Resoconto della seduta n.56 del 08/02/2022
SEDUTA N. 56 DELL’8 FEBBRAIO 2022

La seduta inizia alle ore 10,45

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Prima di iniziare la seduta odierna, n. 56 dell’8 febbraio 2022, con l'accordo dei Presidenti dei Gruppi consiliari, ho l’onore di presentare a nome dell'Assemblea legislativa regionale, che rappresento pro tempore, i saluti del Consiglio regionale delle Marche al nuovo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, augurando a lui e con lui a tutto il servizio che rappresenta nell'unità della nostra Italia, la possibilità di rappresentare tutta la nostra comunità, di rappresentare, come lui stesso ha detto, con dignità i bisogni degli ultimi e le speranze di tutti noi italiani. Vi prego di accomunarmi a me ad un applauso al nuovo Presidente della Repubblica.

(Applausi)

Dichiaro aperta la seduta n. 56 dell’8 febbraio 2022. Do per letto il processo verbale della seduta n. 55 dell’1 febbraio 2022, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Prima di entrare nell’ordine del giorno, vi comunico che con la Conferenza dei Capigruppo abbiamo deciso di fissare una nuova seduta assembleare per venerdì 11 febbraio alle ore 9,30, per discutere, esaminare ed approvare un solo punto all'ordine del giorno relativo alla nomina del nuovo Consiglio di amministrazione dell'Erap per l'esigenza di rispettare i tempi prefissati dalle scadenze. Si proseguirà poi con le date già stabilite, valutate e approvate nell’ambito della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi. Gli altri Consigli saranno il 15 e il 22 febbraio.
Vi chiedo uno sforzo, essere presenti la mattina di venerdì 11 alle 9,30 per svolgere insieme un solo punto all'ordine del giorno, dopodiché si chiuderà il Consiglio e ci sarà una nuova seduta il giorno 15 e successivamente il 22 febbraio.
Non vedo opposizioni, ma partecipazione a questa necessità e urgenza di cui abbiamo preso atto questa mattina ed abbiamo risolto in questo modo.

Proposta di legge n. 57
a iniziativa dei Consiglieri Ciccioli, Leonardi, Assenti, Ausili, Baiocchi, Borroni, Putzu, Santarelli
“Modifiche alla legge regionale 18 dicembre 2017, n. 38 ‘Disposizioni in favore dei soggetti affetti da fibromialgia e da sensibilità chimica multipla’”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 57 dei Consiglieri Ciccioli, Leonardi, Assenti, Ausili, baiocchi, Borroni, Putzu, Santarelli.
La discussione generale è aperta, ha la parola, il relatore di maggioranza Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Si tratta di una legge che in realtà era stata già approvata nel 2017 da questa Assemblea e che purtroppo non ha manifestato efficacia, pur essendo sul piano astratto un provvedimento utile mancavano dei meccanismi che potessero in qualche modo trovare maggiore applicazione.
Questo è stato richiesto soprattutto dall'associazione dei pazienti affetti da fibromialgia, che viene chiamata molto più comunemente neurofibromialgia e sensibilità chimica multipla.
In realtà si tratta di due patologie che sono state associate per promuovere in qualche modo il trattamento dei pazienti, ma sono diverse tra di loro.
La neurofibromialgia fino a poco tempo fa non aveva la dignità di patologia riconosciuta, tuttora non è riconosciuta nella tabella per l'invalidità civile, non è inserita nei LEA. C'è stato un recente pronunciamento del Ministro della salute, d'accordo con l'Istituto superiore di sanità, che entro l'anno 2022 sarà inserita nei LEA, i livelli essenziali di assistenza garantiti dal servizio pubblico.
La sensibilità chimica multipla, invece, è una patologia molto variegata, si tratta della sensibilità delle persone rispetto a particolari agenti chimici, che per alcuni organismi non sono tollerabili e danno luogo a patologie molto gravi prevalentemente a carico dell'apparato respiratorio. Gli specialisti di riferimento in genere sono pneumologi, otorini, allergologi e immunologi. Si tratta di un numero molto minori di pazienti, possiamo chiamarla tipo patologia rara, ma nelle Marche sono censite circa 200 persone, che pur trattandosi di un numero limitato non può rimanere senza risposta, anche perché la cura di queste persone è molto onerosa, in quanto si tratta di una serie di accertamenti diagnostici e delle terapie, che sono rare anche queste.
Che cosa è la legge, rapidissimamente? Innanzitutto il Comitato tecnico scientifico istituito viene modificato, il comitato è unico, però ci sono due centri di riferimento. Questa è la motivazione per cui nella scorsa seduta ho chiesto il rinvio in quanto questa cosa andava ulteriormente verificata e definita. E’ una richiesta tecnica, non una scelta di natura politica, per permettere a queste persone l'accesso alle strutture sanitarie, che sono già state stabilite dalla Giunta regionale nella scorsa legislatura, che fanno capo alla clinica reumatologica dell’Università di Ancona, presso l'ospedale Carlo Urbani di Jesi e l'altra presso l’Azienda ospedaliera di Torrente, la clinica di medicina interna.
L'altro aspetto riguarda le persone che siedono nel comitato, è stata fatta una revisione. Ad esempio per la terapia del dolore erano presenti cinque esperti, uno per Area vasta, invece si è stabilito di metterne uno in rappresentanza regionale, ed altre specialistiche, che sono importanti per il trattamento, sono state inserite all'interno della richiesta affinché il comitato non fosse troppo pletorico.
Poi c'è il discorso del monitoraggio delle patologie indicante.
Il comitato resta in carica tre anni, si va nel dettaglio tecnico, e l'obiettivo è quello di rendere operativa la legge del 2017 e venire incontro ai pazienti che si sono espressi attraverso ben cinque associazioni, che prevalentemente si riferiscono alla neurofibromialgia e in un caso anche alla sensibilità chimica multipla. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Buongiorno Presidente, saluto il Presidente e la Giunta, tutti i colleghi. Si tratta della modifica della legge n. 38 del 18 dicembre 2017, una disposizione legislativa molto innovativa, che è stata di fatto la prima norma a livello nazionale delle Regioni a statuto ordinario.
La Regione Marche si è fatta carico di un problema enorme che riguarda circa 2/3 milioni di cittadini italiani, circa il 3-4% dell'intera popolazione.
Ha avuto tante peculiarità, quella della grande condivisione con le associazioni, con i comitati scientifici diversi, è stata anche presa come elemento di riferimento per il disegno di legge n. 299, a firma della Senatrice del PD, che dovrebbe mettere nelle condizioni di superare il grande limite, come ha ricordato anche il Consigliere Ciccioli, del riconoscimento dei livelli essenziali di assistenza. La discussione è aperta oggi nelle Commissioni nazionali competenti.
La norma prevede il riconoscimento della fibromialgia e della sensibilità chimica multipla come patologia, promuove la prevenzione, la diagnosi e la cura, nonché la realizzazione di un sistema integrato di interventi di prevenzione, l’istituzione di un registro regionale, la promozione di progetti sperimentali ed una campagna informativa che deve coinvolgere L’Asur.
Una norma che aveva grandi prospettive, come è stato ricordato, ma aveva anche tanti limiti, poi ne ricorderò uno in particolare, che forse non riusciamo nemmeno a recuperare in questo percorso di manutenzione, che risulta indispensabile ed ha necessità di uno scatto in avanti.
Si istituisce con l'articolo 2 bis il comitato scientifico, come ha ricordato anche il relatore di maggioranza, e soprattutto vengono sdoppiati i registri. Questo è un elemento indispensabile perché i percorsi della fibromialgia e della sensibilità chimica multipla sono diversi e hanno anche posizionamenti differenti rispetto al riconoscimento non omogeneo, quindi la possibilità di individuare due registri ci sembra un’opportunità. Anche questa è una richiesta pervenuta dalle audizioni che sono state svolte e mi sento di ringraziare la Presidente Leonardi per il lavoro che ha coordinato in Commissione e anche per la possibilità avuta di approfondire il tema.
Ringrazio l’Associazione fibromialgia Italia, il Comitato dei fibromialgici uniti, l’Associazione nazionale del riconoscimento della sensibilità chimica multipla, l’Associazione Amar Marche, se mi permettete un ringraziamento particolare al responsabile del progetto nazionale web basic fibromialgia Italia per la realizzazione di una rete telemedicina nazionale di monitoraggio. Un progetto di telemedicina che fa riferimento al centro regionale presso la clinica reumatologica dell’Università politecnica delle Marche nel presidio di Carlo Urbani di Jesi.
E’ stato molto importante il contributo pervenuto dall'esperienza di questi anni, con il grande limite che aveva la legge precedente, la quale non avendo un supporto normativo nazionale non è riuscita ad essere calata in modo adeguato.
Poi c’è il tema delle risorse. Già nel 2017 la questione poteva essere posta, ma aveva una sua logica perché eravamo nella fase sperimentale ed oggi, lo dico per chi ha partecipato al dibattito in Commissione ed ha avuto modo di ascoltare i contributi che sono pervenuti ed anche per tutti gli altri, riproponiamo un isocosto nell’impostazione di questa norma. Riteniamo che se era inefficace prima, se non per la dedizione e la passione che hanno messo i professionisti, un progetto di questo tipo non può essere secondo noi licenziato, come avviene nell'articolo 4 bis (Progetto sperimentale), il quale prevede che la Giunta presenti all'Assemblea legislativa un progetto sperimentale sui costi relativi alla spesa per la cura di queste patologie.
Penso che dobbiamo fare uno scatto in avanti, altrimenti ci incanaliamo nelle modalità che un po' ci hanno caratterizzato in questo periodo, cambiamo le norme, ma non ci intestiamo percorsi che possono essere ritenuti innovativi. Non individuiamo nuovi capitoli e questo crea il limite sostanziale, che è stato già evidenziato in atti che abbiamo presentato in questo Consiglio. Quindi il gruppo del Partito Democratico, sarà poi il Consigliere Carancini che lo illustrerà, ha preparato un ordine del giorno per dare sostanza alla proposta. Un ordine del giorno con il quale si impegna la Giunta ad individuare un capitolo specifico, con risorse da individuare e da mettere a disposizione con la prima variazione di bilancio utile, che sia a giugno o a novembre, che possa dare consistenza reale a questo percorso di manutenzione della legge.
Ci dobbiamo muovere anche sul piano squisitamente politico e sollecitare i nostri Parlamentari, tutto il Governo, per far sì che il progetto di legge n. 299 possa arrivare a compimento, anche perché darebbe un grande slancio anche a questa proposta, se incrementata delle risorse adeguate. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Signori Consiglieri, relatori, quando si intende emanare una legge, almeno secondo la nostra opinione, occorre partire dal bisogno, dalle necessità della comunità, individuare gli obiettivi e scegliere gli strumenti che siano correlati, coerenti con l’efficacia della norma e poi attraverso il monitoraggio approfondire.
Questa premessa vuole essere accompagnata da una seconda premessa, che il gruppo del Partito Democratico intende lavorare in maniera propositiva, non polemica, ma questo vuol dire necessariamente raccontare in quest'Aula legislativa, senza ipocrisie, come stanno le cose rispetto a una legge emanata nel 2017, che alcuni Consiglieri di maggioranza intendono modificare.
Credo che abbiamo il dovere di rappresentarvi non pregiudizialmente, ma con spirito propositivo, cosa non ci piace di questa legge e mi pare che il relatore di minoranza l’abbia già sottolineato. Per chi ci ascolta va detto, e mi pare che lo stesso Consigliere Ciccioli l’abbia riconosciuto, che nel 2017 la precedente amministrazione fa un'ottima legge perché, pur in assenza del riconoscimento nell'ambito dei livelli essenziali di assistenza, riconosce alla fibromialgia e alla sensibilità chimica multipla una propria dignità. Questo avviene perché nelle Regioni talvolta più sensibili rispetto a dei bisogni si intendono anticipare delle questioni ed è un passaggio molto importante perché attraverso quella legge indirizzata a quelle specifiche patologie si intende dare una dignità rispetto alla questione sanitaria e in ipotesi, poi vedremo qual è la critica che va fatta alla legge precedente, la possibilità di intervenire a beneficio dei cittadini che purtroppo soffrono di quelle patologie.
Da questo punto di vista ha fatto bene il Consigliere Ciccioli a dire che sono due patologie differenti, ma non solo dal punto di vista clinico. La cosa più rilevante, secondo me, è che si trovano in uno stato di approfondimento, di ricerca, di risposta dal punto di vista farmacologico completamente diverso. La fibromialgia è nell’imminenza di un riconoscimento nei LEA, l'altra invece non ha ancora conoscenze approfondite rispetto alle fonti. Confesso che non conoscevo la sensibilità chimica multipla, che è una malattia molto delicata, che proviene dall'ambiente, da una serie di questioni ancora non bene approfondite.
Torniamo alla legge 38 del 2017, che ebbe anche un ulteriore fondamentale passaggio, cioè si riconosceva in una struttura a Jesi il punto di riferimento. Credo che questo pezzetto di storia sia significativo.
Oggi si è inteso intervenire perché alla luce dell'analisi, dei dati e anche dell'ascolto delle associazioni si è constatato che quella legge non è stata efficace. Va detto, penso che vada affermato, che non è stata efficace, non serve andare ad individuare le ragioni, perché non era finanziata.
Abbiamo ascoltato chi era in Commissione, sia le associazioni sia il Direttore dell'unità operativa complessa, che ci ha raccontato quali erano i limiti e oggi arriviamo a una modifica. Quindi andiamo all'attuale.
Il tema non cambia, lo diciamo criticamente, ma propositivamente perché la modifica che si vuole apportare a questa legge - la relazione del Consigliere Ciccioli è così breve che lo dimostra per certi aspetti – sostanzialmente interviene su due aspetti. Il primo, l’istituzione di un comitato tecnico scientifico, non si nega a nessuno un comitato, lo mettiamo da tutte le parti, va bene, può essere un elemento di aiuto; il secondo è che a questo comitato si dà una serie di compiti: predisporre le linee guida per il percorso diagnostico-terapeutico multidisciplinare, esprimere parere sul piano triennale della formazione, elaborare le proposte da presentare alla Giunta, coordinare i registi.
Il secondo elemento, che io trovo anche serio, è lo sdoppiamento dei registi rispetto alle due malattie. Sono due interventi che oggettivamente appaiono utili, ma il vero tema di critica, sul quale chiedo alla maggioranza una riflessione, è che manca, dopo l'analisi che abbiamo fatto, una vera modifica a questa legge che tenga conto della storia, delle critiche rispetto al percorso passato e dell'intervento.
L'articolo 6 di questa legge non prevede alcun intervento finanziario, non si vuole prevedere, poi diremo sui contenuti, nessun intervento che possa in una qualche maniera, non voglio dire eliminare l'inefficacia della legge n. 38 del 2017, ma non si interviene minimamente, non c'è la volontà di apportare le modifiche, i miglioramenti, le risposte, mi verrebbe da dire ai cittadini malati.
L'esempio più forte di tutto questo è la consapevolezza della maggioranza, che noi ricaviamo dall'articolo 3 della modifica perché, lo diciamo senza polemica, ma con la coscienza di un legislatore, spesso il Consigliere Cesetti ci richiama a questo, noi siamo legislatori. Si vuole intervenire rispetto all’articolo 4 bis di questa legge scrivendo questa modifica: “La Giunta regionale presenta al Consiglio Assemblea legislativa un progetto sperimentale sui costi relativi alla spesa per la cura delle patologie indicate”. Scusate, la Giunta presenta un progetto sui costi, ma noi non siamo in grado, attraverso le strutture che vivono quotidianamente questa situazione, di immaginare quali possono essere gli step funzionali per dire abbiamo bisogno d 200.000 euro o 100.000 euro per la formazione, per un progetto sperimentale, per la tenuta dei registri? E’ l’ammissione esplicita della volontà di non incidere su questa legge.
Non è la prima volta che vengono emanate delle leggi, magari anche significative, di fatto aggirando e non affrontando i problemi, ecco, il limite fondamentale di questa legge, che non può essere approvata, sta nella volontà di non incidere.
Consigliere Ciccioli, lei ha letto solo quello che le è parso rispetto all'ascolto delle associazioni, le modifiche che sono intervenute sono parziali, lei non ha letto cosa dice una delle associazioni a proposito dell'articolo 6 (Invarianza finanziaria), che io le leggo: “Questo articolo rende concretamente inattuabile qualsiasi disposizione in favore di soggetti affetti da fibromialgia e dei malati reumatici in genere, se non si potenzia la rete assistenziale territoriale, sanando una situazione di grave carenza in termini di personale e di struttura, è impossibile mettere in pratica qualsivoglia disposizione”. Testualmente, Consigliere Ciccioli, senza risorse adeguate il centro di riferimento regionale, già individuato nella clinica reumatologica Carlo Urbani a Jesi - così come registro affetto, eccetera, eccetera - diventa assolutamente inefficace. Perpetuiamo i limiti della legge precedente, ecco perché non possiamo non sollecitarvi ad un'ulteriore riflessione su questa legge.
L'ho anticipato al Capogruppo, il Partito Democratico su questo vuole darvi una mano, anzi diamoci una mano. Non abbiamo presentato emendamenti, che sarebbero stati interpretati come una contrapposizione, siamo pronti a votare questa legge, ma ci deve essere da parte vostra la sincera volontà di potere allineare quelli che nel primo passaggio, nell'incepit, ho definito come il bisogno, l'obiettivo della legge, gli strumenti e l’efficacia.
Vi chiediamo di stabilire nella prima variazione di bilancio una risorsa significativa che testimoni la volontà di fare un passo in avanti e lo dico a beneficio dell'Assessore alla sanità e di tutti.
Il gruppo del Partito Democratico non vi chiede di mettere 1 milione di euro, 2 milioni di euro, 500 mila euro, vi chiede esclusivamente di mettere lì, rispetto a un passo dalla possibilità di realizzare la legge, un contributo significativo.
Ecco perché diciamo alla maggioranza che questa può essere una buona occasione per costruire insieme, da un lato con l’impostazione che viene data da parte della maggioranza, dall’altra con il sincero, e dico io, non precostituito, non pregiudiziale aiuto rispetto ai malati di fibromialgia nel mettere quelle risorse che possono farci uscire con approvazione di una legge che guarda ai cittadini e non a noi stessi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Come Presidente di Commissione voglio iniziare con i ringraziamenti per il lavoro svolto all'interno dell’iter che ha portato oggi alla discussione in Aula di questa proposta di legge, che mi vede insieme al gruppo di Fratelli d’Italia quale firmataria.
Voglio ringraziare i Commissari e la nostra struttura per il lavoro svolto, anche per l’apporto concreto che è arrivato non solo dalle associazioni, che si occupano di malati di fibromialgia e di sensibilità chimica multipla, dal cui input nasce anche questa proposta, ma da chi sta cercando pur tra mille difficoltà di aiutarli e supportarli, quella componente anche medica del nostro sistema sanitario che sta cercando con difficoltà di sostenere perché quello che è emerso dalle numerose audizioni che abbiamo fatto in Commissione delle associazioni che seguono questi pazienti è la grande difficoltà ad avere una diagnosi.
Ripercorriamo quello che ha portato nel 2017 all’approvazione di una legge, che è stato un passaggio molto importante per i malati di fibromialgia e di sensibilità chimica multipla perché con quella approvazione si dava un riconoscimento, l’ha fatto la Regione Marche, lo hanno fatto alcune altre Regioni, ad una patologia che per molti di questi malati era qualcosa di sconosciuto.
Ci è stato rappresentato il peregrinare dei pazienti alla ricerca di qualcuno che potesse diagnosticare semplicemente il disturbo e la difficoltà, ad esempio, di una componente importante del nostro sistema, come quella dei medici di medicina generale, di riuscire ad individuare una patologia che ha la necessità di una multidisciplinarietà anche solo nell’individuazione della stessa.
Quel riconoscimento con la legge del 2017, che se non ricordo male l’Aula votò all’unanimità, fu un passaggio molto importante perché dava dignità a quei malati, spesso riconosciuti con gravi difficoltà, con una patologia che invece è molto invalidante nella quotidianità della vita di chi ne è colpito.
A cinque anni da quella legge e proprio su input delle associazioni dei pazienti di fibromialgia e di sensibilità chimica multipla abbiamo voluto con queste modifiche venire incontro e fare un adeguamento, un aggiustamento della norma rispetto ai limiti che ci sono stati rappresentati e che in questi cinque anni sono stati in qualche modo testati attraverso la pratica. Quindi abbiamo cercato di migliorare, raccogliendo i suggerimenti delle associazioni.
Una legge che è sicuramente importante, lo voglio ricordare, ma che ancora attende un passaggio indispensabile, che è quello nazionale, per completare l’iter dell’inserimento nei LEA, che consentirà di chiudere la seconda fase che assieme al riconoscimento della patologia può supportare i pazienti nella cura.
Questo passaggio è indispensabile ed io rafforzo e mi unisco a quanto detto da qualche Consigliere nel sollecitare la conclusione dell’iter a livello parlamentare e l’inserimento nei LEA con le relative risorse finanziarie. L’approvazione di questa legge consentirà da un parte di arrivare all’individuazione della patologia e dall’altra di avere riconosciuta la copertura di una parte delle spese per la diagnosi e per la cura.
Vado a rappresentare brevemente le principali modifiche che vengono introdotte con la proposta oggi in esame, innanzitutto la creazione di un comitato tecnico scientifico, che va a supportare la Giunta nella predisposizione delle linee guida per il processo diagnostico terapeutico multidisciplinare ed anche dei piani formativi e di aggiornamento triennale del personale, proprio per far conoscere ed avere tutte le informazioni anche mediche per diagnosticare.
Abbiamo voluto ampliare il comitato tecnico scientifico rispetto alla nostra proposta, raccogliendo le richieste che sono arrivate dalle associazioni ed inserendo 5 rappresentanti delle diverse associazioni in modo che possano portare il loro contributo. L’abbiamo composto con una pluralità di professionisti proprio perché questa patologia necessita di una multidisciplinarietà, anche solo per l’individuazione. Per capire non basta un’analisi del sangue, una radiografia, un’ecografia per diagnosticare queste patologie che sono molto subdole e molto invalidanti. Per questo necessità una pluralità di professionisti che all’interno del comitato possa dare le linee guida, aiutare, supportare e capire chi è affetto da questa patologia.
L’altra modifica importante rispetto alla legge del 2017 è l’individuazione di due registri separati per la sensibilità chimica multipla e la fibromialgia. Questo è emerso molto chiaramente non solo dai pazienti ma, lo voglio dire, anche dal titolare del centro di riferimento, individuato a Jesi nella scorsa legislatura. C’è stata rappresentata la difficoltà di quel centro ad individuare entrambe le patologie anche perché i percorsi, anche a livello nazionale, delle due realtà sono differenti, come le specificità di alcuni professionisti nell’individuazione dell’una e dell’altra. Ci sono professionisti che servono per entrambe le patologie, altri necessitano per l’una o per l’altra proprio perché le malattie hanno una conformazione ed un differente impatto sul paziente che ne soffre. La richiesta di differenziare i percorsi, la diagnosi, la presa in carico di queste due patologie è emersa molto forte dalle proposte dei pazienti e delle associazioni (che li seguono). Per questo credo che approvare questa legge sia un ulteriore passo avanti anche se sembra scontato che dopo 5 anni dall’approvazione della norma un paziente che soffre di fibromialgia o di sensibilità chimica multipla abbia una facilità nell’individuare la propria patologia. Sappiamo che ancora oggi c’è una peregrinazione fra specialisti alla ricerca di qualcuno che certifichi, individui quel tipo di patologia, nonostante quel passo importante che riconosce la dignità di pazienti.
Oggi sappiamo che, nonostante l’individuazione di quel centro, anche per le differenze fra le due patologie, il centro non basta, non basta l'individuazione che viene fatta oggi, occorre aiutare anche i professionisti ad indirizzare il paziente verso l’individuazione, ecco quindi l’importanza del comitato tecnico scientifico, della multidisciplinarietà e dell’intervento che oggi stiamo discutendo.
Non mi sottraggo agli input che sono arrivati relativamente al livello economico, l’ho ricordato prima, serve che l’iter nazionale per il riconoscimento e l’inserimento nei LEA arrivi a compiersi. Serve che la sanità nazionale individui le risorse per coprire gli interventi nei LEA e occorre che lo faccia presto.
Riguardo l’opportunità che la legge del 2017 istituiva, quella di fare progetti sperimentali, con questa proposta abbiamo voluto incidere nel merito, individuando progetti specifici relativamente ai costi. Questo è importante e lo chiedono anche le associazioni.
In Commissione abbiamo distribuito anche un testo a fronte rispetto a quello che avevamo presentato, integrato con le richieste fatte da tutte le associazioni alle quali, una volta udite, abbiamo detto: “Mettetevi d’accordo voi, fateci arrivare dei suggerimenti che possiamo recepire e mettere all’interno di questa proposta perché voi, che conoscete i pazienti, sapete le difficoltà che hanno vissuto anche dopo l’approvazione della legge”. La richiesta che ci è stata fatta è che l'impegno economico venga quantificato in base a quanto proposto all’articolo 4 bis, comma 1, che prevede la possibilità della Giunta di fare un progetto sperimentale sui costi relativi alla spesa per la cura delle patologie indicate all’articolo 1.
Anche questo progetto sperimentale è importante ed è essenziale per capire perché oggi è difficile anche fare una quantificazione, proprio per la difficoltà di individuare la patologia, proprio per il coinvolgimento di una multidisciplinarietà, ma soprattutto perché e ci auguriamo su questo … Il nostro è un invito forte al Governo, quindi raccolgo e rilancio questo invito che è venuto dal Capogruppo Consigliere Mangialardi, sollecitare al Governo l’approvazione rapida da parte del Ministero delle patologie all’interno dei LEA ed anche di una congrua cifra per coprire l’inserimento della patologia nei LEA.
Stiamo facendo dei passi avanti, mi piace che questi passaggi siano stati fatti insieme, l’importanza di dire: raccogliamo i suggerimenti, ci confrontiamo con le associazioni ed anche con la parte medica, significa che stiamo andando nella direzione giusta.
Non tutto si può fare con questa legge, lo sappiamo, perché c’è un vincolo che è quello nazionale, ma credo che daremo un ulteriore segnale forte non solo al riconoscimento, come è stato cinque anni fa, ma soprattutto all’aiuto e all'identificazione del processo di cura che a questi pazienti serve molto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Intervengo anch’io per dare il mio contributo a questa proposta di legge che oggi portiamo nel nostro Parlamentino regionale.
Ho visto professionalmente per la prima volta la patologia della fibromialgia alla fine degli anni 80, inizio anni 90 in particolare, soprattutto in donne che lavoravano nelle fabbriche del settore del tessile, in particolare del jeans, che in quegli anni nel territorio della valle del Metauro ebbero grande fortuna, generando una ricchezza locale invidiabile.
Tanta era l'occupazione femminile quanto difficile ed impegnativo era il lavoro di catena, anche stressante, e diverse donne occupate in quel lavoro cominciarono ad accusare dolori e rigidità diffusi alla muscolatura, affaticamento, nuvolosità mentale e riduzione del sonno. Noi medici di famiglia fummo i primi a doverci occupare di una patologia che a quei tempi era pressoché sconosciuta, di difficile inquadramento clinico e sia la diagnosi che la terapia risultavano particolarmente problematiche. Due erano i problemi veri della gestione di questa "nuova malattia”, da un lato la difficoltà nella diagnosi e dall'altra la pressoché assenza di centri specialistici di riferimento nei nostri territori nei quali poter inviare i pazienti. Risultato finale: poca adeguatezza nell'affrontare e nella risposta terapeutica a questa malattia. Da quel periodo sono passati tanti anni e qualche progresso nell'approccio e nella cura della fibromialgia c’è stato, ma ancora c'è molto molto da fare perché, al di là delle disposizioni e di qualsiasi legge che voglia migliorare e dare un contributo per la risoluzione di alcuni problemi, in particolare nel settore sanitario, se non si rafforza e non si sviluppa la rete assistenziale territoriale, potenziando personale e strutture, se non si mettono risorse adeguate nel centro di riferimento regionale, individuato attualmente nella clinica reumatologia di Jesi o in qualsiasi altra struttura sanitaria, qualsiasi proposta di legge che approveremmo in questo Consiglio risulterebbe inefficace nella pratica giornaliera, senza una vera ricaduta positiva nel territorio, lasciando, come succedeva qualche decennio fa, soli sia i medici di medicina generale, che non avevano riferimenti specialistici nel territorio, sia i pazienti che venivano curati in maniera tardiva e spesso inadeguata.
Quindi, ben venga questa proposta di legge che va a migliorare la precedente norma su questo tema, datata 18 dicembre 2017, introducendo al posto di un registro regionale unico due registri regionali e due siti distinti per curare tali patologie, uno per la fibromialgia e un altro per la sensibilità chimica multipla. Due patologie e due sindromi assolutamente diverse, che hanno a tutt'oggi percorsi diversi.
Risulta giusta anche l'istituzione del comitato tecnico scientifico nel quale è prevista la presenza di molte figure sanitarie, da quella amministrativa a quelle specialistiche, sono presenti anche rappresentanti di enti del terzo settore. Noi contiamo molto sul lavoro di questo comitato tecnico perché sarà quello che ci darà le linee guida per la gestione amministrativa e sanitaria di tali patologie.
Colgo anch'io l'occasione per ringraziare tutti quelli che hanno dato un contributo alla stesura di questa proposta di legge, al gruppo di Fratelli d'Italia, che l’ha proposta, alla Commissione sanità che più volte l’ha esaminata, discussa ed arricchita, al relatore di maggioranza il Consigliere Ciccioli che l’ha fortemente voluta ed al relatore di minoranza Consigliere Mangialardi.
Ringrazio oltremodo i medici e le associazioni di volontariato che abbiamo audito e che hanno fatto un quadro clinico lucido, realistico di cosa si riesce a fare attualmente nella nostra regione nei confronti di questa patologia. Sia come cittadino comune sia come rappresentante delle istituzioni e soprattutto come medico, mi auguro che questa proposta di legge determini sul territorio, in tempi non biblici, un miglioramento del servizio ed una risposta pratica e concreta a quelle migliaia di cittadini e pazienti affetti da fibromialgia e da sensibilità chimica multipla. Solo in quel momento tutti quanti potremo sentirci veramente soddisfatti del nostro lavoro. Grazie.

