Resoconto della seduta n.65 del 05/04/2022
SEDUTA N. 65 DEL 5 APRILE 2022

La seduta inizia alle ore 10,50

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 65 del 5 aprile 2022. Do per letto il processo verbale della seduta n. 64 del 29 marzo 2022, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.

Comunicazioni del Presidente.

Prima di iniziare la discussione sui punti all'ordine del giorno della seduta odierna vi comunico che sabato 9 aprile a Loreto ci sarà una manifestazione organizzata dall’Assemblea legislativa-Consiglio regionale delle Marche, Ufficio di Presidenza.
Una manifestazione spontanea, si aprirà con l’incontro alle ore 11 presso l'arco di Porta Romana, ritrovo e partenza corteo fino a Piazza della Madonna ed alle ore 11,15 sul Sagrato della Basilica della Santa Casa l'accoglienza e gli interventi istituzionali, alle ore 12 la preghiera anche laica per la pace con la presenza dell’Arcivescovo di Loreto che reciterà l’Angelus. Chi fa parte dell’Assemblea legislativa e anche chi non ne fa parte è invitato.

Interrogazione n. 428 – a risposta immediata
ad iniziativa del Consigliere Serfilippi
“Servizio a rischio della guardia medica nei presidi della Provincia di Pesaro-Urbino/Fano e Mondolfo”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 428 – a risposta immediata – del Consigliere Serfilippi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Il tema che è stato più volte affrontato riguarda la vicenda relativa alla carenza di medici di assistenza territoriale presente non solo nella Regione Marche, ma anche a livello nazionale. Il problema è stato dibattuto in ogni seduta del Consiglio regionale da quando si è insediata la nuova maggioranza e riguarda la mancata programmazione nella formazione dei medici e un limite all'assunzione derivante dal tetto di spesa.
Tutto ciò premesso si deve riferire che attualmente solo a Fano è aperto il servizio, il sabato notte e la domenica, anche di giorno, poiché nelle due strutture sono presenti solamente due medici.
Cosa sta facendo la Regione per sopperire a questa carenza di personale, delle vocazioni, in quanto moltissimi giovani medici preferiscono esercitare la professione sanitaria in altre prestazioni e non nella continuità assistenziale?
E’ stato raggiunto un accordo a livello regionale, un accordo antesignano a livello nazionale con cui i medici che vanno a prestare servizio nelle postazioni attigue a quelle in cui si registrano le carenze sono remunerati e passano da una remunerazione da 23 euro l’ora a 40 euro l’ora. Questo dovrebbe incentivare i giovani medici ad assumere il servizio di continuità assistenziale.
In seconda analisi abbiamo avviato un percorso di telemedicina, i frutti di questo percorso potranno essere valutati dai cittadini nelle prossime settimane, e le telefonate nelle postazioni in cui non c'è il medico, non c’è il presidio, vengono prese in carico dal presidio attiguo. Dobbiamo anche organizzare una struttura per consegnare i presidi di telemedicina, teleconsulto, affinché le persone con patologie croniche o che richiedono assistenza continua possano avvalersi di queste tecnologie.
Dobbiamo anche aggiungere che è in corso un percorso anche a livello nazionale per l’aumento delle specializzazioni, per l’aumento della formazione dei medici, e questo potrebbe consentire la copertura delle sedi vacanti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Ringrazio l'Assessore per la risposta che mi ha fornito.
L’interrogazione a risposta immediata nasce perché, oltre alla riduzione che c’è stata dall’1 marzo, si prefigura un’ulteriore riduzione del servizio di continuità assistenziale, cosiddetta guardia medica, in particolar modo a Fano e Mondolfo, che attualmente risulta chiusa.
Personalmente credo che il servizio di continuità assistenziale sia fondamentale ed importante, quindi, bene che la Regione Marche attraverso questo accordo abbia aumentato il compenso da 23 a 40 euro, forse potremmo fare qualcosina di più, nel senso che molti medici, che andavano a fare le Usca, con la riduzione di queste non vanno a fare le guardie mediche.
E’ evidente che c’è una difficoltà e nonostante questa cosa sia molto utile ed innovativa a livello nazionale non sta tamponando il problema.
Le chiedo, Assessore, di fare di tutto e so che il suo impegno è massimo per scongiurare ulteriori chiusure delle guardie mediche, che sono un servizio rilevante.
Da notare che tutte le carenze che ci sono non sono sicuramente per colpa nostra, ma di chi c'era prima perché purtroppo la carenza di medici è una questione nazionale e anche l'incompatibilità con altri servizi non giova a noi che governiamo in questo momento. Grazie.

Interrogazione n. 430 – a risposta immediata
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Azienda ospedaliera Marche Nord - Difficoltà di funzionamento del Sistema di emergenza sanitaria regionale”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 430 – a risposta immediata – della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L'interrogazione mette a fuoco un problema assai diffuso nei pronti soccorsi, che deriva dalle ragioni e dalle motivazioni preesistenti, come la mancata formazione del personale medico.
Si deve rilevare che i medici che usciranno dalle università di specializzazioni non copriranno nei prossimi mesi, prossimi anni, il turn-over, quindi di fatto il tema è particolarmente attuale e di soluzione assai complessa.
Nel pronto soccorso dell’ospedale di Pesaro ad ogni buon conto sono previsti in organico 36 medici, attualmente ve ne sono 24, di cui 4 dimissionari e 2 in aspettativa. I 4 dimissionari che prestano ancora servizio potrebbero lasciare l'attività entro l’1 settembre, 2 sono in aspettativa, quindi attualmente ce ne sono 22. Per coprire questa carenza di organico sono state assunte delle figure equipollenti alla specializzazione di medicina d’urgenza, esattamente 2 chirurghi, 3 medici della specializzazione di medicina e 1 medico neurologo, dopodiché dovrebbero arrivare altri 2 medici, attualmente prestano servizio al pronto soccorso un totale di 28 medici, di cui 2 in arrivo. L'Azienda ha messo a disposizione 240 ore di turni aggiuntivi, 240 ore coprono altri 2 medici, 28 più 2 ed arriviamo a 30. C’è da tener conto infine che i medici con specializzazioni equipollenti, che possono prestare servizio nel pronto soccorso nell'Azienda Marche Nord, sono 106, se ad ognuno di questi si chiedesse la prestazione di un turno, si capirebbe perfettamente che tutta la situazione non è quella che è stata delineata, che è apparsa sui giornali con manifestazioni politiche ed altro che è avvenuto in queste ultime settimane.
Se lo scontro politico avviene all'interno del pronto soccorso emergono dei problemi che riguardano la mancata programmazione-formazione dei medici.
C’è da tener conto che nell’attuale anno accademico sono in formazione 25 medici in medicina d'urgenza e 19 medici di medicina interna, sono specializzandi, alcuni dei quali già prestano servizio in diverse strutture ed auspicabilmente si spera che possano entrare in servizio anche nell’Azienda Marche Nord. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta. In effetti l'interrogazione parte da tutto quello che è successo a Marche Nord, ma non da oggi. Vorrei ricordare che la prima interrogazione che ho presentato in proposito è del novembre dell'anno scorso. C'era una comunicazione che ho chiesto e che lei ha fatto a dicembre 2021, poi la situazione, come sappiamo, è andata peggiorando con le dimissioni del primario facente funzioni che si è portato dietro altri 5 medici.
Credo che la politica dovrebbe stare fuori dalla sanità, quindi, non abbiamo partecipato a sit in, non abbiamo cercato di fare demagogia, populismo, strumentalizzazione al riguardo, però nello stesso tempo raccogliamo la preoccupazione dei cittadini, Assessore, perché se si dice che nel giro di pochi mesi o meglio dell'ultimo anno il personale del pronto soccorso verrà ridotto della metà, una preoccupazione nasce.
Mi fa piacere che lei abbia risposto oggi con dei numeri che non confermano quella narrazione, però fino a ieri c'era un altro tipo di racconto, e mi fa piacere aver presentato questa interrogazione perché abbiamo fatto un po’ di chiarezza con i numeri. Verificheremo che sia così perché nella comunità si sta diffondendo la preoccupazione, le parlo proprio con grande schiettezza, che venga chiuso prima o poi uno dei due pronto soccorso di Marche Nord, e si pensa a Fano – è questo quello che circola, lei mi assicura che non è così e mi fa piacere - oppure che si faccia affidamento alle cooperative private, e questo vorremo evitarlo.
Siete arrivati a trovare un'altra soluzione, benissimo, verificheremo e soprattutto mi raccomando che ci sia un'attenzione particolare alla situazione di Marche Nord soprattutto perché è al confine e come lei sa è un problema per la mobilità passiva perché spesso i professionisti preferiscono - e li bisognerà lavorare per capire perché - andare a lavorare in Romagna o nel privato piuttosto che rimanere lì. Qualcuno ha chiesto che si accenda un faro su Marche Nord mi auguro che sia così anche da parte vostra. Grazie.

Interrogazione n. 431 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Bora, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Criticità e carenza di organico della Questura di Ancona”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 431 – a risposta immediata – dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Bora, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per la risposta l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questa interrogazione coglie l'aspetto di una materia che è quella della percezione della sicurezza nella nostra regione per effetto di provvedimenti emanandi da parte del Ministro dell'interno.
E’ un’interrogazione politica perché le interrogazioni domandano, come ben sapete, all’amministrazione che ha il potere di emanare atti la risposta, che in questo caso è in capo al Ministero dell'interno.
Colgo però positivamente anche il sostegno del Capogruppo del PD Consigliere Mangialardi, che ha manifestato anche sulla stampa, perché ritengo che il tema della sicurezza ci riguardi anche se è una materia attribuita allo Stato.
Cosa stiamo facendo? Ho chiesto con lettera al Ministro dell'interno di incontrare l’autorità di pubblica sicurezza. In quel caso il Sottosegretario per la pubblica sicurezza è stato sensibilizzato a verificare quali misure il Ministero dell’interno intenda adottare per garantire alle Marche un organico di sicurezza, questo riguarda anche l'Arma dei Carabinieri, non solo la Polizia di Stato e la Questura di Ancona, che possa essere soddisfattivo dei bisogni di sicurezza dei marchigiani.
Credo che in questa Aula dovremmo discutere anche della sicurezza urbana, che è una materia che riguarda la Regione e la potestà normativa regionale, e conseguentemente tutte le misure che potranno essere adottate sui protocolli di sicurezza con lo Stato, sull'impiego delle polizie locali e più in generale sul tema della sicurezza urbana che ha riguardato le pagine della cronaca anche nel capoluogo di Ancona.
Complessivamente, rispondendo a questa interrogazione, penso che si possa ragionare insieme ai colleghi magari con una mozione, un atto che possa mettere a disposizione dell'Assemblea maggior tempo, anche per misurare le risposte che dovremo chiedere al Governo nazionale e le risposte nelle materie che sono attribuite alla sicurezza urbana, alla polizia locale e alla polizia amministrativa, infatti l’articolo 117 della Costituzione attribuisce alla potestà legislativa regionale la conseguente attività amministrativa degli enti del territorio, Comuni, Provincie e Regioni, e queste misure potranno dare l'idea di ciò che nella nostra Regione dovrà essere fatto per garantire un maggior livello di sicurezza anche dal punto di vista della percezione dei cittadini. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Assessore, per la risposta. Già negli anni scorsi avevo evidenziato problematiche relativamente alla Questura di Ancona.
Se mi segue un attimo perché, come propone l'Assessore, sono d'accordo sull’idea della mozione ed ormai da 6 mesi abbiamo depositato come gruppo consiliare una mozione relativa alla Questura di Ancona, purtroppo il ritardo nella trattazione di atti in Aula alla fine mi ha convinto a presentare un’interrogazione, visto anche il crescente interesse e l’urgenza che questo argomento richiede.
Il declassamento si riferisce agli anni precedenti, ma di anno in anno c’è stata una diminuzione di uomini e di mezzi molto preoccupante alla Questura di Ancona. Addirittura nei commissariati non si riesce più a garantire una macchina per turno e questo fenomeno è sicuramente preoccupante. Bisogna poi dire che nella provincia di Ancona ci sono infrastrutture importanti e sensibili, dal porto all'aeroporto, che vanno monitorate.
Ho letto sul giornale le dichiarazioni dell’Assessore sui nuovi fenomeni (baby gang, bullismo), oltre alla criminalità organizzata, infiltrazioni mafiose nel nostro territorio, c'è un problema generale, si paventa anche il taglio di un ulteriore 20% rispetto alla situazione attuale.
Prendo atto dell’impegno dell’Assessore a farsi portavoce nei confronti del Governo di una nostra richiesta esplicita, lo sollecito in tal senso a far presente questa tematica alla Conferenza Stato-Regioni, alla Conferenza delle Regioni.
C’è il nostro impegno a far sì che sia una proposta corale di tutta l’Aula e a tal fine chiedo anche al Presidente del Consiglio Latini, vista anche la proposta dell'Assessore, di portare in discussione la mozione depositata, se tutti sono d'accordo, già nelle prossime sedute, in modo da riuscire a condividere un percorso tutti insieme come Consiglio regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Sarebbe sufficiente l’intervento del Consigliere Mastrovincenzo, che ringrazio per aver redatto come primo firmatario questa interrogazione a risposta immediata, però ritengo opportuno intervenire perché nella mia precedente vita di Assessore con delega alla sicurezza, come oggi l’Assessore Saltamartini, mi sono occupato più volte del tema della sicurezza e delle Forze dell'ordine dispiegate nella nostra regione, che sovrintendono alla sicurezza della nostra comunità.
Sebbene consapevole che questa sia materia riservata allo Stato, è evidente che una Regione deve dire la sua e interagire con il Governo e con il Parlamento, se questo è necessario.
Abbiamo approvato qui una mozione all'unanimità, con il contributo dell’Assessore Saltamartini, sulla sicurezza e sull'aumento dell'organico delle Forze dell'ordine nella nostra Regione Marche.
Il discorso è semplice, il declassamento della Questura di Ancona in terza fascia è del tutto ingiustificato, operato da quel Governo, mi pare fosse giallo-verde, perché Ancona è la città capoluogo di Regione.
È evidente che gli effetti negativi di questo fatto si dispiegano su tutto il territorio regionale, fosse altro in termini di percezione, come ci dice lo stesso Assessore.
Un declassamento ingiustificato, infatti, in occasione dell'inaugurazione degli anni giudiziari, tutti i Procuratori generali che si sono succeduti in questa regione hanno lanciato l'allarme delle infiltrazioni della criminalità organizzata, anche di stampo mafioso, il tema della delinquenza minorile che è esplosa, soprattutto il bullismo, in particolare nella città Capoluogo di Regione. Quindi, questo declassamento in terza fascia è inspiegabile, deve essere assolutamente recuperato attraverso un’azione del Governo nazionale.
Ben venga l'idea di tornare qui a discutere di una mozione, credo che ci siano le condizioni per approvarla all'unanimità, per dare maggior forza all'Assessore per intervenire nei confronti del Ministro e di questo Governo che, lo dobbiamo dire con forza, oggi è anche il mio Governo e deve recuperare questa situazione intollerabile. Non è possibile che una città capoluogo di Regione sia degradata in terza fascia. Grazie.

Interrogazione n. 432 – a risposta immediata
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Tetto di spesa per il personale precario in AV2”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 432 – a risposta immediata – del Consigliere Santarelli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Ci siamo occupati nelle ultime settimane della proroga dei contratti di tutto il personale assunto durante il Covid, in particolare per effetto dei decreti legge n. 18 e n. 34 del 2020. Che cosa è successo? E’ successo che il Governo ha autorizzato le Regioni ad assumere questo personale, però a spese delle Regioni, nel senso che questo personale può essere trattenuto, ma la spesa deve essere inserita nell'ambito del tetto di spesa previsto per il personale nelle singole Regioni.
In particolare, i contratti sono stati prorogati per tutte le Aree vaste tranne che per l'Area vasta 2, in cui si è verificata un'incongruenza, nel senso che non c'era capienza nel tetto di spesa. Sapete che il nostro Servizio sanitario regionale è garantito da 4 Aziende, quella più grande è l’Asur che a sua volta si suddivide in 5 Aree Vaste ed ognuna ha un tetto di spesa relativo al personale.
Ebbene, la capienza del tetto di spesa del personale dell’Area vasta 2 non ha consentito di assumere 23 operatori socio-sanitari, ha permesso l'assunzione e il rinnovo del contratto fino al 31 dicembre di 6 medici specializzandi, di 2 medici abilitati contrattualizzati fino al 31 dicembre 2022 e di trattenere fino al 30 giugno 2 medici in quiescenza. Il tema di giugno, se il Governo non darà l'autorizzazione a tenere in servizio i medici in pensione, ci sarà sicuramente un problema. Poi sono stati prorogati a tempo indeterminato, sempre nell'Area vasta 2: 2 ostetriche, 1 logopedista, 3 operatori socio-sanitari aventi requisiti relativi alla stabilizzazione, 1 dirigente medico. Non sono stati rinnovati i contratti di 23 operatori socio-sanitari perché ne sono stati assunti 13 attingendoli da una graduatoria. Valutate che il tetto di spesa del personale della sanità delle Marche è quello relativo all'anno 2004 meno l'1,4%, pari a 929.281.000 euro. Noi non avevamo la copertura finanziaria per poter trattenere tutto il personale, come avremmo voluto.
C'è da aggiungere, e concludo, che su questo argomento si apre un conflitto tra due aspirazioni: l'aspirazione del personale che già presta servizio per il Covid nei nostri nosocomi e l'aspirazione di chi ha vinto un concorso ed è nell'ordine della graduatoria per essere assunto. Sono due posizioni giuridiche soggettive complicate da dirimere e l'impegno che nella Conferenza Stato- Regioni stiamo esprimendo è quella di chiedere al Governo di autorizzare tutte le Regioni a trattenere in servizio anche oltre il 30 giugno i medici in pensione, che sono attualmente in servizio, e di garantire che il personale Covid possa essere assunto oltre il tetto di spesa, aprendo una deroga alla norma del 2010; in caso contrario potremmo perdere delle professionalità importanti. Per il momento per quanto riguarda i medici abbiamo tutte professionalità rinnovate fino al 31 dicembre. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti, al caro Presidente che è presente insieme all’Assessore alla sanità, ai gentili colleghi della Giunta.
Il nostro gruppo consiliare, attento alle richieste di aiuto del personale della sanità, ha ritenuto doveroso fare un'interrogazione sul tetto di spesa allo scopo di conciliare il proposito espresso nella nota dal Direttore del Dipartimento della salute, che ringrazio, affinchè gli enti si prodigassero al rinnovo dei precari, almeno fino a giugno 2022.
Questo è scritto nella nota 29 marzo n. 220368440 con la quale il Direttore del Dipartimento salute comunica ai Direttori generali degli enti del Sistema sanitario delle Marche di “attivarsi per la proroga dei rapporti di lavoro a tempo determinato dei precari Covid, della dirigenza medica nei ruoli sanitari e degli operatori socio-sanitari almeno fino al 30 giugno 2022. Tale proroga trova significato nel persistere delle esigenze di contrasto alla diffusione della pandemia, da cui deriva un forte impatto sull'organizzazione personale dell'attività, che ha creato criticità nel garantire i livelli essenziali di assistenza (Lea)”. Queste sono le parole scritte e firmate dal Direttore del Dipartimento della salute affinché i precari almeno fino al 2020, siano prorogati, ma in una programmazione, come ha detto poc'anzi l'Assessore, volta alla stabilizzazione. L'auspicio del nostro gruppo consiliare - quindi, ringrazio l'Assessore per il lavoro che sta mettendo in campo con grande serietà – è che si mantengono i Lea, i livelli essenziali di assistenza.
Speriamo di aver sollecitato con questa interrogazione un'iniziativa volta a superare il tetto di spesa che impedisce di fatto di prorogare le assunzioni e, anche più importante, di dar luogo alla stabilizzazione del nostro sistema sanitario regionale delle varie Area vaste con pari dignità. Perché dico con pari dignità? Se noi leggiamo i documenti troviamo nel quadro economico dell'Area vasta 2 -4.415.420 euro, mentre nell'Area vasta 5 di Ascoli Piceno -3.819.873 euro, questo perché c'è stata una proroga nell’Area vasta 5 in un contesto di spesa extra bilancio, quindi si possono evidenziare delle similitudini.
Chiedo l'impegno dell'Assessore a far sì che tutta la Regione venga attenzionata, in particolar modo l'Area vasta 2, che ben conosce perché è stato anche Sindaco di Cingoli e come primo cittadino l’aveva a cuore, come prima autorità sanitaria.
Oggi è la prima autorità della sanità delle Marche, ha una responsabilità più alta, noi saremo d'aiuto e anche da monito affinché tutte le questioni vengano attenzionate con la massima sensibilità.
La ringrazio per la risposta all’interrogazione perché ci ha chiarito complessivamente il quadro. Grazie.

