Resoconto della seduta n.85 del 11/10/2022
SEDUTA N. 85 DELL’11 OTTOBRE 2022

La seduta inizia alle ore 11,45

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta straordinaria n. 85 dell’11 ottobre 2022.

Comunicazioni della Giunta regionale in merito al “Grave evento alluvionale che ha colpito la Regione Marche il 15 settembre 2022”

Mozione n. 273
ad iniziativa dei Consiglieri Rossi, Bilò
“Annullamento del pagamento del contributo di bonifica nei Comuni marchigiani colpiti dall'alluvione del 15 settembre 2022 e condono dei bollettini e delle cartelle precedenti”

Mozione n. 275
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Istituzione di un fondo di solidarietà per i cittadini e le imprese colpiti dagli eventi meteorologici abbattutosi il 15 settembre 2022 nella Regione Marche”

Mozione n. 276
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Sostegni economici urgenti a fondo perduto alle famiglie e alle imprese marchigiane colpite dall'alluvione del 15 settembre 2022”

Mozione n. 278
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Ripristino dei collegamenti stradali e delle infrastrutture strategiche nell'area colpita dall'alluvione del 15 settembre”.
(abbinate)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le comunicazioni del Presidente e le mozioni n. 273 dei Consiglieri Rossi, Bilò, n. 275 del Consigliere Santarelli, n. 276 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, n. 278 della Consigliera Ruggeri (abbinate).
Ha la parola, per le comunicazioni, il Presidente della Giunta regionale.

Francesco ACQUAROLI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. Anche nella seduta odierna voglio iniziare esprimendo, a nome mio personale, della Regione Marche e dell'intera comunità marchigiana, il cordoglio alle popolazioni colpite dall'alluvione, ed in particolar modo alle famiglie, ai cari, agli amici delle persone che hanno perso la vita in questo evento drammatico. Il dolore è forte e il mio pensiero va a loro.
Rinnovo il mio ringraziamento al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio ed ai Presidenti di tutte le Regioni italiane, che ci hanno fatto sentire da subito la loro vicinanza.
Un sentimento di profondo ringraziamento va a tutti coloro che si sono prodigati al massimo per affrontare tale emergenza: il Dipartimento nazionale della Protezione Civile, i Prefetti, le Forze dell'ordine, iCcorpi e i militari, i volontari e tutto il sistema regionale della Protezione civile, le strutture regionali.
Ho chiesto personalmente la convocazione di una seduta specifica dell'Assemblea legislativa regionale da dedicare agli eventi alluvionali che hanno colpito la nostra regione. Ringrazio il Presidente Latini e tutti i capigruppo per la sensibilità dimostrata.
Abbiamo un'importante occasione di confronto sui fatti di quelle ore e sulle politiche più appropriate per la sicurezza della popolazione, delle imprese e del territorio.
Il mio intervento sarà articolato approfondendo alcuni punti che ritengo essenziali:
1. la natura dell'evento che ha colpito le Marche;
2. il sistema di allerta e la Commissione di indagine amministrativa;
3. lo stato di emergenza, le ordinanze, i soggetti attuatori;
4. le rilevazione dei danni, le misure d'intervento emergenziali, le richieste nazionali ed europee;
5. gli interventi strutturali regionali, nazionali ed europei per la sicurezza del territorio.

1. La natura dell’evento.
La Protezione civile regionale ha pubblicato il 23 settembre il Rapporto di evento relativo all’alluvione che ha colpito le Marche tra il 15 e il 16 settembre. Il Rapporto è stato pubblicato sul sito della Regione Marche e una sintesi è stata comunicata il giorno successivo.
Questa sintesi riferisce che nel Rapporto (leggo testualmente) "sono descritti i fenomeni meteorologici avvenuti, che evidenziano l'eccezionalità delle caratteristiche di un evento atmosferico di tale portata - per gli esperti del Centro funzionale multirischi regionale ha una probabilità di accadimento una volta oltre mille anni -. I tempi di ritorno delle cumulate di pioggia negli intervalli di tempo 3h e 6h hanno raggiunto valori che potremmo definire "fuori scala" rispetto alle metodologie utilizzate, sicuramente superiori a mille anni.
Tale fatto è confermato dall'estensione delle aree alluvionate dal fiume che hanno occupato anche terreni deposti come minimo in epoca medioevale. A livello puntuale la stazione pluviometrica di Colle situata tra Montecarotto e Serra de’ Conti ha superato negli intervalli 3 e 6 ore con 162,4 mm e 186,4 mm i record storici di precipitazione di tutta la serie registrata nelle Marche a partire dal 1929. A questo si aggiunga che è noto che le precipitazioni registrate ai pluviometri, essendo puntuali, potrebbero sottostimare i quantitativi areali. Gli idrometri della rete di monitoraggio installati nei bacini di Misa e Nevola per seguire l'andamento dei livelli idrici, eccettuato quello di Bettolelle, situato a valle della confluenza tra i due fiumi, sono stati danneggiati o spazzati via da una improvvisa ondata di piena che ha sormontato i sensori senza dargli neanche il tempo di segnalare l'aumento dei livelli registrati. Questo ha reso impossibile il monitoraggio strumentale di quanto si stava verificando. In un intervallo di un'ora all'incirca tra le 20,30 e le 21,30 si è in pratica passati da una realtà misurata di pochi centimetri di acqua in alveo ad una situazione di assenza del dato".
Questa relazione è un elemento pubblico ed io ho letto lo stralcio che la riassumeva, lo potete trovare facendone richiesta.

2. Il sistema di allerta e la Commissione di indagine amministrativa.
In riferimento alla natura dell'evento, il comunicato ufficiale del Centro funzionale multirischi della Protezione civile regionale riferisce che si è trattato di "un fenomeno meteo impossibile da prevedere nella sua intensità e sviluppo con le attuali conoscenze disponibili.
La previsione meteorologica per la giornata di giovedì 15 settembre mostrava la possibilità di temporali in formazione sul versante tirrenico della penisola, con eventuale interessamento del crinale appenninico e delle aree interne marchigiane. Per tale motivo era stata emessa una allerta di livello giallo per le zone di allerta 1 e 3 (settori montani e alto collinari del pesarese e dell'anconetano) per temporali localmente intensi. Nelle altre aree della regione la previsione non mostrava evidenze di fenomeni di intensità tale da determinare criticità e, pertanto, il livello di allerta è stato lasciato verde.
Nel pomeriggio di giovedì, tra le province di Siena e Arezzo, si è assistito alla formazione di un temporale cosiddetto autorigenerante, che, nel suo spostamento verso est, è andato a interessare la zona interna del pesarese, per poi portarsi verso la costa anconetana. L'interazione con l'Appennino ha inoltre intensificato la struttura temporalesca proprio nella zona del Catria.
Caratteristica dei temporali autorigeneranti - spiega il Centro funzionale - è quella della stazionarietà: il temporale continua a riformarsi sempre nello stesso punto e va a interessare sempre le stesse aree, anche per alcune ore. Sono fenomeni la cui previsione è estremamente difficoltosa, sia perché sono molto rari e sia perché le dinamiche che li generano implicano spesso la presenza di configurazioni a scale molto piccole di difficile individuazione. In questo caso, gli elementi previsionali per stimare un'estensione e persistenza di fenomeni così intensi sono stati del tutto assenti. Anche nella vigilanza, a livello nazionale, tali fenomeni non sono stati assolutamente segnalati.
Sostanzialmente quello che doveva essere uno scenario da allerta gialla per temporali (effetti localmente intensi e rapidi, ma di estensione limitata) si è invece evoluto in uno scenario più complesso e diffuso sul territorio. Le precipitazioni molto intense e persistenti, con cumulate molto elevate raggiunte in poche ore, hanno determinato, anche nel reticolo maggiore, l'innescarsi e il propagarsi dell'onda di piena in tempi rapidissimi e non gestibili, che ha poi determinato criticità e problemi pure nella parte valliva e costiera".
Anche questa è una parte del documento ufficiale, quindi la potete chiedere ed è a disposizione di tutti.
Il 23 settembre 2022 la Giunta regionale, su mia proposta, con delibera n. 1183 ha deciso l'istituzione di una Commissione tecnica, nella forma di "Unità di progetto - Alluvione 2022", per un'indagine amministrativa sulle procedure relative al sistema di allerta regionale.
L'Unità di progetto ha il compito di verificare la corretta gestione del sistema di allerta regionale in relazione all'evento alluvionale del 15 settembre, redigendo una relazione conclusiva da inoltrare al Segretario generale.
Nella stessa seduta la Giunta regionale ha anche incaricato il Direttore del Dipartimento Infrastrutture, Territorio e Protezione civile di provvedere al coordinamento di un'indagine per verificare le attività e gli interventi tecnici, comprese le relative modalità di attuazione, che sono stati effettuati dal Consorzio di bonifica delle Marche anche in relazione ai recenti eventi meteorologici verificatisi dal 15 settembre 2022.
La Direzione della Protezione civile regionale ha elaborato il 28 settembre 2022 una specifica "Relazione di servizio" sulle prime attivazioni conseguenti l'evento del 15 settembre 2022.

3. Lo stato di emergenza, le ordinanze, i soggetti attuatori.
La dichiarazione dello stato di emergenza.
In data 16 settembre, vista l'eccezionalità del fenomeno alluvionale, ho immediatamente richiesto al Capo Dipartimento nazionale della Protezione civile lo stato di emergenza.
Con delibera del Consiglio dei Ministri lo stesso giorno del 16 settembre è stato dichiarato, per 12 mesi, lo stato di emergenza in parte del territorio della Provincia di Ancona e Pesaro-Urbino.
Attraverso tale dichiarazione sono stati stanziati 5 milioni di euro per i primissimi interventi urgenti, da attivare tramite le ordinanze di Protezione civile.
In data 20 settembre 2022, in seguito alle segnalazioni di danni pervenute da alcuni Comuni della provincia di Macerata, ho formalizzato la richiesta di estendere lo stato di emergenza anche a questo territorio.
Essere riusciti ad ottenere la dichiarazione di stato di emergenza in meno di 24 ore dall'evento ha consentito di iniziare subito l'attivazione del quadro normativo ed organizzativo di riferimento per velocizzare gli interventi emergenziali, a partire dalle Ordinanze del Dipartimento della Protezione civile nazionale.
Tale accelerazione per favorire la definizione del quadro normativo degli interventi dovrà ora essere completata con l'individuazione dei Comuni del "perimetro alluvionale", che sarà necessariamente legata al completamento della rilevazione formale dei danni.

Le prime Ordinanze operative.
In data 17 settembre, proprio in conseguenza della immediata dichiarazione di stato di emergenza il Capo Dipartimento della Protezione civile nazionale, d'intesa con la Regione, ha potuto emanare la prima Ordinanza, la n. 922: con tale ordinanza sono stato nominato Commissario delegato e sono state adottate disposizioni per i primi interventi urgenti di protezione civile in parte del territorio della Provincia di Ancona e Pesaro-Urbino.
L'articolo 9 dell'Ordinanza prevede 5 milioni di euro per i primissimi interventi urgenti, tra cui il Piano degli interventi urgenti da definire entro 30 giorni dalla pubblicazione.
Con successiva Ordinanza n. 924 del 20 settembre è stata prevista altresì la possibilità di nominare un Vice-Commissario, anche al fine di assicurare il coordinamento tra i soggetti attuatori.
E' in corso di emanazione una nuova Ordinanza per il supporto amministrativo dei Comuni, favorendo la collaborazione del personale e riconoscendo maggiori oneri per le prestazioni di lavoro straordinario.

L'organizzazione della struttura commissariale: soggetti attuatori e Vice-Commissario delegato.
Dopo l'emanazione delle Ordinanze n. 922 e n. 924 si è subito provveduto ad organizzare la struttura commissariale, attraverso l'individuazione dei primi soggetti attuatori e del Vice-Commissario per il loro coordinamento.
La direzione di Anas Marche è stata individuata quale soggetto attuatore per il ripristino delle infrastrutture viarie regionali, comunali e provinciali nel territorio della provincia di Pesaro e Urbino e delle strade regionali e comunali della provincia di Ancona. Il Presidente della Provincia di Ancona è il soggetto attuatore per il ripristino delle infrastrutture viarie provinciali.
Inoltre, sono stati individuati i Sindaci dei Comuni maggiormente colpiti, in un elenco che avrà successive integrazioni finali in base alla rilevazione dei danni, quali soggetti attuatori per il territorio competente, con il compito di assicurare la realizzazione delle attività di soccorso ed assistenza alla popolazione; assegnare il contributo per l'autonoma sistemazione (CAS); rimuovere le situazioni di pericolo per la pubblica e privata incolumità; adottare altre misure previste nell'Ordinanza.
Contestualmente ho nominato quale Vice-Commissario l'ingegnere già direttore dell'Ufficio Speciale per la Ricostruzione della Regione Marche e del Genio Civile di Ascoli Piceno.

4. Le rilevazioni dei danni, le misure d’intervento emergenziali, le richieste nazionali ed europee.
Le Ordinanze di Protezione civile hanno permesso di definire l'iniziale quadro normativo entro cui muoversi immediatamente per definire la stima dei danni ed i primissimi interventi di urgenza rivolti ai Comuni, alla popolazione ed alle imprese colpite.
Insieme allo sviluppo di tali azioni d'urgenza, la Regione si è subito attivata anche a livello nazionale ed europeo per offrire una risposta strutturale di dimensioni adeguate all'emergenza che ha colpito le Marche.
La ricognizione e la stima definitiva dei danni è ancora in corso.
Tuttavia, per quanto visto nei tantissimi Comuni colpiti ritengo che noi tutti possiamo condividere che ci troviamo di fronte ad un evento alluvionale che, per estensione e profondità dei danni, può essere paragonato ad un nuovo ed autentico sisma.
Per tali motivi la Regione si è mossa subito su due piani integrati e sinergici:
- le misure emergenziali e urgenti;
- le misure strutturali regionali, nazionali ed europee.
I danni emergenziali debbono essere ristorati attraverso gli strumenti delle Ordinanze e dei relativi atti attuativi. I fabbisogni strutturali post-emergenziali dovranno essere soddisfatti attraverso interventi soprattutto di dimensione nazionale ed europea.
Per questi obiettivi sono previsti diversi Piani attuativi.

Misure emergenziali: l'attuazione dell'Ordinanza n. 922.
La struttura commissariale, con tutte le altre strutture regionali direttamente interessate sta lavorando per l'immediata attuazione delle previsioni dell'Ordinanza n. 922.
Riepilogo le principali scadenze per offrire il quadro di riferimento per i primi interventi urgenti.
Entro 30 giorni dalla pubblicazione dell'Ordinanza (avvenuta nella Gazzetta Ufficiale del 23 settembre 2022), dovrà essere predisposto il piano degli interventi urgenti da sottoporre all'approvazione del Capo Dipartimento della Protezione civile (articolo 1 comma 3 della citata Ordinanza). Tale piano dovrà contenere i primissimi interventi d'urgenza ed è suddiviso in due sezioni:
a) primi interventi immediati di soccorso ed assistenza alla popolazione interessata dagli eventi, autonoma sistemazione e rimozione delle situazioni di pericolo per la privata e pubblica incolumità;
b) interventi urgenti volti al ripristino della funzionalità dei servizi pubblici, delle reti ed infrastrutture strategiche, alla gestione dei rifiuti, delle macerie e del materiale alluvionale e vegetale, alla gestione delle terre da scavo oltre alle prime misure per assicurare la continuità amministrativa degli enti locali.
Entro 45 giorni dalla pubblicazione dell'Ordinanza devono essere identificate le ulteriori misure necessarie per il superamento dell'emergenza.
In particolare, l'articolo 4, comma 3 dell'Ordinanza riguarda le prime misure di immediato sostegno al tessuto sociale ed economico nei limiti di 5.000 euro per il tessuto sociale (ovvero per i nuclei familiari la cui abitazione principale abituale e continuativa è risultata compromessa a causa degli eventi) e di 20.000 euro destinato all'immediata ripresa delle attività economiche.
Entro 90 giorni dovrà essere effettuata la ricognizione dei fabbisogni per il ripristino delle strutture e delle infrastrutture, pubbliche e private, danneggiate, nonché dei danni subiti dalle attività economiche e produttive, dai beni culturali e paesaggistici e dal patrimonio edilizio.

Misure emergenziali: il fondo regionale per le imprese.
Tra le prime misure emergenziali la Giunta regionale ha attivato anche un fondo straordinario di 4,2 milioni di sostegno alla liquidità delle imprese colpite, per garantire una immediata risposta, in attesa dei rimborsi del Governo nazionale. Tale fondo è stato portato a 6 milioni di euro con la manovra di assestamento approvata in Consiglio regionale.
Si tratta di fondi regionali condivisi con la Camera di Commercio delle Marche, che ha messo a disposizione un milione di euro per questo plafond, individuati allo scopo di garantire una prima, immediata, risposta alle necessità di liquidità e alla ripartenza del tessuto commerciale produttivo compromesso dall'alluvione.
Il contributo regionale sarà garantito da Confidi su finanziamento bancario a sostegno della liquidità, per sanare i danni subiti dall'alluvione e per riaprire le attività.

Misure emergenziali: la sospensione degli adempimenti e dei versamenti fiscali; la sospensione dei mutui; gli ammortizzatori sociali.
Un'altra importante misura emergenziale è la sospensione degli adempimenti e dei versamenti fiscali nei territori colpiti dall'emergenza alluvionale: tale misura di sospensione degli obblighi tributari è stata già richiesta al Ministero dell'economia e delle finanze.
L'Ordinanza n. 922 prevede la sospensione dei mutui nei confronti delle attività economiche colpite. La Regione ha già emanato anche una circolare informativa generale per le misure economiche previste.
La Regione ha anche avviato la verifica sulla necessità di attivazione degli ammortizzatori sociali in deroga, rispetto a quelli previsti dalla normativa vigente. Il Ministero del lavoro e politiche sociali e l'Inps hanno confermato che a seguito della riforma del 2022 tutti i lavoratori sono potenzialmente coperti dagli strumenti vigenti (Cassa integrazione straordinaria, Cassa integrazione ordinaria, Fondo di solidarietà bilaterale, Fondo di integrazione salariale). La Regione continua comunque il monitoraggio anche in questo ambito.

Misure strutturali nazionali ed europee.
Gli interventi emergenziali debbono necessariamente essere supportati da una strategia di interventi strutturali, le cui dimensioni finanziarie sono di molto superiori rispetto alle disponibilità dirette della Regione e pertanto richiedono necessariamente l'attivazione di ingenti risorse nazionali ed europee.
Per tali motivazioni, in attesa del nuovo Governo, ho subito scritto al Presidente del Consiglio uscente Mario Draghi, evidenziando che: "la Regione sta procedendo alla rilevazione formale dei danni. Tuttavia, in attesa di una quantificazione precisa mi preme anticiparle che in conseguenza della forza di distruzione della natura, che Lei ha avuto modo di verificare direttamente nella sua visita, la stima degli stessi danni sarà sicuramente esorbitante rispetto alle disponibilità della Regione. Per tale motivazione, Le chiedo di valutare l'attivazione di stanziamenti nazionali significativi, adeguati e immediati per poter procedere prontamente e in modo diffuso sia agli interventi di ristoro delle famiglie e delle attività economiche, anche per favorire un'immediata ripartenza delle imprese colpite, sia agli interventi di somma urgenza e di ripristino infrastrutturale e ambientale per la messa in sicurezza del territorio”.
La Regione Marche ha anche comunicato alla Commissione Europea l'intenzione di avviare le procedure di richiesta del Fondo di solidarietà dell'Unione europea (FSUE). Abbiamo evidenziato alla Commissione che anche se è attualmente in corso l'attività di quantificazione, la stima dei danni appare sicuramente superiore alla soglia minima stabilita per le catastrofi naturali regionali (pari per la Regione Marche a 635,88 milioni di euro per il 2022). Per accedere ai benefici di questo Fondo europeo l’'istanza formale alla Commissione dovrà essere presentata entro dodici settimane dal danno registrato.

5. Gli interventi strutturali regionali, nazionali ed europei per la sicurezza del territorio.
Gli interventi regionali per la sicurezza dei fiumi e del territorio.
Un altro punto che ritengo importante approfondire oggi è quello della messa in sicurezza dei fiumi e del territorio.
Di fronte ad un clima che sta cambiando e che rischia di far divenire normali gli eventi eccezionali e straordinari, è necessario attrezzarsi per affrontare tali emergenze con una strategia di prevenzione strutturale e diffusa.
La messa in sicurezza del territorio, la pulizia dei fiumi e il contrasto del dissesto idrogeologico sono priorità strategiche della nostra azione di governo e l'impegno della Giunta e dell'intera maggioranza regionale su tali obiettivi è sempre stato massimo e senza precedenti.
Un esempio dei giorni scorsi è stato l'assestamento di bilancio, profondamente riorientato su tali priorità, destinando 15,6 milioni di euro, tra il 2022 e il 2024, per la manutenzione dei fiumi della nostra regione.
Risorse che si aggiungono a quelle che avevamo già stanziato direttamente nel bilancio regionale per questa finalità nel biennio 2021/22, e cioè 6,4 milioni di euro.
Uno sforzo enorme, 22 milioni di euro di risorse del bilancio regionale, che mai nessuno aveva fatto precedentemente.
Ricostruendo gli interventi regionali sviluppati in questo settore è bene ricordare che la Regione Marche ha riacquisito la competenza in merito alla gestione dei corsi d'acqua a partire dall'aprile 2016, in seguito alla "Legge Delrio" n. 56 del 2014, attuata con la legge regionale n. 13 del 2015.
Con D.P.R. n. 616 del 1977 lo Stato aveva conferito alle Regioni le competenze in materia idraulica e, a partire dal 1999, la delega di tali competenze è passata a Province e Comuni (legge regionale n. 13 del 1999.).
La conseguenza del caotico avvicendarsi delle competenze ha fatto sì che la Regione, a partire dall'aprile 2016, abbia ereditato un significativo carico di lavori arretrati relativo sia a nuovi investimenti che a manutenzioni da eseguire sui corsi d'acqua.
Analizzando quindi dal 2016 la programmazione finanziaria della Regione emerge il seguente quadro degli interventi per il contrasto del dissesto idrogeologico delle Marche:
anno 2016 - euro 20.426.200;
anno 2017 - euro 33.980.000;
anno 2018 - euro 2.070.120;
anno 2019 - euro 16.467.189;
anno 2020 - euro 25.837.5072;
totale 2016-2020 - euro 98.781.000;
anno 2021 - euro 32.677.713;
anno 2022 - euro 75.461.413;
totale 2021-2022 - euro 108.139.127;
totale nei sette anni - euro 206.920.143.
Da queste cifre emerge che nei due anni 2021 e 2022 il nuovo Governo regionale ha stanziato più risorse dell'intero quinquennio precedente, a conferma della priorità assegnata alla sicurezza del territorio, alla pulizia dei fiumi e al contrasto del dissesto idrogeologico.
All'interno di queste cifre emerge con chiarezza anche la priorità assegnata dalla Regione alla pulizia dei fiumi attraverso interventi finanziati direttamente con il bilancio regionale.
Tabella “Fondi di bilancio regionale per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei fiumi delle Marche:
anno 2016 - euro 0;
anno 2017 - euro 0;
anno 2018 - euro 1.000.000;
anno 2019 - euro 1.747.000;
anno 2020 - euro 3.000.000;
anno 2021 - euro 3.700.000;
anno 2022 - euro 4.300.000 (di cui 2.700.000 prima dell’assestamento e il restante messo con l’assestamento);
totale nei sette anni - euro 13.747.000.
Anche in questo caso emerge l'impegno profuso nei due anni 2021 e 2022, a cui ora si aggiungono gli ulteriori stanziamenti di 14 milioni di euro programmati per il 2023-2024 con l'assestamento di bilancio 2022.
A questi interventi si aggiungono quelli sul reticolo idraulico minore del Consorzio di bonifica delle Marche, con una spesa di 18,1 milioni di euro dal 2016 al 2022.
La priorità strategica che la Giunta regionale e la maggioranza assegnano a tali interventi è stata confermata anche nella nuova programmazione europea 2021-2027.
All'interno dell'Obiettivo strategico 2 "un'Europa più verde" la Commissione Europea consentiva di attivare linee di intervento dedicate a promuovere l'adattamento ai cambiamenti climatici e la prevenzione del rischio di catastrofi.
La Giunta regionale ha valutato come prioritario tale obiettivo ed ha previsto nel nuovo Por Marche Fesr 2021-2027 azioni volte a realizzare interventi strutturali idraulici e di manutenzione straordinaria delle opere idrauliche e degli alvei per garantire il regolare deflusso delle portate di piena e mantenere sezioni idrauliche in grado di garantire il deflusso delle portate massime.
In questo ambito potranno anche essere finanziati progetti di riqualificazione e la rinaturalizzazione dei corpi idrici e delle loro aree di pertinenza allo scopo di ripristinare per quanto possibile le condizioni naturali dei corsi d'acqua.
Anche a seguito della priorità che è stata data a questa tipologia di interventi, a tale misura sono stati destinati 25 milioni di euro, più che un raddoppio rispetto alla dotazione del precedente Por 2014-2020 di 11 milioni di euro.
Analizzando la situazione del fiume Misa, occorre ricordare che le competenze provinciali in ordine alla gestione dei corsi d'acqua sono tornate in capo alla Regione nel 2016, dopo ben 17 anni. Per tale motivo solo a partire da tale anno la Regione ha attivato interventi e progettazioni per le parti di propria competenza.
I lavori realizzati e in corso sul Misa ammontano a 15,9 milioni di euro.
Le progettazioni in corso prevedono lavori per ulteriori 22 milioni di euro.
Vorrei ricordare le opere più rilevanti realizzate o in corso di realizzazione sul Misa:
- la manutenzione e adeguamento strutturale degli argini per oltre 4 chilometri, conclusi a novembre 2020 (lavori suddivisi in 2 lotti per complessivi 4,4 milioni di euro);
- la cassa di espansione a Bettolelle del costo di circa 4,2 milioni di euro di fondi regionali, il cui avvio realizzativo dei lavori è stato sbloccato ad aprile del 2022;
- il rifacimento del ponte 2 Giugno a Senigallia, concluso a giugno 2021 (2,5 milioni di euro);
- i lavori di escavo e adeguamento della sezione idraulica del Misa a valle della ferrovia, iniziati a gennaio 2021 (1,5 milioni di euro).
Accanto a queste importanti opere strutturali non va trascurata l'attività di manutenzione dell'alveo e delle sponde, che viene eseguita ordinariamente nei tratti di competenza regionale, attività non meno importante per garantire la funzionalità idraulica del corso d'acqua.
In questo ambito gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria ammontano a 7.471.634 euro nel periodo 2020/2022 e a 1.807.370 euro nel periodo 2016/2019.
Stiamo portando avanti l'obiettivo di attuare l'assetto di progetto del Misa del 2016 e realizzare ulteriori casse di espansione.
Ma stiamo anche verificando se questo progetto debba essere integrato e ampliato, visto che l'evento accaduto è stato al di sopra di ogni previsione progettuale. Per questo motivo è nostra intenzione integrare il progetto del 2016 per valutare il suo potenziamento.

La richiesta di un piano nazionale straordinario per la messa in sicurezza del territorio.
Gli interventi evidenziati in precedenza indicano l'impegno prioritario e crescente che la Giunta e la maggioranza regionale hanno posto alle finalità della messa in sicurezza del territorio con il contrasto al dissesto idrogeologico.
Ma è ovvio che per prepararsi ad affrontare nel contesto del cambiamento climatico emergenze ed eventi "fuori scala", per caratteristiche di eccezionalità, velocità e imprevedibilità, come quello che ha colpito le Marche il 15 settembre scorso, è necessaria una risposta complessiva anche attraverso uno specifico Piano straordinario nazionale per la sicurezza ambientale.
E' quanto ho avuto modo di comunicare anche al Presidente del Consiglio Draghi con una nota ufficiale, evidenziando che "questo Piano nazionale è necessario in quanto la Regione Marche e gli altri Enti locali non dispongono delle enormi risorse necessarie per offrire una risposta strutturale di lungo periodo.
In tale Piano è anche indispensabile definire un nuovo quadro normativo nazionale capace di semplificare e velocizzare gli interventi di messa in sicurezza del territorio.
Questi obiettivi di semplificazione e velocizzazione degli interventi potrebbero essere favoriti anche con l'attribuzione di poteri straordinari a livello nazionale e/o locale, al fine di superare vincoli e frammentazioni di competenze molto rischiosi in questo settore così delicato per la tutela della sicurezza della popolazione.
Un esempio per tutti è quello della efficace pulizia dei fiumi, che rappresenta una funzione essenziale, anche se ovviamente non l'unica, per prevenire tali disastri.
L'obiettivo centrale del Piano straordinario nazionale dovrebbe essere quello di puntare, con risorse adeguate e con una visione integrata e sinergica, sulla prevenzione e sulla cura del territorio, per evitare di affrontare i disastri solo in termini emergenziali e di ricostruzione. Il Piano favorirebbe anche una crescita di consapevolezza operativa sulle misure di prevenzione".
Ho portato questa esigenza di sviluppare un Piano nazionale straordinario anche all'attenzione della Conferenza delle Regioni, che ne ha condiviso la priorità da presentare anche al nuovo Governo nazionale appena sarà insediato.
Oltre alle opere più idonee a fronteggiare eventi alluvionali intensi, il Piano nazionale dovrebbe intervenire anche sul piano della semplificazione normativa, soprattutto per evitare una eccessiva frammentazione di competenze tra diversi soggetti (Regione, Comuni, Consorzi di bonifica e altri) che ostacola l'efficacia delle azioni. In tale direzione è necessario operare un aggiornamento del Regio Decreto 523 del 25 luglio 1904 (Testo Unico sulle opere idrauliche) relativo alle competenze.
Inoltre è importante far prevalere, a livello legislativo nazionale, le esigenze della sicurezza idraulica per la tutela della popolazione rispetto ad altri tipi di interessi, seppur legittimi, di natura ambientale, accelerando le procedure di realizzazione degli interventi di messa in sicurezza dei fiumi e del territorio. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie Presidente per la relazione, come vedete c’è una copia per tutti sui nostri tavoli.
Ora, come abbiamo concordato nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi, una sospensione di 30 minuti per consentire a tutti noi di esaminare, valutare, riflettere sulla relazione in modo tale che nel riprendere i lavori ciascuno possa intervenire con cognizione di causa sulle comunicazioni che la Giunta ha testé fatto con l’intervento del Presidente Acquaroli.

