Resoconto della seduta n.51 del 29/12/2021
SEDUTA N. 51 DEL 29 DICEMBRE 2021

La seduta inizia alle ore 10,20

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 51 del 29 dicembre 2021. Do per letto il processo verbale della seduta n. 50 del 21 dicembre 2021, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.

Proposta di atto amministrativo n. 28
ad iniziativa dell’Ufficio di Presidenza
“Bilancio di previsione finanziario 2022/2024 dell’Assemblea legislativa regionale. Programma annuale e triennale di attività e di gestione 2022/2024 dell’Assemblea legislativa regionale”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 28 dell’Ufficio di Presidenza.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore Consigliere Pasqui.

Gianluca PASQUI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti i colleghi. Lo Statuto della Regione Marche afferma il principio di autonomia organizzativa, finanziaria e contabile del Consiglio regionale. La legge regionale 30 giugno 2003, n. 14, "Riorganizzazione della struttura organizzativa del Consiglio regionale" ha dato attuazione a tali principi.
L'autonomia del bilancio consiliare è altresì riconosciuta dalla normativa nazionale ad opera del decreto legislativo n. 118 del 2011, che ha introdotto l'armonizzazione dei bilanci pubblici e, con particolare riferimento ai bilanci consiliari, ha sostituito nelle fonti la legge n. 853 del 1973 con decorrenza dal 1 gennaio 2015 e l'articolo 67 ha stabilito che l'autonomia contabile del Consiglio regionale deve essere assicurata dalle Regioni, sulla base delle disposizioni statutarie.
Se da un lato la riforma conferma espressamente l'autonomia contabile e di bilancio dei Consigli regionali, dall'altro impone l'adozione di determinati schemi di bilancio e il rispetto di specifici principi e regole contabili, al fine di garantire il consolidamento e la trasparenza dei bilanci pubblici e l'omogeneizzazione dei sistemi contabili. In particolare, ai sensi del comma 2 del succitato articolo 67, il Consiglio adotta il medesimo sistema contabile e gli schemi di bilancio e rendiconto della Regione, adeguandosi ai principi generali e applicati allegati al decreto legislativo n. 118 del 2011.
Pertanto, il Consiglio regionale delle Marche approva il bilancio di previsione finanziario 2022-2023-2024 secondo lo schema uniforme previsto per tutte le Regioni, ossia con le previsioni di entrata per titoli (secondo la fonte di provenienza) e tipologie (in base alla natura) e le previsioni di spesa per missioni (funzioni principali e obiettivi strategici perseguiti dall'ente) e programmi (aggregati omogenei di attività volti a perseguire gli obiettivi definiti nell'ambito delle missioni).
Il bilancio è approvato dall'Assemblea legislativa su proposta dell'Ufficio di Presidenza.
L'articolo 15, comma 1, lettera b) del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell'Assemblea legislativa regionale delle Marche dispone ulteriormente che l'Ufficio di Presidenza approva annualmente la proposta di bilancio, sentito il parere della Conferenza dei Presidenti dei gruppi assembleari e stabilisce le destinazioni dei fondi del bilancio assembleare secondo le norme delle leggi statali e regionali e del Regolamento interno per l'amministrazione e la contabilità. La proposta è stata elaborata ai sensi della normativa vigente (articolo 67 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118) ed è stata predisposta dalla competente struttura del Servizio programmazione finanziaria e contratti, sulla base degli indirizzi dell'Ufficio di Presidenza nonché le proposte e le valutazioni dei dirigenti delle strutture assembleari e degli Organismi regionali di garanzia (Comitato regionale per le comunicazioni delle Marche Co.re.com. Marche, Garante per i diritti della persona, Commissione regionale per le Pari Opportunità tra uomo e donna).
Nel rispetto del principio contabile generale dell'annualità del bilancio, alla proposta di bilancio di previsione finanziario per un triennio si applica il metodo scorrevole, ossia ogni anno si aggiornano gli stanziamenti con l'inserimento di quelli relativi ad un ulteriore esercizio, si adeguano le previsioni relative a tutti gli esercizi considerati nel bilancio, e si indicano gli impegni già assunti alla data di elaborazione della proposta di bilancio, in ciascuno degli esercizi in cui il bilancio è articolato.
In particolare nel bilancio assembleare sono state individuate quattro Missioni: Missione 1 "Servizi Istituzionali generali e di gestione"; Missione 5 "Tutela e Valorizzazione dei beni e delle attività culturali", Missione 20 "Fondi e accantonamenti" e la Missione 99 "Partite di giro".
La Missione 1 (Servizi istituzionali generali e di gestione) contiene le spese inerenti il funzionamento a supporto delle attività istituzionali proprie dell'Assemblea legislativa regionale, dei suoi organismi interni nonché degli organismi regionali di garanzia.
La Missione 5 (Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali) comprende le spese relative alla biblioteca dell'Assemblea legislativa, intesa come polo di promozione della cultura e conservazione del patrimonio bibliotecario.
La Missione 20 (Fondi e accantonamenti) contiene i fondi di riserva istituiti secondo le disposizioni del decreto legislativo 118/2011.
La Missione 99 (Partite di giro) contiene le somme trattenute e pagate, per conto terzi, in virtù di disposizioni di legge.
Le Missioni sono poi suddivise in Programmi, i quali rappresentano gli aggregati omogenei delle attività volte a perseguire gli obiettivi definiti nell'ambito delle Missioni medesime.
Nell'impostazione della proposta di bilancio di previsione finanziario 2022-2023-2024 si è cercato di razionalizzare e contenere la spesa, riqualificandola in relazione alle reali esigenze funzionali e agli obiettivi concretamente realizzabili e riprogrammandola all'interno dei programmi in concordanza alla finalità della stessa, nel rispetto delle norme della legislazione nazionale e regionale in tema di contenimento della spesa.
Nella parte spesa del bilancio di previsione finanziario 2022-2023-2024 sono iscritte le previsioni di competenza per ciascun anno (e di cassa per il solo 2022) articolate per le missioni relative a spese sostenute dal Consiglio regionale come di seguito descritto.
Passando all'analisi dei dati finanziari del triennio considerato rispettivamente per gli esercizi finanziari 2022, 2023 e 2024 sono previste spese di competenza per il 2022 pari a 20.038.916 euro, per il 2023 a 20.026.252 euro, per il 2024 a 20.766,128 euro ed entrate di competenza per le stesse rispettive somme. Volendo distinguere, il fabbisogno degli Organismi regionali di garanzia ammonta a 232.327 euro per il triennio.
Rispetto al bilancio 2020 assestato la spesa risulta molto diminuita, per le motivazioni di seguito riportate.
Sicuramente l'anno 2020, che è stato indicato come termine di confronto, riporta una spesa che si verifica ad ogni cambio di legislatura. Nell'esercizio 2020 sono state erogate ai Consiglieri cessati le indennità di fine mandato e le somme per la rinuncia al trattamento previdenziale (articolo 7 ter legge regionale 23/95), somma non ripetibile negli esercizi futuri. Infatti già nell'esercizio 2021 il trasferimento diminuisce del 17% per contrarsi maggiormente nel triennio di riferimento.
Nel predisporre il bilancio di previsione 2022/2024 si è tenuto conto dell'andamento della spesa consiliare e del contesto regionale e di finanza pubblica ancora condizionato dall'emergenza nazionale connessa alla diffusione del virus Covid-19 con la conseguente crisi economica che ha comportato a livello nazionale e regionale la necessità di erogare risorse finanziarie a favore di settori e soggetti svantaggiati.
Il quadro generale ha portato l'Ufficio di Presidenza ad assumere un approccio improntato a criteri di particolare prudenza ed essenzialità soprattutto per quanto riguarda le spese di funzionamento, iscrivendo negli stanziamenti esclusivamente le somme che si ritiene possano comunque assicurare il buon andamento degli uffici consiliari.
Il criterio seguito permette alla Regione di avere a disposizione subito le risorse che possono essere necessarie ai servizi della collettività, considerando il quadro suesposto, piuttosto che ottenerli con l'avanzo di amministrazione, che normalmente genera l'Assemblea legislativa e che viene versato alla Giunta dopo la parifica del rendiconto (ottobre, novembre di ogni anno), quando l'esercizio finanziario è al termine.
Il bilancio pluriennale 2022/2024 si riduce rispetto alla previsione triennale 2021/2023, approvata con deliberazione amministrativa n. 5 del 29 dicembre 2020, di 1.000.000 di euro nel 2022 e di 1.000.000 di euro nel 2023.
Tale scelta prudente sarà accompagnata durante l'esercizio 2022 da un costante esame delle spese e della modifica dei fabbisogni in modo da poter provvedere con i seguenti strumenti:
• variazioni di bilancio tra i capitoli di spesa;
• prelevamento dal fondo di riserva per spese impreviste e per spese obbligatorie;
• reinscrizione dell'avanzo di amministrazione 2021 da utilizzare secondo quanto previsto dal decreto legislativo 118/11, allegato 4/2 punto 9.2;
• maggiore trasferimento al bilancio della Regione.
Passando all'esame analitico della ripartizione delle somme complessive del bilancio tra le Missioni e Programmi nei quali si articola la spesa assembleare, si evidenzia quanto segue.
Per quanto riguarda la Missione "Servizi istituzionali generali e di gestione", lo stanziamento previsto ammonta a 19.659.356 euro al netto degli organismi di garanzia e corrisponde alla quasi totalità delle spese assembleari.
Rispetto allo stanziamento assestato del 2021, si registra una diminuzione della spesa del 6%, realizzata attraverso lo studio sull'andamento delle spese ed attraverso il principio della competenza finanziaria potenziata, tenuto conto delle voci variabili per quanto attiene ai Consiglieri regionali e al personale dei gruppi. Nello specifico la diminuzione risulta essere di 803.795 euro; di essa si dà conto nella nota integrativa.
Considerata la necessità di contrarre il fabbisogno consiliare, anche gli Organismi di Garanzia hanno subìto una diminuzione complessiva di 76.169 euro rispetto al 2021. In via prudenziale si è preferito adeguare gli stanziamenti secondo l'andamento di spesa degli ultimi esercizi con la possibilità di incrementarli durante la gestione, secondo il fabbisogno.
Per quanto riguarda il Programma "Gestione economica, finanziaria, programmazione e provveditorato", lo stesso registra una diminuzione rispetto al 2021 del 18% pari a circa 153.000 euro.
La riduzione di detto Programma, che accoglie le spese di funzionamento, deriva dalla necessità di procedere a una rideterminazione degli stanziamenti misurata sulle effettive esigenze e capacità di impegno delle risorse, da attuare mediante un puntuale processo di revisione della spesa, finalizzata a conseguire non solo una riqualificazione della stessa, ma anche risparmi ulteriori rispetto a quelli obbligatoriamente previsti, senza tuttavia incidere sul regolare svolgimento dei compiti istituzionali dell'Assemblea legislativa.
Anche il Programma "Statistica e sistemi informativi" conosce una riduzione del 38%.
Il Programma "Risorse Umane", la cui spesa ammonta a 6.402.178 euro è previsto in riduzione rispetto al 2021 del 2,2%.
Si ricorda che a carico di questo programma sono iscritte dal 2019 le risorse relative al trattamento economico fondamentale del personale del comparto, del personale dirigente, del personale delle Segreterie particolari dell'Ufficio di Presidenza nonché ai relativi oneri; si confermano le somme relative al fondo del salario accessorio dei dipendenti dell'Assemblea.
Da ultimo si evidenzia che sul bilancio di previsione dell'Assemblea legislativa regionale per gli anni 2022-2024 è stato espresso il parere favorevole da parte del Collegio dei Revisori dei Conti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Prendo atto di alcuni tagli e di alcuni risparmi che sono previsti nel bilancio di previsione del Consiglio regionale. Non condivido, lo dico subito, i tagli lineari che sono stati fatti per quanto riguarda gli Organismi di garanzia, che sono stati utilizzati nei mesi scorsi solo per far assumere ruoli a coloro che in campagna elettorale hanno sostenuto la maggioranza, che invece sarebbe utile adesso farli funzionare perché reputo sia fondamentale il loro ruolo a partire dal Garante dei diritti, passando poi per la Commissione pari opportunità e per il Co.Re.Com., che svolgono tutti attività fondamentali per la nostra comunità.
Non condivido alcune spese effettuate questo anno che presumo saranno riproposte anche l’anno prossimo rispetto ad esempio all’acquisto di pagine intere di giornali che quotidianamente vediamo pubblicate sull’attività del Consiglio e dell’Ufficio di Presidenza, credo che quelle risorse potrebbero essere destinate ad altre attività più fruttuose.
E’ evidente che l’attività del Consiglio regionale è prevalentemente legislativa, questa è la mission fondamentale dell’Aula e dell’Assemblea legislativa, troppo spesso questo ruolo e questa funzione sono ridotti in questa legislatura ad una attività di passa carte da parte di noi Consiglieri su atti che sono in realtà blindati da parte della Giunta. Allora penso che come Consiglio e come Ufficio di Presidenza si dovrebbe innanzitutto rivendicare un ruolo più attivo, un ruolo più significativo che l’Assemblea legislativa svolge, ma soprattutto ritengo che per quanto attiene le funzioni proprie dell’Ufficio di Presidenza debbano essere messe in campo alcune attività che sono state svolte negli anni scorsi e che di fatto sono scomparse in questo periodo. Mi riferisco ad esempio alla Giornata della Pace, che anche quest’anno non si è celebrata e francamente valuto che la motivazione del Covid regga poco perché con la Giunta regionale abbiamo celebrato insieme la Giornata delle Marche con centinaia di persone presenti, alla Giornata della Pace con la rappresentanza degli studenti, che lavorano nei mesi antecedenti nelle aule su temi importanti come l’integrazione, la sostenibilità, la solidarietà, credo che, siccome ha caratterizzato l’attività del Consiglio nella scorsa legislatura, potrebbe e avrebbe potuto caratterizzare anche questa.
Si è data vita quest’anno alla Giornata del Milite ignoto, mai successo prima, dando spazio a visioni distorte di Patria e militaresche da parte di storici e del Direttore dell’Ufficio scolastico regionale, in quest’Aula, invece, ritengo che sia stato un grave errore non celebrare ad esempio la Giornata della legalità, istituita per legge, che sarebbe dovuta essere celebrata in quest’Aula, così come dovrebbe essere celebrata nei prossimi anni, ma non l’ho vista scritta nel programma di attività del Consiglio. Così come non sono stati svolti i Seminari che gli anni scorsi erano particolarmente partecipati da amministratori locali e rappresentanti delle parti sociali dal titolo “Marcheuropa”, di grandissimo livello culturale, ai quali hanno partecipato personalità importanti del mondo della cultura, dell’economia, della politica, preciso, di tutte le parti politiche. Quest’anno non si è svolto niente e non è previsto niente neanche per il prossimo.
Grave errore ed anche in questo caso non credo che si possa parlare del Covid come motivazione per non averlo previsto, ma temo, come avevo purtroppo preventivato alla fine della scorsa legislatura e all’inizio di questa, che si tratti di scelte, scelte sbagliate perché vengono meno attività culturali, formative, di sensibilizzazione e di approfondimento che penso siano utili a tutta la comunità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Solamente per rispondere al Consigliere Mastrovincenzo sulle accuse, onestamente mi verrebbe da dire: risolvesse i problemi all’interno del PD piuttosto che attaccare l’Ufficio di Presidenza per quanto ha svolto quest’anno.
Credo ad esempio che l’acquisto di spazi sulle pagine dei giornali sia un obbligo di legge per quanto riguarda la comunicazione, altrimenti ne avremmo sicuramente fatto a meno, ma penso che sia utile per la cittadinanza tutta, renderla edotta del lavoro che facciamo in Consiglio regionale.
Per quanto riguarda le altre giornate, ha parlato per esempio della Giornata della pace, della Giornata della legalità, tutte cose positive, che potrebbero essere fatte quest’anno sperando che la situazione emergenziale termini o comunque si riduca. Devo dire che quelle che abbiamo fatto, come la Giornata del Milite Ignoto, sono state molto importanti per la nostra regione Marche. Anche qui, mettevi d’accordo tra di voi, nel senso che nell’Ufficio di Presidenza, mentre in passato si votava quasi tutto all’unanimità, da un anno a questa parte avete iniziato ad astenervi ed a votare contro, quando poi sappiamo benissimo che, ad esempio, sui contributi o su altre cose che come Assemblea legislativa possiamo fare c’è sempre la massima collaborazione sia del Consigliere Biancani che della Consigliera Vitri, però le accuse che oggi ci arrivano dall’ex Presidente del Consiglio regionale onestamente sono ingrate e mi sorprendono.
Detto questo, ringrazio tutto l’Ufficio di Presidenza, tutti i dipendenti dell’Assemblea legislativa, il Segretario generale e i dirigenti per il lavoro che hanno svolto quest’anno e per il milione che abbiamo messo a disposizione della Giunta, derivante da tagli che abbiamo previsto in questo bilancio di previsione, che rappresenta secondo me un segnale importante che diamo a tutta la comunità regionale, dove noi siamo i “primi” a tagliare dei capitoli di bilancio e mi auguro che nel corso dell’anno, in alcuni casi, possano essere rimpinguati.
Non è vero che sono stati tagliati i fondi alla Commissione pari opportunità, anche lì …, su molte questioni, ve lo dico in maniera molto trasparente e laica davanti a tutti, non è che la verità in tasca ce l’ha solo il PD e su alcuni temi siete gli unici ad essere i detentori della legge. In modo chiaro vi dico che credo che si possa fare di più e che si possa fare meglio anche con la Commissione pari opportunità, ma è iniziato un percorso significativo che ci ha visto protagonisti ed ha visto protagoniste tutte le Consigliere elette, che voglio ringraziare. Mi auguro che ora in avanti piuttosto che un atteggiamento ostruzionistico da parte vostra ci sia un atteggiamento collaborativo.
Ringrazio di nuovo tutto l’Ufficio di Presidenza ed il Presidente per il lavoro che abbiamo fatto quest’anno e per il bilancio di previsione che ci accingiamo ad approvare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Per dire che rispetto alle affermazioni del Consigliere Mastrovincenzo noi non ci dissociamo, nel senso che nell’Ufficio di Presidenza, per quanto ci riguarda, c’è sicuramente un clima positivo, c’è la voglia di collaborare nell’interesse pubblico e dei cittadini, ma in merito ad alcune scelte, dall’acquisto delle pagine di giornale al bilancio che stiamo per votare, non abbiamo votato favorevolmente, ma ci siamo astenuti.
Bisogna evitare il più possibile di fare avanzi di amministrazione perché sono risorse che non vengono utilizzate. E’ stato fatto comunque un taglio che mi auguro non possa precludere le iniziative che il Consiglio regionale ha portato avanti e che ne hanno anche qualificato l’attività. Il Consigliere Mastrovincenzo ha fatto alcuni esempi: la Giornata della Pace, la Giornata della legalità, sicuramente sono delle iniziative che vanno portate avanti soprattutto insieme alle scuole per fare una attività di formazione e di educazione. Lo stimolo che voglio lanciare a tutto l’Ufficio di Presidenza è quello di riuscire a rimetterle in piedi il prima possibile perché qualificano l’attività e il ruolo del Consiglio regionale.
E’ un bilancio che vede, come ha detto il relatore Consigliere Pasqui, un taglio che, ci è stato confermato, non andrà ad incidere rispetto a quelle che sono le attività amministrative e istituzionali dell’Ufficio di Presidenza, quindi di tutto il Consiglio regionale, comunque noi ci siamo astenuti rispetto a questo atto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Intervengo per dire che condivido il programma ed il bilancio dell’Ufficio di Presidenza, che è un organo trasversale, se usiamo una parola politicamente corretta, cioè dentro l’Ufficio di Presidenza concorrono sia maggioranza che opposizioni cercando di condividere con equilibrio le scelte.
L’intervento del Consigliere Mastrovincenzo però pone un problema che vorrei approfondire, il tema della nostalgia.
Il tema della nostalgia è importante perché è l’archeologia delle nostre storie, c’è stato un cambiamento e che ci sia un indirizzo diverso è nella logica delle cose. Non mi sarei mai aspettato da un’amministrazione di centro-sinistra un orientamento coerente con il mio punto di vista, tanto è vero che mi sono sempre trovato critico, qualche volta no, può succede a tutti qualche volta di condividere, è evidente che la nuova governance su molte scelte è divisiva o discontinua rispetto alla precedente gestione, bisogna rassegnarsi. Questo potrebbe succedere anche a noi nel caso in cui, da qui ad un tempo spero molto lungo, non condividessimo più le scelte di amministrazione.
Tutte le cose che ha detto il Consigliere Mastrovincenzo dal mio punto di vista sono medaglie, non orrori, ovviamente su tutto, cum grano salis, bisogna fare la tara. Alcune cose sono buone altre no. Per esempio stiamo spingendo molto sulle pari opportunità, mentre in passato non erano particolarmente valorizzate, noi riteniamo che debbano essere particolarmente evidenziate.
Aggiungo che noi vogliamo che le Autorità indipendenti, altro argomento su cui dovremo mettere mano, siano valorizzate, utilizzando di più i fondi che sono a bilancio e che in parte non sono stati spesi, anche per le vicende che tutti conosciamo, ma non è la foglia di fico che deve coprire tutto, il Covid.
Per esempio, e qui non c’entra niente l’Assemblea, per il mio Partito avevo una serie di programmi culturali che dovevamo fare, ne abbiamo fatti due, molto belli ad Ancona con dei direttori di giornali, uno su Dante, altri purtroppo li abbiamo lasciati a casa perché non è stato possibile farli, c’erano una serie di considerazioni da fare.
Sicuramente il programma di comunicazione del Consiglio regionale ha incontrato delle difficoltà che per la verità hanno incontrato tutti, se noi pensiamo al mondo dello spettacolo, al mondo della comunicazione, il 2021 è stato un anno povero, un anno povero per i Comuni, per gli enti che erogano cultura, per gli spettacoli, per tante cose.
Però il dato è questo: non si può chiedere di ribadire indirizzi che non condividiamo, ma non sulla questione di fondo, per esempio il tema della pace, la scuola di pace ed altre cose, anzi sono critico nei confronti dell’amministrazione, di cui mi onoro di far parte, perché troppi programmi precedentemente avviati hanno avuto una continuità. E’ un settore su cui ritengo di dover metter mano, ma con il mandato degli elettori, non perché ci arroghiamo questo diritto. Se uno va a guardare i relatori delle attività sulla pace erano tutti a senso unico, in genere sono portato a fare le analisi del sangue, sono andato a leggermi tutti i curricula e la loro storia politica, vengono tutti dall’Istituto Gramsci, dal Manifesto, da pubblicazioni della sinistra, da Mondo Operaio, c’è di tutto. C’è la volontà, questa qui, ed uso un termine provocatorio, fascista da parte vostra di limitare il pensiero plurale e di fare il pensiero unico. Attualmente siete voi i veri fascisti, nel senso dispregiativo della politica!
Questo non può passare perché io sono per la libertà, per il pensiero plurale, per il pensiero forte, contrapposto a quelli che devono mandare avanti il treno come vogliono loro. C’è un’altra maggioranza, il 49% dei cittadini marchigiani si sono espressi in questa direzione, la vera libertà è permettere ai rappresentanti di quel 49% dei cittadini di fare proposte, di fare cose nell’ottica dell’accettazione anche del pensiero degli altri, nell’ottica di pensare che ci sono anche intellettuali di sinistra che possono contribuire insieme ad un orientamento politico di questo tipo. Recentemente alcuni intellettuali organici della sinistra, tipo Cacciari, hanno rivisto certe decisioni e certi orientamenti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Signor Presidente, Signori Consiglieri, il disegno che ha fatto il Consigliere Serfilippi sulla questione del bilancio regionale lascia abbastanza sorpresi e debbo dire che le parole del Consigliere Mastrovincenzo …, al quale si può dire tutto meno che non abbia onorato nei cinque anni precedenti questo Consiglio regionale con i comportamenti e con i fatti, soprattutto con il rispetto delle istituzioni. Credo che sia un dato di fatto accertato, non tanto, Consigliere Serfilippi, dalla maggioranza che governava la precedente legislatura, ma da tutti i Consiglieri regionali, confermato anche attraverso l’espressione del voto unanime nei suoi confronti nelle occasioni di nuova nomina.
Faccio un passo indietro, è un dato negativo che si riduca il bilancio dell’Assemblea legislativa regionale, lo dico al Consigliere Pasqui, perché se è vero che il bilancio 2022/2023/2024 sconta evidentemente in maniera quasi geometrica il fatto che il bilancio del 2020/2021 è stato comunque condizionato da tutta una serie di eventi e passaggi connessi al passaggio amministrativo, resta il fatto, lo dico al Consigliere Serfilippi se non si era accorto, che comunque la spesa attribuita al Consiglio regionale è ridotta. Ritengo che da questo punto di vista ci troviamo di fronte ad un ente, ad una Assemblea, ad una organizzazione che per quello che si è potuto constatare, almeno da parte mia in questo anno, non spreca, non vive di rendita e butta soldi rispetto alla propria attività. Penso che l’aver ridotto di 1 milione di euro il bilancio sia comunque un fatto negativo.
Al Consigliere Serfilippi, che non se ne è accorto, ma glielo dico e lo dico anche al Consigliere Ciccioli rispetto al quale poi dirò alcune questioni, noi in IV^ Commissione abbiamo ascoltato il Garante dei diritti della persona, il quale in quella occasione ci ha illustrato una serie di iniziative che avrebbero portato una maggiore attenzione, sensibilità e benefici rispetto ad una categoria di persone, in quel caso i detenuti; parliamo di qualche decina di migliaia di euro. In quella Commissione, come ci capita spesso, in genere, parlo di politica, ci riempiamo la bocca di interesse e di attenzione per i più fragili, per i minori, per coloro che soffrono rispetto alle iniziative ed anche rispetto ad una programmazione che in quel caso …, cito il Garante dei diritti alla persona perché per conoscenza diretta in quella Commissione fu fatta una relazione puntuale su questo, ebbene, che cosa fa il bilancio regionale rispetto alla funzione del Garante ed ovviamente dei contenuti? Ridimensiona quel bilancio. Consigliere Serfilippi, non è un tema del PD, cosa c’entra il PD? C’entra un argomento, c’entrano i numeri, avete abbattuto una spesa rispetto a valori fondamentali, per voi i valori di garanzia di soggetti indipendenti, rispetto a temi come quello della garanzia dei diritti alla persona, non hanno cittadinanza, li avete tagliati. Qui non c’entra il PD, c’entrano i numeri, l’aritmetica, avete tagliato 1 milione? No, avete tagliato 500.000 euro? No, avete tagliato 100.000 euro? No, avete tagliato 30.000 euro, ma non vi vergognate? E poi in Commissione fate gli splendidi?
Parallelamente di cosa ci occupiamo? Di aumentare gli indennizzi per la Presidente della Commissione pari opportunità, allora chiedo: dove sta la coerenza?
Non c’è coerenza perché togliere soldi all’Assemblea legislativa regionale per il funzionamento è un atto che non ha senso rispetto ai valori assoluti; togliere i soldi al Garante dei diritti alla persona è un atto di cui vergognarsi in questa regione; un atto con il quale si aumentano gli indennizzi agli amici degli amici, alla Presidente della Commissione pari opportunità, è un’altra vergogna di cui si macchia un componente di questo Consiglio regionale della maggioranza, che è capace, attenzione e poi lo vedremo, dopo aver messo in campo una procedura per la nomina, di rinviarla perché non è stato possibile inserire un suo candidato.
Siamo in un contesto folle e non è l’unico esempio, poi ce ne sarà un altro, Consigliere Marinelli, attraverso la legge 91. Qui siamo arrivati al punto che l’istituzione è calpestata perchè, Presidente, i percorsi normati rispetto alle nomine non si possono cambiare in corsa e questa è una comunità in cui se il Consigliere Ciccioli vuole indicare tizio, perché lo vorrebbe in quella Commissione, ma poi non c’entra perché qualcuno non gli ha dato l’autorizzazione, che fa? Fermi tutti, blocchiamo tutto, rimettiamo in corsa! E’ una vergogna istituzionale!
Questo è quello che sta avvenendo non in un singolo passaggio, Presidente Latini, mi appello a lei rispetto al futuro, non si taglino le mollichine, si rispettino le procedure, si rispettino le regole, si rispetti il Consiglio regionale nella sua espressione. Diciamoci poi un'altra cosa, lo dico, non so chi se ne occupa, ho visto da un po’ di giorni su un giornale on line molto noto a Macerata la stampigliatura “Consiglio regionale delle Marche o Assemblea legislativa”, a che serve quello? Lo dico io a cosa serve, al contrario di quello che dice il Consigliere Serfilippi circa il fatto che è obbligatorio, ma obbligatorio di che? Quelle sono prebende che servono ad alcuni politici nei vari territori per diventare l’ufficio stampa di qualcuno che guida come Assessore, questo lo sanno tutti, sennò non mi spiego come mai si fa un adesivo in cui si scrive Assemblea legislativa delle Marche, a che serve? Non c’è un numero, non c’è un collegamento, non c’è un modo per promuovere questa Assemblea, non c’è niente.
Questo è il modo di promuovere l’Assemblea legislativa delle Marche? L’ho visto questa mattina e non mi sono neanche preparato, è una cosa indecente.
Si vuol promuovere l’Assemblea legislativa delle Marche? Sono d’accordo perché, se ci guardiamo in faccia, a differenza di quello che avviene nei Comuni, quando si clicca per vedere chi assiste al Consiglio regionale delle Marche, ovviamente riguarda tutti, non oggi la maggioranza, vediamo che ci guardano in 3, in 4 e questo è un segnale inequivocabile di quello che siamo per il nostro territorio, dell’assoluta mancanza di una capacità di relazione, di spostamento verso il territorio e noi arriviamo qui e ci mettiamo la fiche Assemblea legislativa delle Marche? Quanti soldi gli abbiamo dato? Per curiosità sarebbe interessante saperlo, è evidente che quel giornale là quei soldi li utilizza, che dice Consigliera Vitri, lei che è un’esperta perché giornalista?
Consigliere Serfilippi, non c’entra il PD, magari Dio potessimo ricalcare i solchi tracciati dal Consigliere Mastrovincenzo!
Consigliere Ciccioli, la sua risposta ha detto che è divisiva, certo che è divisiva, le vostre scelte sono divisive perché rimettono in discussione i principi generali. E’ evidente che non si vuole organizzare la Giornata della legalità, che facciamo, al Consigliere Ciccioli organizziamo la Giornata della legalità? Lui ha detto alla maggioranza “non si fa” e la Giornata della legalità non si fa, questo è il dato vero, vi comanda a bacchetta rispetto ad alcune questioni.
Mi dispiace sinceramente, Presidente Latini, votare contro perché si sarebbe potuto fare meglio, in particolare mettendo risorse non eccessive e mantenendo gli impegni soprattutto rispetto agli organismi indipendenti.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Certamente io e il Consigliere Ciccioli abbiamo delle idee di sostegno alle pari opportunità molto diverse e mi preoccuperò il giorno in cui saremo d’accordo su questo tema, però, Presidente, non so, forse oggi più che presiedere una seduta dell’Assemblea legislativa post natalizia, stiamo assistendo ad una seduta di Carnevale, oppure siamo addirittura su Scherzi a Parte, sentire il Consigliere Ciccioli che dà del “fascista” al Consigliere Mastrovincenzo o comunque al PD ha qualcosa di singolare, così come singolare è ascoltare la sua tesi secondo la quale addirittura questa maggioranza avrebbe dato più sostegno alla Commissione pari opportunità.
Non accetto nemmeno che venga dato del bugiardo al Consigliere Carancini, che sostiene il vero quando dice che all’articolo 8 bis, di fatto, si incrementa l’indennizzo della Presidente della Commissione pari opportunità. Vede, quando nella legislatura precedente la Consigliera Casini ed io eravamo le uniche donne Consigliere della maggioranza avevamo votato contro ad una proposta, che poi evidentemente passò, che vedeva riconoscere alla Presidente della Commissione pari opportunità alcune prerogative che valevano solo nel caso in cui fosse una dipendente pubblica, mentre non potevano essere riconosciute de facto se era una libera professionista.
All’articolo 8 bis si dice che alla Presidente della Commissione è riconosciuto il diritto agli stessi permessi previsti per gli Assessori comunali, dal testo unico degli enti locali, quindi dice il vero il Consigliere Carancini quando sostiene che di fatto si incrementano privilegi per la Presidente della Commissione, che invece a mio avviso dovrebbe svolgere questo ruolo con assoluto spirito di servizio.
Ammesso e non concesso che nel bilancio che noi oggi andiamo ad approvare venga incrementato il fondo anche per le attività, cosa che non è avvenuta perché addirittura abbiamo assistito ad un taglio di 76.000 euro per tutti e tre gli organismi regionali di garanzia, non saprei, Consigliere Ciccioli, se gioirne oppure no, visto che nutro forti perplessità anche sull’opportunità di spesa di tante iniziative che vengono organizzate dalla Presidente. Assistiamo a corsi di pilates, addirittura ad iniziative che vanno a difendere l’uomo vittima di violenza, come se la violenza non dovesse essere censurata a prescindere e il ruolo della Commissione pari opportunità invece fosse altro, cioè sensibilizzare ad esempio la violenza fatta alle donne in quanto donne. Sappiamo che addirittura le denunce durante la pandemia sono incrementate dell’80%, forse farebbe meglio la Presidente della Commissione pari opportunità e le Commissarie a preoccuparsi più per l’organizzazione di altri tipi di iniziative che non per l’organizzazione di attività svolte per corsi di pilates o ancora peggio attività a difesa di uomini vittime di violenza.
Comunque vedremo alla prova dei fatti, nei punti successivi, Consigliere Ciccioli, come questo sostegno alle pari opportunità si manifesterà da parte della maggioranza, visto che il gruppo del Partito Democratico ha presentato diversi emendamenti a sostegno ad esempio degli asili nido piuttosto che dei caregiver; vedremo come nei fatti questa maggioranza saprà dimostrare di avere una sensibilità che ad oggi non posso assolutamente riconoscerle. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Mi ero riproposto di intervenire il meno possibile in questa sessione di bilancio perché guadagnare tempo significa anche avere un occhio di riguardo, come è giusto, per il personale che in questo fine anno lavora in quest’Aula per consentirci di espletare le nostre funzioni. Solo per questo, altrimenti sapete che per quel che mi riguarda avrei fatto come era giusto fare, una attività ostruzionistica per evitare l’approvazione del bilancio entro la fine dell’anno, ci saremmo riusciti, sarebbe stato molto facile, come gruppo abbiamo deciso di no responsabilmente perché di questo atteggiamento ne avrebbe fatto le spese il personale dipendente, che con molto impegno ci consente di svolgere le nostre funzioni.
Il Consigliere Ciccioli, che ascolto sempre con molta attenzione, mi chiama all’intervento ed io non posso sottrarmi e quando lui dice che noi dovremmo essere coerenti con loro, addirittura, voglio evidenziare, caro Consigliere Ciccioli, che siete voi o per lo meno avete dimostrato in questi 15 mesi di essere molto coerenti con i nostri comportamenti, con le nostre azioni, con il nostro vissuto politico e di governo e vi distinguete soltanto quando fate le cose male o inefficaci.
Ad esempio, parliamo di bilancio, ma lo diremo dopo, sono 15 mesi che operate con gli strumenti finanziari approvati da noi, tant’è che, a parte l’assestamento fatto alla fine dell’anno, non avete fatto nessuna variazione ad eccezione di una piccolissima del Presidente Putzu rispetto alla quale abbiamo votato a favore.
Avete operato con la stessa struttura organizzativa da noi insediata, che avete tra l’altro confermato, ne parleremo dopo sul Defr, vi avvalete dei nostri risultati nell’esercizio economico e finanziario, portate avanti i nostri progetti, siete coerenti con noi anche rispetto alle cose che ci avete addebitato, che noi facevamo male, rispetto alle quali voi vi ponevate come il nuovo, come il cambiamento.
Ricorderà il Consigliere Ciccioli – mi rivolgo a lui in quanto capogruppo del partito di maggioranza, che tra l’altro esprime il Presidente – e ricorderete quando l’anno scorso, parliamo di bilancio regionale, il Consigliere Ciccioli disse che questa maggioranza avrebbe abolito la tabella C, che secondo lui addirittura poteva integrare il cosiddetto traffico di influenze ed invocava che qualche magistrato lo ascoltasse. Oggi nel suo silenzio quella tabella C viene vergognosamente riesumata e chiamata tabella E, ne parleremo dopo, per dare, come ho detto in Commissione, le risorse per la recinzione in rete metallica di un ruzzodromo, ma ne parleremo dopo.
Tornando al punto, quando si sottraggono …

(interventi fuori microfono)

Fabrizio CESETTI. Non mi interrompa perché probabilmente quello di contare è l’unico esercizio che le riesce in quest’Aula, non mi interrompa perché ci si può tagliare.
Togliere risorse dal Consiglio regionale e darle alla Giunta dimostra, perché è il Consiglio regionale che taglia se stesso, ancora una volta la sudditanza del Consiglio regionale nei confronti della Giunta. Tra l’altro oggi dobbiamo sapere che i membri della Giunta non sono Consiglieri regionali, quindi un atto di sudditanza. Sottrarre risorse al Consiglio regionale per le funzioni che esso svolge significa sottrarre risorse alla democrazia, perché la democrazia si può esprimere non soltanto attraverso la funzione legislativa, che è nostra, ma si esercita anche attraverso le funzioni di controllo, di ispezione, di garanzia, significa sottrarle alle funzioni che presidiano l’esercizio democratico, le funzioni che presidiano la politica.
E quando si dice che non si fa la Giornata sulla legalità è grave. Voi sapete che il Consiglio regionale precedente, che è anche la memoria dell’istituzione, aveva istituito la Consulta della legalità, ricordo che la presiedevo in qualità di Assessore alla sicurezza e tutto il Consiglio regionale era rappresentato, maggioranza e minoranza (audizioni, lavori). Ad esempio la Consulta della legalità stabilì …, poi il documento, se vogliamo, veniva celebrato in occasione della Giornata della legalità, la Consigliera Marcozzi se lo ricorderà. Addirittura abbiamo fatto un documento in cui si riteneva prioritario il finanziamento a Isola del Piano per il recupero di un immobile sottratto alla mafia, l’unico nelle Marche, sapete cosa è successo? E’ successo che in Commissione è stato presentato un emendamento per togliere quelle risorse piuttosto che destinarle ad Isola del Piano per il recupero di quell’immobile. Tra l’altro un atto altamente significativo per la Regione Marche ai fini della legalità, che deve essere non solo affermata, ma praticata anche attraverso queste azioni.
Questo è la questione, quindi è tutto conseguente, perché poi c’è quell’emendamento, oltre a non fare la giornata.
Da ultimo il tema della legge perché noi siamo la funzione legislativa in una regione, siamo soprattutto la funzione legislativa perché, lo sapete, lo ricordo a me stesso, gli organi istituzionali deputati a questo sono: il Parlamento ed il Consiglio regionale. Vedete perché sarebbe importante investire nella legalità, perché attiene anche all’esercizio della funzione legislativa. Quello che ha detto prima il Consigliere Carancini è vero, quando si fa una norma per piegarla alle proprie esigenze particolari e di parte è un fatto grave, significa che non si ha la cultura della legalità, perché non ci può essere la cultura della legalità se è la norma stessa che viola i principi. La legge è una norma, un insieme di norme regolano il comportamento etico e sociale degli uomini, le norme, la legge, sovrintendono ai diritti, ai doveri, alle libertà, financo ai comportamenti giustamente etici e materiali.
E allora quando una legge viene modificata, ne parleremo dopo, perché c’è stato tolto un candidato che si è ritirato dall’Erap oppure perché un Consigliere regionale presenta la candidatura in due presidi e non lo può fare, soltanto per dare la possibilità a quel Consigliere di indicare i nominativi anche per presidi diversi, per dare la possibilità che non ci sia in un presidio nessun rappresentante, per riaprire i termini e consentire ad un Consigliere regionale di fare i propri comodi, la legge uccide se stessa.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. penso che l’assenza della Giunta, l’assenza dell’Assessore al bilancio, l’assenza del Presidente siano più indicativi di ogni altra parola che io possa esprimere.

PRESIDENTE. Ha perfettamente ragione, sospendiamo un secondo.

Anna CASINI. No, c’è l’Assessore Aguzzi, non l’ho detto dal punto di vista formale o per interrompere il Consiglio, ma per la mancanza di rispetto nei confronti di questa Assemblea.
Credo che da quando è stata istituita la Regione Marche non si sia mai verificato un caso come questo, la totale assenza degli Assessori, che non sono neanche Consiglieri, dovrebbero essere presenti visto che non votano ed invece noi votiamo e determiniamo anche l’approvazione del bilancio. Questo snobbare completamente il Consiglio e i lavori del Consiglio si evidenzia oggi in maniera ancora più grave perché poi parleremo anche del bilancio di previsione e che non sia presente nemmeno l’Assessore al bilancio e il Presidente è un fatto, ripeto, straordinario. Non è mai accaduto, è straordinario proprio per la mancanza di rispetto, della serie qui ci sono gli atti, parlate pure, poi alla fine entreremo e le scimmiette voteranno – alla fine veniamo trattati da scimmie – e noi porteremo a casa i risultati. Questa è una cosa vergognosa dal punto di vista istituzionale.
Parliamo delle pari opportunità, è inutile che si neghi che c’è una modifica che non riguarda affatto le pari opportunità, anzi, come ha detto la Consigliera Bora, segna una differenza tra le pari opportunità e le opportunità di vantaggio che si danno ad un soggetto diverso, come la Presidente perché se fosse stata un’operaia o non fosse stata dipendente di un ente pubblico questa manovra non si sarebbe potuta fare ed io ritengo che non si possa fare perché non so poi come verranno date le risorse per i permessi, in che modalità verranno erogate al Comune e in che modalità il Comune le utilizzerà per far usufruire alla Presidente le 24 ore mensili, per chi conosce la manovra.
Questa è una vergogna, è contro le pari opportunità. Le pari opportunità, di cui ci riempiamo la bocca, si vedono nella composizione della Giunta, in tutti gli incarichi apicali e in tutti gli incarichi di consulenza che avete dato dove non c’è nemmeno una donna. Lì si vedono le pari opportunità, non si vedono negli 8.000 euro per coprire le esigenze di una donna, queste non sono pari opportunità, questa è una cosa vergognosa, come ha detto la Consigliera Bora, e poi ci riempiamo la bocca di: più o meno legalità, abbiamo fatto, non abbiamo fatto, siamo stati bravi e legali.
Parliamo della tabella E, vi siete sdegnati per la tabella C. Consigliere Marinelli lei non parli perché ha presentato un emendamento da 900.000 euro di marchette, una dietro l’altra, quindi abbia un po’ la pudicizia di tacere, questo non lo so soltanto io, lo sappiamo tutti qui dentro e per fortuna è uscito anche sui giornali quello che è stato fatto.
La differenza tra la tabella C e la tabella E è determinata da una questione fondamentale, la tabella C - l’ex Assessore Cesetti lo può testimoniare, ma non solo lui - veniva discussa e decisa anche con la minoranza, con tutto il Consiglio regionale, perché le esigenze territoriali venivano riconosciute a tutti, ovviamente non la recinzione del ruzzodromo in quanto doveva esserci comunque un interesse generale. Non penso che troveremo recinzioni di ruzzodromi o recinzioni per gatti ad Arquata del Tronto dove c’è veramente la necessità di farle.

PRESIDENTE. Non per riprendere lei, ma mi è stato segnalato da più schieramenti politici, le chiedo di rimanere sull’argomento.

Casini ANNA. Grazie, Presidente, mi aspettavo proprio questa cosa e vorrei che lei la dicesse quando parla il Consigliere Ciccioli che ha parlato della nostalgia, dei suoi problemi personali, come fa sempre, perché lui riconduce tutto a se stesso, ha parlato del PD, dei problemi che avrebbe il Consigliere Mastrovincenzo rispetto alla sua gestione ed alla sua nostalgia per il ruolo.
Questo intervento l’ho fatto apposta aspettando che qualcuno, nel caso di specie il Consigliere Putzu, si alzasse e venisse da lei, Presidente, a sottolineare questa cosa. Quindi, la invito ad essere più attento perché nell’intervento che ha fatto il Consigliere Ciccioli di tutto ha parlato tranne che del tema di specie. Se vuole andiamo ad ascoltare le registrazioni e la invito in conclusione del mio intervento - che era stato fatto apposta per questa fattispecie che poi si è evidenziata, ognuno conosce i suoi polli, immaginavo che sarebbe accaduto, come è accaduto che il Presidente Acquaroli sarebbe rientrato di corsa insieme all’Assessore al bilancio. Ormai è cosa nota, se non si richiamano al dovere ritengono indifferente essere presenti ad ascoltare le stupidaggini che diciamo in Consiglio - ad essere più presente e ad ascoltare meglio quello che dicono taluni Consiglieri, non tutti per fortuna.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Solo per chiarire che sono andata anch’io a lamentarmi della conduzione dei lavori perché non trovo corretto che durante la discussione della proposta di atto amministrativo 29 si faccia in pratica la relazione alle proposte di legge che riguardano invece il bilancio, di cui tra l’altro sono relatrice, solo per una questione di forma, sinceramente, anche perché c’è stata tanta discussione in Commissione su chi dovesse fare per l’ennesima volta la relatrice o il relatore di queste leggi ed è stata sorteggiata la Consigliera Ruggeri, quindi, per favore, lasciatemi svolgere almeno il mio ruolo come è corretto che sia, visto che ho passato il 24, il 25 e il 26 dicembre sopra le carte, come penso abbiate fatto tutti voi, ma almeno rispettiamo l’ordine del giorno se possibile. Grazie.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Sul merito. Noi siamo favorevoli, ovviamente come in tutti i bilanci ci possono essere aspetti di criticità, però siamo in larga massima contenti di quello che è stato fatto.
Dobbiamo però tener presente le ipocrisie: le Autorità indipendenti non hanno speso i 500.000 euro che erano a disposizione, questo è quello che è successo, per mille motivi, ho citato il Covid, problemi organizzativi, via di seguito; per la presunta indennità della Presidente delle pari opportunità abbiamo utilizzato una legge di Stato sui Consigli comunali, parametrata, pari allo stesso numero di Consigliere della Commissione pari opportunità perché possa permettere alla Presidente di lasciare il lavoro, avendo un lavoro pubblico, nelle ore in cui sono presenti gli impiegati e i funzionari del Consiglio comunale. Non è che si può lavorare fuori orario, dalle 18,00 in poi o dalle 15,00 in poi a seconda dei giorni, si lavora nei giorni in cui è presente il personale, si può lavorare con il personale. E’ stata parametrata con la stessa legge dello Stato che consente ai dipendenti pubblici di assentarsi dal lavoro in enti pubblici o enti locali, quindi Comune, Provincia e altro.
Il resto sono sciocchezze, non riesco a capire, bisogna che lascio fare, mi rimetto sempre, ma non ci riesco, al pensiero illuminante del Presidente Marinelli che dice “lasciali parlare”. Quello che dice è assolutamente vero perché si dicono cose talmente banali non sul merito, in una specie di teatro, che alla fine hanno ragione gli Assessori e il Presidente a non stare in Aula. Ha ragione la Consigliera Casini quando dice: “Noi parliamo tanto ma non conta niente”, uno deve dire cose coerenti, intelligenti, allora funziona.

PRESIDENTE. Capogruppo, lo richiamo alla dichiarazione di voto.

Carlo CICCIOLI. Chiudo qui, la dichiarazione di voto è una replica, queste cose non si possono sentire. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. In merito a questo atto il Vicepresidente è stato molto chiaro ed esaustivo nella relazione, quindi, esprimo il voto favorevole per il gruppo di Forza Italia.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Saluto tutti. Iniziamo male, Presidente, molto male, nel merito e del metodo perché confondiamo, perché provochiamo. Siamo nella fase di approvazione del bilancio, documento determinante per la vita delle nostre comunità, e sapete che noi facciamo tutto, lo ha ricordato prima il Consigliere Cesetti, tranne che ostruzionismo perché abbiamo a cuore l’interesse del lavoro di questa Assise. Abbiamo interesse ad avere lo strumento più adeguato e se lo dovessimo fare, e lo potremmo fare, potremmo passare qui dentro giorni interi visto i documenti che sono stati presentati e come sono stati presentati.
Ma voglio rimanere, Presidente, come lei ci richiama, nel merito perché nella relazione ovviamente si fa riferimento ad un bilancio di previsione, non è un assestato, e si tolgono risorse importanti alla democrazia perché, ricordo al Consigliere Ciccioli, che l’Assemblea non è di parte, e lo dico al Presidente Latini che di solito su questi temi è molto attento. Non stiamo parlando del bilancio che avete proposto, che ha tutta una serie di valutazioni di tipo politico che poi saremo in grado di verificare secondo una certa ottica, stiamo parlando delle attività che attengono alla partecipazione ed alla democrazia, guardo l’ex Presidente, non lo faccio mai, io guardo sempre avanti, quello che hanno fatto indietro non mi interessa, mi interessa però che ci sia la Giornata della legalità, che non è, Consigliere Ciccioli, che si può considerare di parte. “Non le facciamo perché le avete fatte voi”, “noi abbiamo un’altra visione della democrazia e della partecipazione”, questo è imbarazzante sentirlo, cancellatelo dalle registrazioni, non le facciamo uscire, anche se, come dice il Consigliere Carancini, ci guardano in tre. Presidente Latini, mi appello a lei, non possiamo dire che la legalità non è un tema nostro, che la pace è un tema di sinistra e non è un tema di questa Assise, non si può sentire. Non voglio parlare della giornata in cui il Direttore generale scolastico ha esaltato il valore della morte e della guerra. Noi siamo qui per dare indirizzo ed esempio, la pace non è un elemento acquisito da tutti, qui non si tratta di lasciarci parlare, ci dobbiamo vergognare complessivamente se quello non è un esercizio di democrazia che attuiamo quotidianamente. E’ imbarazzante, cancellatelo dai verbali!
Lo dico al Presidente, se avessimo iniziato la seduta di oggi con: capite, era giustificabile il taglio, non siamo stati in grado, abbiamo fatto delle scelte, ho chiesto di mettere a disposizione risorse per le attività dei gruppi che hanno quel tipo di indirizzo, ci avrebbero portato all’astensione, ma questo tono provocatorio è insostenibile.
Se la pace, se i diritti vengono minati e le pari opportunità vengono sintetizzate con le ore di permesso messe a disposizione della Presidente per fare la zumba, capite che non facciamo una bella figura complessivamente perché, purtroppo, quei tre che ci guardano nemmeno sanno a chi afferiamo e quale tipo di progetto complessivo portiamo avanti per questa Regione.
Quindi, mi vergogno di queste considerazioni, le considero sempre provocazioni e non ci impedite di parlare perché quello appartiene a quella cultura che vi caratterizza e che mette quotidianamente in difficoltà questa Assise.
Il voto è contrario, lo dico Presidente, pensando al lavoro che fa l’Ufficio di Presidenza, che magari con tante difficoltà e anche con la dichiarazione che è stata fatta molto onesta non può sottostare a queste provocazioni continue.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ringrazio il capogruppo Consigliere Marinelli per avermi delegato ad esprimere il voto del gruppo della Lega che sarà favorevole per diversi motivi. In primis perché questo bilancio dell’Assemblea legislativa risparmia 1 milione di euro e lo mette nel bilancio della Giunta, quindi di tutta la Regione Marche, dando un segnale chiaro di risparmio e di economia all’interno dei propri capitoli di spesa.
Dispiace che nel dibattito si sia scavalcato il punto perché di fatto abbiamo parlato più del bilancio di previsione della Giunta, che è il prossimo punto, mi dispiace anche per la relatrice di minoranza perché si è dato vita ad un dibattito su un punto che in questo momento non è all’ordine del giorno perché si sta parlando dell’Assemblea legislativa, del lavoro in questo primo anno difficile dell’Ufficio di Presidenza, che probabilmente può essere migliorato ed ampliato, però devo dire che nell’Ufficio di Presidenza abbiamo avuto sempre ottimi rapporti durante gli incontri.
I dipendenti tutti dell’Assemblea legislativa hanno faticato in questo anno a portare avanti tutto il lavoro delle Commissioni, ogni giorno ognuno di noi sa cosa si sta facendo in Regione, ma facciamo fatica a comunicare, pertanto uno degli obiettivi iniziali dell’Ufficio di Presidenza è stato quello di comunicare all’esterno il ruolo che abbiamo, quello che svolgiamo ogni giorno all’interno delle Commissioni. Un’attività importante che va sicuramente incentivata e pubblicizzata all’esterno, proprio per avvicinare i cittadini all’istituzione.
In questi ultimi tre minuti che mi restano dico solamente al PD che i detentori della verità non siete solamente voi sui temi della legalità, della pace, sulla parità di genere, lasciateci fare politica anche a noi perché comunque dentro dovete sapere …, perché poi voi ci giocate, ma quando governavate noi non abbiamo mai detto “a” nonostante abbiate fatto tutto e il contrario di tutto, quello che volevate dentro le Commissioni, noi invece in maniera totalmente collaborativa … L’Ufficio di Presidenza ha a disposizione delle risorse per i progetti da portare avanti, in cui ci sono anche la Giornata della legalità e la Giornata della pace, quindi, oggi venite a puntare il dito su questi temi perché voi siete gli unici a detenere la verità su questi temi, mi dispiace.
Detto questo, mi auguro che il dibattito avvenga sul punto successivo invece che su questo, sul quale l’Assemblea legislativa con tutti gli uffici sta facendo ed ha fatto un ottimo lavoro e mi auguro che continuerà a farlo anche nel prossimo anno.
Speravo ci fosse un voto positivo dell’opposizione, prendiamo atto che voterete contro, d’ora in poi probabilmente dovranno cambiare anche un po’ le regole all’interno di questi uffici perché noi abbiamo sempre dato molto spazio all’opposizione ed alle proposte che venivano, assolutamente si, dispiace per questo, noi come Lega invece siamo contenti del lavoro svolto, contenti del bilancio di previsione che oggi portiamo all’approvazione dell’Assemblea legislativa e voteremo convintamente a favore di questo atto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Sulla composizione dell’Ufficio di Presidenza siamo intervenute tante volte perché questo è un atto predisposto dall’Ufficio di Presidenza. Voglio rimarcare che l’elezione dei componenti è stata particolare, tant’è che è rimasto fuori il Movimento 5 Stelle e sono entrati due esponenti del PD, che provengono entrambi dallo stesso territorio, noi continueremo a fare proposte perché questo non avvenga più e speriamo di avere il sostegno di tutte le forze politiche proprio per una questione di democrazia e rappresentatività.
Detto questo, voteremo contro questo atto amministrativo perché siamo contrari al taglio di cui già si è parlato e nello stesso tempo vorrei rimarcare, cosa che non è stata fatta, che questo anno i documenti a noi Consiglieri sono arrivati tardivamente e non c’è stato permesso, come è successo anche con le altre proposte di legge che andremo a discutere dopo, un opportuno approfondimento.
Mi trovo comunque in linea con quanto espresso dal Consigliere Mangialardi che secondo me ha fatto un intervento equilibrato e giusto, quindi il nostro voto sarà contrario alla proposta di atto amministrativo. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di atto amministrativo n. 28. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Iscrizione al punto 2 dell’ordine del giorno della proposta di atto amministrativo n. 27. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)

PRESIDENTE. Iscrizione al punto 3 dell’ordine del giorno della proposta di legge n. 89. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)

PRESIDENTE. Iscrizione al punto 4 dell’ordine del giorno della proposta di legge n. 90. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)

PRESIDENTE. Inserimento al punto 5 dell’ordine del giorno della proposta di legge n. 91. Ha la parola, oratore contro, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Ovviamente il nostro intervento è contro, come ho avuto modo di anticipare in occasione della Conferenza dei capigruppo. Riteniamo che ci sia stata una violazione nel percorso che è stato attivato con il bilancio, ricordo che siamo qui oggi perché c’è stato il voto di un componente dell’opposizione che vi ha permesso di modificare il cronoprogramma, altrimenti quell’atto sarebbe stato impugnato, ovviamente non da parte nostra, che siamo qui e che avremmo consentito per i marchigiani e le marchigiane di votare il bilancio, ma dal Governo perché illegittimo rispetto al percorso.
Non vi è bastato, e questo era uno dei temi sul quale avremmo potuto avere una modalità di confronto completamente diversa. Presentate una proposta di legge omnibus che non ha avuto modo, come abbiamo già avuto la possibilità di sottolineare nella Conferenza dei capigruppo, di essere valutata, né di essere confrontata, tanto meno di essere approfondita. Quindi il nostro voto sarà contrario e ritengo che nel merito andremo a verificarla con emendamenti e con le attenzioni che questo provvedimento merita.

PRESIDENTE. Iscrizione al punto 5 dell’ordine del giorno della proposta di legge n. 91. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)

PRESIDENTE. Vi comunico che per quanto riguarda l’attività della Commissione in relazione agli emendamenti, agli articoli aggiuntivi o ai subemendamenti è stato deciso che il termine per la presentazione degli emendamenti e degli articoli aggiuntivi per tutti i tre atti relativi alla legge di bilancio scadrà alle ore 11,00, i subemendamenti invece devono essere presentati entro le 13,00, mentre per quanto riguarda l’attività della I^ Commissione, gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi dovranno essere presentati entro le ore 12,00 e i subemendamenti entro le ore 14,00.
Per quanto riguarda la proposta di legge n. 91 gli emendamenti potranno essere presentati fino alle ore 12,00 dopodiché nel corso della seduta dell’Aula si indicherà se sarà necessario anche il termine dell’esame da parte della Commissione competente.
Detto questo torniamo all’ordine del giorno.

Proposta di atto amministrativo n. 27
ad iniziativa della Giunta regionale
“Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2022-2024 della Regione Marche”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 27 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Biondi.

