Resoconto della seduta n.71 del 24/05/2022
SEDUTA N. 71 DEL 24 MAGGIO 2022
La seduta inizia alle ore 11,05
Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 71 del 24 maggio 2022. Do per letto il processo verbale della seduta n. 70 del 17 maggio 2022, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.
Saluto alle scuole
PRESIDENTE. Vorrei salutare il liceo scientifico Calzetti Onesti di Fermo, la III^ classe, gli studenti accompagnati dal dirigente scolastico e dalle insegnanti.
Auguro una buona giornata insieme a noi e un momento di piacere e di ascolto.
Proposta di atto amministrativo
a iniziativa della Giunta regionale
“Approvazione del Programma triennale dei lavori pubblici di competenza della Regione relativi al triennio 2022-2023-2024 ed elenco annuale per l’anno 2022”.
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 32 ad iniziativa della Giunta Regionale.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Assenti.
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Viene in Aula oggi la proposta di atto amministrativo n. 32 che riguarda l’”Approvazione del Programma triennale dei lavori pubblici di competenza della Regione relativo al triennio 2022/2024 e l’elenco annuale per l'anno in corso 2022”. Dall'approvazione degli strumenti di programmazione precedenti emerge, ad oggi, un costante e significativo incremento dell'importo complessivo per le opere da realizzare, infatti, dalla previsione iniziale per il triennio 2021/2023 di euro 121.729.708,92 di cui alla delibera di Giunta n. 252 dell'8 marzo 2021 di approvazione del Piano, si è passati da euro 124.058.471 di cui alla delibera di Giunta n. 1098 del 20 settembre 2021 di aggiornamento del Piano, fino ad euro 124.629.401,38, di cui la delibera di Giunta n. 1254 del 25 ottobre 2021 di integrazione dell’aggiornamento stesso.
Con la delibera di Giunta n. 47 del 31 gennaio 2022 è stato adottato lo schema del Programma triennale dei lavori pubblici di competenza della Regione relativo al triennio 2022/2024 e l’elenco annuale per l’anno 2022 comprensivo delle schede elencate. La previsione di spesa iniziale per il triennio 2022/2024 era di 138.191.370,51 euro e, con la presente deliberazione di approvazione, arriva a 139.049.370,51 euro a seguito delle osservazioni formulate in esito al periodo di pubblicazione, in questo periodo di vacatio.
In particolare, in seguito alla pubblicazione del suddetto programma, come previsto dalla norma vigente, sono pervenute delle osservazioni con le rispettive motivazioni che si ritiene opportuno accogliere:
a) In particolare le osservazioni concernono richieste di tre nuovi interventi, rispetto alle schede precedenti, quali:
1) inserimento nell’elenco annuale 2022 dell’intervento “mitigazione del rischio idraulico del fiume Musone a valle della diga di Castreccioni nel Comune di Cingoli - importo di progetto 678.000 euro”, non previsto nella delibera di Giunta n. 47 del 2022 già citata in quanto l’intervento è stato approvato con il decreto n. 243 del 30 dicembre 2021, successivamente alla stesura definitiva del programma triennale;
2) inserito nell’elenco annuale 2022, nell’intervento ad oggetto “Lavori di adeguamento argine del torrente Arzilla nel Comune di Fano”, l’importo complessivo è di 180.000.000 euro. Non previsto anche questo nella delibera di Giunta n. 47 del 2022 in quanto l’intervento è stato approvato con decreto n. 603 del 31 dicembre 2021, anche questo successivamente alla stesura definitiva del programma triennale;
3) inserimento nell’elenco annuale del 2022 dell’intervento “Manutenzione straordinaria della copertura dell’Aula del Consiglio e sostituzione UTA a servizio della sala mensa presso il Palazzo Leopardi”, l’importo totale dell’intervento è di 300.000 euro. Non previsto nella delibera di Giunta n. 47 del 2022 in quanto il progetto di fattibilità tecnica ed economica dell’intervento è stato approvato con decreto n. 21 il 9 marzo 2022, successivamente alla stesura definitiva del programma triennale.
b) Rispetto al precedente programma adottato è stato eliminato un intervento in seguito all’avvenuta alienazione dell’immobile relativo ai lavori che si erano previsti:
- eliminazione dell’intervento denominato “Stalle in località Santa Maria in Selva di Treia - rimozione amianto dalla copertura”, l’importo di 300.000 euro, in quanto avvenuta l’alienazione di uno dei due immobili aggiudicata con un decreto del Dirigente della PF gestione attiva del debito, del patrimonio immobiliare e supporto al coordinamento finanziario ed è in corso anche una trattativa per l’alienazione dell’altro immobile.
c) Per il resto le osservazioni formulate non incidono in aumento nè in diminuzione degli importi, ma esclusivamente nell’anticipazione all’annualità 2022 dei seguenti interventi:
- inserimento nel 2022 dell’intervento già previsto per l’annualità 2023 ad oggetto “Lavori di ripristino officiosità idraulica fiume Potenza dal Ponte Becerica a San Firmano, Comuni di Recanati e Montelupone”, l’importo del progetto è di 483.500 in quanto il finanziamento dell’opera è avvenuto con decreto n. 246 del 23 dicembre 2021, successivamente alla stesura definitiva del programma triennale;
- inserimento nell’elenco annuale 2022 nell’intervento già previsto per l’annualità 2023 ad oggetto “Riduzione del rischio idraulico del fiume Potenza nel tratto dal ponte Sant’Antonio a fonte Brescia - Comuni di San Severino Marche, Gagliole, Castelraimondo, Camerino, Pioraco e Fiuminata”, l’importo è di 754.800.00 euro, in quanto la comunicazione da parte del MITE della disponibilità delle risorse per la realizzazione delle opere è avvenuta con nota del 30 gennaio 2022, successivamente alla stesura definitiva del programma triennale;
- modifiche dei nominativi RUP e CUP per intervento di manutenzione idraulica nel tratto terminale del fiume Foglia nel Comune di Pesaro”, in quanto è stata corretta l’individuazione del RUP e del codice CUP del progetto precedentemente indicati in maniera diversa;
- modifica dei CUP per intervento di manutenzione e consolidamento opere idrauliche sul fiume Cesano nel Comune di Pergola, anche qui è stata corretta l’individuazione del codice CUP del progetto precedentemente indicato diversamente;
- modifica dell’indicazione del tipo finanziamento per intervento “Immobile di proprietà regionale ubicato a Pesaro, via Gramsci – Buozzi, uffici ex genio civile”, in quanto la corretta individuazione della tipologia di finanziamento del progetto era precedentemente indicata diversamente in considerazione delle modifiche intervenute nella struttura organizzativa della Giunta regionale a seguito della delibera di Giunta regionale n. 1523 del 6 dicembre 2021.
Vediamo che questi 139.000.000 di euro vedono la stesura di 73 nuove opere pubbliche che contribuiranno a rafforzare il capitolo dei lavori pubblici e vediamo che queste nostre tipologie di intervento, che la Regione ha messo in campo in questo triennale con l’annualità 2022, riguardano sostanzialmente alcune tipologie, la prima su tutte l’edilizia sanitaria, per un importo totale sul triennio non diviso per provincia, ma generalizzato per 34,96%; la messa a terra di opere strutture ciclabili e di piste ciclabili per 21,04%, per tutte le opere che riguardano la manutenzione per il rischio idraulico la manutenzione al patrimonio per 13,14%, mentre per la possibilità di eliminazione di rischio idraulico abbiamo il 29,18%, per arrivare anche ad un'individuazione non in via residuale, ma che comunque vede la previsione di 2.200.000 euro, per 1,58% e per la Protezione civile 1,10%.
Sono così elencati in maniera definitiva i 139.049.370,51 per la tipicità particolare che è stata sempre quella, così come nel triennale precedente, di mettere a terra opere già finanziate. Alcune hanno visto un inizio nell'annualità 2021, altre vengono prorogate al 2022, spostate anche al triennale 2022/2024. Grazie.
PRESIDENTE. Ricordo che sono assenti giustificati il Presidente Latini, la Consigliera Lupini e l'Assessore Baldelli.
Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. La mia relazione ha alcuni punti in comune con quella appena esposta dal Consigliere Assenti e ringrazio anche per il confronto avuto in Commissione, ma voglio ribadire che il Piano triennale delle opere pubbliche riguarda progetti che già hanno uno studio di fattibilità.
In questo Piano troviamo, infatti, quelle opere che hanno un importo sopra ai 100 mila euro con un progetto semplificato, invece per tutte quelle opere in programma sopra ad 1 milione di euro è necessario, per essere inseriti in questo Piano, avere già un progetto di fattibilità tecnico economica completo.
La proposta di atto amministrativo n. 32 riguarda l'adozione dello schema triennale dei lavori pubblici di competenza della Regione per quelle opere che hanno già dei progetti di fattibilità.
Per quello che riguarda il Piano inoltre va ribadito che ci sono le opere che la Regione attiva direttamente facendo il bando di gara, attivandole direttamente. Non troviamo in questo Piano tutte quelle opere che invece vengono realizzate con risorse trasferite ad altri enti, ai Comuni, alle Provincie, all’Asur, che sono realizzate sempre con risorse regionali, ma indirettamente.
Tuttavia analizzando e confrontando questo Piano con altri strumenti di programmazione della Regione Marche, come possono essere il Piano Asur, i progetti di RFI, oppure il masterplan già presentato con risorse del PNRR, dovrebbe essere già possibile dedurre la direzione in cui questa Giunta regionale sta andando.
Con questo Piano, nonostante ci sia un aumento di investimenti rispetto al precedente che passa da 121.729.708 a 139.049.370 euro, nonostante questo lieve aumento che in fondo sono solo circa 15 milioni nel triennio, non è chiara la direzione in cui la Giunta Acquaroli sta andando perché nero su bianco questo Piano ci parla di due anni di stasi totale, tanto è vero che non ho trovato nessuna rilevante novità, soprattutto nulla di tutta quella progettazione e programmazione annunciata in campagna elettorale.
Nel dettaglio vorrei analizzare i vari comparti.
La parte più sostanziosa del nuovo Piano triennale riguarda gli investimenti in edilizia sanitaria, il 35% degli investimenti, ovvero 49 milioni di euro, è relativo all’edilizia sanitaria, ma tutti i progetti che si trovano in questo Piano sono gli stessi degli anni precedenti:
1) intervento di riparazione e ripristino del poliambulatorio di Offida, 3.300.000 euro di cui 70.000 nel 2022, 1.620.000 nel 2023, 1.603.000 nel 2024, finanziato con fondi legati al sisma;
2) adeguamento, miglioramento sismico del distretto sanitario Rsa di San Ginesio per 6.346.000 euro, di cui 1.500.000 nel 2022, 2.350.000 nel 2023, 2.335.427 nel 2024. Va precisato che questo progetto è frutto di un percorso avviato nell’agosto del 2017 dai Sindaci dell’Ambito territoriale 16 dell’Unione montana dei Monti Azzurri, il progetto definitivo è stato redatto nel 2020 da un professionista incaricato dalla Giunta regionale contrariamente a ciò che afferma questa Giunta;
3) demolizione e ricostruzione del nuovo Ospedale di comunità “San Salvatore” di Tolentino (MC), 22.722.519,97 euro, di cui 6.000.000 euro nel 2022, 8.100.000 euro nel 2023 e 8.011.467,79 euro nel 2024, anch’esso danneggiato dal sisma del 2016. Il 4 maggio 2021 il Sindaco aveva annunciato l’inizio dei lavori entro l’ottobre scorso, mentre l’Assessore Baldelli aveva dichiarato la pubblicazione del bando di gara entro il 2021 e l’aggiudicazione dei lavori entro la primavera 2022, questa, ma di concreto ancora nulla;
4) realizzazione della palazzina funzionale alle emergenze sanitarie derivanti da eventi calamitosi presso il presidio ospedaliero “E. Profili” di Fabriano (AN), 14.270.216 euro, di cui 3.500.000 euro nel 2022, 5.300.000 euro nel 2023, 5.169.000 euro nel 2024), per quanto riguarda questa opera è in fase di verifica il progetto esecutivo al quale seguirà l’analisi nella conferenza dei servizi;
5) demolizione e ricostruzione Distretto sanitario Poliambulatorio di Sarnano (MC), 3.045.000 euro, di cui 280.000 euro nel 2022, 1.390.000 euro nel 2023, 1.375.000 euro nel 2024. Anche questa è una struttura danneggiata dal sisma 2016. C’è stato un primo lavoro di ripristino, subito dopo il sisma, alla sede del distretto sanitario e poliambulatorio a fine 2017; dopodichè c’è stato l’annuncio da parte della Regione dei 3 milioni di euro destinati al nuovo distretto sanitario di Sarnano (inserito nel masterplan edilizia sanitaria approvato a febbraio 2022), ma anche qui di concreto ancora nulla.
Manca inoltre tutta la fase della progettazione delle nuove strutture, un Piano triennale dovrebbe servire a questo.
Se le risorse per l’Ospedale di Pesaro sono state messe a bilancio perché non abbiamo ancora il progetto in questo Piano triennale? Neanche l’ombra fino al 2024, eppure in precedenza l’Ospedale di Fermo nell’arco di pochissimi mesi era stato inserito nel Pianto triennale delle opere pubbliche, erano bastati pochi mesi, per questo parlo di due anni di stasi.
Da questa sintesi sull’edilizia sanitaria passo alla difesa del suolo.
Un altro capitolo sostanzioso del Piano triennale delle opere pubbliche riguarda gli investimenti per la difesa del suolo per 40.469.816 euro.
Tra gli interventi più importanti spiccano:
1) mitigazione rischio idrogeologico rupe Fiorenzuola di Focara con 4.800.000 euro, di cui 610.000 euro nel 2022, 3.000.000 euro nel 2023 e 1.145.000 euro nel 2024. Anche questo un intervento già previsto negli anni precedenti. Nulla di nuovo;
2) interventi di completamento per la riduzione del rischio idrogeologico nelle aree interessate dagli eventi alluvionali del settembre 2006, nella zona del bacino idrografico del fiume Aspio, Rio Scaricalasino per un primo stralcio del valore di 4.546.000 euro, di cui 2.000.000 di euro nel 2022, 2.000.000 di euro nel 2023 e 546.000 euro nel 2024;
3) lavori di riduzione del rischio idraulico del fiume Musone dalla foce a località Padiglione, 2.890.000 euro, di cui 0,00 nel 2022, purtroppo e ribadisco il concetto di stasi, 1.734.000 euro nel 2023, 1.156.000 euro nel 2024;
4) interventi di completamento per la riduzione del rischio idrogeologico nelle reti interessate dagli eventi alluvionali del settembre 2006, bacino idrografico del fiume Aspio, Rio Scaricalasino per primo stralcio, 4.169.000 euro, stesso intervento, qui si è parlato di intervento e messa in sicurezza dell'aeroporto Sanzio di Falconara, anche questo un intervento atteso per la messa in sicurezza del fiume Esino.
Passo ad un terzo comparto sostanzioso nel Piano triennale delle opere pubbliche, che è quello della mobilità sostenibile, che prevede investimenti per circa 34.000.000 di euro.
Tutto questo blocco è una programmazione degli anni scorsi, non c’è nulla di nuovo di questa Giunta:
- ciclovia turistica del Foglia, 3.500.000 euro in totale, di cui 1.500.000 euro nel 2022, 1.500.000 euro nel 2023 e 249.000 euro nel 2024; ricordiamo che tutta la programmazione delle ciclovie lungo le aste fluviali, che partono dalla costa per arrivare all’entroterra, è di oltre 5 anni fa e finalmente si prosegue con interventi già programmati;
- ciclovia turistica del Metauro 6.500.000, di cui 1.170.000 euro nel 2022, 2.000.000 euro nel 2023, 1.200.000 euro nel 2024 e 2.800.000 euro per i costi sull’annualità successive);
- realizzazione del collegamento ciclopedonale sul fiume Tronto - collegamento Marche Abruzzo, una parte di competenza anche della Regione Abruzzo, con 2.200.000 euro di cui 150.000 euro nel 2022, 1.390.000 euro nel 2023 e 660.000 euro nel 2024;
- realizzazione di percorsi ciclabili per mountain bike nel Bike Park del Montefeltro con 1.050.000 euro, di cui 509.000 euro nel 2022 e 500.000 euro nel 2023. Si tratta di un importante intervento in più stralci di cui abbiamo parlato l’anno scorso, iniziato già dalla Giunta precedente, che rivitalizzerà completamente tutta l’area nell’alto Montefeltro, nella zona di Carpegna, nel Parco Sasso Simone Simoncello.
Passando al patrimonio immobiliare della Regione Marche, per quanto riguarda la manutenzione degli immobili gli investimenti sono di 17.931.000 e tra i lavori più importanti ci sono:
1) efficientamento energetico e adeguamento sismico di Palazzo Rossini (Ancona) per 3.000.000 euro.;
2) efficientamento energetico e adeguamento sismico del Genio Civile di Via Alfieri (Macerata) per 2.200.000 euro;
3) recupero e riqualificazione della Cittadella di Ancona per 3.000.000 di euro.
In ultimo segnalo una spesa di 135.000 euro nel 2022 per la realizzazione di un traliccio ad alta quota per le esigenze della Protezione Civile regionale presso Monte Paganuccio di Cagli ed il merito in questo caso va alla Protezione Civile regionale per essersi occupata della progettazione.
Di questo stanziamento fanno parte anche quegli interventi inseriti a seguito delle osservazioni formulate nei 30 giorni successivi alla pubblicazione dell’atto, come prevede la legge, che sono arrivate in particolare dal Genio Civile Marche Sud, dal Genio Civile Marche Nord e dal settore gestione del patrimonio immobiliare.
Sono stato aggiunti al Piano presentato in precedenza alcuni progetti derivanti dalle osservazioni:
1) Genio civile Marche Sud: inserimento nell’elenco annuale 2022 dell’intervento, non previsto, relativo a “mitigazione del rischio idraulico del fiume Musone a valle della diga di Carestreccioni in Comune di Cingoli” per un importo di 678.000 euro. L’intervento è stato approvato con decreto n. 243, successivamente alla stesura definitiva del programma triennale;
2) Genio civile Marche Nord: inserimento nell’elenco annuale 2022 dell’intervento ad oggetto: “lavori di adeguamento argine del torrente Arzilla in Comune di Fano per un importo di 180.000 euro;
3) Gestione del patrimonio immobiliare: inserimento nell’elenco annuale 2022 della “Manutenzione straordinaria della copertura dell’Aula del Consiglio regionale e sostituzione UTA a servizio della sala mensa presso Palazzo Leopardi”, importo totale di 300.000 euro.
Le opere attivate nel 2021, per un totale di 9.200.940 euro, miseri gli interventi nella Provincia di Pesaro-Urbino: 2.182.355 euro; di più nella Provincia di Ancona: 5.878.483 euro; zero nelle Province di Macerata e di Fermo; solo 1.143.101 nella Provincia di Ascoli.
Come non parlare di stasi guardando questi numeri sulle opere messe a cantiere, attivate o comunque programmate in questo Piano.
Per ciò che riguarda le opere dell’annualità 2021 riproposte nell’annualità 2022 il totale degli investimenti è di 36.228.713 euro; nella Provincia Pesaro-Urbino, visto che è stato fatto poco speriamo che nel 2022 si accelleri finalmente, sono previste opere per 5.665.319 euro; nella Provincia di Ancona ancora di più, 14.548.069 euro, ad esempio la Cittadella di cui abbiamo parlato; nella Provincia di Macerata 11.439.000 euro, dovrà essere un anno decisivo visto che si deve passare da zero ad oltre 11 milioni; nella Provincia di Fermo 3.060.000 euro ed in quella Provincia di Ascoli Piceno si rimane più o meno fermi lì con 1.516.160 euro.
Per quanto riguarda il Programma triennale delle nuove opere nel 2022:
Provincia di Pesaro-Urbino 7.966.000 euro, Provincia di Ancona 11.052.000 euro, Provincia di Macerata 13.000.000 euro, Provincia di Fermo 5.000.000 euro, Provincia di Ascoli Piceno 1.354.000 euro.
Dovendo tirare le somme è vero, come ha dichiarato già la settima scorsa l’Assessore Baldelli alla stampa, che ci sono 38.000.000 euro tra nuove opere o opere riprogettate, ma è anche vero che quelli sono interventi che dovevano per forza essere programmati dato che la progettazione era già stata prevista in precedenza, quindi questa Giunta regionale ha usufruito dell’accelerazione di una programmazione che era già in corsa come in un trampolino. Ora assistiamo a tutta la fase di stasi nonostante i tanti annunci e i proclami roboanti della campagna elettorale.
Mi vengono in mente soprattutto due esempi per ciò che riguarda l’edilizia sanitaria: l’ospedale di Pesaro ha le risorse, che sono già nel bilancio, ma perché ancora non c’è la programmazione pronta, il Piano pronto, dal qui al 2024? Quanto dovremmo attendere ancora? Ribadisco, nemmeno nel masterplan dell’edilizia sanitaria con risorse del PNRR è stato previsto.
Un altro esempio che richiederebbe risorse minime rispetto a queste manovre riguarda l’ospedale di Sassocorvaro, questo è un esempio piccolo, ma eclatante di ciò che sta avvenendo in questa regione. Lo considererei un po' l’emblema in quanto abbiamo assistito a una campagna elettorale nell’entroterra in cui la Giunta Acquaroli prometteva chiavi in mano per aprire l’ospedale il giorno dopo le elezioni. Sono passati quasi due anni, non solo non ci sono le chiavi in mano, ma prometteva anche il pubblico ed ancora dell’ospedale pubblico da ristrutturare non c’è nemmeno una lettera nel Piano triennale delle opere pubbliche. Cosa dobbiamo dedurre? Non è stato messo nel PNRR, non è stato messo in questo, l’unica soluzione è che l’ospedale di Sassocorvaro, che è composto da due palazzine, una già ristrutturata dal privato, un’altra ancora chiusa, rimarrà al privato ancora fino al 2025. Dovremo contare sul buon cuore del privato per ristrutturarlo, visto che la convenzione con il privato sarà prorogata, come annunciato dall’Assessore Saltamartini, oppure rimarrà ancora chiuso, questo a dispetto di tutte le promesse della campagna elettorale.
E’ un Piano triennale che purtroppo racconta una vera e propria stasi e il fallimento di tutte le promesse annunciate, tant’è vero che lo scorso anno come gruppo del Partito Democratico abbiamo votato a favore del Piano triennale opere pubbliche, riconoscendo la buona volontà di lavorare e impegnarsi, provando a dare fiducia alla nuova Giunta, che avrebbe proseguito nella programmazione in linea con tutti i progetti della Giunta precedente; dopo un anno e mezzo, però, non possiamo che dover fare quest’analisi e parlare di una programmazione carente che delude tutte le promesse e le aspettative. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Parto non tanto dai numeri, che ho sentito elencare in maniera molto chiara, anche se in realtà sono molto pochi, ma visto che non c’è l’Assessore competente, parto dalla dichiarazione fatta dall'Assessore Baldelli sul Corriere Adriatico nella quale ha detto: “Abbiamo cambiato passo nella gestione dei lavori e finiremo in tempi rapidi”. Sicuramente il passo è cambiato perché, tornando ai numeri, sono state attivate nel 2021 soltanto 9 milioni di euro di opere pubbliche, 9 milioni di euro sono le opere pubbliche che movimenta un Comune di media grandezza. La Regione Marche che movimenta fondi, già trovati, soltanto per 9 milioni di euro è veramente una cosa che fa rabbrividire.
L’Assessore dice anche un’altra inesattezza, non sa, immagino, perché parla nel bilancio di un fondo di rotazione per la progettazione, dice lui: secondo un'impostazione lungimirante. In realtà probabilmente si riferisce alla legge n.17 del 1979 che prevedeva un fondo di rotazione per i Comuni, che è stato finanziato in più occasioni, e prevedeva finanziamenti per la progettazione per i Comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti. Questo fondo non è stato rifinanziato e con molta probabilità si riferisce alle stesse correnti messe per la progettazione in bilancio per le strade, per un accordo che c'è stato con Anas, per cui non c’è nessun fondo di rotazione anche perché sarebbe assurdo fare un fondo di rotazione per la Regione Marche, visto che il fondo di rotazione se serve, serve ad altri, per le Marche l’avrebbe dovuto predisporre il Ministero e non noi.
Parto da questo, per ricordare all'Assessore che non c'è …, e questa è una cosa secondo me grave, che purtroppo si ripete spesso, quella dell'assenza degli Assessori competenti, ad eccezione dell’Assessore Saltamartini e quando si verificheranno le presenze in Aula probabilmente saremo tutti a testimoniare la sua presenza, non soltanto fisica, ma anche nelle risposte, che poi magari non ci piacciono, ma comunque l’Assessore ce le dà.
Vorrei dire all’Assessore Baldelli che vengono riproposti per il 2021 i 36 milioni di euro di opere pubbliche e questo significa che sono tutti finanziamenti della passata programmazione, sia degli Fsc, che non hanno avuto una proroga, ma che erano finanziati già da cinque anni, sia del Fesr, che sono code del Fesr perché si dovrebbe attivare la nuova programmazione.
Il fatto di riproporre nel 2022 36 milioni di opere significa non averle messa a terra, al contrario di quello che lui dichiara in quanto le opere che vengono messe a terra, come tutti sanno, non sono più nel programma annuale/triennale delle opere pubbliche e vengono tolte.
Oltre a questo vorrei ricordare, ma l’ha già fatto la Consigliera Vitri prima, che riguardo alla mobilità sostenibile viene preso il pacchetto di 34 milioni di euro che faceva parte del progetto regionale del sistema delle ciclovie, non delle piste ciclabili, sono due cose completamente diverse. Le ciclovie della mobilità sostenibile sono vere e proprie infrastrutture, servono in alternativa alla mobilità ordinaria, sono 34 milioni di euro che non sono stati messi a terra negli ultimi due anni e che devono ancora essere messi a terra, questa è una cosa altamente negativa.
Trasferimenti e difesa del suolo, sono trasferimenti nazionali le cui progettazioni sono partite molti anni fa e la cosa più assurda è che molte di queste opere sono state inserite durante il periodo delle osservazioni. Le osservazioni ad un qualunque Piano o programma di qualunque ente vengono fatte per l’esterno, vengono pubblicati gli atti affinché tutti i cittadini e gli enti possano presentare delle osservazioni. E’ singolare che le osservazioni vengano fatte dagli uffici, in particolare dal Genio Civile. Capisco che ci sono state le modifiche dei Rup, e questo andava fatto ed è il luogo per poterlo fare, ma che vengano inseriti in un programma, che dovrebbe avere una lunga gittata, una strategia, un’idea delle opere pubbliche di una Regione, nei 30 giorni durante la pubblicazione del Piano dagli uffici, mi porta a domandare dove fosse l'Assessore prima del periodo delle osservazioni.
Una cosa che mi dispiace molto vedere è che ancora abbiamo i fondi del sisma regionali che sono destinati prevalentemente alla sanità, penso a Offida e a Tolentino, che ancora stanno lì. Se i fondi stanno lì significa che nessuno ha fatto partire i cantieri e siccome sono fondi che risalgono al 2017/2018 è gravissimo che siano ancora qui e se fossi l’Assessore non mi vanterei di averli ancora dentro questo Piano dato che significa che non sono partiti i cantieri.
Ci sono poi gli interventi dell’annualità 2019 dell'Autorità di bacino.
Da ultimo mi soffermo, e di questo mi dispiaccio, sul fatto che il Piceno continua ad essere la Cenerentola, non so che cosa ci dovremmo inventare perché per le annualità 2023/ 2024 ci sono zero risorse. Di tutte le risorse che vengono attivate nelle annualità 2022/2023/2024, in tutto questo pacchetto di risorse da 130 milioni di euro, vengono soltanto attivati 1.354.000.000 per tutta l'intera provincia di Ascoli Piceno nel 2022, perché per il 2023 e il 2024 ci sono zero fondi. Zero fondi per le ciclabili, zero fondi per la messa in sicurezza dal punto di vista idrogeologico, zero fondi per la manutenzione delle proprietà, non è che le sedi decentrate del Piceno hanno meno dignità di quelle anconetane, di quelle maceratesi o pesaresi, hanno la stessa identica dignità, ma l’unica Provincia - voglio dirlo ai rappresentanti del Piceno - che ha zero risorse per due annualità su tre per il programma annuale e triennale è il Piceno e mi chiedo per quale motivo non si sia … Vorrei chiederlo all’Assessore Baldelli che però non ci può rispondere in quanto proprio oggi non c’è, e questa è sempre una casualità, quando si discutono i Piani o le leggi l’Assessore competente non c’è.
A parte il fatto che sono molto noiosa, ma come spesso dico, lo ripeto, non è un bel vedere l’assenza della Giunta. Mai è accaduto che la Giunta fosse assente e ci fosse un solo povero Assessore che rimane, sennò il Consiglio non si potrebbe tenere. Lo dico non tanto per rispetto all’opposizione perché tanto l’opposizione viene poco considerata, e questo diciamo che è trasversale, ma rispetto alla maggioranza. Se l’avessimo fatto noi probabilmente i nostri ci avrebbero maltrattati.
Ora che non siano partiti tantissimi lavori, questo è quanto, quello che dispiace è che non siamo partiti lavori importanti che sono nel bilancio triennale da quattro, cinque anni, sei anni e nel frattempo non vediamo alcuna risorsa relativa alla programmazione dei fondi comunitari che viene tanto auspicata. Leggo del porticciolo di Pedaso, degli interventi che verranno fatti con il Fondo per lo sviluppo per la coesione nuovi, sento che ci saranno tanti interventi, 80 milioni di euro per San Benedetto del Tronto nel Fesr, ma la progettazione, la programmazione non è dato vederle ancora.
Sarebbe opportuno che invece di raccontare sui giornali, che peraltro sono molto accoglienti, basta sfogliare quelli di oggi per vedere quanto spazio viene dato a qualcuno e quanto nessuno ad altri …, raccontare cose che non sono reali o non corrispondenti perfettamente alla realtà, come quelle che ha raccontato l'Assessore.
Non è vero che ci sono stati 15 anni di sopore progettuale dato che noi abbiamo messo a terra tantissime opere, il sopore progettuale è questo perché i numeri per fortuna parlano chiaro. Avere attivato 9 milioni di euro in un'annualità e rinviare 36 milioni di euro ad un’annualità per incapacità di mettere a terra e avviare cantieri è un dato che scaturisce semplicemente dagli elaborati che sono stati approvati in Giunta e che sono stati mandati in Commissione.
Basta leggere i numeri, per fortuna il programma annuale e triennale ha delle regole molto chiare, molto semplici e comprensibili: gli interventi sopra i 100.000 euro di competenza della Regione sono divisi per tre annualità e quelli che non vengono realizzati vengono riproposti nell’anno seguente.
E’ chiaro e lampante che il passo è cambiato, ma nel cambiare è rallentato tantissimo, si è quasi fermato, per non parlare della nuova programmazione che viene soltanto evocata e annunciata sui giornali, ma della quale a tutt'oggi non abbiamo contezza. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Nel merito ha detto la relatrice di minoranza, questo è un piano triennale del nulla. Come si può parlare, come è stato fatto sulla stampa la scorsa settimana in occasione del rinvio, di programma corposo quando, è stato detto, nel 2021 sono stati realizzati 9 milioni di lavori e per l'annualità 2022 si prevedono 49 milioni, poi vedremo quanti se ne realizzeranno se soltanto 9 milioni nel 2001.
Tenete presente che io ho fatto il Presidente della più piccola provincia delle Marche e sebbene fossi il primo Presidente, quindi proprio all'inizio, il mio piano delle opere pubbliche era molto più corposo di questo.
Parliamo di un bilancio di 5 miliardi di euro, soltanto per la sanità parliamo di 3,2-3,3 miliardi di euro, pensate che cosa sia 9 milioni di lavori realizzati o 49 milioni di quelli previsti nel 2022. E’ il nulla e se vogliamo l'assenza dell'Assessore Baldelli è significativa.
Non credo all'importanza, nessuna, che si dà a questo Piano, ma forse è indicativa della consapevolezza del nulla rispetto alla quale non ci si vuole mostrare, per vergogna politica, è evidente. Questo è un dato oggettivo. Se una Regione d'Italia realizza nel Piano 9 milioni di euro nell’annualità 2021 e addirittura prevede soltanto 49 milioni nell’annualità 2022, è un dato oggettivo, è un fatto, non è una ricostruzione o una valutazione.
Questo non è altro che un adempimento burocratico, un compitino previsto dalla legge senza alcuna progettualità.
L'articolo 21 del decreto legislativo n. 50 del codice dei contratti dispone che le amministrazioni aggiudicatrici adottino il programma triennale dei lavori pubblici, il cui valore stimato sia pari e superiore a 100 mila euro, nonché i relativi aggiornamenti annuali.
La prova che sia un compitino, mi rivolgo in questo caso alla puntuale relazione della relatrice di minoranza, è data da questo e leggo la delibera che è il provvedimento iniziale di questo atto amministrativo, che dice:” Il Direttore del Dipartimento infrastrutture territorio e protezione civile, visto il decreto ministeriale - quello che ho citato io - ha richiesto ai Dirigenti delle strutture coinvolte, l’invio della scheda di cui al decreto ministeriale del 16 gennaio 2018 n. 14, al fine del loro inserimento nel programma triennale e nell’elenco annuale. Eccolo il compitino, è la differenza che passa tra il compito e il progetto. Il compito è prerogativa degli uffici della burocrazia, il progetto è compito della politica, dietro al compito c’è l’esecuzione, dietro al progetto c'è l'idea di futuro. Allora perché è un compitino? Leggo testualmente le dichiarazioni dell'Assessore Baldelli rese nella seduta del 27 aprile 2021, lo faccio così non si può dire che la mia sia una ricostruzione soggettiva, che disse: “Il Piano triennale che stiamo approvando anticipa una sfida fondamentale, quella di riuscire ad utilizzare anche le risorse del Recovery Plan nei tempi indicati dall'Unione europea con una strategia che permetta di riattivare l'economia della nostra Regione. Dobbiamo immaginare una Regione diversa che riesca a realizzare opere strategiche che diano supporto ai Comuni e che abbia un progetto complessivo delle infrastrutture e delle opere ambientali”. Di quello che ha detto qui l'Assessore Baldelli il 27 aprile 2021, solo 9 milioni di euro appena è stato realizzato, c'è questa progettualità, o la previsione per il 2022 dei 49 milioni è coerente con questa progettualità del Recovery Plan, tra l’altro ,che abbiamo scomodato?
Questo è un dato oggettivo, oltretutto voglio dire che il Recovery Plan, di cui abbiamo parlato, è una progettualità nostra. In questo Piano c'è un altro aspetto, l’ha detto la Consigliera Vitri, non soltanto non c'è nulla dietro - e questo è un dato oggettivo, questi sono i dati, i numeri - ma quel poco che c'è è tratto dalla precedente amministrazione. Lo diceva lo stesso Assessore Baldelli, sono le dichiarazioni del 27 aprile: “Non vi stupite se recupererò anche le cose buone che troverò nei cassetti di questa Regione, chiunque le abbia sottoscritte”. Queste sono le parole dell’Assessore Baldelli. Peccato che non si sia stati capaci di prendere ciò che di corposo c'era nel cassetto e quello che c'era per fortuna va avanti da solo.
La Consigliera Vitri ha evidenziato ad esempio che su Fermo ci sono zero risorse, ma Fermo non è zero, Fermo è zero da parte vostra, ma si stanno realizzando due grandi infrastrutture: l'ospedale di Fermo e l'ospedale di Amandola, uno per 110 milioni di euro, l'altro per 18/20 milioni più le infrastrutture per 11 milioni, un ospedale sul quale qualcuno che si era candidato in questa maggioranza, non i Consiglieri eletti, diceva che era il nulla.
Lo dico anche ai relatori, c'è una riduzione tra l’altro delle risorse previste in questa annualità rispetto al Piano precedente, ho qui il Piano 2021/2023, è vero che complessivamente c'è un aumento di risorse, ma mettere risorse nel 2023 se poi nel 2021 si realizzano solo 9 milioni ... Nel Piano dell'anno scorso nel primo anno - non mi capita spesso perché facciamo politica, però voglio scende nel dettaglio - erano previsti 31.968.000 euro, sono stati realizzati 9 milioni, è facile poi metterli nel 2024, solo che nel Piano dell'anno scorso per quanto riguarda l'annualità 2022 erano previsti 56.697.000. Quest'anno, per quanto riguarda l’annualità 2022 sono previsti 49.609.000. C'è una riduzione, noi dobbiamo parlare dell'effettivo, non di quello che faremo nel 2023/2024, troppo facile, dobbiamo dire quello che abbiamo fatto e quello che faremo nell’immediato, quindi c'è una riduzione da 56 milioni a 49 milioni, questi sono i dati.
Il limite è che non c'è alcuna progettualità, dietro a tutto questo non c'è niente, ripeto, è un compitino tra l’altro fatto male per i motivi che ho detto poc'anzi.
Sconta questo Piano l'assenza di un bilancio vero che ad oggi non è stato adottato, che dovrebbe dare la spinta ai progetti infrastrutturali poiché è da lì che noi dobbiamo partire, fosse altro per le somme previste, tra l'altro, per le progettazioni.
Sappiamo che il primo bilancio comprensibilmente non è stato fatto in quanto si era insediata l'amministrazione, il secondo bilancio, quello di dicembre scorso, per vostra ammissione e per ammissione della Giunta, siccome c'era il tema del trasferimento delle risorse per la pandemia, di fatto era un bilancio anche quello tecnico che rinviava ad una variazione. L'anno scorso l'unica variazione l’ha proposta il Consigliere Putzu tant’è che vedete il Piano delle opere pubbliche. Quando si è parlato del collegamento del casello di Porto Sant'Elpidio con la lungo Tenna, il Presidente della Commissione ha proposto la variazione di bilancio e noi l'abbiamo votata immediatamente. Perché ha proposto quella variazione o per completare il ponte di Rubianello? Questa è la dimostrazione che ho ragione quando lamento che si fanno i compitini perché lì il Consigliere Putzu per quelle opere pubbliche, una per completarla, ponte di Rubbianello, l’altra per realizzarla, ha dovuto fare una variazione di bilancio. Ed è la dimostrazione che non ci può essere alcun Piano delle opere pubbliche se non c’è un bilancio che lo sorregge, che lo incalza e gli dà la spinta, l’idea e la visione di futuro, di quello che vogliamo sia la nostra Regione.
Sconta anche l'altro aspetto della progettualità, sconta la mancata d’adozione del Defr, del documento di economia finanza regionale. Vi ricordate le parole del Consigliere Ciccioli quando disse che il Defr era blindato? Ad oggi sono passati 5/6 mesi e non se ne vede ancora l’aggiornamento, che deve prevedere la progettualità. All'interno di quel Defr sulle infrastrutture, ahinoi, all’epoca abbiamo presentato degli emendamenti, delle proposte puntualmente respinte, e c'erano delle idee per superare in questa Regione l’handicap infrastrutturale, la chiusura. All’esito della venuta in questa Regione del Ministro dello sviluppo economico, che disse che era impossibile arrivare nelle Marche, noi sostenemmo allora che bisognava superare e chiudere quel … e facemmo quelle proposte puntualmente respinte perché quel Defr era blindato, se ne promise l’aggiornamento, di cui oggi non c'è traccia.
Siamo in definitiva al tempo delle parole, per quanto riguarda le opere pubbliche credo che sia ora che si passi ai fatti, ma anche questa occasione è stata persa.
Siamo al secondo anno di mandato il Piano 2022/2023/2024 è il Piano centrale di questa amministrazione e mi meraviglia che si faccia un Piano di appena 49 milioni di euro su un bilancio di oltre 5 miliardi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Sono stato stimolato dal dibattito ad intervenire su questa proposta di atto amministrativo relativa al Piano triennale dei lavori pubblici ascoltando le parole di qualche esponente dell'opposizione che prima sedeva sugli scranni degli Assessori.
Vedo che c'è molta polemica, da una parte sulle cose buone il merito se lo prende giustamente la precedente amministrazione.
Se lei giustamente esalta ciò che la scorsa amministrazione ha fatto, insieme all’altra collega che è intervenuta prima, mi sarei aspettato che avrebbe votato favorevolmente perché se tutte le opere sono le vostre non capisco per quale motivo non votate a favore di questo atto. Se criticate questo atto sulle cose che avete fatto voi c'è qualcosa che vi manda in confusione, per questo credo sia importante e fondamentale chiarirci.
Il Consigliere Cesetti lo sa, come i Consiglieri Carancini e Mangialardi, che hanno fatto i Sindaci, quando ci sono le opere di una precedente amministrazione si continua a finanziarle, si parte con la procedura di affidamento e si va avanti. Così è successo, e nulla c’entra con il Piano triennale dei lavori pubblici, per le scogliere di Porto Sant’Elpidio, Consigliere Cesetti, voi avete messo 4,5 milioni e noi li abbiamo riconfermati in quanto anche per noi è una priorità.
Qualche volta si vuole fare polemica giusto per dire qualcosa, per intervenire, e lo comprendo, è normale, al posto vostro ci sono stato per tanti anni.
Comprendo che non siete abituati a stare all'opposizione poichè siete stati uomini di potere, uomini di governo e so cosa significa stare all'opposizione. Se avessi governato i cinque anni precedenti ed avessi visto confermate e fatte da questa amministrazione le opere, avrei detto: “Complimenti, vi ringrazio per il lavoro che state facendo anche in continuità con le cose buone che abbiamo fatto, voteremo a favore per il fatto che l'atto è giusto”. Invece ascolto solo critiche, e questo a me dispiace, che mi fanno capire che il Consigliere Cesetti, che è persona molto capace, a volte veste i panni di avvocato e dove riesce a farlo dice: “Qui gliela facciamo, qua invece ci fregano”, come la barzelletta dell’avvocato.
Su questo sono preoccupato in quanto le cose buone fatte precedentemente sono stato il primo ad evidenziarle pubblicamente, ad esempio l’ospedale di Fermo è stato realizzato grazie ai fondi che sono stati messi, non mi sono mai vergognato di dirlo, mica ho criticato, anche sull’ospedale di Amandola, per il quale avremmo modo di trovare delle soluzioni insieme all’Assessore Saltamartini e all’Assessore Baldelli per renderlo magari più appetibile dal punto di vista sanitario, onde evitare che rimanga una RSA nascosta. Sono stato il primo a dire che l’ex Assessore Cesetti ha investito molto delle sue capacità politiche nel poter fare questo intervento.
Mi dispiace quando sento dire che per la provincia di Fermo c’è poco o nulla, ma queste sono le cose che inizialmente avevate previsto voi. Fondamentalmente state tradendo voi stessi. Nel suo intervento ha tradito la sua capacità politica di produrre successo all’interno del suo territorio. Sono dispiaciuto di questo poiché la reputo una persona molto capace e politicamente tra i migliori di quest’Aula per la sua storia, per le sue capacità, più che la sua veste da politico sta tornando la sua veste di avvocato e in qualità di avvocato. anche lì nessuno ha mai negato le sue grandi capacità, rischia di contraddirsi.
Dico pure …, scusi, Presidente, se vado un po' fuori tema, non c’entra con il programma triennale perché le opere a volte non sono finanziate direttamente dalla Regione.
Questa Giunta, a differenza di altre che chiacchieravano, caro Consigliere Cesetti, nel PNRR sisma ha inserito i fondi per la pedemontana, che passa nella provincia di Fermo, per finanziare un tratto della Monti-Mare, abbiamo fatto insieme, come ha detto lei, caro Consigliere Cesetti, la variazione di bilancio dal momento che voi non siete stati in grado di stanziare tutti i soldi, di sbrigare e fare tutto. Quella variazione di bilancio comprendeva opere per il casello di Porto Sant’Elpidio, la strada che va fino a Campiglione, il lungo Tenna e il ponte di Rubbianello, erano tanti anni che l’aspettavano e voi non siete stati capaci. Come io dico che siete stati bravi a fare quelle opere, voi non avete detto abbiamo sbagliato, in politica credo che l’umiltà sia fondamentale e proprio su questo penso sia giusto dare riconoscenza alle cose che avete fatto bene, una progettazione, perché non mi sembra che qui stiamo bloccando qualcosa delle vostre opere.
L’Assessore Baldelli, che lei ha citato, ha detto che le cose buone della precedente amministrazione le avremmo portate avanti, per far capire che è giusto e condivisibile e non c’è solo l’interesse politico, partitico, ma c’è l’interesse di andare a legare un intero territorio dal punto di vista infrastrutturale.
Su questo sono dispiaciuto, preoccupato, perlomeno, e dopo le tante critiche della Consigliera Vitri, della Consigliera Casini, del Consigliere Cesetti se ne esce fuori il Consigliere Mangialardi che dice: “Abbiamo sbagliato a criticarvi, voteremo a favore dato che le opere sono le nostre”. Io dico che il capogruppo Mangialardi è stato bravissimo ed ha avuto coraggio a smentire i Consiglieri e a votare a favore.
Non so quale sia la vostra intenzione di voto perché se uno critica e poi vota a favore un po' si contraddice politicamente. Nella riunione di gruppo vi consiglio, essendo persone addette alla politica, di mettervi d’accordo sugli interventi sennò rischiate di votare a favore e dimostrate la vostra incoerenza.
Lo dico con grande rammarico e dispiacere per il fatto che il Consigliere Cesetti che ha fatto l’Assessore al bilancio, persona preparata, sa bene come funziona la questione delle opere pubbliche e dei finanziamenti sul Piano triennale, spostarle di qualche anno perché magari si fa un investimento da un’altra parte e si danno delle priorità. Non credo che ci sia nulla di male e non penso di dover dire che qualcuno ha letto il compitino, in quanto chi dice che legge i compitini si atteggia a professore.
Quando siamo qui, se qualcuno deve fare il professore e qualcun altro alunno lo sceglieranno marchigiani, a chi far fare il professore o l’alunno. Non sono mai stato un professore e non ero neanche uno degli alunni che si vantava di essere il più bravo, però ho sempre cercato di studiare e di vedere.
Su questo Piano triennale tutti noi dobbiamo trovare qualcosa di buono, come voi avete fatto per le opere che avete progettato perché qui nessuno lo nega e se voterete a favore ci sarà qualche contraddizione, ma se voterete contro, voterete contro le vostre opere che avevate iniziato e tanto sbandierato nel nostro territorio in campagna elettorale, quando venivate per le ciclovie insieme all’ex Presidente, che avete mandato in pensione.
Oggi ci troviamo, spero tutti insieme, per portare avanti un Piano triennale che potrebbe essere utile non solo a questa maggioranza, ma a tutti i Consiglieri di quest'Assise. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Non so se sarò accreditato come professorino, certamente non ne ho le caratteristiche, ma penso che, visto che ci sono anche dei ragazzi in Aula, l'esercizio di critica, mi rivolgo in particolare al Consigliere Putzu, sia il sale del confronto e della crescita. Lo dico a me stesso, ma lo dico anche alle osservazioni che lei ha fatto rispetto agli interventi, mi pare completi e ben argomentati, di chi mi ha preceduto dai banchi del Partito Democratico.
La domanda che faccio al Consigliere Putzu rispetto all’assenza delle argomentazioni a sostegno di questo Piano, è una domanda che in realtà non deriva dagli interventi dei Consiglieri Cesetti, Casini o Vitri, ma da un fondamento. La domanda, Consigliere Putzu, viene originata dalle parole di una settimana fa dell’Assessore Baldelli, che sono: “Abbiamo cambiato passo puntando su una crescita quanti-qualitativa del programma triennale delle opere pubbliche - lo dice lui - dopo oltre 15 anni di sopore progettuale”. La domanda che faccio a lei Consigliere Putzu leggendo il Piano delle opere pubbliche - non ero in Consiglio regionale, ho guardato non solo questo, ma anche quelli del 2019, del 2018, del 2020 e del 2021 – è: in che cosa siete differenti? E’ una domanda che rivolgo a tutta la maggioranza indifferente a questo tema, in che cosa siete differenti? In niente. Che cosa avete cambiato, dopo aver fatto una campagna elettorale nella quale avevate detto che sareste stati diversi e vi sareste differenziati per qualità e quantità, parole dell’Assessore Baldelli? Fin qui in niente. In fondo quello che dice il Consigliere Cesetti è la realtà.
