Resoconto della seduta n.49 del 06/07/2011
SEDUTA N. 49 DEL 6 LUGLIO 2011


La seduta inizia alle ore 10,45

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi


Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi Consiglieri, diamo inizio a questa seduta. Do per letto il processo verbale della seduta n. 48 del 28 giugno 2011. Inoltre, se mi consentite, do per lette anche le comunicazioni degli atti presentati.
Hanno chiesto congedo la Consigliera Ortenzi, la Consigliera Ciriaci, l'Assessore Marcolini.


Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Faccio all’Aula una proposta. Invece di procedere con il primo punto all'ordine del giorno riguardante gli atti ispettivi, se siete tutti d'accordo direi di procedere direttamente con il punto 2) che riporta le comunicazioni della Giunta regionale in merito al rigassificatore Api di Falconara Marittima.
Conosco e comprendo le ragioni che animano il pubblico presente, però voglio essere molto chiaro, ossia, siamo disponibili a tollerare un atteggiamento che nelle occasioni ordinarie non viene e non può essere accettato a norma di regolamento, però pur comprendo, ripeto, le ragioni che stanno dietro a questa vivacità che vediamo oggi in Aula, sarò tollerante fino a un punto oltre il quale non intenderò andare se non sospendendo la seduta assembleare.
Noi abbiamo fatto di tutto per fare in modo che questa mattina ci fosse una rappresentanza sia di coloro che sono contro il rigassificatore, sia dei dipendenti dell'Api, come pure della Fincantieri. Per cui credo che le cose siano andate bene. Mi sono preso la responsabilità anche di andare in deroga rispetto all'omologazione dei posti previsti. Certamente capisco che l'applauso può scattare, la contestazione può scattare, ma sempre dentro un certo limite. Se questo limite dovesse essere varcato – e, guardate non lo vorrei fare perché so che l'argomento è molto importante – mi troverò costretto, ripeto, a sospendere la seduta.
Quindi vi chiedo un senso di responsabilità, che da parte mia non è l'osservanza del regolamento in modo pedissequo e notarile, però non può essere nemmeno la tolleranza a un disastro che impedirebbe il regolare svolgimento della seduta.
Detto questo, e ringraziandovi per la comprensione, passiamo subito, se non ci sono osservazioni, al secondo punto dell'ordine del giorno.


Comunicazioni della Giunta regionale sul rigassificatore API di Falconara Marittima
(Votazione risoluzione e su di essa ordini del giorno)

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente della Giunta Gian Mario Spacca.

(proteste da parte pubblico)

PRESIDENTE. No, no, scusate, e lo dico con pacatezza. Guardate, non accadrà nulla, ma se dovesse accadere qualcosa, siccome ho fatto entrare più persone di quelle per cui la struttura è omologata, la responsabilità è mia. E’ mia!

(continuano le proteste)

PRESIDENTE. Prego, Presidente Spacca.

Gian Mario SPACCA. Signor Presidente, colleghi Consiglieri. Ci eravamo lasciati il 17 maggio scorso con una risoluzione, approvata a larga maggioranza dall'Assemblea legislativa, che prevedeva la negazione dell'intesa nella Conferenza dei Servizi - che nella serata di ieri è stata confermata dal Ministero per il 12 luglio - per la realizzazione del rigassificatore qualora non si fosse raggiunto un accordo sul progetto industriale di bonifica, riqualificazione e riconversione produttiva del sito che riducesse gli attuali livelli di impatto ambientale e che garantisse la sicurezza del lavoro e della salute dei cittadini, unitamente alla salvaguardia dei posti di lavoro, nell'interesse della nostra comunità...

(continuano forti manifestazioni di protesta)

PRESIDENTE. Presidente, mi scusi. Vorrei fare una comunicazione per tranquillizzare i cittadini. Ho dato disposizione di fare entrare una piccola delegazione anche di questo gruppo che sta pressando, mi sono assunto anche la responsabilità di questo. Però ora, per favore, fateci andare avanti, altrimenti sarò costretto a sospendere la seduta.

Gian Mario SPACCA. Auspicando, dicevo, anche un intervento pubblico nel settore energetico relativo alle energie rinnovabili. Quindi a partire dal 17 maggio, da questa risoluzione e da questo impegno che era stato affidato alla Giunta regionale, che, ripeto, per chi non avesse potuto ascoltare, prevedeva il no al rigassificatore se non si fosse arrivati a un accordo, con l'impresa che lo avesse voluto realizzare, che fosse soddisfacente nei cinque punti che l'Assemblea legislativa affidava alla Giunta. Ovvero il diritto alla salute dei cittadini, la garanzia per l'ambiente con la riduzione delle emissioni, la salvaguardia dei livelli di occupazione, l'incremento del monitoraggio e dei controlli sulla situazione, con la garanzia che la politica energetica nazionale relativa al Mare Adriatico non agisse in maniera strutturalmente negativa sul Mare Adriatico.
In questo periodo di tempo, non lungo, ci siamo impegnati in maniera molto severa e molto attiva per ricercare l'ipotesi di accordo. Una ipotesi di accordo che questa mattina presentiamo anche alla vostra attenzione in quanto legittimi rappresentanti della comunità regionale in grado di fare una valutazione non emotiva ma razionale, serena, unicamente ispirata al benessere, allo sviluppo sostenibile, alla crescita e alla salvaguardia della nostra comunità.
L'accordo che presentiamo questa mattina non è la posizione, lo sottolineo, della Regione Marche, bensì l'accordo che è stato definito nella trattativa. Quindi non è una posizione unilaterale della Regione Marche, ma è l’accordo che è stato acquisito e che quindi viene accettato anche dall'altra parte, cioè dall'azienda Api.
Il confronto è stato molto intenso e ha riguardato quei cinque punti fondamentali che l'Assemblea legislativa aveva affidato alla Giunta regionale.
Mi auguro quindi che alla fine di questa discussione verranno presentate delle motivazioni che possano andare in direzione dell'accoglimento di questo accordo. Accordo da presentare nella riunione del 12, ripeto, confermata dal Ministero nella serata di ieri sera. Seppure avessimo richiesto anche un rinvio a causa della richiesta formulata dagli Enti locali per un ulteriore approfondimento dei termini stessi dell'accordo, che in qualche modo andavano a modificare quelle posizioni radicalmente negative che erano state assunte da parte degli enti locali. Ma il Ministero ha ritenuto di non dover accedere a questa richiesta perché ampiamente superati quei margini previsti per legge. Margini che prevedevano 180 giorni dalla conclusione del procedimento autorizzativo del rigassificatore, che è partito il 7 marzo 2008 e che ha avuto la compatibilità ambientale da parte del Ministero dell'ambiente il 22 luglio 2010. Quindi da parte del Ministero non si è ritenuto opportuno procedere all'accoglimento di questa richiesta che da parte nostra, congiuntamente alla ditta, era stata presentata, come appunto ci era stato richiesto dagli enti locali e anche dai gruppi assembleari.
L'ipotesi di accordo, che ora illustrerò, è stata dunque integrata con quelle valutazioni pervenute nel largo confronto che abbiamo avuto con le categorie produttive, quindi con gli artigiani, con le piccole imprese, con le associazioni degli imprenditori, con le organizzazioni dei lavoratori Cgil, Cisl e Uil e, come dicevo, con le rappresentanze delle istituzioni locali.
Queste posizioni hanno modificato in modo strutturale l’accordo. Quindi l'accordo che oggi presentiamo incorpora alcune delle sollecitazioni, osservazioni e critiche arrivate anche nelle ultime ore.
Chiedo agli uffici che l'accordo sia distribuito ai Consiglieri, affinchè possa esserci la possibilità di un ulteriore approfondimento, sulla base anche delle argomentazioni che fornirò, in modo tale che si possa seguire la discussione con la presentazione che seguirà.
Il primo punto da sottolineare, che era una preoccupazione sollevata dall'Assemblea legislativa, è che il parere sul rigassificatore, valutato sotto ogni profilo e con uno scrupolo estremo, non può comportare una modifica del Pear, quindi non ci sarà la necessità di modificarlo. E’ stata fatta una valutazione molto approfondita, quindi, ripeto, non c'è la necessità di modificare il Piano energetico ambientale regionale. E questa non è un'opinione, siamo nei termini del diritto, è un dato oggettivo che viene riscontrato da tutti gli osservatori giuridici e legislativi che abbiamo consultato. Quindi si può acquisire e offrire il nostro parere senza bisogno di un atto legislativo che vada in direzione della modifica del Pear.
Questa è la prima considerazione che volevo formulare per rassicurare quei Consiglieri che ne avevano fatto richiesta.
La seconda osservazione… (commento di un cittadino) Non dipende da me! La seconda osservazione, dicevo, dipende…(proteste del pubblico)

PRESIDENTE. Mi scusi, Presidente Spacca. Ho già dato disposizioni al Segretario generale – potete vedere, infatti, che non è in Aula - di andare a parlare con la Digos per fare entrare la delegazione. Quindi, vi prego!

Gian Mario SPACCA. La seconda valutazione è quella che riguarda il profilo tecnico che sottintende alla nostra decisione. Come sapete non siamo sovrani, non siamo in un regime di carattere monarchico, anche noi siamo assoggettati al rispetto della legge e quindi dobbiamo tenere in considerazione il parere tecnico che ci è pervenuto dalle varie amministrazioni. E questo è molto importante, sopratutto ai fini di una decisione che l'Aula volesse assumere di dire no al rigassificatore. Ovvero, il parere che dobbiamo formulare in questa sede deve essere fortemente motivato, sopratutto qualora si vuole arrivare al no, in funzione del fatto che qui esistono già dei pareri tecnici formulati dagli organi tecnici nella loro autonomia. E che sono già stati espressi da quattro livelli: dal Comune che dovrà ospitare l'impianto, dalla Provincia che dovrà ospitare l'impianto (che per la verità non ha offerto un parere positivo diretto ma non negativo con una prescrizione), dalla Regione Marche e dal Ministero dell'ambiente.
Sono tutti pareri sostanzialmente positivi, con delle motivazioni che poi elencherò. Motivazioni che devono essere tenute in attenta considerazione qualora, ripeto, si arrivasse a una formulazione negativa da parte dell'Aula rispetto all'accordo che presentiamo. Cioè non basta dire no al rigassificatore, perché anche un'eventuale negazione da parte nostra potrebbe essere non accolta e giudicata come negativa se non sarà sufficientemente sostenuta da adeguate motivazioni in sede tecnica.
Quindi accanto a questi pareri tecnici offerti dal Comune di Falconara, dalla Provincia di Ancona, dalla Regione Marche e dal Ministero dell'ambiente ci sono state già anche delle valutazioni espresse da quei soggetti che voi ci avete chiesto di coinvolgere nella valutazione del processo per arrivare alla formulazione del parere. E quindi i pareri favorevoli di Ggil, Cisl e Uil, di Confartigianato, Confindustria, Confapi, e delle posizioni più articolate da parte dei Comuni di questo territorio. Comuni che, per la verità, si sono presentati in maniera negativa alla prima riunione che abbiamo fatto, ma che nel corso delle altre due riunioni, che ci sono state sulla base degli approfondimenti che venivano emergendo, in parte hanno modificato le loro posizioni. Al punto tale da chiederci nell'ultima riunione la possibilità di un’ulteriore valutazione. E questo è oggetto del verbale della riunione che abbiamo fatto con i Comuni. Certo, non tutti i Comuni hanno modificato la loro posizione, però molti di quelli che erano entrati con una posizione negativa hanno chiesto la possibilità di ulteriori approfondimenti.
Un'altra cosa che è stata chiesta è perché, essendo due i progetti che riguardavano il territorio regionale, uno con riferimento alla località di Porto Recanati, l'altro con riferimento alla località di Falconara Marittima, fossero state differenti le valutazioni tecniche degli organismi che prima ho citato. Perché cioè da parte dei servizi tecnici è stato detto no a Porto Recanati e invece sì a Falconara.
(proteste del pubblico)
Riguardo Porto Recanati ci è stato fatto presente che quel progetto veniva proposto su un contesto ambientale del tutto integro, privo di infrastrutture esistenti, mentre il progetto Api riguarda una struttura già esistente, che già insite sul tratto di mare interessato, su aree già interdette all'attività, all'attracco e alla pesca.
Ma la cosa più significativa che ha determinato la differenza nella valutazione dei due progetti in sede tecnica è stata la natura intrinseca dei due progetti. Quello dell'Api interesserebbe 20 chilometri complessivi di area marittima, mentre quello di Porto Recanati, realizzato da Gaz de France, ne interesserebbe esattamente il doppio, 51 chilometri. E differenti sono anche le tecniche da utilizzare che introdurrebbero un impatto ambientale esattamente doppio tra l'uno e l'altro impianto.
(proteste del pubblico)
Questa è la valutazione tecnica che è a disposizione di tutti coloro che volessero approfondirla. Ed essendo una valutazione tecnica è basata su tabelle, su cifre e su numeri, non quindi su opinioni, né su invettive, né su insulti.
L'altro elemento che veniva richiesto di approfondire e il più importante, quindi noi lo abbiamo considerato, è cioè quello che riguarda la salute dei cittadini.
(applausi del pubblico, ma continuano le proteste)
La Regione Marche si è dotata di un Osservatorio epidemiologico e abbiamo serie storiche che si riferiscono agli ultimi dieci anni e valutazioni puntuali che si riferiscono agli anni precedenti...
(continuano le proteste)

PRESIDENTE. No, no! Presidente, mi scusi, non è possibile! Non è possibile nemmeno per i Consiglieri che non riescono a sentire neppure la relazione! (proteste) No, guardate, mi dovete stare a sentire un attimo! (il tumulto del pubblico è sempre più forte) Guardate, sono al limite! Se mi costringete a chiudere…(ancora proteste) No! no! Mi permettete di fare una comunicazione? No! Bèh, allora! Prego Presidente continui!

Gian Mario SPACCA. Stavo parlando della valutazione epidemiologica. Tale valutazione relativa all’area di Falconara, effettuata dall’Agenzia regionale sanitaria e dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale, e a cui noi affidiamo grande importanza, presenta indicatori mediamente al di sotto di quelli relativi ai distretti industriali...

(incessante tumulto del pubblico)

PRESIDENTE. Guardate, che se viene sospesa la seduta nella Conferenza dei Servizi del 12 il rappresentante della Regione comunque esprimerà il suo parere, ma voi avrete negato all'Assemblea legislativa e ai singoli Consiglieri di esprimersi! E negate anche a voi stessi l'intelligenza di comprendere come la pensano i singoli Consiglieri! Se io sarò costretto a sospendere la seduta la Regione esprimerà comunque il suo parere! Non è possibile continuare così!