PRESIDENTE. Prima di passare la parola al Consigliere Cesetti, ha chiesto di intervenire, essendo da remoto, la Consigliera Lupini, bloccata per i noti motivi, che quindi non può essere in presenza.
Chiedo di provvedere al collegamento con la Consigliera Lupini, che ha chiesto la parola e ne ha facoltà.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Sono da remoto, però vorrei dare il mio contributo personale e come gruppo, insieme alla Capogruppo Consigliera Ruggeri, su questa proposta di legge. Ci uniamo ai ringraziamenti che i miei colleghi in modo completo e puntuale hanno fatto alle associazioni e ai medici che da tanto tempo collaborano e cercano di studiare il modo migliore per dare risposte ai disturbi dovuti alla fibromialgia e alla sensibilità chimica multipla, che sono molto differenti tra loro, ma hanno in comune il fatto di essere molto invalidanti nella vita quotidiana.
Come professionista della sanità ho incontrato molti di questi pazienti e so quanto è complicato vivere nel quotidiano convivendo purtroppo con quei disturbi che sono anche molto variegati tra loro. Sembra che nessun paziente assomigli all’altro. in realtà nella pratica clinica non so se i colleghi medici hanno la stessa visione. Dare una risposta a tutti e tutte, essendo anche così differenziati i disturbi tra loro e tra paziente e paziente, non è facile.
In Commissione abbiamo fatto un lungo lavoro di confronto e discussione se costruire un altro registro per sottolineare questa differenziazione tra fibromialgia e sensibilità chimica multipla ed è sembrato opportuno a tutti fare più di un centro di riferimento, sembra sia la richiesta di tutte le associazioni, ma non è facile nella pratica mettere a terra questo progetto che negli intenti trova tutti d'accordo, non è di facile realizzazione proprio perché la sanità è di fatto in sofferenza.
La legge del 2017 rappresentava un'avanguardia, ma nel tempo siamo un po' rimasti indietro. Quello che noi chiediamo, aggiungendoci a tutte le valutazioni già fatte in quest'Aula, soprattutto a quella degli investimenti economici, e mi sembra che la discussione abbia portato e sottolineato una comune urgenza ed un comune intento, è di trovare risorse. Noi sottolineiamo anche l’urgenza e la necessità di un approccio integrato oltre che multidisciplinare, quindi, un’attenzione particolare a quanto richiesto e, a quanto vede chi nella pratica clinica lavora in sanità, un'attenzione particolare anche all'aspetto psicologico che questi pazienti affrontano, a volte un po’ lasciati soli perché sappiamo qual è la situazione del nostro sistema sanitario regionale e nazionale.
Do voce a quella parte di pazienti e di associazioni che devono anche spendere molti soldi, oltre che per il percorso diagnostico, come detto da chi ha parlato prima di me, anche per affacciarsi a percorsi di supporto psicologico, che spesso si rendono necessari a pagamento.
Vorremmo che il sistema sanitario offrisse dei percorsi di supporto psicologico per imparare a convivere con questo tipo di disturbi così invalidanti e anche così variegati da paziente a paziente. E’ chiaro che questo non è facile, però dobbiamo lavorare tutti insieme per rimettere in sesto il sistema sanitario e per far sì che quando parliamo di multidisciplinarietà nell'approccio alle patologie si intenda anche l'aspetto psicologico per non far sentire soli i pazienti e poterli accompagnare per mano attraverso un percorso di malattia, che non sempre è di facile diagnosi, una presa in carico non può non tener conto di questo aspetto.
Se la pandemia ci ha insegnato qualcosa - l’unica cosa che possiamo augurarci - è quanto sia importante l’aspetto psicologico, la socializzazione. Non dobbiamo sprecare questa opportunità di imparare qualcosa da una situazione così gravosa che a tutt'oggi ci costringe a fare i conti con quanto sia preziosa la nostra salute per poter fare tutto il resto.
A dicembre abbiamo depositato un’interrogazione perché volevamo capire quale fosse lo stato di applicazione della legge, che oggi andiamo a modificare, e quali fossero gli ostacoli e i benefici per fare uno studio approfondito della situazione. La legge arriva oggi in Aula e questa proposta ha degli aspetti molto validi, mentre su altri abbiamo proposto degli emendamenti perché ci sembrava non affrontata del tutto da un punto di vista integrato e multidisciplinare l’offerta diagnostica terapeutica e soprattutto la presa in carico.
Vi ringrazio per l'attenzione, poi esporremo i vari emendamenti.
Ho depositato una proposta di ordine del giorno riguardo a questi aspetti che ho preannunciato nell’intervento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Non volevo intervenire avendolo fatto il Capogruppo Consigliere Mangialardi e il Consigliere Carancini, però mi ha indotto l’interessante ed onesto intervento del Consigliere Cancellieri e dirò perché, però prima un'osservazione.
Non credo che su una materia così importante, parliamo di sanità, una legge si faccia per intestarsi il titolo, non credo. Sono sicuro sotto questo aspetto dell'onestà intellettuale dei presentatori, non si fa una legge per intestarsi un titolo, specialmente quando si vuole modificare una norma già in essere. La si fa per regolare i rapporti dei cittadini, per dare una risposta ai loro bisogni ed alle loro esigenze.
La legge regola la vita, risponde anche ai bisogni, alle necessità, allora se questo è, e così è, questa norma, lo leggo dalla scheda tecnica, tra l'altro si vede dall'articolato, non apporta modifiche sostanziali alla legge già in essere, del 2017.
Quando la Consigliera Leonardi dice che con la legge del 2017, votata all'unanimità, si voleva dare dignità ai malati, è vero, ma la dignità non può soltanto essere affermata, deve essere praticata attraverso azioni concrete e in questa direzione va e deve andare una legge. Non è che qui ci sono molte azioni concrete perché con questo dettato normativo si innova l'istituzione di registri regionali, anziché del registro regionale unico, e può essere anche giusto, per carità, l'istituzione del comitato tecnico scientifico e nella sua composizione vengono coinvolte più figure professionali, con compiti specifici, tra cui la predisposizione di linee guida per il percorso diagnostico terapeutico.
Perché a me ha colpito positivamente l'intervento puntuale ed onesto del Consigliere Cancellieri? Onesto e puntuale perché da una parte riconosce che non ci sono le risorse in questa legge. Quando si modifica una legge è anche l'occasione per migliorare quella in essere e se in quella le risorse non c'erano questa volta ce le dobbiamo mettere in modo specifico, perché non è che non ci fossero perché spesso sulla mancanza di risorse e di indicazioni specifiche ci si coprono coloro che le norme le devono attuare. Allora, dobbiamo trovare il modo di indicare loro esattamente la via affinché non si possano smarrire o non si vogliano smarrire, facendo finta e coprendosi con il dettato normativo.
Onesto in quel senso il discorso del Consigliere Cancellieri, ma soprattutto puntuale perché da medico ci dice che lui ha scoperto questa patologia esaminando le donne che lavoravano nel settore tessile, questo è il punto centrale del tema. Credo che l'abbia colto, il rapporto tra questa patologia o malattia ed i luoghi di lavoro, gli infortuni sul lavoro, la necessità della prevenzione nei luoghi di lavoro. Questo è centrale e adesso dirò perché, tant’è che in questa norma, che vedo stamattina perché non faccio parte della IV^ Commissione, c'è un passaggio dove alla lettera c) del comma 2 dell'articolo 2 si dice i compiti del comitato tecnico scientifico: elaborare le proposte da presentare alla Giunta regionale per la individuazione e promozione della prevenzione delle complicanze delle patologie indicate all'articolo 1, in particolare nei luoghi di lavoro, quindi è già LEA, non c'è neanche bisogno sotto questo aspetto di una modifica, lo è già perché la prevenzione degli infortuni sul lavoro è già LEA, e dopo discuteremo una mia interrogazione.
Su questo ha fatto un richiamo anche il Presidente della Repubblica, che abbiamo onorato prima – ed ha fatto bene il Presidente Latini - che nell’evocare per tante volte la parola dignità, ci ha detto la dignità nei luoghi di lavoro, la dignità è prevenire gli infortuni sul lavoro, la dignità è anche prevenire la fibromialgia nei luoghi di lavoro, anche questo è dignità. Mi scuso, prendo in prestito quelle parole, però questo è il punto perché la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici si centra sul principio cardine della prevenzione ed è alla Regione, tramite le ASL, che la legge affida la programmazione e lo svolgimento delle attività di prevenzione anche nei luoghi di lavoro, così come dice anche l’articolo 117 della Costituzione. Il coinvolgimento del settore sanitario, mi rivolgo al Consigliere Carancini, nell'attività di controllo è considerato come principio fondamentale in materia di salute e sicurezza del lavoro e la vigilanza è uno strumento essenziale dell’attività di prevenzione. Quindi, cosa voglio dire? Che ad esempio le risorse potevano, come possono, essere trovate in questo settore, Consigliere Cancellieri, l’ho citata molto in positivo, almeno una parte. Se questo è, quando scriviamo che c’è l’invarianza finanziaria - se facciamo una legge che regola i comportamenti umani ed anche, anche come ho detto prima, l’attività di prevenzione nei luoghi sul lavoro, quella dignità che ci ricorda il Presidente della Repubblica - è la sconfitta, è la morte della legge, anzi la legge non è mai nata. Non si può, non si deve, non è dignitoso sotto il profilo istituzionale farlo, non si può scrivere che c’è l’invarianza finanziaria. No, non lo si può fare perché se si vuole correggere una norma precedente, che magari non era efficace ed efficiente perché non c’erano le risorse, questa deve essere l'occasione per indicare le risorse. Se è stata l’occasione per dire dei registri regionali, anziché del registro unico, e del comitato tecnico scientifico, ci deve essere anche l'occasione per stabilire risorse affinché l’attività del comitato tecnico scientifico possa dispiegare la sua efficacia. Per questo l’invarianza finanziaria non può essere, per questo vi chiedo uno sforzo perché voglio votare a favore di questa legge, ma le risorse vanno individuate, previste ora, adesso, ne va della credibilità della norma stessa per tutto quello che vi ho detto. Possiamo e dobbiamo farlo. Ad esempio, quando si dice: “Dall’applicazione di questa legge non possono derivare nuovi e maggiori oneri per il bilancio regionale”, è sbagliato, ma ci può anche stare, ma quanto si dice che gli enti interessati provvedono agli adempimenti previsti con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili alla legislazione vigente, noi dobbiamo dire che la legislazione vigente ha anche quell'obbligo, che ho ricordato prima, ad esempio il decreto legge n. 81 del 2008, l’articolo 117 della Costituzione, che ho richiamato, che ci impone e ci obbliga la prevenzione nei luoghi di lavoro per le malattie professionali. E’ lì che noi dobbiamo prendere le risorse affinché questa legge possa avere efficacia e mi meraviglio che in Commissione i tecnici pur bravi di questa Regione non abbiano detto tutto questo, allora scriviamolo qui.
O si approva l’ordine del giorno da noi presentato, Consigliere Carancini, che è già un segnale importante , oppure scriviamolo qui, sospendiamo due minuti, non di più, l’Assemblea, si riunisce la Commissione, basta dire semplicemente che gli interessati provvedono con le risorse umane strumentali e finanziarie. Dire quali sono, così indichiamo ai dirigenti, a coloro che devono applicare questa legge, la via affinché possano evitare di smarrirsi.
C’è un’ultima cosa, Presidente, ho finito, prendo spunto dal puntuale intervento del Consigliere Cancellieri, il comitato tecnico scientifico, istituito con l'articolo 2, è composto da un’infinità di soggetti, va bene, il direttore del dipartimento sanitario, gli specialisti, ma ci dobbiamo mettere, per quello che ho detto prima io e per quello che ha detto prima di me il Consigliere Cancellieri, che ha scoperto questa malattia nelle donne che lavoravano nel tessile, anche il responsabile del Dipartimento prevenzione dell’Asur e delle singole Aree vaste.
Sospendiamo tre minuti, tornate in Commissione, individuate queste risorse, almeno la voce, e apportate questa correzione, che deve prevedere il Responsabile del Dipartimento prevenzione, così, Presidente e concludo, onoriamo, anche dopo averne onorato l’elezione, le parole del Presidente della Repubblica, poi mi taccio, ma questo me lo deve concedere, non so se lo trove …

PRESIDENTE. Siamo fuori termine …

Fabrizio CESETTI. Sono parole del Presidente della Repubblica: “Dignità è azzerare le morti sul lavoro, che feriscono la società e la coscienza di ciascuno di noi perché la sicurezza nel lavoro, di ogni lavoratore, riguarda il valore che attribuiamo alla vita”, anche per coloro che magari soffrono di questa malattia”. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Le parole del Consigliere Cesetti mi hanno stimolato ad intervenire, cosa che non pensavo di fare dopo l'intervento del Consigliere Cancellieri. Debbo dire che il simpatico e tribuno Consigliere Cesetti ha ripreso per questa legge un po' le argomentazioni che, ricordo, aveva sollevato anche quando parlavamo di filiere, come se la tecnica di intervento fosse la stessa.
L'elemento che mi ha solleticato è che il Consigliere Cesetti è sorpreso sempre dai tecnici, che lui dice non essere all'altezza del ruolo che ricoprono, a servizio non di questa amministrazione, ma della Regione Marche, che in questo periodo pro tempore è guidata da un’amministrazione di centro-destra. Questo lo trovo, Consigliere Cesetti, ingeneroso perché credo che i tecnici abbiano un ruolo e la politica ne abbia un altro.
Innanzitutto rivendico come Consigliere regionale l'autonomia del Consiglio, l'autonomia delle Commissioni e la necessità in quelle sedi (Consiglio e Commissioni) di avere fior di tecnici, che ringrazio personalmente perché ci aiutano a indirizzare il ruolo politico che siamo chiamati ad esprimere. Lei converrà con me, Consigliere Cesetti, che noi siamo chiamati ad esprimere un ruolo politico.
Lei addirittura ha scomodato le parole del Presidente della Repubblica e noi tutti ci sforzeremo, tutti quanti, io per prima, lei sa che la forza a cui appartengo ha votato il Presidente della Repubblica, di considerare un nuovo Mattarella, un nuovo Presidente della Repubblica in discontinuità con se stesso, quando lei, Consigliere Cesetti, dichiara una sorta di discontinuità con il mandato che ha ricoperto nella precedente legislatura.
Purtroppo appartengo a quella categoria di persone, Consigliere Cesetti, che sono prima persone e poi nel ruolo di persona fanno pure politica. Io la faccio da tanti anni ed insieme al mio amico Consigliere Carancini abbiamo per certi versi e con ruoli differenti camminato vent'anni nel Consiglio comunale a Macerata.
Che cosa voglio dire? Che lei ha un po' esagerato, a mio avviso, scomodando, ripeto, questioni di dignità, vede, quante questioni di dignità dovremo sollevare noi tutti in questa sede? Ma credo e mi sembrava di aver capito dal tono del Capogruppo Mangialardi relatore di minoranza questa capacità, perché penso che questo sia un momento di responsabilità. Non le fa onore, Consigliere Cesetti, richiamare, non voglio dire strumentalizzare, che sarebbe un termine troppo forte, l’intervento del Consigliere Cancellieri, che non ha certo bisogno della mia interpretazione perché è qui, è contemporaneo, presente, quindi può farlo tranquillamente. Lo ha premesso, anzi, l’ha detto nel finale quando parlava anche come medico, ma lui sa che in questa sede il ruolo è diverso. Ma come fa un medico onesto come il Consigliere Cancellieri parlando di sanità a non portare anche la sua testimonianza di medico? Lo ha fatto in buona fede, in totale buona fede perché, vede Consigliere Cesetti, nessuno l’ha obbligato in Commissione a fare qualcosa.
Noi siamo un Gruppo libero, siamo persone libere che si confrontano e arrivano … Siamo una maggioranza altrettanto libera che si confronta e abbiamo pensato che queste proposte di modifica, portate dal relatore di maggioranza Consigliere Ciccioli, siano - e mi pare che la Presidente della Commissione l’abbia detto in maniera che io condivido - un passo avanti importante in un percorso che era iniziato nel 2017. Qui voglio fare un plauso ai Consiglieri che nel 2017 hanno dato voce a una categoria di malati che fa ancora oggi difficoltà scientificamente a vedere riconosciuta la propria patologia. Questo non dipende da noi, da nessuno di noi, non è una questione in cui si può mettere una bandiera, come giustamente lei stesso Consigliere Cesetti ha riconosciuto, come non vuol fare neanche il relatore di maggioranza.
Qui siamo chiamati a una grande responsabilità in un momento molto delicato. Quella responsabilità, Consigliere Cesetti, a cui lo stesso Presidente della Repubblica ha dovuto per primo rispondere pur avendo dichiarato che non era disponibile, invece si è ritrovato ad accettare un ruolo che non avrebbe voluto.
Mi faccia parlare perché sento un brusio …, mi scusi, Presidente, sento un brusio, ho bisogno di concentrazione, non ho la sua stessa capacità oratoria, Consigliere Cesetti.
Quello che voglio dirle è esattamente questo, che abbiamo condiviso e di questo sono grata ai componenti della Commissione di opposizione, come sono grata alla Presidente per il lavoro che svolge in maniera certosina perché la sanità ed il sociale sono temi, ed ho avuto più volte l’occasione di dirlo, che ci interrogano fortemente e per la responsabilità con cui dobbiamo rispondere siamo chiamati a fare un lavoro serio, profondo, di confronto reale in Commissione, in Aula, per carità, il confronto è altrettanto, ma nel rispetto dei ruoli.
Sono convinta che le modifiche apportate con questa proposta di legge tendono a migliorare la legge approvata nel 2017, ma siamo tutti chiamati a un grande equilibrio, a verificare che tipo di riscontri avranno le modifiche che noi abbiamo inteso apportare perché sono convinta che, qui riprendo le parole del Consigliere Cancellieri, il comitato tecnico scientifico sia una modifica importante che abbiamo per certi versi corretto anche con l'inserimento di ulteriori figure che forse penalizzavano l’altra malattia, che non ricordo mai, la sensibilità chimica multipla. Siamo chiamati …, così come abbiamo cercato di fare in Commissione, e qui ringrazio gli esponenti del Partito Democratico che siedono in IV^ Commissione, mi pare che in tutte le occasioni non ci siamo sottratti al confronto, abbiamo lavorato in maniera comune, unanime, fortemente, senza steccati e senza appartenenze perché credo che questo debba essere lo spirito che ci muove non solo sulla sanità, ma particolarmente sulla sanità.
Dico che le modifiche apportate sono importanti e noi auspichiamo, anzi invitiamo tutti i partiti, i nostri per primi, ma anche quelli che in quest'Aula consiliare siedono in maggioranza e all'opposizione, ad una spinta perché a livello nazionale venga quanto prima approvata la legge, per fare che cosa?
Consigliere Cesetti, credo che dobbiamo dare prima la possibilità alle modifiche apportate di produrre i propri effetti perché sono convinta, come ha detto il Consigliere Cancellieri, che il comitato tecnico scientifico darà degli input perché questa legge possa produrre dei risultati.
L'altra questione di cui sono convinta qual é? Che questa norma ricalca l'impronta della vostra maggioranza del 2017, che ha fatto un lavoro anche in Commissione ed in Consiglio condiviso, unanime, che secondo me è un grande valore che non dobbiamo assolutamente disperdere. Questa legge ricalca quell’impronta e qual è? Che non si è voluto …, si è fatto un lavoro sperimentale di cui il responsabile del centro presso l’ospedale Carlo Urbani di Jesi ci ha informato, allora diamo tempo alle modifiche di verificarsi. Diamo tempo alla prossima modifica della legge sull’organizzazione regionale della sanità e al nuovo Piano sanitario di implementare le risorse, saranno risorse, soprattutto risorse di personale perché, parliamoci chiaro, Consigliere Cesetti, noi abbiamo nel centro di Jesi delle difficoltà in quanto il responsabile è uno e ha un'altra unità dedicata ai malati di fibromialgia, quindi c’è oggettivamente un scarso numero di risorse. Noi sappiamo che la pandemia ha scoperto un velo, quello di una sanità, di una medicina in questo Paese che aveva messo degli steccati: il numero chiuso sul corso di laurea in medicina, effetti di cui oggi neanche con una bacchetta magica riusciremo dalla sera alla mattina a risolvere.
Siamo onesti, prima di tutto con noi stessi, rappresentiamo responsabilmente chi dobbiamo rappresentare, maggioranza, opposizione, non giochiamo a rimpallo o ad interpretazioni che possono prestarsi, assolutamente no.
La buona fede del Consigliere Cancellieri è tale per cui ha semplicemente detto da medico, ma ha condiviso il percorso in Commissione da esponente politico, quindi andiamo avanti, lasciamo tempo al tempo e poi sarà nostra cura, ma potrà essere anche la sua Consigliere, da esponente dell'opposizione, rettificare quello che avrà la necessità di essere modificato. Grazie.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Respingo, non facciamo nostra la richiesta di interruzione dei lavori del Consiglio per la Commissione perché è sul merito che noi esprimiamo un parere negativo.
Come è noto la Regione si è data un ente strumentale per gestire la salute dei marchigiani, che è l’Asur, e le aziende ospedaliere per quanto di specifico riguarda soprattutto il settore del ricovero. Sarebbe paradossale dotare ogni patologia di una borsa finanziaria, sarebbe assurdo, quali sono le esigenze? 200.000 euro, come è stato proposto, o 2 milioni o che altro? E’ l’Asur, che è l'ente strumentale, che deve valutare.
Noi facciamo una legge regionale e la Regione delega l’Asur, che è l'ente che eroga le prestazioni ed ha questo compito. Istituiamo i centri di riferimento, dotiamo di una normativa giuridica, ma poi la gestione di questa normativa deve essere delegata all’Asur. Ci mancherebbe altro che presentassi una legge su qualsiasi settore della patologia e le variabili, che sono infinite. Se andiamo a vedere le diagnosi già certificate dovremmo dire che ad ogni patologia affidiamo un certo fondo finanziario. E’ una cosa assurda! Mi rendo conto che l'opposizione qualcosa deve dire, l’ho fatto anch'io tante volte quando mi sono trovato all'opposizione, cercavo di trovare le motivazioni per criticare, stravolgere e qualche volta per migliorare. Questo non è il caso. Ogni volta che c'è una proposta intelligente da parte dell’opposizione, io sono tra quelli in maggioranza che crede che debba essere accolta, ma quando si dicono cose che sono insostenibili … Adesso vorrei capire perché la fibromialgia e la sclerosi multipla hanno più dignità di altre patologie oncologiche o altre ancora che non sono oncologiche, magari sono neurochirurgiche, neurologiche. E’ una procedura totalmente assurda.
Dobbiamo mettere nelle condizioni le Aziende di occuparsi di queste cose, poi le Aziende, i direttori generali, i direttori sanitari, le persone dedicate … In questo caso noi facciamo capo a due centri di riferimento, che chiederanno alle strutture di cui sono dipendenti risorse di personale, strumentali e altro. E’ normale che sia così. Un qualsiasi capo dipartimento di una struttura sanitaria chiede il budget e lo orienta secondo le necessità.
Apprezzo che i Consiglieri d'opposizione dicano che la legge del 2017 ha presentato delle problematicità, cerchiamo di migliorarla, di renderla più efficace. Tutto questo fatto in collaborazione con le associazioni, che hanno determinato alcune richieste proprio perché sono i rappresentanti dei malati, che vivono i problemi sulla loro pelle. Quindi, era corretto prenderle in considerazione.
Ci siamo tornati sopra con degli emendamenti, ci sono anche a mia firma, che accolgono ulteriori revisioni della legge dopo che è stata licenziata dalla Commissione, quindi è possibile apportare ulteriori specifiche in Aula, ma più in là non andiamo.
La gestione deve essere affidata all’Asur, che magari farà richieste ed orienterà i fondi di dotazione superiori a quelli che noi possiamo immaginare nel caso che questi necessitino. E’ un problema anche di procedura, oltre che di sostanza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Sono dispiaciuto per la totale chiusura che il relatore di maggioranza nonché Capogruppo ha posto come elemento indiscutibile rispetto all'ordine del giorno che abbiamo presentato e che necessita, lo ribadisco, perché poi rilancio, di un approfondimento anche rispetto al dibattito che c'è stato questa mattina. Discussione che ha sottolineato la bontà della legge n. 38 del 2017, che aveva però dei limiti, più volte sottolineati da tutte le associazioni, non solo meramente organizzativi, ma anche di tipo finanziario.
Una manutenzione che è stata proposta, che ha fatto tesoro dei cinque anni trascorsi da quella norma sperimentale, innovativa, propulsiva - piattaforma anche per la costruzione del decreto legge n. 299 – manutenzione di cui aveva bisogno e trova almeno in due articoli la piena condivisione: quello dello sdoppiamento dei registri per la fibromialgia e la sensibilità chimica multipla e della costituzione di un comitato tecnico scientifico, che può, partendo dall'esperienza fatta, allargando anche le associazioni, dare un impulso importante alla legge 38. Dopodiché, lo dico per l’Assessore, se questa operazione viene fatta ha isorisorse è una non operazione, non facciamo la manutenzione nel 2019, la facciamo dopo il Covid sapendo qual è il quadro delle strutture sanitarie di questa regione e le difficoltà che abbiamo.
Giriamo la testa da un’altra parte, ci giriamo e facciamo finta di nulla, dichiariamo che quella modalità non ha funzionato perché il Responsabile del centro di Jesi, come avete sottolineato, è quasi solo e nonostante questo è riuscito a dare una impronta determinante, anche appoggiandosi ad una norma che sottolineava l'importanza e metteva al centro di un dibattito scientifico almeno la fibromialgia, e dichiariamo anticipatamente che le risorse sono invariate, non si dà nemmeno mandato alla struttura di lavorare per implementare personale e beni strumentali indispensabili in modo da aggiornare e, questo sì, rilanciare sul percorso che questa norma, tenuto conto che oggi l’approviamo, dovrebbe in maniera indispensabile mettere in campo.
Presidente, guardo la Consigliera Leonardi, chiedo la possibilità di valutare l'ordine del giorno, che è stato depositato, come ad una opportunità, per capire se si può riaggiornare in funzione del dibattito che c’è stato e dare l’impegno al Presidente rispetto alla Conferenza delle Regioni, attraverso la Conferenza Stato-Regioni, per sollecitare l'approvazione del decreto legge 299 e valutare positivamente la necessità di mettere un focus sulle strutture individuate, magari ragionando anche sulle risorse non indicate specificatamente e sulla necessità di arrivare con dei finanziamenti per ottimizzare personale e strumentazioni necessarie. Penso che invece di affrontare la situazione in modo muscolare, tanto per dire abbiamo cambiato il nome alla legge, dobbiamo procedere per guardare con il solito tracciante per rispondere a quel 3% di marchigiani che soffrono di questa patologia che, se non fosse stata per la legge n. 38, sarebbero ancora nel dimenticatoio, mescolati a tante situazioni e quella legge, che oggi non riusciamo ad aggiornare in modo adeguato, è riuscita ad accendere una importante luce. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Solo per chiedere, se è possibile, di sospendere i lavori per una decina di minuti per valutare l'ordine del giorno, se c’è una possibilità di modificarlo, trovando un accordo. Vediamo se c’è la disponibilità.

PRESIDENTE. Sono perfettamente d’accordo a sospendere per tentare l’intesa.
Chiedo all’Aula se vogliamo sospendere i lavori o se vogliamo proseguire per trattare le interrogazioni.
Potremmo interrompere l’esame della proposta di legge n. 57, non sospendere la seduta, ma continuare i lavori con l’interpellanza e mentre alcuni Consiglieri cercano l'intesa sulla proposta di legge, i lavori proseguono con l’atto del Movimento 5 Stelle.
Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Per me va bene.

PRESIDENTE. Perfetto, i Consiglieri che devono risolvere i punti ancora controversi relativi alla proposta di legge n. 57 lascino l’Aula e si mettano in una sala per trovare l'intesa poi quando ritorneranno riprenderemo l’esame, che viene sospeso.

