Resoconto della seduta n.50 del 21/12/2021
SEDUTA N. 50 DEL 21 DICEMBRE 2021

La seduta inizia alle ore 10,55

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 50 del 21 dicembre 2021. Do per letto il processo verbale della seduta n. 49 del 13 dicembre 2021, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Ha chiesto congedo il Consigliere Carancini.

Nomina
Elezione di sette componenti del Consiglio di amministrazione dell’Ente regionale per la abitazione pubblica nelle Marche (ERAP Marche)
(articolo 23, comma2, legge regionale 16 dicembre 2005, n. 36 – voto limitato a cinque)

PRESIDENTE. C’è una richiesta che deve essere formalizzata in Aula, di cui abbiamo discusso nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi, di rinvio di questo punto. Chi intende prendere la parola sul rinvio ai sensi del Regolamento interno ha 3 minuti di tempo per esporre la propria posizione, anche per chi non è d’accordo un solo intervento per esprimere la posizione contraria.
Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. A nome del mio gruppo e anche di tutta la coalizione chiedo il rinvio del primo punto all’ordine del giorno che riguarda l’elezione di sette componenti del Consiglio di amministrazione dell’Ente regionale per la abitazione pubblica nelle Marche (ERAP Marche) - con voto limitato a cinque.
Nell’applicazione della legge le cose si capiscono fino in fondo quando si praticano, ci sono delle criticità che vorremmo risolvere con un emendamento nella legge finanziaria, che ci consentirà, già a gennaio, di procedere all’elezione.
Ci sono numerosi precedenti in questo Consiglio di rinvii di nomine, il più importante è quello che riguarda l’Ersu nella precedente legislatura, fu addirittura rinviato per quattro volte con legge regionale. Qui si tratta di un piccolo aggiustamento della legge riguardante la modalità di voto, anche per venire incontro a difficoltà che si sono verificate nelle candidature.
Non vedo niente di scandaloso nel fatto che per raggiungere un obiettivo si modifichi una norma, che non è una legge divina. Le norme vengono scritte dagli uomini per regolamentare la vita pubblica e sociale, se non funzionano bene si cambiano, tanto è vero che si procede regolarmente con leggi di Stato a cambiare norme precedenti.
Questo Consiglio tra l’altro ha una storia di revisione di norme molto significativa e lunga, quindi non mi scandalizzo.
La polemica ci sta, però serve a poco, è come quella dello spostamento della seduta dal 28 al 29 dicembre, un giorno per consentire un migliore dispiegamento della legge di bilancio, è diventato un fatto politico, è veramente irrilevante secondo me.

PRESIDENTE. Ha la parola, oratore contro, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Penso che non dovrebbe essere il gruppo del Partito Democratico a votare contro questa proposta di rinvio dell’atto odierno, dovrebbe essere l’intero Consiglio.
Presidente, mi appello a lei, perché oggi c’è una frattura nel rispetto della democrazia, nel gestire le leggi ad personam, che penso non si sia mai verificata all’interno di questa Assise, anche se fosse accaduto è senza dubbio un percorso non ripetibile.
Vedete, io rispetto molto il Consigliere Ciccioli perché è spregiudicato, non si nasconde, non maschera i propri intendimenti e chiede di plasmare una norma in funzione delle sue necessità politiche, è tutto legittimo nel suo atteggiamento, assolutamente, quello che però non è pensabile è che possa essere questa Assise … Avete avuto un anno di tempo per cambiare eventualmente la norma se non vi aggradava o non era particolarmente soddisfacente, invece l’avete rispettata e avete dato il tempo di scadenza previsto dalla legge, il 30 novembre, per presentare le candidature, poi, però, Consigliere Ciccioli, bisogna raccontare ai cittadini le cose come realmente stanno, altrimenti mistifichiamo, semplifichiamo, banalizziamo, raccontiamo mezze verità, che non vanno bene perché non ci accorgiamo oggi che la legge sull’Erap non è adeguata, che dobbiamo votare sette Consiglieri divisi per le varie province. Non è così, lei deve raccontare esattamente come stanno le cose: avete indicato dei candidati che non possono essere votati e cambiate la norma per consentire di mettere chi volete, in barba ai regolamenti ed alle leggi. E’ questo, e non va bene, non è dignitoso nemmeno per voi che avete presentato altri candidati, che devono essere surclassati dal candidato del Consigliere Ciccioli. Per il Consigliere Ciccioli va bene, è così, non gliene faccio una colpa, ma non si può giocare una partita introducendo regole nuove durante lo svolgimento, non va bene. Non va bene, Presidente, per lei che guida questa Assise, non ce lo possiamo permettere, non va bene per i cittadini che vi hanno votato e che volevano vedere il cambiamento, la trasparenza. Avete massacrato la tabella C ed introducete la tabella E, fate le leggi come volete, solo perché il candidato del Consigliere Ciccioli non può essere votato, perché non ha la disponibilità, allora ne deve mettere un altro in barba anche a tutti gli altri che hanno dato un loro contributo.
Presidente, non va bene, la rinviamo? Facciamo pena, ai cittadini facciamo pena perché disponiamo delle leggi, siamo dei soggetti che non sono in un Consiglio comunale e decidono il bilancio o l’asfaltatura di una strada, dobbiamo dare l’esempio, Presidente. Lo chiedo a lei, non permetta questo scempio, noi vi facciamo scegliere con la norma così scritta anche i candidati nostri tra un po’, ma stiamo al gioco! Sapevamo che la norma ha delle difficoltà, difficilmente non potrà essere cambiata, ma voi oggi arrivate qui, dopo che avete fatto scadere i termini, che si sono presentate le candidature e che dobbiamo votare …, ma siccome il Consigliere Ciccioli non ha più il suo candidato cosa facciamo? Non votiamo oggi e anticipiamo la modifica della legge nella legge di bilancio. E’ una cosa vergognosa, Presidente! E’ una cosa che fa male a me e a tutti noi perché non ci rispettiamo, lo facciamo solo per una gestione personalistica della cosa pubblica.
Penso che i cittadini marchigiani vi hanno votato perché avete brandito il cambiamento, perché eravate quelli che risolvevano i problemi della sanità e dei pronto soccorso, aprivate gli ospedali, risolvevate il tema della burocrazia, soprattutto eravate la discontinuità rispetto allo strapotere manifesto del centro-sinistra degli ultimi 25 anni. Siete nelle modalità peggiori, nemmeno Craxi con Berlusconi quando si precipitò per modificare la legge sulle utenze, almeno lo faceva per un’impresa che dava lavoro e che dava occupazione, erano tempi completamente diversi.
Presidente, uno scempio! Votatelo e apriremo un precedente che non ha eguali, è una vergogna per tutti noi e per il ruolo che i cittadini ci hanno assegnato.

PRESIDENTE. Rinvio del punto 1): “Elezione di sette componenti del Consiglio di amministrazione dell’Ente regionale per la abitazione pubblica nelle Marche (ERAP Marche)”, lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Prima di procedere alle interrogazioni, che ovviamente sono concordate e previste, chiedo, se è possibile, di iscrivere all’ordine del giorno, dopo le interrogazioni, le mozioni presentate da Fratelli d’Italia e dal PD relative alla crisi della Caterpillar perché i lavoratori attendono un segnale, spero unitario, da questa Assemblea.

PRESIDENTE. Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Forse c’è stato un percorso non chiaro all’interno della Conferenza dei capigruppo, non l’abbiamo votata, ma abbiamo deciso di anticipare le mozioni e l’interrogazione sulla Caterpillar, proprio per dare un segnale, quindi sono d’accordo sulla proposta.
Forse conviene invertire l’ordine del giorno introducendo queste due mozioni e l’interrogazione ed arrivare ad una risoluzione condivisa. Grazie.

PRESIDENTE. Iscrizione delle mozioni nn. 189 e 190, presentate dal gruppo PD e Fratelli d’Italia relative alla grave situazione occupazionale della Caterpillar di Jesi, e dell’interrogazione n. 326 del Consigliere Mastrovincenzo (abbinate). La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)

Interrogazione n. 257
ad iniziativa del Consigliere Cesetti
“Situazione iscrizione alunni classe prima scuola primaria Lapedona a.s. 2021-2022”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 257 del Consigliere Cesetti.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. Come in questo caso di Lapedona siamo intervenuti più volte come Regione, io in prima persona come Assessore all’istruzione, proprio per garantire la presenza delle classi nei piccoli Comuni, nei piccoli borghi, andando incontro alla popolazione e alle famiglie che vogliono rimanere sul territorio ed avere i servizi primari, come quello della scuola.
In questo caso presso la scuola primaria di Lapedona sono state costituite due pluriclassi con i seguenti alunni: la prima pluriclasse con 11 alunni di cui 8 della prima e 3 della classe seconda; la seconda pluriclasse con 13 alunni di cui 5 della terza e 8 della classe quinta.
Abbiamo sollecitato l’Ufficio regionale scolastico che ha rivisto la decisione includendo gli 8 bambini iscritti alla classe prima ed ha deciso, nel rispetto degli indici di funzionalità didattica del decreto del ’75, che tiene anche conto della distanza tra plessi e dell’opportunità didattica, di consentire agli alunni di frequentare classi ordinarie ed omogenee.
Questo è un segnale, certo c’è ancora tanto da fare perché se non cambiamo la normativa a livello nazionale, riducendo il numero degli alunni per classe, tutti gli anni ci ritroveremo con queste situazioni che poi sono difficili anche da arginare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Prendo atto della risposta dell’Assessore, la ringrazio, ritengo che la questione si sia allo stato dell’arte conclusa in modo soddisfacente, auspico che magari ci sia un interessamento anche dell’Assessore a livello nazionale per indurre anche il Parlamento, il Governo, a delle modifiche legislative che almeno in questi momenti così difficili possano dare una risposta specifica e possibile a casi come quelli di Lapedona.
Quindi la ringrazio per la risposta ed anche per la soluzione data.
Con l’occasione, Presidente, vorrei dire una cosa a proposito di leggi ed interrogazioni, noi in quest’Aula, certo, ci occupiamo di discutere interrogazioni e mozioni, ma prioritariamente siamo deputati all’attività legislativa, questo è il nostro compito prioritario, ovviamente insieme agli altri, e quello che è successo prima, preannunciare da parte del Consigliere Ciccioli una modifica legislativa e quindi riaprire i termini, è di una gravità inaudita e lo voglio dire perché siamo nel tema.
La legge non é quello che dice il Consigliere Ciccioli, che spesso può essere modificata e viene modificata, la legge regola, anzi dovrebbe regolare la vita degli uomini e non essere invece degradata a zerbino per pulire la loro cattiva coscienza, al servizio delle loro azioni, anche di quelle meno nobili, come nel caso di poc’anzi, perché io faccio parte della I^ Commissione …

PRESIDENTE. Scusi, Consigliere, non vorrei partire questa mattina cominciando con riprese sugli interventi, la replica è solo sull’argomento dell’interrogazione.

Fabrizio CESETTI. Era un discorso di carattere generale.

PRESIDENTE. Abbiamo concesso minuti in più a chi ha fatto l’intervento sulla posizione proprio esprimerla in maniera compiuta.

Fabrizio CESETTI. Però questo è un discorso generale, comunque mi taccio per quanto riguarda …
Tante volte si va fuori tema, ma questo non è fuori tema perché noi ce ne siamo occupati in I^ Commissione, qui parliamo dello svolgimento dell’attività legislativa. Allora, per non entrare nel tema specifico perché lei me lo vieterebbe e tutto sommato ha ragione, le dico che quando una Commissione adotta delle decisioni e consegna all’Aula la soluzione, credo che l’Aula, a meno che non ci sia un motivo più che giustificato, non dovrebbe rinviare la discussione di quell’argomento come è avvenuto nel caso di specie per far comodo a qualcuno.

Interrogazione n. 315
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Finanziamento dei corsi di orientamento musicale, in attuazione della legge regionale 21/1992”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 315 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
L’Assessore Latini chiede di rinviarla perché gli uffici non hanno ancora preparato la risposta.

Interrogazione n. 302
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Valorizzazione economica del personale di tutto il Servizio sanitario regionale direttamente e specificamente impegnato nell’assistenza ai pazienti affetti da Covid 19 nel corso dell’anno 2021”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 302 dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. I trattamenti del personale della sanità, impiegati specificatamente nel Covid, sono stati individuati per l’anno 2020 dal decreto legge n. 18/2020, il quale ha previsto un aumento dei fondi contrattuali destinati a remunerare le condizioni di lavoro di questo personale, che sono stati totalmente liquidati mediante processi di contrattazione collettiva.
Nel 2021 per questi stessi trattamenti è intervenuta al riguardo la legge finanziaria n. 178/2020, approvata alla fine del 2020, come accade per tutte le leggi finanziarie.
La legge n. 178/2020 aveva previsto l’incremento nella misura del 27% per la dirigenza medica, l’individuazione di una speciale indennità denominata di specificità per gli infermieri e una speciale indennità denominata tutela del malato per i dipendenti delle professioni sanitarie della riabilitazione, della prevenzione tecnico sanitaria, delle ostetriche e degli assistenti sociali e degli assistenti socio sanitari.
Tutte queste risorse sono state inserite in un finanziamento destinato alla contrattazione collettiva locale e si è trattato e si tratta della corresponsione delle indennità malattie infettive, delle indennità terapia intensiva e sub-intensiva, più le indennità di pronta disponibilità dei trattamenti per le prestazioni straordinarie e per le indennità turni. A queste misure si devono aggiungere risorse di progettualità sui centri vaccinali e gli autisti delle ambulanze.
Per quanto riguarda i dirigenti medici, la legge finanziaria dello scorso anno non aveva previsto alcuna remunerazione per le condizioni di disagio, si è limitata semplicemente a prevedere l’indennità di guardia, l’indennità di pronta disponibilità e la corresponsione delle prestazioni straordinarie.
C’è da tener conto a questo riguardo che è stata avviata la procedura per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, l’Aran ha già avviato le procedure, quindi, in questa legge finanziaria sono previste delle risorse per la chiusura della contrattazione collettiva nazionale a cui seguirà la contrattazione decentrata e locale. Speriamo che a questo personale, come abbiamo più volte detto in quest’Aula, venga riconosciuto lo sforzo straordinario, meritorio, che ha spiegato in questo periodo per il contrasto al Covid. Proprio qualche giorno fa il Ministro della funzione pubblica Brunetta ha detto che questo contratto del personale della sanità, quindi il contratto della dirigenza e il contratto del cosiddetto comparto, come viene definito, ha una priorità nella agenda del Governo e siamo convinti che nella legge di bilancio per il 2022, attualmente in approvazione in Parlamento, si possano reperire tutte le risorse contrattuali necessarie per la remunerazione dei rischi, del disagio, della professionalità di questo personale. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Assessore, buongiorno. Lei sarebbe soddisfatto della risposta rispetto alle mie domane? No, perché non ha risposto, io le ho chiesto se avevate avviato il tavolo di contrattazione decentrata sulle risorse, non ho avuto risposta, e se avete messo delle risorse aggiuntive, mi dice che aspettate quelle nazionali, quindi, non c’è stata una azione proattiva della Giunta.
Ricordo che siete sempre voi che richiamate il passato, nella legge 13 erano state messe risorse significative per cercare di riconoscere l’abnorme lavoro che il personale sanitario aveva, ha e continua a mettere a disposizione delle nostre comunità; ricordo anche le polemiche perché la Giunta precedente non aveva chiuso in alcune Aree vaste la contrattazione decentrata, fu anche motivo di una bella campagna elettorale.
Oggi prendiamo atto che, e lo sappiamo, non avete messo risorse aggiuntive, attendete la legge di stabilità per capire se ci sono dei finanziamenti da destinare al nostro personale e ad oggi non avete ancora notizie su questo fronte, quindi tutto il personale sanitario, dai dirigenti medici agli infermieri, agli OSS, non avrà per il 2021 nessun riconoscimento aggiuntivo.
L’insoddisfazione non è la mia, ma del personale che ancora con grande dignità e con grande attenzione sta protestando. Ieri ho partecipato ad alcune iniziative, al grido di dolore dei pronto soccorso di Ascoli Piceno, di San Benedetto del Tronto, di Senigallia, che sono allo stremo delle forze, si attendevano l’annunciato cambio di passo per tutelare e per aiutare le loro competenze e le loro disponibilità, tutto questo non sta accadendo, ma lo sapevamo e lo vediamo quotidianamente, nemmeno riconoscimenti economici minimi siamo nelle condizioni di poter elargire.
Quindi, una insoddisfazione che coglie lo stato di disagio dei nostri operatori ai quali invece va il mio grande grazie per il lavoro immenso che stanno facendo allo stremo delle forze e spesso senza l’aiuto di nessuno.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Sono un po’ imbarazzata perché con l’Assessore spesso abbiamo avuto modo di confrontarci su temi che riguardano l’organizzazione degli ospedali e non abbiamo mai parlato dell’organizzazione reale, quella strategica che questa maggioranza aveva promesso in campagna elettorale, che non si è mai vista tra l’altro.
Non abbiamo contezza di sapere cosa sia stato deciso dopo che sono state eliminate le proposte approvate nel Piano socio-sanitario dal Partito Democratico. Che il personale fosse insufficiente lo sappiamo bene, parlo del personale medico, sappiamo bene che il personale è insufficiente a causa della riforma del 1999, se non sbaglio, che c’è un’organizzazione diversa da assumere rispetto al personale è cosa evidente date le condizioni che abbiamo nella nostra regione di aumento dei casi Covid, che ci hanno portato in zona gialla e che probabilmente ci porteranno in zona arancione se continuiamo così. Poi, certo, se calcoliamo i ricoverati, pronto soccorso si, pronto soccorso no e i posti letto alla fine …
Mi rendo conto che è una situazione molto complessa, però è anche vero che il personale è sottoposto ad uno stress enorme già da molto tempo perché ormai la pandemia, che dovrebbe essere uno stato eccezionale con relativi momenti di tregua, è stata senza soluzione di continuità, ormai da due anni, quindi, credo che a queste persone vada riconosciuto lo sforzo che fanno, quanto meno, Assessore, le chiedo di ascoltarle, di sentirle perché se il sistema socio-sanitario marchigiano sta funzionando è grazie alla buona volontà di molti di loro, ovviamente non di tutti, ma della gran parte, che con grande generosità si è messa a disposizione anche per quegli adempimenti che vengono fatti in maniera volontaria.
Lei lo sa che sono molti, sia medici che infermieri che OSS, che sono a disposizione anche per le vaccinazioni in condizioni drammatiche perché l’organizzazione dei punti vaccinali è spesso disagevole, sia per i pazienti che per gli operatori, perché il paziente ha il disagio di quell’ora, di quelle due ore esagerate che deve attendere, magari sotto la pioggia o al freddo, ma chi invece opera lì per settimane e settimane il disagio lo vive in maniera più forte.
Quindi, speriamo che si possa concretizzare la premialità del 2021 e che si individui in tempi ragionevoli, con una partecipazione anche sindacale, quella del 2022.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Chiedo a tutti voi un attimo di attenzione, l’Assessore Aguzzi mi ha comunicato che l’incontro istituzionale con le parti sulla vertenza Caterpillar è alle ore 12,30 di oggi, quindi mi dice, se vogliamo affrontare le due mozioni e l’interrogazione con la sua presenza, che è l’Assessore competente, che converrebbe secondo la sua impostazione, che faccio mia, farle subito in modo tale che sia presente al dibattito delle due mozioni e dell’interrogazione.
Per fare questo ovviamente devo mettere alla vostra attenzione, con la possibilità di un parere a favore e uno contro, come previsto dal Regolamento, l’opportunità che attraverso la comunicazione dell’Assessore Aguzzi riporto a voi.
Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Non è per esprimere un parere, dopo magari lo esprime il capogruppo, solo per segnalare che fuori ci sono già dei rappresentanti sindacali, se volessimo fare entrare qualche rappresentante sindacale per assistere al dibattito penso che sarebbe corretto.

PRESIDENTE. Con la possibilità del super green pass e ovviamente nella parte relativa ai visitatori, va bene, facciamo accomodare 6 persone.
Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Si, penso che avevamo concordato questo, nel senso che dovevamo iniziare con le mozioni anche prima delle interrogazioni, quindi siamo d’accordo con questa modalità e ad invertire l’ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Nessuno chiede la parola per un intervento contro-
Anticipazione, come punto 02 bis, delle mozioni nn. 189 e 90 e dell’interrogazione n. 326 sulla Caterpillar (abbinate). La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 189
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Schema di decreto legge ‘Misure urgenti in materia di tutela dell’insediamento dell’attività produttiva e di salvaguardia del perimetro occupazionale’ (cd. DL antidelocalizzazioni Orlando-Todde). Richiesta di modifica in senso retroattivo del decreto legge in discussione al Consiglio dei Ministri”

Mozione n. 190
ad iniziativa dei Consiglieri Ciccioli, Putzu, Leonardi, Assenti, Ausili, Baiocchi, Borroni
“Crisi Caterpillar Jesi”

Interrogazione n. 326
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Licenziamenti alla Caterpillar di Jesi”
(abbinate)
(Discussione e votazione risoluzione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 189 dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, la mozione n. 190 dei Consiglieri Ciccioli, Putzu, Leonardi, Assenti, Ausili, Baiocchi, Borroni e l’interrogazione n. 326 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri, abbinate.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Facciamo entrare, Presidente, i rappresentanti, aspettiamo se possibile un minuto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Chiediamo se possa avere accesso una piccola delegazione di 5 persone.

PRESIDENTE. Abbiamo dato l’autorizzazione fino al massimo di 6 persone, nel rispetto dei regolamenti, per l’accesso nella parte dedicata ai visitatori ai rappresentanti dei lavoratori della Caterpillar di Jesi, una volta che sono entrati cominciamo il punto all’ordine del giorno.
Occorreranno alcuni minuti e siccome il dibattito si svilupperà per lungo tempo, direi di cominciare, anche perché ci vuole del tempo per l’accesso in Aula dei delegati dei lavoratori.
Inizierei con l’esposizione delle mozioni e poi proseguirei con il dibattito. Sicuramente loro ascolteranno buona parte della discussione, se non tutta, che si svilupperà sulla quesitone relativa al loro stato occupazionale.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Presidente, aspettiamo un attimo, se ci dovesse essere ancora del tempo magari andiamo avanti con le interrogazioni, se non è un problema e se non dobbiamo votare di nuovo, almeno li facciamo accomodare ed assistono.