Gian Mario SPACCA. Presidente, vorrei fare una proposta. Ovvero quella di distribuire la sintesi della relazione che sto facendo in modo tale che i Consiglieri la possano leggere.
Siccome i Consiglieri hanno l'ipotesi di accordo di programma su cui devono fare la valutazione, e mi hanno detto che è stata distribuita anche la relazione che sto svolgendo, andrei rapidamente alla lettura della relazione, indipendentemente dai pronunciamenti che avvengono intorno a noi, in modo tale voi possiate comunque acquisire quali sono elementi alla base di questa valutazione.
Stavo dunque dicendo della epidemiologia.
Ci siamo dotati, proprio a seguito dell'accordo sottoscritto dal Presidente della Regione D'Ambrosio e dall'allora Presidente dell'Api con l'istituzione dell'Aerca, di un monitoraggio sistematico e sistemico di quell'area rispetto ai dati epidemiologici.
Quindi siamo in grado di avere serie storiche molto definite degli ultimi dieci anni e puntualmente rilevabili anche negli anni precedenti. In base a queste serie storiche, comparate anche con altri territori della nostra regione e che sono risultati molto importanti, saranno felici di sapere, i Consiglieri regionali ma anche le persone che ci ascoltano, che il trend di criticità rispetto a patologie che in qualche modo possono essere riferibili e correlate a situazioni di carattere ambientale, quindi indotte, è in caduta verticale negli ultimi dieci anni. (proteste del pubblico). Il che testimonia del perché nella nostra regione ci sia stato un incremento così forte della speranza di vita. Un dato incontrovertibile è proprio quello che nella nostra regione siamo a livelli di speranza di vita tra i più elevati d'Europa. E questo riguarda anche la realtà di Falconara (proteste del pubblico) che ha avuto un trend in decrescita dell'epidemiologia che è riscontrabile su tutti i dati dell'Arpam e dell'Ars.
Anzi, c'è da dire di più, ossia che i valori medi dell'area di Falconara sono al di sotto della media regionale e che ci sono aree industriali, tra cui quella di Ascoli, che hanno livelli molto più elevati rispetto a quelli presentati dai distretto industriale di Falconara.
Un altro punto importante che abbiamo detto di acquisire riguarda le valutazioni sul profilo ambientale, ovvero i livelli di emissione.
Qui vi chiederei un attimo di attenzione, questo è forse il punto tecnicamente più significativo delle ipotesi di intesa per dire sì o no. Perché paradossalmente, attraverso questa intesa, noi potremmo arrivare a livello di impatto ambientale complessivo, anche rispetto alle criticità che vengono determinate dall'impianto industriale di rigassificazione, inferiore rispetto alla situazione attuale e con dei benefici per il territorio.
L'accordo che è stato sottoscritto, pur non riguardando il rigassificatore bensì la raffineria, prevede degli investimenti consistenti sull'impianto di raffinazione: 120 milioni di euro finalizzati ad un ulteriore abbattimento di gas climalteranti e altre risorse finanziarie – ecco il punto su cui vi chiederei di fare attenzione – sull'impianto IGCC, cioè sull'attuale Turbogas esistente. L'attuale Turbogas esistente sversa in mare sette volte la quantità di cloro – che è una delle grandi preoccupazioni che tutti noi abbiamo – di quello che sverserebbe l'impianto di rigassificazione se dovesse essere realizzato. Questa quantità di cloro dell'attuale Turbogas potrebbe essere ridotta se da parte dell'Api venissero fatti degli investimenti per richiedere un'immissione di cloro inferiore all'attuale.
L'Api si è impegnata a ridurre di un quarto questa emissione di cloro, che con riferimento all'attuale situazione produrrebbe una compensazione che potrebbe essere addirittura una riduzione – stiamo valutando su modelli matematici, quindi poi bisognerebbe verificarla sperimentalmente – della quantità di cloro che attualmente viene immessa nel Mare Adriatico. Comunque la quantità di cloro attuale è molto al di sotto dei livelli di legge, che prevede uno 0,1 milligrammo al litro.
(incessanti manifestazioni di protesta).
Un altro punto fondamentale che preoccupava i Consiglieri era il livello di temperatura che determina il processo di riscaldamento del gas che viene immesso nel gasdotto. Ebbene, la nave gassiera che porta questo gas sversa in mare una quantità di acqua a meno 6 gradi centigradi, ma questo processo di raffreddamento si esaurisce nell'arco di circa 200 metri.
Questo impatto è stato verificato sulla base dell'attuale situazione che, ripeto, già oggi prevede uno sversamento in mare di una quantità di cloro di sette volte superiore. Ne abbiamo avuto la possibilità di verificarlo sperimentalmente.
I timori che sono stati espressi rispetto all'eutrofizzazione non hanno luogo di esistere perché...(continuano le proteste)...l'eutrofizzazione è un fenomeno che si realizza con il riscaldamento e con il raffreddamento delle acque.
Il monitoraggio gestito da Regione e Ispra viene comunque rafforzato e integrato rispetto a quello già previsto dalla valutazione di impatto ambientale, con costi a carico dell'Api. Arpam, sistema regionale e Ispra effettuano il controllo nel rispetto degli impegni e dell'accordo sul piano ambientale e epidemiologico e degli investimenti di bonifica.
Ulteriori controlli sono garantiti dalla fase che riguarda la composizione societaria della società.
Altro punto fondamentale riguardava l'occupazione. L'azienda si è impegnata a mantenere per dici anni gli attuali livelli di occupazione ed eventualmente incrementali. (proteste). Si è impegnata ad utilizzare imprese marchigiane nell'attività di costruzione, fornitura e manutenzione degli impianti, anche al fine di mantenere i livelli occupazionali dell'indotto. L'azienda si è impegnata a valutare progetti di reimpiego di lavoratori in difficoltà di altre aziende in crisi del territorio e privilegiare imprese marchigiane.
La Regione Marche pur avendo firmato una clausola di riservatezza che ha consentito di approfondire il piano industriale e i flussi finanziari, possiamo dire, senza timore di violare questa causa, che i margini dell'attività dell'impianto di rigassificazione compensano le attuali perdite della raffineria fin dal terzo anno di attività. Possiamo dire – perché siamo autorizzati a dirlo - che al terzo anno il rigassificatore definisce un flusso di cassa positivo di 25 milioni di euro.
Una eventuale caduta dell'attività della raffineria comporterebbe, invece, problemi sotto il profilo occupazionale e di fondi pubblici per ammortizzatori sociali in deroga, che nell'attuale situazione di crisi economica della provincia di Ancona, che già comprende Fincantieri e Antonio Merloni, risulterebbe difficilmente supportabile.
C'è anche da considerare la valutazione dell'autorità portuale che in base a calcoli dell'autorità stessa porterebbe ad una riduzione dell'attività del 40% e dei flussi finanziari del 50% del porto di Ancona. Porto che oggi – e questa è una notizia che i Consiglieri devono tenere in considerazione – non rientra tra i primi dieci porti strategici d'Italia ed è fuori dalle reti di grande comunicazione nazionale.
Nell'ipotesi di accordo siglata la Regione – e questo è un altro punto estremamente importante - può entrare a far parte della società di rigassificatore con una partecipazione fino al 30% e il suo rappresentante nel consiglio di amministrazione avrebbe con il suo voto diritto di veto su ogni decisione strategica.
L'Api si impegna a consentire l'inserimento dell'autorizzazione ministeriale – questo è uno dei punti che sono stati aggiunti –. Quindi questo accordo di programma diventa parte dell'autorizzazione ministeriale, che consentirebbe di far valere in sede giuridica i punti che qui abbiamo acquisito.
Non solo, è notizia dell'ultima ora che l'Api ha accettato anche di inserire in statuto le clausole che qui vengono definite nell'accordo di programma.
Per quanto attiene alla sicurezza, l'impianto di rigassificazione ha ottenuto, come dicevamo, il nulla osta di fattibilità preliminare da parte del Ministero dell'interno e anche dalla direzione regionale dei vigili del fuoco. L'Api si è impegnata a consolidare i livelli di sicurezza per prevenire il rischio di incidenti rilevanti sulla base di rapporti di sicurezza. I controlli di sicurezza saranno effettuati anche da un comitato tecnico- specifico presso l'Arpam.
Qui prima ho sentito delle voci che richiamavano l'aspetto turistico. (continua il tumulto da parte del pubblico) Abbiamo anche valutato gli effetti di un rigassificatore esistente in Italia da oltre tre decenni, quindi con tecnologie…(forti proteste) un rigassificatore tra l’altro a terra, mentre quello di Falconara…

(manifestazioni di protesta sempre più incalzanti)

PRESIDENTE. La seduta è sospesa! La seduta è sospesa! Però, Presidente Spacca, prima finisca.

(Il Presidente Spacca continua la sua relazione, ma il forte ed incessante tumulto proveniente dall’area del pubblico ne impedisce la comprensione)

PRESIDENTE. La seduta è sospesa! Chiedo di incontrare i Capigruppo!


La seduta è sospesa alle ore 11.20


La seduta riprende alle ore 11,55

PRESIDENTE. Prego i colleghi Consiglieri di rientrare in Aula. Riprendiamo i lavori.
Comunico ai colleghi Consiglieri che c'è stata la richiesta da parte del Coordinamento No ai rigassificatori di incontrare una delegazione dell'Assemblea legislativa prima dell'espressione del voto.
Naturalmente noi, sia per i richiedenti sia per i sostenitori di altre tesi, non neghiamo la possibilità di incontrarsi con i Capigruppo. Quindi ora continuiamo il dibattito poi una delegazione del Coordinamento No ai rigassificatori o dei dipendenti potranno richiedere di incontrare i Capigruppo prima dell'espressione del voto. Sono disponibile a sospendere i lavori per questo eventuale incontro.
Ha la parola il Consigliere Silvetti.

Daniele SILVETTI. Intuisco dalle sue parole che prima o poi arriverà in Aula un documento che poi dovremo votare. Però fino ad ora l'unica cosa che è stata fatta recapitare è questa ipotesi di accordo.
Bèh, allora voglio fare subito una richiesta direttamente al Presidente Spacca. A lui in via preliminare chiedo di avere visione di questi pareri legali che suffragherebbero la non incompatibilità con il piano energetico regionale con l'ipotesi di edificazione di questo impianto industriale, perché tale è. I pareri legali sarebbero fondamentali per avere un po' di chiarezza rispetto agli strumenti di cui la Regione è dotata da anni.
La seconda è invece una richiesta di rinvio. Credo che sia un fatto di coscienza e buona fede da parte di ciascun Consigliere dire che l’ipotesi che ci è stata fatta recapitare questa mattina debba essere approfondita. (applausi del pubblico) Noi oggi dovremmo dare un mandato a un Presidente che ha, in separata sede, accordato e concordato un testo che noi, ripeto, solo questa mattina conosciamo. Sarà per deformazione professionale, ma i contratti vanno prima letti, capiti, approfonditi ed eventualmente modificati.
Io oggi dovrei fare una cambiale in bianco a favore di un Presidente che si affretta a dire che tutto è a posto anche dal punto di vista normativo. E no, non è a posto proprio per niente! (applausi)
Leggo in modo molto veloce – ma è balzato agli occhi di tanti colleghi – che addirittura c'è l'impegno da parte dell'azienda di trovare un accordo con i propri partner per far costruire gassificatori alla Fincantieri di Ancona. Ma stiamo scherzando! Direbbe Bersani. Stiamo scherzando! (applausi). Vogliamo prendere in giro i lavoratori e poi ci lamentiamo di certe manifestazioni! Quindi una volta tanto cerchiamo di essere seri.
Ritengo che questa ipotesi di accordo debba essere approfondita perché, ovviamente, ha contenuti fondamentali sotto vari punti di vista, ambientale, sociale, occupazionale e mi sembra evidente anche di ordine pubblico.
Quindi credo che con un congruo rinvio, idoneo a far capire ai Consiglieri cosa vanno a delegare al Presidente - non si può fare l'ennesima cambiale in bianco - potremo avere a quel punto tutti gli strumenti per dire se sia o no opportuno o se sia o no indispensabile a questo territorio.
Io ho già una serie di considerazioni da fare ma che non voglio dire oggi perché, appunto, prima voglio valutare in modo preciso e attento ogni articolo di questa ipotesi di contratto.
Pertanto chiedo all'Assemblea di pronunciarsi con un voto su questo rinvio. (applausi)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Questa mattina ci troviamo a discutere un tema importantissimo per la nostra regione, sia sul piano economico, sia sul piano sociale, ambientale, però poi l'agenda non viene dettata da noi, dalle nostre esigenze, dalle esigenze del territorio. Ci sono cioè delle scadenze imposte da altri che ci obbligherebbero, oggi, ad esprimere un parere.
Noi Comunisti abbiamo votato contro la proposta nella seduta dell'Assemblea legislativa del 17 maggio e a tutt'oggi non riusciamo veramente a comprendere le motivazioni per cui dovremmo cambiare idea. Cosa è accaduto di nuovo, se non cose che noi tutti sappiamo, maggioranza e minoranza, Governo e Consiglio? Tutti infatti sappiamo che continuare con questo tipo di sviluppo non è più possibile. Lo sappiamo tutti! (applausi)
Non è più possibile su un piano occupazionale perché i nostri giovani, seppure per motivi le cui responsabilità non ricadono sull'Assemblea legislativa, non trovano lavoro, la disoccupazione cresce. I disastri ambientali ci stanno raccontando tutti i giorni che è ora di cambiare.
Ma sopratutto è indegno e disonesto mettere in contraddizione due diritti, il diritto alla vita e il diritto al lavoro. (applausi). Non è più possibile! Non è più possibile!
E se questo è vero non è possibile accettare il ricatto di chi in questa società si è sempre arricchito a discapito di chi oggi, invece, chiede lavoro e futuro.
Quindi adesso io non ho bisogno di un ulteriore approfondimento, io so. Ritengo sia invece ora, lo abbiamo chiesto fin dalla prima seduta di questa Assemblea legislativa, di elaborare una proposta politica alta, una proposta che sia perseguibile, con il coinvolgimento di tutti i soggetti del territorio, a partire dai Comuni, dalle organizzazioni dei lavoratori, da tutte le istituzioni. Non possiamo esimerci da questo.
Guardate, pensare che dire sì oggi sia difendere i lavoratori sarebbe, secondo il mio modesto avviso, l'ennesima presa in giro per i lavoratori. (applausi). Perché l'occupazione...(applausi). Però, scusate, vi prego, è troppo grande e troppo importante questo problema per limitarci ad applaudire o contestare. E’ veramente importante. Ed io lo sento come riguardasse me stesso, anzi, riguarda me stesso.
Oggi come ieri non siamo in presenza di un piano nazionale che parla del fabbisogno dell'energia, se non una lettera del Ministero che dice che nell'Adriatico i rigassificatori probabilmente saranno cinque o sei. Allora bisognerà ragionare sull'accumulo di quella massa d'acqua di cui parlava il Presidente Spacca, ossia ghiaccio immesso in mare a meno 6 gradi. In un mare in cui i pescatori ci dicono, Assessore Giannini, che non c'è più il pesce perché stanno cambiando le condizioni climatiche. (applausi). Allora noi dobbiamo affrontare il tema di cosa questo mare e questo territorio offre al turismo, certo, se puntiamo sulla green economy e su un turismo di cultura, su un turismo di classe.
E quando parliamo di occupazione non serve fare la guerra tra poveri, perché gli interessi tra occupati, coloro che cercano lavoro e coloro che tutelano l'ambiente sono gli stessi. La politica deve saper fare questa sintesi. I referendum ultimi ci hanno insegnato questo, al di là delle volontà dei partiti. (applausi) Ci hanno cioè insegnato che ci sono milioni di italiani che vogliono entrare in scena e decidere, abolendo le contraddizioni, vogliono decidere insieme su uno sviluppo che coinvolge tutti.
Però io questo su questa bozza di accordo non lo vedo.
Tra l’altro, mi permetta Presidente Spacca, io sono molto rispettoso di tutti i tecnici e delle opinioni di tutti, però sappiamo che quando si chiede una relazione o quando si chiedono i modelli matematici, dipende a chi li chiedi e perché li chiedi, poi hai il risultato. (applausi). Al di là delle dimensioni, infatti, non si capiscono le motivazioni che hanno fatto dire no a Porto Recanati poi le stesse motivazioni vengono messe come precauzione a Falconara. (applausi)
Se esiste il principio di precauzione per tanti settori, in tanti ambiti utilizzati dall'Unione europea, perché allora non lo utilizziamo anche noi, perché non approfondiamo veramente, perché non elaboriamo insieme, perché non chiamano l'Api stessa, per un progetto di sviluppo che sia valido per tutti i lavoratori. Perché, guardate, le garanzie che l'Api dà oggi, leggendo l'accordo, è che 40 persone vengono spostate dalla raffineria al rigassificatore per dieci anni. E i figli dei lavoratori cosa faranno? Cosa farà chi oggi ha trent'anni?
Allora dire sì oggi significa intercettare le volontà delle popolazioni? Significa accettare i consigli che ci vengono dati dai legittimi rappresentanti dei territori, cioè i Sindaci? Ce n'è solo uno, che fortunatamente vive a Ostra Vetere, che dice “fatelo a Falconara”.
Concludo ricordando un parere a proposito di legittimità, che non è del Consigliere Bucciarelli ma della Provincia di Ancona, dato il 23 settembre 2010. Si dice: “il cosiddetto decreto Prestigiacomo, d.l. 128/2010, modificando il 152 del 2006 apporta modifiche sostanziali per quanto concerne la valutazione di impatto ambientale, la valutazione ambientale strategica e l'autorizzazione integrata ambientale. Tale decreto pone dei divieti e vincoli alle attività legate agli idrocarburi in genere nel raggio di 12 miglia da aree protette, fattispecie riguardante il Parco regionale del Conero situato a circa 8 miglia marine dal rigassificatore”.
Vedete allora che neanche sul piano giuridico è tutto chiaro e tutto limpido come si vuole far credere.
Concludo dicendo che dal 17 maggio ad oggi non è cambiato niente. Quindi il parere che noi daremo al rappresentante del Governo regionale alla Conferenza dei Servizi è quello di dire no (applausi) finché il Governo non avrà chiarito il fabbisogno nazionale e avrà avuto nella Conferenza Stato-Regioni l'accordo delle Regioni sul dove dislocare ii rigassificatori. A quel punto saremo disponibili a ridiscutere il tutto. Oggi non ci stiamo a fare i primi della classe facendo solo danni alla nostra regione. (applausi)


PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Anch'io concordo con la richiesta fatta dal Consigliere Silvetti in merito alla necessità di verificare questa ipotesi di accordo. Una ipotesi di accordo che comportando una serie di promesse necessità di alcuni pareri legislativi integrativi di ciò che ha indicato il Presidente Spacca. Ad esempio servirebbe un parere legislativo sulla liceità della proposta di una società mista tra Regione Marche e Raffineria Api, aspetto che potrebbe inficiare la stessa validità dell'accordo.
L'accordo è basato su una serie di impegni che deve controllare la Regione rispetto a quelli presi dalla Raffineria Api ma allo stesso tempo la Regione è in compartecipazione con questa società che dovrà controllare. Chi potrà allora garantire che i controlli tutelino la salute e la sicurezza? (applausi) Chi potrà controllare gli enti deputati (che ricordo sono tutti enti sotto il controllo regionale)? Ossia chi controlla l'Arpam che deve controllare la qualità dell'aria e dell'acqua o l'Asur che deve fare gli studi epidemiologici e così via? Insomma, tutto ciò che viene riportato come una vittoria all'interno dell'accordo dovrà essere fatto sotto il controllo della Regione Marche che però compartecipa agli utili dell'impresa. Penso sia una forte contraddizione sia dal punto di vista legislativo che etico.
Gli studi epidemiologici sono stati inseriti in maniera strumentale, si vede infatti che l'impatto del rigassificatore non ha ricadute, quando invece è una struttura che porta in sé rischio di esplosione e di incendio (applausi).
Ad esempio in America oggigiorno gli impianti vanno messi a distanze superiori ai 100 chilometri. Da noi invece non si capisce come mai la valutazione di impatto ambientale, sia su Recanati che su Falconara, non tiene conto in alcun modo del rischio derivante dalla struttura della nave rigassificatrice. Rispetto a questo non c'è nessuna valutazione, però ci sono studi che dicono che è possibile il rischio di incendio e di conseguenza quello di esplosione. Dai tecnici della Regione, invece, è stato detto che è difficile si verifichi un simile evento, anzi, non è stato neanche preso in considerazione. In ogni caso io credo che per i duecentomila cittadini delle Marche che vivono davanti al rigassificatore sentirsi anche solo dire che hanno una scarsa probabilità di incidente non sia poi così divertente, specialmente dopo che in Giappone un incidente considerato anche lì molto moto improbabile si è poi verificato (applausi).
Il rigassificatore, inoltre, non produce gas lo fornisce. Ma la rete italiana dei gasdotti è sufficientemente approvvigionata sino al 2030, è sovradimensionata rispetto ai bisogni di approvvigionamento energetico. Allora cosa fa il rigassificatore? Rifornisce semplicemente sulla rete.
Pertanto, innanzitutto, si potrebbe realizzare in una qualsiasi altra parte d'Italia che sopratutto non sia in corrispondenza di un'area ad elevato rischio ambientale.
Vado nel merito dei tanto sbandierati accordi.
Al'obiettivo 2 si parla di “aumento della flessibilità operativa dell'esistente impianto IGCC e più in generale dello stabilimento” però si precisa anche “nell'ipotesi, in corso di valutazione…”. Quindi tutti gli obiettivi di miglioramento ambientali sono subordinati a una verifica di possibilità tecnico-economica. Per cui in una fase successiva si potrebbe anche dire che non c’è, appunto, la possibilità tecnico-economica.
Poi si parla di sinergie e di recupero ambientale dello stabilimento. Ma per lo stabilimento, almeno per quello qui citato, ossia per il sito di interesse nazionale sottoposto a bonifica, l’obbligo di bonifica è già dovuto alla Raffineria Api in base a un decreto che lo ha già individuato sito di interesse nazionale, come c'è già un programma di bonifica del sottosuolo.
L’obiettivo 4 riguarda invece “sinergie tra il realizzando terminale e la centrale IGCC e la raffineria”. Ma tutto questo per i cittadini dell'Aerca non è sicuramente una fortuna, perché significa che in un possibile futuro l'Api potrà dire: “se non ci fate realizzare le centrali, visto che abbiamo la capacità di gas fornito dal rigassificatore, saremo costretti a chiudere il sito di Falconara”. Dunque non viene escluso che la Regione in un secondo tempo potrà dare l'autorizzazione ad ulteriori centrali.
Oltretutto non c'è neppure nessuna prospettiva di dismissione di tutte quelle attività che hanno impatto sull’ambiente e sulla sicurezza dei cittadini, anzi, questa infrastruttura va ad aggiungersi.
Pertanto concludo dicendo che i contenuti di questa ipotesi di accordo non garantisce a nessuno, quindi neanche agli operai, che la Raffineria una volta incassati gli utili del rigassificatore possa andare ad una dismissione della raffinazione senza un piano industriale a tutela di tutti gli occupati.
La Regione Marche dovrebbe, a mio parere, mettere in piedi un tavolo istituzionale. Inoltre dovrebbe istituire, a tutela della sicurezza dei cittadini, un comitato tecnico scientifico; ad esempio la Regione Toscana ha messo in piedi un comitato tecnico-scientifico internazionale per la valutazione del rischio rispetto agli incidenti della nave rigassificatrice. La Regione Marche ha voluto garantire la sicurezza dei lavoratori, ma allo stesso tempo deve garantire anche la sicurezza dei cittadini.
Dunque chiedo l'attivazione di un comitato tecnico-scientifico internazionale rispetto ai rischi, che potrebbe determinare, ad esempio, anche la distanza del rigassificatore dalla costa. (applausi)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi...(...) Come Consigliere Silvetti? (…) Sì, però lei è già intervenuto! (…) Va bene. Un attimo solo, Consigliere Busilacchi. Prego Consigliere Silvetti.

