Resoconto della seduta n.90 del 08/02/2018
SEDUTA N. 90 DELL’8 FEBBRAIO 2018

La seduta inizia alle ore 13,30

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 90 dell’8 febbraio 2018. Do per letto il processo verbale della seduta n. 80 del 30 gennaio 2018, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4, dell’articolo 53, del Regolamento Interno.
Comunico che ha chiesto congedo il Consigliere Carloni.

Proposta di legge n. 177
ad iniziativa della Giunta regionale
“Disposizioni urgenti di aggiornamento della normativa regionale”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 177 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Buongiorno a tutti. Iniziamo questa seduta nella più assoluta normalità, dopo quello che abbiamo vissuto in Aula grazie al pregevole lavoro fatto dall’Ufficio di Presidenza, direi che è stato un passaggio molto emozionante, quindi quando discutiamo della nostra quotidianità dovremmo tener conto, spesso, e memoria di alcuni passaggi che la nostra storia purtroppo ha avuto.
Questo lo dico per fare i complimenti al Presidente perché è stata una mattinata veramente emozionante per noi e soprattutto per gli studenti che sono venuti qui a seguire questo bellissimo spettacolo.
Torniamo alle disposizioni urgenti di aggiornamento della normativa regionale, così si chiama in termini tecnici, ma noi più impropriamente, forse, la chiamiamo legge omnibus, ovvero quei provvedimenti che dovrebbero servire a sanare alcune questioni che spesso dopo che le leggi vengono approvate …, sono quelle correzioni che una legge si trova a dover affrontare dopo la sua applicazione.
Noi abbiamo cercato di fare un lavoro coerente, abbiamo fatto un grande lavoro nelle Commissioni che ci evita di fare dei passaggi ulteriori in quest’Aula e vorrei ringraziare i Presidenti e tutti i Commissari per il costante lavoro che è stato portato avanti nelle settimane scorse.
Noi abbiamo cercato di mettere a posto alcune questioni che, da diversi mesi, anche da diversi anni, venivano richieste dai vari gruppi del Consiglio regionale.
Iniziamo con una questione che si è creata qualche mese fa, tant’è che noi sul bilancio di previsione 2018, che abbiamo approvato nell’immediata vigilia di Natale, abbiamo fatto una modifica sostanziale sui contratti di lavoro del personale dei gruppi, avevamo messo in capo ai Presidenti dei gruppi la capacità di sottoscrivere contratti, quindi praticamente i contratti non li firmavano più gli uffici preposti, ma erano direttamente in capo ai Presidenti dei gruppi, così come avviene in tante altre Regioni.
Abbiamo fatto una piccola modifica nella legge però alla fine, su richiesta di alcuni Presidenti, si è convenuto e si è modificato rimettendo in capo all’Ufficio di Presidenza, o suo delegato, la firma dei contratti di lavoro. Quindi ci sarà questo passaggio: la proposta dei gruppi andrà all’Ufficio di Presidenza e poi il delegato dell’Ufficio di Presidenza sottoscriverà i contratti. Modifica che, per quanto mi riguarda, per quanto riguarda il gruppo del Partito Democratico, non cambia nulla perché noi avremmo tranquillamente sottoscritto i contratti dei nostri lavoratori.
Ci sono due punti importanti, due articoli diversi, uno riguarda i Piani di attuazione urbanistici dei Comuni e l’altro la modifica di legge, la legge che avevamo portato nei primi mesi dell’anno, la n. 1 del 2018, quella sulla sismica, sulla quale abbiamo avuto dei rilievi da parte del Governo che mettevano a rischio impugnazione quel provvedimento di legge, quindi con delle semplici modifiche, facendo riferimento ad una legge simile approvata da altre Regioni, non impugnata, quindi se vogliamo usare un termine, abbiamo messo in sicurezza questo provvedimento.
Apportiamo alcune modifiche che riguardano il mondo della caccia, ad esempio la tassa di mora non dovrà essere più applicata a chi riceverà le licenze dopo il mese di giugno in quanto non avendola precedentemente non poteva neanche sottoscrivere quanto dovuto.
Un’altra cosa importante, che secondo me va in linea con il percorso che stiamo facendo per il rilancio delle aree interne dei Comuni del cratere, abbiamo dato seguito ad una richiesta che veniva dalle scuole di sci marchigiane, abbiamo modificato i termini per la richiesta di istituire delle scuole di sci; sappiamo che in quelle zone del cratere alcuni impianti sono stati riaperti da poco, alcuni impianti stanno ripartendo, quindi con questa piccola modifica vogliamo facilitare questo tipo di percorso, perché sappiamo che la scuola di sci è molto importante per portare gli utenti in determinate aree.
Classico, per una legge omnibus come questa, è l’articolo 1 bis, la modifica alla legge regionale 5/’98 dove abbiamo armonizzato vecchi provvedimenti con provvedimenti di attuale approvazione, tipo quello relativo agli sprechi alimentari.
Abbiamo fatto una modifica con la quale formalizziamo l’istituzione del Centro ittiologico regionale, parliamo del Centro ittiologico di Cantiano. Ho visto delle proposte di emendamento che ci sono state, sia nelle Commissioni delle settimane precedenti, sia durante la Commissione che abbiamo fatto stamattina, cioè la richiesta di istituire altri centri provinciali. Ricordiamo che il Centro di Cantiano già esiste, se vogliamo avviare il percorso su altre province siamo disponibili a discuterne ed a farlo precisando che un altro Centro della Regione Marche esiste ed è quello della provincia di Ascoli che rispetto agli altri è già localizzato e già esiste, però noi abbiamo fatto questo provvedimento perché Cantiano viene definito da tutti un Centro di prima qualità, di eccellenza, che noi vogliamo assolutamente rilanciare.
Abbiamo discusso parecchio sulla norma che avevamo stralciato riguardante le modifiche della legge sul turismo, quella sulle residenze d’epoca, abbiamo trovato un equilibrio fra tutte le associazioni di categoria e riteniamo di aver fatto la cosa giusta anche perché, ricordiamocelo, c’è un presupposto, le residenze d’epoca le stabilisce la legge, quindi non c’è una capacità di muoversi in maniera autonoma da parte dei titolari di queste strutture. Ciò che dice la legge va rispettato e parliamo di pochissime strutture nella regione Marche che per quei territori, spesso fuori dai centri abitati, danno un valore aggiunto all’offerta turistica di cui tanto parliamo. Dico questo perché politicamente spesso tra un provvedimento e l’altro rischiamo di cadere in contraddizione.
Abbiamo modificato la normativa sul gioco d’azzardo, che abbiamo recentemente approvato, andando incontro ad una richiesta che avevano fatto le associazioni di categoria che chiedevano una proroga per i termini dei corsi di formazione, quindi noi siamo andati incontro a questa richiesta.
Una parte abbastanza corposa di questa modifica è quella che riguarda l’aeroporto regionale, quella che riguarda Aerdorica. Noi abbiamo armonizzato quel provvedimento che avevamo già fatto circa un anno fa perché le condizioni previste nella legge precedentemente votata non si sono realizzate, quindi c’è la necessità per certi versi di prorogare quello che è il percorso perché, come noi ben sappiamo, non abbiamo ancora ottenuto l’assenso, la certificazione, l’ok da parte della Commissione europea per quanto riguarda l’autorizzazione a quei finanziamenti che avevamo già messo a bilancio e che servivano per il piano di rilancio dell’aeroporto e per il pagamento dei fornitori, ed è insita anche, all’interno della modifica della legge, l’omnibus, la variazione di bilancio perché cambia l’allocamento di alcune risorse, ma le risorse sono le stesse, si tratta solo di uno spostamento tecnico dei capitoli.
Credo di aver saltato all’articolo 01, la norma riguardante il personale, c’è una richiesta che alcuni gruppi avevano fatto, in particolare il gruppo del Partito Democratico ed era quella di dare la possibilità, sempre all’interno dello stesso budget, con l’invarianza finanziaria, di considerare i dipendenti assunti dai gruppi - quindi vanno su quel famoso 1,05 milioni di euro, questa mi sembra che sia la quota che i gruppi hanno a disposizione per il personale - che provengono da altri enti pubblici, personale interno perché noi in una visione globale dobbiamo considerare il costo di questi dipendenti come un costo della pubblica amministrazione.
C’è l’invarianza finanziaria, come è chiaro, attualmente per l’assetto che hanno i gruppi non cambierà nulla, c’è solo la differenza di un’allocazione su un centro di costo diverso, tutto qui, non c’è nulla che cambi.
In virtù anche di quello che noi abbiamo modificato dentro la legge di bilancio, che è il cosiddetto rapporto fiduciario, quindi tutto parte dal rapporto fiduciario che l’eletto dai cittadini ha a disposizione per poter adempiere allo svolgimento del proprio compito. E’ giusto che ogni Consigliere abbia la possibilità di collaborare con persone di sua diretta fiducia, siano esse interne, siano esse esterne, siano esse comandate da altre amministrazioni pubbliche, siano esse dipendenti privati, siano esse disoccupate. Quindi il Consigliere ha libertà di scegliere in questo ventaglio abbastanza ampio di personale e ricordiamoci che tutto rimane dentro gli stessi tetti di stanziamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Nell’affrontare ed approfondire la proposta di legge n. 177 non posso che constatare l’assoluta inconsistenza della omnibus fatta di tante quisquilie, se non fosse per due articoli che, a mio avviso, non fanno altro che provocare confusione, discrasia con il personale della Regione. Soprattutto emerge l’ostinazione di questa amministrazione nel voler inopinatamente rimpinguare le casse dell’Aerdorica di 20 milioni di euro senza avere ancora l’autorizzazione dall’Europa.
Scorrendo gli articoli della proposta di legge il primo che balza all’occhio riguarda una scelta per molti versi immotivata con cui la maggioranza vorrebbe dare la possibilità di ricoprire l’incarico di personale interno ai gruppi anche a dipendenti provenienti da altre amministrazioni locali, che non sia la Regione. Mi chiedo la motivazione di questa scelta. Non basta la competenza e professionalità di quelli che abbiamo in Regione? Vorrei veramente una spiegazione seria a questa modifica.
Assistiamo a modifiche di articoli e commi di leggi che di certo non giustificano una omnibus, si passa dalle abilitazioni all’esercizio venatorio, all’istituzione di una Commissione regionale in materia di caccia, dalle scuole di sci, seppure con un fine nobile, all’adeguamento del servizio civile regionale a quello universale, all’istituzione di un centro ittiogenico regionale nel pesarese. E ancora, ampliamento dello spettro di attività accessorie per le attività ricettive e rurali e le residenze d’epoca extra-alberghiere.
Vedo sorgere anche nuovi uffici in ogni territorio, come le Commissioni regionali in materia di caccia con annessi nuovi Presidenti e nuovi componenti.
Poi ci sono quei 20 milioni di euro per Aerdorica che tornano a farsi sotto, nonostante non siamo ancora in possesso del pronunciamento dell’Europa. Intanto però l’amministrazione vuole blindare il contributo e lo fa rimbalzandolo dal 2017 all’anno 2018 in corso, 20 milioni di euro, e per mettere ulteriormente le mani avanti si prevede anche la subordinazione all’autorizzazione della Commissione europea e al fallimento dell’Aerdorica, andando di fatto anche a stravolgere le sorgenti economiche per ciò che riguarda gli oneri derivanti dall’applicazione dei nuovi articoli di legge.
Tutto ciò adducendo come motivazione “per assicurare - come si legge dall’emendamento dell’Assessore Casini - la continuità del trasporto aereo nella regione, un aeroporto fondamentale”. Si dice e si punta alla ricapitalizzazione dopo che la Regione non ha mai inciso significativamente, perché più volte è stato chiesto un piano di rilancio.
Oggi per questi 20 milioni di euro, per la ristrutturazione, in realtà manca l’autorizzazione dall’Europa.
Questo è un soccorso che sa molto di elargizione senza capo né coda, perché molte volte è stato richiesto un piano serio di rilancio per Aerdorica, ma a tutt’oggi questo piano serio non l’abbiamo visto e ancora, ripeto, non abbiamo l’autorizzazione da parte dell’Europa.
Sono due gli articoli che a mio avviso che creano confusione, quello dei dipendenti e quello di Aerdorica, quindi io sono contraria a questa proposta di legge n. 177 e voterò contro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Quasi un sorriso beffardo il mio perché ho sempre sentito, da quando sono qui, che bisogna ricorrere alle cosiddette legge omnibus con giudizio e bisogna modificare le leggi in quelli che sono i testi e non mettere un guazzabuglio come sono le leggi omnibus.
Questa poi è veramente fantasiosa perché spazia dallo schiaffo dato ai dipendenti del Consiglio regionale dalla maggioranza alla caccia, da due società partecipate dalla Svim, che diventano essenziali e strategiche, al finanziamento di quel pozzo senza fondo che è Aerdorica di cui non si vede assolutamente la luce.
Parto dalla prima, da questo schiaffo che si dà al personale del Consiglio regionale, quello che, per intenderci, lo dico per chi ci sta ascoltando in streaming, lavora e presta il proprio servizio nella sede del Consiglio del Palazzo delle Marche di Piazza Cavour, è veramente una scarsa attenzione o forse un avvertimento per il futuro. Leggo subito cosa dice la RSU (rappresentanti dei sindacati unitari dei lavoratori del Consiglio regionale delle Marche rappresentati da Cgil, Cisl e Uil), una nota secca e precisa, senza interpretazione, che è stata mandata a tutti i Consiglieri e di cui non si tiene alcuna considerazione: “La RSU dell’Assemblea legislativa regionale esprime la propria contrarietà in ordine all’emendamento approvato ieri dalla I Commissione assembleare di modifica alla legge regionale n. 34/1988, l’emendamento prevede che il personale dipendente di altri enti pubblici e in comando presso le segreterie politiche dei gruppi, sia inserito nella cosiddetta quota interna del personale assegnato ai gruppi stessi. Questa modifica non tutela infatti la professionalità e l’esperienza del personale presente nell’organico regionale che presta la propria attività presso i gruppi”.
Rapida sintesi della legge attuale. Nei gruppi politici, che raggruppano i Consiglieri appartenenti alla stessa parte politica, c’è un budget per cui i collaboratori possono essere presi con queste percentuali: 50% all’interno dei dipendenti della Regione, 50% esterni, si, fino ad un massimo del 50% degli esterni e fino ad un massimo del 50% degli interni. Questo emendamento dice che il 50%, che deve prendere i gruppi dal personale interno della Regione, può venire anche da altre pubbliche amministrazioni, quindi in pratica un gruppo può prendere tutto il 50% da altre pubbliche amministrazioni, ignorando completamente il personale del Consiglio regionale, questo è il massimo che si può fare, quindi non c’è nessuna tutela, come dice la RSU, il personale interno alla Regione.
Questo viene messo in una legge omnibus nella quale si dice che c’è invarianza finanziaria, ma questo è completamente fuori luogo, noi abbiamo fatto una richiesta di parere scritto se c’è invarianza finanziaria o no, abbiamo ottenuto delle risposte molto vaghe e fumose e ancora non abbiamo avuto per iscritto nulla.
Faccio l’esempio che ho fatto questa mattina in Commissione, io sono un dipendente della Regione in forza al gruppo del Partito Democratico, mi vengono i brividi, ma facciamo questo esempio, ritorno per qualche ragione a svolgere il mio servizio in Consiglio regionale, il Partito Democratico non ha più me, io vado di nuovo in Regione, la Regione mi paga lo stipendio, il Partito Democratico prende un dipendente del Comune di Ancona e lo porta al suo gruppo e deve pagare uno stipendio in più al dipendente del Comune di Ancona che viene. Quindi secondo me ancora nessuno mi ha dimostrato che ci sia invarianza finanziaria! C’è una specie di fumoso gioco di prestigio per dimostrare, l’ha detto il dott. Misiti, che c’è invarianza finanziaria, sapete su cosa? Sull’entità completa della finanza pubblica che comprende lo Stato, le Regioni. La globalizzazione!
Quindi tutto sommato nel bilancio globale della finanza pubblica, delle tasse che entrano a Stato, Regioni, Comuni, non cambia niente, però nel bilancio della Regione viene caricato in più il costo di quel dipendente che viene dal Comune di Ancona e va alla Regione, e quello che c’era prima viene pagato ancora dalla Regione, non come gruppo, ma come dipendente. Questo è quanto.
Questa cosa dell’invarianza finanziaria è come dire …, come si dice nelle Aule di Tribunale quando si dice a sostengo di quello che si era detto prima, non mi viene il termine giuridico. Però l’essenza vera del problema è questa: noi abbiamo circa 150 dipendenti nel Consiglio regionale, questi dipendenti del Consiglio regionale sono a nostro servizio, sono qui in questa Aula, sono nelle Commissioni, ci ciucciano tutti i nostri desideri e le nostre fobie ogni volta che siamo seduti intorno ad un tavolo, sono i nostri collaboratori più importanti che ci hanno detto: se a noi non ci prendete più nei gruppi, la nostra è una esigenza di cambiare di allargare le nostre conoscenze, di aumentare la nostra professionalità, di capire come funzionano le istituzioni, ma se voi con questo emendamento dite che al limite non potete più prendere noi, che siamo qua nel Consiglio regionale, per prendere persone di grande professionalità che vengono da altre amministrazioni pubbliche, noi ci sentiamo penalizzati.
Ho detto: “Non entro nel merito di questa richiesta” non entro nel merito della giustezza o no, riconosco quello che dice il Capogruppo che questa deve essere una funzione fiduciaria, certo che è fiduciaria, ma pensate che all’interno dei 150 dipendenti del Consiglio regionale non ci siano persone di fiducia? Questa cosa mi sembra allarmante! Mi sembra un po’ penalizzante e quasi offensiva nei confronti dei dipendenti regionali.
Sto dicendo, è possibile che non ci sia un punto di incontro, un punto di mediazione tra la discrezionalità assoluta di prendere tutti da fuori e nessuno all’interno? Noi abbiamo fatto un emendamento per garantire una quota ai dipendenti regionali all’interno dei gruppi, questo emendamento è qui in Aula ed io prego come riconoscimento e come buona volontà nei confronti di chi deve collaborare con noi, di prendere in considerazione questa esigenza, questa richiesta che ci viene e di non sbattere la porta in faccia ai dipendenti con cui collaboriamo giornalmente per la nostra funzione di consiglieri regionali. Questa è secondo me una istanza importantissima.
Poi quando dovremo discutere degli altri articoli, cito soltanto Aerdorica, verrà fuori che, siccome noi votiamo contro, come abbiamo votato contro i 20 milioni nell’esercizio 2017, noi vogliamo chiudere l’aeroporto di Falconara. Questa ormai è una favola a cui non crede più nessuno, ci credete soltanto voi, cercate soltanto voi di fare questa cosa, noi vogliamo che le risorse siano destinate a un piano di rientro, non che una volta dati i soldi, una volta dati i 20 milioni, il debito continua a correre perché non c’è niente, non c’è un piano industriale che garantisca qualche cosa.
Questa che noi vogliamo chiudere l’aeroporto è una favola a cui non crede più nessuno, non fa addormentare più neanche i bambini che vanno a letto, signori, siamo seri, siamo in campagna elettorale, non volete che l’aeroporto fallisca durante la campagna elettorale perché comunque sarebbe la dichiarazione del fallimento non dell’aeroporto, ma di questa Giunta, signori.
Allora dico: cerchiamo di mettere un po’ di buon senso su questa legge omnibus, di lasciare da parte gli eccessi della campagna elettorale, che è molto spigolosa in questo momento, e che sia veramente l’ultima legge omnibus perché non è decenza con questi tipi di legge mettere pezze e marchette dappertutto nel momento in cui vengono sollecitate, mi riservo poi durante gli articoli di approfondire, intanto ringrazio per la pazienza.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Siamo mi sembra ad un’altra telenovela che il Partito Democratico usa presentando l’omnibus, che è sempre una sorta di marchette per quanto riguarda il territorio o per altre cose che durante l’intervento evidenzierò.
Perché faccio queste affermazioni? Basta leggere l’articolo 1, l’1 ter al primo ed al secondo comma, basta andare all’articolo 1 quater per leggere cosa c’è scritto su questi articoli.
Addirittura, caro Presidente, si mette il bavaglio alla Magistratura che sta indagando per la protezione del finanziamento pubblico ad una società a capitale totale della Regione. Questo è il problema! Qui c’è un ricatto bello e buono, se la società non fallisce gli diamo i soldi. E chi non la deve far fallire? La Regione o qualcun altro che deve proteggere e verificare se i soldi dei marchigiani sono stati impegnati bene e verranno impegnati bene. Caro Assessore Casini, lei la sa questa cosa qui, perché quando è arrivata una persona ad amministrare quella azienda si è accorta che i bilanci non andavano bene, doveva fare un altro lavoro per proteggersi e per proteggere i marchigiani, che purtroppo non ha fatto, problemi suoi.
Questo finanziamento, lo sapete, come la pensiamo noi della Lega, è un ulteriore spot, si danno oltre 20 milioni con l’aiuto fino al 2022, sono più di 40 milioni, Assessore Cesetti, all’Aerdorica, forse se dati alle 150.000 aziende private avrebbero creato qualche migliaio di posti di lavoro, no 100 posti di lavoro.
Tutto questo meccanismo per salvaguardare 20 o 30 posti di lavoro! Questo sta accadendo dentro la Regione, poi non sono solo i soldi della Regione, sono i soldi per l’interporto, altri 12 milioni, saranno i soldi per i Confidi, che non vanno bene perché fate i confidi con i confidi che non vanno bene, un unico Confidi regionale. Mettete altri soldi, questa è un’operazione di circa 70 milioni, con una spregiudicatezza fate questa operazione quando ieri mattina in II Commissione sono venuti i rappresentanti dei lavoratori di 55/58 anni che non hanno più lavoro e muoiono di fame, fanno i barboni in mezzo alla strada. Senza un minimo di dignità, senza una programmazione, almeno ci fosse la programmazione sull’Aerdorica! Quale programmazione? I voli stagionali per Berlino? I voli turistici per Berlino? Questa è la programmazione? Dove sono i voli di linea, quelli che rendono? No, quelli spot, di iniziativa dell’amministratore delegato che probabilmente conosce i numeri, ma non sa come è fatto un aereo. Ma di cosa stiamo a parlare? E qui ci presentate una legge omnibus!
Poi c’è un provvedimento all’articolo 6 che prende in giro un’altra parte di marchigiani che sono costretti a pagarsi l’ambulanza, il trasporto, anche se sono senza una gamba, senza un occhio, devono essere trasportati, ma se non sono barellati, non vengono trasportati e cosa fa questa omnibus? Prevede l’intervento solo per i dializzati! Una vergogna, è una vergogna questa legge!
Stamattina ho presentato un emendamento per trasportare anche i pazienti che sono fuori da questa legge, qui dentro si è scatenato tutto, è venuto il Direttore generale della sanità, “Mamma mia, “cosa è successo, Consigliere Zaffiri?” Ho detto che non è successo niente, ho presentato un emendamento perché pure questi disgraziati devono essere trasportati.
Sono per risolvere il problema, spero che l’Assessore si sia impegnato ed adesso vedremo se lo mantiene, sennò credo che a quel mio amico che fabbrica i Pinocchi gliene devo ordinare uno!