PRESIDENTE. Allora aspettiamo un po’

La seduta è sospesa alle ore 11,33

La seduta riprende alle ore 11,41

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Ora possiamo riprendere il Consiglio regionale, prego i Consiglieri di riprendere posto in Aula.
La discussione è aperta, ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente, per aver acconsentito la modifica dell’ordine del giorno.
Saluto e ringrazio per la presenza le rappresentanze della RSU, operaie, operai, dipendenti della Caterpillar di Jesi, anche questo un bel gesto.
Presidente, così non si riesce …

PRESIDENTE. Esatto. Ho detto prima, prego di seguire le istruzioni che do per quanto riguarda la gestione dell’Aula, tutti i Consiglieri che sono vicini alla porta sono pregati di sedersi o di uscire, non proseguiamo finchè questa disposizione non è attuata.
Prego chi rimane in Aula di fare silenzio.
Ascoltiamo l’intervento di chi ha preso la parola e poi se vogliamo intervenire chiediamo la parola come sempre si fa.
Chi non è interessato a questo momento o ha altre esigenze impellenti deve uscire dall’Aula.
Prego, Consigliere.

Maurizio MANGIALARDI. Era venerdì 10 quando nella verifica semestrale, un confronto tra l’impresa e le RSU - che si erano presentate per discutere dell’assunzione di 70 dipendenti a tempo determinato, da trasformare almeno in parte a tempo indeterminato, vista la qualità, la mole e gli obiettivi che questa azienda storica del nostro territorio è riuscita ad ottenere anche nel 2020, in pieno Covid, incrementando la produzione e rimanendo leader qualitativo a livello nazionale. Una fabbrica sicura, che vince premi per la sicurezza, nella quale i dipendenti si sentono protagonisti del lavoro per il contributo che danno e per il valore sociale che questa rappresenta per il nostro territorio - l’azienda si presenta con un amministratore delegato, nominato da qualche settimana, protetto da 5 guardie del corpo, e il risultato è la comunicazione della chiusura di quell’impianto.
Ho avuto modo pubblicamente di appellare quel comportamento quale vergognoso, lo è stato nei modi e lo è stato nei contenuti. Nei modi perché prima di Natale non si può avviare una procedura con quelle modalità, non si può pensare di convocare le RSU …, che non solo sono rimaste sorprese, ma sconvolte perché tutto avrebbero pensato tranne che la comunicazione fosse in quei termini. Pensate che l’idea era di assumere se non 15, 20 dipendenti, pensavano di trattare quel numero, invece 270 persone, 270 famiglie, 270 … Sono in difficoltà perché pensare che possa accadere con queste modalità è insopportabile e non sono solo quelle 270 persone, c’è un indotto rilevante, c’è la storia, quasi 100 anni di storia di quell’impianto, di quella fabbrica, di quel valore, di quelle persone.
I dipendenti sono stati trattati in quel modo per una scelta aziendale, nemmeno una delocalizzazione, ma una chiusura dell’impianto perché l’azienda, pur essendo dal punto di vista qualitativo e quantitativo un’eccellenza, vado a memoria, che produce cilindri per macchine operatrici per il settore dell’edilizia e del movimento terra - la produzione nel 2019 era di 120.000 cilindri, 162.000 nell’anno del Covid e l’obiettivo di quest’anno era superare i 190.000, questi sono i numeri qualitativi e quantitativi - improvvisamente decide di chiudere, di cancellare la storia, di cancellare il rapporto, le persone e la loro dignità.
La reazione è stata importante, devo ringraziare l’Assessore Aguzzi ed il Presidente Acquaroli perché hanno capito che, questa volta in maniera opportuna e tempestiva, c’era la necessità di fare quadrato e non a caso negli incontri hanno associato tutti i capigruppo del nostro Consiglio regionale.
Noi abbiamo presentato una mozione, che penso sfocerà inevitabilmente in una risoluzione comune perché c’è un obiettivo che è quello di far mantenere quell’impianto nel nostro territorio, di chiedere immediatamente la sospensione della procedura per dare almeno il tempo di riflettere, di poter capire come può essere riconvertita, riconfermata o rafforzata la presenza della fabbrica in quel territorio e sostenere, lo chiediamo al Presidente Acquaroli, con grande determinazione il decreto, quello Orlando-Todde, per impedire e ostacolare le delocalizzazioni delle nostre realtà produttive in altri luoghi. Ovvio che quello è un percorso molto accidentato, lo abbiamo visto anche in questi giorni nel dibattito pubblico, ma diventerebbe un elemento determinante.
Ho avuto modo di confrontarmi anche con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali che ovviamente segue con grande attenzione e vicinanza la vicenda. La necessità di spostare il dibattito e la procedura al Mise diventa una necessità, al di là degli approcci numerici degli addetti e dei dipendenti, perché questa è una vicenda che ha una rilevanza nazionale, intanto per il valore del marchio, senza togliere niente al resto del nostro territorio, ma quel marchio permette di porre gli adeguati fari, l’adeguata attenzione di cui il Mise si deve far carico aprendo un tavolo nazionale.
L’Assessore Aguzzi l’aveva già annunciato nel primo incontro con la delegazione sindacale, poi il numero degli addetti sembra che non lo permetta, ma qui invece ci deve essere uno sforzo ulteriore ed una particolare pressione da parte della nostra Regione per consentire quel tipo di tavolo perché solo lì …, vista la modalità che Caterpillar ha già attivato in altre parti d’Europa, penso all’esempio che la RSU ci ha messo a disposizione, in Belgio un impianto di 4.200 dipendenti è stato chiuso con le stesse modalità, anche con lo quell’approccio disumano, bestiale, che è stato attivato dalla Caterpillar.
La nostra azione deve essere quotidiana, ho visto i nostri Parlamentari, ad iniziare dalla Morani, che si è presentata non solo semplicemente ai cancelli, ma si è presa impegni per sostenere a livello di Governo e Parlamento l’azione di quelle persone, di quelle famiglie, di quegli occhi che esprimono dignità, attaccamento, che esprimono il valore del lavoro che non può essere così licenziato.
Il Partito Democratico con il suo gruppo consiliare ha già aderito formalmente all’iniziativa di giovedì prossimo, a fianco, analogamente a quello che abbiamo fatto per l’Elica. Con continuità vogliamo che la politica marchigiana si faccia carico perché la soluzione di questa vertenza può aprire un percorso devastante se non risolta o di grande prospettiva se insieme riuscissimo a trovare una adeguata soluzione.
Quindi, annuncio la piena disponibilità a lavorare per una risoluzione che veda il voto unanime e corale di questa Assise, per far sentire non solo la vicinanza, non solo la solidarietà, non solo il calore di questa platea, ma l’azione congiunta per sostenere e per impedire che una storia, un territorio, una comunità possano essere segnati definitivamente.
Chiedo al Consigliere Ciccioli di poter addivenire ad una risoluzione che contenga gli elementi che permetteranno al Presidente ed a noi tutti di muoverci a fianco dei dipendenti, delle operaie, degli operai di questa importante fabbrica.