Daniele SILVETTI. Presidente, io prima volutamente sono intervenuto senza argomentare la mia posizione in quanto avevo voluto sollevare un problema procedurale. Avevo cioè chiesto venisse posta in votazione la richiesta di rinvio a fronte del fatto che il documento contenente l’ipotesi di accordo ci è stato recapitato solo stamattina.
Quindi, visto il regolamento dell'Assemblea, credo che la discussione si debba esaurire quanto prima.

(proteste del pubblico)

PRESIDENTE. No, no, vi prego! Consigliere, io metterò senz’altro ai voti questa sua richiesta, ricordando che su di essa potrà svilupparsi soltanto un intervento a favore ed uno contro. Dopodichè passeremo al voto ed eventualmente si riprenderà dal Consigliere Busilacchi.
Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Presidente, se la richiesta di rinvio formulata dal Consigliere Silvetti consente un rinvio generale di tutto è una cosa, se invece rinvieremo la discussione, la presa d'atto e il nostro giudizio, ma poi il Presidente Spacca il 12 andrà a decidere da solo, è una cosa che dobbiamo sapere. La richiesta di rinvio dipende proprio da questo. Per cui se il Presidente Spacca il 12 non andrà è giustissima, se invece andrà autonomamente ci vedremo espropriati da una funzione.

PRESIDENTE. Prego il Consigliere Silvetti di esplicitare ultiormente la sua richiesta.

Daniele SILVETTI. Presidente, chiedo formalmente il rinvio di questa Assemblea legislativa un quanto, ripeto, a fronte di fatti nuovi si deve consentire ad ogni singolo Consigliere di capire e approfondire gli argomenti che sono all'interno di questa ipotesi di contratto, dopodichè rinviare alla prima seduta utile.

(continuano le proteste)

PRESIDENTE. Quindi un rinvio alla prima seduta utile, ossia il 12.
Ha la parola il Consigliere Binci.

(continuano le proteste)

Massimo BINCI. Per favore! Per favore! Presidente, magari si potrebbe rimandare a lunedì visto che il 12 è martedì. Peraltro anche in sede di Capogruppo diversi Consiglieri avevano espresso la volontà di volersi confrontare sull'ipotesi di accordo. Ipostesi di accordo di cui non abbiamo avuto notizia se non dalle inserzioni pubblicitarie della Giunta sui giornali.
Quindi tale rinvio è compatibile sia con l'espressione di voto piena che con il recepimento da parte della Giunta.

PRESIDENTE. Mi sembra di capire che l'intervento del Consigliere Binci sia a favore della proposta di rinvio del Consigliere Silvetti. Per cui è ancora ammesso un intervento contro.
Ha la parola il Consigliere Trenta.

(tumultuosa manifestazione del pubblico)

Umberto TRENTA. Presidente, in maniera molto secca e semplice dico che non si accettano scuse e deroghe al voto. Si vota oggi perché l'argomento è chiaro e netto.

(continua il tumulto con applausi e fischi)

PRESIDENTE. Bene. A questo punto, essendoci stato un intervento a favore ed uno contro, pongo in votazione la proposta del Consigliere Silvetti.

(L'Assemblea legislativa non approva)

(applausi)

Si prosegue. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Il Partito Democratico sulla questione del rigassificatore ha sempre avuto una posizione non ideologica. Noi riteniamo che su questioni così complesse e delicate che riguardano scelte amministrative sia sempre opportuno avere, come ha detto prima il Presidente Spacca, delle posizioni non pregiudiziali, non emotive bensì razionali e orientate allo scopo, in cui si confrontano i costi e i benefici.
Ritengo, come ho avuto modo di dire anche nella seduta del 17 maggio, che su questioni dove si incrociano in modo drammatico due interessi, che oggi sembrano essere anche contrapposti, quello cioè della tutela occupazionale e quello del rispetto ambientale, sia giusto avere pacatezza, sobrietà, massima serietà e massimo approfondimento.
All'epoca dissi che la nostra era una posizione non ideologica, ma oggi arrivo a dire anche una cosa in più. Ossia che su vicende come questa serve una posizione antideologica, perché le semplificazioni che urlano e che sovrastano le ragioni non facilitano certo la lucidità delle scelte.
Io credo, e lo dico con grande preoccupazione, che la deriva di questo dibattito chiami tutti noi, sia chi ha un ruolo pubblico sia chi in questa vicenda si è interessato portando istanze diverse, ad una maggiore attenzione sulla sobrietà della discussione. Ovvero occorre, come avviene in altre parti del mondo, una base di dati oggettiva, condivisa, un patrimonio oggettivo che valga per tutti. Perché, guardate, sulla questione si è sentito dire veramente di tutto. Da un lato c'è chi ha raffigurato il rigassificatore come un ecomostro, una bomba atomica, dall’altro c’è chi ha pensato che possa essere la panacea ai mali dell'occupazione in difficoltà.
Io credo che entrambe le cose non siano vere.
Ripartiamo dal 17 maggio. Questa Assemblea legislativa negò l'intesa dando mandato alla Giunta di approfondire, su una serie di aspetti ambientali relativi alla sicurezza, all'occupazione e allo sviluppo, con tutto il tempo necessario. Su questioni delicate come questa, infatti, non deve esserci una scadenza. Ancor di più quando le opere sono finanziate con soldi pubblici - in questo caso sono finanziate per il 71% da soldi pubblici - non basta non avere costi ma occorrono anche benefici evidenti per la comunità.
Pertanto oggi rispetto ai quesiti che ponevamo in passato alcune cose sono state risolte mentre altre non ancora del tutto.
Continua a non esserci un piano energetico nazionale. Sulla questione energetica non riusciamo ad avere un elemento di programmazione condiviso.
Sugli aspetti ambientali rispetto al passato abbiamo invece nuove carte, abbiamo i dati degli uffici, due procedure comparative di VIA. Io qualche giorno fa sono stato ad una iniziativa pubblica alla presenza di un biologo marino di fama internazionale, che di fronte a domande molto chiare del pubblico ha dichiarato che attualmente gli studi sostengono che la nave rigassificatrice proposta dall'Api non produce dei danni ambientali superiori ad esempio a quelli della raffineria... (forti proteste del pubblico)...Questo è per dire che se oggi ci fosse una sostituzione dei due impianti a parità di occupazione e di bonifica del sito io sarei favorevole al rigassificatore, invece non lo sono a queste condizioni. (continuano le proteste)
Per cui, come dicevo prima, dovremmo essere orientati dal principio della laicità.
Negli ultimi tempi presso l'impianto di Porto Vivo, in provincia di Rovigo, c'è stato un fenomeno di produzione di schiuma visibile, un fenomeno che non era stato previsto dagli studi di impatto ambientale e che ormai da qualche mese è oggetto di uno specifico monitoraggio da parte dell'Ispra e dell'Arpav, nonché di specifici atti amministrativi da parte della Regione Veneto, che per quell'impianto sembrerebbe portare, proprio in queste ore, alla riapertura del procedimento di VIA statale.
Io penso che questa cosa potrebbe valere anche per l'impianto di Falconara, quindi ho presentato, insieme ad alcuni colleghi, una proposta di risoluzione in cui si chiede per l’intera operazione una maggiore garanzia.
Inoltre sugli aspetti della sicurezza a mare risulterebbe il non avvio di uno specifico procedimento tecnico-amministrativo relativo alla sicurezza in mare della nave rigassificatrice. Tale procedimento non è a carico né degli uffici regionali né del Ministero dell'ambiente bensì del Ministero della marina mercantile Capitaneria di porto di Ancona. L'assenza di questo procedimento sembrerebbe non consentire una completa ed esaustiva conoscenza del processo tecnologico e delle sue condizioni di sicurezza a mare.
Pertanto sulla base di questi due elementi chiedo il rinvio della Conferenza dei Servizi prevista per il 12 luglio.
Prima ho appositamente fatto quella premessa per far capire che lo spirito deve essere sempre quello della laicità e dell'approfondimento, mai quello dei no senza sé e senza ma oppure dei sì senza sé e senza ma. Invece ho l'impressione che l’odierno clima stia portando ad una posizione poco seria.
Devo dire, inoltre, che non è stato nemmeno risolto il lato relativo agli aspetti occupazionali. Noi nella mozione chiedevamo un piano industriale perchè in realtà ancora non c'è, seppure ci sia un importante impegno dell'azienda.
Per cui anche su questo aspetto, al fine di dare una risposta certa all'occupazione, ritengo sia necessaria una maggiore chiarezza, sopratutto perché, ripeto, siamo di fronte a decisioni che richiedono risorse pubbliche.
Molte cose previste nell'accordo erano già previste nell'accordo del 2003, ma ancora stiamo aspettando il polo energetico da quelle parti (applausi).
Allora molto semplicemente chiedo: quale sarà il futuro della raffineria? Dove andranno questi posti di lavoro? Sappiamo infatti che le navi rigassificatrici possono occupare soltanto poche decine di occupati. Cosa avverrà in quel sito? Noi siamo contrari alla mega centrale, invece sembrerebbe che ci sia intenzione dell'Api di abbinare i due impianti. Allora vorremmo sapere se per davvero ci sarà una bonifica di quel sito e lo smantellamento della raffineria.
Ripeto, se tutte queste cose venissero fatte io sarei favorevole al rigassificatore, ma ad oggi, a seguito della decisione presa il 17 maggio e dello spirito di serietà e di approfondimento la soluzione, credo che la soluzione più giusta sia il rinvio della Conferenza dei Servizi. Come ritengo serva una maggiore chiarezza per addivenire in una filiera istituzionale, quindi anche insieme agli enti locali che si sono espressi, ad una soluzione che sia, per il bene della comunità, massimamente condivisa.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pieroni.

Moreno PIERONI. Oggi più di altre giornate, più di altre Assemblee legislative, ogni Consigliere regionale, sia di maggioranza che di opposizione, credo affronti questa problematica, come ricordato anche da altri Consiglieri, con un’angoscia interiore legata alla decisione da prendere. Come sono convinto che il percorso sin qui fatto dal Presidente Spacca sia nato proprio dalla necessità di mettere di fronte all’Assemblea legislativa un progetto che cerchi di dare garanzie a tutti i livelli. E quindi sia a chi non vuole il rigassificatore, sia a coloro che, al di là delle esternazioni, vengono da famiglie umili che hanno comunque sempre lavorato. Pertanto è un percorso che vuole tenere in considerazione anche l’occupazione.
Io ormai un anno fa insieme ad altri Consiglieri presentai una mozione contro il rigassificatore di Porto Recanati, a cui seguì anche una mozione sul rigassificatore di Falconara; all’epoca ricordo che ancora i cittadini presenti erano pochi. Ma già allora l’Assemblea legislativa, seppure appunto senza una cospicua presenza di cittadini – che è giusta e legittima quest’oggi - si impegnò a ragionare su questo problema.
Penso che oggi, ancor più di allora, come Giunta, come Assemblea legislativa tutta, dobbiamo cercare il giusto equilibrio tra chi come me dice no al rigassificatore – questa è infatti la mia posizione culturale, credo sia indiscutibile che un rigassificatore non porti alcun valore aggiunto alla nostra regione, almeno da un punto di vista turistico e ambientale –, come pure di tutte le varie dinamiche che si incastrano – lo vediamo anche in questo momento - nella realtà occupazionale della Raffineria Api.
E’ giusto quindi che in piena coscienza ogni Consigliere regionale tenga presente il precorso di quella proposta che con grande impegno e determinazione il Presidente Spacca oggi ci ha portato all’attenzione.
Io sono stato, insieme al Consigliere Busilacchi, uno dei firmatari che hanno voluto vedere se c’erano le condizioni di un rinvio, però credo anche che oggi l’Assemblea possa dare al Presidente Spacca due input, input che poi dovrà portare al confronto con il Ministero nella Conferenza dei Servizi.
Il confronto probabilmente il 12 si inizierà, ma sicuramente non si concluderà, quindi intanto questa Assemblea legislativa e tutti i cittadini dovranno essere nuovamente coinvolti e messi al corrente delle varie tappe che seguiranno. Io peraltro sono convinto che nessuno vuole creare né criticità ambientale nè criticità occupazionale.
Vado all’altro aspetto, e qui mi rivolgo al Presidente Spacca.. Questo accordo sicuramente tocca molteplici aspetti, occupazionali, di salvaguardia turistica, di recupero ambientale del territorio – non dimentichiamoci che dal 2003 ad oggi da parte di Api non c’è stato alcun impegno orientato al rispetto dell’allora programma condiviso dalla Regione, Provincia e altri istituti (applausi) –. Allora a questa proposta di accordo, Presidente, secondo me va aggiunta un’altra nota, ossia quella di un’importante fidejussione bancaria. Perché la fidejussione bancaria è una tutela non soltanto per noi che amministriamo ma anche per i cittadini…(…) No, io mi riferisco alla fidejussione bancaria fatta dall’Api, che appunto deve garantire il rispetto di questo accordo. Noi oggi dobbiamo essere quelli che devono riuscire a garantire a chi fra cinque o dieci anni ci sostituirà - sia a noi come amministratori sia voi come cittadini - il rispetto di un eventuale percorso fatto dalla Regione. Senza quindi che accada quello che è accaduto fino ad oggi, ossia che dopo otto anni l’Api non ha ancora fatto un passo per garantire quei percorsi e progetti fatti sin dal 2003.
Ritengo sia giusto che oggi i Consiglieri possano esprimere un loro pensiero e parere. Per quanto mi riguarda aspetterò la relazione conclusiva del Presidente Spacca per capire quale sarà il mio voto. In coscienza, ripeto, io a priori sono contrario al rigassificatore, ma è chiaro che va garantito anche il discorso dell’occupazione.

Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Mi rivolgo al Presidente che non c’è, ai componenti della Giunta, ai colleghi Consiglieri. Giornate come queste, proteste come queste, si verificano ogni volta che la Regione abdica alla sua funzione di programmazione e di assunzione di responsabilità di fronte ai cittadini, tutti, di tutti i colori e di qualsiasi modo la pensino, sulle scelte che riguardano il futuro di questa regione.
Sia chi è a favore si chi è contro oggi qui chiede una sola legittima cosa, ossia, che cosa in questi anni ha programmato la Regione in termini energetici ambientali. Noi l’abbiamo detto dall’opposizione, ma siamo stati inascoltati, però oggi qui emerge di fronte a tutti il totale fallimento del piano energetico ambientale. E’ infatti un piano che non ha fatto scelte, è un piano che ha detto bugie sulla situazione del possibile sviluppo energetico nella nostra regione. In più oggi leggiamo nell’inserto che la Regione ha fatto su tutti i quotidiani (credo a pagamento) che il rigassificatore è possibile perché non è una struttura che produce bensì commercializza.
Questo è come quando avevate detto che si sarebbero realizzate 24 centrali turbogas su questo territorio, da Gabicce a Porto d’Ascoli. Poi avete parlato di fotovoltaico. Ma dopo un anno avete detto: “Fermi con il fotovoltaico”. Insomma, in questi anni non si è mai capita la linea dell’Esecutivo regionale, non l’hanno capito le imprese, i cittadini e neppure le associazioni dei comitati spontanei e ambientalisti.
Quindi vogliamo sottolineare - noi che abbiamo un’idea che poi dirò senza alcun problema – che questo non è il modo di governare, non è un modo onesto a livello intellettuale e culturale nè democratico nel rapporto con i cittadini.
Un piano che fallisce produce solo confusione, crea demagogia. Ad esempio chi vuole fare un investimento non capisce su cosa lo può fare. E non lo capisce neppure chi magari lo vuole fare sulle energie rinnovabili. Un piano energetico serio avrebbe dovuto dire dove si fa e dove si può fare un impianto eolico, un impianto fotovoltaico, fino agli impianti più preoccupanti per tutti, nel bene e nel male.
Il piano tutto questo non l’ha detto. Quindi la Regione è piena non solo di quello che succede oggi in quest’Aula, ma di tutte quelle contestazioni che vediamo sul territorio, perché, ad esempio, anche una pala di fotovoltaico messo davanti a un paese medievale, giustamente, dà fastidio.
Perché la Regione non si è presa questa responsabilità? Perché! Quando ci sono le elezioni è facile promettere, è facile impegnarsi, è facile dire ai cittadini datemi il voto, datemi la delega in bianco, però poi prescindo da quello che ho detto. Che è appunto proprio ciò che sta succedendo.
Alcuni di questi cittadini oggi presenti hanno ragione al 100% su una cosa. Ossia per il fatto che era stato detto - anch’io ho sentito dirlo da alcuni esponenti di maggioranza -: “non saremo mai per il rigassificatore in nessuna parte”. Quindi se i cittadini contestano sul metodo hanno ragione. (applausi)
Bèh, qui si applaude, ma adesso so che non ce ne sarà un altro, a me non piace fare come loro, ritengo che ognuno debba prendersi le proprie responsabilità. Noi sul piano energetico abbiamo una linea nazionale…(…) No, abbiamo una linea nazionale, lo diciamo qui senza alcun problema…(…) Sì, lo dico alla fine.
Premesso, dunque, che non c’è stata chiarezza e che purtroppo c’è stata la volontà di nascondersi – umanamente dico di nasconderci, voglio sperare non sia stato un voler prendere in giro -, io Presidente e componenti della Giunta non ho capito una cosa; è una cosa che nei nostri interventi lo abbiamo sempre detto, anche in quelli che esprimono una linea che non condivido. Ossia, non si può prescindere, chiunque governi, che la Regione nei confronti – è scritto nella nostra Costituzione - dell’impresa, dell’attività privata, di qualunque genere, debba tutelare e controllare ambiente e salute con tutti i mezzi. E’ normale! Non è eccezionale! Allora quello che mi colpisce è che qui si promette, anche con le inserzioni fatte sui giornali (che non sono gratis!), che la Regione controlla perché entra in società. Perché entra in società! Ma, Presidente, la Regione per controllare deve entrare nelle società?! La Regione deve controllare sempre! La Regione deve controllare anche quando non c’è la società! (applausi) Non ci prendiamo in giro! (…) Presidente, lei sai cosa pensiamo della Svim!
Chiedo quindi che, al solito, non si lasci questa roba alla demagogia. Chiedo che quando c’è una proposta strategica di partecipazione societaria, Presidente, lo si faccia quando si discute di bilancio oppure all’inizio di legislatura o durante le elezioni, quindi né sotto una pressione popolare, né sotto una pressione economica. Questo secondo noi è quello che deve fare la Regione.
Per cui quando leggo che la Regione controlla perché partecipa alla società è una cosa che dal punto di vista istituzionale mi fa rabbrividire. Se poi facciamo un piano di partecipazioni possiamo partecipare anche alle società che producono i cartoni animati. Non c’è problema! Però ce lo diciamo come piano programmatico, non come scappatoia demagogica.
E mi spiace, Presidente, che lei non abbia sentito la prima parte di questo mio intervento.
Concludo comunque ripetendo, primo, che il piano energetico ha fallito e che quindi produrrà ulteriori danni se non ci si metterà mano subito e se non ci si confronta con i cittadini seriamente senza scappare o senza raccontare barzellette.
Secondo, quando ci sono le elezioni sarebbe il caso di parlare di questo, e giustamente in molti si arrabbiano perché vi hanno votato perché gli avevate detto un’altra cosa.
Voglio infine chiarire, per la linea che il PdL incarna a livello nazionale e regionale, come avevamo già detto nelle precedenti sedute che hanno riguardato, purtroppo inutilmente, le discussioni sul piano energetico ambientale, che noi siamo a favore del rigassificatore di Falconara.

(forti manifestazioni del pubblico con applausi e fischi)


PRESIDENTE. Per favore! Andiamo avanti con i lavori. Prego il Consigliere Marangoni di intervenire.

Enzo MARANGONI. Grazie Presidente.

(il pubblico continua a manifestare tumultuosamente)

PRESIDENTE. Prego, Consigliere Marangoni, inizi il suo intervento.

Enzo MARANGONI. Approfitto del clima sereno per fare il mio intervento! Presidente Spacca, questa mattina, da una parte o dall’altra, per vari motivi ce l’hanno tutti con lei. Io invece le voglio fare i complimenti. Veramente!
Lei ha fatto distribuire la bozza di accordo soltanto un’ora fa, sono tredici pagine fitte fitte, per cui è un po’ difficile prendere posizione, quindi la prerogativa dell’Assemblea legislativa è stata stravolta, è vero, però comunque la ringrazio (continua il tumulto del pubblico) perché sono stato edotto e informato abbondantemente dalle pagine dei quotidiani che lei ha acquistato a spese dei contribuenti marchigiani. Grazie a questo ci ha informato. E quindi ha informato anche i Consiglieri che questa mattina, grazie appunto ai quotidiani pagati dai contribuenti marchigiani, sono pronti per votare. Però io ancora non ho capito se dobbiamo votare questa ipotesi di accordo o qualcos’altro che ancora deve essere distribuito. Tanto a chiarimento della completezza dei lavori che stiamo per fare.
Voglio farle i complimenti… (continuano manifestazioni tumultuose del pubblico)…

PRESIDENTE. Vada avanti, Consigliere Marangoni!

Enzo MARANGONI. Voglio farle i complimenti, Presidente Spacca…(ancora tumulto)…, però vedo che mi impediscono di volerle bene, una volta tanto che le voglio bene! Presidente, non esca, le voglio fare i complimenti! (ancora tumulto)

PRESIDENTE. Vada avanti tranquillo, Consigliere Marangoni, tanto quello che dirà è registrato.

Enzo MARANGONI. Voglio fare i complimenti al Presidente Spacca per…(ancora tumulto). Presidente, la prego di darmi la parola quando avrò la possibilità di parlare.

PRESIDENTE. Consigliere Marangoni, vada avanti, non si preoccupi, vada avanti.

(continuano manifestazioni sempre più accese del pubblico)

PRESIDENTE. Scusate! Scusate! Peraltro, guardate, la decisione sul voto o non voto già è stata presa. Oggi si voterà, quindi è inutile continuare! Prego Marangoni, vada avanti.

(le forti manifestazioni non cessano)

PRESIDENTE. Marangoni, noi abbiamo tutto il tempo per espletare, quindi siamo qua! Continui, prego.

Enzo MARANGONI. Voglio fare i complimenti al Presidente Spacca per aver cambiato opinione…(ancora tumulto)

PRESIDENTE. Alzi la voce.

Enzo MARANGONI. Alzo la voce, va bene! Voglio fare i complimenti al Presidente Spacca per aver cambiato opinione sul rigassificatore; vediamo se adesso cambiano opinione anche loro, sempre se capiscono il senso di quello che sto dicendo, perché ancora non l’hanno capito. Oh, finalmente è tornato, Presidente, grazie!
Voglio fare i complimenti al Presidente Spacca per aver cambiato opinione sui rigassificatori nel corso di questi anni e di questi ultimi mesi. Nel senso che, come tutti sanno, nella precedente legislatura il Presidente Spacca era ampiamente favorevole ad entrambi i rigassificatori (ci sono tanti documenti), poi, guarda caso, pochi mesi prima l’avvicinarsi delle elezioni regionali del marzo 2010, io l’ho udito personalmente in varie assemblee, ha cambiato opinione. Chissà perché! Solo tre-quattro-cinque mesi prima delle elezioni regionali di marzo 2010 si era detto, ripeto, fermamente contrario ad entrambi i rigassificatori…(…) Ad entrambi, Presidente, ero presente.
E adesso, guarda caso, ha nuovamente cambiato opinione. Chissà perché? Io penso che cambiare opinione sia un segno di maturità, non di debolezza, però cambiarla in modo così repentino, insomma, mi lascia qualche dubbio.
Allo stesso modo voglio fare i complimenti al Partito Democratico in quanto ha seguito il medesimo percorso di mutamento di opinione nella precedente legislatura, facendolo anch’esso pochi giorni prima delle elezioni e adesso. Addirittura pochi mesi prima delle elezioni regionali di marzo 2010 fece votare a circa quindici Comuni, prevalentemente amministrati dal Pd stesso e dai suoi alleati, delle risoluzioni molto precise contro entrambi i rigassificatori, ovviamente zona per zona, come pure alla Provincia di Ancona. E anche ora, guarda caso, alcuni amministratori del Partito Democratico hanno, o avrebbero, uso il condizionale, cambiato idea.
Quindi anche qui complimenti per l’evoluzione del pensiero.
Vorrei allora capire quali garanzie possono avere i lavoratori dell’Api affinchè mantenga per dieci anni i livelli occupazionali. Vorrei capirlo.
La proposta che ho sentito fare da parte del Consigliere Pieroni riguardo ad una fidejussione bancaria, cioè di soldi che Api mette a disposizione – ma devono essere tanti soldi! – a garanzia di questo impegno, potrebbe essere sicuramente una cosa interessante. Perché? Perché l’Api non mi pare che in questi anni abbia mantenuto tutti gli impegni che ha preso. Quindi fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio!
Se non c’è una sanzione che in qualche modo leghi a un impegno chi mi dice che fra uno o due anni i lavoratori dell’Api non potranno essere mandati a casa? Ricordiamoci, infatti, che l’unica garanzia ce l’ha l’Api. Mi risulta, cioè, che lo Stato italiano gli garantisce per almeno venti anni il recupero di oltre il 70% dei ricavi, e quindi anche nel caso in cui il rigassificatore non proceda, non operi, non funzioni. Per cui l’Api ha garantito oltre il 70% dei ricavi, però poi da nessuna parte c’è scritto che manterrà gli impegni nei confronti dei lavoratori.
Allora le chiedo, Presidente Spacca - a cui ho fatto molti complimenti, un po’ ironici, devo dire, ma c’erano -: a chi giova questo accordo? Giova ai lavoratori dell’Api? Giova all’Api? Giova all’indotto e all’economia locale? Giova al diritto, che comunque c’è, alla sicurezza dei cittadini? Giova all’ambiente? Giova al turismo? Giova alla pesca? Io onestamente, per come è stato presentato questo accordo, qualche idea confusa ce l’ho.
Quindi così com’è questo accordo non può avere il mio consenso. Se invece verrà integrato con qualche garanzia più profonda, più precisa, potrò anche rivedere la mia opinione. Grazie.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Presidente, intanto dico, come ovvio, che prima di decidere avremmo preferito discutere un po’ di più, molto spesso le decisioni sono proprio il risultato di discussioni approfondite.
Abbiamo quindi provato, lo ha fatto anche il mio collega Busilacchi, a rinviare la questione, però proprio ieri sera sono stato informato che non era più possibile in quanto ci è stato negato il rinvio, il Ministero ci ha detto: “no, avete usato già due step, quindi vi dovete fermare”.
Quindi discutere di più prima di decidere adesso non siamo più in grado di farlo, però c’è un altro elemento, cioè, piuttosto che qualcuno decida da solo, che è un rischio reale, noi abbiamo scelto di stare nel merito. E’ vero che è un tavolo di intesa, ma è anche vero che in certe forme si può arrivare ad una decisione a prescindere dall’intesa stessa.
E’ vero che non abbiamo ottenuto di discutere di più prima di decidere, ma ora potremmo trovare decisori che lo fanno anche senza di noi. Quindi abbiamo preferito stare nel merito del problema, conoscerlo fino in fondo, sviscerarlo nel tempo possibile. E quindi ora cerchiamo di trovare nel documento che è stato concordato tutte le risposte di garanzie assolute.
Certo, non è una cosa semplice, l’abbiamo visto nel dibattito, nelle posizioni politiche, lo cogliamo nella platea di chi sta seguendo i nostri lavori. Ossia, non è una cosa semplice tenere insieme occupazione e lavoro, che è uno dei problemi principali di questo Paese. Tenere insieme i temi legati all’ambiente, alle garanzie assolute di sicurezza e di salute in un documento unico, da concertare con l’azienda e da discutere con il Governo, non è per niente una cosa semplice.
A meno che uno si aspetti solo un sì e un no, cioè, salvando la sua posizione, l’anima, decide uno schieramento e finisce lì. No, noi abbiamo provato a stare un po’ di più nella questione concreta.
Vedete, il nostro è un Paese troppo spesso abituato ad una assunzione di responsabilità limitata al passaggio contingente, sull’agire quotidiano, sulla possibilità di un crescere di posizione personale, di partito o di lobby.
Molte volte la responsabilità è limitata anche da fattori di opportunità, dove, badate, è anche molto complicato saper scegliere.
Molto spesso ci troviamo di fronte a temi di carattere localistico rispetto invece all’opportunità di scegliere questioni di grande responsabilità.
Vedete, per avere consenso qualche volta rispetto alla decisione che devi prendere occorre l’autorevolezza, piuttosto che schierarsi semplicemente perché è più comodo.
Come Partito Democratico, come penso anche tutti quelli che fanno politica, abbiamo l’obbligo di assumere i dubbi e le preoccupazioni dei cittadini. Siamo obbligati a farlo.
E sui temi ambientali sempre di più vanno assunte queste preoccupazioni e questi dubbi.
Va quindi cambiato l’approccio, altrimenti ci troveremo così anche in altre situazioni, cioè ci troveremo con schieramenti contrapposti proprio perché avremo sbagliato l’approccio del problema.
Se però decidiamo di assumerci responsabilità, assumerci i dubbi, le perplessità, le paure di chi vive certe situazioni, al contempo dobbiamo anche cercare di svolgere le funzioni per le quali siamo qui, dobbiamo sviscerare i problemi, discuterli fino in fondo e alla fine scegliere.
Noi quindi abbiamo pensato di entrare nel merito, di approfondire quel documento.
E già in una prima fase la posizione del mio partito in quest’Aula era stata quella di considerare il rinvio dell’intesa non come un rinvio dal carattere ideologico o una posizione per partito preso, bensì come un rinvio in quanto ci mancavano gli elementi per decidere.
E la seconda questione che dicemmo in quest’Aula su questo tema fu quella semplicemente di dire: “attenzione, il rigassificatore è uno strumento che trasferisce metano da un Paese a un altro, il piano energetico, invece, è un’altra cosa. Teniamo distinte queste due questioni”. Qualcuno pensa che il rigassificatore posizionato lì possa servire in futuro anche a qualcos’altro, è ovvio sia così, però in questa fase siamo comunque obbligati a tenerli separati.
Rispetto a un ragionamento più generale io penso, ma forse anche il mio Gruppo e alcuni colleghi, che qualora si dica di sì al rigassificatore questo dovrà essere il motore che ci farà vedere nei prossimi anni che quella raffineria potrà diventare un polo energetico e che si attivi un processo di riqualificazione. Adesso è solo uno auspicio, ma poi dovrà diventare una realtà.
Perché, vedete, sempre per essere molto franco, l’Api un po’ ha deluso, ad esempio sulla bonifica si è fermi a diversi anni fa, si sono fatti pochi passi in avanti e su altri temi è lo stesso. Quando invece è un’area Aerca che dovrebbe svolgere una funzione costante e continua di bonifica, pensando addirittura a delocalizzazioni. Deve essere così.
Allora è per questo che noi cerchiamo dentro la questione, nel documento che verrà discusso presso il Ministero dell’ambiente, le risposte assolute che vogliamo.
Le abbiamo dette ma le voglio un attimo riassumere, dopodiché concludo: occupazione, lavoro, riduzione della raffinazione, compensazione a pareggio o meno delle emissioni fra la riduzione della raffinazione e l’eventuale rigassificatore.
Insomma, dati chiari, assoluti e certi sul rischio sanitario e ambientale.
Non è certo la prima volta che un’istituzione pubblica, un Ministero, un Governo, una Regione, una Provincia, un Ente locale, svisceri il problema fino in fondo per poterlo rendere più chiaro possibile affinchè possa essere di garanzia per tutti. Ed oggi allora siamo in questa fattispecie, ovvero c’è un’assunzione di responsabilità che sviscera il problema per fare in modo che ognuno possa avere la possibilità di riconoscersi.
Noi come PD abbiamo chiesto tre cose molto specifiche. Peraltro credo, come dicevano i Consiglieri Busilacchi e Pieroni, che il 12 non sarà la fine del mondo, sarà una data, uno step, un passaggio. E su queste tre questioni, Presidente, il nostro voto sarà molto condizionato, so già che siamo in quella direzione.
Il primo punto è che l’accordo che si firmerà a Roma dovrà contenere tutte quelle indicazioni che sono già dentro il protocollo che la Regione ha discusso con l’azienda, che siano cioè part integrante dell’intesa.
La seconda questione è che accanto all’Arpam, come ricordava qualcuno prima di me, stimata agenzia regionale per l’ambiente, si affianchi un coordinamento tecnico-scientifico interistituzionale che insieme controlli costantemente l’evoluzione di questo processo (l’accordo prevede un anno ma potrebbero essere anche tre o sei mesi).
La terza questione è che il Pear, quand’anche lo modificheremo, non potrà prevedere mega centrali. Potremo ragionarci, ma, ripeto, non potrà prevedere mega centrali, vanificherebbe l’impostazione finale di un progetto equilibrato ed ecosostenibile di un piano energetico.
Pertanto arriveremo ad un voto di assenso sulla mozione, ma è chiaro che il mio partito queste garanzie le vorrà trovare nella intesa finale che la Regione firmerà con il Ministero.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffini.