Interpellanza n. 5
a iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Indirizzi politici sulla gestione di ERAP Marche e razionalizzazione della società partecipata Biocasa Service s.r.l.”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 5 delle Consigliere Ruggeri e Lupini.
Ha la parola, per l'illustrazione, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Noi avevamo presentato un'interrogazione, penso che l’Assessore Aguzzi se lo ricorderà, a marzo e la risposta l'abbiamo avuta il 27 luglio 2021 in Aula, in conseguenza dei tempi purtroppo un po' lunghi con cui gli atti riescono ad arrivare in Aula.
In quell’occasione avevamo sollevato due punti, che riprendiamo anche oggi, perché la risposta dell'Assessore era stata che i tempi erano un po' precoci per prendere un indirizzo su entrambe le questioni. Visto che è passato ormai diverso tempo torniamo sull'argomento, anche a ridosso delle nomine del Cda di Erap, proprio perché sono questioni abbastanza importanti, che il prossimo Cda dovrà affrontare in modo efficace.
Il primo punto riguarda i circa 800 appartamenti vuoti, che potrebbero essere messi a servizio delle famiglie in tempi celeri e con costi contenuti, mentre questa amministrazione continua ad accantonare risorse importanti in programmi acquisto non cantierabili in tempi brevi. Questo è emerso durante l’audizione del 18 febbraio 2021 della III^ Commissione e ad esplicitare queste cose è stato il segretario di Erap.
La domanda riguarda questo particolare punto, visto che nel Defr 2022/2024 nella sezione strategica, missione 8 “Assetto del territorio e di edilizia abitativa” non si fa riferimento a programmi di interventi concreti di recupero e messa a disposizione degli utenti del consistente patrimonio Erap ad oggi inutilizzato, visto che il quadro è questo, quali sono le azioni concrete che la Regione ha messo in atto o intende mettere in atto attraverso l'ente strumentale Erap Marche per conseguire gli obiettivi strategici indicati nel Defr 2000/2024 in materia di edilizia residenziale pubblica, in particolare in merito all'utilizzo degli 800 appartamenti vuoti, circa, di proprietà dell'ente? Le intenzioni esplicitate nel Defr a nostro avviso sono troppo generiche, quindi, vorremmo una risposta un po' più nel merito se è possibile.
L’altra questione, invece, riguarda Biocasa service che, in base all'oggetto sociale, risulta svolgere attività analoghe o similari a quelle di Erap Marche, però succede che nell'anno 2020 il fatturato è stato di 820.819 euro in contrazione dell'11% rispetto a quello del 2019, che era di 921.572 euro e già nel triennio precedente 2017/2019 la partecipata non aveva conseguito un fatturato medio superiore al milione di euro. Anche i dati del 2020 indicano che c'è una contrazione del fatturato, quindi la situazione non è andata migliorando, ma peggiorando e in base a ciò che dice il decreto Madia l’Erap sarebbe tenuto ad effettuare annualmente una ricognizione dello stato delle proprie società partecipate e nel caso emerga il mancato rispetto dei requisiti previsti è tenuto ad accompagnare la ricognizione formulando un piano di razionalizzazione. Il decreto Madia è diretto ad evitare che le pubbliche amministrazioni e di conseguenza i cittadini continuano a sopportare costi amministrativi evitabili derivanti dalla frammentazione di società ed enti partecipati. Di qui la nostra domanda: quale indirizzo intende esprimere questa amministrazione regionale in merito ai provvedimenti in materia di razionalizzazione delle società partecipate, che sarebbero dovuti sulla partecipazione dell'ente Erap Marche nella Biocasa Service, ai sensi dell'articolo n. 20, secondo comma, del decreto legislativo n. 175/2016, il cosiddetto decreto Madia? Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Lei pone le questioni un po' come le aveva già poste qualche mese fa. Ad oggi cade ugualmente in un momento un po’ “particolare” perché noi tra tre giorni …, voi Consiglieri andrete a rinnovare il Cda dell'ente Erap. Di conseguenza andare ad indicare tre giorni prima dell’insediamento di un nuovo Cda quante cosa dovrà realizzare nei particolari mi sembra un po' delicato. Quindi, sarò a rendere evidenti quelle che sono le questioni che ad oggi, secondo il mio parere, si mantengono per far sì che questa società continui ad operare seguendo i vari requisiti che sono annotati perché quello che lei pone in essere: se si prevedono tramite la legge …, se devono essere oggetto di razionalizzazione fusione o addirittura soppressione le società che abbiano determinate caratteristiche …, poi pone una serie di punti, dalla lettera a) alla g), che sono diversi.
Detto questo, provo ad elencare le situazioni, per quel che guardia il punto a): le attività svolte da Biocasa sono strettamente connesse e funzionali al perseguimento delle finalità di Erap Marche, qui non c'è una incompatibilità o qualcosa da rimuovere; ugualmente il punto b): l’organo amministrativo di Biocasa è composto da un amministratore unico. Alla data del 31 dicembre 2021 sono presenti in organico 12 dipendenti, di cui 9 a tempo indeterminato e 3 a tempo determinato, anche in questo caso ci sono le condizioni di mantenimento, nulla le mette in discussione; il punto c): non sussistono altre società - mi scusi, Consigliera, non leggo i punti da lei espressi, ma le risposte ed immagino che lei mi stia seguendo - detenute da Erap Marche che svolgono attività analoghe a quelle di Biocasa, anche in questo caso non c'è una incompatibilità; il punto d) riguarda il fatturato di Biocasa, questa è la cosa un po’ più delicata, e lei l’ha già detto prima, noi arriviamo al 2020 con 820.000 euro di fatturato, quando nel 2019 erano 941.000 euro, c'è quindi un calo nel 2020, però è anche vero che nel 2017 partivamo da 461.000 euro, per diventare 691.000 euro nel 2018. La tendenza è al rialzo, anche se nell’ultimo anno c’è stato un lieve calo, di conseguenza il fatturato medio dell’ultimo triennio è di 818.000 euro. Questo dato va però attenzionato in quanto il fatturato medio dell’ultimo triennio è inferiore al famoso milione che viene messo in evidenza. Per tale motivo Erap Marche fin dal 2020 ha approvato il piano di razionalizzazione periodica previsto dal T.U.S.P. con delibera n. 218 del 2020. Quest'ultima prevede anche per il prossimo triennio il mantenimento di una politica improntata all'espansione del range di attività da affidare a Biocasa.
Si prevede un potenziamento delle attività legate a Biocasa, neanche a dirle, c'è l'intenzione di mantenere attualmente questa società nelle proprie funzioni e si punta anche ad un rafforzamento di tali attività che dovrebbero rientrare nel rispetto di questo che è uno dei punti fondamentali, quello del fatturato, che dovrebbe superare il famoso milione che è messo in evidenza dalla normativa.
Sono a ribadire che non c’è oggi la volontà di sopprimere o altre scelte ed è l'unico punto che di fatto non è perfettamente compatibile con le indicazioni della normativa alla quale lei ha fatto riferimento nel porre questa interpellanza.
Al punto e): Biocasa è l’unica società partecipata da Erap Marche, per cui non ricorre la condizionalità delle lettere e) e g).
Per quanto riguarda il punto f) e il punto g), non è rilevata la necessità di contenere i costi di funzionamento, né l'esigenza di aggregazione di Biocasa perché da un lato sono in atto politiche di espansione, le ribadisco, e di rafforzamento delle attività svolte dalla società, che in particolare mi si dice legate anche alla gestione delle SAE, le casette messe a disposizione dei terremotati all'epoca e che continueranno anche in prospettiva finché tutto non sarà rientrato nella cosiddetta normalità. Non si prevede l’esigenza di aggregare, contenere il funzionamento per questa politica di espansione e rafforzamento dell'attività svolta dalla società. Dall'altro perché si tratta di una società sana, come dimostrato dai seguenti dati: nell’esercizio del 2020 c’è stato un utile di 57.000 euro, nel 2019 un utile di 8.000 euro. Non è una di quelle società definite “carrozzoni”, che a fine anno rimettono soldi, ma si ha anche un utile d'esercizio.
Per quanto riguarda il Defr della Regione Marche, noi abbiamo approvato un programma che prevede un forte coinvolgimento nel finanziamento di Erap Marche, ad esempio: 1.448.000 euro per il programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare con – Pinqua; 3.148.000 euro per il programma integrato di edilizia residenziale - Piers; 15.800.000 euro per interventi Erp prioritari nei territori danneggiati dal sisma; 13.700.000 euro per ulteriori interventi nei territori danneggiati dal sisma, sono due voci diverse, ma hanno la stessa finalità, 21.027.000 per il programma verde sociale: riqualificazione dell’Erp, per un totale di 55.156.000 euro.
Questo è un programma ambizioso che prevede un grande ruolo di Erap nella prospettiva ed è già stato approvato nella finanziaria della Regione Marche.
Con riguardo, infine, agli appartamenti vuoti, i famosi 800 da lei evidenziati, sono un problema reale per chi è in lista d’attesa. Il segretario di Erap Marche mi scrive che nel corso dell’audizione del 18 febbraio 2021 presso la III^ Commissione consiliare Erap Marche ha riferito di aver avviato il riattamento dei medesimi, mediante l'utilizzo di risorse pari a circa 1,5 milioni derivanti da economie di precedenti interventi, per le quali è stato autorizzato dalla Regione. Si va ad una sistemazione di questi appartamenti, tant’è che ho anche dato l'indicazione, poi vedremo come il nuovo Cda vorrà dare proseguo, di verificare, anche attraverso il piano vendite finalizzato alla realizzazione di nuovi appartamenti, se in parte può essere finalizzato alla sistemazione di quelli già esistenti da poter mettere nel più breve tempo possibile in utilizzo anche perché Erap ne avrebbe un beneficio diretto, non avrebbe un calo di incassi, ma un aumento di incasso che poi potrebbe rimettere a disposizione.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Termino, la cosa era un po' complessa, ho rubato un po' di tempo e non so quanto possa essere stato complessivamente chiaro, se vuole, Consigliera, le lascio la relazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta. Sul secondo punto sono d'accordo con lei perché è indispensabile ristrutturare questi appartamenti e poterli dare alle persone che ne hanno bisogno, sappiamo che sono numerose e le liste d’attesa sono particolarmente lunghe.
Sul primo punto invece mi riservo di leggere quel documento, visto che non sono riuscita a seguire perché non ho sotto la mia interpellanza. La ringrazio per la disponibilità a darmelo, noi lo approfondiremo.
Siamo un po' preoccupate perché sappiamo che la mancata adozione dei provvedimenti di cui abbiamo parlato prima - cioè la razionalizzazione delle società partecipate che non hanno tutti i requisiti che lei prima ha elencato, noi siamo fuori per quanto riguarda il requisito d), mi sembra che la lettera sia quella, cioè il fatturato medio è inferiore al milione di euro - può comportare sanzioni amministrative con il pagamento di una somma che va da 5.000 euro ad un massimo di 500.000 euro, salvo il danno erariale riservato in sede giuridica amministrativa contabile dalla Corte dei Conti.
La situazione è delicata, l’abbiamo posta all’attenzione più volte. Siamo preoccupate e pensiamo che questi atti ispettivi possano essere utili per non perdere di vista questo che, comunque, come ha detto lei, è giustamente un punto delicato che va attenzionato.
Per il momento mi fermo qui, abbiamo predisposto una mozione perché, nel caso in cui ci restassero dei dubbi, potremmo, così come recita il regolamento, trasformare l’interpellanza in mozione da votare in Aula e lì dovremo essere tutti i Consiglieri perché vedo una grande disattenzione sul tema, potremmo essere chiamati a votarla e per tutto quello che abbiamo detto fino a poco fa la responsabilità potrebbe ricadere su ciascuno di noi nel momento dell'espressione del voto. Grazie.

Interrogazione n. 366 – a risposta immediata
ad iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Bandi di finanziamento per il settore del cinema e dell’audiovisivo”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 376 - a risposta immediata - delle Consigliere Ruggeri e Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. Rispondo a questa interrogazione con piacere perché come Regione Marche stiamo dando tanta attenzione al cinema, come sapete i fondi che vengono messi a disposizione per i bandi sono fondi comunitari, che quando ci siamo insediati non erano più a disposizione.
C’è stato un bando a settembre del 2020 sul cinema e sono state finanziate ben 12 produzioni. A luglio 2021 sono stati sostenuti tre festival molto importanti con 100.400 euro, sempre a luglio sono stati finanziati due soggetti per la circuitazione del cinema di qualità: contributi a circuiti stabili nel territorio regionale. Grazie ad economie dei fondi di Ristori Covid e del Fondo emergenza cultura sono stati concessi ulteriori 44.000 euro a fondo perduto a 44 soggetti che operano nel settore del cinema. Parallelamente, al fine di conoscere in modo più approfondito il comparto cinema e per valorizzarlo maggiormente, attuando azioni di sostegno più mirate, si è anche inteso concorrere ad un'attività di ricerca con l’Università politecnica delle Marche, finalizzata alla formulazione di un'analisi e valutazione sull'industria cinematografica e dell’audiovisivo delle Marche, che sta per essere ultimata.
I fondi del POR FERS 2021/2027, ho dichiarato più volte che saranno cinque volte superiori ai fondi che precedentemente venivano stanziati, che ammontavano per il settennio a 3 milioni di euro. Adesso li innalziamo a 16 milioni, cinque volte di più, e a breve sarà anche nominato, perché è in corso l'esame della Commissione, un nuovo direttore della Film Commition proprio per puntare sulla valorizzazione cinematografica della nostra Regione. Sappiamo che è una meta, la Regione Marche c’è, può essere tanto valorizzata sotto questo punto di vista e possiamo essere al pari di altre Regioni importanti che hanno avuto prima questo impulso di far crescere il territorio, anche attraverso il cineturismo, come per esempio la Puglia o anche il Lazio. L’idea è quella di rilanciare questo settore con questa somma importante di 16 milioni di euro, che è stata programmata con le risorse comunitarie, riuscendo in questo modo a stanziare 2 milioni l'anno e a dare soprattutto continuità a questi bandi, che prima, aperti alle società cinematografiche del territorio, erano biennali, invece noi vogliamo dare una continuità annuale, significa che su 16 milioni di euro ci saranno 2 milioni l'anno.
Pensavo di distribuire 1 milione dedicato alle società marchigiane e 1 milione destinarlo per attrarre produzioni magari al di fuori della regione perché potrebbero arrivare delle proposte anche di altissimo profilo. L’idea è anche quella di mantenere una continuità di risorse per il territorio ed apportarne di importanti per le produzioni estere.
Nel 2021 purtroppo non è stato possibile attivare questi bandi perché, come dicevo, erano risorse comunitarie. Adesso queste risorse saranno disponibili, da quello che dicono i funzionari …, poi questa cosa è stata rimandata perché prima doveva essere a fine anno del 2020, poi inizio di quest’anno ed adesso si dice a primavera.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Giorgia LATINI. Per tamponare quest’attesa ho individuato anche delle risorse, 250/300 mila euro, per far uscire un bando nel più breve tempo possibile.
Voglio anche ricordare gli investimenti che ci sono stati l'anno scorso, per esempio sulla docufilm nell’ambito delle celebrazioni su Sisto V; ci sono stati poi fondi importanti sulla promozione turistica e sono stati finanziati dei film rilevanti e alla Mostra del cinema di Venezia si è promosso il docufilm “Benelli su Benelli”, un'occasione di promozione di tutto il nostro territorio attraverso il cinema e l'esperienza delle nostre imprese. Grazie.

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Aveva una continuità il ragionamento logico dell’Assessore Latini.
Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. L’idea di far partire il prima possibile un bando è buona e ci vede soddisfatte, anche se le risorse in campo sono esigue. 250/300 mila euro sono pochi, soprattutto a fronte dei 2 milioni di euro dei bandi dell'Emilia-Romagna, che è vicina a noi e spesso ci confrontiamo con quanto fa.
Speriamo che questi 2 milioni l'anno siano disponibili ed entrino nelle nostre disponibilità il prima possibile e che i bandi vengano fatti presto.
Il fatto che arrivino risorse maggiori è positivo, il problema è che nel 2021 non sono usciti i bandi, nonostante le buone intenzioni annunciate pubblicamente l'anno precedente.
Sono parzialmente soddisfatta perché ad oggi ci sono ancora buone intenzioni, vedremo nell'esito quanto riuscirete a fare e se la soddisfazione sarà completa o meno. Grazie.

Interrogazione n. 379 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Sostegni urgenti a favore dei gestori di impianti sportivi colpiti dal recente aumento dei costi dell’energia”.
(Svolgimento)


PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 379 - a risposta immediata – dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. In relazione alle difficoltà dovute al caro bollette e ai rincari energetici, proprio ieri insieme al Presidente Acquaroli ho incontrato i gestori delle piscine, uno dei settori più colpiti dall’aumento dei prezzi. Erano presenti i delegati di Sport Village Pesaro, di Team Marche Falconara Marittima e di Co.ge.pi. Ancona.
I gestori hanno sottolineato la loro soddisfazione per questo momento di ascolto delle difficoltà del settore. Ieri era anche indetto uno sciopero nazionale e le Marche non hanno partecipato proprio perché avevamo già richiesto loro questo incontro. Insieme si è cercato di tracciare un percorso condiviso che possa aiutarli a superare una situazione che va ad aggravare un periodo già di per sé complicato a causa delle restrizioni decise per contrastare la diffusione del virus da Covid 19.
In riferimento a quanto discusso e in relazione alla portata della questione, che non può essere affrontata con strumenti regionali, sia per via delle proporzioni che rischia di assumere in questo ed in altri settori, sia per il fatto che si tratta di una problematica che riguarda il territorio nazionale, il percorso concordato prevederà un'azione di sollecito svolta nell'ambito della Conferenza delle Regioni, così da essere in grado di estendere le stesse istanze al Governo nazionale. In particolare il Presidente si è impegnato a richiedere misure di ristoro tempestive nella consapevolezza che le difficoltà non si limitano al settore piscine, ma riguardano tanti comparti economici e produttivi.
Concludo sottolineando che stiamo portando avanti questo confronto con la massima attenzione: il settore delle piscine delle Marche vede impiegati 1500 addetti e conta circa 300 mila fruitori. La Regione si è dimostrata immediatamente pronta a trovare soluzioni e una strategia condivisa a livello nazionale. Non vogliamo però che ancora una volta sulle nostre realtà sportive si abbatta la scure dei costi dopo circa due anni di tempesta durante i quali è già stato molto difficile sopravvivere.
La cosa che ci ha colpito è che questi soggetti hanno avuto un aumento di 3 milioni di euro sui costi delle bollette. Oggi lo Stato stanzia 30 milioni di euro e noi come gruppo Lega abbiamo chiesto 5 miliardi proprio perché l'emergenza è alta in questo settore e speriamo che si trovi al più presto la soluzione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore per la risposta, anche se devo dire che non sono soddisfatto, nel senso che è vero che la Regione, e fa bene a farlo, deve in qualche modo coinvolgere lo Stato, soprattutto in Conferenza Stato-Regioni per chiedere più risorse a sostegno ...
Questa è un’interrogazione rivolta al mondo dello sport, ma poteva riguardare qualsiasi settore.
Dalla risposta ho capito che la Regione non intende prevedere risorse proprie per aiutare il comparto dello sport che ritengo sia fondamentale anche perché, come le altre aziende, gestisce impianti che hanno spese spesso molto elevate, soprattutto quelle realtà che gestiscono impianti sportivi, che ho definito energivori, che hanno bisogno di molto gas o di molta corrente elettrica.
Come ha detto lei veniamo da due anni difficili in cui si è avuto un aumento delle spese e nel corso del tempo lo Stato, ma anche la Regione, ha previsto una serie di ristori e di risorse non sufficienti rispetto a quelli che sono i mancati introiti che queste realtà hanno avuto, come tutte le altre attività produttive, quindi, ritengo che oggi la Regione debba fare delle scelte.
Mi rendo conto che le risorse non sono infinite, è importante fare delle scelte ed un settore come questo dal nostro punto di vista andrebbe sostenuto anche perché riguarda migliaia di persone che lo utilizzano come opportunità di lavoro.
Mai come oggi si parla di aumentare la socializzazione, occorre condividere, stare insieme, stare in salute e non sostenere questo tipo di attività creerà dei problemi importanti per il mantenimento di queste società, di queste realtà.
Non sono soddisfatto, ritengo che si debba nelle prossime settimane e nei prossimi mesi individuare una modalità per individuare delle risorse per poter sostenere il settore, non facendo come l’ultima volta, dove il contributo regionale era incompatibile con quello statale, ma facendo in modo che se dovessero arrivare delle risorse dallo Stato non siano alternative o comunque in contrapposizione rispetto a quelle regionali. Che la Regione faccia la sua parte, come deve fare anche lo Stato.
La ringrazio per la risposta, ieri in Commissione abbiamo licenziato il Piano dello sport ed abbiamo trovato l’unanimità perché abbiamo ritenuto che possa essere uno strumento adatto per poter dare una risposta importante.
Mi auguro che si riesca a fare la stessa cosa anche per quanto riguarda i ristori. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Assessore, la ringrazio per la risposta, non è esaustiva e non ci soddisfa.
Bene l’incontro, la partecipazione, bene anche che alcuni gestori degli impianti di piscine non abbiano partecipato alla manifestazione nazionale, ci fa piacere, ma dovremmo cambiare passo e renderci conto che quel settore è vitale, non per forgiare campioni, che magari ci sono, che possono continuare la loro attività a prescindere dal caro energia o dalla pandemia, perché lo sport è socializzazione, condivisione, crescita e benessere e la Regione non si può sottrarre. L'incontro deve poi seguire la possibilità di intervenire per strutture pubbliche oppure private perché sono, dopo due anni, fiaccate dalla crisi, hanno pagato in prima persona dal punto di vista organizzativo e delle presenze come nessun'altra realtà e non bastano le risorse che sono state messe a disposizione dallo Stato, ma ci deve essere una scelta importante sul piano politico della Regione. Non solo, dico pure di intervenire sui Comuni, alcuni sono virtuosi, per esempio, ed hanno inciso sulla diminuzione delle tariffe per l'utilizzo degli impianti, altri meno virtuosi in questo momento hanno fatto cose ben diverse, senza citare, ma qualcuno ha aumentato le tariffe del 400% ed in un momento così significa mettere all'angolo il settore dello sport, partecipando e creando un ulteriore momento di isolamento dei nostri giovani.
L’incontro che c’è stato spero che non si limiti solo ai gestori delle piscine, ma a tutto il mondo dello sport. Bisogna fare una scelta a sostegno dei Comuni su questo tema, la scelta di intervenire direttamente sui gestori, sulle società sportive per aiutare a costruire, provare a ricostruire una comunità. Se invece continuiamo solo ad ascoltare le necessità e i bisogni non arriveremo ad una soluzione.
Assessore, non può essere soddisfacente la sua risposta, comunque la ringrazio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei evidenziare anche un altro aspetto perché dalla risposta dell'Assessore deduco che la Regione ancora una volta continua a scaricare le responsabilità sul Governo, mentre da un anno a questa parte abbiamo visto che tutte le altre Regioni vicine si sono assunte le proprie responsabilità, erogando ristori al mondo dello sport, della cultura, dello spettacolo, alle piccole e medie imprese, mentre questa Regione continua a dire che la responsabilità è solo del Governo.
Ho presentato una mozione nei giorni scorsi chiedendo di istituire un fondo anticrisi per il caro bollette. Questo è un modello che sta già avendo dei risultati in altre Regioni e mi auguro che almeno questa volta la Regione Marche possa intervenire senza deresponsabilizzare continuamente la propria istituzione. Tanto è vero che pochi giorni dopo la presentazione della mia mozione mi pare che anche la Lega ne abbia depositata una, non voglio dire copiata, ma ripresa in parte dalla mia.
Spero che questo sia un primo segnale e che si possa arrivare ad approvare la mozione all’unanimità per dare sostegno non solo alle piccole e medie imprese, a tutti coloro che sono completamente messi in ginocchio dal caro bollette ed anche al mondo dello sport.
Oggi parliamo di piscine e mi fa piacere che abbia incontrato i gestori ma, come ha evidenziato il mio Capogruppo Consigliere Mangialardi, non è l'unico settore davvero alla disperazione in questi giorni, ce ne sono tanti altri, per cui spero che la Regione intervenga, magari iniziando con un fondo anticrisi, come ho proposto, oppure in tempi ancora più brevi con un primo intervento importante che potrebbe attuare: eliminare l’addizionale Irpef sul gas per il caro bollette di famiglie, piccole e medie imprese.
Questo sarebbe un aiuto importante e non possiamo dire che questo compete al Governo perché l’addizionale Irpef sul gas compete alla Regione. Mi permetto di dare questo suggerimento, sperando che possa essere colto per il bene dei cittadini, delle imprese, un fondo anticrisi a sostegno dello sport per il bene di tutto questo comparto. Grazie.

Interrogazione n. 381 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini
“Richiesta urgente di inserimento della Casa della salute di Vallefoglia tra le 29 Case di comunità oggetto di investimento con i fondi PNRR”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 381 - a risposta immediata - dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La casa di comunità di riferimento di questa interrogazione è una delle più moderne e nuove della nostra regione, non richiede interventi del PNRR, che si riferisce ad ospedali di comunità e case di comunità che richiedono un adeguamento sismico o un adeguamento dal punto di vista delle norme antincendio.
Confermo in ogni caso che nel Piano più generale di riapertura e di rafforzamento della medicina del territorio, che il PNRR vuole adottare creando questo anello di congiunzione tra le cure primarie e le cure negli ospedali per acuti, la casa di comunità di Vallefoglia riceverà le risorse necessarie per poter operare conformemente al Piano di ripresa e resilienza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITI. Grazie, Presidente. Assessore, la ringrazio tantissimo per la risposta molto sintetica, ma mi pare che abbia già dato un'idea di quali sono le intenzioni della Giunta e rimango sconcertata perché oggi apprendiamo dalla stampa che tutti i progetti di adeguamento sismico e antincendio non possono rientrare nel PNRR e la cosa che mi stupisce di più è che lei e la Giunta Acquaroli non lo sapevate. Voi avete lavorato senza confrontarvi, né con noi, che siamo comunque dei rappresentanti del territorio perché abbiamo un mandato e come minimo avremmo meritato un po' di attenzione, ascolto e considerazione in questa fase fondamentale per lo sviluppo di tutto il nostro territorio, né con il Ministero.
Lei ha scoperto in un tavolo solo pochi giorni fa che tutta la bozza del PNRR che aveva preparato non era più valida, e noi lo scopriamo oggi dalla stampa, perché gli interventi di adeguamento sismico e antincendio non sono finanziabili dal PNRR.
Per me è sconcertante, abbiamo una fetta di 182 miliardi di euro per le Marche, un’occasione storica e noi rischiamo di perderla per la superficialità e l’inadeguatezza di questa Giunta regionale.
Cogliere questa opportunità significa cambiare la vita dei cittadini, lo sappiamo tutti, e venire a sapere che questo Piano da 95 miliardi di euro prevede solo interventi spot …, parlo ora dell’Area vasta 1 in particolare, in cui ci si era concentrati sull’adeguamento sismico e antincendio di alcune strutture, più su due nuove strutture per un ospedale di comunità e una RSA, la RSA di Mombaroccio e l’ospedale di comunità di Cagli. Mi chiedo se la bozza del Piano sia confermata o da rivedere.
Oggi da lei mi aspettavo una risposta più esaustiva, che dicesse almeno quali sono le 29 Case della salute su cui la Giunta intende investire. Lei ha detto che dei 95 milioni del Piano 42.494.000 euro saranno per le case di comunità, quali? Ancora non lo sappiamo, adesso mi ha risposto che probabilmente sarà considerata anche la casa della salute di Vallefoglia.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Micaela VITRI. E’ una zona strategica nell’Area vasta 1 perché sta in una posizione baricentrica tra Pesaro e Urbino, ma se non viene ampliata non avrà i requisisti per corrispondere a quello che chiede l’Unione europea. Si dovrebbe prevedere un ampliamento altrimenti rimarrà una piccolissima casa della salute che non potrà offrire i servizi necessari a questo territorio, per cui i cittadini graveranno e appesantiranno ulteriormente tutti i servizi sanitari offerti da Pesaro in una situazione che non è più sostenibile.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Micaela VITRI. Mi scusi, Presidente, sono scelte strategiche di cui avrete la responsabilità per i prossimi decenni, per questo la invito a rivedere attentamente ciò che state progettando. Grazie.

PRESIDENTE. Prego tutti di rimanere nei tempi, di non costringermi a fare il censore perché non è certo una qualità e una funzione che vorrei svolgere con solerzia e attenzione.

Interrogazione n. 382 - a risposta immediata
a iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Caso Antonio” - Azioni della Giunta per ottemperare tempestivamente a quanto previsto dalla sentenza n. 242 del 2019 della Corte costituzionale”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 382 – a risposta immediata - dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Rispondere in tempi così brevi per quanto riguarda questo tipo di interrogazione diventa francamente impossibile, dare risposte e ricevere così delle osservazioni diametralmente opposte. Ognuno può valutare che tipo di indirizzo operare nell'attività di opposizione, però mi piacerebbe che su alcuni temi, così delicati e importanti, ci possa essere un’interlocuzione che possa essere utilizzata anche dalla maggioranza per poter emendare o recuperare possibili errori.
Ciò detto, l’interrogazione del capogruppo Mangialardi va in una direzione ed io gli ho già mandato l’altro giorno un messaggio personale, la pensiamo esattamente allo stesso modo, nel senso che la sentenza della Corte Costituzionale deve essere applicata e la sentenza del Tribunale di Fermo che chiede al Comitato etico se sussistono le quattro condizioni previste dalla legge: la capacità di intendere di volere, la patologia con natura di irreversibilità, la sussistenza di macchinari elettromedicali che garantiscono la prosecuzione della terapia e l'impossibilità di somministrare cure capaci di guarire … Questi quattro requisiti portano all'applicazione della sentenza della Corte Costituzionale mediante cui è possibile addivenire all'aiuto al suicidio, senza che ciò comporti responsabilità penale. La sentenza del Tribunale è stata notificata al Comitato etico, da parte dell'Assessorato è stata data l’indicazione di sollecitare una risposta e di pervenire quanto prima all'applicazione della sentenza.
Voglio anche sottolineare che domani è stato incardinato in Parlamento il disegno di legge sul fine vita, vedremo cosa succederà, quindi saremo in grado di valutare tempestivamente se alla sentenza della Corte Costituzionale …, che, ripeto, prevede non l'obbligo dell'Asur a somministrare la dose letale, bensì stabilisce che il suicidio assistito in presenza di queste quattro condizioni non sia penalmente punibile. Vedremo domani che cosa succederà in Parlamento, se riterrà di adottare una legge che possa portare all'individuazione di una disciplina su questa materia. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Ho apprezzato anche la sua comunicazione, come sappiamo da anni, per le vie brevissime, ed anche la sua risposta fino all'ultimo capoverso perché abbiamo capito che, se non ho intuito male, c'è stata una disposizione verso il Comitato etico ad adempiere alle indicazioni e all'obbligo che è arrivato dalla sentenza. C'è un'indicazione precisa, come l’ha fatto in questo momento non mi interessa, se c’è una lettera, un richiamo, una sollecitazione, però mi fido della sua parola. Il Comitato etico deve verificare le condizioni di sussistenza dei quattro requisiti che lei ha citato e quindi procedere dando seguito alla sentenza della Corte costituzionale. Però non basta perché poi il Comitato etico si deve esprimere e mettere nelle condizioni di eseguire fino in fondo la sentenza. Non possiamo rimanere in attesa della norma nazionale, che inevitabilmente arriverà, ma c'è una condizione di efficacia immediata della Corte costituzionale che va applicata e non potrà essere né il Parlamento né il Governo a modificarne l'efficacia.
Rimango in attesa, Assessore, della risposta del Comitato etico alla sua sollecitazione. Mi fermo qui, prendo per buona la sua risposta ed anche l’incipit che ha dato. Ora però voglio per Antonio e Mario una risposta dal Comitato etico. La dichiarazione non è di soddisfazione perché questo tema, ci capiamo, è di particolare ...

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Maurizio MANGIALARDI. Ho chiuso. Presidente, fa bene anche a richiamarmi, anzi lo faccia prima dei 48 secondi che sforo, lo faccia con tempestività, la richiamo io.
Assessore, aspetto la risposta del Comitato etico. Grazie.

