Resoconto della seduta n.83 del 04/10/2022
SEDUTA 83 DEL 4 OTTOBRE 2022

La seduta inizia alle ore 10,50

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 83 del 4 ottobre 2022. Comunico che il processo verbale della seduta n. 82 del 29 settembre 2022 sarà distribuito insieme a quello odierno ed entrambi saranno sottoposti all'approvazione dell'Assemblea legislativa regionale nella prossima seduta assembleare.
Ha chiesto congedo l’Assessore Baldelli.

Interrogazione n. 556 - a risposta immediata -
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Casini
“Interventi urgenti in favore dei lavoratori delle comunità colpite dall'alluvione del 15, 16 settembre 2022”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interrogazione n. 556 – a risposta immediata - dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Casini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Questa interrogazione pone l’attenzione sulle aree che hanno subito purtroppo l'alluvione, c'è una sofferenza da parte di tante imprese che evidenziano l’esigenza di attivare una cassa integrazione straordinaria per risollevarle da questo momento di difficoltà.
Voglio dire le attività che abbiamo messo in atto per prevenire ed andare incontro a questa eventuale esigenza.
Abbiamo fatto già un primo incontro on line con tutte le associazioni di categoria, domenica 18, due giorni l'alluvione, un primo riscontro giusto per capire un po' il punto di vista delle imprese che sono state toccate da questa situazione. E’ chiaro che in quelle ore talmente concitate non ci fosse un quadro chiaro, però abbiamo voluto subito, insieme all’Assessore Castelli e all’Assessore Carloni, dimostrare attenzione verso le questioni che si sarebbero potute porre in seguito.
Successivamente a quell'incontro è venuta anche da parte di alcune associazioni la richiesta di attenzionare l'esigenza di attivare un’eventuale cassa integrazione straordinaria, laddove ce ne fosse bisogno, anche se al momento non erano giunte alcun tipo di richieste, erano passate poche ore dai dolorosi avvenimenti.
Dopo questo primo incontro, il 21 settembre, ho richiesto al Ministero un incontro su questo tema per approfondire queste eventualità, qualora ci fosse stata la necessità. L’incontro è stato ottenuto on line il giorno 26 settembre, grazie anche al nostro consulente XX che ci segue direttamente da Roma per questioni inerenti il lavoro, c'era la Direttrice generale del Ministero per le tematiche del lavoro, per le casse integrazioni il Direttore Inps regionale, i nostri dirigenti al lavoro, il nostro consulente XY. Era un lunedì, mi ricordo, ed ero in giro per i Comuni alluvionati, ho dato mandato ai miei dirigenti di seguire tutta la questione on line, non ero presente di persona. Questo lo voglio dire perché ci tengo, non erano le ore in cui potevo soffermarmi su questo tipo di questioni, ma ho promosso questa iniziativa.
I miei dirigenti mi hanno fatto poi un resoconto, che vi leggo perché ci tengo a rendervi partecipi di questa situazione, che dice: “Durante l'incontro abbiamo approfondito le questioni relative all'utilizzo degli ammortizzatori sociali per i lavoratori delle imprese colpite dall'alluvione del 15 settembre. In particolare, abbiamo verificato se ci fosse o meno la necessità di mettere in campo strumenti di ammortizzazione sociale ed in deroga rispetto a quelli ordinari. Sia il Ministero del Lavoro che l’Inps hanno confermato che a seguito della riforma del 2022 non ci sono più aree di tutela scoperte stanti gli strumenti attualmente vigenti, come la CIGS, la CIGO, l’FSD, la FIS, pertanto al momento, salvo situazioni eccezionali che potrebbero comunque esserci, sebbene estremamente limitate, questa esigenza non dovrebbe esserci”.
Le attuali normative non lasciano buchi scoperti per quel che riguarda eventuali esigenze di aziende che si pongono sotto questo punto di vista. Non ci sono situazioni che magari vengono poste da piccole e medie aziende con pochi dipendenti, che potrebbero rimanere fuori da questi percorsi, ma oggi tutti i percorsi, grazie a questa riforma, sono tendenzialmente coperti, nonostante si dica che questa tesi è confermata ad oggi non ci sono richieste. Non ce n’erano quando ho fatto l'incontro ed ancora oggi non ci sono richieste ufficiali di esigenze di cassa integrazione, ma non vogliamo escluderle.
Il Ministero ci dice che questa esigenza ad oggi non risulta, però qualora ci dovesse essere ci sentiamo di rassicurare che tutte le fasi sono coperte dalle attuali normative, ed aggiunge, vado a leggere, chiedo scusa se riprendo una cosa che ho già accennato: “ Questa tesi della non esigenza attuale è confermata anche dalla nostra rilevazione sul territorio dove a seguito degli incontri svoltosi ad oggi non sono emerse situazioni tali da ipotizzare di dover ricorrere a strumenti in deroga. Attendiamo lo sviluppo degli eventi per capire se questa cosa è o meno confermata”.
Sia il Ministero che l’Inps hanno comunque manifestato la volontà di agevolare e semplificare il più possibile l'iter procedurale necessario nell'eventuale attivazione degli strumenti di ammortizzatore sociale ordinari, oltre che garantire la disponibilità ad una nuova riconvocazione di questo tavolo tecnico nel caso in cui ci fossero nuove necessità.
In soldoni, cosa si evince? Un immediato interessamento mio, nostro, per capire come far fronte alle eventuali esigenze di questo genere. Ad oggi non risultano necessità manifestate, ma non le possiamo neanche escludere, vediamo un attimo come evolvono gli eventi.
Dal Ministero e dall’Inps ci dicono che gli attuali strumenti comprendono un arco talmente ampio di possibilità che crediamo che ogni iniziativa che verrà manifestata avrà una sua risposta. Qualora ci fosse una esigenza particolare, tipo una ditta che ha già esaurito il proprio monte ore per altre motivazioni o che abbia un’ulteriore esigenza a causa di quest'evento, noi siamo disponibili a ragionarci purché lo si faccia presente in un'eventuale nuova riunione.
Questo per dirvi che abbiamo fatto fronte a queste situazioni con immediatezza e ad oggi non risulta questo tipo di esigenza ma, ripeto, siamo in una fase ancora abbastanza concitata e di emergenza che non possiamo neanche escludere che possa avvenire. In questo caso, qualora dovesse avvenire siamo comunque predisposti e pronti per cercare di dare le migliori risposte che possano necessitare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei rispondere l’Assessore Aguzzi in merito all’ultima dichiarazione sulle esigenze non manifestate fino ad oggi. Mi sto chiedendo in realtà a chi questi imprenditori, commercianti ed artigiani, che sono ancora con il fango nei depositi, nei garage, devono manifestare l’esigenza. A lei personalmente non credo, con un post sui social nemmeno.
A me risulta che l’esigenza ci sia, lei dice che non è stata manifestata, ma da chi devono andare a manifestarla, dal Sindaco che ha altre mille problematiche? I suoi tecnici avranno incontrato alcuni referenti nelle cittadine colpite.
La invito ad andare personalmente a parlare con i commercianti, gli imprenditori, gli artigiani, anche con le associazioni di categoria, che invece hanno riportato a me l’esigenza di una cassa integrazione straordinaria perché le imprese sono chiuse. non hanno la possibilità di pagare gli stipendi, sono chiuse e devono sostenere, anticipandole, tutte le spese di intervento per poter riaprire l’attività: manutenzione, messa in sicurezza, pulizie, acquisto materiali che sono andati distrutti.
Questo è un altro tema su cui voglio chiedere al Presidente Acquaroli e a tutta la Giunta di intervenire dato che la settimana scorsa abbiamo avuto un Consiglio in cui la Giunta ha deciso di stanziare per le attività economiche solo risorse per il credito, costringendo nuovamente i datori di lavoro e le attività economiche ad indebitarsi. Non c’è un solo euro a fondo perduto, neanche uno da questa Regione, invece quello di cui hanno bisogno è liquidità immediata.
Noi predisporremo una mozione e ci aspettiamo che ci sia il favore di tutta la maggioranza.
Non c’è un euro per contributi a fondo perduto. Anche ieri sono stata contatta da alcuni allevatori disperati perché hanno il fango nel deposito dei mangimi, devono acquistare la materia prima, a partire dal mangime per i propri animali, e non possono permetterselo e questa Giunta non sta dando nessun aiuto perché l’unica risorsa a fondo perduto sono i 5.000 euro del Governo Draghi.
Qui arriva il terzo problema, fortunatamente per le attività economiche c’è già una piattaforma con due moduli diversi (C1 e C1 per le attività agricole), ma per tutte le altre persone e famiglie che hanno subito danni ancora nulla, sono in attesa dei moduli, non riescono a trovarli da nessuna parte perché sono bloccati, eppure dal 15 settembre è quasi passato un mese. I privati anche in questo caso e molto spesso devono anticipare le spese, continuano a chiedere dove possono fare domanda per il contributo già stanziato dal Governo Draghi, non sanno a chi rivolgersi perché non ci sono i moduli, come ho detto.
Mi permetto di ricordare tre priorità: attivare tutti gli strumenti per le attività economiche, sia la cassa integrazione straordinaria da chiedere al più presto stilando un elenco insieme all’associazione di categoria per coloro che ne hanno bisogno, se non hanno manifestato l’interesse, come lei ha detto, è perché ma non hanno avuto l’opportunità di manifestarlo; prevedere degli stanziamenti di risorse a fondo perduto, liquidità immediata. La Regione deve fare la sua parte, non è possibile sbandierare ai quattro venti gli stanziamenti di risorse che in realtà sono solo accesso al credito. Terzo, anche per i privati e le famiglie preoccuparsi di snellire la burocrazia, 15 moduli da compilare sono inaccettabili, e permettere di richiedere almeno il contributo che già è disponibile grazie al Governo Draghi. Grazie.

Interrogazione n. 557 – a riposta immediata -
a iniziativa della Consigliera Lupini
“Iniziative urgenti per favorire la reindustrializzazione del distretto produttivo di Fabriano e la tutela di lavoratori e imprese, anche in considerazione dei recenti sviluppi della vicenda Whirlpool”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interrogazione n. 557 – a risposta immediata - della Consigliera Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Approfitto, ma non me ne voglia, solo per chiarezza e non certo per polemica per dire che tutte le questioni giustamente poste poco fa dalla Consigliera Vitri sono altre rispetto a quanto chiesto nell’interrogazione. Se avessi saputo questa altra situazione avrei potuto dare altri tipi di risposta, mi sono attenuto a quella che era la richiesta della interrogazione, cioè l'eventualità della cassa integrazione, su tutti gli altri punti avremo modo di dibattere. Ci tenevo a dirlo.
Per quanto riguarda l’interrogazione della Consigliera Lupini, che pone una questione molto pressante da attenzionare, ricostruisco una serie di situazioni perché la vicenda della Whirlpool la seguo da quando mi sono insediato ed ancora con più attenzione in questi ultimi periodi perché mentre la Regione Marche sembrava, fino a poco tempo fa, che non dovesse essere toccata da una potenziale crisi, oggi sono in discussione non tanto gli stabilimenti della regione Marche, ma gli stabilimenti a livello europeo, una rivisitazione complessiva che ancora è un timore, ma non si sa cosa potrebbe o meno succedere, magari nulla.
Forte di questa preoccupazione, il 22 luglio ho convocato una riunione con tutte le categorie sindacali per fare una visione sulla possibile crisi della Whirlpool, possibile, ipotetica tuttora, però quella era l’apprensione. Tre giorni dopo la riunione con le sigle sindacali, che mi hanno posto le loro paure, il 26 luglio, ho scritto una lettera ai miei colleghi Assessori di altre Regioni in cui ci sono ugualmente stabilimenti della Whirlpool, Campania, Toscana e Lombardia invitandoli ad un'azione comune. Devo dire la verità, non ho avuto un grandissimo riscontro da questa mia missiva, tant'è che successivamente, il 25 agosto, mi sono permesso di scrivere direttamente al Ministero, al Mise, portando le preoccupazioni della Regione Marche e la richiesta di un incontro al Ministero su questa situazione su cui aleggiava grande timore.
Tra questa missiva abbiamo fatto anche un incontro a Fabriano con gli amministratori ed i sindacati, anche a Comunanza.
Il Mise ci ha convocati il 28 settembre, la Whirlpool non si è presentata è stato un incontro molto sterile, nel quale ognuno di noi ha ribadito le forti preoccupazioni ed io come Regione Marche mi sono attenuto ad una serie di considerazioni.
Vorrei rispondere e chiudo, chiedo scusa, Presidente, anche su che tipo di iniziativa abbiamo attuato su quel territorio, come chiede la Consigliera Lupini. Anche se non è una questione che seguo direttamente, personalmente come Assessorato, possiamo dire che noi abbiamo prorogato gli accordi per l’area di crisi del fabrianese per altri due anni con le agevolazioni previste dalla legge n. 781/ 89. In questo momento c’è un bando della Regione Marche, che riguarda l’Assessore Carloni, per agevolare le aziende che intendono ampliare i propri investimenti aumentando anche l'occupazione. Per chi intende occupare dalle 20 alle 30 unità in più c'è fino a 1,5 milioni di contributi, da 30 a 40 nuovi occupati oltre 2 milioni, tra le 40 e 50 nuove assunzioni 2,5 milioni. C’è un bando che non è mirato a Fabriano, ma agli imprenditori della nostra regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore per aver chiarito che l’attenzione è ancora alta per il distretto del fabrianese e che quest’Assemblea non deve e non vuole abbassare la guardia su una situazione che va avanti in modo critico da tanti anni.
Più volte in quest’Aula abbiamo dibattuto sul tema della Zes, della situazione di Elica e abbiamo anche firmato tutti quanti una risoluzione, che impegnava a prevedere nuovi strumenti per affrontare questo tipo di crisi.
Porto la voce del territorio del fabrianese, ma non è l'unico nella regione che ha bisogno di aiuto.
Nell’interrogazione si sottolinea di nuovo questa preoccupazione e si chiede, e lo ribadisco qui in Aula, di non abbassare la guardia, di non abbandonare questo territorio e di fare pressione presso il Governo e la Conferenza Stato-Regioni per mettere in campo tutti gli strumenti e tutte le operazioni possibili per sostenere il lavoro.
Questo bando è bene comunicarlo alla cittadinanza, agli imprenditori e continuare a dialogare con le sigle sindacali e tutti gli stakeholders perché siamo davvero in un momento molto difficile e la crisi che incombe preoccupa tutti. Grazie.

Interrogazione n. 555 – a riposta immediata -
a iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Potenziamento del servizio per Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) nell’Area Vasta 1”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interrogazione n. 555 – a risposta immediata- della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Nell'Area vasta 1 c'è una carenza d'organico, come in altre parti, piuttosto significativa poiché di fronte ad una previsione organica di 15 medici a Pesaro, 6 ad Urbino e 4 al Sert il numero dei medici nel servizio psichiatrico è notevolmente inferiore.
Per sopperire a questa carenza le aziende hanno reiteratamente bandito dei concorsi che non sono stati coperti. Attualmente pende la procedura per l'assegnazione di 5 posti di medico psichiatra, si sono presentati 3 medici e alla prova orale si è presentato un solo medico e la procedura è ancora in corso.
Tenendo conto di questa situazione l'8 agosto, con l'ultima delibera prima delle ferie estive, la Giunta ha autorizzato l'azienda ad assumere addirittura altri 3 psicologi, considerando questo servizio di particolare importanza. Abbiamo autorizzato l’Area vasta ad assumere uno psicologo, uno psicoterapeuta, un nutrizionista e un educatore professionale a fronte di un organico che è carente di 5 unità e con questi 3 nuovi medici, che potranno essere assunti, i medici mancanti in questa Area vasta sono addirittura 8.
La procedura concorsuale è ancora in corso, altre verranno reiterate, poi si verificherà in quali condizioni l'organico potrà essere riempito.
C'è da tener conto che questa è la situazione che in via generale, come sappiamo, deriva dal fatto che per la formazione medici è mancata la programmazione. Tenuto conto che la scorsa settimana in sede di approvazione dell'assestamento abbiamo stanziato delle risorse piuttosto significative per aumentare il numero delle borse di specializzazione, circa 150 borse aggiuntive l’anno, contiamo di poter raggiungere l'obiettivo e che almeno il prossimo anno ci siano dei medici disposti a concorrere per vincere il posto di cui parliamo, il profilo specialistico di psichiatri. Proprio per questo tipo di patologie di particolare rilievo speriamo che la formazione possa portare un aumento dei medici in modo tale da coprire tutte le vacanze organiche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Non sono soddisfatta, Assessore, della sua risposta, mi dispiace perché portiamo questa problematica all'interno del Consiglio da due anni. La mia prima interrogazione risale all'aprile del 2021; sullo stesso tema ce n'è stata un'altra della Consigliera Vitri, del giugno scorso, e lei ha risposto come oggi sempre al futuro, ma il futuro prima o poi dovrà diventare presente sennò non riusciremo mai a risolvere i problemi che attanagliano la sanità della nostra Regione. Non si può continuare a procrastinare, ci sono problematiche che non si riescono a risolvere.
Nell’equipe di Pesaro del centro per i disturbi alimentari mancano diverse figure, mancano uno psichiatra, uno psicologo, un medico nutrizionista, un internista, un neuropsichiatra infantile dedicato, se volessimo continuare la presa in carico dei minori a partire dai 14 anni. Questi andrebbero ad implementare un’equipe già esistente, che però non riesce a far fronte alle prime visite.
Lei sa benissimo che con i due anni di Covid questi disturbi sono aumentati fino a 200%, si è abbassata notevolmente l'età dei bambini, a volte giovani, che hanno queste problematiche, le richieste sono tantissime e il personale adesso a disposizione non riesce a farne fronte.
Parliamo di ragazzi che rischiano la vita, non voglio essere eccessiva, però sappiamo che di questi tipi di disturbi purtroppo si muore, le famiglie hanno bisogno di un supporto, non possiamo continuare a rimandare ad oltranza perché sono passati due anni da quando vi siete insediati, bisogna trovare delle soluzioni ed anche le borse di specializzazione daranno risposte chissà quando, tra qualche anno, troppo tardi, bisogna intervenire.
Un’ultima chiosa perché ho finito il tempo, mi è dispiaciuto moltissimo, Assessore, leggere che lei stava pensando di abbandonare quest’Aula per andare a Roma perché siamo a ridosso del nuovo Piano socio-sanitario. E’ il momento più importante di questa legislatura per cui mi piacerebbe avere un Assessore qui presente, che si impegna quotidianamente, come mi pare lei stia facendo per portare delle soluzioni. che però tardano ad arrivare.
Vediamo quando arriverà finalmente il nuovo Piano socio-sanitario, intanto, ad oggi, non siamo ancora in grado di rispondere a questi pazienti e alle loro famiglie. Grazie.

Interrogazione n. 558 – a riposta immediata -
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Riapertura reparti e servizi del Dipartimento materno-infantile presso il Presidio ospedaliero San Salvatore di Pesaro”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interrogazione n. 555 – a risposta immediata- dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. È interessante seguire un dibattito così nel Consiglio regionale in cui si sollevano i problemi della mancanza di medici. Per assumere i medici bisogna fare i concorsi, i concorsi vanno deserti, qualcuno dell’opposizione poi ci dovrà spiegare come si può risolvere questo problema, le selezioni noi le abbiamo bandite.
Penso che dopo due anni forse è giunto il momento di confrontarci sui problemi seri, non mi sono candidato a nulla, se i giornali scrivono sono al mio posto e ci sono da diverse settimane.
La seconda interrogazione verte sempre su questa vicenda, il reparto materno infantile di Pesaro è stato chiuso durante il Covid nella precedente gestione, quando l'interrogante Consigliere Biancani era qui presente.
Ci siamo impegnati a riaprire questo reparto, anche qui c'è un problema di assunzione di medici, ne mancano 7, i concorsi sono stati reiteratamente banditi, nessuno vi partecipa perché i medici non sono stati formati dato che precedentemente, nei Governi antecedenti, la Regione Marche ed il Governo nazionale hanno sbagliato la programmazione. Questo è un dato evidente, non desidero fare polemiche, ma di questo si tratta.
Come possiamo riaprire il centro infantile presso l'ospedale di Pesano nel momento in cui sono andati deserti i concorsi? Nessuno si è presentato, siamo chiari, lo dico al Consigliere Biancani, l’ospedale di Pesaro è una delle più importanti strutture nazionali, se i medici non partecipano ai concorsi il problema è molto serio, anche perché non è un nosocomio secondario.
Come stiamo procedendo? Stiamo mettendo a gara l'acquisto di servizi sanitari. Cooperative? Se ci sono altre soluzioni, se nelle vostre interrogazioni ce le proponete io sono qui per ascoltarle, sapendo che il criterio previsto in Costituzione nel nostro Paese è che per ottenere una nomina in un posto pubblico bisogna vincere un concorso. L'amministrazione bandisce il concorso e se il concorso non riesce a coprire i posti è un problema, a cui stiamo cercando di sopperire mettendo a gara l'acquisto di servizi, probabilmente con delle cooperative.
Mi pare che sia la quarta, quinta interrogazione che facciamo, per cui nei giornali ancora una volta si dirà: “Non aprite il materno infantile.”, ma il materno infantile, come gli altri servizi, non lo apriamo perché i medici voi non li avete formati.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Probabilmente non ha letto la mia interrogazione, che era tutto tranne che polemica, le facevo i complimenti perché era stato rispettato il termine dei lavori. Lei aveva annunciato che entro settembre 2022 sarebbero finiti i lavori per il recupero di questa struttura ed io sia nel comunicato che ho fatto che nell’interrogazione riconoscevo il rispetto dei tempi.
Oggi i lavori sono terminati e tutti si aspettano di capire quando il reparto verrà aperto.
Ha spiegato che i concorsi sono andati deserti, proprio in questi giorni sta uscendo che Marche Nord ha individuato la cooperativa, che ha dato la disponibilità di medici e pediatri, io mi sarei aspettato una data.
Ho chiesto quando è pensabile poter riaprire, lei oggi la data non me l’ha data, i concorsi sono andati deserti, avete trovato la soluzione alternativa di utilizzare il lavoro esterno, attraverso le cooperative, e visto che hanno dato la disponibilità di medici e di pediatri mi sarei aspettato che oggi lei mi dicesse che ad ottobre, come aveva annunciato in precedenza, non ce la facciamo perché occorre fare i contratti, vederci e capire, ma una data a novembre o a dicembre …, anche perché nel bando che avete fatto ci sarà scritto quando i medici dovranno prendere servizio.
Per quanto riguarda il fatto che i medici non partecipano ai bandi, è vero che c’è una carenza di personale, però voglio ricordare che come gruppo del Partito Democratico abbiamo ribadito più volte che la chiusura dell’Azienda Marche Nord può solo peggiorare.
E’ vero che l'ospedale di Pesaro era una struttura di eccellenza e mi auguro che possa rimanere tale anche nei prossimi anni in quanto avete deciso di chiudere l’Azienda, che dava più qualità a livello regionale nel rapporto costi benefici, e fare un unico calderone, come viene fatto in altre provincie, ma ad Ascoli Piceno, Fermo, Macerata l’Azienda ospedaliera non c'era, c’era l’ASUR. A Pesaro si è deciso di chiudere ed inglobare l’Azienda ospedaliera che aveva determinate attività, obiettivi ed era sul mercato per proporre l’eccellenza. Oggi gli psichiatri stanno andando via, se ne sono licenziati 5 o 6 e nessuno partecipa ai bandi.
C’è una carenza di personale, ma anche una scelta sbagliata che è quella di chiudere l’Azienda Marche Nord.
La ringrazio perché lei è sempre gentile e risponde per quello che può, però oggi mi aspettavo una data e non che mi dicesse che non si sa quando aprirà perché la gara l’avete fatta per trovare il personale e per poter aprire il servizio. Grazie.

Interrogazione n. 539
a iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Attivazione dei 50 posti letto per acuti già assegnati all’Area Vasta 1”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 539 della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Chiedo sempre scusa ai colleghi perché chi governa deve dare sempre spiegazioni e voi avete il diritto di criticare.
Per rispondere a questa interrogazione mi devo attenere agli atti, nel senso che in questo momento siamo in fase di redazione del Piano socio-sanitario ed i famosi 50 posti, di cui parliamo con l'interrogazione della Consigliera Ruggeri, prevedono il richiamo alla delibera 639 del 2018 in cui si affermava che “50 posti letto acuti per attività ortopedica e riabilitativa in struttura da individuare per il recupero della mobilità passiva, in crescita su specifici atti della delibera di Giunta, erano disponibili per attività della medicina privata”.
Nella prima domanda si chiede se il Comune di Fano abbia richiesto alla Regione che i 50 posti letto per acuti siano assegnati all’Area vasta 2. Non posso dare una risposta di un altro Comune, se il Comune di Fano chiede i posti letto alla Regione, posso rispondere degli atti che fa la Regione, non di quelli che fa il Comune di Fano.
Anche alla domanda: se la Regione sia stata formalmente resa edotta dell'intenzione espressa da soggetti privati di richiede l'attivazione di posti letto convenzionati presso l'ex complesso terminale di Carignano di Fano e quale sia l'orientamento raggiunto in merito, dico che non posso rispondere di ciò che hanno affermato dei soggetti privati, so solo che tutta la questione noi l’affronteremo in Consiglio regionale con il Piano socio-sanitario, alla cui predisposizione ormai siamo giunti alla fine e nelle prossime settimane potremmo affrontare con cognizione di causa tutti i dettagli, posti letto e tutto quello che sarà il Piano socio-sanitario.
Non è possibile anticipare i contenuti di ciò che la Consigliera Ruggeri vuole sapere proprio perché devono essere decisi in un contesto molto più ampio, avuto riguardo che per la sanità del pesarese e di Fano, come sappiamo, abbiamo già deciso di mantenere due presidi ospedalieri di primo livello e quello di Pesaro è interessato anche alla ricostruzione dell'edificio. Questo comporta che quell'ospedale abbia tutte le potenzialità per un investimento importante in grado di soddisfare una domanda che proviene dalla provincia di Pesaro, una domanda che spesso ha trovato soddisfazione addirittura con una mobilità passiva in altre regioni.
Abbiamo tutto l'interesse a far sì che questi 50 posti letto possano essere utilizzati nel miglior modo possibile, nella condizione più fruttuosa per evitare la mobilità passiva che pesa enormemente sul bilancio della Regione ed anche sull'immagine del servizio sanitario regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Penso di aver fatto domande pertinenti, Assessore perché, come lei saprà, il 28 luglio 2022 in maniera del tutto straordinaria il Consiglio comunale di Fano ha votato una mozione per chiedere con urgenza che contestualmente all'adeguamento della struttura del presidio ospedaliero dell’Ospedale Santa Croce i 50 posti letto, assegnati all'Area vasta 1 e non ancora attivati, vengano attribuiti alla struttura pubblica dell’Ospedale Santa Croce.
Questa è una cosa agli atti, sono stata nell'Ufficio di Presidenza tanti anni e so che quando viene approvata una mozione del genere viene inviata in Regione. Ho chiesto al suo Assessorato se era arrivata o no questa mail, lei scuote la testa, quindi devo immaginare che il testo di questa mozione non le sia stato inviato, solleciterò l’amministrazione comunale, l’Ufficio di Presidenza e la Presidente a farlo perché secondo me è rilevante, visto che sono stata promotrice di mozioni analoghe sia in Consiglio comunale, quando ero Consigliera nella passata legislatura, che in Consiglio regionale. Mozioni che chiedevano la stessa cosa, sempre bocciate, prima dal centro-sinistra, adesso dal centro-destra, quando a livello comunale fino a poco tempo fa il centro-destra diceva che quei posti dovevano essere dati al pubblico.
Sa che cosa è successo in quella seduta di Consiglio comunale? Della Lega non c’era nessun esponente, non so per quali motivi non era presente nessuno, nonostante siedano in Consiglio ben quattro Consiglieri, e Fratelli d’Italia in maniera del tutto sconvolgente dal mio punto di vista ha votato contro una cosa che ha chiesto per anni.
Adesso le faccio una domanda politica: questa Giunta ha intenzione di implementare i servizi pubblici o strizza l’occhio al privato? La domanda è molto semplice, lei adesso mi dice che ancora non lo sapete, verificherete, è qualcosa da inserire in un quadro più ampio.
Ho capito, ma quando arriveremo a sapere come questa amministrazione vede il privato, il rapporto tra pubblico e privato, o se è diventata una copia del precedente Presidente della Giunta. Come Consigliera regionale lo vorrei sapere perché se questo è il passaggio che state facendo penso che stiate compiendo un grosso errore visto come è andata a finire anche la questione delle elezioni in Regione.
I privati hanno avuto interlocuzioni? Leggendo la stampa sembra proprio di sì perché a Radio Fano, questo è successo il 28 luglio, l’avvocato XY, che fa gli interessi, per il ruolo che ricopre, del Gruppo Romani. ha affermato, c’è scritto nero su bianco e si può riascoltare con l’audio, che quanto era stato previsto a Chiaruccia, 50 posti letto, sorgerà a Carignano.
Ho letto l’intervista che ha rilasciato lei, ho letto l'intervista che ha rilasciato l’Assessore Baldelli, nessuno risponde chiaramente su qual è la vostra intenzione. Leggendo la stampa sembra che le interlocuzioni con la Giunta ci siano state e secondo me nell’ottica della trasparenza dovremmo essere informati su quelle che sono le vostre intenzioni.
Aspettiamo ancora questo Piano socio-sanitario prima o poi arriverà e speriamo che ci sia chiarezza su tutto questo percorso. Grazie.