Roberto ZAFFINI. Oggi sicuramente è sotto inchiesta il Piano energetico regionale. Anche la green economy, così esaltata e propagandata dalla Regione durante le elezioni, non è stata programmata seriamente.
Sappiamo che il lavoro si crea con l’energia, quindi l’energia è importante per il nostro Paese e per la nostra regione.
Ma vediamo che questo tema così importante oggi è ridotto ad un conflitto da stadio. Quella che vediamo oggi, infatti, non è un’esibizione civile. In qualsiasi altro Paese d’Europa, considerato civile, vedi Germania, Francia, Irlanda o Danimarca, non avverrebbe una cosa del genere. Questo bisogna dirlo con coraggio. I rappresentanti del popolo in quei Paesi si fanno eleggere, non vengono a fare casino in Aula. (fischi del pubblico). Io ho fatto così! Ed io sono come voi! Io sono un cassaintegrato! Io sono un cassaintegrato! (fischi sempre più fragorosi) Io prima di essere eletto sono stato in cassa integrazione! (continua la forte protesta) Qui sembra di essere in Sudamerica dove comandano i narcos!
Voglio ricordare l’inquinamento nel nostro mare, ricordiamoci ad esempio della missione Arcobaleno che ha sganciato migliaia di bombe all’uranio impoverito nel nostro mare, però allora molti tacevano! Non solo, c’è un Paese che sta inquinando il mondo in una maniera oscena, lì i lavoratori vengono considerati meno delle bestie, è un paese, la Cina comunista, dove non ci sono diritti per i lavoratori! Non c’è il diritto di parola! (continua la forte protesta) Altro che protestare in un’Aula come questa! Vergogna! Vergogna! (protesta sempre più tumultuosa).
Detto questo, negli anni addietro si sono fatte sicuramente delle scelte sbagliate nel collocare i petrolchimici e le raffinerie in siti prossimi a città importanti come Venezia e Ravenna. Così come fu sbagliata la scelta di Falconara per insediarci una raffineria.
E' indubbio che il nostro valore aggiunto su cui dovremo necessariamente contare sempre più per poterci garantirci un futuro economico è la bellezza del nostro territorio. Però siamo consapevoli che d'ora in avanti la nostra economia dovrà puntare… (continua una tumultuosa protesta)…Sono peggio di Spacca!

PRESIDENTE. Per favore!

Roberto ZAFFINI. Qui per qualcuno ci vuole il no-tavor, non il no-TAV!

PRESIDENTE. Per favore!

Roberto ZAFFINI. Vi conosciamo! Vi conosciamo!

PRESIDENTE. Per favore, fate finire!

(ancora fortissime proteste)

Roberto ZAFFINI. Mi sembra vi siete sufficientemente sfogati! Forse qualcuno ha fatto un errore grave a farvi entrare tutti. Ma questa è un’Assemblea democratica. Io quando sono stato eletto ero un cassaintegrato, lo voglio ripetere, ho goduto della cassa integrazione…

PRESIDENTE. Consigliere Zaffini! Consigliere Zaffini!

(ancora fortissime proteste)

Roberto ZAFFINI. Fatelo anche voi se ne avete la forza! E se permettete vorrei andare avanti!
(ancora fortissime proteste)

PRESIDENTE. Per favore, fatelo finire!

(durante tutto il proseguo dell'intervento del Consigliere Zaffini continua una tumultuosa ed incestante manifestazione di protesta)

Roberto ZAFFINI. Siamo consapevoli che d'ora in avanti la nostra economia dovrà puntare senza indugio sul turismo sotto ogni suo aspetto, dato che il PIL derivante dal manifatturiero e dalle nostre industrie stenta a ripartire e comunque non sarà mai più ai livelli degli anni passati in conseguenza della globalizzazione e della concorrenza sleale che nessuno è riuscito a contrastare, malgrado il precoce allarme lanciato dalla Lega Nord proprio su questi temi.
Quindi l'area della raffineria in prospettiva di un nuovo sviluppo è un segno visibile che contrasta palesemente con una politica turistica e deve necessariamente essere risanata. Questo è un punto fermo su cui non si può transigere.
Premesso questo ci chiediamo: è effettivamente utile ora il rigassificatore?
Certo, di gasdotti ce ne sono vari, arrivano dalla Russia, dall'Algeria, dalla Libia ed altri sono in fase di potenziamento come quello proveniente dal Medio Oriente tramite la Turchia. Capita anche che vi siano eccessi di materia prima in alcuni periodi. Ma potrebbe capitare, data l'instabilità della provenienza per motivi geopolitici, come conflitti, ritorsioni, embarghi…

PRESIDENTE. Però, scusate, abbiamo capito, adesso basta! Basta!

Roberto ZAFFINI. Ma potrebbe capitare, dicevo, data l'instabilità della provenienza per motivi geopolitici come conflitti, ritorsioni, embarghi, che questi gasdotti, così come gli oleodotti, potrebbero essere improvvisamente chiusi, bloccati con conseguenze drammatiche per il nostro paese.
Abbiamo detto no, secondo me giustamente, al nucleare, diciamo no ai grandi termovalorizzatori, no ai grandi inceneritori se collocati in zone fortemente antropizzate e in prossimità di produzioni agro-alimentari tipiche.
Ma possiamo continuare a dire no a tutto? Siamo veramente convinti che le energie alternative del fotovoltaico e dell'eolico possono soddisfare il nostro fabbisogno?
Non prendiamoci in giro, queste energie sicuramente saranno il futuro prossimo…

PRESIDENTE. Non se ne può più! Vi avviso, se continua così sospendo la seduta per un’ora! Anzi, la sospendo per alcune ore! La sospendo fino alle 17,00!

(tumultuosa ed incessante protesta)

PRESIDENTE. Ripeto, è l’ultimo avviso, se continua in questo modo sospendo la seduta e riconvoco l’Assemblea per le ore 17,00!
Vi prego quindi di far finire. Consigliere Zaffini, continui l’intervento, ma che non sia di sfida nei confronti del pubblico.

Roberto ZAFFINI. Termino Presidente. Stiamo fuori da ogni demagogia e speculazione che cerca di incutere paure e timori sulla pericolosità e sul danno ambientale del rigassificatore.
Ribadiamo che occorre, ed è forse la cosa più importante, riqualificare e mettere in sicurezza tutta l'area adiacente la raffineria API e la ferrovia prima che accada una nuova Viareggio.
Alla Regione Marche la Lega Nord chiede di costituire un tavolo tecnico o una Conferenza dei Servizi per riqualificare il territorio, per Falconara sarebbe un'occasione da non perdere. Inoltre la Lega Nord è per difendere il lavoro in un momento particolare della vita del Paese.
Per gli operai e il personale Api, ma non solo, questo sicuramente è il male minore, bisogna infatti dare lavoro anche a tutte le nostre imprese che in questo momento hanno veramente bisogno.

(tumultuosa ed incessante protesta)

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola il Consigliere Natali, ne ha facoltà.

Giulio NATALI. Presidente, mi scusi, io interverrò più tardi, ora lo faccio solo per un motivo. Lei qui non può dire che sospende la seduta, lei qui deve sgombrare l’Aula! Con questo clima non si può intervenire! (ancora incessanti proteste)E siccome noi siamo Consiglieri eletti di un’istituzione, sotto ricatto non ci stiamo! Lei fa sgombrare l’Aula, sia chiaro, Presidente, non che sospende la seduta!

(durante tutto l’intervento del Consigliere Latini continua una tumultuosa ed incessante manifestazione di protesta)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Latini.

Dino LATINI. Il mio intervento sarà rispettoso, come penso di esserlo sempre, nei confronti di tutti coloro che sono presenti in quest’Aula, però voglio fare subito una necessaria premessa. Voglio cioè esprimere solidarietà al Presidente Spacca in quanto il suo intervento, che è stato quello ovviamente più importante ai fini della comprensione di tutta la successiva discussione, non si è potuto ascoltare proprio per le odierne condizioni dell’Aula. Quindi, Presidente, lei merita tutta la mia solidarietà, come la merita anche tutto il Governo della Regione Marche.
Il mio intervento sarà di natura politica, la mia posizione è chiara, ma la voglio ribadire.
L’impegno e il programma che sta portando avanti la Giunta regionale, la Regione Marche nel suo complesso, per quanto riguarda l’accordo con l’Api è del tutto positivo. E le conseguenze che alla lunga produrrà saranno sia di tutela dell’ambiente sia di tutela del lavoro.
Ed io non sono intimorito né dai lanci delle monetine né dalle aggressioni verbali, io rappresento democraticamente il popolo e quindi credo di poter dire ad alta voce ciò che penso.
L’impegno a votare oggi ritengo sia irrinunciabile, perché ci porta fuori dalla posizione più opportuna per la tutela delle parti in causa. Inoltre senza questo impegno non potremo esprimere il giorno 12 tutte quelle garanzie che la Regione ha stabilito a favore prima di tutto dei falconaresi, della comunità, dei lavoratori e dell’intero territorio marchigiano.
Quindi la mia posizione è positiva con l’invito di andare avanti. E di tenere sì conto delle sollecitazioni che sono state espresse nei vari emendamenti, nelle risoluzioni e nelle mozioni, ma di raggiungere oggi quella posizione che consenta al Presidente Spacca, alla Giunta, di sedere al tavolo del 12 con tutta la forza possibile.

(continua una tumultuosa ed incessante manifestazione di protesta)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Silvetti.

Daniele SILVETTI. Appreso che il Partito Democratico, il Popolo delle Libertà e la Lega voteranno a favore, rimane comunque una battaglia politica difficile, ma non è difficile continuare la battaglia su ragioni che sono sicuramente molto forti.
Apprendo che i colleghi conoscevano già il testo di questa ipotesi di accordo e che sono convinti che l’Api proporrà ai suoi partners industriali la realizzazione di metanodotti e gasdotti. Benissimo. Ne siete tutti convinti. Però è comunque chiaro che se questa Regione ha peccato è perché forse manca una strategia – che è l’unica cosa, non me ne vorrà, che condivido con il collega Massi -.
Se c’è una logica in quello che fa questa Assemblea e se c’è una logica politica dietro l’azione di Governo, poi non possiamo dimenticarci – leggo esattamente tre righe, poi dirò chi le dice – che era stato detto che “la tutela del Mare Adriatico è diventato un tema importante per tutti noi, in quanto nel Mare Adriatico transitano decine di navi con carichi pericolosi e gli scenari analoghi a quelli causati da naufragi importanti ed eccellenti non può che non interessare il Mare Adriatico”. Bene, queste parole sono dell’Assessore Carrabs – siamo nel 2008 - a suffragio e a conforto di quello che lei dovrebbe conoscere come Damac. Cioè quel documento molto importante di difesa, un documento con cui questa Regione, tramite i finanziamenti della Comunità europea, fece una attenta analisi arrivando anche a delle conclusioni. E questo sarà anche oggetto di una interrogazione europarlamentare, perché la Commissione deve saper bene come i finanziamenti che arrivano dall’Europa per fare questi studi poi vengono disattesi con scelte come questa.
Il Damac sostanzialmente era uno studio finanziato dalla Comunità europea che per il tramite della Università di Ancona, Zara e Zagabria valutava la situazione di saturazione e di collasso del Mare Adriatico. Per cui si cercava di far capire agli enti che era opportuno intraprendere un’altra strada, quella del risanamento, quella del ripristino di una situazione che era già piuttosto grave.
Bene, questo importante documento non è servito a nulla, un documento che, peraltro, è stato anche sottaciuto. E a nulla vale, a quanto sembra, anche la famosa legge regionale 2004 sull’Aerca, che ormai tutti conosciamo a memoria. Cioè, la risoluzione dello stato di crisi, la riduzione dei fenomeni di inquinamento e di squilibrio ambientale, l’incrementare le condizioni generali di sicurezza, il rimuovere situazioni di rischio, sono tutti princìpi che questa Assemblea votò nel 2004 con una legge che anno dopo anno è stata costantemente disattesa.
Questo è dunque il secondo principio che viene violato.
Così come il nulla osta di fattibilità, che è stato rilasciato con grande leggerezza, non tiene conto di quelli che devono essere i piani necessari per garantire la sicurezza, quindi non tiene conto dei piani di emergenza, di evacuazione, che sono assolutamente fondamentali in una costruzione così importante. Una costruzione che non può in nessun modo essere approvata alla leggera, come invece stiamo facendo in questo momento in questa Assemblea.
L’accordo è politico ma i contenuti sono assolutamente sensibili, perché sono contenuti sociali, sono contenuti che interessano non solo l’occupazione ma il diritto alla salute, che è un bene giuridico primario assoluto (applausi).
Non voglio ripetere quello che alcuni colleghi hanno relazionato in termini scientifici, dico soltanto che non ci sono le condizioni e che i rischi in realtà non ce li assumiamo noi, i rischi se li assumono i cittadini del territorio, ed hanno un elevatissimo costo.
Peraltro sappiamo benissimo che questo gas non aiuterà a sanare il deficit energetico di questa regione. Sappiamo benissimo che quel gas che inizialmente verrà introdotto non sarà appannaggio di questa nazione perché andrà direttamente su una rete estera. (applausi) E quindi non è nemmeno di interesse nazionale.
Futuro e Libertà non voterà a favore di questa ipotesi di accordo, voterà convintamente contro. (applausi)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Presidente, le voglio intanto ricordare, visto che lo ha applicato proprio nei miei confronti, che come tutti i Consiglieri anche lei è tenuto a rispettare il manuale del Consigliere regionale e quindi ad applicare le attribuzioni a lei attribuite, comprese quelle del rispetto dell’andamento dei lavori assembleari. Poi sarò più chiaro mettendo anche per iscritto ciò che le ho appena detto.
Nella seduta assembleare di oggi ci siamo presi di tutto e di più con una indifferenza totale che sinceramente mortifica - seppure il problema c’è e quindi viene così rappresentato - la dignità dei Consiglieri. (proteste). Presidente, faccia prendere le generalità di quel signore lì! Che questo atteggiamento resti agli atti!
Caro Presidente Spacca, caro Presidente Solazzi, anche noi veniamo da una lunga militanza politica, quindi negli ambienti – lo dico col cuore oltre l’ostacolo – queste manifestazioni lasciano il tempo che trovano, a me scivolano addosso. (forti proteste) Io rispetto chi lavora quindi…(proteste sopratutto di un signore) Bravo! E io manifesto con te! E lo faccio anche negli interessi tuoi e di chi…(ancora proteste) No, no, la dignità del lavoro! Caro Presidente, articoli 56, 57, 58 regolamento interno dell'Assemblea legislativa, questo è tumulto in Aula, è un reato e come tale va perseguito! Quindi, Presidente, o lo fa immediatamente oppure non si deve più permettere di presiedere una Assemblea legislativa regionale! Lo faccia immediatamente! L’articolo 59 del regolamento interno dell'Assemblea lo dice in maniera chiara e inequivocabile. Se parliamo di rispetto delle regole lei le fa applicare a tutti, nessuno escluso! (continuano forti proteste soprattutto di alcune persone). Presidente, o mi fa continuare l’intervento senza queste persone o lei è correo! Chiaro!

PRESIDENTE. Va bene, grazie! Finisca, Consigliere Trenta. Concluda!

Umberto TRENTA. Cosa? Lei mi dice finisca e concluda! Lei dice a me finisca e concluda quando queste persone stanno qui a dire cosa?!
Comunque è per dire che voto con convinzione e con capacità di discernere la differenza tra quello che si dice e quello che si comprende, che a volte si manifesta in quest’Aula in questa maniera, con questi toni, senza capire la distinzione dei ruoli e il perché siamo qui.
Vado al dunque. L’accordo inizia dicendo: “Premesso che l’Assemblea legislativa delle Marche”, ecc., ecc., poi va al dunque. Allora io lo sintetizzo così cambiando l’ordine dell’articolato. Alla lettera e) si dice: “Esercitare un ruolo diretto nel settore delle risorse energetiche mediante l’acquisizione, attraverso la società sviluppo Marche…” e allora qui entriamo nel concetto pieno.
E’ tutto legittimo, Presidente, però noi in una riunione precedente in quest’Aula con perplessità parlammo della SVIM. Ed io le dico, Presidente – non è un discorso tra ciechi, sordi e muti, ma tra persone che si intendono – che questa politica della Regione è giusta, perché l’ambiente costa, ed è ben chiarito qui, anche a carico di chi propone la realizzazione di un’opera. Un’opera che io ritengo necessaria. Ed è necessaria per un fatto ben preciso: 360 unità lavorative significano famiglie che lavorano già in un’azienda. Infatti la Regione nel presupposto finale dice “assicura l’espletamento dei seguenti adempimenti al fine della tutela occupazionale”. E’ dunque questo che deve fare un Presidente lungimirante ed equilibrato quale è lei.
Quindi per il lavoro così come proposto nell’accordo, ossia in quel rispetto nei confronti di un’azienda, in un paese libero dove si ritiene di perseguire una politica industriale, è giusto che ci sia il capitale pubblico, quindi è anche giusto che ci sia una società come la SVIM. Io dissento da chi dice che la società deve essere svincolata dalla gestione aziendale e dalla vigilanza della società regionale.
Ma la cosa che purtroppo mi rammarica, nessuno me ne voglia, è la presa d’atto di un fatto molto semplice, Presidente, ossia la dinamica del potere politico in rapporto al potere economico.
Allora oggi in quest’Aula, Presidente – che non lo dimentichi nessuno – abbiamo assistito alla logica di base e allo scollamento della sinistra di potere. Cosa voglio dire? Voglio dire che questi signori portano giustamente qui le loro proteste, però alcune di queste non si coordinano con la proposta, mentre c’è un’altra parte degli astanti che invece è fortemente convinta che qui si parla di futuro, di lavoro e di dignità del lavoro.
Assessore all’ambiente, lei oggi è stato poco citato… (interruzione da parte di un signore)…Ah, ecco, parliamo anche della pelle, è giusto che se ne parli! Allora invito quell’ironico signore-pagliaccio, che nell’anonimato della folla ha l’ardire di dissentire in quest’Aula, a venire qui a vedere la sua capacità di razionalizzare quello che legge! Ma non è questo il problema.
Presidente, vado a conclusione con un’annotazione.
Io voterò questo atto, di cui chiedo un voto unanime, senza l’espediente di non aver capito, di non aver letto, altrimenti avrebbero ragione loro che forse qualcosa non funziona nel rapporto tra la dignità di carica e il ruolo della carica.
Ma vado oltre, caro all’Assessore all’ambiente. Lei negli incontri successivi in Aula dovrà chiarire alcuni passaggi, ma non di quest’atto bensì della politica ambientale regionale su tutto il territorio. Un territorio incardinato in cinque province che vanno dal sud dell’Emilia Romagna al nord dell’Abruzzo.
Presidente, concludo dicendo e sottolineando che oggi lei ha vacillato nel rispetto delle norme previste dallo Statuto e dal Regolamento interno della nostra Assemblea legislativa regionale.

