio se avessimo voluto impegnarci in una seduta ad hoc nella quale oltre ai saluti ed alle celebrazioni personali, si sarebbero potute ascoltare le storie e magari un solo intervento per ogni gruppo consiliare, al fine di testimoniare gli impegni e non lasciare che i parolai prevalessero su ...

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Brevemente per non appesantire i lavori del Consiglio. Tra le tante storie ho anche quella di chierichetto fatto da piccolo e ricordo che un prete saggio diceva: “Qui la candela si consuma e la processione non cammina”. Se non andiamo avanti con le cose di cui siamo istituzionalmente competenti, poi tutto il resto … Sicuramente le celebrazioni servono tutte, ma la cosa più importante sulla disabilità sarebbe quella di approvare le norme che effettivamente favoriscono i disabili, spesso lasciamo indietro, con tempi di attesa molto lunghi, gli atti amministrativi che riguardano la disabilità perché non c’è tempo, perché si accumulano uno con l’altro e via di seguito. Noi onoriamo i disabili quando facciamo buone leggi in materia di disabilità in questo Consiglio.
Oggi è stato un giorno importante, ringrazio la Consigliera Menghi che è stata un po’ la protagonista, quella che ha contribuito a realizzare la giornata, il Presidente che ha accolto la richiesta, ringrazio tutti i gruppi che sono stati d’accordo, però adesso dobbiamo fare delle cose, dobbiamo passare dalla forma, dall’estetica delle dichiarazioni alla sostanza, questo Consiglio regionale deve produrre, siamo indietro su molti atti perché i tempi della loro formazione, elaborazione, istruttoria, nonché approvazione degli emendamenti sono sempre molto lunghi, quindi, invito il Presidente del Consiglio a passare il prima possibile all’ordine del giorno, ovviamente a tutto ciò che ci è attribuito per legge.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Buongiorno, Presidente. Le chiedo, visto che abbiamo concordato in Conferenza dei Presidenti dei gruppi le modalità e di permettere alla Consigliera Lupini di intervenire, se si è aperto un dibattito su una comunicazione? Se così fosse diamo coda all’iniziativa che è stata costruita in tutta autonomia dall’Ufficio di Presidenza rispetto alla Giornata sulla disabilità e non iniziamo i lavori del Consiglio. Stiamo parlando di una cosa che dal punto di vista del regolamento non è contemplata, a mia memoria, però vedo che si deroga in tutto, perché noi in Conferenza dei Presidenti dei gruppi abbiamo deciso, votando, che la Consigliera Lupini potesse intervenire su richiesta della capogruppo Consigliera Ruggeri, altrimenti ognuno di noi potrebbe avere degli argomenti da portare, così rendiamo anche pubblico che gruppo (per nome e per conto del capogruppo) ha votato a favore dell’inserimento nella giornata odierna delle tre mozioni che sono state citate dalla Consigliera Lupini.
C’è stato un voto che invece ha respinto l’iscrizione, non tenendo conto in quel momento della necessità di aprire un dibattito, ma se avessimo voluto organizzare la seduta aperta con quel tipo di obiettivo, indubbiamente l’Ufficio di Presidenza avrebbe licenziato un altro tipo di proposta, non le relazioni, le presenze, le testimonianze (tra l’altro quelle delle associazioni anche particolarmente toccanti), strozzando il dibattito nelle conclusioni del Presidente, ma avrebbe potuto opportunamente tenere aperto al contributo dei componenti di questa Assise che sarebbe stato senza dubbio importante. Così non è andata, però vedo, Presidente, che si parla senza nemmeno conoscere il percorso che è stato fatto, anche chi c’era ne prende le distanze. Richiamo ognuno a rimanere nei propri ruoli, soprattutto per dare dignità alla nostra presenza in ogni tipo di contesto.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Vorrei semplicemente chiarire che è stato messo al primo punto dell’ordine del giorno “eventuale approvazione di atti di indirizzo inerenti l’argomento trattato nella seduta assembleare aperta”, quindi la mia collega, che aveva presentato tre mozioni, ha chiesto che fossero messe all’ordine del giorno e non ha fatto niente di diverso rispetto a quanto aveva fatto durante la Giornata della Memoria dell’anno scorso il Consigliere Rossi, che aveva presentato una mozione sugli itinerari ebraici, con l’appoggio di tutti i capigruppo, compresi quelli di opposizione che non solo hanno accolto favorevolmente che si discutesse quella mozione, ma addirittura hanno votato a favore ed è diventata poi legge della nostra Regione.
Quindi, mi ha stupito l’atteggiamento della maggioranza, mi è dispiaciuto, anche se da un lato il Consigliere Rossi ha fatto una piccola mossa venendoci incontro astenendosi, però vorrei ricordare che al di là dei ruoli, maggioranza e opposizione, sarebbe il caso che si trovassero delle modalità di lavoro comuni a tutti, invece così non è. Cosa ne emerge? Che la maggioranza se propone atti in giornate di questo tipo li può portare in Aula, l’opposizione no.
Questo è quanto è emerso ed è spiacevole che avvenga una presa di coscienza di questo tipo proprio in una giornata così particolare come quella che abbiamo celebrato oggi, con un ruolo residuo dei Consiglieri regionali. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Sono d’accordo con quello che è stato detto finora dai miei colleghi dell’opposizione e trovo gravissimo che il punto 1 all’ordine del giorno sia sottratto, cioè che il Consiglio non possa approvare degli atti di indirizzo perché si è deciso di non sottoporceli, mentre in una occasione come questa sarebbe stato opportuno trattarli per consentire ai Consiglieri di svolgere la loro funzione senza negarla a priori.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, vorrei ricapitolare la situazione prima di concedere o meno, se ancora ha interesse, la parola al capogruppo del Movimento 5 Stelle sulla richiesta di comunicazioni, preso atto della disponibilità e dell’assenso della Giunta, tramite l’Assessore Saltamartini.
Il primo punto all’ordine del giorno dopo la seduta aperta aveva come tema “eventuale approvazione di atti di indirizzo inerenti l’argomento trattato nella seduta assembleare aperta”, siccome non sono stati portati all’attenzione dell’Aula, perché la richiesta presentata alla Conferenza dei Presidenti dei gruppi da parte del Movimento 5 Stelle di esaminarli in questa seduta è stata respinta e considerati mozioni da presentare successivamente, il primo punto di fatto ha un oggetto vuoto, quindi, non posso che trovarmi d’accordo con il capogruppo del Partito Democratico.
La concessione della parola al gruppo Movimento 5 Stelle era dettata dalla richiesta di comunicazioni che ho sul tavolo, invece si è aperta la discussione, forzando i termini della richiesta, sulla trattazione degli atti di indirizzo relativi alla Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità. E’ stato un momento in cui tutti hanno espresso le proprie indicazioni ed avremo occasione in seguito di approfondire le tre mozioni presentate dal gruppo del Movimento 5 Stelle, in particolare dalla Consigliera Lupini, e di ritornare sulla questione.
La capogruppo del Movimento 5 Stelle mi chiede di leggere la comunicazione che ha inviato al Presidente della Regione Marche, all’Assessore alla sanità, al Presidente dell’Assemblea legislativa, ai componenti della Giunta regionale, ai Presidenti dei gruppi consiliari della Regione Marche, che recita: “Gentile Signor Presidente Francesco Acquaroli, Gentile Assessore alla sanità Filippo Saltamartini, le notizie apparse sulla stampa in questi giorni in merito alla sconcertante affermazione del primario del pronto soccorso del presidio San Salvatore di Pesaro evidenziano ancora una volta la difficile situazione in cui versa il personale sanitario a fronte della cosiddetta quarta ondata Covid. Presidio che, un mese fa, era stato interessato anche da episodi di violenza sempre nei confronti dello stesso personale sanitario a cui l’istituzione regionale, come lei Assessore Saltamartini ed altri Consiglieri regionali, ha subito manifestato solidarietà, andando di persona a dare sostegno a chi da eroe nazionale era passato in quel momento a bersaglio di insulti e violenze.
Ritengo importante ed urgente a questo punto che lei Presidente Acquaroli e lei Assessore Saltamartini relazioniate entrambi, quanto prima, sul fabbisogno di personale che sarebbe necessario in ogni pronto soccorso regionale, con particolare riferimento alle strutture dell’Azienda ospedaliera Marche Nord, sulle azioni da mettere in campo nei prossimi mesi per risolvere la drammatica situazione, considerato tra l’altro l’imminente scadenza dei contratti a termine del personale prevista per il 15 dicembre p.v..
Per tali motivi vi invito a chiedere al Presidente dell’Assemblea legislativa (ai sensi dell’articolo 62 del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento della stessa), di iscrivere al primo punto dell’ordine del giorno le vostre comunicazioni in merito nella prossima seduta consiliare, come viene previsto per fatti di particolare rilevanza ed urgenza.
Nel ringraziarvi per l’attenzione, porgo i miei più cordiali saluti (Ancona, 3 dicembre 2021), il Presidente del gruppo consiliare Movimento 5 Stelle Consigliera Marta Ruggeri”.
Rinvio all’articolo 62 (Comunicazioni della Giunta all’Assemblea).
Fatta questa comunicazione, passo a sottoporre alla vostra attenzione l’anticipazione dei punti relativi alle interrogazioni a risposta immediata e alle interrogazioni, da svolgere subito con un limite orario di circa un’ora.
Ci sono dichiarazioni a favore e contro sulla proposta di anticipare i punti all’ordine del giorno? Non c’è nessuno.
Anticipazione delle interrogazioni a risposta immediata e delle interrogazioni. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Interrogazione n. 313 - a risposta immediata
ad iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Eutanasia - il caso di Mario (nome di fantasia) – Adempimenti dell’Azienda sanitaria della Regione Marche”

Interrogazione n. 314 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“’Caso Mario’ - Intervento della Regione Marche per sanare la violazione di ordine del Tribunale di Ancona da parte dell’Asur Marche in merito alla prescrizione del farmaco per l’accesso alla cosiddetta morte assistita”
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 313 - a risposta immediata - delle Consigliere Ruggeri e Lupini e l’interrogazione n. 314 - a risposta immediata - dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Le due interrogazioni abbinate, alla fine di una premessa molto ampia, chiedono alla Regione Marche ed alla Giunta quali siano le ragioni per cui non sarebbe stato adempiuto l’ordine del tribunale di Ancona relativamente alla somministrazione di una terapia per la fine vita del ricorrente convenzionalmente chiamato Mario.
Detto questo, prima di entrare nel merito di questa risposta, è opportuno rilevare che il tema è stato trattato ampiamente, da ultimo con la sentenza 242 del 2019 della Corte costituzionale, con la quale la Consulta ha dichiarato parzialmente illegittimo dal punto di vista della costituzionalità l’articolo 580 del Codice penale nella parte in cui non esclude la punibilità di chi agevola l’esecuzione del proposito suicida.
C’è da tener conto che la Corte, sempre con la sentenza 242 del 2019, al punto 6, ha chiarito che i medici non hanno alcun obbligo di procedere all’aiuto al suicidio assistito, ripeto, il punto 6 della sentenza 242/2019 anche perché la medicina non è una attività (recita letteralmente la Corte) meramente teorica o neutrale, ma è basata su un’etica e una deontologia che pone al centro la tutela della vita, la cura, il prendersi cura del paziente, come indicato dal Comitato nazionale di bioetica.
Al riguardo si deve precisare che con l’ordinanza del 9 giugno 2021 il Tribunale ordinario di Ancona nel decidere sul reclamo presentato da Mario, ha precisato che in assenza di una disciplina statale sulla prestazione di aiuto al suicidio - cito letteralmente - tenuto conto della suddetta giurisprudenza costituzionale, si possono schematicamente evidenziare diversi punti; dal diritto a morire, ovvero di rifiutare le cure ai sensi degli articoli 1 e 2 della legge 219/2017, non si può desumere il riconoscimento del diritto ad essere aiutati a morire tramite magari il ricorso al Servizio sanitario nazionale. Il riconoscimento - aggiunge il Tribunale di Ancona - del diritto ad essere aiutati a morire (non espressamente previsto dall’ordinamento) determinerebbe uno stravolgimento dei compiti e dei limiti del potere giudiziario in netto contrasto con il principio generale per cui i giudici sono assoggettati alla legge (articolo 101).
Afferma sempre il Giudice di Ancona che la questione “fine vita” non può che essere rimessa al Parlamento destinatario del resto degli inviti pressanti della Corte costituzionale a legiferare in materia, tenuto conto della natura essenzialmente politica della decisione, così come già è intervenuto in passato per altri temi rilevanti, come quello del testamento biologico o delle disposizioni anticipate di trattamento.
In definitiva, conclude l’ordinanza del Tribunale di Ancona, il duplice intervento della Consulta consente oggi di escludere, sussistendo determinate condizioni, la punibilità di una eventuale condotta e resistenza al suicidio, ma non consente altresì di conoscere un vero e proprio diritto soggettivo che può essere azionato davanti al giudice dei diritti.
In questo senso anche il parere reso dall’Avvocatura dello Stato è indirizzato a chiedere un intervento da parte del legislatore.
Presidente, dovrei proseguire con dei dettagli per quanto riguarda il procedimento incardinato, però non so se questo mi è consentito in relazione ai tempi previsti, altrimenti arresto qui la mia risposta.

PRESIDENTE. Prima delle repliche, per quanto riguarda la proposta di legge n. 37 si deve riunire la competente Commissione per l’esame di ammissibilità degli emendamenti da portare in Aula, l’indicazione è che la Commissione si riunisca dalle 13,40, ho già inviato questa comunicazione per le vie brevi al Presidente, però lo dico a tutti i componenti dell’Assemblea legislativa.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Chiedo che, siccome mi sembra interessante, almeno dal mio punto di vista, l’Assessore possa continuare.

PRESIDENTE. Lo facciamo proseguire in deroga, considerata la situazione eccezionale del caso, senza ritenere che abbia sforato il tempo.
Ha la parola l’Assessore per continuare.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Partendo dal presupposto, come ho illustrato poco fa, che la sentenza 242/2019 non autorizza il Servizio sanitario regionale a garantire il trattamento di fine vita sulla base del dictum del Tribunale di Ancona, ma rassegna rapidissimamente lo stato del procedimento, considerato che le due interrogazioni chiedono per quale ragione la Regione non adempie al decisum, all’ordinanza del Tribunale di Ancona, devo rispondere nel merito se la Regione adempie o meno al decisum, all’ordinanza del Tribunale di Ancona.
Per ripercorrere questo procedimento occorre innanzitutto enunciare che il primo ricorso è stato, ex articolo 700 del Codice di procedura civile, presentato il 15 febbraio 2021 sempre dal Signor Mario e che con l’ordinanza del 26 marzo del Tribunale di Ancona veniva rigettato, evidenziando che non sussistevano i motivi per ritenere che l’ipotesi di aiuto al suicidio fosse penalmente lecito poiché la Corte non aveva fondato questo diritto. Successivamente i Procuratori di Mario hanno presentato reclamo al Collegio e il Tribunale, accogliendo parzialmente il reclamo in composizione collegiale, con ordinanza 2054 del 2021, comunicata il 15 giugno 2021, ribadiva che la richiesta di Mario formalmente riproposta in quella sede, di ordinare all’Azienda sanitaria di provvedere alla prescritta somministrazione del farmaco letale prescritto, non potesse trovare accoglimento. Questo è il contenuto della sentenza rispetto al reclamo.
Innanzitutto perché, dice il Giudice, non è stata ancora accertata la sussistenza dei presupposti indicati dalla Corte costituzionale con la sentenza 242/2019 e poi perché come già condivisibilmente argomentato dal primo Giudice nel provvedimento impugnato non può ritenersi sussistente l’obbligo di provvedere in tal senso a carico della struttura sanitaria pubblica.
Tuttavia il Giudice in sede di reclamo riteneva di richiedere all’Azienda sanitaria, effettuate tutte le verifiche e i passaggi previsti dalla sentenza 242/2019, di verificare se i presupposti previsti dalla sentenza 242 si fossero integrati e in tal senso chiedeva l’intervento del cosiddetto Comitato etico.
Il Tribunale in questo senso ordinava, previa acquisizione del relativo parere dal Comitato etico, di poter accertare se Mario era persona tenuta in vita da trattamento di sostegno vitale, affetta da una patologia irreversibile fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che egli ritenesse intollerabili e se lo stesso era veramente capace di intendere e di volere, se le modalità, la metodica e il farmaco prescelti erano idonei a garantirgli la morte più rapida, indolore e dignitosa possibile.
Il Comitato etico rispondeva su alcuni quesiti e sosteneva che la patologia era irreversibile e che Mario aveva la capacità di intendere e di volere, sulla questione della sofferenza sollecitava ed evidenziava che Mario rifiutava il trattamento palliativo e farmaceutico al riguardo, era una sua valutazione soggettiva il fatto che le sofferenze fossero insopportabili ed in ultima analisi rispondeva che non spettava al Comitato etico stabilire se il dosaggio indicato (che non era supportato da letteratura scientifica) fosse idoneo a determinare immediatamente la morte dell’interessato.
Su queste risposte e sul fatto che in ogni caso non c’era allo stato attuale dell’ordinamento la possibilità che l’Asur eseguisse questo trattamento di fine vita, la parte ha diffidato l’Asur di effettuare in tempi brevissimi le dovute verifiche sulle modalità di esecuzione della metodica ed il farmaco idoneo a garantire la morte più rapida, indolore e dignitosa possibile.
Conclusivamente, allo stato il procedimento non è in grado di imporre l’ordinanza del tribunale in sede di … alla sentenza, non sono in grado di imporre all’Asur la somministrazione della dose letale, così come è stato evidenziato sia dal decisum della Corte Costituzionale che dallo stesso Tribunale di Ancona.
Si deve desumere che tutto il procedimento per il trattamento di fine vita, come in questo caso, debba essere ben determinato dal legislatore nazionale, a cui la Corte costituzionale più volte si è rivolta anche con la tecnica della sentenza parziale di incostituzionalità in cui da una parte ha invitato il legislatore a provvedere e in seconda analisi è intervenuta semplicemente ed esclusivamente dichiarando l’incostituzionalità dell’articolo 580 del Codice penale per quanto riguarda l’assistenza al suicidio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Assessore, non sono soddisfatta perché lei ha fatto una ricognizione dello stato delle cose, però poi non è riuscito a trarre le conclusioni, che secondo noi dovremmo tirare.
L’unica cosa su cui mi sento di essere d’accordo con lei è sul fatto che la politica è assolutamente in ritardo su questo tema, adesso la legge sul fine vita è in Commissione, sono stati approvati i primi tre articoli, ma questo non toglie che il procedimento sicuramente sarà lungo e non è detto che non finisca in una pastoia, come è successo con la legge Zan, che eviti di arrivare ad avere una legge dello Stato di questo tipo.
Comunque la società civile va avanti, tant’è che l’Associazione Luca Coscioni in quei pochi mesi ha raccolto più di 1,2 milioni di firme per il referendum sull’eutanasia. Questo è un tema che la società civile ed i cittadini sentono prepotentemente, noi politici siamo indietro perché è un tema delicato, come quello del suicidio assistito, del fine vita, dell’eutanasia. E’ una questione complessa.
Resta il fatto che c’è un cittadino marchigiano, che abbiamo chiamato convenzionalmente Mario, che è estremamente coraggioso e viene sottoposto a delle sofferenze fisiche che trova intollerabili, quindi a questo cittadino noi siamo costretti a dare delle risposte anche se non ci piacciono perché collidono con alcune nostre posizioni personali o ideologiche.
Come sapete Mario ha mandato recentissimamente una lettera all’Asur, al Comitato etico, al Ministro della salute ed al Presidente del Consiglio, nella quale dice: “Vi chiedo di fare presto, mi state condannando a soffrire ogni giorno di più ed essere torturato prima di ottenere l’ok per l’aiuto al suicidio assistito. Quanto dovrò ancora aspettare per la verifica ordinata dal tribunale di Ancona del farmaco?”
Questo è il punto dolente che ricade nelle nostre responsabilità, la domanda che fa Mario è quella che ho fatto io a lei e purtroppo non ho avuto risposta alcuna, mentre ritengo che bisogna rispettare la sofferta decisione del suicidio assistito di Mario e dobbiamo evitare che le sue sofferenze si prolunghino ancora perché lo stesso Mario ci racconta che ormai per lui è doloroso anche stare a sedere alla luce del sole, non riesce più a fare neanche quello, il suo corpo è torturato da indicibili sofferenze. Quindi, noi non possiamo chiudere occhi, orecchie, bocca perché il tema è divisivo, ci fa soffrire tutti, dobbiamo avere rispetto per chi soffre e fare tutto quello che è in nostro dovere per aiutarlo a liberarsi da questa tortura. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Inutile il tempo ulteriore concesso all’Assessore per cercare di argomentare e di produrre una risposta all’interrogazione, che il gruppo del Partito Democratico ha depositato ieri mattina.
Inutile perché c’è stata ancora una volta una “non risposta”, una ricostruzione cronologica dei fatti che non ci interessa, nemmeno contestualizzata rispetto alla giornata di oggi.
L’intervento della Presidente dell’Associazione Aida – Ruote in movimento, con la sua lettera, è stato toccante, è stato sofferto e ci ha richiamato al nostro dovere, però vedo che incide nulla, facciamo le iniziative quasi per parata, per rito, per obbligo.
La vicenda di Mario era stata già posta a questa Assise dal sottoscritto in una interrogazione precedente e avevamo salutato con dolore da una parte e ovviamente con soddisfazione dall’altra la sentenza del tribunale di Ancona rispetto all’impegno da assumersi obbligatoriamente in funzione della sentenza 242, quella che va sotto il nome di Coscioni/DJ Fabo, si erano verificati gli obblighi, che erano tenuti dentro i quattro termini, che avrebbero permesso di dar seguito alla sentenza, verificati appunto dal Comitato etico.
La Regione dice che la responsabilità di definire le procedure tecniche non è del malato, ovviamente spetta al Servizio sanitario regionale, che però non mette nelle condizioni di procedere. E intanto Mario poteva scegliere un’altra strada, quella di andare in Svizzera, viaggio a cui costringiamo le persone che sono sofferenti, e lo sono sia dal punto di vista fisico che psichico. Si rendono conto quanto sia difficile quella decisione, ma una volta assunta noi dovremmo facilitare il percorso e non indurle ad ulteriori difficoltà, ulteriori ipocrisie e non ci dovremmo nemmeno nascondere nella necessità, l’ha detto la Consigliera Ruggeri, di raccogliere le firme, di fare il referendum o la legge.
C’è una sentenza e che ci piaccia o no quella dovremmo applicare, invece la Regione, Assessore, si nasconde, non dà l’incipit che serve.
Il Comitato etico ha detto che i quattro presupposti erano riconosciuti e riconoscibili, mentre adesso dovremmo aspettare un’ulteriore sentenza con responsabilità oggettive della politica e non della struttura.
Oggi l’Assessore è stato molto chiaro, non dà l’input su questo perché non ritiene, forse, una priorità la dignità di porre fine alle sofferenze, porre fine all’accanimento ed alla difficoltà di attendere con umiliazione che qualcuno ci metta nelle condizioni di poter decidere un percorso di per sè già così complicato.
Assessore, non sono per niente soddisfatto, non lo sono a nome nostro, a nome di Mario, a nome della dignità delle persone che attendono che la politica almeno davanti alle sentenze possa permettere di assumere decisioni, invece, ancora una volta, Assessore, nonostante il tempo non abbiamo trovato nessun tipo di soddisfazione, nemmeno quella dolorosa.

Interrogazione n. 316 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Vitri
“Applicazione protocollo anti Covid nelle scuole”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 316 – a risposta immediata - dei Consiglieri Mastrovincenzo, Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Con la circolare del Ministero della salute del 3 novembre sono state dettate delle modalità particolari per la rilevazione dei casi Covid, per garantire le lezioni frontali e quindi la continuità di istruzione nelle scuole e in tutti gli altri istituti parificati.
Il protocollo operativo, che è stato trasmesso ai Dirigenti scolastici, è entrato in vigore il 25 novembre 2021, successivamente il 29 novembre il Ministero della salute e il Ministero dell’istruzione hanno rilevato che la situazione epidemiologica del nostro Paese andava ad aggravarsi con un’incidenza settimanale ancora in crescita, questo a livello nazionale, pari a 125 positivi su 100.000 abitanti, mentre il valore orientativo ed ottimale era di 50 casi su 100.000 abitanti.
La successiva circolare del Ministero della salute e del Ministero dell’istruzione del 30 novembre 2021 specificava anche che, in considerazione della sopravvenuta disponibilità manifestata dalla struttura commissariale, con nota inviata in data 30 novembre 2021, poteva essere mantenuto il programma di testing di cui alla circolare precedente.
Si deve tener conto a questo riguardo che a 41 medici vaccinatori e a 41 medici che aiutavano l’attività delle Aziende sanitarie dell’Asur, al contact tracing, non è stato rinnovato il contratto con la conseguenza che le Aziende si sono ritrovate a dover garantire la prosecuzione, la regolarità e il buon andamento delle somministrazioni di vaccini e del contact tracing.
La notizia di questa mattina è che il Commissario, a seguito di una telefonata e di una informazione avuta con lui direttamente, ha dato il disco verde per la contrattualizzazione di 41 medici che andranno a rinforzare, a rinfoltire la pattuglia del personale destinato al contact tracing in ambito scolastico.
Il mancato rinnovo dei 41 medici ha portato i dirigenti dell’Asur a dichiarare di trovarsi in uno stato straordinario di emergenza epidemica e di non essere in grado di applicare la metodica prevista dalla circolare, che prevedeva per le scuole materne, nel caso ci fosse un positivo, la quarantena per tutta la classe, e nel caso in cui i positivi nelle classi degli istituti superiori fossero superiori ad uno, fino ad un numero di tre, di procedere con il testing per chi aveva avuto un contatto con la persona positiva. Tutto questo meccanismo poi è stato superato, a seguito della dichiarazione dello stato straordinario di emergenza epidemica dichiarato dai dirigenti dell’Asur, mettendo in quarantena tutta la classe anche in presenza di un solo positivo.
Nel momento in cui arriveranno tempestivamente i 41 medici, il Servizio sanitario regionale, in particolare l’Asur, potrebbe ripristinare la situazione ordinaria e potrebbe applicare la circolare nei suoi contenuti normativi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Assessore, ad una settimana esatta dalla nuova normativa nazionale in materia di gestione delle quarantene nelle nostre scuole, la Regione Marche, l’Asur e l’Area vasta 3 di fatto non la stanno applicando e lei lo ha correttamente ammesso, trasgredendo consapevolmente le indicazioni scaturite dal confronto con il Comitato tecnico scientifico e con il Commissario straordinario Figliuolo. Per quale ragione? Semplice e triste, per una carenza di organizzazione, mi viene da dire, di visione, anche alla luce della sua risposta di oggi, di gestione per mancanza di preparazione.
Il nuovo protocollo ministeriale ripristina le misure che erano già state definite il 3 novembre scorso prevedendo che la didattica a distanza scatti con almeno tre casi positivi nelle classi con studenti dai 12 anni in su. E’ previsto il rientro in classe dopo aver effettuato il cosiddetto tampone zero e dopo un ulteriore tampone da effettuare a distanza di 5 giorni. Certo, è una procedura, Assessore, che richiede un maggior numero di somministrazioni giornaliere di vaccino, una maggiore attenzione agli studenti e maggiori risorse da mettere in campo, ma non è assolutamente tollerabile che i nostri ragazzi e le loro famiglie paghino sulla loro pelle le inadempienze politiche, amministrative e istituzionali.
Assessore Saltamartini, non è ammissibile che gli studenti delle Marche siano costretti di nuovo al ritiro scolastico con tutti i disagi che ne conseguono, a differenza dei loro coetanei di altre regioni dove invece il sistema sanitario è gestito come si deve, dove ci si allinea alla direttiva nazionale finalizzata a ridurre quanto più possibile il ricorso a distanza.
Assessore, non è neanche ammissibile che le Marche decidano di privare i cittadini del programma nazionale di sorveglianza con testing nelle scuole, rinunciando consapevolmente ad individuare precocemente eventuali ed ulteriori casi tra i compagni di classe.
Assessore Saltamartini, è altrettanto non ammissibile che una direttrice di Area vasta, peraltro recidiva, invece di organizzarsi per risolvere il problema, per garantire il diritto allo studio dei nostri figli, per colmare l’imbarazzante gap che si è venuto a creare, si limiti a dire che non riesce a fare più di 200 tamponi al giorno a Macerata e poi si sieda a braccia conserte nell’attesa di rinforzi da parte del Commissario Figliuolo.
Assessore Saltamartini, siamo in uno stato di emergenza da quasi due anni e non è più ammissibile sedersi per aspettare una soluzione dall’alto, non è concepibile il rimanere ancora sorpresi dai fatti davanti a misure e protocolli di cui si parla da mesi.
Assessore Saltamartini, non ci si improvvisa a capo di un sistema sanitario se non si hanno le competenze dirigenziali, lo spirito di visione, la capacità di prevenire e gestire le situazioni e, aggiungo, se non si ha neanche il rispetto per le istituzioni e le direttive del Governo nazionale.
Un’ultima domanda andrebbe posta direttamente all’Assessore alla sanità che annuncia quasi quotidianamente l’incremento di terapie intensive, la futuristica nascita di nuovi ospedali di primo livello con doppie, triple, quadruple unità operative complesse nello stesso territorio e con il personale annesso, con quali risorse intende mantenere le sue promesse se ad oggi non è in grado di garantire neanche qualche centinaio di tamponi in più ai nostri figli per permettere loro di stare a scuola normalmente e di non essere ancora relegati a casa senza che ve ne sia la necessità?
Spiace constatare che la vostra scala delle priorità, Assessore Saltamartini, ancora una volta privilegia i grandi annunci a discapito dei cittadini, peggio ancora se a pagare sono i nostri figli.
Alla luce della sua risposta, Assessore Saltamartini, la telefonata che ha fatto qualche giorno fa perché non l’ha fatta un mese fa?

