Resoconto della seduta n.60 del 24/02/2022
SEDUTA N. 60 DEL 24 FEBBRAIO 2022

La seduta inizia alle ore 10,50

Presidenza del Presidente
Dino Latini


PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 60 del 24 febbraio 2022. Prego tutti i Consiglieri e i componenti della Giunta di prendere posto in Aula per l'inizio del Consiglio odierno.
Prima di iniziare i lavori del Consiglio mi è stato dato un compito che non avrei mai voluto né assumere né svolgere quello di esprimere la posizione dell'Assemblea legislativa regionale per i fatti internazionali che tutti noi conosciamo.
In questo momento in Europa centrale divampa un conflitto tra Russia e Ucraina, qualunque sia la ragione non è giustificato, né giustificabile il ricorso alle armi, alla violenza, all'invasione e alla sopraffazione.
La nostra Costituzione, la Costituzione della Repubblica italiana, ripudia la guerra come forma di risoluzione dei conflitti tra i popoli. Così deve essere anche in questa situazione e così deve essere per noi dell'Assemblea legislativa, Regione Marche per questo conflitto. Ora e subito cessino di parlare le armi e si riprenda il dialogo diplomatico vero, risolutivo, pacifico e propositivo. In ogni caso come Assemblea legislativa della Regione Marche condanniamo ogni violenza tra Russia e Ucraina ed esprimiamo la totale solidarietà verso le vittime e i civili, gli unici che di questo conflitto ne pagano le conseguenze.
Chiediamo che si applichi immediatamente la tregua che consenta la ripresa del dialogo fra tutte le parti e che tutti i soggetti internazionali si impegnino ed operino affinché l'unico scopo e l'unico fine sia quello di una pace e di una convivenza fra i popoli stessi.
Comunico che il processo verbale della seduta 59 del 22 febbraio sarà distribuito insieme a quello odierno ed entrambi saranno sottoposti all’approvazione dell'Assemblea legislativa regionale nella prossima seduta. Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dell'articolo 53, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite, con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Nell'ambito di quanto discusso nella Conferenza dei presidenti dei Gruppi vi richiamo a due mozioni di ordine per lo svolgimento dei lavori in Aula che adesso vi comunico. Innanzitutto i tempi da rispettare, sarà mia cura far decadere automaticamente la parola nei confronti di quei Consiglieri che supereranno il tempo loro assegnato. Mi dispiace farlo, è l'applicazione del Regolamento, non è una tagliola, ma in questa situazione, considerata l’urgente necessità della discussione del punto e i tempi di applicazione in regime di pandemia dell'uso della sala, devo farlo. Il secondo punto è che chi vuole intervenire da questo momento può prenotarsi fino alle 11.30. Dopodiché non accetterò più nessuna iscrizione di chi vorrà intervenire sulle comunicazioni della Giunta sul PNRR sanità. Dopo le 11.30 non si accetteranno richieste di interventi e se saranno presentate risoluzioni stabiliremo insieme i tempi delle stesse. Il tutto, fatto salvo il caso di fatto personale, cioè di richiamo a motivazioni personali.

Comunicazioni della Giunta regionale
in merito al “PNRR-Sanità”.

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le comunicazioni della Giunta regionale.
Ha la parola, per le comunicazioni, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Tenuto conto del limite di tempo così breve darò lettura integrale della relazione che ho voluto predisporre per evitare allungamenti nei tempi di esposizione, in modo tale che il quadro entro cui ci siamo mossi per divenire alla predisposizione del Piano possa essere chiaro anche nei passaggi amministrativi e istituzionali.
Come è noto, la missione 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza si compone di due parti, la componente 1, rubricata “Reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l'assistenza sanitaria territoriale”, che si occupa di interventi che intendono rafforzare le prestazioni erogate sul territorio grazie al potenziamento e alla creazione di strutture e presidi territoriali, come le Case di Comunità, gli Ospedali di Comunità e le COT (centrali operative territoriali).
La seconda componente riguarda “l'innovazione, la ricerca e la digitalizzazione del Servizio sanitario nazionale”. Le misure incluse in questa componente consentiranno il rinnovamento e l’ammodernamento delle strutture tecnologiche e digitali esistenti, il completamento e la diffusione del fascicolo sanitario elettronico per una maggiore e migliore capacità di erogazione dei servizi e per il monitoraggio dei livelli essenziali di assistenza attraverso più efficaci sistemi informativi. Rilevanti risorse sono anche destinate alla ricerca scientifica e a favorire il trasferimento tecnologico, oltre che rafforzare competenze e il capitale umano del Servizio sanitario regionale, anche mediante potenziamento della formazione personale.
Riguardo all'utilizzo del fascicolo sanitario elettronico, si deve rilevare il grande ritardo con cui la nostra Regione si avvia ormai da anni all'utilizzo di questa struttura, tenuto conto che, a fronte di 1,5 milioni di cittadini marchigiani, solamente 80 mila utilizzano il fascicolo sanitario elettronico.
Detto questo, fatto questa premessa, il 20 gennaio 2022, il Ministero della salute ha varato il decreto di ripartizione delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del Piano nazionale per investimenti complementari, destinate alla realizzazione di interventi a regia del Ministero della salute e soggetti attuatori, come le Regioni e le Province autonome, per Missione 6, componenti 1 e 2. Sullo schema di decreto è stata sancita l'intesa, ai sensi dell’articolo 8, comma 6 della legge n. 131 del 2003, in sede di Conferenza Stato-Regioni nella seduta del 12 gennaio. Quindi, nella Conferenza del 12 gennaio è stata fotografata l'intesa sulla ripartizione delle risorse.
Fatta questa necessaria introduzione, il Servizio sanità della Regione Marche si era già attivato sulle notizie che erano apparse in relazione ai provvedimenti dell'Unione europea e con un decreto del 30 luglio 2021 aveva costituito una cabina di regia per l'attuazione del PNRR in ambito sanitario e relativi sottogruppi di lavoro. I gruppi già costituiti dal 30 luglio 2021 erano tre: “Assistenza territoriale”, “PNRR: gruppo tecnico informatico” e “PNRR: tecnologie sanitarie”.
Al fine di supportare le Regioni e le Province autonome nella programmazione di interventi previsti all'interno della Missione 6, Componente 1 e 2, il Ministero della salute ha messo a disposizione gli uffici e le competenze della Agenas, che al riguardo ha realizzato una piattaforma informatica destinata alla compilazione delle schede di intervento con i dati relativi ad ogni singolo intervento, con ogni singola previsione di realizzazione.
Vediamo in dettaglio: “Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l'assistenza sanitaria territoriale”.
Lo standard regionale minimo descritto nel documento Agenas “Modelli e standard per lo sviluppo e l’assistenza territoriale nel sistema sanitario regionale” prevede:
- n. 1 Case della Comunità ogni 20.000 abitanti;
- n. 1 Ospedali di comunità ogni 50.000 abitanti;
- n. 1 Centrale Operativa Territoriale ogni 100.000 abitanti.
I target stabiliti per la Regione Marche sono i seguenti:
- n. 29 Case della Comunità (a seguito di revisione della precedente previsione di n. 31 CdC);
- n. 9 Ospedali di Comunità;
- n. 15 Centrali Operative Territoriali (COT);
Questa revisione, come ho già detto, si è dovuta operare all'inizio di gennaio, quando sono state individuate definitivamente le risorse per il PNRR a seguito dell'accordo Stato-Regioni.
Nell’ambito del Gruppo di lavoro “PNRR: assistenza territoriale”, si è deciso di procedere ad una ricognizione degli immobili esistenti, di proprietà ASUR o di proprietà pubblica, quali strutture idonee per essere riconvertite in Case della Comunità e in Ospedali di Comunità, secondo gli standard definiti dall’Agenas nel documento tecnico “Modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale” e tenendo conto dei seguenti criteri: presenza di pregresse Case della Salute di tipo A e di tipo B già operative e di Ospedali di Comunità già attivi; pianificazione pregressa di ASUR per le Case della Salute di tipo A e B da attivare ed eccessiva carenza di offerta sul territorio. Inoltre, si è stabilito di effettuare una ricognizione delle attuali sedi dei Punti Unici di Accesso (PUA) da riconvertire eventualmente in COT (Centrali operative territoriali), oppure di individuare nuove sedi per la loro realizzazione. Qualora non vi fossero immobili idonei da ristrutturare, ai fini della loro riconversione, è stata data indicazione all’ASUR di individuare terreni da destinare a nuove costruzioni. Il Gruppo “Assistenza territoriale” ha fornito criteri e indicazioni generali da seguire per l’individuazione delle sedi, anche in collaborazione con la P.F. Edilizia sanitaria.
La Direzione generale ASUR ha coordinato l’attività di ricognizione dei siti con le proprie Aree Vaste, i loro uffici tecnici e i rispettivi distretti si sono mossi in questa direzione. La fattibilità degli interventi sui siti in parola è stata verificata dagli uffici tecnici delle Aree Vaste territorialmente competenti, sotto il coordinamento della Direzione Generale ASUR e poi successivamente sottoposta alla Cabina di Regia del PNRR ed infine proposte all’Agenas, come da verbale della seduta del 16 dicembre 2021.
In seguito alla Conferenza Stato-Regioni del 12 gennaio 2022, alla luce della riduzione del numero di Case della Comunità da attivare da 31 a 29, l’ASUR ha fornito l’elenco dei siti revisionati, come concordato nella riunione del 3 febbraio 2022 tra Assessorato alla Sanità, Dipartimento Salute, Dipartimento Infrastrutture e Trasporti, Direzione Generale ASUR e referenti tecnici delle Aree vaste.
Sono stati quindi localizzati i siti per l'attivazione delle Case della Comunità, degli Ospedali di Comunità per la realizzazione delle COT, così come approvati nella delibera di Giunta regionale n. 114 del 14 febbraio 2022.
Sono state individuate:
n. 1 Casa di comunità a Mobaroccio;
n. 1 Casa di comunità a Cagli;
n. 1 Casa di comunità a Mondolfo;
n. 1 Casa di comunità a Fossombrone;
n. 1 Casa di comunità a Corinaldo;
n. 1 Casa di comunità a Filottrano;
n. 1 Casa di comunità a Jesi;
n. 1 Casa di comunità a Cingoli;
n. 1 Casa di comunità a Fabriano;
n. 2 Case di comunità ad Ancona;
n. 1 Casa di comunità a Chiaravalle;
n. 1 Casa di comunità a Loreto;
n. 1 Casa di comunità a Civitanova;
n. 1 Casa di comunità a Recanati;
n. 1 Casa di comunità a Corridonia;
n. 1 Casa di comunità a Macerata;
n. 1 Casa di comunità a Treia;
n. 1 Casa di comunità a Camerino;
n. 1 Casa di comunità a San Severino;
n. 1 Casa di comunità a Montegranaro;
n. 1 Casa di comunità a Petritoli;
n. 1 Casa di comunità a Porto San Giorgio;
n. 1 Casa di comunità a Sant’Elpidio a Mare;
n. 1 Casa di comunità a San Benedetto del Tronto;
n. 1 Casa di comunità ad Acquasanta Terme;
n. 1 Casa di comunità ad Ascoli Piceno;
n. 1 Casa di comunità a Comunanza;
n. 1 Casa di comunità ad Offida.
Sono stati individuati interventi susseguenti ospedali di comunità:
n. 1 Ospedale di Comunità a Pesaro – Galantara;
n. 1 Ospedale di Comunità a Cagli;
n. 1 Ospedale di Comunità a Jesi;
n. 1 Ospedale di Comunità a Chiaravalle;
n. 1 Ospedale di Comunità a Loreto;
n. 1 Ospedale di Comunità a Corridonia;
n. 1 Ospedale di Comunità a Treia;
n. 1 Ospedale di Comunità a San Benedetto del Tronto;
n. 1 Ospedale di Comunità ad Ascoli Piceno.
Per un totale di 9.
Sono state individuate n. 15 COT di cui:
n. 1 COT a Pesaro - Galantara;
n. 1 COT a Urbino;
n. 1 COT a Fano;
n. 1 COT a Senigallia;
n. 1 COT a Jesi;
n. 1 COT a Fabriano;
n. 2 COT a Ancona;
n. 1 COT a Civitanova Marche;
n. 1 COT a Macerata;
n. 1 COT a San Severino Marche;
n. 1 COT a Fermo;
n. 1 COT a Montegranaro;
n. 1 COT a San Benedetto del Tronto;
n. 1 COT a Ascoli Piceno
Per un totale di 15 COT.
La Misura “M. 6 C 2. Innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio sanitario nazionale” si è occupata del sub investimento 1.1.1 “Ammodernamento tecnologico: digitalizzazione degli ospedali di primo e secondo livello e dei Lea di primo e secondo livello.
Nel corso degli anni 2020 e 2021, il Ministero della salute ha richiesto alle Regioni di trasmettere il piano di fabbisogno di tecnologie al fine di garantire un livello di informatizzazione adeguato per le strutture ospedaliere DEA di I e II livello: la Struttura ospedaliera DEA dotata di: LISS, RIS-PACS, sistema informativo per la gestione dell’attività clinica di Pronto Soccorso, sistema informativo per la gestione dell’attività clinica dei blocchi operatori, nonché interventi diretti alla prescrizione e somministrazione farmaci con sistema informatizzato, cartella clinica elettronica ospedaliera, interventi di digitalizzazione di tutti i sistemi informatici.
Il target individuato per la Regione Marche è di n. 7 strutture DEA di I e II livello in cui deve essere compiuta l’azione di digitalizzazione secondo gli standard indicati. Il gruppo di lavoro “PNRR: Tecnico informatico” ha provveduto, in collaborazione con gli Enti del servizio sanitario regionale a formulare un’ipotesi di linee di intervento comuni, da realizzare in tutte le strutture individuate, basate sui seguenti punti chiave:
1) necessità di ottimizzare gli interventi in un’ottica di economie di scala, interoperabilità e omogeneità dei sistemi prevedendo una centralizzazione degli interventi e relativa gestione dei finanziamenti previa definizione di apposite unità di coordinamento regionali per l’attuazione;
2) realizzare infrastrutture regionali in grado di garantire in futuro, una produzione standardizzata di informazioni tra gli Enti del servizio sanitario regionale evitando la frammentazione di dati e dei sistemi.
Le linee guida di intervento, così come sono state delineate brevemente in questa mia esposizione, sono state fotografate e poi cristallizzate nella delibera di Giunta n. 162 del 21 febbraio del 2021, che tralascio di leggere.
Sub investimento 1.1.2 “Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero (Grandi apparecchiature)”.
Tale investimento prevede l’ammodernamento digitale del parco tecnologico ospedaliero, tramite l’acquisto di nuove e grandi apparecchiature ad alto contenuto tecnologico, specificatamente individuate dal PNRR stesso, (TAC, risonanze magnetiche, Acceleratori Lineari, Sistema Radiologico Fisso, Angiografi, Gamma Camera, Gamma Camera/TAC, Mammografi, Ecotomografi), finalizzati tutti questi alla sostituzione delle macchine elettromedicali che sono state individuate come obsolescenti poiché avevano un età superiore ai 5 anni.
I target indicati alla Regione Marche e concordati con Agenas sono i seguenti:
n. 7 TAC a 128 strati;
n. 7 Risonanze magnetiche 1,5 Tesla;
n. 3 Acceleratori lineari;
n. 13 Sistemi radiologici fissi;
n. 2 Gamma camere/TAC;
n. 1 PET TAC;
n. 7 Mammografi;
n. 17 Ecotomografi;
Il Ministero della salute ha richiesto la trasmissione dell’elenco di necessità di sostituzione delle apparecchiature, specificando il numero di apparecchiature che la Regione intende acquistare per il tramite della Centrale Acquisti Consip e il numero di apparecchiature che si intende acquistare in modo autonomo, con procedure in corso da valutare precisando che l’articolo n. 17, comma 2 del Regolamento Europeo 241/2021, prevede che possono essere ricomprese le misure relative a procedure di acquisizione avviate a decorrere dal 1° febbraio 2020.
Gli interventi di sostituzione delle grandi apparecchiature individuati ed approvati con la delibera di Giunta n. 162 del 21 febbraio 2022 sono i seguenti:
Tomografi computerizzati n. 7 che sono stati ripartiti:
n. 1 Azienda Marche Nord;
n. 1 Ospedali Riuniti di Ancona;
n. 1 INRCA;
n. 4 ASUR.
Tomografi e risonanza magnetica 1,5 Testla se ne dovranno acquistare n. 7:
n. 2 Ospedale Marche nord;
n. 2 Ospedale Torrette;
n. 3 Asur.
Gli acceleratori lineari da acquistare sono 3 e sono stati così ripartiti:
n. 1 Ospedale Marche Nord;
n. 1 Ospedali Riuniti;
n. 1 Asur.
La Gamma Camera ne acquistiamo due, così ripartite:
n. 1 Ospedali Riuniti Torrette;
n. 1 Asur.
La Pet n. 1, acquisto che va direttamente all’Asur.
I mammografi con tomosintesi ne acquistiamo 7:
n. 2 Ospedale di Torrette;
n. 5 Asur.
Dopodiché ci sono altre strutture, altre tecnologie di meno impatto che tralascio per il tempo che mi rimane a disposizione di enucleare, di enunciare, tenendo conto che la delibera di riferimento è la n. 162 del 21 febbraio 2022.
Detto questo, c'è l'intervento in materia di edilizia sanitaria.
Sub investimento 1.2: “Verso un ospedale sicuro e sostenibile”
L’investimento mira a delineare un percorso di miglioramento strutturale nel campo della sicurezza degli edifici ospedalieri, adeguandoli alle vigenti norme in materia di costruzioni in area sismica ed in particolare all’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003 che classifica l’intero territorio nazionale a rischio sismico.
Nel corso del 2020, il Ministero della Salute ha avviato una aggiornata ricognizione, a livello regionale, del fabbisogno di edilizia sanitaria per interventi di adeguamento sismico e antincendio, ammodernamento, ristrutturazione e sostituzione di strutture ospedaliere.
La Regione ha inviato al Ministero della Salute – Direzione Generale della Programmazione Sanitaria la tabella riepilogativa della ricognizione del fabbisogno di interventi di edilizia sanitaria, elaborata sulla base dei dati forniti dalle aziende sanitarie e ospedaliere del Servizio sanitario regionale che è stata successivamente revisionata. Tale linea di investimento viene finanziata in parte a valere sui fondi del PNRR ed in parte a valere sui fondi del Piano nazionale di ricostruzione ed il target stabilito per la Regione Marche è il seguente:
- n. 2 progetti a valere sui fondi del PNRR;
- n. 8 progetti a valere sui fondi del Piano nazionale di ricostruzione.
Un ulteriore intervento strategico, previsto nel “Masterplan dell’edilizia sanitaria ospedaliera”, che è stato portato all’approvazione della Giunta regionale dall’Assessore Baldelli, è stato approvato con delibera di Giunta regionale n. 967 del 30 luglio 2021, relativo alla nuova palazzina tecnologica dell’ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno e questo verrà finanziato con le risorse relative alla programmazione POR FESR 2021-2027, non trovando capienza nelle somme sopra riportate.
Nell’ambito dell’Edilizia Sanitaria il PNRR interviene a sostegno di una politica di messa in sicurezza delle attuali strutture ospedaliere prevedendo sia interventi di rafforzamento di situazioni già esistenti e sia la realizzazione di nuovi padiglioni da affiancare alle strutture già operative.
L’ammontare complessivo delle risorse messe a disposizione dal PNRR per questa tipologia di intervento ammonta complessivamente a euro 48.417.000 di cui euro 33.000.000 riservati all’adeguamento sismico. Tali risorse concorrono, insieme ai fondi di cui all’articolo 20 della legge n. 67 del 1988 e fondi POR FESR 2021-2027 pari a circa euro 46.000.000 a completare la messa in sicurezza dei seguenti plessi ospedalieri mediante la costruzione di nuovi padiglioni:
Ospedale di Urbino,
Ospedale di Fano,
Ospedale di Pergola,
Ospedale di Senigallia,
Ospedale Civitanova Marche,
Ospedale di Ascoli Piceno.
Sono invece previsti interventi strutturali di rafforzamento per l’Ospedale regionale universitario Torrette di Ancona e specificatamente per il Padiglione di radiologia e per quello adibito alla cucina e centrale termica. L’ammontare complessivo degli interventi sopraelencati - previsti dalle tre linee di finanziamento – risulta pari a circa 95 milioni di euro. Per quanto riguarda l’attuazione di tutto questo Piano, per ogni singolo intervento previsto nell’ambito della Missione 6, l’ASUR ha individuato e nominato un RUP aziendale competente, incaricato di compilare le “schede intervento” previste da Agenas. Tali schede andranno validate dal referente regionale entro il 28 febbraio, così come previsto dal decreto del Ministero della salute del 20 gennaio 2022, trasmesse dalle Regioni e dalle Province Autonome insieme ai Piani Operativi Regionali, comprensivi degli Action Plan.
Entro il 31 maggio 2022 le Regioni e le Province Autonome dovranno sottoscrivere i Contratti Istituzionali di Sviluppo con il Governo.
Ai fini della sottoscrizione dei Contratti Istituzionali di Sviluppo si è dato mandato all’ASUR di trasmettere al Dipartimento Sslute, entro il 14 marzo 2022, il “Documento di indirizzo della progettazione” (DIP) redatto dai RUP Aziendali per ciascuno degli interventi relativi ai siti individuati, quali Case di comunità, Ospedali di Comunità e COT e per gli interventi della linea “Ospedali sicuri e sostenibili”, secondo le “ Linee guida per la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica da porre a base dell’affidamento di contratti pubblici di lavori del PNRR e del Piano nazionale” .Tutto questo premesso, si può comprendere, tenuto conto che il tempo che mi è stato concesso sta terminando … Questo è il Piano che noi abbiamo proposto al Ministero della salute. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, Assessore, per essere rimasto nei tempi. Poi se c'è la possibilità e nel rispetto delle competenze, si può distribuire una copia della relazione ai Consiglieri in modo tale che anche l’informazione che non si è riuscito a dare, comunque la sostanza dell'informazione che ha sintetizzato nel suo intervento, possa essere a disposizione dei Consiglieri.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. A lei il ringraziamento per aver espresso il sentimento dell'Assemblea rispetto alle vicende che stanno accadendo in Ucraina e in Russia.
Il secondo ringraziamento lo faccio all'intera Aula perché questa è un’occasione importante per discutere il PNRR, peraltro con ritardo rispetto a una discussione più fattiva, semmai più utile per confrontarsi ed apportare miglioramenti.
Ringrazio l'Assessore alla sanità per la sua relazione, dico che ci saremmo aspettati, mi sarei aspettato un impianto argomentativo più politico, che certamente avrebbe segnato le indicazioni di quella che è la visione rispetto ai criteri che sono intervenuti rispetto al PNRR sanità Marche.
Certamente utile la ricostruzione tecnica contenuta nelle delibere, ma probabilmente avremmo potuto fare meglio dal punto di vista del confronto, ma ognuno giustamente sceglie le parole più giuste.
Ci siamo detti negli ultimi 24 mesi quanto fosse importante il PNRR rispetto al sistema nazionale, in particolare alla sanità, che coinvolge le Regioni, e da questo punto di vista credo che per far comprendere bene ai cittadini cosa vuol dire PNRR, come scaricare concretamente questi argomenti sul territorio e fare un'operazione di onestà intellettuale di quello che è stato fatto, di chi ha fatto e che cosa si è fatto, una premessa importante debba riguardare come si arriva al PNRR, che non è frutto di un'estemporaneità, ma altro non è che la prosecuzione di un percorso storico che questo Paese, in particolare questa Regione, sta portando avanti dal 2011/2012.
Voglio ringraziare l'estensore, che non conosco, della delibera n. 114 del 14 febbraio 2022, perché con grande onestà intellettuale, professionalità, ha ricostruito in maniera molto puntuale ciò che è accaduto. Cosa è successo? La vicenda della cosiddetta sanità territoriale non parte oggi, cito tre delibere che possono aiutare, che mi pare abbia citato seppur sfuggentemente l'Assessore, la n. 735 del 2013, la n. 452 del 2014 e la n. 139 del 2016. Che cosa è avvenuto attraverso queste tre delibere? E’ avvenuto che i governi sulla base di una serie di presupposti hanno deciso di convertire i 13 ospedali di allora, cosiddetti ospedali di polo, in Case della salute - è difficile e complesso – che si articolavano per complessità in Casa della salute di tipo A, che riguardavano l'integrazione, Case della salute di tipo B, che riguardavano la salute, integrazioni, residenzialità, e le Case della salute di tipo C, che riguardavano gli ospedali delle cosiddette cure intermedie. Poi cercherò di argomentare perché è importante questa ricostruzione storica, questa impostazione che, ripeto - le due precedenti amministrazioni regionali - oggi arriva ad un raffinamento, ad una articolazione, intanto, modificando l'indicazione letterale e quelle che erano originariamente le Case della salute, che si trasformano in Case della comunità, ospedali di comunità, oltre all'innovazione dei COT.
Tutto questo per dire, e credo che sia un punto assolutamente importante, che questa Giunta, questo Governo, non si inventa nulla, oggi si beneficia di risorse che l'Europa mette a disposizione del Paese e ogni interlocutore regionale deve applicare sul proprio territorio. In pratica, che cosa succede attraverso il PNRR? Accade che i vari governi regionali altro non debbono fare che attuare quelle impostazioni.
Sorridevo un po' ma, insomma, ci possono anche stare le ultime parole dell'Assessore: questo è il Piano che noi abbiamo presentato. Il Piano che voi avete presentato, Assessore, è quello segnato dal PNRR, che indicava il numero degli ospedali di comunità per ogni Regione, le Case di comunità per ogni Regione, i COT per ogni Regione. Che cosa dovevate fare voi? Dovevate esclusivamente fare un disegnino, avevate i compiti a casa e dovevate colorare. Vi avevano dato la matita, il quaderno, il disegno, dovevate solo colorarlo. Perché dico questo, Assessore? Perché l’elemento più critico che rivolgo nei suoi confronti è l'assoluta mancanza di partecipazione. Lei non a caso, molto intelligentemente, ha citato più volte, rimarcandola, che tutta questa operazione si è chiusa il 20 gennaio, una bugia, è una parziale bugia, diciamo così. Dovevate solo, dopo quello che era segno del PNRR, uno, raccontare ai territori che cosa stava avvenendo; due, individuare la mappa delle varie infrastrutture.
Glielo ricordo io, l'organizzazione dell'infrastruttura è del 30 luglio 2021 attraverso l'istituzione dei gruppi, avete chiuso tutta la partita dal punto di vista interno con un verbale del 16 dicembre 2021; avevate già una mappa che vi avrebbe consentito di andare sui territori e confrontarvi con i Sindaci, e non l'avete fatto. Avete chiuso tutta la partita il 12 gennaio 2022 in sede di Conferenza Stato-Regioni e da quel momento non è successo nulla.
In pratica, concretamente, da metà dicembre a ieri sono passati 65 giorni, dal 12 gennaio sono trascorsi 42 giorni e vi siete ridotti a convocare i territori una settimana fa, di notte, senza dare loro un documento e senza presentare un'idea, ma soprattutto senza indicare i criteri che anche stamattina lei, Assessore, non ha indicato. Lei non ci ha spiegato i criteri in forza dei quali avete scelto alcune indicazioni territoriali piuttosto che altre, e questo che vuol dire? Significa che non siete stati capaci di condividere e di far partecipare tutti in un quadro generale. Questo è un elemento molto critico perché siete mancati di rispetto e riconoscibilità, Assessore e Presidente Acquaroli, nei confronti dei Sindaci ai quali avete fatto calare sul territorio le vostre scelte, senza spiegarle, Sindaci che hanno partecipato alle vostre assemblee, quelli dei distretti, e sono rimasti praticamente in silenzio. Vi hanno stato chiesto di distribuire i documenti, non li avete consegnati. Avete mancato di rispetto, Assessore, anzi Presidente, nei confronti dei sindacati, i quali vi hanno mandato quattro lettere nel mese di febbraio, quattro note con le quali vi chiedevano di condividere insieme a loro quello che stava accadendo e voi non ve li avete filati per niente. Ciò è mancanza di rispetto e riconoscibilità verso le forze sociali e, diciamoci la verità, sareste stati bravi perché in fondo, scusate, dovevate solamente disegnare e dire …, ma siccome non avete il coraggio di confrontarvi …, in un mese quattro note che voi non avete visto. Cosa avreste potuto dirgli? Perché queste sono le cose che vi hanno scritto …, lei sorrida, sorrida ironicamente, Assessore, poi glielo dico. Avreste potuto dire quali erano le progettualità e come pensavate di spostare il baricentro ospedaliero su quello territoriale, come pensavate di spostare sulla sanità pubblica rispetto a quella privata, quanti ospedali di comunità a gestione privata ci stanno?
Chiudo dicendo questo: avevate promesso la riapertura degli ospedali, non avete riaperto niente, Assessore Saltamartini, non fate altro che seguire quello che è stato fatto nel passato, avete raccontato, uso il termine - volevo utilizzare ‘cazzata’ perché sul Devoto-Oli ci sta, Presidente - fesseria. La fesseria del 2022 sono i 973 milioni che avete raccontato, ne sono stati investiti 759 milioni, Assessore, l’80% deriva da chi c’era prima, raccontatelo ai giornalisti, bugiardi!
Ripeto, non è altro che la fesseria del 2022, quella precedente a marchio Assessore Saltamartini sono i 3 mila dipendenti e l'altra ancora l'autarchia della produzione dei vaccini. Lei fa tutto, sappiamo che fa tutto.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Romano CARANCINI. Ho chiuso. C’è una disponibilità oltre le critiche a ragionare insieme, ci sono delle risoluzioni particolari, poi le spiegheremo, e se c'è una disponibilità al confronto serio da parte nostra non ci sarà alcun pregiudizio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Grazie, colleghi, finalmente siamo qua oggi a porre le basi di una nuova sanità, una svolta che arriva in un periodo segnato dall'emergenza sanitaria. La salute è un bene primario che i marchigiani hanno deciso di affidarci, dopo tanti anni di gestione ben al di sotto delle aspettative. Un compito arduo di cui come Lega siamo consapevolmente orgogliosi e che vogliamo portare avanti con tutta la dedizione e la risolutezza di cui siamo capaci. Come Lega non abbiamo avuto e non avremo nessun timore a metterci la faccia per passare dalle parole ai fatti, anche se questo comporta …


PRESIDENTE. Mi scusi, Consigliere. Chiuse le prenotazioni, la prego di continuare e le chiedo scusa immensamente.
Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Dicevo,, Presidente, che come Lega non abbiamo avuto e non avremo nessun timore a metterci la faccia per passare dalle parole ai fatti, anche se questo comporta anteporre le responsabilità alla convenienza politica e dover sopportare critiche e attacchi continui al nostro Assessore Saltamartini, che sta lavorando molto bene con la Giunta e con il Presidente Acquaroli.
Abbiamo sentito tante volte in quest'Aula attaccare personalmente l'Assessore Saltamartini, anche oggi, anche sul piano personale, ma questo non ha impedito che le Marche conducessero in porto una campagna vaccinale tra le migliori d'Italia e il primato nella sperimentazione delle cure Covid; non ha impedito l’ascolto dei territori e dei professionisti per trovare la quadra nella programmazione delle risposte e l’allocazione delle risorse laddove necessario, a differenza di quello che dice il nostro amico Consigliere Carancini. Non ha impedito di costruire laddove chi ci ha preceduto voleva chiudere e accorpare. Non ha impedito di lavorare a testa bassa per restituire ai territori servizi sanitari e quella vicinanza alle istituzioni, indispensabile per sentirsi comunità.
Siamo di fronte ad una occasione storica, il Piano nazionale di ripresa e resilienza è una grande opportunità con cui possiamo finalmente disegnare una nuova sanità per le Marche, che rimetta al centro i cittadini con i loro bisogni di salute.
Ci siamo ritrovati al centro di una battaglia epocale in cui veniva facile arroccarsi in difesa, invece abbiamo tenuto in mano saldamente la bussola della strategia e seguito la stella polare della buona politica per concretizzare il più grande investimento in sanità della storia della Regione, un miliardo di euro.
Le risorse le abbiamo destinate, euro dopo euro, a ridisegnare la sanità delle risposte, delle prime risposte.
Una sanità di prossimità, che inverte la rotta rispetto a quanto fatto finora, spostando il baricentro dell'assistenza da una visione ospedale-centrica ad una visione che vede il suo focus sul territorio.
Non abbiamo tradito gli impegni assunti con i marchigiani ed anzi, guardando solo alla provincia di Ancona, investiamo 253,63 milioni di euro di risorse, in risposte mirate alle esigenze specifiche e ai bisogni più urgenti del territorio.
Siamo riusciti a sbloccare interventi essenziali per la gestione di acuzie e cure intermedie ed a stanziare risorse aggiuntive per le strutture strategiche presenti nel nostro territorio, come l’INRCA, l'Ospedale regionale di Torrette ed il nuovo Salesi, investimenti che si affiancano alle risorse già messe a disposizione per la realizzazione del polo operatorio dell'Ospedale Profili di Fabriano.
Interveniamo con decisione sull'atavico problema delle liste di attesa per gli esami diagnostici e strumentali, uno degli impegni che avevamo assunto con i marchigiani, ai quali possiamo dare finalmente una risposta. Parte delle risorse le dedichiamo infatti all'ammodernamento delle dotazioni investendo oltre 27 milioni per l'acquisto di 57 apparecchiature di ultima generazione per diagnostica e terapia sempre più all'avanguardia, approfondite e precise. Nella provincia di Ancona 17 di queste strumentazioni andranno all'Ospedale regionale di Torrette, all’INRCA ed all’Asur. Ma investiamo anche più di 33 milioni in digitalizzazione per rendere accessibile ai cittadini, a distanza, cartelle cliniche, prescrizioni, somministrazioni e farmaci, l’utilizzo di pagamenti elettronici per evitare code agli sportelli, e poi in telemedicina, per ridurre al massimo i disagi legati agli spostamenti che penalizzano le fasce più fragili della popolazione, come anziani e disabili. A livello infrastrutturale invece potenziamo e installiamo server, sicurezza informatica e cybersecurity.
Un discorso a parte lo voglio fare sull'Ospedale della Santa Casa di Loreto, ora Ospedale di comunità, un nosocomio che presenta delle peculiarità legate al fatto di essere sede dell'importante Santuario mariano. Ritengo necessario che i fondi stanziati, 1,2 milioni di euro, siano utilizzati per il rifacimento dell’ala ancora in attesa di ristrutturazione, per l'ampliamento dei posti letto dedicati alle cure intermedie, così da sgravare l'ospedale regionale, ma anche per la piccola chirurgia, e per un punto di primo intervento adeguato al vasto bacino di utenza che arriva nella città mariana con migliaia di pullman ogni anno, tra pellegrini e turisti ospiti della Riviera del Conero. Nonostante queste peculiarità derogassero dal cosiddetto decreto Balduzzi, questa struttura ha subito il declassamento del Punto di primo intervento.
Ricordo che il Consiglio comunale di Loreto ha votato all'unanimità diverse mozioni in questi anni e la Regione deve dare voce a questi appelli per ripristinare alcuni servizi previsti con diversi atti di Giunta regionale, che sono rimasti sempre e solo sulla carta.
Con i fondi del piano PNRR possiamo far rinascere anche questo ospedale ad oggi unico presidio dell'Area vasta 2 dell'intera media e bassa Val Musone, oltre che della Riviera del Conero.
In conclusione Presidente, il Piano nazionale di ripresa e resilienza è una grande occasione per la provincia di Ancona e per tutte le Marche, un'opportunità che tuttavia non può trovarci divisi, maggioranza ed opposizione. Occorre lavorare tutti insieme per il bene del nostro territorio, delle nostre comunità. Certo, ogni scelta richiede coraggio e responsabilità ed è sempre migliorabile, per questo, accettiamo le critiche quando sono costruttive mentre le respingiamo con decisione quando sono veramente propagandistiche. Questo non è il momento di sventolare bandiere di parte, non dico di andare a braccetto maggioranza e opposizione per il bene dei cittadini, anche se sarebbe più che auspicabile. Ma quanto meno dobbiamo guardare alle prospettive future e a non perdere tempo prezioso, che dobbiamo piuttosto investire per dare forma e concretezza a questa rivoluzione.
Questo non è solo un elenco di numeri, che pure esprimono gli interventi nella misura e nella sostanza, questo è un elenco di risposte ai bisogni.
Dietro ogni Casa della comunità, ogni ospedale, ogni COT, ogni attrezzatura, non vediamo il freddo dato, ma la rinascita dei territori, la cura delle nostre famiglie e la speranza per i nostri giovani.
Andiamo avanti con forza in questa direzione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Il Partito Democratico ritiene che la gestione dei fondi del PNRR Missione 6 salute da parte della Giunta Acquaroli sia totalmente fallimentare. E’ un mix di incompetenza, improvvisazione, mancanza di visione strategica.
Vanno innanzitutto smentite con forza le premesse politico-ideologiche che la destra pone a base degli investimenti previsti: contrariamente a quanto asserito dall’Assessore Saltamartini, l’ultima volta che in quest’Aula si è parlato di sanità in risposta ad una delle nostre interrogazioni, era l’inizio di febbraio, il sistema sanitario ereditato dalla precedente Giunta non era affatto un ammasso di macerie. Al contrario, le Marche si classificarono come quinta Regione in Italia nella griglia dei LEA 2019, a soli 10 punti da Toscana e Veneto (risultate prime a pari merito).
Inoltre, pur senza la disponibilità degli ingentissimi fondi PNRR conquistati in Europa grazie alle battaglie del Partito Democratico e del fronte progressista, nei 5 anni di consigliatura 2015/2020 furono comunque investiti oltre 400 milioni di euro per l’edilizia sanitaria. Penso a interventi imponenti come il nuovo Ospedale di Primo livello di Fermo, attualmente in costruzione; penso al nuovo INRCA; penso al trasferimento del nuovo "Salesi" presso la cittadella sanitaria di Torrette.
Oggi, di fronte a questa opportunità storica e forse irripetibile che ci proviene da quell’Unione europea, tanto odiata da Lega e Fratelli d’Italia, con la possibilità di distribuire ben 183 milioni di euro per potenziare il Servizio sanitario regionale, questa Giunta non ha saputo fare di meglio che presentare una bozza di riparto mai discussa veramente con nessuno, nella quale, invece di indicare una traiettoria chiara per il futuro della sanità regionale, si mettono toppe e si soddisfano richieste minute di alcuni territori, meglio se politicamente e elettoralmente amici di questa maggioranza.
Si sceglie, in altri termini, la via più semplice, più immediata, quella che comporta meno fatica e anche, per inciso, quella più contraddittoria rispetto allo spirito e alle linee guida nazionali del PNRR. Pensate che nella prima ipotesi di riparto, l’avevamo già denunciato, erano stati inseriti gli interventi per l'antincendio, una scelta tanto scriteriata, che infatti è stata prontamente ritirata in seguito al confronto con il Governo che ne ha formalizzato l'inammissibilità, come ovvio, quanto simbolicamente esplicativa di una mentalità, di un metodo che vi contraddistingue.
In mancanza di visione, di progetti seri che guardano al futuro, cosa c'è di meglio che dedicarsi alle cose meno impegnative, più scontate? Un impianto antincendio è facilmente realizzabile, può prevederlo chiunque, è semplicemente un adempimento di legge. Dove sono, invece, gli interventi sulla sanità territoriale? Dove sono quelle necessarie iniziative per finanziare al contempo ospedali altamente specializzati ed efficienti con le reti di prossimità e la telemedicina per rafforzare il territorio? Mentre la destra vinceva le elezioni con la promessa impossibile di riaprire anche i più piccoli presidi ospedalieri presenti nella nostra Regione, l'Europa e l'Italia indicavano una strada totalmente diversa di complementarietà tra ospedali di primo livello e territorio. L'obiettivo di "riaprire i piccoli Ospedali" predicato dalla Giunta, infatti, oltre che poco funzionale rispetto alle esigenze di una sanità moderna, è totalmente incoerente rispetto all'impostazione del PNRR. Voglio peraltro far notare come sia in realtà una presa in giro lo stesso concetto di "piccolo ospedale", che viene propagandato in base a un equivoco di fondo, voluto. Gli elettori marchigiani, in realtà, sono stati imbrogliati dalla destra e oggi cade l’asino: risulta oggi evidente che non sarà ridata la "H" a nessun presidio. I "piccoli ospedali" sono in realtà semplicemente le Case della salute che già la precedente Giunta aveva previsto con la differenza che non tutte quelle che erano state pensate saranno poi effettivamente finanziate. Se poi andiamo a verificare, all'interno di questo contesto tutto sbagliato, se almeno sia stato equo questo riparto in relazione alle esigenze di ogni territorio della nostra regione, possiamo facilmente verificare sperequazioni che hanno dell'incredibile. Ciò dipende forse dal fatto che anche a livello di metodo è stato tutto sbagliato dalla Giunta: Conferenze dei Sindaci convocate tardivamente, a cose fatte; nessuna condivisione con gli enti locali …

PRESIDENTE. Chiedo di fare silenzio in Aula, la Consigliera sta svolgendo il suo intervento, chi deve parlare esca. Scusi, Consigliera.