Chiara BIONDI. Grazie Presidente. In qualità di relatrice di maggioranza, presento alla vostra valutazione ed approvazione la proposta di atto amministrativo del Consiglio Assemblea legislativa regionale concernente il Defr - Documento di economia e finanza regionale per il periodo 2022-2024.
Il Defr è il documento della "visione" che espone l'articolazione del Programma di governo della legislatura: definisce, infatti, le strategie dell’amministrazione in vista della implementazione finanziaria nel bilancio di previsione per il triennio successivo.
Previsto dal decreto legislativo n. 118/2011, allegato 4/1 "Principio contabile applicato concernente la programmazione di bilancio", il Defr nella descrizione di Missioni e Programmi espone obiettivi e linee strategiche della Regione nell'orizzonte temporale triennale in coerenza con gli indirizzi della legislatura 2020-2025. Su questa griglia la Giunta predispone il bilancio e poi lo sottopone all'Assemblea legislativa regionale per l'approvazione.
Una seconda sezione del documento descrive gli aspetti finanziari, a partire da una lettura dei risultati del rendiconto 2020. Vengono quindi presentate le strategie di programmazione finanziaria relative al prossimo bilancio con la previsione sul periodo 2022-2024. Questa sezione traccia un quadro dei risultati e degli obiettivi della Programmazione regionale unitaria" (PRU) articolata nei vari Fondi di provenienza comunitaria (in particolare Fesr, Fse, Feasr), nel Fondo nazionale per lo sviluppo e la coesione (Fsc) e nel Pnrr. In linea con quanto previsto dalla normativa nazionale si espongono infine gli obiettivi programmatici pluriennali di riduzione del debito.
La Regione Marche deve affrontare una sfida senza precedenti: reagire ai profondi sconvolgimenti che hanno stravolto il tessuto socio-economico globale i cui effetti sono amplificati sul territorio marchigiano.
La crisi iniziata nel 2008 ha determinato una riduzione del PIL regionale non ancora recuperata. Inoltre, restano ancora aperte le ferite dovute al sisma 2016 che ha coinvolto circa il 42% del territorio regionale impattando pesantemente anche sul sistema economico e contribuendo a ritardare la ripresa. A ciò si aggiunga la pandemia da Covid 19 che si stima abbia prodotto, nel 2020, una contrazione del Pil per abitante pari a -8,2 punti percentuali.
Tutto ciò ha influito sui tassi di occupazione e disoccupazione, sul tasso di partecipazione alla vita attiva e sulle condizioni di vita della popolazione. Dal 2007 al 2020, sia pure con oscillazioni intermedie, gli occupati si sono ridotti di oltre 26 mila unità; i disoccupati sono raddoppiati (passando da circa 28 mila a quasi 50 mila unità); il tasso di disoccupazione 15-64 anni è cresciuto di 3,3 punti percentuali e quello giovanile (15-24 anni) di oltre 20 punti; è aumentato inoltre il rischio di povertà o esclusione sociale.
Una congiuntura difficilissima su cui la pandemia si è innestata determinando minori entrate per le amministrazioni pubbliche e specificatamente per le casse regionali si deve sia alla contrazione della base imponibile di alcune delle entrate regionali che a provvedimenti adottati dal Governo centrale per ridurre l'impatto dell'emergenza.
Le maggiori spese sostenute dalla Regione per far fronte alla pandemia sono state solo parzialmente ristorate dal Governo nazionale. Nell'ambito sanitario il sovra-costo calcolato dalla Regione Marche nel 2021 è di circa 146 milioni di euro di cui, al momento, solo 44 coperti dallo Stato.
Va detto che il 2021 è un anno finanziariamente difficilissimo per tutte le Regioni che chiedono complessivamente allo Stato almeno 2.200 milioni aggiuntivi per far fronte a questi costi.
Sotto il profilo della nuova programmazione comunitaria, il contesto appena descritto ha determinato una nuova classificazione a livello europeo. Da Regione "più sviluppata" del periodo 2014-2020 le Marche sono passate ad essere Regione "in transizione" del periodo 2021-2027. Un passaggio di categoria dovuto, in parte, dalla modifica della soglia che qualifica una Regione "in transizione", ma, soprattutto, all'effettivo peggioramento dei fondamentali dell'economia regionale.
Il "declassamento" rappresenta un danno per la Regione Marche, che guarda con preoccupazione alla nuova collocazione nella fascia intermedia (con Abruzzo e Umbria), tra le Regioni più sviluppate del centro-nord e quelle meno sviluppate del Mezzogiorno.
È uno scenario nuovo che determina un aumento di assegnazione di risorse della programmazione comunitaria e fa anche emergere con forza la volontà di attivare tutte le leve disponibili per invertire la tendenza al declino socio-economico fotografato dalla Commissione europea.
L'obiettivo strategico è riportare quanto prima le Marche tra le Regioni trainanti d'Italia e d'Europa con effetti sia su benessere e qualità della vita che sulla competitività e capacità di produzione di lavoro, reddito e investimenti delle imprese marchigiane.
Ricostruire le Marche, renderle più forti, sicure, innovative, attrattive, solidali e inclusive. È questa la "visione" che rappresenta il traguardo e l'orizzonte verso cui l'amministrazione regionale corre sfruttando e mettendo a sistema tutte le opportunità offerte dai nuovi cicli di programmazione europea e nazionale.
La strategia di sviluppo della Regione Marche per i prossimi anni dovrà infatti poggiare, oltre che sulle risorse del bilancio regionale 2022-2024, anche e soprattutto sui seguenti fondamentali canali di finanziamento:
• le risorse comunitarie della politica di coesione 2021-2027, aumentate del 76% rispetto alle assegnazioni del periodo 2014-2020, programmate e spese attraverso i Programmi operativi regionali (Por) Fesr e Fse+ in corso di definizione;
• le risorse comunitarie di Next generation EU, attuate attraverso gli interventi del Pnrr che ricadono sul territorio regionale e sulla notevole dotazione del Programma complementare al Pnrr per le aree del cratere;
• le risorse statali del Fondo di sviluppo e coesione oggetto di un'importante modifica della governance, attuata tramite un unico Piano di sviluppo e coesione a regia regionale, alle quali si aggiungeranno, a breve, le ingenti risorse della programmazione Fsc 2021-27;
• le risorse aggiuntive per l'agricoltura derivanti dal rifinanziamento per gli anni 2021 e 2022 del Piano di sviluppo rurale per le Marche.
L'aumento significativo delle risorse comunitarie per il prossimo periodo di programmazione pone a carico del bilancio regionale un onere finanziario molto più elevato che nel passato in quanto è necessario garantire la quota obbligatoria del cofinanziamento regionale. Una prima stima ipotizza una crescita dai 94 milioni di euro dell'attuale programmazione 2014-2020 ai circa 198 milioni di euro necessari per il cofinanziamento della 2021-2027.
Nella bozza dell'Accordo di partenariato, che deve essere approvato dalla Commissione europea, sono indicate le dotazioni previste per il Por Fesr, circa 730 milioni di euro, e per il Por Fse+, circa 370 milioni di euro.
La Giunta regionale sta determinando le priorità di intervento, che sottoporrà al confronto con gli Enti locali e con le parti economiche e sociali. Si possono però già individuare le priorità:
• grande attenzione al settore imprese (0S1): destinato all'OP1 circa il 46% delle risorse a fronte di un minimo regolamentare del 40%. Sono previsti interventi di sostegno ad innovazione e digitalizzazione delle imprese, internazionalizzazione e alla commercializzazione anche con strumenti finanziari innovativi;
• priorità allo sviluppo della green economy (0S2) alla quale è destinato circa il 33% delle risorse. Si va dall'efficientamento energetico degli immobili alla mitigazione del rischio sismico e idrogeologico, al sostegno alla mobilità sostenibile;
• priorità al rafforzamento della coesione sociale e alla creazione di occupazione (0S4) con le ingenti risorse del Por Fse+ concentrate su specifici temi: creazione di opportunità lavorative anche attraverso la professionalizzazione e la crescita dei giovani, supporto al sistema dell'istruzione e della formazione, sostegno alle categorie più in difficoltà con azioni mirate di inclusione sociale;
• Strategie territoriali integrate (0S5) proposte con lo strumento degli Investimenti territoriali integrati (ITI) localizzati nelle Aree interne e nelle Aree urbane. Si vuole intervenire con forza per contrastare lo spopolamento dell'entroterra così come favorire l'aggregazione tra gli Enti locali al fine di promuovere strategie di rilancio condivise, in particolare nel settore della cultura e del turismo.
Altra leva determinante per il rilancio e lo sviluppo regionale è rappresentata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), articolato in progetti di investimento e riforme e organizzato in 6 Missioni, che sono in larga parte sovrapponibili agli Obiettivi strategici della politica di coesione:
• digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo;
• rivoluzione verde e transizione ecologica;
• infrastrutture per una mobilità sostenibile;
• istruzione e ricerca;
• politiche attive del lavoro e della formazione, all'inclusione sociale e alla coesione territoriale;
• salute.
Il programma individua un ventaglio di interventi di particolare rilievo per il contesto marchigiano: infrastrutture ferroviarie (già previsto il potenziamento della Orte- Falconara), assi stradali, asili nido, potenziamento tecnologico in sanità, riqualificazione di immobili da destinare a finalità socio-culturali, miglioramento dell'offerta turistica sono solo alcuni degli interventi più rilevanti.
Sarà opportuno monitorare l'attuazione del Pnrr nella ricaduta sul territorio regionale, così da massimizzarne gli effetti ed assicurarne coerenza non sovrapponendolo con le programmazioni europee e nazionali in corso di definizione.
La Regione, nell'ambito del progetto dei 1000 esperti che ne dovranno garantire l'attuazione, sta selezionando le candidature per rendere disponibile all'inizio del nuovo anno la graduatoria di quelli destinati a supportare ed assistere gli Enti locali del territorio anche per sopperire alle loro carenze strutturali ed organizzative.
Di specifico interesse per le Marche anche il programma complementare del Pnrr per le aree terremotate. Il Pnrr sisma ha una dotazione complessiva di 1.780 milioni di euro, con misure che riguardano la dotazione infrastrutturale pubblica dei Comuni del cratere e un finanziamento a favore delle imprese private, per sostenere la ripresa dei territori lesionati dal terremoto
Un ulteriore strumento di grande importanza per ricostruire e rilanciare le Marche è rappresentato dal Fondo di sviluppo e coesione (Fsc), alimentato con risorse nazionali complementare ai fondi comunitari Fesr e Fse.
Oltre al monitoraggio della spesa delle precedenti programmazioni Fsc, di particolare rilievo è la programmazione delle risorse del nuovo ciclo 2021-2027.
Il Dipartimento per la Coesione territoriale, nel dicembre 2021, ha avviato l'attività propedeutica alla programmazione 2021-2027, che ha già previsto una dotazione iniziale pari a circa 50 miliardi di euro, presumibilmente da incrementare con ulteriori 23,5 miliardi di euro, come previsto dal disegno di legge di Bilancio 2022. A breve sarà avviato il negoziato tra Regioni e Governo per stabilire il riparto delle risorse.
Tra gli strumenti che possono contribuire in maniera rilevante allo sviluppo del sistema economico marchigiano e in particolare all'agricoltura, settore strategico della nostra Regione, va ricordato il Programma di sviluppo rurale (Psr), la cui operatività è stata estesa alle annualità 2021-2022 con l'assegnazione di risorse aggiuntive per 185,39 milioni di euro. La nuova politica agricola comune entrerà pertanto in vigore dal 2023 con un periodo di programmazione che sarà di 5 anni invece dei consueti 7.
Tra le opportunità conseguenti alla collocazione delle Marche tra le Regioni in transizione va considerata anche la nuova zonizzazione prevista dalla carta degli aiuti a finalità regionale per il periodo 2022-2027. La proposta della Regione, in corso di approvazione, amplia l'area di intervento dai circa 199 mila abitanti del periodo 2014-2021 ai circa 728 mila abitanti per il periodo 2022-2027; la popolazione interessata è stata ottenuta inserendo i Comuni del cratere sismico ed i Comuni ricadenti nelle aree di crisi industriale complessa.
È importante evidenziare anche l'innovazione di metodo che caratterizza l'attività programmatoria della Giunta regionale: le azioni saranno concretizzate scegliendo la concertazione, metodo adottato dalla Giunta fin dal suo insediamento.
Il percorso di ascolto avviato dal luglio scorso testimonia come sia stato ribaltato l'approccio rispetto al passato: la definizione dei programmi parte dalle esigenze concrete dei territori, opportunamente indirizzate, non più da una visione centralizzata che spesso ha minato l'efficacia attuativa.
Il Defr dà inoltre conto della legge regionale n. 18 del 30 luglio 2021 "Disposizioni di organizzazione e di ordinamento del personale della Giunta regionale" che ha innovato il ventaglio degli strumenti di governance regionale e ha ridefinito la struttura organizzativa degli uffici di Giunta in chiave dipartimentale, attualmente in fase di implementazione.
Il Programma di Governo della legislatura 2020-2025 ha collocato le politiche per la sanità ed il sociale al primo posto fra le dieci priorità operative. Il Defr dedica uno specifico focus alle varie ed articolate misure sanitarie e socio-sanitarie adottate per fronteggiare la pandemia da Covid-19, prioritarie insieme all'impegno per il riequilibrio territoriale e al rilancio dello sviluppo nelle aree che hanno maggiormente subito le conseguenze del sisma 2016.
La Giunta intende proseguire la stagione delle profonde riforme già avviata in questo primo anno in piena coerenza con il Programma di Governo di legislatura.
La nuova Agenzia regionale per il turismo e l'internazionalizzazione (Atim), istituita il 7 dicembre 2021 con legge regionale, svolgerà un ruolo operativo e di coordinamento sulla base degli indirizzi programmatici della Giunta in materia di turismo e internazionalizzazione.
La Giunta ha dato concreta attuazione alla riforma della SVIM trasformandola in "Sviluppo Europa Marche" (Svem) con la legge regionale 24 del 6 agosto 2021. In aggiunta alla tradizionale funzione di supporto alla Regione nella gestione dei fondi comunitari, sia diretti che indiretti, l'attività della Svem è stata indirizzata a supportare il territorio e gli enti locali.
Tra le strategie di sviluppo territoriale si inserisce l'opportunità di una Zona economica speciale (Zes) che potrà essere concretamente avviata con l'approvazione dell'Accordo di partenariato che inserisce la Regione Marche tra le Regioni in transizione.
La Regione investe fortemente sulla valorizzazione dei borghi e dei centri storici per contribuire ad invertire la tendenza allo spopolamento accentuata dal sisma 2016. Va in questa direzione la legge regionale che punta allo sviluppo integrato dei borghi e dell'albergo diffuso, una legge 'bandiera', per le Marche, 'regione al plurale' e 'dai mille campanili' che verrà attuata con piani pluriennali.
In sintesi, la strategia finanziaria della Regione si orienterà a:
- assicurare le risorse per la realizzazione delle priorità individuate nel Programma di Governo della legislatura, come articolate nei documenti di programmazione regionale;
- ottimizzare la spesa corrente e favorire un rilancio degli investimenti pubblici e privati anche a sostegno della ripresa post crisi economica, sisma 2016 e Covid-19;
- valorizzare le opportunità finanziarie connesse all'inquadramento delle Marche fra le Regioni "in transizione" nella nuova programmazione UE 2021-2027 e al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr);
- proseguire nella riduzione sostenibile dell'indebitamento regionale per liberare le risorse del servizio del debito a favore dello sviluppo;
- operare una forte connessione con la struttura organizzativa, recentemente innovata in chiave dipartimentale, al fine di qualificare la spesa regionale.
Pertanto, propongo all'Assemblea legislativa delle Marche di approvare il Documento di economia e finanza regionale per il periodo 2022-2024 nella forma di propria deliberazione amministrativa anche a seguito dell'esame effettuato da parte delle quattro Commissioni consiliari, del Cal e del Crel. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Mi scuso, ma comunque dico alla relatrice di maggioranza che sebbene ero lì in prossimità dell’uscita l’ho ascoltata e la sua relazione nello spiegare il Defr è completa e questo tra l’altro mi solleva dalla necessità di spiegarlo nelle sue articolazioni, ma è il Defr che non è completo, è questo il punto, quindi ovviamente la relatrice di maggioranza non poteva trasformare l’acqua in vino anche se ha tentato di farlo, ma quando l’acqua è acqua è un esercizio difficile.
La mia è una relazione politica più che altro e l’ho scritta tra le altre cose perché ho letto molto attentamente il provvedimento, poi ho presentato anche alcuni emendamenti nel limitato tempo che ho avuto a disposizione, perché il Defr è un fondamentale atto, anzi un documento, nonché strumento della programmazione generale per le Regioni nel quale queste espongono il proprio programma di Governo nel rispetto del "Principio contabile applicato concernente la programmazione di bilancio" di cui all'allegato 4/1 del d.lgs. 118/2011.
Come riportato nel documento al nostro esame, il Defr è chiamato dalla legge a definire le linee strategiche dell'Amministrazione e precede il bilancio di previsione che invece, all'interno del perimetro programmatico disegnato dal Defr, ne costituisce lo strumento concretamente operativo dal punto di vista finanziario.
Sempre in linea generale il Defr dovrebbe contenere il quadro congiunturale internazionale nazionale e regionale, il contesto economico e i riflessi sulla finanzia pubblica, il quadro di previsione delle entrate e di riferimento della spesa e le linee programmatiche del prossimo triennio 2022-2024 che tra l’altro costituisce, come pure viene indicato nel Defr, il triennio centrale di questa legislatura regionale di riferimento.
Il Defr è, quindi, strutturato in: a) Missioni; b) Programmi e c) Obiettivi.
Dovrebbe costituire il Defr, ma non è questo Defr, il momento più significativo della programmazione del Governo regionale. E se, come è stato osservato, "la programmazione è il processo di analisi e valutazione che, comparando e ordinando coerentemente tra loro le politiche e i piani per il governo del territorio, consente di organizzare in una dimensione temporale predefinita, le attività e le risorse necessarie per la realizzazione di fini sociali e la promozione dello sviluppo economico e civile delle comunità di riferimento" si può da subito affermare che detta programmazione nel Documento oggi alla nostra attenzione è del tutto assente anche perché nella correlata previsione finanziaria del triennio non vi è alcuna corrispondenza tra il bilancio ed il Defr.
Ed anche la collocazione dello stesso nel più ampio contesto della finanza pubblica italiana è a mio avviso del tutto insufficiente visto che vengono soltanto richiamate tematiche connesse all'evoluzione del principio del pareggio di bilancio, al ricorso al debito per gli investimenti, al percorso verso la nuova programmazione comunitaria 2021-2027, alle opportunità attese dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) senza però neanche accompagnarle con un'ipotesi progettuale sugli obiettivi strategici che vengono soltanto affermati genericamente.
Infatti, la Giunta non ha individuato in alcun modo, come era suo dovere, gli obiettivi generali della programmazione economico-sociale e della pianificazione territoriale, né ha stabilito, come pure era suo dovere, le forme e i modi della partecipazione degli Enti locali all'elaborazione dei piani e dei programmi regionali.
Nelle linee programmatiche del Defr si parla si è vero di un contesto difficile:
a) la crisi economica, iniziata nel 2008 e che ha prodotto una riduzione del PIL regionale, che non è stata mai recuperata anche perché la crisi ha attinto quelli che erano i nostri punti di forza, come ad esempio i distretti industriali. Guarda caso in questi anni abbiamo dovuto deliberare e far approvare da parte del Governo le aree di crisi. Nella nostra regione noi abbiamo diverse aree di crisi, la Piceno Valvibrata, la Fermano Maceratese e la crisi del bianco a Fabriano;
b) gli eventi sismici del 2016 che hanno colpito "circa il 42% del territorio regionale"
c) il Covid 19 con le maggiori spese sostenute e le correlate minori entrate, purtroppo, ahimè, nella nostra regione non ci siamo fatti mancare veramente nulla.
Un contesto difficile che, come riportato nel Documento, ha determinato un importante effetto in termini di posizionamento, lo diceva la relatrice di maggioranza, in cui la Regione Marche è scivolata da Regione più sviluppata del periodo 2014/2020 a Regione in transizione del periodo 2021/2027.
Nel Documento oggi al nostro esame sono del tutto assenti la sostanza programmatica e la strategia politica che ne dovrebbero costituire, rispettivamente, il corpo e l'anima; manca sostanzialmente la voce della politica che invece appare piegata alle ragioni della burocrazia.
Per assicurare che il Defr potesse svolgere appieno le proprie funzioni politico-amministrativa, economico-finanziaria ed informativa, era necessario dare rilievo alla chiarezza e alla precisione delle finalità e degli obiettivi di gestione, alle risorse necessarie per il loro conseguimento e alla loro sostenibilità economico-finanziaria, sociale e ambientale.
Obiettivi questi del tutto inesistenti e/o scollegati tra di loro tanto che appaiono del tutto assenti anche il "principio della comprensibilità", finalizzato a fornire un'omogenea informazione nei confronti dei portatori di interesse, ed il "principio della competenza finanziaria", che costituisce il criterio di imputazione agli esercizi finanziari delle obbligazioni giuridicamente perfezionate attive e passive. Principi che in fase di programmazione assumono una particolare e decisiva rilevanza.
Questi vizi costitutivi del Defr vengono replicati nel bilancio di previsione, peraltro, del tutto ad esso scollegato.
Nel Defr dello scorso anno si affermava che, a causa del limitato periodo di tempo trascorso dall'insediamento del nuovo Governo, non vi poteva essere alcuna strategia finanziaria che presupponeva "un'approfondita ricognizione della situazione finanziaria ereditata dalla precedente legislatura" ed una seconda che doveva vedere "l'attuazione della stagione delle riforme".
Questi impegni sono stati disattesi per quanto riguarda la strategia finanziaria ad oggi ancora del tutto assente, mentre la stagione delle riforme, pure richiamate nel documento, si è risolta in una spasmodica modifica della legislazione regionale volta esclusivamente ad occupare il potere, dobbiamo dirlo.
Per quanto riguarda "la situazione finanziaria ereditata dalla precedente legislatura", credo che si potrà convenire che la precedente Giunta ha lasciato una eredità importante in quanto, nonostante il contesto sempre più emergenziale nel quale siamo stati costretti allora ad operare, come voi d’altra parte, ma noi ancora di più, prima per il terremoto poi per Covid, sono stati pienamente conseguiti gli obiettivi del nostro ultimo Defr 2020/2022, E questo è comprovato dal rendiconto del 2020 nel quale risultava che abbiamo lasciato in eredità un bilancio solido, in equilibrio di cassa, e redatto a sostegno di una visione programmatica volta al futuro della nostra comunità e consegnando al nuovo Governo regionale la responsabilità - ed aggiungo l'opportunità - di concludere le tante progettualità in atto.
Una solidità di quel bilancio regionale confermata:
- dal rispetto della normativa sul pareggio;
- dal rispetto della normativa sulla tempestività dei pagamenti;
- dalle politiche di riduzione del debito non episodiche, ma strutturali come prioritarie politiche di bilancio;
- dal percorso di riduzione della pressione fiscale;
- dalla posizione tra le migliori Regioni in sanità;
- dall'impulso alla spesa di investimento con l'adozione di un importante piano di investimenti - che apprezzabilmente vediamo in larga misura confermato e questo è apprezzabile - per quanto riguarda: dissesto idrogeologico, viabilità, mobilità, ambiente, territorio e sanità.
Come riportato nella relazione illustrativa alla proposta di legge n. 90 (bilancio di previsione 2022-2024) – leggo testualmente quanto riportato dalla stessa Giunta "l’Agenzia di rating Fitch ha attribuito alla Regione Marche un elevato giudizio di rating con riferimento all'affidabilità finanziaria ed alla prudenzialità nella gestione del debito; ha considerato come elementi qualificanti la sostenibilità del debito, classificata addirittura nella categoria "aaa", e il moderato livello di rischio della Regione rispetto agli enti locali e regionali a livello internazionale; ha inoltre evidenziato che le Marche sono tra le migliori regioni secondo la valutazione nazionale del livello di qualità ed efficacia del servizio sanitario regionale" Se tutto questo è vero, e correttamente la Giunta lo riporta nella proposta di legge presentata, il merito certamente non può essere intestato a questa Giunta regionale perché, a distanza di 15 mesi dal suo insediamento, non ha varato per sua stessa ammissione alcuna manovra, se non l’assestamento e quella di oggi, ma va intestato a chi c’era prima.
Questo giudizio imparziale di Fitch, anche in relazione ai tempi in cui è stato reso, rende onore alla Giunta precedente che ha avuto la responsabilità di governare questa straordinaria Regione nei suoi momenti più difficili e penso che lo abbiamo fatto con efficacia e capacità.
Noi tra l’altro, ‘ho detto prima, nel tempo trascorso dall'insediamento della nuova Giunta ad oggi, dobbiamo constatare che la stessa ha governato con la struttura organizzativa (peraltro tutta recentemente confermata), con le risorse ed all'interno delle progettualità ricevute in eredità dalla precedente Amministrazione; possiamo a ragione affermare che la Giunta precedente è sopravvissuta a se stessa.
E peccato che la Giunta di centrodestra non abbia saputo cogliere fino in fondo le opportunità ricevute in eredità, come la possibilità di finanziare gli investimenti con l'assunzione di nuovo debito che, come si ammette, anche qui la Giunta lo dice: "si apre per la Regione Marche grazie all'oculatezza della gestione che ha consentito di ridurre lo stock di debito esistente, come riconosciuto anche dall’agenzia di rating Fitch"; addirittura nel Defr si afferma che la strategia finanziaria della Regione si orienterà nel "proseguire nella riduzione sostenibile dell'indebitamento regionale, al fine di liberare le risorse del servizio del debito a favore dello sviluppo, in un quadro di sana gestione finanziaria". All'insegna, quindi, della continuità anche per quanto riguarda l'indirizzo finanziario, e va bene questo, però dovete anche riconoscere a chi vada ascritto il merito.
Questo è possibile infatti perché il debito nei 5 anni del nostro Governo veniva ridotto di oltre il 30%, 31% per la precisione, pur all’interno di una politica di rilancio degli investimenti, confermata da questa Giunta apprezzabilmente, e di graduale riduzione della pressione fiscale, tanto che importanti testate giornalistiche economiche sottolineavano a quel tempo, per quanto riguarda la nostra Regione, l'ottimo rapporto tra tassazione e servizi resi ai cittadini. Ed è agli atti chi fosse allora l'Assessore al bilancio.
Sforzi e risultati della precedente Amministrazione che dovevano essere riconosciuti all'esito della preannunciata "ricognizione della situazione finanziaria ereditata dalla precedente legislatura" e della "analisi approfondita dei dati", anche per applicare, laddove utile, il principio della continuità amministrativa nell'interesse della comunità regionale, che è patrimonio non nostro, ma dell'Istituzione che abbiamo l'onore e la responsabilità di rappresentare e servire.
E quando questo è avvenuto, il nostro è stato un atteggiamento serio, leale e costruttivo, come è successo con il nostro contributo propositivo ed il nostro voto favorevole sull'unica variazione di bilancio, presentata dal Presidente della II^ Commissione, e su numerosi altri provvedimenti legislativi, Ciò abbiamo fatto perché conosciamo bene la difficoltà, la fatica e la responsabilità di governare. Invece, presentare il lavoro ed i risultati di altri come propri è un atto di vera e propria mistificazione, utile soltanto alla facile propaganda.
Voglio dare atto all’Assessore Castelli che più volte ha detto che va applicato il principio della continuità amministrativa, però spero che sia sempre conseguente a questa affermazione e pretenda che anche i suoi colleghi di Giunta lo siano.
Dal Documento non emerge la minima strategia non solo finanziaria, ma anche politica e programmatica di questa Giunta se è vero che:
a) non è mai stata varata quella manovra integrativa che ci era stata promessa e l'assestamento è stato approvato alla fine dell’anno ed addirittura vediamo che il Crel ha messo a verbale il non parere a causa della mancanza dei tempi minimi necessari, e questo, insieme ai tempi ancora più stretti assegnati per esaminare questo Defr, la legge di stabilità ed il bilancio di previsione, contraddice la tanto sbandierata "apertura sistematica al contributo delle rappresentanze economiche e sociali della Regione", per niente invece praticata. Si converrà, se si afferma questo nel Defr ed il Crel mette a verbale che non può esprimere il parere a causa dei tempi contratti, che questa è una contraddizione in termini o comunque non si dà corso a quello che si scrive, della serie la mano destra non sa cosa fa la sinistra, perché qui ci dobbiamo mettere d’accordo;
b) non sono state per niente affrontate, come pure dichiarato lo scorso armo, "le sfide di cambiamento imposte dal Covid 19, della recessione economica, della transizione digitale e ambientale", tanto che neanche sono state colte le opportunità derivanti dalla possibilità di utilizzare l'avanzo vincolato per le finalità connesse al Covid 19 come, invece, aveva fatto la precedente Amministrazione con la "manovra 210".
Questa imperizia è ancora più grave se è vero che nel Documento, all'esito della descrizione del contesto di crisi economica con scivolamento a Regione "in transizione", si dà atto di "un'accresciuta assegnazione di risorse della programmazione comunitaria" e della volontà di "ricostruire le Marche" per "renderle più forti, sicure, innovative, attrattive, solidali e inclusive", solo che non viene detto come, è qui che manca la visione, manca il programma. Non viene detto come.
Obiettivi, questi, senza dubbio condivisibili, ma che non possono essere solo affermati bensì praticati attraverso una programmazione che per vivere deve essere ospitata negli strumenti di bilancio ed invece non è in alcun modo rinvenibile in essi. Infatti il bilancio di previsione dorrebbe costituire il momento conclusivo della fase di previsione e programmazione e dovrebbe rappresentare con chiarezza non solo gli effetti contabili delle scelte assunte, ma anche la loro motivazione e coerenza con il programma politico dell'Amministrazione, con il quadro economico-finanziario e con i vincoli di finanza pubblica.
E ciò è tanto vero che nel Documento si ammette l'assenza di questa strategia quando si afferma che "la strategia di sviluppo della Regione Marche per i prossimi anni dovrà infatti poggiare, oltre che sulle risorse del bilancio regionale 2022-2024 in corso di definizione in questa settimana anche e soprattutto sui seguenti canali di finanziamento:
• le risorse comunitarie 2021-2027;
• le risorse del Pnrr;
• le risorse statali del Fondo di sviluppo e coesione;
• le risorse aggiuntive per l'agricoltura derivanti dal rifinanziamento per gli anni 2021 e 2022 del Piano di sviluppo rurale per le Marche."
E' evidente che la leva più rilevante e determinante per il rilancio e lo sviluppo regionale è rappresentata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) con i suoi progetti di investimento e riforme articolato in 6 Missioni, in larga parte sovrapponibili agli Obiettivi strategici della politica di coesione.
Quindi, questa Giunta potrà disporre di ingenti risorse come nessun altro Governo nella storia della Regione Marche ha mai avuto.
Di questo sembra essere consapevole chi ha redatto il Documento, tanto che nello stesso vengono elencate tutte queste enormi opportunità senza però indicare come queste vogliono e possono essere colte e per fare che cosa.
Pensiamo all'enorme mole di risorse ed alla possibilità di investimenti, anche attraverso il ricorso al debito, per colmare i ritardi e il deficit infrastrutturale della nostra Regione, nella consapevolezza di quanto le infrastrutture stesse siano un campo sconfinato: treni, aeroporti, porti, scuole, ospedali, fibra, strade, ponti e che investire in esse sia anche l'unica strada per esplorare nuove vie di sviluppo e, più in generale, per tornare a crescere.
Ed allora, quando nel Documento si evidenziano le opportunità per gli interventi infrastrutturali, si doveva assumere la responsabilità di indicare specificatamente gli interventi ritenuti prioritari, come ad esempio la terza corsia dell'A 14 abbandonando le insensate ipotesi dell'arretramento utili solo per restare immobili e paralizzati nell'imbuto in cui i territori sono stati irresponsabilmente cacciati.
Dovevano essere colte, ed è strano che non siano nel Defr, senza tentennamenti le opportunità derivanti dalla presa d'atto del Ministro dello sviluppo economico che nel definire le Marche "una delle regioni più irraggiungibili d'Italia" ha dichiarato che il "Governo nazionale dovrà assumere le decisioni opportune per superare finalmente queste criticità" e l'attuale condizione della A 14 nel tratto a sud di Porto Sant'Elpidio è di sicuro per le Marche la più rilevante delle criticità.
Io mi sarei aspettato che queste importanti affermazioni, signori, del Ministro allo sviluppo economico nonché Vicesegretario della Lega avessero avuto ospitalità in questo Documento, sarebbe stato opportuno per il bene di questa nostra regione.
In definitiva se è vero che l'Ente Regione dispone di ingenti risorse ci saremmo aspettati, per esse, una progettualità più puntuale e, soprattutto, più condivisa ed anche qui a tal fine, la prospettata "profonda innovazione di metodo che caratterizza l'attività programmatoria della Giunta regionale" per "la concertazione come metodo di lavoro" con le "rappresentanze economiche e sociali della Regione" appare all'evidenza un impegno ex se disatteso, se è vero che i tempi compressi imposti dalla Giunta per la discussione ed approvazione degli atti impediscono qualsiasi confronto anche in sede istituzionale (Consiglio regionale, Crel, Cal) e precludono qualsiasi possibilità di condivisione.
Tempi così stretti non c’erano mai stati, io come Assessore al bilancio solo sui tempi sono solidale con l’Assessore Castelli, so bene quali sono le difficoltà nel rispettare i tempi del bilancio ed anch’io utilizzavo tempi molto stretti però lo facevo con la condivisione, concordavo i tempi con i colleghi dell’opposizione, magari ci sentivamo prima, questo ve lo possono confermare tutti, c’è qui la Consigliera Leonardi e sa bene che quei tempi venivano concordati anche se erano stretti.
Nel Defr dello scorso anno si ipotizzava una "stagione di profonde riforme" sono state norme manifesto le cui finalità neanche sono state proposte nel Defr né con il bilancio vengono adeguatamente finanziate.
Pensiamo a quando abbiamo approvato la legge sui borghi, che noi abbiamo votato all’unanimità, e che abbiamo finanziato all’unanimità perché ricorderete che non c’erano risorse nel 2022 e con una alchimia legittima, contabile, abbiamo preso le risorse del 2021 e le abbiamo spostate per il 2022 e oggi è stato presentato un emendamento in I^ Commissione con il quale vengono tolte le risorse alla legge sui borghi. Se è così non siamo più credibili.
E' questa la dimostrazione di come la Giunta regionale perda troppo spesso la memoria e di come le forze politiche di maggioranza non credano agli atti approvati da questo Consiglio regionale e smentiscano le dichiarazioni da loro fatte e gli impegni da loro assunti in questa sede, altrimenti non dovrebbero, ad esempio, consentire di togliere risorse alla legge sui borghi e nel contempo stanziare risorse per la “Tabella E" con assegnazione di milioni di euro di contributi senza progettualità e volti esclusivamente a soddisfare richieste singole, come a dire che la stagione di profonde riforme declamata più volte si è arresa ancora prima di iniziare e secondo me con quella tabella e con quell’emendamento non l’ha fatto neanche con molto onore.
L'indicazione di risorse finanziarie disponibili per il raggiungimento degli obiettivi declinati doveva e poteva essere più puntuale ed anche quest’anno avremo un bilancio di previsione 2022-2024 …, e ciò è tanto vero che nel Defr si afferma testualmente che "la manovra finanziaria regionale 2022/2024 si inserisce in un contesto che ha richiesto la massima prudenza nella programmazione ed allocazione della spesa corrente, considerata la necessità di assicurare la copertura all'incremento di alcune spese obbligatorie strategiche".
In definitiva, sarebbe stato invece ragionevole aspettarsi, considerato che il triennio 2022-2024 costituisce la fase centrale di questa legislatura regionale, la presentazione di un Documento che avesse declinato progetti, iniziative e obiettivi in coerenza con le risorse messe in campo affinché il Defr e lo stesso bilancio potessero riappropriarsi della loro funzione programmatica di fondamentale importanza.
Anche in questa occasione devo rilevare, come lo scorso anno, che non si scorge nel Defr e nel bilancio una visione di futuro, mentre si vede bene che mancano il coraggio delle scelte, la forza delle azioni ed anche la passione della politica, all'evidenza piegata alle ragioni della burocrazia.
Manca in definitiva la determinazione per cogliere le opportunità per progettare un futuro possibile, migliore e credibile pur presenti in un tempo, il nostro, difficile ed avverso.
Noi riteniamo di aver fatto la nostra parte quest’anno ed assolto i nostri doveri e continueremo a farlo per le responsabilità che ci competono.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Ritengo che ognuno all’interno del Consiglio regionale debba svolgere il proprio ruolo, giustamente la maggioranza, l’amministrazione, deve dare progetti, idee, e la minoranza deve criticare a seconda delle sensibilità.
Ci sono però anche momenti alti e credo che questo debba essere uno di quelli perché a mio parere la programmazione economico finanziaria regionale triennale è un momento alto, non è il momento delle piccole cose su cui poi possiamo anche accapigliarci. Ci sono momenti particolari e questo è di transizione non solo perché la Regione Marche rischia di andare dal nord evoluto al sud più arretrato, ma perché ci sono una serie di concomitanze, ci sono dei nodi dell’economia, della politica, del sociale, della storia che portano a dei cambiamenti. Quindi, un momento di grave difficoltà.
Nessuno può nascondere che siamo in una fase di deindustrializzazione delle Marche, le vicende Caterpillar, Elica ed altre minori, ma ugualmente importanti per i protagonisti che le vivono, danno l’idea che sta cambiando completamente il modello di sviluppo della regione, che è stato vincente. Sul modello marchigiano il professor Fuà ci scrisse libri, fece relazioni, prese premi internazionali e via di seguito, perché oggettivamente le Marche erano un po’ la spremuta del miracolo manifatturiero italiano. Anche da fuori regione venivano per trovare lavoro, c’erano imprenditori molto coraggiosi che dagli anni ‘50/’60 fino agli anni ’90 hanno dato le direttive di quella che era un po’ la vita socio-politica regionale.
Adesso siamo in una fase di transizione e di totale cambiamento ed il Covid con tutte le sue problematiche ci ha messo la sua.
Abbiamo un triennio particolare in cui ogni catastrofe ed ogni guaio nasconde anche delle opportunità grandissime, ricordo che, lo voglio citare come aneddoto della mia vita, quando ero parlamentare andai una volta dall’allora Presidente del Consiglio per perorare la necessità di salvare una azienda rilevante a cui le banche stavano chiudendo i conti e lui mi disse “Ma che storia! Questa è una grande opportunità! Quando uno va per aria significa che può trattare con le banche …”.

PRESIDENTE. Mi scusi, giustamente la Consigliera Casini mi ha ripreso perché siamo fuori argomento …

Carlo CICCIOLI. Io sto parlando della vicenda Marche e sono completamente in tema e siccome la questione delle Marche …

PRESIDENTE. Per esplicitare il nostro Regolamento, sono permessi dei parametri di riferimento.

Carlo CICCIOLI. Se siamo in Unione Sovietica che non si può neanche parlare …

PRESIDENTE. Prego, cancelliamo questa ultima frase e andiamo avanti.

Carlo CICCIOLI. Adesso mi incattivisco! Allora uso ciò che ha detto il capo del PD Letta, siccome non credo sempre a quelli del PD, mi informo e chiedo sempre se sia vero ed il Segretario del vostro partito ha detto che due sono i peggiori PD in Italia, quello della Sardegna e quello delle Marche, se la battono, ma forse quello delle Marche è peggiore. Evidentemente bisogna che fate un salto di qualità e di crescita.
Io sto parlando di cose serie …, le cose serie …


PRESIDENTE. Andiamo avanti sulle cose serie, prego.

Carlo CICCIOLI. Ripeto, è un triennio speciale perché ci troviamo in presenza di una crisi socio-economica delicatissima, ma abbiamo la possibilità di spendere risorse per 1,9 miliardi, 370 miliardi per il Por-Fse e 730 miliardi per il Fesr, che significa che le Marche hanno una opportunità incredibile, mai si era visto un apporto alla nostra economia di questo livello. Dimostra che su un guaio …, perché abbiamo un cambio di economia mondiale che impatta molto sulle Marche per la globalizzazione ed un cambio di comportamenti sociali a causa del Covid, che però possono essere modificati in meglio.
Abbiamo una fortuna nelle Marche che non dipende da noi, come la Repubblica di Venezia ebbe la possibilità in quei secoli per via del mare di gestire delle cose perché era strategicamente così, come il nord Europa degli ultimi decenni è stato al centro del mondo ed oggi è in declino, l’economia tedesca e quella del Mare del Nord sono in declino, come Roma ebbe un ruolo strategico perché era al centro del Mediterraneo, il mare più attivo, oggi le Marche si trovano non per merito, ma per una serie di snodi, ad essere uno dei terminali della cosiddetta “Via della seta” con tutti i vantaggi e gli svantaggi.
Il porto di Ancona, che era il primo porto dell’Adriatico, comunque presenta dei problemi di localizzazione difficili, può diventare uno dei primi porti del Mediterraneo nel declino che stanno cominciando ad avere i Mari del Nord, di Rotterdam, Amburgo ed Anversa, che sono i tre i porti più importanti del mondo, perché non è più conveniente portare le merci dalla Cina, dall’India, eccetera, fino a lassù, conviene, attraverso il Canale di Suez o alcuni porti terminali turchi, portarli in Italia e le Marche sono in questo momento le più attrezzate.
Amazon ha deciso di scegliere Jesi, che oggi è un interporto, pensa di trasformarlo in polo logistico, come ha fatto a Piacenza per la parte ovest dell’Italia e ad Ancona dovrebbe esserci un polo logistico che porta tutto verso il centro Europa. Sono dei cambiamenti, delle opportunità di cui noi dobbiamo tener conto.
Marche strategiche, questa è la questione, su Marche strategiche per l’Italia dobbiamo puntare tutto sul primo tema, che non possiamo gestire da soli, che deve essere gestito attraverso le risorse europee e nazionali e quello che noi sappiamo immaginare, progettare e mettere a terra, usando questa espressione brutta, ma tanto in voga. Uno dei temi è l’isolamento, le Marche hanno vinto l’oscar dell’isolamento, nelle Marche è difficile arrivare per tutti.
La necessità del collegamento est ovest sia su ferro che su strada è una delle priorità del triennale fondamentale. Ho letto sul giornale il Resto del Carlino, ma potrei sbagliarmi, che già nel 1816 era stato chiesto allo Stato Pontificio di migliorare questo collegamento e a distanza di 200 anni non è stato realizzato, ma questa volta può essere fatto finalmente, quindi est ovest, porto di Ancona.
I romani quando arrivavano in un posto cosa facevano? Le strade, quando tu hai le strade significa che hai tutto, che sei vincente. Allora l’isolamento infrastrutturale est ovest e nord sud, che dobbiamo assolutamente …, su questo concordo con il Consigliere Cesetti quando dice che bisogna superare il nodo che c’è tra le Marche e l’Abruzzo da Pedaso, che non è tollerabile, così come non è tollerabile che l’alta velocità si fermi a Ravenna, ad Ancona c’è stata ma è rimasta una pallida idea. Ci deve essere l’alta velocità nord sud delle ferrovie, è fondamentale il riempimento Ancona Torrette perché lì può correre l’alta velocità, è fondamentale la rete stradale ed autostradale, sono rilevanti le intervallive e rompere l’isolamento è il primo obiettivo.
Il secondo è il Progetto Appennino, il progetto entroterra, parte da una valutazione, innanzitutto il Covid con la necessità di lavorare da remoto ha aperto una finestra significativa, l’utilizzazione del digitale da remoto, per cui il lavoro può essere svolto anche altrove rispetto a dove si vive, quindi è possibile attraverso lo smart working fare cose importantissime per cui altri aspetti della compresenza lavorativa diventano residuali. Questo sta già succedendo negli Stati Uniti dove le grandi città stanno perdendo popolazione a favore del decentrato, per la qualità della vita, per l’economia verde e tutto il resto. Noi dobbiamo anticipare questo percorso nella nostra regione e il triennale si sta occupando di questo, tra l’altro tra i 5 assi dell’ormai anche troppo citato Piano nazionale di ripresa e resilienza, la digitalizzazione è una delle cose fondamentali.
L’altro aspetto è che le Marche da questo punto di vista sono uno scrigno incredibile, arte, storia, cultura - noi su questo ci giochiamo il futuro – e cibo, quindi, agricoltura, enogastronomia in generale e attività di manipolazione di questi settori. Prima l’occupazione era soprattutto diretta verso la fabbrica, oggi invece deve essere diretta verso queste produzioni, alcuni indicatori ci dicono già che il comparto agricoltura è l’unica area in cui aumentano gli occupati, ci sono giovani che per la prima volta vanno a fare gli imprenditori agricoli e questa è una cosa che dobbiamo tenere d’occhio perché è un movimento spontaneo che va assolutamente incentivato attraverso l’uso delle risorse.
L’altro aspetto sul quale mi sento di dire, anche questo nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, è la formazione. Nelle Marche noi abbiamo quattro Università, due Conservatori e una Accademia d’arte d’alta formazione, in questi sette poli di formazione culturale dobbiamo implementare le attività, dobbiamo puntarci, è una storia importante che può promuovere uno sviluppo economico.
Sulla salute e sul sociale mi sento di dire che dobbiamo avere coraggio perché le regole stringenti che ci ha dato l’Europa, con i limiti di bilancio e lo Stato con tutte le leggi, pensiamo ai tetti di spesa, ci costringono a contenere la spesa, a non andare oltre, ma noi su questo dobbiamo avere coraggio, gli imprenditori e in qualche modo anche gli amministratori, anche le amministrazioni regionali sono imprenditori del loro territorio, devono avere coraggio, molte volte lo sviluppo nasce dall’audacia e dalla temerarietà. Qualche volta bisogna essere temerari e questo credo che sia un tema fondamentale.
In questo conta anche il terremoto, come il Covid il sisma è stato una catastrofe, ha determinato morti, spopolamenti, tanti guai, ma anche in questo caso la scelta delle risorse può costituire, anche questo, un meccanismo fondativo per la ripresa.
Le Marche possono vivere un momento magico, dipende da noi, dipende da quello che metteranno in campo l’amministrazione, la Giunta, gli Assessori, dal contributo che sapranno dare i Consiglieri di maggioranza, dalle opportunità che sapremo cogliere fuori dalle Marche perché la maggior parte dovremmo coglierle fuori e portarle dentro.
Io sono ottimista perché la vicenda del Commissario tecnico della nazionale di calcio ci dovrebbe far riflettere, in fondo è stato tutto un caso. Le Marche diventano centrali in Italia e in Europa per caso, Mancini è nato a Jesi ed è il Commissario tecnico della squadra italiana che ha vinto gli europei. Sono tutte circostanze che non sono state certo decise da noi, però quello spot su cui il Presidente Acquaroli ha tanto creduto, ha portato per sinergia, come volano, una notorietà alle Marche che non avevano mai avuto, fino ad oggi si diceva: dove sono le Marche? Sotto Rimini, da una certa parte rispetto a Roma … Oggi le Marche iniziano ad essere conosciute, il primo elemento è la conoscenza.
Mi fermo qui, dicendo che è stato fatto un buon lavoro, come tutto è migliorabile però presentiamo un buon bilancio e un buon Documento di economia e finanza regionale, ovviamente migliorabili, ovviamente bisogna realizzarli, questo sì, su questo sono d’accordo, ce la dobbiamo mettere tutta per passare dai progetti ai fatti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Oggi ci troviamo a discutere un documento di particolare rilevanza, mi dispiace vedere in Aula solo un paio di Assessori, avrei preferito ci fosse l'intera Giunta ad ascoltare.
Visto che si parla di un documento che tocca più argomenti, sarebbe stato rispettoso ascoltare maggioranza e minoranza su quanto avevano da dire su questi temi proprio perché è un documento ad ampio spettro pur mancando la visione, la strategia finanziaria e, come ha detto prima il Consigliere Cesetti, manca di corpo e di anima, è l'ennesimo taglia e incolla.
Un documento che definirei fuori dal tempo perché dopo un anno come quello che abbiamo vissuto, con grandi aziende che cercano di delocalizzare e multinazionali che minacciano chiusure, mettendo in ginocchio centinaia di famiglie marchigiane, non c'è una sola riga che dica cosa la Regione intende fare per contrastare queste scelte e soprattutto come intende supportare i lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro. E questo è solo un aspetto, forse il più importante, tra quelli trascurati su un argomento prioritario come il lavoro su cui questa Aula, tre mesi fa, aveva approvato una mozione all'unanimità.
Non si parla dell'inserimento lavorativo dei giovani, in particolare neo-laureati e del rapporto con imprese del territorio e università, non si valorizza affatto l'occupazione femminile, si liquida in tre parole il tema rilevante del collocamento delle persone disabili.
Nulla si dice su quella che rappresenta ormai anche nelle Marche una emergenza: gli infortuni e le morti sul lavoro. Cinque mesi fa il gruppo del Partito Democratico ha depositato su questo una mozione che ancora deve essere discussa, io ritengo sia urgente parlarne. Così come è urgente aumentare le risorse per il finanziamento delle attività di prevenzione, incrementare il numero degli addetti alle attività di prevenzione e protezione dai rischi in ambito lavorativo da parte dell'Asur, e definire al più presto il Piano mirato di prevenzione così come previsto dal Piano nazionale 2020-2025.
Nel testo che oggi verrà approvato, non si affronta concretamente un tema importantissimo come quello della lotta alle disuguaglianze. Non lo dico io: secondo l'Istat la povertà assoluta sta aumentando a dismisura nel nostro Paese. Interessa purtroppo 2 milioni di famiglie, soprattutto quelle più numerose, una situazione ovviamente aggravata dalla pandemia. Giù un anno fa, peraltro, il Presidente Acquaroli l'aveva messo bene in evidenza nella sua relazione di insediamento, e su questo anche l'Assessore Saltamartini si era preso impegni precisi nella seconda seduta del Consiglio regionale di questa legislatura. Purtroppo agli annunci, alle parole, come spesso vi capita, non sono seguiti i fatti.
Rispetto ai 300.000 euro stanziati per il 2020 dall'Amministrazione di centro-sinistra, nel 2021 non avete previsto neanche un euro per affrontare questa tematica così rilevante. Nel bilancio in discussione oggi, ripristinate solo 100.000 euro per l'intera annualità 2022, somma che, trasferita agli Ambiti territoriali sociali, dovrebbe servire per dare risposte alle migliaia di famiglie marchigiane che sono in stato di povertà: non ci siamo proprio purtroppo!
Di fatto tutto il settore del welfare non è stato governato in alcun modo in questo ultimo anno: sono state sottovalutate, se non addirittura ignorate, le numerose implicazioni e gli effetti sociali della pandemia.
Il sistema è andato avanti per inerzia, senza una strategia complessiva di governo del welfare da parte della Giunta regionale, senza un confronto costante con gli Ambiti, con il terzo settore (la cooperazione, l'associazionismo). Nel merito e guardando ai prossimi anni, penso sia necessaria innanzitutto una riflessione sul sostegno alla non autosufficienza riqualificando e sviluppando l'assistenza in direzione di un vero e proprio sistema della domiciliarità. Mi fa piacere che l’Assessore Saltamartini parlando di sociale esce dall’Aula particolarmente interessato alla questione. Va perseguita l'implementazione di un fondo indistinto regionale, non vincolato a progettualità specifiche, che permetta agli Ambiti di rispondere ai bisogni diffusi sul territorio.
Sulle politiche sanitarie, nel documento si rilancia l’intenzione di fare un nuovo Piano socio-sanitario che non ha scadenze e non è finanziato, e non si coglie invece l'urgenza di predisporre i progetti regionali per il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) che è finanziato (sono già stati assegnati alle Marche 183 milioni) ed ha scadenze immediate perché i progetti vanno presentati entro fine febbraio. E le scelte che si faranno a questo proposito sono da assumere tempestivamente e in modo trasparente e partecipato.
Si dice, sostenendo il falso, che la riorganizzazione verrà fatta in base alle indicazioni del Pnrr e del DM 70 del 2015 - che prevedono la concentrazione della rete e la capillarizzazione di quella territoriale - quando in realtà il Defr rilancia un altro modello che è ormai diventato un mantra: "superamento del modello dell’Ospedale unico in una logica di rete ospedaliera integrata sul territorio", che si traduce nell'ulteriore espansione dell'ospedale a scapito del territorio. Si afferma di usare come riferimenti indirizzi nazionali che in realtà si disattendono in modo netto e clamoroso.
I servizi territoriali vengono tutti o quasi potenziati a parole e sacrificati nei fatti; di salute mentale, neuropsichiatria infantile, dipendenze patologiche e demenze praticamente non si parla affatto.
Per i progetti elencati non si dispone né di dati, né di analisi, né di progetti, ma solo di intenzioni, come del resto era avvenuto col programma elettorale diventato poi purtroppo programma di governo.
C'è quindi una totale assenza di politica sanitaria, ancora una volta sostituita da un mix di retorica e propaganda.
Questo documento presenta altre grandi lacune a partire, ad esempio, dal tema dell'istruzione e del diritto allo studio; non una parola sulla tematica rilevante dell'alternanza scuola lavoro, non una parola sulla grave problematica della dispersione scolastica, quasi niente sul diritto allo studio, in particolar modo sul diritto allo studio per l'istruzione superiore universitaria su cui invece occorrerebbe aprire un discorso approfondito per andare verso una reale legge di riforma nella nostra regione.
Dolosamente non avete dato continuità a leggi importantissime che avevamo approvato tutti insieme nella scorsa legislatura: il contrasto al bullismo e al cyberbullismo, il contrasto alla ludopatia e al gioco d'azzardo, la promozione dell'invecchiamento attivo, l'accesso alle spiagge delle persone disabili, il Parlamento degli studenti qui in Consiglio regionale.
Il Presidente Acquaroli, poi, già nella sua relazione di insediamento un anno fa aveva insistito molto sul concetto di coinvolgimento e di partecipazione ai processi decisionali da parte dei cittadini, delle parti sociali e delle associazioni. Credo che anche da questo punto di vista non possano bastare le parole, il tema della partecipazione non è contemplato in questo testo e nel bilancio non è previsto nulla per il rifinanziamento della legge 31 del 2020, approvata a fine legislatura, che riguarda proprio la partecipazione all'elaborazione della valutazione delle politiche pubbliche da parte dei comitati cittadini, delle associazioni, delle parti sociali, che rappresenta un elemento imprescindibile per assicurare una governance efficace dei problemi sociali, ambientali, economici, che le amministrazioni pubbliche e i governi devono affrontare e risolvere.
La dimostrazione che siete fuori dal tempo è nel fatto che, pur vivendo gli anni della pandemia, anni in cui la scienza sta dando un contributo fondamentale per uscire da questa tragedia, anni in cui medici ed operatori sanitari hanno perso la vita per combattere la pandemia, voi cosa fate? Non rifinanziate ancora una volta la legge che istituisce la Giornata Carlo Urbani. A questo punto, dopo le polemiche e le false rassicurazioni dello scorso anno, è chiaro che anche questa è una scelta. Una scelta che purtroppo si commenta da sola. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Signori Consiglieri, un bilancio scritto con mano e con i piedi dagli uffici, un documento perfetto sotto il profilo tecnico, un documento scolastico a cui certamente l’insegnante Consigliera Ruggeri darebbe un bel voto, ma è un documento di economia e finanza regionale, Assessore Castelli, in cui mancano il pensiero, la passione, dove manca la vostra diversità sbandierata, rivendicata e affermata più volte, come detto in maniera diversa dal Consigliere Cesetti.
E’ un documento inappuntabile rispetto all’elaborazione dei dati che vengono inseriti: l’indebitamento, la gestione, i percorsi virtuosi relativi all’indebitamento, alla gestione, ad alcuni progetti peraltro in assoluta continuità con il passato, soprattutto la prudenza, ma, ribadisco, manca, come ha già detto chi è intervenuto prima di me, un’anima. Manca uno sforzo che tenda a rappresentare, in questo che è il documento fondamentale, più importante e temporalmente collocato in una fase strategica, è il secondo dei quattro bilanci decisivi, forse quello più rilevante perché nella fase centrale.
C’è un passaggio, non sono mai stato tenero, preconcetto nei confronti della Giunta precedente, e anche nel ruolo che rivestivo ho espresso spesso critiche, io sono tra quelli che credono che non abbiamo perso perché abbiamo solo comunicato male, abbiamo certamente anche sbagliato, ma credo che questo documento, lo dico alla Consigliera Biondi relatrice di maggioranza, che tende a rappresentare le difficoltà della crisi derivate dal Covid e prima dal sisma, sia una analisi incompleta, Consigliera, perché lei non ricorda bene la crisi finanziaria del 2008, lei non cita la crisi di Banca Marche che ha messo sul lastrico imprese, Comuni e persone, oltre evidentemente al terremoto ed al Covid.
Che cosa avrebbe potuto giustificare la Giunta precedente per motivare le difficoltà di operare? Oggi voi su questo ne fate una rivendicazione, onestà intellettuale avrebbe dovuto dire: “Sì, chi c’era prima di noi ha lavorato in una condizione doppiamente difficoltosa” rispetto a quella che oggi rivendicate.
C’è un argomento che non è molto tecnico, ma che mi piace sollevare rispetto alla competenza dell’Assessore Castelli, che politicamente riconosco come un amministratore capace, perché c’è una critica forte nei suoi confronti, nei confronti della Giunta, nei confronti dell’assenza di un pensiero in questo documento strategico? Perché non c’è futuro. La rappresentazione che fa la Consigliera Biondi nella propria relazione è emblematica, lei ha ripetuto i tanti finanziamenti che congiunturalmente vive questa regione in questo momento e non c’è bisogno di ricordarli: il nuovo accordo di partenariato con l’Europa, i fondi del Pnrr, i fondi del Pnrr sisma, il Fondo di coesione e sviluppo. L’Assessore Castelli ha usato un aggettivo perfetto in sede di Commissione, risorse “torrenziali”, torrenziali vuol dire che sono già arrivate, stanno continuando ad arrivare e allora qual è il tema di critica? Una amministrazione seria, una amministrazione che ha una visione mette in campo prima, attraverso questi documenti, la visione e poi i progetti che stanno dietro questa impostazione.
Attenzione, ricordate, voi avete la fortuna, l’onere, la responsabilità di poter avere tutte queste risorse, spendere molto non vuol dire buona spesa, spendere molto può voler dire produrre pigrizia rispetto alla capacità di visione progettuale e non può essere, come ha sottolineato la Consigliera Biondi, quello di dire “intanto aspettiamo i fondi comunitari, poi il Pnrr, il Pnrr sisma, il Fondo di coesione e dopo progettiamo”.
Qual è il modello di crescita di questa Regione, Assessore Castelli, dal punto di vista delle imprese e del lavoro diverso da quello del passato? Non esiste, in questo documento non c’è traccia, tanto che nel capitolo in cui parlate di strategia per il futuro, citate l’approvazione delle leggi avvenute lo scorso anno. Insomma, cari colleghi e Consiglieri, c’è davvero il buio.
Che cosa ci si aspettava? Il gruppo del Partito Democratico ha messo insieme, Assessore Castelli, una serie di emendamenti di grande responsabilità cercando di nutrire, alimentare questo Documento di economia e finanza di alcuni passaggi importanti, che avreste potuto mettere in campo cercando di caratterizzarvi. Per esempio, nulla sulla famiglia, noi interveniamo e cerchiamo di stimolarvi da questo punto di vista, una assenza, lo ha citato in maniera puntualissima il Consigliere Mastrovincenzo, ma noi non siamo stati come Assemblea legislativa … Chiedo anche ai Consiglieri di non restare inerti e supini, c’è un Piano nazionale di ripresa e resilienza, questo Consiglio regionale che è il luogo simbolo del confronto e della discussione, non è mai stato chiamato a confrontarsi. Uno dei temi centrali per le competenze della Regione è la sanità e non c’è nulla!
Il tema del sociale, si è parlato l’anno scorso nella nostra Commissione delle vostre intenzioni di creare un fondo indistinto, nessuna parola, non è necessario aspettare le risorse per poter ragionare sulla direzione verso cui si intende andare.
E aggiungo l’Università, l’anno scorso avete bocciato un emendamento che vi chiedeva di mettere in campo un lavoro organico rispetto alle Università, che sono l’elemento trainante di questa regione data l’autorevolezza e le capacità. Insomma non c’è una identità e manca la possibilità di poter intravedere un futuro rispetto a questo.
Che cosa ci saremmo aspettati? E’ intervenuto il Consigliere Ciccioli e ha detto: “Potremmo fare meglio”, il Consigliere Ciccioli non ha letto il Defr, ha parlato di digitalizzazione, dove sta scritto? Per fare la digitalizzazione bisogna fare azioni, attraverso progetti e risorse, per mettere la fibra in montagna, che cosa c’è? Niente, hai voglia a parlare, intanto non costa nulla. Ci dica il Consigliere Ciccioli qual è stata l’azione rispetto alla montagna, per esempio, sulla digitalizzazione, che vuol dire? Vuol dire mettere in campo la fibra. E’ stato fatto? Ci sono investimenti? Per ora nulla.
La mobilità, le infrastrutture, uno dei temi, Assessore Castelli, ai quali spero che lei sia sensibile. Il Consigliere Ciccioli ha individuato il tema del distanziamento, della frattura infrastrutturale di questa regione, il maceratese sta in una condizione disperata, la vallata del Potenza è in una condizione di prostrazione, intendete finanziare tutte le strade del mondo rispetto alle Marche, ma non c’è un investimento serio in una fase determinante per la vallata del Potenza, glielo dico io, perché voi siete andati a dire che intendete sulla vallata del Potenza fare una sorta di restylin. Lì è necessaria una infrastruttura, non a quattro corsie, ma una infrastruttura che colleghi Porto Recanati o Porto Potenza verso l’interno fino alla famosa Quadrilatero che sta progredendo, ecco perché la credibilità nasce dalla visione che voi non siete stati in grado di rappresentare. Un Defr senza pensiero, scritto dagli uffici, sul quali avete apposto la vostra firma.
Siete nudi, la vostra anima è nuda, non c’è all’interno di questa occasione fondamentale la possibilità di poter capire chi siete e da dove venite e soprattutto dove volete andare. Non un bel vedere per i marchigiani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Il Documento di economia e finanza regionale è l’atto fondamentalmente più importante della nostra regione, pertanto, avendo studiato e letto tutti i documenti, mi fa piacere intervenire.
Innanzitutto è stato un bilancio difficile, quindi faccio i complimenti alla Giunta per averlo chiuso nei tempi previsti, lo portiamo all’approvazione entro l’anno per dare modo a tutte le strutture regionali di lavorare in modo immediato, senza ritardare l’avvio del bilancio.
Uno degli elementi più rilevanti è non aver aumentato la pressione fiscale perché in un momento di contrazione della spesa corrente chi sta amministrando, tutti gli enti pubblici, dai Comuni alle Regioni …, visto che anche il Governo dovrebbe mettere risorse notevoli per fronteggiare l’emergenza Covid, la chiusura dei bilanci di previsione, in questo caso il Documento di economia e finanza regionale fotografa la Regione in tutte le Missioni, in tutti i Programmi, ed il bilancio di previsione è un documento a parte rispetto a questo, è parte integrande del Defr. L’elemento da cui partire è sicuramente il pareggio di bilancio e il non aumento della pressione fiscale.
Dopodiché mi dispiace sentire da parte del PD …, capisco che essendo all’opposizione bisogna trovare mille rivoli e inventarsi che le cose non sono scritte, quando poi uno va a leggere il documento ci sono.
Parliamo di innovazione, l’innovazione tecnologica è alla base di tutto, mi verrebbe da chiedere come mai siamo in questa situazione, forse vi dovete dare le risposte da soli, perché fino ad un anno fa governavate voi e la situazione che abbiamo ereditato è sicuramente drammatica.
Dopodiché, senza rimpallarci tra noi e voi come spesso noi politici sappiamo fare dentro le Aule dei Consigli, credo che la base di partenza, passata la pandemia o comunque questa situazione di emergenza che continua a perdurare, sia quella del lavoro. La nostra Regione, come tutte le Regioni d’Italia ed anche il Governo, e tutti quanti noi abbiamo una grossa responsabilità verso i nostri concittadini, ovvero di calare le risorse che provengono dall’Europa per progetti concreti, fattibili, realizzabili che possano rilanciare la nostra regione.
Tutto il tema dei Fondi europei, del Pnrr, dei Fondi di sviluppo e coesione nazionale, il Fesr, il Fse è fondamentale, ho preso lo spunto da un capitolo del Defr in cui si parla della crescita economica e della piena occupazione specie quella giovanile, i dati sono veramente allarmanti. Il diritto al lavoro rappresenta uno dei capisaldi dell’azione di governo della nostra Regione.
Pertanto è fondamentale, come c’è scritto nel Defr, la reale condivisione con tutte le parti del sistema economico e territoriale interessate, quindi Camera di commercio, associazioni di categoria, sindacati, tutti coloro – compresi gli imprenditori – che lavorano nella nostra regione per far sì che quello che è successo alla Caterpillar non avvenga più, che non ci sia una azienda che si sveglia al mattino e decide di delocalizzare o chiudere gli stabilimenti.
Questa è la base da cui ripartire per la quale dobbiamo lavorare tutti insieme per dare sviluppo economico e sociale alla nostra regione e mi fa piacere che all’interno di questo Defr si parli di modello marchigiano, di relazione tra i livelli di governo dove tutti gli enti locali fanno squadra e la Regione da un aiuto anche ai Comuni, ai piccoli Comuni di cui la nostra regione è ricca, che non hanno le competenze o non sono sufficienti per far sì che i fondi europei e nazionali arrivino in maniera puntuale e precisa alle nostre comunità.
Il secondo punto è la questione delle infrastrutture, noi abbiamo un gap infrastrutturale enorme rispetto ad altre Regioni, lo ha detto anche il Ministro dello sviluppo economico, della Lega, ma è ora che dalle parole si passi ai fatti. Devo dire che la nuova Giunta Acquaroli in questo anno di governo sul tema delle infrastrutture ha dato delle risposte importanti, ha posto …, anche facendo squadra con le altre Regioni (Umbria e Toscana) penso alla Fano-Grosseto, piuttosto che al rilancio delle ferrovie sia interne che sulla costa. Sta dando un impulso forte, penso alle ciclovie, che vengono potenziate, finanziate e implementate perché rappresentano un punto fondamentale per collegare le Marche con l’esterno e con l’interno.
Ma le sfide che ci attendono sono molto rilevanti, la prima è sicuramente quella del nuovo Piano socio-sanitario annunciato dall’Assessore Saltamartini per il quale mi auguro che ben presto arrivi la prima bozza perché questo sarà il grande argomento sul quale poggerà fondamentalmente la nostra azione di governo e sarà fondamentale, come ha già iniziato la Giunta in questo anno difficile, ascoltare i territori in giro per le Marche. In prima persona il Presidente e l’Assessore insieme ad altri componenti della Giunta ed a noi Consiglieri regionale hanno ascoltato i Sindaci e gli operatori del settore sanitario.
Il nuovo Piano socio-sanitario è ben scritto all’interno del capitolo della salute, rappresenta una sfida significativa, come quella di potenziare la sanità ospedaliera e territoriale con l’assunzione di nuovi medici, leggevo che sono stati assunti quest’anno più di 300 tra medici, infermieri ed OSS, però è fondamentale continuare ad assumere personale all’interno del nostro servizio sanitario regionale. E’ fondamentale collaborare anche con una parte del privato che in questi anni ed in questo anno in particolare ha aiutato la Regione a sopperire a tutte le problematiche legate al Covid.
Devo dire che in questo anno è stato fatto un ottimo lavoro, il sistema ha tenuto, quindi, un ringraziamento a tutti coloro che lavorano nel campo della sanità, a partire dai medici, infermieri, Oss e a tutti coloro che ruotano intorno a quel mondo, a tutto il sistema della protezione civile che ha aiutato nei centri vaccinali per favorire il raggiungimento dei risultati che abbiamo ottenuto.
Un altro argomento essenziale scritto all’interno del Defr, che mi auguro ci vedrà impegnati, è quello della nuova legge urbanistica regionale perché se vogliamo parlare di sviluppo è fondamentale ridare slancio dai piccoli borghi alle grandi città, a tutto il tema della ricostruzione post sisma, che personalmente essendo di Fano non ho vissuto in prima persona. Deve assolutamente rappresentare un investimento importante per la nostra regione, per il rilancio di un’area fortemente colpita, per la quale, abbiamo visto, abbiamo dato un bel cambio di passo rispetto al passato.
La legge urbanistica è un atto fondamentale, so che già c’è una bozza e le linee guida sono già state presentate in Commissione, è rilevante il nostro lavoro di Consiglieri regionali insieme alla Giunta per far sì che prima possibile si addivenga alla nuova legge urbanistica, che può dare un notevole sviluppo alla nostra economia regionale ed alle nostre città.
Un’altra cosa che tengo a dire è che mi fa piacere che all’interno del Defr ci sia il Piano regionale di sviluppo sostenibile, che abbiamo approvato all’unanimità poche settimane fa. Abbiamo detto che ci crediamo e lo abbiamo inserito all’interno del Defr come punto focale della nostra azione di governo, anche questa è una cosa che segue perché dalle parole bisogna passare ai fatti.
L’altro elemento sempre riguardante l’ambiente è il nuovo Piano regionale dei rifiuti al quale mi auguro si inizi a mettere mano in maniera concreta, cercando di delineare qual è la nostra visione sul tema dei rifiuti, condividendola con tutti i territori.
Penso che dobbiamo mettere il cuore oltre l’ostacolo e affrontare in maniera seria l’argomento perché è molto difficile e spinoso.
Non so da dove partono le critiche dell’opposizione e del PD per quanto riguarda la mancanza di visione, fuori dal tempo, ne ho sentite di cotte e di crude, anch’io ho fatto opposizione quindi capisco che dovete dire queste cose, ma credo che quello che è stato fatto - ricordiamoci in un anno di governo - dalla revisione dell’organizzazione del personale, all’Agenzia Atim per lo sviluppo del turismo, all’innovazione della Svem, che sarà ben presto un organismo fondamentale per lo sviluppo della nostra regione, per non parlare di tutta la gestione della pandemia, sia tanto, ma c’è tanto da fare con tante sfide significative per la nostra Regione.
Questo Defr e poi il bilancio di previsione sono un documenti che puntano al pareggio di bilancio, i conti devono essere sempre in ordine, puntano anche al rilancio economico, sociale e sanitario della nostra regione con notevoli investimenti sugli ospedali di Pesaro, Macerata, San Benedetto del Tronto, con i fondi anche del Pnrr, con il potenziamento e la sistemazione della casa della salute, delle case di comunità e una riorganizzazione completa della sanità, che deve essere importante.
Qui ci sono scritte tante cose, le liste d’attesa che ci troviamo provengono dal passato, dobbiamo metterci mano in maniera ancora più concreta sapendo che non é facile affrontare il tema, come il Cup e via dicendo.
Come spesso ci ricordate voi dell’opposizione ora al governo ci siamo noi, in questo anno tante cose sono state fatte per affrontare l’emergenza, credo che il 2022 in particolar modo sia l’anno in cui dobbiamo dare uno scatto rilevante all’azione di governo sui temi che ho elencato e ritengo che il Defr, che oggi la Giunta ci porta in approvazione, sia un ottimo documento di partenza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Non volevo intervenire sul Documento di economia e finanza regionale perché la Consigliera Biondi nella sua relazione è stata molto esaustiva e completa, però non condivido tutto quello che è stato detto o la gran parte di ciò che è stato detto da parte della minoranza.
Condivido che il Documento di economia e finanza regionale sia un atto significativo in cui viene esposta l’articolazione del programma di governo della legislatura.
Su che cosa non concordo? Su quello che è stato detto dai colleghi della minoranza: mancanza di programmazione, mancanza della voce della politica, una strategia assente, non c’è un corpo ed un’anima, è un copia incolla; il Consigliere Carancini, che stimo, afferma che è stato scritto a mano e con i piedi dagli uffici, è un documento scolastico, c’è il buio totale.
Ho fatto la Consigliera di minoranza, vi invito a rileggere i documenti di economia e finanza regionale, e qui c’è anche la Consigliera Leonardi e l’ex Assessore, andate a vedere quei documenti di economia e finanza regionale e vedrete se lì c’era un copia incolla con il cambio dei numeri. Voi avete esagerato. Non c’è un obiettivo strategico? Innanzitutto dico che lo scorso anno quando ci siamo insediati il Presidente Acquaroli è stato molto chiaro sulle linee strategiche, qual è l’obiettivo di questo esecutivo? Ricostruire le Marche.
Questa è una parola importante ed è la visione che rappresenta il traguardo verso cui correre sfruttando e mettendo a sistema tutte le opportunità, dai cicli di programmazione europea e nazionale. Dobbiamo riportare le Marche nella posizione che le apparteneva, tra le regioni trainanti d’Italia e d’Europa. Voglio anche ricordare a questa Assemblea che il centro-destra non è mai andato al governo di questa regione e che ha trovato una situazione economica veramente drammatica.
Partiamo dal 2008, c’è stata una crisi mondiale, una crisi finanziaria prima ed economica successivamente. Noi eravamo un fiore all’occhiello, il cosiddetto modello Marche e questo ha fatto sì che le nostre imprese fossero conosciute non solo a livello nazionale, ma anche internazionale.
Nel 2011 questo modello è fallito, colpa della globalizzazione, però non c’era il centro-destra al governo, altrimenti sarebbe stata anche colpa nostra.
Per il 2015 il Consigliere Carancini ha citato Banca Marche, ricordo quando una domenica con un provvedimento, che non ha precedenti nella storia italiana, sono state annullate tutte le azioni e le obbligazioni convertibili, ed al governo non c’era il centro- destra. E’ stata anche istituita una Commissione di indagine, presieduta dall’Assessore Carloni, di cui io facevo parte.
Quella banca del territorio fallendo ha messo in ginocchio le imprese perché ricordo che nel 2012 c’era stato l’aumento di capitale sociale di Banca Marche al quale avevano partecipato le imprese ed i risparmiatori attraverso l’acquisto di azioni e obbligazioni. Contestualmente la banca cosa faceva? Aumentava i fidi.
Nel momento in cui si annullano le azioni e le obbligazioni rimane il debito e le azioni non ci sono più, quello che è accaduto è stato veramente assurdo. Non ricordo che il governo di sinistra abbia difeso Banca Marche, io ero in Commissione d’indagine, la Tercas è stata salvata, ma non c’è stata la volontà di voler salvare quella banca.
La situazione economica si era aggravata ancora di più e ricordo che l’allora Presidente aveva fatto una relazione di quello che era accaduto, ma il governo centrale nulla ha fatto per salvare la nostra banca, quindi le imprese. E’ vero che è fallita la Banca, ma nel 2012 quell’aumento di capitale sociale l’hanno fatto le imprese e le famiglie che si sono ritrovate con l’indebitamento e senza nessuna azione né obbligazioni convertibili in azioni.
Nel 2016 gli eventi sismici che hanno colpito il 42% del nostro territorio regionale, hanno impattato in maniera molto pesante sul nostro sistema economico e sulle condizioni di vita della popolazione marchigiana, le cui domande in termini di ricostruzione e sviluppo sono finora rimaste largamente senza risposta.
Noi questa situazione drammatica l’abbiamo trovata, non l’abbiamo creata noi, ma non abbiamo neanche dato la colpa a tutte le amministrazioni regionali che si sono susseguite precedentemente.
Arriviamo al Covid 19 che si stima abbia prodotto nel 2020 una contrazione del PIL pari a 8,2 punti percentuali, che ha influito sui tassi di occupazione, su quelli di disoccupazione, sul tasso di partecipazione alla vita attiva.
Dal 2007 al 2020 i disoccupati sono raddoppiati, sono passati da 28.000 a quasi 50.000 unità e il tasso di disoccupazione fra i 15 e i 64 anni è cresciuto di 3 punti percentuali e quello giovanile 15-24 si è raddoppiato.
Colleghi Consiglieri della maggioranza e della minoranza, quando ero in minoranza, Consigliere Carancini, abbiamo avuto anche un grande senso di responsabilità, soprattutto l’ultimo anno e questo lo può confermare la Consigliera Leonardi, senso di responsabilità significa che nel 2020 quando c’è stata la pandemia, abbiamo collaborato. L’ex Presidente ci chiamava e noi eravamo collaborativi, mai fatta una interrogazione, mai fatto ostruzionismo su niente perché avevamo senso di responsabilità.
E’ vero che voi dovete fare la minoranza e noi la maggioranza, ci mancherebbe, ma in un momento così drammatico dire che noi non abbiamo una visione strategica è sbagliato, dobbiamo prima di tutto ricostruire le Marche, che hanno subìto una grave crisi economica. Non mi risulta che qualcuno del Partito Democratico a livello nazionale abbia fatto qualcosa per Banca Marche, l’istituto di credito del territorio, lo hanno fatto per la Tercas, Banca Marche non è stata salvata, questa è la realtà.
Il quadro appena descritto, questa drammatica situazione economica che abbiamo trovato, non dimentichiamo che noi non siamo stati mai al governo di questa Regione, ha determinato un importante effetto in termini di posizionamento della Regione Marche nell’ambito della classificazione del PIL pro-capite tra categorie di Regioni a livello europeo.
Lo scivolamento da Regione più sviluppata nel periodo 2014-2020 a Regione in transizione …, ora ditemi voi questa maggioranza come poteva fare miracoli, miracoli che non siamo in grado di fare perché se c’è qualcuno che può farli non siamo sicuramente noi.
Noi abbiamo lavorato e, ripeto, il Presidente quando ci siamo insediati lo ha chiaramente detto: ricostruire le Marche.
Oggi purtroppo andiamo ad approvare questo atto ed i prossimi in un momento di grande tensione finanziaria per le Regioni italiane, le quali hanno lamentato in Conferenza Stato-Regioni il clima di incertezza che ha accompagnato la stesura dei bilanci di previsione perché di fronte ai costi Covid di 146 milioni fino ad oggi ne abbiamo avuti solo 44.
Vi rendete conto in quale situazione sono stati elaborati il Documento di economia e finanza e il bilancio di previsione?
Non è vero che non c’è nulla. Il Consigliere Cesetti afferma che nel Defr non ci sono la terza corsia, le infrastrutture, ma voglio ricordare una cosa, quando ero in minoranza, andatevi a vedere le interrogazioni, le mozioni e gli articoli sulla stampa, ho parlato sempre della Mare-Monti per la mia provincia, della terza corsia, ho fatto le riunioni in tutti i Comuni ed ho parlato anche di Zes, perché l’Abruzzo l’ha ottenuta con il porto di Ancona. Io mi sono battuta per la zona economica speciale e chi l’ha ottenuta? Guardate che questo non è nulla, è un toccasana per le aziende anche se riguarda un territorio piccolo, l’ha ottenuta questa maggioranza, e vi sembra poco?
In un anno Atim, Svem, borghi, ma perché sono state fatte queste leggi? Per rilanciare le Marche!
Sulla terza corsia, quanti articoli ho fatto sulla terza corsia, ho fatto interrogazioni, mozioni, che fine hanno fatto? Andate a vedere se sul Documento di economia e finanza regionale degli anni precedenti c’era qualcosa in merito.
Noi ci vantiamo sapete di cosa? Di rilanciare le Marche nel vero senso della parola, ma in una situazione di estrema difficoltà, che non deriva soltanto dal Covid, ma ha origini nel passato, dalla crisi economica del 2008, da Banca Marche, dagli eventi sismici del 2016, dal Covid.
Signori, vi invito ad un senso di responsabilità, quel senso di responsabilità che la sottoscritta, la Consigliera Leonardi e l’Assessore Carloni hanno avuto, siamo stati collaborativi, è inutile dire che il bilancio è stato presentato all’ultimo momento, ragazzi eleviamoci, perché nei cinque anni precedenti arrivavamo sempre tardi, oggi purtroppo la situazione è questa, un momento di grande tensione finanziaria, di incertezza, che non vale solo per la nostra Regione, ma per tutte.
Quindi siate collaborativi perché serve per il futuro della nostra regione, ricordiamoci che siamo una Regione in transizione e che questa maggioranza ha ottenuto l’ok dal Governo per la Zes, cosa che negli anni passati ho detto sulla stampa più volte che era necessaria ed indispensabile.
Gli investimenti, certo, abbiamo voluto rilanciare gli investimenti, l’edilizia sanitaria, ma le infrastrutture … Consigliere Carancini, mi rivolgo a lei che ha detto che sono carenti: lo sa a quando risale l’ultima infrastruttura inaugurata? Nel 2017 la Quadrilatero, e sapete da chi era stata fatta e voluta quell’opera? Dal governo Berlusconi, poi non abbiamo inaugurato più nulla!
Noi abbiamo fatto poco? Potevamo fare di più? In un quadro economico così drammatico dire che abbiamo fatto zero è impossibile, soprattutto in questo momento di pandemia e di crisi, siate collaborativi come lo siamo stati noi quando eravamo minoranza.
Ribadisco che questo Documento di economia e finanza dà uno slancio alla nostra regione anche in una situazione di grande difficoltà e l’obiettivo è quello di ricostruire le Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno partecipato a questa prima fase della discussione molto qualificante, devo dire che in particolare alcuni degli interventi hanno individuato il tema storico che stiamo affrontando in questi minuti, in queste ore, in questa giornata che, come è giusto e normale, si preannuncia anche vigorosa perché quando scegli opzioni e sviluppi le strategie per una Regione che si trova nell’anno del Signore 2021 ad affrontare il tornante della storia, che nella vicenda repubblicana non ha precedenti, è giusto che si arricchisca dei contributi, che possono essere più o meno approfonditi, più o meno appropriati, ma che devono partire da un presupposto: non è assolutamente utile fare paragoni.
Non vi parlerò del Presidente della Giunta precedente perché, con tutto il rispetto, appartiene ad un’era geologica diversa e chi ancora fa paragoni, se è merito di qualcuno o di altri, se i fondamentali del nostro bilancio tengono, probabilmente non ha colto quella che è l’esigenza assoluta che il decisore pubblico, non solo nella Regione Marche, ma in tutte le Regioni, deve concepire come l’elemento centrale di ogni decisione pubblica in questo momento, perché il Covid ha cambiato il mondo, ha cambiato la struttura finanziaria delle regioni, il Covid segna una milestone che oggi anche per i più inguaribili esegeti della bontà delle intenzioni del precedente Presidente lo colloca in un’altra questione.
Il Presidente precedente è come Malagodi, con tutto il rispetto per chi ha frequentato Malagodi, lo dico, con la facezia che mi sia consentito utilizzare, per richiamare tutta l’Aula, anche con la durezza del confronto, all’esigenza di fare propria quella idea, quella spinta che i greci chiamavano metanoia, cambiamento di prospettiva, perché se qualcuno pensa di governare con i vecchi strumenti, con le vecchie soluzioni quello che ci sta di fronte, quello che stiamo vivendo, probabilmente lo fa legittimamente, perché poi non siamo educande clarisse e ci sta la polemica e mi piglio i calci negli stinchi che mi devo pigliare, se necessario, però dobbiamo provare ad alzare un po’ l’asticella e questo credo valga per tutti, non dico che l’asticella la alzo io, proviamo ad alzarla, facciamo una situazione.
Il Covid, siccome stiamo parlando di numeri e conti, innanzitutto trasforma l’apporto che le autonomie locali possono dare allo sviluppo del Paese perché ha indebolito le autonomie, lo dice l’Europa, lo dice il Comitato delle Regioni. Le ha indebolite perché ne ha eroso le basi imponibili, perché quando leggi PIL devi leggere Irap, quando leggi riduzione dei consumi, devi leggere addizionale regionale all’Irpef, è ciò che l’Assessore Saltamartini prova a fare sulla sanità deriva dalle basi imponibili.
Se vogliamo un approccio tecnico e politico visionario dobbiamo avere il coraggio di dire che la visione non è solo quella dei fricchettoni, la visione non è solo quella di chi con il narghilè immagina utopie, perché il centro-destra non ha nell’utopia il proprio motore, il centro-destra ha nella libertà e nel realismo il proprio motore, quindi legittimo che qualcuno da sinistra dica, ve la ricordate bomba o non bomba di Venditti, manca l’analisi e poi non ho l’elmetto. Tutto vero, però noi abbiamo l’obbligo di cogliere il momento cercando di traghettare nel futuro le cose che accadono. Accade che le basi imponibili sono deteriorate in maniera straordinaria, ma attenzione ce n’è un’altra cosa che non può non essere colta da chi amministra, che il Covid ha introdotto nel sistema pubblico dosi mai viste, inedite di centralismo perché quando c’è la crisi sanitaria, direbbe il mio amico Assessore Saltamartini, salus populi suprema lex, attenzione si muore, quindi avoco a me decisioni, e molte delle cose che stanno succedendo oggi in Parlamento nascono …, non dico se bene o è sbagliato, io sono diventato un autonomista, non lo ero per cultura personale, lo sono diventato credendo nelle autonomie e nell’apporto che possono dare, ma è un dato che le autonomie stanno attraversando un tramonto in Europa. Faccio parte del Comitato delle Regioni è un refrain che unisce il gruppo socialista, il gruppo conservatore, il PPE, perché è così, allora dobbiamo capire qual è il ruolo delle autonomie, così fortemente vilipese non da una scelta politica più o meno azzeccata, ma da un dato sistemico, ed il dato sistemico noi cerchiamo di introdurre in questa manovra finanziaria.
Da questo punto di vista la cosa fondamentale che è accaduta per effetto del Covid, ripeto, cerco di disegnare un’idea di quello che sta accadendo, è che si ha una situazione mai vista, almeno due, innanzitutto risorse per investimenti inedite, torrenziali, lo ha ricordato il Consigliere Carancini.
Noi siamo partiti nel 2010 con la … contro gli investimenti, con il patto di stabilità che ti diceva che non dovevi pagare neanche ciò per cui avevi i soldi, ma al momento ci dicono: “Spendete! Spendete!” e vediamo Draghi con il fischietto e la paletta che ci sta a computare il timing, “Fate! Fate!” a rischio di evocare quella situazione che proprio il Consigliere Carancini mi pare prima abbia ipotizzato, di spendere male.
L’altro giorno mi sembrava di sentire Keynes il quale diceva che la spesa pubblica è di per sè positiva, va bene anche che un operaio stradale faccia delle buche e le riempia perché fare buche e riempirle a prescindere dall’utilità di quella operazione è di per sè un bene.
Vedete come i fondamentali dell’economia tornano, e se parliamo di una roba che muoverà qualche miliardo, perché questo stiamo facendo oggi, abbiamo l’obbligo di partire da queste premesse, con l’ultima premessa del Covid, sennò non riusciamo ad inquadrare quello che abbiamo pensato di fare.
Ringrazio dell’ottimo lavoro fatto tutti gli Assessori ed il Presidente nel definire quello che dirò da qui a qualche secondo nel Documento di economia e finanza.
C’è un altro grande tema che viene in evidenza: l’azione devastante prodotta dal sistema negli ultimi 10 anni di erosione delle dotazioni umane e delle risorse tecniche delle amministrazioni pubbliche, specie locali. Mancano le persone, i tecnici, mancano i medici.
Il problema dell’Assessore Saltamartini non è più la risorsa, è che i bandi vanno deserti perché per anni, lasciamo perdere perché e per come, si è individuato nella spesa per le professioni pubbliche una specie di sentina di ogni vizio, che consentiva di mettere insieme, ahimè, i raccomandati, ma anche i medici di cui invece avevamo bisogno e rispetto ai quali non abbiamo saputo programmare un reclutamento massivo, ed ora ci ritroviamo che mancano i medici di continuità assistenziale e ci vuole il decreto Calabria, sperando bene che ci dia magari qualche specializzando in più. In prima linea mettiamo gli specializzandi, sacrosanto, e io dico che dobbiamo farlo, ma pensate a quello che è successo, e questo riguarda anche le esigenze che noi ora abbiamo di “spendere, spendere spendere” come dice Draghi. Per capirci, quell’atteggiamento paternalistico e gerarchizzato che il livello centrale oggi esercita sulle autonomie è di questa fatta e noi ci troviamo, lo dicevamo prima proprio con l’Assessore Saltamartini, di fronte a questa massa torrenziale che però necessita di essere impegnata, progettata, spesa, collaudata e liquidata, sono le sequenze della spesa pubblica, altro che utopiche visioni strategiche, qui e ora pragmatismo, realismo!
Di fronte a questa situazione, incasinata per tutti, noi abbiamo fatto una scelta che secondo me è fondamentale, siamo partiti dalla riorganizzazione, ma non perché sia la panacea, non perché la riorganizzazione in sé possa determinare lo sviluppo, ma è la premessa per ogni ragionamento, prima che le risorse oggi serve l’infrastruttura per poterle spendere ed allora abbiamo cercato di fare le nostre scelte. Nei prossimi giorni ci sarà la nuova dotazione, da qui a qualche mese ci saranno i concorsi, di cui abbiamo bisogno, sennò, guardate, la più bella, la più avveniristica, la più audace delle posizioni politiche, che può essere espressa dal Consigliere Mastrovincenzo, è destinata a spiaggiarsi perché le pubbliche amministrazioni sono fatte da professionisti della pubblica amministrazione, che devono consentire al politico di orientare la spesa secondo i dettami e gli auspici che lui legittimamente deve impartire sulla base del rapporto democratico.
Questa manovra finanziaria parte da questi presupposti e noi vediamo nel Defr, per questo è un documento apprezzabile, importante e significativo, che consente di individuare in questa manovra, che di qui a qualche ora completeremo, una sorta di cruscotto, perché l’unica soluzione ai problemi e ai temi - che non dipendono da noi, ma che abbiamo messo in conto per poter essere in grado di provare a tradurre in azioni operative il mandato ricevuto l’anno scorso - è far sì che la Regione sia una sorta di grande cruscotto in cui si coordinano e si bilanciano le risorse messe a disposizione non dalla fiscalità ordinaria, che non basta più, non solo perché erosa dal Covid con …, non solo perché le sospensioni degli obblighi fiscali determinati dallo Stato non sono stati sufficientemente indennizzati, c’è anche questo tema, ma perché ormai i bilanci degli enti pubblici e regionali sono rigidi e sono poco più che sufficienti a garantire le spese del funzionamento della macchina.
Attenzione, la macchina che funziona bene sta a significare che quella spesa è sacrosanta e che i soldi che i marchigiani ci versano ogni anno nelle casse sono ben spesi se sapremo essere in grado di creare questa organizzazione, capace di coordinare le risorse del Pnrr, che stanno arrivando, le risorse del quadro comunitario di sostegno, è stato detto e non lo ripeto, 1.102.000.000 per i più deboli, l’Fse per le attività produttive e i Comuni, il Fesr e poi non dimentichiamo il Fondo sviluppo e coesione di cui le prime anticipazioni cominciamo a registrare l’evidenza e che sarà di 250 milioni nei prossimi 7 anni.
Quindi, capite che la questione non è quella di dove sono …, queste cose non le vedete nel bilancio, ma pensare di vedere i Fondi del Pnrr nel bilancio del quale … sostegno, è forviante perché la manovra finanziaria deve essere vissuta come una sorta di hardware che consente e deve consentire la modulazione secondo una logica plurifondo di queste risorse, perché il grande tema, e non è difficile farvelo credere, visto in Assemblea ci sono tantissimi ex Sindaci ed ex amministratori, è la spesa corrente. Rischiamo di avere un’Italia in cui avremo realizzato tante cose, ma nei prossimi anni non sapremo come gestirle, come mantenerle e il realismo del centro-destra impone questo genere di considerazione.
Allora la logica plurifondo è tale per cui nei Piani operativi regionali, che sono i documenti con cui finalizzeremo e orienteremo i 720 milioni di Por-Fesr e i 300 milioni e passa di Fse, dovranno essere massimamente utilizzati e colti in questa Aula e grazie all’apporto professionale di tutti voi, della minoranza e della maggioranza, far sì che quegli investimenti possano essere garantiti anche in termini di gestione dai Fondi del Por-Fesr. Questa è una mia idea, un’idea che peraltro condivido con altri colleghi perché sarà fondamentale e già quei fondi possono consentire in parte l’utilizzo per la spesa corrente.
Leggo anche che qualcosa del Pnrr viene utilizzato per spesa corrente, se è vero che la spesa corrente è strumentale, è fuori luogo definirla la spesa cattiva, non è spesa cattiva, la spesa corrente è la spesa dei diritti che devono essere giustamente dimensionati, ma di cui mai come ora abbiamo bisogno. Il famoso giudizio di Fitch relativo al 2021 - che voglio citare senza che nessuno ne abbia a male - non solo dimostra che in questa Regione ci sono ottimi tecnici del bilancio, questo valeva prima e vale ora, perché il tecnico serve l’interesse pubblico, poi il politico deve avvalersene bene, ma conferma una solidità che sul piano della gestione del debito, da sempre, ha caratterizzato questa Regione e va detto, almeno negli ultimi 10 anni, ci dà conforto nella misura in cui ci dice che i fondamentali sono tali da garantire l’equilibrio anche di parte corrente.
Vedrete che non sono un indovino nel dire che le Regioni, specie quelle più deboli del sud, potrebbero avere gravi problemi di disavanzi, chi legge qualsiasi giornale quotidiano sa che la crisi del Covid sta esponendo a rischi di disavanzi sanitari fondamentali intere comunità che si interrogano oggi se non sia il caso quasi di dire “sai che c’è, sforiamo, giochiamo alla roulette russa, azioniamo, dopo aver messo un euro nella macchinetta il jackpot, speriamo poi che Draghi ci copra”.
Allora io dico: è serio il decisore pubblico e l’amministratore che rischia sulle tasche e sul destino soprattutto dei più deboli, dicendo va bene, io sforo e poi chi se ne frega? No, abbiamo deciso di non farlo, abbiamo deciso di fare in modo che quell’equilibrio, che dovremo conservare in futuro …, perché non si tratta di chiudere il bilancio di oggi, ma di individuare nel bilancio regionale, e questo è veramente fondamentale ricordarlo, il carattere dinamico perché il bilancio non lo puoi fotografare oggi, lo devi fotografare nel corso dell’anno in cui l’esercizio consentirà, attraverso il debito autorizzato e non contratto, di poter ottenere altre risorse che si affrancheranno dalle difficoltà che abbiamo ora.
Ho ancora 2 minuti e 56 secondi, in questo tempo una cosa la voglio dire perché in questo documento vi è un’indicazione talmente efficace, talmente inedita, talmente favorevole per la nostra comunità che va ringraziata, che è la spesa per gli investimenti, è la vera svolta che il Presidente Acquaroli ogni volta che facciamo Giunta ci raccomanda di seguire. Soldi importanti e significativi.
Nella sessione finanziaria avremo le indicazioni per il nuovo ospedale di Pesaro, per l’accordo di programma che consentirà il nuovo ospedale di Macerata, per i progetti di fattibilità del nuovo ospedale di San Benedetto del Tronto che verrà dopo, ma rispetto al quale noi abbiamo non solo l’intenzione, ma facciamo in modo che vi sia questa opzione.
Per una rivoluzione delle infrastrutture, si è citato il Ministro dello sviluppo economico, ci siamo, pronti, disponibili, anche su Macerata, caro Consigliere Carancini, perché la Tolentino-San Severino e la Sforzacosta-Macerata sono presenti in questo bilancio con 188 milioni e perché la Caldarola-Sarnano, la Sarnano-Amandola, l’Amandola-Servigliano e l’Ascoli-Teramo sono presenti, se non nelle misure e negli obiettivi, nella programmazione certificata. Altro che, e non lo dico gonfiando il petto e facendo il narcisista, no, ci sono e lei dovrà anche gioire di questa cosa, sono convinto che lo farà, ha fatto il Sindaco e sa bene che al di là dell’impeto politico questi sono dati, che dovremmo elencare, e potrei continuare, ma lo faccio magari nell’intervento successivo. Attorno a queste risorse, che sostanzialmente si aggirano intorno ai 500/600 milioni di investimenti, dovremo progettare e con l’Assessore Baldelli, che è di sua competenza, dovremo bandire gare.
C’è solo da concentrare l’attenzione su queste scelte perché anche il Fondo di sviluppo e coesione ha consentito impegni e iniziative che riguardano, sembra che parliamo solo di Macerata, ma non è così, tutta l’attività della Giunta che si è sviluppata sul Piano infrastrutturale con 5 milioni per la progettazione del tratto Fabriano-Berbentina, con 10 milioni per la nuova bretella di collegamento lungo Tenna da San Marco fino a Porto Sant’Elpidio, con la realizzazione del nuovo ponte sul Tenna, Civitanova sud, l’anticipazione al Psc ci consentirà di arrivare lungo Via Einaudi a Porto Sant’Elpidio e potrei continuare.
Ma attenzione, negli ultimi 20 secondi, quello che vorrei parteciparvi, proprio perché avverto su di me, ma il Presidente ce lo dice ogni giorno, l’Assessore Saltamartini è San Sebastiano che deve guidare la sanità nel momento più complicato degli ultimi 150 anni, cerchiamo, posto che la polemica ed il conflitto fanno parte del gioco e me li piglierò se me li devo pigliare, di avvertire su di noi la responsabilità di partecipare a questa grande svolta.
Non so se ce la faremo, però siamo convinti che tutte le premesse siano a nostra disposizione, spero che anche l’opposizione ci aiuti e che ci aiuti a smentire quello che diceva Einstein che è più difficile stroncare un pregiudizio che un atomo, dimostriamo che Einstein qualcosa sbagliava. Siamo qui per questo e siamo disponibili a farlo insieme.