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Sarò brevissimo. Questo aspetto tocca me e tutti i cittadini marchigiani perché penso che la scuola debba essere una priorità. Abbiamo discusso durante lo scorso anno, durante la seconda ondata della pandemia, attraverso una serie di mozioni e di interrogazioni ed abbiamo evidenziato che per questa Regione probabilmente la scuola non è mai stata una priorità.
Oggi non prevedere i tamponi rapidi agli studenti e quindi alle famiglie è un’ulteriore scelta che va in questa direzione, cioè non garantire quanto necessario e quanto stabilito dalla norma alle famiglie ed alle scuole.
Le famiglie oggi fanno da sole, sono costrette ad andare in farmacia o in altri punti in cui devono pagare il tampone. E’ una cosa grave alla quale poteva essere data una risposta, ad esempio mandando gli studenti, i ragazzi, dove attualmente si fanno i tamponi molecolari. Nella provincia di Pesaro-Urbino ci sono tre punti, bastava aggiungere gli studenti all’interno di quelle liste per le persone che devono uscire dalla quarantena, si potevano inserire gli studenti che avevano la possibilità, magari, non di fare il tampone antigenico, ma addirittura il test molecolare permettendo loro di rientrare prima in classe rispetto a quello che avviene adesso.
Oggi un ragazzo che è vaccinato può fare il tampone dopo 7 giorni, uno non vaccinato dopo 10 giorni, questo vuol dire che abbiamo rimesso in piedi la DAD a tutti gli effetti, mantenendo i ragazzi e tutta la classe in quarantena perché non abbiamo trovato una diversa soluzione.

Interrogazione n. 317 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Cancellazione edizione notturna telegiornale regionale RAI”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 317 – a risposta immediata - dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Carloni.

Mirco CARLONI. In merito alla cancellazione dell’edizione notturna del telegiornale regionale annunciato dalla Rai, il Presidente della Giunta regionale in data 25 novembre 2021 ha tempestivamente diffuso una nota stampa nella quale ha espresso la netta posizione. Quindi, c’è stata estrema chiarezza sulla posizione della Giunta, in particolar modo del Presidente. Cito testualmente la nota: “No alla chiusura dell’edizione notturna del telegiornale regionale. I notiziari garantiti dal Tgr sono elemento fondante del servizio pubblico di cui la Rai è concessionaria. Tagliare gli spazi informativi regionali è una scelta incomprensibile, in controtendenza rispetto alle sempre più sentite esigenze di informazione di prossimità e di qualità. Auspico che la Rai ascolti gli appelli che dal nord al sud si sono levati a tutela delle sedi regionali, anzi, accolga questa mobilitazione come occasione di rafforzamento degli spazi informativi del Tgr".
Questa nota stampa è stata inoltre inserita nel periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale della Conferenza delle Regioni già il 30 novembre scorso dove, all'unanimità, tutte le Regioni d’Italia hanno espresso la loro posizione contraria a questa decisione.
Ribadiamo che la decisione di cancellare l'edizione notturna del telegiornale regionale a partire dal mese di gennaio 2022 sarebbe causa di un disservizio nell'informazione pubblica, che specialmente in questo periodo di grande incertezza dovuto alla pandemia, risulta necessario per rendere il cittadino consapevole ed aggiornato riguardo a quanto succede nel proprio territorio.
Da quanto vi ho letto e dalla nota che abbiamo diffuso credo che sia chiaro ed evidente la posizione della Giunta regionale, espressa già dal Presidente, ma credo anche di aver risposto alla legittima preoccupazione degli interroganti sul fatto che la Giunta ha una posizione molto chiara e l’ha espressa pubblicamente.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Carloni per la risposta nella quale si dà atto della presa di posizione comunicativa da parte del Presidente Acquaroli, che non può che trovarci d’accordo.
A me pare fondamentale, anche da questo presidio, che ognuno di noi, da qualunque parte dell’emiciclo, esprima opinioni e si torni a dichiarare con forza e con determinazione che il servizio pubblico è una garanzia di informazione, soprattutto è garanzia di partecipazione dei cittadini attraverso le proprie storie, i propri racconti, attraverso anche le denunce e la possibilità di conoscere cosa avviene all’interno di ogni comunità regionale, che in fondo è lo standard, il quadro di insieme di un puzzle fondamentale come è l’Italia attraverso l’istituzione Regione.
Non voglio ovviamente interpretare strumentalmente le parole e le risposte che sono state date dall’Assessore Carloni, certo è che una dichiarazione comunicativa del Presidente della Regione Marche può, credo, non essere sufficiente, non perché sia la sua, ma perché evidentemente è una. Penso che da questo punto di vista possa essere insufficiente anche una sola comunicazione fatta in Conferenza delle Regioni, mentre ritengo che la Conferenza delle Regioni, i Presidenti delle Regioni debbano chiedere un incontro al nuovo direttore generale per svolgere un’attività di pressione forte rispetto ad un riequilibrio del sistema informativo pubblico.
Assistiamo quotidianamente a una eccitazione esagerata ed ingiustificata di quella che è la televisione generalista e non si dà atto di un percorso storico fondamentale che i Tg regionali, l’informazione pubblica regionale, hanno testimoniato nella storia di questo Paese.
Ecco perché chiedo che il Presidente Acquaroli possa farsi promotore della necessità di un incontro su questo tema con il generale, che per conoscenza so quanta attenzione e sensibilità ha su questo tema.
Credo che un’azione positiva ed incessante possa essere un elemento di aiuto e mi viene da dire anche di non risparmiare, se fosse necessario, anche un atto risolutivo delle stesse Regioni, di tutti i Consigli regionali su questo tema, non si può tornare indietro sull’informazione pubblica, sul diritto all’informazione all’interno delle regioni.

Interrogazione n. 318 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Cesetti, Carancini, Mastrovincenzo, Vitri
“Contagi da Covid-19 a Senigallia”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 318 – a risposta immediata – dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Cesetti, Carancini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L’interrogazione 318 presentata dai Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Cesetti, Carancini, Mastrovincenzo e Vitri chiede di illustrare la condizione dei contagi da Covid nella città di Senigallia.
In quel centro dal 29 novembre si è registrato un incremento giornaliero di casi da infezione da Sars Cov 2, dove maggiormente colpite risultano le fasce di età più giovani con diversi casi in ambito scolastico.
Si deve precisare che la situazione epidemica attuale in ambito scolastico viene affrontata, come ho già detto prima, con la modalità operativa straordinaria della quarantena degli studenti delle classi, in presenza anche di un solo caso positivo.
Si deve anche aggiungere che le fonti del contagio accertate sono spesso eteronome, come le feste di compleanno, le attività sportive ed i contatti familiari.
Dal punto di vista della sanità pubblica viene mantenuto un regime di contact tracing e, come nelle precedenti situazioni localizzate in alcuni territori regionali, la verifica si fa nella seconda settimana successiva per accertare se il trend della prima settimana sia confermato, aumentato oppure in decremento.
La valutazione della seconda settimana preclude la possibilità di adottare misure che possono contenere la diffusione del contagio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Assessore, grazie per non rispondere.
Siamo nella seconda settimana, se dovessi dire, ed i dati sono impressionanti per quella città. A Senigallia i numeri sono oltre il 7‰ di positivi ed il 2% della popolazione è in quarantena, parliamo di 45.000 abitanti, ci dovrebbe suonare qualche bel campanello!
Devo dire, come illustrato dal Consigliere Biancani prima, che a voi questa variante inglese non è mai piaciuta, quando è arrivata non l’avete intercettata e non avete fatto nulla. Dovevamo pensarci visto che aveva il profilo di una variante che si orientava verso la popolazione giovane, interessando le scuole.
Ricordo le nostre interrogazioni e mozioni cadute nel nulla, la risposta è stata uno screening di massa.
Oggi che dovreste fare il contrario sulle scuole, non lo fate, mettendo in difficoltà famiglie, genitori, imprese, che sono veramente sotto pressione.
Il Sindaco dichiara che non è sua competenza quindi, pur rappresentando la massima autorità sanitaria locale non trasmette le sollecitazioni opportune, ma dice: “Qui se ne deve occupare la Regione, lo deve fare il sistema sanitario, non è mia competenza, quindi lascio la situazione”, come per esempio nelle scuole, e parlo del comprensivo “Senigallia sud” in cui la pressione è enorme.
Ci sono cluster importanti ed oggi Assessore non mi ha detto che oltre ad attendere la seconda settimana, che cosa ha in mente di fare perché i tamponi sono ormai scomparsi e sono i genitori e i familiari che si muovono rivolgendosi le farmacie creando momenti di confusione e di pressione, oltre che di grande contagio.
So che il personale sanitario, al quale va sempre il mio grande grazie, è particolarmente stressato.
E’ ovvio che se oggi non si mettono in campo operazioni straordinarie nelle scuole, non solo ritorneranno presto tutti in DAD, perché è inevitabile, ma nella realtà del Comune di Senigallia bisognerà iniziare a capire se c’è la necessità di porre momenti di chiusura complessiva della scuola perché i numeri iniziano ad essere impressionanti, arriverà Natale e l’unica cosa che non ci possiamo permettere è di chiudere pezzi di questo nostro territorio.
Assessore, non sono per nulla soddisfatto della risposta: “in attesa della seconda settimana” che, come pensiamo, potrebbe essere tardi. Grazie.

Interrogazione n. 319 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Cesetti
“Interventi urgenti di messa in sicurezza e consolidamento di un’area della Gola del Furlo”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 319 – a risposta immediata - Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Cesetti.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Grazie dello scrupolo che i Consiglieri hanno posto su questa questione che sto seguendo da diverso tempo. Ci sono state negli ultimi due o tre mesi tre riunioni pratico tecniche con chi ha su quell’area giurisdizione sia di attività che di proprietà ed anche ulteriori convenzioni. Perché faccio queste distinzioni? Perché la proprietà di quell’area, interessata in questo momento al problema di frana, è di Enel green power, chi ha in gestione anche la diga al di sotto del corso d’acqua. La proprietà è dell’Enel. La giurisdizione, se vogliamo, è della Riserva del Furlo perché l’Enel con la Provincia e di conseguenza con la Riserva del Furlo ha fatto su quell’area una convenzione di utilizzo di alcuni sentieri e di alcune parti che sono di sua proprietà. Nella prima riunione si è convenuto che per capire dove fosse il problema e di cosa si stesse parlando la Regione Marche avrebbe fatto uno studio per cercare di comprendere dove fosse effettivamente la criticità. Si sentivano degli scricchiolii, alcuni massi cadevano, ma non si capiva da quale parte della roccia, della falesia, avvenissero questi piccoli crolli.
La Regione, quindi, tramite il nostro Genio civile, ha portato avanti uno studio di massima ed ha individuato il punto franoso all’interno della proprietà di Enel e a questo punto doveva essere l’Enel a seguire la vicenda. Abbiamo fatto un ulteriore incontro in cui l’Enel ha un po’ glissato, ha trovato mille problemi e altro, quindi, in quel momento si è convenuto, per valutare – una cosa che Enel poneva – l’entità dell’intervento, di fare uno studio di fattibilità pratico per capire effettivamente di cosa stavamo parlando perché un conto è individuare l’area franosa, un conto è conoscere il tipo di intervento per metterla in sicurezza.
In questo caso lo studio l’ha fatto la Provincia ed ha individuato il problema. Si tratta di un intervento di 400.000 euro, suddivisi in due step, uno da 200.000 di euro, che prevede la messa in sicurezza del masso pendente, ed uno di 200.000 di euro per il monitoraggio della parete rocciosa che in prospettiva potrebbe dare ulteriori problemi.
La settimana scorsa ho convocato Enel green power e gli altri attori impegnati, il Comune di Fermignano, la Provincia, l’Unione montana, il nostro Genio civile, ed abbiamo detto ad Enel: “È sulla tua proprietà, quindi devi essere tu a pensarci”; Enel ha risposto: “Si, capisco, però il problema è che se cade il masso - è mia competenza ed è anche giusto - sotto c’è una strada che è di interesse comune, quindi non accollate a me tutta la spesa perché non l’accetterei”.
Su mia proposta si è convenuto in questo senso: la Regione ha fatto il primo studio, la Provincia ha fatto il secondo ed a questo punto ci sono due step, uno nell’immediato che serve a mettere in sicurezza e quindi a riaprire la strada, l’altro relativo ad un monitoraggio successivo per il quale Enel ha detto che poteva accollarsi il 50% della spesa. 50% vuol dire il primo step, però viene a mancare il presupposto giuridico che chi non è proprietario deve pagare quanto colui che è proprietario, allora, come si è addivenuti ad un accordo?
L’accordo è: la Regione ha fatto il primo riscontro, la Provincia ha fatto il secondo esecutivo, l’Enel esegue i lavori nell’immediatezza, paga completamente il primo step, quindi mette in sicurezza la zona per riaprire la strada; il secondo step viene cofinanziato in parte ancora da Enel, che deve arrivare al 60% della spesa, e non al 50% come voleva, la Regione mette 100.000 euro, il Comune di Fermignano e la Provincia mettono rispettivamente 30.000 euro, in poche parole Enel si accollerebbe il 60% complessivo della spesa ed il resto verrebbe ripartita tra i tre enti, anche se non sono proprietari, ma comunque interessati al buon esito dell’operazione perché c’è un interesse comune alla riapertura della strada.
Per ciò che riguarda la Regione Marche ho già avvertito i miei uffici tecnici di mettere a bilancio la spesa, così faranno il Comune di Fermignano e la Provincia di Pesaro-Urbino, anche perché si stilerà un protocollo di intesa, che in queste ore stiamo preparando, che è già stato sottoposto ad Enel e verbalmente accettato, che poi dovrà essere firmato da tutte le parti. Enel ha detto: “Ok, paghiamo noi i 400.000 euro inizialmente, facciamo tutto l’intervento completo con la nostra ditta e voi ci ristorate del 40% entro giugno 2022”. Questo è il protocollo d’intesa che in queste ore si sta stilando, si prevede l’inizio dei lavori a gennaio e la fine a marzo, per la prossima stagione turistica.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore per aver mantenuto l’impegno che aveva preso, anche con le precedenti interrogazioni perché questa è la terza. Devo dire che aveva dato la disponibilità a seguire la questione personalmente oltre a mettere risorse della Regione se fosse stato necessario.
Sono contento, se ho capito bene a gennaio dovrebbero partire i lavori, con l’obiettivo di terminarli entro marzo. Se riuscissimo a mantenere questi tempi sarebbe sicuramente una bella notizia perché questo territorio merita l’apertura di quella strada.
Avevo fatto un’ulteriore proposta, che non sono riuscito ad inserire all’interno di questa interrogazione, ma gliela dico ora nella mia replica: capire e valutare l’opportunità, magari anche con un altro Assessorato o se vuole seguirla direttamente lei, ma non è questo il punto, di prevedere dei ristori puntuali per quelle attività che sono ferme da diverso tempo: prima per il Covid e nel tempo per varie frane. Parliamo di attività che negli ultimi 7, 8 anni sono state ferme e riuscire a dare un sostegno puntuale per questa situazione di emergenza potrebbe essere un ulteriore segno di vicinanza alla cittadinanza.
Comunque la ringrazio per l’interesse e per avermi dato la risposta che la nostra interrogazione richiedeva. Grazie.

Interrogazione n. 320 – a risposta immediata
ad iniziativa del Consigliere Rossi
“Presenza ed attacchi del lupo/lupi ibridi sul territorio regionale”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 320 - a risposta immediata - del Consigliere Rossi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Questa interrogazione mi è stata sottoposta questa mattina, pensavo che fosse stata assegnata ad altro Assessorato, ma non ho problemi nel prendere in considerazione la risposta.
E’ un problema che conosco, che ho anche trattato, quindi mi fa piacere dare qualche notizia per quanto io possa rispondere anche perché parliamo di qualcosa che non riguarda direttamente la potenzialità operativa della Regione Marche.
Come Regione Marche, come Assessore, ma se mi permettete anche come persona, conosco abbastanza bene questo tipo di problematica, gli attacchi da parte dei lupi nella nostra regione avvengono ormai da anni ed il problema finora è stato la sicurezza delle greggi in montagna o media collina e la difficoltà ad avere i giusti ristori da parte di chi subiva il danno. Quindi, al di là della sicurezza, del timore che un po’ questa situazione incuteva, c’era un’insoddisfazione di chi subiva effettivamente il danno che a volte non veniva pienamente e puntualmente ristorato. La problematica è abbastanza antica e già conosciuta.
In quale modo si è aggravata fortemente questa vicenda negli ultimi anni? Con lo spostamento verso le zone maggiormente abitate della costa di molte specie di ungulati, in particolare caprioli e cinghiali.
Queste specie di animali selvatici, che sono ormai pienamente endemiche anche nelle zone litoranee, hanno attirato, e questa è nella normalità del ciclo della natura, alcune specie predatorie, come il lupo che si è spostato nelle zone costiere e che ha causato incidenti stradali anche lungo la costa.
Ci sono stati avvistamenti, l’ultimo ieri mattina alle 7,10 a 30 metri da casa mia, ho visto dalla finestra un lupo dal mantello nero, anche molto grande, e sinceramente ho avuto timore per i miei cani. Sapevo già che c’erano due lupi vicino casa, li avevano visti più volte e di nuovo ieri mattina. Vi dirò che inqueta un po’, non sono una persona che ce l’ha con il lupo, sono molto rispettoso sia della specie che delle norme che lo tutelano, però di fatto quando si aggira intorno alle case ed alle zone abitate ci sono sempre maggiori testimonianze di situazioni che mettono a rischio la vita anche dei nostri animali domestici (cani, gatti), che sono regolarmente predati. Tutti pensano che il pasto principale del lupo sia il capriolo, invece è il cane. I lupi cacciano i cani, lo fanno regolarmente, lo fanno ormai dentro i giardini delle case, ci sono cani predati all’interno dei giardini, cani legati alla catena predati nei luoghi dove abitavano, gatti non ne parliamo, ci sono alcuni filmati che riprendono gatti predati sotto i porticati delle case durante la notte, questa è una cosa ormai molto frequente e sinceramente crea disagio e preoccupazione.
Di questa materia si è parlato (e vado rapidamente alla conclusione) anche in una recente Commissione ambiente di cui faccio parte come Assessore e la questione è stata posta con forza, ad esempio, dalla Regione Piemonte e credo anche dalla Regione Liguria, la possibilità di selezione della specie lupo, così come lo si fa per altri tipi di animali, come il daino, il capriolo ed altre specie.
Non è stata presa attualmente in considerazione questa situazione perché il lupo oltre ad essere una specie protetta, è anche identificata in Italia ed in Europa non come una specie particolarmente protetta, non esiste più questa precisa dicitura, ma come specie che richiede una protezione rigorosa, infatti, al di là del divieto di caccia al lupo in Europa c’è una dicitura che ritiene questi animali oggetto di protezione “rigorosa” perché la loro presenza denota la salute del nostro ecosistema. La presenza del lupo, che è a capo della catena alimentare, rileva la presenza in salute dell’ecosistema complessivo, vuol dire che c’è abbastanza selvaggina per garantire l’ecosistema.
Oggi non posso dire che si caccerà il lupo, che si farà selezione. In quella riunione ho semplicemente detto agli altri Assessori regionali, che dibattevano, chi era contrario e chi era favorevole a potenziali selezioni, che questo tema deve essere posto a livello nazionale per due motivi: uno, se non c’è una normativa nazionale che lo prevede la Regione non può da sola intervenire per alcun motivo; due, se c’è da sostenere nell’opinione pubblica un’esigenza di questo genere, è bene che venga attuata a livello nazionale e che non sia un semplice ente a farsene carico, in quanto sarebbe immediatamente attaccato ed emarginato dall’opinione pubblica.
Il problema esiste, comincia ad essere abbastanza preoccupante, non temo più di tanto per l’uomo, ma non lo escludo neanche perché molti lupi sono anche ibridati con cani e come attaccano il cane e il gatto vicino a casa non posso escludere che possa succedere anche ad un bambino che gironzola in ore notturne intorno casa o nel proprio giardino. Con ciò non voglio certo creare allarmismi, ma ci sono stati attacchi anche all’uomo, di recente lungo il fiume Cesano una persona che andava in bicicletta per il fiume ha chiamato i Carabinieri e non so se ha sporto denuncia, ma queste cose tendenzialmente non finiscono sulla stampa.
Ci sono situazioni di questo genere che vanno attenzionate, il problema non va enfatizzato, non sono uno sparatore al lupo, però sinceramente è ora di cominciare a pensare di monitorare la situazione, senza escludere una potenziale selezione, che non può passare per la Regione Marche, ma attraverso una normativa nazionale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Assessore per la risposta. Come è già avvenuto per questa interrogazione subirò minacce dai più radicali di quell’ambientalismo da salotto che non si rende conto che esistono delle problematiche, una di queste è l’aumento dei lupi e degli ibridi di lupo all’interno non solo del nostro territorio regionale, ma di tutta la nazione.
Al di là dei censimenti e dei dati ritenuti ufficiali si contano nella nostra regione avvistamenti di lupi e di lupi ibridi nei pressi di case e di centri abitati, attaccano il bestiame e gli animali domestici, in alcuni casi addirittura gli uomini, quindi bisogna sfatare anche il mito che il lupo non attacca l’uomo.
Il Corriere Adriatico oggi riporta l’assalto di un lupo a Senigallia, non nel mio podere ad Apecchio distante anni luce dalla civiltà umana, ma a Senigallia e proprio ieri ho incontrato un cittadino che ha fatto un esposto ai Carabinieri forestali perché è stato attaccato l’1 dicembre da un lupo a Cesano di Senigallia, questa è la verità. Ieri l’ho incontrato per vedere chi era la persona, mi ha raccontato tutto dandomi anche copia del suo esposto.
Dal mese di agosto ho raccolto diversi casi, ho contato almeno 30 avvistamenti simili, fenomeni di avvistamento e di attacchi ad animali domestici da compagnia, al bestiame ed anche all’uomo da parte di animali selvatici.
Considerato che questa presenza mette fortemente a rischio gli allevamenti di bestiame, gli animali domestici ed inizia a rappresentare un pericolo anche per le persone, tenuto conto che questi fenomeni non avvengono più solo in montagna o non sono più isolati, credo che, al di là della risposta dell’Assessore, anche la Regione Marche, come adesso sta facendo la Regione Veneto, possa mettere in essere qualche misura per far fronte a questa situazione, che purtroppo in molti casi vede un fenomeno di cronicità, come nel caso di Senigallia dove ci sono due o tre lupi che attaccano animali e persone all’interno del centro abitato. Mi è stata fatta una segnalazione che addirittura si sono infiltrati nei bidoni dei rifiuti speciali vicino all’ospedale, una situazione assurda.
Al di là della risposta dell’Assessore, che ringrazio, vorrei che la Regione ponesse anche nella Conferenza Stato-Regioni questa problematica, che c’è e non va ignorata. Nessuno vuol fare il Buffalo Bill dei lupi, nessuno vuol sterminare i lupi, ma se c’è un problema va gestito perché il lupo non è un animale di serie A e la pecora un animale di serie B o un cagnolino domestico un animale di serie C, il lupo è un animale come gli altri e va gestito.
Ho portato all’attenzione dell’Assessorato dell’agricoltura il 26 maggio questa problematica, non mi ha risposto, non aspettiamo che succeda il morto perché il primo di dicembre a Senigallia stava per accadere secondo quello che è stato riportato in quella testimonianza depositata ai Carabinieri forestali.
C’è da intervenire, gli strumenti ci sono, non è vero che il lupo non si può gestire, né si può selezionare perché in alcuni Stati europei, come la Sassonia, viene fatto e, ripeto, c’è una iniziativa legislativa della Regione Veneto portata avanti dal Consigliere Valdegamberi che chiede allo Stato di intervenire.
E’ bene che anche la Regione inizi ad affrontare questo fenomeno ed intervenga subito nei casi di attacchi cronicizzati di lupi, come nel caso di Senigallia. Se poi a qualche amico del Movimento 5 Stelle e a qualche fanatico ambientalista non gli sta bene lo porto con me a Senigallia e lo faccio parlare con il signore e la signora che sono stati attaccati dal lupo fuori di casa.
Ditemi se questa situazione va bene, a me non sembra.
Sono stato contestato dal gruppo Movimento 5 Stelle su questa questione, evidentemente continua a non conoscere i problemi del territorio e le cose che riguardano la gente. Grazie.

PRESIDENTE. Ora passiamo all’ultima interrogazione. Non c’è una replica …

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Non c’è una replica, sinceramente, era una cosa generale …

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Guardi, sul discorso dello sforamento dei tempi ha perfettamente ragione, anche se io mi raccomando sempre di attenersi ai termini previsti. Pensavo che fosse per altre cose.
Cerchiamo di rientrare nei limiti, io non vorrei mai farlo, però dobbiamo stare nei tempi stabiliti dal regolamento e dobbiamo impegnarci tutti a farlo.