Interrogazione n. 433 – a risposta immediata
ad iniziativa della Consigliera Lupini
“Potenziamento numero mediatori linguistici e interculturali per l’assistenza dei profughi ucraini”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 433 – a risposta immediata – della Consigliera Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Chiedo scusa, ho visto questa interrogazione, l'ho guardata, ma siccome riguarda anche il sociale non pensavo fosse assegnata a me, comunque un minimo di informazioni riesco a darle.
Ho la relazione degli uffici e per quel che riguarda la parte della Protezione Civile, in base all'ordinanza del 29 marzo relativa all'accoglienza diffusa a beneficio delle persone provenienti dell'Ucraina, emessa dalla Protezione Civile, si sta portando avanti una ricerca sul territorio, una serie di attività.
L’ordinanza è mirata all'acquisizione, tramite manifestazione di interesse rivolta agli enti del terzo settore, centri servizi, volontariato, di attività di accoglienza diffuse sul territorio nazionale per le persone provenienti dall'Ucraina richiedenti protezione temporanea. L’avviso sarà approvato a seguito dell'osservazione da parte degli enti interessati.
Consigliera, non è ancora in vigore questo tipo di iniziativa che le sto elencando, è un'attività che ho portato davanti alla Protezione Civile a fine marzo, è in atto, però non è stata ancora definita e non si sa neanche bene esattamente cosa si riuscirà a mettere in campo perché è una manifestazione alla quale stanno aderendo una serie di situazioni legate al terzo settore, ai centri di volontariato, eccetera. Vedremo cosa si potrà produrre.
Leggo testualmente: “L'avviso, così come diffuso dal Presidente della Conferenza delle Regioni per le osservazioni, al momento prevede che sia finanziata, tra le altre, una macro area di attività, quindi contributi per le attività da realizzarsi in stretto coordinamento con gli enti locali, con i beneficiari di accoglienza diffusa, con la predisposizione di piani di intervento personalizzati per l'offerta dei seguenti servizi: orientamento e accesso ai servizi del territorio, mediazione linguistica ed interculturale, orientamento legale, assistenza psico-socio sanitaria, alfabetizzazione, accompagnamento all’inserimento scolastico, orientamento e accompagnamento all'inserimento lavorativo, accompagnamento alla formazione della riqualificazione professionale, orientamento e formazione alle famiglie accoglienti tramite un'attività di tutoraggio”. Tutta quella rete di assistenza diffusa, che è stata un po' sperimentata per i profughi provenienti dall'Africa, da realtà di altri continenti, è stata più o meno standardizzata e utilizzata in questi mesi, in questi anni e con questa ordinanza viene messa in campo anche per i provenienti dall'Ucraina.
E’ un’ordinanza di fine marzo, c'è la manifestazione di interesse, gli enti del terzo settore e chi è interessato si stanno proponendo …, mi scusi, non siamo ancora in quella fase in cui dovranno proporsi gli enti del terzo settore. Attualmente l’ordinanza è stata inviata a tutte le Regioni ed agli enti interessati (Prefetture, eccetera) per avere delle osservazioni. Siamo in questa fase.
L’ordinanza è stata redatta, però l'avviso non è ancora uscito e dico anche che nel momento in cui uscirà ci vorranno almeno una ventina di giorni per concludere l'iter organizzativo, questo per dire che è in atto questa attività, ma non è ancora definita, neanche come verrà messa in campo e come sarà approvata. Deduco che più o meno sarà la formula che già conosciamo e che abbiamo già sperimentato, l'accoglienza per realtà, anche da altri continenti.
Questo è quello che riguarda la Protezione Civile, poi c’è una parte molto simile che riguarda anche l’assistenzza sociale, ma è molto simile, ugualmente attraverso gli enti del terzo settore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta.
In effetti questo tema sfiora un po' diversi ambiti, anche quello socio-sanitario che dovrà far fronte ad un’emergenza.
I profughi dall'Ucraina sono già alcune migliaia e sappiamo che prevedibilmente questo numero aumenterà esponenzialmente. Dobbiamo essere pronti.
Visto che tutti esprimono preoccupazione sapere che questo avviso pubblico è in uscita, credo che sia una buona informazione per la cittadinanza.
Trasformo il mio intervento in una raccomandazione, facciamo una programmazione veloce e puntuale degli interventi perché demandare tutto agli enti del terzo settore, senza tenere conto del fatto che i nostri servizi socio-sanitari sono già piuttosto in difficoltà, senza la figura del mediatore linguistico culturale, diventa un po' limitante. Per questo ho prodotto l’interrogazione, per capire se si vuole opportunamente andare ad implementare il numero previsto dei mediatori, che sono dei professionisti che possono fare da ponte con un'utenza che comunque è particolarmente provata. Sappiamo che tutti i profughi sono traumatizzati da ciò che hanno vissuto, dai viaggi. Possiamo solo vagamente immaginare in quali condizioni arriveranno le persone dall'Ucraina. Sappiamo che ci sono tantissimi bambini, madri con figli, e abbiamo il dovere, se si parla di accoglienza, di non occuparci solamente dell'aspetto abitativo, ma di una accoglienza a 360° che vada incontro alle esigenze e che si crei un’integrazione con la cittadinanza.
Concludo chiedendo la risposta scritta visto che ci sono tanti punti e mi interessa particolarmente seguire questo tema nelle prossime settimane. Grazie.

Interrogazione n. 434 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini,
Cesetti, Mastrovincenzo
“Avvio urgente delle procedure per garantire la disponibilità di un’ambulanza estiva (PoTES turistica) e la piena operatività della guardia medica nel Comune di Gabicce Mare dal prossimo mese di giugno”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 434 – a risposta immediata – dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. L’Assessorato alla sanità ha già chiesto all’Area vasta 1 e alle altre Aree vaste l'attivazione delle postazioni della guardia medica turistica, in questo caso dall’1 luglio al 31 agosto. Abbiamo chiesto l'attivazione anche di un'ambulanza con autista infermiere, un mezzo di soccorso infermieristico dalle 8 alle 24 nei mesi di luglio e agosto.
Sappiamo pure che i medici di medicina generale possono svolgere attività di assistenza per i non residenti presso i loro studi medici applicando le norme vigenti in materia di tariffe e di accordi. C'è da tener conto a questo proposito che l'idea era quella di impiegare alcuni medici in quiescenza, tenuto conto della carenza piuttosto rilevante delle figure professionali sanitarie, la possibilità di impiegarli scade il 30 giugno, quindi, dico agli interroganti, importanti esponenti di uno dei partiti di Governo più rilevanti, se è possibile far modificare questa norma prevedendo la possibilità di impiegare i medici in quiescenza fino alla fine dell'anno, almeno per utilizzarli nelle postazioni turistiche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Sono parzialmente soddisfatto della risposta, anche perché l’amministrazione comunale chiedeva l’attivazione della guardia medica, soprattutto dell'ambulanza estiva, dal mese di giugno.
E’ fondamentale riuscire a garantirla nei mesi di luglio, agosto, che sono importanti. Ricordo che la località di Gabicce che fa circa 5.700 abitanti durante l'estate arriva a circa 400.000 presenze, quindi riuscire a garantire un'ambulanza e la guardia medica è rilevante almeno per il periodo estivo, anche perché il pronto soccorso a cui dovrebbero far riferimento le persone, rimanendo nelle Marche, è quello di Pesaro e potrebbe essere un problema soprattutto per i turisti.
Per quanto riguarda la proroga lei, Assessore, ha detto che per i medici in pensione è possibile fino al 30 giugno. In realtà avevo fatto una verifica, ma ne farò un’altra perché se lei mi dice questo le sue informazioni saranno più corrette delle mie.
Cercheremo di capire questa proroga dei medici in pensione, che poteva essere una valida opportunità, anche perché in quella località già alcuni medici in quiescenza avevano dato la loro disponibilità e questo punto era risolto
La ringrazio e ribadisco che è un tema che va affrontato a 360° un po' in tutte le postazioni di guardia medica presenti a livello territoriale e se si riuscisse a fare un ulteriore sforzo e a prevederle dal mese di giugno sarebbe meglio, ma comunque garantire luglio e agosto mi sembra una buona risposta. Grazie.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Le interrogazioni n. 435 e n. 437 (abbinate) e la n. 439 sono rinviate per l’assenza per motivi istituzionali dell’Assessore Carloni.
Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Con la Consigliera Vitri avevamo chiesto la risposta scritta da leggere in Aula per quanto riguarda le due interrogazioni.
Non voglio fare polemica, ma non è possibile che l’Assessore sia a Barcellona, a Dubai, al Vinitaly, al Bit, ci sono anche i doveri istituzionali che dovrebbero tenerlo un po’ più in Consiglio regionale perché non mi pare che sia la prima volta, neanche quando si approvano delle leggi presentate dai Consiglieri di maggioranza. Sarebbe opportuno che stesse anche un po’ nelle Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Adesso appuriamo se per le due interrogazioni, la n. 435 “Misure straordinarie urgenti per contrastare il caro energia” e la n. 437 “Richiesta urgente di sostegno alle imprese colpite dal caro bolletta”, l’Assessore Carloni ha fatto pervenire la risposta scritta.
Presso la Presidenza del Consiglio si è giustificato con dati oggettivi: è fuori all’estero per impegni istituzionali.
Ha la parola la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Solo per una mozione d’ordine, credo che in questi casi sarebbe necessario che il Presidente Acquaroli rispondesse al posto dell’Assessore assente, considerato che la domanda è sempre rivolta al Presidente della Giunta.
Chiedo, se è possibile, visto che è un’interrogazione a risposta immediata urgente, di avere una risposta entro oggi dal Presidente Acquaroli. Non è una mozione nè un’interrogazione presentata mesi fa, è un’interrogazione a risposta immediata e sarebbe senso di responsabilità da parte del Presidente della Regione dare una risposta entro oggi, visto che l’Assessore è assente e non per un imprevisto, ma è assente giustificato dalla Giunta perché fuori in missione.
Ritengo che il Presidente Acquaroli si sarebbe dovuto organizzare per la dovuta risposta, oppure un altro Assessore al posto suo, mi suggeriscono anche l’Assessore al bilancio, ma mi auguro che questa mattina possa sostituirlo il Presidente Acquaroli. Grazie.

PRESIDENTE. Vediamo di trasmettere la sua richiesta non essendo presente in Aula il Presidente Acquaroli.

Interrogazione n. 438 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Criticità del dimensionamento scolastico per a.s. 2022/2023 nei Comuni del cratere sismico”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 438 – a risposta immediata – dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. Ringrazio per questa interrogazione così almeno posso chiarire l’iter dell’attenzionamento per queste criticità inerenti anche alla conformazione del nostro territorio.
Inizio dal 2021, io mi ero già attivata insieme al mio gruppo parlamentare per proporre un emendamento e per colmare le varie lacune normative e poi prorogare la deroga per le aree del sisma. L’emendamento è stato respinto dalla Commissione bilancio. Successivamente è venuto nelle Marche il Sottosegretario per l’istruzione, parliamo sempre dell’anno scorso, e gli abbiamo riproposto lo stesso emendamento. C’era stato un incontro insieme al Sottosegretario con tutti i Sindaci dell’area del cratere, oltre 40 erano al tempo. successivamente, visto che comunque non ci siamo fermati su questa battaglia, che io ho portato avanti anche quando ero in Parlamento, il 14 ottobre 2021 abbiamo avuto un incontro con la segreteria particolare del Ministro, nella persona della dottoressa XY, e abbiamo riproposto nuovamente, con una delegazione di Sindaci, lo stesso emendamento per prorogare la deroga per le aree del sisma. Erano presenti vari Sindaci ed abbiamo avuto delle rassicurazioni dallo stesso Ministero, però, purtroppo, non c'è stato un esito positivo perché l’emendamento al bilancio è stato bocciato. Si è provato ad inserirlo nella legge di stabilità, nei vari decreti, però in tutte le occasioni questo emendamento è stato bocciato e quest'anno ci troviamo di fronte alla stessa problematica che abbiamo vissuto tutti gli anni, quest’anno in modo ancora più amplificato, visto la mancanza di proroga per le aree del sisma.
Ho provveduto a raccogliere tutte le indicazioni e le criticità sollevate dai vari Sindaci, sul tema c’è stato un incontro anche con i sindacati, come sapete c’era anche quella manifestazione organizzata, a cui hanno aderito oltre 80 Sindaci, mi sembra 82, programmata per il 30 marzo. Occorre che la voce diventi forte, occorre unirsi se vogliamo ottenere qualche risultato, sennò rimangono tante voci singole e alla fine non vengono ascoltate. Invece le Marche hanno una peculiarità particolare come regione ed oltre ad avere il problema del sisma è formata da tanti piccoli Comuni dell'entroterra, non ci sono collegamenti infrastrutturali e se non c'è la scuola in questi borghi, in questi piccoli Comuni dell'entroterra, è ovvio che si amplifica anche lo spopolamento di queste aree, tutte cose che già sappiamo.
E’ seguito un incontro da remoto con il Ministro dell’istruzione, il 29 ci ha accolto prima della manifestazione, che poi non c’è stata perché ci ha dato delle rassicurazioni. L’abbiamo avuto da remoto perché poi saremo andati a Roma insieme ai Presidenti delle Provincie, ma la sera stessa, il giorno stesso, ci ha detto che il Ministro era positivo, quindi non siamo potuti andare in presenza, sennò saremmo stati là di pesona.
Abbiamo avuto delle rassicurazioni, anche ieri mattina ho parlato con la dottoressa XY, con il Capo dipartimento perché già venerdì sera ho mandato al Ministero uno schema dettagliato con tutte le istanze che sono arrivate dai territori, con il supporto dei Presidenti di Provincia perché ci siamo confrontati sulle varie criticità che sono pervenute dai vari Sindaci per vedere se mancava qualcosa, e penso che questo file sia completo.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Giorgia LATINI. Stiamo aspettando la risposta dal Ministero che si è detto comunque disponibile ad accogliere le istanze.
Concludo, Presidente, dicendo che è stato riconfermato l'organico dell'anno scorso, anche se la popolazione scolastica è molto inferiore. Abbiamo 776 insegnanti in più, di cui 59 saranno impiegati per l'educazione motoria, ci rimangono oltre 700 di insegnanti e riusciremo a colmare alcune situazioni critiche, visto che l'organico è in esubero rispetto alla popolazione scolastica.
Siamo in attesa, io sono la prima che non si fermerà in questa battaglia, anzi chiedo anche la vostra collaborazione e di sollecitare i vostri gruppi parlamentari per fare un emendamento unico affinché questa volta venga approvato all'unanimità anche dalla Commissione bilancio, perché il problema è quello. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. … è la confessione di un'incapacità amministrativa e politica. Le spiego per quale ragione il discorso del dimensionamento scolastico nelle aree del sisma è una questione strutturale di questa regione.
Lei stamattina non ci ha detto che questo argomento, che scade in vista dell'anno scolastico 2022/2023, già si conosceva dal 24 dicembre 2019. Delle iniziative a cui lei ha fatto riferimento per spiegare i tempi in cui si è mossa non c’è traccia, ce lo dice stamattina, ci fidiamo delle sue parole, ma anche considerato che ci fidiamo delle sue parole lei è stata incapace amministrativamente di affrontare il tema e glielo spiego.
Un buon amministratore anticipa i temi e lei ben sapeva cosa doveva fare, doveva convocare i Presidenti delle Provincie sei mesi fa, otto mesi fa, e raccogliere tutti i dati su questa vicenda.
Avrebbe dovuto coinvolgere il Direttore regionale, il quale è un mero burocrate che se ne infischia, non interpreta i problemi, non li anticipa, come non ha fatto lei, avrebbe dovuto coinvolgerlo e avreste dovuto insieme costruire una strategia, un'alleanza, supportati da tutti i Sindaci dei territori. Questo lavoro andava fatto sei mesi fa, non oggi 30 marzo in vista del dimensionamento.
Aggiungo quello che lei ha detto stamattina: “Io non mi fermerò”, ma lei avrebbe dovuto convocare alla buona volontà tutti i Consiglieri e i Parlamenti delle Marche indipendentemente dall'appartenenza e creare una vera e propria massa critica politica rispetto a una problematica drammatica per le famiglie, tra l’altro in contraddizione con le linee del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Drammatico perché le classi vengono spostate, tagliate, le famiglie devono riorganizzare la loro attività e soprattutto la loro possibilità di spostare i ragazzi, i bambini in altri Comuni. Lei è arrivata in ritardo, soprattutto non è stata capace di anticipare questo tema.
Spero che questo lavoro lo possa fare immediatamente, il punto di riferimento sono i Parlamentari della Regione, tutti i Parlamentari, tra l’altro lei ha la fortuna di avere un Sottosegretario …

PRESIDENTE. La prego di concludere e agli altri di fare silenzio.

Romano CARANCINI. Ho finito, un attimo solo.
Lei ha un Sottosegretario come interlocutore, con il quale insieme ai Parlamentari e ai Sindaci … Io le aggiungo che non è un tema transitorio, non si può occupare solo del 2022/2023, occorre che faccia capire al Ministero che le aree del sisma hanno un orizzonte lungo, non possiamo ritrovarci il prossimo anno ad avere le stesse questioni, ecco perché le dico e mi appello a lei affinché si affronti il discorso delle scuole in maniera seria e compiuta, non immaginando di mettere pezze giorno dopo giorno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Mi preme sottolineare un aspetto perché questo problema non riguarda solo l’area del cratere, ecco perché ho sottoscritto questa interrogazione, ma tutto il nostro entroterra. Quando il 29 marzo l’Assessore ha incontrato il Ministro all’istruzione, grazie alle sollecitazioni di molti Sindaci, anche della mia provincia, è stato messo in evidenza il quadro disperato di tutto l’entroterra della provincia di Pesaro e Urbino, in cui la Giunta Acquaroli poco più di un anno ha fatto promesse infinite: voler rilanciare il territorio, investire, riportare i servizi. Solo nella provincia di Pesaro e Urbino l’attuale Ufficio scolastico regionale ha già annunciato, in questo ultimo mese, la chiusura di due classi della scuola primaria di Monte Grimano, che saranno accorpate a quelle di Mercatino Conca.
Chi conosce quel territorio sa benissimo quanto siano difficoltosi i collegamenti e quanto può essere difficile per una famiglia accompagnare il figlio a scuola ad oltre 10 chilometri di distanza.
Non solo, anche a Borgo Pace, altro Comune dell’entroterra, le classi della primaria saranno unite a quelle di Mercatello sul Metauro, anche qui con collegamenti difficoltosi e una viabilità che, per ciò che riguarda il trasporto pubblico scolastico, potrebbe creare disagi e costi alle amministrazioni comunali. Anche due terze del liceo di Urbino, di 13 e 17 alunni, verranno unite secondo il Piano già annunciato dall’Ufficio scolastico regionale, creando una classe pollaio di 30 alunni.
In tutto questo non c’è stato ancora nessun intervento della Regione perché l’Ufficio scolastico regionale ha annunciato il Piano - io ho portato tre esempi - ed ha annunciato di aver già preso queste decisioni.
Spero che l’interrogazione serva per intervenire anche se temo che sia troppo tardi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Condivido l’interrogazione predisposta dal Consigliere Carancini, oltre le ultime considerazioni della Consigliera Vitri. Spero che non sia troppo tardi, se c'è la volontà politica, non è troppo tardi.
Il gruppo PD ha presentato una mozione su questo argomento, che io chiedo che venga calendarizzata al più presto, magari può essere l'occasione per una sintesi unitaria di questa Assemblea, è la mozione n. 245 presentata il 31 marzo 2022.
Le criticità della rete scolastica regionale non riguardano soltanto le aree del cratere sismico, anche lì e soprattutto lì, ma anche altri territori. Territori magari poco urbanizzati, meno popolati e in questo senso numerosissime sono state le segnalazioni che sono pervenute da parte dei Sindaci e delle famiglie, e noi le elenchiamo nella mozione.
Ho partecipato venerdì scorso ad un'iniziativa ad Amandola, in cui si è parlato proprio di questo. Nelle aree del cratere sismico c’è anche questo tema: da una parte si finanzia la realizzazione dei plessi scolastici, dall'altra non si finanziano gli stipendi degli insegnanti. Ma è mai possibile tutto questo? E’ mai possibile creare le cattedrali nel deserto perché dove si chiude una scuola si desertifica una realtà, è la morte di quella realtà e a cosa serve poi realizzare il plesso scolastico, finanziare il plesso scolastico? E’ possibile che in questo Paese non si capisca mai bene quello che fa la destra rispetto alla sinistra? Non è possibile, allora queste cose le devono capire la Regione Marche e le Province. Io ho fatto il Presidente della Provincia per due volte, mai nessuna scuola è stata chiusa sotto la mia Presidenza, anzi le abbiamo portate, cito l’Agraria di Montegiorgio

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Fabrizio CESETTI. Abbiamo pure finanziato l’intervento sull'immobile ed oggi vogliono chiudere la prima classe, ma stiamo scherzando! Questo è il tema.
Concludo perché come sempre il tempo è tiranno, credo che la Regione debba e possa fare molto di più, ad esempio porre la questione non solo con i Parlamentari, ma all'interno della Conferenza delle Regioni ed anche della stessa Stato-Regioni perché lì passano i provvedimenti sui quali le Regioni devono dare il parere, li deve coinvolgere tutti …

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Fabrizio CESETTI. Concludo, Presidente. Ripeto, l'occasione è quella mozione che spero venga calendarizzata al più presto, lo dico anche ai capigruppo qui presenti, su cui possiamo fare una bella discussione. Credo che ci siano i margini perché è vero che l'Assessore è intervenuta, seppur tardivamente con i Sindaci e con i Presidenti delle Province, ma ci sono i margini per una sintesi unitaria di questa Assemblea che può conferire all'Assessore Latini una maggiore forza per trattare questa questione sui tavoli nazionali, innanzitutt, nei confronti del Governo, soprattutto all'interno della Conferenza delle Regioni e dello Stato-Regioni. E’ vero coinvolgere i Parlamentari …

PRESIDENTE. Consigliere sono oltre 2 minuti e 17 secondi.

Fabrizio CESETTI. Ma sappiamo bene che poi fanno quello che decido i Segretari di partito.