Voglio dire che l'enfasi attribuita ad un Piano delle opere pubbliche che vale 139 milioni in tre anni fa quasi ridere, non è lì che si vede, non c'è niente di diverso dal passato e quando si dice, mettendolo in contrapposizione, ma come, voi oggi non votate quello che nel Piano c’è perché tante delle opere ...?
Guardate che i cittadini marchigiani, Consigliere Assenti, ma in fondo anche noi, ci aspettavamo delle novità. So che lei è una persona onesta intellettualmente, ma dove sono le novità? Nel metodo? Nei contenuti? No, non ci sono, voi siete uguali al passato. Probabilmente la brutta copia del passato, se quella era una brutta copia.
Non entro nel merito, sto utilizzando un'argomentazione per chi non era in quest’Aula e siccome in campagna elettorale, anche qui, avete inondato di differenza, mi chiedo quale sia la differenza che avete dimostrato? Niente e non entro nel confronto del perché e non entro neanche nelle parole che lasciano di stucco dell’Assessore Baldelli, che ha il problema di una propria visibilità e se dice che con il Piano triennale si cambia passo, Signore Dio, siamo veramente agli sgoccioli.
Che cosa ci saremmo aspettati o almeno mi sarei aspettato? Quando si parla di opere pubbliche, mi pare che l’abbia accennato forse la Consigliera Vitri, e di metodo diverso sarebbe stato interessante avere un quadro incrociato tra le opere del Piano triennale e le opere complessive perché da lì si avrebbe la visione.
Vi siete limitati a portare a casa quello che già esisteva, questa visione sulle opere pubbliche non si ha, proverò a spiegarla rispetto al mio territorio. L’Assessore Baldelli parla di cambio di passo quantitativo, ma lo sapete con 9 milioni di interventi lo scorso anno, nel 2021, quanto investimento pro capite per cittadino marchigiano c’è stato? 6,50 euro. Avete investito 6,50 euro del Piano delle opere pubbliche, 7 euro per ogni cittadino nel 2021! E’ il modo di raccontare le favole a chi ci guarda da fuori, che c'è un cambio di passo. Sarebbe stato sufficiente che l’Assessore Baldelli avesse detto che questo è il Piano triennale e si sta portando avanti una programmazione ordinaria.
Poi sulla qualità, Consigliere Assenti, che cosa si sarebbe potuto pensare per innovare? Noi proviamo a dare qualche spunto, anche sbagliato, ma dove sta un fondo progettuale, un fondo per i progetti? E’ evidente che l’entità è limitata di questo settore, perché sappiamo bene che ci sono progetti di altri enti o di altre risorse.
Sarebbe stato innovativo immaginare un fondo progettuale rispetto alle opere della Regione, marcare per la Regione una identità. Nelle Marche, nella provincia di Macerata, c’è una vallata dimenticata da Dio e dalla Regione, che è la vallata del Potenza, noi aspettiamo una strada che è vecchia di due secoli e ci viene detto che sarà cambiata, ma non sappiamo nulla. Non ho chiesto di fare la strada, ho chiesto che la Regione in una fase di espansione degli investimenti possa prevedere un fondo di 30 milioni, di 20 milioni e in quella cifra individuare i progetti strategici per i vari territori, zero. Questa è una banalità forse, ma perché non ci sta? Perché non esiste? Avrei sostenuto che in quel progetto, per esempio per la provincia di Macerata, si sarebbe dovuta realizzare la strada progettuale della vallata del Potenza, poi avremmo trovato le risorse. Questa è l’assenza della qualità progettuale.
Da questo punto di vista i ragionamenti che ha fatto chi mi ha preceduto riguardano la mancanza di una visione, manca il coraggio del cambiamento. Voi siete stati eletti in quanto avete trasmesso un messaggio di cambiamento, affiancando al senso del cambiamento il coraggio. Non c'è coraggio nel merito e nel metodo, è questo l'elemento che credo vada particolarmente sottolineato e l’enfasi dell’Assessore Baldelli su un piano come questo …, non possiamo sparare, non c'è neanche, è quasi irrilevante, siamo realisti e questo dimostra …
Su una cosa voglio differenziarmi dal Consigliere Cesetti, manca il compito, non il progetto, non condivido, credo che abbia capovolto con un senso diverso. Lo diceva La Pira: non è niente amministrare, in quel caso riguardava la città, in questo caso alla Regione occorre darle il compito, i progetti li fanno i tecnici e il compito è il senso della direzione, è l’anima di dove si vuole andare che fa la differenza, e qui non c'è. Dico anche con onestà intellettuale che su un intervento di 130 milioni in tre anni difficilmente si sarebbe potuto trovare. Ecco perché l'ho trovato sopra le righe, enfatizzare, sopore progettuale per 15 anni, ma che dite?
Consigliere Assenti, perché non ci avete detto che nell'ambito di questa progettazione la gran parte delle risorse sono risorse del sisma? Mica mi vado a prendere i meriti delle risorse del sisma, sarei ridicolo, ma questo Piano è fatto per gran parte dalle risorse di sisma, Allora, in un atteggiamento politico serio si sarebbe in una qualche maniera tarato l’intervento sulla realtà delle cose, non sulle favole e questa è una cattiva educazione che diamo a chi vuole avvicinarsi alla politica.
Dobbiamo essere seri, profondi e anche enfatici quando è giusto esserlo.
Il Consigliere Putzu ha detto che se oggi voteremo contro saremmo in contraddizione col passato, un intervento da mediano, da mediano distruttore, lo dico bonariamente, noi votiamo contro perché voi non siete diversi, votiamo contro perché siete uguali a quelli del passato. Non ci sono coraggio, novità, anima e non si compra la capacità di governare al supermercato o su google, come il Consigliere Ciccioli ci insegna. Voi non avete visto google, guardate che è imbarazzante quello che ha scritto, non avete visto google, ma sa di che cosa parla, degli argomenti? Lui sa anche se non conosce.
La capacità di governare non si compra al supermercato, una volta la puoi comprare, ecco che l’invito che noi facciamo è quello di …, siccome c’è il tempo e non siamo contro a prescindere, come abbiamo dimostrato per tanti passaggi, sappiate anche ascoltare le proposte dell'opposizione. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Non volevo intervenire perché reputavo che si potesse restare nell'alveo della trattazione del tema relativo alle opere in atto. Ho sentito però negli interventi dei Consiglieri di opposizione cercare soprattutto uno scontro politico, contraddicendo loro stessi.
Abbiamo sentito la Consigliera del pesarese denunciare che non ci sono fondi per Pesaro, abbiamo sentito la Consigliera della provincia di Ascoli dire che quel territorio è peggio di Cenerentola perché non ha nulla, si è lamentato l’ex Assessore del fermano per le opere nella sua provincia ed ora abbiamo sentito l'intervento del Consigliere della provincia di Macerata denigrare ulteriormente e piangere rispetto alle scelte fatte nella provincia di Macerata, aspettiamo solo l'intervento di un rappresentante della provincia di Ancona che dirà: “Abbiamo preso tutto noi”.
Non si riesce a comprendere, ogni Consigliere denuncia che in questo Piano la propria provincia è stata dimenticata, ne manca una sola, è evidente che avrà fatto la parte del leone la provincia di Ancona, altrimenti questi interventi non si giustificano. Come non si giustifica sentire che da una parte il Piano viene tacciato di comprendere realtà che sono partite in anni passati, penso ad esempio alle effettività dei fondi del sisma, e non sono ancora arrivate al compimento, quindi, facevano parte di Piani che erano stati approvati con tanto calore e vigore dalla precedente amministrazione, e dall’altra sentire il Consigliere Carancini che denuncia: “Siete uguali a quelli di prima”. Consigliere Carancini, si giri intorno, quelli di prima sono quelli che le siedono a fianco, quelli che lei denigra da una parte e dall’altra volte prendere i meriti delle opere che ci sono dentro.
Ritengo che questo non sia un buon servizio e fortunatamente i ragazzi se ne sono andati perché penso che questi tipi di attacchi, di dichiarazioni, che dicono tutto e il contrario tutto, che possono essere smentite, non qualifichino il lavoro che stiamo facendo qui dentro.
Credo che denunciare che siamo uguali a quelli di prima ed al tempo stesso, i suoi colleghi che sedevano prima, rivendicare le azioni messe in campo, sia una contraddizione in termini che oggettivamente denota una certa confusione dentro la compagine del Partito Democratico, che siede dall’altra parte di questa Assise.
Non volevo intervenire e non vorrei fare polemica, ma queste cose non si possono sentire, avete fatto un attacco all’Assessore Baldelli che ha dichiarato che avrebbe mantenuto le cose che reputava buone per il territorio, indipendentemente dal fatto che queste erano state presentate, avviate o promosse da chi c’era prima. La responsabilità di governo di dire non cancello tutto ciò che è stato programmato perché viene da chi mi ha preceduto solo perché c’è una contrapposizione politica, ma c’è invece la volontà di fare del bene al territorio, questo motivo di attacco onestamente non lo reputo opportuno.
Chiudo con la provincia di Macerata, 52 milioni di euro in opere …, certo ci sono cose importanti, l’ospedale di Tolentino, che riguardano fondi sisma, ma se i lavori non sono partiti, Consigliere Carancini, non sono imputabili a questa amministrazione regionale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Non volevo intervenire perché quando uno interviene segue in genere quel problema, quella particolare determina, quella legge, e se parla in maniera superficiale serve poco, dà uno scarso contributo, qualche volta fa anche qualche scivolone.
Non entrerò nel merito di un Piano che non ho esaminato in Commissione, una vista gliel’ho data.
Ciò che ha detto l’Assessore Baldelli è vero, ha cercato di riesumare - la parola riesumazione viene dalle salme - tutte le cose positive che non erano state portate a compimento dalla passata amministrazione in quanto ognuno di noi ha un presente, ma ha un passato ed un futuro. Anche nella pubblica amministrazione c'è un pregresso, c'è il presente e uno cerca di fare in genere buoni propositi per il futuro perché è sempre non scritto, ci può proiettare qualcosa che magari poi non realizza, comunque qualcosa di buono è stato proiettato.
L’Assessore Baldelli ha visto le carte che c’erano e qui hanno ragione alcuni dei vecchi amministratori che dicono che alcune cose c'erano già, ma non sono state realizzate e si cerca di completarle. Non c'è peccato, se una cosa è positiva, se è espressa da un Gruppo di maggioranza, d'opposizione o fuori da quest’Assemblea, e viene recepita non ci trovo niente di male.
Questo è il Piano, è stato secondo la compatibilità delle risorse spalmato un po' in tutta la Regione. In passato alcune provincie erano state privilegiate e altre penalizzate, questa volta c’è il ciclo continuo, qualcuna è penalizzata, è vero, e qualcuna invece recupera operazioni non fatte, annunciate e poi non scritte. Fin qui diciamo che siamo nell’ordinaria amministrazione.
Il rilievo politico è che stiamo passando all’incomunicabilità, non c’è comunicazione tra maggioranza e opposizione. Questo è un danno per la maggioranza, che non riesce a dialogare con l'opposizione e per l'opposizione che viene ormai completamente ignorata perché nel momento in cui si dicono cose paradossali e assurde che la stai sentire a fare? Questa è la verità delle cose.
Mi sforzo sempre di ascoltare l'altro, poi magari rifiuto completamente, però l'ascolto è un atto dovuto. Trasferisco nella mia vita personale: facendo lo psichiatra ogni volta ascoltavo anche i deliri, i paradossi del paziente, era utile ascoltarli in quanto dentro a quella cosa c’era anche qualcosa di vero, di sotterraneo, di nascosto, che trasferiva e portava verità vere, anche se comunicate in maniera paradossale.
Qui stiamo andando verso una situazione che è incredibile, ritorno sulla vicenda dell’Interporto, che ha citato il Consigliere Carancini. Quando è stato detto che l’Interporto di Jesi sarebbe finito a Valencia ho anche pensato che ci fosse qualcosa di vero sotto. Poi sono andato alle fonti, non da qualsiasi, sono andato dagli avvocati di Amazon, dagli amministratori del segmento Italia di Amazon e ho cercato di ascoltare, cercando di sentire perché si ascolta e non si sente. Siamo di fronte a dei paradossi, mi hanno spiegato qual è il costo della navigazione di una nave che viene da Suez e approda in Italia, addirittura all’inizio in Grecia, poi si sono accorti che dietro al porto del Pireo, che si sono comprati i cinesi, non esistono infrastrutture, quindi era inutile portare le merci al Pireo che poi dovevano essere imbarcate e comunque portate in altri porti. Dopo aver preso le concessioni dalla Cina per sbarcare i container al Pireo, hanno deciso che sul Pireo era inutile perderci tempo, se non per traffici, locali e si sono spostati verso l’Italia; hanno trovato che il porto di Taranto era già occupato dai turchi che si erano presi le concessioni, che a Gioia Tauro era un problema entrarci in quanto l’ndrangheta ha delle pretese che neanche le multinazionali riescono a reggere; una situazione tale per cui hanno deciso di puntare sul porto di Ancona, nel medio Adriatico, per via dei fondali e Jesi era il baricentro oggettivo. Valencia non c’entra niente, è stata progettata alcuni anni fa, finita di costruire oggi con tempi di costruzione …, Jesi non era stata neanche ipotizzata. Ma di che parliamo? Mi sono andato a guardare su google, me l’ha suggerito uno dei più grandi operatori europei dei trasporti, da Jesi a Valencia un autocarro ci mette 24 ore a guida fissa, se vai con un auto ci vogliono 17 ore circa, con il treno da Valencia alla Vallesina ci vogliono 21,30 ore. Mi hanno detto: “Ti sembra che facciamo tre o quattro giorni in più di navigazione per poi riportare le merci da Valencia, che è in Spagna, quindi in Europa occidentale, a Francoforte o a Monaco?” Monaco dovrebbe essere l’hub di interscambio in Germania perché è da li che poi partirebbero. Mi hanno detto che io non ragionavo ed io ho risposto che non ero io che non ragionavo, ma avevo posto le domande che a mia volta mi avevano fatto quelli che …
PRESIDENTE. Consigliere, per cortesia, rimanga sul tema.
Carlo CICCIOLI. Replicavo al Consigliere Carancini. Non c’entra niente Rouen, la città della periferia parigina dove gli agricoltori, gli ambientalisti hanno occupato, fatto ricorsi e impedito ad Amazon di mettersi lì, dicendo che si creava inquinamento. E’ vero o no, non lo so, non l’ho seguito, sono andato a vedere i fatti, ho letto le dichiarazioni del Sindaco di quella città, ho letto le motivazioni con cui Amazon ha disdetto tutti i contratti, però in quella zona della Francia hanno chiuso e Parigi ha circa 12 milioni di abitanti ed sarebbe stata interessante per Amazon molto più della Vallesina.
Se l'opposizione avesse delle proposte valide, in questo caso - io che sembro essere il più intransigente - le ascolterei, andiamo avanti, dobbiamo gestire la Regione, comunque dobbiamo dare delle risposte ai marchigiani che sono di centro, di destra, di sinistra o senza idee.
Sulle opere pubbliche che servono e che la precedente amministrazione aveva messo nelle idee, perlomeno proposto, progettualizzato, le realizziamo, è corretto, giusto, non mi sembra sbagliato, non c'è da vergognarsi. Non mi vergogno di utilizzare dei percorsi amministrativi e progettuali della vecchia Giunta, se erano validi si fanno, quelli non validi non si fanno, si fa la scelta finanziaria. Questo è il Piano delle opere, insufficiente? Certo, se c’erano più fondi saremmo andati ancora più avanti, i fondi sono quelli ridistribuiti, rivisti, ma con questo spirito do piena fiducia ai componenti della Commissione, cominciando dal relatore Consigliere Assenti e dall'Assessore che ha fatto le proposte. E’ un piano possibile, compatibile, perfetto? Perfetto forse no, ma è un notevole passo avanti rispetto a quello che c'era, rispetto alle cose che non sono state fatte. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Cari colleghi e colleghe per dire che condivido questo programma triennale dei lavori pubblici di competenza della Regione relativo al triennio 2022/2024 e l’elenco annuale per l'anno 2022, nel merito ben esposto dal relatore di maggioranza, il Consigliere Assenti. Ringrazio anche il Presidente della Commissione competente e i suoi componenti, gli uffici e i funzionari per il lavoro e il tempo dedicato a questo atto. Ringrazio l'Assessore Baldelli per la sua onestà intellettuale e gli uffici per il buon lavoro fatto, soprattutto per aver riconosciuto il buon lavoro fatto dalla passata amministrazione, programmato, che è stato ben ricordato anche dal Consigliere Putzu, quindi credo sia stato fatto un buon lavoro in senso generale.
I soldi non bastano mai, tutto è perfettibile e si vorrebbe fare sempre di più per i nostri territori, tutti siamo impegnati per fare qualcosa di utile per i nostri territori, quindi sono convinto che lo faremo insieme.
Non affrettiamoci a dare giudizi negativi, pensiamo un po' in positivo ogni tanto. Siamo certi della nostra volontà seguita da azioni concrete nella direzione di dotare le Marche delle necessità importanti e risolutive per il miglioramento dei nostri territori e delle nostre Marche. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il relatore di maggioranza Consigliera Assenti.
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Anche qui c'è il rispetto religioso della continuità amministrativa dell'iter procedurale, che è quello che ci caratterizza, o meglio che oggi dovrebbe caratterizzare questo passaggio sulle opere dell'annualità 2022 e le opere pubbliche trimestrali perché … ebbene sì, c'è una sorta di principio cardine, politico, che dobbiamo dire, lanciare e rivendicare anche con orgoglio e senza paura ed è quello della continuità degli atti amministrativi.
Questi sono atti posti in essere dalla passata amministrazione, prevedono interventi sul territorio e si è deciso politicamente, quindi all'interno di una maggioranza, un anno fa, di continuare su questa strada e penso che non sia un errore, è l'opera in sé che deve trarre beneficio, non l'origine di chi rivendica la primogenitura dell'opera stessa.
Tutti sapete meglio di me, perché qui dentro non c'è nessun neofita della politica, come si fanno i Piani triennali: esercizio ragionieristico, in parte, che viene connaturato e spalmato su tre anni in una logica di previsione d'ingresso di risorse presenti e certe, con la possibilità di sviluppare su tre anni un piano territoriale di opere pubbliche interessate. Certo non deve riguardare o avere una competenza tipo un Comune di media grandezza, siamo la Regione Marche, però è anche vero che al termine della conclusione della prima previsione dei Por, dei Fsc, del Por Fesr e dei Fsc c'è una differenza. Sta iniziando nuovamente questa nuova previsione, programmazione, che dobbiamo impostare. Ci sono molti ragionamenti in atto che devono trovare una esplicazione, un’attuazione pratica e concreta, la troveranno sicuramente nell'immediato futuro, forse non siamo riusciti a farlo dal primo bilancio, come ha detto il Consigliere Cesetti, era dicembre e siamo arrivati nel 2021, con il quale abbiamo iniziato a prendere i fili della programmazione esistente e di quella futura, nonché futuribile.
E’ vero sì, che atterriamo 15 milioni di euro in questa annualità e che abbiamo ripreso tanti progetti, però è anche vero che abbiamo modificato anche determinati codici, come ha detto giustamente la Consigliera Casini, Rup e Cup, abbiamo dovuto modificare determinati passaggi obbligatoriamente tecnici per arrivare alla messa a terra di determinate risorse.
Le risorse, di cui ha parlato la Consigliera Vitri, sulla ciclabile del Musone per 39 milioni di euro, non andranno perse, ma verranno atterrate, in un periodo che ha visto il prezzario regionale modificato, la crisi dei consumi dei materiali, le problematiche anche oggettive e non soggettive di difetto di programmazione politica o di mancanza di visione, anche nell'aspetto tecnico, formale, meramente economico ed un'opera che era prevista per 1.900.000 è schizzata a 4.300.000, come abbiamo più e più volte detto, almeno tre, nella III^ Commissione competente.
Comprendo il gioco delle parti, lo farei anch'io, però mi rendo conto che questa impostazione era stata vista comunque di buon occhio, a buon viso, e se l'anno scorso abbiamo avuto un voto vostro, della minoranza, di astensione, che poteva prevedere una sorta di vediamo come va quest'anno, penso e vedo che l'atteggiamento inizia ad essere diverso, ma riflettete e riflettiamo bene tutti perché alla fine le opere pubbliche sono di tutti e lo sforzo che è stato fatto e che stiamo facendo è in una previsione di miglioramento futuro.
Molte risorse non le vediamo su molti progetti per un mero esercizio ragionieristico, e ciò significa che se per l'ospedale di Pesaro noi abbiamo uno stanziamento a bilancio di 150 milioni, già previsti in bilancio, e non lo vediamo atterrato sul Piano triennale opere pubbliche, è un problema di definizione del contratto definitivo o meglio del progetto definitivo esecutivo che trova esecuzione nel momento in cui andiamo ad atterrare e poi a spendere questi soldi con la progettazione esecutiva. Come l’ospedale di Pesaro, è stato citato anche l'ospedale di San Benedetto del Tronto, la previsione è un po' generale ed astratta, ipotetica, perché i soldi non sono nella mera disponibilità, è solo una sorta di prenotazione, chiamiamola così, nel momento in cui dovessero avere …, l'unica cosa certa è il finanziamento della prefattibilità, quei famosi 400 mila, che sono manchevoli e sono in assenza di un fondo generale che possa interagire per tutte le province e tutta la Regione come fondo di progettazione, ma sicuramente lo spunto è buono, è ottimo, perché no, e lo valuteremo, però di risorse sparse ce ne sono, di progetti che ancora devono essere contrattualizzati e resi esecutivi ce ne sono ancora di più. Forse è vero, in un anno e otto mesi ci state chiedendo di più di quello che probabilmente abbiamo fatto, prendiamo di buon auspicio questo invito, cercheremo di fare ancora meglio e ancora di più, certo che la bacchetta magica …, permettetemelo, in un anno scarso è difficile cercare di realizzare quanto avete chiesto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, la relatrice di minoranza Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei replicare ad alcune osservazioni esposte dai Consiglieri di maggioranza. Capisco che debbano difende un po' il ruolo dell'Assessore Baldelli, assente, capisco che il Presidente Acquaroli sia stato anche oggi assente per tutta l’esposizione del Piano e per quasi tutta la parte del confronto, però mi aspettavo che i Consiglieri presenti ascoltassero prima di intervenire e intervenissero dopo aver capito cosa stavamo dicendo.
Nessuno ha detto che votiamo o voteremo contro questo Piano perché ci sono sole le opere della Giunta precedente, questo l’avete immaginato oppure completamente inventato. Abbiamo detto che manca tutta la programmazione promessa in campagna elettorale ed è un concetto diverso.
Benissimo che si vada avanti nella programmazione precedente, anzi doveroso direi perché tutta la parte delle ciclovie non poteva essere lasciata in sospeso, così come mi ero riferita al Bike Park del Montefeltro, sono progetti avviati e si va avanti per stralci. Mi pare doveroso che si vada avanti e benissimo, malissimo che manchi tutto il resto e quei 9 miliardi di euro di opere del 2021 parlano di una Regione incapace di progettare, di fare una nuova programmazione nonostante tanti annunci.
Per questo il Piano triennale delude ogni promessa e aspettativa, nel momento in cui l’Europa poi ci mette a disposizione risorse senza precedenti, è anche impossibile fare un confronto con ciò che è avvenuto negli anni scorsi perché questo è il momento in cui invece occorre programmare e accelerare in tutto il territorio. Si potrebbero rimettere completamente a nuovo le infrastrutture perché il problema non è quello della mancanza di risorse, il problema è la mancanza di capacità di programmazione.
L'impressione che si ha guardando questo Piano in questo momento storico è quella di aver messo una Ferrari o una Tesla in mano ad un minorenne senza patente, purtroppo è questo.
Il Piano aumenta gli investimenti di pochissimo, ma gli aumenta perché c’erano fortunatamente già dei progetti di fattibilità, quindi cresce un po' lo stanziamento passando da 124 milioni a 139 milioni nel triennio, ma è pochissimo rispetto a quello che ci si aspetta e che si dovrebbe fare, significa che nel 2021, in particolare con solo 9 milioni di investimenti programmati, la Regione non ha fatto nulla, meno di un Comune medio piccolo. E ribadisco che mancano i progetti principali, come quello dell’ospedale di Pesaro perché le risorse ci sono ma ancora non c’è il progetto, cosa aspettiamo? Non saprei. La delusione rispetto a questo Piano triennale delle opere pubbliche è evidente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Assenti.
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Rompo gli indugi anche se ho appena finito di parlare, non vedo il mio Capogruppo, quindi avoco a me il diritto di fare la dichiarazione di voto in quanto relatore di maggioranza, partendo dai ringraziamenti.
Vorrei precisare la mancata presenza dell'Assessore Baldelli, ricordando solo, Consigliere Cesetti, che la settimana scorsa, che era prevista la discussione del punto, l’Assessore era presente e purtroppo alle quattro abbiamo chiesto il rinvio, per cui oggi non è presente per paura di fare una brutta figura, così come detto, ma ha avuto un problema medico, speriamo tutti passeggero; anche il Presidente Latini non è presente in Aula.
Detto questo, ringrazio il Presidente della III^ Commissione, l'Assessore, i tecnici, ringrazio tutti, gli estensori veri e propri di questo atto che troviamo accoglibile, favorevole, in quell'ottica di inizio cambio di passo, di procedura che stiamo cercando di attuare.
Ci sono molte risorse messe a disposizione per alcuni settori specifici, l'obiettivo è quello di continuare e migliorare quello che abbiamo iniziato da troppo poco tempo. Speriamo di farlo sempre in minor tempo e in misura maggiore, anche con la messa a terra di quelle che saranno le ulteriori e future risorse, con i fondi Por Fesr e Fsc. Ci stiamo lavorando alacremente insieme a tutta la Giunta e a tutto il Consiglio.
Noi voteremo favorevolmente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Per confermare il voto favorevole da parte del gruppo Lega.
Ringrazio per il buon lavoro fatto dalla Commissione e dall’Assessore Baldelli.
Vorrei dire che nella Conferenza dei Presidenti di gruppo si è parlato molto della sua assenza, del fatto che non potesse essere presente per motivi di salute, si è deciso di fare ugualmente la proposta di legge. Tutto quello che è stato detto forse poteva essere risparmiato perché penso che i nostri Assessori vadano lodati per quello che fanno e perchè mettono massimo impegno nella competenza. Chi ha detto quello che non doveva dire forse deve avere un po' di rimorso.
Al di là di questo, il voto è favorevole, stiamo andando nella direzione giusta. Che siano state prese delle cose che erano state previste precedentemente, va bene, poi non vanno bene quando alcuni territori non ci sono, anche qui dobbiamo essere chiari o quelli di prima hanno sbagliato tutto o hanno indovinato dappertutto. Secondo me, come tutti si fa bene e si fa male, questa Giunta sta andando avanti, secondo noi, nel miglior modo possibile.
Il voto è favorevole e faccio gli auguri all’Assessore Baldelli di essere al più presto con noi e di rimettersi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Grazie Vicepresidente, saluto il Presidente e gli Assessori che sono presenti.
Voteremo convintamente contro, così togliamo qualsiasi dubbio e indugio, contro questo Piano triennale delle opere pubbliche, con le risorse destinate alle opere che può realizzare o potrebbe realizzare o dovrebbe realizzare direttamente la Regione.
Prendete sempre qualsiasi tipo di intervento come una critica, noi stiamo qui approfittando delle nostre competenze per studiare e forse per mettere a disposizione anche qualche suggerimento che potrebbe essere utile.
Mi guardo intorno e vedo tanti ex amministratori, non di questa Regione, penso ai Sindaci - ne vedo tanti - e se da Sindaco di una città media avessi realizzato opere per 9 milioni di euro in una annualità avrei avuto difficoltà, come avremmo avuto tutti, da 5.000 abitanti in su, a giustificare la nostra incapacità realizzativa. Tenendo conto che tra l'altro abbiamo fatto anche un'operazione di riorganizzazione della struttura per renderla più efficiente, più efficace e più aderente ai percorsi che da una parte erano scritti nei programmi elettorali e dall’altra dovevano rappresentare la vera discontinuità, anche nell'abbattere la burocrazia e quindi dare una maggiore concretizzazione alle prospettive ed ai documenti che dobbiamo affrontare e sui quali ci confrontiamo, che spesso, ahimè, lo dico per i cittadini, rimangono sulla carta perché non c'è una propulsione adeguata per trasformare atti amministrativi in opere.
Questo è il limite, tant’è che il legislatore ci chiama apposta con il Piano triennale delle opere pubbliche per impegnarci, darci prospettiva ed obbligarci ad avere visione.
In molti dei nostri interventi, tanti, lo dico alla maggioranza e anche all’opposizione, ci domandiamo perché si dia seguito alle opere che erano state già programmate. Nel Piano triennale delle opere pubbliche se uno non ha visione, non ha prospettiva e non ha una idea, che potremmo anche non condividere, ma che è chiara, non può fare nient'altro che quello che il Consigliere Carancini ha detto dell’Assessore Baldelli: prendere da dentro i cassetti, tirare fuori il progetto preliminare o esecutivo, secondo la fascia di impegno progettuale nella quale ci troviamo, e se vuole rimpinguare deve mettere quello, ma non è quello che ha pensato perché per pensarlo occorre avere una visione, una lettura, bisogna avere un'idea, incaricare gli uffici o i professionisti per avanzare progetti o studi di fattibilità e poterla mettere nell’annualità adeguata a quel tipo di progetto, altrimenti si arraffa su tutto e si spaccia questa operazione come la giusta continuità. E questa non è una visione, è un tentativo di riempire le caselle e il prossimo anno ci troveremo nella stessa identica condizione, e magari non avremmo impegnato le risorse.
Ci troveremo con 9 milioni di euro per una Regione come le Marche di opere che sono state tradotte tra l'annualità e la realizzazione.
Il tempo nelle opere pubbliche è inesorabile, terribile, se non si parte immediatamente nel momento in cui uno arriva a governare un ente e se non ha la visione il tempo è terribile e non accadrà nulla.
L'idea dell’ospedale di primo livello di Fermo, voi andrete a tagliare il nastro cercando di dimenticare il percorso che è stato fatto, doveva avere la logica conseguenza nell'Area vasta 3, nell'Area vasta 5 e nell’Area vasta 1.
Non decidere ed aprire un dibattito sulla necessità del nuovo Piano socio-sanitario, sul masterplan degli ospedaletti, porterà inevitabilmente a non centrare quell'obiettivo, che invece Fermo con visione e con lungimiranza è riuscito a mettere in campo e per fortuna, a differenza di quello che è accaduto con l’Inrca, non ha avuto difficoltà con le imprese, perché poi dovete mettere in campo anche quell'operazione e quelle opzioni e vi accorgerete che in questo quinquennio, se tutto va bene, porterete a casa i progetti che voi reputavate sbagliati, di quelli di prima.
Questo quello che accadrà, noi siamo soddisfatti e dico pure, pensando al passaggio che ha fatto il Consigliere Carancini, non perché le scelte di prima fossero bagliate in quel momento, che forse non sono più giuste in questa fase perché il mondo è cambiato e c’era la necessità di rivedere e di ripensarle.
Sono convinto, e vi guardo, che al di là della difesa di parte non ci sia soddisfazione nemmeno da parte vostra perché queste non sono nemmeno le cose che voi avevate ipotizzato. Pensavate di accelerare ed invece vi siete ingolfati, avete ingolfato gli uffici perché quando non si ha visione l'unica cosa che si può fare è aprire il cassetto e tirar fuori il primo progetto che capita solo per dire di averlo inserito in una cella di un Piano triennale, ma non è quello che serve per la nostra comunità.
Un voto convintamente negativo da parte del nostro gruppo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto in dissenso, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Posso ben intervenire perché intervengo in dissenso, spero sia autorizzato successivamente, altrimenti fa nulla.
Intervengo in dissenso per una ragione molto semplice, non so se l’avete capito, ma non sono abituato a farmi scorrere l'acqua sotto i piedi.
All'interno del mio gruppo è stato detto che noi votiamo contro perché voi non siete diversi, votiamo contro perché siete uguali a quelli del passato. Non c'è coraggio, novità, anima.
Io non posso votare contro perché tutto questo non è vero, voi non siete uguali a quelli del passato, magari, io sono il passato e il presente, come credo i Consiglieri Casini, Bora, Mastrovincenzo, magari, perché qui manca non il coraggio del cambiamento, quella è una cosa che appartiene a voi, ma manca la responsabilità della continuità condivisa, che evocava l’Assessore Baldelli lo scorso anno. Manca la responsabilità di portare avanti i progetti che noi abbiamo messo in campo, i tanti progetti e le tante opere pubbliche. Quello manca! E quando parlo del compito, la differenza che passa tra il compito e il progetto, il programma, è la differenza che c'è - non voglio fare e non saprei fare il professore - tra un compito in classe e il piano di studi. Questa è la differenza, questo è il senso che ho voluto dare perché nel passato c'era l'anima e la visione, e l’ho detto nel mio intervento, ed era quella che il Piano triennale delle opere pubbliche era inserito e contestualizzato all'interno del bilancio e del Documento di economia e finanza regionale e non credo che l’ex Vicepresidente Casini, che era l'Assessore alle infrastrutture, che ha proposto tanti di quei progetti …
Non siete uguali a noi, perché quasi 1 miliardo di opere pubbliche abbiamo finanziato in cinque anni. Pensiamo soltanto in sanità, alla visione che ci abbiamo messo e ci voleva l'anima, che è solo quella che ti dà la visione, che ti fa uscire dal convincente, che qualche volta dà anche rancore, ma che proietta nel futuro. In tutto quello c’era la progettualità. Faccio un esempio che è piccolissimo, sapete quando abbiamo messo nell'ultima programmazione di Fsc, del Fondo di sviluppo e coesione, l’ha messi l’ex Assessore Casini, mica io, 55 milioni di euro, soltanto quelli, e li abbiamo divisi in modo equo sulle cinque province, 11 milioni per ogni provincia e con quella risorsa ad esempio a Fermo ci abbiamo finanziato la viabilità di aduzione all’ospedale di Fermo, altrimenti preclusa perché non avevamo le risorse, ma era tutto l'insieme che noi dovevamo tenere. Lì c’era la progettualità, la visione, il coraggio perché, come ha ricordato la Consigliera Vitri, l’ospedale di Fermo è stato finanziato in tre mesi e per fare quello ci voleva coraggio, come c’è voluto coraggio nell’agire dopo gli eventi sismici. C’è voluto tanto coraggio! Non ero io l’Assessore alle infrastrutture, ero l’Assessore al bilancio in quel caso nel Defr non facevo altro che raccogliere le indicazioni del Presidente e dell'Assessore competente, non sto dicendo che è merito mio, diciamo che era un merito condiviso di tutti noi, avere una visione generale, quella progettualità in sanità.
La nostra progettualità in sanità è la progettualità del PNRR dell’attuale Presidente del Consiglio, degli ospedali di primo livello, degli ospedali unici, degli ospedali di secondo livello, degli ospedali di comunità, delle case della salute, della medicina territoriale, era quella la progettualità. Cito la mia Fermo, l'abbiamo attuata molto tempo prima perché le case di comunità il precedente Presidente della Regione nel fermano le ha inaugurate nel 2016.
Voi non siete uguali a quelli del passato, siete una cosa diversa che ha vinto le elezioni ed oggi ha la responsabilità di governare, però se condividete quello che noi abbiamo fatto e avete detto di condividerlo, allora avete la responsabilità, non il coraggio e non ci vuole coraggio per esercitare la responsabilità perché la responsabilità è un dovere, la responsabilità di portare avanti quei progetti.
Non c’è questa responsabilità se nel 2021 avete realizzato soltanto 9 milioni, non c’è responsabilità in questo se nel 2022 prevedete soltanto 49 milioni rispetto ai 55 milioni che avevamo previsto noi, addirittura riducendoli, ma noi l’avevamo fatto all'interno del Defr e del bilancio. Andatevi a vedere i resoconti.
Per questo voi non siete uguali a noi e vi auguro di esserlo.
Termino dicendo che mi asterrò come d’altra parte il gruppo PD ha fatto lo scorso anno nell'approvazione del Piano delle opere pubbliche. L’anno scorso il PD si è astenuto, io questa volta mi astengo coerentemente con quello che abbiamo fatto lo scorso anno. Questo è, ne ho dato motivazione, non mi scuso con l'Assessore Baldelli sapete perché? Non sapevo che l’Assessore Baldelli stesse poco bene, altrimenti non mi sarei permesso di dire che era assente ingiustificato, tra l’altro per l'assenza dell’Assessore Baldelli questo argomento poteva anche essere rinviato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Acquaroli.
Francesco ACQUAROLI. Grazie, Presidente. Solo per aggiungere alcuni aspetti che credo siano dirimenti e di buonsenso.
Le opere precedentemente individuate come strategiche, che in continuità fin dalla prima seduta noi abbiamo fatto strategiche, non lo sono per una parte politica, lo sono per i territori e non c'è motivo di andare a interrompere il loro iter di progettazione, realizzazione. Sono opere importanti per i territori, ce ne sono alcune iniziate parzialmente, penso a Macerata, alla bretella di congiunzione tra l'uscita dell'autostrada di Porto Sant'Elpidio ed il nuovo ospedale di Fermo, al nuovo ospedale di Fermo, all’INRCA e a tante di queste che sono state e saranno oggetto di un rifinanziamento perché, come voi potete immaginare, in questi mesi il costo dell'energia e delle materie prime è lievitato pesantemente.
Oggi non ho sentito parlare di questi argomenti che sono all'ordine del giorno mondiale e che rappresentano un motivo di riflessione, che noi non possiamo cancellare dal Consiglio regionale delle Marche. Faccio un esempio, non c'entra con quanto stiamo trattando in questo momento, ma c'entra con le dinamiche della ricostruzione, c'è stato un lungo dibattito nelle scorse settimane per l'adeguamento del preziario del sisma e nonostante l'accordo anche con gli ordini professionali e le associazioni di categoria, che lo ritenevano adeguato, alcuni Sindaci hanno insistito e hanno consigliato, anche alla struttura commissariale, di andare oltre quanto previsto perché ritenuto insufficiente a far ripartire la ricostruzione.
E’ un momento particolare, ma questo non c'entra con la progettazione, la programmazione, che c’entrano tanti aspetti.
Oggi noi parliamo dei fondi a disposizione della Regione, parliamo di una programmazione che ancora è in essere per i prossimi sette anni e parliamo di opere che saranno individuate, calate e sono in una fase di trasformazione, traduzione da un'idea di natura politica a quello che è l’iter che dovrà essere inserito nel Piano delle infrastrutture, nel Piano dei lavori che verranno fatti nella nostra Regione.
Queste strategie vanno ad interfacciarsi con altre attrazioni che sono un po' estranee alle mere dinamiche regionali, quelle con l’Anas, con la Società autostrade, con le Ferrovie, con il Ministero delle infrastrutture, con le Autorità portuali e stiamo mettendo in campo un'azione sinergica su più livelli.
Ritengo legittimo intervenire, però raccontiamo le cose per come sono, complessivamente, perché se questo Piano non ha ancora considerato la nuova programmazione è comunque un atto che fa un balzo avanti rispetto a quello che avevamo visto. Soprattutto su Sforzacosta-Villa Potenza, lo dico per fare un esempio, o sulla bretella Porto Sant'Elpidio-Campiglione. non è che se uno vince le elezioni deve rinnegare quelle cose che hanno un’utilità e soprattutto sono nevralgiche per lo sviluppo del territorio, anzi, cercheremo di migliorarle progettualmente, di velocizzare le procedure e di completare laddove i finanziamenti non prevedono il completamento.
Senza entrare nello specifico, questo per dire che le dinamiche di parte al Governo delle Regioni non devono poi influire e influenzare quelle che sono le dinamiche di governo delle Regioni, dove dall'altra parte delle istituzioni ci sono le economie, i cittadini, i territori, che aspettano risposte e con ansia cercano anche di trovare soluzioni alle proprie esigenze.
Vorrei aggiungere un ultimo aspetto, credo che la nostra Regione stia attraversando un momento molto delicato dal punto di vista delle infrastrutture e senza parlare dell'ospedale di Pesaro, Macerata e di San Benedetto del Tronto, che spero potranno trovare una definizione anche gli iter procedurali quanto prima, su Pesaro siamo più avanti, su Macerata e San Benedetto del Tronto stiamo arrivando, ci sono due temi tragici, uno è quello che si sta sviluppando a sud delle Marche, che è inerente la possibilità di realizzare la terza corsia o di arretrare rispetto al tracciato attuale dell'autostrada di qualche chilometro per una nuova soluzione, l’altro è il tema della linea merci nell'Adriatico, che non ci vede contrari, ma che la sola idea di far passare la linea merci Mediterraneo Europa, nord e sud Europa, su una linea sviluppata nell'800 qualche perplessità ce la crea.
Vorremmo capire e vorrei anzi un contributo importante davanti a questi due temi che non valgono qualche decina di milioni di euro, con tutta l'importanza che hanno questi 10, 15, 20, 30, 40, 150 milioni di euro, ma valgono la strategia di sviluppo che interessa la nostra Regione in un'orbita nord-sud nazionale ed europea.
Credo che anche su questi temi, che sono quelli che definiscono realmente le strategie di questo territorio, le opportunità di questo territorio, questo Consiglio regionale debba esprimersi. Lo dicevo ieri sera in un convegno a San Benedetto del Tronto, l'ho detto incontrando tutti i Sindaci rispetto alla ferrovia, se non ci facciamo trovare pronti come territori rischiamo che accada quanto è successo 15 anni fa, quando la terza corsia si è fermata a Porto Sant'Elpidio. Se non ci facciamo trovare pronti rischiamo che tra 20 anni, come accade oggi per la Bolkestein, nelle nostre città, accanto ai camping, ai residence, agli alberghi, ai luoghi simbolo della nostra economia regionale, della nostra capacità di regione di diventare protagonista oltre i confini regionali e nazionali, possa svilupparsi un traffico che non voi, ma le Ferrovie indicano nel massimo di 172 treni merci al giorno in più rispetto a quelli attuali.
Ritengo che questo Piano sia interessante, può avere luci e ombre, dipende dall’angolatura con cui lo vediamo, ma abbiamo messo in campo tutto quello che potevamo rispetto alla programmazione attuale.
Penso che questo Consiglio regionale debba insieme alla Giunta, alle associazioni di categoria, alla Camera di Commercio, ai corpi intermedi, ai sindacati farsi carico del dibattito politico intorno a due infrastrutture che segnano il destino attuale e il futuro dell'Adriatico, non solo della nostra regione. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di atto amministrativo n. 32. Lo pongo in votazione per appello nominale (ai sensi del combinato disposto dell’articolo 69, comma 1, e dell’articolo 66, comma 2, lett. c) del regolamento interno).
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Astenuti: Cesetti, Ruggeri, Santarelli.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. L’interpellanza n. 9 non viene trattata perché la Consigliera Lupini non è presente.
Interpellanza n.10
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Vitri
“Politiche regionali in materia di sostegno e protezione dei minori”.
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 10 a iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Il tema che trattiamo in questa interpellanza è quello del sostegno e la protezione dei minori.
Su questo argomento c'è la legge n. 184 del 1983, una legge nazionale che affronta per la prima volta in modo completo e organico il problema dell'abbandono dei minori attraverso strumenti come l'adozione e l'affido familiare e descrive il ruolo e le competenze dei servizi pubblici.
La Regione Marche ha elaborato degli atti nel corso degli anni, in particolar modo la deliberazione amministrativa n. 202 del 1998, che prevede l'attività del consultorio familiare, e la delibera di Giunta regionale n. 150 del 2016, che definisce competenze e ruoli dei soggetti firmatari in materia di protezione dei minori.
Nella nostra Regione negli ultimi anni si è registrato un incremento delle problematiche riguardanti le famiglie e i minori: conflitti e violenze in ambito familiare, dispersione scolastica, casi di devianza, dipendenza patologica, sofferenza psicologica dei minori. La situazione si è ulteriormente aggravata durante il periodo di emergenza sanitaria e da questo punto di vista ci sono stati segnali di disagio espressi in vario modo: risse, atti di vandalismo, malessere sommerso che comunque ha dato segnali evidenti. Si è registrato anche un incremento dei problemi connessi alle dipendenze patologiche.
In numerosi Ambiti territoriali e sociali della nostra Regione si stanno rilevando problematiche importanti inerenti la fascia d'età che attiene ai minori. Questi problemi si manifestano proprio con il ritiro sociale, la difficoltà relazionale tra pari e nel contesto familiare, l’evasione dell'obbligo scolastico, il bullismo, le risse, gli atti vandalici, i disturbi alimentari e tanto altro ancora.
Queste problematiche vanno affrontate in modo tempestivo e per fronteggiare questa complessa problematica occorre progettare interventi e servizi in grado di intercettare e gestire questo disagio in rete con altri soggetti con cui i minori vivono esperienze significative, mi riferisco alla scuola, alle società sportive, agli oratori e tanto altro ancora, oltre ai servizi sociali e socio-sanitari deputati.
I servizi sociali professionali degli enti locali sono ormai da anni connotati da condizioni sotto organico, precarietà e fragilità, c’è un considerevole aumento di casi presi in carico dai servizi sociali degli enti locali, sia dal punto di vista numerico che della complessità.
Parlando di sotto organico è evidente che questo problema attiene anche ai consultori familiari, all'unità multidisciplinare dell'età evolutiva, al settore della neuropsichiatria infantile. Peraltro i protocolli di collaborazione tra diversi soggetti istituzionali deputati alla tutela dei minori, in particolare tra enti locali e consultori familiari, che erano in passato attivi in diversi territori ed erano valutati positivamente da tutti gli operatori, sono scaduti e non sono stati rinnovati per scelta dell'Asur. Non sono previste linee specifiche di finanziamento per interventi rivolti alla fascia di età 11/18 nè a livello regionale né nazionale.
E’ necessario promuovere protocolli di collaborazione tra le istituzioni coinvolte per un’efficace presa in carico della situazione così complessa; è anche necessario potenziare la dotazione del personale dei consultori familiari, delle Umee, del Dipartimento dipendenze patologiche, della neuropsichiatria infantile. È indispensabile ripristinare e potenziare il sistema dei servizi che lavorano per prevenire, intervenire sulle situazioni di pregiudizio che riguarda i minori, occorre lavorare in un'ottica di integrazione socio-sanitaria.
Con questa interpellanza chiediamo al Presidente e alla Giunta regionale di conoscere qual è la politica del Governo regionale in materia di sostegno, protezione dei minori, in particolare se si intenda ripristinare le figure previste dalle piante organiche nei vari servizi sanitari territoriali.
Chiediamo inoltre di conoscere le intenzioni del Governo regionale sull'avvio di un tavolo regionale che lavori alla ridefinizione, all’aggiornamento, al monitoraggio e all'applicazione dello schema di protocollo d'intesa tra servizi sociali, servizi sanitari, autorità giudiziaria, ordini professionali, ufficio scolastico regionale, garante regionale dell'infanzia, coordinamento delle comunità di accoglienza delle associazioni di famiglie affidatarie.
Infine chiediamo di sapere se sia previsto un finanziamento per gli Ambiti territoriali sociali specifico e vincolato per progettualità, che vada ad intervenire sul fenomeno del disagio giovanile, anche in un'ottica preventiva. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Mastrovincenzo per l'illustrazione del tema, tutti gli aspetti che sono stati evidenziati e sottolineati sono condivisi dall’Assessorato alla sanità e dalla Giunta regionale.
Le preoccupazioni che sono emerse sul piano educativo dello sviluppo di tanti giovani e di alcuni comportamenti devianti devono trovare l'intervento adeguato da parte delle istituzioni pubbliche e quindi sulla domanda più importante formulata la risposta è positiva, nel senso che nell'ambito delle politiche a favore delle famiglie, stiamo predisponendo di dedicare fondi da trasferire agli Ambiti territoriali sociali per consentire di delineare interventi immediati di contrasto al disagio che viene manifestato dagli adolescenti e dai giovani. E questa è la misura più immediata che si può adottare.