Interrogazione n. 321 – a risposta immediata
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Disponibilità ore per servizio Unità Operativa di Pediatria Ospedale Fabriano”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 321 - a risposta immediata - delle Consigliere Lupini, Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Le ore di pediatria assegnate al Distretto di Fabriano sono 30, tuttavia negli ultimi 5 anni sono state sistematicamente pubblicate una serie di avvisi pubblici e molti di questi sono andati deserti semplicemente perché c’è carenza di specialisti pediatri.
Per evitare che questi servizi possano essere disattesi o persi, 10 di queste ore sono state assegnate alla diabetologia e alle malattie metaboliche.
I sindacati di categoria, che più volte hanno rimarcato questo problema, sono stati consultati ogni volta e successivamente al riguardo si è raggiunta sempre un’intesa.
Ora le 20 ore di pediatria e le 10 di diabetologia sono state nuovamente pubblicate sul sito aziendale dell’Area vasta 2, la pubblicazione nell’ultimo trimestre va dall’1 al 15 dicembre. Nell’attendere di conoscere se questa volta verranno assegnate, c’è da tener conto, come abbiamo più volte fatto, che nelle zone “più disagiate”, come possono essere Fabriano, Camerino, Amandola e così via, probabilmente c’è da avviare un percorso per riconoscere dei benefit aggiuntivi al personale che si reca in quelle località.
Credo che si possa cominciare a ragionare, lo dico anche ai colleghi sia di maggioranza che di opposizione, su una serie di misure dirette a garantire delle provvidenze in materia di alloggi pubblici, alloggi collegati alla missione relativa al sistema sanitario, tenendo conto che il percorso, che prevede riconoscimenti remunerativi maggiori, non può passare attraverso la contrattazione collettiva che, come è noto, deve garantire trattamenti omogenei ed uguali perché sono contratti collettivi, ad omnes, e stipulati a livello nazionale.
C’è da tener conto, quindi, che insieme al tema generale della mancata programmazione e della formazione dei medici, tematica centrale, di cui anche questa mattina probabilmente non si è tenuto conto, del nostro Paese e non solo della nostra regione, è che i medici non ci sono, non sono stati formati.
Ci sono delle carenze piuttosto rilevanti, adesso non è importante cominciare a dire di chi è la responsabilità, chi c’era al Governo 10 anni fa, chi c’era 5 anni fa o chi 2 anni fa, c’è da tener conto che il problema è quello della mancata formazione del personale medico, della mancata programmazione ed anche della omogeneità dei trattamenti, che non riconoscono le peculiarità delle prestazioni svolte, soprattutto in zone che si ritengono maggiormente disagiate e senza cui, credo, i bandi andranno deserti, così come avvenuto negli ultimi anni, non necessariamente nell’ultimo anno in cui noi abbiamo la responsabilità di Governo, misure che possono attenuare questa carenza.
Infine ritengo che per tutto il comprensorio di Fabriano, di cui l’interrogante è una precisa e indefessa difenditrice degli interessi, questi temi potranno essere assolutamente affrontati, rivalutando anche i trattamenti aggiuntivi che si possono assegnare al personale sanitario.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Torno continuamente su questo tema perché ho delle segnalazioni. Capisco che lei è attento all’argomento, tant’è che ci ha risposto che le ore erano 30, di cui 10 dedicate, per non mandarle perdute, alla diabetologia.
Quello che mi è stato segnalato è che le ore sarebbero 36 dopo un aumento, tra l’altro l’orario pieno di un dirigente medico è di 38 ore a settimana, e non capivo perché ne mancassero due. Le 36 ore sono di un altro profilo di operatore ospedaliero, quindi chiedo di controllare se possiamo arrivare ad un orario pieno.
Perché insisto su questo aspetto? Al di là che le 10 ore in più di pediatria servono, vista la situazione dei nostri bambini e bambine, ma oltretutto se, come dicevamo l’altra volta, e lo diceva proprio lei Assessore nell’intervento, dobbiamo fare di tutto per rendere attrattivo l’ospedale di Fabriano, che è un esempio dei tanti ospedali in zone difficilmente raggiungibili, con una situazione geografica che li rende poco appetibili. Anche oggi lei ha fatto riferimento a delle premialità, a dei benefit, che possono essere sicuramente una strategia, ma se intanto facciamo dei concorsi a tempo indeterminato a 38 ore di orario pieno, credo che renderemo più attrattivo l’avviso pubblico, oltretutto gli operatori chiaramente apprezzano le premialità a livello economico, ma ancor di più, credo di portare la voce di tutti e tutte, apprezzano gli ospedali ed i reparti dei distretti sanitari ben funzionanti dove poter espletare la propria funzione di operatore sanitario e socio-sanitario appieno, in condizioni di sicurezza e di tollerabilità dello stress da lavoro. Tutto questo andrebbe a favore dell’utenza, in particolare delle famiglie e dei minori. Grazie.

Interrogazione n. 282
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Struttura sanitaria di Arcevia”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 282 dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. In risposta all’interrogazione dei Consiglieri Mangialardi, Bora, Carancini ed altri, si deve tener conto che l’ospedale di Arcevia è formalmente annoverato tra le case della salute di tipo B e non è mai stato incluso tra gli ospedali comunitari di tipo C. Questa individuazione è specificamente prevista dalla delibera 139 del 2016, a pagina 7, in cui è riportato che la struttura di Arcevia non rientra nel novero di quelle già trasformate in Case della salute di tipo C, la stessa struttura risponde ai requisiti di Casa della salute di tipo B.
Dovendo noi comunque irrobustire tutta la sanità e gli ospedali di comunità delle aree montane ed interne e dovendo altresì fare degli investimenti previsti dal Pnrr sia sulle Case di comunità che sugli ospedali di comunità, condivido la revisione di portare l’ospedale di Arcevia dal livello B, in cui era stato individuato nei precedenti provvedimenti, a Casa di comunità di tipo C, tenuto conto anche della peculiarità che investe tutto quel territorio dell’anconetano, quindi, zona in ambito collinare. Questo intervento potrà essere fatto sia in sede di modifica del Piano socio-sanitario che con i prossimi provvedimenti che sono all’esame dell’Assessorato e che presto arriveranno in Consiglio regionale.
Sempre per collegarmi a quello che è stato detto prima, la questione della sanità delle Marche e di tutto il Servizio sanitario nazionale risiede nella carenza dei medici, nella mancata programmazione della formazione e soprattutto nella scarsa appetibilità di alcuni servizi in queste sedi disagiate.
Quindi, la questione di Arcevia oggi si fotografa nell’ambito dei provvedimenti che hanno rivestito la realizzazione e l’attuazione di interventi previsti dalle normative precedenti, in particolare si rinviene nella delibera n. 139/2016, ma c’è spazio per rimediare a questa discrasia, tenuto conto che quel territorio merita dei servizi sanitari migliori, che potranno essere garantiti da una nuova ricollocazione nell’area C. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Assessore, siamo rimasti neutri questa volta, quindi la dichiarazione non è soddisfacente. Rimandiamo per fortuna tutto al Piano nazionale di ripresa e resilienza e per fortuna che il Governo in questi anni, il precedente in modo particolare …, che sta concretizzando questo e sta mettendo a disposizione risorse e indicazioni molto precise con la Missione 6 rispetto a come indirizzare le risorse ed in questa fattispecie la Casa di comunità di Arcevia può essere degna di attenzione.
La storia che sentiamo è quella della responsabilità, prima era della Giunta precedente, ormai questo brivio è finito, oggi tocca al Governo e nella fattispecie le risorse sono inequivocabili ed adesso attendiamo almeno di conoscere qual è il piano che la Regione vuol mettere in campo e spero che su questo ci sia una particolare attenzione da parte nostra perché Arcevia per la sua rilevanza (non parliamo di collina, lì siamo già in montagna) rappresenta uno dei Comuni con estensione territoriale più importante della nostra regione, con una densità di popolazione tra le più basse, quindi c’è necessità di strutture che possano essere di riferimento, non gli ospedali riaperti ovunque, ma strutture che per noi sono indispensabili e che devono essere particolarmente attenzionate.
Assessore, attendiamo e insieme alle scelte, che ancora non vengono condivise con nessuno sul Piano nazionale, vorremmo vedere l’ospedale di comunità di Arcevia nelle attenzioni di questa amministrazione.

Interrogazione n. 255
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Bora, Carancini, Mastrovincenzo
“Liste d’attesa - Disagi e ritardi nelle prenotazioni di esami e visite”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 255 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Bora, Carancini, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il tema delle liste d’attesa è l’appuntamento più importante che aspetta la verifica dell’azione, dell’attività di questa nuova amministrazione regionale.
Le liste d’attesa si sono largamente ingrandite, erano già precedentemente elevate, nei due anni della pandemia, nonostante tutti gli sforzi che sono stati profusi e le politiche di sfoltimento che sono state avviate già dal 2018, quindi è un tema datato, anche se assolutamente attuale.
L’obiettivo è quello di garantire prestazioni immediatamente efficaci, soprattutto gratuite, anche dal punto di vista della prevenzione.
Il tema delle liste d’attesa è stato recentemente affrontato anche nella Conferenza delle Regioni e nella Conferenza Stato-Regioni, tutte le Regioni italiane si sono dichiarate disponibili ad intervenire, ma mediante nuovi stanziamenti e nuove risorse.
L’incidenza del fenomeno per la Regione Marche produce anche effetti sulla mobilità passiva e questo determina problemi abbastanza rilevanti.
I dati del primo semestre del 2021 dimostrano un’incidenza delle liste d’attesa …, secondo le garanzie standard degli appuntamenti devono rispettare il 90% delle richieste, quindi la norma standard è il rispetto del 90% delle prestazioni tra il distretto di appartenenza e quello confinante.
Queste indicazioni sono state individuate dalla delibera di Giunta regionale 1361/2019, quindi appartengono alla passata amministrazione e qui sulla base delle voci dei distretti si può rilevare per esempio che nel Distretto 1 le prestazioni richieste sono state 24.461, sono state soddisfatte per il 58%, il distretto limitrofo ne ha soddisfatte il 34%, sostanzialmente si è garantito il livello del 92,6%, posso dare questa tabella ai colleghi che potranno verificare.
La carenza vera su cui noi ci stiamo misurando riguarda soprattutto le visite cardiologiche, la risonanza magnetica all’encefalo e la colonscopia.
Per poter fronteggiare questa condizione, che evidentemente riguarda una coperta molto stretta, se si tira, si abbassa, si comprime l’entità e la qualità di alcuni servizi, per poter garantire magari il contact tracing, piuttosto che la vaccinazione, piuttosto che l’attività clinica, si scoprono altre attività come quelle di cui stiamo parlando.
Per poter intervenire in proposito abbiamo dato un’indicazione di massima per l’ammodernamento soprattutto tecnologico, al riguardo le misure che sono state previste per la telemedicina andranno sicuramente a migliorare questa condizione.
Per quanto riguarda le tecnologie in questo primo periodo stiamo intervenendo in questo senso: ad Urbino è stata acquistata una risonanza magnetica nuova da 1,5 tesla che va in affiancamento a quella esistente da 0,35 tesla. L’installazione è prevista entro marzo 2022. Il ritardo deriva dalla carenza di imprese edili per la ricostruzione sismica e dalle note misure di sostegno all’edilizia (110%).
Per la senologia di Urbino è stato acquistato un nuovo mammografo ed il suo utilizzo è previsto per febbraio/marzo 2022.
Per Pesaro, via Nanterre, verrà acquistato un nuovo mammografo ed anche in quel caso l’utilizzo è previsto per febbraio/marzo 2022.
Per l’Area vasta 2 si interviene sulla senologia di Jesi mediante l’acquisto di un nuovo mammografo che sarà in funzione da febbraio 2022.
Per Jesi è stata acquistata ed assegnata una nuova Tac che entrerà in funzione anch’essa nel febbraio 2022, per Senigallia è stata acquistata e assegnata una nuova Tac che entrerà in funzione come quella di Jesi, facente parte dello stesso bando tra gennaio e febbraio 2022.
Per Fabriano è previsto un nuovo ecografo.
Nell’Area vasta 3 è prevista una risonanza magnetica a Civitanova Marche (installata a luglio di quest’anno) ed una nuova risonanza magnetica da 1,5 tesla in affiancamento a quella già presente da 0,35 tesla.
A Macerata e Camerino sono stati installati e sono in funzione tre nuovi ecografi.
Una nuova risonanza magnetica è stata acquistata per Macerata da 1,5 tesla che entrerà in funzione a marzo 2022 e sempre per Macerata è prevista per la gastroenterologia, così pure per Civitanova Marche, nuovi sistemi di endoscopia.
Per l’Area vasta 4 di Fermo è prevista una nuova cardiotac e un nuovo ecografo già in funzione a Fermo.
Marche Nord ha già rivisto l’acquisto di due microscopi operatori oftalmici da 447.000 euro, un ecografo per ostetricia, un ecografo per chirurgia generale, un videodermatoscopio e un sistema di radiografia portatile.
Con il nuovo Pnrr sono previsti 27 milioni di euro di nuove macchine tra risonanza magnetica, Tac e mammografi.
La tecnologia a cosa serve? Per intervenire in modo molto più veloce, tenendo conto che l’obsolescenza delle macchine limita grandemente la corretta esecuzione di questi accertamenti medici.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Grazie Assessore della risposta, un po’ burocratica, un po’ tecnica.
Il tema delle liste d’attesa non è soltanto delle Marche, ma credo sia di carattere nazionale e dovrebbe indurre la politica a fare alcune riflessioni del perché, ad esempio, le prestazioni non si riescano ad effettuare all’interno degli ospedali pubblici e magari si riescono a fare nelle strutture private, oppure per quale motivo professionisti che non riescono a rendere quelle prestazioni nella struttura pubblica riescono a renderle a pagamento nella struttura privata. Questa è innanzitutto la riflessione di fondo che tutta politica, rispetto alla quale ho anch’io difficoltà a trovare una risposta organizzativa, me ne rendo conto, deve fare.
Questa interrogazione che è un po’ datata è del settembre 2021 – mi rendo conto che la situazione, se vogliamo, si è un po’ aggravata per le difficoltà e la pandemia – nasce da segnalazioni specifiche che ho ricevuto tramite e-mail e che ho appreso da organi di stampa.
All’ospedale Murri di Fermo, ad esempio, ne ha parlato l’Assessore, a quel tempo era stato sospeso l’ambulatorio di cardiologia per mancanza di medici per cui le visite erano state annullate, e questo è un problema serio a cui la politica regionale deve dare una risposta. Oppure che dire, a Pesaro c’era la Stampa che riportava la seguente notizia: “Prenotare una visita si trasforma in una odissea”.
Tanto è vero che ho citato - il tempo è tiranno - le considerazioni di un autorevole esponente di Fratelli d’Italia, candidato alle ultime elezioni, anche con successo elettorale sebbene non eletto, che diceva, rivolgendosi ai vertici politici regionali: “E’ ora di avviare un percorso di cambiamento per la sanità del fermano. Abbiamo avuto un apposito mandato dagli elettori, in particolare nella provincia fermana, mandato che va rispettato”, attestando con questi riferimenti le difficoltà, se vogliamo, della politica regionale.
Assessore, questo non lo dice il Consigliere Cesetti, ma un autorevole esponente di Fratelli d’Italia, candidato con Fratelli d’Italia alle ultime elezioni, che lamentava: “Visite urgenti, il Cup risponde, ma a Fermo non c’è posto, eppure sul Resto del Carlino di Fermo si legge: esami subito solo se si paga, quando cambierà qualcosa?” Questa volta a sollevare la questione è un volto di punta di Fratelli d’Italia a livello regionale, il quale porta l’esperienza di una donna costretta ad accollarsi costi non indifferenti e chiede come mai a Fermo si diano spazio solo alle prestazioni a pagamento.
Assessore Saltamartini, lo dico con amicizia, è ora che a distanza di 16 mesi voi adottiate qualche provvedimento che vada nella direzione di risolvere questa annosa, me ne rendo conto, problematica perché il tema delle liste d’attesa determina sì, è vero, la mobilità passiva extraregionale, ma anche quella interna alla regione, nei vari distretti, e questo crea disagi alle persone. Porto la testimonianza non diretta, diciamo indiretta, di persone che, ad esempio, per fare un esame sono state indirizzate dalla provincia di Fermo, il posto più vicino, aspettando tre mesi, a Fabriano. Capite che andare da Fermo a Fabriano è un disagio enorme per le persone, magari spesso anziane.
Credo che in questa direzione la politica regionale, in particolare l’amministrazione di cui lei Assessore fa parte, debba fare una riflessione e mettere in campo qualche idea al fine di adottare i necessari provvedimenti anche nei confronti degli operatori e delle strutture organizzative perché diano una risposta in questa direzione.

Proposta di legge n. 22
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Modifica alla legge regionale 28 luglio 2008, n. 23 ‘Garante regionale dei diritti alla persona’. Funzione di Garante per il diritto alla salute”
(iscritta ai sensi del comma 13 dell’articolo 86 del Regolamento interno)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 22 delle Consigliere Lupini, Ruggeri.
Non c’è il relatore di maggioranza né il relatore di minoranza.
Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Non ci sono relatori nominati perché questa proposta di legge viene portata in Aula senza il passaggio in Commissione, però io ho chiesto di discuterla per portare in Aula questo tema, che ci sta particolarmente a cuore e che da febbraio giace silenzioso.
La proposta è molto lineare, l’articolo 2 della legge 8 marzo 2017 n. 24 offre alle Regioni la possibilità di affidare all’ufficio del Difensore civico una ulteriore funzione ed è ciò che andiamo a chiedere con questa proposta di legge: di rappresentare anche il diritto alla salute.
Questa proposta di legge arriva in Aula e probabilmente è un po’ una sorpresa per tanti, quindi capisco che si possa commentare, ma è l’occasione per discutere di questo argomento che ho già abbastanza rappresentato.
Crediamo che ci sia in questa regione un vuoto normativo rispetto alla difesa del diritto alla salute - il Garante regionale dei diritti alla persona può avere anche questa funzione – e di fatto le persone non sanno a chi rivolgersi quando si sentono lese e non rispettate nel loro diritto alla salute.
Numerose associazioni ci segnalano questa mancanza e noi oggi siamo qui a portare la voce non solo di tutti coloro che ci hanno chiesto come mai la Regione Marche non abbia scelto di attribuire questa ulteriore ed importantissima funzione all’ufficio del Difensore civico, che è stata anche caldeggiata alla riunione del Coordinamento nazionale dei Difensori Civici, avvenuta dopo che noi avevamo depositato la proposta di legge, tanto più che vediamo che non è solo una nostra preoccupazione, ma di tanti altri rappresentanti di associazioni della nostra regione.
Pertanto chiedo di poter discutere oggi qui con voi, con tutta l’Assemblea, con tutte le forze politiche, questa proposta che altro non è che l’attribuzione di una ulteriore funzione, che non comporta altre spese, questo ci tengo a sottolinearlo, ma che credo sia opportuna e necessaria, è quella per il diritto alla salute e tutti noi vogliamo essere garantiti in questo importante diritto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Intervengo per dire che in linea di massima condivido questa proposta, che però ha un limite, assegna al Difensore civico, che sostanzialmente si occupa di diritti generici in senso generico e di diritti soprattutto dei detenuti (persone che hanno una limitazione della libertà), una ulteriore funzione, che attualmente non è esclusa, di Garante del diritto alla salute.
In effetti è vero quello che ha detto la Consigliera Lupini, che oggettivamente i diritti alla salute, che sono garantiti sia dalla Costituzione che da numerose leggi della Repubblica, di fatto non sempre sono declinati e molto spesso ci sono carenze nella assistenza sanitaria, comunque nell’assistenza globale alla salute stessa.
Detto questo, attribuire dei compiti senza avere una struttura per far fronte agli impegni … Tutti sanno che ci sono varie associazioni di volontariato, tra cui quella dei diritti del malato, il Tribunale del Malato, ed altre, che svolgono la funzione di sussidiarietà per garantire il diritto alla salute del singolo individuo.
Su questo tema, e qui parlo a titolo personale, se ne è discusso anche all’interno della maggioranza, tant’è vero che è stata messa in discussione una traccia (anche se non presentata) tra i partiti della coalizione, così come è corretto fare in ogni coalizione, con alleanze, partiti e movimenti diversi. Una traccia, una bozza di proposta di legge per la protezione dei diritti del cittadino, diritti giuridici e diritti delle persone sottoposte a limitazione della libertà personale, ma anche altri: il diritto alla salute e più in particolare alla fruizione delle offerte sanitarie, che ci sono sempre sulla carta, la cui declinazione è molto difficile; i diritti dell’infanzia, anche questa è un’area molto sensibile, il diritto dei minori ad usufruire di condizioni opportune, quindi, tutela sia del minore che della famiglia nei confronti del minore, il diritto dei genitori ad avere rapporti con i figli. Di altri diritti ne abbiamo parlato questa mattina a lungo, quello dei disabili, ad esempio, e delle persone fragili in senso ampio perché la disabilità a questo punto è abbastanza normata, ma spesso non tutte le disposizioni vengono applicate.
Ci sono poi tante altre situazioni di fragilità, molto più sfumate, mi riferisco per esempio all’area, di cui io sono competente, della salute mentale poiché il concetto di normalità è, direi, abusato. Chi è la persona normale? E’ colui che più o meno ha comportamenti comuni, pensieri comuni. Non esiste neppure astrattamente in filosofia un concetto di normalità. Pensiamo che le diagnosi si fanno al contrario, non si fa la diagnosi di buona condotta, addirittura attualmente non c’è più il certificato, che una volta si faceva in Comune, di “buona condotta”, ma c’è la diagnosi di disturbo del comportamento o disturbo della condotta, che è molto simile ed associabile, il disturbo di qualcosa che è difficile da definire.
In quest’area di fragilità c’è lo stesso uno spazio, una zona d’ombra ampissima che non è mai chiara finchè non succede il fattaccio, parliamo per esempio di tutte le situazioni di gravissimo maltrattamento, di abusi in famiglia, e fino a che punto c’è il diritto della persona ad essere tutelata. Siamo tutti sdegnati quando leggiamo sui giornali i vari accadimenti. Pochi minuti fa, scorrendo le notizie sul telefonino, ho letto che è stato condannato all’ergastolo il compagno di una donna che ha ucciso la figlioletta di 18 mesi, c’erano stati segnali, ma purtroppo era una situazione di grave fragilità familiare e l’intervento è stato a posteriori, quando l’uomo aveva ucciso la bimba.
Accanto alla normale giurisprudenza, il rivolgersi al tribunale, che è una funzione specifica di richiesta di giustizia, ci sono tante situazioni che è opportuno che trovino l’ascolto di un organismo autorevole come il Garante dei diritti, che può segnalare e con più forza mettere in moto il meccanismo di tutela ordinario che appartiene alle istituzioni.
Ho spiegato che è una valutazione personale, ma credo largamente condivisa dal mio gruppo, quella che accanto al Garante dei diritti ci siano almeno un paio di figure, una per la tutela della fragilità, ho detto che tipica è quella dei maltrattamenti e degli abusi in famiglia, per la garanzia di presa in carico delle persone fragili, soprattutto nell’ambito della salute mentale e l’altra dei minori, una situazione altrettanto delicata. In questo secolo il venir meno della struttura rigida familiare, dalla seconda metà degli anni ’50 del ‘900 ad oggi, i minori sono spesso in uno stato di elusione rispetto alla capacità educativa del gruppo familiare, dell’agenzia educativa e crescono sulla tecnologia o sulla maturazione attraverso l’induzione dei pari.
Secondo me è un capitolo da esplorare, a cui il Consiglio regionale deve dedicare attenzione, però deve trovare una forma più compiuta, non basta la dichiarazione di intenti che il Garante dei diritti alla persona si occupa anche di diritto alla salute, anche perché sarebbe una funzione impossibile da svolgere in tutti i settori. Occorrerebbe creare una struttura, ma a mio parere non dovrebbe essere una struttura tecnica che deve intervenire, quanto una struttura morale, che possa intervenire con la funzione di stimolare e di attivare ciò che già c’è nelle varie aree, da quella giuridica a quella sanitaria.
Per questo motivi non posso altro che accogliere, anche in senso favorevole, il testo che qui è stato sollevato, ma ritengo che sia del tutto insufficiente, e credo che anche la promotrice lo capisca, rispetto agli obiettivi che si pone e sarei soddisfatto se il testo tornasse in Commissione, penso ci potrebbe essere l’impegno del Presidente della Commissione, ed associato a testi che potrebbero essere presentati anche da altri gruppi, io mi impegnerei personalmente per quanto riguarda il mio. Ne avevamo parlato in termini di coalizione, una proposta unica per arrivare ad una sintesi in maniera tale da non perdere troppo tempo con l’estensione che possa produrre un testo definitivo da approvare in Aula, meglio se condiviso, all’unanimità, come più volte questo Consiglio regionale ha saputo dar prova.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Innanzitutto voglio personalmente testimoniare la mia sintonia con la Consigliera Lupini, che è la Vicepresidente della IV Commissione, dico questo perché, al di là della sintonia personale, femminile, che molto spesso è un fatto fondamentale quando si lavora insieme, magari in una Commissione, questa volta non sono d’accordo con la sua proposta, perché? Consigliera Lupini, le porto un esempio: nel mio percorso di impegno amministrativo al Comune di Macerata, quando per legge c’era la figura del Difensore Civico, ho sempre dichiarato la mia contrarietà a questa figura perché ho sempre ritenuto che il primo difensore dei cittadini in un Comune dovesse essere il Sindaco. Questo lo dico alla luce di una esperienza amministrativa ed anche associativa che ho avuto nel corso degli ultimi 30 anni, che non sono pochi, anche sulla vicenda della sanità, che molto spesso è stata legata ed è legata, per esempio, al tema della disabilità, che abbiamo trattato stamattina.
Ho avuto esperienze dirette anche del lavoro del Tribunale dei diritti del malato, tra l’altro entrambe apparteniamo al Servizio sanitario nazionale, lei con un ruolo sanitario, io amministrativo, e le posso dire che queste figure - ad esempio anche il Tribunale dei diritti del malato che è intervenuto su tanti errori medici - sappiamo entrambe che la medicina non è una scienza esatta, hanno sviluppato la medicina difensiva che ha portato molto spesso ad una attività da parte dei medici non sempre di scienza e coscienza, e nel corso di questi ultimi decenni non hanno aiutato a fare passi avanti nei confronti di una attività sanitaria che rispecchiasse la piena attuazione di uno dei diritti fondamentali sancito dalla nostra Costituzione: il diritto alla salute.
Dico questo perché oggi riteniamo, chiaramente parlo a nome della Lega, che dare alla figura del Difensore civico anche questa funzione non sia giusto, lo dico anche perché oggi abbiamo avuto il Difensore civico presente in Aula che - simpaticamente ha ricordato che molto spesso viene in macchina con me, quindi abbiamo modo di parlare e di confrontarci - ha ricevuto e riceve tuttora delle segnalazioni in tema di sanità, ne ha ricevute tantissime sulla questione dei vaccini e, figuratevi, giustamente ha evitato di prendere posizioni anche chiare, difficili perché siamo in un momento in cui è necessario mantenere unita la nostra società, siamo nel momento delicato della ripartenza e speriamo di lasciarci alle spalle questa pandemia.
Cosa pensiamo? Che in questo momento il centro-destra, che è stato chiamato poco più di un anno fa a governare questa Regione, come prima esperienza assoluta, è investito di un grande impegno per l’aspetto della sanità.
L’Assessore Saltamartini è impegnato, come tutta l’amministrazione, in un momento molto difficile e delicato e la Regione Marche, anche all’interno della Conferenza Stato-Regioni, si sta facendo ascoltare e sta portando le istanze della nostra piccola realtà, molto importante e significativa. Stiamo cercando di mantenere un equilibrio sulla quesitone dei fondi che lo Stato ancora deve assegnare a questa Regione, come a tante altre, che sono fondamentali per garantire una riforma a cui ci stiamo approntando. Quindi, in questo momento non riteniamo prioritario dare al Difensore Civico questa funzione perché vorremmo, gentile Consigliera Lupini, essere noi, l’Assessore in prima persona e tutta l’amministrazione, soprattutto noi Consiglieri di maggioranza, i veri difensori del diritto alla salute dei marchigiani.
Dico questo senza nessuna vena polemica con le passate amministrazioni perché ormai non è più tempo di guardare al passato, ma dobbiamo e ci stiamo sforzando insieme di guardare avanti.
E’ un impegno corale di tutta l’amministrazione, di tutta la maggioranza e non pensiamo che sia il momento per certi versi di pensare a questo fatto perché è una funzione che vorremmo assumerci noi, come primi garanti, questo è il risultato della campagna elettorale di un anno fa.
E’ una responsabilità immane, che noi siamo consapevoli di avere, sappiamo che la sfida è importante, la sfida della sanità è un’impresa difficile per tutti, ma noi siamo qui per cambiare questo sistema, per creare un sistema modello Marche e non abbiamo paura della grande sfida che abbiamo davanti, lo faremo con quel coraggio … Consigliera Lupini, lo dico da persona disabile, consapevole che la disabilità è una condizione, ma lei sa anche che, come è stato ampiamente dimostrato stamattina, i disabili oggi giorno affrontano una sfida con tutte le difficoltà che sono chiamati a fronteggiare.
In questa esperienza regionale spero di rappresentare il coraggio di chi non molla, di chi prima di accettare suggerimenti da parte di un’opposizione costruttiva, come la vostra, vuole provare a mettere in campo e a realizzare concretamente quelle riforme che i marchigiani ci hanno chiamato a svolgere. Quindi, nel ringraziarla per la sua proposta, le diciamo che il gruppo Lega non è d’accordo e quindi voterà contro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Solo per dire che il gruppo PD è favorevole a questa proposta di legge. D’altronde, su questo tema si discute già dal 2017, successivamente nel luglio 2020, allora ero Presidente del Consiglio regionale, la Conferenza dei Presidenti aveva tracciato le linee guida e in quest’Aula era già stata modificata la legge relativa all’autorità di garanzia del Garante.
Credo che l’attività che era stata fatta a Roma allora, grazie ad un gruppo di lavoro composto da rappresentanti delle varie Regioni, non debba essere dispersa e questo è un primo passo.
Con questa legge si mette un primo mattone importante per dare applicazione a quelle linee guida, modificando la legge esistente, migliorandola. E’ una prima attuazione importante.
Ritengo che il diritto alla salute debba essere al centro del dibattito di quest’Aula e questa è un’ulteriore modalità per rafforzare su questo argomento l’attenzione sia del Consiglio regionale che di una autorità di garanzia così importante come il Garante. Quindi, da parte nostra ci sarà un voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Buongiorno ai colleghi Consiglieri, al Presidente Acquaroli ed alla Giunta.
Il nostro è un intervento che richiama il lavoro all’interno della Commissione sanità.
La Consigliera Lupini, Vicepresidente della IV Commissione, oggi insieme alla Consigliera Ruggeri mette in campo un’azione sul Garante regionale dei diritti alla persona, la funzione di Garante del diritto alla salute.
La Regione Marche vede questo passaggio ancora da completare. Il nostro Garante, Difensore Civico, è stato anche Presidente del Coordinamento dei difensori civici italiani, quindi, in base alla legge del 2008 le Marche potrebbero proseguire nell’azione di lavoro su questo tema, inserendo, come prospettato dalla Consigliera Lupini, all’articolo 7, quello sul Difensore civico regionale, la funzione di Garante del diritto alla salute.
Come gruppo consiliare consideriamo favorevolmente questa proposta, ma vediamo ancora più favorevolmente il rinvio in Commissione, che darebbe la possibilità al nostro gruppo consiliare di entrare nelle dinamiche della Commissione, dando un contributo maggiore, completando in maniera più omogenea il lavoro ben fatto dalla Consigliera Lupini.
Non ce la sentiamo di votare contro e come gruppo chiediamo il rinvio in Commissione. Grazie.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi. Invito tutti i Consiglieri a prendere posto e a tenere la mascherina coprendo bocca e naso.
Ha la parola, per replica, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Il Consigliere Santarelli proponeva il rinvio in Commissione, posso fare un intervento unico?