Interrogazione n. 545
a iniziativa della Consigliera Bora
“Liste di attesa per prenotazioni colonscopia pazienti oncologici”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 545 della Consigliera Bora.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il tema delle liste di attesa è spinoso, tanto più per il fatto che dopo i due anni di Covid il numero delle prestazioni si è allungato perché i tempi di esecuzione di alcune prestazioni sono enormemente dilatati.
Abbiamo avviato un percorso che riguarda tutto il processo delle liste d'attesa, tenendo conto che è stato predisposto un meccanismo per cui di fronte alla carenza di posti o di possibilità di eseguire prestazioni sanitarie, richieste al Cup, ci sia immediatamente un percorso di presa in carico di chi chiede queste prestazioni e nei successivi cinque giorni deve essere contattato per garantire la prestazione stessa.
In questo caso si tratta di persone che sono già in carico al servizio sanitario proprio per le loro patologie oncologiche e questi percorsi si basano su agende con posti riservati, cosiddette Pic, con la garanzia che le prestazioni siano essere eseguite direttamente, senza passare dal Cup, dai presidi sanitari. E’ previsto che avvenga in questo modo.
C'è da tener conto che per le colonscopie nel 2019 il grado di soddisfazione della domanda era arrivato al 54,6%, quindi quasi la metà delle prestazioni venivano eseguite a pagamento da parte degli utenti. Modificando questo sistema, anche a seguito degli investimenti che sono stati fatti per aumentare il grado di produttività di questi servizi, investimenti che sono stati fatti su finanziamenti statali, abbiamo portato questa percentuale del 2022 al 69%, arriviamo quasi al 70% delle colonscopie richieste al Cup a livello regionale.
Non possiamo essere contenti perché la soddisfazione deve essere del 100% e in questo senso con il nuovo Piano socio-sanitario e con gli investimenti che stiamo facendo dovremmo garantire queste prestazioni nei termini stabiliti dalle lettere previste B, C e P, tenendo conto che solo ieri la prestazione P, che deve essere eseguita entro 120 giorni, viene prenotata a distanza di un anno. Anche su questo punto stiamo cercando di modificare il sistema di prenotazione al Cup perché i tempi massimi stabiliti sono di 120 giorni, non di più.
L'impegno che la Giunta sta assicurando è concreto, se siamo passati dal 54% di colonscopie garantite nel 2019 al 69,2% significa che, nonostante tutte le carenze di personale ed i tetti di spesa, questo è uno di quei servizi sanitari che stiamo, usiamo un termine abusato, attenzionando.
Ringrazio la Consigliera Bora per aver posto in faro su questo.
La nostra organizzazione sanitaria dovrà garantire a tutti coloro che hanno bisogno di queste prestazioni, soprattutto ai pazienti oncologici, la massima tempestività e la massima professionalità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta che mi ha fornito però purtroppo non posso ritenermi soddisfatta.
Di fatto il problema delle liste di attesa per le colonscopie è purtroppo annoso. Già a dicembre 2021 nella sua risposta all'interrogazione 255 del gruppo del Partito Democratico, concernente i disagi e alle carenze relativi a prenotazioni di esami e visite specialistiche, nell'ammettere che esisteva un problema oggettivo riguardante soprattutto le visite cardiologiche, la risonanza magnetica all'encefalo e le colonscopie, dichiarava di volersi adoperare per l'ammodernamento tecnologico, sostenendo che la tecnologia avrebbe permesso di intervenire in modo più veloce tenendo conto anche dell'obsolescenza delle macchine, che limita grandemente la corretta esecuzione di questi accertamenti medici. Ma l'ammodernamento tecnologico non basta per far fronte ad una situazione che non accenna a migliorare. E' soltanto del 15 settembre 2022 un articolo di Ancona Today in cui si legge di una donna che, dovendo eseguire una colonscopia con priorità 30/60 giorni, si è sentita rispondere dal Cup che purtroppo non c'era posto ma che, se avesse voluto fare lo stesso esame a pagamento, sarebbe stato possibile farlo al costo di 200,00 euro.
Vede, Assessore, sono passati ormai due anni e ancora nulla è cambiato, leggiamo di prolungamento delle agende nelle fasce serali e nei giorni festivi, l'incremento degli slot al Cup grazie all'utilizzo dei fondi per l'attività aggiuntiva effettuata dal personale sanitario, eppure ancora non si vedono miglioramenti all'orizzonte. Intanto le persone continuano ad ammalarsi e ad aggravarsi e sappiamo quanto la prevenzione sia importante per abbattere e ottimizzare i costi della sanità pubblica.
Senza dimenticare che il malato oncologico rappresenta una categoria delicatissima. Il malato oncologico è infatti un malato estremamente fragile, che sta affrontando terapie terribili, che vive nella costante incertezza e che non può attendere nemmeno settimane per l'esito di un esame, che potrebbe letteralmente cambiare il corso della sua vita. Figuriamoci se è sensato e minimamente umano pensare ad attese di mesi. I malati oncologici meritano più attenzione e soprattutto meritano più rispetto, andrebbe loro riservata una corsia preferenziale, sicura, per poter eseguire le colonscopie e gli altri esami in tempi brevi e certi anche nella delicata fase del follow-up. Grazie.

Interrogazione n. 533
a iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Implementazione fondo a sostegno alle imprese di pesca operanti nella regione Marche”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 533 a iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Carloni.

Mirco CARLONI. Grazie, Presidente. Al fine di attenuare le conseguenze economiche dell'aumento dei costi di carburante nei confronti delle imprese di pesca, la Regione Marche con propria legge n. 13/2022 ha previsto la concessione di un sostegno economico una tantum per le imprese di pesca.
Nella riunione della Consulta per l'Economia, a cui abbiamo proposto questa iniziativa, sono state condivise le modalità di erogazione dell'aiuto, abbiamo fatto un’intesa sulla modalità. Nella stessa riunione sono state condivise le modalità di calcolo che si basano sul modello comunemente utilizzato a livello comunitario per la definizione di aiuti da concedere ad imprese di pesca sulla base dei valori legati alla stazza lorda (Gross Tonnage) a sua volta legata al sistema di pesca adottato e quindi al reale tasso di consumo del carburante.
Per quanto sopra, con la delibera di Giunta 811/2022 sono stati destinati complessivi 500.000 euro all'emanazione di un apposito avviso pubblico, già pubblicato, del 28 giugno 2022.
Successivamente, la Giunta ha disposto, per poter rispondere a tutte le richieste ammissibili, l'incremento di quella somma con ulteriori 300.000 euro, che è già stato inserito tra le variazioni nella legge di assestamento.
A completamento del quadro si fa presente che a fronte delle domande ricevute entro la scadenza del termine sono state registrate economie rispetto ai 500.000 euro inizialmente stanziati e le stesse sono state oggetto di ridistribuzione per le imbarcazioni a maggior consumo.
Per il gruppo di beneficiari si è già proceduto con la liquidazione degli indennizzi ed è in fase di completamento il secondo atto di liquidazione per i restanti beneficiari.
Oltre a quanto sopra esposto la Regione Marche è in attesa di indicazioni da parte dell'Autorità di Gestione del FEAMP, che è all’interno del Ministero delle Ministero politiche agricole alimentari e forestali, per l'attivazione di apposita misura conseguente a recenti modifiche del piano operativo, che consentano di impiegare eventuali risorse residue del FEAMP, sostanzialmente vorremmo sostanzialmente utilizzare i residui di quell’economia per dare ulteriori sostegni. Questo è quanto abbiamo già fatto in tal senso e spero che sia di soddisfazione per gli interroganti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Diciamo che la cosa fortunata è che, come dice qualche suo collega, lei sarà Sottosegretario all'agricoltura e alla pesca e potrà farsi carico di questo problema, anche se non se n’è fatto carico fino adesso, nel senso che lei mi ha parlato di numeri, ma sa bene che tra 10 giorni, perlomeno a San Benedetto del Tronto, finirà il fermo pesca e la maggior parte dei pescherecci intende rimanere in porto perché il costo del gasolio è altissimo, come lei ben sa si aggira intorno a 1,10, 1,20 euro, e non si riesce a coprire i costi. quindi sta decidendo di rimanere in mare. Qual è il problema? Non è possibile dare sostegni una tantum, che sono stati comunque preziosi.
Lei dice che sono stati calcolati in base alle norme della Comunità europea, allora le chiedo e lei dovrà chiedere ai suoi uffici perché il Molise e la Sicilia hanno fatto diversamente ed hanno stanziato somme ben più importanti e pesanti rispetto al numero di imbarcazioni e rispetto a quello che ha fatto la Regione Marche. Parliamo di cifre sopra al milione di euro per un numero di imbarcazioni molto più basso.
E’ necessario che ci sia uno sconto alla pompa, come succede in altre Nazioni, e non sgravi fiscali a chi non riesce neanche a lavorare e a portare a casa il prodotto.
Inoltre le ricordo che la filiera della pesca è importante perché non interessa soltanto la pesca in sè per sé, ma la filiera ittica ha un indotto grande, una forbice enorme che va dal ristorante di qualità, che offre pesce locale, a tutto il mondo della cantieristica. Quindi nelle Marche è fondamentale, soprattutto a San Benedetto del Tronto.
Le chiedo nel nuovo Governo, visto che lei ne farà parte con l'esperienza che ha fatto nelle Marche, di portare questa istanza.
Nel frattempo non può bastare, chiediamo alla Regione che non si usino soltanto, come lei ci ha detto con i condizionali, le somme residue del FEAMP, non possono bastare, è necessario, se si vuole salvare la filiera e siamo sul finale …, per cui molti decideranno di abbandonare anche perché il porto di San Benedetto del Tronto da almeno due anni, da quando siamo andati via e ci siete voi al Governo della Regione, non ha ancora visto il dragaggio del porto, eppure lì ci sono somme consistenti per poterlo fare.
Credo che sia rilevante che la Regione metta delle risorse proprie per aiutare in maniera strutturale, per un periodo almeno, i pescatori e non soltanto una cifra una tantum, che è neanche la metà del costo del carburante che loro sostengono. Sono mancette che servono a poco. Va dato un aiuto strutturale, che abbia una durata tale da poter aiutare il comparto della pesca non dico a risorgere, ma almeno a sopravvivere. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Carloni.

Mirco CARLONI. Grazie, Presidente. Sono superstizioso, ancora non ho nessuna garanzia e vorrei … sto scherzando …

(interventi fuori microfono)

Mirco CARLONI. Farò tesoro di quello che ha detto, Consigliera Casini, perché è molto importante. Grazie.
Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Nella Conferenza dei capigruppo abbiamo previsto l'inserimento, subito dopo le interrogazioni, della proposta di atto amministrativo n. 35 ad iniziativa la Giunta regionale concernente: “Linee guida per la programmazione della rete scolastica formativa per il 2023/2026. Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112”. Chiedo di prevederlo, non al punto 2 bis, ma al punto 5 bis, dopo la proposta di legge n. 126 per il semplice motivo che la Commissione ha terminato i lavori e c’è la necessità che tutti i Consiglieri valutino la proposta e chi vorrà faccia gli emendamenti.

Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. La mia interrogazione, la n. 543, la facciamo la prossima volta?

PRESIDENTE. L’Assessore Castelli che deve rispondere alla sua interrogazione non è presente in Aula, se rientra la riprendiamo.

Fabrizio CESETTI. Va benissimo anche la prossima volta.

PRESIDENTE. E’ fuori dall’Aula, per questo motivo l’ho cercato, appena rientra, nel caso ci sia la possibilità, la riprendiamo e torniamo sul punto 2.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Ho già detto che non è un problema, va bene la prossima volta, magari mi risponderà il nuovo Assessore ed è ancora meglio perché credo che gli impegni assunti in questa sede dall’Assessore Castelli valgano come la firma scritta sull’acqua. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Sarò telegrafico, voglio intervenire sulla mancanza degli Assessori ed approfitto della presenza del Presidente Acquaroli perché, l’avevamo più volte chiesto al Presidente, quando manca un Assessore può rispondere lui o far rispondere ad un altro Assessore delegato.
Il Consigliere Cesetti è d’accordo, ma ci sono altri Consiglieri che invece volevano la risposta oggi.
Il Presidente magari si è dimenticato di riportare quello che è stato chiesto alla Conferenza dei capigruppo per fare in modo che se manca un Assessore ce ne sia un altro che risponda alle interrogazioni. Grazie.

PRESIDENTE. Iscrizione della proposta di atto amministrativo n. 35. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei votanti)

Proposta di legge n. 112
a iniziativa della Giunta regionale
“Modifiche alla legge regionale 22 novembre 2021, n. 29 (Sostegno alle iniziative integrate di riqualificazione e valorizzazione dei borghi e dei centri storici delle Marche e promozione e sviluppo del turismo diffuso e sostenibile)”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 112 della Giunta regionale.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ausili.

Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Si tratta di una integrazione alla nostra legge regionale 29 del 2021, resasi necessaria in seguito alle osservazioni presentate sul nostro testo dal Ministero della cultura.
Nello specifico, si vanno a precisare gli articoli 5, 7, 8,15 per renderli adeguati rispetto ai principi e alle misure di tutela del patrimonio culturale e del paesaggio, di cui al codice dei beni culturali e del paesaggio. Si tratta inoltre di integrare l'articolo 11, con il riferimento esplicito alla tutela e valorizzazione dei beni culturali e del paesaggio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Questa proposta di legge apporta delle modifiche, come ha già sostenuto il Consigliere Ausili, rispetto ad alcune osservazioni che sono pervenute dal Ministero della cultura, in particolar modo riguardo agli articolo 5, 8, 11 e 15 in merito all’inserimento di alcune frasi relative: al rispetto dei principi delle misure di tutela del patrimonio culturale del paesaggio; al riferimento esplicito della tutela e valorizzazione dei beni culturali e del paesaggio: al riferimento esplicito agli articoli e alle procedure di cui al codice dei beni culturali del paesaggio.
Di fatto ci sono l’invarianza finanziaria e la richiesta di urgenza, per quanto ci riguarda siamo favorevoli alla proposta di legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Condivido quello che ha detto il Consigliere Mastrovincenzo. ma qui c’è un errore fatto anche dal Ministero, mi dispiace perché sono competenze specifiche che a volte possono sfuggire a chi non ha una competenza territoriale.
Al comma 6 si dice: “ Con riferimento ai beni tutelati ai sensi della parte terza del decreto - si riferisce al 42 del 2004 - i medesimi interventi sono ammessi soltanto nei casi e nei limiti previsti dal Piano paesistico elaborato congiuntamente con il Ministero ai sensi dell’articolo 135”.
Nelle Marche non abbiamo questo Piano paesistico perché non è stato mai approvato, come non è stato approvato nella stragrande maggioranza delle Regioni.
Noi abbiamo un PPAR approvato negli anni ’90, e non abbiamo neanche più il PPR perché i piani regolatori nella fase di adeguamento al PPR sono diventati essi stessi PPR perché erano costruiti come un Piano processo.
Oggi non abbiamo più il PPR regionale, ma dei vincoli che sono diventati definitivi dopo le procedure di adeguamento dei piani regolatori al PPR, che decidono quali siano le tutele contestualizzate a livello territoriale, e ogni Comune a condizioni date ha potuto scegliere cosa tutelare e anche la gradazione della tutela.
Dire che tutto il nostro patrimonio …, vorrei che mi si ascoltasse perché è una cosa molto seria, ne ho anche parlato con gli uffici che sono stati irremovibili e secondo me non si sono resi conto che stiamo sottoponendo a tutela il nostro patrimonio paesaggistico, di una tutela inesistente perché non abbiamo il Piano paesistico ambientale approvato ai sensi dell'articolo 135, così come dice il Ministero. Abbiamo invece le tutele nei Piani regolatori ai sensi del PPR. Allora, si potrebbe chiedere al Ministero - spero che qualcuno voglia interloquire, faccio l’intervento affinché questa mia richiesta rimanga agli atti - di spiegare a qualcuno che magari capisca un po' questa materia perché chi ha scritto questa roba non la capisce, e mi assumo la responsabilità di quello che dico.
Si capisca che nelle Marche approvata questa norma non ci saranno più tutele, questa è una norma dannosa per la regione che metterà in difficoltà tutti i Comuni, che non sapranno se applicare questo articolo o le normative relative alle NTA dei loro Piani regolatori.
Prendiamo atto, come ha detto il Consigliere Mastrovincenzo, di quello che il Ministero ci ha interloquito, che di fatto ignora la situazione delle Marche, tra l’altro simile a tutte le altre Regioni perché non mi risulta che ci siano Piani paesistici regionali approvati ai sensi dell'articolo 135 del 42/2004.
Invito tutti, in particolare l'Assessore competente, che non vedo, ad impegnarsi con il Ministero per risolvere questo problema perché quando questa norma arriverà nei Comuni creerà dei problemi seri di legittimità per chi dovrà applicarla.
Il mio più che un intervento è una richiesta di presa d’atto di una problematica per evitare che rimangano da soli gli uffici tecnici comunali a risolvere un problema che non hanno certo loro. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3 (dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Il nostro voto è favorevole perché la proposta di legge n. 112 adegua la normativa regionale alle osservazioni a livello centrale. Quindi il nostro voto è favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 112. La pongo in votazione.
Rifacciamo la votazione e vi prego di votare di nuovo.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 117
a iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Modifiche alla legge regionale 2 aprile 2012, n. 5 (Disposizioni regionali in materia di sport e tempo libero)”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 117 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI Grazie, Presidente. Questo è un buon esempio della possibilità che proposte serie e corrette che l'opposizione fa, possono essere approvate.
Sono relatore di maggioranza, ero stato relatore di maggioranza della legge precedente sullo sport, queste sono delle integrazioni compatibili con il nostro punto di vista, di maggioranza, e vanno nella direzione di aiutare situazioni delicate, che è opportuno cercare in qualche modo di sostenere.
Non c'è nessun rilievo se non che sono soddisfatto, spero che la proposta di legge sia votata all'unanimità perché va nella direzione dello sport e della tutela dello sport estesa a tutti coloro che possono praticarlo, anche in condizione di disabilità e di difficoltà.
Non credo che ci sia granché da discutere, solo rendere esecutiva la proposta perché molto spesso capita che le leggi regionali, a volte anche condivise da tutta l'Assemblea, nella declinazione ordinaria e nella quotidianità stenta a decollare.
In questo caso mi auguro che non sia così e che questa norma diventi un patrimonio della nostra legislazione regionale in termini di applicazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Questa proposta di legge, che mi vede come primo firmatario, è stata sottoscritta anche dai miei colleghi del gruppo del Partito Democratico.
E’ stata discussa in Commissione e anche leggermente integrata grazie al lavoro che in quella sede abbiamo fatto. C’è stata la volontà unanime di volerla portare avanti ed è stata approvata all'unanimità. Ringrazio tutti gruppi che fanno parte della I Commissione.
E’ una proposta di legge che va a integrare la legge regionale 5 del 2012, che si occupa delle disposizioni regionali in materia di sport e tempo libero, con la quale andiamo a dare la possibilità di concedere contributi anche agli atleti guida ed agli accompagnatori sportivi. Si tratta di due figure molto importanti, soprattutto per alcuni tipi di disabilità, sono rilevanti perché consentono a tutti … Il nostro obiettivo è quello di consentire lo sport a tutti, di aiutare, sostenere ad esempio gli ipovedenti che in alcune attività sportive possono avere la possibilità di avvalersi di atleti guida o di accompagnatori sportivi, più in generale anche per altri tipi di disabilità.
Con questa legge viene inserita la lettera c bis) all'articolo 13, comma 1, che consente la possibilità di sostenere, attraverso contributi, anche gli atleti guida e gli accompagnatori sportivi.
Viene anche inserita la lettera 2 bis dopo il comma 2 dell'articolo 13 che prevede che i contributi siano riconosciuti per quelle attività sportive che vengono riconosciute dal CONI e dal CIP. Oggi il contributo viene previsto solamente per determinate società e associazioni.
Con questa proposta legge inseriamo la possibilità, lo sottolineo perché la Consigliera Menghi me l’ha in qualche modo evidenziato più volte anche all'interno della Commissione, non l'obbligo, di poter riconoscere i contributi ai soggetti direttamente interessati.
Dall'altra parte con questa proposta di legge abbiamo previsto un'altra cosa molto importante, all’articolo 2 inseriamo l’articolo 13 bis, che istituisce un elenco regionale di atleti guida e accompagnatori sportivi.
Anche questo è un emendamento rilevante che va ad integrare la legge regionale 5 e consente alla Regione, e la Giunta dovrà definire i criteri e le modalità, di istituire un elenco, che sarà di supporto alle persone con disabilità per poter sapere chi sono i soggetti che hanno dato la loro disponibilità.
Con l’ultimo articolo viene inserito l’articolo 13 ter, anche questo è aspetto fondamentale perché consente di stipulare accordi con le Università delle Marche, che hanno corsi di laurea in scienze delle attività motorie e sportive, con l'Ufficio scolastico regionale e con le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado con l'obiettivo di coinvolgere gli studenti, i giovani, in questa attività sia di atleti guida che di accompagnatore sportivo.
Una norma semplice di appena tre articoli, che in realtà consente e dà una risposta ed una prospettiva alle persone che hanno questo tipo di problemi anche perché quando abbiamo approvato il Piano dello sport è emerso che nel corso del 2020/2021, con la pandemia, le persone che praticano attività sportiva sono sempre più ridotte e questa riduzione è stata ancora più rilevante per quanto riguarda le persone con disabilità.
Sappiamo che lo sport è comunque un'opportunità, un'occasione di socializzazione, anche di integrazione e dovremo far di tutto per fare sì che queste persone si sentano sostenute, accompagnate e possano fare attività sportiva senza avere particolari problemi, si possono rivolgere alle varie associazioni e società, o comunque possono farlo anche singolarmente ed è previsto un sostegno da parte della Regione.
Ringrazio il Consiglio regionale, mi auguro che venga votata all’unanimità, ringrazio i miei colleghi, dalla Consigliera Vitri a tutti gli altri Consiglieri del gruppo del Partito Democratico ed anche di tutti gli altri gruppi per aver deciso di sostenere questa proposta di legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Per sottolineare il grande lavoro che il Coni, in particolare il Comitato italiano parolimpico ha fatto nello sport per le persone disabili.
Voglio cogliere l'occasione anche per sottolineare la recente vittoria della squadra di basket italiana dei ragazzi con sindrome di down il cui capitano, con grande orgoglio, è un ragazzo marchigiano che vive a Montegranaro.
Voglio sottolineare anche quanto il Consigliere Ciccioli nella sua relazione ha detto, che come nostro metodo siamo aperti sempre al confronto, soprattutto in situazioni e su temi così importanti come questo. Temi che non dovrebbero appartenere a qualcuno, ma dovrebbero, per crescere anche a livello culturale, godere del contributo di tutti.
Mi piace sottolineare alcuni aspetti, quelli a cui il Consigliere Biancani ha un po' accennato, e cioè che con questa modifica della legge sullo sport noi introduciamo un'ulteriore modifica rispetto al metodo che oggi già sosteneva l’attività sportiva delle persone disabili, di una particolare disabilità, con la possibilità di concedere alternativamente un contributo direttamente agli accompagnatori o assistenti.
Il positivo di questa legge qual è? E’ che andiamo ad istituire un elenco e dobbiamo evitare, come ha detto il Consigliere Ciccioli, di fare una norma che poi non venga attuata e non venga applicata.
Andiamo ad esplorare un settore nuovo, ci sarà bisogno di un po' di fantasia e di grande impegno perché questa categoria possa diventare per alcuni soggetti, che magari sono particolarmente predisposti … Secondo me molto opportunamente sono state tolte nell'articolo 2 le caratteristiche degli accompagnatori sportivi e degli atleti guida, è un aspetto molto tecnico che non attiene, a mio avviso, a quello legislativo.
Mi auguro che ci sia la possibilità di continuare a lavorare insieme e l’invito lo faccio anche perché ho avuto modo di verificare che non c'è stato il coinvolgimento delle associazioni, in particolare dell'associazione che si occupa della disabilità visiva, dato che insieme si può concretamente ad attuare quello che oggi è un principio condiviso. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Con questa proposta di legge si va a favorire l'accesso in termini ampi delle persone con disabilità alle attività sportive, un percorso che non ha una valenza solo in termini fisici, ma anche psicologici, motivazionali e sociali.
La Regione è in prima linea su questo delicato quanto importante tema, ossia quello di rendere normale la vita a chi ha diritto di viverla come tale. I successi ottenuti in qualsiasi campo parolimpico dai nostri atleti marchigiani ne sono il pregevole culmine.
Non siamo una Regione indietro, ma possiamo fare ancora molti passi avanti, qui non si tratta solo di sport e di disabilità, si tratta di diritti, equità, giustizia sociale, soprattutto di favorire quegli esempi a cui dovremmo quotidianamente fare riferimento.
Abbattiamo le distanze sempre e ovunque, anche nello sport che ha proprio questo principio tra i suoi cardini e se siamo chiamati a farlo anche in termini di sostegno economico che si faccia pure.
Questa proposta di legge il gruppo di Forza Italia la voterà favorevolmente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Registro con soddisfazione che questa legge ha il consenso unanime dell'intera Assemblea, sull’applicazione esistono come sempre dei problemi. La Giunta provvederà a fare un regolamento.
Sull'albo c'è il problema della formazione, che non è del tutto secondario perché le persone di sostegno alla disabilità devono avere un rapporto fiduciario e personale con la persona che seguono, questo può rappresentare un elemento di criticità, ma credo che possa essere sciolto nel momento in cui c'è la formazione e c'è questo albo, dal quale si possono attingere le persone, che spesso sono familiari o persone molto vicine, con relazioni amicali, agli atleti in condizioni disabilità, che possono essere soddisfatti e avere il massimo del sostegno.
Aggiungo una cosa che ritengo molto positiva, nell'ambito di questo indirizzo politico, credo che sia condiviso da tutti, ieri la Commissione pari opportunità ha presentato una…, sapete che le donne nel ciclismo a lungo sono state lasciate indietro, adesso questo sta cambiando e nella ciclopedalata che ci sarà tra una decina di giorni nell'area del Conero (Porto Recanati, Numana) è prevista anche la presenza di atlete donne disabili. Questo è rilevante perché il ciclismo è uno dei pochi sport gratuiti, mentre in tutti gli altri c’è il biglietto per accedere, al calcio, alla pallacanestro, alla pallavolo, il ciclismo è uno sport libero e c’è questo aspetto di gratuità, di sostegno, finalmente anche per le persone disabili. Non c’entra niente con la legge, ma è un segnale importante che con questa norma si dà. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Il dibattito è stato chiaro, quindi, intervengo solo per ringraziare tutti, in modo particolare il mio gruppo per aver sostenuto questa proposta di legge e ringraziare anche il resto del Consiglio perché ritengo che questa norma, senza usare paroloni, sia anche di civiltà.
E’ una disposizione legislativa pragmatica e speriamo che la Giunta riesca a concretizzarla perché molte volte approviamo belle leggi, che possono dare una risposta, e poi gli uffici non riescono a renderle effettive.
Mi auguro che questo non avvenga anche perché saremo noi, ma non solamente noi, un po’ tutti a presidiare e a verificare se nei prossimi Piani ci saranno misure in questo senso.
Devo dire che anche nel Piano che abbiamo già approvato in Commissione e in Aula questo tipo di misura è stata inserita grazie ad un emendamento che abbiamo approvato in Commissione. Era necessario renderla costante, stabile e non bastava un emendamento ad un Piano perché il prossimo avrebbe potuto non avere questo tipo di indirizzo, invece con questa proposta di legge anche nei prossimi Piani saranno garantite queste figure.
Ringrazio tutto il Consiglio regionale e mi auguro che venga applicata in tempi rapidi. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 117. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 126
a iniziativa dei Consiglieri Carancini, Latini, Mangialardi, Marinelli, Ciccioli, Lupini, Rossi, Santarelli, Bora, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, Biancani, Marcozzi, Ruggeri
“Celebrazioni dell'anniversario della Battaglia del Pian Perduto”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 126 dei Consiglieri Carancini, Latini, Mangialardi, Marinelli, Ciccioli, Lupini, Rossi, Santarelli, Bora, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, Biancani, Marcozzi, Ruggeri.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Questa proposta di legge è nata da un’idea del Consigliere Carancini, che abbiamo condiviso. Nell’Assemblea di un consorzio si era posta l'attenzione sulla ricostruzione della Madonna della Cona, del piccolo santuario.
Si è data vita a questo progetto e anche come maggioranza abbiamo aderito a questa iniziativa riuscendo a trovare anche le risorse che in un primo momento sembravano difficili da reperire.
Quella di oggi è un’occasione per dimostrare la giusta attenzione che abbiamo per i nostri luoghi montani. E’ un’opportunità che ci è offerta dalle nostre montagne con la ricorrenza storica dei 500 anni della battaglia del Pian perduto e grazie all'approvazione di questa proposta di legge sono convinto che andremo a valorizzare l'importanza dell'identità territoriale come motore di sviluppo dotato di una propria dignità e forza propositiva per far nascere le zone montane, in particolare quelle che sono nei dintorni del Comune di Castel sant’Angelo sul Nera.
Non a caso i territori rappresentano una forte connessione tra passato e futuro, pertanto non si può costruire il futuro abbandonando il passato. Zone che non possiamo abbandonare perché sono state duramente colpite dal terremoto del 2016.
La chiesetta della Madonna della Cona è il simbolo del terremoto marchigiano e della pace, ricostruita come segno di speranza e di pace a seguito del sisma.
Territori che si sono resi protagonisti nel progressivo processo di ricostruzione e da parte delle istituzioni, Regione in primis, necessitano di una grande attenzione.
Con l'approvazione di questa legge il nostro compito è quello di favorire processi di sviluppo turistico culturali, organizzare eventi a carattere regionale ed interregionale, coinvolgendo, mediante appositi protocolli d’interesse, la vicina Regione Umbria co-protagonista dell'evento.
La legge è costituita di 5 articoli: l’articolo 1 indica le finalità del provvedimento; l’articolo 2 al comma 1 indica le iniziative, l’attività che la Regione intende sostenere, demandando, al comma 2, alla Giunta il compito di determinare i criteri e le modalità per il finanziamento delle iniziative, nonché l'approvazione del programma degli interventi; l’articolo 3 promuove la Costituzione di un comitato promotore delle celebrazioni dell'anniversario; l’articolo 4 riguarda le disposizioni transitorie e l’articolo 5 le disposizioni finanziarie, che ammontano a 30.000 euro.
C'è stato il parere favorevole del Crel, mentre ci sono state delle osservazioni del Cal che sono state riprese dalla Commissione, infatti nel comitato promotore tra i componenti essenziali è stata aggiunta l’Unione montana della marca di Camerino, mentre la Provincia di Macerata ed il Parco dei monti Sibillini possono essere invitati nella costituzione di questo comitato.
Lascio la parola al relatore di minoranza che è stato l’anima di questa proposta di legge, che è stata accolta di buon grado dalla maggioranza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Senza retorica riparto dalle ultime parole del Consigliere Marinelli, Presidente della Commissione, per dire che l'anima in questo passaggio è stato il Consiglio regionale che ha voluto raccogliere una proposta, un percorso peraltro, anche questo, non fatto in maniera isolata, ma insieme ad altri rispetto a quella che oggi considero una piccola grande storia.
Ne abbiamo parlato anche nel passato, una di quelle storie belle e silenziose della regione Marche fatta molto spesso di piccoli ingredienti che riguardano le comunità: quelli che vanno in montagna, quelli che amano l'ambiente, quella dei piccoli Comuni, quelli che camminano, in fondo anche la comunità di regioni perché questa è un'occasione, seppur piccola, ma molto significativa per alimentare, far crescere e germogliare progetti nuovi attorno a questa vicenda.
Per ricostruire e dare dignità a una proposta di legge significativa ricordo che si è voluta porre l'attenzione su uno degli eventi di carattere storico-culturale più rilevanti della nostra regione, in quanto portatore di una serie di significati, li ho anticipati prima, che si intersecano su livelli diversi e che lo rendono abbastanza unico nel suo genere.
Trova la principale ragione nella mozione n. 76 che questo Consiglio regionale approvò il 22 giugno 2021, che aveva ad oggetto l'anniversario dei 500 anni dalla Battaglia del Pian Perduto, che ci fu nel 1522.
La ricorrenza giunta quest'anno e anche celebrata con la presenza di molti Consiglieri regionali rappresenta un’occasione significativa per rinnovare l'attenzione sui territori montani delle Marche attraverso il grande valore del passaggio storico che segnò la pace tra la popolazione marchigiana e quella umbra. La stessa ricorrenza di per sé è emblematica soprattutto in questo difficile tempo di conflitto e violenza. Siamo una piccola goccia, ma in realtà si identifica rispetto al passato con un'area interna al confine con l'Umbria. Per chi ama la montagna Madonna della Cona si trova in una prospettiva capace di guardare verso Castelluccio di Norcia, da un lato, e Castel Sant'Angelo dall'altro, in un posto meraviglioso che presenta tratti comunitari paesaggistici di rara bellezza, che nel 2016 a causa degli eventi sismici subì le profonde ferite che tutti conosciamo.
Sono luoghi protagonisti del progressivo e articolato processo di ricostruzione materiale e immateriale, i quali necessitano di una costante attenzione da parte dell'istituzione, nonché di diffuse forme di propulsione turistico culturale, l’ha accennato puntualmente il Consigliere Marinelli, che possono arginare i fenomeni di spopolamento e alimentare il rilancio socio-economico delle comunità.
La legge sottolinea il simbolico incastro tra la ricorrenza storica il completamento dell'intervento di restauro post sisma della piccola chiesa di Madonna della Cona, luogo dal profondo valore simbolico ed esempio di ricostruzione virtuosa.
Per chi non lo avesse ancora fatto, ricordo che la Chiesa rifugio di Madonna della Cona è crollata a causa del sisma del 2016, moralmente appartiene ha entrambe le comunità, quella di Castelluccio di Norcia e quella di Castel Sant'Angelo sul Nera. Venne infatti costruita nel XVII secolo proprio per ricordare la Battaglia del Pian Perduto, ma oltre a questo essa rappresenta da sempre anche un luogo speciale per gli escursionisti, per gli appassionati della montagna e della natura; sorge infatti a 1496 metri di quota ed è l'edificio sacro più alto di tutta la regione Marche.
Oggi la Madonna della Cona, nata per ricordare e celebrare la battaglia, costituisce un esempio unico e speciale di ricostruzione virtuosa, di ricostruzione dell'anima, di partecipazione civile: lo voglio ricordare perché il tema della ricostruzione dei luoghi sacri, ad oggi ancora purtroppo inesplorato, sul quale credo che imminentemente il Commissario e tutte le comunità si accingeranno ad operare, è in fondo il simbolo dell’inizio di questa ricostruzione.
Non posso dimenticare che tutto nacque, rispetto all’accelerazione della ricostruzione, dalla scelta del Consiglio di amministrazione dello Sferisterio quando per la stagione 2018 del Macerata Opera Festival scegliemmo di sposare l'idea del Charity Partner costituito dalle sezioni CAI di Macerata, Camerino e San Severino Marche, alle quali va riconosciuto il grande merito propulsivo e motivante di arrivare a questo significativo risultato, che per prime fecero luce su Madonna della Cona individuandolo quale bene artistico da adottare per il suo recupero dopo le profonde ferite del sisma.
In seguito alla raccolta fondi durante la stagione lirica, ripenso all'altro passaggio decisivo che mi piace ricordare, ancora più pregnante rispetto alla proposta, e l’ha ricordato anche qui il Consigliere Marinelli, il passaggio del Cosmari, la società che nell'ambito provinciale maceratese gestisce l'intera filiera dei rifiuti. In quel passaggio tutti i Sindaci, all'unanimità, decisero di "restituire” a quel territorio così colpito anche un po' di quel lavoro che il Cosmari, attraverso il recupero delle macerie, aveva ricevuto. Va ringraziato quel Consiglio di amministrazione e lo stesso Direttore XY, ma ribadisco tutti Sindaci. Ricordo bene che con me c'era anche il Consigliere Marinelli, ma non solo questo, perché quel luogo sacro appartiene alla Diocesi e qui si innescò un ulteriore percorso di integrazione di lavoro, non semplice, tra Diocesi, il Comune di Castel Sant'Angelo sul Nera, dove la chiesa è collocata, i tecnici e i volontari, che progettarono quell'opera a titolo volontario e gratuito.
Aggiungo e lo ribadisco il passaggio in Consiglio regionale, che ha dato vita a questo percorso.
Non voglio aggiungere moltissimo perché mi pare che il Consigliere Marinelli, quale relatore di maggioranza, abbia puntualmente ricostruito lo scheletro contenutistico dei cinque articoli, c'è però una sottolineatura che voglio fare a noi stessi, al Presidente che è qui in Aula, vedo anche l'Assessore alla cultura, in realtà nei passaggi evocativi e nella memoria, che si intende portare talvolta attraverso queste scelte, la memoria è particolarmente importante, quella chiesa è oggettivamente un luogo particolare, simbolico e credo che tra gli elementi che vadano sottolineati rispetto a tutto ciò, ed è uno spunto che do a chi governa oggi questa Regione, c'è quello di uno studio, di un approfondimento, della predisposizione di una carta della montagna. Se ne è parlato a luglio alla presenza di vari testimoni, del Commissario, dei rappresentanti della Regione, perchè tutto questo dà il senso della dinamicità del percorso, il senso della volontà di utilizzare questa legge per spingerci a domandarci e se possibile anche a dare delle risposte.
Penso che la dotazione finanziaria, che generosamente questo Consiglio regionale ha voluto dare a questa vicenda, certamente possa essere motivante, lo dico perché ritengo che sia un'occasione da non perdere, magari anche confidando e concedendo al relatore di maggioranza, che rappresenta anche il territorio, la possibilità di lavorare specificamente, senza su questo impegnare la Giunta, che magari è occupata in altre questioni.
Lavoriamo a dei contenuti per il futuro, questo è il senso di ciò che voglio dire.
La seconda cosa che mi preme sottolineare, raccogliendo una precisazione che il relatore di maggioranza ha fatto, riguarda l'inclusione all'interno di questa legge dei rappresentanti della Comunità montana e della Presidenza della Provincia.
Il Consigliere Marinelli sa di cosa parlo, abbiamo il dovere di stralciare una brutta pagina che riguarda quel territorio, che il Consigliere Marinelli e anche il governo regionale conoscono bene, una scelta, attraverso una legge ad excludendum, rispetto ad alcuni Comuni nei rapporti delle Comunità montane.
Quando vi fu quella proposta dal mio punto di vista non opposi alcun veto, peraltro relativo perché poi la maggioranza avrebbe scelto come avrebbe voluto, ma io credo che sia il tempo di cancellare quella brutta pagina, tra l'altro oggi dentro un contenzioso amministrativo che certo non fa bene a questa Regione, in relazione a ciò che è stato approvato, quindi può essere anche l'occasione … Talvolta le diplomazie, come ricorderete, partono dai tavoli di ping-pong, per chi ha un po' di memoria, come nella storia tra Cina e Stati Uniti, talvolta una legge così piccola e semplice può essere il punto di partenza per far sì che le Comunità montane non siano occasione di divisione tra i Sindaci.
Chiudo, Presidente Latini, per dire grazie alla disponibilità di tutti i Consiglieri regionali, di quelli di maggioranza che hanno raccolto questo percorso, che oggi finiamo, un percorso che abbiamo la responsabilità di alimentarlo, pur se piccolo. Non voglio dimenticare il gruppo consiliare del Partito Democratico, che lo ha sostenuto puntualmente, anche il Presidente del Consiglio regionale Latini che in una fase di oggettiva impasse è stato colui che ha dato forza e autorevolezza all'iniziativa, che mi pare sia piccola ma significativa. Soprattutto un’iniziativa di legge che può far crescere degli obiettivi anche significativi per la nostra regione, per le aree interne e per i nostri Comuni più periferici rispetto alla urbanizzazione di altre grandi città. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Per esprimere soddisfazione per la discussione in Aula e per la successiva e prevedibile approvazione da parte di tutti di questa legge.
Innanzitutto bisogna dare a Cesare ciò che è di Cesare, il promotore di questa norma è il Consigliere Carancini, che siede nei banchi dell'opposizione, ed anche questo caso, come è accaduto per l’atto precedente, quello di cui era patrocinatore il Consigliere Biancani, va nella direzione che si è data questa coalizione, questa maggioranza, che non ha nessuna difficoltà ad accogliere.
In questa proposta di legge c'è qualcosa di più, non se ne abbia a male il Consigliere Carancini, va esattamente nella direzione che l’amministrazione Acquaroli si è data, nella valorizzazione dei borghi storici dell'Appennino, nei progetti di MarcheStorie, nell’albergo diffuso sul territorio, una serie di cose che vanno verso il recupero di un patrimonio che secondo me è inestimabile, che è tutto ciò che nelle Marche è rappresentato dalla collina e dalla montagna, che per i fenomeni di urbanizzazione, di trasferimenti della popolazione, anche economici e di redditività sono scarsamente produttrici di reddito, a meno che non ci siano insediamenti industriali, che costituiscono motivo di occupazione. Si è dimenticato invece che quei luoghi possono essere una risorsa.
Indubbiamente la legge parla del ricordo di una battaglia, di uno scontro tra Marche e Umbria, terra di confine, e tutte le terre di confine, pensiamo a Camerino, sono luoghi in cui ci sono stati anche grandi contrasti, grandi contrapposizioni.
A 500 anni di distanza - questa è solo memoria - la valorizzazione della memoria e dell'identità a mio parere è una cosa molto importante, se posso dire sommessamente appartiene anche al nostro pensiero politico, alla nostra ideologia.
In questo caso il Consigliere Carancini si è esattamente coordinato con il nostro pensiero. Certamente oltre la memoria, le tradizioni culturali, anche religiose e qui si tratta di un edificio religioso che ha, se non sbaglio, 400 anni circa perché è del XVII secolo, quindi 400 anni ed è stato recuperato grazie ai fondi del terremoto.
Tutte le cose quando accadono hanno spesso un aspetto negativo, fortemente negativo, pensiamo al terremoto, ma anche una ricaduta parzialmente positiva. Se non ci fosse stato il terremoto non ci sarebbero mai stati in quei luoghi, in quelle terre, in quella comunità investimenti di quella portata, quindi piangiamo le vittime, come nel caso di Pescara del Tronto o di altri luoghi, guardiamo le rovine, le macerie che ci sono state, avendo anche la possibilità forte di valorizzazione, che non può essere limitata alla semplice ricostruzione, ma deve andare oltre.
Oltre a ricostruire bisogna dare un senso a questi territori e a queste cose ed è il senso che faticosamente cerchiamo di dare al modello Marche, che comprende la tutela dell'industrializzazione e del manifatturiero, che sta particolarmente soffrendo e che va sostenuto, vanno rivisitate le linee economiche e di investimenti, che nei decenni del boom economico, nei cinquant'anni che vanno dalla fine degli anni 50, inizio anni 60 al 2010, è stato trascurato, c'è stata una grande trascuratezza in quei cinquant'anni perché così era la cultura, così era la moda, invece la riscoperta della storia, dell'arte, dell'ambiente ci dà nuove energie.
Questo non può rimanere una cosa limitata, qui c'è stato un coordinamento d'orchestra tra il Comune di Castel Sant'Angelo sul Nera, il Ministero dei beni culturali, la Regione, le associazioni private, le aziende pubbliche, che hanno dato un contributo, la Diocesi, il Sindaco di Norcia, che è in un’altra regione confinante e limitrofa alle Marche.
C’è stato un coro che ha partecipato e questa legge, anche se ha una piccola dotazione finanziaria, deve essere messa in rete con altre iniziative se noi vogliamo far decollare l'Appennino. Il mio sogno sarebbe che l’Appennino marchigiano, l’entroterra marchigiano diventi nel prossimo decennio il nuovo Chianti, che ormai è saturo, ci sono stato un paio di volte recentemente ed è un problema trovare un posto letto, l'accessibilità ai musei, gli archivi. Il Chianti è riuscito a fare un miracolo, a richiamare non solo il turismo nazionale, ma il turismo internazionale, che è debordante .
Una delle cose che ha detto in più occasioni il nostro Presidente Acquaroli è che l’arteria essenziale di infrastrutture è la Fano-Grosseto, sarebbe il vaso comunicante che può portare un turismo strabordante, che viene ormai da tutto il mondo, dalla Toscana verso i luoghi bellissimi delle Marche, che hanno la stessa tipologia, ambiente, storia, arte, accoglienza, piccole comunità. Questo è il nostro obiettivo.
Questa legge si inserisce perfettamente e per questo ringrazio il Consigliere Carancini, che è stato il promotore, che tutti poi hanno appoggiato.
E’ stata firmata oltre che dal Presidente Latini, dal Presidente Marinelli della Lega, da me come Presidente del gruppo Fratelli d'Italia, dai Consiglieri Lupini, Rossi, Santarelli, l'intero Consiglio si è schierato su questa legge.
Credo che sia una pagina buona di questo Consiglio, poi come tutte le cose bisogna starci dietro e mi rendo conto che non semplice. Non lo dico per criticare, ho seguito alcune cose e cerco sempre di stimolare l’apparato a realizzarle, ma spesso mi trovo un muro di gomma perché le cose che politicamente sono approvate non trovano applicazione, è complicato, i problemi sono tanti, le emergenze pure e magari cose che sono piccole, ma importanti, rimangono indietro ed è nostro compito invece far sì che questo non accada. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Solo pochissimi istanti per ribadire il ringraziamento.
Mi pare che l'intervento del Consigliere Ciccioli su questo per certi aspetti confermi un po' la preoccupazione che questa scelta legislativa che facciamo non resti lettera morta.
Per questo potrebbe essere utile che la maggioranza, il Presidente e la Giunta rinnovata, visto che avverrà fra pochissimi giorni, per alcuni obiettivi deleghi qualcuno, ovviamente della maggioranza.
Ribadisco che chi ha responsabilità di Governo, chi le ha avute e chi ha passato questa esperienza, talvolta rischia di lasciare per strada anche iniziative di una certa importanza, da questo punto di vista, qualche volta, oltre alla corresponsabilità di chi siede sui banchi e non resta solamente a sostenere o a avversare determinate situazioni, immaginare un coinvolgimento di qualche Consigliere può essere utile, lo dico anche per l'esperienza vissuta da Sindaco.
L'ultima cosa che voglio dire è che la si colga, Consigliere Ciccioli, dal punto di vista positivo, non me ne ho certamente a male, per dire che si lavora verso l'attenzione ai territori.
Intanto le risorse non sono del sisma, sono del Cosmari lo dico per precisarlo perché è una scelta volontaria.
Se qualche volta il Consiglio regionale, stamattina probabilmente siamo tutti un po’ più lucidi e razionali, rispetto a vicende che difficilmente non hanno un'analisi diversa, tra maggioranza e opposizione …, mi riferisco non casualmente alla vicenda del dramma sociale che stiamo vivendo e che continuo a ribadire non polemicamente, ma solamente dentro una prospettiva di ragionamento comune.
Dramma sociale delle nostre famiglie in relazione all’analisi esatta dei possibili utilizzi di bilancio, senza per questo pregiudicare, voglio sperare che si interpretino i ragionamenti che arrivano dalle opposizioni come propositivi, non polemici, non necessariamente tesi a creare distanze tra rappresentanze politiche, ma che tendono a dare risposte ai cittadini in situazioni particolarmente condivise nell'analisi, che dovrebbero avere anche un epilogo dal punto di vista delle scelte e questa ne è un esempio, questo passaggio legislativo semplice ma molto simbolico. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Per esprimere voto favorevole su questa iniziativa e per ringraziare coloro che in Commissione hanno portato avanti questa proposta di legge, raccogliendo anche un po' le indicazioni del Consigliere Carancini.
Questa norma è importante, in un momento come questo in cui abbiamo altri eventi calamitosi, per attenzionare il dramma di quel territorio, oggi siamo travolti da altri problemi, ma lì molte cose non sono ancora state risolte, quei luoghi hanno bisogno di attenzione e anche la costituzione di un comitato, che è stato allargato, far sì che quel territorio possa esprimere la propria voce.
Abbiamo avuto un incontro in montagna, è stato un momento di attenzione nel quale le problematiche di quei territori sono state messe in evidenza. Perciò questa iniziativa merita di essere votata e fortunatamente penso ci sia il consenso di tutti.
Quei luoghi devono essere attenzionati perché dopo sei anni molto è come prima, se non peggio. Non possiamo abbandonarli, è nostro dovere, nostro compito stare loro vicini e non dimenticare, soprattutto intervenire affinché le situazioni possano migliorare.
Siamo favorevoli a questa proposta di legge, come ha detto il Consigliere Carancini anche il nostro coinvolgimento potrà essere utile affinché quei territori possano in qualche modo rinascere, ripartire e non essere abbandonati perché questo è il rischio. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 126. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di atto amministrativo n. 35
a iniziativa della Giunta regionale
“Linee guida per la programmazione della rete scolastica e l’offerta formativa per il triennio 2023/2026. Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 35 della Giunta regionale.
La discussione generale è aperta, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Biondi.

Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. La proposta di atto amministrativo riguardante “Linee guida per la programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa per il triennio 2023-2026” risente fortemente di una pluralità di circostanze, come la tendenziale quanto consolidata denatalità, il sisma dell’anno 2016 che ha acuito il fenomeno delle spopolamento delle aree interne, l’emergenza pandemica e da ultimo la guerra in Ucraina che ha accresciuto ulteriormente la presenza di studenti extracomunitari all’interno delle classi della nostra regione.
La Regione Marche è fermamente convinta che per mantenere, o ancor meglio per accrescere, la qualità didattica e la preparazione degli studenti sia indispensabile che i docenti possano agire in classi di dimensioni più ridotte, dove il rapporto allievi/insegnante possa consentire un approccio il più personalizzato possibile, soprattutto in relazione a studenti con bisogni educativi speciali.
La Regione, ferme restando le competenze riconosciute dalle norme nazionali, detta gli indirizzi di programmazione e i criteri generali per il dimensionamento della rete scolastica e per la programmazione dell’offerta formativa attraverso “linee guida”; le Province sulla base dell’atto di indirizzo regionale adottano le proposte di Piano provinciale, tenendo conto delle indicazioni provenienti dagli attori di riferimento; i Comuni interessati, infine, definiscono le operazioni di dimensionamento scolastico per il loro territorio di riferimento.
L’Amministrazione centrale, a far data dal 1998, è intervenuta con norme che sono sostanzialmente ispirate a ragioni di contenimento della spesa pubblica. Tali disposizioni finanziarie, che hanno determinato una generale riduzione di organici, hanno limitato il pieno esercizio delle funzioni di programmazione territoriale da parte della Regione e degli enti locali.
Affinché si possano determinare i presupposti per sostenere lo sviluppo sociale ed economico delle nostre comunità, e permettere alle scuole del territorio marchigiano di operare in modo adeguato e attuale rispetto alle prioritarie esigenze educative e formative, promuovendo l’integrazione e la coerenza tra i diversi cicli di istruzione, occorre definire razionalmente il sistema istruzione a livello territoriale, completo relativamente all’offerta formativa, attraverso la condivisione con tutti i soggetti deputati al sistema istruzione.
Le linee guida ed i successivi atti di programmazione sono il risultato di un costante dialogo e di una continua concertazione, collaborazione istituzionale fra gli enti competenti e ogni altro soggetto interessato.
Al fine di supportare la governance del sistema si ritiene dunque opportuna la costituzione di un osservatorio regionale sul sistema dell’istruzione, che possa essere a fondamento delle politiche territoriali, da realizzarsi da parte della Giunta regionale, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale Marche ed gli entri locali.
Nello specifico il DPR 233/1998 determina i parametri per la dimensione ottimale delle istituzioni scolastiche, prevedendo che nelle province il cui territorio è per almeno un terzo montano, in cui le condizioni di viabilità statale e provinciale siano disagevoli e in cui vi sia dispersione e rarefazione di insediamenti abitativi, sono concesse deroghe automatiche agli indici di riferimento previsti dal medesimo decreto, anche sulla base di criteri preventivamente stabiliti dalle Regioni.
Al riguardo la I Commissione ha recepito il parere del CAL, pertanto tra le linee guida si è tenuto conto del fatto che il dimensionamento delle istituzioni scolastiche e dell'offerta normativa deroghi e quindi non si applichi ai Comuni colpiti dal sisma del 2016 e compresi nell'elenco di cui all'articolo 1 dell'Ordinanza del Commissario straordinario n. 101 del 30 aprile 2020, sino a diversa disposizione.
Riguardo a questi criteri la Regione Marche intende dettare alcune priorità, affinché anche l’Ufficio scolastico regionale possa essere conseguentemente guidato nel proprio operato, tenendo in considerazione in via primaria che il diritto all’istruzione costituisce un dovere primario nei confronti delle persone più fragili e che la scuola costituisce uno dei più forti legami comunitari, in particolare nelle aree disagiate.
Le priorità regionali nella programmazione della rete scolastica sono determinate considerando gli esiti dello specifico tavolo di lavoro al quale sono stati invitati a partecipare studenti, organizzazioni sindacali, organizzazioni datoriali, ufficio scolastico regionale Marche, enti locali, atenei marchigiani e associazioni di genitori.
Oltre al pieno sviluppo della persona, un altro obiettivo strategico per la programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa è l’inserimento utile degli studenti nel sistema socio-economico-produttivo marchigiano; per raggiungere questo obiettivo occorre che la rete scolastica e la programmazione dell’offerta formativa siano traguardate, anche attraverso percorsi di orientamento, su figure professionali in grado di inserirsi nei settori strategici del sistema economico-produttivo del territorio e permetta l’acquisizione delle capacità professionali richieste dalle imprese. A tal fine è stato avviato un lavoro congiunto tra Regione Marche, Camera di commercio e Ufficio scolastico regionale che, tramite un sistema informativo, consente di leggere quali siano le figure professionali richieste dal mercato del lavoro sulle quali poi traguardare l’offerta formativa, sulla base dei singoli percorsi formativi.
La Regione Marche indica le seguenti priorità in ordine di rilevanza, finalizzate al dimensionamento della rete scolastica:
1. rispetto dei limiti massimi di affollamento delle aule determinato dalle linee guida di edilizia scolastica in relazione alle caratteristiche fisiche degli spazi ed alla salubrità degli ambienti stessi;
2. superamento definitivo delle direzioni didattiche;
3. gli istituti scolastici garantiscono alle famiglie adeguate informazioni sulla possibilità di accesso al tempo pieno e sulle modalità per farne richiesta;
4. ampliamento dell’offerta di tempo pieno, in relazione alle richieste dei genitori;
5. promozione dell’indirizzo Montessoriano;
6. le classi iniziali all’interno delle quali è inserito uno studente disabile debbono essere composte al massimo di 20 allievi, e comunque all’interno della classe possono essere inseriti al massimo due studenti disabili; al massimo uno se questo studente è in condizioni di gravità;
8. nella fase di costituzione delle classi devono essere tenuti in considerazione anche i casi di studenti con bisogni educativi speciali, seppure non disabili;
9. le classi devono essere costituite nel rispetto del tetto massimo del 30% di alunni stranieri eventualmente derogato in relazione a particolari situazioni contingenti, quali ad esempio l’attuale emergenza derivante dalla guerra in Ucraina;
10. le classi collocate in plessi ubicati in area montana devono essere costituite tenendo conto della deroga di cui all’articolo 8 del DPR n. 81/2009, con particolare attenzione per quelle collocate nell’area del cratere del sisma e per quelle collocate nei Comuni ultra-periferici e periferici, ai sensi delle relative norme, così da garantire anche la funzione comunitaria della scuola di prossimità, in particolare quella dell’infanzia e del ciclo primario, particolarmente rilevante sia per evitare lo spopolamento dell’area, sia per preservare l’identità di quella comunità locale;
11. il processo di costituzione delle classi deve essere preordinato ad una qualità didattica determinata dalla presenza in aula di un numero non eccessivo di allievi;
12. garantire la continuità didattica e la presenza di un CPIA per ogni Provincia,
13. in caso di soppressione di classi o di plessi la decisione deve essere assunta solo a seguito di una valutazione debitamente motivata;
14. favorire il normodimensionamento degli istituti scolastici, favorendo la fusione degli istituti sottodimensionati, pur garantendo un livello adeguato dei servizi di segreteria didattica;
15. evitare il frazionamento di istituti scolastici, scorporando plessi e/o indirizzi che potrebbero pregiudicare l’esercizio organico della funzione nell’area territoriale di riferimento;
16. favorire la costituzione di poli per i servizi 0-6 anni;
17. applicazione dei criteri numerici previsti dalle norme in materia di riorganizzazione della rete scolastica e il dimensionamento delle istituzioni scolastiche.
Per quanto riguarda invece l’offerta formativa, le priorità per la Regione Marche sono:
1. promuovere la programmazione dell’offerta formativa delle istituzioni di educazione dell’infanzia (da 0 a 6 anni) nell’ottica dello sviluppo dei coordinamenti pedagogici definiti a livello locale e lo sviluppo e potenziamento dei poli 0-6;
2. promuovere la diffusione del tempo pieno nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, al fine di favorire la socializzazione dei bambini e offrire risposte adeguate alle esigenze delle famiglie;
3. favorire l’indirizzo Montessoriano,
4. favorire percorsi di innovazione didattica, dove le condizioni ambientali lo impongano e l’applicazione di metodologie alternative rispetto alla didattica frontale o tradizionale;
5. valorizzare i CPIA,
6. prevenire la dispersione scolastica attraverso un costante monitoraggio;
7. promuovere, ferma restando l’autonomia scolastica, l’apertura degli Istituti scolastici alle realtà del terzo settore;
8. in relazione alla vocazione territoriale, garantire la presenza di almeno un indirizzo di studio per ogni Provincia;
9. favorire la costituzione dei convitti;
10. ampliare le collaborazioni con le Università, i centri di ricerca, le imprese, i professionisti, gli artigiani e gli enti del terzo settore;
11. favorire l’acquisizione da parte degli studenti della vocazione sociale, culturale ed economica del territorio;
12. favorire l’acquisizione da parte degli studenti della cultura d’impresa e l’autoimprenditorialità;
13. favorire le scelte delle istituzioni scolastiche che vogliano sviluppare l’offerta dell’istruzione e della formazione professionale;
14. sviluppare da ultimo collaborazioni con le amministrazioni locali.
In relazione alla problematica della dispersione scolastica si ritiene indispensabile costituire un sistema di monitoraggio attraverso la realizzazione di uno specifico gruppo di lavoro, anche in collaborazione con ANPAL, in seno all’osservatorio indicato tra le priorità di questo documento, e che ogni istituto scolastico fornisca entro il 28 febbraio e 15 novembre di ogni anno alla Regione Marche l’elenco degli studenti a rischio di abbandono scolastico.
Un aspetto nodale riguarda il potenziamento delle azioni di orientamento e di educazione alla scelta per giovani a rischio di abbandono scolastico che hanno superato nel primo quadrimestre il monte ore annuale di assenze e le azioni orientative e di accompagnamento verso il sistema duale.
Per quanto concerne l’orientamento, occorre distinguerlo da prassi che lo travisano a mero marketing dell’offerta formativa e che vanno marginalizzate. L’orientamento che si vuole sviluppare è di tipo continuo e partecipato, dove al centro è posta la persona con le sue specificità ed il suo contesto di vita. Parte dalle capacità ed aspirazioni personali, guida lo studente in scelte consapevoli, accompagnando lui e la sua famiglia all’interno di un percorso che dovrà auspicabilmente prendere origine sin dalla scuola primaria o secondaria di primo grado, facendo scoprire loro le molteplici ed a volte inusitate strade che il percorso formativo e poi quello lavorativo possono riservare a ciascuno.
Per quanto riguarda la tempistica, si è dettato un cronoprogramma al fine di consentire all’Ufficio scolastico regionale l’espletamento delle operazioni di modifica della rete scolastica e la definizione degli organici entro i termini fissasti dal Ministero dell’Istruzione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Il Piano triennale 2023/2026 approvato dalla Giunta regionale con la delibera di Giunta n. 945 del 25 luglio 2022 definisce gli indirizzi di programmazione regionale dell'offerta formativa ed i criteri generali per il dimensionamento della rete scolastica, attraverso delle linee guida rivolte alle Province per la redazione dei Piani provinciali dell'offerta formativa ed ai Comuni per il dimensionamento scolastico nel territorio dì riferimento.
Nel redigere il suddetto documento gli uffici regionali competenti si sono confrontati con i soggetti istituzionali e rappresentativi del settore, incluso l'Ufficio scolastico regionale, cui spetta un parere non vincolante, ed i referenti delle Province.
Le linee guida si inseriscono in un contesto caratterizzato da una costante denatalità e spopolamento delle aree interne, dal superamento dell'emergenza pandemica e dalla sopravvenuta emergenza per la guerra in Ucraina, che ha ulteriormente aumentato la presenza di studenti extracomunitari nella regione.
In merito agli indirizzi che riguardano il dimensionamento della rete scolastica, ai fini di mantenere ed accrescere la qualità didattica nel documento si indicano una serie di priorità. Mi soffermerò solo sulle principali visto che la sua relazione la Consigliera Biondi è stata molto puntuale:
- il rispetto dei limiti massimi di affollamento delle aule determinato dalle linee guida di edilizia scolastica in relazione alle caratteristiche fisiche degli spazi ed alla salubrità degli stessi;
- la riduzione delle dimensioni delle classi, ove il limite massimo di affollamento previsto dal DPR 81/2009, anche riguardo alle classi con disabili e con studenti con bisogni educativi speciali, non deve essere considerato la condizione "normale", ma al contrario il processo di costituzione delle classi deve tenere in primaria considerazione il limite minimo;
- il rispetto del limite del 30% di alunni stranieri, derogabile solo in situazioni contingenti quali l'emergenza derivante dalla guerra in Ucraina;
- tener conto delle deroghe previste per i plessi ubicati in area montana e nei Comuni periferici - qui sottolinerei che di periferico spesso ci sono le frazioni e c’è una mia interrogazione a riguardo, che ho giace da un po' di mesi e spero di arrivare a discuterla presto - in particolare quelli del cratere del sisma del 2016, così da garantire la funzione comunitaria della scuola di prossimità;
- favorire la fusione degli istituti, se sottodimensionati, ed evitarne il frazionamento.
Il documento, inoltre, indica i criteri generali sulla base dei quali valutare la soppressione di classi o di plessi.
In merito agli indirizzi per la programmazione dell'offerta formativa, il documento raccomanda una razionalizzazione degli indirizzi di studio e una attenta valutazione da parte delle Province delle proposte di implementazione dell'offerta formativa da parte delle scuole di secondo grado. Si ritiene, infatti, che la sovrabbondanza di indirizzi di studio possa favorire fenomeni di frammentazione, con difficoltà di raggiungere i numeri minimi di iscritti. Viene sconsigliata la duplicazione degli indirizzi di studio all'interno della stessa Area vasta, salvo laddove le caratteristiche orografiche del territorio o l'assenza di servizi pubblici adeguati comportino tempi di percorrenza superiori ai 40-45 minuti medi.
L’istituzione di indirizzi non previsti devono avere una valenza innovativa e rispondere ad esigenze attuali, supportate da analisi dei fabbisogni espressi dal territorio e concrete possibilità di inserimento lavorativo, oltre che da dati positivi delle iscrizioni nell'istituto scolastico di riferimento.
Non si comprende il motivo per cui il documento prescrive che l'attivazione di nuovi indirizzi possa avvenire solo per istituzioni scolastiche con un numero di studenti non superiore a 1.000 (questo si trova a pag. 22), la logica semmai suggerirebbe il contrario, non so se si tratta di un refuso.
Si raccomanda l'azzeramento degli indirizzi in precedenza autorizzati, ma non attivati nei due anni scolastici precedenti. Qui vorrei sottolineare che i due anni scolastici precedenti, purtroppo, sono stati segnati dal Covid e forse bisognerebbe in questo senso avere un po' più di attenzione prima di non attivare questi indirizzi, che erano pure stati autorizzati.
Si raccomanda la programmazione dei licei musicali e coreutici nei territori in cui operano le associazioni ed istituzioni pubbliche di educazione musicale, al fine di favorire integrazione e sinergie.
Fra le priorità indicate, le principali sono:
- la promozione dell'offerta formativa delle istituzioni dell'educazione dell'infanzia;
- l'ampliamento dell'offerta di tempo pieno nella scuola dell'infanzia e primaria;
- la promozione dell'indirizzo Montessoriano;
- favorire percorsi di innovazione didattica;
- rafforzare l'offerta della "scuola in Ospedale";
- valorizzare la formazione per-adulti;
- prevenire la dispersione scolastica attraverso un costante monitoraggio e scambio di informazioni tra le istituzioni coinvolte e percorsi di orientamento di tipo continuo che coinvolgano le famiglie.
Sono quindi indicate le disposizioni per l'istituzione e la soppressione di indirizzi di studio, per la definizione del tempo scuola e per il contrasto della dispersione scolastica.
Per ultimo, viene definito il cronoprogramma di attuazione.
In generale, il documento di programmazione esprime principi e linee di indirizzo condivisibili, seppur in modo troppo generico. A mio giudizio manca di determinazione nel fissare paletti concreti, soprattutto per quanto riguarda il dimensionamento delle classi e la tutela del principio di prossimità delle istituzioni della scuola dell'infanzia e primaria rispetto alla comunità di riferimento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Ritengo davvero vergognosa l’arroganza di chi vuole oggi sostituire una Commissaria della Commissione pari opportunità espressione della minoranza, dimessa.

PRESIDENTE. No, guardi, trattiamo l’atto amministrativo sulla rete scolastica, se vuole non c’è problema.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Solo per dire che c’è qualcosa che non va nella Consigliera Bora, mi dispiace cogliere questo aspetto.

PRESIDENTE. Ha confuso l’atto.

Carlo CICCIOLI. Detto questo, le linee guida per la programmazione della rete scolastica dell'offerta formativa tengono conto degli approfondimenti tecnici che vengono dall’esame della rete territoriale, dagli aspetti che sono legati alle indicazioni che vengono dal Governo, quindi dai Governi che ci sono stati, in questo caso dal Miur, dal Ministero dell’istruzione università e ricerca, sia dalla Direzione scolastica regionale, che è strettamente obbligata a mantenere i criteri, che dall’Ufficio scolastico della nostra Regione, che deve proporre osservazioni in linea con le linee guida del Ministero.
L’atto che è stato illustrato in Commissione è a mio parere di buon senso, c’è stato un solo rilievo da parte del Cal e del Crel e riguarda l’aspetto delle classi nella zona del cratere, che è in sofferenza visto il trasferimento di una parte della popolazione, che avendo perduto la casa è andata a vivere altrove per cui sono diminuiti i numeri per la formazione delle classi.
E’ una situazione di criticità che noi speriamo sia transitoria e che gli esiti della ricostruzione richiami la popolazione. Addirittura sono in preparazione nei lavori del Consiglio degli atti per far sì che sia richiamata almeno in parte la popolazione nei luoghi decentrati.
Cerchiamo di sospendere gli effetti delle indicazioni che vengono dal Ministero almeno nella zona del cratere, nella direzione delle cose che ci siamo detti nell’approvazione della legge precedente, quella sulla Battaglia del Pian Perduto.
Dobbiamo avere un occhio attento e lungimirante, di prospettiva, per le zone dell’entroterra e per la zona della montagna che ritrovino una vocazione e un’attrazione per la popolazione, anche di giovani coppie, famiglie con figli che frequentano i plessi scolastici.
Con questo spirito diamo un parere positivo a queste linee guida per la programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa che deve essere definitivamente approvata dalla Giunta regionale e diventare esecutiva. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. Vorrei ringraziare le relatrici perché sono state puntuali nel descrivere nel dettaglio tutte le linee programmatiche della rete scolastica, mettendo in evidenza il fatto che queste puntano a tutelare i nostri borghi dallo spopolamento e dalla soppressione delle classi.
La Regione è unita ai Sindaci in questa battaglia perché sono oltre 83 quelli che hanno chiesto il nostro supporto per evitare la soppressione delle classi.
Continueremo a difendere questi territori chiedendo anche a livello nazionale il cambio della normativa ordinaria per tutelare i borghi almeno sotto i 5.000 abitanti, sennò ci ritroveremo tutti gli anni a combattere con l’Ufficio regionale scolastico per evitare la soppressione delle classi, che è in contrasto con la linea che questa Regione sta portando avanti, che è quella della rinascita e della salvaguardia dei nostri borghi.
E’ una battaglia che non ha un colore politico perché mira a tutelare i territori, a garantire i servizi primari educativi anche nei borghi. Penso che dovremmo essere tutti quanti uniti per questa modifica, visto che tutte le parti politiche sono concordi e la Regione Marche è diventata un simbolo di questa richiesta essendo costituita da tanti piccoli Comuni.
Ringrazio per aver sottolineato questo e anche l’aspetto dell’innovazione didattica, ambito in cui la Regione Marche ha investito delle risorse importanti pari a 750.000 euro per iniziare un laboratorio di innovazione che garantisca in cinque plessi scolastici la formazione di insegnanti e l’acquisto di strumentazione digitale. Abbiamo impegnato ulteriori risorse della programmazione dei fondi comunitari:
Queste sono le due cose che mi premeva sottolineare perché sono delle iniziative a cui abbiamo dedicato tanto tempo e impegno, avendo poi avuto una risposta positiva sia da parte del personale docente che delle famiglie, che dei presidi, che hanno accolto con grande piacere questa iniziativa che sta dando ottimi frutti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. A me sembra che questo atto non ha limiti intrinseci, ma limiti che attengono a possibili interventi radicali e strutturali da parte del prossimo Governo. In questo mi ritrovo, almeno per molte delle considerazioni fatte, con la Consigliera Ruggeri, con la sua relazione di minoranza e con i suoi dubbi e perplessità.
Anticipo il tema su quale noi come gruppo ci troviamo d’accordo, facendo anche una considerazione sulle parole dell’Assessore Latini, che è in procinto di entrare in Parlamento, sarebbe bene che l’impegno dell’Onorevole Latini nel prossimo mandato sia quello di poter intervenire sulla questione radicale del dimensionamento.
Il dimensionamento scolastico è una vecchia legislazione, superata dall’evidenza della crescita demografica, anzi, mi verrebbe da dire della decrescita demografica di questo Paese.
Continuare ad avere classi così numerose è contro la storia ,di quello che è accaduto, purtroppo su questo il Parlamento non ha avuto la capacità di analizzare, di avere quella duttilità necessaria per comprendere i cambiamenti. Faccio riferimento ad un intervento legislativo radicale perché è evidente che tutto questo presuppone degli investimenti sulla scuola che sono di carattere tecnologico, di capitale umano, investimenti necessari che cambino i programmi scolastici.
Non è più accettabile che non si studi la storia degli ultimi 50 anni di questo Paese, che non si arrivi a spiegare l’evoluzione socio-politica ed economica di questo Paese ed i ragazzi siano costretti a soffermarsi in maniera ingiustificata su Muzio Scevola e su altre vicende, oramai significative dal punto di vista storico, ma poco formative dal punto di vista scolastico.
Anticipo che il gruppo si troverà di fronte l’emendamento del Consigliere Marinelli che chiede la deroga, noi l’approveremo con un subemendamento necessario perché quando si chiede la deroga ad una legge questa presuppone in sè un periodo, altrimenti anche dal punto di vista della legittimità ha qualche limite. Noi facciamo riferimento alla necessità che per almeno due trienni, per sei anni, questa deroga per i territori del cratere non sia toccata a meno che non vada meglio, questo è un elemento.
Lo dico perché l’Assessore sa quale tipo di confronto, abbastanza duro, abbiamo avuto nel recente passato quando siamo arrivati in po’ lunghi rispetto all’attenzione, soprattutto quando un direttore regionale dell’Ufficio scolastico ha arbitrariamente assunto una posizione di indifferenza in relazione ad un tema così fondamentale. Mi rivolgo a lei che sarà parlamentare, dobbiamo far comprendere a chi governa questo Paese che non è pensabile condizionare le famiglie spostando il dimensionamento sulle città più urbanizzate perché le famiglie se costrette ad andarsene o a portare i figli a venti, trenta, quaranta chilometri se ne vanno dai luoghi di montagna. E’ una banalità che credo anche un bambino di cinque anni …
Questo sarà un importante compito suo che per altro è stata eletta in un territorio molto colpito, occorre una riforma che sia radicale, ma forse nel frattempo sarebbe più utile cercare di far comprendere che una deroga che vale non un anno, due anni, ma due trienni consente da un lato di far progredire il recupero infrastrutturale dell’area del cratere e dall’altra di consolidare o dare la forza alle famiglie di restare sui territori.
Ecco perché dico che nello stesso tempo questo voto porta in sè qualche perplessità, che non ci vedrà contrari, credo, se non vado errato dalle indicazioni del capogruppo, ma neppure favorevoli, poi lo dirà il capogruppo, ma nello stesso tempo vogliamo contribuire a questo emendamento che a parere nostro è molto significativo, peraltro l’avevamo già proposto in occasione dell’altra discussione per cui ci trova pienamente concordi e favorevoli. Grazie.

PRESIDENTE. Subemendamento 1/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri: “Dopo le parole ‘Ordinanza del Commissario straordinario n. 101 del 30 aprile 2020’ sono aggiunte le seguenti: ‘per un periodo di anni sei’”
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Di fatto l’ho già presentato.
Il Consigliere Marinelli ha presentato un emendamento che a nostro parere ha una importanza significativa, come ho già anticipato nell’altra discussione, quando ci fu l’emergenza, le voci di dolore dei Sindaci che vedevano tagliate delle classi nei Comuni piccoli colpiti dal terremoto, evocammo questa indicazione ed ora il Consigliere Marinelli la formalizza e siamo d’accordo.
Crediamo che dal punto di vista tecnico giuridico sia bene che si comprenda che una deroga di un anno o due anni non vale, è indispensabile un tempo medio per consentire che la ricostruzione vada avanti e possa arrivare ad un punto significativo. Quindi, che cosa abbiamo ipotizzato? Che i dimensionamenti periodici che vengono fatti di tre anni in tre anni abbiano una durata di sei anni, due dimensionamenti, ci sembra un tempo sufficientemente ragionevole e congruo per pensare ad una ricostruzione consolidata e nello stesso tempo dare un tempo, altrimenti sarebbe una norma a mio modesto parere inefficace dal punto di vista giuridico perché è evidente che la deroga ha bisogno di un termine per far sì che questa deroga completi.
Confidando che il subemendamento venga approvato, voteremo favorevolmente anche l’emendamento del Consigliere Marinelli. Grazie.

PRESIDENTE. Subemendamento 1/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE Emendamento 1 a firma del Presidente della I Commissione.
Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. L’emendamento è susseguente ad una richiesta fatta dal Cal, si prevede che le deroghe per il dimensionamento istituzionale scolastico per le aree comprese nell’allegato 1 e 2, nelle aree del sisma del 2016, valgano, come è stato subemendato, non per i tre anni che è la durata del piano, ma per ulteriori tre anni. Questo per dare più possibilità a quei luoghi di potersi riorganizzare.
L’emendamento è stato accolto dal Cal, ma soprattutto dai rappresentanti delle aree del sisma e penso che sia opportuno viste anche le difficoltà nelle quali ci troviamo. Evitare il più possibile gli spostamenti e fare in modo che le persone restino nelle zone interne perché la salvaguardia e l’attenzione che possono avere gli abitanti si vedono quando ci sono degli eventi come quelli che si sono verificati 15 giorni fa.
Il territorio va mantenuto, soprattutto occorre creare per le aree interne quelle agevolazioni che permettano alle persone di rimanere e di continuare a fare le manutenzioni che sono indispensabili per il nostro territorio. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Come anticipato dal Consigliere Carancini il gruppo del Partito Democratico si asterrà su questo atto. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di atto amministrativo n. 35, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 95
a iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Vitri, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Mastrovincenzo
“Modifiche alla legge regionale 17 febbraio 2014, n. 1 (Disciplina in materia di ordinamento della polizia locale)”.
(iscritta ai sensi dell’articolo 86, comma 13, del Regolamento interno)
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 95 dei Consiglieri Cesetti, Vitri, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Mastrovincenzo.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Di questa proposta di legge è stata chiesta l’iscrizione ai sensi dell’articolo 86, comma 13, del Regolamento interno perché non veniva mai esaminata in Commissione.
Ne abbiamo parlato con la relatrice Consigliera Ruggeri ed anche con il Consigliere Marinelli, chiedo il rinvio in Commissione perché il Presidente mi ha assicurato che verrà calendarizzata a breve.
Tra l’altro è una proposta di legge di riforma della polizia locale, sulla quale credo si possa trovare una convergenza con la maggioranza.
Quindi il rinvio in Commissione anche a nome dei Consiglieri Mastrovincenzo e Bora. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani

PRESIDENTE. Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Accolgo favorevolmente la richiesta del Consigliere Cesetti di riportare l’atto in Commissione.
La disciplina in materia di ordinamento della polizia locale è un problema che oggettivamente è sul tappeto, non è una cosa così, che viene portata in maniera strampalata, c’è necessità e siamo d’accordo sul doverla affrontare.
Alcune leggi che sono pendenti non vengono esaminate, dipende un po’ dai lavori della Commissione, stiamo entrando quasi nel terzo anno di questa legislatura, forse su una serie di provvedimenti occorre accelerare e magari riunire anche più volte la settimana la Commissione, oltre alla seduta ordinaria, perché il lavoro legislativo è faticoso, non è semplice, c’è da ascoltare, da mettere insieme i pareri, le tendenze, gli orientamenti, ci vuole tempo e bisogna cercare di utilizzare di più il tempo per questi lavori.
Bene la richiesta di rinvio in Commissione e bene che la Commissione su questi temi proceda di conseguenza. Grazie.