PRESIDENTE. Consigliere Trenta, sono ben consapevole di quello che sto facendo. Sono ben consapevole che queste di oggi non sono le condizioni ideali ma neppure tollerabili di gestione di un’Aula. Però, si ricordi, che qualche volta prendere provvedimenti per un rispetto di un principio o di una coerenza può produrre effetti più devastanti che non la lesione di quel principio.
Per cui so come mi sto comportando, Consigliere Trenta, chiaro!
Invito i Capigruppo che desiderano incontrare una delegazione ristretta dei comitati a farlo fin da adesso nella sala Europa, messa a disposizione per questo dalla Presidenza.
Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Innanzitutto dico che oggi credo si debba fare uno sforzo per non sacrificare il ruolo dell’Assemblea legislativa.
Vorrei infatti fosse chiaro, anche agli spettatori, che oggi siamo chiamati ad esprimerci da un punto di vista giuridico. Siamo chiamati ad esprimerci non su una proposta di legge o su un atto amministrativo vincolante dell’Assemblea legislativa, bensì ad esprimerci politicamente su un impegno che ha preso da un punto di vista tecnico l’ufficio competente della Regione e semmai, in termini di rappresentanza politica, la Giunta e il Governatore.
Allora su questo invito tutti a riflettere attentamente. Perché se oggi quest’Aula non dovesse votare alcunché non è che si bloccherà l’iter, non è che il progetto non andrà avanti, accadrà semplicemente che i Consiglieri regionali, piaccia o meno, eletti dal popolo, non si potranno esprimere.
Quindi, vi prego, consentiteci, seppure capisca le divergenze, capisca le opinioni, di entrare di più nel merito del dibattito. Altrimenti noi oggi tutti insieme, pubblico, Consiglieri, lavoratori di Api, avremo sacrificato…(proteste di una signora tra il pubblico)… No, mi creda, sto cercando semplicemente di dirle che se noi oggi azzeriamo il dibattito non solo il rigassificatore si fa, ma la politica non avrà modo di dire minimamente neanche una virgola diversa sul progetto.
Voglio quindi richiamare l’attenzione della Giunta e del Governatore. Io non credo che oggi in realtà il dibattito sia sul rigassificatore sì o no, oggi il dibattito è su come la Regione Marche deve affrontare la riunione del 12.
Ci sono due modi di affrontare la discussione, una è quello di subìre passivamente gli eventi, l’altro è quello di cercare di avere un ruolo propositivo affinché il più possibile si possano porre dei paletti.
Non voglio ora addentrarmi nuovamente nel merito degli interventi precedenti sull’aspetto ambientale, mi permetto però di dire alcuni concetti che ho sottoposto all’Assemblea attraverso un documento, che tecnicamente non so se sarà una proposta di risoluzione, un emendamento o un ordine del giorno, lo vedremo.
Innanzitutto, siccome è un sacrificio forte il dover comunque ospitare nel territorio marchigiano una struttura di questo tipo, allora questo sacrificio potrà essere parzialmente compensabile solamente con una tutela certa del dato occupazionale di Api.
Per cui in questo documento dovrebbe essere chiarito meglio in che cosa consiste la tutela occupazionale per i prossimi dieci anni. Ritengo che la Regione debba avere il dovere morale nei confronti dell’azienda di inserire nel documento come impegno politico innanzitutto la previsione di tutti gli strumenti tecnico giuridici possibili per la tutela del dato occupazionale. In secondo luogo prevedere la condivisione con le rappresentanze sindacali di tutta l’operazione, e quindi anche con la loro sottoscrizione; non credo che nel 2011 sia giusto limitarsi a un accordo fra impresa e istituzione senza il coinvolgimento delle parti sindacali per un’adeguata presa visione di tutto l’accordo.
Inoltre non sono favorevole al fatto che la compartecipazione al progetto da parte della Regione Marche avvenga attraverso un consigliere di amministrazione e un componente del collegio dei revisori nominato da SVIM. Penso sia un dovere morale e istituzionale, data la complessità del progetto e come dimostrato dalle diverse opinioni presenti nel territorio, che l’istituzione controlli direttamente l’esito degli accordi raggiunti.
Quindi chiedo alla Giunta e al Governatore Spacca di prevedere nell’ipotesi di accordo che sia l’Assemblea legislativa e non la SVIM a nominare un collegio dei revisori. Questa Assemblea legislativa regionale se non vuole gettare la spugna, se non vuole delegare tutto alla Giunta e stare qui semplicemente a dibattere su mozioni, ma vuole invece avere un ruolo attivo – e qui rientra l’ambiente – affinché nel controllo vengano rispettati tutti i punti previsti dalla legge, previsti dal progetto, previsti dagli accordi sottoscritti, deve assumersi le sue responsabilità. Poi il componente che viene nominato può essere anche di maggioranza, non mi interessa, a me interessa che esso sia in grado di venire a riferire, in qualunque Commissione e in qualunque momento dell’Assemblea legislativa, sull’esito di questa operazione.
Quindi no a travestimenti attraverso soggetti terzi, bisogna assumersi le responsabilità.
Altro punto. Credo ci debba anche essere una ricaduta economica per il territorio. Ma non tanto per i soldi che deve incassare la Regione, la Provincia, un Comune, o chi altri, perché secondo me se il sacrificio dovrà esserci questo dovrà anche riguardare un’incidenza diretta sulle utenze. Dovremmo allora inserire in questo accordo un impegno congiunto Regione-Api volto a concludere nel miglior tempo possibile la possibilità di ridurre le tariffe e una riduzione del costo della benzina…(proteste di una persona tra il pubblico)… Ma questa è la mia opinione! E del costo della benzina, dicevo, per i residenti dei comuni interessati.
(ancora proteste di una persona) Per quanto riguarda il problema ambientale non mi sottraggo!
Concludo dicendo che si deve uscire dal fare finta che non esistono problemi reali, ma che innanzitutto vuol dire lottare concretamente…(continuano le proteste)…

Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro

PRESIDENTE. Per favore! Per favore! Prego, Consigliere Zinni vada avanti.

Giovanni ZINNI. Vorrei concludere dicendo che sul discorso ambientale non si possono avere due pesi e due misure. L’inquinamento determinato dalle PM10 e dall’uso degli autoveicoli è nettamente superiore all’inquinamento di Api. Aggiungo, inoltre, che oggi nelle Marche sui rifiuti abbiamo un inquinamento ben superiore a quello che potremmo avere proprio perché abbiamo discariche invece di impianti di trattamento e compostaggio.
Allora dobbiamo essere seri quanto meno su una cosa, o crediamo che chi svolge i controlli non sia corrotto – e mi riferisco alle agenzie tecniche preposte a questo compito – oppure usciamo dalla legalità. Ci sono tantissimi atti di Arpam e di altre agenzie, quindi, o crediamo che tutto questo sistema sia finto, corrotto e inesistente, oppure crediamo che le leggi abbiano un senso e che abbia un senso anche chi le controlla.
Ribadisco che sono stato contrario al rigassificatore a Porto Recanati in quanto ravvisavo non un problema di catastrofismo bensì un problema di opportunità del territorio perché lì sì che c’era un territorio turistico.
Però non voglio comunque credere al principio secondo cui tutti i nostri organismi sono finti, voglio invece credere che l’Arpam debba fare i suoi controlli.
Oggi pertanto abbiamo un’opportunità politica, ovvero quella di condizionare o meno la Giunta e il Governatore su come parteciperanno alla Conferenza dei Servizi.
Io ho messo sul tavolo tre richieste molto semplici, chiedo quindi alla Giunta di farle proprie e di andare fino in fondo, ma non solo sul rispetto della legge, che sarà garantita innanzitutto anche dalla supervisione ministeriale, quanto che venga anche garantito concretamente dal territorio il dato occupazionale.
Oggi voto a favore del rigassificatore per un sacrificio nei confronti dei lavoratori, ma pretendo che questa tutela occupazionale dei prossimi dieci anni sia un dato vero, non finto. (applausi)

(ancora manifestazioni di protesta da parte del pubblico)

PRESIDENTE. Cittadini, vorrei dirvi una cosa. E’ tutto comprensibile, però non è che le vostre urla potranno modificare quello che i Consiglieri stanno dicendo. Secondo me sarebbe molto più saggio ascoltare. Poi, certo, potrete condividere o meno, ma comunque, ripeto, non è in questo modo che potrete modificate la traiettoria.
Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Questa mattina ho visto uno scontro che francamene non avrei voluto vedere, ma non tanto politicamente quanto quello tra i cittadini. Perchè qui parliamo comunque di una comunità nella quale ci sono delle esigenze e delle sensibilità che non necessariamente devono essere contrapposte. Da una parte c’è il diritto alla tutela del lavoro, dall’altra c’è l’attenzione ai problemi dell’ambiente. Due cose, dunque, che dovrebbero andare insieme.
Siamo arrivati ad un punto di difficoltà e di criticità che doveva essere evitato. Allora qui la politica ha delle grosse responsabilità, quindi ognuno si prenda le sue, anche noi come opposizione.
Io ho partecipato ad alcuni incontri dei comitati, da esponenti del centro-sinistra erano state dette determinate cose ma che successivamente sono state ritirate. Quindi si sono create - a questo punto penso ad arte - delle aspettative che però poi non si sono verificate.
Allora vorrei capire se lo scontro che abbiamo visto questa mattina è limitato al discorso del rigassificatore e dell’ambiente, oppure se dietro c’è qualcosa di più e di diverso, che magari i cittadini lì per lì non interpretano ma chi fa politica forse riesce ad individuare.
Innanzitutto l’Api, nei confronti non solo dei lavoratori ma anche della cittadina che continua ad ospitarla, ha il dovere morale di continuare a dare e creare occupazione.
Inoltre bisogna vedere se questa sia la soluzione ideale o se si è lavorato solo su questa soluzione. Oppure se all’Api fa più comodo avere gli incentivi del 70% fregandosene a quel punto dei lavoratori; perché oggi magari firma una cambiale, ma molto spesso le cambiali, seppure siano firmate, poi non si pagano. Quindi la garanzia che questi pagheranno la cambiale, visto che è già successo in precedenza, non ce la può dare nessuno, nemmeno il Presidente Spacca, nemmeno l’Assemblea legislativa, nemmeno le decine di mozioni che stanno arrivando. Nessuno!
Chi garantisce i lavoratori che dopo questa battaglia in Assemblea legislativa fra qualche mese o fra qualche anno verranno mantenute le promesse, visto, ripeto, ciò che è successo in passato?
Inoltre, chi garantisce i controlli? Prima si è parlato delle PM10, ma quali sono i provvedimenti che ha adottato la Regione Marche per limitare le PM10 in questi anni? Presidente Spacca, lei ci porta i dati, allora io le riporto il dato che dice in modo molto chiaro – è stato riportato anche nei quotidiani nazionali - che nella regione Marche rispetto alle altre regioni c’è un incremento maggiore di tumori infantili. Allora i dati dentro mettiamoceli tutti! E' vero che c’è la gente che arriva a 90-95 anni però dobbiamo anche chiederci perchè nella nostra regione, ripeto, ci sono dei bambini che più di altri subiscono il problema del cancro.
Dunque, chi ha fatto questi controlli? Chi ha fatto fare i controlli tra i lavoratori che sono qua riguardo la questione dell’amianto? Chi è che va a verificare nelle scuole? Chi è che fa fare la bonifica nelle scuole dei nostri figli dove c’è l’amianto? Chi! E' previsto un monitoraggio preciso provincia per provincia. Solo nella provincia di Pesaro Urbino ci sono oltre 3.500 edifici pubblici dove c’è l’amianto. Ma di cosa vogliamo parlare! Vogliamo garantire i cittadini di quale controllo! Siamo magari capaci di acquistare un microscopio per fare il centro amianto, però non per andare a verificare l’amianto, bensì assumere, guarda caso, l’amico dell’amico, e quindi ancora una volta per approfittare della sensibilità di un problema per ficcare dentro le persone! (applausi)
Mare Adriatico. E’ stata richiamata l’attenzione che c’è sul Mare Adriatico, però le Marche, come è stato ricordato, è anche quella regione nella quale, tra l'indifferenza di tutti, è venuto fuori lo scandalo Arcobaleno, quando i rifiuti tossici venivano da altre regioni e ci si è accordi solo dopo che la cosa era stata fatta, e, guarda caso, ora sta passando tutto in prescrizione.
Allora di cosa vogliamo parlare! Quali sono le garanzie? Nel mare Adriatico ci sono ancora le bombe a grappolo della guerra contro la Serbia e magari c'è anche qualche residuo bellico che potrebbe andare a finire, come spesso succede, nelle reti dei pescatori oppure addirittura nel rigassificatore! Prima sono stati fatti degli esempi di quello che succede anche in altre nazioni.
Quindi, da una parte Api ha il dovere morale di garantire l’occupazione, mentre dall'altra a Regione ha il dover morale e politico obbligatorio di tutelare anche la salute dei cittadini.
Cosa è stato fatto per garantire quella occupazione, evitando di mettere in contrasto i cittadini della stessa comunità? Qual è lo scopo di questo contratto? Forse qualcuno si vuole accreditare dei poteri forti? Si dice: qui tutti litigano allora la soluzione ce l’ho io (il Presidente Spacca), quindi, signori miei, mi accredito i quelli che sono già i cosiddetti poteri forti e le lobby. E la gente si scanna! Ma tanto poi alla fine con un voto trasversale si voterà a favore del rigassificatore. Sicchè è iniziata la campagna elettorale del 2013 del Presidente Spacca! (...) Eh, sì, lo vedremo!Ricordiamocelo! Tanto il tempo passa abbastanza in fretta! Altrimenti, Presidente, non si spiegano i sì, i no, i forse, i ma, i vediamo, i vedremo! Qui siamo arrivati alla fine per costringere a un voto di un certo tipo! Anche negli scorsi mesi, quando ci sono stati gli incontri sia con i lavoratori sia con i comitati, si è sempre applicata la tecnica del rinvio per poi arrivare all’ultimo momento e chiedere, cosa? Il senso di responsabilità dei Consiglieri!
Ma qui, ripeto, da una parte penso ci siano gli interessi dell’Api a raccogliere tutti quegli incentivi in un momento di crisi. Però questo non garantisce nessuno. Semmai la garanzia l'avremmo potuta avere su un piano di un qualcosa che può andare avanti anche con un eventuale problema di approvvigionamento del gas. Se domani succedesse da noi quello che sta succedendo in Libia, o in altre nazioni, dove si tira fuori quel gas che dovrebbe essere modificato, salta il banco! Avranno preso i soldi ma vi lasciano a casa lo stesso! Perchè oggi non vi garantiscono assolutamente niente! (applausi)
A me invece sta a cuore che ci sia una garanzia vera, non una garanzia fatta di carta! Qua dentro di carta ne circola già tantissima ma poi le fregature ci sono lo stesso! Qua dentro circolano decine di documenti che arrivano all’ultimo momento, ma per fare cosa?! Per prendere in giro la gente, sia voi che loro!
Io per la mia sensibilità, per le mie predisposizioni, sono molto attento all’ambiente, come sono molto attento ai lavoratori, però non credo in questa operazione del rigassificatore, per cui voterò contro. (applausi) E questo mio voto contrario lo motivo anche, perchè mi dispiace davvero del contrasto che abbiamo visto questa mattina. Un contrasto che credo faccia comodo a tutti meno che ai cittadini! (applausi)
Con senso di responsabilità quindi dico che secondo me non ci sono le garanzie nemmeno per i lavoratori. Pertanto se non ci sono le garanzie io non mi voglio rendere complice di un qualcosa che sicuramente non è confinato al discorso del rigassificatore.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

(breve intervento di una persona tra il pubblico)

PRESIDENTE. Però, scusate, questo non è possibile!
Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Presidente, quello che è successo oggi è stato veramente avvilente, perché serve solo a screditare una classe politica già abbastanza screditata.
Lei ha giustificato il suo comportamento con il buonsenso. Ma non so cosa possa significare questo buonsenso. Non so se significa che qualcuno possa dire buffone a un altro o che qualcuno possa tirare delle banconote da 50 euro non so a chi e in nome di che cosa. O, ancora, non so se significa intimorire chi è stato eletto! Perché i movimenti, caro Presidente, hanno tutti i diritti, tutti, meno quello di disturbare un’Istituzione. Il cittadino nei confronti dell’Istituzione ha un grande diritto, quello di farsi rappresentare dai propri rappresentanti, ma non ha il diritto di interrompere i lavori delle Istituzioni. (proteste) Guardate, potete scendere, prendere nomi e cognomi, dati anagrafici e parlare qui, siete sempre molto bravi a nascondervi! (proteste) Perfetto, allora vota meglio i tuoi rappresentanti la prossima volta! (…) Non li hai votati? E bèh, allora! La democrazia impone certe cose, me lo dovreste insegnare voi! (…) Buffone sarà tua mamma! Se voi pensate di intimorire le persone vi sbagliate! Vi sbagliate! Lei qui dentro ha il dovere di mantenere l’ordine pubblico! Buffone lei non lo dice a nessuno! A nessuno! Ci capiamo! Questa è la realtà! Il Presidente a cui voi dite buffone io non l‘ho votato, ma voi questo atteggiamento non ve lo potete permettere con nessuno! Nessuno! Così facendo voi attaccate l’Istituzione!
Leggo “no tAV”, ma che sarebbero i black bloc? Vogliamo sapere questo! (proteste) Vogliamo sapere a nome di chi parlate! Quale ambiente? Quale lavoro? Chi parla di lavoro e di ambiente? Chi non crede nel principio? Non scherziamo! (proteste) No, vieni tu qui!
(continuano accese proteste)

PRESIDENTE. Per favore! Per favore! Consigliere Natali, la prego, faccia il suo intervento.

Giulio NATALI. Vede, Presidente, lei non si rende conto di quello che sta succedendo. Gli interessati ai problemi dovrebbero essere qui in ogni Assemblea legislativa, il Presidente della Regione Marche si dovrebbe controllare non solo per i propri problemi. E parlo sia per quelli per Api che per gli altri. Il lavoro della Giunta regionale si deve controllare ogni giorno!
Io posso anche capire che politicamente non vi sentite rappresentati, magari forse qualcuno vi ha promesso qualcosa in precedenza che non ha mantenuto, ma questo non vi autorizza a fare quello che avete fatto. Nessuno può essere autorizzato a fare queste cose. Nessuno! Chi ha fatto le dichiarazioni ha nome e cognome!

(continuano accese proteste)

PRESIDENTE. Per favore, per favore! Però, Consigliere Natali, ci siamo spiegati prima!