Questa è la situazione, io sono disposto a ritirare l’emendamento e chiedo al Segretario generale di questo Consiglio che venga fatta una comunicazione scritta, altrimenti quell’emendamento non si ritira, che venga scritto un impegno della sanità per risolvere questo problema, altrimenti questa legge è una presa in giro di una parte del popolo marchigiano. Ma che scherziamo?
Vi si dice che questa omnibus è un insieme di provvedimenti di legge che vanno in questo contesto, prendete a pretesto un problema, come quello di Aerdorica, è corso l’Assessore alle finanze perché bisogna modificare queste cose, e poi ci inserite altre norme che non hanno niente a che fare con l’urgenza!
Non riesco a capire queste cose! Dei problemi seri, di quelli che ho evidenziato stamattina nella riunione dei capigruppo, non se ne parla dentro quest’Aula, forse se ne parlerà perché sta scoppiando in questa regione Marche il caso pesante delle persone disoccupate a 50/55/58 anni, che non hanno nemmeno 10 euro per poter mangiare e devono pagare anche i ticket, perciò questi lavoratori non si possono nemmeno curare perché non hanno i soldi per pagare il ticket!
Ieri lo abbiamo scoperto grazie a questa delegazione, ora vi dico qual è il codice dell’esenzione, è E02. Questi lavoratori a 55 anni non hanno più il lavoro e devono pagare pure i ticket, quindi non si curano. Questi sono problemi seri, Presidente! Dentro quest’Aula non si parla di queste cose, si discute di mozioni, di interrogazioni che presenta la minoranza, almeno tiene occupato un po’ il Consiglio, ma i problemi seri non ci sono. Questi sono problemi seri ed io credo che se non si affrontano, voi avete la maggioranza, però non vi potete lamentare se vi facciamo osservare le cose che non vanno e qualche volta un po’ vi irrigidite se le evidenziamo.
Credo che questa legge omnibus sia un altro provvedimento unilaterale, fatto dalla maggioranza, che non va bene, risponde probabilmente a qualche decina di voti in qualche territorio, vedo Cantiano, vedo altre cose ed anche qualche compare.
E’ vero che il popolo marchigiano dà le preferenze, però credo che non possiamo limitarci a questo, le preferenze le dobbiamo raccogliere con grande consenso dando delle risposte alla comunità marchigiana che è veramente in difficoltà sul lavoro e su altri grossi problemi.
Se l’Aula non affronta queste situazioni probabilmente rimarrà senz’altro alla storia, ma non per merito o demerito delle minoranze, ma per merito della maggioranza perché ad oggi non è stato sfornato un provvedimento che possa interessare le 150.000 e più aziende della regione Marche. Il Confidi unico dell’Assessore ancora non si vede, non si capisce come lo fa, credo invece che sia una delle risposte di cui questa comunità ha bisogno.
Questo non significa fare il qualunquista né tanto meno …, non so come ci potete dare delle indicazioni, noi siamo dalla parte della gente e la gente, possiamo dirlo ad alta voce e con forza, ha bisogno di queste risposte: credito e lavoro e mancano proprio credito e lavoro in questa regione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Come già qualche collega ha accennato a distanza di appena qualche mese dall’approvazione dell’ultima legge omnibus ci troviamo ancora a discutere di un altro provvedimento che contiene, come dice tuttora un noto spot televisivo “c'è di tutto e di più”.
Però quando si vuole mettere troppa carne a cuocere può succedere che una parte si bruci ed una parte venga poco cotta. Traduco, quando andiamo ad affrontare delle tematiche non in modo organico, quindi andiamo a cambiare una legge modificando un solo articolo, qui addirittura modifichiamo qualche comma, è chiaro che, può succedere, quello che andiamo a modificare non c’entra nulla nell’organicità della norma, perché si perde di vista l’obiettivo della legge stessa.
Dico questo perché ho esaminato attentamente articolo per articolo, mi soffermo su qualcuno e su altri lascio perdere perché sono prettamente tecnici, come quello della caccia, che abbiamo condiviso in Commissione, il pagamento di questa tassa in funzione dell’esame che fanno i cacciatori; è una soluzione semplicissima ed organica perché affronta un problema.
Andiamo a vedere altri articoli dove secondo me ci sono dei dubbi molto grossi. Lasciamo perdere il discorso sul personale, anche se ci sarebbe molto da dire, già molto hanno detto i colleghi, io invece torno a fare una proposta molto tecnica e significativa. Non capisco perché se un gruppo consiliare non consuma tutto il suo budget annuale quel budget lo perde. Non capisco il perché! Perché non può essere reiscritto nel bilancio dell’anno successivo se il budget del gruppo è un budget di legislatura? L’ho fatto presente all’Assessore Cesetti un anno fa, se un gruppo non utilizza tutto in un anno, però gli serve per l’anno successivo perché ha in mente un progetto, ha in mente di fare uno studio, ha in mente di fare una ricerca, ha in mente di fare qualcosa, lo perde perché a fine anno non viene reiscritto, quindi va in economia e la Giunta li prende e li mette nel calderone.
Secondo me questa è una grossa disparità che esiste sul funzionamento dei gruppi consiliari e dell’esecutivo, invito ovviamente chi di dovere a farsi carico di questo discorso perché mi sembra estremamente penalizzante per i gruppi consiliari che hanno una programmazione diversa uno dall’altro, cioè un gruppo ha un budget completo perché lavora in un certo modo, quelli grandi ad esempio, mentre quelli più piccoli si organizzano in modo diverso, per cui su questo aspetto ci tornerò successivamente.
Vado un po’ punto per punto per vedere quello che è successo in alcune situazioni.
La modifica della legge 34/92, come sapete questa è la legge urbanistica, fondamentale, della Regione, poi c’è la legge 18 con una serie di variazioni e questa entra nel merito di che cosa? Abroga il comma 3 dell’articolo 50, quello relativo alle espropriazioni, che cosa introduce? Un concetto molto particolare che non so se è stato valutato in Commissione.
Voi sapete che il Comune può procedere all’espropriazione delle aree qualora, entro un certo termine, i programmi pluriennali di attuazione non vengano sviluppati, siccome il Comune ritiene importante che quel comparto venga sviluppato si sostituisce agli aventi titoli, qui ci sono tanti colleghi ex Sindaci, e procede all’esproprio.
Il problema è che quando vado a sostituire il privato all’interno di un comparto di Ppa, ci sono dei vincoli delle aree destinate ad opere pubbliche che sono soggette ad esproprio, però la reiterazione del vincolo non può essere fatta all’infinito, tanto è vero che la legge 34/92 vigente dice che più di una volta non si può reiterare il vincolo perché è incostituzionale, perché si limita l’utilizzo della proprietà privata. Non si può far tenere un vincolo vita natural durante, non possiamo abrogare un comma che limita la proprietà privata, ci avete pensato a questo tipo di discorso? Se io vado a reiterare questo vincolo all’infinito …, abrogando il comma 3 dell’articolo 50 che dice: “Il reinserimento della stessa area può essere operato una sola volta”, significa che il Comune ogni volta che scade un Ppa reitera il vincolo, cioè riapprova e riapprova, ma non va bene, tra l’altro la reiterazione dei vincoli non è una cosa legittima, l’ha detto la Corte Costituzionale, si può fare una volta qualora ricorrano certe situazioni, ma se io do la possibilità di stura ai Comuni di fare quello che vogliono non va bene, cioè io privato mi trovo un’area bloccata perché destinata ad una strada, ad una chiesa, ad un asilo o al nuovo Comune, pur avendo una suscettibilità edificatoria, quindi pur potendo essere indennizzato io non ci posso fare nulla. Ecco perché dicevo che quando si cancella un comma, si modifica un articolo e non lo si vede nell’ambito dell’organicità del tutto, andiamo male perché, secondo me, ci sono dei problemi a tutti gli effetti.
Andiamo poi a vedere all'articolo 1 la modifica della legge 4/96, relativa alle scuole di sci, va bene quello che è stato detto, ma c’è un altro aspetto: se io tolgo queste date, perché per l’autorizzazione alla scuola di sci invernale, che parte il primo novembre, devo presentare la domanda entro il 30 settembre? Perché gli uffici dovevano istruire la pratica e ci volevano due mesi per farle partire, se adesso io tolgo questo limite temporale, Presidente Giancarli, io cittadino che ho questa scuola, faccio la domanda il 25 novembre quando mi fanno partire? A Natale, se va bene! Non ha senso, io non faccio un favore a chi gestisce la scuola, ma gli faccio un danno perché l’ufficio in 5 giorni non dà l’autorizzazione, prima ce ne volevano 60!
Questa è una cosa assurda, o gli uffici dicono: “Noi siamo in grado in due giorni di dare l’autorizzazione o di interloquire la domanda perché non è completa”, altrimenti questa modifica non ha senso. Sulla spinta, non so, di qualche sollecitazione esterna, però non va bene, le cose vanno fatte in modo organico, altrimenti si creano problemi di questo tipo.
Vado avanti, lascio perdere Aerdorica perché questa chicca ce la lasciamo alla fine, andiamo a vedere altre situazioni.
Con la modifica della legge 9/2006, che è la legge sul turismo, andiamo a riconoscere “l’attività extra-alberghiera e le residenze d’epoca”, va benissimo, sono convinto, ma questo in precedenza l’avevamo già visto in Commissione, ne avevamo discusso prima che arrivasse la omnibus. Invito ancora una volta, faccio grazia, spero che l’Assessore si sia messo in modo, a rivedere questa legge sul turismo in modo organico, l'abbiamo detto alla fine dell’anno, Ad esempio, questa norma da un punto di vista apparente è una norma semplicemente obiettiva e tecnica, perché tutti sappiamo che se una residenza storica io non la metto a reddito, se non ci faccio qualcosa - la residenza storica è vincolata - quella prima o poi inizia a crollare, quindi è bene che sia assimilata ad un extra alberghiero, però attenti quando diciamo - l’ho detto pure in Commissione - che c’è la possibilità che queste attività ricettive rurali e residenze extra alberghiere storiche d’epoca possono offrire anche servizi accessori, di cui all’articolo 18, qui dobbiamo rivisitare un po’ tutto, capire, perché questi diventano veri e propri ristoranti, attività extra-alberghiere che non hanno tutti gli oneri per la sicurezza, per la prevenzione incendi, hanno un bel giardino, hanno un bellissimo spazio, mettono un tendone, un gazebo, con autorizzazione provvisoria ai sensi del 380 e cominciano a fare pranzi a non finire.
Allora occhio, bisogna anche qui organicamente rivedere tutto, sono d’accordo da questo punto di vista - questo punto l'ho evidenziato in Commissione al Presidente Traversini - occorre nell’ambito della legge sul turismo rivedere questo aspetto per evitare che tutte le residenze storiche diventino di fatto ristoranti, bellissimi, senza dubbio, però dobbiamo dare una cornice a tutte queste modifiche che stiamo facendo.
Bene per quanto riguarda il gioco d’azzardo perché proroga di un anno le incombenze per la formazione del personale, perché c’è un po’ di confusione da questo punto di vista, c’è da rivedere completamente questa norma, modifichiamo questa cosa quando non sappiamo ancora come andrà applicata la norma stessa. Per quanto riguarda le distanze, c’è una serie di polemiche per quanto riguarda le nuove aperture, per quanto riguarda le esistenti, dobbiamo capire che fine fanno le esistenti che non rispettano le norme di questa legge necessaria, la 3/2017. La lotta contro le ludopatie deve essere affrontata nel modo giusto, serio e cogente, però vedete modifichiamo una cosa e ritardiamo la formazione del personale quando non sappiamo se quell’attività potrà continuare ad agire o meno nell’anno che viene e successivi.
Passiamo alla modifica della legge relativa alle attività industriali, produttive, articolo 1 quater, cioè si modifica il testo unico delle norme in materia industriale, artigiana e dei servizi alla produzione. In pratica si ribadisce che la Regione assicura la realizzazione degli obiettivi previsti da questa legge attraverso l’assistenza alle imprese nell’innovazione dei prodotti e processi, attraverso programmi di ricerca e favorisce la crescita economico e sociale del territorio marchigiano attraverso la realizzazione di progetti di sviluppo territoriale e di supporto all’internazionalizzazione. Come lo fa? Lo fa, cosa buona e giusta, attraverso una sua società, una sua finanziaria, la Svim, che è autorizzata ad entrare in modo forte e sostanzioso, probabilmente perché queste aziende zoppicano un po’, all’interno di Meccano Spa e del Consorzio del Mobile Società Consortile.
Allora torno al discorso fatto dal Consigliere Zaffiri, ma lo sapete che nel sud del Piceno queste strutture mancano totalmente? E quella che c’era l’abbiamo fatta fallire per effetto proprio della Svim, della Regione che si è tirata indietro. Il Presidente Ceriscioli non c'entra nulla, però per continuità mi devo rivolgere a lui, spero che comprenda la rabbia che ho dentro perché è tanto tempo che lo dico, noi abbiamo fatto fallire quella struttura per colpa della Regione che si è tirata indietro, Tecnomarche era un’eccellenza sul territorio al pari di Meccano, e adesso vedo che la Svim viene autorizzata ad entrare dentro in pompa magna per dare ossigeno, denaro, risorse a Meccano ed al Consorzio del Mobile, benissimo, perché sviluppano progetti di ricerca per le aziende private, per tutti, ne hanno bisogno, perché le aziende private non possono pagare molto spesso la ricerca quindi gliela fa un ente pubblico, con una partecipazione anche privata (Confindustria, Confcommercio, Camera di Commercio e altro), però vogliamo guardare alla regione nel suo complesso? Vogliamo guardare quali sono le difficoltà che questo territorio ha veramente? Le vogliamo vedere? Vogliamo modificare questo testo unico, questa legge in modo organico? Non può essere fatto a spot per due società che, guarda caso, stanno tutte nel nord delle Marche, e sotto niente. Abbiamo 20.000 disoccupati usciti dal sistema lavoro e non abbiamo la possibilità di interagire, abbiamo piccole entità private, piccoli studi che annaspano per dare consulenza alle imprese, ma non abbiamo una struttura pesante alla Meccano, non abbiamo una struttura pesante come il Consorzio del Mobile, allora dobbiamo ripensare questo discorso se vogliamo veramente fare innovazione, se pensiamo che ormai il lavoro stia proprio nei processi che sono a monte della produzione, che sono la ricerca e l’innovazione. Ma lo dobbiamo fare concretamente, ci vogliamo mettere un braccio armato della Regione? Questo è un aspetto dal punto di vista politico che onestamente non mi va giù, non lo sopporto.
Lasciamo perdere i piccoli contributi in una omnibus per fare una rotonda, 50 mila euro. Contributo straordinario alla Provincia di Fermo per la rotatoria/intercessione strada SP 156, poi contestualmente viene ridotta del medesimo importo l’autorizzazione di spesa, è importante, senza dubbio, sono tutte cose importanti, ma non si fa con questo strumento.
Si fa un accordo con l’Anas col quale si dice: guarda, nella programmazione che stai facendo sul territorio 100.000 euro me li fai subito e li spendi su questa rotonda, ma non si fa un omnibus per un contributo straordinario, è il metodo, altrimenti qui salta tutto.
Io leggo così come è scritta, se ci fate un documento istruttorio diverso, ci fate capire quello che significa, siccome ancora sappiamo leggere e scrivere, io leggo quello che sta scritto, di più non posso fare.
Chiudo con la chicca finale che è quella di Aerdorica, la ciliegina finale, lavoriamo ancora per assicurare la continuità di servizio di trasporto aereo della regione Marche, quindi, ripetiamo ancora una volta, facciamo una legge per dare continuità a quello che avevamo detto nell’aprile 2017 facendo la legge 13.
Qui mi dovete spiegare due cose molto importanti, sono un pessimo giurista, però secondo me questa non è una legge, ma che perdiamo tempo a fare? Qualcuno me lo deve spiegare! Una legge che non è efficace, a me hanno insegnato che se esce una legge, la legge è cogente, si dice sed lex dura lex, quando esce una legge c’è un qualcosa da rispettare, qui non ci sta niente da rispettare, questa è una legge che non è una legge, è una legge che non è efficace, ma chi l’ha scritta questa roba? Che ci sta a fare? Non è efficace, io subordino l’erogazione del contributo, ma non all’efficacia della legge. Adesso mi potete spiegare quello che volete, adesso interverranno tutti i giuristi di questo mondo, mi faranno credere che l’asino vola, oggi c'è il carnevale ad Ascoli c’è proprio l’asino che vola, tutti a guardare per aria! Oggi è carnevale mi dite che è così, che non capisco nulla! Da uomo terra terra vi dico che questa è una grande fesseria, scrivere che l’efficacia di questa legge è subordinata all’autorizzazione della Commissione europea a condizione che non intervenga il fallimento, quindi oggi non è efficace, quindi caro Consigliere Zaffiri abbiamo a disposizione 20 milioni, faccia subito una variazione di bilancio per dare modo di dare questi soldi ai disoccupati piceni, perché questa non è efficace, che ci faccio? La legge non è efficace, quindi la variazione di bilancio non è efficace.
Qui si doveva scrivere che “l’erogazione è subordinata a”, ma la legge è efficace, qualcuno me la deve spiegare questa cosa che è veramente arzigogolata nel modo più strano possibile e poi qualcuno mi deve dire se gli diamo 20 milioni o 13 milioni. Spero che siano 13 non 20 perché 7 sono stati già impegnati e sapevamo che, qui è forte, c’è un documento istruttorio simpatico che dice: “Accidenti non ce li hanno ridati”, ma come non ce li hanno ridati, ma stava scritto nella precedente legge che non ce avrebbero ridato soldi. Come faceva Aerdorica a ridarci 7 milioni in 6 mesi se incassa in pratica 100.000 euro al mese si e no? Non incassa 100.000 euro al mese. Come faceva a ridarci 7 milioni di euro?
“Non essendo stato restituito il prestito concesso ai sensi dell’articolo 2 della legge regionale entro il termine previsto, si rende necessario procedere contabilmente in applicazione delle disposizioni …”, a parte che questo decreto 15 non sono riuscito a trovarlo, non so perché non è visibile sul sito, però che l’Aerdorica restituisse i 7.280.000 euro …, ma ragazzi nemmeno la notte di Natale ci potevamo credere! Erano soldini per andare avanti, nemmeno per pagare tanti creditori, era per pagare qualcosa di fondamentale sperando che qualche creditore non prendesse il cappello e non facesse subito l’istanza di fallimento, ma è naturale, viene ridato sotto forma di azioni, immaginiamo, adesso siamo passati al 95, 96%, solo il 4% è in mano a privati come dice la Comunità europea.
Quindi i 7.280.000 erano un prestito ponte di 6 mesi soltanto che la Comunità europea ha detto va bene dopo tutta una serie di “arzigogolamenti”, ma adesso noi gli diamo 20 o 13 milioni? Mi auguro 13 milioni, perché in pratica c’è da stornare questo importo, non è che qui si dice tutto in maniera precisa, io mi auguro che siano 13 milioni perché 1.050.000 sono stati dati, 7.280.000 sono iscritti là, per cui, ripeto, quando si fanno le cose in questo modo e non le si fanno in modo organico, vengono fuori queste cose qua.
Ripeto, invito i colleghi, il Consigliere Zaffiri in modo particolare che ha toccato un problema serio che è quello del lavoro, dove non abbiamo soldi da dare a chi ha perso il lavoro a 58/60 anni e che non rientrerà più nel mercato del lavoro, prendiamo questi 13 milioni, facciamo subito questa variazione di bilancio perché la legge non è efficace e noi oggi stiamo a parlare … Guardate, capisco che la maggioranza deve difendere fino in fondo, sono stato maggioranza pure io, a che giochiamo? Mica giochiamo a pallette! Qui veniamo tutti da lunga esperienza, adesso giustificherete tutto, ma in pratica non coprirete questo buco perché avete fatto una legge che non sta in piedi, che poi la fate stare in piedi è un altro discorso!
Ci convincerete, sicuramente, l’Assessore Cesetti farà voli pindarici, mi darà pure del cretinotto, del pasqualotto, del provinciale nel leggere questa roba, ma una legge che non è efficace non ha senso! Quando la pubblichi sul Bur che ci fai se la legge non è efficace? Perché in attesa di … Allora? Tutto quello che contiene non è efficace, non serve.
E' una prenotazione? La prenotazione, Consigliere Bisonni, lei la paga quando va lì. Vogliono i soldi quando uno prenota. Così qui, se ti prenoti le risorse devi metterle, ma qui non le puoi mettere in attesa di, ed allora i soldi non ci sono. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Volutamente evito un intervento di carattere organico intanto perché c’è stata la relazione di maggioranza fatta dal capogruppo Urbinati, poi interverrà sicuramente il Presidente della Commissione, non so chi interverrà della Giunta e in quanti interverranno, quindi mi limito volutamente a tre punti mirati e parto, se volete, da un aspetto che può sembrare non di grande rilevanza, quello scritto nell’articolo 1 ter, ovvero l’istituzione del Centro ittiogenico regionale con sede a Cantiano.
Perché parto da qui? Perché per alcuni di noi, per l’Assessore Pieroni, per me, ma non a titolo personale, per la provincia di Ancona, quel Centro già da tanti anni aveva una valenza regionale e proprio su quel centro l’istituzione Provincia di Ancona investì delle risorse finanziarie. L’Assessore Pieroni lo ricorda bene perché era Assessore in quel momento e lì tra l’altro incontrai dopo un po’ il Sindaco di Cantiano che è l’attuale Presidente della II Commissione, Consigliere Traversini.
Ma al di là degli aspetti più o meno familiari della vicenda, il dato significativo è che da allora svolge un ruolo interprovinciale, quindi è stato un centro regionale e oggi finalmente lo riconosciamo con legge. Questo è un aspetto.
Vengo invece a quello se volete più significativo per me, quello a cui faceva riferimento il Presidente Celani, rispetto alla Cosmob e rispetto alla Meccano.
Qui voglio ringraziare perché ci sono due proposte di legge presentate insieme al Vicepresidente Minardi relative a questi aspetti.
Il Consigliere Celani ha detto che è stato un errore della Regione Marche essersi ritirata da Tecnomarche anni fa, una scelta che è stata fatta molti anni fa, io sinceramente non la conosco, però mi sento di dire con la franchezza e con l’onestà intellettuale manifestata anche dal Consigliere Celani, ma se è stato un errore ritirarsi dalla Tecnomarche, perché dopo anni ripetere l’errore con Meccano e Cosmob? Quindi è a mio avviso doveroso, perché qui vedete in una economia come quella marchigiana, io non faccio un intervento organico, ma concordo con quello che diceva il Consigliere Zaffiri, la priorità è il lavoro e su questo dobbiamo agire con determinazione, ci mancherebbe. Il fatto di recuperare il ruolo della Regione Marche, disimpegno deciso alcuni mesi fa, ma di fatto ancora non praticato, quindi intervenire con tempestività, significa che non facciamo sentire per nulla la nostra assenza, significa garantire la ricerca, l’innovazione di processo, di prodotto, a quel tessuto produttivo marchigiano formato dall'artigianato e dalla piccola e media impresa, altrimenti come potrebbe o come si organizzerebbe? Certo ci sono anche altre possibilità, ma questa è la via senz’altro più interessante, la via principale, la grande industria ha il laboratorio, ma la piccola …