PRESIDENTE. Rinvio in Commissione della proposta di legge n. 95. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n.16
a iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, Santarelli
“Riforma dei consultori familiari”
(iscritta ai sensi dell’articolo 86, comma 13, del Regolamento interno)
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ ordine del giorno reca la proposta di legge n. 16 a iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, Santarelli.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Sono dispiaciuta per prima, ma ero fuori e mi hanno detto che si sarebbe anticipata la proposta di atto amministrativo sulla nuova nomina della Presidente della Commissione pari opportunità e da ex Assessora alle pari opportunità di questa Regione volevo intervenire.
Prima di entrare nel merito di questa proposta di legge vorrei intanto esprimere tutto il mio dispiacere per essere stata costretta a chiedere la discussione qui oggi in Aula, visto che sono anni che la IV Commissione di fatto non ci mette nelle condizioni di poterla discutere, o meglio la Presidente ha più volte detto che il problema era della Giunta, che non aveva trovato una quadra sulla riforma dei consultori, però nel frattempo chi paga le conseguenze di questa indecisione o incapacità amministrativa sono tantissime donne e poiché in campagna elettorale abbiamo ascoltato tanti proclami, ad esempio la nuova Assessora alle pari opportunità Giorgia Latini ai microfoni della “7” ha dichiarato di essere favorevole all’aborto e che si sarebbe impegnata per garantire la somministrazione della pillola RU 486 nei consultori, a ruota anche altri membri della Giunta hanno detto che erano favorevoli a questo tipo di iniziativa, quindi, prima del rimpasto di Giunta mi è sembrato giusto e doveroso dare anche alla Giunta la possibilità di dimostrare che aveva in realtà cambiato idea o che forse eravamo noi ad aver capito male.
Sono fiduciosa del fatto che oggi questa proposta di legge venga approvata, ieri alle 10 scadeva il termine per presentare gli emendamenti, non ne è stato presentato nemmeno uno, deduco che la proposta di legge vada bene così, in caso contrario non ci arrenderemo perché dopo sei mesi abbiamo la possibilità di poterla riproporre.
La proposta di legge ad ogni buon contro, Presidente, che andiamo a discutere oggi, rappresenta un’ottima opportunità per procedere ad una riforma dei consultori familiari che ad oggi risulta essere necessaria ed urgente.
Istituiti nel 1975 all'indomani della riforma del diritto di famiglia e alla fine del divieto di propaganda dei contraccettivi, i consultori sono nati con lo spirito di prevenzione e di cura della persona svolgendo un ruolo fondamentale per l'emancipazione femminile e rivoluzionando il rapporto delle donne con il proprio corpo, con la sessualità nonché il loro ruolo all'interno della famiglia.
Fondamentale è stato anche il loro ruolo nella diffusione della contraccezione ormonale e nella riduzione del numero delle gravidanze indesiderate e degli aborti. I consultori, così come concepiti all'atto della loro costituzione, operano principalmente in due ambiti, connessi ma non del tutto coincidenti: quello sociale e quello sanitario.
L'obiettivo è quello di essere non solo dei semplici presidi sanitari ma dei punti di riferimento per la prevenzione, la gestione delle difficoltà familiari e il contrasto dei disagi psicologici. Una visione che necessariamente deve andare di pari passo con una idea di cura accessibile e fisicamente presente sul territorio. Una territorialità la cui necessità è stata resa ancora più evidente dalla pandemia covid-19 specie durante la prima fase acutissima, perché è solo grazie ad una rete territoriale consolidata e coordinata che è possibile fornire risposte più adeguate ed efficaci.
Per molti utenti il consultorio rappresenta un'alternativa gratuita e di più facile accesso rispetto allo studio privato di uno specialista, e per molte adolescenti è l'accompagnamento sia medico che emotivo al loro primo approccio con il ginecologo. Ma non solo, perché tra le finalità proprie dei consultori troviamo anche tutte le attività legate alla promozione e alla prevenzione nell'ambito della salute della donna, quelle dedicate all'età evolutiva e dell'adolescenza, nonché quelle dedicate alle relazioni di coppia e familiari.
Ancora, la rete dei consultori familiari potrebbe contribuire, in stretta collaborazione con i servizi territoriali di pediatria, neuropsichiatria infantile e psicologia, all'individuazione dei primi sintomi delle problematiche di salute mentale e avere un ruolo di snodo nel raccordo con le scuole del territorio con cui sono frequentemente in contatto grazie alle competenze multidisciplinari dell’equipe professionali presenti per intervenire anche sulle problematiche legate alle dipendenze.
Tante attività, tutte diverse eppure strettamente interconnesse, che quindi richiedono la presenza di figure diverse, che vanno dal ginecologo al pediatra e l'assistente sociale, dallo psicologo agli infermieri e le ostetriche a cui possono affiancarsi, talvolta e in base alle necessità, anche altri professionisti quali il sociologo, il neuropsichiatria infantile, il legale, o anche il mediatore linguistico-culturale quando si ha a che fare con gli immigrati. Eppure ad oggi, si sta assistendo ad un loro graduale e costante de potenziamento. A causa dei bassi investimenti e della riorganizzazione dei servizi sanitari, molti consultori si sono trasformati in semplici erogatori di prestazioni ostetriche e ginecologiche, venendo meno a quella che è, o meglio era, la loro mission principale e alla filosofia che ha portato alla loro istituzione.
Si tratta in effetti di strutture in crisi da anni: il loro numero è in calo e il personale assegnato lavora tra difficoltà sempre crescenti, essendo spesso sottostimato. Ma è proprio per il loro nobile scopo, cioè fornire assistenza senza distinzioni di genere, che meriterebbero di essere invece valorizzati, sia attraverso la riqualificazione delle strutture, visto che spesso vengono ospitati in ambienti ed edifici vetusti, sia attraverso il riconoscimento delle professioni che vi operano.
Altra questione legata alla necessaria riforma dei Consultori prevista da questa proposta di legge, è la recente e importante novità costituita dalla possibilità di poter somministrare l'aborto farmacologico, ovvero l'interruzione di gravidanza chimica mediante assunzione della pillola RU 486, direttamente all'interno di queste strutture. Prima della circolare di aggiornamento pubblicata dal Ministero della salute il 12 agosto 2020, era possibile assumere la pillola RU 486 soltanto in ospedale con un ricovero di tre giorni ed entro le sette settimane di gravidanza, ad eccezione però di un protocollo sperimentale che la precedente Giunta aveva avviato anticipando il Ministero della salute di quattro anni nell’Area Vasta 2 e che invece voi ad oggi avete boicottato.
Ora, adeguandosi ai protocolli seguiti in tutta Europa da anni, il Ministero prevede, con le nuove linee guida, che la pillola abortiva possa essere assunta direttamente in consultorio entro le nove settimane, e non più sette, evitando di fatto alla donna un'ospedalizzazione ora ritenuta inutile e dandole la possibilità di disporre di due settimane ulteriori per prendere la decisione più dolorosa che un donna possa mai dover assumere.
Purtroppo la nostra Regione è mancante anche in questo e da oltre due anni rifiuta di prevedere questa possibilità. Preoccupati e preoccupate per questo ritardo abbiamo deciso di inserire all’articolo 2 del comma 9 lettera c) un passaggio specifico in cui si prevede effettivamente per legge la possibilità di somministrazione della pillola abortiva anche nei consultori in accordo delle disposizioni di quelle linee guida già citate. Ma non ci preoccupa soltanto il ritardo del recepimento delle linee guida quello che ci preoccupa è la palese contrarietà della maggioranza all'approvazione di questa proposta di legge. Quindi la contrarietà non tanto e soltanto all'introduzione del disposto che consenta formalmente la somministrazione della pillola abortiva ma più in generale al potenziamento dei consultori in quanto strutture pubbliche. Tant'è che nella proposta di legge 19 dell'11 febbraio 2022 (presentata da alcuni esponenti della maggioranza, soltanto una settimana dopo la nostra proposta di legge) ad oggetto "Norme in materia di consultori familiari" si spinge fortemente per un accreditamento dei privati all'interno dei Consultori. Spalancando le porte ai consultori privati (vedi articolo 3) e prevedendo la possibilità per le strutture pubbliche di stipulare convenzioni con associazioni di volontariato, fondazioni, organizzazioni non lucrative di utilità sociale al fine di migliorare la qualità dei servizi resi. O piuttosto nel tentativo, neanche troppo velato, di farvi operare i cosiddetti movimenti pro-life, e che io definisco no-choice, che sono stati protagonisti di atti quanto meno discutibili in passato da cui nessun esponente della maggioranza ha mai preso le distanze, quindi penso che le parole e i gesti fossero condivisi dagli esponenti della maggioranza. D'altronde non è un segreto perché da anni le amministrazioni di centro-destra, con il sostegno dei gruppi antiabortisti, come il Movimento per la vita, insistono sul fatto che parte della legge 194, relativa alla tutela della maternità, non venga correttamente applicata. Ed ecco che la Lombardia, l'Umbria e il Piemonte hanno proposto leggi che consentono a gruppi contrari all'aborto di promuovere le loro attività nei consultori pubblici.
Altro segnale del fatto che la maggioranza non sia assolutamente favorevole ad una riqualificazione e ad un potenziamento dei consultori in chiave pubblica, è che a distanza di quasi due anni dalla sua presentazione, la nostra proposta di legge non è mai stata discussa in Commissione consiliare e, nonostante siano stati anche richiesti, ai sensi del Regolamento regionale, ulteriori 60 giorni per il completamento del suo esame, il nostro sollecito è rimasto del tutto inascoltato.
Ora, la proposta di legge verrà discussa e votata oggi, dopo un esame che sarà, per ovvi motivi, estremamente sommario, nessun confronto preliminare, nessun approfondimento, nessuna audizione con i portatori di interesse, aggiungo, nessuna proposta di modifica perché non è arrivato nemmeno un emendamento, niente di niente. Mi viene da dire visto che sono una ragazza ma non sono ingenua che, ahimè, probabilmente sarà scontato anche l’esito. Un esito che ci consentirà di far capire, agli elettori e ai cittadini marchigiani, quelle che sono le reali posizioni della maggioranza consiliare.
Tecnicamente ad ogni buon contro, poi entrerò nel merito dei singoli articoli quando sarà possibile farlo, la proposta di legge regionale è così composta: nel primo articolo, si fornisce la definizione di "consultorio familiare"; nel secondo articolo, si delinea l'organizzazione del consultorio familiare stesso, individuando 4 aree specifiche di intervento:
1. nascita-infanzia;
2. preadolescenti- adolescenti-giovani;
3. salute donna;
4. benessere coppia-famiglia.
Nel terzo articolo, si propone di istituire un ufficio di coordinamento preposto alla programmazione e alla concreta realizzazione degli interventi, oltre che alla gestione di rete di collegamento con i servizi sanitari, sociali, territoriali sociali e con gli organi giudiziari.
Nel quarto articolo, si indicano i requisiti minimi per il funzionamento dei consultori, dal punto di vista strutturale, organizzativo e assistenziale.
Nel quinto articolo, si delinea la rete di relazioni e rapporti tra il consultorio familiare e i vari enti, organi, servizi, comunità.
Nel sesto articolo, si prevede l'aggiornamento del personale dei consultori e la possibilità di svolgimento di tirocini.
Nel settimo articolo, si prendono in considerazione la costituzione, l'autorizzazione, l'accreditamento e l'attività dei consultori familiari privati.
Nell'ottavo articolo, vengono garantite figure dedicate nel caso di contenziosi legali, sia nell'ambito della tutela dei minori sia per ciò che concerne contenziosi tra utenti e professionisti.
Nel nono articolo, si prevede uno specifico centro di costo dedicato al Consultorio familiare e nel decimo articolo, si prevede l'adeguamento delle equipe consultoriali entro un anno dall'approvazione della presente legge e si garantisce la gratuità delle prestazioni erogate.
Dalla presente legge non derivano maggiori oneri a carico del bilancio della Regione Marche, ma non poteva essere diversamente perché quando l’avevamo depositata, a febbraio, non era prevista una variazione di bilancio, l’auspicio è che questi consultori possano essere valorizzati anche dal punto di vista economico nei modi e nelle forme che ho appena descritto.
Noi non possiamo perdere questa importante occasione per far sentire la nostra voce, dobbiamo far sentire tutto il nostro sostegno a donne che, giustamente, rivendicano il diritto di poter interrompere volontariamente la gravidanza tramite pillola abortiva nei consultori senza necessariamente il ricovero ospedaliero.
L’auspicio è che anche le miei previsioni meno ottimiste vengano smentite dai fatti e se così fosse non solo mi rallegrerei di questo, ma ne darei volentieri atto alla maggioranza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Ringrazio la Consigliera Bora che ha presentato questa proposta, come un’altra che è in Commissione, come ringrazio la Giunta e gli Assessori che stanno indubbiamente mettendo attenzione su una revisione del tema dei consultori, non semplice e non facile, al di là delle visioni che ci possono essere su alcuni aspetti differenti, che ruotano tutti intorno al grande tema che è quello del personale, sul quale quest’Aula ha dibattuto e si è espressa molte volte, perché è il cardine per l’erogazione dei servizi che in ambito sanitario e sociale devono e vogliono essere dati alla popolazione marchigiana.
Consapevoli, con gli Assessori ed anche con la Consigliera Bora ne abbiamo parlato in altre occasioni, non c’è stata l’opportunità e la possibilità di chiudere questa proposta insieme all’altra che è depositata ed in attesa dei provvedimenti che verranno dalla Giunta.
Come più volte è stato espresso anche in quest’Aula in più di un dibattito, che è stato fatto sul tema, a nome della maggioranza chiedo il rinvio della proposta. Mi risulta che è stato anche oggetto di discussione nella capigruppo, così mi riferiscono non facendone parte. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, oratore a favore, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. L’intervento, semmai lo farò dopo nel merito, però anche io mi unisco alle richieste della Consigliera Leonardi nel chiedere che questo tema così importante per la nostra Regione trovi spazio e discussione all’interno della Commissione il prima possibile.
Non so chi sarà il prossimo Presidente della Commissione sanità, chiunque sarà a mio avviso si dovrà fare carico di portare le due proposte di legge in questione in discussione il prima possibile.
Chiedo alla Consigliera Bora e a tutto il gruppo del Partito Democratico di rinviare in Commissione questo atto in modo da affrontare la discussione in maniera più documentata e con i tempi che servono. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Al di là del fatto che prima di chiedere la discussione in Aula ho fatto una lettera alla Presidente di Commissione, con la quale ho chiesto ulteriori 60 giorni per il completamento del suo esame, quei famosi 60 giorni in cui tutta la maggioranza era in campagna elettorale e affaccendata in altre faccende, vorrei chiedere la sospensione di due minuti per potermi confrontare con il gruppo perché è evidente che è una decisione che non posso e non voglio prendere autonomamente. Due minuti. Grazie.

PRESIDENTE. Se non ci sono Consiglieri contrari direi di sospendere il Consiglio come chiesto dalla Consigliera Bora.

La seduta è sospesa alle ore 13,55

La seduta riprende alle ore 14,00

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Quando si tratta di diritti, in particolar modo dei diritti delle donne, credo che non debbano esserci distinzioni politiche di parte.
Con l’auspicio che questo tempo che vi concediamo venga impiegato al meglio, sono qui a rappresentare la posizione del Partito Democratico che accoglie la richiesta di rinvio in Commissione.
Vogliamo mettervi alla prova perché sono mesi che verranno pagati sulla pelle di tante donne e non nego che l’auspicio che abbiamo è quello che nel rimpasto di Giunta e anche dei Presidenti di Commissione ci sia un atteggiamento più collaborativo e costruttivo nei confronti dell’opposizione, però, attenzione, che non sia un alibi e che con la nuova Presidente di Commissione serva altro tempo per approfondire questa proposta di legge, anzi, anticipo che tra 120 giorni se la discussione non verrà avviata e conclusa in Commissione noi saremo qui e non saremo sole perché occuperemo tutta quanta l’Aula e chiederemo una risposta su questa proposta di legge. La risposta è positiva, ma è condizionata. Grazie.

PRESIDENTE. Rinvio in Commissione della proposta di legge n.16. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 64
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Legge per le pari dignità e per l’eliminazione delle discriminazione di genere”
(iscritta ai sensi dell’articolo 86, comma 13, del Regolamento interno)
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 64 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Nella Conferenza del capigruppo abbiamo detto di rinviarla alle prossime sedute del Consiglio regionale, mi confermate questa cosa in maniera formale?
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Come abbiamo concordato, e lei giustamente lo ha ricordato all’Aula, chiediamo il rinvio delle due proposte di legge da calendarizzare nelle prossime sedute.

(interventi fuori microfono)

Maurizio MANGIALARDI. Il capogruppo e le Consigliere Bora e Casini chiedono il rinvio.

PRESIDENTE. Rinvio della proposta di legge n.64. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n.78
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Carancini, Mangialardi, Biancani, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Norme per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare”
(iscritta ai sensi dell’articolo 86, comma 13, del Regolamento interno)
(Rinvio)

PRESIDENTE. Rinvio della proposta di legge n. 78. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di atto amministrativo n. 36
a iniziativa dell’Ufficio di Presidenza
“Elezione di una componente della Commissione regionale per le pari opportunità tra uomo e donna in sostituzione della componente dimissionaria”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 36 a iniziativa dell’Ufficio di Presidenza.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore Consigliere Pasqui.

Gianluca PASQUI. Grazie, Presidente. Il Consiglio con la deliberazione n. 8, approvata nella seduta n. 14 del 16 febbraio 2021, ha eletto le 21 componenti della Commissione pari opportunità prevista dalla legge regionale del 18 aprile 1986 n. 9.
Una componente il 21 giugno 2022 ha comunicato al Presidente del Consiglio e alla Presidente della Commissione pari opportunità le proprie dimissioni dall’incarico di componente della stessa Commissione.
L'articolo 10 del Regolamento interno della Commissione pari opportunità, adottato ai sensi dell'articolo 5 della medesima legge istitutiva, dispone che l'Ufficio di presidenza provvede alla surroga della componente cessata dalla carica.
L'Ufficio di Presidenza nella seduta n. 80 del 26 luglio 2022, con determinazione a verbale n. 628, ha deciso di proporre al Consiglio regionale, in sostituzione della dimissionaria, un nominativo che possiede i requisiti richiesti per l'assunzione dell’incarico. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Vorrei evidenziare la nostra contrarietà rispetto a questo atto, nel senso che l’articolo 3 della legge regionale 9 del 1986 attribuisce all’Assemblea legislativa la competenza di eleggere i componenti della Commissione pari opportunità.
Devo dire che i componenti erano già stati indicati e votati in Aula ed era stato definito una sorta di equilibrio tra i componenti presentati dall’opposizione e quelli presentati dalla maggioranza. Avevamo chiuso votando 20 componenti, sono 21, 14 facevano riferimento ai proponenti del centro-destra e 7 erano stati proposti dal centro-sinistra. La componente, che era stata indicata dal centro-sinistra, ha comunicato le proprie dimissioni e davamo quasi per scontato che sarebbe stata l’opposizione ad indicare la componente che doveva sostituirla.
La proposta di atto amministrativo, che è in Aula, viene fatta dall’Ufficio di Presidenza, così prevede la norma. Io e la Consigliera Vitri abbiamo proposto nomi diversi rispetto a quello inserito nell’atto, in particolare abbiamo proposto il nome di XX, sul quale c’è stato il voto contrario della maggioranza all’interno dell’Ufficio di Presidenza, in subordine abbiamo proposto YY, proposta dal Consigliere Santarelli. Su tutti e due i nominativi che abbiamo avanzato sia io che la Consigliera Vitri sono stati espressi voti contrari e si e fatta avanti la proposta che fa riferimento al centro-destra.
Dal nostro punto di vista questo è un atto grave, un atto vero e proprio di prevaricazione rispetto a quello che è il normale confronto tra le forze di maggioranza e di opposizione.
C’è la volontà di modificare gli equilibri che erano stati definiti nel momento in cui avevamo nominato la Commissione pari opportunità, anche perché oggi i numeri sono questi: 14 componenti fanno riferimento alla maggioranza e 7 componenti fanno riferimento all’opposizione.
Vorrei ribadire che ritengo molto grave questo colpo di mano, voler a tutti i costi scegliere i rappresentanti, avevamo già definito che i rappresentanti dell’opposizione dovevano essere 7 invece oggi ci troveremo con 6 rappresentanti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Ci tenevo ad essere presente e a discutere questa proposta di atto amministrativo perché ritengo vergognosa l’arroganza di chi oggi vuole sostituire una commissaria della Commissione pari opportunità espressione della minoranza, oltretutto dimessasi per motivi personali, con una nuova componente indicata dalla maggioranza.
E’ grave, ha ragione il Consigliere Biancani, anche perché la Commissione pari opportunità è, a differenza di altri enti, un organismo di garanzia del Consiglio regionale.
Nell’articolo 3 della legge regionale istitutiva viene proprio annunciato il criterio principe della rappresentatività di movimenti di diverse culture del mondo femminile.
Sappiamo che oramai da due anni a questa parte questo principio viene sistematicamente trasgredito, pensate che la maggioranza non ha ritenuto di inserire nemmeno una rappresentanza dei sindacati tagliando fuori dalla Commissione tutto il mondo del lavoro e si è invece perseguita a torto o ragione la composizione basata su equilibri politici che si sono sovrapposti a quelli della rappresentanza di categorie, professioni, associazioni.
Se si applica e si fa prevalere un criterio meramente politico questo implica la necessità di tutelare la minoranza, fornendo ad essa uno spazio congruo, da questo punto di vista la surroga oggi in discussione configura un vero e proprio blitz, un vero e proprio atto di violenza, di prevaricazione, che non tiene nemmeno conto del fatto che la Commissaria dimissionaria era oltre che in quota Partito democratico anche espressione del mondo della professione forense e del comitato regionale forense e del tutto trasversale ai partiti.
Ci siamo ormai abituati a questa fame di poltrone della maggioranza, ma a tutto c’è un limite e la misura è colma, siamo giunti addirittura a far propri gli spazi che spetterebbero alla minoranza, per la serie “non basta mai”, ci tenevo ad intervenire non solo da donna, da Consigliera regionale, ma anche da ex Assessora alle pari opportunità di questa Regione e ciò che mi dispiace, come ho detto prima, quando si tratta di diritti, in particolar modo delle donne, dovremmo essere tutte dalla stessa parte, è la complicità o meglio l’omertà non solo dell’Assessora Latini ma a quanto pare di tutte le donne espressione della maggioranza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. E’ singolare il metodo con cui il Partito Democratico affronta qualsiasi problema sul tappeto, metodo, che è stato catastrofico durante le ultime elezioni politiche, le regionali le abbiamo archiviate due anni fa, le politiche sono di qualche giorno fa.
L’attacco sistematico alle persone, ai punti di vista, alle politiche senza mai entrare nel merito neanche delle condizioni, ma criminalizzando l’avversario, è un sistema che secondo me è catastrofico per chi lo propone.
In genere uno cerca di argomentare, di pensare, di dire, se c’è una linea di tendenza con cui la Presidente del mio partito è riuscita ad avere dei risultati, che fino a qualche tempo fa neanche noi credevamo possibili, oltre le aspettative, è proprio argomentando, sostenendo delle tesi, tenendo conto anche di eventuali tesi diverse o comunque argomentazioni avverse a quelle che si propongono.
Riportiamo l’ordine della normalità: che cosa è successo nelle legislature precedenti quando c’era il centro-sinistra? C’era un equilibrio di due terzi, la maggioranza l’esprimeva trovando persone non di partito, perché non ce n’era quasi nessuna, ma nelle aree culturali associative del volontariato, persone che potevano esprimere culture più affini alla maggioranza, e la minoranza le sue.
Questo equilibrio è stato in qualche modo alterato quando con un atteggiamento di grande apertura il Presidente Latini ha nominato nell’ambito delle 14 componenti, che spettavano alla maggioranza, anche persone provenienti - a contraddire ciò che è stato detto - da ambienti, da associazioni non coerenti con il pensiero della maggioranza.
In questo anno è mezzo che c’è la Commissione è successo che una delle persone nominate nell’ambito della maggioranza, che era in rappresentanza di un’associazione, si è schierata in maniera organica e continuativa sempre e solo con le argomentazioni dei 7 componenti di minoranza. Questo è riportare esattamente l’equilibrio iniziale, che permette di avere l’equa rappresentanza, così come c’è stata nella legislatura e nelle due legislature precedenti.
Voi avete espresso, facendolo per un’associazione, ma legittimo il suo punto di vista, uno dei componenti espressi dalla maggioranza, organico e coordinato con la minoranza, questo non è altro che riportare le cose in ordine.
Non è accettabile, quando uno vince le elezioni esprime tutte le sue prerogative, quando le perde deve comunque esprimerle.
C’è chi ha il monopolio del pensiero, che è il pensiero politicamente corretto, e chi invece, se vince o no le elezioni è la stessa cosa, deve sottoporsi al parere del pensiero politicamente corretto. Questo non è accettabile.
Entrando nel merito, la componente designata dall’Ufficio di presidenza non è stata designata da alcun partito, da alcun capogruppo dei partiti della colazione. Rientra in una delle tante autocandidature, che ci sono state, e questo lo voglio dire alla Consigliera Bora che qualche volta, secondo me, è “sopra le righe”, ma questo è un parere personale per cui potrebbe anche non essere giusto.
E’ una persona che ha lavorato nei consultori familiari, è un’ostetrica che ha insegnato all’università, ha fatto corsi di preparazione per le donne sia al parto che ai problemi delle malattie di genere, una persona che è al di fuori dello schieramento politico, ha un curriculum di 7/8 pagine. Tra le persone indipendenti che sono state valutate è uno dei curriculum …, vi sfido ad esaminare gli altri, è uno dei curriculum che è in assoluto di maggior spessore e rientra nelle quote degli indipendenti che la maggioranza con generosità ha voluto utilizzare, parliamo di Presidente degli ordini professionali e quant’altro.
Queste argomentazioni faziose e di parte vengono respinte al mittente perché se fosse stata una candidatura promossa dal capogruppo di Fratelli d’Italia o della Lega o Forza Italia avrebbe senso, questa non è passata attraverso nessuno di noi, sono state esaminate tutte le otto candidature e la valutazione è che questa, proprio per il suo profilo professionale, per la sua esperienza, per la saggezza di persona matura, neanche dovrebbe essere messa in discussione dalle donne che amano le donne. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Come sempre il Consigliere Ciccioli è chiarificatore, ci chiarisce le procedure e quello che voi fate che noi non vediamo perché nel momento in cui il Consigliere Ciccioli …, a parte la critica alla Consigliera Bora che è “sopra le righe”, penso che qua il mia culpa lo possiamo fare in tanti, della serie “sopra le righe”.
Entrando nel merito, lei ha parlato di questa donna, la conosce e chiedo, visto che lei non è nell'Ufficio di presidenza, come possa conoscere così bene le caratteristiche di questa persona.
Parla di un’autocandidatura della quale conosce ogni aspetto e siccome io sono maligna perché ho anche una certa età, presumo che lei abbia potuto esaminare il curriculum di questa persona, cosa che io non ho potuto fare perché pur essendo un Consigliere come lei non mi è stato consentito di verificare questo curriculum o quanto meno …, è mancanza di iniziativa o mancanza di democrazia.
Per quanto concerne le procedure di cui lei ha parlato, che non vengono rispettate dal Partito Democratico ne faccio una questione numerica e le dico: se la Commissione è fatta da 21 componenti e di questi il Consiglio regionale ne aveva eletti 14 per la maggioranza e 7 per l’opposizione, c’è un divario che è pari al doppio, credo che siano state ampiamente rispettate le quote della maggioranza e dell'opposizione.
Oggi invece saremo 15 a 6 e questa è una cosa che non è democratica e lei non mi può dire che questa è una persona indipendente, come non mi può dire che pur essendo una persona scelta dalla maggioranza ha mostrato di avere sensibilità su un tema come quello delle pari opportunità, che è molto complesso. Sensibilità diversa da chi magari si fa le foto con il grembiulino in cucina tra le pentole oppure in altro modo, vorrà dire che avrà una sensibilità diversa.
Non è vero che le donne sono contro le donne, le donne sono un mondo variegato, ma qua non si parla delle donne, cosa che invece si dovrebbe fare, ma si parla di numeri ed in democrazia i numeri sono una cosa concreta. Lo sa bene lei che ambisce a diventare Assessore, probabilmente lo sarà e questa è una questione di numeri.
L’Ufficio di presidenza del quale lei non fa parte …, e mi meraviglio, Presidente Latini, perché lei che è il Presidente dell’Ufficio di presidenza poteva sottoporre in maniera più democratica questa scelta. Lei sa bene quali sono le proporzioni all’interno dell’Ufficio di presidenza e se lei mette al voto un nome è evidente che la maggioranza decide in maniera del tutto unilaterale, invece avrebbe potuto mettere non soltanto questa persona, ma anche altre, e mettere i componenti dell’Ufficio di presidenza in condizione di scegliere secondo quel processo di cui ha parlato il Consigliere Ciccioli.
In realtà non è stato fatto, ripeto, sarò maligna ma il fatto che il Consigliere conosca anche il numero di scarpe della signora, che è un’ostetrica … Non voglio dire che non possa essere degna, ma il processo non è stato democratico e non sono stati rispettati i numeri della democrazia.
Inutile che si dica che abbiamo fatto peggio, abbiamo fatto meglio, voi Consigliere Ciccioli vi siete presentati dicendo che eravate il miglioramento, il cambiamento migliore ed io non accetto che lei mi dica: “L’avete fatto anche voi”, voi dovete fare meglio. Siete stati eletti ed è stata confermata la vostra amministrazione, quindi avete il dovere di fare meglio rispetto a chi, come noi, ha fatto peggio anche secondo i cittadini, quindi è inaccettabile che lei ci dica: “Anche il Partito Democratico e allora voi, le precedenti Giunte …”.
Noi siamo profondamente contrari, invitiamo il Presidente Latini a ritirare l’atto, il mio capogruppo magari farà una proposta, ma mi sento di dire, come vice capogruppo e come donna, che non si può valutare il percorso di una donna che sta all’interno delle pari opportunità decidendo che è più vicina alla sensibilità di sinistra che di destra e per questo surrogarla utilizzando il posto di chi si dimette.
E’ una cosa brutta quella che ha detto il Consigliere Ciccioli, non mi piace per niente e vorrei che le donne della Commissione fossero libere di affrontare i problemi delle donne senza dovere rendere conto al partito di provenienza e a chi l’ha nominate.
Vi chiedo di ritirare questa proposta e di rivalutarla, magari anche in altra sede, non mi pare che sia opportuno fare una forzatura così antidemocratica. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Il Consigliere Ciccioli mi ha detto che sono “sopra le righe”, vorrei capire a cosa si riferiva, poi se mi vuole fare anche la diagnosi l’ascolto con attenzione, altrimenti intervengo per fatto personale, però immagino che avrà le sue buone motivazioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha già espresso il fatto personale.
Ha la parola, per replica, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Non c’è niente da dire, giudicano le persone. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Io sono “sopra le righe” e lui è in contraddizione con se stesso, adesso non voglio fare la psicologa con lui, anche se da questo punto di vista sarei in grado di sorprenderla però…