Giulio NATALI. No, non ci siamo spiegati prima!

PRESIDENTE. Peraltro, se anche dovesse esserci la configurazione di reati penali, visto che la seduta è completamente registrata, ognuno si assumerà le proprie responsabilità. Qual è il problema!

Giulio NATALI. Perfetto, Presidente, però questo è meglio dirlo!

PRESIDENTE. Io l’ho già detto all’inizio!

Giulio NATALI. E’ meglio dirlo a tutto il personale presente!

PRESIDENTE. Avevo già risposto al Consigliere Trenta! Magari sbaglierò, ma me ne assumo la responsabilità, ossia, oggi non posso fare nient’altro che questo. Perché, ripeto, qualche volta il rispetto della coerenza dei principi può creare più danni che la lesione del principio della coerenza stessa. L’ho già detto al collega Trenta. Però lei da Consigliere responsabile qual è, sa bene che io la stimo, non può agitare ancora di più la situazione, si limiti a fare l’intervento sulla questione. Perchè poi ognuno di noi è a conoscenza ed è consapevole dei principi...

Giulio NATALI. Io sto solo intervenendo, Presidente! E ciò che mi preme sottolineare dal punto di vista politico è una cosa soltanto. Con una fretta estrema arriviamo qui, però parlare di rinvio significa autorizzare il Presidente della Regione ad andare alla Conferenza dei Servizi il 12 a fare quello che più aggrada alla Giunta regionale. Da parte dell’Assemblea legislativa significherebbe esonerarsi dalla responsabilità di decisione. E non di votare contro. Di votare contro che cosa? Perchè qui la procedura va avanti lo stesso! Le responsabilità sono state i ritardi precedenti, non dovuti certamente da questa parte politica. Quindi chi di dovere sa con chi si dovrà lamentare.
Nel merito. Il controllo sarà necessario, il controllo del rispetto da parte dell’Api degli impegni presi e di tutte le garanzie ambientali. Di tutte le garanzie ambientali! Ma in ogni caso, in nome e per conto di tutto quello che è il programma di governo, noi voteremo a favore.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cardogna.

Adriano CARDOGNA. Purtroppo devo dire che la giornata di oggi segna un grande risultato per il gruppo Api di questa nostra regione. Il clima che si è creato, la forte contrapposizione tra categorie di cittadini è veramente pesante, almeno per la mia persona.
Io sono rimasto in Aula per il grande rispetto che ho nei confronti dei cittadini di Falconara; persone che da decenni vivono una situazione ambientale e sociale pesantissima e che nel corso degli anni non ha trovato risposte. Ed anche per rispetto dei lavoratori che capisco bene quanto siano in apprensione per il loro futuro.
Tutte le persone oggi qui presenti, sia noi che siamo quaggiù sia chi assiste ai nostri lavori, sono persone informate, consapevoli, coscienti di ciò di cui si sta parlando, ed ognuno si è fatto una sua opinione e quindi ha costruito una sua posizione.
Non ritengo, quindi, di dover dire o insegnare nulla a chi già da decenni segue questi processi, posso solo limitarvi a dire a quali conclusioni io sono arrivato rispetto a questa vicenda.
Parto da un dato di fatto. Nella mozione del 17 maggio scorso si ponevano alcune condizioni. Legittimamente mi sono allora costruito l’idea che lo schema di accordo, frutto di una trattativa fatta dalla Regione con l’Api, non risponde compiutamente alle condizioni che erano state poste.
E le condizioni sostanzialmente erano due. Innanzitutto un piano energetico nazionale da cui si potesse comprendere quanti rigassificatori vogliamo fare in questo nostro mare Adriatico. Una posizione, tra l'altro, già oggetto di una mozione suggerita dall’Assessore Donati. Quanti rigassificatori si faranno nel Mare Adriatico? Peraltro già ci sono sei-sette valutazioni favorevoli di impatto ambientale da parte del Ministero. Tutti quanti sappiamo in quali condizioni si trova il nostro Mare Adriatico, di quante cose si sta già facendo carico, quindi questa sembra a me sembra assolutamente legittima.
Come pure sarebbe legittimo chiedere al Governo come mai da due anni è inadempiente rispetto al decreto che dovrà fissare per le regioni le quote di energia da fonti rinnovabili. Perché è da lì che potremmo scoprire, in base all’obiettivo che verrà dato a questa nostra regione, se potremmo ingenerare, per forza di cose, un processo economico che metta in gioco molti e molti più posti di lavoro rispetto ad un appuntamento che non è più rinviabile, la riconversione ecologica della nostra economia.
Il secondo aspetto riguardava il piano industriale, che opportunamente con una clausola è stato secretato. Capisco la difficoltà che il gruppo di lavoro incaricato dalla Regione Marche ha potuto incontrare per i paletti che aveva, però, comunque, rispetto alla convergenza, sul piano industriale, per la riqualificazione, la riconversione, la bonifica del sito di Falconara, nel quadro del rilancio del nostro Pear, purtroppo io questa cosa non l’ho ritrovata.
Quindi è con grande difficoltà ma allo stesso tempo con senso di responsabilità, come tutti i colleghi Consiglieri di quella maggioranza a cui appartengo, che mi sono costruito la mia idea. Un'idea che non è ideologica, non è stata fatta sull’onda delle emozioni, è un'idea ragionata in modo attento, razionale e responsabile. Ovvero, io non concordo sull’ipotesi presentata. Cioè non posso essere favorevole all'intesa in quanto mancano troppi documenti di carattere tecnico, una modalità che almeno a me ha impedito di formarmi una posizione politica.
Ma al contempo ritengo che occorra votare, un rinvio non servirebbe a niente, mentre con l'espressione di un voto si potranno precisare le posizioni di ognuno. Dopodichè inizierà un altro percorso. Non credo, infatti, che la partita si concluderà oggi. Non dobbiamo desistere perchè tutti abbiamo a cuore il bene di questa comunità. L’intesa verrà concessa e la Conferenza dei Servizi inizierà il suo percorso.
Quindi un richiamo a non desistere a noi tutti, un richiamo ai cittadini, un richiamo ai lavoratori che su questa partita hanno investito tanto del loro tempo e tante delle loro capacità di comprensione. Continuate questa battaglia perché la partita non finisce sicuramente qui.
Insomma, a noi e a tutti quanti voi, gli auguri affinchè su ciò che oggi può sembrare una cosa non bella potremo trovare la forza e il tempo per ricondurla su percorsi più utili per la nostra comunità. (applausi)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Eusebi.

Paolo EUSEBI. Intanto voglio subito dire che sono d’accordo con la premessa fatta nel suo intervento dal collega Ricci. Ossia, se avessimo avuto qualche giorno in più per costruire una condivisione più consapevole, a mio parere sarebbe stato un bene. Ma così non è stato. Il Ministro non ha concesso questa ulteriore proroga, e secondo me ha fatto un errore.
L’impegno del Presidente Spacca ha portato ad un deciso miglioramento della situazione che avevamo esaminato il 17 maggio. La bozza di accordo sottoposta oggi al nostro esame contiene elementi di interesse dal punto di vista del miglioramento ecologico. Ma ciò che ci lascia ancora perplessi è la parte che riguarda il rispetto degli impegni da parte Api, sia sugli aspetti legati al miglioramento ecologico (percorso di bonifica del sito e impiego sul fronte delle rinnovabili), sia su quelli occupazionali.
In questo senso noi abbiamo presentato una risoluzione, che poi verrà sottoposta all’esame dell’Aula, per puntualizzare in maniera più stringente tali impegni, il loro rispetto, la verifica annuale di essi da parte dell’Assemblea legislativa, che garantisca il controllo costante delle organizzazioni sindacali.
Io credo - lo dico da ultimo, ma non è ultimo per importanza - che non sia corretto da parte di nessuno, anche di quelli che sono portatori di interessi ambientali (che sono i massimi interessi per noi), dileggiare le preoccupazioni dei lavoratori dell’Api e di quelli dell’indotto per il futuro delle proprie famiglie.
Secondo me questa bozza di accordo risponde in maniera positiva, ancorché non esaustiva, purtroppo, alle giuste preoccupazioni ecologiche, inoltre pone basi di maggiore tranquillità per i problemi e le preoccupazioni dei lavoratori.
Credo, e concludo, che l’impegno dei cittadini, che sono particolarmente preoccupati per la qualità dell’ambiente, possa essere utile per la vigilanza ulteriore sul rispetto degli impegni che l’Api, se vuole realizzare questo impianto, sarà costretta sottoscrivere. (applausi)

PRESIDENTE. Ha la parola la consigliera Malaspina.

Maura MALASPINA. Signor Presidente, colleghi Consiglieri, questa Assemblea legislativa ha già dibattuto la materia oggetto di esame lo scorso 17 maggio, quando abbiamo chiesto al Governo Berlusconi un quadro dettagliato della politica energetica nazionale, e gli effetti economici sociali sull'intero bacino del Mare Adriatico connesso con la realizzazione dell'impianto di rigassificazione di Falconara.
Senza questo quadro di riferimento il parere della Regione Marche sarebbe stato contrario, nonostante il parere favorevole del Ministero dell'Ambiente, ossia del Ministro Prestigiacomo.
In quell’occasione abbiamo chiesto al Presidente Spacca di rinviare la Conferenza dei Servizi fissata per il 27 maggio.
La ferma convinzione di questa Assemblea e la coerente interpretazione che ne ha fatto il Presidente Spacca, ha portato anche il rinvio della seconda Conferenza dei Servizi indetta dal Ministero dell'ambiente per il 19 maggio, a causa delle riscontrate disattese risposte sugli scenari configurati.
Unitamente alle forze sociali e sindacali, con la vigile collaborazione delle istituzioni locali, facendo così un'operazione di trasparenza senza esitazioni, abbiamo esaminato il piano industriale proposto dall’Api, dove abbiamo puntualmente verificato la riqualificazione e la bonifica dell'area, l'eventuale riconversione del sito, affinché le prospettive future fossero assicurate rispetto alla sicurezza del lavoro e della salute, fossero salvaguardati i posti di lavoro e fosse ridotto l'impatto ambientale complessivo.
Ricordo a me stessa e alla maggioranza che questa coalizione è nata sul presupposto di garantire a questa regione uno sviluppo ecocompatibile in una fase di crisi finanziaria, economica e occupazionale, con l'intento di agganciare la ripresa, stante il trend di crescita del PIL mondiale.
Come ha avuto modo di ricordare il Presidente Spacca in una recente lettera fatta pervenire agli esponenti politici di maggioranza, questo Governo regionale si poggia su un programma ispirato al principio di responsabilità, che prevede centralità del lavoro, crescita sostenibile, sicurezza sociale e valorizzazione dell'ambiente.
Questi principi ispiratori sono stati tutti verificati nel piano industriale dell'Api.
Prima questione: centralità del lavoro.
L'impianto di raffineria e di turbogas di Falconara conta circa 380 addetti.
La crisi del mercato petrolifero dovuto alla mutazione della filiera che porta dalla produzione al consumo, ha spostato in altri paesi emergenti, già diretti produttori di petrolio, la raffinazione del petrolio, stante l'inesistenza di clausole sociali ed ambientali che ne abbassano note­volmente i costi.
Raffinare petrolio in Italia non conviene più, costa di meno farlo negli stessi paesi arabi e asiatici.
Recentemente è stata realizzata in India una delle più grandi raffinerie del mondo, che è quindici volte quella di Falconara, con costi di impianti e manodopera 10 volte inferiore.
E' di tutta evidenza che di fronte a condizioni di competitività così aggressive l'Api di Falconara non è più in grado di mantenere nei prossimi dieci anni gli attuali livelli di occupazione.
Non solo. Se è vero, come è riscontrabile, che il 40% dei flussi finanziari del 50% del porto di Ancona, pari cioè a 9 milioni di euro l'anno, provengono dall'attività di attracco delle petroliere che riforniscono l'Api di Falconara, ben si comprende come una eventuale crisi della raffineria farebbe saltare il sistema portuale di Ancona.
Ma vi è di più. La realizzazione del gassificatore rappresenta un valore aggiunto di un milione l'anno di euro per il porto di Ancona, grazie all'attracco di almeno una gassiera alla settimana.
Va detto inoltre che l'attività di rigassificazione potrà essere operativa nel giro di un paio di anni a partire dal rilascio delle autorizzazioni di rito.
Ebbene, non solo tale attività sarà in grado di assorbire un centinaio di addetti, compresi quei lavoratori che potrebbero rappresentare degli esuberi nel settore della raffinazione, ma potrà portare benefici indiretti anche all'indotto produttivo marchigiano.
Risulta infatti nello schema di accordo tra API e Regione Marche approvato con la Risoluzione del 17 maggio scorso, che non solo saranno mantenuti per i prossimi dieci anni i 380 dipendenti, ma che per i lavori di realizzazione del gassificatore saranno preferite aziende marchigiane a parità di condizioni economiche e di mercato, risollevando così un sistema produttivo del territorio che è notoriamente in crisi.
Ma c'è di più. L'Api sarà costretta anche per scelta aziendale a comprare o realizzare una nave gassiera.
E' ben noto che tre sono le industrie navali che le costruiscono: una indiana, una cinese e una danese.
Quella danese si è già dichiarata disposta a realizzarne una parte nella Fincantieri di Ancona, dando così un'offerta di commessa che tamponerebbe la crisi ben nota a tutti. (applausi)
Ma c'è ancora di più. Alcune organizzazioni di categoria si stanno già organizzando per costituire dei consorzi di acquisto di gas a prezzo scontato, riducendo così i propri costi di produzione.
Crescita sostenibile e valorizzazione dell'ambiente sono gli altri principi ispiratori di questo Governo regionale.
E' dimostrato che questo rigassificatore nascerà a 16 km dall'impianto Api, con una tubatura sott'acqua ed interrata che affiancherà quella petrolifera. Non avrà impianti di stoccaggio a terra. Il gas sarà immesso direttamente nella rete SNAM. Non ci sono rischi. Ha tecnologie tra le più avanzate al mondo, superiori a quelle dei 28 rigassficatori giapponesi che hanno resistito allo tsunami, ai terremoti e alle devastazioni a tutti note. (applausi)
Lo schema di accordo prevede una partecipazione fino al 30% della Regione alla quota societaria. Gli investimenti si aggirano introno ai 250 milioni di euro di cui il 70% sarà messo dalle banche trattandosi di un projet financing.
E' un doppio affare! Primo perché diamo un contributo al sistema energetico nazionale e regionale. (applausi) Ricordo che Marche sono l'ultima regione italiana per deficit di autoproduzione di energia rispetto al proprio fabbisogno. Il rigassificatore potrebbe alimentare anche l’attuale turbogas, portando dai 280 megawat a oltre 800 megawatt la produzione di energia elettrica. Secondo, perché la stessa Regione ci guadagna mettendo a reddito gli obiettivi del federalismo energetico.
Noi dell'UdC non abbiamo una visione ideologica della tutela ambientale. L'ambiente non è un museo, soprattutto non lo è nelle aree atrofizzate.
Chiunque dovesse andare a Porto Venere, dove c'è il primo impianto di rigassificazione italiano, nemmeno se ne accorge e sta lì da quarantanni anni senza aver dato…

PRESIDENTE. Consigliere Malaspina, la prego di concludere!

Maura MALASPINA. Concludo. Le Marche hanno fatto quello che Brindisi e la Puglia non sono state in grado di fare!

PRESIDENTE. La discussione è chiusa. Passiamo alla prima risoluzione presentata sulle comunicazioni del Presidente della Giunta, a firma dei Consiglieri Busilacchi, Cardogna, Pieroni:
L'Assemblea Legislativa delle Marche
Considerato:
1) che risulterebbe il non avvio di uno specifico procedimento tecnico amministrativo relativo alla sicurezza in mare della nave rigassificatrice. Tale procedimento non è a carico degli uffici regionali, né del Ministero dell'Ambiente ma del Ministero della Marina Mercantile­Capitaneria di porto di Ancona. L'assenza di tale procedimento sembrerebbe non consentire una completa ed esaustiva conoscenza del processo tecnologico e delle sue condizioni di sicurezza in mare;
2) che per quanto riguarda gli aspetti ambientali della tutela del mare e quindi della pesca si è verificato presso il rigassificatore di Porto Viro (Prov. Rovigo) un fenomeno di produzione di schiuma visibile, non previsto dagli studi di impatto ambientale e che è oggetto ormai da mesi di uno specifico monitoraggio da parte dell'ARPAV e ISPRA, nonché specifici atti amministrativi da parte della Regione Veneto, che sembrerebbe portare alla riapertura del procedimento di VIA statale, che potrebbe valere anche per il rigassificatore di Falconara per rafforzare le garanzie ambientali e operative dell'intera operazione
Chiede il rinvio della Conferenza dei Servizi prevista per il 12 luglio.

A questa risoluzione è stato presentato un emendamento a firma del Consigliere Bucciarelli:
Nella parte dispositiva, dopo la parola “luglio” aggiungere: “e, in caso di ulteriore rifiuto, invita il Governo regionale a non partecipare alla Conferenza dei servizi”.

Ha chiesto la parola il Consigliere Busilacchi, ne ha facoltà.

