Resoconto della seduta n.57 del 21/02/2017
SEDUTA N. 57 DEL 21 FEBBRAIO 2017

La seduta inizia alle ore 10,30


Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 57 del 21 febbraio 2017.
Comunico che
sono state presentate le seguenti proposte di legge regionale:
n. 117 in data 20 febbraio, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: "Nomina e funzionamento delle Commissioni per la determinazione dell'indennità di espropriazione", sulla quale è stata richiesta l'ammissibilità di cui al comma 2 dell'articolo 63 del Regolamento interno;
n. 118 in data 20 febbraio, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Modifiche alla legge regionale 30 settembre 2016, n. 21 ‘Autorizzazioni e accreditamento istituzionale delle strutture e dei servizi sanitari, socio-sanitari e sociali pubblici e privati e disciplina degli accordi contrattuali delle strutture e dei servizi sanitari, socio-sanitari e sociali pubblici e privati’”, assegnata alla IV Commissione assembleare in sede referente, al Consiglio delle Autonomie locali per l’espressione del parere di cui all’articolo 11, comma 4, della legge regionale 10 aprile 2007, n. 4, al Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro per il parere di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c) della legge regionale 26 giugno 2008, n. 15, e trasmessa alla II Commissione assembleare permanente ai sensi e per gli effetti del comma 1 bis dell'articolo 68 del Regolamento Interno;
n. 119 in data 20 febbraio, ad iniziativa del Consigliere Bisonni, concernente: "Promozione della cittadinanza digitale e benefici a favore delle persone diversamente abili", sulla quale è stata richiesta l'ammissibilità di cui al comma 2 dell'articolo 63 del Regolamento interno;
è stata presentata la seguente proposta di deliberazione:
n. 17 in data 16 febbraio, ad iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, concernente: "Istituzione di una Commissione di inchiesta su Aerdorica SpA" (iscritta all'ordine del giorno della seduta odierna).
sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 215 ad iniziativa dei Consiglieri Fabbri, Maggi, Pergolesi, Giorgini, concernente; “Posizione della Regione Marche in Conferenza Stato - Regioni per la tutela del lupo”;
n. 216 ad iniziativa dei Consiglieri Giorgini, Maggi, concernente: "Sospensione ed esenzione dal pagamento del bollo auto nelle zone colpite dagli eventi sismici del 2016";
n. 217 ad iniziativa dei Consiglieri Giorgini, Maggi, concernente: "Impegno della Giunta regionale a farsi promotrice presso il Governo dello Stato italiano a modificare la legge quadro aree protette n. 394/1991";
n. 218 ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Talè, concernente: " Ripristino della linea ferroviaria Fabriano - Sassoferrato - Pergola".
Ha chiesto congedo l’Assessore Casini.

Saluto alle scuole

Sono presenti in Aula e le salutiamo due classi di II^ media dell’Istituto scolastico comprensivo “Nardi” di Porto San Giorgio e di Fermo, benvenuti a tutti, ed una classe di III^ media dell’Istituto scolastico comprensivo “Marchetti” di Senigallia, buongiorno ragazzi.

(Applausi)

Proposta di legge n. 94
ad iniziativa della Giunta regionale
“Trasformazione della Società Sviluppo Marche S.p.A. (SVIM S.p.A.) in società a responsabilità limitata”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 94 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Minardi.

Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Buongiorno a tutti. La proposta di legge n. 94 che stiamo discutendo, ad iniziativa della Giunta regionale, prevede la trasformazione della Società di Sviluppo Marche (Svim) S.p.A. in società a responsabilità limitata.
La Svim è stata istituita con la legge regionale n. 17/1999 ed ha rivestito negli anni un supporto e un sostegno alle politiche ed alla programmazione regionale attraverso la progettazione e l’attuazione di interventi coerenti ispirati alle politiche comunitarie di sviluppo e di innovazione.
E’ chiaro che questa società ha una funzione importante perché svolge un ruolo centrale e contribuisce al perseguimento degli obiettivi del contenimento della spesa pubblica ed alla progettazione, programmazione e gestione di progetti anche sulle politiche comunitarie.
La trasformazione della società da S.p.A. a S.r.l. di fatto ha anche come obiettivo quello di ridurre l’organo di revisione.
Voi sapete che le società per azioni hanno il Collegio dei sindaci revisori e la società di revisione del bilancio, trasformandola in S.r.l. sarà sufficiente avere un sindaco revisore unico, che farà anche la revisione del bilancio, o un Collegio di sindaci revisori. Nella proposta di legge, all’articolo 4, sono previste entrambe le possibilità, ovvero il revisore monocratico o un collegio sindacale.
La società Svim opera a favore dello sviluppo socioeconomico e della competitività del territorio, con particolare riguardo alle attività di promozione ed internazionalizzazione, in coerenza con le politiche e la programmazione e pianificazione regionale ed in ottemperanza agli indirizzi fissati dalla Regione stessa.
Con questa modifica è aperta la possibilità di fare entrare altri soci nella compagine sociale. Possono rivestire la qualità di soci gli enti pubblici, in particolare gli enti locali della Regione, che potranno entrare nel capitale sociale e fruire dei servizi di questa società che, come ho detto, è strategica per la Regione stessa. Potranno entrare nel capitale sociale gli enti locali della regione e le Università, gli Atenei che hanno sede nel territorio regionale, nonché i consorzi e le associazioni tra enti pubblici.
Naturalmente la Regione in base a questa modifica normativa dovrà mantenere la maggioranza delle quote del capitale sociale.
E’ prevista anche la possibilità di fare entrare nel capitale sociale soci privati, lo prevede la direttiva comunitaria, ma la legge nazionale attualmente non disciplina questo, quindi finché non ci sarà una normativa di settore specifica questa cosa non sarà possibile.
L’altra questione è prevista, nel senso che quando si va a modificare uno Statuto si prevedono le più ampie possibilità per la società stessa, per non andare ogni volta a modifiche statutarie ed in questo caso, essendo la Svim una controllata della Regione, dover farle addirittura con legge.
Come ho detto prima la Svim S.p.A. è stata istituita con legge nel 1999, voi capite bene che sono passati 17 anni e sono cambiate anche le esigenze, è cambiato il mercato, è cambiata l’attività, è cambiata la gestione. I fondi comunitari oggi hanno un ruolo sicuramente più preponderante rispetto a quello che avevano nel 1999, quindi sono state fatte delle modifiche all’oggetto sociale che servono a rendere più efficiente e più rispondente la società alle esigenze attuali per la gestione della società stessa.
Vorrei leggere soltanto alcuni passaggi chiave dell’articolo 3 che parla dell’oggetto sociale: la Svim si dovrà occupare della produzione di beni ed erogazione di servizi strettamente necessari al perseguimento delle finalità istituzionali dell’amministrazione regionale, all’elaborazione ed attuazione di progetti di sviluppo territoriali derivanti da iniziative dell’Unione europea nazionali o regionali; alla progettazione e realizzazione di interventi a sostegno dello sviluppo socio-economico. La Svim svolge: attività strumentali di servizio alle funzioni della Regione e di altri eventuali soci pubblici, quali l’assistenza tecnica ai programmi e progetti dei fondi comunitari e nazionali di sostegno alle politiche di coesione, amministrazione e gestione delle risorse attribuite per lo sviluppo economico regionale anche nella veste di organismo intermedio per le autorità di gestione dei programmi comunitari, sviluppo di azioni per la promozione di investimenti anche esteri nel territorio regionale, eccetera.
Questi scopi sociali sono aggiornati alle esigenze pervenute e fotografate strada facendo dal 1999 ad oggi.
La Svim, previa autorizzazione della Giunta regionale, può costituire o assumere la partecipazione in società di capitali, partecipazioni che già oggi esistono, come l’Interporto, Meccano, Cosmob, Sgrm, quindi assumere la partecipazione in società di capitali, cooperative, consorzi finalizzati alla realizzazione di programmi o al conseguimento di obiettivi di interesse per il contesto economico e sociale.
Come ho detto prima l’Assemblea dei soci è presieduta dal Presidente della Giunta regionale o da un suo delegato e l’organo di controllo potrà essere un revisore monocratico o un collegio sindacale, è previsto che per la gestione ci sia un amministratore unico nominato dalla Giunta regionale.
Altro passaggio importante che va sottolineato, è che la società non distribuisce utili ai soci e che almeno l’80% delle attività siano riferite allo svolgimento dei compiti affidati ai soci pubblici, questo ‘almeno 80%’ è stato modificato in Commissione con ‘oltre l’80%’, cambia poco, ma sostanzialmente oltre l’80% delle attività dovrà essere svolta a favore dei soci pubblici.
E’ prevista, essendo una società di capitale della Regione e di soci pubblici, che la Regione eserciti una attività sociale di controllo analogo, questo che cosa vuol dire? Che di fatto la società dovrà rispettare una serie di regole nella gestione, nell’organizzazione e nella predisposizione dei bilanci che siano ovviamente di massima trasparenza.
I criteri e le modalità di svolgimento del controllo analogo sono definiti dalla Giunta regionale sulla base della disciplina europea e statale di riferimento mediante l’emanazione di specifiche disposizioni regolamentari direttive e linee guida.
Il controllo analogo è effettuato dal Comitato di controllo interno e di valutazione di cui agli articoli precedenti.
La Giunta regionale riferisce annualmente al Consiglio-Assemblea legislativa sulle attività svolte e sugli obiettivi raggiunti.
Credo che non ci siano altre cose importanti da segnalare, penso che questa rivisitazione, questa trasformazione della società da S.p.A. a S.r.l. sia un modo per semplificare la società, per semplificare l’attività della società stessa, per renderla più efficiente sul mercato perché anche le società a partecipazione pubblica hanno l’esigenza di stare sul mercato e di relazionarsi con il mercato stesso, quindi nel momento in cui avviene questa trasformazione da S.p.A. a S.r.l., credo che, la possibilità di aprire ad altri soci con un capitale che deve rimanere in mano pubblica, la non distribuzione di eventuali utili e le disposizioni organizzative e gestionali che riguardano il controllo analogo, sia una buona cosa per rendere più veloce, più efficace e più efficiente la gestione della società.
Ci sono due emendamenti presentati dalla Commissione che illustro subito, se il Presidente me lo permette, nel senso che al comma 2, dell’articolo 5 le parole “da emanarsi entro 60 giorni dalla data di approvazione di questa legge” vengono eliminate e la stessa frase viene inserita all’articolo 7 dopo il comma 1. E’ la stessa frase che invece di stare nell’articolo 5 è inserita nelle norme transitorie. E’ una segnalazione che ci è pervenuta direttamente dagli uffici, la Commissione ne ha già preso atto, quindi credo che potrà essere votata quanto voteremo l’emendamento.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Saluto innanzitutto l’Istituto scolastico “Nardi” di Porto San Giorgio e l’Istituto “Marchetti” di Senigallia.
Per quanto riguarda questa proposta di legge abbiamo una trasformazione all’interno delle società di capitali, come ha già detto il Consigliere Minardi, che cosa significa? Significa che la Svim da S.p.A. passa a S.r.l., il motivo, come è già stato detto, sta nel contenimento dei costi di gestione.
La trasformazione infatti consente la nomina di un organo collegiale interno, senza la necessità di un organo esterno. Attualmente abbiamo il Collegio dei sindaci composto da 3 membri effettivi ed il costo è di 27.876 all’anno, considerato che solo il Presidente ha un’indennità pari a 11.558, quindi l’obiettivo primario di questa trasformazione è il contenimento dei costi di gestione.
Ulteriore contenimento dei costi di gestione della società, come è già stato detto da chi mi ha preceduto, in capo alla Regione potrebbe realizzarsi qualora entrino a far parte del capitale sociale della nuova S.r.l. enti locali ed università, ingresso reso possibile dall’articolo 2 della proposta di legge.
Il Vicepresidente Minardi ha spiegato bene gli articoli di questo atto, io avrei da chiedere alcune informazioni in merito alla parifica del 23 luglio 2015, perché all’epoca era stato rilevato che le attività erogate dalla Svim alla Regione erano esenti da Iva e si evidenziava una presunta, che poi è diventata certa dal controllo della Sezione della Corte dei Conti, evasione di 2,5 milioni di euro.
Leggo la pagina 14 del giudizio di parificazione della Corte dei Conti: “La società in questione suscita attenzione per quelli che possono essere i riflessi sul piano gestionale delle problematiche emerse in ordine ad una presunta evasione Iva in cui la stessa sarebbe incorsa negli anni precedenti al 2015. Risulta infatti dalle notizie acquisite che i pagamenti effettuati dalla Regione a fronte dei servizi erogati dalla Svim sono stati considerati non come corrispettivi, ma come contributi e quindi esenti da Iva, invece dovevano essere considerati corrispettivi ed essere assoggettati ad Iva. Tale qualificazione non è condivisa né dal Collegio sindacale, che all’uopo ha invitato l’amministratore unico della società a formulare in proposito un interpello all’Agenzia delle entrate, né dall’organo di revisione della Regione Marche per i quali i compensi per l’attività resi dalla Svim S.p.A. alla Regione sono soggetti all’applicazione dell’Iva perché considerati corrispettivi e non contributi”.
L’importo della presunta evasione, stando alle stime al 23 luglio 2015, era di 2,5 milioni di euro, allora io chiedo se l’Iva evasa è stata pagata, l’ammontare delle sanzioni chi le ha pagate e quante somme sono andate perdute in quanto l’Iva non è stata portata a rendicontazione per i progetti affidati alla Svim e che poi la Svim ha fatturato alla Regione con esenzione Iva e non con Iva, quindi nella rendicontazione i 2,5 milioni di Iva non c’erano.
Questo è il dubbio che ho perché ricordo, e l’avevo già sottolineato con il giudizio di parificazione, lo scorso anno la Corte dei Conti aveva messo in evidenza queste cose, chiedo solo se sono state pagate le sanzioni e chi le ha pagate, visto e considerato che sulla rendicontazione non c’erano. Questo risale agli anni prima del 215, era un dubbio che avevo sollevato già lo scorso anno e adesso visto e considerato che c’è questa trasformazione chiedo delucidazioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Anche il gruppo del Movimento 5 Stelle saluta gli scolari e gli insegnanti di Senigallia e Porto San Giorgio, speriamo che abbiano una buona impressione di questa istituzione così importante nella regione.
Per quanto riguarda la Svim noi vogliamo fare una premessa, noi non capiamo o meglio, forse lo capiamo, siamo per una gestione diretta della Regione, non di una società staccata, perché in Regione ci sono capacità e professionalità che possono gestire i servizi che fa la Svim, evitando gli inconvenienti a cui ha fatto riferimento la Consigliera Marcozzi.
Per quanto riguarda questa trasformazione, credo che la motivazione dei risparmi sia pretestuosa, perché si risparmia sugli organi di controllo 27 mila euro e poi si fa un amministratore unico che prende 30 mila euro all’anno. Secondo me il calcolino è che si spendono 3 mila euro in più con l’amministratore, ma probabilmente l’amministratore unico doveva essere inserito per accordi che sono al di fuori di questa Aula.
Lo ha detto anche il Consigliere Minardi, questa non è una semplice trasformazione, ma è necessaria in quanto il Testo unico sulle partecipate prevede che entro il 31 dicembre 2016, quindi entro il 31 dicembre dello scorso anno, le società a controllo pubblico adeguino i loro Statuti al Testo unico stesso, che è di agosto dell’anno passato.
Noi, con la premessa che non capiamo bene la motivazione e la funzionalità di una società a parte, diversa da una gestione diretta della Regione, come abbiamo fatto anche per quanto riguarda il diritto allo studio, ci siamo impegnati per cercare di rendere migliore questa proposta di legge.
In Commissione abbiamo proposto delle modifiche che sono state accolte, soprattutto perché c’erano, secondo noi, delle dimenticanze nel testo originario presentato in Commissione.
Le nostre osservazioni hanno riguardato: la possibilità per la I Commissione di intervenire e di condividere, dato che era stata completamente esclusa, quindi avrà un ulteriore lavoro e collaborerà nell’attività di controllo della Svim; abbiamo inserito, come ha detto il Vicepresidente Minardi, ‘oltre l’80%’ dell’attività, c’era scritto ‘fino all’80%’; abbiamo adeguato la legge alla normativa, deve essere in favore dei soci pubblici ed il controllo deve essere analogo a quello che la Regione fa sui propri servizi; abbiamo chiesto 60 giorni, sono stati spostati dall’articolo 5 all’articolo 7, quindi un controllo ulteriore della Regione.
In Commissione abbiamo anche chiesto che venissero applicate delle sanzioni se queste cose non fossero rispettate, sembra che le sanzioni dovute per inadempienze non possono essere inserite in nessun modo. Ho fatto l’esempio del divieto di sosta, se non c’è la multa nessuno lo rispetta, qui ci troviamo di fronte allo stesso principio, secondo me le norme, se non c’è nessun tipo di sanzione o qualcosa che stimoli a rispettarle vengono evase, come vediamo continuamente.
Abbiamo presentato tre emendamenti che illustrerò dopo la discussione e questo è quanto. Grazie.

PRESIDENTE Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Buongiorno, anch’io saluto i ragazzi, lo faccio da Consigliere, ma anche e soprattutto da ex insegnante, da insegnante in panchina, come il Presidente ogni volta che vediamo i ragazzi rivitalizziamo un po’ la nostra attività.
Su questo argomento voglio evidenziare quanto è avvenuto per capire le motivazioni, per cui anticipo che non sono affatto entusiasta di questa trasformazione, perché vedo un po’ di contabilità, ma non vedo la politica all’interno di questa proposta.
In questo momento negli atti abbiamo bisogno di molta politica e di poche arzigogolature, i risparmi, come ha detto il Consigliere Maggi, non sono tali da incidere in modo sostanzioso sulle motivazioni di questa riforma, fermo restando che la S.r.l. sicuramente è molto più snella, meno burocratica di quanto non sia la S.p.A.
In Commissione ci siamo occupati due volte della Svim, per capire che cos’era e come funzionava, anche se molti di noi lo sapevano perché si erano già interfacciati. La prima volta che come II Commissione ce ne siamo occupati è stata il 17 dicembre 2015, quando abbiamo audito i funzionari, in modo particolare l’Arch. Massaccesi che è venuta a presentarci il programma delle attività della Svim per il 2015, quindi noi abbiamo visto il programma 2015 il 17 dicembre 2015, quando l’anno era già finito, quando non c’era nulla da dire, se no transeat, andare avanti, non dire nulla.
Fermo restando che abbiamo scoperto che i progetti fatti nel 2015 non erano altri che quelli che si trascinavano dal 2014-2013, che appartenevano alle politiche comunitarie e che venivano sviluppati dalla Svim su incarico della Regione. Niente di eccezionale, fermo restando che la Svim partecipava anche a società esterne che in qualche modo dovevano promuovere il territorio, internazionalizzare, dare sviluppo, aiutare le imprese a fare progetti: Meccano, Tecnomarche. Quindi più che altro era una finanziaria della Regione ed utilizzava i fondi per essere presente sui territori.
Società che dovevano tenere allo sviluppo del territorio, aiutando le imprese – secondo lo Statuto era il fine – in realtà non hanno fatto un discorso di questo tipo, perché Tecnomarche è fallita e Svim era il maggiore azionista, Meccano non so cosa stia facendo. Quello che sta verso il Tronto va tutto a male, Asteria fallisce, Tecnomarche fallisce, il Nucleo ha 40 milioni di debiti, come si passa l’Aso è un dramma, il sud delle Marche è un dramma, bisogna capire se c’è un virus o un tarlo che rode tutto. La fortuna è che il centro destra non ha mai gestito nulla, né Asteria, né Tecnomarche, né Nucleo industriale, la fortuna politica è questa, poi per il resto ognuno si assuma le proprie responsabilità.
All’Arch. Massaccesi noi abbiamo chiesto: “Scusi per il 2016? Il 2015 è finito ed è finito male, arriviamo alla fine dell’anno e cosa possiamo dire!” Lei ha risposto: “Per il 2016 non c’è traccia di nulla, non abbiamo risorse, non c’è nulla”, testuali parole, sono a verbale.
Vorremmo per prima cosa capire, e che qualcuno ci dicesse, che cosa ha fatto la Svim, qual è stata la programmazione del 2016 perché in Commissione non è arrivata nessuna ulteriore programmazione delle attività che avrebbe dovuto fare.
A quel punto in commissione abbiamo detto e l'ha detto anche il Consigliere Busilacchi, che era necessario fare una riflessione sul futuro di questa società. Bene, la riflessione è stata fatta – oggi mi sono documentato perché ho portato il brogliaccio delle Commissioni – il 28 aprile 2016, quando abbiamo incontrato l’Assessore Cesetti che ha la delega alle partecipate. A quel punto abbiamo scoperto, per bocca dell’Assessore Cesetti, che la Svim, insieme ad Aerdorica ed Interporto, quindi una compagnia incredibile, eccezionale, una compagnia di quelle che fa tremare i polsi, è una società strategica per la Regione – benissimo, allora vediamo cosa dovrà fare – e l’Assessore stesso ha specificato che è necessario che le tre partecipate una volta ristrutturate siano collegate sinergicamente per cui si deve rivedere la mission della Svim.
Adesso andiamo a capire che cosa è successo. Se la mission è quella di trasformarla da S.p.A. in S.r.l. missione compiuta, abbiamo snellito, non è più una S.p.A., non è più un elefante pesante dal punto di vista contabile, finanziario, burocratico, la S.r.l. è molto più semplice e quindi va bene. Ma se la missione era quella di creare sinergie con le altre due società, non so in che modo la Svim avrebbe potuto interagire con Interporto, che è agonizzante, e con Aerdorica che fra poco morituri te salutant, due cadaveri difficili da riesumare, ci vogliono miracoli alla Zaccheo. A questo punto non ci siamo proprio, andiamo quindi a vedere qual è l’obiettivo della Svim S.r.l.: opera a favore dello sviluppo socioeconomico e della competitività del territorio, con particolare riguardo alle attività di promozione e internazionalizzazione, in coerenza con le politiche e la programmazione e pianificazione regionali ed in ottemperanza agli indirizzi fissati dalla Regione.
Bellissime parole, bellissimo comma, andiamo poi a vedere come si traduce tutto questo: facendo l’assistenza tecnica ai programmi ed ai progetti dei fondi comunitari. In questo modo contribuisce allo sviluppo dei nostri territori? In questo modo dà azione al comma 2, dell’articolo 1?
Questo non è altro che un organo di assistenza tecnica. La Regione Marche prende i fondi dell’assistenza tecnica dalle politiche comunitarie, perché c’è un asse di risorse che dice assistenza tecnica, ed invece di darli all’esterno con bandi, in modo tale che lavorino degli studi preparati, dei privati, li trasferisce alla Svim, la quale una parte li spende per la spesa corrente, per far funzionare la struttura, e una parte li dà all’esterno per incarichi professionali per sviluppare questi progetti.
Questa è l’azione sociale, la grande riforma, la grande sinergia, la grande rivisitazione che stiamo facendo della Svim? Come fa a lavorare sinergicamente con Aerdorica? Fa il piano industriale di Aerdorica? Non lo abbiamo mai visto, perché quando è venuta la Maffei a parlare di Aerdorica non ha detto che la Svim fa il piano industriale di Aerdorica. Oppure lavora per l’Interporto? Per chi lavora sinergicamente questa società? Come si interfaccia?
Andiamo avanti, perché ci sono altre cose da chiarire. Parliamo dei soci: “possono rivestire la qualità di soci gli enti pubblici, in particolare gli enti locali della Regione e dell’Università aventi sede nel territorio regionale nonché i consorzi e le associazioni tra enti pubblici”.
Ma che interesse ha l’università a partecipare a Svim se fa le stesse cose della Svim? L’università fa le stesse cose della Svim! Tutti gli enti locali si rivolgono all’università per fare progetti di sviluppo, per fare progetti di innovazione, per fare progetti e gli Atenei hanno un know-how molto più forte della Svim. Il privato non va dalla Svim, poi vedremo, e l’ente locale preferisce agganciare l’università che ha un know-how molto più grande.
Che interesse ha l’Università in questa cosa se è concorrente della Svim? Che sinergia può creare? Ovviamente se la Svim paga l’università questa è in grado di dare un contributo ai progetti della Svim dopo averli ricevuti in assegnazione dalla Regione.
Questa grande novità, soprattutto questa idea che la Svim deve promuovere, come dice il comma 2 dell’articolo 1, lo sviluppo del nostro territorio con progettualità, non la vedo proprio, sarà soltanto deputata a fare l’assistenza tecnica per quei progetti comunitari che la Regione sviluppa in proprio.
Andiamo a vedere cosa si dice sui soci. Si parla di soci privati, anche i privati possono partecipare: “La partecipazione di soci privati che per statuto perseguono finalità analoghe a quelle indicate nell’articolo 3 è ammessa nei termini e con le modalità previsti dalla normativa europea e statale in materia, fermi restando i poteri di controllo spettanti agli enti pubblici a norma dell’articolo 5”. Quindi significa che noi abbiamo un controllo in house, non l’abbiamo più esterno, fa tutto la Regione ed il privato che entra a fare? A pagare la sua quota e basta? Se deve fare un progetto lo deve pagare comunque, quindi che spinta diamo al privato per entrare all’interno della Svim?
Poi qualcuno mi deve spiegare cosa significa ‘oltre l’80%’, perché originariamente si parlava di ‘almeno l’80%’, quindi si capisce, ma oltre l’80% che significa, anche il 100%? “Oltre l’80% delle attività sia effettuato nello svolgimento dei compiti affidati dai soci pubblici. La produzione ulteriore rispetto al suddetto limite di fatturato è consentita ove permetta di conseguire economie di scala o altri recuperi di efficienza sul complesso dell’attività principale della società”. Ma chi ha scritto questa cosa? Fateci capire che significa! Le economie di scala …, se io fatturo oltre l’80% delle attività che non siano affidate a soci pubblici, ma se io faccio progetti al 100%? Perché qui si dice chiaramente “oltre l’80% delle attività”, lo Statuto deve prevedere che oltre l’80% delle attività siano effettuate nello svolgimento dei compiti da affidare a soci pubblici. Allora tutto questo discorso del privato a che serve?
Se questo è uno strumento che deve dare sviluppo, che deve aiutare le imprese a fare innovazione, che deve aiutare le imprese a internazionalizzare, questo discorso decade. A maggior ragione mi si concretizza l’ipotesi e l’idea che avevo all’inizio, che non è altro che un ente strumentale che prende soldi dalla Regione, un passamano, li dà per far lavorare non so chi, lavora parte della struttura che sta dentro e una parte formata dai “soliti noti”. Questo è il discorso, quindi è una scatola completamente vuota, non porta un valore aggiunto né alla Regione, né al territorio.
Questo è l’aspetto negativo, secondo me, per cui, l’ho anticipato all’inizio, sono fermamente contrario a questa rivisitazione perché avrei preferito meno contabilità, meno tecnicismo, ma più politica, che è fondamentale.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. I ragazzi delle scuole se ne sono andati, ma io li saluto anche se non mi ascoltano, perché tramite la registrazione potranno sentire. Hanno partecipato a questa nostra iniziativa, speriamo di essere riusciti a trasmettere qualcosa di positivo in termini istituzionali a questi giovani ragazzi che un domani dovranno affrontare la vita politica e fare le loro esperienze e le loro considerazioni.
Credo che questa mattina stiamo discutendo di una cosa importante per la nostra Regione Marche, perché la Svim dovrebbe essere una società di sviluppo che fa progetti per le aziende, per il territorio, che produce ricchezza per il territorio e produce un interesse e negli anni '80, quando è nata - probabilmente Presidente lei faceva l’insegnante - aveva un altro filone, aveva un’altra prospettiva: quella di aiutare economicamente le aziende per lo sviluppo.
Credo che questo aspetto si sia perso per strada, si è perso e oggi non è con il cosiddetto “panno caldo” che si risolve il problema perché, come dice il relatore di maggioranza, noi recuperiamo 1.000 euro, 2.000 euro.
Dietro questa società non vediamo un progetto perché, come è già stato detto dal Consigliere Celani con cui concordo, abbiamo dei doppioni, abbiamo le Università che fanno meglio questo lavoro, ci sono società private che fanno meglio questo lavoro e lei sa che le industrie, l’artigianato, le piccole aziende, anche gli enti locali si rivolgono a queste società private per fare i progetti da presentare alla Comunità europea. Sappiamo tutti che è così. Allora che funzione ha la Svim? Cosa deve fare questa Svim? Dov’è la progettualità?
Noi abbiamo chiesto in Commissione che futuro ha questa società, ci è stato detto che vive alla giornata, questo è il problema, e vive dei finanziamenti della Regione, se questo è ed è così Presidente, mettiamo tutti sotto la Regione, è inutile che lei faccia le battute con il suo Assessore, lei deve affrontare la realtà, Presidente, la realtà è un passaggio di soldi che non si sa dove vanno a finire anche se probabilmente qualcuno sa cosa succede.
Queste cose non vanno bene perché non guardano al futuro, non guardano allo sviluppo, non guardano alle persone, all’occupazione. Cosa porta sul territorio e quanta ricchezza economica produce questa società? Questa Assessore Cesetti è la sfida! Non il risparmio della colletta che voi evidenziate!
Credo che il dibattito debba riguardare un’altra cosa, questa mattina si sarebbe dovuto parlare di cosa fa la Svim, dei progetti: “Fa questo, fa quest’altro, per le aziende lo fa gratis, perché sono soldi della Regione”. Faccio una battuta, potrebbe avere scopi diversi, razionalizzando in modo diverso rispetto agli amministratori, probabilmente qualcosa di diverso anche nella struttura.
Credo che questo esecutivo, noi lo diciamo da tanto tempo, sia fuori binario, senza controllo, soprattutto senza idee e proposte per la comunità marchigiana. Siete fortemente in difficoltà, vi riprendono in continuazione, siete ripresi quasi tutti i giorni dagli organi istituzionali posti sopra la Regione Marche. Venite continuamente ripresi!
Non aggiungo altro sulla Svim perché per quanto ci riguarda abbiamo già detto tante cose, sapete come la pensiamo su questa società che è da chiudere. Se ricordo bene qualcuno nell’illustrare il suo programma aveva anche parlato di questa società che probabilmente era da rivedere e da chiudere, perché un commissario era stato messo in questa società, invece qui si trasforma, si continua, su che cosa?
Continuiamo su un progetto, io vi sfido su questo, sul business plan di questa società di fatto pubblica, ma privata, che prevede cosa produrre e quali ricadute si avranno. Quanti sono i soldi della comunità che la Regione mette? Sono i soldi di un milione e mezzo di marchigiani, non dell’esecutivo. Vogliamo capire gli effetti ed i benefici che producono i soldi che mettete su questa società. Questo vogliamo capire, questa è la sfida che lei deve lanciare Presidente. Alle nostre osservazioni lei deve lanciare la sfida di un progetto, di un business plan, che porti ricchezza ed allora noi ci ricrederemo, ma se non porta questo, noi continueremo a dire che lei viaggia nel nulla perché questo è il nulla, non sappiamo quale sia la ricaduta di questa cosa.
Noi abbiamo avuto la fortuna o la sfortuna di ascoltare dei dirigenti che su questa cosa sono impegnati e ci hanno detto il contrario di quello che noi abbiamo sentito questa mattina, questa società non va bene, questa società non ha progetti e non sa quale sia la sua strategia.
Noi vogliamo sapere questo dall’azionista e l’azionista in questo momento è l’esecutivo della Regione che tentenna, barcolla nel buio e non dà una prospettiva di sviluppo di questa società. Anzi avete licenziato persone che erano a Bruxelles, proprio nel cuore dei progetti, queste persone sono state licenziate e non avete più nemmeno i raccordi con la Comunità europea, li avevate, con certezza matematica mi risulta che è stata fatta questa operazione.
Noi non possiamo che esprimere una considerazione negativa su questa proposta, informando la comunità marchigiana che state proseguendo sulla strada della non progettualità e delle non risposte. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Non pensavo di intervenire perché la relazione del Consigliere Minardi era completa nel merito di questa legge, cioè quello riguardante la trasformazione della forma societaria di Svim, perché oggi stiamo parlando di questo, però è chiaro che gli interventi che ci sono stati hanno spostato la discussione su un altro tema che è quello riguardante il ruolo e le funzioni di Svim.
Tra l’altro voglio ricordare a tutti che il ruolo e le funzioni di Svim sono già indicate nella legge, non sono state modificate, il comma 2 dell’articolo 3 della legge mi pare molto chiaro, non è stato modificato e prevede che la Svim svolga attività strumentali di servizio alla funzione della Regione e degli altri eventuali soci pubblici, quali: l’assistenza tecnica ai programmi e progetti dei fondi comunitari nazionali ed il sostegno alla politica di coesione e cooperazione allo sviluppo, lo sviluppo di azioni per la promozione e gli investimenti nel territorio regionale con riferimento alla ricerca ai finanziamenti, il supporto tecnico alla progettazione ed attuazione di interventi di sviluppo territoriale.
Le funzioni di Svim sono chiare, sono indicate dalla legge, sono parte della legge che non è stata soggetta a modifica, oggi andiamo a modificare la forma societaria, quindi la modalità del contenitore, ma non il contenuto.
E' chiaro che è interesse di tutti, ne abbiamo parlato in Commissione, è vero Consigliere Celani, qual è al di là delle funzioni formali il ruolo strategico di Svim per il futuro e per i programmi di sviluppo della Regione.
Credo che in questi anni Svim abbia svolto queste funzioni anche in modo differenziato, non è vero che sono le stesse cose che fanno i nostri Atenei, ed hanno, secondo me, una funzione di grande prospettiva.
Il ruolo che Svim ha avuto in molti spin-off universitari, di collaborazione con l'attività di ricerca dei nostri Atenei per creare delle occasioni di sviluppo locale, credo che sia stata una cosa utile. Il fatto che Svim abbia svolto delle funzioni di assistenza ai progetti relativi ai fondi comunitari, penso che sia una cosa estremamente utile che consente alla Regione di poter intervenire direttamente in questi settori molto importanti.
L'adeguamento della forma societaria è utile a rilanciare l'attività di Svim inoltre credo che, questo si, sarà opportuno fare una discussione, la possiamo fare nuovamente in Commissione, sugli obiettivi di medio periodo di Svim anche per consentire …, questo lo dico all'Assessore Cesetti, in questi anni una cosa che sicuramente non ha funzionato di Svim è stata l'eccessiva precarizzazione dei rapporti di lavoro, per molti anni la gran parte delle persone che hanno collaborato con Svim hanno avuto contratti precari, anche per moltissimi anni, credo che occorra mettere un punto fermo sia nella forma societaria che negli obiettivi che Svim avrà nel futuro, per consentire, cosa importante, la tutela della certezza del lavoro delle persone che hanno svolto un’attività importante.
Penso che questo sia un tema che dovremo affrontare, però le funzioni formali di Svim non cambiano, se poi in altre sedi, ripeto, credo che anche il Presidente Traversini sia d'accordo, vogliamo aggiornare quel dibattito che abbiamo fatto in Commissione per capire nei prossimi anni quali potranno essere i singoli progetti che potremmo discutere, non è certamente materia di questa legge, ben venga però un dibattito che riguardi le strategie di sviluppo della Regione Marche.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Brevemente. Se noi vogliamo fare una discussione nel merito dell'attività di Svim, sugli obiettivi futuri e quant'altro, possiamo farla, sono disponibile come Assessore con delega alle partecipate, ma qui ovviamente è in discussione, è ovvio che si può parlare, perché no, anche dell'attività di Svim, una proposta di legge che attiene alla trasformazione della forma societaria da S.p.A. a Società a responsabilità limitata.
Faccio mio quanto detto dal relatore Vicepresidente Minardi, non ripeto le motivazioni, dico soltanto che nella presentazione della proposta di legge, la Giunta ribadisce che Svim costituisce il principale braccio operativo della Regione per l'erogazione di servizi strumentali all'esercizio dei compiti istituzionali.
Tanto basta per delineare quel che pensa la Giunta regionale rispetto a questa società. D'altra parte Svim, come si dice nella relazione, è costituita in base alla legge regionale n. 17/1999, annoverata tra le società dichiarate indispensabili e mi risulta che quando abbiamo portato in quest'Aula la modifica della legge che atteneva all'espungere alcune di queste società, pensiamo ad Irma, nulla è stato fatto per quanto riguarda Svim.
Questa si caratterizza come una società in house della Regione, dedicata allo svolgimento di alcuni servizi di interesse generale, con particolare riferimento all'elaborazione e attuazione di progetti di sviluppo territoriale, derivanti dall'Unione europea o da iniziative regionali o nazionali, all'assistenza tecnica ai programmi o progetti di cooperazione e lo sviluppo. Questo è Svim e lo diciamo in questa relazione.
Ci sono altri temi, noi abbiamo già dato disposizioni perché Svim dismettesse le cosiddette partecipazioni, per noi sono partecipazioni indirette, e questo è un processo che si sta completando ad eccezione, è stato citato, delle società Meccano e Cosmo rispetto alle quali si ravvisa la loro necessaria permanenza sul mercato.
Per quanto riguarda, ne ha parlato la Consigliera Marcozzi, la questione dell'Iva, posso dire che noi come Regione, da quando ci siamo insediati, noi di sicuro, abbiamo operato i necessari accantonamenti rispetto alle necessità che ci sono state segnalate, nella fattispecie ci sono due interpelli, tra l'altro che non hanno ancora chiarito, però gli accantonamenti ci sono.
Questo è tanto, qual è oggi l'oggetto di questa proposta di legge? E’ la trasformazione di una società in una società più snella, più capace di incidere in quelle funzioni per le quali noi riteniamo che questa società debba continuare a vivere e sopravvivere, tra l'altro con un contenimento dei costi, dal mio punto di vista, significativo.
Voglio concludere semplicemente nel merito, poi potremmo trovare un modo per affrontarlo.
Nel merito ci sono state delle critiche in quest'Aula sulla operatività di Svim, è evidente che sono posizioni di parte, posizioni parziali, se oggi mi mettessi qui a declinare le ragioni contrarie, mi si direbbe che è una ricostruzione di parte, e allora io, Presidente, per raccogliere sempre gli inviti alla brevità, voglio portare il giudizio non solo di un organismo terzo, ma di un organismo deputato al controllo.
La Corte dei Conti nel recente giudizio di parificazione del bilancio regionale del 2015 dice testualmente: “Quanto alla Svim, società cosiddetta in house partecipata totalmente dalla Regione Marche, che sulla stessa esercita poteri di direzione e di coordinamento e per la quale risulta una proposta di legge regionale ad iniziativa della Giunta concernente la trasformazione in società a responsabilità limitata - la legge di cui oggi stiamo discutendo - anche per l'esercizio 2015 è stato rilevato un risultato di esercizio positivo a conferma dunque della bontà delle misure intraprese in vista del contenimento e della razionalizzazione dei costi di produzione, dell'equilibrio di gestione e della valorizzazione della specifica linea di attività costituita dalla progettazione europea”.
Questo è il giudizio positivo sull'attività di questa società pronunciato da un organismo terzo ed imparziale deputato al controllo sul nostro operato ed anche al controllo sull'operato delle società partecipate e sul rapporto tra Giunta regionale e le stesse. Corte dei Conti che, peraltro per quanto riguarda la questione dell'Iva sollevata dalla Consigliera Marcozzi, nulla ha obiettato, come si può evincere dalla relazione, atteso che la Giunta regionale ha provveduto con necessari accantonamenti. Da questo si evince l'assoluta correttezza dell'operato, si tratta oggi, e siamo qui per questo, di costituire le condizioni per dare a Svim la possibilità di incidere ancora di più verso i suoi compiti di istituto e di farlo con un contenimento dei costi che non faccia venir meno quelli che sono solo i necessari controlli per la sua attività.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 5.
Emendamento 5/1 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 5, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 7.
Emendamento 7/01 a firma della I Commissione.
Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. L'emendamento della I Commissione è il nostro che avevamo messo sull'articolo 5 che viene spostato all'articolo 7, il controllo entro i 60 giorni. Noi voteremo a favore di questo emendamento.
Per quanto riguarda invece gli altri tre emendamenti, il primo prevede l’abrogazione del comma 3 dell'articolo 7. Noi non vogliamo che venga utilizzato dalla Svim personale della Regione, che il personale della Regione vada a supporto della Svim. Riteniamo che questo sia un carrozzone inutile e distogliere personale della Regione e portarlo alla Svim a noi non sembra utile. Se questo non dovesse essere approvato in alternativa all'articolo 7, comma 3, sono aggiunte le seguenti parole: “Qualora nella compagine sociale vi siano soci privati, tale previsione non è ammissibile. Ai dipendenti regionali possono essere assegnati specifici singoli compiti, individuabili nel novero di quelli affidati alla Regione Marche dalla Svim”. Si chiede l'ingresso del privato e non si capisce bene quale funzione abbia a trasferire, nel momento in cui ci sono dei privati all'interno della Svim, personale della Regione, chiediamo quindi che sia abrogato.
Poi chiediamo che nel titolo della proposta di legge 94 venga inserito anche “Costituzione società regionale di sviluppo - al decreto legge 175/2016 - Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica” perché, facendo riferimento alla norma, sia più stringente la funzione “il controllo e l'operatività della Svim”.
Infine al comma 3 dell’articolo 2 le parole “previsti istituiti prescritti” ..., ma questo era già stato approvato dalla Commissione? L'articolo 2 non è stato votato? …