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Parto da una nota che ovviamente è molto formale, le due mozioni sono la n. 189 e la n. 190, significa che indipendentemente dal pensiero e dalla posizione politica, dal ruolo di maggioranza o opposizione, questo è un tema che ci vede fortemente uniti. Penso di poterlo dire e di cogliere lo spirito degli altri, anche leggendo i testi, anche quello dell’interrogazione presentata dal Consigliere Mastrovincenzo, insieme ad altri, le cose si integrano. Possiamo completare un testo comune, credo con reciproca soddisfazione, soprattutto pensando all’efficacia che avrà, deve essere soprattutto efficace.
La riflessione è questa: è una crisi pianificata da un Consiglio di amministrazione che non siede in Italia, il gruppo di controllo della società è negli Stati Uniti ed ha miliardi di utile, 1,2 miliardi di utile nel terzo trimestre 2021, ma nell’arco di un anno credo che arriverà sui 5 miliardi di utile, 5 miliardi di dollari in un anno sono una cifra assai significativa, significa che ridistribuisce utili, che può pianificare investimenti perché negli utili sono addirittura detratti tutti i piani di investimento triennali che l’azienda fa.
Ci troviamo di fronte a un colosso finanziario/industriale che guadagna tantissimo, ma vuole guadagnare ancora di più, il trasferimento delle aziende in Messico e in Cina, una delocalizzazione pesante, ha questo significato: andiamo là dove il costo del lavoro è ancora più basso, anche in presenza di una minore qualità dei mezzi prodotti perché la qualità della produzione industriale in Italia, in quasi tutti i settori, è di livello alto o altissimo e molto spesso in queste delocalizzazioni si verificano numerosissimi scarti, Però, come mi diceva un rappresentante del mondo calzaturiero marchigiano, è vero che all’estero noi scartiamo un paio di scarpe ogni cinque perché sono di cattiva qualità, prodotte all’estero, però quello scarto non ci danneggia, anzi ci fa mantenere i conti molto in alto rispetto alla produzione italiana, questo è un tema importante.
Nella riflessione che ho fatto qualche giorno fa, in un comunicato che ho posto all’attenzione anche del mio partito, dicevo che questa è una crisi la cui gestione non è nelle nostre mani a livello regionale, è a livello nazionale, sperando che a livello nazionale si possa incidere su scelte internazionali, e se non è venuto il momento di porci il problema di realizzare una sorta di istituto di costruzione industriale. L’IRI era una scelta politica molto antica, ma molto efficace che con il Governo Prodi 2 fu chiusa, fu sciolta e non se ne parlò più perché così voleva l’Europa. Un errore, avremmo dovuto fare un’IRI europea, sarebbe stato molto meglio perché noi dobbiamo porci il problema della tutela industriale delle nostre produzioni nel nostro continente, attraverso due linee di tendenza, da una parte creare migliori condizioni all’impresa, che vanno dagli investimenti sul digitale, sulle infrastrutture, alla diminuzione del costo del lavoro, del cuneo fiscale, tutte cose che sono fondamentali per permettere alle imprese di rimanere qua, soprattutto investimenti sul piano dell’innovazione tecnologica, dall’altra parte costruire un meccanismo attraverso il quale sia possibile …, lo dicevo, non vorrei essere accusato proprio io di dirigismo, però il dirigismo industriale è stata una politica che ha salvaguardato l’impresa italiana per anni, non è la statalizzazione delle imprese che non dà risultati, si è visto in altri Paesi, ma un’indicazione dello Stato, una partecipazione dello Stato per tenere in piedi la produzione, ed ha funzionato tantissimo.
Un gioiello delle imprese industriali italiane è l’Eni, che oltre ad essere una delle più grandi imprese italiane, partecipata totalmente dallo Stato, salvaguarda l’occupazione delle nostre imprese e la nostra presenza all’estero, che è un altro tratto importantissimo oggi che la competizione è internazionale.
Quindi bisogna pensare, bisogna che le istituzioni nazionali si diano un modello per evitare la deindustrializzazione, che purtroppo è già accaduta in un’altra nazione del continente europeo, anche se oggi è fuori dall’Unione europea, la Gran Bretagna, la quale è stata quasi totalmente deindustrializzata ed è diventata una nazione che eroga soprattutto servizi, in particolare servizi avanzati (assicurativi, industriali), ma che ha svuotato il significato di impresa produttiva.
La produttività si registra sulle carte ed oggi le carte non si usano più, solo operazioni informatiche, ma credo che non si possa rinunciare all’attività dell’impresa industriale, così come non si può rinunciare all’agricoltura che deve rimanere uno dei principi di un sano benessere economico di una società.
Concludo dicendo che, in questo momento non c’è il Presidente in Aula perché sta dialogando con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e delle RSU, è in corso una riunione, è fondamentale essere vicini, essere molto vicini e questo Consiglio regionale deve dimostrare e deve dare il segnale forte che tutte le istituzioni sono vicine nella gestione di questa crisi, non solo di facciata, non solo come gesto di solidarietà, ma nella sostanza, cercando di porre il problema delle tante crisi che già ci sono state.
L’Elica per fortuna si è chiusa positivamente, sempre con qualche danno sull’occupazione, però i lavoratori sono abbastanza soddisfatti di come si è conclusa, ma questa è una crisi ancora più difficile dell’Elica perché è di altra natura, ancora più violenta. Addirittura ho avuto la sensazione che il nuovo direttore dello stabilimento, che è stato nominato recentissimamente, da pochi giorni, sia una sorta di Commissario liquidatore per la chiusura. E’ stata una bruttissima immagine, hanno mandato l’uomo forte che può chiudere l’azienda e i lavoratori giustamente si sono rivoltati, contenendo anzi la loro rabbia, sono stati bravi, forse in passato sarebbe successo qualcosa di più grave.
Quindi, l’impegno della maggioranza è totale e credo che l’opposizione, dalle parole che ho sentito dal capogruppo Consigliere Mangialardi e anche da altri, sia con noi, ci siederemo attorno ad un tavolo per fare un documento comune.
Credo che su questo il Consiglio regionale, come organo politico, la Regione, come istituzione, e il Presidente, che rappresenta l’intera regione, debbano intervenire fortemente a livello ministeriale e fare tutto quanto è possibile, creando anche delle penalizzazioni per chi fa queste operazioni - sono soddisfatto che sia in discussione in questi giorni il testo con le nuove leggi di Stato antidelocalizzazione - per far sì che non avvengano più, perché questa è una crisi battistrada, se passa questa ne passeranno chissà quante altre. Non possiamo accettarlo e dobbiamo far sì che su questo la nostra comunità nazionale sia veramente decisa e addirittura vari delle norme di penalizzazione molto forti.
Siamo vicini ai lavoratori, di più non voglio dire, credo che lo esprimeremo con un documento forte che sarà votato all’unanimità.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Grazie anche a tutti i gruppi consiliari che hanno portato avanti questa iniziativa, che abbiamo fatto bene a mettere al primo punto della discussione, abbiamo fatto bene per più motivi. Intanto perché questa è una situazione che merita ovviamente la massima attenzione da parte di tutti i Consiglieri e di tutto il Consiglio regionale, ma io direi di tutti i marchigiani, perché è una situazione che compromette la stabilità sociale, oltre che lavorativa di un territorio. Così come è successo pochissimo tempo fa con la vertenza Elica, ci siamo fortemente attivati e preoccupati tutti della stabilità non tanto e solo di una singola impresa, ma di una stabilità sociale più ampia, che comprometteva e avrebbe compromesso la sostenibilità di un territorio, la permanenza su quel territorio di attività lavorative che avevano consentito la crescita sociale, economica di un’intera provincia, di un’intera vallata, di un’intera regione Quella vertenza si è conclusa in un modo tutto sommato positivo, onorevole per i lavoratori, per l’azienda ed anche per l’immagine della nostra Regione, che ha fatto in modo che non si delocalizzasse un’attività, ma che piuttosto si prevedesse il rientro di una parte di attività che erano state precedentemente delocalizzate.
La soddisfazione, non dico la gioia, per aver chiuso in un modo positivo quella vertenza è durata 12 ore perché 12 ore dopo la conferma della notizia della chiusura dell’accordo, sostenuto pochi giorni dopo anche dal voto dei lavoratori di Elica, è arrivata come un fulmine a ciel sereno la situazione legata a Caterpillar.
E’ inutile dire che è altrettanto grave, nella forma forse ancora più grave, ma anche nella sostanza, della crisi che l’ha preceduta, nella quale inizialmente si parlava di una forte e potenziale riduzione della forza lavoro e di delocalizzazione, ma qui la cosa è un po’ diversa, anche se ovviamente la trattativa deve ancora iniziare. E’ il secondo motivo per il quale apprezzo che se ne parli subito perché la trattativa inizierà tra 22 minuti, nel senso che l’incontro è convocato per le 12,30, poi torno su questo, quindi facciamo bene a parlarne con un minimo di anticipo in modo di avere le idee ancora più chiare nel momento che ci recheremo in una stanza qui vicino per portare avanti questa iniziativa alla quale credo che sarebbe bene che partecipassero anche i capigruppo, come già è successo anche l’altra volta. Ho verificato e c’è questa possibilità, che mi ha chiesto prima anche il Consigliere Mangialardi.
Forte preoccupazione e appena l’ho saputo, e come me un po’ tutti, i capigruppo, il Presidente Acquaroli e gli altri Assessori, ho preso contatti informalmente fin dalle prime ore con le parti sindacali per capire un po’ cosa stesse avvenendo. Mi hanno descritto anche scene poco edificanti che si sono svolte all’ingresso, sminuendo la dignità stessa dei lavoratori, da un momento all’altro in un’assemblea, nella quale mi dicono si doveva discutere di altre situazioni, con un megafono si dice che arriveranno le lettere di licenziamento e che tra 75 giorni l’azienda avrebbe chiuso. Una cosa sinceramente molto disdicevole, molto antipatica, lascia molto a desiderare anche il comportamento umano verso chi in quell’impresa ci lavora da tanto tempo, ci vive, ci mantiene una famiglia, ci mantiene in piedi una socialità diffusa su un territorio, la tenuta stessa di una collettività, di una vallata intera, di una città.
Credo che sia molto disdicevole il metodo al di là della sostanza, però adesso ognuno di noi può esprimere tutto il proprio rammarico.
Entriamo un attimo in quella che è l’interrogazione che mi pone una serie di questioni, che automaticamente mi dà anche modo di dire la mia sulle due mozioni che ovviamente vanno a cascata dietro quello che mi viene chiesto nell’interrogazione.
Mi viene chiesto infatti, dopo aver descritto la situazione che ho appena ripreso, cosa la Giunta regionale e l’Assessore competente intendono mettere in atto per scongiurare i vari licenziamenti e la situazione che ho appena descritto.
Faccio presente che appena ho saputo di questa cosa ho preso i primi contatti informali per capire cosa stesse succedendo, alcuni sindacalisti ed anche alcuni dipendenti dell’impresa, che conosco, mi hanno confermato questa situazione e come era nata, quindi, senza attendere nessuna richiesta ufficiale o ufficiosa ho passato una mattina davanti ai cancelli per conoscere meglio e toccare con mano direttamente la situazione, che immaginavo già pesante, ed ho convocato in maniera ufficiosa le parti sindacali per martedì della scorsa settimana, durante i lavori del Consiglio regionale, incontro al quale hanno preso parte anche i rappresentanti delle forze politiche dei gruppi consiliari qui presenti in Aula.
Le parti sindacali e i lavoratori ci hanno portato a conoscenza con ancora più precisione di quanto stava avvenendo, porto qui a vostra conoscenza, rispondendo a questa interrogazione, il fatto che nei giorni successivi ho convocato anche, sempre informalmente, l’amministratore delegato per capire che tipo di approccio portasse l’azienda a questa situazione. Devo dire che è stato un contatto molto freddo, non si sono fatti tanti convenevoli, io ho riportato tutto il mio rammarico e la mia preoccupazione, anche a nome dei dipendenti, dichiarando anche la modalità del tutto fuori luogo, l’Amministratore delegato, detto brutalmente, mi ha confermato la strada che aveva già annunciato, adesso non sto a precisare né a dare giudizi perché lo dirà lui nell’incontro ufficiale, non sta a me dire quello che dice l’azienda, lo deve dire l’azienda direttamente nell’incontro ufficiale, ma c’è una cosa sulla quale mi soffermo rispondendo a questa interrogazione, dico che dopo gli incontri informali mi sono sentito con la Segreteria del Viceministro dello sviluppo economico perché sapevo che i sindacati stavano proponendo un’iniziativa a livello nazionale, così come è avvenuto per Elica. Anch’io credo che sia opportuno un tavolo nazionale, però la Segreteria del Viceministro mi ha detto che per aprire ufficialmente un tavolo nazionale prima occorre aprire ufficialmente il tavolo regionale, fare questo passaggio. Allora mi sono sentito con le parti sindacali ed ho chiesto loro di fare ufficialmente la richiesta di aprire il tavolo regionale, che ho immediatamente fatto, infatti tra poco ci sarà la riunione ufficiale. L’Amministratore delegato è già arrivato, le parti sindacali sono arrivate insieme a molti lavoratori, in parte presenti in Aula, che saluto, tra poco ci sarà l’incontro ufficiale, l’azienda dirà le sue motivazioni, le quali in parte sono state informalmente anticipate, ma, ripeto, non sta a me riportarle, sarà l’azienda che dovrà dirle.
Questo è quello che abbiamo fatto ufficialmente, credo che fosse doveroso farlo ed anche possibile, immediatamente intavolare un tavolo di confronto ufficiale e altro. Continueremo a seguire la vicenda anche qualora dovesse spostarsi nei tavoli nazionali.
Per entrare nel merito delle due mozioni dico che sarebbe saggio fare una risoluzione unitaria di tutto il Consiglio regionale, firmata da tutti i capigruppo, per dare più forza, più motivazione e dare l’idea di un Consiglio regionale unito, di una Regione unita, di una comunità unita, che tutta insieme si stringe intorno ai lavoratori, alle famiglie e alla città di Jesi per proseguire questa vertenza. Inoltre – è l’unica divagazione che mi permetto e non pretendo di avere la verità perché non ce l’ho – in entrambe le mozioni si richiama l’immediata approvazione del decreto che penalizzerebbe le delocalizzazioni, quella del PD chiede anche la retroattività, giustamente dico io perché – e questo faremo bene a chiederlo eventualmente anche nella risoluzione unitaria qualora ci sia – potrebbe contrastare la potenziale delocalizzazione anche di questa impresa qualora la si porti in retroattività. La mia divagazione la porto qui per conoscenza non perché io abbia la verità.
A sentire l’Amministratore delegato l’azienda non parla di delocalizzazione in questo caso o non parlerebbe …, uso il condizionale lo diranno ufficialmente tra poco, loro parlano di chiusura, non parlano di portare l’azienda in un altro Paese, in un’altra località, loro parlano di chiusura, però qui mi fermo. Comunque sia, facciamo bene a votare le mozioni, facciamo bene a farne una e facciamo bene a parlare di retroattività per scongiurare qualsiasi eventualità rispetto a questo.
Chiedo scusa se ho fatto questa aggiunta, di quello che informalmente l’Amministratore delegato mi ha detto, vedremo cosa dirà ufficialmente tra poco nell’incontro che faremo.
Certo è che tutti quanti noi seguiremo con grande attenzione su tutti i tavoli possibili ed immaginabili il proseguo di questa vertenza per scongiurare il fatto che un’impresa storica, tanti lavoratori, maestranze qualificate e motivate nel continuare a lavorare ed un intero territorio, possono perdere un’esperienza lavorativa di questo genere.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Rapidissimo perché vorrei lasciare spazio all’approvazione di questa risoluzione e all’incontro che l’Assessore avrà con i rappresentanti sindacali insieme ai capigruppo ed ai rappresentanti aziendali.
Intanto saluto i lavoratori che sono presenti, li abbiamo incontrati i giorni scorsi ai cancelli dell’azienda, credo che questa vertenza sia particolarmente complicata proprio perché si tratta di una multinazionale e non di un’azienda locale, da questo presupposto dobbiamo partire, questo è un motivo di forte preoccupazione.
Proprio per questa ragione deve intervenire il Governo, ma deve farlo ai massimi livelli, il Sottosegretario va benissimo, sarebbe però utile il coinvolgimento dei Ministri a partire da quello del lavoro, che già abbiamo interessato, ed anche il Ministro dello sviluppo economico.
E’ indispensabile aprire questo tavolo al Ministero dello sviluppo economico, al di là di alcuni vincoli burocratici e tecnici che sono previsti, deve essere bloccata la procedura di mobilità da subito, questo al di là del tema della localizzazione. Credo che la richiesta di blocco della procedura possa arrivare forte e chiara dalla Regione all’azienda e poi ai Ministeri competenti.
Si deve lavorare affinché la legge contro le delocalizzazioni, che è presente in Parlamento e che sarà poi approvata come collegato alla finanziaria, preveda anche la retroattività delle norme che possano interessare eventualmente la Caterpillar alla luce di quello che ha detto l’Assessore, che non parla di delocalizzazione, ma semplicemente, e devo dire in modo molto grave, di chiusura.
Che cosa può fare la Regione? Abbiamo chiesto nell’interrogazione all’Assessore che cosa intendeva mettere in campo, è evidente che come Consiglio regionale l’approvazione della risoluzione che oggi ci apprestiamo a votare è un fatto sicuramente importante, credo che dovremmo ritornare a dibattere anche sull’altra proposta che avevamo fatto tempo fa sulla zona logistica rafforzata semplificata, che poi è stata un po’ annacquata da una risoluzione che non portava questa dicitura esatta. Ritengo, invece, che sia importante riportarla perché prevede uno snellimento delle procedure dal punto di vista burocratico e agevolazioni fiscali rilevanti per il territorio, che viene riconosciuto come zona logistica rafforzata semplificata.
Penso che sia fondamentale, come ha detto l’Assessore, aprire questo tavolo regionale e mi dispiace che in Aula non ci siano né il Presidente né l’Assessore allo sviluppo economico, che sono usciti mentre ci apprestavamo a discutere questi atti. Credo che sia altrettanto rilevante un impegno dell’Assessore allo sviluppo economico che comunque ha rapporti costanti con il Ministro allo sviluppo economico, quindi chiedo da questo punto di vista un impegno più assiduo e maggiore da parte dell’Assessore Carloni nei confronti del Ministro competente perché l’impegno corale del Consiglio c’è e mi auguro che ci sia altrettanto un impegno corale della Giunta regionale in tutte le sue componenti, a partire dal Presidente che avrei gradito fosse presente qui in Aula durante la discussione di questi atti.
Da parte nostra, come gruppo Partito Democratico, stiamo stati, al di là degli atti che abbiamo presentato in Aula, presenti più volte a Jesi, alla Caterpillar, lo saremo anche insieme ai nostri rappresentanti parlamentari, c’è stata l’onorevole Morani l’altro giorno ed abbiamo sollecitato il Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Il 23 saremo in piazza e alla manifestazione che si svolgerà a Jesi, a questo riguardo mi auguro che la presenza dei Consiglieri regionali e della Giunta regionale sia davvero notevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Il nostro gruppo consiliare ovviamente si unisce all’appello dei colleghi ad essere tutti uniti e a fare squadra di fronte a questa che è un’altra situazione assurda, una vertenza che arriva alle porte delle festività, come già abbiamo visto in altre occasioni.
La nostra voce deve arrivare unita e forte perché ci troviamo ancora una volta a rincorrere un’emergenza, sono anni che rincorriamo le singole crisi, così come è successo con Elica e di nuovo dobbiamo, come abbiamo fatto in quest’Aula tempo fa, pensare di affrontare una crisi di lungo periodo, che è diventata di proporzioni enormi. Tutta la regione sta soffrendo di queste crisi, dobbiamo studiare dei provvedimenti concreti che sostengano non solo la reindustrializzazione, ma la competitività del nostro territorio.
Salutiamo i rappresentanti.
Oltre a combattere le delocalizzazioni, come più volte abbiamo detto si sta facendo, abbiamo subito interessato la Viceministra dello sviluppo economico. L’Assessore Aguzzi ha spiegato chiaramente quali sono i passaggi necessari e la Regione si è subito attivata, la tempestività dell’azione regionale è quindi necessaria perché si possa aprire un intervento costruttivo e un dialogo, seppure in questo momento sembra molto difficile, visto che comprende una multinazionale e i vertici sembrano essere molto distanti con delle logiche che non ci appartengono.
Il Consigliere Mastrovincenzo ha appena nominato delle misure, le zone speciali di cui avevamo già discusso, il nostro gruppo quando è scoppiata la crisi Elica aveva presentato una proposta, approvata da questo Consiglio, per chiedere che venissero estesi alle Marche gli incentivi fiscali previsti per il sud, ognuno di noi sta pensando ad una misura che possa arginare, contenere questa crisi che ci sta sfuggendo di mano.
Anche noi ci uniamo alla richiesta, che è venuta da tutti i gruppi, rispetto alla Giunta, di attivarsi con i Ministri dell’economia e delle finanze e dello sviluppo economico, con la Conferenza Stato-Regioni per arrivare a questo obiettivo, che deve essere di tutti, lavoratori, sindacati, istituzioni, a tutti i livelli e dobbiamo essere ben coordinati tra il livello locale, regionale e nazionale.
Purtroppo il miracolo della terza Italia è ormai solo un ricordo, ci servono degli incentivi e delle misure che possano riguardare tutto il territorio della regione in modo omogeneo, proprio per non andare a rincorrere le crisi dei singoli distretti, ma per affrontare una situazione davvero complessa nella sua interezza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Mi voglio associare ai colleghi Consiglieri che mi hanno preceduto sulla vicinanza e solidarietà a questa importante azienda, soprattutto ai lavoratori che in questo momento stanno passando un brutto Natale. Vorrei intanto salutarli e dar loro tutta la vicinanza della Lega con questa rilevante risoluzione, comunque una presa di posizione unanime dell’Assemblea legislativa nei confronti di tante altre problematiche, ma oggi parliamo della Caterpillar ed è un fatto fondamentale.
Lo preannunciavo nei giorni scorsi in un comunicato stampa, e lo voglio ribadire qui, è necessario un intervento nazionale per evitare le delocalizzazioni, ancora di più se c’è la chiusura, come ha detto l’Assessore Aguzzi, che ringrazio, come ringrazio il Presidente Acquaroli per essersi subito attivati, come hanno fatto nelle altre circostanze per cercare di risolvere o comunque di metter mano su questa brutta vicenda.
Aggiungo a quello che ho già dichiarato che occorre fare in modo che le imprese, che beneficiano di sgravi fiscali ed investimenti da parte del Governo, non possano più delocalizzare le produzioni all’estero, per questo è necessario un intervento nazionale per far sì che non si possa fare tabula rasa della storia economica di un territorio.
Tutte le forze politiche ed i sindacati devono fare squadra in questo momento così delicato per difendere il lavoro e garantire un futuro alle famiglie dei dipendenti dell’azienda. Garantiremo il nostro impegno in tal senso come forza politica, non si può più consentire alle imprese per mero profitto di cancellare posti di lavoro, è inaccettabile.
Quindi, anche noi, con l’Assessore Carloni alle attività produttive, che so essere in contatto con il Ministro dello sviluppo economico, faremo la nostra parte.
Voglio ringraziare il capogruppo per avermi dato questa opportunità e faccio gli auguri di un migliore 2022, che questa nostra attività assembleare, come Consiglieri regionali, e quella del governo, dove siamo impegnati come Lega con il PD ed il Movimento 5 Stelle, possano dare un contributo importante affinché questi lavoratori e le loro famiglie non perdano il lavoro che è fondamentale.
Grazie, rimango a disposizione con il mio gruppo per le attività che verranno svolte nel corso di questa Assemblea.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Il mio saluto agli operai presenti ed alle rappresentanze sindacali.
Sarò brevissimo, come avete potuto vedere come Regione stiamo facendo il possibile, sia maggioranza che minoranza.
Bisognerà ancora una volta riflettere su quello che è stato già detto anche da altri colleghi, che a livello nazionale occorre intervenire per fare delle leggi che evitino le delocalizzazioni sennò saremo sempre da capo. Quindi, il mio appello va ai miei colleghi che fanno parte di partiti nazionali, alcuni di essi anche di partiti governativi, affinché queste leggi non siano solo declamate, ma qualcuno le faccia. Evitare le delocalizzazioni, che possano entrare anche nella mente del Parlamento europeo perché a livello europeo non si sta facendo niente per evitare il massacro dei nostri lavoratori, non solo italiani ma anche di altre nazioni europee.
Dalle parole bisogna che i partiti nazionali passino ai fatti, io sono rappresentante di un movimento regionale civico, su questo purtroppo non posso intervenire, per cui auspico che oltre a questa risoluzione i colleghi qui presenti facciano pressione reale sui loro partiti affinché queste politiche, per evitare le delocalizzazioni selvagge, siano realmente applicate. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti e buongiorno soprattutto alle famiglie dei 270 dipendenti, alcuni sono qui in Aula e li saluto.
Come il Consigliere Rossi rappresento un gruppo civico, che è stato eletto ed è arrivato in Regione grazie a voi, grazie ad una base popolare, che spesso è all’interno di fabbriche come la Caterpillar.
I dati sono imbarazzanti perché il 10 dicembre c’è stato l’annuncio della chiusura del sito produttivo di Jesi, che occupa 270 famiglie, dico famiglie perché dietro un dipendente, non parliamo di persone a se stanti, ci sono delle famiglie.
Nel giro di breve la Regione si è attivata e per questo ringrazio il Presidente perché c’è stato un incontro con le associazioni sindacali delle RSU, che abbiamo ricevuto qui, ed io Luca Santarelli come Presidente di un gruppo di minoranza sono stato convocato per ascoltare, nella mensa degli uffici regionali, le istanze, di cui in parte ero a conoscenza. Quel giorno ho avuto la conferma, da voi rappresentanti sindacali, che questa è una realtà produttiva della quale noi marchigiani, io rappresento un gruppo regionale, dobbiamo essere orgogliosi, orgogliosi di avere nella nostra regione una azienda con ricavi e profitti in crescita per 1,2 miliardi di euro nel terzo trimestre del 2021, per 27 anni sono stati corrisposti anche dividendi ai soci.
Noi abbiamo una realtà e come il Consigliere Rossi aspetto che i partiti che mi rappresentano all’interno della minoranza facciano pressione perché … Chiedo ai partiti che oggi sono al governo di fare un’azione come atto di responsabilità nei confronti di questi cittadini, anche perché di questi tempi non siamo tutti percepiti alla stessa maniera. I cittadini vogliono serietà, onestà ed io aggiungo anche non perdita di tempo, soprattutto perché nel tempo che ci aspetta alcuni giochetti o alcuni articoli di giornali, alcuni falsi articoli, possono anche delegittimare la nostra regione, che ha dato i natali a grandi eccellenze.
L’altra volta i rappresentanti della RSU, venuti alla Conferenza dei Presidenti dei gruppi, mi spiegavano che alcuni pezzi che vengono prodotti nello stabilimento Caterpillar sono unici nel mondo perché nel corso degli anni si sono sviluppate delle maestranze, che non sono maestranze, sono tecnici specializzati, qualsiasi dipendente della Caterpillar ha un ruolo di grande creatività già dalla produzione.
Quindi, noi ci troviamo un’azienda con profitti in crescita, che da 27 anni sta salendo sempre a livello mondiale, che per un gioco tecnico, per un gioco di interesse, viene improvvisamente chiusa, chiedo al Presidente ed alla politica tutta di stringerci davanti a questa situazione perché il Natale non è per tutti uguale, per noi è più comodo, per noi dipendenti, per noi Consiglieri è un Natale più facile, il Natale per la pubblica amministrazione è più semplice, per loro no.
Come gruppo consiliare ci stringiamo e solleciteremo sia il Presidente che le persone che appartengono a questo ruolo all’interno dell’Aula e daremo il nostro piccolo contributo come sempre e lo daremo sempre dal basso. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Brevemente perché so che i sindacati alle 12,30 hanno un incontro con l’Assessore Aguzzi, d’altronde l’intervento del Consigliere Mastrovincenzo molto esaustivo mi rappresenta.
Aggiungo solo che la provincia di Ancona non può più permettersi di perdere nemmeno un posto di lavoro, quindi, oltre alla salvaguardia di tutti i posti di lavoro della Caterpillar, mi raccomando di massimizzare tutte le prospettive che questa fase di rinascita porta con sé, soprattutto di fare in modo che progetti niente affatto scontati e avviati dalla Giunta precedente, mi riferisco ad esempio alla questione dell’interporto che è stata oggetto di un’interrogazione a prima firma del Consigliere Cesetti, vedano la luce.
Ci arrivano molte preoccupazioni in questo senso, quindi a lei, Presidente Latini, rivolgo l’appello di far sì che questa interrogazione venga discussa prima possibile.
Si è più volte sottolineato nel corso di questa discussione come questa Assemblea sia riuscita a fare squadra su un tema delicato come questo, però è difficile fare squadra senza la squadra perché, al di là dell’Assessore Aguzzi e dell’Assessore Saltamartini, sia il Presidente che l’Assessore Carloni sono stati assenti dal primo momento e certamente non per il motivo che ha esplicitato prima il Consigliere Ciccioli, e cioè che il Presidente era impegnato su una riunione sul tema perché questo non è assolutamente vero, si è anche detto il falso. Dispiace che nemmeno su un tema come questo ci sia la Giunta al completo ed anche questo non è un bel segnale che viene dato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Non dovevo intervenire dopo il contributo dell’Assessore Aguzzi, che sta portando avanti questa situazione pericolosa, ma intervengo per fare i complimenti innanzitutto all’Assessore per come sta gestendo la situazione ed al Presidente, hanno subito convocato una riunione in cui eravamo presenti anche noi, la minoranza e le parti sindacali.
Non aggiungo altro rispetto a quello che ha detto l’Assessore ed i Consiglieri che mi hanno preceduto, ribadisco semplicemente che questa è una situazione pericolosissima perché, come hanno detto i sindacati, i dipendenti, i 270 dipendenti, hanno saputo 5 minuti prima della riunione che l’azienda avrebbe cessato l’attività, un’azienda storica, dal ‘90 presente sul mercato regionale, quindi è assolutamente importante che a livello nazionale si apra un tavolo istituzionale.
L’Assessore si è subito attivato, ma prima di aprire a livello nazionale si deve aprire un tavolo a livello regionale, lo sta facendo oggi e lo ringrazio, come ringrazio anche il Presidente.
Dico anche che a livello nazionale, dove Forza Italia è maggioranza insieme ad altre forze, si sta portando avanti una legge sulle delocalizzazioni, questo è veramente importante perché purtroppo in Italia molte aziende se ne vanno. Se ne vanno per un motivo molto semplice, perché non siamo competitivi a livello fiscale, la fiscalità arriva al 70% mentre negli altri Paesi …, e parlo non solo di quelli dell’est dove la tassazione è al 10-15%, ma parlo anche dei Paesi industrializzati, guardate la Gran Bretagna che da anni sta facendo una politica fiscale al ribasso.
Noi non siamo competitivi, adesso a livello nazionale ho letto che stanno portando avanti una politica di riduzione delle aliquote fiscali e questo va benissimo, però mi permetto di dire che a livello regionale noi abbiamo un importante punto da portare avanti, la zona economica speciale che favorirebbe la non delocalizzazione delle nostre aziende, anche perché noi abbiamo l’Abruzzo in cui le aziende sono avvantaggiate dalla ZES e rischiamo, noi che siamo al confine con l’Abruzzo, che molte aziende se ne vadano. Dobbiamo evitare questo a livello regionale, abbiamo la ZES sulla quale già il Ministro per il sud e la coesione territoriale ha dato l’ok, ci dobbiamo impegnare in questo, dobbiamo estendere anche la decontribuzione, so che qualche deputato a livello nazionale la sta portando avanti, sono due punti importanti per non far fuggire le nostre aziende.
Guardate che quello che è accaduto alla Caterpillar è veramente pericoloso, dobbiamo fare attenzione.
Mi fa piacere comunque il lavoro che stanno portando avanti il Presidente e l’Assessore Aguzzi, che si sono attivati immediatamente. Grazie.

PRESIDENTE. Prima di porre in votazione la risoluzione che stanno preparando, mi prendo la licenza di un breve intervento per rispondere all’invito che mi è stato rivolto, di portare, per quello che riguarda la mia funzione, la grave questione della crisi occupazionale della Caterpillar sui tavoli di competenza.
Ho già inviato una lettera al Presidente della Camera dei deputati e al Presidente del Senato della Repubblica per esporre la situazione e l’incontro era appena avvenuto la volta scorsa, l’ultimo Consiglio regionale, in un’aula del palazzo regionale fra le autorità della Giunta regionale, i capigruppo e le parti sindacali.
Ovviamente a questa accompagnerò, come mi è stato chiesto questa mattina, un ulteriore intervento affinché ci possa essere da parte del Parlamento, delle due Camere, una presa di posizione.
Aggiungo una brevissima riflessione personale, la Caterpillar, come noi oggi la indichiamo, essendo la proprietà dello stabilimento jesino, è frutto di una gloriosa storia della meccanica della Vallesina, prima aveva come denominazione SIMA, era un’importante e florida azienda di produzione metalmeccanica, di ingegni e congegni per la prima meccanizzazione dell’automazione, sia per trattori che per altri macchine pesanti, ed ha costituito uno sviluppo dell’attività economica jesina molto importante.
Nel 1988 la Sima è entrata in crisi e vi è stato un periodo in cui l’attività è continuata con una cooperativa che ha saputo mantenere sempre costantemente impiegati 80 operai nel corso dei successivi tre anni fino a che la Caterpillar acquisì ad un costo davvero modesto quell’insieme di genialità, di produzione, di attività, di validissima manodopera che ha poi proseguito fino ad oggi.
Aggiungo la mia considerazione, delocalizzare qualcosa che va bene, che funziona, che crea occupazione, che dà fatturato, credo che sia davvero un insulto a quello che deve essere il punto di riferimento dell’azione dell’Assemblea legislativa, l’articolo 41 della Costituzione, che nella sua seconda parte impedisce alla proprietà di porre in essere qualsiasi azione contro la dignità del lavoratore, è uno ius abutendi che noi dobbiamo per forza di cose rispettare, come dobbiamo tenere conto che in merito alla situazione che attiene alla crisi occupazionale della Caterpillar le leggi di riferimento, la n. 223 del 1991 e la n. 296 del 2006, non sono oggi più soddisfacenti a rispondere alle esigenze moderne di una attività economica che deve contrastare la delocalizzazione, tenendo conto che questo avviene perché sempre di più dobbiamo rispondere ad una grande transizione, che non prevede più la meccanica, che non prevede più alcuni settori di traino, soprattutto quelli che toccano l’automotive. E’ per questo che ormai da un po’ di tempo, soprattutto nell’ultimo periodo, cito la crisi della società di Campo Bisenzio, la GKM ed altre, si inserisce sempre di più nelle grandi situazioni di crisi questo settore particolarmente fondamentale per la nostra attività economica nazionale.
E’ in questo senso che senza toccare i gangli vitali di queste due leggi, noi rischiamo, anche con le buone intenzioni, come quella che ha messo in campo il Governo Draghi con il disegno di legge del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di depauperarci di fronte ad una azione effettiva di contrasto non soltanto per il futuro, ma anche per le situazioni di crisi in essere, cosa che giustamente la mozione del PD ha rilevato e come la mozione del gruppo Fratelli d’Italia ha indicato. Tenere conto che non si può chiudere soltanto attraverso dei metodi brutali che sono stati già rilevati, non si può chiudere fino a che non si riesce a trovare chi acquista l’azienda.
Questa è la parte più debole di tutta la struttura che in questo momento noi stiamo vivendo, non si può definire una situazione di crisi quella che non lo è e non si può chiudere un’azienda fino a che l’imprenditore non ha determinato chi sarà il suo successore, attraverso l’impegno certamente del Governo, ma è un compito ed un onere, viene chiamata appunto responsabilità sociale dell’impresa.
Con questo principio credo che l’Assemblea legislativa regionale debba andare a portare, con la massima forza possibile e con la massima attenzione e dignità che rappresentano la comunità marchigiana, l’attenzione al Governo, al Parlamento, soprattutto attraverso questi al datore di lavoro che oggi compie un’azione certamente negativa nei confronti di tutto il popolo italiano e quello marchigiano fra tutti è quello particolarmente colpito.
In questo senso mi associo alla risoluzione che verrà determinata e mi impegno a portare avanti quelle azioni che mi sono state suggerite come Presidente pro tempore dell’Assemblea legislativa, doversi compiere.
Noi non dobbiamo ripetere quello che è successo con la legge Florange, che dalle buone intenzioni non è passata a qualcosa che difende effettivamente l’occupazione. Dobbiamo farlo con tutta la forza possibile che l’Assemblea legislativa è in grado di mostrare nelle sedi istituzionali a difesa della comunità marchigiana, a difesa dei lavoratori e delle famiglie che con questi sono rappresentati.
In attesa della votazione della risoluzione, vi comunico che l’Assessore Aguzzi, come ho già accennato, riceverà i vertici dell’Azienda presso la sala dove è avvenuto l’incontro nell’ultimo Consiglio regionale, mi ha detto che i capigruppo possono partecipare, come l’altra volta.
Appena abbiamo votato la risoluzione coloro che rappresentano i gruppi, capigruppo o loro delegati, possono partecipare alla riunione che prende avvio adesso presso la sala qui vicino, denominata sala mensa, dove si è tenuto il precedente incontro sulla questione caterpillar.

Proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Ciccioli, Mangialardi, Putzu, Leonardi, Ausili, Ruggeri, Marcozzi, Assenti, Borroni, Baiocchi, Casini, Marinelli, Rossi, Santarelli, Cesetti, Bora, Mastrovincenzo, Vitri, Biancani, Latini, sulle mozioni n. 189 e n. 190: “L’Assemblea legislativa regionale delle Marche, premesso che venerdì 10 dicembre la Multinazionale di Caterpillar ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Jesi entro il prossimo mese di marzo, aprendo la procedura di mobilità per oltre 270 lavoratori che, in assenza di un compratore, entro 75 giorni rischieranno di perdere il posto di lavoro; appreso che: l’azienda lavora a pieno regime su 3 turni, con tanto di richiesta di straordinari, ha i bilanci in attivo e nessuna difficoltà di natura finanziaria; il 13 dicembre 2021 una rappresentanza dei lavoratori e dei sindacati di categoria oltre alle Rsu sono state ricevute dal Presidente, dall’Assessore, da tutti i capigruppo del Consiglio regionale. Al termine della stessa si è stabilito di inviare una lettera congiunta a firma del Presidente e dell’Assessore all’attenzione del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro dello Sviluppo economico; in attesa che prenda il via la trattativa sindacale, tutti i capigruppo in Consiglio regionale hanno espresso la volontà di attivare i propri rappresentanti di partito a tutti i livelli per far recedere la multinazionale Caterpillar dal nefasto proposito di chiusura dello stabilimento di Jesi, considerato che la decisione dell’azienda, oltre a essere un dramma per centinaia di famiglie, rappresenta un grave danno per l’intero territorio che rischia di perdere un sito produttivo storico alimentando il processo di deindustrializzazione cui assistiamo ormai da anni; considerato inoltre che sulla scia di numerose vertenze nazionali riguardanti la chiusura e la delocalizzazione di grandi stabilimenti industriali (Whirpool, Gnk Driveline, Gianetti Ruote, Timken, ecc.) il Consiglio dei Ministri sta discutendo uno schema di decreto legge recante “Misure urgenti in materia di tutela dell’insediamento dell’attività produttiva e di salvaguardia del perimetro occupazionale” (c.d. DL antidelocalizzazioni Orlando-odde) che mira a porre vincoli al fenomeno delle “multinazionali in fuga” e riguarderà le crisi aziendali il cui impatto occupazionale sul territorio viene considerato rilevante e necessita di un arco temporale adeguato per consentire il vaglio di compatibilità di tutti i possibili interventi di supporto; ritenuto che è auspicabile che tale legge venga approvata quanto prima dal Consiglio dei Ministri, ma con la possibilità di applicarla retroattivamente al fine di consentirne l’applicazione anche a vertenze come quella della Caterpillar di Jesi; impegna la Giunta regionale ad attivarsi immediatamente all’interno della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per modificare il suddetto decreto legge affinché i suoi effetti possano essere applicati in maniera retroattiva e chiederne poi l’immediata approvazione; nelle more, farsi da tramite con il Mise per individuare strumenti di natura economica e finanziaria in grado di salvaguardare i posti di lavoro e il mantenimento delle produzioni in Italia, nello specifico nei territori dello jesino, anche attraverso l’immediata convocazione di un tavolo di crisi specifico; a promuovere azioni di moral suasion nei confronti della multinazionale; a chiedere al Mise di sospendere la procedura di mobilità”.
Proposta di risoluzione, sulle mozioni nn. 189 e 190. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Ora rimaniamo in questa modalità di lavoro e continuiamo con le interrogazioni però, giustamente, mi è stato fatto osservare dal capogruppo del Movimento 5 Stelle che rischiamo che alcune interrogazioni ed alcune attività non possono essere svolte per il contemporaneo svolgimento dell’incontro sulla questione Caterpillar e di una Commissione per la nomina dei relatori.
Direi di proseguire con le interrogazioni, se ci sono dei Consiglieri che sono impegnati in quelle attività le facciamo subito. E’ la cosa migliore essere nell’ambito delle interrogazioni.

Interrogazione n. 307
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Riapertura Punti Nascita e revisione Decreto Ministeriale 2 aprile 2015 n. 70”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 307 delle Consigliere Lupini, Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Per rispondere a questa importante interrogazione occorre premettere che la Conferenza unificata Stato-Regioni-Città metropolitane ed autonomie locali del 16 dicembre 2010 ha sancito un accordo per cui i punti nascita attivi devono configurarsi con almeno 1.000 parti l’anno e comunque la soglia minima non può essere al di sotto di 500 parti anno per zone che presentano un disagio orografico.
Il Ministero della salute, che è stato chiamato a verificare l’applicazione di questo accordo, sappiamo che in materia sanitaria sulla base dell’articolo 117 della Costituzione lo Stato detta i principi e le Regioni emanano la normativa di dettaglio per conto dello Stato, ha confermato, corroborato l’idea secondo cui la ridotta casistica che emergerebbe da punti nascita con parti inferiori a 1.000 operazioni potrebbe determinare un rischio clinico concreto nei riguardi delle gestanti e del nascituro.
In relazione a questo la Regione Marche nel 2012 ha avviato il processo di conformazione del sistema sanitario regionale a questi principi, quindi i punti nascita possono avere d’ordinario non meno di 1.000 parti l’anno per sedi disagiate e per particolari condizioni il numero non può essere inferiore a 15 unità.
La chiusura del punto nascita di Fabriano è stata mitigata da un accordo che è stato fatto tra l’Asur e l’Azienda ospedaliera universitaria di Torrette, su questo accordo, a seguito di un intervento specifico che è stato fatto dal Ministero della salute il 27 novembre del 2017, è stata imposta la chiusura del punto nascita dell’ospedale di Fabriano e la materia è stata successivamente investita nel tavolo dei Lea a livello ministeriale, in cui il Ministero della salute con verbale del 13 dicembre 2018 ha richiesto l’adempimento della chiusura del punto nascita di Fabriano poiché in caso contrario sarebbe intervenuta diminuendo alla nostra Regione il 3% del fondo sanitario nazionale. Quindi, l’omessa chiusura del punto nascita di Fabriano avrebbe comportato come conseguenza l’abbattimento del 3% del fondo sanitario nazionale.
Che cosa è successo, quali sono le novità? Le novità sono che in questa consiliatura mi pare che il Consiglio regionale delle Marche sia indirizzato alla riapertura del punto nascite di Fabriano, ci sono stati diversi atti ispettivi e diversi interventi.
La prospettiva che abbiamo di fronte per il punto nascita di Fabriano si muoveva mossa intorno alla modifica del decreto ministeriale 70/2015 ed è avvenuto che molte Regioni avevano chiesto allo Stato la revisione dell’accordo del 2010, cercando di modificare la previsione sull’appropriatezza degli interventi sotto i 500 parti.
La notizia negativa che intendo sottoporre all’attenzione del Consiglio regionale è che sul punto nascite il decreto ministeriale 70 non ha mosso alcun passo, nel senso che il Ministero della salute è rimasto tenacemente fermo su questa previsione, mentre su alcuni temi del decreto ministeriale 70 si stanno muovendo delle modifiche, soprattutto sul sistema dell’emergenza urgenza.
Per quanto riguarda i criteri dei punti nascita è rimasto irremovibile ed allo stato attuale, nonostante che nella Conferenza Stato-Regioni molte Regioni abbiano chiesto allo Stato di rivedere i due criteri: 1.000 parti all’anno per il mantenimento del punto nascita e non inferiori a 500 per le zone disagiate. Questi due criteri non sono stati assolutamente presi in considerazione, quindi, se dovessimo riaprire, modificando il Piano socio sanitario che sarà presto posto all’attenzione del Consiglio, il punto nascita di Fabriano ci troveremmo a dover considerare il rischio di una potatura del trasferimento del fondo sanitario nazionale del 3% per violazione delle norme statali imposte in materia. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore per la risposta, anche se devo dire che, seppure il punto nascita di Fabriano è un esempio, abbiamo segnalazioni da tantissimi territori di un disagio orografico importante. Sappiamo benissimo che i tempi di percorrenza, con la rete stradale che abbiamo, le montagne, le gallerie, non possono essere calcolati tutti allo stesso modo, quindi non è solo Fabriano. Noi parliamo a nome di tutte le famiglie che vogliono partorire in sicurezza prima di tutto, in punti nascita con tutti gli standard di sicurezza richiesti, senza dover affrontare montagne, gallerie, strade piene di cantieri, per far nascere i propri bambini e le proprie bambine.
La pessima notizia è che, come lei ha ben spiegato, anche con la revisione del decreto ministeriale 70 non avremo la possibilità di riaprire, di rimettere in funzione i punti nascita detti substandard, quindi al di sotto dei 500 parti, che invece era la modifica che tutti quanti ci aspettavamo per poter pensare di rimettere in funzione i punti nascita. Ripeto, non è solo Fabriano, che io rappresento in particolare, ma tantissimi altri punti nascita e sappiamo che non è solo la regione Marche a soffrire di queste problematiche perché anche l’Emilia Romagna è stata un esempio.
Dobbiamo assolutamente trovare delle iniziative efficaci e urgenti per far sentire la nostra voice e superare questa barriera che davvero, anche con tutto l’intento comune di quest’Aula, visto che abbiamo votato una mozione al riguardo, non va a risolvere il problema delle nostre partorienti. Grazie.

Interrogazione n. 310
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Unità speciali di continuità assistenziale – USCA – Verifica stato di operatività nella Regione Marche”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 310 delle Consigliere Lupini, Ruggeri. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Presidente, per quanto riguarda la risposta a questa interrogazione non posso rispondere perché è l’unica, di quelle che oggi sono all’ordine del giorno, sulle quali l’amministrazione ha fornito una risposta, per la quale non ho la possibilità di rispondere, quindi, chiedo che sia rinviata alla prossima seduta.

Interrogazione n. 303
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Criticità relative al Servizio di elisoccorso”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 303 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L’interrogazione in oggetto si occupa delle criticità relative al servizio di elisoccorso operativo nella nostra regione, siccome i quesiti sono diversi rispondo domanda su domanda.
La prima domanda è se esiste un progetto e con quali tempi si intende realizzare la base definitiva dell’elisoccorso Icaro 01.
Il tema è essenzialmente questo: l’Enac ha ritenuto che l’elisuperfice dell’Ospedale di Torrette non sia idonea per lo stazionamento dei veicoli, nel senso che mancano l’hangar e l’officina, mancano cioè le strutture che servono per allocarvi l’elicottero, quindi, diciamo che la stazione di Torrette è assolutamente idonea per l’atterraggio e la partenza dell’elicottero, ma non ha i requisiti per poter allocare nell’hangar l’elicottero.
Che cosa si sta facendo? Si sta cercando di chiedere di spostare queste strutture, sto parlando dell’hangar e dell’officina e delle strutture che devono ospitare il personale, presso l’aeroporto di Falconara.
Il secondo quesito chiede: “nel frattempo, ipotizzando un periodo piuttosto lungo necessario per risolvere l’attuale mancanza di una base di soccorso ad Ancona, come si intende rendere più adeguata ed a norma la sistemazione logistica del personale presso l’aeroporto di Falconara?”
Anche in questo senso è già stata avviata una interlocuzione, ormai da qualche mese, per far sì che il personale possa essere adeguatamente ospitato, alloggiato in una situazione idonea presso l’aeroporto di Falconara.
Fino ad oggi questo non è stato reso possibile per le situazioni e le condizioni che riguardavano la società che gestisce l’aeroporto di Falconara, comunque le Aziende, in particolare quella Universitaria di Torrette, sono assolutamente disposte a raggiungere un accordo con l’aeroporto per l’allocazione di questa struttura.
La terza domanda: “è stato accolto un parere e/o una consulenza da parte della componente aeronautica relativamente a tali questioni?”
La risposta è che l’Azienda ospedaliera si avvale di una specifica società di consulenza che è la Geda S.r.l. per gli aspetti aeronautici e la stessa in occasione di una relazione ha constatato la limitata adeguatezza dei locali attualmente a disposizione del personale in servizio.
Per tale ragione a seguito di questa fotografia, ricognizione fatta da Geda, l’Azienda ospedaliera si è attivata per rinvenire i locali idonei presso l’aeroporto.
La quarta domanda: “quale attività è stata svolta in questo primo anno di operatività notturna del servizio, distinguendo le missioni effettuate completamente di notte sulle strutture standard dalle missioni concluse di notte, ma iniziate di giorno, con atterraggio su siti individuati al momento?”
La risposta è la seguente, l’attività di questo primo anno di operatività notturna è pari a 115 voli di cui 20 richiesti dalla centrale operativa 118 di Ancona, 33 da quella di Macerata, 41 da quella di Ascoli e Fermo, 21 da quella di Pesaro. In ordine infine al numero delle missioni che hanno oltrepassato il volo diurno i dati sono i seguenti: periodo ottobre/dicembre 2020 13 missioni, periodo gennaio 22 novembre 2021 41 missioni.
Inoltre si chiede: su quali elisuperfice (HLS standard) è stato statisticamente più frequente l’intervento di Icaro?
In questo primo anno di attività le elisuperfici (HLS standard) più usate sono state quelle di Ancona, Macerata, Ascoli Piceno, Pesaro e Fabriano.
Si chiede ancora: “con quali tempi certi sarà possibile incrementare il numero delle elisuperfici e dei campi sportivi per rendere il servizio più efficiente?”
A fine 2022 saranno operative n. 41 elisuperfici (HLS standard) predisposte per il volo notturno.
Ora do lettura di una tabella. Nella precedente consiliatura si erano attivate le posizioni di San Cassiano, Torrette ospedale regionale, Fermo, Fossombrone, Cagli Mercatello sul Metauro, Pesaro, Pergola, Civitanova Marche, San Severino, Camerino Ospedale e Macerata, in questo anno, successivamente alla nostra assunzione di responsabilità di governo della Regione, abbiamo attivato: Ascoli Piceno, Cingoli, Sassocorvaro, Montegrimano Terme, Fano, Serra de’ Conti, Corridonia, Camerino Ponte la Trave, Belforte del Chienti, Arquata del Tronto, Matelica, Castelraimondo e Fiuminata, queste le abbiamo attivate nel corso di questa consiliatura.
Precedentemente, in aggiunta a quelle che ho detto prima, era state attivate: Serravalle del Chienti, San Ginesio, Servigliano, Amandola, Fiastra, Montegallo e Comunanza.
Sono in via di attivazione e verranno realizzati nel corso del 2022 i punti di atterraggio di Carpegna, Apecchio, Urbino, Visso, Acquasanta Terme, Montegiorgio, Montemonaco, Monte San Giusto.
Mentre per i siti HLS non standard, che sono i campi sportivi, verranno attivati sempre nel corso del 2022 i campi sportivi di: Grottammare, Offida, Ussita, San Ginesio, Mombaroccio, Urbania, Appignano del Tronto, l’area comunale in località Monte Croce Guardia, il punto di atterraggio di Via Sgattoni a San Benedetto del Tronto ed infine il campo sportivo di Moie di Maiolati Spontini. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie per la risposta abbastanza dettagliata, mi limito solamente ad un paio di considerazioni.
Sul primo punto era sicuramente auspicabile che la sede definitiva fosse a Torrette, mi sembra di capire che ormai per ragioni tecniche sarà presso l’aeroporto di Falconara, definitivamente, prendiamo atto se non c’è altra soluzione, però con dispiacere perché sicuramente Torrette sarebbe stata la più idonea.
Sul secondo punto invito invece l’Assessore, che ha parlato della possibilità di un accordo con l’Azienda di Torrette per la sistemazione logistica del personale, a sollecitare affinché questo avvenga il più presto possibile perché oggettivamente c’è un problema rilevante da questo punto di vista. Grazie.

Interrogazione n. 305
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini
“Riapertura urgente dei servizi di guardia medica emergenza-urgenza a Vallefoglia e Gabicce-Gradara, Cagli e Mondavio”

Interrogazione n. 308
ad iniziativa a iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Casini, Biancani, Carancini, Cesetti, Vitri
“Personale sanitario dell’emergenza-urgenza”

Interrogazione n. 328
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo
“Grave carenza di medici nei pronto soccorso della regione Marche”
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 305 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini, l’interrogazione n. 308 dei Consiglieri Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Casini, Biancani, Carancini, Cesetti, Vitri e l’interrogazione n. 328 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Sono tre interrogazioni molto importanti.
La premessa per la risposta ad ogni interrogazione è che purtroppo questi servizi risentono della carenza di medici, per la mancata programmazione della formazione dovuta, come sappiamo, non a responsabilità specifiche di chissà quale governo, ma al problema che dopo la crisi del 2011 ed i trattati internazionali il nostro Paese ha dovuto tagliare gli investimenti, in particolare sulla sanità e sulla formazione dei medici, per cui sconta questa mancata programmazione, che dipende da questo problema atavico con cui noi dobbiamo fare i conti, che è appunto l’enorme debito pubblico che il nostro Paese deve sopportare.
Ciò premesso, la prima interrogazione chiede quali soluzioni si intendono adottare per ripristinare definitivamente il servizio di continuità assistenziale emergenza-urgenza nelle postazioni di Vallefoglia, Gabicce, Gradara, Mondavio e Cagli.
La guardia medica di Pesaro, Vallefoglia e Gabicce dovrebbe avere 28 medici invece ne ha solo 7, per risolvere il problema è stato attivato il Comitato di area vasta, si sono tenuti diversi incontri ed a livello regionale è stata rivista l’organizzazione e le sedi sulla base delle effettive chiamate da parte dei cittadini.
Pesaro è operativa dal lunedì al venerdì dalle ore 20.000 alle ore 8,00, prefestivo dalle 10,00 alle 8,00, il giorno successivo al festivo dalle 8,00 alle 8,00 del giorno successivo, garantisce anche l’attività assistenziale per i territori di Vallefoglia, Gabicce, Gradara.
A Cagli per la continuità ci sono due medici ed a Mondavio i buchi sono coperti da Pergola.
La seconda domanda: quanti medici hanno dato la propria disponibilità dopo l’appello dell’ordine professionale e l’offerta di contributo da parte dell’Area vasta per il turno coperto tramite qualche medico in pensione? La risposta è che non ci sono state adesioni, per la loro disponibilità servirà un accordo regionale.
Punto tre: dove, come e da quando saranno impegnati i medici disponibili per coprire i turni scoperti, in particolare nelle sedi completamente chiuse di Vallefoglia, Gabicce, Gradara?
Le sedi di Vallefoglia, Gabicce e Gradara potranno organizzarsi solo con l’arrivo di nuovi medici o alla fine dell’emergenza pandemica con l’integrazione dei medici USCA.
La quarta domanda è: se si intende chiedere la collaborazione dei medici di assistenza primaria indipendentemente dal massimale, prevedendo inoltre un incremento del 40% della retribuzione qualora il medico di continuità assistenziale lavori in due sedi differenti.
La nascita della unità territoriali di assistenza primaria, una associazione che dovrebbe raccogliere i medici di famiglia, i pediatri, i medici di continuità assistenziale per creare un ciclo di assistenza primaria per 24 ore al giorno e per l’intero arco dell’anno, festività comprese, dovrebbe essere la risposta su cui stiamo puntando sia come Regione che come Aziende, la disponibilità sarà accompagnata da un accordo integrativo regionale.
Per rispondere compiutamente all’interrogazione più volte trattata in quest’Aula è necessario aggiungere che le prestazioni dei medici di continuità assistenziale sono le meno remunerate a livello nazionale, quindi, facendo una comparazione con altre Regioni, è in corso un tavolo di valutazione e credo che nei prossimi giorni saremo in grado di riportare i trattamenti orari dei medici di continuità assistenziale alle condizioni e ai trattamenti previsti in altre Regioni. Stiamo lavorando per far sì che ai medici di continuità assistenziale sia riconosciuto un trattamento più alto rispetto a quello attuale, Basta semplicemente osservare che i medici della continuità assistenziale potrebbero astrattamente andare a lavorare come USCA o nei centri vaccinali, la differenza è che se prestano un servizio notturno, quindi un lavoro particolarmente disagiato, il trattamento è di 23 euro l’ora, se invece vanno a svolgere la prestazione negli USCA il trattamento diurno è di 40 euro l’ora, come nei centri vaccinali.
La nostra Regione, in assenza di indicazioni che provengono dal contratto nazionale, arriverà ai trattamenti previsti nelle altre Regioni facendo un benchmark comparativo. Credo che potremmo concretamente dare una risposta ai medici di continuità assistenziale che domandano la perequazione dei trattamenti.
Mi riservo di fare la comunicazione sul quantum remunerativo orario a cui la nostra Regione potrà arrivare nei prossimi giorni, magari mi impegno a comunicare i risultati di questo tavolo contrattuale appena si sarà concluso con una comunicazione scritta a tutti gli interroganti ed a tutti i Consiglieri. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Assessore, la ringrazio per la risposta, ma devo ammettere tutta la mia delusione perché di quattro quesiti posti non c’è stata risposta nemmeno ad uno, purtroppo.
Capisco la difficoltà della pandemia e capisco tutte le problematiche che il settore sta avendo in questo periodo, però devo anche riconoscere che non é stato fatto nulla per risolvere un problema, nonostante la Giunta regionale fosse da tempo al corrente della grave carenza di medici disponibili a coprire i turni di guardia medica. Ad oggi la Giunta non si è impegnata per risolverli, anzi, questo tavolo di contrattazione, di cui lei ci ha appena parlato, doveva essere attivato già dalla scorsa primavera, almeno marzo o aprile, quando alcuni esponenti della nostra sanità avevano dichiarato, anche pubblicamente sulla stampa, diverse settimane fa, che avevano richiesto di intervenire per accordi integrativi.
Esiste infatti un contratto nazionale per i medici di continuità assistenziale, ma la maggior parte delle Regioni hanno anche un accordo regionale integrativo, l’ultima a stipularlo è stata la Valle d’Aosta il 3 novembre scorso, che lo ha siglato, al fine di evitare la chiusura delle postazioni di guardia medica e che gli stessi camici bianchi andassero a lavorare in territori limitrofi.
Nelle Marche non è stato ancora fatto, credo che questa dovesse essere una priorità già da un anno, organizzare un incontro ed attuare il tavolo di contrattazione, ad oggi lei ha riportato i numeri, ma purtroppo le postazioni di Vallefoglia e di Gabicce sono completamente chiuse, così come quella di Mondavio che deve far riferimento a Pergola ed a Cagli, non l’ha detto ma lo aggiungo io, c’è solo un terzo dei turni di guardia medica coperto.
La situazione è completamente fuori controllo, tutte le postazioni sono al collasso, questo è l’esempio della provincia di Pesaro-Urbino, ma a Fermo la situazione è altrettanto grave.
Nelle mie domande, andando per ordine, chiedevo quale soluzione si intendesse adottare per ripristinare definitivamente il servizio di continuità assistenziale, lei mi ha detto di attendere la fine della pandemia, non mi sembra una risposta perché non sappiamo quando finirà.
Secondo quesito: quanti medici hanno dato la disponibilità dopo l’appello? Nessuno.
Dove, come e da quando saranno impegnati i medici disponibili per coprire i turni scoperti? Anche qui mi ha risposto dopo la pandemia.
Infine l’ultima domanda: se si intende chiedere la collaborazione dei medici di assistenza primaria indipendentemente dal massimale, prevedendo inoltre un incremento del 40% della retribuzione qualora il medico di continuità assistenziale lavori in due sedi differenti. Ci ha detto che è in corso il tavolo e che ci darà la risposta probabilmente entro una settimana.
Mi auguro che questo accordo venga trovato subito, urgentemente, perché già i tempi sono stati superati e che il 40% in più della retribuzione vanga stanziato, così come è avvenuto già in altre Regioni, perché è inaccettabile che un medico di continuità assistenziale prenda 23 euro lorde all’ora e che molto spesso venga lasciato solo nelle sedi per tutta la notte.
Chiediamo davvero un intervento urgente.