PRESIDENTE. Certo, di replica.

Simona LUPINI. Innanzitutto devo dire che sono molto contenta della dialettica che si è creata in questo momento, soprattutto per il confronto costruttivo avuto sia con il Consigliere Ciccioli che con la Consigliera Menghi, siamo colleghi in Commissione e sappiamo come affrontiamo seriamente questi temi.
Questa è la mia funzione di minoranza, faccio delle proposte ed ho il diritto di discuterle, poi nel rispetto dei ruoli si può essere d’accordo o meno, si può pensarla in un modo o in un altro.
Visto che la figura del Difensore civico esiste, è ancora in essere, c’è una legge nazionale che propone di attribuire anche questa funzione di Garante del diritto alla salute, come gruppo riteniamo che sia opportuno prevederla, con tutti gli aggiustamenti poi da fare, come ha detto il Consigliere Mastrovincenzo.
Questo deve essere il tipo di lavoro che un’Aula, secondo me, che affronta seriamente i temi sensibili, deve fare, quindi, mi ritengo soddisfatta di questa discussione, se poi il voto non sarà favorevole è sicuramente una scelta della maggioranza, di cui, come ho detto prima, posso solo prendere atto, quanto meno avremo discusso di questa delicata questione.
Il Difensore civico, di cui conosco la funzione grazie al mio mestiere, da tanti anni, interviene anche nella tutela dei minori e sappiamo, l’ha detto prima anche il Consigliere Ciccioli, quanto sia delicata la materia per questo da mesi chiedo una revisione totale, così come tutti, del nostro sistema sanitario messo sotto stress, che sicuramente ha messo in luce le sue criticità anche a seguito della pandemia.
Se il Difensore civico si occupa di temi così delicati, come la tutela dei minori, in attesa di una riforma che continuiamo e continuo personalmente a caldeggiare a questa amministrazione regionale, non vedo perché non si possa inserire anche la funzione di difesa della salute.
Prima il Presidente ha parlato di mascherine, la salute è prioritaria per tutte e tutti, tanto più in questo momento. Se non ci preoccupiamo di garantire la salute credo che veniamo meno ad una nostra funzione.
Nel rispetto delle posizioni di tutti, Consigliere Santarelli, capisco il suo invito a rinviare questa proposta di legge in Commissione, però le garantisco che è in Commissione da febbraio, evidentemente l’argomento è sfuggito un po’ a tutti, quindi di rimandarla in Commissione in questo momento non lo riteniamo opportuno, dopo il confronto con la capogruppo, preferiamo portarla al voto quale esso sia. Non è questa la cosa rilevante, l’importante è sapere che è un tema che interessa tutti dentro e fuori quest’Aula. Quindi, diamo risposte alle associazioni, mettiamo mano alla sanità, occupiamoci della salute, della tutela dei minori, di tutte le delicatissime deleghe che ha il Difensore civico che, capisco, si è assunto una grandissima responsabilità sulle sue spalle accettando questo incarico, ma saremmo ben lieti di supportarlo con tutte le risorse e i mezzi.
Ad oggi, per quello che mi compete, questa è la proposta che posso fare, staremo dietro al tema anche ampliandolo e accettando qualunque altro tipo di proposta e speriamo di vederla presto in Aula, che non sia proposta da noi non è questo il tema. Il tema è che una proposta di legge non deve rimanere in Commissione per mesi, senza andare mai in Aula.
Quello che posso fare è chiedere di votarla, a dimostrazione che abbiamo affrontato l’argomento, seppur scomodo, che ci vede magari su posizioni politiche differenti, almeno abbiamo potuto discuterne anche perché i Consiglieri regionali questo devono fare e credo che sia giusto. Più volte oggi abbiamo ribadito questo concetto, dare voce anche alle minoranze. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Mi sento solo di dire che questa faccenda è stata gestita politicamente molto male.
La proposta di legge è stata presentata a febbraio dell’anno scorso, quindi la maggioranza era avvisata, aveva tutta la possibilità di fare in questi lunghi mesi un proprio atto da associare al nostro e discuterli insieme in Commissione.
Abbiamo dovuto fare questo atto di forza perché - e qui mi tocca tirare un po’ le orecchie al Consigliere Santarelli di opposizione - nessuno ci ha aiutato a portare in discussione in Commissione questa proposta di legge.
Il Consigliere dice di riportarla in Commissione, però, quando c’era è stato chiesto anche all’opposizione di discuterla, a me non risulta, quindi un po’ di responsabilità dell’opposizione c’è, ma c’è una larga responsabilità della maggioranza che, senza entrare nel merito del voto contrario, su questo atto, fatemi dire, ha gestito molto male politicamente tutta la faccenda.
Il voto contrario è comunque la prova che c’è stato un errore perché, a mio avviso, non si può votare contro una proposta di questo tipo contro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Vede, Consigliera Ruggeri, spesso il capogruppo del PD dice a noi della maggioranza: “Fateci fare l’opposizione come ci pare” ed io dico al gruppo del Movimento 5 Stelle, con tantissimo rispetto ed amicizia, rispetto a due Consigliere donne con le quali c’è sempre un confronto costruttivo, che governare significa anche dare delle priorità e decidere quando si è a favore e quando si è contro.
Nel mio intervento, con tutto il mio tatto e gentilezza, ho cercato di motivare perché il gruppo Lega è contrario, perché non crede in questo momento in una figura di garanzia quando è la politica che deve essere garanzia dei cittadini. Questo ho cercato di sostenere.
Capisco che la vostra impostazione è contraria, però non andiamo a cercare capri espiatori e responsabilità, ognuno si assuma la propria nel ruolo che ricopre e andiamo avanti nel rispetto del mandato che gli elettori ci hanno dato.
Esprimo il voto contrario del gruppo della Lega.

Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. A seguito di queste votazioni non mettiamo in votazione il testo definitivo della proposta di legge n. 22.