In seconda analisi si condivide la preoccupazione per le carenze che si registrano nei consultori familiari, nelle Umee e anche nei reparti di neuropsichiatria infantile. Carenze e lacune che sono state più volte sottolineate anche in questo Consiglio regionale, nei lavori di quest'Aula e conseguentemente la necessità di dare risposte immediate e risoluzione ai problemi che sono stati evidenziati, che risentono purtroppo ancora una volta della carenza di personale qualificato.
Si osservi che nei tre concorsi che sono stati espletati dall'Asur per neuropsichiatria infantile non solo non c’è stata adesione, ma addirittura si sono concretizzate delle migrazioni verso Regioni limitrofe o comunque il rientro nelle città di residenza o di nascita.
Di particolare rilievo, come segnalava il Presidente Mastrovincenzo, la revisione della delibera della Giunta regionale n. 150 del 2016, che avrebbe dovuto delineare un protocollo multidisciplinare di intervento tra il Tribunale dei minorenni delle Marche, la Regione Marche e altri soggetti, come i servizi sanitari e sociali, l'ufficio scolastico regionale, il garante regionale per l'infanzia, gli ordini professionali, il coordinamento regionale delle comunità di accoglienza dei minori, le associazioni di famiglie affidatarie. Quel protocollo dal 2016 non ha avuto sviluppi concreti.
Per quanto ci riguarda, nella nostra responsabilità regionale in questi primi mesi, come noto, ci siamo occupati quasi ed esclusivamente di fronteggiare la pandemia e adesso che in questo momento appare che il risultato della campagna vaccinale stia producendo gli effetti, nel senso che bisogna sempre tener conto del fatto che il Covid ancora produce il disagio di diffusione della patologica, l'impegno che io assumo qui è quello di riattivare quel tavolo che, benché fosse stato previsto nella delibera della Giunta regionale n. 150 del 2016 per vari inadempimenti, che comunque non sono attribuibili alla Regione, è rimasto inerte.
L'impegno si muove su tre filoni, come ho già detto, reperire il personale necessario per le Umee, la neuropsichiatria infantile, i consultori familiari, aumentare da subito i finanziamenti per gli Ambiti territoriali e sociali, riattivare il tavolo regionale che possa mettere insieme tutte le istituzioni che a vario titolo si occupano di questo fenomeno. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta.
Prendo atto con favore degli interventi finanziari in termini di risorsa, a cui lei ha fatto cenno. Mi auguro che, come richiesto nell'interpellanza, questi finanziamenti siano comunque vincolati e vadano davvero a interessare questo settore così problematico.
Prendo atto con favore anche dell'impegno rispetto alla riattivazione del tavolo, che era previsto e che comunque era un’ottima idea in termini di sinergia tra soggetti interessati rispetto a questa tematica.
Auspico davvero che sul tema del personale e degli operatori, che è una problematica trasversale che riguarda anche altri settori, ma in particolare modo questo caso, come abbiamo detto riguarda: i consultori familiari, le Umee, la neuropsichiatria infantile, sia ancora più corposo l’impegno della Giunta regionale per far fronte a queste carenze importanti di personale. Grazie.
Interrogazione n. 386
a iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Rette a carico degli utenti nelle Residenze Sanitarie Assistenziali e nelle Residenze Protette per anziani della regione Marche e liste di attesa”.
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 386 a iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il Consigliere Mastrovincenzo chiede per quali motivi la Regione Marche non sia intervenuta per far rispettare la vigente normativa regionale in tema di quota sociale a carico delle Rsa anziani.
Al riguardo si deve tener conto che il pagamento del contributo da parte dei soggetti che fruiscono di tali servizi decorre dal sessantesimo giorno e la misura stabilita dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 12 gennaio 2017 sui nuovi Lea è contraddistinta dal pagamento del 50% della tariffa.
Nella nostra Regione la quota è molto più bassa, è del 34% invece che del 50%, poiché il costo complessivo è di 123 euro mentre il contributo ammonta a 42,50 euro. La Regione Marche cofinanzia queste spese nelle Rsa in misura superiore alla previsione prevista dalle norme nazionali.
Ritengo che questa misura non possa essere modificata, anzi semmai abbattuta, perché le condizioni della nostra popolazione portano anche ad un servizio particolarmente importante per le famiglie che annoverano persone che non sono più giovani, e deve commisurare la qualità della risposta sanitaria alle patologie dell'invecchiamento.
La Regione Marche interviene e rispetta perfettamente questa quota sociale, anzi fa pagare una entità inferiore a quella prevista, non il 50%, ma il 34%.
La seconda domanda è: com’è possibile trasferire sugli utenti delle residenze protette oneri per prestazioni di natura sanitaria e socio-sanitaria quando gli stessi sono chiamati, come da vigente normativa, già a pagare il 50% della tariffa?
Anche qui la quota a carico del servizio sanitario regionale è determinata dalla delibera della Giunta regionale n. 1331 del 2014 e in questo caso il pagamento è fissato al 33,51% al giorno. Si tenga presente che nelle residenze protette il setting assistenziale è più basso e questa è la ragione per cui vi è una differenza tra il contributo di 42,50 euro al giorno a carico dell'utente per le Rsa e i 33,51 euro per le residenze protette.
Con la terza domanda chiede quali iniziative si intendono intraprendere a fine di garantire il posto letto agli oltre 2.500 anziani non autosufficienti in lista di attesa nelle residenze protette.
La domanda è pertinente ritengo che la Giunta regionale nei prossimi atti di programmazione debba prevedere delle politiche attive insieme anche agli enti locali per far sì che vi sia un aumento dei posti letto nelle case di riposo, nelle residenze protette e nelle Rsa anche per diminuire l'afflusso negli ospedali per acuti per i numerosissimi problemi che sorgono per l’incapacità del sistema di assorbire tutte le persone che, avendo superato le acuzie con le cure, non riescono ad ottenere un posto in queste strutture.
Si tenga presente al riguardo che il Governo sta intervenendo con il cosiddetto decreto ministeriale n. 71 sulle cure territoriali, il decreto, come ho già accennato in quest'Aula, non ha ricevuto il consenso delle Regioni per la mancanza di investimenti adeguati. Il Governo ha proceduto con un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri non accogliendo le motivazioni di senso espresse da tutte le Regioni italiane, dalla Conferenza delle Regioni. Siamo in attesa della pubblicazione del decreto ministeriale n. 71 in Gazzetta Ufficiale, in questo momento il provvedimento è all'esame del Consiglio di Stato per il parere, quindi tutte le misure che riguardano l’assistenza territoriale saranno disciplinate con il decreto ministeriale n. 71 su cui le Regioni hanno espresso parere negativo perché non vi sono risorse dello Stato da impegnare su questo campo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Questa era un’interrogazione che peraltro era stata sollecitata dal Gruppo solidarietà a tutti i Consiglieri regionali per evidenziare un tema che comunque è di grande attualità. E proprio il Gruppo solidarietà ha dimostrato che ci sono gestori che comunque chiedono più della quota di 42,50 euro e su questo la Regione si deve impegnare per far rispettare le norme emanate ed evitare difformità sul territorio che vadano a discapito dei pazienti e delle persone anziane.
Prendo atto positivamente dell'impegno dell'Assessore rispetto al terzo quesito di aumentare, al netto di tutte le difficoltà che manifestava a livello nazionale, i posti letto a disposizione del territorio regionale. 2.500 anziani non autosufficienti in lista d’attesa sono un'enormità e io mi auguro che a questa problematica si dia presto una risposta, la più ampia possibile, e su questo monitoreremo nei prossimi mesi. Grazie.
PRESIDENTE. Per riguarda le interrogazioni n. 413 della Consigliera Lupini e n. 459 del Consigliere Mangialardi, abbinate, in accordo con i Capigruppo, abbiamo detto di rinviarle al prossimo Consiglio.
Interrogazione n. 426
ad iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Riduzione di posti letto nel reparto di Riabilitazione nutrizionale di Villa Serena”.
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 426 ad iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La direzione sanitaria di Villa Serena, che è una struttura privata convenzionata, in tempo di Covid aveva deciso di convertire cinque posti dedicati alla riabilitazione nutrizionale in posti dedicati alla riabilitazione cardiologica. Questa decisione aveva portato anche ad alcune proteste da parte dei cittadini e in merito a questa decisione l'Asur ha concordato con Villa Serena di mantenere almeno tre posti per la riabilitazione nutrizionale.
Anche questa è un’emergenza, quella che stiamo affrontando con questo tipo di patologia e di comportamento per cui si ha la necessità di intervenire con la riabilitazione nutrizionale.
Si deve dar conto del fatto che la Regione nel frattempo ha accreditato un’altra struttura, Villa Oasi a San Marcello di Jesi, per altri posti letto residenziali in riabilitazione nutrizionale, appunto nella patologia del disturbo alimentare. Anche questo procedimento sta per essere convenzionato così le persone, i giovani che hanno questo tipo di problematiche, potranno avere un servizio nella nostra regione.
Si tenga conto che fino ad oggi queste patologie venivano curate prevalentemente in regioni limitrofe, anche su questo punto siamo riusciti a colmare una lacuna anche perchè la domanda è particolarmente rilevante per effetto delle condizioni che si sono manifestate con l'epidemia Covid, anche nei nuclei familiari.
Ritengo che la materia debba essere oggetto di un'osservazione abbastanza penetrante perché la risposta che deve essere fornita a tante famiglie deve essere data sul territorio della regione Marche, non già ricorrendo a strutture di regioni limitrofe.
In tutto questo penso che la risposta possa essere prevista nel nuovo Piano socio-sanitario, che la Giunta regionale dovrà esaminare nelle prossime settimane. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Assessore, io non sono soddisfatta anche perché sapevo che i posti letto di Villa Serena, pur essendo una struttura privata, lei ha ragione convenzionata, sono scesi da venti a quattro, in realtà lei mi dice che sono tre, per cui sono ancora più preoccupata. Come lei ben sa, è vero che sono stati convenzionati altri posti letto a San Marcello, ma sono ubicati in situazioni diverse.
Questa grave patologia, la conosco molto bene, è la prima causa di morte per malattia nei giovani tra i 12 e i 25 anni. Parliamo di una malattia gravissima, spesso sottovalutata, che ha necessita di una visione olistica del paziente ed ha bisogno di essere supportata anche la famiglia e spesso, il problema è proprio questo, c’è bisogno di ricovero.
Un ricovero con tre/quattro letti non può fornire lo stesso livello di assistenza rispetto ad un reparto di venti persone.
Noi sappiamo che sia l’anoressia che la bulimia e l'obesità sono stati conosciuti come Lea in Regione Marche e fanno parte di una rete. Ha ragione quando dice che dovremmo curare queste patologie, i disturbi alimentari, in generale all'interno delle strutture pubbliche perché questo si fa, ma non si fa l'ospedalizzazione, è questo il passo in avanti.
Da un lato mi preoccupo perché sono venuta a conoscenza di questa problematica avendo ricevuto una email, che tutti noi abbiamo ricevuto qui in Consiglio regionale, indirizzata a tutti gli Assessori e a tutti i Consiglieri, perché la drastica riduzione di posti letto nel reparto di riabilitazione nutrizionale di Villa Serena ha gettato nello sconforto soprattutto le famiglie. Dover ricoverare i propri figli, in generale sono figli o nipoti, fuori dalle Marche è sempre doloroso, già è doloroso doverli ricoverare, figuriamoci ...
Quattro posti letto o tre come dice lei, poco conta la differenza di un posto letto, non possono essere definiti un reparto e non permettono neanche ai pazienti e agli specialisti di poter svolgere un lavoro adeguato, come ho detto prima, penso per esempio ai gruppi di psicoterapia, cosa vuole che si faccia in tre?
Lei mi ha detto che sarà inserita la possibilità di finanziare ulteriori posti letto anche a Villa Serena per implementare questi tre/quattro posti che da soli sono risibili. Mi auguro che questo venga fatto e che venga messo un faro, come è stato fatto anche dalla precedente Giunta, su queste patologie che sono sempre più gravi e rispetto alle quali la mortalità è davvero molto più alta di tante altre patologie che invece sono conosciute.
Non mi rassicura la sua risposta perché mi conferma quello che i pazienti di Villa Serena o i loro familiari hanno scritto a tutti noi e non mi rassicura neanche che sia stata implementata la dotazione di posti letto in un’altra struttura perché vorrei che potessero lavorare, e mi auguro che lei si prenda in carico questa cosa, in maniera parallela entrambe perché c'è la necessità di posti letto e di ricoveri, ma in una situazione che offra un'assistenza adeguata e non soltanto il ricovero senza la possibilità di un’integrazione di specialistiche. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui
Interrogazione n. 448
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Situazione di criticità al Pronto soccorso ospedale Umberto I-Torrette”.
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 448 ad iniziativa del Consigliere Santarelli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questa interrogazione, analogamente a quelle precedenti in cui è difficile essere contrari, sottolinea dei fabbisogni urgentissimi della nostra popolazione e chiede quali azioni siano state adottate nell'immediato per risolvere la carenza di personale nel Pronto soccorso dell'ospedale Umberto I-Lancisi di Torrette.
E’ un tema di carattere generale, che non riguarda solo la nostra Regione, ma naturalmente chi è preposto al governo della Regione ha la responsabilità di dare delle risposte.
I pronti soccorsi stanno vivendo una drammatica stagione, soprattutto per la carenza dei servizi nella medicina primaria, per la carenza di medici di medicina generale, di pediatri di libera scelta, per la mancata realizzazione di case di comunità o case della salute, come si chiamavano precedentemente, per la carenza nel funzionamento degli ospedali di comunità. Quindi di fatto la risposta, l'unica che viene fornita dai sistemi sanitari, anche da quello regionale delle Marche, è quella di aver accentrato tutte le risorse negli ospedali e per qualunque esigenza molte persone non hanno altro da fare che rivolgersi ai pronti soccorsi.
Tornando al tema relativo all'interrogazione, c'è da tener conto che la dotazione organica è di 21 unità, 20 più il Direttore dell'unità operativa complessa, attualmente in servizio ci sono 18 unità e 3 sono assenti a vario titolo. Per quanto riguarda gli infermieri, a fronte di una dotazione organica di 42 unità, è stata formulata una richiesta di incremento di 18 unità e in servizio ne dovrebbero arrivare 55.
Si tenga conto che nell'ambito del primo periodo dell'anno 2022 l’attività del pronto soccorso di Torrette è stata la seguente: dall’1 gennaio al 10 aprile 2022 ci sono state ben 1.491 presenze di codici bianchi e di 5.720 presenze di codici verdi, ciò sta a significare che non c'è stato quel filtro territoriale che deve essere realizzato dalla medicina generale, dai pediatri e dai distretti. Ci sono stati 3.944 codici azzurri, ben 1.669 codici arancioni e un numero rilevantissimo, 468, di codici rossi, il totale delle prestazioni in quattro mesi è stato di 13.292 accessi.
Si consideri che dall’1 gennaio al 10 aprile 2021 gli accessi sono stati 9.971, quindi abbiamo un aumento di 4.000 unità in quattro mesi.
Il tema è oggetto di continuo confronto siccome queste professionalità non ci sono e ci sono state situazioni emergenziali, per cui i medici del pronto soccorso si sono dimessi in massa, questo è successo in Veneto e anche in Campania.
La misura che stiamo adottando è quella di avviare una procedura di acquisto delle prestazioni con gli unici organismi che sono in grado di fornirle, le cooperative. Ci sarà una gara a livello regionale, bandita dall'Asur, per acquistare queste professionalità e questo potrà garantire risposte a tutti gli altri pronti soccorsi che hanno le medesime esigenze. Conto tuttavia che su Ancona, una volta che verrà attivato il nuovo ospedale Inrca, ci sarà un abbassamento della pressione che sconta Torrette e in questo modo potremmo riattivare un percorso per garantire all'ospedale regionale, che è un ospedale di secondo livello, tutte quelle prestazioni per la complessità di quelle patologie per cui il servizio ha istituito un Dea di secondo livello, un ospedale di secondo livello a Torrette.
Il tema sarà oggetto di approfondimento, viene trattato tutti i giorni, se posso dire tutte le ore, tenendo conto che il personale che è già carente, come ho sottolineato, deve anche poter fruire del giusto e meritato periodo di ferie. A questo si accompagna, come noto, al contrario, un aumento delle prestazioni derivanti da quello che si preannuncia un enorme flusso turistico, che è molto positivo per le casse della Regione, per l'attività turistica, per le imprese turistiche, ma che comunque rappresenta un problema per il Servizio sanitario regionale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore per la risposta data. Siamo parzialmente soddisfatti perché voglio ricordare a quest'Aula, gli approfondimenti degli uffici sono stati puntuali, il dato dal quale voglio partire per la mia replica, che non è di soddisfazione, ed è quello degli accessi: 13.292 del 2022 a fronte di 9.400 del 2021. Questo perché da mesi assistiamo ad una grave situazione in cui il pronto soccorso dell'ospedale delle Marche ha delle criticità dettate dal personale, sia medico che infermieristico. Le assenze sono dovute anche a motivi di malattia Covid, di maternità e da mesi il livello di sopportazione del personale è diventato insostenibile, costretto a saltare riposi e a fare doppi turni.
Io sono infermiere, fare il lavoro dell'infermiere non è come quello dell'impiegato, con tutto il rispetto per chi fa un lavoro impiegatizio, il riposo è fondamentale. Questo perché al pronto soccorso di Torrette vengono portate anche persone con gravi traumi, trasportate con l'elisoccorso ed in codice rosso, come ha detto l'Assessore poc'anzi, è un numero consistente, centinaia. I pazienti che hanno il codice verde spesso superano le otto ore di attesa, i corridoi sono pieni di barelle con pazienti parcheggiati per mancanza di posto per accoglierli e il personale del pronto soccorso con la propria dedizione cerca di non far naufragare questo prezioso servizio.
E’ giusto che quest'Aula prenda in mano la situazione, in particolar modo quella di Torrette, in cui il personale non viene sostituito e ci sono ripercussioni anche sull'efficienza del servizio stesso, come ha sottolineato l'Assessore. Non solo per le Marche, ma anche altre regioni hanno visto gravi disagi per l'utenza perché il personale non riesce più a lavorare in questo reparto.
Ad oggi il concorso per il nuovo direttore, che è stato annunciato, sembra svanito nel nulla, ora come gruppo consiliare diciamo molto semplicemente … Ricordo che sono un collega dei miei colleghi del pronto soccorso e questo presidio, che è molto operativo, vede un centro in cui da anni convergono tutte le prestazioni (traumi, patologie gravi) a volte anche byp passando il Cup con la speranza del paziente di essere visitato prima perché le liste d'attesa ormai sono imbarazzanti.
Dobbiamo cercare di sostenere in maniera non urgente ma di più, ormai l’urgenza è superata, dobbiamo essere consapevoli che non è più rimandabile l'aiuto a tutto il personale del pronto soccorso perché è al collasso. L’assenza temporanea del personale dovuta alle malattie spesso non viene rimpiazzata, i doppi turni, il salto di riposi, è un personale stremato. La soluzione è quella di intervenire immediatamente.
Nella risposta dell'Assessore c'è tutto questo, ci sono tutti dati e il dato principe è che quest'anno nei primi quattro mesi dell'anno i sanitari hanno dovuto sostenere 13.292 accessi.
Cerchiamo di intervenire subito, guardiamo a noi stessi perché il pronto soccorso di Torrette riguarda tutti i marchigiani ed è un'azione da fare nell'immediato. Grazie.
Interrogazione n. 443
a iniziativa dei Consiglieri Cancellieri, Serfilippi
“Riapertura strada Flaminia in località Gola del Furlo”.
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 443 del Consigliere Serfilippi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Grazie anche agli interroganti che pongono una questione molto sentita nel territorio della provincia di Pesaro-Urbino.
Sapete benissimo che per mesi, dopo la chiusura della strada del Furlo, è stata dibattuta questa situazione, che io ho osservato un po’, che riguarda la Provincia, il Comune e l'Enel. Dopo aver assistito a questo di rimpallo, sollecitato anche dai territori, anche dai due Sindaci di Acqualagna e Fermignano che mi hanno chiesto di interessarmene come Regione, ho convocato una riunione nella sede del Genio Civile di Pesaro, invitando l’Enel, la Provincia, i Comuni, la comunità montana e tutti gli attori di questa situazione. Da lì si è evinto che c'era un rimpallo di responsabilità: l'Enel diceva che non c’entrava perché aveva la gestione della diga, la Riserva del Furlo diceva che riguardava la Provincia, che a sua volta diceva che era compito dei Comuni. A quel punto la Regione ha portato avanti a proprie spese, su propria iniziativa, una esplorazione per capire quale fosse effettivamente l'entità e la localizzazione del problema. Individuato il masso cadente, che è su una proprietà Enel all'interno della Riserva del Furlo, abbiamo detto che non è una responsabilità ascrivibile e attribuibile all'intervento della Regione Marche, nonostante questo il rimpallo è proseguito, da lì a un po' di settimane ho rifatto una riunione portando il lavoro da noi svolto, a spese della Regione, per individuare il problema. La problematica era nella proprietà di Enel, non direttamente attribuibile all'attività che Enel lì svolge perché di fatto gestisce la diga, che nulla c'entra con la falesia, dove c'è questo masso pericolante, che è all'interno della Riserva del Furlo.
Il rimpallo era: non abbiamo i soldi, non sappiamo come fare. Enel non voleva assumersi tutta la responsabilità e l’accollo delle spese.
Ci sono 400 mila euro di intervento: 200 mila per la messa in sicurezza del masso e 200 mila per il monitoraggio continuo di tutta la falesia, con dei sensori, quindi la Regione ha proposto all'Enel, come proprietaria dell'area, di assumersi oltre il 50% della spesa, si è concordato il 60%, 100 mila euro li mette la Regione, che di fatto non avrebbe neanche dovuto, ma per buona volontà e per l'attenzione al territorio le ha messe a disposizione, e mi pare 30 mila euro Il Comune e la Provincia, che si è assunta l'onere della progettazione.
Chiuso questo accordo si è proseguito con la progettazione, a questo punto sono stati da mesi consegnati i lavori. Enel è stata molto sollecita nel portare avanti l'appalto e la consegna dei lavori. In un primo momento sembrava che ci fosse un potenziale ritardo perché non arrivavano i materiali, ma questo ritardo è stato solo di una settimana ed è lì che voi giustamente vi siete attivati con questa interrogazione. I lavori sono iniziati appena i materiali sono arrivati e stanno proseguendo normalmente.
Qual è stato il piccolo equivoco che si è ingenerato anche su una mia dichiarazione? La fase 1 era la messa in sicurezza del masso e la fase 2 il monitoraggio della falesia ed io ho proposto ad Enel di verificare con la ditta vincitrice del bando se era possibile, finita la prima fase (la messa in sicurezza del masso), di riaprire la strada, che sarebbe avvenuta entro maggio, più o meno la tempistica attuale, la cosa è uscita anche sulla stampa e si è creata questa aspettativa.
La ditta ha detto che il masso l’ha già messo in sicurezza e ad oggi quella fase è terminata, ma si sta proseguendo con dei lavori aerei, nel vero senso della parola, con un elicottero, forse avrete anche visto che al Furlo c'è un elicottero che spesso sospende dei pesi, delle situazioni, quindi, è impossibile che si prendano responsabilità di riaprire la strada in quelle condizioni. I lavori saranno portati a completamento entro il mese di giugno, nonostante la previsione fosse luglio, probabilmente entro il mese di giugno. Non c'è la riapertura della strada anticipata, purtroppo non è fattibile, ma non ci sono nemmeno ritardi nell'attività che dovrebbe portare, con qualche giorno di anticipo, fine giugno, la riapertura della strada.
Speriamo che sia così, come la ditta ci ha assicurato, anche perchè i lavori anche in queste ore stanno procedendo regolarmente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cancellieri.
Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Ho voluto che l’Assessore Aguzzi, con la risposta a questa interrogazione, tranquillizzasse tutti gli operatori del territorio, che sono tanti e che insistono in questa zona, che secondo me è una delle zone più belle, forse la più bella, delle Marche dal punto di vista naturalistico, paesaggistico ed ambientale.
Ho voluto che l'Assessore facesse chiarezza sullo stato dell'arte e le parole sue mi rassicurano anche perché spesso sui giornali escono interferenze da parte di qualcuno che invece di tranquillizzare i territori fa confusione e finisce per innervosirli.
Questa zona è estremamente bella e allo stesso tempo estremamente fragile, ricordo quando facevo il Sindaco perché i 2/3 terzi della riserva statale del Furlo insistono nel Comune di Fermignano, tante volte abbiamo dovuto intervenire e ci sono state di mezzo frane, caduta massi dalla parete rocciosa, è una zona molto bella, ma fragile.
Questa è stata l'ennesima fragilità di quel territorio e gli operatori turistici nonché la popolazione sono sempre estremamente preoccupati perché si fanno periodicamente delle chiusure che paralizzano le attività. Un territorio che dal punto di vista naturalistico, faunistico - l’aquila reale, il falco pellegrino, tante altre specialità, le piante, tutta la parte che riguarda la fauna - è quasi unico.
Voglio ringraziare l’Assessore anche per il grande lavoro di mediazione che ha fatto perché se non si fosse assunto questo ruolo ancora saremo a dire cosa deve fare Enel, la Riserva statale, l'unione montana, il Comune di Fermignano. Si è messo di mezzo, ha messo le risorse della Regione ed è stato bravissimo. Ha capito il territorio, il momento, il problema e ha fatto anche il coordinamento di tutti quegli attori che a loro modo dovevano intervenire.
Con l'intervento economico della Regione abbiamo alleggerito anche il Comune di Fermignano, che metterà più o meno 30 mila euro, se non ci fosse stato l'intervento della Regione sicuramente avrebbe dovuto mettere di più.
Grazie, Assessore, per il lavoro che sta facendo e spero che alle sue parole seguano i fatti perché c’è una grande voglia di riaprire, ci sono tanti turisti che vogliono vivere in quel territorio perché di una bellezza struggente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Aggiungo poco rispetto a quanto detto dal Consigliere Cancellieri, che ringrazio per avermi fatto sottoscrivere questa interrogazione, come ringrazio l’Assessore Aguzzi per la risposta che ci ha fornito per far chiarezza su quello che è ha fatto e sta facendo, visto che qualcuno del Consiglio anche sui giornali millanta che la Regione non stia facendo nulla.
L’Assessore Aguzzi dal primo momento, ricordo la riunione in Provincia di Pesaro-Urbino, ha preso di petto la questione e la sta portando avanti nonostante le difficoltà che tutte le imprese stanno vivendo in questo momento. I lavori sono in corso per dare una risposta a una delle ricchezze più belle del nostro territorio perché la Gola del Furlo è una ricchezza naturalistica splendida. Spesso la frequento per andare a far trekking, nel territorio ci sono tantissimi percorsi belli e oltre ai percorsi naturalistici ci sono anche tante attività economiche che purtroppo in questo anno e mezzo, quasi due, di chiusura sono state messe a dura prova, prima con il Covid poi con il blocco della strada.
Mi auguro che i lavori proseguano e si concludano al più presto, la sicurezza viene prima di tutto, però penso che uno dei mali di quest'Italia sia a volte anche esasperare situazioni di pericolo.
È chiaro che la messa in sicurezza ha la priorità e questo è già stato fatto e spero che i controlli avvengono al più presto per regolarizzare la riapertura e riaprire.
Io ed il Consigliere Cancellieri, ma penso anche il Consigliere Rossi ed anche gli altri Consiglieri del territorio, ci siamo dati da fare in tutto questo periodo e quando si fa squadra penso che si portino a casa i risultati. Senza buttare fuoco su una ferita aperta per il territorio, noi siamo quelli che portano le soluzioni e risolvono i problemi.
Grazie all'Assessore e al Consigliere Cancellieri per questa occasione. Grazie.
PRESIDENTE. Sono rinviate le interrogazioni n. 396, n. 429, n. 450, n. 473 (abbinate).
Viene rinviata anche mozione n. 235 perché l’Assessore sta facendo degli approfondimenti.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore Castelli per l'approfondimento giuridico legale che sta mettendo in campo rispetto a quei profili che noi abbiamo evidenziato, sia con l'interrogazione prima che con la mozione adesso, perché riteniamo che ci siano atti che potrebbero avere profili di illegittimità legati ad una relazione approvata dal precedente Consiglio di amministrazione della Fondazione città di Senigallia, di cui l'attuale commissario straordinario era già Presidente.
Assessore, ringrazio e spero che ci siano le condizioni per mettere la Fondazione città di Senigallia nella piena operatività perché per noi e per questa regione è un ente troppo importante ed ha bisogno di una guida sicura, certa, soprattutto legittimata da atti che non possano essere inficiati. Grazie.
PRESIDENTE. Sospendo la seduta per 10 minuti.
La seduta è sospesa alle ore 14,08.
La seduta riprende alle 14,23.
Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui
PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta.
Come deciso dalla Conferenza dei capigruppo, pongo in votazione l’iscrizione della mozione n. 258.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)
Mozione n. 258
ad iniziativa dei Consiglieri Marinelli, Menghi, Biancani, Mangialardi, Cancellieri, Ruggeri, Rossi, Biondi, Marcozzi, Baiocchi, Santarelli, Ciccioli, Leonardi, Pasqui, Antonini, Bilò, Marinangeli
“Gravissima carenza di medici nel Servizio sanitario e la necessità di un urgente intervento legislativo in materia di accesso ai corsi di laurea in medicina e chirurgia e nelle professioni sanitarie, nonché ai corsi di formazione specialistica dei medici”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 258 ad iniziativa dei Consiglieri Marinelli, Menghi, Biancani, Mangialardi, Cancellieri, Ruggeri, Rossi, Biondi, Marcozzi, Baiocchi, Santarelli, Ciccioli, Leonardi, Pasqui, Antonini, Bilò, Marinangeli.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Solo per introdurre, poi lascio la parola a coloro che hanno seguito questo atto in modo particolare
Questa mozione scaturisce da due proposte di legge presentate – di una il primo firmatario è il Consigliere Cancellieri, dell’altra il Consigliere Biancani - che sono state discusse in Commissione per modificare l'ingresso alle facoltà mediche delle università, per cercare di ampliare il numero dei medici, di cui in questo momento abbiamo molta carenza.
E’ stato fatto un lavoro in Commissione, è stata fatta anche un’audizione con il relatore alla Camera di questa proposta di legge e si è arrivati alla conclusione di interrompere l'iter dei due atti, vista la necessità di andare su una mozione, che oggi è stata iscritta d'urgenza, prima che il Governo prenda dei provvedimenti in modo che in qualche modo possiamo dare delle indicazioni.
E’ stato fatto un lavoro che è durato alcune settimane e si è arrivati a questa soluzione, che pensiamo sia la più idonea per cercare di avere qualche risultato per i nostri cittadini perché poi alla fine tutto si ripercuote su loro.
Vorrei lasciare la parola ai proponenti, se vogliono intervenire i Consiglieri Biancani e Cancellieri, in modo che possano esprimere quanto previsto nelle proposte e illustrare anche la sintesi fatta che fa parte di questa mozione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Vorrei segnalare ai Consiglieri, anche al Consigliere Marinelli, che è stata fatta girare la vecchia versione della mozione, tutti in fiducia abbiamo firmato la versione vecchia rispetto a quella che invece era stata modificata ed emendata. Possiamo tenere per buona quella nuova, non è questa, qualcuno ripasserà a chiedere le firme perché quella che è stata distribuita non è l'ultima versione, ma quella precedente e do per scontato che andremo a votare la nuova e non l’altra.
PRESIDENTE. Per favore, potrei avere la versione giusta.
Andrea BIANCANI. Proseguo con il mio intervento, l’ho voluto segnalare perché ci siamo accorti insieme alla Consigliera Ruggeri che questo non era il testo che avevamo condiviso.
La mozione nasce da un lavoro che abbiamo fatto in I^ Commissione. Devo dire che come gruppo del Partito Democratico abbiamo presentato la proposta di legge n. 7 del 2022, molto elaborata, che ha richiesto mesi e mesi di lavoro. Per arrivare a questo atto abbiamo anche avviato una serie di confronti con l'ordine dei medici, ma anche con le università ed è emerso che il testo che avevamo preparato era in linea con le necessità e le esigenze. In particolar modo la nostra proposta di legge prevedeva di passare dal concetto dell’offerta potenziale …, per chi non ha seguito l’argomento l’offerta potenziale è il numero che le università mettono a disposizione ed è legato alle reali capacità di poter accogliere gli studenti; sono i numeri che le università rendono disponibili. In realtà con questa modalità nel corso degli anni abbiamo visto che i medici in sanità mancano, non solo nelle strutture ospedaliere, ma anche nelle strutture territoriali e in tutti quei servizi in cui è necessaria la presenza del medico.
Avevamo fatto una proposta di legge che non partiva dall’offerta potenziale, ma dal fabbisogno reale e presupponeva un accordo tra lo Stato e le Regioni per verificarlo a livello nazionale, per capire le necessità e riuscire ad aprire i corsi universitari, garantendo un numero tale che riuscisse a rispondere al fabbisogno. Questo si portava dietro anche un aumento di fondi, che erano necessari per aggiornare le capacità dell'università di accogliere i studenti.
Con questa mozione noi prevediamo di aumentare il numero di almeno il 50% per i primi due anni per poi andare verso il fabbisogno reale. In qualche modo si va incontro alla proposta di legge che avevamo fatto, che puntava a non aprire il numero chiuso, rispetto alla proposta di legge del Consigliere Cancellieri, che aveva firmato insieme ad altri Consiglieri della Lega, che invece prevedeva tout court di togliere il numero chiuso. Devo dire che questa possibilità era un po' contrastata sia dalle università che, soprattutto, dall'ordine dei medici anche perché il numero è legato al fatto di garantire qualità agli studenti ed ai futuri medici.
A questo proposito la mozione recepisce in gran parte la nostra richiesta del fabbisogno reale e prende in considerazione anche gli altri punti, ad esempio quello di fare in modo che ci sia un numero di corsi sia di formazione che di specialistica equivalenti alle necessità, soprattutto al numero degli studenti e dei laureati che hanno bisogno di fare attività di formazione.
Ricordo che negli ultimi anni non solo c’è il numero chiuso, ma l’accesso ai corsi di formazione o alla specialista è talmente limitato che non consente neanche a quei pochi che si laureano di poter accedere alla formazione, che è obbligatoria. Non è che un medico fa 4/5 anni di formazione perché si diverte, ma la deve fare per poter entrare in una struttura pubblica. Comunque per qualsiasi altro tipo di attività è necessaria la specializzazione, per fare il medico di medicina generale, per diventare chirurgo o medico legato all'emergenza urgenza e altro.
In questi ultimi mesi abbiamo visto quanta carenza c’è di personale medico, in particolar modo si è trattato il tema delle guardie mediche, dei pronto soccorso, questi solo per fare due esempi, in realtà, soprattutto nelle aree del nostro entroterra, il numero dei medici è nettamente inferiore rispetto alle necessità.
Ci auguriamo che il nuovo Piano socio-sanitario, quello che stiamo attendendo, prenda in considerazione anche questo aspetto perché se da una parte sappiamo tutti che abbiamo carenza di medici dall’altra andiamo a programmare e a prevedere di non razionalizzare, di non unire quelle strutture che possono stare insieme, che possono garantire anche di poter recuperare e razionalizzare il personale medico per metterlo a disposizione di quelle strutture in cui questo tipo di operazione non è possibile.
Spero che ci sia anche la voglia di prendere atto di questa carenza, di questa necessità e di proseguire rispetto ad una linea che avevamo già intrapreso, che considerava l’inutilità di prevedere decine e decine di strutture, oppure di promettere decine di strutture, sapendo che manca il personale per poter garantire i servizi.
Ricordo la disponibilità della Consigliera Ruggeri, che ha contattato direttamente il relatore della modifica che è in corso a livello parlamentare, una modifica che non ci soddisfa perché riteniamo che - aumentare del 10% o poco di più l’accesso ai corsi universitari - in questa fase sia necessaria un’azione più forte. I numeri non sono del 10%, quelli che mancano sono numeri maggiori.
Il Consigliere Cesetti ha presentato come primo firmatario un ulteriore emendamento che illustrerà direttamente ed ha l'obiettivo di non stravolgere il testo, ma di fare in modo che il Governo prenda atto di questa nostra richiesta perché riteniamo che siamo in una situazione di emergenza e che siano necessarie scelte drastiche, radicali, soprattutto in questa prima fase, per incentivare i ragazzi a svolgere l’attività del medico.
Mi auguro che ci sia un voto unanime sulla mozione anche perché è stata firmata da tutti, anche se devo dire che avrei preferito portare in Aula oggi la nostra proposta di legge perché, come ho detto all’inizio, non era fatta tanto per fare, ma nasceva dal confronto soprattutto con l’ordine dei medici e dalle necessità che le strutture sanitarie ci hanno evidenziato nel corso degli ultimi mesi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.
Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Tutto parte da una proposta di legge che avevamo presentato già molti molti mesi fa, in cui prevedevamo l'abrogazione della legge del 1999, anche se un decreto-legge del 1987 aveva già previsto il numero chiuso delle facoltà di medicina e chirurgia, odontoiatria, architettura, scienze primarie e di diversi altri corsi di specializzazione, compresi quelli in giurisprudenza.
Una legge che esiste fattivamente dal 1987 e che ha demolito la classe medica.
Quello che voglio evidenziare è che è vero che il Covid ha messo in evidenza, soprattutto adesso, la carenza di personale medico nelle nostre strutture sanitarie pubbliche, ma di fatto da almeno 10 anni i nostri ospedali, rispetto ai piani del fabbisogno del personale, viaggiano a numeri largamente inferiori rispetto alle necessità reali dei vari reparti ospedalieri, da almeno 10 anni mancano figure professionali nelle varie branche specialistiche ospedaliere.
Il Covid ha messo in evidenza la mancanza clamorosa di medici a tutti i livelli, non solo a livello ospedaliero, ma anche sul territorio.
Noi del gruppo Lega siamo partiti con questo ragionamento: abroghiamo tout court la legge del numero chiuso, diamo a tutti la facoltà di potersi iscrivere ed accedere alle università, così che, come un tempo, la qualità e la selezione dei futuri medici si sarebbe fatta attraverso gli esami.
Racconto sempre che nel mio corso di laurea si è laureato il 27% degli iscritti, che è più o meno quello che riesce ad entrare adesso con l'attuale numero chiuso.
E’ partito il dibattito, la mia è stata sempre una battaglia che ha rimarcato il diritto allo studio. Un paese civile, moderno, che si definisce europeo, deve dare la possibilità a tutti i suoi studenti di fare il percorso universitario che credono e che sia più giusto per loro. E’ da qui che io sono partito, è da questo tavolo di discussione che si è poi arrivati, attraverso il passaggio in Commissione, a maturare questa mozione.
Ciò che mi ha particolarmente deluso è la risoluzione che a livello di Governo si sta portando a diventare legge, che regolamenta l'ingresso degli attuali studenti alla facoltà di medicina. L’attuale risoluzione a livello parlamentare, illustrata dall'onorevole XY, e ringrazio il gruppo del Movimento 5 Stelle e la Consigliera Ruggeri per aver messo a disposizione questo parlamentare, che ci ha illustrato in termini più o meno precisi cosa hanno intenzione di portare in Parlamento, prevede un aumento di circa il 10% degli attuali iscritti, che sono circa 14.500, quindi si tratterebbe di portare gli iscritti al primo anno di facoltà a poco più di 15.000. E’ palesemente deludente perché non rispondente minimamente all'attuale … Non solo si continua a negare il diritto allo studio e ribadisco che per me è importante perché dal 1987 ad oggi lo Stato centrale non è stato capace di allargare le università, di creare nuove aule, di impegnare più insegnanti per fare i laboratori, per permettere a chi vuole di seguire questo percorso universitario, che ritengo molto importante, strategico e nobile per il nostro paese dal punto di vista umanitario e ideale.
Oggi dobbiamo dare un segnale al Governo centrale, è ora che si metta mano alle università, che si metta mano a migliorare e ad ampliare queste strutture per poter formare medici, tra l'altro il fabbisogno ci mette di fronte ad una realtà assurda.
Riteniamo con questa mozione di dare un segnale, almeno aumentiamo del 50% gli attuali iscritti, se attualmente abbiamo 15.000 iscritti portiamoli almeno a più di 20.000, anche se la mia proposta iniziale era quella di raddoppiarli in maniera secca perché quando la curva pensionistica andrà in porto - nel 2026 ci sarà il massimo dei medici che andranno in pensione - sui territori rimarremmo senza medici, ci rimarremo comunque, anche con l'attuale proposta, anche se raddoppiassimo oggi gli iscritti, sui territori rimarremmo ugualmente senza medici perché per formare un medico ci voglio sei anni, che non sono mai sei, più la scuola di specialità. Nel 2026 quando andrà in pensione un numero di medici impressionante noi rimarremo sia nei territori che negli ospedali senza medici.
Ho qui dei dati forniti dalla struttura: nel 2022, solo dei medici di medicina generale abbiamo 12 zone carenti nel distretto di Pesaro, e non vedo come potremmo riempire, 12 nel distretto di Fano, 10 nel distretto di Urbino, 27 nel distretto di Ancona, 15 nel distretto di Jesi - questo oggi, pensate da qui al 2026 cosa succederà, 12 a Senigallia, 5 a Fabriano e via via …, Macerata, non vi annoio, ma i numeri sono super preoccupanti. Nel distretto di Fermo …, Consigliere Cesetti concordo con il suo emendamento perché ho vissuto l'epoca in cui c'è stata la devoluzione, faccio parte del partito della Lega Nord da sempre, sono iscritto dal 1993, sono coerente con la mia lettura politica e solo noi nel 1999 votammo contro il numero chiuso. Nel distretto Fermo, la provincia è anche più piccolina, ci sono 19 zone carenti, zone anche di terremoto, dove c’è molto entroterra, mi chiedo: come farete a riempire le zone carenti? La continuità assistenziale, le guardie mediche sono ormai diventate pochissime, dappertutto, la guardia medica turistica, nelle coste avevamo anche questa, praticamente è stata abbandonata, nell'emergenza-urgenza (118, pronto soccorso) non ci va nessuno perché si prendono anche responsabilità e rischi medico-legali elevati, ma anche nei reparti si è in numero ridotto rispetto alle piante organiche, dappertutto.
La situazione è palesemente drammatica, tra l'altro i medici rimasti sul territorio a fare questo lavoro sono super stressati perché sono oberati di lavoro e sono stanchi, appena possono trovano una finestra pensionistica e se ne vanno dato che sono tutti stanchi morti. Ho dovuto supplire in questi anni a tanti medici che sono andati in pensione, che non sono stati sostituiti, un medico si è trovato a lavorare per un medico e mezzo.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
Giorgio CANCELLIERI. Ha ragione, ma questo tema mi appassiona particolarmente. Concludo, ma potrei stare qui due giorni a parlarne.
Mi accontento di questa mozione che dice di aumentare del 50%, sarei stato per la proposta shock almeno il doppio, tra l’altro sono per ripristinare il numero aperto alla facoltà, se non altro per un certo numero di anni fino che non siamo almeno al fabbisogno minimo del personale.
Mi pare che sia giusto in questa fase dare un segnale al Governo centrale, che mi pare non abbia proprio capito la situazione nei territori, vissuta anche dagli operatori sanitari, che sono cotti, e dalla popolazione che non riesce a fare una visita specialistica o un esame di diagnostica strumentale perché le liste d'attesa sono lunghe, ma se non abbiamo medici da mettere davanti a un apparecchio, ad una risonanza magnetica o ad un altro qualsiasi apparecchio di radiologia, voi capite bene che non riusciremo a modificare. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Il tema è molto complesso, scioglierlo attraverso un documento o una visione di fondo che pur ci deve essere …, non funziona così. Purtroppo ho l'età per aver fatto l'università, l’ho cominciata, haimè, cinquant'anni fa e quello fu il periodo in cui tutti entravano. Il risultato fu un abbassamento dei livelli di qualità dei medici, comparato ad altri paesi europei, che uscivano e l’abbandono degli iscritti al primo anno dal 30 al 50% a seconda dell'università italiane. Nei primi due/tre anni gli iscritti avevano una naturale selezione, nella prima fase tutti i corsi di laurea erano intasati e non c'era posto per assistere alle lezioni, poi pian piano, mi sembra, il 35% arrivava alla laurea finale, mentre un’altra parte si perdeva negli ultimi anni. Ci fu una reazione molto forte dell'ordine dei medici che fece una serie di inchieste e di pressioni molto forti e contemporaneamente ci fu una scelta della mitica Unione europea – ironicamente - che impose il numero chiuso, ancorato alla possibilità delle facoltà di avere laboratori, ai reparti medici, al numero di posti letto sufficienti e al numero degli studenti. Questa maxi selezione, che porta ai risultati di oggi, in realtà fu giustificata dai Governi italiani che si sono succeduti con la necessità del riconoscimento europeo dei titoli di studio. Un medico laureato in Italia poteva avere accesso alla professione in tutti i paesi dell’allora Unione europea, che era molto più piccola, non era di 27/28 paesi, mi sembra che all'epoca fossero 12/13, adesso non ricordo, comunque meno della metà, non erano entrati ancora tutti i Paesi dell'Est, erano sei del Mercato comune più mi sembra altri 6/8 paesi.
In tutti due casi c'era un errore di fondo. Quando tutti potevano entrare c'era un intasamento con l’abbassamento del livello di qualità del medico, non c’era mai il numero dei docenti universitari proporzionato al numero degli studenti, gli esami erano molto superficiali in un senso e nell'altro, sia nella selezione delle persone preparate che, altre volte, nella non selezione. Nel tempo si è determinata una situazione critica, che bene ha illustrato il Consigliere Cancellieri. Sono completamente d'accordo con lui, adesso siamo al collasso del sistema sanitario, quello che sta accadendo è esattamente il collasso. Sono stati fatti dei provvedimenti tampone, ad esempio: i medici di famiglia possono aumentare il numero dei mutuati, che vengono trascurati perché più di tanto uno non può fare; gli specializzandi degli ultimi due anni vengono messi nei reparti ospedalieri, non frequentano gli ultimi due anni di specializzazione, la parte teorica la fanno con una serie di lezioni, la parte pratica la fanno nei reparti ospedalieri prestando servizio per tamponare le reperibilità, le urgenze e tutto ciò che accade. Spesso la preparazione è superiore quando si sta in prima linea piuttosto che nei reparti in cui magari si ha meno possibilità di accesso alle attività operatorie se si è in chirurgia o alle attività radiologiche se si è in radiologia. Comunque questo sistema un po' a clessidra con la strozzatura in mezzo ha prodotto cattivissimi risultati, inoltre a produrre ulteriori cattivi risultati sono stati i contratti di lavoro italiani. Ce l’ha ricordato il relatore alla Camera dei deputati, se non sbaglio della Commissione sanità, relatore del testo di legge di riforma, in questo momento ci sono oltre 10.000 medici italiani all'estero da quello che mi risulta perché sono quelli che hanno preso la residenza all'estero. Ce ne sono migliaia che stanno facendo la formazione provvisoria o le prestazioni di lavoro all'estero, secondo i numeri sono 15.000 i medici che stanno prestando lavoro in altri Paesi in cui vengono pagati molto di più. Abbiamo un paio di primari marchigiani che lavorano a Dubai, uno si è licenziato ultimamente perché ha usufruito di tutta l’aspettativa disponibile, un altro ancora non si è licenziato, hanno tre volte lo stipendio di qua, hanno una serie di benefit, ho detto Dubai perché è un po' il regno dell'oro, anche altri lavorano in altri Paesi perché trovano prospettive di carriera e di attenzione da parte delle istituzioni, che non hanno qui in Italia. Uno che ha la possibilità di fare un periodo all'estero dopo un po' ci rimane e questo è molto negativo.