PRESIDENTE. La Commissione competente si deve riunire, quindi, dopo questo intervento facciamo 30 minuti di sospensione, così permettiamo alla Commissione di svolgere il lavoro dovuto.
Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Non diceva proprio così Einstein, ma visto che poi mai nessuno contraddice alla fine nessuno lo saprà mai. Tra una citazione latina ed un’altra tutti hanno il dubbio di non sapere e lo danno per buono, come diamo per buono quello che è stato detto perché sono stati 10 minuti sul sesso degli angeli e 2 minuti e 54 secondi, perché ha usato 2 secondi per dire che li avrebbe utilizzati, di documento.
Il documento non è orale, ma scritto, mi pare, e noi lo abbiamo letto e tutte queste belle cose, che ci sono state rappresentate sinora, non ci sono. Per esempio la “ricostruzione delle Marche” non l’abbiamo vista, nel senso che non c’è una strategia, non c’è una cucitura, tant’è vero che il documento, bellissimo tra l’altro, che è stato una delle migliori cose fatte da questo Consiglio, ma proposta dalla Giunta, che è la “Strategia regionale di sviluppo sostenibile”, è stato attacco alla fine pur essendo un documento interdisciplinare, un documento costruito sulla collaborazione tra i servizi, soprattutto su quello che pensavano gli uffici, i servizi, ma non la politica, sulla ricostruzione, sull’ambiente, sulla sanità. Era stato costruito in maniera sistemica ed è stato attaccato alla fine senza un minimo di organizzazione. Che ci sia stato un copia incolla, come spesso succede peraltro, è dimostrato dal fatto che, per esempio, si parla nella programmazione ancora del distretto biologico, che è stato recentemente sottoscritto proprio in questa Aula, oppure si parla di opere pubbliche, elencate dall’Assessore, che sono finanziate già da tempo con fondi strutturali della vecchia programmazione.
Vedo che ci sono per la rete dei servizi socio-sanitari soltanto10 righe, tutto il sistema dei servizi socio-sanitari è contenuto in 10 righe.
Siamo talmente attenti alle politiche delle aree interne che togliamo i finanziamenti ai borghi.
La cosa che più mi fa ridere riguarda l’edilizia scolastica, forse perché è stata una mia competenza della quale non racconterò, ma abbiamo lasciato un piano di circa 500 milioni di euro e si dice che l’obiettivo è mettere i sanificatori.
Ora, se questa è la ricostruzione della regione Marche, che passa nelle infrastrutture attraverso la citazione di opere già finanziate o l’ampliamento della rete ciclabile, che si era criticata aspramente, e si dice “la realizzeremo” con 70 milioni di euro già lasciati dalla precedente Giunta ... Penso alla missione 9 del programma 01, quindi al dissenso idrogeologico, per la quale si dice che nel prossimo triennio saranno completati gli interventi previsti nella programmazione 2014/2020, la maggior parte dei capitoli comincia con “finiremo quello che era stato programmato”.
Questo non è un documento che deve essere necessariamente collegato ad un capitolo di bilancio, questa è una programmazione generale, questa è la visione della nuova Regione, la visione che c’era prima era una visione accogliente, sostenibile, basata sulla riduzione degli impatti da tutti i punti di vista, a cominciare da quelli socio-sanitari ed economici, qui quello che avete detto negli interventi non c’è. O c’è un altro documento, o si scriverà un altro documento, oppure forse noi ci parliamo, ma voi vi parlate molto meno.
Una chiosa, è vero che il povero Assessore alla sanità viene bistrattato continuamente, quindi mi sta nel cuore, ma non è che scopriamo oggi che per accedere all’Università di Medicina c’è una tagliola da oltrepassare. La legge è del 1999, non l’abbiamo scritta oggi, quindi, come le ricostruiamo le Marche? Ci sta bene che vogliate ricostruire le Marche, fateci capire almeno come fate le fondamenta, le fondazioni, come fate lo scavo, come mettete i plinti, come tirate su gli impalcati, perché noi sinceramente da questo documento non l’abbiamo capito. Abbiamo solo capito che avete avuto difficoltà persino ad individuare l’area, visto che avete chiesto una deroga nei tempi, che non era mai stata chiesta prima, perché quando si parla di tempi bisogna ragionare in base alle norme che prevedono un cronoprogramma, che è stato modificato. Voi sapete benissimo che è stato cambiato borderline, sennò non sareste riusciti a farlo da soli perché la legge non è un caso che consente ad un terzo di poter intervenire, per cui avete per la prima volta utilizzato una deroga che non era mai stata usata.
Questa non è una bella costruzione ed anche nel parere del Crel c’è scritto che è mancata la condivisione degli obiettivi, che non sono stati condivisi. Che non siano stati condivisi si capisce da come è scritto, è un copia incolla di tutto quello che stato fatto da ogni settore senza alcun tipo di strategia. Poi lo possiamo raccontare mettendoci tutto il vocabolario dei sinonimi e dei contrari, tutte le citazioni latine, tutte le citazioni colte, ci possiamo mettere dentro le farciture di tutti i generi e tipi, ma sempre una pizza rimane. Non è diventata una torta, rimane una pizza e la possiamo descrivere come ci pare, ma alla fine quello è andando a leggere.
Giustamente, non tutti vanno a leggere questo documento, perché è complesso, è noioso, perché magari alcune cose si conoscono meno o si conoscono poco, però vedere come è scritto, ma soprattutto la strategia di sviluppo regionale sostenibile attaccata alla fine, per far vedere che era stata inserita … Ma la strategia non va inserita, va condivisa, va vissuta, va integrata, cosa che invece non è stata fatta. Non è stata inserita da nessun punto di vista, non c’è neanche un Gol citato o menzionato, eppure era facile, ormai lo sanno tutti, i Gol sono quelli, uno li prende, li cita, li mette più o meno, ma se la strategia prossima è mettere i ventilatori nelle scuole, buona fortuna alle Marche per questa bella costruzione di rinnovamento.

La seduta è sospesa alle ore 14,10

La seduta riprende alle ore 14,45

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Riprendiamo la discussione della proposta di atto amministrativo n. 27.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Come sa non è mia consuetudine intervenire nel dibattito generale, mi riservo sempre il passaggio in dichiarazione di voto, visto che, tra l’altro, i colleghi sono stati esaustivi rispetto alle valutazioni su questo importantissimo atto.
Il documento di programmazione del secondo anno è quello che dà strategia, quello che dà visione, è quello che di fatto concretizza l’azione del Governo, ed oggettivamente quello del prossimo anno, del 2024, non vedrà concretizzare gli indirizzi per una oggettiva difficoltà di tradurre questo documento in atti amministrativi.
Sono intervenuto guardando l’Assessore Castelli, lunga storia insieme, tanta, ma non nascondo che quasi sono stato tirato per la giacca visto l’approccio che c’è stato in Aula dai colleghi della maggioranza, che sono più preoccupati di stigmatizzare le posizioni del Partito Democratico rispetto ad un approccio critico basato sullo studio attento del documento, su una strategia, una visione che collide con il documento presentato e che inevitabilmente ci può portare a posizioni diverse.
Mi sarei aspettato un grande slancio nel presentare il documento e sostenerlo con grande forza, tranne negli ultimi 2 minuti e 55 secondi fatti dall’Assessore, dove tra l’altro ha recuperato una serie di linee di indirizzo con interventi che attengono anche a percorsi già avviati nel passato.
In un documento come questo c’è un argomento vero, sul quale sono assolutamente d’accordo con l’Assessore Castelli, non è possibile mettere in campo operazioni di comparazione sinottica, non si possono fare, ed è inutile tutte le volte recuperare sia da una parte che dall’altra il passato come elemento di comparazione.
E’ vero il Covid è la grande questione, l’altro grande tema sono le risorse, la visione e il progetto. Il Covid c’è e porta ad uno squilibrio degli atteggiamenti, ci porta a ripensare la nostra modalità, a reinterpretare la nostra vita ed anche le nostre finalità. Risorse che sono a fiume, giustamente l’Assessore in Commissione anche qui le ha reinterpretate come un fiume navigabile importante, che diventa un torrente quasi pericoloso perché se io oggi fossi, - parlo sempre delle tre persone che ci guardano, a cui alludeva il Consigliere Carancini prima - un imprenditore, una famiglia, un giovane, un’associazione e guardassi il documento così presentato sarei molto impensierito perché l’Assessore descrive, e non lo fa per affinità o per legame di partito che ci potrebbe anche stare, il documento con grande preoccupazione, legata alle risorse che arrivano e che hanno bisogno di una co-partecipazione significativa, di una struttura, dichiarata non adeguata sia sul piano regionale che sul piano sanitario, una preoccupazione per la burocrazia che può impedire che quelle risorse, che invece di essere considerate una grande opportunità, possano diventare un elemento di preoccupazione perché è vero che ci sono, ma vanno investite in modo adeguato.
Sinceramente da questo documento ne traggo una modalità un po’ dimessa perché è vero c’è il Covid, è vero che forse non lo abbiamo affrontato in modo adeguato, che la struttura non risponde, con vaccinazioni, tamponi, eccetera, ma abbiamo la più grande occasione della storia di questa regione legata alle risorse immense che arriveranno, che arrivano, che sono già arrivate e che possono rappresentare una spinta più importante e determinante del Piano Marshall e noi la viviamo in tono dimesso, con interventi dei colleghi che si preoccupano più delle indicazioni che andremo a dare noi, che non guardano indietro ma guardano avanti, che di un approccio preoccupato che si sintonizza con le dichiarazioni giuste dell’Assessore Saltamartini nell’ultima seduta. Qui c’è forse anche una legittima fotografia di una situazione che è riconducibile alla paura di non poter gestire questa fase, palese. Arrivano risorse che non sono mai state così abbondanti e noi abbiamo paura, chiedendo quindi una sorta di excusatio su quello che potrà accadere, come invece potrebbe non accadere perché non siamo in grado di attivarle.
Guardate questo è un elemento che è emerso, non si tratta solo di visione perché se dovessi pensare alle risorse, all’obiettivo, alla possibilità di trasformare davvero questa Regione …, penso alle ricadute positive che ci sono, penso – l’ha detto prima il Consigliere Mastrovincenzo – al lavoro, avremo messo 54 milioni di euro per contrastare e sostenere la sicurezza sul lavoro. Sappiamo che ci mancano le strutture, ci manca il personale, ma spendiamo il 2,4% per la sicurezza sul lavoro, mentre siamo sotto la media nazionale, che è del 4,4. Non l’abbiamo fatto in quest’anno straordinario che è stato determinato dal Covid e che dal punto di vista della ricaduta economica e funzionale è legato alle grandi risorse che ci arrivano. Se non investiamo sul lavoro, sulla sicurezza, se non investiamo sulla sanità e continuiamo a raccontare …, e qui continua la preoccupazione dell’Assessore Castelli che raccoglie le istanze dell’Assessore Saltamartini della scorsa seduta perché è continuata per un lungo periodo la campagna elettorale, poi lo vedremo quando tratteremo il bilancio.
Ci siamo presi una serie di impegni che oggi non sono recuperabili e il tono dimesso ci dà la cifra della preoccupazione, ci dà la cifra dell’incapacità di avere una prospettiva/visione.
Sinceramente sono molto preoccupato anch’io perché se è vero come è vero che arrivano le risorse, che abbiamo la possibilità di far ripartire, come dite, questa Regione, nel documento ci vorrebbe, lo dico per tutti i colleghi di maggioranza, una spinta vera.
Non vi dovete preoccupare di quello che dice il Consigliere Carancini o il Consigliere Mastrovincenzo, noi diamo un contributo che dovreste cogliere come tale, ma dovreste sostenerla con grande forza.
Sul Piano nazionale di ripresa e resilienza non ne abbiamo mai parlato, siamo costretti a fare un emendamento per dire troviamo un momento per discuterne. Io non so se non ne abbiamo parlato perché anche voi non avete le idee chiare, perché gli ospedali nuovi non ve li finanzia e dovete pensare a cosa accadrà nei prossimi 10 anni quando, anche se fosse, andremo a realizzare strutture che non saremo in grado di far funzionare in modo adeguato perché non troveremo, come è inevitabile, i dirigenti medici dato che qui ai prossimi 10 anni non cambierà nulla, non saremo in grado di farle funzionare in modo sincrono rispetto agli indirizzi della missione 6.
Quindi, lo dico per l’Assessore Castelli, mi aspetto un po’ più di energia, un po’ più di ottimismo, un po’ più di visione perché quella serve. Invece nel documento copia incolla, qualche volta anche con errori, che ci stanno, ma la dicono lunga rispetto a come è stato impostato …Non vi giustificate sul fatto che è sempre stato fatto così, che è sempre stato impostato con questa modalità perché lo avete detto voi, e lo condivido, nulla è paragonabile e per non essere tale avevamo bisogno sicuramente di un documento completamente diverso.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Negli interventi di alcuni Consiglieri di maggioranza è stato chiesto all’opposizione di essere propositiva, io penso che questa opposizione, parlo per noi, ma mi sento di dirlo anche per il PD, è più che propositiva tant’è che abbiamo presentato in Commissione diversi emendamenti e li abbiamo presentati anche oggi in Aula.
Per quanto riguarda quelli del Movimento 5 Stelle sono stati tutti respinti invitandoci a ripresentarli in Aula, quindi adesso vedremo che fine farà questo invito caloroso che è arrivato da parte della maggioranza.
Noi abbiamo fatto degli emendamenti perché riteniamo che nel Defr ci siano delle omissioni significative oltre al fatto che gli unici emendamenti che sono stati approvati subito in Commissione erano quelli che dimostrano che era stato fatto proprio un copia incolla perché dell’Atim si diceva che doveva essere ancora approvata, invece è già stata approvata, c’è un passaggio che riguarda l’Assam che andrebbe rivisto, anche la Strategia dello sviluppo sostenibile si dice che è al di là da venire invece l’abbiamo già approvata ed è stata aggiustata con un emendamento proposto come coordinamento tecnico.
Per quanto riguarda il contenuto, per fortuna è sparita dal nostro punto di vista la dicitura che c’era nel Defr dell’anno scorso, nella quale si parlava ancora di Presidi unici di area vasta, un inciampo grosso da parte della maggioranza, che avevamo rilevato. Quest’anno, per esempio, la prima cosa che sono andata a vedere è dove si parla di rifiuti, per verificare se si parlasse ancora di termovalorizzatori. In effetti quel passaggio è pressoché identico a quello del Defr dell’anno scorso e abbiamo presentato un emendamento.
Detto questo, secondo noi c’è molto poco dal punto di vista strategico, soprattutto per quanto riguarda il tema della sanità. All’inizio del Defr si fa riferimento alla Fiera di Civitanova Marche e si ricorda quanto è costata alla nostra collettività, 4 milioni di euro per l’attivazione dei due moduli di terapia intensiva e sub intensiva e 250.000 euro per le attrezzature sanitarie.
Come sapete, noi siamo sempre stati contrari a questa spesa, però ormai quella struttura c’è, è anche vero che la pressione sugli ospedali, sui pronto soccorso, sulle terapie intensive a causa della quarta ondata molto forte … Ci aspettavamo che ci fosse un riferimento all’apertura quanto meno di questa struttura, soprattutto perché nel nord delle Marche, come sapete, la pressione del Covid è molto forte, gestiamo quasi la metà di tutti i casi che abbiamo a livello regionale.
I problemi relativi al personale sanitario, basta aprire i giornali tutti i giorni per leggere di problematiche che non vedono in questo Defr un accenno di soluzione.
Ho sentito parlare prima di hospice pediatrico, non c’è una riga nel Defr, insomma le lacune sono tante, soprattutto per le cose che vengono citate spesso mancano i fondi nel bilancio di previsione con cui finanziarle, quindi, anche per noi il giudizio è parzialmente negativo, uso la parola “parzialmente” perché voglio vedere che fine faranno gli emendamenti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Buonasera a tutti. Saluto il Presidente Acquaroli e la Giunta che coordina, il Presidente Latini e tutti i Consiglieri regionali che stanno lavorando con noi (gruppo Rinasci Marche) a questo bilancio, il Segretario generale ed il suo staff, il gruppo di lavoro che coordina, questo per educazione non per piaggeria.
Chiedo al Presidente Latini che su tutti gli emendamenti, che hanno il nostro favore, ci sia la votazione per appello nominale, sia su quelli presentati dal gruppo del Partito Democratico che dal gruppo Movimento 5 Stelle.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. A supporto dell’Assessore Castelli, se fossi al suo posto sarei molto preoccupato perché il Consigliere Mangialardi dice che non c’è un tono trionfalista in questo bilancio di previsione, anche perché alla luce di quello che vedo: i ristori Covid dello Stato centrale nei confronti delle Regioni sono palesemente deficitari, a livello nazionale mancano 2,2 miliardi aggiuntivi per far fronte ai costi Covid, solo nella nostra Regione, in due anni, mancano qualcosa come 200 milioni, distribuiti tra il 2020 e il 2021, non c’è da avere toni trionfalistici.
Per quanto riguarda i grandi investimenti in edilizia sanitaria, che dovremmo fare, e tutta l’innovazione in sanità, che è un cambiamento necessario per migliorare lo status quo della sanità regionale, dovremmo fare i conti con il personale perché nei prossimi anni sarà estremamente difficoltoso trovare del personale nuovo e sarà anche molto difficile mantenere quello attuale.
E’ evidente che bisogna stare estremamente cauti quando si fanno le previsioni in un momento come questo, per dire che comprendo le difficoltà di chi ha steso questo bilancio di previsione e la grande difficoltà della maggioranza, magari pare tutto semplice vedendo il torrente di soldi legati agli investimenti che ci sarà in futuro, ma credo che avremmo grandi difficoltà nella spesa corrente.
Come ha detto l’Assessore Castelli, che ha fatto un intervento molto equilibrato e giusto, avremo grandi difficoltà di spesa corrente, compresa quella per il ristoro Covid, per tutta l’esposizione che ha avuto la Regione che attende qualcosa come 200 milioni di euro in due anni dallo Stato centrale.
Dovremmo fare i conti purtroppo con il personale perché le figure professionali in sanità sono sempre meno, sarà difficile mantenere le attuali secondo me dato che con i pensionamenti rischieremo di non riuscire a sostituire quelli che se ne andranno.
E’ chiaro che bisogna stare cauti, accorti e cercare di giocare sempre con i giocatori che uno riesce a trovare sul mercato. Grazie.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione, ricordo a tutti voi che applichiamo l’articolo 101 del Regolamento, che prevede che un Consigliere può fare un solo intervento sugli emendamenti che ha proposto, precisando anche la posizione sugli altri emendamenti e subemendamenti presentati da altri Consiglieri. Il tempo a disposizione è di 5 minuti perché gli emendamenti presentati sono superiori all’unità, sempre rifacendoci al Regolamento, quindi il tempo a disposizione per ogni Consigliere che interverrà è di 5 minuti.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Solo per capire questo, Presidente, chi presenta emendamento come primo firmatario poi può intervenire in discussione?

PRESIDENTE. No, la discussione è tutti insieme, il secondo comma dell’articolo 101 recita: “ciascun Consigliere può intervenire su tutti gli emendamenti una sola volta”.

Romano CARANCINI. Viene esclusa la presentazione, però. Il tema è questo, per comprendere, perché mi sembra illogico, non ho sottomano il Regolamento e non ricordo, se il primo firmatario presenta l’emendamento è evidente che si apre una discussione ed ogni Consigliere ha diritto ad intervenire.

PRESIDENTE. Ciascun Consigliere nella discussione relativa ad emendamenti e subemendamenti può intervenire una sola volta, anche se è proponente di più emendamenti e subemendamenti, contestualmente illustrandoli e pronunziandosi sugli emendamenti e subemendamenti presentati da altri, quindi l’intervento è uno.
L’altra cosa che può fare il Consigliere, ed è l’ultimo comma dello stesso articolo 101, è che per ciascun articolo può fare la dichiarazione di voto, nel caso della proposta dell’atto amministrativo non ci sono articoli, ma c’è l’atto amministrativo nel suo complesso, quindi, questo comma non si applicherà, si applicherà per la legge di bilancio che è il prossimo punto all’ordine del giorno. Questa è la procedura che applichiamo.
Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Una domanda, secondo questa interpretazione un Consigliere interviene una sola volta sugli emendamenti propri per presentarli in 5 minuti e su tutti gli altri?

PRESIDENTE. Si, così dice il Regolamento.

Antonio MASTROVINCENZO. Mi sembra un’interpretazione molto forzata.

PRESIDENTE. No, non è una interpretazione, è il testo della norma. Vi leggo il primo comma dell’articolo 101: “Terminata la discussione generale, la replica dei relatori, l’intervento della Giunta, respinti eventuali ordini del giorno - per non far mettere in discussione articoli ed emendamenti - si passa alla discussione di ciascun articolo unitamente al complesso degli emendamenti e subemendamenti ad esso riferiti, nel caso di proposte di legge e regolamenti, e degli emendamenti e subemendamenti relativi all’atto - come in questo caso - nel caso di proposte di atto amministrativo e di deliberazione. Ciascun Consigliere nella discussione può intervenire una sola volta anche se sia proponente di più emendamenti e subemendamenti, contestualmente illustrandoli e pronunziandosi sugli emendamenti e subemendamenti presentati da altri”.
No, si può intervenire una sola volta anche se si è proponenti di più emendamenti e subemendamenti, cioè l’intervento è unico, l’interpretazione è chiara.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Presidente, credo che l’interpretazione non sia corretta e sia un elemento importante perché, se lei va a leggere il terzo comma, che completa almeno in parte, dice “Negli interventi - che è atto distinto dalla presentazione - ha precedenza il primo firmatario - negli interventi non nella presentazione degli emendamenti - e se il numero degli emendamenti proposti supera l’unità …”. Va bene, questo è quello che ha detto lei. Va distinta la posizione, altrimenti non ci sarebbe neanche logica perché uno presenta l’emendamento, che ritengo abbia diritto a discuterlo con un proprio intervento perché mi sembra che completi, anche per interpretazione letterale, il terzo comma.

PRESIDENTE. Intervengo prima di passare la parola al Consigliere Cesetti, che credo sia sempre sullo stesso tema.
Tutti i Consiglieri possono intervenire, però possono farlo una sola volta su tutti gli emendamenti e subemendamenti sia presentati da loro che da altri. Questa è l’applicazione del terzo comma. In caso di prenotazione ha la precedenza il primo firmatario, come nel caso dell’emendamento n. 1 presentato dai Consiglieri del gruppo PD, la prima ad avere la precedenza, se la chiede, sarà la Consigliera Bora. Solo questo dice l’articolo perché evidentemente al primo firmatario si riconosce il diritto di presentarlo. Tant’è che c’è la possibilità, come ho accennato, nel comma 5 che dà l’opportunità, a differenza del voto sul complesso della legge, a ciascun Consigliere di intervenire per dichiarazione propria e non del gruppo. Va bene?
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Presidente, a termine di Regolamento reputo che la sua interpretazione sia corretta, d’altra parte l’abbiamo fatto noi ed è stato anche applicato in sede di assestamento, se non sbaglio, sotto il profilo formale è corretto, nulla da dire, purtroppo è così, il Regolamento l’abbiamo fatto noi, quindi lo applica, però c’è un aspetto, l’articolo del Regolamento, Presidente, si riferisce agli articoli delle proposte di legge, non all’atto amministrativo. Dove sta scritto?

PRESIDENTE. L’ultima parte del primo comma dice: “Nel caso di proposte di atto amministrativo e deliberazioni”.

Fabrizio CESETTI. Esatto, l’atto di proposta di atto amministrativo allora, lei non me lo può considerare un unico articolo l’atto amministrativo, in questo caso, ripeto, la sua interpretazione la riteniamo corretta, ma l’atto amministrativo si distingue, è separato, in “diversi articoli” che sono le Missioni ed i Programmi, ai quali ad esempio noi ci riferiamo nel fare gli emendamenti. Noi non facciamo emendamenti al Defr perché sarebbe inammissibile un emendamento che non indichi la Missione ed il Programma, che devono essere considerati, mutuando la proposta di legge, degli articoli dell’atto amministrativo, non si chiamano articoli ma Missioni e Programmi.
D’altra parte, come dicevo prima, l’1/4 del 118, il cosiddetto principio contabile, prevede espressamente che il Defr si articoli in Missioni, in Programmi ed in Obiettivi. Tra l’altro le Missioni ed i Programmi confluiscono nella legge di bilancio e quando voi andate a vedere il bilancio trovate Missione e Programma, tant’è che la Giunta, dopo la sessione di bilancio, dovrà approvare il documento tecnico di accompagnamento e il bilancio finanziario gestionale ed applicherà il bilancio alle Missioni e Programmi, che quindi devono essere considerati come degli articoli.
Premesso questo, Presidente, e premesso che io interverrò sul complesso degli emendamenti e non sulle singole parti, personalmente non lo farò perché anch’io voglio guadagnare tempo, visto che abbiamo ormai deciso questa strada, credo che questa interpretazione, che mi permetto di consegnarle, sia corretta, come ritengo corretta la sua, la prima. Penso che debba ritenere corretta anche questa interpretazione perché qui parliamo del Documento di economia e finanza regionale che si articola per Missioni e Programmi, che vanno considerati singoli articoli del documento.

PRESIDENTE. Non lo possiamo fare perché non votiamo singolarmente le Missioni, i Programmi e gli Obiettivi, ma l’atto nel suo complesso. La cosa che possiamo fare è che per ogni singolo emendamento al momento del voto, forzando l’applicazione dell’articolo 5, ciascun Consigliere può intervenire per dichiarazione di voto. Questa è l’unica cosa in più che possiamo fare, non ne vedo altre, è una interpretazione estensiva in modo tale che per quello che non si riesce a dire ci sono tre minuti per ogni singolo emendamento. Vi prego di contenerci nei limiti stabiliti in modo tale che sia una applicazione possibile.
Ripeto, seguiamo l’applicazione dell’articolo 101, che è quello che prevede che per tutti gli emendamenti e subemendamenti ciascun Consigliere può intervenire una sola volta, essendo gli emendamenti superiori all’unità il tempo a disposizione è di 5 minuti. Ciascun Consigliere poi al momento del voto può fare la dichiarazione di voto e non riferirsi solo alla dichiarazione del proprio capogruppo.

Emendamento 1 a firma dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Prima di entrare nel merito dei tre emendamenti che ho presentato e che riguardano la parità di genere, vorrei scusarmi con quest’Aula perché tra un quarto d’ora devo raggiungere il Consiglio comunale del mio Comune, quindi non riuscirò ad ascoltare tutte le repliche, ma immaginavo che la discussione degli emendamenti al Defr avvenisse molto tempo prima.
Gli emendamenti che ho presentato riguardano la parità di genere, ma visto il poco tempo a disposizione …, ero anch’io convinta come il Consigliere Carancini perché in passato, al di là dell’interpretazione letteraria, ognuno aveva la possibilità di intervenire su ciascun emendamento illustrandolo, mi soffermerò solo sul primo perché sugli altri due, quelli che riguardano il caregiver familiare e la violenza sulle donne, avrò modo di tornarci in sede di discussione del bilancio di previsione.
Il primo emendamento che verrà illustrato è a mio avviso molto importante in quanto prevede l’introduzione di un monitoraggio costante sull’impatto di genere dei provvedimenti di Giunta e di Consiglio, ovvero uno strumento che permetta di valutare ex ante l’efficacia sul piano dell’effettiva uguaglianza tra donne e uomini di atti come le delibere e le leggi regionali.
L’Unione europea ha impostato il Piano di investimenti previsti con il Next Generation EU in base alla coerenza rispetto ad uno degli obiettivi fondamentali dell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile, sto parlando del Gol n. 5, cioè raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze.
Il Consigliere Ciccioli ha affermato questa mattina che questo Governo regionale si caratterizzerebbe per una maggiore attenzione alle pari opportunità, una affermazione che, come dicevo, stride oltretutto rispetto alle sue precedenti considerazioni circa il ruolo della donna da lui prospettato nella famiglia in quanto accuditrice, mentre l’uomo, come ricordiamo, avrebbe a suo avviso la funzione di dettare le regole.
Una affermazione che stride anche con quanto fatto fino ad oggi. Di sue affermazioni tante ne abbiamo sentite oramai, abbiamo una hit parade soprattutto su quelle che riguardano le pari opportunità. Ad esempio, andando nel concreto di quello che questa Giunta fa o meglio che non fa, nonostante l’avessi richiesto ormai quasi un anno fa, l’Assessore Latini non ha mai convocato il Tavolo per le statistiche di genere, momento di confronto insostituibile per avere contezza della situazione relativa alla disoccupazione femminile nella nostra regione e di tutti gli altri problemi, purtroppo spesso gravissimi che ostacolano ancora oggi il raggiungimento di una parità di genere effettiva.
Proprio ieri è stato pubblicato il report della Cgil Marche sui lavoratori dipendenti, retribuzioni nelle Marche dal 2010 al 2020, nel quale si evidenzia come la crisi pandemica abbia prodotto una gravissima crisi occupazionale che ha investito principalmente le donne, sia perché spesso assunte con contratti precari e discontinui, a tempo parziale, dunque soggetti fragili del sistema produttivo, sia in quanto impiegate prevalentemente nei settori più colpiti dalle restrizioni decise per contrastare il contagio Covid.
Pensate che nelle Marche nell’arco del 2020 le lavoratrici dipendenti sono diminuite di 6.000 unità, quasi -3%, mentre i lavoratori in meno sono solo, tra virgolette, 4.000, circa -1,7%, e questo calo così significativo e questa disparità così evidente si inseriscono in un quadro che era già difficile. I lavoratori di genere maschile sono infatti oltre 237.000 pari al 56,1% del totale, mentre le lavoratrici sono solo 186.000 pari al 43,9%.
All’interno di questo dato così deludente relativo all’occupazione femminile, va notato come più della metà delle lavoratrici abbia un lavoro a tempo parziale, il 51,1% del totale, e solo una su tre ha un lavoro a tempo pieno e indeterminato, appena il 35,9%, a fronte del 67% per gli uomini.
Questo è il quadro reale della situazione della nostra regione che deve fare ancora i conti oggi con l’esplosione dei casi Covid e dunque presumibilmente con gli ulteriori danni al lavoro che peseranno nei prossimi mesi e che amplieranno ancora di più le disuguaglianze.
Lo direi all’Assessore Latini se fosse presente in Aula, visto che non penso che nemmeno lei abbia consapevolezza di queste cose, ostinandosi a non voler nemmeno approfondire le tematiche nei tavoli istituzionali che sono già istituiti proprio allo scopo, e mi sembra anche lacunosa rispetto allo studio di questo dossier.
Oggi questa maggioranza ha l’occasione votando a favore di questo emendamento e degli altri che andremo a votare successivamente, sempre relativi alle pari opportunità, di invertire finalmente la rotta e dare dopo un anno e mezzo il primo segnale di interesse di fronte alle sofferenze delle donne lavoratrici e disoccupate della nostra regione introducendo il monitoraggio sull’impatto di genere coerentemente rispetto alle indicazioni che ci vengono dall’Unione Europea, dal Next Generation EU, dal Pnrr, coerentemente rispetto anche a quanto già fatto in questi mesi da altre Regioni, penso all’Emilia-Romagna. Sarà possibile calibrare le politiche per renderle davvero efficaci al fine di recuperare il gap che si è prodotto in questi mesi per riportare le Marche in carreggiata, per raggiungere nel più breve tempo possibile una effettiva parità fra uomini e donne. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Questo emendamento, il primo del Partito Democratico, vedrà il voto favorevole del gruppo Rinasci Marche perché vi sono contenuti alcuni ragionamenti, alcune priorità, alcune indicazioni, la prima di ridurre le disuguaglianze di genere.
Bene il monitoraggio costante fatto attraverso indicatori che mettono in condizione le donne, in particolare delle aree disagiate, come diceva prima la Consigliera Bora, dell’entroterra, prima il Consigliere Cesetti accennata all’area del bianco a Fabriano ed altre aree veramente disagiate, …
Presidente c’è sempre brusio, io poi vado a braccio e …

PRESIDENTE. Chiedo a tutti i Consiglieri di rimanere in silenzio.

Luca SANTARELLI. Questo lo dobbiamo a tutti i marchigiani per il semplice motivo che il nostro compito è quello di un bene collettivo ed in questo emendamento c’è un ragionamento che riguarda il bene collettivo, in particolare una sensibilità nei confronti delle donne che in certe aree ed in certe attività lavorative fanno più fatica, hanno più resistenza da parte dei datori di lavoro.
La votazione positiva di questo emendamento ci permetterà di misurare in anticipo gli effetti prodotti dagli atti, che a volte vengono anche emanati dalla Regione, e dagli strumenti che la Regione mette in campo, quindi si migliorerà la qualità e l’efficacia per superare queste disuguaglianze che oggi purtroppo sono imbarazzanti.
Il gruppo Rinasci Marche sostiene con forza l’emendamento della Consigliera Bora. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 1. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Assenti Biancani Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Aggiungo a quanto detto prima che i due relatori di maggioranza e di opposizione possono nella fase di dichiarazione di voto intervenire per esprimere la posizione della maggioranza e della minoranza, questo ai fini della chiarezza sul voto che si va ad eseguire.

Emendamento 2 a firma dei Consiglieri Carancini, Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola il Carancini.

Romano CARANCINI. Resto sbigottito rispetto al voto contrario dato al precedente emendamento, davvero non si comprende, se poi la scelta è quella dire stare in silenzio, fate pure.
Questo emendamento va sulla traccia di quello precedente …

PRESIDENTE. Siamo nella fase più importante della proposta dell’atto amministrativo, quindi silenzio durante gli interventi dei colleghi ed al momento della votazione dobbiamo rimanere in Aula, questa è una fase signficativa, come tutte le altre, ma questa ancora di più perché è delicata.
Ci vuole massima attenzione, sensibilità e rispetto per i colleghi che intervengono.
Prego, Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente, era solo per avere la concentrazione sufficiente.
Questo emendamento fa seguito alle espressioni critiche, peraltro credo ragionevoli, che dalle minoranze sono venute, cioè l’assenza all’interno del Defr, purtroppo, secondo la nostra opinione, soprattutto fisicamente dal punto di vista del documento …, se andate a guardare il passaggio, il capitolo dedicato alle linee strategiche, voi parlate del passato 2021 e non parlate del futuro.
Bene, quello che è il senso di questo emendamento, che cerca di apportare in questo passaggio un contributo costruttivo, che spero davvero possa trovare accoglimento, che trova spunto ovviamente, recitando l’Assessore Castelli, dalla dinamicità dell’evolversi sociale. Ritengo che tutti quanti voi abbiate letto il rapporto dell’Istat sulla denatalità, un rapporto drammatico e nell’emendamento cito alcuni dei numeri più significativi, tra il 2020 e il 2019 ci sono 15.000 nuovi nati in meno, 4,1% in meno, tra l’altro con una accelerazione nel periodo dell’avvio della crisi Covid.
Il tasso di fecondità sta scendendo costantemente negli anni, oggi ha un numeratore di 1,24, cioè nasce un bambino virgola 24 per coppia, che è un dramma rispetto al percorso fatto.
Sono dati provvisori, addirittura nel 2021, a settembre, ci sono 12.500 nati in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Penso che tutti quanti comprendiamo, per chi ha a cuore il senso, il rispetto e l’orientamento verso la famiglia, come questa possa essere considerata una patologia culturale e sociale del Paese, considerato che tutti gli indicatori sono al negativo. Ne ho citati solo alcuni, uno per tutti l’età media del parto delle donne cresce nel 2020 al compimento di 32,2 anni, un anno in più rispetto al 2008.
Ovviamente occorre analizzare le ragioni, che sono eterogenee, è evidente, in quanto entrano in gioco una serie di aspetti, però credo che questo possa essere considerato uno dei mali peggiori del nostro Paese e direi del mondo occidentale. Vuol dire che c’è un forte ripiegamento culturale determinato dall’incertezza, se non addirittura dalla sfiducia nel futuro ed una regione come le Marche, che perde costantemente e progressivamente natalità, perde anche patrimonio sociale determinato dalle famiglie e produce un effetto devastante sul nostro welfare state - questo non c’è bisogno che lo illustri – e dall’altro canto rallenta la crescita economica, modifica il rapporto tra pensionati anche in presenza di una aspettativa tra pensionati e popolazione attiva, con una serie di conseguenze negative sul sistema sanitario, considerato che l’aspettativa di vita cresce simmetricamente e in maniera inversa, ma cresce.
Un ultimo dato che ritengo sia utile, nel 2060 in base alle tendenze attuali avremo una popolazione in cui le persone con più di 65 anni rappresenteranno il 30%, oggi sono il 22% e gli over 80 saranno il 13% contro il 6,5%.
penso che dare una svolta al Defr, lo dico all’Assessore Castelli, che per carità legittimamente può essere distratto e disattento, dare un’anima, un pensiero, significa avere il coraggio di scrivere che si può praticare una proposta concreta che viene dall’intero Consiglio regionale, che è quella di svolgere una delle azioni fondamentali, è evidente poi ne proporrò un’altra con un altro emendamento, che è quella di mettere a disposizione risorse per coppie con figli, sotto i 35 anni, con un Isee inferiore ai 25.000 euro, dentro Comuni inferiori ai 10.000 abitanti, che possano avere nell’ambito delle Marche un contributo per l’acquisto di una nuova casa.
Chi ha dei valori sa bene che la casa non è solo muri, è un elemento essenziale fondante del valore famiglia, attraverso questo emendamento che va ad influire sulla parte descrittiva strategica, chiedo che il Consiglio regionale possa gettare un seme nell’aridità della natalità, solo un seme che potrebbe contraddistinguere e segnare questo percorso.
Credo che possa essere un punto importante per l’intero Consiglio regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Vorrei partire dal seme che ha gettato il Consigliere Carancini. Noi come gruppo Rinasci Marche siamo favorevoli a questo emendamento anche perché da soli abbiamo già presentato una mozione che riguarda le strategie delle aree interne della regione Marche, abbiamo anche chiesto alla Giunta adempimenti e necessità.
Tra questi adempimenti c’è quello di cui ha parlato il Consigliere Carancini. Nelle Marche la situazione è ancora più grave, lui ha parlato del 2060, quando il 30% degli over 65 dovrà essere accudito, ma si arriverà a questo nel 2050, dieci anni prima - se il PD avesse approfondito meglio questo emendamento, sul quale voglio dare un contributo – e gli over 80 saranno il 16-17%.
Questo pone un tema molto forte e inizialmente potrebbe essere sostenuto con la strategia dell’acquisto della prima casa per le coppie sotto i 35 anni, ma successivamente con quello che noi abbiamo già messo in una mozione futura, che penso andrà ad anno nuovo, in cui si parla di telemedicina, di sostegno sensibile, coinvolgendo anche i territori limitrofi, dove c’è carenza di professionisti sanitari.
Noi siamo favorevoli a questo emendamento perché è un segnale per dire alla Regione Marche: attenzione al bilancio, le giovani coppie vanno sostenute specialmente nei Comuni piccoli perché c’è la tendenza a stabilire la propria residenza nelle zone costiere.
Dare una mano, e questo emendamento va proprio in questa direzione, quindi il nostro voto sarà favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Biondi.

Chiara BIONDI. Prendiamo come raccomandazione questo emendamento, ma il voto della maggioranza è contrario. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Per invitare il Consiglio a ragionare su questo emendamento, anche se ho sentito la dichiarazione della Consigliera Biondi, che ovviamente non è di parte perché noi abbiamo presentato qualche settimana fa una proposta di legge che ha questo identico contenuto, anticipando anche la proposta nel Defr, che forse poteva servire anche alla stessa maggioranza recuperarlo, anticipando l’emendamento di cui parliamo. Oggi non impegna nemmeno la spesa, è un atto che però può metterci nelle condizioni di incrementare un percorso che riteniamo indispensabile, quindi, invito il Consiglio a sostenere questa proposta di emendamento.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Si resta abbastanza stupiti e me lo lasci dire, lo dico a tutti quei rappresentanti dell’area di centro di questa maggioranza che da un anno si riempiono la bocca rispetto al tema della famiglia, non si è in grado di votare un emendamento, peraltro non impegnativo di risorse, senza una motivazione.
Mi chiedo se questo sia un rapporto simmetrico, sinottico tra la maggioranza e l’opposizione. La relatrice di maggioranza dice: “La prendiamo come raccomandazione, però votiamo contro”, credo che la credibilità della politica passi anche dalla serietà rispetto alle risposte, sarebbe stato più onesto dire: “Non lo vogliamo votare perché Carancini è antipatico”, “perché l’argomento è risibile”, “perché l’argomento non fa parte del nostro programma”, “perché è presentato dal Partito Democratico” o per altre ragioni, ma non c’è un intervento in grado di dire perché non lo si vota. Dico anche con il silenzio della Giunta, uomini cattolici, uomini di centro, uomini e donne, non siete in grado di votare un emendamento descrittivo che affronta o tenta di affrontare la denatalità almeno solo come indirizzo, senza una motivazione. Questa è la maggioranza che governa e che d’altra parte ipocritamente dà risorse e mance alle associazioni cattoliche.
E’ una vergogna Consigliera Biondi, riesca ad articolare una motivazione contraria, sarei soddisfatto, andrei a casa contento, non importa se l’emendamento è personale. Ma vi rendete conto che significa fare come le tre scimmiette che non sentono, non vedono, non parlano!
Perché siete così silenti, è una strategia di Consiglio? Va bene, ma spiegateci perché non siete d’accordo. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Putzu.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2 bis a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Bora, Casini, Vitri, Biancani, Cesetti.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Consiglieri, dopo aver sentito il silenzio … Figuratevi, questa sarebbe la seconda linea, almeno dal nostro punto di vista, come gruppo PD, oltre alle altre, particolarmente significativa, quella era sulla famiglia questa è sull’ambiente.
Credo che ogni istituzione alla luce di cosa sta accadendo nel mondo rispetto alla questione relativa all’inquinamento atmosferico …
L’emendamento propone di individuare un impegno della regione Marche in relazione ad un investimento che riguardi la forestazione, cioè la piantumazione degli alberi e quindi l’individuazione di un impegno economico finanziario che dovrebbe avere un percorso rispetto alle fonti rinnovabili, all’arresto della deforestazione e consentire che la piantumazione degli alberi possa portare ad una positiva generazione di ossigeno e ridurre l’inquinamento.
Tutti sappiamo che Legambiente ogni anno individua questo criterio come fondamentale per poter abbattere, attraverso vari segmenti di azioni, l’inquinamento atmosferico e da questo punto di vista questo emendamento va nella direzione di dare anima, pensiero alla parte descrittiva del Defr. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2 bis. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinelli, Menghi, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2 ter a firma dei Consiglieri Carancini, Bora, Mangialardi, Mastrovincenzo, Casini, Vitri, Biancani, Cesetti.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Non so se ho votato il precedente, forse mi è sfuggito, comunque ero a favore, chiaramente.
Terzo elemento caratterizzante che abbiamo voluto sottolineare come gruppo del Partito Democratico per cercare di dare forza allo stesso Defr e contribuire alla migliore definizione del Piano strategico, riguarda questo terzo emendamento.
Che cosa proponiamo al Consiglio regionale? Noi siamo arrivati oggi al 29 dicembre e nonostante una serie di passaggi che hanno riguardato il Piano nazionale di ripresa e resilienza, nonostante i documenti, le interrogazioni e le mozioni, questo Consiglio regionale non ha ancora messo in campo una discussione sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, in particolare, e nella proposta di emendamento c’è scritto, sulla sanità.
Chi ha avuto la fortuna ed anche la voglia di leggere la Missione 6, che è perfettamente coerente, fondamentale rispetto all’istituzione Regione, che è competente per antonomasia, sa bene quale tipo di rivoluzione ci sta dentro quelle fonti di rifinanziamento, soprattutto per la sanità del territorio. Per sanità del territorio si intendono le case della comunità, gli ospedali di comunità, l’assistenza domiciliare, addirittura ulteriori interventi che andranno a modificare il Balduzzi che vanno tutti verso la valorizzazione, l’affinamento del tema del rapporto della sanità territoriale, cioè la possibilità di utilizzare una serie di strumenti fondamentali per far sì che il cittadino possa essere curato nella propria abitazione.
Ribadisco, sono atti assolutamente rivoluzionari, peraltro è lo stesso Piano nazionale di ripresa e resilienza, parlo di sanità, che detta le linee, non ci si inventa nulla, ebbene quello che vorremmo fosse inserito nella parte descrittiva del Defr è un impegno ad una seduta straordinaria del Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Avevo avuto modo di anticipare un po’ nel mio intervento in discussione generale questo emendamento presentato dal gruppo del Partito Democratico, primo firmatario il Consigliere Carancini.
Credo che, al di là degli interventi mancati, sia una opportunità per tutti noi. Non penso che la maggioranza conosca nel dettaglio, ma nemmeno nelle sfumature gli atti che fanno riferimento al Piano nazionale di ripresa e resilienza, quante risorse sono state già assegnate alla Regione Marche e quali sono le strategie che soprattutto sulla Missione 6 questa amministrazione vuol mettere in campo.
Quindi un appello, siccome tra l’altro non c’è un impegno di tipo economico, ma solo di carattere politico, per una seduta dedicata entro il 31 gennaio, ritengo che sia un atto dovuto al Consiglio ed all’intera regione. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2 ter. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 3 a firma delle Consigliere Ruggeri e Lupini.
Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Come dicevo prima, la maggior parte degli emendamenti al Defr sono già stati illustrati in Commissione, questo no, è il primo che vado ad illustrare, poi farò un’illustrazione velocissima anche degli altri.
L’emendamento 3 prevede alla Missione 3, Programma 2 “Sistema integrato di sicurezza urbana”, dove ci sono le linee di azione previste dal programma di Governo 2020-2025, l’inserimento del sostegno agli enti locali con interventi di progetti nei quartieri ad alta densità, volti all’attivazione di nuove figure professionali, quale l’operatore sociale di quartiere ed il vigile di quartiere.
Adesso provo ad organizzarmi per illustrare gli altri emendamenti, l’emendamento alla Missione 9, Programma 3, è quello a cui ho accennato prima nel mio intervento sui rifiuti, parla della cronica insufficienza degli impianti di termovalorizzazione delle Marche, che è lo stesso paragrafo che c’era anche nel Defr dell’anno scorso. Noi immaginiamo una sostituzione con una frase che recepisca la normativa europea, preso atto che gli impianti di smaltimento TMB e gli impianti di recupero di energia, quali i termovalorizzatori, sono stati esclusi dagli interventi finanziabili attraverso il Pnrr.
Per quanto riguarda l’emendamento seguente: Missione 9, Programma 4 “Servizio idrico integrato”, noi immaginiamo che si faccia con sollecitudine. Nell’emendamento che avevo presentato in Commissione avevamo scritto entro 6 mesi, mi sembrava che ci fossero alcune perplessità, anche se a nostro avviso questo è un lavoro che si può fare in mezza giornata, comunque abbiamo accolto le perplessità della maggioranza e abbiamo sostituito con la dicitura: “con sollecitudine a definire l’elenco delle acque da considerare riserve strategiche”, visto tra l’altro l’importante dibattito politico e tecnico che si sta diffondendo nel nostro territorio per la questione rilevantissima dell’emergenza idrica. Ci serve un passaggio fondamentale da fare: individuare i pozzi delle acque profonde.
L’altro emendamento riguarda la qualità dell’aria e la riduzione dell’inquinamento, Missione 9, Programma 8. Immagino che ci possa essere un cenno, almeno, al bisogno di replicare in altri contesti l’esperienza che è stata fatta recentemente tramite un progetto realizzato ad Ancona con la partecipazione anche della Regione, denominato Progetto inquinamento atmosferico (PIA), per il monitoraggio e gli interventi di mitigazione dell’inquinamento atmosferico.
Nell’emendamento seguente, Missione 10, Programma 4 “Altre modalità di trasporto”, chiediamo che si faccia un cenno all’emendamento che in passato, prima firmataria la Senatrice del Movimento 5 Stelle, è passato nella legge di bilancio dello Stato, che attiverà oneri di servizio pubblico a favore dell’aeroporto di Ancona per garantire la continuità territoriale. Questo è un tema che sta particolarmente a cuore al Movimento 5 Stelle, ma so che sta a cuore anche alla Giunta, in particolare al Presidente Acquaroli, che si è congratulato tramite me con il Presidente dell’VIII^ Commissione del Senato, che ha lavorato moltissimo ed ha ottenuto questo risultato perché è indispensabile promuovere ed incentivare voli diretti per le città di Roma, Milano, Trieste, Napoli e questo finalmente sarà possibile. Quindi, secondo noi, inserire almeno un cenno alla continuità territoriale sarebbe fondamentale perché probabilmente il Defr è stato predisposto prima di questo evento.
L’emendamento seguente chiede di inserire la predisposizione di uno studio di fattibilità per il ripristino della tratta ferroviaria Ancona Centrale-Ancona Marittima. Anche questo è un argomento caro al Movimento 5 Stelle, so che è caro anche al centro destra ed anche recentemente sono stati fatti degli articoli di giornale in cui gli Assessori parlavano di questa questione, solo che non è citato nel Defr e non sono previsti neanche finanziamenti all’interno del bilancio di previsione. Ci sembrava una lacuna da colmare.
Missione 17, Programma 1 “Fonti energetiche”, citare la legge regionale 28 del 2018, che è quella sugli acquisti collettivi di energia, che riescono a ridurre il costo dell’energia sia elettrica che del gas, perché mettono insieme piccoli utenti in questo momento in cui il prezzo dell’energia è in grande aumento. Secondo noi puntare sul rendere questa legge applicabile è importante.
Volo agli altri emendamenti, uno è soppressivo, nella Missione 13 “Tutela della salute” chiediamo di sopprimere questa frase: “In questo contesto non è comunque venuta meno la risposta anche a tutte le altre esigenze e domande di assistenza espresse dalla popolazione, con una enorme pressione sull’intero sistema e sulle professionalità presenti”, purtroppo questa frase non è confermata dai fatti perché l’emergenza Covid ha compresso notevolmente il diritto alla salute dei cittadini marchigiani, che hanno avuto bisogno di altri tipi di cura che non sono per forza legate al Covid, quindi ci sembra che si possa togliere, non dico correggerla, ma almeno toglierla perché non è corrispondente alla realtà, purtroppo, non è che siamo contenti, tutt’altro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Sull’emendamento relativo alle acque profonde: “la Regione provvederà con sollecitudine a definire l’elenco delle acque da considerare riserve strategiche ai sensi dell’articolo 1, comma 2, legge regionale 5/2006”, a me risulta che questo elenco ci sia. Ho appena parlato con il dirigente che me lo sta facendo avere proprio perché conosciamo bene qual è la questione relativa soprattutto al Pozzo del Burano.
A me risulta che questo elenco ci sia, io voterei favorevolmente, però mi risulta che questa cosa ci sia.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Per il Consigliere Rossi, a me risulta invece che l’elenco deve essere aggiornato, nel senso che c’è un primo elenco, ma in realtà quello definitivo non c’è e la richiesta della Consigliera Ruggeri è legittima.
Devono essere fatte alcune verifiche che non sono mai state fatte e la Regione non è mai stata in grado di fare un vero e proprio elenco, che quindi non c’è.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Per annunciare il voto favorevole a tutti gli emendamenti che ha proposto il gruppo del Movimento 5 Stelle. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Biondi.

Chiara BIONDI. Ora andiamo alla votazione dell’emendamento 3, ovviamente prendiamo anche questo come una raccomandazione perché sono temi che ci stanno particolarmente a cuore, però in questo frangente il voto è contrario. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Non capisco la posizione della maggioranza, devo essere sincera. In Commissione mi è stato fatto un invito pubblico, c’erano anche Consiglieri che non sono membri effettivi della Commissione, a riproporre gli emendamenti perché ne avreste discusso nel merito, invece da quello che sta succedendo mi sembra che la scelta sia stata quella di rigettare tutti gli emendamenti dell’opposizione.
L’anno scorso è successa la stessa identica cosa, solo che c’era stato detto che dipendeva dal fatto che vi eravate appena insediati e non avevate avuto modo, tempo, di fare gli approfondimenti dovuti, quest’anno non ci sono giustificazioni a questa impermeabilità della maggioranza a qualsiasi proposta, anche a quelle che non sono polemiche, che non sono strumentali, che non sono qualunquiste.
Secondo me è un errore che state compiendo perché bastava poco per entrare nel merito e accettare quanto meno alcuni consigli, quelli condivisibili insomma.
Comunque la maggioranza siete voi, la scelta di come operare è la vostra, ci mancherebbe altro, posso solo dire che me ne dispiaccio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Sempre sull’emendamento 3, o l’elenco c’è o non c’è, cosa vuol dire definitivo o non definitivo? Comunque su questo voto favorevolmente, chiaro, credo che non ci sia niente di male.

PRESIDENTE. Ha la parola, per un chiarimento, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Semplicemente per chiarire che l’emendamento 3 è sull’operatore sociale di quartiere ed il vigile di quartiere, invece mi sembra che si sia fatto riferimento all’emendamento 3 per i pozzi, solo per essere corretta nei confronti del Consigliere Rossi.

PRESIDENTE. Emendamento 3. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 03 bis a firma della I^ Commissione. Questo lo leggo perché non lo trovate allineato nella serie che abbiamo fatto: “Nella missione 03 - Programma 02 “Sistema integrato di sicurezza urbana” è aggiunto alla fine il punto: ‘Sarebbe tempo di considerare parte del sistema di sicurezza urbana anche la presenza di reti integrate dei servizi di welfare che fungono da presidi territoriali che sviluppando presenza e relazione aumentano la sicurezza’”. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 3 bis a firma dei Consiglieri Carancini, Bora, Casini, Vitri, Mangialardi, Biancani, Mastrovincenzo, Cesetti.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Questo emendamento si riferisce alla Missione 5, Programma 2 e riguarda il settore della cultura. Come penso ricordi tutto il Consiglio regionale nel 2022 ricorre il cinquecentesimo anniversario della Battaglia di Pian Perduto, un evento storico che mise fine alla guerra tra le Marche e l’Umbria e che da tanti anni viene celebrato a Castelsant’Angelo sul Nera. Credo che quest’anno sarà presente anche il Presidente del Consiglio.
Va ricordato che è stato completato l’intervento di restauro della Chiesa di Madonna della Cona, che è un luogo simbolo, sapete che è la chiesa posta all’altitudine maggiore nelle Marche, che era stata danneggiata in maniera devastante dal terremoto.
Con una risoluzione che votammo unanimemente in questo Consiglio regionale decidemmo di individuare quell’evento, i cinquecento anni dalla Battaglia di Pian Perduto, come uno dei più significativi da inserire nella programmazione culturale, con la riconoscibilità della Regione Marche nel 2022. Purtroppo la Missione 5 non lo ha ricordato, quindi, interveniamo con questo emendamento per far sì che dal punto di vista descrittivo ed argomentativo la Madonna della Cona venga inserita nella missione. Peraltro è un’occasione molto importante anche alla luce delle parole che ha usato uno degli Assessori regionali umbri presenti all’ultimo anniversario, la prima domenica di luglio del 2021, per poter programmare insieme rispetto a quei territori iniziative di concerto con la Regione Umbria.
Chiedo che questo emendamento, anche in ragione di una coerenza rispetto all’approvazione in Consiglio regionale di una risoluzione, sia approvato.

PRESIDENTE. Emendamento 3 bis. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Carancini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Serfilippi (*), Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi.
Astenuti: Santarelli.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

(*) C’è una rettifica il Consigliere Serfilippi non vota a favore, ma contrario.


Emendamento 4 a firma dei Consiglieri Carancini, Bora, Casini, Vitri, Mangialardi, Biancani, Mastrovincenzo, Cesetti.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Mi prendo i 5 minuti per illustrare il complesso degli emendamenti. Interverrò poi per dichiarazione di voto esclusivamente su quelli di cui sono primo firmatario, per guadagnare tempo. Ovviamente un minimo di discussione ci deve essere.
Voglio invitare i colleghi della maggioranza - ribadisco che a me non crea alcun problema se li bocciate tutti - la relatrice di maggioranza ed anche l’Assessore Castelli a leggerli, a valutarli perché credo che tanti possano essere approvati e possano costituire un’opportunità.
Poc’anzi ad esempio, pur non intervenendo, ho votato a favore dell’emendamento del Consigliere Marinelli, non è che mi sono sbagliato, volutamente ho votato a favore. Tanti miei emendamenti penso che possano dare un contributo per migliorare il testo.
Li indico brevemente, poi interverrò nella dichiarazione di voto.
Ritengo che nessuno di questi sia inutile, alcuni sono diretti ad inserire nel Defr le finalità di alcune leggi che sono state approvate da questo Consiglio regionale, cito ad esempio le dimore e le ville storiche, la legge regionale 30/21. Ci sono emendamenti perché reputo che quelle finalità debbano rientrare nel Defr, altrimenti è veramente scollegato, come ho detto prima. Se non diamo attuazione alle leggi che cosa facciamo?
Altra finalità ad esempio riguarda la legge sui borghi, la legge 29, ci sono degli emendamenti in questa direzione. Qui guardo il Consigliere Bilò che ha seguito questa legge insieme al Presidente Putzu, perché la valutazione dei borghi non deve stare …, l’albergo diffuso …, il borgo storico … Tra l’altro non c’è un impegno di spesa però credo che debba stare nella missione di pertinenza.
Altri sono sull’edilizia residenziale pubblica per estendere il sostegno economico alle famiglie, non soltanto a quelle tradizionali. Pensiamo ad esempio alle famiglie separate che sono ancora famiglie fino quando non c’è il divorzio, o alle convivenze di fatto che oggi hanno un riconoscimento anche giuridico e legislativo, perché no?
Altri sono sulla difesa della costa, con l’obiettivo di aggregare le politiche dei singoli Comuni, alcuni sulla viabilità delle infrastrutture. Su questo c’è un emendamento che prevede di mettere tra le Missioni e i Programmi la progettualità delle aree di crisi complessa del distretto fermano-maceratese, che riprende quello che ha detto il Ministro dello sviluppo economico, non solo, è la sintesi tra l’altro della mozione della Consigliera Marcozzi. Diamo seguito ad atti che sono stati approvati da questo Consiglio regionale, quindi perché non deve essere approvato?
Inoltre la stabile organizzazione delle Unioni montane, qui vedo il Presidente Marinelli, oltretutto abbiamo condiviso anche degli emendamenti in Commissione, ci saranno poi nell’omnibus delle norme sulle unioni montane, mettiamole anche lì per dare stabilità. Ad esempio lì si parla dei distretti sanitari e degli ambiti sociali, mettiamo questo principio.
Interventi per l’infanzia, per i minori, per gli asili nido.
Altri emendamenti sono sul diritto del minore alla famiglia ed alla continuità affettiva, pensiamo a quelli che vengono allontanati dalla famiglia di origine.
Altri ancora per la piena integrazione delle persone con disabilità, pensiamo alla vita indipendente, che pure viene richiamata all’interno del documento, però sulla vita indipendente questo Consiglio regionale nel 2018 si è dotato di una legge, allora l’attuazione di quella legge la dobbiamo inserire all’interno delle Missioni e dei Programmi, altrimenti a cosa serve il Defr se non richiamiamo le leggi che ci impongono quegli obiettivi?
Interventi ad esempio per gli anziani, progetto Smart village, che è stato inserito con emendamento firmato anche dal Presidente Putzu all’interno della legge sui borghi per dare una mano. Quando si dice nella relativa missione al programma che bisogna dare sostegno all’assistenza domiciliare per le persone non autosufficienti, dico che dovremmo fare qualcosa anche per gli anziani autosufficienti affinché non diventino non autosufficienti. Il progetto Smart village va in quella direzione ed è stato approvato all’unanimità da questo Consiglio.
Poi interventi per soggetti a rischio di esclusione sociale e di contrasto alla povertà e noi sappiamo che questo oggi è un tema forte che è stato anche acuito dalla pandemia perché ci sono nuove e drammatiche povertà nel nostro Paese ed anche nella nostra regione. Allora, questa deve essere una priorità.
Infine interventi previsti per le famiglie estesi anche alle convivenze di fatto. Oggi con la pandemia pensiamo alle difficoltà che possono derivare a questi nuclei, che io chiamo nuclei familiari, io sono cattolico, amo la famiglia tradizionale, ma rispetto anche le convivenze di fatto, non solo le rispetto, ma credo che debbano avere gli stessi identici diritti degli altri, sembra una ovvietà …, allora votiamo queste cose.
E c’è anche un altro aspetto di cui mi meraviglio, ed è una autocritica, per quale motivo questo non l’abbiamo scritto noi nei nostri documenti? Ovvio, non mi potevo occupare di tutto, però su questo faccio autocritica perché avremmo dovuto scriverlo.
Ci sono emendamenti raccomandati dal Crel, alla fine ce n’è un altro, quando parliamo ad esempio delle strutture socio-sanitarie assistenziali - qui vedo il Consigliere Mastrovincenzo che opportunamente ha presentato degli emendamenti – che spesso vengono gestite dalle cosiddette aziende pubbliche di assistenza e da altre fondazioni di diritto privato, poi ne parleremo. C’è una legge che ha previsto la trasformazione dell’ex Ipab e prevede la vigilanza della Regione, se non sbaglio gli articoli 19 e 20. Ho sottoscritto un’interrogazione del capogruppo Consigliere Mangialardi che va in questa direzione perché è un tema anche questo serio, per certi versi drammatico, acuito dalle difficoltà del tempo attuale, anche dalla pandemia. Queste strutture durante la pandemia sono state la prima linea, la frontiera, su questo chiedo di tenere prioritario, ad esempio, l’accreditamento delle strutture gestite dall’ex Ipab e chiedo ai colleghi di maggioranza di vedere, di verificare, di leggere questi emendamenti e credo che l’inserimento di questi o almeno di alcuni possa costituire una opportunità. Se non avverrà pazienza, almeno resteranno agli atti anche le ragioni del nostro impegno in questa direzione, in questo momento così difficile per il Paese e per la nostra Regione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Telegrafico, parlo solo in relazione ai miei emendamenti, ci mancherebbe altro, sul resto ci penseranno gli altri.
Presidente, lei non legge gli emendamenti, giustamente, per guadagnare tempo, questo prevede di inserire al paragrafo relativo allo sviluppo e alla valorizzazione del turismo le seguenti parole: “realizzazione di campagne promozionali di azioni di comunicazioni al fine di incentivare la fruizione, conoscenza e informazione relative alle dimore, ville, castelli, complessi architettonici e paesaggistici, parchi e giardini di valore storico e artistico, legge regionale 30/2021”, di cui il primo firmatario è il Consigliere Ciccioli”. Come si fa a non inserire questo all’interno del Defr? Questa è una legge che abbiamo approvato all’unanimità, d’altra parte non comporta impegno di spesa, quindi, perché non lo possiamo inserire nel Defr? Sarebbe come smentire noi stessi, lo dico anche all’Assessore Castelli, questa è un’ovvietà quasi. L’ho scritta perché? La legge è stata approvata all’unanimità ed io vi ho concorso perché sono stati approvati 21 emendamenti miei e 4 del Consigliere Carancini. E’ una norma nella quale credo, allora il tema è questo: perché non approvare, vi chiedo di rifletterci perché sarebbe grave se non passasse, un emendamento del genere?

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Biondi.