Manuela BORA. Conferenze dei Sindaci convocate tardivamente, a cose fatte, nessuna condivisione con gli enti locali, Consiglio regionale convocato a quattro giorni dalla scadenza dei termini di presentazione. Non c'è stata nessuna partecipazione vera, nessun confronto fattivo: al massimo si sono presentate e propagandate decisioni già prese. Questo non lo dice solo il PD, ma anche e soprattutto lo dicono tanti Sindaci, amministratori, i sindacati dei medici, i sindacati confederali. Cito dal comunicato uscito ieri 23 febbraio a firma dei segretari generali di CGIL, CISL e UIL Marche: "Nonostante gli impegni dichiarati, non solo il confronto non è mai stato nemmeno avviato, ma non abbiamo ricevuto nessuna documentazione per conoscere almeno il quadro di massima degli interventi. Prendiamo atto della mancanza di volontà politica dell'Assessore Saltamartini di garantire il necessario percorso di partecipazione e confronto. L'ennesima occasione persa".
Grazie a questa arroganza dell'amministrazione regionale, ad Osimo proprio stamattina è in corso una manifestazione di piazza per protestare contro l'esclusione dell'intera Val Musone dai fondi PNRR. Nell'area montana, ovvero in tutto il comparto del fabrianese, dopo l'esclusione per inammissibilità degli interventi antincendio previsti per il presidio di Sassoferrato, è destinato per l'intera area vasta solo 1 milione di euro per quattro ambulatori a Fabriano. Due zone molto popolose e molto importanti della provincia più grande delle Marche che vedranno i fondi PNRR solo con il binocolo. Forse perché la provincia di Ancona non è ritenuta degna dalla destra di avere nemmeno un rappresentante in Giunta. Nel frattempo, altrove registriamo un'attenzione ben differente. Penso a Pergola, a cui vengono destinati ben 16 milioni di euro per la riqualificazione del locale nosocomio: forse per una mera casualità, forse per una particolare rilevanza strategica, forse perché è di lì originario l'Assessore all'edilizia sanitaria, a proposito dei rapporti a cui facevo riferimento prima. Ma questo è solo uno dei tanti esempi che potrebbero essere fatti per mostrare come la gestione sia stata basata solo su specifici interessi e posizioni di potere e non su una visione strategica organica. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Il Piano tanto decantato, che oggi che ci è stato presentato, si contraddistingue per una complessiva mancanza di razionalità probatoria e di efficienza organizzativa.
Il quadro generale è confuso, è stato detto già dai colleghi che mi hanno proceduto, i criteri di scelta dei siti per gli ospedali di comunità, delle Case di comunità non sono affatto chiari e esplicitati, quindi è complicato fare analisi osservazioni sulle singole scelte locali che comunque sono parziali e poco efficaci.
Sugli ospedali, se è possibile è anche peggio. Lo scorso lunedì è stata approvata dalla Giunta la delibera con cui si approva la ripartizione dei fondi del PNRR per le tecnologie per la digitalizzazione degli ospedali con dipartimento di emergenza accettazione di primo e secondo livello. Purtroppo la delibera non indica quali siano questi ospedali, anche se il testo lascia intendere che c'è stato su questo un confronto con il Ministero. Si penalizzano fortemente alcune realtà importanti della nostra regione, una l’ha appena accennata la Consigliera Bora, è altrettanto evidente che l'assenza di un Assessore della provincia Ancona in Giunta lascia senza la dovuta attenzione parti importanti del territorio anconetano, la Val Musone e la Valle del Misa-Nevola ne sono ulteriori prove.
Nel Piano che oggi c'è stato presentato è completamente assente qualunque analisi sul fabbisogno di personale rispetto alla situazione attuale, senza conoscerlo non si può dare un orizzonte temporale all’attivazione di nuovi servizi, sullo stato attuale delle Case della salute e degli attuali ospedali di comunità. sullo stato di avanzamento dei progetti telemedicina, sul rapporto tra queste scelte la progettualità aree interne, su cosa si intenda davvero fare degli ospedali riconvertiti a ospedale di comunità.
E’ assente un’idea di sanità territoriale che richiede non solo strutture ma anche attività, tecnologie, nuove figure professionali (infermieri di famiglia e di comunità), nuove modalità organizzative e di lavoro (equipe territoriali con medici di medicina generale e pediatri di libera scelta). Un’idea di sanità che contempli le nuove attività territoriali, che sono tutte ricomprese nel nuovo decreto in arrivo che regolamenta l'assistenza territoriale (DM 71): più assistenza domiciliare, più lavoro di equipe, l'immissione di infermieri di famiglie di comunità, una forte integrazione socio-sanitaria, più telemedicina, un maggior ruolo dei distretti, più attività consultoriali, che oggi sono assolutamente carenti, più attività palliative, una formazione diversa per tutti gli operatori. Se invece si fanno scelte, come queste che oggi sono state illustrate, pensando solo ad edifici, attrezzature, ma senza una prospettiva d'assieme, si corrono rischi importanti: liste d'attesa ancora più lunghe per le attività programmate, incremento della carenza di personale nelle strutture socio-sanitarie, aumento della fuga di professionisti, perdita di efficienza dei programmi di screening, blocchi operatori affidati ai privati, guardie pediatriche di pronto soccorso affidate a cooperative. E invece oggi ci troviamo a discutere di scelte con trattative riservate, senza alcuna trasparenza e condivisione, senza criteri precisi, senza una reale concertazione, l’hanno già detto bene i Consiglieri Carancini e Bora, con gli enti locali e le organizzazioni sindacali, senza il coinvolgimento del Consiglio regionale che solo oggi è stato di fatto informato, a quattro giorni dalla scadenza dei termini per la presentazione del Piano, e purtroppo vedremo le conseguenze di tutto ciò nei prossimi anni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. In primis ringrazio l’Assessore Saltamartini per il clamoroso lavoro al quale è stato chiamato in questo anno e mezzo di incarico come Assessore regionale per la gestione della sanità, intesa in termini giornalieri, non solo sul Covid, ma su tutto ciò che è gestione.
La gestione è molto, molto più difficile rispetto all'individuazione degli investimenti sulle infrastrutture che andiamo a riqualificare, a riammodernare o a rifare nuove. Molto più difficile la gestione della sanità rispetto all'individuazione di ciò che si deve fare sulle nostre strutture in termini di politica per l'edilizia sanitaria. E’ molto più complessa la gestione giornaliera, questo voglio farlo capire e ringraziare per lo straordinario lavoro che porta avanti il nostro Assessore Saltamartini.
Dopodiché ringrazio l’Assessore all’edilizia sanitaria Baldelli per il lavoro svolto, ex sindaco di Pergola, che ha condiviso con me i momenti bui e difficili dell’amministrazione pubblica quando eravamo sottoposti al patto di stabilità, in cui era difficile pagare anche gli stipendi dei dipendenti, rimosso il patto di stabilità è stato per tutti noi sindaci tutto più semplice, purtroppo io e lei Assessore non ci siamo presi quel momento estremamente fortunato.
Oggi abbiamo una grande opportunità, dobbiamo riuscire a spendere bene questi soldi che ci piovono in termini di finanziamento europeo ed altro. Dobbiamo essere bravi e attenti a come spenderli, come i Sindaci che sono stati bravi a spendere i soldi che sono arrivati dopo che è stato rimosso il patto di stabilità.
Sono abbastanza soddisfatto, contento per come sono stati ripartiti i vari finanziamenti in tutta la nostra regione. In particolare mi fa piacere che ci si sia spostati da un modello di sanità centralista, chiamiamola così, voglio utilizzare il linguaggio del partito dal quale provengo, ad una sanità territoriale più o meno equamente distribuita sul territorio proprio per essere il più vicino possibile alla gente. Il modello della sanità centrica, chiamiamola così, è stato superato, proprio come il discorso dell'ospedale unico provinciale. Andiamo a fare un nuovo ospedale a Pesaro, ma allo stesso tempo abbiamo avuto grande attenzione anche per gli altri ospedali di comunità, penso a Cagli, a Fano, agli interventi sugli ospedali di Pergola, di Urbino, al pronto soccorso dell'ospedale Urbino che è centrico rispetto tutto il Montefeltro.
Ritengo che le risorse siano state distribuite più o meno con grande attenzione, penso a Pesaro, a Cagli, come nuovo ospedale di comunità, a Fano, agli interventi sull'ospedale, ma anche agli interventi legati al hospice pediatrico per le cure palliative per la terapia del dolore, questa è stata una scelta importante di natura strategica. Strutture che diventeranno fondamentali ed importanti per tutto il centro Italia. Dopodiché, le nuove strutture per l'emergenza di Urbino e Fano, gli ospedali di comunità, le Case di comunità, come Cagli, Gallantara, Fossombrone, Mombaroccio, Mondolfo, i Centri Operativi Territoriali, Fano, Pesaro e Urbino, e tanti altri interventi di ristrutturazione spicciola nelle nostre strutture provinciali - sono contento - compreso anche un intervento di 100 mila euro sull’ospedale di Urbania, ne parlavo con Assessore Baldelli. Sull’ospedale di Urbania, quando avremo fatto tutte le verifiche e il percorso sarà andato avanti, chiederei all’Assessore una particolare attenzione perché quello può dare grande respiro anche al lavoro che sta facendo attualmente l’ospedale di Urbino.
Poi il Presidente si è impegnato personalmente sull'ospedale di Sassocorvaro e sono convinto che prima della fine del nostro mandato anche una dignità al Montefeltro sarà data. Ci sono anche altre strutture, penso a Macerata Feltria, abbiamo cominciato a percorrere una strada importante ed è bene andare avanti.
Però sono preoccupato per un'altra vicenda, un'altra questione, dietro questi grandi investimenti che si andranno a fare si deve trovare del personale numericamente e professionalmente adeguato per poter dare i servizi ai nostri cittadini. Non bastano solo gli investimenti sulle strutture, che abbiamo già previsto, sui macchinari della sanità pubblica e anche sull'organizzazione, parlo di telemedicina, di fascicoli sanitari, di grandi interventi previsti, di tutti gli apparecchi diagnostici e strumentali di tutta la Regione, se non abbiamo le persone per far andare le macchine e per far funzionare questi ospedali, queste grandi strutture, le Case di comunità, gli ospedali di comunità, sarà per noi un disastro epocale, una situazione surreale. E qui mi voglio riallacciare all’assoluta posizione che dovrà prendere questo Consiglio nella …
Abbiamo in itinere una proposta di legge che chiede l'abrogazione del numero chiuso alla facoltà di medicina, oltre che l'abrogazione totale di quella legge che prevede il numero chiuso non sono nella facoltà di medicina, ma in odontoiatria, fisioterapia, nelle scuole di specializzazione, in scienze della formazione, in architettura, non la faccio lunga, se non abroghiamo quella legge e non riapriamo le università, parlo della facoltà di medicina ma di qualsiasi altra, a tutti quelli che voglio fare quella facoltà, noi mortifichiamo il diritto allo studio e le aspettative di tanti giovani e di tante famiglie che avrebbero voluto investire sui propri ragazzi per poter fare una professione importante, nobile, umanamente di grande spessore e di grande bisogno attuale. Se non andiamo in questa direzione tutti questi investimenti che ci stanno oggi gratificando e dando idealmente un futuro, se non riusciremo a costruire, preparare e a formare medici ed infermieri, tutto questo sarà vano.
Purtroppo, e qui concludo, il numero chiuso alla facoltà di medicina è stato devastante, una cosa anche sul piano ideale vergognosa perché, come ripeto, ha mortificato dal 1999 ad oggi tanti ragazzi che volevo impegnarsi e fare questa facoltà. La selezione non si fa con un banale test d'ingresso a medicina, la si fa sugli esami, quello che abbiamo fatto noi ogni volta che avevamo un appello in cui il numero dei promossi era sì e no il 20%. Era lì che si misuravano i talenti, la capacità, la determinazione e la volontà di un giovane ragazzo che voleva fare questo percorso e si voleva formare.
Se non abroghiamo quella legge e non facciamo leggi palliative, con le quali aumentare del 10% il numero d'ingresso e aumentare le scuole di specialità del 20%, voi capite che non formeremo laureati prima nè specialisti dopo.
Chiudo dicendo che il futuro passa, dopo questa grande possibilità di investimento che adesso abbiamo, attraverso la formazione del personale da mettere nelle grandi strutture rifatte ex novo o comunque riqualificate. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Mi dispiace che non ci sia l’Assessore, non lo vedo, ma non credo che dirò cose diverse da quelle che sono state ben dette dai miei colleghi, dai Consiglieri del Partito Democratico.
Innanzitutto la cosa che va principalmente criticata è il metodo. Un metodo in assoluta segretezza, in cui è mancata la condivisione, che non ha visto coinvolte le realtà sindacali, che non ha visto, scusate…

PRESIDENTE. Silenzio, rispetto per la Consigliera che sta parlando.

Anna CASINI. La prima questione che voglio porre è quella del metodo, che è stata già posta, nel senso che c'è stata una grande lamentela dei sindacati per iscritto, abbiamo tutti letto le note sindacali, ma anche quelle delle associazioni di categoria e dei Sindaci ... Scusate, ma io non riesco a parlare.

PRESIDENTE. Consiglieri chi deve parlare esca dall’Aula per cortesia, grazie.

Anna CASINI. Può uscire dall’Aula se non ha interesse perché…

PRESIDENTE. Consigliere Borroni, per cortesia, ci vuole rispetto per chi sta parlando. Per cortesia chi deve parlare esca dall’Aula, mi scusi, Consigliera.

(intervento fuori microfono)

Anna CASINI. Il Consigliere Borroni legge di solito, legge questioni tecniche perché non ha la capacità di comprenderle, presumo. Siccome io cerco di concentrarmi …
Voglio dire che è mancata la condivisione territoriale, una possibile strategia condivisa insieme ai territori. La mancanza di strategia condivisa si vede da quello che dichiara il collega che tra l’altro è un medico, che poco fa è intervenuto e che ha detto come stanno le cose: “Noi abbiamo bisogno di ospedali, che siano ospedali di primo livello, dove accentrare tutte le acuzie, e abbiamo bisogno di lavorare sul territorio”. Questo, come ben detto nella parte istruttoria delle delibere, non nei dispositivi … Scusate, ma io esco dall’Aula …

PRESIDENTE. Consigliere Rossi, Consigliere Bilò, per cortesia! La Consigliera sta facendo un discorso, ha bisogno di concentrarsi, come è giusto che sia, chiedo cortesemente di uscire dall’Aula qualora qualcuno volesse parlare. Grazie.

Anna CASINI. Mi scusi, ma non è una cosa possibile anche perché non è un tema semplice, noi siamo stati in perfetto silenzio, se loro continuano a chiacchierare ... C’è il bar fuori che frequentate tantissimo, ci potete andare.
Ricomincio e salto questa parte e dico che il Consigliere Cancellieri ha evidenziato e focalizzato in maniera intellettualmente onesta e tecnicamente ineccepibile quello che si dovrebbe fare e che stabilisce il decreto Balduzzi, il famoso decreto legge 70, che prevede che vadano accentrate in un unico posto le funzioni di primo livello, che vada implementata e incentivata la sanità territoriale proprio per sgravare gli ospedali da tutte quelle prestazioni che possono essere molto più appropriate vicino al paziente e non in un'unica posizione, in un unico posto. Questo è quello che è stato sempre detto ed era nel Piano sanitario che vi siete trovati, che non avete modificato se non per cancellare le ubicazioni degli ospedali di primo livello. E con che cosa li avete sostituiti? Con un grande fumo perché è vero, come è vero, che i 183 milioni del PNRR vengono divisi senza una strategia e una condivisione sull'ubicazione delle varie strutture e anche delle risorse, quelle che servono per l’implementazione tecnologica o per la crescita dal punto di vista professionale degli operatori.
In questo Piano stratosferico da oltre 900 milioni di euro avete poi mischiato tante cose, vorrei ricordare alcune questioni: per esempio che il Salesi e già finanziato, e tra un po' finisce, con circa 72 milioni di euro, l’ospedale di Fermo, tutti lo sappiamo, ormai è arrivato all’ultimo impalcato con 115 milioni di euro, l’INRCA Ancona sud è ripartita da molto tempo, non è certo un finanziamento di questa Giunta e sono altri 110 milioni di euro.
Le ordinanze del sisma, nella n. 37 del 2017 ci sono postati 128 milioni di euro, dire che si sono ottenuti oggi o che fanno parte di una strategia futura mi pare anacronistico. Aggiungo Tolentino 22 milioni di euro, Amandola 18 milioni di euro e così via.
Poi c’è invece la parte delle favole che riguarda soprattutto il Piceno, perché sul Piceno a prescindere dalle Case di Comunità e dagli ospedali …, che tra l’altro sono ubicati uno vicino all’ospedale di Ascoli Piceno e l’altro vicino all’ospedale di San Benedetto del Tronto, questo per dire come si è inteso il territorio. Non si è pensato di metterne uno nelle aree interne o piuttosto nella Val Menocchia o nella Val Tesino, ma si è deciso di metterli di fianco agli ospedali esistenti, perché c'è una logica territoriale.
Si sono previsti ben 100 mila euro sulla Casa di comunità di Offida (già esistente), 700 mila euro per Comunanza, 100 mila euro per Acquasanta Terme, dove già c'è una RSA, ci saranno due stanze a disposizione, poi ad Ascoli Piceno 2,7 milioni di euro per Casa della comunità, l’ospedale di comunità ed il COT, da noi i costi di realizzazione delle opere sono inferiori e con 2 milioni di euro si riescono a fare tutte queste cose. A San Benedetto del Tronto invece una Casa della comunità e un ospedale di comunità, se non li facciamo vicini a quelli esistenti che senso ha.
Ora tolto questo, nell’Area vasta 5 ci sono soltanto 400 mila euro finanziati, sono fondi per la progettazione del fondo di progettazione della Regione Marche e vengono millantate due cose: uno, 80 milioni di euro per un nuovo fantomatico ospedale a San Benedetto del Tronto, che ancora non si è capito se verrà realizzato nella sede attuale, anche perché tale cifra è altamente insufficiente. Ma gli 80 milioni sono nel POR FERS, che ancora è in alto mare e non si sa neanche quale linea ci sarà sulle strutture, o all’articolo 20 della legge n. 67/88, che è una finanziaria che prevede delle limitazioni e dei vincoli per cui non si sa bene se potranno essere utilizzate queste risorse. Scusate, sto parlando dei 18 milioni di euro della palazzina ad Ascoli Piceno, mi sono confusa perché gli 80 milioni di San Benedetto del Tronto si devono al POR FERS. Non si sa quello che si farà, ma i 18 milioni della palazzina di Ascoli Piceno, che vengono dichiarati come immediati ancora, non si sa neanche su quale posta saranno individuati e questa non è una cosa corretta, perché dentro questo Piano, e lo dite voi, lo dice la Giunta nella conferenza stampa del 14 febbraio, ci sono in totale 922 milioni di cui 759 milioni già finanziati, molti dei quali già in cantiere.
E’ ridicolo che mi si dica che l’INRCA o il Salesi, l'ospedale di Fermo o di Amandola siano obiettivi raggiunti da questa Giunta perché non così! Non è onesto e i cittadini vedono il cantiere se passano davanti all’INRCA e se passano a Fermo, vedono i cantieri che stanno andando avanti e non certo per merito suo Presidente.
Nel frattempo il povero Assessore Saltamartini …, che io difendo sempre, lo difendo perché la sua giacca viene tirata di qua e di là. Faccio un esempio banale, se siamo finiti in zona arancione sarà anche perché le politiche dell’Assessore Saltamartini erano in contrasto con le politiche di alcuni Assessori, che invece si impegnavano molto nelle dichiarazioni no vax, lo stesso Presidente non è mai stato molto chiaro: ha criticato il green pass, ha sopportato che si usassero poco le mascherine, anche qui dentro, abbiamo sopportato che intervenissero persone …. Sopportiamo il fatto che lei Presidente indossi una mascherina che non è a norma perché dovrebbe indossare una mascherina FF P2 come tutti noi, anche se ci dà molto fastidio.
C’è questo mormorio perché ricordo al Presidente della Regione Marche che deve rispettare una regola che è stata scritta a livello nazionale, certamente non dalla sua componente. Qui ci sono sedute tante persone che fanno uuuh come degli animali, perché sono versi di animali, e non mi meraviglia, ma siedono al Governo, parlo della Lega e di Forza Italia, esattamente come i rappresentanti del mio partito ed hanno scritto queste norme.

PRESIDENTE. Scusate, siccome non c’è nessun rappresentante della Giunta sono costretto ad interrompere la seduta del Consiglio e invito tutti i Consiglieri a stare nei termini.

La seduta è sospesa alle ore 12,12

La seduta riprende alle ore 12,18

Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani

PRESIDENTE. Consigliera Casini, deve concludere il suo intervento? Ne ha facoltà.

Anna CASINI. E’ sicuramente complicato quando si viene interrotti in continuazione, soprattutto da versi.
Detto questo, rimangono le questioni che erano sul campo, per quanto riguarda l’Area vasta 5, parlo della mia Area vasta perché contestualizzo, per le nuove strutture ci sono soltanto 400 mila euro, non ci sono gli 80 milioni per l'ospedale fantasma di San Benedetto del Tronto, che non si sa se verrà realizzato nell'area di sedime dell’ospedale esistente - per me è impossibile perché dove si mettono i pazienti e tutte le attività che un ospedale svolge - oppure in un'altra zona della città, che andrà individuata, spero, insieme alla Conferenza dei sindaci, perché non sarà l'ospedale di San Benedetto del Tronto, ma è uno degli ospedali dell’Area vasta 5 e andrà sicuramente integrato.
Invece i 18 milioni di euro della palazzina del pronto soccorso dell'ospedale Mazzoni di Ascoli di Piceno non ci sono e saranno da individuare con il POR FESR - del quale ancora non si sa, c'è un negoziato aperto da quello che so io, negoziato che comunque non è stato fatto insieme al territorio – o con l’articolo 20 della legge 67 del 1988, una legge finanziaria che definisce quali sono gli interventi che il Governo prevede in tema di sanità. Anche lì ci sono dei paletti, quindi bisogna capire come e perché, per cui dico che non è vero che c’è un’implementazione. Prima facevo il calcolo di quante risorse sono state non solo stanziate, ma sono già in cantiere e a breve saranno ultimate e quante risorse, circa 157 milioni di euro, ma potrei sbagliare perché ho perso il filo, sono dei finanziamenti in mente Dei, e come tali probabilmente rimarranno.
Tante cose da criticare, la prima è che non c'è nessun rinnovamento in quello che state facendo, ma c’è soltanto l'applicazione di quello che è stato stabilito dal PNRR asse 6, che è una conseguenza coerente con il decreto Balduzzi e con quello che era stato deciso recentemente, come ha detto il Consigliere Carancini, che viene ben riportato dai dirigenti nelle delibere che voi in Giunta avete approvato e che ci sono state sottoposte.
Basterebbe leggere per capire se c'è una continuità di visione tra ospedali di primo livello baricentrici e unici perché non possono essere divisi e invece implementazione della medicina del territorio. Si apre quel tema che è caro a tutti, ho sentito prima anche il Consigliere Cancellieri che ne parlava e che io condivido, della scarsità del personale e della formazione del personale. Questo è un tema molto importante sul quale bisognerà ragionare anche in termini economici per rendere maggiormente attraente la scelta di venire a lavorare nella regione Marche, così come per esempio succede a Fabriano o nelle aree di confine. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Vi garantisco che la Consigliera Casini, che conosco bene da ascolano, è molto più simpatica e gentile in condizioni normali, al di fuori di quest’Aula dove ogni tanto, forse, si fa prendere un po' all’agone politico, però va bene.
Al contrario di quello che hanno sostenuto i Consiglieri di opposizione, chi mi ha preceduto, io sono molto soddisfatto di questo Piano e ringrazio l'Assessore e tutti coloro che hanno lavorato per arrivare a proporlo al Ministero.
Voglio sottolineare che riusciamo finalmente anche ad individuare qualche punto debole, tra i vari che abbiamo ereditato, del sistema sanitario regionale, come ad esempio il fascicolo sanitario elettronico, che non è una cosa secondaria, perché se ci sono stati anche dei rallentamenti e dei problemi nella gestione di alcune situazioni relative al Covid, di prenotazioni per il discorso dei tamponi e non solo, sono dipesi dal fatto che abbiamo ereditato un sistema elettronico digitale indietro rispetto a tante altre Regioni, che invece hanno potuto lavorarci con estrema velocità dando delle risposte all’utenza molto più precise e puntuali. Andiamo a coprire un problema che, ripeto, è stato uno degli aspetti secondo me un po' più problematici quando si è affrontata la partita del Covid.
Pensando al mio territorio voglio dire alla Consigliera Casini un paio di cose. Innanzitutto questo riferimento continuo al decreto Balduzzi, che è, cari colleghi, del 2012, sono 10 anni che esiste, non è qualcosa a cui in questi 10 anni non potevate mettere mano, non potevate prendere delle decisioni. Avevate previsto, ma sulla carta, parlo del mio territorio, l'ospedale unico di vallata ed alla fine lei parla di finanziamenti sospesi che non si sa da dove vengono e dove sono stati inseriti, ma quali erano invece i finanziamenti per l'ospedale unico di vallata? Quali erano le delibere? Dov'erano i fondi? Quali sono stati i grandi interventi sulla sanità picena in questi anni? Non ho visto nulla, solamente delle delibere totalmente vuote di somme, di poste, delibere di intenzioni basate su degli algoritmi, famoso l’algoritmo del precedente Presidente della Giunta in cui non c'era nessun tipo di sostanza, se non una indicazione di volontà. Questo è quello che avete prodotto in 10 anni, quando il decreto Balduzzi era comunque vigente, quindi noi di fatto, e qui faccio anche un riferimento alla famosa querelle sull’ospedale di primo livello su due plessi dell'Area Vasta 5, stiamo mantenendo quello che fino adesso è stata la situazione ed è quella attuale, nè più nè meno, è una fotografia di quello che noi abbiamo vissuto, della situazione reale alla quale voi non avete mai messo mano. Questa è la realtà delle cose.
Mi rendo conto che è difficile stare all'opposizione dopo che si è governato, però non si possono fare delle accuse così dirette quando voi avete avuto lustri e lustri a disposizione per fare determinate cose e non le avete, dati alla mano, effettuate. È anche vero che noi abbiamo un'occasione importante come questa del PNRR, nessuno lo nega. Sono dei fondi fondamentali che noi stiamo gestendo. E voglio dire alla Consigliera Bora, io parlo per il mio territorio, che ci accusa e dice che sono state fatte - l’ha detto in maniera molto chiara ed esplicita - delle attenzioni particolari verso Comuni amici, si faccia dire dalla Consigliera Casini i Comuni che sono stati interessati nella provincia di Ascoli Piceno sono tutti Sindaci del Partito Democratico, viva Dio. Non è assolutamente …, anzi con grande equilibrio è stato considerato tutto il territorio, sia in risposta alle aree geografiche, quindi la montagna, la vallata, le due città maggiori il mare, sia nella ripartizione dei fondi. L'ospedale di Offida, la Consigliera Casini non l’ha citato, con i fondi del Piano triennale delle opere pubbliche dell'Assessore Baldelli ha già avuto 3,5 milioni di euro, mi sembra, per interventi sismici. Ci sono vari interventi e quando si parla di un territorio devono essere sommati agli interventi e alle attenzioni che ci sono state. San Benedetto del Tronto, andiamo a entrare su questioni tecnico amministrative, dove è la posta, dove sono ..., ma per la prima volta in maniera chiara e diretta c'è un'intenzione, tra l'altro motivata con 400 mila euro di fondi già inseriti di prefattibilità. Non credo che l'Assessore Baldelli, l'Assessore Saltamartini, il Presidente Acquaroli vogliano buttare 400 mila euro, per far vedere che cosa? Tra l'altro, detto chiaramente, a San Benedetto del Tronto si è già votato, fossero stati messi in fase preelettorale il dubbio mi sarebbe venuto e avrei detto: “Non è che sono stati messi per far vedere e poi chi se ne frega”. No, correttezza ha voluto che siano stati messi dopo le elezioni di San Benedetto del Tronto, dove tra l'altro c’è un Sindaco con il quale il PD ha fatto un patto sulle provinciali ed è vostro alleato. L'amministrazione comunale di San Benedetto del Tronto è alleata del Partito Democratico sulle elezioni provinciali e condividono Consiglieri e Presidente della Provincia. San Benedetto del Tronto ha avuto 400 mila euro prefattibilità, più un impegno, e non credo che il Presidente Acquaroli ci abbia messo la faccia per prendere dei pesci in faccia, siamo a San Benedetto per cui l’esempio è calzante, per poi dire no, questi fondi non esistono. E’ la prima volta che si decide di fare un intervento così importante.
Stesso discorso sull'ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno, dove sono stati previsti 18 milioni di euro da individuare come fonte, ma ne parliamo, da due mesi stanno in tutte le proposte che sono state presentate non solo alla stampa, ma anche qui in Aula in maniera chiara, in tutte le tabelle evidenti, ci sono, verranno inseriti 18 milioni di euro. Stiamo parlando di interventi sulla sanità locale, sulla sanità picena, che per la prima volta verranno finanziati in maniera importante e per la prima volta si rispetta quel principio caro anche in fase preelettorale, prima ancora che arrivassero i fondi complementari del PNRR o il PNRR sanità, ovvero quello di non centralizzare tutto in un ospedale, non avere una visione ospidalicentrica, ma avere un giusto mix, che è la cosa migliore, ospedali che funzionano e allo stesso tempo una ospedalità diffusa sul territorio attraverso le Case di comunità, che possono dare delle risposte importanti.
Nel nostro territorio tutto ciò è stato fatto guardando al posizionamento, quindi anche al ruolo politico amministrativo di riferimento all'interno della provincia, non guardando al colore politico. Credo che questa sia una cosa molto importante perché se si fosse guardato al colore politico si sarebbero fatte altre scelte, invece sono state privilegiate le reali condizioni a favore della situazione territoriale abitativa della provincia, della distribuzione, e per la prima volta, ripeto, c'è un'idea di quello che si vuole fare sulla sanità della nostra provincia. Mi limito a parlare della mia provincia perché poi altri Consiglieri, come chi ha già parlato, parleranno della propria.
Concludo, ricordiamoci in prospettiva del nuovo Piano socio-sanitario che bussa alle porte e che finalmente vedremo - oltre questo aspetto importante perché ci ridà la distribuzione delle infrastrutture e non solo – e sapremo un po' come riorganizzare tutto il sistema, che purtroppo, diciamocelo, ha funzionato fino a un certo momento. Delle falle oggettive ci sono state e ci auguriamo ben presto, ma non per il bene del centro-destra, ma di tutta la regione e di tutti cittadini, di metterci mano. Grazie ancora e buon lavoro a tutti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli. ascoltare

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Avevo preparato questa bozza di intervento ieri, sperando di non doverla leggere e che ci fosse da parte della minoranza una certa apertura, visto che l'argomento era importante, fare una discussione pacata che si concentrasse sui contenuti. Invece chiunque oggi sta assistendo a questo dibattito capisce ancora di più le ragioni per le quali il centro-destra, dopo decenni di governi di sinistra, ha vinto questa Regione. La differenza tra chi oggi si lamenta, nonostante abbia avuto per anni la possibilità di cambiare le cose e non l'ha fatto, e chi in pochi mesi sta cercando di risolvere quelle problematiche.
Spiace constatare che il Partito Democratico, che è un partito che ha cultura di governo, abbia deciso di svolgere anche oggi il suo ruolo di opposizione in modo tutt'altro che costruttivo, ma questo non mi stupisce. Lo vedo dagli interventi che sono stati fatti, ho preso degli appunti. Il Consigliere Carancini ha parlato di un disegno che non abbiamo fatto noi, magari altri dicono che è un disegno sbagliato. Anche qui dobbiamo chiarirci: o l’abbiamo copiato, oppure l’abbiamo copiato e non abbiamo fatto bene. La Consigliera Bora parla di incompetenza, improvvisazione, di attribuzione di risorse che non si sa per quale motivo. So che per 25 anni il mio territorio non ha mai avuto niente, spero che non l’abbia avuto perché non aveva necessità ed esigenze, auspico che sia stata questa la motivazione. Il Consigliere Mastrovincenzo parla di non razionalità nelle nostre scelte. La Consigliera Casini mi meraviglia ancora di più perché noi non dovremmo sfruttare i soldi del PNRR, come se non si sappia come siano venuti, poi si vanta che nel 2017 c'erano molti soldi del sisma, come se il terremoto l'avesse provocato lei e quei fondi fossero venuti grazie al terremoto. Sono delle provvidenze che vengono e che ci si trova cerca di spenderle nel modo migliore. Questo è quello che stiamo facendo, l'abbiamo fatto oggi e l’abbiamo visto anche in questi mesi di pandemia mano mano che le difficoltà e le criticità legate al contagio aumentavano, le critiche diventavano sempre più dure e demagogiche. Gli stessi identici problemi che tutte le Regioni affrontavano quotidianamente, anche quelle governate dal Partito Democratico, sono diventati per voi l'occasione per gridare all'incapacità di questa Giunta e all'incapacità dell'Assessore Saltamartini, cercando di cavalcare la paura. Invece con determinazione e con coraggio questa Giunta, soprattutto l'Assessore Saltamartini, ha gestito l'emergenza sanitaria in modo encomiabile e di questo lo ringrazio, per l’abnegazione e per tutto quello che ha fatto in questi mesi; lo ringrazio anche per come sta portando avanti questo programma di investimenti: grazie, Assessore.
Avete trasformato l’emergenza legata alla pandemia nel terreno di rivincita del risultato elettorale, ma non ci siete riusciti perché contano i fatti, non le parole e oggi parliamo proprio di fatti concreti.
Ora cambiamo pagina, ora che la pandemia sembra allentare la sua morsa c’è l'opportunità storica di investire ingenti risorse per le nostre strutture sanitarie regionali. Abbiamo scelto di farlo secondo i criteri che hanno ispirato il programma elettorale con il quale ci siamo presentati. Non nascondiamo le difficoltà finora riscontrate perché è bene chiarire che chi c'era prima di noi ha lasciato tanti problemi non risolti su cui dovremmo mettere mano nei prossimi mesi. In primis la riorganizzazione dell'intero sistema sanitario regionale.
Avevamo promesso che avremmo messo alle spalle la logica degli ospedali unici in favore di una sanità territoriale, di prossimità, di territorio, che avremmo investito nella medicina del territorio. Così abbiamo detto e così abbiamo fatto. Le risorse investite in questo PNRR sono figlie di questa logica.
Il Programma di interventi si sviluppa secondo direttrici che si inseriscono nell'ambito delle recenti disposizioni nazionali, emerse a seguito degli eventi pandemici, in termini di posti letto e specializzazione dei servizi offerti, e delle indicazioni contenute nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Abbiamo scelto di puntare sugli ospedali di comunità, sugli ospedali delle cure intermedie.
29 Case della comunità (Cdc),
9 Ospedali di comunità (Odc),
15 Centri Operativi Territoriali (Cot),
per un totale di 68 milioni di euro di investimento.
Consentitemi una parentesi per la mia provincia e per il mio territorio, in cui voglio sottolineare l'importanza di investimenti attesi da anni che ridaranno una nuova vita e una grande speranza per tutto il nostro entroterra. ricordo a tutti che sono previsti:
Civitanova Marche - Casa della comunità 3,8 milioni di euro e COT,
Recanati - Casa della comunità 5,1 milioni di euro.
Corridonia - Casa della comunità 1 milione di euro e Ospedale di Comunità 1,7 milioni di euro,
Macerata - Casa della comunità 1,8 milioni di euro e COT,
Treia - Casa della comunità 200 mila euro e Ospedale di Comunità 800 mila euro,
Camerino - Casa della comunità 1,8 milioni di euro,
San Severino Marche - Casa della comunità 2 milioni di euro e COT.
Investire nella sanità diffusa e nel riequilibrio costa/entroterra non ci ha impedito di puntare alla nascita di nuove strutture. A cominciare da Marche Nord in cui sono state messe le risorse per un nuovo ospedale a Pesaro, fondamentale per abbattere la mobilità passiva che è aumentata negli ultimi 10 anni governati dal Partito Democratico.
Abbiamo messo le prime risorse, 60 milioni, per il nuovo ospedale di Macerata, che servirà per dare ancora più forza ad una sanità di una zona complicata come quella del maceratese che ha vissuto anche il dramma del terremoto.
Abbiamo messo le prime risorse per la progettazione di un nuovo ospedale a San Benedetto del Tronto, che servirà a potenziare l'intera sanità nel sud delle Marche.
Certamente si può discutere nel merito delle scelte. Certamente avremmo fatto anche degli errori in questi mesi, accettiamo consigli, critiche costruttive, ma non accettiamo le critiche pretestuose e la presunzione di chi vuole dare lezioni pensando che ci siamo dimenticati di quanto fatto e di quanto non fatto nel passato.
Nella mia lunga esperienza di amministratore so che cosa vuol dire scegliere e conosco il peso della responsabilità nel doverlo fare.
Ora dobbiamo recuperare il tempo passato, dobbiamo correre per realizzare quelle opere promesse per decenni e mai fatte, a cominciare dalle riqualificazioni sismiche, energetiche, dalle bonifiche dell'amianto delle 34 strutture coinvolte.
Concludo, Presidente, facendo un appello a tutte le forze del Consiglio regionale: oggi servono coesione e collaborazione per poter correre e mettere a terra queste risorse, sarebbe utile uno spirito di unità che finora non c'è stato e che non ho visto nemmeno oggi.
Noi grazie a questi investimenti passeremo dalle parole ai fatti, dalle promesse alla concretezza, andando incontro al futuro e alle esigenze dei cittadini marchigiani. Ci piacerebbe farlo assieme e con l'aiuto di tutti pur nel rispetto dei ruoli di maggioranza e di opposizione. Nei prossimi quattro anni, se preferite, potete continuare ad urlarci contro tutta la vostra rabbia, ma sappiate che non riuscirete ad intaccare la nostra motivazione di cambiare questa regione, così come ci hanno chiesto gli elettori.
Assessore Saltamartini, Presidente Acquaroli, andiamo avanti dritti, con decisione su questa strada, lo dobbiamo ai nostri elettori e a coloro che ci hanno scelto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Voglio esordire manifestando all'Assessore Saltamartini tutto il mio rispetto personale, politico e istituzionale perché ha assunto su di sé la responsabilità della delega più difficile del suo tempo più difficile.
La storia però ci insegna che i tempi difficili ci consegnano anche le opportunità, questo l’Assessore Saltamartini lo sa. perché in questi tempi difficili, se vogliamo, possiamo dare il meglio di noi e dispiegare con più efficacia anche le ragioni del nostro impegno, e il PNRR costituisce certamente una delle opportunità più grandi, che però non è stata colta, Assessore Saltamartini, fino in fondo dal nostro punto di vista ed io spero che all'esito di questo dibattito magari si possano condividere alcune risoluzioni, molto generiche tra l'altro, perché declinano i principi generali da noi presentati e che smorzano anche le polemiche che sono fisiologiche in un dibattito del genere.
Il tema è quello dei risultati, che questa gestione non riesce a produrre, lo voglio dire all’Assessore Saltamartini, al di là dell'impegno che c'è perché la pandemia da Covid-19 da un lato ha ricordato a tutti noi il valore universale della salute, la sua natura di bene pubblico fondamentale e la rilevanza macro-economica dei servizi sanitari pubblici, dall'altro ha reso ancora più evidenti alcuni aspetti critici di natura strutturale del Sistema sanitario: disparità territoriali nell'erogazione dei servizi; inadeguata integrazione tra servizi ospedalieri, servizi territoriali e servizi sociali; tempi di attesa elevati per l'erogazione di alcune prestazioni; scarsa capacità di definire strategie sinergiche per la risposta ai rischi ambientali, climatici e sanitari.
Di tutto questo ciascuno di noi porta le sue responsabilità, ci sono le responsabilità dei tagli dei governi che si sono succeduti nel nostro Paese e che hanno stritolato di fatto, lo so bene quando partecipavo alla Conferenza delle Regioni, l’organizzazione della sanità sui territori. Oggi però ci sono le risorse per intervenire.
La strategia generale tracciata dal PNRR in tema di salute è quella di “allineare i servizi ai bisogni di cura dei pazienti in ogni area del Paese; migliorare le dotazioni infrastrutturali e tecnologiche; promuovere la ricerca e l'innovazione e lo sviluppo di competenze tecnico-professionali, digitale e manageriali del personale”. In definitiva la Missione 6 Salute ha come obiettivo la tutela della salute con azioni che rafforzano la prevenzione sul territorio ed ammodernano il sistema sanitario per garantire a tutti un sistema più tempestivo, più equo e più solidale di cure anche per rispondere ai bisogni di una popolazione che invecchiando ha fatto esplodere le malattie croniche.
L'attuazione del PNRR significa innanzitutto intervenire ed investire per porre rimedio a disparità territoriali nell'erogazione dei servizi, in particolare in termini di prevenzione e assistenza sul territorio; per una piena integrazione tra servizi ospedalieri, servizi territoriali e servizi sociali; ridurre i tempi di attesa troppo elevati per l'erogazione di alcune prestazioni; sfruttare al meglio le tecnologie più avanzate, le competenze digitali, professionali e manageriali.
Quindi, le risorse del PNRR costituiscono, anzi devono costituire, una opportunità che doveva, come deve essere, essere contemporanea alla previsione e alla approvazione di un nuovo Piano socio-sanitario che disegnasse, o che disegni, la strategia all'interno della quale dispiegare le risorse stesse.
Una strategia da condividere attraverso un confronto serrato con i territori e con tutti coloro che a vario titolo nei territori operano. I Sindaci innanzitutto — come da me auspicato con una lettera aperta già il 30 settembre 2021 — e poi gli operatori che sono stati la prima linea delle battaglie in sanità per la guerra al Covid e lo saranno anche nella fase della tregua che speriamo giunga in modo definitivo il prima possibile ed infine le forze sindacali e gli stessi cittadini attraverso un confronto aperto e partecipato.
Una progettualità all'interno di una sintesi delle opportunità tutte tra PNRR, rifinanziamento del Fondo sanitario e Fondi UE per la povertà sanitaria nel Mezzogiorno che alla fine, per dirla con il Ministro della sanità, portano a qualcosa come 30 miliardi di risorse aggiuntive per cogliere l'ulteriore opportunità di trasformare la più dura emergenza sanitaria della storia della Repubblica in una grande occasione di ammodernamento e rafforzamento della nostra sanità pubblica, quest’ultime sono le parole del Ministro. Invece, la Giunta regionale ha deciso gli interventi e i progetti per accedere ai primi 183 milioni di euro della Missione 6 senza l'attivazione dei necessari confronti, neanche con le organizzazioni sindacali, che pure in tal senso avevano inviato reiterate richieste alla Giunta, come risulta dalla nota congiunta dei Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di qualche giorno fa. E questo contrariamente a quanto previsto dal protocollo che definisce le modalità attraverso cui ciascuna amministrazione titolare di interventi, dalle Regioni ai Comuni, deve attivare tavoli di confronto preventivi e periodici riguardanti i progetti di investimento, le loro ricadute economiche e sociali, nonché le ricadute dirette ed indirette sul lavoro in primo luogo degli operatori della sanità. Hanno lamentato i sindacati la mancata volontà politica della Giunta regionale "di garantire il necessario percorso di partecipazione e confronto". lo dice la nota congiunta.
Hanno manifestato i sindacati soprattutto la preoccupazione per la “totale mancanza di confronto sul complessivo progetto di definizione e organizzazione della rete di medicina territoriale da garantire nelle Marche e, più in generale, del sistema sanitario regionale. Una nuova idea — dicono i sindacati — di sanità e di tutela della salute dei cittadini che sta alla base degli obiettivi del PNRR”. E se si lamentano i sindacati che dovremmo dire noi che discutiamo oggi a due giorni dalla scadenza della consegna al Governo, dopo che tutto è stato deciso.
In definitiva, una strategia che non può - e non doveva - prescindere dal Piano sanitario regionale che a sua volta non può prescindere dalla strategia nazionale delineata dal DM 70 (Decreto Balduzzi). Una strategia per disegnare - come diciamo noi nella mozione che ha scritto il Consigliere Carancini - un nuovo modello di "salute delle Marche", rigorosamente fedele ai principi di universalità, uguaglianza ed equità, sia dal punto di vista clinico che organizzativo, articolato con equilibrio di distribuzione per investimenti, personale, posti letto e servizi al cittadino.
Una strategia, in definitiva, che avesse posto rimedio alle pure ancora esistenti disuguaglianze territoriali tra le Aree vaste e le Aziende e di riflesso tra i cittadini, in termini qualitativi e quantitativi di risposte socio-sanitarie. Disuguaglianze che anche noi non abbiamo avuto il tempo e le risorse per colmare fino in fondo.
Tempo e risorse concessi oggi dal PNRR, che non sono risorse regionali, ma europee, delle quali questa Giunta e neanche noi portiamo alcun merito.
Ed è all’ evidenza di tutti che le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono state dispiegate da questa Giunta regionale all'interno ed avvalendosi della strategia della precedente Giunta regionale in assenza di una propria strategia che mai può essere basata su proclami e promesse elettorali, come la riapertura degli ospedali, spazzata via come castelli costruiti sulla sabbia.
Ed è apprezzabile che questa Giunta si sia avvalsa della nostra strategia, ma non lo faccia con il plagio, bensì con l'onestà intellettuale di riconoscere che abbiamo fatto cose giuste e doverose come gli investimenti in sanità che sono nostri, come lo sono i progetti.
Ed anche la ipotizzata revisione del vigente Piano socio-sanitario della Regione Marche da parte di questa Giunta non potrà prescindere dalla strategia generale tracciata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza in tempo di salute e da quanto già realizzato ed in corso di realizzazione, ad esempio nella Provincia di Fermo. E la smettano alcuni componenti della maggioranza - non tutti per la verità e lo debbo riconoscere questo, e va a loro onore - di appropriarsi dell’impegno altrui. Non fa onore questo.
Oltre il 90% degli investimenti in sanità, che voi giustamente ed opportunamente avete ripreso e declamato nel masterplan dell’Assessore Baldelli, sono stati disposti dalla precedente amministrazione. A voi la fortuna, a voi l’onore e la responsabilità di portarli avanti, ma di riconoscere chi quella progettualità l’ha messa in campo. Si parlava prima di San Benedetto del Tronto, perché non diciamo dei 18 milioni destinati a San Benedetto del Tronto o degli oltre 4 milioni destinati di recente ad Ascoli Piceno? Emblematico il caso di Fermo, su 144 milioni di euro nel masterplan dell’Assessore Baldelli ben 134 sono stati stanziati da me quando ero Assessore al bilancio, l’Assessore Baldelli annuisce e lo ringrazio perché è una persona intellettualmente onesta, deliberate anche da queste due colleghe che stanno con me.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. La prego di concludere, non posso dare deroghe.


Fabrizio CESETTI. Oggi le poche risorse del PNRR destinate alla nostra provincia sono all'interno di una progettualità che noi abbiamo messo in campo.
Alla fine una progettualità che prevede … - solo 30 secondi, Presidente, poi le restituisco il tempo ed ancora di più.

PRESIDENTE. Dobbiamo rispettare i tempi che ci siamo dati.

Fabrizio CESETTI. Chiudo, lo dirò dopo. Comunque voglio dire, Consigliere Marinangeli, che alla fine la storia che è scritta dai fatti prevarrà sulle artificiose ricostruzioni della propaganda che può solo alimentare la cronaca che, in effetti, neanche riesce a mentire nonostante l’impegno profuso in tal senso quotidianamente. Neanche la cronaca e la propaganda riescono a mentire rispetto ai fatti che noi abbiamo prodotto e che voi giustamente portate avanti e se li portate avanti con lealtà potrete sempre contare sul nostro sostegno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Inizio dicendo che sono d'accordo sulla parte finale dell’intervento del Consigliere Cesetti, sarà la storia a dire da che parte stiamo e chi avrà sbagliato e chi no. Non certo noi oggi. Lo dico facendo un monito prima me stessa poi a tutti i colleghi Consiglieri dicendo che quando questa mattina abbiamo acceso i televisori abbiamo appreso della gravità di questa giornata a livello mondiale. Quello che sta accadendo alle porte della nostra Europa ci dovrebbe portare ad un linguaggio meno di parte, a giocare ruoli meno di parte perché ho sentito nell'intervento che mi ha preceduto parole, addirittura accuse di plagio, ma non scherziamo! Ma siamo consapevoli del ruolo che stiamo svolgendo? Lo dico perché la critica maggiore che c'è stata fatta è che avremmo copiato ed avremmo ripreso le linee dell'amministrazione precedente. Ma questo non sarebbe bastato a fare qualcosa che vi andasse bene perché le critiche maggiori, mi pare unanimi, un po’ da tutti gli interventi che mi hanno preceduto, sono state quelle della mancanza del confronto sul territorio e con i sindacati. Ricordo che questa amministrazione regionale poco dopo il suo insediamento ha iniziato una campagna d'ascolto dei territori girando palmo palmo tutte le province … Non vorrei essere interrotta perché io non ho interrotto nessuno, vorrei poter continuare …, Presidente, per cortesia …

PRESIDENTE. Prego di fare silenzio.