PRESIDENTE. Ha la parola, per rispondere all’interrogazione n. 328, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Ovviamente nel rispetto del lavoro di ognuno di noi è necessario dare una risposta.
Il tema della carenza gravissima dei medici nel pronto soccorso è legato a quello che dicevo prima. C’è un problema di formazione e di programmazione e non c’è la disponibilità dei medici; ci sono i bandi, le gare ad evidenza pubblica, i concorsi per integrare il personale, ma non ci sono i medici e quindi c’è un ricorso …, ad esempio oggi dovremmo ragionare per accendere un contratto in un altro ospedale, in un pronto soccorso, con delle cooperative di medici pensionati.
Il tema è che nel nostro Paese non c’è stata la programmazione, i medici non sono disponibili, non solo nella Regione Marche, ma in Italia, quindi dobbiamo dibattere rispetto a questi problemi che probabilmente potranno continuare nei prossimi mesi e nei prossimi anni.
Detto questo, evidentemente l’opposizione fa l’opposizione e noi dobbiamo dare le risposte necessarie a chi ha la responsabilità di governo, presso l’Asur mancano 31 medici, dovrebbero essere 147, a Marche Nord mancano 11 unità rispetto alla dotazione organica di 38.
La prima domanda è la seguente: quali provvedimenti intende assumere per porre rimedio alla grandissima carenza dei medici nei pronto soccorso?
La risposta è che dal 2019 sono stati banditi ed espletati 3 concorsi unici regionali, l’ultimo è stato bandito con delibera di Giunta dell’1 dicembre.
Come si è cercato di intervenire? Si è cercato di intervenire con avvisi per incarichi di co.co.co., a medici senza specializzazione, a neo laureati, soprattutto per quanto riguarda l’impiego di personale specializzando in medicina d’urgenza del terzo, quarto e quinto anni. Tuttavia questa possibilità non ha risolto il problema della carenza perché la mancata programmazione dei corsi precedenti non ha raggiunto l’obiettivo desiderato, che era quello di formare i medici di medicina d’urgenza necessari nei nostri pronto soccorso.
Il tema, per quanto riguarda la Regione, è adeguatamente sottoposto all’attenzione continua sia delle Aziende che del nuovo Dipartimento di sanità, la direttiva che è stata impartita a livello politico è quella di svolgere due corsi annuali, sei mesi per i medici di medicina d’urgenza, ma il tema è che nonostante il finanziamento delle borse di studio non ci sono iscritti.
La seconda domanda è: se si ritiene nel breve periodo di attribuire un riconoscimento economico agli operatori del pronto soccorso. Questo è molto importante e rilevante, ma come sappiamo la contrattazione collettiva ed il trattamento sono una competenza statale, non regionale.
Anche prima si è richiamato il trattamento degli operatori sanitari, la Regione può integrare il finanziamento della contrattazione decentrata secondo quanto stabilisce la contrattazione nazionale, ma non è possibile che le Regioni possano attribuire compensi aggiuntivi. Si rifletta semplicemente sul fatto che se dovesse passare un’operazione del genere, le Regioni più ricche attribuirebbero maggiori risorse, mentre quelle più povere non interverrebbero in materia, questo è il principio per cui è la contrattazione collettiva nazionale che disciplina il trattamento.
L’ultima risposta che posso fornire al riguardo è che tutte le forze politiche, che in questo momento sono al governo nel nostro Paese, possono effettivamente riconoscere ai medici dei pronto soccorso un trattamento per il disagio che essi sopportano. La seconda carenza su questo punto è che nel 118 lavorano tanti medici convenzionati, non sono dipendenti delle Aziende, perché non hanno frequentato i corsi di specializzazione, probabilmente si può ragionare prevedendo che l’esperienza di chi ha espletato per un tot di anni il servizio del 118, senza avere fatto corso di specializzazione, possa essere parificata alla frequenza del corso, quindi, potremmo avviare un percorso per garantire che queste persone, che chiedono di essere assunte dal Servizio sanitario, possano essere assunte effettivamente.
Dico ai colleghi che hanno presentato l’interrogazione: controllate se organizzeremo i corsi ogni sei mesi e poi naturalmente fate il vostro lavoro di opposizione indicando quali sono le possibili ulteriori strade che non sono state perseguite o che non sono state attentamente valutate. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. L’altra volta, Assessore, lei aveva annunciato che erano stati fatti dei concorsi e che all’Ospedale Marche Nord sarebbero arrivati 8 specialisti o 5, non avevo ben capito, alla luce del fatto che era stato aperto un concorso anche per altre specialità, come chirurghi, cardiologi o anestesisti, per altre specialità compatibili con il lavoro all’interno del pronto soccorso. Oggi non ne ha fatto cenno, non ho capito se quei bandi aperti sono andati deserti, magari me lo dice dopo senza nessun problema …

(interrompe l’Assessore Saltamartini)

Andrea BIANCANI. Va bene, quindi quelli arriveranno.
Nell’interrogazione avevo proposto di allargare i concorsi con delle specifiche, prevedendo per quelle persone che non vengono assunte all’interno del pronto soccorso, ma in altri reparti, la clausola che devono lavorare all’interno del pronto soccorso per determinati orari, uno o due giorni a settimana circa.
Questo secondo me è molto importante perché porta ad un alleggerimento della tensione e del carico di lavoro per quei medici che sono esclusivi presso l’emergenza urgenza.
Dall’altra parte lei mi dice che non è possibile dare un riconoscimento economico, penso che su questa risposta, Assessore, potrebbe fare di più, ovviamente so bene che la contrattazione collettiva è nazionale, però riguardando un numero limitato di medici dell’emergenza urgenza sarebbe possibile prevedere un riconoscimento ulteriore, sennò prima che aspettiamo la legge dello Stato passeranno anni.
Ritengo, invece, che la Giunta e lei come Assessore dobbiate attivarvi subito per trovare una soluzione attraverso un confronto con il sindacato per aumentare il fondo e per destinarlo solamente ai medici dell’emergenza urgenza, per coloro che fanno quel tipo di servizio, come per le guardie mediche, trovare una soluzione anche per questi, anche perché, come ha detto, i corsi di specializzazione non vengono completamente utilizzati perché un giovane deve scegliere di fare un lavoro per il quale, al di là di avere una tensione maggiore, prende di meno e non può fare nemmeno la libera professione Se lo Stato non risolve la questione è importante che sia la Regione a risolverla perché i problemi li vediamo sul territorio e li hanno i cittadini che non trovano i servizi.
E’ fondamentale che arrivino nuove persone perché a Marche Nord ci sono molti reparti che non riescono a dare le prestazioni che i cittadini si aspettano ed i medici da altri reparti sono costretti ad andare a chiudere i buchi al pronto soccorso, inoltre ospita la metà dei reparti con i posti letto Covid, e questo è un ulteriore disagio per il nostro territorio.
Quello che le chiedo è capire se a livello regionale sia possibile fare arrivare altro personale che possa aiutare … Se avessimo aperto il Covid Center, lì sarebbe andato a lavorare il personale di tutta la regione, invece occorre capire, siccome è aperto Marche Nord come uno degli hub principali, come possono arrivare dei medici in maniera tale da garantire i servizi anche negli altri reparti.
La situazione è molto complicata, i medici oggi sono sotto organico e mi auguro che questi 5 medici che ha annunciato arrivino quanto prima per poter dare una risposta reale e concreta a questi servizi. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alle mozioni. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Non vorrei eludere la risposta all’interrogazione n. 308.

PRESIDENTE. Non c’è il primo firmatario, il Consigliere Mangialardi, quindi apposta l’abbiamo superata, grazie per la sua precisione.

Mozione n. 85
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Accreditamento della Rete regionale di cure palliative pediatriche in base all’Accordo della Conferenza Stato-Regioni nel marzo 2021”

Mozione n. 88
ad iniziativa dei Consiglieri Serfilippi, Cancellieri, Marinelli, Bilò, Menghi, Antonini, Marinangeli, Biondi
“Allestimento Centro regionale di cure palliative pediatriche”

Mozione n. 89
ad iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Attuazione della L.R. n. 7/2019 e Rete regionale di cure palliative pediatriche”
(abbinate)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 85 dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, la mozione n. 88 dei Consiglieri Serfilippi, Cancellieri, Marinelli, Bilò, Menghi, Antonini, Marinangeli, Biondi e la mozione n. 89 delle Consigliere Ruggeri, Lupini, abbinate.
Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. E’ un intervento nel merito dei lavori dell’Aula perché la Consigliera Ruggeri, che è prima firmataria di questa mozione a cui tiene ovviamente in modo particolare, sta assistendo all’incontro con i sindacati, quindi non so come possiamo risolvere la situazione.

PRESIDENTE. Proviamo a passare al punto 4 poi ci torniamo appena rientra la Consigliera Ruggeri.
Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Visto che tutti i capigruppo non ci sono mi sembra opportuno interrompere i lavori, finché parliamo di interrogazioni abbiamo delle risposte ed ognuno di noi …, ma quando parliamo di mozioni è importante anche avere l’indirizzo dei capigruppo. Non so gli altri cosa ne pensano, ma forse sarebbe opportuno aspettare che si concluda l’incontro.

PRESIDENTE. Non ho problemi di questo genere, se siamo tutti d’accordo direi di sospendere la seduta.

La seduta è sospesa alle ore 13,33

La seduta riprende alle ore 14,05

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori della seduta n. 50 dell’Assemblea legislativa delle Marche. Prima delle mozioni proseguiamo con l’interrogazione.

Interrogazione n. 308
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Casini, Biancani, Carancini, Cesetti, Vitri
“Personale sanitario dell’emergenza-urgenza”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 308 dei Consiglieri Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Casini, Biancani, Carancini, Cesetti, Vitri. Ha la parola per la risposta l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Ho chiesto di rispondere perché indirettamente sono stato chiamato in causa. L’interrogazione chiede in prima analisi se corrisponde al vero che alcuni medici del 118 degli Ospedali riuniti di Ancona vanno a coprire turni notturni, diurni e festivi a compenso speciale nella struttura ospedaliera di Cingoli?
La risposta è la seguente: si precisa che i medici del 118 della postazione di Torrette sono medici dipendenti e convenzionati dell’Asur Area vasta 2 e dipendono dalla Centrale operativa del 118. Con la disponibilità gli stessi medici, dietro richiesta del Direttore medico di presidio, possono coprire dei turni pagati a prestazioni aggiuntive, quindi al di fuori del normale orario, in altre sedi sempre nell’ambito dell’emergenza urgenza, come previsto anche dalla delibera di Giunta regionale n. 375/2017. Quindi se necessario vanno anche a coprire i turni di Cingoli che, vorrei ricordare, è un ospedale di comunità con 10 posti letto di cure intermedie e 30 posti letto ospedalieri codice 60, i 30 posti sono coperti da pazienti che vengono da tutta la regione Marche.
Seconda domanda: corrisponde al vero che i turni scoperti della Centrale operativa 118 degli Ospedali riuniti di Ancona vengono a loro volta ricoperti con compensi speciali da altri medici di emergenza-urgenza territoriale di Ancona?
La risposta è la seguente: i medici dell’emergenza territoriale ex zona 7 sono tutti assegnati alla Centrale operativa 118 e operano nell’ambito dello stesso dipartimento su quattro sedi: Ancona centro, Ancona Torrette, Osimo diurno e Loreto notturno, Falconara diurno e Chiaravalle notturno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Assessore, le sembrerà strano ma sono soddisfatto, nel senso che sono risposte molto chiare, ovviamente non c’era il tema della situazione del pronto soccorso dei nostri territori che, come sa, sono in grandissima apnea, totale. Solo ieri San Benedetto del Tronto, Senigallia ed scoli Piceno non hanno manifestato, hanno gridato, tra l’altro anche con grande delicatezza, il loro stato di disagio perché a Senigallia mancano 7 dirigenti medici, a San Benedetto del Tronto altrettanti, con una pressione legata alla pandemia, ad accessi insopportabili, con la necessità di intervenire anche con modalità che sono nemmeno standardizzate, si utilizzano le cooperative in surroga, cosa che ovviamente non dovrebbe attenere ad una sanità efficace, ma come sempre rimango alla richiesta che avevo fatto e le risposte su questa sono state chiare e al netto della situazione del pronto soccorso che abbiamo nella nostra regione dichiaro la mia soddisfazione.

PRESIDENTE. Ora riprendiamo il punto 3 delle mozioni

Mozione n. 85
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Accreditamento della Rete regionale di cure palliative pediatriche in base all’Accordo della Conferenza Stato-Regioni nel marzo 2021”

Mozione n. 88
ad iniziativa dei Consiglieri Serfilippi, Cancellieri, Marinelli, Bilò, Menghi, Antonini, Marinangeli, Biondi
“Allestimento Centro regionale di cure palliative pediatriche”