Proposta di legge n. 37
ad iniziativa della Giunta regionale
“Istituzione dell’Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione delle Marche (ATIM). Modifiche alle leggi regionali 11 luglio 2006, n. 9 e 30 ottobre 2008, n. 30”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 37 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Finalmente ci troviamo in Aula per questa proposta di legge ad iniziativa della Giunta regionale.
Voglio ringraziare in particolare il Presidente Acquaroli, che ci ha creduto non solo prendendo la delega al turismo, ma anche presentando questa proposta di legge importante che dà varie risposte.
Vorrei far capire ai colleghi, che non hanno avuto modo di seguire questo atto, di che cosa si tratta. E’ una proposta che istituisce l’Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione al fine di promuovere lo sviluppo di un modello regionale che svolga un ruolo di coordinamento e programmazione in materia di turismo e internazionalizzazione in modo snello ed efficace, garantendo una programmazione integrata e coordinata con le altre risorse regionali, nazionali, europee, e dedicata ad altri scopi.
Con la costituzione dell’ATIM si vuole infatti garantire sia l'unitarietà, il coordinamento e l'efficacia degli interventi volti alla valorizzazione dell'immagine, delle risorse territoriali, culturali, economiche e produttive del territorio, sia il miglioramento della conoscenza di tale immagine e di tali risorse sul mercato nazionale e internazionale per la crescita e lo sviluppo dei relativi settori.
Aggiungo anche che fino ad oggi abbiamo avuto una promozione del turismo non univoca per tutta la regione, a volte era fine a se stessa e con questa Agenzia vogliamo rilanciarla.
Le attività di cui sopra costituiscono uno strumento di intervento per lo sviluppo dell’economia regionale e in linea generale si realizzano attraverso: la promozione dell'immagine complessiva delle Marche e del relativo brand; la promozione dell'offerta turistica territoriale, dei percorsi, delle destinazioni e dei sistemi di accoglienza turistica locale delle Marche, che l’Agenzia promuove, coordina ed organizza sul territorio tra tutti i soggetti pubblici e privati operanti nel settore; il sostegno alle iniziative di internazionalizzazione volte al rafforzamento della competitività delle imprese marchigiane sui mercati internazionali anche in rapporto alla cooperazione internazionale e l'attrazione degli investimenti nel territorio regionale.
Come Presidente della Commissione oltre che come relatore voglio ringraziare i componenti della II^ Commissione per l’impegno che hanno messo, per il contributo che hanno dato a questa legge. Mi preme anche ringraziare i Consiglieri del Partito Democratico che con moltissimi emendamenti hanno dimostrato di tenere a questo atto. Mi dispiace, mentre stiamo discutendo questa proposta di legge, non vedere il capogruppo di minoranza, non so se lo potete chiamare. Capisco che per il Consigliere Mangialardi è importante andare in televisione perché a breve da capogruppo non ci andrà più, una volta fatto il Congresso credo che sarà una delle sue ultime apparizioni in questo ruolo, però mi sarebbe piaciuto che su questo tema fosse presente per ascoltare e per fare delle proposte.
Ringrazio il relatore di minoranza Consigliere Cesetti per il contributo che ha dato e sono certo che gli emendamenti che ha presentato non sono a fine ostruzionistico, ma per dare un impulso in più alla legge, per cercare di trovare qualche spunto, soprattutto - poi lo spiegherà – per dire la propria, un’opportunità dal punto di vista politico da parte del relatore di minoranza. Questo non posso che condividerlo anche perché sono certo che su questo tema ci potremmo dividere a livello politico, perché veniamo da due programmi elettorali diversi, ma non credo che, e sono certo che il Consigliere Cesetti non lo farà, si possa utilizzare l’ostruzionismo per dire no a questa legge, che di fatto si può anche dire con delle proposte.
E’ stato un percorso importante e condiviso, ricordo benissimo le audizioni che abbiamo fatto non solo con il Servizio, ma anche con tutti gli attori protagonisti (come le associazioni di categoria) e molti altri, anche per l’internazionalizzazione, abbiamo voluto audirli proprio per dare l’opportunità anche a loro di migliorare questa proposta.
In seguito alla lettura del parere del Crel anch’io ho voluto presentare due emendamenti per andare nello stesso indirizzo, per cercare di trovare una condivisione sui consigli che ci sono arrivati da questo ente.
Vado veloce ed entro nel merito della proposta, poi parleremo degli emendamenti.
L’articolo 1 prevede in maniera compiuta le finalità per cui viene istituita l’Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione delle Marche nonché le funzioni.
L’articolo 2 disciplina in maniera dettagliata le funzioni e le attività trasferite a questa Agenzia.
L’articolo 3 definisce quali sono gli organi dell’Agenzia (ATIM).
L’articolo 4 stabilisce le modalità di incarico, le funzioni e il trattamento economico del direttore dell’ATIM.
L’articolo 5 norma in maniera specifica le funzioni del direttore.
L’articolo 6 prevede le modalità di incarico e le funzioni ed il trattamento economico del Revisore unico ATIM, l’articolo 7 le azioni di vigilanza e controllo regionale sull’attività dell’ATIM, l’articolo 8 la dotazione delle risorse umane dell’ATIM.
L’articolo 9 indica le fonti di entrata dell’Agenzia rappresentate da un contributo annuale della Regione, da trasferimenti regionali a valere su risorse regionali, dello Stato e dell’Unione europea ed altri soggetti terzi, da finanziamenti derivanti dalla compartecipazione del concorso alle spese da parte di soggetti terzi all’attività di promozione turistica e internazionalizzazione.
L’articolo 10 contiene le disposizioni finanziarie ed individua le possibili fonti di finanziamento, vale a dire risorse comunitarie compatibili con le finalità della proposta, risorse statali e ovviamente risorse regionali.
L’articolo 11 prevede le disposizioni finali e transitorie propedeutiche all’istituzione dell’ATIM. Ovviamente, abbiamo spostato in Commissione, in accordo con gli altri, il termine della conclusione delle procedure necessarie per l’effettivo trasferimento delle funzioni e per la nomina degli organi dell’agenzia al 30 giugno 2022 quindi, non più a fine anno, per poter creare un’Agenzia fatta con grande professionalità dando risposte importanti.
L’articolo 12 definisce le modifiche da apportare alla legge regionale 9/200 e l’articolo13 le modifiche da apportare alla legge regionale 30/2008.
Concludo ringraziando il Servizio turismo per aver dato un grande contributo a questa legge, così come la Segreteria della II^ Commissione, nonché la funzionaria che insieme a noi Consiglieri è riuscita con la sua professionalità e disponibilità a trovare dei miglioramenti per questa legge, è normale, tutte le norme hanno bisogno di essere migliorate.
Concludo, Presidente. Come ha visto ho preso il minor tempo possibile cercando di essere sintetico, rendendomi conto che dall’altra parte si può trovare una soluzione, nel senso che da parte della minoranza una soluzione si può trovare seppure su questo tema ci dividono questioni ed opinioni politiche, ma non interessi personali. Questo è chiaro e scontato.
Ad esempio, ho avuto modo di confrontarmi con il relatore di minoranza Consigliere Cesetti che ha rappresentato non solo gli emendamenti, ma diverse questioni prioritarie del suo partito, quello che dico oggi, lo affermo in Aula tranquillamente, è che avremo modo di confrontarci ed anche di scontrarci su proposte politiche, ci mancherebbe altro. Non chiedo condivisione perché penso sia impossibile (erano due programmi elettorali diversi), ma quello che vorrei è la partecipazione, soprattutto proposte e, già lo vedo, non andare allo scontro inutilmente cercando di allungare i tempi il più possibile, utilizzando tecnicismi dell’Aula, della politica dato che su questo tema i cittadini marchigiani meritano delle risposte.
Il turismo ha subìto un grande calo durante il Covid, è stato quasi messo in ginocchio e penso che sia importante per tutti noi risollevare la nostra regione e promuoverla, incentivando il brand Marche in Italia e in giro per il mondo, proprio per questo chiedo al relatore di minoranza di fare le sue proposte con l’intelligenza che lo contraddistingue, nella speranza che qualcosa possa essere condivisa, ricordando che l’interesse fondamentale di entrambi è quello di dare un grande slancio alla nostra regione, promuovendola con grande orgoglio perché, prima di essere di Fratelli d’Italia e del Partito Democratico, siamo marchigiani, siamo onorati di esserlo ed è importante per noi promuovere la nostra regione con grande orgoglio in giro per il mondo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Se tante volte dovessi prendermi qualche minuto in più rinuncerò alla replica e a tanti interventi, quindi restituirò il tempo con gli interessi, però vorrei completare dal mio punto di vista un ragionamento.
Il Presidente Putzu, che era Consigliere d’opposizione quando ero Presidente della Provincia, c’era anche la Consigliera Marcozzi, oggi le parti si sono invertite perché lui sta in maggioranza ed io all’opposizione, è la storia che si rincorre un po’, a noi il merito o la fortuna di percorrerne i meandri, ha fatto dei progressi perché si è democristianizzato e quando interviene cerca sempre l’approccio consociativo e questo va bene perché la collaborazione non guasta.
Al Consigliere Putzu ed agli altri dico di stare tranquilli, non sereni, perché da parte nostra non ci sarà il benché minimo atto ostruzionistico, lo voglio dire, se il Partito Democratico avesse voluto fare ostruzionismo su questa legge, come sa bene il Consigliere Putzu, ci sarebbero volute 45 ore per approvarla, basta fare i conti.
Non c’è l’interesse a fare ostruzionismo, tra l’altro, lo voglio dire, ho inviato a tutti voi, anche ai Consiglieri di maggioranza, il testo dei nostri emendamenti con una mail, dai quali potete vedere come emerge, pur con i tempi ristretti, una proposta alternativa alla vostra.
Negli emendamenti non c’è nulla di ostruzionistico e tra l’altro, voglio dirlo in anticipo, c’è del nostro. Come gruppo ne abbiamo dibattuto, non soltanto tra i colleghi della Commissione, sono emendamenti, come la proposta di legge è stata un po’ scopiazzata da qualche altra Regione, possiamo dirlo, che ho tratto da uno studio di alcune leggi regionali, ad esempio, della Regione Campania e della Regione Lazio, quindi non c’è nulla di ostruzionistico, proprio per niente.
Ho depositato questi emendamenti, sono il relatore di minoranza designato tra l’altro dal Presidente Putzu e credo che ogni relatore abbia il dovere, quando dice sì o quando dice no, di spiegare il perché. Gli emendamenti servono a questo, sono “atti dell’iter legislativo”, restano agli atti e lì ci sono le ragioni del no. Non sono ragioni preconcette, ma ragionate, che comunque restano lì come testimonianza, anche se c’è una volontà costruttiva o meno.
Questa è la premessa.
Con questa proposta di legge si vuole creare un ulteriore carrozzone, come vi ho scritto, una sovrastruttura che di fatto va a commissariare oltre la delega al turismo ed all’internazionalizzazione, anche le deleghe relative alle risorse territoriali, culturali, economiche e produttive del territorio, considerando che l’ATIM dovrà garantire la unitarietà, il coordinamento, l’efficacia degli interventi in questi settori, di fatto esautorando gli Assessorati competenti.
Con l’istituzione di questa Agenzia la politica abdica a se stessa e si auto-commissaria, mentre serviva una legge che riorganizzasse l’intero sistema turistico e culturale della Regione, prevedendo anche un’Agenzia rispetto alla quale non sono e non siamo in alcun modo pregiudizialmente contrari.
Vedete, nelle norme della Regione Campania e della Regione Lazio c’è questa Agenzia, all’interno di una legge, che riorganizza il sistema turistico, ma perché questa sovrastruttura è un errore? Qualche tempo fa avete approvato con il nostro voto contrario la legge sull’ordinamento e l’organizzazione, avete previsto i dipartimenti con quattro livelli dirigenziali, ma ditemi: quando c’è il dipartimento internazionalizzazione e turismo con il dirigente di dipartimento, con sotto dei dirigenti, con altri dirigenti ancora, con la terza categoria di dirigenti e le posizioni organizzative, dov’è la necessità di creare l’ATIM con un direttore generale che secondo i vostri intendimenti prende il personale di quel dipartimento e lo gestisce? Ma non collide con il direttore del dipartimento? Questa domanda ve la siete fatta? Il direttore dell’ATIM non collide con il direttore del dipartimento? Non commissaria gli altri Assessori? Questo è un tema di funzionalità, per chi di noi ha fatto il Sindaco, e siamo tanti, lo stesso Presidente in un Comune anche importante, questo dovrebbe essere l’abc, però non è.
Quindi, noi abbiamo presentato degli emendamenti per correggere il testo, pur lasciando inalterato l’impianto, riconducendo l’attività e l’Agenzia medesima sotto la direzione della Giunta, evitando l’inaccettabile trasferimento delle funzioni e il commissariamento delle deleghe, riaffermando così il primato della politica sulle strutture organizzative, che devono essere strumenti della politica e seguire le indicazioni, conseguire gli obiettivi senza invadere le prerogative, l’autorità ed il potere perché quello è il primato della politica e quel primato è necessario per l’esercizio stesso della democrazia.
L’articolo 1 definisce le finalità per cui viene istituita l’ATIM, nonché le funzioni. Già da questo articolo appare evidente l’errore di fondo, peggio, la predeterminazione a fare dell’ATIM una sovrastruttura che di fatto commissaria la politica nei diversi settori d’intervento. L’ho detto prima, si stabilisce che l’ATIM dovrà garantire l’unitarietà, il coordinamento e l’efficacia degli interventi volti alla valorizzazione dell’immagine, delle risorse territoriali, culturali, economiche e produttive del territorio e al miglioramento della loro conoscenza. Questo dovrà fare l’ATIM, dovrà dire sostanzialmente al Dirigente del dipartimento del territorio, delle attività culturali, delle attività produttive e agli stessi Assessori quello che dovranno fare perché l’ATIM garantisce l’unitarietà, il coordinamento nonché l’efficacia degli interventi.
E’ così Presidente Putzu e su questo la invito a fare un ragionamento, ci sono gli emendamenti che correggono queste storture e potranno essere accolti.
Significa in definitiva che tutti questi settori di riferimento, non solo il turismo ed l’internazionalizzazione, ma anche la cultura, le risorse territoriali - pensiamo al mare, alla montagna, alle aree interne, all’agricoltura, alle attività economiche e produttive relative ad Assessorati - saranno eterodiretti da questa struttura che comprimerà ogni autonomia e capacità di elaborazione nelle scelte programmatiche.
E’ questo il punto, è la morte del primato della politica.
Tutto questo tra l’altro aggrava l’errore di fondo che secondo noi è stato fatto, quello di aver separato il turismo dalla cultura, ma noi non ci limitiamo a dire no, abbiamo presentato degli emendamenti da una parte per ribadire le ragioni della nostra contrarietà e dall’altra proporre soluzioni migliorative. Parliamo sempre dell’articolo 1, a partire dal titolo, gli emendamenti saranno in fondo, affinché sia l’istituzione dell’Agenzia per la promozione del turismo e per la valorizzazione dei beni culturali e del territorio delle Marche, nella consapevolezza che il tutto costituisce un unicum che deve essere tenuto insieme con pari dignità, mentre l’internazionalizzazione deve essere altra cosa, al servizio di tutto questo e non materia sovraordinata, anche per le limitate competenze regionali nella materia stessa.
In subordine ci sono anche altri emendamenti, che siano comunque insieme il turismo ed i beni culturali, come ad esempio ha fatto la Regione Campania, come ha fatto lo stesso Lazio.
Altra correzione consiste nell’individuazione dell’Agenzia, sulla quale in alcun modo siamo pregiudizialmente contrari, quale ente pubblico economico ex articolo1, comma 2, d.lgs. 165/2001, di questo ne parlavo con il Presidente Putzu ed anche con il Presidente Marinelli, è fondamentale che sia definita ente pubblico non economico, lo dirò dopo, anche per il trasferimento del personale.
La sede deve essere individuata nell’ambito del territorio della Regione Marche.
Centrale è per noi l’emendamento che sostituisce il comma 3 dell’articolo 1, con il quale prevediamo che l’Agenzia svolga le attività di interesse regionale in materia di promozione del turismo e dei beni culturali del territorio della Regione, a supporto, non che coordina, non dirige, ma a supporto delle finalità previste dalle leggi di settore nel rispetto degli atti di indirizzo e di programmazione regionale, nonché delle direttive degli organi di indirizzo della Regione.
Con questo emendamento si stabilisce il primato della politica, delle sue prerogative ed anche dei suoi doveri consistenti nel dare gli obiettivi.
Sul punto vi sono anche emendamenti subordinati, questo nel caso in cui ne vengano bocciati alcuni per ricondurre l’attività dell’Agenzia comunque al servizio delle decisioni politiche.
Un altro emendamento sostituisce il comma 4 dell’articolo 1 che prevede che l’Agenzia possa, sulla base delle direttive della Giunta e sentita la competente Commissione consiliare, organizzare ogni attività ed iniziativa in Italia e all’estero per favorire la promozione del turismo e dei beni culturali e del territorio, qui sì che recuperiamo l’internazionalizzazione all’interno di un percorso di pari dignità, almeno si recupera in questo modo la cosiddetta internazionalizzazione al servizio di questi settori ed in un ambito ad essi circoscritto.
Infine vi sono degli emendamenti per stabilire che l’Agenzia è istituita ai sensi dell’articolo 47 dello Statuto regionale.
L’articolo 2 definisce in maniera dettagliata le funzioni e le attività che vengono trasferite all’ATIM, addirittura prevedendo - secondo la proposta di legge - che in sede di prima applicazione vengano trasferiti i fondi attualmente iscritti per l’esercizio di tali funzioni nel bilancio 2021/2023. Anche in relazione di detto articolo, strettamente connesso a quello precedente anche per ragioni sistematiche, non ci limitiamo a dire, ma abbiamo presentato degli emendamenti per ribadire le ragioni della nostra contrarietà e nel contempo proporre soluzioni migliorative, e sono queste. In particolare si ribadisce che l’Agenzia svolge l’attività di interesse regionale in materia di promozione del turismo, dei beni culturali e del territorio per perseguire le funzioni e le finalità delle leggi dei rispettivi settori, non di sua iniziativa, senza però alcun trasferimento di funzioni e di attività, tanto che in tal senso vi è anche un nostro emendamento all’articolo 11, di cui poi parleremo.
In definitiva l’Agenzia dovrà esercitare funzioni e attività sulla base degli atti di indirizzo e di programmazione nonché delle direttive della Giunta, per evitare appunto l’auto-commissariamento della politica.
Si evita qualsiasi attività nell’ambito dell’internazionalizzazione per quanto già detto, pur prevedendo, come è giusto, che l’Agenzia svolga ogni attività ed iniziativa in Italia e all’estero per favorire la promozione del turismo, dei beni culturali, del territorio ed al servizio di questo.
L’articolo 3 è di natura ordinamentale e definisce gli organi dell’ATIM (direttore generale, revisore unico) e noi abbiamo previsto il cosiddetto Consiglio di indirizzo presieduto dal Presidente della Giunta o suo delegato e nominato dal Consiglio regionale, composto da esperti del settore turistico e culturale. La partecipazione è gratuita.
Il compito è quello di concorrere con le loro esperienze alla definizione delle linee programmatiche ed al programma operativo annuale delle attività dell’Agenzia, che poi è nel potere della Giunta delineare.
L’articolo 4 stabilisce le modalità di incarico, le funzioni e il trattamento economico del direttore, commisurato al costo di un dirigente apicale della Regione e quantificato in 178.000 euro, ripartito al 50% tra la Missione 7 turismo e la Missione 14 internazionalizzazione.
Abbiamo presentato degli emendamenti diretti ad evitare che il conferimento dell’incarico sia attribuito a qualche burocrate esterno all’amministrazione, con l’obiettivo di occupare poltrone e potere per commissariare la politica.
Prevediamo che il direttore generale sia nominato dalla Giunta regionale su proposta degli Assessori competenti, previo parere della Commissione consiliare competente, tra i dirigenti dell’amministrazione regionale o dirigenti delle pubbliche amministrazioni indicati dal comma 2 dell’articolo 1 del d.lgs. 165/2001, che sarebbero dirigenti di ruolo nella pubblica amministrazione.
Prevediamo altresì che possa essere conferito anche a soggetti interni o esterni dell’amministrazione regionale non dirigenti di ruolo, ma in questo caso nel rispetto dell’articolo 19 del decreto legge 165/2001.
Questo per evitare che si possa ripetere per il direttore generale dell’ATIM quello che è accaduto per il Segretario generale ed anche per evitare il licenziamento di una legge cucita addosso al nominando direttore.
L’articolo 5 ha natura ordinamentale e definisce in maniera specifica le funzioni del direttore, vi sono nostri emendamenti per prevedere che adotti gli atti necessari alla gestione dell’attività dell’Agenzia previa approvazione della Giunta regionale, diciamo noi.
L’articolo 6 stabilisce le modalità di incarico, le funzioni di trattamento economico del revisore unico.
L’articolo 7 ha natura ordinamentale e definisce le azioni di vigilanza, non ci sono emendamenti in questo senso perché è un articolo giusto.
L’articolo 8 definisce la dotazione delle risorse umane, è previsto il passaggio per l’esercizio delle funzioni che si vorrebbero trasferire di n. 2 posizioni organizzative di massimo livello, 2 D5, 6 D1, 2 C, per un totale di 12 unità, con attribuzione della spesa al 50% per ciascun ambito alla Missione 7 turismo e alla Missione 14 internazionalizzazione.
Abbiamo presentato degli emendamenti per prevedere che cosa? Che la dotazione organica sia approvata dalla Giunta sulla base di criteri dalla stessa fissati - diciamo dalla Giunta regionale, mica dal gruppo PD – la possibilità di revisione della dotazione organica in caso nel necessità connessa ad un ampliamento delle attività, previa autorizzazione della Giunta e nel rispetto delle misure di controllo di cui all’articolo 7, il reclutamento del personale e il conferimento degli incarichi avvengano nel rispetto dei principi di trasparenza, pubblicità, imparzialità e dei principi di cui all’articolo 35. Questo è l’emendamento “Ciccioli” che presentò in Commissione per la Svem, che noi abbiamo approvato, quindi voglio vedere come farà il Consigliere Ciccioli a non approvare questo emendamento se lo ha proposto lui per la Svem, sulle garanzie del reclutamento.
Dopo dirò sul personale.
L’articolo 9 indica le entrate dell’Agenzia previste per 845.000 nel 2022 e 855.000 nel 2023. Anche qui 50% Missione 7 e 50% Missione 14.
Ci sono dei nostri emendamenti per ridurre la spesa a 500.000 negli anni di competenza e con essi si fa fronte con gli stanziamenti autorizzati in sede di approvazione dei rispettivi bilanci. Infatti l’approvazione del bilancio triennale è il tempo e il luogo per finanziare l’attività dell’Agenzia.
L’articolo 10 contiene disposizioni finanziarie che individua le possibili fonti di finanziamento della legge: le risorse comunitarie compatibili con questa finalità, le risorse statali a ciò destinabili e le risorse regionali.
Anche qui abbiamo presentato degli emendamenti per rendere coerente questo articolo con le proposte emendative all’articolo 9, al fine di prevedere per gli anni successivi al 2021, che non tocchiamo - in cui sono previsti 50.000 euro, che non potranno essere spesi – di far fronte con gli stanziamenti autorizzati in sede di approvazione dei rispettivi bilanci perché è quello il tempo e il luogo per finanziare l’attività dell’Agenzia.
L’articolo 11 è di natura ordinamentale, definisce le disposizioni finali e transitorie propedeutiche all’istituzione ed all’avviamento dell’Agenzia.
Abbiamo presentato emendamenti, questo è rilevante, spero che il Presidente Putzu abbia compreso l’importanza di questo emendamento nell’interesse stesso del governo regionale, per prevedere le competenze del Consiglio regionale, ad esempio per la nomina del Consiglio di indirizzo e per i pareri obbligatori delle Commissioni.
Per quanto riguarda gli atti che dovrà adottare la Giunta abbiamo sostituito …, questo è fondamentale e nel vostro interesse, poi se alcuni di questi emendamenti non verranno approvati - potete anche non approvarli tutti, tanto noi voteremo contro – noi comunque abbiamo fatto il nostro dovere. A noi il dovere del dovere ed a voi il potere delle decisioni, questo l’ha stabilito il popolo sovrano, quindi, noi ci inchiniamo ad esso, non alle vostre proposte che invece contrastiamo con delle argomentazioni.
Abbiamo sostituito l’effettivo trasferimento di cui parla l’articolo 11 delle funzioni, ma vi rendete conto? Si possono trasferire le funzioni in materia di turismo ed internazionalizzazione e di cultura all’ATIM? Ma stiamo scherzando e i Dipartimenti che fanno? Gli Assessorati che fanno? L’abbiamo sostituito con che cosa? Che farà la Giunta? Non l’effettivo trasferimento delle funzioni, ma adotterà atti di indirizzo e di programmazione regionale nonché le direttive per l’esercizio delle funzioni, questo è! La Giunta non trasferisce le funzioni, ma trasferisce che cosa? Adotta gli atti di indirizzo di programmazione e dà le direttive per l’esercizio delle funzioni, che restano in capo ad essa, è questa la differenza di fondo, Consigliere Putzu.
Gli articoli 12 e 13 sono di natura ordinamentale e definiscono i regolamenti rispettivamente delle leggi regionali 9/2006 e 30/2008.
Alla presente legge abbiamo presentato degli emendamenti soppressivi coerentemente con le altre proposte emendative che espongono qualsiasi e a nostro avviso improprio riferimento a queste leggi negli articoli pure emendati.
Termino e qui chiedo attenzione ai colleghi.
Infine non è condivisibile la relazione tecnica finanziaria ex articolo 8 legge regionale 31/2001, laddove per quanto riguarda le implicazioni organizzative attesta che dall’attuazione della legge non derivano oneri organizzativi aggiuntivi per la Regione in quanto le attività disciplinate rientreranno tra quelle già assegnate al personale in servizio presso la struttura regionale competente in materia.
Allora mi chiedo: se le 12 unità, di cui ho detto prima, vengono prese dal dipartimento di internazionalizzazione e turismo e vengono trasferite all’ATIM, mi spiegate qual è la necessità? Non possono restare lì? Poi c’è un’altra cosa, si dimentica che la lettera d) del comma 2 dell’articolo 11 prevede che il personale sia assegnato e trasferito all’Agenzia previo consenso e se per molti, verosimilmente, questo consenso non verrà reso, quelle 12 unità come si copriranno? Bisognerà prenderle da un’altra parte, bisognerà assumerle e se le assumiamo non è vero che non ci sono implicazioni organizzative perché a quel punto non costerà soltanto 850.000 euro.
Termino, e su questo dico che può essere un’opportunità approvare il nostro emendamento che definisce l’ATIM ente pubblico non economico, con tutte le garanzie anche per i posti di lavoro in modo che, forse, a quel punto, qualche unità di personale si possa trasferire all’ATIM.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Cerco di essere sintetico. Oggi riteniamo che questa sia una tappa rilevante per creare uno dei nostri capisaldi della campagna elettorale: lo sviluppo turistico. Crediamo che questo possa essere uno degli strumenti che consentirà una serie di attività di cui possono beneficiare non solo il turismo, ma anche le nostre imprese.
Noi crediamo molto allo sviluppo del settore turistico per l’enorme potenzialità che abbiamo, se pensiamo alle nostre bellezze naturali, alle nostre campagne, ai nostri monumenti, alla nostra enogastronomia, vediamo potenzialità di crescita importanti. Ad esempio, le statistiche che conosciamo ci dicono che il 50% dei turisti che arrivano in Italia sono stranieri, solo una minima parte, nell’ordine del meno 17%, viene nelle Marche, perché? Perché gli stranieri conoscono Venezia, Roma, Firenze, Napoli, Milano, ma non conoscono le Marche, il problema vero è che ad oggi le Marche non sono conosciute dagli italiani. Quante volte sentiamo dire che la nostra regione è a sud di Rimini, nel centro Italia? Quindi, dobbiamo fare questo sforzo che ci consentirà di promuovere e di far conoscere la nostra regione soprattutto in Italia.
Probabilmente, ma non è una colpa né si vuole dare responsabilità a qualcuno, alla luce di queste potenzialità, che oggettivamente ci sono, sono fondamentali e sono valide, ad oggi è mancata una adeguata promozione e quello che noi vogliamo fare con l’ATIM è creare quella struttura snella, dinamica, che possa rispondere un po’ alle logiche del mercato turistico e imprenditoriale, per parlare di turismo ed internazionalizzazione, per essere più veloci, più concreti, per dare risposte ed essere al passo con la velocità e con il dinamismo che i mercati turistici e di sviluppo economico hanno. Questo è lo strumento di cui noi abbiamo parlato in campagna elettorale, un nostro merito è quello di rispettare gli impegni, tra i quali c’è anche quello di creare un’Agenzia di questo tipo ed è quello che stiamo facendo oggi, favorendo anche una mentalità di appartenenza, che deve essere una prerogativa di tutti noi, non solo di questa maggioranza, ma dell’intero Consiglio perché i campanilismi vanno bene, è giusto che ognuno abbia la propria identità, ma in un’ottica unitaria e non divisiva. Questo deve essere un po’ l’impegno che ci dobbiamo prendere tutti.
Per quanto riguarda la promozione, che è quella di far conoscere la nostra regione, credo che già abbiamo mosso i primi passi con la campagna promozionale e pubblicitaria che ci ha visto investire nel ruolo di testimonial il ct della nazionale, marchigiano, Roberto Mancini. Le combinazioni sicuramente ci sono state favorevoli, ci hanno aiutato, possiamo dire che oggi le Marche sono più conosciute rispetto a prima, ma chiaramente il lavoro non finisce qui e l’ATIM va appunto in quella direzione, nella possibilità di operare al meglio per cercare di arrivare al nostro obiettivo, infatti il turismo che deve essere un’economia fondamentale di questa regione perché ci sono tutti i presupposti e tutte le caratteristiche.
Ci aspetta un grande lavoro da fare spalla a spalla con gli operatori, ma sono sicuro che grandissime saranno le nostre soddisfazioni, da un lato il turismo rappresenterà nei prossimi anni un comparto fondamentale per la crescita economica delle Marche e le nostre aziende potranno essere aiutate e accompagnate verso un orizzonte più internazionale, quindi il ruolo che oggi la Regione vuole avere, che pretende di avere, anche attraverso il braccio dell’ATIM, è quello di coordinamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Marco CARANCINI. Grazie, Presidente. Credo che il solo intervento, pure apprezzabile, del Consigliere di maggioranza Marinangeli in fondo non renda rispetto del passaggio che ci troviamo a discutere stasera, soprattutto del lavoro, che secondo me va considerato encomiabile, del Consigliere Cesetti e del gruppo del Partito Democratico, in particolare del Consigliere Cesetti perché testimonia un modo di fare politica.
E’ un grande contributo il lavoro svolto dal Partito Democratico su questo testo, non ostruzionistico, da un lato per sottolineare alcuni aspetti delicati che proverò ad illustrarvi, ovviamente in maniera sintetica, e dall'altro per segnare una proposta alternativa sulla quale vi chiedo di riflettere.
Guardate, quello che stiamo discutendo è una cosa strana, è un mostro bicefalo, il Consigliere Cesetti nella conferenza stampa che è stata fatta prima di questa discussione ha parlato di carrozzone ed io vi invito a riflettere sul tema.
E’ un mostro bicefalo, è un mostro incomprensibile, credo anche con dei problemi di carattere di legittimità istituzionale e da questo punto di vista per le persone che ci ascoltano penso sia utile provare a capire che quello che si sta mettendo in campo è la realizzazione di una nuova struttura burocratica della Regione, un’Agenzia, un soggetto esterno all’attività istituzionale, con un nuovo capo.
Il tema che mette in campo la maggioranza con questa proposta di legge non è esclusivamente il turismo, ma anche l’internazionalizzazione, che vuol dire questo? Questi due temi sono fondamentali per l’attività istituzionale di una Regione, fin qui regolati da due leggi distinte, una del 2006, che è quella che si riferisce al turismo, un testo unico, quattro Titoli, una legge di circa 76 articoli, organica, forte e significativa che parla del turismo ed di tutte le correlazioni economiche, l’altra riguarda l’internazionalizzazione.
Ora sarebbe troppo complicato entrare nei meandri, provo a trasmettere l’incomprensibilità di questa scelta cercando di semplificarla così: voi costituite un nuovo organismo, Vicepresidente Carloni, da un lato mettete insieme l’auspicabile e condiviso percorso riformatore del turismo e tutto quello che ciò comporta, dall’altro mettete insieme un altro percorso che riguarda l’internazionalizzazione, ma siete consapevoli che sono agli antipodi dell’organizzazione dal punto di vista istituzionale? Il sistema turistico-culturale in maniera semplificata è detto di importazione, cioè tende a far arrivare, attraverso la valorizzazione del territorio e di tutte le qualità enogastronomiche, culturali, artistiche, architettoniche, quindi ha come mission l’attrazione delle persone verso le Marche e la valorizzazione del territorio, una sorta di azione tesa all’importazione di persone per valorizzare le Marche.
Dall’altra parte voi con questo nuovo mostro mettete insieme l’internazionalizzazione, non so se siete consapevoli cosa significa tutta l’attività che serve a valorizzare il sistema delle imprese di questa regione, che devono esportare il proprio valore per far sì che vengano conosciute e che possano trovare la possibilità di investire in altri territori. Non c’è una minima connessione su questo, non solo, il sistema delle imprese guarda alla possibilità di investimenti sul territorio, non mettete insieme pere e mele, voi mettete insieme il diavolo e l’acqua santa, due temi divaricati e lontani.
Quasi mi appello al ragionamento e dico la verità, siccome mi sono sforzato di ascoltare, non c’è una ragione sottesa, ho guardato il vostro programma, non c’è un solo passaggio in cui mettete insieme queste due infrastrutture istituzionali operative, di servizio, come un nuovo orizzonte. Può anche non stare scritto, a me sta bene, ma vi chiedo: è normale mettere sotto il cappello di un unico organismo lo sviluppo turistico culturale, che deve portare le persone nelle Marche, e quello strutturale del sistema delle aziende che deve dialogare con un’altra filosofia, quella di un rapporto con la Camera di Commercio, con gli enti istituzionali dello Stato che operano in altre nazioni all’estero? Vi chiedo: ma che c’entrano queste cose? Non c’entrano niente, è un tema incomprensibile e da questo punto di vista, sintetizzo questo primo aspetto, certamente non ci sono le ragioni. Voi approvate una legge e non c’è una sola motivazione di fondo, un orizzonte che voi date a questa struttura, non create qualcosa di piccolo, voi fate una scelta radicale, che davvero mette insieme situazioni completamente diverse, strategie istituzionali diverse e allora vi chiedo: spiegateci perché, cosa c’è dietro questo tipo di scelta?
Ho ascoltato l’intervento del Consigliere Marinangeli e l’ho già detto ieri al Consigliere Cesetti, ho l’impressione che voi abbiate scambiato l’internazionalizzazione come sistema di sostegno, aiuto, incentivazione delle imprese delle Marche, con l’internazionalizzazione del sistema cultura, sono due cose diverse e l’intervento del Consigliere Marinangeli ha accresciuto questo elemento.
Guardate, l’internazionalizzazione è una cosa diversa dallo sviluppo internazionale del turismo delle Marche, ma chi dovete mettere lì?
Questo è il secondo elemento che mi porta a dire che voi, lo ha detto benissimo il Consigliere Cesetti, pensate a che punto arrivate, dentro una logica perversa non costituite una Agenzia e lì mettete nuovo personale, ma spostate 12 persone dai Servizi facendole entrare in un recipiente completamente diverso sempre per le stesse attività, ma vi rendete conto di quello che state facendo?
Guardate, è una cosa grave, ribadisco, non entro nel tema della legittimità, ma è veramente una cosa incomprensibile, voi spostate 12 persone per fare le stesse cose che fanno ora e le sottraete ai capi di dipartimento, avrei ascoltato molto volentieri il perché, addirittura fate riferimento nell'articolo 11, alle funzioni.
Vicepresidente Carloni, ma per voi è normale che le funzioni vengano delegate, anzi appaltate all’ATIM? Ma vi sembra normale? La domanda che faccio è: ma non potevate scegliere di trovare dentro questa visione - ammesso e non concesso che non la condividiamo, ma ipotizziamo che sia plausibile - due mega super dirigenti galattici e in maniera multidisciplinare farli lavorare su quelle attività? Ma a chi dobbiamo dare 180.000 euro? Perché vogliamo appaltare risorse ingenti a un soggetto che davvero è incomprensibile? Perché abbiamo nominato un consulente turistico culturale del Presidente Acquaroli, appaltato da Fratelli d’Italia, che fa l’affittacamere e il consulente? Ma vi chiedo: c’è una logica in tutto questo? A me pare una situazione davvero incomprensibile, è un ragionamento che non si tiene, faccio appello alla razionalità. Che cosa si potrebbe fare? Credo che un ragionamento serio, sul quale mi pare che il Consigliere Cesetti si sia già dichiarato, sia quello di condividere, noi non siamo pregiudizialmente contrari, ritornate in Commissione, ragioniamo insieme, inserendo addirittura il sistema culturale, ecco perché chiedo di dare risposte su questi temi. Penso che ci debbano essere interventi tesi a motivare le ragioni della realizzazione di questo mostro, un mostro al servizio di chi non si sa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Telegrafico, siccome non ha replicato come d’accordo il relatore di maggioranza, ritengo corretto non replicare anch’io.

PRESIDENTE. Per quanto riguarda gli emendamenti, su richiesta di molti Consiglieri, a meno che non me lo si chieda espressamente, li do per letti, se siete d’accordo.
La seconda cosa abbastanza rilevante riguarda l’applicazione dell’articolo 101 del Regolamento, si può intervenire su ogni articolo una sola volta, sia per trattare l’esposizione dell’articolo, dell’emendamento e del subemendamento, quindi, per ogni articolo ciascun Consigliere può intervenire una sola volta. In particolare vi invito a rivedere, per non leggerlo qui, il secondo comma dell’articolo 101.
L’ultimo comma dello stesso articolo lascia la possibilità ad ogni Consigliere di esprimere il proprio voto su ogni articolo, ciascun Consigliere e non soltanto il capogruppo.
In sostanza, nella parte della discussione ciascun Consigliere che ha presentato 10 emendamenti, 5 subemendamenti può intervenire in una sola occasione per esporli tutti, nonché per esporre la sua posizione sull’articolo di riferimento, al momento del voto per ogni articolo non c’è l’espressione del capogruppo e l’intervento eventuale di chi vuole votare in maniera diversa dal gruppo di appartenenza, ma ciascun Consigliere può intervenire e fare la propria dichiarazione di voto.
Rinvio tutto all’articolo 101.
Infine sia i subemendamenti, gli emendamenti che l’articolo vengono votati ciascuno per proprio conto.
Passiamo alla votazione.
Articolo 1.
Emendamento 1/1 a firma della Consigliera Bora. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini Casini, Mastrovincenzo.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Presidente, non aveva detto che per ragioni di tempo si doveva intervenire su tutto l’articolo e sugli emendamenti?

PRESIDENTE. Si, può fare un intervento solo su tutti gli emendamenti, i subemendamenti e l’articolo.

Fabrizio CESETTI. L’aveva detto lei, perché se intervengo su ogni emendamento non finiamo più.

PRESIDENTE. Chi vuole intervenire lo fa una sola volta per articolo.

Fabrizio CESETTI. Il complesso degli emendamenti all’articolo 1, che ho presentato, già contiene una risposta al Consigliere Marinangeli, il quale parla di coordinamento dell’ATIM. Dico al Consigliere Marinangeli (entrambi provenienti dalla stessa terra tra l’altro): ma il dipartimento dello sviluppo economico che ha il settore turismo, il settore beni e attività culturali, le attività produttive e imprese, artigianato e credito, innovazione, cooperazione internazionale, direzione agricoltura e sviluppo rurale, che fa dopo?
Voglio dire che questa attività di coordinamento, come dice il Consigliere Marinangeli, se non vuole essere un commissariamento, sotto il profilo organizzativo è di competenza del direttore di dipartimento, mentre sotto il profilo politico è di competenza dell’Assessore, questo è.
Noi abbiamo in questa direzione presentato un gruppo di emendamenti che illustrerò velocemente, che tendono ad inserire l’attività dei beni culturali del territorio all’interno delle competenze dell’Agenzia, altri per espungere l’internazionalizzazione, altri ancora per tenere l’internazionalizzazione ed il turismo insieme alla cultura.
L’altro emendamento significativo è questo, quello che dicevamo prima, il comma 3 della proposta di legge, qui vorrei sentire anche il Presidente Putzu, prevede che l’ATIM svolge le funzioni di attività, cui questa legge garantisce l’unitarietà, il coordinamento e l’efficacia degli interventi volti alla valorizzazione dell’immagine delle risorse territoriali, culturali, economiche e produttive del territorio. Ma questo coordinamento lo deve fare il dipartimento, questi dipartimenti li avete istituiti voi che appartenete alla Giunta, mica li abbiamo istituiti noi! Capite che c’è una collisione in tutto questo. Il dipartimento lo deve fare, allora noi cosa diciamo? Abbiamo fatto un emendamento in cui stabiliamo che l’Agenzia svolge le attività di interesse regionale in materia di promozione del turismo, dei beni culturali e del territorio a supporto delle finalità previste dalle leggi di settore nel rispetto degli atti di indirizzo e di programmazione regionali.
Qui mi rivolgo al Presidente Putzu, credo che questo emendamento sia significativo nell’interesse della funzionalità di questa proposta di legge, mi rivolgo anche al Presidente che ha tenuto per sè la delega al turismo. Credo che come ho scritto io sia più efficace, altrimenti rischiamo di far collidere il dipartimento con l’ATIM e non va bene, quando invece l’ATIM deve stare in questo caso sotto il suo indirizzo, che ha il potere di indirizzo politico e di programmazione, e sotto il profilo organizzativo del direttore del dipartimento, altrimenti le due cose vanno a collidere.
L’altro emendamento significativo è quello in cui diciamo che l’ATIM è un ente pubblico non economico, questo è molto importante perché classificarlo come ente pubblico non economico significa che quando si instaura, ad esempio, un rapporto di lavoro lo si riconduce alla disciplina del pubblico impiego, diversamente dall’ente pubblico economico, dove il rapporto è esclusivamente di diritto privato, tant’è che l’ente pubblico non economico regionale viene disciplinato dall’articolo 1, comma 2, della legge 165/2001. Se non ci mettete questo, lo dicevo al Presidente Marinelli ed anche al Presidente Putzu, quelle 12 unità di personale, che voi pensate di individuare e trasferire all’ATIM previo consenso, il consenso non ve lo daranno mai perché nessuno abbandonerà la funzione di dipendente regionale pubblico per andare a fare il dipendente privato presso l’ATIM; ne consegue che la spesa che voi avete previsto di 850.000 euro si raddoppierà perché quelli non accetteranno e li dovrete prendere da un’altra parte. Quindi, anche questo emendamento credo che sia assolutamente necessario.
Ci sono altri emendamenti, come quello che svolge le attività istituite ai sensi dell’articolo 47 dello Statuto e la disciplina che si applica all’ATIM, comunque le disposizioni degli enti pubblici strumentali non economici regionali.
Questi è un po’ il giro degli emendamenti, magari quando li votiamo se qualcosa non ho spiegato lo faccio velocemente.

PRESIDENTE. Emendamento 1/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/3 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/4 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/5 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/6 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Per tutti gli emendamenti dell’articolo 1 non può intervenire, se non per dichiarazione di voto.

(interrompe il Consigliere Cesetti)

PRESIDENTE. Quando ci sarà la dichiarazione di voto sull’articolo perché la norma prevede che non si vota sugli emendamenti e subemendamenti, ma si vota sull’articolo.
Ha la parola, sull’ordine dei lavori, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Penso che dovremmo dire come dobbiamo votare, anche sull’emendamento perché, ad esempio, su questo vorrei chiedere al Presidente Putzu di considerare nel loro interesse se votare a favore.
Vorrei dire al mio gruppo di votare a favore, senza intervento, ma dichiarando il voto.

PRESIDENTE. Applichiamo la norma in questo senso: dichiarazione di voto favorevole, contraria o di astensione senza commenti o brevissimi.
Emendamento 1/7 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Voto favorevole, invito anche la maggioranza a votare favorevolmente.