Anna MENGHI. Questa amministrazione ha girato palmo palmo tutta la regione, addirittura a volte con la partecipazione giusta e corretta di esponenti dell'opposizione, Consiglieri dell’opposizione, perché noi non abbiamo mai negato il confronto a nessuno, quindi, non è che possiamo girare l'ascolto, che deve servire per poter poi prendere le decisioni politiche perché, ripeto quanto detto dal Consigliere Cesetti, ognuno ha le proprie responsabilità.
Ci sono le responsabilità di chi governa e ci sono le responsabilità di chi fa opposizione, ognuno ha le sue.
L’altra mancanza di confronto, ci è stato detto, è stata con i sindacati. In una nota del 21 gennaio 2022 la Cgil, un sindacato non certamente vicino a questa amministrazione, in conseguenza di incontro avvenuto con l'Assessore Saltamartini ed il Presidente Acquaroli, ha definito l'incontro deludente. Io sono contenta che sia stato deludente per la Cgil, ma gli incontri ci sono stati, quindi vorrei poter dire che le critiche che ci sono state mosse sono realtà prive di un fondamento oggettivo.
Dobbiamo ricordare che il PNRR è qualcosa, e l’ha detto l'Assessore nella presentazione, che ha un percorso, un continuo rapporto con l'amministrazione centrale del Ministero perché siamo in una fase, l’ha detto il Consigliere Cesetti, delicata e importante in cui serve equilibrio. E’ chiaro che i processi non sono iniziati oggi, ognuno di noi qua dentro sa - abbiamo Assessori, Sindaci, un po' di tutte le specie - che c'è il principio della continuità amministrativa, il problema però qual è? E’ quando non si realizzano concretamente le questioni e i processi iniziati tempo fa. Per esempio le cure intermedie non nascono oggi con gli ospedali di comunità, sono nate tanto tempo fa, ma non c'è stata la possibilità, non voglio parlare di incapacità, di realizzarle.
Voglio ringraziare l'amministrazione regionale. in particolare l’Assessore Saltamartini e tutta l'amministrazione anche per la grande capacità di lavoro in sinergia, mi riferisco al lavoro che è stato fatto con l'Assessore Baldelli perché è stata accolta una nostra richiesta, su cui non ho sentito spendere nessuna parola da parte dell'opposizione, sul grande sforzo che questa amministrazione ha fatto, con una visione complessiva che ci consente di guardare non solo al PNRR ma anche ai masterplan dell’edilizia e ai fondi sisma per avere un quadro complessivo e generale, che è quella presunta o mancata visione di cui veniamo accusati stamattina. E’ chiaro che questo è lo sforzo, ripeto, di cui ringrazio perché oggi non discutiamo solo del PNRR, formalmente sì, ma anche della nostra visione della sanità regionale e lo facciamo mettendo a disposizione di tutti, ho visto prima che anche la Consigliera Casini li sfogliava, i documenti.
È chiaro che non va data una visione parziale, ma complessiva, con le difficoltà tecniche perché gli indirizzi del PNRR, che ha dato il Ministero e che comportano valutazioni tecniche che successivamente avranno un percorso importante, dovranno essere concretamente realizzati nei tempi che il PNRR dà. Ringrazio a questo proposito anche gli uffici e tutta la struttura sanitaria e tecnica che hanno lavorato e che lavoreranno soprattutto in futuro per rendere concretamente possibile - perché concretamente attualizzabili – le risorse del PNRR che noi sappiamo dovranno essere spese entro il 2026.
Voglio augurarmi che su questo siamo tutti concordi, nel dire che la nostra Regione dovrà mettere a terra quei finanziamenti, nessuno godrà delle difficoltà che magari ci sono state e che sono state superate egregiamente dalla capacità dei tecnici di capire, per esempio, che alcune valutazioni per metro quadro erano assolutamente fuori squadro rispetto ai prezzi correnti. Questo è stato un altro inciampo, ma giustamente non se ne può parlare perché sarebbe una giustificazione rispetto alle difficoltà che normalmente si incontrano quando si amministra.
La sfida è appena iniziata, non abbiamo potuto coprire tutte le realtà, per esempio guardo il Presiede Latini e dico che a Osimo …, ma noi ci siamo e ci saremo perché i fondi non finiscono con il PNRR. Nel masterplan dell’edilizia abbiamo investito ben 750 milioni di euro, considerati anche i fondi sisma e altro. Ma non finisce qui, come diceva qualcuno, noi ci siamo e ci saremo e quando prendiamo degli impegni siamo abituati a mantenerli.
Questa è una situazione che va vista in divenire, non va fossilizzata e stigmatizzata perché oggi sarebbe troppo semplice dire o andare dietro a chi lamenta di essere stato dimenticato. Su quello che per criteri tecnici non è stato possibile inserire, ci siamo già impegnati e ci impegneremo a realizzare e a mettere dentro una programmazione che sarà sempre più vicina al territorio. Ma non lo diciamo noi, lo dicevate anche voi perché in vent'anni di opposizione in Consiglio comunale a Macerata, molto spesso, molte volte, le cose che dico io erano dette da chi in quel momento governata. Ed oggi la sfida è quella di realizzarle. Siamo fiduciosi che lo faremo perché è un appuntamento con la storia, lo faremo nel nuovo Piano socio-sanitario, come ha detto il Consigliere Cesetti, lo faremo quando discuteremo il Piano socio-sanitario, faremo una strategia che è quella di livellare le diseguaglianze. Credo che l’abbiamo fatto, non vado e non voglio ripetere quanto già detto dal mio Capogruppo sul territorio maceratese perché l’ha già evidenziato con estrema chiarezza.
Le diseguaglianze le stiamo livellando, nell'ultima pagina di quel documento che la Giunta ha consegnato, se lo guardate, si parla di distribuzione e di investimenti per Province in termini assoluti e di distribuzioni e investimenti per abitanti su Area vasta perché l’obiettivo futuro sarà quello di fare quello che voi non siete riusciti a fare, cioè far funzionare quelle famose reti che voi avete indicato sulla carta, ma che in realtà per questioni politiche, di appartenenza e di lotte intestine, per questioni puramente partitiche, non siete riusciti a realizzare. La nostra sfida sarà quella di realizzarle e sono convinta che lo faremo.
Sapete, chiudo con questa battuta, stando nei termini, qual è la differenza tra noi, Consigliera Casini, e voi? Lei prima ha fatto quel richiamo alle mascherine, la Consigliera Ruggeri ha detto che non era vero, io non lo so, io addirittura porto la FPP3 perché mia sorella mi dice che devo proteggermi. Ma qual è la differenza? Il Consigliere Cesetti è rimasto con la mascherina chirurgica, invece il nostro Presidente ed il nostro Assessore, che erano con la mascherina chirurgica, siccome sono bravi ragazzi e sono abituati ad ascoltare anche le critiche, se la sono cambiata. In questo c’è l’essenza della differenza tra noi e voi e questo mi fa ben sperare perché, nonostante le difficoltà, nonostante non siamo perfetti, come ha detto anche il Capogruppo Consigliere Marinelli, abbiamo la capacità, la visione, la compattezza e la capacità di poter governare questa Regione ancora, secondo me, per lunghi anni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Mi sento di dire che questo è un passaggio importante, nelle sciagure che abbiamo avuto, il Covid, le iniezioni di risorse e l’obbligo di ammodernamenti sono una delle poche cose favorevoli.
Dico subito sui tempi, il primo intervento è stato quello del Consigliere Carancini che ha detto: “Voi avete avuto 65 giorni da dicembre, dal 16 gennaio avete avuto meno giorni, ma circa un mese e mezzo, quindi siete indietro su tutta la linea”. In realtà la prima osservazione onesta intellettualmente è che ad essere indietro era il Governo, che dà la linea ed era indietro su tutto. Rispetto all'annuncio del PNRR il Governo nazionale ha faticato tantissimo - il Ministero della salute - a procedere e a dare le linee guida che sono abbastanza rigide. Noi non siamo liberi di fare quello che ci pare, ci sono delle linee guida entro cui dobbiamo stare. A metà febbraio, quindi poco più di 15 giorni fa, il decreto ministeriale n. 71 era in corso di approvazione ed è quello che dà delle linee che dobbiamo vedere. E’ stato come comporre un mosaico, ma questo sarebbe stato per chiunque, fosse stata una Giunta di sinistra o di un altro colore, del Movimento Cinque Stelle, ed avrebbe avuto le stesse problematiche tecniche.
Quanti incontri ci sono stati dei nostri vertici sanitari, che sono importanti? La Giunta regionale, l'Assessore alla sanità in primis - hanno partecipato secondo i territori anche altri Assessori e Consigliere regionali – ha fatto una serie di pre-consultazioni, che sono state molto lunghe, per ascoltare tutti i territori, le richieste dei territori, molto aperte, in cui hanno parlato i Sindaci, i sindacati, gli operatori sanitari. Questa campagna di ascolto è stata molto utile per fare le scelte.
Certamente esiste quella continuità di cui parlava prima la Consigliera Menghi, non è che chi arriva spazza via tutto. Sono stato in Arabia Saudita, a Dubai, ed ho assistito stupefatto al fatto, facendo la circonvallazione di Jeddah, che ci sono ettari di terreno che sono spianati a zero, tutte le abitazioni precedenti, ci sono una specie di gru pneumatiche che stanno demolendo tutte le case, spazzano via tutto, ci sono cumuli di macerie e rifanno un nuovo. Dicevo ridendo tutto pagato, abbiamo pagato tutto noi con il petrolio, con la benzina, loro si limitano a fare gli investimenti. Noi non possiamo fare così, non abbiamo le risorse, i pozzi di petrolio, dobbiamo cercare di rivedere tutto il sistema che c'è, in parte adeguarlo ed in parte metterlo a norma. Non è stato fatto spesso, né per l'antisismica né per l’antincendio, vedere dove è meglio costruire nuovo, ex novo, vedere dove è meglio recuperare, tenendo presente anche che i nostri centri storici e le nostre città hanno una loro geografia.
Qual è il grande cambiamento? Il grande cambiamento, che poi era stato annunciato in campagna elettorale, ho qui il nostro programma elettorale di questa coalizione, è il passaggio dalla sanità centralizzata, cosiddetto ospedale unico, termine utilizzato molto spesso dalla vecchia amministrazione, per cui erano state prese anche delle decisioni, cito Macerata e Pesaro, ad una sanità policentrica.
La sanità policentrica ha delle problematicità diverse rispetto a quella dell'ospedale unico. L'ospedale unico è intensa urbanizzazione, aggregazione della gestione sanitaria, la policentrica deve tener presente i territori. Noi siamo una città Regione e anche qui la scelta ce la dà i numeri: ogni 20.000 abitanti una Casa della salute, ogni 50.000 abitanti un Ospedale di comunità, ogni 100.000 abitanti il presidio territoriale. Abbiamo un una specie di masterplan, di linea guida a cui dobbiamo attenerci e a cui si sarebbe dovuta attenere qualsiasi amministrazione. Non è che adesso c'è la Giunta Acquaroli e l’Assessore Saltamartini e gli altri avrebbero fatto tutto l’inverso, dentro quelle linee guida dobbiamo stare.
Che cosa abbiamo trovato? Oltre l'arretratezza dei sistemi, abbiamo trovato anche la mortificazione in questi anni della medicina territoriale. Non lo denunciamo noi, lo denunciano il sindacato, le varie organizzazioni di categoria, non solo sindacali e professionali. Ci sono delle cose …
Io ho un'altra verità, mi permetto di dirla e non vuole essere provocatoria, in questi anni c'è stato un impoverimento significativo della sanità pubblica rispetto a quella privata, voglio sottolinearlo, non voglio fare una provocazione. Sono aumentate le risorse per la sanità privata, lo diciamo noi che siamo nel centro-destra, e sono diminuite notevolmente quelle della sanità pubblica.
Poi abbiamo notato un’altra cosa per quanto riguarda i ritardi:
- il fascicolo sanitario, sono 80 mila le persone che lo utilizzano rispetto a 1,5 milioni di marchigiani, siamo indietro di 1.420.000 marchigiani;
- per le liste d'attesa dal 2012 sono progressivamente aumentati i tempi, anche oggi sono aumentati perché ci sono stati quasi due anni di blocco per il Covid, sono state sospese, il personale è stato spostato per fare altre cose, per carità di Dio chi dice ..., ma dal 2012 progressivamente le liste di attesa hanno aumentato i tempi;
- il rinnovo tecnologico al Salesi, la risonanza magnetica nucleare, parlo con i dati, è datata di 25 anni, all'ospedale pediatrico unico regionale specifico abbiamo una attrezzatura di 25 anni. Per il rinnovo progressivo, voi sapete, ci sono leggi di rifinanziamento annuale dello Stato per la tecnologia, ma non sono mai state prese in considerazione;
- il 118, reti non adeguate, questo non lo diciamo, noi riportiamo quello che dicono i sindacati, i sindacati della sanità, sia quelli medici che quelli ...;
- la formazione, anche qui ci siamo trovati di fronte a ritardi incredibili, c'è una programmazione nazionale che ha risentito delle indicazioni europee, voglio sottolinearlo. Leggo i comunicati stampa di protesta dell'opposizione che dicono: “Mancano i medici”. Noi facciamo i bandi, i medici non ci sono, neanche dove siamo stati particolarmente accorti. Ho la presunzione di dire che essendo notoriamente uno scocciatore nel mio campo, nell’area psichiatrica, ho quasi imposto due concorsi nell’arco di tre anni. Tutte e due le graduatorie, anche di 20 persone, sono state immediatamente esaurite. La graduatoria è valida tre anni e dopo un anno un anno e mezzo ..., perché non ci sono proprio i sanitari. La colpa della Regione c’è perché poteva fare delle maggiori borse di studio rispetto a quelle erogate. Adesso ne sono state date tantissime, solo 27 a medicina interna, ma l'efficacia sarà entro 4/5 anni, sono iniziate un anno fa e tra quattro anni ci sarà il personale ...
Concludo dicendo che questo tema lo ritengo sensibile, quello del travaso dalla sanità pubblica alla sanità privata. Seguo delle linee guida, non è un caso, è un caso che alcuni dei vertici del PD che sono stati Assessori - cito tre nomi di scuola, ma ne potrei citarne 7/8, XX , l’ex Assessore YY e negli ultimi mesi l’ex Vicepresidente della Giunta – sono parte integrante dello staff di vertice della sanità privata, uno al Santo Stefano, un altro in un altro gruppo, l’ultimo in un appalto di 13 milioni di euro, adesso non ricordo, della sanità del Piceno. Non si tratta di una persona che se ne va, ma è un uomo di vertice del PD che ha gestito la sanità pubblica, che ha partecipato allo svuotamento, ha trasferito i soldi in altri ambiti e poi ne diventa manager. Scusate, non sono un ingenuo, politicamente ha un senso. Se domani vado a fare l'amministratore delegato di un gruppo privato sanitario delle Marche, ci vado come medico, ma c'è un senso anche nel mio percorso politico ed io non posso non osservarlo. Qualcuno dirà che è una speculazione, no osservo i fatti, e su questo chiedo all'Assessore Saltamartini, che ringrazio …, non sempre sono d'accordo su tutto, sono più interventista, nella sanità cerco di fare, l’Assessore Saltamartini ascolta più i tecnici, però lo ringrazio del lavoro che ha fatto, è stato un lavoro terribile, non so se io avrei tenuto dietro …, centinaia riunioni con i tecnici, eccetera.
Ancora più complicato quando la decisione è politica e non tecnica, perché poi dobbiamo salvaguardare i territori, ascoltare i Sindaci, i sindacati, evitare che si siano cordate, filiere di potentati politici dentro la sanità, che molto spesso accade e non dovrebbe accadere, cercare di premiare la qualità e il merito perché di fronte a certi colleghi mi vergogno quando sento dire che la persona meno preparata è andata al vertice di una struttura e quello più bravo, che unanimemente conosciamo, rimane l'ultimo della fila.
Dobbiamo invertire, questo è un piano organizzativo, non è un piano sanitario, ma credo che questa sia la prima spallata forte al vecchio sistema, occorre fare presto.
Concludo dicendo che alcune scelte la precedente Giunta le aveva fatte ed io ero anche favorevole, ma non realizzate. E’ possibile che dopo 10 anni ancora dobbiamo costruire l'ospedale Ancora Sud? Se non fosse per l’accelerazione che l'ultimo anno abbiamo imposto sarebbe ancora da costruire. Ma è mai possibile che per trasferire il Salesi (l’ospedale dei bambini) a Torrette ci sono stati rinvii di anni ed anni? Ma è mai possibile che tutte le strutture rimangono ferme per anni anche quando la decisione è presa? Su questo noi dobbiamo impegnarci molto. Grazie.

PRESIDENTE. Prima di passare la parola al Consigliere Mangialardi, che è nella scaletta degli interventi, ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Mi scuso con lei, però devo farlo. La Consigliera Menghi nell’evidenziare giustamente dal suo punto di vista che il Presidente della Regione si era dotato di mascherina FFP2 ha sottolineato che io avevo ancora la mascherina chirurgica e tuttora ce l’ho, con ciò accreditando l'idea, da qui il fatto personale, che io violi qualche normativa. Non è così, resto con la mascherina chirurgica perché il richiamo della Consigliera Casini per quel che mi riguarda è irricevibile, non sono obbligato a portare la mascherina FFP2, la vorrei portare per mia tranquillità, perché sappiamo bene che è per tranquillità del soggetto che la porta, ma non la posso portare perché ho un’imperfezione al naso, sopravvenuta con un incidente giocando a calcetto, per cui devo portare questa e già faccio difficoltà a parlare. Non sono obbligato, lo dico anche al mio Capogruppo, perché non c'è …, io non sono obbligato. Ho tre dosi, non ho avuto contatti né ho contatti con persone contagiate, tra l’altro per mia tranquillità e per la tranquillità della mia famiglia periodicamente mi sottopongo a tampone e l'ultimo l’ho fatto ieri sera, non sono obbligato.
Vorrei aggiungere al Presidente del Consiglio regionale e al mio Capogruppo che non sono obbligato per legge ed in ogni caso, quando noi siamo in quest'Aula …, si chiama territorio neutro perché qui c'è il cosiddetto interna corporis. Quello che si fa in quest’Aula non lo decide la Consigliera Menghi, la Consigliera Casini o il Consigliere Cesetti, quello che si fa in quest’Aula non lo decide neanche la legge, lo decide l'Ufficio di Presidenza ed in assenza di una sua decisione decide il Presidente, che ci può richiamare all'ordine, ci può anche espellere dalla seduta qualora contravvenissimo a quelle che sono … E’ lo stesso Presidente che ci obbliga, come ha fatto tante volte, ad indossare la mascherina, quando per disavventura la mascherina, l’abbiamo visto tante volte con il Consigliere Ciccioli, …

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Fabrizio CESETTI. Semplicemente questo perché all'esterno si sappia che il Consigliere Cesetti non viola nessuna norma, di nessun tipo ed io non intendo adeguarmi a richiami che ritengo irricevibili e se vogliamo anche un po' risibili. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Cesetti perché con il suo intervento ha stigmatizzato esattamente quello che volevo dire. Grazie.

PRESIDENTE. Per chiarire, poi lo affronteremo meglio all'Ufficio di Presidenza, all'interno di quest'Aula, adesso non sto a spiegare puntualmente la FAC del Ministero della salute, non è obbligatoria la mascherina FFP2, questo è il dato di fondo.
Il prossimo Consiglio, nell'ambito dell'incontro dell'Ufficio di Presidenza e della Conferenza dei Presidenti, indicheremo.
La FAC è molto chiara, è obbligatoria la mascherina FFP2 dove c'è un sistema di sorveglianza attivo, che non è l'Aula del Consiglio regionale o quantomeno non vi rientra l’Aula del Consiglio regionale delle Marche.
Detto ciò, dopo aver chiarito, riprendiamo la trattazione del punto all'ordine del giorno.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Saluto il Presidente Acquaroli, gli Assessori presenti e i colleghi.
Affronto questa giornata con uno stato d’animo articolato, da una parte la soddisfazione, dall'altra grande preoccupazione ed in fondo l'angoscia vera.
Ringrazio il Presidente Latini per aver interpretato al meglio il sentimento dell'intera Assise ricordando i tragici eventi che sono alle nostre porte e ad oggi non sappiamo che tipo di risultato finale ci potrà essere. Siamo preoccupati per le vicende economiche, per le ricadute nei nostri mercati, ma lo scenario potrebbe essere di valore completamente diverso e per una generazione che ha avuto la fortuna di non incappare in eventi tragici, che hanno colpito direttamente la nostra nazione ed il nostro territorio, ci deve essere questo stato d’animo.
Soddisfazione, dicevo, perché oggi siamo qui chiamati a confrontarci e poi vedremo come siamo arrivati ad un piano di investimenti e di programmazione che sconvolge la nostra sanità e che ne disegna un’altra completamente diversa.
Per me la soddisfazione - ognuno di noi ha avuto ruoli diversi - sul piano politico è enorme perché i 230 miliardi che sono stati messi a disposizione di questa nazione, contestualmente all'evento tragico della pandemia, hanno un percorso, una sollecitazione, una matrice e devo dire che dentro questo tracciante ognuno di noi ha sostenuto in tempi diversi la necessità del ruolo dell'Europa e il tentativo di trasformare l’Europa da meramente finanziaria all’Europa dei popoli. Nella campagna elettorale del 2019 c’era un’idea completamente diversa tra gli schieramenti sulla visione dell'Europa, oggi invece dobbiamo dire che chi ha avuto sempre grande coerenza linearità ha determinato questo tipo di risultato. Penso, ricordando vari personaggi, anche la riconversione sulla strada di Damasco dell’ex Presidente del Consiglio, che siano stati i protagonisti di questo risultato e se oggi noi siamo qui è perché ognuno di noi ha creduto in quel progetto e ha cercato di sostenere quella grande possibilità che l'Europa ci ha messo a disposizione.
Arriviamo alle preoccupazioni, perché è vero che abbiamo quasi 18 miliardi per la sanità, questi sono i primi 183 milioni di euro che arrivano per le Marche e noi questo percorso …, senza nemmeno stare a stigmatizzare sulle date. Ricordo - guardo l’Assessore Carancini - quando ad agosto dello scorso anno presentammo la prima nostra mozione per dire: “ Ci sono queste risorse, gli obiettivi vanno in una direzione perché non coinvolgere questa Assise, i Comuni e non confrontarsi con il territorio”. Avremmo avuto la possibilità di evitare che ci fosse una sorta di copia incolla anche rispetto alle scelte che sono state fatte in passato e che oggi magari vengono in qualche maniera riprodotte. Noi l’abbiamo fatto anche aspettando un confronto in Commissione, che non c’è stato. L’Assessore ci ha serrato molto con un documento preciso.
Devo ringraziare l’Assessore Saltamartini per questo perché oggi abbiamo un documento istruttorio anche poco politico che è la cifra di quello che sta accadendo, perché, e fate bene a sottolinearlo, ci sono investimenti che cambiano il volto della nostra regione, che sono coerenti con i finanziamenti che mette a disposizione il Piano nazionale ed il decreto Balduzzi che non è cambiato. L’ha detto prima il Consigliere Antonini: “Guardate, il decreto Balduzzi voi non l’avete applicato e c’è sempre stato”. Sì, c’è sempre stato e le Regioni, quelle con una visione, hanno cercato di dare seguito in condizioni estreme. Adesso il Consigliere Cancellieri non c’è, sono stato anche il suo Presidente per un po' e in condizioni estreme abbiamo certo di applicare quelle norme dentro il patto di stabilità, tetti di spesa, vincoli di bilancio, voi capite che si imponevano delle scelte che spesso erano di visione ma asincrone rispetto alla possibilità di condividere quei percorsi con i cittadini.
Qui recito una responsabilità anche del Governo precedente perché ha avuto grandi visioni – le avete colte - che forse meritavano maggiore condivisione perché quelle scelte di prospettiva, che oggi sono determinanti - dopo ritorno alla preoccupazione - non hanno trovato, lo dobbiamo dire, il consenso dei cittadini e nemmeno degli operatori. Oggi però ci accorgiamo che la Missione 6 ricalca in maniera pedissequa quel tipo di impostazione. Guardo i dati del Piano socio-sanitario della Regione Marche, erano previste, l’ha ricordato prima il Consigliere Mastrovincenzo, 40 Case della salute, così si chiamavano, divise tra A e B, oggi paradossalmente le riduciamo a 29, lo stesso dicasi degli ospedali di comunità che erano 13 ed oggi sono 9. Quel percorso era già delineato.
Spero che ci sia un ripensamento perché il Piano indica, finanzia e sostiene la medicina del territorio, quella che doveva essere già realizzata dentro il Balduzzi e che non è stata messa in campo per oggettive difficoltà di ordine economico e finanziario e anche di tipo politico, perché non parlare di ospedali e parlare di territorio era molto molto complicato pre-Covid, era una cosa complicata, non interessava a nessuno la medicina di territorio. Forse non interessava alla politica, non interessava ai Sindaci, non interessava agli operatori ed ognuno difendeva, lo fate ancora, mezzo ospedale da una parte, mezzo dall'altra, mezzo in una provincia, l'altro mezzo in un’altra perché era facile comunicare l'idea di difendere la sanità attraverso la struttura di riferimento principale.
La preoccupazione vera è questa perché, al di là del fatto che noi abbiamo presentato delle risoluzioni, spero che alcune potranno potrà essere accolte, al di là delle scelte che sono state fatte, l’ha detto l'Assessore quasi a giustificarsi, solo fotografando il reale, molte cose sono state fatte in fretta e magari sui territori non sono adeguate, non sono omogenee, anche se poi ci sono le rassicurazioni, come ha detto prima la Consigliera Menghi, recupereremo su Osimo, andremo a recuperare con altre risorse per creare altri contenitori.
Ma la preoccupazione vera qual è? E’ finita la bacchetta magica ed anche la soluzione immediata, il personale sanitario non ci sarà e noi avremo questi contenitori distribuiti sul territorio senza un Piano. Lo vedete oggi a Senigallia, avete dovuto portare al pronto soccorso quattro medici militari per provare a rispondere alle esigenze.
Questo sarà il grande dramma e lo avete acuito perché, non scegliendo sugli ospedali, rimanendo sul percorso che avevate individuato in campagna elettorale, avete compromesso anche quelle importanti risorse che, uniche, sono arrivate nella nostra Regione grazie alla visione di governi lungimiranti e determinati a risolvere i temi della sanità pensando al territorio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Oltre 180 milioni di interventi per ridisegnare la sanità delle Marche con un modello e delle indicazioni precise sull’utilizzo delle risorse destinate alla nostra Regione. Questo è il PNRR.
Credo che sia utile alla discussione fare un passo indietro e ripercorrere le ragioni per cui siamo arrivati a questi interventi a queste risorse: la pandemia che da oltre due anni condiziona la vita, le scelte, le prospettive e le speranze di tutto il genere umano.
Ciò che ormai è del tutto evidente è che l’emergenza dovuta alla diffusione del Covid 19 non solo ha creato inesorabili criticità ai sistemi sanitari e alla capacità di dare risposte contemporaneamente alla necessità di salvare vite e rispondere al dilagare della pandemia e garantire il diritto alla salute quale fondamentale dell'individuo, come scritto nella nostra Costituzione, ma ha anche evidenziato tutte le carenze del sistema.
Anni di tagli negli investimenti, una grave mancanza di programmazione rispetto al fabbisogno del personale, fino ad arrivare ai colli di bottiglia nella formazione che ci fanno dire all'unisono, sia chi quelle scelte le ha fatte che chi come noi oggi si trova a doverle gestire, che sono state un gravissimo errore che adesso ci fa trovare molti reparti sotto organico di personale sanitario e i territori con professionisti (medici di medicina generale, pediatri di libera scelta ed infermieri) che sono gravemente insufficienti rispetto ai bisogni della popolazione.
E’ da questo quadro generale che muove la decisione di stanziare queste risorse e di destinarle a ridisegnare la sanità italiana. La programmazione che sta facendo la Giunta e che oggi è all’esame di questa Assemblea ricalca proprio quelle evidenze e quelle mancanze.
Mi sento di ringraziare il Presidente Acquaroli, l’Assessore Saltamartini, l’Assessore Baldelli e tutta la Giunta e gli stessi Consiglieri che stanno muovendo le proprie azioni per rispondere ad una esigenza ormai evidente a tutti.
E’ una sfida importante quella che ci apprestiamo ad affrontare per ridisegnare finalmente una sanità e poter offrire ciò che serve ai nostri concittadini. Una vera integrazione fra ospedale e territorio, capace di dare risposte più idonee e adeguate alla popolazione, ad una regione come la nostra, che si caratterizza per una forte longevità (un punto di forza al quale viene legata una serie di criticità, connessa anche alla cronicità), ad una regione come le Marche che ha un entroterra importante, anche territorialmente parlando, che ha diritto ad avere servizi per frenare l’abbandono delle aree interne che il terremoto ha pesantemente aggravato.
E’ il nostro obiettivo. Il nostro interesse è quello di non abbandonare i territori che sono più svantaggiati ed è quello verso il quale si stanno muovendo tutte le politiche della nostra Regione, lo voglio ricordare, ed è anche quello per cui i marchigiani ci hanno dato fiducia neanche un anno e mezzo fa.
Ricordo anche che questa è la linea che noi abbiamo messo nero su bianco nel nostro programma elettorale, che è stata già tradotta in azioni importanti, come lo stop agli ospedali unici provinciali che avrebbero portato ad ulteriori chiusure, ridimensionamenti nei territori e nei servizi offerti nell'entroterra e non solo. Questo era il progetto di chi ci ha preceduto, non il nostro.
68 milioni di euro per le strutture di prossimità: 29 Case della comunità, 9 Ospedali di comunità, 15 Centri Operativi Territoriali per coordinare questo nuovo sistema di servizi integrati vicini al cittadino; poi 112 milioni di euro per l’ammodernamento tecnologico e digitale, per il fascicolo sanitario elettronico, finalmente un diritto, uno strumento importantissimo per garantire il diritto alla salute, per portare avanti quel sistema di reti integrate nei nostri territori che ha non solo una difficoltà cronica, ma nella maggior parte dei casi non è riuscito a decollare proprio per i ritardi infrastrutturali nella digitalizzazione, per ammodernare un parco strumentazioni di una vetustà imbarazzante. Ci ha raccontato in molti interventi l’Assessore Saltamartini di apparecchiature vecchie di 25/30 anni, non in grado di dare le risposte di sanità ai cittadini degne del diritto alla salute.
Poi portare avanti un progetto importante ed essenziale come quello della telemedicina avrà sicuramente delle ripercussioni su moltissimi ambiti, uno strumento al quale dobbiamo guardare con interesse proprio per quelle criticità e scarsità di personale di cui ho parlato nella parte iniziale del mio intervento.
Una sfida alla quale ci siamo approcciati con serietà, con l’impegno di tanti e permettetemi in questa seduta di ringraziare non solo la componente politica, gli Assessori, il Presidente, i Consiglieri, ma soprattutto la componente tecnica, tutte le persone, i nostri dipendenti, i nostri collaboratori che sono dipendenti della Regione, che hanno lavorato nelle mille difficoltà con una tempistica stretta e a volte incerta, con cambi di risorse che sono arrivati dal Governo nel confronto rispetto ad una partita che è nuova per tutti. Ci sono delle linee, ci sono dei paletti da perseguire, ma è una partita nuova per tutte le Regioni e per tutti gli Stati europei.
Permettetemi di fare questo ringraziamento che è doveroso perché c’è gente che ha lavorato anche di notte per poter mettere insieme lo strumento che oggi siamo qui a discutere. Qualcuno ha detto che siamo arrivati tardi, l’ultima delibera quella delle strumentazioni tecnologiche è stata approvata in Giunta lunedì, ma non sapete le difficoltà e le interlocuzioni con il Ministero anche per poter scegliere apparecchiature ulteriormente performanti e l'impossibilità di farlo per i paletti messi dall’Unione europea. Se questa è una sfida che dobbiamo cogliere, credo che dobbiamo farlo tutti insieme. Abbiamo lavorato e questo lo voglio sottolineare ad una visione complessiva degli investimenti nella nostra sanità, non ci siamo limitati a guardare ai fondi del PNRR, ma abbiamo fatto, l’avete visto, ce l’avete sotto mano, l’integrazione dei fondi del PNRR con gli altri messi a disposizione e cercati in questi mesi nelle interlocuzioni fra il Presidente e gli Assessori con il Ministri, con le varie strutture, racchiusi nel masterplan dell’edilizia ospedaliera, che ha focalizzato come i nostri interventi avverranno su tutto il territorio regionale, cercando di compenetrare alle risorse disponibili anche una visione, che non è vero che non c’è. Anzi, voglio dire che la visione del PNRR, dell’integrazione territoriale, è molto più vicina alla nostra, a quella del nostro programma elettorale, che a quella di chi ci ha preceduto, e l’ho dimostrato prima, perché gli ospedali unici provinciali avrebbero tolto risorse. Noi non abbiamo chiuso nulla, e questo è importante, nonostante le gravi carenze di personale che non dipendono dall’amministrazione Acquaroli. Lo ha citato anche il vostro Capogruppo Mangialardi, ma allora quelle scelte, quei colli di bottiglia, quei restringimenti sono imputabili a noi? No, forse qualcun altro prima di noi dovrebbe dovuto farsi un esame di coscienza per scelte che oggi lo sappiamo - e vi piace tanto dire lo dice l’Europa - sono state sbagliate perché il territorio è stato depotenziato e lasciato solo.
Mi sembra che in parte sia stata una scelta dell'amministrazione regionale trovarci qui oggi e discutere insieme nonostante i tempi stretti. Non che fosse un passaggio obbligato, si è scelta l’Aula proprio per poter dare a tutti pari dignità, pari interventi e l’opportunità di confrontarsi. Questo lo ribadisco, è stata una scelta che non tutte le Regioni hanno fatto, le Marche l’hanno fatta, la Giunta ha voluto confrontarsi con i Consiglieri pur nelle difficoltà e pur non essendo un obbligo di legge.
Ho sentito dei campanilismi da parte dell’opposizione, ho sentito tirare la coperta verso il proprio territorio e cercare di fare forse un po' di propaganda personale. Non credo che questo sia il modo giusto per confrontarsi e per operare. Mi permetta una chiosa finale perché il terreno del confronto è il terreno di gioco che noi abbiamo scelto, l’hanno ricordato anche alcuni interventi prima di me, siamo andati su tutti i territori per cercare di confrontarci sulla sanità e sulle prospettive del nuovo Piano socio-sanitario.
Ora mi permetta, Presidente, una chiosa: mi sarei aspettata l’applicazione degli articoli 71 e 72 del nostro Regolamento nei confronti di un Consigliere, di un ex Assessore, che si permette di offendere, dando degli animali, i Consiglieri che sono seduti dall’altra metà campo. Trovo questo un modo scorretto, volgare e inopportuno di approcciarsi in un confronto ed è questo modo di fare …, riascoltatevi la registrazione, non si stupisce la Consigliera Casini che dalle nostre parti provengano dei mugugni simili ai rumori degli animali, non si stupisce. Credo che paragonarci agli animali, che per alcuni aspetti sono anche migliori di qualche uomo, sia un modo errato di porsi nel confronto democratico. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Voglio fare una piccola premessa, mi collego all’ultimo intervento della Consigliera Leonardi in merito alle citazioni fatte dalla Consigliera Casini, che capisco ormai in grave difficoltà politica, tanto che è smentita dal suo amico e compagno di partito Consigliere Cesetti. Lei ha detto che l'obbligatorietà della mascherina FFP2 è importante, come noi tutti crediamo, però viene smentita in Aula, mentre lei era a prendere un caffè, dal suo collega del PD. Non a caso il Partito Democratico è un partito democratico, ma anche un partito spaccato e questo lo dimostra.

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Facciamo silenzio, lasciamo l’intervento, rimaniamo tutti con la mascherina in viso, non vuol dire FFP2 ma la mascherina va tenuta sul viso fino al naso, coperto il naso.

Andrea PUTZU. Ci tengo a recuperare i secondi delle volte in cui sono stato interrotto e verrò interrotto.
Ringrazio l’Assessore Saltamartini per il PNRR sanità, così come voglio ringraziare i tecnici dell’Asur, della Regione Marche e tutti coloro che hanno lavorato a questo importante risultato.
Ci sono state molte critiche da parte di una parte dell’opposizione che è intervenuta dicendo che è arrivato tardi, facendo delle critiche sulle tempistiche del documento, sull’informativa che la Giunta ha portato in Aula, ma si è dimenticata di dire che i loro amici e compagni delle Regioni Lazio, Toscana, Campania, le poche Regioni che sono governate dal Partito Democratico, la maggioranza di queste pochissime Regioni, non sono andati in Consiglio regionale. Questo ci fa riflettere quando ci accusate di essere autoritari, di non coinvolgere l’opposizione, di non informarla, quando voi stessi nel vostro partito avete Governatori che neanche vanno in Aula a dare l’informativa. Questo per farvi capire quanto siete democratici.
Mi sarei aspettato in questo Consiglio delle proposte importanti da parte del Partito Democratico, le aspettavo perché voi che governate questa nazione avete con il Ministro alla sanità ottimi rapporti, potevate anche fare delle proposte e dare degli indirizzi nelle Commissioni competenti, come è normale che sia.
Nel 98% degli interventi critici ho sentito dire: “Il 90% delle infrastrutture sanitarie le abbiamo fatte noi”. Dico che c’è una grande contraddizione nel vostro modo di fare politica perché se il 90% delle infrastrutture sanitarie le avete fatto voi - sono convinto che molte sono state fatte da voi, l’ho già detto pubblicamente, ad esempio in provincia di Fermo ci sono due ospedali, quello di Fermo e di Amanda, per i quali l’Assessore Cesetti in prima persona si è speso, l’ha fatto, a messo i fondi e questo non lo nega nessuno – poi siete contrari al PNRR infrastrutture sanitarie dell’Assessore Baldelli e anche dell’Assessore Saltamartini. Questa è una piccola contraddizione che però i cittadini capiranno, anche se li mandate un po' in confusione, ma a noi politicamente ci va molto bene.
Esprimo una grande soddisfazione per la provincia di Fermo e il Consigliere Cesetti, che è una persona capace, uscendo sulla stampa contro qualcuno, contro qualcosa, si è dimenticato di ringraziare l’Assessore Saltamartini per gli 8 milioni di euro che sono arrivati sul PNRR. Abbiamo investito 8 milioni di euro e poco più nelle infrastrutture piccole, sanitarie, nei piccoli presidi ospedalieri, quegli stessi che il Partito Democratico ha chiuso: Sant'Elpidio a Mare, Porto San Giorgio, Montegranaro, Petritoli. Capisco la preoccupazione del Partito Democratico.
Si è parlato di personale sanitario, a cui va il nostro ringraziamento unanime non solo per il grande lavoro svolto sotto il Covid …, non voglio fare polemica, però nella prima ondata della pandemia la Giunta regionale uscente li ha lasciati senza dispositivi di protezione individuale, questo lo dobbiamo ricordare perché oggi tutti voi fate i verginelli, dimenticandovi che avete governato per decine di anni questa Regione. Mi è dispiaciuto sentire la lezione di qualche Assessore che ha parlato di un Piano sbagliato, di difesa dei medici, quegli stessi medici …, voi nei pronto soccorso avete dato l’appalto alle cooperative invece di investire nei medici e oggi ci venite a dire che è tutto sbagliato. Ad esempio sulla medicina del territorio c’è una situazione grave, imbarazzante, che è stata portata dalla Presidente dell’Ordine dei medici di Fermo. C'è uno studio che riporta che il 65% dei medici di base sono persone che hanno dai 61 ai 70 anni di età ed il 74% dei pediatri ha dai 61 ai 70 anni di età. Questo di certo non è una colpa della Giunta Acquaroli, se questo studio è stato fatto, se c’è una grande carenza per cui tutti noi dobbiamo trovare delle soluzioni per riempire questo grande gap. Non c’è un rinnovo della classe dirigente medica per quanto riguarda i medici di base e i pediatri e su questo dobbiamo riflettere tutti e di certo non può essere colpa dell’Assessore Saltamartini e del Presidente Acquaroli, magari le colpe trovatele nel vostro partito perché di certo non abbiamo governato noi.
Invece di criticare credo che sia importante e fondamentale fare delle proposte insieme, come ad esempio togliere il numero chiuso a medicina, una battaglia che si condivide insieme alla Lega e lo potete dire ai vostri esponenti nazionali di partito, ai vostri onorevoli, che si preoccupano tanto di criticare il Presidente Acquaroli, che nulla stanno facendo per il nostro territorio. Questo porta solo a danno a voi, al gruppo consiliare che qualcosa sta facendo, ditelo, perché sono loro che vi fanno perdere consenso oltre alle gravi difficoltà che avete all’interno del gruppo Partito Democratico, ma è normale e capisco.
C’è poca condivisione, dice l’opposizione, con i sindacati e i medici, ma soprattutto con i Sindaci, ma quando voi nel 2016 avete chiuso tutti i piccoli ospedali glielo avete detto? L’avete condiviso con loro? Noi ci siamo resi conto che purtroppo così non è stato.
Mi sono trovato ad ascoltare le accuse al Presidente Acquaroli ed all’Assessore Saltamartini fatte dalla Consigliera Casini, che ha detto che abbiamo portato le Marche in zona arancione, come ci sono andate anche altre Regioni, ma mi aspettavo che, visto che questa zona arancione non è come le zone che c’erano prima quando la pandemia era più forte, qualcuno di voi chiedesse al Governo ed al Ministro della sanità cosa stessero facendo. Per un posto letto in terapia intensiva, tra l’altro di una persona che non era stata ricoverata per Covid, ma per altro ed ha preso il Covid all'interno dell’ospedale, siamo andati in zona arancione. Nessuno di voi a difeso la Regione Marche, avete solo accusato. Non so se questo vi fa molto comodo. Come quando avete accusato la Regione Marche perché faceva i tamponi di massa, tra le prime in Italia, tamponava gratuitamente i cittadini, avete detto che non era giusto, che era una vergogna, uno spreco di soldi e non a caso il Governo sta andando a traino della Regione Marche e vi dico anche dove.
Avete taciuto sugli impianti di aerazione nelle scuole perché la Regione Marche è stata la prima in Italia e mi sarei aspettato da voi non solo un plauso, ma che aveste portato questo esempio nelle altre Regioni, nelle tante altre Regioni dove siete all’opposizione. Magari poteva essere utile anche per loro dire che questa proposta era giusta e che il Governo andava a rimorchio della Giunta Acquaroli, dell’Assessore Saltamartini e della Regione marche.
Avete accusato il Presidente Acquaroli, lo dico a lei Consigliere Mangialardi, di essere un fiancheggiatore dei novax. I dati parlano chiaro, il Presidente Acquaroli e l’Assessore Saltamartini hanno spinto la Regione Marche per la vaccinazione tra le prime in Italia e non credo di aver mai visto una dichiarazione del Presidente Acquaroli contro la vaccinazione. Su questo bisogna fare una riflessione, è vergognoso e ingiusto che ci sia una battaglia tra i no vax e pro vax, hanno messo contro le persone e voi siete stati tra i primi, è vergognoso perché i cittadini sono tutti uguali.
C’è una Costituzione che voi tanto rispettate, e giustamente la rispettiamo tutti, che ogni tanto decantate ma a volte in modo errato e su questo è stato fatto un grave errore.
La verità è che purtroppo non vi siete resi conto che ci sono due modelli di sanità, uno ha vinto e l’altro ha perso. Il modello che ha vinto cerca di rafforzare i territori, gli ospedali, magari contro il modello dell’ospedale unico che voi avete tanto decantato, sul quale ci avete perso la campagna elettorale; un modello che prevede che la sanità pubblica collabori con la sanità privata, quello stesso modello per cui avete aumentato la spesa per le prestazioni sanitarie negli ultimi anni del 20% presso la sanità privata. Come ha detto il Consigliere Ciccioli, forse sarà un caso che molti dirigenti del Partito Democratico lavorino nella sanità privata e il bello è che il Partito Democratico negli ultimi anni (da PC a PDS, a DS a Partito Democratico) è riuscito a fare una grande evoluzione, prima parlavate con gli operai nelle fabbriche, oggi state con i padroni, con i privati, e su questo vi voglio fare i complimenti perché vi siete molto evoluti.
La verità è che purtroppo voi non avete una strategia perché in ogni proposta politica che fate portate l’esempio di un’altra Regione e dimenticate che avete governato non solo negli ultimi cinque anni, ma anche molti anni addietro.
E’ inutile, a volte - anche qui lo voglio dire, chiedo scusa, Presidente, prendo un po' di tempo di recupero perché sto finendo - criticate la Giunta precedente alla vostra, ma in quell’esecutivo c’eravate voi, non noi. XX era l’Assessore del Partito Democratico ed era capo segreteria quando una onorevole del PD era Sottosegretario, capo segreteria o capo del gabinetto, se non sbaglio, lo stesso YY. che è stato nominato, è stato il capo della sanità marchigiana del Partito Democratico. Se questa cosa fosse successa a noi, al Consigliere Ciccioli o ad altri, voi avreste gridato allo scandalo, è normale quando si è in casa propria stare zitti. Credo che voi oggi avete perso una grande occasione …

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Andrea PUTZU. Chiedo scusa, Presidente. Oggi avete perso una grande occasione, avete criticato a prescindere quando voi stessi sulla questione della sanità avete lasciato una situazione difficile e non avete pensato di correre ai ripari.
Dobbiamo continuare a fare le nostre proposte con il novo Piano socio-sanitario, che tra l’altro non siete riusciti a fare nella scorsa legislatura, con nuovi investimenti in sanità, collaborando con i territori, i quali si sono sentiti abbandonati da voi e vi hanno mandato a casa.
Concludo dicendo che la politica è una cosa seria, non è, Consigliere Mangialardi, propaganda, non è il no sempre, ma è fare delle proposte. Da voi ce le aspettiamo e se le aspettano anche i cittadini marchigiani anche perché se continuate di questo passo per voi sarà un grave problema a livello politico e rimarrete lì per molti anni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Borroni.

Pierpaolo BORRONI. Grazie, Presidente. Sarò veloce perché i colleghi hanno già detto tutto se non molto riguardo a questo argomento.
Dopo aver ascoltato le parole dell'Assessore Saltamartini devo ammettere che il cambiamento finalmente si riesce a vedere.
Il miglior punto di inizio per commentare le opere del PNRR e leggerne le finalità, è leggere quanto era scritto nella modifica della delibera amministrativa n. 891 del 12 luglio 2021, che ha modificato il Piano sanitario della precedente Giunta.
Mi permetto di legge e non di parlare a braccio come fanno altri per non dire imprecisioni, che sono già state dette in quest’Aula: “La riorganizzazione e riqualificazione della rete ospedaliera marchigiana viene realizzata in base ad un modello organizzativo strutturale che supera quello di accentramento dei servizi ospedalieri”.
Pensando solo ad 1 anno fa, quando era in dirittura d'arrivo l'enorme errore dell'Ospedale unico, oggi è un bene vedere come le lezioni di questa pandemia siano state di insegnamento a tutti.
Devo notare che nelle file del Partito Democratico nessuno dei Consiglieri di opposizione ha mai nominato l’ospedale unico, nè il Consigliere Carancini, né i Consiglieri Mangialardi, Cesetti, Bora, Mastrovincenzo, nessuno ha nominato l’errore storico per cui avete perso le ultime lezioni regionali.
La sanità deve essere diluita e presente su tutto il territorio della regione. Se alle ultime elezioni regionali avesse vinto il PD allora la concentrazione dei fondi PNRR per la realizzazione degli Ospedali unici avrebbe reso “irreversibile” questo grave errore.
Consigliere Carancini, per cortesia, sto facendo un intervento.