Abbiamo fatto il massimo degli errori possibili, non ne abbiamo sbagliato uno, siamo in difficoltà, adesso bisogna affrontare, però di colpo raddoppiare le iscrizioni comunque produce il risultato tra minimo sei/sette anni se conserviamo gli ultimi due anni di ... Se facciamo sei anni minimo per la laurea più almeno altri due/tre anni per la specializzazione vengono fuori nove anni. I primi risultati dei neo laureati saranno tra nove anni, per cui ricreiamo l'imbuto: non abbiamo più medici, abbiamo una pletora e poi di nuovo finché non andrà in pensione quella generazione …, ci troviamo di fronte a un meccanismo da manipolare con cura.
Credo che la proposta di aumentare del 10%, quella che è uscita dalla Commissione sanità, sia assolutamente insufficiente. Nelle analisi del fabbisogno il minimo per riandare un po' a regime è circa del 30% e sarebbe compatibile anche con il numero dei posti letti, adeguati per ogni medico, informazione specializzando e il numero dei docenti universitari incaricati.
Non lo so perché non è compito nostro, sarà il Parlamento a decidere, tuttavia è condiviso il fatto che chiediamo, perlomeno per un primo periodo, un aumento significativo, credo che qui non ci sia un gruppo consiliare contrario a questo.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
Carlo CICCIOLI. Vale anche come dichiarazione. Mi riconosco in questo testo, che è stato coordinato e ampiamente condiviso, l’abbiamo passato più volte, occorre dare l'input prima che il Governo faccia il decreto, che dovrebbe fare entro 15 giorni, un decreto che poi andrà in Parlamento per essere convertito in legge, un segnale significativo forte dalle Regioni, che sono con l'acqua alla gola.
Il testo è condiviso più o meno in maniera diversa da tutte le Regioni italiane, anche dalla Conferenza Stato-Regioni. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Rapidamente, senza che ripetiamo gli obiettivi che sono stati senza dubbio ormai analizzati e sottolineati da tutti, però mi aprono a due riflessioni di carattere politico, la prima: voteremo favorevolmente questa mozione anche se, come ha ricordato il Consigliere Biancani in apertura, se ci fosse stata unitarietà di intenti per rendere particolarmente efficace la nostra azione, saremmo potuti arrivare al recupero della nostra proposta di legge, che oggi è ferma in Commissione, che ha dei contenuti non solo fortemente approfonditi, grazie anche al lavoro del primo firmatario, del Consigliere Biancani, rispetto al quale il nostro gruppo ha dato un buon contributo. C'eravamo già confrontati con gli ordini dei medici, degli infermieri e con la nostra università e avevamo recepito il contributo, la nostra proposta era migliore e integrata rispetto alle valutazioni che d'acchito potevano ..., quando eravamo partiti dicendo riapriamo e togliamo il numero chiuso, oppure facevamo un ragionamento adeguato e penso che il lavoro avesse proprio questo tipo di intento.
Se avessimo licenziato oggi una proposta di legge alle Camere, avremmo dato un grande contributo al dibattito che c'è in Parlamento. Saremmo stati molto più efficaci mentre con la mozione impegniamo il Presidente della Giunta in Conferenza delle Regioni, che poi passa alla Conferenza Stato-Regioni …, alla fine quando arriveremo sarà uno dei tanti documenti. Invece il lavoro che avevamo fatto noi aveva una grande agibilità sul piano dell'approfondimento e avrebbe confutato anche la proposta sulla quale tutti noi oggi diciamo che non siamo d'accordo perché non è e non sarà migliorativa rispetto alle necessità, soprattutto al fabbisogno del personale.
E’ vero, l’ha detto con grande enfasi il Consigliere Cancellieri, il prossimo anno avremo il 67% di medici di medicina generale che andranno in quiescenza e i numeri che sono stati messi a disposizione fanno venire i brividi perché sono ormai tutti massimalisti con un grado di stress fortemente acquisito dal Covid e non sono nelle condizioni di dissiparlo.
Un tema vero che si allarga dappertutto e che apre una seconda tematica di carattere politico. Oggi tutti voteremo la mozione, oggi siamo tutti consapevoli, oggi ci rendiamo conto, ma andremo a modificare la legge 13, Assessore, ed il Piano. E’ diverse volte che lancia questo tema, che c'era anche prima, e sapevamo anche quanto fosse difficile sostituire i medici, sapevamo soprattutto per alcune specialistiche quanto fosse impossibile. Sto pensando solo a medicina di emergenza-urgenza, che crea dei tempi, delle liste d'attesa e tutto quel meccanismo rispetto al quale oggi siamo consapevoli, ma anche questo due anni fa è stato oggetto del confronto, forse avevamo - così ci mettiamo in quest'afflato di oggi - tutti reso come una semplificazione possibile e avremmo trovato con quella bacchetta magica a salve che oggi si dichiara tale che non è in grado di risolvere.
Faremo un bel balzo in avanti, alziamo le mani e le braccia in segno di resa perché inevitabilmente la problematica non può essere risolta con gli strumenti attuali, gli stessi strumenti che nella precedente gestione non c'erano, acuiti anche dai tetti di spesa, un altro grande tema che ci siamo dimenticati, ma che ritornerà inevitabilmente a galla quando andremo a fare le sostituzioni e, semmai arriverà una risposta anche dalla nostra azione, quando ci accorgeremo che se il Balduzzi non muta, e non sembra ci sia questo tipo di orientamento, avremmo le stesse difficoltà, con l'unica differenza che noi eravamo consapevoli e questa volta gli argomenti dovranno essere trasmessi ai cittadini-pazienti, li dovrete mettere a disposizione anche voi pensando che abbiamo fatto quasi tutto il possibile, ma sappiamo bene che le cose non sono in questi termini, solo una fotografia della realtà terribile e che oggi però vede il nostro gruppo sostenere un provvedimento senza strumentalizzazioni, senza stigmatizzare il passato, ma volto solo a tentare di risolvere un problema enorme. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.
Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Porto alcune considerazioni su un tema molto importante che su questa mozione ci vede uniti e mi pare anche un buon esercizio di politica perché abbiamo fatto, ognuno con le proprie proposte, quella del Consigliere Cancellieri e del Consigliere Biancani, un percorso che ci ha portato a questa mozione, anche se sappiamo perfettamente che non risolverà il problema che affonda le sue radici in un passato.
A queste considerazioni voglio aggiungere l'ipocrisia di questo Paese, di tutti quegli studenti di medicina, anche figli di amici, che sono andati in Paesi stranieri a fare medicina e che adesso magari torneranno dopo la laurea o addirittura andranno a fare le specializzazioni fuori. E’ un Paese che ha avuto delle difficoltà negli ultimi decenni, non ce le nascondiamo.
Oggi con questo atto facciamo un'azione politica pragmatica, che non ci soddisfa perché i risultati saranno alla lunga visibili però credo che sia un buon punto di partenza per evitare che alla fine della legislatura nazionale si arrivi …, anche se ormai i giochi sono fatti, ce l'ha detto il Parlamentare relatore della legge durante l'audizione in I^ Commissione.
Ringrazio pure i colleghi della IV^ Commissione che hanno dato un parere positivo sulla proposta di legge del Consigliere Cancellieri perché ìi abbiamo tentato di spingere in maniera forte, ma la realtà è più forte di qualsiasi altra cosa, per cui credo che sia stato fatto un atto il migliore possibile e siamo felici di dare mandato all'Assessore e al Presidente, che già stanno facendo molto, di cercare di mettere purtroppo delle pezze, dei tentativi, rispetto ad una situazione che è più grande di tutti. Su alcuni aspetti è necessario che la politica sappia fare quadrato e questo per me rappresenta questo atto.
Voglio aggiungere due brevissime considerazioni rispetto a questo documento che si occupa di una parte importante del problema. Delle due questioni sulle quali secondo me dovremmo tornare una riguarda l'aspetto, l’ha accennato forse qualcuno, dell'adeguamento retributivo, forse l’ha detto il Consigliere Ciccioli nell'ambito del suo intervento, quando ha parlato di molti medici che stanno fuori perché gli stipendi sono di altra natura. Anche qui dovremo chiedere fortemente al nostro Governo, al nostro Parlamento, alle forze politiche tutte di intervenire in maniera seria perché professioni importanti … E’ stato detto che il Covid ha scoperto una realtà che già era ampiamente conosciuta, almeno dagli esperti del settore, quindi anche sulla questione degli adeguamenti retributivi dovremmo dare un segnale unitario
Da ultimo voglio aggiungere una questione che forse è solo nostra o della nostra realtà regionale, mi riferisco alla sanità privata. La sanità privata delle Marche, l’abbiamo detto in altre occasioni, ha raggiunto dei livelli di spesa importanti, ma l'elemento su cui mi auguro unitariamente, spero, sapremmo dare dei segnali è legato al fatto che all'interno del servizio sanitario nazionale si crea una sorta di concorrenza sleale, interna alla sanità pubblica, perché quando parliamo di sanità convenzionata parliamo sempre di sanità pubblica. Lo dico in un'ottica non polemica, ma di presa d'atto di una situazione nella quale oggi l’Assessore Saltamartini e tutta questa amministrazione si trova a fare i conti. Quindi, senza neanche puntare il dito contro qualcuno o contro nessuno, dico che non è possibile né accettabile che una sanità privata - e faccio un esempio che è capitato nel nostro territorio poco tempo fa, in quel di Civitanova - possa "assumere tranquillamente” dipendenti che si licenziano dal sistema sanitario pubblico per andare a lavorare nel settore privato al quale, ricordo, sono e sono stati lasciati interventi di elezione (così li chiamano i tecnici) - per esempio mi riferisco all'ortopedia - lasciando il lavoro sporco alla sanità pubblica. Questo credo che ci dovrà vedere uniti in una battaglia che non è contro qualcuno, ma è di riequilibrio di una fetta della sanità pubblica perché quando i soldi sono pubblici la sanità è pubblica e la sanità privata deve essere di completamento rispetto alle esigenze della pubblica. Penso che su questo insieme dovremmo dare delle indicazioni chiare all’amministrazione, all'Assessorato, al Presidente perché, ripeto, ne va del futuro non della sanità di destra o di sinistra, ma della sanità, della salute, del benessere dei cittadini marchigiani.
Chiudo dicendo che tempo fa parlai in quest’Aula delle difficoltà, per esempio, della riabilitazione per trattare i bambini, un settore che purtroppo è molto carente nel servizio pubblico, che è stato lasciato quasi completamente al privato, lo dico ringraziando la sanità privata che è riuscita e riesce a prendere in carico anche i bisogni dei nostri cittadini, dei piccoli cittadini marchigiani.
Dobbiamo insieme fare delle battaglie per migliorare la sanità tutta di questa regione perché poi, oggi ne abbiamo avuto un esempio quando abbiamo parlato di opere pubbliche e su questo il Partito Democratico …, il Consigliere Cesetti ha votato in maniera diversa …, ripeto, è in gioco non tanto il Partito Democratico e il centro-destra, ma il futuro della Regione Marche e mi auguro che tutti, senza esclusioni di appartenenza, sappiano avere il coraggio di rimettere le cose giuste al posto giusto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Vorrei ringraziare il Consigliere Cancellieri che da vero leghista da sempre si batte per questa cosa.
Ho sottoscritto e voterò convintamente questa mozione che è un esempio dei ritardi, delle storture e delle negligenze legislative nazionali che paghiamo noi come Regione e che vengono pagate dai nostri cittadini sopra la loro pelle, soprattutto sulla sanità, e questa è solo una delle problematiche.
Ci sono centinaia di problemi dovuti al nazionale da risolvere in campo sanitario, come ha detto anche la Consiglieri Menghi, e per questo, oltre la mozione, auspicherei una riflessione seria in merito dentro i partiti, per fare una pressione reale. I nostri Parlamentari marchigiani le dicono queste cose? Cosa fanno? Fino a che punto si spinge la loro azione contrattuale a Roma?
In questo Consiglio sono rappresentate cinque forze politiche del nostro Governo nazionale, ci limitiamo ad una mozione o i partiti faranno una pressione all'interno delle loro formazioni politiche? Questa mozione non basta, è auspicabile, la sottoscriviamo tutti, ma tutti sappiamo che la decisione spetta ai partiti che sono rappresentanza del Governo. Non possiamo pagare le negligenze nazionali.
Sarebbe preferibile che oltre a questa mozione arrivasse una pressione seria, sperando che i nostri Parlamentari marchigiani, specialmente quelli che rappresentano le forze politiche del Governo, facciano finalmente la loro parte anche in questo campo.
Come ho detto prima non c'è solo il discorso del numero chiuso, subiamo tante mancanze legislative, tanti ritardi del nazionale e li subiamo sulla nostra pelle. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Voglio informare il Consigliere Rossi che nella VII^ Commissione, dove è stata fatta la risoluzione da cui abbiamo preso spunto per le nostre riflessioni, non c'è nessun esponente marchigiano, però nello stesso tempo c'è un esponente, relatore di questa relazione, nonché primo firmatario di qualche proposta di legge, che è confluita in quella risoluzione, che ha dato disponibilità ad una audizione, e di questo lo ringrazio, come ringrazio i Presidenti, i Vicepresidenti e tutti i componenti della I^ e della IV^ Commissione perché mi sembra che abbiamo fatto un lavoro molto serio e che porta, sì, ad un testo che, come in tanti hanno già ripetuto, non sarà risolutivo, ma è un'indicazione precisa.
L’Onorevole XY è stato informato passo passo del lavoro che abbiamo fatto nelle Marche, è a conoscenza anche della mozione che oggi andiamo a votare, immagino all'unanimità.
Per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle posso rassicurare tutti che noi un'azione di pressione per ottenere il massimo che possiamo la stiamo applicando, la sto facendo personalmente.
Questo è quello che possiamo chiedere e fare per Roma e qui ci sono tanti impegni.
Insieme abbiamo condiviso che non fosse il caso di portare avanti le due proposte di legge perché i lavori in Commissione si sono già conclusi, stiamo attendendo, come ha detto bene il Consigliere Ciccioli prima, che siano fatti dei decreti da parte del Ministero.
I tempi sono strettissimi e se non avessimo fatto la mozione e ci fossimo dedicati alla realizzazione di un testo unitario che comprendeva le due proposte di legge saremmo arrivati troppo lunghi. Questa è stata, secondo me, una scelta responsabile che può portare alcuni effetti anche se naturalmente la mozione ha una portata politica, ma meno vincolante.
Ci tengo anche a ricordare, e mi fa piacere, che nel dispositivo di questa mozione siano stati inseriti anche degli impegni per la Regione. Questo mi sta a cuore perché il messaggio che dobbiamo lanciare ai nostri concittadini e anche a noi è che nel limite delle nostre competenze stiamo facendo il possibile in una situazione difficilissima, perché nessuno la nasconde.
Non c'è nessun partito che neghi che il quadro drammatico evidenziato anche dal Consigliere Cancellieri sia reale, purtroppo è così, sono stati fatti errori pregressi, nessuno di noi ha la bacchetta magica, dobbiamo tutti fare il massimo, compresa la Regione e mi fa piacere che siano stati presi degli impegni concreti, anche per quanto riguarda le nostre competenze.
Mi fermo annunciando che come Movimento 5 Stelle appoggerò questa mozione e ringrazio tutti per il lavoro serio che è stato fatto su questo testo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Anche da parte mia per manifestare un giudizio positivo sul lavoro fatto insieme su un argomento così importante, su temi di cui avevamo discusso in Commissione e che in una qualche maniera hanno aperto la strada, grazie anche all'intervento in I^ Commissione, ad una considerazione finale comune.
Non posso però non raccogliere positivamente, quanto alle argomentazioni, alcuni spunti della Consigliera Menghi, che certo vanno sviscerati, in quale senso? Ovviamente in relazione a quello che è l'obiettivo, all'analisi del problema, in particolare quello dei medici, manca l'obiettivo che noi abbiamo.
Obiettivo circa il fatto che noi vivremo, lo ricordo bene e l’ha puntualizzato con precisione anche il Consigliere Ciccioli, una fase di limbo tra quello che oggi riusciremo a fare, ammesso e non concesso che tutto ciò verrà approvato anche nelle ipotesi possibili, e quello in cui il capitale umano, medico, ma non solo, avrà la possibilità di operare.
La domanda che mi faccio alla base di tutto è: ma noi non riusciamo ad affrontare la transitorietà su questo termine? Che vuol dire? Siamo in grado di poter cercare la chiave, un elemento che sia in grado da qui ai potenziali nove anni …, perché è un tema, forse saremo tutti già distesi a terra se aspettiamo in maniera inerme nove anni per avere un grado di organicità del personale medico sufficiente.
La domanda, a cui non so dare risposta, può indirizzarsi a questo: siamo in grado di attrarre dall'estero personale medico? La domanda potrebbe apparire retorica perché se restiamo con queste condizioni non ce la faremo. Come possiamo fare? Ecco il collegamento con l'intervento della Consigliera Menghi, penso che occorra, come ho detto prima, avere un po' di coraggio e ripensare alla spesa storica, all'organizzazione complessiva perché molto spesso una ottimizzazione nell'organizzazione riesce a rendere razionale ed efficiente la struttura.
In questo credo di trovare un muro, ma torno a ragionare di ospedali. Il Balduzzi nel suo disegno, in particolare rispetto all'articolazione degli ospedali di primo livello, di secondo livello e di terzo livello e rispetto a tutto ciò anche il Piano nazionale di ripresa e resilienza per la sanità del territorio, delinea un quadro complessivo che sarebbe in grado di consentire, qualora rispettato, di poter riorganizzare la spesa sanitaria.
Faccio un esempio banalissimo, io continuerò la mia battaglia contro questa Giunta quando afferma: “Noi faremo gli ospedali di primo livello da tutte le parti”, è sbagliato perché un'organizzazione di questo tipo moltiplicherebbe la spesa per il settore del personale dei medici. Anche qui un altro esempio banale: se in un territorio decidiamo di non rispettare l'impostazione del Balduzzi e di avere tre unità operative complesse identiche in ospedali a distanza di 20 chilometri, noi triplichiamo la spesa. Quello che dico in uno sforzo collaborativo e ragionevole, perché non l'ho inventato io il Balduzzi, ho cercato solo di comprendere per quale ragione … Il Balduzzi fa questa stratificazione per dare una migliore qualità e rendere più giusta la spesa fatta. E’ evidente che l'ospedale di primo livello o di secondo livello o l'ospedale di base serve anche a riorganizzare la spesa storica e a quel punto avremmo risorse anche per immaginare un'organizzazione diversa.
La chiave dei Governi …, so bene per esperienza comunale che non si possono trovare le risorse facilmente, ma la chiave del coraggio, a cui ho fatto riferimento prima, è andare a rivedere, a modificare la spesa storica degli enti, non dare per accettata qualsiasi cosa, perché quello è uno degli elementi, ed il coraggio ci permette di poter drenare risorse e riallocarle dove c’è bisogno.
Faccio un altro esempio, ho raccolto alcuni dati sulla mobilità passiva nelle Marche, ma voi sapete quanta mobilità passiva abbiamo, che potremmo abbassare e destinare quelle risorse per renderci più attrattivi rispetto al personale medico, che oggi ha la concorrenza non solo della sanità privata, ma anche della sanità internazionale? Tutto questo ci mette dentro una riflessione, uso la parola coraggiosa, sulla quale non intendiamo sottrarci qualora vi sia la volontà vera, non le dichiarazioni che io raccolgo, che poi bisogna praticarle e se i soldi non si fabbricano, la scelta coraggiosa è di rivedere la spesa storica, riguardare le inefficienze, rendere eccellenti e quindi attrattivi alcuni poli, che consentirebbero a loro volta un meccanismo di recupero delle risorse. Lo dico perché credo c’entri con la questione del personale medico, perché avere uno stock di risorse, che fino a ieri erano inefficienti o poco poco efficienti, da destinare al personale medico significa riattrarre capitale umano di qualità verso il sistema pubblico. Ricordiamoci quello che sta avvenendo: il sistema privato si sta mangiando il sistema pubblico e noi restiamo inerti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il mio intervento nasce dalla Conferenza dei Presidenti di gruppo, in cui abbiamo iniziato il lavoro che ha portato all'iscrizione d'urgenza di questa mozione dal titolo: “Gravissima carenza di medici - avrei aggiunto anche di infermieri - nel Servizio sanitario e la necessità di un urgente intervento legislativo in materia di accesso ai corsi di laurea di medicina e chirurgia nelle professioni sanitarie nonché ai corsi di formazione specialistica dei medici”.
Ricordo a quest'Aula che correvano gli anni 90 quando il sistema regionale diplomava ed inseriva all'interno della nostra sanità pubblica - questa è una delle parole chiavi, che io sottolineo ed appoggio chi mi ha proceduto che ha usato le parole: sanità pubblica. Cari colleghi Consiglieri, la sanità deve essere pubblica - 30.000 infermieri dai corsi regionali, tra questi c'ero anch'io e c'erano persone che hanno retto il sistema per un ventennio, poi con l'ingresso del numero chiuso siamo passati a 5.000 infermieri.
Questo sistema ha provocato nel sistema di accesso, anche in quello dei medici per la laurea in medicina, alcune discrepanze perché all'interno del corso di laurea in medicina e chirurgia e delle professioni sanitarie ci sono dei test che andrebbero migliorati anche per rendere disponibili alcune esercitazioni on-line o per garantire un congruo incremento perché alcuni ragazzi, a cui le famiglie provano a indicare la strada all'interno dei corsi a numero chiuso, si trovano a non rientrare in quel numero chiuso, ma con la volontà e la passione di fare il medico, di fare l’infermiere, di fare queste professioni. Stanno all'uscio per uno, due, tre anni e questo provoca un costo notevole per le nostre famiglie, comprese le famiglie dei marchigiani.
Il tema che vi voglio porre - e sono contento che all'interno della I^ e la IV^ Commissione sia stato affrontato con serietà, noi come gruppo Rinasci Marche abbiamo partecipato ai lavori ed abbiamo visto la legge n. 4 del 2021, la legge n. 7 del 2022 approdare in questa mozione - come ha sottolineato il Consigliere Ciccioli oggi alla Capigruppo, è che dobbiamo avere un timing adeguato perché se noi andiamo con un timing sbagliato e questa legge supera i lavori che stiamo facendo a livello regionale viene meno il lavoro che andiamo a svolgere.
In questa mozione è riportato un impegno nei confronti del Presidente, che ringrazio perché vedo che sta ascoltando con attenzione, sono sicuro che ha cuore questa problematica, lo vedo attento.
La sanità ha come primo responsabile il Presidente e la sua Giunta - vedo che c’è anche l’Assessore Saltamartini – e questa mozione deve dare la responsabilità di parlare anche a livello governativo dell'innalzamento del numero chiuso, che deve essere proporzionato perché aprire totalmente non è corretto in quanto le professioni sanitarie (medici, odontoiatri), le professioni infermieristiche e quelle tecniche hanno bisogno di laboratori, di strutture adeguate alla formazione dei nostri figli.
Non un’apertura, ma un innalzamento che porti all'interno del sistema sanitario a superare questa gravissima carenza di medici e infermieri che porterebbe il sistema sanitario delle Marche, che per anni è stato uno dei più eccellenti, a confermarne l'eccellenza ed io ne sono certo perché stiamo facendo un lavoro in Consiglio regionale che va in questa direzione.
Sono certo che questa amministrazione cercherà di proporci il Piano sanitario nel breve periodo e questo lo auspichiamo perché anche attraverso il contributo delle minoranze, il sostegno delle minoranze, al nostro sistema sanitario … Noi sosteniamo anche questa mozione perché prevede di incrementare almeno del 50% gli ammessi ai corsi di medicina, alla parte specialistica e alle professioni sanitarie.
Se potessimo sollecitare il Governo a salire dal 10% al 30% già sarebbe un bel risultato perché il 30% è in un certo senso una proporzione adeguata anche ai posti nei laboratori e nelle attività tecniche che devo svolgere i ragazzi.
Il Voto di Rinasci Marche sarà positivo, fermamente convinto che questa mozione sia un primo passo, con cui l’Aula riesce a trovare la sintesi superando anche le due leggi che hanno visto i lavori in Commissione.
Oggi ci riuniamo tutti vicino al nostro Presidente ed alla Giunta, che devono essere da monito e da sollecito al Governo per migliorare questo disegno di legge, che è in itinere alle Camere perché tanto la palla la dobbiamo mandare a Roma dove i nostri parlamentari devono essere sollecitati.
Siamo un gruppo civico, non abbiamo parlamentari di riferimento, i nostri parlamentari di riferimento sono i cittadini marchigiani, quindi nei confronti dei cittadini marchigiani noi sosteniamo e votiamo con forza questa mozione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Abbiamo fatto più volte una bella discussione nella I^ Commissione consiliare grazie alle iniziative del Consigliere Biancani, primo firmatario, e del Consigliere Cancellieri. C'è stata una puntuale e generosa audizione di un componente del Movimento 5 Stelle della Camera dei Deputati che ci ha spiegato con molta onestà qual era lo stato dell'arte.
Facciamo bene ad occuparcene oggi e poi dirò perché.
La situazione a livello regionale è drammatica, l’ha descritta bene il Consigliere Cancellieri più volte in Commissione e in questa sede, come pure il Consigliere Biancani. Il Consigliere Cancellieri ha detto che nella provincia di Fermo non so quante scoperture ci sono. Quotidianamente ricevo telefonate, ma su questo che può fare l'Assessore alla sanità?
La situazione è tragica e lo sarà ancora di più perché, come ha detto il Consigliere Mangialardi, il 67% dei medici andrà in pensione da qui a breve. Questo determinerà non soltanto una situazione drammatica, ma mancate risposte sulla salute. L'impossibilità di programmazione del servizio sanitario regionale determina insicurezza nei cittadini e noi abbiamo visto quanto il ruolo dei medici sia stato necessario in pandemia e non solo.
E’ ora che il Governo nazionale ed il Parlamento assumano piena consapevolezza di tutto questo e quando noi parliamo di carenza di medici di base e di carenze nei pronti soccorsi, che sono intasati, non ci vuole molto a capire che un cittadino che non trova il medico di base va al pronto soccorso, è una questione elementare e capite che questo è il tema dei temi.
Anche questo Governo, oltre che i precedenti, deve fare di più e assumere una decisione definitiva perché è inutile che si presenti il famoso PNRR per cui nella nostra Regione ci sono 183.000.000 per la sanità, per creare le strutture della medicina territoriale o gli ospedali di comunità o le case della salute o gli ex distretti in cui il ruolo dei medici di base in particolare è fondamentale, mettiamo lì 183.000.000 e poi non abbiamo i medici per riempire quelle strutture, facciamo le cattedrali nel deserto ed il deserto produce la desertificazione del tutto perché intorno al deserto non cresce niente.
Come viene detto in questa mozione, e ne abbiamo parlato in Commissione, però lo voglio ribadire, la legge n. 264 dispone che siano programmati a livello nazionale gli accessi ai corsi di laurea in medicina e chirurgia e ai corsi di laurea specialistica delle professioni sanitarie. In sostanza la legge prevede che l’accesso lo disciplini lo Stato, il Parlamento, tuttavia, e qui mi rivolgo all'Assessore sempre molto attento, per Costituzione la sanità …, non è che io sia fissato con la Costituzionale, ma per tutti noi dovrebbe essere la guida, per ognuno di noi. Lo è per noi quando svolgiamo ruoli istituzionali, lo è per il Governo che giura sulla Costituzionale.
La sanità è una prioritaria competenza regionale perché l'articolo 117, comma terzo, ci dice che è materia di legislazione concorrente quella relativa alla tutela della salute, è una competenza prioritaria regionale e io mi domando: un cittadino che non trova il medico e che subisce un evento letale o invalidante ha diritto al risarcimento del danno e chi è che è tenuto a risarcire il danno lo Stato o la Regione? E’ tenuto a risarcire il danno la Regione, perché se non c’è un medico al pronto soccorso e non si presta assistenza a chi chiede il danno il cittadino? Alla Regione Marche.
Il tema dell’accesso alla professione di medico è strettamente correlato alla competenza in tema di salute e non è possibile che lo Stato attribuisca quella competenza con la conseguente responsabilità e nel contempo decida della risorsa umana per esercitare quel dovere, che per il cittadino è un correlato diritto. Questo è il tema di fondo che noi dobbiamo capire e sciogliere, che attiene, ad esempio, anche all’assegnazione dei fondi del fondo sanitario nazionale.
Dovremmo rivendicare che se ogni Regione ha l’autonomia e la responsabilità per esercitare la cosiddetta competenza della salute dovrebbe avere anche la competenza per decidere chi, come, quanto assumere con le correlate risorse anche perché le esigenze potrebbero essere diverse da Regione a Regione.
Questo è il tema centrale, non può essere che da una parte noi abbiamo la responsabilità e dall’altra è il Governo che lo fa.
Ho presentato un emendamento, l’ho annunciato in Commissione, su questa mozione molto importante perché, se mi posso permettere, senza l’emendamento è un attestato di buona volontà, sarebbe poco più di un ordine del giorno per il Parlamento, anche perché ci ha detto molto onestamente il Parlamentare che abbiamo udito, che nella direzione in cui vanno non c'è spazio, non ci sarebbe stato spazio per una iniziativa legislativa regionale.
Se è vero che la competenza ai sensi dell’articolo 117, comma terzo è regionale e se la competenza per l’accesso è una competenza statale per legge, è evidente che qualora loro adottino una legge che non sia "adeguata” o corrispondente alle esigenze della Regione per esercitare quel diritto-dovere, che è il diritto alla salute dei cittadini, il Presidente della Regione ai senti dell’articolo 127 comma secondo della Costituzione può impugnare la legge dinanzi alla Corte costituzionale, e così una volta per tutte si fa chiarezza.
Questa è l’arma che noi dobbiamo dare al Presidente della Giunta e all’Assessore, che per suo conto gestisce la sanità anche a livello nazionale all'interno della Conferenza Stato-Regioni.
Questa non è una minaccia, è l'assunzione della consapevolezza delle nostre prerogative istituzionali. Tu Stato, tu Parlamento nel fare la legge non mi dai la possibilità di assumere personale in questa Regione per garantire doverosamente il diritto alla salute dei cittadini, violi una mia prerogativa (articolo 117, comma terzo della Costituzione) a quel punto la Costituzione prevede che la Regione, quando ritenga che una legge o un atto avente forza di legge dello Stato o di altre Regioni leda la sua sfera di competenza, è evidente che lede la sfera di competenza, non mi dà il personale medico come la esercito, può promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale entro 60 giorni dalla pubblicazione della legge o dell’atto avente valore di legge.
Il primo comma dice che lo può fare il Governo nei confronti della Regione qualora leda quelle competenze, se lo può fare, come l’ha fatto, credo che lo possiamo e lo dobbiamo fare anche noi di modo che se nel fare quella legge non ci sentono con questa mozione il Presidente della Giunta impugna dinanzi alla Corte costituzionale, poi vedremo cosa dirà la Corte costituzionale, se si può gestire la sanità se nella provincia di Fermo mancano 29 medici di base. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Oggi sta succedendo una cosa straordinaria in questa Assemblea perché il dibattito che è maturato su questa mozione mi riporta alla mia esperienza parlamentare, nel dibattito vero della politica che si occupa di risolvere i problemi importanti della nazione.
È un tema politico perché le Assemblee legislative si occupano delle leggi e noi con questa mozione ci occupiamo di una competenza dello Stato in materia sanitaria.
Lo Stato ha tre competenze: quella del fabbisogno e dell'equilibrio della finanza pubblica (articolo 81 della Costituzione), i principi della materia, i livelli essenziali delle prestazioni (articolo 117, primo comma della Costituzione). Jean-Jacques Rousseau che cosa diceva? La legge è la volontà generale. Noi dobbiamo dire che la legge è la volontà della maggioranza. Quale maggioranza oggi assiste il Governo della nazione? Quella che è presente in questo emiciclo, salvo un partito politico.
Cosa dice il Governo? Che in questo momento non può soddisfare le esigenze delle Regioni. Le Regioni tutte, con tutti gli Assessori, con un documento a prima firma dell’Assessore alla sanità dell'Emilia-Romagna, seconda firma dell’Assessore alla sanità della Toscana, terza firma Assessore alla sanità dalla Campania, hanno detto al Governo che se non elimina il tetto di spesa e non modifica l'intervento sulla formazione dei medici non sono in grado di garantire i livelli delle prestazioni. Sempre tutte le Regioni hanno detto allo Stato che se non restituisce i 4 miliardi delle spese Covid esse dovranno tagliare i servizi.
E’ importante sul piano politico perché la sanità è un tema centrale da cui ci stiamo un po' allontanando.
Ha detto bene il Consigliere Cesetti, condivido la tesi del suo emendamento, però va approfondita la questione perché va individuato il parametro della lesione, diritto alla salute, tuttavia lo Stato ha anche altre competenze. Sarei per approfondire questo tema perché sarebbe un momento importante in cui le Regioni fanno valere di fronte alla Corte costituzionale il conflitto di potere di attribuzione.
Perché è così importante questo dibattito che si è svolto? Perché nel 2001, quando è stata approvata la legge costituzionale 3, che ha riformato la parte seconda della Costituzione e ha spostato le competenze tra Stato e Regioni, riscrivendo l’articolo 117, all'articolo 11 è stata inserita una norma che non ha avuto mai applicazione e dice: “La Commissione per le competenze regionali deve essere integrata dei componenti delle Regioni”. Che senso ha avere una competenza tra Stato e Regioni se le Regioni non hanno nessun potere per sindacare o per discutere le leggi statali (articolo 11 della legge costituzionale 3)? Quel percorso, come voi sapete, è stato interrotto dal referendum, dalla riforma che voleva abrogare il Senato della Repubblica, quindi è rimasta una norma vacante. Ma c'è da domandarsi: se tutte le Regioni italiane, con l'unanimità del Consiglio regionale delle Marche, dicono al Governo che c'è una tensione sociale perché non hanno i medici … il tetto di spesa”. Non solo non li abbiamo, ma non li possiamo assumere e a giugno ci troveremo a deliberare in Regione ed io probabilmente a rispondere alle vostre interrogazioni legittime, perché voi fate bene il vostro lavoro, che dovremmo mandare a casa un po' di operatori sanitari, infermieri perché il tetto di spesa non è capiente per assumere il personale che abbiamo assunto durante il Covid.
Oltre a tutte le problematiche del nostro Paese (energia, guerra, Nato, sostegno alle imprese) c'è il tema della sanità.
Rispondendo in quest'Aula alle vostre interrogazioni non ho mai detto che la colpa era di chi aveva governato, Consigliere Mangialardi, non l’ho mai detto, nè in campagna elettorale né in quest’Aula perché dal 2012 in poi le norme sulla sanità sono state sotto una tagliola, e cioè che le leggi che le Assemblee approvano devono essere congruenti con l'economia del Paese, ma non si possono fare leggi e scrivere diritti se non ci sono le risorse.
Ora, dopo 12 anni di tagli sulla sanità, in cui sono stati raggruppati ospedali, non perché c’era cattiva volontà, ma perché questo era il Piano del recupero, cosiddetta “spending delle risorse pubbliche” credo che la sanità sia diventato un tema.
Se il Movimento 5 Stelle, il Partito Democratico, la Lega, Forza Italia e tutti i partiti che stanno al Governo …, secondo me questa è una sollecitazione di una piccola regione, in Italia 1,5 milioni di persone, un milione di elettori, non so quanto possano contare,.
E’ una sollecitazione al Parlamento importante, dire che dietro la sanità si curano tante patologie, i bambini, quello che ha detto nell’interrogazione il Consigliere Mastrovincenzo e la Consigliera Casini, sono aumentati i casi di bulimia, di disturbi alimentari, pazzeschi, abbiamo tentativi di suicidi di bambini. C'è un tema del disagio sociale e del disagio della sanità che deve essere curato.
Quindi, questa è un'esperienza bellissima, straordinaria, consentitemi di dirlo, è un livello altissimo di maturità di questa Assemblea, è un dibattito a livello di Parlamento nazionale, in cui noi non facciamo demagogia o populismo perché il Governo ha sbagliato, non l’ho mai detto in quest'Aula contro il Governo. Dico che il tema della sanità è centrale nelle prossime politiche.
Vengo poi a quello che ha detto il Consigliere Carancini, noi siamo al Governo dobbiamo dare una risposta. Il tema della riorganizzazione dei servizi è essenziale perché avendo assunto la responsabilità di Governo delle risposte dovremmo pur fornirle, non possiamo continuare a dire non c’è questo, non c’è quell’altro. Tocca a noi riorganizzare e discutere con voi, accogliendo tutte le vostre proposte, suggerimenti, lo vedremo nella legge 13, nel Piano socio-sanitario.
Ma quando i medici non ci sono e non li possiamo assumere, quando i medici sono mortificati perché per garantire servizi nei pronto soccorso dobbiamo fare un bando con le cooperative ... Un medico del 118 mi ha detto che si dimette perché la tariffa oraria del personale che entra con le cooperative è il doppio del trattamento che lui percepisce. Questo è inammissibile, non si può immaginare che all'interno del nostro Paese le Regioni si facciano concorrenza sul trattamento con le cooperative per garantire servizi.
Credo che questa sia un'emergenza vera all'interno delle altre emergenze, faremo demagogica se dicessimo che c’è solo la sanità, c’è l'energia, la disoccupazione, tantissimi problemi, però dopo 12 anni, credo che sia giunto il momento.
Questa mozione votata all’unanimità è una sollecitazione importante ad una revisione dei criteri.
I 124 miliardi previsti per la sanità del nostro Paese sono misure che chiaramente non consentono, non a noi, cercheremo di organizzarci, alle Regioni di dare quella sanità di qualità, non lo dico io, lo dicono tutte le Regioni.
Prima che nasca un conflitto di tutte le Regioni contro lo Stato, contro il Governo nazionale, penso che sia necessaria una riflessione e i partiti di maggioranza sono caldamente invitati, sulla base di questa mozione che verrà votata dal Consiglio regionale delle Marche, a rivedere almeno per il futuro questi problemi, che sono i problemi dei cittadini perché la sanità è il presupposto per poter vivere e per poter vivere bene. Grazie.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.
E’ stato presentato un emendamento alla mozione a firma dei Consiglieri Cesetti, Marinelli, Cancellieri, Rossi, Biancani, Menghi, Mangialardi, Biondi, Marcozzi, Baiocchi, Ciccioli, Leonardi, Pasqui, Santarelli, Ruggeri, Antonini, Bilò e Marinangeli, oltretutto già illustrato dal Consigliere Cesetti,
Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Chiedo scusa, l'emendamento andrebbe approfondito perché votato così, per aprire un conflitto di attribuzione tra i poteri dello Stato, Regione contro lo Stato in Corte costituzionale … Se lo consente, Consigliere Cesetti, lo approfondiamo perché bisogna specificare esattamente qual è il parametro, bisogna capire qual è la legge lesiva delle prerogative dello Stato, la legge di bilancio. Bisogna capire qual è la legge lesiva che invade le attribuzioni della Regione Marche.
Se lei consente possiamo rinviare questa cosa, siamo d'accordo se l'Avvocatura, dopo un approfondimento, ci dice qual è il parametro che lede la legge statale, che lede le prerogative regionali. Penso che si possa rinviare questa discussione.
Altrimenti così è generico: la lesione dell'articolo 117, terzo comma. Bisogna individuare quali sono i conflitti, se lo vuole specificare adesso, sennò c'è ampia disponibilità da parte della Giunta ad approfondire questa materia, non voglio rinviarla to cure. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Non ritiro l'emendamento, anzi se viene bocciato io voto contro la mozione e spiego perché.
La mozione senza questo emendamento è aria calda, non vale niente, non serve a nulla. Nessuno l’ascolterà. Nessuno vuole aprire un contenzioso con il Governo.
L’esempio della lesione è semplice, l'emendamento prevede, lo dico all’Assessore Saltamartini, che “Nella parte dispositiva, dopo il periodo ‘ad assicurare la modifica alla legge n. 264/99 - che noi chiediamo in questa mozione, è coerente - aggiungere il seguente periodo: ‘a promuovere qualora le modifiche alla legge n. 276/1999 non siano tali da assicurare il superamento delle gravissime carenze di medici e di personale del servizio sanitario, la questione di legittimità costituzionale per violazione dell’articolo 117, comma terzo della Costituzione”, che è la salute, che è una competenza regionale.
E’ scritto non bene, benissimo perché l’ho mutuato dalla Costituzione, qual è la lesione? Non assicurare il superamento delle gravissime carenze di medici e di personale del servizio sanitario, che lede una prerogativa regionale perché, ho già detto, se a causa di quelle carenze non ci sono medici nei pronto soccorso o si deve dare alle cooperative, se quella prestazione non è adeguata ed il cittadino ha un evento letale o fortemente invalidante ci cita per danni e noi li paghiamo perché lo Stato non ha garantito e assicurato il superamento grave della carenza. Da qui la legittimazione e la possibilità di impugnare quella legge dinanzi alla Corte costituzionale.
È evidente, non è una minaccia, non è una contrapposizione, è l'assunzione di una consapevolezza nostra e delle nostre prerogative perché non è possibile che il Governo, qualsiasi Governo, minacci di impugnare quando ci chiede di adeguare le leggi perché ledono le sue prerogative e noi non possiamo minacciare l'impugnativa della legge quando lede una nostra prerogativa.
Tra l’altro agli uffici legali dite pure che c’è un’ampia giurisprudenza costituzionale su questo e c’è una significativa sentenza della Corte costituzionale che dice, ad esempio, che è possibile un ricorso in materia di ambiente, in cui addirittura la tutela è esclusiva e statale (art. 117 della Costituzione), figuriamoci se non in sanità.
Comunque su questa questione credo che in ogni caso, ammesso che sia infondata, ma almeno … anche qui c'è l'interesse e qualora fosse fondata ce lo dirà la Corte costituzionale eventualmente laddove il Governo non facesse quello che deve fare, perché non è possibile.
Non si può andare dal Governo, dal Parlamento con il cappello in mano quando c'è di mezzo il diritto alla salute dei cittadini. Quel diritto alla salute che lei quotidianamente come Assessore, per fortuna, ma anche purtroppo, si deve sobbarcare, come chi l’ha fatto prima di lei in piena pandemia.
Questo secondo me è fondamentale, lo dico ancora di più, Presidente, per il fatto che non abbiamo fatto, non essendoci tempo, su questo condivido, una proposta di legge di invio alle Camere perché, come ho detto in Commissione, qualora avessimo fatto una proposta di legge di invio alle Camere avremmo già detto …
Lei, Assessore Saltamartini, mi insegna che se si può fare una proposta di legge di invio alle Camere, credo che si possa dire alle Camere o al Governo che se non fa una proposta di legge, che a noi risolve in parte i problemi, ve l’ha impugniamo davanti alla Corte costituzionale e sappiamo che le sentenze della Corte costituzionale sono leggi. Se non verrà approvato l’emendamento dico subito che voterò contro perché è una cosa che non serve a nulla e non mi va di prendere in giro i cittadini. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Chiederei un breve rinvio perché questa questione, se dovesse essere votata, impone che il Presidente della Regione impugni una legge. Bisogna capire qual è il conflitto di attribuzioni, per questo abbiamo bisogno di confrontarci cinque minuti.
Se possiamo rinviare, sospendere la seduta perché questo è un dibattito tecnico. Noi possiamo impugnare una legge statale sulla base dell’articolo 134 della Costituzione per l’invasione da parte dello Stato dei poteri, la Corte costituzionale giudica sul conflitto tra poteri dello Stato, le competenze sono della Corte costituzionale, sono sicuro di questo, è una materia che insegnavo e la conosco bene.
Cinque minuti, per cortesia, se è possibile.
Consigliere Cesetti, sono qui per dirle che sono d’accordo, bisogna individuare il percorso tecnico per addivenire a questa cosa, se mi consente.
(interrompe il Consigliere Cesetti)
Filippo SALTAMARTINI. Adesso non ci offendiamo. Vi chiedo di poter parlare cinque minuti.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Vorrei parlare come mozione d’ordine, come argomento interlocutorio.
Ritengo che questo emendamento sia un atto politico che serve più ad aumentare la pressione sul Governo, ipotizzando il possibile ricorso per conflitto di attribuzioni, piuttosto che andare al passaggio successivo, al ricorso alla Corte costituzionale. Adesso con questo emendamento noi indichiamo l'ipotesi di possibile ricorso.
La mozione è un atto politico, questo voglio sottolineare. Grazie.
PRESIDENTE. Sospendiamo per tre minuti. Grazie.
La seduta è sospesa alle ore 16,00
La seduta riprende alle ore 16,17
Presidente del Vicepresidente
Gianluca Pasqui
PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta. E’ stato presentato un subemendamento (sostitutivo dell’emendamento) a firma dei Consiglieri Cesetti, Marinelli, Putzu, Marinangeli, Bilò, Antonini, Cancellieri, Menghi, Biondi, Baiocchi, Leonardi, Biancani, Ciccioli, Santarelli, Rossi, Mangialardi, Pasqui, Borroni, Ruggeri, Marcozzi.
Ha la parola, per l’illustrazione il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Mi limiterò a leggerlo, è un emendamento molto più cauto in cui si dice anziché di “impugnare”, di “esaminare la questione”.
E’ un emendamento accettabile perché noi manifestiamo questa fermezza, però nello stesso tempo raccoglie l'invito alla cautela dell’Assessore Saltamartini, che credo possiamo e dobbiamo condividere anche perché mi rendo conto che l’Assessore Saltamartini settimanalmente deve trattare con il Governo e andarci con un atto perentorio … forse è opportuno così.
Nessuna difficoltà a me quello che interessa è la consapevolezza delle nostre prerogative.
Lo leggo, è un emendamento sostitutivo firmato da tutti: “Nella parte dispositiva, dopo il periodo ‘assicurare la modifica’, si aggiungono le seguenti parole: “qualora le modifiche alla legge 264/99 non siano tali da assicurare il superamento delle gravissime carenze di medici e di personale del servizio sanitario ad esaminare la questione sotto il profilo della compatibilità con la Costituzione al fine di eventualmente promuovere il gravame costituzionale”. Grazie.
PRESIDENTE. Subemendamento. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 258, così come emendata. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Qui c'è un problema che non investe noi, ma il Comune di Senigallia.
E’ da tempo giacente all'ordine del giorno un atto sul commissariamento della Fondazione città di Senigallia e questa mozione, che è pendente nei lavori del Consiglio, inibisce una serie di attività istituzionali, sia del Comune che della Fondazione.
Il continuo rinvio è paradossale, è una mozione del Partito Democratico ed io come esponente di maggioranza chiedo che sia discussa, ma viene continuamente rinviata.
Questo blocca alcune attività amministrative ed istituzionali dell'ente che, in attesa del pronunciamento del Consiglio regionale, è fermo.
Non so come vogliamo fare, la prossima seduta possiamo metterla tra gli atti importanti e prioritari, anche perché adesso vedo che tutti sono in movimento. Grazie.
PRESIDENTE. Va bene per la prossima seduta. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Il Consigliere Ciccioli deve aver perso una battuta oggi perché è stato proposto il rinvio su richiesta dell’Assessore Castelli, che ha chiesto un approfondimento sul piano giuridico e c'è una missiva all'ufficio legale, quindi abbiamo concordato, in attesa della risposta dell'ufficio legale, di rinviare ulteriormente,
Mi sembra opportuno, la richiesta non è venuta da noi, ma dal Vicepresidente concordata con l'Assessore Castelli, forse il Consigliere Ciccioli non era in Aula. Mi sono permesso di aggiornarla direttamente. Grazie.
PRESIDENTE. Rinviata al prossimo Consiglio.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. E’ una mozione e questo è stato detto durante lo svolgimento delle interrogazioni e l’intero gruppo non era in Aula, c’era lei, ma non noi, il gruppo di Fratelli d’Italia non era …, comunque il risultato è lo stesso perché adesso non si può discutere, non cambia niente, non c’è il tempo, però non possiamo inibire l’attività istituzionale del Comune e della Fondazione dato che c’è un atto in Aula, o si ritira o si discute, questo è il senso. Grazie.