(interrompe il Consigliere Celani)

Enzo GIANCARLI. No, ma io, caro Consigliere Celani, concordo, infatti partivo dal fatto che se è stato un errore, questo errore non può essere ripetuto.
Quindi secondo me questo provvedimento contenuto nell’articolo 1 quater è molto importante per l’economia della regione Marche, per l’artigianato marchigiano, per la piccola impresa marchigiana, per l’innovazione, per la ricerca, per l’internazionalizzazione.
L’altro aspetto Aerdorica. Non voglio aggiungere molte cose perché sicuramente ci sarà una seduta dedicata del Consiglio regionale su Aerdorica, perché la Commissione d’inchiesta sta giungendo al termine, quindi dovremmo discutere la relazione o le relazioni.
Alcuni giorni fa in Commissione è venuto il Presidente che ha illustrato non soltanto quelle che sono state le vicende che hanno toccato l’aeroporto delle Marche dal 2015 ad oggi, ma si è soffermato molto sul futuro di questa infrastruttura anche rispetto alla necessità di un intervento permanente della stessa Regione utilizzando risorse - una parte modesta - come quelle utilizzate per il trasporto pubblico locale.
Rimango al punto della legge, allora, noi siamo intervenuti nell’aprile 2017, se questo provvedimento non ha avuto la sua efficacia non è tanto perché non c’è stata la volontà, perché poi la legge o le leggi non possono essere retroattive, ma le leggi partono dal momento in cui vengono approvate, però questa legge ha avuto nel 2017 una doppia approvazione, nell’aprile quando non solo ribadimmo le finalità, ovvero quella di consentire l’operatività dell’aeroporto delle Marche con tutto quello che ne consegue, e poi in sede di assestamento quando abbiamo modificato l’articolo 4 aggiungendo la concessione dei contributi al funzionamento, subordinata all’approvazione del piano di ristrutturazione da parte della Commissione europea.
Nel 2017 abbiamo fatto due leggi su questo aspetto, se oggi avessimo lasciato decadere il tutto veramente ci si poteva dire: “Non avete agito seriamente, non credete in quello che avete fatto ed in quello che state facendo”, è una conseguenza automatica di una scelta politica, istituzionale fatta nell’aprile e nel dicembre del 2017.
Al termine di quella Commissione d’inchiesta il Consigliere Urbinati era lì con me e rispetto ad una dichiarazione che c’è stata chiesta, noi abbiamo detto che il Presidente aveva confermato la volontà, che è quella che si è manifestata con queste due leggi e che si manifesta con la legge odierna, di rendere operativo e di risanare e rilanciare l’aeroporto delle Marche da un lato, ma dall’altro non abbiamo nascosto le difficoltà, perché mentre stiamo parlando di queste cose l’autorità competente potrebbe decidere per il fallimento, una parola pesante, quindi se l’obiettivo è quello di risanare e rilanciare questo provvedimento ha una sua coerenza, ha una sua precisa volontà, ribadita con forza dal Presidente in quella Commissione.
Non aggiungo altro, so che il momento è delicato, non vogliamo nascondere nulla, vogliamo soltanto far sì ..., e poi vogliamo recuperare un po’ di orgoglio marchigiano? Questi giorni l'attacco romagnolo sul rispetto delle regole, sinceramente mi fa provare un po’ di fastidio, quindi mi preoccupo quando non vedo da parte nostra quel recupero di quella “marchigianità”, io vengo dal paese di Crocioni e sulla marchigianità ovviamente ho avuto modo ..., ma tutte le Marche hanno queste radici culturali profonde, non solo una profonda civiltà, ma anche una lunga storia, allora recuperiamo anche da questo punto di vista. Gli emiliano romagnoli ci hanno già portato via un pezzo di Montefeltro e che ora ci dicono quello che quello che stiamo facendo sull’aeroporto non va bene.
Credo che anche per questa ragione dovremmo essere orgogliosi e determinati per far sì che l’aeroporto possa essere salvato, rilanciato e possa diventare quel gioiello in cui si agisca, Consigliere Maggi, in modo trasparente. Ci mancherebbe che non fosse così, però mi pare che anche rispetto a vicende poco chiare non c’è stato qualcuno che ha nascosto, ma ci sono stati provvedimenti chiari da parte di tutte le autorità, da quelle politiche a quelle giudiziarie. Quindi credo che dobbiamo far sì che l’obiettivo di rilanciare l’aeroporto diventi di tutti i marchigiani.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Grazie Presidente. Intervengo velocemente come Presidente della Commissione per parlare un attimo delle poche modifiche che abbiamo apportato alla legge e del dibattito che c’è stato, anche perché il relatore Urbinati ha illustrato tutto l’atto, in più ha spiegato in maniera accurata gli emendamenti che sono stati presentati nella II Commissione di cui lui fa parte.
Dico questo perché abbiamo fatto un lavoro approfondito, tant’è che alcuni emendamenti, che abbiamo ritenuto necessitino di un ulteriore riflessione all’interno della Commissione, nel momento in cui c’è una legge e va presentata come tale, l’abbiamo rimandati, non li abbiamo messi nella legge omnibus, c’erano emendamenti sulla caccia che sono stati stralciati, così come altri.
Gli articoli che sono stati posti nell’omnibus sono stati quasi approvati all’unanimità dalla Commissione, sono principalmente di natura tecnica, vado quindi a definirli in maniera più accurata anche se sono abbastanza semplici. Evitare che i cacciatori paghino una sovrattassa nel versare dopo il 30 giugno, anche perché se l’autorizzazione la prendono dopo tale data sarebbe stato un errore, quindi è stato bene chiarirlo; istituzione di una Commissione regionale dedicata alla caccia in ogni ambito dove c’è un ufficio caccia, quindi un ambito provinciale. Questo per far funzionare meglio il settore.
Per quanto riguarda le residenze d’epoca, anche su questo argomento avevamo un emendamento che era stato rimandato, rigettato in sede di bilancio perché lo volevamo legare alla discussione della legge sul turismo, poi in questo mese abbiamo approfondito perché c’era la necessità ed abbiamo trovato un accordo anche per il fatto che abbiamo audito le varie associazioni di categoria, trovando la possibilità che diventino attività extra-alberghiere, ricordando che le residenze d’epoca sono comunque previste dalla normativa, non tutto può diventare residenza d’epoca, conservando quelli elementi che permettono di svolgere attività accessorie caratteristiche dell'attività alberghiera. Questa possibilità è stata accolta in maniera uniforme da tutte le associazioni di categoria ed anche da parte nostra.
Rimane comunque la richiesta della Commissione, l’impegno preso con l’Assessore, di discutere la legge affrontandola in maniera più complessa, legge richiesta anche dalle associazioni per rivedere tutta la normativa sul turismo che va rivista e per questo ci stiamo già attivando.
L’ultimo passaggio, per far capire che è stato approfondito, è quello che riguarda il tema che ha introdotto il Consigliere Giancarli, che mi tocca anche personalmente, ed è il “Centro ittiogenico di Cantiano”. Vengo da quel comune e conosco bene la storia, lo ha detto il Consigliere Giancarli, ci siamo trovati in figure diverse in una fase importante di quel centro, ad inaugurare il rapporto tra la Provincia di Pesaro e quella di Ancona, quindi già mezza regione, forse anche di più dal punto di vista della popolazione, aveva già un progetto, stiamo parlando di 20 anni fa, non di oggi, legato al mondo ittico, qualcosa di veramente innovativo.
Questo Centro ittiogenico regionale che viene riconosciuto non è di un privato né del Comune, era di proprietà della Provincia che per anni l’ha portato avanti in maniera seria, è diventato un esempio a livello nazionale, però nel momento in cui c’è stato il passaggio la Provincia ha passato tutte le competenze alla Regione e il Centro rimasto di proprietà della Provincia senza avere una possibilità di sviluppo e di futuro. Credo quindi che insieme alle competenze sia giusto che questo centro, che per anni ha ricoperto un ruolo fondamentale, passi. Questo è quello che è stato fatto oggi, niente di che e niente di così misterioso, tanto più che, lo dico, insieme all’Assessore ed alle associazioni pescatorie stiamo lavorando in maniera assidua con il Ministro Galletti e il Consiglio dei Ministri perché abbiamo un problema nel mondo della pesca, a fine mese si apre la pesca nelle acque interne e non possiamo immettere trote, perché c'è una sentenza della Corte Costituzionale con le diffide, quindi c’è il rischio di non poter far questo, cosa che si sarebbe potuta evitare, per esempio, cosa che hanno pochissime Regioni, se avessimo avuto una produzione e se il Centro fosse stato attivo negli ultimi due anni, continuando nella sua attività di trote autoctone. Cosa che purtroppo non è possibile, speriamo di risolverlo, questo fa capire come questa scelta fosse obbligata e lineare dovuta ad un lavoro che è stato fatto.
Mi serviva questo per sottolineare il lavoro e il modo con cui abbiamo ragionato in II Commissione che rimanda comunque le cose più importanti ad un dibattito all’interno della Commissione quando si discuterà sulle leggi.
Devo dire, ad esempio, che gli emendamenti sulla caccia saranno riportati nel dibattito che abbiamo già iniziato con tre proposte di legge ad iniziativa dei Consiglieri, quindi saranno aggiunti anche gli emendamenti che sono stati respinti dalla Commissione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Tornando indietro con la memoria questa legge copia l'impostazione di altre leggi, poi tornando indietro anche di soli due giorni mi ricorda un’altra proposta che diventerà legge che riguarda la tariffazione puntuale, qui da noi escono cose carine, carine, ma non funzionali.
Quindi Consigliere Giancarli se una cosa non è funzionale, lei la marchigianità …, sono marchigiano anch’io anche se Marche è un termine plurale nel senso io sto vicino al Piceno, lontano dal Castello di Pitino dove c’erano i Piceni, lei sta più su a Jesi dove stava Federico II, altri stanno ancora più su dove c’era qualcun altro.
Le Marche sono composte da tante zone, siamo tutti marchigiani, ma io sono di una marca e lei di un’altra, quindi possiamo anche tifare per l’aeroporto, ma con soluzioni differenti.
Dico che la legge partorita, fatta, stimolata dalla Giunta, dall’Assessore Cesetti, che è quello che la rivede e corregge, è perfettamente allineata a questo regno, che spesso ha partorito cose così, inconsistenti, alla fine ti ci abitui, se ne fa una, se ne fa un’altra. Quando i miei amici mi domandano: “Ma tu laggiù che fai?” Dico che sto nel regno del nulla, ed a volte è imbarazzante, adesso voglio vedere almeno se per una cosa pratica per la mia vallata riesco a stoppare un cementificio, a fare l’inizio di progettazione per una strada, a fare qualcosa!