PRESIDENTE. Saranno votati entrambi nel coordinamento tecnico.

Giovanni MAGGI. Al posto di “previsti” inserire “prescritti”, ci atteniamo alla normativa che dice appunto “prescritti”. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 7/01. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 7/1 a firma del Consigliere Maggi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 7/2 a firma del Consigliere Maggi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 7, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento di coordinamento tecnico/1 a firma del Consigliere Maggi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento di coordinamento tecnico/2 a firma del Consigliere Maggi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. La proposta di legge n. 94 riguarda esclusivamente la trasformazione da S.p.A. a S.r.l., su questo sono d'accordo perchè, l'ho detto anche in Commissione, c'è una riduzione dei costi gestionali ed una maggiore semplificazione, mi attengo alla proposta di legge, cioè la trasformazione, nient'altro, l'abbiamo detto in Commissione. Su questo sono favorevole e lo ripeto.
Il problema qual è Assessore? E' che lei non mi ha risposto sui chiarimenti che le ho chiesto, cioè a quanto ammontano le sanzioni su 2,5 milioni di Iva evasa e chi le ha pagate ? Quante sono le somme che sono andate perdute, visto e considerato che l'Iva non è stata compresa nella rendicontazione? C'è l'impegno? E' stato fatto l'impegno? Queste sono le domande che ho fatto perché sono andata a vedere il giudizio di parificazione, ma non mi ha risposto.
Ripeto, questa proposta di legge riguarda la trasformazione e non mi rimangio quello che ho detto in Commissione, perché alla trasformazione dico si, non entro nel merito del ruolo della Svim, perché è stato già detto dai Consiglieri, però lei ancora una volta non mi ha risposto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Sono molto sorpreso della vostra sorpresa, in modo particolare di quella del Consigliere Busilacchi, forse voi pensavate che stamattina noi saremmo venuti qui a parlare in un consiglio di amministrazione della rivisitazione di una ragione sociale di una società. Questo è un Consiglio regionale, una Assemblea politica, se uno porta una legge si presuppone di fare una discussione completa su tutto, tanto più che la discussione su questo noi l'avevamo sollecitata, e voi l'avevate condivisa in Commissione.
O ci dite abbiamo preso atto che – ad aprile, quando siete venuti in Commissione, l'avete detto – è necessario, fondamentale rivedere la mission di questa società e vedere come collegarla con le altre due strategiche per la Regione, o dite non abbiamo fatto nulla, vi riproponiamo tout court quello che c'era, cambiamo soltanto S.p.A. in S.r.l,. e abbiamo fallito. Non potevate immaginare che oggi si sarebbe fatta una discussione su Alice nel Paese delle Meraviglie.
Se avviene la trasformazione di una società, voglio capire questa società che cosa andrà a fare.
Ci è stato detto: “Oggi ci occupiamo della trasformazione della società” ma io vedo pure l'oggetto sociale e voglio entrare nel merito di tutta questa roba e su questo aspetto, ripeto, la discussione non solo noi l'avevamo sollecitata, ma anche voi maggioranza l'avete condivisa ed avete detto che era necessario. Nella Commissione di aprile dello scorso anno, dopo le vicende che c'erano state a dicembre del 2015, quando avevamo visto che come ente strumentale era inutile, addirittura la programmazione la faceva alla fine dell'anno, con processi che si trascinavano da anni, era stato detto: andiamo a capire che cosa sta a fare questa Svim e l'Assessore Cesetti, con tutta l'onestà intellettuale che gli riconosco, capisco che sta in difficoltà, ma gliene do atto, aveva detto mi impegno a fare queste cose. Non sono state fatte, ne prendiamo atto.
Quando il Consigliere Busilacchi mi fa l'elenco di tutto quello che fa la Svim e delle strategie, gli dico che sappiamo leggere e scrivere, e se leggo il comma 2 dell'articolo 3 i punti a), b), c), d) e) ed f), non voglio essere preso in giro, ogni punto significa assistenza tecnica. Quali strategie? Quali progettualità fa? Che cosa si inventa? Che produce? Fa l'assistenza tecnica a chi? All'Assessorato per la programmazione economica delle politiche comunitarie che gli dice: “Dobbiamo sviluppare questo progetto, dobbiamo fare questa ipotesi per partecipare al bando di ...” ecco che cosa fa! Se poi arriva un ente pubblico, il Comune di Pincopallo, che chiede la stessa cosa gliela fa, facendosi pagare. Come funziona tutto? Con i soldi che gli si dà, ripeto, contenuti all'interno dell'assistenza tecnica di ogni asse dei fondi comunitari, in ogni asse c'è l'assistenza tecnica, che vengono trasferiti e dati alla Svim.
Altro aspetto - chiariamole tutte queste cose - il giudizio di parificazione positivo della Corte dei Conti, ci voleva pure che non fosse positivo, come fa la Svim ad andare sotto se i soldi glieli dà la Regione? La Svim ha fatto andare sotto le società a cui partecipava perché se Tecnomarche è fallita, è fallita perché la Svim, che era l'azionista di maggioranza, non ci ha rimesso i soldi. E’ chiaro che chiude all'attivo, come fa a non chiudere in attivo se i soldi li prende dalla Regione? Come fa ad andare sotto? Questo voglio capire, perché la Svim lavorava a progetto e continuerà a lavorare a progetto. Quindi perché enfatizziamo questo giudizio di parificazione da parte della Corte dei Conti? Sta scritto, va bene, però leggiamo anche quello che ci sta scritto dietro, sarebbe stato brutto che avesse detto: i conti non tornano, anche perché i conti laddove voleva li ha fatti riportare, laddove non voleva non li ha fatti riportare. A Meccano e a Cosmo li ha fatti riportare, a Tecnomarche non li ha fatti riportare, tanto è vero che Tecnomarche è fallita, tanto è vero che tutta la gente che era stata assunta ora sta in mezzo alla strada. Fortuna che i ragazzi si sono rimessi insieme ed hanno fatto delle società per fare le stesse cose che fa la Svim, quel know-how che aveva Tecnomarche è stato rimesso in campo dai privati, dai ragazzi che lavoravano lì dentro ed adesso fanno le stesse cose che fa la Svim. Ed io mi prendo l'impegno di vedere a fine anno quanti finanziamenti portano a casa per i privati, non per gli enti pubblici, perché l'economia la fa muovere il privato, non gli enti pubblici. Vi porterò l'elenco di quanti soldini dalla Comunità europea e non solo le strutture private portano dentro a differenza della Svim che non porterà nulla, mangerà soltanto risorse che già stanno dentro alle politiche comunitarie.
Questa era una occasione per dibattere, per rivedere l'oggetto sociale e per fare una discussione dicendo: “E' il caso che continui ad esserci o non esserci, funziona in questo modo, dovrà operare in sinergia con ..., in sinergia con gli enti pubblici, con le Università in un certo modo, oppure dovrà essere qualcosa di isolato”, perché tanto la sinergia con le Università non ci sarà, Presidente, perché le Università fanno la stessa cosa e vi dico pure che la fanno molto meglio. Se non si è capito voto contro.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Voglio polemizzare con il Consigliere Zaffiri, ma se parla dopo di me non ho speranza, volevo essere l'ultimo.
Vorrei fare un'osservazione, Presidente, non sono intervenuto nel dibattito perché pensavo fosse una cosa mite e tranquilla, prima di tutto sul piano del metodo dicendo ai Consiglieri della minoranza, che qui nessuno vuole sottrarsi a qualsiasi tipo di discussione, anzi, personalmente penso di dovervi ringraziare quando sollevate questioni in maniera seria, costruttiva e documentata. Faccio riferimento anche all'ultimo intervento del Consigliere Celani, però potete farlo con le mozioni, con la richiesta di inserimento di punti all'ordine del giorno, non dovete aspettare che la Giunta decida di fare qualcosa per parlare, fatelo subito, se la Svim è così disastrosa, è così urgente, perché è da tanti anni che è in questa condizione, se necessita di una sua riflessione, siamo tutti d’accordo, non ho nessuna difficoltà, finita una discussione sentito il parere della Giunta a votare la sua eliminazione, non abbiamo nessun tipo di problema, non abbiamo nulla da difendere a questo riguardo.
L’altra cosa la voglio dire riguardo ai toni, qui Presidente ci stiamo abituando a tutto, non è un richiamo a nessuno, io voto a favore di questa proposta di legge, in altre sedi mi sento dire e veniamo minacciati da altre cose: costituzionalità, illegittimità, poi veniamo qui in Aula e si dice di tutto: “I soldi vanno ..., sappiamo a chi vanno, ai soliti noti!” Qui ci sono atti ufficiali della Svim, a chi vanno questi soldi? Dire queste cose in un’Aula, che è la massima Aula in questa regione, con la stampa che ci ascolta, ci si assume pure la responsabilità, lasciare questo clima permanente di sospetto è brutto, siamo nelle istituzioni, vogliamo buttare tutto a scatafascio? Buttiamocelo, però mi infastidisce questo modo di fare, non è tollerabile, o uno ha degli elementi e dimostra lo sperpero di denaro - si danno 10.000 euro ad uno per un lavoro che ne costa 1.000 - bisogna documentarsi, non si può parlare come purtroppo parla anche tanta stampa, tanti giornalisti superficiali che gettano lì: “Si dice, non si dice”.
Io non accetto questo linguaggio e dico a chi ha fatto questo tipo di osservazioni di portare gli elementi, di chiedere un punto all’ordine del giorno, in maniera documentata e se ha cose più serie sa a chi deve rivolgersi, ma non accetto nella maniera più assoluta che sulla Svim e su chi la va ad amministrare ci siano sospetti, ci siano ombre lunghe, ci sia questo clima da fango che non è concepibile.
Sulla sostanza, se c’è cattiva operatività non è difficile verificarlo perché non stiamo parlando di una azienda, di una realtà così vasta, così enorme, uno la verifica, sappiamo tutti qualche decennio fa come è nata la Svim; è nata in quel grande contesto di intervento pubblico, oggi l’aiuto, il sostegno alle imprese, anche della stessa Regione, deve avvenire per altre strade. Qui però non mitizziamo questo intervento dei privati, perché di pataccate, di corruzione, di soldi buttati via in affidamenti a privati, a studi ed associazioni ne abbiamo fatti in continuazione. Io non ho una predilezione per il privato o per il pubblico, io dico che caso per caso dovremmo valutare con molto realismo, con cristiano realismo che cosa conviene di più fare, senza essere presi da nessun tipo di ideologia.
Abbiamo una baracchetta, non un carrozzone, una baracchetta che può fornirci un servizio, che non mi pare così grande e così estesa, la rimoduliamo, portiamo in Commissione un approfondimento serio nel metodo, nella sostanza, nei contenuti, ridiscutiamo lo Statuto, le sue finalità, non c’è nessuna difficoltà in questo senso, però con elementi certi.
L'abbiamo detto tante volte in Commissione regolamento, lo diciamo continuamente, l’azione più importante che tutti noi Consiglieri di minoranza o di maggioranza dovremmo svolgere è l'azione di verifica e di controllo, che non significa andare sempre a cercare gli scheletri nell’armadio, puntare il dito, fare gli “007”, o i procuratori d’attacco, significa fare gli amministratori seri, e, cari colleghi della minoranza, se trovate da parte della Giunta, da parte dei funzionari, da parte dei dirigenti, da parte della maggioranza, un atteggiamento di chiusura netta e preconcetta, avete tutte le ragioni del mondo di sputtanarci in qualsiasi luogo, altrimenti non è tollerabile, perché su questi banchi della maggioranza può darsi che qualcuno di voi fra tre anni si siederà, qui nessuno ha più certezze, neanche nella ex rossa Marche, e noi staremo dall’altra parte e ricominceremo un gioco al massacro che in questo Paese dura da 25 anni? Il Paese va a rotoli perché? Perché la classe dirigente invece di essere classe dirigente è classe minorata, solo un minorato mentale va a distruggere quello che lui stesso vorrebbe conquistare.
Torniamo ad essere un po' più seri e moderati e viva Dio mi viene la battuta: non corriamo il rischio di prendere lezioni di moderazione dai 5 Stelle che ultimamente hanno assunto un atteggiamento così democristiano davanti al quale mi inchino perché altro non posso fare. Io rimango un moderato, ma voi mi state proprio superando.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente, per questa opportunità. Credo che qualche considerazione vada fatta, vada ripresa, altrimenti siamo fuori pista dentro quest’Aula.
Questa mattina in Aula, su una legge di modifica, che è stata presentata dall'esecutivo, c’è una discussione politica che va più in là della modifica della legge.
E' chiaro che le minoranze si aspettano questo, anche perché hanno espresso delle considerazioni di critica su questa società già nel passato. Abbiamo già discusso in Commissione, con delle perplessità dei rappresentanti della maggioranza, perciò questa mattina liquidare la discussione con un atto di modifica da una S.p.A. ad una S.r.l. è troppo semplice secondo noi.
Noi credevamo che questa mattina oltre alla variazione - c’è già stata una discussione su questo problema della Svim, Consigliere Marconi, e sono state fatte delle osservazioni da parte della minoranza – si sarebbe discusso anche nel merito e sulle prospettive di questa società, anche in termini democratici molto chiari, mentre la maggioranza, l'esecutivo in modo particolare, ritiene soltanto di modificare questa legge, questa è la discussione.
Rispetto a questa situazione, con quanto già detto dentro quest’Aula, che ci sono competitor che svolgono lo stesso lavoro, bisogna che cominciamo a capire, Assessore Cesetti, perchè ci sono dei soldi pubblici. Quanto costa questa società e quanto beneficio porta? E' una richiesta talmente democratica che lei questa mattina doveva dire: “Questa società costa …, ha portato questi contratti …, ha portato questi benefici economici …”, in modo trasparente, qual è il problema?
Però mi sembra di capire che l'esecutivo non ha ancora le idee chiare su cosa vuole fare di questa società, ecco la discussione, soffre perché non c’è una strategia. Quanto ho detto prima lo ripeto: non c'è una strategia su queste vostre società – vostre perchè le gestite, ma sono nostre, sono della comunità – e le altre sappiamo come stanno. La comunità chiede massima trasparenza, massima efficienza e gli obiettivi da raggiungere. Chiede due o tre cose e se, come è stato detto qui stamattina, queste cose non sono presentate, perché è stata presentata soltanto la modifica alla legge, è chiaro che delle osservazioni critiche pesanti, più pesanti, meno pesanti, le avete.
Questo è il dato di fatto, è una regola democratica, la dovete accettare, è chiaro che quando qui si viene a modificare una legge, qualsiasi essa sia, si discute in termini politici, Consigliere Busilacchi. Questo è il problema.
Dovete accettare le critiche in questo caso una legge su una società che non porta benefici, ma avete le possibilità per farci fare marcia indietro su quello che diciamo, Assessore Cesetti, venite con i progetti, venite con i costi, vediamo queste cose, ce le fate vedere nel video alle vostre spalle in modo tale che non ci siano problemi. In questo momento siete in difficoltà, dovete accettare queste osservazioni perché non avete una prospettiva certa di cosa fare di questa società e per questo noi della Lega votiamo contro.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Intervengo per motivare il voto contrario del Movimento 5 Stelle. Vorrei dire, rispetto all'emendamento di spostare personale regionale alla Svim, se c’è bisogno di personale da portare dalla Regione alla Svim, perché la Regione non fa direttamente le funzioni della Svim? E' questo che ho chiesto all’inizio, visto che ci sono capacità e professionalità per svolgere delle funzioni che, come è stato detto anche dagli altri colleghi, non si sono quagliate, non si sono quantificate. Ci sono delle grosse lacune, non si capisce cosa fa, si cambia la società da S.p.A. a S.r.l. probabilmente non c'è stato questo scatto di reni, questo scatto d’orgoglio, probabilmente questa cosa serve anche per piazzare personaggi in cerca d'autore alla Svim, probabilmente se non fosse stato eletto il Consigliere Rapa nel pesarese, io sono contento che sia stato eletto, questo cambio, questo amministratore unico non ci sarebbe stato.
Sono cose vecchie, cose viste e riviste, trite e ritrite che non devono essere pagate dai marchigiani.
E poi devo dire, Consigliere Marconi chiedo sempre la sua consulenza per l’esperienza e la capacità che ha nella Commissione che condividiamo, non è tanto il sospetto sul fatto che ci sia corruzione dietro, può darsi che sia anche quella, io lo riconosco a volte, però qui atteniamoci ai fatti.
L'ultima Assemblea legislativa regionale abbiano approvato la proposta di legge 77 sulla quale tutti gli attori del diritto allo studio erano contrari, tutti, qui non c'è uno scatto d'orgoglio per levare questo cancro della Svim che non si capisce cosa faccia, non lo capisce neanche la maggioranza, non solo l'opposizione. L’avvenimento più importante che c’è stato e che gestisce questa maggioranza e questa Giunta è stato purtroppo il terremoto e domani c’è una manifestazione di terremotati contro la Giunta.
Ci sono gli elementi perché noi facciamo la nostra opposizione senza preconcetto e diciamo alla maggioranza e alla Giunta di fare questo scatto d’orgoglio, adesso il Presidente Ceriscioli non c'è, lo vorrei invitare umilmente a rileggere quello che diceva durante la campagna elettorale, io l’ho sentito perché ero con lui nei dibattiti e nei confronti, questa Giunta si tiri fuori da queste pastoie, faccia uno scatto d’orgoglio, tiri fuori la propria capacità, la propria competenza, altrimenti sono una frana in discesa le capacità politiche di questa decima legislatura.
Noi voteremo, per tutte le ragioni che ho detto, non solo per il fatto specifico, ma anche per il metodo con cui si sta procedendo nei lavori di questa Assemblea legislativa, decisamente contro.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Non pensavo di dover fare questa dichiarazione di voto perché ritenevo che questa proposta di legge fosse abbastanza condivisa, spiegherò comunque perché voterò a favore di questa legge.
Alcune considerazioni. Intanto vorrei partire da una considerazione condivisa da tutti, il fatto che la Regione ha la necessità di reperire fondi europei, una necessità stringente direi, su questo penso che siamo tutti d'accordo. Su come reperire questi fondi possiamo aprire una discussione. Sicuramente la Svim ha questo obiettivo, reperire in via diretta, partecipando a progetti direttamente, i fondi europei.
Sull’utilità della Svim sinceramente sarei aperto ad una discussione, potremmo discutere se è il caso di chiuderla, se è il caso di mantenerla, se è il caso di chiuderla e far fare agli uffici quello che fa la Svim. Si può aprire un dibattito, un approfondimento, per vedere quale sia la cosa più utile, finalizzata al reperimento dei fondi, se è utile una società che può operare con i privati oppure no. Su questo io aprirei un dibattito.
Ci sta anche la discussione in Aula, perché questa è l’occasione per discutere a 360°, quindi condivido anche la posizione di chi giustamente ha voluto allargare il fronte politico, cogliendo l’occasione e discutendo in Aula sull’utilità della Svim, però non dobbiamo confondere quello di cui discutiamo con quello che andiamo a votare, perché a me sembra a dire il vero singolare il fatto che chi pensa che la Svim sia inutile e vada chiusa poi voti contro uno snellimento di questa società da S.p.A. a S.r.l.
Se per assurdo i voti contrari dovessero vincere, quale sarebbe l’effetto? La Svim non sarebbe cancellata, ma rimarrebbe così com’è, con una forma societaria in S.p.A.. Trovo singolare il fatto che chi vuole chiudere la Svim poi voti contro uno snellimento della società stessa che passa da S.p.A. a S.r.l.
Ci sta la discussione, personalmente sono disponibile ad approfondire il discorso di valutare l’utilità o no della Svim, ma il voto non riguarda la chiusura della Svim, il voto riguarda la trasformazione societaria e penso, per tutto quello che ho detto, che sia giusto e logico votare a favore di questa proposta di legge.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Il mio breve intervento per annunciare il nostro voto nettamente favorevole e per fare chiarezza su alcuni spunti che sono emersi dalla discussione.
E’ vero, siamo qui a votare la trasformazione di questa società da S.p.A. a S.r.l. con tutte le questioni che sono state enunciate, ma non va dimenticato un aspetto fondamentale, questa trasformazione è motivata anche dal miglioramento del controllo analogo che questa società è tenuta a fare.
Che cos'è il controllo analogo in una società in house providing, come si definisce, o per usare un termine italiano, che gestisce in proprio alcuni servizi, o alcuni appalti di servizi, come nel caso specifico? E' un controllo diretto e forte svolto come se l’ente gestisse direttamente, con la propria struttura interna, questo servizio e questo appalto. Per svolgere questa attività la normativa nazionale e quella comunitaria ci richiamano a degli obblighi che non si possono declinare o derubricare o derogare, ecco perché questa azione di trasformazione, oltre i motivi che sono stati ricordati, è necessaria per esercitare un controllo analogo migliore e maggiore, come richiede la normativa.
Ho sentito parlare di apertura al mondo privato o privatistico che dir si voglia, però attenzione perché se si decidesse di dare un taglio diverso a questa società e intrattenere rapporti con il mondo delle imprese private, verrebbe meno il discorso del controllo analogo e qui dovremmo sottostare alla normativa.
Sentiamo spesso parlare, anche stamattina alla Conferenza dei capigruppo, di richiami alle questioni legate all’anticorruzione, alla regolarità degli appalti, è un tema dominante in questo nostro Paese, un'apertura verso il mondo privato significherebbe svolgere l'attività con le norme che regolano gli appalti nei confronti di aziende private, quindi la snellezza, la celerità, l'efficacia di certe azioni, come quella che nell'oggetto sociale privilegia questa Svim, e ricordo a tutti la lettera c) del comma 2 dell'articolo 3, nel quale viene evidenziato lo sviluppo di azioni per la promozione di investimenti anche esteri nel territorio regionale, con particolare riferimento alla ricerca di finanziamenti e all'assistenza agli investitori.
Non è che la Svim ha solo la spiccata caratteristica di prestare assistenza tecnica, come è stato detto più volte, ma mi sembra che questa sia anche un'azione strategica molto importante, quella di sviluppare azioni per la promozione e gli investimenti. Il tutto nell'ambito di una società in house providing che deve sottostare a delle normative rigorose e l'azione di stamane va nella direzione di renderla più cogente ed efficace, per questo annunciavano il nostro voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Ritengo di dover replicare alla fine del dibattito, Presidente, perché non è accettabile, anche per la dignità di questa Aula, che si portino argomentazioni speciose per contrastare quelle che sono invece considerazioni utili per dire sì ad una proposta di legge utile, come ha fatto il Presidente Giacinti.
Capisco che è difficile per i Consiglieri Zaffiri e Celani dire di no a quelle argomentazioni e allora se ne inventano altre, ma quelle altre argomentazioni devono avere una loro fondatezza, altrimenti fanno un torto a loro stessi.
Vede, Consigliere Zaffiri, non è che, io sono in difficoltà, è lei che probabilmente è in difficoltà con sè stesso, perché si deve mettere d'accordo con se stesso, lei non può argomentare e dire ipotetici buchi, debiti, eccetera, cose che non stanno né in cielo, né in terra, la verità non è quella che viene propinata dal Consigliere Celani che parla dell'acqua calda con argomentazioni che non trovano riscontro, la verità è quella che ho detto io perché non è una mia argomentazione, il Consiglio deve sapere che sull'attività delle società partecipate, delle agenzie e degli enti partecipanti, c'è il controllo di un organismo terzo che è la Corte dei Conti. Questo controllo ha la sua massima espressione nel giudizio di parificazione che attiene anche all'operato di queste società, e laddove una società compie “degli atti o delle operazioni irregolari” sotto quell'aspetto, come capita in altre parti d'Italia, il giudizio di parificazione è negativo, questo lo dobbiamo dire per onore della verità, non per soddisfare qualche parte politica.
E' evidente che sotto il profilo dei conti è tutto a posto, se poi la Consigliera Marcozzi vuole sapere delle cose specifiche, faccia un'interrogazione e gli risponderemo, ma non si possono qui propinare dubbi inesistenti.
Volete discutere se la Svim deve essere ancora annoverata tra società indispensabile della Regione Marche? Fate una proposta di legge di modifica della legge che c’è, come abbiamo fatto ad esempio con Irma quando l'abbiamo eliminata dal novero delle società dichiarate indispensabili, allora lì faremo una discussione, che tra l’altro c’è stata. Ma non possiamo oggi cogliere quest'occasione per dire cose inesistenti ed allora, Presidente, lo ribadisco perché sia a verbale, questo è il verbale della Corte dei Conti nella relazione del magistrato relatore nel giudizio di parificazione: “Quanto alla Svim anche per l'esercizio 2015, al pari di quello del 2014, è stato rilevato un risultato di esercizio positivo a conferma dunque - dice la Corte - della bontà delle misure intraprese - quelle che sono prerogativa della politica e dell'amministrazione - in vista del contenimento e della razionalizzazione dei costi di produzione dell'equilibrio di gestione e della valorizzazione della specifica linea di attività costituita dalla progettazione europea”, quindi una valorizzazione di questa attività, questo è un giudizio ed il vostro, rispetto a questo, è un blaterare alla luna sulla base di cose inventate perché adesso va di moda parlare, dire.
Questo è quello che conta, questo è il giudizio. C’eravate, leggete questi atti quando venite in questa Aula a dibattere, e noi saremo in difficoltà Consigliere Zaffiri? Leggete, studiate, può essere utile a voi innanzitutto, queste sono le argomentazioni che dovete confutare, non altro, questo è il giudizio rispetto al quale il vostro è …, ma questo è e questo è il giudizio sul nostro operato, il resto sono chiacchiere.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Sta scivolando proprio su questo argomento, Assessore, ma quali misure ha intrapreso? Lei nel 2014 non c’era, nel 2015 è venuta in Commissione la dott.ssa Massacesi ed ha detto che la Svim non aveva operato. Ma che ci venite a raccontare?
Ho studiato, nel 2014 lei non c’era, che misure ha intrapreso? E nel 2015 è venuta la dott. Massacessi - verbale alla mano - e ha detto che la Svim non ha operato, che misure ha intrapreso per la parificazione?
Lei dice che parlo di acqua calda, no, io parlo di acqua gelida per voi.
Di che cosa si appropria? Delle misure intraprese? Che cosa avete intrapreso voi? Nulla, non c’eravate e nel 2015 non avete operato.
Replico al Consigliere Marconi per chiarire due cose, innanzitutto la cultura dell’inquisizione e del sospetto non mi appartiene, ho detto soltanto che le risorse trasferite dalla Regione alla Svim in parte vengono utilizzate per la spesa corrente e in parte per fare dei bandi da assegnare ai soliti gruppi organizzati, i grandi studi, mica partecipa il piccolino, ho detto questo, una cosa normalissima, tanto funziona così!
Se si fa un organo di assistenza funziona così, una parte li spende per l’organizzazione interna e una parte per consulenze. Basta! L'ha detto pure la dott.ssa Massaccesi, non c’è né sospetto né niente, non abbiamo detto assolutamente nulla e per quanto riguarda il discorso che sul mercato ci sono delle strutture che captano risorse comunitarie molto più di quelle che captiamo noi come pubblico, questo ho detto, lì non si toglie nemmeno un centesimo al pubblico perché tanto il corrispettivo per l'organizzazione è compresa nel finanziamento, quindi non c'è né inquisizione né sospetti, è proprio tutto trasparente al massimo, per cui, ripeto ancora una volta, la cultura del sospetto e dell’inquisizione non mi appartengono, ho la testa scevra da tutte queste cose. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Credo che l'Assessore Cesetti si stia arrampicando sugli specchi e non dica la verità, perché io non ho detto quanto lei ha evidenziato poc'anzi, ho detto soltanto della Svim costi e benefici, che è un’altra cosa! Lo so che lei non si vuole cimentare su questo, perché probabilmente non è in grado, come Assessore, di presentare un progetto. Su questo la sfido, no su quello che legge della Corte dei Conti, a me della Corte dei Conti non interessa, è tre volte che evidenzia questo argomento, ha capito? Stiamo parlando di un'altra cosa, stiamo parlando delle strategie di questa società, lo so che per lei questa è una parola fuori dalle sue considerazioni, perché fa l’avvocato e perché non fa progetti, non fa ristrutturazioni aziendali e non sa quanto costa, io l’ho sfidata su questo, che è un’altra cosa.
Probabilmente quello che lei sta sostenendo ha bisogno di un’altra cosa, lei come persona ha bisogno di guardarsi.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 94, così come emendata, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di deliberazione n. 17
ad iniziativa dell’Ufficio di Presidenza
“Istituzione di una Commissione di inchiesta su Aerdorica S.p.A.”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di deliberazione n. 17 dell’Ufficio di Presidenza.
Invito tutti nel dibattito ad attenersi al punto all’ordine del giorno, che è l’istituzione della Commissione, non Aerdorica, sennò rischiamo di fare una discussione di 5 ore, la discussione si farà nella Commissione che andiamo ad istituire.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore Consigliere Minardi.

Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Ritengo quanto mai opportuna la precisazione fatta dal Presidente Mastrovincenzo, anche alla luce di quella che è stata la discussione dell’atto precedente, nel senso che abbiamo parlato di tanti argomenti e non siamo stati all’oggetto della proposta di legge che parlava, effettivamente, della trasformazione della società, dopodiché se dobbiamo fare un dibattito sul merito facciamolo pure, ma non è questo il momento.
Riprendo l’appello fatto dal Presidente, oggi stiamo per votare la costituzione di una Commissione speciale sulla società Aerdorica che gestisce l’aeroporto di Falconara-Ancona.
Mi sono letto l’audizione che è stata fatta in Commissione, erano decine di pagine, se volessimo entrare nel merito probabilmente stasera alle 20,00 staremo ancora qua a discutere.
E’ un argomento che dovrà essere trattato dalla Commissione, è questo l’appello che faccio ai colleghi, poi la relazione verrà portata all’attenzione dell’Aula, quindi sarà quella l’occasione per entrare nel merito, nel dettaglio di tutte le vicende della società Aerdorica.
Detto questo, era una doverosa premessa, ritengo che la società Aerdorica detenuta da parte della Regione Marche per l’85% abbia un ruolo strategico nella gestione dell’aeroporto di Falconara-Ancona ed io considero l’aeroporto Raffaello Sanzio un'infrastruttura importante per l'economia di tutte le Marche, per l’economia turistica, ma per l'economia in genere perché l'aeroporto rappresenta uno dei luoghi di collegamento nazionale ed internazionale importante anche per il mondo economico ed imprenditoriale, non solo per le Marche, ma potremmo dire per il centro Italia, anche alla luce dei recenti avvenimenti che sono accaduti all’aeroporto di Rimini.
Per il fatto che l'aeroporto è un bene strategico per la regione Marche e per il centro Italia, porto all'attenzione dell’Aula, a nome dell'Ufficio di Presidenza, perché svolgo questo ruolo di relatore a nome dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, l'istituzione della Commissione consiliare di inchiesta su Aerdorica.
Faccio una breve premessa, la richiesta di istituzione di una Commissione di inchiesta era stata presentata lo scorso anno nel mese di giugno, tutti i Consiglieri di minoranza avevano firmato la richiesta, poi c'è stata la richiesta di sospensione per motivazioni condivise anche con la Giunta e l’Ufficio di Presidenza stesso che aveva iniziato l’iter amministrativo. Questa Commissione è stata richiesta da parte di tutta la minoranza.
Fatta la verifica, la Commissione di inchiesta viene istituita ai sensi dell'articolo 24 dello Statuto della Regione Marche che prevede la possibilità di istituire delle Commissioni speciali su richiesta motivata di almeno un terzo dei componenti del Consiglio regionale.
L’altro aspetto, previsto dall’articolo 24 dello Statuto, è che le Commissioni di inchiesta debbono per quanto possibile rispecchiare la composizione del Consiglio, il Consiglio regionale ne determina l’oggetto, la composizione e il periodo di lavoro, cioè il termine entro il quale devono essere terminati i lavori.
L’istituzione della Commissione deve far riferimento anche all'articolo 99 del Regolamento Interno del Consiglio regionale, laddove si dice che è possibile la costituzione di Commissioni di inchiesta e che l'inchiesta deve riguardare l'attività dell'amministrazione regionale, di enti e aziende dipendenti, come nel caso specifico Aerdorica, vigilate o partecipate dalla Regione Marche.
Come ho detto prima, la composizione - questo punto è stato ripreso dal Regolamento interno - deve rispecchiare per quanto possibile la composizione del Consiglio e tener conto della consistenza numerica dei gruppi consiliari.
Il Presidente viene eletto ed è una prerogativa della minoranza.
Detto questo, l'Ufficio di Presidenza ha verificato la sussistenza dei requisiti relativi all'istituzione della Commissione, dato atto che i requisiti sussistono, ha predisposto la proposta di deliberazione n. 17 che viene sottoposta oggi all'attenzione dell'Aula che dovrà votare la costituzione o meno della Commissione stessa.
Quindi l’atto che andremo a votare …, se interessa vado avanti perché se non interessa ..., la minoranza ha chiesto questa cosa e la maggioranza è disponibile a votarla, mi sembra sia utile seguire almeno il merito della questione.
Di fatto siamo chiamati a deliberare l’istituzione di una Commissione consiliare di inchiesta su Aerdorica e la votazione è la prerogativa ultima dell'Aula che è sovrana.
La Commissione sarà composta da 11 Consiglieri regionali: Francesco Giacinti, Enzo Giancarli, Fabio Urbinati, Francesco Micucci, Renato Claudio Minardi, Boris Rapa, per la maggioranza, e Giovanni Maggi, Piergiorgio Fabbri, Piero Celani, Sandro Zaffiri, Elena Leonardi, per la minoranza.
La Commissione avrà come mandato da parte del Consiglio regionale di verificare l’efficienza, l’efficacia, l’economicità e le capacità manageriali delle gestioni succedutesi nella conduzione dell’aeroporto Raffaello Sanzio di Falconara e la presentazione di proposte per il rilancio strategico della società.
Questa è una precisazione che vorrei fare, naturalmente l’Aula con la votazione darà mandato alla Commissione d’inchiesta di procedere a verificare gli obiettivi che sono stati dati, in particolare entrare nel merito delle gestioni che si sono susseguite negli anni nel rispetto pieno di tutte le vicende giudiziarie che sono all'attenzione della magistratura e che non competono né a quest’Aula né ai Consiglieri regionali.
La magistratura fa un percorso proprio, autonomo, assolutamente indipendente e non legato al lavoro che dovremo fare noi all’interno di questa Commissione, tenuto conto che, come tutti sapete, come tutti sappiamo, abbiamo letto o seguito il lavoro fatto dalla Commissione consiliare ed anche tutto ciò che è uscito sulla stampa, è una società che ha una serie di verifiche da parte della magistratura, c'è una procedura fallimentare ed ha un indebitamento consistente.
A prescindere dal lavoro che la magistratura fa, ritengo opportuno che questa Commissione venga istituita, ed è stata votata anche dall’Ufficio di Presidenza perché è un modo per dare la possibilità ad una Commissione di entrare nel merito, nel dettaglio di tutta una serie di questioni che sono accadute nelle gestioni passate, è un po’ quello che è stato fatto su Banca Marche.
L’Ufficio di Presidenza ha previsto l’ultimazione dei lavori entro il 31 ottobre, poi la relazione dovrà essere presentata all’Aula consiliare. Il Presidente del Consiglio, se oggi sarà votato questo atto deliberativo, nei prossimi 10 giorni dovrà istituire la Commissione convocandola per eleggere sia il Presidente che il Vicepresidente.
La segreteria della Commissione d’inchiesta su Aerdorica sarà fatta dalla Segreteria della III Commissione consiliare.
Credo di non dover aggiungere altro rispetto alla vicenda, alla questione della composizione della Commissione, mentre, come ho detto in apertura, eviterei di entrare con la discussione nel merito di questa vicenda, lo farà la Commissione e lo faremo alla conclusione dei lavori.

Presidenza della Vicepresidente
Marzia Malaigia

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Certo, noi abbiamo chiesto come minoranza insieme alle altre minoranze, la Commissione di indagine, però è difficile non parlare dell’Aerdorica perché è proprio di ieri la notizia che l’Amministratore unico Massei ha chiesto 20 milioni di aumento di capitale per coprire il buco di 13 milioni del bilancio 2015 e noi come Assemblea legislativa veniamo a conoscenza dalla stampa di quelli che sono gli sviluppi sia in positivo che in negativo dell’Aerdorica.
Non abbiamo notizie di un piano industriale, abbiamo soltanto la richiesta di 20 milioni di aumento del capitale e sappiamo soltanto che il conto economico profitti e perdite ha uno sbilancio pauroso tra costi e ricavi, uno stato patrimoniale dove lo sbilancio tra attività e passività ha azzerato il capitale sociale, che è stato ricostituito nel 2013 rivalutando i beni materiali, essenzialmente sono gli immobili, quasi 20 milioni in virtù di una concessione per 35 anni dell’Enac.
Sulla base di un parere della madonna, perché il prof. Madonna ordinario di ragioneria all’Università di Ferrara ha fornito questo parere, un artificio contabile che allunga l’agonia di Aerdorica, che negli anni continua a perdere senza un piano industriale, ma solo con artifizi contabili.
Da un punto di vista finanziario c’è sempre lo sbilancio tra flussi di entrata ed uscita, l’attivo circolante non riesce a pagare i debiti a breve termine, quindi le forniture e le cose spicciole che dovrebbero essere pagate, compresa la rateizzazione mensile dei debiti previdenziali e tributari ed i dipendenti, perché Aerdorica non ha pagato né le tasse, né i contributi all’Inps per oltre 10 milioni. Figuratevi cosa sarebbe successo se un imprenditore privato avesse fatto questa cosa!
Nel verbale dell’Assemblea dei soci del 29 settembre 2014, l’ultimo prima della fine della IX legislatura a guida Spacca, c’era la gestione Belluzzi, ricordo che, tanto per dare un quadro, c’erano 64 mila euro di utile nel bilancio 2011, la perdita è stata di 3 milioni nel 2012, di 12 milioni nel 2013 e nel verbale, ripeto dell’Assemblea 29 settembre 2014, sotto la voce attività di ricerca e sviluppo si legge in mezza riga: nel 2013 la società non ha svolto attività di ricerca e sviluppo.
Come dire, tanto per volgarizzare, anche se volgarizzare non è …, l’esempio del fornaio che negli anni non riesce a fare utili con la propria attività e l’ultimo anno, quello dove i debiti lo surclassanno, non riesce a salvare questa attività e dice: “Non cerco nuovi clienti e non faccio panini più appetitosi per cercare nuovi clienti” questo è un paragone calzante.
Nel 2013 quando il debito è esploso non è stata fatta nessuna attività, comunque i crediti inesigibili sono ritornati a galla perché l’artificio contabile che era stato fatto prima non poteva essere più portato avanti, per cui capite qual è la situazione.
Proprio ieri ho letto che bisogna aumentare il capitale di 20 milioni di euro per Aerdorica, a questo punto siamo alla costituzione della Commissione, noi diffidiamo pubblicamente il Presidente e la sua Giunta a non aumentare il capitale di 20 milioni, neanche di 20 euro, dobbiamo aspettare i primi di marzo l’udienza prefallimentare, vediamo cosa dirà al Presidente l’udienza prefallimentare istituita dal P.M. Gubinelli, il Presidente verrà a parlare con la Commissione e si terrà un Consiglio monotematico su Aerdorica nel giro di 15 giorni, si tratta di questo, e si deciderà in quest’Aula che fine farà Aerdorica, non con delibere di Giunta di aumento di capitale.
L’intento di questa Commissione, abbiamo fatto un emendamento ad hoc, è anche quello di individuare le responsabilità, responsabilità soprattutto politiche che hanno causato il saccheggio e il disastro, ed offrire ampia collaborazione alla Magistratura che sta indagando. Questo è lo scopo di una Commissione seria, non quella di Banca Marche, questo è lo scopo di una Commissione. Vogliamo che siano i ladri ed i malfattori a pagare per le connivenze e le omissioni, che vengano tirate fuori, responsabilità, connivenze ed omissioni in questa gestione ed a pagare non siano i marchigiani.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Lei ha detto una cosa molto grave, lei è una persona informata dei fatti dal punto di vista penale? E’ stata chiamata come persona informata dei fatti?

Giovanni MAGGI. Cosa ho detto?

Gianluca BUSILACCHI. Lei ha detto che pensa che noi dobbiamo fornire la massima collaborazione alla Magistratura, lei è una persona informata dei fatti dal punto di vista penale?

Giovanni MAGGI. Ma la Commissione lo sarà!

Gianluca BUSILACCHI. La Commissione svolge un ruolo politico, amministrativo, non svolge un ruolo penale.

Giovanni MAGGI. Perché i risvolti politici non possono essere penali?

Gianluca BUSILACCHI. Lei è una persona informata dei fatti dal punto di vista penale? Sono due cose diverse. Risponda a questa domanda, lei ha fatto una affermazione molto pesante, lei è stato chiamato come persona informata dei fatti? Ha dei fatti da dire alla Magistratura?

Giovanni MAGGI. No, però …

Gianluca BUSILACCHI. Conosce dei fatti che hanno una rilevanza penale?

Giovanni MAGGI. Però la Commissione …

Gianluca BUSILACCHI. No, allora facciamo un dibattito serio, separiamo bene le due cose.

PRESIDENTE. Per cortesia andiamo avanti con l’illustrazione, sarà poi la Commissione che …

Giovanni MAGGI. La Commissione di indagine …

PRESIDENTE. Capogruppo Maggi, per cortesia …

(interviene fuori microfono il Consigliere Busilacchi)

Giovanni MAGGI. Probabilmente io non ho nessuna paura, anzi auspico …

PRESIDENTE. Capogruppo Maggi concluda per cortesia.

Giovanni MAGGI. Se mi interrompe, io non concludo!
Auspico e ribadisco che tutto quello che emergerà nella Commissione di indagine servirà, mi auguro, anche per far chiarezza sul piano giudiziario alla Magistratura che sta indagando. Questo è quanto. Non solo noi rivendichiamo la Presidenza di questa Commissione e lo diciamo anche al PD che sembra privilegiare, come maggioranza, l’elezione di Presidenti che spettano alla minoranza. Questo è quanto e quello che ho detto lo ribadisco: vogliamo individuare nella Commissione di indagine le responsabilità politiche, le responsabilità amministrative e sicuramente faremo di tutto perché quello che emergerà dalla Commissione di indagine sia di supporto e di aiuto alle indagini della Magistratura. Non lo nego, lo ribadisco.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Presidente, abbiamo parlato molte volte di questo argomento, sono convinto anch’io, a differenza di quanto ha detto il Presidente del Consiglio regionale, che questo dibattito non può non entrare anche nel merito della questione perché se stiamo facendo una votazione per istituire una Commissione di inchiesta è perché abbiamo dei motivi o qualcuno ritiene che esistano dei motivi per cui si debba fare una inchiesta.
L’inchiesta non è l’inquisizione, è un’inchiesta, si cerca di approfondire argomenti, come è stato fatto già per Banca Marche e nella precedente legislatura per un altro caso.
Quello che però non riesco a capire, colleghi Consiglieri, è che in tante analisi, ormai da 6 o 7 anni, ho sentito molto ciarlare riguardo a presunte responsabilità senza che nessuno abbia mai individuato non il responsabile, ma il fatto. Per individuare una responsabilità prima bisogna dire: “C’è stato questo fatto”. Qualcuno ha fatto la popò sul pavimento, chi è stato? E si fa l’indagine. C’è dello sterco sul pavimento, qualcuno ha sporcato il pavimento, andiamo a vedere chi è stato.
Poi adesso ognuno può sbizzarrire la propria fantasia per capire …, faccio queste battute Consigliere Giancarli così almeno può capitare che qualche giornale mi riprenda, sennò non mi sente nessuno.
Uno fa l’indagine e va a controllare, non mi interessa questo tipo di indagine, non mi interessa, caro Consigliere Maggi, dopo potrà anche parlare per fatto personale fino a che vorrà, perché la cosa più ridicola che poteva dire è: “Collaboriamo con la magistratura”, lei immagina che la Magistratura stia aspettando noi quando ha strumenti di indagine tipo il carcere! Se la Magistratura scopre che qualcuno ha qualche responsabilità, lo ficca lì dentro e finché non ha detto tutto quello che deve dire non esce, è stato fatto così per tangentopoli, tutti fuori ad applaudire e 12 persone si sono suicidate.
Continuiamo con questo metodo, così la Repubblica cresce! Adesso vogliamo vedere cosa succederà a Roma, se ci saranno i forcaioli anche a Roma, fuori dal Municipio per cercare di …, io non ci sarò fra i forcaioli a Roma, anzi io sono fra quelli che dicono che forse se c’è un Sindaco decente nel Movimento 5 Stelle è proprio la Raggi perché dove è arrivata ha fatto un po’ di casino, visto che il Movimento 5 Stelle dove arriva deve fare casino.
Mi preoccupo più del Sindaco di Torino, lì non sta succedendo niente, 40 anni di apparato del PC, della sinistra, del PD, e va d’accordo con tutti, se fossi uno del Movimento 5 Stelle mi preoccuperei molto di Torino, non della Raggi che almeno un po’ di casino lo sta cercando di fare. Comunque queste sono considerazioni politiche forse troppo raffinate, che rimangono lì.
Sulle indagini voglio capire, qui è tutto registrato, è stato detto che ci sono ladri e malfattori, è stata fatta una affermazione, non è stata fatta una 'ipotetica', come avrebbe detto il grande Totò, è stata fatta una affermazione: “Scopriremo i ladri ed i malfattori”, quindi adesso chi ha fatto questa affermazione se ne assuma la responsabilità. Presidente la segnalo perché è stato detto “ci sono ladri e malfattori”, quindi trasmetteremo tutto - non c’è bisogno di aggiungere - alla Magistratura che ascolterà chi ha fatto questa affermazione perché, come ha ricordato prima il Consigliere Busilacchi, chi probabilmente ha delle cose da dire, è giusto che non le dica qui, le dica al Magistrato.
La seconda parte, quella dello sterco fatto, ripeto, ancora non vedo il fatto, non c'è nessuno che dice qui è successa questa cosa gravissima, troviamo i responsabili, ma si parla genericamente di responsabilità politica e poi dirò qualcosa sull’amministrazione perché anch’io ho deliberato qualcosa in Giunta 7, 8 anni fa, non ricordo cosa, ma qualcosa abbiamo deliberato, sicuramente gli aumenti di capitale, lo abbiamo fatto anche in Consiglio, ma l’altra cosa, e qui mi rivolgo al Presidente Ceriscioli, è che non c’è un cane, l’intelligenza animale primordiale, che sia capace di dire “ho una soluzione” perché alla fine tutti fanno le analisi, tutti dicono che le cose non vanno, veramente state rompendo le scatole, perché tutti abbiamo capito che l’Aerdorica non va, non ci vuole uno scienziato e non ci vuole neanche questa “menata” della Commissione d’inchiesta o altre mozioni che sono state fatte.
Per scelta non partecipo a questa Commissione di inchiesta perché la ritengo completamente inutile. Ringrazio i colleghi del PD che si sono sacrificati perché io mi sono già sacrificato altre volte, Consigliere Busilacchi non mi sacrificherò più per le Commissioni di inchiesta, ho già dato, però sulle soluzioni sono disposto a “scagnarare” per mesi, non a dire genericamente “facciamo pagare questa cosa ai marchigiani”. Certo che l’abbiamo fatta pagare ai marchigiani perché in quest’Aula in questi 2 anni tutti hanno urlato dicendo che l’Aerdorica non andava chiusa, allora cominciamo un po’ a metterci d’accordo su queste cose.
Quando in Giunta ed in Consiglio abbiamo deliberato per uno stanziamento, fino a qualche mese fa, è perché tutti hanno detto che l’Aerdorica non doveva chiudere.
Allora ragazzi o uno è capace di offrire queste soluzioni e ce le ha ..., perché io ho visto dei tentativi fatti dalla precedente Giunta Spacca e dall’attuale per cercare questo benedetto socio privato, per andare incontro …, non sono stati fatti, allora vogliamo dire la verità su queste cose? Io non ho i dati, ad esempio mi risulta che, mi spiace che oggi l'Assessore Casini sia in congedo perché sicuramente avrebbe potuto ricordare queste cose, ma lo farà il Presidente Ceriscioli se vuole, in un incontro fatto con i sindacati l’Assessore Casini ha detto chiaramente - e non c'erano solo i rappresentanti sindacali, c’erano tutti, sono venuti tutti i dipendenti dell’Aerdorica, saranno stati almeno 60, sono venuti tutti lì - “Signori vi rendete conto che in quasi fase di prefallimento sono state assunte altre decine di persone? Vi rendete conto cos’è successo in questo tempo?” Tutti d’accordo perché quando uno viene assunto e prende uno stipendio è contento e il sindacato giustamente per parte sua cerca di difendere i posti di lavoro, il problema è capire quanti ne vuole difendere, perché se li vogliamo difendere tutti e 100, non so quanti sono i dipendenti, sicuramente andremo per aria, se si decide di difendere un numero leggermente inferiore o significativamente inferiore è un modo per riprendere o per lo meno attestare la gestione sull’esistente!
Guardate Aerdorica è un aeroporto, Alitalia è una compagnia aerea, ho sentito relazioni sull’Alitalia, e stiamo sempre lì, e quando scopriamo che il rapporto fra il fatturato e i dipendenti dell’Alitalia è tre volte superiore a quello di Ryanair è chiaro che qualcosa non funziona. Perché Ryanair cammina, conquista voli dappertutto e ha quello che ha? Semplicemente perché ha meno personale!
In Alitalia facevamo viaggiare le persone da Roma a Milano, con un giorno di riposo, e le riportavamo in aereo da Roma a Milano perché il giorno dopo dovevano ripartire da Milano, abbiamo fatto cose di questo tipo e di peggio e tutti li hanno difesi, non mi ricordo in quegli anni un solo sindacato che si lamentasse di queste cose, ma neanche i nostri, quindi richiamo alla responsabilità, questi sono discorsi politici seri, il coraggio di mettersi contro qualcuno, di non accontentare tutti, non dire semplicemente “tutti hanno ragione” e andiamo avanti Madama la Marchesa, no signori! Se si vuole trovare una soluzione al problema bisogna avere il coraggio di dire chi ha sbagliato, tutti, no responsabilità politiche, tutti! I sindacati gli amministratori, gli imprenditori coinvolti, tutti, se abbiamo sbagliato. Se poi riusciremo a capire che alla fine meglio di questo non si poteva fare, è inutile stare sempre lì a dire “la responsabilità politica”, tutti gestivano, alla fine la Giunta regionale si trovava il conto da saldare ogni anno, di fronte a questa scelta: “Non saldi il conto? Aerdorica va per aria. Saldi il conto? Aerdorica continua a camminare e nel frattempo c'è stato qualche tentativo di migliorare la gestione”.
Ma una domanda a monte, una analisi seria, l'abbiamo fatta mai? C’è mercato oppure no, viva Dio? C’è questo mercato per avere un aeroporto serio nelle Marche?
Ricordo nella precedente Giunta le lotte fatte con certe aree delle Marche perché Rimini è una attrattiva, Pescara è un’altra attrattiva, vediamo quanto questi sono gestiti e sostenuti dal pubblico.
Non ci facciamo illusioni, l’aeroporto di Pescara vola perché tutti vanno lì. Da quando ha aperto la Quadrilatero, Presidente Ceriscioli, abbiamo Perugia come alternativa, la gente va a Perugia e l’aeroporto è aumentato, non so, del 20-30% su certi tipi di voli.
Vogliamo essere seri? Siamo seri, se vogliamo creare al solito un polverone da clima preelettorale è un’altra cosa, però sinceramente in questi termini, cari colleghi della minoranza, non fate più paura a nessuno, fate solo ridere!