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 16,25.
La seduta inizia alle ore 11,05
Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 71 del 24 maggio 2022. Do per letto il processo verbale della seduta n. 70 del 17 maggio 2022, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.
Saluto alle scuole
PRESIDENTE. Vorrei salutare il liceo scientifico Calzetti Onesti di Fermo, la III^ classe, gli studenti accompagnati dal dirigente scolastico e dalle insegnanti.
Auguro una buona giornata insieme a noi e un momento di piacere e di ascolto.
Proposta di atto amministrativo
a iniziativa della Giunta regionale
“Approvazione del Programma triennale dei lavori pubblici di competenza della Regione relativi al triennio 2022-2023-2024 ed elenco annuale per l’anno 2022”.
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 32 ad iniziativa della Giunta Regionale.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Assenti.
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Viene in Aula oggi la proposta di atto amministrativo n. 32 che riguarda l’”Approvazione del Programma triennale dei lavori pubblici di competenza della Regione relativo al triennio 2022/2024 e l’elenco annuale per l'anno in corso 2022”. Dall'approvazione degli strumenti di programmazione precedenti emerge, ad oggi, un costante e significativo incremento dell'importo complessivo per le opere da realizzare, infatti, dalla previsione iniziale per il triennio 2021/2023 di euro 121.729.708,92 di cui alla delibera di Giunta n. 252 dell'8 marzo 2021 di approvazione del Piano, si è passati da euro 124.058.471 di cui alla delibera di Giunta n. 1098 del 20 settembre 2021 di aggiornamento del Piano, fino ad euro 124.629.401,38, di cui la delibera di Giunta n. 1254 del 25 ottobre 2021 di integrazione dell’aggiornamento stesso.
Con la delibera di Giunta n. 47 del 31 gennaio 2022 è stato adottato lo schema del Programma triennale dei lavori pubblici di competenza della Regione relativo al triennio 2022/2024 e l’elenco annuale per l’anno 2022 comprensivo delle schede elencate. La previsione di spesa iniziale per il triennio 2022/2024 era di 138.191.370,51 euro e, con la presente deliberazione di approvazione, arriva a 139.049.370,51 euro a seguito delle osservazioni formulate in esito al periodo di pubblicazione, in questo periodo di vacatio.
In particolare, in seguito alla pubblicazione del suddetto programma, come previsto dalla norma vigente, sono pervenute delle osservazioni con le rispettive motivazioni che si ritiene opportuno accogliere:
a) In particolare le osservazioni concernono richieste di tre nuovi interventi, rispetto alle schede precedenti, quali:
1) inserimento nell’elenco annuale 2022 dell’intervento “mitigazione del rischio idraulico del fiume Musone a valle della diga di Castreccioni nel Comune di Cingoli - importo di progetto 678.000 euro”, non previsto nella delibera di Giunta n. 47 del 2022 già citata in quanto l’intervento è stato approvato con il decreto n. 243 del 30 dicembre 2021, successivamente alla stesura definitiva del programma triennale;
2) inserito nell’elenco annuale 2022, nell’intervento ad oggetto “Lavori di adeguamento argine del torrente Arzilla nel Comune di Fano”, l’importo complessivo è di 180.000.000 euro. Non previsto anche questo nella delibera di Giunta n. 47 del 2022 in quanto l’intervento è stato approvato con decreto n. 603 del 31 dicembre 2021, anche questo successivamente alla stesura definitiva del programma triennale;
3) inserimento nell’elenco annuale del 2022 dell’intervento “Manutenzione straordinaria della copertura dell’Aula del Consiglio e sostituzione UTA a servizio della sala mensa presso il Palazzo Leopardi”, l’importo totale dell’intervento è di 300.000 euro. Non previsto nella delibera di Giunta n. 47 del 2022 in quanto il progetto di fattibilità tecnica ed economica dell’intervento è stato approvato con decreto n. 21 il 9 marzo 2022, successivamente alla stesura definitiva del programma triennale.
b) Rispetto al precedente programma adottato è stato eliminato un intervento in seguito all’avvenuta alienazione dell’immobile relativo ai lavori che si erano previsti:
- eliminazione dell’intervento denominato “Stalle in località Santa Maria in Selva di Treia - rimozione amianto dalla copertura”, l’importo di 300.000 euro, in quanto avvenuta l’alienazione di uno dei due immobili aggiudicata con un decreto del Dirigente della PF gestione attiva del debito, del patrimonio immobiliare e supporto al coordinamento finanziario ed è in corso anche una trattativa per l’alienazione dell’altro immobile.
c) Per il resto le osservazioni formulate non incidono in aumento nè in diminuzione degli importi, ma esclusivamente nell’anticipazione all’annualità 2022 dei seguenti interventi:
- inserimento nel 2022 dell’intervento già previsto per l’annualità 2023 ad oggetto “Lavori di ripristino officiosità idraulica fiume Potenza dal Ponte Becerica a San Firmano, Comuni di Recanati e Montelupone”, l’importo del progetto è di 483.500 in quanto il finanziamento dell’opera è avvenuto con decreto n. 246 del 23 dicembre 2021, successivamente alla stesura definitiva del programma triennale;
- inserimento nell’elenco annuale 2022 nell’intervento già previsto per l’annualità 2023 ad oggetto “Riduzione del rischio idraulico del fiume Potenza nel tratto dal ponte Sant’Antonio a fonte Brescia - Comuni di San Severino Marche, Gagliole, Castelraimondo, Camerino, Pioraco e Fiuminata”, l’importo è di 754.800.00 euro, in quanto la comunicazione da parte del MITE della disponibilità delle risorse per la realizzazione delle opere è avvenuta con nota del 30 gennaio 2022, successivamente alla stesura definitiva del programma triennale;
- modifiche dei nominativi RUP e CUP per intervento di manutenzione idraulica nel tratto terminale del fiume Foglia nel Comune di Pesaro”, in quanto è stata corretta l’individuazione del RUP e del codice CUP del progetto precedentemente indicati in maniera diversa;
- modifica dei CUP per intervento di manutenzione e consolidamento opere idrauliche sul fiume Cesano nel Comune di Pergola, anche qui è stata corretta l’individuazione del codice CUP del progetto precedentemente indicato diversamente;
- modifica dell’indicazione del tipo finanziamento per intervento “Immobile di proprietà regionale ubicato a Pesaro, via Gramsci – Buozzi, uffici ex genio civile”, in quanto la corretta individuazione della tipologia di finanziamento del progetto era precedentemente indicata diversamente in considerazione delle modifiche intervenute nella struttura organizzativa della Giunta regionale a seguito della delibera di Giunta regionale n. 1523 del 6 dicembre 2021.
Vediamo che questi 139.000.000 di euro vedono la stesura di 73 nuove opere pubbliche che contribuiranno a rafforzare il capitolo dei lavori pubblici e vediamo che queste nostre tipologie di intervento, che la Regione ha messo in campo in questo triennale con l’annualità 2022, riguardano sostanzialmente alcune tipologie, la prima su tutte l’edilizia sanitaria, per un importo totale sul triennio non diviso per provincia, ma generalizzato per 34,96%; la messa a terra di opere strutture ciclabili e di piste ciclabili per 21,04%, per tutte le opere che riguardano la manutenzione per il rischio idraulico la manutenzione al patrimonio per 13,14%, mentre per la possibilità di eliminazione di rischio idraulico abbiamo il 29,18%, per arrivare anche ad un'individuazione non in via residuale, ma che comunque vede la previsione di 2.200.000 euro, per 1,58% e per la Protezione civile 1,10%.
Sono così elencati in maniera definitiva i 139.049.370,51 per la tipicità particolare che è stata sempre quella, così come nel triennale precedente, di mettere a terra opere già finanziate. Alcune hanno visto un inizio nell'annualità 2021, altre vengono prorogate al 2022, spostate anche al triennale 2022/2024. Grazie.
PRESIDENTE. Ricordo che sono assenti giustificati il Presidente Latini, la Consigliera Lupini e l'Assessore Baldelli.
Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. La mia relazione ha alcuni punti in comune con quella appena esposta dal Consigliere Assenti e ringrazio anche per il confronto avuto in Commissione, ma voglio ribadire che il Piano triennale delle opere pubbliche riguarda progetti che già hanno uno studio di fattibilità.
In questo Piano troviamo, infatti, quelle opere che hanno un importo sopra ai 100 mila euro con un progetto semplificato, invece per tutte quelle opere in programma sopra ad 1 milione di euro è necessario, per essere inseriti in questo Piano, avere già un progetto di fattibilità tecnico economica completo.
La proposta di atto amministrativo n. 32 riguarda l'adozione dello schema triennale dei lavori pubblici di competenza della Regione per quelle opere che hanno già dei progetti di fattibilità.
Per quello che riguarda il Piano inoltre va ribadito che ci sono le opere che la Regione attiva direttamente facendo il bando di gara, attivandole direttamente. Non troviamo in questo Piano tutte quelle opere che invece vengono realizzate con risorse trasferite ad altri enti, ai Comuni, alle Provincie, all’Asur, che sono realizzate sempre con risorse regionali, ma indirettamente.
Tuttavia analizzando e confrontando questo Piano con altri strumenti di programmazione della Regione Marche, come possono essere il Piano Asur, i progetti di RFI, oppure il masterplan già presentato con risorse del PNRR, dovrebbe essere già possibile dedurre la direzione in cui questa Giunta regionale sta andando.
Con questo Piano, nonostante ci sia un aumento di investimenti rispetto al precedente che passa da 121.729.708 a 139.049.370 euro, nonostante questo lieve aumento che in fondo sono solo circa 15 milioni nel triennio, non è chiara la direzione in cui la Giunta Acquaroli sta andando perché nero su bianco questo Piano ci parla di due anni di stasi totale, tanto è vero che non ho trovato nessuna rilevante novità, soprattutto nulla di tutta quella progettazione e programmazione annunciata in campagna elettorale.
Nel dettaglio vorrei analizzare i vari comparti.
La parte più sostanziosa del nuovo Piano triennale riguarda gli investimenti in edilizia sanitaria, il 35% degli investimenti, ovvero 49 milioni di euro, è relativo all’edilizia sanitaria, ma tutti i progetti che si trovano in questo Piano sono gli stessi degli anni precedenti:
1) intervento di riparazione e ripristino del poliambulatorio di Offida, 3.300.000 euro di cui 70.000 nel 2022, 1.620.000 nel 2023, 1.603.000 nel 2024, finanziato con fondi legati al sisma;
2) adeguamento, miglioramento sismico del distretto sanitario Rsa di San Ginesio per 6.346.000 euro, di cui 1.500.000 nel 2022, 2.350.000 nel 2023, 2.335.427 nel 2024. Va precisato che questo progetto è frutto di un percorso avviato nell’agosto del 2017 dai Sindaci dell’Ambito territoriale 16 dell’Unione montana dei Monti Azzurri, il progetto definitivo è stato redatto nel 2020 da un professionista incaricato dalla Giunta regionale contrariamente a ciò che afferma questa Giunta;
3) demolizione e ricostruzione del nuovo Ospedale di comunità “San Salvatore” di Tolentino (MC), 22.722.519,97 euro, di cui 6.000.000 euro nel 2022, 8.100.000 euro nel 2023 e 8.011.467,79 euro nel 2024, anch’esso danneggiato dal sisma del 2016. Il 4 maggio 2021 il Sindaco aveva annunciato l’inizio dei lavori entro l’ottobre scorso, mentre l’Assessore Baldelli aveva dichiarato la pubblicazione del bando di gara entro il 2021 e l’aggiudicazione dei lavori entro la primavera 2022, questa, ma di concreto ancora nulla;
4) realizzazione della palazzina funzionale alle emergenze sanitarie derivanti da eventi calamitosi presso il presidio ospedaliero “E. Profili” di Fabriano (AN), 14.270.216 euro, di cui 3.500.000 euro nel 2022, 5.300.000 euro nel 2023, 5.169.000 euro nel 2024), per quanto riguarda questa opera è in fase di verifica il progetto esecutivo al quale seguirà l’analisi nella conferenza dei servizi;
5) demolizione e ricostruzione Distretto sanitario Poliambulatorio di Sarnano (MC), 3.045.000 euro, di cui 280.000 euro nel 2022, 1.390.000 euro nel 2023, 1.375.000 euro nel 2024. Anche questa è una struttura danneggiata dal sisma 2016. C’è stato un primo lavoro di ripristino, subito dopo il sisma, alla sede del distretto sanitario e poliambulatorio a fine 2017; dopodichè c’è stato l’annuncio da parte della Regione dei 3 milioni di euro destinati al nuovo distretto sanitario di Sarnano (inserito nel masterplan edilizia sanitaria approvato a febbraio 2022), ma anche qui di concreto ancora nulla.
Manca inoltre tutta la fase della progettazione delle nuove strutture, un Piano triennale dovrebbe servire a questo.
Se le risorse per l’Ospedale di Pesaro sono state messe a bilancio perché non abbiamo ancora il progetto in questo Piano triennale? Neanche l’ombra fino al 2024, eppure in precedenza l’Ospedale di Fermo nell’arco di pochissimi mesi era stato inserito nel Pianto triennale delle opere pubbliche, erano bastati pochi mesi, per questo parlo di due anni di stasi.
Da questa sintesi sull’edilizia sanitaria passo alla difesa del suolo.
Un altro capitolo sostanzioso del Piano triennale delle opere pubbliche riguarda gli investimenti per la difesa del suolo per 40.469.816 euro.
Tra gli interventi più importanti spiccano:
1) mitigazione rischio idrogeologico rupe Fiorenzuola di Focara con 4.800.000 euro, di cui 610.000 euro nel 2022, 3.000.000 euro nel 2023 e 1.145.000 euro nel 2024. Anche questo un intervento già previsto negli anni precedenti. Nulla di nuovo;
2) interventi di completamento per la riduzione del rischio idrogeologico nelle aree interessate dagli eventi alluvionali del settembre 2006, nella zona del bacino idrografico del fiume Aspio, Rio Scaricalasino per un primo stralcio del valore di 4.546.000 euro, di cui 2.000.000 di euro nel 2022, 2.000.000 di euro nel 2023 e 546.000 euro nel 2024;
3) lavori di riduzione del rischio idraulico del fiume Musone dalla foce a località Padiglione, 2.890.000 euro, di cui 0,00 nel 2022, purtroppo e ribadisco il concetto di stasi, 1.734.000 euro nel 2023, 1.156.000 euro nel 2024;
4) interventi di completamento per la riduzione del rischio idrogeologico nelle reti interessate dagli eventi alluvionali del settembre 2006, bacino idrografico del fiume Aspio, Rio Scaricalasino per primo stralcio, 4.169.000 euro, stesso intervento, qui si è parlato di intervento e messa in sicurezza dell'aeroporto Sanzio di Falconara, anche questo un intervento atteso per la messa in sicurezza del fiume Esino.
Passo ad un terzo comparto sostanzioso nel Piano triennale delle opere pubbliche, che è quello della mobilità sostenibile, che prevede investimenti per circa 34.000.000 di euro.
Tutto questo blocco è una programmazione degli anni scorsi, non c’è nulla di nuovo di questa Giunta:
- ciclovia turistica del Foglia, 3.500.000 euro in totale, di cui 1.500.000 euro nel 2022, 1.500.000 euro nel 2023 e 249.000 euro nel 2024; ricordiamo che tutta la programmazione delle ciclovie lungo le aste fluviali, che partono dalla costa per arrivare all’entroterra, è di oltre 5 anni fa e finalmente si prosegue con interventi già programmati;
- ciclovia turistica del Metauro 6.500.000, di cui 1.170.000 euro nel 2022, 2.000.000 euro nel 2023, 1.200.000 euro nel 2024 e 2.800.000 euro per i costi sull’annualità successive);
- realizzazione del collegamento ciclopedonale sul fiume Tronto - collegamento Marche Abruzzo, una parte di competenza anche della Regione Abruzzo, con 2.200.000 euro di cui 150.000 euro nel 2022, 1.390.000 euro nel 2023 e 660.000 euro nel 2024;
- realizzazione di percorsi ciclabili per mountain bike nel Bike Park del Montefeltro con 1.050.000 euro, di cui 509.000 euro nel 2022 e 500.000 euro nel 2023. Si tratta di un importante intervento in più stralci di cui abbiamo parlato l’anno scorso, iniziato già dalla Giunta precedente, che rivitalizzerà completamente tutta l’area nell’alto Montefeltro, nella zona di Carpegna, nel Parco Sasso Simone Simoncello.
Passando al patrimonio immobiliare della Regione Marche, per quanto riguarda la manutenzione degli immobili gli investimenti sono di 17.931.000 e tra i lavori più importanti ci sono:
1) efficientamento energetico e adeguamento sismico di Palazzo Rossini (Ancona) per 3.000.000 euro.;
2) efficientamento energetico e adeguamento sismico del Genio Civile di Via Alfieri (Macerata) per 2.200.000 euro;
3) recupero e riqualificazione della Cittadella di Ancona per 3.000.000 di euro.
In ultimo segnalo una spesa di 135.000 euro nel 2022 per la realizzazione di un traliccio ad alta quota per le esigenze della Protezione Civile regionale presso Monte Paganuccio di Cagli ed il merito in questo caso va alla Protezione Civile regionale per essersi occupata della progettazione.
Di questo stanziamento fanno parte anche quegli interventi inseriti a seguito delle osservazioni formulate nei 30 giorni successivi alla pubblicazione dell’atto, come prevede la legge, che sono arrivate in particolare dal Genio Civile Marche Sud, dal Genio Civile Marche Nord e dal settore gestione del patrimonio immobiliare.
Sono stato aggiunti al Piano presentato in precedenza alcuni progetti derivanti dalle osservazioni:
1) Genio civile Marche Sud: inserimento nell’elenco annuale 2022 dell’intervento, non previsto, relativo a “mitigazione del rischio idraulico del fiume Musone a valle della diga di Carestreccioni in Comune di Cingoli” per un importo di 678.000 euro. L’intervento è stato approvato con decreto n. 243, successivamente alla stesura definitiva del programma triennale;
2) Genio civile Marche Nord: inserimento nell’elenco annuale 2022 dell’intervento ad oggetto: “lavori di adeguamento argine del torrente Arzilla in Comune di Fano per un importo di 180.000 euro;
3) Gestione del patrimonio immobiliare: inserimento nell’elenco annuale 2022 della “Manutenzione straordinaria della copertura dell’Aula del Consiglio regionale e sostituzione UTA a servizio della sala mensa presso Palazzo Leopardi”, importo totale di 300.000 euro.
Le opere attivate nel 2021, per un totale di 9.200.940 euro, miseri gli interventi nella Provincia di Pesaro-Urbino: 2.182.355 euro; di più nella Provincia di Ancona: 5.878.483 euro; zero nelle Province di Macerata e di Fermo; solo 1.143.101 nella Provincia di Ascoli.
Come non parlare di stasi guardando questi numeri sulle opere messe a cantiere, attivate o comunque programmate in questo Piano.
Per ciò che riguarda le opere dell’annualità 2021 riproposte nell’annualità 2022 il totale degli investimenti è di 36.228.713 euro; nella Provincia Pesaro-Urbino, visto che è stato fatto poco speriamo che nel 2022 si accelleri finalmente, sono previste opere per 5.665.319 euro; nella Provincia di Ancona ancora di più, 14.548.069 euro, ad esempio la Cittadella di cui abbiamo parlato; nella Provincia di Macerata 11.439.000 euro, dovrà essere un anno decisivo visto che si deve passare da zero ad oltre 11 milioni; nella Provincia di Fermo 3.060.000 euro ed in quella Provincia di Ascoli Piceno si rimane più o meno fermi lì con 1.516.160 euro.
Per quanto riguarda il Programma triennale delle nuove opere nel 2022:
Provincia di Pesaro-Urbino 7.966.000 euro, Provincia di Ancona 11.052.000 euro, Provincia di Macerata 13.000.000 euro, Provincia di Fermo 5.000.000 euro, Provincia di Ascoli Piceno 1.354.000 euro.
Dovendo tirare le somme è vero, come ha dichiarato già la settima scorsa l’Assessore Baldelli alla stampa, che ci sono 38.000.000 euro tra nuove opere o opere riprogettate, ma è anche vero che quelli sono interventi che dovevano per forza essere programmati dato che la progettazione era già stata prevista in precedenza, quindi questa Giunta regionale ha usufruito dell’accelerazione di una programmazione che era già in corsa come in un trampolino. Ora assistiamo a tutta la fase di stasi nonostante i tanti annunci e i proclami roboanti della campagna elettorale.
Mi vengono in mente soprattutto due esempi per ciò che riguarda l’edilizia sanitaria: l’ospedale di Pesaro ha le risorse, che sono già nel bilancio, ma perché ancora non c’è la programmazione pronta, il Piano pronto, dal qui al 2024? Quanto dovremmo attendere ancora? Ribadisco, nemmeno nel masterplan dell’edilizia sanitaria con risorse del PNRR è stato previsto.
Un altro esempio che richiederebbe risorse minime rispetto a queste manovre riguarda l’ospedale di Sassocorvaro, questo è un esempio piccolo, ma eclatante di ciò che sta avvenendo in questa regione. Lo considererei un po' l’emblema in quanto abbiamo assistito a una campagna elettorale nell’entroterra in cui la Giunta Acquaroli prometteva chiavi in mano per aprire l’ospedale il giorno dopo le elezioni. Sono passati quasi due anni, non solo non ci sono le chiavi in mano, ma prometteva anche il pubblico ed ancora dell’ospedale pubblico da ristrutturare non c’è nemmeno una lettera nel Piano triennale delle opere pubbliche. Cosa dobbiamo dedurre? Non è stato messo nel PNRR, non è stato messo in questo, l’unica soluzione è che l’ospedale di Sassocorvaro, che è composto da due palazzine, una già ristrutturata dal privato, un’altra ancora chiusa, rimarrà al privato ancora fino al 2025. Dovremo contare sul buon cuore del privato per ristrutturarlo, visto che la convenzione con il privato sarà prorogata, come annunciato dall’Assessore Saltamartini, oppure rimarrà ancora chiuso, questo a dispetto di tutte le promesse della campagna elettorale.
E’ un Piano triennale che purtroppo racconta una vera e propria stasi e il fallimento di tutte le promesse annunciate, tant’è vero che lo scorso anno come gruppo del Partito Democratico abbiamo votato a favore del Piano triennale opere pubbliche, riconoscendo la buona volontà di lavorare e impegnarsi, provando a dare fiducia alla nuova Giunta, che avrebbe proseguito nella programmazione in linea con tutti i progetti della Giunta precedente; dopo un anno e mezzo, però, non possiamo che dover fare quest’analisi e parlare di una programmazione carente che delude tutte le promesse e le aspettative. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Parto non tanto dai numeri, che ho sentito elencare in maniera molto chiara, anche se in realtà sono molto pochi, ma visto che non c’è l’Assessore competente, parto dalla dichiarazione fatta dall'Assessore Baldelli sul Corriere Adriatico nella quale ha detto: “Abbiamo cambiato passo nella gestione dei lavori e finiremo in tempi rapidi”. Sicuramente il passo è cambiato perché, tornando ai numeri, sono state attivate nel 2021 soltanto 9 milioni di euro di opere pubbliche, 9 milioni di euro sono le opere pubbliche che movimenta un Comune di media grandezza. La Regione Marche che movimenta fondi, già trovati, soltanto per 9 milioni di euro è veramente una cosa che fa rabbrividire.
L’Assessore dice anche un’altra inesattezza, non sa, immagino, perché parla nel bilancio di un fondo di rotazione per la progettazione, dice lui: secondo un'impostazione lungimirante. In realtà probabilmente si riferisce alla legge n.17 del 1979 che prevedeva un fondo di rotazione per i Comuni, che è stato finanziato in più occasioni, e prevedeva finanziamenti per la progettazione per i Comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti. Questo fondo non è stato rifinanziato e con molta probabilità si riferisce alle stesse correnti messe per la progettazione in bilancio per le strade, per un accordo che c'è stato con Anas, per cui non c’è nessun fondo di rotazione anche perché sarebbe assurdo fare un fondo di rotazione per la Regione Marche, visto che il fondo di rotazione se serve, serve ad altri, per le Marche l’avrebbe dovuto predisporre il Ministero e non noi.
Parto da questo, per ricordare all'Assessore che non c'è …, e questa è una cosa secondo me grave, che purtroppo si ripete spesso, quella dell'assenza degli Assessori competenti, ad eccezione dell’Assessore Saltamartini e quando si verificheranno le presenze in Aula probabilmente saremo tutti a testimoniare la sua presenza, non soltanto fisica, ma anche nelle risposte, che poi magari non ci piacciono, ma comunque l’Assessore ce le dà.
Vorrei dire all’Assessore Baldelli che vengono riproposti per il 2021 i 36 milioni di euro di opere pubbliche e questo significa che sono tutti finanziamenti della passata programmazione, sia degli Fsc, che non hanno avuto una proroga, ma che erano finanziati già da cinque anni, sia del Fesr, che sono code del Fesr perché si dovrebbe attivare la nuova programmazione.
Il fatto di riproporre nel 2022 36 milioni di opere significa non averle messa a terra, al contrario di quello che lui dichiara in quanto le opere che vengono messe a terra, come tutti sanno, non sono più nel programma annuale/triennale delle opere pubbliche e vengono tolte.
Oltre a questo vorrei ricordare, ma l’ha già fatto la Consigliera Vitri prima, che riguardo alla mobilità sostenibile viene preso il pacchetto di 34 milioni di euro che faceva parte del progetto regionale del sistema delle ciclovie, non delle piste ciclabili, sono due cose completamente diverse. Le ciclovie della mobilità sostenibile sono vere e proprie infrastrutture, servono in alternativa alla mobilità ordinaria, sono 34 milioni di euro che non sono stati messi a terra negli ultimi due anni e che devono ancora essere messi a terra, questa è una cosa altamente negativa.
Trasferimenti e difesa del suolo, sono trasferimenti nazionali le cui progettazioni sono partite molti anni fa e la cosa più assurda è che molte di queste opere sono state inserite durante il periodo delle osservazioni. Le osservazioni ad un qualunque Piano o programma di qualunque ente vengono fatte per l’esterno, vengono pubblicati gli atti affinché tutti i cittadini e gli enti possano presentare delle osservazioni. E’ singolare che le osservazioni vengano fatte dagli uffici, in particolare dal Genio Civile. Capisco che ci sono state le modifiche dei Rup, e questo andava fatto ed è il luogo per poterlo fare, ma che vengano inseriti in un programma, che dovrebbe avere una lunga gittata, una strategia, un’idea delle opere pubbliche di una Regione, nei 30 giorni durante la pubblicazione del Piano dagli uffici, mi porta a domandare dove fosse l'Assessore prima del periodo delle osservazioni.
Una cosa che mi dispiace molto vedere è che ancora abbiamo i fondi del sisma regionali che sono destinati prevalentemente alla sanità, penso a Offida e a Tolentino, che ancora stanno lì. Se i fondi stanno lì significa che nessuno ha fatto partire i cantieri e siccome sono fondi che risalgono al 2017/2018 è gravissimo che siano ancora qui e se fossi l’Assessore non mi vanterei di averli ancora dentro questo Piano dato che significa che non sono partiti i cantieri.
Ci sono poi gli interventi dell’annualità 2019 dell'Autorità di bacino.
Da ultimo mi soffermo, e di questo mi dispiaccio, sul fatto che il Piceno continua ad essere la Cenerentola, non so che cosa ci dovremmo inventare perché per le annualità 2023/ 2024 ci sono zero risorse. Di tutte le risorse che vengono attivate nelle annualità 2022/2023/2024, in tutto questo pacchetto di risorse da 130 milioni di euro, vengono soltanto attivati 1.354.000.000 per tutta l'intera provincia di Ascoli Piceno nel 2022, perché per il 2023 e il 2024 ci sono zero fondi. Zero fondi per le ciclabili, zero fondi per la messa in sicurezza dal punto di vista idrogeologico, zero fondi per la manutenzione delle proprietà, non è che le sedi decentrate del Piceno hanno meno dignità di quelle anconetane, di quelle maceratesi o pesaresi, hanno la stessa identica dignità, ma l’unica Provincia - voglio dirlo ai rappresentanti del Piceno - che ha zero risorse per due annualità su tre per il programma annuale e triennale è il Piceno e mi chiedo per quale motivo non si sia … Vorrei chiederlo all’Assessore Baldelli che però non ci può rispondere in quanto proprio oggi non c’è, e questa è sempre una casualità, quando si discutono i Piani o le leggi l’Assessore competente non c’è.
A parte il fatto che sono molto noiosa, ma come spesso dico, lo ripeto, non è un bel vedere l’assenza della Giunta. Mai è accaduto che la Giunta fosse assente e ci fosse un solo povero Assessore che rimane, sennò il Consiglio non si potrebbe tenere. Lo dico non tanto per rispetto all’opposizione perché tanto l’opposizione viene poco considerata, e questo diciamo che è trasversale, ma rispetto alla maggioranza. Se l’avessimo fatto noi probabilmente i nostri ci avrebbero maltrattati.
Ora che non siano partiti tantissimi lavori, questo è quanto, quello che dispiace è che non siamo partiti lavori importanti che sono nel bilancio triennale da quattro, cinque anni, sei anni e nel frattempo non vediamo alcuna risorsa relativa alla programmazione dei fondi comunitari che viene tanto auspicata. Leggo del porticciolo di Pedaso, degli interventi che verranno fatti con il Fondo per lo sviluppo per la coesione nuovi, sento che ci saranno tanti interventi, 80 milioni di euro per San Benedetto del Tronto nel Fesr, ma la progettazione, la programmazione non è dato vederle ancora.
Sarebbe opportuno che invece di raccontare sui giornali, che peraltro sono molto accoglienti, basta sfogliare quelli di oggi per vedere quanto spazio viene dato a qualcuno e quanto nessuno ad altri …, raccontare cose che non sono reali o non corrispondenti perfettamente alla realtà, come quelle che ha raccontato l'Assessore.
Non è vero che ci sono stati 15 anni di sopore progettuale dato che noi abbiamo messo a terra tantissime opere, il sopore progettuale è questo perché i numeri per fortuna parlano chiaro. Avere attivato 9 milioni di euro in un'annualità e rinviare 36 milioni di euro ad un’annualità per incapacità di mettere a terra e avviare cantieri è un dato che scaturisce semplicemente dagli elaborati che sono stati approvati in Giunta e che sono stati mandati in Commissione.
Basta leggere i numeri, per fortuna il programma annuale e triennale ha delle regole molto chiare, molto semplici e comprensibili: gli interventi sopra i 100.000 euro di competenza della Regione sono divisi per tre annualità e quelli che non vengono realizzati vengono riproposti nell’anno seguente.
E’ chiaro e lampante che il passo è cambiato, ma nel cambiare è rallentato tantissimo, si è quasi fermato, per non parlare della nuova programmazione che viene soltanto evocata e annunciata sui giornali, ma della quale a tutt'oggi non abbiamo contezza. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Nel merito ha detto la relatrice di minoranza, questo è un piano triennale del nulla. Come si può parlare, come è stato fatto sulla stampa la scorsa settimana in occasione del rinvio, di programma corposo quando, è stato detto, nel 2021 sono stati realizzati 9 milioni di lavori e per l'annualità 2022 si prevedono 49 milioni, poi vedremo quanti se ne realizzeranno se soltanto 9 milioni nel 2001.
Tenete presente che io ho fatto il Presidente della più piccola provincia delle Marche e sebbene fossi il primo Presidente, quindi proprio all'inizio, il mio piano delle opere pubbliche era molto più corposo di questo.
Parliamo di un bilancio di 5 miliardi di euro, soltanto per la sanità parliamo di 3,2-3,3 miliardi di euro, pensate che cosa sia 9 milioni di lavori realizzati o 49 milioni di quelli previsti nel 2022. E’ il nulla e se vogliamo l'assenza dell'Assessore Baldelli è significativa.
Non credo all'importanza, nessuna, che si dà a questo Piano, ma forse è indicativa della consapevolezza del nulla rispetto alla quale non ci si vuole mostrare, per vergogna politica, è evidente. Questo è un dato oggettivo. Se una Regione d'Italia realizza nel Piano 9 milioni di euro nell’annualità 2021 e addirittura prevede soltanto 49 milioni nell’annualità 2022, è un dato oggettivo, è un fatto, non è una ricostruzione o una valutazione.
Questo non è altro che un adempimento burocratico, un compitino previsto dalla legge senza alcuna progettualità.
L'articolo 21 del decreto legislativo n. 50 del codice dei contratti dispone che le amministrazioni aggiudicatrici adottino il programma triennale dei lavori pubblici, il cui valore stimato sia pari e superiore a 100 mila euro, nonché i relativi aggiornamenti annuali.
La prova che sia un compitino, mi rivolgo in questo caso alla puntuale relazione della relatrice di minoranza, è data da questo e leggo la delibera che è il provvedimento iniziale di questo atto amministrativo, che dice:” Il Direttore del Dipartimento infrastrutture territorio e protezione civile, visto il decreto ministeriale - quello che ho citato io - ha richiesto ai Dirigenti delle strutture coinvolte, l’invio della scheda di cui al decreto ministeriale del 16 gennaio 2018 n. 14, al fine del loro inserimento nel programma triennale e nell’elenco annuale. Eccolo il compitino, è la differenza che passa tra il compito e il progetto. Il compito è prerogativa degli uffici della burocrazia, il progetto è compito della politica, dietro al compito c’è l’esecuzione, dietro al progetto c'è l'idea di futuro. Allora perché è un compitino? Leggo testualmente le dichiarazioni dell'Assessore Baldelli rese nella seduta del 27 aprile 2021, lo faccio così non si può dire che la mia sia una ricostruzione soggettiva, che disse: “Il Piano triennale che stiamo approvando anticipa una sfida fondamentale, quella di riuscire ad utilizzare anche le risorse del Recovery Plan nei tempi indicati dall'Unione europea con una strategia che permetta di riattivare l'economia della nostra Regione. Dobbiamo immaginare una Regione diversa che riesca a realizzare opere strategiche che diano supporto ai Comuni e che abbia un progetto complessivo delle infrastrutture e delle opere ambientali”. Di quello che ha detto qui l'Assessore Baldelli il 27 aprile 2021, solo 9 milioni di euro appena è stato realizzato, c'è questa progettualità, o la previsione per il 2022 dei 49 milioni è coerente con questa progettualità del Recovery Plan, tra l’altro ,che abbiamo scomodato?
Questo è un dato oggettivo, oltretutto voglio dire che il Recovery Plan, di cui abbiamo parlato, è una progettualità nostra. In questo Piano c'è un altro aspetto, l’ha detto la Consigliera Vitri, non soltanto non c'è nulla dietro - e questo è un dato oggettivo, questi sono i dati, i numeri - ma quel poco che c'è è tratto dalla precedente amministrazione. Lo diceva lo stesso Assessore Baldelli, sono le dichiarazioni del 27 aprile: “Non vi stupite se recupererò anche le cose buone che troverò nei cassetti di questa Regione, chiunque le abbia sottoscritte”. Queste sono le parole dell’Assessore Baldelli. Peccato che non si sia stati capaci di prendere ciò che di corposo c'era nel cassetto e quello che c'era per fortuna va avanti da solo.
La Consigliera Vitri ha evidenziato ad esempio che su Fermo ci sono zero risorse, ma Fermo non è zero, Fermo è zero da parte vostra, ma si stanno realizzando due grandi infrastrutture: l'ospedale di Fermo e l'ospedale di Amandola, uno per 110 milioni di euro, l'altro per 18/20 milioni più le infrastrutture per 11 milioni, un ospedale sul quale qualcuno che si era candidato in questa maggioranza, non i Consiglieri eletti, diceva che era il nulla.
Lo dico anche ai relatori, c'è una riduzione tra l’altro delle risorse previste in questa annualità rispetto al Piano precedente, ho qui il Piano 2021/2023, è vero che complessivamente c'è un aumento di risorse, ma mettere risorse nel 2023 se poi nel 2021 si realizzano solo 9 milioni ... Nel Piano dell'anno scorso nel primo anno - non mi capita spesso perché facciamo politica, però voglio scende nel dettaglio - erano previsti 31.968.000 euro, sono stati realizzati 9 milioni, è facile poi metterli nel 2024, solo che nel Piano dell'anno scorso per quanto riguarda l'annualità 2022 erano previsti 56.697.000. Quest'anno, per quanto riguarda l’annualità 2022 sono previsti 49.609.000. C'è una riduzione, noi dobbiamo parlare dell'effettivo, non di quello che faremo nel 2023/2024, troppo facile, dobbiamo dire quello che abbiamo fatto e quello che faremo nell’immediato, quindi c'è una riduzione da 56 milioni a 49 milioni, questi sono i dati.
Il limite è che non c'è alcuna progettualità, dietro a tutto questo non c'è niente, ripeto, è un compitino tra l’altro fatto male per i motivi che ho detto poc'anzi.
Sconta questo Piano l'assenza di un bilancio vero che ad oggi non è stato adottato, che dovrebbe dare la spinta ai progetti infrastrutturali poiché è da lì che noi dobbiamo partire, fosse altro per le somme previste, tra l'altro, per le progettazioni.
Sappiamo che il primo bilancio comprensibilmente non è stato fatto in quanto si era insediata l'amministrazione, il secondo bilancio, quello di dicembre scorso, per vostra ammissione e per ammissione della Giunta, siccome c'era il tema del trasferimento delle risorse per la pandemia, di fatto era un bilancio anche quello tecnico che rinviava ad una variazione. L'anno scorso l'unica variazione l’ha proposta il Consigliere Putzu tant’è che vedete il Piano delle opere pubbliche. Quando si è parlato del collegamento del casello di Porto Sant'Elpidio con la lungo Tenna, il Presidente della Commissione ha proposto la variazione di bilancio e noi l'abbiamo votata immediatamente. Perché ha proposto quella variazione o per completare il ponte di Rubianello? Questa è la dimostrazione che ho ragione quando lamento che si fanno i compitini perché lì il Consigliere Putzu per quelle opere pubbliche, una per completarla, ponte di Rubbianello, l’altra per realizzarla, ha dovuto fare una variazione di bilancio. Ed è la dimostrazione che non ci può essere alcun Piano delle opere pubbliche se non c’è un bilancio che lo sorregge, che lo incalza e gli dà la spinta, l’idea e la visione di futuro, di quello che vogliamo sia la nostra Regione.
Sconta anche l'altro aspetto della progettualità, sconta la mancata d’adozione del Defr, del documento di economia finanza regionale. Vi ricordate le parole del Consigliere Ciccioli quando disse che il Defr era blindato? Ad oggi sono passati 5/6 mesi e non se ne vede ancora l’aggiornamento, che deve prevedere la progettualità. All'interno di quel Defr sulle infrastrutture, ahinoi, all’epoca abbiamo presentato degli emendamenti, delle proposte puntualmente respinte, e c'erano delle idee per superare in questa Regione l’handicap infrastrutturale, la chiusura. All’esito della venuta in questa Regione del Ministro dello sviluppo economico, che disse che era impossibile arrivare nelle Marche, noi sostenemmo allora che bisognava superare e chiudere quel … e facemmo quelle proposte puntualmente respinte perché quel Defr era blindato, se ne promise l’aggiornamento, di cui oggi non c'è traccia.
Siamo in definitiva al tempo delle parole, per quanto riguarda le opere pubbliche credo che sia ora che si passi ai fatti, ma anche questa occasione è stata persa.
Siamo al secondo anno di mandato il Piano 2022/2023/2024 è il Piano centrale di questa amministrazione e mi meraviglia che si faccia un Piano di appena 49 milioni di euro su un bilancio di oltre 5 miliardi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Sono stato stimolato dal dibattito ad intervenire su questa proposta di atto amministrativo relativa al Piano triennale dei lavori pubblici ascoltando le parole di qualche esponente dell'opposizione che prima sedeva sugli scranni degli Assessori.
Vedo che c'è molta polemica, da una parte sulle cose buone il merito se lo prende giustamente la precedente amministrazione.
Se lei giustamente esalta ciò che la scorsa amministrazione ha fatto, insieme all’altra collega che è intervenuta prima, mi sarei aspettato che avrebbe votato favorevolmente perché se tutte le opere sono le vostre non capisco per quale motivo non votate a favore di questo atto. Se criticate questo atto sulle cose che avete fatto voi c'è qualcosa che vi manda in confusione, per questo credo sia importante e fondamentale chiarirci.
Il Consigliere Cesetti lo sa, come i Consiglieri Carancini e Mangialardi, che hanno fatto i Sindaci, quando ci sono le opere di una precedente amministrazione si continua a finanziarle, si parte con la procedura di affidamento e si va avanti. Così è successo, e nulla c’entra con il Piano triennale dei lavori pubblici, per le scogliere di Porto Sant’Elpidio, Consigliere Cesetti, voi avete messo 4,5 milioni e noi li abbiamo riconfermati in quanto anche per noi è una priorità.
Qualche volta si vuole fare polemica giusto per dire qualcosa, per intervenire, e lo comprendo, è normale, al posto vostro ci sono stato per tanti anni.
Comprendo che non siete abituati a stare all'opposizione poichè siete stati uomini di potere, uomini di governo e so cosa significa stare all'opposizione. Se avessi governato i cinque anni precedenti ed avessi visto confermate e fatte da questa amministrazione le opere, avrei detto: “Complimenti, vi ringrazio per il lavoro che state facendo anche in continuità con le cose buone che abbiamo fatto, voteremo a favore per il fatto che l'atto è giusto”. Invece ascolto solo critiche, e questo a me dispiace, che mi fanno capire che il Consigliere Cesetti, che è persona molto capace, a volte veste i panni di avvocato e dove riesce a farlo dice: “Qui gliela facciamo, qua invece ci fregano”, come la barzelletta dell’avvocato.
Su questo sono preoccupato in quanto le cose buone fatte precedentemente sono stato il primo ad evidenziarle pubblicamente, ad esempio l’ospedale di Fermo è stato realizzato grazie ai fondi che sono stati messi, non mi sono mai vergognato di dirlo, mica ho criticato, anche sull’ospedale di Amandola, per il quale avremmo modo di trovare delle soluzioni insieme all’Assessore Saltamartini e all’Assessore Baldelli per renderlo magari più appetibile dal punto di vista sanitario, onde evitare che rimanga una RSA nascosta. Sono stato il primo a dire che l’ex Assessore Cesetti ha investito molto delle sue capacità politiche nel poter fare questo intervento.
Mi dispiace quando sento dire che per la provincia di Fermo c’è poco o nulla, ma queste sono le cose che inizialmente avevate previsto voi. Fondamentalmente state tradendo voi stessi. Nel suo intervento ha tradito la sua capacità politica di produrre successo all’interno del suo territorio. Sono dispiaciuto di questo poiché la reputo una persona molto capace e politicamente tra i migliori di quest’Aula per la sua storia, per le sue capacità, più che la sua veste da politico sta tornando la sua veste di avvocato e in qualità di avvocato. anche lì nessuno ha mai negato le sue grandi capacità, rischia di contraddirsi.
Dico pure …, scusi, Presidente, se vado un po' fuori tema, non c’entra con il programma triennale perché le opere a volte non sono finanziate direttamente dalla Regione.
Questa Giunta, a differenza di altre che chiacchieravano, caro Consigliere Cesetti, nel PNRR sisma ha inserito i fondi per la pedemontana, che passa nella provincia di Fermo, per finanziare un tratto della Monti-Mare, abbiamo fatto insieme, come ha detto lei, caro Consigliere Cesetti, la variazione di bilancio dal momento che voi non siete stati in grado di stanziare tutti i soldi, di sbrigare e fare tutto. Quella variazione di bilancio comprendeva opere per il casello di Porto Sant’Elpidio, la strada che va fino a Campiglione, il lungo Tenna e il ponte di Rubbianello, erano tanti anni che l’aspettavano e voi non siete stati capaci. Come io dico che siete stati bravi a fare quelle opere, voi non avete detto abbiamo sbagliato, in politica credo che l’umiltà sia fondamentale e proprio su questo penso sia giusto dare riconoscenza alle cose che avete fatto bene, una progettazione, perché non mi sembra che qui stiamo bloccando qualcosa delle vostre opere.
L’Assessore Baldelli, che lei ha citato, ha detto che le cose buone della precedente amministrazione le avremmo portate avanti, per far capire che è giusto e condivisibile e non c’è solo l’interesse politico, partitico, ma c’è l’interesse di andare a legare un intero territorio dal punto di vista infrastrutturale.
Su questo sono dispiaciuto, preoccupato, perlomeno, e dopo le tante critiche della Consigliera Vitri, della Consigliera Casini, del Consigliere Cesetti se ne esce fuori il Consigliere Mangialardi che dice: “Abbiamo sbagliato a criticarvi, voteremo a favore dato che le opere sono le nostre”. Io dico che il capogruppo Mangialardi è stato bravissimo ed ha avuto coraggio a smentire i Consiglieri e a votare a favore.
Non so quale sia la vostra intenzione di voto perché se uno critica e poi vota a favore un po' si contraddice politicamente. Nella riunione di gruppo vi consiglio, essendo persone addette alla politica, di mettervi d’accordo sugli interventi sennò rischiate di votare a favore e dimostrate la vostra incoerenza.
Lo dico con grande rammarico e dispiacere per il fatto che il Consigliere Cesetti che ha fatto l’Assessore al bilancio, persona preparata, sa bene come funziona la questione delle opere pubbliche e dei finanziamenti sul Piano triennale, spostarle di qualche anno perché magari si fa un investimento da un’altra parte e si danno delle priorità. Non credo che ci sia nulla di male e non penso di dover dire che qualcuno ha letto il compitino, in quanto chi dice che legge i compitini si atteggia a professore.
Quando siamo qui, se qualcuno deve fare il professore e qualcun altro alunno lo sceglieranno marchigiani, a chi far fare il professore o l’alunno. Non sono mai stato un professore e non ero neanche uno degli alunni che si vantava di essere il più bravo, però ho sempre cercato di studiare e di vedere.
Su questo Piano triennale tutti noi dobbiamo trovare qualcosa di buono, come voi avete fatto per le opere che avete progettato perché qui nessuno lo nega e se voterete a favore ci sarà qualche contraddizione, ma se voterete contro, voterete contro le vostre opere che avevate iniziato e tanto sbandierato nel nostro territorio in campagna elettorale, quando venivate per le ciclovie insieme all’ex Presidente, che avete mandato in pensione.
Oggi ci troviamo, spero tutti insieme, per portare avanti un Piano triennale che potrebbe essere utile non solo a questa maggioranza, ma a tutti i Consiglieri di quest'Assise. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Non so se sarò accreditato come professorino, certamente non ne ho le caratteristiche, ma penso che, visto che ci sono anche dei ragazzi in Aula, l'esercizio di critica, mi rivolgo in particolare al Consigliere Putzu, sia il sale del confronto e della crescita. Lo dico a me stesso, ma lo dico anche alle osservazioni che lei ha fatto rispetto agli interventi, mi pare completi e ben argomentati, di chi mi ha preceduto dai banchi del Partito Democratico.
La domanda che faccio al Consigliere Putzu rispetto all’assenza delle argomentazioni a sostegno di questo Piano, è una domanda che in realtà non deriva dagli interventi dei Consiglieri Cesetti, Casini o Vitri, ma da un fondamento. La domanda, Consigliere Putzu, viene originata dalle parole di una settimana fa dell’Assessore Baldelli, che sono: “Abbiamo cambiato passo puntando su una crescita quanti-qualitativa del programma triennale delle opere pubbliche - lo dice lui - dopo oltre 15 anni di sopore progettuale”. La domanda che faccio a lei Consigliere Putzu leggendo il Piano delle opere pubbliche - non ero in Consiglio regionale, ho guardato non solo questo, ma anche quelli del 2019, del 2018, del 2020 e del 2021 – è: in che cosa siete differenti? E’ una domanda che rivolgo a tutta la maggioranza indifferente a questo tema, in che cosa siete differenti? In niente. Che cosa avete cambiato, dopo aver fatto una campagna elettorale nella quale avevate detto che sareste stati diversi e vi sareste differenziati per qualità e quantità, parole dell’Assessore Baldelli? Fin qui in niente. In fondo quello che dice il Consigliere Cesetti è la realtà.