PRESIDENTE. Dobbiamo fermarci qui, farà l’intervento in dichiarazione di voto, Consigliera, perché per il fatto personale siamo già andati fuori dal contenuto della specifica norma regolamentare.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. La proposta dell’atto amministrativo in discussione è, se così sarà votato, l’ennesima dimostrazione di un atto di arroganza di questa maggioranza, sempre pronta a dar sfogo per occupare quella o quell’altra poltrona, senza nemmeno tener conto dei percorsi e delle istituzioni nei quali ci troviamo.
La Commissione pari opportunità è un organismo indipendente e i componenti sono stati votati da questa Assise con un agreement che aveva determinato la scelta tra i curriculum che erano arrivati e la composizione che è stata più volte richiamata di 14 a 7.
Poi c’è il Consigliere Ciccioli che controlla e che pensa che esista nell’autonomia il pensiero unico e lui verifica, tra l’altro è spesso invitato come relatore all’interno delle iniziative della Commissione pari opportunità, anche domani, dopodomani, a me non mi hanno mai invitato, eppure sono un Consigliere identico, equipollente al Consigliere Ciccioli, soprassediamo a questo, ma serve a verifica dell’azione dei componenti della Commissione pari opportunità.
Lui verifica, non c’è il pensiero unico, si è accorto che una non è in linea con le direttive che impartisce, viene stata espulsa e nella sostituzione per motivi personali di XY, che ringrazio per il grande lavoro che ha fatto e per il grande contributo che ha messo a disposizione della Commissione, per le proposte sempre proattive non eterodirette …
Noi non convochiamo i componenti della Commissione pari opportunità per dire che cosa devono fare e non ci viene nemmeno in mente, invece il Consigliere Ciccioli le controlla, una non è allineata e quindi per compensare …, guardate lo dico per i cittadini, mi viene in mente sempre il Consigliere Carancini che dice che sono pochi,.
Il Consigliere Ciccioli si accorge che una non è allineata, se ne dimette una votata dall'opposizione, come avevamo stabilito, e lui la deve sostituire con una propria e spera che questa sia in sintonia assoluta.
Mi sorprende, lo dico per la stima vera che ho nei confronti del Presidente del Consiglio, che abbia acconsentito a questo tipo di risultato perché i rappresentanti dell’opposizione nell’Ufficio di presidenza avevano avanzato una proposta, non con il pedigree del Partito Democratico sconfitto, che piace tanto al Consigliere Ciccioli. Non vedo l’ora che diventi Assessore così almeno sui temi di cui non sarà competente non interverrà più, almeno ho finito, potrebbe essere anche quello, ma a quel punto non è un problema nostro, è un problema del Presidente.
Dentro questo percorso noi avevamo preso i curricula che erano arrivati, due, e li abbiamo messi a disposizione convinti, Presidente e lo dico per lei, che nell’Ufficio di presidenza almeno venisse dato seguito a quell’impegno iniziale. Così non è stato, riconfermo la necessità di rinviare l’approvazione di questo atto di arroganza, lo dico per tutti perché poi in democrazia i passaggi vengo, ahimè, reiterati e voi ci sottolineate sempre gli errori che noi abbiamo secondo voi commesso. Invece voi li fate non con errore, ma con strategia e per me è un elemento di grande gravità.
Chiedo il rinvio dell’atto, in ogni caso, non mi sono confrontato, ma lo anticipo, il Partito Democratico non parteciperà al voto di questo atto di arroganza.
Confido nei colleghi per il rinvio, se così non fosse non parteciperemo al voto.
Le arroganze ve le votate, ve ne assumete le responsabilità, le abbiamo viste, avete votato anche i Vice Presidenti delle Commissioni! Consigliere Carancini, ci sorprende? Non ci sorprende questo. Avete votato i componenti dell’Erap, che erano in capo alla minoranza, l’avete votati voi, non ci sorprende, ma in un organismo così indipendente di donne per le donne, dove i contributi non devono essere indirizzati, soprattutto dal Consigliere Ciccioli, mi sembra inopportuno se non addirittura sgradevole. Grazie.

PRESIDENTE. C’è l’intervento del Consigliere Mastrovincenzo poi dobbiamo rispettare il procedimento richiesto dal Consigliere Mangialardi circa il rinvio alla prossima seduta dell’atto.
Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Hanno già detto tutto i miei colleghi, solo per sottolineare che nella passata legislatura mai si è verificato un caso simile. Già nella nomina in prima battuta della Commissione pari opportunità è stata mantenuta sempre la proporzione dei 2/3, 14 e 7, 14 maggioranza e 7 opposizione ed anche nelle eventuali surroghe sono state sempre mantenute queste proporzioni.
Credo che oggi si crei ancora una volta un precedente grave, mi rivolgo a lei Presidente, perché questo atto è stato presentato da lei all’Ufficio di presidenza ed è lei che deve essere garante delle scelte, in questo caso proprio delle pari opportunità tra maggioranza e opposizione.
Penso che sia leso un diritto dell’opposizione e le rivolgo anche un altro invito, Presidente, se mi ascolta, perché qui il tema della garanzia vale anche, come ha sottolineato bene il capogruppo Consigliere Mangialardi, nelle iniziative che sono proposte dalla Commissione pari opportunità e non è ammissibile che il capogruppo di Fratelli d’Italia sia presente a tutte le iniziative con rilevanza anche sul sito e sulla pagina facebook del Consiglio regionale. La invito per l’ennesima volta a prendere provvedimenti, ci sono sempre foto del capogruppo di Fratelli d’Italia, questo è fortemente inaccettabile da parte nostra.
Le richiedo formalmente davanti a tutta l’Aula che questo non accada più. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Pochissime parole per cercare con serenità di parlare ai Consiglieri regionali di maggioranza e in ultima analisi a lei, Presidente.
Ai Consiglieri di maggioranza perché modificare il rispetto degli equilibri, che peraltro non vengono modificati dall’aggiunta di una persona in più, rompe regole non scritte e rispetto fra maggioranza e opposizione in relazione ad organi di garanzia.
Non voglio far riemergere l’intrusione all’interno delle elezioni dei Vice Presidenti, qui ci troviamo dentro un organismo di garanzia. La domanda che faccio ai Consiglieri regionali e anche al Consigliere Ciccioli: vi sembra normale che nell’equilibrio di un organismo di 21 persone, nella storia, nel percorso di questo Consiglio regionale, i 2/3 sono destinati alla maggioranza ed 1/3 all’opposizione, oggi per il venir meno di una persona della minoranza ne venga arbitrariamente indicata una dalla maggioranza?
Presidente, credo che il suo ruolo, senza fargli eccessivo carico …, penso che l’autorevolezza del ruolo non possa prescindere dalla valutazione della rottura di regole non scritte, che esistono fra noi, che valgono in rispetto degli interventi e valgono in relazione ad un organismo esterno di garanzia, in questo caso delle pari opportunità.
Non so se c’è indifferenza, resto abbastanza sorpreso da questo disinteresse e chiedo al Consigliere Ciccioli: di cosa avete bisogno? Di un nome in più, di dimostrare tutta la forza della maggioranza, dei numeri, rispetto ad un organismo esterno? Penso che sia una cosa squallida se andrà avanti, vi chiedo su questo di poter recitare un ruolo di rispetto di quello che è il percorso storico della composizione del Comitato delle pari opportunità.
Presidente, chiedo a lei di svolgere un ruolo di mediazione, che possa far ritornare questo tema nell’Ufficio di presidenza, che si riesca a trovare una soluzione perché davvero sembrerebbe un vero e proprio atto di arroganza, come detto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Non potevo astenermi dall'intervenire su un atto del genere e mi rivolgo a lei, Presidente, che è garante e lo è anche per costituzione, se vogliamo, anche se la sua figura non è espressamente prevista, ma è prevista quella del Consiglio regionale e quindi anche la sua.’
Lei è garante dell’equilibrio istituzionale e questo è un atto di rottura istituzionale che, tra l’altro, mi risulta, se non vado errato e qualora dovessi errare me ne scuso, sia stato proposto da lei, quindi è lei che deve evitare che sia posto in essere un atto di rottura istituzionale.
Rivolgendomi al capogruppo di Fratelli d’Italia Consigliere Ciccioli, che tra l’altro ha una lunga militanza nelle istituzioni, vorrei dirgli che la leader del suo partito, indiscussa vincitrice delle elezioni, della quale non condivido nulla, si è sempre posta e si sta ponendo in modo molto attento rispetto agli equilibri istituzionali e al rispetto delle istituzioni. D’altra parte non glielo hanno fatto fare, ma è trapelata l’idea della leader di Fratelli d’Italia, ad esempio, di dare una delle due Camere alle opposizioni come elemento di garanzia, questo approccio è giusto non quello che mettete voi in essere.
E’ stato ricordato poc’anzi dal capogruppo Mangialardi che in questo Consiglio regionale sono successe cose inaudite, credo che non ci siano grandi precedenti, dove la maggioranza ha scelto i Vice Presidenti per conto della minoranza, dove la maggioranza ha scelto nei vari organi, emanazione di questo consesso, le figure istituzionali di competenza della minoranza, dove si è messa a pie’ pari in quelle dinamiche che invece sono prerogativa come garanzia delle stesse minoranze.
Questi atti di rottura, Presidente, non fanno male a noi, perché ci lasciano del tutto indifferenti, perlomeno a me, fanno male alle istituzioni, che sono la casa comune. Quante volte ce lo siamo detto, Consigliere Marinelli?
E’ la casa che ci sopravvive, che noi abbiamo il dovere di preservare ed integrare anche per quelli che verranno dopo di noi.
Chiedo al Presidente Latini di porre in essere tutte le sue iniziative e tutte le sue prerogative perché questo è un atto di prepotenza e di rottura - vorrei utilizzare un termine, mi sia consentito - questo è un atto di squadrismo istituzionale, ho premesso che sarebbe stato un termine forte. Se posto in essere, lo ribadisco, sarebbe un atto non di squadrismo politico, ancora più grave, ma un atto di squadrismo istituzionale, come già in precedenza sono stati posti in essere in quest’Aula.
Tra l’altro credo che non sarebbero contenti di questo neanche i vostri leader nazionali, che pur non condividendo nulla di quello che hanno fatto e di quello che fanno, nei confronti delle istituzioni mostrano una sensibilità molto più democratica. Grazie.

PRESIDENTE. Rinvio della proposta di atto amministrativo n. 36, chiesto a nome dei Consiglieri Mangialardi, Vitri e Bora. Lo pongo in votazione.
Annulliamo e ripetiamo la votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Mangialardi per avermi dato la possibilità di formulare le dichiarazioni di voto. Confermo che usciremo dall’Aula.
Vorrei ringraziare l’Avvocata XY per il contributo che ha portato, in tutti questi anni, alla Commissione pari opportunità per il raggiungimento della parità di genere.
Ne approfitto per fare alcune puntualizzazioni al capogruppo Consigliere Ciccioli. Se io sono “sopra le righe” come possiamo definire il comportamento che lei ha avuto nel mio ufficio circa un mese fa? Quello era un atteggiamento “sopra le righe” o forse era qualcosa che sfiorava la querela? Non si deve in nessun modo permettere non solo di darmi lezioni, soprattutto di questo tipo, non so che rapporto lei ha con il genere femminile, ma mi viene da pensare che non le faccia piacere essere ripreso da una giovane donna, però questo è un suo problema, anzi le dico che dovrà farci l’abitudine. In realtà mi spiace doverle far presente che è lei ad essere andato in contraddizione con se stesso, perché prima ha detto che dovevate riequilibrare la Commissione pari opportunità con una dei vostri perché una commissaria era passata con la minoranza, poi ha detto che la persona che voi oggi individuate non è di parte.
Ora nessuno ha criticato la persona, che non conosco, certamente è un illustre operatrice, ma non è questo il punto, se non è promossa da voi perché riequilibrerebbe la commissaria che secondo voi è passata con noi? Pensate che gran bel discorso ci ha fatto.
La Presidente delle pari opportunità è Consigliera comunale di Fratelli d’Italia, è stata candidata con Fratelli d’Italia alle ultime regionali e per fortuna, mi viene da dire, che non è di parte. Consigliere Ciccioli, a me piace non farne passare una perché non solo noi donne siamo fatte così, ma perché io non sto qui per galleggiare. Presti forse lei più attenzione a quello che dice perché non gliene farò mai passare una, mai. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Con molta serenità ristabilisco la verità delle cose, primo, sulla vicenda delle candidature. Correttamente nella ripartizione tra i 14 e i 7 il centro-destra, la coalizione, rinunciò a due persone, ne indicammo 12 e 2 furono scelte tra le indipendenti della società civile, una era la Presidente regionale dell’ordine dei psicologi, un’altra la Presidente di un’associazione. Nella votazione furono elette tutte.
Faccio una postilla, vi assicuro che questa candidata l’avrei inserita, se fosse stata tra quelle che ritenevo personalmente di dover mettere, come avrebbe fatto nel caso il Consigliere Marinelli, capogruppo della Lega o altri, nell’elenco delle 12 che la coalizione voleva. 2 erano state scelte tra le autocandidature e 7 erano i nomi dell’opposizione.
Nel momento in cui c’è stata una ripartizione diversa, nessuno scandalo che l’indipendente sia scelta dagli indipendenti tra le autocandidature, le autoautocandidature sono a disposizione di tutti, lo dico alla Consigliera Casini, che forse lei non ha avuto il tempo o non le interessava andare a guardare. Personalmente sono molto scrupoloso ed ho letto tutti i curricula, le storie, eccetera, per parlare più tranquillamente con il Presidente Latini di quella che poteva essere più opportuna nella quota delle due autocandidature.
Non è stata l’unica, ce ne erano almeno un altro paio con un buon curriculum, ma è apparsa quella con il curriculum più di spessore per la storia professionale (ostetrica, insegnamenti all’università, medicina di genere), poi ognuno può proporre e fare quello che ritiene. Questo per quanto riguarda il rapporto della candidatura.
Vorrei dire un’altra cosa, questo lo dirò successivamente, sono molto attento ai rapporti con gli altri, sono in minoranza nella mia famiglia perché ho una moglie e tre figlie femmine e fino a poca tempo fa, adesso grazie a Dio la figlia grande ha una femmina e un figlio maschio, ci sono un nipotino ed un marito, e questo un po' mi ha ridato spazio, sono uscito un po’ dalla minoranza assoluta, ma non ho questo tipo di problemi, anzi, i miei collaboratori sono spesso donne e quando dirigevo il servizio avevo una prevalenza di donne tra i collaboratori stretti, non è questo il problema.
Esiste il problema della correttezza, che cosa ha combinato la Consigliera Bora perché va detto. Ha fatto venire una troupe della 7 dentro il Consiglio regionale, ha fatto un’intervista nel suo studio, poi ha accompagnato, insieme agli altri, fuori della mia stanza, in cui ero solo a leggere una relazione, una giornalista che si è scaraventata dentro, una giornalista della 7 di Piazza Pulita, con l’operatore e senza neanche qualificarsi ha incominciato a dire: “Cosa pensa lei dei diritti civili?” “Cosa vuole fare?” … Mezz’ora di assedio, ad un certo momento ho detto con molta calma: “Temo che sto per cacciarvi dalla stanza” - non ho mai cacciato nessuno - che hanno rimandato alla 7, una cosa incredibile. Tutto questo mentre la Consigliera Bora aspettava l’esito dell’incursione nella sua stanza, ammetto che sono andato da lei a lamentarmi ed ho trovato i tre sicari, la Consigliera Bora più due che attendevano l’esito, prima che arrivasse la giornalista, che tra l’altro mi è rimasta anche simpatica, si chiama XY perché alla fine le ho chiesto: “Mi scusi, prima di andare via, mi dica almeno nome e cognome e per chi lavora”. “Sono XY della 7”. Argomento chiuso, non ne faccio una tragedia, ma mi sembra che tra stile e comportamenti forse il mio è stato molto più corretto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Penso che sia giusto che quest’Aula, oltretutto alla vigilia della nuova composizione di Giunta, sappia come siano andate le cose quel giorno. Eh no, è lui che l’ha tirato fuori, adesso lo racconto io.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Ha leso la mia dignità perché ha detto che sono una complottista.
Sono stata contattata dalla 7, tutto questo è testimoniato con e-mail, che mi ha chiesto un’intervista e sono stata intervistata nel mio ufficio. La giornalista mi ha chiesto dove fosse l’ufficio del Consigliere Ciccioli, peraltro voi sapete, vedo l’Assessore Saltamartini, adesso non c’è l’Assessore Latini, che la troupe della 7 è andata da tutti, e lui l’avrebbe in qualche modo beccata.
Peraltro la stampa non va trattata così perché è il cane da guardia della democrazia e uno che si accinge a diventare l’Assessore regionale non deve reagire in questo modo all’intervista di una giornalista. Sa quante volte dai giornalisti è stato fermato per strada il precedente Presidente della Giunta? Lui ha sempre risposto, di certo non ha pensato che fosse tutto complottato dalla Consigliera Bora.
Deve anche dire come lei si è comportato dopo perché è venuto nel mio ufficio, alla presenza di testimoni, voleva che ci fossero dei testimoni, ed ha detto cose che andavano oltre la minaccia. Quando io non c’ero lei, Consigliere Ciccioli, ha detto o no che se quella cosa fosse accaduta negli anni ‘70 avrebbe preso a bastonate quelli che c’erano, lei questa cosa l’ha detta o no? Ha detto pure che lei non mi avrebbe fatto più vivere, l’ha detto o non l’ha detto? Visto che lei ha tirato fuori l’argomento e ha detto a me che sono sopra le righe io alla vigilia della nuova composizione di Giunta voglio che i marchigiani sappiano chi è il Consigliere Ciccioli e come reagisce davanti alle interviste dei giornalisti.
Comunque la dottoressa si chiama XY e non è stata trattata in questo modo da altri che sono stati intervistati all’improvviso. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. La gente capisce, la gente è intelligente e vota. Grazie.

PRESIDENTE. Abbiamo le due versioni dei fatti, cosa anche questa molto democratica attraverso l’uso della norma regolamentare del fatto personale.

(I Consiglieri regionali del gruppo PD abbandonano l ‘Aula

Proposta di atto amministrativo n. 36. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

(I Consiglieri regionali del PD rientrano in Aula)

Nomina
Elezione di n. 1 componente effettivo del Collegio dei Revisori dei conti della Fondazione Orchestra regionale delle Marche.
(articolo 7 della legge regionale 18 gennaio 1999, n. 2 e articolo 15 dello Statuto dell’Ente) Voto limitato a uno

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina di un componente effettivo del Collegio dei Revisori dei Conti della Fondazione Orchestra regionale delle Marche. Voto limitato a uno.
Ricordo che l’Assemblea legislativa nel votare prende atto delle risultanze istruttorie contenute nel parere della I Commissione assembleare e dell’accertamento relativo alle cause di ineleggibilità dei candidati ed inconferibilità. Prego distribuire le schede.

(Il Consigliere segretario Serfilippi effettua la chiamata)

PRESIDENTE. Comunico i risultati della votazione:

Votanti n. 30
Schede bianche n. 11
Schede nulle n. 1
Schede valide n. 18

Ha ricevuto voti:
Linci Angelo n. 18

Proclamo eletto componente effettivo del Collegio dei Revisori dei Conti della Fondazione Orchestra regionale delle Marche Linci Angelo.

