Resoconto della seduta n.6 del 30/11/2020
SEDUTA N. 6 DEL 30 NOVEMBRE 2020
La seduta inizia alle ore 10,40
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 6 del 30 novembre 2020. Do per letto il processo verbale della seduta n. 5 del 24 novembre 2020, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle Comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea legislativa quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Interrogazione n. 20
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri
“Riconversione temporanea a causa dell’emergenza Covid del centro riabilitativo nel Comune di Macerata Feltria”
Interrogazione n. 25
Ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Emergenza Covid 19: riconversione strutture private convenzionate”
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le interrogazioni n. 20 dei Consiglieri Biancani, Vitri e n. 25 delle Consigliere Lupini, Ruggeri, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L'interrogazione, che è stata esposta dal Presidente dell'Assemblea, richiede questo tipo di risposta.
Il 18 novembre 2020 la Giunta regionale con propria deliberazione ha approvato gli schemi di accordo-quadro temporaneo tra la Regione Marche, l’Asur Marche, l’Aris, integrativo della delibera della Giunta regionale Marche n. 1668 del 30 dicembre 2019 ed ha pure raggiunto l'accordo quadro con l'Aiop, integrando la delibera della Giunta regionale Marche n. 978 del 5 agosto 2019.
Si premette anche che il gruppo Kos Care rende disponibili alcune strutture extraospedaliere per pazienti Covid a media e bassa intensità assistenziale. per complessivi 163 posti letto, l’Aiop rende disponibili alcuni ospedali privati per pazienti Covid a media e bassa intensità assistenziale, per complessivi 50 posti letto.
Su questa premessa, si Comunica che la situazione dei posti letto presso strutture oggetto dell'accordo, in base ai dati disponibili alla data del 26 novembre, è la seguente: RSA di Campofilone 48 ospiti, nella RSA di Macerata Feltria 35 ospiti, nella riabilitazione di Macerata Feltria 12 ospiti, nella Casa di cura Villa Serena 15 ricoveri, nell'ospedale di Cagli zero ricoveri.
L'accordo con Aris prevede che i posti letto dovranno essere attivati progressivamente, previa dimissione degli attuali assistiti e che le strutture si impegnano a garantire comunque gli standard assistenziali previsti.
I pazienti inseriti nel programma di trasferimento vengono preventivamente avvertiti, tutti gli altri proseguono le loro terapie fino al termine del ciclo. I pazienti non Covid dimissibili vengono dimessi, mentre i non dimissibili vengono trasferiti, previa Comunicazione anche ai familiari, presso altre strutture. Al riguardo il rappresentante del Kos Care associato all'Aris Marche ha sottoscritto in forma di autenticazione, redatta ai sensi del D.P.R. 445/2000, sotto la propria responsabilità, che nessuna struttura oggetto dell'accordo possiede requisiti di idoneità ad accogliere i pazienti Covid 19 positivi, a garanzia di percorsi separati tra pazienti Covid e non Covid per escludere il rischio di diffusione del virus Sars Cov 2 nel rispetto delle normative nazionali e regionali vigenti relative alla prevenzione e al controllo delle infezioni. Per Macerata Feltria il legale rappresentante gruppo Kos Care ha Comunicato che al termine dell'emergenza riprenderà a svolgere le proprie attività ordinarie. L'accordo con Aiop prevede la rimodulazione progressiva delle attività ordinarie, di cui alla DGR 978 del 2019 fatta salva la facoltà della Regione, in qualsiasi momento di vigenza dell'accordo, di disporre l'immediata interruzione all'attività ordinaria, qualora ritenuto necessario in funzione dell'andamento epidemiologico nel pubblico interesse, anche l'accordo con l'Aiop prevede che i posti letto dovranno essere attivati progressivamente previa dimissione degli attuali assistiti e che le strutture si impegnano a garantire comunque gli standard assistenziali previsti. I pazienti inseriti nel programma di trasferimento, vengono preventivamente avvertiti, tutti gli altri proseguono le terapie, fino al termine del ciclo. I pazienti non Covid dimissibili vengono dimessi mentre i non dimissibili vengono trasferiti, previa Comunicazione, anche ai familiari presso altre strutture.
Le principali attività che vengono ridotte o sospese riguardano la riabilitazione e le cure intermedie, il legale rappresentante delle strutture di Villa Serena di Jesi e gli ospedali di Cagli hanno sottoscritto in forma di autocertificazione, ai sensi del D.P.R. 4445 del 2000, sotto la propria responsabilità, che ciascuna struttura oggetto dell'accordo possieda i requisiti di idoneità ad accogliere pazienti Covid 19 positivi a garanzia di percorsi separati tra pazienti Covid e pazienti no Covid per escludere il rischio di diffusione del virus SARS COV 2, nel rispetto di normative nazionali e regionali vigenti relative alla prevenzione e controllo delle infezioni.
Il documento di cui ho dato integrale lettura, trattandosi di elementi tecnici di organizzazione dell'Asur, viene posto così Presidente a disposizione degli interroganti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ha dato una risposta lunghissima, la ringrazio, poi prenderò la parte scritta perché ho fatto difficoltà a seguire in quanto c'è parecchia confusione; potremmo chiedere ai Consiglieri che non sono interessati di uscire dall'Aula.
Se ho capito bene, Assessore, la risposta mi sembra positiva, al di là del fatto che il gruppo Kor Care ha garantito di riprendere, e questa garanzia c'è anche da parte sua.
Il timore del territorio era che finita l'emergenza Covid l'attività legata alla riabilitazione non sarebbe ripresa a Macerata Feltria, invece riprenderà normalmente, anche l'amministrazione è molto preoccupata che questi servizi possano venire a mancare nel nostro territorio, sapendo che le aree interne hanno difficoltà sui servizi dati. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Ringrazio l’Assessore per la risposta, che è molto dettagliata, e poi andremo a leggere con calma e a valutare.
La nostra preoccupazione era rispetto alla necessità di attivare un'ulteriore convenzione, volevamo capire quali posti erano stati utilizzati rispetto alle strutture già individuate nel piano, questo lo troverò nella risposta dell’Assessore.
Volevo anche capire insieme al mio gruppo come i pazienti già in carico a queste strutture fossero informati e rassicurati sul fatto che non appena possibile riprenderanno le loro terapie molto importanti.
Ringrazio per la risposta e credo che questi atti siano rilevanti per informare bene i cittadini in questo periodo molto complesso, con tante strutture in gioco e tante convenzioni necessarie in questo momento di pandemia.
Mi interessava insieme all'interrogazione dei Consigliere Biancani e Vitri ampliare il discorso a tutta la Regione, per dare modo ai cittadini di seguire con la massima trasparenza tutto il lavoro dell'Assessorato. Grazie.
Interrogazione n. 22
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani
“Tempi di attivazione dell’Intesa con le farmacie Assofarm e Federfarma per test sierologici rapidi disponibili negli esercizi aderenti e relativo costo per fruitori e sistema sanitario”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 22 dei Consiglieri Vitri e Biancani.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Anche in questo caso devo dare lettura di un documento articolato, partendo dal presupposto che l'accordo è stato raggiunto.
L'interrogazione si basa su questa richiesta: “I dettagli dell'accordo con le federazioni e farmacisti per test sierologici rapidi negli esercizi aderenti, ovvero tempi, modalità, costi e categorie di persone particolarmente esposte al contatto, che potrebbe usufruire gratuitamente del servizio a carico del sistema sanitario pubblico”.
La risposta è la seguente. L'accordo tra la Regione Marche, la Federazione Marche e la Confservizi Assofarm Marche per effettuare test diagnostici rapidi per le ricerche degli anticorpi è stato raggiunto il 26 novembre e sarà sottoscritto nella prossima Giunta regionale che si terrà oggi.
In caso di rilevazione di anticorpi, tramite il test, il cittadino sarà contattato dal Servizio di sanità pubblica per prendere un appuntamento per eseguire il tampone nasofaringeo e per individuare l’acido nucleico del virus. Fino a quel momento gli è richiesto di restare in isolamento presso il proprio domicilio evitando i contatti con altre persone.
Il costo del servizio non potrà superare la cifra di euro 19, iva inclusa, comprensivo di tutto il materiale di consumo idoneo per l'esecuzione del test che rimane a carico dell'utente, in quanto non è stato possibile metterlo a carico del Servizio sanitario regionale per l'indisponibilità di risorse necessarie in quest'ultimo periodo dell'anno.
E’ evidente che questo accordo allarga la platea dei soggetti esecutori dello screening per la positività al Covid, quindi ritengo che sia particolarmente importante. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore per la risposta, mi fa piacere sia stato raggiunto l'accordo, ma non nascondo un po’ di rammarico perché in tutte le altre Regioni, che hanno raggiunto questo stesso accordo, sono state trovate le risorse le importanti per le categorie di soggetti particolarmente esposti, solo nella nostra Regione, a differenza di Lazio, Abruzzo, Umbria, Piemonte, queste risorse non sono state trovate per consentire, ad esempio, ai ragazzi delle scuole e ai rispettivi familiari di usufruire gratuitamente del test.
Mi fa piacere, e l’ho appreso dalla stampa, che si sta valutando anche l'altro metodo di auto test, il famoso tampone che è già in uso nella provincia di Bolzano e in Veneto.
Vorrei chiederle, se possibile, di rispondere completamente alla mia interrogazione in cui chiedevo anche i tempi, quando potremo trovare nelle nostre farmacie questi test? Questa parte dell’interrogazione non ha avuto una risposta completa. Grazie.
Interrogazione n. 10
ad iniziativa del Consigliere Rossi
“Programma di Sviluppo Rurale della Regione Marche 2014-2020. Bando - Misura 8, Sottomisura 8.1 - Operazione A) - ‘Imboschimento di superfici agricole’ (tartufaie)”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 10 del Consigliere Rossi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Carloni.
Mirco CARLONI. Grazie Presidente. Stiamo parlando della tartufaia, quindi rimboschimento di superfici dedicate alla tartufaia, la misura 8.1 del PSR.
Noi abbiamo avuto diversi incontri su questo argomento con alcune delle imprese che a seguito dell'approvazione della graduatoria hanno visto rallentata la procedura amministrativa per un semplice quanto scontato vincolo idrogeologico. Anche le recinzioni superiori a 50 metri hanno creato delle problematicità da parte dei Comuni che dovrebbero rilasciare il nulla osta,
Ci siamo adoperati subito e a seguito dei primi incontri fatti con le imprese, che stavano sviluppando queste tartufaie, abbiamo chiesto al Servizio tutela gestione e assetto del territorio una procedura semplificata, ci ha risposto il 6 novembre dicendo che in merito alle recinzioni particolari, superiori ai 50 metri, in zone di rischio idrogeologico, di procederà a delle procedure istruttorie semplificate, attraverso una dichiarazione asseverata del tecnico di parte, attestante che le casistiche escludono il nulla osta da parte del Comune competente per territorio, sulla materia del rischio idrogeologico. Questa procedura, mi dice l'Ufficio politiche agricole, potrebbe servire a semplificare l’ostacolo, che è nato in fase di validazione delle graduatorie.
Quanto al punto 3, gli uffici regionali hanno verificato che attingendo alle economie potrà essere finanziata lo scorrimento dell’intera graduatoria.
Per il punto 4, la misura di rimboschimento dei terreni agricoli, pur con un aiuto limitato come entità, è sottoposta a numerose verifiche derivanti da obblighi di legge e tutela ambientale. Noi cercheremo di fare uno sforzo per ridurre al minimo gli adempimenti burocratici non essenziali, come nel caso che lei interrogava, che era già noto e su cui già ci stavamo attivando. Sono state fatte anche delle riunioni con degli operatori interessati e le strutture decentrate garantiranno un confronto costruttivo con le associazioni agricole più rappresentative degli agricoltori e sarà anche un'occasione per verificare quali sono le semplificazioni da adottare.
In questa logica di semplificazione stiamo lavorando, anche per i futuri impegni di PSR. Proprio questa mattina non sono riuscito a partecipare ad un evento dedicato al PSR per essere qui in Aula, ma in apertura ho detto che il prossimo bando PSR, che uscirà nei prossimi mesi, sarà dedicato ai giovani in agricoltura, faremo in modo che le procedure, rispetto anche all'esperienza del passato, possano essere più semplificate e il gravame burocratico possa essere ridotto al minimo nel rispetto della legge. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore per la sua risposta. Questi ritardi e cavilli non sono imputabili a questa Giunta, non ci sono le motivazioni per imputarli ai tecnici regionali, ma a come è stato strutturato questo bando, in cui è inserito un insieme di cavilli burocratici infiniti, che hanno fatto si che i richiedenti non siano stati liquidati. Faccio riferimento …, vorrei anche evidenziare che si aspettano ancora le liquidazioni del 2017, di un bando precedente.
I ritardi clamorosi non sono imputabili ai tecnici regionali, ma alla burocratizzazione di questo bando, che richiede cose che hanno anche dell'assurdo, proprio per questo auspico che i prossimi bandi siano più semplici, accessibili e, se possibile, chiedo un anticipo, visto che qui la gente ha investito e aspetta i soldi, l’anticipo di questi pagamenti, un pagamento a condizione, dal momento che in passato in qualche caso è stato fatto.
Le persone aspettano i soldi che hanno investito, i nostri agricoltori credono nel territorio, investono nel territorio e in zone marginali, credono nella coltivazione del tartufo, che è un grande volano per la nostra economia agricola e per il nostro entroterra, quindi c'è bisogno che la Regione risponda con altrettanta solerzia, quando si fanno i bandi e quando si deve pagare. La mia non è una critica a questa Giunta, però bisogna cambiare passo e quell'anticipo potrebbe essere un segnale. Grazie.
Interrogazione n. 23
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Bora, Carancini, Mastrovincenzo
“Permuta del fabbricato regionale denominato “Casa del Mutilato” con due padiglioni di proprietà Asur collocati presso l’ex Crass di Ancona.
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 23 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Bora, Carancini, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.
Guido GASTELLI. Grazie, Presidente. Questa è un'interrogazione che attiene ad una prospettiva di rifunzionalizzazione e di riutilizzo di un immobile importante e prestigioso nel centro di Ancona, di proprietà della Regione. E’ l’immobile che, qualcuno qui presente ricorderà, ha ospitato gli uffici del Consiglio regionale fino al 2009, se non vado errato, forse un po' prima.
Un movimento di cittadini giustamente e convenientemente da tempo ha sollecitato la Regione perché questo immobile importante e significativo dell'architetto Petetti, architetto di Porto Potenza Picena, parte significativa della storia recente dell'urbanistica di Ancona, ha fatto anche altri edifici importanti stile Littorio, registrava il rischio di decadimento. Io me lo ricordo vagamente, c’è una bella stanza, è una cosa importante e significativa.
La Regione Marche ha ipotizzato un percorso e anche recentemente il mio predecessore, l’attuale Consigliere Cesetti, si è molto prodigato affinché vi potesse essere una nuova stagione, una nuova storia, utile, primo, per preservare dal rischio di decadimento l'immobile, secondo, per rifunzionalizzarlo, renderlo fruibile, usarlo in modo migliore, quindi si è ipotizzato con una serie di delibere di fare una cosa importante, e ne parlavo anche prima con l'Assessore alla sanità direttamente interessato in questa vicenda, la sede dell'ASUR e una permuta con la stessa in cambio dei due padiglioni delle ex Crass, che si trovano nel quartiere del Piano, chi è d’Ancona lo sa bene.
Questa ipotesi, che ha pregio e validità, è interessanteperché risponde a quell'esigenza di funzionalizzazione, da questo punto di vista rassicuro gli interroganti che l'obiettivo è condiviso, non si vedono ragioni per … Valutare se, altro è, sia una destinazione funzionale per l’Asur il centro di Ancona, ma è altra cosa.
In un mondo ideale, lo dico solo per amore di conversazione perché credo di essermi imbattuto anch'io in un volumetto sulla Casa del Mutilato di Ancona, di un professore dell’università di Ancona, che dedicò una parte della sua vicenda professionale a questa architettura …
Ho preso atto del fatto che quel tanto di investimento a cui sarebbe tenuta l'Asur non è stato ancora finanziato, ci sono dei lavori che non sono enormi da fare, poi se volete leggerò anche il dettaglio, quindi, da questo punto di vista, lo valutiamo con attenzione, anche se c'è chi sostiene, ma lo dico per amore di conversazione anche in senso dialogico, che magari l’Asur sarebbe stata meglio al Piano in un ambiente più importante, invece che lì che sarebbe una sede di rappresentanza, però l'importante se questa è la strada …, non vediamo nessun tipo di contrarietà, però, come è noto, solo le tavole del Sinai non possono essere rivalutate per il resto mi sembra che questa sia la soluzione che probabilmente risulterà migliore, non ci sono state revoche nè ripensamenti rispetto al disposto di queste delibere, non abbiamo avuto a causa della pandemia neanche l’occasione di confrontarci su questo con l'Asur e con l'Assessore Saltamartini, ma questa è la strada, l'obiettivo, allo stato attuale non ci sono motivi per cambiare la rotta.
Mi sono permesso di dire che in un mondo ideale sarebbe bello farne un museo, poi però c’è il problema di chi lo mantiene, avendo fatto il Sindaco so quanto sia complicato.
Rendere uno spazio fruibile per le associazioni, che hanno fatto, rispetto alle grandi questioni, una bella pagina di cittadinanza attiva. Comitati ed associazioni anconetane hanno preteso o esatto dalla Regione che vi fosse una nuova stagione di vita. Diciamo che da questo punto di vista stiamo valutando il dossier, quella è la strada, si tratterà di capire se ce n’è una migliore, allo stato non direi.
Mi compiaccio del fatto che si sia posta l'attenzione alla rivalutazione della Casa del Mutilato che non può andare in malora nell'indifferenza di tutti e del proprietario. La strada da percorrere è quella ne parleremo con la funzionaria in Giunta e con l'Assessore, l'unica incertezza che mi viene rispetto al percorso riguarda l'aspetto funzionale di un servizio che si dovrà adattare agli spazi, per razionalismo Petettiano e Littorio, se però l’Asur ha fatto quella valutazione probabilmente avrà già esaminato come congrua quella destinazione, nessuna incertezza, se non la libertà del pensiero che ci impone sempre di provare a capire se è possibile migliorare, se invece quella è stata una delibazione meditata, come ritengo, sarà quella e non ci saranno motivi ostativi a che la Casa del Mutilato possa avere una meritata nuova vita. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Sarò breve perché poi lascio la parola anche al Consigliere Mastrovincenzo che insieme a me si è occupato della questione della Casa del Mutilato.
Ringrazio l'Assessore Castelli che ha approfondito la questione.
C'è stato un movimento di cittadini che ha posto l'attenzione sul Palazzo del Mutilato, ma prima ancora, Assessore Castelli, ce ne siamo occupati noi, da subito, tant’è che, come ho scritto nella interrogazione, il servizio competente già nel 2016 fece un intervento per verificare la pericolosità del tetto. Ce ne occupammo perché quell'immobile, che era la sede del Consiglio regionale, venne abbandonato all'ingiuria del tempo e all'incuria degli uomini in modo quanto meno irresponsabile, non è soltanto un immobile storico, ma insiste al centro della città capoluogo e non si può lasciare in quelle condizioni, quello è un immobile che va recuperato, messo in sicurezza, tant'è vero che nel bilancio 2018, se non vado errato, poi il Consigliere Mastrovincenzo mi correggerà, prevedemmo 300 mila euro per la sua messa in sicurezza.
C'è stata l’interlocuzione con l’Asur da me provocata come Assessore al patrimonio, perché a suo tempo l’Asur aveva ravvisato, e credo lo ravvisi anche ora, la necessità di aumentare gli spazi all'interno della città capoluogo, in cui gli uffici sono stati riportati da noi, appena ci siamo insediati, perché prima erano in periferia, in un immobile privato, voglio dirlo all’Assessore Castelli, e si pagava un affitto di circa 700 mila euro l'anno. Da subito come Assessore al patrimonio feci in modo di far sloggiare l’Asur da quella sede ed infatti dopo quattro mesi si trasferì al centro di Ancona in via Oberdan, in un immobile di proprietà regionale e noi solo per questo abbiamo risparmiato 700 mila euro l'anno di affitto, voi capite che non era possibile …
Noi abbiamo operato questa permuta, spero che l'Assessore Castelli dissipi ogni dubbio e si convinca pienamente della bontà di questa operazione perché all’Asur servono degli spazi e si recupera un immobile importantissimo all'interno della città capoluogo di Regione, in cambio Asur ci cede due padiglioni dell’ex Crass, che noi potremmo recuperare per trasferire gli uffici regionali, agenzie ed enti dipendenti, ad esempio l'ASSAM che, attualmente è in affitto e paga circa 270 mila euro l'anno, potrebbe essere trasferito all’ex Crass per evitare di pagare fitti passivi. Spero che questa operazione virtuosa venga portata a termine perché riguarda la valorizzazione del patrimonio ed il risparmio del fitto passivo.
L'unica cosa che le chiedo e sulla quale non mi ha risposto è questa: la permuta noi l'abbiamo già deliberata, che cosa osta all'atto pubblico? Il parere della Sovrintendenza delle belle arti per l’ex Crass ed il Palazzo del Mutilato è stato dato, tant’è che quell’immobile andò all'asta, per cui le chiedo, Assessore, di sollecitare questo parere e che alla fine si concluda l'operazione sotto l'aspetto della stipula dell'atto pubblico e si possa provvedere, quantomeno l’Asur, alla messa in sicurezza dell'immobile, che se non si procede in tal senso costituisce ex se anche una situazione di discreto pericolo viste le condizioni di abbandono esistenti.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore per la risposta, ci fa piacere che l'obiettivo sia condiviso perché questo è un percorso che avevamo intrapreso, l’ha ricordato bene il Consigliere Cesetti, quando lui era Assessore ed io Presidente del Consiglio regionale.
La Casa del Mutilato rappresenta un patrimonio storico, artistico fondamentale per il capoluogo di Regione e per tutte le Marche, le chiediamo di sollecitare l'Asur a proseguire su questi investimenti previsti e anche, come ricordava il Consigliere Cesetti, a sollecitare la Sovrintendenza a rilasciare il parere sulla permuta, come chiedevamo nell'interrogazione.
Ci auguriamo che questo percorso virtuoso sia portato a termine nel più breve tempo possibile perché la memoria, la storia, la cultura sono fondamentali per tutta la nostra Comunità e la Casa del Mutilato in questo senso è un simbolo importante. Grazie.
Interrogazione n. 24
ad iniziativa della Consigliera Lupini
“Misure per la prevenzione della salute nella regione Marche”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 24 a firma della Consigliera Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La Consigliera Lupini con l’interrogazione n. 24 chiede una serie di informazioni e dettagliatamente voglio esplicitare e rispondere capitolo per capitolo.
Sul primo punto: quali azioni sono state intraprese per garantire che le attività e le campagne di prevenzione e screening sanitario per la popolazione della regione Marche mantengano almeno gli stessi livelli raggiunti prima dell’iniziò della pandemia Covid19, con speciale riferimento alla materia oncologica.
Nel corso del 2020 le attività di screening oncologico del colon retto, della mammella e del collo dell'utero non sono mai state sospese, ma sono state rimodulate in funzione della prevenzione e delle misure dell'epidemia Covid 19. Gli accessi agli esami diagnostici sono stati garantiti attivando anche progetti specifici finalizzati al recupero delle attività diminuite durante il picco pandemico, grazie all'uso di fondi messi a disposizione dalla Regione la (DGR 827/2020) e dallo Stato (DL 34/2020), ma con una limitata adesione da parte dei professionisti rispetto ai fondi disponibili.
Nel corso del 2020 si stima che i volumi prestazionali della diagnostica di screening oncologici non raggiungeranno i livelli registrati nei periodi precedenti all’inizio della pandemia e con l'emergenza Covid 19 le modalità di invito delle persone, dettate dalle linee guida nazionali e regionali, sono state modificate. Il meccanismo dell’overbooking, che consentiva un utilizzo pieno degli spazi a disposizione delle attività di screening nella popolazione target nei tempi e nei modi previsti dalle linee guida, non è compatibile con l'obbligo di garantire il distanziamento tra gli utenti e ciò ha determinato un restringimento della risposta.
Al punto 2: quali iniziative e progetti sono previsti per implementare campagne di prevenzione e screening sanitario a favore della popolazione della regione.
Per recuperare l'attività di screening oncologici con l’obiettivo di raggiungere tutta la popolazione target, da giugno scorso sono state avviate oltre alle chiamate attive diverse iniziative:
- revisione della rete delle segreterie screening per potenziare la capacità di contatto e quindi favorire l'informazione sulla sicurezza delle prestazioni di screening;
- promozione dell’adesione allo screening veicolando le informazioni attraverso i social e i mezzi di comunicazione;
- attivazione di sedute diagnostiche aggiuntive finalizzate a riassorbire l'allungamento dei tempi di erogazione delle prestazioni.
Tra le azioni poste in essere si segnala che si sta procedendo inoltre all'acquisizione del nuovo sistema informativo gestionale per gli screening a completamento entro l'anno della procedura di gara per l'acquisizione dei dispositivi necessari al passaggio allo screening per il tumore della cervice alla ricerca della HPV e nell'ambito del finanziamento per attrezzature previsto nella DGR 827/2020 si è data priorità a dispositivi necessari al percorso senologico e gastroenterologico.
La terza domanda esplicitata della Consigliera Lupini: quali azioni sono state previste ed attuate per garantire la necessaria separazione tra le attività diagnostiche e la rete Covid 19 e le strutture sanitarie.
L'apparato organizzativo è stato modificato per adattarsi alle nuove regole imposte all'epidemia Covid 19, quindi il controllo all'ingresso delle strutture, come pure il controllo della temperatura agli operatori sanitari rappresentano, com'è noto, le prime misure per la differenziazione dei percorsi. Naturalmente le unità operative di pronto soccorso attuano misure di valutazione dei pazienti e percorsi differenziati, come pure nell'attivazione delle aree di degenza Covid si procede ad una rapida rigida rivalutazione di tutti i percorsi di accesso e di uscita.
Con il quarto punto la Consigliera Lupini chiede quali iniziative si intendono realizzare per la redazione e l'aggiornamento del piano regionale della prevenzione.
La Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della salute ha valutato positivamente, si deve premettere, e certificato le attività svolte nell'anno 2019, ultimo anno del piano di prevenzione 2014/2018, prorogato sino al 31 dicembre 2019.
Per l'anno 2020, nelle more dell'approvazione del Piano nazionale della prevenzione 2020/2025, in continuità con il precedente Piano regionale della prevenzione e con la contingenza dell'emergenza Covid 1,9 come da indicazioni ministeriali, vengono messe in atto le azioni previste dall'Obiettivo prioritario ‘Piano nazionale della prevenzione’, specificate nella DGR 990 del 27 luglio 2020.
Successivamente, con l’Intesa Stato Regioni e Province autonome, n. 127 del 6 agosto 2020, è stato approvato il Piano nazionale della prevenzione degli anni 2020/2025.
A questo punto la Regione entro il 31 dicembre 2020 deve recepire l'Intesa con apposito atto che prevede la condivisione e l'impegno nell'adozione dei Piani regionali di prevenzione, della visione, dei principi, delle priorità della struttura del Piano nazionale; entro il 31 maggio 2021 deve provvedere a esplicitare le informazioni relative alla pianificazione regionale, secondo il format previsto; entro il 31 luglio 2021 deve ottenere dal Ministero della salute la pianificazione e l'approvazione delle proposte regionali. Entro il 30 settembre 2021 le Regioni e le Province autonome devono adottare con apposito atto il Piano regionale della prevenzione vigente fino al 2025.
Dopo l'approvazione della delibera di Giunta regionale, prevista in quest'ultimo caso a conclusione di tutte le indicate misure previste entro il corrente anno, verranno ricostituiti i gruppi tecnici regionali ai fini della successiva stesura dei programmi predefiniti dal Piano nazionale da declinare a livello regionale e, qualora ritenuti strategici, verranno individuati specifici programmi aggiuntivi.
Questa è la risposta all’interrogazione n. 24, devo aggiungere, Presidente, una precisazione di dettaglio alla precedente interrogazione, quella sull’accordo con le farmacie per i test sierologici.
La Regione, la Giunta regionale, l'Assessorato, ritenendo che l’accertamento della positività Covid sia meglio stimato mediante l'uso di test antigienici rapidi, ha avviato un percorso per l'acquisizione di questi test e vi comunico che la Regione Marche ha partecipato ad una gara con la Regione Piemonte, che è capofila, per l'acquisizione di 2.200.000 tamponi cui 400.000 da somministrare nel prossimo mese di dicembre con lo screening di massa.
Le considerazioni che sono state fatte dalla Consigliera Vitri in ordine al fatto che le altre Regioni eseguono queste prestazioni a titolo gratuito possono essere confutate dal fatto che la Regione Marche impiega test che hanno una maggiore attendibilità, i test antigenici rapidi, con cui verranno valutate tutte le posizioni cliniche e sanitarie dei cittadini delle Marche. Quindi, mi permetto di sostenere che la nostra Regione ha fatto molto di più, ha adottato misure più penetranti dal punto di vista della prevenzione, che non le altre, che si sono affidate semplicemente all'esecuzione di test sierologici che, com'è noto, evidenziano l'insorgenza degli anticorpi e non danno l'accertamento scientifico dei test antigenici.
Voglio anche aggiungere che se nei primi tempi della pandemia il Ministro della salute riteneva che l'accertamento diagnostico scientificamente fondato sulla positività da Covid 19 dovesse essere accertato sulla base dei test molecolari, attualmente ci si sta indirizzando verso l'esecuzione dei test antigenici rapidi che stanno, mano a mano, sostituendo i test molecolari e in questo senso noi siamo stata la prima Regione, ripeto, ad aver aderito ad una gara che acquista 2.200.000 tamponi e nel mese di dicembre e gennaio sottoporremo tutta la nostra popolazione ad uno screening di massa. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. L'argomento è molto importante, anzi mi fa piacere vedere molta attenzione rispetto alla prevenzione.
La preoccupazione che mi ha portato a tirar fuori questo argomento viene da Roma, dalla ricerca del Ministero che dice che nei primi cinque mesi del 2020 1.400.000 test di prevenzione e screening di tipo oncologico sono venuti meno.
Questo è un dato pesante e preoccupante, in realtà c'è un piccolissimo calo, secondo quanto lei ha detto, anche nella Regione Marche, la mia è l’interpretazione della paura che le persone hanno, quindi approfitto di questa Assemblea anche per dire che è importante che i cittadini capiscano che non devono rimandare lo screening, i controlli sono importanti e devono essere tempestivi, non possiamo aspettare la fine della pandemia. Magari si ha paura, ma i percorsi Covid e Covid free, da quanto lei ha detto, sono separati, così possiamo rassicurare i cittadini e invitarli a controllarsi.
Dagli studi effettuati dal Ministero sembra che se a livello nazionale si abbassasse la prevenzione in 5 anni potremmo avere un aumento del 10% dell'incidenza dei tumori e delle malattie croniche, quindi, credo che sia molto importante rassicurare i cittadini, gli utenti della sanità, che devono sentirsi sicuri nell'andarsi a controllare.
Credo che la nostra attenzione debba rimanere altissima, al di là dei Covid, e programmare anche in Commissione progetti e iniziative e mi auguro, ma sono sicura che questo è l'intento, di prevedere nella prossima legge di bilancio dei fondi appositi per aumentare le campagne soprattutto di prevenzione e screening. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alle mozioni.
Prima di trattare la mozione n. 11 del Consigliere Santarelli “Area marina protetta del Conero indizione referendum”, pongo in votazione l’iscrizione della mozione n. 17 “Area marina protetta: zone di tutela biologica” (da abbinare alla mozione n. 11 del Consigliere Santarelli).
(L’Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei votanti)
Mozione n. 11
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Area marina protetta del Conero: indizione referendum”
Mozione n. 17
ad iniziativa dei Consiglieri Ausili, Ciccioli, Leonardi, Putzu, Marcozzi, Assenti, Baiocchi, Borroni, Bilò, Cancellieri, Marinelli, Rossi, Serfilippi, Antonini, Menghi
“Area marina protetta: zone di tutela biologica”
(abbinate)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le mozioni n. 11 del Consigliere Santarelli e n. 17 dei Consiglieri Ausili, Ciccioli, Leonardi, Putzu, Marcozzi, Assenti, Baiocchi, Borroni, Bilò, Cancellieri, Marinelli, Rossi, Serfilippi, Antonini, Menghi, abbinate.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Saluto la Giunta ed colleghi Consiglieri presenti.
Questa mozione nasce anche dalla situazione attuale, nella quale si è formato un comitato che raggruppa una serie di associazioni di protezione ambientale di maggior rilevanza, non solo locali, ma anche regionali e nazionali.
L'idea di fare una mozione sull'area protetta marina del Conero, con l'indizione del relativo referendum, nasce dal fatto che i comitati e le associazioni nazionali chiedono anche alla nostra amministrazione regionale una presa di posizione di fronte a questa tematica, ci chiedono un cambio di passo, che ha visto lo studio di importanti professori legati al mondo della marina, soprattutto alla nostra Università Politecnica. Ci chiedono di prendere una posizione con la raccolta di firme, con una serie di interessi nei confronti degli amministratori, ci chiedono in un certo senso il superamento dei pregiudizi retrogradi che stanno minando la nascita di questa realtà.
E’ un tema molto sentito non solo dai residenti di Ancona, ma anche dai marchigiani e, dico di più, anche a livello nazionale perché l'area marina protetta del Conero è un orgoglio e ci può proiettare nel panorama europeo che spetta di diritto ad ogni cittadino marchigiano e, dico di più, ad ogni cittadino italiano.
Vado ad elencare i contenuti della mozione relativa all’area marina protetta del Conero: indizione referendum, che ho presentato come gruppo di Rinasci Marche.
Premesso che nei giorni scorsi il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha riproposto il tema dell'area protetta del Conero ai Sindaci dei Comuni di Ancona, Sirolo, Numana e alla Regione Marche, chiedendo loro di esprimersi definitivamente nel merito. Nella nota del Ministero; in pieno spirito collaborativo tra istituzioni sono state accolte le richieste del Comune di Ancona e la rimodulazione del perimetro dell'area marina protetta, nonostante la perplessità espressa dall'ISPRA in quanto il nuovo perimetro dell'area viene infatti traslato verso sud, escludendo dalla stessa la zona del rione Passetto. Nella medesima nota sono inoltre proposte le due perimetrazioni e zonizzazioni: la prima comprendente il tratto di mare prospiciente il solo Comune di Ancona, la seconda comprendente il tratto di mare prospiciente i Comuni di Ancona, Sirolo e Numana; in entrambe le ipotesi il Ministero prevede solo zone di tutela B e C, quindi molto meno restrittive rispetto alle zone A di tutela integrale ed un finanziamento iniziale per l'avvio dell'attività.
Prendo atto che i Comuni di Ancona, Sirolo e Numana in occasione di un recente incontro organizzato dall'Assessore regionale all'ambiente hanno espresso la propria contrarietà all’istituzione.
Considerato che numerose associazioni e cittadini sono favorevoli all'istituzione dell'area marina protetta del Conero e chiedono a gran voce di essere ascoltati dalle istituzioni. Ritengo che l'istituzione dell'area marina protetta del Conero oltre che a salvaguardare l'ambiente possa dare una spinta all'economia e al turismo dell'intera regione ed una simile occasione non può essere sprecata, soprattutto in un momento in cui l'OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha messo l'economia del mare al centro delle strategie mondiali per lo sviluppo sostenibile. L'Europa e i grandi Paesi del mondo stanno spingendo verso il new green deal e il nostro Paese sta preparando un Recovery Plan per fronteggiare l'emergenza basato sulla sostenibilità.
Tenuto conto dell'importante ruolo di coordinamento in capo alla nostra Regione e l'opportunità data dall'articolo 44, comma 2, dello statuto regionale, che prevede che il Consiglio regionale possa indire a maggioranza di due terzi dei suoi componenti referendum consuntivi su questioni di carattere generale, ho ritenuto utile presentare questa mozione che impegna la Giunta regionale ad attivarsi affinché vengano indetti nei tre Comuni interessati - questo potrebbe essere diffuso oltre - specifici referendum che consentano alla cittadinanza di esprimersi a favore o contro e alle amministrazioni interessate di emettere un parere che interpreti la reale volontà della Comunità coinvolta; a chiedere al Ministero dell'ambiente una proroga per la conclusione del procedimento. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Aveva chiesto la parola il Consigliere Ausili, se possiamo invertire.
PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Ausili.
Marco AUSLI. Grazie, Presidente. Anzitutto vorremmo premettere con forza e con chiarezza che è nell'interesse di tutta questa maggioranza, come pure di tutta questa Assemblea, addivenire ad una sempre maggiore difesa e valorizzazione dell'ambiente in generale. Peraltro, chi proviene da un pensiero anche conservatore sa bene quanto la conservazione della natura sia fondamentale, conservazione che si attua nel momento in cui si ha la consapevolezza che l'ambiente è stato ereditato dai nostri padri e noi dobbiamo farlo ereditare ai nostri figli. Questo sistema di tradizioni, di conservazione, di eredità non si può esplicare nel momento in cui si raggiunge una musealizzazione dell'ambiente.
L'ambiente e la natura vanno vissuti dall'uomo, attraverso questo la natura può essere conosciuta e quindi può esserne compreso il suo valore, la sua importanza, ragione per cui si raggiunge poi la necessaria conservazione.
Il dibattito non è certo tra chi vuole difendere l'ambiente e chi invece non guarda a questa come una priorità, piuttosto la discussione è sul metodo attraverso cui addivenire a questo comune obiettivo e nello specifico, nella fattispecie, sullo strumento giuridico da utilizzarsi in questo caso.
Riteniamo che lo strumento giuridico dell'area marina protetta non sia l'ideale perché attraverso questo si arriva a quella musealizzazione di cui dicevamo prima. Sono importanti le limitazioni e i divieti che comporterebbe un'area marina protetta: divieto di pesca in apnea, limitazioni alla pesca sportiva, possibile divieto di pesca dei caratteristici “moscioli” della nostra riviera, che potrebbe essere permessa solo in seguito ad una deroga specifica, deroga che non si ha la certezza venga concessa o resa duratura nel tempo, limitazioni all'ancoraggio, all'ormeggio e alle immersioni e la possibile previsione di tassazione per la pesca sportiva e immersioni. E’ evidente che di questo passo si arriverebbe alla perdita della libera fruizione di questi spazi, alla perdita degli usi tradizionali che si hanno, anche il turismo sembrerebbe essere potenzialmente ostacolato, laddove si arrivi ad una tassazione delle attività in queste zone, alle limitazioni all'ancoraggio, all'ormeggio e alle immersioni.
Numerose sono le dichiarazioni di contrarietà, specie quelle dei Comuni di Sirolo e Numana e solo dopo una lunga fase di incertezza anche del Comune di Ancona, posizioni contrarie sono pervenute anche dai rappresentanti dei pescatori, sia sportivi che professionali, dagli utenti della nautica, subacquei sportivi e numerosi operatori turistici.
Con questa mozione vogliamo riconoscere pienamente le posizioni contrarie appena elencate, che riteniamo vadano in qualche modo sottoscritte. Al contempo, tuttavia, vogliamo anche avallare una riflessione intorno ad uno strumento giuridico alternativo a quello dell'area marina protetta, come ad esempio la zona di tutela biologica su un'area di estensione molto più limitata, di circa 2 chilometri quadrati, che favorirebbe il ripopolamento delle specie ittiche, la protezione ambientale e anche l’interesse turistico, senza impattare su fruibilità e usi tradizionali dell'intera costa.
Chiudo ricordando che questa mozione che ho appena rappresentato è stata sottoscritta da tutti i Consiglieri di maggioranza. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARIDI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. Una richiesta a tutti i sottoscrittori di rinviare le proposte in Commissione perché riteniamo che il dibattito sull'area marina protetta, su quel tratto di costa che non è del Comune di Ancona, né di Sirolo e Numana, è patrimonio di questa regione, che ha bisogno delle attenzioni, evitando scorciatoie perché da una parte, diciamo, dobbiamo consultare i cittadini per istituire quel tipo di protezione, dall'altra rischiamo di sottolineare solo le limitazioni che l'area marina protetta impone.
Ritengo che dovremo fare un approfondimento con competenza, che non tutti possiamo avere su questo tema, che ci possa permettere di prendere una posizione.
Ho apprezzato l'intervento del Consigliere Ausili, la proposta non possiamo lasciarla solo all'approccio non adeguato che può arrivare da quei soggetti che oggi fruiscono oggettivamente dei benefici, ma che appartengono a un'altra modalità che oggi non ci possiamo più permettere perché dobbiamo mettere al centro la sostenibilità e far mutare l'approccio agli imprenditori, ai pescatori, a chi ne fruisce in maniera sistematica e a chi lo fa in maniera occasionale.
Possiamo dare il nostro contributo per cui ritengo che il passaggio in Commissione di un tema così delicato possa permettere a tutti di assumere una posizione più adeguata ed aiutare anche i Comuni che magari rischiano di banalizzare il provvedimento.
Questa, Presidente, è la richiesta che viene dal gruppo del Partito Democratico e spero che venga accolta. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. La mozione del Consigliere Santarelli riguarda l'indizione di un referendum, quindi mi dà la possibilità di fare alcune riflessioni ad alta voce con voi, in merito alla volontà del Ministero di costituire questa area marina protetta. Abbiamo firmato la mozione del Consigliere Ausili, ho ascoltato anche l'intervento del Consigliere Mangialardi, che propone di portarla in Commissione, mi preme fare questa riflessione in qualità di Consigliere, ma soprattutto di ex Sindaco di Numana, già componente della Giunta istituzionale del Parco del Conero e Presidente dell'Associazione Riviera del Conero.
Ritengo doveroso intervenire su questo importante tema e cioè sull'ipotesi di istituzione dell'area marina protetta del Conero e più precisamente nel tratto di costa che va da Ancona a Sirolo e Numana.
Il tema è in discussione da tempo ed in virtù dei ruoli svolti sul territorio ho potuto approfondire molteplici aspetti che hanno animato le varie discussioni. In merito ritengo sia doveroso chiarire un concetto preliminare, il il confronto tra chi vorrebbe questo ente e chi no, non deve essere scambiato come tra chi tiene alla Riviera del Conero, e chi al contrario la vorrebbe rovinare.
E’ inimmaginabile che qualcuno non tenga e non rispetti quel dono che la natura ci ha voluto regalare e che dobbiamo preservare.
Chiarito il concetto preliminare, il problema è quello degli strumenti che si vorrebbe porre in essere per la protezione dell'area marina protetta. L'ipotesi lascia perplesso non solo me, ma soprattutto ai sindaci della Riviera del Conero, che rappresentano i veri interessi e necessità dei loro cittadini.
Bisogna capire con esattezza qual è il bene che si vuole tutelare, parliamo di pochi chilometri di costa, il cui fondale è per il primo miglio fangoso, a causa della presenza del moto franoso delle rupi, che riserva materiale friabile a contatto con l'acqua.
In aggiunta gli esperti ci dicono che siamo al cospetto di fondali eutrofici per lo più senza flora e senza fauna particolare. Da più parti risulta quindi che non sussistano nell'area quegli aspetti indispensabili per la legge 979 del 1982 di rilevante e particolare interesse sia per le effettive caratteristiche naturali geomorfologiche, fisiche, biochimiche con particolare riguardo alla flora e alla fauna marina e costiera, sia per l’importanza scientifica, ecologica, culturale, educativa ed economica che rivestono.
In aggiunta a tutto ciò va considerato che siamo in presenza di due porti turistici, un porto commerciale, un porto peschereccio, tutti e due di rilevanza nazionale, oltre al più piccolo, ma significativo porto turistico e piccola pesca di Numana. Si pensi anche al valore economico diretto ed indotto di queste importanti realtà, dove si registra il passaggio per l'approdo delle grandi navi da crociera. Cionondimeno, devono essere considerate le confinanti foci del fiume Esino e del Musone con i loro gravi problemi di inquinamento, che contribuiscono a rendere generalmente le acque non in buone condizioni.
Allora, ci si domanda perché non concentrarsi su questi problemi di inquinamento delle acque, dovuti scarichi di ogni genere, piuttosto che pensare alla realizzazione dell'area marina protetta, trovando finanziamenti dedicati, coinvolgendo Regioni, Provincie, Comuni interessati e le associazioni tutte.
Lo strumento dell'area marina protetta, tra l'altro, come pensato nel 1982 e poi sostituito dalla legge nazionale 394 del 6 dicembre 1991, mal si concilia con la vivibilità della costa che tutti sembrano reclamare, ed infatt, la disposizione in parola prevede, come recita l'articolo 19, comma 3, che sia vietata ogni forma di attività che possa compromettere la tutela delle caratteristiche dell'ambiente oggetto della protezione e delle finalità istitutive dell'area.
In particolare sono vietati:
a) la cattura, la raccolta delle specie animali e vegetali, nonché l'esportazione di minerali di reperti archeologici; b) l'alterazione dell'ambiente geofisico e delle caratteristiche chimiche e idrobiologiche delle acque; c) lo svolgimento di attività pubblicitarie, l’introduzione di armi e ogni altro mezzo distruttivo di cattura; e) la navigazione a motore.
In sintesi l'istituzione di un tale ente non solo avrebbe l'effetto di bloccare ogni attività, ma anche di bloccare le attività fuori dal mare, sulla costa.
Il fatto poi che, apparentemente, sia stata tolta la zona A mantenendo le sole zone B e C, facendole passare per zone meno ristrettive è di poca consolazione, giacché la giurisprudenza amministrativa (per tutte il TAR Campania – Napoli, sezione VII, del 4/11/2013, n. 4.898), si è già pronunciata per la possibilità, anche in via giudiziaria, di estendere alle zone inizialmente in deroga i divieti, cioè una volta costituita l'area marina protetta non sarà più possibile toglierla, ma sarà possibile che le deroghe vengano poi meno e si porti tutto alle previsioni di cui alla zona A.
E’ chiaro che le deroghe possono sempre essere non concesse o revocate: quando si istituisce un'area marina protetta, la si istituisce con decreto ministeriale vengono fissati i confini esterni dell'area e in quella zona tutto sarebbe vietato ai sensi dell'art. 19 della legge nazionale 394 del1991, dalla cattura e raccolta alla navigazione, ma poi, in alcune zone, vengono introdotte le deroghe come zona B e C (queste zone definizioni ministeriali). Ciò deve essere oggetto di attenta valutazione! La mia preoccupazione, e non solo, poi sale al pensiero di quale potrebbe essere il limite dell'area marina protetta: la legge quadro nazionale del 1991 articolo 19 recita infatti che: punto 4, i divieti di cui all'articolo 11, comma 3, si applicano ai territori inclusi nelle aree marine protette. Questo comporta un pericolo gravissimo: la legge dice che tutti i beni demaniali vengono conferiti all'ente gestore, immagino cosa accadrà quando, istituita l’area marina protetta, ci troveremo con tutte le coste, dal cantiere navale in poi, sotto tutela. Ogni attività si troverà a fare i conti con una nuova struttura burocratica quando l'opinione pubblica chiede a gran voce semplificazione.
Concludo dichiarando che l'obiettivo rimane quello di assicurare nell'area interessata un virtuoso equilibrio tra sviluppo sostenibile, ricerca scientifica, attività produttive ed imprenditoriali attive, garantendo gli standard economici esistenti quale indispensabile presupposto dei livelli occupazionali presenti.
Le scelte che verranno prese devono fungere da volano dell'economia territoriale, nella consapevolezza che le bellezze e le ricchezze culturali ed artigianali, che caratterizzano la Riviera del Conero in Italia e all'estero sono sempre state sinonimo di grande rispetto per l'ambiente e per l'ecosistema dell'intera area, ad esempio con i vari riconoscimenti; Bandiere blu, Vele Legambiente e Touring Club.
Ritengo, pertanto, che i maggiori garanti degli attuali equilibri necessari siano, insieme alla Regione e alla Provincia, i Comuni interessati e l’Ente Parco del Conero, che dovranno quindi dialogare con il Ministero per garantire il miglior accordo, soluzione possibile al fine di salvaguardare le giuste proporzioni tra tutela ambientale ed attività produttive del territorio.
Non è proprio il caso di prevedere un'ulteriore struttura di gestione, di difficile comprensione per i nostri cittadini e ancor meno un referendum che superi la volontà degli stessi dopo che hanno votato i propri rappresentati è delegato loro le scelte politiche dei territori. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Il sottoscritto da coofondatore, circa 4/5 anni fa, del Comitato contro il Parco nazionale del Catria Nerone e Alpe della Luna non può che essere contrario a questa proposta dell’area marina protetta, perché ci sono sempre gli stessi metodi, e non mi rivolgo al Consigliere Santarelli che stimo, c’è la volontà di qualche ambientalista da salotto di imporre le proprie scelte alle popolazioni locali, scelte che guarda caso contrastano sempre con le popolazioni, le istituzioni locali e le categorie locali, come in questo caso.
Queste scelte sono finalizzate a costruire altri vincoli e altri baracconi nel territorio che, guarda caso, occupano gli stessi ambientalisti da salotto che propongono certe cose.
La mia è una posizione nettamente contraria a questa proposta, mi attengo a quella del primo firmatario Consigliere Ausili, che chiede ai vari livelli istituzionali, non a caso, che sia valutata una zona di tutela biologica, che è ben altro rispetto all’area marina protetta che, come ho detto prima, rappresenta ulteriori vincoli nel territorio, che invece deve poter decidere. Non devono essere gli ambientalisti da salotto a decidere sui nostri territori e come gestirli. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Sarò breve perché in parte le argomentazioni sono state già trattate da altri Consiglieri del gruppo. Qual è il tema centrale? Nella mozione del Consigliere Santarelli è evidente che lo strumento del referendum partecipativo è importante, però poi bisogna capire chi sono coloro che voteranno al referendum.
Se è solo la popolazione residente nelle aree del futuro parco marino, parliamo di popolazione residente nei Comuni di Numana, Sirolo e quella parte di Ancona che riguarda il Monte Conero, le frazioni di Massignano, Portonovo (anche se ha una scarsissima popolazione), il Poggio e la zona fino a Monte dei Corvi (località contigua al Passetto) l’esito del referendum è scontato perché si è già mobilitata anche con manifestazioni, raccolte di firme ed altro, e si è espressa in maniera significativa con i Consigli comunali sia di Sirolo che di Numana e a suo tempo con il Consiglio circoscrizionale dell'area del Conero, quindi l’esito scontato, se invece andassimo a far votare tutti cittadini di Ancona, che ha 100 mila abitanti, è evidente che il loro parere, quantunque abitino in prossimità del Comune di Falconara, avrebbe una capacità deliberativa molto più forte dei residenti nell'area protetta.
Ci troviamo di fronte a uno strumento un po' anomalo. Se il referendum fosse solo dei residenti dell'area considerata sarebbe quasi inutile, ma io direi che il problema è quello di capire qual è l'impatto dell'area marina protetta sull'area geografica di interesse. Quella è una zona geografica a bassissima valenza industriale, ci sono solo alcune attività nell'entroterra, come nel Comune di Camerano ,e tutte le altre aree sono a valenza turistica, di accoglienza, di fruizione della natura e i residenti di quell'area hanno sempre avuto una grande tutela di quel territorio, anche con i piani urbanistici e l'edificazione è sempre stata lontana dalle aree sensibili.
Il mare è sicuramente molto frequentato, soprattutto dagli amanti di quel tipo di natura.
C'è stato sempre un grande rispetto, addirittura l'insediamento del porto di Numana, che è un piccolo porto turistico, fu studiato per non alterare le correnti che consentivano all'area del Conero di mantenere un livello di salvaguardia della qualità delle acque. Il Monte Conero fa una sorta di punta e mantiene quel litorale pulito dal punto vista biologico, molto di più delle aree nord e sud, l'area nord di Falconara limitrofa al porto di Ancona e quella a sud, da Porto Recanati in giù. Abbiamo quasi un mantenimento naturale, che non è attribuibile all'uomo, ma la natura di quelle aree, tant’è vero che la costa ha mantenuto un livello altissimo di qualità degli insediamenti ed anche dei prodotti ittici.
Prima il Consigliere Ausili, che ringrazio della presentazione del documento, ha citato il famoso “mosciolo del Conero”, termine un po’ improntato al nostro dialetto, però che dà l'idea della qualità del prodotto che lì nasce a differenza dello stesso prodotto in altre zone del litorale.
Tra l'altro c'è da sempre un forte interesse del Consiglio nazionale delle ricerche della sede di Ancona, che si occupa di ricerca marittima e tutela del mare, che a suo tempo ha costituito anche un paio di aree di sperimentazione al largo della Torre di Portonovo, non so in quale altro centro, non mi ricordo, è una cosa che trattai anni fa per studiare il mitilo del Conero, il “mosciolo del Conero”. Ci sono delle zone in cui non si può pescare, adesso non so quale sia il regolamento attuale, che erano state affidate alla cooperativa dei pescatori di Portonovo per difendere e tutelare lo sviluppo di questo prodotto, che è molto considerato e tutelato.
L’intento della nostra mozione è di fare una zona ulteriore di tutela biologica, soprattutto del prodotto ittico e delle varie specie marine. Questo potrebbe essere, noi indichiamo due chilometri quadrati per fare un centro di riproduzione e di tutela dell'ambiente marino, ma su questo saranno gli organi scientifici, non certo un documento del Consiglio regionale, sarà l'Istituto del CNR che dirà come sarà più opportuno farlo e con quali prerogative.
Ritengo che lo strumento del referendum in questo caso sia inutile, a meno che non vogliamo farne un uso politico, dicendo che vota la città di Ancona, quindi su schemi politici e non della popolazione residente.
Se si vuole consultare la popolazione residente l’esito sarebbe scontato, sono sorti comitati, associazioni, pro-loco, associazioni degli imprenditori turistici della zona per cui non abbiamo problemi di referendum, mentre il documento che è stato presentato, di cui sono firmatari i gruppi di maggioranza, apre la porta – se poi vogliamo ricondurre il tema in Commissione sono d'accordo - ad un progetto più articolato, condiviso e partecipato della popolazione stessa.
Per questo a nome del mio gruppo e, credo, di tutta la maggioranza, dichiaro fin da ora il voto negativo sulla mozione relativa al referendum e favorevole all’approvazione di un documento condiviso, che possa far fare un ulteriore salto di qualità, come chiedeva il Consigliere Mangialardi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Credo che sia una grande opportunità l'area marina protetta, ho sentito gli interventi precedenti e mi viene da evidenziare un obbligo di legge che è la valutazione ambientale strategica.
Direi che in questo caso sarebbe più opportuna una fase di scoping, perché credo che sia un obbligo di legge, anche se in quella fase tutti gli stakeholders, i soggetti interessati, dal pescatore alle associazioni di categoria, agli ambientalisti, ai Sindaci, vengono invitati in incontri e dei dibattiti. Ci sono degli approfondimenti tecnico-scientifici che possono stabilire in maniera più certa e più scientifica se l'area deve essere di 2 chilometri quadrati, piuttosto che di 1 o di 5.
Io non avrei paura dell'articolo 19 della legge perché sono articoli che vengono poi declinati a seconda della necessità di tutela, che non può che definirsi con uno studio preliminare che verifichi le varie matrici ambientali ed economiche, allora non esisterebbe più la perimetrazione così semplicisticamente fatta a tavolino, ma ci vorrebbero degli approfondimenti. Ad esempio prima si parlava del “mosciolo di Portonovo”, che tra l'altro è un presidio slow food, occorrerebbe valutare quando e come può essere pescato, se possono esserci anche delle zone di pescicultura, le analisi delle correnti, dei detriti, la presenza di alcune specie botanico vegetazionale, piuttosto che specie ittiche.
Questo mi pare un argomento molto complesso che non può essere discusso se non per il referendum in questa Aula. Il consiglio che mi sento di dare è quello di rinviare questo tema in Commissione e chiedere agli esperti, che ci sono nella regione Marche, sia della fascia costiera, perché sapete che c'è un Piano di tutela della fascia costiera, che impegnati nelle politiche ambientali, soprattutto legati alla tutela delle acque.
Prima si faceva riferimento all'esistenza di foci di fiumi, è chiaro che la visione deve essere olistica, strategica, non si può guardare soltanto da un punto di vista, da chi vuole chiudere tutto, il famoso ambientalista, o da chi invece ha un'attività economica che è basata sull'utilizzo di alcune risorse che devono essere da un lato tutelate e dall’altro implementate e non è detto che non si possa implementare anche la pesca se fatta in un certo modo.
Questa è un'opportunità che va colta, pensando anche ad un'altra cosa, quando si parla di pescato, di prodotti del mare, le certificazioni sono determinanti e importanti, la tracciabilità dei prodotti, la qualità dei percorsi del turismo oggi è osservata. Abbiamo consumatori che sono molto più consapevoli grazie a tutto il lavoro che è stato fatto e ad una serie di soggetti che hanno aiutato il consumatore a scegliere, sia esso turista o acquirente, che opta generalmente per la qualità, legge le etichette, e la premia.
La certificazione di un prodotto, che viene dall'area protetta, è un valore aggiunto maggiore, sia dal punto di vista dell'appeal che economico, perché non dobbiamo dimenticare che quando si fa un'area protetta la si fa per salvaguardare, tutelare e aiutare gli operatori economici che vivono in quella zona.
C'è una mentalità che è cambiata in questi anni, anche la Comunità europea metterà nel prossimo quinquennio molte risorse finalizzate alla tutela dell'ambiente e alla sua valorizzazione, e questa potrebbe essere una buona occasione per costruire un processo partecipato, che sia economicamente sostenibile perché la sostenibilità che va valutata non è soltanto quella ambientale, ma è anche una sfida all'integrazione tra la sostenibilità ambientale e la sostenibilità economica, senza la quale la sostenibilità ambientale da sola, abbiamo visto già in molte esperienze, non cammina, e faccio solo l'esempio dei cinghiali. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Ringrazio tutti i Consiglieri che si sono avvicinati a questa mozione con educazione e anche con la prospettiva, come hanno detto i Consiglieri Ciccioli e Mangialardi, di rinviarla in Commissione.
Ringrazio il Consigliere Rossi per la stima, non sono d'accordo sul ragionamento degli ambientalisti da salotto e non si può ridurre tutto ad esperienze di altri luoghi.
L’area protetta del Monte Conero ha visto me come amministratore di un Comune più piccolo di Ancona, Senigallia, elogiare questo luogo e sostenere alcuni amici che frequentavano la mia città perché il biglietto da visita non è solo Senigallia, ma anche la Riviera del Conero, perché per noi è un lustro raccontare che a pochi chilometri dalle nostre spiagge semplici e attrezzate c'è un parco che può accogliere un altro tipo di turismo.
Credo che l'approfondimento in Commissione sia positivo, come chiamare degli illustri esperti del CNR, come ha detto il Consigliere Ciccioli, o coloro che hanno competenze superiori a noi Consiglieri regionali, che ci troviamo ad avere una responsabilità molto grande nel conciliare, secondo la mia opinione e quella del gruppo Rinasci Marche, la tutela di un gioiello che abbiamo la fortuna di avere nella nostra regione, con un motore economico, propulsivo ed attrattivo dato dal un turismo che cerca sempre più queste aree.
Un esempio è l'area marina protetta di Porto Cesario, la Sardegna ne ha fatto un brand, un esempio a livello mondiale, solo nominando quel nome o quell'area protetta si crea un volano economico eccezionale.
Lungi da me fermare le azioni economiche, questo periodo poi ce lo impone, perché il periodo Covid ci ha messo in grande difficoltà, quindi anche gli operatori che insistono in quell'area chiedono una grande ripartenza già dalla primavera prossima.
E’ una grande responsabilità che abbiamo di fronte con l'area marina protetta, bene il rinvio in Commissione e anche gli approfondimenti che ci possono rendere più sereni nell'approccio con i nostri concittadini marchigiani. Grazie.
Presidente del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Non so se ci saranno altre prese di posizione di altri Consiglieri, non voglio mettere la parola fine a questa discussione, ho ascoltato con attenzione perché al contrario di altri non ho pregiudizi rispetto a questi argomenti, apprezzo anche in modo con il quale si è posto il Consigliere Santarelli in merito a questa questione, persona attenta e non strumentale sotto questo punto di vista, anche se mi ha un po’ toccato quando prima ha usato la frase, lo dico con molta serenità, Consigliere, “pregiudizi retrogradi”, definendo in questo modo chi è contrario all'istituzione dell’area marina protetta.
Bisogna essere attenti su questo, perché i pregiudizi retrogradi hanno comportato spesso scelte anche fuori luogo, non si ascoltano le istanze dei cittadini, dei territori, come a dire: “Voi non capite, voi non avete approfondito abbastanza, solo noi siamo quelli illuminati” e mi riferisco ad alcune associazioni, non dico tutte, non dico quelle qui citate. Io sono molto sereno rispetto a questo approccio ed apprezzo chi fa della tutela dell'ambiente una battaglia quotidiana, e qui ci metto tutti, perché non credo che in quest'Aula ci sia qualcuno che non vuole bene al proprio ambiente, o che non ami un ambiente sano, che sia tutelato e possa avere una valenza in futuro, come è giusto che sia. Spesso ci arrabattiamo e ci dividiamo su battaglie strumentali o di parte, ci sfuggono di mano quei temi fondamentali che sono la vera tutela dell'ambiente, troppo spesso ci perdiamo dietro discussioni di parte e non affrontiamo fino in fondo la realtà delle cose che, al di là dei pregiudizi retrogradi, che respingo, ha fatto i conti con l’esistente.
Se da 15 anni, forse anche di più, si dibatte di questa cosa, senza finora averne avuto una conclusione, vuol dire che non è così semplice dire sì o no a questa iniziativa perché in entrambi i casi possono esserci situazioni da prendere in considerazione.
Chi ama la tutela ambientale ne fa una bandiera, chi vive in quel territorio né ha preoccupazione, e ci sta, e tendenzialmente prevale perché purtroppo abbiamo spesso degli esempi di cose volute con forza, per principio, contro le popolazioni locali, contro gli amministratori locali, che poi rimangono fine a se stesse, non producono qualcosa di utile proprio perché non sono state accettate, assimilate da chi quei territori li vive e li rappresenta.
Sento dire che alcune associazioni ‘pongono con forza’, ma associazioni che sono disponibili a dialogare con le tematiche del territorio o di principio hanno una posizione, quella è la verità assoluta e gli altri non vanno ascoltati? Spesso mi imbatto, mi confronto con questo tipo di associazioni: “Noi abbiamo ragione e voi avete torto, adesso discutiamo”. Non mi pongo mai sotto questo punto di vista, amo ascoltare tendenzialmente le proposte e le idee di tutti, cerco poi nella mia umile e limitata intelligenza, ma al pari di quella di tanti altri, anche una conclusione.
Mi sono abituato, uno, a non cedere alle mere questioni ideologiche di fondo, ma a ragionare sulla sostanza delle cose; due, da Sindaco prima e da Assessore oggi ascolto chi rappresenta per davvero quei territori e per quel che mi riguarda sono i Sindaci, sono coloro che li amministrano, sono le persone che sono state elette in quei territori, che quando hanno chiesto ai cittadini di essere votati hanno detto le cose che pensavano, non le hanno nascoste.
L’ho già detto l'altra volta durante lo stesso dibattito, la cosa strana è il cambio di direzione del Comune di Ancona, che inizialmente sembrava, almeno dai documenti che ho avuto modo di vedere, favorevole all'istituzione dell’area marina, mentre oggi è fermamente contraria. Evidentemente c'è stato un approfondimento, un dibattito, un ascolto, un confronto, deduco, altrimenti non avrebbe cambiato repentinamente idea sotto questo punto di vista.
Pensare oggi di portare avanti questa iniziativa, ponendo addirittura un referendum come se un Comune avesse la facoltà di istituire l'area protetta, allora, in questo caso, ascolterebbe i cittadini e poi deciderebbe. Il Comune in questo caso deve semplicemente dare un parere, così come lo deve dare la Regione. Credo che stabilire di indire un referendum solo per dare un parere sia fortemente limitativo verso chi quei Comuni e quelle comunità li rappresenta. Un Sindaco ed un'amministrazione non hanno bisogno di un referendum per dare il parere al Ministero, perché credo che abbiano la facoltà, la possibilità, l'intelligenza, la capacità di accogliere le istanze di quel territorio, altrimenti vuol dire che non le rappresenta bene.
Sono convinto che i tre Sindaci, indipendentemente dalle appartenenze politiche, siano in grado di percepire quello che dai loro territori emerge e se tutti e tre mi dicono di essere contrari a questa iniziativa, non posso che prenderne atto e dire che dal mio punto vista è superfluo un referendum. Attendo solo che questi Sindaci mi inviino, cosa che non hanno ancora fatto, il loro parere scritto per poi girarlo al Ministero.
Per quello che riguarda il primo quesito che pone il Consigliere Santarelli, è questa la mia risposta: ritengo inutile il referendum.
Per quanto riguarda la richiesta di proroga, nella lettera che abbiamo scritto pochi giorni fa al Ministero abbiamo chiesto più tempo per acquisire i pareri, che ancora devono arrivare da parte delle amministrazioni locali, e poi reintervenire come Regione, quindi, anche a questo secondo quesito abbiamo dato atto e seguito.
Conseguentemente non credo di poter indicare un accoglimento di questa mozione, prendo atto anche del dibattito legittimo e autorevole dei Consiglieri regionali, io non voto, al quale mi associo.
Colgo invece con favore questa mozione ad iniziativa dei vari gruppi di maggioranza, che è stata portata in questi ultimi momenti, che vedo stamattina, credo che sia una bella apertura che non sottovaluta la valenza ambientale di quelle aree, di fatto limitrofe ad un parco già esistente, che può essere un valore aggiunto ad un territorio già particolarmente tutelato, interessante e conosciuto per questo, senza andare a compromettere quella vivibilità e quelle attività che su quel territorio insistono e per le quali si è fortemente preoccupati nel momento in cui si parla di area marina protetta.