PRESIDENTE. Bisogna che ad ognuno lasciamo fare il proprio intervento e lo lasciamo concludere, gli altri devono rimanere in silenzio.

Pierpaolo BORRONI. Immagino che con un Governo amico bene o male il Partito Democratico regionale Marche avrebbe trovato un metodo per indirizzare buona parte di quei fondi all’errore dell’Ospedale unico. Si sarebbe trovata la modalità di fare questo tipo di errore, e sono sicuro di queste cose che dico.
Per fortuna i marchigiani hanno capito un anno fa e hanno dato una svolta alla vita politica delle Marche votando in massa per il “cambiamento” della Giunta Acquaroli, che sta dando un esempio di buona amministrazione qui nelle Marche.
Una visione della politica marchigiana radicalmente diversa rispetto ai 25 anni o, per dirla come Verga, o ai 5 lustri che hanno preceduto quest’amministrazione che si è insediata solo da un anno.
Oggi con il PNRR sono previsti:
n. 29 Case della comunità (cdc),
n. 9 Ospedali di comunità (odc),
n. 15 Centri Operativi Territoriali (COT).
Totale investimenti per 68 milioni di euro.
Come è normale, essendo io civitanovese, la mia attenzione è incentrata sulla provincia di Macerata.
La nostra Amministrazione ha definito gli interventi nella provincia di Macerata per cui saranno realizzate nell’Area vasta 3 delle importantissime novità e sono:
- Civitanova Marche - Casa della comunità 3,8 milioni di euro e 1 COT;
- Recanati - Casa della comunità 5 milioni di euro e oltre;
- Corridonia - Casa della comunità 1 milione di euro e Ospedale di Comunità 1,7 milioni di euro;
- Macerata - Casa della comunità 1,8 milioni di euro e 1 COT;
- Treia - Casa della comunità 200 mila euro e Ospedale di comunità 800 mila euro;
- Camerino - Casa della comunità 1,8 milioni di euro;
- San Severino Marche - Casa della comunità 2 milioni di euro e 1 COT.
Oltre a questo non bisogna sottovalutare i fondi già deliberati dalla Giunta regionale per gli interventi di adeguamento sismico con la delibera n. 140 del 14 febbraio 2022, che hanno finanziato a Civitanova Marche interventi strutturali e nuove edificazioni per 11 milioni di euro ed oltre.
Il quadro di tutta questa situazione si innesta nel masterplan sanitario sempre proposto dall’Assessore Baldelli, che dice e fa degli investimenti importanti. Ad esempio l’edificazione del nuovo ospedale di Macerata per un investimento di 140 milioni di euro, la demolizione e la ricostruzione del nuovo Ospedale di Tolentino, il nuovo Distretto sanitario di San Ginesio per 6 milioni di euro ed il nuovo distretto sanitario di Sarnano per 3 milioni di investimenti.
Questo è un quadro politico amministrativo che vede una novità grande nella provincia di Macerata e in tutte le Marche in generale.
Non posso fare altro che un plauso alla Giunta che sta esprimendo una nuova politica, che sta cambiando radicalmente, ovviamente nel medio termine, la politica sanitaria delle Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. La discussione è su un tema importante su cui ognuno ha portato il proprio contributo.
Credo che sia doveroso fare i complimenti a questa Giunta, all'Assessore Saltamartini, all'Assessore Baldelli per la qualità del lavoro che hanno svolto anche in un contesto particolare e complicato come quello che abbiamo avuto dal 18 ottobre 2020.
Il primo punto che va evidenziato è che noi abbiamo mantenuto gli impegni con gli elettori. Oggi centriamo il punto laddove dicevamo: “No agli ospedali unici, sì al potenziamento della medicina territoriale”.
Il PNRR c'è venuto incontro in questa direzione, che significa che non era poi una scelta sbagliata quella che abbiamo portato nella campagna elettorale perché oggi, di fatto, con 69 milioni di euro andiamo a fare questo, ad avvicinare il cittadino alle strutture sanitarie, a potenziare una serie di servizi, con 29 Case di comunità, 9 Ospedali di comunità e 15 COT. Questo sta a testimoniare che quando proponevamo queste cose in campagna elettorale dicevamo qualcosa di sensato, non raccontavamo fantasie e oggi abbiamo il lusso di poterle attuarle. Grazie al PNRR? Sì.
Qualcuno diceva: “Preferisco avere dei generali più fortunati che competenti”, forse oggi siamo anche più fortunati, però possiamo dare delle risposte serie e certe alla collettività di marchigiani.
L’altro punto che ci tengo a mettere in evidenza è il riequilibrio territoriale, che oggi nelle scelte di questo PNRR vediamo assolutamente centrale perché c'è una ripartizione.
Non sono d'accordo con la Consigliera Bora quando dice: “Avete fatto delle scelte a casa degli amici, penalizzando gli altri territori”. No, credo che la scelta al contrario sia stata molto ponderata tra l’altro anche “un po' condizionata” perché l’autonomia di scelta della politica su dove intervenire era all'interno di un perimetro: dovevano essere strutture di proprietà dell’Asur, di proprietà pubblica, dovevano rispondere a certi requisiti. Non abbiamo potuto fare il bello e il cattivo tempo, ma seguire alcune indicazioni dell’Agenas che ci ha indirizzato verso le scelte che abbiamo fatto, che sono scelte di equilibrio territoriale e ci tengo a dire questo.
Oggi dovremmo essere tutti orgogliosi di una prospettiva di miglioramento della sanità delle Marche, perché di questo si tratta, noi andremo a garantire strutture migliori in termini di sicurezza, struttura, servizi, comodità di servizi, una vicinanza maggiore al cittadino, una migliore assistenza territoriale, la telemedicina, che purtroppo è ancora a livello di digitalizzazione all'anno zero, insieme al Molise, qualcuno ha raccontato i numeri del fascicolo elettronico: su 1,5 milioni di abitanti della regione Marche solo 80 mila sono stati identificati.
Dobbiamo lavorare su queste cose, quindi, ci sta tutta la polemica, se vogliamo anche un minimo di strumentalizzazione, ci sta il fatto che vengono più volte ripetuti i meriti che la precedente e le precedenti amministrazioni hanno avuto nelle scelte che hanno portato al miglioramento della sanità; fa bene il Consigliere Cesetti a ricordare che da Assessore al bilancio ha destinato risorse importanti per Porto San Giorgio, lo deve ribadire più volte; ha detto bene la Consigliera Casini, però da qui a pensare che quello che stiamo portando avanti sia tutto sbagliato, credo che non sia l'atteggiamento giusto.
Ben vengano i Sindaci che fanno proposte perché giustamente conosco i territori, che ci sottopongono, sollecitano le esigenze e le loro possibili soluzioni, noi siamo qua.
Consentitemi, non sono abituato a fare polemica, la Consigliera Bora ha parlato di arroganza, mancanza di visione strategica, improvvisazione, incompetenza, che non c'era l’ammasso di macerie del Presidente della Giunta, ma noi non abbiamo mai detto questo, abbiamo detto che sono tante le cose da migliorare e ancora oggi sono tantissime, soprattutto sui servizi perché ad oggi noi stiamo parlando di strutture ed attrezzature che sono determinanti, per le attrezzature saranno determinati i 61 milioni di euro per inserire 72 macchinari nuovi, che sono: Tac, risonanze magnetiche, mammografi, assolutamente necessari per migliorare, adeguare e dare maggiori servizi.
Dobbiamo fare interventi sulla gestione, e qui aveva ragione il Consigliere Mastrovincenzo, che ho apprezzato molto, è anche un po' un’ammissione che quello che abbiamo ereditato è da migliorare. Perché quando giustamente dice che dobbiamo migliorare la mobilità passiva, che è stata oggetto della Corte dei Conti, di analisi, è un problema serio che dobbiamo risolvere; quando ha parlato di riduzione di posti letto, non c’è una colpa perché i tagli sono arrivati dal Governo centrale, però insieme dobbiamo ripartire; la strumentazione tecnologica; la digitalizzazione del sistema sanitario; il sovraffollamento del pronto soccorso; le liste di attesa, il personale, questo è il vero problema oggi.
Perché manca il personale? Le responsabilità sono a più livelli, da un università a numero chiuso, che non ha acconsentito ai giovani medici di intraprendere questo percorso, ai tetti di spesa, e questo è un impegno che noi dobbiamo prendere come amministrazione, come Conferenza Stato-Regioni nei confronti del Governo: rivedere i parametri con i quali si sono stabiliti i tetti di spesa perché non è possibile che ancora abbiamo dei parametri che prevedono i costi storici del 2004, credo, con un decremento annuale dell’1,5%.
Oggi il quadro è diverso, siamo in un clima di emergenza, quei parametri vanno rivisti e questo lo dobbiamo fare tutti insieme come Regione Marche, maggioranza e minoranza, portare il problema sul tavolo del Governo attraverso la Conferenza Stato-Regioni. Su questo dobbiamo essere compatti e uniti perché dobbiamo dare delle risposte.
Riprendo il discorso del Consigliere Mastrovincenzo quando ha detto che oggi ci preoccupiamo delle mura. Sì, oggi ci preoccupiamo delle mura e aggiungo io delle strumentazioni che sono altrettanto importanti. Diceva anche che dobbiamo avere più telemedicina, Consigliere Mastrovincenzo, lei sa che siamo l'ultima Regione insieme al Molise? Sotto questo aspetto siamo molto indietro, c’è molto da lavorare e le risorse vanno anche in questa direzione e lì che dovremo lavorare. Lavoro di équipe.
Il problema del personale l’abbiamo affrontato, credo che questa sia la strada per cercare di assumere perché abbiamo bisogno di medici. Abbiamo dei calcoli e secondo le possibilità di assunzione avremmo 100 medici in meno, che significa che circa 100 mila marchigiani non avranno il medico con tutte le conseguenze ospedaliere, Potes, guardie mediche.
L'altra problematica sui medici è che dovremmo come Regione ragionare anche sull'ipotesi di un adeguamento dei loro stipendi. Oggi accade anche questo, avendo sviluppato una politica di propensione verso il privato, che riesce a pagare di più un medico, c'è una sorta di fuga verso il privato, che noi dobbiamo in qualche modo drenare ed uno dei modi è che lo stipendio di un medico sia rivisto, migliorato rispetto a quello che è oggi.
Questo non è un problema della Regione Marche, non è che la Regione Marche ha la potenzialità di decidere di fare questo, ma ha la forza, supportata da tutte le istituzioni marchigiane ed anche dalle minoranze, di fare richiesta in tal senso sui tavoli del Governo centrale, questo è quello che dobbiamo fare.
C'è molto da risolvere con questo che partoriamo che, secondo me, è di una portata storica e dobbiamo essere tutti coscienti che oggi stiamo decidendo qualcosa di storicamente importante.
Non abbiamo risolto tutto, c'è ancora molto da fare, ma oggi segniamo una pagina importante e storica di cui tutti noi, tutte le istituzioni, tutti i Sindaci dobbiamo essere orgogliosi e la vittoria, attenzione, non sarà del centro-destra che governa, la vittoria sarà dell'istituzione e dei cittadini delle Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Non vorrei smorzare i toni trionfalistici dell'ultimo intervento, però oggi è una giornata importante, ma c'è ancora un sacco di lavoro da fare, griderei vittoria più avanti, magari.
Da un certo punto di vista noi siamo soddisfatti della relazione, delle scelte che la Giunta ha fatto perché è stato finalmente superato il modello degli ospedali unici nei confronti del quale siamo sempre stati critici e oserei dire che siamo stati uno dei primi movimenti politici ad esserlo, tant'è che nella Giunta Acquaroli, non in questo momento però, siedono esponenti politici contro i quali abbiamo combattuto battaglie perché loro erano a favore dell'ospedale unico e noi no.
Solo gli sciocchi non cambiano opinione, si è cambiata opinione, linea, ed oggi siamo qui a parlare di una sanità che finalmente è policentrica, diffusa sul territorio. Una sanità che in linea di massima dovrebbe eliminare quella distinzione tra cittadini di serie A e cittadini di serie B, così come li abbiamo sempre chiamati, cittadini che abitano lungo la costa, dove erano incentrati i servizi, almeno questo sembrava che si volesse fare ed è stato fermato quel tentativo, e i cittadini dell'entroterra. Solo che purtroppo c'è un altro rischio, che questa distinzione resti tra cittadini ricchi e cittadini poveri perché il servizio sanitario pubblico ha liste d'attesa enormi, che si sono andate ad ingrossare, tra l'altro l'emergenza Covid, come sappiamo, ha intasato e reso difficile espletare i servizi ordinari, che sono andati ad ingrossare le liste di attesa. Chi può ricorre ai privati, chi non può sappiamo che non si cura e solo nei prossimi anni scopriremo quali saranno le conseguenze di questa cosa.
Abbiamo delle preoccupazioni che nascono dalle liste di attesa ingrossate, dal fatto che in strutture, come per esempio Sassocorvaro, si parla del ricorso al privato invece di pensare di passare dal privato al pubblico, si pensa di affidare al privato, ed è un'ipotesi che stata ventilata in Consiglio comunale e c’ero anch'io, il prossimo simil punto di primo intervento. Ci preoccupa anche quello che è emerso sulla stampa recentemente che riguarda gli ospedali di Urbino e Pegola con il ricorso alle cooperative per coprire quei turni per quei servizi in cui non c'è il personale.
Questo è già stato detto da tanti che mi hanno preceduto, è un problema che non nasce oggi, di difficilissima soluzione, e sinceramente nutro anche dei dubbi sul fatto che potrebbe essere una soluzione abolire il numero chiuso da medicina, tant'è che a livello parlamentare i partiti si stanno muovendo in maniera diversa. Comunque sia è un problema che vi troverete a dover risolvere e sappiate che noi come Movimento Cinque Stelle siamo per la sanità pubblica e, molti di voi dicevano la stessa cosa e spero che lo faranno, vorremo anche una contrazione del ricorso al privato.
Restano degli altri dubbi, è vero, e non ci voglio tornare su, il fatto che siamo stati messi a conoscenza tardivamente delle scelte che questa Giunta ha fatto. Siamo stati gli ultimi ad essere informati, lo facciamo oggi e qualcuno prima ha detto che altre Regioni non l’hanno fatto, forse mi viene da dire provocatoriamente che hanno fatto bene a non farlo perché oggi ha poco senso stare qui a parlarci addosso, poi voglio vedere che fine faranno le proposte di chi ha azzardato a farle.
Ci sono dei problemi importanti e noi siamo semplicemente riusciti ad abbozzare perché il tempo che abbiamo avuto a disposizione per gli approfondimenti è stato poco, per esempio verificare se l’allocazione delle risorse è equa all'interno del territorio. Non abbiamo avuto segnalazioni particolari, però nel prossimo futuro lo sapremo, se le risorse sono sufficienti per ciò che volete realizzare all'interno delle singole strutture.
Qui abbiamo avuto delle segnalazioni che riguardano Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto, ho avuto delle segnalazioni che riguardano l'ospedaletto di Fano, per esempio, e poi c'è il problema che è stato sollevato da più parti, cioè parliamo ancora di muri e poco di servizi. All'epoca era solo Consigliera comunale però ogni tanto mi capitava, già all’epoca, di parlare di sanità e ricordo che il precedente Presidente della Giunta tollerava con un po' di fastidio queste intromissioni, tant'è che anche recentemente ha detto: “La Ruggeri si permette di dare consigli”. Sì, adesso a maggior ragione, visto che sono Consigliera regionale, mi permetto di darvi dei consigli, non fate gli errori che sono stati fatti precedentemente, ma mettete mano per favore il prima possibile al nuovo Piano socio-sanitario perché i cittadini cominciano a chiedere quali saranno i servizi che ci saranno all'interno delle strutture e naturalmente la domanda che viene dopo è: avremo sufficienti medici, infermieri, Oss per coprire i servizi che si metteranno nelle strutture? I cittadini si aspettano risposte che tardano ad arrivare.
Lo ripeto di nuovo, è come se avessimo un meccanismo che va a due velocità diverse, quello che riguarda la sanità e le strutture sanitarie è andato un po’ più rapido rispetto quello che riguarda l'organizzazione sanitaria. E’ un divario che va colmato, mi auguro che il prima possibile si comincerà a lavorare in IV^ Commissione sul Piano socio-sanitario, anzi, vi chiedo se esiste una bozza di farla circolare trai i Consiglieri regionali, di non fare come con queste delibere che riguardano il PNRR che siamo stati di fatto gli ultimi a conoscere. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

SEDUTA N. 60 DEL 24 FEBBRAIO 2022

La seduta inizia alle ore 10,50

Presidenza del Presidente
Dino Latini


PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 60 del 24 febbraio 2022. Prego tutti i Consiglieri e i componenti della Giunta di prendere posto in Aula per l'inizio del Consiglio odierno.
Prima di iniziare i lavori del Consiglio mi è stato dato un compito che non avrei mai voluto né assumere né svolgere quello di esprimere la posizione dell'Assemblea legislativa regionale per i fatti internazionali che tutti noi conosciamo.
In questo momento in Europa centrale divampa un conflitto tra Russia e Ucraina, qualunque sia la ragione non è giustificato, né giustificabile il ricorso alle armi, alla violenza, all'invasione e alla sopraffazione.
La nostra Costituzione, la Costituzione della Repubblica italiana, ripudia la guerra come forma di risoluzione dei conflitti tra i popoli. Così deve essere anche in questa situazione e così deve essere per noi dell'Assemblea legislativa, Regione Marche per questo conflitto. Ora e subito cessino di parlare le armi e si riprenda il dialogo diplomatico vero, risolutivo, pacifico e propositivo. In ogni caso come Assemblea legislativa della Regione Marche condanniamo ogni violenza tra Russia e Ucraina ed esprimiamo la totale solidarietà verso le vittime e i civili, gli unici che di questo conflitto ne pagano le conseguenze.
Chiediamo che si applichi immediatamente la tregua che consenta la ripresa del dialogo fra tutte le parti e che tutti i soggetti internazionali si impegnino ed operino affinché l'unico scopo e l'unico fine sia quello di una pace e di una convivenza fra i popoli stessi.
Comunico che il processo verbale della seduta 59 del 22 febbraio sarà distribuito insieme a quello odierno ed entrambi saranno sottoposti all’approvazione dell'Assemblea legislativa regionale nella prossima seduta. Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dell'articolo 53, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite, con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Nell'ambito di quanto discusso nella Conferenza dei presidenti dei Gruppi vi richiamo a due mozioni di ordine per lo svolgimento dei lavori in Aula che adesso vi comunico. Innanzitutto i tempi da rispettare, sarà mia cura far decadere automaticamente la parola nei confronti di quei Consiglieri che supereranno il tempo loro assegnato. Mi dispiace farlo, è l'applicazione del Regolamento, non è una tagliola, ma in questa situazione, considerata l’urgente necessità della discussione del punto e i tempi di applicazione in regime di pandemia dell'uso della sala, devo farlo. Il secondo punto è che chi vuole intervenire da questo momento può prenotarsi fino alle 11.30. Dopodiché non accetterò più nessuna iscrizione di chi vorrà intervenire sulle comunicazioni della Giunta sul PNRR sanità. Dopo le 11.30 non si accetteranno richieste di interventi e se saranno presentate risoluzioni stabiliremo insieme i tempi delle stesse. Il tutto, fatto salvo il caso di fatto personale, cioè di richiamo a motivazioni personali.

Comunicazioni della Giunta regionale
in merito al “PNRR-Sanità”.

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le comunicazioni della Giunta regionale.
Ha la parola, per le comunicazioni, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Tenuto conto del limite di tempo così breve darò lettura integrale della relazione che ho voluto predisporre per evitare allungamenti nei tempi di esposizione, in modo tale che il quadro entro cui ci siamo mossi per divenire alla predisposizione del Piano possa essere chiaro anche nei passaggi amministrativi e istituzionali.
Come è noto, la missione 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza si compone di due parti, la componente 1, rubricata “Reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l'assistenza sanitaria territoriale”, che si occupa di interventi che intendono rafforzare le prestazioni erogate sul territorio grazie al potenziamento e alla creazione di strutture e presidi territoriali, come le Case di Comunità, gli Ospedali di Comunità e le COT (centrali operative territoriali).
La seconda componente riguarda “l'innovazione, la ricerca e la digitalizzazione del Servizio sanitario nazionale”. Le misure incluse in questa componente consentiranno il rinnovamento e l’ammodernamento delle strutture tecnologiche e digitali esistenti, il completamento e la diffusione del fascicolo sanitario elettronico per una maggiore e migliore capacità di erogazione dei servizi e per il monitoraggio dei livelli essenziali di assistenza attraverso più efficaci sistemi informativi. Rilevanti risorse sono anche destinate alla ricerca scientifica e a favorire il trasferimento tecnologico, oltre che rafforzare competenze e il capitale umano del Servizio sanitario regionale, anche mediante potenziamento della formazione personale.
Riguardo all'utilizzo del fascicolo sanitario elettronico, si deve rilevare il grande ritardo con cui la nostra Regione si avvia ormai da anni all'utilizzo di questa struttura, tenuto conto che, a fronte di 1,5 milioni di cittadini marchigiani, solamente 80 mila utilizzano il fascicolo sanitario elettronico.
Detto questo, fatto questa premessa, il 20 gennaio 2022, il Ministero della salute ha varato il decreto di ripartizione delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del Piano nazionale per investimenti complementari, destinate alla realizzazione di interventi a regia del Ministero della salute e soggetti attuatori, come le Regioni e le Province autonome, per Missione 6, componenti 1 e 2. Sullo schema di decreto è stata sancita l'intesa, ai sensi dell’articolo 8, comma 6 della legge n. 131 del 2003, in sede di Conferenza Stato-Regioni nella seduta del 12 gennaio. Quindi, nella Conferenza del 12 gennaio è stata fotografata l'intesa sulla ripartizione delle risorse.
Fatta questa necessaria introduzione, il Servizio sanità della Regione Marche si era già attivato sulle notizie che erano apparse in relazione ai provvedimenti dell'Unione europea e con un decreto del 30 luglio 2021 aveva costituito una cabina di regia per l'attuazione del PNRR in ambito sanitario e relativi sottogruppi di lavoro. I gruppi già costituiti dal 30 luglio 2021 erano tre: “Assistenza territoriale”, “PNRR: gruppo tecnico informatico” e “PNRR: tecnologie sanitarie”.
Al fine di supportare le Regioni e le Province autonome nella programmazione di interventi previsti all'interno della Missione 6, Componente 1 e 2, il Ministero della salute ha messo a disposizione gli uffici e le competenze della Agenas, che al riguardo ha realizzato una piattaforma informatica destinata alla compilazione delle schede di intervento con i dati relativi ad ogni singolo intervento, con ogni singola previsione di realizzazione.
Vediamo in dettaglio: “Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l'assistenza sanitaria territoriale”.
Lo standard regionale minimo descritto nel documento Agenas “Modelli e standard per lo sviluppo e l’assistenza territoriale nel sistema sanitario regionale” prevede:
- n. 1 Case della comunità ogni 20.000 abitanti;
- n. 1 Ospedali di comunità ogni 50.000 abitanti;
- n. 1 Centrale Operativa Territoriale ogni 100.000 abitanti.
I target stabiliti per la Regione Marche sono i seguenti:
- n. 29 Case della comunità (a seguito di revisione della precedente previsione di n. 31 CdC);
- n. 9 Ospedali di comunità;
- n. 15 Centrali Operative Territoriali (COT);
Questa revisione, come ho già detto, si è dovuta operare all'inizio di gennaio, quando sono state individuate definitivamente le risorse per il PNRR a seguito dell'accordo Stato-Regioni.
Nell’ambito del Gruppo di lavoro “PNRR: assistenza territoriale”, si è deciso di procedere ad una ricognizione degli immobili esistenti, di proprietà ASUR o di proprietà pubblica, quali strutture idonee per essere riconvertite in Case della Comunità e in Ospedali di Comunità, secondo gli standard definiti dall’Agenas nel documento tecnico “Modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale” e tenendo conto dei seguenti criteri: presenza di pregresse Case della Salute di tipo A e di tipo B già operative e di Ospedali di Comunità già attivi; pianificazione pregressa di ASUR per le Case della Salute di tipo A e B da attivare ed eccessiva carenza di offerta sul territorio. Inoltre, si è stabilito di effettuare una ricognizione delle attuali sedi dei Punti Unici di Accesso (PUA) da riconvertire eventualmente in COT (Centrali operative territoriali), oppure di individuare nuove sedi per la loro realizzazione. Qualora non vi fossero immobili idonei da ristrutturare, ai fini della loro riconversione, è stata data indicazione all’ASUR di individuare terreni da destinare a nuove costruzioni. Il Gruppo “Assistenza territoriale” ha fornito criteri e indicazioni generali da seguire per l’individuazione delle sedi, anche in collaborazione con la P.F. Edilizia sanitaria.
La Direzione generale ASUR ha coordinato l’attività di ricognizione dei siti con le proprie Aree Vaste, i loro uffici tecnici e i rispettivi distretti si sono mossi in questa direzione. La fattibilità degli interventi sui siti in parola è stata verificata dagli uffici tecnici delle Aree Vaste territorialmente competenti, sotto il coordinamento della Direzione Generale ASUR e poi successivamente sottoposta alla Cabina di Regia del PNRR ed infine proposte all’Agenas, come da verbale della seduta del 16 dicembre 2021.
In seguito alla Conferenza Stato-Regioni del 12 gennaio 2022, alla luce della riduzione del numero di Case della Comunità da attivare da 31 a 29, l’ASUR ha fornito l’elenco dei siti revisionati, come concordato nella riunione del 3 febbraio 2022 tra Assessorato alla Sanità, Dipartimento Salute, Dipartimento Infrastrutture e Trasporti, Direzione Generale ASUR e referenti tecnici delle Aree vaste.
Sono stati quindi localizzati i siti per l'attivazione delle Case della Comunità, degli Ospedali di Comunità per la realizzazione delle COT, così come approvati nella delibera di Giunta regionale n. 114 del 14 febbraio 2022.
Sono state individuate:
n. 1 Casa di comunità a Mobaroccio;
n. 1 Casa di comunità a Cagli;
n. 1 Casa di comunità a Mondolfo;
n. 1 Casa di comunità a Fossombrone;
n. 1 Casa di comunità a Corinaldo;
n. 1 Casa di comunità a Filottrano;
n. 1 Casa di comunità a Jesi;
n. 1 Casa di comunità a Cingoli;
n. 1 Casa di comunità a Fabriano;
n. 2 Case di comunità ad Ancona;
n. 1 Casa di comunità a Chiaravalle;
n. 1 Casa di comunità a Loreto;
n. 1 Casa di comunità a Civitanova;
n. 1 Casa di comunità a Recanati;
n. 1 Casa di comunità a Corridonia;
n. 1 Casa di comunità a Macerata;
n. 1 Casa di comunità a Treia;
n. 1 Casa di comunità a Camerino;
n. 1 Casa di comunità a San Severino;
n. 1 Casa di comunità a Montegranaro;
n. 1 Casa di comunità a Petritoli;
n. 1 Casa di comunità a Porto San Giorgio;
n. 1 Casa di comunità a Sant’Elpidio a Mare;
n. 1 Casa di comunità a San Benedetto del Tronto;
n. 1 Casa di comunità ad Acquasanta Terme;
n. 1 Casa di comunità ad Ascoli Piceno;
n. 1 Casa di comunità a Comunanza;
n. 1 Casa di comunità ad Offida.
Sono stati individuati interventi susseguenti ospedali di comunità:
n. 1 Ospedale di Comunità a Pesaro – Galantara;
n. 1 Ospedale di Comunità a Cagli;
n. 1 Ospedale di Comunità a Jesi;
n. 1 Ospedale di Comunità a Chiaravalle;
n. 1 Ospedale di Comunità a Loreto;
n. 1 Ospedale di Comunità a Corridonia;
n. 1 Ospedale di Comunità a Treia;
n. 1 Ospedale di Comunità a San Benedetto del Tronto;
n. 1 Ospedale di Comunità ad Ascoli Piceno.
Per un totale di 9.
Sono state individuate n. 15 COT di cui:
n. 1 COT a Pesaro - Galantara;
n. 1 COT a Urbino;
n. 1 COT a Fano;
n. 1 COT a Senigallia;
n. 1 COT a Jesi;
n. 1 COT a Fabriano;
n. 2 COT a Ancona;
n. 1 COT a Civitanova Marche;
n. 1 COT a Macerata;
n. 1 COT a San Severino Marche;
n. 1 COT a Fermo;
n. 1 COT a Montegranaro;
n. 1 COT a San Benedetto del Tronto;
n. 1 COT a Ascoli Piceno
Per un totale di 15 COT.
La Misura “M. 6 C 2. Innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio sanitario nazionale” si è occupata del sub investimento 1.1.1 “Ammodernamento tecnologico: digitalizzazione degli ospedali di primo e secondo livello e dei Lea di primo e secondo livello.
Nel corso degli anni 2020 e 2021, il Ministero della salute ha richiesto alle Regioni di trasmettere il piano di fabbisogno di tecnologie al fine di garantire un livello di informatizzazione adeguato per le strutture ospedaliere DEA di I e II livello: la Struttura ospedaliera DEA dotata di: LISS, RIS-PACS, sistema informativo per la gestione dell’attività clinica di Pronto Soccorso, sistema informativo per la gestione dell’attività clinica dei blocchi operatori, nonché interventi diretti alla prescrizione e somministrazione farmaci con sistema informatizzato, cartella clinica elettronica ospedaliera, interventi di digitalizzazione di tutti i sistemi informatici.
Il target individuato per la Regione Marche è di n. 7 strutture DEA di I e II livello in cui deve essere compiuta l’azione di digitalizzazione secondo gli standard indicati. Il gruppo di lavoro “PNRR: Tecnico informatico” ha provveduto, in collaborazione con gli Enti del servizio sanitario regionale a formulare un’ipotesi di linee di intervento comuni, da realizzare in tutte le strutture individuate, basate sui seguenti punti chiave:
1) necessità di ottimizzare gli interventi in un’ottica di economie di scala, interoperabilità e omogeneità dei sistemi prevedendo una centralizzazione degli interventi e relativa gestione dei finanziamenti previa definizione di apposite unità di coordinamento regionali per l’attuazione;
2) realizzare infrastrutture regionali in grado di garantire in futuro, una produzione standardizzata di informazioni tra gli Enti del servizio sanitario regionale evitando la frammentazione di dati e dei sistemi.
Le linee guida di intervento, così come sono state delineate brevemente in questa mia esposizione, sono state fotografate e poi cristallizzate nella delibera di Giunta n. 162 del 21 febbraio del 2021, che tralascio di leggere.
Sub investimento 1.1.2 “Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero (Grandi apparecchiature)”.
Tale investimento prevede l’ammodernamento digitale del parco tecnologico ospedaliero, tramite l’acquisto di nuove e grandi apparecchiature ad alto contenuto tecnologico, specificatamente individuate dal PNRR stesso, (TAC, risonanze magnetiche, Acceleratori Lineari, Sistema Radiologico Fisso, Angiografi, Gamma Camera, Gamma Camera/TAC, Mammografi, Ecotomografi), finalizzati tutti questi alla sostituzione delle macchine elettromedicali che sono state individuate come obsolescenti poiché avevano un età superiore ai 5 anni.
I target indicati alla Regione Marche e concordati con Agenas sono i seguenti:
n. 7 TAC a 128 strati;
n. 7 Risonanze magnetiche 1,5 Tesla;
n. 3 Acceleratori lineari;
n. 13 Sistemi radiologici fissi;
n. 2 Gamma camere/TAC;
n. 1 PET TAC;
n. 7 Mammografi;
n. 17 Ecotomografi.
Il Ministero della salute ha richiesto la trasmissione dell’elenco di necessità di sostituzione delle apparecchiature, specificando il numero di apparecchiature che la Regione intende acquistare per il tramite della Centrale Acquisti Consip e il numero di apparecchiature che si intende acquistare in modo autonomo, con procedure in corso da valutare precisando che l’articolo n. 17, comma 2 del Regolamento Europeo 241/2021, prevede che possono essere ricomprese le misure relative a procedure di acquisizione avviate a decorrere dal 1° febbraio 2020.
Gli interventi di sostituzione delle grandi apparecchiature individuati ed approvati con la delibera di Giunta n. 162 del 21 febbraio 2022 sono i seguenti:
Tomografi computerizzati n. 7 che sono stati ripartiti:
n. 1 Azienda Marche Nord;
n. 1 Ospedali Riuniti di Ancona;
n. 1 INRCA;
n. 4 ASUR.
Tomografi e risonanza magnetica 1,5 Testla se ne dovranno acquistare n. 7:
n. 2 Ospedale Marche nord;
n. 2 Ospedale Torrette;
n. 3 Asur.
Gli acceleratori lineari da acquistare sono 3 e sono stati così ripartiti:
n. 1 Ospedale Marche Nord;
n. 1 Ospedali Riuniti;
n. 1 Asur.
La Gamma Camera ne acquistiamo due, così ripartite:
n. 1 Ospedali Riuniti Torrette;
n. 1 Asur.
La Pet n. 1, acquisto che va direttamente all’Asur.
I mammografi con tomosintesi ne acquistiamo 7:
n. 2 Ospedale di Torrette;
n. 5 Asur.
Dopodiché ci sono altre strutture, altre tecnologie di meno impatto che tralascio per il tempo che mi rimane a disposizione di enucleare, di enunciare, tenendo conto che la delibera di riferimento è la n. 162 del 21 febbraio 2022.
Detto questo, c'è l'intervento in materia di edilizia sanitaria.
Sub investimento 1.2: “Verso un ospedale sicuro e sostenibile”
L’investimento mira a delineare un percorso di miglioramento strutturale nel campo della sicurezza degli edifici ospedalieri, adeguandoli alle vigenti norme in materia di costruzioni in area sismica ed in particolare all’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003 che classifica l’intero territorio nazionale a rischio sismico.
Nel corso del 2020, il Ministero della Salute ha avviato una aggiornata ricognizione, a livello regionale, del fabbisogno di edilizia sanitaria per interventi di adeguamento sismico e antincendio, ammodernamento, ristrutturazione e sostituzione di strutture ospedaliere.
La Regione ha inviato al Ministero della Salute – Direzione Generale della Programmazione Sanitaria la tabella riepilogativa della ricognizione del fabbisogno di interventi di edilizia sanitaria, elaborata sulla base dei dati forniti dalle aziende sanitarie e ospedaliere del Servizio sanitario regionale che è stata successivamente revisionata. Tale linea di investimento viene finanziata in parte a valere sui fondi del PNRR ed in parte a valere sui fondi del Piano nazionale di ricostruzione ed il target stabilito per la Regione Marche è il seguente:
- n. 2 progetti a valere sui fondi del PNRR;
- n. 8 progetti a valere sui fondi del Piano nazionale di ricostruzione.
Un ulteriore intervento strategico, previsto nel “Masterplan dell’edilizia sanitaria ospedaliera”, che è stato portato all’approvazione della Giunta regionale dall’Assessore Baldelli, è stato approvato con delibera di Giunta regionale n. 967 del 30 luglio 2021, relativo alla nuova palazzina tecnologica dell’ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno e questo verrà finanziato con le risorse relative alla programmazione POR FESR 2021-2027, non trovando capienza nelle somme sopra riportate.
Nell’ambito dell’Edilizia Sanitaria il PNRR interviene a sostegno di una politica di messa in sicurezza delle attuali strutture ospedaliere prevedendo sia interventi di rafforzamento di situazioni già esistenti e sia la realizzazione di nuovi padiglioni da affiancare alle strutture già operative.
L’ammontare complessivo delle risorse messe a disposizione dal PNRR per questa tipologia di intervento ammonta complessivamente a euro 48.417.000 di cui euro 33.000.000 riservati all’adeguamento sismico. Tali risorse concorrono, insieme ai fondi di cui all’articolo 20 della legge n. 67 del 1988 e fondi POR FESR 2021-2027 pari a circa euro 46.000.000 a completare la messa in sicurezza dei seguenti plessi ospedalieri mediante la costruzione di nuovi padiglioni:
Ospedale di Urbino,
Ospedale di Fano,
Ospedale di Pergola,
Ospedale di Senigallia,
Ospedale Civitanova Marche,
Ospedale di Ascoli Piceno.
Sono invece previsti interventi strutturali di rafforzamento per l’Ospedale regionale universitario Torrette di Ancona e specificatamente per il Padiglione di radiologia e per quello adibito alla cucina e centrale termica. L’ammontare complessivo degli interventi sopraelencati - previsti dalle tre linee di finanziamento – risulta pari a circa 95 milioni di euro. Per quanto riguarda l’attuazione di tutto questo Piano, per ogni singolo intervento previsto nell’ambito della Missione 6, l’ASUR ha individuato e nominato un RUP aziendale competente, incaricato di compilare le “schede intervento” previste da Agenas. Tali schede andranno validate dal referente regionale entro il 28 febbraio, così come previsto dal decreto del Ministero della salute del 20 gennaio 2022, trasmesse dalle Regioni e dalle Province Autonome insieme ai Piani Operativi Regionali, comprensivi degli Action Plan.
Entro il 31 maggio 2022 le Regioni e le Province Autonome dovranno sottoscrivere i Contratti Istituzionali di Sviluppo con il Governo.
Ai fini della sottoscrizione dei Contratti Istituzionali di Sviluppo si è dato mandato all’ASUR di trasmettere al Dipartimento Sslute, entro il 14 marzo 2022, il “Documento di indirizzo della progettazione” (DIP) redatto dai RUP Aziendali per ciascuno degli interventi relativi ai siti individuati, quali Case di comunità, Ospedali di Comunità e COT e per gli interventi della linea “Ospedali sicuri e sostenibili”, secondo le “ Linee guida per la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica da porre a base dell’affidamento di contratti pubblici di lavori del PNRR e del Piano nazionale” .Tutto questo premesso, si può comprendere, tenuto conto che il tempo che mi è stato concesso sta terminando … Questo è il Piano che noi abbiamo proposto al Ministero della salute. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, Assessore, per essere rimasto nei tempi. Poi se c'è la possibilità e nel rispetto delle competenze, si può distribuire una copia della relazione ai Consiglieri in modo tale che anche l’informazione che non si è riuscito a dare, comunque la sostanza dell'informazione che ha sintetizzato nel suo intervento, possa essere a disposizione dei Consiglieri.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. A lei il ringraziamento per aver espresso il sentimento dell'Assemblea rispetto alle vicende che stanno accadendo in Ucraina e in Russia.
Il secondo ringraziamento lo faccio all'intera Aula perché questa è un’occasione importante per discutere il PNRR, peraltro con ritardo rispetto a una discussione più fattiva, semmai più utile per confrontarsi ed apportare miglioramenti.
Ringrazio l'Assessore alla sanità per la sua relazione, dico che ci saremmo aspettati, mi sarei aspettato un impianto argomentativo più politico, che certamente avrebbe segnato le indicazioni di quella che è la visione rispetto ai criteri che sono intervenuti rispetto al PNRR sanità Marche.
Certamente utile la ricostruzione tecnica contenuta nelle delibere, ma probabilmente avremmo potuto fare meglio dal punto di vista del confronto, ma ognuno giustamente sceglie le parole più giuste.
Ci siamo detti negli ultimi 24 mesi quanto sia rilevante il PNRR rispetto al sistema nazionale, in particolare alla sanità, che coinvolge le Regioni, e da questo punto di vista credo che per far comprendere bene ai cittadini cosa vuol dire PNRR, come scaricare concretamente questi argomenti sul territorio e fare un'operazione di onestà intellettuale di quello che è stato fatto, di chi ha fatto e che cosa si è fatto, una premessa importante debba riguardare come si arriva al PNRR, che non è frutto di un'estemporaneità, ma altro non è che la prosecuzione di un percorso storico che questo Paese, in particolare questa Regione, sta portando avanti dal 2011/2012.
Voglio ringraziare l'estensore, che non conosco, della delibera n. 114 del 14 febbraio 2022, perché con grande onestà intellettuale, professionalità, ha ricostruito in maniera molto puntuale ciò che è accaduto. Cosa è successo? La vicenda della cosiddetta sanità territoriale non parte oggi, cito tre delibere che possono aiutare, che mi pare abbia citato seppur sfuggentemente l'Assessore, la n. 735 del 2013, la n. 452 del 2014 e la n. 139 del 2016. Che cosa è avvenuto attraverso queste tre delibere? E’ avvenuto che i governi sulla base di una serie di presupposti hanno deciso di convertire i 13 ospedali di allora, cosiddetti ospedali di polo, in Case della salute - è difficile e complesso – che si articolavano per complessità in Casa della salute di tipo A, che riguardavano l'integrazione, Case della salute di tipo B, che riguardavano la salute, integrazioni, residenzialità, e le Case della salute di tipo C, che riguardavano gli ospedali delle cosiddette cure intermedie. Poi cercherò di argomentare perché è fondamentale questa ricostruzione storica, questa impostazione che, ripeto - le due precedenti amministrazioni regionali - oggi arriva ad un raffinamento, ad una articolazione, intanto, modificando l'indicazione letterale e quelle che erano originariamente le Case della salute, che si trasformano in Case della comunità, ospedali di comunità, oltre all'innovazione dei COT.
Tutto questo per dire, e credo che sia un punto assolutamente importante, che questa Giunta, questo Governo, non si inventa nulla, oggi si beneficia di risorse che l'Europa mette a disposizione del Paese e ogni interlocutore regionale deve applicare sul proprio territorio. In pratica, che cosa succede attraverso il PNRR? Accade che i vari governi regionali altro non debbono fare che attuare quelle impostazioni.
Sorridevo un po' ma, insomma, ci possono anche stare le ultime parole dell'Assessore: questo è il Piano che noi abbiamo presentato. Il Piano che voi avete presentato, Assessore, è quello segnato dal PNRR, che indicava il numero degli ospedali di comunità per ogni Regione, le Case di comunità per ogni Regione, i COT per ogni Regione. Che cosa dovevate fare voi? Dovevate esclusivamente fare un disegnino, avevate i compiti a casa e dovevate colorare. Vi avevano dato la matita, il quaderno, il disegno, dovevate solo colorarlo. Perché dico questo, Assessore? Perché l’elemento più critico che rivolgo nei suoi confronti è l'assoluta mancanza di partecipazione. Lei non a caso, molto intelligentemente, ha citato più volte, rimarcandola, che tutta questa operazione si è chiusa il 20 gennaio, una bugia, è una parziale bugia, diciamo così. Dovevate solo, dopo quello che era segno del PNRR, uno, raccontare ai territori che cosa stava avvenendo; due, individuare la mappa delle varie infrastrutture.
Glielo ricordo io, l'organizzazione dell'infrastruttura è del 30 luglio 2021 attraverso l'istituzione dei gruppi, avete chiuso tutta la partita dal punto di vista interno con un verbale del 16 dicembre 2021; avevate già una mappa che vi avrebbe consentito di andare sui territori e confrontarvi con i Sindaci, e non l'avete fatto. Avete chiuso tutta la partita il 12 gennaio 2022 in sede di Conferenza Stato-Regioni e da quel momento non è successo nulla.
In pratica, concretamente, da metà dicembre a ieri sono passati 65 giorni, dal 12 gennaio sono trascorsi 42 giorni e vi siete ridotti a convocare i territori una settimana fa, di notte, senza dare loro un documento e senza presentare un'idea, ma soprattutto senza indicare i criteri che anche stamattina lei, Assessore, non ha indicato. Lei non ci ha spiegato i criteri in forza dei quali avete scelto alcune indicazioni territoriali piuttosto che altre, e questo che vuol dire? Significa che non siete stati capaci di condividere e di far partecipare tutti in un quadro generale. Questo è un elemento molto critico perché siete mancati di rispetto e riconoscibilità, Assessore e Presidente Acquaroli, nei confronti dei Sindaci ai quali avete fatto calare sul territorio le vostre scelte, senza spiegarle, Sindaci che hanno partecipato alle vostre assemblee, quelli dei distretti, e sono rimasti praticamente in silenzio. Vi hanno stato chiesto di distribuire i documenti, non li avete consegnati. Avete mancato di rispetto, Assessore, anzi Presidente, nei confronti dei sindacati, i quali vi hanno mandato quattro lettere nel mese di febbraio, quattro note con le quali vi chiedevano di condividere insieme a loro quello che stava accadendo e voi non ve li avete filati per niente. Ciò è mancanza di rispetto e riconoscibilità verso le forze sociali e, diciamoci la verità, sareste stati bravi perché in fondo, scusate, dovevate solamente disegnare e dire …, ma siccome non avete il coraggio di confrontarvi …, in un mese quattro note che voi non avete visto. Cosa avreste potuto dirgli? Perché queste sono le cose che vi hanno scritto …, lei sorrida, sorrida ironicamente, Assessore, poi glielo dico. Avreste potuto dire quali erano le progettualità e come pensavate di spostare il baricentro ospedaliero su quello territoriale, come pensavate di spostare sulla sanità pubblica rispetto a quella privata, quanti ospedali di comunità a gestione privata ci stanno?
Chiudo dicendo questo: avevate promesso la riapertura degli ospedali, non avete riaperto niente, Assessore Saltamartini, non fate altro che seguire quello che è stato fatto nel passato, avete raccontato, uso il termine - volevo utilizzare ‘cazzata’ perché sul Devoto-Oli ci sta, Presidente - fesseria. La fesseria del 2022 sono i 973 milioni che avete raccontato, ne sono stati investiti 759 milioni, Assessore, l’80% deriva da chi c’era prima, raccontatelo ai giornalisti, bugiardi!
Ripeto, non è altro che la fesseria del 2022, quella precedente a marchio Assessore Saltamartini sono i 3 mila dipendenti e l'altra ancora l'autarchia della produzione dei vaccini. Lei fa tutto, sappiamo che fa tutto.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Romano CARANCINI. Ho chiuso. C’è una disponibilità oltre le critiche a ragionare insieme, ci sono delle risoluzioni particolari, poi le spiegheremo, e se c'è una disponibilità al confronto serio da parte nostra non ci sarà alcun pregiudizio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Grazie, colleghi, finalmente siamo qua oggi a porre le basi di una nuova sanità, una svolta che arriva in un periodo segnato dall'emergenza sanitaria. La salute è un bene primario che i marchigiani hanno deciso di affidarci, dopo tanti anni di gestione ben al di sotto delle aspettative. Un compito arduo di cui come Lega siamo consapevolmente orgogliosi e che vogliamo portare avanti con tutta la dedizione e la risolutezza di cui siamo capaci. Come Lega non abbiamo avuto e non avremo nessun timore a metterci la faccia per passare dalle parole ai fatti, anche se questo comporta …


PRESIDENTE. Chiuse le prenotazioni.
Mi scusi, Consigliere Bilò, la prego di continuare e le chiedo scusa immensamente.