Chiara BIONDI. Relativamente a questo emendamento, che propone la lettera e bis, faccio notare che in realtà è pedissequo ed identico all’articolo 4 della legge che abbiamo approvato n. 30/2021, è assolutamente una ripetizione.
Pertanto il voto è contrario.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Ce le risparmi, Consigliera Biondi, questo è il Defr, non so se si è svegliata, siamo in sede di bilancio che è un’altra cosa. La legge è stata approvata, si rinvenga dal sonno!
Il contegno che riceviamo dalla maggioranza è inaccettabile, sta dentro al rispetto reciproco del confronto, si può anche votare contro, ma l’atteggiamento che sta tenendo ha veramente dell’inaccettabile. Significa sostanzialmente, come è capitato negli altri emendamenti, rinnegare se stessi, rinnegare le scelte che avete fatto, non ci sono soldi, addirittura in questo caso c’è solo una valorizzazione.
Guardate, non è il tema del voto o no, ma quello che state attuando è un atteggiamento inaccettabile, fuori dall’ordinario.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Solo per dire, e qui c’è un ragionamento politico da fare, che noi abbiamo in Commissione valutato più articoli, qualcosa è stato accolto e adesso in Aula dovremmo rimettere in discussione il testo. Qui abbiamo un problema politico. Noi il testo l’abbiamo chiuso in Commissione e adesso in Aula lo dovremmo riaprire.
Il Governo nazionale, di cui il PD è uno dei pilastri, addirittura porta la legge di bilancio con la fiducia, neanche in Commissione si è discussa. Come sapete, le discussioni in Commissione sono state limitatissime, il testo è rimasto incompiuto fino all’ultimo, questo è il Governo nazionale che pesa un po’ di più di quello che possiamo esprimere a livello regionale.
In realtà in Commissione i problemi li abbiamo dibattuti, abbiamo anche accolto alcune posizioni, lo sa anche il Consigliere Cesetti, questo è uno di quegli emendamenti su cui secondo me nulla questio, non c’è problema, però noi abbiamo chiuso un testo discutendone in maggioranza e adesso riapriamo questo. E’ evidente che questa legge andrà avanti, non c’è bisogno di metterla sul Defr, noi di questo ne teniamo conto.
Voi sapete anche che già abbiamo dato il via ad una serie di valutazioni, poi di chi è il merito non lo sappiamo, con l’acquisizione di Villa Buonaccorsi, abbiamo messo i soldi per il Comune affinché sia acquistata. Questi soldi ci sono e sono previsti lo si vede dalle tabelle …

(intervento fuori microfono)

Carlo CICCIOLI. Ci sono i soldi sulla destinazione di Villa Buonaccorsi, quindi a questo punto il problema è più formale. Noi dovremmo accogliere una serie di questioni che già abbiamo sciolto all’interno della maggioranza, a questo punto diventa inutile e per fare cosa?
L’Assessore Castelli sa benissimo che questa legge sarà finanziata e rientra nei nostri progetti. E’ una norma votata all’unanimità, io sono il primo firmatario, condivisa prima nel mio gruppo e poi con la maggioranza, approvata in Commissione, arrivata in Aula, accolti anche degli emendamenti, tra l’altro dell’opposizione, e approvata all’unanimità, mi sembra che i soldi si trovino.
Anche perché qui mi sento di dire una cosa all’opposizione attuale che ha governato questa regione per 25 anni, io conosco solo gli ultimi anni, negli ultimi anni il bilancio è stato una sorta di calderone in cui si è tolto e si è messo a seconda delle esigenze, non mi sembra che ci siano state difficoltà. Abbiamo fatto sempre dei provvedimenti per far sì che le leggi siano approvate, quindi direi che a questo punto diventa complicato da parte nostra, su un documento che abbiamo redatto e presentato e nel quale abbiamo inserito anche emendamenti dell’opposizione, tornarci continuamente sopra.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Vorrei semplicemente chiarire che sul Defr non c’è stata possibilità di influire neanche in Commissione, io sono membro della Commissione bilancio e ci è stato detto espressamente dalla relatrice di maggioranza che non avevate avuto tempo di leggere gli emendamenti perché in effetti sono stati protocollati poco prima della Commissione, l’unico che è passato è quello mio che diceva che l’Atim è già stata approvata, mentre nel Defr c’era scritto che non era così, poi c’è stato il coordinamento tecnico da parte degli uffici che da lì in avanti ha corretto in autonomia tutti i passaggi che erano rimasti indietro come questo. Quindi, una discussione nel merito di tipo politico non c’è stata in Commissione e me ne dispiace moltissimo, l’ho detto anche in quella sede e lo ripeto anche qui perché neanche in Consiglio volete discutere nel merito delle cose.
Capisco che la maggioranza fa le sue scelte di strategia all’interno dei vari partiti che fanno parte della coalizione, però in questo modo viene umiliata l’opposizione, allora noi che ci stiamo a fare?
Ci chiedete di essere propositivi, lo siamo stati in Commissione e lo stiamo facendo anche in Aula, non mi pare che ci siano emendamenti strumentali, ma in nessuno siete entrati nel merito.
E’ un atteggiamento che a mio parere non va bene e non rende merito neanche a voi probabilmente, non so perché avete adottato questa tecnica, spero che non sia per la speranza di finire prima la discussione perché sarebbe un’umiliazione non solo per l’opposizione, ma anche per i cittadini marchigiani. Mi auguro che non ci sia alla base questo desiderio di andarsene a casa presto senza discutere con l’opposizione perché sarebbe veramente il colmo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Non voto, come è noto, volevo solo precisare la posizione della maggioranza.
Il Defr è un documento programmatico che esprime per espressioni ordinate secondo Missioni e Programmi corrispondenti al bilancio la visione prospettica che la Giunta propone all’Assemblea regionale.
Per analogia il Def nazionale può essere oggetto di risoluzioni o di pareri, su cui si può essere contrari, favorevoli o meno.
L’emendabilità che tecnicamente in astratto, come giustamente ha fatto il Presidente Latini, è consentita, politicamente confligge con l’idea di un documento che è stato elaborato con i servizi attraverso la consultazione preventiva e l’organizzazione dei lavori delle attività anche dal punto di vista finanziario.
Sicché gli emendamenti, ad esempio, che noi abbiamo proposto perché indicati dal Crel sono stati meditati, valutati preventivamente dai servizi, i quali hanno dato il loro riscontro in maniera tale che il documento finale programmatico, per l’appunto, espressione di una volontà politica, fosse integrato preventivamente da queste indicazioni.
Quando la Consigliera Biondi dice terremo conto di queste cose è perché effettivamente noi siamo aperti, disponibili e apprezziamo lo sforzo che è stato fatto, ma tecnicamente non può trovare collocazione in un documento che ha una sua sistematicità, che non può essere stressata proprio perché organizzata secondo equilibri che rispondono alla legge 118 sulla contabilità della Regione. Quindi, da questo punto di vista apprezzabile lo sforzo, lo diciamo senza ironia, ma non corrispondente alla possibilità che ci siamo dati, proprio per come si sono posti i lavori, di integrare il documento.
Non c’è niente di esclusivo o di contrastante, è una tecnica normativa che riteniamo inevitabilmente di dover affrontare, ci dispiace che il documento sia così, ma è concepito così, è formato così il Defr e da questo punto di vista non è solo verifica dialettica quella che pone la Consigliera Biondi, ma semplicemente l’espressione di un atteggiamento aperto, disponibile a tener conto di questi spunti che non si spiaggiano per il solo fatto che non siano integrati qui ed ora nel Documento programmatico, ma che saranno oggetto, nel corso dell’anno, di tutte le verifiche e le valutazioni del caso.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Ho ascoltato delle frasi imbarazzanti, Presidente. In più di sei anni che sono in quest’Aula non ho mai ascoltato frasi del tipo: “diventa complicato tornare sopra ad un testo che abbiamo chiuso in maggioranza”, come adesso sentire l’Assessore dire che l’emendabilità in astratto è consentita.
Le chiedo, Presidente, di intervenire, qui sono lesi i diritti della minoranza, lei deve intervenire cassando la frase che ha appena detto l’Assessore perché non è che l’emendabilità in astratto è consentita, sennò ci alziamo e ce ne andiamo a casa. E’ una vergogna sentire queste affermazioni.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Innanzitutto qui non è che viene umiliata la minoranza o l’opposizione, viene umiliata la democrazia, e si parla tanto di leggi e regolamenti.
Se la legge avesse previsto che il documento doveva essere approvato senza interlocuzione con l’opposizione, avrebbe deciso di farlo mediante un atto monocratico, cosa che non è perché qui siamo in Consiglio, lo dobbiamo approvare ed abbiamo tutto il diritto di emendarlo, volendo, poi se c’è un’incapacità di entrare nel merito di ogni singolo emendamento … Quelli finora presentati non erano strumentali, né prevedevano risorse economiche, ma riguardavano questioni tra l’altro discusse e decise insieme in Consiglio e non parlo solo dei borghi, ma anche degli altri emendamenti che ha fatto il Consigliere Carancini e di quelli presentati dal Movimento 5 Stelle, che potevano essere tutti approvati.
Ora, esiste anche una educazione istituzionale e non è possibile che si risponda: c’è una legge, perché significa non conoscere l’abc. Quando si viene in Consiglio ci si dovrebbe venire preparati, sapere quello che si sta approvando e rispondere in maniera adeguata perché l’arroganza di rispondere “c’è la legge”, che nasconde l’ignoranza della procedura, non va bene e non è rispettosa di questa Assemblea.
Parliamo di visione prospettica e di non emendabilità, ricordo che è talmente prospettica la visione che nella Missione dell’agricoltura c’è scritto che verrà redatto e approvato il distretto biologico, che non solo è stato approvato, ma è stato sottoscritto proprio in quest’Aula e c’è stata anche la polemica. E’ talmente di visione e talmente non emendabile che neanche gli errori materiali pensate di poter correggere?
Allora ha ragione il Consigliere Mastrovincenzo, che cosa stiamo a fare qui? Ce ne andiamo, approvatelo voi, oppure verificate, visto che conoscete tanto bene le norme, se si può approvare mediante un atto monocratico o se dobbiamo ringraziare la Giunta che tra l’altro non è presente. E’ una cosa vergognosa, e lo ribadisco, non tanto per noi quanto per la maggioranza, che non ci sia la presenza degli Assessori, nelle Missioni ci sono riportate competenze e deleghe che sono individuate in capo a tutti gli Assessori della Giunta e ce ne sono alcuni che non hanno messo piede qui, come il Presidente che non è presente nemmeno quando si discute di queste cose. Ma vi rendete conto della vergogna, non tanto per voi quanto per la maggioranza che neanche si rende conto.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Per dichiarazione di voto. Abbiamo cambiato il nostro regolamento, abbiamo introdotto una norma che consente alla maggioranza di mettere la fiducia, lo fa ovviamente sottraendosi al dibattito. Guardate, meglio così che vedervi in imbarazzo nel difendere un documento che vi ha trovato d’accordo su un contributo che ognuno di voi ha dato, senza avere la visione d’insieme, senza avere la prospettiva, senza avere la possibilità di dare quel cambiamento che invece è necessario, come ha detto l’Assessore prima, senza fare inutili paragoni.
Avete deciso di umiliare il lavoro che abbiamo fatto tutti. Guardo la Consigliera Ruggeri che è entrata in Aula dicendo che il dibattito era stato strozzato, che non avevamo avuto la possibilità di approfondirlo, ma c’era la disponibilità di ripresentare i nostri emendamenti, così almeno si poteva riaprire il dibattito e alcuni, che sono tautologici, potevano essere accolti. Così non è, lo dico per l’approccio in buona fede della Consigliera Ruggeri, lo dico anche per l’assente Consigliere Santarelli, perché se avessimo avuto una modalità diversa in Conferenza dei Presidenti, nella quale occorreva la maggioranza qualificata per modificare il cronoprogramma, forse questa cosa non sarebbe accaduta, quindi non è solo responsabilità loro.
Ripeto, avete inventato l’istituto della fiducia, state zitti fino alla fine che fate più bella figura. Abbiamo anche noi qualche responsabilità, che non è cosa da poco, e quando uno decide di fare la stampella della maggioranza, fa la stampella della maggioranza. Questa cosa non si sarebbe verificata oggi perché saremmo stati lì senza nessun tipo di ricatto ed avremmo consentito un dibattito adeguato, non strumentale, come abbiamo fatto rispetto a tutti gli emendamenti che abbiamo proposto e che si ancorano a leggi che sono state approvate all’unanimità. Può capitare pure che abbiate fatto un copia incolla con gli uffici, che l’hanno fatto anche loro in gran fretta, ma quando abbiamo dei Consiglieri che studiano, che approfondiscono, che ci mettono impegno, che vi chiedono di correggere, non di sconvolgere, ma di correggere, alla fine avremmo fatto bella figura tutti.
Invece avete assunto sul Defr questa decisione, per analogia accadrà la stessa cosa sul bilancio, perché se non abbiamo cambiato il Defr …
Noi in maniera seria abbiamo ancorato i nostri emendamenti sull’approccio plastico di quello strumento, Assessore, non è che l’avete fatto e qui non meritava un dibattito adeguato, abbiamo dato il nostro contributo, avete deciso di modificare il regolamento e non è la prima volta che vi capita, l’avete fatto anche per la legge sull’Erap, quindi prendiamo atto e rimaniamo qui solo per il rispetto delle cittadine e dei cittadini marchigiani, nient’altro.

PRESIDENTE. Emendamento 4. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri, (*).
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Prima di andare avanti, non lo volevo fare, ma per rispondere alla presa di posizione che mi è stata avanzata.
Per quanto riguarda il rispetto istituzionale, ritengo che …

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Non era nei miei confronti? Allora chiudo perché meno polemiche introduciamo e meglio è.
Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Io in realtà avevo chiesta una presa di posizione sull’affermazione dell’Assessore, che ha detto che questo testo è solo astrattamente emendabile, no, il Presidente del Consiglio deve garantire.

PRESIDENTE. Questo sì, però io non posso forzare e piegare i pensieri.

Antonio MASTROVINCENZO. No, però una sua presa di posizione su questa affermazione forse era il caso.

PRESIDENTE. La mia affermazione sarebbe stata di rappresentante del gruppo Udc e non di Presidente, che deve garantire, a mio avviso, la possibilità a ciascun Consigliere di esprimere il proprio pensiero con la maggiore possibilità sia in termini espansivi, lampante, che ermetici, di chiusura, purché nel rispetto delle posizioni altrui.
Ritengo legittimi sia gli interventi forti, di impegno da parte dei rappresentanti dell’opposizione, che chiedono di inserire con gli emendamenti alcuni punti essenziali a loro giudizio nell’ambito dell’atto amministrativo, che la posizione che ha espresso la Consigliera Biondi o l’Assessore Castelli o gli altri perché non ravviso che ci sia stata una violazione delle persone o dell’impegno o anche della sostanza e quindi dell’oggetto di cui si discute.
Sono posizioni di natura politica purché ci si rispetti e in questo caso ci siamo rispettati tutti, anche nei limiti delle denunce forti rivolte alle singole persone, che rientrano nell’aspetto istituzionale e certamente non può essere il Presidente dell’Assemblea a piegare forzatamente l’intendimento di un Assessore o di un Consigliere fino a che non irride l’Assemblea e i componenti della stessa, primo fra tutti quelli di opposizione.
Questa è la mia personale posizione e su questa cerco di attenermi.
Il dibattito è in questo momento molto forte, ma legittimo sia per chi propone, che chiede agli altri di esprimersi in maniera larga per far capire, fino ad accettare, la posizione che presenta, sia per chi dice che la posizione è stata già discussa, che ha capito, che ha compreso e ne terrà conto. Questo non vuol dire irridere chi propone, lo si vedrà nel corso del tempo se queste affermazioni da un lato e dall’altro risulteranno vere o, come sempre avviene in politica, più verosimili.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Era solo per rettificare il mio voto a favore.
Approfitto per condividere la sua posizione, ovviamente la nostra non era, come ha ribadito sia la Consigliera Casini che il Consigliere Mastrovincenzo, riferita a lei, ma all’atteggiamento che la maggioranza sta assumendo, assolutamente legittimo, e noi rimaniamo qui solo per i nostri concittadini.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Sull’ordine dei lavori perché l’Ufficio di Presidenza ha votato grazie al voto del Consigliere Santarelli la deroga che consente ….

PRESIDENTE. Questo è un tema che abbiamo discusso in mille modi.

Fabrizio CESETTI. Ora le spiego perché c’entra. La Conferenza dei Presidenti di gruppo ha deliberato, dove ci voleva la maggioranza dei due terzi, l’accorciamento dei tempi previsti dal regolamento, la rimodulazione, perché diversamente la Giunta, che non aveva presentato il bilancio in tempo utile, sarebbe andata ex se in esercizio provvisorio.
Il Consigliere Santarelli ha detto che ha votato con la maggioranza perché voleva evitare alla nostra comunità l’esercizio provvisorio e questo ci sta. Consigliere Santarelli, sa cosa ha detto poco fa il Consigliere Ciccioli? Ha detto che questo documento non è emendabile, è stato valutato dalla maggioranza, quindi non c’è discussione. E questa non è una compromissione dei diritti non della minoranza, perché non mi interessa, ma di quest’Aula? Da una parte si dice che i tempi di fatto vengono annullati, dall’altra il dibattito in Commissione, l’ha ricordato la Consigliera Ruggeri, è stato praticamente annullato …

PRESIDENTE. Adesso siamo nel merito però, non possiamo ricominciare la discussione sul metodo perché questo significa forzare sul vostro pensiero tutta una Assemblea e non è possibile.
Ho compreso il suo pensiero, se non ci fosse stato il voto del Consigliere Santarelli avremo avuto il tempo più lungo, questo è avvenuto però!

Fabrizio CESETTI. Io sto parlando di quello che dice il Consigliere Ciccioli perché lui dice che a livello nazionale si mette la fiducia, ma qui non c’è l’istituto della fiducia.

PRESIDENTE. Ho capito, questo è un motivo per poterlo introdurre in futuro nella modifica della Statuto e del Regolamento. Oggi viviamo con questo Regolamento e con queste norme e dobbiamo andare avanti.
Il pensiero è chiarissimo ed altrettanto legittimo, però adesso cala in una situazione in cui apriremo di continuo questa questione.
E’ un tema molto importante, sono d’accordo.

Fabrizio CESETTI. Sa a cosa attiene, Presidente? Questo signore che sta parlando insieme al suo gruppo ha deciso un atto di lealtà nei suoi confronti, innanzitutto, nei confronti della struttura e dei colleghi di maggioranza. Noi abbiamo deciso di non fare ostruzionismo e di non mandare in esercizio provvisorio la Regione Marche e lei sa, Presidente, che sarebbe stato facilissimo perché fare 5.000 emendamenti su questo Defr non ci voleva nulla e la Regione sarebbe andata in esercizio provvisorio.

PRESIDENTE. Questa cosa è stata già compresa e valorizzata.

Fabrizio CESETTI. Ed oggi in quest’Aula, dopo questa lealtà, dopo la rinuncia a parlare da parte mia - che revoco - ad accorciare i tempi per dare una mano, per lealtà, si dice quando presento un emendamento, che tra l’altro mette tra gli obiettivi l’attuazione di una legge che ha votato quest’Aula, …

PRESIDENTE. Ho compreso, però viviamo in un Regolamento che dobbiamo rispettare, se continuiamo così non lo rispettiamo.
Gli interventi che sono stati fatti in precedenza per giungere alla votazione del bilancio il 29 dicembre sono atti altrettanto legittimi, che voi avete discusso anche fuori da questa sede, con prese di posizioni politiche in modo, in modo che tutti potessero comprendere bene ogni singola scelta.
Ora chiedo se ci sono altri interventi, poi non darò più la parola in nessun modo per mozione d’ordine, in modo assoluto. Tre minuti per ogni intervento su questa posizione, vi prego di non ripetervi sopra perché siamo in attuazione di un Regolamento che è molto chiaro per tutti e tutti lo devono far valere per i propri diritti rispettando quelli degli altri.
Stiamo votando l’emendamento 4 dell’atto amministrativo dopo un’ora e tre quarti di dibattito, quindi già questo dimostra quanto la discussione sia ampia, invece che ermetica, veloce e del tutto superficiale.
Vi prego di non procedere con polemiche e critiche.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Con molta serenità, sia il Consigliere Cesetti che il Consigliere Carancini sono avvocati, sono dei legali e dal punto di vista legale la giurisprudenza, che sarebbe la storia di quello che è accaduto prima, fa testo.
La giurisprudenza è lunghissima, dovrei citare quasi 50 anni di Regione, cito gli ultimi cinque con date ed evidenzio quello che è stato fatto.
Al Consigliere Santarelli, credo come a noi della maggioranza … Anche a me sarebbe piaciuto discutere a lungo, non voglio dire in maniera logorroica, mi piace parlare, allora, stabilito questo, non bisogna essere ipocriti, Dante (700 anni dalla morte) dice che l’ipocrisia è condannata gravemente.
Ho fatto fare una ricerca giurisprudenziale e vi leggo il risultato: le proposte di legge nn. 23 e 24 del 2015, il primo bilancio, furono presentate dalla Giunta regionale in data 17 dicembre e approvate in data 23 dicembre 2015, tra la presentazione, le Commissioni e l’approdo in Aula passarono 6 giorni; nel 2016 la proposta di legge 100 fu presentata dalla Giunta il 20 dicembre, il testo arrivò due giorni dopo, il 22 e il 27 dicembre 2016 fu approvato e di mezzo c’era la Vigilia di Natale, il 24, Natale, il 25, e il 26 dicembre; andiamo nel 2017, proposta di legge n. 174 presentata il 14 e approvata in Aula il 22 dicembre, se devo fare una osservazione devo dire che effettivamente il Consigliere Cesetti e il Consiglio regionale precedente erano più bravi di noi perché noi ci abbiamo giocato in parte le vacanze, da questo punto di vista siete stati più bravi; 2018, questo anno è andato davvero bene perché abbiamo avuto 5 giorni di più; 2019 presentato l’atto il 16 e votato in Aula il 23, se posso dire, non tutti gli atti erano correlati e qualche volta gli altri atti di bilancio, cioè la legge di stabilità, sono stati presentati successivamente, addirittura il giorno dopo.
Cosa significa questo? Che non c’è un delitto in quest’Aula. Il Consigliere Santarelli ha valutato come noi che non era utile per la Regione Marche, per tutta la Regione Marche, andare in esercizio provvisorio e con i tempi stretti e con il cappio sul collo siamo in Aula, siamo andati in Commissione, abbiamo aspettato il parere per più giorni della giurisprudenza precedente.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Mi atterrò all’orario anche se in questo momento sento in sottofondo la voce del Consigliere Mangialardi che bisbiglia, per questo mi si spezza la voce anche perché abbiamo fatto tanti anni insieme.
Dico, cari Colleghi e caro Presidente, che il bilancio richiede anche il nostro voto in tempi utili, un atto di responsabilità nei confronti dei cittadini. In tempi difficili come questi tutti i marchigiani vogliono da noi serietà, onestà e non inutili perdite di tempo andando a votare un esercizio provvisorio.
In questo momento così pieno di incertezze, di scelte obbligate e dolorose, come la chiusura, la pandemia, in cui la sanità è in difficoltà, tutti vorrebbero - alcuni hanno perso i loro cari, il lavoro e non sanno come tirare avanti - che qualche loro rappresentante politico privilegiato e al sicuro non perda tempo in inutili giochetti e schermaglie scrivendo inutili articoli di giornale atti a delegittimare chi non la pensa come loro su un argomento così importante.
La mia voce è quella dei senza voce e sarò sempre dalla parte dei più deboli.
La verità sull’argomento è che negli ultimi anni la presentazione dei bilanci è stata sempre più o meno con le stesse tempistiche, per cui mi sembra davvero poco costruttivo gettare fango su di me solo perché non mi allineo a scelte di partito per mandare il Consiglio regionale in esercizio provvisorio.
Mi chiedo se questi motivi siano o meno alla base della sconfitta dell’ultima tornata elettorale, io invece sono stato premiato da tutti, ho preso voti in tutti i Comuni oltre che nella mia città portando Mangialardi. Ho preso voti dai senza voce, che non finirò mai di ringraziare, ed è per loro che mi sono assunto un impegno: quello di non fare giochetti, ma di badare al sodo.
La mia storia parla chiaro, non ho mai vissuto di politica, ma del mio lavoro di infermiere. Quando chi mi accusa era al calduccio e protetto io ero insieme a molti altri infermieri, OSS, medici a fare il mio dovere, il mio mestiere, verso i cittadini bisognosi di cure. Per questo credo di meritarmi il rispetto, per questo mi merito il rispetto, il rispetto della gente che mi vuole bene perché io sono uno di loro e lo sarò sempre, non mi fermeranno le bandiere né tanto meno le minacce.
Concludo dicendo che in questo ultimo anno ho dato tutto quello che potevo, continuerò a portare la voce di chi vuole essere ascoltato e non vuole più giochetti, ma soluzioni ai problemi, per questo mi scuso cari colleghi.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Telegrafico perché torno a dire che, al di là delle interpretazioni tutte legittime, la procedura di integrazione e arricchimento del Defr è quella della nota di aggiornamento che viene fatta annualmente in relazione a quelli che sono gli aggiornamenti del Def nazionale.
Prendo a pretesto, ma non lo faccio per espediente semantico, quello che per il Defr approvato per il 2019 diceva l’Assessore Cesetti al tempo, in cui ricordava esattamente questo tipo di dinamica, che non può, ripeto, sottacere il fatto che un documento programmatico, legato formalmente, sistematicamente ai dati del Def nazionale, deve avere un suo sviluppo che lo rende non inemendabile in sè, posto che a livello nazionale e parlamentare - lo sanno i Consiglieri Ciccioli e Cesetti che sono stati deputati - sono previste solo risoluzioni e pareri, quindi, sono contrario o non sono contrario. Ci sarà un motivo se nella dinamica normativa e regolamentare del Parlamento esistono questi fatti.
Il documento programmatico non è la tavola della legge del Sinai, è un documento che di per sè ha una sua sistematicità collegata in alto al Def nazionale e in basso alle misure ed ai programmi di cui si compone la legge di bilancio, c’è una sua costitutiva rigidità che non esclude però di apprezzare, in sede di aggiornamento che faremo quando sarà il tempo, la possibilità di integrare le prospettive strategiche orientate amministrativamente che vengono anche da quello che abbiamo sentito.
Davvero vorrei espungere da questa discussione elementi conflittuali perché è nelle cose che il documento definito Defr sia espressivo delle elaborazioni che promanano direttamente dal programma elettorale, dal programma di governo e dai quadri macroeconomici derivanti dal Def nazionale, quindi, voglio semplicemente dire che non c’è nessun tipo di illogicità nell’atteggiamento di chi dice: “ne prendiamo atto, valutiamo, ci penseremo, rifletteremo e aggiorneremo il Defr così come previsto dal 118”.

PRESIDENTE. Su questo tema ciascuno ha fatto la propria parte ed abbiamo esplicitato anche in Aula tutte le nostre posizioni, non ci torneremo su per il futuro da qui in avanti e non è per tagliare o censurare gli interventi di ciascuno, ma gli interventi devono essere nei limiti del tempo e non consentirò più alcuna deroga a meno che non sia la chiusura di una frase o di un ragionamento, che si capisce benissimo e che va a conclusione. Detto questo passiamo all’emendamento 5.

Emendamento 5 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Anche questo emendamento, secondo l’argomentazione dell’Assessore Castelli, di fatto sarebbe inammissibile, ma si prevede …
Tutto si può dire dell’Assessore Castelli meno che non sia un uomo esperto e preparato, per questo non gli fa onore difendere l’indifendibile che si vuol sostenere, che c’entra la nota di aggiornamento al Defr? E’ possibile o no fare gli emendamenti? Si, e allora si possono fare e non si capisce perché se vengono approvati gli emendamenti del Consigliere Marinelli, sui quale tra l’altro ho votato a favore, non possono essere approvati i nostri. Questa è la chiusura del cerchio.
Togliamo questa cosa dell’ammissibilità, che c’entra la nota di aggiornamento? Sul Defr si possono fare emendamenti, anzi, si devono fare, tant’è che il Consigliere Marinelli li ha fatti e ci ha riunito pure la Commissione.
Se può presentare un emendamento il Crel, li può presentare anche il Consigliere Cesetti, tra l’altro tra i miei emendamenti ci sono proprio quelli del Crel. Se quelli del Crel li presenta il Consigliere Marinelli, li può presentare anche il Consigliere Cesetti? Si. Possono essere discussi? Si. Possono essere approvati? Secondo me si, questa è una questione di merito, ma non si può dire “noi non li approviamo – come dice il Consigliere Ciccioli – perché abbiamo chiuso il provvedimento”, ma che cosa avete chiuso! Il provvedimento appartiene all’Aula, non è una prerogativa della maggioranza, è l’Aula che vota l’atto amministrativo, è l’Aula che vota le leggi di bilancio, è l’Aula che assegna le risorse alla Giunta perché possa dare attuazione agli indirizzi programmatici che vengono declinati nel Defr, è l’Aula che ha approvato le leggi e che quindi consegna alla Giunta la responsabilità di attuarle, anche attraverso il Defr e gli strumenti di bilancio.
Questo emendamento dice che nelle attività …, la lettera f) prevede “la valorizzazione degli operatori e delle professioni del turismo investendo anche in informazione ed aggiornamenti”, con questo emendamento dico di mettere anche quelle di cui all’articolo 7 della legge sulle dimore. Vogliamo formare anche quelli o no? Vedete perché ci deve stare.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Noi voteremo a favore di questo emendamento e ne approfitto per dire che il discorso che fa la maggioranza, a partire dall’Assessore Castelli, qualche capogruppo ed altri Consiglieri che sono intervenuti non ha una logica. Avrebbe avuto una logica se la maggioranza non avesse presentato niente in quest’Aula, allora avrebbe avuto senso quello che voi dite, che è un atto chiuso, ma siccome sono stati presentati una decina di emendamenti a firma della maggioranza, vuol dire che questo atto è chiuso per l’opposizione, il che è vergognoso dal mio punto di vista, veramente vergognoso.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. L’avevo detto, ma lo ripeto perché per colpa mia non sono stato compreso.
Gli emendamenti che sono stati proposti dal Presidente Marinelli sono quelli che derivano da osservazioni del Crel, che sono state trasmesse e valutate dai servizi.
Torno a dire che i nostri emendamenti hanno già avuto quell’articolazione perfettamente corrispondente, meditata e valutata rispetto alle Missioni ed ai Programmi dell’atto.
Non so se il Consigliere Cesetti si ricorda nei 5 anni del suo Assessorato quante volte ci sono stati emendamenti al Defr. Poi lo verificheremo, sicuramente nel 2019 non ce n’è stato nessuno, per capire, non è che veniamo da Marte, a me risulta che almeno nel 2019 non ce ne sia stato uno e quando ho parlato della nota di aggiornamento stavo leggendo un suo intervento, quello che dice esattamente questo: “la funzione ontologica del Defr è quella di raccordarsi al Def”. Ho citato lei, ma non lo dico polemicamente o per metterla in mora perché è nelle cose che sia così, tanto è vero che le chiedo di ricordare se ci sono stati mai emendamenti al Defr che lei ha proposto. Nel 2019 sicuramente no, quindi era silente e astenica l’opposizione? Può essere, però era nelle cose che succedesse.

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. No, non c’è fatto personale, l’andamento che sta prendendo questo momento va in qualche modo ricondotto nell’alveo della discussione.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Presidente e Consiglieri, voterò favorevolmente. Quello che dice l’Assessore Castelli non è vero, non corrisponde alla verità circa il fatto che quegli emendamenti fatti dal Consigliere Marinelli vadano… Non è vero e sinceramente questo balletto che riporta a quello che ha fatto il Consigliere Cesetti e a quello che voi fate per copiarlo - è vero non è vero - è stancante.
Il Defr è un documento strategico che fa parte del bilancio, che è parte previsionale di un percorso.
Chiedo scusa …

PRESIDENTE. Prego i Consiglieri in Aula di fare silenzio.

Romano CARANCINI. Sennò andiamo via, Presidente.

PRESIDENTE. Prego tutti coloro che sono in Aula …

Romano CARANCINI. Quello che voglio dire è che non ha senso il percorso democratico che dentro un’Aula consiliare avviene ogni anno e nel corso delle varie sedute.
Abbiamo approvato atti, cito quello che ricordo, una risoluzione di questo Consiglio regionale su Madonna della Cona con un impegno per il 2022, che oggi viene sostanzialmente negato.
Io dico che le tesi sostanzialistiche dell’Assessore Castelli, il quale dice: “Guardate, voi non potete intervenire”, presuppongono che il confronto politico e democratico non debba avvenire, ma quello che dà più fastidio, Presidente …
Se l’Assessore Castelli vuole andare fuori … Se glielo vuol dire, Presidente. Lei deve dirci da che parte sta.

PRESIDENTE. La prego un attimo di sospendere il suo intervento.
Ha ragione ed è la terza volta che lo dico, chi sta parlando …, prego il Consigliere Putzu e l’Assessore Castelli …
Ora lo dico in maniera seria, come l’ho detto precedentemente, chi vuole stare in Aula ci sta in silenzio, chi è stanco, perché comprendo che possa essere stanco e deve parlare, esce dall’Aula. Non ammetto ulteriori deroghe a questa cosa o persone che non possono ritenere di aver compreso perché è la terza volta che lo dico e vale per la maggioranza, per la Giunta, sia per me che per i Consiglieri di opposizione.
Stessa cosa quando è il momento del voto si sta seduti e si vota, non è possibile che ogni volta devo attendere qualcuno che raggiunge la postazione.
Lo dico in maniera chiara, se dobbiamo far saltare il bilancio ed andare in esercizio provvisorio per l’aspetto di rapporto e per il rispetto fra noi sono il primo a volerlo fare.
Rispettiamo d’ora in poi i tempi strettamente necessari, stiamo sull’ordine del giorno e sul contenuto dell’emendamento e appena capirò che la dichiarazione ritorna su qualcosa che va fuori dall’emendamento o dall’atto amministrativo toglierò comunque la parola, che mi si imputi da qui in avanti questa cosa.
Ripeto, non lo faccio per concludere questa sera l’attività che ci siamo posti, cioè la legge di bilancio, lo faccio perché andiamo fuori l’aspetto ed il rispetto di quello che è il Regolamento che presiede i lavori dell’Aula. C’è sempre una forchetta di tolleranza, adesso stiamo andando fuori.
Questa cosa non la posso consentire per il mio ruolo sempre pro-tempore, chiedo scusa al Consigliere Carancini a cui ho chiesto di sospendere, può completare il suo intervento perché aveva ancora 20 secondi per poterlo fare, è stato chiaro, però può completarlo.
Vi prego nelle dichiarazioni di voto di attenervi strettamente all’emendamento, se comprendo che c’è una ripetizione di argomenti già fatti o fuori dall’emendamento, tolgo comunque d’imperio la parola e procediamo oltre, così avremo tutti tanto tempo fino a notte fonda, fino a domani mattina, finché ce ne sarà bisogno, o ci sospendiamo ed andiamo avanti domani, per discutere chiaramente di quello che l’atto amministrativo, le proposte di legge di bilancio ci impongono di fare e chi ha desiderio di parlare di altre cose esce dall’Aula. Ogni volta che sento un brusio che sale appena io mi fermo, va bene?

Emendamento 5. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri.
Contrari: Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marcozzi, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 6 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Questo emendamento è pienamente ammissibile.
Dico all’Assessore Castelli che – l’ha detto lui – quella nostra era un’altra era geologica, quindi sia conseguente, e in quell’era geologica è noto, riconosciuto dai più, che l’Assessore al bilancio era bravino e l’Assessore al bilancio …

PRESIDENTE. Consigliere, questo tema non c’entra nulla con l’emendamento.

Fabrizio CESETTI. Sull’emendamento, Presidente, perché se lei fa il rigido ed agli altri consente ed a me no, dopo lo faccio anch’io.

PRESIDENTE. Ho consentito a lei come agli altri.

Fabrizio CESETTI. Questo emendamento è pertinente e dico perché. L’Assessore al bilancio ha detto, non l’ultimo arrivato, e stiamo discutendo del Defr, che al mio tempo non si presentavano …

PRESIDENTE. Guardi sono costretto a toglierle la parola, o lei parla della predisposizione ed avvio del programma per rivitalizzare e valorizzare il tessuto sociale dei borghi o io le tolgo la parola.

Fabrizio CESETTI. Perfetto. La lettera g) recitava: “predisposizione e avvio del programma per il recupero e lo sviluppo integrato dei borghi storici e dell’albergo diffuso”. Come ha detto prima il Consigliere Ciccioli e come dice la relatrice di maggioranza c’è la legge, infatti voi avete messo sulla lettera g) la legge sui borghi, nella Missione 7, Programma 01, questo l’avete scritto voi, il mio emendamento che dice? Lo sostituisce e lo completa perché prevede di valorizzare non solo i borghi storici e l’albergo diffuso, ma la predisposizione e avvio del programma per rivitalizzare e valorizzare il tessuto socio-culturale ed economico-produttivo dei borghi e dei centri storici per assicurarne la vivibilità, l’attrattività e la messa in sicurezza, e cito tra parentesi la legge n. 29, quindi riporto più esattamente rispetto a quello che avete fatto voi. Per questo sostituisco la lettera g). Ricordo che ce l’avete messa voi la legge qui.
Carta canta, capisco che siete in difficoltà, sa perché lo siete? Perché dovevate approvare questi emendamenti e sapete perché insisto? Perché queste leggi io le ho votate favorevolmente, ho concorso a migliorarle e ci sono stato pure rimproverato. Le abbiamo fatte e le abbiamo approvate, è un mio diritto, è un mio dovere pretendere che in modo corretto confluiscano all’interno.

PRESIDENTE. Emendamento 6. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 7 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Non si fa, almeno avere la lealtà …

PRESIDENTE. Lei deve fare l’intervento ….

Fabrizio CESETTI. La lealtà di farmi replicare doveva avere perché è pertinente. Lo avrebbe chiesto anche l’Assessore Castelli, che è un signore sotto questo aspetto, cosa che in questa circostanza non ha dimostrato lei.
Ricordo che la lettera g) l’avete scritta voi, dice che in particolare con il programma annuale 2022 verranno avviate azioni nelle seguenti direzioni per quanto riguarda lo sviluppo del turismo: “predisposizione ed avvio del programma per il recupero e lo sviluppo integrato dei borghi storici e per l’albergo diffuso”, questo lo avete scritto voi, io aggiungo una ulteriore lettera, in cui dico: “g bis) predisposizione ed avvio del programma per il progetto Borgo accogliente, Progetto albergo diffuso e Progetto residenze diffuse (l.r. 29/20219)”, ovviamente è il completamento della lettera g) che avete scritto voi.
Che succede? L’Assessore Castelli dice che gli emendamenti del Crel vengono accolti perché sono stati valutati dagli uffici, allora chiedo all’Assessore Castelli perché non ha fatto valutare dagli uffici gli emendamenti del gruppo di opposizione? Forse la minoranza consiliare composta da 10 Consiglieri, gruppo PD più Movimento 5 Stelle, non ha la stessa dignità del Crel?
Noi siamo parte integrante di questo Consiglio, non abbiamo la stessa dignità del Crel? Volete dire che il Crel può presentare un emendamento attraverso i Consiglieri di maggioranza, lo può presentare perché viene sottoposto all’esame dei Consiglieri e degli uffici però i gruppi di opposizione non hanno la dignità, sono stati eletti dal popolo e non hanno la dignità di questo onore. Quindi, i nostri non possono essere accolti perché gli uffici non li hanno valutati, pensate un po’, gli uffici possono essere “al servizio democratico” del Crel, che non lo ha eletto nessuno, ma è indicato, pure io l’ho fatto, però noi non abbiamo la dignità di questo riguardo.
Ma c’è un altro aspetto fondamentale, Presidente, e questo riguarda l’Aula, riguarda la dignità dei Consiglieri di quest’Aula ed anche la sua, ho presentato anch’io emendamenti del Crel, perché i miei non sono stati valutati dagli uffici e quelli del Consigliere Marinelli si?

PRESIDENTE. Emendamento 7. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri.
Contrari: Acquaroli, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 8 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Siamo in sede di votazione. Prego.
Non intendo più accettare questo sistema che è dilatorio. Anche questa ultima dichiarazione di voto era completamente fuori, a parte l’inizio, dal tema dell’emendamento.

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Avete diritto di dire e di esprimere il parere sull’emendamento.
Emendamento 8. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Non accetto più mozioni d’ordine!

(intervento fuori microfono)

Emendamento 9 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Consigliere Carancini, la prego di rimanere nel rispetto della conduzione dell’Aula, altrimenti sono costretto a diffidarla ad uscire.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani. La prego di rimanere sull’emendamento perché su questa cosa non transigo più!

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Innanzitutto metta la mascherina, come giustamente viene raccomandato; seconda cosa, io non ho tolto la parola, lei viene dopo il Consigliere Biancani. Nell’ordine ci sono i Consiglieri: Biancani, Cesetti, Carancini, Mastrovincenzo. Non ho invertito.
Vi prego di ritornare ad una situazione in cui ci sia il rispetto di tutti, quello che voi avete chiesto!

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Ed io lo rispetto questo. Non mi trascinate in una provocazione. Il rispetto è rispetto.

Andrea BIANCANI. Innanzitutto tutti i Consiglieri possono intervenire su ogni emendamento in fase di dichiarazione di voto, questa cosa che abbiamo definito deve essere garantita a tutti.
Noi come Consiglieri di opposizione possiamo intervenire tutti su ogni dichiarazione di voto, questa cosa non si può negare, quindi chiedo che venga rispettata questa possibilità. Grazie.

PRESIDENTE. Vicepresidente, finora l’abbiamo rispettata, anzi abbiamo dato pure di più, ma colgo l’invito alla sottolineatura di questa situazione.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Sull’emendamento lei, Presidente, non può dire che vado fuori tema quando evidenzio l’assurdo che gli emendamenti nostri, del gruppo di opposizione, non vengono valutati dagli uffici mentre quelli del Crel si, ma stiamo scherzando? Questo è attinente agli emendamenti, è l’anima degli emendamenti, ha capito? Qui si dice, lo ha detto l’Assessore, che non è un Consigliere, che la dignità nostra, ma anche vostra è minore rispetto a quella del Crel, tant’è che …

(intervento fuori microfono)

Fabrizio CESETTI. Si! Perché ha detto che gli emendamenti del Crel sono stati valutati dagli uffici, quindi sono secondo lui meritevoli di accoglimento, i nostri perché non li ha fatti valutare?
Con questo emendamento, che attiene alla Missione 9, Programma 01, si dice che per quanto riguarda le azioni di integrazione delle zone costiere si dovrebbe perseguire l’obiettivo di aggregare le politiche che i singoli Comuni esercitano sull’area costiera di pertinenza per la gestione complessiva dello spazio litoraneo e delle sue risorse.
Qui mi rivolgo al Presidente della II^ Commissione Putzu, che si è impegnato appena eletto a proseguire quello di cui io mi ero occupato, ad esempio a Porto Sant’Elpidio per la difesa della costa. C’è anche oggi un articolo di giornale su questo, giustamente, sono state assegnale le risorse Rendis, che erano state chieste anche da noi.
Che dice questo emendamento? Che conviene aggregare le politiche dei singoli Comuni perché se il Comune di Porto Sant’Elpidio fa un’azione a difesa della costa “non coordinata”, ad esempio con Civitanova Marche o con Porto San Giorgio, potrebbe arrecare un danno a Porto Sant’Elpidio, a Civitanova Marche ed a Porto San Giorgio. Dice, senza impegno di spesa, “perseguendo l’obiettivo di aggregare le politiche che i singoli Comuni esercitano sull’area costiera di pertinenza per la gestione complessiva dello spazio litoraneo e delle sue risorse”. Questo diciamo, perché sappiamo bene che se uno fa un intervento a Porto Sant’Elpidio solo su un pezzo magari danneggia quelli confinanti, è una cosa quasi ovvia, ma importante. Perché la metto qui? Perché ci sono atti in questo Consiglio, una mia interrogazione ed una mia mozione ad esempio, che sollecitavano questo.
Negli emendamenti che ho presentato non c’è nulla di inventato da parte mia, o ci sono leggi o ci sono atti politici di questo consesso.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Dichiaro il voto favorevole del nostro gruppo.
Presidente, mi permetto di dare un consiglio in questo momento, dove c’è una chiara posizione della maggioranza e non si può strozzare il dibattito, rimaniamo nei tempi, quindi garantisca i tempi di intervento, ma dentro questi è difficile introdurre l’elemento di censura relativo all’oggetto sottoposto al voto in questa Assise.
Glielo dico perché abbiamo lavorato tanto, abbiamo cercato di dare un contributo, non si può strozzare il dibattito in questi termini, le chiedo tolleranza rispetto alle cose che si dicono e noi garantiremo il rispetto di quei tempi che ci sono stati assegnati nelle dichiarazioni di voto.
Penso che sia la strada più adeguata per riportare all’interno di questa Assise, visto che il contributo lo diamo solo noi, un dibattito adeguato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Sono molto dispiaciuto perché spesso mi fido del Consigliere Cesetti, che stimo soprattutto per la sua capacità di scrivere emendamenti, di fare proposte, e pensavo che dal gruppo del Partito Democratico non ci fosse ostruzionismo. Ho visto che state intervenendo in molti per giustificare, per fare polemica, per fare bagarre e questo a me dispiace perché non penso che sia l’atteggiamento giusto, Mi fidavo di ciò che ci eravamo detti e ancora continuo a credere che ci sia uno spiraglio e che l’ostruzionismo non venga fatto sulle polemiche ma con delle proposte significative, così come gli emendamenti, che poi la maggioranza valuta o meno, come ad esempio in questo caso, di approvarli o meno.
Credo che anche le critiche rivolte al Presidente dell’Assemblea legislativa siano un po’ ingiuste e a volte, come dire - Consigliere Carancini, non voglio stuzzicarla per farle fare altri 120 interventi su questo punto - ridicole. Non me le aspettavo perché ritengo che un Presidente come Latini …, a cui va il mio ringraziamento per condurre ogni volta l’Aula in modo super partes, con grande responsabilità, con grande competenza, soprattutto con grande rispetto di tutti i Consiglieri, a prescindere che siano di maggioranza o di opposizione. Mi è dispiaciuto questo teatrino.
Passo all’emendamento, chiedo scusa, Presidente, ma ci tenevo a fare questa precisazione, so che non è pertinente in merito alla dichiarazione di voto, però era giusto dirlo anche perché penso e spero che ci sia un dibattito importante, costruttivo, che non sia funzionale ad andare in esercizio provvisorio perché poi la responsabilità non è di questa maggioranza e noi andremo a raccontare in giro ai cittadini chi è che vuole l’esercizio provvisorio e quello che era stato fatto nella scorsa legislatura. Abbiamo qui due Consigliere, la Marcozzi e la Leonardi, e un Assessore …

PRESIDENTE. Deve stare sull’emendamento.

Andrea PUTZU. Chiedo scusa, ma io ho parlato una volta …

PRESIDENTE. Il suo pensiero è già chiaro.

Andre PUTZU. Dico le cose come stanno. La scorsa opposizione non si è mai azzardata di provare a mandare in esercizio provvisorio la Regione Marche e chi la governava ne è testimone.
Per quanto riguarda l’emendamento dopo le parole “gestione integrata delle zone costiere” …, ovviamente per non creare problemi alle zone costiere. Anche qui Consigliere Cesetti se ne è accorto tardi perché nei cinque anni che avete governato la Regione potevate fare tranquillamente, senza fare un emendamento, avete avuto tantissimo tempo e vi siete risvegliati dal lungo letargo proprio ora che stiamo governando noi e voi siete all’opposizione. Quindi, è una sua dimenticanza, ne prendiamo atto, ci ricorderemo.
Ritengo che questo emendamento vada bocciato perché i Comuni, anche grazie all’Assessore Aguzzi, stanno proseguendo con progetti a difesa della costa, li stanno facendo con grande competenza e l’Assessore Aguzzi, come sempre, sta dimostrando responsabilità e amore per il territorio … Qualora fosse, credo che sarebbe stato opportuno che lei lo avesse fatto prima. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Voterò favorevolmente questo emendamento.
Pur condividendo nulla dell’intervento del Consigliere Putzu, gli do atto, non so se per un colpo di sole o di vento, di essersi alzato in piedi e di aver motivato le ragioni del no. Guardate che in un’Aula consiliare, in un’Aula politica questa espressione, questo rispetto …, perché questo è il rispetto di chi ha lavorato dietro ad ogni emendamento, certamente, Consigliere Putzu, non con fare ostruzionistico, perché se aveste letto gli emendamenti, perché non li avete letti, come è accaduto al Consigliere Ciccioli prima che non ha letto il Defr e parlava di altro o di altri interventi, avreste compreso che c’era al contrario una volontà.
Quanto all’elogio del Presidente, a quanto è avvenuto rispetto alla sua prima parte dell’intervento, il Presidente Latini ha piegato per la discussione il Regolamento alle convenienze, basta andare alla discussione dello scorso anno per ricordarvi quale fu la regola che presiedeva in questo Consiglio regionale, che ovviamente consentiva a tutti di presentare l’emendamento e discuterlo.
Quello che è avvenuto attraverso un atteggiamento responsabile di questa opposizione, del PD e del Movimento 5 Stelle, ha trovato in realtà un atteggiamento, una mancanza di rispetto nei confronti dei Consiglieri, dell’Aula e delle prerogative che noi abbiamo. Presidente Latini, sono dispiaciuto e sorpreso di quello che è avvenuto in questa occasione. Perché l’anno scorso l’organizzazione della discussione fu completamente diversa? Perché nei 5 anni precedenti con lo stesso Regolamento la discussione fu completamente diversa? Ci deve spiegare se non è in questo caso la necessità di andare a casa, come giustamente mi ha detto il Consigliere Putzu prima: “Andiamo a casa, dobbiamo finire stasera perché domani abbiamo le nostre cose”.
In realtà fare il Consigliere regionale significa stare qui, lavorare, provare a fare emendamenti con coscienza, senza volontà ostruzionistica.
Vedete, è una precondizione quella di dire io comunque non interverrò, è davvero uno schiaffo in faccia, è un pugno dire a noi non ce ne frega niente di quello che presentate, per noi è indifferente. Non li avete letti, basta sentire la Consigliera Biondi, non li ha letti se uno la interrogasse farebbe scena muta.
Questo è il problema, ecco perché apprezzo l’intervento del Consigliere Putzu, la ringrazio Consigliere perché è stato un uomo della maggioranza che ha avuto il coraggio di dire perché non condivide e perché vota contro.

PRESIDENTE. Emendamento 9. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Santarelli.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 10 a firma delle Consigliere Ruggeri e Lupini. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 11 a firma delle Consigliere Ruggeri e Lupini.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Voterò a favore di questo emendamento e chiedo al mio capogruppo di valutare la possibilità di abbandonare l’Aula, io ovviamente resterò fino a quando sarà finito questo punto all’ordine del giorno perché sono il relatore di minoranza al Defr e come tale il mio è un ruolo istituzionale e il Presidente dell’Assemblea, nei confronti del quale ho sempre manifestato grande apprezzamento, non si deve permettere di sindacare sulle modalità di intervento del relatore di minoranza, altrimenti lo fa lui la prossima volta.
Io ho un ruolo istituzionale in qualità di relatore di minoranza. Se vogliamo in questa discussione il relatore di minoranza ha un ruolo addirittura preminente rispetto alla stessa Presidenza, che deve solo gestire la conduzione dell’Aula.
Credo che il relatore di minoranza debba, non possa, ma debba, ad esempio, rimarcare la differenza di atteggiamento istituzionale che viene riservato agli emendamenti della minoranza ed a quelli della maggioranza perché io sono il relatore di tutta la minoranza e penso che non mi si possa impedire di dire, ad esempio, quando si parla di emendamenti del passato, che attengono alle modalità di conduzione dell’Aula e dell’ordinato svolgimento dei lavori, che, è vero, nei 5 anni precedenti mai nessun emendamento è stato fatto al Defr, ma non è che li poteva fare l’Assessore al bilancio. Non solo, i tempi erano molto più ristretti di quelli di oggi, con una sola differenza, venivano concordati con tutta l’Aula all’interno dalla Conferenza dei capigruppo dove io andavo per delega della Giunta. Si concordava tutto, si concordava sempre, io pensavo di farlo sempre tra Natale e Capodanno come adesso, mi ricordo che c’erano dei Consiglieri, la stessa Leonardi, che dicevano: “Vediamo se riusciamo a farlo prima di Natale”. Io concordavo con loro e aggiungo che sentivo prima i Consiglieri di opposizione e raccoglievo anche indicazioni che provenivano nel corso del dibattito, questa è la differenza!

PRESIDENTE. Emendamento 11. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Rossi, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 11 bis a firma della I^ Commissione. Lo leggo perché è fuori dal pacchetto in vostro possesso: “Nella missione 09, Programma 05 ‘Aree protette, parchi naturali, protezioni naturalistica, forestazione’ dopo le parole 'anche attraverso’ la parola ‘reperimento’ è sostituita con la parola ‘potenziamento’.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Ad esempio, sull’emendamento del Consigliere Marinelli voterò a favore ed esprimo parere favorevole come relatore di minoranza. Però l’Assessore Castelli mi dovrebbe dire per quale motivo questo emendamento può essere accolto, e giustamente viene accolto, e per quale ragione non si può approvare l’emendamento del Consigliere Cesetti, o Carancini, o Mangialardi, o Mastrovincenzo, se si condivide certo, se non si condivide no, ci mancherebbe altro. Perché questa differenza? Me la spiegate?
Noi abbiamo detto, e ci siamo dati la mano con tanti di voi, che saremo stati leali in questa sessione, che non avremo fatto storie, io stesso al Presidente avevo garantito dicendo “interverrò il minimo possibile”.
Mi si deve spiegare questa differenza, ma questo attiene, e lo dico sempre come relatore di minoranza, allo svolgimento dei lavori, alla dignità di quest’Aula perché, capite, se un Assessore al bilancio, che non è Consigliere, dice di fatto che un emendamento della maggioranza ha la dignità per essere accolto e quello della minoranza no, se secondo il Consigliere Ciccioli il provvedimento è chiuso …, questo ci potrebbe essere perché con la sua consueta franchezza ipotizza una sorta di fiducia impropria, ma se il provvedimento è chiuso, è chiuso non solo per la minoranza, ma anche per la maggioranza, altrimenti un’altra volta gli emendamenti del Consigliere Marinelli, sui quali voto a favore, ve li gestite nelle segrete stanze. Abbiate almeno la dignità istituzionale e politica di non perdere la memoria nell’immediato, questo è, se è chiuso è chiuso per tutti o no?
Ci volete riflettere su questo? Veramente è così assurdo quello che dico? O pensate che invece sia giusto? Perché potrebbe capitare, per avventura, che la prossima volta siate voi da questa parte, ma quando noi siamo da questa parte o dalla vostra non ci stiamo solo noi, ci stanno anche i cittadini che noi rappresentiamo e questa è la cifra della differenza tra essere rappresentanti delle istituzioni ed essere invece prigionieri o tiranni delle istituzioni stesse.

PRESIDENTE. Emendamento 11 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 12 a firma delle Consigliere Ruggeri e Lupini.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Rispetto a quello che ho detto prima voterò a favore di questo emendamento e come relatore di minoranza esprimo il mio parere favorevole.
Quando prima ho parlato del ruolo delle istituzioni vi vorrei leggere, se me lo permettete, una frase di Jean Monnet: “Ma gli uomini passano, altri verranno e prenderanno il nostro posto. Quel che potremo lasciar loro non sarà la nostra esperienza personale, che sparirà con noi, quel che potremo lasciare loro sono le istituzioni. La vita delle istituzioni è più lunga di quella degli uomini e così le istituzioni possono, se ben costruite, accumulare e trasmettere la saggezza delle generazioni che si succedono”. Anche questa è la nostra responsabilità.
Presidente e colleghi Consiglieri, non sono parole mie, non le saprei dire così bene, sono parole di un grande uomo, che credo rappresentino bene il senso delle istituzioni stesse e quello che facciamo oggi …
No, non sono io Consigliere Rossi un grande poeta, non mi si addice il ruolo, non lo saprei fare, so fare altro e mi creda lo so fare anche discretamente bene, però mi piace leggere le poesie e mi piace soprattutto ricordarle. Insegnamenti di uomini dinanzi ai quali noi ci dovremmo inchinare e dai quali potremo prendere l’esempio.
Mi piace molto leggere, peccato che ho poco tempo, perché si può e si deve sempre imparare qualcosa.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. La dichiarazione di voto del gruppo Rinasci Marche su questo emendamento è positiva in quanto alla Missione 9, Programma 8 il gruppo del Movimento 5 Stelle ha dato un contributo concreto perché Ancona con il progetto di inquinamento atmosferico Pia è anche sede di studi legati al porto ed è anche centro di eccellenza di medicina respiratoria e allergologia, ed oggi il Covid ci ha messo proprio di fronte a questo tema.
Questo è un emendamento puntuale, noi abbiamo studiato e abbiamo visto, dentro la Missione 9, Programma 8 ‘Qualità dell’aria e riduzione dell’inquinamento’, che c’è anche il Covid. Guardo la Consigliera Leonardi, Presidente della Commissione sanità, sarebbe bello fare anche un’azione all’interno della Commissione su questo perché ci potrebbe dare per il futuro un approfondimento maggiore sul tema della qualità dell’aria.
Si è visto che il Covid ci ha messo in grande difficoltà, chi di noi durante il periodo di lockdown ha avuto la possibilità di uscire dalle città o dagli agglomerati urbani ha visto degli scenari diversi da quelli che conosceva fin dalla nascita, quindi porre attenzione su questo emendamento credo che sia opportuno e invito la maggioranza a votarlo perché secondo la mia opinione è un buon emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Voterò favorevolmente questo emendamento che ha una propria consistenza dal punto di vista valoriale perché apporta un contributo ed una proposta rispetto al Defr. Bisognerebbe capire ad esempio quali tipi di destrutturazione potrebbe avere un Defr che raccolga all’interno dei propri contenuti una proposta di questo tipo, che è ovviamente parallela all’emendamento che avevamo presentato noi circa l’indicazione nel Defr sotto il profilo ambientale. Una proposta forte che ovviamente oggi appartiene a molte Regioni e a molte istituzioni, quella della piantumazione degli alberi. Bene, il Movimento 5 Stelle da questo punto di vista suggerisce di inserire all’interno del Defr questa richiesta che certamente è molto semplice, è una indicazione, una sollecitazione, un approfondimento, che in realtà non riceve risposta.
Continuo a ribadire che vi è una precondizione nel rapporto democratico all’interno di una istituzione, e la precondizione è quella che vi sia, Presidente, da parte sua, non un’indifferenza rispetto a questo confronto, ma si stimoli l’Aula, perché credo che questo sia anche un suo compito, ad un confronto non ostruzionistico, che porti all’esposizione, all’illustrazione ed anche all’espressione di un voto rispetto a certi temi perché se si andasse avanti così - siccome non è la prima volta che ciò avviene, è accaduto anche per altre leggi quando l’opposizione ha manifestato una proposizione, una volontà di contribuire – liquidando semplicemente il silenzio frustrante, irrisorio, il silenzio di scherno all’opposizione, che lavora, nel senso che tenta di apportare, questa è un’Aula di confronto, ritengo che lei debba avere il compito di far comprendere che questo metodo non è accettabile, se poi addirittura l’Assessore di competenza legittima e suggella questo percorso, penso che non andremo avanti ed occorrerà assumere alcune decisioni, a parte quello che potrà essere il giudizio, perché oggi qui si violenta una discussione fra Consiglieri che dovrebbero confrontarsi.

PRESIDENTE. Emendamento 12. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 12 bis a firma dei Consiglieri Carancini, Bora, Casini, Vitri, Mangialardi, Biancani, Mastrovincenzo, Cesetti.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Voterò favorevolmente questo emendamento, che ha come primo firmatario il Consigliere Carancini, ed esprimo il mio voto favorevole anche come relatore di minoranza.
Per quanto riguarda il tema dei siti contamiti qui si dice: “Programmare un’azione di piantumazione di risorse verdi nei territori per concorrere all’obiettivo del Green deal europeo di azzeramento delle emissioni nette di gas ad effetto serra entro il 2050, mediante un percorso di partecipazione con gli enti locali per l’individuazione delle aree pubbliche da destinare e, altresì, mediante un’azione di incentivazione fiscale di iniziative volontarie di piantumazione da parte di privati (aziende e cittadini)”.
Di fatto con questo emendamento si propone un’azione - voglio ringraziare il Consigliere Carancini perché è intelligente questa modifica - integrata e coordinata di vari soggetti per conseguire l’obiettivo perché sul tema dell’azzeramento delle emissioni voi sapete che oggi c’è un grande dibattito a livello internazionale. Vedete quello che ha determinato anche nel nostro Paese? Tutti i cosiddetti rincari che ci sono stati, pensiamo al metano, che è triplicato, pensiamo anche alle altre fonti energetiche, è anche conseguenza di quel giusto dibattito, un po’ esagerato, secondo me, che rischia tra le altre cose, prima ancora di far morire di inquinamento le persone, di farle morire di fame.
Non dimentichiamoci che oggi, giustamente, a livello nazionale il leader della Lega Nord ha fatto una bandiera dell’abbattimento delle bollette energetiche, perché? Perché comprende bene che questa è diventata una vera e propria emergenza di carattere nazionale, che determina anche le nuove povertà di cui dicevo prima. Tra le altre cose mettiamo poi la cosiddetta pandemia che ci costringe a stare dentro casa, e via dicendo.
Quindi, dare indirizzi in questa direzione credo che sia molto importante perché sono obiettivi che noi ci diamo e penso che sia fondamentale approvare un emendamento di questo tipo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Anche qui mi chiedo se la maggioranza ha un’opinione, magari non ce l’ha, oppure è contraria, e a noi andrebbe anche bene.
Questo non è altro che il parallelo dell’impostazione del Defr, quando, Consiglieri, Assessore …. Non so se l’Assessore Castelli è presente in Aula perché …

(intervento fuori microfono)

Romano CARANCINI. A me non importa che a lei non gliene freggi niente, lo so, almeno …, siccome io non ho la sua oratoria … Mi faccia parlare con me stesso, avrà pazienza.

PRESIDENTE. Prego, continui.

Romano CARANCINI. Magari se glielo avesse detto lei, Presidente …, io capisco, però sempre a me …

PRESIDENTE. Ha ragione, ma da qui non riesco a vedere.

Romano CARANCINI. Ho detto che è un passaggio specifico ovviamente sulla Missione 9, Programma 8 che riguarda la questione del surriscaldamento dell’atmosfera …
Lascio perdere, Presidente, perché lei è indifferente e gli altri se ne sbattono le scatole. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Sospendiamo per 10 minuti l’Aula perché non è accettabile il comportamento irriguardoso nei confronti del Presidente che ha disposto il silenzio.

La seduta è sospesa alle ore 19,00

La seduta riprende alle ore 19,10

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE Prego i Consiglieri di riprendere posto in Aula, in particolare il Consigliere Mangialardi che aveva prenotato l’intervento per dichiarazione di voto.
Prego i relatori di maggioranza e di minoranza di richiamare in Aula i Consiglieri di maggioranza e di minoranza.
Il Consigliere Mangialardi ha rinunciato al suo intervento.

Emendamento 12 bis. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Cesetti.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 12 ter a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Questo è un emendamento, il Consigliere Marinelli lo potrà confermare, che è stato proposto dal Crel, perché se lo presenta il Consigliere Marinelli è possibile discuterlo e votarlo, se lo presenta il Consigliere Cesetti no?
Questo è l’emendamento del Crel ed al termine del secondo paragrafo, dopo le parole “aree del cratere del sisma” sono aggiunte le seguenti: “Il trasporto pubblico locale, strategico per il futuro e per la transizione ecologica, ha bisogno comunque di un incremento di risorse che dovranno presto essere individuate rispetto al presente documento sia in parte corrente (per la parte di derivazione nazionale più basse d’Italia come spesa pro capite) sia in parte investimenti per il rinnovo degli autobus e per le infrastrutture a servizio (Pnrr e fondi complementari aree del cratere insufficienti rispetto alle altre aree e regioni italiane)”.
Spero che almeno il Consigliere Marinelli lo voti perché, ripeto, è del Crel. Faccia presente agli uffici che qualora questo emendamento dovesse essere respinto si pone un problema di ammissibilità per l’emendamento del Consigliere Marinelli, anche se ci dovesse essere una piccola differenza perché dopo creiamo un precedente e poi ce lo teniamo. Non è che voi adesso respingete questo e poi approvate quello del Consigliere Marinelli che è uguale, magari ha cambiato una virgola o una parola perché poi il Consigliere Cesetti le prossime volte vi ci fa stare. A me va bene che si dica con arroganza “è chiuso”, va bene che si respinga tutto, ma la presa in giro no perché dopo siamo conseguenti.

PRESIDENTE. Riprendo il passaggio ultimo importante che ha fatto il Consigliere Cesetti, con il respingimento dell’emendamento 12 ter decade l’emendamento 12 quater a firma della I^ Commissione, quindi dobbiamo regolarci su questa valutazione.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie Presidente. Per dire che votiamo a favore di questo emendamento.

PRESIDENTE. Emendamento 12 ter. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biondi, Borroni, Cancellieri, Cesetti, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 12 quater a firma della I^ Commissione. Decaduto.

Emendamento 13 a firma delle Consigliere Ruggeri e Lupini.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Voterò a favore. Il Consigliere Marinelli ha dato la linea, costretto, altrimenti decadeva il suo emendamento, quindi intelligentemente ha dato la linea per farlo votare.
Era un emendamento accoglibile, questo però smentisce quello che hanno detto da una parte l’Assessore Castelli e dall’altra il Consigliere Ciccioli, che votando così ha contraddetto se stesso. Era fattibile, allora mi chiedo: per quale motivo non è stato possibile, come pure qualcuno della maggioranza aveva suggerito, di votare i primi emendamenti che altro non erano che gli indirizzi, gli obiettivi prioritari di leggi che questo consesso ha approvato e votato all’unanimità?
Come relatore di minoranza dico alla relatrice di maggioranza che ha fatto un errore a dire no su quel primo emendamento, magari dopo che l’aveva detto poteva dire: “Ci siamo sbagliati, d’altra parte è una legge che abbiamo fatto noi”. Qualcuno della sua maggioranza glielo ha pure suggerito, avremmo già finito, avremmo approvato un bel documento, non mi avreste fatto litigare con il Presidente dell’Assemblea, che doveva riconoscere e tutelare il mio ruolo di relatore di minoranza, altrimenti non lo faccio più perché - io ho una certa esperienza, è vero - io ho lavorato molto di più come relatore di minoranza in questa sessione di bilancio di quando ero Assessore. Gli do la mia parola d’onore, molto di più e molto di più hanno lavorato gli uffici, sapete perché? Perché lì c’erano gli uffici che lavoravano, qui era il Consigliere Cesetti che doveva prima leggersi tutto quello che era stato fatto e poi intervenire e voi potete vedere che nessuno dei miei emendamenti è fuori posto.
Due emendamenti adesso li ritiro perché sono inammissibili, ho già detto al Segretario generale che li avrei ritirati, sono il 2/1 bis e il 2/12 bis relativi alla proposta di legge n. 89), li ho fatti all’ultimo momento, scadeva l’ora, li ho scritti male pensando poi di poterli correggere ed integrare, ma giustamente il Segretario generale mi ha detto che non si può fare perché sarebbe aggirare la preclusione ed io li ritiro.
Non vedrete mezzo emendamento fuori posto, ma credetemi è stato un impegno forte perché tra le altre cose non solo mi sono letto tutto il Defr fatto dall’Assessore Castelli - lui sicuramente non avrà avuto il tempo di leggerlo e lo capisco, tanti non li ho letti nemmeno io, lo ammetto – ma mi sono letto anche quello dell’anno scorso, tant’è che se lui ha letto il mio intervento ha visto che ci sono dei passaggi come quelli dell’anno scorso e alcuni emendamenti vengono presi anche da lì. Mi sono riletto anche il nostro del 2019 quando io ho ammesso come relatore, davanti al mio gruppo, che qualche volta ci siamo sbagliati anche noi perché, ad esempio, emendamenti che ho presentato adesso, ho detto sì, avrei potuti farli prima, però purtroppo non ho avuto il tempo per pensarci, quindi ho fatto anche un’autocritica.

PRESIDENTE. Emendamento 13. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Cesetti.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 14 a firma delle Consigliere Ruggeri e Lupini.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Solo per dare il mio parere favorevole e restituisco il tempo preso.

PRESIDENTE. Emendamento 14. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Cesetti.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 14 bis a firma dei Consiglieri Carancini, Bora, Casini, Vitri, Mangialardi, Biancani, Mastrovincenzo, Cesetti.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Favorevole.

PRESIDENTE. Emendamento 14 bis. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Cesetti.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 15 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Questo è un emendamento sulla Missione 10, Programma 05 “Viabilità e infrastrutture stradali” (lo potete vedere a pagina 54), con il quale dico di mettere al termine del quarto paragrafo, dopo il periodo: “il finanziamento Pnrr include infine la progettazione dell’Ascoli-Teramo” le parole “si ritiene prioritaria – guardate bene, non c’è un impegno di spesa – la ricerca e l’assegnazione di risorse per la realizzazione, l’adeguamento e/o potenziamento di opere essenziali per lo sviluppo dell’intero territorio del distretto pelli, calzature fermano/maceratesi quali …” e le elenco.
Queste opere infrastrutturali sono state inserite all’interno della progettualità dell’area di crisi, che è stata approvata dal Governo. C’è stato un accordo di programma tra Provincia di Fermo, Provincia di Macerata, Regione Marche, Ministero dello sviluppo economico, Ministero delle infrastrutture, dove si è ritenuto prioritario questo tipo di opere per l’area del distretto fermano/maceratese con l’impegno di sottoscrivere un addendum all’accordo di programma per la realizzazione di queste opere. Quindi è stato condiviso da tutti.
Queste opere credo che vadano inserite ed io non ho fatto altro che trasferirle dall’accordo di programma all’interno di questo emendamento, accordo di programma area di crisi che oggi gestisce l’Assessore Castelli, tra l’altro, prima avevo la delega io.
Questo emendamento, oltre a ripercorrere quello, e ripeto non c’è alcun impegno, ma ricerca, è coerente con che cosa? Con le dichiarazioni del Ministro dello sviluppo economico quando è venuto nelle Marche, coerente con quello che ha dichiarato lui, non solo, è coerente con una mozione che ha approvato questo Consiglio regionale. Eccolo l’atto politico, la mozione, che confluisce nel programma, capite com’è il Defr? Non è come dice l’Assessore Castelli, è l’atto politico mozione che confluisce nel programma del Defr, questa è una mozione a prima firma della Consigliera Marcozzi. Non solo, e termino, per questo mi rivolgo al Consigliere Putzu, queste opere sono coerenti ed anche conseguenti, se vogliamo, con quella variazione di bilancio che abbiamo fatto in quest’Aula, portata dal Presidente Putzu, sulla quale io ho votato a favore ed ho fatto votare a favore, che prevede il collegamento tra il casello di Porto Sant’Elpidio e la Lungo Tenna, che era stata finanziata anche con le opere di adduzione dell’ospedale, ospedale per il quale l’Assessore Castelli giustamente ha finanziato l’ulteriore variante per realizzare la palazzina Covid.
Vedete che tutto porta e tutto si tiene? Quindi il Consigliere Cesetti non sta qui a fare gli emendamenti per dare fastidio, c’è una coerenza, non ne troverete mezzo che non sia organico con atti che voi stessi avete approvato.
Ne raccomando l’approvazione.

PRESIDENTE. Emendamento 15. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Cesetti, Marcozzi, Rossi.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 16 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Mi rivolgo al Presidente Marinelli in quanto in Commissione lo abbiamo condiviso - a dimostrazione che gli emendamenti non sono fatti a caso - nell’omnibus che andremo a discutere alla fine.
C’è un articolo che riguarda le Unioni montane e dà loro stabilità, tra l’altro si dice che chi non aderisce deve aspettare un po’ di tempo prima di entrare, qualche anno, e chi recede non può rientrare se non sono trascorsi un certo numero di anni. Il Consigliere Marinelli dice 10, io dico 5, però sul principio siamo d’accordo.
Questo emendamento cosa dice? In questo paragrafo ‘Diritti sociali, politiche sociali e famiglia’ ci sono ad esempio gli ambiti, gli ambiti sociali e via dicendo. Noi abbiamo ad esempio – i Consiglieri Marcozzi e Putzu lo sanno - il caso dei Sibillini, Amandola, in cui c’è l’Ats 24 che una parte è nella zona di Ascoli e un’altra parte nella zona di Fermo. Allora cosa dice l’emendamento? Prevede - Consigliere Marinelli, non c’è mica impegno di spesa, che: “A tal fine si ritiene prioritario conferire stabilità all’organizzazione delle Unioni montane”. E’ un atto conseguente e previgente rispetto ad una norma fatta da voi, quindi come si fa a non approvalo?

PRESIDENTE. Emendamento 16. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Cesetti.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 17 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Lo do per letto e chiedo l’approvazione.

PRESIDENTE. Emendamento 17. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Cesetti.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 18 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Favorevole.

PRESIDENTE. Emendamento 18. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Cesetti.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Rossi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 18 bis a firma della I^ Commissione: “Inserire la modifica riformulata come segue: nella Missione 12 - Programma 01 ‘Interventi per l’infanzia e per i minori per asili nido’, sono aggiunte alla fine le parole ‘si ritiene necessario avviare un confronto in materia di titoli professionali adeguati a rispondere alla normativa vigente, che viene determinata dal livello nazionale’”.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Voterò a favore ed esprimo parere favorevole in qualità di relatore di minoranza perché è giusto, però, anche qui chiedo all’Assessore Castelli perché gli emendamenti del Consigliere Marinelli ci possono stare e quelli del Consigliere Cesetti no? Questo non fa onore all’intelligenza anche notevole dell’Assessore Castelli, addentrarsi nella disquisizione odierna per quelle differenze.
Vedete, io voto a favore perché è un emendamento giusto che migliora un testo e questo smentisce anche il Consigliere Ciccioli che ha detto che era chiuso, se era chiuso per l’opposizione doveva essere chiuso anche per il Consigliere Marinelli, o quanto meno il Consigliere Ciccioli doveva avere la dignità istituzionale di far confluire l’emendamento del Consigliere Marinelli in una segreta stanza sul Defr, altrimenti capite che non ci stiamo.
Non è che il relatore di minoranza, che è il relatore della legge, che è un ruolo istituzionale, può tacere su questo perché poi va fuori tema. In qualità di relatore di minoranza sovraintendo al corretto svolgimento dell’iter procedimentale che deve condurre ad una conclusione legislativa. Lo stesso Consigliere Ciccioli, anche l’Assessore Saltamartini e lo stesso Presidente Acquaroli che come sono stati in Parlamento lo potranno confermare, magari alcuni che ci vorranno andare legittimamente.
Il ruolo del relatore è importante. Presidente, ho fatto il relatore sulle investigazioni difensive, sulla corruzione internazionale, sulla legge 231, sull’abuso di ufficio, ci sono ancora i miei interventi, l’Assessore Saltamartini si ricorderà, una infinità di leggi, la soppressione dell’Albo dei Procuratori legali, che è la mia, l’ho fatto, ma non è che il Presidente della Camera quando mi dava la parola o il Vicepresidente mi diceva che se facevo rilievi sul procedimento … Ricordo che una volta il Sottosegretario mi tolse la parola dicendo: “Non va bene, le è sfuggita di mano, comprendo, capisco, ma le dico che …”. Io non ci rimango mai male, però questa cosa non va bene, non è andata bene, non doveva succedere.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Molto brevemente. Comprendo le ragioni in linea teorica del Consigliere Cesetti, che a volte presenta degli emendamenti che sono a mio parere compatibili con il testo. Quando capita a me di essere relatore cerco di integrare sempre il mio testo con proposte che non snaturino il senso della legge o dell’atto amministrativo o quello che è. devo guardare sempre la linea principale e se c’è un contributo talvolta anche formale non ho problemi.
Questo è un atto di bilancio, è una situazione più complessa, c’è sia il Documento di programmazione economico finanziaria sia il bilancio, che ha tutta una sua struttura, una sua spina dorsale, che è difficile anche da manipolare perché su alcune cose, per esempio, dico di essere assolutamente incompetente, alcune me le sono studiate e guardate con attenzione, di altre non ne so niente, come credo qualsiasi altro Consigliere in quest’Aula.
Per cui dobbiamo delegare all’Assessore che è il responsabile sia strutturale tecnico che politico dell’atto. Allora, se un atto di questo tipo, che è complesso, è stato formalizzato, a questo punto diventa complicato aggiungere e togliere. Sono della scuola di pensiero che se non cambia niente, nel senso che se la struttura portante è mantenuta, se non c’è nessun pericolo di contaminazione da parte dell’opposizione, io mi sento così forte che mi lascio liberamente contaminare, però questo è un pensiero mio che potrebbe essere anche profondamente errato.
La scelta è stata fatta, esiste un testo, è la stessa scelta che ha fatto il Governo nazionale, esiste un testo, una volta che è stato formalizzato, quello è e non si tocca.
E’ corretto? Probabilmente anche il Presidente del Consiglio dice che alcune cose di quel testo non sono così precise, non rispecchiano il suo punto di vista, ma quello è il testo dell’accordo raggiunto tra le forze politiche che sostengono la sua maggioranza, tra l’altro molto Arlecchino, e quello è, non si cambia, anche se su singole parti del testo lui sarebbe d’accordo ad accogliere in un lavoro preliminare delle proposte.
Quindi, direi che è inutile continuare su queste polemiche, è stata fatta una scelta politica su cui ciascuno di noi ha il suo punto di vista, però istituzionalmente questo è. Il testo è il prodotto del lavoro dei funzionari del Servizio bilancio, delle considerazioni della Giunta regionale, della maggioranza e della Commissione, a questo punto diventa complesso modificarlo, questo dovete cercare di comprenderlo.

PRESIDENTE. Emendamento 18 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 19 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Anche qui, Presidente, come relatore di minoranza non è accettabile e lei deve richiamare istituzionalmente il Consigliere Ciccioli quando afferma queste cose, perché se noi aderiamo alla sua teoria il ruolo del relatore di minoranza non serve. Se dice che un atto, che è prerogativa di questo Consiglio - noi approviamo il Defr e la Giunta lo propone - è chiuso, perché bisogna fare quello che dice la Giunta, allora il Presidente di questo Consiglio regionale, la Conferenza dei capigruppo, l’Ufficio di Presidenza mi devono spiegare a cosa serve il relatore di minoranza se non si può discutere il provvedimento perché è chiuso.
La Giunta ha presentato l’atto, l’Aula non lo può modificare, anzi non può modificarlo la minoranza perché gli emendamenti del Consigliere Marinelli possono essere approvati, allora, Consigliere Ciccioli, mi deve spiegare a cosa serve il ruolo del relatore di minoranza se non a provocare miglioramenti del testo e ad essere il portatore delle istanze della minoranza che devono avere ascolto nel dibattito consiliare.
Questo è inaccettabile, Presidente! E se su questo non ci sarà …, io su quello di oggi chiedo, come Consigliere regionale e lo faccio come relatore di minoranza, un pronunciamento dell’Ufficio di Presidenza e della Conferenza dei capigruppo.
Presidente anticipo che terminato questo argomento, responsabilmente devo stare perché sono relatore, abbandonerò l’Aula, sono relatore anche della legge omnibus però stando a quello che dice il Consigliere Ciccioli il mio esercizio di relatore di minoranza è inutile, me ne vado, a meno che non si riunisca l’Ufficio di Presidenza e faccia un pronunciamento su questo, altrimenti che ci sto a fare qua?
Gli emendamenti normali vengono tutti respinti perché non si possono toccare il Defr, il bilancio e la legge di stabilità. Sull’omnibus, di cui sono relatore di minoranza, non solo non servo perché non è modificabile, addirittura non posso neanche parlare sul procedimento, che cosa sto a fare qua? Io non sto a fare nulla, le cose sono due, se resto – ma ho detto che non lo avrei fatto ed io sono un uomo di parola a differenza di qualcuno di voi – devo fare ostruzionismo! Non c’è alternativa, è inutile il mio ruolo in quest’Aula, quindi, me ne vado, sapendo che non è che voi poi pensate: “il Consigliere Cesetti se ne va, è meglio, così facciamo prima”. L’alternativa, che avevo già detto, qual era? Non c’è alternativa di fronte alle prepotenze istituzionali del Consigliere Ciccioli, non personali, che ringrazio tra l’altro per la franchezza con cui le dice, l’alternativa qual è? L’alternativa è una sola, fare quello che avevo ipotizzato, fare a questo Defr 5.000 emendamenti e mandare la Regione in esercizio provvisorio, ma perché questo? Ne risente la comunità, ma per colpa di chi? Voi pensate che io eletto dai cittadini stia qui a subire le prepotenze del Consigliere Ciccioli? Ma stiamo scherzando? Ma io, Consigliere Ciccioli, sa quanto la faccio stare qua dentro?