Può essere una buona mediazione, per quel che mi riguarda, se dovessi votare, voterei contrario alla prima mozione e con entusiasmo favorevole a quella presentata poc'anzi dalla maggioranza. Questo è il mio pensiero e voglio dare questo tipo di contributo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Io ho molto apprezzato l'intervento dell'Assessore Aguzzi per le intere argomentazioni che ha portato. Un intervento equilibrato che raccorda al territorio, approfondisce il tema non in maniera banale e dà forza e rilevanza alle prerogative, alle competenze e alle responsabilità dei Sindaci su un tema così delicato.
Alla luce delle argomentazioni che ha portato, mi sarei aspettato una conclusione diversa che ci sta, che oggi mi porta a dire ai Consiglieri Santarelli e Ausili, se non vado errato, che mi pare siano i primi firmatari, di affrontare questioni così delicate con un metodo, che peraltro replica alcune argomentazioni che avevo portato in tema di sanità, e cioè discutere aspetti tecnici ed anche politici preventivamente in Commissione. Non è un rinvio partigiano o strumentale, ma consentirebbe a tutti i Consiglieri regionali che devono votare un tema così importante, che riguarda alcune popolazioni significative della Regione Marche, di discutere di un argomento così delicato che non può riguardare solo, certamente in maniera particolare, i territori, i Sindaci e le popolazioni che loro rappresentano, ma la sensibilità delle comunità.
Non sono tra quelli che in maniera ideologica non tengono in considerazione come l'ambiente debba raccordarsi, coordinarsi, affrontare temi in relazione alla sostenibilità economica, mi pare che quello che ha detto la Consigliera Casini sia stato molto puntuale. Se il Consiglio regionale vuole, credo in maniera matura, approfondire, discutere, confrontarsi su un tema come questo … Confesso per mia ignoranza di non conoscere gli estremi ed i contenuti della mozione, in particolare le caratteristiche, le identità dell'area biologico marina e non ho gli strumenti per dare una valutazione. Penso che sia sbagliato muoversi in maniera poco approfondita e superficiale su un argomento come questo, senza la partecipazione, l'approfondimento, il confronto con i soggetti. Fare questo in Consiglio regionale con botte di maggioranza, o di opposizione, ritengo che non onorerebbe la necessaria maturità sull'approfondimento di temi così delicati, penso invece che una disponibilità, che potrebbe applicarsi, sciogliersi in un confronto più generale, aiuterebbe tutti quanti ad una decisione consapevole. Ecco perché la proposta del Consigliere Mangialardi è equilibrata, cioè sospendere o rinviare, non so quale sia l'istituto migliore, ed andare in Commissione. Se c'è un termine abbastanza stretto per potersi esprimere, fissare con rapidità le discussioni in Commissione e poi prendere posizione. Credo che sia una scelta logica, consapevole e matura di un Consiglio regionale che non decide a forza di mozioni temi particolarmente delicati, che riguardano comunità importanti, per questo chiedo ad entrambi i presentatori, se c'è una disponibilità, di sospendere o rinviare la discussione in Commissione. Grazie.
PRESIDENTE. Le mozioni non possono essere rinviate in Commissione, ma ad un altro Consiglio regionale e nelle more la Commissione può discutere l'argomento dettato e promosso dai due atti, valutarlo, fare un atto il più possibile condiviso e presentarlo in Aula. In questo spazio di tempo i proponenti delle due mozioni valuteranno se tornare in Aula con gli atti originari o farli confluire in un documento della Commissione competente, che è la III, insistere sulle proprie posizioni o trovare un punto d'intesa, una visione.
La questione che sottopongo è se i proponenti delle due mozioni sono disponibili a rinviarle al prossimo Consiglio regionale.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Intervengo come secondo firmatario dopo il proponente Marco Ausili.
Questa mozione è stata da noi formalizzata in seguito alla presentazione della mozione del Consigliere Santarelli, che è stato tempestivo perché in questi giorni, in queste ore, i Comuni dell'area marina, Numana, Sirolo e Ancona, per quanto riguarda Portonovo e la fascia del Conero, devono esprimere un parere, che è stato espresso.
La mozione del Consigliere Santarelli interviene, giustamente, come presa di posizione politica in seguito alle dichiarazioni dei Consiglieri.
Noi come maggioranza non possiamo lasciare il tema aperto, che sarebbe il rinvio in Commissione, ma nel frattempo l'Assessore Aguzzi deve trasmettere al Ministero il parere dei Comuni, quindi si lascerebbe un problema su cui non ci pronunciamo.
Dal punto vista del referendum il presentatore può ritirare la mozione, quindi non si va al voto, però ritengo opportuno, lo dico a nome del primo firmatario Ausili ed anche del Consigliere Bilò, che è stato Sindaco di Numana, quindi ha una storia personale di conoscenza del problema, che il Consiglio regionale puntualizzi la propria posizione, che è ad adiuvandum alla posizione dei tre Comuni che è unitaria, badate bene, anche se i tre Comuni sono espressione di maggioranze diverse, Numana e Sirolo due liste civiche, anche se una in area del centrodestra e una del centrosinistra, mentre Ancona è del PD, quindi del centrosinistra. Non siamo di fronte ad uno scontro ideologico, ma sono tre territori, tre Comuni che si pronunciano.
Questo Consiglio regionale a mio parere deve rafforzare la posizione territoriale dei tre Comuni e andare oltre, perché la mozione che ha tanti firmatari di maggioranza, estesa dal Consigliere Ausili, di fatto è il pensiero di tutti noi, largamente condiviso. Tra l'altro nella fretta di presentarla non abbiamo fatto un'apposita riunione, ma comunque siamo tutti convinti sui contenuti perché lascia la porta aperta e la possibilità di valutare la zona di tutela biologica. con dei tratti di mare che possono essere ulteriormente valorizzati dagli istituti scientifici, tra il cui principale è il CNR.
Aggiungo che in genere i parchi marini hanno un'estensione territoriale e marina notevole, sono ettari di mare; in questo caso si tratta di un tratto limitatissimo, tutti sanno che dopo il centro storico di Numana inizia un altro tipo di costa, tant’è vero che nel Comune di Numana, già Marcelli, per andare poi immediatamente a sud, a Porto Recanati, ci sono caratteristiche naturali completamente diverse, come il Monte Conero che arriva fino a toccare la zona del Passetto, il porto di Ancona, le rupi del Cardeto, ma poi cambia completamente.
PRESIDENTE. Chiedo di chiudere sennò riapriamo di nuovo la discussione.
Carlo CICCIOLI. Chiudo qui, per questo motivo noi vogliamo votare la nostra mozione, mentre sull'altra siamo disponibilissimi a parlarne in Commissione per approfondire il tema.
PRESIDENTE. Prima di passare la parola al Consigliere Santarelli sul rinvio, evidenzio che la mozione n. 17 sarà comunque posta in votazione.
Ha la parola il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Intervengo sul rinvio in Commissione, come discusso dai due capigruppo.
Ringrazio per l’intervento l’Assessore Aguzzi, che è stato ex amministratore, Sindaco, anch’io sono stato Consigliere comunale e capogruppo di una città importante come Senigallia, e spesso sono andato a vedere altre realtà, fuori la mia città, non dico a copiare, ma a prendere dei buoni spunti, l'intento della mozione era proprio questo, vedere quello che è successo a Porto Cesareo, dove c'è stato un mix tra economia e tutela, e ragionare anche come amministratori per vedere chi ha fatto meglio e in maniera puntuale e su questo insistere con degli approfondimenti, come ha detto anche il Consigliere Carancini, che ringrazio, e lavorare in Commissione perché lì è il nostro ruolo, per poi ritornare in Consiglio regionale più attenti e maturi per un'indicazione di voto. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio ad altra seduta della mozione n. 11 presentata in data 23 novembre 2020 dal Consigliere Santarelli, che ha condiviso tale proposta, come è emerso nel dibattito.
Questo è formalmente quello che noi voteremo, poi nelle more del rinvio la III Commissione potrà riunirsi e valutare la proposta avanzata, potrà proporre un proprio atto sullo stesso tema prendendo spunto dalla mozione, da tutta o parte, o dall’incipit.
Il Consigliere Ciccioli ha sottolineato la volontà di votare la mozione n. 17, quindi la questione pregiudiziale riguarda solo il rinvio ad altra seduta del Consiglio regionale della mozione 11, mentre si voterà la mozione 17.
Rinvio della mozione n. 11, lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Non so se devo essere imbarazzato o stupito, nel senso che un proponente chiede di rinviare un atto per approfondirlo e noi non votiamo a favore di questa proposta, mi sembra imbarazzante, ma avremo modo di discuterne.
Ovviamente ribadisco il voto contrario del Partito Democratico alla mozione n. 17, con la stessa analisi che abbiamo fatto prima, perché ritengo che qui dentro, adesso, tolto l'ex Sindaco, nessuno abbia contezza vera del provvedimento ministeriale, quindi, votiamo con superficialità e dico anche con grande rispetto dei Sindaci che sono stati alcune volte coerenti, altre volte un po' meno, e che danno una indicazione precisa, come ha ricordato l'Assessore Aguzzi, di cui ho apprezzato molto l'intervento, quindi, rispettiamo.
Sappiamo però che quel provvedimento potrebbe avere delle ricadute importanti anche rispetto a possibili finanziamenti che potrebbero arrivare in funzione di quelle indicazioni, ritengo un errore, Assessore, non approfondire il tema, lo dico a lei, in Commissione. Niente avrebbe impedito poi di assumere le indicazioni che sarebbero pervenute dai tre Comuni, alcuni in modo coerente, altri rivedendo la propria posizione, che non so se era quella elettorale o quella di gestione temporanea del ruolo, però avrebbe permesso a noi di avere una competenza e una conoscenza adeguata.
Lo facciamo alla cieca, lo diceva prima il capogruppo Consigliere Ciccioli che ha inseguito la mozione presentata dal Consigliere Santarelli, ma nessuno aveva la volontà di orientare, né di impedire, volevamo solo conoscere e ritengo che non ci sia quel grado di approfondimento che invece uno strumento come quello merita, e tutti dovremo essere nelle condizioni di poterlo fare.
Si vede che la mozione è inseguita, che stigmatizza solo gli aspetti negativi dell'area protetta marina, di quel tratto che ha grandi peculiarità. Consigliere Bilò, non è solo fango e poco altro, è un valore assoluto del patrimonio, dell'Adriatico e noi dovremmo trovare, prendo per buono lo spunto che ha fatto il Consigliere Ausili prima, la possibilità di interloquire in maniera seria e propositiva, ma così ce lo impediamo da soli, a chi lo demandiamo? Ai Comuni che hanno detto no o lo escludiamo noi perché non vogliamo dibattere?
Quindi, il voto è convintamente negativo rispetto alla proposta, approfitteremo invece, ringrazio il Consigliere Santarelli, della riproposizione della sua mozione perché ci darà la possibilità anche con i professionisti, i tecnici e la nostra struttura di conoscere meglio e di avanzare una proposta più adeguata. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie, Presidente. È solo per una precisazione, non è che io sia la mente saggia o tuttologo nei termini conoscitivi dell'area protetta, però dall'allora 1990, che sono al Comune di Numana come Consigliere, Assessore, Vicesindaco e Sindaco, credo di aver seguito per il territorio e con il territorio questo problema perché se la struttura dovrà essere un carrozzone, come già in passato la popolazione ha dovuto subìre il Parco del Conero …
E’ bello avere un giardino vicino, curato e vantarsene, però poi occorre contemplarlo con la necessità di viverci e con le esigenze dei cittadini, degli operator, di chi deve aprire solo una semplice finestra e deve chiedere pareri al Comune, al Parco del Conero, all’area marina protetta. Io vorrei capire se l’area marina protetta ci mette nelle stesse condizioni, oppure se questa situazione potrebbe essere gestita, come ha detto bene l'Assessore Aguzzi, dai Sindaci, da chi rappresenta il territorio.
Tra l'altro, Consigliere Mangialardi, ho partecipato anche ad autorevoli incontri quando ero Vice Sindaco e Sindaco presso il Ministero dall'ambiente ed ho avuto anche avuto un attestato di partecipazione per la gestione delle aree marine protette, con i direttori delle aree marine protette, conosco qualcosina, non tutto.
Sono d'accordo che nel tempo le cose possono cambiare, modificarsi, migliorare, ma possono anche peggiorare. Voglio solo chiarire questo, ben venga un chiarimento in Commissione, ma non sono d'accordo oggi a fare chi è o meno a favore della mozione del Consigliere Santarelli, perché prevede l'indizione di un referendum, che tutti abbiamo detto essere inutile.
La mozione ci apre la possibilità di poter discutere, ritengo da persona responsabili che noi non dobbiamo stabilire oggi se siamo o no a favore. Abbiamo delle preoccupazioni, io nella mia considerazione ho detto questo, citando anche delle norme e delle leggi che sono vigenti ancora oggi, per richiamare l'attenzione alla riflessione. In Commissione siamo aperti, audiremo anche esperti e tecnici che ci illumineranno nelle nostre conoscenze e valuteremo la tematica in quella circostanza, riportandola in Consiglio con le dovute precauzioni e conoscenze per metterci in condizione di dire: votiamola, non votiamola o votiamola a certe condizioni.
Vorrei anche chiarire sul rinvio, ero d'accordo con il Consigliere Ciccioli nel rinviare da parte del Consigliere Santarelli la sua mozione, perché non aveva più senso votare per il referendum, con la nostra mozione approvata si può aprire e iniziare un percorso per poi andare in Commissione, su questo come gruppo Lega sono disponibile. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ausili.
Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Mi sia concesso anzitutto di ringraziare tutti i Consiglieri che sono intervenuti e ringrazio per il prezioso intervento anche l'Assessore Aguzzi.
È chiaro che questa proposta che è arrivata da alcuni Consiglieri del Partito Democratico, di una maggiore discussione all'interno di altre sedi, come potrebbe essere quella della Commissione, noi l’abbiamo soppesata, però riteniamo che un approfondimento, magari anche in Commissione, possa e debba essere fatto sugli strumenti alternativi all'area marina protetta, da usarsi in questo caso, ad esempio, su quello della zona di tutela biologica o su altri strumenti.
Tuttavia, è evidente che è nelle facoltà di questa maggioranza esprimere sin da ora una contrarietà all'area marina protetta del Conero, anche perché per esprimerla non usiamo nessun atteggiamento sprovveduto o di faciloneria, come è stata evocata da qualcuno, anche perché la discussione sull'area marina protetta del Conero dura da 20 anni. Molti protagonisti di questa maggioranza hanno partecipato a questo dibattito, anche con un ruolo da protagonisti, quindi credo nostra facoltà e diritto esprimere sin da subito una contrarietà allo strumento giuridico dell'area marina protetta e rinviare, come d'altronde si evince dal secondo punto del dispositivo della nostra mozione, alla Commissione un approfondimento fatto insieme, costruttivo, circa il diverso strumento giuridico da utilizzarsi per addivenire all'obiettivo comune della visione del nostro ambiente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, a nome del gruppo a cui appartengo, il Movimento 5 Stelle, dichiaro che voteremo contro questa mozione presentata dalla maggioranza.
Al di là del fatto che non siamo per niente convinte che sia giusto esprimere una posizione di contrarietà al riconoscimento dell'area marina protetta che interessa i tre Comuni in oggetto, conveniamo con il capogruppo del Partito Democratico che sarebbe servita probabilmente a tutti una maggiore informazione e l'organo deputato avrebbe potuto benissimo essere la III Commissione, ma la cosa che più ci lascia interdette è la modalità con cui è stato presentato questo atto. Il giochetto della mozione di maggioranza che va a coprire quella dell'opposizione ormai lo conosciamo tutti, ma se come maggioranza lo mettete in pratica in uno dei primi Consigli, non so che cosa possiamo aspettarci da qui ai prossimi 5 anni.
Penso che sarebbe stato auspicabile il ritiro di entrambe le mozioni e un giusto e doveroso approfondimento, magari arrivando anche a delle convergenze nell'apposita Commissione. Secondo me sarebbe stata la cosa più giusta da fare, però vedo che da parte della maggioranza c'è questa corsa ad arrivare alla votazione, noi non ci stiamo, non ci piace questo metodo di lavoro, è giusto che ve lo diciamo subito, con i primi segnali, votando contro questa mozione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.
Andrea ANTONINI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Bilò che mi dà la possibilità di parlare a nome del gruppo Lega per esprimere il nostro voto favorevole a questa mozione.
Voglio aggiungere due considerazioni, anche in qualità di Presidente della III Commissione, nella quale metteremo all'ordine del giorno una discussione proprio sul tema che stiamo trattando.
Voglio dire ai componenti, ai colleghi della minoranza, che adesso tutti si accorgono e dicono che è giusto portare questa mozione in Commissione, avremmo potuto fare un percorso inverso, senza passare in Aula, visto che era così importante portarla in Commissione si poteva portare direttamente lì e questa strumentalità di cui la Consigliera Ruggieri in un certo senso accusa la maggioranza, io la rispedisco tranquillamente al mittente, perché mi sembra esattamente il contrario, si è voluti venire qui in Aula per proporre un qualcosa senza….
(intervento fuori microfono)
PRESIDENTE. Volevo farle terminare il suo intervento, ma la dichiarazione di voto viene espressa da uno per gruppo.
Andrea ANTONINI. Sono intervenuto a nome della Lega.
PRESIDENTE. Per la Lega è già intervenuto il Consigliere Bilò, siamo in dichiarazione di voto, lei concluda l’intervento, poi, lo ripeto, la norma regolamentare a cui ci dobbiamo attenere prevede che la dichiarazione di voto sia uno per gruppo. Prego.
Andrea ANTONINI. Per rispetto del lavoro mi fermo qui, tanto sono stato chiaro.
PRESIDENTE. Torno a ribadire, volevo farlo al termine di questo intervento, in dichiarazione di voto, su ogni punto all'ordine del giorno, i gruppi possono partecipare attraverso l'espressione di un loro componente, che dichiara il voto di tutto il gruppo. Questo è quello che dobbiamo fare.
Mozione n. 17. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 12
ad iniziativa dei Consiglieri Bilò, Lucentini, Antonini, Biondi, Cancellieri, Marinelli, Menghi, Serfilippi, Rossi, Marcozzi, Pasqui, Latini, Ciccioli, Putzu, Assenti, Ausili, Baiocchi, Borroni, Leonardi
“Collegamenti con le Marche per facilitare la fruibilità del territorio regionale da parte di viaggiatori e turisti internazionali”.
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 12 a firma dei Consiglieri Bilò, Lucentini, Antonini, Biondi, Cancellieri, Marinelli, Menghi, Serfilippi, Rossi, Marcozzi, Pasqui, Latini, Ciccioli, Putzu, Assenti, Ausili, Baiocchi, Borroni, Leonardi.
Ha la parola il Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Chiedo il rinvio della mozione al prossimo Consiglio in quanto preferirei che fosse presente il Presidente Acquaroli, che ha la delega al turismo, vorrei discuterla alla presenza del Presidente. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Rinvio della mozione n. 12. Lo pongo in votazione
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ora dobbiamo fare una serie di votazioni per l'iscrizione all'ordine del giorno di 2 proposte di atto amministrativo e di 2 proposte di legge, com'è stato condiviso questa mattina alla Conferenza dei Presidenti del gruppo.
Apro la votazione punto per punto.
Iscrizione proposta di atto amministrativo n. 3. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)
La proposta di atto amministrativo n. 3 viene iscritta al punto 3 bis dell’ordine del giorno.
Iscrizione proposta di legge n. 366. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)
La proposta di legge n. 366 viene iscritta al punto 3 ter dell’ordine del giorno.
Iscrizione proposta di atto amministrativo n. 1. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)
La proposta di atto amministrativo n. 1 viene iscritta al punto 3 quater dell’ordine del giorno.
Proposta di legge n. 5. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)
La proposta di legge n. 5 viene iscritta al numero 3 quinquies dell’ordine del giorno.
A questo punto l’Assemblea legislativa regionale va avanti con la trattazione della proposta di atto amministrativo n. 3. Convoco la I Commissione per l’esame degli emendamenti, che poteva essere presentati dai Consiglieri fino alle ore 10,00.
Convoco, quindi, la I Commissione affinchè si riunisca per l’esame degli emendamenti.
Proposta di atto amministrativo n. 3
ad iniziativa dell’Ufficio di Presidenza
“Assestamento del bilancio di previsione finanziaria 2020/2022 dell’Assemblea legislativa regionale”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 3 dell’Ufficio di Presidenza.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore Consigliere Pasqui.
Gianluca PASQUI. Grazie Presidente. Signori Consiglieri ed Assessori, com’è noto il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi” a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 9, n. 42, al comma primo e secondo dell'articolo 67 dispone espressamente che le Regioni, sulla base delle norme dei rispettivi Statuti, assicurano l'autonomia contabile del Consiglio regionale nel rispetto di quanto previsto dal decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213 e dei principi contabili stabiliti dal presente decreto riguardanti gli organismi strumentali.
Per quanto concerne la nostra Regione la disposizione a cui fare riferimento è l'articolo 18 della legge statutaria 8 marzo 2005, n. 1. ‘Statuto della Regione Marche’, la quale, riconoscendo all'Assemblea legislativa regionale piena autonomia funzionale, organizzativa e contabile, comma primo, prevede che il bilancio dell'Assemblea legislativa stabilisce le risorse necessarie per il proprio funzionamento, tanto che il relativo fabbisogno costituisce spesso obbligatoria nell'ambito del bilancio della Regione, comma terzo.
Il comma quinto, del citato articolo 18 dello Statuto, poi, dispone espressamente che il bilancio è approvato dall'Assemblea legislativa e specifica che la relativa proposta è di competenza dell'Ufficio di Presidenza ed anche l'articolo 15, comma primo, lettera b) del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell'Assemblea legislativa regionale delle Marche dispone ulteriormente che l'Ufficio di Presidenza approva annualmente la proposta di bilancio.
Si ritiene pertanto che anche la proposta di assestamento del bilancio debba seguire l'iter di approvazione delineato dalla normativa su richiamata per l'atto di bilancio ed essere presentata all'Assemblea legislativa regionale per la sua approvazione definitiva.
In particolare, l'assestamento di bilancio è disciplinato dall'articolo 50 del D.Lgs. 118/2011, secondo il quale con esso si dà atto del permanere degli equilibri generali di bilancio, viene indicato il risultato economico dell'esercizio precedente e della consistenza dei residui attivi e passivi, nonché del fondo pluriennale vincolato e della giacenza iniziale di cassa, secondo gli esiti del rendiconto dell'esercizio finanziario precedente.
E’ all'interno del descritto quadro ordinamentale, nel rispetto di quanto stabilito dal comma secondo dell'articolo 67 del D.Lgs. 118/2011, a norma del quale il Consiglio regionale adotta il medesimo sistema contabile e gli schemi di bilancio e di rendiconto della Regione, adeguandosi ai principi contabili generali e applicati ed allegati al precedente decreto, che è stata elaborata la proposta di atto amministrativo che oggi l'ufficio di Presidenza presenta all'Assemblea legislativa.
Pertanto, l'Assemblea legislativa regionale quest’oggi con l'approvazione della proposta di atto amministrativo di assestamento del bilancio di previsione finanziario 2020/2022 prevede: all'aggiornamento dell'ammontare dei residui attivi e passivi in conformità a quelli risultanti dal rendiconto per l'esercizio finanziario 2019, già approvato con la deliberazione amministrativa n. 112 del 23 giugno 2020; all'aggiornamento dell'ammontare della giacenza di cassa risultante alla chiusura dell'esercizio finanziario 2019; alla determinazione definitiva della consistenza del fondo pluriennale vincolato; alla destinazione della quota libera del risultato di amministrazione.
Nello specifico, dalle risultanze contabili rappresentate ed approvate nel rendiconto relativo all'esercizio finanziario 2019, richiamato, risulta un saldo di amministrazione positivo pari ad euro 1.505.641,19 così composto: euro 284.504,05 di avanzo vincolato derivante da entrate derivanti dai trasferimenti dell'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni per le funzioni delegate al Corecom Marche, in merito con l'assestamento si rivede l'iscrizione nel bilancio di previsione finanziario della quota vincolata per ottemperare a quanto indicato dal Collegio dei revisori dei conti della Regione Marche, con la relazione sul Rendiconto stesso, rilasciata in data 13 giugno 2020 nel seguente modo.
L'importo risulta in entrata nell'avanzo vincolato, in uscita è iscritto invece al capitolo 10.11.40/19 ‘Altri beni di consumo per le funzioni delegate del Corecom’.
Euro 129.960 di avanzo accantonato per le indennità di fine mandato, spettanti per legge ai Consiglieri regionali, in merito, con l'assestamento, nell'elenco delle risorse accantonate, confluiscono nell'importo complessivo di euro 140.960.
Euro 20.000 riferiti al fondo contenzioso per spese legali su contenziosi in atto.
Euro 1.080.177,14 di avanzo libero da versare alla Regione per il completamento dei lavori di adeguamento del Palazzo delle Marche, alle disposizioni della vigente normativa antincendio per il completamento dei lavori di manutenzione straordinaria del medesimo Palazzo delle Marche.
A seguito poi del riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi, approvato in data 27 aprile 2020, con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 901, risulta che l'ammontare dei residui attivi da riportare nel bilancio di previsione finanziario 2020/2022, annualità 2020, è pari ad euro 3.455,14.
L'ammontare dei residui passivi da riportare nel bilancio di previsione finanziario 2020/2022, annualità 2020, è pari ad euro 665.636,78.
I dati risultanti dal rendiconto relativo all'esercizio finanziario 2019, iscritti nello stato di previsione dell'entrata del bilancio di previsione finanziario 2020/2022 assestato esercizio 2020, sono euro 4.391.920,77 relativi al fondo di cassa all’1 gennaio 2020; euro 2.224.097,94 relativi al fondo pluriennale vincolato concernente obbligazioni in scadenza nell'esercizio 2020, interamente di parte corrente.
Quanto alle variazioni nelle missioni e programmi del bilancio di previsione finanziario 2020/2022, premesso che non risulta alcuna variazione agli stanziamenti relativi alle annualità 2021/2022, con l'assestamento ci si è limitati ad apportare le modifiche concernenti l'obbligata variazioni in aumento per l'anno 2020, al capitolo 10.1101/15 ‘Restituzione delle somme per rinuncia al trattamento previdenziale’, articolo 7 ter, legge regionale 23/95, missione 1, programma 1 della somma di euro 4.375.950 per effetto del trasferimento operato dalla Giunta regionale sulla base dei conteggi risultanti dalle richieste di rinuncia pervenute in mera attuazione all'articolo 9 della legge regionale 11 nel 2020 e si è provveduto poi ad apportare le modifiche concernenti le variazioni in diminuzione per l'anno 2020, sulla base delle economie di spesa operate dalle strutture assembleari nel corso dell'anno 2020, caratterizzato, come a tutti noto, da una congiuntura del tutto eccezionale, quale l'emergenza sanitaria che viviamo in ragione dell'epidemia pandemica da Covid 19, che ha profondamente inciso anche sulle attività ordinarie e sulle priorità di intervento dell'Assemblea legislativa regionale delle Marche, per un importo complessivo pari ad euro 700.000.
Infine, con le operazioni di assestamento, anche le spese in conto capitale diminuiscono per un importo pari ad euro 13.100, in ragione delle economie registrate per mancato acquisto di apparati di telecomunicazione, programma 3.8, nonché di immobili e scaffalature per la biblioteca, mentre il fabbisogno dell'Assemblea legislativa regionale, comprensivo dei fondi per gli organismi regionali di garanzia, escluso il trasferimento proveniente dall'Agcom per l'esercizio delle funzioni delegate al Corecom, risulta assestato in euro 25.404.605..
Concludendo, signor Presidente e signori Consiglieri ed Assessori, nel dare atto, secondo quanto previsto dall'articolo 50 del D.Lgs. 118/2011, che permangono gli equilibri generali di bilancio, come risulta dal prospetto che allegato alla presente deliberazione sotto la lettera C, ne costituisce parte integrante e sostanziale, rifacendomi in toto a tutti i prospetti che compongono questo assestamento 2020, nonché all'allegata nota integrativa, ciò che rileva sottolineare è che con la presente manovra di assestamento questo neo eletto Ufficio di Presidenza, con senso di responsabilità istituzionale, si fa interprete delle quanto mai impellenti urgenze provenienti dalla comunità marchigiana e dal suo tessuto economico-imprenditoriale sociale, disponendo di riversare nelle casse del bilancio regionale 1.780.177,14 euro derivanti dalle economie oculatamente ottenute dalla gestione del bilancio assembleare per metterle a disposizione di suddette urgenze.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di atto amministrativo n. 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Non essendo ancora conclusa la I Commissione sospendiamo i lavori dell'Aula per alcuni minuti, propongo di riaprirli alle ore 13,30 puntuali.
La seduta è sospesa alle ore 13,11.
La seduta riprende alle ore 14,20
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Chiedo scusa, ma la pausa si è protratta ben oltre il tempo stabilito per varie situazioni relative all'attività della Commissione, in futuro cercheremo di essere tutti quanti più ligi al rispetto delle pause e anche all’attività che nelle more si realizza.
Proposta di legge n. 366
ad iniziativa della Giunta regionale
“Rendiconto generale della Regione per l’anno 2019”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 366 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Con la proposta di legge n. 366 andiamo ad approvare il rendiconto generale della Regione Marche per l'anno 2019, rendiconto previsto e disciplinato dall'articolo 66 del decreto legislativo del 23 giugno 2011, legge 118.
Questo è il rendiconto relativo all'anno 2019 deliberato dalla precedente Giunta, che sarebbe dovuto approdare in Aula qualche mese fa, infatti l'articolo 66 prevede che deve essere approvato entro il 31 luglio dell'anno successivo all'esercizio cui questo si riferisce, lo approviamo oggi perché all'epoca la Corte dei conti ha fatto dei rilievi, e qui apro una parentesi.
Il rendiconto, di cui sono la relatrice di maggioranza, se fosse stato approvato qualche mese fa probabilmente sarei stata la relatrice di minoranza, è il prodotto di una valutazione politica che nasce dalla precedente amministrazione. Lo approviamo oggi poiché sono stati fatti dei rilievi della Corte dei conti in merito a due debiti fuori bilancio: 130.000 euro relativi alla vicenda del Ce.M.I.M., 6.000 euro per l'Osservatorio astronomico. Rispetto a questi due debiti c’è stato il richiamo della Corte dei conti, che ha richiesto di riconoscerli espressamente, osservando la necessità di correggere la procedura relativa.
Inizierei subito con l'analisi dell'articolato in maniera abbastanza veloce, per poi fare alla fine delle considerazioni, visto e considerato che è un atto che non riguarda assolutamente questa amministrazione.
L'articolato si compone di 15 articoli.
L'articolo 1 (Entrate di competenza dell'esercizio finanziario 2019) stabilisce l'ammontare delle entrate accertate nell'esercizio finanziario 2019, di competenza dell'esercizio stesso, come risulta dal conto del bilancio, distinguendo l'ammontare delle entrate riscosse da quelle ancora da riscuotere. Le entrate ammontano a 4.490.949.000 di cui 3.899.185.000 sono state riscosse e 591.763.000 ancora da riscuotere.
L'articolo 2 (Spese di competenza dell'esercizio finanziario 2019) determina l'ammontare delle spese impegnate nell'esercizio finanziario 2019, di competenza dell’esercizio stesso, come risulta dal conto del bilancio, distinguendo sempre l'ammontare delle spese pagate da quelle rimaste da pagare, l'ammontare delle spese impegnate risulta di 4.434.556.179 di cui 3.840.531.100 sono state pagate, sono rimaste da pagare circa 594.000.000.
L'articolo 3 (Riassunto generale delle entrate e delle spese del bilancio di competenza) riassume l'ammontare delle entrate e delle spese di competenza accertate e impegnate nell'esercizio 2019, come risulta dal conto del bilancio. Nell’articolo 3 si distinguono le entrate in: entrate correnti di natura tributaria, trasferimenti correnti, entrate extratributarie, entrate in conto capitale, entrate da riduzione di attività finanziarie, accensione prestiti, anticipazioni da istituto tesorerie/ cassiere, entrate per conto di terzi e partite di giro, per un totale di 4.490.949.340. Le spese sono suddivise in: titolo 1 spese correnti, titolo 2 spese in conto capitale, titolo 3 spese per incremento di attività finanziarie, titolo 4 rimborso di prestiti, titolo 5 chiusura anticipazione ricevute da istituto tesoriere/cassiere, titolo 7 spese per partite di giro, quindi il totale delle spese impegnate risulta essere di 4.434.556.000.
L’articolo 4 (Residui attivi, provenienti dal bilancio di competenza degli anni 2018 e precedenti) e l’articolo 5 (Residui passivi provenienti dal bilancio di competenza degli anni 2018 e precedenti) stabiliscono l'ammontare dei residui attivi e passivi provenienti dal bilancio di competenza degli anni 2018 e precedenti, riaccertati nell'esercizio 2018, come risultano dal Conto del bilancio, distinguendo l'ammontare dei residui riscossi e pagati da quelli rimasti da riscuotere e da pagare alla fine dell'esercizio.
I residui attivi - di cui all’articolo 4 - degli esercizi 2018 ammontano a 2.086.336.000, di cui sono stati riscossi nell'esercizio 2019 767.000.000 circa, quindi, al 31 dicembre 2019 abbiamo ancora da riscuotere 1.319.151.000.
I residui passivi – di cui all’articolo 5 - degli esercizi 2018 e precedenti, rideterminati alla chiusura dell'esercizio finanziario 2019, ammontano a 1.741.194.000 di questi sono stati pagati nell'esercizio 2019 776.000.000 circa, quindi, rimangono da pagare al 31 dicembre 2019 964.578.000.
L'articolo 6 (Residui attivi provenienti dalla gestione di competenza e dei residui alla chiusura dell'esercizio finanziario 2019) e l'articolo 7 (Residui passivi provenienti dalla gestione di competenza e dei residui alla chiusura dell'esercizio finanziario 2019) determinano l'ammontare dei residui attivi e passivi provenienti dalla gestione di competenza e dei residui alla chiusura dell'esercizio finanziario 2019, come risulta dal conto del bilancio. I residui attivi provenienti dal bilancio di competenza alla chiusura dell'esercizio finanziario 2019 sono stabiliti dal rendiconto generale, somme da riscuotere sui residui provenienti dal bilancio di competenza 2019 circa 591.000.000, somme da riscuotere 1.319.000.000, per un totale di residui attivi al 31 dicembre 2019 pari a 1.910.000.000.
L'articolo 7 riguarda i residui passivi, sono rimasti da pagare sulle spese impegnate per la competenza propria dell'esercizio 2019 594.000.000, somme rimaste da pagare sui residui provenienti dal bilancio del 2018 e anni precedenti circa 964.000.000, quindi, i residui passivi al 31 dicembre 2019 ammontano a 1.558.603.000.
L'articolo 8 (Riassunto generale delle entrate e delle spese del bilancio di cassa) riassume i risultati del bilancio di cassa, evidenziando il totale delle somme riscosse nell'anno 2019, suddivise per titoli e il totale delle somme pagate suddivise per aree. Quindi, abbiamo le seguenti riscossioni: titolo 1 - entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa, titolo 2 - trasferimenti correnti, titolo 3 - entrate extratributarie, titolo 4 - entrate in conto capitale, titolo 5 - entrate da riduzione di attività finanziarie, titolo 6 - accensione prestiti, titolo 7 - anticipazioni da istituto tesoriere, titolo 9 - entrate per conto terzi, totale riscossioni pari a 4.666.370.000. I pagamenti sono così divisi: titolo 1 - spese correnti, titolo 2 - spese in conto capitale, titolo 3 - spese di incremento di attività finanziarie, titolo 4 - rimborso di prestiti, titolo 5 - chiusura anticipazioni ricevute da istituto tesoriere/cassiere, titolo 7 - spese per partite di giro, per un totale di pagamenti pari a 4.617.147.000.
L’articolo 9 (Determinazione della giacenza di cassa presso il tesoriere al 31 dicembre 2019) stabilisce l'ammontare delle disponibilità di cassa accertate alla chiusura dell'esercizio 2019 in base alle risultanze del bilancio di cassa, come risultano dal conto del bilancio, quindi abbiamo il fondo di cassa all'inizio dell'esercizio di 373.397.000, le riscossioni di 4.666.370.000, meno i pagamenti che ammontano a 4.617.000.000 per una disponibilità di cassa al 31 dicembre pari a 422.000.000.
L'articolo 10 (Determinazione dei saldi dei conti correnti accesi presso la Tesoreria centrale dello Stato) definisce l'ammontare delle disponibilità dei conti correnti accesi presso la Tesoreria centrale dello Stato intestati alla Regione Marche, per un totale, qui non li elenco, pari a 393.602.000.000.
L'articolo 11 (Determinazione del risultato di amministrazione) determina il risultato di amministrazione alla chiusura dell'esercizio 2019, come risulta dal conto del bilancio: fondo di cassa all'inizio dell'esercizio di 373.397.000, fondo di cassa presso il tesoriere al termine dell'esercizio di 422.620.000, residui attivi per 1.910.000.000, i residui passivi per 1.558.000.000 e a questi vanno tolti i fondi pluriennali vincolati per le spese correnti e in conto capitale e per l'incremento delle attività finanziari, abbiamo, quindi, un risultato di amministrazione pari a 654.871.127. La parte disponibile del risultato di amministrazione negativa per euro 151.554.000 è interamente coperta dal debito autorizzato e non contratto.
L'articolo 12 (Conto economico e stato patrimoniale) stabilisce il risultato economico dell'esercizio e la consistenza patrimoniale attiva e passiva dal 1 gennaio 2019 e al 31 dicembre 2019. Non elenco tutte le poste, le immobilizzazioni, attivo circolante.
L’articolo 13 prevede la sostituzione del vincolo di quote di avanzo vincolato di amministrazione.
Abbiamo anche l'articolo 12 bis (Rendiconto consolidato) che recita: “E’ approvato il rendiconto consolidato della Regione Marche per l'esercizio finanziario 2019, secondo le risultanze riportate negli allegati da w) a w27).
L'articolo 14 approva l’istituzione e la denominazione del capitolo di entrata necessario a consentire l'accertamento e la riscossione delle entrate non previste in bilancio, si tratta di donazioni a favore dei territori delle Marche colpiti dal sisma.
L'articolo 14 bis riguarda il riconoscimento dei due debiti fuori bilancio. Al fine di recepire nel rendiconto del 2019 le osservazioni della Corte dei conti, si riconoscono due debiti fuori bilancio: euro 130.000, inerenti il debito nei confronti della società Interporto Marche per il rimborso delle spese di liquidazione della società Ce.M.I.M., ed euro 6.197, inerente il debito nei confronti del Centro di ecologia e climatologi osservatorio geofisico sperimentale società consortile a responsabilità limitata in liquidazione per le quote sociali relative agli anni 2015 e 2018.
L'articolo 15, che approva il rendiconto generale della Regione per l'anno 2019, è comprensivo di tutti gli allegati previsti dalla normativa nazionale e regionale.
Ho fatto un un'esposizione dell'articolato, avevo detto che avrei fatto delle considerazioni, quindi, mi accingo a farle.
Su questo rendiconto, frutto della precedente amministrazione, ho evidenziato delle criticità, che anche negli anni passati, quando abbiamo approvato i vari rendiconti 2017, 2018, avevo messo in evidenza.
C'è una problematicità sulla sanità, Assessore Saltamartini, che vede un saldo differenziale tra la mobilità attiva e passiva negativo per quasi 50 milioni di euro. Nel 2015 partivamo con un saldo per la mobilità passiva pari a 26 milioni di euro, addirittura nel corso di questi anni è raddoppiata ed è passata dai 26 milioni nel 2015 a quasi 50 milioni nel 2019. Queste cifre naturalmente non me le invento perché basta andare a vedere il giudizio di parifica della Corte dei conti e le troverete scritte lì. Non ho la relazione dei vari anni, 2015, 2016, 2017, non le ho portate, però vi dico che nel 2015 erano 26 milioni di euro, oggi ci troviamo con un saldo negativo di quasi 50 milioni di euro. Questo significa che i marchigiani preferiscono non curarsi nelle Marche ed andare fuori regione, ma questo comporta oneri che invece di essere pagati alle altre Regioni potevano essere investiti nel nostro territorio. Questa criticità l’avevo messa in evidenza più volte negli anni passati, mettendo nero su bianco, con i numeri e non con le chiacchiere, ma naturalmente la minoranza è sempre stata inascoltata, quindi la mobilità nel tempo è raddoppiata, le liste d'attesa e gli investimenti non sono stati realizzati. Nel 2015, quando ha vinto l'amministrazione Ceriscioli, era stato detto che l'Ospedale di Fermo sarebbe stato realizzato con 70 milioni di euro. Allora mi ero chiesta: “Ma come si fa a progettare tutti questi ospedali con delle cifre importanti?” Ricordo che all'epoca, nel 2014, l’amministrazione Spacca aveva lasciato un tesoretto di quasi 200 milioni di euro e nel 2015 la gestione complessiva del Servizio sanitario regionale aveva un risultato positivo per 60 milioni, nel 2019, Assessore, c'è addirittura una perdita che ammonta a 2.410.000 euro, tutto certificato dalla Corte dei conti.
Quindi, noi abbiamo una mobilità passiva che è raddoppiata, questo è quello che voi avete lasciato in eredità, che è passata da 26 milioni a 48,8 milioni, una perdita per gli esiti della gestione complessiva del Servizio sanitario regionale pari a 2.410.000 euro, mobilità passiva e liste di attesa e investimenti non possono essere realizzati ed inoltre una perdita. Questo è quello che noi ereditiamo, Assessore, nell'ambito sanitario.
Noi con senso di responsabilità approveremo questo rendiconto, che non ci appartiene, nel quale ci sono tante, ma tante criticità, che l’amministrazione precedente ci ha lasciato in eredità.
Noi abbiamo vissuto una crisi economica senza precedenti, i problemi legati al sisma, la pandemia e un lascito dell'amministrazione precedente non ci favorisce sicuramente, quindi, con senso di responsabilità, voteremo questo atto, che però non ci appartiene e con criticità notevoli. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie Presidente. Il rendiconto generale della Regione ed il rendiconto consolidato della Giunta/Assemblea legislativa che esaminiamo oggi costituiscono la fotografia della gestione delle attività svolte dall'Amministrazione della Regione durante l'anno 2019, sulla base della programmazione e delle decisioni prese dalla Giunta regionale a guida del Partito Democratico.
Le decisioni politiche ed amministrative che sottendono i risultati di gestione confluiti nel rendiconto sono state quasi sempre criticate dal Movimento 5 Stelle ed hanno prodotto un quadro di risultati che non ci soddisfa, pertanto non possiamo, come gruppo consiliare, esprimere un voto favorevole.
I numeri del rendiconto sono già stati esposti in modo esauriente nella Commissione consiliare dai responsabili dei Servizi finanziari della Regione e dall'Assessore competente e oggi in Consiglio dalla Consigliera che mi ha preceduto, pertanto, voglio sottolineare solo le maggiori criticità.
Nella premessa della relazione sulla gestione si parla di diminuzione della pressione fiscale, di innovazione e semplificazione amministrativa, di contenimento della spesa, di mantenimento dell'equilibrio dei conti, di attuazione delle scelte fondamentali del programma di mandato, a nostro modesto parere, al contrario, non risulta che questi obiettivi enunciati siano stati raggiunti.
In particolare, per quanto riguarda la riduzione della pressione fiscale, i risultati sono stati irrisori e vi faccio alcuni esempi: l'esenzione del bollo per le auto ibride, ad idrogeno, per gli anni 2017, 2018 e 2019, auto quasi inesistenti nel nostro panorama nazionale e per questa esenzione è stato previsto un minore introito di circa 200.000 euro, quindi parliamo di un'inezia; l'esonero della tassa concessione abilitazione venatoria per il primo anno, anche qui parliamo di una tassa di 84 euro, con una riduzione è di 7 mila euro l'anno; l'abolizione della tassa regionale sulla benzina, una scelta obbligata, non è certo una scelta politica, visto che è stata dichiarata illegittima.
Per quanto riguarda la riduzione della spesa, sinceramente ne avremmo fatto a meno, visto le carenze emerse nei servizi di competenza regionale, in primo luogo la sanità.
Bisogna inoltre rilevare che pur nel rispetto degli equilibri di legge relativi alla gestione del bilancio annuale, la Giunta regionale uscente lascia una situazione finanziaria di disavanzo per 151,5 milioni di euro, solo di poco inferiore ai 155,9, relativi al rendiconto 2018. Questo fardello, riportato a bilancio tra le spese nel 2020, incide negativamente sulla capacità di spesa dell'ente. Al contrario, la possibilità di utilizzare un avanzo di amministrazione avrebbe consentito di affrontare con maggiore tranquillità situazioni di emergenza come quella che stiamo vivendo.
E’ vero che ai sensi dei commi 937 e 938 della legge del 30 dicembre 2018, n. 145, le Regioni possono autorizzare spese di investimento, con il cosiddetto ‘debito autorizzato e non contratto’, anche solo per far fronte a esigenze effettive di cassa, però, si tratta pur sempre di un aumento di indebitamento che, se non opportunamente controllato, potrebbe portare negli esercizi futuri riflessi negativi in termini di capacità di spesa.
Va inoltre sottolineato che la Giunta ha utilizzato la facoltà di svincolare una parte dell'avanzo di amministrazione vincolato a specifiche destinazioni, come concesso dall'articolo 109, comma 1 ter, del decreto legge 18/2020, per un importo di 70.792.236 euro e sono stati fatti ben 3 emendamenti per arrivare a questa cifra. Su questo punto non sono affatto chiari i criteri utilizzati per la scelta dei fondi che sono stati svincolati, infatti, come affermato in Commissione, molti di questi fondi erano destinati a finanziare interventi programmati e finanziati recentemente che sono stati cancellati o ridotti, tra questi ci sono interventi importanti: 1,6 milioni caccia e pesca, 1,1 milioni agricoltura, 670 mila infanzia, 1,7 milioni di efficienza energetica, 3,8 milioni sviluppo rurale, 4 milioni diritto allo studio, 4 milioni lavoro e altre voci 4, 2,5 milioni imprese, 1,9 milioni trasporto ferroviario.
Siamo fiduciosi che gli uffici abbiano attentamente individuato i criteri utilizzati per lo svincolo di tali risorse ed il rispetto delle disposizioni previste dal decreto, ma siamo molto critici sulle modalità con cui tali fondi sono stati utilizzati nel corso del 2020, non sempre in conformità con le finalità emergenziali previste dalla legge, ovvero la contribuzione al sistema economico ai fini di alleviare gli effetti diretti ed indiretti della pandemia da Covid 19. Solo per fare un esempio, cosa c'entra con la contingente emergenza Covid la designazione di 2 milioni di euro per il Palascherma di Jesi? E i 500 mila euro sempre a Jesi per il ponte San Carlo? E ancora i 16 milioni di euro per il project financing dell'ospedale unico provinciale di Pesaro?
Queste sono risorse che, al contrario di quanto previsto dalla legge, sono state tolte e non aggiunte alla gestione dell'emergenza.
Per quanto riguarda la programmazione comunitaria, l'utilizzo dei fondi europei è deludente, in quanto risulta una ridotta capacità di impiego rispetto a quelli disponibili, Por Fesr 64% di impieghi rispetto alla dotazione, Por Fse 45% di impieghi rispetto alla dotazione.
In merito alla spesa sanitaria, le nostre critiche riguardano anche, oltre a ciò che ha detto la Consigliera Marcozzi, l'allocazione delle risorse, che ha penalizzato la diffusione territoriale dei servizi sanitari e le relative strutture di ricovero e cura, decisioni politiche che abbiamo pagato nei momenti più acuti della crisi pandemica.
Il giudizio di parifica della Corte dei conti presenta una riserva in merito a due debiti fuori bilanciom che non erano stati sottoposti dalla Giunta all'esame del Consiglio regionale per il loro riconoscimento, fatto che è stato giudicato dalla Corte dei conti come grave irregolarità, peraltro, uno di questi debiti fuori bilancio è di un importo significativo (130 mila euro per trasferimento ad Interporto del rimborso delle spese di liquidazione Ce.M.I.M.). Oggi discuteremo l'emendamento della maggioranza che dovrebbe sanare queste irregolarità.
Per quanto riguarda la gestione del terremoto anche la Corte dei conti mette in evidenza notevoli ritardi e incertezze, in particolare per interventi sull'emergenza abitativa e per l'edilizia scolastica. La Corte sollecita l'amministrazione regionale e gli uffici preposti a svolgere in maniera più incisiva un ruolo effettivo di coordinamento e “di cabina di regia”.
Inoltre, da un punto di vista amministrativo, viene rilevata la mancanza del regolamento di contabilità aggiornato con le previsioni normative del D.Lgs. 118/2011.
Quindi, per i suddetti motivi, come ho preannunciato, non possiamo esprimere un voto favorevole all’approvazione del rendiconto 2019 oggi in discussione. In considerazione del fatto che la mancata approvazione del rendiconto sarebbe un fatto traumatico per la gestione della Regione e i cittadini sarebbero i primi a farne le spese, come capogruppo consiliare annuncio il nostro voto di astensione alla legge di approvazione del rendiconto 2019.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Intervengo da seduto, perché è impossibile parlare con la mascherina, colleghi, non so voi, ma io faccio molta difficoltà.
Innanzitutto, va evidenziato che il rendiconto è stato parificato dalla Corte dei conti, la nostra amministrazione ha avuto cinque parifiche negli anni precedenti, senza alcuna riserva di sorta. Quest'anno ci sono state due riserve formali, possiamo dire, una su un debito di 130 mila euro per l’ ex Ce.M.I.M.e una di 6 mila euro per il Centro di climatologia di Macerata.
Capite che su un bilancio di 4 miliardi non sono cifre esagerate, tra l'altro, ripeto, il rilievo è stato soltanto di carattere formale perché noi la copertura di questi importi l’avevamo prevista, ma secondo la Corte dei conti bisognava procedere con il riconoscimento del debito fuori bilancio, anziché con la copertura ordinaria con la quale avevamo proceduto. Questo è il rilievo formale, tant'è vero che il Procuratore regionale della Corte dei conti ha aderito e sostenuto la nostra tesi giuridico-contabile, che poi è stata disattesa dalla Corte, ne prendiamo atto, ed oggi ci sono degli emendamenti che vanno nella direzione di recepire quanto indicato.
Quindi, un giudizio di fatto di piena parificazione, che si svolge con le forme del contenzioso e con tutte le garanzie di controllo, però il rendiconto non è soltanto un atto contabile, ma è soprattutto un fatto ed un atto politico, ed ha ragione la relatrice di maggioranza Consigliera Marcozzi quando dice: “Questo non è un atto di questa amministrazione”. Certo, questo è un atto dell'amministrazione precedente, un atto politico e anche l'occasione per verificare se gli obiettivi che ci si era prefissi con il bilancio di previsione sono stati conseguiti, ed io direi proprio di sì.
Innanzitutto, il rendiconto 2019, e questo lo dice la Corte, conferma la solidità del bilancio regionale, i suoi aspetti qualificanti possono sintetizzarsi innanzitutto nel rispetto della normativa sul pareggio di bilancio e sugli equilibri di bilancio, nel rispetto della normativa sulla tempestività dei pagamenti e su una gestione positiva della liquidità, sono stati sempre onorati i pagamenti verso i fornitori e verso gli altri livelli di Governo, senza dover ricorrere mai a forme di anticipazioni di cassa, onerose per l'ente, con significativi risparmi sul fronte della spesa per interessi passivi.
Questo bilancio è la conferma della politica di riduzione del debito non episodica, ma strutturale, come prioritaria politica di bilancio. Vorrei dire che durante la nostra amministrazione, perché di questo parliamo, dal 2015 al 2019 il debito regionale è stato ridotto di oltre il 30%, anche nel 2019 è proseguita l'azione di riduzione del debito autorizzato e non contratto, obiettivo primario perseguito e realizzato dall'amministrazione nei diversi anni, ad essa si affiancano la mancata contrazione di nuovo debito e l'assenza del ricorso a qualsiasi forma di provvista finanziaria onerosa per l’ente.
Il debito autorizzato e contratto a fine 2019 si è attestato su 151 milioni, con una riduzione di 4 milioni rispetto al 2018 e di ben 232 milioni rispetto all'anno 2015, quando il medesimo dato era pari a 384 milioni.
C'è stata la conferma del percorso di graduale e significativa riduzione della pressione tributaria a titolarità regionale, ci sono le esenzioni per il bollo auto per nuove auto ibride, benzian/elettrica, gasolio/elettrica, benzina/idrogeno, che tra l'altro questa è anche una scelta politica, al di là dei risparmi per i contribuenti, perché queste auto sono passate dalle 300 immatricolazioni, adesso potrei sbagliare qualche decina di unità, prima della misura ad oltre 1.000 dopo la misura, quindi con quell'operazione non solo abbiamo gravato meno sui contribuenti, ma abbiamo fatto anche una politica ambientale in questa direzione, così come l'esonero del bollo auto per i veicoli del volontariato per la protezione civile su tutto il territorio regionale, qui vedo tanti Sindaci, tante realtà si sono avvalse di questa misura che vale, se non vado errato, circa 500 mila euro. È stata ricordata la tassa di concessione regionale per l'abilitazione venatoria, sarà anche poca cosa, ma comunque è un ulteriore elemento di riduzione, come l'azzeramento delle aliquote Irap per le imprese di nuova costituzione, che è stata pure prevista nel corso dell'anno 2019, come in tutti gli anni, è una misura che vale circa 4 milioni di euro l'anno, poi la soppressione dell'imposta regionale sulla benzina a decorre fin dall’1 novembre 2018, che noi abbiamo fatto e abbiamo fatto tempestivamente prima ancora di esserne obbligati. C'è stato l’aumento dell'aliquota Irpef regionale per i redditi fino a 15.000 euro e non c'è stato nessun aumento dell'aliquota regionale per i redditi fino a questa cifra nelle Marche e ci sono aumenti molto contenuti per i redditi superiori.
C'è un dato, lo voglio dire alla Capogruppo del Movimento 5 Stelle, e questi sono dati nazionali, del Ministero delle finanze, del Mef, l'aliquota media di addizionale Irpef nella nostra Regione è di 330 euro pro-capite, contro una media nazionale di 420 euro, che quindi ci posiziona ad un alto livello. Pensate ad esempio, per dire una cifra, nel Lazio è di 620 euro, in Piemonte è di 530 euro, da noi è 330 euro. Tra l'altro, è di qualche anno fa, importanti riviste economiche ponevano la Regione Marche ai primi posti nel rapporto tra tassazione e qualità dei servizi erogati e la solidità del bilancio regionale è attestata anche da agenzie di rating come Fitch, quindi agenzie esterne.
Nel contempo, oltre alla riduzione dell'indebitamento e al perseguimento della graduale riduzione della pressione fiscale, noi abbiamo messo in campo anche un importante spesa di investimento al fine di rilanciarla, com'è stato fatto con il bilancio 2019/2021, un rilevante piano di investimenti che ha previsto interventi diretti e indiretti a favore del territorio regionale, opere legate al dissesto idrogeologico, alla viabilità, alla mobilità, all'ambiente e al governo del territorio.
In sanità, anche per l'anno 2019, la Regione ha garantito il proprio posizionamento tra le Regioni di riferimento per la determinazione dei costi e dei fabbisogni standard del settore sanitario.
In sanità, per rispondere alla Consigliera Marcozzi in modo costruttivo, che ha citato ad esempio l’ospedale di Fermo che io conosco bene, proprio l'altro giorno sono stato a vederlo, a visitarlo, ci lavorano circa 150 maestranze, stanno andando avanti a spron battuto, vorrei dire che l’amministrazione Spacca non ci aveva lasciato i soldi, l’ospedale di Fermo l’aveva finanziato per finta, tant'è vero che nel novembre del 2013, dopo che avevamo approvato l'accordo di programma, so bene di che si parla perché ero Presidente della Provincia, tolsero il finanziamento, che di fatto non c'era, era una finzione, inizialmente era previsto con la vendita dei vecchi ospedali.
Noi invece l’abbiamo finanziato veramente con 70 milioni nel primo bilancio 2015, appena siamo arrivati, ed ulteriori 30 milioni di euro nell'ultimo bilancio 2020/2022, in quello scorso, così come abbiamo finanziato il Salesi, così come abbiamo fatto ripartire e finanziato l’Inrca, così come abbiamo avviato le procedure per gli ospedali unici che adesso legittimamente, secondo me non condivisibilmente, voi state rivedendo.
In questi anni e anche nell’ultimo abbiamo perseguito costantemente l'obiettivo di ottimizzare l'utilizzo del patrimonio immobiliare, valorizzando gli immobili ed anche risparmiando risorse da destinare ai cittadini, come sui fitti passivi dove abbiamo risparmiato circa 3 milioni all'anno. Citavo prima, nel dibattere con l’Assessore Castelli sull'interrogazione, che abbiamo trasferito da subito gli uffici dell'Asur al centro di Ancona, lì abbiamo risparmiato 700 mila euro all’anno, abbiamo ricontrattato l'affitto di questo palazzo, Palazzo Leopardi, e paghiamo molto meno, così tanti altri affitti passivi che abbiamo dismesso.
Abbiamo valorizzato il patrimonio, nonostante le grandi difficoltà del mercato immobiliare abbiamo proceduto a vendite per oltre 3.064.000 euro. In questi anni abbiamo messo in campo delle permute importanti per la valorizzazione, ne abbiamo parlato stamattina, quella tra l’Asur e la Regione Marche per Palazzo del Mutilato e l’ex Crass, il recupero dell’immobile di via Cialdini, che era occupato abusivamente, l’abbiamo recuperato e restituito alla città capoluogo, la permuta dell'immobile di Via Fratelli Zuccari, un centro sportivo che gestirà il Comune di Ancona perché la Regione Marche non ha tra le sue finalità la gestione degli impianti sportivi, con l’ex caserma Fazio, che sarà adibita a studentato. L'operazione che abbiamo fatto con il Sindaco di Tolentino, l'hotel Marche era abbandonato a se stesso, l’abbiamo ceduto al Comune con un accordo di programma affinché possa essere valorizzato, così come abbiamo fatto con l'ente Fiera di Civitanova Marche, l’arco sul mare è stato possibile grazie ad un'operazione di questa amministrazione regionale, se vogliamo mia insieme all'allora Sindaco di Civitanova Marche, azione che è stata valorizzata dalla Corte dei conti in sede di parifica come esempio virtuoso di gestione del patrimonio e di riqualificazione urbana, l’abbiamo fatto lì e l'abbiamo ripetuta a Tolentino.
Tutto questo siamo riuniti a farlo in un contesto emergenziale nel quale abbiamo dovuto operare in questi anni, dovuto ai terremoti, alla pandemia, al crac di Banca Marche con la crisi del credito, lo dicevo l'altra volta, all’istanza di fallimento su Aerdorica, alla crisi di Interporto, alla riforma delle Province, alle aree di crisi, noi a questo abbiamo dovuto rispondere.
Il 2019 è stato l’anno che per Aerdorica si è caratterizzato per la ristrutturazione e l'evoluzione del capitale sociale, che oggi per 91,54% è detenuto da una società privata; per l'Interporto è stato avviato un percorso di risanamento, un'infrastruttura che rappresenta un nodo nevralgico per il trasporto delle merci nell'ambito di un sistema logistico territoriale integrato anche da porto ed aeroporto - questo lo dite anche voi tra l'altro nelle vostre linee programmatiche - tutto questo è avvenuto all'interno di un'operazione giuridico-contabile virtuosa, perfetta, validata dalla Commissione europea; poi, la riforma delle province completata, le aree di crisi complesse finanziate.
Finisco, Presidente, mi sia consentito ribadire che noi lasciamo a questa nuova maggioranza, che si è insediata dopo il voto popolare, ed io lascio personalmente al mio successore, all'Assessore Castelli, un bilancio in ordine, sano, virtuoso, gestito, voglio dirlo, da un servizio bilancio molto efficiente, preparato, ben organizzato, che costituisce esso stesso una garanzia per questa Regione.
Un bilancio che all'esito ci ha consentito anche di poter varare la manovra dei 210 milioni di euro, per il sostegno alle famiglie, alle imprese, ai lavoratori, alle nostre comunità duramente colpite dalla pandemia Covid 19.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Intervengo con una valutazione politica, entrerò pochissimo nelle cifre tecniche, di cui la relatrice di maggioranza, Consigliera Marcozzi, ha ampiamente argomentato.
Innanzitutto con dei concetti di fondo, il rendiconto è un documento politico, è l'analisi di ciò che si è fatto dal punto di vista dei numeri, i numeri non mentono, si dice, un'affermazione un po' filosofica, però i numeri sono numeri - poi l'interpretazione degli stessi è un'altra cosa - e dovrebbero fotografare i fatti, i progetti che sono stati realizzati e la loro gestione.
Se fossimo in una circostanza ordinaria, l'ex minoranza, che oggi si trova ad essere maggioranza, dovrebbe sviluppare una polemica politica sulle cose non fatte e sulle cattive gestioni.
Ha avuto la fortuna da certi punti di vista e la sfortuna da altri per il fatto che il Movimento 5 Stelle ha avuto il lusso di dire: “Noi eravamo contro” e qui testimonia tutte le cose che sono state mal fatte, però, dal nostro punto di vista non siamo in una situazione ordinaria, siamo in una realtà straordinaria (la parola straordinario viene da extra ordinario), siamo in una fase di transizione e politicamente significa che istituzionalmente la Giunta, che è stata nominata in seguito alle elezioni regionali, si deve far carico del pregresso. Un'istituzione che protempore ha oggi una maggioranza e degli Assessori e che in passato aveva un'altra maggioranza ed altri Assessori.
Allora faccio una prima argomentazione politica. Mi sarebbe piaciuto, lo dico francamente, sapete che sono un po' polemico di natura, entrare nel merito, però essendo una fase di transizione dobbiamo fare una sorta di amnistia, quando muore il Papa, muore il Re, si fa un’amnistia, qui è morta una maggioranza che è vissuta 25 anni, nella storia della Chiesa ogni 25 anni si fa un Giubileo e sapete che nel Giubileo ci sono le indulgenze, c'è la remissione dei peccati, c’è tutta una storia, per chi è appassionato come me della storia della Chiesa e della religione. Siamo in un'epoca, dopo 25 anni di Giubileo, in cui si somministrano le indulgenze, non dico di un colpo di spugna perché i fatti rimangono sul passato, e si cerca di costruire un nuovo futuro.
Se ci si fa caso, chi è attento, gli articoli di questo atto, di questo rendiconto, tutti i primi 14 articoli sono identici a quelli che sono stati proposti dalla vecchia maggioranza, dall'ex Assessore, che è quello che ha fatto le linee guida, il rendiconto è la somma di quello che c'era prima.
Questa maggioranza ha votato e ha accettato in maniera identica gli articoli 1, 2, 3, fino al 14, solo il quattordicesimo, mi sembra, diventa bis per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio, che sono stati indicati nel giudizio di parificazione dalla Corte dei conti.
Il che significa che ci siamo caricati sulle spalle tutto il pregresso, e di questo non faccio polemica, però qualche cosa brevissimamente dico, noi ci facciamo carico della sanità, siamo soddisfatti della sanità? Assolutamente no, però da quello che è stato detto in campagna elettorale non erano neanche soddisfatti molti partiti che l'hanno sostenuta.
La contrazione eccessiva dei posti letto, che ha prodotto quello che ha prodotto durante l'infezione Covid e non era prevedibile, addirittura sotto le indicazioni delle leggi nazionali ed europee, ci ha portato ad un collasso del sistema: le barelle in fila dentro i pronto soccorsi; le 36 ambulanze arrivate all’Ospedale di Torrette che aspettavano in fila per scaricare i pazienti che a Pesaro non erano stati accolti, io c'ero, sono stato testimone perché lavoravo quei giorni in ospedale a tempo pieno ed ho visto tutto questo; la medicina dei territori collassata; lo svuotamento dei territori; la mobilità passiva.
Sono stati citati 50 milioni di euro, in realtà sono solo 50 milioni perché grazie a Dio abbiamo un po' di mobilità attiva che ha ridotto lo sbilancio. Certo, la Regione Lombardia è un miraggio, ha 10 milioni di abitanti mentre noi ne abbiamo 1,5 milioni, ha un saldo di mobilità attiva. Se dovessi dire qual è il punto di passaggio, quando diventeremo virtuosi dal punto vista della gestione della sanità, direi quando invece di produrre mobilità passiva inizieremo ad avere 10 milioni di euro di mobilità attiva.
I numeri sono numeri e non mentono, se noi abbiamo questa mobilità passiva significa che c'è gente che va a curarsi a Teramo, a Perugia, a Cotignola, a Milano al San Raffaele o al San Donato.
Quindi, sulla sanità …, ma potremmo dire altre cose, perché poi le cose, come si diceva ai miei tempi, hanno i baffi, L'Aerdorica l’abbiamo venduta, è vero, l’ha comprata un fondo straniero, un fondo inglese che si sta mangiando le mani per averlo fatto perché con la crisi dei voli si trova a dover rimettere dei soldi. Noi abbiamo pagato per quell'acquisto, in parte ancora in corso di pagamento, 25 milioni, abbiamo venduto ed abbiamo dovuto mettere 25 milioni di aiuti validati dalla Comunità europea come sviluppo, che in realtà non è sviluppo, ma debiti, un buco di bilancio.
Vogliamo parlare di Interporto? L'Interporto è ancora nostro al 62% circa, ha un buco di bilancio di 14 milioni di euro, di cui 8 milioni sono messi nel bilancio per cercare di venderlo.
Per noi queste gestioni sono state pessime in questi anni, io non ho l'ardire di dire che la colpa è dell'ex Assessore Cesetti perché questo è un trascinamento che viene da tanti anni, questo buco in bilancio, i 25 milioni di buco di Aerdorica non sono stati per colpa dell'ultima Giunta, sono la somma di tante amministrazioni pregresse degli ultimi 25 anni, di cui oggi si sta celebrando il Giubileo e noi ce ne liberiamo.
Mi fermo qui, su questa fase di transizione, sicuramente non tutto male, una frase che mi ha colpito del Consigliere Cesetti, che ripeto: “Tutto male, no!” Tutto male non lo fa mai nessuno, qualche cosa buona c'è, ma il giudizio è largamente negativo.