Interrogazione n. 377 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo
“Chiusura stabilimento di Jesi della ditta Liomatic”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ ordine del giorno reca l’interrogazione n. 377 - a risposta immediata - dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Questa è una vicenda che nell'immediatezza aveva destato una forte preoccupazione, che ci accompagna anche in questo momento, ma alcune questioni si sono chiarite.
Ci tengo a ribadire che la Regione Marche ed io personalmente siamo venuti a conoscenza di questa potenziale crisi aziendale, così era stata nell'immediatezza letta il 28 gennaio 2022, da una lettera che ci hanno posto le organizzazioni sindacali di quell'azienda. Il giorno stesso ho convocato una riunione tra le parti, contattando anche l'azienda, per i giorni successivi, mi pare tre giorni dopo. Ci hanno avvisato di venerdì ed ho organizzato questa riunione il mercoledì successivo, a distanza di pochissimi giorni.
L'azienda è stata disponibile nel partecipare all'incontro, nel frattempo ci ha anche scritto una lettera con la quale chiariva alcune motivazioni, che io ho preferito che ribadisse direttamente di fronte alle organizzatori sindacali. Così è avvenuto, il 2 febbraio durante l’incontro le organizzazioni sindacali hanno espresso alcune preoccupazioni, in particolare per il rischio che ad esempio dismettendo ... perché l’azienda ha detto: “Noi abbiamo tre punti logistici in questa regione, uno a Macerata, uno a Jesi ed uno a Pesaro. Per una nostra redistribuzione, riorganizzazione chiuderemo quello di Jesi, mantenendo gli altri due e ridistribuendo il personale”.
Le organizzazioni sindacali su questo hanno posto attenzione, ad esempio sul rischio che lo stabilimento di Jesi, se viene dismesso, nel medio periodo possa perdere competitività, ad esempio per le gare d’appalto che si svolgono nel territorio della provincia di Ancona e per i servizi erogati particolarmente nella provincia di Ancona.
Durante la riunione l’azienda ha rassicurato che non ha alcuna intenzione di abbandonare i territori della provincia di Ancona, né tanto meno di voler soccombere a potenziali altre concorrenze, su questo ha fortemente tranquilizzato durante la riunione.
Il punto è questo, attualmente sono impegnate 50 persone ed il rischio è, per quanto espresso inizialmente nella lettera sindacale, il posto dei 50 dipendenti. Abbiamo appurato da questo incontro che i dipendenti della Liomatic sono 40 nella sede di Jesi e 10 sono padroncini cosiddetti, autonomi che fanno servizi di distribuzione nei vari luoghi in cui svolgono attività.
Che cosa succederebbe? Che chiudendo la filiale di Jesi il personale addetto alle consegne non avrebbe alcun cambio di attività, di lavoro, perché di fatto con i mezzi dell'azienda partirebbe dalla sede operativa, dal magazzino, e farebbe le consegne. Per i 10 lavoratori autonomi, i cosiddetti padroncini, e per gli altri 30 dipendenti, che fanno il lavoro pratico di consegne, nulla cambierebbe perché continuerebbero a fare regolarmente il loro giro ed invece di approvvigionarsi a Jesi si approvvigionerebbero a Macerata o a Pesaro sempre nell’orario di lavoro e con mezzi aziendali.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Stefano AGUZZI. Il problema "più marcato” sarebbe per i 13 dipendenti che sono impiegati. Per nessuno di questi è previsto il licenziamento o una limitazione della propria attività, però è previsto il trasferimento in buona parte nella sede di Macerata e di Pesaro, nelle Marche, mentre per tre di loro sarebbe prevista la sede di Perugia e per altri due addirittura la sede di Arezzo. E’ chiaro che questa è la fase "più delicata”, di sofferenza, se vogliamo metterla su questo punto di vista.
Da questo incontro si evince che l'azienda non abbandona il territorio della regione Marche, non mette in discussione la propria attività ed è molto motivata a mantenerla e a non prevedere licenziamenti.
La cosa che viene fortemente ribadita e che anche io ho ribadito è che nello spostare queste persone occorre tener conto di tutta una serie di specificità e di esigenze personali che si hanno, dipende dove vivono, dove abitano e quali sono le sedi attuali di origine.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Stefano AGUZZI. Sotto questo punto di vista l’azienda ci ha rassicurato ed ha seduta stante preso l'impegno di vedersi per tre incontri con le parti sindacali per appianare nel miglior modo possibile questo percorso e lenire il disagio. Questi incontri, di cui uno dovrebbe esserci già stato, dovevano essere il 4, il 9 e il 14 e seduta stante l'azienda ha preso l'impegno di vedersi per tre volte con le parti sindacali.
A questo punto, non essendoci crisi aziendale, non essendoci situazione, abbiamo concordato che quel tavolo non è più parte attiva della Regione, ma una parte di accordo tra sindacato e azienda. Se ci fossero stati eventuali ed ulteriori problemi mi avrebbero riferito, ad oggi non ho avuto ulteriori novità. Grazie.

PRESIDENTE. Vi prego sempre di contenervi dentro i limiti di tempo.
Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Ringrazio anche l’Assessore Aguzzi per la risposta, che tuttavia non mi soddisfa per una ragione molto particolare: la questione Liomatic è sicuramente complessa e ancora almeno in parte da definire. Anche domani ci sarà un nuovo incontro, proseguono le interlocuzioni e il gruppo del Partito Democratico seguirà da vicino la vicenda, come ha fatto fino ad oggi, con l’interesse primario di salvaguardare i posti di lavoro, non da ultimo lo stabilimento di Jesi in quanto tale.
Non posso non notare come l’Assessore Aguzzi abbia sposato in toto le tesi dell’azienda, e non è la prima volta che capita. Anche oggi su Liomatic ci sentiamo dire che non è vero che ci sono dei licenziamenti, che tutto rimarrà nel perimetro regionale, sentiamo minimizzare la questione. Sono del parere che i dubbi e le paure dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali siano quanto meno molto fondati. Il capannone dove esiste la filiale è stato messo in vendita già il 6 dicembre scorso, senza dare comunicazione alcuna, un mese e mezzo prima della comunicazione della chiusura e della consegna delle lettere di trasferimento.
Questi trasferimenti, è vero, riguardano per lo più altre filiali di Liomatic situate nel territorio regionale, ma ci sono persone che dall’1 marzo verranno trasferite a Perugia o ad Arezzo. Per queste 7 persone …, non ho capito quali siano le 13 a cui ha fatto riferimento l’Assessore, poi magari mi fornirà cortesemente la risposta scritta, che ha appena illustrato, che andranno in Toscana ed in Umbria. In questo modo a mio avviso si camuffano, licenziamenti mascherati. Immaginate i disagi che comporta ad un’intera famiglia la sede di lavoro portata da un giorno all’altro da Jesi ad Arezzo.
Contestualmente a questi trasferimenti, peraltro, vengono sanciti anche dei veri e propri demansionamenti con lavoratori che vengo ricollocati per esempio dal IV al V livello.
Inoltre, quali sono le prospettive future di sviluppo dell’azienda a livello territoriale e come mai non ha dato la disponibilità a sottoscrivere la garanzia del perimetro occupazionale ragionando su una prospettiva a lungo termine? Poco più di un anno fa la Liomatic ha chiuso la rivendita di Ancona, oggi anche la filiale di Jesi, non sarà dunque più presente nella provincia di Ancona. Senza un magazzino nella zona l’azienda sarà meno competitiva negli appalti privati e pubblici. Chi ci garantisce che tra qualche mese non saremo di nuovo qui a discutere gli esuberi anche su Macerata e Pesaro?
Per concludere, invito l’Assessore a valutare meglio il dossier tenendo maggiormente in conto le preoccupazioni dei lavoratori e dei sindacati, non limitandosi a fare semplicemente il megafono delle ragioni aziendali. Serve equilibrio, Assessore, comprensione di tutte le parti in campo per una vertenza che può forse all’apparenza sembrare semplice. Sono solo dei trasferimenti, è stato detto, ma in realtà c’è un’elevata complessità e gravi rischi per i livelli occupazionali.
Non va infine dimenticato che la chiusura di uno stabilimento è in sè un fatto preoccupante da evitare anche quando si salvaguardano i lavoratori, lo dico per Liomatic, ma vale lo stesso per Caterpiller, per Elica e per tutte le vertenze regionali. Grazie.

Interrogazione n. 380 - a risposta immediata
ad iniziativa del Consigliere Cesetti
“Stato di attuazione dell’art. 35 (Tutela dei lavoratori) D.L. n. 189/2016 e dell’Accordo per la legalità nella ricostruzione post sisma 2016 del Centro Italia. Esercizio funzioni di vigilanza sui cantieri”.
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 380 - a risposta immediata - del Consigliere Cesetti.
Ha la parola l’Assessore Castelli.

Giudo CASTELLI. Grazie, Presidente. Vorrei proporre all'interrogante, che ringrazio per l'iniziativa, di poter rispondere la prossima settimana perché sarei esaustivo solo sul lato sisma e meno sul lato sanitario.
Se non ha nulla in contrario, per una risposta più approfondita, vorrei proporre il rinvio alla prossima settimana. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Sono d'accordo, alla settimana prossima.
Voglio ringraziare l’Assessore Castelli, sembra che questa sua volontà di approfondimento giusta denota che ha colto anche l'importanza del tema, per questo lo voglio ringraziare. Grazie.

PRESIDENTE L’interrogazione n. 380 a risposta immediata rinviata alla settimana prossima, all’ordine del giorno del 15 febbraio.

Interrogazione n. 332
ad iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Emergenza Covid-19: Tamponi salivari nelle scuole primarie e secondarie di primo grado. Richiesta chiarimenti”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 332 delle Consigliere Ruggeri, Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Nei mesi scorsi per dare attuazione ad un impegno preciso del Piano sanitario anti Covid si è cercato di allargare il numero delle persone da valutare dal punto di vista del contact tracing ai fini dell’individuazione delle persone positive da Covid 19 con nuovi test, che non fossero esclusivamente i testi antigenici o molecolari, anche ricorrendo ai test salivari.
In ragione di questo, concordemente con la visione e con quanto sta avvenendo in altre Regioni, progetti organizzati nella Conferenza delle Regioni, la Regione Marche ha aderito mediante lo strumento dell'accordo quadro per la fornitura di 500 mila tamponi salivari con un provvedimento ad evidenza pubblica, che era stato emanato dalla Regione Piemonte. Tuttavia, tenuto conto che i tamponi salivari non rispondevano all'esigenza di accertamento della positività da Covid, lo strumento non è stato utilizzato. Di fatto sono stati acquistati solamente alcuni campioni dall'Azienda sanitaria Marche Nord poiché il test salivare non sarebbe stato idoneo per il rilascio del green pass. Quindi, la Regione ha optato per l'acquisto di 500 mila test rapidi di salivari, ma l'accordo quadro non è stato esercitato.
Questa è la risposta, ringrazio l’interrogante per averla formulata. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore, ma sono basita dalla risposta, non era quella che mi aspettavo alle mie domande perché io mi riferivo al progetto scuole sentinella, tamponi salivari all'interno degli istituti scolastici delle scuole elementari e medie di primo grado e di secondo grado. Lei mi ha risposto un’altra cosa, se mi può dare la risposta giusta dopo replicherò, però adesso sono un po’ in imbarazzo. Grazie.

PRESIDENTE. Assessore, vuole intervenire per spiegare meglio la risposta? Lei la risposta l’ha data però …
Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L’interrogante a ragione, nel senso che manca la metà della risposta, se posso…

PRESIDENTE. Facciamo in questo modo, facciamo concludere all’Assessore poi farà la replica la Consigliera Ruggeri.
Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Chiedo scusa alla Consigliera Ruggeri.
Quanti e quali sono stati gli istituti scolastici coinvolti nell’iniziativa dello screening, le cosiddette scuole sentinella, e con quale frequenza si è provveduto ad effettuare i tamponi salivari agli studenti interessati al progetto.
La risposta è che nella nostra regione le scuole sentinella sono state 76, 41 scuole primarie, 33 scuole secondarie di primo grado, due istituti comprensivi. Nella provincia di Pesaro Urbino le scuole risultano 17 (7 scuole primarie, 10 secondarie di primo grado); in quella di Ancona sono state 24 (16 scuole primarie, 8 secondarie di primo grado); nella provincia di Macerata 2 scuole secondarie di primo grado; nella provincia di Fermo 20 (13 scuole primarie e 7 secondarie di primo grado); ad Ascoli Piceno 13 (5 scuole primarie e 6 secondarie di primo grado e 2 istituti comprensivi).
Come previsto dal Piano nazionale di monitoraggio di circolazione del virus nelle scuole primarie e secondarie di primo grado per l'anno scolastico 2020/2021 l’offerta di test diagnostici gratuiti è stata effettuata ogni 15 giorni. Nei primi due mesi la raccolta di campioni è stata eseguita presso la scuola dal personale sanitario dell’Asur, successivamente si è passati all’autoraccolta, da eseguire a domicilio, previa informativa ai genitori, tutori, sul corretto utilizzo dei dispositivi di raccolta.
Alla seconda domanda: si ritiene che il progetto illustrato in premessa abbia raggiunto il suo scopo, ovvero il monitoraggio della diffusione del virus nelle scuole, la riduzione dei corsi e la didattica a distanza?
La risposta è che il Piano nazionale prevede il monitoraggio per tutto l'anno scolastico, pertanto valutazioni al riguardo potranno essere effettuate al termine della sperimentazione anche dall’Istituto superiore di sanità.
Nelle Marche ad oggi gli studenti invitati a questo tipo di test sono stati 7.283, quelli testati 3.009 ed è stato rilevato un solo caso positivo. Chiedo ancora scusa all'interrogante. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. A questo punto mi manca la risposta alla prima domanda, Assessore, quanto ci è costato tutto ciò?

PRESIDENTE. Se c'è una notizia risposta veloce, altrimenti non possiamo fare…

Marta RUGGERI. Non lo sappiamo, mi aggiornerà su questo dato perché per fare un bilancio mi servirebbe sapere quanto è costata tutta questa faccenda e dalle fonti che ho io, sono un’insegnante un po’ di dati ce li ho di prima mano, non sembra che questa operazione messa in campo abbia funzionato, primo perché, come lei ha detto, si sono sottoposti a questo test 7.283 studenti ogni 15 giorni e in tutti questi mesi c’è stato solo un caso di positività rilevato. Viene il dubbio se i test salivari, visto che non rientrano tra quelli che possiamo utilizzare per avere il green pass, funzionino bene. Da quanto so c'è stata pochissima partecipazione a livello studentesco, le scuole sentinella sono state 77, il numero che lei ha detto prima, ma all’interno gli studenti che hanno accettato di far parte di questa sperimentazione sono pochi e se su una classe di 25 partecipano X studenti non si raggiunge la maggioranza della classe o la totalità della classe, si capisce che questo test ha veramente poca rilevanza.
I numeri dei contagi o meglio dalle quarantene delle classi in DAD, che adesso per fortuna si stanno contraendo, nella settimana dell’1 febbraio abbiamo avuto 838 classi in DAD, erano 1.323 il 26 gennaio, sono andati calando e anche oggi i dati sono sicuramente migliori, però abbiamo avuto sino a 705 classi in quarantena questo sempre al 26 gennaio.
A mio modesto parere, purtroppo, questo meccanismo non è servito per evitare quello che era nelle premesse, cioè che i ragazzi entrassero in quarantena e dovessero essere sottoposti alla DAD, che abbiamo visto può essere utilizzata solo in casi emergenziali e non nella normalità perché porta con sé un sacco di problematiche. Tra l'altro, come diceva lei, Assessore, nei primi due mesi alla raccolta dei dati ci ha pensato l’Asur e poi sono dovuti intervenire i poveri professori, gli insegnanti in generale che negli ultimi due anni, le assicuro, si sono trovati a dover fare tutto, tranne che concentrarsi sul proprio mestiere, anche in questo caso le scuole sono diventate appendici dell’Asur.
Personalmente pur mancandomi un dato mi permetto di dire che questa sperimentazione è stata un flop, così come è stata definita un flop anche l’altra questione che riguarda la sanificazione delle aule. Poche aule avranno i sanificatoti, soprattutto verranno installati in un momento dell’anno in cui basterebbe aprire le finestre. Tutti ci auguriamo che ondate così crude non ne avremo più e forse la spesa in quel caso, si parla di 12 milioni di euro nel complessivo, non sarà valsa la candela perché solo per la salubrità dell’aria, in situazione di normalità, spendere tutti questi soldi per coprire il 20% delle classi e creare tra l'altro una gestione differenziata all'interno delle singole classi non è il massimo.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Marta RUGGERI. Sui test salivari la prego di farmi sapere quanto è costata tutta la cosa perché penso che sia comunque un dato rilevante di cui mi piacerebbe venire a conoscenza. Grazie.

Interrogazione n. 334
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Utilizzo palazzina funzionale alle emergenze sanitarie derivanti da eventi calamitosi presso il presidio ospedaliero "E. Profili" di Fabriano come da intervento previsto dal programma triennale dei lavori pubblici di competenza della Regione relativi al triennio 2021/2023”.

Interrogazione n. 346
a iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Vitri “Situazione Ospedale Profili di Fabriano”.
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 334 delle Consigliere Lupini, Ruggeri e l’interrogazione n. 346 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La risposta è positiva, nel senso che il progetto che riguarda il presidio ospedaliero Profili di Fabriano prevede un intervento di 14.150.000 euro e, nell’ipotesi prevista per intervenire sul plesso di Fabriano; si prevede la realizzazione di un nuovo edificio che si svilupperà su tre livelli, che avranno le seguenti funzioni tecniche: diagnostica ed emergenza; tac, esami radiologici ed ecografici; rianimazione; terapia sub intensiva; aree di supporto e soprattutto nuovi blocchi operatori. Sarà un intervento che renderà autonomo e funzionale questo plesso anche di fronte al pericolo di eventuali sismi che sono da scongiurare e che darà all'ospedale di Fabriano la certezza e la garanzia di essere un punto di riferimento sicuro con nuove tecnologie, compresi nuovi ammortizzatori sulle fondazioni, tecnologie molto avanzate che possono rendere il manufatto di assoluta sicurezza.
Per quanto riguarda quali iniziative si intendono assumere per permettere un utilizzo più ampio possibile alla suddetta palazzina. Il plesso è stato sismicamente isolato con queste nuove tecnologie di costruzione e sarà in grado di mantenere la funzionalità di tutto il sistema perché il collegamento è assicurato con gli altri plessi e con le altre strutture dell'ospedale mediante una passerella e strutture di collegamento idonee.
Quali iniziative si intende assumere per il potenziamento organico sanitario in servizio presso l’ospedale di Fabriano? La risposta risiede nel piano del fabbisogno del personale, che le Aziende stanno fornendo al fine di potenziare alcuni reparti, così come la maggioranza si è impegnata anche in quest'Aula di fronte ad atti ispettivi che sono stati votati.
Il Piano del fabbisogno triennale, che le Aziende stanno presentando in questi giorni, così come prevede la riforma della legge Madia, che è stata inserita nel testo unico del pubblico impiego, il decreto legislativo n.165 del 2001, prevede nuovi interventi e nuovi assunzioni sia per l’ospedale di Fabriano che per altri plessi ospedalieri.
Per quanto riguarda l'ultima domanda c’è solo da precisare che l'intervento che in questo momento stiamo concludendo dal punto di vista dell'istruttoria per investimenti PNRR prevede per il presidio di Fabriano ulteriori interventi mediante l'individuazione di nuove strutture, come case di comunità e ospedali comunità, che possono essere agganciate alla struttura per acuti. Su quest’ultimo punto, appena conclusa l'istruttoria generale che stiamo facendo con il PNRR, saremo in grado di precisare che sull'ospedale di Fabriano c'è un intervento importante di 14.750.000 euro con la realizzazione di una nuova struttura e ci saranno altri investimenti previsti dal PNRR per le misure della sanità territoriale, ospedale di comunità e case di comunità. Grazie.

PRESIDENTE. Lo so che le interrogazioni sono abbinate, quindi l’Assessore deve dare un’ulteriore risposta, se non l’ha già data.
Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. I quesiti erano gli stessi, quindi ho ritenuto di compendiare non posso ripetere le stesse cose. Grazie.

PRESIDENTE. L’assessore ha ritenuto di rispondere in questo modo, voi fate la replica che ritenete più opportuna. Non ha altra risposta da dare sull’interrogazione n. 346, Assessore?

Filippo SALTAMARTINI. No, Presidente.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Chiedo perdono al Consigliere Mastrovincenzo perché da remoto mi prenoto via telefono.
Grazie Assessore per la risposta a cui tengo particolarmente, infatti ho rivolto questa interrogazione che riguarda la palazzina di cui tanto si è parlato ultimamente, che l’Assessore Baldelli più volte ha illustrato proprio a lei, Assessore Saltamartini, perché ci interessa sapere, anche a nome della città da cui provengo, come vogliamo utilizzare al massimo questo tipo di investimento, che è piuttosto considerevole, pur avendo una dotazione organica di personale piuttosto scarsa.
Tutti i giorni noi Consiglieri riceviamo segnalazioni da parte dei sanitari che si trovano sotto organico, che non riescono ad espletare i servizi che la cittadinanza e l’utenza richiedono, quindi mi raccomando di prevedere parallelamente alla roadmap della costruzione della palazzina anche l'implementazione delle figure dei sanitari.
Sappiamo benissimo come sono difficili le nuove assunzioni, però è anche vero che pensionamenti, decessi, maternità e spostamenti vari devono essere coperti, altrimenti costruiamo delle strutture e non abbiamo, come già successo altre volte in altre zone. i sanitari da poter mettere in azione.
La sanità è fatta dai professionisti, ben vengano gli investimenti strutturali in sanità o in ogni altro tipo di infrastruttura, però il mio è un appello all’Assessore che di pari passo possa seguire l’implementazione della pianta organica.
L’ospedale Profili di Fabriano sta soffrendo moltissimo, ben venga qualunque tipo di investimento, ma non togliamo l'attenzione dai servizi mancanti.
Gli ospedali di comunità saranno un ottimo investimento nel futuro, ma a Fabriano sappiamo che c'è un ospedale per acuti e dobbiamo anche fare in modo che questo tipo di presidio funzioni al meglio, cosa su cui dobbiamo lavorare molto ancora e tutti insieme, anche perché, ricordo sempre, oltre all’ospedale Profili vanno fatti opportuni investimenti in termini di pianta organica e di professionisti anche nella sanità territoriale.
Il distretto territoriale di Fabriano, non finirò mai di ricordarlo, piange da anni per carenza di personale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Non so che rispondere, Presidente, perché non c'è stata risposta alla nostra interrogazione, che evidenziava una serie di carenze nei vai servizi dell’ospedale Profili di Fabriano, dal pronto soccorso, alla rianimazione, all’anestesia, alla pediatria, alla chirurgia, non li sto ad elencare tutti.
Chiedevamo cosa si intendesse fare per potenziare l'organico medico infermieristico, ma su questo punto non ho avuto risposta.
Gradirei una risposta dall'Assessore perché non c'è stata alla nostra domanda.
In realtà ha risposto alle domande rispetto all'interrogazione n. 3 4 delle Consigliere Ruggeri e Lupini, ma non ha risposto alle nostre, che erano precise e puntuali. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Condivido quanto ha appena affermato il Consigliere Mastrovincenzo circa la non risposta da parte dell’Assessore Saltamartini.
Intervengo per dire che sono molto felice di avere sottoscritto questa interrogazione assieme al Consigliere Mastrovincenzo, che è il primo firmatario di questa interrogazione, che coglie un punto centrale nella gestione della sanità della nostra Regione, in particolare dell’ospedale Profili di Fabriano, ovvero la mancanza di personale medico e infermieristico.
La precedente Giunta, di cui facevo parte, ha sempre avuto una visione molto chiara e precisa sul ruolo del nosocomio fabrianese all’interno del contesto sanitario regionale, poi lo si poteva anche criticare, ma era chiaro, questo era indubbio. Noi credevamo e crediamo che il Profili possa e debba specializzarsi come polo chirurgico di eccellenza.
Abbiamo lavorato molto negli anni per realizzare concretamente questa prospettiva, non da ultima attraverso il progetto di espansione strutturale con la nuova palazzina antisismica che ospiterà quattro sale chirurgiche attrezzate con le più avanzate tecnologie. Checchè ne dica il Capogruppo di Fratelli d’Italia, i fatti dimostrano che quel progetto è stato ideato da una intuizione dell’ex Presidente e già nel 2017 il commissario per la ricostruzione stanziava ben 12 milioni per la progettazione e costruzione di quella palazzina.
Senza tardarmi sulla vicenda della struttura, la maggioranza, invece di criticare in modo infondato chi c’era prima, dovrebbe occuparsi di accelerare i tempi per l’appalto, ma soprattutto per elaborare un paio di assunzioni per dotare le strutture del personale necessario.
Già oggi nella sanità regionale c’è una scarsità inaccettabile di personale, le promesse mirabolanti dell’Assessore Saltamartini circa l’assunzione di 3 mila infermieri sono state tutte disattese.
C’è una carenza impressionante di personale all’ospedale Profili che l’interrogazione segnala e la situazione rischia di aggravarsi quando sarà ultimata la nuova struttura. Chi andrà ad operare in quelle quattro sale operatorie? Dovete pensarci subito perché sapete bene quanto sia difficile procedere alle assunzioni ed all’uopo avete dato prova di non esserne capaci.
Se credete nella valorizzazione del Profili dovete operare attivamente a questo fine e non limitarvi a portare avanti in modo inefficiente le realizzazioni della Giunta che c’era prima. Se invece non credete che il Profili possa diventare un centro chirurgico d’eccellenza dovete dirlo apertamente.
Nella prima ondata della pandemia la Giunta, di cui facevo parte, dichiarò il Profili ospedale no Covid così da permettere il normale svolgimento dell’attività chirurgica per noi strategica, questa Giunta invece nel marzo dell’anno scorso ha installato anche a Fabriano una covideria bloccando di fatto le tante ed eccellenti operazioni che si tenevano a Fabriano. Se si crede in un progetto si lavora concretamente per realizzarlo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Assessore, forse l'abbinamento delle due interrogazioni non è stato opportuno. Nella prima delle Consigliere Lupini e Ruggeri questa amministrazione incassa senza colpo ferire la programmazione della Giunta precedente, che è stata risottolineata dalla Consigliera Bora, che permetteva di avere una visione complessiva dei tre presidi all'interno dell'Area vasta 2 con Fabriano, Jesi e Senigallia, che si sta concretizzando, lo dico, anche con colpevole ritardo perché, se è vero com'è vero che sono passati due anni, ancora non vediamo uno stralcio di appalto, quindi le sale operatorie sono rimaste al render. Adesso parlo all’ex Sindaco di Cingoli, insieme ci vennero illustrati, con tanto di dettaglio realizzativo, gli interventi di protezione sismica e l'efficacia di quella struttura all'interno dell'Area vasta. Per il resto avete solo fatto passare un po' di tempo, pensando che la memoria potesse essere cancellata, invece ora ho visto una bella iniziativa del Consigliere Ciccioli con tanto di conferenza stampa, c'è un’abiura continua rispetto alla Giunta precedente, avete messo una bella pecetta e speriamo di vedere al più presto l'intervento.
A questo punto, però, rimangono a quello che ha detto il Consigliere Mastrovincenzo, i temi della nostra interrogazione non sono stati affrontati ed io penso in maniera opportuna e scientifica perché non riuscite e non potete dare risposte.
La pediatria oggi è chiusa, le promesse in campagna elettorale rispetto al punto nascita non possono essere nemmeno recuperare perché allora si prometteva, ma poi il Balduzzi non è cambiato e quella operazione non si può fare, lo dico anche per le Consigliere Lupini e Ruggeri.
Oggi dovete solo prendere atto, ma almeno provate, anche se a fatica, a giustificare il fatto che il personale non può essere recuperato e messo disposizione perché, vedete, con quel meccanismo … Chiudo, Presidente, mi arrivano i secondi immediatamente …

PRESIDENTE. Purtroppo si, prego.

Maurizio MANGIALARDI. Con quel meccanismo che voi volete riprodurre in tutte le Aree vaste se un presidio non funziona, ahimè, implode il sistema e Fabriano può essere l'artefice oggi di quel tipo di tracollo. Grazie.