PRESIDENTE. Vi prego di rimanere nei tempi perché dopo l'interrogazione del Consigliere Serfilippi, a cui deve rispondere l'Assessore Baldelli, devo chiudere in quanto siamo fuori dei tempi previsti dal Regolamento interno, articolo 136 (interrogazioni a risposta immediata).
Vi prego di non parlarci addosso, con tutto il rispetto di ogni singola affermazione, la più dignitosa possibile.
Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. Il tema che abbiamo posto con l’interrogazione a risposta immediata, a prima firma del Consigliere Carancini, merita un'attenzione sul piano del percorso politico.
Siamo intervenuti a più riprese proprio per sottolineare un dato: chi governa questa Regione deve avere visione, capacità di leggere e di contestualizzare. Non c’è l’Assessore, ma va bene, l’assenza non mi interessa, mi interessa l’assenza politica perché dobbiamo leggere i contesti.
Siamo di fronte ad un Ufficio scolastico regionale burocrate, che non tiene conto, come ha detto il Consigliere Carancini, dei nostri contesti, di quello che è accaduto. Ci era già capitato nel 2019, le nostre zone del cratere venivano trattate come se nulla fosse accaduto e quello che veniva trasmesso era esattamente la fotografia pedissequa del numero di alunni e la necessità non di quel contesto, ma di un parametro nazionale.
La politica si faccia carico anche di questa mancanza, sennò è inutile che facciamo i provvedimenti per le aree interne, che ci dedichiamo delle norme puntuali quando, a fronte di strumenti che potremmo utilizzare, oggi l’affrontiamo come se fossero dentro un percorso di normalità, invece le zone del cratere non lo sono.
Le nostre aree interne, purtroppo da tempo si è ereditata anche questa situazione, hanno bisogno di attenzione e nel dimensionamento scolastico è indispensabile l'azione politica con i territori, i Comuni e le Province, con l'interlocuzione adeguata dell’Ufficio scolastico regionale che deve essere nella condizione di disponibilità, che oggi non ha e la Conferenza delle Regioni diventa l'elemento determinante per mettere al centro le problematiche della Regione Marche, che devono essere trattate in funzione delle peculiarità e delle difficoltà che abbiamo.
Prima il Consigliere Cesetti ha detto che non siamo in ritardo, lo siamo, siamo in apnea totale con un’azione di Governo che è mancata ed io ritengo che ci arriviamo oggettivamente lunghi, ma spero che possa almeno servire per la prossima programmazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Sono d'accordo con quello che è stato detto: le aree interne vengono evocate soltanto quando non si devono prendere dei provvedimenti reali. Non c’è stata un’interlocuzione con le aree interne, con i Sindaci, non servono le letterine per il Ministro o l'interlocuzione con i Sottosegretari, servono gli atti, le segreteri,e gli uscieri, occorre portare a casa i risultati. Qualche Assessore lo fa, altri non lo fanno, quindi ci sono capacità diverse.
Un’altra cosa, però, Presidente, quando noi facciamo le interrogazioni le facciamo al Presidente Acquaroli, non le facciamo agli Assessori, il Presidente Acquaroli le distribuisce per deleghe e se non è presente l’Assessore bisogna che, come fanno tutti i Presidenti di tutte le Giunte regionali, risponda lui oppure delega un altro Assessore. Questa non è educazione istituzionale, è un obbligo.
Il fatto che non ci sia neanche l’Assessore Latini a sentire gli interventi di una materia di sua competenza, la dice lunga rispetto, e scusatemi la cacofonia, al rispetto dell'opposizione ed anche al rispetto della maggioranza. E’ più grave che non ci sia rispetto per i Consiglieri di maggioranza che vengono considerati delle palette alzamani e invece questo non è assolutamente …
Tra l’altro l’Assessore Latini non è neanche stata eletta dai cittadini, ricordo è stata nominata e dovrebbe rispettare chi siede qui, che è stato eletto dai cittadini, cosa che invece non viene fatta. Per non parlare dell'Assessore Carloni che ci piacerebbe vedere qui piuttosto che in tutte le fiere e le sagre dell’intero mondo. Grazie.

Interrogazione n. 436 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Cancellieri, Serfilippi, Rossi
“Arretramento Ferrovia Adriatica”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 436 – a risposta immediata - dei Consiglieri Cancellieri, Serfilippi, Rossi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Baldelli.

Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. Ringrazio i Consiglieri per questa interrogazione che ci permette di ricostruire l'iter tenuto dal Ministero e anche le interlocuzioni pressanti della Regione Marche con il Ministero sulla questione della ferrovia adriatica.
I Consiglieri interrogano la Giunta regionale, il Presidente e l'Assessore per sapere se rispetto all'ipotesi di aumento del flusso dei treni merci, passeggeri, ipotizzato dal Ministero, RFI non ritenga necessario prevedere l'arretramento dell'intera tratta ferroviaria regionale, non solamente quello attualmente previsto dal Ministero e da Ferrovie italiane.
In riferimento all'interrogazione si rappresenta quanto segue: in data 24 ottobre 2020 è stato stipulato il protocollo d'intesa per lo sviluppo del corridoio adriatico tra le Regioni Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, attraverso cui la Regione Marche ha richiesto al Ministero di superare il ritardo infrastrutturale della dorsale adriatica con la realizzazione dell'alta velocità ferroviaria, con l’arretramento e con la conversione della linea attuale in un’ottica di riqualificazione urbana in una metropolitana di superficie, al fine di valorizzare il trasporto pubblico locale. Il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, nella persona del professor XY, ha definito non percorribile la soluzione sopra indicata.
In data 14 dicembre 2021 la Commissione europea ha presentato la proposta legislativa di revisione del regolamento 1315/2013 sugli orientamenti della rete RTE-T; che prevede il completamento della dorsale adriatica con l'inserimento della tratta da Ancona-Foggia nella rete di rango extended core sia ferroviaria che stradale. Tale inclusione ha permesso di prolungare il tracciato del corridoio dal mare Baltico al mare Adriatico fino a Bari, creando una connessione strategica con il corridoio scandinavo mediterraneo, a nord attraverso il nodo di Bologna, a sud attraverso il nodo di Bari, offrendo l'opportunità ad Ancona di diventare uno snodo importante per il sistema logistico del centro Italia per i collegamenti con i porti del Tirreno.
In data 15 dicembre 2021 il Mibs ha convocato le Regioni coinvolte sul tema ferrovia adriatica, alta velocità, alta capacità e durante l'incontro il Ministero per le infrastrutture e le mobilità sostenibile ha confermato che il Governo non è orientato ad investire sull'alta velocità ed ha individuato la linea ferroviaria adriatica come direttrice unica del traffico merci nord-sud mediante aumento della capacità con simultanea riduzione dei tempi di percorrenza dei passeggeri.
In data 21 dicembre 2021, la Regione si è confrontata con le amministrazioni comunali delle città costiere delle Marche, invitandole ad avanzare le loro proposte e a raccogliere entro la fine anno, in un documento condiviso e coordinato, una visione complessiva da trasmettere al Mibs entro gennaio 2022.
Le indicazioni delle amministrazioni comunali sono state inviate con nota al Ministero delle infrastrutture. Nella medesima nota la Regione Marche ha precisato la necessità di definire i livelli di capacità massima raggiungibili nella attuale sede della linea nonché prevedere la realizzazione di nuovi tratti di infrastruttura ferroviaria con il coinvolgimento di territori attraversati nel rispetto delle loro peculiarità e in accordo con le Regioni interessate.
Si evidenzia che la legge finanziaria n. 234 del 30 dicembre 2021 al comma 394 prevede il finanziamento per complessivi 5 mila milioni di euro fino all'anno 2035 per l'accelerazione degli interventi finalizzati alla promozione del trasporto con caratteristiche di alta velocità e alta capacità sulla linea ferroviaria adriatica, oltre 2.700 milioni già impegnati in opere in fase di realizzazione, tra cui, per quanto riguarda il territorio marchigiano, interventi tecnologici infrastrutturali nel nodo di Falconara, prima fase e completamento.
In data 10 marzo 2022 il Ministero delle infrastrutture e mobilità sostenibile ha trasmesso alle Regioni una proposta di sintesi sulla ferrovia adriatica alta velocità e alta capacità, confermando gli obiettivi di potenziamento della capacità della linea ferroviaria adriatica, che consiste nell’incremento della velocità fino a 200 km/h sull'intero itinerario, individuazione della dorsale Bologna-Lecce quale tratta privilegiata del trasporto merci e la prospettiva di incremento del carico merci sulla tratta fino a 176 treni al giorno.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Francesco BALDELLI. Concludo. Le proposte contenute nella suddetta nota sono in sintesi: un by pass a Pesaro, rettifica del tracciato esistente dopo la galleria Cattolica, previsioni della nuova stazione in viadotto, riallaccio alla linea attuale a circa 6,5 chilometri dalla stazione di Fano, per chi conosce il territorio, la località di Fosso Sejore, potenziamento degli impianti di Fano, demolizioni binari di precedenza per adeguamento marciapiedi e conseguenti adeguamenti puntuali di tracciato, Senigallia: diminuzioni binario di precedenza per adeguamento marciapiedi, conseguenti adeguamenti puntuali per tracciati, trasformazioni della stazione in posto comunicazione, adeguamento del tracciato in alcune curve nella qualità di Osimo, Varano, Porto Recanati, Civitanova Marche, spostamento verso nord della stazione di Loreto, varianti di tracciato nei Comuni di Pedaso, San Benedetto del Tronto, Porto d’Ascoli e Alba Adriatica.
In data 30 marzo 2022 la Regione ha convocato tutti i Comuni coinvolti da tale progetto, al fine di condividere le criticità delle proposte progettuali ricevute dal Ministero - concludo, un ultimo minuto, la prego, Presidente - durante l’incontro i Comuni interessati hanno rimarcato la preoccupazione inerente l'appesantimento del traffico merci sull’attuale linea ferroviaria adriatica, con una previsione fino a 176 treni merci giornalieri contro i 40 attuali. Questo è un dato che chiedo ai Consiglieri di tenere in considerazione, 40 contro 176. Tale situazione sarebbe incompatibile con l'attuale tessuto urbano delle località costiere che si sono sviluppate in prossimità della linea ferroviaria, che già soffrono fortemente il problema dell'inquinamento acustico per il quale già da tempo la Regione Marche sta conducendo una battaglia insieme ai Comuni per scongiurare l’istallazione delle barriere antirumore che rappresenterebbero un muro, non solo esteticamente improponibile, ma che cambierebbe anche il microclima dei quartieri attraversati dalla ferrovia.
Tali circostanze recano pregiudizio a tutte le nostre città costiere caratterizzate da una attrattività dal punto di vista turistico, con conseguenze negative che, a cascata, coinvolgerebbero tutta la nostra regione.
Pertanto la Regione Marche, al fine di superare le problematiche sopra esposte, intende condividere con il Ministero delle infrastrutture e mobilità sostenibile e RFI una proposta progettuale per realizzare una nuova infrastruttura ferroviaria più arretrata rispetto all'attuale, la quale potrà essere adibita unicamente a trasporto passeggeri, utilizzando treni moderni che non impatterebbero con le località costiere in modo significativo e garantirebbero un efficace mezzo di trasporto.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Francesco BALDELLI. Ho concluso. A tal fine il Presidente della Regione Marche, con nota del 30 marzo 2022, ha richiesto al Ministro delle infrastrutture e mobilità sostenibili un incontro con sopralluogo sul territorio, così da valutare insieme modalità e percorsi al fine di giungere a soluzioni condivise.
E’ chiaro che l'attuale proposta, almeno in alcuni tratti del territorio, è sicuramente irricevibile. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta completa ed esaustiva.
Credo che la Regione Marche stia facendo un grandissimo lavoro sulle infrastrutture, bene gli incontri con tutti i Comuni svoltesi sia a fine dicembre sia qualche settimana fa, perché è importante ragionare tutti insieme, non solamente con pezzi di territorio.
Ritengo che se si parla di arretramento questo dovrebbe riguardare tutti i Comuni e non solamente qualcuno, in particolar modo ritengo che sia sbagliato che il Sindaco tratti solamente per la propria città e non per il bene della Regione Marche perché se parliamo di una visione organica dobbiamo guardare a tutti i territori, penso ad esempio a Fano e a Mondolfo che sono attigui a Pesaro, ma anche a tutto il resto della regione Marche e visto che ha anche ricoperto il ruolo di Presidente della Provincia sa bene quanto sia rilevante ragionare tutti insieme e non solamente per un piccolo tratto.
E’ irricevibile, se si parla di arretramento, che il by pass di Pesaro, come annunciato all'Assessore, rientri a Fosso Sejore che è un imbuto, una cosa vergognosa ambientalmente, anche a livello di costi, pensate che si voleva addirittura realizzare un ospedale unico in quell’area.
Sono soddisfatto del lavoro che sta svolgendo la Regione Marche, tramite il Presidente, l'Assessore e la Giunta, chiedo di continuare a ragionare insieme con uno studio di fattibilità sui costi e benefici di quest'opera visto che tra l'altro, se si parla di arretramento, perderemmo probabilmente tutto il trasporto pubblico locale. I passeggeri che in questo momento scendono dalle stazioni, usufruiscono e frequentano le nostre città.
È gravissimo che da 40 treni si passi a 176 visto che le zone dove attualmente passano sono fortemente urbanizzate.
Bene così, continuiamo tutti insieme questa battaglia perché dobbiamo avere una visione d'insieme e non una visione campanilistica di un tratto della nostra regione. Grazie.

Interrogazione n. 331
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Biancani, Carancini, Casini, Vitri
“Progetto logistico Jesi Interporto”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 331 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Biancani, Carancini, Casini, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Nei cinque minuti che mi sono concessi dal Regolamento cercherò di essere più esaustivo possibile.
La prima domanda è se si ritenga strategicamente importante per la Regione Marche il progetto che riguarda l'interporto.
La risposta è sì, la Regione Marche ritiene strategicamente rilevante qualsiasi attività ed iniziativa che contribuisca come nel caso di specie a garantire ed implementare lo sviluppo di Interporto Marche, una realtà nata nel 1984 che ha avuto una storia molto complicata, che è stata oggetto di due delibere relativamente recenti che per l'appunto definiscono quali sono gli indirizzi e gli intendimenti strategici della Regione Marche rispetto a questo tema. Sono due delibere fondamentali che bisogna sempre tenere d'occhio quando si valutano ed interpretano i fatti anche se si sono sviluppati nell'ultimo anno, anno e mezzo.
Sono le delibere di Giunta n. 225 del 2020 del precedente Governo, quando si chiese all’Unione europea l'autorizzazione a poter ricapitalizzare l'Interporto, e la n. 592, che di fatto determina lo stanziamento, i famosi 8 milioni, che questa Giunta e questo Consiglio hanno voluto postare nel bilancio 2021, che approvammo nel 2020. Due delibere che peraltro vengono richiamate anche nell'interrogazione.
Si ribadisce che la società Interporto Marche è stata costituita con la finalità di rilanciare la piattaforma logistica regionale, un asset strategico per il sistema dei trasporti e della logistica di tutto il territorio regionale.
Per questo motivo il Progetto da realizzarsi con il Comune di Jesi è ritenuto fondamentale purché compatibile con lo sviluppo del Piano industriale triennale, che la società si è posta come orizzonte per l'equilibrio economico. Questo è il tema, su cui ogni progetto strategico deve poggiare e rendersi coerente con le esigenze che hanno determinato quell’intervento straordinario della Regione, che si era concretizzato con la delibera n. 592, lo dirò in seguito, con la quale con lo stanziamento disposto di 8 milioni si prevedeva come condizione indefettibile, che la stessa Unione europea riteneva necessario assicurare, che vi fosse una serie di attività che rifluiva nel piano di risanamento dello stesso Interporto, che si portava con sé in una prima fase gli accordi con i molti creditori che dovevano essere soddisfatti per poter restituire equilibrio finanziario all'Interporto stesso, la vendita del terminal al prezzo di 4,5 milioni e la sottoscrizione del capitale sociale. Strategico questo progetto nella misura in cui si rende coerente con le esigenze che costituivano e costituiscono il presupposto dello stesso.
La seconda domanda è sugli impedimenti di natura tecnica.
Da questo punto di vista si risponde così: le attività e le negoziazioni sono state portate avanti da Interporto Marche S.p.A., cui è delegato ed evoluto il compito di gestire tecnicamente questa vicenda e le caratteristiche del Piano di risanamento, di cui ho detto prima, a mezzo del suo legale rappresentante, che era stato tra l’altro designato nella precedente consigliatura. Quello che è più importante è ricordare che, ad oggi, con nota del 16 marzo 2022 Interporto ha chiesto a XY di confermare entro il termine di 15 giorni l'intenzione di procedere con il progetto, in coerenza con il testo contrattuale precedentemente trasmesso il 22 febbraio 2022, una volta che si saranno verificate tutte le condizioni riportate nella comunicazione.
In data 30 marzo, questo è il tema che anche agli interroganti interessa di più, lo Sviluppatore ha comunicato l'interesse alla prosecuzione delle trattative relative all'operazione rappresentando la necessità di un ulteriore periodo - non inferiore a 30 giorni, così dice lo Sviluppatore - per verificare la possibilità di un rinnovo dell'accordo con il conduttore. La risposta è sì, esiste ancora la possibilità - così ci dice lo Sviluppatore - di poter procedere.
Se mi date ancora dieci secondi è nell’interesse della discussione, così densa di significato e importante.
La risposta alla domanda 3 è la seguente: la Regione Marche, con l'obiettivo di rilanciare lo sviluppo dell'intermodalità nel centro Italia, attraverso la piattaforma logistica, ha sottoscritto il famoso aumento di capitale di 8 milioni di euro, che era già nella strategia degli indirizzi della precedente Giunta – da questo punto di vista c'è stata sicuramente continuità - e l'Interporto è stato individuato come un soggetto strategico rispetto a tutto questo insieme di interventi.
Contestualmente Interporto, in stretta collaborazione con gli uffici regionali, ha approvato il Piano di risanamento 2021/2024, dopo maggio 2021, quando si stabilisce non solo quali sono le condizioni che l'Europa ci aveva chiesto per poter fare l’aumento capitale con 8 milioni, ma nella stessa delibera, non dimentichiamo, si chiede anche di procedere nel senso coerente al Piano strategico che era stato evidenziato anche dagli sviluppatori ...

PRESIDENTE. Non abbiamo il collegamento. Riproviamo.
Sono saltati tutti i collegamenti, chiediamo alla parte tecnica ...

Guido CASTELLI. Scusate, colpo di scena di carattere microfonico che non mi ha consentito di completare la risposta, lo faccio subito.
Ho detto come questa serie di delibere abbia individuato nel Piano strategico e nella necessità di procedere all'adempimento di tutte le indicazioni, che erano state richieste anche in sede europea, il presupposto per il successivo sviluppo del Progetto.
Con l'aumento di capitale - già versato anche per le quote inoptate degli altri soci – e l’investimento privato (nella delibera si richiedeva su indicazione dell’Europa che vi fosse l'apporto di capitale privato) Interporto si presenta ora sul mercato come una società risanata e competitiva, in grado di essere finalmente il polo centrale delle infrastrutture della logistica regionale.
Il rilancio si inserisce all'interno di un percorso di sviluppo da parte di diversi attori istituzionali che condividono la strategicità dell’area. Il progetto Interporto, infatti, presuppone l'intervento di RFI che vuole investire sulla stazione contigua a Interporto per consentire l'utilizzo di treni merci fino a 750 metri, sul fronte ferroviario è inoltre previsto il potenziamento della linea Orte Falconara e il collegamento lato nord (by pass Falconara); il Ministero delle infrastrutture ha finanziato l'”ultimo miglio” di connessione del porto di Ancona per 99 milioni di euro ed ha avviato investimenti di 4,5 milioni di euro per il potenziamento della logistica dell’area di Interporto; sono inoltre in corso i lavori di raddoppio a quattro corsie della statale 16 da Falconara a Torrette, infine in procinto di conclusione l’intervento viario Quadrilatero Fabriano-Matelica.
Per quanto sopra, la società ora ha un Piano industriale da attuare con l'obiettivo di ripristinare l'equilibrio economico entro tre anni; pertanto il progetto dello Sviluppatore, sicuramente strategico per il territorio, deve essere compatibile con il piano della società e non comportare perdite patrimoniali che potrebbero compromettere il risanamento.
La strategicità del progetto presuppone l'equilibrio finanziario di Interporto per una serie di evidenze, che mi pare abbiamo descritto con sufficiente chiarezza.
In questa ottica sono state condotte le trattative per la definizione della vicenda al momento XY non ha rappresentato l'intenzione di abbandonare il progetto e sono tutt’ora in corso interlocuzioni per arrivare ad una positiva definizione della vicenda, tenendo conto dei legittimi interessi di tutte le parti coinvolte.
In data 28 marzo 2022, in ogni caso, la Giunta regionale ha approvato, su proposta del Presidente della Regione, la richiesta di convocazione dell'Assemblea dei soci di Interporto, tramite la società Svem, per una informativa a tutti i soci in merito al progetto.
E’ comunque utile, aggiungo alla risposta sottoscritta dal Dirigente del Dipartimento infrastrutture, territorio e protezione civile, che da maggio in poi importanti e densi sono stati anche i contributi di carattere tecnico che sono stati garantiti perché sappiamo che sul progetto dello Sviluppatore si sono comunque ottenuti dei pareri importanti del Ministero dell'ambiente, della Soprintendenza, del Genio civile, insomma, tutto quello che era necessario fare per poter affermare con precisione il pieno rispetto delle condizioni date dall'Unione europea affinché l'operazione Interporto, così come l'abbiamo conosciuta dalle cronache recenti, potesse comunque includere, recepire e tenere come presupposto il principio dell'equilibrio, che ha animato intendimento del rilascio di interporto prima e dopo il 20 settembre 2020. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. I soliti limiti di tempo, però cercherò di starci.
Avrei preferito che la risposta fosse stata resa dal Presidente Acquaroli che ha tenuto per sé la delega su Interporto, con il quale ho avuto anche recentemente uno scambio di battute, la scorsa seduta.
Questa interrogazione, Presidente e Assessore, non l’abbiamo presentata oggi, l’abbiamo presentata il 14 dicembre 2021, quasi quattro mesi fa, l’abbiamo presentata perché a quel tempo non si era ancora giunti, come diciamo nell’interrogazione stessa, alle conclusioni delle negoziazioni e alla sottoscrizione di un accordo con Interporto SpA che potesse garantire allo Sviluppatore l'acquisto della proprietà della pozione di terreno di Iinterporto Marche Spa, i diritti edificatori e le servitù indispensabili alla realizzazione dell'importante e strategico progetto logistico di Amazon a Jesi. Nè risultava concluso l'iter amministrativo relativo al Progetto che comprendeva l'approvazione della variante urbanistica, la stipula della convenzione urbanistica in capo al Comune di Jesi, nonché il rilascio del titolo edilizio funzionale alla realizzazione del centro logistico.
L’interrogazione l’abbiamo presentata allora, era a risposta scritta, ma non c'è stata risposta, quindi l'abbiamo trasformata. Era a risposta scritta perché non volevamo dare risonanza mediatica a questa vicenda sapendo che la trattativa era molto delicata, non abbiamo fatto comunicati stampa, ma l’abbiamo voluta trasformare a risposta orale per la mancata risposta.
L'Assessore Castelli ci dice che il progetto deve essere compatibile e coerente con la società Interporto e con i suoi obiettivi di risanamento. Certo, ci mancherebbe altro, sono strettamente legati. Obiettivi di risanamento, li ha citati prima l’Assessore Castelli, siamo stati noi, ma non per rivendicare qualcosa, solo per ristabilire la verità, che nel 2019 in occasione dell'approvazione del bilancio 2022 abbiamo destinato 8 milioni di euro per l'aumento di capitale della società Interporto per consentire poi la definizione della procedura fallimentare, perché di questo si trattava, del Piano assestato. L’abbiamo fatto con la legge regionale n. 42 del 30 dicembre 2019, tant'è che con la delibera di Giunta n. 225, che ha citato l’Assessore Castelli, a quel tempo abbiamo chiesto, subito, la comunicazione alla Commissione europea. Come ha detto l’Assessore Castelli, l’aumento di capitale era legato, tra l'altro, all'acquisizione di DPA dietro un corrispettivo di 4,5 milioni di euro di alcune aree dove c’era il rent to buy. Sono questioni che conosciamo e che risultano dagli atti.
Il discorso qual è? Tutto è stato portato avanti da Interporto SpA, il punto è proprio questo. Interporto è una società strategica e come tale dichiarata dalla Regione Marche - c'è una legge - che se non sbaglio ha la funzione di direzione e coordinamento. Interporto è partecipata da Regione Marche, attraverso la Svim (ora Svem), di questo si tratta.
Il tema è questo, non è che tutto deve essere portato avanti da Interporto, che qualche volta deve fare anche quello che decide la Regione, ciò che per essa è prioritario.
L'insediamento del progetto del polo logistico di Amazon a Jesi è o non è un obiettivo prioritario della Regione Marche? Se lo è, è evidente che la Regione Marche deve mettere tutto il suo peso politico istituzionale perché questo progetto vada in buon porto, a buon fine. Tutta la sua forza politica e istituzionale, è evidente, Presidente, all’interno di un percorso, come ho avuto modo di dire, giuridicamente praticabile ed economicamente sostenibile. E questo è possibile e deve essere possibile, se del caso, anche attraverso un'ulteriore legge regionale che faccia da scudo, e su questo siamo d'accordo, ad eventuali responsabilità che potrebbero essere ravvisate, ma la prima responsabilità è quella di non far sfuggire questa occasione straordinaria per la nostra regione, per quello che significa in termini di immagine, occupazionali diretti ed indiretti.
Presidente, ci metta tutto il suo peso politico istituzionale, noi siamo disponibili su questo a dare una mano per risolvere il problema e per conseguire l’obiettivo

PRESIDENTE. La prego di chiudere.