A noi serve voltare pagina, ci facciamo anche carico nel nostro zaino, delle zavorre e delle cose negative perché vogliamo ripartire, siamo passati da minoranza a maggioranza, vogliamo voltare pagina, in meglio, ovviamente, quando uno è da un mese dentro questa Regione l’aspettativa è di fare molto meglio, di fare di più e di farlo per i marchigiani. Accogliamo il voto favorevole tecnico a questo rendiconto, se fossimo stati in minoranza non lo avremmo mai votato”, questo è un po’ quello che ci dice e sul quale mi ha ripreso spesso l'Assessore Castelli, dobbiamo andare avanti, tanto il passato è passato, è trascorso e non si cambia, dobbiamo adesso costruire il nuovo, anzi l'appello è che l'opposizione attuale ci dia una mano, non ci metta i bastoni tra le ruote, perché se fa rilievi cavillosi ci mette solo i bastoni tra le ruote. Capisco che è il ruolo, però vogliamo fare cose buone per tutti i marchigiani, speriamo di farle, ecco in questo il giudizio è: abbiamo entusiasmo, abbiamo passione, abbiamo voglia, non abbiamo contratto accordi particolari con nessuno, quindi siamo liberi, molto più liberi, forse, della vecchia maggioranza e vogliamo fare cose buone, per questo con beneficio d'inventario e facendomi carico del trascorso voterò questo rendiconto, così come c’è stato presentato, ricordo, con i 14 articoli identici, non modificati, come sono stati presentati dagli uffici.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie Presidente. Come ha detto il Consigliere Ciccioli, anche il gruppo Lega voterà questo rendiconto per grande senso di responsabilità e per la continuità amministrativa.
Come ha affermato il Consigliere Cesetti molte cose sono state fatte e sono state fatte bene, ma ci sono anche moltissime criticità. Qui si parla della sanità, di quello che costa, si è valutato solo il fatto di quanto costa andare fuori regione, la mobilità passiva, ma quanto costa ai cittadini marchigiani recarsi fuori regione? Andare nelle strutture e farsi accompagnare? Il disagio che creiamo, questa è una cosa che non viene valutata economicamente, ma sicuramente pesa.
Guardiamo la carenza di infrastrutture, per l'aeroporto abbiamo - si diceva prima - in qualche modo risolto la situazione, l’abbiamo risolta non vola più nessuno, al di là della pandemia è un aeroporto che è stato ridotto a zero.
Ho visto nei vari capitoli di bilancio che ci sono anche tante spese e tanti soldi che sono rimasti lì, che non sono stati dati ai Comuni, vedo tanti residui sulle calamità degli anni 1999, 2000, 2001, 2012, io ho fatto sempre il Sindaco e quando ho richiesto questi soldi non sono mai arrivati, però, una volta che non sono stati dati, come quelli del 1999, perlomeno utilizziamoli per altre cose. Forse non si è stati attenti, non sono stati ricollocati e rimessi in tale situazione.
Quello che non ho sentito dire da nessuno è di come il terremoto sia stato gestito, che non possiamo dire sia una gestione che ha riguardato altri, che non competeva alla Regione. Io c'ero anche nel 1997, la Regione quella volta era sempre di centro sinistra, però si era creata una organizzazione e il terremoto era stato gestito, i servizi erano stati dati, i cittadini erano stati messi in condizione di non abbandonare le loro terre e di ripartire. Questa volta non è accaduto, non è stato gestito come la volta scorsa, ma direi in modo assente, non c'è stata la presenza di nessuno, tranne qualche mese prima delle votazioni qualcuno si è fatto vedere, ha fatto incontri a Roma, perché magari si ricandidava, ma in realtà la Regione, su questo penso che nessuno mi possa smentire, non ha fatto niente affinché le persone di quei luoghi fossero in qualche modo sostenute, prima di tutto dal punto di vista abitativo, ci sono problemi, però non sono mai stati ascoltati, mai risolti le problematiche e la situazione è rimasta quella che è.
L’Assessore ha detto che le agenzie di rating hanno dato un parere favorevole, c'è una tripla B con tendenza in negativo, siamo in linea con quello che è il livello nazionale, però non dice tripla B con tendenza in positivo, ma negativo, quindi questo dimostra che tutto sommato la gestione, anche se attenta …
Il Consigliere Cesetti ha detto che abbiamo ridotto del 30% il debito negli ultimi cinque anni, forse se era rimasto lo stesso avremmo avuto dei servizi migliori, non so se la scelta sarebbe stata migliore o uguale.
Sicuramente vanno fatti degli aggiustamenti sul bilancio, lo rivedremo, cercheremo di riesaminarlo tutto per valutare se ci sono delle criticità, se ci sono dei posti da cui le risorse possono essere tirate fuori per cercarle di investire, per dare dei servizi più appropriati ai cittadini marchigiani.
Penso che le ultime votazioni ci hanno dato questo incarico, ci hanno dato la possibilità di governare questa Regione e soprattutto di cambiarla, altrimenti un consenso così ampio non ci sarebbe stato.
Noi ci impegneremo in questo cambiamento, cercheremo di dare servizi migliori, sia sulla sanità, nonostante questo momento di difficoltà, che in tutti i settori, sulle infrastrutture, sul terremoto, sugli altri servizi e aiuti alle imprese, che in questo periodo ne hanno sicuramente bisogno. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Pochissime considerazioni che mi fanno esprimere una critica sulla scelta del Consigliere di opposizione per la relazione, lo dico al Consigliere Marinelli, credo che il Consigliere che doveva relazionare doveva essere, proprio perché si rendiconta il bilancio del 2019, un Consigliere del Partito Democratico.
PRESIDENTE. Mi scusi, Consigliere Carancini, se interviene per fatto personale può farlo dopo.
Romano CARANCINI. No, non ci sono fatti personali tra me e il Consigliere Marinelli, lo dico perché è abbastanza paradossale, la Consigliera Marcozzi dice: “Io sono il relatore di maggioranza, ma non lo voterei”, il Movimento 5 Stelle che è stato all’opposizione per cinque anni dice: “Voto contro”, è un paradosso, se poi arriviamo alle dichiarazioni del Consigliere Ciccioli completiamo il quadro, anche se lui per responsabilità lo vota, ma gli dico di non votarlo se ha coraggio, non ha il coraggio di non votarlo anche se non lo condivide, nella politica ci vuole coraggio.
Lei Consigliere Ciccioli è stato capace, faccio riferimento alla mozione precedente del Consigliere Santarelli, di dire che condivideva il fatto che la mozione venisse rimandata in Commissione e tre secondo dopo ha votato contro, lei è l’incoerenza fatta persona. Poi ha vinto, da tutto se stesso, ma è l'incoerenza e la scorrettezza, visto che è anche colui che da Capogruppo ha assunto la responsabilità di scegliere nelle Commissioni i Vicepresidenti delle opposizioni. Voti contro, ma non ha questo coraggio e non voterà contro, nonostante se ne faccia vanto.
E’ giusto, sono le considerazioni del Consigliere Marinelli, critiche, le condivido in parte, ma credo che vada un attimo approfondito il tema del terremoto. Il Consigliere Marinelli sa come me che probabilmente ci possono essere stati degli errori, delle lacune dal punto di vista politico da parte della Regione nei cinque anni precedenti, l'errore che si può imputare al Presidente Ceriscioli e alla sua Giunta è forse quello di non aver battuto sufficientemente i pugni sul tavolo per replicare il modello del 1997.
Anche Macerata sta nel cratere ed in questi cinque anni ha conosciuto, seppure in maniera inferiore rispetto ad altri Comuni delle aree interne, i problemi del terremoto, qualcosa ne sappiamo anche noi, penso però che l'onestà intellettuale dovrebbe portare a dire, al di là delle votazioni - oggi governano le destre, quindi è giusto che facciano il loro corso - che le aree interne hanno avuto problemi soprattutto per gli adempimenti e per la mancata costruzione di quella disciplina normativa che avrebbe dovuto superare i problemi burocratici, in questo siamo stati tutti in buona compagnia, al netto della gravità dell'evento.
Ero presente insieme a lei quando il Commissario Errani ci convocava, ci chiedeva i contributi e noi non eravamo in grado di poterlo aiutare, no, non l'abbiamo fatto; ero presente quando l'altro Commissario, nominato dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle, per un tempo …, se giustamente critichiamo il Commissario Errani credo che vada criticato anche lui, seppure sia una persona che stimo.
In realtà lì in realtà è mancata una forza, una capacità politica, per costruire insieme alle associazioni di categoria e sotto il profilo giuridico, una serie di norme che in qualche maniera semplificassero, quello che sta facendo oggi il Commissario Legnini, al quale tutti riconosciamo un grande contributo.
Questo è il modo di ragionare, che poi voi abbiate vinto è scontato, ma va riconosciuto, lo dico al Sindaco Marinelli perché sono certo che questo lo sa riconoscere, che gli interventi sulle aree montane, ovviamente nella prospettiva, sono diversi, gli investimenti fatti sono tanti e si potrebbero elencare, si potrebbero individuare in maniera puntuale, ma non è questo il momento, vedremo, se Dio vorrà staremo qui cinque anni, li elencheremo tutti, Consigliere Marinelli, e vedremo quelli che verranno da una programmazione precedente e sapremmo dire, nell'ottica dell'equilibrio fra il bene e gli errori fatti, se il saldo è positivo. Io penso che lo sia, il problema è che c'è una distanza fra quando le scelte vengono fatte e quando vengono scaricate a terra, questo si, questo è un vero tema, quello della burocrazia.
Aggiungo qualcosa e poi chiudo sulla questione della sanità. Il Consigliere Ciccioli esaltava il modello Lombardia, quasi ci viene da ridere, la Regione che fa della sanità privata una bandiera, la Regione che in questa vicenda pandemica ha fatto ridere mezzo mondo, anzi forse tutto il mondo, e il Consigliere Ciccioli ce la addita come modello ideale, si nasconda, perché fa ridere questa considerazione, il modello marchigiano dal punto di vista sanitario è dieci volte meglio di quello lombardo, peraltro, la mobilità attiva che la Lombardia ha, come il Consigliere Ciccioli sa bene, si riferisce a contributi pubblici che vanno nelle cliniche private convenzionate, quindi, un modello completamente diverso, che probabilmente è coerente con le idee del Consigliere Ciccioli, non certamente con le nostre.
Alla Consigliera Marcozzi dico che è corretta la considerazione che ha fatto sulla questione relativa alla mobilità passiva, è una delle cose, dei rilievi, che anche personalmente avevo fatto alla Giunta precedente, ma se noi proviamo a scrollarci di dosso le forme ideologiche, capiremo che la realizzazione di ospedali qualificati, moderni, in grado di avere anche funzioni cliniche di alto livello, sono la condizione per poter ribaltare la critica fatta. Noi abbiamo per caratteristiche orografiche di collocazione una vera e propria opportunità alle premesse che lei ha fatto, quali sono? Avere ospedali di eccellenza rispetto alle Regioni confinanti, in realtà complessivamente, ma dentro una rete coerente con la normativa ci permetterebbe, ovviamente, di poter attirare, visto che abbiamo anche bravi professionisti, quella mobilità attiva che servirebbe dal punto vista finanziario a ribaltare quella regola.
Ecco perché, con grande senso di responsabilità la Giunta precedente aveva lavorato coerentemente e nel rispetto del Balduzzi sugli ospedali primo livello, perché avere un ospedale di primo livello ad Ascoli Piceno o a San Benedetto del Tronto, avere un ospedale di primo livello a Pesaro, avere ospedali di primo livello nella provincia di Macerata, visto che con il collegamento con la parte ovest oggi da Foligno si arriva a Civitanova Marche in 40 minuti, avere ospedali qualificati nelle aree montane, come l'ex Sindaco Marinelli sa bene perché ha partecipato coerentemente dentro un percorso fatto insieme nell'intera area vasta, dove peraltro anche Castelraimondo aveva presentato una propria proposta, non senza logica rispetto alle aree interne, avere un ospedale di livello con specialità particolari nelle aree montane, chi sta a Foligno può andare a Castelraimondo o a Camerino, può andare a Macerata, chi sta a Teramo o a Sant’Egidio …, chi sta a Pesaro o in Romagna può venire, se ci scrollassimo di dosso questo condizionamento e riuscissimo a costruire una rete seria se ne avvantaggerebbero, come sa bene il Consigliere Marinelli, i cittadini.
Certo, se poi vogliamo fare un ospedale per ogni Comune, credo che faremmo davvero un dispetto alle persone. Grazie.
PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, a norma dell'articolo 63 i due relatori di maggioranza e di minoranza possono intervenire ed ovviamente, anche i rappresentanti della Giunta per non più di cinque minuti, i primi due per replica agli interventi che ci sono stati, mentre l’Assessore per la posizione della Giunta.
Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Soltanto per un chiarimento al Consigliere Carancini. Quando parlavo dell'ospedale di Fermo, facevo riferimento a quel tesoretto che aveva lasciato all'epoca il vostro Presidente, 200 milioni di euro, nel 2015 c'era un avanzo, un utile a livello sanitario pari a 60 milioni di euro, oggi addirittura arriviamo in disavanzo. Ho fatto l'esempio dell'ospedale di Fermo perché durante le elezioni nel 2015 l’ex Presidente Ceriscioli aveva detto “Faremo l’ospedale di Fermo, Marche Nord, Marche Sud” ed io ho pensato dove avrebbe preso tutte quelle risorse.
Sono stata Consigliere provinciale e in quei cinque anni avevamo chiesto l'ospedale di Fermo, ma non c'erano le risorse, poi di punto in bianco arrivarono, non solo per Fermo, ma per Marche Nord e Marche Sud, quindi, una domanda me la sono fatta quando mi sono candidata perché? Perché c’era un bel tesoretto che era stato accumulato negli anni, pari a 200 milioni di euro. Questo è il motivo per cui ho citato l'ospedale di Fermo.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie Presidente. Ho ascoltato l'intervento del Consigliere Carancini e concordo con lui sul fatto che forse sarebbe stato meglio che il relatore di questa legge fosse stato un membro del Partito Democratico, non c’è dubbio, tant’è che sono stata io la prima a chiedere ai Consiglieri Cesetti e Biancani, che fanno parte della I Commissione, se volevano essere i relatori, anche il Presidente era assolutamente d'accordo. Più che altro perché, l'ho detto anche in Commissione, voteremo contro o ci asterremo, quindi non so se vi conviene avere una maggioranza che ob torto collo voterà a favore e una opposizione che alla fine qualcosa tirerà fuori, forse sarebbe stato politicamente più strategico avere un altro relatore, però è andata così, vediamo tra cinque anni cosa succede.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.
Guido CASTELLI. I cinque minuti li utilizzerò evitando di fare un ragionamento su quello che già i marchigiani in maniera meditata e informata hanno maturato come giudizio, quindi, da questo punto di vista ognuno la può pensare come crede, però un dato è certo, il 21 settembre il giudizio sull'amministrazione precedente è stato di un certo tipo, quindi, è legittimo che chi ha dovuto soccombere di fronte all'evidenza di un risultato così importante e significativo cerchi di poter riprofilare un giudizio diverso, certo è - prima lo dicevano tutti – che noi vogliamo e dobbiamo guardare al futuro, assumendoci la responsabilità per intero di fare meglio e bene, così che fra cinque anni, se Dio vorrà, i nostri marchigiani, il popolo che dobbiamo governare, possano avere un giudizio diverso da quello che hanno nutrito rispetto a quello che è stato detto ed è stato fatto prima.
Quello che è successo il 21 settembre è una cosa enorme, ci carica di responsabilità e una cosa possiamo dirla senza tema di smentita perché forse è stata una delle ragioni che ha portato più convintamente i marchigiani a dare un voto di un certo tipo. Tutti ci chiedono una visione strategica, tutti ci chiedono di avere visione, tutti ci chiedono di non vivere guardando solo l'ombelico o la punta delle scarpe, perché semmai mi si dovesse consentire di fare una valutazione sul passato, e non voglio farla, forse l'aspetto che è risultato più carente rispetto a chi ci ha preceduto è questa assenza di visione, questo rincorrere i problemi invece di governarli. Ognuno interpreta il ruolo politico come crede, certo è che questa, colleghi dell'emiciclo, è sempre stata una “Regione rossa”, è stata una di quelle regioni che passava per essere ben governata e ben amministrata, questo era il tratto distintivo storicamente delle cosiddette “Regioni rosse”, qualcosa non ha evidentemente funzionato.
Ci troviamo, e questo davvero mi colpisce, Consigliere Carancini, fra l'altro, a combattere la battaglia contro il Covid, e lo sa meglio di me l’Assessore Saltamartini, con l'esercito che ci siamo trovati e vedere certe interpretazioni, anche molto dure, critiche, certe volte anche ingenerose nei confronti della comunità dei sanitari, a me sinceramente, non ho fatto nessuna dichiarazione a questo proposito, ma mi ha colpito.
Bisogna avere sempre una grande considerazione delle sensibilità degli elettori e del popolo che, evidentemente, se hanno fatto certe scelte vuol dire che qualche ragione avevano e tra queste, non è il tema che oggi dobbiamo affrontare, c'era anche un certo distacco.
Allora, lavoriamo auspicabilmente insieme, cerchiamo di governare questa transizione complicata, lo diceva prima la relatrice di maggioranza, siamo tutti un po' in una scena pirandelliana, in cui la Consigliera Marcozzi deve illustrare l'esercizio finanziario dell’ex Assessore Cesetti, che deve fare da contrappunto ad altri, ma attenzione, c'è una parte nobile in tutto questo, la continuità amministrativa, che non è solo un valore, ma è il principio costituzionale del buon andamento della pubblica amministrazione.
Non è roba nostra quella che governiamo, quindi la responsabilità che ci viene sollecitata è quella che deriva dall'obbligo di applicare, nel momento in cui c'è anche un cambio di indirizzo politico così evidente, il principio giusto o sbagliato “è la mia patria” right or wrong it is my country dicono gli inglesi, mi perdonino coloro che non amano le citazioni inglesi, è l'ultima che farò in questi cinque anni, sennò il Consigliere Rossi mi dirà che sono esterofilo.
Certo è che tutta l'interpretazione che abbiamo dato di questo atto, di quello che verrà dopo e dell'assestamento è stata di questo tipo: sistemiamo l'anno 2020 nel modo più corretto, congruo, facendoci anche carico di quello che c'è stato prima di noi, perché se avessimo fatto come gli dei che devastavano il campo avverso solo per il fatto che certe cose erano state fatte da altri, probabilmente avremmo appagato anche l’impeto che qualche nostro elettore ci sollecita giornalmente nel dire: “Fatevi sentire, suonategliele”, tutto comprensibile, però ora siamo il Governo di questa Regione, quindi, ci dobbiamo far carico, sempre se legittimo, possibile, praticabile e trasparente, anche di scelte che nell'arco di queste dieci ore dovremo fare consapevoli del fatto che una stagione si è chiusa e che la prossima, quella che stiamo vivendo, dipenderà dalla nostra capacità di governo.
Facciamoci misurare, più che dalla conflittualità, anche comprensibile di questi giorni di Consiglio, dalla bontà delle nostre idee, dalla congruità del nostro operato e dalla trasparenza di quello che è il nostro modo di vedere la vita, quindi, vi chiedo convintamente e senza imbarazzi di votare questo rendiconto perché ci consente di traghettare verso il futuro, che speriamo possa essere migliore, libero da Covid con il nostro Assessore Saltamartini che si sta industriando non poco per cercare di avvicinare questo obiettivo, perché finita la pandemia ci sarà da lavorare per far sì che un contesto, il migliore possibile, possa consentire a famiglie e ad imprese di individuare con forza, robustezza ed anche con entusiasmo possibilità di futuro. Quindi, con questo spirito, senza imbarazzi, vi chiedo di votare questo rendiconto che ci consente di costruire il prossimo bilancio.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Per ribadire l'assunzione di responsabilità nel farci carico di un rendiconto che non è espressione della politica dei gruppi che oggi governano la Regione.
E’ un atto di responsabilità, auspico un'opposizione di qualità anche efficace, ficcante e non debole. Credo che una parte dei guai degli ultimi cinque anni di legislatura sia aver avuto un’opposizione, tutto sommato, debole, è un dato che ho rilevato in un'altra occasione, se 5 su 5 del Movimento 5 Stelle non sono stati rieletti, se 3 su 3 della Lega non sono stati rieletti, mentre sono superstiti le due donne evidentemente più attive, la Consigliera Leonardi e la relatrice di minoranza Marcozzi, significa che il PD ha potuto fare quello che voleva in quest'Aula, noi speriamo invece, io spero, in un'opposizione valida sugli atti.
A me il Consigliere Carancini sotto sotto sta simpatico, però è un po' come Gatto Silvestro che ne pensa cento e non ne azzecca una. Qui c'è una valutazione tra coraggio e stupidità, etimologicamente il coraggio è un atto temerario, ma produttivo, la stupidità un atto temerario e autolesionistico. Io nel coraggioso mi ci riconosco, nello stupido un po' meno, forse sono esagerato nell'autostima, però un atto stupido è non votare questo rendiconto e non coraggioso.
Noi dobbiamo andare avanti! Nella logica della maggioranza ci sono tante mediazioni, l’Assessore Castelli mi ripete sempre che c'è la decisione auspicabile e quella opportuna che si deve prendere nell'ambito della maggioranza, per esempio, sulla vicenda del rinvio in Commissione dell'atto del Consigliere Santarelli ero d’accordo, però poi la maggioranza ha detto un'altra cosa ed è avvenuto involontariamente che ben due Consiglieri di maggioranza dell'Ufficio di Presidenza abbiano votato in un altro modo, per cui il tema andrà in Commissione e la cosa è buona perché così ne discuteremo tutti quanti, ovviamente con una valutazione di maggioranza.
Dico questo, cerchiamo di guardare le cose come se fossimo terzi, non come se fosse la maggioranza con le sue logiche di maggioranza e la minoranza con le sue logiche di maggioranza, è un conflitto un po' virtuale, guardiamole anche come terzi. Noi come espressione di maggioranza, con le critiche che ha fatto la Consigliera Marcozzi, che ho fatto io, dobbiamo approvare il rendiconto e passare all'atto successivo, che è l'assestamento e poi nei prossimi giorni al bilancio preventivo, quindi voltare pagina.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie Presidente. Intanto per annunciare il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico, lo facciamo convintamente rispetto ai dati che il Consigliere Cesetti ci ha messo a disposizione, a differenza, lo devo dire, delle due relatrici, non poteva essere altrimenti, delle due relazioni di parte volte ad evidenziare una serie di criticità che dovrebbero portare a non sottoscrivere l'atto.
Allora, lo dico all'Assessore con stima e rispetto, non poniamo la questione sul piano squisitamente etico, altrimenti chi ci guarda da fuori va in confusione, magari continua quella confusione che ha portato anche a questo risultato, in parte, perché sembra che votiamo e dobbiamo farlo per amore patrio, no, dobbiamo votare sennò andiamo a casa tutti, lo devono sapere i cittadini, votiamo altrimenti domani ricominceremo. Lasciamo perdere l'approccio etico, sennò non funziona, forse chi lo vota più convintamente siamo noi perché ci sono degli elementi che oggettivamente evidenziano un bilancio sano, solido, parificato e certificato, con delle criticità, ma di carattere politico.
Abbiamo fatto delle scelte, che i cittadini non hanno riconosciuto, avete diritto di fare qualcos'altro, assolutamente, con visione, con prospettiva, perché se la dovessi guardare, non lo faccio, rispetto agli atti che sono stati assunti e a quelli che erano contenuti in una visione, sbagliata, dettata dai cittadini e certificata da loro, per esempio sulla sanità, una visione che non parlava del contingente, che non rispondeva alle esigenze attuali o presunte dei territori, perché Balduzzi imponeva determinate cose? Perché le risorse erano limitate? Perché sul personale non si poteva fare una determinata politica? Perché l'impronta era ospedale centrica e non sul territorio?
Voglio vedere la visione e voglio contraddire il Consigliere Carancini, se il modello sanitario richiamato è quello lombardo non ci fa ridere, ci spaventa, spero che sia solo una battuta. Noi siamo spaventati perché se c'è un modello che ha fallito in questa Nazione è quello lì, fatto di una mobilità attiva importante che ha portato risorse, che ha fatto diventare le grandi strutture private riferimento dell'intera nazione. Quando parliamo di sanità lombarda parliamo di strutture che sono nelle nostre corde, che sono il nostro riferimento, che fanno quei numeri, altro che 50 milioni di euro in negativo, lì li fanno in positivo, ma sono gran parte, Consigliere Ciccioli, di sanità privata, hanno il 42% di sanità privata contro l’8,21 di questa Regione. Dobbiamo dirlo che il modello non può essere quello, Assessore, perché a noi non ci fa ridere, ci spaventa perché lì hanno dimostrato di essere incapaci, hanno appestato questa nazione per la loro incapacità e continuano a reiterarla. Non lo vogliamo quel modello, forse il nostro era troppo di visione? Può darsi, ma gli atti che stiamo facendo non parlano di prospettive, parlano ancora alla pancia, la campagna elettorale è finita. Si cancellano scelte e lo si fa solo perché forse l'ospedale unico di Ascoli Piceno, di primo livello, non è necessario, quello di Macerata e della Provincia dell'Area vasta 3 non è necessario, quello dell’Area vasta 1 non è necessario, ma quelli producono la mobilità passiva perché le nostre strutture non sono adeguate, non sono a norma, non sono quelle che una sanità moderna oggi vuole.
Quegli atti ci spaventano alla pari del modello che vogliamo mettere in campo, ma non vorrei che queste due cose poi camminassero insieme, non facciamo più le scelte sulle infrastrutture sanitarie perché vogliamo avere un modello diverso che va ad emulare quello lombardo, è così? Dagli atti che si stanno facendo, cioè la cancellazione senza pianificazione è quel tipo di impronta che stiamo mettendo in atto.
Non avete congelato il piano sanitario, che poteva avere una logica, congeliamo tutto e rivediamolo insieme, anzi, proponetecelo, non avete fatto questo, avete cancellato i pezzi, secondo me in maniera molto pericolosa.
Altro che, Consigliere Cesetti, le risorse vere trovate sull'ospedale di Fermo nel 2015, ve lo dice l’ex Presidente dell’Anci, mancavano 40 milioni di euro sui servizi sociali, eravamo insieme quando siamo andati dal Presidente per recuperare quelle risorse che mancavano, 40 milioni mancavano!
Allora sì, giriamo pagina, però non continuiamo a prendere in giro le persone, i cittadini, dobbiamo votare questo atto sennò …, non lo facciamo per disponibilità, non lo facciamo perché siamo magnanimi e abbiamo una visione del futuro, lo facciamo perché, giustamente, se domani mattina vogliamo tornare in questa assise dobbiamo alzare favorevolmente la mano, questo per voi, noi invece lo facciamo sui numeri, sulla visione che c'era e sulle prospettive che ovviamente non tutti i cittadini hanno riconosciuto.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Una precisazione al Consigliere Carancini quando ha detto che il relatore di minoranza doveva essere qualcun altro, la mia proposta è stata: “I relatori di maggioranza e minoranza li fanno i due Consiglieri che erano presenti nella precedente amministrazione”, c'è stato un divieto netto nel farlo, quindi siamo stati costretti a fare così.
Per quanto riguarda la nostra dichiarazione di voto, rispondendo anche a quanto ha detto il Consigliere Mangialardi, sicuramente voteremo favorevolmente perché vogliamo amministrare per i prossimi cinque anni, abbiamo le idee anche abbastanza chiare di come farlo, vogliamo andare avanti, la campagna elettorale è finita per noi, come diceva lei, ma è ora che finisca anche per voi, dopodiché, mettiamoci a lavorare. Votiamo questa legge meno convintamente di come la voterete voi, però, per senso di responsabilità e perché vogliamo amministrare nei prossimi cinque anni voteremo questo bilancio.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 8. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 9. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 10. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 11. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 12. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 12 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 13. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 14. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 14 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 15. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 366. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di atto amministrativo n. 1
ad iniziativa della Giunta regionale
“Bilancio consolidato della Regione Marche per l’anno 2019. Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, articolo 11 bis”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 1 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Con questo atto noi andiamo ad approvare il bilancio consolidato, che viene presentato in applicazione dell'articolo 11 del D.Lgs. 118 del 2011, il quale stabilisce che le Amministrazioni pubbliche adottano lo schema di bilancio consolidato con i propri enti e organismi strumentali, aziende, società controllate e partecipate.
Questa proposta di atto amministrativo riporta la rappresentazione della consistenza patrimoniale e finanziaria del Gruppo amministrazione pubblica della Regione Marche e il perimetro di consolidamento.
Il perimetro di consolidamento è stato modificato rispetto all'anno 2018, non fanno più parte Aerdorica e Raffaello Srl. In data 29 luglio 2019 è stato deliberato l'ingresso in società del socio privato Njord Adreanna in Aerdorica, con la conseguente rideterminazione della compagine societaria e delle quote sociali, il socio che è entrato detiene il 91,54%, mentre la Regione è rimasta titolare della restante quota di capitale pari all'8,46%.
Le società che fanno parte del perimetro di consolidamento per l'anno 2019 sono: Svim S.r.l., Interporto Marche S.p.A., Meccano S.p.A., Cosmob S.p.A., I.R.M.A. S.r.l., Task S.r.l., Erdis Marche, Erap Marche, Assam, Arpam e Ars.
Con riferimento al rendiconto 2019 sui valori relativi a totale attivo, patrimonio netto e totale ricavi caratteristici della capogruppo Regione, è calcolato il 3% degli stessi che costituisce la soglia di irrilevanza e il 10% che è la soglia di irrilevanza cumulativa. Sulla base di questi criteri viene stabilito cosa non fa parte del perimetro dell'area di consolidamento, escludendo i soggetti che non rientrano in tali parametri.
Nell'atto sono riportati nel dettaglio gli elementi conoscitivi, i dati e le risultanze degli enti, società ed agenzie che concorrono a determinare il bilancio consolidato.
Rispetto a questo bilancio ho rilevato due criticità: l'Interporto Marche e il Centro agroalimentare piceno Spa.
L'Interporto Marche ha fatto registrare una perdita di esercizio pari a 625.000 euro ed un ulteriore significativo incremento dell'esposizione debitoria, che si attesta al 31 dicembre in 11.887.000 euro.
Negli anni scorsi la Regione Marche rispetto al Centro agroalimentare piceno era determinata alla dismissione della quota di partecipazione, ancorché ad oggi non perfezionata. Sono emersi profili critici con riguardo al bilancio dell'esercizio 2019, peraltro, approvato con il parere negativo del collegio sindacale che ha rimarcato una serie di violazioni in ragione della quale si è ritenuto che il documento contabile in parola non fornisse una rappresentazione veritiera ed attendibile della situazione patrimoniale al 31 dicembre 2019.
Oggi con il bilancio consolidato stabiliamo un nuovo perimetro, diverso rispetto a quello del 2018 per l'uscita di Aerdorica e Raffaello, in più queste due criticità relative a Interporto e al Centro agroalimentare del piceno.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie Presidente. L’articolo 11, comma 1, lettera c) del D.Lgs. 118 del 2011, stabilisce che le amministrazioni pubbliche adottino lo schema di bilancio consolidato con i propri enti ed organismi strumentali, aziende, società controllate e partecipate e altri organismi controllati.
Il bilancio consolidato è costituito dal conto economico consolidato, dallo stato, patrimoniale consolidato, dalla relazione sulla gestione e consolidata, che comprende la nota integrativa, e dalla relazione del Collegio dei revisori dei conti.
Il Gruppo amministrazione pubblica della Regione Marche (GAP) e il perimetro di consolidamento per l'anno 2019 sono stati individuati con la deliberazione della Giunta regionale n. 1589 del 16 dicembre 2019.
In particolare sono stati aggiornati rispetto all'anno 2018 a causa delle seguenti modifiche.
La società Aerdorica S.p.A. nello scorso esercizio risultava compresa nel GAP in quanto la Regione ne deteneva l'89,68% delle quote societarie, ma era stata esclusa dal perimetro di consolidamento, ai sensi della normativa di riferimento, in quanto ammessa a procedura di concordato preventivo.
La Regione ora, rimasta titolare della quota dell'8,46%, non deve più essere considerata tra le società partecipate ai fini della redazione del bilancio consolidato.
Salto gli enti che fanno parte del Gruppo amministrazione pubblica in quanto li ha già elencati la relatrice di maggioranza.
Ai fini dell'elaborazione del bilancio consolidato sono stati acquisiti i bilanci consuntivi del 2019. Per quanto riguarda l’Erap è stato acquisito il ‘progetto di bilancio consuntivo’ non essendo il documento ancora stato approvato.
Questi atti sono completi degli allegati e delle informazioni relative alle poste interessate dalle operazioni infragruppo di rettifica ed elisione ed ogni altra informazione utile alla predisposizione del bilancio.
Il consolidamento dei bilanci 2019 della Giunta e del Consiglio regionale è stato precedentemente operato nell'ambito del rendiconto generale della Regione per l'anno 2019. Pertanto, in sede di consolidamento del bilancio del gruppo, con riferimento alla Regione Marche, si è partiti dal dato già consolidato.
Il nuovo termine per l'approvazione del bilancio consolidato 2019 da parte del Consiglio regionale è il 30 novembre 2020, alla luce di quanto disposto dall'articolo 110, del decreto legislativo 34/20, convertito in legge n. 77/20.
I principali dati patrimoniali ed economici sono rappresentati dai prospetti di bilancio descritti ed analizzati nell'allegata relazione della gestione consolidata, che comprende la nota integrativa.
Il bilancio consolidato si chiude con un utile di 64.860.944 euro, lo stato patrimoniale consolidato comprende per il totale attivo 3.465.984.756 euro, per il totale passivo 2.795.845.529 euro, e il totale patrimoniale netto è di 670.139.227 euro. Mentre il conto economico consolidato è composto dal totale dei componenti positivi della gestione, 3.889.881.304 euro, dal totale dei componenti negativi della gestione, 3.825.260.360 euro, quindi, il risultato dell'esercizio è 64.860.944, di cui ho parlato prima.
La relazione sulla gestione consolidata, che comprende la nota integrativa, illustra i criteri di consolidamento e analizza nel dettaglio le varie poste di bilancio.
Da un punto di vista politico non abbiamo particolari osservazioni da fare a questo bilancio in quanto è solo una sommatoria dei rendiconti dell'anno 2019 della Regione Marche e delle società incluse nel consolidamento.
Naturalmente se non abbiamo approvato il rendiconto della Regione Marche non possiamo votare favorevolmente il bilancio consolidato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.
Guido CASTELLI. Per comunicare come nelle intenzioni della Giunta e della maggioranza vi sia quella di provvedere quanto prima ad una due diligence relativa a tutti i rendimenti, le caratteristiche, la consistenza e la funzione delle nostre partecipate, perché credo che sia giusto e necessario fare un tagliando in maniera tale che si possa dare a questo strumento anche una valenza più vocata a consentire una programmazione, una percezione della maggiore utilità, della adeguatezza di tutte queste partecipate che richiedono di poter essere inserite in una logica più ampia, che possa anche consentire di comunicare meglio e di più all'esterno, agli stakeholders, quelle che sono le caratteristiche, le funzioni, le finalità di queste partecipate.
Quindi, con questi auspici speriamo e confidiamo nel fatto che il consolidato, che è uno strumento sostanzialmente freddo, contabile, di cui si dà atto ex post di quello che è stato il funzionamento delle nostre partecipate, possa essere invece uno strumento di maggiore utilità sociale per capire se e quanto questi soggetti assolvono al meglio le proprie funzioni.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto il Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Anche noi siamo favorevoli all'indicazione anche che bene ha dato l'Assessore Castelli, quindi votiamo a favore.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Il Partito Democratico vota a favore. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di atto amministrativo n. 1. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 5
ad iniziativa della Giunta regionale
“Assestamento del bilancio 2020-2022”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 5 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. L'assestamento del bilancio per l'anno 2020/2022 è disciplinato dall'articolo 50 del decreto legislativo del 23 giugno del 2011, la cosiddetta legge 118. Con questo atto vengono apportate le dovute rettifiche ed integrazioni alle previsioni, sia per competenza che per cassa.
Questa manovra è fortemente caratterizzata dalle conseguenze finanziarie legate al protrarsi dell'emergenza sanitaria che continua ad avere un impatto dirompente sul tessuto produttivo, finanziario e sociale dell'intero Paese e della nostra regione.
I margini della discrezionalità politica sono ridotti all'osso, quantomeno un minimo di discrezionalità ce l'abbiamo avuta in questo atto rispetto al rendiconto per l'anno 2019 su cui non abbiamo messo bocca. Già dai primi interventi di questo provvedimento possiamo capire l'orientamento di questa amministrazione, che è stato quello di intervenire a favore delle attività produttive, l’abbiamo ripetuto in campagna elettorale, noi siamo vicini alle imprese e al lavoro in un momento così particolare, abbiamo vissuto una crisi economica senza precedenti, abbiamo vissuto la problematica del sisma e oggi questa emergenza pandemica.
E’ evidente che ci sono stati degli interventi che hanno riguardato la crisi, la necessità di dare una puntuale risposta ad alcune delle innumerevoli esigenze che si sono determinate in capo alle attività economiche per effetto della pandemia e qui, scusate, ma ho dimenticato di fare i complimenti agli uffici per l’attività svolta e i complimenti vanno anche all'Assessore Castelli per il lavoro fatto in questo periodo, perché ci siamo trovati con il rendiconto, l'assestamento ed il consolidato.
Quali sono le tre misure che oggi presentiamo, ma che abbiamo già presentato martedì scorso, che fanno riferimento all'assestamento? Martedì scorso abbiamo approvato la proposta di legge di modifica della legge 13, votata all'unanimità, che quindi ha avuto il consenso di tutte le forze politiche. C'è stata la necessità di attivare una linea di credito aggiuntiva particolarmente rispettosa delle esigenze di liquidità, un contributo a fondo perduto per quanto riguarda gli interessi.
Questo assestamento riporta anche una novità che è quella di un contributo a fondo perduto di mille euro per le attività produttive, per le micro e piccole imprese che investono; una procedura proposta a sportello per l'intervento più puntuale in maniera tale che con una rendicontazione semplice possano essere dati alle attività produttive, piccole e micro, mille euro, senza il Durc e la rendicontazione sarà fatta successivamente, quindi, una pratica molto veloce per chi intende fare investimenti e un piccolo rimborso a chi investe.
Inoltre c’è una serie di interventi finalizzata allo scorrimento delle graduatorie di precedenti interventi, mi riferisco alla piattaforma 210, che erano in corso e che sono state rese oggetto di un intervento utile a favorire lo scorrimento e questo riguarda la promozione e la ricerca dello sviluppo, il sostegno a progetti integrati di innovazione ed internazionalizzazione, il sostegno agli investimenti produttivi al fine del rilancio e della crescita.
Vedete, anche se l'intervento è ridotto all'osso, l'orientamento di questa amministrazione è stata verso le attività produttive, che oggi sono svantaggiate e si trovano in situazioni precarie.
Adesso facciamo un'analisi veloce dell'articolato.
Questo atto si compone di 16 articoli, nel dettaglio si evidenzia che il Capo I (articoli dal n. 1 al n. 4) riguarda il recepimento delle risultanze del rendiconto con aggiornamento del saldo della giacenza iniziale di cassa, l'importo definitivo dei residui attivi e passivi, il Fondo pluriennale vincolato in entrata di parte corrente e capitale nonché il disavanzo di amministrazione dell'esercizio 2019 interamente generato da indebitamento autorizzato e non contratto.
Il Capo II contiene gli articoli riguardanti le disposizioni legislative sia di modifica delle norme vigenti che le nuove autorizzazioni di spesa, in particolare:
- l'articolo 5 riconosce la legittimità di due debiti fuori bilancio, il primo attiene il pagamento delle spese del servizio di facchinaggio per la consegna del materiale elettorale ai Comuni della Regione Marche in occasione delle elezioni regionali 2020 per il quale al momento della sottoscrizione dello schema di intesa tra la Regione Marche e le Prefetture non era possibile quantificare l'importo e conseguentemente assumere l'impegno di spesa. Ad oggi, costituito il capitolo di spesa e sulla base degli affidamenti effettuati dalle Prefetture per il servizio indicato si richiede il riconoscimento del debito fuori bilancio per l'importo di competenza regionale quantificato in 60 mila euro. L'importo trova copertura nelle risorse iscritte a carico del capitolo 2010710012.
Il secondo riconoscimento riguarda il rimborso per migliorie agrarie di cui alla legge 203/1982 dovute dalla Regione Marche per la proprietà di un fondo rustico di circa 300 ettari sito nel territorio delle province di Rimini e Forlì Cesena. Detto complesso è stato gestito da una cooperativa agraria per 34 anni mediante successivi contratti di affitto, disciplinati dalla legge 203/1982. La Regione si accinge ora a riprendere in consegna il complesso e poiché la legge all'articolo 17 prevede che al momento della liberazione del fondo l'affittuario possa chiedere una indennità commisurata alle migliorie fatte a proprie spese, a scopo prudenziale appare necessario attivare la procedura di riconoscimento di eventuale debito fuori bilancio, poiché negli strumenti contabili vigenti non risultano finora appostate specifiche risorse finalizzate allo scopo. Per tale motivo, sempre prudenzialmente e in via del tutto presuntiva, si ritiene congruo che l'entità del debito ammonti ad un tetto massimo di 800 mila euro;
- l'articolo 6 modifica la legge regionale 11/2020 per consentire la concessione di aiuti alle imprese del settore del trasporto aereo fortemente danneggiate dalla attuale situazione di crisi, attraverso gli strumenti del nuovo quadro normativo statale ed europeo per fronteggiare la crisi economica e finanziaria dovuta all'emergenza da Covid 19, nell'ambito del quadro finanziario già autorizzato dalla legge regionale 11/2020, iscritto a carico della Missione 7, Programma 1. Inoltre, ridetermina, lasciando inalterato l'importo complessivo, la ripartizione degli interventi nel triennio, slittando lo stanziamento del capitolo 2070110310 dal 2020 al 2021;
- l'articolo 7 modifica il comma 2 dell'articolo 4 bis della legge regionale 20/2020 recependo la modifica della natura dell'intervento autorizzato originariamente dalla legge regionale 20/2022 come spesa corrente. Tra gli interventi volti ad attenuare la crisi del settore cultura dovuta all'emergenza epidemiologica da Covid19, con delibera di Giunta regionale 741/2020 e delibera di Giunta regionale 1241/2020 è stata prevista per l'annualità 2020 la misura B.3 - Editoria, rivolta a enti locali proprietari di biblioteche per acquisto di pubblicazioni presso librerie marchigiane, per la cui attuazione risulta necessario prevedere la relativa quota di investimento, pari ad 30 mia euro, coerente con la tipologia di intervento regionale programmato. Viene inoltre aumentata di 100 mila euro la dotazione del fondo straordinario di sostegno per l'emergenza Covid del settore cultura, annualità 2020;
- l'articolo 8 modifica il comma 1 dell'articolo 7 della legge regionale 3 agosto 2020, n. 41 "Interventi a favore delle aree montane disagiate e disposizioni in materia di turismo" che autorizza la spesa per l'anno 2020. Viene rimodulata la dotazione finanziaria autorizzata in precedenza a 10 mila euro. La riduzione è dovuta alla necessità di riorientare le risorse verso il ristoro alle micro e piccole imprese a seguito dell'emergenza sanitaria Covid 19;
- l'articolo 9 modifica il paragrafo l cella nota integrativa del bilancio di previsione 2020/2022. Si tratta della sostituzione della tabella relativa alla "Composizione del disavanzo presunto" che, secondo quanto stabilito dal punto 9.11.7 dell'allegato 4/1 al D.Igs.118/2011, deve indicare soltanto importi nulli o positivi, al fine di rappresentare solo il disavanzo effettivamente ripianato.
Il CAPO III contiene le modifiche alle autorizzazioni di spesa contenute nelle tabelle allegate e le disposizioni finanziarie, in particolare l'articolo 10 autorizza, al comma 1, le modifiche alle tabelle di autorizzazione allegate alla legge regionale di stabilità:
- B "Rifinanziamento per gli anni 2020/2022 di leggi regionali scadute";
- C "Autorizzazioni di spesa";
- D "Cofinanziamenti regionali a programmi statali";
- E "Cofinanziamenti regionali a programmi comunitari";
e le modifiche alla tabella A, allegata alla legge regionale di bilancio. La disposizione autorizza rimodulazioni degli stanziamenti la cui copertura è garantita dal complesso delle variazioni apportate da questa legge in attuazione del principio dell'unità del bilancio, come si evince dai prospetti riepilogativi delle variazioni dello stato di previsione delle entrate e delle spese di cui al successivo articolo 11.
L'articolo 11 approva le revisioni delle tabelle C ed A allegate alla legge di stabilità e alla legge di bilancio di due interventi i cui stanziamenti erano già iscritti a bilancio iniziale, ma privi della necessaria codifica per l'inserimento nelle tabelle autorizzatorie.
L'articolo 12 autorizza le variazioni complessive allo stato di previsione dell'entrata e della spesa.
L'articolo13 autorizza al comma 1 le variazioni alla contrazione di mutui per il triennio rispetto al valore iniziale autorizzato con la legge regionale di approvazione del bilancio.
Con riferimento alla variazione dell'anno 2020, si evidenza che l'autorizzazione a contrarre dell'anno 2020 aumenta di 1.069.000 euro a seguito della reimputazione degli impegni corrispondenti agli interventi di investimento finanziati dal debito. Inoltre, a seguito delle rimodulazioni degli stanziamenti l'importo delle spese autorizzate con il ricorso al debito nell'anno 2020 si riduce di 823 mila euro. La variazione netta pertanto ammonta a 246.898 euro.
Nelle annualità 2021 e 2022 non si sono registrate variazioni.
L'articolo 14 fa riferimento agli allegati, l'articolo 15 alle coperture finanziarie e l'articolo 16 è la dichiarazione d'urgenza, questa legge è dichiarata urgente ed entra in vigore il giorno successivo alla data della sua pubblicazione nel BUR.
Questi sono i 16 articoli che compongono il bilancio di assestamento.
Naturalmente le poste più significative dell'assestamento sono:
1) 8,5 milioni utili ad allineare la provvista finanziaria finalizzata sulla base di una vecchia legge del 1990 a contribuire alla spesa di investimento per i Comuni, una vecchia legge del 1990 che si è ritenuto utile nel tempo mantenere, normalmente nell'esercizio viene garantito un supporto finanziario all'annualità di riferimento;
2) una posta di 900 mila euro per la gestione delle aree protette. Questo contributo consente di portare lo stanziamento al livello storico della spesa richiesta dalla gestione delle aree protette, sostanzialmente c’era stato un sottodimensionamento dello stanziamento iniziale a favore delle aree protette. Queste sono generalmente manifestazioni di opportunità o doverosità di intervento richiesto dai servizi;
3) 2,5 milioni a favore dei malati oncologici per il rimborso delle spese di trasporto, vitto e alloggio sostenute per la cura. Abbiamo ritenuto opportuno riallineare, sulla base delle esigenze che ci erano state manifestate dai servizi, lo stanziamento per il fondo rimborso delle spese di trasporto dei malati oncologici, che devono sostenere per via della scelta di curarsi fuori dalla regione;
4) 800 mila euro per migliorie agrarie sul patrimonio regionale, che ho già riferito quando ho esposto l’articolato;
5) 600 mila euro per consentire lo scorrimento di graduatorie rispetto in particolare a quell'area di crisi complessa fermano-maceratese, in cui gli avvisi e le richieste di finanziamento sono state popolate da una certa vivacità positiva.
Queste sono le poste più importanti.
A questo assestamento diamo un giudizio positivo anche se non siamo stati molto incisivi, però abbiamo fatto degli interventi importanti per le attività produttive.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. La proposta di legge che oggi stiamo discutendo riguarda l'approvazione dell'assestamento delle previsioni del bilancio 2020-2022.
Questo adempimento, che in via ordinaria scade il 31 luglio, è stato rinviato fino ad oggi per effetto dei differimenti disposti dall'articolo 107 del decreto Cura Italia.
L'assestamento delle previsioni di bilancio costituisce un importante documento programmatorio con il quale l'Assemblea legislativa approva le proposte della Giunta in merito alle variazioni di bilancio che si rendono necessarie dopo l'approvazione del rendiconto dell'anno precedente per acquisire nel bilancio corrente le risultanze emergenti dal rendiconto in merito ai residui attivi, passivi e alle giacenze di cassa esistenti all'inizio dell'anno, al Fondo pluriennale vincolato ed alle quote accantonate, vincolate, destinate e libere del risultato di amministrazione.
Con la legge di assestamento di bilancio, inoltre, si effettuano gli aggiustamenti delle previsioni di entrata e degli stanziamenti di spesa che sono proposti dalla Giunta (o dai Consiglieri mediante appositi emendamenti) in relazione alle mutate condizioni economiche generali ed esigenze gestionali segnalate dai responsabili dei singoli settori, e si dà atto del permanere degli equilibri generali di bilancio, o in caso contrario si assumono i necessari provvedimenti di riequilibrio.
Faccio una carrellata veloce su quegli articoli che secondo noi presentano delle questioni che vanno sottolineate perché la relatrice di maggioranza ha già spiegato molto bene l’articolato.
In riferimento all’articolo 5 in Commissione si è a lungo discusso sull'opportunità di stanziare 800 mila euro come debito fuori bilancio, l’articolo prevede due debiti però l’unico su cui si è discusso è quello che riguarda il rimborso delle migliorie agrarie in base alla legge 203/1982. A prescindere dalla quantificazione e congruità dell'importo, di cui non abbiamo elementi di valutazione e ci rimettiamo agli uffici che dovrebbero averlo fatto correttamente, secondo noi negli anni precedenti le risorse dovevano essere accantonate in bilancio, in un fondo spese, non avendolo fatto oggi necessariamente va riconosciuto il debito fuori bilancio.
Per quanto riguarda gli articoli 10 e 11, in particolare la tabella C delle autorizzazioni di spesa, va sottolineato che alcune variazioni riguardano meri spostamenti di competenza da un anno all’altro, quindi dal 2020 al 2021, altre prevedono nuovi contributi in spesa corrente e in conto investimenti ad associazioni, enti ed imprese. La tabella C) dà sempre luogo ad osservazioni e contestazioni, anche in Commissione si è messo in evidenza che alcuni interventi programmati sono venuti meno a favore di altri che sono stati aggiunti o spostati agli anni successivi.
Noi proponiamo e auspichiamo che in futuro ci sia maggiore condivisione nelle scelte, le quali, seppur legate alle politiche dell'amministrazione, andrebbero codificate e regolamentate con criteri di imparzialità ed equità, affinché le logiche clientelari vengano definitivamente abbandonate.
A nostro avviso merita un cenno la variazione in aumento al capitolo “Restituzione delle somme per rinuncia al trattamento previdenziale, articolo 7 ter della legge regionale 23/95" (Missione 1, Programma 1) della somma di 4.375.950 euro di cui 3.930.000 sono risultanti dalla quota di accantonamento dell'avanzo di amministrazione del rendiconto 2019.
A decorrere dalla X legislatura ai Consiglieri regionali viene applicata mensilmente nell'indennità una trattenuta previdenziale pari al 36%. Le quote trattenute sono state versate al bilancio regionale fino al mese di giugno 2020. In applicazione dell'articolo 7 ter, comma 3 ter, il Consigliere regionale può rinunciare al suddetto trattamento previdenziale maturato durante la legislatura. Tenuto conto delle richieste di rinuncia pervenute, con nota prot. n. 5961 del 13 ottobre 2020, il Dirigente del Servizio risorse umane, finanziarie e strumentali ha richiesto al bilancio della Regione Marche di trasferire la somma necessaria per provvedere al pagamento delle somme agli aventi diritto.
Per quanto riguarda i fondi aggiuntivi ne ha parlato diffusamente la Consigliera Marcozzi, quindi salterei questa parte e mi avvierei alle conclusioni.
Pur condividendo una buona parte delle variazioni proposte, quali il rifinanziamento della legge 20 del 2020, la piattaforma 210, il rimborso alle Asur per il supporto alle cure oncologiche, i trasferimenti alle imprese di trasporto, rileviamo nella tabella C numerose variazioni che sono solo in parte condivisibili, non essendo chiari i criteri con cui vengono proposti i contributi ad alcune associazioni o enti rispetto a tante altre che sarebbero altrettanto meritevoli di aiuto. Ho la tabella C, potremmo fare tanti esempi, però immagino che l'abbiate letta anche voi, quindi eviterei.
Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle non condivide l'impianto programmatorio che ha caratterizzato l'amministrazione della Regione nella precedente legislatura, da cui il bilancio 2020/2022 deriva direttamente. Poiché quest'anno la legge di assestamento arriva a fine novembre, è del tutto evidente che non può incidere in modo significativo sul suddetto impianto programmatorio, che ha già visto la sua applicazione nei primi undici mesi dell'anno. Gli unici aggiustamenti nelle previsioni di spesa proposti dalla nuova Giunta e riassunti nella tabella C) sono solo in parte condivisibili, anche se non sono chiari i criteri con cui vengono proposti contributi ad alcune associazioni e enti rispetto ad altri.
Per i suddetti motivi, il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle si asterrà dal votare la proposta di legge di assestamento del bilancio 2020/2022. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie Presidente. La prima delle considerazioni in una qualche maniera risponde a un'affermazione della Consigliera Marcozzi, circa il fatto che questo assestamento già evidenzierebbe un indirizzo forte da parte di questa amministrazione. Credo che si sia un po' sbilanciata, quello che oggi vediamo da questo assestamento è un intervento forte e puntuale in entrambe le fasi della crisi pandemica, sia tra febbraio e maggio che oggi da parte del Governo, che è intervenuto in maniera massiccia, garantendo una serie di mancate erogazioni che, è evidente, il quadro economico e sociale delle comunità regionali oggi stanno producendo: 4,3 miliardi di interventi garantiti per la prima fase, di cui 1,7 miliardi per quanto riguarda le Regioni a Statuto ordinario e 2,6 miliardi per quelle a Statuto speciale.
Le Marche escono in questa fase interlocutoria e difficile da definire in maniera significativa, con un intervento di circa 78 milioni, 59 milioni ex articolo 111 e 19 milioni, ex articolo 24.
Intanto voglio dire grazie agli uffici della Regione, come il Consigliere Cesetti voglio ribadire la grande attenzione nell'elaborazione del documento che è importante, perché serve a definire, ad affinare più precisamente l'intero percorso annuale nel rapporto fra rendicontazione dell'anno 2019 - sappiamo che in questo caso la rendicontazione è stata ritardata per le questioni ben note relative alla Corte dei conti - e previsioni di bilancio con tutto quello che purtroppo stiamo vivendo tutti insieme in questo anno bisestile.
C'è un tema però che va esposto con onestà intellettuale, senza polemiche, che credo il Consiglio regionale si debba porre e che noi ci poniamo in maniera costruttiva, mi pare che ne facesse riferimento la Consigliera Ruggeri, molto puntualmente, il cosiddetto debito fuori bilancio relativo agli 800 mila , adesso lo spiegheremo, anche se le conclusioni non sono condivise.
Succede che ci viene proposto un assestamento di 800 mila euro, che non è una somma irrilevante, ma molto significativa, questo debito fuori bilancio deriverebbe da una presunta richiesta del conduttore di un immobile agricolo, di un fondo agricolo, di proprietà regionale. Questo fondo, per le notizie che siamo riusciti e che sono riuscito a raccogliere, è condotto da un imprenditore agricolo da circa 30/40 anni. La legge 203/1982, destinata ai rapporti in materia agricola, afferma che il conduttore ha diritto ad essere ristorato, usando un termine di moda, ad essere indennizzato per tutti i miglioramenti e le addizioni che avrebbe apportato nel corso nella conduzione e questo contratto sarebbe terminato il 31 dicembre 2019, ecco perché non sono d'accordo con le conclusioni della Consigliera Ruggeri circa il fatto che doveva essere contabilizzato in precedenza, no, non è così, perché ad oggi, e su questo chiedo all'Assessore Castelli, non c'è una richiesta formale di credito nei confronti del proprietario, che è la Regione, che possiede questi 300 ettari di terreno agricolo, non c'è, non esiste.
Nonostante questo si chiede di poter qualificare questo presunto debito di 800 mila euro come debito fuori bilancio. Tecnicamente il debito fuori bilancio è una obbligazione maturata senza che sia stato adottato il dovuto adempimento per l'assicurazione dell'impegno di spesa, è un debito caratterizzato da tre identità: la certezza della liquidità e della esigibilità, il debito esiste perché si riferisce alla quantificazione ed è esigibile, cioè scaduto. Queste sono le condizioni tecnico-giuridiche per considerare una obbligazione esistente.
Inserirlo in questo assestamento, nella casella “debito fuori bilancio”, credo che non possa essere accettato. Lo ribadisco senza alcuna polemica, cercando in realtà di fare esattamente ciò che la legge prevede sotto il profilo tecnico.
Gli uffici in sede di Commissione ci hanno detto: “Ce lo chiederanno”, ma noi non sappiamo se ci sono stati dei miglioramenti, se è stata rispettata la procedura di cui agli articoli 16 e 17, perché quando il conduttore pretende delle risorse soggiace ad una procedura ben precisa, quella di dire, uso termini probabilmente un po’ popolari, “Senti proprietario, io devo realizzare un intervento nel mio fondo - attenzione, bisogna verificare se sono dei piccoli miglioramenti perché l'articolo 19 parla anche di differenza fra piccoli miglioramenti irrilevanti ai fini dell'indennizzo - un intervento significativo di miglioramento del fondo”, che in questo caso è di proprietà della Regione e ovviamente se ne avvantaggerebbe. La sostanza fa si che si avvia un procedimento nel quale il conduttore chiede di intervenire ed ovviamente il proprietario può esercitare la facoltà di farlo direttamente, oppure non farlo, poi sulla quantificazione c'è un'altra procedura che verifica l’entità. Tutto questo per dire che c’è una procedura formale attraverso la quale si verificano le addizioni, non è che alla fine dei 40 anni, come potrebbe avvenire in questo caso, uno dice di aver apportato dei miglioramenti per 500 mila euro e li pretendo. Ad oggi non c'è niente di tutto questo, non c'è un solo atto formale che rivendichi il credito.
D'altro canto occorre ascoltare la Regione, la Giunta e gli uffici perché ci dicono che non hanno nulla, ma queste somme potrebbero essere richieste, bene, in questo caso, ripeto, stiamo ragionando in termini ipotetici, quella somma, che peraltro dovrebbe essere in qualche maniera definibile, non dico definita, ma definibile, dovrebbe essere allocata in un altro fondo, diciamo, preventivo non certo dentro la casella del debito fuori bilancio.
Ribadisco, sono considerazioni molto importanti per i Consiglieri regionali perché è evidente che il debito fuori bilancio ha una sua identità particolare, perché è un debito ed evidentemente non è stato collocato, ma non poteva essere fatto prima, lo dico con la voglia di discutere, magari di convincere il Movimento 5 Stelle a cambiare opinione. Il contratto sembrerebbe scaduto il 31 dicembre 2019, quindi, la collocazione del debito fuori bilancio in un bilancio precedente è oggettivamente impossibile. Se fosse avvenuto, faccio un esempio, il 31 marzo o maggio del 2019, questo sì, ma il contratto è finito il 31 dicembre 2019, quindi non poteva essere collocato in uno strumento di bilancio diverso. Ecco perché non è un debito fuori bilancio dal punto di vista formale e ammettere, dico io, in una sede come questa, seppure in via ipotetica, la collocazione dentro la casella del debito fuori bilancio certamente non ci aiuta. È vero, dicono gli uffici - c’è un maldestro emendamento che poi leggeremo – che non saranno di certo 800 mila euro, potrebbero essere anche 10 euro, ma riconoscere in un'Aula legislativa che quello è un debito fuori bilancio vuol dire ammettere che esiste una obbligazione di pagamento formale. Questo è un dato oggettivo che non ha valore polemico, che non ha valore politico, ma in questo caso impedisce, almeno per quanto mi riguarda …, ma poi sarà il Presidente del gruppo, gli altri Assessori, gli altri Consiglieri che interverranno ad argomentare.
Ecco perché io chiedo con senso ragionevole di responsabilità che quel valore di 800 mila euro venga stornato da quell'appostamento e portato all'interno di un capitolo di previsione, non considerandolo un debito fuori bilancio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Ringrazio la Giunta ed i colleghi per la possibilità che ho di intervenire, intervento che sarà favorevole, come lo è stato, senza dichiarazione di voto, per le altre due proposte.
Come ha detto l'Assessore Castelli, il bilancio è un bilancio freddo, mentre noi siamo uomini fatti anche di anima, quindi innanzitutto mi preme ringraziare tutti gli uffici, perché nei cinque anni precedenti in cui sono stato Presidente della Commissione bilancio del Comune di Senigallia ricordo il grande lavoro svolto dagli uffici, dalla struttura, dai dirigenti, quando la politica si accordava e portava tutto il lavoro fatto dagli uffici in Consiglio comunale, e la stessa cosa avviene in Consiglio regionale.
Mi preme agganciarmi ad un intervento che ha fatto l'Assessore Saltamartini in Commissione sanità quando ha chiesto di fare delle azioni produttive nel rispetto dei cittadini marchigiani che si aspettano dalla sanità … Come sanno i miei colleghi Consiglieri, la sanità occupa gran parte del bilancio, forse l'80%, forse anche di più, quindi ha rimesso a noi in un certo senso anche il dovere morale di analizzare alcuni punti del bilancio. Questo tecnicismo riguarda quello che è accaduto in precedenza e verrà votato. Noi sosterremo la maggioranza, come abbiamo già detto, se farà delle cose utili per i cittadini marchigiani.
Ricordo che in Commissione sanità l'Assessore Saltamartini nelle proposte avanzate aveva inserito oltre alla sanità digitale anche la figura dello psicologo di supporto a tutta la struttura, non solo sanitaria, ma ai cittadini. Vedere il territorio e nel bilancio prevedere degli approfondimenti rispetto a quello che si porta nelle varie Commissioni, penso sia utile e anche molto apprezzato da parte della cittadinanza marchigiana.
Intanto permettetemi di fare i migliori auguri al Presidente Acquaroli, che è in convalescenza.
Tornando allo psicologo, che ha citato l'Assessore Saltamartini in Commissione sanità, credo che oggi abbiamo una situazione sanitaria territoriale molto complessa, quindi, inserire nelle strutture di riposo, in cui si trova la nostra storia, la nostra infanzia, in cui sono ospiti i nostri nonni, i nostri zii, i nostri amati cari, mamme, papà, zii, nonni, amici, la presenza dello psicologo a volte può significare una parola rassicurante, vuol dire inserire nel bilancio …, che non è attuabile in questo momento perché la rivisitazione delle piante organiche o dei professionisti nelle strutture sanitarie va fatta con una programmazione e questo è un piccolo monito ai colleghi del Consiglio regionale che nell'affrontare questa terribile pandemia dobbiamo stringerci nel combattere questo virus, ci si stringe dal punto vista scientifico con l'inserimento in bilancio, anche in via d'urgenza, di tamponi, di tutti quei presidi e di tutte quelle necessità.
Credo che sia positivo avere delle persone in più, in carne ed ossa, che oltre alle terapie mediche si preoccupino di stare vicino, per una buona guarigione, ai nostri cari, ma soprattutto possono sostenere, io dico, tutti quei colleghi, tutte quelle persone che lavorano nel sistema sanitario, che si sono sostituiti alla figura degli psicologi sostenendo i familiari nel dolore, dando delle notizie senza avere a volte il potere di fare nulla, stare vicino senza sapere cosa succede è devastante.
Sostengo con forza l'Assessorato alla sanità se si preoccuperà di inserire all'interno del bilancio non solo delle strumentazioni, quindi degli oggetti, ma anche degli operatori per sostenerne altri nella loro routine, nel loro lavoro. Spesso abbiamo detto loro che erano degli eroi, gli abbiamo messo degli striscioni, ma in quei momenti sono stati a volte anche degli esecutori di processi medici e le figure a 360°, fuori della professione medica, gli operatori socio-sanitari, gli infermieri, i tecnici, gli ausiliari, anche il personale amministrativo, hanno sostenuto il sistema, quindi,
avere qualcuno che a sua volta li sostenga, metterlo a bilancio per le future piante organiche è un riconoscimento a tutto quello che hanno fatto, che hanno rischiato, tutti i giorni l’hanno fatto e lo fanno anche in questi giorni. Dalle loro azioni viene anche un sostegno all'economia, che è fragile, anche i bilanci della Regione diventano fragili perché la salute è il bene primario, ma se ragioniamo nella legge di bilancio, che andremo ad approvare, anche il sostegno alla sanità ci potrà far uscire dalla crisi economica.
Non dimentichiamoci le figure accessorie, nel bilancio della sanità bisogna inserirci anche gli operatori per sostenere il sistema perché se il sistema sanitario è forte …, questo lo possiamo fare anche studiando il bilancio, vedo la Presidente Leonardi che ho conosciuto nella Commissione sanità, la mia speranza è che nel bilancio ci si metta della sanità buona, si approfondiscano dei temi, utili non solo alla sanità, ma indirettamente anche all'economia.
Rinasci Marche vota positivamente la proposta di legge n. 5, questo assestamento, come ha votato anche le altre, con la speranza che questo Governo sia responsabile, che porti in Commissione degli atti positivi per i cittadini marchigiani, soprattutto per la sanità perché solo da questa ripartenza si può avere anche un nuovo avvio per il motore economico della Regione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.
Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Inizio condividendo l'appello che ha fatto il Consigliere Santarelli, di una maggiore attenzione nei confronti della gestione della sanità e degli investimenti da fare sulla sanità, però a me interessa, nella fattispecie, soltanto sottolineare il buon lavoro in merito a questa nuova previsione di spesa che gli Assessori di riferimento hanno fatto, che denota una buona attenzione nei confronti dei Comuni. Viene previsto un investimento in due anni a favore degli enti locali di 8,5 milioni, bene, e 7 milioni di euro vanno a sostegno delle piccole e microimprese.