La seduta è sospesa alle ore 12,15

La seduta riprende alle ore 13,10

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Prego i Consiglieri ed i componenti della Giunta di prendere posto in Aula. Iniziamo il dibattito sulle comunicazioni della Giunta regionale in merito al grave evento alluvionale che ha colpito la regione Marche il 15 settembre 2022.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Intanto voglio ringraziare il Presidente Acquaroli di un fatto non scontato e certamente a mio modo di vedere estremamente positivo, cioè quello che di aver voluto questo Consiglio regionale. E’ evidente che portare in Consiglio regionale, attraverso una discussione, ciò che è accaduto il 15 settembre in questa regione, dà un segno positivo. Presidente, questo glielo voglio riconoscere.
Ovviamente le mie sono considerazioni di carattere politico, non interessano altre cose, anzi auspico che qualsiasi altra cosa di cui si è a conoscenza rispetto alla verifica dei fatti possa finire senza nessun effetto. A me interessano le ragioni politiche e le vado ad illustrare con grande rispetto, ma con la fermezza e la dignità che devo a me stesso.
Il suo è stato un intervento estremamente deludente, Presidente, e aggiungo anche, credo, offensivo per le vittime di quanto accaduto. Offensivo per quale ragione? Perché, con franchezza, la sua relazione è molto completa per tutti i punti, salvo uno, quello che racconta che cosa è accaduto il 15 settembre, tra le prime avvisaglie toscane, a cui lei fa riferimento, tra Arezzo e Siena, e tutti gli eventi successivi.
Anche fisicamente nella sua relazione, quando parla di informazione, allerta, c'è una paginetta e mezza estremamente fragile.
Mi sarebbe piaciuto, Presidente, che il suo piglio così determinato, che io comprendo, quando ha riferito del rapporto fra i lavori eseguiti, tra chi c'era prima e chi c'era dopo, lei l’avesse dimostrato in una qualche maniera anche nel punto a cui faccio riferimento.
Sul tema dell'emergenza, nella scansione temporale della gestione degli eventi gravi più o meno imprevedibili, almeno secondo la mia esperienza, niente di più, si possono individuare tre segmenti fondamentali:
- l'evento, se è prevedibile o meno, se è istantaneo o a formazione progressiva. Attenzione lo dico per i tanti amministratori, è evidente che una cosa è il tipo di evento che è accaduto qui, l'alluvione con la formazione progressiva, e il terremoto che in genere accade in un momento istantaneo, salvo le scosse successive, ma più basse.
Quindi tre momenti centrali:
- l'evento prevedibile o non imprevedibile:
- le informazioni allerta, attenzione è su questo che vorrei esprimermi, sull’attivazione della catena di informazioni, aggiornamento e soprattutto degli indirizzi dei comportamenti da dare ai cittadini. Chi ha vissuto esperienze drammatiche sa bene che questa è una fase fondamentale, non la sola, ma fondamentale;
- l'attivazione dei soccorsi.
Quanto più risultano sovrapponibili sotto il profilo temporale questi tre momenti, l'evento prevedibile o non imprevedibile, l'informazione allerta e l'attivazione dei soccorsi, quanto meno si riduce il rischio complessivo.
Noi qui ci troviamo di fronte a due temi centrali, se vogliamo provare a dialogare in maniera onesta professionalmente, le cose e le persone.
Bene, in relazione a quanto accaduto, Presidente, io sono d'accordo con lei e lo condivido, un fenomeno imprevedibile anche se, lo dico anche qui per onestà dentro la nostra discussione, c'era comunque un’allerta gialla. Su questo mi piace dire, ragionando a favore delle sue considerazioni, chi ha fatto il Sindaco sa bene, che arrivano centinaia di allerte, che in concreto sono addirittura meno impattanti, ci allertavano sul giallo, mi rivolgo al Consigliere Martinelli, ma il secondo elemento è al contrario, talvolta non arrivavano e arrivavano …, questo è un elemento diciamo negativo.
Il secondo riguarda evidentemente l'allerta, c'è un momento nel quale il fenomeno imprevedibile diventa prevedibile, quello è l’elemento a cui lei non ha dato risposte, quando il fatto imprevedibile si trasforma in un evento in cui è fondamentalmente l’allerta, l’informazione ai cittadini. Questo, Presidente, è avvenuto certamente molto prima dei drammi che sono accaduti alle persone, quindi la domanda che va fatta è (non con la certezza, non porto certezze): si è fatto tutto per poter evitare o ridurre il rischio di morte delle persone?
Tra l'altro dal punto di vista delle cose, sui lavori dirò poco, dal punto di vista delle esondazioni non so neppure io quanto le eventuali opere sarebbero riuscite ad evitare quello che è accaduto, lo dico con onestà, non lo so, perché nelle letture che ho fatto, per esempio sulle vasche di decantazione, ci dicono gli esperti che forse non sarebbero state sufficienti, non lo so, voglio invece sottolineare che credo che non abbiamo fatto tutto per evitare la morte delle persone.
La domanda che faccio, Presidente, è: quando si è attivato l'allarme? Si è attivato tardi e, aggiungo, non si è attivato per niente nei confronti dei cittadini. I cittadini ad un certo punto avevano il diritto di ricevere una comunicazione dalla Protezione civile, che diceva loro che stava per arrivare … Formazione progressiva vuol dire che nell'arco del territorio da Cantiano fino a Senigallia, partendo da Barbara, c’era abbondantemente il tempo per avvisare i cittadini e dire loro di salire al primo piano, di non andare nelle parti interrate degli edifici, di non prendete la macchina perché c’era il rischio di restarci dentro.
Presidente, questo non è stato fatto, i cittadini non sono stati informati, non c'è stata un’allerta. Mi chiedo anche se esista una allerta. Ribadisco, l’ho citata più volte per l'esperienza non certo per altro, noi l’abbiamo utilizzata nel terremoto e in altri eventi, mi chiedo: c'è stata questa allerta? Non c'è stata! C’è stata una chiara sottovalutazione, poi farò una considerazione sull’Assessore, ecco perché penso, Presidente, che sia una relazione deludente, che non risponde e in fondo la capisco.
Però non è immaginabile che un Assessore alla Protezione civile rilasci queste dichiarazioni: “Mi sposto da Fano a Senigallia per un impegno elettorale alle 20,38, me lo ricordo con precisione perché in quel momento ho chiamato una Consigliera di Senigallia che mi stava aspettandolo e le ho chiesto quale fosse la situazione, visto quello che stava accadendo nel pesarese. Inizialmente mi dice che è tutto ok, poi mi richiama per comunicarmi che c'è un po' di preoccupazione dal momento che sta piovendo molto a monte. Erano le 20,45”. C’è anche la dichiarazione che si sposta a Fano per mettersi il giaccone. Io ho avuto qualche allerta come lei, il giaccone non me lo sono mai messo per andare al Coc o per andare in cabina operativa con il Prefetto e gli altri.
Quello che voglio dire, Consiglieri, è che da questo punto di vista c'è una grande lacuna che riguarda le responsabilità nella fase di informazione allerta. C’è il sistema Alert? La Regione ha più il sistema Alert? Si o no?
Che cosa ha fatto durante il suo mandato, Assessore, per mettere in campo un'organizzazione, un modello. Non entro neanche, anche se ci sarebbe da farlo, sulle figure cambiate o non cambiate, che ci sia stato però un buco, una grave lacuna …, che non credo avrebbe evitato le morti, ma certamente oggi ci avrebbe potuto far dire: “Abbiamo fatto tutto”.
Ad una certa ora del pomeriggio andavano avvisati i cittadini di quello che stava accadendo, di salire al primo piano. Due sole indicazioni erano necessarie: salire al primo piano e non prendere le autovetture, solo questo sarebbe stato sufficiente. Il sistema Alert dà le telefonate in tempo reale, non so se le è capitato di conoscere questo sistema, che peraltro avevo citato anche nel periodo della pandemia. A me dispiace parlare di questi aspetti.
Sono dispiaciuto, Presidente, perché lei un minuto dopo tutto quello che è accaduto fa la richiesta di una Commissione tecnica, ci può stare, ma è inopportuno perché accanto alla questione tecnica vanno individuate le responsabilità politiche e se le responsabilità politiche non ci devono essere, non ci deve essere neanche l'Assessore alla Protezione civile. Le responsabilità politiche sono di chi da questo punto di vista organizza il modello, è presente ed è in grado di poter dire alla fine dell'impegno, immediatamente senza andarsi a prendere il giaccone, che si è fatto tutto quello che era possibile, e qui non è stato fatto!
Con franchezza, quando lei fa quella richiesta non avrebbe dovuto comunicarla, io non l’avrei fatto. Lei potrebbe dire che fa come le pare, benissimo, avrebbe dovuto scrivere che avrebbe fatto una Commissione tecnica e politica sulle responsabilità, non scaricare sul personale. Lei il giorno dopo indice una Commissione tecnica, avrebbe dovuto dire benissimo, su un fatto come questo non possono esserci verifiche sul personale.
Ho stima di lei, Assessore Aguzzi, con franchezza le dico che la mia idea era di chiedere le sue dimissioni, credo che un’Aula debba da questo punto di vista avere anche rispetto. Le dico che secondo la mia opinione, non so quanto condivisa, senza che nessuno glielo chieda lei dovrebbe fare un passo indietro rispetto a quello che è successo perché il tema, il vulnus, le problematiche sono state determinate dall’incapacità, dalla non possibilità, dalla non capacità di rispondere.
Guardate, non si è detto niente rispetto ai tempi del Presidente, comunque quello che le chiedo prima che ci siano eventualmente degli atti, faccia un passo indietro, lo deve al suo rispetto, magari si verificherà che non ci sono responsabilità, però sarebbe un atto di onestà intellettuale. Lei ha fatto il Sindaco e sa bene queste situazioni, le sa bene, le conosce, c’è un buco e il fatto che il Presidente non abbia parlato di questa scansione credo la dica lunga. Grazie.

PRESIDENTE. Prima di passare la parola alla Consigliera Ruggeri, una mozione d’ordine, intanto dobbiamo cercare di rimanere, ovviamente concludendo il ragionamento, nei tempi.
Comprendo che le comunicazioni sono state molto lunghe, che l’argomento è estremamente delicato e c’è bisogno che l’intervento abbia una sua compiutezza, come sempre avviene da parte dei Consiglieri, però quando vi chiedo di chiudere cercate di andare verso la conclusione.
La seconda cosa, sono già prenotati i Consiglieri Ruggeri, Lupini, Rossi e Menghi, sono le 13,25, stabilisco come orario per la prenotazione degli interventi alle 13,35. Alle 13,35 chiunque parlerà interverrò per dire che è chiusa possibilità di iscriversi a parlare in modo tale che non ci siano problemi a dire di non aver fatto in tempo, così ci diamo una scaletta molto chiara.
Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Presidente Acquaroli, la sua relazione sui tragici eventi del 15 settembre, di cui la ringrazio, non ci soddisfa completamente, ma mi unisco al cordoglio per le vittime ed ai ringraziamenti per tutti coloro, professionisti e volontari, che hanno collaborato alle operazioni di soccorso.
Appare del tutto evidente che nella prevenzione di questo tragico evento alluvionale il sistema regionale della Protezione civile non ha funzionato.
E non parlo dell'aspetto delle previsioni meteorologiche, che nonostante la sofisticata modellistica disponibile, oggi non sono state in grado di prevedere l'intensità del fenomeno e consentire un sistema di allerta adeguato fin dal giorno precedente.
Mi riferisco piuttosto alle ore immediatamente precedenti l'accadimento ed alla gestione dell'emergenza nel corso dell'avvenimento stesso.
La stessa Protezione civile, nel rapporto preliminare di evento, ci dice che i rilevamenti pluviometrici nelle stazioni meteorologiche esistenti nell'arco montuoso, che fa riferimento ai bacini idrografici del Misa, Biscubio e Candigliano, fin dalle ore 16,00 di quel tragico giorno, registravano precipitazioni assolutamente eccezionali, mai registrate precedentemente da quando le suddette stazioni meteorologiche sono attive.
Questi inequivocabili segnali, se opportunamente e tempestivamente colti, avrebbero dovuto far scattare un sistema di allarme immediato in una zona già nota per essere a rischio grave idrogeologico, essendo già stata interessata in passato da gravi episodi alluvionali.
La popolazione poteva e doveva essere immediatamente avvertita dell'imminente alluvione, fin dal pomeriggio, ben prima che la piena raggiungesse le strade, i ponti e le abitazioni.
Se ciò non è avvenuto, nonostante le tecnologie che abbiamo a disposizione oggi per connetterci e per comunicare, dagli smartphone alle stazioni radio, questo è dipeso da una carenza di programmazione, di cui la politica in primis è responsabile.
Non voglio nemmeno parlare dei disservizi, come la mancata trasmissione dei dati dalle stazioni idrometriche nei fiumi, evidentemente inadeguate ed inefficienti, e del sistema di registrazione delle telefonate di emergenza, non funzionante.
Mi soffermo sulle responsabilità politiche che non si possono scaricare sui tecnici e sul personale della Protezione civile.
Chi ha un ruolo politico avrebbe dovuto accertarsi dell'efficacia e dell'efficienza delle procedure di allarme previste, che non possono limitarsi a telefonare ai Sindaci nel momento in cui si consuma l'evento.
Correre alla sala operativa dopo che la tragedia si è consumata, indossando il giubbotto della Protezione civile serve a poco. Il ruolo del politico viene prima, nel prevedere, programmare e controllare.
E quando parlo di programmazione e controllo non mi riferisco solo ad un efficace sistema di allarme precoce, che mi sembra essere stato del tutto assente, ma anche delle opere di mitigazione del rischio.
Sappiamo tutti che i cambiamenti climatici stanno rendendo sempre più frequenti questi fenomeni meteorologici estremi a cui purtroppo ci dobbiamo abituare e con i quali dobbiamo convivere.
Data la diffusa antropizzazione del territorio, incluso quello soggetto a rischio di esondazione dei fiumi, bisogna intervenire con tempestività per attuare le opere di mitigazione già previste, tra cui le aree di espansione, oltre alla manutenzione straordinaria degli argini e degli alvei fluviali.
Abbiamo tutti appreso dalla stampa e verificato nei documenti dei ritardi sul cronoprogramma dei lavori previsti in parte progettati oltre a quelli già realizzati per la mitigazione del rischio idrogeologico sul fiume Misa.
A fronte di un evento meteorologico di eccezionale intensità come quello dello scorso 15 settembre, sarebbe stato illusorio pensare di scongiurare ogni danno anche se fossero state ultimate le opere previste da anni, ma si sarebbero potuti risparmiare molto dolore e tanta devastazione.
I cambiamenti climatici hanno bussato violentemente, ancora una volta, alla porta del nostro territorio, è nostro dovere non solo rimediare agli errori del passato, quando alcuni corsi d'acqua sono stati addirittura tombati in corrispondenza dei centri abitati, ma anche smettere di perpetuarli per esempio costruendo in aree fragili dal punto di vista idrogeologico.
Oggi l’Assemblea legislativa delle Marche piange le vittime di questa alluvione. L’auspicio è che questa seduta straordinaria non sia teatro di strumentalizzazioni e di scontri, ma un'assunzione collettiva di responsabilità che a mio parere è mancata nel suo intervento. Naturalmente intendo responsabilità politica, perché di eventuali profili di altra natura se ne stanno occupando la Magistratura e gli organi competenti.
Ieri ho partecipato ad una conferenza molto interessante tenuta dal Presidente della Società meteorologica italiana e promossa dalla Fondazione Carifano. Le sue parole sono state molto chiare: per salvare il nostro pianeta sono chiamati ad attivarsi, in eguale misura, i singoli cittadini con la messa in atto di comportamenti virtuosi e la politica a tutti i livelli con l'adozione di misure urgenti, dirompenti e strutturali.
Ecco perché oggi dobbiamo fare una scelta precisa e solenne al cospetto della comunità marchigiana. Non c'è più tempo. Il bivio che si prospetta davanti a noi è tra continuare nel solco sterile delle buone intenzioni o passare concretamente all'azione come decisori politici.
Prendo in prestito le parole non di un estremista ma del Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Gutierrez pronunciate lo scorso luglio a Berlino davanti ai Ministri di 40 Paesi: “Abbiamo una scelta: Azione collettiva o suicidio collettivo. Il futuro è nelle nostre mani”. Grazie.