Fabrizio CESETTI. Se c’è bisogno di una copertura legislativa noi siamo pronti, anche per una copertura legislativa. Grazie.

PRESIDENTE. Prego tutti i Consiglieri ed Assessori di attenersi ai tempi. Un conto è sforare qualche secondo, un conto è sforare tanto tempo, siamo proprio in deroga eccessiva.
Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Sarò brevissimo, già ha detto molto il Consigliere Cesetti ed altro diranno i miei colleghi rispetto alla risposta dell'Assessore Castelli, che ha definito questo progetto strategicamente rilevante per la regione.
Non ci siamo proprio perché se è un progetto strategicamente rilevante non doveva essere trattato in questa maniera. Abbiamo notato una totale assenza di coordinamento politico amministrativo in tutto il percorso. Il rischio di perdere questo investimento adesso è particolarmente elevato in uno stato di incertezza grave e dannosa.
Come gruppo del Partito Democratico, l’ha già detto il Consigliere Cesetti, noi ci siamo e ci saremo per qualsiasi sostegno che dia corpo alla realizzazione di questo progetto.
Abbiamo richiesto la convocazione congiunta delle Commissioni II^ e III^, che credo si svolgerà la prossima settimana, abbiamo chiesto di invitare il Presidente della Regione, il Sindaco di Jesi, il Presidente di Interporto, tutte le parti sociali, le organizzazioni sindacali e datoriali, è evidente che in quell'occasione vorremmo avere ulteriori chiarimenti, che ad oggi sono assolutamente insoddisfacenti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Innanzitutto la mancanza di coordinamento è determinata dal fatto che non ha risposto all'interrogazione il Presidente Acquaroli, che è in tutt’altre faccende affaccendato, mentre noi discutiamo di una questione così complessa e seria per la nostra regione.
Mi sarei aspettata delle risposte, ripeto, dal Presidente perché quando si tiene la delega a quella delega si dà un’importanza strategica e non si può lasciare che altri ne parlino.
Abbiamo chiesto se c’erano impedimenti di ordine tecnico giuridico, che evidentemente ci sono. Mi aspettavo di sapere – ho letto dai giornali, come tutti, che si tratta di superfici, tra l’altro di 1/10 rispetto a quelle che verranno modificate - quanti sono gli ettari che devono essere modificati; perché il Comune di Jesi non attua la variante, quindi se c'è un impedimento, che è quello del 75% delle aree industriali utilizzate; il fatto di aver acquisito dei pareri, che non era certo di competenza della Regione, mentre era competente a svolgere la funzione di guida rispetto ad un intervento così grande.
Gli aiuti di Stato, ma non siamo ridicoli, sono una questione tecnica che tutti conoscono da vent'anni e che deve esser sciolta e risolta dai tecnici, non è una questione politica e che si scriva nelle delibere è per dire: guardate che vi dovete ricordare. Io ho gestito l’agricoltura e non ho avuto mai problemi con gli aiuti di Stato, che è una cosa che tutte le aziende agricole anche le più piccine conoscono benissimo, che va rispettata, ma questa è una questione tecnica.
Abbiamo chiesto a dicembre queste notizie e non sarebbe stato indifferente, Presidente, se lei avesse gestito con un accordo di programma sottoscritto dai tanti attori (pubblico/privato), come ha detto bene l’Assessore Castelli, per scrivere e sottoscrivere un cronoprogramma nel quale decidere chi faceva che cosa. Il piano di risanamento, per esempio, si era già deciso nel 2019.
L’Interporto fa il lavoro dell’interporto, non assume scelte politico strategiche su obiettivi così importanti.
La Regione, come ha detto bene il Consigliere Cesetti, ha anche la possibilità di emanare apposite leggi qualora ci fosse un interesse pubblico, generale e rilevante. O questo intervento ha un interesse rilevante pubblico per la Regione Marche, che doveva essere la guida, oppure non c’è l’ha, tant'è vero che il Presidente neanche risponde all'interrogazione, sappiamo bene perché non abbiamo raggiunto l’obbiettivo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Mi preme innanzitutto ringraziare il Consigliere Cesetti per aver sollecitato l'amministrazione regionale già in tempi non sospetti, quasi 4 mesi fa, sulla questione dell'eventuale insediamento di uno stabilimento Amazon nel territorio del Comune di Jesi.
Un progetto di enorme rilevanza, che consideriamo come un possibile volano strategico per la crescita produttiva e occupazionale dell'intero territorio della Vallesina, con evidenti ricadute positive sull'intero tessuto economico regionale.
Un progetto che, come giustamente ricordato nelle premesse narrative dell’interrogazione, risale per ciò che concerne l'ideazione e l'impostazione iniziale al 2020, ovvero ai tempi della precedente amministrazione regionale.
Un progetto che, tuttavia, dopo la felice intuizione iniziale, sotto l'amministrazione Acquaroli ha iniziato a incontrare difficoltà crescenti, di ordine prevalentemente burocratico, e così, mentre dalla Giunta giungevano in questi mesi rassicurazioni e pacche sulle spalle, a causa della mancanza di coordinamento tra Regione, Comune di Jesi e Interporto, è emerso il rischio concreto di veder sfumare questa irripetibile opportunità.
Come giustamente affermato dal Presidente di Confindustria Ancona, la Regione Marche è sostanzialmente rimasta a guardare, in uno stato di inerzia. Si è preferito delegare tutto ai tecnici, dimenticando la funzione di guida che la politica deve svolgere. Solo la politica, non i tecnici, può capire il valore, oggi, di mille posti di lavoro in più in un'area come quella della Vallesina attraversata da tante, troppe, crisi aziendali, tra cui non posso non citare Caterpillar e Liomatic.
Di fronte a questa situazione, per evitare che tutto finisca in una bolla di sapone e con il fine di fare squadra per trovare una soluzione condivisa, il gruppo PD Marche ha preso immediatamente l'iniziativa sollecitando formalmente la convocazione urgente della II^ e III^ Commissione assembleare permanente, chiedendo contestualmente la partecipazione alla stessa delle associazioni di categoria artigiane, industriali, commerciali, delle rappresentanze sindacali, del Presidente della Giunta regionale, del Sindaco di Jesi e del Presidente di Interporto.
Mi dispiace che ad oggi le Commissioni congiunte non siano ancora state convocate. Al momento il giudizio sulla vicenda di Interporto non può che essere pessimo alla stregua di quello dei colleghi che mi hanno preceduto.
C’è bisogno di fare presto e bene, si è già perso troppo tempo e non ce ne rimane più a disposizione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Non entrerò nelle questioni tecniche né su suggerimenti da dare, ma mi rivolgo direttamente al Presidente Acquaroli. Presidente, penso e credo che quando si amministra soprattutto da ruoli di apicalità occorre che l’apicalità, in questo caso il Presidente della Regione, assuma in determinati contesti e per determinate situazioni il ruolo di guida.
Non ne faccio una questione di delega, che peraltro ritengo che sia sbagliata, chi è apicale non deve avere deleghe, ma è una scelta che rispetto, però, Presidente, in vicende specifiche, ma soprattutto strategiche e fondamentali per la Regione Marche, lei deve assumersi una responsabilità, quale? Lo dico per la questione Interporto che non è una vicenda come tante altre.
Oggi mi sarei aspettato non solo una risposta a questa interrogazione, lei avrebbe dovuto, a mio modesto parere, per rispetto dell’intero consesso Aula e soprattutto per conoscenza dei cittadini fuori da quest'Aula, fare delle comunicazioni, in una qualche maniera, in modo chiaro, semplice e a tutti comprensibile avrebbe dovuto spiegare cosa sta succedendo, cosa è successo, cosa intende fare la Regione Marche e che responsabilità lei si assume come Presidente. Il suo silenzio nella migliore ipotesi non aiuta e non dà un indirizzo ben chiaro, è una vicenda politica che si raccorda alla questione del lavoro.
L’Assessore Castelli, che ringrazio, potrei anche aver compreso male, dice che occorre verificare la compatibilità del progetto con la strategia di interporto. Sono pesantemente allarmato, o è una questione non chiara oppure il successo, la prosecuzione, il perseguimento di questo obiettivo sono condizionati non so da quali elementi.
Presidente Acquaroli, la invito, non polemicamente, ci conosciamo, a raccogliere, in determinati passaggi lei ha il dovere da Presidente della Regione Marche di non nascondersi, deve dirci come stanno le cose e quali sono le sue intenzioni. Lei è la guida eletta di questa Regione e noi la riconosciamo, non può sempre delegare ad altri, per carità, con il rispetto a tutti gli Assessori, che comprendono, ma in determinate situazioni strategiche e fondamentali lei deve esserci e in prima persona assumere la responsabilità politica, oltre che l'informazione su quello che sta accadendo.
L’Interporto su questo specifico progetto è certamente un caposaldo del suo ... Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Castelli, che anche con un po' di imbarazzo ci ha ricostruito tutte le vicende di Interporto, le quale oggi ci interessano poco perché le conosciamo, sappiamo gli atti che sono stati assunti e a che punto siamo.
Come avete visto - lo dico, Presidente, per i colleghi che ogni tanto si picchiano perché vedono atteggiamenti di responsabilità condivisi con i cittadini, attraverso la stampa, che ringrazio perché a questa vicenda ha dato lo spazio che serviva - abbiamo presentato a firma del Consigliere Cesetti un'interrogazione a risposta scritta per un grande senso di responsabilità, in quanto conosciamo i percorsi, gli atti e la delicatezza dei provvedimenti che devono essere assunti.
Vengo al tema, su Interporto so quello che abbiamo fatto, mi interessa la risposta su un insediamento importante per la nostra regione, che coincide con circa mille posti di lavoro in un'area già particolarmente segnata, in cui non siamo stati protagonisti - l’ha detto prima la Consigliera Bora - rispetto a Caterpillar ed alla Liomatic, che hanno particolarmente complicato la vita occupazionale delle famiglie di quel territorio.
Noi abbiamo questo problema al centro, voi siete soddisfatti del lavoro che avete fatto? Ve lo chiedo. Se avete convocato in modo compulsivo il 28 marzo l'Assemblea dei soci di Interporto, fatta con in modo raffazzonato, in apnea, vuol dire che qualche passaggio, caro Presidente, è sfuggito, non ne faccio una responsabilità delegata, non è Interporto, non è il Sindaco di Jesi, non è Confindustria.
C'è la necessità di dare il peso specifico ed adeguato alle scelte che si fanno e questa per noi era prioritaria. Non contano i fondi, la sanità, questa risposta meritava un’attenzione e doveva essere colta nella maniera adeguata, ma non è stato.
Oggi cosa accade? Ci mandate messaggi rassicuranti e qualche sorriso per dire, comunque, che non siamo stati abbandonati. No, il progetto precedente è chiuso se poi ci dovessero dare un'altra occasione, forse …, però forse significa mettere altro tempo, vuol dire non dare risposte al territorio e aver perso una grande occasione.
Dichiaratelo voi se siete soddisfatti del lavoro che avete fatto. Grazie.

Mozione n. 152
ad iniziativa del Consigliere Antonini
“Solidarietà a tutte le Forze dell'Ordine ed alle famiglie ed alle associazioni delle vittime delle foibe e dell'esodo Istriano, Giuliano e Dalmata per i fatti avvenuti ad Ascoli piceno la notte tra il 4 e il 5 ottobre”

Mozione n. 215
ad iniziativa dei Consiglieri Leonardi, Ausili, Borroni, Putzu, Assenti, Baiocchi, Ciccioli
"Giorno del Ricordo Condanna di ogni forma di negazionismo e giustificazionismo; sensibilizzazione nelle scuole dell'esodo Giuliano-Dalmata-Istriano con i soli testimoni diretti e le associazioni degli esuli istriani, giuliani e dalmati”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 152 del Consigliere Antonini e la mozione n. 215 dei Consiglieri Leonardi, Ausili, Borroni, Putzu, Assenti, Baiocchi, Ciccioli.
Ha la parola, per l’illustrazione, alla Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Intanto espongo la mozione n. 215, poi il collega esporrà l’altra, dato che vengono discusse e trattate insieme.
Questa mozione è arrivata in concomitanza con la Giornata del ricordo e credo che sia importante e utile discuterla oggi.
Ricordiamo che con la legge n. 42 del 30 marzo 2004 venne istituito il 10 febbraio il Giorno del ricordo, al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle terre degli istriani fiumani e dalmati nel secondo dopo guerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
La legge prevede che in questo giorno vengano realizzate delle iniziative per diffondere la conoscenza di questi tragici eventi, in particolar modo presso i giovani nelle scuole di ogni ordine e grado.
La Commissione cultura della Camera ha approvato all'unanimità la mozione presentata da Fratelli d’Italia che vincola i soli testimoni diretti e le associazioni degli esuli istriani giuliani e dalmati a parlare all’interno delle scuole della tragedia delle foibe poiché sono, e ne abbiamo fortunatamente ancora, i testimoni diretti che possono raccontare le cose come sono successe.
Purtroppo ogni anno quando ci avviciniamo alla ricorrenza del 10 febbraio assistiamo ad una serie di eventi negativi, alla devastazione, alla violenza nei confronti di monumenti, lapidi, addirittura di cartelli stradali che ricordano i martiri delle foibe, gli esuli, nonché all’organizzazione di incontri ed eventi che promuovono tesi giustificazioniste.
Anche le Marche sono state purtroppo oggetto nella ricorrenza passata di alcuni gravi episodi di violenza politica, ad esempio la devastazione della sede provinciale di Fratelli d’Italia a Fermo proprio due giorni prima del Giorno del ricordo, dove si doveva celebrare, e si è celebrata comunque, la ricorrenza per ricordare il 10 febbraio, con la presenza di esuli, questa triste pagina strappata dalla memoria e dalla storia della nostra nazione.
Anche a Senigallia abbiamo avuto l’affissione di uno striscione intimidatorio di matrice negazionista di fronte alla porta del Presidente del consiglio comunale, anche ad Ascoli Piceno alcune settimane fa ci sono state delle scritte che inneggiavano alle foibe.
Credo che questi episodi siano indubbiamente da condannare, in un clima che invece dovrebbe onorare e rispettare quelle vittime, soprattutto in base a quello che riconosce la legge.
E’ nostro dovere dichiararci anche in questa Assise, con delle dichiarazioni formali, contro queste forme di violenza, contro ogni forma di violenza, fosse anche verbale o scritta, e di devastazione.
Ho voluto ricordare e riprendere quello che era stato fatto nella scorsa legislatura con l'approvazione di una mozione che avevo presentato e che aveva fatto attivare delle iniziative nell'ambito delle attività politico istituzionali, che prevedevano delle visite formative degli studenti nei luoghi simbolo del martirio delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata. Fortunatamente ci troviamo vicino all'uscita da questa pandemia per cui anche le gite scolastiche potranno riprendere.
Con questa mozione che cosa chiediamo? Chiediamo innanzitutto di esprimere una ferma condanna verso ogni forma e ogni tentativo di giustificazionismo e di negazionismo, di condannare i fatti avvenuti anche nella nostra regione, a Fermo, Senigallia, Ascoli Piceno, e dare mandato all’Ufficio di Presidenza di riattivare, quando le condizioni pandemiche e sanitarie lo consentiranno, il concorso rivolto agli studenti degli ultimi tre anni delle scuole di secondo grado e le visite educative e formative degli studenti delle scuole di primo e secondo grado delle Marche nei luoghi simbolo del martirio e dell’esodo giuliano dalmata, dando attuazione alla mozione n. 453 approvata il 19 febbraio 2019. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Un saluto a tutti i Consiglieri.
Ben si sposano queste due mozioni, la mia è molto datata, è dell’ottobre scorso, è passato un po' di tempo, però è perfettamente affine e simile per contenuto a quella presentata dalla Consigliera Leonardi.
Cosa è successo? Tra il 4 e il 5 ottobre ad Ascoli Piceno - poco fa è stato riferito - è comparsa, su un pannello al centro storico della città di Ascoli Piceno, una scritta: “Sbirri dentro le foibe. W le foibe”, corredata da falce e martello oltre che da una stella rossa e il logo simbolo delle Br, con scritto brigate rosse.
Questo gesto è stato condannato immediatamente dal Coordinamento regionale per le Marche dell'unione degli istriani ed è stato chiesto alle istituzioni ed alle forze politiche di esprimere una condanna chiara, palese e immediata contro questo gesto che si commenta da solo perché in tre righe c'è la sintesi di uno squallore che fa arrabbiare un po' tutti perché comunque vengono evocate le foibe e sappiamo ben tutti cosa possa significare dal punto di vista simbolico e non solo questo nome, quello che abbiamo patito, per tanto tempo purtroppo anche l'oblio in cui è caduta questa memoria.
Non a caso è stato individuato un giorno che anche come Regione Marche, grazie a Dio, onoriamo una volta l'anno.
E’ stato utilizzato il termine sbirri proprio in maniera volutamente offensiva, legato ad una falce martello, soprattutto alle brigate rosse, anche questo ci riporta indietro di diversi anni in uno dei periodi più bui della storia italiana.
E’ nostro dovere e di tutto il Consiglio regionale, anche se sono passati un po' di mesi, ma per motivi organizzativi e indipendenti della mia volontà, una condanna unanime, mi auguro, a questi fatti.
Il Sindaco di Ascoli Piceno all'epoca chiese un atto politico di solidarietà per la Polizia e per le associazioni che rappresentano gli esuli istriani e dalmati e quell’enorme tragedia, e devo dire che pochi, sono sincero, sennò nessuno, all'epoca si sono espressi in maniera chiara, raccogliendo da una parte gli inviti di condanna e dall’altra di solidarietà.
Con un po' di ritardo, non è mai troppo tardi, credo e spero che tutto il Consiglio si possa unire unanimemente in questa condanna.
Ne approfitto per sostenere anche la mozione presentata dalla Consigliera Leonardi perché ne condivido il contenuto. Anzi, spesso la volontà di revisionare, rivedere, ristudiare la storia, non è tanto per la volontà di dare verità, ma solamente, in questo caso, per cercare di oscurare una festa, perché la Giornata del ricordo è sì evocare un momento buio, ma anche festeggiare l'uscita da un periodo di oblio e di oscurantismo della verità. Voler in qualche modo svilirla e ridurla a temi e dibattiti che di storiografico hanno ben poco, ma c’è solamente purtroppo un forte pregiudizio ideologico.
Sono d'accordo anche con la mozione della Consigliera Leonardi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Borroni.