(intervento fuori microfono)

Luigi ZURA PUNTARONI. No, da me si accontenta Pettinari nel fare le rotatorie, prima c’era Baldassarri che gli puoi dire tutto, comunque ha fatto la quadrilatero, ci ha buttato due miliardi e mezzo, le rotatorie lasciamole perdere, perché poi si parla di disoccupati del Piceno, ma una strada nelle mie vallate porterebbe tante fabbriche, non le manda via, quindi tu risolvi anche il problema della disoccupazione.
Però il mio intervento è sempre su un filo un po’ odioso e garibaldino, ma noi qui abbiamo fatto una serie di leggi basate sul nulla, che vuoi difendere? La marchigianità ce l’ho anch’io, ma tornando all’aeroporto io sarei molto razionale, crudo, concreto, cinico, spietato.
L’aeroporto per la regione è come l’ossigeno, non può mancare, che sta in attivo, che sta a pari, che sta in perdita non deve mancare, costi quel che costi, se io fossi stato la Regione avrei finanziato l’aeroporto. Questa è una lunga lenta agonia che non paga, ok, diamo un taglio netto alla spina, stacchiamo la spina, muore e si riparte con l’aeroporto come dico io, vado a trattare con le compagnie e faccio una cosa carina, perché la marchigianità è plurale.
Lei ha una visione che non prevede di staccare la spina, io ho una visione più odiosa la stacco per ripartire subito, perché deve ripartire. Però qui per noi, in questo affascinante regno del nulla, è tutta una serie di fotocopie di leggi fatte nel nulla.
Consigliere Biancani l’altro giorno l’affermazione - sembrava che non ascoltassi, ma stavo a sentire - intanto partiamo, stimoliamo i comuni a fare qualcosa, la tariffa puntuale, anche se tecnicamente non la possono fare, ma intanto li stimoliamo, a dargli fuoco nel sedere ai Comuni vedrai come si muovono. C’è qualche genialità inespressa - nella mia Commissione di geni ce ne sono tanti - il livello è quello, perché le ho chiesto di scappare via e di cambiare Commissione? Perché non ne posso più dopo due anni e mezzo, però questa norma sull’aeroporto è perfettamente allineata al regno del nulla in cui siamo, quindi è giusta, non ho nulla da contestare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. La mia è solo una precisazione per quanto riguarda questa proposta di legge in riferimento all’intervento del Consigliere Celani che si riferiva all’articolo 2, che prevede la modifica della legge 34/92 con l'abrogazione del comma 3 dell’articolo 50.
Voglio dire al Consigliere che questo articolo è stato inserito per fare in modo che le aree edificabili, che possono partire, vengono previste - io non devo insegnare a lei, ma giusto per far capire anche agli altri Consiglieri - all’interno del piano pluriennale.
Il piano pluriennale viene approvato dal Comune e senza questa proposta oggi è possibile inserire le aree solamente una volta e nel momento in cui queste aree non partono sono costrette a stare ferme per i successivi 5 anni perché dopo questo periodo c’è la possibilità che vengano reinserite.
Negli ultimi 10 anni la crisi dell’edilizia ha fatto sì che i Comuni approvassero i piani pluriennali e inserissero le aree già previste all’interno del piano regolatore, ma poi si sono ritrovati che molte aree nei 5 anni non riuscivano a partire, magari se avessero avuto altri 2 o 3 anni sarebbero state in grado di partire, invece che essere costretti ad aspettare 5 anni.
Quindi la ratio di questo emendamento è quella di fare in modo che, qualora ci sia la volontà sia del Comune di confermare l’attivazione di quell’area che del soggetto privato proprietario dell’area di volerla attivare, le aree possono essere attivate, ma senza dare un limite massimo dei 5 anni, cioè il limite massimo dell’approvazione del piano pluriennale di attuazione.
Ovviamente, lo dico anche per gli altri Consiglieri, questo vale solo per le aree previste dal piano regolatore non per quelle non previste. Mi sembra che sia una norma che è stata chiesta da qualche Comune e va incontro alle loro esigenze, ma soprattutto dei soggetti privati che oggi sono in grosse difficoltà e che magari non riescono, all’interno dei 5 anni, a fare il loro intervento edilizio. Volevo solamente chiarire questo aspetto.
Poi ci sono altri articoli che riguardano la III Commissione li abbiamo visti, uno riguarda i parchi, l’altro riguarda una modifica all’ultima legge sulla sismica, abbiamo modificato un intero articolo perché c’era il rischio che venisse impugnato, quindi abbiamo preferito modificarlo, aggiornarlo e fare in modo che la legge, come tutti ci auguriamo, possa avere in iter veloce e non rischi di essere impugnata.
Volevo solamente chiarire in merito all’intervento del Consigliere Celani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. In merito a questa proposta di legge sottolineo solo un paio di aspetti, il primo è relativo all’articolo 1 che sostanzialmente mi trova d’accordo. Avevo già espresso al capogruppo Urbinati varie perplessità sulla precedente norma che metteva in capo ai Presidenti di gruppo l’onere della firma di un contratto, senza essere datori di lavoro in quanto non siamo noi a pagare questi dipendenti. Per cui questa correzione mi sembra doverosa.
Per rispondere al Consigliere Maggi dico che è vero che non è a invarianza finanziaria, quindi sottoscrivo quello che ha detto, ma è anche vero che dal punto di vista etico per le finanze pubbliche complessivamente non ci sono maggiori oneri, però è vero quello che dice, che non c'è per la Regione, se isoliamo l’ente Regione Marche, invarianza finanziaria.
In merito a Aerdorica sono d’accordo con quanto dice il Consigliere Celani che sottolineava il fatto forse non bisognava scrivere che la legge è inefficace, ma che il finanziamento è subordinato a, forse sarebbe stato meglio scrivere così.
La legge omnibus a me non piace perché mette insieme tanti aspetti con il rischio di una disomogeneità e con il rischio che si perda l’efficacia e il senso delle leggi originali, perché intervenendo su singoli punti il rischio è questo.
Concludo rispondendo al sedicente ambientalista che ha attaccato la buonissima legge sulla tariffazione puntuale, anzi colgo l’occasione per ringraziare tutti i componenti della Commissione che l’hanno sottoscritta, è stata votata all’unanimità tranne dal Consigliere Zura Puntaroni, che con il gesto dell’ombrello si è allontanato dalla Commissione, ma votò precedentemente, tempo fa, un punto a favore della produzione del CSS in Commissione e poi manda le letterine per dire che è contrario al cementificio, però in Commissione vota a favore del CSS.
Concludo dicendo che, visto che critica tanto i lavori dell’Aula, il Consigliere non ha mai in due anni e mezzo proposto in Commissione una soluzione, cioè è solo capace di criticare e di dire che le cose non si fanno così, ma mai una volta che abbia detto vi dico io come si fa, si fa così. Mai. E’ solo capace a criticare, ma non porta mai una soluzione.
Noto anche che nel suo profilo non è mai primo firmatario di una proposta di legge, quindi lei è un fannullone, è una persona che qui critica solo, non è capace di fare proposte, farebbe meglio a tacere.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Soltanto per chiarire la questione in merito a quell’impegno che la Giunta aveva preso in Consiglio regionale poco più di un mese fa per costituire il gruppo di lavoro per modificare il testo unico sul turismo. Proprio questa mattina c’è stato l’insediamento di tutte le associazioni di categoria insieme agli uffici per partire con la predisposizione di una proposta che poi sarà vista da tutti, dalla Commissione e quant’altro, in merito alla modifica dello Statuto.
Questo impegno è partito. Ci saranno incontri e riunioni molto ravvicinate proprio perché è interesse di questa amministrazione regionale, sulle giuste sollecitazioni che sono emerse dal Consiglio regionale, accelerare al massimo i tempi per poi coinvolgere la Commissione preposta, il Presidente Traversini e tutti i soggetti sia di maggioranza che di minoranza.
Questo per tranquillizzare i Consiglieri che giustamente hanno sollevato il problema.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Soltanto due punti anche per rispondere costruttivamente al Consigliere Celani. Il suo intervento rispetto all’efficacia della legge ha un qualche fascino, però lo vorrei rassicurare perché dal mio punto di vista e non solo dal mio, la legge può condizionare l’efficacia dei suoi effetti, in questo caso, non solo può ma deve, alla approvazione, all’autorizzazione della Commissione europea basta soltanto pensare agli strali che minaccia l’aeroporto di Rimini ed a che non intervenga il fallimento. Questo anche per mettere “al riparo” da un provvedimento, quello si che sarebbe improvvido, lo stesso Consiglio regionale, ve l’immaginate se noi erogassimo e poi ci fosse il fallimento? Secondo me dobbiamo farlo per mettere al sicuro lo stesso Consiglio. In definitiva perché la natura di questa norma è di legge provvedimento, questo si, quindi credo che questo possa chiarire la vicenda e rassicurare anche il Vicepresidente Celani e tutti i Consiglieri. Sostanzialmente non credo che si potesse scrivere qualcosa di diverso.
Per l’altro punto, sempre brevemente, Presidente, quando il Consigliere Celani evidenzia all’articolo 4 quater il contributo straordinario alla provincia di Fermo, intervengo anche qui per chiarire un aspetto che magari si potrebbe interpretare male, anche qui la definizione contributo straordinario alla provincia di Fermo è un termine tecnico per operare una variazione compensativa, se vediamo, all’interno dello stesso aggregato di bilancio.
Non è che qui diamo un contributo straordinario, e lo voglio dire, alla provincia di Fermo, no, qui andiamo a realizzare una rotatoria, lo sa bene il Consigliere Giacinti che è del territorio e la Vicepresidente della Giunta che è stata interessata di questa vicenda e che si è detta d’accordo nel momento in cui è stato chiarito alla Vicepresidenza che qui non diamo 50.000 euro, di fatto noi ne risparmiamo 100.000 perché questa rotatoria, il cui costo è di 150.000 euro, viene realizzata attraverso una convenzione tra il Comune di Fermo, la Provincia di Fermo e la Regione Marche, perché insiste su un’area anche di proprietà regionale.
E' un tema di sicurezza e ci sono migliaia di firme da parte dei cittadini residenti. Cosa si è convenuto e concordato? Che il costo sarebbe gravato un terzo ciascuno sul Comune di Fermo, sulla Provincia di Fermo e sulla Regione Marche, la Provincia di Fermo, come è scritto nella convenzione che poi dovremo approvare, oltre ad accollarsi la sua quota si impegna a svolgere il ruolo di stazione appaltante, quindi di fatto realizza l’opera, allora noi tecnicamente abbiamo stabilito che cosa? Questo contributo alla Provincia di Fermo per erogare la nostra parte di competenza e quindi consentire la realizzazione di un’opera assolutamente necessaria.
Gli uffici finanziari mi hanno detto che era necessaria una legge per questa variazione compensativa, non si poteva fare diversamente, questo abbiamo fatto.
L’urgenza era di metterla all’interno di questo provvedimento, non lo abbiamo fatto prima nel bilancio, in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione 2018/2020, perché gli atti non erano ancora pronti.
Ho finito Presidente, spero soltanto di aver chiarito una questione che letta in sé ovviamente si poteva prestare alle critiche del Consigliere Celani, però spero di aver chiarito qual è la sostanza del problema, cioè la definizione di contributo è soltanto un fatto tecnico per assegnare la quota di nostra competenza alla Provincia che va a realizzare l’opera.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Un intervento per chiarire alcune questioni che secondo me meritano una sottolineatura più adeguata, altrimenti si rischia di andare un po’ fuori strada.
Sulla questione omnibus, è vero che può sembrare un provvedimento, quando viene definito in questo modo, che contiene più modifiche, aggiustamenti, regolazioni di vari aspetti di altre norme, ma pensavo: l’alternativa quale potrebbe essere? Quella di fare una moltitudine di leggine che singolarmente vanno a modificare la legge o l’articolo di specifico riferimento.
Nella sostanza, che si possa chiamare un unico provvedimento omnibus, o come volgarmente viene definito, l’alternativa è che saremmo di fronte ad una moltitudine di leggi spesso di un solo articolo, le quali andrebbero a sistemare quegli aspetti che sono stati toccati con questo provvedimento.
Quella che più mi sta a cuore anche per averla seguita, facendo anche parte anche della Commissione di inchiesta, è la questione di Aerdorica.
Voglio ricordare ai colleghi Consiglieri che con la legge 13 del 2017 questa tematica è stata a suo tempo toccata, con quella legge approvata nell’aprile del 2017 si prevedeva la concessione di un prestito con fondi regionali di 7.280.000 euro da utilizzarsi, fu detto allora, per il pagamento dei debiti con fornitori strategici e alcuni istituti di credito.
Un intervento di ricapitalizzazione per un ammontare di 20 milioni diretto al risanamento della società, attraverso un incremento dell’attivo patrimoniale, subordinato, anche allora, all’approvazione da parte della Commissione europea della verifica del rispetto della normativa sugli aiuti di Stato, di questo parliamo! E' chiaro che il sub ordine sia così forte, basta pensare alle polemiche anche di questi giorni dove aeroporti concorrenti hanno fatto istanze per cercare di mettere in evidenza il mancato rispetto della normativa sugli aiuti di Stato.
In più nella legge 13 c’era anche un contributo di funzionamento di 1.050.000 euro per il 2017 e di 2.000.000 di euro per il 2018, siccome entro il 2017 non è pervenuto il parere della Commissione europea è chiaro che tutto questo disposto va traslato nell’esercizio 2018, in virtù delle norme e delle condizioni di esigibilità previste dalla normativa del decreto 118, per cui niente di strano se non la traslazione all’esercizio 2018, nel frattempo sopraggiunto, in mancanza del parere preventivo della Commissione europea sulla fattibilità dell’operazione. Di questo stiamo parlando e quindi con questo provvedimento si riscrivono gli stanziamenti che erano stati previsti con la legge 13 del 2017.
Voglio rispondere ai rilievi che aveva mosso il Vicepresidente Celani, è chiaro che i 7.280.000 euro previsti come prestito, non essendo stata in grado Aerdorica di restituirli entro il termine a suo tempo previsto, andranno in conto aumento di capitale, ed ecco che nelle disposizioni finanziarie la differenza tra 20.000.000, intervento dell’aumento in conto capitale, e i 7.280.000 viene iscritta in bilancio, ovvero 12.720.000, al pari del 1.050.000 e di 2.000,000 che erano contributi in conto finanziamento. Molto semplicemente.
Il fatto che sia trascorso un certo lasso di tempo, non essendo giunto il parere preventivo della Commissione europea, fa si che si renda necessario questo provvedimento di traslazione nell’esercizio di riferimento nuovo, ovvero il 2018. Di questo si tratta.
Sulla questione dell’efficacia, ha detto bene l’Assessore Cesetti, mi permetto di sottolineare, se ce ne fosse bisogno, il fatto che avevamo affrontato in Commissione la questione dell’efficacia di questa legge subordinata o la subordinazione dell’erogazione del contributo, ma l’elemento chiave nella fattispecie di questa operazione è il parere preventivo della Commissione europea, quindi la proposta di legge è stata scritta in questa maniera per evitare il benché minimo dubbio che l’operazione potesse essere ipoteticamente considerata anteposta al rilascio del parere della Commissione europea. Mi spiego meglio.
Se non avessimo subordinato l’efficacia della legge al rilascio di quel parere, oltre all’altra condizione del mancato fallimento, si poteva ingenerare potenzialmente il dubbio che le fasi dell'efficacia della legge fossero state anticipate rispetto all’ottenimento di questo parere, per questa maniera di ragionare si è scritto la norma in maniera prudenziale. Questa è la vera spiegazione.
Ma nel chiudere voglio dire una cosa, visto questi mesi trascorsi a vedere, a studiare, a audire molti attori che si sono avvicendati nelle questioni di Aerdorica, a più riprese e in più occasioni abbiamo evidenziato l’importanza dell’aeroporto come infrastruttura necessaria in questa regione per il rilancio stesso, per le attività economiche, per i benefici che le attività potevano ricevere dal funzionamento di questa infrastruttura, per la strategicità di questa infrastruttura nel contesto di tutta la Regione, soprattutto per la zona di Ancona, con la connessione e vicinanza con il porto e con l’interporto. Tutto questo contesto infrastrutturale è stato a più riprese evidenziato come un ambito veramente strategico.
Aggiungo che una volta ho dato a dei colleghi un articolo del Corriere della Sera sull’importanza del porto e della città di Ancona allorché un gruppo di investitori cinesi ha acquistato il porto del Pireo. Voi sapete che il Pireo è il porto di Atene ed è stato acquistato da un gruppo di investitori cinesi perché la Cina ha stabilito che l’hub verso l’Europa nel Mediterraneo e verso l’Europa in particolare sia il Pireo. Molto probabilmente questo articolo del Corriere della Sera di qualche tempo fa andava in questa direzione, intravvedeva un legame molto importante nel corridoio Adriatico-Ionico fra il porto del Pireo, il porto di Ancona e tutto questo contesto infrastrutturale che prima ho cercato di evidenziare.