PRESIDENTE. Come sapete ci sono anche quattro mozioni collegate, quindi chiedo a coloro che sono presentatori di una mozione di fare un unico intervento e di esporla.
Se vuole intervenire anche con la mozione, la prego di procedere, così ugualmente gli altri firmatari.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. La mia è la quarta mozione che è stata presentata, quindi ho cercato di individuare quei temi che non erano stati sollevati dai miei colleghi, temi che condivido e do per acquisiti, saranno i miei colleghi anche di altri partiti a presentare le loro mozioni.
La mia ha avuto come centro quella del ripristino dei collegamenti stradali e delle infrastrutture strategiche dell'area colpita dall'alluvione del 15 settembre.
Questa mozione è nata da un confronto con i Sindaci dei territori colpiti dall'alluvione, confronto che ho avuto andando direttamente sui territori per vedere che cosa era successo e parlando diffusamente con i Sindaci, che ringrazio per la disponibilità.
Naturalmente si augurano tutti che oggi saremo in grado di fare un'azione trasversale e di essere uniti in questo momento così difficile e delicato, che, come già è stato detto da altri che mi hanno preceduto, è alla fine di un percorso particolarmente complesso per la nostra regione, che parte dal terremoto, poi il Covid e adesso l'alluvione, inoltre c’è la guerra a livello globale, quindi, di problematiche ne abbiamo tantissime da risolvere insieme.
La mia mozione impegna il Presidente e la Giunta regionale: 1) ad attivarsi anche presso il Governo e gli enti territoriali coinvolti affinché vengano previsti, attraverso specifici provvedimenti, finanziamenti per il celere ripristino delle infrastrutture stradali di collegamento e delle altre infrastrutture di servizio strategiche; 2) a farsi carico delle richieste e delle proposte avanzate in tal senso dai Sindaci dei Comuni coinvolti dall'alluvione del 15 settembre. Naturalmente sono i soggetti che hanno una visione più completa e più chiara di quelle che sono le esigenze.
Mi auguro che saremo in grado anche di pervenire ad una risoluzione comune e che ci sia un voto unanime.
Ho fatto una presentazione molto agile, ma penso che sia sufficiente per comprendere lo spirito che anima questa proposta. Grazie.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la prenotazione degli interventi, ho prenotati i Consiglieri Lupini, Rossi, Menghi, Santarelli, Bora, Mangialardi, Casini, Mastrovincenzo, Ausili, Biancani Baiocchi, Borroni, Leonardi, Cesetti, Bilò, Putzu, Marinelli, Assenti, Vitri, Ciccioli, Marcozzi, infine ci sarà la replica del Presidente della Giunta. Quindi, con l’intervento della Consigliera Marcozzi si chiude la discussione sul tema delle comunicazioni.
Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Il mio intervento oggi in questa seduta straordinaria del Consiglio regionale delle Marche proprio ad esprimere cordoglio per le vittime. E’ sconvolgente, impensabile dover morire in questo modo.
Cosa potevamo fare? Sicuramente questa è la domanda che oggi tutti ci poniamo. Cosa si sarebbe dovuto e potuto fare e cosa possiamo fare perché questo non accada davvero mai più?
Quindi, oltre al cordoglio credo che sia nostro dovere anche cercare di sottolineare, di capire e di esprimere vicinanza all’intera comunità marchigiana che sicuramente ha subìto un ulteriore trauma, che fa seguito a tanti altri che in questi ultimi 15 anni abbiamo dovuto sopportare.
Un nuovo sconvolgimento, un nuovo evento catastrofico al di fuori del nostro controllo, che entra in modo davvero prepotente nella nostra quotidianità, nelle nostre case, nelle nostre abitudini.
Penso che sia un momento importante di riflessione e mi unisco davvero all'auspicio della mia collega a che oggi non si strumentalizzi questo momento e che si possa addivenire a delle risoluzioni, a delle proposte davvero trasversali e utili.
Troppe volte siamo stati colti di sorpresa da queste catastrofi, in modo davvero sconvolgente, ancora ci portiamo dietro tantissimi segni.
Oltre al cordoglio doveroso, direi, dobbiamo esprimere vicinanza a tutte le persone che sono state colpite anche materialmente da questa alluvione, che hanno avuto dei danni ingenti alle loro case, ai loro possedimenti.
Dobbiamo essere vicini in modo fattivo, veloce, tempestivo e soprattutto efficace a tutte le attività produttive che sono state davvero sconvolte da questa alluvione. Tutti abbiamo avuto segnalazioni di attività produttive che sono sparite a causa dell'alluvione, rase al suolo, con una prospettiva difficile di ripresa. E’ lì che dobbiamo essere come istituzione pronta ad intervenire e dare supporto ad un'economia che è già fortemente provata da questa crisi che stiamo attraversando e di cui sempre si parla.
Dobbiamo essere vicini a questi cittadini che adesso non sanno più cosa devono fare delle loro attività, delle loro case, se si possono spostare, se i ponti sono sicuri, credo che una grande rassicurazione sia doverosa da parte delle istituzioni.
In ultima istanza, ma chiaramente non meno importante, va il mio ringraziamento a tutti coloro che a vario titolo sono intervenuti: cittadini, volontari, istituzioni, organizzazioni che si occupano dell'emergenza, istituzioni che hanno fatto il loro dovere in un momento così.
Il mio intervento, Presidente, anche a presentazione di una proposta di risoluzione che ho appena depositato, a seguito dell'ascolto delle comunicazioni del Presidente della Giunta, che vado ad illustrare.
Ripeto, troppe volte ci siamo fatti trovare un po' sprovveduti di fronte a queste emergenze.
Abbiamo raccolto, i miei colleghi lo hanno spiegato molto bene, anche le problematiche, le segnalazioni dei Sindaci, degli amministratori locali, che hanno fatto una grande fatica e a volte si sono trovati nell'impossibilità di avvisare la popolazione e di dare loro indicazioni molto chiare su cosa fare e su cosa non fare, soprattutto. Ritengo che questo sia un aspetto su cui dobbiamo intensamente lavorare.
Sono 15 anni che sopportiamo emergenze, ma mai è stato rivisto il protocollo e le stesse organizzazioni che si occupano di emergenze e di maxi emergenze hanno evidenziato che forse si può lavorare meglio, in modo più avanzato, più moderno, usando le nuove tecnologie, semplicemente facendo riferimento a quanto abbiamo dovuto imparare con il Covid usando gli SMS sui cellulari, che ormai tutti abbiamo. Si possono trovare nuove soluzioni ed è doveroso a questo punto anche un investimento economico per potenziare i servizi di allerta, che sono utili in quanto arrivano ad ogni cittadino in modo capillare e vanno a supportare anche le amministrazioni locali. Qui abbiamo tanti Sindaci che hanno parlato della loro esperienza e di quanto sia difficile sentirsi soli di fronte a qualcosa che è davvero catastrofico. Penso che su questo un investimento anche nel prossimo bilancio sarebbe sicuramente da considerare.
Nella mia proposta di risoluzione chiedo di valutare la possibilità di utilizzare, insieme ad altri organismi competenti, che davvero possono dare un grande contributo, dei nuovi sistemi di tempestiva e immediata allerta alla popolazione in caso di grave e improvvisa pericolosità derivante da qualunque calamità naturale, e la nostra storia recente ce lo insegna, prevedendo nuove tecnologie, come, questo è soltanto un esempio, sicuramente esisteranno dei sistemi ancora più avanzati che si possono mettere in campo, l'invio di SMS telefonici che con la pandemia di fatto hanno dato un risultato apprezzabile; chiedo di valutare la possibilità di stanziare apposite risorse già nel prossimo bilancio regionale, prevedendo il ricorso a finanziamenti statali o europei. Possiamo prendere a modello alcuni Paesi europei che hanno degli strumenti davvero avanzati, faccio presente che in altre Regioni d'Italia in questo momento è allo studio l'utilizzo di nuovi strumenti e nuove tecnologie.
Ritengo che sia pensabile andare a studiare un nuovo sistema di allerta della popolazione tramite un investimento economico da parte di questa amministrazione.
Grazie per l’attenzione, ribadisco l'auspicio che oggi si esca con una risoluzione unitaria e trasversale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Voglio esordire con le condoglianze del nostro gruppo consiliare e politico verso le vittime di questa tragedia, esprimendo la vicinanza a chi ancora purtroppo soffre dei danni provocati da questa immane tragedia. Voglio esordire anche con i ringraziamenti nei confronti dei Sindaci che hanno dovuto affrontare in prima persona questa emergenza, un ringraziamento va anche a tutti quei volontari, alla Protezione civile, ai Vigili del fuoco, alle Forze dell'ordine, che in prima fila hanno affrontato la prima emergenza. Credo che questo sia doveroso.
Dirò quello che ho visto anche perché qua parzialmente si parla anche di casa mia, dei territori dai quali provengo.
Lascio da parte il discorso che ha fatto il Consigliere Carancini relativo dell’allerta, ci saranno altri organi che dovranno accertare le eventuali responsabilità e in questo momento attaccarsi a vicende personali legate all'Assessore secondo me sa tanto di strumentalizzazione.
Posso dire solo una cosa, venerdì 30 nel mio paese stavamo affrontando un'emergenza simile, il nostro fiume ad Apecchio era quasi ad un metro dall'esondazione e da parte dell'Assessore Aguzzi ho avuto fior fiore di telefonate, i Sindaci sono stati allertati, c'è stata da parte sua qualcosa di davvero positivo. Posso solo parlare di quello che ha fatto anche dopo, anche grazie al Genio civile. Io non faccio accuse e non strumentalizzo, ma dico quello che il nostro Assessore ha fatto di concreto e lo voglio anche qui ringraziare.
Questa alluvione ha tirato fuori tanti problemi, il primo è che noi abbiamo un sistema di prima emergenza troppo burocratizzato, il discorso dei moduli vecchi, la questione relativa alle competenze, chiaramente questo non dipende da noi, ha tirato fuori anche l'esigenza di una gestione diversa dei nostri corsi fluviali.
Io posso dire perché c’ero, c’ero anche ieri sera, e quello che doveva fare la Regione in questa prima emergenza l'ha fatto e lo sta facendo con il Commissario e il nuovo Vicecommissario, che io vorrei ringraziare per la visita di cortesia che ha fatto insieme ai Sindaci in quei territori, analizzando in maniera seria l'emergenza.
La Regione c’era non solo negli strumenti, già messi in campo e poc'anzi presentati dal nostro Presidente, ma c'era con il Genio civile.
Oggi su Il resto del Carlino è uscito un articolo purtroppo un po’ strumentale che dice: “Se ne sono andati tutti”, ricordo che solo a Cantiano sono presenti quattro cantieri in questo momento, quindi non se n'è andato nessuno, tantomeno se ne è andata la Regione Marche e lo dico perché i territori li ho visti e li vivo.
Tanto dovrà essere fatto dal nuovo Governo, dovranno essere messe risorse importanti, non bruscolini. Tanto poteva e può essere fatto anche dall'attuale Governo. Cosa è stato fatto? Mi domando: sono bastate quelle piccole risorse che sono state messe? Quindi un appello anche a voi del Partito Democratico che fate parte della coalizione che è ancora al Governo, seppur a fine legislatura, visto che i soldi per gli armamenti sono stati trovati, probabilmente il vecchio Governo poteva trovare anche qualche risorsa in più per la prima emergenza, cosa che non è stata fatta.
Inoltre ritengo che qui servano anche delle azioni, oltre che relative ai ristori, se così si possono chiamare, una vera e propria politica di defiscalizzazione di queste zone, un’ipotetica zona franca. Poi proporrò una mozione che prevede un'azione di detassazione per quei territori relativa alla tassa del Consorzio di bonifica, uno strumento attivo per poter aiutare i cittadini di quei luoghi.
Credo che non sia ora il momento delle strumentalizzazioni, ma sia il momento di stare tutti uniti, l’ha ribadito anche ieri il Sindaco di Cantiano che fino a poco fa era qui ad assistere all’Assemblea, il momento dell'unità, il momento di lavorare e di non cercare di trasformare questo Consiglio in uno scontro. Questo lo dico anche agli amici Consiglieri di maggioranza, non cadiamo in eventuali provocazioni, cerchiamo di mantenere la dignità che dobbiamo avere all'interno di quest’Aula perché ci sono delle persone che attualmente stanno soffrendo in due province della nostra regione, non solo nella provincia di Pesaro Urbino, ma anche nella provincia di Ancona, che ho visitato.
Vorrei ringraziare il Presidente Acquaroli per la vicinanza che ha dimostrato in questo contesto ai nostri territori, se non ci fosse stata non avrei fatto questo discorso perché voglio ritornare a casa mia con la stessa dignità con la quale sono partito, se ci fosse stato qualcosa che non era andata bene, non avrei fatto questo intervento.
Ieri tra l'altro sono stato nella prima assemblea pubblica nel Comune più colpito dall'alluvione, che è Cantiamo, chiaramente non ci sono state pubbliche lamentele o altre cose, c’è stata una presa di cognizione: servono dal nazionale dei ristori immediati e per questo la palla sarà lasciata al nuovo Governo.
Tutti abbiamo potuto vedere già i primi interventi della Regione, ripeto, quando ho portato il Vicecommissario a Cantiamo si è meravigliato di come la macchina della prima emergenza abbia funzionato perché ha visto un paese, per carità spettrale, pulito dopo la devastazione di qualche settimana prima.
Lo dico in maniera accorata, questo non è il momento delle strumentalizzazioni, è il momento di stare uniti, di proporre delle idee per aiutare i nostri amici alluvionati, non c'è solo il discorso legato al ristori, ma ci possono essere tante altre azioni complementari che possono aiutare le nostre popolazioni, come quella che ho proposto poc'anzi di una zona franca, defiscalizzata.
Concludo ribadendo il mio pieno ringraziamento per quello che è stato fatto fino adesso, non abbandoniamo l’attenzione, visto che qui ci sono anche forze che saranno nel prossimo Governo, facciamo in modo che prima possibile arrivino delle risorse sostanziose per le nostre popolazioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Presidente, Assessori, colleghi Consiglieri. Gli eventi luttuosi che hanno colpito le Marche in seguito all'alluvione delle scorse settimane mi hanno toccato profondamente. Sarà perché nella mia vita non sono mancati dolori di questo tipo o forse perché ho imparato ad avere rispetto della sofferenza altrui, ma affrontare nel modo giusto questa vicenda è stata da subito, per me, una necessità interiore, prima che politica.
Lo dico perché qualcuno, in questa Aula, ha voluto invece farne una questione del secondo tipo, cioè politica, accusando l'attuale maggioranza di incapacità gestionale, in un momento di totale emergenza e sconforto morale.
L'evento, che per sua stessa natura è stato definito dagli esperti "imprevedibile", ha avuto un impatto enorme sui territori a nord delle Marche, facendo danni ingentissimi e provocando la morte di persone innocenti. Lo dico non per ribadire fatti già noti, ma per sottolineare quanto certe polemiche, suscitate da membri dell'opposizione, nel pieno di una tragedia senza pari, siano state a dir poco inopportune.
So bene che l'assenza di argomenti spinge talvolta chi fa politica a strumentalizzare anche il dolore, ma ci deve essere un limite a tutto e mi pare che qualcuno, in quest'Aula, l'abbia superato non di poco.
Sappiamo tutti che quanto accaduto non era immaginabile. Lo dicono gli scienziati che i cambiamenti climatici stanno determinando sempre più spesso eventi di questa natura e che l'uomo può solo avere cura dei territori in modo da renderli il più possibile capaci di reggere il contraccolpo, ma riuscire a prevederli è ancora impossibile.
Il fiume Misa aveva già costituito in passato motivo di preoccupazione per le popolazioni residenti lungo la vallata e a Senigallia, tanto che nel maggio del 2014 la stessa Senigallia si trovò ad affrontare un'altra alluvione, con esondazione del corso d'acqua e allagamenti diffusi in città. In quel frangente il conto si fermò a tre vittime e a 180 milioni di euro di danni, con diverse centinaia di sfollati, ma fu evidente che occorreva ripensare quel territorio, metterlo al sicuro da altre esondazioni e investire sulla bonifica del letto del fiume, consolidandone gli argini.
Mi chiedo cosa è stato fatto dal maggio 2014 al settembre 2020? Ma per rispetto delle vittime di questa tragedia mi e vi pongo solo la domanda, lasciando che ciascuno in tutta coscienza possa trovare le risposte.
In seguito alla decisione del Presidente Acquaroli di instituire una Commissione d'inchiesta sull'accaduto, il Consigliere del PD Carancini ha puntato il dito contro tutti, sostenendo testualmente che prima delle Commissioni tecniche – l’ha ribadito anche oggi - prima delle inchieste della magistratura, prima di ogni indagine, ci sono le responsabilità politiche, che imputa, in questo caso, allo stesso Presidente Acquaroli.
Caro Consigliere Carancini, le responsabilità politiche, se ci sono, appartengono a tutti coloro che hanno governato questa Regione negli ultimi 20 anni, non crede? O vuoi forse dire che anche nel 2014 fu responsabilità di Acquaroli e dell'attuale maggioranza? L'evento di quell'anno, unitamente a quanto accaduto tre settimane fa, fanno pensare che ci sia ben più di una svista da parte del PD che ha governato questa regione. Allora mi chiedo: non sarà il caso che l'autocritica pubblica la faccia lei e la sua parte politica prima del Presidente Acquaroli e della sua maggioranza?
C'è da dire che comunque, a conferma della serietà con cui il centro-destra da due anni governa l'Ente regionale, l'autocritica questa maggioranza la farà. E non perché lo dice il Consigliere Carancini, ma perché lo merita chi oggi piange i propri familiari scomparsi, chi ha perso case e subito il peso della sciagura. La farà per quella piccola porzione di storia che le compete e non senza sconti. Chi ha serietà politica non teme l'esito di un'indagine tecnica, tanto più se ha agito nel rispetto della legge e investendo risorse ad hoc, come è stato. In soli due anni la Giunta Acquaroli ha stanziato più fondi per il contrasto al dissesto idrogeologico (pari a circa 180 milioni di euro) di tutta la legislatura guidata dal Pd dal 2016 al 2020 (pari a circa 98 milioni di euro come peraltro ha ribadito anche nella relazione il Presidente). Questo non lo dice la sottoscritta, ma lo dicono documenti consultabili da tutti.
Mi pare che si voglia montare la polemica laddove occorrerebbe solo tacere e agire per il bene della gente. Ammetto che mai avrei pensato di dover fare un intervento di questo tipo. Pensavo che il tempo delle sterili contrapposizioni fosse finito. Che visto il momento storico e la crisi in atto ci fosse la volontà di lavorare insieme per il bene comune, ma a quanto pare mi ero sbagliata. E non voglio pensare che tali strumentalizzazioni, fatte in un tempo di campagna elettorale, avessero scopi di propaganda, perché se così fosse sarebbe anche amorale visto quanto accaduto.
Per fortuna questi giochi hanno stancato anche i cittadini, che sottovalutate sempre, ma che questa volta vi hanno fatto capire chiaramente cosa pensano delle vostre logiche di potere.
Concludo con una riflessione. Il Consigliere Carancini ha accusato il Presidente Acquaroli di aver scaricato sui dipendenti della Regione responsabilità che sono solo sue. Di aver fatto, cito, lo "scaricabarile", non riconoscendo l'onere e l'onore di governare tutta la struttura regionale, e che un'istituzione che prende le distanze dai propri dipendenti non è un'istituzione.
Consigliere Carancini, intanto istituendo una Commissione d'inchiesta il Presidente Acquaroli ha dimostrato il coraggio delle sue azioni politiche, accettando che fossero messe sotto la lente di un soggetto terzo che le giudicherà in base a criteri di legge.
La Regione non è un parcheggio di auto, è un ente nel quale le persone lavorano per garantire il funzionamento di meccanismi che hanno una ricaduta sui cittadini. Se il meccanismo si inceppa è dovere di chi lo governa capire come e perché si sia inceppato. Le organizzazioni umane non sono impassibili di errori e fare chiarezza su quali siano i motivi per cui le cose non hanno funzionato serve a migliorarle, a farle crescere, a renderle più efficienti.
Come si fa a migliorare un sistema, se non lo sottoponi ad un esame attento di tutte le sue parti?
Trovo che il Governatore Acquaroli abbia agito con onestà e grande lucidità gestionale, riconoscendo non solo l'onere e l'onore del compito che i cittadini gli hanno affidato, ma anche e soprattutto un punto che ci vedrà sempre su sponde politiche avverse, e cioè che un'istituzione non è i suoi dipendenti. Un'istituzione è, a prescindere da chi la governa o da chi ci lavora, e ha senso se garantisce non chi ci lavora, ma chi ne giustifica l'esistenza stessa, i cittadini e la collettività. Un'istituzione è viva se è funzionale al benessere dei cittadini, altrimenti è merce clientelare.
Ho stima per il Governatore Acquaroli, che ha spezzato una logica di potere consolidata per rimettere al centro della politica ciò che, malgrado tutto, rimane il senso ultimo del nostro essere qui oggi: le persone, il miglioramento della loro vita, la crescita dei territori. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Innanzitutto vorrei come Consigliere regionale, come rappresentante e Presidente del gruppo Rinasci Marche portare l'affettuoso abbraccio e la solidarietà alle popolazioni duramente colpite da tutti gli eventi catastrofici nei giorni del 15 e 16 settembre, eventi che hanno portato gravissimi lutti, paura, devastazione nelle province di Ancona e Pesaro, e ringraziare ed elogiare quanti si sono prodigati in quei giorni con sacrificio, senso di solidarietà e abnegazione. Vorrei evidenziare oltre alle Forze dell'ordine - in quei momenti, in quei giorni tutti abbiamo visto in televisione chi si è prodigato, anche il mio collega Rossi ha sottolineato le Forze dell'ordine - i nostri ragazzi che, nei giorni in cui le scuole erano chiuse, si sono armati di pala, di bicicletta, di secchi, di stracci, di tutto quello che avevano a casa e li hanno riportati alla sera sporchi di fango, sporchi di ogni cosa, tanto che quegli indumenti andavano gettati, ma non sono stati gettati, stanno nel nostro cuore.
I nostri ragazzi, i nostri maggiorenni, di questi si parla perché in quelle case i minorenni non era utile che andassero dato che c’erano anche dei rischi, l’insegnamento ce lo hanno dato, io posso testimoniarlo con forza perché ho la fortuna e l'onore di avere a casa due ragazzi che sono neomaggiorenni e in quei giorni erano a spalare il fango. Sono venuti ragazzi da tutta Italia, dalle Università italiane, sono venuti ragazzi a dire alla comunità …, in questo caso a Senigallia, che è quella più ferita e più colpita proprio per la grande estensione del territorio e per il numero di famiglie, di aziende, di piccole e microimprese che sono state messe in ginocchio. Senigallia e tutti gli altri Comuni non sono andati in profondità, sono solo feriti ed il nostro compito di fronte a questo territorio martoriato da una simile catastrofe è essere solidali perché la solidarietà è essa stessa comunità.
Dico a voi Consiglieri e a me stesso che esaurita la fase dell'emergenza le istituzioni, quindi noi, devono farsi carico della salvaguardia degli assetti idrogeologici. E’ necessario un impegno condiviso dalle istituzioni a tutti i livelli, quello che è avvenuto ci deve far riflettere e deve essere chiaro il rapporto tra noi, sia come cittadini che come amministratori, e la natura.
Dico di più, la tutela ambientale e idrogeologica è sempre amica delle persone. Dire no all'abbattimento di un albero o di una qualche azione …, è più difficile eseguire, fare ripristinare, quindi ogni tanto riflettiamo quando diciamo dei no, perché possono essere utili nel caso dell’educazione familiare dei figli, ma devono essere attenzionati quando si dice di no a prescindere. Pensiamo ai no alle trivelle, oggi in Italia abbiamo 3 miliardi di metri cubi di gas naturale, quando la Slovenia ne estrae 17 miliardi a cento metri dalle nostre coste. Quindi ripristinare il territorio con laboriosità, con tenacia, prevenire con senso civile, investire in una convergenza di sforzi e di riqualificazione ambientale.
Appena terminata l'emergenza occorrerà adoperarsi concretamente su delle prospettive perché i nostri cittadini sono stati segnati da perdita, e sottolineo perdita, ed in quest’Aula oggi dobbiamo parlare solo dell'azione civile, perché l’azione penale sta in un’altra Aula, però non ci scordiamo che ci sono state 13 perdite di vite umane, molto gravi.
Vorrei sottolineare che le priorità di oggi sono i ristori economici immediati per la necessità di un primo intervento alle aziende e alle famiglie, il reperimento di alloggi per persone che hanno la casa inagibile. Evidenzio che noi a Senigallia abbiamo avuto la seconda esperienza di alluvione e dopo 10 anni alcune famiglie si ritrovano nuovamente alluvionate, ma queste spesso non vanno via casa, cercano di ripristinarla. Nel terremoto la casa è inagibile e di conseguenza le persone vanno lontano da quell'abitazione, durante l'alluvione, quello che voglio testimoniare, è che la casa tu la vivi. Vorrei evidenziare che l’alluvione è un momento tragico doppio perché le famiglie si trovano a vivere nella umidità, in un’abitazione insalubre e non possono andare da altre parti. Quindi noi dobbiamo essere responsabili nell'esecuzione immediata dello snellimento burocratico per la modulistica delle richieste degli aventi diritto, evitando così lo sciacallaggio di sedicenti pseudo professionisti che, con la scusa della burocrazia complicata e con la bugia del costo zero, si possono approfittare nella fase del bisogno delle famiglie.
Dobbiamo avere il coraggio di dire i tempi dei ristori, i tempi degli eventuali risarcimenti, che per la maggior parte degli alluvionati sono indispensabili, dato che non hanno più nulla, né alloggio, né abbigliamento. Voglio ricordare un momento commovente di questa alluvione, un amico, un collega, vivendo al piano terra con la madre si è trovato ad aver bisogno di tutto e dopo 10 giorni che spalava io ho fatto una cosa molto semplice, sono andato nel mio guardaroba, avevo tre indumenti, tre capispalla, tre giacconi, gliene ho portato uno, quello che mi sembrava più giusto per lui, gli ho portato una tuta che avevo acquistato ma non avevo mai indossato, ed anche un paio di scarpe buone, lui si è messo a piangere e mi ha detto: “Guarda Luca, il più bel regalo che potevi farmi, dopo 10 giorni mi vergognavo ad andare a mangiare una pizza con quello che ho a casa e stasera me la godo con chi verrà con me”. Questa è stata una mia azione concreta, molto semplice e prima di venire in Consiglio di queste azioni semplici ne possiamo fare a centinaia. Sono state fatte, abbiamo dimostrato una grande solidarietà come territorio, io conosco bene il mio.
Le persone hanno il diritto di sapere cosa è successo, anche nel 2014 e perché si è arrivati ad oggi con piccolissimi ristori. Dopo tanti anni abbiamo avuto ristori pari a 300 euro a vano, in certi casi. 300 euro a vano non è un ristoro, 300 euro a vano è qualcosa che non esiste, quindi dobbiamo avere il coraggio di dire prima di 1, 2 o 3 anni, spero nel primo anno da questa disgrazia, quali sono le azioni e quello che dovranno ricevere i nostri concittadini.
La gente ha paura, ha paura di quello che è successo, ha paura che possa accadere di nuovo se non si interviene subito e subito vuol dire in somma urgenza perché si sa che qualcosa non ha funzionato.
Se riusciamo, mi rivolgo al Presidente, a metterci tutti insieme e in questa fase riuscire ad intervenire in somma urgenza per le cose che già ho detto e che dirò andando avanti, avremo fatto il nostro dovere di Consiglieri regionali, di rappresentanti delle istituzioni.
Per questo motivo ho ulteriormente fatto un'azione, come gruppo consiliare, la richiesta di istituzione di una Commissione d'inchiesta, la richiesta è stata depositata giovedì 22 settembre nei primi minuti della mattinata. La Commissione d’inchiesta non va e non deve sovrapporsi all'inchiesta della magistratura, ma deve accertare e velocizzare l’iter dei ristori. Quello che chiediamo noi è di non interferire nelle azioni della magistratura, lì ci sono due magistrature che stanno lavorando e devono lavorare con la massima serenità, noi dobbiamo velocizzare l'iter perché questo è il nostro dovere.
La richiesta che il gruppo Rinasci Marche ha depositato giovedì 22 settembre nei primi minuti della mattinata è stata inviata a tutti i Consiglieri regionali perché possono firmarla per dare corso, per istituire questa Commissione. Ho preso della documentazione relativa alla Commissione legata a Aerdorica, in quel momento con responsabilità nove gruppi consiliari firmarono la Commissione, 14 Consiglieri regionali di tutte le forze politiche, quindi mi rivolgo per primo al Presidente perché la prima e-mail è stata inviata al Presidente del Consiglio Latini, al Presidente Acquaroli e a tutti i Consiglieri regionali.
Su questa Commissione voglio fare un breve ragionamento, dare una breve azione dato che sia gli organi di stampa, che hanno appreso del progetto e della portata di quello che è accaduto il 15 settembre e dato che in questo periodo sono stati fatti determinati lavori a partire dal 2014 ad oggi … Io ho sentito, abbiamo sentito la necessità di istituire una Commissione d'inchiesta che chieda informazioni sull'alluvione del 15/16 settembre al fine di ricostruire in ogni sua parte un percorso amministrativo, tecnico, finanziario per fare chiarezza nel sistema di allertamento regionale che meritava, visti gli eventi alluvionali degli anni precedenti, un monitoraggio misurato.
Rinnovo in quest’Aula la richiesta ai Consiglieri di firmare l’autorizzazione a procedere a questa Commissione d’inchiesta, atto dovuto a tutti i cittadini che stanno a guardare la politica, che stanno a guardare come si può accelerare sui processi. I Consiglieri possono apporre la propria firma facendo un atto di responsabilità e sostegno. Se le 11 firme necessarie per l'istituzione della Commissione d’inchiesta non arriveranno, i cittadini dovranno sapere chi è dalla loro parte, e io dico che noi di base siamo dalla loro parte, e questo rafforzerebbe il rapporto con tutti loro, cosa che è già avvenuta nel periodo molto complicato della crisi economica di Banca Marche, cosa che già è avvenuta con la crisi di Aerdorica. Voglio sottolineare che se per Aerdorica nove gruppi consiliari hanno firmato la Commissione d'inchiesta, 14 Consiglieri regionali la firmarono, in questo momento così tragico per la nostra comunità mi aspetto, dopo questo intervento – la richiesta l’ho già fatta via e-mail, come ho già detto, giovedì 22 settembre nella prima mattinata – di ricevere diverse telefonate, diverse disponibilità e nel corso della legislatura avremo modo di accompagnare i nostri cittadini ad un ristoro, ad un'azione di carattere civile amministrativo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Grazie per aver dedicato una seduta dell'Assemblea legislativa al tema dell'alluvione che ha colpito la nostra regione tra il 15 e il 16 settembre: un evento tragico verificatosi in un momento storico in cui, mai come prima, è necessario far sentire a tutti i cittadini marchigiani, ed a quelli alluvionati in particolare, la vicinanza e il sostegno morale e materiale della Regione Marche.
Tra il caro bollette dovuto alla crisi energetica e l'escalation della guerra russo-ucraina, la più grave alluvione che si ricordi ha rappresentato il colpo finale inferto a un tessuto imprenditoriale e sociale già provato e allo stremo della sopportazione.
Una catastrofe che ha fatto emergere tutta l'inadeguatezza di questa amministrazione regionale e l'incapacità di gestire la fase della prevenzione, dell'emergenza, del soccorso e dei successivi (mancati) aiuti alle popolazioni alluvionate.
Vorrei qui ricordare e tentare di riassumere Io svolgersi di fatti che hanno fatto da cornice a questa terribile tragedia.
Dopo l'inizio dei violenti temporali, che si sono scatenati a partire dal primo pomeriggio, si sono perse ore preziosissime prima di diramare l'allarme, al quale si è preferito dare seguito alla inarrestabile campagna elettorale di Fratelli d'Italia. Perché mentre Arcevia era sott'acqua (ore 18.39), Cantiano era invasa dal fango (ore 19.30) e il Misa esondava a Ostra (ore 20.10), il Presidente Acquaroli accoglieva un importante esponente di Fratelli d’Italia ad una cena di partito a Potenza Picena (650 partecipanti e foto postata alle 21,30 circa) mentre l’Assessore Aguzzi dalle 21.15 alle 22.00 era impegnato, proprio a Senigallia al Cinema Gabbiano, in un incontro pre-elettorale e lasciava la città quando veniva avvisato che la piena stava arrivando, preoccupandosi, ovviamente, di fare un salto a Fano per indossare il giubbetto della Protezione civile!
Ricordo che il Presidente Acquaroli e l’Assessore Aguzzi sono le massime autorità locali che, con un fenomeno simile in atto, hanno la responsabilità di impartire direttive e presiedere alle operazioni del Dipartimento Protezione civile, tanto più visto che un'allerta tempestiva forse non avrebbe potuto limitare i danni materiali, ma avrebbe molto probabilmente potuto salvare vite umane. Credete forse che XX e YY, padre e figlio residenti a Pianello di Ostra, se fossero stati opportunamente informati della gravità estrema della situazione sarebbero scesi in garage per salvare l'auto? Lo ricordava in questi giorni in un suo illuminante contributo anche XY, alluvionato di Pianello di Ostra: è stato totalmente disatteso il principio sancito dall'Unione Europea "Innanzitutto allertare le popolazioni". A valle era noto da ore che stava piovendo in modo straordinario a monte. Ad Arcevia, a Barbara: il misuratore dell'altezza del Misa nel territorio di Serra de Conti, sempre ore prime di giungere a Pianello, registrava già l'innalzamento repentino di 5 metri del livello del fiume. Cosa ne è stato fatto di queste informazioni? E' stato inviato l'allarme basato sulla localizzazione? E' stato attivato un sistema di allarme sonoro diffuso? E' stato dato l'allarme attraverso automezzi con altoparlanti? Ve lo dico io, non è stato dato nessun allarme, nonostante è certo che questi strumenti sarebbero stati di sicura efficacia. Un allarme, dato anche solo con un'ora di anticipo, permette di salvare vite e beni, prima dell'arrivo della piena.
Ci sono infatti delle evidenti responsabilità politiche che è giusto evidenziare e non solo per onestà intellettuale, di cui probabilmente qualcuno non conosce nemmeno il significato, ma perché è questo che deve fare chi governa, e che il Presidente Acquaroli si è ben guardato dal citare, omettendo anzi ogni riferimento alla fase dell'emergenza.
Allora ve la riepilogo io.
1. Mancata allerta meteo. Innanzitutto, va notato come non sia stata comunicata nessuna allerta meteo legata a precipitazioni abbondanti, ma solo un'allerta gialla (dunque moderata) relativa solo ad alcune zone della Regione. Ciò ha fatto sì che ci si trovasse in una situazione di impreparazione rispetto agli imminenti eventi meteorologici, così notevoli ed eccezionali.
2. Mancanza delle registrazioni. Si viene poi a scoprire che mancano le registrazioni delle chiamate arrivate alla sala operativa della Protezione civile il 15 settembre, registrazioni mancanti in quanto il sistema che memorizza ogni comunicazione risulta essere fuori uso dallo scorso aprile e di cui, sempre pare, la Regione Marche non ne fosse per nulla al corrente. Malfunzionamento che può aver sicuramente condizionato l'allarme tanto che i messaggi di allerta sono arrivati grazie ad un tam tam social, avviato fortunatamente grazie alla solerzia di amici e conoscenti e non sicuramente da parte di quella degli enti preposti.
3. Cambio della guardia dei dirigenti. Ora, rispetto a questi gravissimi fatti, l'ignobile scaricabarile messo in atto dalla Giunta regionale sulla struttura, sui funzionari, sui tecnici, sulla Protezione civile è totalmente fuori luogo e in ogni caso non è mai esclusiva. Ad ogni buon conto, è necessario evidenziare che al cambio dei dirigenti si è dato corso nel gennaio di quest'anno con l'attribuzione della direzione del servizio di Protezione civile all'ingegner XX. Come noto, precedentemente il responsabile era XY.
4. Cambio di collocazione della Protezione civile. Da gennaio, per vostra precisa scelta, la struttura regionale della Protezione civile non fa più parte dell'Ufficio di gabinetto del Presidente, ma del Dipartimento guidato dall'Assessore regionale Aguzzi: un cambiamento che ha comportato una minore autonomia della Protezione civile che chiama dunque a una responsabilità ancora più diretta e piena dell'Assessore competente e dell'intera Giunta regionale.
5. Attrezzature della Protezione civile non funzionanti. Di chi è la responsabilità di non aver preso atto delle palesi disfunzioni nell'attrezzatura della Protezione civile? Vi rendete conto che in una struttura di emergenza avevamo attrezzature che non funzionavano? Questo è gravissimo: è come tenere in garage un'ambulanza con le ruote sgonfie. Ma di chi è la responsabilità di tutto questo? Dei tecnici? Veramente è solo dei tecnici? Vorrei ricordare al Presidente Acquaroli e agli Assessori regionali che uno dei ruoli fondamentali di chi amministra è proprio il controllo! Amministrare infatti non significa solo programmare, firmare le delibere, rispondere alle interrogazioni, fare le passerelle, ma significa anche esercitare la funzione di controllo sul corretto andamento della macchina regionale. Peraltro, va ricordato come l'attuale Giunta regionale abbia operato in questi 2 anni scelte significative, magari sbagliate, ma di cui solo essa è responsabile. L'unica cosa che si poteva fare era avvertire e non vi siete accorti che questo meccanismo era inceppato e avrebbe prodotto gravissimi conseguenze. Inoltre, vanno qui menzionati anche gli atti inopportuni emessi nei giorni successivi al disastro: penso al finanziamento della legge sul Saltarello, un provvedimento che richiede una copertura finanziaria di 50.000 euro a valere sull'annualità 2022 per la realizzazione di interventi come corsi di orientamento musicale, per musicisti e danzatori, organizzazione di manifestazioni, incontri e gemellaggi, partecipazione a festival nazionali e internazionali dedicati, organizzazione di convegni o seminari sui temi inerenti il Saltarello delle Marche e via dicendo. Un provvedimento che stride moltissimo con i 1.500 euro stanziati dalla Protezione civile per contribuire ai funerali delle undici vittime di questa tragedia. La "mancetta", così è stata definita dalle stesse famiglie delle vittime e che palesa il livello di sensibilità di questa Giunta e di questa maggioranza nei confronti delle persone che sono state travolte da questa sciagura.
Oggi il Presidente Acquaroli viene in Aula a dire che la Giunta si è attivata per la ricognizione dei danni, per la preparazione dei moduli, per i risarcimenti. Peccato che si tratti di mere enunciazioni, parole vuote che cozzano brutalmente con la realtà. Proprio stamattina leggiamo sui giornali che a Senigallia non è ancora partito il censimento dei danneggiati in quanto manca ancora l'ok della Regione per la consegna dei moduli. Dichiara infatti il Sindaco di Senigallia Olivetti, Sindaco di destra, non certo schierato contro la Giunta Acquaroli, anzi al contrario totalmente in linea con il governo regionale: "Noi siamo pronti, ma, purtroppo, manca il via libera dalla Regione"! Questa è la verità: la Regione non è stata e non è tempestiva nemmeno nelle operazioni di risarcimento.
Avete raccontato bugie anche sulle risorse di cui dispone la nostra Regione, un mese fa dicevate che non c'erano risorse per sostenere famiglie e imprese in difficoltà per il caro bollette e dopo tre settimane riuscivate a reperire 30 milioni di euro, allora le risorse c’erano oppure le avevate tenute nascoste in un tesoretto? Siete dei bugiardi e solo per questo dovreste dimettervi. Un provvedimento, peraltro quello che tanto citate, tardivo: sono risorse che vengono messe dopo gli eventi, il che significa chiudere la stalla quando i buoi sono scappati.
Oggi il Presidente Acquaroli viene qui a vantarsi dei fondi che questa amministrazione avrebbe stanziato, e attacca a testa bassa le Giunte precedenti cercando di veicolare il messaggio che la Giunta Acquaroli sia partita da zero, come se avesse iniziato da un deserto precedente. Ma non è vero per niente che avete iniziato da zero: da dove avete preso i soldi e i progetti di cui avete parlato?
Oltretutto i numeri forniti nell'intervento del Presidente sono fantasiosi e oscuri: non c'è il benché minimo riferimento ai capitoli di bilancio, non si distinguono le risorse comunitarie, da quelle statali, da quelle regionali.
C'è anche, a mio avviso, una evidente distorsione rispetto alle risorse stanziate nel passato. Ora, il precedente Presidente era fissato con la rendicontazione ed io ho fatto un accesso agli atti la settimana scorsa, ovviamente io ho già in mio possesso tutto quello che vi ho chiesto, nel rendiconto di fine mandato presentato dalla precedene Giunta nel 2019 e relativo ai 4 anni di mandato si dà conto di 244 milioni investiti nei 5 anni per la difesa del territorio, così ripartiti: 52,7 milioni per la difesa della costa; 18,5 milioni per gli eventi alluvionali; 173,2 milioni per la prevenzione degli eventi alluvionali. Non si scoraggi Presidente Acquaroli perché ha ancora due anni per arrivarci, la cosa interessante però, questo è il motivo per cui ho fatto una richiesta di accesso agli atti, è che i dirigenti che hanno elaborato questi dati sono gli stessi che hanno dato i dati sbagliati alla Giunta in carica. Con la differenza che, mentre qui oggi abbiamo una tabellina del tutto generica, per la rendicontazione 2019 è a disposizione un volume di centinaia di pagine con l'elenco analitico di ogni intervento, con titolo, comune, provincia, importo.
Tra gli importanti interventi attivati dalla Giunta precedente c’è anche la cassa di espansione di Bettolelle la quale, visto che voi siete geni e fenomeni, non è stata realizzata perché si sono persi 2 anni di tempo inutilmente a causa di una Valutazione di Impatto Ambientale che non era nemmeno necessaria.
Ad ogni modo, mentre noi discutiamo, gli alluvionati sono allo stremo: i soldi non si vedono e si sta sopravvivendo con donazioni, vendita di magliette, raccolta fondi della Caritas sul sito "Ridiamoci dignità". Ma non dovremmo essere noi a ridare dignità a queste persone? Non dovrebbe essere questo il nostro ruolo?
Il 4 ottobre si contavano nel senigalliese 79 persone sfollate, famiglie, anche con minori, trasferite in albergo, ma che hanno bisogno di ritrovare una quotidianità.

PRESIDENTE. La prego di avviarsi alla conclusione.