Vivo in un territorio in cui il tessuto produttivo di piccola e microimpresa e di artigianeria è estremamente rappresentato, tra l'altro ho fatto il Sindaco nel Comune di Fermignano, che era il terzo polo industriale della provincia di Pesaro. Tutte le nostre valli hanno una grande industrializzazione, soprattutto la grande presenza di piccole e microimprese e di imprese artigianali, quindi benissimo questa attenzione e aver messo 7 milioni di euro qua. Bene il sostegno economico alle aziende di trasporto a ristoro degli abbonamenti scolastici non goduti in questo momento di Covid.
Mi ha fatto enormemente piacere vedere 2,5 milioni di euro per il rimborso alle Asur per il contributo di solidarietà a supporto delle cure oncologiche e, soprattutto, dico che vanno rimborsati i viaggi dei pazienti oncologici all'interno della regione, che si rivolgono a strutture presenti nelle Marche, ma bisogna rimborsare anche i viaggi per le visite oncologiche, non solo per effettuare la chemioterapia o la radioterapia, perché mi risulta che sul rimborso delle visite qualche volta non siamo stati puntuali.
Mi fa piacere questa variazione di bilancio anche perché in questo assestamento si denota già una buona attenzione nei confronti dei nostri territori e dei nostri cittadini. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Solo per dire che il gruppo della Lega è favorevole all'assestamento al bilancio 2020/2022.
Ringrazio la Consigliera Marcozzi per la sua relazione chiara ed esaustiva.
Anche se poche risorse credo che siano state investite al meglio. Ringrazio il Presidente della I Commissione Marinelli che anche oggi si è dovuto spendere con tutti i colleghi in Commissione, un ringraziamento va in particolare agli uffici e a tutto il personale per il loro impegno profuso in queste giornate difficili. Non ultimi la Giunta e il Presidente che si sono impegnati a dare risposte in questa particolare situazione di difficile gestione, per questa pandemia e per la situazione economica. La Giunta è molto sollecitata ed io ne sono testimone da Consigliere, nel mio piccolo cerco di fare da filtro e da tramite del territorio. Devo essere sincero, faccio fatica anch'io a volte a relazionarmi con gli Assessori perché sono molto impegnati.
Il mio augurio, oggi sostituisco il Capogruppo Lucentini che è a Roma, è quello di fare squadra, di essere incisivi, di lasciare perdere quello che è stato il passato, non si dimentica, però dobbiamo guardare avanti e tutti insieme, facendo squadra, maggioranza e opposizione, non mi stancherò mai di dirlo, riusciremo a fare delle belle cose, iniziando da questo assestamento e proseguendo con il prossimo bilancio.
Grazie per il buon lavoro a tutti voi, alla Giunta, a tutti gli uffici, al personale impegnato, a noi Consiglieri, facendo squadra, cercando di essere uniti, dando queste risposte in questo momento particolare e difficile della pandemia …, i cittadini sono confusi e disperati, noi dobbiamo essere più chiari possibili e con le nostre risorse e con il nostro impegno cercare di dare risposte certe e concrete alla collettività. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Qua si tratta di fare una valutazione politica. Gli atti che facciamo qui dentro hanno ovviamente un contenuto tecnico, però poi la valutazione è politica.
Con l’assestamento di bilancio l’Assessore Castelli, che ringrazio, ha cercato di fare un'operazione di buonsenso, il rifinanziamento di una serie di partite di cui non si poteva fare a meno, ne cito una emerita: il rifinanziamento del viaggio di trasporto ai pazienti oncologici, che era oggetto di attenzione dei vecchi bilanci, poi stralciato perché una lobby marchigiana, tra l'altro di area sanitaria, aveva chiesto di stralciare il trasporto dei pazienti affinché tutti i pazienti rimanessero nelle Marche, e questa è stata una cosa, ahimè, parlo per me che sono medico, pur facendo parte di un’altra disciplina, non dell’oncologia, scarsamente virtuosa, perché permettere a qualcuno di fare cure non oggettivamente fruibili nelle Marche in altre regioni era un atto doveroso, come permettere a qualcuno di curarsi altrove, cito un caso che conosco, quando l'utilizzo dell'acceleratore lineare per un trattamento radioterapico a paziente affetto da tumore al cervello nelle Marche non era disponibile. Non possiamo dire che non possiamo mandare fuori un paziente e che non rimborsiamo le spese di trasporto, tra l'altro spese relative al solo malato, non ai suoi familiari che lo accompagnano a proprie spese. Secondo me è un atto dovuto che noi facciamo, quindi ringrazio l’Assessore Castelli di questa scelta, così come una serie di finanziamenti, su alcuni dei quali nutro delle perplessità, per esempio cito, mi dispiace che non sia in Aula l'Assessore Carloni, il rifinanziamento della legge 13, non è stato un atto … L’Assessore Carloni, ex Consigliere regionale nella precedente legislatura, aveva fatto un'ottima proposta come Consigliere di opposizione, per recepire questi fondi, poi questa proposta non è stata portata avanti ed è stata rifinanziata la legge 13, con alcuni milioni di euro, a mio parere, cosa non equa. Nel bilancio tra costi e benefici, che ciascuno di noi deve sempre fare, considerato che siamo a fine anno, rifare delle graduatorie avrebbe prodotto dei risultati solo tra alcuni mesi, perché ci sarebbe voluto un nuovo bando, quindi, ha ritenuto di fare una scelta politica, di finanziare le vecchie graduatorie e di aggiungere anche un aumento allo stanziamento per sostenere chi in quelle graduatorie non aveva percepito nulla. Si tratta di scelte politiche in cui si valutano costi e benefici, forse alla fine è stato saggio l'Assessore Castelli che ha permesso di finanziare con alcuni milioni di euro questo provvedimento, non so fino a che punto corretto, cioè lungimirante e di buonsenso, però a volte è meglio fondi pochi, maledetti e subito, piuttosto che fondi perfetti tra un po' di tempo, quindi ci sta e lo votiamo.
Votiamo questo atto perché è stata un'operazione, ancora una volta, di sanatoria di partite che appartengono all'altra amministrazione, non siamo stati noi quelli che le hanno promosse, però nella gestione ordinaria dobbiamo essere pragmatici, non si può essere, se vogliamo, totalmente idealisti, certo, abbiamo degli obiettivi, dobbiamo avere una visione nella quale ci deve essere un fine a tempo breve e finanziamenti in un momento così difficile dell’economia immediati, di medio periodo e di prospettiva con leggi nuove e innovative che superino la visione precedente.
Ci si è molto soffermati nell’assestamento di bilancio su questi benedetti 800 mila euro, richiesta che ci è stata fatta oralmente, non so attraverso quale strumento obiettivo, da parte dei gestori di questa cooperativa che conduce, questo è il termine tecnico, dei fondi per 307 ettari in Emilia-Romagna.
Bisogna essere chiari, innanzitutto il pregresso nasce addirittura 25 anni prima della gestione della sinistra di questa Regione, l’Essam, che era l’ente precedente all’Assam, aveva dato in gestione a questa cooperativa agricola questi ettari, come vengono questi beni …, ho fatto la riflessione perché ho vissuto in prima persona un’esperienza simile, una gestione di circa 50 ettari di terra in località Potenza Picena, il Comune dove il nostro attuale Presidente è stato Sindaco qualche anno fa per un mandato, di proprietà della Regione Campania, che aveva ereditato dall'Unione ciechi di Napoli, un ente di beneficenza, un lascito di alcuni nobili che non avevamo eredi e che avevano dato all’Unione ciechi della Regione Campania una proprietà nella Regione Marche, molti ettari di vigne che producono, tra l'altro, un vino di notevole qualità. E’ successo che la Regione Campania per decenni ha completamente trascurato questi beni, gestione di centrosinistra, gestione Bassolino, gestione Rastrelli, che ho conosciuto, un Senatore deceduto da anni che è stato Presidente del centrodestra della Regione Campania, un bene dimenticato, la stessa cosa è successa con questi 300 ettari di proprietà della Regione Marche, secondo me, una qualche eredità di qualche Opera Pia, di qualche Ipab, trascurati, affittati a 4 mila euro l'anno. Io ho in Emilia Romagna un modestissimo terreno di eredità di mia madre di 6 ettari, la gestione media di un ettaro di terra nella nostra regione è di circa 250 euro l'anno, per cui 6 ettari fanno quasi 1.500/2.000 euro che mia madre ancora vivente, 94 anni, ha nel suo conto, 300 ettari moltiplicati per 250/300 euro fanno 75/90 mila euro di affitto all'anno, contro i 4 mila che la Regione Marche incassa. Una roba non solo da segnalazione alla Corte dei conti per mancato introito, ma alla Procura della Repubblica per connivenza con gli affittuari, questo è quello che dovremmo fare, ovviamente noi siamo nella fase di recupero di questa situazione, giustamente la Regione vuole mettere in vendita il fondo e il prezzo non è idoneo, 1.600.000 che diventano adesso 1.150.000 euro non sono adeguati, noi dovremmo, dopo tre aste andate deserte, dare mandato a un agenzia che si occupa di terreni, metterlo sul mercato, ai consorzio o a conduttori, per venderlo a prezzo equo.
L’operazione degli 800 mila euro è giustificata dal fatto che il conduttore del fondo può chiedere tale cifra per miglioramenti agricoli. Se il fondo è stato messo all'asta a 1.150.000, adesso non ricordo la cifra precisa, se il conduttore riesce ad avere il beneficio di questi 800 mila euro, con 350.000 euro si porta a casa 300 ettari di terra coltivabile nell’entroterra tra Rimini, Forlì e Cesena, una roba inaccettabile. Lo dico, oggi presenterò personalmente un esposto alla Procura della Repubblica se non saniamo questa cosa. Ho fiducia piena nell'Assessore al bilancio Castelli, credo che si possa arrivare ad una sanatoria, il riconoscimento del debito non è possibile, tra l'altro il Consigliere Cesetti, che è acuto, ha detto che non dobbiamo riconoscere tutti i lavori eventualmente fatti di miglioramento, dobbiamo riconoscere l'arricchimento sui 300 ettari, che invece di 800 mila euro sarà 80 mila euro, forse neanche, di valorizzazione del bene. E’ tutta una partita da vedere.
Dico perché voterò a favore dell'assestamento di bilancio e concludo. Noi dobbiamo risolvere i problemi, non aumentare i contenziosi, risolvere i problemi non apportando danno al bene pubblico, è una partita tutta da vedere, bisogna valutare dal riconoscimento di questi presunti lavori di miglioramento qual è l'arricchimento che abbiamo e poi vendere a prezzo equo, non a 1.150.000 euro, Assessore, ma ad un prezzo equo sul mercato, non all'asta, dove tutti sanno che ci si guadagna moltissimo. Ci sono persone che vanno alle aste per speculazione, società, ditte, pensate ai beni di Banca Marche, su questo ovviamente c'è da starci con gli occhi puntati, però noi dobbiamo salvaguardare l'assestamento di bilancio, quindi esprimo con coscienza un voto favorevole per andare avanti, se ci sono stati dei danni cerchiamo di recuperarli presentandoci con un bilancio in positivo.
Detto questo, fin da adesso, poi vedremo se tornerò sul tema, esprimo un parere positivo a questo lavoro che è stato fatto in Commissione, di cui dovremmo essere tutti … La vecchia maggioranza è quella che ha avuto 11 dodicesimi di bilancio, da gennaio a novembre, nel dodicesimo, a dicembre, lo chiuderemo e poi andremo effettivamente a gestire la nuova amministrazione. Anche qui ci vuole buonsenso.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. In primis, non posso esimermi dal complimentarmi con gli Assessori che hanno contribuito a questo assestamento. E’ stato un lavoro intenso anche in fase di Commissione, anche con il Presidente e tutti i membri, non possiamo non ricordare che questo assestamento serve principalmente per recepire le risultanze del rendiconto del 2019, nonché per apportare le variazioni al bilancio di previsione 2020/2022, rimodulando sostanzialmente degli stanziamenti, con degli spostamenti anche di annualità, ma non mi soffermerò a fare una valutazione tecnica che è stata fatta in maniera molto corretta e puntuale dalle relatrici di maggioranza e di minoranza.
Terrei a indicare in maniera molto chiara, a mio parere, il buonsenso nella redazione di questo atto politico, che è il primo provvedimento politico-economico di questa Giunta. A differenza di quello che sostiene, per carità, legittimamente, il Consigliere Mangialardi, secondo me si va già a delineare una linea di attenzione e di vicinanza al mondo dell'impresa, delle aziende e del lavoro.
Sono un po' dispiaciuto che in Commissione il tema del debito di bilancio abbia monopolizzato gli incontri, nel senso che mi sarei aspettato, e di questo ne sono felice, un attacco, una contestazione, una valutazione nel merito delle singole voci che questa Giunta e che questo Assessore hanno voluto inserire all'interno dell'assestamento di bilancio.
Come ha detto il Consigliere Carancini, esistono dei dubbi su questa situazione. Ho sentito in maniera chiara e puntuale, anche dal Consigliere Cesetti, evidenziare il rispetto e la professionalità degli uffici amministrativi del bilancio, quindi, mi fido di quello che hanno detto in maniera altrettanto chiara anche nella Commissione che abbiamo avuto questa mattina, perché hanno detto che l’operazione del riconoscimento del debito fuori bilancio è necessaria per prevedere uno strumento finanziario che, nel caso in cui … Noi la pensiamo come voi, nessuno vuole dare un euro a questa cooperativa se non gli spetta, c'è un problema di esigibilità, come dice il Consigliere Carancini, c’è un problema giuridico, è una situazione finanziaria scellerata, e condivido con il Consigliere Ciccioli che deve essere subito messa in regola, però non possiamo rischiare di ritrovarci, come purtroppo è già successo con il rendiconto, in una contestazione sulla parificazione da parte del Consiglio di Stato perché gli uffici ci hanno anche delineato e prospettato che esiste ormai una giurisprudenza, probabilmente non consolidata, non conforme, della giustizia amministrativa della Corte dei conti che inquadra tali fattispecie di spese all'interno dei debiti fuori bilancio.
Quindi io ed il nostro gruppo ci affidiamo alla competenza, alla professionalità degli uffici e dell’Assessore. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Interverrò brevemente in questa discussione. Credo che questo atto sia la prima pietra che viene messa nella costruzione di quello che sarà il percorso operativo di questa nuova maggioranza e lo faccio sottolineando molto brevemente che con questo assestamento vengono introdotte alcune misure importanti per le figure che in questo momento, nella nostra società, sono più fragili, i malati, le famiglie e le imprese colpite dall'emergenza Covid.
Sappiamo tutti che siamo a fine di una annualità ed il bilancio ovviamente vede una certa difficoltà nel reperire nuove risorse perché sono state per la maggior parte spese nel corso dell'anno, che si chiuderà il prossimo mese, per cui è importante lo sforzo che è stato fatto dalla componente politica.
Ringrazio l'Assessore, tutta la Giunta e anche la parte tecnica che ha dato il necessario e importantissimo supporto per cercare, come si dice, nelle pieghe del bilancio risorse ancora disponibili o da riallocare, scegliendo alcune priorità che per la maggioranza di governo sono quelle su cui dare una risposta immediata.
Velocemente cito tre di queste misure, che sono: il rifinanziamento della contribuzione per il trasporto dei malati oncologici, ricordo che nella scorsa legislatura la legge fu abolita e sostituita dopo un po' di tempo da una delibera di Giunta che consentiva il finanziamento solo di una parte, oggi sappiamo che le risorse che erano state messe a disposizione di quella delibera di Giunta non consentivano … Io stessa ho avuto nel corso di questi mesi, da quando era entrata in vigore, anzi dall’inizio, da quando è stata abrogata la legge, da quando è entrata in vigore la delibera di Giunta, varie segnalazioni da parte di malati oncologici a cui negli ospedali non veniva neanche presa in considerazione la richiesta di rimborso. Abbiamo avuto anche una discussione in Commissione sanità nella precedente legislatura, perché abbiamo tentato di intervenire, ma poi la legislatura si è conclusa e non siamo riusciti a portare a compimento quel procedimento. Abbiamo tentato di intervenire e abbiamo avuto da parte anche della dirigenza sanitaria la conferma che le risorse messe a disposizione non erano neanche sufficienti a garantire quella platea ridotta che veniva fuori dalla delibera rispetto alla legge precedentemente approvata. Quindi, credo che sia un segnale molto importante, circa 2,5 milioni di euro messi per contribuire a questo trasporto.
Poi le famiglie, con l'intervento per gli abbonamenti scolastici degli alunni inutilizzati per l'emergenza Covid, che ovviamente erano stati pagati anticipatamente e per delle famiglie che magari si trovano in difficoltà hanno comportato un esborso di risorse, a fronte di una situazione che resta comunque difficile.
In terza analisi le risorse nuove che sono state inserite, sia a scorrimento di graduatorie che per nuove disposizioni che andranno a favore delle imprese che si trovano a vivere questa seconda ondata pandemica e nuovamente esposte alle difficoltà conseguenti all’attività chiusa o ridotta nella capacità di fare impresa (negozi, attività commerciali), risorse che possono consentire non solo di rinvestire, ma in molte situazioni anche di sopravvivere.
Quindi, un ringraziamento alle scelte fatte, che per quanto mi riguarda vanno nella direzione utile a sostenere le componenti che oggi nella nostra società si trovano maggiormente in difficoltà.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. L'ho detto all'Assessore Castelli, non volevo intervenire, però il Consigliere Ciccioli ci chiama all'intervento, è più forte di lui. Innanzitutto una premessa, il Consigliere Ciccioli in Commissione ed anche oggi parla di esposti non solo alla Corte dei conti, ma anche alla Procura della Repubblica, voglio dire all’Assessore Castelli, non al Consigliere Ciccioli, perché so bene che il Consigliere regionale non risponde dei voti dati e delle opinioni espresse nell'esercizio delle funzioni, questo vale per me e vale anche per lui, che se il Consigliere Ciccioli dice che all'esito di questo fatto, di cui adesso parleremo, ci sono realtà da segnalare alla Procura della Repubblica, evidentemente è a conoscenza e comunque deduce la cosiddetta notitia criminis. Ricordo all’Assessore Castelli che c'è per il pubblico ufficiale anche l'obbligo di segnalazione di eventuali reati, se ci sono si inviino gli atti alla Procura della Repubblica.
Il Consigliere Ciccioli riferisce che questa è una vicenda vecchia, addirittura risale a 32 anni fa, l’abbiamo visto e questo è vero, infatti noi ce le siamo trovata, gli ricordo anche che eventuali irregolarità gestionali sono nella responsabilità di gestione e delle sue conseguenze di coloro che responsabilità di gestioni hanno, sicuramente non siamo noi i destinatari di questa responsabilità.
In ogni caso sono stato Assessore per cinque anni ed in questo tempo mi sono occupato di atti di indirizzo politico ed amministrativo, non di attività gestionali, che mi erano precluse, però, sempre per soddisfare la curiosità del Consigliere Ciccioli, che faceva meglio a non chiamarmi al gioco, dico che ho talmente esercitato sul punto questi miei compiti di indirizzo politico ed amministrativo che ho portato in Giunta una delibera, la può andare a cercare, gli estremi non glieli do, in cui ho dato indicazioni per la gestione, eccolo l'indirizzo, non sono io che gestisco, “Classificazione e piano di alienazione dei beni immobili della Regione”, indicazioni dell’Assessore Cesetti sulla gestione relativamente all’immobile da alienare, perché è evidente che era da alienare, perché è uno sconcio che un immobile di quelle dimensioni possa essere detenuto dietro un corrispettivo di 4 mila euro l'anno. Per quel contratto non l’aveva fatto l’Assessore Cesetti o la Giunta Ceriscioli, ce lo siamo trovato e non potevamo far altro che disporre l’alienazione dei beni, previa eventuale regolarizzazione urbanistico-edilizia, ferma restando la prosecuzione del rapporto locativo fino al 31 dicembre 2019, non oltre, ed eventuali nuove locazioni con contratti in deroga alla legge 203/1982, le deroghe rispetto al canone che era scandalosamente basso.
Ecco quello che ha fatto la precedente amministrazione, il suo dovere secondo i suoi compiti, oggi mi aspetto che voi facciate altrettanto perché è evidente che il Consigliere regionale non risponde, ma attenti a non causare danni. Assessore Castelli, si inviino gli atti alla Procura della Repubblica, l’ha detto il Consigliere Ciccioli.
Fatta questa premessa, il riconoscimento del debito fuori bilancio non esiste, ve l’ha spiegato in modo mirabile il Consigliere Carancini che ha riferito meglio di me le cose che io vi ho detto in I Commissione, che si è occupata di questa faccenda, ve le ha dette in modo mirabile e completo rispetto a come le ho dette io. Con il Consigliere Carancini non ci siamo sentiti, avete la mia parola, però è logico e ragionevole, non esiste questo debito, anzi questo non debito, questo è un non debito, non rientra nell'articolo 73 del decreto legislativo 118, andatelo a leggere, non è una sentenza esecutiva, non c'è la copertura dei disavanzi, non è una ricapitalizzazione, non ci sono procedure espropriative, non è acquisizione di beni e servizi in assenza di un preventivo impegno di spesa, non c'è, non esiste. Ma c'è di più, si dice le somme dovute, ma che stiamo scherzando? Voi lo riconoscete all'articolo 5, lo dice la relatrice, e poi il campione del Consigliere Ciccioli fa un emendamento con cui aggrava la situazione. Mi rivolgo al Presidente perché il riconoscimento del debito è un atto del Consiglio che decide e non può essere espropriato dalla Giunta.
Per questo la legge e la Corte dei conti ci dicono che è il Consiglio che deve riconoscere il debito, ma il Consiglio non può essere espropriato dalla Giunta, non si può pretendere che dia una delega in bianco come in questo caso, tra l'altro su un debito allo stato inesistente, con un emendamento che aggrava la situazione perché ne prevede l'ammontare puntuale, lo chiama debito e lo riconosce, fosse anche di mezzo centesimo, nel limite massimo sopra specificato “potrà essere determinato solo a seguito dell’espletamento delle procedure di cui all’articolo 17” e non cita l'articolo 16, ma il 17.
Mi rivolgo al Presidente del Consiglio, attiene alla determinazione, attiene al quantum di come deve essere determinato e di come deve essere liquidato, ma l’an è nella sussistenza delle condizioni di cui all’articolo 16 della legge 203, e a me non è stato mai detto in cinque anni in cui ho fatto l'Assessore, non ne sono a conoscenza, ed è tanto vero che non ne siete a conoscenza neanche vo. Qui c'è il Presidente della Commissione e alla mia domanda se sono state autorizzate queste migliorie. Non mi risponde, probabilmente non ci sono state. Alla domanda se non sono state autorizzate, il conduttore ha fatto la comunicazione all’Ispettorato provinciale dell'agricoltura? E’ stato investito l’Ispettorato provinciale dell’agricoltura? La procedura di cui all'articolo 16, all'esito della quale ed al suo perfezionamento può derivare un eventuale diritto del conduttore all'accredito, solo nella sussistenza di queste condizioni che oggi non ci sono, perché a me non sono state mai riferite, e c’è nella delibera, a voi oggi non sono state dette anche su mia richiesta, quindi, non ci possiamo basare soltanto sui desiderata del conduttore. Ma c’è di più, è questo che dovete citare non l'articolo 17 perché l’emendamento che avete firmato sarebbe da Procura della Repubblica, voi citando l'articolo 17 …
(intervento fuori microfono)
Fabrizio CESETTI. Assessore Castelli, io non esagero per niente, lei era fuori impegnato e affaccendato in tutt’altre storie e il suo Capogruppo ha parlato di Procura della Repubblica, non io, è chiaro?
(intervento fuori microfono)
Fabrizio CESETTI. L’ho detto prima, so bene che il Consigliere non risponde dei voti dati e delle opinioni espresse, ci mancherebbe altro, l’ho già detto, dico apposta “si sarebbe”, ma non può essere per quel motivo, ho fatto una premessa.
Dico che qui si dà per scontato, e questo è grave, la sussistenza delle condizioni, voi date per scontato che quel signore abbia un diritto e non ce l’ha, questo è il tema e noi oggi non possiamo scriverlo, questo è il punto.
Il resto l’ha detto il Consigliere Carancini e dico alla Capogruppo del Movimento 5 Stelle, che questo debito non doveva essere contabilizzato allora né tantomeno deve essere contabilizzato ora, perché allo stato attuale, allo stato dell'arte, secondo scienza e coscienza, oggi è inesistente, non ci sono le condizioni perché ci possa essere questo presunto debito, ci devono essere le condizioni di cui all'articolo 16 della legge 203/1982, non dell'articolo 17 che attiene alla sua … Quindi, ho presentato un emendamento soppressivo che chiedo di votare e sollecito il mio Capogruppo Consigliere Mangialardi a chiedere l'appello nominale.
Chiedo scusa, colleghi, mi sarei risparmiato questo intervento, l'avevo detto all’Assessore Castelli, ma all’esito dell'intervento del Consigliere Ciccioli non potevo non farlo e da questo momento in poi io non risparmierò nulla.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Consigliere Cesetti, mi sembra che critichiamo l'operato del Consigliere Ciccioli, ma le sue parole, il suo modo di parlare stamattina, il suo alzare la voce, mi fa dire prima di tutto che ci vuole un po’ di rispetto per tutti. Stiamo attenti a quello che diciamo.
Prima è stato fatto da voi, ma da lei in modo specifico, un ringraziamento al Servizio del bilancio, che è efficiente e ben preparato, bene, quello che hanno detto i funzionari, che sono efficienti e ben preparati, di cui io condivido l'idea, è che il debito fuori bilancio, siamo d'accordo, non lo dobbiamo considerare però - io non sono un tecnico come voi, però alla fine ci possiamo capire lo stesso, non bisogna essere avvocati, secondo me, per potere esprimere e fare delle arringhe - è in via precauzionale, per evitare che la Corte dei conti poi ci blocchi come ha fatto per i vostri due debiti fuori bilancio, sennò oggi non eravamo qui a parlare di rendiconto, sarebbe stato approvato prima. Noi non vorremo trovarci nelle stesse condizioni, come quando quei debiti fuori bilancio non avevano i requisiti per essere considerati tali, ma poi sono stati così riconosciuti. Non vogliamo cascarci un’altra volta, in via precauzionale, dopodiché faremo di tutto per non dare neanche un centesimo a coloro che per 34 anni hanno usufruito gratuitamente di 300 ettari di terreno, su questo siamo pienamente d'accordo.
Questo è stato espresso in modo molto chiaro dai Dirigenti del Servizio, che lei ed il Consigliere Carancini avete elogiato per la preparazione, e li lodo anch’io perché sono preparati per quello che ho avuto modo di conoscere, quindi sul suo emendamento, dico già da adesso che il nostro gruppo voterà contro in via precauzionale ed anche per una questione di fiducia e di rispetto, mi fido più dei funzionari che delle vostre proposte, quindi, andiamo avanti con quello che è stato previsto.
L’assestamento è stato approvato anche dal Collegio dei revisori dei conti e non ha rilevato nessuna anomalia, secondo me potevano farlo valere anche loro.
Chiudo qua, però invito il Consigliere Cesetti, siccome non farà sconti, però lo avviso già da adesso, che nella prossima Commissione io terrò i toni bassi, ma li dovrà tenere anche lei.
PRESIDENTE. Due notizie. La prima, è stato chiamato in ballo l’Assessore Carloni, non è presente in Aula perché sostituisce il Presidente Acquaroli, che come voi sapete è in isolamento fiduciario a casa, a cui mandiamo tutti quanti i nostri saluti insieme a quelli del Consigliere Santarelli. L’Assessore Carloni lo sostituisce nella Conferenza Stato-Regioni per il prossimo d.p.c.m..
Seconda notizia, può intervenire l'Assessore Castelli nel merito della discussione, prima della chiusura delle repliche dei due relatori di maggioranza e di minoranza e della stessa Giunta, ha in questo caso venti minuti per fare il suo intervento nel merito.
La parola la Consigliera Biondi.
Chiara BIONDI. Grazie Presidente. Il mio è un intervento puramente tecnico su questo argomento.
In relazione al riconoscimento del debito fuori bilancio, di cui all'articolo 5, comma 2 della proposta di legge di assestamento, accompagnata dalla seguente motivazione: "La Regione Marche è proprietaria di un fondo rustico di circa 300 ettari sito nel territorio delle provincie di Rimini e Forlì Cesena. Detto complesso è stato gestito da una cooperativa agraria per 34 anni mediante successivi contratti di affitto, disciplinati dalla legge 203/1982. Sebbene l'ultimo rapporto sia scaduto il 31 dicembre 2019, l'affittuario continua a detenere il fondo che, tuttavia, la Regione si accinge a riprendere in consegna in forma bonaria o attraverso procedure giudiziarie.
Poiché la richiamata legge 203/1982, l'articolo 17 prevede che al momento della liberazione del fondo l'affittuario possa chiedere una indennità commisurata alle migliorie a proprie spese effettuate, a scopo prudenziale appare necessario attivare la procedura di riconoscimento di eventuale debito fuori bilancio, poiché negli strumenti contabili vigenti non risultano finora appostate specifiche risorse finalizzate allo scopo. Per tale motivo, sempre prudenzialmente e in via del tutto presuntiva, si ritiene congruo che l'entità del debito ammonti a un massimo di 800 mila euro."
Appare opportuno rappresentare una serie di elementi utili a meglio delineare la fattispecie, sia dal punto di vista giuridico, sia dal punto di vista procedurale e sia dal punto di vista contabile.
Il complesso immobiliare si estende per circa 307 ettari e ricomprende diversi fabbricati. É transitato nel patrimonio della Regione per effetto della soppressione dell'ex Ente di sviluppo agricolo nelle Marche (Esam) e della chiusura delle successive gestioni liquidatorie.
La quasi totalità del fondo e la totalità dei fabbricati sono stati affittati a una cooperativa agricola locale, dall'Esam prima (contratto sottoscritto dal Presidente dell'Esam nel 1991, riconoscendo anche una conduzione di mero fatto, decorrente dal 1986) e dalla Gestione liquidatoria dell'Esam poi. I rapporti contrattuali, essendo riconducibili o, comunque, richiamando la legge 203/1982 sono stati adeguati a tale disciplina. L'ultimo contratto, sottoscritto nel 2005 dal Commissario liquidatore dell'Esam, di durata quindicennale, è andato in scadenza al 31 dicembre 2019.
Dopo la scadenza, in considerazione che la cooperativa, con note varie sosteneva l'avvenuto rinnovo tacito del contratto, la Regione, sentita l'Avvocatura, in data 31 marzo 2020, comunicava l'infondatezza delle pretese della controparte e chiedeva il rilascio del bene.
Allo stato attuale, in attesa della definizione del contenzioso, la cooperativa continua a condurre il fondo.
Per effetto delle periodiche deliberazioni di Giunta afferenti il patrimonio, succedutesi dal 2015 al 2020, il bene è sempre stato ascritto al patrimonio disponibile della Regione e destinato alla vendita.
In particolare, l'indicazione per la gestione riportata nella delibera di Giunta regionale del 29 luglio 2019, n. 923 era "Da alienare, previe eventuali regolarizzazioni urbanistico-edilizie, ferma restando la prosecuzione del rapporto locativo fino al 31 dicembre 2019 ed eventuali nuove locazioni con contratti in deroga alla legge 203/1982", mentre l'indicazione per la gestione riportata nell'ultimo atto ricognitivo (delibera di Giunta regionale del 6 luglio 2020, n. 865) è stata "Da alienare, salvo eventuali regolarizzazioni urbanistico-edilizie e fitti mediante contratti agrari, in deroga alla 203/1982".
Dopo un primo infruttuoso tentativo di asta (dicembre 2019, in esecuzione delle previsioni della delibera di Giunta regionale 923/2019) per l'affitto del fondo, il bene è stato sottoposto a specifica stima finalizzata alla vendita.
Con nota del 31 luglio 2020, l'ufficio tecnico regionale, ha fornito la propria perizia che concludeva in un valore di 1,6 milioni di euro circa.
Tale importo è stato posto a base della prima asta (agosto 2020) risultata infruttuosa; conformemente alle previsioni dell'articolo 6 del r.r. n. 4/2015, si è fatto subito luogo al secondo tentativo d'asta (prezzo ribassato del 15%) e, successivamente, al terzo (ulteriore ribasso del 15%).
Essendo tutte le aste risultate deserte, il bene oggi è cedibile a trattativa privata ad un prezzo minimo pari a quello della terza asta, ribassato di un ulteriore 5%
La cooperativa, continuando a occupare il fondo, essendo a conoscenza che l'esperimento infruttuoso delle aste consentiva di avviare una trattativa privata, ha richiesto un incontro, dichiarandosi interessata all'acquisto del fondo al prezzo di cui sopra. Sempre nell'incontro sopra citato, ha segnalato che, contestualmente all'acquisto avrebbe prodotto richiesta di rimborso per le "migliorie" apportate al fondo, così come prevede l'articolo 17 della legge 203/1982 e ammontanti, a giudizio della cooperativa, a circa 800.000 euro.
La manifestazione di interesse alla vendita e la richiesta di indennizzo per le migliorie dovrebbe avvenire entro la prima decade di dicembre 2020.
Premesso ciò, in considerazione della tempistica prevista, la proposta di legge di assestamento era l'ultima occasione per veicolare lo stanziamento e anche il riconoscimento del debito, non assistito, allo stato attuale, da alcuna previsione di spesa. In particolare, non sussistendo in bilancio regionale alcun capitolo di spesa avente caratteristiche (classificazione, codici, ecc.) idonee a far fronte alla spesa (attualmente, non "certa" ma, sicuramente, "prevedibile" in considerazione della preannunciata richiesta di indennizzo entro la prima decade di dicembre) si è provveduto all'istituzione del capitolo di cui in premessa. Lo stanziamento (euro 800.000), come imposto dai principi generali di veridicità, attendibilità e correttezza, nella redazione dei bilanci (Allegato 4.1 del Dlgs 118/2011) è stato previsto nella misura massima ipotizzabile. Infatti, in caso di disaccordo tra le parti sul riconoscimento delle migliorie la decisione è rimessa a un organo terzo (Ispettorato agrario) che potrebbe anche pienamente accogliere le richieste dell'affittuario.
Su tale riconoscimento, avvenuto, per l'appunto, attraverso la previsione dell'articolo 5, comma 2, il Collegio dei revisori non ha espresso alcun rilievo. Infatti, a prescindere dal quantum (da calcolare con procedura piuttosto complessa, in base all'articolo 17 della legge 203/1982), il riconoscimento delle migliorie da parte della Regione appare ineludibile, in quanto esplicitamente previsto dalla normativa richiamata. La giurisprudenza prevalente in materia pone come elemento legittimante per la richiesta non tanto la scadenza formale del contratto di affitto, quanto l'effettivo rilascio del fondo.
Nel caso specifico il rilascio dovrebbe avvenire o a seguito della esplicita richiesta effettuata dalla Regione (effettuata il 31 marzo 2020) ovvero a seguito di acquisto del fondo da parte dell'occupante. Ove non si realizzassero tali condizioni, la Regione dovrebbe avviare un'azione di rilascio coattivo, tramite procedura giudiziaria.
Il medesimo articolo 17 richiamato prevede che, ove non vi sia accordo tra le parti, la controversia sia decisa “dall'Ispettorato agrario" competente per territorio. Tali organi decidono con atto provvedimentale vincolante per le parti.
Per quanto esposto, mentre il tempo di "maturazione" delle obbligazioni afferente le migliorie si estende per tutta la durata del contratto, il perfezionamento, invece, è condizionato dal momento della richiesta.
La data della richiesta, tra l'altro, influenza anche il quantum, poiché il valore "storico" delle migliorie apportate (parte edilizia) è soggetto a svalutazione in base agli ordinari criteri di ammortamento. Non sono soggette, invece, ad ammortamento, purché permangano attualmente, le migliorie fondiarie.
Concludendo, come accennato in premessa, con la legge di assestamento, si è attivata la procedura di riconoscimento di debito fuori bilancio ex articolo 73, comma 1, d.lgs 118/2011.
Anche in questo caso si è adottato il criterio della massima prudenza, poiché, considerando l'obbligazione in stato di "maturazione" e il suo probabile perfezionamento nel corso dell'esercizio 2020 (almeno nell'an, se non nel quantum), si è voluto evitare di incorrere in possibili censure, in sede di parifica del rendiconto, da parte della Corte dei conti. La medesima Corte, infatti, ha più volte rimarcato il fatto che la sussistenza del debito fuori bilancio non può essere evitata dalla mera sussistenza in bilancio di fondi congruamente appostati.
Per tale motivo è apparsa necessaria la procedura di riconoscimento la quale, peraltro, non presenta particolari controindicazioni, poiché: è riferita a fattispecie astratte non contemplando beneficiari specifici e, pertanto, non produce "diritti" in capo ad alcun soggetto; in caso di mancato utilizzo, in tutto o in parte, i fondi possono essere accantonati nel fondo rischi nel bilancio 2021, oppure mandati in economia.
Per questo mi associo alla dichiarazione del Consigliere Marinelli.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.
Guido CASTELLI. Grazie Presidente. Spero di non dover impiegare tutti i venti minuti, però, questa vicenda credo che meriti un chiarimento proprio perché le sottili insinuazioni che sono aleggiate richiedono un riepilogo estremamente sintetico di quello che stiamo per fare.
Per poter rispondere ai Consiglieri Carancini e Cesetti devo ricordare quello che abbiamo fatto un'ora fa, abbiamo approvato il rendiconto, perché l’abbiamo approvato il 30 novembre e non entro il termine che quest'anno doveva essere, se non vado errato, il 30 settembre causa Covid sennò è entro il 31 luglio? Perché c'è stato un problema, la Corte dei conti, che dal 2012 per effetto del D.Lgs. 174 deve, nelle Marche come in tutte le Regioni italiane, effettuare un giudizio di parifica, aveva sollevato delle obiezioni, che ci hanno indotto alla situazione pirandelliana che veniva descritta prima dalla Capogruppo del Movimento 5 Stelle, che non si sapeva se doveva essere la Consigliera Marcozzi o altri a dover fare il relatore di minoranza. Perché la Consigliera Marcozzi ha dovuto fare questa torsione logica e difendere, tutelare e illustrare il rendiconto fatto dal Consigliere Cesetti? Perché la Corte dei conti era stata tranchant, radicale, ultimativa nel dire: “Questo rendiconto non può essere approvato dal Consiglio” perché? Perché c'erano due debiti.
Attenzione bene, due debiti che non avevano le caratteristiche dell'articolo 73, esattamente come quello di cui si sta parlando ora, non erano sentenze, non c'erano problemi connessi al ripiano e disavanzi, erano delle circostanze che al tempo, a maggio, regnante Ceriscioli, i nostri servizi avevano voluto governare accantonando quelle somme anche se ancora non era matura l'obbligazione, accantoniamole e il servizio della Corte dei conti ci ha detto: “Non si fa così, non è giusto, non è corretto”, mentre il Consigliere Cesetti insieme alla Dirigente del Servizio bilancio sostenevano il contrario: “No, è bene fare altrimenti, ci dovete dare la parifica anche se ci siamo limitati a accantonare e non a riconoscere”, alla fine però dura lex sed lex, noi ci siamo dovuti uniformare al disposto della Corte dei conti, lo dirò dopo, e uniformarsi non è situazione discrezionale, ma è un precetto da tenere molto bene in conto per le ragioni che dirò.
Fatto sta che nell’approvazione del rendiconto - quel fumoso rendiconto approvato dalla ex Giunta a maggio, che purtroppo non abbiamo potuto approvare prima - abbiamo dovuto fare due riconoscimenti di debito fuori bilancio su poste debitorie che hanno sostanzialmente rispetto dell'articolo 73 del decreto legislativo 118, caratteristiche molto simili a questa celebratissima cooperativa, non so di quale colore, ma trattandosi di roba emiliana un dubbio mi viene, sicché noi un'ora fa abbiamo detto: “Cara Corte dei conti, aderiamo a quello che ci prescrivi” e ora, dopo un'ora, dobbiamo allontanarci da quell'impostazione che ha visto anche il voto del gruppo del PD? Ma mi si deve spiegare: ci siamo o ci facciamo? Siamo di fronte ad una trappola? Forse qualcuno vuole che il primo assestamento della Giunta Acquaroli centrodestra possa essere impugnato e non parificato per mandare tutto a carte e quarantotto? Il dubbio si impone.
Questo è un tentativo di avvelenare i pozzi, perché in un'ora non si può cambiare totalmente opinione rispetto a quello che è un obbligo che deriva da una legge. Attenzione bene, le Regioni fino al 2012 non erano oggetto di parifica, nella stagione montiana in cui bisognava salvare la casa che stava per bruciare, ci furono una serie di normative, vi ricordate la legge costituzionale 1 del 2012? Vi ricordate l'armonizzazione contabile? Ve le ricordate le attenzioni anche abbastanza malevoli che dall'Italia, dallo Stato centrale, venivano destinate alle Regioni? Le ricordate immagino, sembravano che tutti i mali del mondo si annidassero nelle Regioni, forse chissà in parte era vero, speriamo di dimostrare il contrario almeno dal 21 settembre 2020 nelle Marche.
Certo è che questo giudizio di parifica estende alle Regioni, storicamente questo è accaduto, un giudizio che tradizionalmente era coessenziale all'esistenza stessa della Corte dei conti, un giudizio cavouriano perché quando la Corte dei conti fu istituita fu caricata proprio di questo obbligo, di parificare i conti dello Stato per evitare che ci potessero essere torsioni al principio del pareggio di bilancio.
Succede che da quell’anno si è creata una giurisprudenza che non è chiarissima e da questo punto di vista forse sarebbe anche il caso che sulla natura della parifica della Corte dei conti qualche linea guida, qualche regolamento organico, ci potrebbe e dovrebbe anche essere perché sono molto disomogenee le pronunce delle Corti dei conti regionali sulle parifiche regionali.
Certo è che c'è una componente che è tutta valutativa, simile a quella che esercita la Corte dei conti in sede di controllo sugli atti anche degli altri soggetti istituzionali, ma c'è anche una componente giurisdizionale, tanto è vero che la Procura della Corte dei conti partecipa alla parifica, quindi siamo di fronte ad un obbligo di conformazione che abbiamo onorato esattamente un'ora e dieci minuti fa - a questo punto - quindi per questo il giudizio, la valutazione, il suggerimento coerente con quello che abbiamo fatto un’ora e dieci minuti fa non solo è prudentemente da accogliere, ma è doveroso accoglierlo perché il riconoscimento non ha una natura confessoria, questo è il punto dei punti, secondo quello che ci dice la Corte dei conti delle Marche e anche quando lo stato di formazione del presunto debito è prodromico e il debito non si è perfezionato non è sufficiente accantonare, è necessario riconoscere.
Bene ha fatto il Consigliere Ciccioli, insieme agli altri Capogruppo, ad essere ancora più precisi, siccome non abbiamo cervello che vogliamo portare all'ammasso, in Commissione si era detto, caro Consigliere Cesetti, la ringrazio per queste sue osservazioni, che forse è il caso di precisare ciò che forse all'inizio sembrava pleonastico, ovvero di dire “riconosciamo”, ma attenzione, da zero a 800 mila, un euro uscirà dalle casse di questa Regione solo se e solo quando tutte le procedure della legge agraria saranno osservate. Siccome la cooperativa, non so di quale colore, presumo che sia rossa, ha già anticipato che nel mese di dicembre avrebbe formulato la richiesta a questo punto la diligenza, la prudenza, il buon andamento, tutto quello che di costituzionale potete evocare, prescrive, non suggerisce solo cautelativamente, che noi procedessimo in questa maniera, oppure chi glielo avrebbe detto alla Corte che per il rendiconto di Ceriscioli andava bene conformarsi e per l'assestamento di Acquaroli no? Ma di che parliamo, di cosa parliamo? Voi lo sapete che dopo la sentenza 18 del 2019 della Corte costituzionale la Corte dei conti potrebbe anche impugnare di fronte alla Corte costituzionale incidentalmente la nostra legge di assestamento? Perché parliamo di una legge, prima mi sono scaldato perché se uno la vuole mandare la legge, lo può fare senza essere intimidito e ritenuto quasi potenzialmente destinatario di chissà quale reprimenda giudiziaria, no, ringraziando Dio, ancora non è così, speriamo che non sia mai così, quindi non solo dovete votare convintamente, ma dovete votare sapendo che in questa maniera preserviamo la Regione da un rischio, che la mancata ottemperanza, la mancata conformazione produca un effetto lesivo della costituzionalità della legge di assestamento che stiamo per approvare. Quindi, al di là di come la si possa vedere sulla parifica, sulla Corte dei conti, sul debito del Ce.M.I,M. e sull'altro debito di 6.000 euro, siamo tenuti a fare così, ma sia chiaro, cari colleghi Consiglieri di centrosinistra e centrodestra, centristi e civici, che tutto sarà perfezionato nei termini richiesti dalla legge agraria e se questi signori, Dio non voglia, dovranno avere diritto a un euro di miglioria avranno diritto ad un euro di miglioria, se avranno diritto a 800 mila ne avranno 800 mila, se avranno diritto a zero non solo avranno diritto a nulla, ma sarò anche molto contento di non doverglieli dare.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5.
Subemendamento 5/1/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Biancani.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. L'emendamento è chiarissimo, è sostitutivo nel senso che va ad abrogare il comma secondo dell'articolo 5, le motivazioni le abbiamo dette più volte.
Con l'occasione voglio soltanto rimarcare tre brevi concetti. Il primo, è evidente che il Servizio bilancio sia eccellente lo è a tal punto che nel caso di specie si premura di avere una copertura legislativa, però, nel caso di specie non c'è questa esigenza, perché, ribadisco all'Assessore Castelli, che un'ora fa - quando abbiamo approvato il rendiconto con il riconoscimento dei due debiti fuori bilancio, che ci ha sollecitato la Corte e non ci ha mai detto che non potevamo approvare il rendiconto, semplicemente che quei due rilievi si potevamo sanare con il riconoscimento dei debiti fuori bilancio – quello era un debito da riconoscere, il tema è che qui non c'è nessun debito perché dalla puntuale relazione che ha fatto la Consigliera della Lega, che ripercorre anche quello che ho detto io poc'anzi, non c'è una parola sull'articolo 16 della legge 203/1982, il tema qual è? Perché possa sorgere un'obbligazione, quindi un debito nostro, della Regione, o un credito del conduttore, i miglioramenti o sono stati autorizzati o è stata fatta la procedura di cui all'articolo 16, e questo allo stato non risulta e non è dato rinvenire, quindi in questo caso non c'è nessun debito, per questo non lo dobbiamo riconoscere, per questo ho presentato l'emendamento.
E’ vero che non c'è nessuno debito perché c'è un altro aspetto, e lo voglio dire anche all'Assessore Castelli in modo costruttivo, questo presunto debito da riconoscere poteva essere determinato agevolmente, ce lo dice l'articolo 17 come si determina, eventualmente, qualora fossero dovute le indennità da corrispondere. E’ la somma, la differenza tra il valore di mercato conseguito all'esito delle migliorie sottratto il valore di mercato prima delle migliorie, questo è come si calcola l'eventuale obbligazione e questo poteva essere fatto agevolmente, anche perché la stima che è stata fatta per la vendita poteva anche essere di questo tipo. Quindi, non ci sono le condizioni.
L'articolo 17 nel caso di vendita del fondo - che io avevo disposto con quelle indicazioni da Assessore e che ci conferma la collega - e prima del pagamento dell’affittuario prevede che il proprietario è tenuto a dichiarare nell'atto di vendita l'esistenza dell'obbligazione. Noi l’abbiamo dichiarata, Consigliera, l'esistenza dell'obbligazione nell'atto di vendita, nell'asta? Sicuramente no, a me non risulta, altrimenti doveva stare qua, l'avreste detto.
Vedete allora, questo è il tema, il resto è esercizio dialettico, il tema è questo qui, io voglio avere, affinchè ci sia un debito nostro da riconoscere che può essere 1, 10, 100, dato facilmente determinabile con quel meccanismo, la prova del rispetto delle condizioni dell'articolo 16, che oggi non c'è, quindi è un debito allo stato inesistente e secondo me la Regione Marche nulla deve a questi signori allo stato. Le cause civili, in questo caso si fanno per questo ed i giudici ci stanno anche per questo.
(interrompe il Consigliere Putzu)
Fabrizio CESETTI. Consigliere Putzu, lei non deve fare dei gesti, altrimenti giro di là e posso fare qualche gesto anch’io. I gesti li faccia a casa sua.
PRESIDENTE. Prego, prosegua.
Fabrizio CESETTI. Sapete qual è il tema? E’ semplice, ve lo dico per vostra conoscenza, succederà che questi che stavano in affitto, non so da quanti anni, dopo che abbiamo disposto l’alienazione, dopo che abbiamo mandato il bene all'asta, che è andata deserta, come ci ha detto la collega, già quei 1,6 milioni si sono ridotti forse a 1,3 milioni, si presenteranno negli uffici regionali e diranno: “Sapete che c'è, adesso vogliamo compare il terreno a trattativa privata” e sì, dopo che è andata deserta l’asta in trattativa privata! “Lo compriamo in trattativa privata e detraete i prezzi dei miglioramenti”. Raccomando quindi l'approvazione dell'emendamento soppressivo dell'articolo 5, comma 2.
PRESIDENTE. Ricordo che il subemendamento in questione è il 5/1/1, che è sostitutivo, se venisse approvato, di tutti gli altri emendamenti già presentati.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Innanzitutto vorrei esprimere il massimo apprezzamento per l'intervento della Consigliera Biondi, che, come dice il suo nome “Chiara” è stata chiarissima, l'ho ascoltata con molta attenzione ed è stata per me, incompetente in materia, una lezione.
L’Assessore Castelli è stato altrettanto bravo nell'esplicare le motivazioni per cui noi siamo convinti di questa soluzione, anche se non la condividiamo nel suo contenuto.
Noi proponiamo questo perché ci dobbiamo mettere in sicurezza, come quando uno è in una situazione di pericolo cerca di mettersi in salvo con il salvagente, con il paracadute o altro. Questa soluzione tecnica ci mette in sicurezza e non provoca la condizione in cui si è trovata la precedente Giunta, per cui abbiamo approvato il rendiconto a fine anno, se fosse stata avveduta il rendiconto sarebbe stato approvato molto prima, con una relazione di maggioranza fatta da un Consigliere di maggioranza e non da un ex Consigliere di minoranza e viceversa.
Noi ci mettiamo in sicurezza, se poi non ci serve il paracadute, la ciambella di salvataggio e quant'altro, meglio.
Qui non siamo in tribunale e non dobbiamo fare esercizi professionali, l'avvocato Cesetti, in questo caso il Consigliere Cesetti, ha cercato, come se fosse stato in tribunale, di sostenere la sua tesi, io faccio lo psichiatra, quindi utilizzo il mio bagaglio professionale, cosa si fa in seduta psichiatrica quando una persona la devi in qualche modo scombinare? Fai la drammatizzazione, cioè il medico drammatizza un aspetto, il paziente subisce la drammatizzazione e si porta a casa un cambiamento, un risultato.
Se qui dentro vogliamo drammatizzare io sono abbastanza abile e posso creare grandi drammatizzazioni, però dobbiamo metterci in sicurezza, questa è la linea della Giunta e dell'Assessore al bilancio, per non avere sorprese, ed è anche la linea dell'ufficio.
Io ho dialogato conflittualmente chiedendo: “Perché lo facciamo?” mi è stato spiegato tecnicamente, quindi giuridicamente, che con questa linea siamo tranquilli, salvo però salvaguardare i nostri interessi, io non sono affatto d'accordo nel pagare, non sono affatto d'accordo di vendere in transazione a trattativa privata ai gestori di 34 anni di gestione tutta a favore dei conduttori e tutta a svantaggio della proprietà, che in questo caso è la Regione che, come ente proprietario di quei 300 ettari, non si è mai salvaguardata ed ha subìto questa linea, forse per sbadataggine, forse per non avvedutezza, io direi anche per ignoranza, per non conoscenza di questa proprietà così importante e così grande, che ha reso tantissimo in questi anni.
Sono per recuperare i nostri diritti e non per lasciarli. Se nella trattativa privata il conduttore chiedesse 800 mila euro per le migliorie di un fondo esteso 300 ettari e con 350 mila euro portasse a casa la proprietà, sarebbe indecente. E’ sbagliato che in tutti questi anni la Regione, nelle sue varie espressioni (Esam, Commissario liquidatore, Assam, 15 anni fa è stato rinnovato il contratto sostanzialmente fino al dicembre 2019) non abbia fatto i propri interessi, questo credo che lo posso affermare anche l'ex Assessore al bilancio Cesetti, non sono stati fatti gli interessi della Regione, e noi che siamo appena arrivati di fronte a questa cosa che dovremmo dire? Che sono stati fatti gli interessi della nostra comunità regionale e della Regione dando 300 ettari in affitto a 4 mila euro l'anno? Un privato non lo avrebbe mai fatto. Noi dobbiamo comportarci in questo ente perseguendo l’interesse privato facendo l'interesse pubblico.
Per questo motivo voto contro il subemendamento proposto dal Consigliere Cesetti e sono un convinto assertore della linea della Giunta, dell'Assessore Castelli e degli uffici, che in questo caso sono stati lungimiranti, mi sarebbe piaciuto che lo fossero stati nel tempo, ma solo negli ultimi anni probabilmente si sono resi conto della situazione che riguarda questo aspetto della gestione regionale.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Credo che sia buona norma, Consigliere Ciccioli, non evocare le professioni di ognuno mentre si parla, ognuno parla come sa, lei non fa le stesse considerazioni rispetto alla sua professione quando è in Commissione oppure quando riceve i clienti nei suoi uffici. Sarebbe corretto, capito Consigliere Ciccioli?
Devo dire che ho ascoltato con sorpresa l'Assessore Castelli, che non avevo mai visto così arrabbiato politicamente, è un segnale di nervosismo perché i pozzi li avvelena, caro Assessore, chi – prima ha usato nei confronti del Consigliere Cesetti il termine intimidire - intimidisce i suoi Consiglieri perché è falso e non corretto quello che lei dice quando ci attribuisce la volontà di avvelenare i pozzi, mentre questo emendamento dimostra esattamente il contrario, riportando correttamente l'interpretazione di quell'eventuale e potenziale situazione di debito.
Sarebbe stato vero se noi non avessimo proposto un'alternativa, in realtà, attraverso questo emendamento, si dice di stornare un debito che non esiste. E’ vero, la Consigliera Biondi ha precisato in maniera perfetta, richiamando gli atti e ogni documento precedente a questa situazione, ma mai si è parlato di debito, lei induce a votare un provvedimento nel quale fa riconoscere ai Consiglieri regionali un debito.
Mi chiedo: se il debito fosse di 1,5 milioni, Assessore? Chi ha definito 800 mila euro se non c'è uno straccio di carta che fa riferimento agli eventuali miglioramenti e addizioni? Perché 800 mila euro e non 1,5 milioni? Perché 800 mila euro e non 250 mila euro? Nessuno è stato in grado di dire se c'è uno straccio di richiesta di rivendicazione sulla quale basare il presupposto della prudenza, a cui lei faceva riferimento.
Ecco perché credo che le osservazioni che ha fatto il Consigliere Cesetti, l'offerta e la disponibilità a collocare in maniera corretta questo eventuale potenziale debito è la soluzione al problema, e lei lo sa meglio di me.
Non c'entrano niente le fattispecie precedenti, i due debiti fuori bilancio, lei sa meglio di me - fa anche l'avvocato e certamente è persona ben preparata - che quando si parla di obbligazione si parla dell'obbligo al pagamento di un debito maturato, certo, liquido ed esigibile.
Qui non c'è uno straccio di richiesta, io non so se ci si rende conto, guardate, non è una polemica è il corretto appostamento di un principio, noi qui diciamo che siamo debitori indipendentemente dal fatto che abbiamo una sola riga in cui Tizio ci chiede 10 euro, o 100 euro, o 100 mila euro. Non so se ci si rende conto di questa situazione. Ecco perché la soluzione è quella a cui ho fatto riferimento, è l'indicazione, la collocazione del potenziale debito dentro una posta di bilancio corretta. Il cosiddetto fondo passività potenziali è la corretta collocazione. Credo che questa scelta sia scellerata, anche in rapporto con quelle che saranno le rivendicazioni del privato perché è evidente che faranno leva nell'ottica della potenziale transazione su questo riconoscimento del debito pubblico, riconoscimento di un debito di bilancio della Regione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Solo per dire che il gruppo della Lega vota contro questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Chiedo la votazione per appello nominale sia su questo che sull'emendamento.
PRESIDENTE. Sia su questo che sul prossimo emendamento nel caso in cui questo non venisse approvato, ed anche sull’articolo.
Subemendamento 5/1/1. Lo pongo in votazione per appello nominale.
Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Lupini, Marcozzi, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Ruggeri.
Astenuti: Nessuno.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 5/1/2 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 5/1 a firma dei Consiglieri Ciccioli, Bilò, Marcozzi, Rossi.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Noi votiamo contro questo emendamento che aggrava, come dicevo prima, la situazione nel momento in cui si mette in un articolato, in un testo interpretativo …, a me stupisce una cosa del genere perché anche la legislazione ha le sue regole.
In più c'è un fatto, è molto “pericoloso” per le casse della Regione questo emendamento quando dice: “L’ammontare puntuale del debito - e si parla di debito - nel limite massimo sopra indicato all'esito dell'espletamento della procedura di cui all’articolo 17” è come se si desse per scontata la sussistenza delle condizioni di cui all'articolo 16, sostanzialmente è un emendamento che attiene alla determinazione del quantum e si dà per scontato l’an e questo, secondo me, non può essere perché riconosciamo un'obbligazione che allo stato e dal mio punto di vista è insussistente, è tutto da dimostrare. Voterò contro Presidente.
Emendamento 5/1. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5 così come emendato. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7.
Emendamento 7/1 (sostitutivo dell’articolo) a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 8. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 9. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 9 bis (articolo aggiuntivo)
Emendamento 9 bis/1 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 10.
Emendamento 10/1 a firma a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 10 così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 11. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 12.
Emendamento 12/1 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 12 così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 13. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 14. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 15. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 16 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)
Emendamento di coordinamento tecnico/1 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Il gruppo del Partito Democratico non voterà l'assestamento, non lo voterà perché è evidente il vulnus emerso nella discussione a proposito di una attribuzione formale, il riconoscimento di un debito che non ha alcun fondamento, al punto che il presunto creditore neppure ha chiesto dei soldi alla Regione. Siamo riusciti a votare un atto nel quale si ammette di essere debitori, senza che il soggetto terzo abbia vantato qualsiasi richiesta, direi che è vicino ad uno scandalo dal punto di vista tecnico-contabile.
Con spirito di collaborazione avevamo chiesto e soprattutto proposto di poter allocare correttamente l’eventuale possibilità che il terzo nel futuro avesse potuto richiedere o potesse richiedere una somma a titolo di miglioramento sulla vicenda della conduzione del fondo di proprietà regionale, abbiamo aperto la possibilità e abbiamo legittimato un terzo, che non ci chiede soldi, a pretenderne dalla Regione.
Credo che sia un fatto grave, soprattutto ci si è arroccati attorno alla negazione di principi contabili elementari come il concetto che continuo a ripetere di debito fuori bilancio.
L’Assessore Castelli sa bene, basta leggere le centinaia di pronunce della Corte dei conti, che il debito fuori bilancio è un'obbligazione maturata senza che sia stato adottato il dovuto adempimento per l'assunzione dell'impegno di spesa, è un'obbligazione maturata, certa, liquida ed esigibile.
Nonostante questo si è voluto andare avanti, è evidente come la rilevanza dell'importo in questo assestamento ci imponga un voto contrario, auguro a voi che nel controllo di questo atto vi sia la legittimazione, penso in realtà che sarà abbastanza complicata.
Voglio però sottolineare come ci sia stato da parte del Partito Democratico grande senso di lealtà e di rispetto in relazione all'assestamento, che è un atto importante perché dà la possibilità di riconoscere al Governo, come ho già anticipato in precedenza, un'azione importante verso le Regioni e anche verso le Marche.
In relazione alla vicenda Covid nel documento, nella legge, nella relazione illustrativa ci sono punti ben precisi che riconoscono come lo Stato, in questo passaggio, abbia tenuto indenne tutte le Regioni rispetto alle maggiori spese che sono state assunte, faccio riferimento in particolare al servizio dei trasporti e a tutto il sistema dei malati oncologici, rispetto al cui articolo il Partito Democratico ha votato favorevolmente.
Voglio anche dire e questo voglio riconoscerlo all'Assessore alla cultura che siamo stati corretti e leali nel non frapporre impedimenti alla destinazione dei 400 mila euro stornati da altra posta e destinati ai lavoratori dello spettacolo che, come ben sa l'Assessore alla cultura, vivono momenti drammatici oramai da mesi.
Ovviamente non votiamo favorevolmente, ancora una volta ci dispiace e credo che non deponga per un rapporto costruttivo, auspicato dal Presidente Acquaroli, il voler negare l'evidenza, come in questo caso aver riconosciuto pubblicamente un debito al bilancio che in realtà nessuno ci ha mai chiesto.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Intervengo per dire che il gruppo della Lega vota a favore di questo provvedimento perché ci sono dei contenuti validi.
E’ vero che non risolviamo i problemi, ma se non altro andiamo a dare fiducia alle piccole imprese, ai piccoli imprenditori, al settore della cultura, al settore dello spettacolo, che sono stati colpiti duramente da questa pandemia, facciamo vedere la nostra vicinanza con un segnale.
Oggi abbiamo preso le risorse che erano disponibili, più di tanto non abbiamo potuto fare, ma andiamo nella direzione giusta. E’ anche un incoraggiamento alla Giunta di agire su questo sentiero perché è la strada corretta quella di andare incontro alle esigenze di coloro che sono in difficoltà, alle piccole imprese, a chi sta soffrendo, proprio per questo esprimiamo un voto favorevole.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Sarò molto breve, non volevo intervenire nella dichiarazione di voto, ma voglio fare i complimenti agli attori del Partito Democratico che hanno recitato una parte bellissima, ancora una volta sembra che negli ultimi anni non abbiano governato loro questa Regione, pare addirittura che su questo punto all'ordine del giorno, che noi andiamo a votare, loro non ci abbiano mai messo le mani, quindi mi sorprende un po'.
Voglio ringraziare il Consigliere Carancini per aver fatto una grande battaglia solo sull'emendamento, mi ha fatto piacere il suo contributo perché lo reputo una persona importante, però mi dispiace che il Partito Democratico voti contro perché penso che questa maggioranza sia stata molto responsabile, tanto responsabile nei confronti del passato anche nel caso del finanziamento dei 130 mila euro per una vecchia mostra sull'architettura tedesca, non so se il Consigliere Carancini la ricorda, era una delle tante marchette elettorali fatte dal Partito Democratico, in quel caso la mostra era stata inaugurata a Macerata.
Siamo talmente responsabili che addirittura ci prendiamo qualche peso che ci avete lasciato, andiamo avanti e cerchiamo di guardare al futuro senza fare tanta demagogia, ma cercando di valutare la situazione attuale, proprio per questo speravo che il Consigliere Carancini votasse a favore, invece, ancora una volta, lo troviamo a polemizzare su atti che magari lo hanno favorito quando era Sindaco di Macerata, però lo capisco e ci mancherebbe altro.
Su questo punto all'ordine del giorno credo che il lavoro fatto dall’Assessore Castelli, dagli uffici, dal Presidente della Commissione sia importante, fatto insieme alla Giunta Acquaroli. Sono state prese delle misure giuste per quello che c'era, ma abbiamo avuto anche il coraggio di fare un cambio di rotta, per quello che era possibile.
Chiedo ancora una volta al Partito Democratico, a qualche esponente, di fare meno sceneggiate e di guardare avanti. Ho ascolto anche il Consigliere Mangialardi quando prima su un punto all'ordine del giorno ha detto giustamente: “Torniamo a votare”, io glielo dico in una battuta, con stima, tornerei a votare purché il candidato del Partito Democratico sia lui, così vinciamo tranquillamente. A prescindere da questo vi dico che la campagna elettorale è finita, facciamola finita, riuscite a votare contro un atto a cui avete lavorato voi, che dire, vi hanno già giudicato i cittadini il 21 settembre per il grande lavoro che avete fatto negli ultimi cinque anni, continueranno a giudicarvi ora per come state facendo l'opposizione. Ovviamente il voto di Fratelli d'Italia sarà favorevole. Grazie.
PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi, mi sia consentito da Presidente, prima di chiudere la votazione, di ringraziarvi, non entrando nel merito delle singole posizioni.
La discussione che è stata portata avanti, anche se limitata, dopo gli interventi delle relatrici di maggioranza e di minoranza, ha insistito su un punto specifico dell'assestamento, si è contrapposta a mio avviso su due visioni diverse, su due particolari situazioni, anche difficili dal punto di vista dell'interpretazione finanziaria, economico-contabile, soprattutto giurisdizionale e giudiziaria.
Abbiamo portato in discussione un tema molto delicato in un passaggio di transazione e ciascuno ha portato la propria visione, il suo modo di pensare con cognizione di causa, entrando nel merito, ritengo che questo, a mio avviso, ed è la mia valutazione personale - al di là di qualche accento polemico condivisibile dal punto di vista della partecipazione non tanto della veemenza, ma della passione politica che ciascuno di voi ha mostrato ancora una volta, quindi, l'attenzione e la volontà di fare del bene per la nostra comunità - sia stato degno di un dibattito importante perché l'assestamento del bilancio, ripeto, in un anno di transizione fra una Giunta e l’altra, fra uno schieramento politico e l’altro, è davvero un caposaldo che doveva essere messo e l'abbiamo messo, a mio avviso, nel modo migliore possibile.
Mi scuso per questa divagazione, ma era dovuta perché il tema è stato, seppur limitato alla questione del debito fuori bilancio, dopo gli interventi delle due relatrici, molto sentito, importante e chiaro negli interventi e nelle posizioni.
Chiudo e vi chiedo scusa per questa mia valutazione da Presidente pro-tempore dell'Assemblea legislativa.