PRESIDENTE. Emendamento 1/7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/8 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Favorevole.

PRESIDENTE. Emendamento 1/8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/9 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Favorevole. Identico alla legge regionale della Campania articolo 15, comma 3.

PRESIDENTE. Emendamento 1/9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/10 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Favorevole.

PRESIDENTE. Emendamento 1/10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/11 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Favorevole.

PRESIDENTE. Emendamento 1/11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/12 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Favorevole.

PRESIDENTE. Emendamento 1/12. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/13 a firma del Consigliere Putzu. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Favorevole. Questo è ciò che abbiamo accolto rispetto alla proposta del Crel.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Favorevole.

PRESIDENTE. Emendamento 1/13. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 1/14 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/15 a firma del Consigliere Putzu.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Anche questa è una proposta del Crel che abbiamo proposto come emendamento, d’accordo con gli altri.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Contrari perché non c’è la cultura.

PRESIDENTE. Emendamento 1/15. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 1/16 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Favorevole.

PRESIDENTE. Emendamento 1/16. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/17 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Favorevole, è un richiamo allo Statuto, alla legge regionale 13 ed al D.lgs. 165, è quasi tecnico penso che sia un’opportunità.

PRESIDENTE. Emendamento 1/17. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/18 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Favorevole, anche qui l’indicazione è ente pubblico non economico, per quanto detto prima.

PRESIDENTE. Emendamento 1/18. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. C’è stato un errore nella votazione dell’emendamento 1/18 proposto dai Consiglieri del gruppo consiliare del PD, la maggioranza era favorevole, quindi se lo vogliamo ripetere lo ripetiamo, sennò rimane così, dovete essere d’accordo voi per poter ripetere l’operazione. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Possiamo ripetere la votazione perché qui c’è l’accoglimento del tema dell’ente pubblico non economico, quindi credo che questo sia un emendamento molto importante per questa legge, per i motivi che ho detto prima.

PRESIDENTE. Bene, annulliamo la votazione dell’emendamento 1/18 e la ripetiamo. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Chiedo scusa, ma c’è stato un refuso, va bene la votazione contraria perché la maggioranza è favorevole all’articolo 5, comma 1, non a questo, quindi andiamo avanti e chiedo scusa a tutti.

PRESIDENTE. Facciamo in questo modo per evitare ogni tipo di problematica, faccio ripetere la votazione sull’emendamento 1/18, va annullata la votazione precedente e ripetuta.
Emendamento 1/18. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/19 a firma dei Consiglieri Bora, Cesetti. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 1, così come emendato.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Presidente, siamo contrari.
Su questa modalità di voto sono d’accordo perché anche noi abbiamo interesse a finire il prima possibile, non abbiamo interesse a portarla per le lunghe.
Gli emendamenti li abbiamo presentati, sono in Aula, sono agli atti, gli interventi li abbiamo fatti in discussione generale, quindi non abbiamo alcun interesse a portarla per le lunghe. Va bene la modalità dell’articolo 101, però Presidente, anche in base a quello che è successo prima - va bene la discussione sul complesso degli emendamenti sul quale si può intervenire solo una volta - quando si votano gli emendamenti, credo che una dichiarazione di voto su ognuno vada fatta, altrimenti diventa un problema quando sono tanti, se poi non si possono spiegare si perde un’opportunità.
Su questo articolo noi siamo contrari, visto che non è stato accolto nessuno degli emendamenti. Ripeto, a noi non procura alcun dolore, soltanto che ritengo che la proposta di legge abbia perso un’ottima opportunità perché credo che non prevedere che l’ATIM sia un ente pubblico non economico è un colossale errore per le conseguenze che avrà sulla sua organizzazione.
L’altro aspetto fondamentale è quello che ho detto prima, cioè attribuire all’ATIM le funzioni e le attività per garantire l’unitarietà, guardate bene, il coordinamento e l’efficacia degli interventi volti alla valorizzazione dell’immagine, delle risorse territoriali, culturali, economiche e produttive del territorio. La prima cosa, se fa questo perché non la chiamiamo solo l’Agenzia del turismo e dell’internazionalizzazione e non anche dei beni culturali e del territorio, come abbiamo proposto noi? Ma come fa a garantire l’unitarietà, quindi il coordinamento? Cosa fa poi il direttore del dipartimento? Non va a collidere con il direttore del dipartimento? Quale sarà il rapporto con gli Assessorati?
Vi chiedo di riflettere su queste cose perché dire che garantisce l’unitarietà e il coordinamento degli interventi volti alle risorse territoriali, culturali, economiche e produttive del territorio significa, ad esempio, che l’Assessore Baldelli, che mi pare abbia la tutela del territorio, deve rivolgersi all’ATIM che fa il coordinamento, oppure l’ATIM gli dice quello che deve fare. Per me l’Atim vi farà una confusione di proporzioni cosmiche, tenetevela, per carità, però vi invito a riflettere su questo, magari anche dopo l’approvazione.
Capisco che adesso la volete fare, però rimango sbalordito, come rimango sbalordito dal mancato inserimento di ente pubblico non economico, ma qual è il dipendente che si trasferisce dalla struttura regionale, dal dipartimento pagato con la Missione 7 turismo e la Missione 14 internazionalizzazione?
Il dipendente pubblico ha vinto un concorso (le garanzie del 165) e va alle dipendenze dell’ente pubblico economico, che è investito dei meccanismi del diritto privato, che può essere licenziato il giorno dopo? Fate questa riflessione. Voto in modo contrario.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Sull’articolo 1 il voto è favorevole.

Articolo 1, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Per rettificare il voto, che è contrario.

PRESIDENTE. Sull’articolo 2 continuiamo come abbiamo fatto per l’articolo 1, quindi l’intervento di ciascun Consigliere deve comprendere l’esposizione dell’articolo, il complesso degli emendamenti e dei subemendamenti, mentre per quanto riguarda la dichiarazione di voto ciascun Consigliere può intervenire su ogni singolo emendamento e subemendamento per dire se vota a favore o contro.
Nessun’altra indicazione, se non per esplicitare con poche parole, qualche spiegazione in più, come ha fatto il Consigliere Cesetti nelle dichiarazioni di voto degli emendamenti relativi all’articolo 1.

Articolo 2.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Mi atterrò anche in questo caso alle sue indicazioni, però per le prossime volte invito l’Ufficio di Presidenza a rivedere queste modalità altrimenti, ad esempio, potremmo essere costretti ad intervenire tutti noi del gruppo, perché quanto gli emendamenti sono tanti in 2, 4, 5 minuti non si riesce neanche ad esplicitarli, su questo credo che ci voglia un po’ di elasticità, fermo restando che, ripeto, anche noi abbiamo interesse a finire il prima possibile, intanto questi agli atti restano.
Sull’articolo 2, che disciplina le funzioni e l’attività dell’ATIM, noi abbiamo fatto degli emendamenti, innanzitutto sostitutivi dell’articolo 2 per dire che l’Agenzia svolge le attività di interesse regionale in materia di promozione del turismo, dei beni culturali e del territorio per perseguire le finalità delle leggi – questo è importante – dei rispettivi settori ed in particolare recuperiamo l’internazionalizzazione, anche se la recuperiamo nella sua dimensione, in una logica di parità con gli altri settori, non sovraordinata, finalizzata a promuovere in Italia ed all’estero l’immagine complessiva dell’offerta turistica regionale nelle sue diverse componenti territoriali, culturali ed imprenditoriali; organizza l’offerta turistica promuovendo forme di coordinamento con soggetti pubblici e privati; opera per alimentare e diffondere.
Tra l’altro questi emendamenti sono stati tratti anche da altre leggi regionali. Ce ne sono altri, ad esempio, in cui diciamo che l’Agenzia, anziché attribuire il compito di svolgere nell’internazionalizzazione le attività delineate dal comma 2 dell’articolo 1, eccetera, svolge ogni attività e iniziativa in Italia e all’estero per favorire la promozione del turismo, dei beni culturali e del territorio, assiste le imprese marchigiane nella partecipazione ad eventi di promozione e commercializzazione dei prodotti.
Si ribadisce che l’Agenzia è anche strumento operativo delle strutture organizzative regionali competenti e si coordina con le società, perché, vedete, è qui dove “casca l’asino”, passatemi l’espressione, il comma 8 prevede che nello svolgimento della sua attività e nella programmazione, sulla base delle direttive della Giunta regionale impartite ai sensi del comma 4 dell’articolo 1, l’Atim si coordina con le strutture organizzative regionali competenti.
Allora è vero, volete un’ulteriore sovrastruttura equiparata al dipartimento, che magari opera con gli strumenti del diritto privato. Volete questo evidentemente, ma questo non può essere perché andrà a collidere con il dipartimento stesso. Noi abbiamo inserito che l’Agenzia è anche uno strumento operativo delle strutture organizzative, deve quindi essere strumento operativo in questo caso del dipartimento del turismo, dell’internazionalizzazione, dei beni culturali e si coordina con le società e gli enti della Regione competenti per materie, ai quali viene equiparata, altrimenti si crea una sovrastruttura che va a collidere con il dipartimento che già c’è.
Guardate, capitava anche a me quando facevo l’Assessore, mi presentavano le proposte di legge, portavano non so quanti atti in Giunta ogni lunedì ed ogni volta era un delirio, gli davo una vista, talvolta al titolo, perché oggettivamente non c’era il modo per … Ricordo che una volta ci hanno fatto votare la cancellazione dei rimborsi ai malati oncologici, che poi in parte li abbiamo ripristinati noi ed in parte voi. In quel caso non c’era il tempo per vedere tutto. Mi rendo conto che queste cose possono sfuggire, però io vi ho mandato apposta questi emendamenti perché possiate fare una riflessione anche nel futuro. Creare questa Agenzia in questo modo fa dei danni irreparabili alle strutture regionali.
Non prenderò ulteriore tempo, gli emendamenti sono diversi, ce n’è uno anche a firma della Consigliera Bora e del gruppo PD che va nella direzione di ricondurre l’ATIM a quello che deve essere, se vogliamo, uno strumento che deve essere subordinato all’indirizzo politico del Presidente della Giunta ed alle direttive organizzative del Capo del dipartimento, in questo caso, internazionalizzazione, turismo, cultura, territorio e via dicendo.
Questo deve essere, altrimenti si crea un mostro, come ha detto il Consigliere Carancini, ed i danni li andremo a vedere dopo, fermo restando che dubito che ci sarà qualcuno che vorrà trasferirsi all’ATIM. Poi non si capisce perché quelle 12 unità devono essere prese e messe di qua, possono stare lì, a meno che non si voglia, questo è l’obiettivo, creare uno strumento che operi con il sistema del diritto privato, ma nessuno dei dipendenti pubblici andrà a lavorare e soprattutto questo creerà danni seri.
Quindi, noi chiediamo l’accoglimento di tutti i nostri emendamenti.

Emendamento 2/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Favorevole su tutti gli emendamenti.

PRESIDENTE. Emendamento 2/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/2 a firma della Consigliera Bora. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/3 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/4 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/5 a firma della Consigliera Bora. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/6 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/7 a firma della Consigliera Bora. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/8 a firma della Consigliera Bora. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/9 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Decaduto.

Emendamento 2/10 a firma della Consigliera Bora. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/11 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/12 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/13 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/14 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/15 a firma della Consigliera Bora. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/16 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Decaduto.

Emendamento 2/17 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/18 a firma dei Consiglieri Bora, Cesetti. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/19 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Decaduto.

Emendamento 2/20 a firma dei Consiglieri Bora, Cesetti. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/21 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/22 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Decaduto.

Articolo 2. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Noi voteremo contro questo articolo perché tutti gli emendamenti sono stati respinti.
Il nostro atteggiamento, anche con il silenzio concordato di tutti gli altri componenti del gruppo, dimostra che da parte nostra non c’è alcun intento ostruzionistico, se non la volontà che restino agli atti le ragioni della nostra contrarietà, per questo servono gli emendamenti concordati con il mio gruppo che come relatore di minoranza avevo il dovere di esplicitare.
Mi dispiace per voi che nessuno sia stato accolto, contrariamente a quello che mi aveva assicurato il Consigliere Putzu, adesso vedremo, perché, ripeto, moltissimi di questi emendamenti - come vedete nessuno è ostruzionistico - costituivano l’opportunità almeno di migliorare il testo. Sono agli atti ed io dubito che il Governo quando esaminerà questa proposta di legge faccia delle osservazioni perché solitamente non guarda quasi nulla.
Ripeto, restano agli atti ed io sono talmente convinto di queste proposte emendative che, quando trascorreranno i termini previsti anche dalle norme, sebbene anche l’applicazione di questa sia stata derogata dalla Presidenza, magari nella prima occasione di proposta di legge di modifica della legislazione regionale, avrò cura di ripresentarli, dopo un periodo di applicazione di questa norma perché voi vedrete quanti problemi determinerà l’applicazione, a partire dal trasferimento del personale presso la stessa. Su questo, ripeto, non avete voluto in alcun modo seguire le nostre indicazioni.
Tanti di questi emendamenti sono tratti da una legislazione già esistente, come la legge della Campania dove l’Agenzia per il turismo e beni culturali opera dal 2008, oppure della Regione Lazio in cui opera da tempo, quindi, una legislazione che ha fatto le sue verifiche sul campo.
Come potete vedere io ve li ho mandati, tante indicazioni le ho tratte da lì, non me le sono inventate, in alcun modo.
La definizione, ad esempio quando parlo di ente pubblico non economico, la conosciamo tutti noi. Se leggete l’articolo 15 della legge regionale della Campania n. 58 dell’11 agosto 2014 (Agenzia regionale per la promozione del turismo e dei beni culturali della Campania) vedrete che questa norma è in coerenza di fondo con il complesso emendativo che ho cercato di mettere in campo.
Non ho voluto fare nulla di speciale, né tanto meno nulla di dispettoso, ho voluto soltanto dare una mano facendo il mio dovere di legislatore regionale. Fare in modo che fosse adottata una legislazione efficiente ed efficace che potesse essere operativa.
Voteremo contro questo articolo perché nessuno dei nostri emendamenti è stato accolto.

PRESIDENTE. Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Rilevo tra l’altro l’assenza del Presidente che ha la delega al turismo, anche se mi rendo conto che ha anche altre incombenze. Senza alcuna polemica, lo rilevo e basta.
L’articolo 3 è un articolo ordinamentale, che aggiunge rispetto alla proposta di legge il cosiddetto Consiglio di indirizzo.
Qui c’è un emendamento, il 3 bis/1 (Consiglio di indirizzo dell’Agenzia), che spiega da sé chi lo nomina, come e da chi è composto, anche qui io non ho fatto altro che trarre questo emendamento dall’articolo 17 della legge della Regione Campania 11 agosto 2014 n. 58.
Credo che il Consiglio di indirizzo dell’Agenzia possa costituire una opportunità perché la partecipazione è a titolo gratuito e la sua competenza è quella di definire le linee programmatiche, ovviamente nel rispetto degli indirizzi della Giunta regionale in base ai quali il direttore generale elabora il programma operativo annuale delle attività dell’Agenzia, e qui ci sono nostri emendamenti.
C’è solo questo emendamento all’articolo 3 bis, l’istituzione del Consiglio di indirizzo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Velocemente, solo per dichiarare che gli emendamenti - non me ne voglia il Consigliere Cesetti, con il quale mi sono confrontato e che voglio ringraziare per l’impegno che sta mantenendo nella loro esposizione, soprattutto sulle proposte fatte - 3/1 e 3 bis/1 non sono da accogliere proprio perché l’Agenzia è un ente snello. Mettere un Consiglio di indirizzo, un Consiglio di amministrazione sembra un po’ un poltronificio ed è proprio per questo che abbiamo deciso di non farlo.
Per quanto riguarda l’assenza del Presidente rispondo direttamente al Consigliere Biancani: è vero, magari avrà da fare, ma poi tornerà in Aula, ma quando ho presentato la legge il Partito Democratico era fuori dall’Aula, magari eravate in conferenza stampa e come ho detto forse una delle ultime da capogruppo del Partito Democratico del Consigliere Mangialardi, che non mi aveva sentito. Era giusto farla, però non mi sono lamentato più di tanto, posso capire, è normale. Voi avevate da fare la conferenza stampa giusta ed il Presidente è assente per impegni istituzionali, non credo ci sia nulla di male, ci sono i due relatori, ci sono gli altri Consiglieri, poi avremo modo negli interventi finali di ascoltare anche quello del Presidente.
I nostri voti sono contrari.

PRESIDENTE. Emendamento 3/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Voto favorevole su tutti gli emendamenti.

PRESIDENTE. Emendamento 3/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 3. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Voglio dire al Consigliere Putzu che l’ATIM, che vuole lui come relatore di maggioranza, non è una struttura snella. E’ talmente snello che è un ente commissariale, che commissaria gli Assessorati con le loro deleghe e la politica, questo è!
La previsione del Consiglio di indirizzo è tratta dalla Regione Campania, da una legge che opera ormai da 8 anni.
E’ prevista – lo dice l’emendamento – la partecipazione al Consiglio di indirizzo all’Agenzia a titolo gratuito, quindi non è un poltronificio, ma l’occasione per coinvolgere esperti del settore turistico e culturale, tra l’altro designati dal Consiglio regionale. Quindi, partecipazione a titolo gratuito, mentre per il direttore generale, che non serve perché ci sarebbero il direttore di dipartimento e tanti dirigenti, viene prevista una spesa di 178.000 euro all’anno.
Questa è la poltrona delle poltrone e se noi pensiamo che questa struttura commissariale viene creata …, perché non ha senso, ripeto, c’è il dipartimento che ha maggiori funzioni ed è ancora più snello. Le ragioni per la creazione di questa struttura commissariale derivano dalla necessità di assegnare quel posto di direttore generale. Questo è! Che poi diventa il braccio armato del Presidente che ha la delega al turismo, che entra mani militari su delle competenze della Giunta, questa è la verità, quindi il Consiglio di indirizzo poteva dare una mano almeno ad affrontare il dibattito.
Termino qui anche perché è molto difficile parlare con la mascherina e siete fortunati anche in questo.

PRESIDENTE. Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3 bis (articolo aggiuntivo).
Emendamento 3 bis/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Decaduto.

Articolo 4. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Come ho detto nella discussione generale, l’articolo stabilisce le modalità di incarico, le funzioni ed il trattamento economico del direttore commisurato al costo di un dirigente apicale della Regione, quantificato nell’importo di 178.000 euro ripartito al 50% tra la Missione 7 del turismo e la Missione 14 dell’internazionalizzazione, competenze che stanno sotto lo stesso dipartimento.
Noi abbiamo presentato degli emendamenti diretti ad evitare che il conferimento dell’incarico sia attribuito, come dicevo prima, a qualche burocrate esterno all’amministrazione con l’obiettivo di occupare poltrone e commissariare la politica.
Prevediamo, pertanto, che il direttore generale sia nominato dalla Giunta regionale, su proposta degli Assessori competenti affinché almeno vengano sentiti in questa siffatta materia, previo parere delle Commissioni consiliari, quindi del Consiglio regionale che fa la legge, che non può abdicare tutto alla Giunta.
Da dove deve essere attinto il direttore generale? Tra i dirigenti dell’amministrazione regionale o tra i dirigenti delle pubbliche amministrazioni di cui al comma 2 dell’articolo 1 del d.lgs. 165, dirigenti di pubbliche amministrazioni, vanno attinti lì, perché è lì che si deve attingere. Questo ce lo dice tra l’altro la legge e prevediamo anche che si possa ricorrere ad un dirigente esterno o interno, che non sia neanche dirigente, però a quel punto bisogna almeno che venga nominato e che abbia i requisiti di cui all’articolo 19, comma 6, del d.lgs. 165 perché non si ripeta per la nomina di questo direttore generale errori che sono stati fatti nel passato.
Con gli altri emendamenti prevediamo che il trattamento economico del direttore sia stabilito dalla Giunta regionale entro i limiti massimi, quello sì, applicati ai dirigenti delle strutture organizzative apicali della Giunta, però nel rispetto di quanto stabilito dall’articolo 13, comma 1, del d.l. 24 aprile 2014 n. 66, così come convertito con modificazioni nella legge 23 giugno 2014 n. 89.
Anche qui, lo dico al Consigliere Putzu relatore di maggioranza, questo emendamento è stato tratto dalle raccomandazioni del Governo rispetto alla legge sull’ordinamento e l’organizzazione che voi avete approvato, il Governo vi ha detto: guardate, dovete stabilire questi limiti altrimenti vi impugno la legge.
Ripeto, anche qui non ho inventato nulla di che, soltanto la necessità di rendere l’articolato almeno decente sotto l’aspetto normativo nel rispetto delle leggi anche dello Stato, a cui dobbiamo attenerci. Quindi, raccomando l’approvazione di tutti i nostri emendamenti riguardo ai quali ovviamente il nostro voto sarà favorevole.

PRESIDENTE. Emendamento 4/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Decaduto.

Emendamento 4/2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Decaduto.

Emendamento 4/3 a firma della Consigliera Bora.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Solo per chiedere in questa modalità molto snella, il voto nominale su tutti gli atti che vengono sottoposti al voto, anche a nome dei Consiglieri Cesetti, Bora, Mastrovincenzo. Grazie.

Emendamento 4/3. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Bora, Carancini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 4/4 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri, Santarelli.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 4/5 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Decaduto.

Emendamento 4/6 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri, Santarelli.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 4. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Noi siamo contrari perché non sono stati accolti i nostri emendamenti. Ripeto, ulteriore errore. Ha fatto bene il capogruppo Mangialardi a chiedere il voto nominale perché almeno resteranno agli atti le decisioni di ciascuno di noi. Noi vogliamo dare certezza e se vogliamo anche dignità non solo a questa struttura commissariale, ma anche a tutte le strutture regionali perché abbiamo previsto, e qui è il fulcro dei nostri emendamenti, quelli centrali, che il direttore sia nominato tra i dirigenti dell’amministrazione regionale o tra i dirigenti delle pubbliche amministrazioni indicate al comma 2 dell’articolo 1 del d.lgs. n. 165? Innanzitutto per una ragione di giustizia e se vogliamo anche sistematica, lo dico al Consigliere Putzu, anche a dimostrazione che noi abbiamo cercato di arrivare alla sostanza delle cose, perché noi prevediamo, e lo vediamo anche nella scheda tecnica, che l’ATIM debba operare con personale regionale, trasferimento di 2 unità di massima posizione organizzativa, mi pare 5 o 6 unità D5, poi un altro D ed infine personale di categoria C, 12 unità che verranno trasferite dal rispettivo settore, secondo l’intendimento della vostra legge che state approvando, all’ATIM. Quindi, seguitemi colleghi, Consigliere Bilò mi segua, lo dico nel suo interesse, perché si trasferisce il personale dalla categoria C fino alla massima PO, 16.000 euro all’anno in più, tutto il personale dal dipartimento, Missione 7 e Missione 14, all’ATIM e non si prevede che il direttore sia tra i dirigenti regionali o almeno tra i dirigenti delle pubbliche amministrazioni? Ma voi potreste obiettare – mi rendo conto - che nessuno ci vuole andare perché c’è quella norma del previo consenso. Io dico che probabilmente non ci andrà nessuno perché non avete ricondotto questa Agenzia sotto l’ente pubblico non economico, però ci sta, se non vi va. Allora con il nostro emendamento si prevede anche la possibilità che si possa conferire l’incarico a soggetti interni all’amministrazione regionale, anche ai non dirigenti, ai sensi dell’articolo 19, comma 6, che dà la possibilità di ricorrere nei limiti del 10% del personale e via dicendo a personale non dirigenziale, quando abbia svolto funzioni dirigenziali e quando quella particolare professionalità non sia rinvenibile nei ruoli dell’amministrazione. Questo a garanzia non solo della legittimità degli atti, ma delle strutture regionali, perché voi avete scritto che l’ATIM si deve relazionare addirittura con il direttore del dipartimento, che è sovraordinata al direttore di dipartimento, ed è possibile che gestisca l’ATIM magari uno che non è neanche dirigente, che ha capacità professionali notevolmente inferiori al direttore di dipartimento e gli dia degli ordini? Ma dove stiamo su Scherzi a parte?
Qui è in gioco la dignità stessa della Regione.

PRESIDENTE. Articolo 4. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Antonini, Assenti Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Putzu, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Lo dico al Consigliere Bilò, non pieghi le ragioni della sua coscienza alle ragioni della maggioranza, voti il dissenso per una volta, fosse altro per dare soddisfazione alle nostre ragioni! Sto scherzando ovviamente, qui se non ci rilassiamo un attimo …
L’articolo 5 attiene alle funzioni generali, anche qui abbiamo presentato degli emendamenti con i quali diciamo che il direttore generale predispone lo Statuto e il Regolamento dell’Agenzia, che devono essere trasmessi alla Giunta regionale per l’approvazione. Non possiamo pensare pure che il direttore generale si faccia il Regolamento dell’Agenzia e lo Statuto, ma stiamo scherzando? Quindi, lo trasmette per l’approvazione alla Giunta, adotta gli atti necessari alla gestione, previa approvazione della Giunta regionale, predispone il programma operativo entro il 30 aprile dell’anno antecedente a quello di riferimento. Tra le altre competenze accoglie i protocolli di cooperazione e collaborazione con gli organismi regionali e nazionali di riferimento e con le associazioni di categoria regionali maggiormente rappresentative dei rispettivi settori coinvolti nell’attività dell’ATIM, ma al dirigente del dipartimento che gli fate fare? Che poi ha scritto la legge! Le cose sono due: o ci vuole andare lui, magari in un tempo altro, altrimenti non capisco come sia possibile prevedere una cosa del genere, comunque …, che vi devo dire? Noi abbiamo cercato anche qui di dare una mano, però voi non ci sentite sotto questo aspetto e fate dei danni rilevanti anche alle strutture regionali.
L’articolo prevede che il direttore rappresenta l’ATIM ed adotta gli atti di gestione ed in particolare il Regolamento dell’organizzazione, il programma operativo annuale delle attività, gli strumenti di programmazione, e come si relaziona con il direttore del dipartimento? E lo avete nominato voi! Il direttore del dipartimento sviluppo economico contiene in sè tutte queste materie ed anche oltre, io non lo so!
Abbiamo cercato di presentare emendamenti correttivi, e ne auspichiamo l’approvazione, rispetto ai quali il nostro voto sarà favorevole.

PRESIDENTE. Emendamento 5/1 a firma dei Consiglieri Bora, Cesetti. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri, Santarelli.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 5/2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Decaduto.

Emendamento 5/3 a firma dei Consiglieri Bora, Cesetti. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biancani, Bilò, Biondi, Bora, Borroni, Carancini, Cesetti, Ciccioli, Latini, Leonardi, Mangialardi, Marinangeli, Marinelli, Putzu, Santarelli, Serfilippi, Vitri.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 5/4 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Decaduto.

Emendamento 5/5 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Decaduto.

Emendamento 5/6 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Decaduto

Emendamento 5/7 a firma della Consigliera Bora. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri, Santarelli.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 5/8 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri, Santarelli.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 5/9 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri, Santarelli.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 5/10 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Decaduto.