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Solo per chiedere come è possibile che la maggioranza si possa opporre a un emendamento del genere,
Leggo solamente le prime e le ultime righe. “La Regione considera di valore preminente tutte le iniziative rivolte a realizzare la piena integrazione delle persone con disabilità”, basterebbe questa riga e mezzo per avvalorare tutto l’emendamento che peraltro riporta funzioni e competenze della Regione in materia di interventi sulla disabilità.
Aggiungo le ultime righe: “In questa direzione è prioritario dare piena attuazione alla legge regionale n. 21 del 2018”, quella sulla vita indipendente.
Come potete rifiutare un emendamento del genere? Poi bisogna spiegarlo fuori, lo spiegheremo noi se lo boccerete.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Ricordo le regole della democrazia: se l’opposizione convince, e può succedere, un pezzo di maggioranza tutto ciò che è stato proposto dalla Giunta o dai Consiglieri di maggioranza cade semplicemente. Se non la convince le regole sono queste: quelli che sono convinti di un proprio testo, di una propria proposta e via di seguito continuano ad approvarla, è tutto qui. Consigliere Cesetti, basta convincere un pezzo della maggioranza ed automaticamente quell’emendamento viene approvato.
Se la maggioranza invece ritiene che quell’emendamento, per motivi che possono essere di sostanza o anche di forma … Alcuni mi sembra che siano stati respinti per motivi di forma, nel senso che non era opportuno a nostro parere inserire elementi nuovi in un testo già approvato, già discusso, già sottoposto a dialettica interna ed anche esterna, perché alcune cose sono state verificate con altri anche fuori dal Parlamento regionale, da questa Assemblea, in quanto uno li mette in discussione.
E’ proprio la logica della democrazia, se un emendamento ha i voti passa, se non ha i voti non passa. Tutto qui.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. E’ stato molto convincente l’intervento del Consigliere Ciccioli che ha chiarito tanto dell’atteggiamento assunto e rispetto al quale anche noi facciamo delle valutazioni temporali.
Non é che il documento non è emendabile, la maggioranza ha trovato una sua sintesi, non vuol sentire e non vuol nemmeno parlare, in questo caso le scimmie non sentono e non parlano, e siccome la nostra scimmia può solo ascoltare, decide che quello è perfetto così come è stato proposto e come la Giunta lo ha licenziato.
Mi sembra molto chiaro, non mi sto nemmeno a spappolare il fegato perché voi non date il contributo oppure perché continuate a mascherarvi dietro il fatto che il documento non è emendabile, lo si può fare, non lo volete! Il Consigliere Ciccioli è stato chiarissimo, ha parlato dopo due ore e ci ha chiarito l’atteggiamento: non volete cambiarlo, neanche, come ha detto il Consigliere Mastrovincenzo prima, su un tema sul quale inevitabilmente domani diremo che non avete voluto modificare nemmeno una riga rispetto alla disabilità perché l’atto l’avevate fatto perfetto.
Noi vi abbiamo dato il nostro contributo, ma non ne avete bisogno perché siete così capaci, avete così tanta visione, avete tanta prospettiva. In questi termini chiudiamo sul fatto che il documento non può avere nessun tipo di contributo, magari solo quello della maggioranza perché l’avevate concordato, avevate trovato un equilibrio.
Non ci dobbiamo scandalizzare e voi dovete assumervi la responsabilità, lo state facendo in maniera imbarazzante perché votate e non ci date nemmeno la possibilità di interloquire. A me scandalizza, però dobbiamo sapere che è un atteggiamento arrogante e prima o poi il comportamento arrogante arriva per tutti e in democrazia è molto bello perché oggi sembra di possedere tutto, ma poi le questioni per mille regioni si possono articolare e quando accadrà la condotta di chi oggi è all’opposizione non sarà uguale alla vostra.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Sono totalmente in disaccordo con il Consigliere Mangialardi perché non sono parole che possono essere accettate dentro un’Aula istituzionale. Voi potete immaginare che cosa accadrebbe, visto che l’avete citato, se in Parlamento chi governa ed ha la maggioranza decidesse di esprimersi o non esprimersi, violentando istituzionalmente l’opposizione. E’ evidente che vi è una precondizione, sono le regole di ingaggio della lealtà istituzionale, dell’educazione istituzionale e del rispetto delle regole.
L’ostruzione si può fare in due modi: quella dell’opposizione che tenta ovviamente di contrastare l’azione della maggioranza per non far portare in fondo i provvedimenti, e questo non è mai capitato perché in un anno di atti abbiamo dimostrato tutti insieme, anche con l’approvazione di leggi, di essere disponibili ad ascoltare e a confrontarci. Questo non è avvenuto.
C’è anche l’ostruzionismo della forza, dell’irrisione, della mortificazione, dell’umiliazione, non si è intervenuti perché si voleva limitare. C’è stata una precondizione, un dictat in cui ogni argomento poteva essere affossato.
Ma come si può affossare questo emendamento? Come si possono affossare gli altri che non comportano impegni di spesa?
Credo che questo sia un problema di carattere democratico. Nel Consiglio regionale delle Marche la maggioranza decide con la forza, senza il confronto, è normale? Per me non lo è perché le decisioni si formano attraverso il confronto, non nell’indifferenza, anche della Giunta con il silenzio del Presidente su tutto il fronte.
Vi chiedo se è normale che un Consiglio regionale non esprima un parere contrario sui contenuti di una disposizione. Vi è un ostruzionismo e una violenza istituzionale solo perché avete i numeri.
Va bene, bravo, vedo il Consigliere pesarese che dice che è così. Ne prendiamo atto, ditelo lealmente e coraggiosamente, ditelo prima che siete indifferenti e che non volete confrontarvi sui contenuti, abbiate almeno il coraggio di dirlo prima, ditelo in piazza. Questo non succede – io non sono stato in Parlamento, quindi forse ho poca dignità, ho fatto solo 10 anni il Sindaco – neanche nel più piccolo Consiglio comunale, la mortificazione che avete espresso oggi, peraltro anche in altre situazioni perché non è la prima volta che ciò accade, oramai è diventato il ritornello, il metodo di lavoro.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Sull’emendamento 19, che è in discussione, dichiaro il voto negativo, ma spiegandolo, anche perché ho sentito la dichiarazione del Consigliere Mastrovincenzo.
Non approvare questo emendamento non vuol dire non rifinanziare la legge che garantisce i progetti di vita indipendente o non volerla portare avanti. Chi è in Commissione lo sa, ne abbiamo parlato tante volte anche con l’accordo ed il supporto della minoranza e con il confronto con l’Assessorato. Questo ci tengo a dirlo perché deve essere chiara la comunicazione e il messaggio che esce, al di là di quella che è la legittima prerogativa delle minoranze e della maggioranza di fare, dopo, ovviamente, una comunicazione fine al proprio operato.
Sono stata chiamata in causa più volte durante questa seduta in quanto rappresentante di questa maggioranza, ma anche come esponente che ha avuto nei 5 anni precedenti il ruolo di opposizione e devo dire che innanzitutto il ruolo della minoranza va sempre rispettato, sia che lo si faccia con una mole di emendamenti per portare il proprio contributo all’Aula sia che si scelga di farlo con modalità e volontà ostruzionistica perché gli strumenti che le norme danno all’una e all’altra parte sono questi.
Certo, non dobbiamo nasconderci dietro alle schermaglie, che a volte ci sono e che sono anche legittime, ci sono delle volontà anche in questo senso. Proprio perché ricordo il lavoro fatto nella scorsa legislatura, credo che le dichiarazioni dell’ex Assessore Cesetti in parte confermino - quando dice che concordava con i capigruppo, con le minoranze i ruoli - che non c’è stata mai una volontà o un intervento di natura ostruzionistica; addirittura quando abbiamo avuto, non solo nell’ultimo anno della pandemia, dei tempi stretti a volte siamo venuti anche incontro alle esigenze. E’ ovvio poi che chi siede nell’opposizione ha i suoi strumenti e li usa, ma questo non vuol dire che la volontà o l’esigenza di approvare un atto da parte della maggioranza nasconda il non rispetto del ruolo dell’opposizione. Su questo ci tengo, non solo perché ho fatto l’opposizione, ma perché reputo che la completezza della nostra Assise sia fatta da entrambe le componenti che sono state elette.
In ultimo voglio dire che, e non mi stupisco, chi ha avuto ruoli di governo nella scorsa legislatura, e sono diversi quelli che siedono dall’altra parte di questo emiciclo, dovrebbero sapere quello che è successo le altre volte, non c’erano così tanti spazi di manovra o possibilità di approvare emendamenti al bilancio da parte delle minoranze, quindi se dobbiamo raccontare la storia raccontiamola tutta fino in fondo.
Spezzo un’ultima lancia, mi perdonerà il Presidente, rubo pochi secondi, perché in questa Assise, devo dire anche con poco rispetto, è stato definito il ruolo dei Consiglieri come “burattini”, non ricordo bene le parole dette dalla Consigliera Casini, credo che ognuno lo interpreti come reputa, se lei ex Assessore, Consigliera si sente in questo modo parli per se stessa, noi non siamo in questa Assise a fare il burattino di nessuno e riguardo al ruolo della Giunta devo dire che la volontà di modificare questo ruolo lo ha avuto proprio la vostra amministrazione regionale quando ha stabilito che gli Assessori sarebbero diventati da questa legislatura tutti esterni e se prima erano in Aula …Nella scorsa legislatura ricordo benissimo quando venivano chiamati perché non c’era il numero legale, magari anche noi della minoranza li chiamavamo, erano costretti ad esserci per garantirlo. La modifica l’avete apportata voi ed il ruolo all’interno dell’Assise che voi avete voluto era stato - quando ce l’avete spiegato - di scindere le due componenti: i Consiglieri, il Consiglio dal ruolo dell’esecutivo e della Giunta. Questo ci fu spiegato quando portaste voi allora maggioranza la modifica, quindi oggi mistificare quella scelta che faceste, lo trovo pretestuoso e poco edificante. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Vorrei aggiungere solo un piccolo dettaglio su questo emendamento in particolare, perché mi aspettavo un po’ di sensibilità almeno su questo punto dalla Consigliera Leonardi, che è intervenuta e pensavo avesse da dire qualcosa nel merito.
A proposito del Progetto vita indipendente o di Consiglieri che hanno rapporti molto stretti con il mondo dei disabili, e lo hanno dimostrato in occasione della Giornata sulla disabilità, ci sono tanti disabili e famiglie che per la prima volta, visto che si parlava di passato, ed io normalmente evito di parlare di ciò che è avvenuto prima di noi, quest’anno non hanno potuto rinnovare il contratto al proprio assistente perché la Regione non ha stanziato le risorse per il Progetto vita indipendente.
Sappiamo che ci sono l’80% di risorse statali e un 20% di risorse regionali e in più ci sono anche altri stanziamenti che avvengono solitamente ogni anno con un bando regionale che quest’anno per la prima volta non è uscito, ciò significa che una disabile o un disabile che ha l’assistente che lo accompagna a fare la spesa, che lo accompagna per qualunque commissione o bisogni primari, ancora non ha potuto rinnovare il contratto dall’1 gennaio e molti hanno dovuto rinunciare.
Questo emendamento vi dava la possibilità innanzitutto di recuperare, colmare una lacuna, di mettere una pezza ad un buco gravissimo. Vi abbiamo dato l’opportunità di farlo, non avete nemmeno colto questa mano che vi abbiamo teso, ma riuscite ad intervenire senza dir nulla nel merito. Riguardo a questa proposta per la prima volta la nostra Regione lascia tutti i disabili, probabilmente qualcuno potrà confermarlo, senza la possibilità di rinnovare i contratti.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Quello che dice la Consigliera Vitri è falso perché non si è accorta che con l’ultimo assestamento non solo abbiamo dato continuità fino al 31 dicembre 2023 ai contratti in essere in derivazione totalmente a carico della Regione Marche, ma anche seguito fino al 31 dicembre 2023 a tutti i contratti in essere che erano finanziati, si dallo Stato, ma solo fino a giugno 2022.
Da questo punto di vista la distrazione è ammessa, siamo tutti stanchi, ma forse questo vuol dire che dobbiamo concentrarci meglio sui temi che in realtà, vedo che possono essere anche di interesse della Consigliera Vitri, vi hanno portato. Telefoniamo a questa signora perché non è stata informata, i disabili hanno sempre ragione, quindi bisogna curare l’informazione e stasera la Consigliera Vitri potrà dare questa buona notizia.

PRESIDENTE. Emendamento 19. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 19 bis a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Avverto che se viene approvato questo emendamento decade l’emendamento successivo, il 19 ter a firma della I^ Commissione.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Anche questo, Presidente, è un emendamento del Crel che io ho presentato, tant’è che immagino che il Consigliere Marinelli lo dovrà votare, altrimenti non so come potrà votare il suo se questo viene bocciato.
Questa è la dimostrazione - e lui insiste – che quello che dice il Consigliere Ciccioli è inaccettabile, è la dimostrazione che non è chiuso. E’ inaccettabile in quest’Aula e secondo me ne va dell’ordinato svolgimento dei lavori.
Lo dico come relatore di minoranza e credo che sulle affermazioni odierne del Consigliere Ciccioli, che è un capogruppo, e dell’Assessore Castelli, affermazioni per carità del tutto legittime dal loro punto di vista, l’Ufficio di Presidenza e la Conferenza dei capigruppo si dovrebbero pronunciare se quello che dice sia possibile, sia accettabile, oppure se l’ordinato svolgimento dei lavori chieda altro.
Questa è la dimostrazione e non si può dire a colpi di maggioranza questo si può fare e quest’altro no perché, ad esempio, il Presidente, come ha fatto discretamente fino a questa sera per la verità, è imparziale, deve essere imparziale nella conduzione dell’Aula e anche le modalità di svolgimento devono essere condivise all’interno dei capigruppo, altrimenti che ci stanno a fare? Mi dite i capigruppo che si riuniscono a fare? Se è come dice il Consigliere Ciccioli, che si riuniscono a fare i capigruppo? A cosa servono? L’Ufficio di Presidenza a cosa serve, se non a tutelare le prerogative dei Consiglieri tutti, anche quelli di opposizione? Io una cosa di queste non l’ho mai vista!
Io ho avuto l’onore per 5 anni di fare il Parlamentare sotto la guida di Violante, dello stesso Scalfaro prima che diventasse Presidente della Repubblica, ne potrei citare tanti altri, io una cosa di questo tipo non l’ho mai vista. Vorrei sapere che cosa direbbe la Presidente di Fratelli d’Italia se sentisse parlare il Consigliere Ciccioli, perché è vero che a Roma c’è l’istituto della fiducia, ma di fatto hanno abolito, secondo me vergognosamente, il bicameralismo, io non li critico, ma vorrei vedere che cosa dice la leader di Fratelli d’Italia sullo strozzare il dibattito.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Ritorno sul merito, credo che alla base di ogni Assemblea legislativa ed amministrativa ci sia la votazione. Questa è la via maestra, il faro, l’opposizione dice perché la maggioranza non ci vota e non approva i nostri emendamenti? Perché è la minoranza, quando la minoranza diventerà maggioranza approverà i suoi emendamenti.
Ho precedenti in cui in Parlamento ci hanno tolto la parola, ricordo quando all’epoca ero parlamentare, attraverso una serie di regole perché dicevano che intralciavamo i lavori parlamentari, le così dette tagliole. La tagliola è un meccanismo di regolamento parlamentare in cui addirittura ti tolgono la parola, la cosiddetta legge salta emendamenti in cui tu presenti un emendamento votato e quello te ne fa saltare 5 perché c’è un collegamento tra di loro.
Allora, in che mondo viviamo? Stasera il Parlamento, non so se ha già fatto o lo farà, approverà con un voto blindato il bilancio dello Stato, non il bilancetto della Regione Marche di 4,5 miliardi, ma il bilancio dello Stato, con tutti i provvedimenti collegati, allora, di cosa stiamo parlando? Se non si capisce che per approvare un emendamento ci vuole la maggioranza, questo non è un problema politico, ma di altra natura.
Se io sono in opposizione e non riesco a fare approvare un mio documento con chi me la devo prendere? Con il fatto che sono in minoranza, tutto qui.
Quando alcuni Consiglieri di maggioranza voteranno insieme all’opposizione, automaticamente saranno approvati tutti gli emendamenti che vuole il Consigliere Cesetti, ma così non è.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Presidente, la invito innanzitutto a verificare se i vari interventi rispettano i contenuti di merito perché a me sembra che degli ultimi non ci sia un emendamento che sia stato discusso nel merito.
Allora, o qui ci stiamo prendendo in giro, oppure vogliamo trasformare quest’Aula in un grande teatro, un’esibizione dove ognuno interpreta un ruolo, una parte. Va bene e lo diciamo, per carità, siamo fortunati perché addirittura non solo non paghiamo, ma veniamo pagati per assistere a certi teatrini, ci riteniamo anche abbastanza fortunati, oppure c’è rispetto a 360°. Quando il concetto è stato detto e ribadito una volta, è anche giusto ed importante che ci siano dei chiarimenti, degli sfoghi e la politica è anche questo, però quando si ripetono argomenti, come spesso accade, cinque, sei, sette, quindici volte, sempre lo stesso, diventa qualcosa di offensivo. Se siamo qui non penso che siamo persone che abbiano bisogno di assistenza per capire ciò che viene detto, quindi una volta il messaggio è abbastanza chiaro.
Poi è ovvio che democraticamente ognuno di noi può più o meno reagire in un certo modo, però ritengo che certe posizioni ormai sono chiare e ripeterle all’infinito diventa qualcosa di stucchevole, di offensivo, di inutile, di ridondante. E’ un teatro!
Siccome credo che qualcuno ci stia ad ascoltare in questo momento, anche se sono solo 3, per rispetto di queste persone cerchiamo di contenere, noi possiamo stare anche fino alle 5 di mattina, non è un problema, ho fatto 25 anni di Consiglio comunale di Ascoli Piceno, 10 anni di Provincia di Ascoli Piceno ed abbiamo finito anche alle 6 di mattina, mi invitate a nozze, posso stare anche tre giorni, però argomentiamo senza ripetere sempre le stesse cose.
Chiedo scusa perché ho fatto un intervento fuori tema e inutile da un certo punto di vista, però chiedo rispetto per i presenti e per chi eventualmente ci sta ascoltando. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. I contenuti dell’intervento del Consigliere Antonini sono completamente diversi dalla dichiarazione di voto, sostanzialmente è una mozione d’ordine che lei aveva detto che non si sarebbe dovuta fare.
Penso che le parole del Consigliere Antonini siano gravi e diano la misura dell’arroganza, vuole controllare quello che diciamo? Lei avrà fatto pure 150 anni di Consigli comunali a me non interessa, noi abbiamo il diritto di parlare ed io ho avuto occasione di dire al Presidente che controllare i contenuti degli interventi è un fatto grave. Chi decide qual è l’aspetto politico? Siccome c’è un tempo e c’è un diritto, credo che tutti possano intervenire. Io - come sostiene il Consigliere Ciccioli, non posso dirvi niente perché non avete letto gli emendamenti, ve ne state zitti, ci fate passare da matti, Consigliere Antonini. Quello che sta avvenendo è che ci sopportate e i contenuti del lavoro dell’opposizione democratica non meritano niente. Volete controllare anche gli interventi dell’opposizione e giudicare se siano appropriati o no! Non so se è così, cosa avveniva ad Ascoli Piceno non lo so, io qualche Consiglio comunale l’ho frequentato e assicuro che il diritto del Consigliere è quello di esprimersi. E’ un teatro? …
(intervento fuori microfono)

Romano CARANCINI. Lei è una maschera di quel teatro ed anche lei va condannato come gli altri attori perché in altre occasioni …, lo dico non convinto di quello che dico, ma se vale la sua tesi lei è una maschera come le altre e allora non può puntare il dito, ha capito Consigliere Antonini?
Io non sono venuto a fare teatro, sono otto giorni che lavoro su questo e mi sta bene che la vostra violenza istituzionale …

(intervento fuori microfono)

Romano CARANCINI. Si, siete violenti, anche lei in questo è violento, è stato violento ed un teatrante come lo siamo noi.
Se siamo tutti teatranti finiamo questo spettacolo nel rispetto dei diritti però!

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Credo che si sia perso il senso del confronto democratico.
Sono stati predisposti degli emendamenti che non hanno e non avevano, quelli già discussi, nulla di strumentale, non erano previste coperture finanziarie, erano relativi a leggi approvate spesso all’unanimità o comunque condivise, erano delle integrazioni importanti su temi rilevanti.
Noi abbiamo parlato, quando ci siamo incontrati più volte con il gruppo del Partito Democratico, di una sorta di piramide dal punto di vista etico degli interventi che avremmo dovuto fare e lì c’erano i servizi sociali, l’ambiente, le infrastrutture, abbiamo cercato di dare una struttura studiando il documento e mi rendo conto, lo dico alla Consigliera Leonardi - che può cercare la dichiarazione nella quale ho detto a qualcuno che è un burattino, poi me la fa avere perché ha detto una cosa che è inesatta ed ha capito male, ma questo non è un problema perché ne sento dire tante, quindi una più una meno non importa – come ha detto la Consigliera Vitri, che mi sarei aspettata che entrasse più nel merito dell’emendamento.
Questa è mancanza di democrazia e il Consigliere Carancini si è molto meravigliato prima del fatto che non si intervenga oppure che non ci sia interesse per quello che dice l’opposizione. Io vengo dal Comune di Ascoli Piceno, per noi è normale che la maggioranza non intervenga, che la maggioranza alzi la mano e che non ci sia un luogo di dibattito, addirittura sono stati ridotti anche i tempi di intervento, si può intervenire tre minuti e poi devi stare zitto, come non mi sono meravigliata che la maggioranza può decidere chi della minoranza deve occupare dei posti, diciamo che da noi è normale tutto questo, quando lo dicevo non mi credevate, questo è quanto.
Ed il fatto che gli Assessori non siano Consiglieri, perché hanno dovuto rinunciare al ruolo di Consigliere, non significa che non debbano essere presenti durante i lavori dell’Aula, soprattutto quando vengono discusse delle questioni che sono inerenti le loro deleghe. Ripeto, è una mancanza di rispetto ulteriore, con questo non giustifico l’atteggiamento, anzi lo sottolineo maggiormente, però diciamo che è un modus.

PRESIDENTE. Emendamento 19 bis. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biancani, Bilò, Biondi, Bora, Borroni, Carancini, Casini, Cesetti, Ciccioli, Latini, Leonardi, Mangialardi, Marinangeli, Mastrovincenzo, Menghi, Putzu, Rossi, Ruggeri, Santarelli, Serfilippi, Vitri.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 19 ter a firma della I^ Commissione. Decaduto.

Emendamento 20 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. L’approvazione dell’emendamento di poc’anzi è la prova provata che ho ragione io. Noi abbiamo approvato la legge sui borghi all’unanimità, è una nostra legge, quindi abbiamo o no il diritto se non il dovere di chiedere che le finalità di quella legge confluiscano negli obiettivi programmatici del governo regionale? Questo è l’abc e mi rivolgo al Presidente dell’Aula perché se non è questo è finita, che stiamo a fare qua?
Con questo emendamento si dice: a sviluppare servizi innovativi per facilitare il monitoraggio delle condizioni di salute delle persone autosufficienti di età superiore ai 75 anni di cui al progetto Smart village.
Mi rivolgo a lei, Presidente, lo so che ha capito, ma deve intervenire con la sua autorità perché lei ce l’ha e se vuole ha anche l’autorevolezza e molta, non la metta al servizio di quelle affermazioni che non fanno bene all’istituzione.
Questo non è altro che l’emendamento di sana pianta approvato da quest’Aula a firma mia e del Presidente Putzu, autorizzato dal Presidente Acquaroli nella legge sui borghi. Allora, vogliamo o no che nelle politiche per gli anziani, mentre si dice l’assistenza domiciliare per le persone non autosufficienti, ci siano anche i servizi innovativi per facilitare il monitoraggio delle condizioni di salute delle persone autosufficienti maggiori di 75 anni per evitare che diventino non autosufficienti perché magari cadono, o non riescono a prendere le medicine, magari per farsi fare le ricette, specialmente in questi tempi di pandemia. Questo è il progetto Smart Village, e l’Assessore Saltamartini sa che è stato attuato nella media valle del Tenna, in alcuni Comuni della provincia di Fermo e della provincia di Macerata, tra cui ricordo Petriolo. E’ il progetto Smart Village.
Per evitare l’ospedalizzazione degli anziani pensiamo all’anziano solo con più di 75 anni autosufficiente che deve stare a casa con la pandemia, perché non possiamo mettere tra gli obiettivi questi servizi che non comportano impegno di spesa?
Questa è una legge che abbiamo approvato insieme, come facciamo a non mettere nel Defr le finalità di una legge con questi obiettivi? Ma questo è l’abc istituzionale, come fate a non capirlo?

PRESIDENTE. Emendamento 20. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 21 a firma dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 021 bis a firma della I^ Commissione: “Inserire la modifica riformulata come segue ‘nelle Missione 12 - Programma 03 ‘Interventi per gli anziani’ dopo le parole ‘con fondi regionali’ sono aggiunte le seguenti ‘Si ritiene necessario attivare i percorsi per il ricevimento delle recenti indicazioni nazionali sull’accreditamento dei servizi relativi all’assistenza domiciliare integrata (ADI) e avviare il confronto con gli stakeholder di riferimento per l’accreditamento del Sad relativi agli anziani, nondimeno sviluppare e potenziare nella Regione Marche le soluzioni legate all’housing sociale per anziani (ciò verrà attuato nella regione Marche attraverso le risorse del Pnrr, che verranno trasferite direttamente dallo Stato agli Ats) e potenziare le attività legate all’educazione e formazione delle persone anziane (ciò verrà attuato nella regione Marche attraverso le risorse Mlts destinate al terzo settore, per il tramite di avvisi regionali’”.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Come relatore credo che anche questo dovrebbe essere un emendamento suggerito dal Crel, quindi, ovviamente esprimo il mio voto favorevole perché è opportuno. Forse ce ne sarà anche uno mio oppure l’ho dimenticato per la fretta.

PRESIDENTE. Decade se viene approvato questo.

Fabrizio CESETTI. Certo, e questo è corretto e giusto, però io su questo emendamento voto a favore perché è nostro dovere recepire anche le indicazioni del Crel quando le riteniamo giuste, come ritengo sia doveroso recepire anche le indicazioni delle opposizioni, ovviamente quando sono ritenute giuste, però non si può dire che non sono ammissibili, tutto qui.

PRESIDENTE. Emendamento 021. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 21 bis a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Decaduto.

Emendamento 22 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Anche questo è un emendamento importante, secondo me, perché attiene agli interventi per soggetti a rischio esclusione sociale, con il quale si ritiene prioritario (anche qui non c’è impegno di spesa): rafforzare il servizio sociale professionale come previsto dal Piano nazionale; un approccio multidimensionale e del lavoro di rete perchè il contrasto alla povertà non può essere un semplice e temporaneo sostegno di natura monetaria; interventi sulla povertà estrema anche attraverso l’utilizzo dei Fondi europei per contrastare la grave emarginazione adulta con il supporto agli Ats per la presa in carico dei soggetti emarginati e senza fissa dimora.
Tra l’altro questo emendamento è tratto dallo studio che ho fatto perché quando facevo l’Assessore non mi occupavo di sociale e sanità, facevo l’Assessore al bilancio, l’Assessore Castelli sa quanto sia difficile farlo, non ci si può occupare di tutto. Ho studiato questi documenti, non solo quello di quest’anno, anche quello dell’anno scorso di questa maggioranza ed il nostro del 2019, per vedere ad esempio …, come prima ho fatto l’autocritica dicendo che qualche cosa la potevo mettere anch’io, l’ho detto, l’ho ammesso.
Questo emendamento è tratto da uno studio coordinato del Defr 2019 (il nostro) e del Defr del 2020 di questa maggioranza, dove ovviamente ci sono degli aspetti e indicazioni per quanto riguarda il contrasto alla povertà. Questo lo rafforza e noi sappiamo quanto questo sia importante in questo momento. Ce lo dicono le statistiche nazionali, ma non c’è bisogno di guardarle, basta andare in giro e vedere quante povertà ci sono e quante nuove povertà. Ad esempio la pandemia ha determinato che tanti lavoratori in nero - non era apprezzabile quello che facevano, però per tanti costituiva l’unica fonte di reddito, poi c’era sempre qualche delinquente che ne approfittava, però qualcuno magari lo faceva per arrotondare, per i figli - sono i nuovi poveri, oppure quelli che hanno perso il lavoro, che prendono gli ammortizzatori sociali, allora, secondo me in questa direzione dobbiamo buttarci un occhio anche perché è una nostra competenza, dobbiamo anche dimostrare che abbiamo una spiccata sensibilità.
Ecco, l’emendamento non dice nulla, è anche troppo descrittivo, se vogliamo, però va in questa direzione e ripeto da uno studio coordinato di due Defr diversi, di due maggioranze diverse, questa può essere la giusta sintesi. Tra l’altro è una piccolissima integrazione rispetto ad un documento molto corposo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Ovviamente per ribadire il voto favorevole su un emendamento che ritengo particolarmente importante.
Ricordo, l’ho detto prima nel mio intervento, che in Italia ci sono oltre 2 milioni di famiglie a rischio povertà ed anche nella nostra regione la povertà si fa sentire forte soprattutto perché aggravata dalla crisi pandemica e questo emendamento, particolarmente descrittivo, che non impegna risorse - ci sarà invece un emendamento sul bilancio che chiederà l’incremento di risorse su questo aspetto - è rilevante perché potenzia gli ambiti territoriali sociali, perché prevede l’utilizzo di fondi europei sul tema dell’esclusione sociale, perché indica un approccio di rete sul territorio per far fronte a questa emergenza.
Reputo che sia un emendamento da appoggiare, rilancio l’appello alla maggioranza di mettersi una mano sulla coscienza almeno su questo tipo di discorsi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Parto dall’ultima dichiarazione del Consigliere Mastrovincenzo: “Mettetevi una mano sulla coscienza”, non vorrei essere troppo retorica, ma abbiamo trascorso da poco il Natale, ci riempiamo tanto la bocca della parola “altri”, del benessere degli altri, della povertà, ascoltiamo il Papa, andiamo in Chiesa, la notte di Natale ci scambiamo i regali, poi quando si tratta concretamente …, e poi neanche troppo concretamente, perché questa è una dichiarazione di intenti fondamentalmente, come si è detto prima, non è collegata ad un capitolo di bilancio, diciamo che è l’enunciazione di un principio, voi siamo assolutamente sordi.
Questo secondo me è grave perché si potrebbe benissimo accogliere in questo caso l’emendamento, per lo meno dire due parole rispetto al perché non si possa accoglierlo, tra l’altro in un periodo come quello natalizio.

PRESIDENTE. Emendamento 22. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 23 a firma dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. L’emendamento in oggetto riguarda il fenomeno della violenza sulle donne sempre più dilagante non solo nel nostro Paese, ma purtroppo anche nella nostra regione.
Lo scorso 23 novembre in quest’Aula consiliare, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, si è svolta la seduta aperta nella quale è stato presentato il Report annuale del 2020 riferito alla nostra regione, dal quale è emersa una situazione che definirei tragica.
In primo luogo le Marche rientrano nell’elenco delle Regioni in cui si sono consumati proporzionalmente al numero di abitanti più femminicidi per mano di uomini legati alle vittime.
Permettetemi in proposito di esprimere il mio sdegno e le mie commosse condoglianze alla famiglia per il femminicidio avvenuto a Fano nel giorno di Natale, Natalia, una donna, l’ennesima, uccisa a coltellate dal proprio partner.
In secondo luogo, causa anche la pandemia, le segnalazioni di violenza subìte dalle donne, lo ricordavo anche stamane, sono aumentate dell’80% circa.
Nel corso della seduta aperta è stato anche affrontato un altro tema importante, che è quello dei minori orfani speciali, ovvero i figli divenuti orfani a seguito di un femminicidio, che hanno perso entrambi i genitori, la madre in quanto vittima dell’omicidio e il padre perché suicida oppure successivamente detenuto. Minori che vanno ad aggiungersi ai numerosissimi minori vittime di violenza assistita che accedono insieme alle loro mamme nelle case protette e che purtroppo rimangono ancora troppo invisibili.
In questa stessa sede era stato evidenziato quanto la protezione dei bambini sia significativa non solo per il loro benessere, ma anche per il recupero della mamma maltrattata, dato che è proprio dalla loro cura che inizia la via di ripresa per la donna considerato che per una madre sapere che il proprio figlio è sano e al sicuro è indubbiamente fonte di sollievo e di speranza.
Io stessa ho evidenziato quanto il sostegno alle donne maltrattate in fase di recupero nell’autonomia, specie nella fase di reinserimento nel mondo del lavoro, sia decisivo e quanto fondamentale sia garantire percorsi privilegiati e protetti.
Alla luce dei dati prodotti da quel rapporto in molti avevamo concordato sulla necessità di aumentare proporzionalmente lo sforzo e l’impegno istituzionale e finanziario, io avevo detto che mi sarei impegnata personalmente per favorire un processo di crescita per contrastare questo fenomeno, per cui ho ritenuto opportuno darne specifica contezza in questa parte di discussione, quella riferita al Defr, e come anticipato prima poi presenterò specifico emendamento finanziario in sede di approvazione del bilancio di previsione 2022/2024. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Ringrazio la Consigliera Bora per questo emendamento che è quanto mai significativo perché i bambini orfani speciali vengono sempre dimenticati, qualcuno non sa neanche che cosa siano. C’è questa definizione di speciale, che è in una accezione non certo positiva, ma negativa, come ha spiegato bene prima la Consigliera Bora, perché da un lato perdono la mamma in maniera brutale e dall’altra spesso e volentieri perdono il padre o il compagno della mamma che tante volte è per loro una figura maschile e paterna fondamentale. Quindi hanno bisogno di un grandissimo supporto psicologico ed è importante che si possa enunciare un principio, che è quello di sostenere non soltanto le donne, ma anche questi bambini, con ulteriori risorse. Non c’è scritto quante risorse, non c’è scritto dove si debbano recuperare, anche questo è un principio che dovrebbe essere facilmente condivisibile.
Ricordiamo che le Marche nel rapporto sulla violenza sulle donne risultano avere avuto quattro femminicidi, esattamente come il Lazio, solo che noi abbiamo una popolazione di gran lunga inferiore, quindi il problema è anche da noi emergente. Non a caso la Consigliera Bora ha citato l’ultimo femminicidio recentissimo avvenuto alla vigilia di Natale.
Invito le donne della maggioranza a votare con noi questo emendamento, sarebbe un bel segnale.

PRESIDENTE. Emendamento 23. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Menghi, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 24 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Questo emendamento riguarda la Missione 12, Programma 04 ‘Interventi per soggetti a rischio di esclusione sociale’ e tra questi, come dicevo all’inizio di questo dibattito, prevede la possibilità di interventi, senza alcun impegno di spesa ovviamente, a beneficio delle persone separate o divorziate che in conseguenza della separazione si trovano in condizioni di indigenza, per esempio, per aver dovuto lasciare la casa coniugale, per mancanza di reddito, supportandole nella ricerca di una occupazione e nella assegnazione di alloggi residenziali pubblici con carattere di priorità. Si tratta di un procedimento di accompagnamento verso questi soggetti.
C’è anche su questo un dibattito, lo sappiamo, pensiamo a quanti coniugi separati, soprattutto in questo caso uomini, magari devono lasciare la casa, come è giusto che sia devono versare il mantenimento ai figli e alcune volte se ci sono le condizioni anche alla moglie giustamente, poi magari perdono il lavoro.
Penso che queste siano le persone a cui nella sussistenza delle condizioni noi dobbiamo dare una mano e mettere questo obiettivo tra quelli programmatici.
Non c’è un impegno di spesa, non è una tabella, il mio non è un emendamento finanziario, è sul programma e credo che questa sia una opportunità.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Vorrei ricordare al Consigliere Cesetti che una parte di questa sua richiesta, anzi anche un po’ allargata, è presente nella legge 35 rivista nel 2021, per quanto riguarda l’accesso e la priorità alla riserva per le famiglie monogenitoriali, quindi non solo separati, ma anche ragazze madri o padri che hanno dei figli, che vivono una situazione non solo di separati, ma più in generale di persone singole monoreddito o con problemi simili,
Non è la stessa situazione, però allargata, di fatto già questa cosa l’abbiamo prevista con una riserva per l’assegnazione degli alloggi residenziali pubblici.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Per esprimere il voto favorevole e anche per sottolineare l’importanza, il dettaglio che va apprezzato rispetto al lavoro di analisi dei vari punti del Defr e delle varie missioni.
Quando un Consigliere regionale cerca di proporre, introdurre, arricchire le varie missioni del Defr, lo fa esclusivamente con l’intenzione di poter suggerire la sensibilità, è evidente che dal punto di vista amministrativo sta poi all’amministrazione regionale, a chi ha il compito di governare questi passaggi, introdurli. Lo dico al Consigliere Antonini che sottolineava che c’è già uno strumento, che è certamente utile, ma all’interno delle missioni può essere un elemento di stimolo rispetto al tema che è importante.
Qualcuno dirà che c’è già la legge, ci sono già gli investimenti, capita che alcune leggi, ne abbiamo avuto la prova proprio attraverso questo passaggio del bilancio, che sono state sbandierate come fondamentali, non sono state rifinanziate, gliele elencherò in un altro passaggio, ce ne sono diverse. Nel 2021 avete approvato diverse leggi che poi non avete rifinanziato, leggi apprezzabili, alcune anche votate da noi.
Quello che ci si chiede è: qual è la coerenza tra una legge approvata e finanziata nel primo anno e successivamente abbandonata? C’è una coerenza, una serietà istituzionale? Io penso di no, credo che l’emendamento del Consigliere Cesetti serva come altri non certamente a destrutturare nulla, ma solamente a contribuire ad arricchire un documento fondamentale che è politico ed ovviamente destinato alle persone.

PRESIDENTE. Emendamento 24. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Menghi, Pasqui, Putzu.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 01/24 bis a firma della I^ Commissione, se passa decade l’emendamento 24 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 24 bis a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Decaduto.

Emendamento 25 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Sulla Missione 12 - Programma 05.
Innanzitutto voglio ringraziare il Consigliere Antonini perché ha motivato il no a quell’emendamento che credo, in cuor suo, diversamente avrebbe ritenuto giusto. Gli voglio dire che ho studiato quella legge e lui ricorderà che avevo presentato un emendamento perché quella norma ha un limite in quanto deve passare un anno dal provvedimento dell’autorità giudiziaria in caso di separazione. Uno lo facciamo aspettare un anno, ma nel frattempo che fa? Proprio per questo motivo avevo inserito questa ulteriore cosa che andava ad integrare quello che diceva giustamente lei, che nella legge c’è e lo apprezzo, però c’è quel limite di un anno. Io avevo fatto l’emendamento che poi è stato bocciato, pazienza.
Su questo, Presidente, dove c’è ‘Interventi per le famiglie’, io aggiungo “e le convivenze di fatto” è quello che dicevo prima, di estendere le provvidenze a questo.
Poi ce n’è uno successivo, lo illustro adesso così non interverrò dopo, il 26, se non sbaglio, anche questo si inserisce nell’ultimo paragrafo della missione e del programma e dico che gli interventi previsti per le famiglie in tutto il periodo di programmazione saranno estesi anche alle convivenze di fatto documentalmente attestate, perché non basta dirlo, in quanto le convivenze di fatto sono quelle che risultano “anche dallo stato civile” o dall’autocertificazione. Ne raccomando l’approvazione.

PRESIDENTE. Emendamento 25. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 25 bis a firma dei Consiglieri Carancini, Bora, Casini, Vitri, Mangialardi, Biancani, Mastrovincenzo, Cesetti.
Ha la parola, per le dichiarazioni di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Questo è un ulteriore emendamento associato a quelle linee prioritarie particolarmente significative, che avevamo sottolineato all’inizio per consentire al Defr di avere una forza particolare. Tratta di un argomento rilevante e cioè la procreazione medicalmente assistita. Leggo le parole di un noto ginecologo: “Ci rendiamo conto della tragedia che vive chi vuole avere dei figli e non riesce ad averne? Aspetta anni, finisce in lista d’attesa infinite, spende soldi, non trova una spalla nel sistema sanitario nazionale, e alla fine è costretto a rivolgersi all’estero. Abbiamo una responsabilità verso queste persone che non possiamo ignorare” questa è la dichiarazione del Presidente della Società italiana di riproduzione umana (Siru) all’huffingtonpost, dopo la morte in Moldavia di una giovane donna di 30 anni, che si era sottoposta ad un intervento di fecondazione assistita.
Questo nonostante la Corte Costituzionale - lo ricordo perché può essere certamente un tema che non interessa tutti, ma credo che una Regione che abbia valori importanti si debba far carico di situazioni come queste, anche in nome della famiglia di cui spesso spendiamo l’importanza - dal 2014 abbia autorizzato la fecondazione eterologa, che prima era proibita e nonostante questo le persone continuano ad andare all’estero.
Il tentativo che si vuol fare è contributivo, certamente che non impatta sotto il profilo finanziario, ma cerca solamente di meritare l’attenzione della Regione Marche.
Da questo punto di vista, tra un disastro e l’altro - l’Assessore Saltamartini è l’Assessore alla sanità e va condannato come chi c’era prima di lui - purtroppo nelle Marche non si applica il diritto delle donne alla fecondazione assistita eterologa. Sarebbe interessante capire perché la Regione non lo fa. E’ anche questo un modo piccolo, certamente, perché oggi a fronte di circa 14.000 famiglie che si occupano di questo tema, oltre il 20% sono costrette a migrare all’estero, a spendere soldi e non viene data alle donne questa importanza.
Il contributo nella Missione è di attenzione che trova nella famiglia …, non ci sono richieste di risorse, ma è una testimonianza valoriale rispetto alla famiglia che si chiede all’amministrazione regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 25 bis. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 26 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 26 bis a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Questo, lo accennavo prima, credo che sia anche sotto l’aspetto programmatico un emendamento importante. Voi sapete che noi abbiamo discusso in sede d’assestamento, ad esempio, degli enti gestori delle strutture socio-sanitarie, come a queste mancavano ristori, eccetera, e sappiamo che queste vivono anche dell’accreditamento da parte della Regione. Ci sono strutture socio-sanitarie assistenziali che sono gestite dalle aziende pubbliche dei servizi alla persona e altre gestite da persone giuridiche di diritto privato senza scopo di lucro. Queste sono disciplinate, tra l’altro, dal comma 2 dell’articolo 1 legge regionale 26 febbraio 2008 n. 5, come vedete cito la legge.
Oltretutto queste sono strutture sulle quali la Regione può, ed io dico deve, esercitare la vigilanza ai sensi degli articoli 19 e 20 della medesima legge. L’articolo 19 prevede che la vigilanza sia esercitata personalmente sulle aziende pubbliche di servizio alla persona dalla Regione, l’articolo 20 che la vigilanza sia esercita con le modalità dell’articolo 25 del codice civile, che sarebbe quello sulle fondazioni. Quindi, sono strutture che possiamo definire aziende, una definita pubblica, l’altra fondazione, persone giuridiche di diritto privato, ma con una grande valenza pubblica, anche perché, Presidente, queste due tipologie, aziende pubbliche di servizi alle persone e persone giuridiche di diritto privato nascono dalla trasformazione dell’ex Ipab di cui alla legge regionale n. 5/2008.
Cosa dice questo emendamento? Senza impegno di spesa, prevede che l’accreditamento verso queste strutture abbia un carattere prioritario perché a parità di condizioni tra l’azienda privata, la fondazione e l’azienda pubblica, l’azienda pubblica e la fondazione debbono avere una priorità, nella sussistenza di tutte le altre condizioni.

PRESIDENTE. Emendamento 26 bis. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 26 ter a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
Se passa questo emendamento decade l’emendamento 26 quater ed ugualmente se non passa, stessa procedura dei due precedenti.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Anche qui non ripeto quello che ho detto prima, altrimenti il Consigliere Antonini giustamente si arrabbia. Questa però è la dimostrazione che avevamo ragione noi, infatti questo emendamento verrà approvato, altrimenti decadrà anche quello del Consigliere Marinelli.
E’ un emendamento del Crel ed è la dimostrazione che questo documento non è così blindato come ha detto il Consigliere Ciccioli, ma è aperto e se è aperto lo deve essere per tutti, lo deve essere per quest’Aula.
Alla maggioranza il popolo sovrano ha consegnato le chiavi della porta ed è evidente che la maggioranza, qui ha ragione il Consigliere Ciccioli, ma questo lo sappiamo, può chiudere quella porta a proprio piacimento, però senza sfondarla, senza neanche sbatterla tanto forte, perché quella porta è di tutti, è la porta dell’istituzione che, come ho detto prima, ci sopravvive, che noi abbiamo il dovere di tutelare anche nella sua dignità.
Questa è la dimostrazione che avevamo ragione noi su tutto quello che stiamo dicendo da questa mattina.

PRESIDENTE. Emendamento 26 ter. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biancani, Bilò, Biondi, Bora, Borroni, Cancellieri, Carancini, Casini, Cesetti, Ciccioli, Latini, Lupini, Mangialardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Mastrovincenzo, Menghi, Pasqui, Rossi, Ruggeri, Serfilippi, Vitri.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 26 quater a firma della I^ Commissione. Decaduto.

Emendamento 26 quinquies a firma della I^ Commissione: “Nella Missione 12, Programma 08 ‘Cooperazione e associazionismo’ è aggiunto, alla fine, il seguente punto ‘introdurre una normativa regionale di ricevimento del testo unico del terzo settore’”.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Come relatore di minoranza esprimo parere favorevole perché questo emendamento forse raccoglie l’indicazione del Crel, ma anche qualora non la raccogliesse, esprimo il mio voto favorevole.
E’ un emendamento giusto, come tanti che ho fatto su leggi regionali che abbiamo approvato all’unanimità, prevede di recepire all’interno la normativa regionale, quello che ho fatto con gli altri emendamenti, ma non per dare fastidio o per fare ostruzionismo perché non ce n’è mezzo ostruzionismo lì in mezzo, ma per dare attuazione alle leggi, quello che ha fatto adesso il Consigliere Marinelli.
Quindi voterò a favore.

PRESIDENTE. Emendamento 26 quinquies. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 27 a firma delle Consigliere Ruggeri, Lupini.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Intervengo adesso e non interverrò nel prossimo perché non ho voglia di farla troppo lunga visto l’esito di questo monologo, perché non è un dibattito, purtroppo, ma qui ognuno parla da solo e nessuno in maggioranza ascolta.
Qui c’è una falsità, questa frase all’interno del Defr è falsa perché afferma che in piena emergenza Covid non è stato contratto il diritto alla salute per altre patologie, io chiedo che sia abrogata, non c’è impegno di spesa, non comporta niente se non evitare di scrivere una cosa falsa all’interno di un documento programmatorio.
Adesso vediamo che succede.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. La maggioranza sarà indifferente, ma l’argomento che tocca la Consigliera Ruggeri e il Movimento 5 Stelle è estremamente serio perché quello che sta avvenendo in questa regione in ordine alla gestione della sanità, è qualcosa che grida vendetta al cospetto di Dio. Una gestione dell’emergenza …
Presidente, deve chiudere oppure …

PRESIDENTE. Adesso non sentivo … Chiedo ai Consiglieri ed al Presidente …

Romano CARANCINI. Per carità, non pretendo che mi stiano a sentire. Presidente Acquaroli, le dispiace? Capisco che …

PRESIDENTE. Prego, continui.

Romano CARANCINI. Continuo ma …,

PRESIDENTE. Si, ho già recepito.

Romano CARANCINI. Presidente, è uno sfregio, è una provocazione e lei la consente.
Voglio dire quello che sta avvenendo in questa regione: siamo nell’imminenza di entrare in zona arancione, ci sono centinaia di persone fuori dai centri vaccinali, c’è una sottovalutazione di quello che sta accadendo ampiamente preventivato per quanto riguarda il vaccino, lasciamo al freddo e alla disorganizzazione la questione della vaccinazione. Non solo, alla luce delle nuove norme c’è il rischio che molte delle persone che sono state vaccinate, rispetto alle quali scadono i termini di efficacia, stanno prenotando e la prenotazione sarà per febbraio, marzo, eccetera. E questo ha un nome e un cognome, c’è un responsabile di tutto questo, l’uomo a cui avete affidato le chiavi della sanità, assolutamente inadeguato.
Quello che ha raccontato che avrebbe fatto produrre i vaccini nelle Marche, quello che ha detto che avremmo assunto 3.000 dipendenti, quello che - adesso va via, capisce Presidente in che regime stiamo? Io uscirei al posto suo - a settembre ha dichiarato su tutti i giornali che avrebbe assunto all’Area vasta 3 15 dipendenti, missing, non esistono. Un bugiardo, un bugiardo politico perché ha dichiarato che avrebbe fatto assumere 15 dipendenti all’Asur di Macerata, all’Area vasta 3 e non è vero. Capisco che al Consigliere Ciccioli può dare fastidio, ma questi sono i fatti.
PRESIDENTE. Prego di fare silenzio.

Romano CARANCINI. Consigliere Borroni, lei non se ne intende, mi dia retta. Non riesce neanche a comprendere che cosa vuole dire Area Vasta 3.
Quello che sta scritto qui è che è stato totalmente abbandonato il sistema sanitario in mano a una guida che tra l’altro esercita nei confronti del sistema un’influenza negativa. E’ naturale che non si possa non votare favorevolmente e sottolineare ancora una volta sotto più punti di vista l’inadeguatezza dell’Assessore alla sanità, che sorride. Chissà se fosse andato a parlare con quelli che sono stati per ore fuori dai centri vaccinali e avesse detto loro che due centri vaccinali per centinaia e migliaia di persone sono sufficienti.
Vi capisco che non riuscite a sentirlo, ma questa è la realtà!

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. La riorganizzazione ovviamente avrà un costo, dovremo diminuire le prestazioni cliniche per operazioni chirurgiche, Tac, risonanze anche perché il personale che a rotazione andrà nei centri vaccinali sarà quello dei reparti, per questo noi votiamo a favore. Sono le parole vere dell’Assessore Saltamartini.

PRESIDENTE. Emendamento 27. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marcozzi, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 27 bis a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri,
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Intervengo brevemente perché anche questo emendamento: “L’azione generale di cui sopra non può prescindere dal costante e puntuale coinvolgimento delle OO.SS. di settore” raccoglie le indicazioni provenienti dal Crel. Non so se il Consigliere Marinelli l’ha fatto, io l’ho fatto perché il Crel aveva sottoposto queste osservazioni ed io le ho recepite come era mio dovere di Consigliere regionale della I^ Commissione. Ecco la ragione dell’emendamento, quindi ne raccomando l’approvazione.

PRESIDENTE. Emendamento 27 bis. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Assenti, Ausili, Baiocchi, Biancani, Bilò, Biondi, Bora, Cancellieri, Carancini, Casini, Cesetti, Latini, Mangialardi, Marcozzi, Marinelli, Mastrovincenzo, Menghi, Pasqui, Putzu, Santarelli, Serfilippi, Vitri.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 27 bis/1 a firma della I^ Commissione. Decaduto.

Emendamento 0/27 ter a firma della I^ Commissione: “Nella Missione 13 - Programma 01 ‘Servizio sanitario regionale - finanziamento ordinario corrente per la garanzia dei Lea’, sono aggiunte alla fine del punto ‘Potenziamento del territorio e dell’integrazione socio- sanitaria’ le parole ‘Alzheimer e demenze: migliorare la protezione sociale e la presa in carico delle persone malate e dei caregiver’”. Esattamente uguale all’emendamento 27 ter del PD.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Come relatore di minoranza esprimo il voto favorevole. Ringrazio il Consigliere Marinelli che ha avuto la stessa mia idea, questa volta mi ha anticipato, non so come abbia fatto, prima invece ha dovuto sottostare e subire.
E’ un emendamento giusto che riprende quello del Crel, quindi, vedete come tutto questo dimostra ancora una volta che, spiace dirlo, avevo ragione e tutta quella gazzarre che è successa per le parole del Consigliere Ciccioli non serviva.
Questa è la dimostrazione che stiamo lavorando per fare il nostro dovere e lo vogliamo fare fino in fondo.
Tra l’altro voglio dire una cosa all’Assessore Castelli, dovete sapere …, lo voglio dire oggi perché poi, siccome il mio ruolo di relatore di minoranza dopo quello che è successo non serve, uscirò, ovviamente starò fuori dall’Aula perché sono pagato per stare qua, non vado via, sarò fuori dall’Aula e seguirò il Consiglio da fuori, perché non vengo qui a fare il relatore di minoranza pupazzo, non mi si addice. Dopo dovrò dire all’Assessore Castelli alcune cose in qualità di relatore di minoranza.
Tra l’altro tutto quello che faccio - voi sapete che noi veniamo eletti nel Partito Democratico in cui c’è la regola dei due mandati, regola che io intendo rispettare, l’ho già detto pubblicamente e lo voglio dire anche qui, quindi non chiederò deroghe e nel 2025 terminerò il mio mandato – non è per qualche visibilità, ho fatto tutto nella vita, non devo fare altro, voglio fare semplicemente il mio dovere, però lo voglio fare fino in fondo e pretendo di farlo fino in fondo, non ho altri obiettivi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il gruppo Rinasci Marche sulle indicazioni del Crel, che condivide in pieno, non ha fatto emendamenti, però tutto quello che ha scritto il Crel sarebbe dovuto diventare emendabile perché sono interventi puntuali anche nel merito, in particolare nella Missione 13, Programma 1 in cui si parla di intervenire a garanzia attraverso i Lea per il potenziamento del territorio, dell’integrazione socio sanitaria, in particolare dell’Alzheimer e delle demenze, in cui rientra quel 30% di popolazione che nel 2050 avrà una presenza enorme.
Noi dobbiamo guardare avanti e con lungimiranza all’attività del Consiglio regionale che ci vedrà protagonisti solo se ci faremo carico di questa necessità che diventerà “matematica” perché l’aspettativa di vita ha un percorso ed il coinvolgimento non solo delle persone malate, ma dei loro caregiver dà la dignità di una nazione, in questo caso di una regione, che avrà la forza di farsi carico di questo tema che purtroppo è molto complesso perché siamo passati dalla famiglia patriarcale alla famiglia mononucleare e questa famiglia ha messo grosse sollecitazioni anche sulle strutture residenziali e semiresidenziali. Si è visto in questo periodo di Covid che ha colpito maggiormente, quindi il nostro gruppo sostiene con forza questo emendamento perché saremmo nei prossimi anni sollecitati in quanto è una questione che ormai non è più reversibile. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 0/27 ter. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 27 ter a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Decaduto.

Emendamento 28 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Siccome ho firmato quattro emendamenti, 28, 29, 30 e 31, faccio subito la dichiarazione di voto su tutti e quattro per risparmiare tempo.
Tutti attengono alla materia del lavoro e dico subito che riguardano sostanzialmente la mozione che abbiamo approvato tre mesi fa all’unanimità, presentata dal gruppo PD. Ho ripreso completamente e pedissequamente il testo della mozione e l’ho riproposto in quattro passaggi diversi, che erano stati dimenticati dal Defr: sostegno e riqualificazione dell’occupazione dei lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro o lo stanno perdendo; contrasto alle delocalizzazioni, un tema particolarmente rilevante in questo periodo; inserimento lavorativo delle persone disabili.
Il secondo emendamento punta ad una stringente collaborazione tra i diversi settori: sociale, lavoro e sanità per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, promuovendo anche una sensibilizzazione idonea ed adeguata nelle aziende private e negli enti locali.
Il terzo emendamento attiene alla previsione di forme di incentivazione per un’occupazione stabile, in particolar modo dei giovani, prevedendo anche il coinvolgimento delle Università, la formazione di nuove competenze e l’alternanza scuola/lavoro; l’ultimo riguarda un argomento che ho già toccato questa mattina nell’intervento relativamente alla sicurezza sul lavoro e chiedo di inserire la questione della prevenzione attraverso il finanziamento dell’attività di prevenzione, incrementare il numero degli addetti all’attività di prevenzione in ambito lavorativo da parte dell’Asur e definire al più presto il piano mirato di prevenzione, così come è previsto dal Piano nazionale 2020/2025.
Sono temi che ho toccato questa mattina, i primi tre, ribadisco, sono contenuti nella mozione che abbiamo approvato 3 mesi fa all’unanimità in quest’Aula, sono stralci di quell’atto inseriti in tre emendamenti differenti.
Cosa succede alle mozioni? Sappiamo bene che gli atti di indirizzo prevedono l’impegno della Giunta affinché siano tradotte in atti concreti le istanze del Consiglio regionale, nel Defr penso che debba essere contenuta la nostra richiesta di impegno alla Giunta sul tema del lavoro. Se abbiamo approvato una mozione all’unanimità ritengo abbastanza strano che l’Aula respinga emendamenti che ha già approvato 3 mesi fa e testualmente riportati in quel documento. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 28. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 29 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri.
Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 30 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 31 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. La faccio adesso in quanto poi, come ho detto, finito questo provvedimento abbandonerò l’Aula perché non serve fare il relatore in queste condizioni. Lo dico al Presidente Putzu ed al Presidente Marinelli, non accetterò più di fare il relatore di minoranza fino a quando l’Ufficio di Presidenza non si sarà pronunciato su quello che è avvenuto oggi, lo so che per voi non è un problema, il peggio è per la Consigliera Ruggeri, ma io farò lo stesso il mio dovere di Consigliere, non vi preoccupate.
L’altra cosa, non vedo l’Assessore Castelli, ma glielo può riferire l’Assessore Saltamartini, in qualità di relatore di minoranza del Defr dico che la Giunta deve legare il Defr al bilancio, quindi entro la fine dell’anno, entro il 31 dicembre, la Giunta deve approvare il bilancio finanziario gestionale e il documento tecnico di accompagnamento al bilancio. Lo voglio dire in qualità di relatore visto che il Consigliere Ciccioli dice, come lo stesso Assessore Castelli, che sono gli uffici che hanno valutato gli emendamenti, eccetera. Io il 3 gennaio, attraverso il meccanismo dell’accesso agli atti, nel mio ruolo di relatore di minoranza esigo di avere le delibere approvate dalla Giunta e se il 3 non mi saranno consegnate e non saranno nella mia disponibilità mi recherò negli uffici della Giunta e mi rivolgerò a chi di dovere.
Se glielo può riferire: approvazione del bilancio finanziario gestionale, approvazione del documento tecnico di accompagnamento al bilancio, è pertinente perché sono gli atti con i quali le Missioni e i Programmi vengono inseriti all’interno dei documenti di bilancio.
Se lo potete riferire all’Assessore Castelli, magari dovrete lavorare un po’ di più, ma lo dovete fare sempre entro il 31 dicembre, quindi che vi costa poi darmele? A me bastano le copie di quello che avete approvato.

PRESIDENTE. Emendamento 31. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 32 a firma delle Consigliere Ruggeri, Lupini.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. La proposta che fanno le Consigliere regionali del Movimento 5 Stelle sinceramente non possiamo votarla favorevolmente, innanzitutto perché già i vari uffici hanno proposto l’abrogazione di questa legge, recentemente con una richiesta specifica, in quanto va ad interferire con una competenza che non è regionale, ma nazionale.
Tra l’altro, parliamoci chiaro, non è che la Regione in questo momento ha la capacità di occuparsi dell’acquisto di energia, sarebbe un qualcosa di particolarmente complicato e difficile se non di impossibile applicazione.
Inoltre va ad interferire con una competenza che non è regionale, magari è stata una visione forse un po’ esagerata quando fu proposta questa legge, quindi personalmente e come Presidente della Commissione specifica a breve ne proporrò l’abrogazione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Questa è una legge del 2018 approvata da quest’Aula e non mi risulta che sia stata impugnata, quindi le considerazioni che ha fatto il Consigliere Antonini mi colgono veramente di sorpresa e mi lasciano molto perplessa e titubante.
Mi spiace che abbiate questa intenzione, pazienza, andiamo sempre peggio, avrei preferito che non la inserisse nel Defr, ma rimanesse solo questo come limite, invece addirittura si parla di abrogazione, è ancora peggio. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 32. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva.)

Emendamento 33 a firma dei Consiglieri Carancini, Bora, Casini, Vitri, Mangialardi, Biancani, Mastrovincenzo. Cesetti.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Prosegue il tentativo da parte nostra di contribuire in maniera coerente rispetto agli atti ed ai passaggi che sono stati fatti nel corso degli anni, anche rispetto agli impegni che ci siamo assunti tutti insieme attraverso i passaggi in Consiglio regionale.
Questo è un emendamento che tenta di inserire all’interno della missione relativa alla cultura il rispetto degli impegni che ci siamo presi con il Consiglio dei marchigiani all’estero. E’ un atto che abbiamo tutti approvato, sul quale ci siamo anche espressi favorevolmente il giorno 10 dicembre, proviene da un impegno assunto rispetto al documento programmatico di poter portare, in alcuni Paesi dove vivono i marchigiani, dove la Giunta deciderà, in ogni anno del triennio le eccellenze della lirica delle Marche, quindi le tre espressioni più importanti e internazionali che le Marche hanno la fortuna di avere: il Macerata Opera Festival, il Rossini Opera festival e la stagione lirica di tradizione della Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi.
Credo che non sia, lo dico alla Giunta, un elemento insignificante, penso che tutti voi conosciate l’importanza del valore cultura non solo per l’espressione culturale che i marchigiani riconoscono a quel tipo di arte, ma soprattutto perché produzioni di carattere lirico vogliono dire lavoro, vogliono dire internazionalizzazione, vogliono dire anche maggiore capacità di riconoscersi al di là degli atti formali che vengono emessi. Ecco perché il gruppo del Partito Democratico a mia prima firma ha voluto presentare questo emendamento che tenta di essere coerente rispetto agli impegni presi e, ripeto, produce tutta una serie di effetti molto rilevanti e significativi perché, per chi non ha avuto questo tipo di esperienza, produrre un’opera lirica significa mettere in campo risorse che consentono ai lavoratori, ai ragazzi di lavorare, a molte persone in questa fase così complicata di poter guadagnare ed essere gratificate di un impegno, oltre evidentemente all’internazionalizzazione perché produzioni di questo tipo generano effetti molto importanti anche attraverso il colore, penso alle imprese, lo testimonio per esperienza, che tutto questo si porta dietro.
Ecco perché spero che questo contributo nel programma relativo alla Missione 19 possa avere il riconoscimento di tre eccellenze delle Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 33. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Brutta pagina quella di oggi per il metodo e per il merito.
Siamo qui perché non c’è stata la volontà ostruzionistica dell’opposizione, siamo qui perché non avete presentato i documenti per tempo, non avete rispettato il percorso come previsto dal nostro Regolamento e tutti sapete come sono andate le cose. Vi assicuro che noi volevamo tutto tranne che andare in esercizio provvisorio, però avremmo evitato tanto di queste cose di tanti atti che verranno ancora discussi in questa sede stanotte.
Sul Defr abbiamo detto tutto, non c’è stato il piglio che serviva. Noi abbiamo cercato di dare un contributo tecnico e politico, tecnico perché in Commissione abbiamo cercato anche di correggere gli errori che c’erano stati in questo copia incolla forse normale, ma quando si pensa ad un nuovo percorso bisogna avere il coraggio di ripensare proprio nelle modalità e nella forma, invece ogni volta che abbiamo posto un tema c’è stata l’imbarazzante comparazione tra tutto quello che avveniva in passato. Più volte è stato richiamato che il Consigliere Cesetti faceva così, che eravate abituati in questo modo, io no, io non c’ero e nemmeno vi assicuro mi interessa nulla di cosa è accaduto nel passato. Pagina girata.
Noi dovevamo avere il coraggio di mettere in campo uno strumento di visione e di prospettiva, abbiamo anche cercato con gli emendamenti che non hanno avuto non solo il riscontro …
Ribadisco, semmai non fossi stato chiaro, l’atteggiamento che il capogruppo di Fratelli d’Italia ha più volte sottolineato, forse non c’è bisogno nemmeno di un passaggio acclaratorio in Conferenza dei Presidenti per dire che questo atto può essere emendato, ci mancherebbe altro, la scelta è stata politica, di una chiusura totale, in cui la maggioranza è stata muscolare e non solo non è stata disponibile ad accogliere, ma si è sottratta anche al confronto. Tutto legittimo, tranne che per il rispetto istituzionale di questo contesto e per la prospettiva di questa regione perché si potevano bocciare alcuni emendamenti, ma altri erano, lo so per certo, nelle vostre corde ed erano nel solco di poter migliorare questa proposta. Non l’avete fatto perché il documento blindato ha trovato un suo equilibrio di maggioranza e dentro quell’equilibrio non si poteva nemmeno spostare una virgola. Temo che lo stesso tipo di atteggiamento ci sarà per il bilancio e quell’attività immensa …, devo ringraziare il gruppo del Partito Democratico che ha lavorato tantissimo, ringrazio anche tutti i nostri collaboratori, perché in questi giorni in tempi molto ristretti abbiamo lavorato sul testo e sugli emendamenti che avete proposto voi. Penso al lavoro fatto dal Consigliere Cesetti, in modo particolare come relatore di minoranza, che come al solito si è messo a disposizione non solo per dare il contributo essenziale di tipo politico, ma anche per migliorare un testo che spesso era sfilacciato e non organico, il lavoro che ha fatto il Consigliere Mastrovincenzo, il Consigliere Carancini e che abbiamo fatto tutti noi per mettervi nelle condizioni di uscire con una visione.
Avete chiuso gli occhi, avete oggi anche chiuso la bocca, i marchigiani e le marchigiane domani mattina avranno tante preoccupazioni, tante tensioni perché il documento non è in grado di dare quella spinta che serve, non è in grado di dare quella propulsione che è indispensabile, non è in grado di avere visione, ma questo lo avete fatto anche per scelta.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Innanzitutto come Presidente di Commissione voglio ringraziare i relatori, l’Assessore, la struttura della Giunta e del Consiglio per l’impegno messo in questo breve periodo di tempo per arrivare a portare oggi il documento in Aula.
L’impegno che mi prendo è che l’anno prossimo solleciterò per fare in modo che si riesca a fare qualche giorno prima, metto il se perché poi, l’ha detto anche il Consigliere Cesetti, so che funziona in questo modo. Si dice lo faremo prima, ma poi si arriva sempre agli ultimi giorni. Però già da adesso dico che farò in modo di sollecitare la struttura della Giunta affinché il provvedimento possa arrivare qualche giorno prima.
Per quanto riguarda le conclusioni, vorrei ricordare un po’ come siamo partiti stamattina: noi siamo dei polli, io per primo, devo tacere, quindi, sono stato zitto fino adesso, parole della Consigliera Casini, e poi ci meravigliamo se c’è una chiusura o altro. C’è stato anche detto che quello che è stato proposto è tutta farina del vostro sacco, tutta la struttura è la vostra, un segnale andava dato ed è il documento che oggi ci accingiamo ad approvare, che è completo e viene in un momento, come ha detto l’Assessore Castelli, particolare, straordinario. Un contesto nel quale il Pil lo scorso anno è diminuito del 8,2%, il territorio interessato dal sisma è il 42%, la disoccupazione è passata da 25.000 ai 50.000 unità, una situazione straordinaria, un periodo nel quale la Regione è passata in transizione, quindi penso che quello che è stato predisposto sia un atto che ci possa far ripartire ed andare avanti.
Guardo con positività questo provvedimento e mi auguro che per gli altri atti ci possa essere un modo più opportuno e migliore per portarli avanti perché se rispondiamo ogni nostra risposta viene criticata, se non rispondiamo veniamo criticati perché non rispondiamo. Ci troviamo in difficoltà ed anche su questo dobbiamo farci un esame di coscienza un po’ tutti.
Dico che noi avremo le nostre colpe, ma anche dall’altra parte non ci sono tutti santi, siamo tutti uomini, persone che possono far bene o far male, il mio invito è di procedere questa sera all’approvazione degli altri atti perché alla fine i cittadini marchigiani vogliono questo. Vogliono che produciamo degli atti che possano dare la possibilità a questa nostra regione di andare avanti e di guardare con fiducia ed ottimismo il futuro.
Anche sugli insulti gratuiti che spesso arrivano nei confronti dei nostri Consiglieri o Assessori mettiamoci una pietra sopra, guardiamo ai prossimi atti, soprattutto al nuovo anno con ottimismo e cerchiamo tutti insieme di far crescere questa nostra regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Vorrei dire al mio Presidente di Commissione che sinceramente per l’ennesima volta, ed è la seconda volta che succede, mi sento abbastanza presa in giro dalle sue parole. Primo perché in Commissione era stato detto altro, secondo perché è la seconda volta che noi presentiamo emendamenti …, oggi mi sembra che fossero sette, otto, non trecento, non abbiamo mai insultato nessuno, non abbiamo posizioni pregresse da difendere, non abbiamo detto stai zitto a nessuno, non abbiamo mai dileggiato nessuno, chiediamo per favore di essere presi sul serio, invece questo non è successo oggi e neanche recentemente, questa è una chiusura pregiudiziale della maggioranza nei confronti di tutta l’opposizione.
Il discorso che ha fatto il Consigliere Marinelli non lo può applicare a tutta l’opposizione, che è composta da tre parti, quindi, sarebbe bene che concretizzasse il suo discorso nei confronti delle persone e dei gruppi politici a cui parla.
Noi in tutto questo non esistiamo perché nessuno di voi ci ha risposto nel merito, nessuno di voi nella dichiarazione di voto ci dice perché nel discorso di insediamento il Presidente della Regione Marche Acquaroli ha parlato di collaborazione con le opposizioni e invece da un po’ di tempo arrivano solo sportellate in faccia, che, ripeto, non sono indirizzate a me o alla mia collega o al Movimento 5 Stelle, ma sono indirizzate ai nostri elettori, ma mi viene da dire anche ai nostri concittadini marchigiani.
Avete bocciato degli emendamenti per cui dovreste ringraziare il lavoro dei nostri Parlamentari. In Aula non c’era il Presidente Acquaroli, però vorrei dirgli che è stato bocciato anche l’emendamento che riconosceva il lavoro sulla continuità territoriale, questo lo trovo veramente poco rispettoso di quello che c’è scritto nel Defr, se lo avete letto, si parla di collaborazione a livello istituzionale, di cabina di regia sui vari piani, però bisogna essere corretti e questa correttezza in quest’Aula oggi non c’è stata.
Forse non li avete neanche letti gli emendamenti, riferirò ai nostri referenti nazionali l’atteggiamento che questa maggioranza ha avuto qui oggi e avrà delle conseguenze, perché nessuno lavora a vuoto. Lasciate perdere il nostro di lavoro, ma c’è anche il lavoro di qualcuno che ha portato e porterà soldi alle Marche e voi oggi non l’avete riconosciuto.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Intervengo per dichiarazione di voto anche se non volevo intervenire, però ancora una volta, e mi riferisco al capogruppo del Partito Democratico, mi dispiace sentire che questo Documento di economia e finanza regionale non ha una visione, non ha una spinta che serve alla nostra regione, manca del piglio che serviva, è un copia incolla, non c’è una strategia. Non concepisco tutto quello che è stato detto, perché è stato detto e non lo condivido.
L’obiettivo strategico di questa amministrazione regionale è quello di ricostruire le Marche, l’ho detto già nel mio precedente intervento, le linee programmatiche che sono state dette quando ci siamo insediati. Il Presidente Acquaroli è stato molto chiaro, ricostruire le Marche, che significa? Questa è la visione che rappresenta il traguardo verso cui correre sfruttando e mettendo a sistema tutte le opportunità, dai cicli di programmazione europea a quella nazionale, e questa visione c’è in questo Documento di economia e finanza regionale che poi si concretizzerà nel bilancio di previsione che andremo ad approvare tra poco.
Detto questo, voglio ricordare alla Consigliera Ruggeri che l’Assessore Castelli ha chiarito perché questi emendamenti sono stati bocciati in quanto verranno recepiti quando sarà aggiornato il Documento di economia e finanza regionale, in quell’occasione noi recepiremo …

(intervento fuori microfono)

Jessica MARCOZZI. Sì, è stato detto chiaramente e lo faremo. Capisco, Consigliera, che è dispiaciuta per questo, perché avete lavorato sugli emendamenti, ma noi nell’aggiornamento del Documento di economia e finanza sicuramente li terremo in considerazione.
Ripeto, poi avremo modo di riparlarne, ma già nel precedente intervento l’ho fatto presente, non condivido quello che è stato detto, che questo Documento di economia e finanza regionale è un copia incolla, allora andatevi a vedere i precedenti, dal 2015 al 2019, e vedrete se quelli erano dei copia incolla a cui venivano cambiate le cifre.
Che poi tutto questo sia stato fatto dagli uffici? Lo ha detto il Consigliere Cesetti, quando era maggioranza non si preparava perché c’erano gli uffici da supporto, oggi da minoranza deve studiare, come facevamo noi qualche anno fa, quando eravamo minoranza, però vi sollecito la collaborazione …

(interventi fuori microfono)

Jessica MARCOZZI. No, per quanto riguarda gli emendamenti, lo ripeto ancora una volta, saranno presi tutti in considerazione quando ci sarà l’aggiornamento del Documento di economia e finanza regionale, questo ve lo ha assicurato l’Assessore Castelli e noi qui lo ribadiamo, però respingo al mittente le accuse di mancanza di visione, mancanza di piglio, è un copia e incolla e non c’è una strategia.
Ne parleremo nel bilancio di previsione, quindi, come gruppo Forza Italia voteremo a favore di questo documento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. In genere mi interrogo se quello che faccio politicamente con il mio gruppo e quello che fanno gli altri gruppi è efficace, ha dei risultati o meno, perché essere critici e autocritici credo che sia un buon comportamento, un comportamento virtuoso.
Penso che l’opposizione questa volta non abbia fatto un gran lavoro, ci sta che uno faccia muro contro muro e via di seguito, però il tema è che l’opposizione deve muovere rilievi, ma non può chiedere alla maggioranza di modificare le proprie proposte, altrimenti non sarebbe più una proposta che viene dalla maggioranza, dall’amministrazione, ma un documento di programmazione scritto dall’opposizione.
Ritengo che su alcuni temi fondanti chi governa abbia diritto, soprattutto in una fase iniziale di avvio della legislatura …, perché è vero che siamo qui da un anno e due mesi, ma è anche vero che siamo stati totalmente condizionati, così come lo sono state tutte le Regioni italiane, da eventi, così come è stato condizionato il Governo nazionale, che sono estranei alle nostre volontà.
Secondo me abbiamo fatto un buon documento triennale di visione, con una prospettiva. Uno dei compiti è scrivere un nuovo modello economico sociale marchigiano e con questo mi sembra che le indicazioni le diamo. Siamo in presenza di una crisi terribile, io non so se sono particolarmente sfigato, ma io mi sono sempre preparato sia quando ero all’opposizione che quando ero in maggioranza.
Uno dei dati che mi ha colpito, che non conoscevo, è quello della Svimez che dice che le Marche hanno un calo del Pil dell’11,2% a fronte di una media nazionale di - 9%. Quindi la crisi marchigiana è molto più impattante delle crisi di altre Regioni …

(interventi fuori microfono)

Carlo CICCIOLI. Non è vero, è uno degli strumenti di misurazione, come il Pil. E’ vero che il Pil risponde alla realtà? Il Pil è un indicatore, c’è chi lo critica tra gli economisti e chi invece dice che è fondato.
Alcuni dati oggettivi li dobbiamo prendere come riferimento. Rispetto a questa crisi noi ci sforziamo di dare delle indicazioni complessive che sono in parte le stesse indicazioni sovrapponibili al Piano nazionale di ripartenza, in parte sono originali, nostre, esattamente estrapolate dalla realtà socio-economica marchigiana, con le nostre caratteristiche, la nostra identità e via di seguito, quindi abbiamo fatto uno sforzo.
Per quanto riguarda gli emendamenti, le proposte di modifica, alcune, lo dico ad alta voce senza alcun problema, erano tranquillamente inseribili e compatibili perché non cambiavano l’impianto di un gran che, era un sottolineare delle cose, come fa sempre l’opposizione. Qualsiasi opposizione cosa fa? Rilancia e chiede di più, quando io ero all’opposizione se mi dicevano mille io immediatamente dicevo no mille, perché mille, millecinquecento! Bisogna fare di più. Ma questo è normale nella dialettica nostra e di tutti i conclavi politici.
Noi abbiamo messo dei paletti, su questo c’è una disponibilità. Adesso tutto si può dire meno che io non sia severo prima di tutto con noi stessi, qualche volta sono anche ipercritico, qualche Assessore si lamenta con me dicendomi che sono ipercritico, però ci siamo presi degli impegni precisi, come rivedere alcune fasi della spesa e stavolta gli assestamenti li faremo davvero.
Uno dei limiti di questo bilancio, che arriva a fine anno, è che lo Stato ci ha tenuto fino a qualche giorno fa nella mancanza assoluta di certezze, cominciando dalla spesa sanitaria, l’Assessore Castelli lo sa bene. Se non sappiamo quanto potremo avere in più, la Conferenza Stato-Regioni ha detto che tutte le Regioni hanno bisogno di 2,1 miliardi in più rispetto a quello che ci hanno dato, significa che abbiamo delle difficoltà di previsione finanziaria.
Sono sempre nei limiti, non mi monto mai la testa, però sono abbastanza soddisfatto del documento che andiamo ad approvare, con l’impegno prima di tutto da parte mia, come capogruppo di un gruppo di maggioranza che pesa all’interno di questa Assemblea, di rivedere attraverso fasi, variazioni di bilancio, assestamenti di bilancio alcuni finanziamenti, cominciando da quello delle ville e dimore storiche antiche che sarà un asset importante per richiamare il nostro turismo, così come altri asset che sono ugualmente molto rilevanti e di cui avremo grande cura, come la disabilità, gli anziani, l’Alzheimer e tutti gli stati di disagio psichico, dipendenze e via di seguito, che sono dei punti forti, nodali, della società in questo periodo di grande sofferenza emotiva.
Con questa dichiarazione a nome del gruppo Fratelli d’Italia ribadisco che siamo favorevoli a questo documento.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Vorrei ringraziare tutta l’Assemblea, nonostante la discussione sia stata articolata, per un risultato significativo su cui non tornerò.
Per rispetto dei membri dell’Assemblea è giusto essere sintetici perché dovremo andare avanti probabilmente tutta la notte, lo faremo, come si conviene quando ci sono dei tornanti che vanno affrontati con determinazione, sapendo che l’opposizione o le opposizioni fanno il loro interesse e la nostra maggioranza e le istituzioni devono fare e raggiungere il progetto.
Non torno sul carattere adeguato e prospettico dello sforzo fatto che è significativo, ma sul fatto che questo documento è il frutto di una riflessione e di una meditazione profonda che ha coinvolto tutti i settori e tutti i servizi. Un frangente complicato, come quello che abbiamo provato a descrivere, e per tante ragioni abbiamo ritenuto che i contributi dell’opposizione, qualora corrispondenti alla natura di questo Defr, saranno oggetto della nota di aggiornamento, innanzitutto se hanno le caratteristiche che devono avere, elementi di carattere strategico.
Guardate, non voglio riaprire questa questione, ma va detto che nel Defr, e lo dico con il massimo rispetto per la battaglia della Madonna della Cona, per il Pian Perduto, le caratteristiche dell’inserimento puntuale sono inconferenti, poi è giusto che il Consigliere Carancini segua la Battaglia del Pian perduto, però, ripeto, fa bene lui che deve fare il suo articolo domani per dire che la maggioranza non ha riconosciuto l’anniversario, non mi sento di criticare il Consigliere Carancini che cerca di trovare evidenza, però la serietà che si impone ad una istituzione fa sì che questo genere di atteggiamenti …, lo dico anche alla Consigliera Ruggeri …

(interventi fuori microfono)

Guido CASTELLI. Presidente, mi consente di tacitare in senso democratico il disturbatore Consigliere Carancini che vuole mettere la Madonna della Cona, con tutto il rispetto per la Madonna della Cona, che è una cosa straordinariamente importante, nel Defr?
Quando l’opposizione è provocatoria non possiamo accettare questo genere di confronto. Ma attenzione c’è un altro motivo che ha detto il Consigliere Cesetti, il quale ha minacciato una ritorsione sui nostri uffici. Lui sa bene, lo ha sempre fatto, che quando si collaziona un bilancio o un Defr con gli emendamenti sono necessari giorni e giorni per arrivare alla definizione puntuale del prodotto da pubblicare. Lui cosa ha detto? Un messaggio trasversale agli uffici, Consigliere Cesetti, tutti gli uffici stanno parlando di questo, passeranno il 31 e l’1 a lavorare, ma questa non è una ritorsione alla politica, è una ritorsione ai dipendenti.
Quando il livello è questo è chiaro che si sta tutti a fare la propria battaglia, lo ha detto lei, non è stato elegante devo dire, però lo faremo, lo faranno i tecnici, non noi perché noi onoriamo il provvedimento, poi glielo spiegherà lei perché passeranno il 31 a lavorare perché lei sa, avendo fatto l’Assessore, che quella settimana/dieci giorni c’era, però nelle cose. Poi ognuno risponde politicamente dell’atteggiamento che ha assunto.
Voglio dire un’altra cosa alla Consigliera Ruggeri, sulla continuità territoriale abbiamo detto che non solo riconosciamo il più ampio merito al Senatore del Movimento 5 Stelle, che è il padre di questa iniziativa, ma sarà nostra cura attivarla attraverso la messa in campo delle risorse necessarie che però richiedono, ne parlavamo ieri anche con il Capo dipartimento, lo svolgimento di una serie di bandi che attengono prima a quelle che sono le forme domestiche di avviamento del nuovo programma di voli e dopo alla costruzione di una cosa che non è ancora attiva e non possiamo mettere nel Defr che c’è l’emendamento alla legge di stabilità della Senatrice del Movimento 5 Stelle. Il documento programmatico è tale per cui, la legge di stabilità ancora non c’è, possiamo mettere nel documento programmatico che c’è l’emendamento della Senatrice del Movimento 5 Stelle?
Detto questo, la continuità territoriale è una forma assolutamente convincente di cui rendiamo merito in particolare al Senatore del Movimento 5 Stelle, che secondo le indicazioni del Presidente Acquaroli, è oggetto di una vera e grande adesione da parte della nostra regione, ma il fatto che non sia stato tecnicamente possibile inserire l’emendamento nulla toglie alla bontà dell’iniziativa che intendiamo sposare.
Andiamo avanti, abbiamo pazienza e procediamo secondo il meglio perché questo è un documento prospettico strategico, di ottimo livello, che soprattutto cerca di governare una situazione complessa, ma piena di prospettive che devono incoraggiarci e di questo ringrazio l’Assemblea per il voto che vorrà dare.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Ho fatto una richiesta all’Assessore Castelli, non è una minaccia. Ho chiesto all’Assessore Saltamartini di riferire all’Assessore Castelli che il 3 chiederò in qualità di relatore di minoranza copia delle delibere del bilancio finanziario gestionale e del documento tecnico di accompagnamento. Non è una ritorsione. Come si permette l’Assessore Castelli di dire certe cose? L’Assessore ha detto: “Lui sa come si faceva?”, certo, si approvava entro il 31 il documento tecnico e finanziario gestionale, mica vorrà dire l’Assessore Castelli che non è vero? Attento che lei non è un Consigliere regionale! Lei invece cosa dice? Quale ritorsione? E quella del Consigliere Ciccioli che cos’è?