Interrogazione n. 342
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Prestazioni aggiuntive - Recupero prestazioni specialistica ambulatoriale a causa dell’emergenza Covid-19”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 342 del Consigliere Santarelli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L’interrogazione n. 342 chiede in prima analisi se sia opportuno erogare risorse per le prestazioni aggiuntive comprendendo solo il personale sanitario ed escludendo dalle prestazioni aggiuntive e dai correlati trattamenti le Oss ed il personale amministrativo.
La risposta è che la normativa vigente non consente di utilizzare l'istituto di prestazione aggiuntiva per gli operatori socio-sanitari e per il personale amministrativo. Ciò è espressamente vietato dall'articolo 115, comma 2, del contratto collettivo nazionale di lavoro 2016/2018 della dirigenza medica sanitaria veterinaria e dall'articolo 6, comma 1, lettera uno del contratto collettivo nazionale lavoro del comparto sanità 201/2018.
Condivido in ogni caso che l'esclusione appare irragionevole, tenuto conto che ci sono delle specializzazioni che potrebbero essere delle lacune nell'ambito del Servizio sanitario nazionale e regionale. Di questo penso che la Regione si possa far carico per intervenire presso l'Aran e sollecitare almeno che sia ammessa questa possibilità anche per questo tipo di operatori del Servizio sanitario regionale, tenendo conto che il sistema è omogeneo, unitario e non si possono distinguere le professionalità sulla base delle specificità, ma il sistema è chiamato a dare delle risposte in modo omogeneo e unitario.
La seconda domanda dell'interrogazione: se gli enti del Servizio sanitario regionale durante l'emergenza pandemica, per l'abbattimento delle liste di attesa, abbiano fatto ricorso anche alle risorse del fondo Balduzzi.
La risposta è positiva, sì, tutte le Aziende del Servizio sanitario regionale hanno fatto ricorso alle risorse straordinarie stanziate dal Ministero per l'abbattimento delle liste di attesa e anche alle risorse del fondo Balduzzi. Già la delibera di Giunta regionale n. 827 del 2020 aveva previsto un progetto di potenziamento della specialistica ambulatoriale attraverso il prolungamento delle attività nelle ore serali e nei giorni prefestivi e festivi. Con la delibera di Giunta di questa maggioranza, la n. 1694 del 31 dicembre 2020, sono state individuate ulteriori risorse finanziarie.
La terza domanda dell'interrogazione è: sapere quali atti e soluzioni il Governo regionale intende adottare per l'abbattimento delle liste di attesa durante il prosieguo dell'epidemia pandemica.
Il tema delle liste d’attesa è il principale su cui dobbiamo lavorare, non è un caso che la limitazione nell'apertura di posti letto Covid, che poi ci ha portato in zona arancione, sia dipesa dal fatto che abbiamo voluto garantire la cura anche delle altre patologie, non sono quelle legate al Covid, dando un limite all’individuazione dei posti letto per i pazienti Covid. Quindi, il tema delle liste d’attesa è già oggetto di approfondimento con apposite riunioni e commissioni che sono già state convocate nei mesi di giugno, luglio, settembre, ottobre, per portare e all’istituzione di un nucleo di governo centrale, sopra al Cup, che possa coordinare tutti gli interventi, per l'istituzione della nuova figura del Cup manager per la revisione e l'omogeneizzazione delle agende del Cup degli interventi di potenziamento tecnologico e per la trasformazione delle liste di garanzia in liste zero.
Sulla questione delle liste di attesa si misurerà la qualità del Servizio sanitario nazionale nei prossimi mesi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. L’interrogazione, a cui ha già ben risposto l'Assessore Saltamartini, prevedeva tre domande. Sulla prima giustamente l'Assessore è intervenuto dicendo della normativa, dei suoi approfondimenti e di quelli degli uffici, quindi, siamo soddisfatti solo in parte perché nella realtà dell’emergenza, nella quale si è operato, le risorse disponibili sono risultate limitate su tutti i fronti, in particolar modo su quello sanitario, ma anche su quello amministrativo perché la Regione ha provveduto ad arruolare, oltre al personale sanitario, che è quello indispensabile, anche il personale amministrativo, le Oss. Il personale è stato assorbito totalmente dalla campagna vaccinale, vedi camper o reparti Covid, ed è stato messo sotto stress.
Sulla seconda risposta credo che non si sia fatto un approfondimento adeguato, sia dell'Assessore che degli uffici che hanno verificato la nostra interrogazione, perché un tema è stato posto all’interno dell’INRCA, che ha comunque operato comprendendo durante la pandemia, ad esempio, anche gli amministrativi per quanto riguarda le prestazioni ambulatoriali, recuperando i festivi e i prefestivi. Senza gli Oss e gli amministrativi si sarebbero avute grandi difficoltà.
Il gruppo Rinasci Marche prende atto di questa risposta e vigilerà per quanto dichiarato dall'Assessore e dalla Giunta, quindi iniziamo il 2022 con un'opposizione non solo costruttiva, con un’opposizione di grande controllo sulle interrogazione e le mozioni che andremo a scrivere per garantire e per far sì che il tema della sanità, che è il più delicato perché è il bene salute, sia a garanzia non solo dei cittadini marchigiani, che hanno il diritto di avere delle prestazioni, io dico, da paese civile, ma anche degli operatori e del personale che sono allo stremo, che fanno fatica a garantire l'ordinario.
Non è pensabile recuperare le prestazioni, abbattere le liste di attesa, senza considerare la presenza del personale di supporto. Si auspica il ricorso ad assunzioni a tempo determinato per l'abbattimento di liste di attesa e si confida anche che l'Assessore metta in campo nuove assunzioni, come personale neolaureato, come è stato fatto per gli specializzandi ai quali è stato richiesto di dare una mano durante la fase pandemica e durante la campagna vaccinale.
Questa interrogazione è molto più profonda di quello che uno possa pensare perché va a riassumere un po' tutte le fatiche che sono state fatte in questi due anni dagli operatori, che hanno sopportato con diligenza e con pazienza, come appena detto.
Voglio citare anch'io il Presidente della Repubblica, che ringrazio, perché nel suo intervento c’è stato tanto di sociale ed anche tanto di sanitario perché gli italiani si sono dimostrati un popolo “nordico”, diligente e puntuale durante l'emergenza pandemica in quanto questo è stato chiesto. In questa interrogazione c'è anche tanto di questo.
Ringrazio l'Assessore, che sia in un certo senso per il futuro anche da monito, per controllare, per verificare tutti gli atti che verranno posti in essere dalle Aziende ospedaliere e dall’Asur. Grazie.

Interrogazione n. 324
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Vitri, Carancini, Mastrovincenzo, Biancani, Bora, Cesetti
“Prime risorse del PNRR per la sanità marchigiana”.

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 324 dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Vitri, Carancini, Mastrovincenzo, Biancani, Bora, Cesetti.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Avevamo preso l'impegno in quest’Aula di strutturare una seduta appositamente per discutere del PNRR e degli investimenti previsti. Non vogliamo sottrarci alla responsabilità di Governo sulle scelte del PNRR e vogliamo prima di inviare le schede al Ministero sentire che cosa hanno da proporre i colleghi dell'opposizione.
Risponderò a questa interrogazione sommariamente, quindi vi do degli spunti, tenendo conto che la bozza e tutti i calcoli, che sono stati predisposti dagli uffici, sono stati oggetto di due rielaborazioni, la prima relativa al fatto che il 10 gennaio è stata rivista la somma attribuita alle Marche, meno 3 milioni di euro; la seconda da una precisazione che è venuta dal Ministero della sanità solo la scorsa settimana per quanto riguarda l'indicazione degli interventi.
In questi minuti, in queste ore, la bozza del PNRR è in via di ultimazione e non appena avremo completata l'istruttoria sarà opportuno, Presidente, che prima della fine del mese sia calendarizzata una seduta del Consiglio regionale per sentire, ascoltare e approfondire tutte le scelte che si riterranno di impiegare.
In via del tutto generale, in attesa dell’appuntamento alla prossima settimana o a brevissimo tempo, possiamo dire che le schede devono essere depositate entro il 28 febbraio e la risposta che intendo inviare a questa Aula è la seguente: la missione 6 ‘Salute’ si articola in due sotto misure: la M6 C1 ‘Reti di prossimità strutture intermedie’, e la M6 2 ‘Innovazione’.
Il 30 luglio, per rispondere anche a quanto è stato detto precedentemente, sono stati istituiti tre gruppi di lavoro, assistenza territoriale, gruppo tecnico informatico e tecnologie informatiche. Abbiamo iniziato dal 30 luglio, tutta l'estate, per l’individuazione degli interventi sul PNRR, che si articolano, come sappiamo, come ben noto, sull'assistenza territoriale e si è proceduto ad una ricognizione degli immobili di proprietà pubblica, che erano stati precedentemente destinati alle case della salute ed agli ospedali di comunità. Nelle Marche erano 13 gli ospedali riconvertiti, e lo studio di fattibilità è ancora in corso in questi minuti.
Si prevedono interventi per 42.494.000 euro per 29 case di comunità e 23.000.170 euro per 9 ospedali comunità. Inoltre è prevista la realizzazione di 15 centrali operative con impiego di spesa di 2,5 milioni.
Il gruppo informatico invece si è occupato della informatizzazione e digitalizzazione degli ospedali di primo e di secondo livello, con un intervento finanziario di 33.600.000 euro. Gli interventi riguardano le cartelle cliniche e l’interconnessione di tutti i sistemi informatici nella nostra Regione. Teniamo conto che le Aziende non parlano lo stesso linguaggio telematico, quindi c’è la necessità di omogenizzare i sistemi e la realizzazione di infrastrutture come nuovi server e cloud.
Poi c'è il l'intervento PNRR tecnologie sanitarie Missione 6 componente C2, la spesa prevista è di circa 27 milioni di euro e si prevede l’acquisto di 57 apparecchiature elettromedicali che sono 7 tac, 7 risonanze magnetiche, 3 acceleratori lineari, 2 gamma camera, 1 pet, 7 mammografi, 17 ecografi, 13 sistemi radiologici digitali. Poi c'è un intervento che cura l’Assessore Baldelli, a cui è attribuita la delega per l'edilizia ospedaliera, in questo caso gli interventi sugli ospedali sicuri sostenibili prevede un impiego di 48.400.000 euro e il quadro di dettaglio è delineato nella delibera di Giunta regionale del 30 luglio 2021, la n. 968.
L’interrogazione chiede alcuni spunti di approfondimento, che per il tempo che mi è concesso non sono in grado di fare. Penso però che sia opportuna una seduta in cui confrontarci nel dettaglio e con argomentazioni approfondite in modo tale che questo intervento sia importante e soddisfattivo di risultati fruttuosi per la sanità regionale delle Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Prima di lasciare la parola per la replica c’è la proposta di fare un passaggio in un prossimo Consiglio regionale perché siamo alla scadenza del termine. Ringrazio l'Assessore per questa sua disponibilità ad esplicitare dati più analitici di quelli che già oggi ci ha offerto con questa risposta all’interrogazione.
Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Ricordo a tutti che oggi è l'8 febbraio e il 28 devono essere presentate le schede. Noi ci siamo fatti parte attiva immediatamente perché abbiamo chiesto un Consiglio straordinario, abbiamo chiesto formalmente un passaggio, adesso non c’è la Presidente che sta lavorando sulla proposta di legge n. 57, almeno in Commissione. Appena abbiamo visto il quadro generale della missione 6 abbiamo ritenuto che fosse indispensabile, l’ha detto prima la Consigliera Vitri, avere almeno la possibilità di condividere le necessità del territorio, visto che gran parte delle risorse sono destinate a potenziare, migliorare, riqualificare la medicina del territorio, almeno in Commissione.
Assessore, nulla di tutto questo! Noi apprendiamo dalla stampa che sulla sanità c’è una corsa ad ostacoli per incassare 182 milioni, prima c’erano 3 milioni che poi ci sono stati tolti, c’è una ridistribuzione con criteri diversi e che le schede che abbiamo mandato per la riqualificazione e la messa a norma dell’antincendio non possono essere prese in considerazione in questa fase. Il messaggio, lo dico senza il retaggio partigiano, vedo il mio povero ospedale di Senigallia nemmeno citato, citatelo almeno. Capisco che l’amministrazione locale si sta disinteressando, era molto più efficace quando era Presidente del comitato dell'ospedale, oggi invece ha un altro ruolo, ma citatelo, fatemi una cortesia, per gli stessi motivi di prima. Anche se qui c'è tanta confusione perché il decreto Balduzzi è il faro delle risorse.
Voglio capire come andremo a richiederle quando parleremo di presidi e non di ospedali. Lo facciamo oggi sull'Area vasta 2 e poi, lo dicevamo prima, lo dobbiamo fare su tutto il resto.
Assessore, oggi ha detto quello che può fare nel tempo. Confidiamo, Presidente, che non ci sia solo un Consiglio da presa d’atto perché qualunque data che lei, come fa di solito puntualmente, ci metterà a disposizione non sarà adeguata rispetto alle necessità che invece noi volevamo …, perché il nostro contributo sarebbe stato, come avete visto sempre …

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. La discussione di questa interrogazione, rispetto alla quale il gruppo del Partito Democratico era stato in qualche modo profetico, trova perfetta rispondenza con le notizie riportate dalla stampa locale di oggi. Titoli odierni: “Sanità, la corsa ad ostacoli per incassare i 182.000.000”, “Tra venti giorni scade la deadline per la presentazione dei progetti finanziabili e la bozza di riparto fondi, appare ormai evidente, fa acqua da tutte le parti".
Innanzitutto a livello di metodo è mancato quel coinvolgimento, quel confronto che il Partito Democratico invoca da mesi e mesi. Non è stato adeguatamente messo a parte il Consiglio regionale, soprattutto non sono state convocate le Conferenze dei Sindaci per spiegare i motivi e i criteri del riparto, gli obbiettivi, le prospettive, la visione, che a quanto pare latita.
A livello di contenuti basta dire che oggi 8 febbraio, dopo quasi sei mesi dall’avvio della discussione sul PNRR, la Giunta Acquaroli scopre che le spese per l’adeguamento antincendio non sono ammissibili.
Vi faccio un grande in bocca al lupo perché dovrete spiegare in queste settimane a tutti i territori, a cui erano stati promessi fondi per interventi sull’antincendio, come mai non potranno essere più realizzati. Senza territori come quello del fabrianese Ho partecipato lo scorso 27 gennaio ad una conferenza stampa nella quale veniva denunciato da esponenti politici locali il mancato avvio da parte della Regione di consultazioni con i territori e si manifestava una forte preoccupazione in quanto venivano previsti per il territorio attiguo a Fabriano soltanto 1.100.000 euro per la sistemazione e messa a norma del sistema antincendio per l’ospedale di comunità di Sassoferrato. Se i cittadini dell’area montana avessero saputo di queste modeste novità nemmeno quel 1.100.000 euro è previsto per tutto quel comprensorio. Praticamente noi escludiamo un’intera porzione della nostra regione da ogni tipo di fondo del PNRR. Niente male.
Per fortuna che il capogruppo di Fratelli d’Italia ha scritto e detto in abbondanza nelle scorse settimane che la maggioranza punta moltissimo su Fabriano, sul Profili e sul potenziamento dei servizi sanitari dell’area montana. A fronte di tutte queste promesse, se escludiamo il progetto della nuova palazzina con le quattro sale operatorie, che è stato ideato, finanziato, verificato e messo a bando dalla precedente Giunta, non è previsto un intervento di qualsiasi tipo per Fabriano. Complimenti! Lo stesso accade per molti altri territori che oggi si vedono privati ancora degli interventi di adeguamento antincendio, vedendo frustrato, ancora una volta, il promesso miglioramento della rete. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Non so se c'è da sorridere o altro, ma la risposta che dà l'Assessore Saltamartini, come ha puntualmente ricordato la Consigliera Bora, fa il paio con dichiarazioni testuali virgolettate dell'Assessore alla sanità di questa Regione, il quale in una dichiarazione al Corriere Adriatico di questa mattina dice: “Il Ministero ha dato delle indicazioni che andavano un po' a modificare un quadro. Premesso che, tra qualche anno, scadranno le deroghe antincendio in alcuni plessi ospedalieri e gli interventi di adeguamento non erano stati finanziati, li avevamo previsti nel PNRR sanità. Ma nel corso della riunione è emerso che l'adeguamento antincendio nelle strutture preesistenti è un problema a carico delle Regioni …”. Assessore Saltamartini, già Sindaco di Cingoli, lei non sa che l’antincendio spetta alla struttura, all’ente proprietario e quindi alla Regione? Ma si rende conto di cosa ha dichiarato, peraltro dicendo nella stessa dichiarazione che lei li avrebbe finanziati con il PNRR! Una contraddizione, ma non si vergogna? Non si rende conto di quali dichiarazioni fa? E’ stato anche Sindaco! Mi chiedo se la gente capisca che cosa ha dichiarato. Ha dichiarato che non sapeva che l’antincendio è un costo a carico dell’ente regionale. Chiedo di capire e far capire alle persone chi guida questo percorso.
Siamo arrivati all’8 febbraio e ancora non è stata fatta una discussione condivisa, non dico qui dentro, ma nei territori. Da luglio lei ha tutti i dati, da luglio il PNRR è stato approvato, da luglio ci sono le linee rispetto alla missione 6 e per quanto riguarda … Ma ci rendiamo conto …, poi ha la sfrontatezza di dire che non è neanche la prima volta che vengono cambiate le carte in tavola.
La partita del PNRR è iniziata a settembre e poi hanno cambiato levandoci anche 3 milioni. Lei appartiene ad un partito, nella sua transumanza attraverso tutti i partiti del mondo, ovviamente dove poteva salire rispetto ai ruoli … Rispetto a tutto ciò lei non ha posto in essere da luglio alcun atto per arrivare al più importante strumento di finanziamento.
Presidente Acquaroli, un Assessore che non sa che l’antincendio fa parte …, ma io lo chiedo a lei, guardi, la conosco, come fa un Assessore a fare una dichiarazione di questo tipo? Capisce che i cittadini si chiedono come sia pensabile tutto questo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei riagganciarmi da dove ha interrotto il Consigliere Carancini e mi fa piacere che abbia ribadito ciò che ho detto prima perché …

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Prego, continui Consigliera.

(Interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Neanch’io, ha fatto un gesto e gli ho detto di placarsi, nessun problema.
Cerchiamo di tenere la situazione sotto controllo. E’ chiaro che è un tema molto importante, però si sono dette in maniera chiara le rispettive posizioni.
Chiedo alla Consigliera di continuare, prego.

Micaela VITRI. In realtà c’è sconcerto e mi fa piacere che il Consigliere Carancini abbia ribadito quanto messo in evidenza da me poco fa perché l’Assessore Saltamartini, rispondendo a una mia interrogazione questa mattina, ha di nuovo dichiarato per l’ennesima volta che il Piano che presenterà prevede solo interventi di adeguamento sismico e antincendio. Dovrebbe mettersi d’accordo con se stesso perché ieri ha dichiarato alla stampa che questi interventi non sono ammissibili e l’aveva appena saputo.
Oggi in Aula ha di nuovo dichiarato che il Piano prevederà questi tipi di interventi e la cosa che più mi preoccupa è che il PNRR prevede tutt’altro, un cambio di passo, che si investa sulla medicina del territorio per una visione nuova della sanità.
Un’occasione unica, l’ho detto prima, per fare evolvere il nostro sistema sanitario, che la Giunta Acquaroli sta perdendo. A venti giorni dalla deadline, dalla presentazione dei progetti, noi siamo ancora allo sbando.
Assessore, ancora non ci ha detto quali sono le 29 case di comunità su cui investirà, noi ancora non lo sappiamo. Mi ha detto prima che quella di Vallefoglia sarà fuori perché prevede interventi solo per antincendio e adeguamento sismico. Ho riascoltato il suo intervento e mi auguro che questo Consiglio annunciato sul PNRR venga fissato per martedì prossimo perché siamo al limite, anzi forse è già superato, e spero che tenga in considerazione tutto ciò che abbiamo messo in evidenza.
La bozza del Piano, che lei ha annunciato alla stampa, e noi non possiamo che basarci su quello, nella provincia di Pesaro e Urbino taglia fuori completamente metà provincia. Lei prende in considerazione per gli investimenti solo metà della provincia di Pesaro e Urbino, le case di comunità sono 7 e lei ne considera 2.
Spero che, in base a quello che mi ha dichiarato poco fa rispondendo alla mia interrogazione, il Piano venga rivisto. Come abbiamo detto più volte oggi non sono ammissibili interventi antincendio e di adeguamento sismico, quindi, il Piano dovrà essere rivisto, la invito davvero a prendere in considerazione le nostre proposte, a considerare quali sono gli interventi urgenti e necessari per il nostro territorio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. E’ sconcertante e condivisibile tutto quello che hanno detto i miei colleghi sinora.
La cosa che è mancata, Assessore, e credo che sia la più grave, è il non coinvolgimento dei territori, per esempio la non riunione. Nell’Area vasta 5 nella Conferenza dei Sindaci non sono stati ascoltati i Sindaci, non è stato deciso dove ubicare e quali edifici trasformare in ospedali di comunità, non è stato deciso nulla. Che si scopra oggi che la metà …
Chi scrive le relazioni …, vorrei anche chiedere a chi le scrive le relazioni di non essere così in contraddizione perché lei ha risposto alla Consigliera Vitri che gli interventi che verranno fatti con il PNRR non sono strategici, ma in realtà sono due tipi di manutenzioni dal punto di vista sismico e dal punto di vista dell'adeguamento alle norme antincendio che non sono propriamente degli obiettivi e delle finalità strategiche. Spaventa la non condivisione e non mi preoccupa tanto il fatto che lei non sapesse o che non sapessero gli uffici che nelle linee guida non c'è l’antincendio, mi pare una questione secondaria e su questo l’assolverei, il problema invece è che noi non discutiamo di questo in Consiglio, non mi risulta che se ne sia discusso in maniera appropriata in Commissione e non mi risulta che siano state riunite le Conferenze dei Sindaci. Non credo che qualche associazione di categoria e qualche sindacato abbia contezza di quello che si vuole fare con queste risorse importanti, che non dovrebbero essere utilizzate per delle mere manutenzioni, come diceva prima in maniera forse un po' roppo accorata il Consigliere Carancini, ma nel merito aveva ragione, che dovrebbero essere risolte con delle risorse non straordinarie come quelle del PNRR, che viene utilizzato quindi per che cosa? Ancora non lo sappiamo.
Avevamo chiesto un Consiglio aperto proprio per avere contezza non soltanto sulla questione sanità e sull’asse 6, ma anche sugli altri investimenti che sono stati richiesti dalla Regione rispetto ad altri temi, ma a tutt'oggi non c'è stata data neanche una data, quindi non lo sappiamo. Ci auguriamo che ciò avvenga prima del 28 che è la deadline per la presentazione di progetti perché a quel punto si tratterebbe solo di una rendicontazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Non voglio ribadire quanto è stato detto, ma condivido il tono ed il meglio dell'intervento della Consigliera Casini.
Il tema è questo: credo che prima che la Giunta decida come impiegare queste risorse sarebbe necessario un passaggio in quest’Aula, è quanto noi chiediamo. Penso che sia indispensabile perché la destinazione delle risorse del PNRR della sanità marchigiana non può essere limitata soltanto a singole Aree vaste o a singoli territori, ma deve stare all'interno di una visione d'insieme in un cammino comune che dobbiamo fare, un cammino progettuale comune. E’ necessaria questa discussione.
Ho visto che l’Assessore Saltamartini ha annunciato, e per fortuna l’ha fatto sulla stampa, quali potevano essere le idee per ripartire queste risorse. Secondo me è un bene che le abbia rese pubbliche, infatti si è aperto il dibattito ad esempio nella provincia da cui provengo, la provincia di Fermo. Per l’Area vasta 4 non sono previste risorse per l'ospedale di comunità di Montegiorgio e solo 100 mila euro per Sant’Elpidio a Mare. Ho fatto un’interrogazione a doc su questo che ha provocato un dibattito ed anche una positiva polemica, io la definisco così, tra me e il Consigliere Putzu all’esito della quale penso ed auspico che verrà rivista quella assegnazione di risorse. Ad esempio non ho alcuna difficoltà a dire che per quanto riguarda la mia Montegiorgio, mia perché ci abito, ci risiedo, può anche andar bene così, entro certi limiti e questo lo valuterà poi l’Assessore, però per Montegiorgio la precedente Giunta aveva già destinato 4.100.000 euro per la sicurezza sismica e l'efficientamento energetico, tant’è che i lavori - su questo ha risposto ad un’interrogazione l’Assessore Baldelli - dell’edilizia sanitaria sono in corso , in questi giorni sono iniziati i lavori ed è in corso il trasferimento delle cure intermedie da Montegiorgio a Montegranaro per permettere l’esecuzione dei lavori.
Ad esempio a Sant'Elpidio a Mare è insufficiente quella ripartizione di risorse e determina un’insufficienza per la provincia di Fermo.
Che voglio dire in sostanza? Che secondo me questo è il luogo, questa Assemblea legislativa, per fare una discussione approfondita, ampia e il più possibile condivisa per l'impiego delle risorse del PNRR perché, e termino …

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Fabrizio CESETTI. Sì, concludo. Se sono 182.000.000 si converrà che l’impiego di queste risorse non può essere soltanto una prerogativa e una decisione della Giunta, ma credo che quest'Aula debba essere investita di questo dibattito con tutti i Consiglieri regionali. Grazie.

PRESIDENTE. Vista la disponibilità dell’Assessore Saltamartini, nonostante sia già oltre l’ora dedicata alle interrogazioni, proseguiamo e concludiamo le ultime due. Poi ritorniamo alla proposta di legge e dopo l'approvazione, con la votazione, si concluderà l’attività della seduta odierna.

Interrogazione n. 330
a iniziativa del Consigliere Cesetti
“Potes di Montegiorgio”.

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n.330 del Consigliere Cesetti.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Sono abituato rispondere con la franchezza necessaria al rapporto istituzionale, però se lo strumento dell’interrogazione, della verifica dell'attività dell'amministrazione, si trasforma sempre in comizi probabilmente dovrò modificare il mio approccio alle interrogazioni.
Abbiamo aperto la porta ad un dibattito dell'opposizione, la quale è pregata di sostenere e di argomentare nel miglior modo possibile, però con fatti veri. Se qui in Aula si svolge ogni martedì una seduta sugli atti ispettivi a cui consegue tutta una serie di attività che con la domanda relativa all’interrogazione nulla c'entra, allora sono vissuto in altri ambienti sia nella mia esperienza parlamentare che in quella comunale.
Ciò premesso, sulla Potes di Montegiorgio non è previsto nessun tipo di ridimensionamento né di restrizioni. L’abbiamo già detto più volte, noi siamo stati eletti per allargare i servizi sanitari e nei 14/15 mesi di governo ci siamo occupati di pandemia, poi prossimamente dovremo occuparci della modifica alla legge n.13 del nuovo Piano socio-sanitario e possibilmente con il venir meno della pandemia di tutto ciò che riguarda la sanità, perché siamo stati eletti per questo, siamo maggioranza.
Ciò detto, il tema del 118 e delle Potes è legato all'organico. Non sono stati formati negli ultimi 10 anni i medici necessari per garantire la continuità assistenziale, i medici di famiglia, i 118, i pronto soccorso, e qui c'è una precisa responsabilità, una volta per tutte dobbiamo chiarirlo, anzi lo ripeterò ogni volta che verranno presentate queste interrogazioni, per 10 anni non sono stati formati i medici del nostro Paese, sono stati bloccati i corsi, non ci sono stati i corsi di specializzazione.
I nostri ospedali sono tutti privi di idoneità sismica e antincendio. Non è l’Assessore al PNRR che interviene su delle macerie così gravi della sanità, che noi abbiamo ereditato dalle precedenti gestioni. Se ogni martedì portate le vostre interrogazioni per sostenere esattamente il contrario della verità noi saremo qui a replicare, a rispondere, perché non ci faremo intimidire dalle vostre elucubrazioni.
I 63 medici che mancano al 118 di Montegiorgio richiedono la riformulazione del sistema, c'è una centrale operativa ad Ascoli Piceno che opera il coordinamento di questi interventi. Tutta questa attività di emergenza-urgenza non dipende da una pianificazione dell'organo di indirizzo politico, dipende essenzialmente dalla organizzazione dei servizi che fa capo alle aziende.
Per rispondere a questa interrogazione voglio semplicemente aggiungere che questa maggioranza aumenterà i servizi, non li diminuirà. Sono state le precedenti legislature che hanno chiuso gli ospedali, non hanno formato i medici, non hanno previsto nulla di nulla nella programmazione delle specializzazioni.
Noi siamo qui per garantire ai marchigiani l'efficienza del servizio e lo voglio dire perché … Vedete, quando l'attività assembleare in un organo che ha la potestà legislativa si sviluppa come se fosse nel più piccolo Comune d'Italia, perché questa è diventava l'Assemblea, non è un'Assemblea legislativa questa … Noi ci siamo confrontati con l'opposizione in Parlamento nell’attività di governo, l’attività propositiva è sui fatti, sulle cose vere, non sostenendo delle tesi che non hanno nessun aggancio con la realtà.
Continuate a fare opposizione con questo metodo, che è quello che vi ha portato ad essere sconfitti dai marchigiani, continuate così! Questa sfida io l’accetterò, non ho nessun tipo di preoccupazione del giudizio che viene dai Consiglieri di opposizione.
I Consiglieri di opposizione hanno il merito di poter valutare la qualità degli Assessori, l’incapacità, l'inconsistenza, ma di cosa stiamo parlando? Voi avete fallito, molti di voi hanno fallito la loro attività. Nelle città dove siete stati Sindaci siete stati mandati a casa e siete qui per caso, per puro miracolo. Contate quante persone vi hanno votato …, e venite qui a ragionare sul PNRR, sui progetti fatti dai tecnici … Sono organo di indirizzo politico …

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Filippo SALTAMARTINI. Per dire che il Consigliere Carancini critica, ma ha fatto una modifica del piano regolatore di Macerata senza porre il vincolo espropriativo, è riuscito a fare pure questo e noi dovremo risolvere questi problemi! Grazie.

(Applausi)

PRESIDENTE. Niente applausi perché siamo in sede di interrogazione.
Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. A me, Presidente, spiace che l'amico Assessore Saltamartini si sia arrabbiato a margine di questa interrogazione, rispetto alla quale quello che ha detto non c'entra nulla, anche perché mi dichiaro soddisfatto della risposta data e lo ringrazio.
Questa reprimenda non c'entra nulla. Mi dichiaro soddisfatto e ringrazio l'Assessore Saltamartini perché ha detto che non è stata mai messa in discussione la Potes medicalizzata di Montegiorgio.
Ho dovuto fare questo atto perché un'identica interrogazione era stata fatta dai Consiglieri comunali a Montegiorgio, che avevano lanciato l'allarme in quanto si paventava che venisse eliminata la cosiddetta Potes medicalizzata con medico a bordo. L’ho dovuta fare e questa interrogazione ha aiutato non l’Assessore Saltamartini perché su questo non c’entra nulla, su questo c’è entrato per rimediare ed è per questo lo ringrazio, ma ha evitato che quella Potes venisse ridimensionata, come ad esempio si era paventato in un primo momento per Amandola, poi la questione si è ricomposta, ed anche per questo voglio ringraziare l’Assessore Saltamartini, mentre è stata soppressa la Potes medicalizzata a Sant’Elpidio a Mare. In merito colgo l’occasione per invitare l’Assessore Saltamartini ad intervenire per garantire la Potes con il medico a bordo anche in quella parte del territorio della provincia di Fermo, della zona calzaturiera, in cui sono necessarie quella struttura e quell’organizzazione medica.
Il problema dell’organico, è vero, tutti abbiamo ereditato un’organizzazione della sanità in cui le risorse scarseggiavano e questa è la responsabilità dei Governi nazionali, in particolare dei Governi di centro-destra. Me lo ricordo quel periodo, ero Presidente della Provincia, il tempo del 2008, però è troppo lungo intervenire, abbiamo ereditato il problema dell’assunzione dei medici e della formazione. Assessore Saltamartini, adesso ci siete voi e quello che abbiamo fatto noi, e penso che abbiamo tanto, non vi assolve e non vi potrà mai assolvere perché siete voi che vi dovete occupare della gestione della sanità in questo nostro territorio regionale.
Finisco dicendo anche un’altra cosa, noi nel fare le interrogazioni …, come vede, Assessore Saltamartini, molto spesso lei alle mie interrogazioni risponde in modo positivo, segno evidente che servono. Quante volte ho dato atto del risultato positivo all’Assessore Saltamartini, segno evidente che a qualcosa servono, che non sono strumentali.
Facciamo quello che dobbiamo fare perché è l'unico modo per aprire un dibattito.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Fabrizio CESETTI. Chiudo, voglio ritornare al PNRR, ad esempio avrei apprezzato che l’Assessore Saltamartini oltre che dare qualche idea sulla stampa l’avesse declinata in quest’Aula, credo che si sarebbe evitata qualche polemica rispetto alla quale anche i toni dovrebbero essere meno accesi. Grazie.