Voglio dire che l'enfasi attribuita ad un Piano delle opere pubbliche che vale 139 milioni in tre anni fa quasi ridere, non è lì che si vede, non c'è niente di diverso dal passato e quando si dice, mettendolo in contrapposizione, ma come, voi oggi non votate quello che nel Piano c’è perché tante delle opere ...?
Guardate che i cittadini marchigiani, Consigliere Assenti, ma in fondo anche noi, ci aspettavamo delle novità. So che lei è una persona onesta intellettualmente, ma dove sono le novità? Nel metodo? Nei contenuti? No, non ci sono, voi siete uguali al passato. Probabilmente la brutta copia del passato, se quella era una brutta copia.
Non entro nel merito, sto utilizzando un'argomentazione per chi non era in quest’Aula e siccome in campagna elettorale, anche qui, avete inondato di differenza, mi chiedo quale sia la differenza che avete dimostrato? Niente e non entro nel confronto del perché e non entro neanche nelle parole che lasciano di stucco dell’Assessore Baldelli, che ha il problema di una propria visibilità e se dice che con il Piano triennale si cambia passo, Signore Dio, siamo veramente agli sgoccioli.
Che cosa ci saremmo aspettati o almeno mi sarei aspettato? Quando si parla di opere pubbliche, mi pare che l’abbia accennato forse la Consigliera Vitri, e di metodo diverso sarebbe stato interessante avere un quadro incrociato tra le opere del Piano triennale e le opere complessive perché da lì si avrebbe la visione.
Vi siete limitati a portare a casa quello che già esisteva, questa visione sulle opere pubbliche non si ha, proverò a spiegarla rispetto al mio territorio. L’Assessore Baldelli parla di cambio di passo quantitativo, ma lo sapete con 9 milioni di interventi lo scorso anno, nel 2021, quanto investimento pro capite per cittadino marchigiano c’è stato? 6,50 euro. Avete investito 6,50 euro del Piano delle opere pubbliche, 7 euro per ogni cittadino nel 2021! E’ il modo di raccontare le favole a chi ci guarda da fuori, che c'è un cambio di passo. Sarebbe stato sufficiente che l’Assessore Baldelli avesse detto che questo è il Piano triennale e si sta portando avanti una programmazione ordinaria.
Poi sulla qualità, Consigliere Assenti, che cosa si sarebbe potuto pensare per innovare? Noi proviamo a dare qualche spunto, anche sbagliato, ma dove sta un fondo progettuale, un fondo per i progetti? E’ evidente che l’entità è limitata di questo settore, perché sappiamo bene che ci sono progetti di altri enti o di altre risorse.
Sarebbe stato innovativo immaginare un fondo progettuale rispetto alle opere della Regione, marcare per la Regione una identità. Nelle Marche, nella provincia di Macerata, c’è una vallata dimenticata da Dio e dalla Regione, che è la vallata del Potenza, noi aspettiamo una strada che è vecchia di due secoli e ci viene detto che sarà cambiata, ma non sappiamo nulla. Non ho chiesto di fare la strada, ho chiesto che la Regione in una fase di espansione degli investimenti possa prevedere un fondo di 30 milioni, di 20 milioni e in quella cifra individuare i progetti strategici per i vari territori, zero. Questa è una banalità forse, ma perché non ci sta? Perché non esiste? Avrei sostenuto che in quel progetto, per esempio per la provincia di Macerata, si sarebbe dovuta realizzare la strada progettuale della vallata del Potenza, poi avremmo trovato le risorse. Questa è l’assenza della qualità progettuale.
Da questo punto di vista i ragionamenti che ha fatto chi mi ha preceduto riguardano la mancanza di una visione, manca il coraggio del cambiamento. Voi siete stati eletti in quanto avete trasmesso un messaggio di cambiamento, affiancando al senso del cambiamento il coraggio. Non c'è coraggio nel merito e nel metodo, è questo l'elemento che credo vada particolarmente sottolineato e l’enfasi dell’Assessore Baldelli su un piano come questo …, non possiamo sparare, non c'è neanche, è quasi irrilevante, siamo realisti e questo dimostra …
Su una cosa voglio differenziarmi dal Consigliere Cesetti, manca il compito, non il progetto, non condivido, credo che abbia capovolto con un senso diverso. Lo diceva La Pira: non è niente amministrare, in quel caso riguardava la città, in questo caso alla Regione occorre darle il compito, i progetti li fanno i tecnici e il compito è il senso della direzione, è l’anima di dove si vuole andare che fa la differenza, e qui non c'è. Dico anche con onestà intellettuale che su un intervento di 130 milioni in tre anni difficilmente si sarebbe potuto trovare. Ecco perché l'ho trovato sopra le righe, enfatizzare, sopore progettuale per 15 anni, ma che dite?
Consigliere Assenti, perché non ci avete detto che nell'ambito di questa progettazione la gran parte delle risorse sono risorse del sisma? Mica mi vado a prendere i meriti delle risorse del sisma, sarei ridicolo, ma questo Piano è fatto per gran parte dalle risorse di sisma, Allora, in un atteggiamento politico serio si sarebbe in una qualche maniera tarato l’intervento sulla realtà delle cose, non sulle favole e questa è una cattiva educazione che diamo a chi vuole avvicinarsi alla politica.
Dobbiamo essere seri, profondi e anche enfatici quando è giusto esserlo.
Il Consigliere Putzu ha detto che se oggi voteremo contro saremmo in contraddizione col passato, un intervento da mediano, da mediano distruttore, lo dico bonariamente, noi votiamo contro perché voi non siete diversi, votiamo contro perché siete uguali a quelli del passato. Non ci sono coraggio, novità, anima e non si compra la capacità di governare al supermercato o su google, come il Consigliere Ciccioli ci insegna. Voi non avete visto google, guardate che è imbarazzante quello che ha scritto, non avete visto google, ma sa di che cosa parla, degli argomenti? Lui sa anche se non conosce.
La capacità di governare non si compra al supermercato, una volta la puoi comprare, ecco che l’invito che noi facciamo è quello di …, siccome c’è il tempo e non siamo contro a prescindere, come abbiamo dimostrato per tanti passaggi, sappiate anche ascoltare le proposte dell'opposizione. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Non volevo intervenire perché reputavo che si potesse restare nell'alveo della trattazione del tema relativo alle opere in atto. Ho sentito però negli interventi dei Consiglieri di opposizione cercare soprattutto uno scontro politico, contraddicendo loro stessi.
Abbiamo sentito la Consigliera del pesarese denunciare che non ci sono fondi per Pesaro, abbiamo sentito la Consigliera della provincia di Ascoli dire che quel territorio è peggio di Cenerentola perché non ha nulla, si è lamentato l’ex Assessore del fermano per le opere nella sua provincia ed ora abbiamo sentito l'intervento del Consigliere della provincia di Macerata denigrare ulteriormente e piangere rispetto alle scelte fatte nella provincia di Macerata, aspettiamo solo l'intervento di un rappresentante della provincia di Ancona che dirà: “Abbiamo preso tutto noi”.
Non si riesce a comprendere, ogni Consigliere denuncia che in questo Piano la propria provincia è stata dimenticata, ne manca una sola, è evidente che avrà fatto la parte del leone la provincia di Ancona, altrimenti questi interventi non si giustificano. Come non si giustifica sentire che da una parte il Piano viene tacciato di comprendere realtà che sono partite in anni passati, penso ad esempio alle effettività dei fondi del sisma, e non sono ancora arrivate al compimento, quindi, facevano parte di Piani che erano stati approvati con tanto calore e vigore dalla precedente amministrazione, e dall’altra sentire il Consigliere Carancini che denuncia: “Siete uguali a quelli di prima”. Consigliere Carancini, si giri intorno, quelli di prima sono quelli che le siedono a fianco, quelli che lei denigra da una parte e dall’altra volte prendere i meriti delle opere che ci sono dentro.
Ritengo che questo non sia un buon servizio e fortunatamente i ragazzi se ne sono andati perché penso che questi tipi di attacchi, di dichiarazioni, che dicono tutto e il contrario tutto, che possono essere smentite, non qualifichino il lavoro che stiamo facendo qui dentro.
Credo che denunciare che siamo uguali a quelli di prima ed al tempo stesso, i suoi colleghi che sedevano prima, rivendicare le azioni messe in campo, sia una contraddizione in termini che oggettivamente denota una certa confusione dentro la compagine del Partito Democratico, che siede dall’altra parte di questa Assise.
Non volevo intervenire e non vorrei fare polemica, ma queste cose non si possono sentire, avete fatto un attacco all’Assessore Baldelli che ha dichiarato che avrebbe mantenuto le cose che reputava buone per il territorio, indipendentemente dal fatto che queste erano state presentate, avviate o promosse da chi c’era prima. La responsabilità di governo di dire non cancello tutto ciò che è stato programmato perché viene da chi mi ha preceduto solo perché c’è una contrapposizione politica, ma c’è invece la volontà di fare del bene al territorio, questo motivo di attacco onestamente non lo reputo opportuno.
Chiudo con la provincia di Macerata, 52 milioni di euro in opere …, certo ci sono cose importanti, l’ospedale di Tolentino, che riguardano fondi sisma, ma se i lavori non sono partiti, Consigliere Carancini, non sono imputabili a questa amministrazione regionale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Non volevo intervenire perché quando uno interviene segue in genere quel problema, quella particolare determina, quella legge, e se parla in maniera superficiale serve poco, dà uno scarso contributo, qualche volta fa anche qualche scivolone.
Non entrerò nel merito di un Piano che non ho esaminato in Commissione, una vista gliel’ho data.
Ciò che ha detto l’Assessore Baldelli è vero, ha cercato di riesumare - la parola riesumazione viene dalle salme - tutte le cose positive che non erano state portate a compimento dalla passata amministrazione in quanto ognuno di noi ha un presente, ma ha un passato ed un futuro. Anche nella pubblica amministrazione c'è un pregresso, c'è il presente e uno cerca di fare in genere buoni propositi per il futuro perché è sempre non scritto, ci può proiettare qualcosa che magari poi non realizza, comunque qualcosa di buono è stato proiettato.
L’Assessore Baldelli ha visto le carte che c’erano e qui hanno ragione alcuni dei vecchi amministratori che dicono che alcune cose c'erano già, ma non sono state realizzate e si cerca di completarle. Non c'è peccato, se una cosa è positiva, se è espressa da un Gruppo di maggioranza, d'opposizione o fuori da quest’Assemblea, e viene recepita non ci trovo niente di male.
Questo è il Piano, è stato secondo la compatibilità delle risorse spalmato un po' in tutta la Regione. In passato alcune provincie erano state privilegiate e altre penalizzate, questa volta c’è il ciclo continuo, qualcuna è penalizzata, è vero, e qualcuna invece recupera operazioni non fatte, annunciate e poi non scritte. Fin qui diciamo che siamo nell’ordinaria amministrazione.
Il rilievo politico è che stiamo passando all’incomunicabilità, non c’è comunicazione tra maggioranza e opposizione. Questo è un danno per la maggioranza, che non riesce a dialogare con l'opposizione e per l'opposizione che viene ormai completamente ignorata perché nel momento in cui si dicono cose paradossali e assurde che la stai sentire a fare? Questa è la verità delle cose.
Mi sforzo sempre di ascoltare l'altro, poi magari rifiuto completamente, però l'ascolto è un atto dovuto. Trasferisco nella mia vita personale: facendo lo psichiatra ogni volta ascoltavo anche i deliri, i paradossi del paziente, era utile ascoltarli in quanto dentro a quella cosa c’era anche qualcosa di vero, di sotterraneo, di nascosto, che trasferiva e portava verità vere, anche se comunicate in maniera paradossale.
Qui stiamo andando verso una situazione che è incredibile, ritorno sulla vicenda dell’Interporto, che ha citato il Consigliere Carancini. Quando è stato detto che l’Interporto di Jesi sarebbe finito a Valencia ho anche pensato che ci fosse qualcosa di vero sotto. Poi sono andato alle fonti, non da qualsiasi, sono andato dagli avvocati di Amazon, dagli amministratori del segmento Italia di Amazon e ho cercato di ascoltare, cercando di sentire perché si ascolta e non si sente. Siamo di fronte a dei paradossi, mi hanno spiegato qual è il costo della navigazione di una nave che viene da Suez e approda in Italia, addirittura all’inizio in Grecia, poi si sono accorti che dietro al porto del Pireo, che si sono comprati i cinesi, non esistono infrastrutture, quindi era inutile portare le merci al Pireo che poi dovevano essere imbarcate e comunque portate in altri porti. Dopo aver preso le concessioni dalla Cina per sbarcare i container al Pireo, hanno deciso che sul Pireo era inutile perderci tempo, se non per traffici, locali e si sono spostati verso l’Italia; hanno trovato che il porto di Taranto era già occupato dai turchi che si erano presi le concessioni, che a Gioia Tauro era un problema entrarci in quanto l’ndrangheta ha delle pretese che neanche le multinazionali riescono a reggere; una situazione tale per cui hanno deciso di puntare sul porto di Ancona, nel medio Adriatico, per via dei fondali e Jesi era il baricentro oggettivo. Valencia non c’entra niente, è stata progettata alcuni anni fa, finita di costruire oggi con tempi di costruzione …, Jesi non era stata neanche ipotizzata. Ma di che parliamo? Mi sono andato a guardare su google, me l’ha suggerito uno dei più grandi operatori europei dei trasporti, da Jesi a Valencia un autocarro ci mette 24 ore a guida fissa, se vai con un auto ci vogliono 17 ore circa, con il treno da Valencia alla Vallesina ci vogliono 21,30 ore. Mi hanno detto: “Ti sembra che facciamo tre o quattro giorni in più di navigazione per poi riportare le merci da Valencia, che è in Spagna, quindi in Europa occidentale, a Francoforte o a Monaco?” Monaco dovrebbe essere l’hub di interscambio in Germania perché è da li che poi partirebbero. Mi hanno detto che io non ragionavo ed io ho risposto che non ero io che non ragionavo, ma avevo posto le domande che a mia volta mi avevano fatto quelli che …
PRESIDENTE. Consigliere, per cortesia, rimanga sul tema.
Carlo CICCIOLI. Replicavo al Consigliere Carancini. Non c’entra niente Rouen, la città della periferia parigina dove gli agricoltori, gli ambientalisti hanno occupato, fatto ricorsi e impedito ad Amazon di mettersi lì, dicendo che si creava inquinamento. E’ vero o no, non lo so, non l’ho seguito, sono andato a vedere i fatti, ho letto le dichiarazioni del Sindaco di quella città, ho letto le motivazioni con cui Amazon ha disdetto tutti i contratti, però in quella zona della Francia hanno chiuso e Parigi ha circa 12 milioni di abitanti ed sarebbe stata interessante per Amazon molto più della Vallesina.
Se l'opposizione avesse delle proposte valide, in questo caso - io che sembro essere il più intransigente - le ascolterei, andiamo avanti, dobbiamo gestire la Regione, comunque dobbiamo dare delle risposte ai marchigiani che sono di centro, di destra, di sinistra o senza idee.
Sulle opere pubbliche che servono e che la precedente amministrazione aveva messo nelle idee, perlomeno proposto, progettualizzato, le realizziamo, è corretto, giusto, non mi sembra sbagliato, non c'è da vergognarsi. Non mi vergogno di utilizzare dei percorsi amministrativi e progettuali della vecchia Giunta, se erano validi si fanno, quelli non validi non si fanno, si fa la scelta finanziaria. Questo è il Piano delle opere, insufficiente? Certo, se c’erano più fondi saremmo andati ancora più avanti, i fondi sono quelli ridistribuiti, rivisti, ma con questo spirito do piena fiducia ai componenti della Commissione, cominciando dal relatore Consigliere Assenti e dall'Assessore che ha fatto le proposte. E’ un piano possibile, compatibile, perfetto? Perfetto forse no, ma è un notevole passo avanti rispetto a quello che c'era, rispetto alle cose che non sono state fatte. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Cari colleghi e colleghe per dire che condivido questo programma triennale dei lavori pubblici di competenza della Regione relativo al triennio 2022/2024 e l’elenco annuale per l'anno 2022, nel merito ben esposto dal relatore di maggioranza, il Consigliere Assenti. Ringrazio anche il Presidente della Commissione competente e i suoi componenti, gli uffici e i funzionari per il lavoro e il tempo dedicato a questo atto. Ringrazio l'Assessore Baldelli per la sua onestà intellettuale e gli uffici per il buon lavoro fatto, soprattutto per aver riconosciuto il buon lavoro fatto dalla passata amministrazione, programmato, che è stato ben ricordato anche dal Consigliere Putzu, quindi credo sia stato fatto un buon lavoro in senso generale.
I soldi non bastano mai, tutto è perfettibile e si vorrebbe fare sempre di più per i nostri territori, tutti siamo impegnati per fare qualcosa di utile per i nostri territori, quindi sono convinto che lo faremo insieme.
Non affrettiamoci a dare giudizi negativi, pensiamo un po' in positivo ogni tanto. Siamo certi della nostra volontà seguita da azioni concrete nella direzione di dotare le Marche delle necessità importanti e risolutive per il miglioramento dei nostri territori e delle nostre Marche. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il relatore di maggioranza Consigliera Assenti.
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Anche qui c'è il rispetto religioso della continuità amministrativa dell'iter procedurale, che è quello che ci caratterizza, o meglio che oggi dovrebbe caratterizzare questo passaggio sulle opere dell'annualità 2022 e le opere pubbliche trimestrali perché … ebbene sì, c'è una sorta di principio cardine, politico, che dobbiamo dire, lanciare e rivendicare anche con orgoglio e senza paura ed è quello della continuità degli atti amministrativi.
Questi sono atti posti in essere dalla passata amministrazione, prevedono interventi sul territorio e si è deciso politicamente, quindi all'interno di una maggioranza, un anno fa, di continuare su questa strada e penso che non sia un errore, è l'opera in sé che deve trarre beneficio, non l'origine di chi rivendica la primogenitura dell'opera stessa.
Tutti sapete meglio di me, perché qui dentro non c'è nessun neofita della politica, come si fanno i Piani triennali: esercizio ragionieristico, in parte, che viene connaturato e spalmato su tre anni in una logica di previsione d'ingresso di risorse presenti e certe, con la possibilità di sviluppare su tre anni un piano territoriale di opere pubbliche interessate. Certo non deve riguardare o avere una competenza tipo un Comune di media grandezza, siamo la Regione Marche, però è anche vero che al termine della conclusione della prima previsione dei Por, dei Fsc, del Por Fesr e dei Fsc c'è una differenza. Sta iniziando nuovamente questa nuova previsione, programmazione, che dobbiamo impostare. Ci sono molti ragionamenti in atto che devono trovare una esplicazione, un’attuazione pratica e concreta, la troveranno sicuramente nell'immediato futuro, forse non siamo riusciti a farlo dal primo bilancio, come ha detto il Consigliere Cesetti, era dicembre e siamo arrivati nel 2021, con il quale abbiamo iniziato a prendere i fili della programmazione esistente e di quella futura, nonché futuribile.
E’ vero sì, che atterriamo 15 milioni di euro in questa annualità e che abbiamo ripreso tanti progetti, però è anche vero che abbiamo modificato anche determinati codici, come ha detto giustamente la Consigliera Casini, Rup e Cup, abbiamo dovuto modificare determinati passaggi obbligatoriamente tecnici per arrivare alla messa a terra di determinate risorse.
Le risorse, di cui ha parlato la Consigliera Vitri, sulla ciclabile del Musone per 39 milioni di euro, non andranno perse, ma verranno atterrate, in un periodo che ha visto il prezzario regionale modificato, la crisi dei consumi dei materiali, le problematiche anche oggettive e non soggettive di difetto di programmazione politica o di mancanza di visione, anche nell'aspetto tecnico, formale, meramente economico ed un'opera che era prevista per 1.900.000 è schizzata a 4.300.000, come abbiamo più e più volte detto, almeno tre, nella III^ Commissione competente.
Comprendo il gioco delle parti, lo farei anch'io, però mi rendo conto che questa impostazione era stata vista comunque di buon occhio, a buon viso, e se l'anno scorso abbiamo avuto un voto vostro, della minoranza, di astensione, che poteva prevedere una sorta di vediamo come va quest'anno, penso e vedo che l'atteggiamento inizia ad essere diverso, ma riflettete e riflettiamo bene tutti perché alla fine le opere pubbliche sono di tutti e lo sforzo che è stato fatto e che stiamo facendo è in una previsione di miglioramento futuro.
Molte risorse non le vediamo su molti progetti per un mero esercizio ragionieristico, e ciò significa che se per l'ospedale di Pesaro noi abbiamo uno stanziamento a bilancio di 150 milioni, già previsti in bilancio, e non lo vediamo atterrato sul Piano triennale opere pubbliche, è un problema di definizione del contratto definitivo o meglio del progetto definitivo esecutivo che trova esecuzione nel momento in cui andiamo ad atterrare e poi a spendere questi soldi con la progettazione esecutiva. Come l’ospedale di Pesaro, è stato citato anche l'ospedale di San Benedetto del Tronto, la previsione è un po' generale ed astratta, ipotetica, perché i soldi non sono nella mera disponibilità, è solo una sorta di prenotazione, chiamiamola così, nel momento in cui dovessero avere …, l'unica cosa certa è il finanziamento della prefattibilità, quei famosi 400 mila, che sono manchevoli e sono in assenza di un fondo generale che possa interagire per tutte le province e tutta la Regione come fondo di progettazione, ma sicuramente lo spunto è buono, è ottimo, perché no, e lo valuteremo, però di risorse sparse ce ne sono, di progetti che ancora devono essere contrattualizzati e resi esecutivi ce ne sono ancora di più. Forse è vero, in un anno e otto mesi ci state chiedendo di più di quello che probabilmente abbiamo fatto, prendiamo di buon auspicio questo invito, cercheremo di fare ancora meglio e ancora di più, certo che la bacchetta magica …, permettetemelo, in un anno scarso è difficile cercare di realizzare quanto avete chiesto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, la relatrice di minoranza Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei replicare ad alcune osservazioni esposte dai Consiglieri di maggioranza. Capisco che debbano difende un po' il ruolo dell'Assessore Baldelli, assente, capisco che il Presidente Acquaroli sia stato anche oggi assente per tutta l’esposizione del Piano e per quasi tutta la parte del confronto, però mi aspettavo che i Consiglieri presenti ascoltassero prima di intervenire e intervenissero dopo aver capito cosa stavamo dicendo.
Nessuno ha detto che votiamo o voteremo contro questo Piano perché ci sono sole le opere della Giunta precedente, questo l’avete immaginato oppure completamente inventato. Abbiamo detto che manca tutta la programmazione promessa in campagna elettorale ed è un concetto diverso.
Benissimo che si vada avanti nella programmazione precedente, anzi doveroso direi perché tutta la parte delle ciclovie non poteva essere lasciata in sospeso, così come mi ero riferita al Bike Park del Montefeltro, sono progetti avviati e si va avanti per stralci. Mi pare doveroso che si vada avanti e benissimo, malissimo che manchi tutto il resto e quei 9 miliardi di euro di opere del 2021 parlano di una Regione incapace di progettare, di fare una nuova programmazione nonostante tanti annunci.
Per questo il Piano triennale delude ogni promessa e aspettativa, nel momento in cui l’Europa poi ci mette a disposizione risorse senza precedenti, è anche impossibile fare un confronto con ciò che è avvenuto negli anni scorsi perché questo è il momento in cui invece occorre programmare e accelerare in tutto il territorio. Si potrebbero rimettere completamente a nuovo le infrastrutture perché il problema non è quello della mancanza di risorse, il problema è la mancanza di capacità di programmazione.
L'impressione che si ha guardando questo Piano in questo momento storico è quella di aver messo una Ferrari o una Tesla in mano ad un minorenne senza patente, purtroppo è questo.
Il Piano aumenta gli investimenti di pochissimo, ma gli aumenta perché c’erano fortunatamente già dei progetti di fattibilità, quindi cresce un po' lo stanziamento passando da 124 milioni a 139 milioni nel triennio, ma è pochissimo rispetto a quello che ci si aspetta e che si dovrebbe fare, significa che nel 2021, in particolare con solo 9 milioni di investimenti programmati, la Regione non ha fatto nulla, meno di un Comune medio piccolo. E ribadisco che mancano i progetti principali, come quello dell’ospedale di Pesaro perché le risorse ci sono ma ancora non c’è il progetto, cosa aspettiamo? Non saprei. La delusione rispetto a questo Piano triennale delle opere pubbliche è evidente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Assenti.
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Rompo gli indugi anche se ho appena finito di parlare, non vedo il mio Capogruppo, quindi avoco a me il diritto di fare la dichiarazione di voto in quanto relatore di maggioranza, partendo dai ringraziamenti.
Vorrei precisare la mancata presenza dell'Assessore Baldelli, ricordando solo, Consigliere Cesetti, che la settimana scorsa, che era prevista la discussione del punto, l’Assessore era presente e purtroppo alle quattro abbiamo chiesto il rinvio, per cui oggi non è presente per paura di fare una brutta figura, così come detto, ma ha avuto un problema medico, speriamo tutti passeggero; anche il Presidente Latini non è presente in Aula.
Detto questo, ringrazio il Presidente della III^ Commissione, l'Assessore, i tecnici, ringrazio tutti, gli estensori veri e propri di questo atto che troviamo accoglibile, favorevole, in quell'ottica di inizio cambio di passo, di procedura che stiamo cercando di attuare.
Ci sono molte risorse messe a disposizione per alcuni settori specifici, l'obiettivo è quello di continuare e migliorare quello che abbiamo iniziato da troppo poco tempo. Speriamo di farlo sempre in minor tempo e in misura maggiore, anche con la messa a terra di quelle che saranno le ulteriori e future risorse, con i fondi Por Fesr e Fsc. Ci stiamo lavorando alacremente insieme a tutta la Giunta e a tutto il Consiglio.
Noi voteremo favorevolmente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Per confermare il voto favorevole da parte del gruppo Lega.
Ringrazio per il buon lavoro fatto dalla Commissione e dall’Assessore Baldelli.
Vorrei dire che nella Conferenza dei Presidenti di gruppo si è parlato molto della sua assenza, del fatto che non potesse essere presente per motivi di salute, si è deciso di fare ugualmente la proposta di legge. Tutto quello che è stato detto forse poteva essere risparmiato perché penso che i nostri Assessori vadano lodati per quello che fanno e perchè mettono massimo impegno nella competenza. Chi ha detto quello che non doveva dire forse deve avere un po' di rimorso.
Al di là di questo, il voto è favorevole, stiamo andando nella direzione giusta. Che siano state prese delle cose che erano state previste precedentemente, va bene, poi non vanno bene quando alcuni territori non ci sono, anche qui dobbiamo essere chiari o quelli di prima hanno sbagliato tutto o hanno indovinato dappertutto. Secondo me, come tutti si fa bene e si fa male, questa Giunta sta andando avanti, secondo noi, nel miglior modo possibile.
Il voto è favorevole e faccio gli auguri all’Assessore Baldelli di essere al più presto con noi e di rimettersi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Grazie Vicepresidente, saluto il Presidente e gli Assessori che sono presenti.
Voteremo convintamente contro, così togliamo qualsiasi dubbio e indugio, contro questo Piano triennale delle opere pubbliche, con le risorse destinate alle opere che può realizzare o potrebbe realizzare o dovrebbe realizzare direttamente la Regione.
Prendete sempre qualsiasi tipo di intervento come una critica, noi stiamo qui approfittando delle nostre competenze per studiare e forse per mettere a disposizione anche qualche suggerimento che potrebbe essere utile.
Mi guardo intorno e vedo tanti ex amministratori, non di questa Regione, penso ai Sindaci - ne vedo tanti - e se da Sindaco di una città media avessi realizzato opere per 9 milioni di euro in una annualità avrei avuto difficoltà, come avremmo avuto tutti, da 5.000 abitanti in su, a giustificare la nostra incapacità realizzativa. Tenendo conto che tra l'altro abbiamo fatto anche un'operazione di riorganizzazione della struttura per renderla più efficiente, più efficace e più aderente ai percorsi che da una parte erano scritti nei programmi elettorali e dall’altra dovevano rappresentare la vera discontinuità, anche nell'abbattere la burocrazia e quindi dare una maggiore concretizzazione alle prospettive ed ai documenti che dobbiamo affrontare e sui quali ci confrontiamo, che spesso, ahimè, lo dico per i cittadini, rimangono sulla carta perché non c'è una propulsione adeguata per trasformare atti amministrativi in opere.
Questo è il limite, tant’è che il legislatore ci chiama apposta con il Piano triennale delle opere pubbliche per impegnarci, darci prospettiva ed obbligarci ad avere visione.
In molti dei nostri interventi, tanti, lo dico alla maggioranza e anche all’opposizione, ci domandiamo perché si dia seguito alle opere che erano state già programmate. Nel Piano triennale delle opere pubbliche se uno non ha visione, non ha prospettiva e non ha una idea, che potremmo anche non condividere, ma che è chiara, non può fare nient'altro che quello che il Consigliere Carancini ha detto dell’Assessore Baldelli: prendere da dentro i cassetti, tirare fuori il progetto preliminare o esecutivo, secondo la fascia di impegno progettuale nella quale ci troviamo, e se vuole rimpinguare deve mettere quello, ma non è quello che ha pensato perché per pensarlo occorre avere una visione, una lettura, bisogna avere un'idea, incaricare gli uffici o i professionisti per avanzare progetti o studi di fattibilità e poterla mettere nell’annualità adeguata a quel tipo di progetto, altrimenti si arraffa su tutto e si spaccia questa operazione come la giusta continuità. E questa non è una visione, è un tentativo di riempire le caselle e il prossimo anno ci troveremo nella stessa identica condizione, e magari non avremmo impegnato le risorse.
Ci troveremo con 9 milioni di euro per una Regione come le Marche di opere che sono state tradotte tra l'annualità e la realizzazione.
Il tempo nelle opere pubbliche è inesorabile, terribile, se non si parte immediatamente nel momento in cui uno arriva a governare un ente e se non ha la visione il tempo è terribile e non accadrà nulla.
L'idea dell’ospedale di primo livello di Fermo, voi andrete a tagliare il nastro cercando di dimenticare il percorso che è stato fatto, doveva avere la logica conseguenza nell'Area vasta 3, nell'Area vasta 5 e nell’Area vasta 1.
Non decidere ed aprire un dibattito sulla necessità del nuovo Piano socio-sanitario, sul masterplan degli ospedaletti, porterà inevitabilmente a non centrare quell'obiettivo, che invece Fermo con visione e con lungimiranza è riuscito a mettere in campo e per fortuna, a differenza di quello che è accaduto con l’Inrca, non ha avuto difficoltà con le imprese, perché poi dovete mettere in campo anche quell'operazione e quelle opzioni e vi accorgerete che in questo quinquennio, se tutto va bene, porterete a casa i progetti che voi reputavate sbagliati, di quelli di prima.
Questo quello che accadrà, noi siamo soddisfatti e dico pure, pensando al passaggio che ha fatto il Consigliere Carancini, non perché le scelte di prima fossero bagliate in quel momento, che forse non sono più giuste in questa fase perché il mondo è cambiato e c’era la necessità di rivedere e di ripensarle.
Sono convinto, e vi guardo, che al di là della difesa di parte non ci sia soddisfazione nemmeno da parte vostra perché queste non sono nemmeno le cose che voi avevate ipotizzato. Pensavate di accelerare ed invece vi siete ingolfati, avete ingolfato gli uffici perché quando non si ha visione l'unica cosa che si può fare è aprire il cassetto e tirar fuori il primo progetto che capita solo per dire di averlo inserito in una cella di un Piano triennale, ma non è quello che serve per la nostra comunità.
Un voto convintamente negativo da parte del nostro gruppo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto in dissenso, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Posso ben intervenire perché intervengo in dissenso, spero sia autorizzato successivamente, altrimenti fa nulla.
Intervengo in dissenso per una ragione molto semplice, non so se l’avete capito, ma non sono abituato a farmi scorrere l'acqua sotto i piedi.
All'interno del mio gruppo è stato detto che noi votiamo contro perché voi non siete diversi, votiamo contro perché siete uguali a quelli del passato. Non c'è coraggio, novità, anima.
Io non posso votare contro perché tutto questo non è vero, voi non siete uguali a quelli del passato, magari, io sono il passato e il presente, come credo i Consiglieri Casini, Bora, Mastrovincenzo, magari, perché qui manca non il coraggio del cambiamento, quella è una cosa che appartiene a voi, ma manca la responsabilità della continuità condivisa, che evocava l’Assessore Baldelli lo scorso anno. Manca la responsabilità di portare avanti i progetti che noi abbiamo messo in campo, i tanti progetti e le tante opere pubbliche. Quello manca! E quando parlo del compito, la differenza che passa tra il compito e il progetto, il programma, è la differenza che c'è - non voglio fare e non saprei fare il professore - tra un compito in classe e il piano di studi. Questa è la differenza, questo è il senso che ho voluto dare perché nel passato c'era l'anima e la visione, e l’ho detto nel mio intervento, ed era quella che il Piano triennale delle opere pubbliche era inserito e contestualizzato all'interno del bilancio e del Documento di economia e finanza regionale e non credo che l’ex Vicepresidente Casini, che era l'Assessore alle infrastrutture, che ha proposto tanti di quei progetti …
Non siete uguali a noi, perché quasi 1 miliardo di opere pubbliche abbiamo finanziato in cinque anni. Pensiamo soltanto in sanità, alla visione che ci abbiamo messo e ci voleva l'anima, che è solo quella che ti dà la visione, che ti fa uscire dal convincente, che qualche volta dà anche rancore, ma che proietta nel futuro. In tutto quello c’era la progettualità. Faccio un esempio che è piccolissimo, sapete quando abbiamo messo nell'ultima programmazione di Fsc, del Fondo di sviluppo e coesione, l’ha messi l’ex Assessore Casini, mica io, 55 milioni di euro, soltanto quelli, e li abbiamo divisi in modo equo sulle cinque province, 11 milioni per ogni provincia e con quella risorsa ad esempio a Fermo ci abbiamo finanziato la viabilità di aduzione all’ospedale di Fermo, altrimenti preclusa perché non avevamo le risorse, ma era tutto l'insieme che noi dovevamo tenere. Lì c’era la progettualità, la visione, il coraggio perché, come ha ricordato la Consigliera Vitri, l’ospedale di Fermo è stato finanziato in tre mesi e per fare quello ci voleva coraggio, come c’è voluto coraggio nell’agire dopo gli eventi sismici. C’è voluto tanto coraggio! Non ero io l’Assessore alle infrastrutture, ero l’Assessore al bilancio in quel caso nel Defr non facevo altro che raccogliere le indicazioni del Presidente e dell'Assessore competente, non sto dicendo che è merito mio, diciamo che era un merito condiviso di tutti noi, avere una visione generale, quella progettualità in sanità.
La nostra progettualità in sanità è la progettualità del PNRR dell’attuale Presidente del Consiglio, degli ospedali di primo livello, degli ospedali unici, degli ospedali di secondo livello, degli ospedali di comunità, delle case della salute, della medicina territoriale, era quella la progettualità. Cito la mia Fermo, l'abbiamo attuata molto tempo prima perché le case di comunità il precedente Presidente della Regione nel fermano le ha inaugurate nel 2016.
Voi non siete uguali a quelli del passato, siete una cosa diversa che ha vinto le elezioni ed oggi ha la responsabilità di governare, però se condividete quello che noi abbiamo fatto e avete detto di condividerlo, allora avete la responsabilità, non il coraggio e non ci vuole coraggio per esercitare la responsabilità perché la responsabilità è un dovere, la responsabilità di portare avanti quei progetti.
Non c’è questa responsabilità se nel 2021 avete realizzato soltanto 9 milioni, non c’è responsabilità in questo se nel 2022 prevedete soltanto 49 milioni rispetto ai 55 milioni che avevamo previsto noi, addirittura riducendoli, ma noi l’avevamo fatto all'interno del Defr e del bilancio. Andatevi a vedere i resoconti.
Per questo voi non siete uguali a noi e vi auguro di esserlo.
Termino dicendo che mi asterrò come d’altra parte il gruppo PD ha fatto lo scorso anno nell'approvazione del Piano delle opere pubbliche. L’anno scorso il PD si è astenuto, io questa volta mi astengo coerentemente con quello che abbiamo fatto lo scorso anno. Questo è, ne ho dato motivazione, non mi scuso con l'Assessore Baldelli sapete perché? Non sapevo che l’Assessore Baldelli stesse poco bene, altrimenti non mi sarei permesso di dire che era assente ingiustificato, tra l’altro per l'assenza dell’Assessore Baldelli questo argomento poteva anche essere rinviato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Acquaroli.
Francesco ACQUAROLI. Grazie, Presidente. Solo per aggiungere alcuni aspetti che credo siano dirimenti e di buonsenso.
Le opere precedentemente individuate come strategiche, che in continuità fin dalla prima seduta noi abbiamo fatto strategiche, non lo sono per una parte politica, lo sono per i territori e non c'è motivo di andare a interrompere il loro iter di progettazione, realizzazione. Sono opere importanti per i territori, ce ne sono alcune iniziate parzialmente, penso a Macerata, alla bretella di congiunzione tra l'uscita dell'autostrada di Porto Sant'Elpidio ed il nuovo ospedale di Fermo, al nuovo ospedale di Fermo, all’INRCA e a tante di queste che sono state e saranno oggetto di un rifinanziamento perché, come voi potete immaginare, in questi mesi il costo dell'energia e delle materie prime è lievitato pesantemente.
Oggi non ho sentito parlare di questi argomenti che sono all'ordine del giorno mondiale e che rappresentano un motivo di riflessione, che noi non possiamo cancellare dal Consiglio regionale delle Marche. Faccio un esempio, non c'entra con quanto stiamo trattando in questo momento, ma c'entra con le dinamiche della ricostruzione, c'è stato un lungo dibattito nelle scorse settimane per l'adeguamento del preziario del sisma e nonostante l'accordo anche con gli ordini professionali e le associazioni di categoria, che lo ritenevano adeguato, alcuni Sindaci hanno insistito e hanno consigliato, anche alla struttura commissariale, di andare oltre quanto previsto perché ritenuto insufficiente a far ripartire la ricostruzione.
E’ un momento particolare, ma questo non c'entra con la progettazione, la programmazione, che c’entrano tanti aspetti.
Oggi noi parliamo dei fondi a disposizione della Regione, parliamo di una programmazione che ancora è in essere per i prossimi sette anni e parliamo di opere che saranno individuate, calate e sono in una fase di trasformazione, traduzione da un'idea di natura politica a quello che è l’iter che dovrà essere inserito nel Piano delle infrastrutture, nel Piano dei lavori che verranno fatti nella nostra Regione.
Queste strategie vanno ad interfacciarsi con altre attrazioni che sono un po' estranee alle mere dinamiche regionali, quelle con l’Anas, con la Società autostrade, con le Ferrovie, con il Ministero delle infrastrutture, con le Autorità portuali e stiamo mettendo in campo un'azione sinergica su più livelli.
Ritengo legittimo intervenire, però raccontiamo le cose per come sono, complessivamente, perché se questo Piano non ha ancora considerato la nuova programmazione è comunque un atto che fa un balzo avanti rispetto a quello che avevamo visto. Soprattutto su Sforzacosta-Villa Potenza, lo dico per fare un esempio, o sulla bretella Porto Sant'Elpidio-Campiglione. non è che se uno vince le elezioni deve rinnegare quelle cose che hanno un’utilità e soprattutto sono nevralgiche per lo sviluppo del territorio, anzi, cercheremo di migliorarle progettualmente, di velocizzare le procedure e di completare laddove i finanziamenti non prevedono il completamento.
Senza entrare nello specifico, questo per dire che le dinamiche di parte al Governo delle Regioni non devono poi influire e influenzare quelle che sono le dinamiche di governo delle Regioni, dove dall'altra parte delle istituzioni ci sono le economie, i cittadini, i territori, che aspettano risposte e con ansia cercano anche di trovare soluzioni alle proprie esigenze.
Vorrei aggiungere un ultimo aspetto, credo che la nostra Regione stia attraversando un momento molto delicato dal punto di vista delle infrastrutture e senza parlare dell'ospedale di Pesaro, Macerata e di San Benedetto del Tronto, che spero potranno trovare una definizione anche gli iter procedurali quanto prima, su Pesaro siamo più avanti, su Macerata e San Benedetto del Tronto stiamo arrivando, ci sono due temi tragici, uno è quello che si sta sviluppando a sud delle Marche, che è inerente la possibilità di realizzare la terza corsia o di arretrare rispetto al tracciato attuale dell'autostrada di qualche chilometro per una nuova soluzione, l’altro è il tema della linea merci nell'Adriatico, che non ci vede contrari, ma che la sola idea di far passare la linea merci Mediterraneo Europa, nord e sud Europa, su una linea sviluppata nell'800 qualche perplessità ce la crea.
Vorremmo capire e vorrei anzi un contributo importante davanti a questi due temi che non valgono qualche decina di milioni di euro, con tutta l'importanza che hanno questi 10, 15, 20, 30, 40, 150 milioni di euro, ma valgono la strategia di sviluppo che interessa la nostra Regione in un'orbita nord-sud nazionale ed europea.
Credo che anche su questi temi, che sono quelli che definiscono realmente le strategie di questo territorio, le opportunità di questo territorio, questo Consiglio regionale debba esprimersi. Lo dicevo ieri sera in un convegno a San Benedetto del Tronto, l'ho detto incontrando tutti i Sindaci rispetto alla ferrovia, se non ci facciamo trovare pronti come territori rischiamo che accada quanto è successo 15 anni fa, quando la terza corsia si è fermata a Porto Sant'Elpidio. Se non ci facciamo trovare pronti rischiamo che tra 20 anni, come accade oggi per la Bolkestein, nelle nostre città, accanto ai camping, ai residence, agli alberghi, ai luoghi simbolo della nostra economia regionale, della nostra capacità di regione di diventare protagonista oltre i confini regionali e nazionali, possa svilupparsi un traffico che non voi, ma le Ferrovie indicano nel massimo di 172 treni merci al giorno in più rispetto a quelli attuali.
Ritengo che questo Piano sia interessante, può avere luci e ombre, dipende dall’angolatura con cui lo vediamo, ma abbiamo messo in campo tutto quello che potevamo rispetto alla programmazione attuale.
Penso che questo Consiglio regionale debba insieme alla Giunta, alle associazioni di categoria, alla Camera di Commercio, ai corpi intermedi, ai sindacati farsi carico del dibattito politico intorno a due infrastrutture che segnano il destino attuale e il futuro dell'Adriatico, non solo della nostra regione. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di atto amministrativo n. 32. Lo pongo in votazione per appello nominale (ai sensi del combinato disposto dell’articolo 69, comma 1, e dell’articolo 66, comma 2, lett. c) del regolamento interno).
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Astenuti: Cesetti, Ruggeri, Santarelli.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. L’interpellanza n. 9 non viene trattata perché la Consigliera Lupini non è presente.
Interpellanza n.10
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Vitri
“Politiche regionali in materia di sostegno e protezione dei minori”.
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 10 a iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Il tema che trattiamo in questa interpellanza è quello del sostegno e la protezione dei minori.
Su questo argomento c'è la legge n. 184 del 1983, una legge nazionale che affronta per la prima volta in modo completo e organico il problema dell'abbandono dei minori attraverso strumenti come l'adozione e l'affido familiare e descrive il ruolo e le competenze dei servizi pubblici.
La Regione Marche ha elaborato degli atti nel corso degli anni, in particolar modo la deliberazione amministrativa n. 202 del 1998, che prevede l'attività del consultorio familiare, e la delibera di Giunta regionale n. 150 del 2016, che definisce competenze e ruoli dei soggetti firmatari in materia di protezione dei minori.
Nella nostra Regione negli ultimi anni si è registrato un incremento delle problematiche riguardanti le famiglie e i minori: conflitti e violenze in ambito familiare, dispersione scolastica, casi di devianza, dipendenza patologica, sofferenza psicologica dei minori. La situazione si è ulteriormente aggravata durante il periodo di emergenza sanitaria e da questo punto di vista ci sono stati segnali di disagio espressi in vario modo: risse, atti di vandalismo, malessere sommerso che comunque ha dato segnali evidenti. Si è registrato anche un incremento dei problemi connessi alle dipendenze patologiche.
In numerosi Ambiti territoriali e sociali della nostra Regione si stanno rilevando problematiche importanti inerenti la fascia d'età che attiene ai minori. Questi problemi si manifestano proprio con il ritiro sociale, la difficoltà relazionale tra pari e nel contesto familiare, l’evasione dell'obbligo scolastico, il bullismo, le risse, gli atti vandalici, i disturbi alimentari e tanto altro ancora.
Queste problematiche vanno affrontate in modo tempestivo e per fronteggiare questa complessa problematica occorre progettare interventi e servizi in grado di intercettare e gestire questo disagio in rete con altri soggetti con cui i minori vivono esperienze significative, mi riferisco alla scuola, alle società sportive, agli oratori e tanto altro ancora, oltre ai servizi sociali e socio-sanitari deputati.
I servizi sociali professionali degli enti locali sono ormai da anni connotati da condizioni sotto organico, precarietà e fragilità, c’è un considerevole aumento di casi presi in carico dai servizi sociali degli enti locali, sia dal punto di vista numerico che della complessità.
Parlando di sotto organico è evidente che questo problema attiene anche ai consultori familiari, all'unità multidisciplinare dell'età evolutiva, al settore della neuropsichiatria infantile. Peraltro i protocolli di collaborazione tra diversi soggetti istituzionali deputati alla tutela dei minori, in particolare tra enti locali e consultori familiari, che erano in passato attivi in diversi territori ed erano valutati positivamente da tutti gli operatori, sono scaduti e non sono stati rinnovati per scelta dell'Asur. Non sono previste linee specifiche di finanziamento per interventi rivolti alla fascia di età 11/18 nè a livello regionale né nazionale.
E’ necessario promuovere protocolli di collaborazione tra le istituzioni coinvolte per un’efficace presa in carico della situazione così complessa; è anche necessario potenziare la dotazione del personale dei consultori familiari, delle Umee, del Dipartimento dipendenze patologiche, della neuropsichiatria infantile. È indispensabile ripristinare e potenziare il sistema dei servizi che lavorano per prevenire, intervenire sulle situazioni di pregiudizio che riguarda i minori, occorre lavorare in un'ottica di integrazione socio-sanitaria.
Con questa interpellanza chiediamo al Presidente e alla Giunta regionale di conoscere qual è la politica del Governo regionale in materia di sostegno, protezione dei minori, in particolare se si intenda ripristinare le figure previste dalle piante organiche nei vari servizi sanitari territoriali.
Chiediamo inoltre di conoscere le intenzioni del Governo regionale sull'avvio di un tavolo regionale che lavori alla ridefinizione, all’aggiornamento, al monitoraggio e all'applicazione dello schema di protocollo d'intesa tra servizi sociali, servizi sanitari, autorità giudiziaria, ordini professionali, ufficio scolastico regionale, garante regionale dell'infanzia, coordinamento delle comunità di accoglienza delle associazioni di famiglie affidatarie.
Infine chiediamo di sapere se sia previsto un finanziamento per gli Ambiti territoriali sociali specifico e vincolato per progettualità, che vada ad intervenire sul fenomeno del disagio giovanile, anche in un'ottica preventiva. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Mastrovincenzo per l'illustrazione del tema, tutti gli aspetti che sono stati evidenziati e sottolineati sono condivisi dall’Assessorato alla sanità e dalla Giunta regionale.
Le preoccupazioni che sono emerse sul piano educativo dello sviluppo di tanti giovani e di alcuni comportamenti devianti devono trovare l'intervento adeguato da parte delle istituzioni pubbliche e quindi sulla domanda più importante formulata la risposta è positiva, nel senso che nell'ambito delle politiche a favore delle famiglie, stiamo predisponendo di dedicare fondi da trasferire agli Ambiti territoriali sociali per consentire di delineare interventi immediati di contrasto al disagio che viene manifestato dagli adolescenti e dai giovani. E questa è la misura più immediata che si può adottare.