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Caro Consigliere Marconi, non faremo paura però questo esecutivo ha dei problemi. Questa è la verità dei fatti ed io mi limito soltanto a chiedere, siccome c'è il Presidente della Regione Marche che rappresenta questa società con il suo 87%, quale sia la strategia dell'azionista di maggioranza. Questa è la domanda, a prescindere dalla Commissione di inchiesta che avrà il suo percorso per verificare se esistono dei problemi sui 45 milioni di deficit. Questo è il problema della verifica.
Su questa strategia cosa c’è? Prima ho chiesto le strategie per la società Svim, è la stessa cosa Presidente, abbiamo strategie? Sappiamo come salvare l’aeroporto? Non la società, lei sa come la penso io, la società si chiama Aerdorica, l’aeroporto si chiama Raffaello Sanzio di Falconara, io le chiedo quale sia la strategia per far rimanere aperto l’aeroporto Raffaello Sanzio, perché questo aeroporto è passato da 750.000 passeggeri a 350.000, allora vuol dire che c'era un gruppo dirigente ... Bisogna sapere come affrontare questo problema, io per esempio sono portatore di un ragionamento che non trova consenso, non mi interessa, però credo che quando uno vuol salvare capra e cavoli si creino dei problemi.
Bisogna fare delle scelte, le scelta spetta a chi detiene il pacchetto di maggioranza, perciò le scelte dipendono dalle sue idee, quindi dipenderà dalla sua impostazione se rimarrà o no questo aeroporto. Chiuso anche il problema dei privati, perché i privati non entrano con un deficit di 20/30 milioni da versare, si parla di altre cifre che potrebbero far parte, come lei sa meglio di me, di una società pulita, senza deficit, senza niente.
Noi vogliamo sapere questo, ma non il Consigliere Zaffiri, a Zaffiri non interessa perché ha le sue idee, 1.400.000 marchigiani vogliono sapere come andrà a finire questa cosa perché ci sono delle risorse economiche che sono state messe là dalla Regione negli anni e sono risorse della comunità marchigiana. Questo è il problema. Sono state messe là, non sono state date, per esempio, agli operai delle aziende private, quelli non percepiscono niente e rimangono senza lavoro, qui parliamo di una società pubblica, perciò occorre la trasparenza, quello che ho detto prima, e probabilmente l’Assessore Cesetti ha interpretato in modo diverso, perché se noi diamo i soldi bisogna capire se li diamo per un interesse collettivo oppure per altre cose.
Credo che queste siano le discussioni da fare, sono talmente semplici le cose che poi prendono altri percorsi - questa è la nostra osservazione, altrimenti che ci stiamo a fare - secondo noi non ci sono idee e ci sono difficoltà nella progettazione, ecco questa è la domanda. Se poi non ci sono difficoltà nelle idee e nella progettazione delle società interessate con capitale della Regione, noi siamo contenti, non è che noi per forza vogliamo che le cose vadano male, vogliamo capire. A tutt’oggi Presidente, dopo 2 anni di legislatura, su questa società che è fortemente in difficoltà non abbiamo letto o non abbiamo ascoltato, forse siamo stati disattenti e di questo chiediamo scusa eventualmente, quale sia la strategia per salvare l'aeroporto Raffaello Sanzio, se ce l’avete. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Spero di rubare pochi minuti. Abbiamo tutti molta indulgenza nel guardare ai neofiti della politica del Movimento 5 Stelle, che si sono affacciati alla politica in questi ultimi anni, ormai è passato un po' di tempo, e si vantano del fatto che non conoscono la politica, non l’hanno mai fatta e si devono studiare gli atti amministrativi. Adesso non so quanto ci sia da vantarsi di questa cosa, un po' come se un chirurgo, dr. Volpini, agitasse un bisturi dicendo: “Non sono un medico, non ho mai esercitato, proviamo”. Però il tempo è scaduto, Consiglieri, e avviso che a vostra insaputa, alcune centinaia di anni fa, hanno separato i poteri, il potere giudiziario è separato dal potere legislativo. La Commissione d'inchiesta dei Consigli regionali non ha e non svolge una funzione giudiziaria e a differenza delle Commissioni parlamentari non può e non deve svolgere alcuna funzione giudiziaria.
Il potere giudiziario ha i suoi strumenti di accertamento dei fatti che hanno alcune caratteristiche, ad esempio la segretezza degli strumenti di indagine, che è una cosa completamente diversa dal risultato delle Commissioni di indagine che una natura politico-amministrativa ed una rilevanza pubblica.
Non so se è chiaro, è una cosa molto grave pensare che ci possa essere una commistione, a meno che, Consigliere Maggi, lei non sia informato di fatti che noi non conosciamo.
Nemmeno noi abbiamo paura di niente, non abbiamo paura della Commissione d'inchiesta, che ha una natura politico-amministrativa, tanto che votiamo a favore del fatto che ci sia per accertare delle questioni di natura politico-amministrativa che devono - non possono - essere ben separate dall'influenzare il percorso che ha un'altra strada, che è quella della magistratura, tanto che credo, lo faccio sommessamente presente, che sarebbe meglio che quando ci sono le inchieste della magistratura non ci siano le Commissioni di inchiesta. Forse le Commissioni di inchiesta andrebbero fatte dopo che la magistratura ha completato il proprio iter, forse la magistratura non vuole rotture di scatole quando fa il proprio percorso con altri strumenti.
Noi forse dovremo intervenire in un momento successivo, adesso lo facciamo parallelamente sperando di non dar fastidio. Addirittura il fatto di dire “collaboreremo, faremo”, questa idea di assemblearismo permanente è una cosa molto grave e noi rigettiamo completamente questa impostazione non perché abbiamo paura di qualcuno, ma perché abbiamo rispetto del ruolo e dei poteri della magistratura e del fatto che il potere giudiziario è separato dagli altri poteri.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Chiedo scusa ma ritengo opportuno chiarire un aspetto, l'ha fatto molto bene anche il Consigliere Busilacchi prima del mio intervento, però viste altre discussioni in Consigli precedenti, sembra che la teoria di Montesquieu del ‘700 in questo Consiglio regionale non attacchi. Molti sanno, anche esponenti della Giunta già si sono espressi, è un mio pensiero ma è quello di tanti altri, che è una anomalia in quest’Aula avere il ruolo esecutivo che coincide con quello legislativo, su questo ci si potrà lavorare, figuriamoci se non è una anomalia che il potere giudiziario venga sovrapposto a quello di una Commissione di inchiesta o viceversa.
Ritengo che prima di tutto, prima di lavorare seriamente, questo è il lavoro che si farà all’interno di questa Commissione, debbano essere chiariti alcuni punti per far capire a cosa serve e a quali risultati dovrà arrivare questa Commissione, perché tutto sommato la collaborazione che un ente regionale, comunale, sia esso di qualsiasi natura, debba avere con la magistratura è sottintesa. Se la Magistratura lo chiede la Regione collabora, perché è un ente pubblico che non nasconde mai niente a chi ha il potere che gli dà la legge di fare delle indagini per vedere se ci sono dei reati.
Noi dobbiamo capire, e potrà servire anche per il lavoro futuro, per la visione che dovremmo avere di questa importantissima infrastruttura per la nostra regione e non solo per la nostra regione, ma anche per il centro Italia, quali sono state le strategie adottate in passato per quell'aeroporto e se da un punto di vista politico amministrativo sono state portate avanti con il rispetto degli obiettivi che la Regione Marche aveva dato a chi quella società l’amministrava, a chi in quella società ha avuto delle grandi responsabilità.
Questo è quello che noi dobbiamo far sapere ai cittadini marchigiani, lo sappiamo tutti, abbiamo avuto anche delle audizioni in II Commissione di cui faccio parte, abbiamo sviscerato tante volte i numeri di quella società in cui partecipa la Regione Marche, ci sono degli aspetti politici che vanno sicuramente valutati.
Però voglio anche spezzare una lancia, nel senso che capisco il pensiero del Consigliere Maggi, ma non lo condivido, però c’è anche da dire che nel nostro Paese non siamo nuovi a brutte storie dentro società partecipate simili ad Aerdorica, questo va detto, ma ciò non significa che si debba spostare l’attenzione da quello che dovrà essere il nostro lavoro in questa Commissione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Sono favorevolissimo in questa fase alla costituzione della Commissione d’inchiesta e ricordavo, mentre ascoltavo gli interventi, che nel primo comitato di sezione, si chiamavano così, quindi la prima esperienza politica - per chi diceva prima “neofiti della politica” - nel primo incontro che feci da componente del comitato di sezione del Pci di Villa Fastiggi, nel lontano 1989, quindi poco prima del passaggio, il tema all’ordine del giorno era sul trasporto pubblico locale. C’era un dibattito sul trasporto pubblico: scelte, orientamenti e via dicendo.
Andai a quell’incontro, bellissimo, una volta si discuteva nelle sezioni fino alle 2,00 di notte, quindi il dibattito politico era vero, molto istruttivo per me perché, ad esempio, non sapevo che il trasporto pubblico locale fosse cofinanziato, cioè pensavo che il trasporto si pagasse con i biglietti, la mia idea era che il trasporto pubblico locale ognuno lo pagasse con il biglietto e invece ho imparato un sacco di cose.
Finito il dibattito, dopo il comitato rimasi lì con l’esponente più significativo, storico, di quella sezione, che aveva avuto un ruolo nell’azienda di trasporti, e gli dissi: “Perché non viene privatizzato, perché non lo lasciamo al mercato, perché ci deve essere questo contributo” e lui mi spiegò che nessun privato, anche in termini di mercato, sarebbe stato in grado di fornire quel servizio senza il contributo pubblico, certo si poteva efficientare il sistema, la macchina, le regole, ma se volevamo un trasporto pubblico locale bisognava pagare e contribuire. Ripeto, esperienza molto importante e molto interessante. Credo che il primo scopo della Commissione d’inchiesta sia proprio quello rispetto ad una infrastruttura importantissima come è l'aeroporto che negli anni è cresciuta in termini di importanza. Lo spostamento dell'economia da un quadro nazionale ad un quadro internazionale ha fatto sì che quell’asset assumesse un valore al di là delle motivazioni che potevamo intravedere fino a qualche anno fa, immaginando che l’internazionalizzazione fosse la dimensione di poche imprese che esportavano, il grosso delle imprese marchigiane lavorava quasi al 100% con il mercato interno, ed eventualmente per il turismo ed attività di questa natura, che sono altrettanto importanti, ma limitate come dimensioni.
Oggi abbiamo una percezione ben diversa di come funziona il mondo, di come funziona l’economia, di quanto sia importante essere collegati ai principali hub di trasporto aereo perché molte imprese, anche piccole e piccolissime, ormai lavorano con mezzo mondo.
La Commissione di inchiesta è interessante perché parte da un problema, da una domanda non da poco: com'è possibile che un'azienda abbia maturato negli anni 38 milioni di euro di debito? Questa è la domanda vera. Da dove scappano fuori questi 38 milioni di euro di debito? Non sono 45 sono 38, perché nell’ultimo anno il debito è stato ridotto di un milione e mezzo. Qual è la situazione che ha portato a questo? Le scelte, gli errori, o chiamiamole strategie, quello che può essere, e dare al Consiglio regionale tutti gli elementi di conoscenza, di approfondimento al di là di quello che è il normale dibattito che si fa in Aula, perché la Commissione avrà la possibilità di vedere passo passo nella storia, le scelte, i costi e le ricadute.
Sappiamo benissimo che dentro quella storia ci sono stati comportamenti devianti, fuori dalla normale logica di gestione di una azienda, alcuni già sanzionati credo con condanne di primo e secondo grado, altre inchieste aperte e via dicendo.
Ma questa ovviamente è una parte del problema, anche abbastanza logico, noi vorremmo che in ogni situazione, in ogni condizione, al di là dei problemi specifici della gestione del settore, ci fossero comportamenti più che corretti e trasparenti nello svolgere il proprio ruolo, ma c’è la magistratura apposta che può approfondire ed usare tutti i suoi strumenti fino in fondo.
Penso che per il Consiglio regionale sia molto interessante anche mettere a fuoco questi comportamenti al netto di questi comportamenti capire come un servizio così strategico ed importante per il nostro territorio abbia maturato quelle difficoltà anche con l’obiettivo progettuale, che diceva prima il Consigliere Busilacchi, di vedere cosa è meglio, qual è la scelta migliore, qual è la scelta più opportuna.
E’ logico che trattandosi di una società pubblica si intrecciano tutte le regole, le norme, i vincoli, ma anche le opportunità che noi abbiamo visto in questi ultimi mesi grazie al lavoro del nuovo amministratore unico, che non sono state colte negli anni e che possono diventare strumento di rilancio di questa infrastruttura. In una visione fatta a lungo tempo uno si rende conto di come determinate scelte abbiano pesato sul bilancio dell’azienda e quindi ha una visione più matura di tutto quello che è accaduto.
Non è una cosa sana fare tanti milioni di debiti all’interno di una azienda qualunque, figuriamoci dentro una azienda pubblica, è una dimensione che come Governo e Regione vogliamo affrontare e superare nella consapevolezza che ci siamo fatti e con gli strumenti che l’esecutivo ha. In termini di approfondimento della situazione di Aerdorica c'è spazio per poter salvare quest'azienda e rilanciarla, spazio intendo in termini normativi, finanziari e di gestione corretta di una infrastruttura attraverso anche le professionalità e le competenze che negli anni sono maturate e che si possono esprimere in maniera corretta.
Il punto di vista della Giunta è che questa azienda si può salvare, occorre fare scelte molto importanti e in cambio avremo, secondo me, la possibilità di garantire livelli occupazionali importanti, non solo per i dipendenti di Aerdorica, ma per tutto quello che c’è attorno ad un aeroporto. Guardate cosa è successo a Rimini con l’interruzione dell’attività, è stato un disastro, per anni uno scartamento assolutamente ridotto di funzionamento di quell’aeroporto e poi le difficoltà di rilancio. Se si vuol fare come Commissione di inchiesta anche una analisi comparata è molto interessante andare a vedere come funziona l’aeroporto di Pescara, è molto interessante andare a vedere come è messo Perugia, questo percorso l'ho sempre letto con una doppia chiave, da una parte analizzare i problemi dell’aeroporto è maturare una visione su quella che potrebbe essere la scelta migliore in termini di strategia futura, dall’altra un'azione di contesto, perché i piccoli aeroporti diffusi attorno a noi sono i nostri naturali competitori, quindi punti di forza che abbiamo, strategicamente parlando e quello che possiamo mettere in atto ed in campo.
Le relazioni con l’aeroporto sono tantissime, per esempio la scelta di MSC Crociere di realizzare il proprio home-port sul porto di Ancona è legata al fatto che ad una breve distanza c’è un aeroporto, non è che le scelte sono fra loro scollegate, la presenza dell’aeroporto condiziona tante scelte.
Qual è quindi il livello di impegno, di intervento, che ci viene richiesto per il futuro alla luce, come dicevo prima, del fatto che siamo abituati tutti gli anni a godere di servizi trasportistici più che finanziati dal pubblico? Ogni volta che saliamo su un autobus dobbiamo immaginare che ogni anno c’è un trasferimento di 80 milioni di euro pubblici, nel sistema della gestione dei trasporti con gli autobus. Ogni anno 80 milioni di euro, tutti gli anni e non tutti i bilanci di quelle aziende sono perfettamente in pari, dico bene Consigliere Zaffiri. Così come tutti gli anni c’è un trasferimento di 35 milioni circa di euro su ferro, noi tutti gli anni diamo 35 milioni di euro al ferro per poter salire, come ho fatto questa mattina, sul treno e venire qua. Quindi come utenti del servizio ferroviario quando ci mettiamo il piede sopra dobbiamo avere la consapevolezza che tutti gli anni ci sono 35 milioni di euro pubblici che vanno a sostenere quel servizio.
Parliamo di realtà che nel quadro delle scelte possono avere anche forme di contribuzione legittimate dall’Unione europea, dentro il quadro degli aiuti di Stato compatibili, che stanno alla valutazione politica, al valore dell’asset e alla possibilità di continuare, fare e non fare.
Sono convinto che la trasparenza, la conoscenza, tutto quello che potremo acquisire attraverso il lavoro prezioso della Commissione d'inchiesta sarà più utile a noi che alla magistratura, che ha ben altri strumenti e capacità operative. E' logico che, ma questo vale tutti giorni, se noi camminando per strada e ci accorgiamo che c’è una realtà, per esempio una struttura abusiva e chi l’ha costruita sta commettendo un reato penale, fra i nostri compiti c’è quello che segnalarlo alla magistratura, cioè ogni volta che noi vediamo e veniamo a contatto con una azione illegittima ed illegale abbiamo il dovere, come cittadini prima di tutto, di fare la nostra segnalazione, quindi in questo contesto se dovessimo vedere qualcosa di irregolare verrà segnalato, ma non qui, ogni giorno nel nostro compito di bravi e corretti cittadini. Sarebbe strano se questa attività fosse limitata a quando siamo in una Commissione d’inchiesta, deve valere in tutto quello che facciamo, così abbiamo introdotto anche un altro argomento di cui ci occuperemo più avanti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Vorrei chiedere, se possibile, la votazione di questa proposta di deliberazione per punti, in quanto mi sono accorto solamente questa mattina che nel punto 5 la Segreteria viene affidata alla III Commissione.
Nello Statuto, nel Regolamento interno è previsto di individuare, all’interno di una proposta di delibera, chi svolgerà la funzione di Segreteria, chiedo di rimandare in un secondo momento all’Ufficio di Presidenza o alla struttura l’individuazione di chi dovrà fare l’attività di Segreteria, anche perché essendo il Presidente della III Commissione mi rendo conto che la Dott.ssa Buglioni è l’unica che viene in Commissione, che si occupa della Commissione e che si relaziona, vedo molto bene, con tutti i Commissari componenti la III Commissione, però non vorrei che fosse caricata troppo rispetto ad una attività, infatti questa della nuova Commissione, richiederà sicuramente un impegno importante da parte della struttura. La mia preoccupazione è quella che le due cose potrebbero non essere compatibili. Grazie.

PRESIDENTE. Va bene. Credo che si possa accogliere la richiesta del Presidente Biancani. Procediamo con la votazione per parti separate del deliberato.
Punto 1 del deliberato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Punto 2 del deliberato.
Emendamento 1 a firma dei Consiglieri Maggi e Fabbri. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Signor Presidente, cari colleghi, qui il punto 2 dice: di demandare alla Commissione la verifica dell’efficienza, efficacia - noi abbiamo inserito “delle responsabilità ad Aerdorica” e abbiamo tolto “dell’aeroporto Raffaello Sanzio” - e la presentazione di proposte per il rilancio strategico della società. La Commissione deve fare delle proposte per il rilancio strategico della società? Credo che, facendo appello a tutti coloro che hanno maggiore esperienza, non sia il ruolo e la funzione di una Commissione di indagine fare proposte per il rilancio strategico della società quindi chiediamo di sostituire il punto 2 con “di demandare alla Commissione la verifica delle responsabilità e dell’efficienza, efficacia, economicità e capacità delle gestioni succedutesi nella conduzione di Aerdorica S.p.A. e delle eventuali responsabilità politiche nelle nomine e nel controllo dei suoi organi statutari”. Organi statutari sono: il Consiglio di amministrazione, il Presidente del Consiglio di amministrazione, l’Amministratore unico, il Collegio dei revisori dei conti e comunque chi deve controllare.
Questo è l’emendamento firmato da me e dal Consigliere Fabbri, i due componenti del Movimento 5 Stelle all’interno della Commissione. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Punto 2 del deliberato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Punto 3 del deliberato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Punto 4 del deliberato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Punto 5 del deliberato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Noi l’avevamo sollecitata ed abbiamo rimandato di 6 mesi l'istituzione della Commissione perché ci era stato detto che era inopportuno farlo nel momento in cui poteva esserci una trattativa in corso, la trattativa non è stata fatta, abbiamo avuto anche a suo tempo il plauso del Presidente, che ringraziamo, quindi voteremo a favore di questa Commissione.
Quello che volevo dire è che siamo neofiti della politica, ce ne vantiamo perché stiamo imparando delle cose, ad esempio stiamo imparando a fare questo fumo, questa cortina fumogena per mascherare il fatto che ci sono oltre 40 milioni di debiti in Aerdorica - 38, anche 37,5 - che non abbiamo fatto noi. Questa voragine è stata fatta dal Partito che governava allora e che governa ora. Il fumo l'ha già fatto, se ne fa ancora, non vediamo più niente. Le precedenti maggioranze non avevano come partito di maggioranza il PD? Forse mi hanno informato male. Sarà così, sta di fatto che questi scarsi 40 milioni ci sono e che le maggioranze precedenti erano del PD, quindi noi siamo contenti di essere neofiti della politica perché impariamo un sacco di cose, anzi impariamo delle cose che vorremo dimenticare ed evitare di ripetere,
Il comportamento di questa maggioranza della decima legislatura, ho sottomano il verbale di assemblea Aerdorica del 5 luglio 2016, si sono dimessi il 9 giugno due amministratori, uno dei quali non ha fatto un accidente perché era candidato Sindaco, e il compenso per i tre amministratori è di 240.000 euro all'anno, due si dimettono, sono rimasti in carica dal 16 novembre 2015 al 9 giugno 2016 e per quota parte si liquidano loro, nonostante si dimettano, per questi pochi mesi, un compenso di 135.704,02 euro.
Noi siamo veramente contenti di essere neofiti della politica e di non capire queste logiche, comunque non c'è niente di nuovo sotto il sole, i 37 milioni di debiti c'erano, l'atteggiamento della maggioranza è sempre quello e questa ne è la dimostrazione, una società dove i dipendenti non ricevono lo stipendio, dove i debiti aumentano e si liquidano 135.704,02 euro a due amministratori che hanno fatto pochi mesi e che si sono dimessi dal Consiglio, quindi ci venite a fare lezione di che cosa? Di cosa ci venite a fare lezione? Della continuità di questo atteggiamento? E oggi ho appreso che nel momento in cui dovessero emergere delle responsabilità penali questa Commissione non deve collaborare con la magistratura. Votiamo decisamente a favore.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Nella prima Repubblica si parlava di riserva morale, capisco poco quello che ha fatto il Partito Democratico nell’accettare questa Commissione di inchiesta, mi attengo alla dichiarazione fatta dal Presidente Ceriscioli, con il quale invece mi sento vincolato perché è il mio Presidente, è la mia maggioranza.
Avrei votato volentieri contro l’istituzione di questa Commissione d’inchiesta, mi ero convinto che poteva essere anche una cosa giusta, ma dopo la dichiarazione del capogruppo del Movimento 5 Stelle trovo perlomeno osceno dare un voto favorevole a questa Commissione perché non solo siamo votando una cosa da loro richiesta, ma su questa c’è anche la lezioncina morale, come a dire: “Mi distinguo da voi che siete il passato, siete quelli che avete fatto questo debito, però bisogna pagare gli stipendi”. Una somma di contraddizioni incredibili e noi alla fine gli votiamo la Commissione d’inchiesta che sarà usata, ce l'ha detto chiaramente, devo riconoscere l’onestà intellettuale del capogruppo Maggi, per far capire che loro sono il nuovo, poi ci metteranno 10 anni a far vedere che sono il peggio del vecchio, ma lo stanno già facendo, forse prima di 10 anni, perché in alcuni casi stanno camminando molto più velocemente di quello che ha fatto la Democrazia Cristiana, che stanno tentando miseramente di imitare. Dall’altra parte, Presidente, è chiara l’intenzione, qui non c’è, non la sento dalle parole, la retta intenzione di comprendere e di capire. Ho apprezzato di più gli interventi duri, preconcetti dell’opposizione di centro destra che è entrata nel merito delle cose, là c’è solo l’intenzione di salire su un carro già partito, che è quello della magistratura, per poter dire c’eravamo anche noi fra coloro che hanno tirato le pietre. Contro chi? La magistratura chiaramente e correttamente contro chi ha oggettive responsabilità, loro contro tutti quelli che hanno responsabilità di natura politica.
Per queste ragioni molto difficilmente, perché, ripeto, mi vincola la dichiarazione fatta dal Presidente, faccio riserva morale, Prof. Ceriscioli, e mi asterrò - almeno uno - a dimostrazione del fatto che non pensino che siamo completamente fessi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Siccome ormai conosco alcuni atteggiamenti che ha il Movimento 5 Stelle. Diffido dall'utilizzare una cosa che non ho detto, ovviamente si collabora con la magistratura sempre ma, come ha detto il Presidente Ceriscioli, si collabora con la magistratura come cittadini, in ogni occasione.
Quello che ho fatto rilevare è che l'ambizione di questa Commissione non è di avere maggiori strumenti rispetto alla magistratura, e avendo grande rispetto per la magistratura sono convinto che non abbiamo nulla da insegnare. E' molto grave pensare che nella nostra discussione di natura politica possano emergere dei profili che la magistratura non ha già analizzato. Sottende un pregiudizio sul valore della magistratura, cosa che noi non abbiamo, quasi una sfiducia, cosa che noi non abbiamo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Noi ovviamente siamo favorevoli alla Commissione, a noi interessa soprattutto sapere il percorso che è stato fatto in questi ultimi 10 anni e perché si è consolidato un debito di questo tipo e, a parte il debito, quali sono state le strategie che sono mancate perché questa grande infrastruttura poteva significare un grande volano di sviluppo per il nostro territorio, sia a livello economico che per il settore dei servizi.
Questo è quello che interessa, soprattutto interessa capire quale potrebbe essere, prendendo a cuore gli eventuali errori politici che sono stati fatti, prendendo a cuore quello che risulterà, una strategia di grande rilancio di questa struttura.
Sono fermamente convinto che dovremo lavorare per capire quello che non ha funzionato dal punto di vista gestionale, politico, di programmazione, per poter gettare le basi perché a fine anno, sperando che il fallimento non sopraggiunga, si possa venire in Aula per fare un progetto serio di un'infrastruttura che può essere concorrenziale con quelle limitrofe, che soprattutto possa guardare alla nostra regione come il cliente più importante. Questo è quello che ci interessa fare e daremo il massimo contributo affinché lo si possa fare velocemente, augurandoci di finire in anticipo questo lavoro.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Per quanto ci riguarda noi voteremo a favore di questa Commissione soprattutto per cercare di capire cos'è successo in questa società. Era una società da circa, ripeto, 750.000 passeggeri l’anno, oggi siamo passati a 350.000, cosa ha determinato questo calo? Verificheremo cosa è successo politicamente perché se un gruppo gestisce un aeroporto ed ha quelle potenzialità, 750.0000 passeggeri, è un gruppo che va guardato con attenzione, invece la politica l'ha sostituito e si è percorsa una strada che mi sembra abbia portato all’attuale situazione di difficoltà economica.
Noi siamo molto interessati a capire questa cosa anche perché tutto questo, ed anche qui la cosa è strana, è avvenuto in una determinata area politica ed è sempre la stessa che governa di fatto l’aeroporto.
Capire cosa è successo in questa realtà sarebbe utile perché la situazione è molto strana. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per la dichiarazione di voto, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. In questa dichiarazione di voto ci tenevo ad esprimere un fatto, a parte che è nel mio modo generale di operare, ritengo che, per le conoscenze che ho, per quello che ho visto da un punto di vista politico, le scelte fatte da chi ha governato in questi anni, almeno per quello che ho potuto vedere fino ad oggi, non erano di per sè foriere del disastro dal punto di vista dell’indebitamento che c’è stato.
Credo che non necessariamente il lavoro farà emergere il contrario, anzi potrebbe fare emergere che chi ha gestito sotto il profilo politico i rapporti con Aerdorica tutte le volte che ha potuto ha offerto contributi, risorse, per permettere a questa azienda di poter sviluppare appieno le proprie potenzialità.
Non è vero che le conseguenze necessarie di una inchiesta e la condanna politica siano già scritte prima, tutt'altro, spesso è il dubbio che ci permette di poter affermare di tutto e di più, è nell’incertezza, nella poca trasparenza che noi possiamo affermare di tutto, se una cosa è poco trasparente possiamo dire: “La c’è veramente di tutto”, facendo emergere le cose possiamo valutare i comportamenti di ognuno, metterli sulla bilancia e giustamente dare poi un giudizio ponderato, perché rendendo le cose più chiare e trasparenti possiamo vedere come stanno veramente le cose. Non necessariamente il risultato sarà un giudizio negativo nei confronti di chi ha governato la Regione negli ultimi anni ed ha svolto il proprio compito in rapporto a questa azienda.
Potrebbe emergere che le responsabilità stanno in altri comportamenti, in altre strategie, in scelte commerciali di un certo tipo e via dicendo.
Partire in una Commissione d'inchiesta con il pregiudizio, questo è quello che ho sentito, non è il modo migliore per affrontare un percorso di conoscenza, ognuno dovrebbe partire con la mente libera, analizzare i fatti e da quelli trarre le proprie conclusioni.
Sono convinto che la parte politica che ha gestito il percorso il più delle volte ha fatto tante scelte con l’obiettivo positivo di sostenere una attività che poteva, anzi come ho detto più volte, lo è, essere estremamente importante per la nostra regione e che l’approfondimento e la conoscenza faranno da galantuomo rispetto alle responsabilità individuali di ognuno.
Il debito, Consigliere Zaffiri, non è quasi mai emerso contemporaneamente alle azioni. Il meccanismo del debito di Aerdorica è emerso in passaggi particolari, quindi si è accumulato nelle gestioni per poi emergere tutto in una volta. Un po’ come è accaduto l’anno scorso quando sono stati fatti emergere parecchi milioni di debito, che non erano il debito di quell’anno, il problema non era scaturito nella gestione di quell’anno, era il portato di una certa capacità di tenere coperte determinate passività, fatte poi emergere. E' emerso in maniera prepotente quando ci fu la due diligence di chi doveva acquistare l’aeroporto, ecco perché dico che la politica va valutata con attenzione. La Giunta regionale di allora decise di vendere una quota dell’aeroporto e l’acquirente fece la due diligence per vedere con strumenti propri ed approfonditi come stavano andando le cose. Alla fine della due diligence l'acquirente disse alla proprietà che nell'azienda le cose non erano, dal punto di vista della gestione del bilancio, come raccontavano i resoconti annuali e lì è scoppiata la prima situazione di forte criticità nella valutazione dell’azienda. La stessa Giunta aveva aperto un percorso di vendita con tanto di due diligence da parte dell’acquirente, quindi nella valutazione delle cose, analizzando determinati passaggi, facendoli con coscienza libera e vedendo come sono emerse, è evidente che quella passività era il frutto di anni di gestione che tendeva a nascondere i problemi e che la proprietà, in questo caso la Regione, avendo messo l’oggetto in vendita, quindi a disposizione della due diligence, certamente non si aspettava quel tipo di responso, perché seguiva i dati e le informazioni che aveva a disposizione dalla gestione corrente dell'azienda stessa.
Vi ho fatto questo esempio per capire come poi non necessariamente le conclusioni sono quelle che abbiamo in testa alla partenza, anzi un atteggiamento corretto vorrebbe affrontare una cosa con la libertà di chi volendo conoscere e capire, proprio per usare questa conoscenza come strumento, si approccia in maniera positiva a questa opportunità, per questo voterò convintamente a favore facendo anche gli auguri di buon lavoro ai Commissari che fanno parte di questa Commissione.