Mirko BILO’. Dicevo, Presidente, che come Lega non abbiamo avuto e non avremo nessun timore a metterci la faccia per passare dalle parole ai fatti, anche se questo comporta anteporre le responsabilità alla convenienza politica e dover sopportare critiche e attacchi continui al nostro Assessore Saltamartini, che sta lavorando molto bene con la Giunta e con il Presidente Acquaroli.
Abbiamo sentito tante volte in quest'Aula attaccare personalmente l'Assessore Saltamartini, anche oggi, anche sul piano personale, ma questo non ha impedito che le Marche conducessero in porto una campagna vaccinale tra le migliori d'Italia e il primato nella sperimentazione delle cure Covid; non ha impedito l’ascolto dei territori e dei professionisti per trovare la quadra nella programmazione delle risposte e l’allocazione delle risorse laddove necessario, a differenza di quello che dice il nostro amico Consigliere Carancini. Non ha impedito di costruire laddove chi ci ha preceduto voleva chiudere e accorpare. Non ha impedito di lavorare a testa bassa per restituire ai territori servizi sanitari e quella vicinanza alle istituzioni, indispensabile per sentirsi comunità.
Siamo di fronte ad una occasione storica, il Piano nazionale di ripresa e resilienza è una grande opportunità con cui possiamo finalmente disegnare una nuova sanità per le Marche, che rimetta al centro i cittadini con i loro bisogni di salute.
Ci siamo ritrovati al centro di una battaglia epocale in cui veniva facile arroccarsi in difesa, invece abbiamo tenuto in mano saldamente la bussola della strategia e seguito la stella polare della buona politica per concretizzare il più grande investimento in sanità della storia della Regione, un miliardo di euro.
Le risorse le abbiamo destinate, euro dopo euro, a ridisegnare la sanità delle risposte, delle prime risposte.
Una sanità di prossimità, che inverte la rotta rispetto a quanto fatto finora, spostando il baricentro dell'assistenza da una visione ospedale-centrica ad una visione che vede il suo focus sul territorio.
Non abbiamo tradito gli impegni assunti con i marchigiani ed anzi, guardando solo alla provincia di Ancona, investiamo 253,63 milioni di euro di risorse, in risposte mirate alle esigenze specifiche e ai bisogni più urgenti del territorio.
Siamo riusciti a sbloccare interventi essenziali per la gestione di acuzie e cure intermedie ed a stanziare risorse aggiuntive per le strutture strategiche presenti nel nostro territorio, come l’INRCA, l'Ospedale regionale di Torrette ed il nuovo Salesi, investimenti che si affiancano alle risorse già messe a disposizione per la realizzazione del polo operatorio dell'Ospedale Profili di Fabriano.
Interveniamo con decisione sull'atavico problema delle liste di attesa per gli esami diagnostici e strumentali, uno degli impegni che avevamo assunto con i marchigiani, ai quali possiamo dare finalmente una risposta. Parte delle risorse le dedichiamo infatti all'ammodernamento delle dotazioni investendo oltre 27 milioni per l'acquisto di 57 apparecchiature di ultima generazione per diagnostica e terapia sempre più all'avanguardia, approfondite e precise. Nella provincia di Ancona 17 di queste strumentazioni andranno all'Ospedale regionale di Torrette, all’INRCA ed all’Asur. Ma investiamo anche più di 33 milioni in digitalizzazione per rendere accessibile ai cittadini, a distanza, cartelle cliniche, prescrizioni, somministrazioni e farmaci, l’utilizzo di pagamenti elettronici per evitare code agli sportelli, e poi in telemedicina, per ridurre al massimo i disagi legati agli spostamenti che penalizzano le fasce più fragili della popolazione, come anziani e disabili. A livello infrastrutturale invece potenziamo e installiamo server, sicurezza informatica e cybersecurity.
Un discorso a parte lo voglio fare sull'Ospedale della Santa Casa di Loreto, ora Ospedale di comunità, un nosocomio che presenta delle peculiarità legate al fatto di essere sede dell'importante Santuario mariano. Ritengo necessario che i fondi stanziati, 1,2 milioni di euro, siano utilizzati per il rifacimento dell’ala ancora in attesa di ristrutturazione, per l'ampliamento dei posti letto dedicati alle cure intermedie, così da sgravare l'ospedale regionale, ma anche per la piccola chirurgia, e per un punto di primo intervento adeguato al vasto bacino di utenza che arriva nella città mariana con migliaia di pullman ogni anno, tra pellegrini e turisti ospiti della Riviera del Conero. Nonostante queste peculiarità derogassero dal cosiddetto decreto Balduzzi, questa struttura ha subito il declassamento del Punto di primo intervento.
Ricordo che il Consiglio comunale di Loreto ha votato all'unanimità diverse mozioni in questi anni e la Regione deve dare voce a questi appelli per ripristinare alcuni servizi previsti con diversi atti di Giunta regionale, che sono rimasti sempre e solo sulla carta.
Con i fondi del piano PNRR possiamo far rinascere anche questo ospedale ad oggi unico presidio dell'Area vasta 2 dell'intera media e bassa Val Musone, oltre che della Riviera del Conero.
In conclusione Presidente, il Piano nazionale di ripresa e resilienza è una grande occasione per la provincia di Ancona e per tutte le Marche, un'opportunità che tuttavia non può trovarci divisi, maggioranza ed opposizione. Occorre lavorare tutti insieme per il bene del nostro territorio, delle nostre comunità. Certo, ogni scelta richiede coraggio e responsabilità ed è sempre migliorabile, per questo, accettiamo le critiche quando sono costruttive mentre le respingiamo con decisione quando sono veramente propagandistiche. Questo non è il momento di sventolare bandiere di parte, non dico di andare a braccetto maggioranza e opposizione per il bene dei cittadini, anche se sarebbe più che auspicabile. Ma quanto meno dobbiamo guardare alle prospettive future e a non perdere tempo prezioso, che dobbiamo piuttosto investire per dare forma e concretezza a questa rivoluzione.
Questo non è solo un elenco di numeri, che pure esprimono gli interventi nella misura e nella sostanza, questo è un elenco di risposte ai bisogni.
Dietro ogni Casa della comunità, ogni ospedale, ogni COT, ogni attrezzatura, non vediamo il freddo dato, ma la rinascita dei territori, la cura delle nostre famiglie e la speranza per i nostri giovani.
Andiamo avanti con forza in questa direzione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Il Partito Democratico ritiene che la gestione dei fondi del PNRR Missione 6 salute da parte della Giunta Acquaroli sia totalmente fallimentare. E’ un mix di incompetenza, improvvisazione, mancanza di visione strategica.
Vanno innanzitutto smentite con forza le premesse politico-ideologiche che la destra pone a base degli investimenti previsti: contrariamente a quanto asserito dall’Assessore Saltamartini, l’ultima volta che in quest’Aula si è parlato di sanità in risposta ad una delle nostre interrogazioni, era l’inizio di febbraio, il sistema sanitario ereditato dalla precedente Giunta non era affatto un ammasso di macerie. Al contrario, le Marche si classificarono come quinta Regione in Italia nella griglia dei LEA 2019, a soli 10 punti da Toscana e Veneto (risultate prime a pari merito).
Inoltre, pur senza la disponibilità degli ingentissimi fondi PNRR conquistati in Europa grazie alle battaglie del Partito Democratico e del fronte progressista, nei 5 anni di consigliatura 2015/2020 furono comunque investiti oltre 400 milioni di euro per l’edilizia sanitaria. Penso a interventi imponenti come il nuovo Ospedale di Primo livello di Fermo, attualmente in costruzione; penso al nuovo INRCA; penso al trasferimento del nuovo "Salesi" presso la cittadella sanitaria di Torrette.
Oggi, di fronte a questa opportunità storica e forse irripetibile che ci proviene da quell’Unione europea, tanto odiata da Lega e Fratelli d’Italia, con la possibilità di distribuire ben 183 milioni di euro per potenziare il Servizio sanitario regionale, questa Giunta non ha saputo fare di meglio che presentare una bozza di riparto mai discussa veramente con nessuno, nella quale, invece di indicare una traiettoria chiara per il futuro della sanità regionale, si mettono toppe e si soddisfano richieste minute di alcuni territori, meglio se politicamente e elettoralmente amici di questa maggioranza.
Si sceglie, in altri termini, la via più semplice, più immediata, quella che comporta meno fatica e anche, per inciso, quella più contraddittoria rispetto allo spirito e alle linee guida nazionali del PNRR. Pensate che nella prima ipotesi di riparto, l’avevamo già denunciato, erano stati inseriti gli interventi per l'antincendio, una scelta tanto scriteriata, che infatti è stata prontamente ritirata in seguito al confronto con il Governo che ne ha formalizzato l'inammissibilità, come ovvio, quanto simbolicamente esplicativa di una mentalità, di un metodo che vi contraddistingue.
In mancanza di visione, di progetti seri che guardano al futuro, cosa c'è di meglio che dedicarsi alle cose meno impegnative, più scontate? Un impianto antincendio è facilmente realizzabile, può prevederlo chiunque, è semplicemente un adempimento di legge. Dove sono, invece, gli interventi sulla sanità territoriale? Dove sono quelle necessarie iniziative per finanziare al contempo ospedali altamente specializzati ed efficienti con le reti di prossimità e la telemedicina per rafforzare il territorio? Mentre la destra vinceva le elezioni con la promessa impossibile di riaprire anche i più piccoli presidi ospedalieri presenti nella nostra Regione, l'Europa e l'Italia indicavano una strada totalmente diversa di complementarietà tra ospedali di primo livello e territorio. L'obiettivo di "riaprire i piccoli Ospedali" predicato dalla Giunta, infatti, oltre che poco funzionale rispetto alle esigenze di una sanità moderna, è totalmente incoerente rispetto all'impostazione del PNRR. Voglio peraltro far notare come sia in realtà una presa in giro lo stesso concetto di "piccolo ospedale", che viene propagandato in base a un equivoco di fondo, voluto. Gli elettori marchigiani, in realtà, sono stati imbrogliati dalla destra e oggi cade l’asino: risulta oggi evidente che non sarà ridata la "H" a nessun presidio. I "piccoli ospedali" sono in realtà semplicemente le Case della salute che già la precedente Giunta aveva previsto con la differenza che non tutte quelle che erano state pensate saranno poi effettivamente finanziate. Se poi andiamo a verificare, all'interno di questo contesto tutto sbagliato, se almeno sia stato equo questo riparto in relazione alle esigenze di ogni territorio della nostra regione, possiamo facilmente verificare sperequazioni che hanno dell'incredibile. Ciò dipende forse dal fatto che anche a livello di metodo è stato tutto sbagliato dalla Giunta: Conferenze dei Sindaci convocate tardivamente, a cose fatte; nessuna condivisione con gli enti locali …

PRESIDENTE. Chiedo di fare silenzio in Aula, la Consigliera sta svolgendo il suo intervento, chi deve parlare esca. Scusi, Consigliera.

Manuela BORA. Conferenze dei Sindaci convocate tardivamente, a cose fatte, nessuna condivisione con gli enti locali, Consiglio regionale convocato a quattro giorni dalla scadenza dei termini di presentazione. Non c'è stata nessuna partecipazione vera, nessun confronto fattivo: al massimo si sono presentate e propagandate decisioni già prese. Questo non lo dice solo il PD, ma anche e soprattutto lo dicono tanti Sindaci, amministratori, i sindacati dei medici, i sindacati confederali. Cito dal comunicato uscito ieri 23 febbraio a firma dei segretari generali di CGIL, CISL e UIL Marche: "Nonostante gli impegni dichiarati, non solo il confronto non è mai stato nemmeno avviato, ma non abbiamo ricevuto nessuna documentazione per conoscere almeno il quadro di massima degli interventi. Prendiamo atto della mancanza di volontà politica dell'Assessore Saltamartini di garantire il necessario percorso di partecipazione e confronto. L'ennesima occasione persa".
Grazie a questa arroganza dell'amministrazione regionale, ad Osimo proprio stamattina è in corso una manifestazione di piazza per protestare contro l'esclusione dell'intera Val Musone dai fondi PNRR. Nell'area montana, ovvero in tutto il comparto del fabrianese, dopo l'esclusione per inammissibilità degli interventi antincendio previsti per il presidio di Sassoferrato, è destinato per l'intera area vasta solo 1 milione di euro per quattro ambulatori a Fabriano. Due zone molto popolose e molto importanti della provincia più grande delle Marche che vedranno i fondi PNRR solo con il binocolo. Forse perché la provincia di Ancona non è ritenuta degna dalla destra di avere nemmeno un rappresentante in Giunta. Nel frattempo, altrove registriamo un'attenzione ben differente. Penso a Pergola, a cui vengono destinati ben 16 milioni di euro per la riqualificazione del locale nosocomio: forse per una mera casualità, forse per una particolare rilevanza strategica, forse perché è di lì originario l'Assessore all'edilizia sanitaria, a proposito dei rapporti a cui facevo riferimento prima. Ma questo è solo uno dei tanti esempi che potrebbero essere fatti per mostrare come la gestione sia stata basata solo su specifici interessi e posizioni di potere e non su una visione strategica organica. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Il Piano tanto decantato, che oggi che ci è stato presentato, si contraddistingue per una complessiva mancanza di razionalità probatoria e di efficienza organizzativa.
Il quadro generale è confuso, è stato detto già dai colleghi che mi hanno proceduto, i criteri di scelta dei siti per gli ospedali di comunità, delle Case di comunità non sono affatto chiari e esplicitati, quindi è complicato fare analisi osservazioni sulle singole scelte locali che comunque sono parziali e poco efficaci.
Sugli ospedali, se è possibile è anche peggio. Lo scorso lunedì è stata approvata dalla Giunta la delibera con cui si approva la ripartizione dei fondi del PNRR per le tecnologie per la digitalizzazione degli ospedali con dipartimento di emergenza accettazione di primo e secondo livello. Purtroppo la delibera non indica quali siano questi ospedali, anche se il testo lascia intendere che c'è stato su questo un confronto con il Ministero. Si penalizzano fortemente alcune realtà importanti della nostra regione, una l’ha appena accennata la Consigliera Bora, è altrettanto evidente che l'assenza di un Assessore della provincia Ancona in Giunta lascia senza la dovuta attenzione parti importanti del territorio anconetano, la Val Musone e la Valle del Misa-Nevola ne sono ulteriori prove.
Nel Piano che oggi c'è stato presentato è completamente assente qualunque analisi sul fabbisogno di personale rispetto alla situazione attuale, senza conoscerlo non si può dare un orizzonte temporale all’attivazione di nuovi servizi, sullo stato attuale delle Case della salute e degli attuali ospedali di comunità. sullo stato di avanzamento dei progetti telemedicina, sul rapporto tra queste scelte la progettualità aree interne, su cosa si intenda davvero fare degli ospedali riconvertiti a ospedale di comunità.
E’ assente un’idea di sanità territoriale che richiede non solo strutture ma anche attività, tecnologie, nuove figure professionali (infermieri di famiglia e di comunità), nuove modalità organizzative e di lavoro (equipe territoriali con medici di medicina generale e pediatri di libera scelta). Un’idea di sanità che contempli le nuove attività territoriali, che sono tutte ricomprese nel nuovo decreto in arrivo che regolamenta l'assistenza territoriale (DM 71): più assistenza domiciliare, più lavoro di equipe, l'immissione di infermieri di famiglie di comunità, una forte integrazione socio-sanitaria, più telemedicina, un maggior ruolo dei distretti, più attività consultoriali, che oggi sono assolutamente carenti, più attività palliative, una formazione diversa per tutti gli operatori. Se invece si fanno scelte, come queste che oggi sono state illustrate, pensando solo ad edifici, attrezzature, ma senza una prospettiva d'assieme, si corrono rischi importanti: liste d'attesa ancora più lunghe per le attività programmate, incremento della carenza di personale nelle strutture socio-sanitarie, aumento della fuga di professionisti, perdita di efficienza dei programmi di screening, blocchi operatori affidati ai privati, guardie pediatriche di pronto soccorso affidate a cooperative. E invece oggi ci troviamo a discutere di scelte con trattative riservate, senza alcuna trasparenza e condivisione, senza criteri precisi, senza una reale concertazione, l’hanno già detto bene i Consiglieri Carancini e Bora, con gli enti locali e le organizzazioni sindacali, senza il coinvolgimento del Consiglio regionale che solo oggi è stato di fatto informato, a quattro giorni dalla scadenza dei termini per la presentazione del Piano, e purtroppo vedremo le conseguenze di tutto ciò nei prossimi anni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. In primis ringrazio l’Assessore Saltamartini per il clamoroso lavoro al quale è stato chiamato in questo anno e mezzo di incarico come Assessore regionale per la gestione della sanità, intesa in termini giornalieri, non solo sul Covid, ma su tutto ciò che è gestione.
La gestione è molto, molto più difficile rispetto all'individuazione degli investimenti sulle infrastrutture che andiamo a riqualificare, a riammodernare o a rifare nuove. Molto più difficile la gestione della sanità rispetto all'individuazione di ciò che si deve fare sulle nostre strutture in termini di politica per l'edilizia sanitaria. E’ molto più complessa la gestione giornaliera, questo voglio farlo capire e ringraziare per lo straordinario lavoro che porta avanti il nostro Assessore Saltamartini.
Dopodiché ringrazio l’Assessore all’edilizia sanitaria Baldelli per il lavoro svolto, ex sindaco di Pergola, che ha condiviso con me i momenti bui e difficili dell’amministrazione pubblica quando eravamo sottoposti al patto di stabilità, in cui era difficile pagare anche gli stipendi dei dipendenti, rimosso il patto di stabilità è stato per tutti noi sindaci tutto più semplice, purtroppo io e lei Assessore non ci siamo presi quel momento estremamente fortunato.
Oggi abbiamo una grande opportunità, dobbiamo riuscire a spendere bene questi soldi che ci piovono in termini di finanziamento europeo ed altro. Dobbiamo essere bravi e attenti a come spenderli, come i Sindaci che sono stati bravi a spendere i soldi che sono arrivati dopo che è stato rimosso il patto di stabilità.
Sono abbastanza soddisfatto, contento per come sono stati ripartiti i vari finanziamenti in tutta la nostra regione. In particolare mi fa piacere che ci si sia spostati da un modello di sanità centralista, chiamiamola così, voglio utilizzare il linguaggio del partito dal quale provengo, ad una sanità territoriale più o meno equamente distribuita sul territorio proprio per essere il più vicino possibile alla gente. Il modello della sanità centrica, chiamiamola così, è stato superato, proprio come il discorso dell'ospedale unico provinciale. Andiamo a fare un nuovo ospedale a Pesaro, ma allo stesso tempo abbiamo avuto grande attenzione anche per gli altri ospedali di comunità, penso a Cagli, a Fano, agli interventi sugli ospedali di Pergola, di Urbino, al pronto soccorso dell'ospedale Urbino che è centrico rispetto tutto il Montefeltro.
Ritengo che le risorse siano state distribuite più o meno con grande attenzione, penso a Pesaro, a Cagli, come nuovo ospedale di comunità, a Fano, agli interventi sull'ospedale, ma anche agli interventi legati al hospice pediatrico per le cure palliative per la terapia del dolore, questa è stata una scelta importante di natura strategica. Strutture che diventeranno fondamentali ed importanti per tutto il centro Italia. Dopodiché, le nuove strutture per l'emergenza di Urbino e Fano, gli ospedali di comunità, le Case di comunità, come Cagli, Gallantara, Fossombrone, Mombaroccio, Mondolfo, i Centri Operativi Territoriali, Fano, Pesaro e Urbino, e tanti altri interventi di ristrutturazione spicciola nelle nostre strutture provinciali - sono contento - compreso anche un intervento di 100 mila euro sull’ospedale di Urbania, ne parlavo con Assessore Baldelli. Sull’ospedale di Urbania, quando avremo fatto tutte le verifiche e il percorso sarà andato avanti, chiederei all’Assessore una particolare attenzione perché quello può dare grande respiro anche al lavoro che sta facendo attualmente l’ospedale di Urbino.
Poi il Presidente si è impegnato personalmente sull'ospedale di Sassocorvaro e sono convinto che prima della fine del nostro mandato anche una dignità al Montefeltro sarà data. Ci sono anche altre strutture, penso a Macerata Feltria, abbiamo cominciato a percorrere una strada rilevante ed è bene andare avanti.
Però sono preoccupato per un'altra vicenda, un'altra questione, dietro questi grandi investimenti che si andranno a fare si deve trovare del personale numericamente e professionalmente adeguato per poter dare i servizi ai nostri cittadini. Non bastano solo gli investimenti sulle strutture, che abbiamo già previsto, sui macchinari della sanità pubblica e anche sull'organizzazione, parlo di telemedicina, di fascicoli sanitari, di grandi interventi previsti, di tutti gli apparecchi diagnostici e strumentali di tutta la Regione, se non abbiamo le persone per far andare le macchine e per far funzionare questi ospedali, queste grandi strutture, le Case di comunità, gli ospedali di comunità, sarà per noi un disastro epocale, una situazione surreale. E qui mi voglio riallacciare all’assoluta posizione che dovrà prendere questo Consiglio nella …
Abbiamo in itinere una proposta di legge che chiede l'abrogazione del numero chiuso alla facoltà di medicina, oltre che l'abrogazione totale di quella legge che prevede il numero chiuso non sono nella facoltà di medicina, ma in odontoiatria, fisioterapia, nelle scuole di specializzazione, in scienze della formazione, in architettura, non la faccio lunga, se non abroghiamo quella legge e non riapriamo le università, parlo della facoltà di medicina ma di qualsiasi altra, a tutti quelli che voglio fare quella facoltà, noi mortifichiamo il diritto allo studio e le aspettative di tanti giovani e di tante famiglie che avrebbero voluto investire sui propri ragazzi per poter fare una professione importante, nobile, umanamente di grande spessore e di grande bisogno attuale. Se non andiamo in questa direzione tutti questi investimenti che ci stanno oggi gratificando e dando idealmente un futuro, se non riusciremo a costruire, preparare e a formare medici ed infermieri, tutto questo sarà vano.
Purtroppo, e qui concludo, il numero chiuso alla facoltà di medicina è stato devastante, una cosa anche sul piano ideale vergognosa perché, come ripeto, ha mortificato dal 1999 ad oggi tanti ragazzi che volevo impegnarsi e fare questa facoltà. La selezione non si fa con un banale test d'ingresso a medicina, la si fa sugli esami, quello che abbiamo fatto noi ogni volta che avevamo un appello in cui il numero dei promossi era sì e no il 20%. Era lì che si misuravano i talenti, la capacità, la determinazione e la volontà di un giovane ragazzo che voleva fare questo percorso e si voleva formare.
Se non abroghiamo quella legge e non facciamo leggi palliative, con le quali aumentare del 10% il numero d'ingresso e aumentare le scuole di specialità del 20%, voi capite che non formeremo laureati prima nè specialisti dopo.
Chiudo dicendo che il futuro passa, dopo questa grande possibilità di investimento che adesso abbiamo, attraverso la formazione del personale da mettere nelle grandi strutture rifatte ex novo o comunque riqualificate. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Mi dispiace che non ci sia l’Assessore, non lo vedo, ma non credo che dirò cose diverse da quelle che sono state ben dette dai miei colleghi, dai Consiglieri del Partito Democratico.
Innanzitutto la cosa che va principalmente criticata è il metodo. Un metodo in assoluta segretezza, in cui è mancata la condivisione, che non ha visto coinvolte le realtà sindacali, che non ha visto, scusate…

PRESIDENTE. Silenzio, rispetto per la Consigliera che sta parlando.

Anna CASINI. La prima questione che voglio porre è quella del metodo, che è stata già posta, nel senso che c'è stata una grande lamentela dei sindacati per iscritto, abbiamo tutti letto le note sindacali, ma anche quelle delle associazioni di categoria e dei Sindaci ... Scusate, ma io non riesco a parlare.

PRESIDENTE. Consiglieri chi deve parlare esca dall’Aula per cortesia, grazie.

Anna CASINI. Può uscire dall’Aula se non ha interesse perché…

PRESIDENTE. Consigliere Borroni, per cortesia, ci vuole rispetto per chi sta parlando. Per cortesia chi deve parlare esca dall’Aula, mi scusi, Consigliera.

(intervento fuori microfono)

Anna CASINI. Il Consigliere Borroni legge di solito, legge questioni tecniche perché non ha la capacità di comprenderle, presumo. Siccome io cerco di concentrarmi …
Voglio dire che è mancata la condivisione territoriale, una possibile strategia condivisa insieme ai territori. La mancanza di strategia condivisa si vede da quello che dichiara il collega che tra l’altro è un medico, che poco fa è intervenuto e che ha detto come stanno le cose: “Noi abbiamo bisogno di ospedali, che siano ospedali di primo livello, dove accentrare tutte le acuzie, e abbiamo bisogno di lavorare sul territorio”. Questo, come ben detto nella parte istruttoria delle delibere, non nei dispositivi … Scusate, ma io esco dall’Aula …

PRESIDENTE. Consigliere Rossi, Consigliere Bilò, per cortesia! La Consigliera sta facendo un discorso, ha bisogno di concentrarsi, come è giusto che sia, chiedo cortesemente di uscire dall’Aula qualora qualcuno volesse parlare. Grazie.

Anna CASINI. Mi scusi, ma non è una cosa possibile anche perché non è un tema semplice, noi siamo stati in perfetto silenzio, se loro continuano a chiacchierare ... C’è il bar fuori che frequentate tantissimo, ci potete andare.
Ricomincio e salto questa parte e dico che il Consigliere Cancellieri ha evidenziato e focalizzato in maniera intellettualmente onesta e tecnicamente ineccepibile quello che si dovrebbe fare e che stabilisce il decreto Balduzzi, il famoso decreto legge 70, che prevede che vadano accentrate in un unico posto le funzioni di primo livello, che vada implementata e incentivata la sanità territoriale proprio per sgravare gli ospedali da tutte quelle prestazioni che possono essere molto più appropriate vicino al paziente e non in un'unica posizione, in un unico posto. Questo è quello che è stato sempre detto ed era nel Piano sanitario che vi siete trovati, che non avete modificato se non per cancellare le ubicazioni degli ospedali di primo livello. E con che cosa li avete sostituiti? Con un grande fumo perché è vero, come è vero, che i 183 milioni del PNRR vengono divisi senza una strategia e una condivisione sull'ubicazione delle varie strutture e anche delle risorse, quelle che servono per l’implementazione tecnologica o per la crescita dal punto di vista professionale degli operatori.
In questo Piano stratosferico da oltre 900 milioni di euro avete poi mischiato tante cose, vorrei ricordare alcune questioni: per esempio che il Salesi e già finanziato, e tra un po' finisce, con circa 72 milioni di euro, l’ospedale di Fermo, tutti lo sappiamo, ormai è arrivato all’ultimo impalcato con 115 milioni di euro, l’INRCA Ancona sud è ripartita da molto tempo, non è certo un finanziamento di questa Giunta e sono altri 110 milioni di euro.
Le ordinanze del sisma, nella n. 37 del 2017 ci sono postati 128 milioni di euro, dire che si sono ottenuti oggi o che fanno parte di una strategia futura mi pare anacronistico. Aggiungo Tolentino 22 milioni di euro, Amandola 18 milioni di euro e così via.
Poi c’è invece la parte delle favole che riguarda soprattutto il Piceno, perché sul Piceno a prescindere dalle Case di Comunità e dagli ospedali …, che tra l’altro sono ubicati uno vicino all’ospedale di Ascoli Piceno e l’altro vicino all’ospedale di San Benedetto del Tronto, questo per dire come si è inteso il territorio. Non si è pensato di metterne uno nelle aree interne o piuttosto nella Val Menocchia o nella Val Tesino, ma si è deciso di metterli di fianco agli ospedali esistenti, perché c'è una logica territoriale.
Si sono previsti ben 100 mila euro sulla Casa di comunità di Offida (già esistente), 700 mila euro per Comunanza, 100 mila euro per Acquasanta Terme, dove già c'è una RSA, ci saranno due stanze a disposizione, poi ad Ascoli Piceno 2,7 milioni di euro per Casa della comunità, l’ospedale di comunità ed il COT, da noi i costi di realizzazione delle opere sono inferiori e con 2 milioni di euro si riescono a fare tutte queste cose. A San Benedetto del Tronto invece una Casa della comunità e un ospedale di comunità, se non li facciamo vicini a quelli esistenti che senso ha.
Ora tolto questo, nell’Area vasta 5 ci sono soltanto 400 mila euro finanziati, sono fondi per la progettazione del fondo di progettazione della Regione Marche e vengono millantate due cose: uno, 80 milioni di euro per un nuovo fantomatico ospedale a San Benedetto del Tronto, che ancora non si è capito se verrà realizzato nella sede attuale, anche perché tale cifra è altamente insufficiente. Ma gli 80 milioni sono nel POR FERS, che ancora è in alto mare e non si sa neanche quale linea ci sarà sulle strutture, o all’articolo 20 della legge n. 67/88, che è una finanziaria che prevede delle limitazioni e dei vincoli per cui non si sa bene se potranno essere utilizzate queste risorse. Scusate, sto parlando dei 18 milioni di euro della palazzina ad Ascoli Piceno, mi sono confusa perché gli 80 milioni di San Benedetto del Tronto si devono al POR FERS. Non si sa quello che si farà, ma i 18 milioni della palazzina di Ascoli Piceno, che vengono dichiarati come immediati ancora, non si sa neanche su quale posta saranno individuati e questa non è una cosa corretta, perché dentro questo Piano, e lo dite voi, lo dice la Giunta nella conferenza stampa del 14 febbraio, ci sono in totale 922 milioni di cui 759 milioni già finanziati, molti dei quali già in cantiere.
E’ ridicolo che mi si dica che l’INRCA o il Salesi, l'ospedale di Fermo o di Amandola siano obiettivi raggiunti da questa Giunta perché non così! Non è onesto e i cittadini vedono il cantiere se passano davanti all’INRCA e se passano a Fermo, vedono i cantieri che stanno andando avanti e non certo per merito suo Presidente.
Nel frattempo il povero Assessore Saltamartini …, che io difendo sempre, lo difendo perché la sua giacca viene tirata di qua e di là. Faccio un esempio banale, se siamo finiti in zona arancione sarà anche perché le politiche dell’Assessore Saltamartini erano in contrasto con le politiche di alcuni Assessori, che invece si impegnavano molto nelle dichiarazioni no vax, lo stesso Presidente non è mai stato molto chiaro: ha criticato il green pass, ha sopportato che si usassero poco le mascherine, anche qui dentro, abbiamo sopportato che intervenissero persone …. Sopportiamo il fatto che lei Presidente indossi una mascherina che non è a norma perché dovrebbe indossare una mascherina FF P2 come tutti noi, anche se ci dà molto fastidio.
C’è questo mormorio perché ricordo al Presidente della Regione Marche che deve rispettare una regola che è stata scritta a livello nazionale, certamente non dalla sua componente. Qui ci sono sedute tante persone che fanno uuuh come degli animali, perché sono versi di animali, e non mi meraviglia, ma siedono al Governo, parlo della Lega e di Forza Italia, esattamente come i rappresentanti del mio partito ed hanno scritto queste norme.

PRESIDENTE. Scusate, siccome non c’è nessun rappresentante della Giunta sono costretto ad interrompere la seduta del Consiglio e invito tutti i Consiglieri a stare nei termini.

La seduta è sospesa alle ore 12,12

La seduta riprende alle ore 12,18

Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani

PRESIDENTE. Consigliera Casini, deve concludere il suo intervento? Ne ha facoltà.

Anna CASINI. E’ sicuramente complicato quando si viene interrotti in continuazione, soprattutto da versi.
Detto questo, rimangono le questioni che erano sul campo, per quanto riguarda l’Area vasta 5, parlo della mia Area vasta perché contestualizzo, per le nuove strutture ci sono soltanto 400 mila euro, non ci sono gli 80 milioni per l'ospedale fantasma di San Benedetto del Tronto, che non si sa se verrà realizzato nell'area di sedime dell’ospedale esistente - per me è impossibile perché dove si mettono i pazienti e tutte le attività che un ospedale svolge - oppure in un'altra zona della città, che andrà individuata, spero, insieme alla Conferenza dei sindaci, perché non sarà l'ospedale di San Benedetto del Tronto, ma è uno degli ospedali dell’Area vasta 5 e andrà sicuramente integrato.
Invece i 18 milioni di euro della palazzina del pronto soccorso dell'ospedale Mazzoni di Ascoli di Piceno non ci sono e saranno da individuare con il POR FESR - del quale ancora non si sa, c'è un negoziato aperto da quello che so io, negoziato che comunque non è stato fatto insieme al territorio – o con l’articolo 20 della legge 67 del 1988, una legge finanziaria che definisce quali sono gli interventi che il Governo prevede in tema di sanità. Anche lì ci sono dei paletti, quindi bisogna capire come e perché, per cui dico che non è vero che c’è un’implementazione. Prima facevo il calcolo di quante risorse sono state non solo stanziate, ma sono già in cantiere e a breve saranno ultimate e quante risorse, circa 157 milioni di euro, ma potrei sbagliare perché ho perso il filo, sono dei finanziamenti in mente Dei, e come tali probabilmente rimarranno.
Tante cose da criticare, la prima è che non c'è nessun rinnovamento in quello che state facendo, ma c’è soltanto l'applicazione di quello che è stato stabilito dal PNRR asse 6, che è una conseguenza coerente con il decreto Balduzzi e con quello che era stato deciso recentemente, come ha detto il Consigliere Carancini, che viene ben riportato dai dirigenti nelle delibere che voi in Giunta avete approvato e che ci sono state sottoposte.
Basterebbe leggere per capire se c'è una continuità di visione tra ospedali di primo livello baricentrici e unici perché non possono essere divisi e invece implementazione della medicina del territorio. Si apre quel tema che è caro a tutti, ho sentito prima anche il Consigliere Cancellieri che ne parlava e che io condivido, della scarsità del personale e della formazione del personale. E’ una tematica molto importante sulla quale bisognerà ragionare anche in termini economici per rendere maggiormente attraente la scelta di venire a lavorare nella regione Marche, così come per esempio succede a Fabriano o nelle aree di confine. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Vi garantisco che la Consigliera Casini, che conosco bene da ascolano, è molto più simpatica e gentile in condizioni normali, al di fuori di quest’Aula dove ogni tanto, forse, si fa prendere un po' all’agone politico, però va bene.
Al contrario di quello che hanno sostenuto i Consiglieri di opposizione, chi mi ha preceduto, io sono molto soddisfatto di questo Piano e ringrazio l'Assessore e tutti coloro che hanno lavorato per arrivare a proporlo al Ministero.
Voglio sottolineare che riusciamo finalmente anche ad individuare qualche punto debole, tra i vari che abbiamo ereditato, del sistema sanitario regionale, come ad esempio il fascicolo sanitario elettronico, che non è una cosa secondaria, perché se ci sono stati anche dei rallentamenti e delle criticità nella gestione di alcune situazioni relative al Covid, di prenotazioni per il discorso dei tamponi e non solo, sono dipesi dal fatto che abbiamo ereditato un sistema elettronico digitale indietro rispetto a tante altre Regioni, che invece hanno potuto lavorarci con estrema velocità dando delle risposte all’utenza molto più precise e puntuali. Andiamo a coprire un problema che, ripeto, è stato uno degli aspetti secondo me un po' più problematici quando si è affrontata la partita del Covid.
Pensando al mio territorio voglio dire alla Consigliera Casini un paio di cose. Innanzitutto questo riferimento continuo al decreto Balduzzi, che è, cari colleghi, del 2012, sono 10 anni che esiste, non è qualcosa a cui in questi 10 anni non potevate mettere mano, non potevate prendere delle decisioni. Avevate previsto, ma sulla carta, parlo del mio territorio, l'ospedale unico di vallata ed alla fine lei parla di finanziamenti sospesi che non si sa da dove vengono e dove sono stati inseriti, ma quali erano invece i finanziamenti per l'ospedale unico di vallata? Quali erano le delibere? Dov'erano i fondi? Quali sono stati i grandi interventi sulla sanità picena in questi anni? Non ho visto nulla, solamente delle delibere totalmente vuote di somme, di poste, delibere di intenzioni basate su degli algoritmi, famoso l’algoritmo del precedente Presidente della Giunta in cui non c'era nessun tipo di sostanza, se non una indicazione di volontà. Questo è quello che avete prodotto in 10 anni, quando il decreto Balduzzi era comunque vigente, quindi noi di fatto, e qui faccio anche un riferimento alla famosa querelle sull’ospedale di primo livello su due plessi dell'Area Vasta 5, stiamo mantenendo quello che fino adesso è stata la situazione ed è quella attuale, nè più nè meno, è una fotografia di quello che noi abbiamo vissuto, della situazione reale alla quale voi non avete mai messo mano. Questa è la realtà delle cose.
Mi rendo conto che è difficile stare all'opposizione dopo che si è governato, però non si possono fare delle accuse così dirette quando voi avete avuto lustri e lustri a disposizione per fare determinate cose e non le avete, dati alla mano, effettuate. È anche vero che noi abbiamo un'occasione importante come questa del PNRR, nessuno lo nega. Sono dei fondi fondamentali che noi stiamo gestendo. E voglio dire alla Consigliera Bora, io parlo per il mio territorio, che ci accusa e dice che sono state fatte - l’ha detto in maniera molto chiara ed esplicita - delle attenzioni particolari verso Comuni amici, si faccia dire dalla Consigliera Casini i Comuni che sono stati interessati nella provincia di Ascoli Piceno sono tutti Sindaci del Partito Democratico, viva Dio. Non è assolutamente …, anzi con grande equilibrio è stato considerato tutto il territorio, sia in risposta alle aree geografiche, quindi la montagna, la vallata, le due città maggiori il mare, sia nella ripartizione dei fondi. L'ospedale di Offida, la Consigliera Casini non l’ha citato, con i fondi del Piano triennale delle opere pubbliche dell'Assessore Baldelli ha già avuto 3,5 milioni di euro, mi sembra, per interventi sismici. Ci sono vari interventi e quando si parla di un territorio devono essere sommati agli interventi e alle attenzioni che ci sono state. San Benedetto del Tronto, andiamo a entrare su questioni tecnico amministrative, dove è la posta, dove sono ..., ma per la prima volta in maniera chiara e diretta c'è un'intenzione, tra l'altro motivata con 400 mila euro di fondi già inseriti di prefattibilità. Non credo che l'Assessore Baldelli, l'Assessore Saltamartini, il Presidente Acquaroli vogliano buttare 400 mila euro, per far vedere che cosa? Tra l'altro, detto chiaramente, a San Benedetto del Tronto si è già votato, fossero stati messi in fase preelettorale il dubbio mi sarebbe venuto e avrei detto: “Non è che sono stati messi per far vedere e poi chi se ne frega”. No, correttezza ha voluto che siano stati messi dopo le elezioni di San Benedetto del Tronto, dove tra l'altro c’è un Sindaco con il quale il PD ha fatto un patto sulle provinciali ed è vostro alleato. L'amministrazione comunale di San Benedetto del Tronto è alleata del Partito Democratico sulle elezioni provinciali e condividono Consiglieri e Presidente della Provincia. San Benedetto del Tronto ha avuto 400 mila euro prefattibilità, più un impegno, e non ritengo che il Presidente Acquaroli ci abbia messo la faccia per prendere dei pesci in faccia, siamo a San Benedetto per cui l’esempio è calzante, per poi dire no, questi fondi non esistono. E’ la prima volta che si decide di fare un intervento così importante.
Stesso discorso sull'ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno, dove sono stati previsti 18 milioni di euro da individuare come fonte, ma ne parliamo, da due mesi stanno in tutte le proposte che sono state presentate non solo alla stampa, ma anche qui in Aula in maniera chiara, in tutte le tabelle evidenti, ci sono, verranno inseriti 18 milioni di euro. Stiamo parlando di interventi sulla sanità locale, sulla sanità picena, che per la prima volta verranno finanziati in maniera rilevante e per la prima volta si rispetta quel principio caro anche in fase preelettorale, prima ancora che arrivassero i fondi complementari del PNRR o il PNRR sanità, ovvero quello di non centralizzare tutto in un ospedale, non avere una visione ospidalicentrica, ma avere un giusto mix, che è la cosa migliore, ospedali che funzionano e allo stesso tempo una ospedalità diffusa sul territorio attraverso le Case di comunità, che possono dare delle risposte importanti.
Nel nostro territorio tutto ciò è stato fatto guardando al posizionamento, quindi anche al ruolo politico amministrativo di riferimento all'interno della provincia, non guardando al colore politico. Credo che questa sia una cosa fondamentale perché se si fosse guardato al colore politico si sarebbero fatte altre scelte, invece sono state privilegiate le reali condizioni a favore della situazione territoriale abitativa della provincia, della distribuzione, e per la prima volta, ripeto, c'è un'idea di quello che si vuole fare sulla sanità della nostra provincia. Mi limito a parlare della mia provincia perché poi altri Consiglieri, come chi ha già parlato, parleranno della propria.
Concludo, ricordiamoci in prospettiva del nuovo Piano socio-sanitario che bussa alle porte e che finalmente vedremo - oltre questo aspetto importante perché ci ridà la distribuzione delle infrastrutture e non solo – e sapremo un po' come riorganizzare tutto il sistema, che purtroppo, diciamocelo, ha funzionato fino a un certo momento. Delle falle oggettive ci sono state e ci auguriamo ben presto, ma non per il bene del centro-destra, ma di tutta la regione e di tutti cittadini, di metterci mano. Grazie ancora e buon lavoro a tutti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli. ascoltare