Manuela BORA. Concludo proprio sui risarcimenti e gli indennizzi di cui la Regione deve farsi carico, sia il Presidente Acquaroli nel suo intervento che l’Assessore Aguzzi nelle dichiarazioni rese stamattina sui social prima di arrivare, continuano ad evocare il Governo, certo il Governo deve fare la sua parte, ma questa non può essere una scusante per non fare nulla a livello regionale, né sull’alluvione e né sulle bollette.
Spero che ve la smetterete con questo giochino ignobile dello scaricabarile assumendovi finalmente le vostre responsabilità, visto che non potrete più far valere con il probabile Governo Meloni questo addossare su Roma le responsabilità.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Presidente Acquaroli, mi associo al cordoglio, questo sì, che lei ha formulato alle famiglie che hanno avuto morti, alle famiglie distrutte, alle nostre imprese che hanno visto compromessa la loro prospettiva di futuro e che, come lei ha ricordato, sono state interessate da un evento, su questo concordo con lei, di carattere eccezionale.
Il pensiero va anche, se me lo permettete, visto anche un po’ di difficoltà e per questo interverrò dopo, ai Sindaci del territorio. Penso al Sindaco di Ostra, a quello di Barbara, eravamo insieme al funerale, sapere che quattro concittadini perdono la vita in una sera tranquilla cambia la vita.
Ho colto, Presidente, il suo dolore, ho colto la preoccupazione ed anche l'imbarazzo nella sua relazione perché quando lei ci racconta, è vero …, lo fa chiedendo un Consiglio straordinario per questo, un atto di sensibilità ed un’occasione in cui ci diciamo le cose e non è che se uno arriva con il foglio preparato per ricordare, Consigliere Carancini, quello che vorrebbe dire è meno polemico di chi dice le cose come pensa che siano avvenute e forse vuol dare un contributo.
E’ vero, Presidente, continuo a dirlo, un fenomeno imprevedibile, non forse con quella portata di tempi di ritorno di mille anni, e sarebbe anche complicato dirlo visto che stiamo parlando di un territorio che un evento molto simile l’ha avuto, l’ha ricordato la Consigliera Menghi, il 3 maggio 2014, che non ha interessato Senigallia, o meglio non ha interessato solo Senigallia, ha interessato l’identico bacino del Misa e del Nevola compromettendo le attività - lo dico solo perché so che il Presidente è andato alla Zipa di Ostra, quella di Corinaldo, fino a Barbara - con un accadimento molto simile, ed è complicato dire a quelli che allora hanno visto 2 metri di battente, oggi hanno avuto solo 1 metro e 80 centimetri, che quella cosa può accadere una volta ogni mille anni.
E’ per questo, Presidente, che noi ci siamo permessi, e sarà il collega Cesetti poi ad illustrare la richiesta, di chiedere una Commissione speciale, di cui penso che ne abbiamo bisogno.
Una Commissione dove i temi dell’emergenza, dei sussidi, della rilettura, dei ristori possono essere messi in un contenitore e ognuno può dare quel contributo che invece in questo momento è molto frastagliato e non omogeneo, magari una volta parliamo di ordinanze e delle loro ricadute e poi abbiamo, l’ha ricordato prima il Consigliere Santarelli nel suo intervento, che ho apprezzato molto, delle pianificazioni pur attente come in questo caso. C’era l’assetto di progetto voluto dall’amministrazione precedente, una lettura del territorio e degli eventi che avrebbe potuto incidere su quel bacino.
Oggi i cambiamenti climatici, che sono ahimè certificati in maniera così tragica in questo pezzo della nostra regione, hanno bisogno di nuove progettazioni, nuove letture e nuovi interventi perché, vede Presidente, tutti gli interventi che sono stati fatti …, poi magari li ricordo, sennò diventa complicato leggere i numeri, i quali, per come sono stati messi a disposizione e per come glieli hanno forniti, non corrispondono a verità. Glielo dico io che ho seguito nel dettaglio dal 2014 fino ad oggi cosa era necessario per quel territorio, cosa si è fatto e cosa non è stato messo in campo.
Quella riprogettazione è indispensabile perché tutti gli interventi, il rafforzamento degli argini che è stato realizzato per un importo di 4.400.000 euro, togliendo i nuclei di ghiaia, ricostruendoli interamente, erano per evitare che quell’evento del 2014 si ripresentasse. Allora diversamente da oggi la città di Senigallia e tutto il territorio si era alluvionato, non allagato, per cedimenti arginali. Si ruppe un argine di 57 metri in riva destra in prossimità di Borgovicchia, allagò tutte le frazioni fino a ritornare al fiume passando dal lungomare, esattamente il contrario di quello che è avvenuto questa volta perché, ahimè, gli argini sono stati rafforzati e quella massa abnorme di acqua non ha avuto la possibilità, tragicamente, di fuoriuscire dal fiume ed è arrivata con tutta la sua forza ed il suo impeto in città. C’è necessità di ripensare questo.
Allora, in forza dell’articolo 131 del nostro Regolamento chiederemo, penso che sia proprio opportuno, una Commissione speciale, chiederemo anche la Commissione di indagine che secondo noi serve per stare tranquilli e far lavorare chi sta approfondendo il tema a seguito della conclusione delle indagini preliminari, che sono state già annunciate dalla Procura di Ancona e dalla Procura di Urbino.
Presidente, sappiamo, ed ho colto la sua preoccupazione, che ci sono state cose che non hanno funzionato, l'evento inevitabile ed i danni ci sarebbero stati, le nostre imprese sarebbero state massacrate, il nostro territorio il 16 non sarebbe stato più come il 15 di settembre, questo lo sappiamo, 440 millimetri di pioggia a Cantiano inevitabilmente l’avrebbero determinato, ma qualcosa nella filiera non ha funzionato.
Non basta la Commissione tecnica che lei richiede, forse prontamente o anche cautelarmente ci sta, umanamente ci sta, uno cerca di proteggersi perché ci sono cose che sono avvenute forse anche in maniera inconsapevole. Quell’atteggiamento inevitabilmente poteva contenere i danni? No. Poteva preservare le aziende? No. Poteva togliere il panico alle famiglie? Possibile. Potevamo evitare morti? Io non lo so, ero lì al telefono con l’Assessore, forse unico Consigliere presente in sito, non come cittadino, ma come soggetto responsabile competente ed a conoscenza di quello che stava realmente accadendo.
Ritengo che se la cabina di regia avesse lavorato in modo più attento, anche guardando i dati, qualcosa avremmo potuto evitare perché il pluviometro di Cantiano segnava alle ore 17,00 180 millimetri di pioggia, quella arrivata da noi, Presidente, e diventata un elemento eccezionale, ma percepito ed intercettato. Noi non lo abbiamo fatto, non voglio nemmeno entrare, sapete che conosco i passaggi, ma non mi interessano, ma dovete sapere che qualcosa in più si poteva fare per quelle famiglie.
Sulla questione degli investimenti, andate a vedere il documento, io ho fatto l’accesso agli atti, quello che potete fare tutti, e questa notte mi è stato inviato dettagliato degli investimenti fatti nei fiumi Misa e Nevola in questi anni, ho richiesto dal 2016, anche se li conosco tutti, pezzo per pezzo, 2016/2020 e 2020/2022.
Presidente, dei suoi veri 108 milioni di euro sa quanti ne sono stati investiti nei fiumi Misa e Nevola in due anni? 400 mila euro per interventi di somma urgenza sugli argini.
Presidente, non è vero che sono state realizzate opere per 1.400.000 euro per l’escavo dell’imboccatura, forse insieme alla realizzazione del ponte, aumentata la portata da 240 m³ al secondo a 340 m³, un po’ meno danni quella città li avrebbe avuti, ma non sono state fatte perché la Procura è intervenuta, ha sequestrato il cantiere da due anni, nessuno se ne è occupato, nessuno l’ha sbloccato, e la ghiaia è lì, ma voi lo dovete sapere sennò lei nella relazione scrive che 1.400.000 milioni di euro sono stati utilizzati per l’escavo, e non è vero,
Presidente, lo dico per lei, magari qui ce la può raccontare, in altri luoghi le conviene essere più preciso e non si faccia fornire quei dati fatti in quel modo perché non vanno bene. Io le dico che 4.400.000 euro sono stati utilizzati per il rafforzamento degli argini, sì, li ha fatti la precedente amministrazione, ai cittadini di Senigallia non importa nulla, a quelli di Cantiano non interessa chi li ha fatti, non fate questo distinguo perché non fate bella figura, ve lo dico io, ve lo dico con il dolore vero per i morti miei e per i danni miei, non state facendo una bella figura e forse qualche gesto di responsabilità vera questo Consiglio e quei morti se lo meriterebbero.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Un Consiglio molto complesso questo perché sappiamo che quando ci sono delle vittime e dei danni così ingenti parlare è molto difficile.
Rispetto alle possibili polemiche non dimentico quelle che molti attori, che sono anche seduti in questo Consiglio, che dovrebbero essere seduti ma non ci sono, attivarono durante le prime fasi del terremoto del 2016, quindi forse dovremmo tutti farci un esame di coscienza.
Detto questo, è chiaro che è stato un evento imprevedibile, Presidente, mille anni di ritorno mi sembrano esagerati, che ci siano dei sedimenti medioevali …, mi farebbe piacere sapere con quale analisi scientifica sono stati fatti. Non mi pare giusto che qualcuno le presenti e le prepari una relazione in cui ci sono scritte cose non scientifiche, non va bene, lo dico per lei, lei non è responsabile di questa relazione, ne sono certa. Comunque il fatto che la Protezione civile scriva: “Sicuramente superiore a mille anni” …, vorrei sapere come ha fatto a valutare che i tempi di ritorno sono di almeno mille anni. Questo è un dato che non si può conoscere e che non si può sapere.
Ora mi faccio una domanda: dato atto che il fenomeno era imprevedibile, ci sarà stato un momento nel quale, come hanno detto i miei colleghi, non voglio ripetermi, tra le ore 18,00 e le ore 20,00 si è capito che qualcosa di strano stava accadendo, lei e l'Assessore dove eravate? Perché non eravate nella sala operativa? Le sarà arrivata una telefonata da qualche Sindaco, le sarà arrivato un messaggino da qualche cittadino. A me è successo durante il terremoto, nella prima fase, ad esempio, o anche successivamente, che mi arrivassero dei messaggi anche da cittadini normali.
Perché allert non ha funzionato? Si sarebbe potuto avvisare gran parte della popolazione con allert. Lei non è responsabile perché, ripeto, non è individuata in capo a lei la responsabilità della Protezione civile, come era nella precedente Giunta, quindi sarebbe da chiedersi: come mai lei oggi chiede una Commissione d'inchiesta tecnica? Non ha i dirigenti che vengono in Giunta a raccontarle quello che è successo? Non avrebbe dovuto sapere prima di tutti noi quello che accadeva, quello che è accaduto e quello che accadrà rispetto a quelle zone? Lei non ha bisogno di una indagine tecnico amministrativa perché lei è il responsabile della macchina e la macchina le deve raccontarle quello che è successo senza necessità di un'indagine, che poi non è un'indagine terza, come qualcuno ha detto, dato che sono gli stessi dirigenti che firmano la relazione, quindi diciamo che è un'indagine di parte, non terza, quella se del caso la faranno altri organismi.
Questo mi chiedo. E’ una cosa giusta che lei l'abbia fatta? Io l'ho vista come l'indagine di Schettino, che è il capo della nave che decide, dopo che c’è stato il disastro, di andare ad analizzare chi è stato quando lui era il primo a non esserci.
Quello che trovo grave è che, pur sapendo, lei e l’Assessore, che c’era in atto qualcosa di strano, che non potevate percepire, di questo mi rendo perfettamente conto, qualcosa che non funzionava dato che pioveva a monte, c’erano anche azioni scomposte probabilmente di alcuni territori, perché non vi siate recati nella sede della Protezione civile per mettervi a disposizione, per telefonare voi ai Sindaci, anche se non è una procedura corretta. Quando si sta in emergenza o si ha un sistema di allert, tu avvisi e comunque dici: “Sindaci, Assessori, cittadini, non uscite di casa perché è verosimile e probabile …”, poi magari non succede, però è molto meglio allertare che non allertare. Questo mi lascia perplessa,.
Inoltre nella relazione, che io ho letto, purtroppo, quando lei ce l’ha data, non ho avuto modo di leggerla prima, si fa riferimento a tutto, allo stato di emergenza e lei dice che siete riusciti ad ottenere la dichiarazione di stato di emergenza in meno di 24 ore, come tutti, Presidente, come è successo nel 2016, come è successo nel 2014, il giorno dopo si riesce ad ottenerla sempre. Poi parla con grande enfasi delle ordinanze operative, ma sono ordinanze del Capo Dipartimento della Protezione civile nazionale, con le quali ha messo a disposizione un'organizzazione commissariale, ha nominato lei, e 5 milioni di euro. Non è certo stata la Regione, che ha beneficiato di queste ordinanze, che giustamente e velocemente sono state fatte.
La rilevazione dei danni di Senigallia ancora non c'è, per ammissione del Sindaco, come ha detto prima la Consigliera Bora, e il termine di 45-90 giorni non è stato rispettato.
Lei ad un certo punto parla degli interventi, chi le ha fatto le tabelline, Presidente, dovrebbe ricordarle innanzitutto che la legge delega non è la 13 del 1999, ma è la 10, chi scrive dovrebbe conoscere le norme, non é detto che le debba conoscere lei, ma chi le scrive le relazioni secondo me sì.
Se negli anni 2016 e 2017 non c’erano fondi per il Genio civile è perché il Genio civile ancora era considerato provinciale e si stavano facendo tutte le operazioni, che sono state complesse, per trasferire funzioni, personale e risorse alla Regione, quindi è evidente che lei trova zero, zero in quegli anni. Chi le ha detto che era un dato che poteva giocarsi non avrebbe dovuto scriverlo, come non avrebbe dovuto scrivere di tutte le azioni volte a realizzare interventi strutturali idraulici e di manutenzione straordinaria delle opere idrauliche che avete messo nel Por-Fesr perché non lo avete ancora redatto, non avete ancora redatto il definitivo del Por-Fesr, quindi non potete dire …, deve passare in Consiglio e quando arriverà in Commissione e poi in Consiglio vedremo e se ci saranno queste opere io sarò ben contenta, se lei stimolerà gli uffici competenti a mettere queste opere. Oggi però non lo può dire perché la competenza e l'approvazione di questi piani non è sua, non è neanche della Giunta e quando saranno approvati dal Consiglio lei lo potrà dire.
Infine, la richiesta di Piano nazionale straordinario per la messa in sicurezza del territorio, è chiaro che questo non mi può che vedere d'accordo, è una richiesta che abbiamo fatto tutti, della quale ovviamente ci faremo carico anche noi e visto che adesso abbiamo finalmente una coerenza tra il Governo regionale e il Governo nazionale penso che, probabilmente, sia molto più facile.
La mia domanda rimane sempre quella ed è quella che mi faccio - mi rattrista molto perché oggi abbiamo tutti espresso il nostro cordoglio - non si poteva far nulla per evitare, perché probabilmente è stato un evento molto particolare, mille, duemila anni c'interessa molto poco, i morti? Se ne poteva evitare magari soltanto uno? Questa risposta non c’è stata data e probabilmente apre una serie di altre domande sulle quali magari una risposta ce la aspettiamo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Sarò brevissimo perché già hanno parlato abbondantemente e bene i miei colleghi.
Voglio innanzitutto esprimere vicinanza a tutte le famiglie che hanno perso i loro congiunti, alle comunità colpite, agli imprenditori del territorio anche loro gravemente colpiti. Un ringraziamento va ai Sindaci del territorio e a tutti coloro che quella notte ed anche dopo si sono prodigati per i soccorsi e per il post alluvione.
Ho ascoltato attentamente la sua relazione, siamo tutti d’accordo, come già detto dai miei colleghi, sull'impossibilità di prevedere l’evento, sul temporale che era autorigenerante, sull’allerta gialla, ma poi, lo dice lei, lo scenario è evoluto in tempi “rapidissimi e non gestibili”, talmente rapidi che nella sua relazione manca completamente tutta la parte relativa all’allerta ed ai primi soccorsi.
Sono state fatte già varie ricostruzioni, io vi dico la mia esperienza personale di quel giorno. Abbiamo visto che sono circolati i primi video sui social dopo le ore 18,00, la Consigliera Bora ha citato il video di Arcevia alle 18,39, a Sassoferrato era già scoppiata l’apocalisse, così me l’ha definita il Sindaco nei giorni successivi, alle 19,15, a Cantiano, è stato detto.
Alle 21,00 di quella sera ero con l’Assessore Aguzzi ad un confronto elettorale - chi parla di sciacallaggio in quest’Aula sbaglia, io sono stato candidato, non ho mai proferito una parola sull’alluvione, ne parlo oggi in Aula in quanto è la sede opportuna - eravamo quel giorno insieme io e l’Assessore Aguzzi e mentre eravamo al cinema per il confronto elettorale, ricordo che lei era in sostituzione di una sua collega, alle 21,45 il Sindaco di Trecastelli era tra il fango e il diluvio a deviare il traffico, chiedendo agli automobilisti di fermarsi affinché potessero evitare situazioni drammatiche.
Siamo usciti dalla sala perché avvisati dalla voce fuori campo degli organizzatori che c’era un’alluvione a Senigallia ed il Sindaco aveva emanato l’emergenza per la città, ed io ho iniziato a scrivere, come penso che sia giusto fare, agli amministratori del territorio. Sta tutto qui. Alle 22,45 ho scritto ad esempio agli amministratori di Sassoferrato che mi hanno risposto: “E’ un disastro, crollo di ponti, frane e alluvioni”, alle 23,01 “Esondati più fiumi, strade bloccate, mai vista una cosa simile”, alle 23,40 “Sei persone in ospedale delle quali una in rianimazione”. Questi gli amministratori di Sassoferrato. Nello stesso tempo ho scritto al Sindaco di Barbara che, intorno alla mezzanotte, mi risponde: “Abbiamo già un decesso, tre dispersi, due salvataggi miracolosi, sembra sia passato uno tsunami”.
Detto questo, non capisco come faccia a dire il Consigliere Rossi che l’Assessore è stato a stretto contatto con gli amministratori dato che l’Assessore afferma sul giornale Il Resto del Carlino: “Ho preso coscienza di quanto drammatica fosse la situazione dopo mezzanotte, mentre andavo alla sala operativa”.
Vi ho fatto la cronistoria delle sei ore, dalle 18,00 alle 24,00, quello che i Sindaci hanno vissuto, di cui lui non era a conoscenza.
E’ evidente che c’è qualcosa che non porta, così come, Presidente, lei ha detto che è stato avvisato dall’Assessore Baldelli, lo dice su Il Resto del Carlino del 23 settembre: “Di ritorno da Perugia mi avvisava che nel territorio pesarese ed a Sassoferrato pioveva tantissimo, la situazione non prometteva nulla di buono”, veramente era già ampiamente compromessa e c’era già stata la catastrofe, quindi non so che informazioni le abbia dato, dopo le 22,00 le hanno comunicato che la situazione era critica, in realtà era devastante, per cui ha immediatamente lasciato la serata, in cui era presente, e si è recato poi al centro operativo.
Mi sembra che ci sia una grossa discrasia sugli orari rispetto a quello che è accaduto e che i Sindaci hanno vissuto, i vostri orari e i vostri tempi evidentemente hanno avuto un altro corso.
Questo per quanto riguarda la fase dell’allerta, su cui hanno già detto tutto i miei colleghi, volevo solo precisare questo aspetto.
Un’altra battuta velocissima la faccio sulla fase dell’allerta ed anche dei soccorsi, per queste emergenze credo che sia fondamentale avere una comunicazione di backup satellitare, indipendente dalle infrastrutture di terra, fondamentale soprattutto per una regione costantemente soggetta ad eventi di maxi emergenze. Non comunicare o comunicare male durante una maxi emergenza porta in termini di logistica e di soccorsi al fallimento dei soccorsi stessi. Non comunicare bene significa non avere la consapevolezza dello scenario, delle zone, dello stato delle persone che vivono disperatamente quella emergenza; comunicare male porta definitivamente e inevitabilmente al ritardo esponenziale nei tempi di soccorso e quindi al fallimento dell'operazione.
Le Marche non hanno più questa rete di comunicazione satellitare, l’avevano e non l’hanno più, una rete satellitare che rappresenta da oltre 10 anni la nostra regione, usata sempre con successo durante le varie maxi emergenze: terremoto, alluvione, che costava appena 39.000 euro l’anno. Non l’abbiamo più dall’inizio del 2021.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ausili.

Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Prima di tutto, come è doveroso che sia in momenti del genere, il cordoglio, il cordoglio di tutti perché abbiamo delle persone che sono rimaste vittima di un evento catastrofico, dei marchigiani sono deceduti, a loro va il nostro pensiero.
Non ho percepito negli interventi di tutti un cordoglio adeguato, forse era implicito nell’intervento, ma in casi come questo sia giusto esplicitarlo.
Forse ci si fa prendere troppo spesso dalla tentazione della retorica, dalla tentazione della semplificazione, della strumentalizzazione. Sono tentazioni comprensibili per chi fa politica certo, ma immagino che debbano essere tenute a freno, specie in momenti del genere e se quei nomi, i nomi delle vittime cadute, possono essere enunciati in questa Aula credo che debbano essere legati solamente al cordoglio e non a completare un'argomentazione politica, come ho sentito fare. Usare quei nomi per completare un'argomentazione politica, Consigliera, penso che sia raccapricciante, me lo lasci dire, con lei collaboro in maniera produttiva, ma questa volta non posso esimermi dal dire che il suo intervento, su quel punto, è stato davvero riprovevole.
A colpo d'occhio, e immagino con me la stragrande maggioranza della comunità, vedo una unità di intenti davanti a queste emergenze, vedo lo stare uniti da parte delle istituzioni a tutti i livelli, al di là del colore politico, e insieme alle istituzioni vedo i soccorritori, i corpi che sono intervenuti, vedo i tanti, tantissimi volontari che si sono uniti.
Vedo questa unità da una parte, però noto che alcuni soggetti politici tendono a disunirsi, Ritengo che non sia opportuno disunirsi rispetto a questo movimento, che invece si è stretto intorno a un dolore della comunità, verso questo movimento unitario che tenta di dare delle risposte alle persone. Se ci disuniamo da questo movimento principale, credo che andiamo a collocarci politicamente su un'area oscura, un'area abbastanza incomprensibile, un’area che rischia di essere sleale, non solo nei confronti dell'avversario politico, ma nei confronti anche della comunità intera perché davanti a una realtà catastrofica, emergenziale e tragica come questa la politica dovrebbe in qualche modo unirsi, non già sfruttare la situazione per propri fini, a quel punto tu finisci per compiere un atto di slealtà nei confronti della comunità.
Dico questo perché ho notato negli interventi di qualcuno un confondere artatamente i piani del discorso, il piano tecnico con il piano politico, alcuni hanno tentato di confondere questi piani che invece devono essere ad una lucida analisi tenuti in qualche modo distanti. Il sistema dell'emergenza è un sistema tecnico, che ha delle procedure tecniche che oltretutto questo governo regionale si è trovato già istituite, erano già state stabilite in precedenza. A queste argomentazioni tecniche ovviamente spetterà il giudizio delle autorità competenti. C'è una Commissione d'indagine che è stata giustamente istituita dal Presidente Acquaroli, che sarà a tutela di tutti i tecnici e produrrà un lavoro dal quale, magari, usciranno le linee guida per immaginare come migliorare il sistema dell'emergenza.
Penso che le persone che ci ascoltano in questo momento non abbiano molto interesse, da un organo politico, ad ascoltare una dialettica intorno agli elementi tecnici, non credo che abbiano alcun interesse a capire se un giaccone è stato indossato o no e se qualcuno ha cenato a casa o al ristorante, ritengo che le persone che ci stanno ascoltando vogliono sentirsi altro, hanno bisogno di sentire altro, hanno bisogno di sentire un po' di verità sui numeri in mezzo a tanta confusione e hanno bisogno di capire che cosa le istituzioni stanno facendo per aiutarli in questo momento.
La verità sui numeri non sono io a dirla, sono gli uffici che producono i calcoli che sono stati già citati, devo tornare però a citarli, evidentemente in base a quella che è la prosecuzione del dialogo in Aula, è evidente che sul dissesto idrogeologico dal 2016 al 2020 sono stati impegnati 98 milioni, mentre dal 2021 al 2022 106 milioni, ed è altrettanto evidente che per la manutenzione dei fiumi tra il 2016 e il 2020 sono stati impegnati 5,7 milioni e dal 2021 al 2022 ben 6,4 milioni più quelli che sono andati tramite assestamento.
Lascio le conclusioni a coloro i quali ascoltano questi numeri, che sono prodotti dagli uffici della Regione, che non sono l'opinione politica di nessuno.
Che cosa, cari concittadini, le istituzioni stanno facendo? Ci sono dei soggetti attuatori che sono stati già indicati. Che cosa la Regione per le sue competenze sta facendo in queste ore, in questi giorni? Il sostegno alle imprese, è vero, 6 milioni di euro di prestito ponte in attesa di contributi nazionali con due anni di preammortamento per un massimo di 150.000 euro ad azienda, per sostenere le tante aziende colpite, 20.000 euro verranno messi in moto per ogni impresa, per il sostegno ai primi interventi da farsi; poi il sostegno sulle famiglie. Signori miei, il sostegno alle famiglie passa anche per il sostegno alle imprese e credo che la cosa più importante per quelle comunità colpite sia la certezza che quegli insediamenti produttivi non abbandonino quei luoghi, quello provocherebbe sì delle forti conseguenze per gli abitanti della zona, e quelle imprese resteranno se le istituzioni saranno in grado di aiutarle.
Sostegno alle famiglie, 5.000 euro per i primi interventi, la sospensione degli obblighi fiscali e l’ammortamento dei mutui, l'attivazione degli ammortizzatori sociali, e poi gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dei fiumi, come ricordato prima, di 22 milioni in totale da qui ai prossimi due anni, che rappresentano la cifra più alta che mai la Regione abbia impiegato per questi scopi.
Chiudo dicendo che in un momento del genere, lo ribadisco, serve una unità di intenti anche perché la gittata del potenziale della Regione è giocoforza limitato stando alle scarse risorse. E’ evidente che tutte le forze politiche, al di là delle divisioni, debbano in qualche modo lavorare a livello di governo centrale per portare sui territori ciò di cui abbiamo necessità.
Le speculazioni ulteriori, che ho sentito, sono forse fuori luogo, alle quali poi viene voglia di rispondere con altre speculazioni e viene voglia di chiedersi: perché è stato positivo avvicendare in maniera così confusa le competenze in Italia nel giro di 20 anni tra Province e Regioni su certi elementi come quello della manutenzione dei fiumi? Sono state adottate le strategie di transizione da un ente all’altro per questo scopo? E’ stato positivo smontare le Province e lasciare una certa vacatio nell’assolvimento delle competenze in certe materie per alcuni anni? E com'è possibile, verrebbe voglia di chiedersi, che tra il 2016 e il 2017 ci siano zero investimenti per quanto riguarda la manutenzione dei fiumi? Viene voglia di chiedere perché dagli anni ‘80 si parlava di quelle vasche di espansione e la prima è stata cantierata solamente nell’aprile 2022? Poi viene voglia di chiedersi anche se è stato corretto pienamente lo sviluppo urbanistico della città di Senigallia e se è stato utile prestare il fianco ad un ambientalismo spesso ideologizzato per fini elettorali? E’ stato utile?
Viene voglia di farle queste speculazioni sentendo le vostre, ma non le faccio, non le faccio perché siamo davanti a una proccupazione che è davvero più grande di queste argomentazioni.
Dico che siamo davanti a fenomeni globali, se parliamo di catastrofi ambientali, se parliamo di cambiamenti climatici, e non sarà possibile trovare soluzioni locali a problemi globali, quindi è necessario che la politica faccia uno sforzo ampio e collettivo per andare incontro a soluzioni condivise che giocoforza dovranno riguardare i livelli più alti delle nostre istituzioni.
Se questo la politica lo farà allora esprimerà una dignità, dimostrerà la propria dignità, se non lo farà non dimostrerà la propria dignità né al cospetto della cittadinanza né al cospetto di Dio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Voglio innanzitutto esprimere il mio cordoglio e la mia vicinanza alle tante famiglie che sono state colpite da questa tragedia. Voglio anche ringraziare i tanti volontari. Ho fatto anch’io dei sopralluoghi in queste aree ed ho visto tanti cittadini, ma soprattutto tanti giovani, che si sono rimboccati le maniche dando il loro contributo: i volontari della Protezione civile, delle Forze dell'ordine e tanti amministratori che sono stati coinvolti, ma anche gli amministratori non coinvolti che hanno dimostrato la loro vicinanza rispetto a quello che è accaduto.
Condivido quello che è stato detto fino a questo momento da parte dei miei colleghi, però voglio fare un appello al Presidente: capire meglio i dati che gli vengono forniti prima di leggerli in Consiglio regionale, perché quelli non sono dati reali, non sono attendibili.
Posso parlare per cognizione di causa perché ho seguito bene molti di questi aspetti, leggere dei dati pari a zero sta a significare che non sono reali anche perché tutti sanno che quell'anno c'era il passaggio di competenze, dopodiché, attribuirsi addirittura 100 milioni di euro di investimenti quando a tutt'oggi,, penso, i progetti veri partiti negli ultimi due anni sono pari a zero. Provate a fare un giro nei Geni civili, fatevi dire quali sono i nuovi progetti iniziati negli ultimi due anni, vi diranno zero, tant’è che l’ufficio è stato addirittura depotenziato, prima c’era un dirigente per Genio civile, adesso abbiamo pensato di farne uno per due o tre Geni civili. Come fa un dirigente con tutte le difficoltà e i problemi che ci sono nelle aree non a seguire una provincia ma a seguirne due? Questo fa capire quanto non si voglia …, perché poi i fatti sono questi, per fare le cose ci vuole il personale che prima o poi andrà rafforzato, ma pensare di fare un dirigente unico sta a significare che si sta andando nella direzione opposta rispetto al potenziamento dei servizi.
I lavori che sono in corso. voi tutti sapete bene che per fare un progetto di questo tipo ci vogliono almeno 4/5 anni e farsi belli di progetti che sono arrivati alla progettazione esecutiva o si stanno realizzando sta a significare che non si ha idea dei tempi di realizzazione degli stessi, soprattutto in campo idraulico.
Ritengo che la politica debba essere presente in queste occasioni. Chiunque di noi ha avuto un ruolo amministrativo o ha fatto l’amministratore sa bene che quando c'è un’emergenza la presenza della politica è importante, non dico per coordinare, ma comunque essere presente durante i lavori. I tecnici hanno bisogno di sentire la parte politica vicina per fare delle scelte, scelte che possono essere difficili, per coordinare le varie Forze dell’ordine, comunque i soggetti coinvolti. Capire chi comanda è sempre difficile e la politica molto spesso svolge quel ruolo di aggregazione, di collegamento tra un realtà è un'altra, quindi la presenza della politica fin da subito è molto rilevante.
Anche noi a Pesaro abbiamo vissuto emergenze (incendi, alluvioni, nevicate), ci sono amministratori che hanno dormito nella branda per cercare di stare vicino ai tecnici, ai propri dipendenti, ai tanti volontari, quindi l’invito che faccio è di essere presenti perché questo è molto significativo nella gestione dell’emergenza.
In maniera rapida passo all’illustrazione della mozione, sono il primo firmatario, ma è stata firmata da tutto il gruppo del Partito Democratico, con la quale chiediamo con forza il sostegno alle famiglie ed alle imprese. Ricordo che era una un'azione che abbiamo messo in campo nella fase di approvazione della variazione di bilancio, purtroppo i nostri emendamenti sono stati bocciati ma questa è una mozione che va in quella direzione.
A tutt'oggi la Giunta regionale ha previsto sostegni economici con contributi sugli interessi o sugli oneri da concedere alle imprese, quindi sostegno ad ulteriore credito, ritengo che le imprese attualmente colpite non abbiano bisogno di fare ulteriore credito, ma abbiano necessità di risorse a fondo perduto.
Nella manovra approvata di recente non è previsto nessun sostegno immediato di tipo regionale, solo nuovo credito alle imprese e nessun beneficio alle famiglie.
I cittadini e gli imprenditori stanno reagendo con dignità e coraggio anche grazie alla solidarietà di tante persone, ma se a questo attaccamento al territorio, a questa voglia di ripartire non corrispondono atti concreti in tempi rapidi sarà impossibile riuscire a fare in modo che queste zone possano continuare a sopravvivere e a non spopolarsi.
E’ essenziale che la ripartenza delle attività produttive, agricole, commerciali e dei servizi, soprattutto in queste aree interne più svantaggiate, che hanno comunque un tessuto sociale ed economico molto fragile, sia immediata per evitare che tutto questo si sbricioli, In questi luoghi oltre alla presenza di poche grandi imprese, troviamo un tessuto di realtà economiche molto piccole e fragili che hanno bisogno di liquidità immediata ed io ritengo che la Regione in questo caso debba fare la sua parte.
Oggi siamo in un momento di crisi, le imprese vivono nel mondo, non hanno solamente l’alluvione, ma vengono dal post Covid e la crisi energetica sta colpendo anche loro.
Riteniamo che sia importante, per questo abbiamo presentato questa mozione, oltre che potenziare la struttura amministrativa per stare vicino alle amministrazioni ed ai cittadini, quindi garantire un maggior sostegno tecnico e amministrativo, fare una rapida valutazione dell'impatto di tutto quello che è avvenuto e sicuramente stare vicino con risorse a fondo perduto sia per le imprese che per le famiglie. Ovviamente noi ci stiamo riferendo alle realtà più gravemente colpite.
Segnalo che attualmente non viene riconosciuto nessun rimborso per alcuni beni durevoli, come ad esempio le autovetture, abbiamo visto che centinaia sono state distrutte, ma non rientrano tra quei beni che possono essere rimborsati. Dal mio punto di vista questo è un errore, occorre inserire non solo le autovetture, ma anche tanti altri beni che vengono definiti durevoli, a partire con 15/20 mila euro, questo è il costo di un'auto media, perché molte delle autovetture coinvolte non sono recuperabili. Oltre ai danni subiti dentro la propria abitazione, oltre ad aver perso il lavoro, oltre ad avere le imprese ancora ferme, le persone per andare a lavorare, per potersi muovere, sono costrette addirittura a ripagarsi l’autovettura.
In altre situazioni di emergenza questo tipo di spese è stato riconosciuto, come sono stati riconosciuti i contributi a fondo perduto, quindi dal mio punto di vista è fondamentale che anche per gli alluvionati, tutte le persone colpite da questa tragedia, questo tipo di indennità venga riconosciuta perché ritengo che sia una ingiustizia.
Quindi, aiuti immediati e procedure snelle per far sì che il tessuto economico, soprattutto sociale di questi territori non si sbricioli in maniera definitiva. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Sono contento che sia rientrato il Consigliere Carancini perché avevo pensato ad un intervento …, nel suo intervento iniziale, coraggioso, anche senza sentire gli altri, quindi scevro da valutazioni di convenienza o di strategia, ha detto la sua opinione e quello che pensa in ordine a questo tragico evento che ha interessato tutta la regione Marche. Qui si sovrappongono un po’ il Consigliere e l’avvocato, sinceramente in questa fase la ricostruzione di questo procedimento, assolutamente sommario, è priva di alcun elemento. Come hanno fatto altri, ad esempio la Consigliera Bora. Capisco che voi siete molto intelligenti, molto preparati in tutte le materie a prescindere dalle vostre competenze professionali, ma essere già in grado di dire e ricostruire gli accadimenti da dei video su facebook o da altre ricostruzioni, accusando palesemente non solo di responsabilità politiche, ma alludendo anche a qualcos'altro sull’Assessore Aguzzi o sul Presidente Acquaroli, mi sembra inopportuno.
Lei, Consigliere, ha detto che la relazione del Presidente è offensiva per le vittime, queste sono parole forti e pesanti, che mi dispiace averle sentite dalla sua bocca.
La Commissione d’inchiesta, lo sanno tutti, lo capite anche voi, non ha nessuna funzione di duplicazione dell’inchiesta della Magistratura, che farà giustamente il suo corso. L'inchiesta amministrativa è una richiesta interna che ha la funzione e lo scopo di accertare quello che c’è stato e, come ha ben detto il Consigliere Ausili, avrà anche lo scopo, secondo le risultanze, se dovessero mai emergere delle disfunzioni, delle cose che non hanno funzionato, di correggerle per il futuro, per l’avvenire.
Il rapporto di intervento preliminare, questo glielo riconosco, sicuramente voi lo avete scaricato dal sito, chiarisce in maniera inequivocabile l’eccezionalità dell’evento e, a parere del sottoscritto, fa venire meno una responsabilità politica e ancor meno giuridica, ma non spetta assolutamente a noi fare valutazioni giuridiche in ordine a questo accadimento.
Non sarò nuovamente a ripetere pedissequamente di stanziamenti fatti per la manutenzione ordinaria o per il contrasto al dissesto idrogeologico perché sono elementi molto chiari.
Capisco che i numeri a differenza di altre valutazioni politiche non sono interpretabili, ma sono solamente analizzabili e qualsiasi persona di buon senso, che analizzi i numeri che abbiamo chiaramente espresso, capisce benissimo qual è il lavoro fatto dalla Regione Marche, dall'Assessore Aguzzi e dai tecnici della nostra Regione.
Un punto secondo me molto importante, che è stato evidenziato dalla Consigliera Bora, è riferito alla cassa di espansione di Bettolelle, quello che voi dite è assolutamente falso, perché, se è vero che c'era un progetto esecutivo, i tecnici ci hanno detto in maniera molto chiara che i lavori non erano in alcun modo cantierabili ed era necessario adeguare il progetto ad una nuova autorizzazione aziendale. Non dimentichiamo i fondi che questa amministrazione ha messo con l’assestamento, per l’anno 2022 1,6 milioni per la manutenzione straordinaria, per l’anno 2023 3,5 milioni più 3,5 milioni per la manutenzione ordinaria e straordinaria, lo stesso nel 2024 più 6 milioni per il fondo straordinario per il sostegno alla liquidità.
Quello che emerge, secondo me, da questa analisi generale, anche dopo aver sentito almeno 10/15 interventi, è una poca sensibilità da parte della precedente amministrazione a queste tematiche, sicuramente l'eccezionalità dell'evento ha una riconducibilità ed è facilmente comprensibile anche se fosse successo sotto la vostra amministrazione, però ritengo che ci sia stata indubbiamente una sottovalutazione e una poca sensibilità su questo tema.
E come non concordare con il Consigliere Ausili quando dice che ci sono stati degli elementi esterni che hanno contribuito e contribuiscono, come l’ambientalismo ideologizzato che impedisce la pulizia dei fiumi ed il compimento tutte le operazioni necessarie.
Il cambio di competenze, è chiaro, è avvenuto nel 2016, con un cambio di competenze anteriore al 1999, e proviene dalla riforma della legge Delrio, che non è sicuramente un esponente di questa maggioranza.
Consigliera Bora, le ricordo solamente un elemento, quando in un Consiglio regionale l'Assessore Aguzzi si rivolse a lei chiamandola dottoressa lei si offese profondamente, quindi le do un consiglio, quando si rivolge al Presidente della Regione o all’Assessore Aguzzi invece di chiamarli “Acquaroli” o “Aguzzi” li chiami “Presidente Acquaroli” e “Assessore Aguzzi” perché lei deve meritare il rispetto degli altri, ma porti rispetto agli altri.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Borroni.