In una situazione di questo tipo credo che sia da escludere e quindi da segnalare l’importanza e la coerenza di un provvedimento come questo su Aerdorica, che va nella direzione di cercare di salvare la società di gestione, mantenere l’infrastruttura e questa importanza strategica a tutto tondo che ho cercato, forse anche in maniera indegna, di evidenziare poc’anzi.
Questo è il motivo per cui mi sento di salutare con favore la proroga di un provvedimento che aveva visto la luce ad aprile con la legge 13 del 2017, ma per motivi che ho già ricordato non ha potuto concludere il suo iter naturale, quindi viene riproposto nell’esercizio 2018 affinché questa valenza possa restare in tutta la sua efficacia previa ovviamente, questo aspetto è importante, la condizione sospensiva sul fatto che ci sia il parere positivo della Commissione europea e non intervenga malauguratamente il fallimento della società Aerdorica che, ben sappiamo, è sotto la lente di una indagine prefallimentare, per cui mi sembra del tutto coerente il comportamento attuato e quindi reiterato con questa normativa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Molto brevemente anche perché vorrei tornare su degli aspetti che sono stati toccati.
Ritengo che non ci sia nulla di sbagliato se mediamente una volta all’anno, ogni 18 mesi, arriva un provvedimento che cerca di mettere ordine, spesso anche da un punto di vista tecnico, su alcune normative. Siamo un'Assemblea legislativa quindi credo che spesso ci sia la necessità di verificare come alcune leggi hanno impattato, per dare seguito a quelli che sono dei piccoli accorgimenti, come ad esempio alcune modifiche tecniche che abbiamo fatto, oppure si potrebbe fare con un atto a sé alcuni provvedimenti tipo quello del personale o quello di Aerdorica che preferiamo racchiudere in un solo atto e discuterne democraticamente.
Il problema sarebbe, secondo me, se un decreto, una legge, un omnibus come questo esclude la partecipazione democratica, esclude qualche percorso democratico. Non ci vedo nulla, quindi tutte queste perplessità verso questi provvedimenti credo che siano solo e meramente speculazioni politiche.
Parto da alcune considerazioni, ma quella che ho detto poco fa credo che sia la più rilevante. Una questione non mi è sfuggita quando il Consigliere Maggi ha parlato del tema del personale, Consigliere conosco la sua storia perché me l’ha raccontata tante volte, ma nel suo intervento di oggi vorrei che distinguesse l’intervento del sindacalista Maggi dall’intervento del capogruppo del Movimento 5 Stelle.
Questa modifica noi potevamo farla anche ad inizio legislatura, ma la modifica che abbiamo introdotto dà in maniera chiara, certificata, la validità del principio del rapporto di fiducia. Detto questo, sul rapporto di fiducia sono il primo ad aver scelto come collaboratrice una dipendente della Regione Marche, questo dimostra in maniera chiara che è il rapporto di fiducia che conta prima di tutti, poi viene tutto il resto, ma la cosa che secondo me non è accettabile è che i lavoratori sono tutti uguali, hanno tutti pari dignità, lavoratori della Regione Marche, lavoratori dei Comuni, delle Province, delle aziende private ed anche i disoccupati purtroppo, perché tutti hanno diritto di lavorare con i gruppi consiliari, nessuno escluso, qui non si deve favorire nessuno, né penalizzare nessuno.
Questo è il principio che noi vogliamo mettere in campo e guardate l’invarianza finanziaria c’è tutta perché quando si va in aspettativa, e se si fa sindacato questo bisognerebbe saperlo, l’azienda privata o l’ente pubblico di provenienza sul piano del personale deve garantire quell’indennità, deve garantire quel posto di lavoro. Sarebbe gravissimo se fosse il contrario perché se in virtù del rapporto fiduciario il dipendente interno torna al suo servizio e non è garantito quel principio di legge, non troverà più lo stipendio. Quindi questo è impossibile che sia così, ma poi guardate se c’è un dubbio di invarianza finanziaria, la Corte dei Conti non perde mai un secondo per ricordarci quelli che sono i rilievi verso la Regione Marche.
Noi siamo convintissimi della scelta che abbiamo fatto e da qui alla prossima legislatura sicuramente non cambierà nulla, è tutto basato sul rapporto fiduciario e si può essere fiduciari di qualsiasi tipo di lavoratore, se qualcuno viene da un Comune, da una Provincia o da un altro ente pubblico è un lavoratore della pubblica amministrazione e viene equiparato al lavoratore della Regione Marche.
Credo che non ci sia nulla di male in questo, ma poi con questa norma si rende talmente flessibile il sistema che io potrei arrivare anche ad avere tutto personale interno, nessuno me lo vieterebbe perché alla fine nessuno mi vieta di pagare il personale interno con le risorse degli esterni, non è questo, l’importante è che non si sfori quel tetto, quel famoso 1.050.000 euro a disposizione dei gruppi.
Quindi secondo me è stata fatta una discussione, mi dispiace, anche per certe - per carità accetto tutto - comunicazioni da parte della RSU alla quale avevamo anticipato il provvedimento anche perché sembrava che fosse una cosa ovvia e scontata.
Ripeto, per me non c’era nessun tipo di problema neanche a firmare i contratti dei lavoratori in virtù del rapporto fiduciario, perché ho fiducia dei miei collaboratori ed ho fiducia dei collaboratori che scelgono i miei colleghi Consiglieri. Su questo non ci piove! Di contratti di lavoro ne ho firmati tanti sia da operaio che da datore di lavoro, quindi questo non mi avrebbe spaventato, però abbiamo trovato una soluzione che è migliore, perché effettivamente qualche dubbio secondo me..., perché posso essere titolare di un contratto di lavoro, ma non posso essere RSPP in questo ente regionale, quindi responsabile della sicurezza dell’edificio, su quello andava fatto qualche chiarimento, abbiamo scelto la via della firma che torna in capo all’Ufficio di Presidenza ed al Presidente del Consiglio, che è il legale rappresentante di tutto il Consiglio regionale, insomma va bene così.
Questo era per chiarire, ringrazio tutti i colleghi, i Presidenti di Commissione e gli Assessori che sono intervenuti per chiarimenti e qualora ce ne fosse bisogno durante le dichiarazioni di voto chiariremo ulteriori questioni. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 01.
Emendamento 01/1 a firma del Consigliere Maggi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. A me dispiace che il Consigliere Urbinati qualifichi provocazione la mail della RSU, probabilmente da renziano di lunga data, il tavolo delle trattative lo ha disconosciuto e quindi la RSU ha fatto una provocazione, però devo dire che noi abbiamo fatto questo emendamento per cercare un compromesso.
Il Consigliere Urbinati ha detto che ci deve essere trattamento uguale per tutti i dipendenti, bene il personale della Giunta ha delle garanzie perché il personale del Consiglio non dovrebbe averle? La Giunta ha la garanzia di una rappresentanza interna nei collaboratori che sceglie. Una questione di perequazione vale dove?
Se il personale della Giunta ha delle garanzie e il personale del Consiglio non ce l’ha, allora le garanzie valgono soltanto per la Giunta che è maggioranza mentre per il Consiglio che ospita tutti i gruppi non valgono più le garanzie? Questo ha bisogno di una spiegazione.
Poi un’altra cosa che mi lascia abbastanza perplesso, anzi molto perplesso, è che questa dichiarazione l’ho sentita anche in I Commissione: “Se c’è l’invarianza finanziaria o no non dipende da noi, lo rileverà la Corte dei Conti dopo”, ma vogliamo scherzare o siamo seri in quest’Aula?
C'è scritto nella legge a invarianza finanziaria, cosa facciamo un falso aspettando che la Corte dei Conti rilevi il nostro falso? Ormai sono quasi tre anni che sono qui e non finisco mai di stupirmi.
Poi che senso ha discriminare il personale del Consiglio? Probabilmente ha un senso rispetto a delle scelte che si devono fare fuori, nei vari Comuni, nei vari enti della pubblica amministrazione, verso coloro che probabilmente non riescono ad essere eletti e sono lì che bollono in un limbo particolare per cui se allarghiamo la possibilità di prendere chi sta nei Comuni e nelle pubbliche amministrazioni in genere, si dà loro il contentino e li si porta nei gruppi del Consiglio regionale.
Noi cosa abbiamo fatto? Abbiamo fatto un emendamento che ricalca più o meno quello che succede in Giunta, se qualcuno della maggioranza ..., perché io non vorrei arrivare al muro contro muro tra le richieste del personale del Consiglio e quest’Aula, tra quello che proponiamo noi e la chiusura totale in dispregio di quello che la RSU ha manifestato.
Ripeto, queste persone sono i nostri collaboratori, non solo del gruppo, ma sono i collaboratori di tutta l’attività del Consiglio, quelli che stanno lì al centro, quelli che sono nelle Commissioni, l’ho già detto, e con questa istanza va fatta una chiusura totale.
Questo emendamento dice, leggo solo il comma 1 perché il resto è uguale alla legge precedente: “Alle segreterie dei gruppi consiliari, nel limite del budget previsto ai sensi dei commi 2, 3 e 4, sono assegnati dipendenti regionali nel numero di una unità per i gruppi consiliari composti fino a due Consiglieri e per i restanti gruppi di una unità ogni due Consiglieri fino ad almeno 5 unità. Tale personale nel periodo di svolgimento dell’incarico è collocato in aspettativa secondo le modalità indicate dall’articolo 5”.
Faccio un esempio, il gruppo del PD, che è il gruppo più numeroso, di maggioranza, ha 16 o 15 collaboratori, di questi almeno 5 ne prendete all’interno del Consiglio regionale, non mi sembra una gran …, se volete sub emendarlo mettendo anziché così, che sembra troppo fumoso, una percentuale, noi siamo a disponibili eventualmente prendere in considerazione favorevolmente l’emendamento.
Mi sembra veramente una pagina buia, ma non mi meraviglio perché con l’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori siamo in linea ed in coerenza con tutto questo, però sarebbe una pagina veramente buia che quest’Aula sbattesse la porta in faccia alle istanze del personale del Consiglio regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 01/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 01/2 a firma del Consigliere Zaffiri, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Sandro ZAFFIRI. Anche questo emendamento, è ovvio, dalla democrazia verrà impallinato perché questa è un’alta democrazia e poc’anzi abbiamo ascoltato lezioni anche sindacali, per uno che ha fatto per 35 anni il sindacato credo che quelle dichiarazioni siano false e si vedono distanti un miglio perché, spiego il perché a quest’Aula, probabilmente ascoltano meglio i banchi che le persone.
Ho ascoltato il trattamento omogeneo dei lavoratori, i lavoratori della Giunta non sono trattati come quelli del Consiglio, ma a chi volete prendere in giro? Questo è un attacco all’intelligenza umana, ma che scherziamo! Per favore, imparate a stare al mondo che probabilmente vi serve!
Prendete in giro con queste affermazioni, io spero che i lavoratori ascoltino, ha ragione la RSU, qui c’è un trattamento disomogeneo tra i lavoratori della stessa Regione, è una vergogna compagni del Partito Democratico!
Sono accalorato perché sento questo problema, Assessore Sciapichetti, e vengo preso in giro, ha capito? Questo sento! Se mi avessero detto altre cose non avrei risposto in questo modo, questa è la vergogna!
Noi abbiamo presentato questo emendamento che stralcia la prima parte per cercare di avere una sintesi di collaborazione, perché noi prevediamo che un lavoratore del Consiglio, mettiamo uno come la Giunta, possa entrare nei gruppi. Credo che sia un trattamento omogeneo, per questo motivo l'abbiamo presentato per lasciare un punto di mediazione. Capisco che ci sono delle esigenze e le ho ascoltate dal Consigliere Urbinati, quelle vere, no quelle dette dentro l’Aula, quelle dette in Commissione, quelle dette negli incontri brevi quando abbiamo parlato insieme, quelle le ho capite.
Credo che nella segreteria del gruppo un interno, come previsto per la Giunta, non sia uno scandalo, in questo modo c’è un trattamento omogeneo dei lavoratori dell’ente Regione Marche. Questa è la nostra proposta.
Chiedo anche un attimo di sospensione se ci sono le condizioni vere per trovare una mediazione su questo emendamento, se non c’è la volontà politica è inutile sospendere i lavori, però credo, e ripeto senza accaloramenti, che sia una proposta molto sensata perché i lavoratori del Consiglio devono avere - Presidente mi rivolgo a lei perché sensibile a questa cosa - lo stesso trattamento della Giunta, sia per quanto riguarda lo staff degli Assessori che per quanto riguarda lo staff dei gruppi, e ci sia la possibilità di avere i 3/4 circa di popolo che possa venire con la proposta fatta dal Partito Democratico.
Credo che questa sia una sintesi ragionevole, una mediazione di buonsenso che si dovrebbe trovare, altrimenti è un’impuntatura bella e buona: prendere questo o lasciare. Prendete questo, però credo che non facciate un bel servizio ai lavoratori.
Poi quando nella riunione dei capigruppo sento i rappresentanti del Partito democratico che si accalorano e sostengono che sono anche loro o sono solo loro a rappresentare lavoratori, beh, questo è veramente preoccupante. Io difendo i lavoratori e lo faccio dalla destra perché il mondo è cambiato, da destra devo difendere i lavoratori! E' una cosa assurda! Capisco e si capiscono tutte le tamponate che sui muri …, belle botte che il popolo rimane frastornato.
Credo che questa sia una regola di buon senso, una regola della politica, Presidente Ceriscioli, credo che per questo emendamento possono essere fermati i lavori dell’Aula, Presidente non metta in votazione questa proposta, veda se ci sono le condizioni per poter fare un aggiustamento che vi chiedo calorosamente, non perché lo chiede il Consigliere Zaffiri, lo chiedono i rappresentanti sindacali dei lavoratori, i quali hanno detto: “Attenzione” e credo che la politica dovrebbe porre l’attenzione e il buon senso anche dentro quest’Aula.
Ripeto, mettiamo i lavoratori allo stesso livello sia quelli della Giunta che quelli del Consiglio per quanto riguarda lo staff dell’Assessorato o dei gruppi consiliari. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Per esprimere il mio voto contrario con piena soddisfazione visto che c’è una posizione a sinistra che non ho capito, mi sembrava una posizione di buon senso, poi ce n’è una a destra ed io ho quella al centro quindi è obbligatorio che …
Non capisco su questa vicenda questo arrogarsi le difese dei lavoratori. Se una cosa abbiamo fatto con il Consigliere Urbinati e gli altri di maggioranza è quella di aver dato qualche possibilità in più, se ho ben capito, per assunzioni dall’esterno, quindi semmai abbiamo aumentato la possibilità di lavoro per chi non ce l’ha, visto che in questa campagna elettorale la preoccupazione è tutta su questo, dico al Consigliere Zaffiri che la difesa strenua di chi già ce l’ha ed è estremamente garantito, non è una posizione politica che può essere urlata a tutti i campi.
(…) No, non sono in ritardo perché ho ascoltato tutti e non mi ha appassionato per niente questa vicenda e mi meraviglio di come qualcuno delle minoranze si sia particolarmente appassionato, questo proprio non lo capisco, questa dimensione tutta interna, tutta autoreferenziale della vicenda burocratica, fuori diciamo basta con le burocrazie, a me proprio non mi appassiona questa vicenda.
Ho personale che viene da tutte le parti e vedo che può esserci larga soddisfazione in questo senso, ma questa è una questione molto più delicata, è un problema di rapporto fiduciario. Punto! Al di là di questo avere qualche possibilità in più sugli esterni va bene, se poi c’è tutto questo problema dell’unificazione qui nessuno è sordo - vero, Presidente? - se c’è veramente questa grande e divaricata disciplina fra la Giunta ed il Consiglio ..., anche su questo però abbiamo avuto per decenni sistemi organizzativi completamente diversi, bilanci completamente diversi, doppi autisti, doppio garage, doppio di tutto, adesso improvvisamente dobbiamo unificare tutto, va benissimo, però diamoci un criterio che valga per ogni cosa e non soltanto un ripiano a ribasso a seconda delle convenienze di una o di un’altra parte. In questo senso sono molto più in là di quello che il Consigliere Zaffiri dice sul senso reale di giustizia, senza starmi a preoccupare volta per volta di difendere qualcuno. Adesso può far comodo prendersela con qualcuno per dire “sto con la RSU”, è un modo di fare, io non sto con nessuno, sto con il buon senso e dico che questo buon senso non distrugge nessuno e dà una opportunità in più semmai, se proprio lo dobbiamo dire, proprio alle minoranze perché mi pare di aver capito che in questa Regione c’è una tradizione di centro sinistra e i dipendenti che storicamente stanno qui nei gruppi possono essere più orientati in quella direzione. E' stato il problema dei 5 Stelle che quando è arrivato, giustamente, si è organizzato in qualche maniera, ha trovato qualcuno anche all’interno del personale, ma un gruppo nuovo che arriva secondo me dovrebbe avere l’esigenza me del 100% del personale dall’esterno, fatto chiaro che quel 100% dall’esterno dopo 5 anni finisce, anche su questo stiamo molto attenti perché da una parte parliamo di regole durissime, però fuori abbiamo 3 milioni e mezzo di precari che vanno avanti a 6 mesi per botta, qui dentro dopo 5 anni vorremmo consolidarli tutti, quindi chi si avvicina alla casta diventa un “castato” anche lui in qualche maniera e non mi sembra che sia proprio il massimo di questa irruenta trasparenza che vorremmo presentare.