Proposta di legge n. 5, così come emendata. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 19,05.
La seduta inizia alle ore 10,40
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 6 del 30 novembre 2020. Do per letto il processo verbale della seduta n. 5 del 24 novembre 2020, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle Comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea legislativa quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Interrogazione n. 20
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri
“Riconversione temporanea a causa dell’emergenza Covid del centro riabilitativo nel Comune di Macerata Feltria”
Interrogazione n. 25
Ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Emergenza Covid 19: riconversione strutture private convenzionate”
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le interrogazioni n. 20 dei Consiglieri Biancani, Vitri e n. 25 delle Consigliere Lupini, Ruggeri, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L'interrogazione, che è stata esposta dal Presidente dell'Assemblea, richiede questo tipo di risposta.
Il 18 novembre 2020 la Giunta regionale con propria deliberazione ha approvato gli schemi di accordo-quadro temporaneo tra la Regione Marche, l’Asur Marche, l’Aris, integrativo della delibera della Giunta regionale Marche n. 1668 del 30 dicembre 2019 ed ha pure raggiunto l'accordo quadro con l'Aiop, integrando la delibera della Giunta regionale Marche n. 978 del 5 agosto 2019.
Si premette anche che il gruppo Kos Care rende disponibili alcune strutture extraospedaliere per pazienti Covid a media e bassa intensità assistenziale. per complessivi 163 posti letto, l’Aiop rende disponibili alcuni ospedali privati per pazienti Covid a media e bassa intensità assistenziale, per complessivi 50 posti letto.
Su questa premessa, si Comunica che la situazione dei posti letto presso strutture oggetto dell'accordo, in base ai dati disponibili alla data del 26 novembre, è la seguente: RSA di Campofilone 48 ospiti, nella RSA di Macerata Feltria 35 ospiti, nella riabilitazione di Macerata Feltria 12 ospiti, nella Casa di cura Villa Serena 15 ricoveri, nell'ospedale di Cagli zero ricoveri.
L'accordo con Aris prevede che i posti letto dovranno essere attivati progressivamente, previa dimissione degli attuali assistiti e che le strutture si impegnano a garantire comunque gli standard assistenziali previsti.
I pazienti inseriti nel programma di trasferimento vengono preventivamente avvertiti, tutti gli altri proseguono le loro terapie fino al termine del ciclo. I pazienti non Covid dimissibili vengono dimessi, mentre i non dimissibili vengono trasferiti, previa Comunicazione anche ai familiari, presso altre strutture. Al riguardo il rappresentante del Kos Care associato all'Aris Marche ha sottoscritto in forma di autenticazione, redatta ai sensi del D.P.R. 445/2000, sotto la propria responsabilità, che nessuna struttura oggetto dell'accordo possiede requisiti di idoneità ad accogliere i pazienti Covid 19 positivi, a garanzia di percorsi separati tra pazienti Covid e non Covid per escludere il rischio di diffusione del virus Sars Cov 2 nel rispetto delle normative nazionali e regionali vigenti relative alla prevenzione e al controllo delle infezioni. Per Macerata Feltria il legale rappresentante gruppo Kos Care ha Comunicato che al termine dell'emergenza riprenderà a svolgere le proprie attività ordinarie. L'accordo con Aiop prevede la rimodulazione progressiva delle attività ordinarie, di cui alla DGR 978 del 2019 fatta salva la facoltà della Regione, in qualsiasi momento di vigenza dell'accordo, di disporre l'immediata interruzione all'attività ordinaria, qualora ritenuto necessario in funzione dell'andamento epidemiologico nel pubblico interesse, anche l'accordo con l'Aiop prevede che i posti letto dovranno essere attivati progressivamente previa dimissione degli attuali assistiti e che le strutture si impegnano a garantire comunque gli standard assistenziali previsti. I pazienti inseriti nel programma di trasferimento, vengono preventivamente avvertiti, tutti gli altri proseguono le terapie, fino al termine del ciclo. I pazienti non Covid dimissibili vengono dimessi mentre i non dimissibili vengono trasferiti, previa Comunicazione, anche ai familiari presso altre strutture.
Le principali attività che vengono ridotte o sospese riguardano la riabilitazione e le cure intermedie, il legale rappresentante delle strutture di Villa Serena di Jesi e gli ospedali di Cagli hanno sottoscritto in forma di autocertificazione, ai sensi del D.P.R. 4445 del 2000, sotto la propria responsabilità, che ciascuna struttura oggetto dell'accordo possieda i requisiti di idoneità ad accogliere pazienti Covid 19 positivi a garanzia di percorsi separati tra pazienti Covid e pazienti no Covid per escludere il rischio di diffusione del virus SARS COV 2, nel rispetto di normative nazionali e regionali vigenti relative alla prevenzione e controllo delle infezioni.
Il documento di cui ho dato integrale lettura, trattandosi di elementi tecnici di organizzazione dell'Asur, viene posto così Presidente a disposizione degli interroganti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ha dato una risposta lunghissima, la ringrazio, poi prenderò la parte scritta perché ho fatto difficoltà a seguire in quanto c'è parecchia confusione; potremmo chiedere ai Consiglieri che non sono interessati di uscire dall'Aula.
Se ho capito bene, Assessore, la risposta mi sembra positiva, al di là del fatto che il gruppo Kor Care ha garantito di riprendere, e questa garanzia c'è anche da parte sua.
Il timore del territorio era che finita l'emergenza Covid l'attività legata alla riabilitazione non sarebbe ripresa a Macerata Feltria, invece riprenderà normalmente, anche l'amministrazione è molto preoccupata che questi servizi possano venire a mancare nel nostro territorio, sapendo che le aree interne hanno difficoltà sui servizi dati. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Ringrazio l’Assessore per la risposta, che è molto dettagliata, e poi andremo a leggere con calma e a valutare.
La nostra preoccupazione era rispetto alla necessità di attivare un'ulteriore convenzione, volevamo capire quali posti erano stati utilizzati rispetto alle strutture già individuate nel piano, questo lo troverò nella risposta dell’Assessore.
Volevo anche capire insieme al mio gruppo come i pazienti già in carico a queste strutture fossero informati e rassicurati sul fatto che non appena possibile riprenderanno le loro terapie molto importanti.
Ringrazio per la risposta e credo che questi atti siano rilevanti per informare bene i cittadini in questo periodo molto complesso, con tante strutture in gioco e tante convenzioni necessarie in questo momento di pandemia.
Mi interessava insieme all'interrogazione dei Consigliere Biancani e Vitri ampliare il discorso a tutta la Regione, per dare modo ai cittadini di seguire con la massima trasparenza tutto il lavoro dell'Assessorato. Grazie.
Interrogazione n. 22
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani
“Tempi di attivazione dell’Intesa con le farmacie Assofarm e Federfarma per test sierologici rapidi disponibili negli esercizi aderenti e relativo costo per fruitori e sistema sanitario”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 22 dei Consiglieri Vitri e Biancani.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Anche in questo caso devo dare lettura di un documento articolato, partendo dal presupposto che l'accordo è stato raggiunto.
L'interrogazione si basa su questa richiesta: “I dettagli dell'accordo con le federazioni e farmacisti per test sierologici rapidi negli esercizi aderenti, ovvero tempi, modalità, costi e categorie di persone particolarmente esposte al contatto, che potrebbe usufruire gratuitamente del servizio a carico del sistema sanitario pubblico”.
La risposta è la seguente. L'accordo tra la Regione Marche, la Federazione Marche e la Confservizi Assofarm Marche per effettuare test diagnostici rapidi per le ricerche degli anticorpi è stato raggiunto il 26 novembre e sarà sottoscritto nella prossima Giunta regionale che si terrà oggi.
In caso di rilevazione di anticorpi, tramite il test, il cittadino sarà contattato dal Servizio di sanità pubblica per prendere un appuntamento per eseguire il tampone nasofaringeo e per individuare l’acido nucleico del virus. Fino a quel momento gli è richiesto di restare in isolamento presso il proprio domicilio evitando i contatti con altre persone.
Il costo del servizio non potrà superare la cifra di euro 19, iva inclusa, comprensivo di tutto il materiale di consumo idoneo per l'esecuzione del test che rimane a carico dell'utente, in quanto non è stato possibile metterlo a carico del Servizio sanitario regionale per l'indisponibilità di risorse necessarie in quest'ultimo periodo dell'anno.
E’ evidente che questo accordo allarga la platea dei soggetti esecutori dello screening per la positività al Covid, quindi ritengo che sia particolarmente importante. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore per la risposta, mi fa piacere sia stato raggiunto l'accordo, ma non nascondo un po’ di rammarico perché in tutte le altre Regioni, che hanno raggiunto questo stesso accordo, sono state trovate le risorse le importanti per le categorie di soggetti particolarmente esposti, solo nella nostra Regione, a differenza di Lazio, Abruzzo, Umbria, Piemonte, queste risorse non sono state trovate per consentire, ad esempio, ai ragazzi delle scuole e ai rispettivi familiari di usufruire gratuitamente del test.
Mi fa piacere, e l’ho appreso dalla stampa, che si sta valutando anche l'altro metodo di auto test, il famoso tampone che è già in uso nella provincia di Bolzano e in Veneto.
Vorrei chiederle, se possibile, di rispondere completamente alla mia interrogazione in cui chiedevo anche i tempi, quando potremo trovare nelle nostre farmacie questi test? Questa parte dell’interrogazione non ha avuto una risposta completa. Grazie.
Interrogazione n. 10
ad iniziativa del Consigliere Rossi
“Programma di Sviluppo Rurale della Regione Marche 2014-2020. Bando - Misura 8, Sottomisura 8.1 - Operazione A) - ‘Imboschimento di superfici agricole’ (tartufaie)”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 10 del Consigliere Rossi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Carloni.
Mirco CARLONI. Grazie Presidente. Stiamo parlando della tartufaia, quindi rimboschimento di superfici dedicate alla tartufaia, la misura 8.1 del PSR.
Noi abbiamo avuto diversi incontri su questo argomento con alcune delle imprese che a seguito dell'approvazione della graduatoria hanno visto rallentata la procedura amministrativa per un semplice quanto scontato vincolo idrogeologico. Anche le recinzioni superiori a 50 metri hanno creato delle problematicità da parte dei Comuni che dovrebbero rilasciare il nulla osta,
Ci siamo adoperati subito e a seguito dei primi incontri fatti con le imprese, che stavano sviluppando queste tartufaie, abbiamo chiesto al Servizio tutela gestione e assetto del territorio una procedura semplificata, ci ha risposto il 6 novembre dicendo che in merito alle recinzioni particolari, superiori ai 50 metri, in zone di rischio idrogeologico, di procederà a delle procedure istruttorie semplificate, attraverso una dichiarazione asseverata del tecnico di parte, attestante che le casistiche escludono il nulla osta da parte del Comune competente per territorio, sulla materia del rischio idrogeologico. Questa procedura, mi dice l'Ufficio politiche agricole, potrebbe servire a semplificare l’ostacolo, che è nato in fase di validazione delle graduatorie.
Quanto al punto 3, gli uffici regionali hanno verificato che attingendo alle economie potrà essere finanziata lo scorrimento dell’intera graduatoria.
Per il punto 4, la misura di rimboschimento dei terreni agricoli, pur con un aiuto limitato come entità, è sottoposta a numerose verifiche derivanti da obblighi di legge e tutela ambientale. Noi cercheremo di fare uno sforzo per ridurre al minimo gli adempimenti burocratici non essenziali, come nel caso che lei interrogava, che era già noto e su cui già ci stavamo attivando. Sono state fatte anche delle riunioni con degli operatori interessati e le strutture decentrate garantiranno un confronto costruttivo con le associazioni agricole più rappresentative degli agricoltori e sarà anche un'occasione per verificare quali sono le semplificazioni da adottare.
In questa logica di semplificazione stiamo lavorando, anche per i futuri impegni di PSR. Proprio questa mattina non sono riuscito a partecipare ad un evento dedicato al PSR per essere qui in Aula, ma in apertura ho detto che il prossimo bando PSR, che uscirà nei prossimi mesi, sarà dedicato ai giovani in agricoltura, faremo in modo che le procedure, rispetto anche all'esperienza del passato, possano essere più semplificate e il gravame burocratico possa essere ridotto al minimo nel rispetto della legge. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore per la sua risposta. Questi ritardi e cavilli non sono imputabili a questa Giunta, non ci sono le motivazioni per imputarli ai tecnici regionali, ma a come è stato strutturato questo bando, in cui è inserito un insieme di cavilli burocratici infiniti, che hanno fatto si che i richiedenti non siano stati liquidati. Faccio riferimento …, vorrei anche evidenziare che si aspettano ancora le liquidazioni del 2017, di un bando precedente.
I ritardi clamorosi non sono imputabili ai tecnici regionali, ma alla burocratizzazione di questo bando, che richiede cose che hanno anche dell'assurdo, proprio per questo auspico che i prossimi bandi siano più semplici, accessibili e, se possibile, chiedo un anticipo, visto che qui la gente ha investito e aspetta i soldi, l’anticipo di questi pagamenti, un pagamento a condizione, dal momento che in passato in qualche caso è stato fatto.
Le persone aspettano i soldi che hanno investito, i nostri agricoltori credono nel territorio, investono nel territorio e in zone marginali, credono nella coltivazione del tartufo, che è un grande volano per la nostra economia agricola e per il nostro entroterra, quindi c'è bisogno che la Regione risponda con altrettanta solerzia, quando si fanno i bandi e quando si deve pagare. La mia non è una critica a questa Giunta, però bisogna cambiare passo e quell'anticipo potrebbe essere un segnale. Grazie.
Interrogazione n. 23
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Bora, Carancini, Mastrovincenzo
“Permuta del fabbricato regionale denominato “Casa del Mutilato” con due padiglioni di proprietà Asur collocati presso l’ex Crass di Ancona.
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 23 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Bora, Carancini, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.
Guido GASTELLI. Grazie, Presidente. Questa è un'interrogazione che attiene ad una prospettiva di rifunzionalizzazione e di riutilizzo di un immobile importante e prestigioso nel centro di Ancona, di proprietà della Regione. E’ l’immobile che, qualcuno qui presente ricorderà, ha ospitato gli uffici del Consiglio regionale fino al 2009, se non vado errato, forse un po' prima.
Un movimento di cittadini giustamente e convenientemente da tempo ha sollecitato la Regione perché questo immobile importante e significativo dell'architetto Petetti, architetto di Porto Potenza Picena, parte significativa della storia recente dell'urbanistica di Ancona, ha fatto anche altri edifici importanti stile Littorio, registrava il rischio di decadimento. Io me lo ricordo vagamente, c’è una bella stanza, è una cosa importante e significativa.
La Regione Marche ha ipotizzato un percorso e anche recentemente il mio predecessore, l’attuale Consigliere Cesetti, si è molto prodigato affinché vi potesse essere una nuova stagione, una nuova storia, utile, primo, per preservare dal rischio di decadimento l'immobile, secondo, per rifunzionalizzarlo, renderlo fruibile, usarlo in modo migliore, quindi si è ipotizzato con una serie di delibere di fare una cosa importante, e ne parlavo anche prima con l'Assessore alla sanità direttamente interessato in questa vicenda, la sede dell'ASUR e una permuta con la stessa in cambio dei due padiglioni delle ex Crass, che si trovano nel quartiere del Piano, chi è d’Ancona lo sa bene.
Questa ipotesi, che ha pregio e validità, è interessanteperché risponde a quell'esigenza di funzionalizzazione, da questo punto di vista rassicuro gli interroganti che l'obiettivo è condiviso, non si vedono ragioni per … Valutare se, altro è, sia una destinazione funzionale per l’Asur il centro di Ancona, ma è altra cosa.
In un mondo ideale, lo dico solo per amore di conversazione perché credo di essermi imbattuto anch'io in un volumetto sulla Casa del Mutilato di Ancona, di un professore dell’università di Ancona, che dedicò una parte della sua vicenda professionale a questa architettura …
Ho preso atto del fatto che quel tanto di investimento a cui sarebbe tenuta l'Asur non è stato ancora finanziato, ci sono dei lavori che non sono enormi da fare, poi se volete leggerò anche il dettaglio, quindi, da questo punto di vista, lo valutiamo con attenzione, anche se c'è chi sostiene, ma lo dico per amore di conversazione anche in senso dialogico, che magari l’Asur sarebbe stata meglio al Piano in un ambiente più importante, invece che lì che sarebbe una sede di rappresentanza, però l'importante se questa è la strada …, non vediamo nessun tipo di contrarietà, però, come è noto, solo le tavole del Sinai non possono essere rivalutate per il resto mi sembra che questa sia la soluzione che probabilmente risulterà migliore, non ci sono state revoche nè ripensamenti rispetto al disposto di queste delibere, non abbiamo avuto a causa della pandemia neanche l’occasione di confrontarci su questo con l'Asur e con l'Assessore Saltamartini, ma questa è la strada, l'obiettivo, allo stato attuale non ci sono motivi per cambiare la rotta.
Mi sono permesso di dire che in un mondo ideale sarebbe bello farne un museo, poi però c’è il problema di chi lo mantiene, avendo fatto il Sindaco so quanto sia complicato.
Rendere uno spazio fruibile per le associazioni, che hanno fatto, rispetto alle grandi questioni, una bella pagina di cittadinanza attiva. Comitati ed associazioni anconetane hanno preteso o esatto dalla Regione che vi fosse una nuova stagione di vita. Diciamo che da questo punto di vista stiamo valutando il dossier, quella è la strada, si tratterà di capire se ce n’è una migliore, allo stato non direi.
Mi compiaccio del fatto che si sia posta l'attenzione alla rivalutazione della Casa del Mutilato che non può andare in malora nell'indifferenza di tutti e del proprietario. La strada da percorrere è quella ne parleremo con la funzionaria in Giunta e con l'Assessore, l'unica incertezza che mi viene rispetto al percorso riguarda l'aspetto funzionale di un servizio che si dovrà adattare agli spazi, per razionalismo Petettiano e Littorio, se però l’Asur ha fatto quella valutazione probabilmente avrà già esaminato come congrua quella destinazione, nessuna incertezza, se non la libertà del pensiero che ci impone sempre di provare a capire se è possibile migliorare, se invece quella è stata una delibazione meditata, come ritengo, sarà quella e non ci saranno motivi ostativi a che la Casa del Mutilato possa avere una meritata nuova vita. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Sarò breve perché poi lascio la parola anche al Consigliere Mastrovincenzo che insieme a me si è occupato della questione della Casa del Mutilato.
Ringrazio l'Assessore Castelli che ha approfondito la questione.
C'è stato un movimento di cittadini che ha posto l'attenzione sul Palazzo del Mutilato, ma prima ancora, Assessore Castelli, ce ne siamo occupati noi, da subito, tant’è che, come ho scritto nella interrogazione, il servizio competente già nel 2016 fece un intervento per verificare la pericolosità del tetto. Ce ne occupammo perché quell'immobile, che era la sede del Consiglio regionale, venne abbandonato all'ingiuria del tempo e all'incuria degli uomini in modo quanto meno irresponsabile, non è soltanto un immobile storico, ma insiste al centro della città capoluogo e non si può lasciare in quelle condizioni, quello è un immobile che va recuperato, messo in sicurezza, tant'è vero che nel bilancio 2018, se non vado errato, poi il Consigliere Mastrovincenzo mi correggerà, prevedemmo 300 mila euro per la sua messa in sicurezza.
C'è stata l’interlocuzione con l’Asur da me provocata come Assessore al patrimonio, perché a suo tempo l’Asur aveva ravvisato, e credo lo ravvisi anche ora, la necessità di aumentare gli spazi all'interno della città capoluogo, in cui gli uffici sono stati riportati da noi, appena ci siamo insediati, perché prima erano in periferia, in un immobile privato, voglio dirlo all’Assessore Castelli, e si pagava un affitto di circa 700 mila euro l'anno. Da subito come Assessore al patrimonio feci in modo di far sloggiare l’Asur da quella sede ed infatti dopo quattro mesi si trasferì al centro di Ancona in via Oberdan, in un immobile di proprietà regionale e noi solo per questo abbiamo risparmiato 700 mila euro l'anno di affitto, voi capite che non era possibile …
Noi abbiamo operato questa permuta, spero che l'Assessore Castelli dissipi ogni dubbio e si convinca pienamente della bontà di questa operazione perché all’Asur servono degli spazi e si recupera un immobile importantissimo all'interno della città capoluogo di Regione, in cambio Asur ci cede due padiglioni dell’ex Crass, che noi potremmo recuperare per trasferire gli uffici regionali, agenzie ed enti dipendenti, ad esempio l'ASSAM che, attualmente è in affitto e paga circa 270 mila euro l'anno, potrebbe essere trasferito all’ex Crass per evitare di pagare fitti passivi. Spero che questa operazione virtuosa venga portata a termine perché riguarda la valorizzazione del patrimonio ed il risparmio del fitto passivo.
L'unica cosa che le chiedo e sulla quale non mi ha risposto è questa: la permuta noi l'abbiamo già deliberata, che cosa osta all'atto pubblico? Il parere della Sovrintendenza delle belle arti per l’ex Crass ed il Palazzo del Mutilato è stato dato, tant’è che quell’immobile andò all'asta, per cui le chiedo, Assessore, di sollecitare questo parere e che alla fine si concluda l'operazione sotto l'aspetto della stipula dell'atto pubblico e si possa provvedere, quantomeno l’Asur, alla messa in sicurezza dell'immobile, che se non si procede in tal senso costituisce ex se anche una situazione di discreto pericolo viste le condizioni di abbandono esistenti.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore per la risposta, ci fa piacere che l'obiettivo sia condiviso perché questo è un percorso che avevamo intrapreso, l’ha ricordato bene il Consigliere Cesetti, quando lui era Assessore ed io Presidente del Consiglio regionale.
La Casa del Mutilato rappresenta un patrimonio storico, artistico fondamentale per il capoluogo di Regione e per tutte le Marche, le chiediamo di sollecitare l'Asur a proseguire su questi investimenti previsti e anche, come ricordava il Consigliere Cesetti, a sollecitare la Sovrintendenza a rilasciare il parere sulla permuta, come chiedevamo nell'interrogazione.
Ci auguriamo che questo percorso virtuoso sia portato a termine nel più breve tempo possibile perché la memoria, la storia, la cultura sono fondamentali per tutta la nostra Comunità e la Casa del Mutilato in questo senso è un simbolo importante. Grazie.
Interrogazione n. 24
ad iniziativa della Consigliera Lupini
“Misure per la prevenzione della salute nella regione Marche”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 24 a firma della Consigliera Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La Consigliera Lupini con l’interrogazione n. 24 chiede una serie di informazioni e dettagliatamente voglio esplicitare e rispondere capitolo per capitolo.
Sul primo punto: quali azioni sono state intraprese per garantire che le attività e le campagne di prevenzione e screening sanitario per la popolazione della regione Marche mantengano almeno gli stessi livelli raggiunti prima dell’iniziò della pandemia Covid19, con speciale riferimento alla materia oncologica.
Nel corso del 2020 le attività di screening oncologico del colon retto, della mammella e del collo dell'utero non sono mai state sospese, ma sono state rimodulate in funzione della prevenzione e delle misure dell'epidemia Covid 19. Gli accessi agli esami diagnostici sono stati garantiti attivando anche progetti specifici finalizzati al recupero delle attività diminuite durante il picco pandemico, grazie all'uso di fondi messi a disposizione dalla Regione la (DGR 827/2020) e dallo Stato (DL 34/2020), ma con una limitata adesione da parte dei professionisti rispetto ai fondi disponibili.
Nel corso del 2020 si stima che i volumi prestazionali della diagnostica di screening oncologici non raggiungeranno i livelli registrati nei periodi precedenti all’inizio della pandemia e con l'emergenza Covid 19 le modalità di invito delle persone, dettate dalle linee guida nazionali e regionali, sono state modificate. Il meccanismo dell’overbooking, che consentiva un utilizzo pieno degli spazi a disposizione delle attività di screening nella popolazione target nei tempi e nei modi previsti dalle linee guida, non è compatibile con l'obbligo di garantire il distanziamento tra gli utenti e ciò ha determinato un restringimento della risposta.
Al punto 2: quali iniziative e progetti sono previsti per implementare campagne di prevenzione e screening sanitario a favore della popolazione della regione.
Per recuperare l'attività di screening oncologici con l’obiettivo di raggiungere tutta la popolazione target, da giugno scorso sono state avviate oltre alle chiamate attive diverse iniziative:
- revisione della rete delle segreterie screening per potenziare la capacità di contatto e quindi favorire l'informazione sulla sicurezza delle prestazioni di screening;
- promozione dell’adesione allo screening veicolando le informazioni attraverso i social e i mezzi di comunicazione;
- attivazione di sedute diagnostiche aggiuntive finalizzate a riassorbire l'allungamento dei tempi di erogazione delle prestazioni.
Tra le azioni poste in essere si segnala che si sta procedendo inoltre all'acquisizione del nuovo sistema informativo gestionale per gli screening a completamento entro l'anno della procedura di gara per l'acquisizione dei dispositivi necessari al passaggio allo screening per il tumore della cervice alla ricerca della HPV e nell'ambito del finanziamento per attrezzature previsto nella DGR 827/2020 si è data priorità a dispositivi necessari al percorso senologico e gastroenterologico.
La terza domanda esplicitata della Consigliera Lupini: quali azioni sono state previste ed attuate per garantire la necessaria separazione tra le attività diagnostiche e la rete Covid 19 e le strutture sanitarie.
L'apparato organizzativo è stato modificato per adattarsi alle nuove regole imposte all'epidemia Covid 19, quindi il controllo all'ingresso delle strutture, come pure il controllo della temperatura agli operatori sanitari rappresentano, com'è noto, le prime misure per la differenziazione dei percorsi. Naturalmente le unità operative di pronto soccorso attuano misure di valutazione dei pazienti e percorsi differenziati, come pure nell'attivazione delle aree di degenza Covid si procede ad una rapida rigida rivalutazione di tutti i percorsi di accesso e di uscita.
Con il quarto punto la Consigliera Lupini chiede quali iniziative si intendono realizzare per la redazione e l'aggiornamento del piano regionale della prevenzione.
La Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della salute ha valutato positivamente, si deve premettere, e certificato le attività svolte nell'anno 2019, ultimo anno del piano di prevenzione 2014/2018, prorogato sino al 31 dicembre 2019.
Per l'anno 2020, nelle more dell'approvazione del Piano nazionale della prevenzione 2020/2025, in continuità con il precedente Piano regionale della prevenzione e con la contingenza dell'emergenza Covid 1,9 come da indicazioni ministeriali, vengono messe in atto le azioni previste dall'Obiettivo prioritario ‘Piano nazionale della prevenzione’, specificate nella DGR 990 del 27 luglio 2020.
Successivamente, con l’Intesa Stato Regioni e Province autonome, n. 127 del 6 agosto 2020, è stato approvato il Piano nazionale della prevenzione degli anni 2020/2025.
A questo punto la Regione entro il 31 dicembre 2020 deve recepire l'Intesa con apposito atto che prevede la condivisione e l'impegno nell'adozione dei Piani regionali di prevenzione, della visione, dei principi, delle priorità della struttura del Piano nazionale; entro il 31 maggio 2021 deve provvedere a esplicitare le informazioni relative alla pianificazione regionale, secondo il format previsto; entro il 31 luglio 2021 deve ottenere dal Ministero della salute la pianificazione e l'approvazione delle proposte regionali. Entro il 30 settembre 2021 le Regioni e le Province autonome devono adottare con apposito atto il Piano regionale della prevenzione vigente fino al 2025.
Dopo l'approvazione della delibera di Giunta regionale, prevista in quest'ultimo caso a conclusione di tutte le indicate misure previste entro il corrente anno, verranno ricostituiti i gruppi tecnici regionali ai fini della successiva stesura dei programmi predefiniti dal Piano nazionale da declinare a livello regionale e, qualora ritenuti strategici, verranno individuati specifici programmi aggiuntivi.
Questa è la risposta all’interrogazione n. 24, devo aggiungere, Presidente, una precisazione di dettaglio alla precedente interrogazione, quella sull’accordo con le farmacie per i test sierologici.
La Regione, la Giunta regionale, l'Assessorato, ritenendo che l’accertamento della positività Covid sia meglio stimato mediante l'uso di test antigienici rapidi, ha avviato un percorso per l'acquisizione di questi test e vi comunico che la Regione Marche ha partecipato ad una gara con la Regione Piemonte, che è capofila, per l'acquisizione di 2.200.000 tamponi cui 400.000 da somministrare nel prossimo mese di dicembre con lo screening di massa.
Le considerazioni che sono state fatte dalla Consigliera Vitri in ordine al fatto che le altre Regioni eseguono queste prestazioni a titolo gratuito possono essere confutate dal fatto che la Regione Marche impiega test che hanno una maggiore attendibilità, i test antigenici rapidi, con cui verranno valutate tutte le posizioni cliniche e sanitarie dei cittadini delle Marche. Quindi, mi permetto di sostenere che la nostra Regione ha fatto molto di più, ha adottato misure più penetranti dal punto di vista della prevenzione, che non le altre, che si sono affidate semplicemente all'esecuzione di test sierologici che, com'è noto, evidenziano l'insorgenza degli anticorpi e non danno l'accertamento scientifico dei test antigenici.
Voglio anche aggiungere che se nei primi tempi della pandemia il Ministro della salute riteneva che l'accertamento diagnostico scientificamente fondato sulla positività da Covid 19 dovesse essere accertato sulla base dei test molecolari, attualmente ci si sta indirizzando verso l'esecuzione dei test antigenici rapidi che stanno, mano a mano, sostituendo i test molecolari e in questo senso noi siamo stata la prima Regione, ripeto, ad aver aderito ad una gara che acquista 2.200.000 tamponi e nel mese di dicembre e gennaio sottoporremo tutta la nostra popolazione ad uno screening di massa. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. L'argomento è molto importante, anzi mi fa piacere vedere molta attenzione rispetto alla prevenzione.
La preoccupazione che mi ha portato a tirar fuori questo argomento viene da Roma, dalla ricerca del Ministero che dice che nei primi cinque mesi del 2020 1.400.000 test di prevenzione e screening di tipo oncologico sono venuti meno.
Questo è un dato pesante e preoccupante, in realtà c'è un piccolissimo calo, secondo quanto lei ha detto, anche nella Regione Marche, la mia è l’interpretazione della paura che le persone hanno, quindi approfitto di questa Assemblea anche per dire che è importante che i cittadini capiscano che non devono rimandare lo screening, i controlli sono importanti e devono essere tempestivi, non possiamo aspettare la fine della pandemia. Magari si ha paura, ma i percorsi Covid e Covid free, da quanto lei ha detto, sono separati, così possiamo rassicurare i cittadini e invitarli a controllarsi.
Dagli studi effettuati dal Ministero sembra che se a livello nazionale si abbassasse la prevenzione in 5 anni potremmo avere un aumento del 10% dell'incidenza dei tumori e delle malattie croniche, quindi, credo che sia molto importante rassicurare i cittadini, gli utenti della sanità, che devono sentirsi sicuri nell'andarsi a controllare.
Credo che la nostra attenzione debba rimanere altissima, al di là dei Covid, e programmare anche in Commissione progetti e iniziative e mi auguro, ma sono sicura che questo è l'intento, di prevedere nella prossima legge di bilancio dei fondi appositi per aumentare le campagne soprattutto di prevenzione e screening. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alle mozioni.
Prima di trattare la mozione n. 11 del Consigliere Santarelli “Area marina protetta del Conero indizione referendum”, pongo in votazione l’iscrizione della mozione n. 17 “Area marina protetta: zone di tutela biologica” (da abbinare alla mozione n. 11 del Consigliere Santarelli).
(L’Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei votanti)
Mozione n. 11
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Area marina protetta del Conero: indizione referendum”
Mozione n. 17
ad iniziativa dei Consiglieri Ausili, Ciccioli, Leonardi, Putzu, Marcozzi, Assenti, Baiocchi, Borroni, Bilò, Cancellieri, Marinelli, Rossi, Serfilippi, Antonini, Menghi
“Area marina protetta: zone di tutela biologica”
(abbinate)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le mozioni n. 11 del Consigliere Santarelli e n. 17 dei Consiglieri Ausili, Ciccioli, Leonardi, Putzu, Marcozzi, Assenti, Baiocchi, Borroni, Bilò, Cancellieri, Marinelli, Rossi, Serfilippi, Antonini, Menghi, abbinate.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Saluto la Giunta ed colleghi Consiglieri presenti.
Questa mozione nasce anche dalla situazione attuale, nella quale si è formato un comitato che raggruppa una serie di associazioni di protezione ambientale di maggior rilevanza, non solo locali, ma anche regionali e nazionali.
L'idea di fare una mozione sull'area protetta marina del Conero, con l'indizione del relativo referendum, nasce dal fatto che i comitati e le associazioni nazionali chiedono anche alla nostra amministrazione regionale una presa di posizione di fronte a questa tematica, ci chiedono un cambio di passo, che ha visto lo studio di importanti professori legati al mondo della marina, soprattutto alla nostra Università Politecnica. Ci chiedono di prendere una posizione con la raccolta di firme, con una serie di interessi nei confronti degli amministratori, ci chiedono in un certo senso il superamento dei pregiudizi retrogradi che stanno minando la nascita di questa realtà.
E’ un tema molto sentito non solo dai residenti di Ancona, ma anche dai marchigiani e, dico di più, anche a livello nazionale perché l'area marina protetta del Conero è un orgoglio e ci può proiettare nel panorama europeo che spetta di diritto ad ogni cittadino marchigiano e, dico di più, ad ogni cittadino italiano.
Vado ad elencare i contenuti della mozione relativa all’area marina protetta del Conero: indizione referendum, che ho presentato come gruppo di Rinasci Marche.
Premesso che nei giorni scorsi il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha riproposto il tema dell'area protetta del Conero ai Sindaci dei Comuni di Ancona, Sirolo, Numana e alla Regione Marche, chiedendo loro di esprimersi definitivamente nel merito. Nella nota del Ministero; in pieno spirito collaborativo tra istituzioni sono state accolte le richieste del Comune di Ancona e la rimodulazione del perimetro dell'area marina protetta, nonostante la perplessità espressa dall'ISPRA in quanto il nuovo perimetro dell'area viene infatti traslato verso sud, escludendo dalla stessa la zona del rione Passetto. Nella medesima nota sono inoltre proposte le due perimetrazioni e zonizzazioni: la prima comprendente il tratto di mare prospiciente il solo Comune di Ancona, la seconda comprendente il tratto di mare prospiciente i Comuni di Ancona, Sirolo e Numana; in entrambe le ipotesi il Ministero prevede solo zone di tutela B e C, quindi molto meno restrittive rispetto alle zone A di tutela integrale ed un finanziamento iniziale per l'avvio dell'attività.
Prendo atto che i Comuni di Ancona, Sirolo e Numana in occasione di un recente incontro organizzato dall'Assessore regionale all'ambiente hanno espresso la propria contrarietà all’istituzione.
Considerato che numerose associazioni e cittadini sono favorevoli all'istituzione dell'area marina protetta del Conero e chiedono a gran voce di essere ascoltati dalle istituzioni. Ritengo che l'istituzione dell'area marina protetta del Conero oltre che a salvaguardare l'ambiente possa dare una spinta all'economia e al turismo dell'intera regione ed una simile occasione non può essere sprecata, soprattutto in un momento in cui l'OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha messo l'economia del mare al centro delle strategie mondiali per lo sviluppo sostenibile. L'Europa e i grandi Paesi del mondo stanno spingendo verso il new green deal e il nostro Paese sta preparando un Recovery Plan per fronteggiare l'emergenza basato sulla sostenibilità.
Tenuto conto dell'importante ruolo di coordinamento in capo alla nostra Regione e l'opportunità data dall'articolo 44, comma 2, dello statuto regionale, che prevede che il Consiglio regionale possa indire a maggioranza di due terzi dei suoi componenti referendum consuntivi su questioni di carattere generale, ho ritenuto utile presentare questa mozione che impegna la Giunta regionale ad attivarsi affinché vengano indetti nei tre Comuni interessati - questo potrebbe essere diffuso oltre - specifici referendum che consentano alla cittadinanza di esprimersi a favore o contro e alle amministrazioni interessate di emettere un parere che interpreti la reale volontà della Comunità coinvolta; a chiedere al Ministero dell'ambiente una proroga per la conclusione del procedimento. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Aveva chiesto la parola il Consigliere Ausili, se possiamo invertire.
PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Ausili.
Marco AUSLI. Grazie, Presidente. Anzitutto vorremmo premettere con forza e con chiarezza che è nell'interesse di tutta questa maggioranza, come pure di tutta questa Assemblea, addivenire ad una sempre maggiore difesa e valorizzazione dell'ambiente in generale. Peraltro, chi proviene da un pensiero anche conservatore sa bene quanto la conservazione della natura sia fondamentale, conservazione che si attua nel momento in cui si ha la consapevolezza che l'ambiente è stato ereditato dai nostri padri e noi dobbiamo farlo ereditare ai nostri figli. Questo sistema di tradizioni, di conservazione, di eredità non si può esplicare nel momento in cui si raggiunge una musealizzazione dell'ambiente.
L'ambiente e la natura vanno vissuti dall'uomo, attraverso questo la natura può essere conosciuta e quindi può esserne compreso il suo valore, la sua importanza, ragione per cui si raggiunge poi la necessaria conservazione.
Il dibattito non è certo tra chi vuole difendere l'ambiente e chi invece non guarda a questa come una priorità, piuttosto la discussione è sul metodo attraverso cui addivenire a questo comune obiettivo e nello specifico, nella fattispecie, sullo strumento giuridico da utilizzarsi in questo caso.
Riteniamo che lo strumento giuridico dell'area marina protetta non sia l'ideale perché attraverso questo si arriva a quella musealizzazione di cui dicevamo prima. Sono importanti le limitazioni e i divieti che comporterebbe un'area marina protetta: divieto di pesca in apnea, limitazioni alla pesca sportiva, possibile divieto di pesca dei caratteristici “moscioli” della nostra riviera, che potrebbe essere permessa solo in seguito ad una deroga specifica, deroga che non si ha la certezza venga concessa o resa duratura nel tempo, limitazioni all'ancoraggio, all'ormeggio e alle immersioni e la possibile previsione di tassazione per la pesca sportiva e immersioni. E’ evidente che di questo passo si arriverebbe alla perdita della libera fruizione di questi spazi, alla perdita degli usi tradizionali che si hanno, anche il turismo sembrerebbe essere potenzialmente ostacolato, laddove si arrivi ad una tassazione delle attività in queste zone, alle limitazioni all'ancoraggio, all'ormeggio e alle immersioni.
Numerose sono le dichiarazioni di contrarietà, specie quelle dei Comuni di Sirolo e Numana e solo dopo una lunga fase di incertezza anche del Comune di Ancona, posizioni contrarie sono pervenute anche dai rappresentanti dei pescatori, sia sportivi che professionali, dagli utenti della nautica, subacquei sportivi e numerosi operatori turistici.
Con questa mozione vogliamo riconoscere pienamente le posizioni contrarie appena elencate, che riteniamo vadano in qualche modo sottoscritte. Al contempo, tuttavia, vogliamo anche avallare una riflessione intorno ad uno strumento giuridico alternativo a quello dell'area marina protetta, come ad esempio la zona di tutela biologica su un'area di estensione molto più limitata, di circa 2 chilometri quadrati, che favorirebbe il ripopolamento delle specie ittiche, la protezione ambientale e anche l’interesse turistico, senza impattare su fruibilità e usi tradizionali dell'intera costa.
Chiudo ricordando che questa mozione che ho appena rappresentato è stata sottoscritta da tutti i Consiglieri di maggioranza. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARIDI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. Una richiesta a tutti i sottoscrittori di rinviare le proposte in Commissione perché riteniamo che il dibattito sull'area marina protetta, su quel tratto di costa che non è del Comune di Ancona, né di Sirolo e Numana, è patrimonio di questa regione, che ha bisogno delle attenzioni, evitando scorciatoie perché da una parte, diciamo, dobbiamo consultare i cittadini per istituire quel tipo di protezione, dall'altra rischiamo di sottolineare solo le limitazioni che l'area marina protetta impone.
Ritengo che dovremo fare un approfondimento con competenza, che non tutti possiamo avere su questo tema, che ci possa permettere di prendere una posizione.
Ho apprezzato l'intervento del Consigliere Ausili, la proposta non possiamo lasciarla solo all'approccio non adeguato che può arrivare da quei soggetti che oggi fruiscono oggettivamente dei benefici, ma che appartengono a un'altra modalità che oggi non ci possiamo più permettere perché dobbiamo mettere al centro la sostenibilità e far mutare l'approccio agli imprenditori, ai pescatori, a chi ne fruisce in maniera sistematica e a chi lo fa in maniera occasionale.
Possiamo dare il nostro contributo per cui ritengo che il passaggio in Commissione di un tema così delicato possa permettere a tutti di assumere una posizione più adeguata ed aiutare anche i Comuni che magari rischiano di banalizzare il provvedimento.
Questa, Presidente, è la richiesta che viene dal gruppo del Partito Democratico e spero che venga accolta. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. La mozione del Consigliere Santarelli riguarda l'indizione di un referendum, quindi mi dà la possibilità di fare alcune riflessioni ad alta voce con voi, in merito alla volontà del Ministero di costituire questa area marina protetta. Abbiamo firmato la mozione del Consigliere Ausili, ho ascoltato anche l'intervento del Consigliere Mangialardi, che propone di portarla in Commissione, mi preme fare questa riflessione in qualità di Consigliere, ma soprattutto di ex Sindaco di Numana, già componente della Giunta istituzionale del Parco del Conero e Presidente dell'Associazione Riviera del Conero.
Ritengo doveroso intervenire su questo importante tema e cioè sull'ipotesi di istituzione dell'area marina protetta del Conero e più precisamente nel tratto di costa che va da Ancona a Sirolo e Numana.
Il tema è in discussione da tempo ed in virtù dei ruoli svolti sul territorio ho potuto approfondire molteplici aspetti che hanno animato le varie discussioni. In merito ritengo sia doveroso chiarire un concetto preliminare, il il confronto tra chi vorrebbe questo ente e chi no, non deve essere scambiato come tra chi tiene alla Riviera del Conero, e chi al contrario la vorrebbe rovinare.
E’ inimmaginabile che qualcuno non tenga e non rispetti quel dono che la natura ci ha voluto regalare e che dobbiamo preservare.
Chiarito il concetto preliminare, il problema è quello degli strumenti che si vorrebbe porre in essere per la protezione dell'area marina protetta. L'ipotesi lascia perplesso non solo me, ma soprattutto ai sindaci della Riviera del Conero, che rappresentano i veri interessi e necessità dei loro cittadini.
Bisogna capire con esattezza qual è il bene che si vuole tutelare, parliamo di pochi chilometri di costa, il cui fondale è per il primo miglio fangoso, a causa della presenza del moto franoso delle rupi, che riserva materiale friabile a contatto con l'acqua.
In aggiunta gli esperti ci dicono che siamo al cospetto di fondali eutrofici per lo più senza flora e senza fauna particolare. Da più parti risulta quindi che non sussistano nell'area quegli aspetti indispensabili per la legge 979 del 1982 di rilevante e particolare interesse sia per le effettive caratteristiche naturali geomorfologiche, fisiche, biochimiche con particolare riguardo alla flora e alla fauna marina e costiera, sia per l’importanza scientifica, ecologica, culturale, educativa ed economica che rivestono.
In aggiunta a tutto ciò va considerato che siamo in presenza di due porti turistici, un porto commerciale, un porto peschereccio, tutti e due di rilevanza nazionale, oltre al più piccolo, ma significativo porto turistico e piccola pesca di Numana. Si pensi anche al valore economico diretto ed indotto di queste importanti realtà, dove si registra il passaggio per l'approdo delle grandi navi da crociera. Cionondimeno, devono essere considerate le confinanti foci del fiume Esino e del Musone con i loro gravi problemi di inquinamento, che contribuiscono a rendere generalmente le acque non in buone condizioni.
Allora, ci si domanda perché non concentrarsi su questi problemi di inquinamento delle acque, dovuti scarichi di ogni genere, piuttosto che pensare alla realizzazione dell'area marina protetta, trovando finanziamenti dedicati, coinvolgendo Regioni, Provincie, Comuni interessati e le associazioni tutte.
Lo strumento dell'area marina protetta, tra l'altro, come pensato nel 1982 e poi sostituito dalla legge nazionale 394 del 6 dicembre 1991, mal si concilia con la vivibilità della costa che tutti sembrano reclamare, ed infatt, la disposizione in parola prevede, come recita l'articolo 19, comma 3, che sia vietata ogni forma di attività che possa compromettere la tutela delle caratteristiche dell'ambiente oggetto della protezione e delle finalità istitutive dell'area.
In particolare sono vietati:
a) la cattura, la raccolta delle specie animali e vegetali, nonché l'esportazione di minerali di reperti archeologici; b) l'alterazione dell'ambiente geofisico e delle caratteristiche chimiche e idrobiologiche delle acque; c) lo svolgimento di attività pubblicitarie, l’introduzione di armi e ogni altro mezzo distruttivo di cattura; e) la navigazione a motore.
In sintesi l'istituzione di un tale ente non solo avrebbe l'effetto di bloccare ogni attività, ma anche di bloccare le attività fuori dal mare, sulla costa.
Il fatto poi che, apparentemente, sia stata tolta la zona A mantenendo le sole zone B e C, facendole passare per zone meno ristrettive è di poca consolazione, giacché la giurisprudenza amministrativa (per tutte il TAR Campania – Napoli, sezione VII, del 4/11/2013, n. 4.898), si è già pronunciata per la possibilità, anche in via giudiziaria, di estendere alle zone inizialmente in deroga i divieti, cioè una volta costituita l'area marina protetta non sarà più possibile toglierla, ma sarà possibile che le deroghe vengano poi meno e si porti tutto alle previsioni di cui alla zona A.
E’ chiaro che le deroghe possono sempre essere non concesse o revocate: quando si istituisce un'area marina protetta, la si istituisce con decreto ministeriale vengono fissati i confini esterni dell'area e in quella zona tutto sarebbe vietato ai sensi dell'art. 19 della legge nazionale 394 del1991, dalla cattura e raccolta alla navigazione, ma poi, in alcune zone, vengono introdotte le deroghe come zona B e C (queste zone definizioni ministeriali). Ciò deve essere oggetto di attenta valutazione! La mia preoccupazione, e non solo, poi sale al pensiero di quale potrebbe essere il limite dell'area marina protetta: la legge quadro nazionale del 1991 articolo 19 recita infatti che: punto 4, i divieti di cui all'articolo 11, comma 3, si applicano ai territori inclusi nelle aree marine protette. Questo comporta un pericolo gravissimo: la legge dice che tutti i beni demaniali vengono conferiti all'ente gestore, immagino cosa accadrà quando, istituita l’area marina protetta, ci troveremo con tutte le coste, dal cantiere navale in poi, sotto tutela. Ogni attività si troverà a fare i conti con una nuova struttura burocratica quando l'opinione pubblica chiede a gran voce semplificazione.
Concludo dichiarando che l'obiettivo rimane quello di assicurare nell'area interessata un virtuoso equilibrio tra sviluppo sostenibile, ricerca scientifica, attività produttive ed imprenditoriali attive, garantendo gli standard economici esistenti quale indispensabile presupposto dei livelli occupazionali presenti.
Le scelte che verranno prese devono fungere da volano dell'economia territoriale, nella consapevolezza che le bellezze e le ricchezze culturali ed artigianali, che caratterizzano la Riviera del Conero in Italia e all'estero sono sempre state sinonimo di grande rispetto per l'ambiente e per l'ecosistema dell'intera area, ad esempio con i vari riconoscimenti; Bandiere blu, Vele Legambiente e Touring Club.
Ritengo, pertanto, che i maggiori garanti degli attuali equilibri necessari siano, insieme alla Regione e alla Provincia, i Comuni interessati e l’Ente Parco del Conero, che dovranno quindi dialogare con il Ministero per garantire il miglior accordo, soluzione possibile al fine di salvaguardare le giuste proporzioni tra tutela ambientale ed attività produttive del territorio.
Non è proprio il caso di prevedere un'ulteriore struttura di gestione, di difficile comprensione per i nostri cittadini e ancor meno un referendum che superi la volontà degli stessi dopo che hanno votato i propri rappresentati è delegato loro le scelte politiche dei territori. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Il sottoscritto da coofondatore, circa 4/5 anni fa, del Comitato contro il Parco nazionale del Catria Nerone e Alpe della Luna non può che essere contrario a questa proposta dell’area marina protetta, perché ci sono sempre gli stessi metodi, e non mi rivolgo al Consigliere Santarelli che stimo, c’è la volontà di qualche ambientalista da salotto di imporre le proprie scelte alle popolazioni locali, scelte che guarda caso contrastano sempre con le popolazioni, le istituzioni locali e le categorie locali, come in questo caso.
Queste scelte sono finalizzate a costruire altri vincoli e altri baracconi nel territorio che, guarda caso, occupano gli stessi ambientalisti da salotto che propongono certe cose.
La mia è una posizione nettamente contraria a questa proposta, mi attengo a quella del primo firmatario Consigliere Ausili, che chiede ai vari livelli istituzionali, non a caso, che sia valutata una zona di tutela biologica, che è ben altro rispetto all’area marina protetta che, come ho detto prima, rappresenta ulteriori vincoli nel territorio, che invece deve poter decidere. Non devono essere gli ambientalisti da salotto a decidere sui nostri territori e come gestirli. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Sarò breve perché in parte le argomentazioni sono state già trattate da altri Consiglieri del gruppo. Qual è il tema centrale? Nella mozione del Consigliere Santarelli è evidente che lo strumento del referendum partecipativo è importante, però poi bisogna capire chi sono coloro che voteranno al referendum.
Se è solo la popolazione residente nelle aree del futuro parco marino, parliamo di popolazione residente nei Comuni di Numana, Sirolo e quella parte di Ancona che riguarda il Monte Conero, le frazioni di Massignano, Portonovo (anche se ha una scarsissima popolazione), il Poggio e la zona fino a Monte dei Corvi (località contigua al Passetto) l’esito del referendum è scontato perché si è già mobilitata anche con manifestazioni, raccolte di firme ed altro, e si è espressa in maniera significativa con i Consigli comunali sia di Sirolo che di Numana e a suo tempo con il Consiglio circoscrizionale dell'area del Conero, quindi l’esito scontato, se invece andassimo a far votare tutti cittadini di Ancona, che ha 100 mila abitanti, è evidente che il loro parere, quantunque abitino in prossimità del Comune di Falconara, avrebbe una capacità deliberativa molto più forte dei residenti nell'area protetta.
Ci troviamo di fronte a uno strumento un po' anomalo. Se il referendum fosse solo dei residenti dell'area considerata sarebbe quasi inutile, ma io direi che il problema è quello di capire qual è l'impatto dell'area marina protetta sull'area geografica di interesse. Quella è una zona geografica a bassissima valenza industriale, ci sono solo alcune attività nell'entroterra, come nel Comune di Camerano ,e tutte le altre aree sono a valenza turistica, di accoglienza, di fruizione della natura e i residenti di quell'area hanno sempre avuto una grande tutela di quel territorio, anche con i piani urbanistici e l'edificazione è sempre stata lontana dalle aree sensibili.
Il mare è sicuramente molto frequentato, soprattutto dagli amanti di quel tipo di natura.
C'è stato sempre un grande rispetto, addirittura l'insediamento del porto di Numana, che è un piccolo porto turistico, fu studiato per non alterare le correnti che consentivano all'area del Conero di mantenere un livello di salvaguardia della qualità delle acque. Il Monte Conero fa una sorta di punta e mantiene quel litorale pulito dal punto vista biologico, molto di più delle aree nord e sud, l'area nord di Falconara limitrofa al porto di Ancona e quella a sud, da Porto Recanati in giù. Abbiamo quasi un mantenimento naturale, che non è attribuibile all'uomo, ma la natura di quelle aree, tant’è vero che la costa ha mantenuto un livello altissimo di qualità degli insediamenti ed anche dei prodotti ittici.
Prima il Consigliere Ausili, che ringrazio della presentazione del documento, ha citato il famoso “mosciolo del Conero”, termine un po’ improntato al nostro dialetto, però che dà l'idea della qualità del prodotto che lì nasce a differenza dello stesso prodotto in altre zone del litorale.
Tra l'altro c'è da sempre un forte interesse del Consiglio nazionale delle ricerche della sede di Ancona, che si occupa di ricerca marittima e tutela del mare, che a suo tempo ha costituito anche un paio di aree di sperimentazione al largo della Torre di Portonovo, non so in quale altro centro, non mi ricordo, è una cosa che trattai anni fa per studiare il mitilo del Conero, il “mosciolo del Conero”. Ci sono delle zone in cui non si può pescare, adesso non so quale sia il regolamento attuale, che erano state affidate alla cooperativa dei pescatori di Portonovo per difendere e tutelare lo sviluppo di questo prodotto, che è molto considerato e tutelato.
L’intento della nostra mozione è di fare una zona ulteriore di tutela biologica, soprattutto del prodotto ittico e delle varie specie marine. Questo potrebbe essere, noi indichiamo due chilometri quadrati per fare un centro di riproduzione e di tutela dell'ambiente marino, ma su questo saranno gli organi scientifici, non certo un documento del Consiglio regionale, sarà l'Istituto del CNR che dirà come sarà più opportuno farlo e con quali prerogative.
Ritengo che lo strumento del referendum in questo caso sia inutile, a meno che non vogliamo farne un uso politico, dicendo che vota la città di Ancona, quindi su schemi politici e non della popolazione residente.
Se si vuole consultare la popolazione residente l’esito sarebbe scontato, sono sorti comitati, associazioni, pro-loco, associazioni degli imprenditori turistici della zona per cui non abbiamo problemi di referendum, mentre il documento che è stato presentato, di cui sono firmatari i gruppi di maggioranza, apre la porta – se poi vogliamo ricondurre il tema in Commissione sono d'accordo - ad un progetto più articolato, condiviso e partecipato della popolazione stessa.
Per questo a nome del mio gruppo e, credo, di tutta la maggioranza, dichiaro fin da ora il voto negativo sulla mozione relativa al referendum e favorevole all’approvazione di un documento condiviso, che possa far fare un ulteriore salto di qualità, come chiedeva il Consigliere Mangialardi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Credo che sia una grande opportunità l'area marina protetta, ho sentito gli interventi precedenti e mi viene da evidenziare un obbligo di legge che è la valutazione ambientale strategica.
Direi che in questo caso sarebbe più opportuna una fase di scoping, perché credo che sia un obbligo di legge, anche se in quella fase tutti gli stakeholders, i soggetti interessati, dal pescatore alle associazioni di categoria, agli ambientalisti, ai Sindaci, vengono invitati in incontri e dei dibattiti. Ci sono degli approfondimenti tecnico-scientifici che possono stabilire in maniera più certa e più scientifica se l'area deve essere di 2 chilometri quadrati, piuttosto che di 1 o di 5.
Io non avrei paura dell'articolo 19 della legge perché sono articoli che vengono poi declinati a seconda della necessità di tutela, che non può che definirsi con uno studio preliminare che verifichi le varie matrici ambientali ed economiche, allora non esisterebbe più la perimetrazione così semplicisticamente fatta a tavolino, ma ci vorrebbero degli approfondimenti. Ad esempio prima si parlava del “mosciolo di Portonovo”, che tra l'altro è un presidio slow food, occorrerebbe valutare quando e come può essere pescato, se possono esserci anche delle zone di pescicultura, le analisi delle correnti, dei detriti, la presenza di alcune specie botanico vegetazionale, piuttosto che specie ittiche.
Questo mi pare un argomento molto complesso che non può essere discusso se non per il referendum in questa Aula. Il consiglio che mi sento di dare è quello di rinviare questo tema in Commissione e chiedere agli esperti, che ci sono nella regione Marche, sia della fascia costiera, perché sapete che c'è un Piano di tutela della fascia costiera, che impegnati nelle politiche ambientali, soprattutto legati alla tutela delle acque.
Prima si faceva riferimento all'esistenza di foci di fiumi, è chiaro che la visione deve essere olistica, strategica, non si può guardare soltanto da un punto di vista, da chi vuole chiudere tutto, il famoso ambientalista, o da chi invece ha un'attività economica che è basata sull'utilizzo di alcune risorse che devono essere da un lato tutelate e dall’altro implementate e non è detto che non si possa implementare anche la pesca se fatta in un certo modo.
Questa è un'opportunità che va colta, pensando anche ad un'altra cosa, quando si parla di pescato, di prodotti del mare, le certificazioni sono determinanti e importanti, la tracciabilità dei prodotti, la qualità dei percorsi del turismo oggi è osservata. Abbiamo consumatori che sono molto più consapevoli grazie a tutto il lavoro che è stato fatto e ad una serie di soggetti che hanno aiutato il consumatore a scegliere, sia esso turista o acquirente, che opta generalmente per la qualità, legge le etichette, e la premia.
La certificazione di un prodotto, che viene dall'area protetta, è un valore aggiunto maggiore, sia dal punto di vista dell'appeal che economico, perché non dobbiamo dimenticare che quando si fa un'area protetta la si fa per salvaguardare, tutelare e aiutare gli operatori economici che vivono in quella zona.
C'è una mentalità che è cambiata in questi anni, anche la Comunità europea metterà nel prossimo quinquennio molte risorse finalizzate alla tutela dell'ambiente e alla sua valorizzazione, e questa potrebbe essere una buona occasione per costruire un processo partecipato, che sia economicamente sostenibile perché la sostenibilità che va valutata non è soltanto quella ambientale, ma è anche una sfida all'integrazione tra la sostenibilità ambientale e la sostenibilità economica, senza la quale la sostenibilità ambientale da sola, abbiamo visto già in molte esperienze, non cammina, e faccio solo l'esempio dei cinghiali. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Ringrazio tutti i Consiglieri che si sono avvicinati a questa mozione con educazione e anche con la prospettiva, come hanno detto i Consiglieri Ciccioli e Mangialardi, di rinviarla in Commissione.
Ringrazio il Consigliere Rossi per la stima, non sono d'accordo sul ragionamento degli ambientalisti da salotto e non si può ridurre tutto ad esperienze di altri luoghi.
L’area protetta del Monte Conero ha visto me come amministratore di un Comune più piccolo di Ancona, Senigallia, elogiare questo luogo e sostenere alcuni amici che frequentavano la mia città perché il biglietto da visita non è solo Senigallia, ma anche la Riviera del Conero, perché per noi è un lustro raccontare che a pochi chilometri dalle nostre spiagge semplici e attrezzate c'è un parco che può accogliere un altro tipo di turismo.
Credo che l'approfondimento in Commissione sia positivo, come chiamare degli illustri esperti del CNR, come ha detto il Consigliere Ciccioli, o coloro che hanno competenze superiori a noi Consiglieri regionali, che ci troviamo ad avere una responsabilità molto grande nel conciliare, secondo la mia opinione e quella del gruppo Rinasci Marche, la tutela di un gioiello che abbiamo la fortuna di avere nella nostra regione, con un motore economico, propulsivo ed attrattivo dato dal un turismo che cerca sempre più queste aree.
Un esempio è l'area marina protetta di Porto Cesario, la Sardegna ne ha fatto un brand, un esempio a livello mondiale, solo nominando quel nome o quell'area protetta si crea un volano economico eccezionale.
Lungi da me fermare le azioni economiche, questo periodo poi ce lo impone, perché il periodo Covid ci ha messo in grande difficoltà, quindi anche gli operatori che insistono in quell'area chiedono una grande ripartenza già dalla primavera prossima.
E’ una grande responsabilità che abbiamo di fronte con l'area marina protetta, bene il rinvio in Commissione e anche gli approfondimenti che ci possono rendere più sereni nell'approccio con i nostri concittadini marchigiani. Grazie.
Presidente del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Non so se ci saranno altre prese di posizione di altri Consiglieri, non voglio mettere la parola fine a questa discussione, ho ascoltato con attenzione perché al contrario di altri non ho pregiudizi rispetto a questi argomenti, apprezzo anche in modo con il quale si è posto il Consigliere Santarelli in merito a questa questione, persona attenta e non strumentale sotto questo punto di vista, anche se mi ha un po’ toccato quando prima ha usato la frase, lo dico con molta serenità, Consigliere, “pregiudizi retrogradi”, definendo in questo modo chi è contrario all'istituzione dell’area marina protetta.
Bisogna essere attenti su questo, perché i pregiudizi retrogradi hanno comportato spesso scelte anche fuori luogo, non si ascoltano le istanze dei cittadini, dei territori, come a dire: “Voi non capite, voi non avete approfondito abbastanza, solo noi siamo quelli illuminati” e mi riferisco ad alcune associazioni, non dico tutte, non dico quelle qui citate. Io sono molto sereno rispetto a questo approccio ed apprezzo chi fa della tutela dell'ambiente una battaglia quotidiana, e qui ci metto tutti, perché non credo che in quest'Aula ci sia qualcuno che non vuole bene al proprio ambiente, o che non ami un ambiente sano, che sia tutelato e possa avere una valenza in futuro, come è giusto che sia. Spesso ci arrabattiamo e ci dividiamo su battaglie strumentali o di parte, ci sfuggono di mano quei temi fondamentali che sono la vera tutela dell'ambiente, troppo spesso ci perdiamo dietro discussioni di parte e non affrontiamo fino in fondo la realtà delle cose che, al di là dei pregiudizi retrogradi, che respingo, ha fatto i conti con l’esistente.
Se da 15 anni, forse anche di più, si dibatte di questa cosa, senza finora averne avuto una conclusione, vuol dire che non è così semplice dire sì o no a questa iniziativa perché in entrambi i casi possono esserci situazioni da prendere in considerazione.
Chi ama la tutela ambientale ne fa una bandiera, chi vive in quel territorio né ha preoccupazione, e ci sta, e tendenzialmente prevale perché purtroppo abbiamo spesso degli esempi di cose volute con forza, per principio, contro le popolazioni locali, contro gli amministratori locali, che poi rimangono fine a se stesse, non producono qualcosa di utile proprio perché non sono state accettate, assimilate da chi quei territori li vive e li rappresenta.
Sento dire che alcune associazioni ‘pongono con forza’, ma associazioni che sono disponibili a dialogare con le tematiche del territorio o di principio hanno una posizione, quella è la verità assoluta e gli altri non vanno ascoltati? Spesso mi imbatto, mi confronto con questo tipo di associazioni: “Noi abbiamo ragione e voi avete torto, adesso discutiamo”. Non mi pongo mai sotto questo punto di vista, amo ascoltare tendenzialmente le proposte e le idee di tutti, cerco poi nella mia umile e limitata intelligenza, ma al pari di quella di tanti altri, anche una conclusione.
Mi sono abituato, uno, a non cedere alle mere questioni ideologiche di fondo, ma a ragionare sulla sostanza delle cose; due, da Sindaco prima e da Assessore oggi ascolto chi rappresenta per davvero quei territori e per quel che mi riguarda sono i Sindaci, sono coloro che li amministrano, sono le persone che sono state elette in quei territori, che quando hanno chiesto ai cittadini di essere votati hanno detto le cose che pensavano, non le hanno nascoste.
L’ho già detto l'altra volta durante lo stesso dibattito, la cosa strana è il cambio di direzione del Comune di Ancona, che inizialmente sembrava, almeno dai documenti che ho avuto modo di vedere, favorevole all'istituzione dell’area marina, mentre oggi è fermamente contraria. Evidentemente c'è stato un approfondimento, un dibattito, un ascolto, un confronto, deduco, altrimenti non avrebbe cambiato repentinamente idea sotto questo punto di vista.
Pensare oggi di portare avanti questa iniziativa, ponendo addirittura un referendum come se un Comune avesse la facoltà di istituire l'area protetta, allora, in questo caso, ascolterebbe i cittadini e poi deciderebbe. Il Comune in questo caso deve semplicemente dare un parere, così come lo deve dare la Regione. Credo che stabilire di indire un referendum solo per dare un parere sia fortemente limitativo verso chi quei Comuni e quelle comunità li rappresenta. Un Sindaco ed un'amministrazione non hanno bisogno di un referendum per dare il parere al Ministero, perché credo che abbiano la facoltà, la possibilità, l'intelligenza, la capacità di accogliere le istanze di quel territorio, altrimenti vuol dire che non le rappresenta bene.
Sono convinto che i tre Sindaci, indipendentemente dalle appartenenze politiche, siano in grado di percepire quello che dai loro territori emerge e se tutti e tre mi dicono di essere contrari a questa iniziativa, non posso che prenderne atto e dire che dal mio punto vista è superfluo un referendum. Attendo solo che questi Sindaci mi inviino, cosa che non hanno ancora fatto, il loro parere scritto per poi girarlo al Ministero.
Per quello che riguarda il primo quesito che pone il Consigliere Santarelli, è questa la mia risposta: ritengo inutile il referendum.
Per quanto riguarda la richiesta di proroga, nella lettera che abbiamo scritto pochi giorni fa al Ministero abbiamo chiesto più tempo per acquisire i pareri, che ancora devono arrivare da parte delle amministrazioni locali, e poi reintervenire come Regione, quindi, anche a questo secondo quesito abbiamo dato atto e seguito.
Conseguentemente non credo di poter indicare un accoglimento di questa mozione, prendo atto anche del dibattito legittimo e autorevole dei Consiglieri regionali, io non voto, al quale mi associo.
Colgo invece con favore questa mozione ad iniziativa dei vari gruppi di maggioranza, che è stata portata in questi ultimi momenti, che vedo stamattina, credo che sia una bella apertura che non sottovaluta la valenza ambientale di quelle aree, di fatto limitrofe ad un parco già esistente, che può essere un valore aggiunto ad un territorio già particolarmente tutelato, interessante e conosciuto per questo, senza andare a compromettere quella vivibilità e quelle attività che su quel territorio insistono e per le quali si è fortemente preoccupati nel momento in cui si parla di area marina protetta.