PRESIDENTE. Prima dell’ultima interrogazione, per poi passare alla conclusione della proposta di legge, vorrei significare che in merito all'intenzione della Giunta regionale, espressa dall'Assessore Saltamartini, di rendere edotto e partecipe il Consiglio regionale nei limiti delle proprie competenze sulla destinazione di fondi PNRR, di cui abbiamo appena parlato, bisogna in qualche modo tener conto anche delle modalità procedurali, come ha spiegato l’Assessore Saltamartini, che prevede la possibilità dell’ottenimento di questi fondi, che è una cosa non semplice nè tanto meno di natura facilmente individuabile nell’arco di un peridio e da fissare con altrettanta facilità per avere una risposta funzionale da parte delle autorità superiori.
Come Presidente del Consiglio debbo comunicare che l’apprezzamento che ha fatto l’Assessore Saltamartini in merito all’apertura e alla disponibilità di discutere nei limiti di non far venir meno il finanziamento con la sola discussione e l’eventuale ipotesi anche di critiche costruttive, penso che debba essere apprezzato in termini di serietà dell’azione che viene portata avanti. Imprescindibili poi le valutazioni che ciascuno di noi fa. Per non tornare sul tema, altrimenti rischiamo che quel Consiglio che abbiamo detto di deputare al PNRR si faccia adesso, con i rischi conseguenti che l'Assessore ha accennato. Così l’ho interpretata e tendo a ribadirlo tenendo conto della validità della proposta avanzata dall'Assessore anche a nome della Giunta regionale.

Interrogazione n. 366
a iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Finanziamento della ristrutturazione della parte dell’ex manicomio “San Benedetto” di Pesaro, da destinare a servizi socio-sanitari ed amministrativi territoriali dell’ASUR.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 366 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Con questa interrogazione il Consigliere Biancani torna su una vecchia questione che era già stata sottoposta con analogo atto ispettivo alla Giunta regionale, relativamente agli interventi sull'ex manicomio San Benedetto di Pesaro da destinare a servizi socio-sanitari, amministrativi e territoriali all’Asur.
Che cosa è successo su questo bene? L’Asur ha concluso un accordo con il Comune di Pesaro e ha ricompreso tra i beni da alienare alcune proprietà che avevano nell’Area vasta 1 nella provincia di Pesaro. Con la delibera di Giunta regionale n. 304 del 15 marzo la Giunta regionale ha approvato lo schema di un protocollo d'intesa con la Regione Marche, l’Asur e il Comune di Pesaro, finalizzato a regolare i rapporti tra gli enti aderenti al fine di giungere ad una ristrutturazione complessiva dell’immobile, in programma con investimenti PinQua, che è stata promossa dai Ministeri delle infrastrutture, dell’economia, delle finanze.
In attuazione di questo protocollo d'intesa, a seguito della cessione di una porzione del San Benedetto da riqualificare con i fondi PinQua, la somma che sarà corrisposta dal Comune all’Asur è stata individuata in 1.151.000 euro da utilizzare per la definizione progettuale dell'intervento di ristrutturazione sulla proprietà Asur. Oltre a tale somma è prevista la cessione ad Asur di una superficie ristrutturata pari a 706 metri quadrati.
La domanda che rivolge il Consigliere Biancani è se su quella struttura si ritiene di fare un investimento con le risorse del PNRR sanità. Voglio tornare ancora una volta su questo punto, gli investimenti del PNRR sulla sanità, in particolare sulle strutture territoriali, sono delineati nel dettaglio e specificamente da un rapporto di interlocuzione che avviene tra i tecnici incaricati di predisporre i progetti ed il Ministero della salute. L’interlocuzione coinvolge anche i tecnici della Regione dell'edilizia sanitaria.
Sono scelte tecniche quelle operate per gli investimenti del PNRR, non c'è un indirizzo politico per sostituire un intervento rispetto a un altro. Sono pure scelte tecniche che riguardano la realizzazione di nuovi plessi rispetto ai vecchi. In realtà, voglio dire, ci sono numerosissime questioni che il PNRR pone e che io voglio esplicitare qui perché se ci saranno delle difficoltà successive deve essere chiara qual è la posizione della Regione e mia personale.
I temi che voglio esplicitare sono i seguenti: in prima analisi sono stati individuati dei costi di realizzazione bassi e questa segnalazione viene fatta dai tecnici; in seconda analisi c'è il problema delle strutture della sanità della Regione Marche che non hanno l'adeguamento, la stragrande maggioranza, alle normative antincendio e antisismiche.
In 14 mesi tutti questi problemi non li abbiamo creati, li abbiamo trovati e se nei prossimi mesi ci saranno delle strutture o dei reparti che dovranno essere chiusi perché non c'è l'adeguamento antincendio, questo lo voglio segnalare, non è un problema dell’Assessore e della dichiarazione ai giornali su questo punto. Dopodichè il Ministero della sanità è stato chiaro ed ha detto: voi Regioni scegliete quali interventi fare, se li fate sui plessi nuovi questo problema non c'è, se intervenite su vecchie strutture - noi abbiamo tantissime strutture sulle quali intervenire - vi dovete regolare da sole. Questo è il tema e si stanno investendo da mesi i Rup di tutta la Regione Marche, ingegneri, architetti, geometri. Non c'è una scelta politica, non c'è un tema di controllo politico, c'è una questione di controllo tecnico progettuale, di adeguamento di queste misure al PNRR.
Rispondendo al Consigliere Biancani, dobbiamo dire che questo accordo, che è stato fatto sul San Benedetto, in questo momento non trova la predisposizione per l’intervento del PNRR, ma siccome siamo in carica da 14 mesi conto che nella programmazione dell’edilizia, degli interventi che abbiamo a disposizione … L'impegno che è stato assunto per garantire alla provincia di Pesaro una sanità migliore di quella che abbiamo trovato non è solo politico, ma amministrativo, ed intendiamo onorarlo. Se ogni tre mesi mi portate le interrogazioni per dire cosa faremo sul San Benedetto di Pesaro, la risposta sarà questa. Man mano che interveniamo con i fondi che abbiamo a disposizione abbiamo intenzione di realizzare un nuovo ospedale importante a Pesaro e di migliorare tutte le strutture sanitarie della provincia di Pesaro. Questo è l'impegno politico che abbiamo assunto in campagna elettorale, che vogliono mantenere con atti amministrativi deliberati da questa Regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Sto cercando di riportare un clima di serenità, ma voglio dire che la nostra interrogazione nasce dal protocollo d'intesa che p stati fatti tra la Regione, l’Asur e il Comune, che si è aggiudicato 15.000.000 di euro per recuperare una parte di questo edificio. L’impegno del protocollo dice che la Regione e l’Asur si occuperanno del recupero del restante edificio.
Non mi diverto a fare un’interrogazione ogni tre mesi, nasce dal fatto che dopo la risposta ad un’interrogazione di ottobre, che è stata discussa a novembre, sia io che tutti i Consiglieri di quel territorio siamo andati a casa felici perché lei in un clima di massima tranquillità mi aveva risposto che il recupero di questo tipo di edificio sarebbe entrato all'interno degli edifici che erano stati individuati cofinanziati con il PNRR. Ci sono le registrazioni, ma ho visto nel corso delle ultime settimane, quando si parla dell’utilizzo di queste risorse, che la struttura sanitaria, l'ex manicomio di Pesaro, non viene mai menzionata. Allora ho fatto un’altra interrogazione con la quale ho chiesto se quel impegno che era stato preso c’è o non c'è? Oggi la sua risposta è chiara, questo edificio non avrà le risorse del PNRR che erano state annunciate, nel corso degli anni si vedrà se si troveranno altri fondi all’interno del bilancio regionale.
Volevo sapere questo, nell’interrogazione chiedevo anche se erano state individuate risorse alternative, al momento non sono state individuate e la risposta è stata chiara.
La ringrazio comunque Assessore per la sua schiettezza e la semplicità della risposta. Grazie.

Comunicazioni ai sensi dell’articolo 55, comma 4 del Regolamento interno

PRESIDENTE. Dobbiamo tornare alla proposta di legge n. 57 per la sua conclusione però il Consigliere Putzu, che mi ha anticipato, mi ha chiesto un intervento su un fatto rilevante anche del Consiglio regionale.
Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Voglio ringraziarla per avermi dato la parola e sottoporre all’Aula una vicenda che nulla c’entra con la questione legislativa.
Questa notte la sede di Fratelli d'Italia in provincia di Fermo, il nostro coordinamento provinciale, sembra essere stata danneggiata. Sono entrati con un piede di porco ed hanno sfondato tutto, rovistato e strappato i manifesti per commemorare, noi li mettiamo sempre, il giorno del Ricordo, delle Foibe.
Penso sia un atto di matrice politica per un semplice motivo perché a fianco della nostra porta a vetri ce n’è un’altra dove ci sono gli avvocati e lì non è stato fatto nulla, vicino neanche. Non credo che dei ladri entrino in una sede di partito per rubare qualcosa.
Questo è un atto politico, quindi chiedo alle forze politiche di condannare questo gesto perché se quello che io penso verrà confermato anche dalle autorità giudiziarie ci troveremo, ancora una volta ingiustamente nei confronti del nostro partito Fratelli d’Italia, in un clima che non vorremmo tornasse, quello degli anni di piombo.
Lo dico perché credo che tutte le forze politiche possano esprimere solidarietà. Proprio all’interno di quest’Aula noi tutti dibattiamo e ci scontriamo politicamente con delle proposte, ma credo che questi atti siano lontani dai gesti di democrazia, da quello che rappresenta la nostra Costituzione e la nostra Repubblica.
Presidente, mi scusi per aver interrotto l’Aula per questa questione, però ci tenevo molto perché credo che su questi temi tutte le forze politiche debbano essere unite, contro la violenza e la discriminazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Non ero a conoscenza di questa cosa, ringrazio il Consigliere Putzu per averla resa pubblica. Da parte mia e di tutto il Movimento 5 Stelle c’è massima solidarietà, che voglio esprimere pubblicamente in Aula. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. In modo irrituale, però a nome del gruppo del Partito Democratico mi sento di portare la solidarietà e di condannare fermamente questo atto di inciviltà sotto ogni punto di vista per il contesto, quello di una sede di partito, ancor più se legato alla ricorrenza delle foibe.
Non sapevamo nulla, ringraziamo il Consigliere Putzu che ci mette a disposizione questa notizia e da parte nostra solidarietà, vicinanza, condanna totale perché la democrazia è quello che vediamo qui dentro, anche con toni qualche volta un po’ troppo accesi. però la politica è fatta di confronto, di idee nel tentativo di valorizzare sempre le proprie e di demolire le altre, ma con il rispetto assoluto delle persone, sempre.
La sede di un partito è un atto intimidatorio non accettabile, quindi da parte nostra …, lo dico venendone a conoscenza solo in questo momento, confido che non sia un atto di carattere politico perché creerebbe delle preoccupazioni, ed ha ragione il Consigliere Putzu, che non sono da ricondurre e non possiamo nemmeno ripensare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Per esprimere come Lega la piena solidarietà al gruppo di Fratelli d’Italia per quello che è successo. Sono atti da condannare, auspicando che non ci sia una matrice politica dietro, che è una cosa da debellare e da condannare in tutti i modi.
C’è piena solidarietà e auspichiamo che tali fatti non succedano più e su questo dovremmo adoperarci, forse anche noi dovremo moderare un po' i toni ed in determinate situazioni essere un po' più responsabili perché siamo di esempio e dobbiamo darlo anche agli altri. Spesso queste cose succedono perché in qualche modo le si alimenta e le si condivide. Dobbiamo condannare nel modo più assoluto, ma dobbiamo anche comportarci di conseguenza, essendo da esempio per tutti gli altri. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Lo ha già fatto il mio Capogruppo Consigliere Mangialardi, però ritengo doveroso intervenire anch'io per esprimere la mia solidarietà al Consigliere Putzu a tutti gli eletti di Fratelli d'Italia, ad ogni singolo iscritto e simpatizzante di Fratelli d'Italia della provincia di Fermo e non solo.
Voglio esprimere la mia ferma condanna perché è una vergogna quello che è avvenuto, che non potrà mai trovare la minima giustificazione se non l'indignazione.
Tra l'altro il fatto è avvenuto dopo la Giornata della Memoria e prima della Giornata del Ricordo, questo è ancora più grave perché quei momenti servono anche per rinnovare la memoria, il ricordo e l'impegno di ciascuno di noi ad un tempo diverso.
Voglio dire in quest’Aula, e termino Presidente, la mia solidarietà, la ferma condanna e la soddisfazione perché, lo ha già fatto il mio Capogruppo… Adesso sono venuto a conoscenza che anche il Segretario del PD della federazione di Fermo ha manifestato la ferma condanna e la solidarietà per l’ignobile gesto che è stato perpetrato ai danni degli amici di Fratelli d'Italia. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Ho appreso dal gruppo dei coordinatori provinciali del fatto avvenuto, noi come gruppo di Forza Italia condanniamo questi fatti, dobbiamo essere più responsabili e siamo vicini e solidali con il gruppo di Fratelli d'Italia del fermano.
Condivido quello che ha detto il Consigliere Marinelli, noi siamo da esempio, responsabili, toni più pacati e condanniamo fermamente questi fatti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Come Capogruppo del gruppo Civici Marche mi unisco alla solidarietà espressa dai colleghi agli amici della sezione di Fratelli d'Italia attaccata da questo ignobile gesto. Solidarietà al Consigliere Putzu.
Un gesto ignobile che viene compiuto in una sede di partito, che è la cellula base della nostra democrazia. Le sedi di partito sono le cellule alla base della nostra democrazia.
Rinnovo ancora la mia solidarietà e spero vivamente che gli autori di questo gesto ignobile siano individuati e puniti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Ho fatto parte di un partito, la Lega nord, in cui sistematicamente venivano bruciate e spaccate le sedi. Sono stati anni allucinanti, incredibili, dove manifestare …
Noi facevamo politica in maniera democratica e sistematicamente alle nostre sedi veniva usata molto spesso violenza.
Voglio anch'io manifestare la nostra solidarietà al Consigliere Putzu ed alla sede del fermano perché è una cosa profondamente incivile e ingiusta.
Spero, come ha detto il Consigliere Rossi, che chi ha compiuto questo atto ignobile venga preso e punito.
Voglio complimentarmi con il Capogruppo Consigliere Marinelli perché ha toccato il punto: a volte la politica deve usare dei toni più consoni e civili. Qualche volta anche noi qua dentro sbarelliamo e questo non va bene, non è giusto perché diamo il là all'animo di alcuni facinorosi ed in qualche modo la forza di compiere atti ignobili.
Ancora solidarietà al gruppo di Fratelli d’Italia. Grazie.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi, ringrazio tutti per avere accettato, come ha detto il Consigliere Mangialardi, questa ritualità come un momento non solo di sdegno, ma di solidarietà, a cui aggiungo la mia a tutte quelle che sono già state espresse, al partito di Fratelli d’Italia, alla sezione in cui è avvenuta la devastazione.
L’affermazione della politica in qualsiasi latitudine e schieramento deve avvenire nelle formule democratiche e riaffermarlo come Consiglio regionale è un gesto che in qualche modo significa riabilitare la politica nel senso vero del termine, nell'ambito democratico in cui dev'essere svolta.

Detto questo, torniamo alla proposta di legge n. 57, la sospensione per provare a trovare l'intesa su alcuni punti è ampiamente terminata.
Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Dopo la lunga pausa sembrava essere stato raggiunto un accordo su un ordine del giorno che impegnava le risorse dell’Aula e la Giunta verso l’obiettivo comune, quello di spingere l'approvazione della legge a livello nazionale con la richiesta di mettere le adeguate risorse perché il riconoscimento all’interno dei LEA non avesse poi la giusta copertura economica.
Nell’ambito di questo accordo eravamo venuti incontro anche ad altre richieste, che erano state avanzate sia dai Consiglieri del PD, come il Consigliere Cesetti con la presentazione di un sub emendamento, che dalla Consigliera Lupini del Movimento 5 Stelle su altri emendamenti e sub emendamenti che aveva presentato.
Abbiamo saputo pochi minuti fa che l'accordo è saltato, non c'è più l’intesa del Partito Democratico per cui il subemendamento all’ordine del giorno non può essere accolto se non c’è l’accordo dei presentatori.
Sugli ordini del giorno così come sono stati presentati non possiamo esprimerci favorevolmente e non essendoci l’intesa non potremo andare all’approvazione.
Reputiamo però che, siccome siamo persone serie ed aperte al confronto, al dialogo, che su quelle cose su cui ci siamo espressi favorevolmente, tipo gli emendamenti, anche se hanno fatto cadere ed è venuto meno il pacchetto intero da parte del Partito Democratico, noi reputiamo di approvarle comunque. Questo lo dico anticipatamente perché reputiamo che la buona volontà deve essere riconosciuta e noi siamo per comportarci non in maniera ideologicamente strumentale, cercando anche fuori tempo massimo, all’ultimo, di venire incontro alle proposte di altri soggetti.
Questo ci duole perché abbiamo interrotto, credo, i lavori per circa due ore, però alla fine è mancata la collegialità, ne prendiamo atto ed andiamo avanti con l’approvazione, quindi, gli ordini del giorno non troveranno favorevole accoglimento da parte della maggioranza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Mi scuso con la Consigliera Leonardi perché ero impegnato in un’altra vicenda, però l’ordine del giorno che abbiamo condiviso con le Consigliere Menghi e Leonardi può essere tranquillamente approvato perché quel subemendamento l’ho ritirato e presento un ordine del giorno ex, se si può fare ai termini di regolamento, con lo stesso dispositivo. L’ho scritto in questo momento, Presidente, se mi consente, solo se può aiutare per velocizzare, lo leggo se va bene perché…

PRESIDENTE. L'ordine del giorno lo affrontiamo dopo, va benissimo.

Fabrizio CESETTI. Presidente, le dico subito, per quel che mi riguarda e con l'autorizzazione del mio Capogruppo, che se viene approvato quell'emendamento che ho presentato, di cui ha parlato la Consigliera Leonardi, che è un subemendamento all’emendamento Ciccioli, l’ordine del giorno io lo voto favorevolmente.
L’ordine del giorno dice esattamente quello, se mi consente non lo leggo dopo, Presidente …

PRESIDENTE. Prego, prego, se questo è il contenuto…

Fabrizio CESETTI. Esatto. “I sottoscritti Consiglieri regionali, vista la proposta di legge n. 57 del 9 luglio 2002; letto il secondo periodo del comma 1 dell’articolo 6; letto l’ordine del giorno a prima firma del Consigliere Carancini ed altri; ritenuto opportuno conferire istruzioni alla Giunta in relazione all’atto in esame - perché questo dice il Regolamento - impegna la Giunta regionale a considerare - identico - ai fini dell'assegnazione degli obiettivi, per enti interessati, di cui all'articolo 6 della proposta di legge n. 57, devono intendersi l’Asur e le singole Aree vaste”. Non serviva, mi hanno detto le funzionarie dell'Assemblea, che voglio ringraziare per la precisione e puntualità, che si può fare così, lo dice il Regolamento, quindi non c'è ...
Questo lo presento e credo che se poteva essere votato quello può essere votato anche questo, non c’è problema.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Sennò avremo buttato via due ore del nostro tempo, lo dico per la Consigliera Leonardi, ci stiamo parlando in diretta, condividendolo.
C’è stato un passaggio tecnico nel senso che l'ordine del giorno che abbiamo presentato non può prevedere un emendamento se non sottoscritto da tutti i presentatori, però pensavo, e mi ha sorpreso un po' la dichiarazione della Consigliera Leonardi, che ci fosse una condivisione con il Consigliere Cesetti che per mio mandato si sta adoperando, visto che c’erano le interrogazioni alle quali dovevo avere risposta.
Se questa occasione ci mette nelle condizioni di superarlo e di avere una valutazione che poi sottoporremo … Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Le chiedo scusa, per ricapitolare, noi avevamo concordato degli emendamenti all’ordine del giorno presentato dal Partito Democratico con i quali avremmo modificato integralmente la parte delle richieste, con la proposta precedente, in particolar modo legata all'ambito nazionale, a questo di cui avevamo parlato, ma evidentemente dentro il Partito Democratico non hanno trovato la quadra su questa modifica, si aggiungeva il subemendamento del Consigliere Cesetti che avrebbe emendato la nostra modifica, quindi, sarebbe diventato un ordine del giorno unico che modificava le richieste del Partito Democratico con quelle concordate e si aggiungeva il subemendamento del Consigliere Cesetti, questo per la parte relativa all’ordine del giorno.
In merito alla proposta di legge il Consigliere Cesetti ha presentato in quel pacchetto un subemendamento per integrare una figura all'interno del comitato tecnico scientifico. Tutto questo pacchetto, che avevamo messo insieme anche telefonicamente con la Consigliera Lupini, perché avremmo integrato l'ordine del giorno anche con una parte relativa a quello che chiedeva nel suo ordine del giorno, è saltato e l’ho saputo pochi minuti fa perché mi è stato detto che la modifica all’ordine del giorno, ci siamo visti con il Capogruppo Mangialardi e con i Consiglieri e Cesetti, non trova l’accoglimento del Partito Democratico per cui quel pacchetto di modifiche, che avevamo concordato, non lo possiamo presentare. Poi se il Consigliere Cesetti stacca quel subemendamento e lo fa diventare un ordine del giorno è una richiesta sua.
Mi consenta, noi avevamo fatto un pacchetto, abbiamo cercato di venire incontro alle richieste, anche arrivate all’ultimo secondo, abbiamo cercato di trovare una quadratura per poter arrivare all’unanimità, reputiamo che il tema sia sensibile per tutti, come nella scorsa legislatura. Poteva essere qualcosa di importante per questa legge, un segnale concreto perché, lo ripeto, le riforme e le richieste di aggiustamento alla legge vengono dai malati e dalle associazioni che li seguono. Siamo andati nella direzione e ci siamo aperti anche ad ulteriori richieste, come quella che ha fatto lei sulla composizione con una figura che non era stata richiesta dalle associazioni, che abbiamo comunque voluto accogliere. Potevate chiudere positivamente anche con l’accoglimento di un ordine del giorno, ma così come è stato scritto, lo sapeva bene il Partito Democratico, non può essere accolto perché la programmazione si fa in un’altra sede. Non possiamo impegnare oggi una situazione sapendo che si sta riformando non solo l’assetto sanitario, ma anche il Piano socio-sanitario.
Questo per chiarezza, è saltata l’intesa perché il Partito Democratico si è tirato indietro all’ultimo momento. Grazie.

PRESIDENTE. Più trasparenza di questa non ci può essere perché abbiamo assistito in diretta all’attività svolta nell'ambito della sospensione.
Adesso dobbiamo cominciare a discutere e ad approvare o meno gli articoli della proposta di legge.

Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2
Subemendamento 2/1/1 a firma dei Consiglieri Cesetti e Mangialardi.
Ha la parola, per Illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Telegraficamente, é vero che abbiamo speso un po' di tempo a margine della seduta, però spero che alla fine possiamo affermare che l’abbiamo speso bene e l’avremo speso bene se riusciremo a votare, come è giusto che sia, una legge così importante all’unanimità.
Mi sono chiarito anche con la Consigliera Menghi, che quando ho spiegato ha compreso che il senso del mio intervento era nella direzione di raccogliere le cose giuste che aveva detto il Consigliere Cancellieri, tant’è che abbiamo condiviso insieme alcune modifiche, ad esempio, questa, in quanto il mio intervento era sovrapponibile a quello del Consigliere Cancellieri.
Si prevede che il comitato tecnico scientifico, come ho detto, sia composto dal Direttore del Dipartimento in materia di sanità, di medicina interna, algologia, reumatologia, eccetera, noi diciamo anche da un responsabile dei dipartimenti di prevenzione designato dall'Azienda unica regionale.
Perché il responsabile del dipartimento di prevenzione? Lo dicevo prima nel mio intervento generale ed aggiungo che giustamente alla lettera c) del comma 4 dell'articolo 2 il comitato tecnico scientifico ha “il compito di elaborare le proposte da presentare alla Giunta regionale per l’individuazione e promozione della prevenzione delle complicanze delle patologie indicate all’articolo 1, in particolare, dice nei luoghi di lavoro”.
Credo che quello che è stato indicato nella proposta di legge sia molto qualificante, per questo mi ero permesso, a margine dell’intervento del Presidente del Consiglio, di scomodare l'intervento del nostro Presidente della Repubblica. Se questo è, in particolare nei luoghi di lavoro, all'interno del comitato ci deve stare anche un responsabile del dipartimento di prevenzione. Da qui l’emendamento.
Le Consigliere Leonardi e Menghi hanno ben compreso e insieme a loro il Consigliere Mangialardi, che è anche Capogruppo di minoranza, che ha firmato con me il subemendamento. Hanno compreso l’importanza di questo inserimento, quindi ne raccomando l’approvazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena Leonardi. Grazie, Presidente. Per esprimere il voto favorevole. Come ho detto nel mio intervento iniziale abbiamo concordato un pacchetto di modifiche per cercare di integrare e venire incontro e sebbene questa figura non fosse fra quelle che erano state richieste dai comitati e dalle associazioni, che erano venuti in audizione, abbiamo ritenuto che potesse comunque essere utile soprattutto per il post, non tanto per l'individuazione della patologia dal comitato quanto per quelle problematiche che chi soffre di fibromialgia o di sensibilità chimica multipla può trovare all'interno del proprio luogo di lavoro. Quindi, abbiamo reputato di poter accogliere e fatto fare questo subemendamento. Il voto è favorevole.

PRESIDENTE. Subemendamento 2/1/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/1 a firma del Consigliere Cesetti. Decaduto

Emendamento 2/2 a firma delle Consigliere Lupini e Ruggeri.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. L’emendamento è semplice ed intuitivo, chiediamo di inserire tra gli specialisti previsti in questo comitato tecnico scientifico, di cui approviamo l’istituzione, anche uno specialista in psicologia psicoterapia.
Mi sembra un segnale d'attenzione, come ho detto nel mio precedente intervento, anche all'aspetto psicologico, così da avere un'azione integrata e multidisciplinare effettiva. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Abbiamo concordato di accogliere il subemendamento della Consigliera Lupini come quello precedente. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2, cosi come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3
Subemendamento 3/1/1 a firma delle Consigliere Lupini e Ruggeri: “Dopo le parole ‘sentito il comitato tecnico scientifico regionale’ inserire le seguenti: ‘la Commissione assembleare competente’”.
Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Era una svista …

PRESIDENTE. Prego continui Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Esprimo voto favorevole perché abbiamo visto che era una svista nella rielaborazione dell’emendamento precedente per cui lo vogliamo reinserire. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Ringrazio la Presidente della Commissione Consigliera Leonardi che ha colto il mio tentativo di dare un contributo ed anche la giusta rilevanza e centralità alla IV^ Commissione sanità e politiche sociali della nostra Regione. Grazie.

PRESIDENTE. Subemendamento 3/1/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Il Consigliere Rossi esprime voto favorevole e non contrario

PRESIDENTE. Emendamento 3/1 a firma del Consigliere Ciccioli
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Quando abbiamo licenziato in Commissione la legge mi sono premunito di mandare il testo così com'era riuscito alle associazioni. Tre di queste mi hanno chiesto di presentare ... è stato presentato all'ultimo minuto, il venerdì sera della precedente seduta, per chiarire che ci sono due centri di riferimento, quello già codificato dalla precedente Giunta regionale presso l'ospedale Carlo Urbani di Jesi, la clinica reumatologica dell’università di Ancona, che si fa carico solo della neurofibromialgia, e rimaneva scoperta, ed il Direttore ha detto che loro non seguono questo tipo di patologia, la sensibilità chimica multipla, quindi il centro di riferimento è presso l'ospedale di Torrette.
Chiarire che ci sono due centri di riferimento appare un formalismo, invece è chiarire che le due tipologie, ampiamente separate, hanno due centri di riferimento diversi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Solo per dire che nella precedente votazione il mio voto era favorevole, purtroppo non è stato registrato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Voglio premettere che l'intento dell’emendamento lo condivido nella sostanza. Mi pare aver compreso che il Consigliere Ciccioli dica che i centri di riferimento regionali istituiti sono diversi per fibromialgia ….
Il contenuto letterale della norma, però, non potrà avere il mio voto favorevole, ma lo dico sperando che si comprenda che si rischia di mettere in discussione il centro di riferimento attuale di fibromialgia perché scrivere che la Giunta regionale individua le sedi nelle quali sono istituiti i centri di riferimento regionali, rispettivamente per la fibromialgia e la sensibilità chimica multipla, significa che c'è una ridefinizione.
A mio parere l'emendamento sarebbe stato più corretto se avesse detto che il centro di riferimento per la sensibilità chimica multipla è diverso da quello di Jesi, già affidatario. Secondo me c'è una contraddizione letterale e formale, che si declina all'interno della sostanza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Durante la discussione non sono intervenuto e non è intervenuto il Gruppo Rinasci Marche, comunque ho sentito, di questa legge noi siamo firmatari, tante discussioni, tanti interventi, quindi intervengo puntualmente perché qualcuno potrebbe dire che il Gruppo Rinasci Marche firma le leggi tanto per firmare.
Già in primavera abbiamo iniziato a fare degli approfondimenti sulla legge sulla fibromialgia e ricordo a quest'Aula che i pazienti affetti da questa problematica sono spesso lasciati soli, abbandonati. Questo punto che noi andiamo mettere all'interno della legge …

PRESIDENTE. Chiedo silenzio, ha perfettamente ragione.