Pierpaolo BORRONI. Grazie, Presidente. Innanzitutto devo dire che parlare in una giornata come questa di un evento importante e catastrofico per la nostra Regione non è facile.
Nel 2003 quando ero Assessore a Civitanova Marche avemmo anche noi un’alluvione, seppure di grandezza molto inferiore a questa, ricordo le persone in difficoltà, alcune intrappolate nei garage dal fango, scantinati allagati, per cui capisco la gravità degli eventi di cui andiamo a parlare oggi.
Devo dire che sono anche contento di aver ascoltato alcuni interventi dei miei colleghi di minoranza, come quello del capogruppo Consigliere Mangialardi, che mi è sembrato, seppure di parte, fondato sulla ragionevolezza, nel tentativo di dialogare con la maggioranza. Ho ascoltato anche quello del Consigliere Carancini che invece in maniera del tutto indiscriminata ha chiesto un passo indietro all'Assessore Aguzzi, non ho capito per quale motivo, probabilmente più per ragioni politiche che amministrative, poi l’intervento sguaiato della Consigliera Bora, che di nuovo ci ha fatto una sceneggiata tipica di una persona di estrema sinistra che va all’attacco a testa bassa senza un minimo di logica, secondo me.
Sta di fatto che i fatti del 15, 16, 17 settembre hanno rappresentato una tantum meteorologico stando ai rapporti rilasciati dagli organi competenti. Eventi di tale entità sono rari, difficilmente prevedibili e veloci, quindi non evitabili.
Ovviamente la sera del 15 settembre tutti siamo stati sorpresi da questo evento, direi travolti.
Nonostante tutto, stando ai resoconti pervenuti, la macchina del soccorso regionale ha reagito in maniera discreta.
La Giunta regionale, al fine di capire cosa sia successo e garantire la certa professionalità della macchina amministrativa della Regione, ha nominato una Commissione di inchiesta al fine di smentire alcune delle illazioni che sono girate come indiscrezioni/accuse rivolte ai dipendenti della Regione Marche e all’amministrazione regionale.
Come ho già detto in altre occasioni, le bugie, come quelle dell'ex Assessore del PD sono una vergogna per tutte le Marche e in generale per il buon senso e il pudore che ognuno di noi qui dentro dovrebbe avere, anche chi c’è stato.
L'amministrazione Acquaroli per prima ha iniziato interventi strutturali per Senigallia nel febbraio 2022 per arrivare all'apertura del più importante cantiere ad aprile dello stesso anno.
Oltre ai soliti interventi di manutenzione degli argini che si sono fatti e programmati, sono stati finanziati 1,5 milioni di euro per l’escavo e l'adeguamento della sezione idraulica a valle della ferrovia di Senigallia (11 gennaio 2022) e soprattutto è stato dato il via alla cassa di espansione di Bettolelle per 4.160.000 euro con inizio cantiere il 21 aprile 2022, quindi molto dopo tutte le promesse. Tutte le volte che Senigallia ha avuto problemi si è parlato di questo tipo di intervento. Opere che per 40 anni sono state solo promesse ed oggi, almeno in parte, realizzate.
Non è la prima volta, immagino che non sarà l'ultima, che esponenti del PD affermano che quanto fatto dal centro-destra sia solo progettazione in corso della passata amministrazione. Non c’è bugia più grande che possa essere detta in quest’Aula, uno sciacallaggio politico che raggiunge dei livelli impressionanti. Faccio l’esempio degli esponenti del Partito Democratico della mia Civitanova che sono usi a dire bugie del genere.
Proprio come le bugie dell’ex Assessore del PD della precedente Giunta, le cui dichiarazioni sono state rilasciate a Repubblica, un giornale che dovrebbe essere comprato solo per incartare il pesce, prima tra tutte quella secondo cui l’amministrazione Acquaroli non avrebbe finanziato fondi per il dissesto idrogeologico, solo che, andando a guardare le carte della Regione, si scopre che nei primi 2 anni della amministrazione Acquaroli (2021/2022) i fondi stanziati per il dissesto idrogeologico sono stati quasi 107 milioni contro i 98 milioni stanziati nei 5 anni della precedente amministrazione, in cui l’ex Assessore Bora, che ride tanto, era fiera di esserlo.
In generale dire falsità e diffamare, sapendo di dire bugie, sulle ceneri di una tragedia con 12 morti è una vergogna. Centri sociali che imbrattano col fango la sede della Regione, comunicati stampa farlocchi e persino richieste di dimissioni da chi per 30 anni non ha fatto nulla per tentare di impedire eventi come questo.
Sono contento di come la maggioranza, tutto il nostro gruppo politico e la Giunta si siano mossi in questo momento e rinnovo la piena fiducia nei confronti dell’operato della Giunta Acquaroli. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Oggi abbiamo tutti il cuore in lutto per quello che si è abbattuto sulle Marche. E’ stata una nuova imprevedibile tragedia che purtroppo ha segnato o almeno, credo, avrebbe dovuto segnare tutti noi.
Voglio esprimere subito il cordoglio per le vittime e la vicinanza alle famiglie distrutte da una forza che si è portata via 13 vite, si è portata via case, aziende, strade, ponti, tutto ciò che quel muro d'acqua si è trovato davanti, senza poter trovare nessun limite alla propria forza.
E’ solo dai racconti di chi ha vissuto in prima persona che possiamo immaginare la devastazione, il grado di forza che si è abbattuto sulle Marche, trasformando fiumi, che fino a cinque minuti prima erano praticamente in secca, in muri d'acqua, in un frangente di tempo rapidissimo, creando quella marea di fango e detriti che ha portato via insieme alle vite pezzi di paesi, pezzi di comunità ed anche pezzi di prospettive future.
Quello che si è abbattuto sulle Marche è un dramma che ci impone serietà e rispetto e voglio ringraziare il Presidente Acquaroli per ognuna delle azioni fatte, dalla presenza sui territori colpiti, a fianco di chi ha perso tutto, alle azioni nei confronti del Governo per attivare non solo lo stato di emergenza, ma per chiedere, anche in virtù di quello che è successo, degli interventi futuri verso la prospettiva di un’impostazione che purtroppo, abbiamo visto, nel nostro sistema nazionale, nel nostro fragile Paese è sempre un passo indietro. Noi siamo abituati a gestire e vivere le emergenza dopo che sono successe, è un male comune in Italia, mentre la fragilità del sistema idrologico e idrogeologico non solo delle Marche, ma di tutt'Italia, imporrebbe un cambio di prospettiva, investire molto di più sulla prevenzione e, per fortuna, investire meno sugli effetti degli eventi catastrofici. Quindi, anche per lo sguardo verso il futuro che il Presidente ha chiesto in tutti i consessi superiori perché questo è un tema che non riguarda purtroppo solo le Marche, ma tutta l'Italia.
Voglio ringraziare lui e tutta la Giunta anche per le misure che si sono messe, che si stanno mettendo e che si metteranno in campo per il dopo, per aiutare le popolazioni, per aiutare le imprese a rialzarsi, per aiutare questa emergenza che, abbiamo visto, l'ultima non è l’ultima, ma una di lunga fila anche simile a quanto già successo.
L’abbiamo sentito, questo era un fenomeno meteo impossibile da prevedere nella sua intensità e sviluppo con le attuali conoscenze disponibili.
Sento forte un senso di gratitudine da esprimere oggi verso tutti coloro che si sono spesi in questa emergenza e lo faccio nei confronti dei volontari del sistema di Protezione civile, del sistema delle Forze dell'ordine, dei Sindaci, dei singoli cittadini che sono venuti da tutte le parti delle Marche e da fuori regione ad aiutare chi era in difficoltà, come alcuni di noi hanno fatto in altre realtà e in altre emergenze che hanno colpito il nostro fragile Paese.
In quella solidarietà, in quel sentimento positivo che oggi andrebbe valorizzato e ricordato perché non va mai dato per scontato che, purtroppo, quando succedono queste emergenze spesso ci troviamo a trovare, riuscendo a tirar fuori in alcuni il meglio dell’essere umano, mentre a volte, in altri, vediamo tirare fuori il peggio dell'essere umano.
Speravo che questa seduta avrebbe consentito, una volta chiusa la campagna elettorale, a chi aveva scelto di utilizzare questa tragedia per fini tutt'altro che nobili e rispettosi delle persone, di non fare una bieca propaganda sull'alluvione, di poter ragionare insieme in questa Aula sulle tante cose da fare per le nostre popolazioni e per il nostro territorio.
Proverò a misurare le mie parole per rispetto delle persone colpite, nella consapevolezza che un evento così eccezionale avrebbe potuto colpire ognuno di noi se si fosse trovato in quella realtà, in quel momento. Quel tipo di perturbazione straordinaria poteva colpire ogni luogo e trovarlo impreparato a rispondere all’eccezionalità di un fenomeno che, abbiamo visto, non ha pari in migliaia di anni e se i misuratori avessero la capacità di misurarlo forse ancora più che mille anni.
Faccio fatica a trattenermi perché, devo dire, alcune dichiarazioni che ho sentito oggi in quest'Aula o che abbiamo letto tutti sulla stampa nei giorni che dovevano essere dedicati al lutto, a quello che avrebbe dovuto essere un rispettoso e nobile silenzio, hanno abbondato di falsità, mistificazioni, financo valutazioni distorte della realtà.
Questo è un fatto grave ed è di una disonestà umana prima che politica, dichiarazioni che non fanno onore a chi le ha fatte.
Inizio con le bugie sul taglio dei fondi sul dissesto idrogeologico, falsità diffusa a mezzo stampa e smentita anche oggi dai numeri, dai fatti, non dalle opinioni politiche: in meno di due anni di mandato, che non abbiamo ancora raggiunto, sono stati stanziati dall'amministrazione Acquaroli per il dissesto idrogeologico e per le manutenzioni dei fiumi (sia ordinarie che straordinarie) più risorse di tutte quelle stanziate nei cinque anni precedenti, sono oltre 108 milioni di euro in due anni a fronte dei circa 98 milioni dei cinque anni precedenti.
Queste non sono valutazioni politiche, non sono bandierine dietro le quali ci vogliamo nascondere, ma sono fatti chiari che devono andare a ripristinare le cosiddette fake news irrispettose, non per noi che siamo qui, non per noi che amministriamo, non per noi che rappresentiamo la maggioranza, ma per chi sta soffrendo, per chi sta ancora cercando un proprio caro sotto quel mare di fango.
Sulla prevedibilità dell'evento abbiamo sentito in queste settimane tutto e il suo contrario. Anche in questa Aula da una parte ho sentito ammettere l'eccezionalità di questo acadimento, attraverso le attuali strumentazioni tecniche che possono valutare con dati scientifici questi fenomeni, mentre dall’altra ho sentito i “ma”, i “però”, come voler insinuare un dubbio, un dubbio sul fatto che questo avvenimento fosse eccezionale e non prevedibile per la misura e la portata con il quale si è abbattuto sulle nostre Marche. Quel dubbio non fa onore perché ha una valutazione politica che non si basa su dati scientifici. Quali sono i dati che vi fanno dubitare? Che cosa vi fa dire, attraverso quali meccanismi matematici, che l’allerta gialla all'epoca fatta dai tecnici, non dai politici, fosse sbagliata? Quali misure e termini di valutazione vi fanno dire, con i modelli matematici consentiti, che non è vero che questo evento eccezionale acccade ogni mille anni e forse anche più? L’abbiamo sentito poco fa da uno dei Consiglieri di maggioranza, su quali basi tecniche? Questa è un’altra realtà che va ripristinata. Quali sono le competenze? Noi abbiamo il sistema della Protezione civile che è nazionale e nel quale rientrano tutti i livelli (livello regionale, livelli comunali) che sono codificati da normative, da leggi che prevedono delle disposizioni precise perché la macchina, proprio perché si attiva nel momento dell'emergenza, deve muoversi con delle procedure standardizzate. Qui abbiamo presenti anche diversi ex Sindaci, avranno sicuramente con i loro gruppi di Protezione civile comunale organizzato delle simulazioni, partecipato a delle esercitazioni, è così che funziona la macchina dell'emergenza, si prepara all'imprevedibile, si prepara a quello che non può essere, purtroppo, per gli strumenti attuali previsto con precisione.
E allora insinuare un dubbio su quelle che sono procedure tecniche e scientifiche è qualcosa, lo ripeto, che non fa onore e non rispetta quel principio che dovrebbe oggi averci fatto sedere qui, il quale nei giorni dell'immediata emergenza avrebbe forse dovuto farci riflettere un attimo di più prima di fare determinate dichiarazioni.
Avrei voluto soffermarmi, il tempo è poco, ancora su due fatti: uno è la Commissione d'indagine, un atto di trasparenza, non è una Commissione politica nella quale voler nascondere qualcosa o voler giustificare qualcosa, ma non è neanche un atto che vuole accusare un tecnico o a qualcuno, è un’operazione di trasparenza che deve tutelare tutti proprio da quelle informazioni, da quelle notizie false e speculative che abbiamo letto e sentito in queste settimane e, purtroppo, lo dico a malincuore, anche oggi. E’ una scelta quella della trasparenza, una volontà quella della trasparenza alla quale non solo questa amministrazione non si è sottratta, ma l’ha voluta, l’ha chiesta, è un atto che le fa onore e che vuole tutelare tutti, dal primo all’ultimo di tutta la macchina coinvolta nell’emergenza.
Poi la riflessione sulle misure, si stanno mettendo in campo tutte le misure possibili, immaginabili, consentite e si sta guardando anche oltre perché si sta valutando anche quello che si può fare coinvolgendo i livelli nazionali.
Certo, i 5 milioni che sono stati stanziati sono una goccia nel mare rispetto ai danni che si stanno purtroppo contando in queste ore, e se i moduli non sono ancora pronti diciamoci anche una verità è perché si sta cercando di realizzarli in maniera più consona, più proficua alle esigenze, di correggere quelle problematiche che in altre emergenze, che purtroppo hanno colpito questa nostra regione, le procedure hanno evidenziato, proprio per mettere in marcia un meccanismo virtuoso per cui dall'esperienza si trae sempre qualche insegnamento che poi deve essere girato a vantaggio della collettività.
Non ho fatto in tempo neanche a finire di scrivere due righe di questo intervento.
Voglio chiudere ricordando nuovamente le persone che non ci sono più, rappresentando una vicinanza a queste famiglie, rappresentando l'impegno quotidiano ed un atteggiamento virtuoso che è stato tenuto.
Ho sentito ricordare da qualche collega che cinque anni fa sedeva in maggioranza …, io ho vissuto l’evento del sisma, come abbiamo vissuto la pandemia che ha iniziato a colpire tragicamente le Marche, come altre realtà nazionali, quando voi eravate al governo. Noi abbiamo avuto, lo devo dire, lo rivendico con orgoglio, un atteggiamento diverso, quando abbiamo fatto degli atti che chiedevano conto l'abbiamo fatto non nell’immediato degli eventi, l’abbiamo fatto quando quelle risposte … Ricordo solo per citarne una, le stalle delle aziende dei terremotati con quei tendoni che non servivano a riparare durante la nevicata nessun animale, ma erano addirittura nocive e deleterie. L'abbiamo fatto dopo aver visto le risposte, cercando sempre di dare un aiuto e di essere propositivi. Non abbiamo mai utilizzato, anche quando ci sono stati eventi tragici con la scomparsa di persone, quella propaganda infima che ho sentito purtroppo in questi giorni.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Anch'io voglio esprimere il cordoglio per le vittime di questa tragedia, la vicinanza ai familiari ed alle comunità colpite: Un ringraziamento ai volontari, a tutti coloro che si sono prodigati nell'immediato e anche nei giorni successivi per dare sollievo a quelle realtà.
Ho espresso da subito, la mattina stessa, molto presto, la mia solidarietà al Presidente Acquaroli, voglio ribadirla in questa sede. Quella mattina molto presto ho dato tutta la mia disponibilità per quanto potessi fare e per quanto potesse occorrere, lui lo sa, una disponibilità per dare una mano a quelle comunità così gravemente colpite, che io confermo oggi in questa Aula.
Sarà compito della magistratura, ci sono delle inchieste in corso, accertare eventuali responsabilità di ordine penale, per questo da subito ho dichiarato con una lettera a tutti i Consiglieri regionali l'inopportunità di una Commissione d'inchiesta nell'immediato ed anche della Commissione tecnica istituita dal Presidente Acquaroli perché il fatto di insediare una Commissione tecnica rispetto ad un evento denota che si vanno a cercare delle responsabilità, che quindi ci sono, però non è compito di una Commissione tecnica accettarlo, non è compito di una Commissione d'inchiesta accettarlo, non lo devono fare, non lo possono fare dato che c'è un'inchiesta penale in corso e queste attività non possono intrecciarsi e collidere fra loro. Immaginate voi una Commissione d'inchiesta che opera, od anche una Commissione tecnica, la prima cosa che deve fare è audire i protagonisti di quella vicenda, quelle stesse persone che magari vengono sentite a sommarie informazioni testimoniali (SIT) dall’autorità giudiziaria. Vi sembra possibile che quelle persone possano rispondere alla Commissione d'inchiesta rispetto all’autorità giudiziaria, senza magari intralciare, per non dire inquinare le prove, ma stiamo scherzando? Non si può fare, non si deve fare, non è opportuno farlo, per questo abbiamo presentato una risoluzione in cui chiediamo una Commissione speciale ed una Commissione d'inchiesta, quella sì, ma all’esito della conclusione dell'indagine preliminare, una Commissione che possa riguardare l'attività dell'amministrazione anche sulla base dei fatti che emergeranno a seguito delle indagini che sono in corso.
Sono già evidenti le responsabilità politiche, se ce ne sono, sono evidenti sulla base delle stesse dichiarazioni dell'amministrazione regionale, responsabilità sulle quali non entro, che vanno misurate rispetto agli eventi perché ci sono: un evento alluvione, la conseguenza dell’inondazione, l’emergenza, l'allerta. Quindi tutti fatti. Rispetto alla misurazione della responsabilità in ordine alla inondazione è di tutta evidenza che salgono, se vogliamo, sul banco degli imputati, del giudice della politica, se e quali lavori sono stati fatti di prevenzione, di consolidamento, quali interventi sui fiumi.
Su questo non cadrò nelle provocazioni di alcuni colleghi della maggioranza, che comprensibilmente, dal loro punto di vista, tentano di separare eventuali responsabilità: “Noi ci abbiamo messo un euro in più, voi un euro in meno. Noi abbiamo fatto un metro in più, voi avete fatto un metro in meno”. E’ un errore madornale …

(intervento fuori microfono)

Fabrizio CESETTI. Non mi interrompa perché mi pare che sto dando un taglio al mio intervento, che poi è quello che penso, molto responsabile. Non è questo e opportunamente non l’ha fatto il Presidente, che non a caso fa il Presidente e nella fattispecie dimostra un’intelligenza adeguata allo scopo. Perché il Presidente, pur separando, dice che in sette anni sono state stanziate queste risorse, in sette anni sono stati fatti questi interventi, sono stati fatti nonostante il passaggio delle competenze tra le Province. Io ero Presidente della Provincia e ricordo che non accettai la delega sul dissesto idrogeologico, feci non so quante lettere alla Regione Marche per i fiumi. Al precedente Presidente ho detto: “Io non posso prendere questa competenza perché opererei con me stesso e c’è un evidente conflitto”. Non so quante lettere ho fatto. C’è stato quel passaggio di competenze che ha creato una situazione di stallo inevitabile, io l’ho gestita da Assessore, le risorse non c'erano nel 2016 e nel 2017, il Presidente annuisce dato che lo sa bene, perché le Province, compresa la mia, non avevano un euro e quando abbiamo fatto il passaggio e abbiamo trasferito i capitoli di bilancio dalle Province alla Regione c’era zero - questo è il tema - però il Presidente ha detto sette anni, giustamente, perché è evidente che le amministrazioni, quella precedente e questa, hanno operato senza soluzione di continuità, è evidente che i lavori che sono stati fatti erano stati finanziati dalla precedente Giunta, i lavori che si faranno nel futuro saranno finanziati da questa, senza soluzione di continuità. La dimostrazione che è stata senza soluzione di continuità da che è data? Dal fatto che la struttura dirigenziale che sovrintende è la stessa, il direttore del dipartimento oggi è lo stesso dirigente del servizio di ieri, tra l’altro posso dire che avete fatto bene a confermarlo. Quella struttura tecnica, che poi sovrintende, è quella che fa i lavori, è quella che richiede i finanziamenti, è la stessa, per cui ha operato senza soluzione di continuità. E se voi l’avete confermata,secondo me giustamente, è di tutta evidenza che avete ritenuto valido quel tipo di attività tecnico, organizzativa e gestionale ed è difficile scindere i meriti o le responsabilità della gestione rispetto ai meriti o alle responsabilità della politica che diciamo sovrintende alla gestione.
Questo è e secondo me sotto questo aspetto la relazione del Presidente è soddisfacente, invece è carente per quanto riguarda l'altro aspetto, ed io aggiungo omissiva, ma aggiungo comprensibilmente, sui temi dell’allerta e dell’emergenza.
Ovviamente c'è un'inchiesta in corso, quindi secondo me non è il caso di affrontare in questa sede questi aspetti di assoluta rilevanza, della serie non è ancora il tempo di accertare e di valutare qui le responsabilità, quel tempo sarà necessario e verrà, ma dovrà venire all'esito di quella inchiesta che è in corso e che dovrà fare piena luce, e che noi dobbiamo rispettare.
Questo è il tempo della solidarietà, è il tempo della responsabilità, è il tempo dell'impegno da parte di ciascuno di noi nel rispetto delle reciproche prerogative e competenze, nella consapevolezza che ciascuno di noi, credo, ha la consapevolezza di dover dare una mano alle nostre comunità gravemente colpite.
In questa direzione va la nostra proposta di risoluzione, che dico da subito può essere corretta senza stravolgerla perché mi rendo conto che ci possono essere dei passaggi non condivisibili, dal mio punto di vista, parlo a titolo personale, ci mancherebbe, poi è ovvio che per me decide il gruppo, che va nella direzione dell’istituzione di una Commissione speciale ai sensi dell'articolo 131 del Regolamento. Se non istituiamo una Commissione speciale in questa circostanza, quando si dice che ci sono miliardi di danni, che ci sono state troppe vittime, un territorio devastato, una Commissione speciale del Consiglio regionale che abbia ruolo di indagine, di proposta, di soluzione, di indicazione, di studio, quando si fa? Non si fa mai, se non in una circostanza del genere, però quella è stata depositata agli atti e quindi mi asterrò.
E’ necessario approvare quella risoluzione, è evidente che la risoluzione dovrà essere di iniziativa consiliare, se approviamo quella risoluzione certo che lo facciamo.
Chiedo un minuto in più, Presidente, poi termino e magari non intervengo sulla risoluzione, perché prioritari adesso sono, leggo testualmente: il soccorso ed il sostegno alle popolazioni alluvionate che hanno subito incalcolabili e insopportabili danni con gravissime ripercussioni sul sistema economico produttivo e sociale, che impongono l’adozione di misure urgenti, rapide ed efficaci per sostenere le comunità ed i territori colpiti e martoriati dal tragico evento; accelerare la ripartenza per scongiurare il fondato rischio che famiglie, lavoratori ed attività economiche decidano di abbandonare quei luoghi con conseguenti e pesanti ricadute sociali, economiche, culturali, turistiche a danno del territorio e, dico io, di tutta la comunità regionale.
Adesso interessa capire, tutti quanti insieme, se è possibile, come dare risposte immediate alle realtà gravemente danneggiate per l’esondazione del Misa, del Nevola e del Metauro. E’ necessario pensare di riprogettare gli interventi di prevenzione e di messa in sicurezza, come ci dice il Consigliere Mangialardi, ho scritto queste cose tratte da un suo intervento. Se è vero come dice il Presidente, ed è vero, che il fenomeno di metà settembre è stato definito di portata millenaria, è evidente che tutta la progettazione deve essere ripensata e questo deve fare una Commissione speciale, ripensare anche la progettazione, ripensare gli interventi, farlo all'interno di questo Consiglio regionale.
Mi pare che il Presidente nel suo intervento, se ho seguito attentamente, ha paragonato l’evento ad un terremoto, mi pare che sono le sue parole, le condivido, allora, Presidente, su questo c’è bisogno, glielo dico subito apertamente e per questo la Commissione, di un intervento straordinario della Regione Marche, anche economico, non è sufficiente quello che abbiamo fatto. Ad esempio durante il terremoto, lo ricordo perché ero Assessore al bilancio, disposi l’anticipazione su ogni annualità di 40 milioni di euro, poi restituiti dal Governo centrale, perché è ovvio, ha ragione il Presidente, devono essere restituiti al Governo centrale, però, ad esempio, la Regione Marche potrebbe fare un'anticipazione di bilancio, da subito, la sospensione dei tributi a titolarità regionale, fatto immagino, ed interventi immediati di somma urgenza.
Il Presidente ha nominato il Vicecommissario, a titolo esclusivamente personale affermo che è stata una scelta opportuna, è stato mio dirigente, nominato da me alla Provincia di Fermo e la notte della drammatica alluvione tra l’1 e il 2 marzo 2011, quando abbiamo perso due vite a Casette d’Ete, alle tre di notte stava lungo il fiume Ete, attaccato con me al telefono. E’ colui che, immediatamente dopo il terremoto, dispose ed eseguì i lavori di somma urgenza disposti dal sottoscritto per 13.600.000 euro, senza un euro, per mettere in sicurezza il territorio. Se la piccola Provincia di Fermo nel 2011 dopo tre giorni dall'alluvione ha disposto 13.600.000 euro di interventi senza avere un euro in cassa, io credo che molto possa fare la Regione Marche. E’ questo, Presidente, quello che io chiedo, che si assuma la responsabilità almeno di anticipare consistenti risorse per poi richiederle indietro dallo Stato centrale, come è giusto, perché il nostro territorio ha bisogno di essere sostenuto. Su questo, Presidente, non ci siamo e se lei porterà qui l’anticipazione di queste somme con provvedimenti straordinari e urgenti, parlo a titolo personale, ovviamente avrà il mio voto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Innanzitutto mi voglio unire ai tanti colleghi che oggi hanno voluto esprimere il loro cordoglio alle vittime, la vicinanza ai familiari ed alle comunità colpite da questo disastro, da questo dramma dell’alluvione, che credo che non abbia altri riscontri, come più volte è stato ricordato qua.
Da parte mia un intervento, e parto dalle parole di chi mi ha preceduto, del Consigliere Cesetti, del quale ho apprezzato il buon senso, di grande responsabilità, riconoscendo le difficoltà e quanto da parte dal nostro Presidente e della nostra Giunta …
Qui voglio ringraziare il Presidente, tutta la Giunta, l'Assessore Aguzzi, tutti i volontari, gli uffici della Protezione civile che hanno dovuto subire questa catastrofe, questo tsunami che nella zona bassa è stata un'inondazione, ma nella zona alta è stato qualcosa di particolare, che ha stordito tutti, compresi i Sindaci, i cittadini, che non sapevo più cosa fare, cosa dire e come muoversi. Sfido chiunque a trovarsi in quelle circostanze difficilissime, compresi i volontari, comprese le Forze dell'ordine, compresi quei cittadini che, come ha ricordato il Consigliere Santarelli, si sono rimboccati le maniche e si sono messi a lavorare giorno e notte per dare dignità a quelle comunità, di cui oggi parliamo grazie al Presidente Acquaroli che ha voluto questa seduta specifica dell’Assemblea legislativa, che ci ha consentito di fare questo confronto, ma un confronto costruttivo.
E’ inutile salire in cattedra o essere tuttologi, grandi esperti, trovarsi in quei momenti in quelle situazioni non è facile e io sfido chiunque di noi a trovarsi lì e avere la lucidità di dare risposte, soluzioni e salvare vite.
Detto questo, credo che tutti dovremo trovare la forza ed il coraggio di unire le forze politiche, intellettuali, di buon senso per dare una risposta a queste comunità, a queste tre province maggiormente colpite: la provincia di Ancona, di Pesaro, di Macerata. Penso che l’alluvione oggi non colpisce solo le Marche, ma tutta l’Italia.
Un fenomeno dei fenomeni che deve essere valutato in maniera preventiva con strumenti nuovi, con risorse nuove e con investimenti nuovi. Ritengo che questi eventi, queste circostanze, sia livello centrale che a livello periferico, debbano farci riflettere per muoverci per il futuro, per salvare le vite, con strumenti nuovi, investimenti nuovi, risorse e personale da poter impiegare.
Voglio dire un'altra cosa, Presidente, io ho fatto il Sindaco, in questo momento molti Sindaci, ho avuto anch’io la possibilità di ascoltarli, sono in difficoltà perché le leggi nazionali sulle questioni ambientali, che non voglio adesso portare alle lunghe, creano complicazioni nella manutenzione dei fiumi, quindi mi auguro che la maggioranza del Parlamento, Presidente Acquaroli, anche con la risoluzione che è stata proposta, si faccia carico di elaborare una nuova legge nazionale che riveda il processo autorizzativo sui drenaggi, sulla pulizia dei fiumi e degli alvei e che preveda anche l'utilizzo delle sabbie dei fiumi come materiale edile. Questo deve essere il primo fondamentale passo per ritornare a creare quell'equilibrio che c'è stato fino a vent'anni fa quando nel Paese non era un reato mantenere puliti i fiumi. Oggi purtroppo le amministrazioni locali hanno grande difficoltà perché molto spesso le iniziative lodevoli, che vogliono intraprendere in questo ambito, si scontrano con le normative nazionali che impediscono di realizzare opere e di fatto non consentono di tenere puliti i fiumi, in particolare verso la foce, dove molto spesso i sedimenti non consentono all'acqua di sfociare nei momenti di piena.
Certe problematiche non riguardano soltanto le Marche, per questo c'è bisogno che si intervenga quanto prima per porvi rimedio a vantaggio di tutto il Paese. In Italia ci sono state sempre alluvioni, anche di queste dimensioni in questi ultimi anni, quindi dobbiamo adeguarci, dobbiamo organizzarci, ma prima i fiumi venivano costantemente puliti, vigilati, così come venivano agevolate le attività sulle colline e in montagna, si interveniva per tenere puliti i boschi e gli alvei.
Sono cose semplici, cose che ogni giorno tengono vive le comunità, aiutano le persone ad essere per prime informatori di quello che succede nei propri territori e ai Sindaci di poter esprimere al meglio le loro responsabilità ed i compiti che hanno avuto dai loro cittadini.
Quindi, Presidente, oggi mi auguro che da quest'Assemblea in maniera costruttiva escano delle proposte più che dei processi, i processi li dobbiamo far fare a chi è preposto, come dicevano anche altri colleghi, il Consigliere Cesetti per ultimo, c'è la magistratura, a noi compete dare risposte e risollevare le sorti dei nostri cittadini marchigiani, delle nostre imprese, delle nostre aziende, di chi oggi in questo momento non ha la casa per potersi riposare, per guardare il proprio figlio e per avere una propria dignità. Su questo noi dovremmo dare le nostre risposte, il resto è fuffa.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Voglio in primis ringraziare il Presidente Acquaroli, la Giunta, per aver chiesto un Consiglio regionale straordinario per parlare dei temi legati all’alluvione, per aver chiesto per la prima volta nella storia una Commissione d’inchiesta. Già gli altri colleghi hanno spiegato, a chi vuole fare speculazione politica, che non vuole essere contro qualcuno, anzi a supporto delle strutture della Regione Marche, ovviamente per fare chiarezza.
Mi preme fare le condoglianze alle famiglie che hanno perso i loro cari, dare la mia solidarietà alle famiglie e agli imprenditori che hanno subìto danni.
Come ha detto prima la Consigliera Leonardi, che presto ci lascerà per andare al Senato della Repubblica e di sicuro mancherà a tutto il Consiglio regionale, c’è stato anche un attacco ingiusto in campagna elettorale, io dico anche un attacco senza precedenti. Strumentalizzare questi fatti in campagna elettorale non è stato bello, ovviamente chi attaccava in campagna elettorale per cercare di prendere qualche consenso ancora una volta è stato punito dai cittadini. Gli stessi che ovviamente non hanno fermato qualche amico dei centri sociali che magari è andato a buttare il fango sui palazzi della Regione Marche, invece che dire loro di andare a spalare il fango, come ha fatto ad esempio il Consigliere Santarelli, che voglio ringraziare come Consiglio regionale per il contributo che ha dato insieme ad altri colleghi.
Mi è dispiaciuto perché ancora una volta c'è stata una parte dell'opposizione che è stata lì ad aiutare i cittadini e un’altra che magari ha fomentato, non lo so, forse ha applaudito le persone che sono andate a spalare il fango contro chissà chi, forse contro questo governo regionale, poi vedremo le colpe che si possono attribuire a questa Giunta regionale.
Ancora una volta i cittadini hanno scelto, a settembre l’hanno fatto capire ed hanno dato ancora fiducia a questa Giunta. Tra l'altro il Consigliere Mangialardi lo sa benissimo, anche in quelle zone ha vinto il centro-destra, questo ci fa capire come la strumentalizzazione politica non sia opportuno farla perché poi si trasforma in un boomerang.
Ho ascoltato anche gli altri interventi, ad esempio quello della Consigliera Casini, che accusa il Presidente Acquaroli di non essere stato nella sala operativa, non so se la Consigliera Casini lo sa, ma il Presidente Acquaroli era nella sala operativa, non so a quale orario lei si riferisca, ma sa meglio di me che quando c’è stato il terremoto non ha dato lezioni a tutti i marchigiani di grande tempestività, di grande supporto, anche perché la campagna elettorale l’avete persa oltre che sulla sanità anche sul terremoto.
La Consigliera Casini avrà la sua idea, ma io credo che il dato sia chiaro, però capisco che ognuno ha le proprie idee ed io ho le mie.
Così come mi dispiace aver sentito dalla Consigliera Casini, che non è neanche attenta, io la stimo moltissimo, che la programmazione europea, i fondi Fesr non sono stati votati dal Consiglio, vuol dire che se ne è dimenticata, l’atto è stato votato in Commissione all’unanimità, è stato votato in Aula all’unanimità.