Pierpaolo BORRONI. Grazie, Presidente. Sarebbe stato bello e opportuno se questa mozione, di cui siamo firmatari noi tutti di Fratelli d’Italia, e quella precedentemente presentata dal Consigliere Antonini fossero state dibattute il Giorno del ricordo.
Ricordo bene che quel giorno nella riunione dei Capigruppo dicemmo che avremmo dibattuto la stessa il primo Consiglio utile e invece per motivi organizzativi e di tempo si è slittati ad oggi. Di questo me ne rammarico anche perché l'intensità e la forza di quegli eventi vengono smussati da tutto questo tempo, però secondo me è sempre opportuno parlare di queste cose.
Il Giorno del ricordo deve essere una giornata di memoria nazionale, che tutti gli italiani devono sentire e fare propria. Tutti gli eccidi che sono accaduti nel secolo breve, come molti studiosi chiamano il 900, derivati da ideologie che hanno caratterizzato tutto il secolo vanno ricordati e tenuti a mente da tutti noi.
Per noi italiani l'eccito delle foibe è il simbolo di quell'odio politico ideologico che colpì non solo l’appartenenza ad un'ideologia sconfitta, quella fascista, ma tutta l'italianità. Furono uccisi ed infoibati tutti quanti nella Istria e Dalmazia, la classe dirigente del popolo italiano e chiunque non condividesse la creazione del paradiso comunista jugoslavo di Tito.
Carabinieri, soldati del regio esercito italiano, fascisti e perfino comunisti, che andarono nelle terre jugoslave per vivere il sogno comunista, furono uccisi solo perché italiani e internati nei campi di concentramento come quello di Goli otok, l'Isola calva. Storia questa che è stata raccontata in maniera eccellente da Giorgio Panza nel suo libro “Prigionieri del silenzio”, che ho letto e che vi consiglio, lo definirei veramente toccante.
Quando ero Presidente del Consiglio comunale di Civitanova Marche ho avuto l'obbligo di ricordare questi eventi ed ebbi anche la fortuna di conoscere una grande persona, l’ingegnere Francesco Zuliani, rappresentante degli esuli di dominio in Istria, che raccontò con realtà storica e reale appartenenza a centinaia di ragazzi delle scuole superiori e medie - incontri che all’epoca organizzai io - la storia della sua Rovigno con un calore ed un'appartenenza tipica con cui molti dalmati e istriani celebri parlano delle loro terre. Alcuni fra tutti, celebri che ne parlano con tono intenso, sono Tony Capuozzo, il giornalista, oppure il dirigente d'azienda Sergio Marchionne.
Un esodo quello dalmata istriano di centinaia di migliaia di persone che diedero vita ad una diaspora in tutto il mondo, ma che in grandissima parte li fece approdare nell’Italia del dopoguerra. Molti di loro soggetti a casi di mala accoglienza, soprattutto nel nord Italia, a Venezia, da parte dei sindacati Cgil vicini al partito comunista; ad Ancona dopo lo sbarco dal transatlantico Toscana furono presi a suon di insulti e sputi da appartenenti al Partito Comunista Italiano, peggio a Bologna, dove un treno con bambini e famiglie istriani fu bloccato alla stazione per molti ore, negando loro cibo e acqua. Solo dopo settant'anni il Sindaco di Bologna pose una lapide in ricordo di quello scempio, cosa che gli ha fatto onore.
Non si può quindi non ricordare i martiri di questa pulizia etnica proprio in questo periodo in cui viviamo una guerra in cui si presuppone che forse si stia perpetrando, oggi, nel 2022, un'altra pulizia etnica. Martiri della nostra terra, come ho detto prima, Norma Cossetto, 22 anni, stuprata, seviziata e torturata per un’intera notte.
La storia o è revisione o non lo è, per cui tutti dobbiamo lavorare, parlare, fare in modo che le giovani generazioni capiscano, non dimentichino e facciano in modo che fatti come quelli di Senigallia, Fermo e Ascoli Piceno non accadano più.
Vorrei condividere con voi un ricordo che risale agli ultimi anni 90, all’epoca da Presidente del Fronte della gioventù organizzai con i ragazzi del mio circolo delle mostre sul corso di Civitanova Marche, prendemmo degli articoli di giornali, delle notizie che erano trapelate perché i libri di storia non riportavano questi eventi, tentando di far capire alle persone quello che era successo nelle nostre terre. La cosa che più mi colpì è che nessuno sapeva niente. La coscienza nazionale, per assurdo, fu fatta durante un Governo di centrodestra da una sede della Rai con Fiorello che portò a conoscenza di tutti gli italiani quello che era accaduto in quelle terre. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Sono due mozioni importanti, la prima del Consigliere Antonini, sulla quale mi vorrei soffermare, riguarda un grave fatto avvenuto ad Ascoli Piceno ed impegna la Giunta ad esprimere solidarietà per i fatti accaduti verso tutte le Forze dell'ordine che ogni giorno svolgono un grandissimo lavoro.
Quest’anno con la Lega giovani sono stato sulle foibe a Basovizza, abbiamo toccato con mano tutta la storia che purtroppo per troppi anni è stata negata.
In quei luoghi si capisce quanto ancora le associazioni, che ringrazio, cerchino di fare luce, di far conoscere la verità, purtroppo osteggiate anche in quei territori e ogni giorno fanno una grandissima difficoltà.
Gli atti che avvengono nella nostra regione sono minimi rispetto a quelli che accadono là ogni anno, anche nel Giorno del ricordo.
Bene quello che sta facendo lo Stato italiano, bene tutta l'attività che si svolge nelle scuole ogni anno perché il Giorno del ricordo è importante e tutti i giorni dovremmo impegnarci per far sì che queste cose non accadono più e questo ci riporta ai fatti che vediamo ogni giorno, in questi giorni di guerra, in Ucraina, dove purtroppo secondo me stiamo rivivendo quei momenti. In quegli anni era difficile avere le notizie, che oggi vediamo tutti i giorni in maniera eclatante nei nostri schermi, attraverso i social, i canali telegram.
La differenza rispetto a cinquant'anni fa è che oggi grazie alla rete ed alla tecnologia riusciamo a vedere quello che sta accadendo e purtroppo vediamo quanto non si riesca a fare qualcosa di concreto per impedire gli scempi che stanno avvenendo.
Senza dilungarmi troppo, accolgo con favore tutte e due le mozioni, quella di Fratelli d'Italia e quella del Consigliere Antonini, credo che sia fondamentale condannare questi gesti che ancora oggi avvengono nel nostro Paese che ha "superato” questa grande tragedia, rilevante è ricordare per far sì che questi fatti non accadono nel nostro Paese, ma mi verrebbe da dire nel mondo intero. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Il Gruppo PD esprime parere favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Dopo gli interventi del Consigliere Antonini e dei Consiglieri del gruppo di Fratelli d’Italia, che ringrazio, il nostro voto sarà convintamente favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Mozione n. 152. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 215. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 244
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Contrarietà all’aumento delle spese militari”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 244 del Consigliere Santarelli, che ha la parola per l’illustrazione.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Prima di esporre la mozione voglio ricordare che la Conferenza dei Presidenti dei gruppi nella precedente seduta ha negato l’inserimento della mozione presentata dal gruppo Rinasci Marche contro l'aumento delle spese militari. La tempistica era fondamentale dato che sul finanziamento doveva essere dato un parere dal Senato della Repubblica.
Il gruppo Rinasci Marche ha ritenuto di presentare questa mozione contro le spese militari anche in virtù del fatto che negli ultimi anni per l’incertezza economico finanziaria, per i problemi legati alla disoccupazione, alla povertà ed al disagio sociale c’è la necessita di risorse immediate ed inderogabili.
La priorità del finanziamento per le spese militari ha rafforzato nei nostri pensieri la presentazione di questa mozione.
Premetto che nella scorsa seduta dei Presidenti dei gruppi solo il gruppo Civici Marche, nella persona del Presidente Consigliere Rossi, ha sostenuto la discussione della mozione.
Premesso e preso atto che
- lo scorso 16 marzo la Camera dei Deputati ha approvato a larghissima maggioranza un ordine del giorno presentato dalla Lega (sottoscritto da Fratelli d’Italia, Forza Italia, PD, Movimento 5 Stelle, IV) collegato al “decreto Ucraina” che impegna il Governo ad avviare l'incremento delle spese per la difesa fino a 2% del PIL (attualmente siamo all’1,4%);
- nell'ordine del giorno citato si legge che per raggiungere nell'immediato questo risultato si debba agire per incrementare alla prima occasione utile il Fondo per le esigenze di difesa nazionale;
- stando alle cifre fornite dal Ministero della Difesa, ciò significherebbe passare da 25,8 miliardi all'anno a 38 miliardi, con una spesa giornaliera che passerebbe da 68 milioni di euro a 104 milioni di euro (dati Milex - Osservatorio sulle spese militari italiane);
- giovedì 30 marzo anche il Senato della Repubblica si è espresso sull'incremento delle spese militari;
Premesso che
- nell'articolo 11 della nostra Costituzione si legge che l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;
- l’Italia, come il resto del mondo, sta vivendo una nuova fase di incertezza economico-finanziaria che sta riacutizzando i problemi legati alla disoccupazione, alla povertà e al disagio sociale. Proprio ieri nella Conferenza dei Presidenti di gruppo con il Crel, Consiglio regionale dell’economia e del lavoro, abbiamo discusso delle conseguenze degli aumenti dei costi dell'inflazione e sono usciti fuori degli argomenti molto serrati.
Premesso che:
- negli ultimi anni i finanziamenti destinati, al welfare, alla sanità e all’istruzione, nonché i fondi destinati agli enti locali, sono diminuiti drasticamente impedendo così una risposta efficace alle tante emergenze che sono emerse e che hanno colpito le famiglie italiane;
- la difesa militare non può avere una priorità maggiore rispetto gli ambiti sopraccitati e più in generale rispetto alla coesione sociale ed economica del nostro Paese.
Considerato che:
- non è con la corsa agli armamenti che possiamo sperare di mantenere e portare la pace bensì con il rafforzamento dei canali e gli strumenti diplomatici quali il dialogo e la cooperazione internazionale;
- tale mossa al riarmo, in questo contesto delicato, non può che alimentare le tensioni internazionali piuttosto che attenuarle:
- anche Papa Francesco ha apertamente condannato l'aumento della spesa militare affermando che spendere nelle armi è uno scandalo che sporca l'umanità ed aggiungendo: “A che serve impegnarci tutti insieme, solennemente, a livello internazionale, nelle campagne contro la povertà, la fame, il degrado del pianeta se poi ricadiamo nel vizio della guerra, nella vecchia strategia della potenza degli armamenti che riporta tutto e tutti all'indietro?”;
- anche l'Università per la Pace - Consiglio regionale delle Marche in riferimento al conflitto ucraino ha richiamato l'articolo 11 della nostra Costituzione e la necessità di perorare soluzioni diplomatiche che ben contrastano con la corsa al riarmo.
Per quanto sopra, come gruppo consiliare chiediamo un impegno al Presidente e alla Giunta affinché si trasmetta al Presidente del Consiglio dei Ministri la contrarietà espressa dall'Assemblea legislativa delle Marche all’aumento dello stanziamento delle risorse da destinare all'incremento delle spese militari, chiedendo altresì che tali fondi vengano assegnati per sostenere le reali emergenze che da troppi anni affliggono il nostro Paese.
Cari Consiglieri, mi duole, ma devo proseguire questo intervento con alcuni appunti che abbiamo fatto questa notte perché alla fine questa mozione è stata per noi molto sofferta e mai avremmo voluto intervenire in questo consesso, ma in questo momento, mentre noi siamo al sicuro, sereni, ben vestiti, con la colazione fatta e anche con la pancia piena, 4 milioni di persone sono al freddo e soffrono la fame, la sete, soprattutto sono terrorizzate dai tanti morti che vediamo quotidianamente scorrere sugli schermi televisivi. Tra queste ci sono le donne, vere eroine di questa guerra … Le pari opportunità che tanto ho invocato nel mio primo discorso in Consiglio regionale, sin dal primo giorno in questo consesso, sostenendo che nella Regione Marche le quote rosa non erano state rispettate, le regole che questo Consiglio si era dato, augurandomi che la maggioranza ponesse rimedio nel breve tempo, ma ad oggi non sono state rispettate.
Le donne ucraine hanno protetto con le loro azioni la vita dei loro figli, facendo a meno dell’essenziale per darlo a loro, come fa ogni madre.
Senza parlare degli anziani che, strappati alle loro case, disorientati e privi del necessario, in fuga, stanno arrivando in Italia e parliamo dei più fortunati. Vanno sfamati, curati, vestiti, accolti, tutto questo è un costo che passa attraverso il rispetto della nostra propensione all'aiuto, cosa che io ho dimostrato con il mio lavoro di 30 anni in una struttura sanitaria.
Ora succede che invece di pensare a canalizzare gli sforzi verso maggiori aiuti le Marche e i Capigruppo consiliari nella scorsa seduta della Conferenza dei Presidenti di gruppo hanno bocciato una proposta che in un certo senso era anche uno stimolo nei confronti del Governo nazionale.
Lo Stato fa lo stanziamento e spende per aumentare gli armamenti in Italia, più di 30 milioni al giorno, questi sono i dati che ci forniscono.
Nella Regione Marche si voleva mettere una parentesi, bocciare un percorso significa non fare discussione. La Regione Marche si vanta di essere religiosa, accogliente e la proposta di un Consigliere, che approfondisce, che pone il tema, che propone comunque una questione così importante, chiede di prendere un’altra strada, un altro percorso.
Di tutto questo, giustamente, questa Aula deve avere una responsabilità, noi siamo responsabili anche delle cose che diciamo, che facciamo. Nella nostra responsabilità vi leggo le parole di uno degli ultimi, dei tanti bisognosi di casa nostra che mi scrivono quotidianamente, tutti i giorni, che vorrei portare come testimonianza anonima, sono le parole di quello che chiamerò Mario, un nome di fantasia.
Le parole hanno un peso, riporto quanto scritto quotidianamente dall’ultimo degli innumerevoli bisognosi: “Ciao Luca, ascolta, ho un problema, tu sai se in Regione ci sono dei fondi, comunque aiuti assistenziali, per i malati cronici terminali come me, nelle mie condizioni? Percepisco attualmente 833 euro da un fondo nazionale, riesco a coprirci 4/5 ore al giorno di assistenza. Nelle mie condizioni inizio ad avere veramente bisogno di un quantitativo maggiore di ore, non chiedo soldi, mi basterebbero ore in più di assistenza. Non so se tu, dato che lavori in Regione - perché le persone pensano che noi qui stiamo lavorando - puoi fare qualcosa. Mi farebbe un immenso piacere rivederti al più presto perché ti stimo e ti reputo una bella persona. Ciao Luca, a presto”.
Noi ci dobbiamo comportare ed essere delle belle persone. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Rispetto il pensiero dell'intervento del Consigliere Saltarelli, che stimo e con il quale collaboro in maniera fattiva all’interno della Commissione, sono convinto che tutti i presenti hanno la stessa sensibilità.
Vorrei parlare a nome di tutto il Consiglio regionale rispetto alla sensibilità che ognuno di noi ha già nei confronti del dramma della guerra e sicuramente siamo tutti inclini alla pace, credo e voglio sperare che nessuno possa pensare il contrario.
Il problema è come arrivare alla pace, come mantenerla e garantirla.
I problemi che il Consigliere Santarelli ha evidenziato possono essere combattuti, battuti, sconfitti se c’è uno Stato, una nazione forte in grado di proteggere i propri cittadini da ogni punto di vista.
Non vorrei inoltrarmi in campi che non mi appartengono più di tanto, però mi viene anche da pensare che se l’Ucraina, che qualche anno fa era un’altra nazione, magari avrà un altro nome fra qualche anno, avesse avuto una dotazione militare sufficiente, questa avrebbe potuto avere una funzione anche di deterrenza e probabilmente non sarebbe stata invasa.
I latini ci insegnavano: “Si vis pacem para bellum”, ciò significa non fare la guerra, ma preparati alla guerra. Se vuoi la pace devi comunque sapere che sei in grado in qualsiasi momento di combattere, ma ciò non significa che devi combattere. L’importante è che il tuo nemico, il tuo avversario, colui che magari ha la presunzione e l'ardire di volerti conquistare sia consapevole che di fronte si troverà non uno Stato inerme, impotente, ma uno Stato pronto a fronteggiare, a respingere, a replicare, magari anche a sconfiggerti e a rimandarti a casa. Con questo equilibrio, che nessuno vorrebbe mai che esistesse, questo ostentare i muscoli, si mantiene spesso la pace, una situazione di assoluto equilibrio. E’ quello che probabilmente è avvenuto dopo la seconda guerra mondiale con la famosa guerra fredda, in cui c’è stata, è vero, la corsa agli armamenti, però è anche vero che le due super potenze non si sono mai confrontate in maniera serie e definitiva proprio perché ognuna aveva paura della potenza militare dell’altra.
Partiamo da questo principio, lo dico con tutta la serenità e la simpatia, qui nessuno deve prendere la patente di colui che difende i più deboli, i più fragili. Non è così, tutti noi vogliamo che le persone malate, i più deboli, i più fragili siano difesi e protetti, il problema è come arrivare a questa protezione. Secondo la Lega è avere una dotazione militare rilevante, che permetta alla nostra nazione di essere rispettata. Tutti noi vorremmo che ciò non fosse necessario, però i dati della situazione contingente, quello che è stato, quello è e quello che probabilmente purtroppo sarà, ci dice che dobbiamo essere in grado di affrontare le sfide internazionali anche da questo punto di vista, non facendo la guerra, ma se qualcuno ha cattive intenzioni nei nostri confronti sa chi si trova difronte.
Entrando un attimo nello specifico, l’innalzamento del PIL, che è stato proposto dal Governo, non riguarda solamente gli armamenti, che noi tutti conosciamo, i carri armati, gli aerei o cose del genere, riguarda una fetta importante in dotazione all'Arma dei Carabinieri. Consideriamo che noi spendiamo come nazione il 30% degli investimenti militari per tutti gli armamenti e per il Corpo dei Carabinieri, significa anche assicurare una certa sicurezza interna attraverso il lavoro che gli stessi fanno.
Tra l'altro, se ci ricordiamo insieme, esiste anche il “Progetto strade sicure” in cui l'esercito garantisce il supporto alle Forze militari, alla Polizia di Stato, anche ai Carabinieri, con interventi e controlli sul territorio. Una funzione interna non secondaria.
Consideriamo inoltre che molte di queste spese potrebbero e dovrebbero essere investite nella ricerca dal punto di vista della tecnologia (la cibernetica), ricordiamoci che tutti gli investimenti anche militari spesso sono stati propedeutici ad uno sviluppo di uso civile. Internet ed il GPS sono ormai strumenti indispensabili nati dalla ricerca in campo militare.
Ciò non significa che noi siamo per fare la guerra, per utilizzare strumenti di morte e uccidere qualcuno, tutt'altro, questo lo voglio sottolineare, noi siamo i primi difensori della vita, dei più deboli e dei più fragili, cambia lo strumento. Il nostro strumento è essere potenzialmente più forti per accettare le sfide purtroppo di un mondo che spesso non ci piace, ma così è. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. In Conferenza dei Presidenti di gruppo abbiamo invitato il Consigliere Santarelli a ritirare questo atto, forse era il percorso più adeguato, anche se ne avevamo capito le ragioni perché ci aveva lavorato, era stato presentato per il Consiglio scorso ed aveva anche una logica in quanto era più sincrono rispetto ad un dibattito che è stato superato dai fatti.
Oggi possiamo fare un’altra cosa, che è un po' romantica, un po’ demagogica, di impulso e di lettura complessiva, che è di facile strumentalizzazione, che in questo momento forse dovremo evitare. Arrivare in Aula avrebbe comportato questo tipo di valutazione.
Una nazione si rispetta ed è rispettata quando mette al centro il dialogo, la trattativa, sa accogliere, aprire corridoi umanitari, fa della diplomazia l’arma principale per sconfiggere qualsiasi tipo di conflitto, dovremmo lavorare su questo.
Il mio è un concetto quasi estremo della pace, se vuoi la pace devi costruire solo la pace, ogni giorno, nelle modalità, nei comportamenti e nel rapporto con gli altri, nel rispetto delle idee e nella capacità di dialogare mettendoti sempre in discussione.
Non penso che siano le armi, oggi più che mai, l’elemento che rende fiero un popolo di appartenere ad una nazione, che non viene rispettata più forte e più armi ha, questo però non vuol dire, nel senso che ci sono, e lo ricordo per me e per tutti, degli impegni che sono stati assunti a cui bisogna dar seguito anche con una prospettiva diversa.
Il vertice di Newport del 2014 imponeva quello che oggi è sembrato un elemento di grande novità, il 2% delle spese del PIL dedicate alle spese militari, parte da lì, lo sapevamo tutti.
Lo dico sempre pensando al linguaggio, non era nemmeno il caso di ritirarlo fuori in questo momento perché noi, che abbiamo la mente del pesce rosso, ci dimentichiamo tutto quello che c’è stato e strumentalizziamo anche questo passaggio. Improvvisamente ci accorgiamo che dobbiamo spendere il 2%, un impegno scritto e riconfermato da tutti i Governi, anche quelli che oggi urlano che non era il caso di farlo, però nel 2020 c’è stata l’ultima riconferma di quell’impegno.
Consigliere Santarelli, non serve oggi, non serve più nemmeno il dibattito perché siamo dentro una guerra a tutti gli effetti, con una propaganda bellica imbarazzante che ci condiziona quotidianamente e ci fa vedere delle cose terribili che pensavamo solo di trovare nei libri di storia, invece le troviamo nei nostri volti, nello specchio di casa la mattina quando ci guardiamo, che aumentano indubbiamente la nostra sensibilità.
Da parte nostra continuiamo a chiedere il ritiro della mozione perché oggi non ha più senso approvarla, ne abbiamo apprezzato indubbiamente lo spirito, evitiamo strumentalizzazioni e sottolineature che possono aprire dibattiti che in questo momento non merita chi davvero vede quelle armi sopra la propria testa, chi vede le bombe cadere dentro le proprie case, chi vede perdere la propria libertà per colpa e mano di tiranni. Da parte nostra non ci sarà un voto e chiedo ancora di ritirare la mozione perché oggi ha senso solo riflettere pensando alla pace e nemmeno un momento …