Luca SANTARELLI. Nell’organizzazione noi andiamo ad inserire il comitato tecnico regionale, che si prenderà cura e si farà carico di iniziare un percorso, di migliorare la legge precedente, del 2017, e nello stesso tempo cercherà di mettere in campo le future linee guida. Perché? Perché nell'approfondimento che abbiamo fatto su questa legge è vero che ci sono dei punti critici e per questo vogliamo portare un ulteriore approfondimento alla votazione che vedrà il nostro favore perché comunque abbiamo firmato la legge.
I punti critici giustamente sono quelli che sono stati discussi anche nell'interruzione del Consiglio regionale. Parliamo anche di un'azione economica, che è stata fatta nel caso del Partito Democratico, quella di inserire dei denari all'interno della norma. Questa è una competenza che può essere vista anche in futuro per quanto riguarda l'ingresso di questa tematica nei LEA perché questa patologia, che non è riconosciuta, ha un grosso costo in quanto i pazienti hanno bisogno di più figure mediche, Bene, quindi, l'emendamento con il quale abbiamo aggiunto anche l’otorino e lo psicologo, prestazioni che purtroppo il paziente oggi non riesce a sostenere.
Un dolore cronico seppur benigno, in cui tutti i giorni il paziente ha necessità di avere l'assistenza di un cargiver, produce dei costi sociali altissimi. Bene il comitato che va ad impostare per il futuro le linee guida e figure come l’allergologo, lo psicologo, il terapista, il fisioterapista, il neurologo fanno sì che queste azioni possano guardare al futuro.
Bene anche quello che è stato messo in alcuni studi recenti nei quali si parla del concetto di fibromialgia anche dentro la reumatologia legata alle nuove azioni digitali, dare, quindi, un aiuto anche attraverso la telemedicina ed azioni di sanità digitale a questi pazienti. In tempo di Covid è stato ancora più necessario perché hanno trovato un doppio abbandono.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Luca SANTARELLI. Prima lo trovavano in poche risposte, oggi con la chiusura dei reparti, degli ospedali e con la difficoltà di accedere si sono purtroppo dovuti rivolgere alla sanità privata.
Rivolgersi alla sanità privata, cari colleghi, non è per un Paese civile una risposta ai temi sanitari, anche perché i costi sociali sono altissimi.
Da ultimo, le linee guida che produrrà il comitato .., abbiamo visto con la Consigliera Leonardi di fare il punto a distanza di un anno per vedere se la legge, che oggi stiamo votando, darà le risposte sul territorio, come? Usando il comitato, istituirlo in un certo senso fa sì che si trovino le strade per arrivare, anche con la speranza di un aiuto da parte dei nostri parlamentari, ad una legge nazionale istitutiva del cosiddetto codice di esenzione perché se andiamo a mettere in campo questa legge all'interno dei LEA la risposta vera …

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Luca SANTARELLI. Non è tanto in questa legge, ma in quei codici di esenzione che porterebbero civiltà a questi pazienti, che prima di tutto avranno una risposta nell'immediato, anche perché la perdita del lavoro è una perdita economica che porta a un danno sociale enorme e quando sono donne anche ad un danno familiare.
Abbiamo visto che la patologia colpisce prevalentemente le donne dai 25 ai 45 anni, in piena gestione familiare …

PRESIDENTE. Due cose ...

Luca SANTARELLI. Mi fermo, Presidente, non sono intervenuto all’inizio della discussione e non interverrò fino al termine.
Per questo motivo noi abbiamo firmato questa legge ed il voto sarà positivo. Grazie.

PRESIDENTE. Chiedo a tutti di tenere la mascherina sul viso a copertura del naso. Rispettiamo sempre questo precetto che in generale vale per tutti.
Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Intervengo sull'emendamento perché sarebbe auspicabile, come richiedono tutte le associazioni che si occupano di sensibilità chimica multipla, poter avere un apposito centro di riferimento regionale. Ma su questo ci asterremo perché, come ho già detto più volte in Commissione, temo che per come è realmente sistemata la sanità regionale sarà molto futuribile questa realizzazione. Dubito fortemente che riusciremo a mettere a terra nel prossimo futuro due centri, per la fibromialgia e la sensibilità chimica multipla.
Saremo molto attente a vedere che questa intenzione condivisibile diventi poi realtà, per ora ci asteniamo in attesa di vederne la realizzazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Siamo in dichiarazione di voto, mica ho capito quello che … sennò l'avrebbe fatta il Consigliere Carancini.

PRESIDENTE. Prego, faccia l’intervento, visto che sull’emendamento si è aperta la discussione, nella quale è intervenuto anche il Consigliere Carancini.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Il voto non può essere favorevole forse perché, guardo il proponente, l’emendamento è stato scritto velocemente e non adeguato, nel senso che qui si mettono in discussione i due centri, non si dice che c'è il nuovo centro della sensibilità chimica multipla che va distinto, con dei costi che poi troveremo modo di valutare. Però se si mette in discussione, e lo chiedo al proponente, anche il centro di reumatologia al Murri di Jesi votiamo contro, come anticipato dal Consigliere Carancini, se invece è un problema di velocità, visto che in Commissione non l’abbiamo potuto affrontare ed avremmo avuto un’espressione diversa … Se è come l'abbiamo interpretato il nostro voto sarà contrario. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliare Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Ricordo a tutti che le leggi sono necessariamente astratte, non possiamo individuare con questa legge …, deve essere quello il centro attuale di riferimento di Jesi già in attività o un altro.
Diciamo che ci sono due centri di riferimento, poi il buon senso dice che la scelta della amministrazione regionale con il parere dell’Asur e delle Aziende ospedaliere deve essere tenuta nella massima considerazione, però l'eccessivo zelo nella difesa del centro di Jesi dà cattiva impressione. Il cardinale Mazzarino, Primo Ministro di Francia, fondatore della Francia moderna più di Richelieu diceva: “In politica, in amore e negli affari mai con troppo zelo” perché il troppo zelo rovina l’amore, gli affari e ti mette fuori gioco in politica.
Secondo me non c'è nessun problema, però questa difesa esagerata …, l’attenzione deve essere quella e se ce n’è un’altra meglio, ma che discorso è? E’ un rilievo irricevibile e credo che le cose stiano come sono ora. Hanno costruito un percorso, delle attività consolidate, a chi viene in mente di cambiarli se non ci sono le motivazioni? Però non si può fare la difesa dei propri orticelli, non va bene. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Credo che la discussione sia stata utile perché abbiamo capito che il Consigliere Ciccioli rimette in discussione l’individuazione di Jesi come centro di riferimento della fibromialgia. Questo è un dato di fatto, tanto che arriva a dire che se ce n'è uno migliore … Di questo va preso atto, è chiaro, lo dica chiaramente, lo ha detto, gliene do atto, significa che il centro di riferimento di fibromialgia di Jesi con il primario che si è fatto in otto in tutto questo periodo, dal 2017, da dopo l’emanazione della legge … Oggi attraverso questo emendamento, all'ultimo minuto fatto passare come indifferente, salta tutto perché la Giunta regionale dirà che il centro di fibromialgia potrà essere a Fermo piuttosto che a Macerata e non più a Jesi. E’ scritto in questa legge, noi non possiamo condividere, si sarebbe potuto fare diversamente? Certo, sarebbe stato sufficiente che in questo emendamento si fosse scritto: la Giunta regionale, sentito il comitato tecnico scientifico, individua la sede nella quale sarà istituito il centro di riferimento regionale per la sensibilità chimica multipla, così si sarebbe diviso.
Questo è un dato di fatto, vuol dire negare a Jesi il proprio diritto e anche la gratitudine e il riconoscimento per tutto quello che ha fatto fino a oggi.
La vogliono far passare come una legge poco importante, poco incisiva, in realtà i cambiamenti sono nascosti per destabilizzare la storia di Jesi e del primario che per tanti anni ha operato così bene.
Ne prendiamo atto e confermo il voto contrario, anche dopo l'indicazione del gruppo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Per dichiarare il voto favorevole del gruppo Lega su questo emendamento e per respingere ogni tipo di valutazione astrusa o sospettosa di chissà quale inciucio e non so che cosa.
Questa modifica di legge tende a migliorare la legge del 2017, con la quale si era costituito un unico centro di riferimento anche per la malattia della sensibilità chimica multipla, che abbiamo capito avere altri punti di riferimento dal punto di vista scientifico.
Era necessario in questa modifica fare un passo avanti nei confronti dei malati di sensibilità chimica multipla che ci hanno richiesto un'attenzione specifica maggiore, essendo la loro patologia simile, ma assolutamente diversa, dalla fibromialgia, di cui si occuperà e continuerà ad occuparsi con maggiore energia e forza il centro Jesi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Intervengo in dissenso concordato ed in questo senso non parteciperò al voto perché non posso smentire me stesso.
Questo emendamento non è sbagliato perché è astratto come deve essere una legge, quello che dico da un anno e mezzo: la legge da una parte non deve essere generica, dall'altra non deve essere puntuale, ma astratta. Si dice che non si vuole confermare il centro Jesi, non credo che sia così, ma qualora fosse la Giunta anche senza questo emendamento lo può fare. Se non approviamo questo emendamento la Giunta lo può fare, anzi, se vogliamo l’emendamento aiuta in questa direzione perché in definitiva consente che cosa? “La Giunta regionale, sentito il comitato tecnico scientifico regionale, individua le sedi”, c’è il principio della motivazione e deve sentire il comitato tecnico. Senza questo emendamento lo potrà fare di sicuro, lo potrà togliere, con questo sarà molto difficile perché dovrà sentire il comitato tecnico scientifico e dovrà motivare.
Perché ho fatto questo intervento? Perché ho voglia di parlare? No, perché queste cose io le dico da un anno a questa parte ed in questa circostanza l'emendamento va nella direzione che io dico. Non partecipo al voto perché non me la sento di votare contro questo emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 3/1. Lo pongo in votazione (per appello nominale ai sensi dell’articolo 66, comma 2, punto c), del Regolamento interno):
Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, La-tini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Santarelli.
Contrari: Carancini, Casini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.
L’Assemblea legislativa regionale approva.

Emendamento 3/2 a firma del Consigliere Ciccioli.

Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. E’ un dettaglio, è vero che, se vogliamo dirlo facendo la prosa al Consigliere Carancini, il diavolo sta nei dettagli, però in questo dettaglio i centri regionali di riferimento predispongono, sentito il comitato tecnico scientifico, i percorsi terapeutici. Per queste patologie, non essendo ancora consolidato il loro accertamento scientifico, è necessario individuare i percorsi.
Lo dico in maniera molto più semplice, quando è esploso il Covid i famosi protocolli iniziali, scarsamente accertati scientificamente, non davano buoni risultati, per cui noi chiediamo che per queste patologie, che presentano ancora delle incertezze, i centri di riferimento traccino i percorsi terapeutici. Non può arrogarseli l'amministrazione, la Regione, ma i centri di riferimento.
Scusi, Presidente, mi dimenticavo, questo è un emendamento come il precedente che ho firmato, depositato e rivisto dal punto di vista tecnico, ma sono due richieste delle associazioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. L'emendamento sopraddetto ci vede favorevoli perché per i pazienti - questo l’abbiamo appurato durante i colloqui con le associazioni, che in parte sono state audite in Commissione e precedentemente le avevamo incontrate sul territorio - questa è una problematica sanitaria molto subdola e spesso si trovano in quella chiamata terra di nessuno. Addirittura si rivolgono fuori dalla medicina convenzionale, quindi, è anche un gesto di rispetto approfondire e capire da un punto di vista scientifico quali sono le azioni che andiamo a portare in campo.
L’emendamento prevede che, sentito il comitato scientifico regionale, si individuino le sedi, in questo anche tutto l'approfondimento scientifico per non indirizzare almeno nella nostra Regione pazienti in luoghi non idonei, oppure esporli anche a delle spese sanitarie non dovute.
Il voto sarà favorevole. Grazie.

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Si, siamo nella discussione ed il Consigliere Santarelli ha fatto anche la sua dichiarazione di voto perché è libero di farla anche in questa fase.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Per dire, poi lo dirà espressamente il Consigliere Capogruppo Mangialardi, che voteremo favorevolmente questo emendamento.
Quello su cui credo sia utile riflettere anche alla luce di questo emendamento è la netta, forzata e manifesta contraddizione tra le giuste indicazioni di aumento delle azioni funzionali all'assistenza ai malati delle due malattie, oggetto della discussione, e l’assenza totale di nuove risorse. Che cosa voglio dire? Che noi abbiamo votato favorevolmente l'integrazione relativa alla psicologia, abbiamo messo delle azioni, delle tessere ..., mettiamo in campo tutta una serie di azioni legittime, accettabili, puntuali, ma non ci mettiamo un centesimo in più. Mi chiedo è normale questo? Credo che non lo sia e sia il modo per approvare una legge che sostanzialmente non sarà efficace.
La Consigliera Menghi nel proprio intervento ha ricordato di come il primario della reumatologia dell'ospedale Urbani Jesi si sia lamentato di avere una sola persona. Noi non mettiamo un centesimo in più per una persona. Vi faccio un altro di esempio: ci sono i famosi due registri, a che cosa servono? Ad indicare solo i nomi? No, i registri sono funzionali all'analisi dei dati per poi realizzare una relazione finale, allora mi chiedo: tutte queste azioni che mettiamo in campo, di cui ci riempiamo la bocca perché dobbiamo dire che abbiamo messo lo psicologo, che abbiamo messo l'azione con le tessere, abbiamo messo tutto, ce ne possiamo mettere a bizzeffe …, però, non c'è un solo euro in più. Questo è il dato di fatto.
Voterò questo emendamento, ma sappia chi poi dovrà confrontarsi con la possibilità di rispondere e di andare a usufruire di quei centri, che non c'è un centesimo in più, come ci ha detto il primario di reumatologia che ha dichiarato in Commissione: “Ma signori miei, se non ci mettete un euro, noi resteremo come siamo dal 2017”.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Il Consigliere Carancini ha ragione da vendere perché, mentre prima ho detto che non volevo votare contro l’emendamento del Consigliere Ciccioli perché era giusto …, perché il Consigliere Carancini ha ragione da vendere? Con l’’emendamento del Consigliere Ciccioli, che io non ho votato, però giusto, si prevede che la Giunta regionale possa individuare più sedi nelle quali istituire i centri di riferimento.
Con questo emendamento, sul quale anch'io voterò a favore, si dice che si possono fare maggiori attività, ma per farle ci vogliono le risorse. Allora, che cosa è necessario? Anche su questo oggi sarà un paradosso. In parte condivido quello che il Consigliere Ciccioli all'inizio ha detto: “Devono provvedere con le risorse che ci sono”. Su questo ha le sue ragioni perché secondo me per dare attuazione a questa legge si deve provvedere con le risorse della sanità. Nella sanità ci sono 3.200.000.000 circa e lì che dobbiamo intervenire. Tanto è che dopo ci sarà l'ordine del giorno che presento perché sulla clausola dell’invarianza …, per me è giusta anche questa clausola e anche qui purtroppo, dico purtroppo, ma non è, anzi, diciamo che è un’opportunità, “dall’applicazione di questa legge non derivano e non possono derivare nuovi o maggiori oneri per il bilancio regionale”. Ho detto prima che se così era sarebbe stata una sconfitta, invece no, il secondo comma dice che gli enti interessanti provvedono agli adempimenti previsti con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili alla legislazione vigente. Bastava scrivere che l’Asur, le Aree vaste, e le Aziende sanitarie provvedono agli adempimenti previsti con le risorse umane, strumentali e finanziarie. Bastava scrivere questo. Purtroppo non lo possiamo fare perché non siamo in tempo a presentare emendamenti, ho fatto l’ordine del giorno, ma è qui che dobbiamo intervenire e, ripeto, dal mio punto di vista il Consigliere Ciccioli ha colto all’inizio, tant’è vero che, e lo dico anche per sottolineare quanto di giusto ha detto il Consigliere Carancini, senza risorse una legge come questa è tamquam non essent, ma ci sono e vanno presi lì, perché? Ad esempio l'articolo 5, poi ne parleremo, dice che la Giunta regionale trasmette al Consiglio Assemblea legislativa con cadenza annuale un’infinità di cose, tra cui anche una relazione sui trattamenti e interventi sanitari conseguenti, che cosa fa la Giunta? La Giunta nel dare gli obiettivi agli enti del Servizio sanitario regionale, l’Asur, le Aree Vaste e le aziende ospedaliere …

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Fabrizio CESETTI. Tra questi obiettivi ci deve essere l'attuazione di questa legge e per attuarla dove devono prendere le risorse? Nel budget della sanità, 3.200.000.000 euro circa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Capisco che da questo punto di vista, con massima umiltà, sono un privilegiato essendo vissuto 36 anni dentro la sanità e sono persona informata sui fatti. Quando ero Capo dipartimento e chiedevo risorse, in genere personale, cosa facevo? Chiedevo alla mia amministrazione, facevo tutti i passaggi e mi si attribuivano le risorse che spesso ho avuto anche in maniera abbastanza …, purtroppo mai abbondanti, ma decenti.
Cosa deve fare l'Azienda? La prima operazione è il piano occupazionale, che è stato approvato l'anno scorso, che prevede nell'Area vasta 2, in cui insiste l'ospedale di Jesi, 150 assunzioni. Il problema è che il Direttore di Area vasta stabilirà che 10 sono per il pronto soccorso, 3 per la radiologia, 5 per la rianimazione, 5 per la medicina interna e metterà 1 o 2 unità nella struttura che ritiene importante e di prendere in considerazione.
La Regione dà le indicazioni, poi il secondo passaggio, quello successivo, appartiene alla decisione del Piano occupazionale che, così com’è strutturato tra l’altro dalla vecchia amministrazione, viene proposto dai Direttori e approvato dalla Giunta, che poi può modificarlo purché a saldo immutato. Ammettiamo che 145 siano le assunzioni, se io decido che tolgo, che ne so, 2 persone da una struttura e ne metto 2 in un’altra, non devo fare il passaggio, è possibile, la cosiddetta trasformazione del posto. Tutte queste sono sciocchezze, mi dispiace, purtroppo qui c'è ignoranza, ignoranza sanabile con la conoscenza. Se ci fosse la conoscenza delle procedure uno saprebbe come stanno le cose nel momento in cui la Regione dà le indicazioni. Questa indicazione dovrebbe essere approvata e fatta propria dai Direttori dell'Azienda ospedaliera anche dell’INRCA e trasformarsi in atti. Le risorse di personale e gli spazi terapeutici li devono dare gli enti delegati alla gestione della sanità.
Ribadisco parere favorevole all’emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 3/2. Lo pongo on votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3, cosi come emendato. Lo pongo in votazione

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4
Ha la parola, per dichiarazione di voto, Il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Presidenti, signori Consiglieri, questo è il simbolo dell'ambiguità e della illogicità e ringrazio dell’ignoranza che ci viene attribuita dal Consigliere Ciccioli, il testo di questo articolo è: “La Giunta regionale presenta al Consiglio Assemblea legislativa un progetto sperimentale sui costi relativi alla spesa per la cura delle patologie indicate”. C'è un problema soggettivo, io non so se l’Assessore Saltamartini, che si dissocia sempre dalla struttura, è capace di fare un progetto, non perché non lo sappia fare, ma perché credo che non abbia le competenze. I progetti li fanno i tecnici, vuol dire nel caso specifico chi oggi, per esempio, guida il centro di riferimento di reumatologia o anche il comitato consultivo che viene istituito. No, noi per giustificare il tutto diciamo che è la Giunta che presenta un progetto sperimentale sui costi. Non so se si comprendono le contraddizioni e l'assurdità di una formulazione letterale.
Il progetto viene presentato da chi è competente rispetto alle materie, che poi passa alla Giunta regionale rispetto alla scelta. Mi lasci dire, Consigliere Ciccioli, che lei è capace di far credere che il Padreterno poverino è morto di freddo, se valessero le sue argomentazioni utilizzate prima, secondo le quali non c'è bisogno perché c'è il Piano occupazionale e decidono loro ... Se noi prevediamo in Area vasta 2 150 persone e poi la struttura deciderà di metterne una a Jesi, che cosa veniamo a fare qui noi durante l'anno? E’ sufficiente approvare il bilancio a fine anno e non venire più.
Il Consigliere Ciccioli non capisce, fa finta di non capire che il Consiglio regionale dà indirizzi e quando approva una legge come questa dare l’indirizzo significa che quella specifica materia vale una scelta perché quando si amministra non si può fare tutto. E voi vi nascondete dietro delle argomentazioni ridicole politicamente, che fa il Consigliere Ciccioli, perché non volete scegliere, non avete la forza di dire che la fibromialgia e l’altra malattia sono due priorità. Voi fate una legge manifesto senza un centesimo, aumentando tutte le azioni per poter raccontare alle associazioni che l'avete approvata.
Consigliere Ciccioli ho letto testualmente quello che dice la Presidente dell’Associazione marchigiana malati reumatici, che vi dice: “Guardate, che se non ci mettete un centesimo non varrà niente”. Vi dimenticate di questo dettaglio. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Da remoto il Consigliere Antonini mi comunica che sul precedente articolo l’articolo 3 non ha partecipato al voto, voleva votare, ma non ci è riuscito ed avrebbe votato favorevolmente. Adesso ne prendo atto e metto la dichiarazione a verbale, non ha preso parte alla votazione. Adesso ha funzionato e le chiedo di confermare che ha votato in senso favorevole all’articolo 4.

Articolo 5
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ha detto il Capogruppo Mangialardi che noi voteremo a favore, mi pare, di questo articolo, però io voglio argomentare perché il voto è favorevole.
Come ho detto prima, questo articolo impegna la Giunta a conferire tra gli obiettivi in sanità di conseguire le finalità di questa legge perché nel momento in cui nella clausola valutativa si dice che la Giunta regionale sulla base …, bla bla, dovrà trasmettere all’Assemblea con cadenza annuale, a decorre dal 2022, una relazione sullo stato di attuazione e sugli effetti di questa legge, contenente almeno le informazioni relative ai trattamenti ed agli interventi sanitari conseguenti, questo significa che è coerente l'ordine del giorno, che ho presentato insieme al Consigliere Mangialardi, che la Giunta deve considerare negli obiettivi l’Asur - gli enti interessati era troppo generico - e le Aree vaste. Poi ho fatto un emendamento, raccogliendo le indicazioni della Consigliera Leonardi, ed ho aggiunto le aziende ospedaliere. Secondo me, letto questo coordinamento la Giunta sarà obbligata e noi gliene chiederemo conto in quest'Aula all’atto della presentazione con cadenza annuale del monitoraggio, della relazione, perché questa è la clausola valutativa ed io la condivido. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Non possono non tornare su questo argomento che, per quanto mi riguarda, è centrale rispetto a tutta la legge. Approvare una legge così importante senza aggiungere un solo euro rispetto agli intendimenti ed alle azioni che sono state programmate e previste è una contraddizione che presto troverà la luce, saranno nodi che verranno al pettine.
Voglio fare un'osservazione sull'argomentazione del Consigliere Cesetti che, una volta tanto, non mi vede condividere il suo tema. Il Consigliere Cesetti sulle risorse fa questa osservazione e dice: “Ma, scusate, è sufficiente che le strutture applichino sul budget attuale, definiamolo di 3.200.000.000, quello che deve essere fatto”. Ha un limite questa osservazione, mi permetto di dire che oggi quei 3.200.000.000 sono tutti allocati e se decido di mettere 100.000 euro per la legge sulla fibromialgia significa che li devo togliere da dove sono oggi. Perché c'è la critica all'invarianza finanziaria? Perché non è vero che è sufficiente dare alle apicalità strutturali gli obiettivi perché gli obiettivi si definiscono, oggi ci sono mille voci che affrontano i 3.200.000.000 e domani saranno milleuno e rispetto a quelle previsioni una parte subirà una decurtazione di 100.000 euro. Questo significa che noi modifichiamo una legge ad invarianza finanziaria, penso che sia sbagliato, che sarebbe stata …
Presidente, scrivere ...
Ho proposto anche, e lo dico per correttezza, alla Presidente Leonardi una modifica dell'ordine del giorno, che poi discuteremo. Ho scritto che si potevano anche non individuare i 200.000 euro che sono previsti nell'ordine del giorno. Ho chiesto di individuare nella prossima variazione di bilancio una variazione compatibile per uno degli obiettivi nella misura finanziaria che voi avreste deciso. Vi avrebbe messo nelle condizioni di dire fra sei mesi, se si fosse voluto, se c’erano 50.000 euro che quei 50.000 erano destinati. Non lo si è voluto fare, questo dimostra ancora una volta la non volontà di rendere efficace una legge che noi stessi abbiamo detto, rispetto a quella del 2017, non essere stata efficace perché mancavano le risorse, semplice!
Ribadisco, per fare le leggi e per volere una cosa in amministrazione, per chi c'è stato, c'è la necessità di investire, se non si è in grado si dice lealmente al cittadino e non si investono 100.000 euro. Grazie.

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Siamo in dichiarazione di voto sull’articolo 6. Se vuole intervenire deve farlo in dissenso al gruppo PD, rappresentato dal Consigliere Carancini.

(Interventi fuori microfono)

Può esprimere il proprio voto senza doverlo dichiarare. Non voglio tacitare l'espressione del voto, però può essere fatta anche senza doverlo per forza dichiarare, se è in contrasto, se è in linea è di uno solo.

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Diciamo che il voto del Consigliere Carancini è in dissenso con il voto del Gruppo del PD, possiamo dirlo in questo modo.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Rimettiamo un po' d'ordine, pensavamo di essere nella discussione invece siamo in dichiarazione di voto. Ci stiamo orientando a votare favorevolmente questa legge, poi motiverò più dettagliatamente i percorsi e i motivi nella dichiarazione di voto generale.
Condivido totalmente le valutazioni che ha fatto il Consigliere Carancini perché questa è stata la preoccupazione iniziale nostra, di una legge ad invarianza finanziaria, però i percorsi in questo caso sono misurabili ed oggi l’approviamo e tra sei mesi potremmo verificare al netto di tutti i retropensieri che ogni volta vengono aperti in quest'Aula rispetto alle responsabilità del passato.
Creiamo una cesura, abbiamo la presunzione e la volontà di aprire un percorso diverso con due centri, strutture, strumenti, personale e con le stesse risorse, i famosi 3.200.000.000 che, vista la conoscenza completa della struttura sanitaria, che oggi avete, inevitabilmente porteranno a sottrarre servizi, risorse e strumenti ad altre unità operative complesse di questa Regione.
Noi che stiamo di qua e che votiamo la legge andremo a misurarla, Consigliere Ciccioli, non perché siamo incompetenti, ma perché abbiamo troppa competenza, vi diamo credito e lo vogliamo vedere, vogliamo vedere i due centri - magari confermando quello di Jesi, se non viene fatto per ripicca, come ha dichiarato - vogliamo vedere l'altro per la sensibilità chimica multipla e vogliamo vedere le assunzioni che farete e i progetti che metterete in campo sottraendo inevitabilmente risorse.
Su questo tema abbiamo presentato un ordine del giorno, le risorse le andrete a recuperare dentro il budget dell’Asur e delle Aziende e noi con grande attenzione, competenza e verifica sistematica andremo a vedere dove quelle risorse verranno sottratte, soprattutto i tempi che vi darete, che si daranno, non si capisce più chi dà gli indirizzi e chi li deve attuare perché ogni volta le responsabilità e i percorsi vengono mescolati, come dicevamo prima, nell'articolo 4 bis …Ho finito il tempo, su questo voteremo a favore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. È chiaro che le previsioni sono sempre difficili nella pubblica amministrazione, in politica, nell'esecuzione dei tempi, possono accadere fatti nuovi come nuove pandemie e via di seguito. Detto questo, noi ci siamo fatti carico del ...
L'articolo 5 recita, se ricordate bene, “la Giunta regionale sulla base del monitoraggio effettuato dal comitato tecnico scientifico regionale”, che significa che deve presentare al Consiglio Assemblea legislativa con cadenza annuale, a decorrere dal 2022, a fine anno, una relazione sullo stato di attuazione e sugli effetti di questa legge. Non solo ci poniamo il problema, ma l’abbiamo anche codificato nell'articolo 5, per questo non dico che siamo tranquilli, la tranquillità non ci sta mai, mi ricordo ancora quando Renzi disse: “Sta sereno”, non stiamo sereni per niente, però abbiamo messo dei paletti che a mio parere funzioneranno.
Tra l'altro andiamo verso una revisione delle strutture regionali, della legge 13, andiamo verso nuove nomine dei direttori generali, ci sarà una rivoluzione che voglio sperare dia un impulso. Su alcune cose non voglio dire che saremo molto severi, ma ci guarderemo dentro, non è che stiamo, per dirla come Bersani, pettinando le bambole. Personalmente nei prossimi giorni incomincerò una serie di visite alle Aree territoriali per capire meglio come stanno le cose. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Per esprimere voto favorevole e per fare questa precisazione.
Da parte nostra come gruppo Lega siamo favorevoli, non per chissà quali ipotesi o congetture, ma perché confidiamo che la modifica dell'istituzione del comitato tecnico scientifico, che vede presenti medici e rappresentanti di associazioni, ci aiuterà in un percorso step by step perché, viste le problematiche della sanità, tutta, regionale …, mi pare che questa sera l'Assessore Saltamartini sia stato costretto a puntualizzare apertamente le questioni.
Noi confidiamo che con l'istituzione del comitato tecnico scientifico avremo gli obiettivi, le finalità su cui questa legge …, che ricordiamo è nata nel 2017 con voto unanime.
Ci farebbe piacere se questo percorso condiviso continuerà anche in questa sede per poi fare ulteriori passi avanti, ripeto, per le due patologie. Una è la fibromialgia per la quale ancora non c’è l’inserimento nei LEA e l’altra è ancora scientificamente poco individuata e poco chiara.
Non vogliamo coltivare aspettative illusorie, ma vogliamo continuare a camminare insieme ai rappresentanti delle associazioni, agli specialisti di questa Regione per dare un contributo concreto ai malati di queste due patologie. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 6. Lo pongo in votazione (appello nominale ai sensi dell’articolo 66, comma 2, punto c), del Regolamento interno). Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Biancani, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Casini, Ce-setti, Ciccioli, Latini, Leonardi, Mangialardi, Marcozzi, Marinangeli, Menghi, Putzu, Rossi, Santarelli, Serfilippi, Vitri.
Contrari: Carancini, Lupini, Ruggeri.
Astenuti: Nessuno.

L’Assemblea legislativa regionale approva.