(interventi fuori microfono)

Andrea PUTZU. Capisco il nervosismo per gli autogol continui, ci mancherebbe …

(interventi fuori microfono)

Andrea PUTZU. Ovviamente sono stati approvati all’unanimità sia in Aula che in Commissione e voglio ringraziare pubblicamente la Consigliera Bora che come relatrice di minoranza, insieme al gruppo del Partito Democratico, ha votato con responsabilità.
Presidente, scusi, vengo interrotto continuamente …

PRESIDENTE. Facciamo silenzio, chi deve parlare esca dall’Aula, lasciamo parlare chi ha chiesto la parola, quindi il Consigliere Putzu che ha il diritto di esprimersi nel modo più armonico, tranquillo e sereno possibile.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Voglio ringraziare anche il gruppo del Partito Democratico che all'unanimità in Aula ha votato la programmazione europea, lo ha fatto con grande responsabilità.
Mi sembra di aver detto ciò che penso, sono contento di questo, però mi dispiace che la Consigliera Casini sia poco attenta e si dimentica che nelle slide - lei ovviamente dovrebbe studiare perché è una studiosa, è una professoressa, purtroppo è stata superata da qualche alunno che reputa più somaro di lei - c’erano 88 milioni per promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici, la prevenzione del rischio di catastrofi e la resilienza. Aggiungo anche che degli 88 milioni 22 milioni riguardano la pulizia dei fiumi.
Capisco che la Consigliera Casini sia in difficoltà, ma se lei non studia ha un problema di fondo. Lei mi interrompe, fa benissimo ed io sono contento, ma credo che lei abbia letto la programmazione europea, l’abbia votata, poi ne andremo a discutere.
Ringrazio la Giunta Acquaroli che ha voluto anche aumentare i fondi, da 22 a 25 milioni, questo è un dato di fatto che lei stessa ha votato ed oggi purtroppo riesce a smentirsi.
Voglio ringraziare il Consigliere Cesetti, mi ci scontro molte volte, ma su questo tema devo ammettere che, a differenza dei Consiglieri Casini, Carancini e Mangialardi, ha dimostrato grande responsabilità perché sa benissimo che quando era Presidente della Provincia di Fermo, quando ci fu l’alluvione a Casette d’Ete, nessuno dell’opposizione, io per primo, chiese le sue dimissioni, né a lui e né all’Assessore alla Protezione civile.
Secondo me in questo momento chiedere le dimissioni è inopportuno, sarebbe ingiusto. Dobbiamo dirla tutta, ho avuto modo di ascoltare altri interventi, si parla di sistema di allerta, qui oggi siamo tutti meteorologi, tutte persone esperte del meteo, siamo esperti di Protezione civile, mi sembra un po' di vedere gli amici al bar quando l’Italia o la Juventus perde una partita, siamo tutti allenatori., Mi dispiace perché ci sostituiamo agli altri, ma ritengo che ognuno di noi debba avere le proprie competenze, che si debbano riconoscere i propri limiti. Qualcuno parla di sistema di allerta, non penso il sistema di allerta l’abbia fatto la Giunta Acquaroli, magari parlatene con qualcuno che era con voi nella Giunta, discutetene.
Su questo noi tutti dobbiamo fare una riflessione, magari oggi parlando la Consigliera Casini accusa il Presidente Acquaroli che il Capo Dipartimento della Protezione civile ha fatto dei decreti, ritengo che il Presidente Acquaroli abbia spiegato tranquillamente come sono andate le cose, ovviamente tutti ringraziamo il Capo Diparimento, ma dobbiamo anche dire che il Presidente Acquaroli, come ha riconosciuto lo stesso Consigliere Cesetti, si è mosso fin da subito, come tutti noi ci saremmo mossi.
Chiedere 5 milioni in più per dare subito una risposta …, sappiamo tutti che non è la soluzione ai problemi, però è importante su questo tema, piuttosto che chiedere le dimissioni dell’Assessore Aguzzi quando tutti sappiamo che non ha responsabilità politiche, e questo lo voglio dire.
Nel 2014 quando c’è stata l’alluvione a Senigallia il Sindaco Mangialardi si doveva dimettere per forza? E’ rimasto Sindaco, si è candidato a Presidente della Regione, però mi sarebbe piaciuto dal Consigliere Mangialardi …

(interventi fuori microfono)

Andrea PUTZU. Perfetto, per farle capire che è andato alla grande, peccato che è inciampato alla fine nel 2020, ma questo ci può stare, fa parte della politica. Quello che voglio dire è che anche dal Consigliere Mangialardi, siccome c’è passato …
Io non sto a dire quali sono le lottizzazioni che ha fatto l’amministrazione comunale, non mi interessano, io faccio politica e credo che qui ci siamo un po’ dimenticati del nostro ruolo, qualcuno vuole fare il giudice, magari è avvocato e si vuole sostituire al giudice, qualcuno è architetto e vuole diventare esperto di Protezione civile.
Sono deluso dal Consigliere Mangialardi perché da Sindaco c’è passato e dire che, quando c’è stato, alle 3,30 nella sala operativa che non c’era nessuno … , è normale, non è che un Presidente può starci a tutte le ore, dormire lì dentro.
Penso che il Presidente Acquaroli abbia dimostrato grande responsabilità, così come l’Assessore Aguzzi.
Sono felice invece che il Consigliere Cesetti abbia dimostrato ancora una volta grande responsabilità, perché, è vero, su questi temi mi sarebbe piaciuto come Consigliere di maggioranza,, ma anche se avessi fatto l’opposizione … Nel 2011 quando ero all’opposizione del Consigliere Cesetti non mi sono messo a puntare il dito su quel tragico evento di Casette d’Ete, c’era anche la Consigliera Marcozzi, che era Consigliera provinciale. Non abbiamo chiesto le dimissioni, abbiamo cercato di fare delle proposte, abbiamo condiviso con il Presidente Cesetti e ci siamo fidati della Giunta, quando eravamo all’opposizione. Questo perché ritengo che i giudizi si danno dopo.
Io accuso la Consigliera Casini non sul terremoto, ma sul post terremoto. I giudizi vengono dati dopo anni, non possiamo darli subito e se qualcuno dovrà dare giudizi a livello politico saranno i cittadini della regione Marche - non siete certo voi - che si sono già espressi nelle elezioni politiche. Avete fatto una campagna elettorale contro la Giunta Acquaroli mobilitando tutti a livello nazionale, mobilitando anche amici della stampa amica ed ancora una volta avete perso, figuriamoci se continuate così.
L’ultima cosa, siete contrari alla Commissione di indagine che ha voluto fare il Presidente Acquaroli invece di ringraziarlo, ovviamente volete fare una Commissione per riguardare l'attività dell'amministrazione regionale, io sarei anche d’accordo purché riusciamo a guardare indietro e non al 2018, andiamo indietro di anni, perché non vorrei che poi …

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Vada pure avanti, sennò sospendo i lavori.
Dobbiamo fare silenzio, capisco che dopo ore diventa difficile, però la tematica è rilevante e serve il silenzio.
Chiedo a tutti di non cadere nella provocazione sentendosi attribuire da chi parla azioni o altro perché si ha tutta l'opportunità nel diritto di voto di reintervenire e replicare e se ci sono le condizioni per il fatto personale si può chiedere.
Chi parla ha il sacrosanto diritto di poter svolgere in modo lineare e logico il proprio intervento.

Andrea PUTZU. Penso che dobbiamo essere seri perché il tema è delicato, importante, sul quale tutta la politica regionale deve dare delle risposte.
Ho apprezzato le parole del Consigliere Cesetti, però sono dispiaciuto e quando si chiede di fare una Commissione d'inchiesta per rivedere l'attività dell'amministrazione regionale credo che occorra stare attenti. Non vorrei che uno va per menare e viene menato, nel senso che lanci il boomerang pensando di mandarlo lontano ma poi all'improvviso ti viene addosso. Vi faccio un monito: siete sicuri, voi che governavate prima la Regione Marche, di essere tranquilli e di stare a posto con la coscienza e di non avere problemi?
Dico di più dico, su questi temi ancora una volta preferisco il Partito Democratico a guida del Consigliere Cesetti, piuttosto che il Partito Democratico a guida del Consigliere Mangialardi, perché ha dimostrato di essere responsabile.
Su queste tematiche abbiamo una grande responsabilità, tutti noi, e ritengo che accusare qualcuno non porti voti in più, l’abbiamo visto, non credo che possa risolvere le difficoltà perché i cittadini che sono stati colpiti - chi non ha più un caro - vogliono delle risposte e non vogliono di certo le accuse.
Le accuse le avete fatte ed avete perso, almeno state insieme a noi a dare risposte. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. E’ complicato parlare dopo 3/4 ore di discussione in cui se ne sono dette tante e diciamo che sarebbe opportuno per rispetto dei familiari, ai quali va la mia vicinanza, essere anche un po’ propositivi perché fare solo accuse non è la cosa migliore.
Parto dall’intervento del Consigliere Carancini, la mia esperienza da Sindaco mi ha portato ad avere due terremoti, 1997 e 2016, in quello del 2016, me lo ricordo meglio perché più recente, io non ho ricevuto mai telefonate da parte del Presidente o degli Assessori o dei Consiglieri, ci siamo rimboccati le maniche, abbiamo cercato di collaborare, non abbiamo mai detto niente contro nessuno, abbiamo cercato tutti insieme di fare squadra perché la situazione era drammatica.
Questa volta stiamo vivendo ugualmente una realtà drammatica, quindi penso che sia più opportuno guardare avanti, guardare a quelle soluzioni che possono per il futuro portarci via da questa realtà.
I primi interventi previsti dalla Regione Marche, gli investimenti sulla pulizia dei fiumi, sono qualcosa di utile, quelli di prima li hanno fatti, è vero, i numeri non li conosco, però so che qualche mese prima delle elezioni sul tratto di fiume che va da Fiuminata a San Severino Marche sono stati tolti 600 mila euro, destinati non si sa che cosa, ed erano previsti per la pulizia del fiume. Oggi abbiamo una parte del fiume a partire da Fiuminata che è stata ripulita, tranne un tratto. Il giorno dopo, il 16 settembre, mi ha telefonato il responsabile del Genio civile e mi ha detto: “Hai visto questi che ci hanno combinato? Non ci hanno permesso di pulire quella parte di fiume”, che in parte ha creato quelle situazioni di disagio.
Quelle risorse sono state rimesse in campo, si ripartirà con i lavori, lavori che hanno consentito di rifare due punti lungo l’alta valle del Potenza e che hanno evitato dei danni. Si sta facendo, non è vero che non è stato fatto niente, qualcosa è stato fatto, quello che ci è stato consentito di fare è stato fatto, quindi cerchiamo di essere propositivi.
Parliamo dell'emergenza: dovevano essere avvisati? Devono essere messi in campo dei nuovi contesti? E’ vero, ma secondo me andrebbe fatta la prevenzione, dopo il sisma ai ragazzini nelle scuole abbiamo fatto dei corsi su come si dovevano comportare quando c’era il terremoto, corsi di evacuazione. Forse se avessimo detto ai nostri concittadini che in caso di piogge persistenti, di problemi che avrebbero potuto creare le esondazioni, piuttosto che andare nei garage, dovevano andare nei piani alti …, che pioveva se ne sono accorti tutti! Quindi bastava solo essere preparati e sapere che in certe circostanze ci si deve comportare in un certo modo. Sicuramente a coloro che stavano a Cantiano non dovevamo dire che stava piovendo perché lo vedevano bene con i loro occhi, magari una formazione va fatta nelle scuole.
L’invito che faccio a chi andrà all’Assessorato alla scuola è di fare dei corsi su come comportarsi in caso di terremoti, la stessa cosa dovrebbe essere fatta per queste vicende, cerchiamo di essere costruttivi.
Ci sono altre situazioni da poter prevedere, magari nelle zone a valle ci possono due o tre ore di tempo e modi per poter avvisare le persone. Su questo ci possiamo lavorare, ma io dico che quello che è successo è stata una cosa estremamente eccezionale. Parlo di un esempio che abbiamo avuto vicino casa, anche se qui parliamo solo di Pesaro e Ancona, anche la provincia di Macerata ha subito dei danni seppure in modo inferiore. Nel terremoto si è intervenuti nei confronti di tutti, di chi aveva avuto danni maggiori e di chi ne aveva avuto minori. Anche in questo caso, mi rivolgo al Presidente, tutti coloro che hanno subito dei danni, al di là di dove si trovano, devono essere risarciti. Quando c’è stato il terremoto chi stava a Fano o a Pesaro o a Senigallia ha usufruito dei fondi del sisma per fare le mostre. Forse c’è bisogno di attenzione verso tutto il territorio affinché chi ha subito danni venga risarcito.
Dopodiché, non abbiamo risorse sufficienti come Regione Marche, possiamo farcele anticipare dallo Stato centrale, ma come avviene per le calamità, l’intervento deve essere fatto con le ordinanze, con la Protezione civile ed a livello nazionale.
Guardiamo avanti, cerchiamo di intervenire sui fiumi con la possibilità di fare invasi, di fare laghi, dovremmo lavorare su questo e su questo dovremmo esprimerci, altrimenti i problemi non li risolviamo.
Costruire le abitazioni sotto il livello dei fiumi, è stato corretto o no? Chi ha autorizzato certe situazioni? E qui penso che possiamo essere coinvolti un po’ tutti o chi ha fatto l’amministratore, magari c’è chi ha fatto le abitazioni al posto dei garage e spesso sono state anche autorizzate.
Forse c’è bisogno di un esame attento di quelli che sono le vere difficoltà, non è l’Assessore Aguzzi o il Presidente Acquaroli che non hanno allertato, che pioveva se ne sono accorti tutti e tutti sapevano quello che stava succedendo, purtroppo è stato un evento eccezionale, ma i danni sono stati determinati dagli anni precedenti, nell’approvare Piani regolatori. Come si fa a costruire sotto il livello del fiume? Queste sono cose assurde, sono cose che non devono più avvenire, magari lavoriamo dal punto di vista urbanistico, lavoriamo sull’urbanistica per fare in modo che certe condizioni non succedano, lavoriamo su tutti i fiumi creando invasi, creando realtà che possono … Ieri a Matelica mezz’ora di pioggia ha allagato le scuole, la mensa scolastica ed altri locali, anche lì ci sono stati dei danni, lì è difficile intervenire, potremmo costruire vasche di dispersione o facendo dei laghi o creando delle situazioni, soprattutto se andiamo su …
Si parla molto di cambiamenti climatici, questi ci sono, dobbiamo comportarci di conseguenza e fare gli investimenti necessari.
Ho apprezzato gli interventi di tutti, non quello della Consigliera Bora, ricevere insegnamenti da chi ha gestito il settore economico e ha portato le Marche in transizione …, penso che prima di dare lezioni dovrebbe stare un po’ più attenta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Presidente, so che si confondono, quindi accetto questa individuazione non legittima.
Fatto personale perché il Consigliere Marinelli nell’intervento di poco fa, citando un elenco che spero sia stato casuale, ha dichiarato che sono stati distratti fondi del terremoto a favore di mostre nella città di Senigallia e siccome il Sindaco ero io mi sembra un fatto di particolare gravità.
Non mi sarei mai permesso, non fosse altro per il ruolo che ricoprivo, che non era solo quello di Sindaco.
Spero che il Consigliere Marinelli mi confermi che lo ha fatto a mo’ di esempio e che si riferiva ad altre amministrazioni e non a quella a guida Mangialardi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per la replica, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Dico solo che mi sbaglierò, ma penso di non sbagliarmi, ma una mostra fatta con le opere d’arte delle aree del cratere si è svolta anche a Senigallia, l’Anci ci ha messo dei soldi ed è stata fatta. Senza togliere niente, però dico che come si è intervenuti in quella situazione, se questa volta i danni li hanno avuti anche zone più lontane, si può intervenire. E’ questa la cosa.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Anch'io mi unisco al cordoglio per le vittime, per le famiglie delle vittime. Ci uniamo tutti ed esprimiamo un senso di appartenenza e di vicinanza per questi lutti e per queste 12 persone decedute ed anche per la tredicesima scomparsa che a 26 giorni dagli eventi disastrosi ancora non riusciamo a ritrovare. Questa è anche una testimonianza della imprevedibilità e dell'eccezionalità dell'evento che ancora dopo 26 giorni non ci restituisce sulla terra questo corpo. Quindi esprimo cordoglio e vicinanza alla famiglia ed a tutte le famiglie per le perdite.
Ciò detto, i temi ricorrenti oggi sono due: il cordoglio e il ringraziamento perché nei nostri interventi abbiamo ringraziato un po' tutti, dal Capo dello Stato al Capo del Governo, Polizia, Carabinieri, abbiamo ringraziato tutti, tranne la Regione Marche.
Il tema accusatorio di oggi è la Regione Marche, questo non è un civico consesso regionale, ma è un tribunale della politica, ci siamo trasformati in pubblici ministeri, XY la Consigliera Bora ed il difensore d’ufficio il Consiglieree Cesetti, al quale poi mi rifarò. Siamo diventati quello che non dovremmo essere, quella è una funzione deputata alla Magistratura, per la quale automaticamente e di legge sono già scattate indagini e procedure che devono fare il loro corso, come è giusto che sia e come è giusto che le cose vadano.
Ritengo che noi abbiamo un’altra funzione che è quella della politica, è quella dell’attenzione, dello studio, della partecipazione, della comprensione, della programmazione, della valutazione. Tanti indirizzi abbiamo come politici eletti dal popolo e non dobbiamo oggi riferirci esclusivamente ai fatti del 15 settembre in maniera inquirente.
E’ brutto, penso che la politica non si faccia dentro le Aule dei tribunali, ma si fa qui e si deve parlare chiaramente, con concretezza e con sostanza di quello che la politica può fare.
Abbiamo sdoganato ormai un concetto chiaro a tutti: l'eccezionalità. Abbiamo cercato di capire, non dobbiamo dimostrare nulla, stiamo raccontando, i dati sono stati forniti in maniera analitica dal Presidente e da chi è deputato a fornirli.
Oggi verifichiamo anche un altro dato all'interno dell'armata rossa, chiamiamola così scherzosamente, che i dati per alcuni sono veri e per altri no, per alcuni si interpretano, per altri hanno una doppia valenza e questo non è corretto. Abbiamo la corrente dei Consiglieri Biancani/Mangialardi che dice al Presidente che i dati non sono corretti, poi abbiamo il difensore d’ufficio che dice che il Presidente ha citato sette anni ed i dati sono quelli. C’è quindi un'incongruenza anche sui dati, su quello che dite.

(interventi fuori microfono)

Andrea ASSENTI. Tra l’altro, Consigliere Cesetti difensore d’ufficio, ho apprezzato particolarmente il suo atteggiamento di oggi perché ha detto determinate parole che mi sono segnato dato che le condivido, ma è stato redarguito un po’ dal collegio di difesa Consigliere Mastrovincenzo & Co, questo lo abbiamo visto poco fa, per la sua troppa vicinanza ai temi, per troppa vicinanza alla maggioranza, infatti oggi non la definirei di opposizione, la definirei minoranza di governo ed è una cosa ben diversa tra opposizione e minoranza.
I suoi colleghi credono fermamente nell’opposizione, soprattutto il nostro pubblico ministero che oggi trova modo, sostanza, tempi e parole per arrivare a massacrare un'istituzione regionale, per non difendere la stessa istituzione, che invece dovrebbe difendere, come è fatto e come è stata vilipesa in maniera vergognosa da quelli che hanno tirato il fango sotto il nome della Regione, o come quelle istituzioni giornalistiche che fanno in campagna elettorale le ultime tre settimane, tutti i venerdì, a nome YY, un attacco pesante sulla Regione solo a scopi politici.
Penso che questo sia innegabile. Mi infervoro perché è innegabile, lo avete visto tutti, la sceneggiata non è potuta andare in onda perché sono stati sconfessati sui fatti, quando si chiedevano dei documenti che non venivano mai presi, mostrati, fatti, quindi dovremmo prendere le distanze da certi atteggiamenti e dovremmo essere più consapevoli dell'istituzione che siamo e che rappresentiamo.
Alla Regione Marche con il Presidente e il suo Assessore non possiamo rimproverare alcunché, non dobbiamo affannarci a cercare una responsabilità, la pagliuzza nell'occhio non la troviamo, non c’è. Il criterio di responsabilità, che noi tutti dobbiamo avere, ve l’ho detto martedì scorso, e mi rifaccio al Consigliere Cesetti, è quello di unità e responsabilità perché questa è una tragedia che colpisce tutti, da nord a sud, tutta la regione Marche. Ci prende tutti in prima persona, ci accaloriamo e ci accoriamo perché dobbiamo remare tutti dalla stessa parte e invece ci affanniamo a trovare per forza la pagliuzza nell’occhio.
Penso che responsabilità voglia dire fare una buona programmazione politica, questo è un altro tema che ricorre, ci si accusa di “adesso che cosa facciamo”, la programmazione è questa, la facciamo insieme. Abbiamo approvato, se vi ricordate, io sono stato relatore di maggioranza, il piano triennale delle opere pubbliche, la relatrice di minoranza era la Consigliera Vitri, abbiamo reinserito, e ce lo avete anche riconosciuto, vecchie programmazioni che abbiamo ripreso, stanziato e rifinanziato nella programmazione triennale. C'è stato anche un voto di astensione da parte vostra, come c’è stata anche una presa di coscienza e carico di un atteggiamento di responsabilità. Perché non lo riconoscete? Uscite dagli schemi, dite sempre che voi uscite dagli schemi, veniteci incontro perché verreste incontro alla verità, alla giustizia, questo è il concetto che deve passare, non ce n'è un altro, non c'è la gara a chi ha fatto lo sgambetto all'altro, non c’è la gara alla ricerca di dove si è sbagliato perché questo lo fa la magistratura, non lo fa la politica, la politica fa altro e le responsabilità sono altre.
Noi non possiamo, non vogliamo e non dobbiamo delegare questa funzione ad altri perché è nostra. Dobbiamo fare il nostro mestiere e penso al senso di responsabilità che dovrebbe accomunare tutti.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Concordo che questa non è un’Aula di tribunale. L’inchiesta della Procura di Ancona per l’esondazione del Nevola e del Misa è iniziata perché i Carabinieri forestali hanno già acquisito la documentazione nella sede della Protezione civile regionale dei Comuni colpiti dalla bomba d’acqua. Informazioni indispensabili per approfondire ciò che è accaduto, quindi non spetta a noi ora, qui, dare giudizi perché credo che già i cittadini si siano fatti un'idea piuttosto chiara di ciò che è avvenuto in quel terribile 15 settembre. A noi spetta essere uniti per aiutare i cittadini, almeno nel dopo tragedia.
Ho ascoltato tanti commenti, ma sinceramente la cosa che oggi mi ha indignata di più è ascoltare colleghi e colleghe, arrivati con la relazione pronta, per fare un vero e proprio scaricabarile sulla Giunta precedente e sui tecnici, mentre la cosa più responsabile sarebbe stata, soprattutto da parte di questa Giunta, iniziare con delle scuse nei confronti di tutti i cittadini dei Comuni colpiti ai quali va la mia vicinanza e il mio cordoglio, come è già arrivato quello dei miei colleghi e delle mie colleghe.
Questa forse sarebbe stata la prima cosa da fare, rivolgere delle scuse, chiedersi se ci sono state delle mancanze, se c’è stata una leggerezza perché effettivamente il dubbio ce l’abbiamo tutti, però giustamente, come abbiamo detto, non spetta a noi ora su questo dare sentenze.
Voglio guardare avanti, pensare a quello che da adesso in poi potremo fare per essere vicini alla cittadinanza. Oggi era qua, ad esempio, il Sindaco di Cantiano che credo abbia parlato anche con il Presidente Acquaroli. La prima richiesta arrivata dal Sindaco a tutti i componenti della Giunta con una mail protocollata è stata quella di intervenire subito con uno stanziamento di contributi a fondo perduto.
Anch’io ho voluto sottoscrivere la mozione, che è stata presentata da tutto il mio gruppo del Partito Democratico, primo firmatario il Consigliere Biancani, che mi auguro possa davvero trovare il consenso della maggioranza perché, dopo tutto quello che è successo, l’unica necessità adesso è quella della liquidità immediata.
Ho ascoltato e riletto la relazione del Presidente Acquaroli in cui mette in evidenza, a proposito delle misure emergenziali, ciò che ha fatto il Governo, ciò che ha fatto la Protezione civile nazionale. Ci sono 5 milioni stanziati, è vero, già dal Governo Draghi, di cui 20 mila euro per le imprese a fondo perduto e 5 mila euro per i nuclei familiari che hanno subito danni. Qui però già si pone il primo problema legato alla leggerezza della Giunta che per le imprese e le attività economiche ha già pubblicato i moduli C1 e C1agr per le attività agricole, ma per cittadini, per i nuclei familiari, per i privati ancora non ci sono i moduli e lo ha evidenziato poco fa la mia collega citando il Sindaco di Senigallia, che lo ha dichiarato pubblicamente. Anche gli altri Sindaci continuano a sollecitare la pubblicazione dei moduli, e su questo vediamo una mancata coesione da parte della Giunta e soprattutto la mancata vicinanza ai cittadini, come se non ci fosse davvero il polso della situazione.
Le attività produttive hanno già i moduli, possono compilarli per far emergere l’entità del danno subito, mentre i privati cittadini dal 25 settembre sono ancora in attesa.
La cosa ancora più preoccupante è che stanno girando nelle chat dei residenti dei Comuni colpiti moduli di 19 pagine, impossibili da compilare, a meno che non si rivolgano a parenti e familiari più giovani, oppure ad associazioni di categoria pagate per questo.
Mi pare assurdo che dal 25 settembre ad oggi questa non sia stata una priorità, che la Giunta regionale non si sia fatta carico di alleggerire i moduli, da 19 pagine portarli ad un minimo di 2/3 pagine, mettendoli subito a disposizione dei cittadini. Mi è stato detto che siamo in attesa di un via libera da parte del Governo, ma anche questo mi sembra inaccettabile perché le attività produttive li hanno avuti ed i privati no? E comunque sarebbe indispensabile, lo ribadisco, nei prossimi giorni attivarsi per questo, così come per i contributi a fondo perduto.
Non si può continuare a scaricare sul governo e a dire che i 5 milioni di euro già stanziati dal governo Draghi non possono essere sufficienti. La Regione Marche ha competenze specifiche in materia di attività economiche, soprattutto deve intervenire nei momenti di emergenza, se non è questo un momento di emergenza quale potrebbe essere?
Voglio ricordare una delle ultime emergenze che si è trovata a vivere la nostra regione, la pandemia degli ultimi anni, in piena pandemia come si sono comportati coloro che adesso guidano la nostra Regione? Cosa chiedevano alla maggioranza? L’attuale o ex Assessore Carloni chiedeva insistentemente in quest’Aula che la precedente Giunta stanziasse 20 mila euro a fondo perduto per ogni nucleo familiare, per ogni cittadino colpito dai danni o che avesse subito in qualche modo la pandemia, così anche per le attività produttive.
La risposta c’è stata, immediata, non voglio ricordare per l’ennesima volta l’operazione del collega Cesetti con la famosa Piattaforma 210, quindi la Regione ha competenze, lo ha fatto in passato nelle emergenze e purtroppo mi duole rimarcare che non lo sta facendo in questa, in nessun modo, neanche un euro di contributo a fondo perduto fino ad oggi, mentre i Comuni ribadiscono che serve liquidità.
Ciò che è stato stanziato, 4,2 miliardi a fondo perduto poi portati a 6 miliardi, condivisi già con la Camera di Commercio per Confidi su finanziamenti bancari, purtroppo favorisce solo l’indebitamento e non dà in questa fase nessun aiuto alle attività economiche ed ai cittadini.
In questo modo rischiamo di vedere il tessuto economico e sociale disgregarsi al punto da distruggersi completamente. Già il Comune di Cantiano è stato costretto ad annullare la Fiera dei Cavalli che questa stessa Regione aveva sostenuto economicamente. Ci sono attività (piccoli bar, ristoranti, negozi di generi alimentari diversi) che ancora non possono riaprire perché non hanno liquidità.
Ci auguriamo che la mozione che presentiamo oggi possa essere approvata e che la Regione finalmente capisca che questa è la priorità. L’abbiamo già messo in evidenza nel bilancio di assestamento con alcuni emendamenti presentati dai miei colleghi, che purtroppo non sono stati approvati.
Oggi vorrei che ci fosse davvero una mano sulla coscienza, invece che un semplice sfogo con recriminazioni inutili, come quella che ho sentito nei confronti dei ragazzi che hanno protestato davanti alla sede della Regione Marche. Innanzitutto non erano solo i centri sociali, ma tanti studenti (liceali, universitari) che sono venuti qua presi probabilmente dalla rabbia, dal dolore, dalla frustrazione di ciò che hanno subito, vedendosi portar via le proprie case, le proprie automobili, i propri beni primari e si sono sentiti completamente abbandonati. Invece che recriminare accusando dei ragazzi …, che hanno messo in atto una semplice manifestazione tra l’altro colorata, scenografica, un segnale pacifico sotto certi punti di vista per accendere l’attenzione su ciò che era accaduto.
Dovreste apprezzare il fatto che tutti i miei colleghi oggi hanno avuto, io direi, l’eleganza istituzionale ed anche la sensibilità di evitare accuse facili che invece sui giornali, sui social, si sono susseguite in questi giorni. Penso al mio capogruppo Consigliere Mangialardi che ha subito danni economici ingentissimi anche in questa alluvione, che si è ritrovato a spalare fango in questi giorni e che ha evitato in ogni modo attacchi che potevano essere definiti strumentali. Questo dovreste apprezzarlo, invece gli attacchi li avete fatti voi, la cosa che mi lascia allibita è che gli attacchi sono arrivati da voi nei confronti della precedente Giunta, nei confronti dei tecnici, che aspettano solo le direttive dal Presidente Acquaroli e dell’Assessore alla Protezione civile, vi siete permessi di accusarli e di metterli sotto inchiesta, addirittura accuse e critiche ai ragazzi che hanno messo in atto una manifestazione. Ecco, forse dovreste chiedervi chi ha strumentalizzato una tragedia oggi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Siamo alla conclusione, perlomeno della prima parte di un lunghissimo dibattito e cercherò di fare un intervento sobrio, però mettendo a fuoco alcune cose perché a distanza di quasi un mese, il brutto evento è accaduto il 15 settembre, oggi siamo l'11 ottobre, la nebbia si è diradata e noi dobbiamo dare delle risposte alle persone, a quanti ci ascoltano, a quanti leggeranno domani il resoconto sui giornali e sugli altri mezzi di comunicazione, quindi più che fare polemica mi interessa fissare alcuni punti fermi.
Una cosa che ci ha visto tutti uniti è quella del cordoglio, certo è stata una grande amarezza, un grande disagio per tutti e una grande tristezza: le vittime, i danni, stabilito questa che è la cosa che ci unisce, c’è stato, adesso un po’ è sfumato perché poi le evidenze emergono, il tentativo di cambiare le carte sul tavolo.
Allora dico per numeri, così è molto più sintetico, uno, l'eccezionalità dell'evento, questo è stato - credo che quasi tutti l’abbiano riconosciuto - un accadimento raro nella meteorologia, non se ne ricorda dal 1929, sono tutti referti reperibili perché c'è l’Istituto meteorologico, prima meno, ma non se ne ricorda in letteratura.
Qui viene definita l'alluvione, bisogna mettere in chiaro che non è stata un'alluvione, l'alluvione è un addensamento fortissimo di acqua, progressivo, che innalza il livello di un fiume o di un corso d'acqua qualsiasi o anche degli affluenti, e poi esonda; qui non si è trattato di una alluvione, si è trattato di un fenomeno meteorologico, che poi è stato ricostruito, e io mi sono andato a guardare le carte dell’istituto nazionale, perché in parte era stato previsto. Cosa avevano detto i metereologi? Che nel territorio della provincia di Arezzo era prevedibile un evento di portata superiore al normale e in quella zona l'allarme doveva essere più alto. Questo è stato vero, l’addensamento è stato nel territorio della provincia di Arezzo e poi sono avvenuti meccanismi imprevedibili che hanno spostato la precipitazione dal di là dell’Appennino, al di qua dell'Appennino, in una zona estremamente circoscritta della nostra regione. Infatti l'accadimento non è stato diffuso in un ampio territorio, che avrebbe avuto ovviamente minor impatto, ma è stata una precipitazione, definita una bomba d’acqua, di una velocità impressionante che non caratterizza un'alluvione. Una massa incredibile d’acqua che ha raggiunto anche i 3 metri in alcuni punti, che è precipitata a valle con una velocità incredibile, senza dare il tempo alcuno alla catena della prevenzione dei preavvisi. Questa è la verità! Questa è la verità di quello che è accaduto. Sicuramente, come sempre, si può fare di più e meglio per evitare le conseguenze, ma qui c’è stato un atto fulmineo, non previsto dall'Istituto metereologico nazionale né da quelli locali, con una portata che è stata più del doppio della precipitazione di un anno nella stessa zona. Una cosa incredibile!
Certo, e qui il secondo punto, la prevenzione può portare al contenimento ed alla mitigazione degli effetti, anche quelli imprevedibili, su cui c’è una risposta politica, che è stata data, la sottolineo, non scendo nei particolari, dal 2021 al 2022. In questi due anni di amministrazione Acquaroli sono stati sbloccati cantieri che erano fermi da 40 anni e comunque dal 2014, anno della precedente e più leggera, ma purtroppo ugualmente disastrosa, l’alluvione di Senigallia.
In questi due anni è stato fatto molto, un po' di più dei 5 anni precedenti, si poteva fare di più? Sicuramente sì, se avessimo saputo che quel giorno sarebbero accadute quelle cose probabilmente gli operai avrebbero lavorato giorno e notte per finire la vasca che era quasi completata e fare altre vasche ed altri canali di derivazione, ma indovino non è nessuno. E’ stata data un’accelerazione politica molto importante a quello che bisognava fare da tanti anni.
Terzo punto, che mi ha colpito molto, cosa facevano il Presidente, gli Assessori di questa Giunta mentre veniva giù quel carico d’acqua eccessivo? Casualmente qualche giorno fa mi sono letto, nella circostanza del ventennale dell’attacco alle due torri, un articolo molto interessante, che dopo vent'anni chiedeva: “Cosa faceva il Presidente degli Stati Uniti mentre attaccavano le due torri? Cosa faceva il Ministro competente, cosa facevano quelli del Pentagono?” Hanno fatto un'inchiesta per capire cosa facevano tutti, allora, cosa facevano nell’imprevedibilità di questa vicenda il Presidente della Regione Marche e l’Assessore competente? In un periodo di campagna elettorale cosa vuoi che facessero? La campagna elettorale, mi sembra che non ci sia niente di diverso, ma non appena il Presidente ha avuto notizia, casualmente ero anch’io alla cena in provincia di Macerata, c’era il Presidente Acquaroli ed un esponente di Fratelli d’italia, precipitosamente è andato via, immediatamente. Tra l'altro è stato avvertito da persone non della filiera, lo ha saputo un attimo prima di essere avvertito ufficialmente di quanto stava succedendo.
Cosa faceva Bush nel 2001? Era in visita ad una scuola elementare, passa un po’ di tempo, lui sta con i ragazzini delle elementari, uno gli sussurra che sta succedendo un disastro a New York, lui prende e si precipita via. Cosa facevano nel Pentagono, il centro operativo della difesa? Siamo a New York, era in corso una riunione di quadri massimi del Pentagono, nessuno era competente per quella cosa, per cui hanno cambiato immediatamente quelli che erano nei tavoli per chiamare chi era competente in caso di attacco.
L’impossibilità di prevedere questi eventi porta ovviamente a non essere al posto giusto nel momento giusto, ma immediatamente si è attivata tutta la catena e qui bisogna dire questo: qualcosa non ha funzionato - quarto punto - nella catena di comando dell’allarme?
Il Presidente ha avviato un’indagine interna perché forse qualcosa non ha funzionato, c’è stato ed è emerso che sono stati rispettati tutti i protocolli, tutte le procedure, c’era una persona sola nella sala operativa perché quando c'è l'allarme giallo è prevista una sola persona, sostanzialmente era tutto in ordine, probabilmente quelle procedure non sono esaustive per situazioni di questo genere, quindi, bisogna porsi il problema e l'indagine interna non è tanto per perseguire chi potrebbe aver mancato, perché questo lo fa la magistratura, quanto per anticipare un eventuale evento avverso dello stesso tipo che si potrebbe verificare in seguito. Rispetto alla catena di intervento dobbiamo solo ringraziare le forze dell’emergenza, la Protezione civile, i volontari che sono accorsi spontaneamente.
Una cosa che sdegna è quella delle critiche, che però non rende molto: “La Presidente di Fratelli d’Italia è pericolosa”, “Voi siete incapaci”, e poi vinciamo le elezioni qua e là, va bene, avanti così, se vi pare.
Ci sono dei precedenti, cito Senigallia, ma non per puntare il dito sul Consigliere Mangialardi, Sindaco Mangialardi a suo tempo. Mi sono preso tutte le cartine e le ho studiate, a Senigallia è stato attenuato il PAI ed è stato costruito un quartiere nell’ansa del fiume Misa, ma non 40, 50 anni fa, via Adige e e dintorni. E’ stato lottizzato e poi costruito successivamente, in epoca già di rischio perché probabilmente non c’era la cultura urbanistica, non c’era l’idea del rischio, magari c’erano le pressioni clientelari o elettorali, però questo è successo. Questo è uno di quei quartieri in cui ci sono aree che vanno sempre sott’acqua. Dobbiamo porci il problema perché è successo questo in questi anni. Certo, alcune Giunte hanno autorizzato tutti questi cambiamenti, ci sono passaggi nel PAI adottato dalla Regione, nei Piani regolatori e nelle lottizzazioni, che sono marcati con il nome delle persone.
Andiamo verso la conclusione. Troppe volte pensiamo che la prevenzione e la sicurezza siano esagerate, l'altro giorno c’è stata la Giornata degli invalidi e delle vittime sul lavoro. Si pensa che le cose vadano sempre bene poi, ahimè, succede che a volte, - non dovrebbe mai riguardare noi - tocca a noi, al nostro territorio ed alle nostre zone.
Dobbiamo far sì - siccome sono imprevedibili i cambiamenti climatici- che la prevenzione e la mitigazione possano comunque andare avanti.
Su questo bisogna valutare quello che c’è da fare, però la partecipazione anche delle persone è importante. Ho ricostruito alcune vicende delle vittime. A Casine di Ostra muore un anziano, ottantenne, i familiari che abitano al piano di sopra lo vanno a chiamare, questo dice: “No, sto a casa mia, non voglio saper niente” non sale, dopo un po’ l’acqua esonda in maniera drammatica, corrono di sotto a chiamarlo, il cadavere di questo anziano già galleggia sul soffitto dell’abitazione.
La farmacista, che purtroppo perde il bambino. Due farmaciste escono insieme, per motivi diversi una si ferma a fare una commissione, l'altra si trova al momento sbagliato nel posto sbagliato. E’ una cosa terribile, ma è come quando uno passa nel luogo dell’esplosione.
Altro caso …