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Avevo preparato questa bozza di intervento ieri, sperando di non doverla leggere e che ci fosse da parte della minoranza una certa apertura, visto che l'argomento era importante, fare una discussione pacata che si concentrasse sui contenuti. Invece chiunque oggi sta assistendo a questo dibattito capisce ancora di più le ragioni per le quali il centro-destra, dopo decenni di governi di sinistra, ha vinto questa Regione. La differenza tra chi oggi si lamenta, nonostante abbia avuto per anni la possibilità di cambiare le cose e non l'ha fatto, e chi in pochi mesi sta cercando di risolvere quelle problematiche.
Spiace constatare che il Partito Democratico, che è un partito che ha cultura di governo, abbia deciso di svolgere anche oggi il suo ruolo di opposizione in modo tutt'altro che costruttivo, ma questo non mi stupisce. Lo vedo dagli interventi che sono stati fatti, ho preso degli appunti. Il Consigliere Carancini ha parlato di un disegno che non abbiamo fatto noi, magari altri dicono che è un disegno sbagliato. Anche qui dobbiamo chiarirci: o l’abbiamo copiato, oppure l’abbiamo copiato e non abbiamo fatto bene. La Consigliera Bora parla di incompetenza, improvvisazione, di attribuzione di risorse che non si sa per quale motivo. So che per 25 anni il mio territorio non ha mai avuto niente, spero che non l’abbia avuto perché non aveva necessità ed esigenze, auspico che sia stata questa la motivazione. Il Consigliere Mastrovincenzo parla di non razionalità nelle nostre scelte. La Consigliera Casini mi meraviglia ancora di più perché noi non dovremmo sfruttare i soldi del PNRR, come se non si sappia come siano venuti, poi si vanta che nel 2017 c'erano molti soldi del sisma, come se il terremoto l'avesse provocato lei e quei fondi fossero venuti grazie al terremoto. Sono delle provvidenze che vengono e che ci si trova cerca di spenderle nel modo migliore. Questo è quello che stiamo facendo, l'abbiamo fatto oggi e l’abbiamo visto anche in questi mesi di pandemia mano mano che le difficoltà e le criticità legate al contagio aumentavano, le critiche diventavano sempre più dure e demagogiche. Gli stessi identici problemi che tutte le Regioni affrontavano quotidianamente, anche quelle governate dal Partito Democratico, sono diventati per voi l'occasione per gridare all'incapacità di questa Giunta e all'incapacità dell'Assessore Saltamartini, cercando di cavalcare la paura. Invece con determinazione e con coraggio questa Giunta, soprattutto l'Assessore Saltamartini, ha gestito l'emergenza sanitaria in modo encomiabile e di questo lo ringrazio, per l’abnegazione e per tutto quello che ha fatto in questi mesi; lo ringrazio anche per come sta portando avanti questo programma di investimenti: grazie, Assessore.
Avete trasformato l’emergenza legata alla pandemia nel terreno di rivincita del risultato elettorale, ma non ci siete riusciti perché contano i fatti, non le parole e oggi parliamo proprio di fatti concreti.
Ora cambiamo pagina, ora che la pandemia sembra allentare la sua morsa c’è l'opportunità storica di investire ingenti risorse per le nostre strutture sanitarie regionali. Abbiamo scelto di farlo secondo i criteri che hanno ispirato il programma elettorale con il quale ci siamo presentati. Non nascondiamo le difficoltà finora riscontrate perché è bene chiarire che chi c'era prima di noi ha lasciato tante criticità non risolte su cui dovremmo mettere mano nei prossimi mesi. In primis la riorganizzazione dell'intero sistema sanitario regionale.
Avevamo promesso che avremmo messo alle spalle la logica degli ospedali unici in favore di una sanità territoriale, di prossimità, di territorio, che avremmo investito nella medicina del territorio. Così abbiamo detto e così abbiamo fatto. Le risorse investite in questo PNRR sono figlie di questa logica.
Il Programma di interventi si sviluppa secondo direttrici che si inseriscono nell'ambito delle recenti disposizioni nazionali, emerse a seguito degli eventi pandemici, in termini di posti letto e specializzazione dei servizi offerti, e delle indicazioni contenute nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Abbiamo scelto di puntare sugli ospedali di comunità, sugli ospedali delle cure intermedie.
29 Case della comunità (Cdc),
9 Ospedali di comunità (Odc),
15 Centri Operativi Territoriali (Cot),
per un totale di 68 milioni di euro di investimento.
Consentitemi una parentesi per la mia provincia e per il mio territorio, in cui voglio sottolineare l'importanza di investimenti attesi da anni che ridaranno una nuova vita e una grande speranza per tutto il nostro entroterra. ricordo a tutti che sono previsti:
Civitanova Marche - Casa della comunità 3,8 milioni di euro e COT,
Recanati - Casa della comunità 5,1 milioni di euro.
Corridonia - Casa della comunità 1 milione di euro e Ospedale di Comunità 1,7 milioni di euro,
Macerata - Casa della comunità 1,8 milioni di euro e COT,
Treia - Casa della comunità 200 mila euro e Ospedale di Comunità 800 mila euro,
Camerino - Casa della comunità 1,8 milioni di euro,
San Severino Marche - Casa della comunità 2 milioni di euro e COT.
Investire nella sanità diffusa e nel riequilibrio costa/entroterra non ci ha impedito di puntare alla nascita di nuove strutture. A cominciare da Marche Nord in cui sono state messe le risorse per un nuovo ospedale a Pesaro, fondamentale per abbattere la mobilità passiva che è aumentata negli ultimi 10 anni governati dal Partito Democratico.
Abbiamo messo le prime risorse, 60 milioni, per il nuovo ospedale di Macerata, che servirà per dare ancora più forza ad una sanità di una zona complicata come quella del maceratese che ha vissuto anche il dramma del terremoto.
Abbiamo messo le prime risorse per la progettazione di un nuovo ospedale a San Benedetto del Tronto, che servirà a potenziare l'intera sanità nel sud delle Marche.
Certamente si può discutere nel merito delle scelte. Certamente avremmo fatto anche degli errori in questi mesi, accettiamo consigli, critiche costruttive, ma non accettiamo le critiche pretestuose e la presunzione di chi vuole dare lezioni pensando che ci siamo dimenticati di quanto fatto e di quanto non fatto nel passato.
Nella mia lunga esperienza di amministratore so che cosa vuol dire scegliere e conosco il peso della responsabilità nel doverlo fare.
Ora dobbiamo recuperare il tempo passato, dobbiamo correre per realizzare quelle opere promesse per decenni e mai fatte, a cominciare dalle riqualificazioni sismiche, energetiche, dalle bonifiche dell'amianto delle 34 strutture coinvolte.
Concludo, Presidente, facendo un appello a tutte le forze del Consiglio regionale: oggi servono coesione e collaborazione per poter correre e mettere a terra queste risorse, sarebbe utile uno spirito di unità che finora non c'è stato e che non ho visto nemmeno oggi.
Noi grazie a questi investimenti passeremo dalle parole ai fatti, dalle promesse alla concretezza, andando incontro al futuro e alle esigenze dei cittadini marchigiani. Ci piacerebbe farlo assieme e con l'aiuto di tutti pur nel rispetto dei ruoli di maggioranza e di opposizione. Nei prossimi quattro anni, se preferite, potete continuare ad urlarci contro tutta la vostra rabbia, ma sappiate che non riuscirete ad intaccare la nostra motivazione di cambiare questa regione, così come ci hanno chiesto gli elettori.
Assessore Saltamartini, Presidente Acquaroli, andiamo avanti dritti, con decisione su questa strada, lo dobbiamo ai nostri elettori e a coloro che ci hanno scelto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Voglio esordire manifestando all'Assessore Saltamartini tutto il mio rispetto personale, politico e istituzionale perché ha assunto su di sé la responsabilità della delega più difficile del suo tempo più difficile.
La storia però ci insegna che i tempi difficili ci consegnano anche le opportunità, questo l’Assessore Saltamartini lo sa. perché in questi tempi difficili, se vogliamo, possiamo dare il meglio di noi e dispiegare con più efficacia anche le ragioni del nostro impegno, e il PNRR costituisce certamente una delle opportunità più grandi, che però non è stata colta, Assessore Saltamartini, fino in fondo dal nostro punto di vista ed io spero che all'esito di questo dibattito magari si possano condividere alcune risoluzioni, molto generiche tra l'altro, perché declinano i principi generali da noi presentati e che smorzano anche le polemiche che sono fisiologiche in un dibattito del genere.
Il tema è quello dei risultati, che questa gestione non riesce a produrre, lo voglio dire all’Assessore Saltamartini, al di là dell'impegno che c'è perché la pandemia da Covid-19 da un lato ha ricordato a tutti noi il valore universale della salute, la sua natura di bene pubblico fondamentale e la rilevanza macro-economica dei servizi sanitari pubblici, dall'altro ha reso ancora più evidenti alcuni aspetti critici di natura strutturale del Sistema sanitario: disparità territoriali nell'erogazione dei servizi; inadeguata integrazione tra servizi ospedalieri, servizi territoriali e servizi sociali; tempi di attesa elevati per l'erogazione di alcune prestazioni; scarsa capacità di definire strategie sinergiche per la risposta ai rischi ambientali, climatici e sanitari.
Di tutto questo ciascuno di noi porta le sue responsabilità, ci sono le responsabilità dei tagli dei governi che si sono succeduti nel nostro Paese e che hanno stritolato di fatto, lo so bene quando partecipavo alla Conferenza delle Regioni, l’organizzazione della sanità sui territori. Oggi però ci sono le risorse per intervenire.
La strategia generale tracciata dal PNRR in tema di salute è quella di “allineare i servizi ai bisogni di cura dei pazienti in ogni area del Paese; migliorare le dotazioni infrastrutturali e tecnologiche; promuovere la ricerca e l'innovazione e lo sviluppo di competenze tecnico-professionali, digitale e manageriali del personale”. In definitiva la Missione 6 Salute ha come obiettivo la tutela della salute con azioni che rafforzano la prevenzione sul territorio ed ammodernano il sistema sanitario per garantire a tutti un sistema più tempestivo, più equo e più solidale di cure anche per rispondere ai bisogni di una popolazione che invecchiando ha fatto esplodere le malattie croniche.
L'attuazione del PNRR significa innanzitutto intervenire ed investire per porre rimedio a disparità territoriali nell'erogazione dei servizi, in particolare in termini di prevenzione e assistenza sul territorio; per una piena integrazione tra servizi ospedalieri, servizi territoriali e servizi sociali; ridurre i tempi di attesa troppo elevati per l'erogazione di alcune prestazioni; sfruttare al meglio le tecnologie più avanzate, le competenze digitali, professionali e manageriali.
Quindi, le risorse del PNRR costituiscono, anzi devono costituire, una opportunità che doveva, come deve essere, essere contemporanea alla previsione e alla approvazione di un nuovo Piano socio-sanitario che disegnasse, o che disegni, la strategia all'interno della quale dispiegare le risorse stesse.
Una strategia da condividere attraverso un confronto serrato con i territori e con tutti coloro che a vario titolo nei territori operano. I Sindaci innanzitutto — come da me auspicato con una lettera aperta già il 30 settembre 2021 — e poi gli operatori che sono stati la prima linea delle battaglie in sanità per la guerra al Covid e lo saranno anche nella fase della tregua che speriamo giunga in modo definitivo il prima possibile ed infine le forze sindacali e gli stessi cittadini attraverso un confronto aperto e partecipato.
Una progettualità all'interno di una sintesi delle opportunità tutte tra PNRR, rifinanziamento del Fondo sanitario e Fondi UE per la povertà sanitaria nel Mezzogiorno che alla fine, per dirla con il Ministro della sanità, portano a qualcosa come 30 miliardi di risorse aggiuntive per cogliere l'ulteriore opportunità di trasformare la più dura emergenza sanitaria della storia della Repubblica in una grande occasione di ammodernamento e rafforzamento della nostra sanità pubblica, quest’ultime sono le parole del Ministro. Invece, la Giunta regionale ha deciso gli interventi e i progetti per accedere ai primi 183 milioni di euro della Missione 6 senza l'attivazione dei necessari confronti, neanche con le organizzazioni sindacali, che pure in tal senso avevano inviato reiterate richieste alla Giunta, come risulta dalla nota congiunta dei Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di qualche giorno fa. E questo contrariamente a quanto previsto dal protocollo che definisce le modalità attraverso cui ciascuna amministrazione titolare di interventi, dalle Regioni ai Comuni, deve attivare tavoli di confronto preventivi e periodici riguardanti i progetti di investimento, le loro ricadute economiche e sociali, nonché le ricadute dirette ed indirette sul lavoro in primo luogo degli operatori della sanità. Hanno lamentato i sindacati la mancata volontà politica della Giunta regionale "di garantire il necessario percorso di partecipazione e confronto". lo dice la nota congiunta.
Hanno manifestato i sindacati soprattutto la preoccupazione per la “totale mancanza di confronto sul complessivo progetto di definizione e organizzazione della rete di medicina territoriale da garantire nelle Marche e, più in generale, del sistema sanitario regionale. Una nuova idea — dicono i sindacati — di sanità e di tutela della salute dei cittadini che sta alla base degli obiettivi del PNRR”. E se si lamentano i sindacati che dovremmo dire noi che discutiamo oggi a due giorni dalla scadenza della consegna al Governo, dopo che tutto è stato deciso.
In definitiva, una strategia che non può - e non doveva - prescindere dal Piano sanitario regionale che a sua volta non può prescindere dalla strategia nazionale delineata dal DM 70 (Decreto Balduzzi). Una strategia per disegnare - come diciamo noi nella mozione che ha scritto il Consigliere Carancini - un nuovo modello di "salute delle Marche", rigorosamente fedele ai principi di universalità, uguaglianza ed equità, sia dal punto di vista clinico che organizzativo, articolato con equilibrio di distribuzione per investimenti, personale, posti letto e servizi al cittadino.
Una strategia, in definitiva, che avesse posto rimedio alle pure ancora esistenti disuguaglianze territoriali tra le Aree vaste e le Aziende e di riflesso tra i cittadini, in termini qualitativi e quantitativi di risposte socio-sanitarie. Disuguaglianze che anche noi non abbiamo avuto il tempo e le risorse per colmare fino in fondo.
Tempo e risorse concessi oggi dal PNRR, che non sono risorse regionali, ma europee, delle quali questa Giunta e neanche noi portiamo alcun merito.
Ed è all’ evidenza di tutti che le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono state dispiegate da questa Giunta regionale all'interno ed avvalendosi della strategia della precedente Giunta regionale in assenza di una propria strategia che mai può essere basata su proclami e promesse elettorali, come la riapertura degli ospedali, spazzata via come castelli costruiti sulla sabbia.
Ed è apprezzabile che questa Giunta si sia avvalsa della nostra strategia, ma non lo faccia con il plagio, bensì con l'onestà intellettuale di riconoscere che abbiamo fatto cose giuste e doverose come gli investimenti in sanità che sono nostri, come lo sono i progetti.
Ed anche la ipotizzata revisione del vigente Piano socio-sanitario della Regione Marche da parte di questa Giunta non potrà prescindere dalla strategia generale tracciata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza in tempo di salute e da quanto già realizzato ed in corso di realizzazione, ad esempio nella Provincia di Fermo. E la smettano alcuni componenti della maggioranza - non tutti per la verità e lo debbo riconoscere questo, e va a loro onore - di appropriarsi dell’impegno altrui. Non fa onore questo.
Oltre il 90% degli investimenti in sanità, che voi giustamente ed opportunamente avete ripreso e declamato nel masterplan dell’Assessore Baldelli, sono stati disposti dalla precedente amministrazione. A voi la fortuna, a voi l’onore e la responsabilità di portarli avanti, ma di riconoscere chi quella progettualità l’ha messa in campo. Si parlava prima di San Benedetto del Tronto, perché non diciamo dei 18 milioni destinati a San Benedetto del Tronto o degli oltre 4 milioni destinati di recente ad Ascoli Piceno? Emblematico il caso di Fermo, su 144 milioni di euro nel masterplan dell’Assessore Baldelli ben 134 sono stati stanziati da me quando ero Assessore al bilancio, l’Assessore Baldelli annuisce e lo ringrazio perché è una persona intellettualmente onesta, deliberate anche da queste due colleghe che stanno con me.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. La prego di concludere, non posso dare deroghe.


Fabrizio CESETTI. Oggi le poche risorse del PNRR destinate alla nostra provincia sono all'interno di una progettualità che noi abbiamo messo in campo.
Alla fine una progettualità che prevede … - solo 30 secondi, Presidente, poi le restituisco il tempo ed ancora di più.

PRESIDENTE. Dobbiamo rispettare i tempi che ci siamo dati.

Fabrizio CESETTI. Chiudo, lo dirò dopo. Comunque voglio dire, Consigliere Marinangeli, che alla fine la storia che è scritta dai fatti prevarrà sulle artificiose ricostruzioni della propaganda che può solo alimentare la cronaca che, in effetti, neanche riesce a mentire nonostante l’impegno profuso in tal senso quotidianamente. Neanche la cronaca e la propaganda riescono a mentire rispetto ai fatti che noi abbiamo prodotto e che voi giustamente portate avanti e se li portate avanti con lealtà potrete sempre contare sul nostro sostegno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Inizio dicendo che sono d'accordo sulla parte finale dell’intervento del Consigliere Cesetti, sarà la storia a dire da che parte stiamo e chi avrà sbagliato e chi no. Non certo noi oggi. Lo dico facendo un monito prima me stessa poi a tutti i colleghi Consiglieri dicendo che quando questa mattina abbiamo acceso i televisori abbiamo appreso della gravità di questa giornata a livello mondiale. Quello che sta accadendo alle porte della nostra Europa ci dovrebbe portare ad un linguaggio meno di parte, a giocare ruoli meno di parte perché ho sentito nell'intervento che mi ha preceduto parole, addirittura accuse di plagio, ma non scherziamo! Ma siamo consapevoli del ruolo che stiamo svolgendo? Lo dico perché la critica maggiore che c'è stata fatta è che avremmo copiato ed avremmo ripreso le linee dell'amministrazione precedente. Ma questo non sarebbe bastato a fare qualcosa che vi andasse bene perché le critiche maggiori, mi pare unanimi, un po’ da tutti gli interventi che mi hanno preceduto, sono state quelle della mancanza del confronto sul territorio e con i sindacati. Ricordo che questa amministrazione regionale poco dopo il suo insediamento ha iniziato una campagna d'ascolto dei territori girando palmo palmo tutte le province … Non vorrei essere interrotta perché io non ho interrotto nessuno, vorrei poter continuare …, Presidente, per cortesia …

PRESIDENTE. Prego di fare silenzio.

Anna MENGHI. Questa amministrazione ha girato palmo palmo tutta la regione, addirittura a volte con la partecipazione giusta e corretta di esponenti dell'opposizione, Consiglieri dell’opposizione, perché noi non abbiamo mai negato il confronto a nessuno, quindi, non è che possiamo girare l'ascolto, che deve servire per poter poi prendere le decisioni politiche perché, ripeto quanto detto dal Consigliere Cesetti, ognuno ha le proprie responsabilità.
Ci sono le responsabilità di chi governa e ci sono le responsabilità di chi fa opposizione, ognuno ha le sue.
L’altra mancanza di confronto, ci è stato detto, è stata con i sindacati. In una nota del 21 gennaio 2022 la Cgil, un sindacato non certamente vicino a questa amministrazione, in conseguenza di incontro avvenuto con l'Assessore Saltamartini ed il Presidente Acquaroli, ha definito l'incontro deludente. Io sono contenta che sia stato deludente per la Cgil, ma gli incontri ci sono stati, quindi vorrei poter dire che le critiche che ci sono state mosse sono realtà prive di un fondamento oggettivo.
Dobbiamo ricordare che il PNRR è qualcosa, e l’ha detto l'Assessore nella presentazione, che ha un percorso, un continuo rapporto con l'amministrazione centrale del Ministero perché siamo in una fase, l’ha detto il Consigliere Cesetti, delicata e importante in cui serve equilibrio. E’ chiaro che i processi non sono iniziati oggi, ognuno di noi qua dentro sa - abbiamo Assessori, Sindaci, un po' di tutte le specie - che c'è il principio della continuità amministrativa, il problema però qual è? E’ quando non si realizzano concretamente le questioni e i processi iniziati tempo fa. Per esempio le cure intermedie non nascono oggi con gli ospedali di comunità, sono nate tanto tempo fa, ma non c'è stata la possibilità, non voglio parlare di incapacità, di realizzarle.
Voglio ringraziare l'amministrazione regionale. in particolare l’Assessore Saltamartini e tutta l'amministrazione anche per la grande capacità di lavoro in sinergia, mi riferisco al lavoro che è stato fatto con l'Assessore Baldelli perché è stata accolta una nostra richiesta, su cui non ho sentito spendere nessuna parola da parte dell'opposizione, sul grande sforzo che questa amministrazione ha fatto, con una visione complessiva che ci consente di guardare non solo al PNRR ma anche ai masterplan dell’edilizia e ai fondi sisma per avere un quadro complessivo e generale, che è quella presunta o mancata visione di cui veniamo accusati stamattina. E’ chiaro che questo è lo sforzo, ripeto, di cui ringrazio perché oggi non discutiamo solo del PNRR, formalmente sì, ma anche della nostra visione della sanità regionale e lo facciamo mettendo a disposizione di tutti, ho visto prima che anche la Consigliera Casini li sfogliava, i documenti.
È chiaro che non va data una visione parziale, ma complessiva, con le difficoltà tecniche perché gli indirizzi del PNRR, che ha dato il Ministero e che comportano valutazioni tecniche che successivamente avranno un percorso rilevante, dovranno essere concretamente realizzati nei tempi che il PNRR dà. Ringrazio a questo proposito anche gli uffici e tutta la struttura sanitaria e tecnica che hanno lavorato e che lavoreranno soprattutto in futuro per rendere concretamente possibile - perché concretamente attualizzabili – le risorse del PNRR che noi sappiamo dovranno essere spese entro il 2026.
Voglio augurarmi che su questo siamo tutti concordi, nel dire che la nostra Regione dovrà mettere a terra quei finanziamenti, nessuno godrà delle criticità che magari ci sono state e che sono state superate egregiamente dalla capacità dei tecnici di capire, per esempio, che alcune valutazioni per metro quadro erano assolutamente fuori squadro rispetto ai prezzi correnti. Questo è stato un altro inciampo, ma giustamente non se ne può parlare perché sarebbe una giustificazione rispetto alle difficoltà che normalmente si incontrano quando si amministra.
La sfida è appena iniziata, non abbiamo potuto coprire tutte le realtà, per esempio guardo il Presiede Latini e dico che a Osimo …, ma noi ci siamo e ci saremo perché i fondi non finiscono con il PNRR. Nel masterplan dell’edilizia abbiamo investito ben 750 milioni di euro, considerati anche i fondi sisma e altro. Ma non finisce qui, come diceva qualcuno, noi ci siamo e ci saremo e quando prendiamo degli impegni siamo abituati a mantenerli.
Questa è una situazione che va vista in divenire, non va fossilizzata e stigmatizzata perché oggi sarebbe troppo semplice dire o andare dietro a chi lamenta di essere stato dimenticato. Su quello che per criteri tecnici non è stato possibile inserire, ci siamo già impegnati e ci impegneremo a realizzare e a mettere dentro una programmazione che sarà sempre più vicina al territorio. Ma non lo diciamo noi, lo dicevate anche voi perché in vent'anni di opposizione in Consiglio comunale a Macerata, molto spesso, molte volte, le cose che dico io erano dette da chi in quel momento governata. Ed oggi la sfida è quella di realizzarle. Siamo fiduciosi che lo faremo perché è un appuntamento con la storia, lo faremo nel nuovo Piano socio-sanitario, come ha detto il Consigliere Cesetti, lo faremo quando discuteremo il Piano socio-sanitario, faremo una strategia che è quella di livellare le diseguaglianze. Credo che l’abbiamo fatto, non vado e non voglio ripetere quanto già detto dal mio Capogruppo sul territorio maceratese perché l’ha già evidenziato con estrema chiarezza.
Le diseguaglianze le stiamo livellando, nell'ultima pagina di quel documento che la Giunta ha consegnato, se lo guardate, si parla di distribuzione e di investimenti per Province in termini assoluti e di distribuzioni e investimenti per abitanti su Area vasta perché l’obiettivo futuro sarà quello di fare quello che voi non siete riusciti a fare, cioè far funzionare quelle famose reti che voi avete indicato sulla carta, ma che in realtà per questioni politiche, di appartenenza e di lotte intestine, per questioni puramente partitiche, non siete riusciti a realizzare. La nostra sfida sarà quella di realizzarle e sono convinta che lo faremo.
Sapete, chiudo con questa battuta, stando nei termini, qual è la differenza tra noi, Consigliera Casini, e voi? Lei prima ha fatto quel richiamo alle mascherine, la Consigliera Ruggeri ha detto che non era vero, io non lo so, io addirittura porto la FPP3 perché mia sorella mi dice che devo proteggermi. Ma qual è la differenza? Il Consigliere Cesetti è rimasto con la mascherina chirurgica, invece il nostro Presidente ed il nostro Assessore, che erano con la mascherina chirurgica, siccome sono bravi ragazzi e sono abituati ad ascoltare anche le critiche, se la sono cambiata. In questo c’è l’essenza della differenza tra noi e voi e questo mi fa ben sperare perché, nonostante le difficoltà, nonostante non siamo perfetti, come ha detto anche il Capogruppo Consigliere Marinelli, abbiamo la capacità, la visione, la compattezza e la capacità di poter governare questa Regione ancora, secondo me, per lunghi anni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Mi sento di dire che questo è un passaggio importante, nelle sciagure che abbiamo avuto, il Covid, le iniezioni di risorse e l’obbligo di ammodernamenti sono una delle poche cose favorevoli.
Dico subito sui tempi, il primo intervento è stato quello del Consigliere Carancini che ha detto: “Voi avete avuto 65 giorni da dicembre, dal 16 gennaio avete avuto meno giorni, ma circa un mese e mezzo, quindi siete indietro su tutta la linea”. In realtà la prima osservazione onesta intellettualmente è che ad essere indietro era il Governo, che dà la linea ed era indietro su tutto. Rispetto all'annuncio del PNRR il Governo nazionale ha faticato tantissimo - il Ministero della salute - a procedere e a dare le linee guida che sono abbastanza rigide. Noi non siamo liberi di fare quello che ci pare, ci sono delle linee guida entro cui dobbiamo stare. A metà febbraio, quindi poco più di 15 giorni fa, il decreto ministeriale n. 71 era in corso di approvazione ed è quello che dà delle linee che dobbiamo vedere. E’ stato come comporre un mosaico, ma questo sarebbe stato per chiunque, fosse stata una Giunta di sinistra o di un altro colore, del Movimento Cinque Stelle, ed avrebbe avuto le stesse problematiche tecniche.
Quanti incontri ci sono stati dei nostri vertici sanitari, che sono importanti? La Giunta regionale, l'Assessore alla sanità in primis - hanno partecipato secondo i territori anche altri Assessori e Consigliere regionali – ha fatto una serie di pre-consultazioni, che sono state molto lunghe, per ascoltare tutti i territori, le richieste dei territori, molto aperte, in cui hanno parlato i Sindaci, i sindacati, gli operatori sanitari. Questa campagna di ascolto è stata molto utile per fare le scelte.
Certamente esiste quella continuità di cui parlava prima la Consigliera Menghi, non è che chi arriva spazza via tutto. Sono stato in Arabia Saudita, a Dubai, ed ho assistito stupefatto al fatto, facendo la circonvallazione di Jeddah, che ci sono ettari di terreno che sono spianati a zero, tutte le abitazioni precedenti, ci sono una specie di gru pneumatiche che stanno demolendo tutte le case, spazzano via tutto, ci sono cumuli di macerie e rifanno un nuovo. Dicevo ridendo tutto pagato, abbiamo pagato tutto noi con il petrolio, con la benzina, loro si limitano a fare gli investimenti. Noi non possiamo fare così, non abbiamo le risorse, i pozzi di petrolio, dobbiamo cercare di rivedere tutto il sistema che c'è, in parte adeguarlo ed in parte metterlo a norma. Non è stato fatto spesso, né per l'antisismica né per l’antincendio, vedere dove è meglio costruire nuovo, ex novo, vedere dove è meglio recuperare, tenendo presente anche che i nostri centri storici e le nostre città hanno una loro geografia.
Qual è il grande cambiamento? Il grande cambiamento, che poi era stato annunciato in campagna elettorale, ho qui il nostro programma elettorale di questa coalizione, è il passaggio dalla sanità centralizzata, cosiddetto ospedale unico, termine utilizzato molto spesso dalla vecchia amministrazione, per cui erano state prese anche delle decisioni, cito Macerata e Pesaro, ad una sanità policentrica.
La sanità policentrica ha delle problematicità diverse rispetto a quella dell'ospedale unico. L'ospedale unico è intensa urbanizzazione, aggregazione della gestione sanitaria, la policentrica deve tener presente i territori. Noi siamo una città Regione e anche qui la scelta ce la dà i numeri: ogni 20.000 abitanti una Casa della salute, ogni 50.000 abitanti un Ospedale di comunità, ogni 100.000 abitanti il presidio territoriale. Abbiamo un una specie di masterplan, di linea guida a cui dobbiamo attenerci e a cui si sarebbe dovuta attenere qualsiasi amministrazione. Non è che adesso c'è la Giunta Acquaroli e l’Assessore Saltamartini e gli altri avrebbero fatto tutto l’inverso, dentro quelle linee guida dobbiamo stare.
Che cosa abbiamo trovato? Oltre l'arretratezza dei sistemi, abbiamo trovato anche la mortificazione in questi anni della medicina territoriale. Non lo denunciamo noi, lo denunciano il sindacato, le varie organizzazioni di categoria, non solo sindacali e professionali. Ci sono delle cose …
Io ho un'altra verità, mi permetto di dirla e non vuole essere provocatoria, in questi anni c'è stato un impoverimento significativo della sanità pubblica rispetto a quella privata, voglio sottolinearlo, non voglio fare una provocazione. Sono aumentate le risorse per la sanità privata, lo diciamo noi che siamo nel centro-destra, e sono diminuite notevolmente quelle della sanità pubblica.
Poi abbiamo notato un’altra cosa per quanto riguarda i ritardi:
- il fascicolo sanitario, sono 80 mila le persone che lo utilizzano rispetto a 1,5 milioni di marchigiani, siamo indietro di 1.420.000 marchigiani;
- per le liste d'attesa dal 2012 sono progressivamente aumentati i tempi, anche oggi sono aumentati perché ci sono stati quasi due anni di blocco per il Covid, sono state sospese, il personale è stato spostato per fare altre cose, per carità di Dio chi dice ..., ma dal 2012 progressivamente le liste di attesa hanno aumentato i tempi;
- il rinnovo tecnologico al Salesi, la risonanza magnetica nucleare, parlo con i dati, è datata di 25 anni, all'ospedale pediatrico unico regionale specifico abbiamo una attrezzatura di 25 anni. Per il rinnovo progressivo, voi sapete, ci sono leggi di rifinanziamento annuale dello Stato per la tecnologia, ma non sono mai state prese in considerazione;
- il 118, reti non adeguate, questo non lo diciamo, noi riportiamo quello che dicono i sindacati, i sindacati della sanità, sia quelli medici che quelli ...;
- la formazione, anche qui ci siamo trovati di fronte a ritardi incredibili, c'è una programmazione nazionale che ha risentito delle indicazioni europee, voglio sottolinearlo. Leggo i comunicati stampa di protesta dell'opposizione che dicono: “Mancano i medici”. Noi facciamo i bandi, i medici non ci sono, neanche dove siamo stati particolarmente accorti. Ho la presunzione di dire che essendo notoriamente uno scocciatore nel mio campo, nell’area psichiatrica, ho quasi imposto due concorsi nell’arco di tre anni. Tutte e due le graduatorie, anche di 20 persone, sono state immediatamente esaurite. La graduatoria è valida tre anni e dopo un anno un anno e mezzo ..., perché non ci sono proprio i sanitari. La colpa della Regione c’è perché poteva fare delle maggiori borse di studio rispetto a quelle erogate. Adesso ne sono state date tantissime, solo 27 a medicina interna, ma l'efficacia sarà entro 4/5 anni, sono iniziate un anno fa e tra quattro anni ci sarà il personale ...
Concludo dicendo che questo tema lo ritengo sensibile, quello del travaso dalla sanità pubblica alla sanità privata. Seguo delle linee guida, non è un caso, è un caso che alcuni dei vertici del PD che sono stati Assessori - cito tre nomi di scuola, ma ne potrei citarne 7/8, XX , l’ex Assessore YY e negli ultimi mesi l’ex Vicepresidente della Giunta – sono parte integrante dello staff di vertice della sanità privata, uno al Santo Stefano, un altro in un altro gruppo, l’ultimo in un appalto di 13 milioni di euro, adesso non ricordo, della sanità del Piceno. Non si tratta di una persona che se ne va, ma è un uomo di vertice del PD che ha gestito la sanità pubblica, che ha partecipato allo svuotamento, ha trasferito i soldi in altri ambiti e poi ne diventa manager. Scusate, non sono un ingenuo, politicamente ha un senso. Se domani vado a fare l'amministratore delegato di un gruppo privato sanitario delle Marche, ci vado come medico, ma c'è un senso anche nel mio percorso politico ed io non posso non osservarlo. Qualcuno dirà che è una speculazione, no osservo i fatti, e su questo chiedo all'Assessore Saltamartini, che ringrazio …, non sempre sono d'accordo su tutto, sono più interventista, nella sanità cerco di fare, l’Assessore Saltamartini ascolta più i tecnici, però lo ringrazio del lavoro che ha fatto, è stato un lavoro terribile, non so se io avrei tenuto dietro …, centinaia riunioni con i tecnici, eccetera.
Ancora più complicato quando la decisione è politica e non tecnica, perché poi dobbiamo salvaguardare i territori, ascoltare i Sindaci, i sindacati, evitare che si siano cordate, filiere di potentati politici dentro la sanità, che molto spesso accade e non dovrebbe accadere, cercare di premiare la qualità e il merito perché di fronte a certi colleghi mi vergogno quando sento dire che la persona meno preparata è andata al vertice di una struttura e quello più bravo, che unanimemente conosciamo, rimane l'ultimo della fila.
Dobbiamo invertire, questo è un piano organizzativo, non è un piano sanitario, ma credo che questa sia la prima spallata forte al vecchio sistema, occorre fare presto.
Concludo dicendo che alcune scelte la precedente Giunta le aveva fatte ed io ero anche favorevole, ma non realizzate. E’ possibile che dopo 10 anni ancora dobbiamo costruire l'ospedale Ancora Sud? Se non fosse per l’accelerazione che l'ultimo anno abbiamo imposto sarebbe ancora da costruire. Ma è mai possibile che per trasferire il Salesi (l’ospedale dei bambini) a Torrette ci sono stati rinvii di anni ed anni? Ma è mai possibile che tutte le strutture rimangono ferme per anni anche quando la decisione è presa? Su questo noi dobbiamo impegnarci molto. Grazie.

PRESIDENTE. Prima di passare la parola al Consigliere Mangialardi, che è nella scaletta degli interventi, ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Mi scuso con lei, però devo farlo. La Consigliera Menghi nell’evidenziare giustamente dal suo punto di vista che il Presidente della Regione si era dotato di mascherina FFP2 ha sottolineato che io avevo ancora la mascherina chirurgica e tuttora ce l’ho, con ciò accreditando l'idea, da qui il fatto personale, che io violi qualche normativa. Non è così, resto con la mascherina chirurgica perché il richiamo della Consigliera Casini per quel che mi riguarda è irricevibile, non sono obbligato a portare la mascherina FFP2, la vorrei portare per mia tranquillità, perché sappiamo bene che è per tranquillità del soggetto che la porta, ma non la posso portare perché ho un’imperfezione al naso, sopravvenuta con un incidente giocando a calcetto, per cui devo portare questa e già faccio difficoltà a parlare. Non sono obbligato, lo dico anche al mio Capogruppo, perché non c'è …, io non sono obbligato. Ho tre dosi, non ho avuto contatti né ho contatti con persone contagiate, tra l’altro per mia tranquillità e per la tranquillità della mia famiglia periodicamente mi sottopongo a tampone e l'ultimo l’ho fatto ieri sera, non sono obbligato.
Vorrei aggiungere al Presidente del Consiglio regionale e al mio Capogruppo che non sono obbligato per legge ed in ogni caso, quando noi siamo in quest'Aula …, si chiama territorio neutro perché qui c'è il cosiddetto interna corporis. Quello che si fa in quest’Aula non lo decide la Consigliera Menghi, la Consigliera Casini o il Consigliere Cesetti, quello che si fa in quest’Aula non lo decide neanche la legge, lo decide l'Ufficio di Presidenza ed in assenza di una sua decisione decide il Presidente, che ci può richiamare all'ordine, ci può anche espellere dalla seduta qualora contravvenissimo a quelle che sono … E’ lo stesso Presidente che ci obbliga, come ha fatto tante volte, ad indossare la mascherina, quando per disavventura la mascherina, l’abbiamo visto tante volte con il Consigliere Ciccioli, …

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Fabrizio CESETTI. Semplicemente questo perché all'esterno si sappia che il Consigliere Cesetti non viola nessuna norma, di nessun tipo ed io non intendo adeguarmi a richiami che ritengo irricevibili e se vogliamo anche un po' risibili. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Cesetti perché con il suo intervento ha stigmatizzato esattamente quello che volevo dire. Grazie.

PRESIDENTE. Per chiarire, poi lo affronteremo meglio all'Ufficio di Presidenza, all'interno di quest'Aula, adesso non sto a spiegare puntualmente la FAC del Ministero della salute, non è obbligatoria la mascherina FFP2, questo è il dato di fondo.
Il prossimo Consiglio, nell'ambito dell'incontro dell'Ufficio di Presidenza e della Conferenza dei Presidenti, indicheremo.
La FAC è molto chiara, è obbligatoria la mascherina FFP2 dove c'è un sistema di sorveglianza attivo, che non è l'Aula del Consiglio regionale o quantomeno non vi rientra l’Aula del Consiglio regionale delle Marche.
Detto ciò, dopo aver chiarito, riprendiamo la trattazione del punto all'ordine del giorno.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Saluto il Presidente Acquaroli, gli Assessori presenti e i colleghi.
Affronto questa giornata con uno stato d’animo articolato, da una parte la soddisfazione, dall'altra grande preoccupazione ed in fondo l'angoscia vera.
Ringrazio il Presidente Latini per aver interpretato al meglio il sentimento dell'intera Assise ricordando i tragici eventi che sono alle nostre porte e ad oggi non sappiamo che tipo di risultato finale ci potrà essere. Siamo preoccupati per le vicende economiche, per le ricadute nei nostri mercati, ma lo scenario potrebbe essere di valore completamente diverso e per una generazione che ha avuto la fortuna di non incappare in eventi tragici, che hanno colpito direttamente la nostra nazione ed il nostro territorio, ci deve essere questo stato d’animo.
Soddisfazione, dicevo, perché oggi siamo qui chiamati a confrontarci e poi vedremo come siamo arrivati ad un piano di investimenti e di programmazione che sconvolge la nostra sanità e che ne disegna un’altra completamente diversa.
Per me la soddisfazione - ognuno di noi ha avuto ruoli diversi - sul piano politico è enorme perché i 230 miliardi che sono stati messi a disposizione di questa nazione, contestualmente all'evento tragico della pandemia, hanno un percorso, una sollecitazione, una matrice e devo dire che dentro questo tracciante ognuno di noi ha sostenuto in tempi diversi la necessità del ruolo dell'Europa e il tentativo di trasformare l’Europa da meramente finanziaria all’Europa dei popoli. Nella campagna elettorale del 2019 c’era un’idea completamente diversa tra gli schieramenti sulla visione dell'Europa, oggi invece dobbiamo dire che chi ha avuto sempre grande coerenza linearità ha determinato questo tipo di risultato. Penso, ricordando vari personaggi, anche la riconversione sulla strada di Damasco dell’ex Presidente del Consiglio, che siano stati i protagonisti di questo risultato e se oggi noi siamo qui è perché ognuno di noi ha creduto in quel progetto e ha cercato di sostenere quella grande possibilità che l'Europa ci ha messo a disposizione.
Arriviamo alle preoccupazioni, perché è vero che abbiamo quasi 18 miliardi per la sanità, questi sono i primi 183 milioni di euro che arrivano per le Marche e noi questo percorso …, senza nemmeno stare a stigmatizzare sulle date. Ricordo - guardo l’Assessore Carancini - quando ad agosto dello scorso anno presentammo la prima nostra mozione per dire: “ Ci sono queste risorse, gli obiettivi vanno in una direzione perché non coinvolgere questa Assise, i Comuni e non confrontarsi con il territorio”. Avremmo avuto la possibilità di evitare che ci fosse una sorta di copia incolla anche rispetto alle scelte che sono state fatte in passato e che oggi magari vengono in qualche maniera riprodotte. Noi l’abbiamo fatto anche aspettando un confronto in Commissione, che non c’è stato. L’Assessore ci ha serrato molto con un documento preciso.
Devo ringraziare l’Assessore Saltamartini per questo perché oggi abbiamo un documento istruttorio anche poco politico che è la cifra di quello che sta accadendo, perché, e fate bene a sottolinearlo, ci sono investimenti che cambiano il volto della nostra regione, che sono coerenti con i finanziamenti che mette a disposizione il Piano nazionale ed il decreto Balduzzi che non è cambiato. L’ha detto prima il Consigliere Antonini: “Guardate, il decreto Balduzzi voi non l’avete applicato e c’è sempre stato”. Sì, c’è sempre stato e le Regioni, quelle con una visione, hanno cercato di dare seguito in condizioni estreme. Adesso il Consigliere Cancellieri non c’è, sono stato anche il suo Presidente per un po' e in condizioni estreme abbiamo certo di applicare quelle norme dentro il patto di stabilità, tetti di spesa, vincoli di bilancio, voi capite che si imponevano delle scelte che spesso erano di visione ma asincrone rispetto alla possibilità di condividere quei percorsi con i cittadini.
Qui recito una responsabilità anche del Governo precedente perché ha avuto grandi visioni – le avete colte - che forse meritavano maggiore condivisione perché quelle scelte di prospettiva, che oggi sono determinanti - dopo ritorno alla preoccupazione - non hanno trovato, lo dobbiamo dire, il consenso dei cittadini e nemmeno degli operatori. Oggi però ci accorgiamo che la Missione 6 ricalca in maniera pedissequa quel tipo di impostazione. Guardo i dati del Piano socio-sanitario della Regione Marche, erano previste, l’ha ricordato prima il Consigliere Mastrovincenzo, 40 Case della salute, così si chiamavano, divise tra A e B, oggi paradossalmente le riduciamo a 29, lo stesso dicasi degli ospedali di comunità che erano 13 ed oggi sono 9. Quel percorso era già delineato.
Spero che ci sia un ripensamento perché il Piano indica, finanzia e sostiene la medicina del territorio, quella che doveva essere già realizzata dentro il Balduzzi e che non è stata messa in campo per oggettive difficoltà di ordine economico e finanziario e anche di tipo politico, perché non parlare di ospedali e parlare di territorio era molto molto complicato pre-Covid, era una cosa complicata, non interessava a nessuno la medicina di territorio. Forse non interessava alla politica, non interessava ai Sindaci, non interessava agli operatori ed ognuno difendeva, lo fate ancora, mezzo ospedale da una parte, mezzo dall'altra, mezzo in una provincia, l'altro mezzo in un’altra perché era facile comunicare l'idea di difendere la sanità attraverso la struttura di riferimento principale.
La preoccupazione vera è questa perché, al di là del fatto che noi abbiamo presentato delle risoluzioni, spero che alcune potranno potrà essere accolte, al di là delle scelte che sono state fatte, l’ha detto l'Assessore quasi a giustificarsi, solo fotografando il reale, molte cose sono state fatte in fretta e magari sui territori non sono adeguate, non sono omogenee, anche se poi ci sono le rassicurazioni, come ha detto prima la Consigliera Menghi, recupereremo su Osimo, andremo a recuperare con altre risorse per creare altri contenitori.
Ma la preoccupazione vera qual è? E’ finita la bacchetta magica ed anche la soluzione immediata, il personale sanitario non ci sarà e noi avremo questi contenitori distribuiti sul territorio senza un Piano. Lo vedete oggi a Senigallia, avete dovuto portare al pronto soccorso quattro medici militari per provare a rispondere alle esigenze.
Questo sarà il grande dramma e lo avete acuito perché, non scegliendo sugli ospedali, rimanendo sul percorso che avevate individuato in campagna elettorale, avete compromesso anche quelle importanti risorse che, uniche, sono arrivate nella nostra Regione grazie alla visione di governi lungimiranti e determinati a risolvere i temi della sanità pensando al territorio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Oltre 180 milioni di interventi per ridisegnare la sanità delle Marche con un modello e delle indicazioni precise sull’utilizzo delle risorse destinate alla nostra Regione. Questo è il PNRR.
Credo che sia utile alla discussione fare un passo indietro e ripercorrere le ragioni per cui siamo arrivati a questi interventi a queste risorse: la pandemia che da oltre due anni condiziona la vita, le scelte, le prospettive e le speranze di tutto il genere umano.
Ciò che ormai è del tutto evidente è che l’emergenza dovuta alla diffusione del Covid 19 non solo ha creato inesorabili criticità ai sistemi sanitari e alla capacità di dare risposte contemporaneamente alla necessità di salvare vite e rispondere al dilagare della pandemia e garantire il diritto alla salute quale fondamentale dell'individuo, come scritto nella nostra Costituzione, ma ha anche evidenziato tutte le carenze del sistema.
Anni di tagli negli investimenti, una grave mancanza di programmazione rispetto al fabbisogno del personale, fino ad arrivare ai colli di bottiglia nella formazione che ci fanno dire all'unisono, sia chi quelle scelte le ha fatte che chi come noi oggi si trova a doverle gestire, che sono state un gravissimo errore che adesso ci fa trovare molti reparti sotto organico di personale sanitario e i territori con professionisti (medici di medicina generale, pediatri di libera scelta ed infermieri) che sono gravemente insufficienti rispetto ai bisogni della popolazione.
E’ da questo quadro generale che muove la decisione di stanziare queste risorse e di destinarle a ridisegnare la sanità italiana. La programmazione che sta facendo la Giunta e che oggi è all’esame di questa Assemblea ricalca proprio quelle evidenze e quelle mancanze.
Mi sento di ringraziare il Presidente Acquaroli, l’Assessore Saltamartini, l’Assessore Baldelli e tutta la Giunta e gli stessi Consiglieri che stanno muovendo le proprie azioni per rispondere ad una esigenza ormai evidente a tutti.
E’ una sfida importante quella che ci apprestiamo ad affrontare per ridisegnare finalmente una sanità e poter offrire ciò che serve ai nostri concittadini. Una vera integrazione fra ospedale e territorio, capace di dare risposte più idonee e adeguate alla popolazione, ad una regione come la nostra, che si caratterizza per una forte longevità (un punto di forza al quale viene legata una serie di criticità, connessa anche alla cronicità), ad una regione come le Marche che ha un entroterra rilevante, anche territorialmente parlando, che ha diritto ad avere servizi per frenare l’abbandono delle aree interne che il terremoto ha pesantemente aggravato.
E’ il nostro obiettivo. Il nostro interesse è quello di non abbandonare i territori che sono più svantaggiati ed è quello verso il quale si stanno muovendo tutte le politiche della nostra Regione, lo voglio ricordare, ed è anche quello per cui i marchigiani ci hanno dato fiducia neanche un anno e mezzo fa.
Ricordo anche che questa è la linea che noi abbiamo messo nero su bianco nel nostro programma elettorale, che è stata già tradotta in azioni importanti, come lo stop agli ospedali unici provinciali che avrebbero portato ad ulteriori chiusure, ridimensionamenti nei territori e nei servizi offerti nell'entroterra e non solo. Questo era il progetto di chi ci ha preceduto, non il nostro.
68 milioni di euro per le strutture di prossimità: 29 Case della comunità, 9 Ospedali di comunità, 15 Centri Operativi Territoriali per coordinare questo nuovo sistema di servizi integrati vicini al cittadino; poi 112 milioni di euro per l’ammodernamento tecnologico e digitale, per il fascicolo sanitario elettronico, finalmente un diritto, uno strumento importantissimo per garantire il diritto alla salute, per portare avanti quel sistema di reti integrate nei nostri territori che ha non solo una difficoltà cronica, ma nella maggior parte dei casi non è riuscito a decollare proprio per i ritardi infrastrutturali nella digitalizzazione, per ammodernare un parco strumentazioni di una vetustà imbarazzante. Ci ha raccontato in molti interventi l’Assessore Saltamartini di apparecchiature vecchie di 25/30 anni, non in grado di dare le risposte di sanità ai cittadini degne del diritto alla salute.
Poi portare avanti un progetto importante ed essenziale come quello della telemedicina avrà sicuramente delle ripercussioni su moltissimi ambiti, uno strumento al quale dobbiamo guardare con interesse proprio per quelle criticità e scarsità di personale di cui ho parlato nella parte iniziale del mio intervento.
Una sfida alla quale ci siamo approcciati con serietà, con l’impegno di tanti e permettetemi in questa seduta di ringraziare non solo la componente politica, gli Assessori, il Presidente, i Consiglieri, ma soprattutto la componente tecnica, tutte le persone, i nostri dipendenti, i nostri collaboratori che sono dipendenti della Regione, che hanno lavorato nelle mille difficoltà con una tempistica stretta e a volte incerta, con cambi di risorse che sono arrivati dal Governo nel confronto rispetto ad una partita che è nuova per tutti. Ci sono delle linee, ci sono dei paletti da perseguire, ma è una partita nuova per tutte le Regioni e per tutti gli Stati europei.
Permettetemi di fare questo ringraziamento che è doveroso perché c’è gente che ha lavorato anche di notte per poter mettere insieme lo strumento che oggi siamo qui a discutere. Qualcuno ha detto che siamo arrivati tardi, l’ultima delibera quella delle strumentazioni tecnologiche è stata approvata in Giunta lunedì, ma non sapete le difficoltà e le interlocuzioni con il Ministero anche per poter scegliere apparecchiature ulteriormente performanti e l'impossibilità di farlo per i paletti messi dall’Unione europea. Se questa è una sfida che dobbiamo cogliere, credo che dobbiamo farlo tutti insieme. Abbiamo lavorato e questo lo voglio sottolineare ad una visione complessiva degli investimenti nella nostra sanità, non ci siamo limitati a guardare ai fondi del PNRR, ma abbiamo fatto, l’avete visto, ce l’avete sotto mano, l’integrazione dei fondi del PNRR con gli altri messi a disposizione e cercati in questi mesi nelle interlocuzioni fra il Presidente e gli Assessori con il Ministri, con le varie strutture, racchiusi nel masterplan dell’edilizia ospedaliera, che ha focalizzato come i nostri interventi avverranno su tutto il territorio regionale, cercando di compenetrare alle risorse disponibili anche una visione, che non è vero che non c’è. Anzi, voglio dire che la visione del PNRR, dell’integrazione territoriale, è molto più vicina alla nostra, a quella del nostro programma elettorale, che a quella di chi ci ha preceduto, e l’ho dimostrato prima, perché gli ospedali unici provinciali avrebbero tolto risorse. Noi non abbiamo chiuso nulla, e questo è importante, nonostante le gravi carenze di personale che non dipendono dall’amministrazione Acquaroli. Lo ha citato anche il vostro Capogruppo Mangialardi, ma allora quelle scelte, quei colli di bottiglia, quei restringimenti sono imputabili a noi? No, forse qualcun altro prima di noi dovrebbe dovuto farsi un esame di coscienza per scelte che oggi lo sappiamo - e vi piace tanto dire lo dice l’Europa - sono state sbagliate perché il territorio è stato depotenziato e lasciato solo.
Mi sembra che in parte sia stata una scelta dell'amministrazione regionale trovarci qui oggi e discutere insieme nonostante i tempi stretti. Non che fosse un passaggio obbligato, si è scelta l’Aula proprio per poter dare a tutti pari dignità, pari interventi e l’opportunità di confrontarsi. Questo lo ribadisco, è stata una scelta che non tutte le Regioni hanno fatto, le Marche l’hanno fatta, la Giunta ha voluto confrontarsi con i Consiglieri pur nelle difficoltà e pur non essendo un obbligo di legge.
Ho sentito dei campanilismi da parte dell’opposizione, ho sentito tirare la coperta verso il proprio territorio e cercare di fare forse un po' di propaganda personale. Non ritengo che questo sia il modo giusto per confrontarsi e per operare. Mi permetta una chiosa finale perché il terreno del confronto è il terreno di gioco che noi abbiamo scelto, l’hanno ricordato anche alcuni interventi prima di me, siamo andati su tutti i territori per cercare di confrontarci sulla sanità e sulle prospettive del nuovo Piano socio-sanitario.
Ora mi permetta, Presidente, una chiosa: mi sarei aspettata l’applicazione degli articoli 71 e 72 del nostro Regolamento nei confronti di un Consigliere, di un ex Assessore, che si permette di offendere, dando degli animali, i Consiglieri che sono seduti dall’altra metà campo. Trovo questo un modo scorretto, volgare e inopportuno di approcciarsi in un confronto ed è questo modo di fare …, riascoltatevi la registrazione, non si stupisce la Consigliera Casini che dalle nostre parti provengano dei mugugni simili ai rumori degli animali, non si stupisce. Credo che paragonarci agli animali, che per alcuni aspetti sono anche migliori di qualche uomo, sia un modo errato di porsi nel confronto democratico. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Voglio fare una piccola premessa, mi collego all’ultimo intervento della Consigliera Leonardi in merito alle citazioni fatte dalla Consigliera Casini, che capisco ormai in grave difficoltà politica, tanto che è smentita dal suo amico e compagno di partito Consigliere Cesetti. Lei ha detto che l'obbligatorietà della mascherina FFP2 è importante, come noi tutti crediamo, però viene smentita in Aula, mentre lei era a prendere un caffè, dal suo collega del PD. Non a caso il Partito Democratico è un partito democratico, ma anche un partito spaccato e questo lo dimostra.