Mozione n. 89
ad iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Attuazione della L.R. n. 7/2019 e Rete regionale di cure palliative pediatriche”
(abbinate)
(Discussione e votazione risoluzione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 85 dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, la mozione n. 88 dei Consiglieri Serfilippi, Cancellieri, Marinelli, Bilò, Menghi, Antonini, Marinangeli, Biondi e la mozione n. 89 delle Consigliere Ruggeri, Lupini, abbinate.
Direi di iniziare con l’esposizione delle singole mozioni per poi giungere all’intervento di coloro che in questo momento non sono in Aula.
Comunico che è stata anche presentata una risoluzione su queste tre mozioni a firma di tutti i Consiglieri regionali, quindi si discutono le mozioni che sono state trasfuse in una risoluzione.
Colgo l’occasione per dire che su questo punto, come sull’altro relativo alla risoluzione della crisi occupazionale della Caterpillar, il Consigliere Carancini, assente giustificato nella seduta odierna del Consiglio regionale, ha manifestato attraverso comunicazione telefonica, la sua partecipazione sia pur non in forma formale, alla risoluzione sulla Caterpillar e lo fa anche per quanto riguarda questa risoluzione relativa alle cure palliative e terapie del dolore.
La discussione è aperta, ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Voglio dire che sono molto contento che questa mozione arrivi in Aula, l’abbiamo presentata tutti nel mese di maggio/giugno, è molto importante perché si occupa, almeno quella presentata da noi del Partito Democratico, ma penso anche le altre mozioni, dell’accreditamento delle reti regionali delle cure palliative pediatriche in base all’accordo della Conferenza Stato-Regioni del marzo 2021.
Voglio fare una premessa, innanzitutto partiamo dalla Regione Marche che nella scorsa legislatura, nel 2019, aveva fatto una legge, la n. 7/2019, che aveva l’obiettivo di garantire una buona vita fino all’ultimo e l’accesso alle cure palliative. Ricordo che la proposta di legge era stata presentata dal Partito Democratico, io ero il primo firmatario. Una norma che ci aveva impegnato per mesi, abbiamo avuto molti confronti con tutte le realtà che si occupavano del tema. Quindi le Marche sono state tra le prime Regioni in Italia, probabilmente la prima, a dotarsi di una legge di questo tipo.
Voglio anche dire che ho letto alcune dichiarazioni sulla stampa che mi hanno dato un po’ fastidio, nel senso che secondo me vanno evitate dichiarazioni del tipo: “finalmente si avvia la rete delle cure palliative”, in realtà prima non era possibile avviarla in quanto tutti sanno che mancava l’accordo Stato-Regioni, che invece è stato siglato a marzo 2021, che definisce la modalità di accreditamento della rete delle cure palliative e del dolore ai sensi della legge 38/2010. Quindi non è che le Marche fino ad oggi non l’avevano fatta per disattenzione, anzi, erano le uniche che si erano già dotate di una legge regionale, però ovviamente si aspettava per l’applicazione l’accordo ottenuto in Conferenza Stato-Regioni.
Il fatto che le mozioni siano state presentate anche da altri gruppi politici secondo me è un aspetto positivo perché quando si parla di queste tematiche non è importante chi lo fa per primo o per secondo, ma che ci sia la definizione di questa rete, che dovrà avvenire, qui mi rivolgo all’Assessore, entro marzo 2022. I tempi sono ridotti perché entro giugno 2022 dovrà essere determinata, quindi abbiamo sei mesi di tempo.
Oggi viene presentata una risoluzione che mette insieme tutte e tre le mozioni, noi come gruppo del Partito Democratico l’abbiamo sottoscritta tutti perché siamo convinti che questo debba essere un impegno che ci prendiamo tutti insieme. Quindi voteremo favorevolmente la risoluzione perché riteniamo che sia fondamentale attivare questo tipo di cure.
Voglio anche dire che è rilevate, oltre che definire l’hub, in questo caso l’ospedale Salesi già individuato nella legge del 2019, individuare gli hospice e tutti i vari punti spoke, inoltre dobbiamo puntare molto sull’assistenza domiciliare perché dobbiamo fare in modo che i bambini ed i ragazzi colpiti da queste malattie tremende possano stare più tempo possibile all’interno della propria abitazione e questo anche dal punto di vista psicologico è importante, come è fondamentale che si avvii davvero una rete di cure domiciliari, che non riguardi solamente le cure palliative pediatriche, ma in generale il tema delle cure palliative. Stare male a casa propria con i propri familiari è un conto, anche da un punto di vista emotivo e sociale, un conto è per giorni interi ritrovarsi in un letto di ospedale che per quanto possa essere accogliente, per quanto ci possa essere personale disponibile, preparato, qualificato, non è mai come stare all’interno della propria abitazione.
Quindi, dal mio punto di vista bene individuare l’hub, bene individuare l’hospice, bene individuare gli spoke e altro, ma la direzione verso la quale dobbiamo andare è quella di rafforzare le cure palliative pediatriche.
Sono molto contento di essere arrivato a questa risoluzione anche se è un impegno, lo dico all’Assessore, rilevante perché va a definire in maniera puntuale la città nella quale sarà necessario istituire l’hospice, che viene individuata nella città di Fano, fa parte del mio territorio e sono contento se lì verrà realizzato, ma sarà un impegno e per quanto riguarda me e il gruppo del Partito Democratico saremo sempre attenti a verificare se dalle parole si passerà ai fatti, perché una mozione non si nega a nessuno, una risoluzione peggio, ma poi devono esserci i fatti e passare dalle parole ai fatti purtroppo di acqua sotto i ponti ne deve scorrere tanta.
Mi auguro che questa non sia una risoluzione bandiera, ma che possa essere un punto da cui partire per poter dare una risposta a queste famiglie, soprattutto a questi bambini. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Annuncio la proposta di risoluzione che è stata sottoscritta da tutti i Consiglieri regionali, dai componenti della IV^ Commissione, dai capigruppo del Consiglio regionale. Penso che sia stata distribuita, è un documento molto importante a mio avviso perché unisce la volontà di tutto il Consiglio regionale e per questo voglio ringraziare tutti.
L’Assessore Saltamartini e la Giunta Acquaroli con la delibera di Giunta regionale n. 1238 del 18 ottobre 2021 hanno gettato le basi per le cure palliative pediatriche nella regione Marche. Il documento è fatto molto bene, è dettagliato, lasciava campo aperto sull’hospice, una struttura d’eccellenza che deve essere estranea al servizio ospedaliero, ma nei pressi dell’ospedale.
Noi a Fano abbiamo l’ex Ospedaletto dei bambini, dove tra l’altro anch’io in passato sono stato ricoverato, che era un’eccellenza della nostra città, attualmente è un magazzino dell’Asur e distribuisce farmaci, deve essere riqualificato, deve essere fatto un progetto da finanziare, comunque oggi gettiamo le basi per far sì che questa struttura possa ospitare l’hospice di riferimento non solo regionale, ma interregionale, quindi in collaborazione anche con le altre Regioni, mi auguro l’Umbria e l’Abruzzo in primis.
Detto questo, la risoluzione che abbiamo messo in piedi è anche frutto di un lavoro che proviene da lontano, nel senso che nel nostro territorio, anche in Consiglio comunale insieme alla Consigliera Ruggeri, avevamo votato delle mozioni che impegnavano l’allora Sindaco e la Giunta a far sì che quello che oggi scriviamo su questo documento a livello regionale diventasse realtà.
Purtroppo in questi anni abbiamo sentito tante parole, ma pochi fatti, mi auguro che la Giunta Acquaroli, tramite l’Assessore Saltamartini, anche durante l’incontro a Fano, abbia avuto modo di ascoltare le esigenze locali, si era spesa per far si che l’hospice pediatrico fosse realizzato a Fano, visto che la Fondazione Maruzza delle Marche si era impegnata da tanto tempo tramite il suo Presidente ed il dott. XY di Fossombrone, abbiamo comunque delle eccellenze nel nostro territorio.
Quello che chiediamo nel dispositivo è: di realizzare l’hospice pediatrico in concerto con l’Asur, il Centro di riferimento regionale, che è allocato al Salesi di Ancona, e il Gruppo di coordinamento regionale prevedendo anche una possibile valenza interregionale; di convocare il prima possibile un tavolo di lavoro che riunisca tutti i soggetti interessati e gli attori principali nell’ambito delle cure palliative pediatriche per organizzare e gestire la realizzazione del suddetto hospice; far sì che venga predisposta e strutturata, in sinergia con il Centro di riferimento regionale del Salesi e tutta la sua equipe medica una costante e peculiare formazione per medici ed infermieri, coinvolgendo anche le associazioni che si occupano della tematica ed anche i genitori dei bambini affetti da patologie, che necessitano di tali cure, attraverso specifici corsi in modo da poterli rendere più autonomi possibili nei trattamenti domiciliari. Questo punto è rilevante perché attualmente, se facciamo una fotografia, non abbiamo infermieri o medici in numero adeguato da inserire all’interno dell’hospice. Dobbiamo in primis partire con l’istituzione del Centro di riferimento regionale e mi auguro che ben presto l’Azienda ospedali riuniti di Torrette di Ancona effettui un bando per selezionare chi ne diventerà il responsabile. E’ una cosa che mi auguro avvenga nelle prossime settimane, da lì bisognerà fare una fotografia dell’attuale anche dei casi che abbiamo nella Regione Marche perché attualmente si lavora un po’ a compartimenti stagni. E’ fondamentale conoscere l’attuale realtà di quello che avviene. Penso spesso ai pediatri che assistono le famiglie che si trovano in queste condizioni, per cui è fondamentale creare la rete, creare l’hub e successivamente iniziare a formare il personale anche in collaborazione con tutti i pediatri per assistere il più possibile le famiglie a casa ed individuare uno spoke per provincia.
Parallelamente, e su questo la risoluzione dà un impegno preciso alla Giunta ed all’Assessore Saltamartini, iniziare la progettazione e cercare di trovare le risorse per far sì che l’ex Ospedaletto dei bambini, che necessita di una variante urbanistica da parte del Comune di Fano, attualmente l’edificio è in zona residenziale, quindi servirà anche la collaborazione del Comune di Fano, torni ad essere una struttura sanitaria. Si inizi in breve tempo a realizzare un progetto da cantierare con delle risorse che dovranno essere individuate nel prossimo anno in base ai tempi ed anche ai bilanci della nostra Regione.
Credo che oggi diamo un segnale molto importante a tutti coloro, a tutte le famiglie, a tutte le associazioni che da anni si battono per le cure palliative pediatriche nella nostra regione.
Mi fa piacere, e concludo, che ci sia la sottoscrizione di questo documento da parte di tutti e che ci sia anche l’impegno della Giunta ad andare avanti su questa legge che per la prima volta dopo tanti anni vede la luce. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ci tengo a ringraziare l’Assessore Saltamartini perché a mio avviso su questo tema è stato bravo, bravo nel fare la delibera, di cui ha parlato adesso il Consigliere Serfilippi, la n. 1238 del 18 ottobre 2021, bravo a mettere insieme l’allegato B che sinceramente è risolutivo, tant’è che ci ha dato la possibilità di realizzare un hospice pediatrico nella città di Fano, bravo soprattutto perché ha già espresso pubblicamente il fatto che Fano è stata individuata da questa amministrazione come la sede dell’hospice e lo ha fatto nell’incontro che c’è stato il 28 ottobre nella sala Verdi del Teatro di Fano.
Quindi, si conclude con la votazione, immagino all’unanimità, visto che la risoluzione è stata sottoscritta da tutti i Consiglieri regionali, tra l’altro dopo un’audizione della IV^ Commissione in cui in tanti abbiamo partecipato, in cui sono stati auditi tutti i soggetti di cui il Consigliere Serfilippi ha parlato, l’Associazione Maruzza, l’Ordine dei medici, il dottore che guida l’hospice per adulti di Fossombrone, soggetti con cui in modo trasversale tutti i partiti politici della mia città hanno collaborato perché questo risultato arrivasse e, devo dire la verità, mozioni di questo tipo in Consiglio comunale sono già passate, sono passate anni fa, proposte da un Consigliere dell’UdC anche lì votate all’unanimità, il Consigliere Serfilippi se lo ricorderà. Recentissimamente è passata una mozione del Movimento 5 Stelle votata in Consiglio regionale da tutti proprio sulla falsariga della risoluzione che andiamo a votare oggi, però un conto è la trasversalità a livello comunale, amministrativo, un conto è la trasversalità che raggiungiamo oggi, dando all’Assessore una grossissima responsabilità perché da qui a giugno dovrà mettere in pratica tutto quello che c’è scritto nella delibera, che abbiamo scritto e votato tutti insieme, ed in questa risoluzione che ci apprestiamo a votare.
Sarà ancora più bravo e mi complimenterò ancora di più quando raggiungeremo l’obiettivo in maniera concreta, non sarà facile, ce lo possiamo dire apertamente perché i tempi sono stretti, ma sono quelli che avete messo in delibera, lo sapevamo e lo sapeva anche lei, quindi, sinceramente sono contenta del risultato politico che oggi otteniamo perché la mozione è semplicemente un indirizzo politico, però ha una sua valenza perché è sottoscritta e sarà votata da tutti, ora sta al braccio dell’esecutivo realizzarla, per cui buon lavoro, noi naturalmente, come ha già annunciato il Consigliere Biancani, faremo da pungolo perché non si perda tempo e perché si centri l’obiettivo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Chiedo all’Assessore Saltamartini: ha visto l’intervento della Consigliera Ruggeri come un corteggiamento oppure come una messa con le spalle al muro? Mi sa più la seconda ipotesi!
Oggi stiamo facendo un passo avanti rispetto all’accordo Stato-Regioni del marzo 2021. La Giunta lo ha recepito attraverso una delibera e così mette le mani avanti per realizzare nel meglio che si può, per i prossimi sei mesi della prossima annualità, una rete di cure palliative pediatriche di terapia del dolore nel territorio regionale. Questa è un po’ la sostanza delle carte che abbiamo messo in piedi fino adesso ed oggi il Consiglio, tutti insieme, attraverso una risoluzione dice che stiamo andando nella giusta direzione.
Ora è evidente, Assessore, che io sono preoccupato quanto lei perché per mettere in piedi questa rete di cure palliative pediatriche, per metterla a terra, occorrono inevitabilmente delle grandi risorse. Risorse umane legate soprattutto ai professionisti perché fare una rete in tutta la regione necessita di tanti professionisti che poi debbono essere anche formati in maniera specialistica per fare quel tipo di mestiere. Servono risorse e uomini per queste cure, ma indubbiamente preoccupa molto l’investimento, quello che potrebbe essere l’hospice pediatrico, questa residenza per ragazzi di media gravità, che noi individuiamo nell’ex Ospedaletto dei bambini di Fano.
Inevitabilmente ci sono da trovare delle risorse, non sarà facile, però un impegno formale ce lo possiamo prendere, quello di riuscire a trovare delle risorse per l’hospice pediatrico, per una questione storica, ma anche logistica, ideale ed empatica su quell’Ospedaletto dei bambini di Fano, che è sicuramente la struttura giusta.
Dopodiché serve il Salesi per fare il Centro di coordinamento regionale, servono delle unità operative di tipo provinciale efficaci con medici ugualmente formati, servono sul territorio i pediatri di libera scelta, i medici di medicina generale, gli psicologi, eccetera, una rete che funzioni oltre l’hospice pediatrico.
E’ d’obbligo per noi costruire questa organizzazione, che va a dare delle risposte a 350 bambini che devono essere seguiti, purtroppo, fino alla fine per alleviare il più possibile il dolore e la sofferenza causati da queste patologie, che sono solo per il 30% oncologiche e per il 70% metaboliche, genetiche, neuroendocrine e chi più ne ha più ne metta. E’ un nervo scoperto, secondo me, a livello nazionale, se oggi riusciamo a portare avanti la costruzione di questa rete facciamo in questo settore un lavoro gigantesco, bello e pertinente, quindi ci prendiamo una grossa responsabilità.
Il Consiglio mi pare che sia unito su questa risoluzione, per la quale voglio ringraziare i nostri assistenti che spesso stanno dietro le quinte. In questo caso va riconosciuto il lavoro che hanno fatto nella costruzione di questa risoluzione che mette tutto e non omette niente, con tutti i partiti insieme. Con tutte queste energie cerchiamo di aiutare l’Assessore Saltamartini nella costruzione di questo importante servizio sanitario nella nostra regione, utilizzando anche quella expertise che alcuni hanno. Noi abbiamo dei palliativisti per adulti molto bravi, parlo del dr. he dirige un Centro a Fossombrone, ma ce ne sono altri nella nostra regione molto bravi, che tra l’altro ho conosciuto e sentito anche telefonicamente, quindi tutti insieme diamoci una mano e buon lavoro.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Il mio sarà solamente un ulteriore rafforzativo alle parole già giuste e belle espresse dai Consiglieri che mi hanno preceduto.
E’ un tema che necessariamente non può dividere, è assolutamente bipartisan, trasversale, che vede al centro i bambini, anche se dobbiamo necessariamente capire che al centro di questo discorso non vi sono solamente i bambini, ma tutto ciò che ruota intorno a loro, ovvero le famiglie.
E’ necessariamente una battaglia di civiltà nei confronti di questi poveri bambini e delle loro famiglie. Non possiamo che essere contenti del percorso che è iniziato già nel Consiglio comunale di Fano, tanti anni fa, con la collaborazione dei Consiglieri Serfilippi e Ruggeri. Devo ringraziare anche i Consiglieri del mio partito in Consiglio comunale a Fano che negli anni hanno portato avanti questa attività e sollecitazione di questo Centro che ormai da troppo tempo ne sentiamo parlare. In questa legislatura vorremmo veramente vederne la nascita, quindi Fratelli d’Italia è assolutamente favorevole a questo percorso e alla risoluzione. Anche grazie alla Commissione sanità abbiamo avuto la possibilità di audire le persone ed i volontari che hanno fatto della nascita di questo centro una ragione di vita. Non vorremmo danneggiarli o cercare di non mantenere le promesse che sono state fatte, capisco tutte le preoccupazioni, ma ritengo che la politica debba necessariamente in alcuni casi scegliere delle priorità e questa deve essere una priorità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Anch’io voglio esprimere un moto di soddisfazione per il raggiungimento di una risoluzione che immagino troverà una votazione unanime dell’Aula.
Il tema delle cure palliative pediatriche, di mettere effettivamente a regime una legge che c’era, ma che non aveva trovato una piena applicazione, sostenere le richieste di chi ha vissuto o vive in prima persona una situazione di criticità verso i propri figli o i propri nipoti, è qualcosa che qualifica l’operato del nostro Consiglio regionale ed è importante, credo, anche aprire un dibattito e parlarne perché ancora troppo spesso le cure palliative sono qualcosa di poco conosciuto e ancora più grave non sempre completamente accessibili.
Il tema che riguarda dei bambini è certamente ancora più delicato e gravoso da immaginare, anche se i numeri che ci sono stati raccontati ci parlano di un fenomeno che purtroppo c’è, che purtroppo colpisce diverse famiglie e verso il quale l’impegno di questo Consiglio regionale deve essere ovviamente prioritario.
Sappiamo che ci sono delle difficoltà, che la sanità regionale, come quella nazionale, vive delle criticità anche rispetto al personale, ma sappiamo anche che l’impegno e le priorità che vanno date ad alcuni temi sono qualcosa che ci può qualificare nei confronti dei nostri concittadini, di chi aspetta delle risposte e una attenzione che mi sembra dalla seduta di oggi ci sia.
Abbiamo fatto un approfondimento anche in IV^ Commissione, ricordo che già alcuni anni fa avevo incontrato l’Associazione Maruzza che seguiva questo problema anche per - come succede spesso a molte associazioni - aver vissuto in prima persona quello che diventa il tema di una lotta a vantaggio di tutti. Per questo credo che, per quanto si siano spesi e si stanno spendendo a livello personale e professionale, devono vedere al loro fianco un impegno costruttivo di tutti noi a superare quelle difficoltà e ad arrivare gradualmente, ma dritti, fino all’obiettivo, un obiettivo qualificante per la nostra regione e per tutti noi che sediamo in questa Assise.

Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La discussione sulla mozione così importante pone alla mia persona alcuni pesanti interrogativi. Il primo che sottopongo all’attenzione dell’Assemblea è il tipo di forma di governo che lo Statuto regionale ha individuato, nel senso che gli Assessori sono qua, sono stati nominati, ma non hanno diritto di voto e si presentano in Aula per esprimere non so che cosa, il parere dell’esecutivo.
Vorrei domandare chi è contrario ad aumentare lo spettro della protezione per queste persone, per i bambini che sono malati, però, siccome ci stiamo approcciando all’approvazione di questa risoluzione, vorrei ricordare ai Consiglieri di maggioranza, perché quelli di opposizione fanno il loro lavoro, che qui non c’è nessun tipo di finanziamento per la struttura ospedaletto di Fano e, visto che portate in approvazione questa risoluzione, dovete ricordarvi che dovete finanziare l’intervento sull’ospedaletto di Fano perché in questo momento non c’è neppure un centesimo e vorrei ricordare, sempre ai Consiglieri di maggioranza, che le risorse bisognerà trovarle sottraendole ad altre strutture in quanto qua non ci sono medici e viviamo in una condizione di pandemia.
Ringrazio pure le Consigliere del Movimento 5 Stelle, che sono qui presenti, perché “bravo” lo vorrei ricevere quando si taglierà il nastro dell’inaugurazione, non ho mai fatto gli annunci per poi aspettare, io sono per le cose fatte, quindi quando andremo a farle, se avremmo qualche merito, gradirei riceverlo. Vi ringrazio della vostra cortesia, ma non c’è nessun tipo di intervento di bravura, è solamente nostro dovere in questa situazione fare questo, però voglio ricordare soprattutto ai Consiglieri di maggioranza che quando si governa agli annunci devono seguire i fatti, quando si governa le spese vanno finanziate e dovete essere coerenti con le responsabilità che ci assumiamo. Io non sono contrario, sono assolutamente favorevole, sono favorevole a fare tutto quello che dobbiamo fare, ma deve essere chiara una cosa, che quando la maggioranza propone una cosa concretamente ci devono essere gli elementi per realizzarla, altrimenti facciamo demagogia e la demagogia e il populismo non si attaglia alle maggioranze.
Come vedete vi parlo expressis verbis perché la mia posizione di Assessore è sempre a vostra disposizione, tornerei in qualunque momento su quei banchi perché in quei banchi sono stato eletto, qua sono stato nominato e vi parlerò sempre con grande franchezza.
Ci approcciamo a votare all’unanimità questa risoluzione, cominciate a lavorare per trovare i fondi per l’intervento sull’ospedale di Fano e su tutte le altre strutture. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Apprezzo molto il lavoro che è stato fatto dai colleghi, l’ho sottoscritto. Dico pure, salutando la Presidente Leonardi, che in Commissione ci siamo confrontati con le associazioni, c’è stato anche un dibattito importante sul territorio, ovviamente il tema è particolarmente sensibile. Abbiamo audito le associazioni, il loro coinvolgimento, la loro disponibilità, la loro voglia di dare risposte e voglio ringraziare in modo particolare, perché ho apprezzato molto il suo intervento, l’Assessore Saltamartini, con il quale ci scontriamo praticamente ogni giorno, tutti i giorni, in ogni momento, su tutti i temi, ma questo è un atto di onestà intellettuale perché ci sono argomenti che sono sempre nelle corde degli amministratori, che magari hanno avviato percorsi, ma non sono riusciti a concretizzarli, soprattutto nell’ambito della sanità perché i limiti di spesa, quelli occupazionali, quelli delle risorse, quelli degli investimenti hanno determinato sempre delle difficoltà ad avviarli e potenziarli. Oggi è ovvio che siamo in una condizione completamente diversa perché le risorse che arrivano, grazie all’azione dei Governi sul Piano nazionale di ripresa e resilienza rispetto alla missione 6, mettono a disposizione risorse significative e sono convinto la nostra Regione si sta adoperando perché vengano assegnate e indirizzate.
Sono d’accordo, Assessore, che mettere in campo un’operazione ex novo su un tema così delicato alle condizioni delle risorse attuali potrebbe essere molto difficile, e l’unica cosa che non ci possiamo permettere mai perché quello lo si fa su alcuni temi in campagna elettorale, su altri, nemmeno su quelli, perché non possiamo esaurire poi la nostra azione con una serie di mozioni che diventano risoluzioni rispetto alle quali ci creiamo anche delle relazioni importanti, ma immediatamente dopo, come è capitato tante volte, anche in passato, non c’è la possibilità di dar loro un seguito perché mancano le risorse, in questa fattispecie per la struttura che è stata individuata, per il progetto nella sua interezza, soprattutto perché il personale, lo vediamo in ogni dove, ahimè, oggi è fortemente condizionato da una pandemia che non andrà ad esaurirsi nei prossimi mesi. Sarà difficile, anzi sarà quasi impossibile incrementarlo e l’orizzonte, anche per il sistema di reclutamento che caratterizza la nostra Nazione, non apre varchi adeguati sul piano numerico nei prossimi quattro/cinque anni, quindi avviare dei percorsi innovativi, io dico anche indispensabili, può essere molto delicato, però, visto che c’è tanta compattezza, che c’è tanta determinazione, vedremo se il 29 dicembre (doveva essere il 28, ma poi avete deciso per il 29) se ci saranno delle poste adeguate già da subito, a bilancio, per l’investimento sulla struttura, per avviare il progetto, per il personale necessario.
Ho apprezzato in modo particolare il grande richiamo non demagogico e non populista dell’Assessore che riguarda l’intera Assise, non per parti, che ovviamente non ci eviterà di stare sempre attenti al percorso, a verificarlo, ovviamente aiutare per far sì che le risorse vengano reperite e che gli investimenti vengano realizzati, soprattutto che la risposta in un ambito così delicato sia realizzata.
Il voto sarà favorevole alla risoluzione con le attenzioni che questa volta ci ha sottolineato l’Assessore Saltamartini.