Mozione n. 270
a iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Carenza di personale dei Vigili del Fuoco”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 270 della Consigliera Ruggeri, che ha la parola per l’illustrazione.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Questa mozione è stata inserita prima delle altre perché la capigruppo, su mia richiesta, ha riconosciuto l’urgenza nel momento in cui ci siamo riuniti, in quanto il tema è urgente, quindi la mozione è stata anticipata, purtroppo per una questione di programma dei lavori arriviamo a discuterla un po' tardi.
La mozione nasce da una dichiarazione fatta dal Segretario generale del UILPA Vigili del fuoco che ha lanciato a mezzo stampa, il 14 luglio 2022, un gridio di dolore dicendo: “Noi Vigili del fuoco siamo al collasso, non ce la facciamo più, siamo ormai al limite”.
Ci tengo a leggere queste poche righe, una sorta di preveggenza, purtroppo. Il Segretario generale del UILPA Vigili del Fuoco dice: “I cambiamenti climatici generano eventi estremi che aumentano di frequenza e di intensità, in poche ore siamo passati dall’incendio alle trombe d’aria e alle bombe d’acqua per tornare nuovamente agli incendi, che divorano buona parte del territorio nazionale. Siamo il Paese delle emergenze, ma dobbiamo diventare il Paese della prevenzione”. Direi che queste parole dovremo tutti noi segnarcele a memoria e fare tutto il possibile perché il nostro Paese diventi il Paese della prevenzione e non dell’emergenza. Seguiva un intervento della Segreteria provinciale di Pesaro e Urbino che rimarcava quanto personale mancasse, all’epoca mancavano 13 unità presso il distaccamento di Urbino, 5 unità presso la sede periferica di Cagli, 5 unità presso la sede periferica di Macerata Feltria, 1 unità presso la sede di Fano, circa 37 unità mancanti delle 240 teoriche previste. Nell’intervento poi si sottolineava che ci fossero sempre più frequenti sospensioni temporanee per l’innalzamento dell’età media dei Vigili del fuoco.
Partendo da queste dichiarazioni e dal fatto che, sappiamo, c’è la carenza di organico e l’invecchiamento dei mezzi di soccorso, ho predisposto questo testo per impegnare la Giunta regionale a promuovere in sede di Conferenza Stato-Regioni un nuovo impegno finanziario all’altezza delle funzioni che svolgono il Corpo dei Vigili del fuoco; come secondo punto - mi è stato sollecitato anche recentemente dopo aver presentato questa mozione, per dire che il tema è particolarmente sentito in tutto il territorio regionale - a garantire nel Programma operativo annuale per il contrasto agli incendi boschivi, che la Regione Marche approva ogni anno, un congruo contributo finanziario all’organizzazione regionale di Protezione Civile e dei gruppi di volontariato allo scopo di aumentarne l’efficacia operativa, anche al fine di alleggerire il carico di lavoro del Corpo dei Vigili del fuoco.
Questa mozione resta, purtroppo, quanto mai attuale e a mio avviso è urgente l’approvazione e che soprattutto la Giunta faccia quanto qui auspicato e richiesto anche alla luce del disastro che ha investito la nostra regione , trovandoci ad affrontare anche queste convulse e terribili giornate di lavori in Aula. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Per dare parere favorevole.
Le considerazioni dell’atto proposto dalla Consigliera Ruggeri sono puntuali e largamente condivisibili. Un conto sono gli auspici un conto sono i fatti.
Leggo che nel mese di agosto è uscito sulla Gazzetta ufficiale un bando per un concorso di 300 posti di Vigile del fuoco effettivo, mi dicono che dalla graduatoria non si attingeranno solo i 300 che entreranno in ruolo subito, ma ne entreranno in ruolo molti di più perché nel frattempo, rispetto a quando è stato fatto l’atto amministrativo del concorso, ci sono stati dei pensionamenti. Comunque sarà una graduatoria aperta.
E’ un fatto che nell’equilibrio tra le forze di sicurezza dello Stato i Vigili del fuoco sono fortemente in carenza, mentre, ahimè, le occasioni di intervento si stanno moltiplicando, non solo per cause climatiche, ma per una serie di occasioni, di eventi, di catastrofi non solo legate alle condizioni climatiche, ma anche al dissesto o ad incidenti.
Ricordo le foto drammatiche dell’intervento dei Vigili del fuoco nel crollo del ponte di Genova, che non è caduto per motivi climatici o atmosferici, ma per il collasso della struttura, collasso che si è verificato in altri ponti in Sicilia, non solo viadotti siciliani, accadono anche fenomeni di smottamento e di frane in periodi di siccità, non in periodi di precipitazioni.
Il Corpo dei Vigili del fuoco in realtà interviene in tutte le occasioni di emergenza, va tenuto in grande attenzione e con gli organici necessari alle esigenze.
Dal punto di vista sia del contenuto tecnico che vista politico esprimiamo parere favorevole al documento della Consigliera Ruggeri. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Ringrazio la Consigliera Ruggeri per questo atto più di testimonianza e riconoscimento del lavoro che stanno facendo i Vigili del fuoco, ahimè, anche in questo periodo nella nostra regione per le modalità organizzative, la vicinanza, il pericolo nel quale si trovano spesso, nelle vicende eccezionali ed anche nella quotidianità.
E’ un auspicio, però, lo dico per la Consigliera Ruggeri, il voto convito del gruppo del Partito Democratico, ahimè, rimarrà più come testimonianza e vicinanza che come efficacia e possibilità di incidere.
Gli organici sono spesso datati, sottodimensionati e non riescono a rispondere ai mutamenti climatici che imporrebbero una dotazione di personale e di mezzi completamente diversi.
Non so come la nostra Regione possa determinare un necessario incremento del personale dei Vigili del fuoco, prendiamo posizione e auspichiamo che il Governo di fronte a tante problematiche possa mettere al centro anche questa, che è stata descritta in modo adeguato dalla Consigliera Ruggeri. Ci sarà il voto del nostro gruppo. Grazie.

PRESIDENTE. Mozione n. 270. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 111
ad iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Adozione di un programma di inserimento dell’Atrofia Muscolare Spinale nel pannello dello Screening Neonatale Esteso della Regione Marche”.
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 111 delle Consigliere Ruggeri e Lupini.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. L’atrofia muscolare spinale è una malattia di tipo degenerativo, che determina una severa compromissione delle funzionalità muscolari impedendo al bambino di reggere autonomamente la testa, di deglutire, di compiere i normali progressi fisici, interferendo anche con le funzioni respiratorie e determinando la necessità di ventilazione permanente, con esito letale entro i primi due anni di vita.
Per fortuna da luglio dello scorso anno anche nella nostra regione sono disponibili delle nuove terapie geniche che possono salvare la vita a questi bambini ed un caso di questo tipo l’ho riscontrato anche in rassegna stampa il 12 maggio di quest’anno, un neonato marchigiano, di appena 24 giorni, attraverso la terapia genica è stato salvato con una somministrazione che è avvenuta al Salesi.
E’ importantissimo intervenire subito nei primissimi giorni di vita, la Regione Lazio e la Regione Toscana hanno già avviato nel corso del 2020 un progetto pilota per lo screening neonatale molecolare della Sma su 140.000 neonati, la Regione Puglia ha approvato la legge regionale n. 4 del 19 aprile 2021 “Screening obbligatorio per l’Atrofia Muscolare Spinale” con la quale vengono stabilite le modalità di esecuzione di un progetto pilota per lo screening neonatale per la Sma mediante test genico da eseguirsi tra le verifiche sanitarie di routine sui nuovi nati.
A questo proposito abbiamo predisposto questa mozione per impegnare il Presidente e la Giunta regionale a promuovere e finanziare l’adozione di un progetto pilota, della durata di almeno due anni, che preveda l’inserimento nel novero degli screening neonatali obbligatori di uno screening molecolare idoneo all’identificazione precoce e la conseguente presa in carico dei neonati affetti da Sma, da attuarsi mediante una collaborazione di tipo multidisciplinare con l’Azienda ospedaliera Marche Nord e con l’Azienda ospedaliera universitaria Ospedali Riuniti di Ancona.
Questa è la richiesta, penso che si potrebbe aggiornare la delibera della Giunta regionale n. 918 del 2013, lo potrebbe fare direttamente la Giunta oppure approvare la proposta di legge che è stata depositata dalla Consigliera Bora sempre al riguardo, c’è la possibilità e ci sono gli strumenti perché questo screening sia adottato anche dalla nostra Regione.
Mi auguro che venga approvata questa nostra proposta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Vorrei ringraziare le firmatarie di questa importante mozione, che già un anno fa ha posto la questione dello screening neonatale per l’atrofia muscolare spinale.
La richiesta presente nel dispositivo è sacrosanta e non posso che condividere l’invito formulato alla Giunta regionale ad adottare un progetto pilota che preveda l’inserimento della Sma nel novero degli screening neonatali obbligatori.
Visto che sono passati mesi e mesi senza avere riscontri nè dal Presidente e nemmeno dall’Assessore alla sanità ho deciso di depositare una proposta di legge ad hoc, la n. 113 del 19 maggio del corrente anno, sul modello di una legge regionale già esistente, quella della Puglia, la n. 4 del 19 aprile del 2001, a prima firma del Consigliere regionale Fabiano Amati, che le Consigliere peraltro citano nelle premesse narrative, il Partito Democratico, non dimenticate.
Il voto a favore di questa mozione è certamente un segnale positivo per andare nella direzione auspicata dell’inclusione della Sma nelle malattie genetiche, che vanno rilevate già nelle prime ore di vita attraverso lo screening che, voglio sottolinearlo con forza, deve essere garantito a tutti i bambini in modo gratuito dal Servizio sanitario regionale.
Si tratta di un tema che non ha nulla a che vedere con l’ideologia, le appartenenze partitiche, le bandierine o le medaglie da appuntarsi al petto, ha a che fare con la salute e con la vita dei neonati e su questo non possiamo dividerci e dobbiamo, credo, votare oggi all’unanimità.
Un passo ancora più deciso verso la realizzazione dei propositi contenuti nella mozione possiamo farlo anche discutendo al più presto in I Commissione e poi in Aula la proposta di legge n. 113. In questo senso invito le presentatrici della mozione e tutte le Consigliere e i Consiglieri presenti in Aula a sottoscriverla.
Sarebbe un atto di generosità e un impegno concreto che potrebbe rendere più celere l’iter legislativo al solo fine di garantire nel più breve tempo possibile che tutti i nuovi figli e le nuove figlie della nostra regione possano essere sottoposti a questo piccolo prelievo di sangue dal tallone, capace di rintracciare l’eventuale malattia per poter così correre ai ripari attivando le avanzate terapie geniche che la medicina mette a disposizione, come ad esempio il citato farmaco Zolgensma. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Ci troviamo di fronte ad una mozione i cui contenuti sono largamente condivisibili, vengono da approfondimenti di tipo scientifico sanitario, che sono frutto dell’evoluzione della ricerca e cercano di anticipare problematiche che poi si ritrovano già fin dalla prima infanzia e poi nell'adulto, se sopravvive a questa patologia.
Debbo però rilevare che questo tema, nulla quaestio che ci sia un progetto pilota che può essere ampiamente condiviso, non posso parlare a nome dell’Assessore alla sanità, il cui contenuto rientra nelle politiche sanitarie, come tutta questa materia deve rientrare nel nuovo Piano sanitario regionale, che ci apprestiamo ad approvare.
So che nei prossimi giorni il Piano sarà presentato, è un annuncio che ci ha fatto qualche settima fa l’Assessore, non so i tempi tecnici perché dovrà passare in Giunta, è un documento molto approfondito frutto del lavoro di due Università, l’Università Bicocca di Milano e l’Università Politecnica delle Marche, a cui hanno partecipato gruppi di lavoro. E’ una bozza tecnica che deve essere adottata dalla Giunta e successivamente sarà oggetto di un lavoro approfondito e anche abbastanza lungo in IV Commissione, che si occupa dei problemi sanitari, anche perché dovrà essere aggiornato in funzione della nuova organizzazione sanitaria regionale, che è stata approvata ad agosto e che nelle prossime settimane troverà adempimento. Proprio perché la mozione è di un anno fa si parla dell’Azienda ospedaliera Marche Nord che nel frattempo è stata soppressa e inglobata nell’Area Vasta 1, ci sono tutta una serie di cose da rivedere nello stesso Piano, anche con dei documenti, che casualmente ho letto qualche giorno fa su una rivista di medici, che nel frattempo sono usciti.
Questo documento è fatto di atti ministeriali, è datato 14 luglio 2021, siamo ad ottobre 2022, sono passati 14 mesi e questo ci dà l’idea della necessità di aggiornarlo. E’ una materia in cui devono rientrare gli screening neonatali e le malattie metaboliche rare, ormai le malattie rare negli screening di massa non sono poi così rare, possono essere intercettate, curate, evitata la cronicità e talvolta anche la morte della persona.
Parere favorevole alla mozione, però va tutto inquadrato nella nuova politica sanitaria. Spero che, nell’arco di quest’anno sarà difficile, dal prossimo 1 gennaio tutte le Aziende sanitarie della nostra Regione saranno a pieno funzionamento, quindi sono tutte cose da inserire nella programmazione sanitaria, pianificazione prima e programmazione operativa poi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Seguendo la linea del Consigliere Ciccioli aggiungo questa questione: mesi fa ho partecipato ad un convegno organizzato da associazioni della Sma e di altre malattie neurodegenerative con l’Ospedale di Torrette e si parlava dello screening neonatale - come è già stato detto non facciamo qui le barricate su una cosa così importante – e appena rientrata ho parlato con il Servizio salute, in particolare con la dottoressa XY, la quale ha approfondito la questione ed il tavolo è sul dell’Assessore, che adesso ho chiamato, il quale mi chiede di poter rinviare la mozione alla prossima seduta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. Questa è una mozione molto intensa che la Consigliera Ruggeri ha portato nell’Aula di questo Consiglio regionale: l’adozione di un programma di inserimento dell’atrofia muscolare spinale nel pannello dello screening neonatale esteso della Regione Marche.
Ricordo a quest’Aula che la Regione Marche all’interno dell’Azienda ospedali riuniti da anni si dedica allo studio e all’approfondimento delle malattie muscolari e anche delle malattie rare.
La Sma, come hanno sottolineato i mie colleghi, non è più una cosiddetta malattia rara, anche se in Italia l’incidenza è di 45 neonati. Con questo tipo di incidenza i costi sociali sono enormi, dobbiamo pensare che queste malattie cosiddette rare hanno un impatto enorme sul carico sociale di una Regione.
Attraverso un semplice screening … Su questo sono d’accordo con la Consigliera Bora perché l’Aula oltre a votare questa mozione, se verrà votata … Se verrà rimandata si potrà approfondire il tema ed arrivare ad una legge sulla falsa riga di quella di altre Regioni, che si sono poste il problema e hanno capito che l’incidenza delle malattie croniche degenerative non è solo per la famiglia, ma è per la comunità perché spesso queste disabilità devono essere sorrette con il carico del volontariato. In passato la famiglia, quando al suo interno aveva queste disabilità, non era coperta dal sistema pubblico, guardava all’esterno, magari attraverso una raccolta di fondi. Il popolo italiano è solidale e quando vede una difficoltà cerca di compensare di fragilità, anche se il sistema pubblico non è presente.
Il tema della Sma va affrontato da un punto di vista pubblico, lo screening deve essere portato al centro delle nostre azioni, come ha sottolineato la Consigliera Bora, che ringrazio per il suo intervento perché scrivere una legge e condividerla all’unanimità è un gesto di rispetto verso la nostra comunità. Quando arrivano queste disabilità, come la Sma, il carico sociale sanitario riguarda tutti noi.
Il nostro gruppo voterà favorevolmente, qualora si dovesse votare, meglio rimandare la mozione in Commissione, approfondirla, scrivendo una legge che sia migliore delle leggi o delle azioni fatte dalla Puglia e dalla Toscana perché noi abbiamo le capacità, le maestranze ed anche i progetti.
Ricordo che in passato è stato fatto un progetto con la Fondazione Paladini, che era un neurologo della nostra regione scomparso prematuramente, a lui è stata intestata una Fondazione che si occupa di tutelare queste fragilità, finanziata dalla Regione Marche.
La Fondazione Paladini tutela le malattie più conosciute, come la Sla, le malattie muscolari croniche, che mettono le famiglie in condizione di non avere nessuna protezione.
La Fondazione si occupa della prevenzione, della diagnosi precoce, soprattutto con azioni sul territorio che mettono in sicurezza da un punto di vista sociale e sanitario le nostre famiglie.
Noi marchigiani abbiamo il dovere di tutelare queste malattie rare, la Sma, è un gesto di grande civiltà.
La preoccupazione di noi Consiglieri di fronte a queste malattia è quella di prevenirla, magari facendo uno screening, aiutando la famiglia a far sì che non arrivino queste disabilità, perché una volta arrivate ce ne dobbiamo preoccupare, curare, sostenere.
Bene se mettiamo in campo un approfondimento nella Commissione sanità e se tutti insieme, all’unanimità, come abbiamo fatto per alcune leggi in quest’Aula, riusciamo a fare una votazione responsabile, unita perché su questi temi abbiamo il dovere morale di non dividerci. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Senza essere ripetitivo, sul piano del merito non si discute, si dovrebbe fare uno screening neonatale per questa patologia degenerativa metabolica, ma si dovrebbe fare, secondo me, su tante altre malattie, sulle quali intervenendo presto si possono risolvere.
Sul piano del merito non si può discutere l'importanza di metter in piedi uno screening neonatale su questa ed altre patologie, però dobbiamo tenere in considerazione che purtroppo chi amministra deve fare così, i costi che implica questo screening. C’è anche il Piano socio-sanitario in itinere e sarebbe giusto mettere questo screening a progetto nel Piano socio-sanitario.
Secondo me un tema di questo tipo dovrebbe passare in Commissione sanità per poterlo approfondire, magari come la proposta di legge che, come ha detto la Consigliera Bora, si può arricchire, migliorare e presentare.
Sul piano del principio sono d'accordo, ma questo tema merita una discussione più approfondita e proprio per questo, ve lo dice uno che ha visto morire una bambina di atrofia muscolare spinale, purtroppo, queste cose quando le tocchi e le vedi sul campo assumono un'altra dimensione ancora, figuriamoci se non sono d'accordo, voglio dire a nome del gruppo Lega che noi preferiamo rinviare questa mozione anche in accordo con l’Assessore Saltamartini per fare una proposta migliore che passi prima attraverso la Commissione sanità.
Il Gruppo Lega chiede il rinvio della mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Non entro nel merito del rinvio, è in mano alla proponente, sarà lei che darà indicazione rispetto a una nostra piena condivisione dell’atto.
Dico pure che converrebbe votarlo oggi, tra l'altro abbiamo la proposta di legge n. 113 in Commissione, ricordo che sono stati già nominati i relatori, il relatore di maggioranza è il Consigliere Ciccioli, quindi possiamo anticipare il lavoro che è stato già fatto.
Al contenuto della mozione penso che ci sia poco da aggiungere e se ci fosse abbiamo l'occasione in Commissione, attraverso la proposta di legge a prima firma della Consigliera Bora, di approfondire, arricchire, audire e avviare quello che ha detto il Consigliere Cancellieri, un approfondimento indispensabile.
L’Assessore non c'è, avremo modo di recuperare il suo contributo in Commissione, mi sento di avanzare la proposta di votare oggi la mozione, alleggerendo un po’ anche il lavoro del Consiglio, rischia anche questa che è giacente da tempo, quindi abbiamo questa possibilità.
Non c'è nessun tipo di contrapposizione, siamo d'accordo, se il contributo ha bisogno di essere aggiornato, se c'è bisogno di un ulteriore approfondimento non sta a noi sul piano scientifico incardinare chissà quale tipo di sostegno, tornerebbe in Commissione poco più che il documento già presentato.
Mi sento di dire: se ci sono le condizioni votiamola, poi ci prendiamo tutti il carico di fare gli opportuni approfondimenti, apportando ulteriori contributi in fase di discussione della proposta di legge n. 113. Grazie.

PRESIDENTE. C’è una richiesta di rinvio ad altra seduta da parte della Consigliera Menghi, insieme ai Consiglieri Cancellieri e Antonini.
Ha la parola la Consigliere Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. A me non è chiaro perché la Consigliera Menghi abbia detto: “Non è in Aula l’Assessore alla sanità, che gradirebbe essere presente” e ha chiesto il rinvio alla prossima seduta, su questo non ho nulla da eccepire, ci mancherebbe altro.
Sul rinvio in Commissione che invece mi sembra proponesse il Consigliere … rinvio di seduta, mi sembrava …

PRESIDENTE. E’ uguale.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Se è la stessa richiesta ci mancherebbe, anche per rispetto nei confronti dell’Assessore che tiene al tema e la cosa mi fa piacere.
Non ho problemi, penso anche la collega che la sottoscritta, a rinviarla alla prossima seduta.
Certo è che gli strumenti in campo sono diversi, mi dia qualche minuto per sottolinearli.
Il 13 luglio 2021, ormai un sacco di mesi fa, ho lanciato questa proposta dicendo: “Attenzione, c'è questa possibilità, alcune regione si sono mosse, chi con un protocollo e chi con una proposta di legge, vogliamo scegliere anche noi uno strumento per affrontare questa problematica?”
La mozione chiede solo questo, poi non credo che ci sia bisogno del passaggio di una singola mozione in Commissione perché alla fine mette in risalto semplicemente l’attenzione ad una tematica che mi sembra che tutti all'unanimità avete individuato come importante e mi fa molto piacere anche questo.
C'è un altro strumento, la Giunta potrebbe decidere di aggiornare la delibera di Giunta oppure si potrebbe affrontare in Commissione la proposta di legge presentata dal Partito Democratico, dalla Consigliera Bora, dopo lo strumento lo decideremo insieme
Certo è che in Commissione, quando succederà, quando comincerete quel tipo di analisi, parteciperò con molto piacere, però sono strumenti differenti, anche con tempistiche molto diverse perché purtroppo la mozione è abbastanza datata.
Presidente, sono d'accordo a rinviare, non so se la discussione …,oppure facciamo parlare solo l’Assessore che ci aggiorna su quello che è già stato fatto, se vogliamo poi riaprirla la riapriremo, comunque sono d'accordo a rinviarla. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola per una precisazione il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Faccio una precisazione per dire che il gruppo Lega è d'accordo a ripresentare questa mozione nel prossimo Consiglio regionale alla presenza dell'Assessore Saltamartini anche perché, ribadisco, la sua approvazione prevedrebbe comunque un impegno di spesa, quindi, è evidente che l’Assessore e la Giunta devono essere coinvolti.
C’è la proposta di legge della Consigliera Bora presentata in Commissione sanità, lì andremo a discuterla, a migliorarla e a farla nostra con tutti gli accorgimenti del caso. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Faccio l’intervento a nome del capogruppo Consigliere Mangialardi, che ringrazio per avermi dato la parola per dire che anche noi siamo favorevoli al rinvio.
Faccio inoltre presente che la proposta di legge n. 113 è una delle tante che giacciono da mesi in IV Commissione, ad essere precisi dal 13 maggio non è mai stata discussa, siccome sono anche qui trascorsi 120 giorni e ne va della vita di tanti bambini che possono essere salvati …
A proposito di costi, se vogliamo fare una questione di costi pensate che il farmaco, di cui prima ho parlato, costa 2.000.000 di euro, anche da questo punto di vista è bene anticipare quanto più possibile l’avvio di questo screening nei primissimi giorni di vita, non c’è più tempo da perdere, ne abbiamo perso troppo anche qui perché più di metà Giunta era in campagna elettorale per cui anche riguardo alla proposta di legge n. 113 mi aspetto una presa di posizione da parte dell’Assessore alla sanità, diversamente il giorno dopo manderò un’altra lettera alla Presidente della IV Commissione chiedendo la discussione direttamente in Aula e su questo già anticipo che non concederemo alcun rinvio in Commissione perché di tempo ne abbiamo perso tanto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Per accogliere la proposta di rinvio, c'è la richiesta dell'Assessore e se riusciamo a dare una risposta più organica e coordinata con le politiche sanitarie di questa amministrazione è meglio.
Sul contenuto confermo il parere favorevole, sulla declinazione del contenuto e su come comportarci dobbiamo parlarne sia per gli aspetti che ha sottolineato il Consigliere Cancellieri, i costi, sia per i problemi organizzativi.
Dovremmo andare verso una politica di prevenzione neonatale, che riguarda una serie di patologie non in maniera disorganica, anche per abbattere i costi e rendere praticabile il problema. Siamo favorevoli al rinvio. Grazie.

PRESIDENTE. Rinvio della mozione n. 111. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Adesso dobbiamo decidere se andare avanti, dobbiamo fare le mozioni, anche in assenza degli Assessori, perché se facciamo la discussione e poi rinviamo non c'è economia nei lavori dell'Aula.
Le mozioni successive sono dell'Assessore Saltamartini e riguardano il tema del benessere psicologico dei cittadini, ed anche su queste andiamo nell’indicazione che l’Assessore deve essere presente. Non facciamo neanche quella a seguire in quanto l’Assessore Castelli non è presente.
Decidiamo, oppure, considerato la mole di attività che oggi si è svolta nel Consiglio regionale possiamo anche concludere i lavori.
Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Possiamo anche concludere, però vorrei invitarla, magari quando faremo le mozioni nei prossimi Consigli regionali, a chiarire prima di iniziare la discussione se va rinviata o meno, sennò ogni volta le mozioni non le facciamo, magari discutiamo un’ora di una cosa che poi non approviamo, hai voglia a dire che le mozioni rimangono indietro.
Se va rinviata, rinviamola all’inizio no dopo che hanno parlato in 10, chiediamo il rinvio, sennò qui rimane tutto fermo ed è inutile fare i Consigli regionali dedicati, ai quali io sono favorevole, ma se dobbiamo fare due mozioni perché manca sempre qualcuno …
La Giunta nelle mozioni non è fondamentale, dal mio punto di vista si può andare avanti, ma se ogni volta interrompiamo perché manca un Assessore non facciamo pari. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Vorrei riprendere un po' quello a cui ha già accennato il Consigliere Biancani.
La Giunta non è affatto necessaria nelle mozioni perché non porta nessun tipo di miglioramento all’atto, che è di squisita competenza del Consiglio, anche se non c'è l'Assessore credo che si possa comunque discutere. Poi chi presenta la mozione può decidere se farla con il valore aggiunto dell'Assessore oppure andare avanti.
Credo che sia molto discrezionale e che non sia obbligatorio, così pure, Presidente, approfittiamo per dirle che se c’è il Presidente della Regione o un altro Assessore può leggere, parlare degli interrogazioni qualora non sia presente l’Assessore competente per materia.
Non si è mai vista una situazione come questa nelle Marche in cui nessuno risponde perché è assente. Se è assente è un problema dell’Assessore, è lui che deve risolvere mediante la gentilezza di un altro Assessore o meglio del Presidente che risponde a suo nome. D’altronde il Presidente è quello che dà le deleghe, può ben rispondere di tutte le materie. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Caro, Presidente Latini, mi rivolgo a lei perché durante il periodo estivo, quello di agosto, il nostro gruppo ha lavorato in maniera seria sulla legge della sanità, la legge più importante per la vita futura della sanità marchigiana, ed i nostri 42 emendamenti sono stati bocciati, però noi li riporteremo in quest'Aula uno per uno, una volta che il Piano sanitario prenderà il corso, cercando di portare sempre miglioramenti costruttivi.
Mi rivolgo a lei perché al sottoscritto ha tolto più volte la parola appellandosi al Regolamento, all’articolo 101, che è stato una tagliola nei confronti del nostro monogruppo che non ha potuto esercitare il progetto di una mozione, al tempo è stata una mozione d’ordine, perché ad ogni puntuale intervento c'è stata tolta la parola. Scusate un attimo perché questo riguarda tutta l’opposizione.

PRESIDENTE. Vi prego di fare silenzio.