Emendamento 5/11 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri, Santarelli.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 5/12 a firma dei Consiglieri Bora, Cesetti. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri, Santarelli.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 5/13 a firma dei Consiglieri Bora, Cesetti. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri, Santarelli.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 5, così come emendato. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Anche qui, ad esempio, dico al Consigliere Putzu, come si fa a dire no all’emendamento 5/8 che prevedeva: “previa approvazione della Giunta regionale”. Veramente c’è una chiusura che sorprende, non tanto per noi, perché noi comunque avremmo votato contro questa legge ,che respingiamo totalmente Ma com’è possibile che non siano state colte le opportunità di queste proposte emendative che, ripeto ancora una volta, sono state tutte tratte, ovviamente pensate da noi, ma tratte nella scrittura, nella declinazione il più incisiva possibile da leggi vigenti di altre Regioni, da osservazioni ed indicazioni del Governo, dalle disposizioni di legge, non capisco veramente come possa esserci questa chiusura.
Se noi pensiamo, tanto qui noi parliamo di funzioni del direttore generale, ma attiene anche alla nomina, alle indicazioni del Governo che dicono di stabilire il tetto massimo delle retribuzioni, oppure ricordate la raccomandazione che è stata fatta ad esempio sulla legge dell’ordinamento, in cui è stata segnalata la sentenza della Corte dei Conti della Sicilia confermata in appello sulle nomine dirigenziali, la necessità prioritaria che si attinga prima all’interno della struttura organizzativa regionale, perché vedete, questo attiene alle funzioni, il direttore generale non può avere requisiti “inferiori” a quelli dei dirigenti regionali, perché come fa ad esercitare le funzioni di cui all’articolo 5, visto che necessariamente dovrà interagire con il direttore del dipartimento? Questo ovviamente creerà inevitabilmente dei problemi, quindi, non ci sarebbe stato niente di male, anche per garantire al meglio queste funzioni del direttore, che si fosse ricorso ai dirigenti interni o ai dirigenti di altre pubbliche amministrazioni, potrebbero essere di altre Regioni, o dirigenti dello Stato, potrebbe essere un dirigente del Ministero del turismo a livello nazionale, oppure che si poteva ricorrere si a dirigenti interni o esterni, non tali, ma nel rispetto di quei requisiti, di cui dicevo prima.

PRESIDENTE. Articolo 5, così come emendato. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Putzu, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Astenuti: Ruggeri, Santarelli.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Telegraficamente perché resti agli atti, noi su questo articolo abbiamo presentato soltanto un emendamento e volutamente abbiamo stabilito che al revisore sia corrisposta una indennità mensile lorda pari al 10% del compenso spettante al direttore, quindi su base annua sarebbe 17.800 euro, io anziché il 10% dico il 15% visti i particolari e delicati compiti con il connesso impegno del Revisore unico, anche perché, se non vado errato, questa percentuale è prevista in altre leggi regionali. Anche questa l’ho tratta da disposizioni di legge regionali nostre, però se non ritenete di approvare l’emendamento cambia poco. Pensavo che, considerati i particolari compiti dei revisori contabili ed il conseguente impegno, il 15% potesse essere una cosa giusta. E’ il primo emendamento in aumento che presentiamo in tutto questo articolato.

PRESIDENTE. Emendamento 6/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Contrari: Assenti, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri, Santarelli.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 6. Ha la parola per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Solo per dire che il nostro voto sul revisore unico è favorevole.

Favorevoli: Antonini, Assenti, Baiocchi, Biancani, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Cesetti, Ciccioli, Latini, Leonardi, Mangialardi, Marinangeli, Marinelli, Mastrovincenzo, Pasqui, Putzu, Serfilippi, Vitri.
Contrari: Carancini, Ruggeri, Santarelli.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6 bis (articolo aggiuntivo).
Emendamento 6 bis/1 a firma dei Consiglieri Bora, Cesetti. Decaduto.

Articolo 7.
Emendamento 7/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Decaduto.

Emendamento 7/2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Decaduto.

Articolo 7. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Noi su questo, a parte la sostituzione dell’ATIM in Agenzia, avevamo presentato un emendamento che prevedeva che la Giunta regionale nominasse un Comitato di indirizzo composto da associazioni regionali maggiormente rappresentative dei settori coinvolti dall’operatività dell’ATIM, al fine di creare un confronto costante con il sistema delle imprese per una partecipata predisposizione del programma operativo annuale di attività dell’ATIM.
Questo era un emendamento del Crel, tra l’altro, suggerito dal Comitato regionale di economia e lavoro, molto simile al Comitato di indirizzo che volevamo noi, quindi, l’abbiamo riproposto qua.

PRESIDENTE. Ripeto, l’emendamento 2/1, non approvato, ha fatto decadere l’emendamento 7/1 e l’emendamento 1/16, non approvato, ha fatto decadere l’emendamento 7/2.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Presidente, nonostante non sia stato posto in votazione l’emendamento del Crel, che non era nostro, tra l’altro perché precluso, noi non abbiamo motivo per votare contro l’articolo 7, che prevede giustamente una attività di vigilanza e controllo esercitata dalla Giunta regionale con le modalità di cui alla legge 13 del 2004. Quindi, si prevede che entro il 30 settembre di ogni anno, in coerenza con gli strumenti di programmazione regionale, approva specifici indirizzi per l’elaborazione del programma. Quindi su questo articolo non abbiamo motivo per essere contrari.

PRESIDENTE. Articolo 7. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biancani, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Cesetti, Ciccioli, Latini, Leonardi, Mangialardi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Santarelli, Serfilippi, Vitri.
Contrari: Carancini.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. L’articolo 8 definisce la dotazione delle risorse umane, Come ho detto prima è previsto il passaggio per l’esercizio delle funzioni che si vorrebbero trasferire, n. 2 posizioni organizzative di massimo livello, 2 categoria D5, 6 categoria D1, 2 C, per un totale di 12 unità, con attribuzione della spesa al 50% alla Missione 7 (turismo) e l’altro 50% alla Missione 14 (internazionalizzazione).
Su questo abbiamo presentato degli emendamenti in cui diciamo innanzitutto una cosa, quasi ovvia, quindi speriamo per voi che possa essere approvata, che la dotazione organica sia approvata dalla Giunta regionale e determinata sulla base dei criteri dalla stessa fissati. Lo facciamo per esempio anche per la Svim, il Piano delle attività. Non è che un’Agenzia regionale può fare come gli pare, la dotazione organica deve essere approvata dalla Giunta regionale, predisposta dal direttore, sulla base dei criteri indicati dalla stessa Giunta regionale, mica diciamo che la indica il PD, diciamo la Giunta regionale, più di questo?
Poi addirittura mettiamo un altro emendamento al quale non hanno pensato coloro che hanno redatto l’articolato. Supponiamo che questa Agenzia, che secondo i vostri intendimenti dovrebbe essere salvifica per il futuro del turismo, abbia la necessità di procedere ad un ampliamento della dotazione organica, connesso e correlato ad un ampiamento delle proprie attività istituzionali, deve poter procedere alla revisione della propria dotazione organica, ma anche qui ci deve essere previa autorizzazione della Giunta nel rispetto delle procedure di controllo di cui all’articolo 7.
Poi c’è un altro emendamento, l’8/5, che prevede che il reclutamento del personale ed il conferimento degli incarichi per l’espletamento delle funzioni della società siano effettuati nel rispetto dei principi anche di derivazione europea, di trasparenza, pubblicità e imparzialità e dei principi di cui all’articolo 35 del d.lgs. 30 marzo 2001 n. 165 (Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche).
Questo è l’emendamento presentato dal gruppo PD ma io, come ho detto nell’introduzione, lo chiamerei emendamento “Ciccioli” perché è stato copiato di sana pianta dall’emendamento Ciccioli presentato e poi approvato in Commissione e dall’Aula per quanto riguarda la Svem, identico, l’ho copiato. Ho qui sotto mano quello della Svem, l’articolo 35 è identico all’emendamento “Ciccioli”, quindi non vedo motivo per cui non debba essere approvato.

PRESIDENTE. Emendamento 8/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Decaduto perché non è stato approvato l’emendamento 2/1.

Emendamento 8/2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Questo l’avevo utilizzato …, lo dico francamente non l’ho riconosciuto negli emendamenti perché …, devo dire che a volte mi si dà una eccessiva importanza, all’inizio mi arrabbiavo adesso quasi sorrido e sono contento.
Questo effettivamente è derivato da una segnalazione che mi avevano fatto, che sull’internazionalizzazione e nella Svem – politiche europee - c’era una serie di persone che, pur lavorando in organismi di tipo internazionale, le Camere di Commercio all’estero, cito quella di cui mi ero occupato, ma anche organismi internazionali che hanno sede a New York, non sono omogenee con l’amministrazione pubblica italiana, per questo era stato inserito. Sono persone spesso italiane che lavorano in queste istituzioni, che hanno una grandissima esperienza, però non sono comparabili alla legislazione pubblica italiana, per questo motivo io l’avevo fatto per la Svem che si occupava di contributi europei.
Probabilmente sul turismo c’è la stessa esigenza, di questo non me ne sono occupato, se n’è occupato il Presidente Putzu a cui faccio riferimento, però penso che per analogia ci potrebbero essere persone che lavorano in organismi internazionali - per esempio c’è una borsa del turismo a Parigi che è molto importante - che potrebbero essere reclutate per l’Agenzia del turismo. Su questo mi rimetto al parere autorevole del Consigliere Putzu.

PRESIDENTE. Emendamento 8/2. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo.
Contrari: Antonini, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Latini, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Ciccioli, Lupini.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 8/3 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 8/4 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Lupini.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 8/5 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Lupini.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 8. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Qui, caro Presidente della Commissione, mi dispiace, c’è la vostra slealtà, non personale, ma politica perché, ad esempio, lei mi aveva detto di non fare ostruzionismo, di cercare di lavorare celermente perché alcuni emendamenti non avevate motivo di non accoglierli, io le ho risposto che a noi non interessava nulla, però l’accoglimento di alcuni emendamenti era un’opportunità per la legge.
In questo caso non accogliere l’emendamento 8/5, che è l’emendamento Ciccioli …, non per dargli importanza, ma per dire semplicemente che il Consigliere Ciccioli quando abbiamo discusso della Svem, siamo nella stessa Commissione, ha fatto questa proposta emendativa, tra l’altro anche facendosi carico di alcune mie indicazioni. L’ha detto lui, la Svem opera anche nell’internazionalizzazione, altra struttura che collide con questa, come ci opera l’Agenzia del turismo e perché per la Svem si prevede questo e per l’Agenzia del turismo no? Faccio un esempio e mi rivolgo al Consigliere Ciccioli, è stato previsto che il personale deriva dal trasferimento di personale regionale, che è stato assunto sulla base dei principi del mio emendamento e, lo dico a voi colleghi, immaginate che delle 12 unità trasferite 2 vanno in pensione e devono essere reintegrate, allora come lo facciamo? Per reintegrarle alla Svem bisogna rispettare questo requisito che con le garanzie pubbliche …, no? Ma sono stato chiaro, Consigliere Carancini?
Dico che un emendamento di questo tipo non poteva non essere accolto, ma non è stato approvato, allora chiedo, perché ne va anche di una parità di trattamento nei confronti di tutti coloro che operano nelle strutture regionali, al mio capogruppo di segnalare al Governo, quando andrà ad esaminare questa legge, questa incongruenza.
Colleghi, lo dico a voi, sia chiaro che la mancata approvazione di questo emendamento, che è l’emendamento Ciccioli, scava un baratro in quel rapporto di leale collaborazione rispetto al quale noi ci siamo impegnati non solo a non fare ostruzionismo, perché non avremmo avuto ragione ed avremmo fatto un dispetto a noi stessi, ma rispetto a quella lealtà, in cui probabilmente abbiamo accelerato i tempi nel fare questa apertura di credito, dico ai miei colleghi del gruppo che abbiamo fatto male e di fronte ad un obbrobrio di questo tipo, Presidente, io non ci sto. A me sa quanto me ne frega se non m viene accolto un emendamento? Si crea …

PRESIDENTE. La prego di concludere, però, perché ogni volta siamo fuori di un minuto e mezzo, siamo abbondantemente fuori ogni deroga. Questo glielo devo dire.

Fabrizio CESETTI. Fuori da ogni deroga ci sono anch’io quando rinuncio agli interventi.

PRESIDENTE. Su questa legge finora non ha rinunciato a nessun intervento.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Sarò breve. Innanzitutto ringrazio il Consigliere Cesetti che ha illustrato bene i diversi emendamenti, alcune proposte fatte dal suo partito per conto della sua giusta penna e del lavoro che ha fatto. Ovviamente mi è dispiaciuto ascoltare le parole “slealtà politica” perché io stesso mi sono reso disponibile ad approvare qualche emendamento tanto che prima per errore ero andato … Vedo che il Consigliere Cesetti, e non ce lo facevo, ha un ottimo consigliere ed è Biancani, molto bravo.
Non mi piace ascoltare le parole “slealtà politica” parole perché io stesso per un emendamento che si stava per votare sono andato di corsa dal Presidente perché pensavo che ci fosse stato un errore nella votazione, questo per far capire che non c’è la volontà politica di bocciare tutto anche perché c’è un altro emendamento che approveremo.
Alle proposte giuste nessuno dice di no, aggiungo di più, non c’è alcuna slealtà politica da parte di questa maggioranza e questo metodo, che è stato concordato, di discutere insieme tutti gli emendamenti articolo per articolo, è stato accolto anche dal Consigliere Mangialardi nella Conferenza dei Presidenti di gruppo e ogni qual volta il Consigliere Cesetti sfora di un minuto, un minuto e mezzo, nessuno dice nulla, per far capire che la correttezza è fondamentale dall’opposizione quanto dalla maggioranza.
Per quanto riguarda l’emendamento sulla questione Svem e ATIM dico che sono due cose diverse, sulla Svem l’avete approvato, se non sbaglio, nell’ATIM no, non ci vedo nulla di male, ovviamente avremo modo di confrontarci.
Giusto quello che dice il Consigliere Cesetti di far scrivere al Consigliere Mangialardi, capogruppo del PD, per segnalare al Governo, è nella facoltà della politica, se il Governo dirà qualcosa in contrario potremo anche modificarlo, non è un problema, però noi dobbiamo approvare la legge con delle proposte importanti.
Concludo dichiarando il voto favorevole all’articolo.

PRESIDENTE. Articolo 8. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Antonini, Ausili, Baiocchi, Biancani, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Putzu, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 9. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Caro, Consigliere Putzu, il mio capogruppo ha fatto bene a concordare questo percorso in Conferenza dei capigruppo, però d’ora in avanti credo che il capogruppo, visto il vostro atteggiamento, ci penserà, altrimenti, ripeto, io non ci starò.
Perché me la prendo tanto sul mancato accoglimento di questo emendamento? L’ho detto, mi sono lamentato di quelli precedenti, ma a me che cosa viene? E’ una vergogna istituzionale che si stabilisca una diversità di trattamento tra il personale della Svem e il personale dell’ATIM che, ripeto, voi prevedete che dalle strutture regionali passerà alla Svim, ma come si fa? Ma se due di quelle unità vanno in pensione come le reintegri, in modo diverso da quelle della Svem? Ricordo che lei subito ha colto questa cosa in Commissione ed ha invitato la Dirigente a preparare l’emendamento, me lo ricordo bene, perché è sacrosanto, perché è la parità di trattamento tra tutti, perché è la garanzia. Quel personale non ci andrà, ve lo dico adesso, quelle 12 unità …, dopo c’è l’emendamento della Commissione: “previo consenso”, nessuno andrà a lavorare all’ATIM, quindi, c’è anche un problema di funzionalità e siccome nessuno andrà a lavorare all’ATIM voi che cosa farete? Quella sarà la scusa per assumere all’ATIM oltre il direttore generale a 178.000 euro, come pare a loro, persone senza le garanzie del concorso pubblico, questa è la verità, perché non ci andrà nessuno!
Però, ve lo dico qui, noi ci saremo in quanto questo è l’obiettivo che voi volete perseguire! Perché quell’emendamento è l’emendamento “Ciccioli”, del capogruppo del partito del Presidente e lui ha preteso quell’approvazione per la Svem, ma non la stessa approvazione per l’ATIM, questo è il tema. E quale sarà il personale che andrà a lavorare all’ATIM? E se va in pensione che cosa farete, ci avete pensato a questo?
Siate onesti nei confronti di voi stessi! E anche nei nostri confronti perché siamo troppo navigati per farci prendere per il naso.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Quasi per fatto personale, perché il Consigliere Putzu, che era invitato alla Conferenza dei capigruppo, disegna un percorso che, Presidente, bisogna che lei lo certifichi. Io non ho dato nessun tipo di disponibilità, se non quella di rimandare in Commissione questa proposta di legge, come forse era assolutamente giusto. A fronte di questo c’era la disponibilità nostra a rimodulare, anche in funzione di possibili accoglimenti, il numero degli emendamenti, poi invece c’è stato un irrigidimento, anche giusto, rispetto all’applicazione dell’articolo 101 del Regolamento, ma Consigliere Putzu niente di tutto questo, continuate a rileggere i temi come volete, date i capigruppo, li togliete.
E’ ovvio che rispetto alle valutazioni che metteremo in campo chiederemo una verifica da parte del Governo, anzi ce la state sollecitando, quindi non vi dovete né scandalizzare né irretire, lo faremo anche perché il Consigliere Cesetti, che ha studiato nel dettaglio, ha avanzato delle proposte, vi ha messo nelle condizioni di correggere errori clamorosi, se non lo facciamo noi è possibile che ci sia qualche impugnativa che non dovrebbe essere nemmeno così …

PRESIDENTE. Emendamento 9/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Decaduto

Emendamento 9/2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 9/3 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Tutti favorevoli.

PRESIDENTE. Emendamento 9/3. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri, Santarelli.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 9/4 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri, Santarelli.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 9/5 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Decaduto.

Emendamento 9/6 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 9/7 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 9. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Noi siamo contrari perché non sono stati accolti i nostri emendamenti, che riducevano gli stanziamenti e si faceva fronte alle coperture in sede di approvazione dei rispettivi bilanci. Non sono stati approvati, però guardate che qui parliamo di bilancio.
Dico al mio capogruppo ed anche a voi che noi questa sera siamo stati leali, corretti, perché non avevamo motivo, anche per rispetto nei vostri confronti, di portarla per le lunghe, però anche voi dovete avere rispetto nei nostri confronti e allora quando vi presentiamo un emendamento, che tra l’altro è del vostro capogruppo, identico, voi non potete liquidarlo così, con un semplice voto contrario soltanto perché avete l’autorità dei numeri e lo fate senza alcuna autorevolezza dei ragionamenti di contrarietà.
Allora lo dico al mio capogruppo e lo dico a voi, noi parliamo di bilancio, ci apprestiamo alla sessione di bilancio, qui c’è anche il Presidente della I^ Commissione, che la Giunta rispetti i termini di consegna degli atti, i tempi regolamentari, poi se sarà un buon bilancio – dubito –non presenteremo emendamenti, ma se non lo sarà io lavorerò sugli emendamenti, lo dico qui pubblicamente, a condizione che tutto il mio gruppo, non solo come sempre - io parlo di me perché in ^I Commissione la competenza è la mia, delegato da loro - mi aiuti a prepararli, a farli e a sostenerli in Aula senza alcuno sconto regolamentare, altrimenti, Presidente, io non ne farò neanche uno, Però se li faremo, con l’amicizia e la correttezza che ho con ciascuno di voi, e lo sapete, riguardo ai componenti della maggioranza, ve lo dico stasera, perché poi non ci siano storie: non prenotate il cenone dell’ultimo dell’anno.

PRESIDENTE. Articolo 9. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Bilò, Biondi, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Mangialardi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Putzu, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Carancini, Mastrovincenzo.
Astenuti: Lupini, Pasqui, Ruggeri, Santarelli.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 10.
Emendamento 10/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Decaduto perché bocciato l’emendamento 9/6.

Emendamento 10/2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Decaduto, non essendo stato approvato l’emendamento 9/4..

Articolo 10. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Noi siamo contrari visto che sono decaduti i nostri emendamenti perché preclusi dalla reiezione di emendamenti precedenti. Quindi, votiamo contro.

PRESIDENTE. Articolo 10. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri, Santarelli.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 11. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Questo articolo di natura ordinamentale definisce le disposizioni finali e transitorie propedeutiche all’istituzione ed all’avviamento dell’Agenzia. Noi abbiamo presentato degli emendamenti, alcuni, che prevedono competenze del Consiglio regionale, ma credo che siano preclusi, altrimenti li ritiro perché a questo punto sono stati bocciati gli altri.
Sulle competenze del Consiglio regionale ci avete rinunciato voi, pazienza, però c’è un emendamento molto importante rispetto al quale pure il Presidente Putzu aveva dichiarato il suo voto favorevole, però non è un problema se ci ha ripensato, per carità.
E’ l’emendamento all’articolo 11, ripeto, non è un problema, ma un’opportunità per voi. Il comma 2 dice: “Nel rispetto di quanto previsto da questa legge, la Giunta regionale adotta una o più deliberazioni contenenti le disposizioni relative: a) alla nomina degli organi dell’ATIM; b) all’effettivo trasferimento delle funzioni”, ma siamo sempre sotto il profilo politico istituzionale fuori di testa? Noi facciamo un effettivo trasferimento delle funzioni? Ma, signori, le funzioni le esercitano i dipartimenti con le competenze in materia di internazionalizzazione, di turismo, di beni culturali, di territorio, ma come si fa a dire all’effettivo trasferimento delle funzioni.
L’emendamento è l’11/3 che recita: “le parole ‘all’effettivo trasferimento’ sono sostituite dalle seguenti: ‘agli atti di indirizzo e programmazione regionale, nonché delle direttive per l’esercizio delle funzioni”.

(interventi fuori microfono)

Fabrizio CESETTI. Ci credo che vota a favore! Sostanzialmente noi diciamo che almeno la Giunta regionale procede, anziché all’effettivo trasferimento, agli atti di indirizzo e di programmazione regionale, nonché alle direttive per l’esercizio delle funzioni di cui all’articolo 2, che restano in capo alla Giunta stessa.
Emendamenti come questi sapete quanti ce n’erano? Se li aveste visti!
Credo che questo costituisca un’opportunità, non tanto per voi quanto per la Regione.
Poi ci sono altri emendamenti di coordinamento, ma non sono significativi, questo è quello più importante.
Sempre su questo articolo opportunamente in Commissione è stata sostituita la lettera d) che prevede di procedere all’individuazione delle risorse umane da assegnare o da trasferire, previo consenso, all’ATIM, raccogliendo così le indicazioni delle associazioni sindacali. E’ qui il tema, si dice previo consenso, ma se non ci sarà, come di sicuro non ci sarà, perché nessuno abbandonerà il posto pubblico per andare in un organismo che non si sa chi sia, quel mostro che descriveva il Consigliere Carancini che probabilmente si mangerà i suoi figli, tanto sarà vorace, nessuno ci andrà. Voglio vedere come faranno ad assumere personale.
Avete previsto che non ci vogliono le garanzie del 35, quindi si prenderà il personale con gli strumenti del diritto privato, questo comporterà un aumento dei costi perché non ci sarà neanche la copertura finanziaria, questo lo dirò dopo sulla clausola.
Ripeto, raccomando l’approvazione dei nostri emendamenti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Sarò molto breve. Al Consigliere Cesetti, come ha già detto in precedenza, gli avevo assicurato l’approvazione dell’11/3, che so essere fondamentale per avere un voto favorevole da parte dell’opposizione su questo articolo.

Emendamento 11/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Decaduto.

Emendamento 11/2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 11/3 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biancani, Bilò, Biondi, Bora, Borroni, Cancellieri, Carancini, Cesetti, Ciccioli, Latini, Mangialardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Mastrovincenzo, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Santarelli, Serfilippi.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 11/4 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri, Santarelli.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 11, così come emendato. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Presidente, nonostante l’approvazione di quell’importante emendamento siamo contrari. Dall’approvazione a me non ne viene nulla, l’accoglimento dell’emendamento è una grazia che vi abbiamo fatto in mezzo a questo obbrobrio di proposta di legge perché è evidente che il Presidente Putzu ha capito che era troppo stabilire l’effettivo trasferimento delle funzioni. Una volta abbiamo audito il Dirigente competente, uno dei più bravi secondo me dirigenti d’Italia, furbo quanto preparato, mi meraviglio come lui abbia potuto consentire la scrittura di un articolato del genere, ci stava scritto: all’effettivo trasferimento delle funzioni dal dipartimento, per forza il Presidente Putzu ha accolto questo emendamento, che io vado a correggere.
Perché votiamo contro? Perché quando si parla di individuazione di risorse umane da assegnare o trasferire previo consenso all’ATIM, noi ci domandiamo, non essendo stato approvato l’emendamento che dava al personale le garanzie che ha quello della Svem, quale sarà il personale che darà il consenso per trasferirsi all’ATIM? Questo determinerà che cosa? Non soltanto il mancato trasferimento del personale dalle strutture, lo vedremo fra poco, quelle 12 unità dal dipartimento (Missione 7 e Missione 14) con la relativa spesa all’ATIM …, nessuno ci andrà, ma determinerà che l’ATIM per operare dovrà assumere personale per altre vie e questa legge non avrà neanche più la copertura finanziaria perché la relazione tecnica finanziaria, ex articolo 8 della legge regionale 31, per quanto riguarda l’implicazione organizzativa attesta che dall’attuazione della legge non derivano oneri organizzativi aggiuntivi per la Regione in quanto le attività disciplinate rientrerebbero tra quelle già assegnate al personale in servizio presso la struttura regionale competente in materia e, io dico, si dimentica la lettera d) del comma 2 dell’articolo 11 che prevede che il personale sia assegnato e trasferito all’Agenzia previo consenso e se questo verosimilmente non darà il consenso, che significherà? Che le implicazioni organizzative ci saranno eccome e non solo le implicazioni organizzative del personale, che resterà lì con le funzioni assegnate ad altri che si girerà i pollici, ma per converso non ci sarà neanche la copertura finanziaria, perché se tu aumenti il personale non può essere la stessa. Tanti di voi hanno fatto i Sindaci e questo è l’abc.