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Serfilippi, Cancellieri, Marinelli, Bilò, Antonini, Biondi, Menghi, Marinangeli, Ruggeri, Lupini, Marcozzi, Santarelli, Mangialardi, Ciccioli, Casini, Baiocchi, Rossi, Leonardi, Latini, Biancani, Vitri, Cesetti, Bora, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Per annunciare, come ha già detto il nostro capogruppo, che voteremo favorevolmente questa risoluzione. Voglio però ricordare ai colleghi del PD, l’ho detto all’inizio per evitare che qualcuno potesse dire che il PD o il precedente Governo regionale non si era attivato, che l’antecedente Governo regionale non si era attivato perché non poteva farlo, le Marche sono stata l’unica Regione a dotarsi di una legge, l’accordo Stato-Regioni è del marzo 2021 e non si poteva attivare con il precedente governo, ma si dovrà fare con questo.
Ricordo che tra le mozione quella del PD è la prima ad essere stata presentata, quindi noi non siamo andati dietro a nessuno, l’abbiamo presentata per primi, dopodiché non ci siamo spinti a tanto, a chiedere alla Giunta di fare l’hospice in un posto o nell’altro, avevamo chiesto, perché pensiamo che sia giusto, di individuare la rete per le cure palliative pediatriche a livello regionale e che in ogni provincia ci fosse un punto di riferimento importante.
Oggi ci apprestiamo a votare favorevolmente tutti insieme perché siamo contenti di essere arrivati ad una risoluzione condivisa, però dire a noi che finalmente si è passati dalle parole ai fatti … Noi le azioni le avevamo avviate, avevamo fatto tutte le norme e preparato un percorso, poi si aspettava la Conferenza Stato-Regioni, che è arrivata adesso. Ora siamo noi e probabilmente il Movimento 5 Stelle e chi oggi è all’opposizione a poter dire che adesso bisogna passare dalle parole ai fatti.
Ringrazio per l’onestà l’Assessore Saltamartini perché si rende conto delle difficoltà che ci saranno per individuare una vera e propria rete in tempi brevi, addirittura riuscire a fare interventi di riqualificazione di spazi per crearne di nuovi, però, Assessore, noi nella nostra mozione ci eravamo dati un obiettivo, che era quello di una rete regionale per le cure palliative, poi la maggioranza ha voluto scegliere anche dove farla, noi siamo ovviamente favorevoli che l’hospice pediatrico sia a Fano, quindi ci accodiamo e votiamo volentieri questa proposta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Velocemente per spiegare un po’ il senso della firma e del voto a questa risoluzione.
Personalmente non ho gradito il tono sarcastico della Consigliera Ruggeri perché il tema delle cure palliative è molto delicato, soprattutto quando si parla di bambini. E’ un argomento serio sul quale c’è una normativa, ci sono delle disposizioni nazionali, ci sono persone, che abbiamo incontrato in Commissione, associazioni e c’è un signore che ha impegnato la sua vita per una storia personale molto pesante e grave, quindi, è un tema molto delicato.
Ritengo che l’atto che ci apprestiamo a votare ci impegni politicamente, non è una sorta di bandierina che qualcuno deve “tra sei mesi” mettere, è un passaggio che decidiamo di fare tutti insieme in un’ottica di grande responsabilità, ma non è che con il voto di questa risoluzione abbiamo per certi versi risolto il tema delle cure palliative pediatriche, è un primo passaggio, mi auguro che detti un po’ la linea politica sulla sanità, una sanità che ha tanti problemi strutturali - questo non significa guardare al passato, significa guardare al presente - che non nascono stamattina, anche legati alla pandemia.
La necessità di avere una visione d’insieme è fondamentale e questa è responsabilità prima della maggioranza e di un ruolo altrettanto responsabile perché in questo momento, a mio avviso, siamo in una fase di ricostruzione, di ripartenza, nella quale tutte le forze politiche devono sentirsi impegnate perché la sanità è troppo importante perché possa essere appannaggio di qualcuno, in un ruolo abbastanza teatrale del gioco delle parti.
Qui c’è in ballo la realtà e i bisogni sanitari dei cittadini marchigiani e in questo momento non ha senso per nessuno guardare al passato, né fare facili entusiasmi rispetto ad un futuro che insieme ci apprestiamo a costruire, con responsabilità diverse, ma senza che da parte di nessuno ci sia, per certi versi, una sorta di ipoteca nel futuro.
Questo è lo spirito con il quale mi appresto a votare la risoluzione perché non ci sono cittadini di serie A e di serie B, i bisogni sono tutti importanti e l’equilibrio delle priorità è qualcosa che spetta alla maggioranza, ma impone all’opposizione, anche in questa fase, altrettanta responsabilità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, alla Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Vorrei chiarire che non sono stata sarcastica, riconosco all’Assessore Saltamartini che politicamente di fatto oggi approva una mozione di questo tipo, fino adesso non avevamo trovato tanta sensibilità da parte della Regione, senza offesa per il Consigliere Biancani.
Questa non è una cosa su cui si può fare sarcasmo, è reale perché è la prima volta che un testo di questo tipo passa in un Consiglio regionale, passa all’unanimità e passa sottoscritto da tutti i Consiglieri di tutti i gruppi.
E’ certo che è una scelta di responsabilità nostra, ma la responsabilità che mettiamo sulle spalle dell’Assessore Saltamartini, e ne comprendo la preoccupazione, è enorme, lo facciamo tutti sapendo che è un risultato politico, è un indirizzo semplicemente politico, non è che da domani l’Assessore, come pare chiaro che sia così, metterà le risorse a bilancio, per il 29, come ha ricordato il Consigliere Mangialardi.
Studieremo il bilancio, vedremo se questi 4 milioni, o quanti ne serviranno, per l’hospice ci sono già, ne dubito, forse ci sono, Assessore, meglio … Non ci sono, quindi l’Assessore ha detto in piena onestà e trasparenza come stanno le cose, non ci possiamo aspettare da un giorno all’altro la risoluzione di tutti i problemi, chiaramente l’opposizione farà il proprio gioco, quello di premere perché si realizzi, ma non per strumentalizzare una questione così delicata, ma perché è il nostro ruolo, poi su una quesitone di questo tipo permettetemi di dire che oggi, al di là delle polemiche grandi o piccole che si sono qua e là intrufolate in questa discussione, è una giornata importante per il Consiglio regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. A nome del gruppo Fratelli d’Italia ringrazio il capogruppo che mi ha lasciato fare l’intervento di dichiarazione di voto, pur essendo già intervenuta.
Ovviamente il nostro è favorevole, abbiamo sottoscritto la risoluzione, l’impegno a sostenere questo percorso, a sostenere anche le difficoltà di cui non solo l’Assessore, ma tutta l’Aula del Consiglio regionale e tutti noi Consiglieri regionali ci troviamo investiti nell’aver voluto ed approvato insieme …, perché mi sembra che la risoluzione sia sottoscritta da tutti i Consiglieri e racchiude la volontà collettiva di mettere il prima possibile, nonostante le difficoltà, a sistema e rendere operativa quella rete, quell’assistenza, quell’hospice di cure palliative pediatriche che certamente è necessitata da una componente fragile della nostra società. E’ un obiettivo al quale tendiamo, quindi il voto favorevole non è solo di fiducia, ma di impegno che noi ci prendiamo tutti quanti insieme.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il gruppo Rinasci Marche ha firmato convintamente questa risoluzione perché crede che dalla legge 38/2010, con la quale ci siamo trovati davanti le disposizioni per l’accesso alle terapie del dolore, di strada se ne è fatta. Le famiglie fragili purtroppo sono in costante aumento perché quando all’interno di una famiglia ti trovi ad avere un minorenne, un bambino affetto da certe problematiche, la famiglia si espone e diventa fragile a tutto.
Vedere quella mobilità passiva e vedere quei 20 milioni di euro che erano della nostra comunità spesi per tutelare le nostre famiglie fuori dai confini regionali …, lì dietro non ci sono 20 milioni di euro, ci sono tante fragilità, c’è la necessità di aiuto e di assistenza, se questo aiuto e questa assistenza siamo in grado di esercitarli e di metterli in campo qui nelle Marche non c’è da mettere né bandiere politiche né da far ragionamenti trasversali, c’è solo da dare una mano.
Abbiamo fatto convintamente questa risoluzione, che è un po’ la sintesi di tutto quello che è accaduto in passato. Fano ha una storia come Ospedaletto dei bambini, era secondo solo all’Ospedale Salesi di Ancona, va fatto anche in un contesto dove c’è già un humus fertile per l’assistenza ai bambini.
Credo che questo sia un gesto di serietà e d’amore verso tutte quelle famiglie che si aspettano da noi un’azione concreta, soprattutto puntuale, perché quando ti trovi davanti questi momenti sei esposto e le famiglie, se non hanno questo livello di assistenza, se ne vanno anche in capo al mondo. Conosco una famiglia di Senigallia che è arrivata fin negli Stati Uniti e di queste storie ce ne sono tante.
Se abbiamo la possibilità di assistere, di stare vicino alle famiglie nel nostro territorio, con un grado di eccellenza, che è proprio della nostra regione, perché ricordo che l’Ospedale Salesi di Ancona è un’eccellenza a livello nazionale, questo livello lo possiamo esprimere anche per l’Ospedaletto dei bambini di Fano. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione, sulle mozioni nn. 85, 88 e 89. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 108
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Vitri, Mastrovincenzo, Bora, Cesetti, Carancini, Biancani, Casini
“Conferenza regionale sulla salute mentale”

Mozione n. 116
ad iniziativa dei Consiglieri Ciccioli, Leonardi, Putzu, Assenti, Borroni, Ausili, Baiocchi
“Salute mentale nelle Marche”

Mozione n. 169
ad iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Servizio salute mentale – Richiesta di finanziamento nel bilancio di previsione anni 2022/2024”
(abbinate)
(Discussione e votazione risoluzione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 108 Consiglieri Mangialardi, Vitri, Mastrovincenzo, Bora, Cesetti, Carancini, Biancani, Casini, la mozione n. 116 dei Consiglieri Ciccioli, Leonardi, Putzu, Assenti, Borroni, Ausili, Baiocchi e la mozione n. 169 delle Consigliere Ruggeri, Lupini, abbinate.
La discussione è aperta, ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Arriviamo in Consiglio a discutere queste tre mozioni che si sono un po’ inseguite, la prima presentata dal gruppo del Partito Democratico il 7 luglio, alla quale si sono aggiunte quelle degli altri gruppi.
Lo dico al Vicepresidente parlando all’intera Assise, diventa tutto molto complicato, potrebbero risultare scadute ed addirittura inadeguate mozioni così delicate, ma inevitabilmente spero che ancora una volta questo Consiglio possa arrivare ad una risoluzione, visto che nel frattempo sono accaduti una serie di passaggi in Commissione con la Presidente Leonardi, abbiamo avuto le audizioni delle Associazioni e ci sono state sollecitazioni sul tema della salute mentale. Poche cose realmente sono accadute se non fatti tragici e complicati e situazioni difficili da gestire, anche legate all’evento pandemico che indubbiamente in questi due anni ha acuito situazioni e ne ha fatte emergere tante altre che abbisognano di una particolare attenzione.
C’è un dibattito a livello nazionale sulla legge quadro, dovrebbe andare in manutenzione la legge 78/1980, la cosiddetta legge Basaglia. Ci sono due proposte depositate, una a prima firma dell’on. Boldrini, che però ancora una volta non vedono la loro conclusione, nonostante una mozione votata all’unanimità e presentata a giugno dall’ex Ministro Lorenzin, che impegna il Governo su 32 punti precisi e tra questi troviamo la predisposizione di un Piano nazionale per il rilancio dei servizi per la salute mentale e la riorganizzazione territoriale anche a livello regionale. Dobbiamo dire che l’ultimo intervento si ritrova nella legge 13, articolo 6, che fa riferimento ai Dipartimenti di salute mentale di Area vasta.
Ci sono una serie di difficoltà di articolazione riconducibile anche al dibattito che facevamo prima, cioè che il sistema sanitario, in questa coperta sempre molto corta, manifesta i suoi grandi limiti. Pensate che nelle Marche sono circa 30.000 gli utenti e le famiglie interessate, le risorse che mettiamo a disposizione sono decisamente inferiori sul piano percentuale da quello previsto nel Piano obiettivo della salute mentale, citato anche nelle altre mozioni. Siamo al 2,1% della spesa complessiva contro il 3,8 della spesa nazionale, lo stesso dicasi per il personale che oggettivamente, sia nei Dipartimenti di salute mentale che in quello territoriale, è molto carente, nonostante l’abnegazione dei dirigenti medici, del personale, di tutto il grande lavoro che di solito viene messo in campo con una integrazione socio-sanitaria importante anche dalle amministrazioni locali.
Il nostro obiettivo, lo dico per l’Assessore, è quello di arrivare ad una Conferenza regionale sulla salute mentale in analogia a quello che è accaduto a livello nazionale, però passando attraverso la convocazione della Consulta regionale della salute mentale, che sono convinto sia strumento indispensabile, in cui ci sono le associazioni, le famiglie, i consultori, le competenze ed il Dipartimento, da lì il confronto può trovare modalità, nuove strade, l’individuazione adeguata delle risorse, come indirizzarle e come permettere di avere efficacia, altrimenti, oggi lo ribadiamo in tutte le mozioni, l’insorgenza di nuove patologie, di nuove situazioni di costrizione, di poche prospettive occupazionali, di integrazione sociale sono un elemento di grandissima preoccupazione, soprattutto nei minori e qui si apre un altro grandissimo tema.
L’auspicio è che questo Consiglio sia in grado di arrivare ad una risoluzione, Assessore vale lo stesso ragionamento che facevamo prima, dal 2,1 al 3,5 bisogna individuare le risorse, che da una parte sono da iscrivere a bilancio e dall’altra sono quelle che dobbiamo reperire per il personale.
Non sarà un percorso semplice, però anche qui la rete può dare una grandissima mano, quindi una sollecitazione, visto che la convocazione spetta all’Assessore della Consulta regionale, in modo che almeno ci sia consapevolezza dei soggetti e che si possa metterli nelle condizioni di partecipare, di renderli protagonisti ed aiutare a costruire percorsi più adeguati.

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Intervengo su un argomento che ovviamente affronto dal punto di vista politico, ma che non posso fare a meno di valutare anche tecnicamente rispetto alla mia storia personale e professionale.
Quello della salute mentale è un tema che mi ha appassionato tanto, su cui ho passato una quarantina d’anni, dalla scuola di specializzazione fino all’ingresso in Consiglio regionale nell’ottobre dello scorso anno quando ho lasciato il servizio attivo, quindi non posso fare a meno di fare alcune riflessioni.
Innanzitutto, che all’interno della sanità …, la sanità ha tante esigenze, la cura della persona è globale, ogni dato di sofferenza, di patologia, di disagio, quando è sanitario, deve trovare un qualche tipo di risposta. Poi ovviamente nella pratica quotidiana e nell’organizzazione delle strutture sanitarie ci sono delle priorità e alcune cose vengono tenute in minore considerazione, se uno vuole fare un esempio che pure appartiene a tutti, le cure odontoiatriche sono affrontate sul versante pubblico in maniera molto modesta, quasi residuale, come se i denti non fossero importanti per una persona, però certamente non sono l’emergenza.
La salute mentale a mio parere invece è un’emergenza perché impatta sulla qualità della vita della persona e sulla qualità della vita di un gruppo familiare, talvolta non solo del gruppo familiare, ma anche di tutti coloro che ne hanno a che fare sul lavoro, nell’ambito scolatico o anche per vicinanza dal punto di vista della residenza. Avere a che fare con una persona che ha un disagio e condividere la vita nel condominio rappresenta spesso un problema.
Intervenire sulla salute mentale è intervenire sulla qualità della vita di una persona, ma anche sulla qualità della vita di tutti coloro che in qualche modo la frequentano.
Non si tratta di una Cenerentola perché in genere la persona affetta da disturbi mentali, se non in casi drammatici, estremi, non muore, ma muore giorno per giorno. Non è un caso che spesso i percorsi di disagio mentale si concludono con un suicidio, con una morte lenta in una struttura terapeutica perché non è una legge che chiude il problema.
La legge Basaglia quando fu approvata fu largamente condivisa perché i manicomi erano diventati una specie di luogo dimenticato, segnato dall’inerzia esistenziale delle persone, però non bastava una legge a chiudere quei luoghi ed a risolvere il problema, il problema è rimasto assolutamente aperto.
Ora qual è lo stato della salute mentale nelle Marche? Di questo noi dobbiamo occuparci, lo stato della salute mentale nelle Marche a mio parere è abbastanza basso se paragonato ad altre regioni italiane, nel senso che le risorse ed il personale nella nostra regione, ahimè, sono assai limitati.
Ci sono dei dati, ho letto quelli della mozione presentata dalle Consigliere Ruggeri e Lupini che parla di 2,1, a me risulta 2,3, ma poco cambia, quando la media delle regioni italiane, per questo ho detto le Marche sono messe peggio di altre, è di circa 3,5, ed è molto inferiore – ci sono Regioni che spendono il 4, il 4,2, il 4,3% - all’obiettivo del 5% del Piano nazionale, tra l’altro datato di oltre 20 anni. Questa questione dobbiamo porcela.
Il secondo problema è dove trovare le risorse. Qui mi rivolgo all’Assessore Saltamartini che dice: voi volete un incremento, è una richiesta, che credo lui stesso condivida, di questo Consiglio regionale, ma poi dalle parole, dai documenti all’atto.
Adesso vi racconto la mia versione, che è quella di uno che è stato assistente aiuto della clinica universitaria psichiatrica, poi diventato primario nell’area delle tossicodipendenze, che è stato nelle istituzioni parecchi anni, è poi tornato ed ha fatto il primario ed anche il capo dipartimento. Non solo mi sono occupato della struttura dove operavo, ma addirittura di quelle collegate. Allora che succede? Vi dico come l’ho vissuta io. Le risorse della sanità in generale non sono allocate secondo un piano preciso, ma secondo le esigenze che si presentano volta per volta e chi in quel momento dirige la struttura, e chi invece dirige l’organizzazione, quindi la spesa, fa i conti con questa dinamica che non voglio dire ad personam o a struttura, però è assai vicina a questo. Vi riferisco quello che è accaduto a me.
Ho trovato prima nella mia struttura, nel mio dipartimento e poi nel dipartimento dell’Area vasta delle esigenze molto importanti, sotto organico, luoghi che non c’erano e via di seguito, mi sono attivato in una dialettica con la direzione di Area vasta, con l’Asur e giorno per giorno, strappando un pezzo alla volta, ho quasi, non voglio dire risolto perché siamo comunque sotto organico, ma ho avuto un aumento di dotazione di organico, che non ha impattato in una spesa precisa, ma è andato a prendere nel calderone volta per volta la sostituzione dei medici che erano in pensione, la sostituzione di persone che avevano vinto altri concorsi e si erano trasferite, l’organizzazione e i luoghi migliorati in cui sono stati fatti dei lavori, la ristrutturazione di parte delle strutture sanitarie, in qualche modo ho strappato dal calderone generale soldi e risorse per arrivare, non dico a regime, ma quasi.
La stessa cosa non è accaduta in altre Aree vaste, nella salute mentale in cui, per esigenze anche di diagnosi, di condivisione di pazienti e di patologie, ho lavorato in passato quasi 20 anni.
Dico che qui non si tratta di trovare risorse aggiuntive, tutti sanno che le risorse sono quelle che ci trasferisce lo Stato, quelle sono e non sono di più. Il problema riguarda le valutazioni che si fanno, ne cito una che mi colpisce molto e dà l’idea di come funziona il meccanismo. L’oncologia è sicuramente una disciplina medica che va tenuta sotto osservazione, magari mi trovo all’Ospedale di Torrette che in oncologia ha 18 sanitari oltre il direttore e una chirurgia che ha 6 medici, quindi, dobbiamo capire da questo calderone, dove si tolgono le risorse, qual è la logica con cui vengono ripartite.
La salute mentale è stata la Cenerentola e deve riguadagnare degli spazi. Cosa chiedo all’Assessore e al Dipartimento salute? Che diano un’indicazione generica, ma vigilata ai direttori di Area vasta, delle Aziende e delle strutture quando ci sono i piani occupazionali, non è possibile che la salute mentale non abbia spazio nel Piano occupazionale se non in maniera residuale, non è possibile che quando si assegnano psicologi, assistenti sociali, una parte significativa non venga assegnata a questo, sennò le risorse vanno sempre nell’emergenza principale, che è quella plastica, come le file al pronto soccorso, che ovviamente va risolta. Cito una specialità, e qui credo che la Consigliera Lupini mi darà assolutamente ragione, tutta l’area adolescenza, infanzia, consultori familiari, neuropsichiatria infantile, Umee, Umea è sguarnita, allora quando si affetta la torta un pezzo deve essere comunque destinato alla salute mentale. Questa è una cosa su cui mi batto, non c’è bisogno di trovare cifre particolari, quando c’è il Piano di riparto, per quanto riguarda le assegnazioni nelle strutture, ci devono essere i soldi, quando c’è il piano occupazionale bisogna che gli psichiatri vengano assunti ed ovviamente tutte le figure collegate fino agli educatori (assistenti sociali, psicologi, sociologi).
Se c’è questa indicazione forte sono poi i direttori, gli stessi responsabili del personale, gli stessi uffici organizzativi che declinano una parte delle risorse in luoghi, in mezzi, in fondi, in personale, a quello che serve.
Chiudo, così non voglio dire nient’altro, questa risoluzione che faremo deve dire questo: voi dirigenti sul territorio e delle strutture ospedaliere della sanità dovete tener presente che una quota parte non può essere violata e deve essere indicata per questa area di disagio sanitario.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Sono in linea con quanto ha espresso adesso il Consigliere Ciccioli perché le Marche in effetti, ancora oggi, sono il fanalino di coda nel panorama italiano, infatti riservano alla salute mentale qualche punto percentuale di differenza tra i nostri dati e quelli che ha enunciato ed inserito nel suo atto il gruppo di Fratelli d’Italia, però fra il 2,1 e il 2,3 cambia poco, la media nazionale è del 3,5, 3,6 quindi ancora dobbiamo lavorare meglio e di più.
Tant’è che noi abbiamo inserito nel dispositivo la richiesta di attivarsi affinchè nel prossimo bilancio di previsione siano stanziate risorse adeguate, solo che siamo arrivati talmente lunghi che il bilancio di previsione è già arrivato.
Abbiamo controllato con quante risorse è finanziata questa legge, la legge 2 del gennaio 2005 (che citiamo nelle premesse del nostro atto) e abbiamo visto che stanziati per l’anno prossimo ci sono 50.000 euro, 50.000 euro nel 2023 e nel 2024 zero.
Forse non sono risorse sufficienti, giustamente sul tema delle risorse dovremo tornarci, magari in una discussione anche in sede di bilancio, il 29, però, visto che accogliamo favorevolmente la proposta del Consigliere Ciccioli di giungere ad una risoluzione, oltre a questo passaggio sulle risorse, mi premerebbe avanzare anche delle proposte, sicuramente quella del PD di far ripartire la Consulta della salute mentale, che è un organismo istituzionale presieduto dall’Assessore alla Sanità, anche se capisco che in questa fase pandemica abbia avuto un arresto di lavoro.
Chiederei anche che sia audito il Tavolo regionale della salute mentale in IV^ Commissione perché potrebbe essere un momento di confronto interessante. Si parla del Forum delle associazioni e poi la butto qui, visto che di Consigli aperti tematici ne abbiamo fatti tanti, perché non prevedere anche un Consiglio tematico aperto sulla salute mentale? In Consiglio comunale ne avevamo fatti diversi, oppure anche un Convegno, non per forza un Consiglio, però un momento in cui ci confrontiamo con serenità su questo tema.
Queste sono le proposte, naturalmente non è che tutte devono essere accettate o inserite nella risoluzione, però mi sento di avanzarle per rifletterci insieme. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Non posso che unirmi ai colleghi ed alla mia capogruppo che hanno ravveduto di fare una risoluzione, che mi sembra la cosa migliore, viste la delicatezza dell’argomento ed anche le condizioni in cui il nostro servizio di salute mentale si trova.
Proprio perché chiamata in causa dal Consigliere Ciccioli, ricordo che abbiamo dei servizi per la presa in carico dei disturbi alimentari dei minorenni senza professionisti. Immaginate quanto sia difficile gestire una questione così delicata senza psicologi, ad esempio, quindi lo ricordo all’Assessore Saltamartini, che è in Aula, che annuisce ed è attento al tema.
Ho anche sottolineato l’importanza che nella Consulta regionale per la salute mentale sia prevista la presenza dei direttori di dipartimento della salute mentale della nostra Asur regionale proprio perché si possa fare una vera integrazione socio-sanitaria, mettendo intorno ad un tavolo concreto ed efficace tutte le figure adibite a riportare alla Regione e alle istituzioni le reali istanze e le reali esigenze dell’ambito di cui stiamo trattando.
Oltre a questo, che vedo che è stato raccolto favorevolmente dai colleghi, avrei predisposto un ordine del giorno molto concreto e puntuale su un aspetto che ci preme particolarmente e questo vuole essere il mio contributo. Non so se posso già depositarlo affinché possa essere incluso nella risoluzione, ne possiamo discutere? Lo posso illustrare Presidente?