PRESIDENTE. Proposta di deliberazione n. 17. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Nomina

Sostituzione di un componente del Consiglio di amministrazione di “Fidimpresa Marche – Società Cooperativa” (sede Ancona)
(Statuto Ente: articolo 37) – Voto limitato ad uno

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la sostituzione di un componente del Consiglio di Amministrazione di “Fidimpresa Marche – Società Cooperativa (sede Ancona). Voto limitato ad uno.
Ricordo che l’Assemblea legislativa nel votare ha preso atto delle risultanze istruttorie contenute nel parere della I^ Commissione assembleare e dell’accertamento relativo alle cause di ineleggibilità ed inconferibilità dei candidati.
Prego distribuire le schede.

(Il Consigliere segretario Rapa effettua la chiamata)

PRESIDENTE. Comunico i risultati della votazione:

Votanti n. 28
Schede bianche n. 1
Schede nulle n. 0
Schede valide n. 27

Hanno ricevuto voti:
Tecchi Marcello n. 16;
Frenquellucci Francesca n. 11.

Proclamo eletto componente del Consiglio di amministrazione di “Fidimpresa Marche – Società Cooperativa” (sede Ancona) il Sig. Tecchi Marcello.

Interrogazione n. 275
ad iniziativa della Consigliera Pergolesi
“Selezioni pubbliche per la copertura di posti dirigenziali indette con determina del Direttore Generale Asur n. 566 del 7 agosto 2015 e n. 501 del 1 agosto 2014”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 275 della Consigliera Pergolesi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Rispondo in luogo del Presidente.
Con riferimento al contenuto dell'interrogazione n. 275/2016 si rappresenta quanto segue anche sulla base della relazione trasmessa dall'Asur con note prot. n. 28004 del 29 settembre 2016 e n. 29560 del 17 ottobre 2016.
Primo punto dell'interrogazione. L'Asur ha indetto una selezione per il conferimento di un incarico ai sensi dell'articolo 15 septies comma 2 del d.lgs. 502/1992 nel limite del 5% della dotazione organica della dirigenza professionale, tecnica e amministrativa, inoltre ha indetto selezione per incarichi a tempo determinato di dirigenti amministrativi.
Sulla questione generale relativa all'applicabilità alla dirigenza amministrativa dell'articolo 1 comma 219 della legge n. 208/2015, di particolare complessità, il dirigente della P.F. Amministrazione Organizzazione e Scuola di Formazione della P.A. si era espressa negativamente con parere prot. n. 135653 dell'1 marzo 2016 sulla base di quanto convenuto nel Gruppo tecnico interregionale sul personale degli enti del SSN.
In particolare, si evidenzia che il comma 219 della legge di stabilità 2016 fa salvi i casi per i quali alla data del 15 ottobre 2015, sia stato avviato il procedimento per il conferimento dell'incarico.
Pertanto le procedure oggetto dell'interrogazione, che si ricorda sono incarichi a termine, restano escluse dall'applicazione del comma 219 della legge di stabilità, in quanto bandite rispettivamente con determina n. 501 dell'1 agosto 2014 e n. 556 del 7 agosto 2015 e quindi prima della data del 15 ottobre 2015 che avrebbe precluso tale procedura.
Secondo e terzo punto dell'interrogazione. L’articolo 36 del d.lgs. 165/2001, così come novellato dal d.l. n. 101/2013 convertito dalla legge 125/2013, stabilisce che le Pubbliche Amministrazioni che devono fare assunzioni a tempo determinato, devono attingere dalle proprie e vigenti graduatorie di concorso a tempo indeterminato.
Sul punto la legge regionale n. 37/2012, all'articolo 25 ha previsto che i soggetti ivi indicati (fra i quali gli enti del Servizio sanitario regionale) possono ricoprire i posti vacanti utilizzando gli idonei delle graduatorie di pubblici concorsi indetti dagli enti indicati nello stesso articolo, secondo le modalità e i criteri definiti dalla Giunta con delibera di Giunta regionale n. 1066/2013. Il quadro normativo su richiamato, in mancanza di graduatorie proprie, prevedeva quindi la facoltà e non l'obbligo della P.A. di utilizzo per assunzioni a tempo determinato delle graduatorie di altri enti regionali.
L'Asur non disponendo di valide graduatorie di concorso pubblico per il profilo in questione ha indetto procedure per conferire incarichi a tempo determinato a dirigenti amministrativi, al fine di individuare i soggetti, la cui formazione e professionalità rispondano alle specifiche esigenze aziendali.
Questo è tanto, poi se vuole posso consegnarle la risposta.

Presidenza della Vicepresidente
Marzia Malaigia

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Mi riservo la facoltà di leggere attentamente la risposta ricordando che la mia interrogazione è stata presentata a settembre ed ho dovuto chiedere un sollecito per farla iscrivere all’ordine del giorno ed oggi constato che gli organi tecnici avevano risposto con una nota datata settembre, quindi mi domando perché bisogna sollecitare costantemente e continuamente le risposte ai nostri atti ispettivi.
Detto questo, nel frattempo il Direttore generale, come ha ben detto lei, ha provveduto a emanare a dicembre del 2016 le determine nn. 758 e 824 di avviso pubblico per assunzioni a tempo determinato dei Dirigenti amministrativi.
La stessa legge di stabilità 2016 all’articolo 1, comma 219, introduce una disposizione che rende indisponibili i posti dirigenziali nelle amministrazioni pubbliche vacanti alla data del 15 ottobre 2015, comprese le aziende e gli enti del Servizio sanitario, senza distinzione tra tempo determinato e indeterminato.
La cosiddetta legge Madia all'articolo 17, comma 1, lettera c) prevede l'introduzione di norme transitorie finalizzate esclusivamente all'assunzione dei vincitori di concorsi pubblici le cui graduatorie siano state approvate e pubblicate prima dell'entrata in vigore della medesima legge.
Ricordo che il comma 224 della legge 204/2015 esclude dall'applicazione delle disposizioni di cui al comma 219 il personale dell'area medica e veterinaria e del ruolo sanitario del Servizio regionale, non contemplando quindi la dirigenza dell’area amministrativa, che sono assolutamente distinte, come si può facilmente verificare andando a leggere il contratto nazionale di lavoro del personale della dirigenza sanitaria, professionale, tecnica ed amministrativa del Servizio sanitario nazionale. Quindi sono quattro aree completamente distinte, infatti all'articolo 1 del contratto nazionale vengono definiti i campi di applicazione che distinguono i dirigenti del ruolo tra sanitario, professionale, tecnico e amministrativo. E' vero che il gruppo interregionale ha interpretato la normativa, però è altrettanto vero che il Consiglio dei Ministri con propria deliberazione ha impugnato la legge regionale della Valle d'Aosta, che ho riportato nell'interrogazione, ed ora si è in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale.
Un'azione di buona amministrazione, anche al fine di evitare possibili contenziosi - e qui ci ritornerò più e più volte perché reputo che la spesa pubblica deve essere contenuta e devono essere assolutamente evitati contenziosi non necessari e danni erariali a carico dell'ente, come abbiamo visto di spese eccessive e inopportune se ne fanno tante - potrebbe essere quella di chiedere un parere alla funzione pubblica, alla Corte dei Conti, sull'effettiva legittimità dell'azione in essere.
Mi riservo di leggere con attenzione la risposta e di indicare poi le opportune segnalazioni agli organi competenti perché a noi del Movimento 5 Stelle piace collaborare con gli organi della magistratura. Grazie.

Interrogazione n. 214
ad iniziativa della Consigliera Marcozzi
“Casa di riposo di Camerino. Lavori di ristrutturazione ex ospedale S. Maria della Pietà”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interrogazione n. 214 della Consigliera Marcozzi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Il progetto relativo al recupero dell'ex Ospedale di Camerino, destinato a Casa di riposo, è stato finanziato con la legge 61/1998 per la ricostruzione post sisma 1997.
Si evidenzia che non risulta agli uffici regionali competenti che il Comune di Camerino abbia dovuto anticipare alcun importo per l'intervento in questione.
Si precisa inoltre che con delibera del Consiglio comunale di Camerino n. 6 del 29 marzo 2005 il Sindaco è stato autorizzato a sottoscrivere un accordo tra il Comune, I'Asur (proprietaria dell'immobile) e la Regione Marche, con il quale si prevede l'ammissione al finanziamento in priorità della ricostruzione post terremoto dell' "ex Ospedale Santa Maria della Pietà" attraverso il trasferimento dei fondi stanziati per il recupero delle mura storiche.
In data 3 febbraio 2016 il Comune di Camerino, in qualità di ente attuatore, ha presentato agli uffici regionali competenti una perizia di variante in corso d'opera relativa ai lavori di cui sopra.
In data 11 ottobre 2016, dopo la necessaria istruttoria che ha richiesto integrazioni documentali e diversi incontri con l'ente attuatore, gli uffici competenti hanno rilasciato l'attestato di deposito, ai sensi della legge 64/1974 (legge sismica), per la variante presentata e attestato la conformità al contributo fino all'importo originariamente concesso di 8,3 milioni di euro.
Per quanto riguarda la quota eccedente il contributo concesso, così come risulta dal quadro tecnico economico della perizia di variante, il cui importo è di circa 360.000 euro, poteva trovare capienza all'interno della riprogrammazione relativa alle economie derivanti dall'attuazione degli interventi di ricostruzione post terremoto 1997.
Tale riprogrammazione economica sarebbe stata proposta, per la sua approvazione, al Consiglio regionale.
I recenti avvenimenti sismici hanno seriamente interessato anche il complesso dell'ex Ospedale di Camerino essendo nel pieno della c.d. "zona rossa" del Comune.
A causa dell'inaccessibilità dei luoghi ad oggi non è stato ancora effettuato il rilievo del danno causato dai recenti eventi sismici.
Pertanto si ritiene che ogni altra considerazione in merito sia prematura fino a quando non conosciamo l’esito dei rilievi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. La ringrazio Assessore, ma questa interrogazione è stata presentata prima del terremoto del 24 agosto e sappiamo bene, perché domenica lei era insieme a me a Camerino, che la Casa di riposo dell’ex Ospedale si trova nella zona rossa, la zona più colpita dal terremoto, quindi è naturale che rientri nella ristrutturazione post terremoto.
La ringrazio per la risposta, ma era ovvia. Grazie.

Interrogazione n. 280
ad iniziativa del Consigliere Fabbri
“Ritardi nelle attività di dragaggio dei porti marchigiani, tra cui quello di Fano”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interrogazione n. 280 del Consigliere Fabbri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Rispondo a nome e per conto dell’Assessore Casini che è ammalata e mi ha lasciato un dettagliato intervento.
In relazione all'interrogazione di cui all'oggetto, premesso che è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 208 del 6 settembre 2016 il decreto del Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare n. 173 del 15 luglio 2016 "Regolamento recante modalità e criteri tecnici per l'autorizzazione all'immersione in mare dei materiali di escavo dei fondali marini".
L'Accordo di programma approvato con delibera di Giunta regionale n. 1020 del 5 settembre 2016 è stato sottoscritto da tutti i soggetti firmatari il 19 ottobre 2016.
Ai sensi dell'articolo 2, comma 6 dell'Accordo di programma sono qualificati soggetti attuatori l'Autorità portuale di Ancona, la Regione Marche, I'Arpam e Ispra.
Punto 1 dell'interrogazione. La tempistica con cui dovranno essere attuati gli interventi è indicata nell'ultima colonna della tabella 2 contenuta nell'allegato tecnico dell'Accordo di programma de quo e nello specifico sono previsti:
5 mesi per l'aggiornamento dello stato dei fondali dei porti di Ancona, Fano, Numana e Civitanova Marche e realizzazione di uno "studio di fattibilità" per la programmazione e gestione dei sedimenti provenienti da interventi di dragaggio a scala regionale ancora da dragare. Attività questa che dovrà essere espletata da Ispra per un corrispettivo di 100.000 euro.
16 mesi per le seguenti attività che espleterà l'Autorità portuale di Ancona per un costo complessivo di 7.533.000 euro:
- progettazione e realizzazione dragaggio Porto di Ancona - comprese bonifiche belliche;
- progettazione e realizzazione dragaggio porti regionali - comprese bonifiche belliche (Fano - Civitanova Marche - Numana);
- progettazione e realizzazione del consolidamento dei piazzali a riempimento avvenuto della vasca;
22 mesi per la Verifica preliminare, controllo ambientale e controllo della corretta attuazione del piano di monitoraggio ambientale secondo le modalità previste dal disciplinare di immersione nella vasca di colmata di Ancona dei materiali provenienti dai dragaggi del porto di Ancona e degli altri porti regionali. Attività che dovrà essere espletata da Arpam per un corrispettivo di 306.162,46 euro.
Punto 2 dell'interrogazione. L'articolo 5 comma 1 dell'Accordo prevede la facoltà di sottoscrivere apposite convenzioni con i soggetti attuatori. Pertanto sarà valutata l'opportunità di sottoscrivere dette convenzioni durante il corso dell'applicazione della rimodulazione in questione.
Allo stato in data 8 febbraio 2017 è stata siglata una convenzione con Ispra per regolare i rapporti relativi alle attività che quest'ultima dovrà espletare nell'ambito della rimodulazione dell'Accordo di programma sui dragaggi e lo sviluppo sostenibile delle aree portuali presenti nella Regione Marche.
Punto 3 dell'interrogazione. Premesso che l'Accordo non annovera tra i soggetti attuatori i Comuni, si segnala che la volontà di versare le somme previste dall'accordo da parte di quest'ultimi (unici soggetti che dovranno versare gli importi previsti) è stata definitivamente formalizzata con la sottoscrizione dell'Atto di rimodulazione. Ad oggi ha versato la somma prevista nell'accordo di programma il Comune di Fano.
Punto 4 dell'interrogazione. La costituzione del Comitato di coordinamento deve avvenire entro 30 giorni dalla data di sottoscrizione dell'Accordo. Con nota prot. 772981 del 2 novembre 2016 la Regione Marche ha richiesto i nominativi dei rappresentanti delle amministrazioni coinvolte. Ad oggi sono stati comunicati i nominativi da parte del Comune di Numana, del Comune di Civitanova Marche, dell'Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico Centrale e di Ispra. Si è ancora in attesa di conoscere il nominativo del Comune di Fano.
Punto 5 dell'interrogazione.
a) Per quanto concerne l'individuazione di idonei trattamenti dei sedimenti per facilitarne il loro utilizzo, si precisa che già nell'ambito dell'Accordo di programma originario, con riferimento al punto "D" del relativo allegato tecnico, sotto la voce "Interventi", sono state individuate le attività di "Valutazione delle possibili ipotesi di gestione sulla base della qualità dei sedimenti oggetto degli interventi di escavo, con particolare riferimento alle tecnologie di recupero e di risanamento ambientale". In tale circostanza era infatti prevista la realizzazione di ricerche sperimentali incentrate allo sviluppo di tecnologie funzionali alla gestione dei sedimenti, tra cui le tecnologie di biorisanamento. Per lo svolgimento di tale attività I'Ispra, a suo tempo aveva stipulato una convenzione con l'Università Politecnica delle Marche, la quale ha depositato una relazione sullo "Sviluppo di strategie innovative ed ecocompatibili di biorisanamento di sedimenti portuali contaminati". Una sintesi delle attività sperimentali oggetto di tale relazione è riportata a pagine 35-37 (capitolo 4) del rapporto tecnico Ispra "Piano di gestione dei sedimenti delle aree portuali presenti nella Regione Marche".
b) Solo in fase di progettazione degli interventi sarà possibile individuare i punti per il ripascimento dei litorali.
c) L'individuazione delle zone di immersione a mare fa parte dell'attività indicata al punto B' dell'allegato tecnico (pagina 30 della delibera di Giunta regionale 1020/2016) tra quelle che dovrà espletare Ispra e in particolare consiste nella "Proposta di individuazione preliminare, sulla base della normativa vigente, di due potenziali aree di immersione in mare (una nord e una sud) per i sedimenti di dragaggio, corredate dalla documentazione necessaria per avviare l'iter di autorizzazione e relativo supporto tecnico fino al rilascio dell'autorizzazione regionale".
d) La localizzazione di ulteriori 4 vasche di colmata, oltre quella esistente all'interno del porto di Ancona, è già stata prevista nel Piano regionale dei porti approvato con DACR 149 del 2 febbraio 2010.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Sono solo parzialmente soddisfatto della risposta perché effettivamente la tempistica adesso ci è chiara, sappiamo che l’Ispra sta studiando insieme alla Politecnica i luoghi dove poter mettere il dragaggi futuri, perché l’attuale capienza della casa di colmata per il 50% andrà saturata dai sedimenti che sono già stati scavati ed abbancati, quindi urge assolutamente trovare altri spazi.
Altri spazi che vanno modulati in funzione della qualità dei sedimenti, abbiamo sedimenti di qualità A e B ed in funzione della qualità possono essere fatti ripascimenti oppure vanno messi nelle casse di colmata. In passato sono stati addirittura abbancati in discariche e questo non deve chiaramente succedere di nuovo.
Monitoriamo i 16 mesi in cui i lavori dovranno essere fatti, e nei 22 mesi monitoriamo le attività soprattutto verifichiamo la conclusione dello studio per l'individuazione delle nuove aree perché tutti i porti hanno bisogno di ulteriori e cospicui dragaggi. Grazie.

Interrogazione n. 178
ad iniziativa dei Consiglieri Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni
“Risarcimento danni incidente causato da cinghiale. Mancato pagamento della Regione Marche nei termini di legge con relativo atto di precetto del soggetto creditore istante”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 178 dei Consiglieri Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. La risposta in merito a questa interrogazione è giusta e legittima, perché i cittadini che hanno avuto un incidente causato dalla nostra fauna, devono vedere riconosciuto il risarcimento soprattutto nei tempi giusti.
Partendo da questa premessa, nella risposta è scritto che le procedure per queste due situazioni sono in atto e liquidate.
Credo che sia giusto che questa Assemblea conosca la situazione generale, ma in maniera sintetica e breve.
Ogni anno abbiamo una serie di incidenti causati da ungulati, e qui permettetemi di fare una riflessione che mi ha colpito molto, i danni causati dagli ungulati sono in percentuale più bassi rispetto a quelli provocati dai caprioli, questo per quello che riguarda i danni da incidenti stradali, poi abbiamo altri animali, come gli istrici, ma in percentuale sono minori.
Questo per dire che il sistema in cui ci stiamo muovendo è molto articolato, Da questo punto di vista stiamo aumentando e potenziando gli interventi per l’abbattimento dei cinghiali ed anche una selezione per il contenimento dei caprioli. Riteniamo rilevante che gli abbattimenti siano sempre un numero importante. Pensate che quest'anno abbiamo raggiunto e superato l'obiettivo di 10.000 abbattimenti di cinghiali nella nostra regione, quelli ufficiali, quindi numeri alti.
Sono dati su cui noi stiamo lavorando, impegnando sempre di più le energie della Regione e, dopo il passaggio - circa un anno fa - delle funzioni dalle Province, quindi tutta la competenza gestionale, in collaborazione con gli Atc stiamo cercando di uniformare e di potenziare il numero degli abbattimenti.
I danni da incidenti stradali sono sempre molto alti, parliamo di circa 600/700 forse anche 800 casi annui, con numeri e costi importanti per la Regione Marche, parliamo di circa 800.000/1.000.000 di euro annui ed in questo contesto i precetti che ci sono stati contestati, se non sbaglio, sono circa 55 e 70/80 pignoramenti su questi macronumeri.
Questo non vuole giustificare nessuno, noi adesso stiamo riorganizzando meglio il sistema per quello che riguarda i pagamenti, perché riteniamo che sia giusto rivedere alcune situazioni organizzative.
Credo che l’interrogazione sia giusta e legittima e nello specifico, come ho annunciato all’inizio, le situazioni dei due cittadini sono superate perché sono state liquidate oppure sono in corso di pagamento.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Grazie Assessore per il suo intervento. Credo che il problema, che lei ha poc'anzi evidenziato e su cui noi come Lega Nord abbiamo interrogato la Giunta, che lei rappresenta, sia abbastanza importante per la comunità marchigiana. Come lei sa è un problema sentito, anche perché quando ci sono degli incidenti e c’è la richiesta di risarcimento danni i cittadini coinvolti devono aprire un contenzioso, fare delle vertenze ed arrivare fino a pignorare il conto della Regione.
Questo purtroppo Assessore non deve accadere perché una pratica di 3/4 mila euro alla fine costa 10/12 mila euro, come riporta la stampa e viene usato il denaro pubblico per sopperire alle difficoltà strutturali della Regione nel liquidare questi danni. Questo è il problema Assessore e Presidente, perché non può essere che una pratica queste sono le notizie riportate dalla stampa, di 3.000 euro a causa dei contenziosi e di tutto il meccanismo arrivi a più di 10.000 euro.
Noi, ci mettiamo dentro tutti, gestiamo i soldi di una comunità e questo, Presidente Ceriscioli e Assessore Pieroni, è grave, non può accadere, bisogna mettere un fermo, bisogna intervenire. E' inaudito che un danno di 3.000 euro alla fine costi 10/12 mila euro per vertenze e pignoramenti. Questo è grave, non può accadere e non si può far passare tutto questo tempo, Assessore. Questo è il problema.
Bisogna intervenire radicalmente sull'attuale impostazione della struttura, perché dopo il danno la beffa, dopo aver pagato il danno dobbiamo anche pagare più soldi. Dentro quest’Aula abbiamo discusso, un attimo fa, di risparmiare sui revisori dei conti di una società e poi escono migliaia di euro.
Questo è un problema e bisogna con urgenza correggerlo, come bisogna intervenire, Assessore, pesantemente. Lei ha dato questi dati in relazione agli abbattimenti degli animali, anche a me risultano però, come lei sa perché è del settore, non è sufficiente, anche qui occorre intervenire strutturalmente, bisogna far sì che l'eliminazione di questi animali non sia un business che qualcuno controlla e siccome penso che questa cosa sia un po' così, che qualcuno si organizzi nei territori, bisogna migliorare l'organizzazione perché qui siamo in un contesto pubblico, non c'è bisogno che glielo ricordi e non c’è bisogno che lo ricordi al Presidente, perché siamo qui, voi siete qui, per gestire una cosa pubblica e gestirla nel miglior modo possibile. Non bisogna far fuoriuscire soldi inutilmente, bisogna eliminare questi animali che creano problemi e se fino ad oggi le cose non hanno funzionato, non hanno dato risultato, Assessore, bisogna cambiarle.
Le chiedo con forza di cambiare in merito al problema delle liquidazioni, anche su questo è necessario capire se dietro alle liquidazioni, al loro ritardo, al loro aumento, non ci sia niente. Voglio solo capire, i danni che vengono calcolati dall’assicurazione devono essere liquidati, bisogna liquidarli, è inutile far passare i mesi fino al pignoramento dei conti correnti della Regione. Siamo al paradosso.
Lo so che lei ha presentato e presenta un metodo di pagamento diverso, attenzione, le dico soltanto attenzione, speriamo che funzioni e non si crei un altro carrozzone per non pagare in modo tale che queste spese aumentino. Questo è il problema, le spese dei danni aumentano, allora siamo veramente in difficoltà.
La ringrazio, le chiedo soltanto, Presidente Ceriscioli, di verificare con attenzione che queste cose non creino un sovrapprezzo, una beffa, che aumentano le spese che la Regione è costretta a pagare per gli incidenti e non ci sia una curva o una retta per cui queste spese aumentano.
Credo che anche questo faccia parte di un’amministrazione pubblica corretta, attenta e nello stesso tempo vigile. Grazie.

Interrogazione n. 347
ad iniziativa dei Consiglieri Micucci, Urbinati
“Negazione da parte dell’Inps della Cigs in deroga settore pesca per l’annualità 2015 a quasi la metà degli imbarcati della Regione Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interrogazione n. 347 dei Consiglieri Micucci, Urbinati.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Bora.

Manuela BORA. L'interrogazione si riferisce alla posizione assunta dall'Inps in merito al pagamento della cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs). In particolare si evidenzia che con nota n. 5313 del 13 agosto 2015 l'Istituto di Previdenza ha stabilito di non corrispondere il trattamento di cassa integrazione guadagni straordinaria ai soci di società armatrici e/o proprietari di imbarcazioni da pesca.
Come è noto la materia costituisce competenza prettamente statale, pertanto gestita dal Ministero delle politiche agricole e forestali. In particolare gli indennizzi previsti dalla cassa integrazione rientrano tra le misure di sostegno al reddito collegate alla misura del "fermo temporaneo" o "fermo biologico" che annualmente interessa le marinerie italiane.
Nella seduta del 27 gennaio 2017 della Consulta per l'economia ittica regionale i rappresentanti delle associazioni di categoria di settore e le rappresentanze sindacali intervenute hanno illustrato la questione, sottolineando il clima di malessere lamentato dal comparto per la posizione assunta dall'Inps. In particolare è stato sottolineato che tale posizione è in contrasto con quanto avvenuto fino all'annualità 2014 ed inoltre, elemento fondamentale, i suddetti rappresentanti, hanno sottolineato che la decisione non è uniforme su tutto il territorio nazionale, con trattamenti diversi anche tra sedi provinciali della stessa regione.
Alla luce di quanto su esposto, nonostante come detto si tratti di competenza statale, l'Assessorato alla pesca della Regione Marche considerata la fondatezza delle motivazioni che hanno portato alla posizione lamentata dalle marinerie già interessate da un periodo di crisi che si protrae ormai da un decennio, si è attivato per acquisire maggiori elementi e chiarimenti proprio dall'Istituto Previdenziale competente e, con nota protocollo 141218, ha chiesto di incontrare gli uffici provinciali regionali dell'Inps.
Siamo a disposizione degli onorevoli Manzi e Lodolini e di quanti altri intendano intraprendere misure a tutela del settore, fornendo ogni supporto utile affinché l'interrogazione presentata colga l'obiettivo di sensibilizzare sulla questione anche il Governo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Grazie, Assessore, per la risposta. Ovviamente sappiamo benissimo che la competenza non è regionale in quanto la cassa integrazione in deroga è di competenza statale.
Francamente il comportamento, l'atteggiamento che ha l’Inps rispetto a questa materia è incomprensibile, perché è vero che c’è la nota di cui lei ha parlato adesso, ma ce n’è una ulteriore del 22 novembre 2016, sempre a firma dell’Inps nazionale, nella quale si legge testualmente: “L'Istituto qualora intendesse disconoscere tale rapporto - rapporto di subordinazione - avrà l’onere di dimostrare la mancanza di detto vincolo”.
Non credo che gli Inps abbiano dimostrato in alcun modo questa mancanza di vincolo, perché, come lei sa bene, nel settore pesca c’è un rapporto di lavoro subordinato anche per i soci di S.n.c. ed S.a.s. e sono questi la stragrande maggioranza.
E’ chiaro che laddove c’è una ditta individuale nulla quaestio, ma laddove gli Inps regionali hanno inteso estendere questo tipo di rapporto anche ai soci di S.n.c. e di S.a.s. è evidente che non si può fare questo tipo di paragone, del resto la normativa non è cambiata, non è che questo intervento dell'Inps avviene su una nuova normativa che è interpretabile, la norma è vecchia di diversi anni, gli Inps regionali e provinciali hanno sempre inteso pagare negli anni scorsi, come io credo che sia logico fare, la cassa integrazione in deroga, non si capisce per quale motivo dal 2015 abbiano inteso dare questo tipo di interpretazione, senza aver dato nessun avviso in precedenza ai diretti interessati. E' chiaro che se la normativa fosse cambiata o se l’Inps avesse dato indicazioni fin da subito che questo non era il settore da cui attingere, i soci e i dipendenti si sarebbero attivati in maniera diversa, così non è stato.
Non c'è una direttiva nazionale, né da parte del Ministero né dell'Inps nazionale, che dia un'indicazione netta e tranciante nei confronti degli Inps regionali per non pagare questa cassa integrazione. Prova ne è che le informazioni che ho potuto acquisire in questo periodo che è intercorso tra la presentazione dell’interrogazione e oggi in cui viene data risposta, per quello che posso capire fondata, è che diverse Regioni, per quel che ne so la Liguria certamente, la Puglia l’Abruzzo e credo anche il Veneto, stanno procedendo a questi pagamenti attraverso la presentazione in alcuni casi di una autocertificazione da parte dell’armatore che attesta che oltre ad essere socio di una S.n.c. o di una S.a.s. è anche un lavoratore dipendente, come peraltro prevede la legge.
Questo, ripeto, a dimostrazione che l'interpretazione sarebbe, secondo me, forzata da parte dell'Inps regionale. Personalmente critico l’interpretazione che da ma almeno che ci sia un'uniformità d'intenti da parte di tutte le Inps perché credo che essendo questa una materia nazionale, la pesca, sia assolutamente illogico e deleterio per gli armatori che a Teramo venga pagata la cassa integrazione, a Bari venga pagata la cassa integrazione e ciò non avvenga a San Benedetto piuttosto che a Civitanova o Pesaro.
Credo che questo non possa in alcun modo avvenire, quindi è chiaro che la sollecitazione che oggi ci troviamo a fare io ed il Consigliere Urbinati non è quella di prendere provvedimenti perché non è nelle possibilità della Giunta regionale, ma che ci sia una sollecitazione forte.
Prendo atto che è stata inviata una lettera, mi auguro che a seguito di questa la Giunta decida di intervenire nei confronti dell’Inps, di sollecitare anche attraverso l'intervento dei Parlamentari a livello nazionale, affinché non ci siano discriminazioni tra i pescatori marchigiani e quelli di altre regioni.
Accetto positivamente questo primo intervento nei confronti dell’Inps, mi auguro che a seguito di questa richiesta venga concesso questo colloquio che mi sembra di aver capito ancora non c’è stato, quindi mi auguro che immediatamente, nei prossimi giorni, si riesca a portare avanti questo incontro e vengano portate queste argomentazioni e che l’Inps possa rispondere favorevolmente, viceversa mi auguro che la Giunta voglia intraprendere ulteriori azioni per evitare questo tipo di discriminazione. Grazie.