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Questa mozione viene discussa a ridosso dell'acceso dibattito politico che ha occupato la cronaca nazionale nella scorsa settimana, innescato dalla ferma posizione assunta dal Movimento 5 Stelle, ben rappresentata dal suo capo politico, in merito al prospettato aumento delle spese militari fino al 2% del Pil nel breve periodo, ovvero entro dicembre 2024.
Il Movimento 5 Stelle non disconosce gli impegni assunti dall'Italia con la Nato nel 2014, sotto il Governo Renzi, diretti a raggiungere nel tempo un ammontare annuo della spesa militare fino a 2% del Pil, un impegno comune a tutti i Paesi aderenti al Patto Atlantico sollecitato dal Premier statunitense.
Pur se si hanno riserve rispetto ai contenuti, l'affidabilità di uno Stato, e su questo do ragione a quanto sostenuto dal Capogruppo del PD Consigliere Mangialardi, si misura anche dalla continuità delle posizioni dei Governi che si succedono rispetto agli impegni internazionali assunti da quelli precedenti. Anche i Governi Conte 1 e Conte 2 negli anni 2019 e 2021 hanno applicato un piccolo, ma graduale aumento della spesa militare e qui lo chiarisco soprattutto per il Capogruppo del PD, parliamo di 3,6 miliardi in un triennio pari a circa lo 0,1% annuo del Pil, in vista del raggiungimento dell'obiettivo di spesa concordato con i partner atlantici in un arco di tempo sostenibile, che poteva essere sostenibile dalle politiche di bilancio interno entro il 2030. Bisogna sottolineare che nel 2020 pur lavorando per rispettare gradualmente gli accordi internazionali sulla difesa il Governo Conte ha messo in campo oltre 130 miliardi di euro per aiutare famiglie e imprese colpite dalla pandemia con 5 scostamenti di bilancio. Il Presidente ha dimostrato di avere ben presente quali fossero le priorità nell'interesse dei cittadini e lo ha ribadito la settimana scorsa nel bocciare, con il sostegno di tutto il Movimento 5 Stelle, l'accelerazione al 2024 del raggiungimento dell'obiettivo sulle spese militari, che avrebbe comportato un picco di circa 14 miliardi di spesa in due anni.
Un'accelerazione ingiustificata e insostenibile che nulla ha a che fare con la contingente crisi dell'Ucraina essendo già stanziati fondi comunitari per gli aiuti militari deliberati a favore di quel Paese.
E’ stato giustamente osservato che ben 20 Paesi membri della Nato su 30 sono nella stessa situazione dell'Italia in merito ai tempi di raggiungimento dell'obiettivo di spesa concordata. Non sembra pertanto in alcun modo necessaria questa accelerazione se non per un eccesso di zelo del Presidente del Consiglio e di alcune forze politiche nei confronti del partner che di fatto è l'azionista di maggioranza della Nato, ovvero gli Stati Uniti d'America. Il compromesso è stato raggiunto grazie anche la mediazione del Ministro della difesa del PD su un orizzonte temporale più lungo, 2028, una data prossima a quella che risultava dal trend seguito dall'Italia sotto i Governi Conte e proposta dal Movimento 5 Stelle.
Chiarito questo che è il quadro nazionale, verso cui ho sentito diversi riferimenti durante questa discussione, ma per niente puntuali, vorrei ringraziare il Consigliere Santarelli per aver avuto il coraggio di portare in discussione questa mozione anche oggi e sinceramente io ho intenzione di sostenerla. Ho una visione molto simile alla sua e mi è piaciuto anche l'intervento che ha fatto nel merito della questione. Sono veramente distante, mi dispiace che non sia in Aula, dalle considerazioni che ha fatto il Consigliere Antonini quando addirittura ha citato la frase “Si vis pacem para bellum”, vorrei sottolineare da insegnante di latino, bisogna che ogni tanto ripenso anch'io alle mie origini, che il senso non è proprio quello esplicitato, il senso è: cerchiamo un nemico fuori dal nostro territorio, così siamo costretti a compattare un popolo per governarlo meglio. I latini erano strateghi, hanno conquistato mezzo mondo allora sconosciuto, non è che facessero difesa, ma pensavo più che altro all'attacco ed utilizzavano queste due formule: o crei un nemico interno o lo crei esterno, e questa frase si riferisce a quello. Il nemico interno lo esplicitavano con il “divide et impera”, che anche questo conosciamo bene e lo ripetiamo spesso. Evitiamo di dividerci su un tema così importante, dimostriamo che siamo uniti e compatti e sosteniamo insieme la mozione del Consigliere Santarelli. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ho trovato nelle parole della Consigliera Ruggeri una qualche contraddizione, mette insieme l'elogio al Governo Conte e il contenuto di questa mozione, che ha il pregio di farci discutere di un tema centrale della vita quotidiana nostra, dell'Europa, mi viene da dire delle persone, ma certamente ha in sé una serie di contraddizioni, forme di espressioni che confondono su cosa oggi dobbiamo discutere. Dobbiamo discutere la cosiddetta corsa all’armamento segnalata dal Consigliere Santarelli e quindi l'aumento del Pil nei termini, entro 2024 o entro il 2028 o dobbiamo discutere dell'articolo 11 della Costituzione? O dobbiamo discutere dell'Ucraina, di quello che sta accadendo in questo momento, oppure ci facciamo vanto delle parole del Papa rispetto a quanto sta succedendo?
Penso che rispetto a tutto ciò occorra fare un po' di chiarezza, che porta a dire da un lato che, condivido pienamente le parole della Consigliera Ruggeri, la credibilità, l'affidabilità e la serietà di un Paese la fa in particolare la politica estera rispetto alla quale gli impegni, i patti, le relazioni costituiscono un elemento imprescindibile di affidabilità, evidentemente non dimenticando mai la storia e non dimenticando, purtroppo, mi pare che in questo passaggio non sia avvenuto, ciò che è accaduto circa 80 anni fa.
Il secondo elemento connesso all’armamento, si fa riferimento all'articolo 11 della Costituzione. Ricordo al Consigliere Santarelli, ed è scritto nella mozione, che l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà, non come strumento ..., la guerra in realtà come strumento di invasione, prepotenza e di guerra degli altri.
La nostra Costituzione nasce, grazie a Dio, dai fatti della resistenza, quello che sta facendo in questo momento il popolo ucraino.
Certo, fare una mozione nella quale si evidenziano i problemi sociali, guardando dall'altra parte rispetto a quello che sta accadendo a uomini, donne, bambini, è veramente populismo.
L'invio delle armi non significa mandare contingenti militari, c'è una differenza, le parole hanno un peso. Investire a livello europeo per mandare armi e per sostenere che non avvenga quello che sta accadendo, e che noi vediamo attraverso le televisioni, è un atto serio di riconoscimento del principio di libertà, che ci siamo conquistati settant'anni fa, che credo che oggi dobbiamo ricordare.
Come si può guardare dall'altra parte, pensare ai problemi sociali, che certamente esistono in un Paese come il nostro, con quello che sta accadendo? Sono facili le parole, come viene detto, dai luoghi come questi, ma ritengo che il segno sia la volontà di stare vicino ai corridoi umanitari, all'emergenza umanitaria, alla diplomazia, tutti canali e strumenti rifiutati in maniera indistruttibile da parte di chi ha invaso un territorio.
Sarebbe bello immaginarsi per un momento come il popolo ucraino, immaginiamoci così, dentro un contesto europeo, cosa faremmo noi? Faremmo quello che chiedono disperatamente gli ucraini, che ha certamente un limite per come si è espressa la Nato, per come si è espresso il nostro Paese rispetto alla no fly zone, rispetto alla possibilità di mandare contingenti.
Non possiamo essere indifferenti, non possiamo contribuire a far uccidere bambini, donne, uomini, non possiamo essere indifferenti agli stupri, a tutto quello che avviene nelle occasioni come queste, in cui ci sono invasioni ingiustificate, incomprensibili.
Tutti vorremmo la pace, tutti quanti, se facessimo una domanda ad ognuno di noi e chiedessimo cosa vuole risponderebbe che vuole la pace, ma per poter avere la pace occorre difendere prima ancora di ogni altra cosa l'umanità, le persone. In questo ritengo che, non il riarmamento militare, ma il sostegno attraverso l'invio di armi, non di contingenti militari, sia un passaggio difficile, ma direi necessario.
Ecco perché dico che cercare di trovare gli spunti per individuare contraddizioni su un tema, che difficilmente potrà portare a una risposta netta, credo che sia sbagliato, ma penso che davanti a tutti ci debbano essere le immagini che quotidianamente ci vengono trasmesse dai mezzi di comunicazione, non ultimo quello che è successo pochi giorni fa nel Comune di Buca in Ucraina dove abbiamo visto cos’è accaduto. Se non vogliamo che questo martirio di persone, uomini, donne, bambini, continui ritengo che, nelle forme e nel rispetto della nostra Costituzione, occorra essere attenti a quella popolazione e a quel Paese. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Condivido quando detto dal mio Capogruppo Mangialardi, vorrei soltanto aggiungere qualcosa, omettendo l’intervento su questa sporca maledetta guerra di cui vediamo gli effetti, su quello siamo già intervenuti in occasione della discussione che abbiamo fatto in questa Aula tutti quanti insieme. Ho detto che purtroppo che si sarebbero perpetrati veri e propri crimini di guerra e crimini contro l'umanità ed abbiamo visto che puntualmente si sono verificati, non era difficile prevedere tutto questo. Ci consegna però una riflessione, anche di eventi di questi giorni, riflessioni sull’incapacità del mondo e delle sue organizzazioni di fermare le guerre, e questo credo che sia un limite.
E’ evidente che il modo per fermare le guerre non sia la corsa agli armamenti, questo mi sembra di un’evidenza assoluta, non è e non può essere la corsa agli armamenti che, se vogliamo, aumenta gli scenari di guerra.
Questa mozione, per arrivare al punto, io non la voterò non perché non sia giusta, ma perché è intempestiva e, non nell'intenzione del presentatore, appare strumentale perché le decisioni sono state già prese e non potevano essere diverse in quanto bisognava dar corso agli impegni assunti a livello internazionale dal nostro Paese, a livello europeo con la Nato, con il Patto Atlantico e non ci potevamo sottrarre, sebbene sia stata giusta la mediazione del Ministro della difesa, di dispiegare quest'aumento nel corso degli anni fino a 2028, se non vado errato, come chiedeva il Movimento 5 Stelle e lo stesso suo Presidente – la Consigliera Ruggeri lo sa – aveva dato corso all'aumento delle spese militari.
Tralascio le considerazioni su alcune misure del Governo Conte rispetto alle quali la Consigliera Ruggeri sa che non sono stato assolutamente d'accordo, specialmente il primo Governo Conte, però dicevo il rispetto degli impegni.
Ho delle riserve sull'efficacia del cosiddetto Patto Atlantico, come è stato definito, come ho delle riserve sull'efficacia e sulla reale intenzione degli amici americani di perseguire reali politiche di pace. Ho molte riserve. Ho riserve nei confronti di coloro che nel passato hanno voluto esportare la democrazia, tra l'altro basata su prove fasulle, oppure su coloro che sono fuggiti precipitosamente, ed io aggiungo irresponsabilmente, da ampi teatri come l'Afghanistan. Ho dei dubbi, molti, però, ripeto, si rispettano i patti.
Nulla da dire nei confronti dell'azione del Governo Draghi in questa direzione, però c’è un punto, insieme al rispetto dei patti c’è la consapevolezza che questi non hanno dimostrato la loro efficacia. Basta vedere i teatri di guerra nel mondo che ci sono. Ci sono ancora nel mondo, oltre a quella ucraina, ripeto, maledetta, ma tutte le guerre sono maledette, ignobili, vari teatri di guerra e noi non possiamo e non dobbiamo dimenticare questi scenari e rispetto a ciò queste organizzazioni hanno dimostrato tutta la loro inefficacia.
Come ho accennato poc'anzi, siamo sicuri che la corsa agli armamenti aiuti in questa direzione? No. Allora, forse è il caso che nel rispettare questi patti non ci si acquieti ad essi, ma si cerchi anche di cambiarli.
Faccio solo una considerazione: pensiamo veramente che la corsa agli armamenti sia efficace, per fare che cosa? Tanto non possiamo utilizzare le armi perché non ci possiamo permettere la guerra, non servono, però i patti purtroppo si devono rispettare. Non servono, questa è la riflessione da fare, non le potremmo mai utilizzare solo come strumenti di difesa, non lo potremmo fare mai.
Poi c’è un'altra considerazione, non ho il tempo. mi spiace, ma noi pensiamo di fermare la guerra o di dare una mano in questa direzione con l’aumento delle spese militari quando non riusciamo neanche ad utilizzare lo strumento dell'embargo del gas? Oggi si sta discutendo …, l'Austria porta il veto, mi pare, e anche la Germania, alla fine credo che anche noi faremo …

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Fabrizio CESETTI. Sì, concludo. Noi non possiamo fare l'embargo del gas e così facendo da una parte dimostriamo la nostra impotenza, partiamo sconfitti in partenza, dall’altra finanziamo la guerra di Putin, questa è la verità, dobbiamo dirla. Ad esempio, noi dovremmo ragionare su un forte investimento europeo sulle energie rinnovabili che ci liberi dalla schiavitù del gas che viene da quella parte dell’Europa e in questa direzione dovremmo ricontrattare quel patto con l'Europa. Questa è la vera sfida! Un’Europa che innanzitutto deve diventare autonoma e se lo diventerà sarà libera e se sarà libera sarà forte altrimenti, ripeto, non andremo da nessuna parte perché da un lato noi facciamo questa corsa, dall'altro non abbiamo la possibilità di poter utilizzare neanche la cosiddetta arma delle sanzioni fino in fondo o arma dell'embargo. C'è una contraddizione che deve essere composta e ripensata.
Per queste considerazioni non voterò la mozione perché è intempestiva e perché purtroppo i patti finché ci sono si rispettano, mentre sarei disponibile, e chiedo al Consigliere Santarelli di ritirarla, a fare una mozione per la prossima volta con cui chiedere al nostro Paese, al Governo, al Presidente del Consiglio di ricontrattare i patti in questa direzione, di ricontrattarlo con l’Europa, allora sì che quella mozione fin d’ora dico che la voterei, però ricontrattare il patto in quella direzione e dire in modo indiretto un no all’aumento delle spese militari all’esisto di questa ricontrattazione.

PRESIDENTE. La prego di concludere, siamo oltre tre minuti il tempo regolamentare, non possiamo continuare.

Fabrizio CESETTI. Consigliere Santarelli, credo che dovrebbe ritirare la mozione e discuterne un’altra la prossima volta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Sarò molto breve perché quello che sta avvenendo alle porte dell’Europa sollecita …, l’abbiamo visto anche negli interventi che si sono susseguiti in Aula e anche nel dibattito che c'è stato solo pochi giorni fa, quando abbiamo tutti preso una netta posizione, non solo di condanna verso una aggressione nei confronti di una nazione, ma soprattutto di grande accuratezza verso le popolazioni che si trovano sotto i bombardamenti, vittime di una guerra che stanno subendo loro malgrado.
Ribadendo quello che è già stato detto, è naturale che ciò che sta accadendo solleciti molte discussioni, molto ampie, perché la guerra ha delle ripercussioni immediate legate alle vite umane, agli orrori che questa comporta, oltretutto sappiamo bene che ogni guerra ha delle conseguenze anche in altri settori.
Ribadendo la nostra vicinanza ed il rifiuto della guerra, dobbiamo anche considerare che i fatti oggetto specifico di questa mozione sono superati per mille ragioni che oggi sarebbe anche lungo e in qualche modo forse fine a se stesso porre in discussione. Si è già votato, c'è già stata una presa di posizione da parte della nostra nazione nel contesto europeo, anche questo potrebbe essere oggetto di tante valutazioni rispetto alla mancanza, che certamente c’è stata, della diplomazia non solo europea ma probabilmente mondiale.
Andando a ritroso rischieremo e sarebbe in qualche modo inevitabile aprire tantissimi argomenti oggetto di discussione perché purtroppo questo conflitto non è un tema che si snoda a compartimenti stagni, ma ha fortissime ripercussioni e questo lo sappiamo anche quando poniamo l'attenzione a quegli strumenti non armati che sono stati posti in essere anche dall'Unione europea nei confronti dell'aggressore, che sono ad esempio le sanzioni economiche, che comunque avranno, lo sappiamo già, un forte impatto, una forte ripercussione negativa sul nostro contesto imprenditoriale, sulle nostre famiglie, oltre a tutta la partita legata all'approvvigionamento delle risorse.
Temi molto ampi che si concatenano, che non afferiscono al nostro contesto regionale per i quali è evidente che non abbiamo - forse alcuni di noi avrebbero anche più diplomazia di qualche soggetto che è in campo - una competenza diretta.
Credo che ogni occasione sia utile per ribadire la contrarietà alla guerra e la solidarietà al popolo aggredito e la speranza, l'invito e la consapevolezza che la strada maestra sia quella della diplomazia. Ci auguriamo che quella flebile speranza, che le trattative stanno cercando di portare a compimento, riesca ad arrivare in tempi brevi, perché anche un solo giorno di bombardamenti è troppo e ormai siamo a più di un mese e mezzo dall’inizio di questo conflitto.
Su questa mozione raccolgo anche l'invito che è stato fatto da altri, che venga ritirata per quelle motivazioni che sono già state espresse, anche relative ad una competenza, ma soprattutto ad una tempistica, non certamente voluta dal proponente, in quanto la mozione, che arriva quando la decisione all'interno di tutto il contesto …, che è stato anche in parte elencato prima, diventa in qualche modo non incisiva rispetto alla scelta che è stata fatte. Grazie.

PRESIDENTE, Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Come sapete, io sono stato l'unico capogruppo a richiedere l’iscrizione lo scorso Consiglio della mozione del Consigliere Santarelli, che ringrazio e che condivido al 100% e questo dimostra anche la libertà di pensiero che vige all'interno della maggioranza regionale. Credo che questo possa essere anche un punto positivo perché se si parla di libertà, poi la libertà deve essere lasciata ed in questo senso ho avuto la libertà di esprimermi favorevolmente all'inserimento.
Anche in questa sede il sottoscritto ha condannato il vile attacco della Federazione Russa alla sovranità di un popolo, di una nazione come l'Ucraina, allo stesso modo condanno l'assurdo aumento delle spese militari.
Cari colleghi, davanti alle questioni morali mi troverete sempre dalla stessa parte, libero e non servo di nessuno, libero e non servo di nessuna dinamica partitica che allo stesso tempo è serva di qualche dinamica geopolitica più ampia. Io penso sempre nella stessa maniera: condanno la guerra e condanno anche le armi.
Ci sono due dati, uno è quello morale della condanna delle spese militari, ma ce n'è uno economico, armare una nazione nel 2022 aumentare il Pil dal 1,4% al 2% da 25,8 miliardi a 38 miliardi, da una spesa di 68 milioni di euro a 104 milioni di euro al giorno, secondo voi, cari colleghi, che senso ha? In un mondo che ha ben 14.000 testate nucleari e ne bastano 40 per estinguerci definitivamente, in un mondo che parla oggi di nucleare meno potente, ma ben più pericoloso, che è il nucleare tattico, proporre questa cosa in questo momento di conflitto secondo me è una totale irresponsabilità.
Vorrei ringraziare i 35 Senatori di Alternativa e di Italexit che hanno tenuto fede all’articolo 11 della Costituzione, che tanto declamiamo sempre.
Armare e inviare armi allo stesso tempo, che senso ha? L'abbiamo visto in Iraq, in Afghanistan, in Libia, cosa ha portato?
Ieri nella Conferenza dei Presidenti di gruppo abbiamo discusso con le categorie economiche e chiederemo al Governo un aiuto per questa crisi economica innescata da questo conflitto, ma fin quando il Governo potrà aiutare le nostre aziende? Le sanzioni dovrebbero penalizzare la Russia, mentre ora la sua moneta è addirittura più forte e qualcuno dice pure l’economia, o vanno a falcidiare le nostre aziende e le nostre imprese? In un momento in cui le nostre famiglie devono scegliere se pagare le bollette o mangiare, è il caso che lo Stato italiano butti via miliardi di euro al vento? È questa la mia domanda. Queste sanzioni anche da un punto di vista geopolitico rafforzano o no la Federazione Russia e Putin, che giustamente si condanna, oppure si sta creando un blocco alternativo? Anche questo è da considerare.
Cari colleghi, le armi da usare …,“vis pacem, para bellum” andrebbe cambiato con “vis pacem, para pacem” perché la pace si ottiene con la pace, si ottiene con un'idea e un'educazione di pace, che inizia dalle nostre scuole, inizia dalla responsabilità di conoscenza che ogni rappresentante del popolo dovrebbe avere.
Si alimenta la pace spendendo soldi, implementando la diplomazia, non solo le sedi diplomatiche con banchetti, cene e buffet, ma la vera diplomazia.
La pace si ottiene con la corsa al disarmo collettiva, non con la corsa agli armamenti.
La pace si ottiene ripensando al ruolo delle Nazioni Unite, che anche in questo contesto sono state latitanti.
La pace si ottiene anche ripensando, come ha detto il Consigliere Cesetti, all’alleanza atlantica, che non è più un'alleanza difensiva, ma in molti situazioni, come nel caso della Serbia, è stata una alleanza offensiva senza legittimazione dell'Onu.
Condanniamo l'attacco della Russia, ma qualcuno di voi ha in mente di condannare il neocolonialismo francese in Africa? I francesi cacciati dal Mali. Qualcuno ha la volontà di condannare il neo-ottomanesimo della Turchia, l’ecidio del popolo curdo perpetrato dalla Turchia, che fa parte di quella Nato che ci dà gli ordini e che ci dice di rifinanziare i nostri armamenti, che guarda caso sono forniti per il 72% dal solito Paese della libertà finta oramai, il Paese a stelle e strisce - questi sono dati ufficiali – per il 17% dalla Germania e per il 5,8% da Israele.
Bene, vedo qui tanti amici sovranisti, torniamo a un vero sovranismo, quello che è difeso da un unico Stato che è l'Ungheria nella nostra Europa, che non si è piegata alle dinamiche dettate da oltre oceano anche in questa crisi.
Concludo, chiedendo anch'io al Consigliere Santarelli di arrivare ad una risoluzione perché oramai il tutto è sorpassato, una risoluzione che cerchi di privilegiare gli aspetti di educazione e di formazione alla pace e al disarmo nei confronti dei nostri giovani