PRESIDENTE. Certamente.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Riassumendo, facciamo un focus sul Centro adolescenti previsto dal dipartimento di salute mentale proprio perché va ad accogliere le istanze e le esigenze delicate, che in questo momento storico, a seguito della difficile pandemia che stiamo a tutt’oggi vivendo, riguardano la fascia di età compresa tra i 16 e i 25 anni, che è proprio la fascia scoperta nel nostro sistema sanitario.
Chiediamo un impegno rispetto a 3, 4 punti, molto puntuali, che vado a leggere per non dimenticare nessun dettaglio: a prevedere nell’ambito della futura programmazione economica, specifici fondi destinati ad interventi relativi alla presa in carico, a 360°, da parte del Servizio di salute mentale dell’utenza compresa tra i 16 e i 25 anni - come appena detto - con la costituzione di equipe territoriali appositamente formate e dedicate a questa fascia di utenza (personale preparato in questa specifica fascia di età) composte da assistente sociale, educatore, psicologo e psichiatra, per la costruzione di un intervento socio-sanitario che parta da una azione a domicilio, di tipo familiare per evitare il più possibile il ricorso al ricovero, che sappiamo essere diventato una piaga dei nostri servizi socio-sanitari; a prevedere l’implementazione di centri diurni sui territori per ogni Centro di salute mentale (CSM) con un organico dedicato e competente, con la possibilità di avere strumenti come il gruppo appartamento, per raccogliere l’esigenza di residenzialità di alcuni soggetti che ne abbiano bisogno, questi ultimi da organizzare per ogni Area vasta, un gruppo appartamento per ogni area vasta sarebbe sicuramente una risposta adeguata all’esigenza della nostra utenza; nonché a prevedere appositi tirocini di inclusione sociale volti a fornire una adeguata formazione professionale che possa poi facilitare una successiva collocazione nel mondo del lavoro; in ultimo, ma non ultimo, ad attivare specifiche iniziative volte a completare la pianta organica relativa ad operatori e specialisti della salute mentale come previsto nella 1331. Nel dipartimento salute mentale sono previsti non solo psichiatri e psicologi, ma anche tecnici della riabilitazione psichiatrica, che ad oggi sono figure che scarseggiano, come l’Assessore saprà, nella nostra regione, quindi, chiediamo un impegno a quest’Aula che vedo particolarmente sensibile a questo tema. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Se interviene l’Assessore poi chiudiamo con un testo condiviso.

PRESIDENTE. Perfetto. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Presidente, anche su questo punto, lo voglio ricordare soprattutto ai Consiglieri di maggioranza, l’esecutivo non può essere contrario a questi indirizzi che provengono su questa materia; voglio anche sottolineare il fatto che la struttura di governo se prosegue in questo indirizzo sostanzialmente sostituisce completamente l’esecutivo, nel senso che se gli atti, che sono concreti e di gestione, sono gestiti dal Consiglio, questo poi si deve far carico di tutto, si deve far carico del finanziamento di tutte queste misure e non mi pare che fra qualche giorno, quando approveremo il bilancio, questo sarà l’andamento.
Il Consiglio è sovrano, come ho già detto noi non votiamo neppure, voi potete approvare quello che volete, però poi dovete essere coerenti con il bilancio che porterete in approvazione fra tre giorni.
Se il Consiglio ritiene di portare tutte le misure, il Consiglio è sovrano, lo dico alla maggioranza, deve sapere dove spostate i fondi, come prima, se si fa l’intervento su Fano deve sapere dove li toglie,, altrimenti questo modo di andare avanti io non lo condivido ed il mio mandato è sempre a vostra disposizione.
Dobbiamo capire che, io ho una piccola esperienza di parlamentare, il Consiglio prima di portare gli atti deve chiedere il parere all’esecutivo, voi portate questi atti in Commissione, li portate avanti e poi li votate, bene, a questo punto dovete portare a completezza il sistema, dovete spiegare come finanziate queste mozioni con il bilancio che è in approvazione.
Io non sono contrario, dovete risolvere il problema, sia della mozione precedente che di questa. Questo è il parere dell’Assessore alla sanità.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Non volevo intervenire ma ho ascoltato la discussione di prima sulle cure palliative, con l’intervento dell’Assessore Saltamartini, e quella di adesso sulla salute mentale, sono due temi importanti e delicatissimi, come tanti altri, quindi condivido la preoccupazione. Noi ci dobbiamo assumere la responsabilità che abbiamo detto, prima sull’altro argomento ed ora sulla salute mentale, insieme a tanti altri.
Da quando mi sono insediato ho avuto sollecitazioni e pressioni in merito alla questione della salute mentale, ma giustamente l’Assessore ci fa riflettere, se noi diamo delle priorità senza un impegno di spesa, senza un seguito economico per sostenerle, rischiamo di fare solo propaganda senza riuscire a portare a casa nulla.
Ben venga, se questi sono due temi importanti, che questa Assemblea si sostituisca all’esecutivo, come ha detto l’Assessore, ma dovrà trovare i fondi, i finanziamenti nel prossimo bilancio.
Ci tenevo a dirlo sennò siamo tutti bravi a mettere la bandierina e alla fine non riusciamo a portare a casa nulla. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

PRESIDENTE. Nella sostanza per ribadire quello che ha detto il Consigliere Bilò, posso dire, anche per esperienza personale, che i bisogni della salute mentale nella nostra società sicuramente sono aumentati negli ultimi anni, ci sono disagi nuovi tra i giovani e non solo, anche tra persone di mezza età legati a problemi economici, familiari, di qualsiasi natura. E’ evidente che il disagio mentale è in aumento e andrebbe finanziato e andrebbero trovate le professionalità che si occupano di questo, ma nei settori sanitari in genere ci sarebbe bisogno di investire tantissimo.
E’ ovvio che anch’io sono molto preoccupato, come l’Assessore, perché per fare questi interventi bisogna assolutamente trovare le risorse, risorse economiche e di personale, non si devono soltanto trovare i soldi per finanziare il personale, che andrà ad occuparsi di questi temi, ma occorre trovare anche quelle figure professionali che poi si occuperanno di questo, e non è facile.
Anch’io sul piano ideale dico che va benissimo, va tutto bene, ma sul piano pratico condivido le perplessità dell’Assessore e del Consigliere Bilò perché in futuro faremo una grandissima fatica a trovare le figure professionali ed anche le risorse per pagarle. E’ facile dire, ma è molto difficile fare e dare risposte concrete su questi temi. Grazie.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi. Qualcuno ha presentato la risoluzione?
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Stiamo lavorando sulla risoluzione.

PRESIDENTE. Perfetto, che la proposta di risoluzione e la proposta di ordine del giorno della Consigliera Lupini.
Aspettiamo un secondo.

La seduta è sospesa alle ore 15,35

La seduta riprende alle ore 16,08

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Invito i colleghi a riprendere posto in Aula.
E’ stata presentata la proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Mangialardi, Ciccioli, Borroni, Ausili, Marcozzi, Casini, Cesetti, Lupini, Rossi, Santarelli, Biancani, Ruggeri, Leonardi, Baiocchi, Assenti, Putzu, Vitri, Mastrovincenzo, Bora, Latini, relativa alle mozioni nn. 108, 116 e 169, vi leggo soltanto la parte del dispositivo: “Impegna la Giunta regionale 1) a convocare la Consulta regionale per la salute mentale, prevedendo anche il coinvolgimento dell’Anci e dei direttori di dipartimento territoriali, al fine di poter disporre di un quadro preciso della situazione marchigiana e intervenire per adeguare i servizi socio-sanitari pubblici territoriali alle nuove esigenze, anche a seguito della pandemia, per arrivare alla una Conferenza regionale sulla salute mentale; 2) a disporre all’Asur un adeguamento della spesa destinata alla salute mentale almeno pari alla percentuale della media nazionale (3,5%), prevedendo un progressivo aumento nel triennio sino al 5% previsto dal POSM e, più in generale, a prevedere che nel bilancio di previsione 2022/2024 siano stanziate risorse adeguate per garantire le necessarie prestazioni nei confronti di soggetti con problemi di salute mentale e per assicurare l’attuazione delle relative leggi regionali in merito; 3) a rivisitare la delibera di Giunta regionale 25 novembre 2014 n. 1331 “Accordo tariffe assistenza residenziale e semiresidenziale tra Regione Marche ed Enti Gestori – modifica della DGR 1011/2013” e la sua applicazione; 4) a prevedere, nell’ambito della futura programmazione economica, specifici fondi destinati ad interventi relativi alla presa in carico, da parte del Servizio di salute mentale, dell’utenza compresa tra i 16 ed i 25 anni con la costituzione di equipe territoriali appositamente formate e dedicate a questa fascia di utenza, composte da assistente sociale, educatore, psicologo e psichiatra, per la costituzione di un intervento socio-sanitario che parta da un’azione a domicilio di tipo familiare per evitare il più possibile il ricorso al ricovero; 5) a prevedere l’implementazione di centri diurni sui territori per ogni CSM (Centro salute mentale) con organico dedicato e competente, con la possibilità di avere strumenti come il gruppo appartamenti, per raccogliere l’esigenza di residenzialità per alcuni soggetti, questi ultimi da organizzare per Area vasta; 6) a prevedere appositi tirocini di inclusione sociale (TIS), volti a fornire una adeguata formazione professionale che possa facilitare una successiva collocazione lavorativa; 7) ad attivare specifiche iniziative volte a completare la pianta organica relativa ad operatori e specialisti della salute mentale come previsto dalla delibera n. 1331”.
Ha la parola la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Presidente, a me non mi è stata sottoposta la risoluzione, l’ha letta lei, personalmente vorrei una sospensione, il gruppo della Lega non è stato coinvolto. Grazie.

PRESIDENTE. Perfetto. Accolgo la sua richiesta di sospensione.

La seduta è sospesa alle ore 16.11

La seduta riprende alle ore 16,46

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Ovviamente ho contribuito alla stesura del testo e non è stata una cosa semplice perché si è cercato di recepire al meglio i contributi delle 3 mozioni e delle interrogazioni depositate in Consiglio fin dal luglio scorso.
Devo dire che il testo è equilibrato, di buon senso, è una linea di indirizzo, che significa che - il Consiglio regionale non può fare gestione - le linee guida appartengono all’Assessore e la gestione vera alle aziende strumentali, che sono le Aree vaste, l’Asur nel suo insieme e le tre Aziende ospedaliere.
Il senso politico di questo documento è chiaro, in questi anni, e lo dico con l’occhio rivolto al passato, c’è stata una deprivazione delle risorse e del personale di questo settore, che è stato penalizzato perché non dà grande prestigio. E’ una malattia sottile quella che colpisce la mente e l’esistenza delle persone per cui non è, se non per casi che poi finiscono sui giornali, particolarmente eclatante, sono a volte le conseguenze ad essere eclatanti e la sofferenza dei singoli e dei gruppi familiari.
Vogliamo cercare di recuperare il danno che c’è stato in passato, ovviamente nessuno ha la bacchetta magica e nessuno potrà mai di colpo risolvere problemi annosi perché costruire le strutture, le linee guida, le equipe, è una cosa molto complessa, molto difficile che richiede tempo, però l’indirizzo è chiaro.
Voglio ringraziare l’Assessore Saltamartini, che giustamente è preoccupato, lo ha detto anche per la precedente mozione sulle cure palliative pediatriche, perché nella sanità la coperta è stretta per tutti e ogni cosa, assolutamente condivisibile, richiede contributi finanziari, soldi. Senza i soldi le cose non si fanno.
Qui non siamo in un investimento di spesa ulteriore - non ho seguito, l’ha fatto la Consigliera Leonardi, il precedente documento relativo alla struttura che si identifica nell’ospedale di Fano, non mi sento di intervenire su quella cosa, ho seguito invece con molta attenzione questo aspetto perché fa parte della mia vita professionale e porto un’esperienza mia - si tratta all’interno delle spese di allocare qualche unità in più di personale, qualche luogo in più di cura, qualche struttura in più che già c’è, o i tirocini di lavoro che sono ben poca cosa. Un tirocinio di lavoro equivale a 300 euro mensili per 6 mesi rinnovabili, significa 1.800 euro, per persone che traggono un grande vantaggio ed è anche un alleggerimento della spesa perché quando queste persone stanno male vanno in ricovero, vanno in struttura, costano a seconda delle strutture da 100 euro in su, fino a 300, un ricovero ospedaliero costa 540 euro al giorno. Questo lavoro di prevenzione è egregio, si tratta di indicare ai direttori generali di avere maggiore attenzione in questo ambito, in quello delle risorse già stanziate.
Ringrazio l’Assessore che ha compreso questa situazione, di cui ovviamente ci dovremmo tutti quanti far carico nel prossimo esercizio del 2022.
Questo documento arriva a fine anno, dopo 6 mesi, ma è il 2022, sperando di essere fuori dalla pandemia nel 2023, però se la pandemia non allenta la morsa, nel frattempo l’indicazione deve essere chiara. Esprimo voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Sono molto soddisfatto del lavoro che è stato fatto, nel quale tutti abbiamo dato il nostro contributo, presentando tempestivamente le mozioni, arrivando a discuterle e dando tutti un contributo oltre che di analisi anche di prospettiva.
E’ indubbio che se in un atto scriviamo che dobbiamo passare dal 2,6 al 3,5 della spesa complessiva, quelle sono risorse, non possiamo giocare su altri termini, sono risorse vere e tante che dobbiamo investire.
Penso che non ci sia medicina del territorio - non mi permetto perché in questo caso non voglio interferire con le competenze professionali, sulle politiche sì - più della salute mentale perché lì ci sono le famiglie, ci sono le integrazioni, c’è l’integrazione lavorativa, c’è un lavoro che spero possa essere in grado di recuperare risorse dalla missione 6.
Se così non fosse …, lo dico cogliendo, non speculando sul clima natalizio, le valutazioni serie che ha messo in campo l’Assessore Saltamartini perché su due mozioni come queste di oggi noi mettiamo il cuore, al di là dell’ostacolo, ma delle volte dobbiamo inevitabilmente arrivare a leggere una verità che per anni …, senza guardare indietro Consigliere Ciccioli, perché se guardiamo indietro c’è il decreto Balduzzi e si ricomincia da capo e non ho voglia.
Posso dire che è abbastanza anomalo che ci siano indicazioni così marcate da parte della maggioranza perché le mozioni di solito le presenta l’opposizione per incidere un po’ sul programma di governo. Adesso fare il distinguo tra chi gestisce e chi indirizza e mi sembra, per noi abbastanza scafati e anche di lungo corso, molto scontato.
Noi possiamo dare indirizzi, legiferiamo e la Giunta, l’esecutivo, poi traduce l’indicazione in provvedimenti ed impegni di spesa nei capitoli.
Il fatto che ci sia una maggioranza che deve orientare e che inevitabilmente raccoglie le istanze che vengono dal territorio, dai professionisti, dalle sollecitazioni …, io non so se la summa dei provvedimenti, che abbiamo messo in campo, guardo la Consigliera Ruggeri, quando votammo la mozione sulla riorganizzazione territoriale delle strutture ospedaliere, e tutto quello che abbiamo poi stratificato l’abbiamo realmente collimato con le disponibilità del bilancio, io non lo so, penso di no, forse avevo studiato per fare qualche percorso che conoscevo. Guardo l’Assessore Saltamartini, quando eravamo insieme dentro la Conferenza dei Sindaci di Area vasta, ci siamo stati 7 anni non un giorno, ricordo quanto era difficile mettere in campo operazioni che rispondessero alle esigenze del territorio e degli enti locali rispetto alle disponibilità di bilancio e quando insieme dovevamo spiegare perché quelle scelte non riuscivamo a determinarle dato che la coperta era sempre quella.
In quest’anno noi ci siamo assunti tanti impegni, lo dico perché abbiamo incontrato categorie, associazioni e con ognuna abbiamo preso degli impegni per risolvere le richieste, le necessità, le volontà e gli obiettivi.
Non so se saremo in grado di tradurli, non lo so, ma siccome la salute mentale è un tema che è figlio di questa società e incide, ahimè, spesso in maniera tragica nella comunità e nelle famiglie, ci dobbiamo mettere tutto l’impegno e tutta la dedizione con le soluzioni che abbiamo indicato.
Per questo voteremo convintamente la risoluzione che abbiamo proposto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Anche noi voteremo a favore di questa risoluzione, che contiene al suo interno tanti punti impegnativi e importanti. Anche qui dobbiamo assumerci la responsabilità, soprattutto nella persona dell’Assessore Saltamartini. A breve avremo l’approvazione del bilancio e lì dovremo cercare, se non ci sono, nelle pieghe del bilancio questi soldi perché senza soldi non c’è Consulta che tenga, che possa fare un buon lavoro per quanto riguarda la salute mentale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Presidente, vorrei ribadire in questa sede l’importanza di questo atto di indirizzo poiché l’incidenza che le malattie psicologiche hanno ormai sulla popolazione è davvero molto elevata.
Più volte siamo intervenuti in quest’Aula per i vari temi relativi alle violenze familiari, alla criminalità e così via e molto spesso la causa di questi fenomeni, anche molto devastanti, risiede appunto in queste patologie.
Credo che in quest’Aula nessuno possa essere contrario a questa mozione, così come in quest’Aula e nella nostra Regione penso che nessuno possa essere contrario alla realizzazione di hospice per i bambini malati di tumore, vi dico francamente che ogni volta che parlo di questo mi scappa davvero da piangere, voglio però aggiungere una questione, questi atti di indirizzo, se li vogliamo prendere letteralmente e avere il rispetto dell’Assemblea legislativa che è l’espressione più diretta del popolo e dei cittadini della nostra regione, saranno di difficile attuazione.
Voglio anche precisare un’altra questione, lo Statuto della Regione Marche, la nostra Costituzione, prevede che l’esecutivo abbia una componente che ha la stessa fisionomia del Governo, dove ogni Ministro è responsabile della sua azione. Lo Statuto della Regione Marche prevede che l’Assessore sia componente di un organo collegiale che si chiama Giunta che è presieduta dal Presidente.
L’attuazione di questa mozione riguarda la Giunta regionale, io non mi sottraggo alle mie responsabilità, ma la responsabilità del rispetto di questo atto di indirizzo è dell’organo collegiale Giunta, che è presieduta dal Presidente della Regione.
Voglio anche aggiungere che qui ci sono delle misure che hanno un costo e spero che la maggioranza, di cui faccio parte, non tenti di fare la maggioranza e l’opposizione perché noi dobbiamo fare la maggioranza e l’opposizione fa l’opposizione. Noi siamo organo di governo e questa tentazione spero che sia fugata perché ho l’impressione che oggi stia accadendo questo, quindi, il parere che io esprimo a nome della Giunta regionale, non esprimo il mio personale parere, sono qui per esprimere il parere della Giunta regionale, è sì, votiamo convintamente questo atto, però successivamente dobbiamo sapere quali sono le risorse e da quali settori verranno sottratte perché le risorse non sono infinite, né quelle finanziarie, né soprattutto quelle professionali. Naturalmente poi non prendiamocela con l’opposizione, con cui spesso litigo, che deve fare il suo, deve fare la sua storia, siamo noi che secondo me dobbiamo cominciare a comprendere che siamo al governo di questa Regione.
Lo dico con estrema franchezza e vi ripeto che la mia posizione di Assessore è a vostra disposizione, tornerei anche domani mattina nell’emiciclo a fare il Consigliere regionale perché questa storia che persone elette non abbiano il diritto di voto e una questione su cui prima o poi dovremmo riflettere, sulla modifica dello Statuto regionale, perché essere seduti qui e non avere il diritto di voto non è un grande segno di democrazia. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Le parole dell’Assessore Saltamartini mi hanno stimolato ad un intervento che non avrei voluto fare.
Sia per quanto riguarda la risoluzione sulle cure palliative che per la salute mentale il nostro gruppo ha fatto un approfondimento e ha sostenuto con convinzione la firma della risoluzione, ma, come ha detto l’Assessore Saltamartini, noi stiamo prendendo l’indirizzo del voto di bilancio, un voto che è un atto di responsabilità nei confronti dei cittadini.
Il tempo, anche quello percepito dalla cittadinanza, non è quello della politica, quindi, i cittadini vogliono da noi serietà, onestà e non perdita di tempo, soprattutto l’idea di andare verso un esercizio provvisorio da noi non è stata neanche concepita.
Adesso il concetto è un altro, noi abbiamo avuto all’inizio dell’anno su una mozione relativa alle borse di studio dell’Università di Camerino la condivisione dell’Aula, un impegno forte da parte dell’emiciclo e dei Consiglieri, una risoluzione unanime per il territorio e l’Università di Camerino, ma poi le cose devono andare avanti con le proprie gambe, quindi, come mi ha anticipato l’Assessore Saltamartini, noi voteremo all’unanimità queste risoluzioni, però il compito dell’Aula è un altro, è portare in essere delle leggi.
Noi voteremo all’unanimità questa risoluzione, come è stata votata all’unanimità la nostra mozione sulle borse di studio per l’Università di Camerino, poi vedremo concretamente nel bilancio del 29 dicembre se questi denari saranno nel bilancio, soprattutto se queste azioni saranno concrete ed andranno fino in fondo, diversamente noi avremmo lavorato un’intera giornata in Aula solo per dire quanto siamo belli e quanto siamo bravi, ma questo non interessa i cittadini marchigiani, a loro interessa che le azioni che facciamo siano concrete.
Mi è rimasto impresso l’intervento che ha fatto l’Assessore, che ha il nostro massimo sostegno, sul taglio del nastro; noi verremo con lei quando taglierà il nastro, però adesso come gruppo non le diciamo bravo, abbiamo solo ascoltato e votato.
Votare è anche vedere il futuro, un futuro prossimo, speriamo immediato, auspicando che queste cose siano concretamente applicate perché questo è quello che chiedono i nostri cittadini. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione sulle mozioni nn. 108, 116 e 169. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 17,05