(dissenso in Aula)

Carlo CICCIOLI. I morti di Barbara. Sono tre persone, una madre, una figlia e il figlio …
(dissenso in Aula)

PRESIDENTE. Consigliere …

Carlo CICCIOLI. Questo è un esempio di quello che dicevo prima di molto sciocco, non si ascolta e tutto si fa per fare il teatro verso l’esterno, una cosa che non sopporto, io ascolto anche quando le critiche sono dure. Il teatro verso l’esterno non serve a niente, non porta niente, neanche a chi lo fa.
Le tre vittime di Barbara, funziona così, tutti e tre, madre e due figli vanno verso la macchina, il figlio si scorda una cosa a casa, le due donne rimangono in macchina, la macchina viene ritrovata a 5 chilometri, quello che risale in casa non trova più la macchina quando scende, si riesce ad attaccare ad un albero e sopravvive.
Allora, certo, è giusta la prevenzione e l’allarme, magari anticipato, è molto complicato soprattutto in case coloniche. Molte delle vittime erano in case che non sono neanche …, ma ancora più importante è la prevenzione globale per far sì che le case non siano costruite nel letto del fiume o in condizioni …

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Carlo CICCIOLI. Si, concludo con le cose da sconfiggere. Uno, la burocrazia. La modulistica è quella tecnica del Ministero, quella applicata sui terremoti, va rivista, ma dal Ministero hanno detto che se non è completa si rischia di non essere presi in considerazione; due, le regole da rivedere sui fiumi, per esempio la legna se viene accatastata lungo i fiumi dopo essere tagliata è un fattore di rischio, deve essere immediatamente smaltita e magari data alla popolazione. Una volta la gente faceva legna per l’inverno per diminuire i consumi ed i costi. Del Consorzio di bonifica va rivista la funzione e le procedure, va approfondito un piano del dissesto in funzione, questo sì, dei cambiamenti climatici.
Le risorse regionali sono insufficienti, assolutamente, se il danno è tra i 2 ed i 3 miliardi tra abitazioni, aziende, eccetera, il danno immediato ed il pronto intervento è un discorso, ma un danno di lungo periodo non può essere altro che dello Stato. Speriamo che, mi fido di questo, un Governo coerente con la nostra coalizione ci ascolti.
Mi auguro che le istituzioni non guardino al governo o alle maggioranze, speriamo di avere occhi e orecchie attenti alla nostra regione, io ci credo e spero nelle prossime settimane di avere immediatamente provvedimenti nazionali conformati alle esigenze reali che la Regione Marche da sola non è in grado di fare.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Voglio esprimere anch'io il cordoglio alle popolazioni colpite dall'alluvione e alle persone che hanno perso la vita in questo evento drammatico. Il dolore è forte, il pensiero va al loro e alle loro famiglie.
Voglio innanzitutto ringraziare il Presidente della Regione, l'Assessore Aguzzi, la Giunta tutta e coloro che si sono attivati durante questo tragico fenomeno.
La Consigliera Vitri non è presente, io non mi sono preparata una relazione, ho sottomano quella del Presidente Acquaroli ed ho ascoltato gli interventi della minoranza, ho apprezzato molto quello del Consigliere Cesetti, anzi lo ringrazio per il suo intervento, mentre non ne ho apprezzato alcuni della minoranza.
Parlare di inadeguatezza di questa amministrazione o di sottovalutazione dell'accadimento, credo che sia inopportuno, io inviterei tutti alla responsabilità in un momento così drammatico, evitando strumentalizzazioni.
Il Consigliere Cesetti bene ha fatto a ricordare i tragici fatti tra la notte dell’1 e 2 marzo del 2011 quando con lo straripamento dell’Ete Morto persero la vita un uomo e sua figlia, io ero Consigliera comunale a Sant’Elpidio a Mare nel 2011 ed ero anche Consigliera provinciale quando il Consigliere Cesetti era Presidente della Provincia, ero in minoranza a Sant’Elpidio a Mare così come in Provincia, ma in quell'occasione nessuno della minoranza lanciò un je accuse né al Presidente della Provincia né tantomeno al Sindaco. Noi siamo stati responsabili.
Qui condivido l'intervento del Consigliere Ausili quando all'inizio del suo intervento e alla fine ha fatto un appello all'unità perché di fronte a questi tragici eventi dovremmo essere tutti uniti, come lo siamo stati noi a Sant’Elpidio a Mare.
Consiglieri della minoranza, noi ci siamo stretti insieme al Sindaco e non abbiamo strumentalizzato nulla perché questi sono momenti difficili e, come si dice, “è meglio non passarci”.
Noi siamo stati responsabili, ora l’Assessore Saltamartini non c’è, lo siamo stati anche con il Covid nel 2020, mai fatta un'interrogazione all'epoca, è arrivata la nuova amministrazione e voi all’opposizione avete inondato di interrogazioni l'Assessore Saltamartini.
Si dice che sia stato sottovalutato l'evento, bene, colleghi Consiglieri, non avete ascoltato la relazione del Presidente Acquaroli, non l’avete fatto minimamente. Se continuate a dire che abbiamo sottovalutato il fenomeno non avete ascoltato bene le parole. E’ stato un accadimento eccezionale, millenario e questa non è l’opinione del Presidente, della Giunta, o dei Consiglieri della maggioranza, è la Protezione civile regionale che ha pubblicato il rapporto di evento relativo all’alluvione che ha colpito le Marche il 15 e 16 settembre. Il rapporto è stato pubblicato sul sito della Regione Marche ed una sintesi è stata pubblicata il giorno successivo. La sintesi riferisce che nel rapporto sono stati descritti i fenomeni meteorologici avvenuti, evidenziando l'eccezionalità delle caratteristiche di un avvenimento atmosferico di tale portata, che per gli esperti del Centro multirischi regionali ha una probabilità una volta oltre mille anni.
Consiglieri, se mettiamo anche in dubbio le parole…, allora lasciamo stare. Ogni cosa certificata e scritta non dalla maggioranza la mettete in dubbio, in tal caso sarebbe normale che voi mettiate in dubbio anche il vostro operato. Non mi meraviglio perché di fronte ad una relazione scritta e pubblicata sul sito ufficiale della Regione, che dice che questo è un evento millenario, qualcuno della minoranza sostiene che non è vero, ragazzi non possiamo dire nulla, qualunque cosa noi pronunciamo è tutto sbagliato!
A certificare tutto ciò il comunicato ufficiale del Centro funzionale multirischi della Protezione civile regionale, così come ha detto il Presidente Acquaroli, che voi non avete ascoltato bene: “La previsione meteorologica nella giornata di giovedì 15 settembre - leggo testualmente - mostrava la possibilità di temporali sul versante tirrenico della penisola con l’interessamento dell'Appennino e delle aree marchigiane, per tale motivo era stata emessa una allerta di livello giallo per le zone montane ed altocollinari del pesarese e anconetano per temporali localmente intensi, nelle altre aree della regione le previsioni non mostravano fenomeni di intensità tale da determinare criticità ed il livello di allerta è stato lasciato verde”. Ecco, Consiglieri della minoranza, l'eccezionalità è certificata.
Arriviamo poi ad un altro dato, noi ci siamo insediati il 19 ottobre 2020 e la sicurezza del territorio e la messa in sicurezza dei fiumi del nostro territorio, davanti ad un clima che sta cambiando, è per noi la priorità e l’abbiamo messo in evidenza nell’assestamento di bilancio 2022/2024, per la manutenzione dei fiumi della nostra regione sono state messe risorse pari a 15 milioni che si vanno ad aggiungere ai 6,4 milioni del 2021 e del 2022. Uno sforzo di 22 milioni di euro di risorse regionali non era mai avvenuto in precedenza.
Per questa Giunta la priorità è la sicurezza del territorio e la messa in sicurezza dei fiumi, l’abbiamo dimostrato con i numeri, con l'assestamento ed anche con i 6,4 milioni.
Non avete ascoltato, ripeto la relazione del Presidente, dobbiamo ricordare che la Regione Marche ha riacquisito le competenze della gestione dei corsi d'acqua dall'aprile 2016 e analizzando, così come ha fatto il Presidente in maniera puntuale, la programmazione finanziaria della Regione emerge un quadro di interventi importanti, ma qui nessuno ascolta, allora facciamo solo demagogia. Nel 2016 - 20.426.000, nel 2017 - 33.083.000, nel 2018 - 2.000.070, nel 2019 - 16.467.000 e nel 2020 - 25.000.000, per un totale di 98.000.000. Negli anni 2021 e 2022, a dimostrazione che anche noi abbiamo a cuore le sorti della sicurezza di questo territorio, abbiamo messo 108.000.000 su 206.000.000 totali.
Significa che anche noi abbiamo a cuore la sicurezza del territorio, che è una priorità di questa Giunta e la differenza che abbiamo messo noi in due anni, è enorme.
Di fronte a questi dati credo che non ci possiate smentire, sia sull’eccezionalità dell’evento, che è stato certificato, che sui numeri.
La tabella dei fondi di bilancio regionale dal 2016 per la manutenzione straordinaria dei fiumi, guardatela, 2016 zero, 2017 zero, 2018 - 1.000.000, 2019 - 1.747.000, 2020 - 3.000.000, 2021 - 3.700.000, 2022 - 4.000.000.
Questo è stato un fenomeno eccezionale come il terremoto? Sì, inoltre abbiamo dimostrato con i numeri che comunque questa Giunta ha a cuore la sicurezza del territorio.
Penso che dai banchi della minoranza ci sia stato un eccessivo je accuse al Presidente e all'Assessore e questo non va bene perché in un momento come questo dobbiamo essere uniti, dobbiamo essere responsabili, dobbiamo essere solidali.
Concludo, affermando che la situazione è stata tragica, un evento drammatico, in cui hanno perso la vita 12 persone e c'è ancora un disperso.
Tutti noi dobbiamo essere uniti e basta con le strumentalizzazioni. Sono state dette delle frasi dai Consiglieri della minoranza inaccettabili, anzi oserei dire, pronuncio la stessa parola che avete pronunciato voi, inadeguatezza di alcune frasi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Cari Consiglieri, un dibattito approfondito, un confronto franco tra tutti ed anche un certo gioco delle parti. Credo che forse su questo si sia un po’ ecceduto, di fronte a un accadimento di questo genere forse avremmo dovuto un po' attenuare il gioco delle parti. Il Centro funzionale di Protezione civile descrive questo avvenimento come millenario, impossibile da prevedere con gli attuali strumenti a disposizione, questo ci deve un po’ far riflettere.
Quel giorno era stata emessa una allerta gialla per le zone montane, che prevedeva dei forti temporali, così come descrive il rapporto della Protezione civile, era invece verde nelle aree costiere, dove di fatto non è piovuto minimamente, quindi l’allerta era giusta per quello che poteva essere prevedibile.
Purtroppo l’evento è andato oltre, tant’è che nel rapporto di evento redatto dalla direzione Protezione civile regionale si descrivono nei dettagli tutte le attività svolte in quelle ore come prevenzione e attuazione dei programmi. E’ sul sito, ognuno di voi l’avrà visto, non vorrei soffermarmi più di tanto su questo.
Noi siamo voluti andare oltre come Giunta regionale, deliberando ed istituendo quella che viene definita una Commissione per intraprendere una indagine amministrativa per ricostruire le cose avvenute quel giorno. Guardate, io ho una visione su questo, forse personale, per me non è una Commissione di indagine, per me è una Commissione che deve ristudiare con esattezza quanto è avvenuto quel giorno di fronte a questi eventi eccezionali per far sì che in prospettiva potremo affrontare meglio, con strumenti magari più adatti, più necessari, realtà di questo genere, che purtroppo sono sempre più solite avvenire e che magari non potevamo neanche immaginare fino a pochissimi anni fa, e questo purtroppo è sotto gli occhi di tutti. Io la vedo così, non ci vedo alcuno scandalo o alcun atto spropositato rispetto a questa circostanza.
Vedete, prendo spunto dal primo intervento dell'opposizione, che è stato quello del Consigliere Carancini che ha aperto il dibattito, credo una cosa, Consigliere, che ci sia stata anche la casualità che questo evento, ahinoi, sia avvenuto negli ultimi 10 giorni di campagna elettorale ed è indubbio che c'è stata una accentuazione fortissima da parte degli organi di stampa, anche nazionali, su questa vicenda in maniera anche strumentale, Vi faccio un esempio, non di quei giorni, di stamattina, un giornale scrive: “Se ne sono andati tutti: le colonne mobili dei Vigili del fuoco arrivate da mezza Italia, la Protezione civile, i volontari, camion e ruspe con le insegne dello Stato. Qui non si vede più nessuno e non è arrivato un soldo”. Questo è un articolo fatto dal Sindaco di Cantiano stamattina, giustamente esasperato da questa situazione e preoccupatissimo per il suo territorio, oltretutto è anche un amico personale, persona che stimo al di là delle appartenenze politiche. Questo Sindaco durante i lavori di questo Consiglio è stato ricevuto da me e dal Presidente e non dico che si sia scusato perché direi una stupidaggine, ma si è quasi detto dispiaciuto di questo articolo, nel quale gli è uscito un po’ di enfasi dopo una telefonata di un giornalista. Io ho riscontrato che oggi a Cantiano ci sono quattro ditte che stanno operando in quattro punti diversi: zona campo sportivo tra Cantiano e Chiaserna, centro Cantiano al ponte principale, Ponte Dazzo e Pian Balbano, dove c'è una frazione di 50 persone che non è ancora raggiungibile dalla strada principale. Quattro ditte che stanno lavorando oggi.
Ho anche dato un’occhiata a quanto è avvenuto dal giorno dell’alluvione o del fenomeno atmosferico, non so bene come definirlo, ad oggi, solo per i nostri interventi come Genio civile, lasciando stare tutti gli altri interventi che ci sono stati, abbiamo sostenuto spese - per 10 interventi - per 420.000 euro solo su Cantiano, come Genio civile intendo, quindi direttamente dai miei uffici.
Questo per dirvi che a volte sulla stampa si possono un po’ esasperare le situazioni ed in quei giorni sono state molto esasperate.
Vi faccio un altro esempio, non tiro in ballo né me, né il Presidente. Su Repubblica in quei giorni è uscito un articolo che metteva in evidenza il comportamento di un candidato di Forza Italia, che pare in quelle ore partecipasse ad una qualche festa di compleanno, era il Sindaco di un Comune che non c'entrava nulla con l'alluvione, un Sindaco candidato al terzo posto al Senato, ovviamente era una candidatura di rappresentanza, di servizio. Un Sindaco che non aveva nessun ruolo nelle attività di Protezione civile, uno delle decine di candidati che in quelle ore stava facendo la sua campagna elettorale e tutti, tranne me e pochi altri che abbiamo smesso di far campagna elettorale per dedicarci giustamente all’emergenza, hanno continuato a far campagna elettorale. Quel Sindaco che è stato tirato in prima pagina da Repubblica …

(interventi fuori microfono)

Stefano AGUZZI. Lasciamo stare! Dico solo che c’è stata una forte strumentalizzazione su questo.
Faccio solo una battuta, la storia del giaccone io non l’ho mai ripresa perché in quelle ore avevo altro da fare e non volevo certo mettermi a discutere sul giaccone o non giaccone. A cambiarmi ed a mettermi le cose più adatte per fare i sopralluoghi sono andato alle 3,20 della mattina. Quando il Consigliere Mangialardi mi ha chiamato gli ho detto che ero per strada verso casa perché la mattina dovevo fare una serie di sopralluoghi ed in giacca e cravatta non andavo da nessuna parte. Quindi, non sono andato di sera a mettermi il giaccone, sono andato la mattina alle 5,20 ed ero già di ritorno dalla sala operativa, ci vuole un’ora ad andare ed un’ora a tornare da Fano, mettetevi nei miei panni. Non ho mai ripreso questa cosa, l’ha scritta Repubblica, l’hanno scritta tutti, l’hanno detta tutti, è stata riportata anche oggi, riportiamo un attimo il dibattito a quello che è e non alle strumentalizzazioni.
Faccio una cosa che qui oggi non è emersa abbastanza, voglio ringraziare tutti coloro che hanno operato nell'emergenza e che stanno operando ancora oggi, tutte le Protezioni civili venute dalle altre Regioni, tutti i Vigili del fuoco venuti dalle altre Regioni, tutti i volontari che in maniera spontanea o più o meno organizzata sono arrivati sui territori, tutti coloro che hanno operato giorno e notte e che stanno ancora operando giorno e notte anche per cercare l’ultima persona, ahinoi, ancora scomparsa, ancora dispersa. Voglio ringraziarli tutti perché l’abbiamo fatto troppo poco e questo secondo me è doveroso.
Voglio ringraziare anche per l'attenzione che ci è stata data, alla quale spero possano seguire poi gli atti dovuti, dal Governo nazionale, la visita del Presidente Draghi, la visita del Ministro dell’interno, la presenza deel Capo Dipartimento della Protezione civile nazionale nei primi giorni molto assidua, che hanno portato alle ordinanze necessarie per far fronte nel miglior modo possibile all'emergenza, che hanno portato alla dichiarazione dello stato di emergenza il giorno successivo agli eventi, cosa che è stata sinceramente molto utile.
Bene, passata questa prima fase, ora dobbiamo pensare alle famiglie ed alle imprese, passati i clamori di quei giorni.
Vedete, una cosa non si è ancora ben capita e che poche volte è stata detta è che le cosiddette attività di protezione civile prevedono atti e situazioni da portare avanti, che sono stati espletati e che si stanno espletando, che è la messa in sicurezza delle persone e dei luoghi, il ripristino in sicurezza dei luoghi, far fronte alle spese di somma urgenza sostenute da tutti gli enti, Comuni, Province, enti gestori di reti idriche, piuttosto che di reti di fognature andate distrutte e altro. Quello che è stato portato avanti nell'immediatezza degli eventi. Si tratta poi di quantificare queste somme, e questo sta avvenendo in queste ore, oggi o domani scadono i termini per i Comuni per presentare le spese di somma urgenza, ma su questo si possono prendere giorni in più, i Sindaci già lo sanno, successivamente partiranno le schede per i cittadini per la richiesta del sostegno, dei famosi 5.000 euro per le famiglie e 20.000 euro per le imprese. I moduli sono partiti oggi per tutti i Comuni in modo che possono essere poi distribuiti sui territori, sono state anche semplificati per quel che è stato possibile, è stata tolta, ad esempio, la maledetta marca da bollo, anche se ancora il Ministero non ce l’ha chiarito perché non ci ha detto che non serve, anche se noi abbiamo detto di non metterla, semmai dovesse servire la togliamo nel momento del ristoro, questo perché ancora non è stato risposto al nostro quesito.
Il ruolo della Protezione civile è vocato a questo e non vi sfuggirà che i danni veri, forti, che hanno subito i privati e le aziende non sono contemplati nelle azioni di Protezione civile, quindi, secondo me abbiamo fatto e stiamo facendo un ottimo lavoro come primo intervento, ma occorre mantenere alta l'attenzione per far sì che poi ci siano le somme, gli interventi, necessari per una vera ripartenza ed un vero ristoro, altrimenti siamo qui a discutere tra di noi sui giacconi e perdiamo magari di vista quelle che sono le cose più importanti per far ripartire i territori.
Questa è un po’ la situazione. Non mi voglio soffermare …, ho qui una tabellina di interventi, siamo stati più bravi noi, sono stati più bravi gli altri, diciamo che sul dissesto idrogeologico noi abbiamo avuto una grande attenzione ed abbiamo investito moltissimo lo scorso anno e quest’anno e adesso ovviamente lo rafforzeremo ancora di più.
Ho qui una serie di voci, sul Misa sono stati fatti diversi interventi sia dall’amministrazione precedente, il ponte ex 2 giugno, 4 milioni e passa per le arginature, tutti prima del 2020 o entro il 2020, quindi probabilmente iniziati o terminati dall’amministrazione passata, che dalla nostra con altrettanti fondi, quella di Bettolelle è una cosa sulla quale ci siamo spesi molto e lì c’è stata la responsabilità diretta anche da parte sia del dirigente della Protezione civile che del dirigente dell’ambiente, che hanno sbloccato questa benedetta autorizzazione per poter partire con i lavori che erano fermi da due o tre anni.
Ci sono meriti di tutti, chi è più bravo, chi è meno bravo, quello che mi interessa oggi è che le cose si facciano e siccome sono tantissime, inviterei tutti a riflettere su un po’ di realtà: quello che dovremo fare in futuro, le somme, tante, da dover mettere per fare una vera manutenzione e prevenzione dei luoghi, studiare nuovamente anche i procedimenti di allerta e di prevenzione ed anche di prima allerta perché circostanze come queste, mille anni o non mille anni, tendono a ripetersi più velocemente e ad ingigantirsi sempre più. Ieri una bomba d’acqua ha allagato mezza Matelica, 10 giorni fa una bomba d’acqua a Borgopace, ha allagato tutto Borgopace, cose singole, mirate, in luoghi ristretti che creano danni. Ci sono sempre state? Sì, magari non con questa frequenza e con questa gravità, tanto meno come è avvenuto purtroppo la notte del 15. Anche un sistema di allerta magari più consono a queste nuove situazioni e forse anche il cambio di qualche norma.
Per questo confido sui governi, anche nazionali, come ad esempio in merito al fatto che non si può andare a ripulire un'area boscata, perché se è larga più di 20 metri si chiama bosco e per entrarvi occorrono tutte le autorizzazioni (VIA, VAS, Soprintendenza, eccetera) per ogni albero che si toglie se ne devono piantare quattro, ma qual è la ditta che va a fare un lavoro così? Sapete dentro quei 20 metri cosa sono compresi, secondo la visione della forestale che va a fare le multe e i controlli con le fettucce? Anche i corsi d'acqua, tu hai un fosso largo 10 metri, con 5 metri di bosco a sinistra e 5 metri di bosco a destra, è considerato tutto bosco, anche l'alveo del fosso, quindi non si può intervenire per ripulirlo perché è bosco e non è fosso.
Queste cose vanno un po' rivisitate con buona volontà e buon senso per capire che occorre pulire quel fosso senza tutte le famose autorizzazione che a volte determinano delle lungaggini incredibili, a volte ti impediscono di svolgere le attività, che a volte vengono bloccate da esposti di associazioni, da controlli della forestale che fa il proprio lavoro, ci mancherebbe altro, però le norme sono stringenti ed a volte assurde, io vi ho fatto un esempio.
Credo che quello che oggi qui abbiamo fatto sia molto utile, ma dovremmo collaborare al di là di chi fa l’Assessore, di chi non fa l’Assessore, per far sì che queste situazioni si riescano ad affrontare nella maniera più opportuna, più necessaria, anche con interventi innovativi ed inediti che ci consentono di fronteggiarle.
La prevenzione, ad esempio tutta questa rincorsa alla somma urgenza dopo che sono morte 13 persone, forse la somma urgenza qualche volta è meglio poterla fare prima affrontando le realtà, prima invece c’è la VIA, la VAS, la Sovrintendenza, eccetera, poi c’è la somma urgenza. Proviamo ad invertire? Facciamo sì che la somma urgenza si possa fare anche per prevenire queste circostanze e questo va detto in quest’Aula per quanto noi possiamo fare, ma va detto anche in altri circuiti e per questo confido anche sul nuovo Governo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Acquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Grazie, Presidente. Prendo la parola per fare alcune precisazioni, dovute specifiche ed anche una considerazione finale rispetto al punto, che ho chiesto io di inserire all’ordine del giorno.
Il senso della mia richiesta era quello di comunicare in forma ufficiale davanti ad un evento che credo non abbia precedenti nella nostra regione, perlomeno a memoria d'uomo, mia, escluso il sisma del 2016, Informare in via ufficiale da parte dell'organo preposto al governo del territorio.
La mia relazione può essere oggettivamente contestata perché non ho la presunzione di portare una verità in mano, però voglio informarvi che non è altro che la trasposizione delle relazioni fatte dai centri ufficiali, e non potrebbe essere altrimenti perché io non posso e non devo dare una mia idea personale nel momento in cui relaziono sui fatti. Sono il Presidente della Giunta, che è l'organismo massimo a livello amministrativo nella nostra regione, quindi faccio mie tutte le relazioni delle componenti della Giunta regionale.
Sia il Centro funzionale che la Centrale operativa, ma anche tutti gli altri esperti che hanno fornito i dati del bilancio, dei lavori fatti, quindi il Genio civile, la Protezione civile, il dipartimento che include tutta la gestione del territorio, hanno fornito dei dati, delle informazioni, che non sono le informazioni del centro-destra, di destra o di Acquaroli, sono le informazioni proprie delle attività di governo svolte dalla nostra Regione, dalla Giunta che presiedo, dalle Giunte che non presiedevo, che oggi sono state raccontate insieme alle relazioni ufficiali, non c’è nulla in quelle relazioni che appartenga ad una mia opinione personale.
Dico di più rispetto alla vicenda dell’allertamento, credo che il fatto che io stesso abbia chiesto al Segretario generale della Giunta di procedere con una Commissione, che vada ad accertare tutti i fatti, le procedure che sono state utilizzate e la correttezza delle procedure utilizzate, non sia un gesto di accusa. Qualcuno ha detto che serve a scaricare, non serve a scaricare niente, ritengo che sia un atto dovuto alla comunità marchigiana e a tutte le istituzioni della nostra regione perché davanti ad un fatto come quello che è accaduto nella notte tra il 15 ed il 16 settembre, il minimo sia cercare di capire e farci relazionare da chi ha vissuto quegli attimi nelle competenze dovute, cioè nel centro funzionale, nella centrale operativa, quelli che sono stati gli atti, i fatti e le procedure eseguite. Penso che questo sia importante trattarlo nel momento in cui la Commissione avrà fatto il suo dovere e avrà consegnato una relazione, che per sua natura sarà pubblica. Se quella parte nella mia relazione non c’era è perché è in essere, è in via di composizione da parte della Commissione ed io non entrerò nel suo lavoro perché non è una mia competenza, non è una competenza del Presidente della Giunta regionale, anzi, mi guardo bene di andare ad intromettermi in quella fase, che è delicata e rilevante.
Ci tengo a dire e a precisare che noi cerchiamo di tenere fede al nostro ruolo, che è di trasparenza, di chiarezza, informare per avere le idee più giuste perché poi qua dentro, chi è in Giunta è in Giunta chi è in Consiglio è in Consiglio, dobbiamo fare le scelte per la comunità marchigiana.
Chi contesta i dati e le relazioni sappia che non contesta il Presidente Acquaroli, ma organismi che nella maggior parte non sono stato neanche io ad individuare o a nominare, questo lo dico per chiarezza e nel rispetto dei ruoli e delle funzioni.
Per quello che concerne la discussione, sicuramente il nostro è un ruolo di indirizzo, di controllo e di governo del territorio. Anche ieri sera c’è stata una perturbazione nell’entroterra maceratese che ha provocato parecchi problemi alla viabilità e non solo.
Ritengo che noi dobbiamo di studiare un adeguamento del governo del territorio a quelle che sono le modificazioni climatiche, diciamocelo pure con altrettanta franchezza, a quella che è stata una programmazione urbanistica che oggi porta a delle conseguenze. Lo dico perché c’è una legge sul governo del territorio che risale, penso, al 1990, siamo in via di riforma di quella norma, che è importantissima.
Abbiamo un territorio bellissimo dal punto di vista paesaggistico, ma molto delicato e credo che se vogliamo fare un ragionamento compiuto rispetto a quella che è l’azione, non solo di prevenzione, ma di investimento su questo nostro territorio, dobbiamo farlo a 360 gradi, dobbiamo farlo con la pulizia dei fiumi.
Ritengo che sia fondamentale sottolineare che le risorse della Regione da sole non potranno mai essere sufficienti per mettere in condizioni di assoluta pulizia tutti i fiumi delle Marche, è stato fatto uno studio informale che prevede che solo per la pulizia dal legname occorrerebbero 80 milioni di euro, adesso non so se può essere fatto con meno risorse, ma voi capite che 80 milioni di euro per il bilancio della Regione Marche è una cifra enorme, anche perché non è un'opera che una volta fatta non deve essere più fatta, è un’attività ciclica, così come la pulizia dell’alveo del fiume che è ancora più impattante.
Quando ero Consigliere regionale di minoranza ricordo che con l’allora Presidente della Commissione si era provato un approccio per togliere il materiale, per cercare di riutilizzarlo poi nell'edilizia, nei lavori pubblici da svolgere nella regione, però anche quell’idea, che secondo me era ottima, parliamo del 2012/2013, si è bloccata.
Questo per dire che è molto complesso il ragionamento da fare intorno ai fiumi, la maggior parte degli aspetti sono tecnici, in cui non mi addentro perché non ho le competenze. Il fiume è quello che arriva in valle e quello che c’è a monte (urbanizzazione e regimentazione delle acque) è un altro tema significativo, la cosiddetta pulizia rurale.
In un paesaggio come il nostro, se andiamo nell’entroterra colpito da quella alluvione, da quella perturbazione del 15 notte, ma non solo da quella, basta una semplice precipitazione, un po’ più intensa, per vedere che la regimentazione delle acque non viene fatta e quella che era un'attenzione importante, le canalette di scolo, che sembravano e sembrano essere elementi secondari …, certamente non sono totalmente pertinenti con gli eventi del 15 settembre, ma se vogliamo affrontare l’argomento in maniera compiuta, dobbiamo mettere insieme tutte le politiche che riguardano la gestione del territorio perché alla fine quello che arriva alla foce del fiume parte dalle nostre bellissime montagne e la sintesi viene portata dal fiume.
Ecco, credo che una domanda, una riflessione su come approcciare il problema vada fatta, non solo a livello regionale perché la maggior parte di questi temi vanno posti anche a livello nazionale con delle leggi che devono essere adeguate, che forse devono essere meno toccate dal pensiero di ambientalismo ideologico, che vuole lasciare tutto in una visione museale, ma cercare di capire che la visione museale a volte contrasta con i cambiamenti climatici, con le perturbazioni, con tutti gli eventi che andiamo a registrare.
Certo è che noi dobbiamo fare il massimo in termini politici, di programmazione, in termini amministrativi per mettere in condizione il nostro territorio di essere più pronto possibile a contrastare gli effetti di questi eventi. Dobbiamo fare il massimo per essere pronti a gestire accadimenti come questi.
Prima non l’ho detto perché, ripeto, non consideravo questo il tema all'ordine del giorno del Consiglio di oggi, però ritengo che il sistema di allerta, che oggi abbiamo in vigore nella nostra regione, che non è frutto della mia azione politica, vada rivisto anche alla luce degli eventi del 15 e del 16 settembre.
L’ha detto il Consigliere Mangialardi, nel 2016 l’esondazione del fiume Misa è avvenuta per la rottura di un argine nei pressi della città di Senigallia ed è avvenuta dopo una perturbazione, se non erro, che era durata molte ore, oggi siamo davanti ad un fenomeno, e non entro nel merito, ripeto, ho citato quello che ha detto il Centro funzionale e tutte le relazioni dei tecnici, che a detta dei nostri tecnici ha una portata di molto superiore rispetto anche al progetto previsto per il fiume Misa nel 2016. Quindi gli stessi tecnici e le stesse strutture, che nel 2016 hanno fatto una previsione di natura tecnica per mettere in sicurezza il fiume Misa, oggi ci dicono che quelle previsioni vanno riviste e su questo vorrei fare una riflessione, che credo che il Consiglio regionale e la Giunta faranno e magari faranno anche una proposta.
Il Consiglio regionale se vuole fare bene il proprio lavoro deve anche essere in grado di fare una proposta rispetto ad un sistema di allerta che riesca a mettere in sicurezza più territori possibili, più persone possibili, nel minor tempo possibile, è questo forse il tema che prima di tutti dobbiamo affrontare perché poi le risorse cercheremo di chiederle a tutti i livelli.
A livello regionale abbiamo fatto quello che potevamo fare in assestamento e lo faremo con la nuova finanziaria, a livello di Governo e Conferenza delle Regioni l’abbiamo fatto, cercando di recepire le informazioni migliori, le tecnologie di cui possiamo disporre, anche quelle più legate a sistemi tecnologici, ma io non disdegno i sistemi di sorveglianza perché davanti a delle previsioni particolari si possono innescare anche dei sistemi di sorveglianza e di monitoraggio fisico sul corso dei fiumi, Dovremmo cercare di cambiare il sistema di allerta, d'accordo anche con la Protezione civile nazionale, perché possa essere in grado in pochi minuti di mettere tutti a conoscenza dei rischi e dei pericoli.
Il senso delle mie comunicazioni, delle comunicazioni della Giunta, era quello di informare il Consiglio regionale rispetto alle informazioni di cui noi disponiamo, che sono atti pubblici, Non ci esimeremo di informare rispetto alle risultanze della Commissione che da una parte sono un atto dovuto e dall’altra sono un atto di trasparenza e di chiarezza, che credo siano un elemento di assoluta giustizia anche per quello che è il nostro ruolo.
Quando andiamo ad analizzare l'efficacia o l’inefficacia di una procedura, dobbiamo capire se la procedura è stata eseguita bene o meno, se qualcosa ha funziona o non ha funzionato, e chi ce lo può dire se non chi quella procedura era deputato a seguirla?
Penso che questo sia un elemento di chiarezza di cui dobbiamo discutere anche per rimettere mano ai sistemi di allerta.
Questa mia replica ha avuto una sfaccettatura più politica, non avrei voluto arrivare ad una sfaccettatura politica in questa sede, però ad un certo punto è stato necessario anche per far comprendere che quello che facciamo e diciamo qua è utile e fondamentalmente importante per la nostra comunità se riusciamo poi a trasformarlo in atti, che migliorano le situazioni e che rendono la nostra regione all’altezza dei fenomeni che deve subire e che dovrà vivere nei prossimi mesi e nei prossimi anni.
Chiudo con una riflessione velocissima sull’emergenza. Nelle mie interlocuzioni con il Governo attuale c’è stata una disponibilità, con le procedure esistenti e a normativa vigente non c'è un altro sistema che quello di fare la ricognizione del danno, che è essenziale prima di ogni altro tipo di azione. La cosa che oggi dobbiamo fare, l’ho detto anche al Capo Dipartimento della Protezione civile nazionale, al Vice commissario, lo dico ad ognuno di noi, è informare bene perché non ci sono scorciatoie, tra l’altro, anche volendo, siamo in una fase di passaggio di Governo, il Parlamento si insedierà fra qualche ora, quindi la soluzione migliore, a mio avviso, in questo momento, è quella di seguire la legislazione vigente, che ci pone il tema della ricognizione del danno subito sia dalle infrastrutture che dalle famiglie che dai privati e poi cercare di comprendere e di far capire l'impatto devastante che ha avuto questo evento nella nostra regione perché si tratterà di tanti milioni di euro, se non miliardi di euro, di danni subiti dai territori, dalle famiglie e dalle imprese. In questo senso credo che sia fondamentale che noi tutti ci attiviamo a creare una filiera istituzionale e delle strutture in grado di dare risposte necessarie il prima possibile. Questo chiarezza finale mi sembrava dovuta.
Sicuramente il tema degli eventi del 15 settembre ci accompagnerà per tanto altro tempo perché sarà una ricostruzione pesante, ci saranno aspetti che dovranno essere chiariti e sarà oggetto …, per me non c’è problema, anzi sono contento di poter essere artefice insieme a voi di una fase di chiarimento ed anche di un cambio delle norme che ci riguardano per far sì che la nostra Regione, come ho detto prima, sia pronta a questi eventi e sia pronta alla sfida del futuro.
Quindi, penso e spero che presto ci saranno elementi aggiuntivi su cui poterci confrontare e che ci sia la voglia di costruire alternative tangibili e non di fermarci a delle polemiche che possono sembrare anche efficaci, ma sono sterili al fine del bene della nostra regione.