(interventi fuori microfono) …

PRESIDENTE. Non possiamo andare avanti così, Assessore poi ha tre minuti per replicare.
Concluda Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Assessore Castelli con me non funziona, non si azzardi, io non la minaccio, nemmeno la penso e non penso ai dipendenti per carità, che c’entrano loro.
Il Consigliere Ciccioli ha detto che il mio ruolo di relatore di minoranza non serviva, tant’è che, ripeto, me ne vado. Ha detto che il documento non si poteva toccare, se il documento non si può toccare credo che quella collazione - perché c’è il bilancio, c’è un documento che non si è toccato - si può fare tranquillamente in due ore, non devono lavorare il 31 o il 1, ma chi l’ha detto? Io l’accesso mica lo faccio il 31, lo faccio il 3.
Se il documento non si deve toccare, come dice il Consigliere Ciccioli, se gli uffici hanno già esaminato preventivamente gli emendamenti del Crel, se l’Assessore Castelli dice che il documento è collazionato e non si può toccare, che è stato un lavoro enorme, lo faremo nell’aggiornamento del Defr, il bilancio non si potrà toccare, qual è il problema? Collazionare il documento tecnico, finanziario, gestionale è un copia incolla delle Missioni e dei Programmi con il bilancio di previsione, quindi non diciamo fesserie, non diciamo che ci vogliono settimane perché non è così.
Nessuna minaccia, ho parlato di sedi competenti che ad esempio è la Presidenza della Giunta, la Presidenza del Consiglio, la Segreteria generale della Giunta, che deve pubblicare la delibera, che deve attestare la delibera. Queste sono le sedi competenti, io altre non le conosco, grazie a Dio, le frequento solo come avvocato. In politica non le ho mai frequentate, tutti lo possono attestare, vada al mittente, i dipendenti stiano tranquilli, lo possono fare in poche ore ed io il 3 farò la richiesta per avere le delibere, credo che sia un mio diritto proprio per quello che diceva prima il Consigliere Ciccioli.

PRESIDENTE. Proposta di atto amministrativo 27, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Questo punto è durato esattamente 10 ore, gli emendamenti che abbiamo valutato sono stati 61 rispetto ai sette del 2020 e allo zero 0 del 2019, credo che questo sia da parte del Presidente dell’Assemblea pro tempore il miglior commento alle accuse che gli sono state rivolte in termini di partecipazione, di rispetto e tutela delle prerogative dei singoli Consiglieri. Non è motivo di polemica, ma sono dati oggettivi.
Detto questo, ora ci fermiamo per 10 minuti perché la I^ Commissione si deve riunire per gli esami degli emendamenti, poi riprendiamo per discutere insieme i punti 3 e 4 dell’ordine del giorno.

La seduta è sospesa alle ore 22,10

La seduta riprende alle ore 22,25

Presidenza del Presidente
Dino Latini

Proposta di legge n. 89
ad iniziativa della Giunta regionale
“Disposizioni per la formazione del bilancio 2022-2024 della Regione Marche (Legge di stabilità 2022)”

Proposta di legge n. 90
ad iniziativa della Giunta regionale
“Bilancio di previsione 2022/2024”
(abbinate)
(Discussione congiunta e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le proposte di legge n. 89 e n. 90 della Giunta regionale, abbinate.
La discussione è aperta, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Siamo arrivati al bilancio di previsione 2022/2024 che è stato elaborato secondo i principi di redazione del decreto legislativo 118 del 2011, nel rispetto del principio generale della competenza finanziaria, e rappresenta le entrate e le spese che si prevede saranno esigibili in ciascuno degli esercizi considerati, 2022, 2023 e 2024.
Il bilancio di previsione è lo strumento cardine della programmazione regionale, recepisce la dimensione finanziaria e gli indirizzi che abbiamo appena approvato con il Documento di economia e finanza regionale, concretizza quindi le scelte di questa amministrazione.
Voglio però fare una precisazione perché quando abbiamo discusso il Documento di economia e finanza regionale qualcuno ha parlato anche di bilancio di previsione, abbiamo mescolato Defr e bilancio di previsione, tanto che è intervenuta anche la Consigliera Ruggeri per ristabilire l’ordine.
Si è detto nel Documento di economia e finanza che questa amministrazione regionale non ha una visione strategica, ed io parto proprio da qui.
Questo esecutivo ha una strategia ben precisa e ricordo che nell’insediamento di questa amministrazione il Presidente è stato molto chiaro nell’enunciare le linee guida degli obiettivi dell’esecutivo: rilanciare le Marche, rilanciare e ricostruire la nostra regione, riportare le Marche nella posizione che le apparteneva, cioè tra le Regioni trainanti d’Italia e d’Europa.
Questo è stato il nostro obiettivo fin dall’inizio e che cosa abbiamo fatto in questo anno? Abbiamo iniziato a realizzare quello che avevamo promesso, abbiamo approvato la legge sui borghi, sull’Atim e sulla Svem per rilanciare la nostra regione.
Il bilancio di previsione è stato elaborato in una situazione economica drammatica, a dir poco drammatica, perché siamo partiti dal lontano 2008 con una crisi economica senza precedenti, poi nel 2015 il fallimento di Banca Marche, nel 2016 gli eventi sismici che hanno coinvolto circa il 42% della nostra regione, per arrivare al Covid.
Perché parlo di situazione economica drammatica? L’ha detto bene il Consigliere Ciccioli, da noi dal 2007 al 2020 gli occupati si sono ridotti di oltre 26.000 unità, i disoccupati sono duplicati e la disoccupazione giovanile è arrivata alle stelle, è raddoppiata completamente.
Ci sono dati che certificano tutta questa situazione. Che cosa è accaduto? Che la nostra regione da più sviluppata nel periodo 2014/2020 oggi scivola a regione in transizione nel periodo 2021/2027.
Anche di fronte ad una situazione così drammatica noi abbiamo cercato di cogliere il lato positivo, cioè la Zona economica speciale (ZES) che questa maggioranza è riuscita ad ottenere grazie al Governo centrale. Nonostante i dati negativi che ci collocano ormai in una regione di transizione, noi abbiamo colto anche qui il lato positivo, la Zona economica speciale ottenuta grazie a questa amministrazione regionale. L’obiettivo del Presidente e dell’esecutivo è ricostruire e rilanciare le Marche: Atim, Svem, borghi e Zes.
Precedentemente si è detto che non c’è una strategia, che invece c’è, questo atto, cari colleghi Consiglieri, viene elaborato in un momento di grande tensione finanziaria per le Regioni italiane, non solo per le Marche, per tutte le Regioni le quali hanno lamentato in Conferenza Stato-Regioni il clima di incertezza che ha accompagnato la stesura dei loro bilanci di previsione perché di fronte all’emergenza Covid purtroppo ogni Regione ha visto una riduzione delle entrate fiscali, una riduzione della base imponibile, a partire dalle imprese per quanto riguarda l’Irap, a partire dall’addizionale regionale per quanto riguarda le persone fisiche, sul piano delle entrate è il ridimensionamento dovuto al Covid delle basi imponibili, quindi dei tributi regionali.
Molti tributi, ricordiamo, sono stati sospesi dallo Stato, ed ecco che le Regioni si sono trovate in difficoltà.
Il bilancio dell’esercizio 2022 va interpretato anche alla luce di quello che era lo stanziamento importante che nell’ultimo assestamento era stato già individuato, questo per dire che la manovra deve essere intesa in tutta la sua complessità e merita un’attenzione particolare la spesa per gli investimenti.
Questo esecutivo ha puntato sugli investimenti che rappresentano il volano per l’economia di una regione, infrastrutture ed investimenti. Proprio il Consigliere Carancini ha messo in evidenza, parlando del Documento di economia e finanza regionale, che le Marche sono carenti a livello di infrastrutture, noi abbiamo puntato proprio lì, investimenti ed infrastrutture.
Si mette mano all’edilizia ospedaliera con il completamento dell’Inrca e del Salesi e con lo stanziamento delle somme necessarie alla realizzazione dell’ospedale di Pesaro, alla progettazione di quello di Macerata e ad uno studio di fattibilità per quello di San Benedetto del Tronto.
Sul piano della spesa per investimento va anche notato come inizino le assegnazioni finanziarie derivanti dal PNRR e dall’anticipo del Fondo sviluppo e coesione. Sono risorse significative che consentono di sviluppare una programmazione rilevante che riguarda le infrastrutture dell’edilizia ospedaliera, anche gli interventi sugli ospedali esistenti, significativa indicazione sul piano degli investimenti arriveà anche per quanto riguarda le strade.
L’investimento è importantissimo per rilanciare la nostra economia, una economia lacerata da ultimo dal Covid, oltre che dalla crisi economica e dal fallimento di Banca Marche.
Andiamo a visionare gli articoli del bilancio di previsione, in tutto sono 12.
L’articolo 1 definisce gli stati di previsione delle entrate e delle spese per ciascuno dei tre esercizi finanziari (2022, 2023, 2024) oggetto del bilancio di previsione. Per l’esercizio finanziario 2022 sono previste entrate di competenza per 5.332.339.000 euro e di cassa per 8.183.772.000 euro e sono autorizzati impegni di spesa per 5.332.339.000 euro e pagamenti per 7.923.811.000 euro in conformità agli stati di previsione delle entrate e delle spese allegate a questa legge.
Per l’esercizio finanziario 2023 sono previste entrate di competenza per 4.370.000.000 euro e sono autorizzati impegni di spesa per 4.370.000.000 euro. Per l’esercizio 2023 sono previste entrate di competenza per 4.152.000.000 euro e sono autorizzati impegni di spesa per 4.152.000.000 euro.
L’articolo 2 approva gli allegati previsti dal decreto legislativo 118 del 2011 e sono: il prospetto delle entrate per titoli e tipologie; il prospetto delle spese per missioni, programmi e titoli; il riepilogo generale delle entrate per titoli; il riepilogo generale delle spese per titoli; il riepilogo generale delle spese per missioni; il quadro generale riassuntivo; gli equilibri di bilancio; la tabella dimostrativa del risultato di amministrazione presunto; la composizione per missioni e programmi del fondo pluriennale vincolato; la composizione dell’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità per ciascuno degli anni considerati nel bilancio di previsione; il prospetto dimostrativo del rispetto dei vincoli di indebitamento; l’elenco dei capitoli che riguardano le spese obbligatorie; l’elenco delle spese che possono essere finanziate con il fondo riserva per spese impreviste; la tabella dimostrativa del disavanzo derivante dal debito autorizzato e non contratto; l’elenco delle spese autorizzate con il bilancio 2022/2024 quantificate annualmente con legge di approvazione di bilancio; l’elenco analitico delle risorse accantonate nel risultato di amministrazione presunto; l’elenco analitico delle risorse vincolate nel risultato di amministrazione presunto (allegato 17, in precedenza era allegato 16); l’allegato di interesse del tesoriere (allegato 18); la nota integrativa e l’elenco dei beni immobili appartenenti al patrimonio disponibile della Regione.
L’articolo 3 approva l’elenco aggiornato dei beni immobili appartenenti al patrimonio disponibile della Regione.
L’articolo 4 dispone in merito allo stato di previsione delle entrate negli esercizi 2022/2023/2024 e alle riscossioni dell’esercizio finanziario 2022.
L’articolo 5 contiene le disposizioni generali per la gestione degli stanziamenti di spesa, in particolare autorizza l’impegno nel limite massimo degli stanziamenti iscritti in ciascuno degli anni 2022/2024 e il pagamento dell’anno 2022; autorizza la Giunta regionale ad assumere gli atti necessari alla salvaguardia degli equilibri di bilancio nel pieno rispetto dei vincoli di pareggio di bilancio previsti dalla normativa statale, salvaguardando comunque gli stanziamenti necessari alla copertura delle obbligazioni giuridicamente perfezionate in scadenza e degli oneri inderogabili, tabella A.
L’articolo 6 attiene all’utilizzo anticipato delle quote di avanzo vincolato dell’esercizio 2021, così come previsto dal comma 8 dell’articolo 42 del decreto legislativo del 2011. Il comma 1 dispone in merito all’iscrizione nella missione e nei programmi elencati delle quote di avanzo vincolato richieste dalle strutture regionali competenti per complessivi 40 milioni di euro che trovano evidenza nell’elenco analitico delle quote vincolate del risultato presunto di amministrazione, allegato C della nota integrativa, e sono ricomprese nell’allegato 8, tabella dimostrativa del risultato di amministrazione presunto di questa legge. Il comma 3 dispone in merito alla nuova destinazione delle quote di avanzo vincolato di investimento derivante dall’economia di spesa maturata a carico dei capitoli istituiti in attuazione dell’articolo 3 della legge regionale 20/2020 ‘Misure straordinarie ed urgenti connesse all’emergenza epidemiologica da Covid 19 per la ripartenza delle Marche’, destinandole al finanziamento dei nuovi interventi di investimento iscritti a carico dei capitoli di seguito indicati: contributi per spese di investimento a favore dell’innovazione tecnologica 60.000; spese per l’acquisto di strumenti ed attrezzature 350.000; spese per l’acquisto e sviluppo di impianti e attrezzature elettroniche 410.000; spese per l’acquisto di attrezzature complementari 150.000 e ce ne sono altre, però vedo che il tempo scorre.
L’articolo 7 dispone in merito ai fondi di riserva previsti dalle norme iscritte a carico dei capitoli.
L’articolo 8 autorizza il ricorso al debito per la copertura del disavanzo e rinnova le autorizzazioni alla contrazione dei mutui già autorizzati negli anni precedenti e non contratti per complessivi euro 150 milioni.
L’articolo 9 autorizza l’indebitamento per i nuovi investimenti del triennio 2022/2024 pari a complessivi 172.721.000 euro. Gli stanziamenti sono iscritti nel Titolo 6 dello stato di previsione delle entrate a carico dei capitoli sotto riportati: ricavo di un mutuo passato da contrarsi per le spese di investimento inscritto con questa legge pari a 78.928.000 euro, poi ce n’è un altro di 58.706.000 euro. La disposizione garantisce la copertura della quota di investimenti finanziabili con il ricorso al mutuo iscritti nello stato di previsione della spesa per il medesimo importo e dettagliato nell’allegato A.
L’articolo 10 definisce le modalità e le condizioni per la contrazione dei mutui.
L’articolo 11 autorizza la Giunta regionale ad effettuare le variazioni di bilancio ai sensi del decreto legislativo 118/2011.
L’articolo 12 reca disposizioni in merito all’entrata in vigore di questa legge.
Per quanto riguarda il quadro delle entrate e delle spese, ho già detto che per il 2022 ammontano a quasi 5 miliardi, nel 2023 a 4,3 miliardi, nel 2024 a 4,1 miliardi. Oltre alle suddette risorse nell’anno 2022 è iscritta in entrata una quota di avanzo vincolato.
Le entrate sono costituite dalle principali voci che riassumo: entrate tributarie comprese nel triennio tra 3,3 miliardi e 3,4 miliardi; trasferimenti correnti principalmente Stato ed Unione europea compresi nel triennio tra 231 e 398 milioni; entrate extratributarie comprese nel triennio tra 106 e 137 milioni; entrate in conto capitale comprese nel triennio tra 121 e 270 milioni; entrate da riduzione di attività finanziaria comprese nel triennio tra 256 e 538 milioni; accensioni di prestiti compresi nel triennio tra 35 e 243 milioni di euro.
Dobbiamo ricordare che le entrate tributarie, la maggior parte di esse, finanziano la sanità, i tributi destinati alla sanità ammontano infatti a 2.985.000.000 di euro, tutte le entrate tributarie sono quasi assorbite dalla sanità.
Ho corso un po’ per quanto riguarda questo atto, però ci tengo ad affermare che un efficientamento della spesa corrente piuttosto rigoroso è stato fatto in questo bilancio e noi abbiamo ritenuto di confermare gli stanziamenti della previsione che lo scorso anno sviluppammo sul 2021, ma confidiamo in corso d’opera di aumentare la provvista finanziaria a sostegno di tante voci che sono state per il momento contenute entro i limiti della previsione dello scorso anno.
Faccio riferimento alla possibilità, anzi alla certezza, che per effetto della gestione attiva del debito possono essere attribuite ulteriori risorse alla spesa corrente, alle voci che sostengono le politiche pubbliche regionali, questo è possibile grazie al debito autorizzato non contratto (Danc) che libera risorse in corso d’anno.
La massa spendibile per effetto dell’irrigidimento del bilancio regionale è pari a 370 milioni di cui 200/220 milioni per spese di funzionamento.
Ma qual è la strategia di questo bilancio? E’ la capacità della Regione di intercettare e spendere quelli che sono i tre grandi affluenti di risorse che si vedono all’orizzonte e sono: il PNRR, le prime attribuzioni finanziarie riguardano 16 milioni per l’edilizia scolastica, 42 milioni per il dissesto idrogeologico; il secondo grande pilastro è il nuovo programma comunitario di sostegno 1.102.000.000 per il Por, Fse, Fesr; il terzo pilastro sono i fondi di sviluppo e coesione ed ammontano a 250 milioni che vengono messi a disposizione per il settennio, i primi 40 milioni sono stati anticipati per finanziare la Val Tenna, il casello tra Porto Sant’Elpidio e Fermo, il prolungamento di Civitanova verso Via Enaudi.
L’uscita dalla pandemia è difficile per i bilanci regionali che sono costretti a dibattersi tra mille difficoltà, ma manteniamo alta la guardia con una attenzione al PNRR ed al Fondo di sviluppo e coesione che ci consentiranno di sviluppare tanti interventi in conto capitale perché, ribadisco, l’obiettivo di questo esecutivo riguarda le infrastrutture e gli investimenti che rappresentano la colonna portante per l’economia di una regione.
Per il resto nell’assestamento abbiamo provveduto a garantire alcune somme soprattutto per la coesione sociale, la vita indipendente.
La vera sfida è quella di saper tradurre in azioni le disponibilità finanziarie che ci vengono assegnate, questo è il nostro obiettivo. Il tempo è quasi terminato, sono stata molto veloce per quanto riguarda il bilancio di previsione, per la legge di stabilità che facciamo Presidente?

PRESIDENTE. La relazione è unica.

Jessica MARCOZZI. Questa proposta di legge, redatta ai sensi del comma 4 dell’articolo 36 e del paragrafo 7 dell’Allegato 4/1 - Principio contabile applicato concernente la programmazione di bilancio del decreto legislativo del 23 giugno 2011 n. 118, nonché delle disposizioni della legge regionale 11 dicembre 201, n. 31, è formata da 11 articoli.
L’articolo 1 definisce il quadro finanziario di riferimento per il triennio 2022/2024.
L’articolo 2 autorizza, al comma 1, il rifinanziamento di interventi previsti dalle leggi regionali elencate nella tabella B); al comma 2 i cofinanziamenti regionali di programmi statali indicati nella tabella D1; al comma 3 i cofinanziamenti regionali ai programmi comunitari indicati nella tabella D2;, al comma 4 le spese per la realizzazione degli interventi indicati nella tabella E.
L’articolo 3 prevede il Fondo speciale per il finanziamento degli oneri di investimento derivanti da nuovi provvedimenti regionali.
L’articolo 4 autorizza l’esenzione per il 2022 del bollo auto per i possessori di auto ibride, benzina/elettrica o gasolio/elettrica.
L’articolo 5 stabilisce per il 2022 l’anticipazione finanziaria di 10 milioni di euro concessa per fronteggiare la crisi sismica.
L’articolo 6 autorizza la rateizzazione decennale e la restituzione dei finanziamenti concessi in attuazione dell’articolo 11 della legge regionale 24 del 2005.
L’articolo 7 disciplina interventi per favorire il trasporto ferroviario ai fini turistici.
L’articolo 8 prevede l’esenzione al pagamento della tassa di concessione regionale per l’abilitazione venatoria per i primi due anni successivi al rilascio dell’abilitazione.
L’articolo 9 modifica la legge regionale 26/1996.
L’articolo 10 attesta il rispetto degli equilibri di bilancio e la copertura finanziaria.
L’articolo 11 dichiara urgente la legge.
Sfido chiunque nella minoranza a dire che questo bilancio di previsione, così com’è stato detto per il Documento di economia e finanza, non ha un’anima. Ce l’ha perché questo esecutivo ha puntato sugli investimenti, ricordo che l’ultima infrastruttura, e l’ho detto anche al Consigliere Carancini, che ora non vedo in Aula, che noi abbiamo inaugurato è stata la Quadrilatero.
Questa amministrazione ha puntato sugli investimenti e infrastrutture che rappresentano il volano dell’economia. Quindi, respingo al mittente quello che è stato detto all’inizio che questo bilancio di previsione, che non ha una visione strategica, la strategia di questo esecutivo è ben chiara sin dall’inizio del suo insediamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Visto che la relatrice di maggioranza ha parlato in maniera approfondita dell’articolato sia della legge di stabilità che del bilancio regionale, mi soffermerò solo sugli articoli su cui ho qualcosa di significativo da dire e poi inizierò con la parte politica della mia relazione, soprattutto dato l’orario.
Per quanto riguarda la legge di stabilità regionale mi vorrei soffermare sull’articolo 8, che autorizza l'esenzione al pagamento della tassa di concessione regionale per l'abilitazione alla caccia per i primi due anni successivi al suo rilascio, riguardo a questo noi abbiamo presentato un emendamento soppressivo in Commissione e lo ripresentiamo anche in Aula.
Per quanto riguarda la proposta di legge n. 90 sulla legge di bilancio regionale 2022/2024 , l’articolo 6 dispone in merito all’utilizzo della quota di avanzo vincolato del risultato di amministrazione presunto applicato al bilancio di previsione, a tal proposito prendiamo atto che sono andati in avanzo i fondi non spesi per le finalità previste dalla legge 20/2020, che è quella sulle ‘Misure straordinarie ed urgenti connesse all’emergenza epidemiologica da Covid 19 per la ripartenza delle Marche’ per un ammontare pari ad oltre 19 milioni di euro. Tali fondi vengono ora destinati a finalità diverse da quelle previste dalla legge a cui erano stati assegnati, tra cui alcuni discutibili rispetto al vincolo Covid, che vanno dall’acquisto di attrezzature informatiche e software per gli uffici regionali, alla manifestazione sportiva di ciclismo Tirreno-Adriatica, al Summer Jamboree di Senigallia, ai contributi alle pro-loco, alle manifestazioni di rievocazione storica.
Tralascio tutto il resto dell’articolato di cui ha già parlato la Consigliera Marcozzi e passo alla relazione d’ordine politico.
Il bilancio non è solamente uno strumento tecnico, ma ha una fondamentale valenza politica, in quanto dovrebbe essere la coerente esplicitazione, in termini di allocazione di risorse, delle linee programmatiche di governo esposte dal Presidente Acquaroli ad inizio mandato, e delle linee strategiche e dei programmi operativi previsti dalla Giunta nel Documento di economia e finanza regionale.
I motivi di insoddisfazione derivano in primo luogo dal "modus operandi" adottato anche da questa maggioranza, che comprime e svilisce le prerogative dell'Assemblea legislativa. Mi riferisco all'inaccettabile contrazione dei tempi della procedura di esame ed approvazione delle tre proposte di legge che compongono il ciclo di bilancio: il Defr, la legge di stabilità e la legge di bilancio. Tale contrazione non consente un esame approfondito da parte dei Gruppi e della competente I^ Commissione consiliare. Si continua ad abusare del senso di responsabilità delle minoranze che, coscienti dei danni che deriverebbero ai cittadini dall'esercizio provvisorio del bilancio, si astengono dall'esercitare le proprie prerogative in modo intransigente.
Mi riferisco inoltre alla persistente cattiva abitudine, anche di questa maggioranza, di operare stanziamenti mediante autorizzazioni di spesa discrezionali e rispondenti a richieste provenienti dai propri referenti politici nel territorio, piuttosto che finanziare adeguatamente le leggi approvate dall'Assemblea legislativa, che in molti casi rimangono lettera morta per l'assenza dei fondi necessari alla loro attuazione.
Cito un breve elenco delle leggi approvate nel 2021 da questa stessa maggioranza, spesso all’unanimità, che non prevedono finanziamenti negli anni 2022 e seguenti o prevedono delle somme irrisorie:
- la n. 4 ‘Riconoscimento di Fabriano città della carta e della filigrana e di Ascoli Piceno e Pioraco come città della carta’, finanziata con soli 10.000 euro;
- la n. 10 ‘Interventi di promozione e sostegno dei gruppi di autoconsumo collettivo di fonti rinnovabili e delle comunità energetiche rinnovabi’, finanziata con soli 5.000 euro;
- la n. 17 ‘Istituzione dell'itinerario ebraico marchigiano’, approvata all’unanimità, non prevede nessun finanziamento;
- la n. 20 ‘Giornata regionale per il diritto al divertimento in sicurezza’, non prevede nessun finanziamento e questa scelta mi sembra veramente grave;
- la legge sui borghi, siamo passati dai 900.000 euro stanziati per il 2022 a 500.000 euro, sono stati tolti 400.000 che saranno autorizzati per l’aeroporto;
- la n. 3 del 2017, è la legge di cui ha parlato prima il Consigliere Mastrovincenzo sulla ludopatia che non sarà finanziata. Ricordo che avete prorogato recentemente, abbiamo dibattuto tanto, i termini con cui gli esercenti si devono adeguare alla normativa regionale e avevate detto che avreste puntato sulla prevenzione, invece la legge non verrà finanziata.
Altri esempi, tra le tante leggi fondamentali approvate in passato che sono rimaste senza fondi nel 2022 e 2023, sono:
- la n. 14 del 2020, relativa agli incentivi per la rimozione e lo smaltimento dell'amianto, quindi, come l’anno scorso presentiamo un emendamento in proposito;
- la n. 1 del 2019, relativa alla promozione dell'invecchiamento attivo (sono previsti fondi solo nel 2024);
- la n. 32 del 2018, che disciplina gli interventi regionali di prevenzione e contrasto dei fenomeni del bullismo, cyberbullismo, sexting e cyberpedofilia (cui tengo molto come insegnante e come madre) ed al riguardo, esattamente come l’anno scorso, presento un emendamento. Ricordo che l’anno scorso era stato approvato.
Queste ed altre importanti leggi approvate dall'Assemblea legislativa rimangono inapplicate, mentre si preferisce soddisfare richieste estemporanee di ogni tipo, con contributi straordinari a Comuni, Associazioni ed imprese per attività ed interventi minuti, che poco hanno a che fare con le competenze regionali.
Ad esempio, nell'emendamento della maggioranza approvato in I^ Commissione a firma del Presidente Marinelli ci sono contributi ai Comuni, che pesano esattamente per 900.000 euro, per opere di qualsiasi genere: campetti da calcio, campi da tennis, oasi feline, parchi giochi, enoteca comunale, rinnovo degli automezzi comunali, fino alle manifestazioni pugilistiche ed al gioco della ruzzola; segnalo peraltro, a beneficio dei miei concittadini, che in bilancio non risulta nulla di specifico come contributo ai carnevali storici, evidentemente gli esponenti fanesi della maggioranza non hanno molta influenza nella spartizione delle risorse della tabella E).
Al di là del discutibile "modus operandi", se entriamo nel merito delle politiche, che il bilancio esprime, dobbiamo evidenziare il segnale negativo che emerge dal raffronto tra gli stanziamenti di questo bilancio rispetto alle previsioni definitive dell'anno 2021.
Le entrate correnti sono previste solo in leggera diminuzione rispetto al 2021 (-6%). Deve essere inoltre ancora contabilizzata la quota di competenza della Regione Marche del Fondo per l'esercizio delle funzioni di 600 milioni previsto nella legge di bilancio delle Stato (stimata in circa 15 milioni).
Ciò nonostante, alcuni stanziamenti di spesa sono stati letteralmente massacrati:
- la missione 5 (tutela e valorizzazione beni e attività culturali) conta -65% rispetto al 2021;
- la missione 6 (politiche giovanili, sport e tempo libero) -42%;
- la missione 7 (sviluppo e valorizzazione dei turismo) -57%;
- la missione 9 (sviluppo sostenibile e tutela del turismo e dell'ambiente) -43%;
- la missione 12 (diritti sociali, politiche sociali e famiglie) -76%.
Le suddette percentuali si riferiscono agli stanziamenti nella proposta di bilancio presentata in I^ Commissione, dove non mi pare ci siano stati grossi cambiamenti rispetto alle previsioni definitive relative al 2021.
Questi tagli drastici non sono certo dovuti a maggiori fondi per la sanità, che dipendono da entrate vincolate ed autonome e sono rimasti pressoché costanti nella misura di circa 3 miliardi di euro.
Non ci sembra pertanto che negli stanziamenti di bilancio questa amministrazione regionale sia stata conseguente alle tante intenzioni declinate nel Defr, in cui peraltro rileviamo anche importanti omissioni che abbiamo evidenziato con i nostri emendamenti, tutti bocciati, oltre ad un parere favorevole "con riserva" da parte del Crel, che equivarrebbe ad una bocciatura, e questo vi ha obbligato a far presentare al Presidente della I^ Commissione gli emendamenti che poi sono stati approvati.
Gli investimenti, inoltre, sono insufficienti, intendo quelli fatti con i soldi regionali. La spesa in conto capitale prevista nell'anno 2022, infatti, è di soli 470 milioni, ponendo le Marche tra le Regioni in cui la spesa per investimenti per abitante è la più bassa.
Il moltiplicatore economico della spesa pubblica per investimenti è una leva di sviluppo che la Regione Marche continua a non utilizzare, a nostro giudizio, in misura adeguata.
Dopo il superamento della politica degli ospedali unici provinciali, che per tanto tempo ha bloccato gli investimenti nell'edilizia sanitaria, mi auguro che questa maggioranza trovi una convergenza nel finalizzare l'utilizzo delle risorse statali e regionali disponibili al riequilibrio territoriale della quantità e qualità dei servizi sanitari e dei posti letto, che vede la provincia di Pesaro e Urbino pesantemente penalizzata insieme a quella di Fermo.
Attraverso un nostro emendamento, di cui abbiamo presentato due versioni con due coperture differenziate, invitiamo la maggioranza ad essere conseguente alla risoluzione approvata all'unanimità nella seduta di questa Assemblea legislativa del 21 dicembre, con cui si decideva di realizzare un Hospice pediatrico a Fano, finanziando l'intervento ed inserendolo negli strumenti programmatori della Regione. Fino a quel momento saremo ancora nell'ambito delle buone intenzioni.
Negli interventi per la disabilità, anche quest'anno rileviamo che manca un fondo destinato a cofinanziare l'attuazione da parte dei Comuni marchigiani dei Piani per l'eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA), per rendere accessibili alle persone con disabilità gli edifici e gli spazi pubblici, nonostante devo rilevare l'approvazione da parte di questa Assemblea legislativa, nella seduta del 29 dicembre dello scorso anno, di un ordine del giorno che impegnava la Giunta ad istituirlo.
Le considerazioni sopra esposte non ci consentono di esprimere un giudizio favorevole su questo bilancio.
Per ultimo, vorrei fare un focus sulle risorse comunitarie che sono state citate spesso anche negli interventi relativi al Defr.
Il triennio ricompreso nella programmazione del bilancio che ci apprestiamo ad approvare sarà fondamentale per il futuro della nostra regione, in quanto nel periodo di programmazione 2021-2027 saranno messi a disposizione della Regione Marche un ammontare di risorse senza precedenti, che dobbiamo essere preparati ad utilizzare nel migliore dei modi, con efficienza, efficacia e trasparenza.
La dotazione ordinaria dell'attuale periodo di programmazione 2021-2027 vede l'assegnazione alla Regione Marche di circa 1.100 milioni di euro, dei quali 730 milioni di euro dal programma operativo Fesr e circa 370 dal programma operativo Fondo sociale europeo, con un incremento di circa il 76% rispetto alla programmazione 2014-2020. Questo anche per il riconoscimento dello status di "Regione in transizione", avvenuto sia per il peggioramento della situazione socio-economica regionale, sia per il cambiamento dei parametri di valutazione delle situazioni regionali rispetto alla media europea.
A questi fondi si aggiungono quelli derivanti dal Fondo di sviluppo e coesione previsti in circa 250 milioni nei prossimi 7 anni, e quelli, non ancora determinati, del PNRR.
Ci auguriamo che questa amministrazione sia in grado di cogliere appieno le opportunità offerte da questi fondi, ricercando le opportune collaborazioni istituzionali con il Governo e mettendo a disposizione le migliori competenze su cui possiamo contare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Andrò subito ad illustrare gli emendamenti che ho presentato insieme al gruppo del Partito Democratico, voglio però ringraziare la Consigliera Ruggeri per la relazione che ha fatto, veramente puntuale, quando un Consigliere dimostra di aver studiato così attentamente il complimento gli va riconosciuto.
Vorrei solamente evidenziare alcuni aspetti. Voglio ringraziare la Giunta in particolare l’Assessore Castelli perché gli ho mandato una mail anche se, poi dirò, la risposta non è stata poi così esaustiva, per capire dove sono i soldi per l’ospedale Marche Nord, siccome è stato annunciato più volte che le risorse per il nuovo ospedale erano già state individuate, 150 milioni di euro. Devo dire la verità, nella tabella E ci sono le risorse per l’ospedale di Fermo, per l’Inrca di Ancona e per altri interventi, anche di 30-40 milioni di euro, ma non è previsto praticamente nulla per l’ospedale Marche Nord. C’è una voce di 13 milioni di euro che fa riferimento a un cofinanziamento regionale che era quello relativo all’articolo 20 della legge 67/1988. Ricordo che queste sono risorse messe dalla Giunta precedente, i milioni erano 16 e sono passati a 13, poi mi è stato spiegato che oltre ai 104 milioni di euro previsti dal vecchio accordo di programma, la Regione ha intenzione di utilizzare i fondi statali. Ad oggi però nel bilancio non sono inseriti perché, ho fatto alcune verifiche, abbisogna un accordo di programma e per farlo è basilare un progetto.
Il mio è uno stimolo ad accelerare il più possibile, affinchè la Regione porti avanti il progetto dato che fino a quando non c’è non è possibile fare l’accordo con lo Stato e definire i finanziamenti. Quando si danno le comunicazioni è bene essere precisi perché, anche se uno dice che i soldi sono già stati stanziati, in realtà le risorse non sono state stanziate ed è necessario un ulteriore percorso.
Vado brevemente ad illustrare i tre emendamenti che ho presentato. Il primo è il 2/3 che chiede il finanziamento della legge regionale 21/1992, che prevede di promuovere le attività di educazione permanente, quindi la parte che si occupa dell’educazione musicale, dove attualmente per l’annualità 2023 non è previsto nessun finanziamento e noi sappiamo che i corsi di educazione musicale, che portano avanti principalmente le bande ed i cori, che sono partiti nel 2021 e termineranno nel 2022 verranno liquidati nel 2023 e per poterlo fare hanno bisogno di certezze. Chiedo di approvare questo emendamento, altrimenti ulteriori fondi riusciremo a metterli solamente in assestamento e se non avverrà nei primi mesi i corsi non si potranno tenere perché non c’è la garanzia del finanziamento.
Il secondo emendamento riguarda il finanziamento della legge regionale 32/2017, che si occupa degli interventi dell’economia solidale per la prevenzione e la produzione di rifiuti. La Giunta regionale ha presentato un Piano qualche settimana fa contro lo spreco alimentare ed è stato approvato, solamente che non è stato fatto il bando per l’anno 2021, che quindi non è partito. Mi auguro che possa partire nel 2022, presumo che questo sia l’obiettivo, ma attualmente le risorse messe a bilancio sono 280.000 euro, mentre per poter dare piena attuazione al piano sono necessari 336.000 euro approvati dalla III^ Commissione. Chiedo un’integrazione del capitolo portandolo da 280.000 a 336.000 euro, andando a prendere le risorse nel tributo in discarica, che poi devono essere utilizzate per questo tipo di interventi.
L’ultimo emendamento riguarda il rifinanziamento della legge regionale 14/2020 sugli incentivi per la rimozione di piccoli quantitativi di amianto, qui si chiedono 200.000 euro per l’anno 2022 perché a tutt’oggi non è stato finanziato. Anche qui il finanziamento viene preso all’interno del tributo speciale in discarica, che sono le risorse che abbiamo utilizzato per finanziare sia la legge che il bando partito nel corso del 2021.
Non aggiungo altro, anche perché la Consigliera Ruggeri ha fatto una relazione più che esaustiva e magari in occasione della votazione dei singoli emendamenti riprenderò la parola.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei richiamare l’attenzione della maggioranza su un emendamento che ho presentato, una proposta che credo possa essere accolta favorevolmente da molti miei colleghi, alcuni hanno partecipato anche a confronti che si sono tenuti in III^ Commissione sulle Forze dell’Ordine.
Siamo ancora in piena pandemia ed abbiamo notato come molti volontari siano stati di supporto alle Forze dell’Ordine, tra questi ci sono stati quelli della protezione civile, ma anche quelli dell’Associazione nazionale Carabinieri. Fino ad oggi il dispendio di energie dei componenti dell’Associazione nazionale Carabinieri, mi riferisco ai Carabinieri in congedo, è stato fondamentale soprattutto nella fase della pandemia, in molte città hanno dato un supporto indispensabile alle amministrazioni ed anche al personale sanitario, per cui è importante ora riconoscere questo loro impegno e fare in modo che possa proseguire, per questo ho presentato un emendamento alla legge di stabilità con cui chiedo di stanziare 50.000 euro che possono essere reperiti dal fondo di riserva per le spese obbligatorie.
Vi invito a riflettere in attesa che si possa votare, visto che non è uno dei primi, avete tempo per pensarci e sono convinta che sarà anche vostro interesse accogliere questa proposta, anche perché l’Associazione nazionale Carabinieri nelle Marche conta 12.000 membri su un totale di 97 sezioni in tutto il territorio regionale. Gli iscritti sono impegnati in diversi ambiti e a partire dal 1993 si sono occupati di vigilanza nei musei, vigilanza e allertamento contro gli incendi boschivi, ricognizione del territorio e segnalazione ai nuclei operativi ecologici dei Carabinieri di ogni situazione o evento di rischio ambientale, non solo, nelle Marche il loro supporto è stato fondamentale durante il terremoto del 1997/1998, così come durante tutti gli eventi catastrofici degli anni successivi (nell’alluvione di Sarno) ed hanno dato un contributo importantissimo per la gestione dell’emergenza sia in Albania che in Kossovo e nel 2000 in occasione del Giubileo.
A tutto ciò vanno aggiunti gli accordi con le amministrazioni locali per la vigilanza all’esterno delle scuole e nei parchi, oppure in occasione di eventi particolari, come la vigilanza nelle strutture pubbliche, l’assistenza alle persone disabili, agli anziani, ai non autosufficienti ed ai minori.
Sono circa 12.000 i volontari che nelle Marche hanno bisogno di essere sostenuti perché molto spesso non possono permettersi nemmeno un mezzo per spostarsi, oppure una sede.
Chiedo semplicemente di sostenerli con questo primo contributo di 50.000 euro stanziato dal fondo di riserva. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. In prima battuta vorrei ringraziare la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri per l’intervento che ha fatto e che condivido, mentre ho apprezzato molto meno la relazione della Consigliera Marcozzi, mi spiace che non sia in Aula, oltre a non condividere la relazione nel merito sono molto dispiaciuta che una collega, non solo collega Consigliera, ma collega commercialista, abbia snocciolato in modo così superficiale e inveritiero dei dati.
La Consigliera Marcozzi ha detto che siamo arretrati ed in zona di transizione, vero, però forse sarebbe stato più utile spiegare come mai siamo finiti in zona di transizione. Sarebbe ad esempio interessante dire che la Commissione europea ha cambiato i criteri individuati nel settennio precedente, se questo non fosse avvenuto non saremmo probabilmente arretrati in zona di transizione, dopodiché per certi versi ne siamo anche molto felici perché questo significa che abbiamo delle risorse in più da spendere.
Così come non si può dire, come aveva fatto nel punto precedente del Defr, ero fuori ma ho ascoltato, che all’epoca non c’era una Giunta di centro-destra, come se fosse colpa della Giunta di centro-sinistra se non solo c’è stata la più grande crisi finanziaria degli ultimi decenni, ma che questa regione abbia subìto una serie di terremoti. Mi riferisco ad esempio alla crisi di Banca Marche rispetto alla quale qualche esponente di questa Giunta potrebbe fornirci maggiori spiegazioni, ai terremoti che la nostra regione ha dovuto affrontare e cito ovviamente la crisi legata alla pandemia da Covid che abbiamo dovuto affrontare, oltretutto con molti meno strumenti di quanto non ne abbia avuti questa Giunta, verso la fine della precedente legislatura.
Eppure ricordo molto bene una piccola soddisfazione che come comunità marchigiana condividemmo nel gennaio 2020 quando valutammo un bellissimo primato, mi riferisco al 3% del PIL nelle Marche, eravamo la prima Regione italiana che registrava la crescita maggiore del Pil nel 2018.
Non credo francamente, e l’avevo anche detto all’epoca, che fosse frutto dei lavori della Giunta di centro-sinistra, ma mi piace pensare che alcune misure abbiano contribuito chiaramente a raggiungerlo, dire, però, che abbiamo ricevuto dei dati sfavorevoli, che siamo una regione in transizione e definire uno scenario negativo ed in modo più o meno indiretto imputarlo alla parte politica lo trovo non solo ingeneroso, ma assolutamente forviero della lettura di una realtà che non è reale e chi mastica studi economici dovrebbe saperlo più di altri.
Così come vorrei ricordare a tutti quanti ed a me stessa che un nuovo modello di sviluppo economico questa Regione ce l’ha e la Giunta precedente ve l’ha dato in custodia, infatti negli ultimi 5 anni abbiamo puntato molto sull’innovazione, sull’internazionalizzazione, sul credito e l’abbiamo fatto sapendo raccogliere sfide che la Regione, che è l’unica regione al plurale, mai è riuscita a cogliere.
Tutte le riforme che abbiamo fatto, le abbiamo attuate riuscendo a tenere unita la nostra regione, siamo riusciti ad aggregare ben 5 Camere di Commercio, i Confidi, attualmente Unico è il Confidi di tutto il centro sud, ma l’abbiamo fatto in realtà anche per altre riforme, penso all’Erap e non solo.
La Consigliera Marcozzi ha detto che nella nostra Regione le infrastrutture si sono fermate alla Quadrilatero, probabilmente negli ultimi 5 anni - peraltro era Consigliera come noi – era particolarmente distratta perché la Giunta precedente, ad esempio, ha realizzato sia la bretella di connessione tra il porto e l’uscita nord di Ancona che la valutazione di impatto ambientale e ben 200 milioni di euro sono già stati finanziati; voglio anche ricordare l’arretramento della statale 16, i 60 milioni di euro che abbiamo destinato alle piste ciclabili rispetto alla quale, ricordo, il centro-destra di allora era piuttosto critico, e ma mi fa molto piacere che abbia cambiato idea e che anzi ne rivendichi la paternità.
Voglio anche ringraziare, mi dispiace che non sia qui al mio fianco, il Consigliere Cesetti per le infrastrutture ospedaliere che sono state realizzate, è soprattutto merito suo se Fermo ed Amandola hanno un nuovo ospedale, poi giustamente il Consigliere Biancani ha ricordato anche Pesaro, anzi, ne approfitto per esprimere grande preoccupazione circa la realizzazione di quella infrastruttura.
L’aeroporto l’abbiamo salvato noi, l’ha salvato la Giunta precedente ed è qui l’ex Assessore Casini, che è stata come sempre molto preziosa, poi l’Inrca, il Salesi, il raddoppio dell’Orte-Falconara, lo svincolo di Fano, oltretutto con i fondi per lo sviluppo e la coesione (Fsc) abbiamo anche finanziato le strade di connessione con gli ospedali che avevamo previsto. Vorrei anche ricordare l’ambizioso piano dell’edilizia scolastica, che prevedeva 500 milioni di euro e che fu approvato nel 2018 per realizzare nuove scuole o per mettere in sicurezza quelle già esistenti. Grazie a questo piano sono state realizzate 400 nuove scuole e messe in sicurezza alcune di queste su un totale di 1.200 scuole presenti nella regione Marche, ora invece vedo che questa Giunta punta molto sulla ventilazione, per cui non accetto francamente lezioni di questo tipo né sulle infrastrutture né su tutto il resto.
A proposito di fondi devo dire che ricordo molto bene quando l’allora opposizione paventava, ventilava una scarsa condivisione con non sappiamo chi. Sono tutti quanti delusi, arrabbiati perché per la prima volta la nostra Regione riceverà tantissime risorse ed i documenti agli stakeholder, quando vengono inviati, vengono mandati sempre all’ultimo momento e c’è ormai la convinzione, nemmeno la sensazione, che siano riunioni di rito e che non ci sia affatto la capacità di incidere.
Ho letto con attenzione alcuni elenchi che sono stati pubblicati, mi riferisco ovviamente ai fondi ripartiti su proposta della Giunta regionale, anche qui, sono stati allocati senza alcuna condivisione territoriale e sembra per certi versi quasi un assalto alla diligenza perché non c’è una logica, non c’è un processo di integrazione o sinergia tra i diversi interventi, nessuna integrazione tra i fondi. Pensate che quando la Giunta precedente si insediò io mi presi, da Assessore alle politiche comunitarie, qualche mese per poter valutare la possibilità di modificare qualche intervento, anche se i mezzi a disposizione erano molto pochi perché in realtà la strategia era stata già approvata nel 2014, prima che noi vincessimo le elezioni. Ricordo ad esempio che per il credito erano previsti una decina di interventi, io portai le schede Mapo in Giunta a dicembre, vincemmo le elezioni il 25 maggio, e dei 10 interventi ne finanziammo solo uno che era quello per l’unificazione dei Confidi. Poi sul credito puntammo tanto, arrivò la legge 13 e non solo. Anche sul credito mi sarei aspettata interventi molto più coraggiosi rispetto a quanto non abbiamo visto, ma non solo nel bilancio di previsione, devo dire in questi ultimi 15 mesi.
Oltre a questo a febbraio dell’anno successivo, 2016, per la prima volta la Giunta precedente presentò un documento di integrazione fondi. Mi spiego meglio, se l’obiettivo era quello di sostenere l’export abbiamo provato a vedere se c’era un modo per finanziare in maniera sinergica attraverso i fondi Fesr e Fse la stessa finalità, quindi con i fondi Fse ad esempio cercammo di formare manager per l’internazionalizzazione e con le risorse Fesr finanziammo fiere e interventi a sostegno dell’export, cercammo di fare in modo che questi bandi uscissero insieme e questa cosa ha funzionato talmente tanto che alla fine a proposito della legge regionale 25/2018, che questa Giunta vuole abrogare, quella sull’impresa 4.0, gli ultimi bandi prevedevano all’interno dello stesso bando sia risorse Fesr che Fse.
Qua invece non c’è nessuna integrazione tra i fondi, i vostri documenti sembrano semplicemente una mera raccolta di richieste, mancano passaggi di concertazione, non solo con l’opposizione, ma con tutti gli stakeholder. Passaggi di concertazione che non sono solo doverosi perché noi allochiamo risorse che sono pubbliche, ma perché credo che sia anche giusto condividere “semplicemente” le priorità nella spesa o anche verificare ad esempio se per le stesse finalità non possono essere utilizzate risorse di altra natura. Sembra piuttosto che l’obiettivo sia dire: “Abbiamo questi soldi, dobbiamo spenderli con celerità e allora li piazziamo”.
Sarebbe anche troppo facile fare una battuta sulle cifre, avviene in un momento in cui purtroppo la temperatura globale della terra aumenta. E’ vero che il clima segue ere geologiche cicliche e forse a questo punto siamo talmente tanto avanguardisti che prevediamo anche un abbassamento delle temperature nei prossimi 2000 anni, però non potremo mai purtroppo testimoniarlo, ma se ci fossimo stati noi questa valanga di soldi che voi riceverete li avremmo spesi meglio.
La Consigliera Marcozzi ha parlato della gestione attiva del debito, ho letto con grande attenzione e l’ho condiviso anche con i Consiglieri del gruppo del Partito Democratico l’allegato A del Defr, dal quale si evince che in 5 anni della Giunta Spacca la riduzione dell’indebitamento è stato di 200 milioni di euro, nei 5 anni della Giunta precedente la riduzione dell’indebitamento è stato di quasi 600 milioni di euro, quindi mi aspetto, vista la valanga di risorse che riceverete, che come minimo farete meglio dei 5 anni precedenti, questo me lo aspetto e poi ovviamente sarò qui a commentarlo con la Consigliera Marcozzi.
Lo dico all’Assessore Carloni, su alcuni cavalli di battaglia, ad esempio le start-up innovative, non ho presentato emendamenti, ma ne approfitto ora per far presente, ce ne siamo accorti in molti, che l’articolo 3 non è stato più finanziato ed era proprio quello che prevedeva contributi per l’avvio, il consolidamento, l’aggregazione in rete delle start-up innovative. Era l’articolo a proposito di investimenti che cubava proprio un milione di euro, mentre pensate è rimasto il finanziamento dell’articolo 4 per una cifra di 40.000 euro che prevede il contributo agli enti pubblici.
Infine abbiamo appreso che vi sta molto a cuore la tabella E che di fatto non fa altro che fondere ed ampliare la tabella C.
Sulla sanità purtroppo registriamo un disastro, non solo non manteniamo le promesse, ma stiamo fortemente arretrando, è stata addirittura tolta la guardia medica di domenica a Pesaro, che era la provincia con più ambulanze medicalizzate, ed ora non c’è più nemmeno un medico. Il concorso per i medici di pronto soccorso non è stato nemmeno fatto.
Infine, nonostante i grandi annunci del capogruppo di Fratelli d’Italia, non c’è di fatto niente per le pari opportunità e se non approverete nemmeno i nostri emendamenti finanziari …, visto che avete bocciato quelli del Defr e considerato che delle tante proposte di legge che abbiamo presentato, a partire dalla modifica dello Statuto che abbiamo depositato a novembre dell’anno scorso, nella migliore delle ipotesi non sono state nemmeno discusse in Commissione, in molti casi non hanno nemmeno avuto la nomina dei relatori di minoranza e di maggioranza. Allora ha proprio ragione il Consigliere Ciccioli quando dice che secondo questa maggioranza la donna forse farebbe meglio a stare a casa ad accudire i propri figli. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Parto dalle parole dell’Assessore Castelli utilizzate in occasione dell’approvazione dello scorso bilancio quando parlava della tabella C, che i Governi regionali precedenti utilizzavano per mettere a disposizione, rispetto ad alcune voci, ad alcune richieste dei territori, gli interventi necessitati che non avevano trovato nel corso dell’anno i passaggi formali di previsione, ovviamente sia nella fase di previsione che nelle eventuali variazioni.
La tabella C aveva in sé indicazioni di bilancio, poste di bilancio funzionali all’attività di chi amministrava, quelle che nell’ambito dell’organizzazione dell’amministrazione non potevano trovare abitazione nel corso dell’anno.
L’Assessore Castelli l’anno scorso ci fece una lezione su questo, dicendo che quella era la tabella delle marchette e usò questi termini testuali: “L’utilizzo di questa tabella vuol dire affiliazione al partito dominante, che sembra evocare un ritorno alla mezzadria politica” e chiudeva così: “La tabella C vuol dire gestione ottriata, riconosciuta dall’alto, di chi pensa di essere padrone delle coscienze. Questa è stata la sinistra degli ultimi anni”.
Certo è che oggi guardando la tabella E, Assessore Castelli, verrebbe da chiedersi se quella interpretazione che lei in malafede ha dato, può essere reindirizzata a lei, peraltro non di mezzadria politica, ma una forma di padronanza politica e anche di condizionamento politico perché l’espressione che viene utilizzata rispetto ai Comuni è la classica di chi si sente impunibile e dice: “Dateci una mano e noi vi diamo …, eccetera”.
Nella vicenda del Cis l’Assessore Castelli cambia le carte in tavola, come un napoletano che fa il gioco delle tre carte, modificando i termini di presentazione dei progetti. Erano fissati al 9 luglio, Assessore, e addirittura con una sua comunicazione di agosto ha cambiato, ha introdotto un nuovo criterio per fare posto e comodità a qualcuno. E’ un atto grave che si ha da chi si sente evidentemente impunito, lei ha una grande qualità, quella di dire una cosa – e la dice ovviamente bene – e di fare l’opposto. E’ una tecnica che va riconosciuta alle persone di qualità, penso peraltro che la credibilità politica ad un certo punto passerà, ad esempio attribuirsi meriti, medaglie, riconoscibilità per atti o scelte fatte dalla sua Giunta, di cui è un autorevole esponente, prima o poi verrà smascherata perché la gente non é sciocca.
Ecco perché dico che in fondo l’Assessore Castelli rappresenta in maniera plastica …

(interrompe l’Assessore Castelli)

Romano CARANCINI. Assessore Castelli, non tocca a lei, figurati se lei è toccato.
Lei Assessore rappresenta plasticamente questa Giunta e la sua onestà intellettuale dovrebbe farle chiedere scusa rispetto a quello che ha detto sulla tabella C dell’anno scorso.
Oggi ci sono all’interno di quella tabella 64 voci sotto ai 20.000 euro, la tabella E, cambiata con 900.000 euro che invece di essere destinati a obiettivi diversi, che meriterebbero di più, sono destinati - dai 3.000 ai 20.000 euro - a soggetti per la quale la gestione ottriata va
Credo che questo possa rappresentare una non credibilità politica.
C’è un altro elemento che mi piace sottolineare e che ha ben individuato la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri, ha fatto notare come molte delle leggi che sono state approvate nell’anno 2021 non sono state rifinanziate. Non è importante? Io penso che abbia un significato questo. La legge regionale 26 del 21 ottobre 2021, che fa riferimento alla valorizzazione del saltarello marchigiano, passaggio storico; la legge 25 del 2021 che riguarda la valorizzazione della cultura musicale, della tradizione e della produzione della fisarmonica, zero rifinanziamenti; la legge n. 4 del 2021, che non viene finanziata, riconoscimento di Fabriano come città della carta e della filigrana e di Ascoli Piceno e Pioraco; a legge 17, istituzione dell’itinerario ebraico marchigiano; la legge n. 15 che riguarda la promozione del libro e della lettura.
Ora può apparire insignificante, ma questo dà la misura, giorno dopo giorno, di quanto siano inaffidabili e speculativi gli interventi che vengono fatti a proposito delle leggi da voi considerate particolarmente rilevanti.
C’è un altro passaggio a cui mi piace fare riferimento, questo per dare la misura del famoso gioco delle tre carte, c’è un decreto del 16 luglio 2021 del Ministero della salute, titolato “Fondo finalizzato al rilancio degli investimenti dell’amministrazione centrale dello Stato e dello sviluppo del Paese”, in cui c’è la programmazione e gli investimenti sanitari nella Regione e fa riferimento alle richieste che la Giunta precedente aveva fatto su questo, era stato un passaggio a livello nazionale che consentiva in una fase particolare di poter programmare l’edilizia sanitaria.
Può darsi pure che non l’abbia visto, Assessore Castelli, in realtà in Commissione lei è stato come al solito napoletano, ci ha fatto credere che avrebbe destinato 55 milioni spostando un finanziamento per l’edilizia sanitaria sul sisma su Macerata, in realtà non è così, doveva essere più preciso su questo …

(interrompe l’Assessore Castelli)

Romano CARACINI. Capisco che le dà fastidio perché una delle cose naturali è che l’Assessore Castelli sia imperturbabile, tranquillo, ma quando comincia a girarsi con il proprio deretano sulla sedia e si alza, si innervosisce. E’ stato impreciso, per non dire bugiardo, ha voluto far credere …

(interrompe l’Assessore Castelli)

Romano CARANCINI. Bugiardo politico, sì, non é che se ne deve vantare.
Capisco questa supponenza che deriva evidentemente dalla considerazione dell’impunità, però questo è.
Questi 55 milioni nel bilancio non li ho trovati, ma magari non li ho rintracciati, sarebbe interessante capire se esistono o no.
Così come, prima irrideva sul presupposto che a Macerata erano arrivati 188 milioni rispetto alla previsione, facendo riferimento all’investimento di Sforzacosta e della Tolentino-San Severino, voglio ricordarle che anche lì ha continuato a giocare con le tre carte perché quell’investimento riguarda il collegamento fra Via Mattei e la Campogiano rispetto al quale lei non c’entra niente perché sono risorse già acquisite e deliberate dal CIPE nel 2014, che si affiancano all’impegno della Regione del 2011 sulla infrastruttura Via Mattei-Campogiano, così come vale per il collegamento fra Tolentino e San Severino.
Nella sostanza va detto che riuscite in maniera impeccabile a dire una cosa e a realizzarne un’altra, a tentare di far credere una cosa ed a realizzarne un’altra.
Credo che questo porterà nel tempo a scoprire quello che siete ed alle risposte ai cittadini.
Certo, vedo l’Assessore Saltamartini che sorride ed intanto andiamo in arancione!

PRESIDENTE. Vorrei chiarire, per evitare qualsiasi tipo di incidente diplomatico in cui l’Assemblea legislativa delle Marche può essere coinvolta, che l’affermazione del Consigliere Carancini “fare il napoletano” era intesa come colui che fa il gioco delle tre carte, non verso colui che è nato a Napoli, in Campania, per chiarire.
E’ chiaro che il riferimento è inteso al classico gioco delle tre carte e a qualsiasi cittadino italiano o straniero svolga questa situazione.
Ai cittadini di Napoli e della Campania va tutto il nostro rispetto, anche di tutti i marchigiani che rappresentiamo.
Conclusa la discussione, entriamo nell’esame degli articoli e degli emendamenti, partendo dalla proposta di legge n. 89.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2.
Emendamento 2/1 a firma della I^ Commissione. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Questo emendamento integra il titolo della spesa regionale 11/2020 con il numero dell’articolo al quale si riferisce lo stanziamento autorizzato.

PRESIDENTE. Emendamento 2/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/1 bis a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Ritirato.

Emendamento 2/2 a firma dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Carancini, Vitri, Mastrovincenzo, Cesetti, Bora, Biancani.
Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Qui si tratta di un contributo annuale per l’Istituto Gramsci Marche, dove vengono prese le risorse? Vengono tolte dal Centenario della nascita di Sisto V. Noi riteniamo di non accoglierlo perché questa celebrazione è già definita e programmata. Quindi non pensiamo di poter accogliere questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Mi sembra di capire che è inutile anche sottolineare l’importanza del sostegno dell’Istituto Gramsci per il ruolo che svolge nella nostra regione.
Ovviamente ci siamo mossi rispetto ad un capitolo che ci potesse consentire di continuare a finanziare questo Istituto per il lavoro, per il coinvolgimento, senza il sostentamento ha difficoltà a continuare a svolgere questa azione, ma ho sentito già che la maggioranza non solo ha deciso di bocciarlo, ma non si prende nemmeno l’impegno, invece chiedo all’Assessore Castelli di verificare nella prossima variazione di bilancio e di poter considerare questa opportunità. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/3 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Vitri, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Questo è l’emendamento finanziario che riguarda la battaglia del Pian Perduto sul quale l’Assessore Castelli mi portava in giro.
Sarebbe bello che ci spiegasse perché vengono finanziati gli altri anniversari e non questo, dopo che l’Aula ha approvato all’unanimità una risoluzione che dava dignità ai Comuni della montagna ed in particolare al Comune di Castelsantangelo sul Nera, anche la possibilità di poter organizzare una serie di eventi ed una pubblicazione su quell’occasione in collaborazione con la Regione Umbria.
Mi pare che non sia stato approvato neanche nella parte descrittiva, è evidente e presumo che non verrà approvato neanche questo, però credo che sia una contraddizione manifesta del tutto immotivata. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Consigliere Carancini, riteniamo di non accogliere questo emendamento per un motivo molto semplice, perché vengono tolte risorse per dei progetti di internazionalizzazione.
Questa Giunta ha come obiettivo di portare avanti i progetti per l’internazionalizzazione, togliere risorse in questo momento non è possibile, ne terremo conto in futuro.

PRESIDENTE. Emendamento 2/3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/4 a firma dei Consiglieri Vitri, Mangialardi, Biancani, Cesetti, Bora, Casini, Mastrovincenzo, Carancini.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Tenendo conto che nella tabella E abbiamo finanziato tanti interventi, come ha detto il Consigliere Carancini, anche di poche migliaia di euro e senza nessun tipo di finalità, questa è una richiesta che viene da un Comune del nostro territorio, che vuol mettere in campo un’operazione di riqualificazione del proprio centro storico, liberare il centro dalle macchine creando un nuovo parcheggio.
E’ un intervento tra l’altro oneroso per il Comune di Agugliano, che chiede un sostegno non particolarmente significativo per la realizzazione del parcheggio Nazario Sauro.
Penso che se abbiamo finanziato la recinzione del ruzzodromo e la copertura geodetica ad Osimo, potremmo anche finanziare questo.
Ritengo che sarebbe un bel segno per questo Comune. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pasqui.

Gianluca PASQUI. Grazie, Presidente. E’ da questa mattina che sento parlare del ruzzodromo ed allora mi sento chiamato in causa e vorrei spiegare in questo contesto cos’è, perché è brutto vedere che c’è ignoranza, nel senso etimologico del termine.
Il ruzzodromo non è nient’altro che qualcosa che si lega ad uno sport, la ruzzola, di valenza federale, nel senso che è all’interno del Coni e ci sono i campionati mondiali ed europei, soprattutto è qualcosa che si lega allo sviluppo di alcuni territori ed allora questa mattina, quando un amico Consigliere mi ha detto “Ma dov’è Valfornace?”, ho capito che lì c’è un problema serissimo. Disconosciamo nei contesti istituzionali massimi dove sono alcune località, che vivono grazie ai ruzzodromi, che vivono grazie agli sport tradizionali, che sono cultura, sono radici, sono valore, sono turismo ed infine sono anche sport.
Per chi non c’è stato lo invito ad andare a vedere le belle gare nei ruzzodromi, arrivano persone da tutta Europa o da tutta Italia con le famiglie e fanno vivere i paesini come Valfornace. Capisco che i paesini di quei territori non hanno numeri importanti per quella che è la politica, laddove i valori di alcuni tipi di politica si legano ai numeri, ed addirittura vengono cancellati.
La sfortuna/fortuna è che quei territori adesso riescono a parlare anche in questi contesti, per cui il ruzzodromo per alcuni è semplicemente vita.
Oltretutto volete sapere che cos’è? Ho capito che non c’è la concezione, è una strada che grazie ad alcuni finanziamenti viene sistemata, che lega spesso il paese ad alcune frazioni all’interno di percorsi, altrimenti sarebbero difficili anche fare le strade.
Il Comune di Valfornace ha bisogno di un aiuto per sistemare il ruzzodromo, per cui chiedo scusa se il ruzzodromo ha infastidito, ma con grande fermezza ripropongo i soldi per sistemarlo perché quelle risorse servono a far vivere dei paesini, in questo caso dell’entroterra della nostra regione. Il mio intervento è per chiedere perdono.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Semplicemente per dire che non riusciamo ad accogliere questo emendamento perché le risorse vengono prese dal fondo di riserva per spese impreviste. Può accadere che in futuro ci siano delle spese eccezionali di carattere straordinario, quindi non lo riteniamo accoglibile, non possiamo togliere risorse dal fondo di riserva per spese eccezionali.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Presidente, mi perdoni, sono dispiaciuto per la mancata possibilità di sostenere un progetto di riqualificazione ambientale in un Comune. Quello che mi ha sorpreso è l’alzata di scudi del Vicepresidente Pasqui, io non ho preso le risorse dal ruzzodromo, sono anche uno che ha giocato a ruzzola, magari non a livelli mondiali, ma per le nostre strade mi è capitato in passato di cimentarmi. Non mi sono mai permesso, Vicepresidente, nessuno tocca quei soldi, vorrei capire però quali sono i criteri che abbiamo adottato per individuare il sostegno ad un intervento rispetto ad un altro, sennò cito la copertura geodetica di un Comune rispetto ad altre coperture che erano necessarie in altri Comuni.
Quali sono i criteri? Sembrava che la tabella C …, che tra l’altro era concordata, ricordo che l’ex Assessore diceva che non era così scriteriata, si davano degli indirizzi e rispetto alle necessità del territorio c’erano delle risposte che erano pubbliche, che andavano al pubblico, che andavano normalmente ai Comuni o ad associazioni tramite i Comuni.
Qui abbiamo una costellazione di piccoli interventi senza nessun tipo di criterio ed è esattamente la C che diventa E. Vi eravate offesi quando l’ho detto in un’altra occasione ed invece l’avete concretizzata tra l’altro con un emendamento presentato in Commissione, come ha detto la relatrice di minoranza, senza nemmeno la possibilità di verificarlo.
Sono dispiaciuto, magari il prossimo anno il Comune di Agugliano penserà di realizzare un ruzzodromo e potrebbe trovare quel tipo di sostegno.