PRESIDENTE. Emendamento 01/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 01. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 02. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Vorrei solo confermare quello che ha detto il Consigliere Celani e dare delle indicazioni anche al mio Presidente, perché questa norma è palesemente incostituzionale, ma non lo dico io, lo dice la legge.
Il testo unico degli espropri di pubblica utilità, il decreto del Presidente della Repubblica 327/2001 articolo 9, comma 2 prevede: “il vincolo preordinato all’esproprio ha la durata di 5 anni solo entro tale termine può essere emanato il provvedimento che comporta la dichiarazione di pubblica utilità dell’opera”. Questa è la legge, quindi vedete voi, accertatevi bene perché questa norma verrà sicuramente impugnata. Voto contro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Vorrei tornare un attimo sul discorso anche alla luce anche di quanto detto dal Presidente Biancani.
Condivido quello che dice il Presidente Biancani in riferimento a quelle che sono le aree edificabili all’interno di un Ppa, però i comparti del Ppa sono molto complessi e non interessano soltanto le aree edificabili, tanto è vero che questo comma sta inserito all’interno dell’articolo 50 della legge sugli espropri, all’interno di un Ppa, che sarebbe l’area a cui l’amministrazione pubblica, il Comune vuole dare priorità nell’espansione, ci sono anche aree preordinate all’esproprio che sono in genere le opere di urbanizzazione primaria e secondaria.
Quindi se io vado a dare la possibilità ai Comuni di reiterare continuamente questo vincolo, poi chiaramente dipende da loro, perché noi togliamo questa possibilità, poi ogni Comune si comporta come vuole, ogni Comune deve sapere che c’è una norma della Corte Costituzionale, una sentenza che dice che quel vincolo più di una volta non si può reiterare perché vai a bloccare la suscettibilità di disporre di quell'area, non parliamo delle aree private destinate alla residenza, parliamo di tutte quelle aree che sono all’interno dei Ppa che sono preordinate all’esproprio, tanto è vero che, ripeto, si va ad abrogare il comma 3 dell’articolo 50 della legge sugli espropri, non come viene fatto il Ppa dalla 34/92.

PRESIDENTE. Articolo 02. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 03.
Emendamento 03/1 a firma della Consigliera Leonardi, ha chiesto la parola ne ha facoltà.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. E' un emendamento che aggiunge delle figure che possono far parte della Commissione istituita sul territorio per le funzioni in materia di caccia, non solo i laureati in biologia e scienze naturali, ma aggiungo anche i laureati in scienze forestali perché reputo che sia una preparazione che possa essere funzionale al tipo di incarico da ricoprire, quindi una opportunità in più per chi ha questo tipo di specializzazione.

PRESIDENTE. Emendamento 03/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 03, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 1 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 1 bis/1 (articolo aggiuntivo)
Emendamento 1 bis 1/1 a firma del Consigliere Zaffiri. Ritirato.
Emendamento 1 bis 1/2 a firma della Consigliera Leonardi. Ritirato.

Articolo 1 ter.
Sub emendamento 1 ter/1/1 a firma della Consigliera Leonardi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Elena LEONARDI. Non credo di avere gli atti corretti. I due emendamenti che ho presentato riguardano l’articolo 1 ter che prevede l’istituzione del centro ittiogenico regionale. Le due proposte che io ho presentato sono: una, istituire due centri a livello regionale, uno a Cantiano, come previsto da questa proposta di legge, l’altro nel territorio maceratese perché ci sono già tre centri di questo tipo che sono delle eccellenze già riconosciute dal Ministero, a differenza di quello di Cantiano che non è nell’elenco ministeriale. Lo dico anche perché credo che in questo momento ci troviamo di fronte al grave dramma del terremoto ed alla possibilità di rilanciare in qualche modo …

(intervento fuori microfono)

Elena LEONARDI. Mi risulta che ci siano tre centri nell’alto maceratese, a me risulta così, Presidente, quindi ho fatto questo tipo di proposta perché potrebbe essere un aiuto, un incentivo anche alle zone terremotate. Questa proposta era stata bocciata perché non era stato compreso che non prevedeva un aumento di costi, ma l’utilizzo delle risorse che avete previsto (20.000 euro) diviso per le due realtà.
L’altro emendamento prevede, qualora non fosse stato accolto questo, la possibilità di fare un solo Centro, ma nella zona dell’alto maceratese dove ci sono delle realtà anche logistiche che potrebbero essere sfruttate in questo senso, sempre perché credo che sarebbe opportuno in qualche modo dare una priorità e dare un segnale ad una zona che, sappiamo tutti bene, è stata messa in ginocchio dal sisma.
Quindi i due emendamenti sono: istituire il centro regionale nella zona terremotata o istituirne due in modo che, se la maggioranza vuole perseguire nella realizzazione del Centro di Cantiano, si ha la possibilità di dare un segnale di rinascita e di investimento in quelle comunità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Prima ho spiegato gli emendamenti che avevamo approvato in Commissione ed ho parlato del Centro ittiogenico di Cantiano, la Consigliera Leonardi probabilmente era fuori e non ha sentito, ho raccontato del fatto che il Centro ittiogenico di Cantiano non è di proprietà di un privato, non è di proprietà del Comune, è proprietà della Provincia di Pesaro-Urbino da almeno 20 anni ed ha svolto le funzioni di centro ittiogenico a carattere quasi regionale. Negli anni 1990 inizio anno 2000 degli accordi già prevedevano che poteva investire nel centro anche la Provincia di Ancona, quindi quasi metà della regione Marche per quanto riguarda la produzione delle trote. Quindi già di fatto è un centro di studi per le Università.
A me non risultano altri centri pubblici di proprietà delle amministrazioni provinciali né dei Comuni nel territorio regionale. Rimane difficile pensare di istituire un centro ittiogenico in un’altra zona perché significherebbe aprire un dibattito ed un nuovo progetto da affrontare.
Cantiano ha una storia abbastanza chiara, per gli altri bisogna approfondire, essendo un pescatore conosco bene il mondo della pesca e so benissimo degli allevamenti nel maceratese, ma sono produzioni ed allevamenti di privati che vendono il loro prodotto di qualità, trasformarli in un centro ittiogenico significa aprire tutto un altro ragionamento che non significa trovare 50.000 euro per la produzione delle trote, significa acquistare.
Credo che sia improponibile approvare questo emendamento ora, così, in questa maniera, innanzitutto non c’è copertura finanziaria e non c’è ragionamento, se ci sono le condizioni vanno approfondite più avanti.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Poiché non ho compreso l’urgenza di approvare questo provvedimento e quindi di istituire un centro regionale, nel momento in cui il Presidente della Commissione dice: conosco queste realtà, possiamo fare un approfondimento ma, se dovessimo aprire alla realtà di un’altra zona della regione, sarebbe il caso di fare un approfondimento.
Prima di investire questi 20 mila euro, se non c’è questa urgenza, valutiamo anche la possibilità di fare un investimento in una zona oggi in particolare difficoltà, come quella terremotata, perché io reputo che potrebbe essere, visto che non ho sentito l’urgenza di questo intervento, un segnale importante per una zona depressa e per una zona in difficoltà che diciamo tutti sempre di voler aiutare a ripartire; a volte questi segnali potrebbero essere importanti.
Non c’è un discorso di aggravio di spesa per quanto mi riguarda perché non ci sono risorse da cercare se non quelle già individuate, quindi divise in due o spostate su un progetto diverso da questo, ma legato alla realtà del terremoto e, lo ripeto, non è legato solo al fatto che la zona è terremotata ma perché ci sono già delle realtà riconosciute dal Ministero che fanno questo tipo di attività.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Velocemente sul discorso dell’urgenza. La competenza della pesca era dell’amministrazione provinciale e quindi la Provincia di Pesaro-Urbino per questo motivo si era dotata di quell’impianto per svolgere le proprie funzioni. Da quando le competenze sono passate alla Regione non ha più competenza per quello che riguarda la pesca.
Stranamente le proprietà non sono passate direttamente alla Regione, altrimenti questa partita sarebbe già stata chiusa perché sarebbe stato normalissimo passare competenze e passare anche lo strumento per gestire quella competenza.
Ecco perché c’è l’urgenza, ecco perché c’è un ritardo. E’ un impianto pubblico che non funziona per il passaggio di competenze, una situazione che va sanata e c’è necessità. Guarda caso stiamo affrontando proprio in questi giorni un problema a livello nazionale con il Governo perché c’è una sentenza della Corte Costituzionale, che sta bloccando le semine, nelle Marche ci sono dei problemi, come ce ne sono in tutta Italia, ma in maniera particolare perché non abbiamo le produzioni di trote autoctone, altrimenti avremmo avuto anche la giustificazione per fare le semine.
Ecco l’urgenza da cosa nasce, dal fatto che l’impianto era provinciale ed aveva le competenze, le competenze sono passate alla Regione e l’impianto è rimasto lì, di fatto inattivo, perché la Provincia non avendo più la competenza non ha più i soldi per farlo funzionare.
L’impianto di Cantiano è spiegabilissimo, dopodiché l’approfondimento sugli altri impianti, secondo me, è bene farlo, ma a me non risultano impianti di proprietà pubblica. Se poi mi sbaglio correggeremo questa valutazione, però è così.

PRESIDENTE. Sub emendamento 1 ter/1/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 1 ter/1 a firma della Consigliera Leonardi. Irricevibile.

Emendamento 1 ter/2 a firma della Consigliera Leonardi. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 1 ter. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 1 quater. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 1 quinquies.
Emendamento 1 quinquies/1 (articolo aggiuntivo) a firma del Consigliere Talè, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Federico TALE’. L’emendamento è dettato da ragioni di snellimento e semplificazione delle esumazioni e delle estumulazioni, quindi ci riferiamo alle pratiche cimiteriali.
Nella legge nazionale è prevista la presenza di un medico, per semplificare già 12 Regioni hanno tolto questo vincolo anche perché nelle varie conferenze che si fanno a livello di Provincie italiane e Regioni italiane è stata ritenuto una pratica oramai obsoleta. Altre Regioni, come il Friuli Venezia Giulia, la Lombardia, l’Abruzzo, la Basilicata, l’Emilia Romagna, il Lazio e la Liguria, hanno tolto questo vincolo e queste pratiche le fanno solo ed esclusivamente chi opera nel cimitero.
Naturalmente il Comune per particolari casi può richiedere la presenza di un medico. Tutto qui.

PRESIDENTE. Emendamento 1 quinquies/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3 bis.
Emendamento 3 bis/1 a firma della Consigliera Leonardi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Con questo emendamento, che ora riassumo, la volontà espressa è quella di concedere la possibilità di avere delle rateizzazioni sotto i 300 euro, fino ad oggi era il limite sotto il quale non si poteva chiedere la rateizzazione, però reputo che chi ha volontà di pagare, parliamo ad esempio delle tasse relative al bollo automobilistico, ma ha problemi economici, anche se l'importo potrebbe sembrare irrisorio, magari si trova in difficoltà.
Pertanto con questa modifica abbassiamo e indichiamo come tetto sotto il quale non si può fare la rateizzazione i 100 euro, di modo che innalziamo la possibilità nella fascia fra i 100 e i 200 euro consentendo di farlo.
Restano alcune prescrizioni per cui non è possibile concederlo: per chi ha più di tre rateizzazioni, quindi se uno ha 4 cartelle ne può rateizzare 3 e qualora il debitore sia decaduto, ai sensi del comma 4, da una precedente rateizzazione, chi non ha adempiuto all’impegno di rateizzare non ha possibilità di accedere nuovamente a questo servizio.
Credo che in un periodo di difficoltà economica come questo venire incontro alle esigenze di chi vuole pagare ma è in difficoltà sia un segnale positivo proprio nei confronti di chi ha una difficoltà, ma vuole regolarizzare la propria posizione.
Non cambia nella sostanza, anzi forse aiuta a rientrare di cifre che magari per qualcuno possono sembrare irrisorie, ma che in realtà per delle persone o delle famiglie in difficoltà possono fare la differenza. Sappiamo bene che quando le cartelle si mettono in mano a chi deve fare il recupero crediti queste aumentino a dismisura causando delle difficoltà di non poco conto.
Credo che sia una misura di buon senso alla quale spero si possa dare approvazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Intervengo per far presente che forse è giusto approvare questo emendamento, non tanto per i motivi che ha illustrato la Consigliera Leonardi, che possono essere anche legittimi, più che altro per il disposto della legge vigente in ordine alla rateizzazione di questi importi. Questo emendamento va nella direzione di uniformarsi alla legge rispetto ad una delibera di Giunta che invece si discostava - il limite di 300 euro era di una delibera di Giunta - dal disposto normativo.
Più che altro la motivazione di individuare un limite diverso, ovvero l’importo di 100 euro rispetto ai 300, potrebbe essere plausibile.

PRESIDENTE. Emendamento 3 bis/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento 3 bis/2 a firma della Consigliera Leonardi. Ritirato

Articolo 4. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Qui ci si scandalizza per il gioco d’azzardo, si fanno delle leggi e si stanziano dei fondi insieme a quelli statali e a quelli regionali per evitare la patologia del gioco d’azzardo. Da una parte lo Stato lo incentiva anche con pubblicità alla televisione e dall’altra mette i soldi per cercare di evitare una patologia che manda per aria, dal punto di vista finanziario e dal punto di vista anche della coesione, le famiglie.
Noi facciamo un emendamento per allungare i tempi affinché coloro che hanno le slot machine possano istruire il personale, far fare i corsi al personale che gestisce le sale.
Io non gli darei neanche un anno per fare il corso d’aggiornamento. Se devono fare il corso d’aggiornamento, chiudiamo le slot machine, fanno il corso di aggiornamento poi si riaprono, invece con questa legge omnibus si dà più tempo per fare il corso d’aggiornamento, una maggiore disponibilità da parte del Consiglio regionale e quindi della politica ai gestori delle slot machine, mi sembra una cosa che grida vendetta.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Il Consigliere Maggi sa che su questa vicenda sono diventato 7 stelle, non 5, quindi vi supero nel firmamento della radicalità.
Premesso questo, riserviamoci l’indignazione per qualcosa di peggio che arriverà, quando arriverà vi avviserò, se arriva a me, per il momento ancora non c’è, ho temuto che qualcuno facesse arrivare un emendamento con questa omnibus, ma di altro tipo e non questa mite proroga che abbiamo proposto.
Intanto diciamo una cosa, su questa vicenda della proroga della formazione obbligatoria, non per gli operatori delle sale da gioco, questo è il problema, ma per tutti gli operatori, quindi compresi i tabaccai, la richiesta è venuta dal Governo ed anche dalle associazioni, per un motivo semplice, pratico, che mi è sembrato ragionevole: ci sono molte licenze in scadenza che potrebbero non essere rinnovate, perché la nostra stessa legge è arrivata molto in ritardo ed in sede di applicazione, il famoso piano, quello che abbiamo approvato dopo la legge, non gli abbiamo dato tantissimo tempo per organizzarsi. E' una proroga mite che non cambia la sostanza delle cose, soprattutto non cambia una sostanza che ancora non è chiara, non è chiara, Presidente Ceriscioli, neanche agli uffici di questa Regione, questa attività formativa non la paga la legge regionale, va bene? Questa attività formativa se la pagano i gestori. Non è chiaro perché stanno facendo richieste in questo senso, quindi lo dico di fronte a tutti così abbiamo sgombrato il campo: no, la Regione non paga questa formazione, la Regione paga la formazione agli operatori istituzionali che faranno educazione sul gioco d’azzardo, non quella che devono fare loro.
Tra le altre cose questa è stata una delle poche cose, ricorderanno i colleghi della IV Commissione, sulla quale i gestori venuti in audizione hanno detto: “Siamo d’accordo, anzi la facciamo già spontaneamente noi”, la facevano spontaneamente e adesso qualcuno sta chiedendo i soldi! Non esiste proprio, è previsto che se la paghino, la proroga è per qualche mese, non è una cosa straordinaria, è per organizzarsi e per mettere in condizione di farla seriamente. Penso che sia l’unica dovuta, non ce ne debbono essere altre.