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Giacomo ROSSI. Concludo, Presidente. Solo con l'educazione dei nostri giovani riusciremo ad avere domani un'idea di pace, non certo armandoci con armi inutili che non possono essere nemmeno usate, non siamo nel 800, quando poteva avere anche un senso armarsi, anche se la parola mi fa veramente ribrezzo solo a dirla. Non ha più senso in mezzo a 14.000 bombe atomiche che con un pulsante possono essere attivate.
E’ totalmente irresponsabile parlare di armamenti, prendere ordini da una nazione estera che non tutela più il nostro interesse nazionale.
Concludo recitando una tessera di partito al quale sono legato, una tessera del 1989 del Fronte della gioventù, dove c'era un italiano che rimuoveva due bandiere, quella dell'Unione Sovietica e quella americana e sotto c’era scritto: “nel segno dell'indipendenza nazionale”. Ecco, noi dovremmo fare gli interessi della nostra nazione e gli interessi dei cittadini marchigiani e delle imprese marchigiane. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Abbiamo parlato tutti della necessità di avere la pace, tutti ripudiamo la guerra, quindi è inutile che ci dilunghiamo oltre.
Vorrei partire dalle parole della Consigliera Ruggeri che ha detto che su questo argomento dobbiamo essere uniti e compatti, sono le parole che lei ha detto, sicuramente per essere uniti e compatti in questa situazione ...
Ringrazio il Consigliere Santarelli per averci dato la possibilità di trattare questo argomento importante. E’ stato utile questo confronto, era stato chiesto nella Conferenza dei Presidenti di gruppo di ritirare la mozione, penso che lì non fosse il momento, non c'ero, ma mi è stato così riferito, non era il momento di ritirarla, però credo che creare spaccature …
Ho sentito da tutte le parti il fatto di non voler votare per vari motivi questa mozione, magari ritengo che sia utile, l’ho già detto al Consigliere Santarelli e lo ripeto, anche tenendo conto di quanto ha detto il Consigliere Cesetti, uscire in futuro, a breve, con qualcosa che possa essere condiviso da tutti. Una votazione con 2 favorevoli e 28 contrari non mi sembra un buon messaggio che esce da quest'Aula.
Rinnovo con tutta la mia convinzione l’invito al Consigliere Santarelli a ritirare questa mozione, essendo molto vicino a lui in merito al fatto che neanche noi vogliamo la guerra, nessuno e in nessun modo, vediamo le atrocità di questi giorni.
Consigliere le rinnovo il mio invito. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Come abbiamo avuto modo di sottolineare nei nostri interventi non parteciperemo al voto perché la mozione è superata dai fatti. Per questo motivo il gruppo del Partito Democratico non partecipa al voto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. … e di produrre una risoluzione, che di fatto è tardiva visto anche il dibattito avvenuto.
Ringrazio tutti i Consiglieri per la sensibilità, l'attenzione, gli approfondimenti e il lavoro che hanno messo in campo, ma non è stato rispettato il pensiero.
Come possiamo aiutare la pace se mandiamo le armi e spendiamo dei denari per armarci? Dove prendiamo i soldi per aiutare i nostri concittadini, mentre aumentiamo le spese militari?.
Vorrei che chi boccerà questa mozione poi andasse a spiegarlo ai bisognosi, proponendo di aumentare, attraverso i muscoli, per dissuadere un ipotetico nemico che oggi non esiste.
Chi voterà contro deve spiegare a quelli che non arrivano a fine mese che voi siete i primi a voler la pace, in maniera bizzarra e giustamente comprando le armi.
La mozione non verrà ritirata, ma la sua bocciatura, oramai certa visti gli interventi, significherà una sola cosa …
Mi riferisco al capogruppo del Partito Democratico che parla di dialogo e che ha votato per la non ammissione, anzi rinviandola rispetto alla decisione del Governo; parla di sensibilità con la bocciatura e la sua riflessione bizzarra e quello che è certo è la volontà di spendere alcuni milioni.
La serietà di un Paese, di una Regione si esprime nel dovere di occuparsi dei propri concittadini in maniera solidale, non spendendo soldi in armamenti, che per quanti se ne spenderanno non saranno mai abbastanza, arginati dallo strapotere di altre nazioni.
Ringrazio il Consigliere Rossi, che mi ha preceduto, che ha ricordato che chi quel strapotere ce l’ha solo attraverso un pulsante può determinare alcune scelte che non dipendono da noi. Le nazioni più ricche, le nazioni belligeranti vivono di questa industria.
Noi siamo famosi nel mondo perché la nostra industria è il made in Italy, guardo alcuni Consiglieri del sud delle Marche, ed abbiamo delle eccellenze fantastiche, che producono delle pregevoli calzature, che vanno anche in Russia ed in tutto il mondo. Siamo bravi a far la pace, siamo bravi a costruire, siamo bravi a mettere dentro le nostre potenzialità il saper fare.
Ricordo un multidisciplinare al quale ho partecipato negli Stati Uniti, eravamo quattro professionalità, un medico, uno psicologo, un infermiere accompagnati da un'azienda. Da noi ha copiato il modello di welfare, ad Atlanta hanno copiato il nostro sistema di welfare. Il nostro sistema, per così dire, di copertura universale della sanità è il primo al mondo, il primo anche nell'efficienza anche se qualche volta non gestiamo bene i denari.
Guardo l'Assessore Saltamartini, lui ha una grande responsabilità perché è il detentore di 4/5 del bilancio della Regione, avendo la delega alla sanità. In questo tema siamo i più bravi al mondo perché il nostro sistema è assistenzialista, bene, facciamoci riconoscere per questo.
Nelle azioni politiche quotidiane di volontariato gli italiani hanno la maggior propensione all'aiuto, questo dicono i dati delle donazioni delle grandi, per così dire, onlus del mondo; noi siamo di una generosità quasi imbarazzante, magari non mangiamo, ma facciamo mangiare gli altri, siamo persone per bene.
Questa mozione non vuole risolvere nulla, vuole solo scuotere un po' le coscienze e portare una problematica attuale. Sarebbe stato attuale se mi fosse stato concesso di parlarne nel precedente Consiglio regionale, magari avrei visto di buon occhio anche di fare una risoluzione alla quale oggi abbiamo pensato. Mi scuso con chi ha appoggiato la risoluzione, ma per noi il momento è ormai tardivo.
Andiamo al voto, ma nulla di che, è solo un voto che in un certo senso chiarisce alcuni atteggiamenti.
Il nostro gruppo consiliare, se avvicinato con le giuste maniere, con la giusta educazione, soprattutto con i giusti tempi, la strada mediana la trova sempre. Oggi mi scuso, ma questa strada mediana non riesco a trovarla perché ho preso un impegno con migliaia di cittadini che mi hanno scritto e che in questo momento ringrazio.

PRESIDENTE. Mozione 244. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Mozione n. 240
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Proroga di personale precario dell'Area Vasta 2”

Interrogazione n. 415
ad iniziativa della Consigliera Lupini
“Situazione lavoratori precari Area Vasta 2 e revisione tetti di spesa sul personale di Area Vasta 2”

Interrogazione n. 417
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Bora, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Criticità per scadenza contratti tempo determinato nell'Area Vasta 2”

Interrogazione n. 418
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo
“Proroghe incarichi del personale a tempo determinato per attività inerenti l’emergenza da Covid-19 nell’Area vasta 1 e riorganizzazione dei servizi territoriali ordinari e di quelli connessi alle patologie di lungo termine legate al Covid-19”

Interrogazione n. 421
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Urgenza della stabilizzazione dei precari del servizio sanitario regionale”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 240 del Consigliere Latini, l’interrogazione n. 415 della Consigliera Lupini, l’interrogazione n. 417 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Bora, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri, l’interrogazione n. 418 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo e l’interrogazione n. 421 dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questa interrogazione si collega all'altra, quella a cui ho risposto stamani con i 2/3 minuti che mi sono stati concessi per l’interrogazione urgente.
Il tema è lo stesso, riguarda il trattenimento in servizio e la proroga dei contratti di tutto il personale assunto con il Covid, assunto con due provvedimenti del 2020, che sono il decreto-legge n. 18 e il decreto-legge n. 34. Nella nostra Regione si tratta di circa 700 persone, 700 professionisti, tra cui 200 medici.
Con una direttiva del Direttore del Dipartimento sanità è stata fornita indicazione a tutte le Aziende affinché tutto il personale sia trattenuto in servizio. In particolare le norme che da ultimo sono state emanate dal Governo, in particolare il decreto-legge n. 44 del 2022, che è della fine di marzo, all'articolo 10 primo, secondo comma, stabilisce che questo personale può essere trattenuto in servizio, pur nel contesto del limite di spesa previsto dalle disposizioni vigenti, che si riferiscono ancora una volta al 2010, che prevedono che il personale della sanità debba avere un tetto di spesa che è commisurato alla spesa storica del 2004 meno l'1,4%. Fatti tutti i calcoli il personale in servizio per il Covid assunto a tempo determinato è stato tutto trattenuto in servizio, salvo nell'Area vasta 2 dove il tetto di spesa vigente ha impedito l'assunzione di 23 operatori socio-sanitari. In particolare nell'Area vasta 2 sono stati prorogati in servizio fino al 31 dicembre 2022 6 medici specializzandi e sono stati trattenuti in servizio fino al 31 dicembre 7 medici abilitati e contrattualizzati e, come ho detto anche stamattina, sono stati trattenuti in servizio fino al 30 giugno 2 medici in quiescenza perché per i contratti co.co.co il decreto-legge del 23 marzo prevede l’inoperabilità di un prolungamento superiore al 30 giugno. Parimenti, sempre nell'Area vasta 2 sono stati prorogati a tempo determinato 2 ostetriche e 1 logopedista fino al 31 marzo del 2023, 3 operatori socio-sanitari fino al 31 dicembre 2022, 1 ortottista fino al 31 marzo 2023, 1 dirigente biologo fino al 30 settembre 2022.
Per i 23 operatori socio-sanitari, che erano stati assunti ai sensi del decreto-legge n. 18 del 2020, non è stato possibile procedere alla proroga proprio per il tetto di spesa, ma in loro parziale sostituzione sono stati assunti 13 operatori socio-sanitari che sono stati tratti da una graduatoria del concorso preesistente.
Siccome l'indicazione del Dipartimento salute, anche su indicazione dell'Assessorato della Giunta, era quello di assumere tutti, si tratta adesso di correggere il problema della mancata assunzione di queste persone. Noi possiamo operare in questo senso, cercando di modificare in sede di conversione in legge del decreto-legge n. 44 del 2022, che è del 23 marzo, oppure la strada è molto irta, tenendo conto che il tetto di spesa e l'eventuale superamento comporta come sanzione una diminuzione del trasferimento della quota statale del finanziamento dei Lea del Servizio sanitario regionale.
Dobbiamo affrontare questo tema che è molto scabroso, in considerazione del fatto che ci sono due posizioni giuridiche soggettive contrastanti: chi ha vinto un concorso due anni fa, che vanta un interesse legittimo, il diritto soggettivo ad essere chiamato; il diritto di chi è già in servizio ed è stato assunto ai sensi del decreto legge n. 18 del 2020.
In questa fase l'indicazione del Dipartimento della sanità è stata chiarissima, è quella di trattenere tutti coloro che sono in servizio perché il loro abbandono ed il loro venir meno comporta dei disagi e dei disservizi nei reparti ospedalieri, soprattutto alla luce del fatto che l'emergenza Covid non è ancora terminata. Registriamo ancora un aumento di ricoveri nei reparti ospedalieri ordinari, anche se c'è un calo delle terapie intensive.
In conclusione, l'indicazione della Giunta e dell'Assessorato è quella di trattenere tutti in servizio. Per il momento abbiamo dovuto applicare le norme cogenti che non possono essere superate, dettate dal decreto legge n. 44 del 2022, ci stiamo muovendo affinché nella Conferenza delle Regioni, anche attraverso i partiti che sono al Governo, fare emendare il decreto legge, prevedendo il trattenimento in servizio e la proroga dei contratti almeno fino al 31 dicembre 2022, così come avviene per la stragrande maggioranza del personale che è stato tenuto in servizio.
Ciò detto, Presidente, chiedo scusa dello sforamento, penso che il discorso di questo personale possa stare a cuore sia ai partiti di maggioranza, che sono rappresentati in Consiglio regionale, che ai colleghi dell'opposizione.
Ringrazio tutti, lo dico sinceramente, per il fatto che questo tema è posto all'attenzione non solo dell'Assemblea, ma del Governo e della Conferenza delle Regioni perché è centrale soprattutto al funzionamento del Servizio sanitario regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Non ha risposto, magari poi può intervenire, comunque credo che non ci sia stata la risposta puntuale sulla questione della Area Vasta 1.
Assessore, poi vuol riprendere la parola o la risposta è in generale?
Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Dai dati di cui sono in possesso tutto il personale dell'Area vasta 1 è stato trattenuto in servizio. Queste sono le informazioni che mi sono state rese dalle Aziende. Se ci dovessero essere delle distonie e delle discrepanze l'indicazione, che è stata fornita dalla Giunta, è quella di trattenere in servizio tutti quanti.
Da quel che risulta agli atti solo all'Area vasta 2 non è stato possibile trattenere in servizio 20 persone, 20 operatori sanitari che sono rimasti fuori dal trattenimento in servizio.
Come ho già detto, la Regione e il Servizio sanità hanno indicato con una circolare specifica che il personale dovesse essere tutto trattenuto in servizio.
Confermo che tutti i medici, le professionalità più difficili da reperire sul mercato delle professioni sanitarie, sono stati mantenuti in servizio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta. Quello che voglio sottolineare è che è un bene che tutte le forze politiche e tutte le istituzioni in questo momento stiano discutendo di questo argomento.
Siamo stati contattati continuamente dagli operatori, anche dagli operatori socio-sanitari. Infermieri e medici sono tutti al contempo necessari al buon funzionamento del Servizio sanitario.
L'Area vasta 2 sta soffrendo di una disomogeneità di servizi erogati e di trattamento del personale e quello che le chiedo in particolare, poi discuteremo a lungo anche rispetto alla mozione del Presidente Latini, è di tenere aggiornate le persone coinvolte perché la paura di perdere il lavoro, la precarietà che questa situazione sta comportando, specialmente per alcuni operatori che non sanno che cosa sarà del loro futuro, in questo momento già abbastanza critico per tutte le situazioni che ben conosciamo, sta degenerando.
La premura delle istituzioni deve essere anche quella di una puntuale informazione, Area vasta per Area vasta, anche se ci auguriamo che in futuro non ci siano delle disomogeneità nella nostra Regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Mi riservo di dire due parole sulla mozione, mi trova d'accordo, però mi chiedo se non sia di fatto superata dopo la risposta dell'Assessore perché mi sembra che non ci siano molti margini rispetto a quello che ha detto.
Credo che dal punto di vista tecnico non si possa contestare la risposta dell'Assessore perché di fatto parla di tetti di spesa non superabili, quindi è complicato da questo punto di vista contestarla.
Probabilmente la difformità di trattamento tra personale delle varie Aree vaste crea problemi anche sul territorio della provincia di Ancona perché, come ha detto l’Assessore, ci sono 23 persone - a me risultavano di più, ma non è questo il tema - che rimangono senza lavoro, senza proroga, al netto del fatto che alcune di queste sono state sostituite da altre e dal punto di vista dei servizi c'è stato un minimo di soluzione, anche se solo parziale.
Ritengo che le difformità tra Aree vaste creino problemi sul territorio e mi chiedo da questo punto di vista se non fosse stato possibile prevedere prima una soluzione che poi in altre Aree vaste è stata trovata. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Il tema è stato posto all'attenzione con interrogazioni prevalentemente dell'opposizione, che cerca di sollevare un problema, mentre chi è in maggioranza cerca di trovare la soluzione operando.
Qui porto quasi un caso personale, la mia fonte mi dice che sono 30 gli Oss in servizio nell'Area vasta 2 che perderanno il posto, poi ce ne sono altri 4 che non dipendono direttamente dalla sanità, ma dalla Protezione civile, 2 sono in servizio al carcere di Montacuto e 2 al carcere di Barcaglione, quindi arriviamo quasi a 34 persone. Tra l'altro alcune di queste sono alla vigilia della scadenza della stabilizzazione, mancano pochi mesi per essere stabilizzate e perdere il lavoro significa non solo perdere i tre mesi o i sei mesi di proroga, significa perdere l'opportunità di essere stabilizzati. Purtroppo le regole sono regole e la risposta dell'Assessore Saltamartini è puntuale.
Nelle settimane scorse mi sono recato presso gli uffici ho parlato con il Direttore generale, fino ai direttori, ai capi del personale per trovare una soluzione. In realtà la soluzione tecnica, ciò che ha riferito l'Assessore e che hanno riferito gli uffici, perché sono cose che fanno gli uffici, è puntuale e non è possibile fare altrimenti. Se si supera il tetto di spesa del personale …, che l’Area vasta 2, ahimè, ha superato perché ha delle esigenze più forti, ha una popolazione di quasi 500 mila abitanti, 478.000 abitanti compresi Cingoli, Apiro, Poggio San Vicino nella provincia di Macerata, ci troviamo in una condizione di coperta stretta. L'unica possibilità tecnica che mi hanno prospettato, che però è da verificare giuridicamente, siccome le altre Aree vaste non hanno raggiunto il tetto di spesa, se è possibile con una magia riassumere queste persone in queste Aree vaste. E’ una prospettiva che un sindacato ha messo in campo, non so se è praticabile, perché in realtà la legge prevede la stabilizzazione solo in quel posto. Ci sono altre Regioni che hanno fatto in maniera diversa, per esempio nella Regione Campania, il cui Presidente è notoriamente un personaggio, non solo perché ne parlano Crozza e altri, è molto fantasioso, ha spostato il personale su di un altro fondo di spesa, in continuità, non so come abbia giustificato giuridicamente perché poi gli Oss sono in sanità generalmente. Probabilmente è riuscito a sostituire altri fondi.
La stabilizzazione in Italia ha riguardato quasi 100 mila persone, tra medici, infermieri, Oss, altri operatori sanitari, purtroppo una piccola quota in quasi tutte le Regioni è rimasta fuori.
Le regole sono regole anche quando sono dolorose e in qualche modo forse queste persone potrebbero essere recuperate con degli avvisi in altri settori perché ci sono altri settori che necessitano di questo personale, quindi potrebbe perdere il posto di lavoro come Covid, ma potrebbe essere riassorbito da altro. Però è anche vero il conflitto di interessi, è chiaro che più personale stabilizziamo e meno personale prendiamo dalle graduatorie e anche quelli in graduatoria, che sono silenziosi perché non hanno ancora preso lavoro e non conoscono la loro condizione di pre-occupazione …, è un gioco di parole, la preoccupazione è uno che si preoccupa, la pre-occupazione è ciò che viene prima dell'occupazione, quando si è nelle graduatorie per essere assunti. È chiaro che poi questi o gli altri …, quindi ci troviamo in serie difficoltà.
Non partecipo e non sono informato, ma so che la Conferenza-Stato-Regioni sta ponendo sul tavolo del Governo il problema della spesa sanitaria, che se è rigida non può essere sforata, ma così non andiamo da nessuna parte nelle Marche, come in Emilia-Romagna, come negli altri posti.
Questo è un tema centrale, se l’Italia spende il 9% circa per la salute e la Germania il 13%, non dico che dobbiamo diventare efficienti ed avere le risorse dei tedeschi, che per ora ce l’hanno, ma iniziano a non averle più neanche loro, ma qualcosa forse bisogna tagliare su settori meno sensibili per la popolazione. Grazie.


PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Devo ringraziare come al solito l’Assessore per l’approccio puntuale, onesto e chiaro, che spesso non coincide con le valutazioni che fanno i Consiglieri. Oggi ci dipinge il quadro reale di una persona responsabile che dice: “Guardate, o ci cambiano le regole, oppure con la spesa storica a -1,4% …”, lo dico per il Consigliere Serfilippi a cui ogni tanto prende la compulsione di girare la testa, deve dare la colpa a qualcuno, a quelli di prima e non si capisce mai chi siano quelli di prima, dove si pongono. Invece l'Assessore ci dice che quelli di prima è una legge, ahimè, che il Consigliere Ciccioli qualche volta sembra voglia eludere, qualche volta cambiare e qualche altra volta prenderne atto.
Ahimè, dobbiamo prenderne atto in maniera tragica, lo era prima e lo è adesso, anzi abbiamo avuto la finestra del Covid che ha permesso qualche assunzione in più, che si è tramutata in esperienza, in competenza, in capacità, personale che forse non riusciamo nemmeno a stabilizzare con le decadenze di questi giorni. Potremmo aver tolto anche qualche prospettiva, qualche speranza a persone che si sono adoperate e che si stanno adoperando in questa fase così difficile, complicata e anche pericolosa.
Oggi siamo ad una sorta di resa perché dentro l'Area vasta 2, l’ha detto il Consigliere Mastrovincenzo prima, noi siamo un numero meno, abbiamo assunto un po'; ma siamo in apnea. La Consigliera Lupini ricordava Senigallia, Jesi, Fabriano.
E’ difficile spiegare ai cittadini perché, o meglio, adesso tocca a voi spiegarlo. Assessore, tocca andar lì e dire che c'è il decreto legge n. 44, che forse cambieranno, è arrivato XY a San Benedetto e ha detto che si sta lavorando per mutarlo, ma non accadrà perché significa spese, quindi, non avremo il personale e saremo costretti a riorganizzare il sistema e forse a ripensare anche alle cose che abbiamo detto. Così è, tragicamente.
Lo dico perché oggi si sono salvate le altre Aree vaste e si dovrebbe anche riflettere, Assessore, su questo perché pensiamo di dare la personalità giuridica alle Aree vaste mentre l’operazione con i budget assegnati dovrebbe essere ripensata dentro il sistema, forse qualche ammortizzatore, qualche visione più complessiva del sistema offerta sanitaria delle Marche potrebbe anche aiutare.
Mi sento da una parte solidale con tutto il personale che finora ha lavorato, vicino, sono convinto, e di questo sono certo, che faremo di tutto per recuperarlo.
Sono molto preoccupato per la tenuta della sanità marchigiana, ahimè, alla pari di altre situazioni, che inevitabilmente ha ancora troppo da risentire rispetto alle menti e ai volti girati al passato. Questa cosa ci impedisce di fare lo scatto in avanti, di affrontare realmente le questioni come stanno, però riconosco all'Assessore che di volta in volta, anche in maniera molto responsabile, ci racconta realmente la fotografia del quadro occupazionale, delle necessità, del fabbisogno e i limiti di azione che ci sono. Assessore, faccia qualche ripetizione anche ai suoi colleghi Consiglieri, così almeno potranno guardare in avanti e trovare soluzioni e non responsabilità pregresse che non servono più. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ho presentato un’interrogazione, a prima firma mia, insieme ai miei colleghi del gruppo del Partito Democratico, relativa alla situazione dell'Area vasta 1. L'Assessore ha ribadito più volte di aver confermato il personale, in particolar modo il personale medico. Penso che questa scelta andava fatta anche perché parliamo di persone che si occupavano ..., medici che erano all’interno delle Rsa che svolgevano attività legate alle Usca, nei dipartimenti di prevenzione, pediatri e quant’altro.
La volontà politica l’Assessore l’ha espressa in maniera molto chiara, poi verificheremo se tutto questo è stato fatto, mi auguro che sia così, non ho motivo di dubitare, anche perché parliamo di servizi essenziali e se alcune persone non verranno confermate sarebbero a rischio altri servizi, che sappiamo essere già in affanno, e ridurli ulteriormente sarebbe una risposta negativa che diamo a tutti cittadini.
Credo questa sia stata una scelta opportuna che la Regione doveva fare. Grazie.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi.
Nel merito della mozione che ho presentato aggiungo soltanto che ritengo in qualche modo attuale l’indicazione di assumere dal punto di vista politico amministrativo, come poi ha ben espresso l'Assessore Filippo Saltamartini, un intervento eccezionale con la massima sollecitudine proprio per ovviare al problema o meglio indicare l'applicazione della normativa, in particolare del decreto legislativo n. 75 del 2017 e delle leggi n. 243 e n. 234 del 2021 che stabiliscono la possibilità della stabilizzazione dei precari, sia quelli a 36 mesi, sia quelli derivanti dall'emergenza Covid. Al di là se superata o meno l’emergenza, l'organizzazione all'interno degli ospedali e delle strutture sanitarie è ancora in una fase di carenza. 337 unità di personale possono costituire una salvaguardia importante per la tutela della salute delle persone, in particolare degli assistiti,
La mia dichiarazione, al di là della fattiva attivazione, esclusa l’Area vasta 2, dell'Assessorato alla sanità della Regione Marche e per essa dell’Asur e delle Aree vasti competenti, è per far sì che ci sia questo impegno perché la mozione va nell'indirizzo di natura politica.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Molto rapidamente per dichiarare il voto favorevole del nostro gruppo rispetto alla mozione che ha presentato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. ... emanato dalla Giunta regionale e dal Dipartimento alla salute che ha chiesto a tutte le Aziende di assumere tutto il personale. Non vorrei che ci fossero dei dubbi sulla volontà dell'amministrazione, della Giunta, nell'assunzione di tutto il personale.
Come ho spiegato nelle interrogazioni c'è un limite derivante dal tetto di spesa, quindi c'è un limite che deriva dalla legge nazionale.
Presidente, lo dico anche ai colleghi perché sono abituato a ragionare con i fatti senza promettere ciò che non è nelle competenze e nei poteri del Consiglio regionale e della Giunta regionale, il tetto di spesa e le norme relative al personale appartengono allo Stato, il quale si occupa del finanziamento del personale e dei concorsi.
Questa mozione che viene votata positivamente è un'indicazione del Consiglio regionale, ma non ha la capacità di produrre effetti, vorrei che sia chiaro ai destinatari, perché in questa fase così delicata si potrebbe creare nell'opinione pubblica e negli interessati l'idea che questa mozione sia capace di sollevare e di risolvere queste problematiche.
La volontà della Giunta è stata espressa in un atto di indirizzo del Dipartimento per cui tutto il personale dovrà essere assunto almeno fino al 30 giugno.
Concludo sul fatto dei dati che mi sono stati forniti relativamente alle persone che non sarebbero state raggiunte da una integrazione del contratto, mi riferisco agli interventi dei Consiglieri Ciccioli e Biancani, se i dati che mi sono stati forniti non sono veritieri vi prego di comunicarlo. Ritengo che, venire in Consiglio regionale e tirare fuori dei dati che poi non sono verificabili, sia un atteggiamento non rispondente alla responsabilità che dobbiamo avere. Quando si interviene in Aula vi chiedo la cortesia di documentare queste circostanze e comunque di verificarle, altrimenti si creano nell'opinione pubblica delle false aspettative. Grazie.

PRESIDENTE. Altre dichiarazioni di voto? Se non ci sono, esprimo la mia.
Ho già detto nell’intervento che la mozione è un atto di indirizzo di natura politica, che ha una valenza al momento della presentazione, 17 marzo 2022, e ce l’ha come conferma degli atti assunti come indirizzo generale, atti che devono tenere conto, anche per il futuro, della scadenza della stabilizzazione al 31 dicembre 2023.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Per esprimere il voto favorevole di Fratelli d'Italia.
E’ chiaro che la posizione è fuori discussione, la necessità del personale è un bisogno che tutti noi sentiamo ed auspichiamo. E’ altrettanto chiara la necessità di stabilizzare le persone, di andare verso la continuità del servizio, dipendenti che hanno acquisito anche professionalità, in genere sono nuove assunzione.
Non ci sono dubbi, sulla posizione c'è questo problema oggettivo di operare nel rispetto delle leggi dello Stato e delle norme. Bisognerà trovare delle soluzioni, che però non appartengono al livello regionale, ma ad un livello più alto, ahimè, in questo caso noi siamo un ente subalterno.
E’ vero che la sanità è materia delegata alle Regioni, però poi le grandi decisioni sono concorrenziali e questo ci obbliga a rispettare le norme, a parte le sanzioni finanziarie che ci arrivano se violiamo le leggi dello Stato, e questo non è possibile.
L'auspicio è l'indirizzo politico, credo che non ci sia da parte nostra e da parte dei Consiglieri regionali alcun dubbio. Grazie.

PRESIDENTE. Mozione n. 240. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Adesso vi chiedo di fare l'ultima mozione, rispettando i tempi che ci siamo dati per l'attività dell'odierna seduta del Consiglio regionale, e di mettere in votazione l'anticipazione della mozione n. 109, però non vedo presente la Consigliera Lupini. Per la mozione n. 63 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Vitri, Biancani e Casini non c’è l'Assessore competente Carloni, vi chiedo scusa.
Quindi, anticipazione della mozione n. 148 dei Consiglieri Bilò, Marinelli, Antonini, Biondi, Menghi, Cancellieri, Marinangeli, Serfilippi, “Rete assistenziale odontoiatrica per pazienti con bisogni speciali”, al posto della mozione n. 235, di cui non è ancora stata definita l'intera situazione, come risposta e come modalità di interlocuzione fra le parti fra chi propone e l'intero Consiglio che dovrà poi in qualche modo recepire e intervenire nel merito
Ci sono interventi a favore o contrari? Sennò mettiamo in votazione l’anticipazione e la discutiamo oggi. Le altre due mozioni non si possono fare perché non ci sono i proponenti o l'Assessore competente.
Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Avevamo concordato questo ordine del giorno, mi fa piacere che ci sia la necessità di approfondire la mozione n. 235 perché vogliamo arrivare ad una soluzione adeguata che serva per tutti.
C’è la disponibilità da parte nostra all’inversione che lei propone. Grazie.

PRESIDENTE. Anticipazione della mozione n. 148. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 148
ad iniziativa dei Consiglieri Bilò, Marinelli, Antonini, Biondi, Menghi, Cancellieri, Marinangeli, Serfilippi
“Rete assistenziale odontoiatrica per pazienti con bisogni speciali”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 148 dei Consiglieri Bilò, Marinelli, Antonini, Biondi, Menghi, Cancellieri, Marinangeli, Serfilippi.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Gentili colleghi e colleghe, l'odontoiatria speciale, nata negli anni 80 come disciplina che si occupa della prevenzione e della cura delle patologie odontostomatologiche negli individui con bisogni speciali, nelle Marche attualmente si concretizza in unità operative che svolgono la loro attività assistenziale integrata e coordinata in rete negli ospedali di Jesi, Fabriano, Senigallia, Loreto (Area vasta 2) con grande sforzo da parte delle esigue risorse in termini di personale sanitario e non poche difficoltà in termini di liste d'attesa.
Non solo, la nostra Regione è dotata di un Centro di riferimento regionale per la prevenzione, diagnosi e cura delle patologie orali dei pazienti disabili e in quelli affetti da Sindrome di Down (presso gli Ospedali riuniti Torrette di Ancona) precedentemente attuato, ma in realtà mai entrato in funzione, nonostante le proteste da parte dei genitori dei ragazzi disabili per i lunghi tempi di attesa per le cure dei propri figli e l'interessamento in Consiglio regionale dell'ex consigliera della Lega Nord nel 2018.
Ricordo a tutti che il paziente con bisogni speciali è colui che nell'operatività preventiva, diagnostica e terapeutica richiede tempi e modi diversi e molto più celeri da quelli di routine. Non solo, quando in condizione di "non collaborazione" necessita anche della presenza di un ambiente operativo opportunamente attrezzato e di personale medico ed assistenziale adeguatamente formato.
Oggi più che mai ci troviamo in una situazione in cui coloro che necessitano di cure non hanno adeguate risposte.
Oggettivamente non è stato attuato quanto sollecitato nel 2018 dalla Consigliera della Lega, né tanto meno quanto promesso dalla Giunta precedente.
Certamente la pandemia ha dirottato l'attenzione verso problemi più grandi, ma ora che la situazione sembra volgere per il meglio, con l'auspicio di un ritorno alla normalità, serve assolutamente un cambio di passo, bisogna porre l'attenzione sulla necessità di un impegno comune ad estendere i progetti esistenti su tutta la rete regionale, dotando quelli già esistenti e validi di un costrutto strutturale rigido e ben definito nel rispetto della categoria dei disabili ai quali vanno riconosciuti particolari accorgimenti dettati dalle limitazioni dovute da deficit fisici, mentali, intellettuali, sensoriali o emotivi.
Mi auguro che la Giunta si impegni a rendere concreto ed operativo questo Centro di riferimento regionale attivando tutti i servizi di assistenza odontoiatrica per i disabili e che si costituisca una vera e propria rete assistenziale per questi pazienti con bisogni speciali. La disabilità, in tutte le sue forme non deve essere più un problema. E per far sì che non lo sia dobbiamo dimostrare massima sensibilità e impegno concreto.
Mi auguro di cuore che la mozione in questione serva per raccogliere questa sfida.
Sono certo che l’Assessore Saltamartini per la sua sensibilità e tutta la Giunta e il Presidente Acquaroli possano dare una risposta adeguata e breve. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. La mozione presentata dal Consigliere Bilò e dai suoi colleghi di gruppo mi fa molto piacere perché in realtà questa è una delle cose che ho seguito da giovane perché il reparto fu istituito tantissimi anni fa su una scissione di un reparto del vecchio ospedale Umberto I, che prevedeva l’odontoiatria, la chirurgia maxillofacciale, l'odontostomatologia e le cure speciali per i disabili. Questo reparto - parliamo ormai di trent'anni fa, ero nell'assemblea della Unità sanitaria locale, avevo seguito con molta attenzione la cosa, gli ospedali non erano ancora aziende – fu separato e rimase il reparto di chirurgia maxillofacciale all'Ospedale riuniti di Ancona, che tuttora è molto attivo, nacque l'odontostomatologia e l'odontoiatria speciale per disabili.
Tutti sanno che l'odontoiatria non è prevista nei Lea se non in casi particolari, per la disabilità, è prevista l'odontostomatologia, sono previsti gli interventi nella bocca per quanto riguarda situazioni di urgenza, si curano all'ospedale solo le urgenze.
Ancona divenne un punto di riferimento non solo per le Marche, ma anche per tutta la zona adriatica, per gli interventi e le cure sui soggetti disabili, che molto spesso necessitano addirittura di un ricovero. Ci sono alcuni posti letto riservati per poter operare persone che non collaborano, che spesso devono essere sottoposte ad anestesia, non solo locale, ma generale; in particolare la collaborazione col Filo d'oro, c'è questo reparto, e anche con l’Anffas che è un'altra associazione merita di volontariato nel campo.
Nel tempo ed anche con il pensionamento di alcuni che operavano in quella struttura il reparto ha perso consistenza, ha mantenuto l’attrazione non solo da tutte le Marche, ma anche fuori Regione di soggetti dedicati a questo servizio, ma con una scarsissima pianta organica. Quello che è scritto nella mozione, che ha ricordato adesso il Consigliere Bilò, è vero.
Le cure sono praticabili, gli interventi chirurgici sono praticabili a distanza addirittura un anno e oltre e tutti sanno che - credo che nessuno non ci sia passato – ad esempio, l'estrazione chirurgica di un dente del giudizio in presenza di un'infezione, di un'infiammazione locale vasta, che coinvolge tutta la mandibola, la mascella, non può essere dilazionata in tutto questo tempo. Sicuramente, il trattamento e la copertura antibiotica e gli infiammatori, ma la necessità dell'attività chirurgica o odontoiatrica orale è molto urgente.
Bisogna riporre la questione al centro del tavolo e, lo dico all'Assessore, anche qui c’è una problematica di personale, ci sono nuove attrezzature che sono state acquistate ed altre sarebbero necessarie, ma questo è il di più, il tema centrale è l’indispensabile e significa avere il personale e le poltrone odontoiatriche attive perché poi accade anche che le poltrone odontoiatriche ci sono, ma non ci sono gli operativi intorno.
E’ un discorso che riguarda l'Azienda ospedaliera di Torrette, che l'unica di secondo livello delle Marche, che se vuole diventare un polo ospedaliero attrattivo, che addirittura rovesci il paradigma della mobilità passiva della nostra regione, creando mobilità attiva … Questo è uno dei servizi che deve essere dal punto di vista del gruppo di lavoro completo, non può essere che c'è il medico e manca l’infermiera, oppure ci sono gli infermieri ed il medico ha superato il tetto orario.
La dotazione organica è essenziale, anzi, forse andrebbe rivista. Soprattutto la dotazione organica deve prevedere le assunzioni per il personale perché i servizi, per dimissioni o per trasferimenti, spostamenti da una sede ad un’altra, rimangono scoperti.
Parere favorevole del gruppo Fratelli d'Italia alla mozione sulla rete assistenziale odontoiatrica per pazienti con bisogni speciali e a mantenere un punto di eccellenza per quanto riguarda l’odontostomatologia clinica e l'odontoiatria speciale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. C’è il bisogno che il Centro unico regionale di Ancona di Torrette sia fortemente funzionale rispetto a questa disciplina, ci sarebbe bisogno, almeno una per provincia, di avere una struttura che si occupi di odontoiatria per disabili.
Ancona viene vista comunque piuttosto lontana rispetto alla cura e all’odontoiatria per disabili e se vogliamo fare un discorso serio sull'odontostomatologia nei confronti delle persone problematiche si deve mettere una rete di servizi sul territorio, non può essere solo quella centralizzata dell’ospedale Torrette di Ancona, ma deve esserne fatta almeno una per provincia.
Consideriamo anche un fatto, non è facile praticare le cure odontoiatriche ad un disabile perché la disabilia c'è di varia natura, da quella fisica a quella psicologica. Molto spesso per queste cure gli studi privati di libera professione odontoiatria non sono attrezzati, magari serve anche praticare l'anestesia totale e ci vogliono centri attrezzati.
Sono d'accordo con la mozione di cui il primo firmatario è il Consigliere Bilò e dico anche che non solo Ancona deve essere potenziata ed essere funzionale, ma bisogna portare sul territorio, almeno uno per provincia, il servizio odontostomatologico per la disabilità, proprio perché non è facile praticare cure odontoiatriche ad un disabile, ricordando che la disabilità in genere investe sia problemi fisici che spesso anche problemi psicologici. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questo è un tema molto delicato che ci riporta al concetto stesso del diritto universale gratuito per tutti dell’assistenza sanitaria.
Ricordo a me stesso il rapporto Beveridge del 42, da cui trasse origine lo Stato sociale, che diceva che il livello di sanità di un Paese si poteva constatare dal sorriso dei suoi cittadini, questo è vero ed oggi basta osservare il sorriso di una persona per capire qual è il suo livello di vita molto di più dello standard del reddito, molto di più della dichiarazione dei redditi. E questo vale tanto più per i cittadini che non solo non possono, ma per le persone che hanno delle inabilità.
Questo discorso si collega anche ad un altro molto delicato che è la prevenzione del tumore del cavo orale e questo tipo di attività sanitaria riguarda una larghissima fascia della popolazione.
L'idea è quella di estendere l'esperimento, che è avvenuto nell'Area vasta 2, a tutte le altre Aree vaste e questo possibilmente dovremmo inserirlo nel nuovo piano socio-sanitario allorquando la riforma della legge n.13 avrà dato autonomia finanziaria anche a tutte le cinque Aree vaste.
Attualmente si procede con un metodo che ormai ha messo in luce come questo obiettivo sia necessario, teniamo conto che riguarda anche il coinvolgimento di Torrette dove c'è stato per lunghi anni un esperimento, soprattutto riguarda anche il meccanismo itinerante, che è stato predisposto con un percorso che ha visto la prima tappa a Senigallia a settembre dello scorso anno, la seconda a Loreto e la terza a Jesi proprio da qualche settimana.
L'idea che si sta affacciando in Assessorato è quella di verificare come, attraverso l'acquisto di mezzi mobili, si possa raggiungere sul territorio situazioni come quelle che abbiamo vissuto con la vaccinazione, allocando all'interno di queste strutture mobili non solo le attrezzature e gli strumenti necessari per le visite odontostomatologiche, ma anche il discorso della vista, un altro tema molto centrale.
Sarebbe importante acquistare qualche mezzo, potremmo cominciare con qualche mezzo affinché si possa iniziare questo percorso per portare la sanità di prossimità a chi ha bisogno e non viceversa.
L'idea è quella di partire con questo mezzo e con la realizzazione di questi centri in ogni Area vasta. Vedremo insieme dove trovare le risorse perché è evidente che bisogna tagliare da qualche altra parte o comunque fare delle economie di scala.
La necessità comunque è papale perché se il nostro sistema non riesce a garantire a queste persone che hanno bisogno di questo presidio… Credo che il livello di cui si parla a livello costituzionale, il compito della Repubblica di rimuovere gli ostacoli, si evidenzi, al di là delle affermazioni del diritto alla salute, che è un diritto fondamentale, privo di sostanza e di contenuto. Penso che insieme a tutti voi questo percorso sia un bel percorso da tracciare, anche nei documenti formali, che sono il Piano socio-sanitario e la legge di riforma dell'assetto sanitario della nostra Regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Prendo atto, Assessore, della volontà di istituire in ogni zona centri di questo tipo. Lo dico perché l'Assessore ha citato il Dr. XY, che io ho avuto l'opportunità di conoscere, un ottimo professionista del nostro sistema sanitario regionale.
Come Assessore al bilancio a suo tempo, agli inizi del mandato, ebbi l’occasione di finanziare anche la ricerca e l'opportunità di usufruire di assistenti universitari nel suo Centro a Torrette di Ancona.
Negli anni successivi, insieme all'allora Presidente del Consiglio, che è qui, il Consigliere Mastrovincenzo, abbiamo seguito con estrema attenzione l'attività di questo Centro che è non soltanto un'eccellenza sotto il profilo qualitativo, ma credo che serva a rimuovere tutti quegli ostacoli che si frappongono affinché tutti, ogni cittadino, specialmente i meno garantiti, i più bisognosi, i meno fortunati, possano accedere a cure di qualità.
Voglio ringraziare il Consigliere Bilò che ha presentato questo atto che dimostra una sensibilità in questa direzione, che non fu soltanto nostra, mia e del Consigliere Mastrovincenzo, ma che vedo rinnovata anche in alcuni Consiglieri di maggioranza ed anche nello stesso Assessore, che voglio ringraziare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Per ringraziare l'Assemblea legislativa e l’Assessore per questa presa d’atto, di sensibilità verso questo tema, come ha detto per ultimo il Consigliere Cesetti, che sta a cuore un po' a tutti.
Dimostriamo con i fatti che siamo vicini alle persone con questi problemi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Come anticipato dal Consigliere Cesetti ci sarà il voto favorevole del nostro gruppo, con la verifica perché noi, condividendo la mozione e ringraziando il Consigliere Bilò per averla presentata, sappiamo i limiti e le difficoltà che esistono. Sarà compito nostro verificare nei prossimi mesi l'attivazione, il potenziamento del servizio, come indicato nella mozione, che non rimanga solo l’indirizzo di buoni intenti, ma venga messo a sistema con scelte che, come ha detto l'Assessore, non possono riguardare solo l'Area vasta 2, ma anche il resto del nostro territorio.
Un voto favorevole da parte del nostro gruppo. Grazie.

PRESIDENTE. Mozione n. 148. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Stavo parlando con il Consigliere Ausili, ho votato favorevolmente, ma all’ultimo momento ho visto che è entrato … volevo assicurarmi che…

PRESIDENTE. Va bene, lo faremo presente, mettiamo a verbali che anche il Consigliere Bilò ha votato a favore. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Per esprime voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. I Consiglieri Bilò e Ciccioli hanno votato favorevolmente.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 15,15