Può essere una buona mediazione, per quel che mi riguarda, se dovessi votare, voterei contrario alla prima mozione e con entusiasmo favorevole a quella presentata poc'anzi dalla maggioranza. Questo è il mio pensiero e voglio dare questo tipo di contributo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Io ho molto apprezzato l'intervento dell'Assessore Aguzzi per le intere argomentazioni che ha portato. Un intervento equilibrato che raccorda al territorio, approfondisce il tema non in maniera banale e dà forza e rilevanza alle prerogative, alle competenze e alle responsabilità dei Sindaci su un tema così delicato.
Alla luce delle argomentazioni che ha portato, mi sarei aspettato una conclusione diversa che ci sta, che oggi mi porta a dire ai Consiglieri Santarelli e Ausili, se non vado errato, che mi pare siano i primi firmatari, di affrontare questioni così delicate con un metodo, che peraltro replica alcune argomentazioni che avevo portato in tema di sanità, e cioè discutere aspetti tecnici ed anche politici preventivamente in Commissione. Non è un rinvio partigiano o strumentale, ma consentirebbe a tutti i Consiglieri regionali che devono votare un tema così importante, che riguarda alcune popolazioni significative della Regione Marche, di discutere di un argomento così delicato che non può riguardare solo, certamente in maniera particolare, i territori, i Sindaci e le popolazioni che loro rappresentano, ma la sensibilità delle comunità.
Non sono tra quelli che in maniera ideologica non tengono in considerazione come l'ambiente debba raccordarsi, coordinarsi, affrontare temi in relazione alla sostenibilità economica, mi pare che quello che ha detto la Consigliera Casini sia stato molto puntuale. Se il Consiglio regionale vuole, credo in maniera matura, approfondire, discutere, confrontarsi su un tema come questo … Confesso per mia ignoranza di non conoscere gli estremi ed i contenuti della mozione, in particolare le caratteristiche, le identità dell'area biologico marina e non ho gli strumenti per dare una valutazione. Penso che sia sbagliato muoversi in maniera poco approfondita e superficiale su un argomento come questo, senza la partecipazione, l'approfondimento, il confronto con i soggetti. Fare questo in Consiglio regionale con botte di maggioranza, o di opposizione, ritengo che non onorerebbe la necessaria maturità sull'approfondimento di temi così delicati, penso invece che una disponibilità, che potrebbe applicarsi, sciogliersi in un confronto più generale, aiuterebbe tutti quanti ad una decisione consapevole. Ecco perché la proposta del Consigliere Mangialardi è equilibrata, cioè sospendere o rinviare, non so quale sia l'istituto migliore, ed andare in Commissione. Se c'è un termine abbastanza stretto per potersi esprimere, fissare con rapidità le discussioni in Commissione e poi prendere posizione. Credo che sia una scelta logica, consapevole e matura di un Consiglio regionale che non decide a forza di mozioni temi particolarmente delicati, che riguardano comunità importanti, per questo chiedo ad entrambi i presentatori, se c'è una disponibilità, di sospendere o rinviare la discussione in Commissione. Grazie.
PRESIDENTE. Le mozioni non possono essere rinviate in Commissione, ma ad un altro Consiglio regionale e nelle more la Commissione può discutere l'argomento dettato e promosso dai due atti, valutarlo, fare un atto il più possibile condiviso e presentarlo in Aula. In questo spazio di tempo i proponenti delle due mozioni valuteranno se tornare in Aula con gli atti originari o farli confluire in un documento della Commissione competente, che è la III, insistere sulle proprie posizioni o trovare un punto d'intesa, una visione.
La questione che sottopongo è se i proponenti delle due mozioni sono disponibili a rinviarle al prossimo Consiglio regionale.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Intervengo come secondo firmatario dopo il proponente Marco Ausili.
Questa mozione è stata da noi formalizzata in seguito alla presentazione della mozione del Consigliere Santarelli, che è stato tempestivo perché in questi giorni, in queste ore, i Comuni dell'area marina, Numana, Sirolo e Ancona, per quanto riguarda Portonovo e la fascia del Conero, devono esprimere un parere, che è stato espresso.
La mozione del Consigliere Santarelli interviene, giustamente, come presa di posizione politica in seguito alle dichiarazioni dei Consiglieri.
Noi come maggioranza non possiamo lasciare il tema aperto, che sarebbe il rinvio in Commissione, ma nel frattempo l'Assessore Aguzzi deve trasmettere al Ministero il parere dei Comuni, quindi si lascerebbe un problema su cui non ci pronunciamo.
Dal punto vista del referendum il presentatore può ritirare la mozione, quindi non si va al voto, però ritengo opportuno, lo dico a nome del primo firmatario Ausili ed anche del Consigliere Bilò, che è stato Sindaco di Numana, quindi ha una storia personale di conoscenza del problema, che il Consiglio regionale puntualizzi la propria posizione, che è ad adiuvandum alla posizione dei tre Comuni che è unitaria, badate bene, anche se i tre Comuni sono espressione di maggioranze diverse, Numana e Sirolo due liste civiche, anche se una in area del centrodestra e una del centrosinistra, mentre Ancona è del PD, quindi del centrosinistra. Non siamo di fronte ad uno scontro ideologico, ma sono tre territori, tre Comuni che si pronunciano.
Questo Consiglio regionale a mio parere deve rafforzare la posizione territoriale dei tre Comuni e andare oltre, perché la mozione che ha tanti firmatari di maggioranza, estesa dal Consigliere Ausili, di fatto è il pensiero di tutti noi, largamente condiviso. Tra l'altro nella fretta di presentarla non abbiamo fatto un'apposita riunione, ma comunque siamo tutti convinti sui contenuti perché lascia la porta aperta e la possibilità di valutare la zona di tutela biologica. con dei tratti di mare che possono essere ulteriormente valorizzati dagli istituti scientifici, tra il cui principale è il CNR.
Aggiungo che in genere i parchi marini hanno un'estensione territoriale e marina notevole, sono ettari di mare; in questo caso si tratta di un tratto limitatissimo, tutti sanno che dopo il centro storico di Numana inizia un altro tipo di costa, tant’è vero che nel Comune di Numana, già Marcelli, per andare poi immediatamente a sud, a Porto Recanati, ci sono caratteristiche naturali completamente diverse, come il Monte Conero che arriva fino a toccare la zona del Passetto, il porto di Ancona, le rupi del Cardeto, ma poi cambia completamente.
PRESIDENTE. Chiedo di chiudere sennò riapriamo di nuovo la discussione.
Carlo CICCIOLI. Chiudo qui, per questo motivo noi vogliamo votare la nostra mozione, mentre sull'altra siamo disponibilissimi a parlarne in Commissione per approfondire il tema.
PRESIDENTE. Prima di passare la parola al Consigliere Santarelli sul rinvio, evidenzio che la mozione n. 17 sarà comunque posta in votazione.
Ha la parola il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Intervengo sul rinvio in Commissione, come discusso dai due capigruppo.
Ringrazio per l’intervento l’Assessore Aguzzi, che è stato ex amministratore, Sindaco, anch’io sono stato Consigliere comunale e capogruppo di una città importante come Senigallia, e spesso sono andato a vedere altre realtà, fuori la mia città, non dico a copiare, ma a prendere dei buoni spunti, l'intento della mozione era proprio questo, vedere quello che è successo a Porto Cesareo, dove c'è stato un mix tra economia e tutela, e ragionare anche come amministratori per vedere chi ha fatto meglio e in maniera puntuale e su questo insistere con degli approfondimenti, come ha detto anche il Consigliere Carancini, che ringrazio, e lavorare in Commissione perché lì è il nostro ruolo, per poi ritornare in Consiglio regionale più attenti e maturi per un'indicazione di voto. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio ad altra seduta della mozione n. 11 presentata in data 23 novembre 2020 dal Consigliere Santarelli, che ha condiviso tale proposta, come è emerso nel dibattito.
Questo è formalmente quello che noi voteremo, poi nelle more del rinvio la III Commissione potrà riunirsi e valutare la proposta avanzata, potrà proporre un proprio atto sullo stesso tema prendendo spunto dalla mozione, da tutta o parte, o dall’incipit.
Il Consigliere Ciccioli ha sottolineato la volontà di votare la mozione n. 17, quindi la questione pregiudiziale riguarda solo il rinvio ad altra seduta del Consiglio regionale della mozione 11, mentre si voterà la mozione 17.
Rinvio della mozione n. 11, lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Non so se devo essere imbarazzato o stupito, nel senso che un proponente chiede di rinviare un atto per approfondirlo e noi non votiamo a favore di questa proposta, mi sembra imbarazzante, ma avremo modo di discuterne.
Ovviamente ribadisco il voto contrario del Partito Democratico alla mozione n. 17, con la stessa analisi che abbiamo fatto prima, perché ritengo che qui dentro, adesso, tolto l'ex Sindaco, nessuno abbia contezza vera del provvedimento ministeriale, quindi, votiamo con superficialità e dico anche con grande rispetto dei Sindaci che sono stati alcune volte coerenti, altre volte un po' meno, e che danno una indicazione precisa, come ha ricordato l'Assessore Aguzzi, di cui ho apprezzato molto l'intervento, quindi, rispettiamo.
Sappiamo però che quel provvedimento potrebbe avere delle ricadute importanti anche rispetto a possibili finanziamenti che potrebbero arrivare in funzione di quelle indicazioni, ritengo un errore, Assessore, non approfondire il tema, lo dico a lei, in Commissione. Niente avrebbe impedito poi di assumere le indicazioni che sarebbero pervenute dai tre Comuni, alcuni in modo coerente, altri rivedendo la propria posizione, che non so se era quella elettorale o quella di gestione temporanea del ruolo, però avrebbe permesso a noi di avere una competenza e una conoscenza adeguata.
Lo facciamo alla cieca, lo diceva prima il capogruppo Consigliere Ciccioli che ha inseguito la mozione presentata dal Consigliere Santarelli, ma nessuno aveva la volontà di orientare, né di impedire, volevamo solo conoscere e ritengo che non ci sia quel grado di approfondimento che invece uno strumento come quello merita, e tutti dovremo essere nelle condizioni di poterlo fare.
Si vede che la mozione è inseguita, che stigmatizza solo gli aspetti negativi dell'area protetta marina, di quel tratto che ha grandi peculiarità. Consigliere Bilò, non è solo fango e poco altro, è un valore assoluto del patrimonio, dell'Adriatico e noi dovremmo trovare, prendo per buono lo spunto che ha fatto il Consigliere Ausili prima, la possibilità di interloquire in maniera seria e propositiva, ma così ce lo impediamo da soli, a chi lo demandiamo? Ai Comuni che hanno detto no o lo escludiamo noi perché non vogliamo dibattere?
Quindi, il voto è convintamente negativo rispetto alla proposta, approfitteremo invece, ringrazio il Consigliere Santarelli, della riproposizione della sua mozione perché ci darà la possibilità anche con i professionisti, i tecnici e la nostra struttura di conoscere meglio e di avanzare una proposta più adeguata. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie, Presidente. È solo per una precisazione, non è che io sia la mente saggia o tuttologo nei termini conoscitivi dell'area protetta, però dall'allora 1990, che sono al Comune di Numana come Consigliere, Assessore, Vicesindaco e Sindaco, credo di aver seguito per il territorio e con il territorio questo problema perché se la struttura dovrà essere un carrozzone, come già in passato la popolazione ha dovuto subìre il Parco del Conero …
E’ bello avere un giardino vicino, curato e vantarsene, però poi occorre contemplarlo con la necessità di viverci e con le esigenze dei cittadini, degli operator, di chi deve aprire solo una semplice finestra e deve chiedere pareri al Comune, al Parco del Conero, all’area marina protetta. Io vorrei capire se l’area marina protetta ci mette nelle stesse condizioni, oppure se questa situazione potrebbe essere gestita, come ha detto bene l'Assessore Aguzzi, dai Sindaci, da chi rappresenta il territorio.
Tra l'altro, Consigliere Mangialardi, ho partecipato anche ad autorevoli incontri quando ero Vice Sindaco e Sindaco presso il Ministero dall'ambiente ed ho avuto anche avuto un attestato di partecipazione per la gestione delle aree marine protette, con i direttori delle aree marine protette, conosco qualcosina, non tutto.
Sono d'accordo che nel tempo le cose possono cambiare, modificarsi, migliorare, ma possono anche peggiorare. Voglio solo chiarire questo, ben venga un chiarimento in Commissione, ma non sono d'accordo oggi a fare chi è o meno a favore della mozione del Consigliere Santarelli, perché prevede l'indizione di un referendum, che tutti abbiamo detto essere inutile.
La mozione ci apre la possibilità di poter discutere, ritengo da persona responsabili che noi non dobbiamo stabilire oggi se siamo o no a favore. Abbiamo delle preoccupazioni, io nella mia considerazione ho detto questo, citando anche delle norme e delle leggi che sono vigenti ancora oggi, per richiamare l'attenzione alla riflessione. In Commissione siamo aperti, audiremo anche esperti e tecnici che ci illumineranno nelle nostre conoscenze e valuteremo la tematica in quella circostanza, riportandola in Consiglio con le dovute precauzioni e conoscenze per metterci in condizione di dire: votiamola, non votiamola o votiamola a certe condizioni.
Vorrei anche chiarire sul rinvio, ero d'accordo con il Consigliere Ciccioli nel rinviare da parte del Consigliere Santarelli la sua mozione, perché non aveva più senso votare per il referendum, con la nostra mozione approvata si può aprire e iniziare un percorso per poi andare in Commissione, su questo come gruppo Lega sono disponibile. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ausili.
Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Mi sia concesso anzitutto di ringraziare tutti i Consiglieri che sono intervenuti e ringrazio per il prezioso intervento anche l'Assessore Aguzzi.
È chiaro che questa proposta che è arrivata da alcuni Consiglieri del Partito Democratico, di una maggiore discussione all'interno di altre sedi, come potrebbe essere quella della Commissione, noi l’abbiamo soppesata, però riteniamo che un approfondimento, magari anche in Commissione, possa e debba essere fatto sugli strumenti alternativi all'area marina protetta, da usarsi in questo caso, ad esempio, su quello della zona di tutela biologica o su altri strumenti.
Tuttavia, è evidente che è nelle facoltà di questa maggioranza esprimere sin da ora una contrarietà all'area marina protetta del Conero, anche perché per esprimerla non usiamo nessun atteggiamento sprovveduto o di faciloneria, come è stata evocata da qualcuno, anche perché la discussione sull'area marina protetta del Conero dura da 20 anni. Molti protagonisti di questa maggioranza hanno partecipato a questo dibattito, anche con un ruolo da protagonisti, quindi credo nostra facoltà e diritto esprimere sin da subito una contrarietà allo strumento giuridico dell'area marina protetta e rinviare, come d'altronde si evince dal secondo punto del dispositivo della nostra mozione, alla Commissione un approfondimento fatto insieme, costruttivo, circa il diverso strumento giuridico da utilizzarsi per addivenire all'obiettivo comune della visione del nostro ambiente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, a nome del gruppo a cui appartengo, il Movimento 5 Stelle, dichiaro che voteremo contro questa mozione presentata dalla maggioranza.
Al di là del fatto che non siamo per niente convinte che sia giusto esprimere una posizione di contrarietà al riconoscimento dell'area marina protetta che interessa i tre Comuni in oggetto, conveniamo con il capogruppo del Partito Democratico che sarebbe servita probabilmente a tutti una maggiore informazione e l'organo deputato avrebbe potuto benissimo essere la III Commissione, ma la cosa che più ci lascia interdette è la modalità con cui è stato presentato questo atto. Il giochetto della mozione di maggioranza che va a coprire quella dell'opposizione ormai lo conosciamo tutti, ma se come maggioranza lo mettete in pratica in uno dei primi Consigli, non so che cosa possiamo aspettarci da qui ai prossimi 5 anni.
Penso che sarebbe stato auspicabile il ritiro di entrambe le mozioni e un giusto e doveroso approfondimento, magari arrivando anche a delle convergenze nell'apposita Commissione. Secondo me sarebbe stata la cosa più giusta da fare, però vedo che da parte della maggioranza c'è questa corsa ad arrivare alla votazione, noi non ci stiamo, non ci piace questo metodo di lavoro, è giusto che ve lo diciamo subito, con i primi segnali, votando contro questa mozione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.
Andrea ANTONINI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Bilò che mi dà la possibilità di parlare a nome del gruppo Lega per esprimere il nostro voto favorevole a questa mozione.
Voglio aggiungere due considerazioni, anche in qualità di Presidente della III Commissione, nella quale metteremo all'ordine del giorno una discussione proprio sul tema che stiamo trattando.
Voglio dire ai componenti, ai colleghi della minoranza, che adesso tutti si accorgono e dicono che è giusto portare questa mozione in Commissione, avremmo potuto fare un percorso inverso, senza passare in Aula, visto che era così importante portarla in Commissione si poteva portare direttamente lì e questa strumentalità di cui la Consigliera Ruggieri in un certo senso accusa la maggioranza, io la rispedisco tranquillamente al mittente, perché mi sembra esattamente il contrario, si è voluti venire qui in Aula per proporre un qualcosa senza….
(intervento fuori microfono)
PRESIDENTE. Volevo farle terminare il suo intervento, ma la dichiarazione di voto viene espressa da uno per gruppo.
Andrea ANTONINI. Sono intervenuto a nome della Lega.
PRESIDENTE. Per la Lega è già intervenuto il Consigliere Bilò, siamo in dichiarazione di voto, lei concluda l’intervento, poi, lo ripeto, la norma regolamentare a cui ci dobbiamo attenere prevede che la dichiarazione di voto sia uno per gruppo. Prego.
Andrea ANTONINI. Per rispetto del lavoro mi fermo qui, tanto sono stato chiaro.
PRESIDENTE. Torno a ribadire, volevo farlo al termine di questo intervento, in dichiarazione di voto, su ogni punto all'ordine del giorno, i gruppi possono partecipare attraverso l'espressione di un loro componente, che dichiara il voto di tutto il gruppo. Questo è quello che dobbiamo fare.
Mozione n. 17. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 12
ad iniziativa dei Consiglieri Bilò, Lucentini, Antonini, Biondi, Cancellieri, Marinelli, Menghi, Serfilippi, Rossi, Marcozzi, Pasqui, Latini, Ciccioli, Putzu, Assenti, Ausili, Baiocchi, Borroni, Leonardi
“Collegamenti con le Marche per facilitare la fruibilità del territorio regionale da parte di viaggiatori e turisti internazionali”.
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 12 a firma dei Consiglieri Bilò, Lucentini, Antonini, Biondi, Cancellieri, Marinelli, Menghi, Serfilippi, Rossi, Marcozzi, Pasqui, Latini, Ciccioli, Putzu, Assenti, Ausili, Baiocchi, Borroni, Leonardi.
Ha la parola il Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Chiedo il rinvio della mozione al prossimo Consiglio in quanto preferirei che fosse presente il Presidente Acquaroli, che ha la delega al turismo, vorrei discuterla alla presenza del Presidente. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Rinvio della mozione n. 12. Lo pongo in votazione
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ora dobbiamo fare una serie di votazioni per l'iscrizione all'ordine del giorno di 2 proposte di atto amministrativo e di 2 proposte di legge, com'è stato condiviso questa mattina alla Conferenza dei Presidenti del gruppo.
Apro la votazione punto per punto.
Iscrizione proposta di atto amministrativo n. 3. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)
La proposta di atto amministrativo n. 3 viene iscritta al punto 3 bis dell’ordine del giorno.
Iscrizione proposta di legge n. 366. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)
La proposta di legge n. 366 viene iscritta al punto 3 ter dell’ordine del giorno.
Iscrizione proposta di atto amministrativo n. 1. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)
La proposta di atto amministrativo n. 1 viene iscritta al punto 3 quater dell’ordine del giorno.
Proposta di legge n. 5. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)
La proposta di legge n. 5 viene iscritta al numero 3 quinquies dell’ordine del giorno.
A questo punto l’Assemblea legislativa regionale va avanti con la trattazione della proposta di atto amministrativo n. 3. Convoco la I Commissione per l’esame degli emendamenti, che poteva essere presentati dai Consiglieri fino alle ore 10,00.
Convoco, quindi, la I Commissione affinchè si riunisca per l’esame degli emendamenti.
Proposta di atto amministrativo n. 3
ad iniziativa dell’Ufficio di Presidenza
“Assestamento del bilancio di previsione finanziaria 2020/2022 dell’Assemblea legislativa regionale”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 3 dell’Ufficio di Presidenza.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore Consigliere Pasqui.
Gianluca PASQUI. Grazie Presidente. Signori Consiglieri ed Assessori, com’è noto il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi” a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 9, n. 42, al comma primo e secondo dell'articolo 67 dispone espressamente che le Regioni, sulla base delle norme dei rispettivi Statuti, assicurano l'autonomia contabile del Consiglio regionale nel rispetto di quanto previsto dal decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213 e dei principi contabili stabiliti dal presente decreto riguardanti gli organismi strumentali.
Per quanto concerne la nostra Regione la disposizione a cui fare riferimento è l'articolo 18 della legge statutaria 8 marzo 2005, n. 1. ‘Statuto della Regione Marche’, la quale, riconoscendo all'Assemblea legislativa regionale piena autonomia funzionale, organizzativa e contabile, comma primo, prevede che il bilancio dell'Assemblea legislativa stabilisce le risorse necessarie per il proprio funzionamento, tanto che il relativo fabbisogno costituisce spesso obbligatoria nell'ambito del bilancio della Regione, comma terzo.
Il comma quinto, del citato articolo 18 dello Statuto, poi, dispone espressamente che il bilancio è approvato dall'Assemblea legislativa e specifica che la relativa proposta è di competenza dell'Ufficio di Presidenza ed anche l'articolo 15, comma primo, lettera b) del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell'Assemblea legislativa regionale delle Marche dispone ulteriormente che l'Ufficio di Presidenza approva annualmente la proposta di bilancio.
Si ritiene pertanto che anche la proposta di assestamento del bilancio debba seguire l'iter di approvazione delineato dalla normativa su richiamata per l'atto di bilancio ed essere presentata all'Assemblea legislativa regionale per la sua approvazione definitiva.
In particolare, l'assestamento di bilancio è disciplinato dall'articolo 50 del D.Lgs. 118/2011, secondo il quale con esso si dà atto del permanere degli equilibri generali di bilancio, viene indicato il risultato economico dell'esercizio precedente e della consistenza dei residui attivi e passivi, nonché del fondo pluriennale vincolato e della giacenza iniziale di cassa, secondo gli esiti del rendiconto dell'esercizio finanziario precedente.
E’ all'interno del descritto quadro ordinamentale, nel rispetto di quanto stabilito dal comma secondo dell'articolo 67 del D.Lgs. 118/2011, a norma del quale il Consiglio regionale adotta il medesimo sistema contabile e gli schemi di bilancio e di rendiconto della Regione, adeguandosi ai principi contabili generali e applicati ed allegati al precedente decreto, che è stata elaborata la proposta di atto amministrativo che oggi l'ufficio di Presidenza presenta all'Assemblea legislativa.
Pertanto, l'Assemblea legislativa regionale quest’oggi con l'approvazione della proposta di atto amministrativo di assestamento del bilancio di previsione finanziario 2020/2022 prevede: all'aggiornamento dell'ammontare dei residui attivi e passivi in conformità a quelli risultanti dal rendiconto per l'esercizio finanziario 2019, già approvato con la deliberazione amministrativa n. 112 del 23 giugno 2020; all'aggiornamento dell'ammontare della giacenza di cassa risultante alla chiusura dell'esercizio finanziario 2019; alla determinazione definitiva della consistenza del fondo pluriennale vincolato; alla destinazione della quota libera del risultato di amministrazione.
Nello specifico, dalle risultanze contabili rappresentate ed approvate nel rendiconto relativo all'esercizio finanziario 2019, richiamato, risulta un saldo di amministrazione positivo pari ad euro 1.505.641,19 così composto: euro 284.504,05 di avanzo vincolato derivante da entrate derivanti dai trasferimenti dell'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni per le funzioni delegate al Corecom Marche, in merito con l'assestamento si rivede l'iscrizione nel bilancio di previsione finanziario della quota vincolata per ottemperare a quanto indicato dal Collegio dei revisori dei conti della Regione Marche, con la relazione sul Rendiconto stesso, rilasciata in data 13 giugno 2020 nel seguente modo.
L'importo risulta in entrata nell'avanzo vincolato, in uscita è iscritto invece al capitolo 10.11.40/19 ‘Altri beni di consumo per le funzioni delegate del Corecom’.
Euro 129.960 di avanzo accantonato per le indennità di fine mandato, spettanti per legge ai Consiglieri regionali, in merito, con l'assestamento, nell'elenco delle risorse accantonate, confluiscono nell'importo complessivo di euro 140.960.
Euro 20.000 riferiti al fondo contenzioso per spese legali su contenziosi in atto.
Euro 1.080.177,14 di avanzo libero da versare alla Regione per il completamento dei lavori di adeguamento del Palazzo delle Marche, alle disposizioni della vigente normativa antincendio per il completamento dei lavori di manutenzione straordinaria del medesimo Palazzo delle Marche.
A seguito poi del riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi, approvato in data 27 aprile 2020, con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 901, risulta che l'ammontare dei residui attivi da riportare nel bilancio di previsione finanziario 2020/2022, annualità 2020, è pari ad euro 3.455,14.
L'ammontare dei residui passivi da riportare nel bilancio di previsione finanziario 2020/2022, annualità 2020, è pari ad euro 665.636,78.
I dati risultanti dal rendiconto relativo all'esercizio finanziario 2019, iscritti nello stato di previsione dell'entrata del bilancio di previsione finanziario 2020/2022 assestato esercizio 2020, sono euro 4.391.920,77 relativi al fondo di cassa all’1 gennaio 2020; euro 2.224.097,94 relativi al fondo pluriennale vincolato concernente obbligazioni in scadenza nell'esercizio 2020, interamente di parte corrente.
Quanto alle variazioni nelle missioni e programmi del bilancio di previsione finanziario 2020/2022, premesso che non risulta alcuna variazione agli stanziamenti relativi alle annualità 2021/2022, con l'assestamento ci si è limitati ad apportare le modifiche concernenti l'obbligata variazioni in aumento per l'anno 2020, al capitolo 10.1101/15 ‘Restituzione delle somme per rinuncia al trattamento previdenziale’, articolo 7 ter, legge regionale 23/95, missione 1, programma 1 della somma di euro 4.375.950 per effetto del trasferimento operato dalla Giunta regionale sulla base dei conteggi risultanti dalle richieste di rinuncia pervenute in mera attuazione all'articolo 9 della legge regionale 11 nel 2020 e si è provveduto poi ad apportare le modifiche concernenti le variazioni in diminuzione per l'anno 2020, sulla base delle economie di spesa operate dalle strutture assembleari nel corso dell'anno 2020, caratterizzato, come a tutti noto, da una congiuntura del tutto eccezionale, quale l'emergenza sanitaria che viviamo in ragione dell'epidemia pandemica da Covid 19, che ha profondamente inciso anche sulle attività ordinarie e sulle priorità di intervento dell'Assemblea legislativa regionale delle Marche, per un importo complessivo pari ad euro 700.000.
Infine, con le operazioni di assestamento, anche le spese in conto capitale diminuiscono per un importo pari ad euro 13.100, in ragione delle economie registrate per mancato acquisto di apparati di telecomunicazione, programma 3.8, nonché di immobili e scaffalature per la biblioteca, mentre il fabbisogno dell'Assemblea legislativa regionale, comprensivo dei fondi per gli organismi regionali di garanzia, escluso il trasferimento proveniente dall'Agcom per l'esercizio delle funzioni delegate al Corecom, risulta assestato in euro 25.404.605..
Concludendo, signor Presidente e signori Consiglieri ed Assessori, nel dare atto, secondo quanto previsto dall'articolo 50 del D.Lgs. 118/2011, che permangono gli equilibri generali di bilancio, come risulta dal prospetto che allegato alla presente deliberazione sotto la lettera C, ne costituisce parte integrante e sostanziale, rifacendomi in toto a tutti i prospetti che compongono questo assestamento 2020, nonché all'allegata nota integrativa, ciò che rileva sottolineare è che con la presente manovra di assestamento questo neo eletto Ufficio di Presidenza, con senso di responsabilità istituzionale, si fa interprete delle quanto mai impellenti urgenze provenienti dalla comunità marchigiana e dal suo tessuto economico-imprenditoriale sociale, disponendo di riversare nelle casse del bilancio regionale 1.780.177,14 euro derivanti dalle economie oculatamente ottenute dalla gestione del bilancio assembleare per metterle a disposizione di suddette urgenze.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di atto amministrativo n. 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Non essendo ancora conclusa la I Commissione sospendiamo i lavori dell'Aula per alcuni minuti, propongo di riaprirli alle ore 13,30 puntuali.
La seduta è sospesa alle ore 13,11.
La seduta riprende alle ore 14,20
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Chiedo scusa, ma la pausa si è protratta ben oltre il tempo stabilito per varie situazioni relative all'attività della Commissione, in futuro cercheremo di essere tutti quanti più ligi al rispetto delle pause e anche all’attività che nelle more si realizza.
Proposta di legge n. 366
ad iniziativa della Giunta regionale
“Rendiconto generale della Regione per l’anno 2019”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 366 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Con la proposta di legge n. 366 andiamo ad approvare il rendiconto generale della Regione Marche per l'anno 2019, rendiconto previsto e disciplinato dall'articolo 66 del decreto legislativo del 23 giugno 2011, legge 118.
Questo è il rendiconto relativo all'anno 2019 deliberato dalla precedente Giunta, che sarebbe dovuto approdare in Aula qualche mese fa, infatti l'articolo 66 prevede che deve essere approvato entro il 31 luglio dell'anno successivo all'esercizio cui questo si riferisce, lo approviamo oggi perché all'epoca la Corte dei conti ha fatto dei rilievi, e qui apro una parentesi.
Il rendiconto, di cui sono la relatrice di maggioranza, se fosse stato approvato qualche mese fa probabilmente sarei stata la relatrice di minoranza, è il prodotto di una valutazione politica che nasce dalla precedente amministrazione. Lo approviamo oggi poiché sono stati fatti dei rilievi della Corte dei conti in merito a due debiti fuori bilancio: 130.000 euro relativi alla vicenda del Ce.M.I.M., 6.000 euro per l'Osservatorio astronomico. Rispetto a questi due debiti c’è stato il richiamo della Corte dei conti, che ha richiesto di riconoscerli espressamente, osservando la necessità di correggere la procedura relativa.
Inizierei subito con l'analisi dell'articolato in maniera abbastanza veloce, per poi fare alla fine delle considerazioni, visto e considerato che è un atto che non riguarda assolutamente questa amministrazione.
L'articolato si compone di 15 articoli.
L'articolo 1 (Entrate di competenza dell'esercizio finanziario 2019) stabilisce l'ammontare delle entrate accertate nell'esercizio finanziario 2019, di competenza dell'esercizio stesso, come risulta dal conto del bilancio, distinguendo l'ammontare delle entrate riscosse da quelle ancora da riscuotere. Le entrate ammontano a 4.490.949.000 di cui 3.899.185.000 sono state riscosse e 591.763.000 ancora da riscuotere.
L'articolo 2 (Spese di competenza dell'esercizio finanziario 2019) determina l'ammontare delle spese impegnate nell'esercizio finanziario 2019, di competenza dell’esercizio stesso, come risulta dal conto del bilancio, distinguendo sempre l'ammontare delle spese pagate da quelle rimaste da pagare, l'ammontare delle spese impegnate risulta di 4.434.556.179 di cui 3.840.531.100 sono state pagate, sono rimaste da pagare circa 594.000.000.
L'articolo 3 (Riassunto generale delle entrate e delle spese del bilancio di competenza) riassume l'ammontare delle entrate e delle spese di competenza accertate e impegnate nell'esercizio 2019, come risulta dal conto del bilancio. Nell’articolo 3 si distinguono le entrate in: entrate correnti di natura tributaria, trasferimenti correnti, entrate extratributarie, entrate in conto capitale, entrate da riduzione di attività finanziarie, accensione prestiti, anticipazioni da istituto tesorerie/ cassiere, entrate per conto di terzi e partite di giro, per un totale di 4.490.949.340. Le spese sono suddivise in: titolo 1 spese correnti, titolo 2 spese in conto capitale, titolo 3 spese per incremento di attività finanziarie, titolo 4 rimborso di prestiti, titolo 5 chiusura anticipazione ricevute da istituto tesoriere/cassiere, titolo 7 spese per partite di giro, quindi il totale delle spese impegnate risulta essere di 4.434.556.000.
L’articolo 4 (Residui attivi, provenienti dal bilancio di competenza degli anni 2018 e precedenti) e l’articolo 5 (Residui passivi provenienti dal bilancio di competenza degli anni 2018 e precedenti) stabiliscono l'ammontare dei residui attivi e passivi provenienti dal bilancio di competenza degli anni 2018 e precedenti, riaccertati nell'esercizio 2018, come risultano dal Conto del bilancio, distinguendo l'ammontare dei residui riscossi e pagati da quelli rimasti da riscuotere e da pagare alla fine dell'esercizio.
I residui attivi - di cui all’articolo 4 - degli esercizi 2018 ammontano a 2.086.336.000, di cui sono stati riscossi nell'esercizio 2019 767.000.000 circa, quindi, al 31 dicembre 2019 abbiamo ancora da riscuotere 1.319.151.000.
I residui passivi – di cui all’articolo 5 - degli esercizi 2018 e precedenti, rideterminati alla chiusura dell'esercizio finanziario 2019, ammontano a 1.741.194.000 di questi sono stati pagati nell'esercizio 2019 776.000.000 circa, quindi, rimangono da pagare al 31 dicembre 2019 964.578.000.
L'articolo 6 (Residui attivi provenienti dalla gestione di competenza e dei residui alla chiusura dell'esercizio finanziario 2019) e l'articolo 7 (Residui passivi provenienti dalla gestione di competenza e dei residui alla chiusura dell'esercizio finanziario 2019) determinano l'ammontare dei residui attivi e passivi provenienti dalla gestione di competenza e dei residui alla chiusura dell'esercizio finanziario 2019, come risulta dal conto del bilancio. I residui attivi provenienti dal bilancio di competenza alla chiusura dell'esercizio finanziario 2019 sono stabiliti dal rendiconto generale, somme da riscuotere sui residui provenienti dal bilancio di competenza 2019 circa 591.000.000, somme da riscuotere 1.319.000.000, per un totale di residui attivi al 31 dicembre 2019 pari a 1.910.000.000.
L'articolo 7 riguarda i residui passivi, sono rimasti da pagare sulle spese impegnate per la competenza propria dell'esercizio 2019 594.000.000, somme rimaste da pagare sui residui provenienti dal bilancio del 2018 e anni precedenti circa 964.000.000, quindi, i residui passivi al 31 dicembre 2019 ammontano a 1.558.603.000.
L'articolo 8 (Riassunto generale delle entrate e delle spese del bilancio di cassa) riassume i risultati del bilancio di cassa, evidenziando il totale delle somme riscosse nell'anno 2019, suddivise per titoli e il totale delle somme pagate suddivise per aree. Quindi, abbiamo le seguenti riscossioni: titolo 1 - entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa, titolo 2 - trasferimenti correnti, titolo 3 - entrate extratributarie, titolo 4 - entrate in conto capitale, titolo 5 - entrate da riduzione di attività finanziarie, titolo 6 - accensione prestiti, titolo 7 - anticipazioni da istituto tesoriere, titolo 9 - entrate per conto terzi, totale riscossioni pari a 4.666.370.000. I pagamenti sono così divisi: titolo 1 - spese correnti, titolo 2 - spese in conto capitale, titolo 3 - spese di incremento di attività finanziarie, titolo 4 - rimborso di prestiti, titolo 5 - chiusura anticipazioni ricevute da istituto tesoriere/cassiere, titolo 7 - spese per partite di giro, per un totale di pagamenti pari a 4.617.147.000.
L’articolo 9 (Determinazione della giacenza di cassa presso il tesoriere al 31 dicembre 2019) stabilisce l'ammontare delle disponibilità di cassa accertate alla chiusura dell'esercizio 2019 in base alle risultanze del bilancio di cassa, come risultano dal conto del bilancio, quindi abbiamo il fondo di cassa all'inizio dell'esercizio di 373.397.000, le riscossioni di 4.666.370.000, meno i pagamenti che ammontano a 4.617.000.000 per una disponibilità di cassa al 31 dicembre pari a 422.000.000.
L'articolo 10 (Determinazione dei saldi dei conti correnti accesi presso la Tesoreria centrale dello Stato) definisce l'ammontare delle disponibilità dei conti correnti accesi presso la Tesoreria centrale dello Stato intestati alla Regione Marche, per un totale, qui non li elenco, pari a 393.602.000.000.
L'articolo 11 (Determinazione del risultato di amministrazione) determina il risultato di amministrazione alla chiusura dell'esercizio 2019, come risulta dal conto del bilancio: fondo di cassa all'inizio dell'esercizio di 373.397.000, fondo di cassa presso il tesoriere al termine dell'esercizio di 422.620.000, residui attivi per 1.910.000.000, i residui passivi per 1.558.000.000 e a questi vanno tolti i fondi pluriennali vincolati per le spese correnti e in conto capitale e per l'incremento delle attività finanziari, abbiamo, quindi, un risultato di amministrazione pari a 654.871.127. La parte disponibile del risultato di amministrazione negativa per euro 151.554.000 è interamente coperta dal debito autorizzato e non contratto.
L'articolo 12 (Conto economico e stato patrimoniale) stabilisce il risultato economico dell'esercizio e la consistenza patrimoniale attiva e passiva dal 1 gennaio 2019 e al 31 dicembre 2019. Non elenco tutte le poste, le immobilizzazioni, attivo circolante.
L’articolo 13 prevede la sostituzione del vincolo di quote di avanzo vincolato di amministrazione.
Abbiamo anche l'articolo 12 bis (Rendiconto consolidato) che recita: “E’ approvato il rendiconto consolidato della Regione Marche per l'esercizio finanziario 2019, secondo le risultanze riportate negli allegati da w) a w27).
L'articolo 14 approva l’istituzione e la denominazione del capitolo di entrata necessario a consentire l'accertamento e la riscossione delle entrate non previste in bilancio, si tratta di donazioni a favore dei territori delle Marche colpiti dal sisma.
L'articolo 14 bis riguarda il riconoscimento dei due debiti fuori bilancio. Al fine di recepire nel rendiconto del 2019 le osservazioni della Corte dei conti, si riconoscono due debiti fuori bilancio: euro 130.000, inerenti il debito nei confronti della società Interporto Marche per il rimborso delle spese di liquidazione della società Ce.M.I.M., ed euro 6.197, inerente il debito nei confronti del Centro di ecologia e climatologi osservatorio geofisico sperimentale società consortile a responsabilità limitata in liquidazione per le quote sociali relative agli anni 2015 e 2018.
L'articolo 15, che approva il rendiconto generale della Regione per l'anno 2019, è comprensivo di tutti gli allegati previsti dalla normativa nazionale e regionale.
Ho fatto un un'esposizione dell'articolato, avevo detto che avrei fatto delle considerazioni, quindi, mi accingo a farle.
Su questo rendiconto, frutto della precedente amministrazione, ho evidenziato delle criticità, che anche negli anni passati, quando abbiamo approvato i vari rendiconti 2017, 2018, avevo messo in evidenza.
C'è una problematicità sulla sanità, Assessore Saltamartini, che vede un saldo differenziale tra la mobilità attiva e passiva negativo per quasi 50 milioni di euro. Nel 2015 partivamo con un saldo per la mobilità passiva pari a 26 milioni di euro, addirittura nel corso di questi anni è raddoppiata ed è passata dai 26 milioni nel 2015 a quasi 50 milioni nel 2019. Queste cifre naturalmente non me le invento perché basta andare a vedere il giudizio di parifica della Corte dei conti e le troverete scritte lì. Non ho la relazione dei vari anni, 2015, 2016, 2017, non le ho portate, però vi dico che nel 2015 erano 26 milioni di euro, oggi ci troviamo con un saldo negativo di quasi 50 milioni di euro. Questo significa che i marchigiani preferiscono non curarsi nelle Marche ed andare fuori regione, ma questo comporta oneri che invece di essere pagati alle altre Regioni potevano essere investiti nel nostro territorio. Questa criticità l’avevo messa in evidenza più volte negli anni passati, mettendo nero su bianco, con i numeri e non con le chiacchiere, ma naturalmente la minoranza è sempre stata inascoltata, quindi la mobilità nel tempo è raddoppiata, le liste d'attesa e gli investimenti non sono stati realizzati. Nel 2015, quando ha vinto l'amministrazione Ceriscioli, era stato detto che l'Ospedale di Fermo sarebbe stato realizzato con 70 milioni di euro. Allora mi ero chiesta: “Ma come si fa a progettare tutti questi ospedali con delle cifre importanti?” Ricordo che all'epoca, nel 2014, l’amministrazione Spacca aveva lasciato un tesoretto di quasi 200 milioni di euro e nel 2015 la gestione complessiva del Servizio sanitario regionale aveva un risultato positivo per 60 milioni, nel 2019, Assessore, c'è addirittura una perdita che ammonta a 2.410.000 euro, tutto certificato dalla Corte dei conti.
Quindi, noi abbiamo una mobilità passiva che è raddoppiata, questo è quello che voi avete lasciato in eredità, che è passata da 26 milioni a 48,8 milioni, una perdita per gli esiti della gestione complessiva del Servizio sanitario regionale pari a 2.410.000 euro, mobilità passiva e liste di attesa e investimenti non possono essere realizzati ed inoltre una perdita. Questo è quello che noi ereditiamo, Assessore, nell'ambito sanitario.
Noi con senso di responsabilità approveremo questo rendiconto, che non ci appartiene, nel quale ci sono tante, ma tante criticità, che l’amministrazione precedente ci ha lasciato in eredità.
Noi abbiamo vissuto una crisi economica senza precedenti, i problemi legati al sisma, la pandemia e un lascito dell'amministrazione precedente non ci favorisce sicuramente, quindi, con senso di responsabilità, voteremo questo atto, che però non ci appartiene e con criticità notevoli. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie Presidente. Il rendiconto generale della Regione ed il rendiconto consolidato della Giunta/Assemblea legislativa che esaminiamo oggi costituiscono la fotografia della gestione delle attività svolte dall'Amministrazione della Regione durante l'anno 2019, sulla base della programmazione e delle decisioni prese dalla Giunta regionale a guida del Partito Democratico.
Le decisioni politiche ed amministrative che sottendono i risultati di gestione confluiti nel rendiconto sono state quasi sempre criticate dal Movimento 5 Stelle ed hanno prodotto un quadro di risultati che non ci soddisfa, pertanto non possiamo, come gruppo consiliare, esprimere un voto favorevole.
I numeri del rendiconto sono già stati esposti in modo esauriente nella Commissione consiliare dai responsabili dei Servizi finanziari della Regione e dall'Assessore competente e oggi in Consiglio dalla Consigliera che mi ha preceduto, pertanto, voglio sottolineare solo le maggiori criticità.
Nella premessa della relazione sulla gestione si parla di diminuzione della pressione fiscale, di innovazione e semplificazione amministrativa, di contenimento della spesa, di mantenimento dell'equilibrio dei conti, di attuazione delle scelte fondamentali del programma di mandato, a nostro modesto parere, al contrario, non risulta che questi obiettivi enunciati siano stati raggiunti.
In particolare, per quanto riguarda la riduzione della pressione fiscale, i risultati sono stati irrisori e vi faccio alcuni esempi: l'esenzione del bollo per le auto ibride, ad idrogeno, per gli anni 2017, 2018 e 2019, auto quasi inesistenti nel nostro panorama nazionale e per questa esenzione è stato previsto un minore introito di circa 200.000 euro, quindi parliamo di un'inezia; l'esonero della tassa concessione abilitazione venatoria per il primo anno, anche qui parliamo di una tassa di 84 euro, con una riduzione è di 7 mila euro l'anno; l'abolizione della tassa regionale sulla benzina, una scelta obbligata, non è certo una scelta politica, visto che è stata dichiarata illegittima.
Per quanto riguarda la riduzione della spesa, sinceramente ne avremmo fatto a meno, visto le carenze emerse nei servizi di competenza regionale, in primo luogo la sanità.
Bisogna inoltre rilevare che pur nel rispetto degli equilibri di legge relativi alla gestione del bilancio annuale, la Giunta regionale uscente lascia una situazione finanziaria di disavanzo per 151,5 milioni di euro, solo di poco inferiore ai 155,9, relativi al rendiconto 2018. Questo fardello, riportato a bilancio tra le spese nel 2020, incide negativamente sulla capacità di spesa dell'ente. Al contrario, la possibilità di utilizzare un avanzo di amministrazione avrebbe consentito di affrontare con maggiore tranquillità situazioni di emergenza come quella che stiamo vivendo.
E’ vero che ai sensi dei commi 937 e 938 della legge del 30 dicembre 2018, n. 145, le Regioni possono autorizzare spese di investimento, con il cosiddetto ‘debito autorizzato e non contratto’, anche solo per far fronte a esigenze effettive di cassa, però, si tratta pur sempre di un aumento di indebitamento che, se non opportunamente controllato, potrebbe portare negli esercizi futuri riflessi negativi in termini di capacità di spesa.
Va inoltre sottolineato che la Giunta ha utilizzato la facoltà di svincolare una parte dell'avanzo di amministrazione vincolato a specifiche destinazioni, come concesso dall'articolo 109, comma 1 ter, del decreto legge 18/2020, per un importo di 70.792.236 euro e sono stati fatti ben 3 emendamenti per arrivare a questa cifra. Su questo punto non sono affatto chiari i criteri utilizzati per la scelta dei fondi che sono stati svincolati, infatti, come affermato in Commissione, molti di questi fondi erano destinati a finanziare interventi programmati e finanziati recentemente che sono stati cancellati o ridotti, tra questi ci sono interventi importanti: 1,6 milioni caccia e pesca, 1,1 milioni agricoltura, 670 mila infanzia, 1,7 milioni di efficienza energetica, 3,8 milioni sviluppo rurale, 4 milioni diritto allo studio, 4 milioni lavoro e altre voci 4, 2,5 milioni imprese, 1,9 milioni trasporto ferroviario.
Siamo fiduciosi che gli uffici abbiano attentamente individuato i criteri utilizzati per lo svincolo di tali risorse ed il rispetto delle disposizioni previste dal decreto, ma siamo molto critici sulle modalità con cui tali fondi sono stati utilizzati nel corso del 2020, non sempre in conformità con le finalità emergenziali previste dalla legge, ovvero la contribuzione al sistema economico ai fini di alleviare gli effetti diretti ed indiretti della pandemia da Covid 19. Solo per fare un esempio, cosa c'entra con la contingente emergenza Covid la designazione di 2 milioni di euro per il Palascherma di Jesi? E i 500 mila euro sempre a Jesi per il ponte San Carlo? E ancora i 16 milioni di euro per il project financing dell'ospedale unico provinciale di Pesaro?
Queste sono risorse che, al contrario di quanto previsto dalla legge, sono state tolte e non aggiunte alla gestione dell'emergenza.
Per quanto riguarda la programmazione comunitaria, l'utilizzo dei fondi europei è deludente, in quanto risulta una ridotta capacità di impiego rispetto a quelli disponibili, Por Fesr 64% di impieghi rispetto alla dotazione, Por Fse 45% di impieghi rispetto alla dotazione.
In merito alla spesa sanitaria, le nostre critiche riguardano anche, oltre a ciò che ha detto la Consigliera Marcozzi, l'allocazione delle risorse, che ha penalizzato la diffusione territoriale dei servizi sanitari e le relative strutture di ricovero e cura, decisioni politiche che abbiamo pagato nei momenti più acuti della crisi pandemica.
Il giudizio di parifica della Corte dei conti presenta una riserva in merito a due debiti fuori bilanciom che non erano stati sottoposti dalla Giunta all'esame del Consiglio regionale per il loro riconoscimento, fatto che è stato giudicato dalla Corte dei conti come grave irregolarità, peraltro, uno di questi debiti fuori bilancio è di un importo significativo (130 mila euro per trasferimento ad Interporto del rimborso delle spese di liquidazione Ce.M.I.M.). Oggi discuteremo l'emendamento della maggioranza che dovrebbe sanare queste irregolarità.
Per quanto riguarda la gestione del terremoto anche la Corte dei conti mette in evidenza notevoli ritardi e incertezze, in particolare per interventi sull'emergenza abitativa e per l'edilizia scolastica. La Corte sollecita l'amministrazione regionale e gli uffici preposti a svolgere in maniera più incisiva un ruolo effettivo di coordinamento e “di cabina di regia”.
Inoltre, da un punto di vista amministrativo, viene rilevata la mancanza del regolamento di contabilità aggiornato con le previsioni normative del D.Lgs. 118/2011.
Quindi, per i suddetti motivi, come ho preannunciato, non possiamo esprimere un voto favorevole all’approvazione del rendiconto 2019 oggi in discussione. In considerazione del fatto che la mancata approvazione del rendiconto sarebbe un fatto traumatico per la gestione della Regione e i cittadini sarebbero i primi a farne le spese, come capogruppo consiliare annuncio il nostro voto di astensione alla legge di approvazione del rendiconto 2019.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Intervengo da seduto, perché è impossibile parlare con la mascherina, colleghi, non so voi, ma io faccio molta difficoltà.
Innanzitutto, va evidenziato che il rendiconto è stato parificato dalla Corte dei conti, la nostra amministrazione ha avuto cinque parifiche negli anni precedenti, senza alcuna riserva di sorta. Quest'anno ci sono state due riserve formali, possiamo dire, una su un debito di 130 mila euro per l’ ex Ce.M.I.M.e una di 6 mila euro per il Centro di climatologia di Macerata.
Capite che su un bilancio di 4 miliardi non sono cifre esagerate, tra l'altro, ripeto, il rilievo è stato soltanto di carattere formale perché noi la copertura di questi importi l’avevamo prevista, ma secondo la Corte dei conti bisognava procedere con il riconoscimento del debito fuori bilancio, anziché con la copertura ordinaria con la quale avevamo proceduto. Questo è il rilievo formale, tant'è vero che il Procuratore regionale della Corte dei conti ha aderito e sostenuto la nostra tesi giuridico-contabile, che poi è stata disattesa dalla Corte, ne prendiamo atto, ed oggi ci sono degli emendamenti che vanno nella direzione di recepire quanto indicato.
Quindi, un giudizio di fatto di piena parificazione, che si svolge con le forme del contenzioso e con tutte le garanzie di controllo, però il rendiconto non è soltanto un atto contabile, ma è soprattutto un fatto ed un atto politico, ed ha ragione la relatrice di maggioranza Consigliera Marcozzi quando dice: “Questo non è un atto di questa amministrazione”. Certo, questo è un atto dell'amministrazione precedente, un atto politico e anche l'occasione per verificare se gli obiettivi che ci si era prefissi con il bilancio di previsione sono stati conseguiti, ed io direi proprio di sì.
Innanzitutto, il rendiconto 2019, e questo lo dice la Corte, conferma la solidità del bilancio regionale, i suoi aspetti qualificanti possono sintetizzarsi innanzitutto nel rispetto della normativa sul pareggio di bilancio e sugli equilibri di bilancio, nel rispetto della normativa sulla tempestività dei pagamenti e su una gestione positiva della liquidità, sono stati sempre onorati i pagamenti verso i fornitori e verso gli altri livelli di Governo, senza dover ricorrere mai a forme di anticipazioni di cassa, onerose per l'ente, con significativi risparmi sul fronte della spesa per interessi passivi.
Questo bilancio è la conferma della politica di riduzione del debito non episodica, ma strutturale, come prioritaria politica di bilancio. Vorrei dire che durante la nostra amministrazione, perché di questo parliamo, dal 2015 al 2019 il debito regionale è stato ridotto di oltre il 30%, anche nel 2019 è proseguita l'azione di riduzione del debito autorizzato e non contratto, obiettivo primario perseguito e realizzato dall'amministrazione nei diversi anni, ad essa si affiancano la mancata contrazione di nuovo debito e l'assenza del ricorso a qualsiasi forma di provvista finanziaria onerosa per l’ente.
Il debito autorizzato e contratto a fine 2019 si è attestato su 151 milioni, con una riduzione di 4 milioni rispetto al 2018 e di ben 232 milioni rispetto all'anno 2015, quando il medesimo dato era pari a 384 milioni.
C'è stata la conferma del percorso di graduale e significativa riduzione della pressione tributaria a titolarità regionale, ci sono le esenzioni per il bollo auto per nuove auto ibride, benzian/elettrica, gasolio/elettrica, benzina/idrogeno, che tra l'altro questa è anche una scelta politica, al di là dei risparmi per i contribuenti, perché queste auto sono passate dalle 300 immatricolazioni, adesso potrei sbagliare qualche decina di unità, prima della misura ad oltre 1.000 dopo la misura, quindi con quell'operazione non solo abbiamo gravato meno sui contribuenti, ma abbiamo fatto anche una politica ambientale in questa direzione, così come l'esonero del bollo auto per i veicoli del volontariato per la protezione civile su tutto il territorio regionale, qui vedo tanti Sindaci, tante realtà si sono avvalse di questa misura che vale, se non vado errato, circa 500 mila euro. È stata ricordata la tassa di concessione regionale per l'abilitazione venatoria, sarà anche poca cosa, ma comunque è un ulteriore elemento di riduzione, come l'azzeramento delle aliquote Irap per le imprese di nuova costituzione, che è stata pure prevista nel corso dell'anno 2019, come in tutti gli anni, è una misura che vale circa 4 milioni di euro l'anno, poi la soppressione dell'imposta regionale sulla benzina a decorre fin dall’1 novembre 2018, che noi abbiamo fatto e abbiamo fatto tempestivamente prima ancora di esserne obbligati. C'è stato l’aumento dell'aliquota Irpef regionale per i redditi fino a 15.000 euro e non c'è stato nessun aumento dell'aliquota regionale per i redditi fino a questa cifra nelle Marche e ci sono aumenti molto contenuti per i redditi superiori.
C'è un dato, lo voglio dire alla Capogruppo del Movimento 5 Stelle, e questi sono dati nazionali, del Ministero delle finanze, del Mef, l'aliquota media di addizionale Irpef nella nostra Regione è di 330 euro pro-capite, contro una media nazionale di 420 euro, che quindi ci posiziona ad un alto livello. Pensate ad esempio, per dire una cifra, nel Lazio è di 620 euro, in Piemonte è di 530 euro, da noi è 330 euro. Tra l'altro, è di qualche anno fa, importanti riviste economiche ponevano la Regione Marche ai primi posti nel rapporto tra tassazione e qualità dei servizi erogati e la solidità del bilancio regionale è attestata anche da agenzie di rating come Fitch, quindi agenzie esterne.
Nel contempo, oltre alla riduzione dell'indebitamento e al perseguimento della graduale riduzione della pressione fiscale, noi abbiamo messo in campo anche un importante spesa di investimento al fine di rilanciarla, com'è stato fatto con il bilancio 2019/2021, un rilevante piano di investimenti che ha previsto interventi diretti e indiretti a favore del territorio regionale, opere legate al dissesto idrogeologico, alla viabilità, alla mobilità, all'ambiente e al governo del territorio.
In sanità, anche per l'anno 2019, la Regione ha garantito il proprio posizionamento tra le Regioni di riferimento per la determinazione dei costi e dei fabbisogni standard del settore sanitario.
In sanità, per rispondere alla Consigliera Marcozzi in modo costruttivo, che ha citato ad esempio l’ospedale di Fermo che io conosco bene, proprio l'altro giorno sono stato a vederlo, a visitarlo, ci lavorano circa 150 maestranze, stanno andando avanti a spron battuto, vorrei dire che l’amministrazione Spacca non ci aveva lasciato i soldi, l’ospedale di Fermo l’aveva finanziato per finta, tant'è vero che nel novembre del 2013, dopo che avevamo approvato l'accordo di programma, so bene di che si parla perché ero Presidente della Provincia, tolsero il finanziamento, che di fatto non c'era, era una finzione, inizialmente era previsto con la vendita dei vecchi ospedali.
Noi invece l’abbiamo finanziato veramente con 70 milioni nel primo bilancio 2015, appena siamo arrivati, ed ulteriori 30 milioni di euro nell'ultimo bilancio 2020/2022, in quello scorso, così come abbiamo finanziato il Salesi, così come abbiamo fatto ripartire e finanziato l’Inrca, così come abbiamo avviato le procedure per gli ospedali unici che adesso legittimamente, secondo me non condivisibilmente, voi state rivedendo.
In questi anni e anche nell’ultimo abbiamo perseguito costantemente l'obiettivo di ottimizzare l'utilizzo del patrimonio immobiliare, valorizzando gli immobili ed anche risparmiando risorse da destinare ai cittadini, come sui fitti passivi dove abbiamo risparmiato circa 3 milioni all'anno. Citavo prima, nel dibattere con l’Assessore Castelli sull'interrogazione, che abbiamo trasferito da subito gli uffici dell'Asur al centro di Ancona, lì abbiamo risparmiato 700 mila euro all’anno, abbiamo ricontrattato l'affitto di questo palazzo, Palazzo Leopardi, e paghiamo molto meno, così tanti altri affitti passivi che abbiamo dismesso.
Abbiamo valorizzato il patrimonio, nonostante le grandi difficoltà del mercato immobiliare abbiamo proceduto a vendite per oltre 3.064.000 euro. In questi anni abbiamo messo in campo delle permute importanti per la valorizzazione, ne abbiamo parlato stamattina, quella tra l’Asur e la Regione Marche per Palazzo del Mutilato e l’ex Crass, il recupero dell’immobile di via Cialdini, che era occupato abusivamente, l’abbiamo recuperato e restituito alla città capoluogo, la permuta dell'immobile di Via Fratelli Zuccari, un centro sportivo che gestirà il Comune di Ancona perché la Regione Marche non ha tra le sue finalità la gestione degli impianti sportivi, con l’ex caserma Fazio, che sarà adibita a studentato. L'operazione che abbiamo fatto con il Sindaco di Tolentino, l'hotel Marche era abbandonato a se stesso, l’abbiamo ceduto al Comune con un accordo di programma affinché possa essere valorizzato, così come abbiamo fatto con l'ente Fiera di Civitanova Marche, l’arco sul mare è stato possibile grazie ad un'operazione di questa amministrazione regionale, se vogliamo mia insieme all'allora Sindaco di Civitanova Marche, azione che è stata valorizzata dalla Corte dei conti in sede di parifica come esempio virtuoso di gestione del patrimonio e di riqualificazione urbana, l’abbiamo fatto lì e l'abbiamo ripetuta a Tolentino.
Tutto questo siamo riuniti a farlo in un contesto emergenziale nel quale abbiamo dovuto operare in questi anni, dovuto ai terremoti, alla pandemia, al crac di Banca Marche con la crisi del credito, lo dicevo l'altra volta, all’istanza di fallimento su Aerdorica, alla crisi di Interporto, alla riforma delle Province, alle aree di crisi, noi a questo abbiamo dovuto rispondere.
Il 2019 è stato l’anno che per Aerdorica si è caratterizzato per la ristrutturazione e l'evoluzione del capitale sociale, che oggi per 91,54% è detenuto da una società privata; per l'Interporto è stato avviato un percorso di risanamento, un'infrastruttura che rappresenta un nodo nevralgico per il trasporto delle merci nell'ambito di un sistema logistico territoriale integrato anche da porto ed aeroporto - questo lo dite anche voi tra l'altro nelle vostre linee programmatiche - tutto questo è avvenuto all'interno di un'operazione giuridico-contabile virtuosa, perfetta, validata dalla Commissione europea; poi, la riforma delle province completata, le aree di crisi complesse finanziate.
Finisco, Presidente, mi sia consentito ribadire che noi lasciamo a questa nuova maggioranza, che si è insediata dopo il voto popolare, ed io lascio personalmente al mio successore, all'Assessore Castelli, un bilancio in ordine, sano, virtuoso, gestito, voglio dirlo, da un servizio bilancio molto efficiente, preparato, ben organizzato, che costituisce esso stesso una garanzia per questa Regione.
Un bilancio che all'esito ci ha consentito anche di poter varare la manovra dei 210 milioni di euro, per il sostegno alle famiglie, alle imprese, ai lavoratori, alle nostre comunità duramente colpite dalla pandemia Covid 19.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Intervengo con una valutazione politica, entrerò pochissimo nelle cifre tecniche, di cui la relatrice di maggioranza, Consigliera Marcozzi, ha ampiamente argomentato.
Innanzitutto con dei concetti di fondo, il rendiconto è un documento politico, è l'analisi di ciò che si è fatto dal punto di vista dei numeri, i numeri non mentono, si dice, un'affermazione un po' filosofica, però i numeri sono numeri - poi l'interpretazione degli stessi è un'altra cosa - e dovrebbero fotografare i fatti, i progetti che sono stati realizzati e la loro gestione.
Se fossimo in una circostanza ordinaria, l'ex minoranza, che oggi si trova ad essere maggioranza, dovrebbe sviluppare una polemica politica sulle cose non fatte e sulle cattive gestioni.
Ha avuto la fortuna da certi punti di vista e la sfortuna da altri per il fatto che il Movimento 5 Stelle ha avuto il lusso di dire: “Noi eravamo contro” e qui testimonia tutte le cose che sono state mal fatte, però, dal nostro punto di vista non siamo in una situazione ordinaria, siamo in una realtà straordinaria (la parola straordinario viene da extra ordinario), siamo in una fase di transizione e politicamente significa che istituzionalmente la Giunta, che è stata nominata in seguito alle elezioni regionali, si deve far carico del pregresso. Un'istituzione che protempore ha oggi una maggioranza e degli Assessori e che in passato aveva un'altra maggioranza ed altri Assessori.
Allora faccio una prima argomentazione politica. Mi sarebbe piaciuto, lo dico francamente, sapete che sono un po' polemico di natura, entrare nel merito, però essendo una fase di transizione dobbiamo fare una sorta di amnistia, quando muore il Papa, muore il Re, si fa un’amnistia, qui è morta una maggioranza che è vissuta 25 anni, nella storia della Chiesa ogni 25 anni si fa un Giubileo e sapete che nel Giubileo ci sono le indulgenze, c'è la remissione dei peccati, c’è tutta una storia, per chi è appassionato come me della storia della Chiesa e della religione. Siamo in un'epoca, dopo 25 anni di Giubileo, in cui si somministrano le indulgenze, non dico di un colpo di spugna perché i fatti rimangono sul passato, e si cerca di costruire un nuovo futuro.
Se ci si fa caso, chi è attento, gli articoli di questo atto, di questo rendiconto, tutti i primi 14 articoli sono identici a quelli che sono stati proposti dalla vecchia maggioranza, dall'ex Assessore, che è quello che ha fatto le linee guida, il rendiconto è la somma di quello che c'era prima.
Questa maggioranza ha votato e ha accettato in maniera identica gli articoli 1, 2, 3, fino al 14, solo il quattordicesimo, mi sembra, diventa bis per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio, che sono stati indicati nel giudizio di parificazione dalla Corte dei conti.
Il che significa che ci siamo caricati sulle spalle tutto il pregresso, e di questo non faccio polemica, però qualche cosa brevissimamente dico, noi ci facciamo carico della sanità, siamo soddisfatti della sanità? Assolutamente no, però da quello che è stato detto in campagna elettorale non erano neanche soddisfatti molti partiti che l'hanno sostenuta.
La contrazione eccessiva dei posti letto, che ha prodotto quello che ha prodotto durante l'infezione Covid e non era prevedibile, addirittura sotto le indicazioni delle leggi nazionali ed europee, ci ha portato ad un collasso del sistema: le barelle in fila dentro i pronto soccorsi; le 36 ambulanze arrivate all’Ospedale di Torrette che aspettavano in fila per scaricare i pazienti che a Pesaro non erano stati accolti, io c'ero, sono stato testimone perché lavoravo quei giorni in ospedale a tempo pieno ed ho visto tutto questo; la medicina dei territori collassata; lo svuotamento dei territori; la mobilità passiva.
Sono stati citati 50 milioni di euro, in realtà sono solo 50 milioni perché grazie a Dio abbiamo un po' di mobilità attiva che ha ridotto lo sbilancio. Certo, la Regione Lombardia è un miraggio, ha 10 milioni di abitanti mentre noi ne abbiamo 1,5 milioni, ha un saldo di mobilità attiva. Se dovessi dire qual è il punto di passaggio, quando diventeremo virtuosi dal punto vista della gestione della sanità, direi quando invece di produrre mobilità passiva inizieremo ad avere 10 milioni di euro di mobilità attiva.
I numeri sono numeri e non mentono, se noi abbiamo questa mobilità passiva significa che c'è gente che va a curarsi a Teramo, a Perugia, a Cotignola, a Milano al San Raffaele o al San Donato.
Quindi, sulla sanità …, ma potremmo dire altre cose, perché poi le cose, come si diceva ai miei tempi, hanno i baffi, L'Aerdorica l’abbiamo venduta, è vero, l’ha comprata un fondo straniero, un fondo inglese che si sta mangiando le mani per averlo fatto perché con la crisi dei voli si trova a dover rimettere dei soldi. Noi abbiamo pagato per quell'acquisto, in parte ancora in corso di pagamento, 25 milioni, abbiamo venduto ed abbiamo dovuto mettere 25 milioni di aiuti validati dalla Comunità europea come sviluppo, che in realtà non è sviluppo, ma debiti, un buco di bilancio.
Vogliamo parlare di Interporto? L'Interporto è ancora nostro al 62% circa, ha un buco di bilancio di 14 milioni di euro, di cui 8 milioni sono messi nel bilancio per cercare di venderlo.
Per noi queste gestioni sono state pessime in questi anni, io non ho l'ardire di dire che la colpa è dell'ex Assessore Cesetti perché questo è un trascinamento che viene da tanti anni, questo buco in bilancio, i 25 milioni di buco di Aerdorica non sono stati per colpa dell'ultima Giunta, sono la somma di tante amministrazioni pregresse degli ultimi 25 anni, di cui oggi si sta celebrando il Giubileo e noi ce ne liberiamo.
Mi fermo qui, su questa fase di transizione, sicuramente non tutto male, una frase che mi ha colpito del Consigliere Cesetti, che ripeto: “Tutto male, no!” Tutto male non lo fa mai nessuno, qualche cosa buona c'è, ma il giudizio è largamente negativo.