PRESIDENTE. Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4 ter. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Velocissimo, sarebbe stato facile per me dire: “Ve lo avevo detto in Commissione”, come l’ho detto prima sul testo unico degli espropri, ma non voglio andare oltre, abbiamo dovuto velocemente rimediare, questo è l’importante, e il nostro voto sarà favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 4 ter. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4 quater. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Nell’ultimo Consiglio comunale di Fermo, il nostro Consigliere Temperini ha evidenziato in maniera molto netta, il problema che c’era nell’incrocio in zona Molino Girola. Lo ha evidenziato perché quello è un incrocio molto pericoloso e vi succedono molti incidenti, è pericoloso anche perché nelle vicinanze vi è una scuola elementare che presto verrà ampliata, quindi ben venga questa rotatoria che va a risolvere una problematica importante, oltretutto la viabilità sarà migliore per quella frazione. Per questo motivo daremo il voto favorevole a questo articolo. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 4 quater. Lo pongo in votazione.

(voci fuori microfono)

Ripetiamo la votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Voglio far presente agli onorevoli membri della Giunta e ai colleghi Consiglieri che questo articolo non dice la verità, in questa legge omnibus non c’è invarianza finanziaria, l’articolo 01, quello che permette di prendere dipendenti da altre pubbliche amministrazioni, fa sì che l’invarianza finanziaria non ci sia.
Quindi vi assumete la responsabilità di una dichiarazione, non dico falsa, ma non veritiera. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 5 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 7 (dichiarazione d’urgenza), maggioranza assoluta. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Emendamento di coordinamento tecnico/1 a firma della I Commissione. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Questo emendamento si è reso necessario per riscrivere e impaginare meglio l’articolo nel quale era stata saltata una linea, per usare la terminologia specifica.

PRESIDENTE. Emendamento di coordinamento tecnico/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Non sono intervenuta nella discussione, ma lo hanno fatto molto bene i miei colleghi, quindi approfitto della dichiarazione di voto per dichiarare il mio voto contrario a questa proposta che riunisce una serie di modifiche a varie normative che francamente per diversi aspetti lasciano a desiderare.
Abbiamo parlato della questione del personale, della possibilità di un aggravio di costi per la Regione, che potrebbe arrivare fra gli 800 e i 900 mila euro, se tutti noi dei gruppi decidessimo di prendere personale da altre amministrazioni. Credo che questo ce lo dobbiamo dire in maniera molto chiara, perché se domani tutti noi, o chi viene dopo di noi - sappiamo bene che quando facciamo delle norme non le dobbiamo fare calate solo per la nostra realtà, ma le dobbiamo fare anche in prospettiva, quindi non ci dobbiamo aggiustare le cose solo per il momento in cui ci siamo, ma dovrebbero guardare anche al domani - dovessimo decidere di prendere personale in comando fuori dall’amministrazione regionale andremo ad aggravare il costo della struttura regionale, fra gli 800 e i 900 mila euro, questo se fosse utilizzato dalla gran parte dei gruppi.
Credo che questo non sia in linea con quanto da sempre dichiarato da questa amministrazione regionale, che si è prodigata di portare avanti dei tagli, perché se è vero che i dipendenti pubblici nell’economia nazionale spostati da un ente all’altro non fanno la differenza nel totale, è pur vero che per le casse della Regione questa differenza ovviamente c’è, e questo ce lo dobbiamo dire, anche se domani magari succederà solo per un paio di persone, ma nel futuro uno potrebbe anche decidere diversamente.
Sulla questione di Aerdorica è stato detto molto bene da chi mi ha preceduto negli interventi, quindi un giudizio complessivo negativo per questa proposta, con conseguente voto contrario.

Proposta di legge n. 177, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Interrogazione n. 561 - a risposta immediata
ad iniziativa del Consigliere Giorgini
“Inquinamento dell’aria del Comune di Ancona”

Interrogazione n. 562 - a risposta immediata
ad iniziativa del Consigliere Busilacchi
“Progetto inquinamento Ancona”
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 561 del Consigliere Giorgini e l’interrogazione n. 562 del Consigliere Busilacchi (entrambe a risposta immediata), abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Il Progetto Inquinamento Ancona è un documento di una pagina presentato dal Prof. Bonifazi nel corso di un incontro tenutosi il 20 dicembre 2016 presso l'Assessorato.
Il documento elenca 4 obbiettivi che di seguito si sintetizzano:
1. migliorare la gestione riguardante l'allergia al polline nella popolazione urbana e non, attraverso l'utilizzo dei sistemi di Informazione Aerobiologica e del Particolato sospeso (PM 10 e 2,5);
2. valutare l'esposizione della popolazione ai pollini di erbe e piante dell'arredo urbano principalmente, considerando sia la quantità di pollini allergizzanti sia la loro potenziale interazione con l'inquinamento da PM 10 e 2,5;
3. aumentare la consapevolezza delle istituzioni comunità locali, servizio sanitario locale, legislatori sull'importanza di una integrata informazione su previsioni aerobiologiche, chimiche e cliniche per un miglioramento della salute;
4. aumentare la consapevolezza di possibili cambiamenti di vita e misure preventive tra coloro che soffrono di allergie al polline.
Prevede una serie di azioni e mezzi da impiegare come di seguito riportate in sintesi:
1. istituire un sistema integrato di informazione (IIS) che includa: quantità settimanale dei vari tipi di polline, inquinanti chimici dell'aria, controllo del tempo di esposizione e raccomandazioni cliniche;
2. valutazione dello stato di salute dei pazienti affetti da patologie cardiorespiratorie, con particolare attenzione a gruppi più sensibili, mediante confronto con dati aerobiologici e PM 10;
3. sviluppo di studi-iniziative che riguardino: previsione di raccomandazioni sull'impiego di piante potenzialmente meno allergizzanti nelle zone pubbliche per giungere ad una efficace mappatura degli ambienti rurali (sul tipo di coltivazioni comprese) sul profilo allergizzante e quello da inquinamento chimico da particolato sospeso;
4. comunicazione e divulgazione dei risultati del PIA.
Questo documento che è stato presentato al sottoscritto alla presenza di un Assessore del Comune di Ancona non ha avuto da parte della Regione né una approvazione formale né una approvazione informale.
Il sottoscritto aveva preso impegno a fare degli approfondimenti con gli uffici, a vederne il costo, cosa che è stata fatta puntualmente nei giorni successivi e lì è rimasto, debbo dire che correttezza istituzionale avrebbe voluto che ci fosse stato un rapporto diverso perché io personalmente da quel giorno non ho mai più ricevuto da parte dell’Assessore competente del Comune di Ancona, nessun tipo di sollecitazione in merito a questa proposta. Ho parlato più volte, me lo ha sollecitato il prof. Bonifazi, ma null’altro c’è stato, neanche con il Dirigente del servizio che ho chiamato e mi ha confermato che non c’è stato mai nessun tipo di contatto.
Nonostante ciò le azioni intraprese dalla Regione sono state queste: ha finanziato un Accordo di collaborazione con le Università di Ancona e Urbino per aggiornare lo “Inventario delle emissioni in atmosfera" e per lo sviluppo di un "Modello matematico" per lo studio della diffusione degli inquinanti e per la previsione dei livelli di inquinamento. Tali dati saranno il presupposto per l'aggiornamento del Piano di Tutela della Qualità dell'Aria con l'individuazione delle strategie necessarie per il raggiungimento degli obbiettivi di Qualità.
Il suddetto PIA non prevede azioni di riduzione dell'inquinamento, come erroneamente ha riportato la stampa, ma solamente azioni di prevenzione sanitaria.
Le vere azioni di riduzione dell'inquinamento sono sia strutturali (parcheggi scambiatori, miglioramento arterie stradali e fluidità traffico) sia quelle contingenti definite nell'atto adottato dalla Giunta per coordinare le misure che i Sindaci sono tenuti ad adottare per ridurre l'inquinamento.
Le misure 20172018 per la riduzione della concentrazione degli inquinanti nell’aria nei comuni della zona costiera e valliva sono state approvate dalla Giunta e deferite al Cal il 18 dicembre 2017. Il Cal, che ha espresso parere positivo, non ha fatto alcun riferimento al PIA del Comune di Ancona nelle sue osservazioni, le quali, sono state in parte recepite e in parte rinviate, per la loro natura tecnica e non urgente, a un apposito tavolo di verifica e monitoraggio.
Il piano redatto dalla Regione Marche si attiene alle indicazioni di legge e conferma le misure già adottate lo scorso anno in base a dati che confermano valori simili a quelli del 2016.
L'atto fornisce anche alcuni indirizzi da applicare nelle ordinanze sindacali in modo da garantire omogeneità degli interventi su tutto il territorio.
I Comuni dovranno a questo punto adottare le misure limitative tramite propri provvedimenti.
Attualmente il sistema di monitoraggio della Regione Marche è conforme alle quote previste dalla direttiva 155 del 2010 e ai parametri definiti dalle successive linee guida per la determinazione del numero e della tipologia delle centraline. In base a una serie di criteri, come la dimensione del territorio, la densità della popolazione e le attività antropiche, sono attivi nella regione 17 punti di rilevamento. 6 si trovano nei fondi urbani di Ascoli Piceno, Macerata Collevario, Ancona Cittadella, Pesaro, Chiaravalle e Urbino. 4 sono state collocate nei fondi rurali di Civitanova, Ripatransone, Montemonaco e Genga. 3 sono centraline industriali in funzione a Falconara Marittima nei pressi della Raffineria Api. 4 centraline di traffico sono attive a Fano, Jesi, Fabriano e San Benedetto.
Nella logica del miglioramento del monitoraggio, è in via di definizione con il Comune di Ancona il posizionamento di una nuova centralina del traffico.
A dicembre 2017 la Regione ha chiesto formalmente al Comune di Ancona di individuare un referente ufficiale per definire il posizionamento.
L'incontro tra i tecnici dei due enti è stato effettuato nei giorni scorsi e sono state individuate 5 aree idonee, secondo i dettami della Direttiva europea. La prossima settimana si valuteranno gli aspetti più operativi (proprietà dell'area, facilità di allacci, eccetera) per individuare la soluzione migliore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Grazie Assessore per la risposta, ma un conto è quello che si vuole fare, un conto è quello che si fa, sono due cose completamente diverse. Non do la colpa all’Assessore con cui ho parlato parecchie volte, però sia il Governo italiano che la Regione Marche sulla qualità dell’aria stanno facendo praticamente zero, oltretutto mancano i soldi stanziati perché ogni anno vengono tolti. Quindi il problema di Ancona è un esempio della regione Marche, ma interessa tutti i Comuni della costa marchigiana.
Il problema grave è che il Ministro Galletti deve correre immediatamente presso la Commissione europea perché potrebbe esserci un’infrazione all’Italia che costerebbe una barca di soldi, non solo questa, perché noi siamo la maglia nera d’Europa e le Marche che fanno parte dell’Italia non sono in una situazione migliore di altre, infatti i dati dell’Agenzia ambientale europea dicono che le morti premature, le morti da inquinamento ambientale, sono più di 90.000, la Francia ne ha 54.000 e la Spagna 30.000. Evidentemente in questo nostro Paese qualcosa non funziona sul problema dell’inquinamento della matrice aria, qualcosa non funziona per forza perché questi sono dati e i dati non si possono discutere.
Il problema non è che noi siamo a norma con la legge europea, ma noi non siamo in una situazione ordinaria, ma straordinaria. Ancona è l’esempio, ma siamo tutti nella stessa situazione. In una situazione straordinaria occorre fare qualcosa di straordinario, ma la Regione Marche nei bilanci toglie continuamente soldi per questo e dice che 7 centraline non bastano, oltretutto metà sono scassate e non rilevano nulla o rilevano male e caso quando si superano le 35 volte vanno in assistenza, quindi c’è qualcosa che non funziona.
Credo che occorra velocemente ..., caro Assessore, ne va della salute dei cittadini è inutile costruire ospedali nuovi per curare quelli che già sappiamo che si ammaleranno, cerchiamo di prevenire prima di curare.
L’Assessore giustamente dice: “Non ho i soldi, con cosa lo faccio?” Questo è il problema, il problema sono sempre i soldi, ci vuole allora la volontà politica di capire che questo è un problema enorme, perché qui stiamo parlando di danni ed i danni delle morti premature vanno dai 400 ai 900 miliardi di euro all’anno, sto parlando dell’Europa. La morte è la fine, ma le persone vanno curate, quindi i costi per la spesa sanitaria sono tra i 400 a 900 miliardi l’anno, per l’Italia vanno dai 15 ai 20 miliardi l’anno, per le Regioni vanno da 1 a 2 miliardi l’anno.
Non dico che bisogna fare tutto in un botto, ma iniziamo a fare qualcosa, iniziamo a capire con le nuove centraline dov’è il problema, per lo meno per agire dobbiamo capire dov’è il problema, ad Ancona, nelle altre zone, abbiamo dei dati mettiamo a posto tutte le centraline, rendiamole efficienti perché è vero che non ci sono i soldi, ma almeno sappiamo quali sono le zone dove dobbiamo agire prima, non essendoci a sufficienza denaro. Qui non muoiono solo gli adulti, muoiono anche i bambini per l’inquinamento ambientale, quindi non potendo fare tutto e subito vediamo quali sono le zone che hanno la priorità e iniziamo magari da quelle, piano piano poi riusciremo a trovare una soluzione che possa dare un beneficio a tutta la regione, quindi Ancona che è una di quelle zone, come da noi a San Benedetto ed altre zone, particolarmente inquinata.
Capisco i problemi benissimo e questa cosa non vuole essere una critica, ma è un fatto inoppugnabile come dicono purtroppo i dati, l’avete visto, e la sfortuna è che piove poco, purtroppo, sennò le particelle si attaccherebbero alle gocce di pioggia e potremmo respirare un po’ più degnamente.
Credo che occorra velocemente fare un piano per aumentare le centraline per sapere quali sono le zone dove occorre intervenire subito, di somma urgenza, poi piano piano si provvederà in quelle zone che respirano un po’ meglio. Grazie Assessore per la risposta

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Grazie all’Assessore che con la risposta, come sempre puntuale e precisa, ha chiarito l’aspetto istituzionale della mia richiesta e quanto apprendiamo dall’Assessore è diverso quanto si era capito dalle dichiarazioni che avevano portato alla mia interrogazione.
Non solo non esiste un accordo in questo momento tra la Giunta regionale e l’amministrazione comunale, ma evidentemente non c’è stata nemmeno una comunicazione formale, se ho capito bene, Assessore, cioè non c’è stata una comunicazione formale del Comune di Ancona a differenza di quanto si era appreso.
Questo per parlare del rapporto istituzionale e condivido con lei che, questo a latere, sarebbe più opportuno e più utile parlarsi prima che sulla stampa in modi differenti.
Sul tema, conoscendo l’attenzione dell’Assessore a questo genere di tematiche e la serietà del Dott. Bonifazi, che è un esperto internazionale da questo punto di vista, nonché il costo relativamente esiguo di questo progetto, che sarebbe molto utile per tutti i cittadini. Tante volte facciamo delle iniziative di relativa dubbia utilità, 130.000 euro per far star meglio la popolazione diminuendo l’inquinamento, diminuendo il tema delle polveri sottili che causa tumori, problemi cardiovascolari e che causa indirettamente molte vittime, non mi pare una cifra così elevata, è una cosa molto concreta che si può fare, che può dare un risultato immediato per la popolazione specie nelle aree più inquinate della nostra regione.
E’ chiaro che le zone portuali, dove ci sono molte polveri sottili, sono inquinate, sono delle zone in cui le patologie legate ai problemi respiratori e quelli ad essi correlati sono significativi.
Quindi Assessore, indipendentemente dai rapporti istituzionali su cui preferisco non intervenire, credo che la Giunta regionale farebbe cosa buona e giusta a prendere in considerazione in modo serio questo tema, questo progetto PAI, se c’è comunque una disponibilità anche informale, anche comunicata sulla stampa del Comune di Ancona, ben venga, per essere territorio sperimentale. Credo che se l’Assessore lo vorrà portare avanti magari costruiremo insieme anche un atto di indirizzo a partire da queste interrogazioni perché si possa arrivare, magari nella prossima valutazione di bilancio, a prevedere una dotazione specifica per questo tema.
Mi impegnerò su questo e sono disponibile a collaborare. Grazie.