PRESIDENTE. Emendamento 2/4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/4 bis a firma dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Bora, Biancani, Carancini, Mastrovincenzo, Vitri, Cesetti.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Ho capito che il destino dei nostri emendamenti è già segnato, non mi stupisce e non mi preoccupa in piena sintonia con l’approccio che c’è stato rispetto al Defr, che abbiamo votato prima con la compiacenza, e ringrazio, della ghigliottina messa in campo dalla Consigliera Marcozzi, che almeno motiva o cerca di motivare le scelte. Avrei voluto relazionarli tutti insieme così non avremmo perso tempo.
Qui si tratta di incrementare i capitoli, che sono stati individuati, ma non sono sufficienti per il Summer Jamboree.
Penso che sia la manifestazione in assoluto che richiama più turisti in ambito regionale, nel pre Covid faceva 400.000 presenze nella regione Marche, non a Senigallia, c’erano addirittura, unico caso per una manifestazione, treni speciali che partivano - sentite bene, visto che prima avete detto che le Marche non sono conosciute geograficamente - da Pescara e da Rimini per quei 10 giorni con un risultato economico per il settore importante e trainante.
C’è bisogno di questo ulteriore sostegno viste le difficoltà che il Comune di Senigallia ha manifestato per la realizzazione e la riprogettazione di questa grande iniziativa.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Mi dispiace che il Consigliere Mangialardi abbia detto che ha la ghigliottina alle spalle.
Anche questo emendamento non possiamo accoglierlo per le motivazioni già dette, prendete le risorse dal fondo di riserva e non è possibile.

PRESIDENTE. Emendamento 2/4 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/4 ter a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Questa è una proposta di modifica finanziaria che si riferisce alla piantumazione degli alberi. Un’azione che era stata individuata da inserire all’interno del Defr come caratterizzante, che avrebbe potuto connotare, credo positivamente, l’azione di governo della Regione. Penso che si sarebbe potuto avviare anche un percorso virtuoso rispetto ad altre Regioni, alcune delle quali hanno già avviato questa iniziativa, sufficiente ad approfondire questo tema per comprendere come la piantumazione degli alberi sia uno degli strumenti più semplici ed importanti per abbattere il grave tema del surriscaldamento della terra.
Ci sembrava un’azione che la Regione avrebbe potuto vantare anche rispetto ad altre in relazione al tema dell’ambiente.
Non so quale sarà la motivazione della Consigliera Marcozzi, ascolto con piacere e rispetto, ma ritengo che sarà ancora un’occasione persa.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. L’ha detto il Consigliere Carancini, ha detto che dovremmo approfondire questo argomento e lo analizzeremo in futuro, non lo accogliamo per questo motivo, lo approfondiremo in futuro.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Ormai se non sento la mannaia non sono felice. E’ un modo anche per ritrovare le energie.
Siamo dispiaciuti perché questo è un intervento di visione. Ha ragione il Consigliere Carancini, la vicina Emilia-Romagna ha messo in campo un progetto da un milione di alberi che verranno messi a dimora nei prossimi 5 anni. Ci sono progetti anche sperimentali, già realizzati in questa regione, boschi di compensazione urbana, Consigliera Casini, e siccome abbiamo tante dichiarazioni, che abbiamo sentito prima, su una serie di interventi sulle infrastrutture, abbiamo ritenuto più opportuno scriverlo nel documento precedente, ma trovare le risorse per avviare, visto che per crescere ci vuole del tempo …, non so se troverete delle modalità per accelerare, ma è ovvio che è indispensabile.
Prima partiamo, prima mettiamo a dimora e vedremo i risultati.
Perdere anni come stiamo facendo è comunque non partecipare in maniera adeguata al processo indispensabile per l’abbattimento di CO2, viste la mole di cantieri e le infrastrutture che dovremmo realizzare. Questo dovrebbe anticipare, ma qui inseguiamo sempre e prendiamo atto ancora una volta che su un percorso che poteva essere condiviso, condivisibile e opportuno c’è una totale chiusura, ma questo non ci sorprende per nulla.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. E’ la stessa Emilia-Romagna che non ha una legge sulle comunità energetiche rinnovabili, che invece le Marche hanno e la Regione vi investirà moltissimo attraverso anche i fondi che stanno arrivando ed in maniera anche preventiva si è organizzata.
Risorse che arriveranno dal PNRR, sia quello relativo al sisma che quello ordinario con i fondi complementari al PNRR. Parliamo di centinaia di milioni di euro a livello nazionale che verranno riversati sui territori. Bisogna sì ispirarsi e guardare alle altre Regioni, però occorre anche pensare a quello che si sta facendo qui a casa nostra in fatto di prevenzione, valorizzazione e potenziamento di tutto quello che è il green deal e tutta la campagna, fondamentale, per la decarbonizzazione e la mitigazione dell’effetto serra.
Ritengo che la Regione Marche attraverso gli Assessorati di competenza e l’Assemblea legislativa stia facendo finalmente la sua parte per affrontare con intelligenza e con i tempi giusti questa scommessa che abbiamo dinanzi, quindi, guardiamo anche cosa fanno le altre Regioni, ma anche quello che non fanno e quello che invece facciamo noi.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Non sarei intervenuta se il Consigliere Antonini non avesse detto di guardare le altre Regioni, io invece vorrei guardare proprio le Marche rispetto alla piantumazione e la legge 6/2005, per esempio, proprio sulla forestazione, oppure il Piano forestale, o tutto quello che si è fatto per il verde urbano e per il censimento degli alberi monumentali.
Vorrei dire che questo emendamento proposto dal Consigliere Carancini si inserisse in un contesto di attenzione per l’aspetto botanico-vegetazionale della regione Marche. Anche lo stesso Ppar inserisce tra le categorie costitutive gli aspetti botanico-vegetazionali, che nelle Marche non sono affatto secondari. Gli elementi costitutivi del paesaggio agrario non sono affatto secondari perché costituiscono la caratteristica peculiare del nostro paesaggio, che è caratterizzato, per esempio, anche dalla vegetazione ripariale oppure dalle querce isolate. La parte botanico-vegetazionale è importantissima nelle Marche.
Negli anni si è giunti anche alla conclusione che nel verde urbano non si debba neanche più utilizzare specie non autoctone e c’è una ricerca che da tempo è stata avanzata anche nei piani regolatori, molti dei quali specificano nelle Nta, quindi tra le norme tecniche di attuazione, quali specie possono o non possono essere piantumate all’interno dei singoli e diversi ambienti che vanno dalla costa fino alle aree montane.
Questo emendamento è coerente con le politiche della Regione Marche ed era una buona occasione per poter da un lato aumentare la produzione di CO2 e dall’altra pensare di coltivare quella costruzione del paesaggio che tanto ci è cara e che tanto è anche utile a tutto il mondo del turismo, perché costruire il paesaggio significa rendere le Marche ancora più attraenti di quello che già sono.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Semplicemente per dire che nel PNRR ci sono 330 milioni di euro per la piantumazione.

PRESIDENTE. Emendamento 2/4 ter. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/5 a firma delle Consigliere Ruggeri, Lupini.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Questa è la conseguenza di un raccordo che avevamo chiesto di inserire nel Defr, cioè quello che riguarda l’apertura della tratta ferroviaria Ancona Centrale-Ancona Marittima, prevediamo 100.000 euro per il 2022 per fare uno studio di fattibilità.
Ci sembrava anche una priorità di questa maggioranza perché recentemente ho letto delle dichiarazioni a nome dell’Assessore Baldelli, che non è presente.
Sorvolo sul fatto che se non ci si mettono i soldi è difficile realizzare le cose, meno annunci magari e più fondi sulle cose che ci sembrano prioritarie, questo è il nostro emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/5. Lo metto in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/5 bis a firma dei Consiglieri Mangialardi, Mastrovincenzo, Bora, Biancani, Vitri, Cesetti, Carancini, Casini.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Ripresento l’emendamento dello scorso anno, identico, anzi forse con una riduzione di importo visto che eravamo stati rassicurati rispetto alla progettazione di quell’importante intervento che magari riguarda altre aste fluviali, ma non quella del Misa.
Non è accaduto niente, tanto meno la progettazione, quindi, riproponiamo lo stesso emendamento dello scorso anno, che non troverà la condivisione della maggioranza e di fatto è già pronto per essere ripresentato nel prossimo esercizio finanziario.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Non lo accogliamo per un motivo molto semplice, non siamo contrari alla pista ciclabile, però togliamo risorse al Comune di Porto Potenza per che cosa? Per l’ampliamento di Via Rupi e per il collegamento tra due vie, quindi la motivazione è semplice.

PRESIDENTE. Emendamento 2/5 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/6 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Biancani, Casini, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Un intervento a cui ho già accennato prima, ne ho parlato già due volte oggi, sia nel mio intervento sia quando ho presentato un emendamento al Defr.
Riproponiamo una proposta che avevamo avanzato sia l’anno scorso sia nell’assestamento di bilancio, 100.000 euro per il Fondo per il contrasto alla povertà, non sto a rimotivare il fatto che è un tema fondamentale, altrimenti parliamo e non diamo mai corpo alle cose che si dicono in quest’Aula.
Come al solito la risposta sarà negativa, ve ne assumerete le responsabilità. Ci direte che andiamo a prendere le risorse dal Fondo di riserva per le spese obbligatorie, che sono intoccabili, la prossima volta le andremo a prendere dal ruzzodromo, almeno saranno accessibili. Spero non si offenda il Consigliere Pasqui che dopo il suo intervento, nel quale ci ha spiegato la storia dei ruzzodromi, se n’è andato, questo indica tante cose.
Detto ciò, Consigliera Marcozzi, mi aspetto la ghigliottina, però andremo a dire che avete finanziato il ruzzodromo e non la povertà.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Consigliere, l’ha detta lei la motivazione per cui non riusciamo ad accogliere questo emendamento.
Sulla lotta alla povertà siamo tutti d’accordo, però va fatta con una progettualità, 100.000 euro non risolvono la questione, non possiamo fare degli interventi a pioggia a destra e a sinistra.

PRESIDENTE. Emendamento 2/6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Il Presidente Acquaroli vota contro e non a favore, quindi modificare in sede di registrazione il voto.

Subemendamento 2/7/1 a firma del Consigliere Carancini, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Romano CARANCINI. Prima di illustrare questo emendamento finanziario, Presidente, mi faccia fare un ringraziamento agli uffici del Consiglio, alla Segretaria della I^ Commissione e a tutte le persone che hanno lavorato, credo di interpretare anche un po’ il senso di tutti i Consiglieri di maggioranza e di opposizione. E’ anche l’occasione per fare un ringraziamento anche ai nostri collaboratori, come ha fatto già il Presidente.
Questo è un emendamento a cui essere particolarmente attenti, che trova spunto e ispirazione da tutto il tema della denatalità.
La richiesta è quella di investire attraverso il subemendamento 7 milioni di euro nei prossimi tre anni (2 milioni nel 2022, 2 milioni nel 2023 e 3 milioni nel 2024) per cercare di favorire le coppie giovani, under 35, che intendono acquistare una casa e che abbiano un Isee inferiore ai 25.000 euro, ma soprattutto si trovino in Comuni inferiori ai 10.000 abitanti.
Ritengo, come ho già anticipato in precedenza, che questo può costituire, avrebbe potuto costituire dico io, un passaggio molto importante della Giunta di governo delle Marche.
La credibilità politica passa molto spesso dalla capacità di essere coerenti con le parole rispetto agli intenti, avere un’attenzione rispetto a questa categoria di persone penso che possa essere un passaggio che non caratterizzerebbe evidentemente la maggioranza o l’opposizione, ma un Consiglio regionale che attraverso questo apporterebbe un significativo contributo per quella fascia di persone, oggi in grande crisi, che non progettano la vita di nuovi figli, che si trovano peraltro in Comuni che hanno più problemi, non sono in aree particolarmente urbanizzate. Coppie che hanno oltre al tema della difficoltà e dell’incertezza sul futuro, anche quella dei luoghi dove abitano, molto spesso più lontani dalle città.
Credo che potrebbe essere un passaggio determinante anche per poter riflettere, almeno per quanto mi riguarda, sul voto favorevole o su un’astensione sulla legge.
Ritengo che sarebbe un passaggio che qualificherebbe tutta la discussione e saprebbe dare risposte importanti. Grazie.

PRESIDENTE. Subemendamento 2/7/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/7 a firma dei Consiglieri Carancini, Casini, Cesetti, Biancani, Bora, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri. Decaduto.

Emendamento 2/8 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Biancani, Casini, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. E’ una proposta di contributo all’Associazione gruppo solidarietà Grusol, un centro di documentazione tra i più forniti in Italia sul tema delle politiche sociali.
La lettera con la richiesta di finanziamento è stata inviata a tutti i Consiglieri regionali ed alla Giunta, quindi non è una richiesta che avanzo personalmente, ma mi faccio portavoce di una proposta arrivata a tutti i Consiglieri su un tema importantissimo.
Si tratta di una cifra molto ridotta, 12.000 euro, che serve a questo centro, che peraltro è stato di stimolo, di proposta per tutti coloro che si occupano di politiche sociali a tutti i livelli, in particolar modo a livello regionale.
E’ un’Associazione che non ha mai fatto sconti a livello di critiche sia all’amministrazione di centro-sinistra sia all’amministrazione di centro-destra, non ha un colore politico, ed approfondisce un tema così significativo come quello delle politiche sociali.
Il contributo di 12.000 euro, che in passato le è stato assegnato per il lavoro meritorio che svolge, verrebbe reperito dal contributo straordinario al Comune di Venarotta di 5.000 euro, dal contributo straordinario al Comune di Altidona per il sostegno all’iniziativa della fototeca comunale di 3.000 euro e dal contributo al Comune di Fermo per il sostegno alla manifestazione interpugilistica interregionale Lazio, Abruzzo e Marche di 4.000 euro.
Per queste voci si sono trovati finanziamenti, ritengo che per un tema così rilevante come quello delle politiche sociali si possano trovare altrettante risorse qui in Aula. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/8. Lo pongo in votazione.

(L’’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/8 bis a firma dei Consiglieri Vitri, Mangialardi, Carancini, Cesetti, Biancani, Bora, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/9 a firma delle Consigliere Ruggeri, Lupini.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Questo emendamento e anche quello successivo, che illustro adesso, riguardano il raccoglimento della sfida che ha lanciato l’Assessore Saltamartini e la maggioranza nel dire: approvate pure la risoluzione sull’hospice pediatrico, ma sappiate che non ci sono i soldi a bilancio, dovete essere bravi a trovarli. Sinceramente mi aspettavo delle proposte in Commissione da collazionare, fatte anche dal PD, fatte dal centro-destra, mi aspettavo di stare lì per ore ad individuare le coperture finanziarie adeguate risicando un po’ qua ed un po’ la, mi sono subito dovuta ricredere perché l’unico emendamento presentato in Commissione è stato il nostro.
Qui in Aula ne presento due con delle coperture finanziarie diverse, tutte prese dalla tabella E, ma quello che a me personalmente convince di più, è quello di 9 pagine - ed anch’io ringrazio i nostri assistenti perché ci hanno messo un sacco di tempo a farlo - che va a limare della metà tutti quei piccoli contributi che nel complesso formano quell’emendamento da 900.000 euro proposto dal Consigliere Marinelli in Commissione, quello soprannominato “finta tabella E, simil tabella C marchette”.
A nostro avviso è più importante fare scelte strategiche, come trovare i finanziamenti quanto meno per iniziare la progettazione entro i prossimi 6 mesi dell’hospice pediatrico, piuttosto che andare a pagare di qua e di là a pioggia un po’ in tutta la regione contributi che hanno poco a che fare, secondo noi, con ciò che una Regione strategicamente dovrebbe sostenere.
Ora la sfida la lancio io alla maggioranza, vediamo se preferite le scelte strategiche alle marchette ed avete qui due versioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Ho perso l’emendamento, ma ho capito il senso. Anche il Partito Democratico ha presentato un emendamento che ha la stessa finalità ed è stato oggetto di confronto in quest’Aula e non solo. Abbiamo avuto le audizioni in Commissione, non ci voglio tornare anche per la delicatezza del tema, c’è stato un impegno votato all’unanimità con una risoluzione che ha visto anche l’Assessore Saltamartini invitarci, come ha detto la Consigliera Ruggeri, a reperire le risorse necessarie sia per adeguare la struttura fanese sia per il funzionamento di questo importante, strategico e delicato servizio.
Siamo rimasti sorpresi di non trovarlo già a bilancio perché è una scelta …, se viene votato da questo Consiglio. Non è l’unico atto che ha avuto poca attenzione, ma era strategico e penso anche ineludibile.
Abbiamo preparato l’emendamento, il nostro o il loro non cambia nulla, da parte nostra e da parte della struttura c’è stato uno sforzo per reperire le risorse, vedo che anche il Movimento 5 Stelle ha fatto la stessa identica cosa, noi siamo arrivati un po’ lunghi proprio per la difficoltà, ma penso che la maggioranza su questo non si possa sottrarre ed inevitabilmente spero che ci sia un voto positivo rispetto all’emendamento.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Pregherei i Consiglieri regionali non di ascoltarmi, ma di leggere questo emendamento finanziario perché è rilevante e darebbe, a parte l’appartenenza, un significato fortissimo, profondo a questo documento.
Non è una richiesta estemporanea, proviene da un territorio che sta soffrendo da anni sul tema dell’hospice pediatrico. C’è stato poche settimane fa un confronto in Commissione sanità, non vorrei esagerare né essere retorico, piuttosto drammatico ascoltando il medico dell’hospice di Fossombrone ed altri che hanno narrato e raccontato la storia, soprattutto l’appello accorato per far sì che la Regione si occupi seriamente di questo tema.
A scanso di equivoci dico che purtroppo non si può non segnalare che le responsabilità, la distrazione o l’occupazione verso altre cose non hanno orientato benissimo anche la Giunta precedente. Questo era un intervento da fare prima e a me pare particolarmente seria la proposta del Movimento 5 Stelle ed anche dei Consiglieri Biancani e Serfilippi, che su questo si è impegnato. Mi pare molto seria perché non costringe a un intervento immediato, con risorse particolarmente ampie, parte con la progettazione.
Ora faccio un appello su questo intervento perché, credetemi, è stato toccante, ed è capitato ad una persona come me che non conosceva questa vicenda, e nobiliterebbe, Assessore Saltamartini, anche la sanità marchigiana perché costituirebbe un presidio di eccellenza in questa regione su un tema così serio, senza retorica.
Invito a votare favorevolmente questo emendamento e grazie a chi fin qui se ne è occupato, indipendentemente dall’appartenenza, Movimento 5 Stelle, PD ed anche altri Consiglieri, penso che sia un passaggio molto importante. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Brevemente perché non mi piace speculare come forse qualcuno sta facendo, in maniera del tutto legittima, però personalmente non condivido perché se stiamo parlando dell’Hospice pediatrico di Fano è grazie a questa maggioranza, che poco più di una settimana fa ha approvato all’unanimità con il sostegno di tutto il Consiglio regionale una risoluzione.
Nella risoluzione c’è scritto che è individuata la città di Fano per ospitare l’hospice senza citare esplicitamente il sito perché per me e secondo noi, l’Assessorato, il Comune, gli altri enti e l’Associazione “Maruzza” si dovrà individuare il sito migliore e la modalità migliore per realizzarlo. Ci sono diverse ipotesi al vaglio, la più gettonata è l’ex Ospedaletto dei bambini perché è di proprietà dell’Asur e ci sono già dei servizi all’interno che comunque rimarrebbero, anche se dovranno o essere individuati altri spazi che potrebbero ospitare il servizio farmacologico che c’è all’interno.
Detto questo, da amministratore pubblico solitamente prima faccio uno studio di fattibilità, uno studio preliminare per sapere quanti soldi servono e poi li metto a bilancio, poi se vogliamo metterci il cappello, oppure vogliamo togliere risorse ad altri investimenti, come vedo qui … Secondo me sono molto importanti e noi li prevediamo nel bilancio.
Gli emendamenti del Movimento 5 Stelle vanno a togliere i fondi ai Comuni o agli investimenti (ipovie, servizi di accoglienza turistica, investimenti di bike park nel Montefeltro), diciamo che giustamente voi avevate quell’obiettivo, ma andate a togliere soldi a investimenti che secondo me sono fondamentali da portare avanti.
Stessa cosa per il PD che va a togliere fondi sui finanziamenti degli oneri da investimenti derivanti dai nuovi provvedimenti legislativi.
Credo che sia fondamentale in questo momento fare il prima possibile un tavolo di lavoro con gli enti istituzionali preposti, cercare di addivenire celermente alla soluzione migliore, progettarla e finanziarla.
Mi auguro che ben presto tutti insieme riusciremo a trovare la soluzione migliore e i fondi per finanziarla. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/10 a firma delle Consigliere Lupini, Ruggeri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/11 a firma dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Mastrovincenzo, Biancani, Cesetti, Carancini, Vitri, Bora.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Intervengo per dichiarazione di voto perché qui non c’è nessuno che vuole speculare, ci mancherebbe altro.
Abbiamo fatto un lavoro serio, partito dalla Consigliera Leonardi in Commissione, ci sono state le audizioni e c’erano anche posizioni tutte convergenti.
La risoluzione, lo dico per il Consigliere Serfilippi, non era della maggioranza, era su tre mozioni, tra l’altro la prima presentata dal Consigliere Biancani, alla quale si sono aggiunte sul piano temporale e traslate le altre due. Siamo arrivati a un documento condiviso e devo dire che siamo rimasti sorpresi, e mi accodo alla valutazione che ha fatto la Consigliera Ruggeri, che non ci fosse già una posta individuata, almeno per avviare lo studio di fattibilità perché su quei temi non si gioca. Era una priorità assoluta!
Lo dico dopo aver avuto modo di confrontarci in altri momenti, ci siamo visti con le iniziative sul territorio, li abbiamo avuti in Commissione, qui in Consiglio, credo che fosse un impegno ineludibile, quindi non c’è da parte nostra, come sulla salute mentale, come su altri temi, nessuna voglia di speculare.
Noi le tematiche le prendiamo sul serio e le traduciamo in atti, se invece voi ritenete che non meritino da subito una particolare attenzione … Non avete avuto nemmeno la compiacenza di preparare un subemendamento, perché poteva essere anche quello, se le risorse non erano state individuate nei capitoli adeguati, se erano troppe, se la progettazione doveva trovare cifre diverse. Potevate presentare dei subemendamenti e da parte nostra ci sarebbe stata assoluta disponibilità, invece anche su questo tema totale chiusura, penso che sia addirittura immorale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Noi appoggeremo l’emendamento presentato dal PD.
Vorrei anche dire che abbiamo un limite imposto dalla delibera, che è stata fatta dalla Giunta, che parla di 6 mesi, noi entro giugno dovremmo avere quanto meno fatto uno studio di fattibilità, che non si fa senza soldi, quindi mi aspettavo che almeno quelle risorse le avremmo cercate insieme.
Qui non c’è nessuno che vuole strumentalizzare, io sono stata la prima in Commissione a dirlo, abbiamo parlato un’ora del ruzzodromo, dei 7.000 euro per la rete del ruzzodromo e avete liquidato l’emendamento sull’hospice pediatrico in 5 minuti, dopo che abbiamo fatto un lavoro egregio, di questo sono convinta, approvando la settimana prima in questo Consiglio, tutti insieme, una risoluzione, che non è merito della maggioranza, è merito del Consiglio che ha trovato una quadra su un tema che fino adesso non è stato sempre condiviso. E qui ha ragione il Consigliere Carancini, a livello regionale, mentre a livello comunale, lo sa bene il Consigliere Serfilippi, c’è una comunità di intenti, che a livello regionale non c’è, infatti io mi sono congratulata con l’Assessore perché ha dimostrato sensibilità su questo tema, non c’è dubbio.
Spero che l’augurio del Consigliere Serfilippi sia qualcosa che riusciremo a fare concretamente e cioè trovare i soldi per cominciare a concretizzare questo progetto che ha una valenza di civiltà ed anche economica perché, lo sappiamo bene, persino il Presidente dell’Associazione Maruzza Marche ha parlato del fatto che muoverebbe mobilità attiva e sarebbe una struttura che non servirebbe solo la nostra regione, ma anche quelle confinanti.
Ci sono tanti piani che sono importanti e mi auguro che non siano sottovalutati. Mi aspettavo che si addivenisse ad una scelta più veloce già dalla Commissione scorsa, oppure oggi, non avrei nessun problema a trovare i fondi non nell’ippovia, ma da un’altra parte. Noi innanzitutto non abbiamo eliminato fondi da nessuna parte, li abbiamo semplicemente ridotti da tanti capitoli per incidere nel modo minore possibile su quello che voi avevate già deciso di fare, sono risorse che possono essere rimpinguate. Nella mia logica, che magari non è quella della maggioranza, è preferibile dare un po’ meno a tanti, però fare una cosa importante per la nostra regione, magari ragiono male io, per carità, ma io lo avrei fatto, dopo il percorso della settimana scorsa lo avrei fatto, invece vedo che nel Defr non avete presentato un emendamento, sul bilancio la maggioranza non ha presentato un emendamento, allora o i Consiglieri anche di maggioranza hanno la possibilità, la libertà di esprimersi facendo e portando in quest’Aula degli atti , sennò facciamo fare tutto all’esecutivo, alla Giunta e la minoranza viene imbavagliata, ma forse lo è anche la maggioranza.

PRESIDENTE. Emendamento 2/11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/12 a firma dei Consiglieri Mangialardi, Mastrovincenzo, Biancani, Bora, Casini, Cesetti, Vitri, Carancini.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Io non ho paura di avere il bavaglio, siamo ormai abituati alla mascherina, abbiamo fatto un po’ di abbrivio su questo, ma sto al dibattito che è stato sulle cure palliative, sull’hospice pediatrico ed abbiamo riproposto un intervento minimo sulla salute mentale. Abbiamo avuto modo di parlarne in Commissione con lo stesso identico percorso, audizioni a non finire. Ho lavorato per raggiungere almeno il 3,4% della spesa sanitaria rispetto all’attuale 2,6, ho capito che era assolutamente impossibile, quindi ci siamo limitati ad un segno che riteniamo indispensabile.
Prima la Consigliera Ruggeri ha detto: “L’opposizione cosa ci sta a fare? Lasciamo tutto alla maggioranza”. Che facessero, se sull’hospice prendono una iniziativa, bravi, se lo fanno sulle cure palliative bravi, fatelo anche sulla salute mentale!
Invece non avete messo in campo nessun tipo di operazione, niente, nemmeno quello che politicamente vi poteva aiutare e poteva trovare il nostro sostegno. Noi non avevamo paura di sostenere il percorso analogamente al lavoro che avevamo fatto per arrivare alla risoluzione condivisa.
Ci dite no anche su questo, va bene, poi vi chiediamo noi le audizioni con le associazioni e glielo spiegheremo insieme che cosa state facendo su questo tema.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Mi sento di dire che qui non siamo alla fiera dell’est, che cos’è? Ognuno prende qualcosa ed ha il suo balocco.
Voi sapete, l’opposizione sa benissimo, che sul discorso della salute mentale e le dipendenze patologiche io ho chiesto l’audizione in Commissione e qualche mese fa la Presidente Leonardi l’ha concessa. Sono venuti tutti i capi dipartimento della salute mentale e della clinica universitaria, sono venuti i capi dipartimento dipendenze patologiche, sono venuti i rappresentanti delle associazioni delle famiglie.
100.000 euro sono tre medici, è una cosa ridicola, sono tre medici in formazione poi, quelli che …
Il problema è che la salute mentale deve rientrare a pieno titolo non nelle spese straordinarie, ma nelle spese ordinarie, nel grande calderone dei 3,2 miliardi della sanità. Una torta che si taglia a pezzetti in cui ci sono: la radiologia, le cure oncologiche, la farmacologia, il personale, in tutto questo ci sarà una fettina un po’ più grande per la salute mentale e una fettina un po’ più grande per le strutture socio-sanitarie, che è una cosa normale.
In passato in Regione abbiamo avuto una spesa sanitaria intorno al 3,5%, che è la media nazionale, poi progressivamente negli ultimi 10 anni è stata portata al 2,3%, addirittura il Movimento 5 Stelle dice 2,1%, a me sembra che il conto sia 2,3%.
Il problema esiste, il problema è vero, ma non va risolto con un piccolo stanziamento nel bilancio per far vedere che ci siamo, va risolto nel contenitore totale della spesa della sanità marchigiana.
Chiederò di nuovo alla Presidente Leonardi di convocare le associazioni, nel frattempo c’è il piano occupazionale della sanità: 345 dipendenti di cui, mi sembra, 150 medici. In quel campo troveremo infermieri e sanitari per la salute mentale, su questo mi sembra che siamo tutti d’accordo.

PRESIDENTE. Emendamento 2/12. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/12 bis a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Ritirato.

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Il Consigliere Carancini rettifica il proprio voto sull’articolo 2.

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5.
Emendamento 5/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. E’ un emendamento che vede come primo firmatario il Consigliere Cesetti, sostanzialmente dice che al fine di garantire la continuità della realizzazione degli interventi connessi agli eventi sismici che hanno colpito la regione Marche a far data dal 24 agosto 2016 è autorizzata per il 2022 un’anticipazione straordinaria di 10 milioni. Con il nostro emendamento raddoppiamo questa cifra a 20 milioni.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Riteniamo di non poter accogliere questo emendamento perché per fronteggiare gli interventi connessi alla crisi sismica del 2016 riteniamo opportuno stanziare 10 milioni di euro.

PRESIDENTE. Emendamento 5/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8.
Emendamento 8/1 a firma delle Consigliere Ruggeri, Lupini. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 8/2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. E’ abbastanza chiaro, chiediamo di sopprimere l’articolo 8 che sancisce il fatto che a decorrere dall’1 gennaio 2022 la tassa di concessione regionale rispetto al rilascio per l’abilitazione venatoria …, quindi, chiediamo di abrogare questo articolo affinché questa tassa rimanga, altrimenti non sarebbe dovuta rispetto al primo comma dell’articolo 8.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ausili.

Marco AUSILI. Solo per dire che questa misura in realtà, Consigliere, era stata voluta dalla precedente Giunta ed era stata inserita nella legge di stabilità del 2018, la scadenza è prevista al 31 dicembre 2021 e noi abbiamo prorogato quanto già previsto.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Presidente, siccome questo emendamento del PD è identico al mio che è appena stato bocciato, chiedo se va votato o se decade.

PRESIDENTE. Ho delle indicazioni da parte degli uffici, se passava l’8/1 decadevano l’8/2 e l’8/3, siccome l’8/1 non è stato accolto dobbiamo trattare l’8/2 e l’8/3.

Marta RUGGERI. Ma è identico! A mio avviso dovrebbe decadere anche l’8/2 e non essere sottoposto a votazione.

PRESIDENTE. Ha perfettamente ragione.
Emendamento 8/2. Decaduto.

Emendamento 8/3 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 08 bis (articolo aggiuntivo).
Emendamento 08 bis/1 a firma delle Consigliere Lupini, Ruggeri.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. L’idea di questo emendamento è di poter trovare le opportune risorse nelle pieghe del bilancio, non per la disabilità in generale, ma per dei progetti sperimentali perché abbiamo visto negli anni che questa opportunità, che dava il bilancio regionale, era l’occasione per dei progetti costruiti ad hoc per ogni territorio, dagli Ambiti ai Servizi sociali dei Comuni, in modo da poter realizzare qualcosa di utile per le persone affette da un qualche tipo di disabilità.
Questo tipo di progetti sperimentali, che abbiamo visto, potrebbero essere replicati in tutta la regione, tarandoli per ogni territorio, quindi, riteniamo che sia un utilizzo opportuno delle risorse regionali. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Forse non ho capito bene io, ma stiamo votando l’articolo 8 bis?

PRESIDENTE. No, stiamo trattando l’emendamento 08 bis/1.

PRESIDENTE. Emendamento 08 bis/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 8 bis.
Emendamento 8 bis/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Queste sono modifiche alla legge 9/1986 e la motivazione è che le pari opportunità non sono soltanto per il Presidente della Commissione, ma sono per tutti e in questo caso invece viene utilizzato, tra l’altro in maniera impropria, un articolo del testo unico delle leggi sull’ordinamento locale, il Tuel 267, che prevede che gli Assessori comunali e i capigruppo possono avere 24 ore al mese di permessi, e questo riguarda esclusivamente i dipendenti dei Comuni e delle Province.
In questo caso la Regione stabilisce di poter dare questa possibilità anche alla Presidente di una Commissione, che non è assolutamente paragonabile ad un Assessore o a un capogruppo, e non solo, nella Regione c’è un ordinamento completamente diverso, la domanda è questa: se la Presidente fosse stata un’operaia o la dipendente di un soggetto terzo, avrebbe potuto avere lo stesso trattamento? Sicuramente no.
Altra domanda: come può la Regione trasferire queste risorse al Comune e come il Comune può trasferirle alla Presidente? Questa è una norma fatta ad hoc e non va verso le pari opportunità, anzi dà un’opportunità in più ad una sola persona ed è un articolo assolutamente iniquo.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Mi unisco all’intervento della Consigliera Casini che condivido, e ci tengo da ex Assessore alle pari opportunità di questa Regione a stigmatizzare fortemente questo emendamento. Oltretutto la Consigliera Casini ed io possiamo parlare con piena coerenza rispetto a quanto appena affermato perché nella legislatura precedente ci eravamo opposte rispetto a dei riconoscimenti, che oltretutto erano molto più limitati rispetto a questo.
Spero davvero che il capogruppo di Fratelli d’Italia quando parlava di sostegno alle pari opportunità non si riferisse a questo, visto che tutti gli emendamenti presentati dal gruppo del Partito Democratico sono stati opposti.
Domani non vorrei dover raccontare ai marchigiani che per l’ennesima volta questa Giunta e questa maggioranza è silente, sorda e miope rispetto a questo tema, oltretutto è un tema sul quale in piena pandemia non si può avere questo tipo di atteggiamento. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 8 bis/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 8 bis. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Chiedo il voto nominale anche a nome dei Consiglieri Casini e Mastrovincenzo. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 8 bis. Lo pongo in votazione per appello nominale.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo Ruggeri, Santarelli.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 9. Soppresso.

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 11 (dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Ora passiamo alla proposta di legge n. 90.

Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2.
Emendamento 2/1 a firma dei Consiglieri Mangialardi, Mastrovincenzo, Bora, Biancani, Vitri, Casini, Carancini, Cesetti. Inammissibile perché non presenta un’indicazione specifica per quanto riguarda il contenuto messo all’atto come modifica della norma.
Non sono stati considerati ammissibili gli emendamenti 2/1, 2/5 e 2/10, questa valutazione tecnica è stata fatta dalla Commissione.
Per quanto riguarda l’inammissibilità l’articolo di riferimento, e questa è una valutazione di ordine regolamentare, è il 104 (Emendamenti che comportano spese o minori entrate) del Regolamento Interno. E’ la Commissione che ha preso ha riferimento questa norma e ha valutato inammissibili gli emendamenti.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Vorrei chiedere all’Assessore Castelli, visto che l’emendamento 2/1 non è ammissibile, se può verificare la possibilità di inserirlo nella prossima variazione di bilancio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora, sempre sull’inammissibilità 2/1?

Manuela BORA. Sull’inammissibilità dell’emendamento 2/10.
Solo per dirle che mai come quest’anno è stato difficile anche semplicemente individuare la copertura finanziaria dei nostri emendamenti e questo mi dispiace molto perché nessuno di noi, tanto meno il Partito Democratico, vuole fare proposte senza togliersi l’onere di dire da quale capitolo di spesa le risorse devono essere tolte.
E’ stato veramente difficile ricevere dalla struttura tecnica risposte a mio avviso banali - se la copertura di legge … penso alla caccia e pesca sportiva che potevano essere dei buoni capitoli da utilizzare - oppure ci consigliava di utilizzare il fondo di riserva dicendoci: “Però dipende, perché se vengono approvati gli emendamenti precedenti …”.
A me dispiace molto sapere solo ora che questo emendamento è stato dichiarato inammissibile perché ho fatto ogni tipo di verifica in precedenza per sincerarmi che fossero individuati capitoli di spesa congrui. Ne prenderò atto per il futuro.
Aveva ragione il Consigliere Cesetti quando diceva che questo bilancio, che è il bilancio di tutti, fa figli e figliastri, gli interventi proposti dalla minoranza vengono dichiarati a prescindere inammissibili, e questo credo che sia lesivo del rispetto che ogni forza di governo deve avere nei confronti delle opposizioni che fanno anch’esse parte del governo stesso. Grazie.

PRESIDENTE. Per completezza l’emendamento 2/10 è contro la violenza sulle donne.
Emendamento 2/2 a firma dal Presidente della I^ Commissione.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente, riguarda una maggiore spesa pari a 350.000 euro per la promozione dell’attività di educazione permanente, praticamente per le bande musicali per l’anno 2022.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. La settimana scorsa doveva essere discussa un’interrogazione, e solo perché la Giunta aveva sbagliato l’assegnazione non c’è stata la risposta, con la quale chiedevo il finanziamento di questa legge sia per il 2022 che per il 2023, quindi, voterò a favore di questo emendamento e mi auguro che lo faranno anche i Consiglieri del gruppo del Partito Democratico.
La copertura per il 2022 è data dalle risorse del fondo per l’attività legislativa, mi auguro che la stessa cosa faccia la maggioranza, cioè che voti anche l’emendamento successivo, il 2/3, che individua le risorse per il 2023.
Ricordo che per il 2022 difficilmente saranno spendibili, infatti ho previsto il finanziamento per il 2023 proprio perché nel 2022 difficilmente la struttura riuscirà a fare i decreti di assegnazione. Se vogliamo mettere i soldi per me va bene il 2022, anche se la copertura più certa è quella del 2023 con il prossimo emendamento.
I corsi sono 2021/2022, ormai ho una certa esperienza con questa legge, che seguo ormai da anni, difficilmente riusciremo ad utilizzare i fondi del 2022.
Io ed il mio gruppo voteremo questo emendamento, come voteremo anche il prossimo, perché se riusciamo ad utilizzare i fondi del 2022 avremmo già fissato anche quelli per il 2023. Ricordo che quelli del 2023 coprono i corsi di quest’anno, che partiranno adesso, non sono per il futuro, sono per i corsi di quest’anno.

PRESIDENTE. Emendamento 2/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/3 a firma dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Ripeto quello che ho detto prima, la copertura c’è, è stata verificata, gli uffici hanno detto che va bene, non andiamo a togliere i soldi a nessuno, sono per il 2023, danno la garanzia di poter portare avanti i corsi di formazione.
Mi auguro che ci sia da parte della maggioranza un voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. No, non possiamo accoglierlo, Consigliere Biancani. Ci penseremo l’anno prossimo con il bilancio di previsione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. E’ veramente imbarazzante. Abbiamo fatto anche qui un approccio, come ha sottolineato il Consigliere Biancani, serio rispetto alla necessità delle nostre bande di avere coperture per l’attivazione dei corsi, sappiamo che per il 2022 non sono in grado, fate l’emendamento che riserva fondi per questa annualità e bocciate quella reale. Spero che non vi guardi nessuno.

PRESIDENTE. Emendamento 2/3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/4 a firma dei Consiglieri Marinelli, Ausili.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Ausili.

Marco AUSILI. Il decreto legislativo 32/2021 ha individuato nuove tariffe per l’ispezione effettuata dal veterinario dell’Azienda sanitaria locale in caso di macellazione di animali fuori dal macello per autoconsumo e in caso di animali selvatici oggetto di attività venatoria per autoconsumo per cessione diretta, quindi, era necessario individuare risorse volte a compensare le tariffe così intervenute.
Questo avrà effetti positivi ovviamente sulla salute pubblica, sulla sicurezza alimentare e sul contenimento del rischio delle pandemie da animali.

PRESIDENTE. Emendamento 2/4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/5 a firma dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Cesetti, Carancini. Inammissibile.

Emendamento 2/6 a firma delle Consigliere Lupini, Ruggeri.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Anche questo emendamento richiede delle risorse per la disabilità, in particolare per poter aumentare il monte ore degli educatori scolastici.
Sappiamo essere un servizio necessario, chi ha amministrato, chi si è occupato di servizi sociali e lavora nel mondo della scuola sa quanto anche poche risorse potrebbero aiutare non solo alunni ed alunne disabili, ma anche famiglie e tutto il mondo scolastico che ruota intorno alla disabilità. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/7 a firma delle Consigliere Lupini, Ruggeri.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Dico solo due parole perché ho già presentato precedentemente questa nostra idea di emendamento, richiedendo risorse per progetti sperimentali rispetto al mondo della disabilità da poter offrire ai Comuni per sostenere delle buone prassi che andrebbero poi ad essere replicate nel territorio regionale, anche se, come prima, vedo che non vengono accolte neanche queste proposte che davvero richiederebbero poche risorse per un grande risultato. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/8 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Bora, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Anche questo fa seguito alle citate indicazioni dei commi precedenti, che vorrebbe tener conto degli impegni del programma che il rapporto con le associazioni dei marchigiani all’estero vedrebbe veramente con grande entusiasmo, cioè l’attuazione di un impegno che era stato assunto con il documento.
E’ un impegno economico relativo, quindi chiedo che possa essere votato. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/8. Lo metto in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/9 a firma dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Questo emendamento è di fatto strettamente collegato a quello presentato al Defr relativo all’introduzione del monitoraggio costante sull’impatto di genere dei provvedimenti di Giunta e Consiglio, ovvero di uno strumento che permetta di valutare ex ante l’efficacia sul piano dell’effettiva eguaglianza tra donne e uomini di atti come le delibere e le leggi regionali. Tutto questo in una logica di uguaglianza di genere e di autodeterminazione di tutte le donne, ragazze, con la finalità principale di rimuovere tutti gli ostacoli e gli stereotipi che impediscono il raggiungimento di una parità effettiva, soprattutto in ambito occupazionale.
Ho già citato prima i dati che emergono dal report sui lavoratori dipendenti e retribuzioni nelle Marche dal 2010 al 2020 della Cgil Marche. In maniera implacabile la crisi pandemica ha prodotto una gravissima crisi occupazionale, che purtroppo ha investito principalmente le donne, i soggetti più fragili del settore produttivo e i più colpiti dalle chiusure e dalle restrizioni decise per contrastare il contagio Covid e dato che la crisi pandemica non accenna affatto a diminuire e visto l’esponenziale aumento dei casi a cui si sta assistendo in queste ultime settimane, è presumibile che ancora maggiori saranno i danni ai lavoratori, soprattutto alle donne. Donne che, in base ad una logica oggi ormai incomprensibile, si troveranno probabilmente nella condizione di dover rinunciare per prime al proprio lavoro e si troveranno nella condizione di dover scegliere tra autonomia, indipendenza economica, psicologica e accudimento dei figli.
La pandemia ha anche dimostrato quanto il sistema del welfare ed il sistema assistenziale italiano e marchigiano non siano adeguati ai nuovi standard di vita, alle esigenze delle madri e dei padri, soprattutto non sono adeguati alle esigenze delle giovani coppie, alle quali tra l’altro viene chiesto di contribuire a fermare la crisi demografica, ma non vengono forniti loro gli strumenti adeguati e il giusto sostegno per costruire una famiglia con dei figli.
E’ risultato evidente quanto sia indispensabile disporre di una rete capillare di servizi educativi per la prima infanzia, non solo come conciliazione dei tempi familiari stressati nella fase post Covid, ma anche come investimento di lungo periodo sull’occupazione femminile e sull’apprendimento dei bambini nei primi 1.000 giorni, cioè la fase della vita in cui sono più ricettivi, intervenendo su un’altra questione importantissima da non sottovalutare, ovvero la povertà educativa.
Da queste premesse è nato l’emendamento che aumenta lo stanziamento sull’annualità 2022 della legge regionale 9/2003 ‘Disciplina per la realizzazione e gestione dei servizi per l’infanzia, per l’adolescenza e per il sostegno alle funzioni genitoriali e alle famiglie” di 200.0000 euro, attingendo dallo stanziamento previsto per la legge 6/2016 per complessivi 2.540.500 euro destinati alla caccia. Una piccola decurtazione che toglie risorse ad un settore che attiene, non me ne vogliano i cacciatori, soprattutto al tempo libero. Questa è stata la motivazione che mi ha portato ad individuare questo capitolo per destinare le risorse al sociale, alle famiglie, che tanto si vuole tutelare, ed ai giovani che rappresentano il futuro della nostra regione.
Segnalo infine a questa maggioranza, che a parole tanto dice di voler sostenere le famiglie, oltretutto lo fa anche rievocando termini orribili come famiglie naturali, che anche qui le risorse sono diminuite. Nel bilancio 2021/2023 erano stati stanziati 500.000 euro per l’esercizio 2021, 500.000 euro per l’esercizio 2022 e 1 milione per l’esercizio 2023 in totale 2 milioni di euro. Nel bilancio 2022/2024 invece sono stati stanziati 500.000 euro per il 2022, quello che già aveva una copertura finanziaria, 1 milione nel 2023 e 0 nel 2024, il totale complessivo è 1,5 milioni, complessivamente c’è mezzo milione in meno.
Con questo emendamento andiamo anche a recuperare questo stanziamento che è doveroso perché è un segnale che va dato a questo mondo ed è importante sottolineare che gli interventi aggiuntivi sono assolutamente necessari per far fronte alle difficoltà che le famiglie, soprattutto le donne, sono state e sono tuttora costrette ad affrontare a causa della pandemia.
Concludo dicendo che lo scorso anno questa legge è stata finanziata per 1.140.000 euro.

PRESIDENTE. Emendamento 2/9. Lo metto in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/10 a firma dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Inammissibile.

Emendamento 2/11 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Bora, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Questo è un ulteriore intervento che tenta di contribuire, peraltro con lo spirito con il quale alcuni Consiglieri di maggioranza hanno finanziato altri interventi, certo, non ha il pregio di occuparsi di manutenzione ordinaria, ma solamente dei minori con disturbi di apprendimento.
E’ una piccola cifra, testimonierebbe anche in questo caso un piccolo intervento peraltro molto significativo, chiedo che venga approvato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Solo per ringraziare il Consigliere Carancini per aver proposto questo emendamento, che condivido, anzi, approfitto per invitare la IV^ Commissione ad interfacciarsi anche con questo mondo che merita sicuramente maggiore attenzione.
I 50.000 euro che ha proposto il Consigliere Carancini servirebbero per fare uno screening della popolazione infantile nella nostra regione e, considerate come sono state collocate le risorse in questo bilancio, credo che sarebbe un segnale che almeno i bambini, soprattutto quelli più fragili, che hanno più problemi, meritano. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Per ribadire l’importanza di questo tema. Avevamo rifinanziato questa legge dopo tanto tempo nel 2020, la legge 32/2012. C’è una grande richiesta da parte delle famiglie che hanno dei figli con questo tipo di disturbo, credo che sia importantissimo riprogrammare un finanziamento per questa normativa.

PRESIDENTE. Emendamento 2/11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/12 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Biancani, Casini, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Chiediamo l’inserimento di 30.000 euro per il 2022 per rifinanziare la legge 15 del 2013 per l’attività della Regione per l’affermazione dei valori della resistenza e dell’antifascismo e dei principi della Costituzione repubblicana.
Anche in questo caso chiediamo di attingere alle risorse del fondo di riserva per le spese obbligatorie, la cifra non è particolarmente cospicua, quindi, credo che con un po’ di buona volontà si potrebbe anche approvare questo emendamento.

PRESIDENTE. Emendamento 2/12. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/13 a firma dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Mi auguro che questo emendamento venga votato anche perché si tratta di finanziare la legge regionale 32/2017. Ricordo che in III^ Commissione l’Assessore Aguzzi ha presentato qualche settimana fa il Programma annuale degli interventi che prevede un finanziamento di 336.000 euro ed a bilancio attualmente sono previsti 280.000 euro, mancano 56.000 euro per riuscire a finanziare il programma che la stessa Commissione ha votato.
Durante il corso del 2021 l’ufficio non è riuscito ad emanare il bando, quelle risorse sono andate in avanzo, per il 2022 l’Assessore ha previsto 280.000 euro, si aggiungono questi 56.000, che sono stati presi dallo stesso capitolo di origine ‘Tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti’.
Ho verificato e tutti gli anni la legge è stata finanziata andando a prelevare questo finanziamento, attualmente le risorse sono disponibili, quindi si tratta di dare attuazione ad un progetto che la Giunta regionale ha già presentato, ha già approvato, solo che non riesce a far partire perché mancano i 56.000 euro.

PRESIDENTE. Emendamento 2/13. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/14 a firma dei Consiglieri Mangialardi, Mastrovincenzo, Bora, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Guardi, Presidente, visto che non è stato votato l’emendamento per gli interventi in favore delle persone con disturbi specifici dell’apprendimento, che aveva trovato una copertura sulle spese di partecipazione all’organizzazione, ossia nulla, penso che non ci sia nessuna attenzione, considerato che non abbiamo posto un tema serio, non perché la cultura della fotografia non lo sia, ma so per certo che non porrete nessun tipo di attenzione a questa proposta, quindi non ci spreco nemmeno tanta energia.

PRESIDENTE. Emendamento 2/14. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/15 a firma delle Consigliere Ruggeri, Lupini.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Questo è un emendamento che avevamo presentato anche l’anno scorso ed era stato accolto, prevede il rifinanziamento della legge sulla prevenzione e contrasto del bullismo e cyberbullismo. Anche questo è un tema molto significativo, basta aprire qualsiasi quotidiano per rendersi conto, in qualsiasi area della nostra regione, quanto il fenomeno purtroppo stia peggiorando, con la mancanza di socializzazione che i nostri ragazzi hanno avuto durante la fase della pandemia, con i lockdown, la DAD, eccetera.
A nostro avviso è importantissimo rifinanziare questa legge, quindi abbiamo previsto questi 50.000 euro, che siamo andati a pescare dalle spese per la convenzione con agenzie di stampa nazionali, eccetera. Anche qui, se non andasse bene questa copertura la maggioranza può benissimo fare un subemendamento di qualsiasi tipo e vedrà il nostro voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/15. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/16 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Biancani, Casini, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Come lo scorso anno, anche quest’anno abbiamo presentato questo emendamento, ne ha illustrato uno simile la Consigliera Ruggeri.
Lo scorso anno c’era stata un’attenzione da parte anche del centro-destra con un emendamento del Consigliere Ausili, quest’anno questo emendamento non c’è, quindi prendiamo atto del vostro totale disinteresse su una materia rilevante.
La scorsa legislatura su questa legge c’era stata l’unanimità, legge regionale 32/2018, unanimità e consenso totale da parte dell’Aula, evidentemente non c’è più l’interesse, da quando siete al governo voi questo tema non è più di prioritaria importanza.

PRESIDENTE. Emendamento 2/16. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/17 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Biancani, Casini, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Con l’approvazione di questo emendamento chiediamo 40.000 euro per il 2022 sulla legge 1/2019, una norma che ebbe grande successo quando fu approvata, all’unanimità. Ci furono interessanti iniziative per promuoverla, in questo caso la richiesta è di prelevare 40.000 euro, 20.000 dal contributo straordinario al Comune di Grottazzolina e altri 20.000 dal contributo straordinario al Comune di Maltignano.

PRESIDENTE. Emendamento 2/17. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/18 a firma dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Questo emendamento nasce da un’esigenza fortissima, sentita in tutto il territorio nazionale e regionale e mi riferisco al riconoscimento, alla valorizzazione e al sostegno di una figura che sta diventando centrale nel mondo del welfare e della disabilità, ovvero chi in modo gratuito e responsabile si prende cura nell’ambito del piano assistenziale individualizzato di una persona cara consenziente, in condizioni di non autosufficienza o comunque di necessità di ausilio di lunga durata, non in grado di prendersi cura di sé. Ma il caregiver familiare è anche molto altro, si prende cura volontariamente della persona non solo materialmente, ma anche rispetto al suo ambiente di vita, concorrendo quindi al suo benessere, non soltanto fisico, ma anche psicosociale.
Rosalynn Carter diceva che ci sono quattro tipologie di persone in questo mondo: quelli che sono stati caregiver, quelli che attualmente sono caregiver, quelli che lo saranno e infine quelli che ne hanno bisogno.
D’altronde la figura del caregiver non nasce certamente ora, si tratta di un impegno costante, spesso, purtroppo, considerato naturale, scontato e di cui non solo è sottovalutato il peso sociale, sanitario ed economico, ma sono trascurate le ricadute sul piano personale di chi presta l’assistenza.
Sappiamo che si tratta nella maggior parte dei casi, anche qui, ahimè, di donne di età compresa tra i 45 e i 65 anni, già di per sé svantaggiate nell’ingresso nel mondo del lavoro, che si trovano a dover rinunciare ai loro progetti di vita o professionali per assistere i familiari, uscendo poi da questo impegno ad un’età in cui il reingresso nel mondo del lavoro si fa ancora più complicato, non riuscendo a quel punto a trovare una giusta collocazione nella società.
Donne che sono state autentici pilastri nella pandemia Covid e che al contempo sono state anche le più penalizzate.
Si tratta non solo di donne di età compresa tra i 45 e i 65 anni, ma ultimamente anche di giovani che, data la tendenza sociale e familiare ad avere figli in età sempre più tarda, visto il calo demografico, l’aumento delle famiglie monogenitoriali, il sempre minore potere d’acquisto delle famiglie dovuto ai redditi provati dalla crisi economica, si trovano nella condizione di dover assistere nonni, genitori e/o affini.
Un’attività fatta di amorevole dedizione a scapito della propria vita personale. Persone che troppo spesso lavorano dimenticate dalle istituzioni e dallo stesso sistema sanitario al cui funzionamento però tanto contribuiscono.
Un importante passo avanti rispetto al sostegno da fornire a questa figura è stato fatto con l’istituzione del Fondo statale, è evidente però che è necessario che si giunga ad una legislazione completa in materia, ecco il motivo che ha spinto il gruppo del Partito Democratico a presentare una proposta di legge che mi vede prima firmataria, attraverso la quale si riconosce il caregiver familiare come un elemento della rete del welfare locale, gli si assicura il sostegno e l’affiancamento necessari per prestare l’assistenza dovuta e lo si coinvolge attivamente nel percorso di valutazione.
Nelle more della discussione ed approvazione, mi auguro, della proposta di legge si è pensato - magari mi accontento che nel frattempo nominiate il relatore, visto che sono passai anche qua oltre due mesi e la IV^ Commissione non è stata in grado nemmeno di nominare un relatore di questa proposta di legge - di incrementare con questo emendamento lo stanziamento della legge regionale 1/2019 ‘Promozione dell’invecchiamento attivo’ con 20.000 euro di risorse regionali che andranno ad aggiungersi a quelle statali, che potranno essere utilizzate per finanziare iniziative tese alla valorizzazione della figura del caregiver, che va sostenuta non soltanto a livello economico, ma anche a livello sociale, mettendole a disposizione una rete di supporto e di ascolto che l’affianchi nella prestazione delle cure e soprattutto la liberi dall’isolamento di cui spesso cade prigioniera.
Da diverso tempo alcune Regioni e Comuni si sono già mossi in materia con proprie norme e progettualità, come l’Emilia-Romagna che addirittura ha legiferato in tempi non sospetti, nel 2014, anche la Campania, l’Abruzzo e la Puglia hanno legiferato più recentemente, Regioni di colore politico diverso tra loro, ma tutte hanno ritenuto indispensabile intervenire su questo tema molto sentito e totalmente trasversale.
Non si tratta di una battaglia di parte, di una impuntatura del PD, né tanto meno mia personale, si tratta invece di ascoltare e raccogliere il grido di sofferenza e la richiesta di riconoscimento che ci viene da persone che aiutano in modo disinteressato altre persone. Per me sono il meglio della nostra società, esempi per tutti di generosità, bontà d’animo ed altruismo.
Questo emendamento può rappresentare l’inizio di un importante lavoro che deve essere svolto a favore del rafforzamento, della razionalizzazione, della capillarizzazione della rete dei servizi welfare e dei servizi assistenziali.
Mi auguro che non si lasci in questo caso nessuno spazio ai dubbi perché il diritto alla salute ed al benessere è universale e deve essere riconosciuto in quanto tale.
Avrei fatto a meno di fare questo intervento, ma sono stata costretta a fare questo emendamento perché, come ho detto prima, in due mesi la IV^ Commissione non è stata in grado nemmeno di nominare i relatori.
I 20.000 euro servono almeno per istituire una giornata di sensibilizzazione sulla figura del caregiver, quindi, dal momento che la IV^ Commissione è in colpevole ritardo, almeno date questo segnale di 20.000 euro. Ho detto anche da dove li avrei tolti e mi piace pensare che almeno questo emendamento possiate accoglierlo. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/18. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Bora, Carancini e Casini.
Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/19 a firma dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Vitri, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Stiamo nello stesso solco che afferiva gli agli altri emendamenti che avete in maniera maldestra bocciato.
Questa è l’attivazione di risorse per il progetto delle cure palliative pediatriche, di cui abbiamo già discusso rispetto alla risoluzione che abbiamo votato in Consiglio, ma come il resto verrà bocciato senza averlo nemmeno troppo approfondirlo, quindi, grande rammarico per questo tipo di approccio almeno su questo tema.

PRESIDENTE. Emendamento 2/19. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/20 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Carancini, Casini, Vitri, Biancani, Mangialardi, Cesetti, Bora.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Con questo emendamento chiediamo di inserire 30.000 euro per finanziare la legge 21/2019, con la quale avevamo istituito il Parlamento degli studenti, che si sarebbe dovuto riunire qui in Consiglio regionale in rappresentanza di tutti gli studenti marchigiani per fare proposte di legge che poi il Consiglio avrebbe potuto valutare. Il Covid naturalmente ha fermato l’attuazione di questa legge, credo che il 2022 potrebbe essere l’anno giusto per poterla attuare e i 30.000 euro sono una cifra ragionevole, anche prelevandoli da quanto previsto per l’organizzazione degli eventi dedicati alla tappa Adriatico-Ionica 2022.

PRESIDENTE. Emendamento 2/20. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Subemendamento 2/21/1 a firma della Consigliera Ruggeri, che ha la parola per illustrarlo.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Anche questo è un emendamento che avevamo presentato l’anno scorso ed era passato. Ricordo anche che la maggioranza aveva pubblicizzato parecchio l’aver finanziato questa legge, che prevede incentivi per la rimozione e lo smaltimento di piccoli quantitativi di rifiuti contenenti amianto.
L’anno scorso per lo meno aveva riconosciuto la validità della proposta, quest’anno pare che non sia più così, abbiamo presentato l’emendamento per provare a correre ai ripari un’altra volta, la copertura è stata ridotta con il subemendamento a 176.000 euro. Grazie.

PRESIDENTE. Subemendamento 2/21/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/21 a firma delle Consigliere Ruggeri e Lupini. Inammissibile.

Emendamento 2/22 a firma dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Il nostro emendamento ricalca quello delle Consigliere del Movimento 5 Stelle, la differenza sta nella copertura, la nostra è di 200.000 euro e le risorse vengono prese dal ‘Tributo in discarica’, che sono risorse che normalmente devono essere utilizzate per finanziare questa legge.
Ricordo che se non verrà finanziata oggi difficilmente per il 2022 sarà possibile fare un bando, anche perché l’assestamento non verrà fatto sicuramente nei primi mesi, quindi o si finanzia oggi o per il 2022 i bandi non si fanno.

PRESIDENTE. Emendamento 2/22. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/23 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Biancani, Casini, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. La richiesta di 20.000 euro per l’attuazione della legge 31/2020, approvata all’unanimità, centro-destra e centro-sinistra, per favorire la partecipazione all’elaborazione ed alla valutazione delle politiche pubbliche, la partecipazione di associazioni e comitati cittadini, di organizzazioni sindacali e datoriali, alle scelte dell’amministrazione pubblica nell’attivazione delle sue politiche.

PRESIDENTE. Emendamento 2/23. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/24 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Biancani, Casini, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. 25.000 euro per il finanziamento della legge 35/2020 sulla valorizzazione dei luoghi della lotta partigiana e dell’antifascismo, denominati parchi della memoria storica e della resistenza.
La proposta è di prelevarli dal fondo di riserva per le spese obbligatorie, ma ovviamente sappiamo già quale sarà la risposta, quindi è anche inutile ascoltarla.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. L’ha già detto, non possiamo accogliere questo emendamento perché vengono tolte risorse dal fondo di riserva per le spese obbligatorie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/24. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/25 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Biancani, Casini, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Ci ritroviamo qui a distanza di un anno, la differenza è di poche ore, l’anno scorso abbiamo chiuso più o meno a mezzanotte, oggi siamo ormai quasi alle 2 di notte, ma il tema è sempre lo stesso: mancano 10.000 per celebrare la Giornata di Carlo Urbani, quindi rifinanziare la legge 42/2020, anche questa approvata all’unanimità con tante promesse da parte sia del Presidente del Consiglio che dell’Assessore competente.
Ci ritroviamo qui ancora una volta a richiedere 10.000 euro per celebrare un grande uomo, un grande scienziato, come Carlo Urbani merita.

PRESIDENTE. Emendamento 2/25. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/26 a firma dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Non posso fare a meno di intervenire con un emendamento sugli stanziamenti previsti nelle tre annualità per la legge regionale n. 10 del 20221 sulle comunità energetiche rinnovabili.
Le colleghe ed i colleghi ricorderanno sicuramente l’iter di questa proposta di legge e della successiva piccola modifica suggerita dal Ministero per la transizione economica.
Una proposta di legge che è stata depositata il 30 marzo di quest’anno, oltretutto dal Presidente della III^ Commissione Antonini, che poco fa ha detto che su questo atto investirà moltissimo e in modo preventivo, per fortuna, interpretando la sensibilità del nostro gruppo consiliare e del Movimento 5 Stelle, che in merito presentò una mozione, al quale va riconosciuto su questa questione un grande impegno, a partire dai propri esponenti di governo nazionale che hanno sempre promosso di concerto e comune accordo con il Partito Democratico iniziative a supporto dei gruppi di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili e delle Cer, ovvero le comunità energetiche rinnovabili. Una visione fondamentale di cui forse proprio oggi con il caro bollette e con i prezzi del gas e della elettricità alle stelle possiamo comprendere appieno l’importanza.
Attraverso questi strumenti è infatti possibile mitigare e ridurre gli effetti negativi su tutto il sistema economico dell’oscillazione del mercato dei combustibili fossili.
Ricorderete l’iter di quella proposta di legge che giunse in Aula e venne approvata da questo consesso l’8 giugno scorso, il nostro gruppo presentò allora due emendamenti di cui ero prima firmataria, il primo riguardava la quota di autoconsumo attraverso la quale i soggetti produttori di energia potevano essere considerati come Cer, il secondo concerneva la dotazione finanziaria che ammontava a solo 20.000 euro e che il nostro gruppo proponeva di aumentare a 50.000, vi ricorderete quella discussione.
Se certamente è vero che alcune Regioni di centro-destra, come la Liguria, non hanno voluto mettere nemmeno un euro per promuovere le comunità energetiche, è anche un dato di fatto incontrovertibile che alcune Regioni di centro-sinistra, come Campania e Puglia, hanno messo ben 100.000 euro.
In sede di dibattito in Aula ho riconosciuto a questa maggioranza un barlume di coraggio, ma ho esortato a fare un ulteriore sforzo per portare ad almeno 50.000 euro la dotazione finanziaria. Ripeto, abbiamo sentito il primo proponente dire proprio poco fa …, quindi immagino che sia l’anticipazione di un voto favorevole.
All’epoca avevo aperto un credito di fiducia, di disponibilità verso la maggioranza per trovare insieme quelle risorse, mi veniva risposto che in quel momento non c’erano gli spazi finanziari, ma che in seguito, anche relativamente alle successive annualità, dopo una valutazione del funzionamento dell’impatto e delle Cer, si sarebbero fatti tentativi per aumentare le risorse.
Quando ho preso in mano il testo della manovra di bilancio ero moderatamente fiduciosa di trovare già in questo provvedimento una risposta concreta e coerente con quanto affermato in Aula, con mia grande sorpresa non solo non ho trovato maggiori risorse, ma ho incredibilmente trovato in tabella A una riduzione degli stanziamenti che ammontano pensate a 5.000 euro per il 2022. Una presa in giro bella e buona.
Devo purtroppo ricredermi e rimangiarmi gli attestati di stima alla maggioranza, una delle pochissime volte che aveva marcato una posizione più avanzata rispetto ad altre Regioni, e la cosa è tanto più grave in quanto rispetto per esempio alla Liguria, che non aveva ritenuto di finanziare la legge, non creando dunque aborigene illusioni né aspettative, ci troviamo di fronte ad una vera e propria marcia indietro.
Con l’emendamento chiedo dunque di ripristinare a 20.000 euro la dotazione finanziaria della legge, come era stato previsto a giugno, non di aumentarla, come pure era stato promesso, ma almeno di non cambiare le carte in tavola. Facciamolo insieme, se esiste ancora in voi un briciolo di dignità e coerenza.
Concludo chiedendo la votazione per appello nominale a nome dei Consiglieri Bora, Casini e Carancini. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Innanzitutto mi fa piacere che Consigliera Bora sia tornata molto pimpante dal Consiglio comunale, mentre noi stavamo qui anche ad approvare e non approvare le sue mozioni.
Voglio dire che noi ci abbiamo visto talmente lungo che i 5.000 euro o i 50.000 euro sono praticamente superflui rispetto ai fondi che arriveranno, tra terremoto e Pnrr stiamo intorno ai 100 milioni di euro. Questo l’abbiamo fatto prima di tantissime altre Regioni perché ci abbiamo visto lungo.

PRESIDENTE. Emendamento 2/26. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/27 a firma dei Consiglieri Vitri, Mangialardi, Casini, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Spero che almeno su questo ci sia l’adesione dell’intera Assise, visto che c’è stata una norma approvata con grande determinazione dall’intera Assemblea, su proposta della maggioranza e con passaggi in Commissione.
Qualche perplessità avevo espresso in agosto in occasione dell’approvazione sull’opportunità di finanziare questa norma per il 2021, visto che difficilmente avremmo potuto attivare il servizio, anche in via sperimentale, per la difficoltà di impegnare con criteri adeguati le risorse che erano state messe a disposizione.
Ho saputo che è stato presentato un emendamento in Commissione, la norma è stata completamente dimenticata e disattesa, però non possiamo pensare ad un progetto nel secondo anno sperimentale, quindi, andiamo a rimpinguare il capitolo per tentare di attivare questo servizio, che tutti abbiamo ritenuto determinante, importante e opportuno per le nostre scuole e che va incrementato con delle risorse almeno minime per passare da un progetto sperimentale ad un progetto di carattere adeguato per una risposta al nostro territorio regionale.

PRESIDENTE. Emendamento 2/27. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 2, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4 Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 12 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Emendamento di coordinamento tecnico/1 a firma della I^ Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Vista l’ora sarò telegrafica.
Non vedo l’ora di vedere la variazione di bilancio che avete promesso anche oggi, esattamente come l’anno scorso, spero che non sia simile a quella dell’anno passato che non si è vista; non vedo l’ora di vedere l’aggiornamento del Defr che non ho mai sentito neanche nominare, non vedo l’ora di averlo qui per poterlo discutere.
Il dubbio che ho è che è vero che arriveranno un sacco di soldi e verificheremo che li metterete dove avete detto oggi perché ci sono la registrazione, il verbale, tutte le vostre promesse sono a verbale, come restano anche a verbale tutte le bocciature al lavoro che in maniera propositiva abbiamo fatto rovinandoci le festività natalizie, viste anche le tempistiche con cui sono arrivati gli atti.
Mi sembra che oggi abbiamo fatto un pessimo lavoro e per quanto riguarda il merito delle questioni trovo ridicolo che siamo stati in questa Aula ore ed ore nell’anno trascorso a fare leggi che non sono state finanziate o che sono state finanziate con risorse risibili, quindi mi chiedo anche che senso ha fare ulteriori leggi se quelle esistenti, anche fatte bene, non trovano finanziamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Poco da aggiungere, penso che non sia mai capitato di presentare oltre 100 emendamenti e nessuno ostruzionistico. L’avete visto, siamo stati nel merito, sennò cambiavamo le parole e le virgole e, come dice il Consigliere Cesetti, ne potevamo presentare 5.000 e stavamo qui fino al 6 gennaio aspettando il carbone che vi avrebbe portato la Befana.
E’ imbarazzante che siano state respinte proposte che parlavano di disabilità, di lavoro, di salute mentale, di cure palliative; abbiamo presentato anche quelle più banali, ognuna liquidata con poca attenzione.
Ringrazio la Consigliera Marcozzi per gli interventi che ci ha riservato, almeno ha tentato con grande difficoltà e qualche volta anche con un po’ di imbarazzo di giustificare il respingimento delle nostre proposte.
Avete reiterato gran bella tabella C, tra l’altro con un emendamento in Commissione per quasi un milione di euro, senza nessun tipo di criterio. Mi domando, pensando alla mia città, se Senigallia non meriti una copertura geodetica, un impianto sportivo, almeno il Sindaco potrebbe abbassare un po’ le tariffe che ha aumentato del 400% a favore di un altro Comune che senza nessun tipo di criterio si avvantaggia di questo tipo di scelta.
Una valutazione fortemente negativa su questa proposta, valgono tutte le valutazioni che abbiamo fatto per il Defr, aspettiamo, come ha detto la Consigliera Ruggeri, con fiducia la variazione di bilancio.
Oggi siamo nel bilancio di previsione, lo scorso anno era tecnico, questo invece è strategico, come ha sottolineato la Consigliera Marcozzi, ha tanta visione che ha bisogno già di una variazione di bilancio per raccogliere tutto quello che abbiamo sottolineato, al quale non si è voluto dare nessun tipo di soddisfazione.
Mi spiace pure perché prima sembrava che l’atto non fosse emendabile, se aveste riservato la stessa modalità non sarebbe cambiato assolutamente nulla. Avete fatto bene, ci avete bocciato tutto, ma non lo avete bocciato a noi, l’avete fatto alla comunità marchigiana e se non fosse stato per un atteggiamento non adeguato anche di qualche Consigliere dell’opposizione che ha permesso questo tipo di percorso, ripeto che nessuno voleva mandare in esercizio provvisorio la Regione, avremmo evitato questo scempio e questa manipolazione che non è stata sicuramente dignitosa.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Chiudiamo la giornata con questo voto, ma di fatto siamo in una giornata nuova, quindi, si può andare avanti con una valutazione, un giudizio critico che sempre si dà: era necessario tirare la corda tutta la giornata ed andare avanti in questo modo? Ritengo di no, non abbiamo fatto soprattutto un buon servizio a noi stessi come Consiglieri regionali, alla Regione Marche e all’esito del dibattito perché il confronto quando è sereno è molto più aperto, quando è in contrapposizione diventa più complicato, anche cercare di mettere in relazione le parti dialoganti.
Questa è una riflessione che secondo me va fatta da parte dell’opposizione e dico che alla fine questo bilancio – abbiamo evitato l’esercizio provvisorio - è utile alla comunità regionale perché permette di chiudere una partita e cominciare fin da gennaio a lavorare nel migliore dei modi.
Certamente siamo arrivati lunghi, l’onestà intellettuale secondo me è alla base di tutto, siamo arrivati lunghi costretti anche dai comportamenti dello Stato centrale, dobbiamo attrezzarci anche per questo, io non so quali saranno, ma abbiamo di fronte delle scadenze molto significative della vita politica: l’elezione del Capo dello Stato e forse un nuovo Governo, sono tutte cose che incidono anche ovviamente negli enti subalterni, in particolare nella Regione e nei Comuni, quindi, mi sento di dire che dobbiamo essere attrezzati.
Abbiamo trovato una macchina amministrativa, una macchina burocratica, un’organizzazione fatta in questo modo, l’opposizione ex maggioranza vede quanto fatichiamo perché ci sono dei problemi che sono antichi, che noi stiamo cercando di risolvere, ma la risoluzione è sempre molto faticosa.
Detto questo, a nome del mio gruppo, ma credo a nome di tutta la maggioranza, accolgo la notizia che tra qualche minuto avremo una legge di finanza regionale adeguata alle nostre necessità impellenti.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Sono felice che siamo arrivati alla fine di questa approvazione, voglio ringraziare a nome del gruppo Lega tutti coloro che hanno lavorato su questo bilancio, gli uffici, l’Assessore, i relatori di maggioranza e di minoranza, sicuramente si poteva fare meglio, ma sono certo che sia un buon bilancio che sarà d’aiuto alla nostra comunità marchigiana e andando avanti potremmo solo migliorarlo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Semplicemente per esprimere parere favorevole, era indubbio, del gruppo di Forza Italia.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 89, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Chiedo, come capogruppo, la votazione per appello nominale sulla proposta di legge n. 90.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 90, così come emendata. La pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri.
Astenuti: Santarelli.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 91
ad iniziativa dei Consiglieri Marinelli, Marcozzi, Rossi, Ciccioli
“Misure urgenti di adeguamento della legislazione regionale”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 91 dei Consiglieri Marinelli, Marcozzi, Rossi, Ciccioli.
La discussione generale è aperta, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Biondi.

Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. Questa proposta di legge si è resa necessaria innanzitutto per uniformare l’attuale normativa regionale a seguito della legge regionale n. 18 del 2021, che è quella che detta le norme in materia di riorganizzazione.
Si è inoltre reso necessario modificare la legge che consente la nomina dei componenti del Consiglio di amministrazione dell’Erap, al fine di garantire in questo caso una rappresentanza delle minoranze assembleari.
Da ultimo è stata anche modificata la legge che riguarda la costituzione delle Unioni montane per evitare da parte dei Comuni delle scelte di adesione o di recesso che siano poi determinate da delle opportunità contingenti.
E’ stato inoltre posticipato il termine previsto dall’articolo 4 bis dell’articolo 46 della legge regionale n. 9 del 2006, quella che riguarda la possibilità per le guide naturalistiche ambientali di frequentare appositi corsi di formazione, e il termine è stato prorogato fino all1 luglio 2022.
Entro nel dettaglio dei singoli articoli, innanzitutto rispetto al testo che è stato elaborato dalla Commissione è stato proposto un emendamento, pertanto l’articolo 01 viene soppresso.
L’articolo 1 si è reso necessario soprattutto per uniformare la legge 26/1996 a quelle che sono le recentissime disposizioni della legge 18/2021.
L’articolo 2 va a modificare la nomina dei componenti del Consiglio di amministrazione dell’Erap. E’ un articolo, soprattutto il secondo comma, che è stato particolarmente condiviso con la maggioranza e la minoranza nell’ambito della nostra Commissione ed è stato modificato in maniera tale che risultano eletti sette candidati nel Consiglio di amministrazione dell’Erap al fine di garantire la rappresentanza delle minoranze assembleari nella misura di due componenti, quindi 5 componenti andranno alla maggioranza e 2 alle minoranze assembleari.
Con l’articolo 3 è stato previsto che i Comuni che appartengono all’Unione montana, che è stata costituita a seguito della legge regionale 35/2013, che hanno esercitato il recesso ed i Comuni appartenenti alla comunità montana che non hanno aderito alla relativa Unione montana, non possono entrare a far parte della medesima o di altra Unione montana se non sono decorsi almeno 10 anni rispettivamente dal recesso dell’Unione montana o dalla data della sua costituzione. Inoltre è richiesto, qualora dei Comuni entrino a far parte dell’Unione montana, il voto favorevole di tutti i componenti.
La domanda di adesione all’Unione montana non può essere ripresentata se non sono decorsi almeno due anni dal rigetto della precedente.
Inoltre è stato introdotto l’articolo 3 bis a seguito del quale la Regione ritiene di strategica importanza la partecipazione al Centro agroalimentare piceno SpA.
Con l’articolo 4 è stato prorogato il termine per le guide naturalistiche.
Con l’articolo 4 bis invece è stata adeguata la legge 22/2009, quella che disciplina gli interventi della Regione per il riavvio dell’attività edilizia, al fine di fronteggiare la crisi economica è stata adeguata a quella che è addirittura la normativa nazionale, richiamando in maniera particolare il disposto normativo del comma 1 ter e del comma 2 bis del d.p.r. 380/2001.
Di fondamentale importanza è l’articolo 5, che in realtà detta delle disposizioni transitorie e finali perché prevede che in sede di prima applicazione dell’articolo 23 della legge regionale 36/2005, le proposte di candidatura a componente del Consiglio di amministrazione Erap Marche devono essere presentate entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore di questa legge, poi la Commissione assembleare competente avrà modo di esprimersi nei successivi 10 giorni e l’Assemblea legislativa procederà all’elezione entro i 15 giorni seguenti. Ovviamente sono fatte salve le candidature che sono già state presentate all’entrata in vigore di questa legge. E’ prevista ovviamente una proroga dei componenti del Consiglio di amministrazione dell'Erap fino al 28 febbraio 2022.
L’articolo 6 prevede l’invarianza finanziaria perché dall’applicazione di questa legge non derivano nuovi oneri a carico del bilancio della Regione Marche e data l’importanza delle normative in essa contenute è prevista la dichiarazione d’urgenza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Chiedo al Segretario se è rituale il fatto che manchi il relatore di minoranza. Credo che il regolamento imponga di convocare la Commissione per scegliere un relatore di minoranza al quale va dato il tempo di poter approfondire l’argomento.
Secondo tema, le pongo un’eccezione, ci può dire che cosa c’è di urgente per discutere alle due e mezza di notte una legge che si occupa del Centro agroalimentare di Ascoli Piceno, o si occupa di eliminare tre Comuni dall’Unione montana o altro?
Ci deve dire, Presidente, se sono sospese le regole o non lo sono. Ovviamente questo investe anche il Segretario.

PRESIDENTE. Le rispondo su questa cosa. Per quanto riguarda il relatore di minoranza ha scelto direttamente di non esserci, non c’è un impedimento, nel senso che non c’è stato un inadempimento nella nomina da parte della Commissione, altrimenti verrebbero di fatto bloccate in ogni situazione le proposte di legge.
La proposta di legge è stata votata questa mattina per essere inserita al punto n. 5, quindi è regolarmente iscritta.
Per quanto riguarda il contenuto della proposta di legge in termini di urgenza o di necessità di essere esaminata in questo contesto questa è una valutazione discrezionale che ogni Consigliere fa nell’ambito della legittimità, della tempestività, fermo rimanendo che se sussistono i criteri in termini di presentazione della proposta di legge e l’esame della Commissione è positivo, cioè un esame di ammissibilità, è chiaro che dobbiamo portarla in Aula per esaminarla e per votarla.
Considerato che il Consigliere Cesetti relatore di minoranza non è presente, che aveva già dichiarato prima la sua posizione, che è ben conosciuta perché l’abbiamo ascoltata più volte nell’ambito dell’esame e della discussione degli emendamenti del Defr, non ci sarà la relazione di minoranza per cui apriamo la discussione sulla proposta di legge n. 91.
Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Condivido quello che ha chiesto il Consigliere Carancini nel senso che l’urgenza in questa legge non c’è, ma ci sono una serie di interventi puntuali che lasciano dei dubbi.
Innanzitutto voglio dire alla Consigliera Biondi che l’articolo 2 non è stato inserito per consentire la rappresentanza alle minoranze, tutt’altro, era stato inserito proprio per togliere la rappresentanza alle minoranze, poi c’è stata una modifica da parte della Commissione che ha reintrodotto la rappresentanza nella misura di due componenti. Nella relazione questo non è apparso, invece va sottolineato.
La prima cosa è quella che riguarda l’edilizia residenziale pubblica e il riordino del sistema regionale, poi abbiamo le disposizioni transitorie finali che sono collegate al Consiglio di amministrazione dell’Erap e tutto questo lo facciamo, e lo sappiamo bene, perché c’è qualcuno che doveva presentare delle candidature, candidature che non sono state ritenute idonee oppure il candidato non ha avuto l’autorizzazione per poter far parte del CdA dell’Erap, quindi qui stiamo facendo una legge, questo è il primo punto.
Il secondo punto è una cattiveria quella relativa alle Unioni montane perché io che l’ho letta e che non conosco la situazione territoriale penso che sia in realtà una cattiveria. Gli ordinamenti degli enti locali vanno verso la fusione dei Comuni, l’unione dei Comuni, l’unione dei Comuni montani e in continuazione si parla anche della fusione dei servizi, noi diciamo invece che non si può far parte di una comunità montana se non sono passati 10 anni, se non si sono espressi favorevolmente a scrutinio segreto i Comuni, eccetera, sembra effettivamente fatta ad hoc, io non so quale parte del territorio regionale sia interessata, ma
sembra costruita proprio ad hoc e non credo che sia urgente.
Per quello che riguarda invece le società indispensabili, già nel 2014 la Regione Marche si era espressa rispetto al centro agroalimentare non ritenendolo necessario, poi magari lo vedremo nel dettaglio quando parleremo degli articoli. C’è stata anche una relazione fatta dagli uffici nel 2017, subito dopo l’entrata in vigore della legge Madia, nella quale si dichiarava che la società non era da ritenersi strategica per una serie di motivi tecnici, che io ignoro completamente perché non è il mio mestiere, è il lavoro dei tecnici che avevano predisposto gli elaborati, quindi, presumo che non siano cambiate le condizioni rispetto ad oggi.
Per quello che riguarda invece la modifica della legge regionale 22, questa sì è fondamentalmente una presa d’atto di una norma nazionale, ma va presa con grande cautela perché sulla norma nazionale ci sono tanti pronunciamenti ed interpretazioni che non sempre sono coerenti in quanto si tratta dei casi di interventi di demolizione e ricostruzione e delle distanze dai confini. Questo è importante perché con l’articolo in pratica acconsentiamo nei casi della legge 22, nei casi in cui utilizziamo delle volumetrie in deroga, di non mantenere i distacchi tra i fabbricati, a dire che: se io ho una casa che è ad una distanza non regolamentare, se ho costruito nei tempi nei quali ciò era ammissibile, se sono ad un metro e mezzo di distanza dal mio vicino, posso sopraelevare e chiudere la visuale del mio vicino e questa legge lo consente.
Voi capite che in teoria si fa apparentemente un favore ai cittadini, in realtà si mette il cittadino nelle condizioni di trovarsi di fronte a certi e sicuri contenziosi.
La Regione Marche aveva lasciato una normativa differenziata rispetto a quella nazionale, dicendo se si utilizzavano delle volumetrie in deroga occorreva mantenere le distanze tra fabbricati, ed era una cosa ragionevole.
Questa legge è tutto tranne che urgente da fare, come ha detto prima il Consigliere Carancini, alle ore 2 e 37 del mattino, ma visto che siamo stati eletti e veniamo pagati per fare questo lavoro andremo avanti parlando nel merito di ogni singolo articolo e di ogni singolo comma, compresi gli eventuali emendamenti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. C’è un passaggio in questa omnibus che credo debba considerarsi di una gravità inaudita, chiedere al presentatore Consigliere Marinelli, che è parte integrante di questa vicenda …, e con molta onestà faccio appello al Presidente della Regione Acquaroli affinchè possa esprimere un’opinione su questa vicenda.
L’articolo 3, raccontiamo che cosa è successo. La Regione approva nel 2013 la legge n. 11, una legislazione che tende a trasformare le comunità montane in unioni montane. L’Unione montana dei Monti Sibillini si costituisce, ne diventa Presidente il Sindaco di Pieve Torina e nello stesso tempo, con franchezza, non so per quali ragioni, ma credo che non siano rilevanti, si apre una guerra all’interno di quella comunità montana tra due gruppi politici di Sindaci, da una parte …

(interventi fuori microfono)

Romano CARANCINI. Presidente, questo è il rispetto? Ci tenete qui, ma andiamo a casa! Non credo che ci sia rispetto. La prossima volta salgo sul tavolo perché non è pensabile.
Ci sono due gruppi che si contrastano, non so se per ragioni personali, non mi interessa, ne sono stato testimone, da un lato la cordata del Sindaco di Pieve Torina, oggi Presidente del Cal, e dall’altra il Sindaco di Castelsantangelo sul Nera con i propri schieramenti. Si apre una guerra, credo, in relazione alla gestione della nuova Unione montana. Va detto che tre Sindaci non entrano fin dall’inizio, non aderiscono dall’1 gennaio 2015 e quindi sono fuori. In questo periodo avviene che a novembre 2018 il Comune di Castelsantangelo sul Nera approva in Consiglio comunale l’adesione, ed era legittima perché la legge n. 35 del 2013 lo prevedeva. Il 5 dicembre la richiesta di adesione è formulata al Presidente dell’Unione montana, a questa richiesta non è data risposta, contravvenendo a un principio secondo il quale trascorso un termine di 30 giorni per poter entrare nell’Unione montana, secondo il principio del silenzio assenso, la mancata risposta si doveva intendere come …
Le guerre vanno avanti infischiandosene dell’ente, dell’istituzione, non delle persone, c’è una guerra conosciuta da tutti, credo che sia uscito anche un articolo nelle ultime ore, oggi che cosa succede? I Consiglieri regionali sanciscono un killeraggio politico nei confronti di tre Comuni che non hanno aderito inizialmente e cosa fanno? Attraverso il Consiglio regionale fanno un’operazione che io ritengo senza precedenti, credo tra l’altro anticostituzionale rispetto ai contenuti, almeno rispetto ai contenuti connessi alla retroattività della legge, teorizzano che chi non ha aderito all’inizio non può più aderire per 8 anni. Non so se vi rendete conto a che cosa siamo arrivati, si butta fuori, si tiene fuori per 8 anni e tutto questo per punire attraverso l’istituzione i tre Sindaci ed evidentemente i territori.
Io non so se ci rendiamo conto di cosa abbiamo di fronte, Presidente della Giunta Acquaroli, è un fatto di una gravità inaccettabile, non è pensabile che diventiamo complici di un killeraggio, di una faida politica. A me non interessa chi ha ragione, interessa lo spirito della legge 35 del 2013, la quale all’ultimo comma afferma, così come peraltro è nello spirito della legge nazionale, che i Comuni dell’area montana devono progressivamente cercare di aggregarsi e non fare la guerra. Ribadisco, non entro nel merito, qui si resta fuori e si utilizza la formalità di una legge per escludere, emarginare, punire, le popolazioni di tre Comuni che dovrebbero aver diritto a stare lì dentro.
C’è un elemento in uno di questi commi che la dice tutta, il terzo comma dell’articolo 3, che intende modificare il secondo periodo del comma 2 dell’articolo 5 bis, il quale teorizza che se non vi è una risposta entro 30 giorni ovviamente la risposta si intende accolta, no, i legislatori di questa Regione teorizzano il principio del silenzio dissenso, teorizzano che possono buttare fuori, tenere fuori e neanche motivare. Credo che siamo di fronte ad una situazione in cui l’appartenenza politica non conta nulla, le amicizie personali e le protezioni personali non c’entrano nulla, credo che ci dobbiamo spogliare di tutto questo, ed affermare, guardando la norma com’è, che è una proposta di legge che tende a dividere le comunità montane. In ogni occasione ci riempiamo la bocca delle comunità montane, che siamo loro vicini, eccetera, però che cosa facciamo? Tendiamo a dividerle evidentemente per poterci vendicare, non so peraltro di che cosa, magari hanno pure ragione dal punto di vista del merito e per questo non c’entro, ma qui parliamo di altro, parliamo della affermazione di una guerra che tende evidentemente ad uccidere tre Comuni che non avranno diritto a stare nell’Unione montana, non avranno diritto ad esprimere le loro posizioni e magari a beneficiare dell’istituto dell’Unione montana.
Faccio un appello perché credo che questo vada ben oltre la situazione, vada ben oltre l’appartenenza politica, un’Assemblea legislativa regionale non può affermare un principio in forza del quale i Comuni della montagna che partecipano all’Unione montana si debbano dividere, ma qual è la ratio?
Evitiamoci una figuraccia, ve lo chiedo con un appello sincero ed onesto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. E’ per rispondere al Consigliere Carancini in quanto è dal 1997 che sono nelle Unioni montane e conosco bene le situazioni, non conosco quella a cui ha fatto riferimento, quindi forse gli agganci ce li ha lui con determinate persone, io non ce li ho con nessuno.
Quello che voglio dire è che la ratio è l’opposto di quello che dice e su questo concordava anche il Consigliere Cesetti perché questa è una norma per la quale si sta insieme, si collabora e si va tutti nello stesso verso, oppure non vale la pena stare insieme.
Sono stato fino all’anno scorso il Presidente dell’Unione montana di San Severino Marche e lì non c’è stata mai una volta in cui uno dei Sindaci è andato contro alle direttive e le cose funzionano. Se c’è la guerra o se uno esce …,
Il fatto dei 10 anni è per evitare che chi sta dentro esca perché non può essere che oggi sono in dissenso esco e domani mi gira e rientro. Sono cose importanti, le Unioni se fatte devono essere mantenute e dobbiamo guardare a lungo nel tempo.
La norma va nella direzione di unire, se poi ci sono delle situazioni di disaccordo .., il fatto che devono essere tutti d’accordo sta a significare che devono mettersi lì, al tavolo, possono starci uno, due, tre, dieci anni, ma devono trovare una soluzione perché nei piccoli Comuni se c’è l’assenso di tutti si riesce a collaborare e si riesce a fare qualcosa, come è successo nella nostra Unione montana. Situazioni analoghe le abbiamo a Genga, con altri Comuni ed altre situazioni, i matrimoni vanno fatti per bene o non vanno fatti.
Nelle Unioni montane ci sono molte difficoltà, dobbiamo indurre coloro che fanno parte di queste associazioni ad andare d’accordo, ad evitare di lasciare, perché non può essere una porta, se devo ripianare un debito esco, quando l’ho ripianato rientro, non si fa così, bisogna essere responsabili …

(interventi fuori microfono)

Renzo MARINELLI. Quando ha parlato lei io non ho detto niente, adesso parlo io e lei mi lascia parlare.
Le cose bisogna conoscerle, bisogna starci dentro, dopodiché ognuno ha le proprie visioni, ci mancherebbe, però su questo posso dire che soprattutto nei piccoli Comuni …, Macerata non è un piccolo comune. Parliamo di Comuni di 40 abitanti, 90 abitanti che si mettono a fare le prime donne, oppure non trovano accordi, stiamo parlando di cose assurde, o riusciamo ad unirli e li dobbiamo legare … Dobbiamo dar loro 10 anni, 20 anni prima di poter uscire, secondo me più la facciamo lunga e più leghiamo questi territori perché non possiamo dare la possibilità ad ognuno di abbandonare, magari ha un disaccordo prende ed esce.
La norma va vista in senso opposto, va letta dall’inizio proprio per tenere uniti i Comuni e quando ci sono dei disaccordi si devono trovare delle soluzioni, non può essere che poi si formano le fazioni, su 9 Comuni 5 da una parte e 4 dall’altra, non si combina mai niente, non si compie nessun atto, non si fa nessun investimento.
Non è che uno ce l’ha contro tre Comuni perché la situazione lei la conosce benissimo, io non la so per niente, non la so come la sa lei, conosco solo l’esperienza dell’Unione montana nella quale stavo, se si va d’accordo si riescono a fare degli atti e da qualche altra parte questo non succede. Dico che l’esempio deve essere quello di stare insieme, collegati ed evitare di creare situazioni di uscite o cose diverse. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Vorrei intervenire anche perché questa proposta di legge l’abbiamo seguita in Commissione e sia io sia il Consigliere Cesetti, che era il relatore, abbiamo dato il nostro voto contrario.
Voglio evidenziare l’articolo 2, che modifica l’articolo 23 della legge regionale 36, quella dell’Erap, con il quale si riaprono i termini per le candidature quali componenti del Consiglio di amministrazione, Non è bastato riaprire i termini, si è voluto andare a modificare le modalità di voto ed alla fine, dopo aver dichiarato che si voleva migliorare la legge, la norma non è stata per niente migliorata perché le modalità di voto sono rimaste quelle di prima, era solo una scusa, ed è stato tolto – cosa per me molto grave – il fatto che ci deve essere almeno un rappresentante per ogni territorio provinciale.
Potremo avere 7 Consiglieri tutti della stessa provincia o da due province e lasciare interi territori senza alcun rappresentante. Questa è la grande modifica fatta. Inizialmente sembrava che le modalità di voto non consentissero di garantire la maggioranza e la minoranza, alla fine il testo è tornato uguale a quello di prima, peggiorato dal fatto che non vengono garantiti tutti i territori.
Penso che riaprire la presentazione delle candidature in corso, come viene fatto in questo caso con l’articolo 5 ‘Disposizioni transitorie’, sia un errore perché c’era un termine entro il quale occorreva presentare una candidatura e penso che riaprirlo sia un errore.
Gli altri articoli sono stati spiegati dai miei colleghi, ma per quanto riguarda l’articolo 3 sulle Unioni montane devo dire che ho molte perplessità sul vietare per parecchi anni la possibilità di rientrare o di entrare in una unione, anche perché penso che dovrebbero essere incentivate ed agevolate il più possibile perché la direzione verso la quale dobbiamo andare è sicuramente quella di unire i Comuni e non di tenerli separati, quindi, per quanto mi riguarda darò un voto contrario a questa proposta.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ricordo che in Commissione è stato presentato un emendamento dai Consiglieri del PD Cesetti e Biancani, che è passato all’unanimità, che vieta l’esercizio dell’attività venatoria con l’arco, emendamento che è stato trasformato nell’articolo 01, che ora con sorpresa leggo che i Consiglieri di maggioranza vogliono abrogare, quindi, non solo bocciate gli emendamenti, ma avete trovato un modo retroattivo, bocciate gli emendamenti che prima avete approvato. Una roba che non ho mai visto, sono una decina d’anni che faccio politica, è la prima volta che vedo una cosa del genere e mi sembra il caso di sottolinearla, nonostante l’emendamento non sia neanche il mio, ma insieme a tutti i Consiglieri della Commissione ho votato anch’io a favore.
Per quanto invece riguarda gli altri articoli non dico niente perché già si sono espressi bene i Consiglieri che mi hanno preceduto.
Vorrei dire che in merito all’articolo 3 bis, riguardante le società regionali indispensabili, in particolare il Centro agroalimentare piceno SpA, avevo chiesto in Commissione che, visto che questo emendamento è stato approvato dalla maggioranza ed è stato presentato lì per lì, senza documentazione ed all’improvviso, al momento della votazione in Aula ci fosse fornita un po’ di documentazione, considerato che dovremmo sapere com’è il Piano industriale, se ha i requisiti in base ai sensi della Madia, eccetera. Rimarco che a me non è arrivato niente, né una mail, né un documento, né quattro righe di spiegazione e purtroppo non credo che questo sia il modo migliore per farci esercitare nel merito la nostra funzione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. In riferimento all’articolo 3 bis noi oggi vogliamo classificare la partecipazione al Centro agroalimentare Piceno SpA (Caap) come strategica perché la strategicità diventa necessaria ed importante ai fini di una migliore dichiarazione di indispensabilità, ma anche per tutte le notizie ed i progetti tecnici che vogliono svilupparsi all’interno di questo Centro agroalimentare.
La storia è lunga, ve la sintetizzo, diciamo che il 9 agosto 2016 arriva una sorta di comunicazione via pec del Segretario generale della Giunta secondo la quale c’è la dichiarazione di recesso dalla società Centro agroalimentare SpA ai sensi della legge 190 del 2014 - occhio alle date -, il 29 novembre 2016 arriva il contro recesso sempre via pec e sempre da parte del Segretario generale della Giunta, quindi vengono meno le previsioni del d.lgs 175/2016, la cosiddetta legge Madia, per arrivare al 10 dicembre dello stesso anno quando, dopo pochissimi giorni, il dirigente competente fa un’istruttoria indicando il Centro agroalimentare SpA come polo altamente strategico ed indispensabile per il perseguimento di fini istituzionali della Regione.
Ci sono diverse vicissitudini all’interno del centro, ci sono diversi bilanci, ci sono diversi apparati dirigenziali, per arrivare al 29 giugno 2017 dove, in occasione dell’Assemblea dei soci, io, che all’epoca ero Vice Sindaco del Comune di San Benedetto del Tronto, e la ex Vicepresidente Casini affermiamo entrambi che puntiamo tutto sulla riqualificazione e la strategicità del centro e nella stessa data approviamo il bilancio e addirittura la Regione nomina l’amministratore delegato, io nomino come Comune di San Benedetto del Tronto l’attuale Presidente.
Il 29 luglio 2018 lo stesso dirigente chiede un approfondimento per quanto riguarda le carte con l’applicazione del decreto Madia, per arrivare al giorno in cui è convocata l’approvazione del bilancio d’esercizio del 31 dicembre 2017 e la Regione esprime voto favorevole.
Cerco di accelerare ancora di più per rendere meglio l’idea, arriviamo alla fatidica data in cui ci fu la presentazione in questo Consiglio regionale di un ordine del giorno. Il 23 dicembre 2019 ci fu la trattazione della proposta di legge la n. 332, esattamente come questa omnibus, “Misure urgenti di adeguamento alla legislazione regionale”, e l’Assemblea legislativa regionale delle Marche approvò un ordine del giorno che prevedeva di impegnare la Giunta regionale – sospende la cosiddetta messa in mora del 2437 del Codice Civile – “a porre in essere ogni iniziativa utile affinché la messa in mora richiamata in premessa sia sospesa e sia contestualmente avviato un confronto con il Consiglio d’amministrazione e l’Assemblea dei soci del C.A.A.P. per una auspicabile soluzione condivisa, diversa dal recesso delle quote”.
Tutti quei diritti di socio che vengono richiamati più e più volte sono sospesi oppure sono disapplicati tali poteri, diciamo che con la proposta di legge n. 332 si fa un chiaro riferimento ad una disapplicazione della Madia, quindi ad una ufficialità dei poteri di socio.
Il 20 giugno 2020 c’è l’ultima convocazione per l’Assemblea ordinaria dei soci per l’approvazione del bilancio e si delibera che i soci non hanno diritto alla liquidazione delle proprie azioni possedute, di non procedere alla liquidazione delle quote azionarie dei soci pubblici: Provincia di Ascoli Piceno, Provincia di Fermo e Regione Marche in quanto si ritiene fondato che il C.A.A.P. non rientri nell’ambito di applicazione della cosiddetta Madia ai sensi del 175/2016 in quanto non ricorrono i presupposti specifici previsti dal Codice civile.
Adesso mi rendo conto che alle 3 di notte diventa difficile seguire le date, comunque noi oggi chiediamo questa partecipazione strategica perché nel Piano industriale, nel business plan del Centro agroalimentare, così come portato e formulato, ci sono parecchi progetti innovativi da sviluppare, che diventano strategici per questa Regione, che fa del comparto agroalimentare uno dei suoi punti di forza.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi ho votato contro l’iscrizione all’ordine del giorno di questo atto. Non avevo contezza della proposta nella sua interezza.
Qui dentro almeno chiamiamo le cose con il loro nome e togliamoci dall’ipocrisia perché, Consigliere Ciccioli, quando la seduta scorsa non ha fatto votare il nuovo Consiglio di amministrazione dell’Erap, secondo me forzando in maniera inaudita quel tipo di percorso, c’era una norma che prevedeva la scadenza per la presentazione delle candidature e quale fosse la data ultima per approvare il nuovo Consiglio di amministrazione. In quel dibattito politicamente falso venne sottolineata la necessità di rivedere le modalità di voto per garantire sia la territorialità, sia la rappresentanza di genere che del territorio. La proposta che è arrivata fuori sacco in Commissione non ha nulla di tutto questo. Lo dico per i Consiglieri, se va bene tutto e giochiamo per sistemare le carte della maggioranza, ditelo, perché non ha niente di istituzionale in quanto manteniamo la possibilità di esprimere cinque preferenze, ma non garantisce l’opposizione perché se facciamo 20 per 5 la maggioranza può decidere anche i due rappresentanti di opposizione. Penso che questo sia un atto illegittimo. Forse prima era complicato dall’elemento della rappresentanza territoriale, oggi sfiliamo anche questo e siccome già è accaduto in occasione dell’elezione dei Vicepresidenti delle Commissioni, che erano rispetto al nostro Regolamento in capo all’opposizione, quando li avete scelti, anche quella la ritengo una grande scorrettezza istituzionale, qui l’andiamo a certificare.
E’ un elemento aberrante perché il Consigliere Ciccioli aveva presentato un proprio candidato che poi è risultato non disponibile per un permesso non rilasciato dal datore di lavoro, allora cosa facciamo noi? Cambiamo la legge per consentire al Consigliere Ciccioli di rinominare un altro a lui gradito, che lo sappiano i cittadini perché queste sono cose scorrette sul piano istituzionale. Va bene tutto, ma che si costruiscano le leggi su un nome ed un cognome mi sembra proprio al limite su ogni fronte, compreso l’articolo 3 che è una cosa aberrante.
Noi dobbiamo sempre orientato per facilitare l’ingresso all’interno delle Unioni, abbiamo sempre cercato di facilitare le gestioni che avessero la capacità di allargare, qui invece mettiamo delle barriere di ingresso. Posso capire la barriera d’uscita, un Comune che ha aderito ad un’Unione montana per 10 anni non può uscire da quel tipo di gestione, ma che noi mettiamo una barriera d’ingresso, che impedisce ai Comuni che votano di entrare …, non solo se sono usciti, anche se fanno la prima richiesta.
E’ ovvio e si capisce – ha ragione il Consigliere Carancini – che è stata fatta ed orientata per una situazione che si è determinata e che ha un antefatto, ma cosa facciamo? Noi l’approviamo oggi in maniera retroattiva. Se verrà approvata dopo che ci sarà il dibattito sui nostri emendamenti spero che il Governo la impugni, sia per l’articolo 2, sia per l’articolo 3. Devo dire che gli altri non li conosco, avevamo i nostri rappresentanti, ma ho visto però che ci sono correzioni, come ha ricordato la Consigliera Ruggeri, anche su emendamenti approvati all’unanimità.
Ripeto, la costruzione in due articoli di norme ad personam, una rispetto a degli amministratori forse considerati amici, l’altra su amici da mettere dentro assetti istituzionali, un atteggiamento che imbarazza tutti, ma dovrebbe imbarazzare principalmente voi che avete chiesto di modificare la legge e invece la lasciate invariata, se non fortemente peggiorata, come ha ricordato il Consigliere Biancani.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Innanzitutto mi sento di replicare in maniera abbastanza tranquilla e serena, tutte le leggi vengono fatte per regolamentare meglio i rapporti tra le persone e regolamentare meglio la gestione amministrativa. Questo è il caso.
Le leggi non sono un totem sacro, le leggi fondanti, la Costituzione hanno oggettivamente una condivisione comune, ma le altre norme sono continuamente modificate.
Guardo sempre la giurisprudenza, ho qui anche gli atti, se volete vi leggo anche le date precise. Per arrivare alla regolamentazione dell’elezione dell’Ersu sono state fatte nella precedente legislatura quattro modifiche, per arrivare ad una legge, molto complicata anche quella, che cercava di rendere la rappresentanza di ogni Università marchigiana attraverso un meccanismo. All’inizio era stata modificata perché era l’Università che si autocandidava e all’interno dell’Assemblea regionale c’era solo la ratifica. Tanto è vero che è stata cambiata, tanto è vero che esiste un Consiglio di amministrazione.
Più volte è stata modificata la legge sull’Erap, tutti lo sanno, anche la norma sull’ex Ersu, adesso si chiama Erdis, fu modifica più volte, tanto è vero che i Consigli di amministrazione in carica furono più volte prorogati.
Ora qual è la vicenda? Innanzitutto il meccanismo di appartenenza alle Province ingessa il sistema elettorale, questo è un dato, per cui anche sulla fluidità delle elezioni ci sarebbe da discutere perché obbliga la maggioranza a votare semplicemente attraverso un discernimento di tipo provinciale. Quindi, si è creato una sorta di collegio unico in cui ognuno può essere candidato, ma può anche essere che nel Consiglio di amministrazione ci siano due persone di una provincia e nessuna di un’altra in base alle competenze, in base agli equilibri politici e altro.
Qui ci scandalizziamo, ma in realtà tutte le nomine vengono fatte giustamente in base ad equilibri territoriali e di rappresentanza dei partiti, non si sfugge, è successo in passato, succede oggi e succederà nel futuro perché alla fine questa è la politica, è la sintesi di posizioni e candidature diverse.
Per quanto riguarda l’articolo 2 solo su una cosa la minoranza aveva ragione, tanto è vero che l’emendamento è stato accolto immediatamente, siamo stati tutti d’accordo, io stesso in Commissione ho detto …, perché uno non deve essere miope da dire adesso prendo tutto, perché gli equilibri si ribaltano e magari la volta dopo la maggioranza diventa minoranza e la minoranza maggioranza. L’emendamento nella formulazione proposta dal Consigliere Cesetti, che doveva fare la relazione di minoranza, prevede l’opportunità stabilire e garantire comunque la rappresentanza della minoranza nella misura di due componenti.
Qual è la blindatura della minoranza? Se la minoranza si mette d’accordo non c’è possibilità di cambiamento, perché non c’è l’incidenza numerica, quand’è che può accadere una cosa che contrasta questa rappresentanza? Quando le minoranze non si accordano. Francamente mi sento di dire che è stata molto miope l’idea del Partito Democratico di prendere tutte e quattro le Vicepresidenze delle Commissioni consiliari perché quando la minoranza si divide c’è il rischio che la maggioranza possa influenzare le minoranze e questo è accaduto. E’ stato un errore di valutazione politico e tecnico del PD.
Adesso secondo me il PD deve avere la lungimiranza di dire che le minoranze si presentano unite e la maggioranza elegge, ovviamente con un altro equilibrio all’interno, i suoi rappresentanti, Viene perfettamente il rapporto 5 a 2, così come stabilito dall’articolo 2 della legge. Tra l’altro non facciamo altro che una riesumazione delle leggi precedenti, solo nell’ultimo cambiamento fu fatto, quindi non ci trovo niente, nel momento in cui viene garantita la rappresentanza delle minoranze, di così angoscioso e complicato. Le minoranze esprimono i loro Consiglieri, la maggioranza i propri, mi sembra un comportamento lineare.
Non entro nel merito delle Unioni montane perché non conosco il problema o per lo meno non l’ho vissuto.
Per quanto riguarda invece il discorso della partecipazione pubblica a società di capitali, in merito al Centro agroalimentare del Piceno SpA, credo che sia una legittima rivendicazione di quel territorio. Una cosa che ha funzionato. Ci sono stati un paio di problemi che oggi recuperiamo e giustamente non solo il Consigliere che è espressione del territorio, ma anche gli enti territoriali della zona hanno richiesto con più documenti, penso di poterlo sottolineare, questo mantenimento.
Sul resto abbiamo cose relativamente inferiori, queste leggi in genere vengono chiamate omnibus, in Parlamento come tutti sapete vengono chiamate milleproroghe, dentro il provvedimento legislativo milleproroghe ci sono non una o due o tre o cinque situazioni, sono proprio mille perché tengono conto di mille situazioni particolari che emergono nella gestione della cosa pubblica.
Non trovo niente di scandaloso, sono tranquillo, si riapriranno i termini e ognuno potrà presentare nuove candidature. Per quanto riguarda invece la candidatura che si è ritirata mi sento di dire che la disinformazione è un male diffuso. Io non ho mai presentato alcun candidato, il candidato legittimamente lo ha presentato il Consigliere Ausili, paradossalmente negli equilibri interni era una persona che noi abbiamo considerato estremamente valida perché laureata in legge e con esperienze di Consiglio regionale. C’erano mille motivi per approvare quella candidatura ma, secondo me, questo sì incostituzionalmente ed anche illegalmente, l’Agenzia delle entrate l’ha costretta a ritirarsi. Negli equilibri interni del mio partito rappresentava la minoranza, quindi non era il mio candidato, tutt’altro, qui abbiamo testimoni autorevoli, rappresentava l’altra area, sempre per amor di giustizia.
Detto questo, qui mi fermo e dico che questo provvedimento ci consente di lavorare meglio, spero consentirà anche al PD di avere i suoi rappresentanti legittimamente.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 01.
Emendamento 01/1 a firma dei Consiglieri Marinelli, Rossi, Marcozzi, Putzu e Latini.
Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Solo per dire che questo è un articolo che avevamo votato in Commissione all’unanimità ed era stato aggiunto.
Adesso c’è un emendamento che elimina l’articolo che tutti quanti abbiamo votato, non dico più niente. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 01/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2.
Emendamento 2/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri: “L’articolo 2, comma 1, nel secondo periodo la parola ‘cinque’ è sostituita dalla seguente ‘tre’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Intervengo perché ho sentito prima il Consigliere Ciccioli, che sa di tutte le materie meno che di aritmetica, quella delle elementari, forse è troppo bassa.
Se facciamo un calcolo matematico e moltiplichiamo 19 per 5, che sono i voti che ogni Consigliere ha a disposizione, abbiamo un totale di 95 che diviso per 7, che è il numero dei membri che possono essere eletti, fa 14, quindi significa che la maggioranza con uno scarto di 3 voti rispetto all’opposizione tutta unita, che conta 11, potrebbe eleggere tutti e 7 i Consiglieri.
Nella stesura precedente l’articolo 2 prevedeva: “I componenti sono eletti dall’Assemblea legislativa regionale con un’unica votazione. A tal fine ciascun Consigliere regionale vota fino a 5 nomi. Risultano eletti i 7 candidati che hanno ricevuto il maggior numero di voti”, se la matematica è la matematica, e per fortuna non si può discutere, noi come opposizione, essendo 11, ancorché tutti coesa, non potremmo eleggere neanche un rappresentante e questa è una cosa ingiusta.
Credo che l’approvazione dell’emendamento del Consigliere Cesetti che porta a 3 il numero dei voti disponibili per ogni Consigliere sia auspicabile. E fa il paio con la modifica accettata, che ripristina, come dicevo prima io, quando la Consigliera Biondi spiegava che invece era a vantaggio delle minoranze. In realtà senza la modifica inserita in Commissione, che prevede di garantire la rappresentanza delle minoranze in Assemblea nella misura di 2 componenti, la maggioranza avrebbe potuto votare tutti e 7 i componenti del CdA.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Presidente, mi rivolgo a lei, facciamo a volte riferimento con la testa indietro alla storia, penso che non sia mai capitato, a differenza di quello che sostiene il Consigliere Ciccioli, che una norma per la quale erano scaduti i tempi per la presentazione dei candidati, che era iscritta all’ordine del giorno del Consiglio, sia stata rinviata per cambiarla e riscriverla a piacimento di un soggetto. Che poi questo componga l’equilibrio interno di Fratelli d’Italia è un’aggravante. Che non sia uno in capo al Consigliere Ciccioli, ma che appartenga alla minoranza all’interno di Fratelli d’Italia è un’aggravante, forse non lo dovremmo nemmeno dire al microfono.
Abbiamo riscritto una norma per garantire la minoranza di Fratelli d’Italia all’interno di un Consiglio di amministrazione, penso che per molto meno di solito la Procura mette occhio attento … Dentro questa Assemblea mi sembra addirittura imbarazzante per me che ho un rispetto esasperato per l’istituzione, vedo che però per i Consiglieri è tutto normale, come se fosse sempre accaduto, come se sia usuale cambiare le norme in progress e non capire nemmeno tra l’altro il percorso che si mette in campo.
Il Consigliere Ciccioli dice: “Noi abbiamo fatto una norma, basta che l’opposizione stia unita …”, intanto non sta unita perché un pezzo sta con voi, ma quello non mi preoccupa, ma anche se fossimo tutti e 11, la Consigliera Casini ha fatto il calcolo aritmetico, non saremmo in grado di votare i 2 rappresentanti di opposizione, che vengono decisi dalla maggioranza, nella stessa modalità con la quale avete deciso le Vicepresidenze, dove avete votato chi voi avevate deciso e non chi avevamo candidato. Anche se l’opposizione se non era unita proponeva l’espressione di un solo candidato.
Questo è un articolo aberrante, l’emendamento vuol tentare …, non l’ho studiato, ricordo che il Consigliere Biancani ha detto che avevano approfondito il tema in occasione della legge precedente, ma c’è la proposta di portarli a 3 in modo da poter garantire, e su questo potrebbe avere ragione il Consigliere Ciccioli, che sia la maggioranza che l’opposizione possono votare i propri rappresentanti senza subire l’influenza o peggio ancora la decisione della maggioranza sull’opposizione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. innanzitutto è vero che sono le 3 e mezzo però i conti bisogna saperli far bene perché, com’è noto, in questo Consiglio regionale siamo 31, la maggioranza è 19 più il Presidente 20, quindi, non abbiamo 95 voti, ma 100, un errore matematico della Consigliera Casini.
Stabilito questo, il problema è un altro, la legge stabilisce che si riaprano i termini e le proposte di candidatura presentate dalla minoranza sono della minoranza, non è che la maggioranza può presentare dei suoi candidati dicendo questi sono di minoranza, voi potete togliere, mettere, aggiungere, si riaprono i termini, potete ritirare le candidature, potete rimetterle, potete fare tutto, potete presentare una proposta chiusa alla minoranza e lì finisce, non abbiamo candidati da votare tranne i nostri.
Siamo tranquilli perché se per caso come maggioranza ne eleggessimo sei, il sesto non entrerebbe ed entrerebbero i primi due della minoranza perché due devono essere della minoranza.
Le candidature devono essere presentate dai gruppi di minoranza, richiesta del Consigliere Cesetti, accettata all’unanimità.

PRESIDENTE. Emendamento 2/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Maurizio MANGIALARDI. Rispetto al voto precedente mi sono distratto, sono a favore dell’emendamento, come anche la Consigliera Casini.

PRESIDENTE. I Consiglieri Mangialardi e Casini sull’emendamento 2/1 votano a favore.

Emendamento 2/2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. E’ molto chiaro, viene soppresso il comma 2, direi che è abbastanza semplice.

PRESIDENTE. Emendamento 2/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 2. Ha la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Sono stato ripreso rispetto al computo che aveva messo a disposizione la Consigliera Casini, che l’aveva fatto su 19, cifra suggerita da me, invece siete 20 con il Presidente. Se 19 portava 13 e qualcosa, 100 diviso 7 fa 14 e noi con 14 non scegliamo nessuno, anche se avete reintrodotto quello che c’era. Ci mancherebbe altro, in un Consiglio di amministrazione deve essere garantita l’opposizione, ma l’opposizione con 14 voti la potete scegliere voi e non noi, anche se siamo tutti e 11 a votare uno il Consigliere Carancini e l’altro la Consigliera Bora, chiaro?
E’ in questi termini, poi non lo fate pro bono e va bene, ma lo potreste fare perché magari come questa sera vi gira che l’opposizione deve essere umiliata e votate due Consiglieri. Potremmo avere più candidature, come le vostre e come è giusto che sia, potremmo averne 4 e le scegliete voi.
Avevamo fatto una proposta seria, ma siccome questa non é più una Assise seria, fate le regole come servono per mettere dentro gli amici degli amici, forse dovete mettere dentro gli amici degli amici anche dell’opposizione, così ci siamo capiti. L’avete costruita con queste modalità, poi vediamo perché le facciamo controllare.

PRESIDENTE. Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3.
Emendamento 3/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Brevemente, il Consigliere Cesetti e gli altri firmatari hanno aggiunto a questa prima parte del primo comma, rispetto all’ipotesi della fattispecie di recesso, l’affermazione secondo cui non solo i destinatari della norma sono coloro che hanno esercitato il recesso, ma anche quelli che dovessero esercitarlo. E’ una proposta del Consigliere Cesetti.

PRESIDENTE Emendamento 3/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 3/2 a firma dei Consiglieri Carancini, Casini, Biancani, Mangialardi, Vitri, Mastrovincenzo, Bora.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Torniamo all’articolo 3, questa proposta ovviamente tiene conto di una fattispecie particolare, cioè il tentativo del gruppo dei proponenti di cancellare quei Comuni per 8 anni, non solo fanno riferimento a coloro che hanno esercitato il recesso, cioè coloro che l’1 gennaio 2015 hanno aderito all’Unione montana, ma anche quelli che già ab origine non aderirono.
La proposta che viene fatta è quella di eliminare la fattispecie dei Comuni che non aderirono inizialmente. Tanto è vero, lo dico al Consigliere Marinelli, che io sono testimone che lei fa parte di quella cordata perché quando ci fu una guerra in Ato per la nomina del Presidente lei faceva parte di quel gruppo e litigò davanti a tutti. Lei era uno di quelli che affiancava, nella guerra contro l’altra parte, il Presidente attuale del Cal e da questo punto di vista aggiungo che si contraddice in termini perché ha detto che non possono stare insieme quando litigano, in realtà i Comuni di Castelsantangelo sul Nera, Montecavallo e Valfornace non sono mai entrati, quindi su che cosa litigano? Litigano sul fatto che c’è, per ragioni loro, una questione personale e da questo punto di vista chiedo che venga eliminata questa norma ad personam, che penso sia anticostituzionale, così come vedremo altri emendamenti a cui si fa riferimento. Per esempio la questione relativa al voto segreto, cioè noi approviamo una legge nella quale in una istituzione pubblica fra Sindaci si vota a scrutinio segreto per cacciare fuori dei Sindaci. Farete ridere il mondo, sì, a scrutinio segreto, quando sa bene il Consigliere Marinelli e credo anche gli altri, che a scrutinio segreto si vota solo quando si valuta l’apprezzamento o le questioni personali. Noi in un’istituzione pubblica, come le Unioni montane, in cui ci sono un Consiglio ed un Presidente, facciamo votare a scrutinio segreto la cacciata di altri Sindaci.
Ritengo che non ci sia limite, Consigliere Marinelli, e che lei ne sia autore è una cosa grave. Senza considerare, Presidente, che questo provvedimento è stato votato dal Cal con la presenza del Presidente dell’Unione montana, credo che questo vada raccontato in giro, in pieno conflitto di interessi.
Chiedo di rendervi conto di cosa state facendo e di cosa state votando, fate votare a scrutinio segreto l’Unione montana, quindi un consesso pubblico come il Consiglio comunale, il Consiglio regionale, e in più a dare un parere favorevole c’è il Presidente del Cal, che è anche Presidente dell’Unione montana. Non lo so, vi sentite impuniti. A voi sembra che solo perché siete un milione potete fare quello che vi pare, non è casa vostra, ci sono delle regole, sono le regole delle istituzioni, Consigliere Marinelli, Presidente, è un fatto di una gravità inaudita.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Presidente, la Consigliera Casini ci dice di non arrabbiarci perché tanto votano come vogliono, scrivono quello che vogliono, si costruiscono le leggi come gli servono e quando non arrivano con questa Assise lo fanno in un’altra sede, quello che ha ricordato il Consigliere Carancini rispetto al voto del Cal, in pieno conflitto di interessi, perché non è che stiamo parlando …, state costruendo una norma per una Unione montana specifica, dove c’è un conflitto e voi come lo risolvete? Cacciando tre Comuni con l’interdizione per 10 anni e per due anni non hanno nemmeno il diritto di ripresentare la domanda. Una cosa che non succede nemmeno nelle fusioni, nel fallimento delle fusioni per il contenimento del costo non pongono delle barriere d’ingresso come queste.
Penso che, come l’articolo 2, quando la costruite e diventa eccessiva, sia meritevole di una attenzione e di una verifica esterna perché così non può essere.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Solo per chiarire perché forse non hanno le idee chiare.
Il Consigliere Mangialardi ha detto per cacciare le persone o stanno cacciando le persone, non è così, i Comuni che stanno fuori sono rimasti fuori ed io dico che per entrare devono avere l’accordo tutti perché se non sono d’accordo tutti vengono fuori questi problemi, la legge dice questo.
La norma non è per cacciare nessuno, è per non farlo uscire perché prevede che se uno esce prima di 10 anni non rientra. E’ questa la motivazione e a quel punto se tu esci quando rientri gli altri devono essere tutti d’accordo. Mi sembra una cosa chiara, se poi volete girarla, fate come volete, però per me è molto chiara.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Credo che nessuno si sia reso conto che ci sono alcuni cittadini che verranno discriminati. Posso capire che politicamente uno non voglia fare entrare un Comune, ma non far entrare un Comune il cui Sindaco potrebbe, facendo le corna, morire, non essere rieletto … Non c’è niente di più variabile come l’amministrazione, 10 anni …, leggiamo l’articolo: chi non ha aderito alla relativa Unione montana non può entrare a far parte della medesima o di un’altra unione montana se non sono decorsi almeno 10 anni dal recesso,
10 anni di galera per i cittadini, ma perché? Le perimetrazioni delle comunità montane hanno a volte degli incentivi premiali, anche molti bandi comunitari, quindi perché uno deve costringere questi cittadini a non entrare, non si sono espressi a scrutinio segreto. Ma veramente i Sindaci li facciamo esprimere a scrutinio segreto per far entrare o no un altro Comune all’interno? Le fusioni dei Comuni e le Unioni dei Comuni sono state introdotte nel 1990, legge 142/1990, la ricordo a chi è più giovane e non lo sa, e noi oggi facciamo esattamente il contrario.
Poi la chicca che non ha evidenziato il Consigliere Carancini, ma che voglio ricordare, è quella del silenzio diniego, cioè un silenzio assenso viene ora per allora considerato silenzio diniego, ma neanche Pinocchio può aver scritto una norma del genere!
Non so se uno si rende conto di quello che è stato scritto. La domanda di adesione all’Unione montana non può essere ripresentata se non sono decorsi almeno due anni dal rigetto della precedente, è una cosa che non so se potrà essere …, è stato cancellato il limbo, però quello che mi dispiace è che ci saranno alcuni cittadini che saranno discriminati a prescindere da chi li governa.

PRESIDENTE. Emendamento 3/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 3/3 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. E’ l’occasione anche per raccontare perché non lo ha letto probabilmente il Consigliere Marinelli. Consigliere, l’articolo 5 bis della legge regionale 35/2013 dice questo, è la fattispecie di chi non ha aderito inizialmente: ‘Possono chiedere di partecipare all’Unione montana già costituita i Comuni appartenenti a comunità …’, come quelli a cui ci riferiamo, il secondo comma: ‘L’istanza è rivolta al Consiglio dell’Unione montana, il quale si esprime entro un mese dal ricevimento della domanda di partecipazione. Decorso tale termine la domanda si considera accolta’.
Il Comune di Castelsantangelo sul Nera, credo anche gli altri, ma non lo so, il 5 dicembre 2018 ha fatto istanza di adesione all’Unione montana a cui non è stata mai data risposta, quindi, l’affermazione secondo cui da parte sua …, se voi decidete se quello deve starci o no credo che non sia coerente e serio.
Rispetto ai 5 anni mi limito a dire che l’emendamento del Consigliere Cesetti, per onorare la sua richiesta, era quello di temperare ovviamente e i 5 anni erano plasmati sul termine del mandato di ogni Sindaco.

PRESIDENTE. Emendamento 3/3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 3/4 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 3/5 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Questa è la fattispecie relativa al comma 3, che cosa fanno i presentatori della legge? Intendono sostituire al comma 2 la parola accolta, cioè l’istanza è rivolta – la richiesta di adesione per chi non ha aderito all’inizio – al Consiglio dell’Unione montana il quale si esprime entro un mese dal ricevimento della domanda di partecipazione. La legge dice che decorso tale termine la domanda si considera accolta, principio del silenzio assenso, i legislatori vogliono sostituire “accolta” con “respinta”. Quindi, trascorso un mese, un ente pubblico, che deve rispettare alcune norme, si può permettere di dire respingiamo stando zitto e neanche motivando.
La Regione Marche attraverso i legislatori teorizza la teoria del silenzio dissenso, questo ovviamente con il voto favorevole del Cal, il cui Presidente è il Presidente dell’Unione montana, magari qualcuno se lo dimentica.
Credo che si rivoltino nelle tombe, non tanto i Consiglieri regionali, quanto i principi elementari.
L’inerzia dei Consiglieri regionali su questo termine solo perché vogliono andare a dormire non fa onore al Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Emendamento 3/5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3 bis. Ha la parola per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Il Partito Democratico darà un voto contrario anche per coerenza con quello che c’è stato detto dagli uffici, nel senso che noi non siamo in grado di stabilire se la società sia dal punto di vista della legge Madia indispensabile o strategica.
Riteniamo che la società Centro agroalimentare Piceno, da quello che c’è stato detto, da quello che è contenuto nella delibera n. 1101 del 25 settembre 2017 e negli atti successivi, non abbia le caratteristiche, così è stato detto dai tecnici che li hanno scritti e presentati in Giunta, e non solo, per essere ritenuta indispensabile perché non ha determinati requisiti, nei quali non entro nel merito perché non ho le competenze per farlo, ma sono stati fatti dai tecnici, appunto.

PRESIDENTE. Articolo 3 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4 bis.
Emendamento 4 bis/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 4 bis. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. In realtà questa modifica sembrerebbe essere una presa d’atto della legge regionale del comma 1 ter dell’articolo 2 del d.p.r. 380/2001, ma perché non è stato mai recepito? Perché questa fattispecie è un po’ particolare nel senso che in pratica negli interventi di demolizione e ricostruzione che riguardano la legge 22, cioè il caso del piano casa, consentiamo di mantenere i distacchi che sono stati acquisiti, ancorché non conformi al d.m. 1444, i distacchi che devono essere lasciati tra edifici.
Da un lato questa norma in realtà è contenuta nel 380, e questa è una presa d’atto, dall’altro il fatto di …, nella legge nazionale ci sono state anche tante interpretazioni e tante circolari esplicative, perché, che cosa succede? Se ho un lotto in una zona B e ho la volumetria per poter fare un ampliamento, facendo l’ampliamento in maniera regolare, senza l’applicazione del Piano casa, mi devo mettere a distanza stabilita dalle norme, quindi, se sono a distanza di un metro e mezzo dal confine del mio vicino, mi devo mettere a cinque metri con l’ampliamento, invece se demolisco e ricostruisco posso rimanere a un metro e mezzo.
Se applico il Piano casa o una qualunque volumetria in deroga alla mia potenzialità edificatoria, posso mettermi con la stessa distanza che avevo nel primo piano, ad esempio, mettermi ad un metro e mezzo, a un metro, a due metri dal confine, dalle finestre del mio vicino.
E’ chiaro che sembra una agevolazione questa, ma in realtà è sempre salvo diritto di terzi. Questa questione ha aperto già tanti contenziosi in Italia e tanti altri ne aprirà perché nel Piano casa si era mantenuta questa differenza, si era detto che comunque bisognava rimanere all’interno della sagoma nel caso di demolizione e ricostruzione, nel caso di ampliamento si dovevano mantenere invece i distacchi stabiliti dalle norme tecniche.
Noi daremo un voto contrario a questa modifica perché pensiamo che trattandosi di una legge regionale e avendo la Regione la possibilità di normare queste fattispecie la legge poteva rimanere così, poteva consentire sì degli ampliamenti volumetrici, ma rispettando i distacchi tra confini, soprattutto i distacchi tra pareti finestrate perché i distacchi tra pareti finestrate sono non solo un rispetto dell’introspezione rispetto alle case degli altri, ma anche una questione igienico sanitaria per la ventilazione.

PRESIDENTE. Articolo 4 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5.
Emendamento 5/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 5/2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7 (dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Come abbiamo già annunciato il nostro voto sarà contrario. Avete scritto due articoli che sono per gli amici da mettere nel Consiglio di amministrazione, sono amici con cui dovete risolvere un problema di rappresentanza istituzionale, sempre norme costruite ad personam per risolvere un problema dell’amico dell’amico.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 91, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 4,05 del 30 dicembre 2021




Allegato A)

Testo dell’intervento del Consigliere Cesetti, quale relatore di minoranza della proposta di atto amministrativo 27 “Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2022-2024 della Regione Marche”, di cui è stata richiesta la pubblicazione in allegato al resoconto della seduta odierna, ai sensi dell’articolo 55, comma 2 del Regolamento interno

Il DEFR è un fondamentale atto, anzi documento, nonché strumento della programmazione generale per le Regioni nel quale queste espongono il proprio programma di Governo nel rispetto del “Principio contabile applicato concernente la programmazione di bilancio” di cui all’allegato 4/1 del D. Lvo 118/2011.
Come riportato nel documento al nostro esame, il DEFR è chiamato dalla legge a definire le linee strategiche dell’Amministrazione e precede il Bilancio di previsione che invece, all’interno del perimetro programmatico disegnato dal DEFR, ne costituisce lo strumento concretamente operativo dal punto di vista finanziario.
Sempre in linea generale, il DEFR dovrebbe contenere il quadro congiunturale internazionale, nazionale e regionale, il contesto economico e i riflessi sulla finanzia pubblica, il quadro di previsione delle entrate e di riferimento della spesa e le linee programmatiche del prossimo triennio 2022-2024.
Il DEFR è, quindi, strutturato in: a) Missioni; b) Programmi e c) Obiettivi.
Il principio contabile, sopra evocato, assegna al documento le finalità di: a) decidere i programmi da realizzare all’interno delle singole missioni, le relative previsioni di spesa e le relative modalità di finanziamento; b) orientare le successive deliberazioni del Consiglio e della Giunta Regionale; c) costituire il presupposto dell’attività di controllo strategico, con particolare riferimento allo stato di attuazione dei programmi all’interno delle missioni e alla relazione al rendiconto di gestione.
In sostanza il DEFR dovrebbe costituire il momento più significativo della programmazione del Governo regionale. E se, come è stato osservato, “la programmazione è il processo di analisi e valutazione che, comparando e ordinando coerentemente tra loro le politiche e i piani per il governo del territorio, consente di organizzare in una dimensione temporale predefinita, le attività e le risorse necessarie per la realizzazione di fini sociali e la promozione dello sviluppo economico e civile delle comunità di riferimento” si può da subito affermare che detta programmazione nel Documento oggi alla nostra attenzione è del tutto assente anche perché nella correlata previsione finanziaria del triennio non vi è alcuna corrispondenza tra il Bilancio ed il DEFR.
Ed anche la collocazione dello stesso nel più ampio contesto della finanza pubblica italiana è a mio avviso del tutto insufficiente visto che vengono soltanto richiamate tematiche connesse all’evoluzione del principio del pareggio di bilancio, al ricorso al debito per gli investimenti, al percorso verso la nuova programmazione comunitaria 2021-2027, alle opportunità attese dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) senza neanche accompagnarle con un’ipotesi progettuale sugli obiettivi strategici che vengono soltanto affermati genericamente.
Infatti, la Giunta non ha individuato in alcun modo, come era suo dovere, gli obiettivi generali della programmazione economico-sociale e della pianificazione territoriale, né ha stabilito, come pure era suo dovere, le forme e i modi della partecipazione degli Enti locali all’elaborazione dei piani e dei programmi regionali.
Nelle linee programmatiche del DEFR si parla di un contesto difficile:
a) crisi economica, iniziata nel 2008 e che ha prodotto una riduzione del PIL regionale, che non è stata mai recuperata anche per il progressivo indebolimento dei punti di forza dell’economia regionale fondata sui distretti industriali che hanno fortemente risentito della globalizzazione e della crisi del sistema bancario regionale;
b) eventi sismici del 2016 che hanno colpito “circa il 42% del territorio regionale” ed “hanno impattato in maniera molto pesante sul nostro sistema economico e sulle condizioni di vita della popolazione marchigiana”;
c) Covid-19 con le maggiori spese sostenute;
d) minori entrate soprattutto a causa degli eventi suddetti.
Un contesto difficile che, come riportato nel Documento, “ha determinato un importante effetto in termini di posizionamento della Regione Marche nell’ambito della classificazione del PIL pro capite tra categorie di Regioni a livello europeo: lo scivolamento da Regione ‘più sviluppata’ del periodo 2014-2020 a Regione ‘in transizione’ del periodo 2021-2027”.
Nel Documento oggi al nostro esame sono del tutto assenti la sostanza programmatica e la strategia politica che ne dovrebbero costituire, rispettivamente, il corpo e l’anima; manca sostanzialmente la voce della politica che invece appare piegata alle ragioni della burocrazia.
Per assicurare che il DEFR potesse svolgere appieno le proprie funzioni: politico-amministrativa, economico-finanziaria ed informativa, era necessario dare rilievo alla chiarezza e alla precisione delle finalità e degli obiettivi di gestione, alle risorse necessarie per il loro conseguimento e alla loro sostenibilità economico-finanziaria, sociale e ambientale.
Obiettivi questi del tutto inesistenti e/o scollegati tra di loro tanto che appaiono del tutto assenti anche il “principio della comprensibilità”, finalizzato a fornire un’omogenea informazione nei confronti dei portatori di interesse, ed il “principio della competenza finanziaria”, che costituisce il criterio di imputazione agli esercizi finanziari delle obbligazioni giuridicamente perfezionate attive e passive (accertamenti e impegni). Principi che in fase di programmazione assumono particolare rilevanza.
Questi vizi costitutivi del DEFR vengono replicati nel Bilancio di previsione, peraltro, del tutto ad esso scollegato.
Nel DEFR dello scorso anno si affermava che, a causa del limitato periodo di tempo trascorso dall’insediamento del nuovo Governo regionale alla presentazione del Documento, non vi poteva essere alcuna strategia finanziaria per rinviarla ad una fase successiva che si sarebbe articolata in due fasi; con una prima che, secondo le intenzioni, doveva comprendere “un’approfondita ricognizione della situazione finanziaria ereditata dalla precedente legislatura…” ed una seconda che doveva vedere “l’attuazione della stagione delle riforme”.
Impegni reiteratamente disattesi per quanto ha riguardato la strategia finanziaria ad oggi ancora del tutto assente, mentre la stagione delle riforme, pure richiamate nel documento, si è risolta in una spasmodica modifica della legislazione regionale volta esclusivamente alla occupazione del potere e/o mantenerlo quando occupato in modo illegittimo.
E, per quanto riguarda “la situazione finanziaria ereditata dalla precedente legislatura”, si converrà che la precedente Giunta ha lasciato una eredità importante in quanto, nonostante il contesto sempre più emergenziale nel quale si era costretti ad operare, sono stati pienamente conseguiti gli obiettivi strategici sia sul versante finanziario e sia su quello programmatico, assunti con l’ultimo DEFR 2020-2022.
Invero, come anche comprovato dal Rendiconto dell’esercizio 2020, è stato lasciato in eredità un bilancio solido, in equilibrio di cassa e redatto a sostegno di una visione programmatica volta al futuro della nostra Comunità e consegnando al nuovo Governo regionale la responsabilità - ed aggiungo l’opportunità - di concludere le tante progettualità in atto.
Una solidità di quel bilancio regionale confermata:
- dal rispetto della normativa sul pareggio di bilancio e sugli equilibri di bilancio;
- dal rispetto della normativa sulla tempestività dei pagamenti;
- dalle politiche di riduzione del debito non episodiche, ma strutturali come prioritarie politiche di bilancio;
- dal percorso di riduzione della pressione fiscale;
- dalla posizione tra le migliori Regioni in sanità;
- dall’impulso alla spesa di investimento con l’adozione di un importante piano di investimenti - che apprezzabilmente vediamo in larga misura confermato - per quanto riguarda: dissesto idrogeologico, viabilità, mobilità, ambiente, territorio e sanità.
E se - come pure riportato nella relazione illustrativa alla Pdl n. 90 (Bilancio di previsione 2022-2024) - “l’agenzia di rating Fitch ha attribuito alla Regione Marche un elevato giudizio di rating con riferimento all’affidabilità finanziaria ed alla prudenzialità nella gestione del debito;...ha considerato come elementi qualificanti la sostenibilità del debito, classificata addirittura nella categoria “aaa”, e il moderato livello di rischio della Regione rispetto agli enti locali e regionali a livello internazionale; … ha inoltre evidenziato che le Marche sono tra le migliori regioni secondo la valutazione nazionale del livello di qualità ed efficacia del servizio sanitario regionale.” il merito non può essere certamente intestato a questa Giunta regionale che, a distanza di 15 mesi dal suo insediamento, non è stata in grado di varare, per sua stessa ammissione, alcuna manovra economica e non riesce a farlo neanche in questa occasione.
Questo giudizio imparziale di Fitch, anche in relazione ai tempi in cui è stato reso, rende onore alla Giunta precedente che ha avuto la responsabilità di governare questa straordinaria Regione nei suoi momenti più difficili e lo ha fatto con capacità ed efficacia.
Nel tempo trascorso dall’insediamento della nuova Giunta ad oggi dobbiamo constatare che la stessa ha governato con la struttura organizzativa (peraltro tutta recentemente confermata), con le risorse ed all’interno delle progettualità ricevute in eredità della precedente Amministrazione; possiamo a ragione affermare che la Giunta precedente è sopravvissuta a se stessa.
E peccato che la Giunta di centrodestra non abbia saputo cogliere fino in fondo le opportunità ricevute in eredità, come la possibilità di finanziare gli investimenti con l’assunzione di nuovo debito che, come si ammette, “si apre per la Regione Marche grazie all’oculatezza della gestione che ha consentito di ridurre lo stock di debito esistente, come riconosciuto anche dall’agenzia di rating Fitch”; addirittura nel DEFR si afferma che la strategia finanziaria della Regione si orienterà nel “proseguire nella riduzione sostenibile dell’indebitamento regionale, al fine di liberare le risorse del servizio del debito a favore dello sviluppo, in un quadro di sana gestione finanziaria”.
All’insegna, quindi, della continuità anche per quanto riguarda l’indirizzo finanziario.
E questo è possibile perché il debito nei cinque anni del “nostro” governo veniva ridotto di oltre il 30%, pur all’interno di una politica di rilancio degli investimenti e di graduale riduzione della pressione fiscale, tanto che importanti testate giornalistiche economiche sottolineavano, a quel tempo per quanto riguarda la nostra Regione, l’ottimo rapporto tra tassazione e servizi resi ai cittadini.
Ed è agli atti chi fosse allora l’Assessore al bilancio.
Sforzi e risultati, della precedente Amministrazione, che dovevano essere riconosciuti all’esito della preannunciata “ricognizione della situazione finanziaria ereditata dalla precedente legislatura” e della “analisi approfondita dei dati”, anche per applicare, laddove utile, il principio della continuità amministrativa nell’interesse della Comunità regionale che è patrimonio non nostro, ma dell’Istituzione che abbiamo l’onore e la responsabilità di rappresentare e servire.
E quando questo è avvenuto, il nostro è stato un atteggiamento serio, leale e costruttivo, come è successo con il nostro contributo propositivo ed il nostro voto favorevole sull’unica variazione di bilancio, peraltro presentata dal Presidente della II Commissione, e su numerosi altri provvedimenti legislativi e ciò abbiamo fatto perché conosciamo bene la difficoltà, la fatica e la responsabilità di governare. Invece, presentare il lavoro ed i risultati di altri come propri è un atto di vera e propria mistificazione utile soltanto alla facile propaganda.
Dal Documento non emerge la minima strategia non solo finanziaria, ma anche politica e programmatica, di questa Giunta se è vero che:
a) non è mai stata varata la annunciata - prima per i primi mesi del 2021, poi per giugno ed infine per settembre - “seconda manovra integrativa anche in base alle nuove esigenze dello scenario economico, sociale e pandemico”, tanto che l’assestamento è stato approvato solo da pochi giorni e con grande disappunto non solo dell’opposizione, ma anche del CREL che ha messo a verbale il non parere a causa della mancanza dei tempi minimi necessari per poter esaminare il documento. E questo, insieme ai tempi ancora più stretti assegnati per esaminare questo DEFR, la Legge di Stabilità ed il Bilancio di Previsione, contraddice la tanto sbandierata “apertura sistematica al contributo delle rappresentanze economiche e sociali della Regione”, per niente invece praticata;
b) non sono state per niente affrontate, come pure dichiarato lo scorso anno, “le sfide di cambiamento imposte dal Covid-19, della recessione economica, della transizione digitale e ambientale”, tanto che neanche sono state colte le opportunità derivanti dalla possibilità di utilizzare l’avanzo vincolato per le finalità connesse al Covid-19 come, invece, aveva fatto la precedente Amministrazione con la “manovra 210”.
Questa imperizia è ancora più grave se è vero che nel Documento, all’esito della descrizione del contesto di crisi economica con scivolamento a Regione “in transizione”, si dà atto di “un’accresciuta assegnazione di risorse della programmazione comunitaria” e della volontà di “Ricostruire le Marche” per “renderle più forti, sicure, innovative, attrattive, solidali e inclusive”.
Obiettivi, questi, senza dubbio condivisibili, ma che non possono essere solo affermati bensì praticati attraverso una programmazione che per vivere deve essere ospitata negli strumenti di bilancio ed invece non è in alcun modo rinvenibile in essi.
Infatti, il Bilancio di previsione dovrebbe costituire il momento conclusivo della fase di previsione e programmazione e dovrebbe rappresentare con chiarezza non solo gli effetti contabili delle scelte assunte, ma anche la loro motivazione e coerenza con il programma politico dell’Amministrazione, con il quadro economico-finanziario e con i vincoli di finanza pubblica.
E ciò è tanto vero che nel Documento si ammette l’assenza di questa strategia quando si afferma che “la strategia di sviluppo della Regione Marche per i prossimi anni dovrà infatti poggiare, oltre che sulle risorse del bilancio regionale 2022-2024 in corso di definizione in questa settimana anche e soprattutto sui seguenti canali di finanziamento:
- le risorse comunitarie della politica di coesione 2021-2027, cresciute del 76% rispetto alle assegnazioni del periodo 2014-2020, programmate e spese attraverso i POR FESR e FSE+ in corso di definizione;
- le risorse comunitarie di Next Generation EU, attuate attraverso gli interventi del PNRR ricadenti sul territorio regionale, oltre che sull’importante dotazione del Programma complementare al PNRR per le aree del cratere;
- le risorse statali del Fondo di sviluppo e coesione oggetto di un’importante modifica della governance che è attuata, d’ora in avanti, tramite un unico Piano di sviluppo e coesione a regia regionale, alle quali si aggiungeranno, a breve, le ingenti risorse della programmazione FSC 2021-27;
- le risorse aggiuntive per l’agricoltura derivanti dal rifinanziamento per gli anni 2021 e 2022 del Piano di Sviluppo Rurale per le Marche.”
E’ evidente che la leva più rilevante e determinante per il rilancio e lo sviluppo regionale è rappresentata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con i suoi progetti di investimento e riforme articolato in 6 Missioni, in larga parte sovrapponibili agli Obiettivi strategici della politica di coesione.
Quindi, questa Giunta potrà disporre di ingenti risorse come nessun altro Governo nella storia della Regione Marche ha mai avuto.
Di questo sembra essere consapevole almeno chi ha redatto il Documento, tanto che nello stesso vengono elencate tutte queste enormi opportunità senza però poter mettere in campo la minima idea sul come utilizzarle, perché questo doveva essere il compito della Giunta che invece non ha saputo e/o voluto svolgere.
Invece si è pensato bene di sottolineare, come un problema anziché come una grande opportunità anche per il bilancio regionale, “che l’aumento significativo delle risorse comunitarie per il prossimo periodo di programmazione pone a carico del bilancio regionale un onere finanziario molto più elevato che nel passato, per la necessità di garantire la quota obbligatoria del cofinanziamento regionale…” ed in merito nel correlato Bilancio neanche appare la pur minima programmazione circa le annualità nelle quali i cofinanziamenti stessi dovrebbero essere garantiti.
Questa totale assenza di programmazione ci consegna un Documento senza un’anima, senza una visione, senza la pur minima idea di come vogliamo che sia la nostra Regione tra vent’anni.
Senza neanche un’idea di come cogliere le tante opportunità ricevute in eredità.
Pensiamo all’enorme mole di risorse ed alla possibilità di investimenti, anche attraverso il ricorso al debito, per colmare i ritardi e il deficit infrastrutturale della nostra Regione nella consapevolezza di quanto le infrastrutture stesse siano un campo sconfinato: treni, aeroporti, porti, scuole, ospedali, fibra, strade, ponti e che investire in esse sia anche l’unica strada per esplorare nuove vie di sviluppo e, più in generale, per tornare a crescere.
Ed allora, quando nel Documento si evidenziano le opportunità per gli interventi infrastrutturali, si doveva assumere la responsabilità di indicare specificatamente gli interventi prioritari, come ad esempio la terza corsia dell’A14 abbandonando le insensate ipotesi dell’arretramento utili solo per restare immobili e paralizzati nell’imbuto in cui i territori sono stati cacciati.
Dovevano essere colte senza tentennamenti le opportunità derivanti dalla presa d’atto del Ministro dello Sviluppo Economico che nel definire le Marche “una delle regioni più irraggiungibili d’Italia” ha dichiarato che il “Governo nazionale dovrà assumere le decisioni opportune per superare finalmente queste criticità” e l’attuale condizione della A 14 nel tratto a Sud di Porto Sant’Elpidio è di sicuro per le Marche la più rilevante delle criticità.
In definitiva se è vero, come è vero e come viene enunciato, che l’Ente Regione dispone di ingenti risorse ci saremmo aspettati, per esse, una progettualità puntuale e, soprattutto, più condivisa perché le relative scelte riguardano e guardano al futuro ed esso non può essere ricondotto nel perimetro solo di una maggioranza, ma al confronto ed al dialogo con i più.
A tal fine la prospettata “profonda innovazione di metodo che caratterizza l’attività programmatoria della Giunta regionale” per “la concertazione come metodo di lavoro” con le “rappresentanze economiche e sociali della Regione” appare all’evidenza un impegno ex se disatteso se è vero che i tempi compressi imposti dalla Giunta per la discussione ed approvazione degli atti impediscono qualsiasi confronto anche in sede istituzionale (Consiglio Regionale, CREL, CAL) e precludono qualsiasi possibilità di condivisione.
Nel DEFR dello scorso anno si ipotizzava una “stagione di profonde riforme” che altro non si è rivelato se non una modalità ed un alibi per coprire le inefficienze del Governo regionale rispetto alla soluzione di tanti problemi che ha dovuto fronteggiare la nostra Comunità all’esito delle emergenze che l’hanno colpita e che sono tuttora in atto.
Sono state approvate soltanto norme-manifesto le cui finalità neanche sono state proposte nel DEFR, né con il bilancio vengono adeguatamente finanziate.
Si afferma nel DEFR che la Giunta intende proseguire “la stagione di profonde riforme già avviata nel 2021” rivendicando, addirittura, come linee qualificanti la istituzione di ATIM e SVEM, utili invece soltanto per occupare il potere e commissariare la politica.
Si rivendica la legge sulla valorizzazione dei borghi e dei centri storici del territorio, peraltro approvata e finanziata all’unanimità, tanto che nel DEFR si afferma che la Regione intende fortemente investire in essi; salvo poi presentare un emendamento alla Legge di stabilità (Pdl 89/21) per togliere consistenti risorse già autorizzate “a sostegno alle iniziative integrate e di riqualificazione e valorizzazione dei borghi e dei centri storici delle Marche…”.
E’ questa la dimostrazione di come la Giunta regionale perda troppo spesso la memoria e di come le forze politiche di maggioranza non credano agli atti approvati da questo Consiglio regionale e smentiscano le dichiarazioni da loro fatte e gli impegni da loro assunti in questa sede perché altrimenti non dovrebbero, ad esempio, consentire di togliere risorse alla legge sui borghi e, nel contempo, stanziare risorse per la “Tabella E” con assegnazione di milioni di euro di contributi senza progettualità e volti esclusivamente a soddisfare le richieste dei singoli Consiglieri di maggioranza, tra cui spicca la posa in opera della rete metallica di un ruzzodromo.
Come a dire: la “stagione di profonde riforme” declamata più volte si è arresa ancora prima di iniziare e lo ha fatto con disonore.
L’indicazione di risorse finanziarie disponibili per il raggiungimento degli obiettivi declinati doveva e poteva essere più puntuale, anche attraverso una più precisa definizione delle componenti statali, europee e regionali che concorrono a sostenere la realizzazione delle azioni individuate e per poter riannodare il filo che collega questa programmazione con il Bilancio di previsione, anziché limitarsi ad affermare l’ovvietà che “l’aumento significativo delle risorse comunitarie per il prossimo periodo di programmazione pone a carico del bilancio regionale un onere finanziario molto più elevato che nel passato”.
Ed anche quest’anno non avremo il bilancio di previsione 2022-2024 che sarà tecnico e verrà rinviato come lo scorso anno, con le solite ed alcune nuove giustificazioni, ad una manovra integrativa successiva che pure come lo scorso anno non verrà mai varata.
Ciò è tanto vero che nel DEFR si afferma testualmente che “la manovra finanziaria regionale 2022-2024 si inserisce in un contesto che ha richiesto la massima prudenza nella programmazione ed allocazione della spesa corrente, considerata la necessità di assicurare la copertura all’incremento di alcune spese obbligatorie strategiche”.
In definitiva, sarebbe stato invece ragionevole aspettarsi, considerato che il triennio 2022-2024 costituisce la fase centrale di questa legislatura regionale, la presentazione di un Documento che avesse declinato progetti, iniziative e obiettivi in coerenza con le risorse messe in campo affinché il DEFR e lo stesso bilancio, ancora oggi nuovamente ed ingiustificatamente ridotti a meri adempimenti burocratici, potessero riappropriarsi della loro funzione programmatica di fondamentale importanza per la vita dell’Istituzione e altrettanto fondamentale strumento per la politica che deve guidare l’Istituzione stessa.
Anche in questa occasione devo rilevare che non si scorge nel DEFR e nel bilancio una visione di futuro, mentre si vede bene che mancano il coraggio delle scelte, la forza delle azioni ed anche la passione della politica, all’evidenza piegata alle ragioni della burocrazia.
Manca in definitiva la determinazione per cogliere le opportunità per progettare un futuro possibile, migliore e credibile pur presenti in un tempo, il nostro, difficile ed avverso.
Noi riteniamo di aver fatto la nostra parte ed assolto i nostri doveri e continueremo a farlo per le responsabilità che ci competono.