Luca SANTARELLI. Questo riguarda tutta l'opposizione e se c’è un’opposizione responsabile, costruttiva va a vantaggio di tutti cittadini marchigiani.
Mi rivolgo ai cittadini marchigiani che stanno ascoltando in questo momento la diretta YouTube e dico che in quest'Aula dobbiamo lavorare per il bene comune, vedere che alle 16.00 si interrompe il Consiglio regionale quando si è deciso almeno di lavorare fino alle 18.00 … Questo ruolo io lo intendo come lavoro. Stare in Aula e chiudere con le mozioni che giacciono negli uffici, alcune da circa 12/18 mesi, non è corretto.
Mi rivolgo a lei, Presidente, affinché porti in quest’Aula le mozioni e anche le azioni politiche dei gruppi minori, come il gruppo Rinasci Marche, che è un gruppo di opposizione, che cerca di costruire un progetto che guarda anche al futuro dei marchigiani.
Già c’è stata negata la parola sulla legge della sanità, non si lavora fino in fondo ogni Consiglio regionale, c'è sempre una buona scusa per terminare i lavori e andarsene. E’ terminata la campagna elettorale a breve a livello nazionale avremo un Governo, nella Regione Marche lavoriamo per il bene della comunità, cerchiamo almeno in Aula di portare quelle azioni, anche se sono semplici, per i nostri cittadini dando un contributo anche con la sola presenza in Aula almeno fino alle 18.00.
Il nostro Gruppo è in disaccordo sull'interruzione del Consiglio regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Condivido il fatto che oggi il Consiglio regionale ha lavorato abbastanza perché ha licenziato diversi provvedimenti.
Per quanto riguarda le mozioni concordo con quello che ha detto la Consigliera Casini sul fatto che si possono discutere anche in assenza degli Assessori.
Per quel che mi riguarda, su questa specifica mozione, compete un po' al presentatore regolarsi in materia, di cui sono il primo firmatario “Introduzione del servizio dello psicologo delle cure primarie”, d'accordo anche con la Consigliera Lupini, sarei per il rinvio perché ritengo che nel caso specifico la presenza dell'Assessore costituisca un'opportunità.
Dal mio punto di vista, sebbene, ripeto, la discussione si possa tranquillamente svolgere in assenza degli Assessori, gli Assessori competenti devono garantire la loro presenza durante la trattazione perché la mozione tende ad impegnare l'esecutivo verso una determinata attività. Altrimenti a cosa serve? Se l'atto politico tende ad impegnare l'esecutivo verso una determinata attività è opportuno che l'Assessore competente ascolti il dibattito e intervenga.
Sulla nostra mozione con la Consigliera Lupini abbiamo già concordato una risoluzione ed è evidente che l'Assessore competente può partecipare a quell’iter esplicativo.
Nel caso di specie l’Assessore Saltamartini è sempre presente in Aula e l'assenza in questo specifico momento è più che altro giustificata. Se c'è un Assessore che è sempre presente in Aula è proprio l'Assessore Saltamartini, a differenza degli amici, del Vicepresidente Carloni che sappiamo che fin dall'inizio è stato impegnato in una campagna elettorale permanente. Il Vicepresidente Carloni, che confermo è una persona che stimo ed apprezzo da quando era Consigliere di minoranza per la sua competenza, non ha mai nascosto, negato, questa sua propensione, fin dall'assunzione dell'incarico, ad arrivare in Parlamento. C'è riuscito a dimostrazione che è un uomo di qualità, ma è stato molto assente nei due anni di Consigliatura regionale, però l’Assessore Saltamartini è giustificato e chiedo anche a nome della Consigliera Lupini il rinvio di queste mozioni, sulle quali ho già preannunciato una risoluzione, per cui credo che la presenza dell’Assessore Saltamartini sia molto importante per il dibattito. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Per dare valore al lavoro che facciamo in tutte le sedi perché è vero che siamo in Aula, però è pure vero che c’è la Conferenza dei Presidenti che stabilisce le modalità, individua i percorsi e condivide, spesso in maniera abbastanza serena, gli obiettivi che ci diamo.
Nella fattispecie, non sono abituato a parlarmi addosso, reiteratamente abbiamo discusso della presenza degli Assessori durante la fase degli atti ispettivi (interrogazioni), c'è una sollecitazione, non mi permetto, che lei ha rivolto al Presidente Acquaroli per garantire la modalità che abbiamo più volte sottolineato, e non ci ritorniamo.
Sarà compito del Presidente organizzarsi con la nuova Giunta con una modalità diversa rispetto a quella che ha creato in questo momento qualche stratificazione degli atti ispettivi che presentiamo.
Quando parliamo di mozioni ritengo che non siano solo testimonianza o volontà di rispondere a un pezzo di territorio, ad un tema, sono degli strumenti efficienti ed è per me determinante e necessario avere l'interlocutore amministrativo. Se vogliamo andare avanti senza l'interlocutore poi ci ritroviamo come con la Sma, in cui abbiamo discusso un'ora, abbiamo approfondito ed alla fine ci viene chiesto di rinviarla perché manca l'Assessore o la relazione che pensava giustamente, non voglio essere critico ...
E’ vero, oggi il Partito Democratico è un po' anarchico, l’Assessore non è determinante ma sé in fondo al dibattito si chiede di rinviare perché è assente l'Assessore e la maggioranza vota quel provvedimento in quella maniera, ritengo che per chi la propone è un ulteriore ... Guardo la Consigliera Ruggeri che è quattro mesi che aspetta … un anno e mezzo ed è diventa imbarazzante.
Presidente decida per me, avevamo deciso alle ore 18,00 penso che potremmo anche verificare se ci sono atti che trovano un interlocutore oppure se il proponente vuole comunque procedere ad un approfondimento siamo qui tutti per facilitare il lavoro e alleggerire anche quello delle prossime sedute. Grazie.

PRESIDENTE. Direi di andare avanti rispettando le richieste di rinvio e vedendo prima di iniziare la mozione se c’è la necessità o meno della presenza, su richiesta dei Consiglieri proponenti, dell'Assessore competente.
Rinvio delle mozione nn. 202, 223, 224 (abbinate). Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 113
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Mastrovincenzo
“Mantenimento sportello bancario entroterra maceratese”.

Mozione n. 158
ad iniziativa dei Consiglieri Latini, Pasqui, Rossi, Marcozzi
“Chiusura dello sportello bancario nel municipio di Auditore”.

(abbinate)
(Discussione e votazione risoluzione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le mozion n. 113 dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Mastrovincenzo e n. 158 dei Consiglieri Latini, Pasqui, Rossi, Marcozzi (abbinate).
Ha la parola, sull’ordine dei lavori, il Consigliere Carancini.


Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ci sono delle mozioni e se manca l’Assessore le rinviamo. Informalmente direi al Presidente, siccome è una vecchia mozione del 16 luglio 2021, un tema che credo la Giunta abbia affrontato, che se è nella condizione di rispondere sono disponibile a discuterla, se invece è un tema lasciato all'Assessore Castelli non ho problemi, non faccio difficoltà. E’ una questione, tra l'altro, che mi accomuna al Consigliere Latini perché è lei, Presidente, il primo firmatario dell’altra mozione. Se c’è una disponibilità non faccio fatica a discuterla. Grazie.

PRESIDENTE. Se c’è disponibilità da parte della Giunta di discuterla andiamo avanti. Ha la parola il Presidente Acquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Grazie, Presidente. Non ci sono problemi, ci sono io e il Vicepresidente, si può andare avanti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Questa è una mozione datata 16 luglio 2021, 16 mesi fa, attualissima perché ancora una volta parla di montagna e se vogliamo essere coerenti tra le parole e i comportamenti pratici credo che oggi dovremmo essere nella condizione di rispondere.
Questa mozione partiva da un dato di fatto che alcuni Istituti di credito nelle aree di montagna …, in particolare questo riguarda i Comuni di Fiastra e Bolognola, l'altra mozione fa riferimento ai Comuni di Sassocorvaro e Auditore, o ex Auditore, penso che non sia più Comune, che cercavano un impegno dal punto di vista amministrativo da parte della Regione affinché gli sportelli bancari di quelle zone non fossero piegati all'interesse esclusivo delle banche, che non intendevano portare avanti la propria attività - quando il profitto e i margini non esistono - infischiandosene degli interessi di quei territori.
Territori, lo ripetiamo ogni volta senza retorica, credo che qui ci siano anche Sindaci delle aree interne, che vivono oramai da anni diverse situazioni di difficoltà, senza considerare le caratteristiche delle persone che, in particolare, vivono quei luoghi, persone anziane, con grandi difficoltà di utilizzo dei servizi.
Sappiamo benissimo che il servizio attraverso lo sportello bancario è un tema primario, di quelli quotidiani che costituiscono il fondamento delle relazioni. E’ evidente che non avere sportelli bancari crea difficoltà rispetto alle operazioni più semplici, ritirare una pensione o fare piccoli pagamenti.
Questa mozione a firma del gruppo del Partito Democratico partiva da questo dato di fatto, peraltro senza essere, anche qui, troppo rigidi, la disponibilità era quella di comprendere se il Governo regionale potesse svolgere un'azione di mediazione e di consapevolezza, anche attraverso la possibilità di trovare forme di collaborazione o di apertura non giornaliera, immaginando l'opportunità di aprire tre giorni alla settimana e dare dentro una collaborazione interbancaria questo impegno.
Qualcuno dirà: alla Regione Marche che importa? Penso che sia un elemento importante, ne abbiamo discusso prima con l'Assessore Latini a proposito del famoso dimensionamento, che non si può immaginare la riduzione delle classi, la costrizione indiretta delle famiglie ad allontanarsi dai luoghi delle aree interne, famiglie che se costrette a spostare i propri figli dalle aule scolastiche inevitabilmente andranno ad abitare dove ci sono le scuole. Questo è un altro elemento, peraltro, non è un aspetto secondario, è un segmento determinante per chi ha la possibilità di vivere in questi luoghi, avere la possibilità di un servizio in questi territori, in queste aree interne ci sembra essenziale.
E’ una semplice mozione che impegna la Regione Marche, i tre punti che noi avevamo immaginato riguardano: promuovere un incontro nei tre Comuni affinché tra di essi si possa trovare un'intesa per individuare un luogo fra tutti; il secondo elemento è a nostro parere qualificante data l'autorevolezza di un Governo regionale, a definire con la Commissione regionale dell’Abi un'intesa affinché rispetto al servizio ci sia un impegno etico a differire quel tipo di spostamento, soppressione, differirlo più avanti, trovando quell'equilibrio che possa anche star bene agli istituti di credito.
Ormai è passato, ma chiedevo che questo impegno avvenisse prima della pausa estiva del 2021, siamo arrivati alla pausa invernale del 2022, forse questo tema è stato superato, ma non ho avuto ulteriori informazioni, magari il Governo e chi interverrà potrà aggiornarci e magari affermare, raccontaci che il problema è superato, oppure, se questo non fosse avvenuto, perseguire e continuare su questo impegno.
E’ una di quelle mozioni, penso io, che andrebbero approvate dall'intero Consiglio regionale, anticipo, credo che anche il gruppo, siccome la mozione a firma del Presidente Latini e del Consigliere Pasqui va nella stessa direzione, non avrà problemi a approvarla. ù
E’ evidente che è un elemento qualificante, che manca nella seconda mozione, ma per noi diventa importante, la possibilità di una relazione con l’Abi, che possa su questo dare risposte esaustive ai cittadini. Grazie.

PRESIDENTE. Come primo firmatario faccio anch’io l’intervento sulla mozione n. 158. Segnalo che, da quanto risulta, consta, il paventato rischio di chiusura dello sportello non è avvenuto.
Ciò non toglie che le due mozioni vadano nella direzione di consentire che il servizio bancario, di questo si tratta, non sia soggetto ancora di più di quanto è stato finora ai tagli estremi di scelte finanziare che ricadono sulla nostra comunità in modo non solo perverso, ma davvero in modo negativo, soprattutto per coloro che ancora utilizzano, come sempre, la banca attraverso il rapporto personale e non l’home banking.
La mozione è quella che è stata presentata, con la sola specificazione che ancora non siamo nella ipotesi effettiva della chiusura dello sportello bancario di Auditore, questo rischio sembra al momento scongiurato, ma segnalare con forza che ciò non avvenga è secondo me un principio di inversione di tendenza, sulla quale il mandato amministrativo dell'intero Consiglio regionale, in particolare della Giunta, si è ormai caratterizzato, quello della salvaguardia dell’intero territorio marchigiano attraverso la presenza storica e costante delle varie comunità locali che vivono attraverso questi servizi.
I servizi di intermediazione finanziaria e bancaria non sono scelte legate soltanto ad un’utilità che diventa a volte meramente speculativa. Concludo il mio intervento nel segnalare questa postilla.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Dopo la presentazione della sua mozione mi sono permesso di preparare una risoluzione che mette insieme le due mozioni e i due territori, cercando di integrare anche gli impegni.
Se vogliamo unirle insieme, se c’è la disponibilità, io l'avrei preparata, se vuole può osservare e verificare se ci sono tutti gli elementi, la metto con piacere a disposizione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Questo è un problema molto attuale nelle nostre zone. Mi viene in mente la situazione che si è verificata a Gualdo dove lo sportello della banca è stato chiuso, lo stesso è avvenuto nelle zone alte del maceratese e nei Comuni di Fiuminata e Pioraco ci sono difficoltà analoghe.
L'ho detto anche in altre situazioni, un vecchio articolo di Repubblica riportava che le banche inglesi hanno lanciato gli sportelli condivisi, ad esempio nelle aree interne e montane si potrebbero condividere gli uffici bancari con quelli delle Poste.
Questo potrebbe essere un modo per ottimizzare i servizi nelle aree interne, che avendo pochi numeri possono trovare in questo un punto di riferimento. Nell'articolo si parlava di un progetto che ha dato buoni risultati, che stavano esportando in Svezia e negli Stati Uniti, ma può essere un qualcosa che le Marche possono proporre come capofila, questo tipo di iniziativa che potrebbe dare vita alle aree interne.
Come Marche puntiamo sulla rinascita dei nostri borghi, sulla valorizzazione dei nostri borghi e questa potrebbe essere una misura, mettere insieme gli sportelli bancari con quelli delle Poste per avere dei servizi anche in quelle zone.
Concordo con la mozione del Consigliere Carancini e vorrei aggiungere uno spunto in più in quanto l’esperimento inglese ha dato buoni frutti e si sta espandendo anche in altre parti d’Europa.
Per le Marche, che punta sui piccoli centri e sul rinascere dell'entroterra, potrebbe essere un modo per far sopravvivere quei luoghi.
Ben venga questa iniziativa, se nella mozione inseriamo anche questo c’è la piena disponibilità a farla propria insieme a voi, integrarla mettendo come possibilità quella di inserire gli sportelli condivisi, nell'interlocuzione con le banche, in modo che banche e uffici postali possano trovare un punto di incontro. Grazie.

PRESIDENTE. La risoluzione presentata dal Consigliere Carancini va sottoscritta da tutti gli altri proponenti.
Sulla proposta del Consigliere Marinelli, ha parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Da parte mia c'è piena disponibilità perché lo spirito è proprio quello di provare… se vogliamo possiamo esplicitamente aggiungere: “Ivi compresi gli sportelli postali esistenti all'interno di quei Comuni”, per me va benissimo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Fare un ufficio che sia metà ufficio postale e metà banca è un'esperienza che in Inghilterra ha dato i suoi frutti, potrebbe essere ripetibile, poi saranno le banche e gli uffici postali, se riescono, a trovare una soluzione, perlomeno condividere gli spazi in modo da ottimizzare i costi. Grazie.

PRESIDENTE. Se dobbiamo emendare la risoluzione dobbiamo sospendere cinque minuti i lavori dell’Aula, non andiamo fuori dall'Aula, un minuto di sospensione al massimo due.
La seduta è sospesa.

La seduta è sospesa alle ore 16,20

La seduta riprende alle ore 16.30

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta.
Proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Carancini, Latini, Marinelli, Casini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Biancani, Vitri, Rossi, Marcozzi, Pasqui, Bora, Cesetti, il dispositivo prevede: “Impegna il Presidente della Giunta regionale 1) a programmare con urgenza l'incontro con i Sindaci dei Comuni di Fiastra, Valfornace, Bolognola e degli altri Comuni delle aree interne che, per scelte aziendali degli istituti bancari, potrebbero trovarsi nella medesima condizione dei Comuni indicati nel presente atto, al fine di delineare un quadro istituzionale di possibile collaborazione; 2) a definire, di seguito, un'intesa con la Commissione regionale Abi Marche, con la partecipazione di Banca Italia, finalizzata a scongiurare il disservizio di cui in premessa, che costituisce un grande danno per le comunità delle aree interne marchigiane e, in particolar modo, per le fasce più deboli delle popolazioni locali; 3) a garantire l'eventuale intesa di cui al punto 2) per un periodo non inferiore a 5 anni; 4) a considerare gli uffici postali operativi anche come sportelli finanziari come ulteriore possibilità di collaborazione condivisa con gli Istituti di credito”. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Mi pare importante sottolineare che ancora una volta su una vicenda che tocca i cittadini delle aree più fragili, meno servite e con grandi problematiche, il Consiglio regionale riesce a trovarsi insieme, seppure da atti distinti.
Avevamo sottolineato il tema di Fiastra, Bolognola e anche Gualdo, mi pare che la sua mozione parlasse di un altro Comune, che peraltro credo abbia risolto o comunque si avvia a risolvere il problema.
La risoluzione così condivisa mi pare un altro buon passaggio nella giornata di questo Consiglio regionale. Il Partito Democratico voterà favorevolmente questo atto. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione sulle mozioni nn. 113 e 158. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 144
ad iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Attivazione corsi di laurea in ingegneria elettrica e navale nella Regione Marche”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 144 delle Consigliere Ruggeri e Lupini.
Ha la parola, il l’illustrazione, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. I Consiglieri mi fanno cenno che posso procedere, faccio una brevissima introduzione.
Anche questa mozione purtroppo ha più di un anno di anzianità, ma rimane attuale e merita di essere discussa e raccolta a mio parere favorevolmente da questa Assemblea legislativa. Questo perché la metà dei laureati in ingegneria elettrica proviene da quattro atenei che sono Milano, Padova, Bologna e Torino, mentre ci si laurea in ingegneria navale in soli tre atenei: Trieste, Genova e Napoli.
Sono stata sollecitata da alcuni imprenditori marchigiani, che ritengono che sarebbe molto importante, affinchè le nostre università attivassero questi corsi per poter formare in questi settori i nostri giovani. Mi sono confrontata per la stesura di questo testo anche con il Dipartimento della Politecnica delle Marche, con diversi insegnanti e docenti universitari.
Il testo che ho proposto è stato con loro condiviso.
L'aumento degli usi elettrici nell'industria dei trasporti e nella vita di tutti giorni di noi cittadini è un fatto incontestabile. Per tale motivo il profilo specializzato dell'ingegnere elettrico è fortemente richiesto dalle imprese, tant’è che dopo aver protocollato questa mozione è uscito un articolo che dice che neanche forniamo sufficienti ingegneri per quelli che servirebbero, sono laureati molto richiesti.
Accogliamo con favore e soddisfazione la conferma che a settembre è partito a Pesaro un corso interateneo di laurea triennale, magistrale in ingegneria sostenibile, che è stata un operazione congiunta dell'Università di Ancona e di Urbino con la collaborazione del Comune di Pesaro.
Si tratta di un corso suddiviso in due indirizzi, che riguarda la produzione sostenibile e i temi energetici, quindi un corso di laurea che riguarda anche il tema dell'energia elettrica oltre a quella dell’olengas che vede un importante distretto a Fano, caratterizzato da Saipem e relativo indotto.
Manca ancora un indirizzo di laurea specifico in ingegneria elettrica, che includa anche il tema della mobilità sostenibile.
Riteniamo necessario che la Regione si attivi in tal senso per garantire anche nel nostro territorio la formazione di risorse umane in grado di supportare l'impiego di tecnologie che hanno un grande futuro nella società dei prossimi decenni.
Per quanto riguarda l'ingegneria navale bisogna considerare la presenza nelle Marche di importanti cantieri e distretti industriali della nautica commerciale, militare e da diporto, oltre alla presenza dell'importante porto commerciale di Ancona, destinato a diventare sempre più strategico grazie all'attivazione del corridoio ferroviario europeo per il trasporto merci.
Questi elementi suggerisco una attenta riflessione sull'opportunità di inserire anche questa specialità nell’offerta formativa dell'Università di Ancona.
Vi invito ad accogliere favorevolmente questa mozione, che vuole impegnare la Giunta ad attivarsi per promuovere l'inserimento di questi due indirizzi di laurea nell’offerta formativa degli atenei marchigiani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Credo che sia un’idea buona quella che propone la Consigliera Ruggeri, mi auguro che ci siano studenti che parteciperanno ai corsi sia per quanto riguarda il navale che il settore elettrico e auspico che ci siano sbocchi adeguati dal punto di vista professionale per gli ingegneri navali nei cantieri navali.
L'iniziativa è buona, da parte nostra avrà il sostegno e annuncio fin d'ora il nostro voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Nessun problema ad accogliere l'indicazione, però i corsi di laurea, come è noto, sono oggetto di provvedimenti, di decisioni all'interno del Consiglio di facoltà specifica, in questo caso ingegneria, e del Consiglio d'amministrazione dell'Università perché hanno costi, bisogna chiamare personale, adesso non entro nel merito, per chi segue queste cose significa utilizzare dei punti organico.
I punti organico sono punti che sono in dotazione al Rettore, che vengono stabiliti dal MIUR, che assegna ad ogni Università un certo numero di punti per attivare chiamate di docenti universitari sia ordinari che associati, sono tutti di ruolo sia gli associati che gli ordinari però hanno una serie di punti. Questi vengono gelosamente ripartiti tra le facoltà, sono molto considerati perché consentono una serie di promozioni all'interno della facoltà o chiamate dall'esterno. Non è una cosa semplice.
Certo, la Giunta può attivarsi, nei prossimi giorni ci sarà il nuovo Assessore che si occuperà di questo, però è molto importante che ci sia il parere dell'Università degli studi, in questo caso la Politecnica delle Marche.
Se vogliamo dare una manifestazione di auspicio sono favorevole, viceversa nel passare dagli auspici alla possibilità reale di determinare questa cosa ci sono molti problemi, non ultimo l'eventuale sostegno della Regione, cioè dare un certo numero di soldi all’Università.
Anche qui abbiamo una normativa molto complessa, per esempio può avvenire, me ne sono occupato per quanto riguarda la facoltà di medicina, l'istituzione di personale dell'Università pagato con i fondi regionali.
Abbiamo utilizzato molto questa possibilità: la Regione sovvenziona l’Università per l'istituzione di borse di studio per medici specialisti. Com’è noto lo Stato ripartisce per le Università un certo numero di posti per specializzazione medica e secondo la nostra valutazione, in funzione delle esigenze che ha il Servizio sanitario nazionale nella nostra regione, questi numeri erano insufficienti per cui c’è stata una negoziazione tra il Presidente Acquaroli e il Rettore dell’Università per istituire molte borse di studio in più affinché negli anni a venire …, purtroppo non accadrà subito, le scuole di specializzazione sono da quattro o cinque anni, le numerose borse di studio per le scuole di specializzazione istituite quest'anno andranno a maturazione tra 4 o 5 anni. Viceversa, l'aumento delle borse di studio per il corso biennale dei medici di famiglia è stato attivato quest'anno e tra due anni andrà a maturazione e sarà efficace sul territorio.
Siamo in un'altra area che è molto interessante, il 96% degli studenti che frequenta i corsi di ingegneria, ingegneria gestionale e altre forme trova lavoro nell'arco di un anno. E’ una cosa molto utile, molto ambita per i nostri studenti residenti nelle Marche, ma ci sono anche molti altri residenti in altre regioni, però è un tema molto complesso che non riusciremo a risolvere con questa mozione di indirizzo.
Sui contenuti della mozione a nome del gruppo di Fratelli d’Italia sono d'accordo, però la Regione si può solo attivare per avere una relazione positiva con l'Università.
Mi pongo il problema di reperire per la Regione Marche nuovi fondi, abbiamo un bilancio che a mio parere, un parere molto superficiale, non è sufficiente a tutte le esigenze. Dobbiamo porci il problema di reperire nuovi canali di risorse finanziarie al di fuori dei semplici trasferimenti dallo Stato.
Questo è un tema molto importante che riguarda tutti gli Assessorati e tutte le politiche regionali. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Per dare parere favorevole a questa mozione, anche perché si chiede di attivarsi con gli atenei al fine di avere un confronto, non si parla di un intervento finanziario, ma di un'interlocuzione con l'università.
La mozione mi sembra chiara, penso che sia condivisibile, condivido le premesse, considerando che in questo momento c'è bisogno di ingegneri o persone preparate in questo settore. Il voto della Lega è favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Mozione n.114. La pongo in votazione.

(l’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 112
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri, Santarelli
“Istituzione Tavolo Tecnico per l'applicazione del migliore modello organizzativo riguardo la figura dell'Infermiere di Famiglia e Comunità”.
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 112 dei Consiglieri Ruggeri Lupini e Santarelli.
Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Non mi sono confrontata con la Consigliera Ruggeri e il Consigliere Santarelli, ma credo che anche in questo caso la presenza dell’Assessore sia quantomeno auspicabile e necessaria, quindi chiederei, se gli altri firmatari sono d'accordo, di rinviarla ad altra seduta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Confermo la disponibilità ad aspettare l'Assessore Saltamartini in un Consiglio successivo, anche perché è stata votata la legge di riorganizzazione e con questa mozione potremmo migliorare l’aspetto dell’infermiere di famiglia.
A questo punto non c'è fretta, anche se non la mettiamo per l'11 si può mettere benissimo prevedere per il 18. Grazie.

PRESIDENTE. Rinvio mozione n.112. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 117
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Carancini, Casini, Bora, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Programmazione della rete ospedaliera e dei servizi territoriali”.
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 117 dei Consiglieri Mangialardi, Carancini, Casini, Bora, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Il tema è stato posto ormai un anno fa, sono accadute tante cose, compresa la riorganizzazione e il Piano che sta per giungere in Commissione, ritengo che sia indispensabile la presenza dell'Assessore, abbiamo atteso talmente tanto che l'indirizzo lo possiamo dare anche in un'altra seduta dell'Assemblea. Grazie.

PRESIDENTE. Rinvio della mozione n.117. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Il punto che comprende la mozione n. 209 del Consigliere Cesetti e due interrogazioni non può essere svolto perché ci sono le interrogazioni che necessitano della risposta dell'Assessore Saltamartini.

Mozione n. 110
ad iniziativa dei Consiglieri Pasqui, Marcozzi, Latini, Rossi, Santarelli
“Situazione del Porticciuolo di Torrette”.
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 117 dei Consiglieri Pasqui, Marcozzi, Latini, Rossi, Santarelli.
Ha la parola il Consigliere Pasqui.

Gianluca PASQUI. Grazie, Presidente. Chiedo il rinvio della mozione perché sto assumendo delle informazioni ulteriori, se è possibile farla slittare da qui a qualche giorno.
Al momento il rinvio, poi in base alle informazioni potrei anche ritirarla. Grazie.

PRESIDENTE. Rinvio della mozione n.110. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)


PRESIDENTE. Le mozioni nn. 119, 132, 245 e le interrogazioni nn. 423 e 469 (abbinate) dobbiamo per forza rinviarle.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 16,55.