PRESIDENTE. Come concordato questa mattina nell’ambito della Conferenza dei Presidenti dei gruppi, sospendiamo per un quarto d’ora, quindi fino alle ore 18,00 per consentire la presentazione di eventuali risoluzioni sul dibattito relativamente alle comunicazioni della Giunta sull’evento calamitoso del 15 settembre. Ci riaggiorniamo alle ore 18,05.

La seduta è sospesa alle ore 17,50

La seduta riprende alle ore 18,25

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta.
Proposta di risoluzione n. 1 a firma della Consigliera Lupini, che ha la parola per l’illustrazione.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Come lei aveva indicato, io ho già esposto nel mio precedente intervento qual è il razionale obiettivo del mio contributo, una proposta di risoluzione a seguito delle comunicazioni del Presidente della Giunta regionale, quindi direi che non ho altro da aggiungere, possiamo andare direttamente alle dichiarazioni di voto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ovviamente anticipo a nome del gruppo e su indicazione del capogruppo il voto favorevole a questa risoluzione.
Non posso esimermi da alcune osservazioni rispetto a quanto è accaduto. Voglio dire all'Assessore Aguzzi che non si può permettere di dire, almeno a me, che ho fatto il gioco delle parti, lei non sa di che cosa parla, io non ho fatto un intervento per attaccare gratuitamente qualcuno, lei non è stato in grado di rispondere alle mie domande che le rifaccio: quando c’è stata l’allerta da parte della Protezione civile rispetto agli eventi conosciuti? Nessuna risposta. Quali strumenti sono stati utilizzati per avvertire le persone, quando e cosa avete detto? Non ho avuto risposta. Dove stavano i soggetti interessati nei momenti in cui accadevano quei fatti, considerato che voi eravate nella condizione, alle ore 16,00, di sapere esattamente cosa sarebbe successo? Zero parole da parte sua.
Penso che da questo punto di vista lei abbia risposto a tutto meno che a questo. Devo dirle che se avevo dei dubbi ora ho la certezza, lei deve fare un passo indietro, lei ha disonorato le persone che sono purtroppo decedute, non è stato in grado di dire cosa ha fatto per evitare quel passaggio, si è solo sentito nella condizione di dire che dovremo preoccuparci di cosa dovrà essere l'allerta. Lei non sa di cosa parla. Dell'allerta si doveva preoccupare dopo che è diventato Assessore alla Protezione civile, lei si deve porre la domanda se sarebbe stato possibile ridurre il rischio o addirittura evitare quelle morti! Questo è il tema, caro Assessore, su questo è stato silente.
Naturalmente non possono non ricordare che non ci sono state risposte sull'emergenza, sull'immediato avviso alle persone di quello che stava accadendo, non c'è stata una sola parola, io non cerco …, qui non ci sono tribunali, qui c'è la domanda preliminare, anzi pregiudiziale, se questo Consiglio può discutere legittimamente, se l'attività di Protezione civile, cioè l’avviso alle persone, che spetta politicamente a chi ha responsabilità, può essere oggetto di discussione. Penso di sì e le assicuro, ma non sono felice di questo …, non dico come il Consigliere Ciccioli, indegno intervento, che la colpa è di quelli che sono morti. Non so se vi rendete conto di cosa abbiamo ascoltato questa sera in questo Consiglio regionale …

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. No, no, prego di fare silenzio, siamo in dichiarazione di voto.

Romano CARANCINI. Non è solo indegno, è ignobile! Parlare di questo a meno di un mese dalle morti e dire che quello galleggiava o quelli si sono trovati casualmente …, io non so se il buon senso porta a ragionare su questo, non lo so, questo diventa tra pochi giorni Assessore della Regione Marche? Avete ascoltato quello che ha detto o no?
Consigliera Leonardi, lei dice che noi abbiamo strumentalizzato, ma lei si ricorda quando ha attaccato il Presidente della Repubblica, che non ha risposto? Mi chiedo se c'è un ragionamento, lei ha attaccato nel corso del terremoto il Presidente della Repubblica, basta leggere facebook!
Ecco perché io dico che qui non c'è il tema di puntare il dito, io mi chiedo se dopo questo Consiglio, se fra due giorni ricapita un fatto come questo, dobbiamo avere un Assessore, che addirittura è arrivato a dire che tutto questo si giustifica indirettamente con la campagna elettorale? Vi chiedo se ci rendiamo conto di quello che ha detto? Che c’era la campagna elettorale, non che addirittura è arrivato, non so, alle 11,00 dando alle 5,30 sapeva esattamente quanto stava accadendo a Cantiano.
Da questo punto di vista questo Consiglio regionale è stato, almeno da parte della maggioranza, indifferente di fronte a una responsabilità dell'opposizione, trovatemi una sola dichiarazione che ha strumentalizzato quanto accaduto, fatta da qualcuno nel gruppo, non ce n’è una!

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Per quanto riguarda il Consigliere Carancini tamquam non esset, meglio parlare in latino.
In merito alla risoluzione della Consigliera Lupini, rileviamo che contiene elementi largamente condivisibili per questo a nome della maggioranza ed anche degli altri gruppi la voteremo.

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione a firma della Consigliera Lupini. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Mi rivolgo al Presidente, al di là del dibattito, come ha visto ci stiamo preoccupando del futuro di quel territorio perché la gestione, abbiamo già più volte sottolineato, evidenzia secondo noi delle lacune, poi a un certo momento ognuno si assumerà le proprie responsabilità e noi metteremo nelle condizioni questa Assemblea di poterlo fare.
Che ci siano state delle valutazioni rispetto agli importi, lo dico per il Presidente, che sono sicuro le approfondirà, che siano stati investiti 108 milioni di euro per il miglioramento dell’assetto idrografico delle Marche è un dato, che siamo stati investiti in due anni per il Misa e il Nevola 400.000 euro è un altro dato, ma le dico che rispetto a quel fenomeno potevamo fare tutte le opere possibili, addirittura quelle dell'assetto di progetto, 14 vasche di laminazione, che si chiamano aree agricole di compensazione idrauliche, per avere un linguaggio più ecologico, potevamo averle realizzate tutte - non sono nemmeno progettate, non sono nemmeno nella mente di Dio - comunque l’evento avrebbe avuto lo stesso decorso perché i fiumi si sono presi anche quegli spazi che non erano progettati, tant’è che la vasca di Bettolelle l’ha fatta da sola ed ha riempito tanto altro. Questo non è un tema.
Potevamo aver fatto, questo sì, il ponte Garibaldi, perché il Consigliere Mangialardi un anno fa, tanto per non fare polemiche, aveva presentato un’interrogazione, ve la siete rimpallata, dico con più responsabilità del governo senigalliese che vostro, e mi avete risposto che non era competenza vostra e paradossalmente il Comune di Senigallia ha confermato ed invece di dire fatelo perché rappresenta un elemento di grande difficoltà per la città, ha detto avete ragione, non lo fa nessuno, lo mettiamo dentro il project financing dello stadio e poi l’ha cancellato. Quindi il ponte che ha fatto un danno è ancora lì, adesso rovinato anche lui e per forza di cose lo deve fare la Regione, cioè il proprietario.
Ma tutto questo, Presidente, non mi interessa perché per me già fa parte del passato, noi stiamo pensando a quelle aziende, a quelle famiglie, a tutte quelle attività commerciali – e abbiamo delle eccellenze assolute che vanno da Senigallia a Cantiamo così le abbiamo ricomprese tutte – che stanno pensando di non riaprire più, altre aziende importanti, che lei ha visitato, stanno pensando di delocalizzare, quindi, con la proposta a firma dell’intero gruppo noi vi chiediamo di fare una Commissione speciale con la quale, come previsto dall’articolo 131 del nostro Regolamento, rileggere le necessità, valutare gli strumenti che possono essere più congrui non solo per i ristori, non solo per i rimborsi, perché, lo dicevamo prima, non è pensabile che la norma nazionale vi dica che dovete ristorare 300 euro a vano, che i mobili non possono essere riconosciuti, che le automobili non possono essere ripagate. Ha ragione il Presidente quando dice: “Purtroppo dobbiamo applicare la legge che c'è” e quella ci dirà queste cose, allora mettiamo il Consiglio nelle condizioni di avere un focus particolare e puntuale rispetto a questo evento catastrofico.
Vi chiediamo di approvare questa risoluzione, poi andremo ad istituire una Commissione speciale che non è di indagine, Presidente, perché, lo ribadisco, noi abbiamo detto che la Commissione d'indagine parte dal momento in cui sono finite le indagini della Procura, non ci vogliamo mettere in mezzo e non vi vogliamo mettere nemmeno in difficoltà, così ci spieghiamo, ma questa è un’altra cosa e penso che sia utile per tutti. Ovviamente i rappresentanti li deciderà il Consiglio, questa potrebbe essere una soluzione, noi la riteniamo una proposta rilevante sulla quale l’intero Consiglio potrebbe aderire.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Carlo CICCIOLI. Brevemente per dire che non riteniamo opportuna la costituzione di una Commissione di questo tipo, c’è una Commissione interna che già sta lavorando per capire cosa eventualmente non ha funzionato o cosa deve essere aggiornato per far sì che tutte le cose vadano nel migliore dei modi. C’è la Magistratura che sta operando in maniera corretta e legittima, sta approfondendo, sta sentendo alcuni testimoni e via di seguito, quindi la riteniamo inopportuna e votiamo contro.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi vorrei chiarire ai fini di una compiuta valutazione, sia di questo che in generale di tutti gli altri atti, che nell'intervento del Presidente Acquaroli, nell'ambito dei fondi, giusto ha fatto il Consigliere Mangialardi a riporre la questione, l’indicazione dei milioni di euro a disposizione sono in relazione alla programmazione, quindi la disquisizione assume ai fini di una valutazione concreta fra programmazione e fondi in essere nel bilancio per quanto riguarda la possibilità dell’immediata spesa. E’ un dato saliente, una corretta valutazione dell’impostazione che viene data dall’una e dall’altra parte, in particolare dell’intervento del Presidente Acquaroli.
Questo vale sia per la valutazione della risoluzione che in generale.
Proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Marinelli, Ciccioli, Rossi, Marcozzi, Bilò, Antonini, Marinangeli, Baiocchi, Putzu, Leonardi, Borroni, Serfilippi, Ausili, Assenti, Latini, Ruggeri, Santarelli.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Una proposta di risoluzione in quanto, udite le comunicazioni del Presidente della Giunta regionale a seguito degli eventi del 15 settembre, c’è una condivisione di tali comunicazioni e si impegna il Presidente e la Giunta regionale a compiere ogni iniziativa finalizzata: alla rilevazione formale dei danni; ad attivarsi nei confronti del Governo per il reperimento di stanziamenti significativi, adeguati ed immediati al fine di procedere prontamente ed in modo diffuso agli interventi di ristoro delle famiglie e delle attività economiche al fine di favorire un’immediata ripartenza delle imprese colpite e la realizzazione di interventi di somma urgenza e di ripristino infrastrutturale ed ambientale per la messa in sicurezza del territorio.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. L’oggetto di questa risoluzione è talmente “risibile”, è il minimo sindacale che non potrebbe non essere condivisibile, però noi voteremo contro come fatto politico sia perché è risibile sia perché inspiegabilmente avete bocciato, ma era un vostro diritto, la nostra risoluzione, sulla quale, come avevamo detto nell’intervento sia io che il capogruppo Mangialardi, c’era la disponibilità ad emendarla ed a condividerla.
A tal proposito voglio dire questo, alcuni Consiglieri di maggioranza non hanno fatto un buon servizio al Presidente, hanno cercato ripetutamente la rissa in questa Aula ed hanno cercato di speculare su inesistenti divisioni all'interno del gruppo PD, che a loro dire mi riguardavano direttamente, ma non è così perché il mio intervento, che potrà essere risentito, per fortuna qui ci sono i resoconti stenografici, è perfettamente coerente con la risoluzione che il gruppo PD ha condiviso ed ha depositato in questa Aula.
E’ evidente che il mio intervento, senza fare sconti, perché non mi pare di averne fatti, tendeva la mano, come era giusto che fosse, nell’interesse delle comunità amministrate, delle comunità colpite, tendeva la mano coerentemente. Mano che tra l’altro personalmente ho teso al Presidente all’indomani della tragedia della terribile alluvione che ha colpito quelle realtà. La mattina stessa, presto, ho scritto al Presidente Acquaroli.
Nel mio intervento ho detto che non era oggi il tempo delle responsabilità politiche in ordine alla mancata allerta ed alla gestione dell'emergenza, questo deve essere accertato dalla Magistratura, ma ho detto anche che responsabilità politiche, testuali parole, sulla base delle dichiarazioni della stessa amministrazione regionale erano più che evidenti, solo da stabilire a carico di chi e valutare le responsabilità dei singoli soggetti.
Ho detto che oggi non è ancora il tempo, ma verrà, testuali parole. Questo è il tempo della solidarietà, della responsabilità e dell'impegno ed in quella risoluzione, che io in parte ho letto, raccogliendo una indicazione espressa del capogruppo, sono parole sue, ho detto che ciò che adesso interessa davvero è capire tutti insieme come dare risposte immediate alle migliaia di persone gravemente danneggiate dall'esondazione del Misa, del Nevola e del Metauro. Questa è la mano tesa, non dal Consigliere Cesetti, ma da tutto il gruppo del Partito Democratico, al di là delle legittime considerazioni di ciascuno e al di là dei toni che ciascuno legittimamente utilizza. Questo è.
Nessuna divisione, nessuna difesa d'ufficio, Consigliere Assenti, figuriamoci se faccio il difensore d’ufficio, non sono neanche iscritto alle difese d'ufficio perché solitamente nel poco tempo che ho come avvocato vengo chiamato e non ho bisogno di iscrivermi negli elenchi, non sono mai stato iscritto negli elenchi per le difese d’ufficio pur facendo abbastanza penale, quindi non è questo il punto. Consigliere Assenti, facendo così, “ironizzando” su una mano tesa non ha fatto un buon servizio a questa amministrazione, non lo ha fatto a queste comunità, ho detto che sarebbe venuto il tempo per parlare delle responsabilità.
Per quel che mi riguarda alcuni di voi, non tutti per la verità, certamente non il Presidente, quel tempo l’avete accelerato, il tempo per parlare delle responsabilità, primo, rifiutando la mano tesa, secondo, addirittura speculando su presunte ed inesistenti divisioni sulla mano tesa, che, ripeto, non era soltanto la mia, ma di tutto il Partito Democratico, come è scritto, non come dice il Consigliere Cesetti, in questa risoluzione ed io non ho fatto nel mio intervento che essere coerente con questa.
Voteremo contro, Presidente, per tutte queste considerazioni.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazi,e Presidente. Mi scuso con l’Aula perché dei 4 minuti e 40 secondi ne prenderò 3 o 4 in più anch’io; mi scuso anche con tutti i dipendenti della Regione, il Segretario ed il suo staff perché stanno lavorando con noi da stamane, però io ho la necessità di spiegare perché abbiamo firmato la risoluzione.
Innanzitutto l'oggetto della nostra mozione era l'istituzione di un fondo di solidarietà per i cittadini e le imprese colpite dagli eventi meteorologici abbattutisi il 15 settembre nelle Marche. Come premessa abbiamo messo che è indiscutibile e doveroso che la Regione intervenga in aiuto della popolazione colpita dalla calamità naturale, che ha provocato gravi danni con perdita di abitazioni, delle attività con il sostentamento e, cosa più grave, dei loro familiari. E’ di vitale importanza agire in fretta per ridare speranza a tutte le famiglie che in molti casi hanno perso tutto.
Dico una cosa, forse noi come gruppo Rinasci Marche non saremo bravi a parlare il politichese, ma riusciamo ad entrare nel cuore delle famiglie, nel cuore delle persone perché quando mandiamo gli interventi che faccio in Consiglio regionale ci dicono che stiamo andando nel verso giusto.
Leggendo questa risoluzione noi ci ritroviamo nell'impegno al Presidente della Giunta regionale Francesco Acquaroli: “a compiere ogni iniziativa finalizzata: alla rilevazione formale dei danni: ad attivarsi nei confronti del Governo per il reperimento di stanziamenti significativi, adeguati ed immediati; a procedere prontamente ed in modo diffuso agli interventi di ristoro delle famiglie e delle attività economiche; a favorire un'immediata ripartenza delle imprese colpite e la realizzazione di interventi di somma urgenza e di ripristino infrastrutturale e ambientale per la messa in sicurezza del territorio”.
Con questa risoluzione diamo mandato, dato che il nuovo Governo si sta insediando, per far capire che il bene della nostra regione, del nostro territorio, deve essere in linea e soprattutto deve essere veloce, poi la velocità la troveremo e qualcuno ci dirà il contrario fra qualche mese, speriamo di non arrivare a qualche anno.
Quello che abbiamo detto da stamane è che noi come gruppo Rinasci Marche abbiamo dato delle priorità, le priorità sono: i ristori economici immediati per le necessità di primo intervento alle aziende ed alle famiglie; il reperimento di alloggi per le persone che hanno la casa inagibile; lo snellimento burocratico della modulistica per le richieste degli aventi diritto, evitando così lo sciacallaggio di sedicenti pseudo professionisti che, con la scusa della burocrazia complicata e con la bugia del costo zero, si possono approfittare nella fase del bisogno.
Bene, nella risoluzione che abbiamo firmato con convinzione, c’è il coraggio di dire che i ristori e i tempi eventuali di risarcimento, che per la maggior parte degli alluvionati sono indispensabili perché non hanno più niente (alloggi e abbigliamento), siano veloci, che questa azione possa essere immediata, magari con un tempismo legato alle condizioni attuali, quelle che ci fanno vedere l'esperienza passata. Forse nell’esperienza passata c'è stata un’azione non celere, oggi dopo 10 anni quell’esperienza ci può portare più avanti nel risarcimento dei danni, come è stato più volte detto, i dirigenti che stanno all'interno del consesso …

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Chiedo di fare silenzio in Aula, per favore.

Luca SANTARELLI. Non parlando politichese spesso vado a braccio e magari posso dire delle cose che non sono corrette, quindi la ringrazio per questa sua tempestiva comunicazione.
Ci sono dei dirigenti che hanno avuto l'esperienza del 2014, vista quella possono mettere a frutto l'azione nel 2022, anche se oggi i danni sono 20 volte superiori. Oggi questa regione è in ginocchio.
Da stamane sento in questa Aula delle schermaglie politiche, di bandiera, anche autoreferenziali per chi le ha fatte e per chi ha controbattuto dal punto di vista anche politico, che mi hanno fatto venire i brividi. Io ho avuto la fortuna di andare a spalare in certe zone, anche in un paio di imprese, che non sapevano che sono un Consigliere regionale, stavo lì, lavoravo, facevo pala e carriola e la sera doccia, quando tu vai nei posti e le persone non sanno cosa fai nella vita, è come al bar, raccontano tutto quello che devono raccontare e le cose le ho sentite.
Con questa risoluzione il nostro gruppo Rinasci Marche ha la speranza che su questa azione si cammini un po’ più veloce che nel passato. Scommettiamo su questa risoluzione, firmandola, perché dà voce ai senza voce, dà voce ai nostri che ci dicono di fare le cose per bene.
Tornando agli ultimi ragionamenti che voglio fare sul perché firmiamo questa risoluzione. La gente, le persone è il termine più appropriato, vedete voi, ha paura che quello che è successo in passato possa accadere di nuovo. Alcuni enti assicurativi non assicurano più le aziende perché c'è stato un fatto grave, dal quale rischiano di non poter ripartire, ma non per i fondi che noi andiamo ad esplorare, ma proprio dal punto di vista assicurativo.
Se non si mettono in sicurezza quei tratti di fiume o quel territorio, molte aziende non riapriranno perché non coperte da polizze assicurative, quindi bisogna intervenire, intervenire subito, e questo vuol dire somma urgenza, cosa che è scritta in questa risoluzione, che va incontro anche alla mozione che noi abbiamo presentato in questo Consiglio regionale.
Per questo motivo vigileremo, visto il risultato del voto della risoluzione, vigileremo affinché tutto quello che è scritto venga portato per il bene dei cittadini marchigiani e in particolar modo per le zone colpite dalla catastrofe del 15 e 16 settembre 2022. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ho sottoscritto questa risoluzione perché l'impegno della mozione che ho presentato sul ripristino dei collegamenti stradali e delle infrastrutture strategiche nell'area colpita dall'alluvione del 15 settembre di fatto è stato assorbito dall'impegno della risoluzione.
A questo proposito annuncio il ritiro della mia mozione, in quanto ho sottoscritto e voterò favorevolmente la risoluzione presentata da alcuni capogruppo e anche dal Consigliere Santarelli. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Marinelli, Ciccioli, Rossi, Marcozzi, Bilò, Antonini, Marinangeli, Baiocchi, Putzu, Leonardi, Borroni, Serfilippi, Ausili, Assenti, Latini, Ruggeri, Santarelli. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 273. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Sarò telegrafico. Innanzitutto, Presidente, sono orgoglioso da un lato di non essere sceso nella caciara avvenuta prima, dall’altro di aver portato uno dei pochi atti di fatto concreti di questo Consiglio perché se devono essere dati dei soldi, e su questo siamo tutti d'accordo, bisogna evitare di chiederli possibilmente alle zone colpite dall’alluvione. Per questo ho presentato la mozione che chiede l'annullamento del pagamento del contributo di bonifica inviato dal Consorzio di bonifica ai contribuenti residenti nei Comuni marchigiani colpiti dall'alluvione del 15 settembre, nonché il condono delle cartelle precedenti.Questo è un atto concreto che va incontro ai Comuni alluvionati.
In secondo luogo abbiamo visto che le suddette esondazioni sono state amplificate in molti casi dall'ingente mole di materiali e di legname presente nei vari alvei fluviali e il Consorzio di bonifica è anch’esso titolare della pulizia di questi alvei. Se voi andate nel sito del Consorzio di bonifica potete vedere tutti gli interventi richiesti, fatti e non fatti, anche a seguito di un mio interessamento.
Qui vi porto la mappa di alcune aree, come le zone di Cantiamo e di Pianello d’Ostra, in cui potete vedere dei pallini bianchi relativi agli interventi per i quali il Consorzio di bonifica ha registrato le segnalazioni chiuse, ma senza intervento, Bene, anche a fronte di questo noi non possiamo permettere che questo ente chieda ai cittadini, a fronte di interventi mai fatti, il contributo di bonifica perché oltre al danno ci sarebbe anche la beffa.
Aspettiamo che la riforma che ancora giace in Commissione sia presto discussa, la quale individuerà meglio le funzioni e riformerà il Consorzio di bonifica e farà pagare la tassa di bonifica solo per gli interventi diretti nei fondi per cui si chiede il contributo.
Questa mozione, che chiunque può firmare, impegna il Presidente e la Giunta regionale a mettere in atto tutte le azioni necessarie a chiedere l'annullamento del pagamento del contributo di bonifica inviato dal Consorzio di bonifica delle Marche ai contribuente residenti in tutti i Comuni marchigiani colpiti dall'alluvione dello scorso 15 settembre, nonché il condono dei bollettini e delle cartelle non pagate relativi agli anni precedenti.
Ecco, questo è un atto tangibile che possiamo fare dopo tante chiacchiere, scusatemi, non voglio accusare nessuno. Dopo tante intenzioni qui presentiamo un atto certo che impegna questo ente, istituito da legge nazionale e recepito con legge regionale, a non far pagare i bollettini in quei Comuni colpiti dall'alluvione. Un atto oggettivo, noi montanari siamo concreti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Anche qui in estrema sintesi: dichiaro il voto favorevole a nome del gruppo Fratelli d’Italia e credo di tutta la maggioranza su questa mozione che dal punto di vista delle finanze è ben poca cosa. Grazie a Dio i Comuni colpiti non sono così numerosi, quindi l'impatto sul bilancio dell'ente è modesto, va a favore e nella direzione di persone danneggiate dall'alluvione, dall'evento catastrofico, ed è un minimo sollievo.
Detto questo, esiste un tema generale che è la revisione di tutta la legge relativa alla materia, con buon senso, con spirito critico e con lungimiranza amministrativa e anche dal punto di vista dell’intervento sul territorio c’è da rivedere tutta la partita dei Consorzi di bonifica.
Il voto è favorevole a questo documento in quanto si limita all'esame di questa particolare condizione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Il gruppo del Partito Democratico voterà a favore, tenendo presente che anche questo contributo al Consorzio di bonifica doveva essere già compreso nei provvedimenti relativi alla sospensione dei mutui e delle altre utenze. Le risorse dei Consorzi di bonifica prevedono degli investimenti e degli interventi, va ristornato in modo da consentire di garantire l'operatività dello stesso.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bilò.

Mirco BILO’. Anch’io sono d'accordo e voto favorevolmente la mozione del Consigliere Rossi.

PRESIDENTE. Mozione n. 273. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 275. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Presidente, mi scuso con i colleghi, ma durante il mio intervento, anche un po' appassionato, ho omesso di chiedere il ritiro di questa mozione. Essendo inclusa nella risoluzione per me era sottinteso il suo ritiro. Ora lo dichiaro ufficialmente: ritiro la mozione n. 275 perché inclusa nella risoluzione.

PRESIDENTE. Mozione n. 276. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ho già descritto questa mozione nel corso del mio intervento. Se quella di prima era una mozione concreta anche questa credo lo sia, quindi invito la maggioranza a prendersi questo impegno.
Riteniamo che anche la Regione debba fare la sua parte individuando le risorse a sostegno delle famiglie e delle imprese, che sono state gravemente danneggiate, oltre una rapida valutazione dell’impatto, nonché un sostegno tecnico ed amministrativo ai Comuni ed ai cittadini; potenziando la struttura amministrativa per riuscire ad accelerare il più possibile l’analisi dei danni che si sono verificati e l’erogazione dei successivi contributi a sostegno delle famiglie e delle imprese.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Io ho apprezzato molto questa mozione, mi è sembrata propositiva, ben centrata e scritta anche bene, quindi il mio voto sarà favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. La mozione del Consigliere Rossi è andata a centrare un obiettivo, lui ha sostenuto che chi abita in montagna è concreto, io credo che anche chi sta al mare abbia questa concretezza. Lui è andato ad incidere sull’inefficienza del Consorzio ed ha chiesto di togliere almeno agli alluvionati quella tassa, quella accisa che magari è iniqua.
Il nostro gruppo ha letto con attenzione il lavoro fatto dal gruppo del Partito Democratico ed essendo anche questa una mozione sostanziale, che va a segno, il nostro voto sarà favorevole e invitiamo la maggioranza a votarla affinché questa mozione vada in porto.

PRESIDENTE. Mozione n. 276. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Con questa votazione si concludono i lavori di oggi della seduta straordinaria del Consiglio regionale.
Grazie a tutti per la vostra partecipazione, la vostra attenzione e i vostri interventi.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 19,10