Gianluca BUSILACCHI. Ci tengo a fare questa dichiarazione di voto per dire che avendo presentato, insieme ad alcuni colleghi, un'altra risoluzione ovviamente voterò a favore della mia. Quindi rispetto alle altre risoluzioni per la prima volta da quando sono stato eletto voterò in difformità dal mio Gruppo.
Pertanto voterò no alla risoluzione presentata dalla maggioranza. (applausi)
E’ per me una scelta difficile, l'ho maturata anche con grande sofferenza, però alla fine mi porta ad avere anche una maggiore serenità di coscienza.
Ci tengo a dire che non è un no demagogico, non è un no pregiudiziale al rigassificatore, ma deriva dall’assenza di certezze su occupazione e sicurezza a fronte di un costo economico. Se ci fossero state sarei stato favorevole.
Credo che questa mi posizione sia anche difficile. Io questa mattina, avendo appunto maturato questa scelta, sarei anche potuto venire qui e fare un intervento demagogico, e probabilmente avrei preso anche qualche applauso in più. Ma noi non siamo stati eletti per prendere degli applausi, bensì per affrontare in modo serio il mandato che siamo chiamati ad onorare.
A questo proposito la scelta più giusta, secondo me, sarebbe stata quella del rinvio della Conferenza dei Servizi, che era la scelta del Partito Democratico regionale, condivisa anche dagli enti locali. Però ora di fronte a questa impossibilità - facendo mia anche la posizione di altri esponenti del Partito Democratico a livello locale, alcuni dei quali hanno anche la responsabilità di Sindaco – voglio concludere con una nota. Di solito non sono abituato a interloquire con il pubblico in Aula, mi piace ascoltarlo prima (applausi), però voglio farlo perché prima venivamo invitati, giustamente, a studiare di più.
Credo infatti che sui temi ambientali, come pure su impianti così innovativi, nessuno abbia la verità rivelata. Io ammiro, o meglio, invidio chi pensa di avere su questi temi una verità rivelata. Io invece penso, ripeto, che su questi temi non esista nessuna verità assoluta. Di fronte a questioni complesse ritengo sia necessario fare con mente laica ogni necessario approfondimento, sapendo che gli approfondimenti sono sempre utili.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l’emendamento a firma Bucciarelli.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Pongo in votazione la proposta di risoluzione n. 1 a firma Busilacchi, Cardogna, Pieroni.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Proposta di risoluzione n. 2 a firma dei Consiglieri Ricci, Latini, Malaspina, Giorgi, Eusebi:
L’Assemblea legislativa delle Marche,
Preso atto
che con precedente risoluzione del 17 maggio 2011:
a) ha impegnato il Presidente e la Giunta regionale a negare l'intesa per la realizzazione di un rigassificatore al largo di Falconara Marittima, qualora non si raggiunga un accordo con la parte proponente su un progetto industriale di bonifica, riqualificazione e riconversione produttiva del sito API che riduca gli attuali impatti ambientali e che garantisca la sicurezza sul lavoro e sulla salute unitariamente alla salvaguardia dei posti di lavoro e dell'interesse collettivo;
b) ha auspicato che si realizzi un intervento pubblico e privato plurisettoriale nel settore della produzione di energia elettrica;
Considerata positivamente e coerente con la Risoluzione del 17 maggio scorso la comunicazione del Presidente della Giunta Regionale sul rigassificatore API di Falconara Marittima, con la quale sono stati illustrati sia il percorso compiuto di approfondimento e consultazione, sia i contenuti dell'ipotesi di accordo con l'API;
Valutato positivamente l'ipotesi di accordo Regione-API così definito,
Condivide e approva la comunicazione del Presidente della Giunta Regionale sul rigassificatore API di Falconara Marittima e la proposta di accordo Regione-API;
Dà mandato alla Giunta Regionale di autorizzare il Presidente della Giunta a sottoscrivere l'accordo Regione-API sopra richiamato e a esprimere conseguentemente l'intesa prevista dall'art. 8 della legge 340/2000 nel procedimento di autorizzazione del terminale di rigassificazione GNL API di Falconara Marittima.

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Petrini, ne ha facoltà.

Paolo PETRINI. Presidente, chiedo, anche a nome del Presidente Spacca e dell'Assessore Donati, la votazione per appello nominale.

PRESIDENTE. Va bene. Allora, visto che su questa risoluzione sono stati presentati due emendamenti ed alcuni ordini del giorno, faremo la votazione per appello nominale su tutti gli atti.

Emendamento n. 2/1 a firma Giancarli, Badiali:
Nel capoverso “dà mandato” dopo le parole “Falconara Marittima” aggiungere:
“Tenuto conto di elementi comunque imprescindibili quali:
1. i termini dell'Accordo API - Regione siano parte principale dell'intesa, prevedendo inoltre severe sanzioni qualora l'azienda non rispetti gli impegni sottoscritti.
2. Costituire un comitato tecnico-scientifico interistituzionale da supportare e affiancare all'ARPAM, per la concretizzazione, il monitoraggio il controllo rigoroso dei termini stessi dell'intesa in ordine alla sicurezza, anche in mare (la conferenza dei servizi dovrà verificare anche nuove situazioni ambientali createsi sul rigassificatore dell'Alto Adriatico) la tutela della salute e dell'ambiente, il rispetto assunto per la bonifica del sito attuale dell'API e l'utilizzo di tecnologie avanzate in grado di abbattere le emissioni in atmosfera.”.
Ha la parola il Consigliere Badiali.

Fabio BADIALI. Per illustrare brevemente l’emendamento, sottoscritto da me e dal Consigliere Giancarli, che spero sia condiviso da tutta l’Aula.
Con questo emendamento si dà il mandato al Presidente della Giunta regionale di firmare l’intesa con il Ministero per la realizzazione del rigassificatore, però aggiungiamo: ““Tenuto conto di elementi comunque imprescindibili quali:
1. i termini dell'Accordo API - Regione siano parte principale dell'intesa, prevedendo inoltre severe sanzioni qualora l'azienda non rispetti gli impegni sottoscritti.
2. Costituire un comitato tecnico-scientifico interistituzionale da supportare e affiancare all'ARPAM, per la concretizzazione, il monitoraggio il controllo rigoroso dei termini stessi dell'intesa in ordine alla sicurezza, anche in mare (la conferenza dei servizi dovrà verificare anche nuove situazioni ambientali createsi sul rigassificatore dell'Alto Adriatico) – come abbiamo appreso dalla stampa in questi giorni, quindi la Conferenza deve entrare nel merito di questa questione – la tutela della salute e dell'ambiente, il rispetto assunto per la bonifica del sito attuale dell'API e l'utilizzo di tecnologie avanzate in grado di abbattere le emissioni in atmosfera.”.
Questi punti aggiuntivi vanno quindi a completare la risoluzione presentata dalla maggioranza che condividiamo. (applausi)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Eusebi.

Paolo EUSEBI. Mi scusi, Presidente, io leggo emendamento alla risoluzione 2. Qual è la risoluzione 2?

PRESIDENTE. La risoluzione 2 è quella di cui stiamo trattando, a firma Ricci, Latini, Malaspina, Giorgi, Eusebi. A questa i Consiglieri Giancarli e Badiali hanno presentato un emendamento.
Emendamento n. 2/1. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali, Bugaro, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Carloni, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Malaspina, Marconi, Massi, Mezzolani, Natali, Perazzoli, Petrini, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Spacca, Traversini, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Binci, Bucciarelli, D'Anna, Romagnoli, Silvetti.
Astenuti: nessuno.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Per evidenziare che rispetto al rigassificatore manca la valutazione del Ministero della marina mercantile sul rischio sicurezza per la nave rigassificatrice e la nave gassiera. Questo non è stato evidenziato neppure dalla VIA regionale.
Inoltre per evidenziare che il tavolo tecnico richiesto nella mozione del 17 maggio di fatto non è mai partito. Ed un tavolo tecnico è un momento di confronto a più voci in cui c’è la possibilità di confrontare le proposte di tutti i partecipanti.
Ancora, che i sindaci dei principali comuni sulla costa sono contrari a questo rigassifcatore, i consigli comunali si sono espressi in tal senso.
Faccio rilevare che è stato detto che Porto Recanati è un contesto ambientale integro, mentre a Falconara già esiste una struttura, quindi facendo intendere che di fatto è la pattumiera delle Marche. Pertanto è questo che si porta avanti nelle scelte su quel territorio.
Guarda caso, invece, sul territorio privilegiato della casa del Presidente Spacca si fa poiesis! Si spendono centinaia di migliaia di euro per la poesia! Vi si spostano le strutture dell’Asur delle Marche! Vi si sposta l’elicottero per l’elisoccorso, senza fare neanche una convenzione con le altre regioni che potevano essere interessate!
Insomma, sul territorio della casa del Presidente Spacca ci sono tutte le attenzioni, mentre per i territori già degradati c’è la proposta a continuare ad essere la pattumiera delle Marche! (applausi)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Voglio anch’io fare una dichiarazione di voto, che ovviamente riprende quanto ho dichiarato questa mattina, ma con qualche motivazione in più.
Ho votato contro l’emendamento Giancarli e Badiali e quindi voterò contro la relativa risoluzione. Perché, vedete, implicitamente la stessa risoluzione e l’emendamento ammettono quanto sia debole politicamente la posizione della Regione nei confronti del rigassificatore e nei confronti dell’Api.
Ad esempio, cosa significa dire “prevedendo severe sanzioni qualora l’azienda non rispetti gli impegni”? Significa avvicinarsi a un’azienda di cui dovremmo diventare soci senza fidarci. Tanto è vero che lo prevediamo dall’inizio. Significa prendere atto che finora l’azienda non ha rispettato gli impegni presi.
Ancora, cosa significa parlare di severe sanzioni sul piano occupazionale se l’azienda tra due anni dovesse dire non ce la faccio, perdo soldi e mando a casa gli operai? In quel momento noi chiederemo la cassa integrazione guadagni a pagamento della pubblica o del pubblico erario, socializzeremmo le spese, se invece dovesse andar bene. Guardate, non vi auguro veramente di doverci arrivare, ma non è escluso che non ci si arrivi. Non è escluso!
E la tutela ambientale, verificare se ci fosse un incidente, se ci fosse un inconveniente, ma dopo cosa potrebbe fare la Regione?
Vedete, la tutela e la salute, dell’ambiente così come delle persone, ha garanzia solo se si previene, se c’è prevenzione, perché la cura viene dopo, ma sarà sempre tardi!
Ecco perché voterò contro questo emendamento e la risoluzione. (applausi)

PRESIDENTE. Emendamento n. 2/2 del Consigliere Pieroni:
Nel capoverso “dà mandato” dopo le parole “il Presidente della Giunta” aggiungere: “Previa apposita polizza fideiussoria bancaria a favore della Regione Marche da inserire obbligatoriamente all’interno dei patti parasociali per un importo che sarà quantificato dai tecnici della Regione Marche”.
Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Binci, Bucciarelli, Cardogna, Marangoni, Pieroni, Romagnoli, Silvetti.
Contrari: Badiali, Canzian, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Marconi, Mezzolani, Perazzoli, Petrini, Ricci, Sciapichetti, Spacca, Traversini.
Astenuti: Bugaro, Busilacchi, Carloni, Malaspina, Massi, Natali, Trenta, Zaffini.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Proposta di risoluzione n. 2, così come emendata. La pongo in votazione.
Favorevoli: Badiali, Bugaro, Camela, Canzian, Carloni, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Malaspina, Marconi, Massi, Mezzolani, Perazzoli, Petrini, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Spacca, Traversini, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Binci, Bucciarelli, Busilacchi, D'Anna, Marangoni, Pieroni, Romagnoli, Silvetti, Cardogna.
Astenuti: Natali.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 1, presentato sulla risoluzione n. 2, a firma Eusebi, Giorgi:
“L’Assemblea legislativa delle Marche
Premesso che:
− il prossimo martedì 12 luglio si terrà a Roma, presso il Ministero per lo Sviluppo Economico, la Conferenza dei Servizi Stato-Regione per l'intesa sull'impianto di rigassificazione off shore al largo delle coste di Falconara, presentato dal Gruppo API;
− lo scorso 17 maggio l'Assemblea Legislativa delle Marche ha approvato una risoluzione che ha impegnato il Presidente e la Giunta regionale a negare l'intesa per la realizzazione del rigassificatore qualora non fosse raggiunto un accordo con il Gruppo API in merito ad un impegno dell'azienda verso un progetto industriale di bonifica, riqualificazione e riconversione del sito API, in maniera da ridurre gli impatti ambientali e che mantenesse la sicurezza sul lavoro e i posti di lavoro; oltre ad un auspicabile intervento pubblico-privato nel settore della produzione delle energie rinnovabili, in linea con le previsioni del PEAR e per garantire nuova occupazione;
− la Giunta regionale ha prodotto uno "schema di accordo tra Regione Marche e Gruppo API" che propone una serie di obiettivi condivisi atti a ridurre l'impatto ambientale del sito industriale API di Falconara Marittima e che prevede una partecipazione societaria della Regione al fine di destinare i relativi utili alle politiche ambientali e sociali regionali;
Impegna il Presidente della Giunta regionale_
− affinché la Regioni entri nella prevista Società Veicolo con la quota societaria massima possibile (30%);
− ad investire gli utili di competenza regionale in interventi di bonifica dell'area e in energie rinnovabili, nonché in interventi di politiche sociali rivolte al territorio direttamente interessato;
− a fare in modo che nello "schema di accordo tra Regione Marche e Gruppo API" vengano previsti:
· impegno dell'API ad investire ulteriormente in energie rinnovabili e risanamento ambientale su progetti predefiniti e comunque entro un tempo prefissato;
· tutto quanto riportato nello "schema di accordo" in merito ai patti parasociali (che sono un contratto ad effetti obbligatori) va inserito direttamente nello Statuto della Società Veicolo e va comunque previsto che le delibere di Assemblea e CDA (ove la Regione sarà rappresentata) siano prese all'unanimità;
· in merito al report dell'ARPAM, a partire dal terzo anno di attività, deve essere semestrale e non annuale;
· coinvolgimento nella Società Veicolo anche dei Comuni o, comunque, previsione di una ricaduta economica positiva anche sui loro bilanci;
· clausole penali in caso di inadempimento del Gruppo API;
· impegno dell'API, considerato che la Regione a sua volta si impegna a compiere un grande sforzo economico in termini di formazione, ad effettuare nuove assunzioni oltre a riutilizzare i dipendenti per le nuove iniziative;
· garantire informazione periodica alle organizzazioni sindacali sull'attuazione degli accordi previsti".
Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali, Canzian, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Malaspina, Marangoni, Mezzolani, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Traversini.
Contrari: D'Anna, Natali, Romagnoli, Silvetti, Zinni.
Astenuti: Bugaro, Carloni, Massi, Trenta, Zaffini.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 2, presentato sulla risoluzione n. 2, a firma Acacia Scarpetti:
“ L’Assemblea legislativa delle Marche
Premesso che:
− il prossimo martedì 12 luglio si terrà a Roma, presso il Ministero per lo Sviluppo Economico, la Conferenza dei Servizi Stato-Regione per l'intesa sull'impianto di rigassificazione off shore al largo delle coste di Falconara, presentato dal Gruppo API;
− lo scorso 17 maggio l'Assemblea Legislativa delle Marche ha approvato una risoluzione che ha impegnato il Presidente e la Giunta regionale a negare l'intesa per la realizzazione del rigassificatore qualora non fosse raggiunto un accordo con il Gruppo API in merito ad un impegno dell'azienda verso un progetto industriale di bonifica, riqualificazione e riconversione del sito API, in maniera da ridurre gli impatti ambientali e che mantenesse la sicurezza sul lavoro e i posti di lavoro; oltre ad un auspicabile intervento pubblico-privato nel settore della produzione delle energie rinnovabili, in linea con le previsioni del PEAR e per garantire nuova occupazione;
− la Giunta regionale ha prodotto uno "schema di accordo tra Regione Marche e Gruppo API" che propone una serie di obiettivi condivisi atti a ridurre l'impatto ambientale del sito industriale API di Falconara Marittima e che prevede una partecipazione societaria della Regione al fine di destinare i relativi utili alle politiche ambientali e sociali regionali;
Impegna il Presidente della Giunta regionale:
affinché lo schema di accordo tra Regione Marche e Gruppo API contenga questi elementi:
nella parte API:
− i 320 milioni di euro di investimenti previsti, siano totalmente destinati al miglioramento delle caratteristiche e prestazioni "ambientali" degli impianti esistenti;
− il mantenimento dei livelli occupazionali sia per anni 20;
− a rendicontare alla Regione Marche annualmente sullo stato di avanzamento dei punti di cui all'intero accordo API-Regione Marche;
− la ditta API si impegna a fornire il gas metano alle utenze del Comune di Falconara con uno sconto del 30% rispetto alle tariffe ordinarie;
Nella parte Regione,
− a relazionare annualmente all'Assemblea legislativa rispetto alla rendicontazione API;
− a garantire informazione periodica alle organizzazioni sindacali sull'attuazione degli accordi previsti;
− il mancato rispetto degli impegni di cui all'Accordo Regione Marche-API comporterà penali pecuniarie di volta in volta deliberate dall'Assemblea legislativa".
Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali, Canzian, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Latini, Marangoni, Mezzolani, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Traversini, Trenta.
Contrari: Binci, Bucciarelli, Bugaro, D'Anna, Romagnoli, Silvetti.
Astenuti: Carloni, Massi, Natali, Zaffini, Zinni.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 3, presentato sulla risoluzione n. 2, a firma Zinni:
Premesso che non vi sono più i tempi tecnici di rinvio della Conferenza dei servizi del 12 luglio;
L’Assemblea legislativa delle Marche impegna la Giunta e il Presidente regionale:
1) ad emendare il punto B pag. 2 dell’ipotesi di accordo Api-Regione al fine di prevedere una maggior chiarezza negli impegni di tutela del livello occupazionale, prevedendo anche la sottoscrizione delle rappresentanze sindacali.
2) Ad emendare la previsione di nomina di un consigliere di amministrazione e di un componente del collegio dei sindaci da parte di Svim con le stesse nomina da farsi effettuare dal Consiglio regionale per svolgere un ruolo di controllo sugli accordi raggiunti.
3) Ad emendare il documento prevedendo un’azione congiunta Api-Regine per ottenere il risultato di riduzione del costo energetico e della benzina per gli utenti residenti nei territori interessati dal progetto.
Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Bugaro, Carloni, Comi, Marangoni, Massi, Natali, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Badiali, Binci, Bucciarelli, Giancarli, Latini, Perazzoli, Ricci, Romagnoli, Sciapichetti, Silvetti.
Astenuti: Acacia, Cardogna, Eusebi.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Ha chiesto la parola il Consigliere Binci, ne ha facoltà.

Massimo BINCI. Presidente, per dire che ero contrario anche all'ordine del giorno presentato dall'IdV.

PRESIDENTE. Bene, controlleremo se c’è una discrepanza, semmai la correggiamo, non c'è problema.
Consiglieri, prima di chiudere la seduta devo comunicarvi – mi sono dimenticato di dirlo all'inizio - che la Conferenza dei Capigruppo ha chiesto, e quindi abbiamo accordato, di prevedere, diversamente dal calendario, la prossima seduta per martedì 12.
Buongiorno a tutti.

(applausi)

La seduta termina alle ore 14,55