Interrogazione n. 249
ad iniziativa del Consigliere Bisonni
“Mantenimento delle attività ambulatoriali del Presidio ospedaliero di San Severino Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interrogazione n. 249 del Consigliere Bisonni.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Rispetto al primo punto, la delibera regionale prevede il mantenimento presso San Severino sia dell’attività ambulatoriale ostetrico ginecologica che di ricovero (week surgery e day surgery) e l’attività ospedaliera è integrata con il Distretto per quanto riguarda il consultorio (contraccezione, gravidanza fisiologica).
Tali attività vengono garantite da uno specialista convenzionato interno e per alcune specificità dalla psicologa. E’ garantita l’attività assistenziale infermieristico-ostetrica in tutti gli ambulatori e area di degenza. Quindi sulla programmazione tutto quello che riguarda il mantenimento della ginecologia nell’ospedale è previsto
In merito al secondo punto, la dotazione organica del personale dirigente è allo stato attuale adeguata per l’attività da garantire nel rispetto del limite massimo dell’orario settimanale e del riposo, come da vigente normativa. Nello specifico, per quanto riguarda il pensionamento del medico ginecologo, si recluterà con un avviso di prossima pubblicazione tale figura professionale.
Nelle more i turni necessari all’attività ginecologica sono comunque garantiti dall’organico di Civitanova e Macerata, quindi si conferma la programmazione e sul personale si farà un bando.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Resto un po' stupito da questa risposta, Presidente, perché a me non risulta niente di quello che ha detto lei. Non mi risulta nei fatti, perché a San Severino c’erano 4 medici, 1 è andato in pensione, 2 si sono trasferiti e ne è rimasto 1.
Il trasferimento fa parte di un disegno che io definirei malvagio se non malefico di portare la diagnostica prenatale di II livello da San Severino a Loreto e quando interrogai la dirigente di settore dicendo: “Guardare che Loreto non ha né gli spazi, né i medici, né le attrezzature per fare quel tipo di lavoro” ed aggiunsi “non vi azzardate a prendere i medici da San Severino” fui quasi rimproverato da questa persona che mi disse: “Ma Consigliere non abbiamo preso nessuno” e guarda caso adesso 2 medici si sono già trasferiti. Si trasferiscono perché c'è il disegno malvagio e malefico di portare a Loreto quello che si faceva a San Severino Marche.
Presidente io la vorrei richiamare ai suoi impegni, a quelli che lei ha firmato il 18 aprile con l'ex Sindaco di San Severino Marche, Cesare Martini, che per la pediatria dicono: “Saranno garantite 18 ore settimanali distribuite su 6 giorni”. Sa quante se ne fanno adesso?
Non ha studiato per la risposta, Presidente, le faccio una interrogazione e penso che uno si prepari, ne vengono garantite 8. Delle 18 promesse ne state garantendo 8.
Allora al di là dell'organico, noi ci auguriamo che venga ripristinato quello che c'era prima, perché se c’erano 4 medici, il lavoro che si faceva prima bisogna farlo con altrettanti medici, però al di là dell'organico quello che interessa i cittadini è che i servizi siano garantiti, attualmente non lo sono perché le prestazioni che si facevano prima non si fanno più. Quello che voi avevate promesso attualmente non è rispettato. Le do anche un’altra informazione, prima a San Severino si facevano le amniocentesi e le villocentesi, attualmente non si fanno più per un semplice motivo: non ci sono le persone per farle, sono in carenza di organico.
Attualmente a San Severino c’è un medico, non tre, ce n'è uno e due persone e mezzo che girano, una proveniente da Macerata, una da Civitanova ed un'altra che era di San Severino si è trasferita.
Quello che stanno facendo non è assolutamente adeguato ai servizi che si devono garantire, questa cosa è tanto più grave perché stiamo parlando di una zona terremotata. Le racconto questo episodio come esempio, una mamma terremotata, con tutte le difficoltà che può avere, ha un bambino di due anni con 39 di febbre, lo porta all'ospedale e le dicono di andare a Macerata, non è niente d’eccezionale, però lei capisce che per una mamma che ha già ha tanti problemi, che ha perso la casa e tutta una serie di problematiche che ne consegue, portare un bambino di due anni con la febbre a 39 a Macerata può essere un problema.
L'ospedale di San Severino con le forze che ha sta facendo un grande servizio all'entroterra che, ripeto, è una zona colpita dal terremoto. Quindi la vostra attenzione per queste zone dovrebbe essere maggiore, per cui la invito prima di tutto a ripristinare i 4 medici che c’erano prima dato che adesso ce n’è 1 in organico, prima ce ne erano 4.
Visto che ha parlato di week surgery, avevo fatto una interrogazione sulla week surgery e mi ero “fidato” di quello che lei mi ha aveva detto, però dei 20 posti promessi, sempre nell’accordo da lei firmato il 18 aprile, attualmente ce ne sono 10 e gli altri sono occupati dalla lunga degenza.
La invito al più presto a far riaprire il terzo piano dell’ospedale di San Severino Marche in modo tale che i posti di lunga degenza si possano trasferire e vengano ripristinati i 20 posti della week surgery perché la week surgery non è che adesso ha 10 posti perché non ha richiesta, è piena al 100%, quindi i 20 posti servono tutti, chiaro?
Concludo dicendo questa cosa, se voi pensate, come azione di governo - noi montanari dell'entroterra abbiamo questa sensazione - di dissanguare lentamente l'ospedale di San Severino per poi chiuderlo, se il piano è questo, le dico, Presidente, che noi le faremo guerra con tutte le nostre possibili forze. Grazie.

Interpellanza n. 11
ad iniziativa del Consigliere Marconi
“Nuove assunzioni in sanità. Proroga dei termini di validità delle graduatorie in scadenza o già scadute”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 11 del Consigliere Marconi, che ha la parola per illustrarla.

Luca MARCONI. Colpa della Dott.ssa Zampa che mi ha convinto a fare una interpellanza invece di una interrogazione, e adesso sono impreparato, come faccio!
L’illustrazione è rapidissima Presidente, nel senso che la questione sollevata già negli ultimi mesi del 2016, riguardava l’ipotesi, concretizzatasi per quanto riguarda tutti i concorsi pubblici in essere, di una proroga fino al 31 dicembre 2017, fatta eccezione per il comparto sanitario, sul quale si era scatenata una querelle, ma anche opinioni a confronto, se si vuole ragionevoli, da una parte il Ministro della funzione pubblica che diceva che i concorsi andavano fatti con una certa frequenza per dare l’opportunità ai nuovi diplomati, ai nuovi laureati di accedere all’impiego pubblico, dall’altra parte le recriminazioni di chi era già in graduatoria da tanto tempo, ma fra queste due credo che l’opinione prevalente, quella che mi ha indotto Presidente a questa interpellanza, in base alla quale poi potremmo decidere se trasformarla o meno in mozione, sia quella di dire che i professionisti sanitari, ma credo anche le nostre strutture sanitarie, seguendo un ragionamento di buon senso, sostengono un principio che è stato fatto valere in sede di Conferenza Stato-Regione, per questo chiedevo l’indirizzo del nostro governo regionale, e cioè che non è ragionevole non utilizzare queste graduatorie quando da queste graduatorie possono essere attinti migliaia, in Italia, centinaia nelle Marche, di professionisti che da molti anni lavorano con contratto a tempo determinato e che quindi si sono formati e sono stati verificati anche nelle loro capacità.
E’ una cosa strana, ma un meccanismo parallelo ha consentito di avere una sorta di pre-assunzione, di una verifica anticipata della bontà di determinati professionisti.
L’interpellanza mirava a sapere, a conoscere l’orientamento ed eventualmente a decidere che questo vada avanti in sede governativa, in sede nazionale, come proposta da parte della Conferenza Stato-Regione, cioè utilizzare, questo è l’obiettivo, le graduatorie in essere anche in vista delle tante assunzioni che il Presidente già aveva annunciato e per le quali c’è già disponibilità finanziaria in forza del fatto che siamo una Regione con i conti in ordine, questo non dimentichiamocelo mai, perché poi siamo tutti bravi a dire come si deve spendere, ma essere nelle condizioni di poterlo fare è sempre il frutto di una buona amministrazione che in sede regionale ancora e con successo registriamo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Grazie. Il destino dell'interpellanza è legato al destino della conversione in legge del decreto “1.000 proroghe”, che è in corso. Se non ci saranno cambiamenti rispetto al testo in discussione è prevista la proroga delle graduatorie vigenti all'1 gennaio 2013 fino al 31 dicembre 2017, quindi per tutto il 2017 si potranno utilizzare le graduatorie che sono in essere, secondo il principio che diceva il Consigliere Marconi, perché in molti casi tratta di personale che già è stato utilizzato.
Non solo abbiamo annunciato le assunzioni, ma le abbiamo anche fatte perché delle 3.186 assunzioni, 2.700 sono già state fatte nel 2016 e c’è una coda di 400 e passa assunzioni che riguarderanno i primi mesi di quest’anno, quindi è vero che c’è ancora dello spazio importante da questo punto di vista che ci permette di utilizzare appieno tutte le graduatorie disponibili su scala regionale.
Sempre più cerchiamo di permettere alle aziende di utilizzare le graduatorie disponibili prima di fare nuovi concorsi, prima di bandirli, ovviamente questo non è sempre possibile, però è una indicazione che se data e seguita permette di accelerare il percorso di assunzioni del personale.
Ci sono dei settori in cui rimangono delle carenze, uno in particolare è quello dei pediatri, si fa fatica a trovarli, un altro settore dove facciamo fatica a trovare personale è quello dell’emergenza, figure professionali dove il sistema è andato un po’ in crisi. Del resto il meccanismo del numero chiuso, delle regole sempre più rigide sulla specializzazione, alla prova dei fatti non sempre corrisponde con il fabbisogno del sistema sanitario, anche qui sarebbe bene, in altre sedi, fare ragionamenti su come andare a recuperare queste carenze che poi si riflettono sui servizi.
In generale la disponibilità c’è, quindi con la validità fino al 31 dicembre credo che si risponda alle esigenze espresse dall’interpellante.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie. Non sapevo che con l’interpellanza …, farò sempre interpellanze.
Oltre ad esprimere soddisfazione per questa linea che il Governo ha assunto e il Parlamento sicuramente ratificherà, e quanto assicurato dal Presidente Ceriscioli, aggiungo solo che la IV Commissione giovedì prossimo dovrebbe licenziare la proposta di legge 104, altro atto abbastanza controverso, per il quale, Presidente, mi permetterò, forse in Aula, di presentare un emendamento. Una proposta, vediamo se riusciamo a farla anche prima, con la quale prevediamo come regola, un qualcosa che già dovrebbe esistere dal 2014, ma credo che non sia stato mai applicato, l'utilizzo di tutte le graduatorie dei concorsi per profili e livelli omogenei unici a livello regionale. E' meglio fare un esempio per spiegare il concetto: non è più concepibile, vista anche l’unificazione o per lo meno il coordinamento a livello di contrattazione regionale e decentrata che si va a realizzare con la proposta di legge n. 104, che tre aziende facciano tre concorsi o addirittura, come è successo nel passato, che singole Asur zonali, provinciali, facciano concorsi dello stesso tipo.
Direi se questa norma passerà giovedì, quindi andremo a finire ai primi di marzo, ci sarà la possibilità una volta per tutte di dire che c’è un concorso per infermieri fatto dall’azienda sanitaria di Torrette o di Pesaro e la graduatoria sarà utilizzata per tutta la regione, senza ricorrere ad ulteriori concorsi. Grazie.

Mozione n. 210
ad iniziativa dei Consiglieri Maggi, Fabbri, Giorgini,
"Contrarietà alla vendita di un tratto della ferrovia Fano-Urbino ed esercizio del diritto di prelazione"

Interrogazione n. 355
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Minardi
“Misure urgenti per salvaguardare l’unitarietà della tratta ferroviaria ‘Fano-Urbino’ e non precludere progetti futuri”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 210 dei Consiglieri Maggi, Fabbri, Giorgini, e l’interrogazione n. 355 dei Consiglieri Biancani, Minardi, abbinate.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Questa mozione ormai è in parte datata e superata, penso e spero che venga confermato ciò che ho letto sui giornali ad opera del Presidente Ceriscioli e del Consigliere Biancani.
Voglio soltanto ripercorrere velocissimamente l’iter che ha portato alla stesura ed alla presentazione di questa mozione e dei tre punti del dispositivo per avere compiuta risposta da parte della Giunta, perché mi sembra che ci sia di fatto una identità di intenti.
La mozione n. 17 ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Traversini, Talè e Minardi, “Linea ferroviaria Fano-Urbino” impegnava la Giunta alla richiesta di acquisizione dell'intero compendio dell’ex tratta ferroviaria Fano-Urbino, aree di sedime ed ex stazioni, in modo da conservare il bene in mano pubblica ed impedirne lo spezzettamento a vantaggio di privati, anche e soprattutto in considerazione del fatto che la Regione rappresenta a tutt’oggi l’unico ente pubblico territoriale in grado di acquisire la struttura.
Questo concetto era espresso nella mozione n. 17 in maniera molto chiara e visto che stiamo sventando il tentativo di vendere un tratto del sedime e dell’area circostante all’interno del Comune di Fano, il punto 2 del dispositivo chiede di esercitare il diritto di prelazione previsto dall'articolo 24, comma 4, della legge 210/1985, come dichiarato, per altro verso, nella mozione n. 17 già approvata.
Nella seduta del 13 dicembre è stata approvata anche la mozione n. 162, a firma dei Consiglieri Biancani, Volpini, Giancarli, Talè, Traversini, Minardi e Rapa, che impegnava ad un ulteriore confronto con i vertici di Ferrovie dello Stato, Fondazione ferrovie dello Stato, che si occupa di tratte storiche, e con il Ministero delle attività culturali e del turismo, per individuare le fonti di finanziamento per il ripristino della linea, quindi si sposava da una parte anche con la possibilità di ricercare la riattivazione della linea ai fini turistici.
Dobbiamo constatare il successo di queste linee a livello nazionale. Nel 2015 erano attive 5 linee a scopo turistico-storico (86 eventi e 32.000 turisti), poi le linee sono diventate 7, non le elenco perché sono inserite nella narrativa della mozione e poi abbiamo già avuto modo in Aula di elencarle a suo tempo quando si discuteva della legge che poi è stata approvata alla Camera, e chiaramente Urbino ha un grado pari se non superiore alle linee che sono già state riattivate, quindi ci aspettiamo che effettivamente questa cosa possa procedere senza inciampo.
A suo tempo si chiedeva, poi chiederò conferma dato che si risponderà all’interrogazione del Consigliere Biancani, di fare di tutto per annullare il bando di vendita del tratto.
Del secondo punto del dispositivo, il diritto di prelazione, penso che non ci sia niente sotto il sole, ma ritengo che sia necessario ripuntualizzarlo. Il terzo punto: “ad attivare tutte le procedure necessarie al riutilizzo della ferrovia Fano-Urbino ai fini turistici e culturali coinvolgendo la Fondazione”, è una cosa già richiamata anche nelle precedenti mozioni.
Per fare chiarezza, dato che poi questa linea ci interessa dal punto di vista strategico, si parla di realizzare a fianco anche la ciclabile, ben venga purchè non comprometta il ripristino a ferrovia storica e poi a ferrovia vera e propria quando dimostreremo che le cose anche economicamente sono assolutamente sostenibili.
Chiedo e mi aspetto che questa mozione possa venire approvata senza particolari problemi dall'intero Consiglio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie. Ringrazio anche questo Consiglio regionale che, al di là di questa ultima mozione presentata dal Consigliere Fabbi, si è già espresso due volte. In particolar modo ricordo la mozione votata nell’ottobre del 2015 e l’ultima votata a dicembre 2016, con le quali si chiedevano una serie di impegni da parte della Giunta.
Il primo impegno, l'ha ricordato adesso anche il Consigliere Fabbri, quello più importante, era fare in modo che questa linea non venisse spezzettata e che rimanesse di un'unica proprietà in mano pubblica al fine di conservare il bene per un possibile eventuale riutilizzo, sia come servizio ferroviario che come qualsiasi altro tipo di servizio legato alla mobilità sostenibile.
Questo lo avevamo definito nella seconda mozione con la quale chiedevamo alla Regione di avviare un progetto legato alla mobilità dolce senza precludere la possibilità, nel momento in cui si trovavano le risorse, di ripristinare la ferrovia.
Nel corso delle ultime settimane si è capito in quale direzione dovremmo andare, anche grazie ad una proposta di legge, che oggi è passata alla Camera e che poi andrà in Senato, che inserisce questa tratta ferroviaria fra le 16 o 17 linee ferroviarie dismesse che potrebbero essere recuperate ai fini turistici. La stessa norma prevede che se viene attivata una ferrovia di tipo turistico non è possibile riattivare una ferrovia commerciale/passeggeri, le due cose sono incompatibili.
Abbiamo chiesto la possibilità di avere delle risorse vere per capire se questa legge è finanziata o meno, spiegherà meglio la Giunta. Nella realtà questa legge non è finanziata nel senso che i soldi sono da individuare all’interno del contratto di programma, senza ulteriori spese da parte della finanza pubblica. Nel contratto di programma annualmente non avanzano i soldi, anzi non bastano mai, e se il Parlamento non aggiunge soldi - parliamo di una legge importante perché chiede a Ferrovie dello Stato di non procedere alla vendita della stessa in pezzi - non ci sono possibilità per andare a realizzare quegli interventi.
Devo dire che la Giunta si è mossa, sia l’Assessore Sciapichetti, che ringrazio pubblicamente, che il Presidente, si sono mossi velocemente. Pochi giorni dopo la mozione è apparso questo bando di vendita del primo tratto della ferrovia all’interno del Comune di Fano, ci siamo mossi immediatamente, abbiamo segnalato la cosa alla Giunta e devo dire che il Presidente nonostante le tante emergenze che ci sono in questo periodo ha immediatamente scritto all’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato e a tutti i soggetti interessati chiedendo di annullare la vendita.
C’è stato un incontro che è stato organizzato direttamente dalla Presidenza al quale ho partecipato, nel quale Rfi ha ribadito di avere annullato la vendita e l'ha messo anche per iscritto, cioè ha mandato una lettera alla Regione dove l’amministratore delegato, il dott. Gentile, annuncia l’annullamento della vendita, anche perché dall’incontro è emerso che la società proprietaria ha capito il grosso interesse della Regione, per la prima volta dopo quasi 30 anni, un interesse così vero e sincero non l’avevano mai toccato con mano al di fuori dei periodi elettorali.
In quell’incontro Rfi ha preso l’impegno di fare un sopralluogo lungo la linea per fare una relazione tecnica ed indicare il reale stato di conservazione, cosa molto importante, per eventuali progetti futuri, per capire da dove partire al di là dei vari progetti che anche le varie associazioni, in maniera encomiabile, hanno fatto.
L’accordo che il Presidente insieme all’Assessore ha ottenuto è quello di mettere subito delle risorse per poter dare l'incarico di fare un progetto regionale sulla mobilità dolce, adesso non ho capito se potrà farlo la Svim o la Regione, probabilmente per una serie di motivi è più veloce se fatto dalla Regione. Andiamo a fare quello che possiamo fare come Regione in accordo con i Comuni, perché la cosa importante è condividere un percorso con gli enti interessati sempre pensando ad un'eventuale possibilità di ripristino di questa linea.
Rispetto alle due mozioni che avevamo votato, la Giunta si è mossa in maniera veloce e ha fatto probabilmente anche di più rispetto a quello che avevamo chiesto anche perché ci sono stati una serie di eventi che si sono succeduti ed a questo proposito ritengo che la mozione - la mia interrogazione non va votata - rispetto alle richieste sia superata nel senso della vendita anche perché il Presidente e la Giunta si sono attivati ed hanno preso degli impegni, al di là di quelli che chiede la mozione.
Abbiamo definito tutti questi aspetti, sono molto contento di come stanno andando le cose, ringrazio tanto la Giunta perché ci stiamo mettendo la faccia tutti quanti. Anche nel territorio ho percepito che c’è la consapevolezza di una amministrazione regionale che d’accordo con i Comuni sta andando avanti con i piedi per terra.
Rfi ci ha ricordato che purtroppo c'è stata una serie di atti che ha portato alla chiusura ed alla sospensione nel 1987 e alla dismissione nel 2011, sono atti importanti per ripristinare la linea Rfi dovrebbe mettere, se parliamo di una linea ferroviaria normale, oltre 100 milioni di euro anche perché ci sono 54 passaggi a livello. Adesso non voglio entrare in questi particolari, probabilmente la soluzione della ferrovia turistica, che la norma prevede, potrebbe essere la migliore, ma è importante che lo Stato ci metta i soldi perché Rfi ha detto: “Noi ad oggi non siamo in grado di investire su questo tipo di linea”.
Sono 30 anni che è chiusa, sono 30 anni che i cittadini che abitano in questo territorio vedono, l’ho già detto l’altra volta, una infrastruttura di 50 chilometri, larga mediamente 10/12 metri, piena di erbaccia ed inutilizzabile, pensare di fare un progetto in tempi brevi e di riconsegnare questa tratta al territorio, sia per migliorare la qualità della vita dei residenti che per promuovere il nostro caro territorio ai fini turistici, potrebbe essere importante, anche riuscendo a ripristinarla prima.
Penso che sia rilevante il fatto che la Regione si impegni ad avviare un progetto per poi passare alla seconda fase che è quella di trovare le risorse per realizzarlo.
Nel frattempo dobbiamo già iniziare a pensarci anche perché questo è un investimento, al di là della scelta che faremo, che richiede risorse e neanche con i nostri fondi europei saremo in grado di affrontare questo impegno economico perché parliamo di cifre consistenti, però la riapertura ai fini ciclo-pedonali al fianco potrebbe essere, secondo me, alla portata delle risorse sia della Regione che degli enti locali per permetterne l’utilizzo da parte dei cittadini.
Abbiamo avuto garanzia nel corso della riunione che il bando per un'ulteriore vendita non verrà riproposto entro 6 mesi/1 anno e questo ci dà la possibilità sia di aspettare il disegno di legge che di capire se ci si mettono i soldi.
Ricordo che una delle motivazioni che ha portato il Presidente a fare quella lettera era che gli amministratori delegati di Rfi e di Ferrovie dello Stato avevano presentato all’Ecomondo Rimini 2016 un progetto che riguardava tutte le ferrovie dismesse in Italia e tra queste c’erano sia la Fano-Urbino che la Fermignano-Acqualagna-Pergola, una linea che non è mai stata attivata e che in parte è ancora di proprietà pubblica. Sulla base di questo progetto abbiamo ribadito: “Questa pubblicazione l’avete fatta voi e avete promosso questo come un recupero di tipo ambientale/turistico, date seguito a quello che avete detto fino ad oggi perché la Regione è al vostro fianco per la realizzazione di un qualsiasi tipo di progetto che possa portare al recupero di queste infrastrutture”. Quindi ringrazio la Giunta per tutto quello che ha fatto fino ad oggi.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Ringrazio molto il Consigliere Biancani perché ha fatto la storia di questo tratto di linea ferroviaria, l’ha fatta molto bene, non la voglio ripetere, se non riprendere alcuni punti che mi sembrano essenziali per il proseguo dell'attività.
Siccome dobbiamo dare a Cesare quel che è di Cesare, sono abituato così, ringrazio Biancani, ma soprattutto ringrazio il Presidente perché si è mosso con grande celerità non appena era apparsa l’idea da parte della Rfi di vendere e immediatamente dopo, una decina di giorni, l’8 febbraio c'è stato un incontro ufficiale che ha visto protagonista il Presidente ed i rappresentanti di Rfi. In quell’incontro si è finalmente chiarito, dopo anni in cui questo progetto è stato dormiente, anche grazie alle interrogazioni ed alle due mozioni presentate nel 2015 e nel 2016 di cui il Consigliere Biancani è stato protagonista, ma anche da parte di altri ci sono state molte sollecitazioni in tal senso, il percorso che si intende fare.
C’è la piena e totale condivisione anche da parte di Rfi su questo tipo di impostazione che la Regione ha dato. L’ufficio della Regione Marche è impegnato nei prossimi mesi, prima dell'estate, a presentare un progetto di fattibilità che promuova la mobilità dolce, su questo ci stiamo già organizzando e l'ufficio si sta muovendo.
L'impegno è quello di coinvolgere, ovviamente, anche le amministrazioni comunali attraversate dalla linea, la Provincia, le associazioni, quelli che oggi vengono chiamati stakeholder che sarebbero i portatori di interesse rispetto a questo progetto che vuole essere una soluzione condivisa con il territorio.
A questo punto credo che la mozione e l'interrogazione siano pleonastiche perché trattano di temi che abbiamo già affrontato avendo già avviato anche la soluzione, quindi ritengo che, così come illustrava il Presidente Biancani, la mozione e l’interrogazione siano da ritenersi superate.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 210. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Mozione n. 138
ad iniziativa del Consigliere Fabbri
"Sostegno dei Comuni a cui è stata assegnata anche la ‘Bandiera trasparente’"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 138 del Consigliere Fabbri che ha la parola per illustrarla.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Bandiera trasparente, noi come Consiglio abbiamo approvato la mozione n. 31 in cui si sostengono economicamente i Comuni che hanno i vari tipi di bandiera: blu, arancione, verde, i borghi più belli d’Italia, i borghi autentici d’Italia, esiste però anche un'altra tipologia di bandiera, la Bandiera trasparente che si occupa di ambiente e di qualità dell’aria.
Vi spiego velocemente come funziona il regolamento per dare al Comune, che ha la migliore qualità dell’aria ed alcuni parametri ambientali, questa premialità.
La Bandiera trasparente è un riconoscimento tecnico/scientifico di qualità ambientale per le località dell'entroterra che si distinguono per purezza, salubrità e qualità dell'aria, quindi a forte connotazione a livello turistico-promozionale dei territori dell'interno. Voglio anche sottolineare il disagio in cui versano in questo momento le aree interne ed anche le aree colpite dal terremoto.
E’ un riconoscimento che viene assegnato ai Comuni che si distinguono per la purezza e la salubrità dell’aria. Il riconoscimento è di tipo scientifico, è attestato dall’Arpam Marche insieme all'Università degli studi di Urbino e al Servizio ambiente della Provincia di Pesaro-Urbino e si assegna ai Comuni per i quali i punteggi degli indicatori relativi alla qualità dell’aria, a fattori di inquinamento, alla sostenibilità ambientale, agli aspetti sanitari, all'educazione e alla promozione ambientale, superano la soglia stabilita nell'apposito regolamento, che prevede una serie di punteggi che vengono pesati sui vari ordini.
Voglio soltanto riportare, ad esempio, perché la base è molto interessante ed è scientifica, che si considera per l'inquinamento atmosferico gli indicatori di qualità dell’aria relativi all’elio 2, al benzene, alle polveri sottili, all’ozono, dopodiché si prende in considerazione anche l'inquinamento acustico, elettromagnetico e luminoso; sulla sostenibilità ambientale si considera l'energia prodotta da fonti rinnovabili sulla percentuale di energia utilizzata, la percentuale di riciclo sui rifiuti, la percentuale di superficie forestata e, dal punto di vista epidemiologico, si considerano anche le allergie e le patologie respiratorie, dopodiché il Comune deve aver organizzato, dal punto di vista ambientale e della promozione, l’educazione ambientale e la promozione turistica.
Questi sono tutti i parametri che vengono valutati nell'assegnazione della premialità. Ora ritengo che questa sia una cosa interessante da esportare dalla Provincia di Pesaro alle altre Province e quindi presenterò, visto l’interesse che ha suscitato anche nel banco della maggioranza la presentazione di questa mozione, degli emendamenti per rafforzarne il dispositivo.
Ricordo e vedo con molto piacere che è stata proposta al Presidente Ceriscioli la strategia scientifica del progetto inquinamento aereo/biologico dal pm 10 e pm 2,5 oltre che da allergeni. Una consulente del Comune di Ancona ha proposto di azionare questo progetto che si occupa dell'inquinamento chimico da particolato sospeso, in particolare anche di quello derivante non solo da inquinante da riscaldamento o traffico veicolare, ma proveniente dall'impiego di fertilizzanti nel settore agroalimentare, questo famoso Pia di cui nelle ultime settimane sentiamo parlare anche nel Comune di Ancona, che andrà monitorate oltre alle allergie, le patologie cardiovascolari ritenute possibili bersagli di elevati tassi di inquinamento da pm 10 e pm 2,5.
Ritengo che, non solo a livello provinciale ma regionale l'argomento sia maturo per essere messo maggiormente a sistema.
Per riassumere, cosa chiede la mozione con i tre emendamenti che vi sono stati consegnati? Chiede di inserire la bandiera trasparente all'interno del sistema di premialità dei Comuni, dandole quindi lo stesso valore delle altre di cui i Comuni si fregiano da anni.
L'emendamento 1 inserisce nel 'constatato che' un secondo punto: esiste la bandiera trasparente applicata nella provincia di Pesaro-Urbino.
L’emendamento 2, ritenendo che questo regolamento possa essere interessante dal punto di vista regionale, chiede di estendere questa metodologia a livello regionale.
L'emendamento 3 aggiorna il dispositivo esistente. Il punto 1 chiedeva di studiare questa premialità per i Comuni sull'assestamento del 2016, perché questa mozione è datata 24 giugno, viene corretto con “variazione di bilancio del 2017”, in modo da inserire nel prossimo bilancio questo aspetto.
L'emendamento 4 aggiunge un secondo punto al dispositivo e chiede di presentare all'Assemblea legislativa regionale una proposta di regolamento regionale, sulla base dell'esistente regolamento della Provincia di Pesaro-Urbino, coinvolgendo nella fase istruttoria l’Arpam, l’Università di Urbino e le province marchigiane, che già attuano il regolamento e quindi conoscono il peso dei vari fattori che ho sottolineato prima.
Spero che questa mozione venga accolta con favore perché così introduciamo degli elementi molto interessanti nella “competizione benevola” che i Comuni dell'entroterra possono fare relativamente alla qualità dell'aria, all'educazione ambientale, all'utilizzo delle energie rinnovabili, al riciclo dei rifiuti, alla percentuale di forestazione, all’educazione ambientale, alla promozione turistica. Ritengo quindi che sia un pacchetto che con questi pesi entra in maniera oggettiva e scientifica.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Molto brevemente, Consigliere Fabbri, per dire che condividiamo questa mozione a dimostrazione del fatto che il Partito Democratico è una forza politica che non ha idee preconcette, quando ci sono delle buone cose noi le votiamo per il bene dei cittadini, senza analizzare da che forza politica provengono, quando ci sono delle cose negative invece votiamo contro. Quando votiamo contro, cioè nel 99,9% dei casi, è perché sono cose negative, quando ci sono delle cose buone invece le votiamo.
Non ho ben capito, con gli emendamenti si ricorda che esiste il regolamento della Provincia di Pesaro-Urbino e va bene, si sostituisce l'assestamento 2016 con la variazione di bilancio 2017, forse l'ultimo si poteva evitare perchè mi pare un po’ confuso.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Naturalmente ho letto la mozione e riconosco il senso che vuole dare: avere la bandiera trasparente inserita nel contesto della valorizzazione e - credo anche importante - della promozione della regione Marche, collegandola alle altre bandiere di cui ci onoriamo: bandiera blu, bandiera arancione ed altre.
Credo che questo sia un giusto inserimento in questa nostra progettualità che ottimizza il sistema della promozione, dell’accoglienza e della valorizzazione dei nostri territori, anche con questa bandiera.
Come avete visto il 25 dicembre è partita la grande campagna e forse per la prima volta la Regione - io dico giustamente, tenendo conto della grave criticità dovuta ai drammatici sismi - ha voluto fare investendo importanti somme per tenere alta l'attenzione sui nostri territori.
Il nostro percorso di promozione si è anche concretizzato nelle serate di Sanremo e continuerà con tutta una serie di spot, perché il messaggio che dobbiamo far passare è quello di una regione normalizzata. Il rischio vero che abbiamo riguarda la percezione degli italiani, perché i dati che stanno arrivando all'Assessorato sono in parte contrastanti, ad esempio i turisti stranieri hanno una percezione del terremoto più attenuata rispetto ai turisti italiani che dovrebbero venire nella nostra regione. Ad oggi, cioè fino a circa 15 giorni fa, spero che questi numeri siano cambiati, lo spero per noi marchigiani e per il sistema della ricettività marchigiana, i dati davano una riduzione delle prenotazioni rispetto all’anno passato dal 40 al 70%, in alcuni casi toccavano anche il 70%, quindi voi potete capire quanto sia … Pensate che anche Gabicce e le località più a nord delle Marche sono coinvolte nel rischio di avere minori prenotazioni rispetto all'anno 2016, che comunque è stato un anno di crescita, anche se il 24 agosto è stato uno spartiacque e da quel momento c’è stato un crollo delle presenze e delle prenotazioni. L'anno 2016 ha dato dei risultati interessanti, se pensate che rispetto al 2015, che era stato un anno di grande crescita delle presenze turistiche italiane e straniere, c’è stato un segno positivo anche dopo il 24 agosto.
Questo anno siamo preoccupati, noi che ricopriamo ruoli istituzionali sappiamo benissimo che il turismo, ripeto sempre, è il secondo volano e deve continuare ad esserlo per occupazione e per economia dopo il manifatturiero, ed oggi è in maniera seppur indiretta coinvolto in questo drammatico momento legato al sisma.
Ha fatto bene il Consigliere Busilacchi a dire che come maggioranza condividiamo un atto che va in questa direzione e che tocca aspetti ambientali, climatici e quant’altro. La mozione può essere inserita in un messaggio forte che riguarda la promozione, inserirla in questo contesto significa anche verificare eventuali iniziative da poter fare insieme ai Comuni che hanno avuto questo risultato. Chiaramente è da capire e da impostare un cammino, per la prima volta, mentre rispetto alle bandiere blu e arancioni che sono già inserite in un percorso ormai decennale. Potremo cercare di costruire qualcosa anche da questo punto di vista.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. L’intervento dell’Assessore Pieroni, unitamente anche a questa mozione, mi suggerisce una piccolissima riflessione sul rapporto terremoto/comunicazione. Da una parte giustamente i Comuni più o meno vicini alla zona sismicamente più significativa hanno chiesto l’allargamento del cratere, e cratere significa zona terremotata, dall’altra parte, quelli che sono al confine con il cratere, vogliono far capire al mondo che non c’è nessun pericolo.
Rispetto a questi atteggiamenti ed anche a certi articoli, ormai a centinaia apparsi sulla stampa: “le Marche in ginocchio”, “le Marche un cumulo di macerie”, che a noi che nel parlare a volte usiamo questi termini per affascinare un pubblico, sia marchigiano che extra Marche, che è già abbastanza spaventato da questo evento, una raccomandazione all’equilibrio e soprattutto ad un dato di verità. Diciamo le cose come stanno, certo chi il terremoto non l'ha mai vissuto o lo vive raramente, penso ai tanti Paesi d’Europa, quando sente parlare di scosse è fortemente impressionato. Ricordo che l'effetto Visso sui romani è stato devastante, adesso purtroppo anche loro hanno sentito la scossa in casa propria e forse sono più avvezzi, ma questo non significa che uno diventa simpaticamente vicino al terremoto, qui si gioca sul limite della psicologia, e non credo che questa possiamo toccarla, perché questa introduce malattie dell'anima, dr. Volpini, e non c’è pillola che possa rimediare, ma la corretta informazione, la giusta informazione, l’equilibrata informazione la possiamo fare, allora perché escludere in via di principio una campagna stampa seria in questo senso? Capisco che un giornale, se mandi un comunicato, ha tutti i diritti di riportarlo come vuole, tutti i diritti per modo di dire, e usarlo e commentarlo nei modi più disparati, ma la Regione può oggi, come in altre occasioni, impegnare delle pagine dei giornali, del web, per dire chiaramente come stanno le cose, come stanno le cose per quanto riguarda la ricostruzione, che è un dato estremamente positivo, che può essere messo in conto e come sta avvenendo finiti gran parte dei sopralluoghi e data la possibilità di ricostruire. Questa può essere un’informazione. So che stanno avvenendo queste cose a dispetto di tutta la propaganda negativa di chi è contento di continuare a dire che va tutto male.
Non dico che non debbano essere messi in evidenza ritardi e difficoltà, però viva Dio qualcosa si sta muovendo e, a distanza neanche di un anno dall'evento sismico più disastroso, per lo meno per la parte marchigiana, che è quello di ottobre, sapere che già in linea teorica è possibile iniziare la ricostruzione, per esempio per il livello B, è già una buona informazione. Far sapere al resto del mondo che non solo una parte significativa dell’emergenza si sta superando, ma che addirittura può essere avviata la ricostruzione e che tutto non è questo disastro, perché non lo è, è un elemento fondamentale perché non dimentichiamoci che possiamo mettere sui nostri Comuni tutte le bandiere che vogliamo, sono tutte iniziative lodevoli, il problema però è quello di fondo, cioè ridare fiducia ad una popolazione che deve addirittura arrivare, non solo deve ritornare, perché purtroppo il terremoto ha toccato l'entroterra e toccando l’entroterra ha toccato una zona dove la fascia della popolazione anziana è prevalente ed il territorio era già destinato allo spopolamento. Quindi noi dovremmo addirittura convincere la gente ad andarci, superare la paura del terremoto, superare le difficoltà, trovare una abitazione e eventualmente farle trovare attività produttive. Questa è la grande scommessa da qui a 3/4 anni.
Credo che oggi neanche l’extracomunitario più disperato sia disposto ad andarci, soprattutto alcune culture. Ad esempio mi hanno raccontato del terrore degli africani, all’Hotel House, che è stata la zona costiera che più ha sentito questa scossa, enorme, vivono in terre antiche non abituate ai terremoti a differenza degli asiatici. Quindi ci sono elementi da tenere in considerazione.
Credo che, Presidente, approvando questa mozione, se ho ben capito tutti d’accordo anche sugli emendamenti collegati, si possa prendere in seria considerazione una campagna di stampa che costi quel che costi e se qualcuno fa osservazioni su questo diventa quasi ridicolo, ma è il minimo che possiamo fare per far capire, fuori dalla nostra regione, in Italia e nel resto d’Europa, che chi prenota a Fano, a Porto Recanati, a San Benedetto non corre realisticamente alcun pericolo e che le zone dell’entroterra maceratese, fermano e ascolano non sono disabitate, non c’è il deserto, la gente continua a vivere lì, continua per quello che può ad esercitare le proprie attività produttive e vitali e che la ripresa è già in atto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Grazie Presidente. A proposito della Bandiera trasparente chiedo all'Assessore Pieroni o all’Assessore Cesetti, che è illuminato in tutto, se ha qualche notizia in merito a questa catalogazione: come viene fatta, da chi viene fatta, per capire un po' meglio come inserirsi, altrimenti trasparente è una cosa astratta ed io vivo di cose concrete: un cliente compra o non compra, mi paga o non mi paga. Dico che trasparente è quest’Aula per esempio, l’aria è trasparente. Questa Aula delle volte è il regno del trasparente.
Come faccio ad avere nella mia vallata la bandiera trasparente? Ci metto dei puntini come quella americana che ha le stelle, ci metto un puntino di diossina, un puntino di ossido d’azoto e il cementificio, la faccio meno trasparente. Per esempio la mia vallata può ambire ad un ibrido o deve essere per forza trasparente?
Assessore Cesetti lei che è il più illuminato di tutti, mi sa dare una risposta a questi dubbi esistenziali? Sono profondi questi miei dubbi, sono di una vallata che pensa: “Ma noi al trasparente ..., ci mettiamo un coso di diossina, una trave caduta, un ponte mezzo crollato, e questo sarà il trasparente per i prossimi 50 anni nei nostri territori” e poi ci fa anche la pubblicità perché uno che viene dal nord Europa potrebbe dire: “Io una cosa del genere non so cosa sia, vado nell’entroterra marchigiano a vedere questo trasparente ibrido” perché oggi il nostro territorio offre questo.
Riformulo la domanda: chi è l’ente che supervisiona questa procedura? Ne avete conoscenza?
Grazie Presidente, però la mia domanda è rimasta senza risposta, perché il nulla non risponde all’altro nulla.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Non volevo intervenire, visto che condivido la mozione del Consigliere Fabbri, ma sono sollecitato dalla mia ex professione, visto che adesso faccio il politico di professione.
Per quasi 40 anni ho lavorato nella comunicazione con il target familiare e vi faccio l'esempio più classico, un esempio che tutti noi conosciamo, quando c'è stato lo tzunami in Estremo oriente, io sono andato in Thailandia con 650 euro, aereo Tai (è una delle compagnie migliori del mondo) e albergo 4 stelle, se noi facciamo, e lo dico all’Assessore, delle offerte riducendo il costo del viaggio, riducendo …, ormai tutto funziona sul low-cost, la Regione può investire tutti i soldi che vuole in comunicazione, in spot, eccetera, ma nel contempo, non dico che questo non sia necessario, potrebbe produrre anche un pacchetto ed un'offerta, cose a cui siamo ormai più sensibili. Lo vediamo nei supermercati, ho lavorato con gli shopping center per una vita, la gente con un sacco di soldi va lì perché si diverte sull’offerta e sullo sconto, che non è solo a favore delle famiglie economicamente più deboli.
Ci pensi Assessore, l’offerta del pacchetto è sicuramente una cosa che funziona, adeguatamente comunicata.
Non dico cosa c’era dopo lo tzunami! In Thailandia si vendevano anche le foto dei morti sulla spiaggia, c'era anche questo aspetto macabro, però i monumenti disastrati dal terremoto fanno curiosità, sollecitano la curiosità, è semplicissimo, la gente quando c’è l’incidente si ferma, vuole vedere, vuole curiosare.
Per cui l’offerta, la capacità dei marchigiani feriti nel risollevarsi da questa situazione, sono per me, ma non solo per me, i fondamentali della comunicazione e della vendita di servizi, quelli che funzionano di più, per cui pensi a dei pacchetti offerta per riportare il turismo nelle Marche, funzionano molto bene, insieme alla comunicazione di cui ha parlato il Consigliere Marconi.
Volevo dire solo questo.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento 138/1 a firma del Consigliere Fabbri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento 138/2 a firma del Consigliere Fabbri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento 138/3 a firma del Consigliere Fabbri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Sub emendamento 138/4/1 a firma dei Consiglieri Busilacchi, Fabbri, Maggi. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento 138/4 a firma del Consigliere Fabbri, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 138 così come emendata. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 157
ad iniziativa del Consigliere Marconi
"Abolire le tariffe Siae per gli spettacoli gratuiti organizzati dalle amministrazioni locali e dalle associazioni senza scopo di lucro"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 157 del Consigliere Marconi che ha la parola per illustrarla.