In seconda analisi si condivide la preoccupazione per le carenze che si registrano nei consultori familiari, nelle Umee e anche nei reparti di neuropsichiatria infantile. Carenze e lacune che sono state più volte sottolineate anche in questo Consiglio regionale, nei lavori di quest'Aula e conseguentemente la necessità di dare risposte immediate e risoluzione ai problemi che sono stati evidenziati, che risentono purtroppo ancora una volta della carenza di personale qualificato.
Si osservi che nei tre concorsi che sono stati espletati dall'Asur per neuropsichiatria infantile non solo non c’è stata adesione, ma addirittura si sono concretizzate delle migrazioni verso Regioni limitrofe o comunque il rientro nelle città di residenza o di nascita.
Di particolare rilievo, come segnalava il Presidente Mastrovincenzo, la revisione della delibera della Giunta regionale n. 150 del 2016, che avrebbe dovuto delineare un protocollo multidisciplinare di intervento tra il Tribunale dei minorenni delle Marche, la Regione Marche e altri soggetti, come i servizi sanitari e sociali, l'ufficio scolastico regionale, il garante regionale per l'infanzia, gli ordini professionali, il coordinamento regionale delle comunità di accoglienza dei minori, le associazioni di famiglie affidatarie. Quel protocollo dal 2016 non ha avuto sviluppi concreti.
Per quanto ci riguarda, nella nostra responsabilità regionale in questi primi mesi, come noto, ci siamo occupati quasi ed esclusivamente di fronteggiare la pandemia e adesso che in questo momento appare che il risultato della campagna vaccinale stia producendo gli effetti, nel senso che bisogna sempre tener conto del fatto che il Covid ancora produce il disagio di diffusione della patologica, l'impegno che io assumo qui è quello di riattivare quel tavolo che, benché fosse stato previsto nella delibera della Giunta regionale n. 150 del 2016 per vari inadempimenti, che comunque non sono attribuibili alla Regione, è rimasto inerte.
L'impegno si muove su tre filoni, come ho già detto, reperire il personale necessario per le Umee, la neuropsichiatria infantile, i consultori familiari, aumentare da subito i finanziamenti per gli Ambiti territoriali e sociali, riattivare il tavolo regionale che possa mettere insieme tutte le istituzioni che a vario titolo si occupano di questo fenomeno. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta.
Prendo atto con favore degli interventi finanziari in termini di risorsa, a cui lei ha fatto cenno. Mi auguro che, come richiesto nell'interpellanza, questi finanziamenti siano comunque vincolati e vadano davvero a interessare questo settore così problematico.
Prendo atto con favore anche dell'impegno rispetto alla riattivazione del tavolo, che era previsto e che comunque era un’ottima idea in termini di sinergia tra soggetti interessati rispetto a questa tematica.
Auspico davvero che sul tema del personale e degli operatori, che è una problematica trasversale che riguarda anche altri settori, ma in particolare modo questo caso, come abbiamo detto riguarda: i consultori familiari, le Umee, la neuropsichiatria infantile, sia ancora più corposo l’impegno della Giunta regionale per far fronte a queste carenze importanti di personale. Grazie.
Interrogazione n. 386
a iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Rette a carico degli utenti nelle Residenze Sanitarie Assistenziali e nelle Residenze Protette per anziani della regione Marche e liste di attesa”.
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 386 a iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il Consigliere Mastrovincenzo chiede per quali motivi la Regione Marche non sia intervenuta per far rispettare la vigente normativa regionale in tema di quota sociale a carico delle Rsa anziani.
Al riguardo si deve tener conto che il pagamento del contributo da parte dei soggetti che fruiscono di tali servizi decorre dal sessantesimo giorno e la misura stabilita dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 12 gennaio 2017 sui nuovi Lea è contraddistinta dal pagamento del 50% della tariffa.
Nella nostra Regione la quota è molto più bassa, è del 34% invece che del 50%, poiché il costo complessivo è di 123 euro mentre il contributo ammonta a 42,50 euro. La Regione Marche cofinanzia queste spese nelle Rsa in misura superiore alla previsione prevista dalle norme nazionali.
Ritengo che questa misura non possa essere modificata, anzi semmai abbattuta, perché le condizioni della nostra popolazione portano anche ad un servizio particolarmente importante per le famiglie che annoverano persone che non sono più giovani, e deve commisurare la qualità della risposta sanitaria alle patologie dell'invecchiamento.
La Regione Marche interviene e rispetta perfettamente questa quota sociale, anzi fa pagare una entità inferiore a quella prevista, non il 50%, ma il 34%.
La seconda domanda è: com’è possibile trasferire sugli utenti delle residenze protette oneri per prestazioni di natura sanitaria e socio-sanitaria quando gli stessi sono chiamati, come da vigente normativa, già a pagare il 50% della tariffa?
Anche qui la quota a carico del servizio sanitario regionale è determinata dalla delibera della Giunta regionale n. 1331 del 2014 e in questo caso il pagamento è fissato al 33,51% al giorno. Si tenga presente che nelle residenze protette il setting assistenziale è più basso e questa è la ragione per cui vi è una differenza tra il contributo di 42,50 euro al giorno a carico dell'utente per le Rsa e i 33,51 euro per le residenze protette.
Con la terza domanda chiede quali iniziative si intendono intraprendere a fine di garantire il posto letto agli oltre 2.500 anziani non autosufficienti in lista di attesa nelle residenze protette.
La domanda è pertinente ritengo che la Giunta regionale nei prossimi atti di programmazione debba prevedere delle politiche attive insieme anche agli enti locali per far sì che vi sia un aumento dei posti letto nelle case di riposo, nelle residenze protette e nelle Rsa anche per diminuire l'afflusso negli ospedali per acuti per i numerosissimi problemi che sorgono per l’incapacità del sistema di assorbire tutte le persone che, avendo superato le acuzie con le cure, non riescono ad ottenere un posto in queste strutture.
Si tenga presente al riguardo che il Governo sta intervenendo con il cosiddetto decreto ministeriale n. 71 sulle cure territoriali, il decreto, come ho già accennato in quest'Aula, non ha ricevuto il consenso delle Regioni per la mancanza di investimenti adeguati. Il Governo ha proceduto con un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri non accogliendo le motivazioni di senso espresse da tutte le Regioni italiane, dalla Conferenza delle Regioni. Siamo in attesa della pubblicazione del decreto ministeriale n. 71 in Gazzetta Ufficiale, in questo momento il provvedimento è all'esame del Consiglio di Stato per il parere, quindi tutte le misure che riguardano l’assistenza territoriale saranno disciplinate con il decreto ministeriale n. 71 su cui le Regioni hanno espresso parere negativo perché non vi sono risorse dello Stato da impegnare su questo campo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Questa era un’interrogazione che peraltro era stata sollecitata dal Gruppo solidarietà a tutti i Consiglieri regionali per evidenziare un tema che comunque è di grande attualità. E proprio il Gruppo solidarietà ha dimostrato che ci sono gestori che comunque chiedono più della quota di 42,50 euro e su questo la Regione si deve impegnare per far rispettare le norme emanate ed evitare difformità sul territorio che vadano a discapito dei pazienti e delle persone anziane.
Prendo atto positivamente dell'impegno dell'Assessore rispetto al terzo quesito di aumentare, al netto di tutte le difficoltà che manifestava a livello nazionale, i posti letto a disposizione del territorio regionale. 2.500 anziani non autosufficienti in lista d’attesa sono un'enormità e io mi auguro che a questa problematica si dia presto una risposta, la più ampia possibile, e su questo monitoreremo nei prossimi mesi. Grazie.
PRESIDENTE. Per riguarda le interrogazioni n. 413 della Consigliera Lupini e n. 459 del Consigliere Mangialardi, abbinate, in accordo con i Capigruppo, abbiamo detto di rinviarle al prossimo Consiglio.
Interrogazione n. 426
ad iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Riduzione di posti letto nel reparto di Riabilitazione nutrizionale di Villa Serena”.
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 426 ad iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La direzione sanitaria di Villa Serena, che è una struttura privata convenzionata, in tempo di Covid aveva deciso di convertire cinque posti dedicati alla riabilitazione nutrizionale in posti dedicati alla riabilitazione cardiologica. Questa decisione aveva portato anche ad alcune proteste da parte dei cittadini e in merito a questa decisione l'Asur ha concordato con Villa Serena di mantenere almeno tre posti per la riabilitazione nutrizionale.
Anche questa è un’emergenza, quella che stiamo affrontando con questo tipo di patologia e di comportamento per cui si ha la necessità di intervenire con la riabilitazione nutrizionale.
Si deve dar conto del fatto che la Regione nel frattempo ha accreditato un’altra struttura, Villa Oasi a San Marcello di Jesi, per altri posti letto residenziali in riabilitazione nutrizionale, appunto nella patologia del disturbo alimentare. Anche questo procedimento sta per essere convenzionato così le persone, i giovani che hanno questo tipo di problematiche, potranno avere un servizio nella nostra regione.
Si tenga conto che fino ad oggi queste patologie venivano curate prevalentemente in regioni limitrofe, anche su questo punto siamo riusciti a colmare una lacuna anche perchè la domanda è particolarmente rilevante per effetto delle condizioni che si sono manifestate con l'epidemia Covid, anche nei nuclei familiari.
Ritengo che la materia debba essere oggetto di un'osservazione abbastanza penetrante perché la risposta che deve essere fornita a tante famiglie deve essere data sul territorio della regione Marche, non già ricorrendo a strutture di regioni limitrofe.
In tutto questo penso che la risposta possa essere prevista nel nuovo Piano socio-sanitario, che la Giunta regionale dovrà esaminare nelle prossime settimane. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Assessore, io non sono soddisfatta anche perché sapevo che i posti letto di Villa Serena, pur essendo una struttura privata, lei ha ragione convenzionata, sono scesi da venti a quattro, in realtà lei mi dice che sono tre, per cui sono ancora più preoccupata. Come lei ben sa, è vero che sono stati convenzionati altri posti letto a San Marcello, ma sono ubicati in situazioni diverse.
Questa grave patologia, la conosco molto bene, è la prima causa di morte per malattia nei giovani tra i 12 e i 25 anni. Parliamo di una malattia gravissima, spesso sottovalutata, che ha necessita di una visione olistica del paziente ed ha bisogno di essere supportata anche la famiglia e spesso, il problema è proprio questo, c’è bisogno di ricovero.
Un ricovero con tre/quattro letti non può fornire lo stesso livello di assistenza rispetto ad un reparto di venti persone.
Noi sappiamo che sia l’anoressia che la bulimia e l'obesità sono stati conosciuti come Lea in Regione Marche e fanno parte di una rete. Ha ragione quando dice che dovremmo curare queste patologie, i disturbi alimentari, in generale all'interno delle strutture pubbliche perché questo si fa, ma non si fa l'ospedalizzazione, è questo il passo in avanti.
Da un lato mi preoccupo perché sono venuta a conoscenza di questa problematica avendo ricevuto una email, che tutti noi abbiamo ricevuto qui in Consiglio regionale, indirizzata a tutti gli Assessori e a tutti i Consiglieri, perché la drastica riduzione di posti letto nel reparto di riabilitazione nutrizionale di Villa Serena ha gettato nello sconforto soprattutto le famiglie. Dover ricoverare i propri figli, in generale sono figli o nipoti, fuori dalle Marche è sempre doloroso, già è doloroso doverli ricoverare, figuriamoci ...
Quattro posti letto o tre come dice lei, poco conta la differenza di un posto letto, non possono essere definiti un reparto e non permettono neanche ai pazienti e agli specialisti di poter svolgere un lavoro adeguato, come ho detto prima, penso per esempio ai gruppi di psicoterapia, cosa vuole che si faccia in tre?
Lei mi ha detto che sarà inserita la possibilità di finanziare ulteriori posti letto anche a Villa Serena per implementare questi tre/quattro posti che da soli sono risibili. Mi auguro che questo venga fatto e che venga messo un faro, come è stato fatto anche dalla precedente Giunta, su queste patologie che sono sempre più gravi e rispetto alle quali la mortalità è davvero molto più alta di tante altre patologie che invece sono conosciute.
Non mi rassicura la sua risposta perché mi conferma quello che i pazienti di Villa Serena o i loro familiari hanno scritto a tutti noi e non mi rassicura neanche che sia stata implementata la dotazione di posti letto in un’altra struttura perché vorrei che potessero lavorare, e mi auguro che lei si prenda in carico questa cosa, in maniera parallela entrambe perché c'è la necessità di posti letto e di ricoveri, ma in una situazione che offra un'assistenza adeguata e non soltanto il ricovero senza la possibilità di un’integrazione di specialistiche. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui
Interrogazione n. 448
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Situazione di criticità al Pronto soccorso ospedale Umberto I-Torrette”.
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 448 ad iniziativa del Consigliere Santarelli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questa interrogazione, analogamente a quelle precedenti in cui è difficile essere contrari, sottolinea dei fabbisogni urgentissimi della nostra popolazione e chiede quali azioni siano state adottate nell'immediato per risolvere la carenza di personale nel Pronto soccorso dell'ospedale Umberto I-Lancisi di Torrette.
E’ un tema di carattere generale, che non riguarda solo la nostra Regione, ma naturalmente chi è preposto al governo della Regione ha la responsabilità di dare delle risposte.
I pronti soccorsi stanno vivendo una drammatica stagione, soprattutto per la carenza dei servizi nella medicina primaria, per la carenza di medici di medicina generale, di pediatri di libera scelta, per la mancata realizzazione di case di comunità o case della salute, come si chiamavano precedentemente, per la carenza nel funzionamento degli ospedali di comunità. Quindi di fatto la risposta, l'unica che viene fornita dai sistemi sanitari, anche da quello regionale delle Marche, è quella di aver accentrato tutte le risorse negli ospedali e per qualunque esigenza molte persone non hanno altro da fare che rivolgersi ai pronti soccorsi.
Tornando al tema relativo all'interrogazione, c'è da tener conto che la dotazione organica è di 21 unità, 20 più il Direttore dell'unità operativa complessa, attualmente in servizio ci sono 18 unità e 3 sono assenti a vario titolo. Per quanto riguarda gli infermieri, a fronte di una dotazione organica di 42 unità, è stata formulata una richiesta di incremento di 18 unità e in servizio ne dovrebbero arrivare 55.
Si tenga conto che nell'ambito del primo periodo dell'anno 2022 l’attività del pronto soccorso di Torrette è stata la seguente: dall’1 gennaio al 10 aprile 2022 ci sono state ben 1.491 presenze di codici bianchi e di 5.720 presenze di codici verdi, ciò sta a significare che non c'è stato quel filtro territoriale che deve essere realizzato dalla medicina generale, dai pediatri e dai distretti. Ci sono stati 3.944 codici azzurri, ben 1.669 codici arancioni e un numero rilevantissimo, 468, di codici rossi, il totale delle prestazioni in quattro mesi è stato di 13.292 accessi.
Si consideri che dall’1 gennaio al 10 aprile 2021 gli accessi sono stati 9.971, quindi abbiamo un aumento di 4.000 unità in quattro mesi.
Il tema è oggetto di continuo confronto siccome queste professionalità non ci sono e ci sono state situazioni emergenziali, per cui i medici del pronto soccorso si sono dimessi in massa, questo è successo in Veneto e anche in Campania.
La misura che stiamo adottando è quella di avviare una procedura di acquisto delle prestazioni con gli unici organismi che sono in grado di fornirle, le cooperative. Ci sarà una gara a livello regionale, bandita dall'Asur, per acquistare queste professionalità e questo potrà garantire risposte a tutti gli altri pronti soccorsi che hanno le medesime esigenze. Conto tuttavia che su Ancona, una volta che verrà attivato il nuovo ospedale Inrca, ci sarà un abbassamento della pressione che sconta Torrette e in questo modo potremmo riattivare un percorso per garantire all'ospedale regionale, che è un ospedale di secondo livello, tutte quelle prestazioni per la complessità di quelle patologie per cui il servizio ha istituito un Dea di secondo livello, un ospedale di secondo livello a Torrette.
Il tema sarà oggetto di approfondimento, viene trattato tutti i giorni, se posso dire tutte le ore, tenendo conto che il personale che è già carente, come ho sottolineato, deve anche poter fruire del giusto e meritato periodo di ferie. A questo si accompagna, come noto, al contrario, un aumento delle prestazioni derivanti da quello che si preannuncia un enorme flusso turistico, che è molto positivo per le casse della Regione, per l'attività turistica, per le imprese turistiche, ma che comunque rappresenta un problema per il Servizio sanitario regionale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore per la risposta data. Siamo parzialmente soddisfatti perché voglio ricordare a quest'Aula, gli approfondimenti degli uffici sono stati puntuali, il dato dal quale voglio partire per la mia replica, che non è di soddisfazione, ed è quello degli accessi: 13.292 del 2022 a fronte di 9.400 del 2021. Questo perché da mesi assistiamo ad una grave situazione in cui il pronto soccorso dell'ospedale delle Marche ha delle criticità dettate dal personale, sia medico che infermieristico. Le assenze sono dovute anche a motivi di malattia Covid, di maternità e da mesi il livello di sopportazione del personale è diventato insostenibile, costretto a saltare riposi e a fare doppi turni.
Io sono infermiere, fare il lavoro dell'infermiere non è come quello dell'impiegato, con tutto il rispetto per chi fa un lavoro impiegatizio, il riposo è fondamentale. Questo perché al pronto soccorso di Torrette vengono portate anche persone con gravi traumi, trasportate con l'elisoccorso ed in codice rosso, come ha detto l'Assessore poc'anzi, è un numero consistente, centinaia. I pazienti che hanno il codice verde spesso superano le otto ore di attesa, i corridoi sono pieni di barelle con pazienti parcheggiati per mancanza di posto per accoglierli e il personale del pronto soccorso con la propria dedizione cerca di non far naufragare questo prezioso servizio.
E’ giusto che quest'Aula prenda in mano la situazione, in particolar modo quella di Torrette, in cui il personale non viene sostituito e ci sono ripercussioni anche sull'efficienza del servizio stesso, come ha sottolineato l'Assessore. Non solo per le Marche, ma anche altre regioni hanno visto gravi disagi per l'utenza perché il personale non riesce più a lavorare in questo reparto.
Ad oggi il concorso per il nuovo direttore, che è stato annunciato, sembra svanito nel nulla, ora come gruppo consiliare diciamo molto semplicemente … Ricordo che sono un collega dei miei colleghi del pronto soccorso e questo presidio, che è molto operativo, vede un centro in cui da anni convergono tutte le prestazioni (traumi, patologie gravi) a volte anche byp passando il Cup con la speranza del paziente di essere visitato prima perché le liste d'attesa ormai sono imbarazzanti.
Dobbiamo cercare di sostenere in maniera non urgente ma di più, ormai l’urgenza è superata, dobbiamo essere consapevoli che non è più rimandabile l'aiuto a tutto il personale del pronto soccorso perché è al collasso. L’assenza temporanea del personale dovuta alle malattie spesso non viene rimpiazzata, i doppi turni, il salto di riposi, è un personale stremato. La soluzione è quella di intervenire immediatamente.
Nella risposta dell'Assessore c'è tutto questo, ci sono tutti dati e il dato principe è che quest'anno nei primi quattro mesi dell'anno i sanitari hanno dovuto sostenere 13.292 accessi.
Cerchiamo di intervenire subito, guardiamo a noi stessi perché il pronto soccorso di Torrette riguarda tutti i marchigiani ed è un'azione da fare nell'immediato. Grazie.
Interrogazione n. 443
a iniziativa dei Consiglieri Cancellieri, Serfilippi
“Riapertura strada Flaminia in località Gola del Furlo”.
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 443 del Consigliere Serfilippi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Grazie anche agli interroganti che pongono una questione molto sentita nel territorio della provincia di Pesaro-Urbino.
Sapete benissimo che per mesi, dopo la chiusura della strada del Furlo, è stata dibattuta questa situazione, che io ho osservato un po’, che riguarda la Provincia, il Comune e l'Enel. Dopo aver assistito a questo di rimpallo, sollecitato anche dai territori, anche dai due Sindaci di Acqualagna e Fermignano che mi hanno chiesto di interessarmene come Regione, ho convocato una riunione nella sede del Genio Civile di Pesaro, invitando l’Enel, la Provincia, i Comuni, la comunità montana e tutti gli attori di questa situazione. Da lì si è evinto che c'era un rimpallo di responsabilità: l'Enel diceva che non c’entrava perché aveva la gestione della diga, la Riserva del Furlo diceva che riguardava la Provincia, che a sua volta diceva che era compito dei Comuni. A quel punto la Regione ha portato avanti a proprie spese, su propria iniziativa, una esplorazione per capire quale fosse effettivamente l'entità e la localizzazione del problema. Individuato il masso cadente, che è su una proprietà Enel all'interno della Riserva del Furlo, abbiamo detto che non è una responsabilità ascrivibile e attribuibile all'intervento della Regione Marche, nonostante questo il rimpallo è proseguito, da lì a un po' di settimane ho rifatto una riunione portando il lavoro da noi svolto, a spese della Regione, per individuare il problema. La problematica era nella proprietà di Enel, non direttamente attribuibile all'attività che Enel lì svolge perché di fatto gestisce la diga, che nulla c'entra con la falesia, dove c'è questo masso pericolante, che è all'interno della Riserva del Furlo.
Il rimpallo era: non abbiamo i soldi, non sappiamo come fare. Enel non voleva assumersi tutta la responsabilità e l’accollo delle spese.
Ci sono 400 mila euro di intervento: 200 mila per la messa in sicurezza del masso e 200 mila per il monitoraggio continuo di tutta la falesia, con dei sensori, quindi la Regione ha proposto all'Enel, come proprietaria dell'area, di assumersi oltre il 50% della spesa, si è concordato il 60%, 100 mila euro li mette la Regione, che di fatto non avrebbe neanche dovuto, ma per buona volontà e per l'attenzione al territorio le ha messe a disposizione, e mi pare 30 mila euro Il Comune e la Provincia, che si è assunta l'onere della progettazione.
Chiuso questo accordo si è proseguito con la progettazione, a questo punto sono stati da mesi consegnati i lavori. Enel è stata molto sollecita nel portare avanti l'appalto e la consegna dei lavori. In un primo momento sembrava che ci fosse un potenziale ritardo perché non arrivavano i materiali, ma questo ritardo è stato solo di una settimana ed è lì che voi giustamente vi siete attivati con questa interrogazione. I lavori sono iniziati appena i materiali sono arrivati e stanno proseguendo normalmente.
Qual è stato il piccolo equivoco che si è ingenerato anche su una mia dichiarazione? La fase 1 era la messa in sicurezza del masso e la fase 2 il monitoraggio della falesia ed io ho proposto ad Enel di verificare con la ditta vincitrice del bando se era possibile, finita la prima fase (la messa in sicurezza del masso), di riaprire la strada, che sarebbe avvenuta entro maggio, più o meno la tempistica attuale, la cosa è uscita anche sulla stampa e si è creata questa aspettativa.
La ditta ha detto che il masso l’ha già messo in sicurezza e ad oggi quella fase è terminata, ma si sta proseguendo con dei lavori aerei, nel vero senso della parola, con un elicottero, forse avrete anche visto che al Furlo c'è un elicottero che spesso sospende dei pesi, delle situazioni, quindi, è impossibile che si prendano responsabilità di riaprire la strada in quelle condizioni. I lavori saranno portati a completamento entro il mese di giugno, nonostante la previsione fosse luglio, probabilmente entro il mese di giugno. Non c'è la riapertura della strada anticipata, purtroppo non è fattibile, ma non ci sono nemmeno ritardi nell'attività che dovrebbe portare, con qualche giorno di anticipo, fine giugno, la riapertura della strada.
Speriamo che sia così, come la ditta ci ha assicurato, anche perchè i lavori anche in queste ore stanno procedendo regolarmente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cancellieri.
Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Ho voluto che l’Assessore Aguzzi, con la risposta a questa interrogazione, tranquillizzasse tutti gli operatori del territorio, che sono tanti e che insistono in questa zona, che secondo me è una delle zone più belle, forse la più bella, delle Marche dal punto di vista naturalistico, paesaggistico ed ambientale.
Ho voluto che l'Assessore facesse chiarezza sullo stato dell'arte e le parole sue mi rassicurano anche perché spesso sui giornali escono interferenze da parte di qualcuno che invece di tranquillizzare i territori fa confusione e finisce per innervosirli.
Questa zona è estremamente bella e allo stesso tempo estremamente fragile, ricordo quando facevo il Sindaco perché i 2/3 terzi della riserva statale del Furlo insistono nel Comune di Fermignano, tante volte abbiamo dovuto intervenire e ci sono state di mezzo frane, caduta massi dalla parete rocciosa, è una zona molto bella, ma fragile.
Questa è stata l'ennesima fragilità di quel territorio e gli operatori turistici nonché la popolazione sono sempre estremamente preoccupati perché si fanno periodicamente delle chiusure che paralizzano le attività. Un territorio che dal punto di vista naturalistico, faunistico - l’aquila reale, il falco pellegrino, tante altre specialità, le piante, tutta la parte che riguarda la fauna - è quasi unico.
Voglio ringraziare l’Assessore anche per il grande lavoro di mediazione che ha fatto perché se non si fosse assunto questo ruolo ancora saremo a dire cosa deve fare Enel, la Riserva statale, l'unione montana, il Comune di Fermignano. Si è messo di mezzo, ha messo le risorse della Regione ed è stato bravissimo. Ha capito il territorio, il momento, il problema e ha fatto anche il coordinamento di tutti quegli attori che a loro modo dovevano intervenire.
Con l'intervento economico della Regione abbiamo alleggerito anche il Comune di Fermignano, che metterà più o meno 30 mila euro, se non ci fosse stato l'intervento della Regione sicuramente avrebbe dovuto mettere di più.
Grazie, Assessore, per il lavoro che sta facendo e spero che alle sue parole seguano i fatti perché c’è una grande voglia di riaprire, ci sono tanti turisti che vogliono vivere in quel territorio perché di una bellezza struggente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Aggiungo poco rispetto a quanto detto dal Consigliere Cancellieri, che ringrazio per avermi fatto sottoscrivere questa interrogazione, come ringrazio l’Assessore Aguzzi per la risposta che ci ha fornito per far chiarezza su quello che è ha fatto e sta facendo, visto che qualcuno del Consiglio anche sui giornali millanta che la Regione non stia facendo nulla.
L’Assessore Aguzzi dal primo momento, ricordo la riunione in Provincia di Pesaro-Urbino, ha preso di petto la questione e la sta portando avanti nonostante le difficoltà che tutte le imprese stanno vivendo in questo momento. I lavori sono in corso per dare una risposta a una delle ricchezze più belle del nostro territorio perché la Gola del Furlo è una ricchezza naturalistica splendida. Spesso la frequento per andare a far trekking, nel territorio ci sono tantissimi percorsi belli e oltre ai percorsi naturalistici ci sono anche tante attività economiche che purtroppo in questo anno e mezzo, quasi due, di chiusura sono state messe a dura prova, prima con il Covid poi con il blocco della strada.
Mi auguro che i lavori proseguano e si concludano al più presto, la sicurezza viene prima di tutto, però penso che uno dei mali di quest'Italia sia a volte anche esasperare situazioni di pericolo.
È chiaro che la messa in sicurezza ha la priorità e questo è già stato fatto e spero che i controlli avvengono al più presto per regolarizzare la riapertura e riaprire.
Io ed il Consigliere Cancellieri, ma penso anche il Consigliere Rossi ed anche gli altri Consiglieri del territorio, ci siamo dati da fare in tutto questo periodo e quando si fa squadra penso che si portino a casa i risultati. Senza buttare fuoco su una ferita aperta per il territorio, noi siamo quelli che portano le soluzioni e risolvono i problemi.
Grazie all'Assessore e al Consigliere Cancellieri per questa occasione. Grazie.
PRESIDENTE. Sono rinviate le interrogazioni n. 396, n. 429, n. 450, n. 473 (abbinate).
Viene rinviata anche mozione n. 235 perché l’Assessore sta facendo degli approfondimenti.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore Castelli per l'approfondimento giuridico legale che sta mettendo in campo rispetto a quei profili che noi abbiamo evidenziato, sia con l'interrogazione prima che con la mozione adesso, perché riteniamo che ci siano atti che potrebbero avere profili di illegittimità legati ad una relazione approvata dal precedente Consiglio di amministrazione della Fondazione città di Senigallia, di cui l'attuale commissario straordinario era già Presidente.
Assessore, ringrazio e spero che ci siano le condizioni per mettere la Fondazione città di Senigallia nella piena operatività perché per noi e per questa regione è un ente troppo importante ed ha bisogno di una guida sicura, certa, soprattutto legittimata da atti che non possano essere inficiati. Grazie.
PRESIDENTE. Sospendo la seduta per 10 minuti.
La seduta è sospesa alle ore 14,08.
La seduta riprende alle 14,23.
Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui
PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta.
Come deciso dalla Conferenza dei capigruppo, pongo in votazione l’iscrizione della mozione n. 258.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)
Mozione n. 258
ad iniziativa dei Consiglieri Marinelli, Menghi, Biancani, Mangialardi, Cancellieri, Ruggeri, Rossi, Biondi, Marcozzi, Baiocchi, Santarelli, Ciccioli, Leonardi, Pasqui, Antonini, Bilò, Marinangeli
“Gravissima carenza di medici nel Servizio sanitario e la necessità di un urgente intervento legislativo in materia di accesso ai corsi di laurea in medicina e chirurgia e nelle professioni sanitarie, nonché ai corsi di formazione specialistica dei medici”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 258 ad iniziativa dei Consiglieri Marinelli, Menghi, Biancani, Mangialardi, Cancellieri, Ruggeri, Rossi, Biondi, Marcozzi, Baiocchi, Santarelli, Ciccioli, Leonardi, Pasqui, Antonini, Bilò, Marinangeli.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Solo per introdurre, poi lascio la parola a coloro che hanno seguito questo atto in modo particolare
Questa mozione scaturisce da due proposte di legge presentate – di una il primo firmatario è il Consigliere Cancellieri, dell’altra il Consigliere Biancani - che sono state discusse in Commissione per modificare l'ingresso alle facoltà mediche delle università, per cercare di ampliare il numero dei medici, di cui in questo momento abbiamo molta carenza.
E’ stato fatto un lavoro in Commissione, è stata fatta anche un’audizione con il relatore alla Camera di questa proposta di legge e si è arrivati alla conclusione di interrompere l'iter dei due atti, vista la necessità di andare su una mozione, che oggi è stata iscritta d'urgenza, prima che il Governo prenda dei provvedimenti in modo che in qualche modo possiamo dare delle indicazioni.
E’ stato fatto un lavoro che è durato alcune settimane e si è arrivati a questa soluzione, che pensiamo sia la più idonea per cercare di avere qualche risultato per i nostri cittadini perché poi alla fine tutto si ripercuote su loro.
Vorrei lasciare la parola ai proponenti, se vogliono intervenire i Consiglieri Biancani e Cancellieri, in modo che possano esprimere quanto previsto nelle proposte e illustrare anche la sintesi fatta che fa parte di questa mozione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Vorrei segnalare ai Consiglieri, anche al Consigliere Marinelli, che è stata fatta girare la vecchia versione della mozione, tutti in fiducia abbiamo firmato la versione vecchia rispetto a quella che invece era stata modificata ed emendata. Possiamo tenere per buona quella nuova, non è questa, qualcuno ripasserà a chiedere le firme perché quella che è stata distribuita non è l'ultima versione, ma quella precedente e do per scontato che andremo a votare la nuova e non l’altra.
PRESIDENTE. Per favore, potrei avere la versione giusta.
Andrea BIANCANI. Proseguo con il mio intervento, l’ho voluto segnalare perché ci siamo accorti insieme alla Consigliera Ruggeri che questo non era il testo che avevamo condiviso.
La mozione nasce da un lavoro che abbiamo fatto in I^ Commissione. Devo dire che come gruppo del Partito Democratico abbiamo presentato la proposta di legge n. 7 del 2022, molto elaborata, che ha richiesto mesi e mesi di lavoro. Per arrivare a questo atto abbiamo anche avviato una serie di confronti con l'ordine dei medici, ma anche con le università ed è emerso che il testo che avevamo preparato era in linea con le necessità e le esigenze. In particolar modo la nostra proposta di legge prevedeva di passare dal concetto dell’offerta potenziale …, per chi non ha seguito l’argomento l’offerta potenziale è il numero che le università mettono a disposizione ed è legato alle reali capacità di poter accogliere gli studenti; sono i numeri che le università rendono disponibili. In realtà con questa modalità nel corso degli anni abbiamo visto che i medici in sanità mancano, non solo nelle strutture ospedaliere, ma anche nelle strutture territoriali e in tutti quei servizi in cui è necessaria la presenza del medico.
Avevamo fatto una proposta di legge che non partiva dall’offerta potenziale, ma dal fabbisogno reale e presupponeva un accordo tra lo Stato e le Regioni per verificarlo a livello nazionale, per capire le necessità e riuscire ad aprire i corsi universitari, garantendo un numero tale che riuscisse a rispondere al fabbisogno. Questo si portava dietro anche un aumento di fondi, che erano necessari per aggiornare le capacità dell'università di accogliere i studenti.
Con questa mozione noi prevediamo di aumentare il numero di almeno il 50% per i primi due anni per poi andare verso il fabbisogno reale. In qualche modo si va incontro alla proposta di legge che avevamo fatto, che puntava a non aprire il numero chiuso, rispetto alla proposta di legge del Consigliere Cancellieri, che aveva firmato insieme ad altri Consiglieri della Lega, che invece prevedeva tout court di togliere il numero chiuso. Devo dire che questa possibilità era un po' contrastata sia dalle università che, soprattutto, dall'ordine dei medici anche perché il numero è legato al fatto di garantire qualità agli studenti ed ai futuri medici.
A questo proposito la mozione recepisce in gran parte la nostra richiesta del fabbisogno reale e prende in considerazione anche gli altri punti, ad esempio quello di fare in modo che ci sia un numero di corsi sia di formazione che di specialistica equivalenti alle necessità, soprattutto al numero degli studenti e dei laureati che hanno bisogno di fare attività di formazione.
Ricordo che negli ultimi anni non solo c’è il numero chiuso, ma l’accesso ai corsi di formazione o alla specialista è talmente limitato che non consente neanche a quei pochi che si laureano di poter accedere alla formazione, che è obbligatoria. Non è che un medico fa 4/5 anni di formazione perché si diverte, ma la deve fare per poter entrare in una struttura pubblica. Comunque per qualsiasi altro tipo di attività è necessaria la specializzazione, per fare il medico di medicina generale, per diventare chirurgo o medico legato all'emergenza urgenza e altro.
In questi ultimi mesi abbiamo visto quanta carenza c’è di personale medico, in particolar modo si è trattato il tema delle guardie mediche, dei pronto soccorso, questi solo per fare due esempi, in realtà, soprattutto nelle aree del nostro entroterra, il numero dei medici è nettamente inferiore rispetto alle necessità.
Ci auguriamo che il nuovo Piano socio-sanitario, quello che stiamo attendendo, prenda in considerazione anche questo aspetto perché se da una parte sappiamo tutti che abbiamo carenza di medici dall’altra andiamo a programmare e a prevedere di non razionalizzare, di non unire quelle strutture che possono stare insieme, che possono garantire anche di poter recuperare e razionalizzare il personale medico per metterlo a disposizione di quelle strutture in cui questo tipo di operazione non è possibile.
Spero che ci sia anche la voglia di prendere atto di questa carenza, di questa necessità e di proseguire rispetto ad una linea che avevamo già intrapreso, che considerava l’inutilità di prevedere decine e decine di strutture, oppure di promettere decine di strutture, sapendo che manca il personale per poter garantire i servizi.
Ricordo la disponibilità della Consigliera Ruggeri, che ha contattato direttamente il relatore della modifica che è in corso a livello parlamentare, una modifica che non ci soddisfa perché riteniamo che - aumentare del 10% o poco di più l’accesso ai corsi universitari - in questa fase sia necessaria un’azione più forte. I numeri non sono del 10%, quelli che mancano sono numeri maggiori.
Il Consigliere Cesetti ha presentato come primo firmatario un ulteriore emendamento che illustrerà direttamente ed ha l'obiettivo di non stravolgere il testo, ma di fare in modo che il Governo prenda atto di questa nostra richiesta perché riteniamo che siamo in una situazione di emergenza e che siano necessarie scelte drastiche, radicali, soprattutto in questa prima fase, per incentivare i ragazzi a svolgere l’attività del medico.
Mi auguro che ci sia un voto unanime sulla mozione anche perché è stata firmata da tutti, anche se devo dire che avrei preferito portare in Aula oggi la nostra proposta di legge perché, come ho detto all’inizio, non era fatta tanto per fare, ma nasceva dal confronto soprattutto con l’ordine dei medici e dalle necessità che le strutture sanitarie ci hanno evidenziato nel corso degli ultimi mesi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.
Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Tutto parte da una proposta di legge che avevamo presentato già molti molti mesi fa, in cui prevedevamo l'abrogazione della legge del 1999, anche se un decreto-legge del 1987 aveva già previsto il numero chiuso delle facoltà di medicina e chirurgia, odontoiatria, architettura, scienze primarie e di diversi altri corsi di specializzazione, compresi quelli in giurisprudenza.
Una legge che esiste fattivamente dal 1987 e che ha demolito la classe medica.
Quello che voglio evidenziare è che è vero che il Covid ha messo in evidenza, soprattutto adesso, la carenza di personale medico nelle nostre strutture sanitarie pubbliche, ma di fatto da almeno 10 anni i nostri ospedali, rispetto ai piani del fabbisogno del personale, viaggiano a numeri largamente inferiori rispetto alle necessità reali dei vari reparti ospedalieri, da almeno 10 anni mancano figure professionali nelle varie branche specialistiche ospedaliere.
Il Covid ha messo in evidenza la mancanza clamorosa di medici a tutti i livelli, non solo a livello ospedaliero, ma anche sul territorio.
Noi del gruppo Lega siamo partiti con questo ragionamento: abroghiamo tout court la legge del numero chiuso, diamo a tutti la facoltà di potersi iscrivere ed accedere alle università, così che, come un tempo, la qualità e la selezione dei futuri medici si sarebbe fatta attraverso gli esami.
Racconto sempre che nel mio corso di laurea si è laureato il 27% degli iscritti, che è più o meno quello che riesce ad entrare adesso con l'attuale numero chiuso.
E’ partito il dibattito, la mia è stata sempre una battaglia che ha rimarcato il diritto allo studio. Un paese civile, moderno, che si definisce europeo, deve dare la possibilità a tutti i suoi studenti di fare il percorso universitario che credono e che sia più giusto per loro. E’ da qui che io sono partito, è da questo tavolo di discussione che si è poi arrivati, attraverso il passaggio in Commissione, a maturare questa mozione.
Ciò che mi ha particolarmente deluso è la risoluzione che a livello di Governo si sta portando a diventare legge, che regolamenta l'ingresso degli attuali studenti alla facoltà di medicina. L’attuale risoluzione a livello parlamentare, illustrata dall'onorevole XY, e ringrazio il gruppo del Movimento 5 Stelle e la Consigliera Ruggeri per aver messo a disposizione questo parlamentare, che ci ha illustrato in termini più o meno precisi cosa hanno intenzione di portare in Parlamento, prevede un aumento di circa il 10% degli attuali iscritti, che sono circa 14.500, quindi si tratterebbe di portare gli iscritti al primo anno di facoltà a poco più di 15.000. E’ palesemente deludente perché non rispondente minimamente all'attuale … Non solo si continua a negare il diritto allo studio e ribadisco che per me è importante perché dal 1987 ad oggi lo Stato centrale non è stato capace di allargare le università, di creare nuove aule, di impegnare più insegnanti per fare i laboratori, per permettere a chi vuole di seguire questo percorso universitario, che ritengo molto importante, strategico e nobile per il nostro paese dal punto di vista umanitario e ideale.
Oggi dobbiamo dare un segnale al Governo centrale, è ora che si metta mano alle università, che si metta mano a migliorare e ad ampliare queste strutture per poter formare medici, tra l'altro il fabbisogno ci mette di fronte ad una realtà assurda.
Riteniamo con questa mozione di dare un segnale, almeno aumentiamo del 50% gli attuali iscritti, se attualmente abbiamo 15.000 iscritti portiamoli almeno a più di 20.000, anche se la mia proposta iniziale era quella di raddoppiarli in maniera secca perché quando la curva pensionistica andrà in porto - nel 2026 ci sarà il massimo dei medici che andranno in pensione - sui territori rimarremmo senza medici, ci rimarremo comunque, anche con l'attuale proposta, anche se raddoppiassimo oggi gli iscritti, sui territori rimarremmo ugualmente senza medici perché per formare un medico ci voglio sei anni, che non sono mai sei, più la scuola di specialità. Nel 2026 quando andrà in pensione un numero di medici impressionante noi rimarremo sia nei territori che negli ospedali senza medici.
Ho qui dei dati forniti dalla struttura: nel 2022, solo dei medici di medicina generale abbiamo 12 zone carenti nel distretto di Pesaro, e non vedo come potremmo riempire, 12 nel distretto di Fano, 10 nel distretto di Urbino, 27 nel distretto di Ancona, 15 nel distretto di Jesi - questo oggi, pensate da qui al 2026 cosa succederà, 12 a Senigallia, 5 a Fabriano e via via …, Macerata, non vi annoio, ma i numeri sono super preoccupanti. Nel distretto di Fermo …, Consigliere Cesetti concordo con il suo emendamento perché ho vissuto l'epoca in cui c'è stata la devoluzione, faccio parte del partito della Lega Nord da sempre, sono iscritto dal 1993, sono coerente con la mia lettura politica e solo noi nel 1999 votammo contro il numero chiuso. Nel distretto Fermo, la provincia è anche più piccolina, ci sono 19 zone carenti, zone anche di terremoto, dove c’è molto entroterra, mi chiedo: come farete a riempire le zone carenti? La continuità assistenziale, le guardie mediche sono ormai diventate pochissime, dappertutto, la guardia medica turistica, nelle coste avevamo anche questa, praticamente è stata abbandonata, nell'emergenza-urgenza (118, pronto soccorso) non ci va nessuno perché si prendono anche responsabilità e rischi medico-legali elevati, ma anche nei reparti si è in numero ridotto rispetto alle piante organiche, dappertutto.
La situazione è palesemente drammatica, tra l'altro i medici rimasti sul territorio a fare questo lavoro sono super stressati perché sono oberati di lavoro e sono stanchi, appena possono trovano una finestra pensionistica e se ne vanno dato che sono tutti stanchi morti. Ho dovuto supplire in questi anni a tanti medici che sono andati in pensione, che non sono stati sostituiti, un medico si è trovato a lavorare per un medico e mezzo.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
Giorgio CANCELLIERI. Ha ragione, ma questo tema mi appassiona particolarmente. Concludo, ma potrei stare qui due giorni a parlarne.
Mi accontento di questa mozione che dice di aumentare del 50%, sarei stato per la proposta shock almeno il doppio, tra l’altro sono per ripristinare il numero aperto alla facoltà, se non altro per un certo numero di anni fino che non siamo almeno al fabbisogno minimo del personale.
Mi pare che sia giusto in questa fase dare un segnale al Governo centrale, che mi pare non abbia proprio capito la situazione nei territori, vissuta anche dagli operatori sanitari, che sono cotti, e dalla popolazione che non riesce a fare una visita specialistica o un esame di diagnostica strumentale perché le liste d'attesa sono lunghe, ma se non abbiamo medici da mettere davanti a un apparecchio, ad una risonanza magnetica o ad un altro qualsiasi apparecchio di radiologia, voi capite bene che non riusciremo a modificare. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Il tema è molto complesso, scioglierlo attraverso un documento o una visione di fondo che pur ci deve essere …, non funziona così. Purtroppo ho l'età per aver fatto l'università, l’ho cominciata, haimè, cinquant'anni fa e quello fu il periodo in cui tutti entravano. Il risultato fu un abbassamento dei livelli di qualità dei medici, comparato ad altri paesi europei, che uscivano e l’abbandono degli iscritti al primo anno dal 30 al 50% a seconda dell'università italiane. Nei primi due/tre anni gli iscritti avevano una naturale selezione, nella prima fase tutti i corsi di laurea erano intasati e non c'era posto per assistere alle lezioni, poi pian piano, mi sembra, il 35% arrivava alla laurea finale, mentre un’altra parte si perdeva negli ultimi anni. Ci fu una reazione molto forte dell'ordine dei medici che fece una serie di inchieste e di pressioni molto forti e contemporaneamente ci fu una scelta della mitica Unione europea – ironicamente - che impose il numero chiuso, ancorato alla possibilità delle facoltà di avere laboratori, ai reparti medici, al numero di posti letto sufficienti e al numero degli studenti. Questa maxi selezione, che porta ai risultati di oggi, in realtà fu giustificata dai Governi italiani che si sono succeduti con la necessità del riconoscimento europeo dei titoli di studio. Un medico laureato in Italia poteva avere accesso alla professione in tutti i paesi dell’allora Unione europea, che era molto più piccola, non era di 27/28 paesi, mi sembra che all'epoca fossero 12/13, adesso non ricordo, comunque meno della metà, non erano entrati ancora tutti i Paesi dell'Est, erano sei del Mercato comune più mi sembra altri 6/8 paesi.
In tutti due casi c'era un errore di fondo. Quando tutti potevano entrare c'era un intasamento con l’abbassamento del livello di qualità del medico, non c’era mai il numero dei docenti universitari proporzionato al numero degli studenti, gli esami erano molto superficiali in un senso e nell'altro, sia nella selezione delle persone preparate che, altre volte, nella non selezione. Nel tempo si è determinata una situazione critica, che bene ha illustrato il Consigliere Cancellieri. Sono completamente d'accordo con lui, adesso siamo al collasso del sistema sanitario, quello che sta accadendo è esattamente il collasso. Sono stati fatti dei provvedimenti tampone, ad esempio: i medici di famiglia possono aumentare il numero dei mutuati, che vengono trascurati perché più di tanto uno non può fare; gli specializzandi degli ultimi due anni vengono messi nei reparti ospedalieri, non frequentano gli ultimi due anni di specializzazione, la parte teorica la fanno con una serie di lezioni, la parte pratica la fanno nei reparti ospedalieri prestando servizio per tamponare le reperibilità, le urgenze e tutto ciò che accade. Spesso la preparazione è superiore quando si sta in prima linea piuttosto che nei reparti in cui magari si ha meno possibilità di accesso alle attività operatorie se si è in chirurgia o alle attività radiologiche se si è in radiologia. Comunque questo sistema un po' a clessidra con la strozzatura in mezzo ha prodotto cattivissimi risultati, inoltre a produrre ulteriori cattivi risultati sono stati i contratti di lavoro italiani. Ce l’ha ricordato il relatore alla Camera dei deputati, se non sbaglio della Commissione sanità, relatore del testo di legge di riforma, in questo momento ci sono oltre 10.000 medici italiani all'estero da quello che mi risulta perché sono quelli che hanno preso la residenza all'estero. Ce ne sono migliaia che stanno facendo la formazione provvisoria o le prestazioni di lavoro all'estero, secondo i numeri sono 15.000 i medici che stanno prestando lavoro in altri Paesi in cui vengono pagati molto di più. Abbiamo un paio di primari marchigiani che lavorano a Dubai, uno si è licenziato ultimamente perché ha usufruito di tutta l’aspettativa disponibile, un altro ancora non si è licenziato, hanno tre volte lo stipendio di qua, hanno una serie di benefit, ho detto Dubai perché è un po' il regno dell'oro, anche altri lavorano in altri Paesi perché trovano prospettive di carriera e di attenzione da parte delle istituzioni, che non hanno qui in Italia. Uno che ha la possibilità di fare un periodo all'estero dopo un po' ci rimane e questo è molto negativo.