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Facciamo silenzio, lasciamo l’intervento, rimaniamo tutti con la mascherina in viso, non vuol dire FFP2 ma la mascherina va tenuta sul viso fino al naso, coperto il naso.

Andrea PUTZU. Ci tengo a recuperare i secondi delle volte in cui sono stato interrotto e verrò interrotto.
Ringrazio l’Assessore Saltamartini per il PNRR sanità, così come voglio ringraziare i tecnici dell’Asur, della Regione Marche e tutti coloro che hanno lavorato a questo importante risultato.
Ci sono state molte critiche da parte di una parte dell’opposizione che è intervenuta dicendo che è arrivato tardi, facendo delle critiche sulle tempistiche del documento, sull’informativa che la Giunta ha portato in Aula, ma si è dimenticata di dire che i loro amici e compagni delle Regioni Lazio, Toscana, Campania, le poche Regioni che sono governate dal Partito Democratico, la maggioranza di queste pochissime Regioni, non sono andati in Consiglio regionale. Questo ci fa riflettere quando ci accusate di essere autoritari, di non coinvolgere l’opposizione, di non informarla, quando voi stessi nel vostro partito avete Governatori che neanche vanno in Aula a dare l’informativa. Questo per farvi capire quanto siete democratici.
Mi sarei aspettato in questo Consiglio delle proposte importanti da parte del Partito Democratico, le aspettavo perché voi che governate questa nazione avete con il Ministro alla sanità ottimi rapporti, potevate anche fare delle proposte e dare degli indirizzi nelle Commissioni competenti, come è normale che sia.
Nel 98% degli interventi critici ho sentito dire: “Il 90% delle infrastrutture sanitarie le abbiamo fatte noi”. Dico che c’è una grande contraddizione nel vostro modo di fare politica perché se il 90% delle infrastrutture sanitarie le avete fatto voi - sono convinto che molte sono state fatte da voi, l’ho già detto pubblicamente, ad esempio in provincia di Fermo ci sono due ospedali, quello di Fermo e di Amanda, per i quali l’Assessore Cesetti in prima persona si è speso, l’ha fatto, a messo i fondi e questo non lo nega nessuno – poi siete contrari al PNRR infrastrutture sanitarie dell’Assessore Baldelli e anche dell’Assessore Saltamartini. Questa è una piccola contraddizione che però i cittadini capiranno, anche se li mandate un po' in confusione, ma a noi politicamente ci va molto bene.
Esprimo una grande soddisfazione per la provincia di Fermo e il Consigliere Cesetti, che è una persona capace, uscendo sulla stampa contro qualcuno, contro qualcosa, si è dimenticato di ringraziare l’Assessore Saltamartini per gli 8 milioni di euro che sono arrivati sul PNRR. Abbiamo investito 8 milioni di euro e poco più nelle infrastrutture piccole, sanitarie, nei piccoli presidi ospedalieri, quegli stessi che il Partito Democratico ha chiuso: Sant'Elpidio a Mare, Porto San Giorgio, Montegranaro, Petritoli. Capisco la preoccupazione del Partito Democratico.
Si è parlato di personale sanitario, a cui va il nostro ringraziamento unanime non solo per il grande lavoro svolto sotto il Covid …, non voglio fare polemica, però nella prima ondata della pandemia la Giunta regionale uscente li ha lasciati senza dispositivi di protezione individuale, questo lo dobbiamo ricordare perché oggi tutti voi fate i verginelli, dimenticandovi che avete governato per decine di anni questa Regione. Mi è dispiaciuto sentire la lezione di qualche Assessore che ha parlato di un Piano sbagliato, di difesa dei medici, quegli stessi medici …, voi nei pronto soccorso avete dato l’appalto alle cooperative invece di investire nei medici e oggi ci venite a dire che è tutto sbagliato. Ad esempio sulla medicina del territorio c’è una situazione grave, imbarazzante, che è stata portata dalla Presidente dell’Ordine dei medici di Fermo. C'è uno studio che riporta che il 65% dei medici di base sono persone che hanno dai 61 ai 70 anni di età ed il 74% dei pediatri ha dai 61 ai 70 anni di età. Questo di certo non è una colpa della Giunta Acquaroli, se questo studio è stato fatto, se c’è una grande carenza per cui tutti noi dobbiamo trovare delle soluzioni per riempire questo grande gap. Non c’è un rinnovo della classe dirigente medica per quanto riguarda i medici di base e i pediatri e su questo dobbiamo riflettere tutti e di certo non può essere colpa dell’Assessore Saltamartini e del Presidente Acquaroli, magari le colpe trovatele nel vostro partito perché di certo non abbiamo governato noi.
Invece di criticare credo che sia importante e fondamentale fare delle proposte insieme, come ad esempio togliere il numero chiuso a medicina, una battaglia che si condivide insieme alla Lega e lo potete dire ai vostri esponenti nazionali di partito, ai vostri onorevoli, che si preoccupano tanto di criticare il Presidente Acquaroli, che nulla stanno facendo per il nostro territorio. Questo porta solo a danno a voi, al gruppo consiliare che qualcosa sta facendo, ditelo, perché sono loro che vi fanno perdere consenso oltre alle gravi difficoltà che avete all’interno del gruppo Partito Democratico, ma è normale e capisco.
C’è poca condivisione, dice l’opposizione, con i sindacati e i medici, ma soprattutto con i Sindaci, ma quando voi nel 2016 avete chiuso tutti i piccoli ospedali glielo avete detto? L’avete condiviso con loro? Noi ci siamo resi conto che purtroppo così non è stato.
Mi sono trovato ad ascoltare le accuse al Presidente Acquaroli ed all’Assessore Saltamartini fatte dalla Consigliera Casini, che ha detto che abbiamo portato le Marche in zona arancione, come ci sono andate anche altre Regioni, ma mi aspettavo che, visto che questa zona arancione non è come le zone che c’erano prima quando la pandemia era più forte, qualcuno di voi chiedesse al Governo ed al Ministro della sanità cosa stessero facendo. Per un posto letto in terapia intensiva, tra l’altro di una persona che non era stata ricoverata per Covid, ma per altro ed ha preso il Covid all'interno dell’ospedale, siamo andati in zona arancione. Nessuno di voi a difeso la Regione Marche, avete solo accusato. Non so se questo vi fa molto comodo. Come quando avete accusato la Regione Marche perché faceva i tamponi di massa, tra le prime in Italia, tamponava gratuitamente i cittadini, avete detto che non era giusto, che era una vergogna, uno spreco di soldi e non a caso il Governo sta andando a traino della Regione Marche e vi dico anche dove.
Avete taciuto sugli impianti di aerazione nelle scuole perché la Regione Marche è stata la prima in Italia e mi sarei aspettato da voi non solo un plauso, ma che aveste portato questo esempio nelle altre Regioni, nelle tante altre Regioni dove siete all’opposizione. Magari poteva essere utile anche per loro dire che questa proposta era giusta e che il Governo andava a rimorchio della Giunta Acquaroli, dell’Assessore Saltamartini e della Regione marche.
Avete accusato il Presidente Acquaroli, lo dico a lei Consigliere Mangialardi, di essere un fiancheggiatore dei novax. I dati parlano chiaro, il Presidente Acquaroli e l’Assessore Saltamartini hanno spinto la Regione Marche per la vaccinazione tra le prime in Italia e non credo di aver mai visto una dichiarazione del Presidente Acquaroli contro la vaccinazione. Su questo bisogna fare una riflessione, è vergognoso e ingiusto che ci sia una battaglia tra i no vax e pro vax, hanno messo contro le persone e voi siete stati tra i primi, è vergognoso perché i cittadini sono tutti uguali.
C’è una Costituzione che voi tanto rispettate, e giustamente la rispettiamo tutti, che ogni tanto decantate ma a volte in modo errato e su questo è stato fatto un grave errore.
La verità è che purtroppo non vi siete resi conto che ci sono due modelli di sanità, uno ha vinto e l’altro ha perso. Il modello che ha vinto cerca di rafforzare i territori, gli ospedali, magari contro il modello dell’ospedale unico che voi avete tanto decantato, sul quale ci avete perso la campagna elettorale; un modello che prevede che la sanità pubblica collabori con la sanità privata, quello stesso modello per cui avete aumentato la spesa per le prestazioni sanitarie negli ultimi anni del 20% presso la sanità privata. Come ha detto il Consigliere Ciccioli, forse sarà un caso che molti dirigenti del Partito Democratico lavorino nella sanità privata e il bello è che il Partito Democratico negli ultimi anni (da PC a PDS, a DS a Partito Democratico) è riuscito a fare una grande evoluzione, prima parlavate con gli operai nelle fabbriche, oggi state con i padroni, con i privati, e su questo vi voglio fare i complimenti perché vi siete molto evoluti.
La verità è che purtroppo voi non avete una strategia perché in ogni proposta politica che fate portate l’esempio di un’altra Regione e dimenticate che avete governato non solo negli ultimi cinque anni, ma anche molti anni addietro.
E’ inutile, a volte - anche qui lo voglio dire, chiedo scusa, Presidente, prendo un po' di tempo di recupero perché sto finendo - criticate la Giunta precedente alla vostra, ma in quell’esecutivo c’eravate voi, non noi. XX era l’Assessore del Partito Democratico ed era capo segreteria quando una onorevole del PD era Sottosegretario, capo segreteria o capo del gabinetto, se non sbaglio, lo stesso YY. che è stato nominato, è stato il capo della sanità marchigiana del Partito Democratico. Se questa cosa fosse successa a noi, al Consigliere Ciccioli o ad altri, voi avreste gridato allo scandalo, è normale quando si è in casa propria stare zitti. Credo che voi oggi avete perso una grande occasione …

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Andrea PUTZU. Chiedo scusa, Presidente. Oggi avete perso una grande occasione, avete criticato a prescindere quando voi stessi sulla questione della sanità avete lasciato una situazione difficile e non avete pensato di correre ai ripari.
Dobbiamo continuare a fare le nostre proposte con il novo Piano socio-sanitario, che tra l’altro non siete riusciti a fare nella scorsa legislatura, con nuovi investimenti in sanità, collaborando con i territori, i quali si sono sentiti abbandonati da voi e vi hanno mandato a casa.
Concludo dicendo che la politica è una cosa seria, non è, Consigliere Mangialardi, propaganda, non è il no sempre, ma è fare delle proposte. Da voi ce le aspettiamo e se le aspettano anche i cittadini marchigiani anche perché se continuate di questo passo per voi sarà un grave problema a livello politico e rimarrete lì per molti anni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Borroni.

Pierpaolo BORRONI. Grazie, Presidente. Sarò veloce perché i colleghi hanno già detto tutto se non molto riguardo a questo argomento.
Dopo aver ascoltato le parole dell'Assessore Saltamartini devo ammettere che il cambiamento finalmente si riesce a vedere.
Il miglior punto di inizio per commentare le opere del PNRR e leggerne le finalità, è leggere quanto era scritto nella modifica della delibera amministrativa n. 891 del 12 luglio 2021, che ha modificato il Piano sanitario della precedente Giunta.
Mi permetto di legge e non di parlare a braccio come fanno altri per non dire imprecisioni, che sono già state dette in quest’Aula: “La riorganizzazione e riqualificazione della rete ospedaliera marchigiana viene realizzata in base ad un modello organizzativo strutturale che supera quello di accentramento dei servizi ospedalieri”.
Pensando solo ad 1 anno fa, quando era in dirittura d'arrivo l'enorme errore dell'Ospedale unico, oggi è un bene vedere come le lezioni di questa pandemia siano state di insegnamento a tutti.
Devo notare che nelle file del Partito Democratico nessuno dei Consiglieri di opposizione ha mai nominato l’ospedale unico, nè il Consigliere Carancini, né i Consiglieri Mangialardi, Cesetti, Bora, Mastrovincenzo, nessuno ha nominato l’errore storico per cui avete perso le ultime lezioni regionali.
La sanità deve essere diluita e presente su tutto il territorio della regione. Se alle ultime elezioni regionali avesse vinto il PD allora la concentrazione dei fondi PNRR per la realizzazione degli Ospedali unici avrebbe reso “irreversibile” questo grave errore.
Consigliere Carancini, per cortesia, sto facendo un intervento.

PRESIDENTE. Bisogna che ad ognuno lasciamo fare il proprio intervento e lo lasciamo concludere, gli altri devono rimanere in silenzio.

Pierpaolo BORRONI. Immagino che con un Governo amico bene o male il Partito Democratico regionale Marche avrebbe trovato un metodo per indirizzare buona parte di quei fondi all’errore dell’Ospedale unico. Si sarebbe trovata la modalità di fare questo tipo di errore, e sono sicuro di queste cose che dico.
Per fortuna i marchigiani hanno capito un anno fa e hanno dato una svolta alla vita politica delle Marche votando in massa per il “cambiamento” della Giunta Acquaroli, che sta dando un esempio di buona amministrazione qui nelle Marche.
Una visione della politica marchigiana radicalmente diversa rispetto ai 25 anni o, per dirla come Verga, o ai 5 lustri che hanno preceduto quest’amministrazione che si è insediata solo da un anno.
Oggi con il PNRR sono previsti:
n. 29 Case della comunità (cdc),
n. 9 Ospedali di comunità (odc),
n. 15 Centri Operativi Territoriali (COT).
Totale investimenti per 68 milioni di euro.
Come è normale, essendo io civitanovese, la mia attenzione è incentrata sulla provincia di Macerata.
La nostra Amministrazione ha definito gli interventi nella provincia di Macerata per cui saranno realizzate nell’Area vasta 3 delle importantissime novità e sono:
- Civitanova Marche - Casa della comunità 3,8 milioni di euro e 1 COT;
- Recanati - Casa della comunità 5 milioni di euro e oltre;
- Corridonia - Casa della comunità 1 milione di euro e Ospedale di Comunità 1,7 milioni di euro;
- Macerata - Casa della comunità 1,8 milioni di euro e 1 COT;
- Treia - Casa della comunità 200 mila euro e Ospedale di comunità 800 mila euro;
- Camerino - Casa della comunità 1,8 milioni di euro;
- San Severino Marche - Casa della comunità 2 milioni di euro e 1 COT.
Oltre a questo non bisogna sottovalutare i fondi già deliberati dalla Giunta regionale per gli interventi di adeguamento sismico con la delibera n. 140 del 14 febbraio 2022, che hanno finanziato a Civitanova Marche interventi strutturali e nuove edificazioni per 11 milioni di euro ed oltre.
Il quadro di tutta questa situazione si innesta nel masterplan sanitario sempre proposto dall’Assessore Baldelli, che dice e fa degli investimenti importanti. Ad esempio l’edificazione del nuovo ospedale di Macerata per un investimento di 140 milioni di euro, la demolizione e la ricostruzione del nuovo Ospedale di Tolentino, il nuovo Distretto sanitario di San Ginesio per 6 milioni di euro ed il nuovo distretto sanitario di Sarnano per 3 milioni di investimenti.
Questo è un quadro politico amministrativo che vede una novità grande nella provincia di Macerata e in tutte le Marche in generale.
Non posso fare altro che un plauso alla Giunta che sta esprimendo una nuova politica, che sta cambiando radicalmente, ovviamente nel medio termine, la politica sanitaria delle Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. La discussione è su un tema importante su cui ognuno ha portato il proprio contributo.
Credo che sia doveroso fare i complimenti a questa Giunta, all'Assessore Saltamartini, all'Assessore Baldelli per la qualità del lavoro che hanno svolto anche in un contesto particolare e complicato come quello che abbiamo avuto dal 18 ottobre 2020.
Il primo punto che va evidenziato è che noi abbiamo mantenuto gli impegni con gli elettori. Oggi centriamo il punto laddove dicevamo: “No agli ospedali unici, sì al potenziamento della medicina territoriale”.
Il PNRR c'è venuto incontro in questa direzione, che significa che non era poi una scelta sbagliata quella che abbiamo portato nella campagna elettorale perché oggi, di fatto, con 69 milioni di euro andiamo a fare questo, ad avvicinare il cittadino alle strutture sanitarie, a potenziare una serie di servizi, con 29 Case di comunità, 9 Ospedali di comunità e 15 COT. Questo sta a testimoniare che quando proponevamo queste cose in campagna elettorale dicevamo qualcosa di sensato, non raccontavamo fantasie e oggi abbiamo il lusso di poterle attuarle. Grazie al PNRR? Sì.
Qualcuno diceva: “Preferisco avere dei generali più fortunati che competenti”, forse oggi siamo anche più fortunati, però possiamo dare delle risposte serie e certe alla collettività di marchigiani.
L’altro punto che ci tengo a mettere in evidenza è il riequilibrio territoriale, che oggi nelle scelte di questo PNRR vediamo assolutamente centrale perché c'è una ripartizione.
Non sono d'accordo con la Consigliera Bora quando dice: “Avete fatto delle scelte a casa degli amici, penalizzando gli altri territori”. No, credo che la scelta al contrario sia stata molto ponderata tra l’altro anche “un po' condizionata” perché l’autonomia di scelta della politica su dove intervenire era all'interno di un perimetro: dovevano essere strutture di proprietà dell’Asur, di proprietà pubblica, dovevano rispondere a certi requisiti. Non abbiamo potuto fare il bello e il cattivo tempo, ma seguire alcune indicazioni dell’Agenas che ci ha indirizzato verso le scelte che abbiamo fatto, che sono scelte di equilibrio territoriale e ci tengo a dire questo.
Oggi dovremmo essere tutti orgogliosi di una prospettiva di miglioramento della sanità delle Marche, perché di questo si tratta, noi andremo a garantire strutture migliori in termini di sicurezza, struttura, servizi, comodità di servizi, una vicinanza maggiore al cittadino, una migliore assistenza territoriale, la telemedicina, che purtroppo è ancora a livello di digitalizzazione all'anno zero, insieme al Molise, qualcuno ha raccontato i numeri del fascicolo elettronico: su 1,5 milioni di abitanti della regione Marche solo 80 mila sono stati identificati.
Dobbiamo lavorare su queste cose, quindi, ci sta tutta la polemica, se vogliamo anche un minimo di strumentalizzazione, ci sta il fatto che vengono più volte ripetuti i meriti che la precedente e le precedenti amministrazioni hanno avuto nelle scelte che hanno portato al miglioramento della sanità; fa bene il Consigliere Cesetti a ricordare che da Assessore al bilancio ha destinato risorse importanti per Porto San Giorgio, lo deve ribadire più volte; ha detto bene la Consigliera Casini, però da qui a pensare che quello che stiamo portando avanti sia tutto sbagliato, ritengo che non sia l'atteggiamento giusto.
Ben vengano i Sindaci che fanno proposte perché giustamente conosco i territori, che ci sottopongono, sollecitano le esigenze e le loro possibili soluzioni, noi siamo qua.
Consentitemi, non sono abituato a fare polemica, la Consigliera Bora ha parlato di arroganza, mancanza di visione strategica, improvvisazione, incompetenza, che non c'era l’ammasso di macerie del Presidente della Giunta, ma noi non abbiamo mai detto questo, abbiamo detto che sono tante le cose da migliorare e ancora oggi sono tantissime, soprattutto sui servizi perché ad oggi noi stiamo parlando di strutture ed attrezzature che sono determinanti, per le attrezzature saranno determinati i 61 milioni di euro per inserire 72 macchinari nuovi, che sono: Tac, risonanze magnetiche, mammografi, assolutamente necessari per migliorare, adeguare e dare maggiori servizi.
Dobbiamo fare interventi sulla gestione, e qui aveva ragione il Consigliere Mastrovincenzo, che ho apprezzato molto, è anche un po' un’ammissione che quello che abbiamo ereditato è da migliorare. Perché quando giustamente dice che dobbiamo migliorare la mobilità passiva, che è stata oggetto della Corte dei Conti, di analisi, è un problema serio che dobbiamo risolvere; quando ha parlato di riduzione di posti letto, non c’è una colpa perché i tagli sono arrivati dal Governo centrale, però insieme dobbiamo ripartire; la strumentazione tecnologica; la digitalizzazione del sistema sanitario; il sovraffollamento del pronto soccorso; le liste di attesa, il personale, questa è la vera difficoltà oggi.
Perché manca il personale? Le responsabilità sono a più livelli, da un università a numero chiuso, che non ha acconsentito ai giovani medici di intraprendere questo percorso, ai tetti di spesa, e questo è un impegno che noi dobbiamo prendere come amministrazione, come Conferenza Stato-Regioni nei confronti del Governo: rivedere i parametri con i quali si sono stabiliti i tetti di spesa perché non è possibile che ancora abbiamo dei parametri che prevedono i costi storici del 2004, ritengo, con un decremento annuale dell’1,5%.
Oggi il quadro è diverso, siamo in un clima di emergenza, quei parametri vanno rivisti e questo lo dobbiamo fare tutti insieme come Regione Marche, maggioranza e minoranza, portare il tema sul tavolo del Governo attraverso la Conferenza Stato-Regioni. Su questo dobbiamo essere compatti e uniti perché dobbiamo dare delle risposte.
Riprendo il discorso del Consigliere Mastrovincenzo quando ha detto che oggi ci preoccupiamo delle mura. Sì, oggi ci preoccupiamo delle mura e aggiungo io delle strumentazioni che sono altrettanto importanti. Diceva anche che dobbiamo avere più telemedicina, Consigliere Mastrovincenzo, lei sa che siamo l'ultima Regione insieme al Molise? Sotto questo aspetto siamo molto indietro, c’è molto da lavorare e le risorse vanno anche in questa direzione e lì che dovremo lavorare. Lavoro di équipe.
La preoccupazione del personale l’abbiamo affrontata, credo che questa sia la strada per cercare di assumere perché abbiamo bisogno di medici. Abbiamo dei calcoli e secondo le possibilità di assunzione avremmo 100 medici in meno, che significa che circa 100 mila marchigiani non avranno il medico con tutte le conseguenze ospedaliere, Potes, guardie mediche.
L'altra problematica sui medici è che dovremmo come Regione ragionare anche sull'ipotesi di un adeguamento dei loro stipendi. Oggi accade anche questo, avendo sviluppato una politica di propensione verso il privato, che riesce a pagare di più un medico, c'è una sorta di fuga verso il privato, che noi dobbiamo in qualche modo drenare ed uno dei modi è che lo stipendio di un medico sia rivisto, migliorato rispetto a quello che è oggi.
Questo non è un problema della Regione Marche, non è che la Regione Marche ha la potenzialità di decidere di fare questo, ma ha la forza, supportata da tutte le istituzioni marchigiane ed anche dalle minoranze, di fare richiesta in tal senso sui tavoli del Governo centrale, questo è quello che dobbiamo fare.
C'è molto da risolvere con questo che partoriamo che, secondo me, è di una portata storica e dobbiamo essere tutti coscienti che oggi stiamo decidendo qualcosa di storicamente importante.
Non abbiamo risolto tutto, c'è ancora molto da fare, ma oggi segniamo una pagina fondamentale e storica di cui tutti noi, tutte le istituzioni, tutti i Sindaci dobbiamo essere orgogliosi e la vittoria, attenzione, non sarà del centro-destra che governa, la vittoria sarà dell'istituzione e dei cittadini delle Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Non vorrei smorzare i toni trionfalistici dell'ultimo intervento, però oggi è una giornata importante, ma c'è ancora un sacco di lavoro da fare, griderei vittoria più avanti, magari.
Da un certo punto di vista noi siamo soddisfatti della relazione, delle scelte che la Giunta ha fatto perché è stato finalmente superato il modello degli ospedali unici nei confronti del quale siamo sempre stati critici e oserei dire che siamo stati uno dei primi movimenti politici ad esserlo, tant'è che nella Giunta Acquaroli, non in questo momento però, siedono esponenti politici contro i quali abbiamo combattuto battaglie perché loro erano a favore dell'ospedale unico e noi no.
Solo gli sciocchi non cambiano opinione, si è cambiata opinione, linea, ed oggi siamo qui a parlare di una sanità che finalmente è policentrica, diffusa sul territorio. Una sanità che in linea di massima dovrebbe eliminare quella distinzione tra cittadini di serie A e cittadini di serie B, così come li abbiamo sempre chiamati, cittadini che abitano lungo la costa, dove erano incentrati i servizi, almeno questo sembrava che si volesse fare ed è stato fermato quel tentativo, e i cittadini dell'entroterra. Solo che purtroppo c'è un altro rischio, che questa distinzione resti tra cittadini ricchi e cittadini poveri perché il servizio sanitario pubblico ha liste d'attesa enormi, che si sono andate ad ingrossare, tra l'altro l'emergenza Covid, come sappiamo, ha intasato e reso difficile espletare i servizi ordinari, che sono andati ad ingrossare le liste di attesa. Chi può ricorre ai privati, chi non può sappiamo che non si cura e solo nei prossimi anni scopriremo quali saranno le conseguenze di questa cosa.
Abbiamo delle preoccupazioni che nascono dalle liste di attesa ingrossate, dal fatto che in strutture, come per esempio Sassocorvaro, si parla del ricorso al privato invece di pensare di passare dal privato al pubblico, si pensa di affidare al privato, ed è un'ipotesi che stata ventilata in Consiglio comunale e c’ero anch'io, il prossimo simil punto di primo intervento. Ci preoccupa anche quello che è emerso sulla stampa recentemente che riguarda gli ospedali di Urbino e Pegola con il ricorso alle cooperative per coprire quei turni per quei servizi in cui non c'è il personale.
Questo è già stato detto da tanti che mi hanno preceduto, è una criticità che non nasce oggi, di difficilissima soluzione, e sinceramente nutro anche dei dubbi sul fatto che potrebbe essere una soluzione abolire il numero chiuso da medicina, tant'è che a livello parlamentare i partiti si stanno muovendo in maniera diversa. Comunque sia è un tema che vi troverete a dover risolvere e sappiate che noi come Movimento Cinque Stelle siamo per la sanità pubblica e, molti di voi dicevano la stessa cosa e spero che lo faranno, vorremo anche una contrazione del ricorso al privato.
Restano degli altri dubbi, è vero, e non ci voglio tornare su, il fatto che siamo stati messi a conoscenza tardivamente delle scelte che questa Giunta ha fatto. Siamo stati gli ultimi ad essere informati, lo facciamo oggi e qualcuno prima ha detto che altre Regioni non l’hanno fatto, forse mi viene da dire provocatoriamente che hanno fatto bene a non farlo perché oggi ha poco senso stare qui a parlarci addosso, poi voglio vedere che fine faranno le proposte di chi ha azzardato a farle.
Ci sono dei problemi importanti e noi siamo semplicemente riusciti ad abbozzare perché il tempo che abbiamo avuto a disposizione per gli approfondimenti è stato poco, per esempio verificare se l’allocazione delle risorse è equa all'interno del territorio. Non abbiamo avuto segnalazioni particolari, però nel prossimo futuro lo sapremo, se le risorse sono sufficienti per ciò che volete realizzare all'interno delle singole strutture.
Qui abbiamo avuto delle segnalazioni che riguardano Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto, ho avuto delle segnalazioni che riguardano l'ospedaletto di Fano, per esempio, e poi ci sono le difficoltà che sono state sollevate da più parti, cioè parliamo ancora di muri e poco di servizi. All'epoca era solo Consigliera comunale però ogni tanto mi capitava, già all’epoca, di parlare di sanità e ricordo che il precedente Presidente della Giunta tollerava con un po' di fastidio queste intromissioni, tant'è che anche recentemente ha detto: “La Ruggeri si permette di dare consigli”. Sì, adesso a maggior ragione, visto che sono Consigliera regionale, mi permetto di darvi dei consigli, non fate gli errori che sono stati fatti precedentemente, ma mettete mano per favore il prima possibile al nuovo Piano socio-sanitario perché i cittadini cominciano a chiedere quali saranno i servizi che ci saranno all'interno delle strutture e naturalmente la domanda che viene dopo è: avremo sufficienti medici, infermieri, Oss per coprire i servizi che si metteranno nelle strutture? I cittadini si aspettano risposte che tardano ad arrivare.
Lo ripeto di nuovo, è come se avessimo un meccanismo che va a due velocità diverse, quello che riguarda la sanità e le strutture sanitarie è andato un po’ più rapido rispetto quello che riguarda l'organizzazione sanitaria. E’ un divario che va colmato, mi auguro che il prima possibile si comincerà a lavorare in IV^ Commissione sul Piano socio-sanitario, anzi, vi chiedo se esiste una bozza di farla circolare trai i Consiglieri regionali, di non fare come con queste delibere che riguardano il PNRR che siamo stati di fatto gli ultimi a conoscere. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SEFILIPPI. Grazie, Presidente. In verità non mi sono preparato un discorso ed andrò a braccio.
Penso che questo dibattito sia utile, importante e ringrazio tutti per il contributo, anche quelli dell'opposizione per aver comunque proposto questo momento in Aula.
Ho apprezzato anche le parole del Capogruppo del PD, Consigliere Mangialardi, perché ha fatto un'analisi secondo me molto lucida della situazione.
Oggi mi sono svegliato come tutti con una notizia terribile, che non penso possa lasciare indifferenti nessuno di noi. Viviamo un momento molto difficile del nostro Paese ed anche del mondo intero e spesso le divisioni che ci sono anche quest’Aula ed anche fuori dalla gente sono poco percepite, nel senso che non interessano i battibecchi, alle persone interessa che vengano risolti i problemi, soprattutto in un momento come questo.
Penso che l'atto in discussione, il PNRR sanità, sia rilevante, mi auguro che questi soldi non vengono spesi male, come tutti i soldi del PNRR che arriveranno, spero che gli interventi riusciranno ad essere realizzati perché non sappiamo tra qualche mese quello che succederà nel mondo in cui viviamo, dove tante aziende sono in difficoltà dovuta a tante criticità, dalle materie prime al caro energia. Le sfide che ci attendono sono rilevanti.
La sanità che abbiamo ereditato …, direi un po' in tutta Italia perché i tagli che i diversi Governi hanno fatto in questi anni hanno reso il sistema sanitario uno sfacelo. Ci sono alcune Regioni che hanno reagito meglio, altre che purtroppo sono rimaste indietro, questo è quanto stiamo vivendo un po' tutti in Italia.
Devo dire che noi sulla sanità abbiamo fatto una grande campagna elettorale, i cittadini si aspettano delle risposte importanti e credo che questo atto sia fondamentale. Ci abbiamo messo del nostro con le risorse per l’edilizia ospedaliera ed abbiamo trovato delle risorse per investimenti rilevanti su tutto il territorio marchigiano, un po' grazie ai fondi del PNRR che comunque vedranno ridescrivere la sanità del futuro della nostra regione Marche.
Abbiamo dato delle risposte importanti a tanti territori che ne necessitano, penso all'entroterra che ovunque è stato mano mano spolpato perché non aveva i numeri sufficienti per far sì che alcune strutture rimanessero aperte.
Noi con questi fondi del PNRR ci proviamo perlomeno, poi non sarà facile, come dicevano i Consiglieri, trovare il personale che andrà a ricoprire i posti nell'entroterra.
Sono sfide rilevanti che mi auguro in pochi anni …, anche il tempo per noi politici non è tanto perché dovremo dare delle risposte fondamentali.
A mio avviso nel territorio in cui vivo c’è stato un grande cambio di passo, nel senso che le vallate del Metauro e del Cesano purtroppo negli ultimi anni hanno subìto piano piano un depauperamento del sistema sanitario e il risultato è stato che i cittadini vanno altrove.
Mentre il PD aveva contrattato, per lo meno nella mia provincia, 20 milioni per una strada che portava all'ospedale unico di Muraglia, noi investiamo 20 milioni sulla sanità della città di Fano, 16 milioni per una nuova struttura di emergenza-urgenza all'ospedale Santa Croce di Fano, che rimarrà di primo livello, come adesso, e mi auguro con alcune specializzazioni, come adesso, 5,5 milioni sul hospice pediatrico, che spero diventerà una Casa di comunità in cui i bambini, per i quali noi tutti ci siamo impegnati in Consiglio regionale, potranno avere una casa, perlomeno un'ospitalità adeguata. Stessa cosa sulla vallata del Cesano con Pergola che comunque è un presidio importante del nostro territorio, senza dimenticare Urbino con altri milioni per migliorare l'edilizia ospedaliera anche di quel territorio, rinforzando anche la sanità territoriale.
Grazie a questi fondi siamo usciti a dare risposte rilevanti a Cagli che non aveva mai visto così tante risorse regionali, Fossombrone, Mondolfo, Mombaroccio sono tutte realtà considerevoli della nostra provincia che per mancanza di risorse e anche di medici in tutti questi anni hanno avuto minori servizi.
Direi che un primo apprezzabile cambio di passo c'è stato, ora la sfida che ci attende è quella di riscrivere la legge n. 13 e anche il Piano socio-sanitario, questo è l'impegno che credo come maggioranza e come Consiglio regionale ci dovrà vedere attivi da qui a pochi mesi perché per riscrivere la sanità della nostra regione non ci servono solamente i fondi per le infrastrutture, ma anche la struttura tecnica, i servizi, il contenuto, come molti dicono.
Queste sono le sfide che avremo di fronte nei prossimi mesi, sul quale la Giunta Acquaroli l'Assessore Saltamartini, l’Assessore Baldelli stanno lavorando alacremente da un anno e mezzo.
Ricordiamo a tutti i marchigiani che comunque c'è stata una pandemia, nella quale ogni giorno l'emergenza superava la quotidianità. Anche difficile amministrare un momento del genere.
Siccome siamo stati eletti per cambiare la sanità mi auguro che il cambio di passo avvenga anche sui contenuti. Non aggiungo nient'altro se non ringraziare per questo momento di confronto.
Sono felice di questo Piano che verrà presentato, non solo per quanto riguarda gli investimenti sui muri, ma anche sulle attrezzature, quindi sui macchinari. Vedo che l'Azienda Marche Nord comunque è stata considerata, ci saranno nuove attrezzature sia a Fano che a Pesaro, che sono due ospedali molto importanti per la nostra regione per evitare la mobilità passiva verso il nord, verso l'Emilia-Romagna. Ci saranno altri interventi che mio avviso dovremo fare, ne parleremo nelle sedi opportune, qui e nelle varie Commissioni.
Ringrazio tutti quanti per il dibattito che c'è stato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Sarò telegrafico anche perché non intendo ripetere quello che è già stato detto dai colleghi, ma vorrei fare un doveroso ringraziamento a nome mio e a nome del gruppo Civici Marche all'Assessore Saltamartini che, pur nelle difficoltà che abbiamo già elencato, sta cercando di gestire al meglio questa barca in balia delle problematiche e delle mancanze passate e presenti.
Inviterei i colleghi di minoranza ad aspettare almeno due anni dall'insediamento prima di dare dei giudizi così sommari.
Qualcuno ha parlato di mancata partecipazione, da parte della Giunta e dell'Assessorato si sono fatte tante riunioni nel territorio. Ricordo a proposito di partecipazione, qual è stata la vostra? La partecipazione del precedente Presidente della Giunta regionale che il giorno della Befana si presentò di notte all'ospedale di Cagli per eludere i cittadini. La partecipazione dell'Assessore quando andava spiegando i Piani sanitari all'interno delle sezioni del Partito Democratico a Fossombrone. Questa è stata la vostra partecipazione. Non a caso l'Assessore ha presieduto anche un Consiglio comunale aperto a Sassocorvaro, nel quale si è confrontato con tutti i cittadini, con maggioranza ed opposizione, anche con il comitato. Quando parlate di mancata partecipazione non capisco di cosa state parlando.
Al di là di questo, concludo facendo anche un'ultima osservazione che poco c'entra con la Regione ed è una critica contro le modalità e le tempistiche del PNRR. Vorrei ricordare che sono soldi pubblici, sono soldi nostri che andranno ripagati con tanto di interessi e che sono purtroppo assegnati dall'autorità centrale con criteri, modalità e tempistiche secondo me davvero discutibili. E’ un altro pastrocchio, dico io, un altro arrosto dell’autorità centrale nei confronti dei governi locali.
Chiudo qui il mio intervento, ringrazio ancora una volta l'Assessorato e la Giunta per il lavoro che stanno svolgendo. Grazie.