Luca MARCONI. Caro Presidente, ho già sufficientemente tediato l’Aula oggi, quindi la mia presentazione finisce qui, non la faccio, nel senso che il contenuto della mozione è già noto a tutti perché presumo che sia stata almeno sbirciata dai colleghi.
L’unica cosa che posso dire è che mi impegnerò a seguire in sede parlamentare, per quello che posso, non cambiando Aula, semplicemente sollecitando i miei amici di partito, perché ritengo che la nostra legislazione in questo sia oggettivamente carente.
Questo non è a pena amministrativa, è un movimento che si sta sviluppando anche presso altre Regioni, altre realtà. Capisco la Siae, la sua necessità e tutto, ma che spettacoli gratuiti organizzati da amministrazioni locali o associazioni senza scopo di lucro paghino le tasse sulle offerte raccolte, mi sembra veramente eccessivo.
Commento brevemente l'emendamento alla mozione presentato dai capigruppo di minoranza, normalmente non ne sono molto lieto, l’ho già detto in altre occasioni, il Consigliere Maggi lo sa, abbiamo fatto anche una proposta di regolamento nuovo in base al quale non si modificano le mozioni presentate, semmai ne vengono presentate di nuove. In effetti le proposte che voi fate potrebbero benissimo rappresentare una mozione nuova ed originale, ma non ho nessuna difficoltà, visto che comunque lo scopo è quello di dare un aiuto “ai circuiti musicali under 35”. Per quel poco che ho fatto in Commissione cultura del Senato, ricordo che questo problema è enorme, in parte è già finanziato dal Governo per aiutare i giovani musicisti fuori dai circuiti discografici maggiori, che sono imprendibili per chi non conta nulla, ci può stare anche questo, che una parte delle tariffe Siae sia destinata a questa cosa, quindi accetto anche, lo dico al resto dei colleghi della maggioranza, che questo emendamento sia accolto.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento 1 a firma dei Consiglieri Leonardi, Zura Puntaroni, Malaigia, Maggi, Carloni, Zaffiri, Marcozzi, Celani, Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Mozione 157, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 204
ad iniziativa dei Consiglieri Maggi, Fabbri, Giorgini, Pergolesi
"Riapertura dei termini per la partecipazione all’interpello per il conferimento degli incarichi di direzione dei servizi della Giunta regionale, in attuazione della DGR n. 1536 del 7 dicembre 2016"

Interrogazione n. 335
ad iniziativa del Consigliere Maggi
“Modalità di pubblicizzazione dell’interpello per il conferimento degli incarichi di direzione dei servizi della Giunta regionale, in attuazione della DGR n. 1536 del 7 dicembre 2016”.
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 204 dei Consiglieri Maggi, Fabbri, Giorgini, Pergolesi e l’interrogazione n. 335 del Consigliere Maggi, abbinate.
Ha la parola, per l'illustrazione della mozione, il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Vorrei illustrare sia la mozione che l’interrogazione.
Vorrei ricordare a quest’Aula che sono particolarmente vicino all'esenzione della Siae che, alla fine degli anni ’70, quando c’erano le radio libere, mi denunciò in quanto voleva l’autorizzazione preventiva a mandare i brani musicali in radio e l’allora Pretore d’assalto Vito d’Ambrosio mi assolse e quella sentenza fece giurisprudenza. Pensate un po’ quanto sono anziano!
Noi del Movimento 5 Stelle a volte diciamo che siamo puntigliosi o che siamo dei rompiscatole, però questa interrogazione e questa mozione vanno nel senso della trasparenza e del rispetto della normativa, non tanto sull'interpretazione letterale, quanto sul senso che chi ha fatto la norma voleva intendere. Per cui nel momento in cui la Giunta regionale vuol conferire degli incarichi di direzione di alcuni servizi, in base ad un decreto che nella mozione e nell’interrogazione è richiamato nel momento in cui è rivolto ai dirigenti di ruolo della Giunta, ai dirigenti appartenenti al ruolo delle altre amministrazioni pubbliche, ma soprattutto a soggetti di particolare e comprovata qualificazione professionale non rinvenibile nei ruoli dell'amministrazione regionale, pubblica questo avviso il 9 dicembre con scadenza 13 dicembre, solo 6 giorni e in questi 6 giorni ci sono il sabato e la domenica.
Non solo, il bando viene pubblicato sul Bur, ma non sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, nella sezione concorsi, perché l'articolo 9 della legge regionale 31/2009, riguardante la pubblicazione dei bandi di concorso esclusivamente sul Bur regionale, è stato abrogato dall'articolo 10 della legge regionale 1 agosto 2016 n. 18, pertanto la pubblicazione deve essere fatta anche sulla Gazzetta Ufficiale.
Il principio è stato confermato dal Consiglio di Stato e dunque non si capisce perché sia stato fatto un bando per figure così importanti per la Giunta regionale in un lasso di tempo così breve e senza la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Io credo che trasparenza e interpretazione, non letterale della legge (interpretazione per capire il senso e la volontà di chi ha fatto quella norma) siano indispensabili soprattutto nel momento in cui la politica non gode del consenso della cittadinanza. Quindi sta a noi che facciamo la politica riconquistare questa fiducia, se possiamo.
Nell’interrogazione chiedo quali sono le disposizioni di legge che hanno consentito la deroga alla non pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e perché altre Regioni, e cito la Toscana e l'Emilia-Romagna, pubblicano sulla Gazzetta Ufficiale gli interpelli della loro dirigenza.
Nella mozione riguardante la stessa materia, chiedo di riaprire i termini per la presentazione delle istanze anche perché pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale significa avere un palcoscenico più ampio nella ricerca e quindi nella qualifica delle persone che possono rispondere a questo interpello, quindi chiedo di pubblicare l’interpello sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e riaprire termini.
Questo è un segnale nei confronti dei marchigiani che altrimenti potrebbero essere maliziosi e potrebbero pensare che questa cosa fatta in fretta e furia sia rivolta soltanto a persone già ben individuate prima ancora di fare la selezione.
Non solo, se mi permettete una punta polemica, devo dire che non è stata fatta neanche la comparazione dei curricula, probabilmente non c’è nel regolamento della Regione Marche, non lo so. La comparazione dei curricula ha fatto scattare l'abuso d'ufficio nei confronti della Sindaca Raggi di Roma e se da una parte la non comparazione dei curricula ha fatto scattare l’abuso d'ufficio alla Sindaca di Roma, non si capisce perché qui nelle Marche la comparazione dei curricula non si debba fare, sempre e comunque per ottenere il meglio nel momento in cui si richiedono dei dirigenti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Nel rispondere all'interrogazione ovviamente ci sarà anche la mia opinione in merito alla mozione, ma Consigliere Maggi paragonare la vicenda Raggi o Roma all’interpello della Regione Marche mi sembra francamente azzardato, e poi proverò a dirle perché, anche rispetto all’ipotesi di violazione che lei ha adombrato e che ovviamente non riguarda in alcun modo questa amministrazione. Proverò poi a braccio a dire il perché, adesso cercherò, come è giusto che sia, di essere più preciso nella risposta.
Con riferimento all'interrogazione di cui all'oggetto si rappresenta quanto segue.
Nella fattispecie in esame, ovvero l'indizione di un interpello finalizzato alla acquisizione delle disponibilità dei dirigenti interessati al conferimento dei nuovi incarichi dirigenziali nel processo di riorganizzazione dei servizi regionali di cui alla delibera di Giunta regionale 1536 del 7 dicembre 2016, non sussiste l'obbligo di pubblicazione dei relativi avvisi nella Gazzetta Ufficiale, diversamente dal caso di indizione di un concorso pubblico per l'acquisizione di nuovo personale, anche dirigenziale, a tempo indeterminato. Quindi non è un concorso pubblico per acquisizione di nuovo personale e non sussiste l’obbligo. Tale ultimo obbligo è previsto infatti dall'articolo 4 del DPR n. 487/1994 e confermato dall'articolo 35, comma 3, lettera a), del decreto legislativo n. 165/2001 il quale stabilisce che le procedure di reclutamento nelle pubbliche amministrazioni debbono conformarsi ad una serie di principi tra i quali "l'adeguata pubblicità". Trattasi tuttavia di assunzioni di nuovo personale a tempo indeterminato e questa sottolineatura fa la differenza, lei converrà con me.
Nel caso in esame invece, dovendosi conferire l'incarico di direzione degli uffici di livello dirigenziale principalmente a dirigenti già dipendenti della Regione, la pubblicizzazione ha un carattere preminentemente interno e deve essere effettuata nel rispetto di quanto disciplinato dall'articolo 19 del decreto legislativo n. 165/2001 il quale, al comma 1 bis, espressamente stabilisce che l'amministrazione rende conoscibili, anche mediante pubblicazione di apposito avviso sul sito istituzionale, il numero e la tipologia dei posti di funzione che si rendono disponibili nella dotazione organica ed i criteri di scelta, quindi nessun obbligo di pubblicizzare sulla Gazzetta Ufficiale.
Tale norma, la cui diretta ed immediata applicazione nell'ordinamento regionale è dubbia (vedi al riguardo il comma 6 ter dello stesso articolo 19 che stabilisce che solo "Il comma 6 ed il comma 6 bis si applicano alle amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2") non trova riscontro nella disciplina della legge regionale 15 ottobre 2001 n. 20 "Norme in materia di organizzazione e di personale della Regione", tuttavia, in sede di conferimento degli incarichi di direzione dei nuovi Servizi questa Amministrazione ha correttamente ritenuto opportuno pubblicizzare, pur non essendo tenuta, tali disponibilità mediante l'interpello indetto con decreti del Segretario generale nn. 35, 36 e 38, quest'ultimo riferito alla riapertura dei termini per la presentazione di istanze per il conferimento degli incarichi dei Servizi "Avvocatura regionale e attività normativa" e "Risorse umane, organizzative e strumentali", pubblicato sul sito istituzionale, nella sezione Amministrazione trasparente, alla voce bandi di concorso, oltre che sulla intranet regionale, e il termine iniziale per la presentazione delle manifestazioni di interesse è decorso dalla stessa data di pubblicazione dell'avviso sui siti indicati.
In questo contesto, sempre nel rispetto delle disposizioni della legge regionale 20/2001 e dell'articolo 19 del D.Lgs 165/2001, l'Amministrazione ha ritenuto di ricorrere anche a dirigenti esterni, provenienti da altre pubbliche amministrazioni, nel limite del 20% della dotazione organica dirigenziale fissato da tali norme, da incaricarsi con contratti a tempo determinato.
Per quanto sopra, poiché la procedura di interpello in questione non è riconducibile ad un concorso pubblico a nulla rileva il richiamo all'articolo 10 della legge regionale n. 18/2016 che ha abrogato l'articolo 9 della legge regionale n. 31/2009, riguardante la pubblicazione dei bandi di concorso esclusivamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche.
Ciò premesso si informa che, in relazione all'interpello di cui sopra, hanno complessivamente manifestato il proprio interesse n. 68 soggetti di cui n. 31 esterni a questa amministrazione, nel pieno rispetto delle procedure di legge vigenti, come sopra richiamate. Tra l’altro anche gli esterni evidentemente hanno avuto la possibilità di percepire questo bando.
Un ultimo accenno va anche rivolto alla recente sentenza della Corte Costituzionale n. 251/2016 che ha interessato la legge 124/2015 (legge Madia), censurando proprio la mancanza della così detta "intesa forte" in sede di Conferenza Stato-Regioni sulla materia della dirigenza pubblica e del pubblico impiego, oltre che in materia di società partecipate, in ciò riconoscendo il ruolo della normazione regionale concorrente con quella statale nelle suddette materie, ovviamente tralascio le motivazioni della sentenza.
Pertanto perfettamente legittimo appare l'operato dell'Amministrazione nella suddetta materia, svoltosi nel rispetto sia delle disposizioni statali che regionali che specificamente la disciplinano, come sopra richiamate.
Ho in parte quasi completamente letto la risposta, Consigliere Maggi, perché lei adombra delle violazioni che sono del tutto insussistenti, come le ho spiegato poc'anzi, nel caso di specie.
Questa relazione la consegno agli atti ed anche nella sua disponibilità.
Come dicevo prima, se mi posso permettere, così intervengo anche all’interno della mozione, non è comparabile con la vicenda Raggi nei confronti della quale, dice lei, è stato ipotizzato un abuso d'ufficio per una mancata comparazione di curricula.
Vede Consigliere Maggi non voglio fare l'avvocato, né il giudice, né il giurista, non ne sarei in questa materia probabilmente neanche capace non conoscendo il presunto capo d'imputazione al Sindaco Raggi, però perché si possa adombrare un abuso d'ufficio la norma ci insegna che ci vuole la violazione di legge o di regolamento, che nel caso di specie è del tutto insussistente, ci vuole inoltre che questa violazione sia finalizzata a far conseguire un vantaggio o arrecare un danno al soggetto destinatario dell'atto e che questo vantaggio o danno siano procurati intenzionalmente dal soggetto agente che tra l’altro nel caso di specie è un organo collegiale.
Capisce che ravvisare questo nel nostro operato ..., credo che il nostro sia un caso di scuola per dire come si deve operare nell'assegnazione di questi incarichi.
In quel caso era diverso perché ovviamente si attribuiva a quel dirigente un aumento consistente dello stipendio, quindi la cosa era un po' diversa, si rientrava nel conferimento degli incarichi che sono nella sola disponibilità del Sindaco e se non sbaglio in quel caso veniva elevato a dirigente chi dirigente non era.
Qui parliamo del conferimento di incarichi, di posizioni di incarico di servizio a persone, uomini e donne, che sono già nel ruolo come dirigenti a tempo indeterminato e credo che questo faccia la differenza, perché è evidente che per nominare un dirigente che non lo è, è ovvio, ci vuole un concorso pubblico e dev'essere reso pubblico nelle forme previste, ma questo è un caso completamente diverso.
Spero di essere stato esaustivo e credo che lo potrebbe essere ancora di più la risposta scritta che consegno agli atti.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Assessore la ringrazio per la risposta e sono completamente insoddisfatto perché ci sono due interpretazioni diverse, la sua e la nostra, anche perché quando sostiene una tesi e non ci mette la passione che la contraddistingue significa che la tesi è debole, ma questa è una valutazione da giocatore di poker.
Lei ha detto che noi facciamo riferimento al decreto del Segretario generale n. 35 del 7 dicembre 2016, quello che ha disciplinato l'interpello, per noi ci sono i dirigenti della Giunta, ed ha ragione, ci sono i dirigenti appartenenti ai ruoli dell'amministrazione, ed ha ragione, poi ci sono anche soggetti di particolare comprovata qualificazione professionale non rinvenibile nei ruoli dell’amministrazione pubblica. Quindi ci sono anche esterni. Comunque anche se non ci fossero esterni, io non ho evidenziato il fatto che la norma sia stata disattesa, ho fatto un rilievo anche su quello, ma ho sottolineato che per figure così importanti vengono dati 6 giorni di cui 2 giorni e mezzo festivi. Se uno vuole fare una scelta più ampia possibile e comunicare a tutti coloro che hanno i requisiti, per avere una risposta e più ciccia sul fuoco, nel senso di qualità e competenze, non fa un interpello in tre giorni. Questo è quanto.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 204. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Mozione n. 190
ad iniziativa del Consigliere Micucci
"Richiesta di realizzazione di due rotatorie illuminate in prossimità delle uscite di Morrovalle e di Montecosaro della SS77 Val di Chienti – direzione mare/monti"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 190 del Consigliere Micucci che ha la parola per illustrarla.