Abbiamo fatto il massimo degli errori possibili, non ne abbiamo sbagliato uno, siamo in difficoltà, adesso bisogna affrontare, però di colpo raddoppiare le iscrizioni comunque produce il risultato tra minimo sei/sette anni se conserviamo gli ultimi due anni di ... Se facciamo sei anni minimo per la laurea più almeno altri due/tre anni per la specializzazione vengono fuori nove anni. I primi risultati dei neo laureati saranno tra nove anni, per cui ricreiamo l'imbuto: non abbiamo più medici, abbiamo una pletora e poi di nuovo finché non andrà in pensione quella generazione …, ci troviamo di fronte a un meccanismo da manipolare con cura.
Credo che la proposta di aumentare del 10%, quella che è uscita dalla Commissione sanità, sia assolutamente insufficiente. Nelle analisi del fabbisogno il minimo per riandare un po' a regime è circa del 30% e sarebbe compatibile anche con il numero dei posti letti, adeguati per ogni medico, informazione specializzando e il numero dei docenti universitari incaricati.
Non lo so perché non è compito nostro, sarà il Parlamento a decidere, tuttavia è condiviso il fatto che chiediamo, perlomeno per un primo periodo, un aumento significativo, credo che qui non ci sia un gruppo consiliare contrario a questo.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
Carlo CICCIOLI. Vale anche come dichiarazione. Mi riconosco in questo testo, che è stato coordinato e ampiamente condiviso, l’abbiamo passato più volte, occorre dare l'input prima che il Governo faccia il decreto, che dovrebbe fare entro 15 giorni, un decreto che poi andrà in Parlamento per essere convertito in legge, un segnale significativo forte dalle Regioni, che sono con l'acqua alla gola.
Il testo è condiviso più o meno in maniera diversa da tutte le Regioni italiane, anche dalla Conferenza Stato-Regioni. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Rapidamente, senza che ripetiamo gli obiettivi che sono stati senza dubbio ormai analizzati e sottolineati da tutti, però mi aprono a due riflessioni di carattere politico, la prima: voteremo favorevolmente questa mozione anche se, come ha ricordato il Consigliere Biancani in apertura, se ci fosse stata unitarietà di intenti per rendere particolarmente efficace la nostra azione, saremmo potuti arrivare al recupero della nostra proposta di legge, che oggi è ferma in Commissione, che ha dei contenuti non solo fortemente approfonditi, grazie anche al lavoro del primo firmatario, del Consigliere Biancani, rispetto al quale il nostro gruppo ha dato un buon contributo. C'eravamo già confrontati con gli ordini dei medici, degli infermieri e con la nostra università e avevamo recepito il contributo, la nostra proposta era migliore e integrata rispetto alle valutazioni che d'acchito potevano ..., quando eravamo partiti dicendo riapriamo e togliamo il numero chiuso, oppure facevamo un ragionamento adeguato e penso che il lavoro avesse proprio questo tipo di intento.
Se avessimo licenziato oggi una proposta di legge alle Camere, avremmo dato un grande contributo al dibattito che c'è in Parlamento. Saremmo stati molto più efficaci mentre con la mozione impegniamo il Presidente della Giunta in Conferenza delle Regioni, che poi passa alla Conferenza Stato-Regioni …, alla fine quando arriveremo sarà uno dei tanti documenti. Invece il lavoro che avevamo fatto noi aveva una grande agibilità sul piano dell'approfondimento e avrebbe confutato anche la proposta sulla quale tutti noi oggi diciamo che non siamo d'accordo perché non è e non sarà migliorativa rispetto alle necessità, soprattutto al fabbisogno del personale.
E’ vero, l’ha detto con grande enfasi il Consigliere Cancellieri, il prossimo anno avremo il 67% di medici di medicina generale che andranno in quiescenza e i numeri che sono stati messi a disposizione fanno venire i brividi perché sono ormai tutti massimalisti con un grado di stress fortemente acquisito dal Covid e non sono nelle condizioni di dissiparlo.
Un tema vero che si allarga dappertutto e che apre una seconda tematica di carattere politico. Oggi tutti voteremo la mozione, oggi siamo tutti consapevoli, oggi ci rendiamo conto, ma andremo a modificare la legge 13, Assessore, ed il Piano. E’ diverse volte che lancia questo tema, che c'era anche prima, e sapevamo anche quanto fosse difficile sostituire i medici, sapevamo soprattutto per alcune specialistiche quanto fosse impossibile. Sto pensando solo a medicina di emergenza-urgenza, che crea dei tempi, delle liste d'attesa e tutto quel meccanismo rispetto al quale oggi siamo consapevoli, ma anche questo due anni fa è stato oggetto del confronto, forse avevamo - così ci mettiamo in quest'afflato di oggi - tutti reso come una semplificazione possibile e avremmo trovato con quella bacchetta magica a salve che oggi si dichiara tale che non è in grado di risolvere.
Faremo un bel balzo in avanti, alziamo le mani e le braccia in segno di resa perché inevitabilmente la problematica non può essere risolta con gli strumenti attuali, gli stessi strumenti che nella precedente gestione non c'erano, acuiti anche dai tetti di spesa, un altro grande tema che ci siamo dimenticati, ma che ritornerà inevitabilmente a galla quando andremo a fare le sostituzioni e, semmai arriverà una risposta anche dalla nostra azione, quando ci accorgeremo che se il Balduzzi non muta, e non sembra ci sia questo tipo di orientamento, avremmo le stesse difficoltà, con l'unica differenza che noi eravamo consapevoli e questa volta gli argomenti dovranno essere trasmessi ai cittadini-pazienti, li dovrete mettere a disposizione anche voi pensando che abbiamo fatto quasi tutto il possibile, ma sappiamo bene che le cose non sono in questi termini, solo una fotografia della realtà terribile e che oggi però vede il nostro gruppo sostenere un provvedimento senza strumentalizzazioni, senza stigmatizzare il passato, ma volto solo a tentare di risolvere un problema enorme. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.
Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Porto alcune considerazioni su un tema molto importante che su questa mozione ci vede uniti e mi pare anche un buon esercizio di politica perché abbiamo fatto, ognuno con le proprie proposte, quella del Consigliere Cancellieri e del Consigliere Biancani, un percorso che ci ha portato a questa mozione, anche se sappiamo perfettamente che non risolverà il problema che affonda le sue radici in un passato.
A queste considerazioni voglio aggiungere l'ipocrisia di questo Paese, di tutti quegli studenti di medicina, anche figli di amici, che sono andati in Paesi stranieri a fare medicina e che adesso magari torneranno dopo la laurea o addirittura andranno a fare le specializzazioni fuori. E’ un Paese che ha avuto delle difficoltà negli ultimi decenni, non ce le nascondiamo.
Oggi con questo atto facciamo un'azione politica pragmatica, che non ci soddisfa perché i risultati saranno alla lunga visibili però credo che sia un buon punto di partenza per evitare che alla fine della legislatura nazionale si arrivi …, anche se ormai i giochi sono fatti, ce l'ha detto il Parlamentare relatore della legge durante l'audizione in I^ Commissione.
Ringrazio pure i colleghi della IV^ Commissione che hanno dato un parere positivo sulla proposta di legge del Consigliere Cancellieri perché ìi abbiamo tentato di spingere in maniera forte, ma la realtà è più forte di qualsiasi altra cosa, per cui credo che sia stato fatto un atto il migliore possibile e siamo felici di dare mandato all'Assessore e al Presidente, che già stanno facendo molto, di cercare di mettere purtroppo delle pezze, dei tentativi, rispetto ad una situazione che è più grande di tutti. Su alcuni aspetti è necessario che la politica sappia fare quadrato e questo per me rappresenta questo atto.
Voglio aggiungere due brevissime considerazioni rispetto a questo documento che si occupa di una parte importante del problema. Delle due questioni sulle quali secondo me dovremmo tornare una riguarda l'aspetto, l’ha accennato forse qualcuno, dell'adeguamento retributivo, forse l’ha detto il Consigliere Ciccioli nell'ambito del suo intervento, quando ha parlato di molti medici che stanno fuori perché gli stipendi sono di altra natura. Anche qui dovremo chiedere fortemente al nostro Governo, al nostro Parlamento, alle forze politiche tutte di intervenire in maniera seria perché professioni importanti … E’ stato detto che il Covid ha scoperto una realtà che già era ampiamente conosciuta, almeno dagli esperti del settore, quindi anche sulla questione degli adeguamenti retributivi dovremmo dare un segnale unitario
Da ultimo voglio aggiungere una questione che forse è solo nostra o della nostra realtà regionale, mi riferisco alla sanità privata. La sanità privata delle Marche, l’abbiamo detto in altre occasioni, ha raggiunto dei livelli di spesa importanti, ma l'elemento su cui mi auguro unitariamente, spero, sapremmo dare dei segnali è legato al fatto che all'interno del servizio sanitario nazionale si crea una sorta di concorrenza sleale, interna alla sanità pubblica, perché quando parliamo di sanità convenzionata parliamo sempre di sanità pubblica. Lo dico in un'ottica non polemica, ma di presa d'atto di una situazione nella quale oggi l’Assessore Saltamartini e tutta questa amministrazione si trova a fare i conti. Quindi, senza neanche puntare il dito contro qualcuno o contro nessuno, dico che non è possibile né accettabile che una sanità privata - e faccio un esempio che è capitato nel nostro territorio poco tempo fa, in quel di Civitanova - possa "assumere tranquillamente” dipendenti che si licenziano dal sistema sanitario pubblico per andare a lavorare nel settore privato al quale, ricordo, sono e sono stati lasciati interventi di elezione (così li chiamano i tecnici) - per esempio mi riferisco all'ortopedia - lasciando il lavoro sporco alla sanità pubblica. Questo credo che ci dovrà vedere uniti in una battaglia che non è contro qualcuno, ma è di riequilibrio di una fetta della sanità pubblica perché quando i soldi sono pubblici la sanità è pubblica e la sanità privata deve essere di completamento rispetto alle esigenze della pubblica. Penso che su questo insieme dovremmo dare delle indicazioni chiare all’amministrazione, all'Assessorato, al Presidente perché, ripeto, ne va del futuro non della sanità di destra o di sinistra, ma della sanità, della salute, del benessere dei cittadini marchigiani.
Chiudo dicendo che tempo fa parlai in quest’Aula delle difficoltà, per esempio, della riabilitazione per trattare i bambini, un settore che purtroppo è molto carente nel servizio pubblico, che è stato lasciato quasi completamente al privato, lo dico ringraziando la sanità privata che è riuscita e riesce a prendere in carico anche i bisogni dei nostri cittadini, dei piccoli cittadini marchigiani.
Dobbiamo insieme fare delle battaglie per migliorare la sanità tutta di questa regione perché poi, oggi ne abbiamo avuto un esempio quando abbiamo parlato di opere pubbliche e su questo il Partito Democratico …, il Consigliere Cesetti ha votato in maniera diversa …, ripeto, è in gioco non tanto il Partito Democratico e il centro-destra, ma il futuro della Regione Marche e mi auguro che tutti, senza esclusioni di appartenenza, sappiano avere il coraggio di rimettere le cose giuste al posto giusto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Vorrei ringraziare il Consigliere Cancellieri che da vero leghista da sempre si batte per questa cosa.
Ho sottoscritto e voterò convintamente questa mozione che è un esempio dei ritardi, delle storture e delle negligenze legislative nazionali che paghiamo noi come Regione e che vengono pagate dai nostri cittadini sopra la loro pelle, soprattutto sulla sanità, e questa è solo una delle problematiche.
Ci sono centinaia di problemi dovuti al nazionale da risolvere in campo sanitario, come ha detto anche la Consiglieri Menghi, e per questo, oltre la mozione, auspicherei una riflessione seria in merito dentro i partiti, per fare una pressione reale. I nostri Parlamentari marchigiani le dicono queste cose? Cosa fanno? Fino a che punto si spinge la loro azione contrattuale a Roma?
In questo Consiglio sono rappresentate cinque forze politiche del nostro Governo nazionale, ci limitiamo ad una mozione o i partiti faranno una pressione all'interno delle loro formazioni politiche? Questa mozione non basta, è auspicabile, la sottoscriviamo tutti, ma tutti sappiamo che la decisione spetta ai partiti che sono rappresentanza del Governo. Non possiamo pagare le negligenze nazionali.
Sarebbe preferibile che oltre a questa mozione arrivasse una pressione seria, sperando che i nostri Parlamentari marchigiani, specialmente quelli che rappresentano le forze politiche del Governo, facciano finalmente la loro parte anche in questo campo.
Come ho detto prima non c'è solo il discorso del numero chiuso, subiamo tante mancanze legislative, tanti ritardi del nazionale e li subiamo sulla nostra pelle. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Voglio informare il Consigliere Rossi che nella VII^ Commissione, dove è stata fatta la risoluzione da cui abbiamo preso spunto per le nostre riflessioni, non c'è nessun esponente marchigiano, però nello stesso tempo c'è un esponente, relatore di questa relazione, nonché primo firmatario di qualche proposta di legge, che è confluita in quella risoluzione, che ha dato disponibilità ad una audizione, e di questo lo ringrazio, come ringrazio i Presidenti, i Vicepresidenti e tutti i componenti della I^ e della IV^ Commissione perché mi sembra che abbiamo fatto un lavoro molto serio e che porta, sì, ad un testo che, come in tanti hanno già ripetuto, non sarà risolutivo, ma è un'indicazione precisa.
L’Onorevole XY è stato informato passo passo del lavoro che abbiamo fatto nelle Marche, è a conoscenza anche della mozione che oggi andiamo a votare, immagino all'unanimità.
Per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle posso rassicurare tutti che noi un'azione di pressione per ottenere il massimo che possiamo la stiamo applicando, la sto facendo personalmente.
Questo è quello che possiamo chiedere e fare per Roma e qui ci sono tanti impegni.
Insieme abbiamo condiviso che non fosse il caso di portare avanti le due proposte di legge perché i lavori in Commissione si sono già conclusi, stiamo attendendo, come ha detto bene il Consigliere Ciccioli prima, che siano fatti dei decreti da parte del Ministero.
I tempi sono strettissimi e se non avessimo fatto la mozione e ci fossimo dedicati alla realizzazione di un testo unitario che comprendeva le due proposte di legge saremmo arrivati troppo lunghi. Questa è stata, secondo me, una scelta responsabile che può portare alcuni effetti anche se naturalmente la mozione ha una portata politica, ma meno vincolante.
Ci tengo anche a ricordare, e mi fa piacere, che nel dispositivo di questa mozione siano stati inseriti anche degli impegni per la Regione. Questo mi sta a cuore perché il messaggio che dobbiamo lanciare ai nostri concittadini e anche a noi è che nel limite delle nostre competenze stiamo facendo il possibile in una situazione difficilissima, perché nessuno la nasconde.
Non c'è nessun partito che neghi che il quadro drammatico evidenziato anche dal Consigliere Cancellieri sia reale, purtroppo è così, sono stati fatti errori pregressi, nessuno di noi ha la bacchetta magica, dobbiamo tutti fare il massimo, compresa la Regione e mi fa piacere che siano stati presi degli impegni concreti, anche per quanto riguarda le nostre competenze.
Mi fermo annunciando che come Movimento 5 Stelle appoggerò questa mozione e ringrazio tutti per il lavoro serio che è stato fatto su questo testo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Anche da parte mia per manifestare un giudizio positivo sul lavoro fatto insieme su un argomento così importante, su temi di cui avevamo discusso in Commissione e che in una qualche maniera hanno aperto la strada, grazie anche all'intervento in I^ Commissione, ad una considerazione finale comune.
Non posso però non raccogliere positivamente, quanto alle argomentazioni, alcuni spunti della Consigliera Menghi, che certo vanno sviscerati, in quale senso? Ovviamente in relazione a quello che è l'obiettivo, all'analisi del problema, in particolare quello dei medici, manca l'obiettivo che noi abbiamo.
Obiettivo circa il fatto che noi vivremo, lo ricordo bene e l’ha puntualizzato con precisione anche il Consigliere Ciccioli, una fase di limbo tra quello che oggi riusciremo a fare, ammesso e non concesso che tutto ciò verrà approvato anche nelle ipotesi possibili, e quello in cui il capitale umano, medico, ma non solo, avrà la possibilità di operare.
La domanda che mi faccio alla base di tutto è: ma noi non riusciamo ad affrontare la transitorietà su questo termine? Che vuol dire? Siamo in grado di poter cercare la chiave, un elemento che sia in grado da qui ai potenziali nove anni …, perché è un tema, forse saremo tutti già distesi a terra se aspettiamo in maniera inerme nove anni per avere un grado di organicità del personale medico sufficiente.
La domanda, a cui non so dare risposta, può indirizzarsi a questo: siamo in grado di attrarre dall'estero personale medico? La domanda potrebbe apparire retorica perché se restiamo con queste condizioni non ce la faremo. Come possiamo fare? Ecco il collegamento con l'intervento della Consigliera Menghi, penso che occorra, come ho detto prima, avere un po' di coraggio e ripensare alla spesa storica, all'organizzazione complessiva perché molto spesso una ottimizzazione nell'organizzazione riesce a rendere razionale ed efficiente la struttura.
In questo credo di trovare un muro, ma torno a ragionare di ospedali. Il Balduzzi nel suo disegno, in particolare rispetto all'articolazione degli ospedali di primo livello, di secondo livello e di terzo livello e rispetto a tutto ciò anche il Piano nazionale di ripresa e resilienza per la sanità del territorio, delinea un quadro complessivo che sarebbe in grado di consentire, qualora rispettato, di poter riorganizzare la spesa sanitaria.
Faccio un esempio banalissimo, io continuerò la mia battaglia contro questa Giunta quando afferma: “Noi faremo gli ospedali di primo livello da tutte le parti”, è sbagliato perché un'organizzazione di questo tipo moltiplicherebbe la spesa per il settore del personale dei medici. Anche qui un altro esempio banale: se in un territorio decidiamo di non rispettare l'impostazione del Balduzzi e di avere tre unità operative complesse identiche in ospedali a distanza di 20 chilometri, noi triplichiamo la spesa. Quello che dico in uno sforzo collaborativo e ragionevole, perché non l'ho inventato io il Balduzzi, ho cercato solo di comprendere per quale ragione … Il Balduzzi fa questa stratificazione per dare una migliore qualità e rendere più giusta la spesa fatta. E’ evidente che l'ospedale di primo livello o di secondo livello o l'ospedale di base serve anche a riorganizzare la spesa storica e a quel punto avremmo risorse anche per immaginare un'organizzazione diversa.
La chiave dei Governi …, so bene per esperienza comunale che non si possono trovare le risorse facilmente, ma la chiave del coraggio, a cui ho fatto riferimento prima, è andare a rivedere, a modificare la spesa storica degli enti, non dare per accettata qualsiasi cosa, perché quello è uno degli elementi, ed il coraggio ci permette di poter drenare risorse e riallocarle dove c’è bisogno.
Faccio un altro esempio, ho raccolto alcuni dati sulla mobilità passiva nelle Marche, ma voi sapete quanta mobilità passiva abbiamo, che potremmo abbassare e destinare quelle risorse per renderci più attrattivi rispetto al personale medico, che oggi ha la concorrenza non solo della sanità privata, ma anche della sanità internazionale? Tutto questo ci mette dentro una riflessione, uso la parola coraggiosa, sulla quale non intendiamo sottrarci qualora vi sia la volontà vera, non le dichiarazioni che io raccolgo, che poi bisogna praticarle e se i soldi non si fabbricano, la scelta coraggiosa è di rivedere la spesa storica, riguardare le inefficienze, rendere eccellenti e quindi attrattivi alcuni poli, che consentirebbero a loro volta un meccanismo di recupero delle risorse. Lo dico perché credo c’entri con la questione del personale medico, perché avere uno stock di risorse, che fino a ieri erano inefficienti o poco poco efficienti, da destinare al personale medico significa riattrarre capitale umano di qualità verso il sistema pubblico. Ricordiamoci quello che sta avvenendo: il sistema privato si sta mangiando il sistema pubblico e noi restiamo inerti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il mio intervento nasce dalla Conferenza dei Presidenti di gruppo, in cui abbiamo iniziato il lavoro che ha portato all'iscrizione d'urgenza di questa mozione dal titolo: “Gravissima carenza di medici - avrei aggiunto anche di infermieri - nel Servizio sanitario e la necessità di un urgente intervento legislativo in materia di accesso ai corsi di laurea di medicina e chirurgia nelle professioni sanitarie nonché ai corsi di formazione specialistica dei medici”.
Ricordo a quest'Aula che correvano gli anni 90 quando il sistema regionale diplomava ed inseriva all'interno della nostra sanità pubblica - questa è una delle parole chiavi, che io sottolineo ed appoggio chi mi ha proceduto che ha usato le parole: sanità pubblica. Cari colleghi Consiglieri, la sanità deve essere pubblica - 30.000 infermieri dai corsi regionali, tra questi c'ero anch'io e c'erano persone che hanno retto il sistema per un ventennio, poi con l'ingresso del numero chiuso siamo passati a 5.000 infermieri.
Questo sistema ha provocato nel sistema di accesso, anche in quello dei medici per la laurea in medicina, alcune discrepanze perché all'interno del corso di laurea in medicina e chirurgia e delle professioni sanitarie ci sono dei test che andrebbero migliorati anche per rendere disponibili alcune esercitazioni on-line o per garantire un congruo incremento perché alcuni ragazzi, a cui le famiglie provano a indicare la strada all'interno dei corsi a numero chiuso, si trovano a non rientrare in quel numero chiuso, ma con la volontà e la passione di fare il medico, di fare l’infermiere, di fare queste professioni. Stanno all'uscio per uno, due, tre anni e questo provoca un costo notevole per le nostre famiglie, comprese le famiglie dei marchigiani.
Il tema che vi voglio porre - e sono contento che all'interno della I^ e la IV^ Commissione sia stato affrontato con serietà, noi come gruppo Rinasci Marche abbiamo partecipato ai lavori ed abbiamo visto la legge n. 4 del 2021, la legge n. 7 del 2022 approdare in questa mozione - come ha sottolineato il Consigliere Ciccioli oggi alla Capigruppo, è che dobbiamo avere un timing adeguato perché se noi andiamo con un timing sbagliato e questa legge supera i lavori che stiamo facendo a livello regionale viene meno il lavoro che andiamo a svolgere.
In questa mozione è riportato un impegno nei confronti del Presidente, che ringrazio perché vedo che sta ascoltando con attenzione, sono sicuro che ha cuore questa problematica, lo vedo attento.
La sanità ha come primo responsabile il Presidente e la sua Giunta - vedo che c’è anche l’Assessore Saltamartini – e questa mozione deve dare la responsabilità di parlare anche a livello governativo dell'innalzamento del numero chiuso, che deve essere proporzionato perché aprire totalmente non è corretto in quanto le professioni sanitarie (medici, odontoiatri), le professioni infermieristiche e quelle tecniche hanno bisogno di laboratori, di strutture adeguate alla formazione dei nostri figli.
Non un’apertura, ma un innalzamento che porti all'interno del sistema sanitario a superare questa gravissima carenza di medici e infermieri che porterebbe il sistema sanitario delle Marche, che per anni è stato uno dei più eccellenti, a confermarne l'eccellenza ed io ne sono certo perché stiamo facendo un lavoro in Consiglio regionale che va in questa direzione.
Sono certo che questa amministrazione cercherà di proporci il Piano sanitario nel breve periodo e questo lo auspichiamo perché anche attraverso il contributo delle minoranze, il sostegno delle minoranze, al nostro sistema sanitario … Noi sosteniamo anche questa mozione perché prevede di incrementare almeno del 50% gli ammessi ai corsi di medicina, alla parte specialistica e alle professioni sanitarie.
Se potessimo sollecitare il Governo a salire dal 10% al 30% già sarebbe un bel risultato perché il 30% è in un certo senso una proporzione adeguata anche ai posti nei laboratori e nelle attività tecniche che devo svolgere i ragazzi.
Il Voto di Rinasci Marche sarà positivo, fermamente convinto che questa mozione sia un primo passo, con cui l’Aula riesce a trovare la sintesi superando anche le due leggi che hanno visto i lavori in Commissione.
Oggi ci riuniamo tutti vicino al nostro Presidente ed alla Giunta, che devono essere da monito e da sollecito al Governo per migliorare questo disegno di legge, che è in itinere alle Camere perché tanto la palla la dobbiamo mandare a Roma dove i nostri parlamentari devono essere sollecitati.
Siamo un gruppo civico, non abbiamo parlamentari di riferimento, i nostri parlamentari di riferimento sono i cittadini marchigiani, quindi nei confronti dei cittadini marchigiani noi sosteniamo e votiamo con forza questa mozione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Abbiamo fatto più volte una bella discussione nella I^ Commissione consiliare grazie alle iniziative del Consigliere Biancani, primo firmatario, e del Consigliere Cancellieri. C'è stata una puntuale e generosa audizione di un componente del Movimento 5 Stelle della Camera dei Deputati che ci ha spiegato con molta onestà qual era lo stato dell'arte.
Facciamo bene ad occuparcene oggi e poi dirò perché.
La situazione a livello regionale è drammatica, l’ha descritta bene il Consigliere Cancellieri più volte in Commissione e in questa sede, come pure il Consigliere Biancani. Il Consigliere Cancellieri ha detto che nella provincia di Fermo non so quante scoperture ci sono. Quotidianamente ricevo telefonate, ma su questo che può fare l'Assessore alla sanità?
La situazione è tragica e lo sarà ancora di più perché, come ha detto il Consigliere Mangialardi, il 67% dei medici andrà in pensione da qui a breve. Questo determinerà non soltanto una situazione drammatica, ma mancate risposte sulla salute. L'impossibilità di programmazione del servizio sanitario regionale determina insicurezza nei cittadini e noi abbiamo visto quanto il ruolo dei medici sia stato necessario in pandemia e non solo.
E’ ora che il Governo nazionale ed il Parlamento assumano piena consapevolezza di tutto questo e quando noi parliamo di carenza di medici di base e di carenze nei pronti soccorsi, che sono intasati, non ci vuole molto a capire che un cittadino che non trova il medico di base va al pronto soccorso, è una questione elementare e capite che questo è il tema dei temi.
Anche questo Governo, oltre che i precedenti, deve fare di più e assumere una decisione definitiva perché è inutile che si presenti il famoso PNRR per cui nella nostra Regione ci sono 183.000.000 per la sanità, per creare le strutture della medicina territoriale o gli ospedali di comunità o le case della salute o gli ex distretti in cui il ruolo dei medici di base in particolare è fondamentale, mettiamo lì 183.000.000 e poi non abbiamo i medici per riempire quelle strutture, facciamo le cattedrali nel deserto ed il deserto produce la desertificazione del tutto perché intorno al deserto non cresce niente.
Come viene detto in questa mozione, e ne abbiamo parlato in Commissione, però lo voglio ribadire, la legge n. 264 dispone che siano programmati a livello nazionale gli accessi ai corsi di laurea in medicina e chirurgia e ai corsi di laurea specialistica delle professioni sanitarie. In sostanza la legge prevede che l’accesso lo disciplini lo Stato, il Parlamento, tuttavia, e qui mi rivolgo all'Assessore sempre molto attento, per Costituzione la sanità …, non è che io sia fissato con la Costituzionale, ma per tutti noi dovrebbe essere la guida, per ognuno di noi. Lo è per noi quando svolgiamo ruoli istituzionali, lo è per il Governo che giura sulla Costituzionale.
La sanità è una prioritaria competenza regionale perché l'articolo 117, comma terzo, ci dice che è materia di legislazione concorrente quella relativa alla tutela della salute, è una competenza prioritaria regionale e io mi domando: un cittadino che non trova il medico e che subisce un evento letale o invalidante ha diritto al risarcimento del danno e chi è che è tenuto a risarcire il danno lo Stato o la Regione? E’ tenuto a risarcire il danno la Regione, perché se non c’è un medico al pronto soccorso e non si presta assistenza a chi chiede il danno il cittadino? Alla Regione Marche.
Il tema dell’accesso alla professione di medico è strettamente correlato alla competenza in tema di salute e non è possibile che lo Stato attribuisca quella competenza con la conseguente responsabilità e nel contempo decida della risorsa umana per esercitare quel dovere, che per il cittadino è un correlato diritto. Questo è il tema di fondo che noi dobbiamo capire e sciogliere, che attiene, ad esempio, anche all’assegnazione dei fondi del fondo sanitario nazionale.
Dovremmo rivendicare che se ogni Regione ha l’autonomia e la responsabilità per esercitare la cosiddetta competenza della salute dovrebbe avere anche la competenza per decidere chi, come, quanto assumere con le correlate risorse anche perché le esigenze potrebbero essere diverse da Regione a Regione.
Questo è il tema centrale, non può essere che da una parte noi abbiamo la responsabilità e dall’altra è il Governo che lo fa.
Ho presentato un emendamento, l’ho annunciato in Commissione, su questa mozione molto importante perché, se mi posso permettere, senza l’emendamento è un attestato di buona volontà, sarebbe poco più di un ordine del giorno per il Parlamento, anche perché ci ha detto molto onestamente il Parlamentare che abbiamo udito, che nella direzione in cui vanno non c'è spazio, non ci sarebbe stato spazio per una iniziativa legislativa regionale.
Se è vero che la competenza ai sensi dell’articolo 117, comma terzo è regionale e se la competenza per l’accesso è una competenza statale per legge, è evidente che qualora loro adottino una legge che non sia "adeguata” o corrispondente alle esigenze della Regione per esercitare quel diritto-dovere, che è il diritto alla salute dei cittadini, il Presidente della Regione ai senti dell’articolo 127 comma secondo della Costituzione può impugnare la legge dinanzi alla Corte costituzionale, e così una volta per tutte si fa chiarezza.
Questa è l’arma che noi dobbiamo dare al Presidente della Giunta e all’Assessore, che per suo conto gestisce la sanità anche a livello nazionale all'interno della Conferenza Stato-Regioni.
Questa non è una minaccia, è l'assunzione della consapevolezza delle nostre prerogative istituzionali. Tu Stato, tu Parlamento nel fare la legge non mi dai la possibilità di assumere personale in questa Regione per garantire doverosamente il diritto alla salute dei cittadini, violi una mia prerogativa (articolo 117, comma terzo della Costituzione) a quel punto la Costituzione prevede che la Regione, quando ritenga che una legge o un atto avente forza di legge dello Stato o di altre Regioni leda la sua sfera di competenza, è evidente che lede la sfera di competenza, non mi dà il personale medico come la esercito, può promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale entro 60 giorni dalla pubblicazione della legge o dell’atto avente valore di legge.
Il primo comma dice che lo può fare il Governo nei confronti della Regione qualora leda quelle competenze, se lo può fare, come l’ha fatto, credo che lo possiamo e lo dobbiamo fare anche noi di modo che se nel fare quella legge non ci sentono con questa mozione il Presidente della Giunta impugna dinanzi alla Corte costituzionale, poi vedremo cosa dirà la Corte costituzionale, se si può gestire la sanità se nella provincia di Fermo mancano 29 medici di base. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Oggi sta succedendo una cosa straordinaria in questa Assemblea perché il dibattito che è maturato su questa mozione mi riporta alla mia esperienza parlamentare, nel dibattito vero della politica che si occupa di risolvere i problemi importanti della nazione.
È un tema politico perché le Assemblee legislative si occupano delle leggi e noi con questa mozione ci occupiamo di una competenza dello Stato in materia sanitaria.
Lo Stato ha tre competenze: quella del fabbisogno e dell'equilibrio della finanza pubblica (articolo 81 della Costituzione), i principi della materia, i livelli essenziali delle prestazioni (articolo 117, primo comma della Costituzione). Jean-Jacques Rousseau che cosa diceva? La legge è la volontà generale. Noi dobbiamo dire che la legge è la volontà della maggioranza. Quale maggioranza oggi assiste il Governo della nazione? Quella che è presente in questo emiciclo, salvo un partito politico.
Cosa dice il Governo? Che in questo momento non può soddisfare le esigenze delle Regioni. Le Regioni tutte, con tutti gli Assessori, con un documento a prima firma dell’Assessore alla sanità dell'Emilia-Romagna, seconda firma dell’Assessore alla sanità della Toscana, terza firma Assessore alla sanità dalla Campania, hanno detto al Governo che se non elimina il tetto di spesa e non modifica l'intervento sulla formazione dei medici non sono in grado di garantire i livelli delle prestazioni. Sempre tutte le Regioni hanno detto allo Stato che se non restituisce i 4 miliardi delle spese Covid esse dovranno tagliare i servizi.
E’ importante sul piano politico perché la sanità è un tema centrale da cui ci stiamo un po' allontanando.
Ha detto bene il Consigliere Cesetti, condivido la tesi del suo emendamento, però va approfondita la questione perché va individuato il parametro della lesione, diritto alla salute, tuttavia lo Stato ha anche altre competenze. Sarei per approfondire questo tema perché sarebbe un momento importante in cui le Regioni fanno valere di fronte alla Corte costituzionale il conflitto di potere di attribuzione.
Perché è così importante questo dibattito che si è svolto? Perché nel 2001, quando è stata approvata la legge costituzionale 3, che ha riformato la parte seconda della Costituzione e ha spostato le competenze tra Stato e Regioni, riscrivendo l’articolo 117, all'articolo 11 è stata inserita una norma che non ha avuto mai applicazione e dice: “La Commissione per le competenze regionali deve essere integrata dei componenti delle Regioni”. Che senso ha avere una competenza tra Stato e Regioni se le Regioni non hanno nessun potere per sindacare o per discutere le leggi statali (articolo 11 della legge costituzionale 3)? Quel percorso, come voi sapete, è stato interrotto dal referendum, dalla riforma che voleva abrogare il Senato della Repubblica, quindi è rimasta una norma vacante. Ma c'è da domandarsi: se tutte le Regioni italiane, con l'unanimità del Consiglio regionale delle Marche, dicono al Governo che c'è una tensione sociale perché non hanno i medici … il tetto di spesa”. Non solo non li abbiamo, ma non li possiamo assumere e a giugno ci troveremo a deliberare in Regione ed io probabilmente a rispondere alle vostre interrogazioni legittime, perché voi fate bene il vostro lavoro, che dovremmo mandare a casa un po' di operatori sanitari, infermieri perché il tetto di spesa non è capiente per assumere il personale che abbiamo assunto durante il Covid.
Oltre a tutte le problematiche del nostro Paese (energia, guerra, Nato, sostegno alle imprese) c'è il tema della sanità.
Rispondendo in quest'Aula alle vostre interrogazioni non ho mai detto che la colpa era di chi aveva governato, Consigliere Mangialardi, non l’ho mai detto, nè in campagna elettorale né in quest’Aula perché dal 2012 in poi le norme sulla sanità sono state sotto una tagliola, e cioè che le leggi che le Assemblee approvano devono essere congruenti con l'economia del Paese, ma non si possono fare leggi e scrivere diritti se non ci sono le risorse.
Ora, dopo 12 anni di tagli sulla sanità, in cui sono stati raggruppati ospedali, non perché c’era cattiva volontà, ma perché questo era il Piano del recupero, cosiddetta “spending delle risorse pubbliche” credo che la sanità sia diventato un tema.
Se il Movimento 5 Stelle, il Partito Democratico, la Lega, Forza Italia e tutti i partiti che stanno al Governo …, secondo me questa è una sollecitazione di una piccola regione, in Italia 1,5 milioni di persone, un milione di elettori, non so quanto possano contare,.
E’ una sollecitazione al Parlamento importante, dire che dietro la sanità si curano tante patologie, i bambini, quello che ha detto nell’interrogazione il Consigliere Mastrovincenzo e la Consigliera Casini, sono aumentati i casi di bulimia, di disturbi alimentari, pazzeschi, abbiamo tentativi di suicidi di bambini. C'è un tema del disagio sociale e del disagio della sanità che deve essere curato.
Quindi, questa è un'esperienza bellissima, straordinaria, consentitemi di dirlo, è un livello altissimo di maturità di questa Assemblea, è un dibattito a livello di Parlamento nazionale, in cui noi non facciamo demagogia o populismo perché il Governo ha sbagliato, non l’ho mai detto in quest'Aula contro il Governo. Dico che il tema della sanità è centrale nelle prossime politiche.
Vengo poi a quello che ha detto il Consigliere Carancini, noi siamo al Governo dobbiamo dare una risposta. Il tema della riorganizzazione dei servizi è essenziale perché avendo assunto la responsabilità di Governo delle risposte dovremmo pur fornirle, non possiamo continuare a dire non c’è questo, non c’è quell’altro. Tocca a noi riorganizzare e discutere con voi, accogliendo tutte le vostre proposte, suggerimenti, lo vedremo nella legge 13, nel Piano socio-sanitario.
Ma quando i medici non ci sono e non li possiamo assumere, quando i medici sono mortificati perché per garantire servizi nei pronto soccorso dobbiamo fare un bando con le cooperative ... Un medico del 118 mi ha detto che si dimette perché la tariffa oraria del personale che entra con le cooperative è il doppio del trattamento che lui percepisce. Questo è inammissibile, non si può immaginare che all'interno del nostro Paese le Regioni si facciano concorrenza sul trattamento con le cooperative per garantire servizi.
Credo che questa sia un'emergenza vera all'interno delle altre emergenze, faremo demagogica se dicessimo che c’è solo la sanità, c’è l'energia, la disoccupazione, tantissimi problemi, però dopo 12 anni, credo che sia giunto il momento.
Questa mozione votata all’unanimità è una sollecitazione importante ad una revisione dei criteri.
I 124 miliardi previsti per la sanità del nostro Paese sono misure che chiaramente non consentono, non a noi, cercheremo di organizzarci, alle Regioni di dare quella sanità di qualità, non lo dico io, lo dicono tutte le Regioni.
Prima che nasca un conflitto di tutte le Regioni contro lo Stato, contro il Governo nazionale, penso che sia necessaria una riflessione e i partiti di maggioranza sono caldamente invitati, sulla base di questa mozione che verrà votata dal Consiglio regionale delle Marche, a rivedere almeno per il futuro questi problemi, che sono i problemi dei cittadini perché la sanità è il presupposto per poter vivere e per poter vivere bene. Grazie.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.
E’ stato presentato un emendamento alla mozione a firma dei Consiglieri Cesetti, Marinelli, Cancellieri, Rossi, Biancani, Menghi, Mangialardi, Biondi, Marcozzi, Baiocchi, Ciccioli, Leonardi, Pasqui, Santarelli, Ruggeri, Antonini, Bilò e Marinangeli, oltretutto già illustrato dal Consigliere Cesetti,
Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Chiedo scusa, l'emendamento andrebbe approfondito perché votato così, per aprire un conflitto di attribuzione tra i poteri dello Stato, Regione contro lo Stato in Corte costituzionale … Se lo consente, Consigliere Cesetti, lo approfondiamo perché bisogna specificare esattamente qual è il parametro, bisogna capire qual è la legge lesiva delle prerogative dello Stato, la legge di bilancio. Bisogna capire qual è la legge lesiva che invade le attribuzioni della Regione Marche.
Se lei consente possiamo rinviare questa cosa, siamo d'accordo se l'Avvocatura, dopo un approfondimento, ci dice qual è il parametro che lede la legge statale, che lede le prerogative regionali. Penso che si possa rinviare questa discussione.
Altrimenti così è generico: la lesione dell'articolo 117, terzo comma. Bisogna individuare quali sono i conflitti, se lo vuole specificare adesso, sennò c'è ampia disponibilità da parte della Giunta ad approfondire questa materia, non voglio rinviarla to cure. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Non ritiro l'emendamento, anzi se viene bocciato io voto contro la mozione e spiego perché.
La mozione senza questo emendamento è aria calda, non vale niente, non serve a nulla. Nessuno l’ascolterà. Nessuno vuole aprire un contenzioso con il Governo.
L’esempio della lesione è semplice, l'emendamento prevede, lo dico all’Assessore Saltamartini, che “Nella parte dispositiva, dopo il periodo ‘ad assicurare la modifica alla legge n. 264/99 - che noi chiediamo in questa mozione, è coerente - aggiungere il seguente periodo: ‘a promuovere qualora le modifiche alla legge n. 276/1999 non siano tali da assicurare il superamento delle gravissime carenze di medici e di personale del servizio sanitario, la questione di legittimità costituzionale per violazione dell’articolo 117, comma terzo della Costituzione”, che è la salute, che è una competenza regionale.
E’ scritto non bene, benissimo perché l’ho mutuato dalla Costituzione, qual è la lesione? Non assicurare il superamento delle gravissime carenze di medici e di personale del servizio sanitario, che lede una prerogativa regionale perché, ho già detto, se a causa di quelle carenze non ci sono medici nei pronto soccorso o si deve dare alle cooperative, se quella prestazione non è adeguata ed il cittadino ha un evento letale o fortemente invalidante ci cita per danni e noi li paghiamo perché lo Stato non ha garantito e assicurato il superamento grave della carenza. Da qui la legittimazione e la possibilità di impugnare quella legge dinanzi alla Corte costituzionale.
È evidente, non è una minaccia, non è una contrapposizione, è l'assunzione di una consapevolezza nostra e delle nostre prerogative perché non è possibile che il Governo, qualsiasi Governo, minacci di impugnare quando ci chiede di adeguare le leggi perché ledono le sue prerogative e noi non possiamo minacciare l'impugnativa della legge quando lede una nostra prerogativa.
Tra l’altro agli uffici legali dite pure che c’è un’ampia giurisprudenza costituzionale su questo e c’è una significativa sentenza della Corte costituzionale che dice, ad esempio, che è possibile un ricorso in materia di ambiente, in cui addirittura la tutela è esclusiva e statale (art. 117 della Costituzione), figuriamoci se non in sanità.
Comunque su questa questione credo che in ogni caso, ammesso che sia infondata, ma almeno … anche qui c'è l'interesse e qualora fosse fondata ce lo dirà la Corte costituzionale eventualmente laddove il Governo non facesse quello che deve fare, perché non è possibile.
Non si può andare dal Governo, dal Parlamento con il cappello in mano quando c'è di mezzo il diritto alla salute dei cittadini. Quel diritto alla salute che lei quotidianamente come Assessore, per fortuna, ma anche purtroppo, si deve sobbarcare, come chi l’ha fatto prima di lei in piena pandemia.
Questo secondo me è fondamentale, lo dico ancora di più, Presidente, per il fatto che non abbiamo fatto, non essendoci tempo, su questo condivido, una proposta di legge di invio alle Camere perché, come ho detto in Commissione, qualora avessimo fatto una proposta di legge di invio alle Camere avremmo già detto …
Lei, Assessore Saltamartini, mi insegna che se si può fare una proposta di legge di invio alle Camere, credo che si possa dire alle Camere o al Governo che se non fa una proposta di legge, che a noi risolve in parte i problemi, ve l’ha impugniamo davanti alla Corte costituzionale e sappiamo che le sentenze della Corte costituzionale sono leggi. Se non verrà approvato l’emendamento dico subito che voterò contro perché è una cosa che non serve a nulla e non mi va di prendere in giro i cittadini. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Chiederei un breve rinvio perché questa questione, se dovesse essere votata, impone che il Presidente della Regione impugni una legge. Bisogna capire qual è il conflitto di attribuzioni, per questo abbiamo bisogno di confrontarci cinque minuti.
Se possiamo rinviare, sospendere la seduta perché questo è un dibattito tecnico. Noi possiamo impugnare una legge statale sulla base dell’articolo 134 della Costituzione per l’invasione da parte dello Stato dei poteri, la Corte costituzionale giudica sul conflitto tra poteri dello Stato, le competenze sono della Corte costituzionale, sono sicuro di questo, è una materia che insegnavo e la conosco bene.
Cinque minuti, per cortesia, se è possibile.
Consigliere Cesetti, sono qui per dirle che sono d’accordo, bisogna individuare il percorso tecnico per addivenire a questa cosa, se mi consente.
(interrompe il Consigliere Cesetti)
Filippo SALTAMARTINI. Adesso non ci offendiamo. Vi chiedo di poter parlare cinque minuti.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Vorrei parlare come mozione d’ordine, come argomento interlocutorio.
Ritengo che questo emendamento sia un atto politico che serve più ad aumentare la pressione sul Governo, ipotizzando il possibile ricorso per conflitto di attribuzioni, piuttosto che andare al passaggio successivo, al ricorso alla Corte costituzionale. Adesso con questo emendamento noi indichiamo l'ipotesi di possibile ricorso.
La mozione è un atto politico, questo voglio sottolineare. Grazie.
PRESIDENTE. Sospendiamo per tre minuti. Grazie.
La seduta è sospesa alle ore 16,00
La seduta riprende alle ore 16,17
Presidente del Vicepresidente
Gianluca Pasqui
PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta. E’ stato presentato un subemendamento (sostitutivo dell’emendamento) a firma dei Consiglieri Cesetti, Marinelli, Putzu, Marinangeli, Bilò, Antonini, Cancellieri, Menghi, Biondi, Baiocchi, Leonardi, Biancani, Ciccioli, Santarelli, Rossi, Mangialardi, Pasqui, Borroni, Ruggeri, Marcozzi.
Ha la parola, per l’illustrazione il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Mi limiterò a leggerlo, è un emendamento molto più cauto in cui si dice anziché di “impugnare”, di “esaminare la questione”.
E’ un emendamento accettabile perché noi manifestiamo questa fermezza, però nello stesso tempo raccoglie l'invito alla cautela dell’Assessore Saltamartini, che credo possiamo e dobbiamo condividere anche perché mi rendo conto che l’Assessore Saltamartini settimanalmente deve trattare con il Governo e andarci con un atto perentorio … forse è opportuno così.
Nessuna difficoltà a me quello che interessa è la consapevolezza delle nostre prerogative.
Lo leggo, è un emendamento sostitutivo firmato da tutti: “Nella parte dispositiva, dopo il periodo ‘assicurare la modifica’, si aggiungono le seguenti parole: “qualora le modifiche alla legge 264/99 non siano tali da assicurare il superamento delle gravissime carenze di medici e di personale del servizio sanitario ad esaminare la questione sotto il profilo della compatibilità con la Costituzione al fine di eventualmente promuovere il gravame costituzionale”. Grazie.
PRESIDENTE. Subemendamento. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 258, così come emendata. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Qui c'è un problema che non investe noi, ma il Comune di Senigallia.
E’ da tempo giacente all'ordine del giorno un atto sul commissariamento della Fondazione città di Senigallia e questa mozione, che è pendente nei lavori del Consiglio, inibisce una serie di attività istituzionali, sia del Comune che della Fondazione.
Il continuo rinvio è paradossale, è una mozione del Partito Democratico ed io come esponente di maggioranza chiedo che sia discussa, ma viene continuamente rinviata.
Questo blocca alcune attività amministrative ed istituzionali dell'ente che, in attesa del pronunciamento del Consiglio regionale, è fermo.
Non so come vogliamo fare, la prossima seduta possiamo metterla tra gli atti importanti e prioritari, anche perché adesso vedo che tutti sono in movimento. Grazie.
PRESIDENTE. Va bene per la prossima seduta. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Il Consigliere Ciccioli deve aver perso una battuta oggi perché è stato proposto il rinvio su richiesta dell’Assessore Castelli, che ha chiesto un approfondimento sul piano giuridico e c'è una missiva all'ufficio legale, quindi abbiamo concordato, in attesa della risposta dell'ufficio legale, di rinviare ulteriormente,
Mi sembra opportuno, la richiesta non è venuta da noi, ma dal Vicepresidente concordata con l'Assessore Castelli, forse il Consigliere Ciccioli non era in Aula. Mi sono permesso di aggiornarla direttamente. Grazie.
PRESIDENTE. Rinviata al prossimo Consiglio.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. E’ una mozione e questo è stato detto durante lo svolgimento delle interrogazioni e l’intero gruppo non era in Aula, c’era lei, ma non noi, il gruppo di Fratelli d’Italia non era …, comunque il risultato è lo stesso perché adesso non si può discutere, non cambia niente, non c’è il tempo, però non possiamo inibire l’attività istituzionale del Comune e della Fondazione dato che c’è un atto in Aula, o si ritira o si discute, questo è il senso. Grazie.
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 16,25.