A noi serve voltare pagina, ci facciamo anche carico nel nostro zaino, delle zavorre e delle cose negative perché vogliamo ripartire, siamo passati da minoranza a maggioranza, vogliamo voltare pagina, in meglio, ovviamente, quando uno è da un mese dentro questa Regione l’aspettativa è di fare molto meglio, di fare di più e di farlo per i marchigiani. Accogliamo il voto favorevole tecnico a questo rendiconto, se fossimo stati in minoranza non lo avremmo mai votato”, questo è un po’ quello che ci dice e sul quale mi ha ripreso spesso l'Assessore Castelli, dobbiamo andare avanti, tanto il passato è passato, è trascorso e non si cambia, dobbiamo adesso costruire il nuovo, anzi l'appello è che l'opposizione attuale ci dia una mano, non ci metta i bastoni tra le ruote, perché se fa rilievi cavillosi ci mette solo i bastoni tra le ruote. Capisco che è il ruolo, però vogliamo fare cose buone per tutti i marchigiani, speriamo di farle, ecco in questo il giudizio è: abbiamo entusiasmo, abbiamo passione, abbiamo voglia, non abbiamo contratto accordi particolari con nessuno, quindi siamo liberi, molto più liberi, forse, della vecchia maggioranza e vogliamo fare cose buone, per questo con beneficio d'inventario e facendomi carico del trascorso voterò questo rendiconto, così come c’è stato presentato, ricordo, con i 14 articoli identici, non modificati, come sono stati presentati dagli uffici.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie Presidente. Come ha detto il Consigliere Ciccioli, anche il gruppo Lega voterà questo rendiconto per grande senso di responsabilità e per la continuità amministrativa.
Come ha affermato il Consigliere Cesetti molte cose sono state fatte e sono state fatte bene, ma ci sono anche moltissime criticità. Qui si parla della sanità, di quello che costa, si è valutato solo il fatto di quanto costa andare fuori regione, la mobilità passiva, ma quanto costa ai cittadini marchigiani recarsi fuori regione? Andare nelle strutture e farsi accompagnare? Il disagio che creiamo, questa è una cosa che non viene valutata economicamente, ma sicuramente pesa.
Guardiamo la carenza di infrastrutture, per l'aeroporto abbiamo - si diceva prima - in qualche modo risolto la situazione, l’abbiamo risolta non vola più nessuno, al di là della pandemia è un aeroporto che è stato ridotto a zero.
Ho visto nei vari capitoli di bilancio che ci sono anche tante spese e tanti soldi che sono rimasti lì, che non sono stati dati ai Comuni, vedo tanti residui sulle calamità degli anni 1999, 2000, 2001, 2012, io ho fatto sempre il Sindaco e quando ho richiesto questi soldi non sono mai arrivati, però, una volta che non sono stati dati, come quelli del 1999, perlomeno utilizziamoli per altre cose. Forse non si è stati attenti, non sono stati ricollocati e rimessi in tale situazione.
Quello che non ho sentito dire da nessuno è di come il terremoto sia stato gestito, che non possiamo dire sia una gestione che ha riguardato altri, che non competeva alla Regione. Io c'ero anche nel 1997, la Regione quella volta era sempre di centro sinistra, però si era creata una organizzazione e il terremoto era stato gestito, i servizi erano stati dati, i cittadini erano stati messi in condizione di non abbandonare le loro terre e di ripartire. Questa volta non è accaduto, non è stato gestito come la volta scorsa, ma direi in modo assente, non c'è stata la presenza di nessuno, tranne qualche mese prima delle votazioni qualcuno si è fatto vedere, ha fatto incontri a Roma, perché magari si ricandidava, ma in realtà la Regione, su questo penso che nessuno mi possa smentire, non ha fatto niente affinché le persone di quei luoghi fossero in qualche modo sostenute, prima di tutto dal punto di vista abitativo, ci sono problemi, però non sono mai stati ascoltati, mai risolti le problematiche e la situazione è rimasta quella che è.
L’Assessore ha detto che le agenzie di rating hanno dato un parere favorevole, c'è una tripla B con tendenza in negativo, siamo in linea con quello che è il livello nazionale, però non dice tripla B con tendenza in positivo, ma negativo, quindi questo dimostra che tutto sommato la gestione, anche se attenta …
Il Consigliere Cesetti ha detto che abbiamo ridotto del 30% il debito negli ultimi cinque anni, forse se era rimasto lo stesso avremmo avuto dei servizi migliori, non so se la scelta sarebbe stata migliore o uguale.
Sicuramente vanno fatti degli aggiustamenti sul bilancio, lo rivedremo, cercheremo di riesaminarlo tutto per valutare se ci sono delle criticità, se ci sono dei posti da cui le risorse possono essere tirate fuori per cercarle di investire, per dare dei servizi più appropriati ai cittadini marchigiani.
Penso che le ultime votazioni ci hanno dato questo incarico, ci hanno dato la possibilità di governare questa Regione e soprattutto di cambiarla, altrimenti un consenso così ampio non ci sarebbe stato.
Noi ci impegneremo in questo cambiamento, cercheremo di dare servizi migliori, sia sulla sanità, nonostante questo momento di difficoltà, che in tutti i settori, sulle infrastrutture, sul terremoto, sugli altri servizi e aiuti alle imprese, che in questo periodo ne hanno sicuramente bisogno. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Pochissime considerazioni che mi fanno esprimere una critica sulla scelta del Consigliere di opposizione per la relazione, lo dico al Consigliere Marinelli, credo che il Consigliere che doveva relazionare doveva essere, proprio perché si rendiconta il bilancio del 2019, un Consigliere del Partito Democratico.
PRESIDENTE. Mi scusi, Consigliere Carancini, se interviene per fatto personale può farlo dopo.
Romano CARANCINI. No, non ci sono fatti personali tra me e il Consigliere Marinelli, lo dico perché è abbastanza paradossale, la Consigliera Marcozzi dice: “Io sono il relatore di maggioranza, ma non lo voterei”, il Movimento 5 Stelle che è stato all’opposizione per cinque anni dice: “Voto contro”, è un paradosso, se poi arriviamo alle dichiarazioni del Consigliere Ciccioli completiamo il quadro, anche se lui per responsabilità lo vota, ma gli dico di non votarlo se ha coraggio, non ha il coraggio di non votarlo anche se non lo condivide, nella politica ci vuole coraggio.
Lei Consigliere Ciccioli è stato capace, faccio riferimento alla mozione precedente del Consigliere Santarelli, di dire che condivideva il fatto che la mozione venisse rimandata in Commissione e tre secondo dopo ha votato contro, lei è l’incoerenza fatta persona. Poi ha vinto, da tutto se stesso, ma è l'incoerenza e la scorrettezza, visto che è anche colui che da Capogruppo ha assunto la responsabilità di scegliere nelle Commissioni i Vicepresidenti delle opposizioni. Voti contro, ma non ha questo coraggio e non voterà contro, nonostante se ne faccia vanto.
E’ giusto, sono le considerazioni del Consigliere Marinelli, critiche, le condivido in parte, ma credo che vada un attimo approfondito il tema del terremoto. Il Consigliere Marinelli sa come me che probabilmente ci possono essere stati degli errori, delle lacune dal punto di vista politico da parte della Regione nei cinque anni precedenti, l'errore che si può imputare al Presidente Ceriscioli e alla sua Giunta è forse quello di non aver battuto sufficientemente i pugni sul tavolo per replicare il modello del 1997.
Anche Macerata sta nel cratere ed in questi cinque anni ha conosciuto, seppure in maniera inferiore rispetto ad altri Comuni delle aree interne, i problemi del terremoto, qualcosa ne sappiamo anche noi, penso però che l'onestà intellettuale dovrebbe portare a dire, al di là delle votazioni - oggi governano le destre, quindi è giusto che facciano il loro corso - che le aree interne hanno avuto problemi soprattutto per gli adempimenti e per la mancata costruzione di quella disciplina normativa che avrebbe dovuto superare i problemi burocratici, in questo siamo stati tutti in buona compagnia, al netto della gravità dell'evento.
Ero presente insieme a lei quando il Commissario Errani ci convocava, ci chiedeva i contributi e noi non eravamo in grado di poterlo aiutare, no, non l'abbiamo fatto; ero presente quando l'altro Commissario, nominato dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle, per un tempo …, se giustamente critichiamo il Commissario Errani credo che vada criticato anche lui, seppure sia una persona che stimo.
In realtà lì in realtà è mancata una forza, una capacità politica, per costruire insieme alle associazioni di categoria e sotto il profilo giuridico, una serie di norme che in qualche maniera semplificassero, quello che sta facendo oggi il Commissario Legnini, al quale tutti riconosciamo un grande contributo.
Questo è il modo di ragionare, che poi voi abbiate vinto è scontato, ma va riconosciuto, lo dico al Sindaco Marinelli perché sono certo che questo lo sa riconoscere, che gli interventi sulle aree montane, ovviamente nella prospettiva, sono diversi, gli investimenti fatti sono tanti e si potrebbero elencare, si potrebbero individuare in maniera puntuale, ma non è questo il momento, vedremo, se Dio vorrà staremo qui cinque anni, li elencheremo tutti, Consigliere Marinelli, e vedremo quelli che verranno da una programmazione precedente e sapremmo dire, nell'ottica dell'equilibrio fra il bene e gli errori fatti, se il saldo è positivo. Io penso che lo sia, il problema è che c'è una distanza fra quando le scelte vengono fatte e quando vengono scaricate a terra, questo si, questo è un vero tema, quello della burocrazia.
Aggiungo qualcosa e poi chiudo sulla questione della sanità. Il Consigliere Ciccioli esaltava il modello Lombardia, quasi ci viene da ridere, la Regione che fa della sanità privata una bandiera, la Regione che in questa vicenda pandemica ha fatto ridere mezzo mondo, anzi forse tutto il mondo, e il Consigliere Ciccioli ce la addita come modello ideale, si nasconda, perché fa ridere questa considerazione, il modello marchigiano dal punto di vista sanitario è dieci volte meglio di quello lombardo, peraltro, la mobilità attiva che la Lombardia ha, come il Consigliere Ciccioli sa bene, si riferisce a contributi pubblici che vanno nelle cliniche private convenzionate, quindi, un modello completamente diverso, che probabilmente è coerente con le idee del Consigliere Ciccioli, non certamente con le nostre.
Alla Consigliera Marcozzi dico che è corretta la considerazione che ha fatto sulla questione relativa alla mobilità passiva, è una delle cose, dei rilievi, che anche personalmente avevo fatto alla Giunta precedente, ma se noi proviamo a scrollarci di dosso le forme ideologiche, capiremo che la realizzazione di ospedali qualificati, moderni, in grado di avere anche funzioni cliniche di alto livello, sono la condizione per poter ribaltare la critica fatta. Noi abbiamo per caratteristiche orografiche di collocazione una vera e propria opportunità alle premesse che lei ha fatto, quali sono? Avere ospedali di eccellenza rispetto alle Regioni confinanti, in realtà complessivamente, ma dentro una rete coerente con la normativa ci permetterebbe, ovviamente, di poter attirare, visto che abbiamo anche bravi professionisti, quella mobilità attiva che servirebbe dal punto vista finanziario a ribaltare quella regola.
Ecco perché, con grande senso di responsabilità la Giunta precedente aveva lavorato coerentemente e nel rispetto del Balduzzi sugli ospedali primo livello, perché avere un ospedale di primo livello ad Ascoli Piceno o a San Benedetto del Tronto, avere un ospedale di primo livello a Pesaro, avere ospedali di primo livello nella provincia di Macerata, visto che con il collegamento con la parte ovest oggi da Foligno si arriva a Civitanova Marche in 40 minuti, avere ospedali qualificati nelle aree montane, come l'ex Sindaco Marinelli sa bene perché ha partecipato coerentemente dentro un percorso fatto insieme nell'intera area vasta, dove peraltro anche Castelraimondo aveva presentato una propria proposta, non senza logica rispetto alle aree interne, avere un ospedale di livello con specialità particolari nelle aree montane, chi sta a Foligno può andare a Castelraimondo o a Camerino, può andare a Macerata, chi sta a Teramo o a Sant’Egidio …, chi sta a Pesaro o in Romagna può venire, se ci scrollassimo di dosso questo condizionamento e riuscissimo a costruire una rete seria se ne avvantaggerebbero, come sa bene il Consigliere Marinelli, i cittadini.
Certo, se poi vogliamo fare un ospedale per ogni Comune, credo che faremmo davvero un dispetto alle persone. Grazie.
PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, a norma dell'articolo 63 i due relatori di maggioranza e di minoranza possono intervenire ed ovviamente, anche i rappresentanti della Giunta per non più di cinque minuti, i primi due per replica agli interventi che ci sono stati, mentre l’Assessore per la posizione della Giunta.
Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Soltanto per un chiarimento al Consigliere Carancini. Quando parlavo dell'ospedale di Fermo, facevo riferimento a quel tesoretto che aveva lasciato all'epoca il vostro Presidente, 200 milioni di euro, nel 2015 c'era un avanzo, un utile a livello sanitario pari a 60 milioni di euro, oggi addirittura arriviamo in disavanzo. Ho fatto l'esempio dell'ospedale di Fermo perché durante le elezioni nel 2015 l’ex Presidente Ceriscioli aveva detto “Faremo l’ospedale di Fermo, Marche Nord, Marche Sud” ed io ho pensato dove avrebbe preso tutte quelle risorse.
Sono stata Consigliere provinciale e in quei cinque anni avevamo chiesto l'ospedale di Fermo, ma non c'erano le risorse, poi di punto in bianco arrivarono, non solo per Fermo, ma per Marche Nord e Marche Sud, quindi, una domanda me la sono fatta quando mi sono candidata perché? Perché c’era un bel tesoretto che era stato accumulato negli anni, pari a 200 milioni di euro. Questo è il motivo per cui ho citato l'ospedale di Fermo.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie Presidente. Ho ascoltato l'intervento del Consigliere Carancini e concordo con lui sul fatto che forse sarebbe stato meglio che il relatore di questa legge fosse stato un membro del Partito Democratico, non c’è dubbio, tant’è che sono stata io la prima a chiedere ai Consiglieri Cesetti e Biancani, che fanno parte della I Commissione, se volevano essere i relatori, anche il Presidente era assolutamente d'accordo. Più che altro perché, l'ho detto anche in Commissione, voteremo contro o ci asterremo, quindi non so se vi conviene avere una maggioranza che ob torto collo voterà a favore e una opposizione che alla fine qualcosa tirerà fuori, forse sarebbe stato politicamente più strategico avere un altro relatore, però è andata così, vediamo tra cinque anni cosa succede.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.
Guido CASTELLI. I cinque minuti li utilizzerò evitando di fare un ragionamento su quello che già i marchigiani in maniera meditata e informata hanno maturato come giudizio, quindi, da questo punto di vista ognuno la può pensare come crede, però un dato è certo, il 21 settembre il giudizio sull'amministrazione precedente è stato di un certo tipo, quindi, è legittimo che chi ha dovuto soccombere di fronte all'evidenza di un risultato così importante e significativo cerchi di poter riprofilare un giudizio diverso, certo è - prima lo dicevano tutti – che noi vogliamo e dobbiamo guardare al futuro, assumendoci la responsabilità per intero di fare meglio e bene, così che fra cinque anni, se Dio vorrà, i nostri marchigiani, il popolo che dobbiamo governare, possano avere un giudizio diverso da quello che hanno nutrito rispetto a quello che è stato detto ed è stato fatto prima.
Quello che è successo il 21 settembre è una cosa enorme, ci carica di responsabilità e una cosa possiamo dirla senza tema di smentita perché forse è stata una delle ragioni che ha portato più convintamente i marchigiani a dare un voto di un certo tipo. Tutti ci chiedono una visione strategica, tutti ci chiedono di avere visione, tutti ci chiedono di non vivere guardando solo l'ombelico o la punta delle scarpe, perché semmai mi si dovesse consentire di fare una valutazione sul passato, e non voglio farla, forse l'aspetto che è risultato più carente rispetto a chi ci ha preceduto è questa assenza di visione, questo rincorrere i problemi invece di governarli. Ognuno interpreta il ruolo politico come crede, certo è che questa, colleghi dell'emiciclo, è sempre stata una “Regione rossa”, è stata una di quelle regioni che passava per essere ben governata e ben amministrata, questo era il tratto distintivo storicamente delle cosiddette “Regioni rosse”, qualcosa non ha evidentemente funzionato.
Ci troviamo, e questo davvero mi colpisce, Consigliere Carancini, fra l'altro, a combattere la battaglia contro il Covid, e lo sa meglio di me l’Assessore Saltamartini, con l'esercito che ci siamo trovati e vedere certe interpretazioni, anche molto dure, critiche, certe volte anche ingenerose nei confronti della comunità dei sanitari, a me sinceramente, non ho fatto nessuna dichiarazione a questo proposito, ma mi ha colpito.
Bisogna avere sempre una grande considerazione delle sensibilità degli elettori e del popolo che, evidentemente, se hanno fatto certe scelte vuol dire che qualche ragione avevano e tra queste, non è il tema che oggi dobbiamo affrontare, c'era anche un certo distacco.
Allora, lavoriamo auspicabilmente insieme, cerchiamo di governare questa transizione complicata, lo diceva prima la relatrice di maggioranza, siamo tutti un po' in una scena pirandelliana, in cui la Consigliera Marcozzi deve illustrare l'esercizio finanziario dell’ex Assessore Cesetti, che deve fare da contrappunto ad altri, ma attenzione, c'è una parte nobile in tutto questo, la continuità amministrativa, che non è solo un valore, ma è il principio costituzionale del buon andamento della pubblica amministrazione.
Non è roba nostra quella che governiamo, quindi la responsabilità che ci viene sollecitata è quella che deriva dall'obbligo di applicare, nel momento in cui c'è anche un cambio di indirizzo politico così evidente, il principio giusto o sbagliato “è la mia patria” right or wrong it is my country dicono gli inglesi, mi perdonino coloro che non amano le citazioni inglesi, è l'ultima che farò in questi cinque anni, sennò il Consigliere Rossi mi dirà che sono esterofilo.
Certo è che tutta l'interpretazione che abbiamo dato di questo atto, di quello che verrà dopo e dell'assestamento è stata di questo tipo: sistemiamo l'anno 2020 nel modo più corretto, congruo, facendoci anche carico di quello che c'è stato prima di noi, perché se avessimo fatto come gli dei che devastavano il campo avverso solo per il fatto che certe cose erano state fatte da altri, probabilmente avremmo appagato anche l’impeto che qualche nostro elettore ci sollecita giornalmente nel dire: “Fatevi sentire, suonategliele”, tutto comprensibile, però ora siamo il Governo di questa Regione, quindi, ci dobbiamo far carico, sempre se legittimo, possibile, praticabile e trasparente, anche di scelte che nell'arco di queste dieci ore dovremo fare consapevoli del fatto che una stagione si è chiusa e che la prossima, quella che stiamo vivendo, dipenderà dalla nostra capacità di governo.
Facciamoci misurare, più che dalla conflittualità, anche comprensibile di questi giorni di Consiglio, dalla bontà delle nostre idee, dalla congruità del nostro operato e dalla trasparenza di quello che è il nostro modo di vedere la vita, quindi, vi chiedo convintamente e senza imbarazzi di votare questo rendiconto perché ci consente di traghettare verso il futuro, che speriamo possa essere migliore, libero da Covid con il nostro Assessore Saltamartini che si sta industriando non poco per cercare di avvicinare questo obiettivo, perché finita la pandemia ci sarà da lavorare per far sì che un contesto, il migliore possibile, possa consentire a famiglie e ad imprese di individuare con forza, robustezza ed anche con entusiasmo possibilità di futuro. Quindi, con questo spirito, senza imbarazzi, vi chiedo di votare questo rendiconto che ci consente di costruire il prossimo bilancio.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Per ribadire l'assunzione di responsabilità nel farci carico di un rendiconto che non è espressione della politica dei gruppi che oggi governano la Regione.
E’ un atto di responsabilità, auspico un'opposizione di qualità anche efficace, ficcante e non debole. Credo che una parte dei guai degli ultimi cinque anni di legislatura sia aver avuto un’opposizione, tutto sommato, debole, è un dato che ho rilevato in un'altra occasione, se 5 su 5 del Movimento 5 Stelle non sono stati rieletti, se 3 su 3 della Lega non sono stati rieletti, mentre sono superstiti le due donne evidentemente più attive, la Consigliera Leonardi e la relatrice di minoranza Marcozzi, significa che il PD ha potuto fare quello che voleva in quest'Aula, noi speriamo invece, io spero, in un'opposizione valida sugli atti.
A me il Consigliere Carancini sotto sotto sta simpatico, però è un po' come Gatto Silvestro che ne pensa cento e non ne azzecca una. Qui c'è una valutazione tra coraggio e stupidità, etimologicamente il coraggio è un atto temerario, ma produttivo, la stupidità un atto temerario e autolesionistico. Io nel coraggioso mi ci riconosco, nello stupido un po' meno, forse sono esagerato nell'autostima, però un atto stupido è non votare questo rendiconto e non coraggioso.
Noi dobbiamo andare avanti! Nella logica della maggioranza ci sono tante mediazioni, l’Assessore Castelli mi ripete sempre che c'è la decisione auspicabile e quella opportuna che si deve prendere nell'ambito della maggioranza, per esempio, sulla vicenda del rinvio in Commissione dell'atto del Consigliere Santarelli ero d’accordo, però poi la maggioranza ha detto un'altra cosa ed è avvenuto involontariamente che ben due Consiglieri di maggioranza dell'Ufficio di Presidenza abbiano votato in un altro modo, per cui il tema andrà in Commissione e la cosa è buona perché così ne discuteremo tutti quanti, ovviamente con una valutazione di maggioranza.
Dico questo, cerchiamo di guardare le cose come se fossimo terzi, non come se fosse la maggioranza con le sue logiche di maggioranza e la minoranza con le sue logiche di maggioranza, è un conflitto un po' virtuale, guardiamole anche come terzi. Noi come espressione di maggioranza, con le critiche che ha fatto la Consigliera Marcozzi, che ho fatto io, dobbiamo approvare il rendiconto e passare all'atto successivo, che è l'assestamento e poi nei prossimi giorni al bilancio preventivo, quindi voltare pagina.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie Presidente. Intanto per annunciare il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico, lo facciamo convintamente rispetto ai dati che il Consigliere Cesetti ci ha messo a disposizione, a differenza, lo devo dire, delle due relatrici, non poteva essere altrimenti, delle due relazioni di parte volte ad evidenziare una serie di criticità che dovrebbero portare a non sottoscrivere l'atto.
Allora, lo dico all'Assessore con stima e rispetto, non poniamo la questione sul piano squisitamente etico, altrimenti chi ci guarda da fuori va in confusione, magari continua quella confusione che ha portato anche a questo risultato, in parte, perché sembra che votiamo e dobbiamo farlo per amore patrio, no, dobbiamo votare sennò andiamo a casa tutti, lo devono sapere i cittadini, votiamo altrimenti domani ricominceremo. Lasciamo perdere l'approccio etico, sennò non funziona, forse chi lo vota più convintamente siamo noi perché ci sono degli elementi che oggettivamente evidenziano un bilancio sano, solido, parificato e certificato, con delle criticità, ma di carattere politico.
Abbiamo fatto delle scelte, che i cittadini non hanno riconosciuto, avete diritto di fare qualcos'altro, assolutamente, con visione, con prospettiva, perché se la dovessi guardare, non lo faccio, rispetto agli atti che sono stati assunti e a quelli che erano contenuti in una visione, sbagliata, dettata dai cittadini e certificata da loro, per esempio sulla sanità, una visione che non parlava del contingente, che non rispondeva alle esigenze attuali o presunte dei territori, perché Balduzzi imponeva determinate cose? Perché le risorse erano limitate? Perché sul personale non si poteva fare una determinata politica? Perché l'impronta era ospedale centrica e non sul territorio?
Voglio vedere la visione e voglio contraddire il Consigliere Carancini, se il modello sanitario richiamato è quello lombardo non ci fa ridere, ci spaventa, spero che sia solo una battuta. Noi siamo spaventati perché se c'è un modello che ha fallito in questa Nazione è quello lì, fatto di una mobilità attiva importante che ha portato risorse, che ha fatto diventare le grandi strutture private riferimento dell'intera nazione. Quando parliamo di sanità lombarda parliamo di strutture che sono nelle nostre corde, che sono il nostro riferimento, che fanno quei numeri, altro che 50 milioni di euro in negativo, lì li fanno in positivo, ma sono gran parte, Consigliere Ciccioli, di sanità privata, hanno il 42% di sanità privata contro l’8,21 di questa Regione. Dobbiamo dirlo che il modello non può essere quello, Assessore, perché a noi non ci fa ridere, ci spaventa perché lì hanno dimostrato di essere incapaci, hanno appestato questa nazione per la loro incapacità e continuano a reiterarla. Non lo vogliamo quel modello, forse il nostro era troppo di visione? Può darsi, ma gli atti che stiamo facendo non parlano di prospettive, parlano ancora alla pancia, la campagna elettorale è finita. Si cancellano scelte e lo si fa solo perché forse l'ospedale unico di Ascoli Piceno, di primo livello, non è necessario, quello di Macerata e della Provincia dell'Area vasta 3 non è necessario, quello dell’Area vasta 1 non è necessario, ma quelli producono la mobilità passiva perché le nostre strutture non sono adeguate, non sono a norma, non sono quelle che una sanità moderna oggi vuole.
Quegli atti ci spaventano alla pari del modello che vogliamo mettere in campo, ma non vorrei che queste due cose poi camminassero insieme, non facciamo più le scelte sulle infrastrutture sanitarie perché vogliamo avere un modello diverso che va ad emulare quello lombardo, è così? Dagli atti che si stanno facendo, cioè la cancellazione senza pianificazione è quel tipo di impronta che stiamo mettendo in atto.
Non avete congelato il piano sanitario, che poteva avere una logica, congeliamo tutto e rivediamolo insieme, anzi, proponetecelo, non avete fatto questo, avete cancellato i pezzi, secondo me in maniera molto pericolosa.
Altro che, Consigliere Cesetti, le risorse vere trovate sull'ospedale di Fermo nel 2015, ve lo dice l’ex Presidente dell’Anci, mancavano 40 milioni di euro sui servizi sociali, eravamo insieme quando siamo andati dal Presidente per recuperare quelle risorse che mancavano, 40 milioni mancavano!
Allora sì, giriamo pagina, però non continuiamo a prendere in giro le persone, i cittadini, dobbiamo votare questo atto sennò …, non lo facciamo per disponibilità, non lo facciamo perché siamo magnanimi e abbiamo una visione del futuro, lo facciamo perché, giustamente, se domani mattina vogliamo tornare in questa assise dobbiamo alzare favorevolmente la mano, questo per voi, noi invece lo facciamo sui numeri, sulla visione che c'era e sulle prospettive che ovviamente non tutti i cittadini hanno riconosciuto.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Una precisazione al Consigliere Carancini quando ha detto che il relatore di minoranza doveva essere qualcun altro, la mia proposta è stata: “I relatori di maggioranza e minoranza li fanno i due Consiglieri che erano presenti nella precedente amministrazione”, c'è stato un divieto netto nel farlo, quindi siamo stati costretti a fare così.
Per quanto riguarda la nostra dichiarazione di voto, rispondendo anche a quanto ha detto il Consigliere Mangialardi, sicuramente voteremo favorevolmente perché vogliamo amministrare per i prossimi cinque anni, abbiamo le idee anche abbastanza chiare di come farlo, vogliamo andare avanti, la campagna elettorale è finita per noi, come diceva lei, ma è ora che finisca anche per voi, dopodiché, mettiamoci a lavorare. Votiamo questa legge meno convintamente di come la voterete voi, però, per senso di responsabilità e perché vogliamo amministrare nei prossimi cinque anni voteremo questo bilancio.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 8. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 9. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 10. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 11. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 12. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 12 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 13. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 14. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 14 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 15. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 366. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di atto amministrativo n. 1
ad iniziativa della Giunta regionale
“Bilancio consolidato della Regione Marche per l’anno 2019. Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, articolo 11 bis”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 1 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Con questo atto noi andiamo ad approvare il bilancio consolidato, che viene presentato in applicazione dell'articolo 11 del D.Lgs. 118 del 2011, il quale stabilisce che le Amministrazioni pubbliche adottano lo schema di bilancio consolidato con i propri enti e organismi strumentali, aziende, società controllate e partecipate.
Questa proposta di atto amministrativo riporta la rappresentazione della consistenza patrimoniale e finanziaria del Gruppo amministrazione pubblica della Regione Marche e il perimetro di consolidamento.
Il perimetro di consolidamento è stato modificato rispetto all'anno 2018, non fanno più parte Aerdorica e Raffaello Srl. In data 29 luglio 2019 è stato deliberato l'ingresso in società del socio privato Njord Adreanna in Aerdorica, con la conseguente rideterminazione della compagine societaria e delle quote sociali, il socio che è entrato detiene il 91,54%, mentre la Regione è rimasta titolare della restante quota di capitale pari all'8,46%.
Le società che fanno parte del perimetro di consolidamento per l'anno 2019 sono: Svim S.r.l., Interporto Marche S.p.A., Meccano S.p.A., Cosmob S.p.A., I.R.M.A. S.r.l., Task S.r.l., Erdis Marche, Erap Marche, Assam, Arpam e Ars.
Con riferimento al rendiconto 2019 sui valori relativi a totale attivo, patrimonio netto e totale ricavi caratteristici della capogruppo Regione, è calcolato il 3% degli stessi che costituisce la soglia di irrilevanza e il 10% che è la soglia di irrilevanza cumulativa. Sulla base di questi criteri viene stabilito cosa non fa parte del perimetro dell'area di consolidamento, escludendo i soggetti che non rientrano in tali parametri.
Nell'atto sono riportati nel dettaglio gli elementi conoscitivi, i dati e le risultanze degli enti, società ed agenzie che concorrono a determinare il bilancio consolidato.
Rispetto a questo bilancio ho rilevato due criticità: l'Interporto Marche e il Centro agroalimentare piceno Spa.
L'Interporto Marche ha fatto registrare una perdita di esercizio pari a 625.000 euro ed un ulteriore significativo incremento dell'esposizione debitoria, che si attesta al 31 dicembre in 11.887.000 euro.
Negli anni scorsi la Regione Marche rispetto al Centro agroalimentare piceno era determinata alla dismissione della quota di partecipazione, ancorché ad oggi non perfezionata. Sono emersi profili critici con riguardo al bilancio dell'esercizio 2019, peraltro, approvato con il parere negativo del collegio sindacale che ha rimarcato una serie di violazioni in ragione della quale si è ritenuto che il documento contabile in parola non fornisse una rappresentazione veritiera ed attendibile della situazione patrimoniale al 31 dicembre 2019.
Oggi con il bilancio consolidato stabiliamo un nuovo perimetro, diverso rispetto a quello del 2018 per l'uscita di Aerdorica e Raffaello, in più queste due criticità relative a Interporto e al Centro agroalimentare del piceno.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie Presidente. L’articolo 11, comma 1, lettera c) del D.Lgs. 118 del 2011, stabilisce che le amministrazioni pubbliche adottino lo schema di bilancio consolidato con i propri enti ed organismi strumentali, aziende, società controllate e partecipate e altri organismi controllati.
Il bilancio consolidato è costituito dal conto economico consolidato, dallo stato, patrimoniale consolidato, dalla relazione sulla gestione e consolidata, che comprende la nota integrativa, e dalla relazione del Collegio dei revisori dei conti.
Il Gruppo amministrazione pubblica della Regione Marche (GAP) e il perimetro di consolidamento per l'anno 2019 sono stati individuati con la deliberazione della Giunta regionale n. 1589 del 16 dicembre 2019.
In particolare sono stati aggiornati rispetto all'anno 2018 a causa delle seguenti modifiche.
La società Aerdorica S.p.A. nello scorso esercizio risultava compresa nel GAP in quanto la Regione ne deteneva l'89,68% delle quote societarie, ma era stata esclusa dal perimetro di consolidamento, ai sensi della normativa di riferimento, in quanto ammessa a procedura di concordato preventivo.
La Regione ora, rimasta titolare della quota dell'8,46%, non deve più essere considerata tra le società partecipate ai fini della redazione del bilancio consolidato.
Salto gli enti che fanno parte del Gruppo amministrazione pubblica in quanto li ha già elencati la relatrice di maggioranza.
Ai fini dell'elaborazione del bilancio consolidato sono stati acquisiti i bilanci consuntivi del 2019. Per quanto riguarda l’Erap è stato acquisito il ‘progetto di bilancio consuntivo’ non essendo il documento ancora stato approvato.
Questi atti sono completi degli allegati e delle informazioni relative alle poste interessate dalle operazioni infragruppo di rettifica ed elisione ed ogni altra informazione utile alla predisposizione del bilancio.
Il consolidamento dei bilanci 2019 della Giunta e del Consiglio regionale è stato precedentemente operato nell'ambito del rendiconto generale della Regione per l'anno 2019. Pertanto, in sede di consolidamento del bilancio del gruppo, con riferimento alla Regione Marche, si è partiti dal dato già consolidato.
Il nuovo termine per l'approvazione del bilancio consolidato 2019 da parte del Consiglio regionale è il 30 novembre 2020, alla luce di quanto disposto dall'articolo 110, del decreto legislativo 34/20, convertito in legge n. 77/20.
I principali dati patrimoniali ed economici sono rappresentati dai prospetti di bilancio descritti ed analizzati nell'allegata relazione della gestione consolidata, che comprende la nota integrativa.
Il bilancio consolidato si chiude con un utile di 64.860.944 euro, lo stato patrimoniale consolidato comprende per il totale attivo 3.465.984.756 euro, per il totale passivo 2.795.845.529 euro, e il totale patrimoniale netto è di 670.139.227 euro. Mentre il conto economico consolidato è composto dal totale dei componenti positivi della gestione, 3.889.881.304 euro, dal totale dei componenti negativi della gestione, 3.825.260.360 euro, quindi, il risultato dell'esercizio è 64.860.944, di cui ho parlato prima.
La relazione sulla gestione consolidata, che comprende la nota integrativa, illustra i criteri di consolidamento e analizza nel dettaglio le varie poste di bilancio.
Da un punto di vista politico non abbiamo particolari osservazioni da fare a questo bilancio in quanto è solo una sommatoria dei rendiconti dell'anno 2019 della Regione Marche e delle società incluse nel consolidamento.
Naturalmente se non abbiamo approvato il rendiconto della Regione Marche non possiamo votare favorevolmente il bilancio consolidato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.
Guido CASTELLI. Per comunicare come nelle intenzioni della Giunta e della maggioranza vi sia quella di provvedere quanto prima ad una due diligence relativa a tutti i rendimenti, le caratteristiche, la consistenza e la funzione delle nostre partecipate, perché credo che sia giusto e necessario fare un tagliando in maniera tale che si possa dare a questo strumento anche una valenza più vocata a consentire una programmazione, una percezione della maggiore utilità, della adeguatezza di tutte queste partecipate che richiedono di poter essere inserite in una logica più ampia, che possa anche consentire di comunicare meglio e di più all'esterno, agli stakeholders, quelle che sono le caratteristiche, le funzioni, le finalità di queste partecipate.
Quindi, con questi auspici speriamo e confidiamo nel fatto che il consolidato, che è uno strumento sostanzialmente freddo, contabile, di cui si dà atto ex post di quello che è stato il funzionamento delle nostre partecipate, possa essere invece uno strumento di maggiore utilità sociale per capire se e quanto questi soggetti assolvono al meglio le proprie funzioni.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto il Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Anche noi siamo favorevoli all'indicazione anche che bene ha dato l'Assessore Castelli, quindi votiamo a favore.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Il Partito Democratico vota a favore. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di atto amministrativo n. 1. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 5
ad iniziativa della Giunta regionale
“Assestamento del bilancio 2020-2022”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 5 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. L'assestamento del bilancio per l'anno 2020/2022 è disciplinato dall'articolo 50 del decreto legislativo del 23 giugno del 2011, la cosiddetta legge 118. Con questo atto vengono apportate le dovute rettifiche ed integrazioni alle previsioni, sia per competenza che per cassa.
Questa manovra è fortemente caratterizzata dalle conseguenze finanziarie legate al protrarsi dell'emergenza sanitaria che continua ad avere un impatto dirompente sul tessuto produttivo, finanziario e sociale dell'intero Paese e della nostra regione.
I margini della discrezionalità politica sono ridotti all'osso, quantomeno un minimo di discrezionalità ce l'abbiamo avuta in questo atto rispetto al rendiconto per l'anno 2019 su cui non abbiamo messo bocca. Già dai primi interventi di questo provvedimento possiamo capire l'orientamento di questa amministrazione, che è stato quello di intervenire a favore delle attività produttive, l’abbiamo ripetuto in campagna elettorale, noi siamo vicini alle imprese e al lavoro in un momento così particolare, abbiamo vissuto una crisi economica senza precedenti, abbiamo vissuto la problematica del sisma e oggi questa emergenza pandemica.
E’ evidente che ci sono stati degli interventi che hanno riguardato la crisi, la necessità di dare una puntuale risposta ad alcune delle innumerevoli esigenze che si sono determinate in capo alle attività economiche per effetto della pandemia e qui, scusate, ma ho dimenticato di fare i complimenti agli uffici per l’attività svolta e i complimenti vanno anche all'Assessore Castelli per il lavoro fatto in questo periodo, perché ci siamo trovati con il rendiconto, l'assestamento ed il consolidato.
Quali sono le tre misure che oggi presentiamo, ma che abbiamo già presentato martedì scorso, che fanno riferimento all'assestamento? Martedì scorso abbiamo approvato la proposta di legge di modifica della legge 13, votata all'unanimità, che quindi ha avuto il consenso di tutte le forze politiche. C'è stata la necessità di attivare una linea di credito aggiuntiva particolarmente rispettosa delle esigenze di liquidità, un contributo a fondo perduto per quanto riguarda gli interessi.
Questo assestamento riporta anche una novità che è quella di un contributo a fondo perduto di mille euro per le attività produttive, per le micro e piccole imprese che investono; una procedura proposta a sportello per l'intervento più puntuale in maniera tale che con una rendicontazione semplice possano essere dati alle attività produttive, piccole e micro, mille euro, senza il Durc e la rendicontazione sarà fatta successivamente, quindi, una pratica molto veloce per chi intende fare investimenti e un piccolo rimborso a chi investe.
Inoltre c’è una serie di interventi finalizzata allo scorrimento delle graduatorie di precedenti interventi, mi riferisco alla piattaforma 210, che erano in corso e che sono state rese oggetto di un intervento utile a favorire lo scorrimento e questo riguarda la promozione e la ricerca dello sviluppo, il sostegno a progetti integrati di innovazione ed internazionalizzazione, il sostegno agli investimenti produttivi al fine del rilancio e della crescita.
Vedete, anche se l'intervento è ridotto all'osso, l'orientamento di questa amministrazione è stata verso le attività produttive, che oggi sono svantaggiate e si trovano in situazioni precarie.
Adesso facciamo un'analisi veloce dell'articolato.
Questo atto si compone di 16 articoli, nel dettaglio si evidenzia che il Capo I (articoli dal n. 1 al n. 4) riguarda il recepimento delle risultanze del rendiconto con aggiornamento del saldo della giacenza iniziale di cassa, l'importo definitivo dei residui attivi e passivi, il Fondo pluriennale vincolato in entrata di parte corrente e capitale nonché il disavanzo di amministrazione dell'esercizio 2019 interamente generato da indebitamento autorizzato e non contratto.
Il Capo II contiene gli articoli riguardanti le disposizioni legislative sia di modifica delle norme vigenti che le nuove autorizzazioni di spesa, in particolare:
- l'articolo 5 riconosce la legittimità di due debiti fuori bilancio, il primo attiene il pagamento delle spese del servizio di facchinaggio per la consegna del materiale elettorale ai Comuni della Regione Marche in occasione delle elezioni regionali 2020 per il quale al momento della sottoscrizione dello schema di intesa tra la Regione Marche e le Prefetture non era possibile quantificare l'importo e conseguentemente assumere l'impegno di spesa. Ad oggi, costituito il capitolo di spesa e sulla base degli affidamenti effettuati dalle Prefetture per il servizio indicato si richiede il riconoscimento del debito fuori bilancio per l'importo di competenza regionale quantificato in 60 mila euro. L'importo trova copertura nelle risorse iscritte a carico del capitolo 2010710012.
Il secondo riconoscimento riguarda il rimborso per migliorie agrarie di cui alla legge 203/1982 dovute dalla Regione Marche per la proprietà di un fondo rustico di circa 300 ettari sito nel territorio delle province di Rimini e Forlì Cesena. Detto complesso è stato gestito da una cooperativa agraria per 34 anni mediante successivi contratti di affitto, disciplinati dalla legge 203/1982. La Regione si accinge ora a riprendere in consegna il complesso e poiché la legge all'articolo 17 prevede che al momento della liberazione del fondo l'affittuario possa chiedere una indennità commisurata alle migliorie fatte a proprie spese, a scopo prudenziale appare necessario attivare la procedura di riconoscimento di eventuale debito fuori bilancio, poiché negli strumenti contabili vigenti non risultano finora appostate specifiche risorse finalizzate allo scopo. Per tale motivo, sempre prudenzialmente e in via del tutto presuntiva, si ritiene congruo che l'entità del debito ammonti ad un tetto massimo di 800 mila euro;
- l'articolo 6 modifica la legge regionale 11/2020 per consentire la concessione di aiuti alle imprese del settore del trasporto aereo fortemente danneggiate dalla attuale situazione di crisi, attraverso gli strumenti del nuovo quadro normativo statale ed europeo per fronteggiare la crisi economica e finanziaria dovuta all'emergenza da Covid 19, nell'ambito del quadro finanziario già autorizzato dalla legge regionale 11/2020, iscritto a carico della Missione 7, Programma 1. Inoltre, ridetermina, lasciando inalterato l'importo complessivo, la ripartizione degli interventi nel triennio, slittando lo stanziamento del capitolo 2070110310 dal 2020 al 2021;
- l'articolo 7 modifica il comma 2 dell'articolo 4 bis della legge regionale 20/2020 recependo la modifica della natura dell'intervento autorizzato originariamente dalla legge regionale 20/2022 come spesa corrente. Tra gli interventi volti ad attenuare la crisi del settore cultura dovuta all'emergenza epidemiologica da Covid19, con delibera di Giunta regionale 741/2020 e delibera di Giunta regionale 1241/2020 è stata prevista per l'annualità 2020 la misura B.3 - Editoria, rivolta a enti locali proprietari di biblioteche per acquisto di pubblicazioni presso librerie marchigiane, per la cui attuazione risulta necessario prevedere la relativa quota di investimento, pari ad 30 mia euro, coerente con la tipologia di intervento regionale programmato. Viene inoltre aumentata di 100 mila euro la dotazione del fondo straordinario di sostegno per l'emergenza Covid del settore cultura, annualità 2020;
- l'articolo 8 modifica il comma 1 dell'articolo 7 della legge regionale 3 agosto 2020, n. 41 "Interventi a favore delle aree montane disagiate e disposizioni in materia di turismo" che autorizza la spesa per l'anno 2020. Viene rimodulata la dotazione finanziaria autorizzata in precedenza a 10 mila euro. La riduzione è dovuta alla necessità di riorientare le risorse verso il ristoro alle micro e piccole imprese a seguito dell'emergenza sanitaria Covid 19;
- l'articolo 9 modifica il paragrafo l cella nota integrativa del bilancio di previsione 2020/2022. Si tratta della sostituzione della tabella relativa alla "Composizione del disavanzo presunto" che, secondo quanto stabilito dal punto 9.11.7 dell'allegato 4/1 al D.Igs.118/2011, deve indicare soltanto importi nulli o positivi, al fine di rappresentare solo il disavanzo effettivamente ripianato.
Il CAPO III contiene le modifiche alle autorizzazioni di spesa contenute nelle tabelle allegate e le disposizioni finanziarie, in particolare l'articolo 10 autorizza, al comma 1, le modifiche alle tabelle di autorizzazione allegate alla legge regionale di stabilità:
- B "Rifinanziamento per gli anni 2020/2022 di leggi regionali scadute";
- C "Autorizzazioni di spesa";
- D "Cofinanziamenti regionali a programmi statali";
- E "Cofinanziamenti regionali a programmi comunitari";
e le modifiche alla tabella A, allegata alla legge regionale di bilancio. La disposizione autorizza rimodulazioni degli stanziamenti la cui copertura è garantita dal complesso delle variazioni apportate da questa legge in attuazione del principio dell'unità del bilancio, come si evince dai prospetti riepilogativi delle variazioni dello stato di previsione delle entrate e delle spese di cui al successivo articolo 11.
L'articolo 11 approva le revisioni delle tabelle C ed A allegate alla legge di stabilità e alla legge di bilancio di due interventi i cui stanziamenti erano già iscritti a bilancio iniziale, ma privi della necessaria codifica per l'inserimento nelle tabelle autorizzatorie.
L'articolo 12 autorizza le variazioni complessive allo stato di previsione dell'entrata e della spesa.
L'articolo13 autorizza al comma 1 le variazioni alla contrazione di mutui per il triennio rispetto al valore iniziale autorizzato con la legge regionale di approvazione del bilancio.
Con riferimento alla variazione dell'anno 2020, si evidenza che l'autorizzazione a contrarre dell'anno 2020 aumenta di 1.069.000 euro a seguito della reimputazione degli impegni corrispondenti agli interventi di investimento finanziati dal debito. Inoltre, a seguito delle rimodulazioni degli stanziamenti l'importo delle spese autorizzate con il ricorso al debito nell'anno 2020 si riduce di 823 mila euro. La variazione netta pertanto ammonta a 246.898 euro.
Nelle annualità 2021 e 2022 non si sono registrate variazioni.
L'articolo 14 fa riferimento agli allegati, l'articolo 15 alle coperture finanziarie e l'articolo 16 è la dichiarazione d'urgenza, questa legge è dichiarata urgente ed entra in vigore il giorno successivo alla data della sua pubblicazione nel BUR.
Questi sono i 16 articoli che compongono il bilancio di assestamento.
Naturalmente le poste più significative dell'assestamento sono:
1) 8,5 milioni utili ad allineare la provvista finanziaria finalizzata sulla base di una vecchia legge del 1990 a contribuire alla spesa di investimento per i Comuni, una vecchia legge del 1990 che si è ritenuto utile nel tempo mantenere, normalmente nell'esercizio viene garantito un supporto finanziario all'annualità di riferimento;
2) una posta di 900 mila euro per la gestione delle aree protette. Questo contributo consente di portare lo stanziamento al livello storico della spesa richiesta dalla gestione delle aree protette, sostanzialmente c’era stato un sottodimensionamento dello stanziamento iniziale a favore delle aree protette. Queste sono generalmente manifestazioni di opportunità o doverosità di intervento richiesto dai servizi;
3) 2,5 milioni a favore dei malati oncologici per il rimborso delle spese di trasporto, vitto e alloggio sostenute per la cura. Abbiamo ritenuto opportuno riallineare, sulla base delle esigenze che ci erano state manifestate dai servizi, lo stanziamento per il fondo rimborso delle spese di trasporto dei malati oncologici, che devono sostenere per via della scelta di curarsi fuori dalla regione;
4) 800 mila euro per migliorie agrarie sul patrimonio regionale, che ho già riferito quando ho esposto l’articolato;
5) 600 mila euro per consentire lo scorrimento di graduatorie rispetto in particolare a quell'area di crisi complessa fermano-maceratese, in cui gli avvisi e le richieste di finanziamento sono state popolate da una certa vivacità positiva.
Queste sono le poste più importanti.
A questo assestamento diamo un giudizio positivo anche se non siamo stati molto incisivi, però abbiamo fatto degli interventi importanti per le attività produttive.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. La proposta di legge che oggi stiamo discutendo riguarda l'approvazione dell'assestamento delle previsioni del bilancio 2020-2022.
Questo adempimento, che in via ordinaria scade il 31 luglio, è stato rinviato fino ad oggi per effetto dei differimenti disposti dall'articolo 107 del decreto Cura Italia.
L'assestamento delle previsioni di bilancio costituisce un importante documento programmatorio con il quale l'Assemblea legislativa approva le proposte della Giunta in merito alle variazioni di bilancio che si rendono necessarie dopo l'approvazione del rendiconto dell'anno precedente per acquisire nel bilancio corrente le risultanze emergenti dal rendiconto in merito ai residui attivi, passivi e alle giacenze di cassa esistenti all'inizio dell'anno, al Fondo pluriennale vincolato ed alle quote accantonate, vincolate, destinate e libere del risultato di amministrazione.
Con la legge di assestamento di bilancio, inoltre, si effettuano gli aggiustamenti delle previsioni di entrata e degli stanziamenti di spesa che sono proposti dalla Giunta (o dai Consiglieri mediante appositi emendamenti) in relazione alle mutate condizioni economiche generali ed esigenze gestionali segnalate dai responsabili dei singoli settori, e si dà atto del permanere degli equilibri generali di bilancio, o in caso contrario si assumono i necessari provvedimenti di riequilibrio.
Faccio una carrellata veloce su quegli articoli che secondo noi presentano delle questioni che vanno sottolineate perché la relatrice di maggioranza ha già spiegato molto bene l’articolato.
In riferimento all’articolo 5 in Commissione si è a lungo discusso sull'opportunità di stanziare 800 mila euro come debito fuori bilancio, l’articolo prevede due debiti però l’unico su cui si è discusso è quello che riguarda il rimborso delle migliorie agrarie in base alla legge 203/1982. A prescindere dalla quantificazione e congruità dell'importo, di cui non abbiamo elementi di valutazione e ci rimettiamo agli uffici che dovrebbero averlo fatto correttamente, secondo noi negli anni precedenti le risorse dovevano essere accantonate in bilancio, in un fondo spese, non avendolo fatto oggi necessariamente va riconosciuto il debito fuori bilancio.
Per quanto riguarda gli articoli 10 e 11, in particolare la tabella C delle autorizzazioni di spesa, va sottolineato che alcune variazioni riguardano meri spostamenti di competenza da un anno all’altro, quindi dal 2020 al 2021, altre prevedono nuovi contributi in spesa corrente e in conto investimenti ad associazioni, enti ed imprese. La tabella C) dà sempre luogo ad osservazioni e contestazioni, anche in Commissione si è messo in evidenza che alcuni interventi programmati sono venuti meno a favore di altri che sono stati aggiunti o spostati agli anni successivi.
Noi proponiamo e auspichiamo che in futuro ci sia maggiore condivisione nelle scelte, le quali, seppur legate alle politiche dell'amministrazione, andrebbero codificate e regolamentate con criteri di imparzialità ed equità, affinché le logiche clientelari vengano definitivamente abbandonate.
A nostro avviso merita un cenno la variazione in aumento al capitolo “Restituzione delle somme per rinuncia al trattamento previdenziale, articolo 7 ter della legge regionale 23/95" (Missione 1, Programma 1) della somma di 4.375.950 euro di cui 3.930.000 sono risultanti dalla quota di accantonamento dell'avanzo di amministrazione del rendiconto 2019.
A decorrere dalla X legislatura ai Consiglieri regionali viene applicata mensilmente nell'indennità una trattenuta previdenziale pari al 36%. Le quote trattenute sono state versate al bilancio regionale fino al mese di giugno 2020. In applicazione dell'articolo 7 ter, comma 3 ter, il Consigliere regionale può rinunciare al suddetto trattamento previdenziale maturato durante la legislatura. Tenuto conto delle richieste di rinuncia pervenute, con nota prot. n. 5961 del 13 ottobre 2020, il Dirigente del Servizio risorse umane, finanziarie e strumentali ha richiesto al bilancio della Regione Marche di trasferire la somma necessaria per provvedere al pagamento delle somme agli aventi diritto.
Per quanto riguarda i fondi aggiuntivi ne ha parlato diffusamente la Consigliera Marcozzi, quindi salterei questa parte e mi avvierei alle conclusioni.
Pur condividendo una buona parte delle variazioni proposte, quali il rifinanziamento della legge 20 del 2020, la piattaforma 210, il rimborso alle Asur per il supporto alle cure oncologiche, i trasferimenti alle imprese di trasporto, rileviamo nella tabella C numerose variazioni che sono solo in parte condivisibili, non essendo chiari i criteri con cui vengono proposti i contributi ad alcune associazioni o enti rispetto a tante altre che sarebbero altrettanto meritevoli di aiuto. Ho la tabella C, potremmo fare tanti esempi, però immagino che l'abbiate letta anche voi, quindi eviterei.
Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle non condivide l'impianto programmatorio che ha caratterizzato l'amministrazione della Regione nella precedente legislatura, da cui il bilancio 2020/2022 deriva direttamente. Poiché quest'anno la legge di assestamento arriva a fine novembre, è del tutto evidente che non può incidere in modo significativo sul suddetto impianto programmatorio, che ha già visto la sua applicazione nei primi undici mesi dell'anno. Gli unici aggiustamenti nelle previsioni di spesa proposti dalla nuova Giunta e riassunti nella tabella C) sono solo in parte condivisibili, anche se non sono chiari i criteri con cui vengono proposti contributi ad alcune associazioni e enti rispetto ad altri.
Per i suddetti motivi, il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle si asterrà dal votare la proposta di legge di assestamento del bilancio 2020/2022. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie Presidente. La prima delle considerazioni in una qualche maniera risponde a un'affermazione della Consigliera Marcozzi, circa il fatto che questo assestamento già evidenzierebbe un indirizzo forte da parte di questa amministrazione. Credo che si sia un po' sbilanciata, quello che oggi vediamo da questo assestamento è un intervento forte e puntuale in entrambe le fasi della crisi pandemica, sia tra febbraio e maggio che oggi da parte del Governo, che è intervenuto in maniera massiccia, garantendo una serie di mancate erogazioni che, è evidente, il quadro economico e sociale delle comunità regionali oggi stanno producendo: 4,3 miliardi di interventi garantiti per la prima fase, di cui 1,7 miliardi per quanto riguarda le Regioni a Statuto ordinario e 2,6 miliardi per quelle a Statuto speciale.
Le Marche escono in questa fase interlocutoria e difficile da definire in maniera significativa, con un intervento di circa 78 milioni, 59 milioni ex articolo 111 e 19 milioni, ex articolo 24.
Intanto voglio dire grazie agli uffici della Regione, come il Consigliere Cesetti voglio ribadire la grande attenzione nell'elaborazione del documento che è importante, perché serve a definire, ad affinare più precisamente l'intero percorso annuale nel rapporto fra rendicontazione dell'anno 2019 - sappiamo che in questo caso la rendicontazione è stata ritardata per le questioni ben note relative alla Corte dei conti - e previsioni di bilancio con tutto quello che purtroppo stiamo vivendo tutti insieme in questo anno bisestile.
C'è un tema però che va esposto con onestà intellettuale, senza polemiche, che credo il Consiglio regionale si debba porre e che noi ci poniamo in maniera costruttiva, mi pare che ne facesse riferimento la Consigliera Ruggeri, molto puntualmente, il cosiddetto debito fuori bilancio relativo agli 800 mila , adesso lo spiegheremo, anche se le conclusioni non sono condivise.
Succede che ci viene proposto un assestamento di 800 mila euro, che non è una somma irrilevante, ma molto significativa, questo debito fuori bilancio deriverebbe da una presunta richiesta del conduttore di un immobile agricolo, di un fondo agricolo, di proprietà regionale. Questo fondo, per le notizie che siamo riusciti e che sono riuscito a raccogliere, è condotto da un imprenditore agricolo da circa 30/40 anni. La legge 203/1982, destinata ai rapporti in materia agricola, afferma che il conduttore ha diritto ad essere ristorato, usando un termine di moda, ad essere indennizzato per tutti i miglioramenti e le addizioni che avrebbe apportato nel corso nella conduzione e questo contratto sarebbe terminato il 31 dicembre 2019, ecco perché non sono d'accordo con le conclusioni della Consigliera Ruggeri circa il fatto che doveva essere contabilizzato in precedenza, no, non è così, perché ad oggi, e su questo chiedo all'Assessore Castelli, non c'è una richiesta formale di credito nei confronti del proprietario, che è la Regione, che possiede questi 300 ettari di terreno agricolo, non c'è, non esiste.
Nonostante questo si chiede di poter qualificare questo presunto debito di 800 mila euro come debito fuori bilancio. Tecnicamente il debito fuori bilancio è una obbligazione maturata senza che sia stato adottato il dovuto adempimento per l'assicurazione dell'impegno di spesa, è un debito caratterizzato da tre identità: la certezza della liquidità e della esigibilità, il debito esiste perché si riferisce alla quantificazione ed è esigibile, cioè scaduto. Queste sono le condizioni tecnico-giuridiche per considerare una obbligazione esistente.
Inserirlo in questo assestamento, nella casella “debito fuori bilancio”, credo che non possa essere accettato. Lo ribadisco senza alcuna polemica, cercando in realtà di fare esattamente ciò che la legge prevede sotto il profilo tecnico.
Gli uffici in sede di Commissione ci hanno detto: “Ce lo chiederanno”, ma noi non sappiamo se ci sono stati dei miglioramenti, se è stata rispettata la procedura di cui agli articoli 16 e 17, perché quando il conduttore pretende delle risorse soggiace ad una procedura ben precisa, quella di dire, uso termini probabilmente un po’ popolari, “Senti proprietario, io devo realizzare un intervento nel mio fondo - attenzione, bisogna verificare se sono dei piccoli miglioramenti perché l'articolo 19 parla anche di differenza fra piccoli miglioramenti irrilevanti ai fini dell'indennizzo - un intervento significativo di miglioramento del fondo”, che in questo caso è di proprietà della Regione e ovviamente se ne avvantaggerebbe. La sostanza fa si che si avvia un procedimento nel quale il conduttore chiede di intervenire ed ovviamente il proprietario può esercitare la facoltà di farlo direttamente, oppure non farlo, poi sulla quantificazione c'è un'altra procedura che verifica l’entità. Tutto questo per dire che c’è una procedura formale attraverso la quale si verificano le addizioni, non è che alla fine dei 40 anni, come potrebbe avvenire in questo caso, uno dice di aver apportato dei miglioramenti per 500 mila euro e li pretendo. Ad oggi non c'è niente di tutto questo, non c'è un solo atto formale che rivendichi il credito.
D'altro canto occorre ascoltare la Regione, la Giunta e gli uffici perché ci dicono che non hanno nulla, ma queste somme potrebbero essere richieste, bene, in questo caso, ripeto, stiamo ragionando in termini ipotetici, quella somma, che peraltro dovrebbe essere in qualche maniera definibile, non dico definita, ma definibile, dovrebbe essere allocata in un altro fondo, diciamo, preventivo non certo dentro la casella del debito fuori bilancio.
Ribadisco, sono considerazioni molto importanti per i Consiglieri regionali perché è evidente che il debito fuori bilancio ha una sua identità particolare, perché è un debito ed evidentemente non è stato collocato, ma non poteva essere fatto prima, lo dico con la voglia di discutere, magari di convincere il Movimento 5 Stelle a cambiare opinione. Il contratto sembrerebbe scaduto il 31 dicembre 2019, quindi, la collocazione del debito fuori bilancio in un bilancio precedente è oggettivamente impossibile. Se fosse avvenuto, faccio un esempio, il 31 marzo o maggio del 2019, questo sì, ma il contratto è finito il 31 dicembre 2019, quindi non poteva essere collocato in uno strumento di bilancio diverso. Ecco perché non è un debito fuori bilancio dal punto di vista formale e ammettere, dico io, in una sede come questa, seppure in via ipotetica, la collocazione dentro la casella del debito fuori bilancio certamente non ci aiuta. È vero, dicono gli uffici - c’è un maldestro emendamento che poi leggeremo – che non saranno di certo 800 mila euro, potrebbero essere anche 10 euro, ma riconoscere in un'Aula legislativa che quello è un debito fuori bilancio vuol dire ammettere che esiste una obbligazione di pagamento formale. Questo è un dato oggettivo che non ha valore polemico, che non ha valore politico, ma in questo caso impedisce, almeno per quanto mi riguarda …, ma poi sarà il Presidente del gruppo, gli altri Assessori, gli altri Consiglieri che interverranno ad argomentare.
Ecco perché io chiedo con senso ragionevole di responsabilità che quel valore di 800 mila euro venga stornato da quell'appostamento e portato all'interno di un capitolo di previsione, non considerandolo un debito fuori bilancio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Ringrazio la Giunta ed i colleghi per la possibilità che ho di intervenire, intervento che sarà favorevole, come lo è stato, senza dichiarazione di voto, per le altre due proposte.
Come ha detto l'Assessore Castelli, il bilancio è un bilancio freddo, mentre noi siamo uomini fatti anche di anima, quindi innanzitutto mi preme ringraziare tutti gli uffici, perché nei cinque anni precedenti in cui sono stato Presidente della Commissione bilancio del Comune di Senigallia ricordo il grande lavoro svolto dagli uffici, dalla struttura, dai dirigenti, quando la politica si accordava e portava tutto il lavoro fatto dagli uffici in Consiglio comunale, e la stessa cosa avviene in Consiglio regionale.
Mi preme agganciarmi ad un intervento che ha fatto l'Assessore Saltamartini in Commissione sanità quando ha chiesto di fare delle azioni produttive nel rispetto dei cittadini marchigiani che si aspettano dalla sanità … Come sanno i miei colleghi Consiglieri, la sanità occupa gran parte del bilancio, forse l'80%, forse anche di più, quindi ha rimesso a noi in un certo senso anche il dovere morale di analizzare alcuni punti del bilancio. Questo tecnicismo riguarda quello che è accaduto in precedenza e verrà votato. Noi sosterremo la maggioranza, come abbiamo già detto, se farà delle cose utili per i cittadini marchigiani.
Ricordo che in Commissione sanità l'Assessore Saltamartini nelle proposte avanzate aveva inserito oltre alla sanità digitale anche la figura dello psicologo di supporto a tutta la struttura, non solo sanitaria, ma ai cittadini. Vedere il territorio e nel bilancio prevedere degli approfondimenti rispetto a quello che si porta nelle varie Commissioni, penso sia utile e anche molto apprezzato da parte della cittadinanza marchigiana.
Intanto permettetemi di fare i migliori auguri al Presidente Acquaroli, che è in convalescenza.
Tornando allo psicologo, che ha citato l'Assessore Saltamartini in Commissione sanità, credo che oggi abbiamo una situazione sanitaria territoriale molto complessa, quindi, inserire nelle strutture di riposo, in cui si trova la nostra storia, la nostra infanzia, in cui sono ospiti i nostri nonni, i nostri zii, i nostri amati cari, mamme, papà, zii, nonni, amici, la presenza dello psicologo a volte può significare una parola rassicurante, vuol dire inserire nel bilancio …, che non è attuabile in questo momento perché la rivisitazione delle piante organiche o dei professionisti nelle strutture sanitarie va fatta con una programmazione e questo è un piccolo monito ai colleghi del Consiglio regionale che nell'affrontare questa terribile pandemia dobbiamo stringerci nel combattere questo virus, ci si stringe dal punto vista scientifico con l'inserimento in bilancio, anche in via d'urgenza, di tamponi, di tutti quei presidi e di tutte quelle necessità.
Credo che sia positivo avere delle persone in più, in carne ed ossa, che oltre alle terapie mediche si preoccupino di stare vicino, per una buona guarigione, ai nostri cari, ma soprattutto possono sostenere, io dico, tutti quei colleghi, tutte quelle persone che lavorano nel sistema sanitario, che si sono sostituiti alla figura degli psicologi sostenendo i familiari nel dolore, dando delle notizie senza avere a volte il potere di fare nulla, stare vicino senza sapere cosa succede è devastante.
Sostengo con forza l'Assessorato alla sanità se si preoccuperà di inserire all'interno del bilancio non solo delle strumentazioni, quindi degli oggetti, ma anche degli operatori per sostenerne altri nella loro routine, nel loro lavoro. Spesso abbiamo detto loro che erano degli eroi, gli abbiamo messo degli striscioni, ma in quei momenti sono stati a volte anche degli esecutori di processi medici e le figure a 360°, fuori della professione medica, gli operatori socio-sanitari, gli infermieri, i tecnici, gli ausiliari, anche il personale amministrativo, hanno sostenuto il sistema, quindi,
avere qualcuno che a sua volta li sostenga, metterlo a bilancio per le future piante organiche è un riconoscimento a tutto quello che hanno fatto, che hanno rischiato, tutti i giorni l’hanno fatto e lo fanno anche in questi giorni. Dalle loro azioni viene anche un sostegno all'economia, che è fragile, anche i bilanci della Regione diventano fragili perché la salute è il bene primario, ma se ragioniamo nella legge di bilancio, che andremo ad approvare, anche il sostegno alla sanità ci potrà far uscire dalla crisi economica.
Non dimentichiamoci le figure accessorie, nel bilancio della sanità bisogna inserirci anche gli operatori per sostenere il sistema perché se il sistema sanitario è forte …, questo lo possiamo fare anche studiando il bilancio, vedo la Presidente Leonardi che ho conosciuto nella Commissione sanità, la mia speranza è che nel bilancio ci si metta della sanità buona, si approfondiscano dei temi, utili non solo alla sanità, ma indirettamente anche all'economia.
Rinasci Marche vota positivamente la proposta di legge n. 5, questo assestamento, come ha votato anche le altre, con la speranza che questo Governo sia responsabile, che porti in Commissione degli atti positivi per i cittadini marchigiani, soprattutto per la sanità perché solo da questa ripartenza si può avere anche un nuovo avvio per il motore economico della Regione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.
Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Inizio condividendo l'appello che ha fatto il Consigliere Santarelli, di una maggiore attenzione nei confronti della gestione della sanità e degli investimenti da fare sulla sanità, però a me interessa, nella fattispecie, soltanto sottolineare il buon lavoro in merito a questa nuova previsione di spesa che gli Assessori di riferimento hanno fatto, che denota una buona attenzione nei confronti dei Comuni. Viene previsto un investimento in due anni a favore degli enti locali di 8,5 milioni, bene, e 7 milioni di euro vanno a sostegno delle piccole e microimprese.