PRESIDENTE. Articolo 11, così come emendato. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo.
Astenuti: Lupini, Ruggeri, Santarelli.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 12. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Questi emendamenti che abbiamo presentato sono di natura ordinamentale, di adeguamento alle leggi regionali vigenti: la 9/2006 e la 30/2008, adeguamenti alla presente legge.
Siccome noi abbiamo presentato emendamenti soppressivi in modo coerente con le altre nostre proposte emendative, che espungono qualsiasi riferimento a queste leggi negli articoli pure emendati, i riferimenti sono impropri, quindi, da qui abbiamo emendamenti soppressivi sia all’articolo 12 che all’articolo 13.
Questo mio intervento vale per dare la spiegazione e per esprimere il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. E’ l’ultimo articolo e penso che valga la pena fare brevissime considerazioni e le faccio in realtà con amarezza, Presidente Putzu, perché alle preoccupazioni che sono arrivate fin da stamattina, ma ritengo anche nei giorni precedenti, attraverso telefonate, di un’azione ostruzionistica da parte del Partito Democratico, quello che oggi vediamo dopo questa discussione è in realtà l’azione ostruzionistica della maggioranza. Questo è il dato di fatto, perché c’è un valore immateriale, Consigliere Putzu, che credo vada considerato, che forse può anche sfuggire alla maggioranza dei media, questa è un’Assemblea legislativa regionale che discute le leggi e il lavoro fatto dal Consigliere Cesetti, a cui voglio dire grazie, che soprattutto ha imperniato il proprio impegno per dare una mano su una legge ... Posso comprendere il silenzio da parte dei Consiglieri di maggioranza su articoli che orientavano in un modo o nell’altro alcune questioni, ma quello che è sembrato inaccettabile, penso, è proprio la mancanza di risposta rispetto per esempio ad alcuni articoli tecnici.
Voi pensate che solo perché siete di più, quindi usando l’indifferenza e la mortificazione di una discussione, perché in una Assemblea legislativa regionale ci si confronta …, in realtà voi avete fretta di andar via e questo lo posso comprendere, nonostante il lauto compenso che prendiamo.
Vi siete raccomandati alla buona fede del Consigliere Cesetti e del nostro capogruppo che con molta lealtà e correttezza hanno dato una disponibilità, ovviamente in cambio di niente, nel senso che non hanno preteso nessun tipo di garanzia, ma quando si argomentano articoli tecnici, articoli che possono produrre un confronto, magari dire: “Guardi, Consigliere Cesetti, ha detto una sciocchezza tecnica”. Il vostro silenzio, direi proprio l’indifferenza istituzionale, è un atto di arroganza, solo perché siete di più.
Lo so che non è un’argomentazione forte, resta il fatto che è un atto di arroganza fondato sull’indifferenza perché siete di più, non crediate che tutto questo vi possa portare bene, non crediate che tutto questo potrà arrivare con frutti positivi.
Resta un mostro che avete creato, resta evidentemente un attacco al valore dell’istituzione che di fatto esautora tutti gli uffici e ci sarà un secondo tempo in cui vedremo, anche con curiosità, magari anche riconoscendo che errori non ce ne sono stati, ma più probabilmente sì, cosa succederà rispetto a tutto quello che abbiamo fatto.
Quello che resta è che il Partito Democratico con molta onestà, devo dire, con umiltà e anche con spirito di servizio, ovviamente ringraziando per questo il Consigliere Cesetti perché si è dedicato a questo, ha dimostrato che si può migliorare una legge, mettendosi al servizio della maggioranza, la quale di fatto si è girata dall’altra parte.
Anche questa è politica. Lo so che al Consigliere Putzu entra da una parte ed esce dall’altra, però in futuro qualche considerazione su queste riflessioni potrebbe essere utile.

PRESIDENTE. Emendamento 12/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi.
Astenuti: Lupini, Santarelli.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 12/2 a firma dei Consiglieri Bora, Cesetti. Decaduto.

Articolo 12. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Intervengo ora per dire il voto contrario sull’articolo, però, siccome la dichiarazione di voto la farà il Consigliere Mangialardi e ci avviamo alla conclusione, voglio dire ai colleghi, lo ha detto il Consigliere Carancini, che questa sera l’ostruzionismo l’avete fatto voi, e di questo ne dobbiamo prendere atto.
Ho cercato di fare un lavoro, e lo avete visto, certamente non lo faccio per ascoltare me stesso, addirittura vi ho inviato un testo a fronte questa mattina pensando di fare cosa utile e corretta perché con tanti emendamenti è evidente il sospetto che magari qualcuno lo faccia per tirare il “can per l’aia” o una cosa del genere, ci può essere. Invece voi potete vedere da questo testo a fronte che non c’è alcun emendamento ostruzionistico, ma da quelli presentati e sui quali ci siamo confrontati, anche come gruppo, emerge innanzitutto una proposta alternativa, emerge una proposta emendativa pur lasciando inalterato l’impianto, lo dicevo nella mail che vi ho inviato, che spero qualcuno abbia letto.
Dicevo, invero che da una lettura coordinata degli stessi emendamenti spero possa emergere un testo che, pur lasciando inalterato l’impianto della proposta di legge, perché è un vostro diritto chiedere l’Agenzia, riconduce l’attività e l’Agenzia medesima a compiti gestionali sotto le direttive della Giunta, evitando l’inaccettabile trasferimento delle funzioni – questo per fortuna vostra è stato accolto – e il commissariamento delle deleghe.
E’ evidente, non l’avete fatto, non avete colto questa opportunità. Ripeto ancora una volta che la chiave di lettura del vostro atteggiamento ostruzionistico di stasera è l’emendamento che chiamo emendamento Ciccioli, quello è la dimostrazione della gravità del vostro comportamento.
Non importa, noi ci torneremo su questo perché noi pensiamo che, ad esempio, com’è avvenuto anche in altre realtà, ci sia bisogno di una legge che riordini l’intero sistema turistico e culturale della Regione, magari prevedere un’Agenzia, ad esempio, una legge che riordini e coordini questo sistema con la legge sui borghi, che pure abbiamo fatto e approvato, con la legge sulle dimore storiche, che la coordini con la Svem, che pure fa attività di internazionalizzazione.

PRESIDENTE. Articolo 12. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi.
Contrari: Biancani, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Astenuti: Santarelli.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 13. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Intervengo per dire che chiediamo l’approvazione dell’emendamento e anche per terminare il discorso perché il tutto deve essere coordinato e noi ci torneremo su questo.
Vedete, noi sappiamo bene che c’è la logica dei numeri, siete 21, noi siamo 8 come PD, qualche volta stiamo con il gruppo Movimento 5 Stelle e con il Consigliere Santarelli, ma sappiamo bene che finisce così, come sappiamo che non dobbiamo perdere tempo, però quando noi facciamo queste cose, tutti questi emendamenti, lo facciamo per fare il nostro dovere perché credo sia nostro dovere fare in modo che ci sia una legislazione regionale - la Regione opera soprattutto con leggi di questo Consiglio regionale - che non faccia danno all’istituzione stessa, che tutto sia coordinato, che tutto vada ricondotto ad unità. Questo è il nostro intendimento perché, vedete, il punto è molto semplice, quando noi facciamo le leggi noi puntelliamo, creiamo le strutture portanti di un’istituzione e quelle restano, sì, possono essere abrogate, modificate, però producono i loro effetti e l’istituzione appartiene a tutti, non soltanto alla parte che ha vinto le elezioni e quando noi ad esempio presentiamo degli emendamenti per tutelare i principi di imparzialità, di legalità, di buon andamento, e all’interno di quei principi assumere e tutelare il personale stesso, con le garanzie che dobbiamo mettere in campo perché il personale qualificato possa lavorare alle dipendenze della Regione, noi lo facciamo per l’istituzione, non lo facciamo per noi. Da questo siamo animati. Non c’è alcuna volontà di contrapposizione ed il nostro dovere lo espleteremo fino in fondo. Quindi, che dire? Noi torneremo, lo dico al Consigliere Putzu, all’interno della Commissione rispetto alla quale non ho alcuna passione, io sto in due Commissioni la I^ e la II^, non ho alcuna passione a stare nella II^ Commissione tant’è che ho chiesto al mio capogruppo di sostituirmi perché io non ho alcuna voglia di starci, ma sapete perché non ho voglia? Perché se io ci sto devo fare il mio dovere, come l’ho fatto sulla legge dei borghi, che abbiamo approvato all’unanimità, come l’ho fatto sulla legge delle dimore storiche, dove 21 emendamenti presentati da me sono stati accolti, oppure quella sui borghi, lì abbiamo votati a favore. Perché lo faccio? Qualcuno mi ha rimproverato: ma tu che fai correggi le leggi della maggioranza? Non correggo le leggi della maggioranza, faccio il mio dovere perché questo è il dovere nostro, come diceva il Consigliere Carancini, e siamo pagati anche lautamente per studiare, per approfondire, per scrivere bene, non per fare gli strafalcioni che sono anche giuridici e di tecnica legislativa, che sono all’interno di questa legge. Da questo noi siamo animati, non da altro e qui non c’è niente di politico perché quando noi operiamo qua dentro siamo innanzitutto i rappresentanti dell’istituzione e credo che di questo dovremmo averne maggiore consapevolezza.

PRESIDENTE. Emendamento 13/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Lupini.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Astenuti: Lupini, Santarelli.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Titolo 1 a firma della Consigliera Bora. Decaduto.

Titolo 2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Decaduto.

Titolo 3 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Decaduto.

Titolo 4 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo. Decaduto.

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Innanzitutto voglio ringraziare nell’autonomia degli interventi il mio capogruppo Marinelli per avermi concesso di intervenire in dichiarazione di voto in merito al testo della proposta di legge n. 37/21.
Per il gruppo Lega il voto sarà favorevole, quindi, è favorevole all’istituzione dell’Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione delle Marche, quale strumento operativo della Giunta regionale in materia di turismo e internazionalizzazione.
L’istituzione dell’ATIM credo sia giustificata dall’esigenza di avere uno strumento operativo e veloce al fine di migliorare l’efficacia e l’efficienza dell’attività della Regione Marche nella promozione, sviluppo e competitività del territorio, soprattutto in questo particolare momento di pandemia e la necessità di dare un forte impulso alla ripresa dove tantissimi imprenditori del settore turismo e non solo stanno aspettando da tempo una seria ed efficace ripresa.
L’ATIM svolge le attività assegnate in conformità a quanto stabilito dalla programmazione regionale sulla base delle direttive impartite dalla Giunta regionale, meglio descritte nell’articolo 2 “funzioni e attività dell’ATIM” e nei rispettivi commi di riferimento.
Concludo, Presidente, evidenziando che con l’approvazione dell’ATIM possiamo finalmente partire dando soddisfazione a tutte quelle associazioni di settore coinvolte e audite dagli stessi Assessori e dalla nostra Commissione, accogliendo le loro istanze, con il buon lavoro fatto dai rispettivi dirigenti con la loro esperienza e dai funzionari che con la loro altrettanto esperienza hanno portato un grande contributo alla stesura della proposta di legge.
Oggi ci prendiamo questa responsabilità, non come dice il Consigliere Carancini con “l’autorità dei numeri”, ma con i nostri operatori turistici che ci hanno dato questo preciso mandato e con la consapevolezza che il nostro Presidente Acquaroli si è tenuto l’importante delega del turismo.
Strada facendo valuteremo i risultati e gli obiettivi raggiunti, certo, dico al Consigliere Cesetti, tutto è migliorabile e perfettibile, quindi siamo fiduciosi, nulla è definitivo.
Concedetemi di ringraziare tutti gli uffici coinvolti, i dirigenti di settore, i colleghi tutti di Commissione, in particolare la Segretaria della II^ Commissione, i relatori di maggioranza e di minoranza, il Presidente Putzu e il Consigliere Cesetti per l’ottimo lavoro svolto in Commissione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Non c’era bisogno, Presidente, della sollecitazione del Consigliere Putzu.
Oggi mi rivolgo al Presidente Acquaroli, non certo per la delega al turismo ma perché questo atto merita una valutazione sul piano istituzionale. Non si schernisce chi lavora, chi dà un contributo, chi mette a disposizione competenze, conoscenze e capacità per migliorare un testo che è un obbrobrio vero, forse voluto, forse pensato, forse casuale, però questo è per noi.
Non abbiamo messo in campo un’operazione legata al retaggio del passato, come ci accusate sempre, né tanto meno un approccio ostruzionistico, assolutamente no, abbiamo cercato di dare un contributo, ha ragione il Consigliere Cesetti, forse anche troppo, io lo rimprovero sempre su questo fronte perché qualche volta si fa anche opposizione lasciando andare le cose che non sono adeguate, Invece no, l’abbiamo fatto in Commissione, ci siamo confrontati, ci ha convinti della bontà dell’operazione che stavamo mettendo in campo e della necessità di migliorare quel testo. Non si schernisce, Presidente, non si ride, perché è faticoso per noi, è faticoso per voi, ma soprattutto faticoso sarà fuori quando questa norma così licenziata e sarà quel carrozzone che forse avete pensato in quella maniera.
Vedete, il fatto che non si sia voluto introdurre un emendamento, quello della dichiarazione dell’ente pubblico non economico, determina inevitabilmente un costo ulteriore per la nostra comunità. Non siete stati in grado di mettere un euro per i nostri operatori, per le nostre aziende, per i nostri commercianti, mentre abbiamo già 1 milione di euro di costo ulteriore perché inevitabilmente, lo dico agli ex Sindaci presenti, non siamo riusciti nel pubblico a trasferire mezza persona ai nostri Consorzi pubblici, dato che il personale non trova quelle identiche garanzie che ha oggi dentro l’ente pubblico Regione. Nessuno ci andrà e inevitabilmente dovremo assumere, ma forse anche quello è un obiettivo, un obiettivo politico, come sarà un obiettivo politico quello del direttore, inevitabile.
Non si schernisce, non si fa così, Presidente, perché nessuno si è messo nella posizione di fare 90 emendamenti, lavorando giorno e notte per creare difficoltà nella gestione dell’Aula, quando lo faremo, e lo faremo, ci sarà occasione di farlo, ne faremo 1.200 e ci staremo tre giorni senza nessun tipo di problema, sono anche rodato su questo fronte, lo faremo in modo forse anche irrispettoso, ma mai schernente del nostro ruolo.
Nel merito non c’entro, Presidente, forse non ce n’è bisogno, non avete mai parlato di questo strumento, avete sempre denigrato quelli che in passato avevano questo tipo di impronta, ora create una struttura che andrà inevitabilmente in conflitto sul piano organizzativo, sul piano politico, sul piano della competizione. Potete mettere anche il direttore eterodiretto da qualche altra parte d’Italia, ma alla fine sentirà la propria autonomia e come le altre Agenzie inevitabilmente si muoverà, però lo farà senza pezzi determinanti della nostra promozione e della nostra organizzazione turistica perché manca il pezzo della cultura, manca il pezzo del territorio, un pezzo rimane all’interno del dipartimento regionale, l’altro sarà dall’altra parte e inevitabilmente, Presidente, non funzionerà, funzionerà solo per trovare qualche poltrona e per ricordare il bel contributo.
Quindi, ringrazio a nome di tutto il gruppo per il lavoro fatto il Consigliere Cesetti, i nostri collaboratori che ci hanno messo nelle condizioni di dare una mano alle nostre concittadine ed ai nostri concittadini marchigiani, non l’avete voluto e avete fatto un bel percorso ostruzionistico alla nostra comunità.
Il nostro voto ovviamente e convintamente sarà contrario.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Innanzitutto mi preme ringraziare tutti i colleghi Consiglieri per aver dato un grande contributo a questa proposta, voglio ringraziare personalmente il Consigliere Cesetti per aver fatto molti emendamenti, ovviamente non siamo riusciti a accoglierne molti per visioni diverse, politicamente parlando, come è normale e giusto sia, però apprezzo il grande impegno che ha messo a disposizione, la sua qualità, il suo modo di fare politica, cercando di presentare più proposte, ovviamente poi non condivise. Voi votate contrariamente, come è normale e giusto che sia, come giustamente mi aspettavo, mentre su altre leggi magari c’è stata l’unanimità, cercando di condividere, ma su questo atto era scontato che il Partito Democratico votasse contro, anche perché era nel programma elettorale del Presidente Acquaroli e del centro-destra. Magari non era previsto nel programma elettorale del Consigliere Mangialardi, comunque ho apprezzato le tante proposte fatte dal Consigliere Cesetti.
Presidente, l’avviso che chiederò qualche minuto di recupero per essere stato zitto, nonostante sia stato provocato molte volte, ma è giusto dare delle risposte.
Ho sentito parlare di obbrobrio, di carrozzone, come dice il Consigliere Mangialardi, di una legge per dare delle poltrone, ovviamente mi dispiace rispondere al Consigliere Mangialardi che da buon capogruppo non ha letto le proposte del Consigliere Cesetti ed addirittura – lei ha parlato di poltronificio per piazzare delle persone - noi abbiamo bocciato l’emendamento in cui era previsto il Cda, una specie di Consiglio di amministrazione chiamato con un altro nome. Il Consigliere Mangialardi a differenza del Consigliere Cesetti non studia ed è anche fortunato a trovarsi qui in qualità di ex candidato Presidente e lo invito a studiare di più.
Il capogruppo Mangialardi giustamente ha detto di non aver condiviso nella Conferenza dei capigruppo con il Presidente Latini - ero presente anch’io – l’applicazione del Regolamento in merito alla discussione, addirittura, è verissimo, ha proposto un rinvio in Commissione dicendo che tanto l’atto si poteva approvare la settimana successiva. Il capogruppo Mangialardi, a differenza del Consigliere Cesetti, che studia molto, non legge il Regolamento del Consiglio e mi dispiace perché - glielo l’ho anche spiegato in Commissione, da giovane pivello della politica quale sono - avrei preferito che studiando il Regolamento capisse che quando inizia la sessione di bilancio le proposte che hanno una valenza finanziaria non potranno essere portate in Aula, quindi la mia domanda è: voleva portarla a gennaio oppure si è sbagliato?
Sono anche dispiaciuto perché, a differenza del Consigliere Cesetti, che è stato sempre presente, che ha cercato di fare delle proposte non facendo ostruzionismo - questo lo devo ammettere e per questo voglio ringraziarlo – quando si discuteva in Aula questa proposta di legge, e qualcuno ha avuto anche da ridire sull’assenza del nostro Presidente Acquaroli per motivi istituzionali, il capogruppo Mangialardi era a fare esibizionismo politico, credo su Rai 3, con una conferenza stampa, parlando proprio di questo carrozzone.
Sulla questione delle assunzioni il Consigliere Cesetti ha detto: andremo a verificare come le farete. Forse non si ricorda bene cosa è successo sulla Svim, l’ho già detto più volte, dove un candidato della coalizione del Consigliere Mangialardi, Presidente della Svim, sotto campagna elettorale ha fatto delle assunzioni. Forse si riferiva a lui e non a noi, di certo non possiamo accettare lezioni in merito a questo.
Ho ascoltato le parole del Consigliere Cesetti quando riferiva di aver preso le leggi da altre Regioni riguardanti le Agenzie, mi rammarico perché su questo tema una legge sull’Agenzia, visto che la chiamate obbrobrio, potevate presentarla voi nei 5 anni in cui avete governato questa Regione, non siete stati capaci di farlo e su questo potrei aprire una lunga discussione, però preferisco tacere.
L’ostruzionismo di certo non è stato fatto né dalla maggioranza né dall’opposizione, noi sapevano che il PD avrebbe votato contro, però non mi sembra che abbiamo fatto ostruzionismo anche perché ho cercato di trovare delle soluzioni condivise. C’erano emendamenti importanti tra quelli presentati dal PD, ma stravolgevano la proposta, il senso, il significato dell’Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione, facendola passare per una Agenzia del turismo e della cultura, di certo non potevamo approvarli.
Detto ciò, vado alle conclusioni. Mi dispiace, avrei voluto trovare una condivisione unanime anche su questa legge, però capisco che ormai non si può più fare, mi rincresce che qualcuno – non il Consigliere Cesetti – abbia fatto una speculazione politica e che per il Consigliere Carancini ancora una volta si sia permesso di citare il Dott. XY come affittacamere, come se gli affittacamere fossero figli di un Dio minore, ma di certo il Consigliere Carancini può anche informarsi nei confronti del PD del Lazio con il quale questo signore ha avuto modo di collaborare come “affittacamerista” anche con la Regione Lazio. Ovviamente parliamo di una persona che ricopre un ruolo con un indennizzo pari a 1.000 euro all’anno, a differenza dei suoi predecessori, caro Consigliere Carancini, nominati nella segreteria del Presidente consulenti e neanche competenti in materia, che prendevano 40, 50, 60 mila euro all’anno.
Voglio concludere ringraziando tutti, soprattutto il Presidente Acquaroli per aver creduto nell’Agenzia per il turismo, per aver puntato tutto sul turismo, con il quale potremmo puntare tutti sul brand Marche.
Pensavo che l’appartenenza politica su alcuni temi, su alcuni emendamenti, su alcuni articoli potesse essere sorpassata dall’orgoglio marchigiano, dalla voglia di vedere le nostre Marche in giro per il mondo, i nostri prodotti in giro per il mondo, i nostri Comuni in giro per il mondo, le nostre bellezze conosciute nel mondo, però è normale, ognuno preferisce godere delle disgrazie altrui, ma di certo, ve lo posso assicurare, per voi sull’ATIM è una sfida dire: “Ve l’avevamo detto, non sarà una grande soluzione per rilanciare la regione Marche”.
Visto i risultati che avete raggiunto voi con il turismo estero, che sono stati a dir poco raccapriccianti, è normale che noi dobbiamo rilanciare il brand Marche in giro per il mondo.
Concludo ringraziando invece il Servizio turismo, il Dirigente e gli altri per aver dato un grande contributo a questa legge, così come la Commissione, la Segretaria. Soprattutto permettetemi di ringraziare tutti coloro che da oggi in poi inizieranno a collaborare con questa Agenzia, con la quale finalmente la Regione Marche parlerà con una voce sola. In passato si faceva promozione del territorio, delle singole piccole realtà, dei singoli piccoli Comuni e questo non è possibile per dare un grande slancio alla nostra regione.
Concludo dicendo che Fratelli d’Italia voterà con orgoglio, convintamente e favorevolmente questa proposta di legge voluta dal Presidente Acquaroli nella speranza che il nostro turismo possa avere l’opportunità di rilanciare la nostra regione Marche.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Presidente Acquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Grazie, Presidente. Grazie a tutta l’Aula per la discussione che ha riguardato l’ATIM, un’Agenzia di cui abbiamo discusso ampiamente in questi mesi, in questo primo anno del nostro insediamento. Una discussione che prima si è svolta in Commissione, che ha coinvolto le categorie produttive, le parti sociali del nostro territorio regionale, tanti enti locali, che ha riscontrato un grande interesse perché è riconosciuto ormai che una regione come la nostra è fatta da piccole e piccolissime realtà, dimensioni, che da sole hanno difficoltà ad affermarsi, a progettare, in quanto hanno scarsità economiche, difficoltà logistiche, una strategia di crescita a livello turistico, a livello di internazionalizzazione delle aziende.
Questo è un dato riscontrato, ormai è palese a tutti, le piccole imprese hanno delle difficoltà nella loro capacità di penetrazione nei mercati nazionali e internazionali.
E’ vero che la digitalizzazione ha un ruolo fondamentale, ma è anche vero che da sola non può bastare, come è vero che ci sono altri enti (Camera di commercio, consorzi) che possono supportare le nostre imprese, il nostro tessuto economico, la nostra società nella difficilissima ambizione di affermare la nostra regione al di là del perimetro dei nostri confini nazionali e internazionali.
Credo che l’ATIM sia un’idea, un progetto che si pone l’obiettivo di poter finalmente iniziare a costruire un percorso solido, concreto, un progetto che inizia a lavorare, ad unire i territori, a creare consapevolezza del nostro patrimonio, a creare una strategia comune, a creare le giuste sinergie, a supportare tecnologicamente ed economicamente dal punto di vista strategico tutti quelli che hanno un progetto, che può essere ritenuto all’altezza delle esigenze che la nostra società in questa fase così difficile e complicata ci chiede e riscontra.
Credo che quella che sarà votata oggi sicuramente non sarà una legge perfetta, ci saranno delle cose da migliorare, ci saranno degli aspetti da approfondire, potrà essere anche ritoccata, ma quella che noi vogliamo sviluppare è una visione precisa, l’ha detto bene prima il Consigliere Putzu.
Cultura insieme all’internazionalizzazione e al turismo sono due esigenze diverse. Questa Agenzia si occupa di altro, di collegare, di mettere in contatto e di progettare delle strategie e le strategie non entrano nel merito. Noi non vendiamo cultura, noi creiamo i presupposti, lavoriamo intorno ai presupposti, affinché gli Assessori dei nostri Comuni, affinché le realtà economiche, affinché le realtà di natura imprenditoriale possano lavorare insieme e perseguire in maniera unitaria una strategia comune.
Ritengo che il progetto ambizioso sarebbe stato più credibile se fosse stato votato da tutti, lo dico sinceramente, la legge sui borghi ed altre leggi sono state votate in maniera condivisa, ma su questa, mi sembra di capire, non sarà così, però noi crediamo lo stesso nella bontà sia dell’azione che dell’atto e se strada facendo ci sarà bisogno non ci esimeremo di tornare in quest’Aula e di fare le correzioni opportune, ma l’importante è partire perché molto spesso il meglio è il nemico del possibile e penso che oggi dobbiamo iniziare a perseguire una strategia.
Questa estate, come anche le precedenti, è stata difficile, le stagioni dopo il sisma del 2016 hanno fiaccato i nostri territori dell’entroterra, hanno messo in forte difficoltà le imprese, i Comuni, gli enti locali. Penso che una risposta importante possa essere data perché il gap che abbiamo riscontrato possa essere colmato, facendo tutti insieme, rilanciando la nostra immagine con forza, con la possibilità per tante imprese, per tanti giovani, per tanti enti locali, di ritagliare con una strategia comune uno spazio e restituire occupazione, forza e credibilità.
Vedo che il tempo scorre inesorabilmente ed io non voglio farla lunga, vorrei solo dire una cosa: a me sta bene che non si condivida un atto, è giusto, ci sono delle diversità, è naturale, è frutto delle elezioni, è frutto di una visione che grazie a Dio in democrazia si chiama “democrazia dell’alternanza”, va bene, quello che dispiace un po’, e lo dico amareggiato, è che si cerchi di sminuire o addirittura di dare … Noi non abbiamo alcun direttore scelto, l’Agenzia non sarà eterodiretta da nessuno, soprattutto auspichiamo che parteciperanno in tanti e il migliore sarà il direttore, però cercare di sminuire un lavoro fatto, soprattutto un’opportunità per la nostra regione, dicendo falsità assolute, non fa onore né a questa Aula, né alla credibilità delle istituzioni, né alla necessità di rispondere alle esigenze dei cittadini che fuori da quest’Aula aspettano i nostri atti. La si può non condividere, ma non è giusto dire falsità, che non premiano nessuno, ma soprattutto creano discredito nei confronti della politica.
Chiudo ringraziando, nonostante questo passaggio, mi piace comunque ringraziare, l’Aula per il clima, per il rispetto nel confronto che ho potuto ascoltare nella giornata di oggi. Ringrazio la Commissione, tutti coloro che hanno lavorato nella realizzazione di questo atto e tutti coloro che lavoreranno negli atti futuri perché l’ATIM deve essere calata sul territorio, deve essere messa nella condizione di operare ed avrà bisogno di tanto lavoro. Spero che con l’intelligenza che di solito contraddistingue questa fase, se ci sarà bisogno di sistemare, di ritoccare qualcosa, lo faremo per perseguire meglio gli interessi e il bene della nostra regione a cui tutti indistintamente vogliamo portare un risultato concreto.
Un ringraziamento a tutti, soprattutto a coloro che aiuteranno con il proprio voto a sostenere questo atto ed a farlo diventare operativo.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 37, così come emendata. La pongo in votazione per appello nominale a nome dei Consiglieri Mangialardi, Cesetti, Bora, Mastrovincenzo.

Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Astenuti: Lupini, Santarelli.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Devo darvi un paio di comunicazioni, la prima riguarda l’applicazione dell’articolo 101. Non è una interpretazione dell’Ufficio di Presidenza la modalità di discussione degli emendamenti e di ogni articolo della proposta di legge che abbiamo votato, ma è l’applicazione dell’articolo 101 del Regolamento interno; la seconda è sul prossimo Consiglio regionale, che la Conferenza dei capigruppo ha stabilito per lunedì prossimo 13 dicembre 2021. La Conferenza è prevista alle ore 9,00, l’apertura dei lavori del Consiglio alle ore 9,30, questo per cercare di svolgere più attività complessiva.
Chiudo confermando anche questa volta la mia gratitudine per lo svolgimento dell’attività in Aula, per l’alto valore in termini di contributo portato da tutti, ovviamente da coloro che più si sono impegnati per quanto riguarda la proposta di legge e gli emendamenti e altro.
Buona Immacolata a tutti voi, ci vediamo lunedì prossimo. Buona serata.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 19,00