Francesco MICUCCI. Velocemente vista l’ora, la mozione riguarda due uscite stradali presenti lungo la strada statale 77, per intenderci il lato della Quadrilatero che collega Civitanova a Foligno, in quanto in queste due uscite nella direzione est-ovest, purtroppo da diverso tempo, si susseguono una serie di incidenti in quanto dette uscite sono a ridosso della direzione di marcia e quando si incolonnano delle macchine è facile vedere incidenti.
Purtroppo queste connessioni avvengono con strade altrettanto frequentate, in particolare dopo l’apertura della Quadrilatero verso Foligno il traffico si è particolarmente intensificato e le vicende sismiche di questi mesi hanno ulteriormente aumentato il traffico su quella direttrice in quanto buona parte della popolazione risiede lungo la fascia costiera,.
Questa mozione intende coinvolgere la Regione, che non è strettamente competente, ma essendo socio della Quadrilatero, avendo siglato un accordo con Anas ed essendo un ente che in qualche modo coadiuva i Comuni e le Province, può fare da collante tra questi enti per addivenire ad una soluzione che da un punto di vista tecnico credo sia anche abbastanza semplice in quanto queste uscite si trovano in piano, quindi sarebbe solo una riorganizzazione stradale.
Tra l'altro da quando ho presentato la mozione ad oggi, il Presidente della Provincia in un colloquio informale mi ha detto che già si era attivato almeno per l’uscita di Montecosaro per cercare una soluzione che potesse coinvolgere i soggetti in campo.
La volontà è quella, attraverso l'Assessorato alle infrastrutture che collabora con Anas, di trovare una soluzione viaria, anche ad intervento economico ridotto se non nullo da parte della Regione, che risolva finalmente un problema che è annoso e che credo sia arrivato il momento di risolvere. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente rispondo a nome dell’Assessore Casini.
La mozione può essere accolta, le motivazioni sono più che valide rispetto alle uscite di Morrovalle e Montecosaro in quanto si verifica giornalmente quello che adesso il Consigliere Micucci, che ringrazio, ha sottolineato.
La Giunta regionale si impegna a convocare prossimamente tutti i soggetti direttamente coinvolti per la definizione necessaria del problema. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 190. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 205
ad iniziativa del Consigliere Zura Puntaroni
"Interventi urgenti in favore delle popolazioni e dei territori interessati dagli eventi sismici del 2016 - proposta di adozione di un provvedimento ad hoc che consenta l’installazione provvisoria di strutture prefabbricate"

Interrogazione n. 345
ad iniziativa del Consigliere Rapa
“Autorizzazione alle strutture prefabbricate in aree private nelle zone colpite dal sisma”
(abbinate)
(Rinvio)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 205 del Consigliere Zura Puntaroni e l’interrogazione n. 345 del Consigliere Rapa, abbinate.
Ha la parola, per l'illustrazione della mozione, il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Una breve illustrazione anche se non serve perché la querelle di quello che è successo la conoscete tutti quanti, conoscete il dramma che abbiamo vissuto, sapete benissimo che in merito a questo dramma, ad oggi, sia noi che Roma non abbiamo consapevolezza di quello che è l'ammontare economico.
L'altro giorno il Governo ha buttato là in un'intervista: “Ma, sa, 25 miliardi” mi ricorda molto quello che era stato detto all’Aquila 9 anni fa quando si parlava di tre o quattro miliardi, dopo un anno è emerso che i quattro erano diventati quattro volte tanto. Mi fa pensare che i 25 miliardi fra un paio d’anni, quando a bocce ferme si potrà fare una analisi più precisa, diventeranno 80/100 miliardi.
Alla luce di questo, quello che ha indispettito molti i Sindaci, i molti i terremotati, le molte persone che vivono in quella zona, è stata la reazione della nostra Regione. Ad esempio, la Regione Abruzzo ha coperto, ha cercato di coprire con quel documento i Sindaci che stavano scappando via, cosa voglio dire dicendo che scappavano via? Quando un Sindaco vede la propria popolazione in difficoltà cerca di coprirla e qualche Sindaco s'era sbilanciato dicendo: “Se i miei cittadini in questo momento di difficoltà estrema hanno un terreno privato e vogliono autonomamente costruirsi un riparo, porre in posa d’opera una cassetta di legno - qui parliamo esclusivamente di legno - un prefabbricato, possono farlo, io li copro, non sarò io a mandare lì la ruspa”.
La Regione Abruzzo ha ritenuto opportuno coprire quei Sindaci audaci e temerari, la Regione Marche no, li ha diffidati e prima di Natale ha detto: “Ma siete matti! Io vi ficco dentro, vi mando i Carabinieri” e ha fatto scrivere a tutti. E' una cosa vergognosa, una cosa di cui vergognarsi tutti quanti. Io non ho tempo, ma se lo avessi vorrei vedere ma ormai le cose accadute non cambiano, chi ha autorizzato quel dirigente, chi è quel dirigente che si è permesso di dire ai Sindaci: “Siete matti a fare”. Almeno il buon senso di stare zitti in una situazione drammatica, perché ti vai a fare i nemici oltre al dovuto, perché già ci sono 1.000 leggi nazionali, ci sono i parchi che obbligano, vincolano, escludono, quindi andare a ribadire: “Brutto cane che stai facendo”, quando quello è disperato, è una cosa vergognosa.
In questo contesto la nostra Regione ha fatto schifo e mi vergogno anch’io perché sono 1 dei 31 Consiglieri che governano la Regione, anche se sto all’opposizione.
E' stata una cosa schifosa, una persona di buon senso avrebbe detto: “Guarda, stai zitto, lascia correre, vai a vedere quelli che stanno a tribolare”, non è stato fatto e questa è un'insensibilità grave che poteva accadere a Roma, perché è distante, ma è inammissibile da noi.
Questa gente fuori che pensa di noi? Mi ci metto anch’io e quando qualcuno mi ferma gli dico: “Le faccio nome e cognome di chi è stato” perché questa cosa merita vendetta. Ormai è andata.
La storia è complicata, complessa, secondo me a Roma ci metteranno un paio di anni per capire bene quello che è successo e per trovare delle soluzioni efficaci, non è che domani si trovano, dopo altri 30 decreti, le soluzioni efficaci considerato che mancano sempre i soldi, mentre quello lì deve sopravvivere. Il Consigliere Marconi fa tanta poesia: l'interno, il turismo, dobbiamo promuovere. Ma noi gli rompiamo pure le scatole? Lasciamo correre, facciamogli fare quello che gli pare perché tanto passeranno 50 anni prima che la ferita si rimargini ed io Regione gli vado a rompere le scatole?
La Regione doveva copiare i colleghi dell'Abruzzo dicendo: “Sindaco io ti copro, anche se la mia copertura non conta niente perché poi tutto dipende da Roma, ma io ti copro, fai quello che ti pare perché in una situazione drammatica come questa, devi fare quello che ti pare, perché non siamo in Corea del Nord, siamo in un Paese apparentemente democratico”. Nell’emergenza il 9 settembre 1943 in Italia la gente di buon senso faceva come gli pareva, non c'era qualche folle che diceva: “Sei matto, ti metti a fare quello, ti mando i Carabinieri, ti esproprio e sequestro”.
La Regione Marche è stata incosciente la settimana di Natale a buttare là quelle parole, non mi ricordo, proprio cose folli, però secondo me si può recuperare semplicemente dicendo: “Fate come vi pare”, abbiate il coraggio di dire “Fate come vi pare”, ma a chi governa la Regione manca il coraggio purtroppo e se manca il coraggio non si può fare nulla, perché chi governa la Regione ha paura anche della propria ombra.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Sarò molto breve per una breve dichiarazione sul piano politico, poi credo che il Consigliere Micucci, che ha approfondito la questione, interverrà più nel merito e forse anche l'Assessore competente.
Noi conosciamo ovviamente la questione che sollecita questa mozione, tra l'altro anche un'interrogazione di maggioranza verte sul medesimo tema, rimangono alcuni dubbi sul versante amministrativo, sulla possibilità con cui queste scelte possono essere attuate anche perché il rischio è quello di collocare questi manufatti in pertinenze circondate da edifici pericolanti.
Visto che i nostri atti non hanno esclusivamente una valenza amministrativa, soprattutto le mozioni hanno un significato politico, vogliamo dare un segnale di attenzione sia alla popolazione colpita dal sisma che ai Sindaci.
Credo che sia utile sul piano politico sostenere questa mozione pur con i dubbi detti sopra e con i dubbi relativi al fatto che questa è una richiesta che la Giunta ha già avanzato, però ritengo che possa essere importante un segnale di unità dell'Aula, soprattutto di attenzione alle popolazioni terremotate su un tema così delicato.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Mi sono adoperato per votare favorevolmente questa mozione, l’intervento del Consigliere Zura Puntaroni un po’ di voglia me l’ha fatta passare, però guardando all’interesse dei cittadini, mantengo questo impegno, perché le cose che ha detto, pur nella bontà dell’obiettivo che si pone, non sono corrette, nel senso che se uno conosce la norma, non c’è Assessore o Presidente che possa imporre ad un dirigente di dire o non dire. Su questo non esiste un'interpretazione del genere. Tra l'altro non credo che il dirigente abbia dato una interpretazione della norma, l'ha semplicemente letta e comunicata. Questa è una norma nazionale, non è marchigiana o abruzzese o umbra, e dice che gli interventi in emergenza si possono fare solo entro 90 giorni “fino ad un massimo di 90 giorni”. Non è che la Regione Marche può decidere di abolire quella norma e, visto che c’è una situazione particolare, dire i 90 giorni li facciamo diventare 3/4/5 anni, purtroppo non è così, quindi credo che sia opportuno se il dirigente ha inteso rispondere in quel modo.
Condivido quello che lei ha detto: “Nel 1943, nel 1945 usciti dalla guerra si poteva fare”, ma oggi non siamo in quelle condizioni, siamo nel pieno dell’emergenza e diciamo tutti: “Facciamo come ci pare”, ma poi fra un anno, terminata l’emergenza, gli stessi che oggi dicono: “Fate come vi pare” saranno probabilmente gli stessi che diranno: “Lì c’è un abuso, lì c’è ancora una casetta, perché non l’avete tolta?”
Siamo in un Paese in cui se scioperano i taxisti diciamo che sono bravi, se scioperano quelli della Uber diciamo che sono bravi, siamo in un Paese in cui se un Comune porta a termine un’opera pubblica a costo zero, c’è la Giunta precedente che chiede un’indagine e poi finisce all’interno di quella indagine. Siamo paranoici, se qualcuno pone qualche dubbio di legittimità su qualche atto, non è che gli possiamo dire: “Fai come ti pare”. Dopodiché siamo tutti d’accordo e l’abbiamo detto. Il Consigliere Zura Puntaroni ha partecipato alla III Commissione come me ed altri e ad esempio a Tolentino o in altre situazioni, anche noi ci siamo posti il dubbio di dire: “Siccome siamo in una situazione di emergenza, siccome c’è una situazione straordinaria, possiamo chiedere al Governo, al Commissario, di mettere in piedi degli atti straordinari”, sapendo benissimo quello che ho appena detto, cioè che la competenza non è della Regione e che fra qualche mese ci si scorda che stavamo in emergenza e qualcuno griderà al ladro. Tenuto conto di tutto questo, valutiamo.
Questa proposta ha degli aspetti positivi, ma siamo in Italia, e qualcuno si scorderà di demolire la casetta e fra 20 anni arriverà un Governo e farà i condoni. Qualche dubbio ce l’ho anch’io, ma capisco che siamo in emergenza. Tra Sindaci, Consiglieri, Assessori, questa proposta non è nuova, probabilmente è già arrivata alle orecchie di chi aveva il potere decisionale, ma fino ad oggi non è stata presa in considerazione, probabilmente a causa dei molti dubbi esistenti, però, ripeto, è giusto trovare delle soluzioni straordinarie perché siamo in un periodo straordinario, e su questo siamo tutti d’accordo, voteremo favorevolmente questa mozione sapendo che, ribadisco, non dipende né dal dirigente regionale, né dall’Assessore, né dal Presidente della Giunta regionale. Ci attiveremo cercando dei contrappesi per evitare problemi postumi a queste soluzioni. Nonostante le cose dette, che condivido poco, credo che sia giusto un voto favorevole a questa mozione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Vorrei anch’io provare a dare un contributo su questo tema.
La prima riflessione partendo da questa mozione è su ciò che si poteva fare in questo frangente e non è stato fatto. C’è stato questo richiamo alla guerra, al 1943, non è una cosa abnorme questo paragone perché in una economia di guerra ci sono interventi straordinari e leggi speciali. Qui è stato fatto un errore gravissimo perché si è voluto gestire e si vuole continuare a gestire un evento straordinario con la normalità, con l’ordinarietà e questo è impossibile.
Tutti l'avevamo già capito dal 24 agosto, figuriamoci il 30 ottobre, è stato un evento particolarmente straordinario che non poteva essere gestito con l’ordinarietà, con quello che avevamo, è naturale, e le conseguenze sono queste.
Non si è capito o non si è voluto fare, o si è temuto che la situazione sfuggisse, non lo so per quale motivo, però questo delle casette è un tema, ma ce ne sono tantissimi altri, come le autorizzazioni, i parchi, l’aspetto idrogeologico. Ce ne sono tantissimi.
La seconda riflessione, non è vero che noi non abbiamo competenza, perché sull'urbanistica le competenze sono regionali. A monte c'è il decreto 380 del 2001, il Testo unico dell’edilizia che regolarizza e classifica quali sono gli interventi di trasformazione del territorio. E' vero che il decreto 380 non consente più le famose autorizzazioni provvisorie che prima davano i Sindaci. Prima i Sindaci erano i titolari per dare le autorizzazioni provvisorie, per fare una cosa e un’altra a tempo determinato, poi queste autorizzazioni hanno dato vita a qualche incomprensione ed il 380 non ammette più l’autorizzazione provvisoria. Però l’intervento straordinario del Commissario poteva portare ad una modifica del decreto 380, oppure la Regione poteva modificare la legge regionale 34/92 e successive modificazioni, ne sono state fatte 4 o 5 dal ’92 ad oggi, per reintrodurre l’autorizzazione provvisoria per edifici di un certo tipo, contenuti entro il limite di, purché non intralciasse con la viabilità pubblica e privata e per un tempo limitato fino alla durata dell’emergenza, con la conseguente rimozione da parte del privato oppure da parte del pubblico.
Le motivazioni e gli strumenti per poter operare in questo senso c’erano e ci sono ancora. Ripeto: a monte il 380, la competenza è del Commissario o del Governo che può fare benissimo tutti i decreti, introdurre due righe per l’autorizzazione provvisoria, poi la legge regionale 34/1992 se l’avesse introdotta la legge regionale non credo che il Commissario di Governo l'avrebbe resa incostituzionale in un momento di grande straordinarietà come questo.
Una bella figura non l’abbiamo fatta con queste lettere con cui abbiamo diffidato i Sindaci e le Province a controllare eventuali abusi edilizi. Ma quale abuso edilizio? Non è un abuso se uno mette una casetta di 30 o 40 metri quadrati per avere riparo immediato, non soltanto per i residenti, ma anche per gli allevatori che sono e stanno ancora dentro le roulotte. E' assurdo, se avessero potuto fare in proprio una piccola casetta il discorso sarebbe stato fattivo e soprattutto avremmo risolto tanti problemi ed evitato tantissime polemiche che ahimè ci sono state e che continuano ad esserci.
Non condivido la soddisfazione del Consigliere Marconi, perché siamo in ritardo netto, non è vero che i sopralluoghi stanno finendo, stanno cominciando adesso, quindi di là da venire a sistemare tutto.
Questo per dire che sono favorevole a questa mozione sperando che chi di dovere, chi lo potrà fare, ci metta subito mano per variare il decreto 380 e di conseguenza noi la legge regionale 34/1992, perché è possibilissimo. Tutto qui.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Credo che questa mozione stia ponendo l’attenzione su un vero problema della nostra Regione Marche, Assessore Sciapichetti. Noi in una situazione drammatica usiamo le regole ordinarie, non è possibile, Assessore!
Nella Conferenza Stato-Regioni dobbiamo rimuovere questo problema, non c'è niente da fare, siamo in una situazione straordinaria che dobbiamo gestire in modo straordinario. Questo è il problema e la Regione Marche, che ha subìto il 65-70% dei danni per il terremoto, deve essere protagonista, deve tracciare le linee guida per ricostruire e non farsi guidare dalla Marini perché tre quarti della Regione Marche hanno subìto il dramma del terremoto, poi c'è l'altro quarto che ha subìto un dramma economico perché lavorava con i tre quarti della regione disastrata.
Questo è il problema, noi lo stiamo sostenendo da mesi, o si risolve altrimenti, come giustamente dice il Consigliere Zura Puntaroni, fra cinquant'anni parleremo ancora di questa cosa.
Lo sapete tutti cosa è successo pochi giorni fa! E' stata rinnovata la proroga al Commissario della ricostruzione del terremoto dell'Irpinia, tre giorni fa è stato dato un altro anno di proroga perché ancora non è finito, vogliamo seguire quella storia, perseguire quella strada?
Assessore, bisogna modificare le regole del gioco. Compete al Commissario? Allora intervenga per modificare queste cose. Spetta al Governo? Oggi c’è il Primo Ministro Gentiloni, bisogna chiedere la modifica delle leggi che bloccano la situazione, non significa una deregulation, come qualcuno pensa, assolutamente, perché se i Sindaci non sono responsabili la ricostruzione, signori, non parte mai, questo è il dato di fatto e vedrete quanto sbagliamo su questa cosa.
Spero che questa mozione possa far ragionare in termini diversi e farvi chiedere con forza in queste riunioni, sia con il Commissario che con il Primo Ministro, una modifica a questo decreto. Mi sembra, se ho capito bene, che anche il Primo Ministro Gentiloni abbia detto che qualcosa non va bene in questo decreto, mi è sembrato che l'abbia detto. Bisogna dare continuità a queste cose, bisogna che le attuali disposizioni vengano riprese con forza per superare questo ostacolo, altrimenti dentro questa Regione non vedremo nessuna risposta, non saremo in grado di dare risposte.
Credo che, ripeto, la guida politica del cosiddetto piano di ricostruzione non possa essere delegata ad altre Regioni, questa è una sfida politica che voi dovete vincere all’interno del Partito Democratico, mi sembra che siano questi i conti da fare e non possono essere lasciati ad altre Regioni che hanno avuto meno danni di noi e che vivono un’altra realtà.
Noi viviamo in questo territorio che è diverso dagli Appennini che stanno dall’altra parte, credo che questa cosa debba essere immediatamente rivista, perché il progetto per la ricostruzione deve partire dalla Regione Marche, dal Presidente Ceriscioli, dal vostro esecutivo, se volete essere un po' protagonisti di questa disgrazia, altrimenti sarete al traino delle altre Regioni che prima risolveranno i loro problemi e poi i nostri.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie. Come facciamo di consuetudine, ogni lunedì il nostro gruppo si riunisce, esamina gli atti che vengono discussi in Aula e su questa mozione abbiamo avuto una narrazione ampia e soddisfacente del Consigliere Giorgini che è competente in questa materia anche perché abita in una provincia colpita direttamente, nella carne, da questo evento catastrofico.
Lui ci ha dato tutte le indicazioni, alcune le conoscevamo, altre invece le abbiamo apprese, e le controindicazioni su una deroga così ampia, su alcuni argomenti molto delicati.
Voteremo a favore per due motivi, il primo è politico, è stato detto anche in quest’Aula, la mozione ha un senso politico e noi siamo favorevoli a che ci sia uno stimolo e una spinta per agire meglio e più in fretta.
Il secondo motivo ci viene dall'impegno della mozione, nelle ultime tre righe, il presentatore non l'ha detto, ci sono delle cose che ci rassicurano, ovvero “in deroga l'installazione di strutture prefabbricate provvisorie di modeste dimensioni da rimuovere a seguito del ripristino delle condizioni di agibilità dei fabbricati, pena la configurazione del reato di costruzione abusiva”. Quindi motivazione politica e queste tre righe finali del dispositivo danno una garanzia e rispondono, anche se parzialmente, alle obiezioni che giustamente ci ha illustrato ieri nel nostro gruppo il Consigliere Giorgini.
Voteremo a favore perché in Aula è stata ripresa la storia della legge di guerra, la paternità è di un Sindaco di un Comune del cratere che ne ha parlato al tg3 e sicuramente questa cosa ha fatto effetto in me e in tutti gli altri. Le leggi di pace non possono valere in tempo di guerra e qui la guerra c’è stata, una guerra sanguinosa, una guerra che ha fatto distruzioni ed inflitto sofferenze alle popolazioni e l’economia basata sulla burocrazia, basata sul rispetto rigido di norme, che nel momento di pace o nel momento della non tragedia possono essere accettabili, deve essere derogabile con delle garanzie che in questo dispositivo ci sono.
Tenete presente però che queste cose vengono fuori perché ci sono dei ritardi della politica, dei ritardi nel decreto, ci sono delle responsabilità che vanno sanate anche con provvedimenti di urgenza che magari non sono rispettosi di alcune cose. Quindi noi votiamo a favore della mozione del Consigliere Zura Puntaroni.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Condivido molto di quanto è stato già detto dal capogruppo ed anche dal Consigliere Micucci. Noi dobbiamo capire che le mozioni hanno anche un significato politico e dobbiamo dare oggettivamente un segnale forte a quelle popolazioni ed ai Sindaci interessati, su questo sono d'accordo, sulla ratio della mozione sono d'accordo, però credo che alcune cose, anche vista l’ora, dobbiamo dircele con estrema semplicità e con estrema franchezza perché su questo tema dobbiamo evitare la demagogia inutile, evitare di speculare su qualche voto in più o in meno, evitare di prenderci in giro fra di noi.
Dobbiamo dire con chiarezza che su questo argomento si è dibattuto, si è scritto sugli organi di stampa, sui giornali on line, su facebook, mettendo in campo la macchina del fango, però la Regione in questa materia non aveva e non ha nessuna competenza, Consigliere Zaffiri, la Regione non ha competenze in questo settore e il fatto delle casette è disciplinato dal Testo unico dell’edilizia. Di questo si tratta.
Quando si vuole colpire per forza la Regione delegittimando non la Regione, ma noi stessi, si fa un cattivo servizio al sistema, però in questo caso bisogna dire che la Regione non ha competenze, ma può chiedere, come dice il Consigliere Celani, agli organi superiori e quindi al Governo e al Commissario. Può farlo. A mio modesto avviso deve farlo, sforzandosi di trovare soluzioni straordinarie in una situazione che oggettivamente, sappiamo tutti, è di grande straordinarietà.
Il Consigliere Zaffiri è uscito, però quando ci invita ad essere protagonisti come Regione Marche, vorrei ricordare che nel discorso della ricostruzione e dell'emergenza almeno su tre proposte la Regione Marche si è distinta dalle altre, tanto è vero che grazie al lavoro che ha fatto, come sapete, è stato introdotto nell'ordinanza e nei decreti, primo: per la prima volta in un terremoto - chiesto dopo il 24 agosto dalla Regione Marche, solo dalla Regione Marche, espressamente dalla Regione Marche - sono state inserite le seconde case nella ricostruzione, questo è un successo che ha portato a casa questo Governo regionale e non era mica scontato; secondo: un contributo per l’autonoma sistemazione di quell'entità non si era mai visto per un terremoto, è stato fatto, portato e rivisto, sapete che è stato rimodulato e modificato in meglio il contributo per l'autonoma sistemazione perché la Regione Marche ha preteso e voluto che questo venisse fatto; terzo: parlare, adesso è diventato una cosa importante ed è stato inserito nel decreto, dell’acquisto dell’invenduto è un fatto oggettivamente fondamentale, per non cementificare ulteriormente il territorio, che non espone a nessun tipo di rischio, che ci permette di dare una risposta immediata e semplice ai cittadini rispetto a quella che potrebbe essere una casetta, questo è stato inserito nel decreto perché la Regione Marche l'ha voluto, perché la Regione Marche l'ha chiesto, perché le altre Regioni non erano fortemente interessate ad un ragionamento di questo genere, soprattutto perché nella Regione Marche ed anche in Umbria era stato sperimentato 20 anni fa ed era stato sperimentato con grande successo.
Credo che questa partita debba essere vista perché non sono mica d’accordo con chi dice che bisogna assolutamente dare la possibilità di fare come uno vuole, alcune regole, alcune garanzie, secondo me, vanno rispettate la sicurezza dei cittadini. Non è pensabile, per esempio, qualche vincolo bisognerà pur metterlo, che si possa costruire  una casetta a fianco di un immobile lesionato e terremotato, perché abbiamo avuto più di 10.000 scosse e sappiamo - chi è andato sul territorio lo sa - che le case che inizialmente erano lesionate si sono aggravate, alcune addirittura sono cadute, non dopo la scossa del 30 ottobre, ma dopo le 5 scosse del 18 gennaio, dopo la nevicata. Quindi qualche regola bisognerà pur metterla, pur condividendo il fatto che bisogna in qualche modo dare la possibilità in questa situazione di trovare delle vie straordinarie.
Propongo, se è possibile, che si faccia su questo argomento un ulteriore approfondimento in Commissione e che la Commissione competente, nella quale tutti sono rappresentati, possa discutere questa partita per proporre a livello governativo una proposta sensata che possa essere facilmente praticabile e possa essere effettivamente perseguita.
Personalmente credo che il PD l'abbia espresso con grande chiarezza, siamo favorevoli, ma vogliamo che il provvedimento venga approfondito per poter essere presentato a livello governativo, per renderlo più fattibile. Ma siamo favorevoli, il nostro è un si, ma con un approfondimento.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. L’Assessore Sciapichetti la sa lunga, ma la racconta male. Sono nettamente contrario a rinviare la mozione in Commissione perché lei vuole affossare un’idea. Se adesso rinviate la votazione, io domattina sul giornale scrivo che il PD è contrario anche questa volta e cerca un suicidio totale e collettivo. Io non vado in Commissione a disquisire sul nulla perché noi in Commissione disquisiamo sul nulla, in attesa di cosa? Ma lei se lo scorda! Lei voti il rinvio a maggioranza e domattina troverete: “Ecco il PD, questo è il Governo della Regione, non è stato neanche capace di avere un attimo di orgoglio”. Capito?
Adesso votatevi il rinvio a maggioranza, domattina ci penso io!

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Lei sul giornale può scrivere quello che vuole, noi risponderemo tranquillamente.
In Commissione, se lei potesse fermarsi nelle riunioni dall’inizio alla fine, potremmo approfondire tutti i temi e potremmo ragionarci insieme e trovare una soluzione nell’indirizzo che lei ha dato, quindi potrà vantarsene quanto vuole sul territorio, ma con alcuni accorgimenti tecnici per evitare che il provvedimento venga affossato. Penso che sia importante.
Tutti gli elementi di cui ha parlato l’Assessore sono stati indistintamente discussi in Commissione ed approvati all’unanimità in Consiglio, sull’ultimo, quello degli appartamenti invenduti, c'è una mozione approvata in Consiglio regionale che, grazie al fatto che è stata approvata all’unanimità, ha un peso nei confronti del Commissario. Però veda lei e si regoli di conseguenza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Solo per suggerire ai colleghi della maggioranza, viste le attuali prese di posizione, un nostro pronunciamento in materia, primo, per far capire che noi questa cosa la vogliamo, secondo, purché sia una cosa ragionevole ed intelligente e non sia solo il frutto di ….
Ho sentito dire respingete pure la mozione perché così possiamo dire che noi l'abbiamo proposta e voi non l’avete fatta, noi la vogliamo fare, vada in Commissione e ci sia una proposta elaborata d’accordo anche con l’Assessore Sciapichetti che ha detto cose di grande buon senso.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Nel mio intervento ho parlato della competenza del decreto 380, però tra le pieghe della legge regionale 34 e di tutte le modifiche che sono state fatte - sto facendo una riflessione a voce alta, magari mi tiro dietro le ire del Consigliere Zura Puntaroni - chiedo a tutti voi un attimo di riflessione, lo chiedo ai colleghi dell'opposizione, prendiamo l'impegno serio di portare subito in Commissione la mozione, prendiamo tutti un impegno politico a vedere se fra la 26, la 34/92, c'è la possibilità di forzare qualcosa, perché noi potremmo fare qualcosa autonomamente poi sarà il Commissario di Governo a dire no, forse è illegittimo, non è di nostra competenza, quindi fare una cosa puntuale nostra, invocando questa cosa qui. Se è possibile farlo insieme evitando adesso di rinviare, di votare contro …, lo dico così, però la parola sta al Consigliere Zura Puntaroni perché è sua la mozione.

PRESIDENTE. Prendo atto delle parole del Consigliere Celani, tenuto conto che se l’Aula decide di rinviare questo punto, se la volontà è questa, si chiederà al Presidente della Commissione di fare velocemente una seduta per cercare di trovare la sintesi e valutare queste opportunità che possono essere condivise da tutti, in modo tale che l’Aula su un argomento come questo, che è di grande interesse per le popolazioni colpite, non si trovi divisa.
Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. La revoca no, Presidente, perché la revoca è una cosa, magari il rinvio al prossimo Consiglio che si terrà il 28 si può fare, se serve, per impegnarci tutti e per non diluire il problema, Consigliere Busilacchi. Su questo abbiamo anche dei tempi abbastanza contati, dottoressa è possibile sospendere la mozione e ripresentarla al prossimo Consiglio se necessario? Se non sarà necessario vuol dire che c'è un'altra cosa o ci saranno i tempi per un'altra cosa da fare immediatamente.
Chiedo adesso al Partito Democratico, che è il maggior azionista di quest’Aula ed è responsabile, con i problemi che ci sono per la ricostruzione seguendo queste leggi, come ha detto prima il Consigliere Celani … Lo so cosa vuol dire sospendere questa mozione per noi, perché l'abbiamo fatto o l'avete fatto in altre circostanze, avete votato per delle sospensioni, però se c'è la volontà politica di costruire una cosa seria, perché dobbiamo dare una risposta, ci possiamo lavorare, penso che sia un lavoro che possiamo fare. Nel frattempo lei dottoressa non la cancelli, la tenga lì, la conservi perché eventualmente la prossima volta la ripresentiamo. Credo che questa possa essere …, siccome l’abbiamo firmata noi tre ho voluto esprimere la mia considerazione.

PRESIDENTE. Preso atto delle opinioni che ho ascoltato in Aula, direi che la proposta, se viene condivisa, possa essere questa: sospendere la discussione, non andare alla votazione, reiscrivere la mozione per la prossima seduta, che è martedì 28 febbraio, previo passaggio in Commissione. Il Presidente la iscriverà all’ordine del giorno, e chiederemo al Consigliere Biancani, Presidente della III Commissione, di trattare questo argomento in modo tale da mettere in condizioni l’Aula, nella prossima seduta, di discutere questo argomento estremamente tecnico ed anche estremamente delicato, viste le problematiche che abbiamo in quei territori, per poterle discutere con serenità e possibilmente con il consenso di tutti.
Se questa soluzione è condivisa, non c’è neanche bisogno di una votazione, giusto? D’accordo, quindi reiscriviamo la mozione per martedì. Perfetto.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 16,40.