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Adesso dobbiamo passare alle proposte di ordine del giorno che sono esattamente tre. La prima è presentata dal Gruppo Movimento 5 Stelle, dalle Consigliere Ruggeri e Lupini. Leggo il dispositivo: “Impegna la Giunta regionale ad attivarsi affinché nei percorsi diagnostico-terapeutici multidisciplinari di presa in carico dei soggetti affetti da fibromialgia e da sensibilità chimica multipla predisposti dal centro di riferimento regionale venga potenziato un adeguato percorso di supporto psicologico effettuato da figure professionali del servizio sanitario nazionale”.
Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Ho già esposto l’ordine del giorno nell’intervento precedente, la ringrazio e aspettiamo il voto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Abbiamo recepito il contenuto dell'ordine del giorno attraverso l'emendamento presentato dal Gruppo del Movimento 5 Stelle, l’abbiamo inserito nella legge. A questo punto sull'ordine del giorno tralascerei perché di fatto è in sintonia con l'emendamento. Una volta accolto l'emendamento viene a cadere il presupposto dell'ordine del giorno, anzi, chiedo che venga ritirato perché l'aspetto della psicologia, della psicoterapia ed il supporto sono stati inseriti nella legge. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di ordine del giorno a firma delle Consigliere Lupini e Ruggeri (n.57/odg1). La pongo in votazione

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Proposta di ordine del giorno a firma dei Consiglieri Carancini, Cesetti, Mangialardi, Casini, Vitri, Biancani, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. E’ un po' il centro di tutta la discussione, anticipo che voterò favorevolmente la legge a condizione che venga approvato questo ordine del giorno.
Per cercare ancora di centrare questo argomento voglio ricordare l’argomentazione che la Consigliera Leonardi ha utilizzato in discussione per dire: non occorre mettere risorse. La Consigliera Leonardi dice: “Ma, scusate, noi stiamo aspettando i LEA, la fibromialgia a breve sarà inserita e quindi lì andremo a prendere le risorse”. La domanda retorica è: che abbiamo fatto a fare la legge? Se noi prevediamo una norma e anticipiamo l'impostazione nazionale … Vi cito solo la legge della Valle d'Aosta, andate a guardarla, sulla fibromialgia, che non è ancora inserita nei LEA, la Regione investe risorse, quante possibili, per potere, per esempio, dare un'esenzione parziale per le malattie di fibromialgia più gravi. Che cosa vuol dire? Che se noi ci leghiamo all'inserimento della patologia nei LEA le leggi non servono a niente. E’ sufficiente andare a guardare l'articolo dell'istituzione del comitato, tra i compiti c’è, è la lettera b), non le cito tutte: “Esprimere parere sul piano triennale di formazione, aggiornamento professionale, personale sanitario”. Si fa a costo zero? Lettera c): “Elaborare le proposte alla Giunta regionale per l’individuazione e prevenzione delle complicanze delle patologie, in particolare nei luoghi lavoro”. Si fanno a costo zero? “Coordinare il registro regionale di cui al comma 3 articolo 2, redigere relazione annuale sul monitoraggio della patologia indicata all’articolo 1”. Si fa a costo zero? Non solo ci abbiamo messo gli psicologi, due centri, ma raccontiamo delle bugie ai cittadini, raccontiamo delle bugie se approviamo una legge a invarianza finanziaria.
La proposta modesta, umile e disponibile era quella di dire: “Guardate, diamo un segnale ai malati di fibromialgia, prevediamo un impegno minimo per fare una delle cose che il comitato ha come compito”. Ci includiamo una risorsa, la vogliamo definire, la definiamo con la prima variazione. Sarebbe stato un segno tangibile di disponibilità nei confronti dei malati di fibromialgia. In questo modo con questa legge li tradiamo perché noi facciamo credere che approvandola facciamo un passo avanti, la tecnica della Consigliera Menghi. No, non solo non facciamo un passo avanti, ne facciamo uno indietro perché se non siamo stati in grado di attuare la legge 38 del 2017, noi maiestatis, chi ha approvato quella legge molto importante, se voi in 15 mesi non siete stati in grado di fare una cosa diversa dal passato, oggi approvando questa legge e mettendoci altre azioni e funzioni non facciamo un passo in avanti, ne facciamo due indietro e raccontiamo una bugia ai cittadini. Ecco perché mi sono permesso di dire alla Consigliera Leonardi: “Diamo un segnale!”. Nel fondo indistinto regionale ci sono anche risorse, quando le si vuol trovare, per dare risposte ai cittadini.
E’ una legge manifesto che sarà inefficace, tradendo le aspettative dei malati. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Solo per dire che la legge del 2017 non ha funzionato, era dal punto di vista dell'impostazione una norma accettabile, ma non ha funzionato per alcuni aspetti. Nel frattempo c'è una cultura molto più consolidata rispetto a queste due patologie. Quattro anni fa nessuno aveva pensato di inserire la neurofibromialgia nei LEA, adesso l'Istituto superiore di sanità ha detto che è una malattia definita e il Ministro per la prima volta ha detto: “La metteremo” Non l'ha fatto, però, ha detto che è nella prospettiva della revisione dei LEA. Questo significa che dal 2017 ad oggi qualcosa è cambiato nella cultura medica, si è consolidata l'idea di questa patologia, anche sulla sensibilità chimica ci sono stati degli studi molto più avanzati rispetto al passato. Sta consolidandosi nella cultura medica generalizzata la diagnosi perché prima c'erano addirittura problemi di diagnosi, criteri diversi di diagnosi, ed il trattamento di queste patologie.
Questa è una legge che fa fare molti passi avanti, è compito questo sì della politica, quindi, dell'Assessorato, controllare che le cose vadano avanti nel migliore dei modi. Ci proviamo e credo che se c'è un'indicazione precisa da parte del Presidente della Giunta, dell'Assessore alla sanità ed anche di un modesto Capogruppo di maggioranza a fare determinate cose, credo che i direttori generali si allineeranno, questo penso.
Aggiungo un'ultima cosa che ritengo molto importante perché è complessiva, penso che quando si argomenta anche le critiche talvolta aiutano a fare le cose meglio, però devono essere fondate, se si fanno delle supposizioni, dei retro pensieri, “chiudiamo il centro di Jesi …”, ma non ci passa neanche per l'anticamera del cervello, ma se iniziate a dirlo magari uno ci comincia a pensare, quindi non fate un buon servizio se è sponsorizzato da una certa parrocchia politica.
Credo che il merito e la qualità debbano essere premiati e quando c'è qualità, merito, impegno, le cose vanno avanti perché sono più forti delle affermazioni della politica, dell'amministrazione.
Con questo spirito, con l'impegno a sorvegliare voto a cuore aperto, e tutta la maggioranza voterà a cuore aperto questa legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Consigliere Ciccioli, queste minacce che appartengono ai tempi andati se le potrebbe anche risparmiare, è il Capogruppo del partito del Presidente, ipotizzare, minacciare ritorsioni perché qualcuno difende, magari giustamente, l'unico presidio, che è un'eccellenza, non fa bene e dal mio punto di vista neanche le fa bene.
Voterò a favore di questo ordine del giorno che ho sottoscritto e nel sottoscriverlo ho condiviso anche questa considerazione giusta. Sussistono ancora difficoltà operative derivanti dalle limitate risorse economiche dedicate alla legge regionale n. 38 del 2017, è vero questo. Questa norma è stata approvata quando io c'ero, è una legge importante rispetto alla quale i tempi sono cambiati. L'unico errore che noi abbiamo fatto è solo di carattere formale, qual è stato? Nell'indicare gli enti interessati. Noi dovevamo indicare, quello che diciamo in quel ordine del giorno, che l’Asur, le Aree vaste e le aziende ospedaliere dovevano applicare questa legge e dovevamo metterla tra gli obbiettivi. Dal mio punto di vista le risorse per attuare questa legge vanno essere prese dal fondo sanitario. Ad esempio per quanto riguarda la prevenzione, ed è stato scritto nella legge: “la prevenzione, in particolare nei luoghi di lavoro”, questo è già LEA, l’ho detto prima, e questi con cosa vengono pagati? Con il fondo sanitario che ha un suo bilancio, lì devono essere prese risorse. È vero quello che si dice: che il fondo sanitario è quello e si toglie da altre parti, ma innanzitutto c'è da dire che ogni anno il fondo sanitario si incrementa, per fortuna, si dovrebbe incrementare almeno, ed è lì e in un bilancio di 3.200.000.000, all'interno di un’organizzazione in cui ci sono risorse strumentali, umane e di bilancio, che le risorse (strumentali, umane e di bilancio) per attuare questa legge vanno prese. Ed è giusto l'emendamento Consigliere Carancini perché nel momento in cui il Consiglio regionale fa una legge deve dare un segnale, fosse altro per le sue prime attività applicative, deve dare un segnale e così dimostra che crede in quella legge, ecco perché la richiesta di istituire un fondo, che altro non sarebbe che un fondo per creare le condizioni per cui questa legge possa dispiegare i suoi effetti, a differenza di come non è riuscita purtroppo, ahimè, nel passato. Credo che vada approvata, però è fondamentale, e questo lo dico anche al Consigliere Carancini, che giustamente pone l'attenzione del finanziamento, che questo vada messo tra gli obiettivi. E voi avete scritto bene, Consigliere Carancini - anche lei è in Commissione, in cui si è discusso, insieme al Consigliere Mangialardi - la clausola cosiddetta valutativa perché quella è l'occasione, come ha detto il Consigliere Mangialardi, per verificare se la Giunta crede veramente in questa legge, come ci crediamo noi.
Certo, dare oggi un segnale del bilancio regionale con 200.000 euro credo che sia importante, anche per quei dirigenti che questa legge la devono applicare.
Credo che la proposta di ordine del giorno del Consigliere Carancini, che ho sottoscritto e condiviso, in questa direzione possa essere un atto politico istituzionale molto importante, voterò a favore e ne raccomando l’approvazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Sono stata chiamata in causa più volte e voglio ribadire, raccontare quello che è successo durante le numerose sedute della Commissione in cui è stata trattata questa proposta di legge, ricordando quello che forse oggi si è perso un po' di vista. Sebbene la legge del 2017 ha avuto l'importanza di dare un riconoscimento ed una dignità a delle problematiche che fino ad allora fondamentalmente non venivano riconosciute, quello che ci è stato rappresentato oggi è la grave difficoltà di avere anche un accompagnamento, un supporto terapeutico, una strada da percorrere perché questi malati la maggior parte delle volte non sanno a chi rivolgersi. Non sanno come fare per capire, anche attraverso il supporto dei propri medici, di che cosa sono affetti, a che cosa corrisponde quella varietà di sintomatologie che non ha una definizione, una risposta univoca e certa, quindi, l'individuazione non solo dei due registri, ma in particolar modo dei due centri di riferimento fa sì che oggi si sappia che per quella tipologia di problematica c’è qualcuno a cui possono rivolgersi, a cui il loro medico di medicina generale può indirizzarli. Tutto questo è un procedimento molto complesso anche per i medici che ci sono.
Il comitato tecnico scientifico avrà un ruolo importantissimo e questa è una modifica essenziale, lo voglio dire, richiesta e voluta dalle associazioni dei malati che ci hanno chiesto fortemente quello che oggi andiamo ad approvare.
Svilire l’atto con dietrologie di fantomatiche chiusure dei centri quando, lo ricordo e lo ha detto bene il Consigliere Cesetti in difformità a quello che avete detto voi, la Giunta già per la legge è quella che ha giustamente il ruolo di individuare quello che all’origine era un centro, in quanto la norma metteva insieme fibromialgia e sensibilità chimica multipla. Ci hanno detto tutti quelli che sono intervenuti, compreso il responsabile del Centro presso l’ospedale Carlo Urbani di Jesi, che è un’eccellenza relativamente alle problematiche reumatologiche, colui che segue ed è stato individuato per il centro regionale, che la difficoltà è gestire ed individuare la sensibilità chimica multipla, quindi, individuare un altro centro, così come fu individuato dopo quella legge il centro di Jesi, è un aiuto, non una diminutio, così come c’è stato chiesto perché sono due cose diverse.
Impegnare oggi risorse che non sappiamo …, non voglio ripetere sempre lo stesso problema, ma mettere 100/200/300 mila euro se poi il tetto della spesa del personale non cambia e non potremo assumere professionisti, dovremo comunque farlo riorganizzando le risorse interne ed è quello che le organizzazioni e gli enti, l’Asur e le Aree vasta sono chiamate a fare, così come prima.
In questo caso abbiamo due poli che possono gestire le due diversità ed oggi la demagogia non serve perché non dà nessun tipo di risposta. Questa legge invece recepisce le istanze delle associazioni e dà delle risposte. Certo, sono parziali, anche noi attendiamo con ansia che insieme al riconoscimento dei LEA siano messe le risorse necessarie ad accompagnare anche le prestazioni sanitarie, per questo il voto è negativo. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di ordine del giorno. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Proposta di ordine del giorno a firma dei Consiglieri Cesetti e Mangialardi, con un emendamento.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Illustro sia la proposta di ordine del giorno che l’emendamento firmato da me e dal Consigliere Mangialardi.
Per tutte le considerazioni che poc'anzi ha detto il Consigliere Carancini, se verrà approvato questo ordine del giorno voterò a favore di questa legge, diversamente non la voterò.
Non ripeterò quello che ho detto, attiene al discorso del finanziamento senza il quale una legge è inefficace.
Questo emendamento impegna la Giunta regionale a considerare, ai fini dell'assegnazione degli obiettivi, che per enti interessati di cui all'articolo 6 devono intendersi l’Asur, le singole Aree Vaste e le aziende ospedaliere.
Questo da una parte costituisce l’interpretazione autentica, nel senso che enti interessati devono considerarsi Asur, Aree vaste e aziende ospedaliere, sono gli enti del Servizio sanitario regionale, dall'altra c'è l'impegno alla Giunta a mettere tra gli obiettivi da conferire alle Aree vaste, all’Asur, alle aziende ospedaliere, e come tali valutabili perché gli obiettivi poi sono valutabili, l’applicazione di questa legge perché si dice sostanzialmente che l’Asur, le Aree vaste e le aziende ospedaliere devono provvedere agli adempimenti previsti con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, che sono quelle, come ho detto prima, del Servizio sanitario regionale.
Sono le risorse strumentali del Servizio sanitario regionale, le risorse umane del Servizio sanitario regionale e non potrebbe essere diversamente, sono le risorse finanziarie attribuite al Servizio sanitario regionale, dell’Asur, delle aziende ospedaliere di cui al fondo regionale sanitario. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Intervengo per dire che le cose che ha affermato adesso il Consigliere Cesetti sono implicite, è chiaro che gli enti strumentali della Regione sono l'Azienda unica sanitaria regionale, probabilmente poi sarà più di una azienda ospedaliera, quelle che saranno.
In questo ordine del giorno non c'è nulla di nuovo, posso tranquillamente votarlo. Era così e rimane così, se il Consigliere Cesetti è contento noi lo siamo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Per dichiarare il voto favorevole del gruppo Lega rispetto a un chiarimento utile, che faceva parte anche della proposta di ordine del giorno sulla quale purtroppo non abbiamo trovato l'unità di intenti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Telegraficamente per tutti e due, Presidente. Dico al Consigliere Ciccioli che da una parte lo ringrazio perché vota a favore, così mi consentirà di votare favorevolmente la legge, dall’altra gli dico che sono molto contento di questo risultato, che non era implicito, perché nell'articolo 6 c'è scritto: enti interessati, e se voi mi dite che oggi la fibromialgia non fa parte dei LEA, quali sono gli enti interessati? Chi dice che sono l’Asur, …

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Prego, continui.

Fabrizio Cesetti. Gli enti interessati sono l’Asur, le Aree vaste e le aziende ospedaliere, perché lo dobbiamo dire? Perché quando voi avete scritto sempre sull'articolo 2: elaborare le proposte da presentare alla Giunta per la prevenzione, in particolare nei luoghi di lavoro. La prevenzione nei luoghi di lavoro la fanno le Asl, il Dipartimento di prevenzione che l’ha l’Asur. E’ bene che noi diciamo come interpretazione autentica che gli enti interessati sono: l’Asur, le Aree vaste e le aziende ospedaliere ed è bene che noi sottolineiamo con l’ordine del giorno: ai fini dell’assegnazione degli obbiettivi.
Diciamo quello che lei ha detto prima, tra gli obiettivi che la Giunta dà agli enti del Servizio sanitario regionale ci dovrà essere, se noi approviamo quest’ordine del giorno, l’attuazione di questa legge. Non ho scritto niente di particolare, ma è bene chiarirlo. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento a firma dei Consiglieri Cesetti e Mangialardi (pdl 57/odg3/1). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di ordine del giorno, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Per esprimere parere favorevole del gruppo Forza Italia. Ormai è scientificamente provato che la fibromialgia e la sensibilità chimica multipla sono patologie, la prima una malattia cronica complessa.
Accogliamo con favore la presente proposta di legge perché l’istituzione Regione non può non prendere atto di tutto ciò adeguandosi ai tempi della medicina, soprattutto ha il dovere, in questo caso il merito, di adeguare l'erogazione di prestazioni sanitarie con equità e puntualità, tracciando di fatto una linea ben precisa nell'operatività regionale. Un comitato ad hoc necessario per avere un tessuto regionale amministrativo e sanitario che abbia contezza dell'evolversi delle dinamiche mediche patologiche, anche territoriali.
Il nostro voto è sicuramente favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Per dichiarare con soddisfazione il voto favorevole del gruppo Lega.
C'è stata una discussione a volte accesa, aspra, abbiamo sospeso il Consiglio per due ore, ma non è stato tempo sprecato, anche se in apparenza poteva sembrare.
Credo che il compito della politica sia quello di trovare sempre, anche dopo un dibattito aspro, la possibilità di un confronto. Noi l’abbiamo trovato, ringrazio il Consigliere Cesetti perché è stato sul pezzo, ha messo a disposizione la sua competenza e grazie a questo abbiamo sicuramente migliorato un po’ la legge, poi alla prova dei fatti trarremo tutti le conclusioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Sono particolarmente soddisfatto di questa legge di cui sono il primo firmatario. L’ho sostenuta con impegno in Commissione e la Presidente le ha quasi dato una corsia privilegiata rispetto alle altre leggi, che non erano ancora mature per essere approvate, quindi soddisfazione.
La soddisfazione più grande è che in realtà questa norma non l'ho redatta io, ma è stata scritta quasi totalmente dai rappresentanti delle associazioni. In questo caso sono stato una sorta di portavoce che ha recepito – le abbiamo trasformate in termini giuridici, e ringrazio l'ufficio legislativo che l’ha reso possibile - le proposte organiche delle associazioni.
A mio parere è una buona legge, si può fare sempre tutto meglio, però è una base di partenza importante.
Durante la discussione qualche volta, forse, sono stato un po' esuberante e mi sono chiesto delle cose: se la struttura sanitaria della Regione è l’Asur, oggi organizzata con i suoi eredi, e le aziende ospedaliere, noi a chi ci dobbiamo rivolgere all’Erap? All’Assam? Alla nuova agenzia turistica per svolgere questa attività? Gli enti strumentali di sanità sono questi e tali rimangono. Vogliamo ribadirlo? Ma sì, va bene ribadirlo, non c’è nessun problema però è nella logica delle cose. Quindi, sono soddisfatto, anche che questo Consiglio, così mi sembra, recepisca all'unanimità questa legge, che non è merito di qualcuno in particolare, certo, qualcuno l'ha veicolata, ma di tutti che l’hanno approvata. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. La legge n. 38 del 2017 è stata innovativa, con un carattere d visione, un percorso che ha anticipato e aiutato anche tante altre Regioni a muoversi nel solco del riconoscimento della patologia della fibromialgia, ma che oggi avesse bisogno di una manutenzione indispensabile era elemento certo: la mancanza di riconoscimento nei LEA, il decreto legge n. 299 che tarda ad arrivare nonostante l'impegno della Senatrice del Partito Democratico, che è la prima relatrice di quella legge, che in qualche maniera ha delimitato il limite di azione.
Oggi rivisitiamo quella norma anche introducendo elementi, l’ha detto la Consigliera Leonardi che ringrazio, per diverse cose, che poi dirò.
Indubbiamente il doppio registro ed il comitato sono elementi di indubbia innovazione. Consigliera Leonardi lei ha fatto un bel lavoro in Commissione, abbiamo audito tutte le associazioni, che ringrazio per il grande contributo che hanno dato. Come ha detto il Consigliere Ciccioli anch’io le ho ricontattate tutte e non ho trovato questo grande afflato rispetto alla legge, in virtù dei temi che abbiamo più volte sottolineato oggi.
Ringrazio la Consigliera Leonardi perché ha ridato dignità al Responsabile del centro di Jesi, riconoscendo il lavoro incredibile che ha fatto in questi anni, quasi in solitudine e che non ha bisogno di nessuna …, non è perché uno è un'eccellenza, è capace, si adopera anche dentro maglie della norma che non sono così chiare, e glielo riconosce perché uno appartiene ad un gruppo di opposizione deve essere verificata. Non va bene nemmeno dirlo, esuberante, però l’esuberanza … dopo ci ha pensato la Consigliera Leonardi a ridimensionare anche qui questo tipo di impostazione.
Ringrazio il professore per il grande lavoro fatto, per il contributo che ha dato, nazionale e internazionale, partendo da una norma che era sperimentale, che aveva una visione e oggi noi, lo dico con grande rammarico, andremo a votare favorevolmente, ma è una norma sub iudice, inevitabilmente. Poi ci ritroveremo qui, come accadrà su tanti altri, temi perché non riuscirete ad attribuire le responsabilità a nessuno. Ve l'avevamo detto, se a questo poi aggiungiamo il Centro per le cure palliative di Fano, le risorse che devono arrivare al 3,5% della spesa totale della sanità per la salute mentale …, che abbiamo votato noi qui, non l’ha votato qualcun altro, ci siamo assunti la responsabilità, mettiamo tutto dentro il contenitore unico delle aziende, come abbiamo approvato con il nostro ordine del giorno ed inevitabilmente penso che il comitato della verifica delle politiche, Vicepresidente Casini, avrà tanto da fare e non ci sarà tanto tempo da aspettare.
C’è stata la presunzione di dire che a risorse invariate riusciremo a farlo, voi non siete in grado di capire come funziona la macchina e questa, invece, partirà immediatamente. Noi poi andremo a verificare e non vi sconteremo perché, come abbiamo più volte detto, avevamo indicato anche le soluzioni per rendere questa norma un po' più adeguata, però per il lavoro che è stato fatto e per le verifiche che faremo il nostro voto sarà favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Per dichiarare il voto favorevole, soprattutto per ringraziare la possibilità che stata data al gruppo Rinasci Marche dal primo firmatario Consigliere Ciccioli e da tutto il gruppo di Fratelli d'Italia di portare un contributo, come quello che abbiamo dichiarato 15 mesi fa in Consiglio regionale, che saremmo stati sempre dalla parte dei nostri concittadini marchigiani.
La norma parla di modifiche alla legge regionale del 2017 ‘Disposizioni in favore dei soggetti affetti da fibromialgia e da sensibilità chimica multipla’. Siamo a favore perché non sono cittadini di serie A, scusatemi se userò qualche parola di troppo, ma vado a braccio, ed abbiamo il dovere di sostenerli perché non sono di serie A. Chi come me ha giocato anche a calcio in categorie minori sa che è più difficile giocare nelle categorie minori, allora, cercare cavilli pretestuosi o il pelo nell'uovo su alcune azioni …
Siamo stati coinvolti circa otto mesi fa su questa legge, abbiamo ascoltato silenziosamente, abbiamo lavorato sempre in silenzio, senza far rumore e ringrazio la Consigliera Leonardi che conduce i lavori della Commissione sanità, in cui il nostro gruppo non può votare, ma può essere presente, ascoltare, parlare, fare emendamenti e, come in questo caso, sottoscrivere una legge. L’abbiamo sottoscritta non così per caso, ma con la responsabilità e la maturità di chi si prende cura, magari partendo da un punto perché chi non parte sta fermo.
Questa legge che è stata rinnovata, modificata, magari anche con piccole modifiche, ma il comitato sarà responsabile. Ci sono anch’io all'interno del comitato per la valutazione delle politiche, guardo il Consigliere Assenti, siamo insieme alla Consigliera Casini e alla Consigliera Marcozzi, quindi, andremo a valutare l'impatto che avrà questa legge di fronte ai nostri concittadini e cercheremo di capire se l'attuazione è in essere e se c'è qualcosa da modificare.
Il voto è favorevole e la firma è stata responsabile e concreta, frutto anche di un lavoro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Il mio intervento è per votare in dissenso, anche se credo che la maggior parte voterà favorevolmente.
C'è un falso storico, un dato di fatto che non corrisponde alla realtà rispetto a quello che hanno detto poco fa il Consigliere Ciccioli e anche la Consigliera Leonardi: non è vero che loro hanno raccolto tutte le istanze delle associazioni, è sufficiente andare a guardare quello che scrive l’associazione Amar Marche ODV, rispetto … Chiederei solo un attimo di silenzio

PRESIDENTE. Prego tutti coloro chi desiderano parlare di andare fuori dall’Aula, prego, fate silenzio.

Romano CARANCINI. E’ falso il fatto che hanno raccolto tutte le istanze delle associazioni. A proposito dell’articolo 6 sull’invarianza finanziaria leggo testualmente cosa l'associazione Amar ha scritto: “Questo articolo rende completamente inattuabile qualsiasi disposizione in favore dei soggetti affetti da fibromialgia e dei malati reumatici in genere. Se non si potenzia la rete assistenziale territoriale, sanando una situazione di grave coerenza in termini di personale, di strutture, è impossibile mettere in pratica qualsivoglia disposizione. Senza risorse adeguate il centro di riferimento regionale, già individuato nella clinica reumatologica presso il presidio ospedaliero Carlo Urbani di Jesi, così come il registro regionale di soggetti affetti da fibromialgia e da sensibilità chimica multipla, nonché l'attuazione delle linee guida per il percorso diagnostico terapeutico multidisciplinare non possono essere attivati. La carenza di fondi ha fatto sì che a quattro anni alla sua individuazione il centro regionale resti esclusivamente sulla carta”. Queste parole non le dice il Consigliere Carancini, le dice una delle associazioni che è intervenuta, che ha chiaramente individuato il punto centrale della questione.
Quando il Consigliere Ciccioli dice: “Abbiamo raccolto tutte le istanze” dice una bugia. Lui ha raccolto, come plenipotenziario, le sollecitazioni di tutte le associazioni meno che questa, questa è la realtà.
Usciamo con una legge che è incerta perché si dà carico alla Regione di scegliere i nuovi centri di riferimento anche della fibromialgia, revocando la scelta fatta su Jesi. C'è una legge senza risorse e abbiamo votato, anch'io l’ho fatto, l'aumento delle azioni a favore dei malati di fibromialgia con la speranza che si cogliesse il centro di questo problema.
Consigliera Leonardi, Presidente, sul treno dei populisti e dei demagogici, delle persone che fanno demagogia ci salite tutti, io non ci salgo anche se resto da solo, ci va lei con tutti quelli che votano una legge che avrà problemi più di quella che, fortunatamente, approvarono nel passato. Resto da solo, non fa nulla, ma avremo le risposte e ci sarà il momento nel quale questi elementi verranno al pettine.
Il mio voto è contrario. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Vorrei dare il nostro contributo che sarà di astensione e vorrei specificare che questa posizione è un’apertura di credito perché noi siamo a favore di qualunque intervento riguardo la sanità, che sia un aiuto ed un supporto per qualunque tipo di disturbo e di sofferenza.
Chiaro che ci preoccupa particolarmente l'aspetto degli investimenti economici, sappiamo che la sanità è in sofferenza, così come sappiamo, anche perché è stato più volte annunciato sulla stampa ed in quest’Aula, che si sta provvedendo ad una riforma di tutto il sistema e di tutta la rete.
Votare a favore sarebbe opportuno rispetto al nostro interesse per il sostegno a questo tipo di malattie, ma è prematuro in quanto vogliamo vedere gli investimenti nella sanità, soprattutto per quello che riguarda i professionisti, la pianta organica, per poter costruire due centri davvero efficienti nella presa in carico di questi due disturbi che sono, come già detto, simili e molto diversi per alcuni versi, diverso è anche il loro percorso rispetto al Ministero.
Dal punto di vista nazionale la fibromialgia aspetta di essere inserita nei LEA, quindi di avere tutte le attenzioni del caso e probabilmente la sensibilità chimica multipla avrà una strada ancora più lunga davanti per essere scientificamente riconosciuta e chiaramente definita.
Per avere un approccio serio e dare un contributo aspetteremo anche di discutere la nostra interrogazione, a questo punto non so con che tempi, proprio per riflettere su cosa davvero manchi all'attuazione della legge del 2017 e faremo una riflessione anche sulle modifiche che andremo a votare oggi.
Benissimo l’istituzione del comitato tecnico scientifico e ringrazio particolarmente la maggioranza per l'apertura e anche i colleghi dell'opposizione per aver colto lo spirito del nostro emendamento rispetto all’inserimento nel comitato della figura dello psicologo psicoterapeuta. Benissimo l’istituzione di due registri, ra una cosa dovuta ai malati riconoscere la differenza anche tra i due disturbi, però avrei voluto che fosse stata inserita la figura dello psicologo psicoterapeuta anche nella presa in carico, mentre è stato inserito soltanto nel comitato tecnico, che non è poco sicuramente e ne siamo soddisfatti, ma la presa in carico e il supporto psicologico, per come risulta essere la situazione ad oggi, è un impegno che l'Aula non poteva prendere, questo lo capisco, ma aspetto di vedere nel futuro questo cambio nella rete della presa in carico anche da un punto di vista psicologico, oltre a tutto quello che attualmente sappiamo mancare nel nostro sistema.
La pandemia ha reso tutto più complesso, diciamo che la nostra posizione di astensione è in attesa di questi nuovi investimenti, come ha detto l’Assessore Saltamartini: dovremo aspettare che si concluda questa pandemia?
Rimango attenta a questi temi, anche a valutare poi cosa verrà realizzato. Seppure l'intento della legge è condivisibile, vedremo tra un anno, come dice uno degli articoli che abbiamo approvato oggi, un po' conti alla mano cosa si è riusciti a fare. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 57, emendata. La pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Biancani, Bilò, Biondi, Borroni, Cesetti, Cic-cioli, Latini, Leonardi, Mangialardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Santarelli, Serfilippi, Vitri.
Contrari: Carancini.
Astenuti: Lupini, Mastrovincenzo.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Prima di chiudere i lavori del Consiglio di oggi due comunicazioni: venerdì mattina il sistema di votazione per le elezioni dei nuovi componenti del Consiglio di amministrazione dell’Erap sarà in forma mista perché abbiamo dei Consiglieri che saranno assenti, la stessa Consigliera Lupini.
Continueremo a votare in forma mista da remoto con il sistema telematico, quindi dovete portare il tablet.
La seconda comunicazione, anche se non ho preavvertito i Capigruppo, è che ho concordato pochi secondi fa con l’Assessore Saltamartini la possibilità di portare in discussione il punto sui fondi del PNRR Sanità fra due sedute consiliari, il 15 febbraio 2022.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 17,15.