Vivo in un territorio in cui il tessuto produttivo di piccola e microimpresa e di artigianeria è estremamente rappresentato, tra l'altro ho fatto il Sindaco nel Comune di Fermignano, che era il terzo polo industriale della provincia di Pesaro. Tutte le nostre valli hanno una grande industrializzazione, soprattutto la grande presenza di piccole e microimprese e di imprese artigianali, quindi benissimo questa attenzione e aver messo 7 milioni di euro qua. Bene il sostegno economico alle aziende di trasporto a ristoro degli abbonamenti scolastici non goduti in questo momento di Covid.
Mi ha fatto enormemente piacere vedere 2,5 milioni di euro per il rimborso alle Asur per il contributo di solidarietà a supporto delle cure oncologiche e, soprattutto, dico che vanno rimborsati i viaggi dei pazienti oncologici all'interno della regione, che si rivolgono a strutture presenti nelle Marche, ma bisogna rimborsare anche i viaggi per le visite oncologiche, non solo per effettuare la chemioterapia o la radioterapia, perché mi risulta che sul rimborso delle visite qualche volta non siamo stati puntuali.
Mi fa piacere questa variazione di bilancio anche perché in questo assestamento si denota già una buona attenzione nei confronti dei nostri territori e dei nostri cittadini. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Solo per dire che il gruppo della Lega è favorevole all'assestamento al bilancio 2020/2022.
Ringrazio la Consigliera Marcozzi per la sua relazione chiara ed esaustiva.
Anche se poche risorse credo che siano state investite al meglio. Ringrazio il Presidente della I Commissione Marinelli che anche oggi si è dovuto spendere con tutti i colleghi in Commissione, un ringraziamento va in particolare agli uffici e a tutto il personale per il loro impegno profuso in queste giornate difficili. Non ultimi la Giunta e il Presidente che si sono impegnati a dare risposte in questa particolare situazione di difficile gestione, per questa pandemia e per la situazione economica. La Giunta è molto sollecitata ed io ne sono testimone da Consigliere, nel mio piccolo cerco di fare da filtro e da tramite del territorio. Devo essere sincero, faccio fatica anch'io a volte a relazionarmi con gli Assessori perché sono molto impegnati.
Il mio augurio, oggi sostituisco il Capogruppo Lucentini che è a Roma, è quello di fare squadra, di essere incisivi, di lasciare perdere quello che è stato il passato, non si dimentica, però dobbiamo guardare avanti e tutti insieme, facendo squadra, maggioranza e opposizione, non mi stancherò mai di dirlo, riusciremo a fare delle belle cose, iniziando da questo assestamento e proseguendo con il prossimo bilancio.
Grazie per il buon lavoro a tutti voi, alla Giunta, a tutti gli uffici, al personale impegnato, a noi Consiglieri, facendo squadra, cercando di essere uniti, dando queste risposte in questo momento particolare e difficile della pandemia …, i cittadini sono confusi e disperati, noi dobbiamo essere più chiari possibili e con le nostre risorse e con il nostro impegno cercare di dare risposte certe e concrete alla collettività. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Qua si tratta di fare una valutazione politica. Gli atti che facciamo qui dentro hanno ovviamente un contenuto tecnico, però poi la valutazione è politica.
Con l’assestamento di bilancio l’Assessore Castelli, che ringrazio, ha cercato di fare un'operazione di buonsenso, il rifinanziamento di una serie di partite di cui non si poteva fare a meno, ne cito una emerita: il rifinanziamento del viaggio di trasporto ai pazienti oncologici, che era oggetto di attenzione dei vecchi bilanci, poi stralciato perché una lobby marchigiana, tra l'altro di area sanitaria, aveva chiesto di stralciare il trasporto dei pazienti affinché tutti i pazienti rimanessero nelle Marche, e questa è stata una cosa, ahimè, parlo per me che sono medico, pur facendo parte di un’altra disciplina, non dell’oncologia, scarsamente virtuosa, perché permettere a qualcuno di fare cure non oggettivamente fruibili nelle Marche in altre regioni era un atto doveroso, come permettere a qualcuno di curarsi altrove, cito un caso che conosco, quando l'utilizzo dell'acceleratore lineare per un trattamento radioterapico a paziente affetto da tumore al cervello nelle Marche non era disponibile. Non possiamo dire che non possiamo mandare fuori un paziente e che non rimborsiamo le spese di trasporto, tra l'altro spese relative al solo malato, non ai suoi familiari che lo accompagnano a proprie spese. Secondo me è un atto dovuto che noi facciamo, quindi ringrazio l’Assessore Castelli di questa scelta, così come una serie di finanziamenti, su alcuni dei quali nutro delle perplessità, per esempio cito, mi dispiace che non sia in Aula l'Assessore Carloni, il rifinanziamento della legge 13, non è stato un atto … L’Assessore Carloni, ex Consigliere regionale nella precedente legislatura, aveva fatto un'ottima proposta come Consigliere di opposizione, per recepire questi fondi, poi questa proposta non è stata portata avanti ed è stata rifinanziata la legge 13, con alcuni milioni di euro, a mio parere, cosa non equa. Nel bilancio tra costi e benefici, che ciascuno di noi deve sempre fare, considerato che siamo a fine anno, rifare delle graduatorie avrebbe prodotto dei risultati solo tra alcuni mesi, perché ci sarebbe voluto un nuovo bando, quindi, ha ritenuto di fare una scelta politica, di finanziare le vecchie graduatorie e di aggiungere anche un aumento allo stanziamento per sostenere chi in quelle graduatorie non aveva percepito nulla. Si tratta di scelte politiche in cui si valutano costi e benefici, forse alla fine è stato saggio l'Assessore Castelli che ha permesso di finanziare con alcuni milioni di euro questo provvedimento, non so fino a che punto corretto, cioè lungimirante e di buonsenso, però a volte è meglio fondi pochi, maledetti e subito, piuttosto che fondi perfetti tra un po' di tempo, quindi ci sta e lo votiamo.
Votiamo questo atto perché è stata un'operazione, ancora una volta, di sanatoria di partite che appartengono all'altra amministrazione, non siamo stati noi quelli che le hanno promosse, però nella gestione ordinaria dobbiamo essere pragmatici, non si può essere, se vogliamo, totalmente idealisti, certo, abbiamo degli obiettivi, dobbiamo avere una visione nella quale ci deve essere un fine a tempo breve e finanziamenti in un momento così difficile dell’economia immediati, di medio periodo e di prospettiva con leggi nuove e innovative che superino la visione precedente.
Ci si è molto soffermati nell’assestamento di bilancio su questi benedetti 800 mila euro, richiesta che ci è stata fatta oralmente, non so attraverso quale strumento obiettivo, da parte dei gestori di questa cooperativa che conduce, questo è il termine tecnico, dei fondi per 307 ettari in Emilia-Romagna.
Bisogna essere chiari, innanzitutto il pregresso nasce addirittura 25 anni prima della gestione della sinistra di questa Regione, l’Essam, che era l’ente precedente all’Assam, aveva dato in gestione a questa cooperativa agricola questi ettari, come vengono questi beni …, ho fatto la riflessione perché ho vissuto in prima persona un’esperienza simile, una gestione di circa 50 ettari di terra in località Potenza Picena, il Comune dove il nostro attuale Presidente è stato Sindaco qualche anno fa per un mandato, di proprietà della Regione Campania, che aveva ereditato dall'Unione ciechi di Napoli, un ente di beneficenza, un lascito di alcuni nobili che non avevamo eredi e che avevano dato all’Unione ciechi della Regione Campania una proprietà nella Regione Marche, molti ettari di vigne che producono, tra l'altro, un vino di notevole qualità. E’ successo che la Regione Campania per decenni ha completamente trascurato questi beni, gestione di centrosinistra, gestione Bassolino, gestione Rastrelli, che ho conosciuto, un Senatore deceduto da anni che è stato Presidente del centrodestra della Regione Campania, un bene dimenticato, la stessa cosa è successa con questi 300 ettari di proprietà della Regione Marche, secondo me, una qualche eredità di qualche Opera Pia, di qualche Ipab, trascurati, affittati a 4 mila euro l'anno. Io ho in Emilia Romagna un modestissimo terreno di eredità di mia madre di 6 ettari, la gestione media di un ettaro di terra nella nostra regione è di circa 250 euro l'anno, per cui 6 ettari fanno quasi 1.500/2.000 euro che mia madre ancora vivente, 94 anni, ha nel suo conto, 300 ettari moltiplicati per 250/300 euro fanno 75/90 mila euro di affitto all'anno, contro i 4 mila che la Regione Marche incassa. Una roba non solo da segnalazione alla Corte dei conti per mancato introito, ma alla Procura della Repubblica per connivenza con gli affittuari, questo è quello che dovremmo fare, ovviamente noi siamo nella fase di recupero di questa situazione, giustamente la Regione vuole mettere in vendita il fondo e il prezzo non è idoneo, 1.600.000 che diventano adesso 1.150.000 euro non sono adeguati, noi dovremmo, dopo tre aste andate deserte, dare mandato a un agenzia che si occupa di terreni, metterlo sul mercato, ai consorzio o a conduttori, per venderlo a prezzo equo.
L’operazione degli 800 mila euro è giustificata dal fatto che il conduttore del fondo può chiedere tale cifra per miglioramenti agricoli. Se il fondo è stato messo all'asta a 1.150.000, adesso non ricordo la cifra precisa, se il conduttore riesce ad avere il beneficio di questi 800 mila euro, con 350.000 euro si porta a casa 300 ettari di terra coltivabile nell’entroterra tra Rimini, Forlì e Cesena, una roba inaccettabile. Lo dico, oggi presenterò personalmente un esposto alla Procura della Repubblica se non saniamo questa cosa. Ho fiducia piena nell'Assessore al bilancio Castelli, credo che si possa arrivare ad una sanatoria, il riconoscimento del debito non è possibile, tra l'altro il Consigliere Cesetti, che è acuto, ha detto che non dobbiamo riconoscere tutti i lavori eventualmente fatti di miglioramento, dobbiamo riconoscere l'arricchimento sui 300 ettari, che invece di 800 mila euro sarà 80 mila euro, forse neanche, di valorizzazione del bene. E’ tutta una partita da vedere.
Dico perché voterò a favore dell'assestamento di bilancio e concludo. Noi dobbiamo risolvere i problemi, non aumentare i contenziosi, risolvere i problemi non apportando danno al bene pubblico, è una partita tutta da vedere, bisogna valutare dal riconoscimento di questi presunti lavori di miglioramento qual è l'arricchimento che abbiamo e poi vendere a prezzo equo, non a 1.150.000 euro, Assessore, ma ad un prezzo equo sul mercato, non all'asta, dove tutti sanno che ci si guadagna moltissimo. Ci sono persone che vanno alle aste per speculazione, società, ditte, pensate ai beni di Banca Marche, su questo ovviamente c'è da starci con gli occhi puntati, però noi dobbiamo salvaguardare l'assestamento di bilancio, quindi esprimo con coscienza un voto favorevole per andare avanti, se ci sono stati dei danni cerchiamo di recuperarli presentandoci con un bilancio in positivo.
Detto questo, fin da adesso, poi vedremo se tornerò sul tema, esprimo un parere positivo a questo lavoro che è stato fatto in Commissione, di cui dovremmo essere tutti … La vecchia maggioranza è quella che ha avuto 11 dodicesimi di bilancio, da gennaio a novembre, nel dodicesimo, a dicembre, lo chiuderemo e poi andremo effettivamente a gestire la nuova amministrazione. Anche qui ci vuole buonsenso.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. In primis, non posso esimermi dal complimentarmi con gli Assessori che hanno contribuito a questo assestamento. E’ stato un lavoro intenso anche in fase di Commissione, anche con il Presidente e tutti i membri, non possiamo non ricordare che questo assestamento serve principalmente per recepire le risultanze del rendiconto del 2019, nonché per apportare le variazioni al bilancio di previsione 2020/2022, rimodulando sostanzialmente degli stanziamenti, con degli spostamenti anche di annualità, ma non mi soffermerò a fare una valutazione tecnica che è stata fatta in maniera molto corretta e puntuale dalle relatrici di maggioranza e di minoranza.
Terrei a indicare in maniera molto chiara, a mio parere, il buonsenso nella redazione di questo atto politico, che è il primo provvedimento politico-economico di questa Giunta. A differenza di quello che sostiene, per carità, legittimamente, il Consigliere Mangialardi, secondo me si va già a delineare una linea di attenzione e di vicinanza al mondo dell'impresa, delle aziende e del lavoro.
Sono un po' dispiaciuto che in Commissione il tema del debito di bilancio abbia monopolizzato gli incontri, nel senso che mi sarei aspettato, e di questo ne sono felice, un attacco, una contestazione, una valutazione nel merito delle singole voci che questa Giunta e che questo Assessore hanno voluto inserire all'interno dell'assestamento di bilancio.
Come ha detto il Consigliere Carancini, esistono dei dubbi su questa situazione. Ho sentito in maniera chiara e puntuale, anche dal Consigliere Cesetti, evidenziare il rispetto e la professionalità degli uffici amministrativi del bilancio, quindi, mi fido di quello che hanno detto in maniera altrettanto chiara anche nella Commissione che abbiamo avuto questa mattina, perché hanno detto che l’operazione del riconoscimento del debito fuori bilancio è necessaria per prevedere uno strumento finanziario che, nel caso in cui … Noi la pensiamo come voi, nessuno vuole dare un euro a questa cooperativa se non gli spetta, c'è un problema di esigibilità, come dice il Consigliere Carancini, c’è un problema giuridico, è una situazione finanziaria scellerata, e condivido con il Consigliere Ciccioli che deve essere subito messa in regola, però non possiamo rischiare di ritrovarci, come purtroppo è già successo con il rendiconto, in una contestazione sulla parificazione da parte del Consiglio di Stato perché gli uffici ci hanno anche delineato e prospettato che esiste ormai una giurisprudenza, probabilmente non consolidata, non conforme, della giustizia amministrativa della Corte dei conti che inquadra tali fattispecie di spese all'interno dei debiti fuori bilancio.
Quindi io ed il nostro gruppo ci affidiamo alla competenza, alla professionalità degli uffici e dell’Assessore. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Interverrò brevemente in questa discussione. Credo che questo atto sia la prima pietra che viene messa nella costruzione di quello che sarà il percorso operativo di questa nuova maggioranza e lo faccio sottolineando molto brevemente che con questo assestamento vengono introdotte alcune misure importanti per le figure che in questo momento, nella nostra società, sono più fragili, i malati, le famiglie e le imprese colpite dall'emergenza Covid.
Sappiamo tutti che siamo a fine di una annualità ed il bilancio ovviamente vede una certa difficoltà nel reperire nuove risorse perché sono state per la maggior parte spese nel corso dell'anno, che si chiuderà il prossimo mese, per cui è importante lo sforzo che è stato fatto dalla componente politica.
Ringrazio l'Assessore, tutta la Giunta e anche la parte tecnica che ha dato il necessario e importantissimo supporto per cercare, come si dice, nelle pieghe del bilancio risorse ancora disponibili o da riallocare, scegliendo alcune priorità che per la maggioranza di governo sono quelle su cui dare una risposta immediata.
Velocemente cito tre di queste misure, che sono: il rifinanziamento della contribuzione per il trasporto dei malati oncologici, ricordo che nella scorsa legislatura la legge fu abolita e sostituita dopo un po' di tempo da una delibera di Giunta che consentiva il finanziamento solo di una parte, oggi sappiamo che le risorse che erano state messe a disposizione di quella delibera di Giunta non consentivano … Io stessa ho avuto nel corso di questi mesi, da quando era entrata in vigore, anzi dall’inizio, da quando è stata abrogata la legge, da quando è entrata in vigore la delibera di Giunta, varie segnalazioni da parte di malati oncologici a cui negli ospedali non veniva neanche presa in considerazione la richiesta di rimborso. Abbiamo avuto anche una discussione in Commissione sanità nella precedente legislatura, perché abbiamo tentato di intervenire, ma poi la legislatura si è conclusa e non siamo riusciti a portare a compimento quel procedimento. Abbiamo tentato di intervenire e abbiamo avuto da parte anche della dirigenza sanitaria la conferma che le risorse messe a disposizione non erano neanche sufficienti a garantire quella platea ridotta che veniva fuori dalla delibera rispetto alla legge precedentemente approvata. Quindi, credo che sia un segnale molto importante, circa 2,5 milioni di euro messi per contribuire a questo trasporto.
Poi le famiglie, con l'intervento per gli abbonamenti scolastici degli alunni inutilizzati per l'emergenza Covid, che ovviamente erano stati pagati anticipatamente e per delle famiglie che magari si trovano in difficoltà hanno comportato un esborso di risorse, a fronte di una situazione che resta comunque difficile.
In terza analisi le risorse nuove che sono state inserite, sia a scorrimento di graduatorie che per nuove disposizioni che andranno a favore delle imprese che si trovano a vivere questa seconda ondata pandemica e nuovamente esposte alle difficoltà conseguenti all’attività chiusa o ridotta nella capacità di fare impresa (negozi, attività commerciali), risorse che possono consentire non solo di rinvestire, ma in molte situazioni anche di sopravvivere.
Quindi, un ringraziamento alle scelte fatte, che per quanto mi riguarda vanno nella direzione utile a sostenere le componenti che oggi nella nostra società si trovano maggiormente in difficoltà.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. L'ho detto all'Assessore Castelli, non volevo intervenire, però il Consigliere Ciccioli ci chiama all'intervento, è più forte di lui. Innanzitutto una premessa, il Consigliere Ciccioli in Commissione ed anche oggi parla di esposti non solo alla Corte dei conti, ma anche alla Procura della Repubblica, voglio dire all’Assessore Castelli, non al Consigliere Ciccioli, perché so bene che il Consigliere regionale non risponde dei voti dati e delle opinioni espresse nell'esercizio delle funzioni, questo vale per me e vale anche per lui, che se il Consigliere Ciccioli dice che all'esito di questo fatto, di cui adesso parleremo, ci sono realtà da segnalare alla Procura della Repubblica, evidentemente è a conoscenza e comunque deduce la cosiddetta notitia criminis. Ricordo all’Assessore Castelli che c'è per il pubblico ufficiale anche l'obbligo di segnalazione di eventuali reati, se ci sono si inviino gli atti alla Procura della Repubblica.
Il Consigliere Ciccioli riferisce che questa è una vicenda vecchia, addirittura risale a 32 anni fa, l’abbiamo visto e questo è vero, infatti noi ce le siamo trovata, gli ricordo anche che eventuali irregolarità gestionali sono nella responsabilità di gestione e delle sue conseguenze di coloro che responsabilità di gestioni hanno, sicuramente non siamo noi i destinatari di questa responsabilità.
In ogni caso sono stato Assessore per cinque anni ed in questo tempo mi sono occupato di atti di indirizzo politico ed amministrativo, non di attività gestionali, che mi erano precluse, però, sempre per soddisfare la curiosità del Consigliere Ciccioli, che faceva meglio a non chiamarmi al gioco, dico che ho talmente esercitato sul punto questi miei compiti di indirizzo politico ed amministrativo che ho portato in Giunta una delibera, la può andare a cercare, gli estremi non glieli do, in cui ho dato indicazioni per la gestione, eccolo l'indirizzo, non sono io che gestisco, “Classificazione e piano di alienazione dei beni immobili della Regione”, indicazioni dell’Assessore Cesetti sulla gestione relativamente all’immobile da alienare, perché è evidente che era da alienare, perché è uno sconcio che un immobile di quelle dimensioni possa essere detenuto dietro un corrispettivo di 4 mila euro l'anno. Per quel contratto non l’aveva fatto l’Assessore Cesetti o la Giunta Ceriscioli, ce lo siamo trovato e non potevamo far altro che disporre l’alienazione dei beni, previa eventuale regolarizzazione urbanistico-edilizia, ferma restando la prosecuzione del rapporto locativo fino al 31 dicembre 2019, non oltre, ed eventuali nuove locazioni con contratti in deroga alla legge 203/1982, le deroghe rispetto al canone che era scandalosamente basso.
Ecco quello che ha fatto la precedente amministrazione, il suo dovere secondo i suoi compiti, oggi mi aspetto che voi facciate altrettanto perché è evidente che il Consigliere regionale non risponde, ma attenti a non causare danni. Assessore Castelli, si inviino gli atti alla Procura della Repubblica, l’ha detto il Consigliere Ciccioli.
Fatta questa premessa, il riconoscimento del debito fuori bilancio non esiste, ve l’ha spiegato in modo mirabile il Consigliere Carancini che ha riferito meglio di me le cose che io vi ho detto in I Commissione, che si è occupata di questa faccenda, ve le ha dette in modo mirabile e completo rispetto a come le ho dette io. Con il Consigliere Carancini non ci siamo sentiti, avete la mia parola, però è logico e ragionevole, non esiste questo debito, anzi questo non debito, questo è un non debito, non rientra nell'articolo 73 del decreto legislativo 118, andatelo a leggere, non è una sentenza esecutiva, non c'è la copertura dei disavanzi, non è una ricapitalizzazione, non ci sono procedure espropriative, non è acquisizione di beni e servizi in assenza di un preventivo impegno di spesa, non c'è, non esiste. Ma c'è di più, si dice le somme dovute, ma che stiamo scherzando? Voi lo riconoscete all'articolo 5, lo dice la relatrice, e poi il campione del Consigliere Ciccioli fa un emendamento con cui aggrava la situazione. Mi rivolgo al Presidente perché il riconoscimento del debito è un atto del Consiglio che decide e non può essere espropriato dalla Giunta.
Per questo la legge e la Corte dei conti ci dicono che è il Consiglio che deve riconoscere il debito, ma il Consiglio non può essere espropriato dalla Giunta, non si può pretendere che dia una delega in bianco come in questo caso, tra l'altro su un debito allo stato inesistente, con un emendamento che aggrava la situazione perché ne prevede l'ammontare puntuale, lo chiama debito e lo riconosce, fosse anche di mezzo centesimo, nel limite massimo sopra specificato “potrà essere determinato solo a seguito dell’espletamento delle procedure di cui all’articolo 17” e non cita l'articolo 16, ma il 17.
Mi rivolgo al Presidente del Consiglio, attiene alla determinazione, attiene al quantum di come deve essere determinato e di come deve essere liquidato, ma l’an è nella sussistenza delle condizioni di cui all’articolo 16 della legge 203, e a me non è stato mai detto in cinque anni in cui ho fatto l'Assessore, non ne sono a conoscenza, ed è tanto vero che non ne siete a conoscenza neanche vo. Qui c'è il Presidente della Commissione e alla mia domanda se sono state autorizzate queste migliorie. Non mi risponde, probabilmente non ci sono state. Alla domanda se non sono state autorizzate, il conduttore ha fatto la comunicazione all’Ispettorato provinciale dell'agricoltura? E’ stato investito l’Ispettorato provinciale dell’agricoltura? La procedura di cui all'articolo 16, all'esito della quale ed al suo perfezionamento può derivare un eventuale diritto del conduttore all'accredito, solo nella sussistenza di queste condizioni che oggi non ci sono, perché a me non sono state mai riferite, e c’è nella delibera, a voi oggi non sono state dette anche su mia richiesta, quindi, non ci possiamo basare soltanto sui desiderata del conduttore. Ma c’è di più, è questo che dovete citare non l'articolo 17 perché l’emendamento che avete firmato sarebbe da Procura della Repubblica, voi citando l'articolo 17 …
(intervento fuori microfono)
Fabrizio CESETTI. Assessore Castelli, io non esagero per niente, lei era fuori impegnato e affaccendato in tutt’altre storie e il suo Capogruppo ha parlato di Procura della Repubblica, non io, è chiaro?
(intervento fuori microfono)
Fabrizio CESETTI. L’ho detto prima, so bene che il Consigliere non risponde dei voti dati e delle opinioni espresse, ci mancherebbe altro, l’ho già detto, dico apposta “si sarebbe”, ma non può essere per quel motivo, ho fatto una premessa.
Dico che qui si dà per scontato, e questo è grave, la sussistenza delle condizioni, voi date per scontato che quel signore abbia un diritto e non ce l’ha, questo è il tema e noi oggi non possiamo scriverlo, questo è il punto.
Il resto l’ha detto il Consigliere Carancini e dico alla Capogruppo del Movimento 5 Stelle, che questo debito non doveva essere contabilizzato allora né tantomeno deve essere contabilizzato ora, perché allo stato attuale, allo stato dell'arte, secondo scienza e coscienza, oggi è inesistente, non ci sono le condizioni perché ci possa essere questo presunto debito, ci devono essere le condizioni di cui all'articolo 16 della legge 203/1982, non dell'articolo 17 che attiene alla sua … Quindi, ho presentato un emendamento soppressivo che chiedo di votare e sollecito il mio Capogruppo Consigliere Mangialardi a chiedere l'appello nominale.
Chiedo scusa, colleghi, mi sarei risparmiato questo intervento, l'avevo detto all’Assessore Castelli, ma all’esito dell'intervento del Consigliere Ciccioli non potevo non farlo e da questo momento in poi io non risparmierò nulla.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Consigliere Cesetti, mi sembra che critichiamo l'operato del Consigliere Ciccioli, ma le sue parole, il suo modo di parlare stamattina, il suo alzare la voce, mi fa dire prima di tutto che ci vuole un po’ di rispetto per tutti. Stiamo attenti a quello che diciamo.
Prima è stato fatto da voi, ma da lei in modo specifico, un ringraziamento al Servizio del bilancio, che è efficiente e ben preparato, bene, quello che hanno detto i funzionari, che sono efficienti e ben preparati, di cui io condivido l'idea, è che il debito fuori bilancio, siamo d'accordo, non lo dobbiamo considerare però - io non sono un tecnico come voi, però alla fine ci possiamo capire lo stesso, non bisogna essere avvocati, secondo me, per potere esprimere e fare delle arringhe - è in via precauzionale, per evitare che la Corte dei conti poi ci blocchi come ha fatto per i vostri due debiti fuori bilancio, sennò oggi non eravamo qui a parlare di rendiconto, sarebbe stato approvato prima. Noi non vorremo trovarci nelle stesse condizioni, come quando quei debiti fuori bilancio non avevano i requisiti per essere considerati tali, ma poi sono stati così riconosciuti. Non vogliamo cascarci un’altra volta, in via precauzionale, dopodiché faremo di tutto per non dare neanche un centesimo a coloro che per 34 anni hanno usufruito gratuitamente di 300 ettari di terreno, su questo siamo pienamente d'accordo.
Questo è stato espresso in modo molto chiaro dai Dirigenti del Servizio, che lei ed il Consigliere Carancini avete elogiato per la preparazione, e li lodo anch’io perché sono preparati per quello che ho avuto modo di conoscere, quindi sul suo emendamento, dico già da adesso che il nostro gruppo voterà contro in via precauzionale ed anche per una questione di fiducia e di rispetto, mi fido più dei funzionari che delle vostre proposte, quindi, andiamo avanti con quello che è stato previsto.
L’assestamento è stato approvato anche dal Collegio dei revisori dei conti e non ha rilevato nessuna anomalia, secondo me potevano farlo valere anche loro.
Chiudo qua, però invito il Consigliere Cesetti, siccome non farà sconti, però lo avviso già da adesso, che nella prossima Commissione io terrò i toni bassi, ma li dovrà tenere anche lei.
PRESIDENTE. Due notizie. La prima, è stato chiamato in ballo l’Assessore Carloni, non è presente in Aula perché sostituisce il Presidente Acquaroli, che come voi sapete è in isolamento fiduciario a casa, a cui mandiamo tutti quanti i nostri saluti insieme a quelli del Consigliere Santarelli. L’Assessore Carloni lo sostituisce nella Conferenza Stato-Regioni per il prossimo d.p.c.m..
Seconda notizia, può intervenire l'Assessore Castelli nel merito della discussione, prima della chiusura delle repliche dei due relatori di maggioranza e di minoranza e della stessa Giunta, ha in questo caso venti minuti per fare il suo intervento nel merito.
La parola la Consigliera Biondi.
Chiara BIONDI. Grazie Presidente. Il mio è un intervento puramente tecnico su questo argomento.
In relazione al riconoscimento del debito fuori bilancio, di cui all'articolo 5, comma 2 della proposta di legge di assestamento, accompagnata dalla seguente motivazione: "La Regione Marche è proprietaria di un fondo rustico di circa 300 ettari sito nel territorio delle provincie di Rimini e Forlì Cesena. Detto complesso è stato gestito da una cooperativa agraria per 34 anni mediante successivi contratti di affitto, disciplinati dalla legge 203/1982. Sebbene l'ultimo rapporto sia scaduto il 31 dicembre 2019, l'affittuario continua a detenere il fondo che, tuttavia, la Regione si accinge a riprendere in consegna in forma bonaria o attraverso procedure giudiziarie.
Poiché la richiamata legge 203/1982, l'articolo 17 prevede che al momento della liberazione del fondo l'affittuario possa chiedere una indennità commisurata alle migliorie a proprie spese effettuate, a scopo prudenziale appare necessario attivare la procedura di riconoscimento di eventuale debito fuori bilancio, poiché negli strumenti contabili vigenti non risultano finora appostate specifiche risorse finalizzate allo scopo. Per tale motivo, sempre prudenzialmente e in via del tutto presuntiva, si ritiene congruo che l'entità del debito ammonti a un massimo di 800 mila euro."
Appare opportuno rappresentare una serie di elementi utili a meglio delineare la fattispecie, sia dal punto di vista giuridico, sia dal punto di vista procedurale e sia dal punto di vista contabile.
Il complesso immobiliare si estende per circa 307 ettari e ricomprende diversi fabbricati. É transitato nel patrimonio della Regione per effetto della soppressione dell'ex Ente di sviluppo agricolo nelle Marche (Esam) e della chiusura delle successive gestioni liquidatorie.
La quasi totalità del fondo e la totalità dei fabbricati sono stati affittati a una cooperativa agricola locale, dall'Esam prima (contratto sottoscritto dal Presidente dell'Esam nel 1991, riconoscendo anche una conduzione di mero fatto, decorrente dal 1986) e dalla Gestione liquidatoria dell'Esam poi. I rapporti contrattuali, essendo riconducibili o, comunque, richiamando la legge 203/1982 sono stati adeguati a tale disciplina. L'ultimo contratto, sottoscritto nel 2005 dal Commissario liquidatore dell'Esam, di durata quindicennale, è andato in scadenza al 31 dicembre 2019.
Dopo la scadenza, in considerazione che la cooperativa, con note varie sosteneva l'avvenuto rinnovo tacito del contratto, la Regione, sentita l'Avvocatura, in data 31 marzo 2020, comunicava l'infondatezza delle pretese della controparte e chiedeva il rilascio del bene.
Allo stato attuale, in attesa della definizione del contenzioso, la cooperativa continua a condurre il fondo.
Per effetto delle periodiche deliberazioni di Giunta afferenti il patrimonio, succedutesi dal 2015 al 2020, il bene è sempre stato ascritto al patrimonio disponibile della Regione e destinato alla vendita.
In particolare, l'indicazione per la gestione riportata nella delibera di Giunta regionale del 29 luglio 2019, n. 923 era "Da alienare, previe eventuali regolarizzazioni urbanistico-edilizie, ferma restando la prosecuzione del rapporto locativo fino al 31 dicembre 2019 ed eventuali nuove locazioni con contratti in deroga alla legge 203/1982", mentre l'indicazione per la gestione riportata nell'ultimo atto ricognitivo (delibera di Giunta regionale del 6 luglio 2020, n. 865) è stata "Da alienare, salvo eventuali regolarizzazioni urbanistico-edilizie e fitti mediante contratti agrari, in deroga alla 203/1982".
Dopo un primo infruttuoso tentativo di asta (dicembre 2019, in esecuzione delle previsioni della delibera di Giunta regionale 923/2019) per l'affitto del fondo, il bene è stato sottoposto a specifica stima finalizzata alla vendita.
Con nota del 31 luglio 2020, l'ufficio tecnico regionale, ha fornito la propria perizia che concludeva in un valore di 1,6 milioni di euro circa.
Tale importo è stato posto a base della prima asta (agosto 2020) risultata infruttuosa; conformemente alle previsioni dell'articolo 6 del r.r. n. 4/2015, si è fatto subito luogo al secondo tentativo d'asta (prezzo ribassato del 15%) e, successivamente, al terzo (ulteriore ribasso del 15%).
Essendo tutte le aste risultate deserte, il bene oggi è cedibile a trattativa privata ad un prezzo minimo pari a quello della terza asta, ribassato di un ulteriore 5%
La cooperativa, continuando a occupare il fondo, essendo a conoscenza che l'esperimento infruttuoso delle aste consentiva di avviare una trattativa privata, ha richiesto un incontro, dichiarandosi interessata all'acquisto del fondo al prezzo di cui sopra. Sempre nell'incontro sopra citato, ha segnalato che, contestualmente all'acquisto avrebbe prodotto richiesta di rimborso per le "migliorie" apportate al fondo, così come prevede l'articolo 17 della legge 203/1982 e ammontanti, a giudizio della cooperativa, a circa 800.000 euro.
La manifestazione di interesse alla vendita e la richiesta di indennizzo per le migliorie dovrebbe avvenire entro la prima decade di dicembre 2020.
Premesso ciò, in considerazione della tempistica prevista, la proposta di legge di assestamento era l'ultima occasione per veicolare lo stanziamento e anche il riconoscimento del debito, non assistito, allo stato attuale, da alcuna previsione di spesa. In particolare, non sussistendo in bilancio regionale alcun capitolo di spesa avente caratteristiche (classificazione, codici, ecc.) idonee a far fronte alla spesa (attualmente, non "certa" ma, sicuramente, "prevedibile" in considerazione della preannunciata richiesta di indennizzo entro la prima decade di dicembre) si è provveduto all'istituzione del capitolo di cui in premessa. Lo stanziamento (euro 800.000), come imposto dai principi generali di veridicità, attendibilità e correttezza, nella redazione dei bilanci (Allegato 4.1 del Dlgs 118/2011) è stato previsto nella misura massima ipotizzabile. Infatti, in caso di disaccordo tra le parti sul riconoscimento delle migliorie la decisione è rimessa a un organo terzo (Ispettorato agrario) che potrebbe anche pienamente accogliere le richieste dell'affittuario.
Su tale riconoscimento, avvenuto, per l'appunto, attraverso la previsione dell'articolo 5, comma 2, il Collegio dei revisori non ha espresso alcun rilievo. Infatti, a prescindere dal quantum (da calcolare con procedura piuttosto complessa, in base all'articolo 17 della legge 203/1982), il riconoscimento delle migliorie da parte della Regione appare ineludibile, in quanto esplicitamente previsto dalla normativa richiamata. La giurisprudenza prevalente in materia pone come elemento legittimante per la richiesta non tanto la scadenza formale del contratto di affitto, quanto l'effettivo rilascio del fondo.
Nel caso specifico il rilascio dovrebbe avvenire o a seguito della esplicita richiesta effettuata dalla Regione (effettuata il 31 marzo 2020) ovvero a seguito di acquisto del fondo da parte dell'occupante. Ove non si realizzassero tali condizioni, la Regione dovrebbe avviare un'azione di rilascio coattivo, tramite procedura giudiziaria.
Il medesimo articolo 17 richiamato prevede che, ove non vi sia accordo tra le parti, la controversia sia decisa “dall'Ispettorato agrario" competente per territorio. Tali organi decidono con atto provvedimentale vincolante per le parti.
Per quanto esposto, mentre il tempo di "maturazione" delle obbligazioni afferente le migliorie si estende per tutta la durata del contratto, il perfezionamento, invece, è condizionato dal momento della richiesta.
La data della richiesta, tra l'altro, influenza anche il quantum, poiché il valore "storico" delle migliorie apportate (parte edilizia) è soggetto a svalutazione in base agli ordinari criteri di ammortamento. Non sono soggette, invece, ad ammortamento, purché permangano attualmente, le migliorie fondiarie.
Concludendo, come accennato in premessa, con la legge di assestamento, si è attivata la procedura di riconoscimento di debito fuori bilancio ex articolo 73, comma 1, d.lgs 118/2011.
Anche in questo caso si è adottato il criterio della massima prudenza, poiché, considerando l'obbligazione in stato di "maturazione" e il suo probabile perfezionamento nel corso dell'esercizio 2020 (almeno nell'an, se non nel quantum), si è voluto evitare di incorrere in possibili censure, in sede di parifica del rendiconto, da parte della Corte dei conti. La medesima Corte, infatti, ha più volte rimarcato il fatto che la sussistenza del debito fuori bilancio non può essere evitata dalla mera sussistenza in bilancio di fondi congruamente appostati.
Per tale motivo è apparsa necessaria la procedura di riconoscimento la quale, peraltro, non presenta particolari controindicazioni, poiché: è riferita a fattispecie astratte non contemplando beneficiari specifici e, pertanto, non produce "diritti" in capo ad alcun soggetto; in caso di mancato utilizzo, in tutto o in parte, i fondi possono essere accantonati nel fondo rischi nel bilancio 2021, oppure mandati in economia.
Per questo mi associo alla dichiarazione del Consigliere Marinelli.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.
Guido CASTELLI. Grazie Presidente. Spero di non dover impiegare tutti i venti minuti, però, questa vicenda credo che meriti un chiarimento proprio perché le sottili insinuazioni che sono aleggiate richiedono un riepilogo estremamente sintetico di quello che stiamo per fare.
Per poter rispondere ai Consiglieri Carancini e Cesetti devo ricordare quello che abbiamo fatto un'ora fa, abbiamo approvato il rendiconto, perché l’abbiamo approvato il 30 novembre e non entro il termine che quest'anno doveva essere, se non vado errato, il 30 settembre causa Covid sennò è entro il 31 luglio? Perché c'è stato un problema, la Corte dei conti, che dal 2012 per effetto del D.Lgs. 174 deve, nelle Marche come in tutte le Regioni italiane, effettuare un giudizio di parifica, aveva sollevato delle obiezioni, che ci hanno indotto alla situazione pirandelliana che veniva descritta prima dalla Capogruppo del Movimento 5 Stelle, che non si sapeva se doveva essere la Consigliera Marcozzi o altri a dover fare il relatore di minoranza. Perché la Consigliera Marcozzi ha dovuto fare questa torsione logica e difendere, tutelare e illustrare il rendiconto fatto dal Consigliere Cesetti? Perché la Corte dei conti era stata tranchant, radicale, ultimativa nel dire: “Questo rendiconto non può essere approvato dal Consiglio” perché? Perché c'erano due debiti.
Attenzione bene, due debiti che non avevano le caratteristiche dell'articolo 73, esattamente come quello di cui si sta parlando ora, non erano sentenze, non c'erano problemi connessi al ripiano e disavanzi, erano delle circostanze che al tempo, a maggio, regnante Ceriscioli, i nostri servizi avevano voluto governare accantonando quelle somme anche se ancora non era matura l'obbligazione, accantoniamole e il servizio della Corte dei conti ci ha detto: “Non si fa così, non è giusto, non è corretto”, mentre il Consigliere Cesetti insieme alla Dirigente del Servizio bilancio sostenevano il contrario: “No, è bene fare altrimenti, ci dovete dare la parifica anche se ci siamo limitati a accantonare e non a riconoscere”, alla fine però dura lex sed lex, noi ci siamo dovuti uniformare al disposto della Corte dei conti, lo dirò dopo, e uniformarsi non è situazione discrezionale, ma è un precetto da tenere molto bene in conto per le ragioni che dirò.
Fatto sta che nell’approvazione del rendiconto - quel fumoso rendiconto approvato dalla ex Giunta a maggio, che purtroppo non abbiamo potuto approvare prima - abbiamo dovuto fare due riconoscimenti di debito fuori bilancio su poste debitorie che hanno sostanzialmente rispetto dell'articolo 73 del decreto legislativo 118, caratteristiche molto simili a questa celebratissima cooperativa, non so di quale colore, ma trattandosi di roba emiliana un dubbio mi viene, sicché noi un'ora fa abbiamo detto: “Cara Corte dei conti, aderiamo a quello che ci prescrivi” e ora, dopo un'ora, dobbiamo allontanarci da quell'impostazione che ha visto anche il voto del gruppo del PD? Ma mi si deve spiegare: ci siamo o ci facciamo? Siamo di fronte ad una trappola? Forse qualcuno vuole che il primo assestamento della Giunta Acquaroli centrodestra possa essere impugnato e non parificato per mandare tutto a carte e quarantotto? Il dubbio si impone.
Questo è un tentativo di avvelenare i pozzi, perché in un'ora non si può cambiare totalmente opinione rispetto a quello che è un obbligo che deriva da una legge. Attenzione bene, le Regioni fino al 2012 non erano oggetto di parifica, nella stagione montiana in cui bisognava salvare la casa che stava per bruciare, ci furono una serie di normative, vi ricordate la legge costituzionale 1 del 2012? Vi ricordate l'armonizzazione contabile? Ve le ricordate le attenzioni anche abbastanza malevoli che dall'Italia, dallo Stato centrale, venivano destinate alle Regioni? Le ricordate immagino, sembravano che tutti i mali del mondo si annidassero nelle Regioni, forse chissà in parte era vero, speriamo di dimostrare il contrario almeno dal 21 settembre 2020 nelle Marche.
Certo è che questo giudizio di parifica estende alle Regioni, storicamente questo è accaduto, un giudizio che tradizionalmente era coessenziale all'esistenza stessa della Corte dei conti, un giudizio cavouriano perché quando la Corte dei conti fu istituita fu caricata proprio di questo obbligo, di parificare i conti dello Stato per evitare che ci potessero essere torsioni al principio del pareggio di bilancio.
Succede che da quell’anno si è creata una giurisprudenza che non è chiarissima e da questo punto di vista forse sarebbe anche il caso che sulla natura della parifica della Corte dei conti qualche linea guida, qualche regolamento organico, ci potrebbe e dovrebbe anche essere perché sono molto disomogenee le pronunce delle Corti dei conti regionali sulle parifiche regionali.
Certo è che c'è una componente che è tutta valutativa, simile a quella che esercita la Corte dei conti in sede di controllo sugli atti anche degli altri soggetti istituzionali, ma c'è anche una componente giurisdizionale, tanto è vero che la Procura della Corte dei conti partecipa alla parifica, quindi siamo di fronte ad un obbligo di conformazione che abbiamo onorato esattamente un'ora e dieci minuti fa - a questo punto - quindi per questo il giudizio, la valutazione, il suggerimento coerente con quello che abbiamo fatto un’ora e dieci minuti fa non solo è prudentemente da accogliere, ma è doveroso accoglierlo perché il riconoscimento non ha una natura confessoria, questo è il punto dei punti, secondo quello che ci dice la Corte dei conti delle Marche e anche quando lo stato di formazione del presunto debito è prodromico e il debito non si è perfezionato non è sufficiente accantonare, è necessario riconoscere.
Bene ha fatto il Consigliere Ciccioli, insieme agli altri Capogruppo, ad essere ancora più precisi, siccome non abbiamo cervello che vogliamo portare all'ammasso, in Commissione si era detto, caro Consigliere Cesetti, la ringrazio per queste sue osservazioni, che forse è il caso di precisare ciò che forse all'inizio sembrava pleonastico, ovvero di dire “riconosciamo”, ma attenzione, da zero a 800 mila, un euro uscirà dalle casse di questa Regione solo se e solo quando tutte le procedure della legge agraria saranno osservate. Siccome la cooperativa, non so di quale colore, presumo che sia rossa, ha già anticipato che nel mese di dicembre avrebbe formulato la richiesta a questo punto la diligenza, la prudenza, il buon andamento, tutto quello che di costituzionale potete evocare, prescrive, non suggerisce solo cautelativamente, che noi procedessimo in questa maniera, oppure chi glielo avrebbe detto alla Corte che per il rendiconto di Ceriscioli andava bene conformarsi e per l'assestamento di Acquaroli no? Ma di che parliamo, di cosa parliamo? Voi lo sapete che dopo la sentenza 18 del 2019 della Corte costituzionale la Corte dei conti potrebbe anche impugnare di fronte alla Corte costituzionale incidentalmente la nostra legge di assestamento? Perché parliamo di una legge, prima mi sono scaldato perché se uno la vuole mandare la legge, lo può fare senza essere intimidito e ritenuto quasi potenzialmente destinatario di chissà quale reprimenda giudiziaria, no, ringraziando Dio, ancora non è così, speriamo che non sia mai così, quindi non solo dovete votare convintamente, ma dovete votare sapendo che in questa maniera preserviamo la Regione da un rischio, che la mancata ottemperanza, la mancata conformazione produca un effetto lesivo della costituzionalità della legge di assestamento che stiamo per approvare. Quindi, al di là di come la si possa vedere sulla parifica, sulla Corte dei conti, sul debito del Ce.M.I,M. e sull'altro debito di 6.000 euro, siamo tenuti a fare così, ma sia chiaro, cari colleghi Consiglieri di centrosinistra e centrodestra, centristi e civici, che tutto sarà perfezionato nei termini richiesti dalla legge agraria e se questi signori, Dio non voglia, dovranno avere diritto a un euro di miglioria avranno diritto ad un euro di miglioria, se avranno diritto a 800 mila ne avranno 800 mila, se avranno diritto a zero non solo avranno diritto a nulla, ma sarò anche molto contento di non doverglieli dare.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5.
Subemendamento 5/1/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Biancani.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. L'emendamento è chiarissimo, è sostitutivo nel senso che va ad abrogare il comma secondo dell'articolo 5, le motivazioni le abbiamo dette più volte.
Con l'occasione voglio soltanto rimarcare tre brevi concetti. Il primo, è evidente che il Servizio bilancio sia eccellente lo è a tal punto che nel caso di specie si premura di avere una copertura legislativa, però, nel caso di specie non c'è questa esigenza, perché, ribadisco all'Assessore Castelli, che un'ora fa - quando abbiamo approvato il rendiconto con il riconoscimento dei due debiti fuori bilancio, che ci ha sollecitato la Corte e non ci ha mai detto che non potevamo approvare il rendiconto, semplicemente che quei due rilievi si potevamo sanare con il riconoscimento dei debiti fuori bilancio – quello era un debito da riconoscere, il tema è che qui non c'è nessun debito perché dalla puntuale relazione che ha fatto la Consigliera della Lega, che ripercorre anche quello che ho detto io poc'anzi, non c'è una parola sull'articolo 16 della legge 203/1982, il tema qual è? Perché possa sorgere un'obbligazione, quindi un debito nostro, della Regione, o un credito del conduttore, i miglioramenti o sono stati autorizzati o è stata fatta la procedura di cui all'articolo 16, e questo allo stato non risulta e non è dato rinvenire, quindi in questo caso non c'è nessun debito, per questo non lo dobbiamo riconoscere, per questo ho presentato l'emendamento.
E’ vero che non c'è nessuno debito perché c'è un altro aspetto, e lo voglio dire anche all'Assessore Castelli in modo costruttivo, questo presunto debito da riconoscere poteva essere determinato agevolmente, ce lo dice l'articolo 17 come si determina, eventualmente, qualora fossero dovute le indennità da corrispondere. E’ la somma, la differenza tra il valore di mercato conseguito all'esito delle migliorie sottratto il valore di mercato prima delle migliorie, questo è come si calcola l'eventuale obbligazione e questo poteva essere fatto agevolmente, anche perché la stima che è stata fatta per la vendita poteva anche essere di questo tipo. Quindi, non ci sono le condizioni.
L'articolo 17 nel caso di vendita del fondo - che io avevo disposto con quelle indicazioni da Assessore e che ci conferma la collega - e prima del pagamento dell’affittuario prevede che il proprietario è tenuto a dichiarare nell'atto di vendita l'esistenza dell'obbligazione. Noi l’abbiamo dichiarata, Consigliera, l'esistenza dell'obbligazione nell'atto di vendita, nell'asta? Sicuramente no, a me non risulta, altrimenti doveva stare qua, l'avreste detto.
Vedete allora, questo è il tema, il resto è esercizio dialettico, il tema è questo qui, io voglio avere, affinchè ci sia un debito nostro da riconoscere che può essere 1, 10, 100, dato facilmente determinabile con quel meccanismo, la prova del rispetto delle condizioni dell'articolo 16, che oggi non c'è, quindi è un debito allo stato inesistente e secondo me la Regione Marche nulla deve a questi signori allo stato. Le cause civili, in questo caso si fanno per questo ed i giudici ci stanno anche per questo.
(interrompe il Consigliere Putzu)
Fabrizio CESETTI. Consigliere Putzu, lei non deve fare dei gesti, altrimenti giro di là e posso fare qualche gesto anch’io. I gesti li faccia a casa sua.
PRESIDENTE. Prego, prosegua.
Fabrizio CESETTI. Sapete qual è il tema? E’ semplice, ve lo dico per vostra conoscenza, succederà che questi che stavano in affitto, non so da quanti anni, dopo che abbiamo disposto l’alienazione, dopo che abbiamo mandato il bene all'asta, che è andata deserta, come ci ha detto la collega, già quei 1,6 milioni si sono ridotti forse a 1,3 milioni, si presenteranno negli uffici regionali e diranno: “Sapete che c'è, adesso vogliamo compare il terreno a trattativa privata” e sì, dopo che è andata deserta l’asta in trattativa privata! “Lo compriamo in trattativa privata e detraete i prezzi dei miglioramenti”. Raccomando quindi l'approvazione dell'emendamento soppressivo dell'articolo 5, comma 2.
PRESIDENTE. Ricordo che il subemendamento in questione è il 5/1/1, che è sostitutivo, se venisse approvato, di tutti gli altri emendamenti già presentati.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Innanzitutto vorrei esprimere il massimo apprezzamento per l'intervento della Consigliera Biondi, che, come dice il suo nome “Chiara” è stata chiarissima, l'ho ascoltata con molta attenzione ed è stata per me, incompetente in materia, una lezione.
L’Assessore Castelli è stato altrettanto bravo nell'esplicare le motivazioni per cui noi siamo convinti di questa soluzione, anche se non la condividiamo nel suo contenuto.
Noi proponiamo questo perché ci dobbiamo mettere in sicurezza, come quando uno è in una situazione di pericolo cerca di mettersi in salvo con il salvagente, con il paracadute o altro. Questa soluzione tecnica ci mette in sicurezza e non provoca la condizione in cui si è trovata la precedente Giunta, per cui abbiamo approvato il rendiconto a fine anno, se fosse stata avveduta il rendiconto sarebbe stato approvato molto prima, con una relazione di maggioranza fatta da un Consigliere di maggioranza e non da un ex Consigliere di minoranza e viceversa.
Noi ci mettiamo in sicurezza, se poi non ci serve il paracadute, la ciambella di salvataggio e quant'altro, meglio.
Qui non siamo in tribunale e non dobbiamo fare esercizi professionali, l'avvocato Cesetti, in questo caso il Consigliere Cesetti, ha cercato, come se fosse stato in tribunale, di sostenere la sua tesi, io faccio lo psichiatra, quindi utilizzo il mio bagaglio professionale, cosa si fa in seduta psichiatrica quando una persona la devi in qualche modo scombinare? Fai la drammatizzazione, cioè il medico drammatizza un aspetto, il paziente subisce la drammatizzazione e si porta a casa un cambiamento, un risultato.
Se qui dentro vogliamo drammatizzare io sono abbastanza abile e posso creare grandi drammatizzazioni, però dobbiamo metterci in sicurezza, questa è la linea della Giunta e dell'Assessore al bilancio, per non avere sorprese, ed è anche la linea dell'ufficio.
Io ho dialogato conflittualmente chiedendo: “Perché lo facciamo?” mi è stato spiegato tecnicamente, quindi giuridicamente, che con questa linea siamo tranquilli, salvo però salvaguardare i nostri interessi, io non sono affatto d'accordo nel pagare, non sono affatto d'accordo di vendere in transazione a trattativa privata ai gestori di 34 anni di gestione tutta a favore dei conduttori e tutta a svantaggio della proprietà, che in questo caso è la Regione che, come ente proprietario di quei 300 ettari, non si è mai salvaguardata ed ha subìto questa linea, forse per sbadataggine, forse per non avvedutezza, io direi anche per ignoranza, per non conoscenza di questa proprietà così importante e così grande, che ha reso tantissimo in questi anni.
Sono per recuperare i nostri diritti e non per lasciarli. Se nella trattativa privata il conduttore chiedesse 800 mila euro per le migliorie di un fondo esteso 300 ettari e con 350 mila euro portasse a casa la proprietà, sarebbe indecente. E’ sbagliato che in tutti questi anni la Regione, nelle sue varie espressioni (Esam, Commissario liquidatore, Assam, 15 anni fa è stato rinnovato il contratto sostanzialmente fino al dicembre 2019) non abbia fatto i propri interessi, questo credo che lo posso affermare anche l'ex Assessore al bilancio Cesetti, non sono stati fatti gli interessi della Regione, e noi che siamo appena arrivati di fronte a questa cosa che dovremmo dire? Che sono stati fatti gli interessi della nostra comunità regionale e della Regione dando 300 ettari in affitto a 4 mila euro l'anno? Un privato non lo avrebbe mai fatto. Noi dobbiamo comportarci in questo ente perseguendo l’interesse privato facendo l'interesse pubblico.
Per questo motivo voto contro il subemendamento proposto dal Consigliere Cesetti e sono un convinto assertore della linea della Giunta, dell'Assessore Castelli e degli uffici, che in questo caso sono stati lungimiranti, mi sarebbe piaciuto che lo fossero stati nel tempo, ma solo negli ultimi anni probabilmente si sono resi conto della situazione che riguarda questo aspetto della gestione regionale.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Credo che sia buona norma, Consigliere Ciccioli, non evocare le professioni di ognuno mentre si parla, ognuno parla come sa, lei non fa le stesse considerazioni rispetto alla sua professione quando è in Commissione oppure quando riceve i clienti nei suoi uffici. Sarebbe corretto, capito Consigliere Ciccioli?
Devo dire che ho ascoltato con sorpresa l'Assessore Castelli, che non avevo mai visto così arrabbiato politicamente, è un segnale di nervosismo perché i pozzi li avvelena, caro Assessore, chi – prima ha usato nei confronti del Consigliere Cesetti il termine intimidire - intimidisce i suoi Consiglieri perché è falso e non corretto quello che lei dice quando ci attribuisce la volontà di avvelenare i pozzi, mentre questo emendamento dimostra esattamente il contrario, riportando correttamente l'interpretazione di quell'eventuale e potenziale situazione di debito.
Sarebbe stato vero se noi non avessimo proposto un'alternativa, in realtà, attraverso questo emendamento, si dice di stornare un debito che non esiste. E’ vero, la Consigliera Biondi ha precisato in maniera perfetta, richiamando gli atti e ogni documento precedente a questa situazione, ma mai si è parlato di debito, lei induce a votare un provvedimento nel quale fa riconoscere ai Consiglieri regionali un debito.
Mi chiedo: se il debito fosse di 1,5 milioni, Assessore? Chi ha definito 800 mila euro se non c'è uno straccio di carta che fa riferimento agli eventuali miglioramenti e addizioni? Perché 800 mila euro e non 1,5 milioni? Perché 800 mila euro e non 250 mila euro? Nessuno è stato in grado di dire se c'è uno straccio di richiesta di rivendicazione sulla quale basare il presupposto della prudenza, a cui lei faceva riferimento.
Ecco perché credo che le osservazioni che ha fatto il Consigliere Cesetti, l'offerta e la disponibilità a collocare in maniera corretta questo eventuale potenziale debito è la soluzione al problema, e lei lo sa meglio di me.
Non c'entrano niente le fattispecie precedenti, i due debiti fuori bilancio, lei sa meglio di me - fa anche l'avvocato e certamente è persona ben preparata - che quando si parla di obbligazione si parla dell'obbligo al pagamento di un debito maturato, certo, liquido ed esigibile.
Qui non c'è uno straccio di richiesta, io non so se ci si rende conto, guardate, non è una polemica è il corretto appostamento di un principio, noi qui diciamo che siamo debitori indipendentemente dal fatto che abbiamo una sola riga in cui Tizio ci chiede 10 euro, o 100 euro, o 100 mila euro. Non so se ci si rende conto di questa situazione. Ecco perché la soluzione è quella a cui ho fatto riferimento, è l'indicazione, la collocazione del potenziale debito dentro una posta di bilancio corretta. Il cosiddetto fondo passività potenziali è la corretta collocazione. Credo che questa scelta sia scellerata, anche in rapporto con quelle che saranno le rivendicazioni del privato perché è evidente che faranno leva nell'ottica della potenziale transazione su questo riconoscimento del debito pubblico, riconoscimento di un debito di bilancio della Regione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Solo per dire che il gruppo della Lega vota contro questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Chiedo la votazione per appello nominale sia su questo che sull'emendamento.
PRESIDENTE. Sia su questo che sul prossimo emendamento nel caso in cui questo non venisse approvato, ed anche sull’articolo.
Subemendamento 5/1/1. Lo pongo in votazione per appello nominale.
Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Lupini, Marcozzi, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Ruggeri.
Astenuti: Nessuno.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 5/1/2 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 5/1 a firma dei Consiglieri Ciccioli, Bilò, Marcozzi, Rossi.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Noi votiamo contro questo emendamento che aggrava, come dicevo prima, la situazione nel momento in cui si mette in un articolato, in un testo interpretativo …, a me stupisce una cosa del genere perché anche la legislazione ha le sue regole.
In più c'è un fatto, è molto “pericoloso” per le casse della Regione questo emendamento quando dice: “L’ammontare puntuale del debito - e si parla di debito - nel limite massimo sopra indicato all'esito dell'espletamento della procedura di cui all’articolo 17” è come se si desse per scontata la sussistenza delle condizioni di cui all'articolo 16, sostanzialmente è un emendamento che attiene alla determinazione del quantum e si dà per scontato l’an e questo, secondo me, non può essere perché riconosciamo un'obbligazione che allo stato e dal mio punto di vista è insussistente, è tutto da dimostrare. Voterò contro Presidente.
Emendamento 5/1. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5 così come emendato. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7.
Emendamento 7/1 (sostitutivo dell’articolo) a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 8. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 9. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 9 bis (articolo aggiuntivo)
Emendamento 9 bis/1 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 10.
Emendamento 10/1 a firma a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 10 così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 11. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 12.
Emendamento 12/1 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 12 così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 13. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 14. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 15. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 16 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)
Emendamento di coordinamento tecnico/1 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Il gruppo del Partito Democratico non voterà l'assestamento, non lo voterà perché è evidente il vulnus emerso nella discussione a proposito di una attribuzione formale, il riconoscimento di un debito che non ha alcun fondamento, al punto che il presunto creditore neppure ha chiesto dei soldi alla Regione. Siamo riusciti a votare un atto nel quale si ammette di essere debitori, senza che il soggetto terzo abbia vantato qualsiasi richiesta, direi che è vicino ad uno scandalo dal punto di vista tecnico-contabile.
Con spirito di collaborazione avevamo chiesto e soprattutto proposto di poter allocare correttamente l’eventuale possibilità che il terzo nel futuro avesse potuto richiedere o potesse richiedere una somma a titolo di miglioramento sulla vicenda della conduzione del fondo di proprietà regionale, abbiamo aperto la possibilità e abbiamo legittimato un terzo, che non ci chiede soldi, a pretenderne dalla Regione.
Credo che sia un fatto grave, soprattutto ci si è arroccati attorno alla negazione di principi contabili elementari come il concetto che continuo a ripetere di debito fuori bilancio.
L’Assessore Castelli sa bene, basta leggere le centinaia di pronunce della Corte dei conti, che il debito fuori bilancio è un'obbligazione maturata senza che sia stato adottato il dovuto adempimento per l'assunzione dell'impegno di spesa, è un'obbligazione maturata, certa, liquida ed esigibile.
Nonostante questo si è voluto andare avanti, è evidente come la rilevanza dell'importo in questo assestamento ci imponga un voto contrario, auguro a voi che nel controllo di questo atto vi sia la legittimazione, penso in realtà che sarà abbastanza complicata.
Voglio però sottolineare come ci sia stato da parte del Partito Democratico grande senso di lealtà e di rispetto in relazione all'assestamento, che è un atto importante perché dà la possibilità di riconoscere al Governo, come ho già anticipato in precedenza, un'azione importante verso le Regioni e anche verso le Marche.
In relazione alla vicenda Covid nel documento, nella legge, nella relazione illustrativa ci sono punti ben precisi che riconoscono come lo Stato, in questo passaggio, abbia tenuto indenne tutte le Regioni rispetto alle maggiori spese che sono state assunte, faccio riferimento in particolare al servizio dei trasporti e a tutto il sistema dei malati oncologici, rispetto al cui articolo il Partito Democratico ha votato favorevolmente.
Voglio anche dire e questo voglio riconoscerlo all'Assessore alla cultura che siamo stati corretti e leali nel non frapporre impedimenti alla destinazione dei 400 mila euro stornati da altra posta e destinati ai lavoratori dello spettacolo che, come ben sa l'Assessore alla cultura, vivono momenti drammatici oramai da mesi.
Ovviamente non votiamo favorevolmente, ancora una volta ci dispiace e credo che non deponga per un rapporto costruttivo, auspicato dal Presidente Acquaroli, il voler negare l'evidenza, come in questo caso aver riconosciuto pubblicamente un debito al bilancio che in realtà nessuno ci ha mai chiesto.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Intervengo per dire che il gruppo della Lega vota a favore di questo provvedimento perché ci sono dei contenuti validi.
E’ vero che non risolviamo i problemi, ma se non altro andiamo a dare fiducia alle piccole imprese, ai piccoli imprenditori, al settore della cultura, al settore dello spettacolo, che sono stati colpiti duramente da questa pandemia, facciamo vedere la nostra vicinanza con un segnale.
Oggi abbiamo preso le risorse che erano disponibili, più di tanto non abbiamo potuto fare, ma andiamo nella direzione giusta. E’ anche un incoraggiamento alla Giunta di agire su questo sentiero perché è la strada corretta quella di andare incontro alle esigenze di coloro che sono in difficoltà, alle piccole imprese, a chi sta soffrendo, proprio per questo esprimiamo un voto favorevole.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Sarò molto breve, non volevo intervenire nella dichiarazione di voto, ma voglio fare i complimenti agli attori del Partito Democratico che hanno recitato una parte bellissima, ancora una volta sembra che negli ultimi anni non abbiano governato loro questa Regione, pare addirittura che su questo punto all'ordine del giorno, che noi andiamo a votare, loro non ci abbiano mai messo le mani, quindi mi sorprende un po'.
Voglio ringraziare il Consigliere Carancini per aver fatto una grande battaglia solo sull'emendamento, mi ha fatto piacere il suo contributo perché lo reputo una persona importante, però mi dispiace che il Partito Democratico voti contro perché penso che questa maggioranza sia stata molto responsabile, tanto responsabile nei confronti del passato anche nel caso del finanziamento dei 130 mila euro per una vecchia mostra sull'architettura tedesca, non so se il Consigliere Carancini la ricorda, era una delle tante marchette elettorali fatte dal Partito Democratico, in quel caso la mostra era stata inaugurata a Macerata.
Siamo talmente responsabili che addirittura ci prendiamo qualche peso che ci avete lasciato, andiamo avanti e cerchiamo di guardare al futuro senza fare tanta demagogia, ma cercando di valutare la situazione attuale, proprio per questo speravo che il Consigliere Carancini votasse a favore, invece, ancora una volta, lo troviamo a polemizzare su atti che magari lo hanno favorito quando era Sindaco di Macerata, però lo capisco e ci mancherebbe altro.
Su questo punto all'ordine del giorno credo che il lavoro fatto dall’Assessore Castelli, dagli uffici, dal Presidente della Commissione sia importante, fatto insieme alla Giunta Acquaroli. Sono state prese delle misure giuste per quello che c'era, ma abbiamo avuto anche il coraggio di fare un cambio di rotta, per quello che era possibile.
Chiedo ancora una volta al Partito Democratico, a qualche esponente, di fare meno sceneggiate e di guardare avanti. Ho ascolto anche il Consigliere Mangialardi quando prima su un punto all'ordine del giorno ha detto giustamente: “Torniamo a votare”, io glielo dico in una battuta, con stima, tornerei a votare purché il candidato del Partito Democratico sia lui, così vinciamo tranquillamente. A prescindere da questo vi dico che la campagna elettorale è finita, facciamola finita, riuscite a votare contro un atto a cui avete lavorato voi, che dire, vi hanno già giudicato i cittadini il 21 settembre per il grande lavoro che avete fatto negli ultimi cinque anni, continueranno a giudicarvi ora per come state facendo l'opposizione. Ovviamente il voto di Fratelli d'Italia sarà favorevole. Grazie.
PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi, mi sia consentito da Presidente, prima di chiudere la votazione, di ringraziarvi, non entrando nel merito delle singole posizioni.
La discussione che è stata portata avanti, anche se limitata, dopo gli interventi delle relatrici di maggioranza e di minoranza, ha insistito su un punto specifico dell'assestamento, si è contrapposta a mio avviso su due visioni diverse, su due particolari situazioni, anche difficili dal punto di vista dell'interpretazione finanziaria, economico-contabile, soprattutto giurisdizionale e giudiziaria.
Abbiamo portato in discussione un tema molto delicato in un passaggio di transazione e ciascuno ha portato la propria visione, il suo modo di pensare con cognizione di causa, entrando nel merito, ritengo che questo, a mio avviso, ed è la mia valutazione personale - al di là di qualche accento polemico condivisibile dal punto di vista della partecipazione non tanto della veemenza, ma della passione politica che ciascuno di voi ha mostrato ancora una volta, quindi, l'attenzione e la volontà di fare del bene per la nostra comunità - sia stato degno di un dibattito importante perché l'assestamento del bilancio, ripeto, in un anno di transizione fra una Giunta e l’altra, fra uno schieramento politico e l’altro, è davvero un caposaldo che doveva essere messo e l'abbiamo messo, a mio avviso, nel modo migliore possibile.
Mi scuso per questa divagazione, ma era dovuta perché il tema è stato, seppur limitato alla questione del debito fuori bilancio, dopo gli interventi delle due relatrici, molto sentito, importante e chiaro negli interventi e nelle posizioni.
Chiudo e vi chiedo scusa per questa mia valutazione da Presidente pro-tempore dell'Assemblea legislativa.
Proposta di legge n. 5, così come emendata. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 19,05.