PRESIDENTE. Adesso ci troviamo in questa situazione, per quanto riguarda la posizione della Giunta uno degli Assessori, in questo caso sono presenti sia l’Assessore Saltamartini che l’Assessore Baldelli, può intervenire per cinque minuti come intervento di chiusura, alla luce degli interventi dei Consiglieri regionali, e può intervenire anche il Presidente della Giunta, a norma di regolamento.
Aspettiamo il rientro dell'Assessore Saltamartini, perfetto! Aspettiamo un secondo senza sospensione della seduta, magari ci fermiamo un attimo. Dopodichè passiamo alle risoluzioni presentate dai gruppi consiliari.
Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il mio giudizio, al di là dei toni che sono stati utilizzati, è positivo perché comunque la materia andava sondata e sceverata in varie tipologie e angoli di prospettazione.
C’è una serie di critiche che non possono essere condivise perché l'applicazione del Piano nei tempi previsti ha richiesto delle modalità di intervento di molteplici attori istituzionali e di molteplici dirigenti che appartengono al Servizio sanitario regionale. In questo condivido l'apprezzamento che è stato esplicitato nei riguardi dei tanti ingegneri e dei tanti tecnici che in poche settimane sono riusciti a confezionare un Piano piuttosto consistente e impegnativo, che mai la nostra Regione aveva realizzato in pochissimo tempo.
Voglio anche ricordare, poi ne parleremo per gli atti successivi, che quando si critica il Piano socio-sanitario o il PNRR in fatto di assistenza sul territorio, che della delibera n. 469 del 2018, che stabiliva la realizzazione di numerosissime Case di Comunità, non vi è traccia, non è stato mai fatto nulla. Sono numerosissime le località in cui era prevista la realizzazione di Case della salute e una di queste è la città di Osimo, in cui realizzeremo una Casa di comunità non disposta nel PNRR, in quanto la sua realizzazione è stata decisa in atti precedenti.
Dobbiamo ricollegare tutto questo meccanismo di ricostruzione della sanità del territorio sulla base di atti preesistenti, ma soprattutto sulla base del decreto ministeriale n. 71 che sta per essere riscritto. Vi informo che ieri nella Conferenza Stato-Regioni l’Agenas ha già indicato a tutte le Regioni la necessità di rivedere i Piani socio-sanitari regionali per renderli conformi alle nuove indicazioni.
Valutiamo inoltre che i termini previsti per l'applicazione del PNRR rilevi la possibilità che in ogni regione sia costituita una Casa di comunità ogni 20.000 abitanti e un Ospedale di comunità ogni 50.000 abitanti. Gli Ospedali di comunità e le Case di comunità, che andiamo a realizzare e a finanziare con il PNRR, sono sotto queste soglie e astrattamente bisognerà capire come completare il piano di servizi territoriali. C'è anche da tener conto che l'individuazione delle nuove Case di comunità serva per limitare i problemi relativi alla carenza dei medici e di infermieri.
In tutti questi mesi in quest'Aula non ho mai addossato all'opposizione l'incapacità di non aver formato medici, l’ho già detto più volte, questo tema si ricollega ai termini della finanza pubblica nazionale, al fiscal compact . Dal 2012 il nostro Paese ha fatto la revisione della spesa pubblica, la spending review sulla sanità.
Mi pare che da parte della maggioranza ci sia stata sempre grande maturità e consapevolezza del ruolo e della responsabilità che ha assunto perché sarebbe stato facile per chi governa rovesciare le responsabilità sul famoso chi c'era prima e in realtà questa responsabilità c'è perché il personale non è stato formato nel corso degli ultimi 10 anni, non c'è stata programmazione, non ci sono state borse di studio adeguate, soprattutto non si è tenuto conto del turn-over perché il problema del turn-ove, soprattutto per la medicina del territorio, per i pediatri di libera scelta e per i medici di medicina generale, investirà il livello di sanità primaria di cui i cittadini e i marchigiani andranno a godere.
Tenuto conto di tutto questo, ringrazio i dirigenti di ogni livello delle Aziende, del Servizio sanità della Regione Marche perché hanno compiuto una attività ciclopica.
Voglio anche ricordare, per evitare che ci possano essere facili fraintendimenti, che il Governo di cui fanno parte anche i partiti che oggi compongono la maggioranza di questa Regione ha comunque sottolineato che molte decisioni sono state assunte a livello di Unione europea.
Termino, Presidente, per dire che, per esempio, non possiamo acquistare Tac e risonanze magnetiche di ultima generazione perché nell'atto applicativo del PNRR previsto dall'Unione europea non è contemplato. Compriamo e spendiamo con soldi pubblici delle tecnologie che probabilmente potevano essere meglio adeguate, ma non critico l’Unione europea né il Governo, ci assumiamo la responsabilità di dare applicazione al PNRR e ritengo che questo siamo riusciti a farlo con questa prima bozza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Acquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Grazie, Presidente. Un saluto a tutti i Consiglieri, ai gruppi consiliari ed agli Assessori presenti.
E’ un'occasione importante in cui l'Assessore Saltamartini e l’Assessore Baldelli relazionano all'Aula e ai gruppi consiliari un lavoro svolto, in una fase molto complicata, difficile, controversa sotto tanti punti di vista.
Rispondendo anche un po' agli input che sono derivati ascoltando gli interventi, vorrei sottolineare che i mesi di dicembre e gennaio non sono stati semplici. Teniamo presente che nel mese di gennaio la nostra sanità ha vaccinato in neanche 30 giorni mezzo milione di persone. Credo che sia in percentuale e in proporzione uno dei risultati in Italia più importanti in termini di popolazione vaccinata su popolazione aventi diritto, e questo l’abbiamo fatto per mettere in sicurezza i nostri cittadini rispetto alle ondate che si preannunciavano nel mese di dicembre. E’ stato un lavoro che l'Assessore si è caricato insieme alla struttura, che poi sono sempre le stesse persone, perché la struttura non è composta da un numero indeterminato di dipendenti che si occupano di tutto, sono gli stessi che si occupano del PNRR, di vaccinazione, di tracciamento. Così è, è normale, non ci lamentiamo, però lo sforzo che è stato prodotto è fondamentale. Grazie agli Assessori ed alle strutture che con dedizione ed impegno hanno ottenuto un rilevante risultato e penso che dopo tre settimane dal giorno in cui venivamo consegnati alla zona arancione poter registrare numeri che sfiorano la zona bianca fa comprendere come continuare ad affrontare questa crisi con un approccio burocratico forse non sia la risposta migliore.
Al di là di questo e senza alcuna polemica vorrei sottolineare l'importanza di questo atto che ha una vocazione politica che credo noi tutti abbiamo condiviso.
Durante la campagna elettorale si era riscontrata, anche alla luce della pandemia, la volontà di cambiare approccio, da una sanità più centralizzata ad una sanità policentrica e ci siamo accorti che per fare la sanità policentrica occorrono delle strutture che possono ospitare e diventare punto di riferimento sul territorio.
Il Ministero ha dato delle priorità, dei criteri, i margini di intervento sono quasi degli spazi chiusi ed i tempi sono stati brevissimi. È chiaro che, rispetto a quello che potevamo trovare prima, che possiamo anche trovare in futuro, perché magari dovremo …, e su questo ci dobbiamo impegnare tutti, Giunta e Consiglio, per recuperare risorse e dare le risposte a tutti.
Ritengo che un primo grande passo sia stato fatto e che sia un esercizio anche abbastanza retorico quello di accaparrarsi la paternità di un'azione che, penso, per logica e per normalità in tutte le Regioni va al Governo, alla filiera istituzionale.
Sono fondi che arrivano per queste missioni, sono risorse importanti che devono mettere in sicurezza, creare un disegno della sanità sul territorio, un disegno della sanità diffusa che noi vogliamo completare anche con risorse aggiuntive.
Non ricordo chi prima ha detto che alcune zone sono rimaste scoperte, noi ci vogliamo impegnare a recuperare - quando parliamo di spending review e di ottimizzazione delle risorse- perché vogliamo coprire quei vuoti.
Attenzione, considero anche giusto denunciare, perché poi il percorso lo dobbiamo fare insieme, il problema drammatico che ci troveremo nelle prossime settimane, nei prossimi mesi e anni. Il pensionamento di medici di medicina generale e di pediatri sul territorio sarà una criticità che cadrà su tutta la sanità regionale, nessuno escluso, perché c'è un gap che noi non riusciremo a colmare dato che i medici non ci sono. Facendo i bandi, facendo tutto quello che possiamo fare, dovremo immaginare delle soluzioni che per forza sono di ripiego o comunque di emergenza perché il numero dei medici che si pensioneranno fra 2/3/4 anni ci fa impallidire rispetto al numero di medici che sono entrati a medicina generale, che hanno iniziato un percorso sul territorio negli ultimi 5/6/7 anni. Non sono numeri neanche lontanamente paragonabili. Per capirci, i pensionamenti rasentano i tre zeri e quelli in entrata non arrivano a due cifre. Questa difficoltà, che non credo sia imputabile a nessuno di quelli presenti qua, deriva da una visione che c'è stata in passato su cui non voglio fare polemica nè commentare, però è uno stato di fatto che ci deve preoccupare.
Sotto questo punto di vista noi stiamo cercando di fare strategie, cercando di recuperare risorse, di ottimizzarle, guardando, tramite il Piano socio-sanitario, anche a delle soluzioni che possono essere utilizzate, che possono mettere nella condizione di iniziare a dare risposte nella riorganizzazione della sanità sul livello territorio, sugli ospedali di primo e secondo livello, anche per cercare di riequilibrare e/o ridiscutere il rapporto tra pubblico e privato, che è un rapporto importante, per cercare di garantire quelle risposte, laddove da soli purtroppo non riusciremo a darle, non solo per la carenza di strutture materiali, ma anche e soprattutto per la carenza di personale.
E’ un impegno che tutte le forze politiche si devono prendere sull'apertura delle università di medicina perché è un tema fondamentale, è inutile costruire infrastrutture se poi fra qualche anno rischiano di restare vuote dato che non c'è personale e se il PNRR prevede la conclusione dei lavori entro il 2026, siamo nel 2022, dobbiamo in maniera stringente comprendere che la tematica vera sarà quella del personale e del pensionamento.
Se questo Piano è l’inizio, è un atto dovuto, è una visione tecnica e territoriale delle carenze infrastrutturali, la sanità non è solo l'individuazione della Casa della salute o dell’Ospedale della salute, è anche l'individuazione della Casa della salute e dell’Ospedale della salute. A questo Piano noi dovremo affiancare risorse ulteriori per dotare le infrastrutture carenti, laddove lo siano, soprattutto avere una visione dove il Governo centrale ci consenta di poterle riempire di contenuti veri, che sono sostanzialmente riconducibili ai professionisti.
Davanti al dibattito a cui ho assistito chiedo a tutti un impegno nei confronti delle rispettive forze politiche affinché anche il Governo centrale comprenda l'emergenza e la desertificazione del personale sanitario a cui andiamo incontro.
Ho avuto la fortuna di studiare alcuni grafici che proiettano quella che sarà la carenza e se volete ve li farò recapitare per comprendere l'impatto che questo fenomeno avrà in tutto il nostro territorio marchigiano e italiano. Davanti a certi temi il gioco delle parti ci sta e va bene, comprendo anche la politica, l’ho fatta per tanti anni e continuo a farla, va bene, però deve anche corrispondere la responsabilità e la lealtà nei confronti del nostro territorio perché qui parliamo di un tema che non è riconducibile a nessuno, almeno di quelli che vedo presenti in quest’Aula, sono scelte che ci sono piombate nel 2012 con la spending review e che hanno determinato delle conseguenze in epoche diverse, non le voglio giudicare, ma oggi le scontiamo noi e le scontano i cittadini marchigiani.
In questo senso auspico che ognuno nella propria filiera istituzionale e politica possa impegnarsi affinché il Governo centrale comprenda queste questioni e metta subito in atto una strategia per far sì che le Case della comunità e gli Ospedali di comunità possono essere quanto prima pieni di quelle risorse, di quel personale che finalmente farà di questa riforma una riforma. Grazie.

PRESIDENTE. L'argomento è terminato, come voi sapete ci sono delle proposte di risoluzioni che sono state presentate tenendo conto del dibattito che è avvenuto. Dobbiamo votarle previa illustrazione ed eventualmente discussione.
Proposta di risoluzione (PdRis/1) a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Mastrovincenzo Bora, Biancani, Cesetti: “PNRR sanità Marche e Piano socio sanitario”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. L’intervento del Presidente Acquaroli è stato importante perché modifica sostanzialmente le regole di ingaggio di una discussione come questa e a differenza dei passaggi precedenti non viene blandito il passato.
Assessore Saltamartini, basta riascoltare i suoi interventi per sapere quello che pensa di chi c'è stato prima di lei rispetto questo. Non ho mai utilizzato l'argomento, ma a fare la spending review fu quel Governo di cui lei faceva parte fino al 2013 perché il ridimensionamento del turn-over, a cui faceva riferimento correttamente il Presidente, viene da quel Governo. Ma non l’ho mai rimproverato perché non sarebbe onesto.
Lo dico ai tanti colleghi che hanno distorto l'intervento, lo dico Consigliere Bilò, qui non abbiamo peccato di lesa maestà, il mio intervento ha sottolineato l'importanza del PNRR, ho fatto solo tre critiche, se si potevano fare. Abbiamo segnalato che c'era una continuità e mi pare che i punti sottolineati dal Presidente pochi istanti fa modifichino sostanzialmente perché se il problema del personale c’è adesso ed io mi chiedo: come mai non c'era prima? Prima se lo dovevano inventare? Ecco il tema.
La seconda critica è che c’è un difetto di partecipazione, che ci piaccia o no. Il Presidente Acquaroli ha detto: “Scusatemi, abbiamo avuto un mese particolare e da questo punto di vista non potevamo …”. Ricordo a tutti quanti che l'avvio della vicenda è del 30 luglio 2021 e arrivare al 23 febbraio incontrando …, Consigliera Menghi, l'affermazione secondo cui li ha incontrati il 21 febbraio è ridicola, non perché non li potesse incontrare a tre giorni dall'incontro, ma si, ma va bene, dopo un mese che si è incontrato.
La terza critica, anzi la terza presa d'atto, lo dico ai tanti interventi della maggioranza, ma noi siamo contenti, è che voi beneficiate di quello che nel passato non c'è stato.
L’onestà intellettuale vi dovrebbe portare a dire che la sanità territoriale, così come viene adesso, attraverso il finanziamento di alcune strutture, nel passato non c'era, tutto qua, è semplicissimo questo, e a dimostrazione della volontà, arrivando alla risoluzione, di avere un approccio non distruttivo, anzi propositivo, vorrei sottolineare che le Marche, a differenza di tante altre Regioni, hanno un'opportunità in più, e lo abbiamo scritto, che è quella dell'approvazione del Piano socio-sanitario. Approvare il Piano socio-sanitario e il PNRR significa consentire di modificare il modello attualmente esistente.
Vi invito a guardare i numeri del rapporto fra abitanti e personale, fra abitanti e posti letto e capire, lo dico all'Assessore o al Presidente perché ha voglia di ascoltare, se correttamente - poi parleremo del personale – come diceva il Consigliere Cancellieri, il personale oggi utilizzato è impiegato in maniera razionale ed efficace, dicendo questo, Consigliere Cancellieri, non critico l'attualità, ma anche il passato.
Questo vuol dire che non sempre si possono fare riforme con soldi nuovi, si può anche migliorare ottimizzando l'organizzazione passata.
Tutto questo per dire che l'occasione attraverso questa risoluzione è quella di concentrare in un breve tempo in questa Regione l'approvazione del PNRR ed in seconda battuta del Piano socio-sanitario, che dovrebbero portare, come chiediamo nella parte dispositiva, a disegnare un modello che rispetti rigorosamente l'universalità, l’uguaglianza e l'equità sia dal punto di vista clinico che organizzativo perché in questo momento per colpa di tutti, se dobbiamo trovare una colpa, o anche di altri - è evidente che i finanziamenti nel passato non c'erano, al di là degli errori - si possa avere sul territorio un equilibrio che fin qui non c'è ed è sproporzionato rispetto al personale ed ai posti letto per ogni cittadino. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Le parole del Consigliere Carancini erano una risposta a quello che avevamo fatto prima e non una giusta azione sulla risoluzione, era per richiamarlo su questo, anche se poi ha parlato anche della proposta risoluzione.
Abbiamo 8/9 proposte di risoluzione che grosso modo hanno lo stesso contenuto, direi di sospendere un attimo e di incontrarci, visto la giornata particolare.
Se riuscissimo a dare un segnale unico, una risoluzione unica …, ne abbiamo parlato anche con l'Assessore Saltamartini, il quale ha anche una bozza, vorrei, se possibile, sottoporla a coloro che hanno presentato le altre risoluzioni per evitare magari di andare alle lunghe senza poi arrivare a delle soluzioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Colgo l'occasione per dire che sono d'accordo con la richiesta che ha avanzato il capogruppo, potremmo verificare con le nostre proposte se ci sono le condizioni per arrivare a delle risoluzioni condivise. Parere a favore.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Per dire che solo per errore non c’era la mia firma, l’ho aggiunta adesso su questo atto che abbiamo condiviso.
Per il resto ha detto il Consigliere Mangialardi.
Nel mio intervento, se qualcuno ha ascoltato, auspicavo una risoluzione che potesse essere unanime. Se ci sono le condizioni io sono d'accordo. Grazie.

PRESIDENTE. Per quanto riguarda la sottoscrizione della prima risoluzione prima ho accennato all'intero gruppo consiliare del PD, compreso il Consigliere Cesetti, che ha fatto bene ad inserire formalmente la sua firma.
Sospendiamo per 10 muniti i lavori dell'Aula, alle 15.15 rientriamo per decidere e avere conoscenza di quello che è stato deciso.

La seduta è sospesa alle ore 15,05.

La seduta riprende alle ore 16,25.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Prego i Consiglieri di riprendere posto, dopo questa breve sospensione riprendiamo i lavori.
E’ stata presentata una proposta di risoluzione (che rappresenta la sintesi delle proposte di risoluzione presentate) a firma dei Consiglieri Ciccioli, Marinelli, Ruggeri, Leonardi, Putzu, Borroni, Santarelli, Menghi, Biondi, Ausili, Baiocchi, Bilò, Assenti, Mangialardi, Cesetti, Mastrovincenzo, Bora, Carancini, Casini, Rossi, Antonini, Biancani, Marinangeli (PdRis/12) “Pnrr Sanità”.
Consigliere Marinelli la sospensione è servita per far confluire le proposte di risoluzione presentate in una soltanto, così interpreto l'accordo raggiunto fra tutti i sottoscrittori delle proposte di risoluzioni in modo tale che questa sostituisca le precedenti.
Per quanto mi riguarda leggo solo il dispositivo, dopodiché qualcuno l’esporrà.
“Impegna il Presidente e la Giunta regionale, pur nei limiti della gravissima carenza di medici di personale sanitario specializzato e del tetto di spesa sul personale imposto dai vigenti trattati europei e norme di contabilità pubblica, di individuare tutte le misure finanziarie e organizzative affinché, oltre agli investimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza siano implementate nuove Case di comunità e Ospedali di comunità fino al raggiungimento delle soglie di una Casa di comunità ogni 20.000 abitanti ed un Ospedale di comunità ogni 50.000 abitanti”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. La espongo adesso, grazie alla disponibilità del gruppo.
Credo che sia molto importante questo passaggio, come peraltro abbiamo già illustrato in discussione, e la premessa che voglio fare è molto breve. Ancora una volta il Partito Democratico, ma ritengo di poter dire anche le minoranze, dimostra un approccio non pregiudiziale che riguarda i contenuti rispetto alle appartenenze.
Non è un fatto da poco, Presidente, Consiglieri, perché purtroppo molto spesso in questi 18 mesi si è blandita la vittoria alle elezioni come un elemento di forza. Aggiungo che qualche volta il fallimento o meglio la sconfitta può aiutare, quindi da questo punto di vista l'approccio del gruppo del Partito Democratico con la presentazione di diverse risoluzioni - mi pare che solo dal Partito Democratico siano pervenute - ha fatto sì che fosse serio da parte nostra raccogliere l'invito della maggioranza. Segnalo l’intervento del Presidente Acquaroli che nel proprio intervento mi pare abbia spostato la barra del rapporto tra maggioranza e opposizione in tema di sanità verso una direzione diversa. L’abbiamo raccolto con fiducia e direi anche con speranza, che tutto questo possa dare maggiore dignità all’opposizione rispetto ad alcune questioni.
A noi interessavano tre cose rispetto a questa risoluzione che viene raccolta e che peraltro tiene conto anche delle osservazioni della maggioranza, in particolare dell'Assessorato.
Ci interessava innanzitutto far risaltare che in questo passaggio le Marche vivono un momento storico perché non tutte le Regioni beneficiano del Piano nazionale di ripresa e resilienza ed hanno la possibilità di fare un Piano socio-sanitario regionale. Noi ci apprestiamo a questi due passaggi molto importanti e tutto questo deve tener conto, lo dicevamo in una di queste risoluzioni, che ad oggi ci sono delle disuguaglianze, le avevamo citate in discussione e in questa risoluzione sono state riproposte.
Il secondo elemento è quello del personale, credo che la vicenda chi è sconfitto e di chi ha vinto le elezioni come elemento di forza per dire voi avete sbagliato …, le questioni che riguardano il personale c'erano prima e ci sono ora. Da questo punto di vista alcune criticità sono emerse, peraltro oggi a distanza di 18 mesi la maggioranza non è riuscita a risolverle e sono difficoltà non sempre derivate da noi. Immaginare nel momento in cui saremo in grado come Regione di programmare il fabbisogno del personale all'interno delle Case della comunità, degli Ospedali di comunità e nei COT, anche nei COT ci sarà necessità di personale, prepararci con la definizione del fabbisogno, tenendo conto, mi pare che lo dicesse proprio l’Assessore, di quelle che sono le norme che delimiteranno il perimetro di operatività sul personale, è un impegno politico che questa maggioranza, ovviamente anche l'opposizione nella discussione, si dovrà prendere e anche questo impegno di carattere generale nella risoluzione è inserito.
Per noi, che avevamo raccolto nei territori il deficit di partecipazione che per alcuni c’è stato, probabilmente anche per altri non segnalati, come peraltro anche qui mi pare indicasse l’Assessore, era fondamentale dare atto che alcuni territori, che noi avevamo indicato attraverso le nostre risoluzioni, restasse all'interno della risoluzione.
Tutto questo nella proposta di risoluzione è indicato, si aggiunge il tema relativo alla necessità che sul personale si facciano scelte radicali, profonde e strutturali, mi verrebbe da dire, che si possa trovare con lo Stato, nella Conferenza Stato-Regioni e anche un accordo tra le altre Regioni, la possibilità di poter utilizzare la leva delle varie opportunità. Certamente quella delle università è forse la principale, ma noi nei nostri interventi abbiamo anche indicato la migliore possibilità di riutilizzo e la migliore razionalizzazione dell'esistente. Tutti questi elementi, ribadisco la non pregiudizialità e la serietà nei contenuti da parte del Partito Democratico rispetto a questo, ci fanno dire che questa proposta di risoluzione può essere condivisa e siamo soddisfatti di questo passaggio e la voteremo con convinzione.
Lo dico a noi come gruppo e lo dico a tutti, illuderemo noi stessi se pensassimo che oggi è il punto di arrivo, mi pare che anche molti vostri interventi siano andati in questa direzione, riempire le Case di comunità e gli Ospedali di comunità, farli funzionare, mettere d’accordo - utilizzo - le lobby rispetto agli interessi di parte non sarà semplice perché chi amministra sa bene che cosa vuol dire trovarsi di fronte interessi che per chi amministra sono al di sopra e per altri sono di parte. Sappiamo bene che cosa significa.
Immaginare di utilizzare il passato come strumento di battaglia politica su un tema come la sanità a nostro parere è un errore. Per questo ancora una volta il Partito Democratico, credo con serietà - gli elettori e le persone giudicheranno – ha deciso che prima di essere parte politica, di guardare al proprio orto, a quello di una fiducia e di una speranza per poter amministrare al meglio la sanità delle Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Per esprimere la soddisfazione del gruppo perché la giornata, a volte animata, si conclude con una risoluzione, che dà un segnale di fiducia e di ottimismo ai marchigiani, e questa è la cosa più importante.
Stiamo lavorando sulla riorganizzazione della sanità, che in questo momento è sempre un tema fondamentale, oggi più che mai, quindi sono soddisfatto perché questa risoluzione ci veda tutti d'accordo, ci fa uscire in modo migliore, in modo da dare delle speranze e guardare al futuro con più ottimismo.
Dobbiamo lavorare insieme nelle rispettive parti, con vedute e punti di vista differenti, però se l'intento è quello di lavorare per il bene dei cittadini la cosa interessa tutti.
Oggi abbiamo fatto un passo rilevante, il Piano che è stato presentato è di valore ed è stato ben approfondito, come ho detto nell'intervento che ho fatto precedentemente.
Ringrazio tutti gli operatori, coloro che ci hanno lavorato a partire dagli Assessori, tutto il gruppo.
Con questa risoluzione andiamo a sollecitare gli argomenti che magari non sono stati trattati ma che hanno bisogno di un approfondimento, sia per quanto riguarda le strutture da fare sul territorio che il personale, che penso che sia una cosa fondamentale perché la sanità non può migliorare se non aumentando i medici o coloro che vi operano. C’è bisogno sia di risorse che di nuovo personale.
Andiamo nella giusta direzione, siamo favorevoli a questa risoluzione e giudico molto favorevolmente questa giornata, pensavo che potesse essere una giornata divisiva, invece alla fine ci troviamo tutti insieme e questo ritengo che sia un orgoglio per tutti noi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. … nodi, non solo per le vicende dell'Ucraina, ma perché sembrava che in quest’Aula dovesse verificarsi chissà quale contrasto. La seduta si chiude con un gesto di responsabilità e ne do atto al Partito Democratico, che recepisce lo sforzo fatto da questa amministrazione e dalla coalizione: cercare di ascoltare tecnici e territori perché poi sarebbe sciocco attribuire al solo Assessore Saltamartini o solo alla coalizione quello che è stato presentato oggi. E’ uno sforzo che viene dalla consultazione con i territori e dalle indicazioni delle professionalità del mondo sindacale.
Certo, nessuno potrà riconoscersi totalmente nell’atto, questo tutti, maggioranza, opposizione, Consiglieri, però è stato uno sforzo imponente dare una risposta alle problematiche regionali. E’ meglio riuscire a dare una risposta complessiva che magari far contento qualcuno a discapito di altri perché poi quando si recepisce tutto si trova davanti l'esigenza di non trovare la risposta per tutti dato che i fondi sono limitati e le necessità sono sempre infinite, e sarebbe sbagliato.
Questa è la presa d'atto che le tre delibere della Giunta sono costruttive, le nostre proposte lunedì verranno trasferite sul portale del Ministero della sanità, che le recepirà, magari ci saranno anche delle osservazioni.
Ieri sono stato a Roma, c’è stato un incontro tra il Ministero della sanità e i rappresentanti delle Rsa, delle strutture per gli anziani di assistenza continuativa, e c'è una visione diversa tra il Ministero e i rappresentanti di queste associazioni, società scientifiche, è naturale che sia così.
Mi sento di dire che la giornata si chiude positivamente con l’apprezzamento dello sforzo fatto e, aggiungo io, con la disponibilità perché questa è anche una manifestazione d’intelligenza in corso d'opera, vedere se alcune decisioni devono essere affinate, implementate. Ci sarà l'apporto di nuovi fondi, siamo in working progress e la costruzione della nuova sanità del nuovo modello va avanti.
Soddisfazione e voto positivo a nome del gruppo Fratelli d’Italia. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Non sono intervenuto nel corso del dibattito in quanto avevo previsto di parlare per la presentazione della risoluzione, che si è deciso di farla condivisa. Devo dire che ho accettato solo perché c'è scritto che in qualche modo le risoluzioni che sono state presentate comunque rimangono e verranno prese in considerazione anche per realizzare ulteriori interventi previsti nel territorio.
Il mio intervento è comunque critico rispetto al Piano che è stato presentato perché ci sono intere parti del mio territorio, quello che conosco meglio, che non sono state prese in considerazione in questa fase, mi riferisco all'intera vallata del Foglia, da Pesaro a Valle Foglia fino a Sassocorvaro, dove attualmente non sono previsti investimenti di nessun tipo.
Per quanto riguarda questo tipo di realtà, mi riferisco all’ex manicomio in cui inizialmente era prevista una Casa della salute, poi si è rivista quell’indicazione, per Valle Foglia era stato chiesto un ampliamento della Casa della salute e per quanto riguarda Sassocorvaro non sono previsti investimenti. Tutti sappiamo che la struttura non è ancora completata e che necessita di ulteriori investimenti. Dall'altra parte nella realtà di Urbania, l’alta Valle del Metauro, in cui fanno riferimento molti Comuni, sono previsti dei posti letto, ma non si capisce come si riuscirà ad attuarli se poi non viene realizzata una nuova struttura.
Mi auguro che nel corso dei mesi vengano previste ulteriori risorse anche per investimenti in questa parte del territorio, ma devo prendere atto che nella vallata del Foglia e nell’alta vallata del Metauro non è stato previsto un soldo, non solo con le risorse del PNRR, ma neanche con risorse ordinarie che la Regione ha messo in campo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Mi voglio ricollegare all'intervento fatto dal Presidente Acquaroli, che ringrazio per il tono e per una ammissione che parte dalla nostra campagna elettorale, perché ci dimentichiamo tutti che c’è stato quel passaggio in cui avevamo evidenziato, partendo anche da presupposti diversi e con grande rispetto reciproco, la necessità di ripensare la sanità del territorio, facendolo con dei limiti che oggi sono stati evidenziati perché, guardate - noi stasera abbiamo manifestato perplessità rispetto al Piano e le riconfermiamo perché c’è stata la velocizzazione, le scelte, le strutture già esistenti, ha detto prima la Consigliera Bora su Sassoferrato, ci siamo accorti e poi abbiamo tolto le risorse non le abbiamo … tutta una serie di cose che riconfermiamo - se non ci fossero state le risorse del Piano nazionale e le altre che ci arriveranno oggi saremmo stati nelle condizioni di sottolineare solo gli elementi che sono presenti nella risoluzione.
Il dato vero, lo dico anche per la Presidente Leonardi, sulla politica fatta in passato, sulla quale non voglio tornare, ma è vero, è che sul piano del personale non avete agito e l'abbiamo ereditato. No, no, i tetti di spesa mica li ha voluti la Regione Marche, mica li ha voluti il Governo precedente. Il tetto di spesa è stato posto dal Governo Monti recuperato dentro il decreto Balduzzi. Punto, quello è. Posso immaginare …, ho vissuto qualche altro passaggio con un altro ruolo e lo sappiamo. Avrei voluto vedere cosa poteva accadere a settembre, di solito è quella la data, settembre, ottobre, quando si facevano le verifiche sul budget assegnato, normalmente c'era lo sforamento di 3/4 milioni di euro e la corsa a ridimensionare il personale a tempo determinato, quindi, negli ultimi tre mesi non venivano rinnovati i contratti, con il personale e le strutture che andavano in grande apnea. Secondo voi chi l’ha voluto, il precedente Presidente della Giunta? Oggi ci accorgiamo …, capisco che in campagna elettorale era facile, ma non solo, anche prima era facile dire che non c'era il personale del pronto soccorso. Lo ribadisco, guardo sempre il mio ospedale, avete messo quattro medici militari, le cooperative non le hanno messe quelli di prima, le avete messe voi. Privati che vanno dentro le stretture pubbliche a sopperire alle carenze, è un dato, non faccio una colpa, capisco che abbiamo pagato tanto, invece, perché non siamo riusciti a spiegare nemmeno quel passaggio perché le responsabilità sono cadute tutte sul Governo.
Adesso le responsabilità – e l’ho colto questo Presidente - sono lì perché questi investimenti più quelli che abbiamo aggiunto e che andremo ad aggiungere sono scatoloni belli, nuovi, efficienti, ma oggi non distribuiti bene.
Con il Consigliere Mastrovincenzo ho firmato la risoluzione per la Valle del Musone del Misa e del Nevola, che era rimasta scoperta e c’erano state subito le manifestazioni. Se non c’è una politica diversa, che è identica a quella di prima sul personale …, che dobbiamo ringraziare perchè, su questo sono d'accordo, sono sempre quelli i soldati che prima fanno le vaccinazioni, i tamponi, li conosco bene, so come stanno lavorando: sopra ogni limite.
Oggi abbiamo fatto chiarezza su questo e il dato della risoluzione, lo devo dire, è il voto sul Piano, questa penso che sia utile, però avevo aperto dicendo sono molto preoccupato, ma sono molto contento di aver condiviso la preoccupazione con il Presidente perché oggettivamente da una parte, l’ha detto il Consigliere Serfilippi, c'è da essere soddisfatti per le tante risorse che arrivano in questa Regione e che muovono anche un'economia rispetto agli interventi, dall'altra c'è la tematica che queste se finiscono nelle modalità che tutti auspichiamo, se non c'è una controversione, e su questo vi attribuisco grandi responsabilità perché non era il tema dell’ospedale unico, era il tema della ottimizzazione qualitativa di quella scelta che avrebbe potuto anche mettere in un circuito diverso il personale e avrebbe potuto rilanciare.
Abbiamo ancora tempo per ripensarci, siccome facciamo il Piano abbiamo capito che la campagna elettorale è finita, avete vinto o perso su quei temi, mettiamola da parte tutti e forse uno scatto vero per la nostra comunità lo possiamo fare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. E’ il primo intervento di oggi del gruppo Rinasci Marche, che ha ascoltato con grande attenzione, anche se con dei momenti di breve assenza, tutto il dibattito che c'è stato su un tema così rilevante, il tema chiave della nostra consiliatura, che è stato definito come un quadro di investimenti specialmente sulla sanità in cui avremo a disposizione una somma di denaro ingente per la sanità territoriale, che è stata riconosciuta come l'anello mancante tra reti ospedaliere e strutture per acuzie.
Il nostro gruppo, seppur in proporzione ai pensieri e alle responsabilità a cui ha accennato il Capogruppo Mangialardi, si sente di stare vicino al Governatore Acquaroli e di prendersi qualche pensiero con delle azioni di opposizione costruttiva perché si sente di dare un contributo visto che ci aspettano dei mesi impegnativi. Ci sono delle scadenze pressanti, soprattutto per la maggioranza che deve decidere e realizzare in tempi stringenti.
Oggi vediamo un programma che avrà una somma ingente destinata soprattutto alla componente 1: le Case di comunità, gli Ospedali di Comunità e alla parte cosiddetta dell'innovazione, della ricerca, della digitalizzazione, delle apparecchiature elettromedicali. Come ha accennato il Capogruppo Ciccioli non può essere in un Paese come questo che al Salesi c’è un macchinario per la risonanza di 25 anni, non è giusto, perché tutti abbiamo dei figli e il proprio figlio è il più importante del mondo quando arrivi in pronto soccorso.
Per fortuna molti marchigiani non sanno che ci sono apparecchiature così obsolete, per fortuna che molte famiglie che si recano negli ospedali non conoscono quali sono i disservizi, le criticità o le peculiarità che stanno dietro.
E’ nostro compito, in maniera responsabile, assumerci quello che possiamo, anche nel nostro piccolo come gruppo Rinasci Marchi, piccole quote di responsabilità. Queste vanno prese con serietà, dedizione, anche frequentando le Commissioni, andando negli uffici, facendo le domande, a volte sbagliando, ma sbagliando si può dare un contributo.
Il problema è l’inerzia, non fare, stare a vedere perché tanto capita agli altri, ma quando ti rechi all'ospedale ci sei tu, la tua famiglia, tuo figlio e solo lì si capisce il valore degli operatori e di chi si prende cura quotidianamente di quelli che sono i pensieri.
Qui noi abbiamo pensieri politici, sono pensieri astratti, solo nella parte alta della vocazione dell'amministratore il pensiero non ti fa dormire di notte, ma sfido ognuno di voi e chiedo se molti di voi non dormo la notte per i pensieri della politica.
Noi abbiamo l'opportunità con queste somme ingenti, in particolare la seconda parte, quella sull'innovazione, la ricerca, la digitalizzazione del servizio sanitario, di dare una mano. In queste fasi così delicate il gruppo Rinasci Marche ha fatto una ricognizione, ha vigilato ed ha accolto le istanze di professionisti sanitari e di cittadini marchigiani con un ulteriore passo in avanti affrontando sia il livello di studio nazionale che la questione, di cui si è parlato più volte oggi, della carenza di personale. Il personale è il punto chiave perché oggi noi possiamo costruire con l’edilizia sanitaria grandi strutture, ma dentro le strutture ci sono ...

PRESIDENTE. Chiedo di fare silenzio in Aula.

Luca SANTARELLI. Il terzetto che mi sta dietro non ha mai visto un operatore sanitario lavorare, sennò starebbe in silenzio. Detto questo, ho perso il filo.

PRESIDENTE. Mi dispiace, Consigliere. Cerchiamo di rimanere in silenzio, soprattutto quando siamo vicini al Consigliere che interviene.

Luca SANTARELLI. Un passo in avanti può essere fatto grazie al ragionamento che abbiamo fatto insieme, pensando che oltre la parte hardware quello che vogliamo a costruire …, mi dispiace che non ci sia l'Assessore Baldelli, che ha molto entusiasmo sull’edilizia sanitaria e anche l'Ingegner XY. Ho visto queste due strutture volare, se merito della Regione o di qualcun altro non lo so, ma sta di fatto che le cose stanno camminando.
Nelle strutture ci dobbiamo mettere l'anima fra le persone e nel Piano sanitario che abbiamo davanti le persone fisicamente non ci stanno.
Come Gruppo abbiamo parlato con alcuni Sindaci, disperati, che si sono avvalsi delle amicizie personali per trovare un medico di famiglia per il proprio Comune. Ho visto un Sindaco prendere le firme per i mutuati del medico. Per la prima autorità sanitaria di un piccolo Comune, il primo pensiero, era il medico di famiglia che non trovava, perché non ci sono.
Sul numero chiuso di medicina e sulle borse di studio il nostro gruppo ha cercato di portare otto borse di studio a Camerino perché quegli otto farmacisti che si formano a Camerino, finanziati adeguatamente …, i soldi non li abbiamo messi, è stato preso l’impegno ma i soldi non sono a bilancio. I figli di quelle otto famiglie, che fanno specializzare i propri ragazzi a Camerino, li ritroviamo nelle farmacie ospedaliere, andranno ad aiutare in quell'ospedale il contesto di farmacia ospedaliera.
Abolendo il numero chiuso a medicina …, so che è un discorso nazionale, ma dobbiamo vigilare sui numeri chiusi, ormai oggi non è più tempo di tenere i numeri chiusi, era tempo vent'anni fa, incentivando le borse di studio, eliminando le incompatibilità, ben vengano tutte le azioni.
Voglio concludere dicendo che è importante spendere tutto il fondo del PNRR sanità Marche fino all'ultimo centesimo. I progetti secondo il nostro gruppo sono validi, però aspettiamo i risultati. Come gruppo di opposizione costruttiva parleremo solo dopo i risultati e dopo che è stato speso l'ultimo centesimo.
Voglio evidenziare una voce, secondo me preoccupante, quella su Torrette, in cui ci sono solo due interventi: il padiglione di radioterapia per 1.104.250 euro ed il corpo C, cucine centrali, per 928.000.000 euro. Sono preoccupato perché il bene salute di un malato che sta in ospedale è anche la parte alberghiera, il mangiare bene. Una persona che sta in ospedale deve mangiare bene perché se sta in ospedale e non c'è una qualità dell'alimentazione …, via tutte quelle gare esterne con società che portano cibi sterilizzati. Non è giusto, un paziente ambulatoriale o in day hospital va a casa a cena, ma se ci sta uno, due giorni, una settimana, un mese deve mangiare bene, non può avere questo cibo sterilizzato o addirittura …

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Luca SANTARELLI. Il mio intervento è per dire che è importante spendere tutto il fondo, come opposizione costruttiva vigileremo e su questo ci potete contare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Non l’avrei fatto, avevo concordato che per me poteva intervenire benissimo, come ha fatto, il Consigliere Carancini con il quale condivido tutto, però devo fare questo intervento, sempre in modo costruttivo, perché voglio dire al capogruppo Ciccioli che il tentativo per la verità poco comprensibile di voler mettere il cappello, mi si passi questa espressione, su questa risoluzione mi sembra del tutto fuori luogo.
Con questa risoluzione, Consigliere Ciccioli, noi non riconosciamo alcuno sforzo perché noi non votiamo l’atto della Giunta, solo le comunicazioni della Giunta.
Con questa risoluzione invece …, nel mio intervento avevo auspicato, lo potrete rileggere, una risoluzione unitaria sulla base, adesso dirò, della risoluzione nostra disposta dal Consigliere Carancini, pur criticando il comportamento della Giunta nell’adozione di questo atto.
Tra l'altro questa risoluzione è un atto politico significativo, importante, adesso proverò a dire perché, sul quale tutti abbiamo contribuito, anche il Consigliere Ciccioli ci ha messo del suo per dare una mano affinché si giungesse a questa soluzione, che non è neanche il punto di arrivo di niente. Preferisco interpretarlo invece come un punto di partenza per dare la possibilità alle risorse del PNRR di rispiegare al meglio la loro efficacia per l'organizzazione della sanità sul territorio regionale, che non può essere l’idea che avevamo noi, ma non può essere neanche quella che avevate voi, la nostra del Governo, la vostra della campagna elettorale, perché oggi l'ordine del giorno per l'organizzazione della sanità l’ha deciso la drammatica pandemia con la quale ci siamo confrontati, che ci ha consegnato la responsabilità di ripensare all'organizzazione della sanità sul territorio.
Se siamo giunti al risultato di questa risoluzione è perché c'è stato l'intervento del Presidente che, se mi posso permettere, dovrebbe in questo senso intervenire di più perché è evidente che l'autorevolezza che deriva dal suo ruolo gli consente anche di dare la linea qualche volta politica e qui abbiamo visto come oggi il suo intervento ha dato l'apertura a questa possibilità.
Ma prima ancora dell’intervento del Presidente voglio ringraziare il Consigliere Carancini perché è quello che ha predisposto le risoluzioni, che poi abbiamo condiviso come il Gruppo, lo voglio ringraziare perché le ha predisposte con sapiente equilibrio, se così non fosse stato non potevano essere accolte integralmente all'interno di questa risoluzione, perché di questo si tratta. Se non ci fosse stato quell'equilibrio voi non avreste potuto raccoglierle, c'è stata questa consapevolezza e noi abbiamo ottenuto questo importante risultato e le nostre risoluzioni sono state recepite perché condivisibili, generali; anche quelle particolari che pure vengono richiamate sono state recepite, come sono stati recepiti gli interventi che sono stati fatti in quella direzione, che vengono richiamati, e che vanno tutti nella direzione, passatemi questa brutta espressione, però è evocativa, non di mettere il cappello su qualcosa, magari per guadagnare qualche titolo di giornale, ma forse per superare le difficoltà che i nostri territori registrano, per un'organizzazione futura ancora migliore, per impegnare l'esecutivo regionale che dovrà misurarsi con le sfide perché è una sfida il nuovo Piano socio-sanitario regionale. Noi stessi dovremo misurarci con quello strumento perché poi sarà il Consiglio regionale che lo dovrà adottare.
Credo che oggi questa risoluzione, che contiene in sé le risoluzioni del Partito Democratico, che sono state di fatto accolte, può segnare la via, può darci una mano anche per un percorso non comune, ma condiviso nell'interesse della nostra comunità.
D'altra parte lo voglio dire, e termino, le risorse del PNRR se oggi sono nella disponibilità della Regione Marche lo sono soprattutto perché ci hanno creduto i partiti che oggi sono all’opposizione, perché ci ha creduto il PD, il Movimento 5 Stelle, sono risorse che vengono dall'Europa e che il Governo nazionale ha destinato a queste realtà. Questa è la verità, sono risorse dei Governi precedenti, questo è e come opposizione …

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Queste sono risorse, anche questo ho detto nel mio intervento, dispiegate, non poteva essere diversamente, all'interno di una progettualità che già c'era e che abbiamo pensato noi.
Il primo intervento che ha fatto il Consigliere Carancini valorizzava il lavoro fatto in quel caso dal dottor XY, che noi non conosciamo, ma lui ha valorizzato quel lavoro perché è onesto. Facevo l'Assessore al bilancio e XY non ho avuto l’occasione di conoscerlo, è un mio limite, però il lavoro fatto in quella circostanza, che di fatto recepisce l’attività svolta dai Governi regionali che si sono succeduti, inserire le risorse all'interno di quella progettualità, credo che sia una cosa inevitabile, della quale noi prendiamo atto e oggi questa risoluzione unitaria va nella direzione di migliorare ancora di più l’organizzazione della sanità nel nostro territorio regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Arrivare ad una risoluzione condivisa oggi non era certamente scontato, come non era scontato arrivare ad un dibattito in Aula sul tema del PNRR. E ritengo che vada dato atto a tutta l’Aula, a tutte le componenti di quest'Aula di aver provato a superare le visioni che spesso definiamo oggettivamente di campanile, che inevitabilmente ognuno di noi è portato ad avere.
Tutti i Consiglieri singolarmente o come gruppi hanno avuto le legittime richieste da parte dei territori, dei Sindaci che vorrebbero per le loro realtà nuove strutture e nuovi servizi.
Con questa risoluzione si sancisce ciò che secondo me nel dibattito in Aula è emerso ed è stato anche confermato dagli interventi sia dell'Assessore che del Presidente Acquaroli. Due su tutti sono i temi che secondo me vengono focalizzati all’interno di questa risoluzione: la sfida della sanità territoriale non si esaurisce con gli interventi previsti nel PNRR, ma verrà valutata la possibilità di implementare e di fare nuovi interventi sul territorio anche tenendo in considerazione le proposte avanzate dalle risoluzioni dei Consiglieri, cercando di implementare un servizio che oggi è riuscito ad arrivare laddove le risorse e le imposizioni, che prevedevano ad esempio 29 Case di comunità e 9 Ospedali di comunità, ci davano come prescrizioni.
Il secondo punto che abbiamo posto insieme, con questa risoluzione firmata da tutti, è quello che ho detto nel mio intervento, nel dibattito, che il vero nodo da sciogliere è quello del personale, di tutto quel cuore pulsante. Se ci sarà un allentamento alle limitazioni nel tetto della spesa di personale, se si investirà nelle borse di specializzazione per i medici, se si investirà nell'apertura del numero chiuso delle università, se ci sarà una serie di passaggi, solo in quel caso riusciremo a garantire che le strutture che verranno realizzate con il PNRR e non solo potranno essere la vera opportunità di dare uno strumento efficace alla sanità territoriale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Penso che oggi abbiamo fatto un passo in avanti nel legittimo riconoscimento dei ruoli tra gruppo di maggioranza e gruppo di opposizione. Un passo avanti importante, significativo perché, lo dico ai colleghi dell'opposizione, sono le maggioranze che decidono quali sono le leggi, le maggioranze che molto spesso ragionano secondo logiche di maggioranza.
Nel momento in cui avete presentato dei provvedimenti che sono ragionevoli, obiettivi e giusti non vi è stata alcuna difficoltà da parte nostra a mettere insieme il frutto di questo dibattito, tanto più per il fatto che nel corso della storia millenaria del pensiero democratico, non per ostentare erudizione, ma l’avevo già richiamato all'inizio, qualche mese fa, nella mia responsabilità da Assessore, Senofonte nei Memorabili, nell’incontro tra Pericle e Alcibiade dice: “Che cos'è maestro, qual è la legge giusta?” La legge giusta è quella che avviene secondo un processo in cui maggioranza e opposizione si confrontano e riescono a raggiungere una sintesi. Questo è lo sforzo che noi abbiamo fatto oggi. Voi portatori di interessi politici per cui siete stati votati, noi gruppo di maggioranza chiamata a portare in esecuzione un programma elettorale, ma sempre nel rispetto dei ruoli, secondo un principio di reciprocità.
Mi piace anche che questo sforzo, se mi permettete, sempre richiamando un altro pensatore liberal democratico, Max Weber, “La politica come professione”, entrare in quest'Aula per esprimere liberamente le proprie idee, così come è stato fatto oggi.
Non posso non richiamare l'intervento del Consigliere Marinelli, del Consigliere Ciccioli, della Consigliera Leonardi e di tutti i colleghi dell'opposizione, per dire che se dovessimo tornare indietro e sapere di chi è il merito per queste risorse dell'Europa …, sapete che qui ci sono diverse scuole di pensiero, nel senso che c'è la posizione del gruppo che ha votato la Von der Leyen che dice che dobbiamo presentarci in Europa con spirito costruttivo, e c'è l'idea di chi invece vuole entrare in Europa con uno spirito conflittuale perché ritiene che i trattati internazionali …, Consigliere Carancini quando lei ha parlato, tutto ciò che è successo è accaduto poi, le imposizioni in Italia sono avvenute per il Governo Monti. Sia chiaro, io sono per la politica della restrizione, la politica dell'equilibrio di bilancio, non è un caso che io sia stato uno dei presentatori della modifica dell’articolo 81 della Costituzione sul pareggio di bilancio e questo ho praticato quando ho fatto il Sindaco, riducendo il debito comunale da 16 milioni a 9 milioni. Non sono qui per fare demagogica, sono qui per applicare ciò in cui credo. Poi sapete perfettamente che Luigi Einaudi aveva detto che con debito pubblico così nessun Paese può essere libero di decidere all'interno.
Il dibattito che si è svolto qui, bellissimo oggi, con posizioni diversificate, secondo me legittima la maggioranza e l’opposizione a proseguire in questo cammino perché non vi è dubbio alcuno che le nostre visioni, quelle di rendere una sanità ecumenicamente omogenea, giusta e appropriata, sono delle battaglie che coinvolgono tutti, maggioranza e opposizione.
Concludo ringraziando tutti e per dire che se questo è l'approccio dobbiamo insieme fare due cose molto importanti: la riforma della legge n. 13, la riforma del Piano socio-sanitario. Penso che questo sia l’approccio ragionevole, così come diceva Senofonte nei Memorabili, se noi procediamo con la persuasione ritengo che potremmo soddisfare anche le esigenze pubbliche. Non per ecumenismo, non perché dobbiamo essere d'accordo per forza, ma semplicemente perché attraverso l'elevazione del nostro dibattito possiamo soddisfare meglio gli interessi pubblici. Mi piace davvero registrare che oggi attraverso questo atto risolutivo, che voteremo fra poco, possiamo coniugare gli interessi pubblici alle visioni diverse che ognuno esprime mediante la libera partecipazione ai partiti politici che ci hanno portato all'interno di questo Consiglio regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Ciccioli, Marinelli, Ruggeri, Leonardi, Putzu, Borroni, Santarelli, Menghi, Biondi, Ausili, Baiocchi, Bilò, Assenti, Mangialardi, Cesetti, Mastrovincenzo, Bora, Carancini, Casini, Rossi, Antonini, Biancani, Marinangeli (PdRis/12). La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 17,15.