Interrogazione n. 563 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Volpini
“Partecipazione dell’Assessore regionale alla caccia ad un incontro relativo alla valorizzazione della fauna selvatica del Montefeltro”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 563 - a risposta immediata - dei Consiglieri Giancarli, Volpini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Con riferimento all'interrogazione n. 563 presentata dai Consiglieri Giancarli e Volpini si rappresenta quanto segue.
L'evento a cui si fa riferimento non risulta iscritto nel calendario degli impegni di questo Assessorato, né è stata richiesta alcuna formale partecipazione; forse gli interroganti fanno riferimento ad un evento dello scorso anno, come da allegata documentazione, a tale riguardo si conferma che anche lo scorso anno non ho partecipato all'incontro, come si evince dall'agenda dei miei impegni.
Al di là del probabile equivoco e, per opportuna informazione, si porta a conoscenza della collaborazione di questo Assessorato con l'Agenzia regionale sanitaria per favorire ed assicurare la tracciabilità e sicurezza alimentare (delibera di Giunta regionale n. 344 del 10 aprile 2017, proposta dall'Agenzia regionale sanitaria ad oggetto "Direttive per la commercializzazione delle carni di selvaggina abbattuta tracciabilità e tutela della sicurezza alimentare").
Comunque si conferma che questo Assessorato non ha promosso alcun progetto teso all'inserimento del cinghiale tra le produzioni di qualità e le risorse del territorio da valorizzare.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Assessore, anche a nome del Consigliere Volpini la ringrazio, non avevamo dubbi, ma siamo stati sollecitati dal territorio, non proprio al centro di questa regione. Ci sembrava comunque doveroso farlo, ma la ringrazio perché sui tre punti sui quali lei si è soffermato c’è la nostra piena condivisione, ovvero da un lato la tracciabilità e la sicurezza alimentare, dall’altro il fatto che il cinghiale sia un animale che crei un grande impatto sia dal punto di vista sociale che ambientale.
Tra l'altro l’Assessore Pieroni è anche Assessore al turismo e si sta occupando da tempo della valorizzazione della nostra regione, delle sue produzioni di qualità, ce ne sono tantissime che caratterizzano la nostra regione. Quindi grazie per tutto, Assessore.
Ne approfitto, visto che sta diminuendo via via il numero dei Consiglieri, per chiedere di arrivare al punto che ha fatto discutere molto questo Consiglio, almeno nell’ultimo mese, direi di votare subito la risoluzione proposta dalla Consigliera Leonardi ed altri, poi il Consiglio vuole continuare, io sono qui, però questa mozione la voterei subito.

Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Sull’ordine dei lavori, ho sentito la proposta del Consigliere Giancarli, come sempre attenta e puntuale rispetto alle dinamiche politiche, e non solo mi associo, ma faccio presente che purtroppo oggi pomeriggio ci sono diverse iniziative politiche collegate alle elezioni in questo territorio, una a Senigallia, una a Chiaravalle, quindi so che nella prossima mezz'ora probabilmente alcuni Consiglieri saranno costretti a recarvisi, quindi anch’io sono per discutere subito la risoluzione, come proposto dal Consigliere Giancarli.

PRESIDENTE. Mi sembra di aver capito che si tratta di anticipare le mozioni nn. 317 e n. 330 che sono state trasformate in una risoluzione, è già pronta? C'è qualcuno contrario a questo anticipo? Mi sembra che Consiglio sia d’accordo a questa modifica dei lavori. Tecnicamente bisogna effettuare dei controlli sull’ammissibilità della risoluzione e poi proseguiamo.

La seduta è sospesa alle ore 16,50

La seduta riprende alle ore 17,05

Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta.

Mozione n. 317
ad iniziativa dei Consiglieri Leonardi, Talè, Busilacchi, Giancarli, Fabbri, Celani
“Cardiochirurgia pediatrica ospedali riuniti. Valorizzare un’eccellenza della sanità marchigiana”

Mozione n. 330
ad iniziativa dei Consiglieri Leonardi, Talè, Fabbri, Busilacchi, Celani
“Cardiochirurgia pediatrica ospedali riuniti. Valorizzare un’eccellenza della sanità marchigiana”
(abbinate)
(Discussione e votazione risoluzione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 317 dei Consiglieri Leonardi, Talè, Busilacchi, Giancarli, Fabbri, Celani e la mozione n. 330 dei Consiglieri Leonardi, Talè, Fabbri, Busilacchi, Celani, abbinate.
E’ stata presentata una proposta di risoluzione, a firma dei Consiglieri Leonardi, Talè, Busilacchi, Giancarli, Celani, Fabbri, in luogo delle due mozioni, la struttura ha verificato che c’è l’ammissibilità, le firme ci sono tutte, possiamo distribuirla.
Ha la parola, per l'illustrazione, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Inizio con l’illustrare l'iter piuttosto lungo per la presentazione di questo atto o comunque di questi interventi legati al reparto di cardiochirurgia pediatrica di Torrette.
Il mio intervento rispetto al reparto nasce da una e-mail, da una richiesta, da un appello fatto dal Comitato dei genitori dei bambini cardiopatici che denunciava, a loro avviso, alcune mancanze rispetto all’andamento del reparto, definito da loro e un po’ da tutti un fiore all’occhiello della sanità marchigiana.
A quell’appello è seguita una mia visita al reparto di cardiochirurgia pediatrica e in quell’incontro, contestualmente con il comitato dei genitori, con i medici e con gli esponenti della direzione sanitaria, una sorta di mini tavola rotonda, nella quale sono emerse alcune problematiche. Devo dire che da parte di tutti c'è stata una condivisione rispetto alla professionalità ed alla capacità di questo reparto di dare risultati positivi, in particolar modo negli ultimi anni.
Abbiamo visto che i dati lo confermano, lo dicono in maniera molto chiara, un reparto che negli ultimi 12 anni è passato da un tasso di mortalità di circa l’11% ad uno 0,4% è certamente un reparto che dà dei risultati qualificati e qualificanti.
E' emerso dall’incontro con i genitori e non solo, come una parte molto qualificante del reparto, affiancata al discorso delle professionalità mediche, infermieristiche e di coloro che vi operano, sia il supporto che fa da cornice a quel reparto, quindi un'assistenza psicologica, ma anche ludica che ha aiutato ed aiuta non solo i piccoli pazienti ma anche le loro famiglie e tutto il contesto familiare che si trova in una situazione drammatica, ad affrontare un’operazione di un bambino, a superarla in maniera più leggera, a superare un trauma che è non solo del bambino, se non è ovviamente un neonato, ma anche dei genitori e dei fratellini.
A fronte di questa macchina organizzativa che in qualche modo è riuscita a dare questi risultati importanti, ci tengo a dire che nella sanità marchigiana ci sono varie eccellenze, non c’è solo la cardiochirurgia pediatrica, quindi affrontare questo settore non vuole dire fare termini di paragoni con altri, né far nessun tipo di ingerenza nella gestione di questo reparto, ma vuole dire sapere che c’è un’eccellenza, impegnarsi come direttiva che dà la politica regionale, affinché questo reparto venga non solo mantenuto nella sua efficienza, che ha portato ai risultati di cui ho fatto menzione prima, ma anche aiutarlo ed incrementarlo.
Non è un segreto, perché l’ho ribadito in Aula quando venne la prima mozione in discussione circa un mese fa, prima della pausa natalizia, la mia contrarietà al rinvio della discussione della prima mozione che avevo presentato, anzi che avevamo presentato, parlo al plurale perché voglio ringraziare tutti i Consiglieri che con me hanno seguito questo iter, che hanno collaborato alla stesura dell’atto o che l’hanno sottoscritto perché ne condividono o ne condividevano i fondamenti ed anche la struttura.
Ho voluto però cogliere in quello che mi era parso all’inizio un rinviare, la volontà di approfondire in Commissione un tema anche tecnico.
Ho visto che durante gli incontri della Commissione le diverse posizioni che c’erano su alcune parti di quella mozione sono rimaste tali, possono essere giudicate da una parte o dall’altra, metto sempre un fondamento di bontà nelle posizioni di tutti, ma sono rimaste tali.
L’importanza di tutelare il reparto ha portato a fare un nuovo atto togliendo dalla stesura del primo atto originario quella parte forse più prettamente legata al mondo di Torrette, quindi alla gestione ed al fatto che qualcuno potesse vederla in maniera strumentale, quindi abbiamo lasciato unicamente la parte legata alla tutela del reparto ed alla valorizzazione dello stesso.
Devo dire anche una cosa, ho voluto fare tesoro delle parole del Direttore sanitario quando è venuto in Commissione ed ho aggiunto anche una delle osservazioni, una delle proposte che era venuta da quella Commissione, cercando di fare un lavoro che venisse a favore della sanità marchigiana e in particolar modo dei pazienti della sanità.
Oggi è evidente che non tutta l’Aula condivide questa mia proposta, pur avendo alleggerito quelle posizioni che potevano essere considerate più vicine ad argomenti tecnici e quindi discutibili, magari ha posizioni differenti. Non scendo nel dettaglio perché anch'io ho scelto di farle da parte perché ho reputato, per il buon andamento del reparto e per evitare delle contrapposizioni a parer mio sterili, che non porterebbero bene all’andamento del reparto, la questione può essere trattata in altre sedi, per giungere ad una risoluzione positiva.
Voglio essere chiara come ho fatto sempre, né nascondermi dietro al nulla, perché questa risoluzione porta la mia firma, quindi non mi sto tirando indietro rispetto all’atto, devo dire che reputo la risoluzione più soft rispetto all'impegno della mozione che comunque non nuoceva a nessuno, non puntava il dito contro nessuno, né voleva creare nessun tipo di contrapposizione o di confronto fra reparti.
Non è stato mai l’intento e non lo è tuttora, mi spiace se qualcuno l'ha voluto interpretare in questo senso, gli ribadisco, come gli ho ribadito in questi mesi, che è un errore, è un errore e mi auguro che nessuno abbia fatto o sia stato indotto a farlo in malafede perché in questo non c’era alcun confronto negativo o voglia di sminuire un reparto rispetto all’altro, anzi.
Devo dire che il ruolo dell’Aula nei confronti di quelle che sono, per noi politici, per noi parte politica, le priorità e le cose da portare avanti anche in ambito sanitario è quello di fare, come ho ricordato a qualcuno durante questi incontri nella mattinata. L’ultimo Consiglio regionale abbiamo preso una direttiva molto chiara che faceva marcia indietro rispetto a degli atti fatti dalla Regione e dagli uffici sanitari, come la riapertura del punto di primo intervento dell’ospedale di Cingoli.
Quindi non si tratta di mettere in discussione le persone o le decisioni in quanto provenienti da un singolo, ma si tratta di portare avanti le priorità e le cose che noi reputiamo importanti per questa regione.
Penso che avere un reparto che è un’eccellenza, non solo a livello regionale ma anche a livello nazionale, sia anche un punto di riferimento per alcune realtà extra- territoriali, è una cosa non solo da enfatizzare, ma da esserne orgogliosi, soprattutto da tutelare.
Ho fatto questa premessa che reputavo doverosa perché qualcuno poteva dire: “Sei un po’ matta, presenti un atto, poi un altro e infine ne presenti un terzo, quindi non sei cosciente delle tue azioni o rinneghi gli atti precedentemente presentati”. Questo non è.
Questo atto mi sembra che sia l’unica soluzione per poter superare delle divergenze e delle posizioni o delle chiusure da parte di alcune idee diverse dalle mie, poi ognuno è libero di esprimerle e di presentarle, un atto più snello che ora andrò a leggere, perché vorrei a questo punto che restasse e che tutti potessero ascoltare anche perché siamo arrivati all’ultimo con la richiesta di anticipazione del Consigliere Giancarli e c’erano alcune persone del Comitato dei genitori che erano venute ad ascoltare, quindi era importante magari farle partecipare.
“Oggetto della risoluzione: Cardiochirurgia Pediatrica Ospedali Riuniti. Valorizzare un'eccellenza della Sanità Marchigiana.
Premesso che per la prima volta nelle Marche esistono due reparti di Cardiochirurgia sia per adulti sia pediatrica di livello nazionale ed internazionale con Alta Formazione nella qualità dei servizi e dei relativi esiti.
La Regione Marche considera imprescindibile l'attuale assetto organizzativo del reparto considerata anche la qualità delle attività svolte, che rendono questa eccellenza tra le prime in Europa: lo dimostrano gli standard di alta qualità che hanno portato ad un tasso di mortalità che negli ultimi 12 anni è sceso da una media dell'11% allo 0,4 % e tecniche innovative ed interventi risolutivi fanno si che la mobilità attiva raggiunga il 45% dell'attività all'interno del reparto medesimo.
Considerato che in questo reparto viene curato molto anche l'aspetto personale e psicologico non solo dei pazienti ricoverati ma di tutta la famiglia: i bambini trovano all'interno del reparto un ambiente che fa loro dimenticare, per quanto possibile, i delicati interventi e permettono ai loro cari di essere vicini e partecipare alla vita attiva del reparto; la Regione considera pertanto irrinunciabili, e che andrebbero al contempo garantite, le attività ludiche e la presenza di sostegno psicologico, che sono fondamentali in un settore come questo, tanto che sono presenti servizi come la clown terapia, la musicoterapia e le favole della buonanotte, oltre che ovviamente la figura dello psicologo a sostegno dei bimbi e dei loro parenti.
Per quanto sin qui riportato, l'Assemblea legislativa impegna l'Assessore competente e la Giunta Regionale a far si che sia avviata una forte attività di promozione del reparto sia dentro che fuori dai confini nazionali anche al fine di preservare l'eccellenza del Reparto medesimo e la specificità della Cardiochirurgia pediatrica e congenita dell'Azienda Ospedali Riuniti di Ancona”.
Lo ribadisco avrei voluto votare la prima o la seconda delle mozioni, arrivare ad un compromesso a volte è un atto per segnare comunque un punto, che è quello che è stato ribadito da tutti: questa eccellenza non solo è riconosciuta, ma va aiutata a crescere nei numeri e va tutelato l’aspetto che ha garantito di fare questi numeri e di farne un fiore all’occhiello.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Talè.

Federico TALE’. Naturalmente non rifaccio tutta la descrizione della risoluzione, l’ha fatta benissimo la Consigliera Leonardi, però devo dire che la questione la sto seguendo da circa un anno e, per quanto mi riguarda, è nata perché dei genitori, anzi tutti i genitori dei bambini allora ricoverati in quel reparto, si parla di marzo/aprile 2016, erano allarmati dal fatto che stavano cambiando delle cose fondamentali in quel reparto. Quindi anche questa accusa di ingerenza del Consiglio regionale, di ingerenza tecnica …, alla fine noi dobbiamo dare indirizzi politici, però non dimentichiamoci che abbiamo anche la funzione ispettiva, e quando il cittadino ci chiama perché qualcosa non funziona penso che noi dobbiamo correre nel posto dove ci chiamano.
Anche perché spesso ci facciamo belli in campagna elettorale, come avviene anche in questo periodo, dicendo che non dobbiamo lasciar fare tutto ai dirigenti, ma dobbiamo riappropriarci del nostro ruolo, invece poi abdichiamo a favore loro.
Questo è un caso simile, il caso in cui ci chiamano i cittadini e ci dicono: qui qualcosa sta andando male e ci dispiace per la collettività, ci dispiace per noi che abbiamo i figli qua dentro. Badate bene, frequentandoli per mesi interi ho capito che un genitore che ha il figlio cardiopatico vive in simbiosi con il reparto, non è un reparto in cui uno va, ci sta 15 giorni, poi torna a casa ed è finito il discorso, no, ogni 15 giorni, ogni 20 giorni, ogni mese, ogni 2 mesi, per 10 anni, per 15 anni uno è legato a quel reparto, ecco perché i genitori sono così attenti alla funzionalità del reparto stesso.
Stavano avvenendo delle cose, la prima cosa tecnica era quella relativa al discorso dei perfusionisti, non sto a ripeterla perché ho fatto già un’interrogazione a luglio 2016, l’abbiamo discussa e ridiscussa in più sedi, anche con il Presidente nel suo ufficio e questa è una di quelle cose che sembra oramai andata in porto, cioè non ci sono più problemi per quanto riguarda il discorso perfusionisti, così sembra, comunque saremo sempre vigili anche se non è nella risoluzione.
L’altra questione che aveva addolorato tantissimo i genitori era quella della psicologa, allora uno potrebbe dire: va bene, per la sostituzione di uno psicologo all’interno di un reparto non può intervenire un consesso come questo, attenzione, la psicologa all’interno di quel reparto non dico che ha la funzionalità del primario, perché non potrei dirlo, però ho capito dai genitori che è importantissima.
Se vi leggo quello che scrivono le mamme a proposito della psicologa, non lo scrivono a me per riportarlo qui dentro, l'hanno scritto qualche anno fa e a me l'hanno fatto vedere adesso. La psicologa accompagna il bambino, il neonato, all’interno della sala operatoria cercando di renderlo il più possibile indolore dal punto di vista psicologico. Dalle quattro pagine scritte da questa mamma io ho estrapolato tre righe: “A volte sembra di vivere in una bolla, sembra di vivere in un’altra dimensione e Annalisa - che sarebbe la psicologa che è stata sostituita - è la persona che riesce a farci tenere il contatto con la realtà, che rimette il tempo al posto giusto, fa rallentare i pensieri e colloca le paure in tante scatoline da poter rielaborare con calma, io le devo tanto, le devo la mamma che sono fiera di essere diventata”. Questo per dirvi quanta delicatezza serve in quel reparto.
Detto questo, non sto a rifare la presentazione della risoluzione, debbo ringraziare tutti i Consiglieri, soprattutto quelli del mio gruppo, perché abbiamo dovuto ragionare a lungo su questa mozione, ringrazio anche per la pazienza la Consigliera Leonardi che insieme a me ha condotto questa battaglia per questa mozione, che è stata trasformata in risoluzione.
E' una risoluzione nella quale alla fine sono stati stralciati i problemi tecnici di cui abbiamo parlato ed impegna la Giunta a far si che sia avviata una forte attività di promozione del reparto sia dentro che fuori i confini nazionali anche al fine di preservare l’eccellenza del reparto medesimo e la specificità della cardiochirurgia pediatrica e congenita dell’Azienda ospedali riuniti di Ancona. E' un reparto dove abbiamo un’eccellenza a livello nazionale ed internazionale, dobbiamo senza meno salvaguardarlo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Sono coinvolto personalmente in questa vicenda perché ho una figlia cardiopatica che è stata operata 16 anni fa quando il rischio di morte era superiore all’11% e mi ricordo benissimo i giorni e le settimane in cui è stata operata e non c’era nessun servizio, c’era a malapena una branda per dormirle accanto.
Sono contento che le cose siano cambiate in questi 20 anni, sono contento che siamo arrivati all’eccellenza e che si muore con lo 0,4% e non più con l’11, il 12, il 15% e quando vedo il lavorio che i Consiglieri hanno fatto per strappare il risultato di questa risoluzione, che sottintende i giochi di potere che sono dietro a queste cose, io ho proprio il cuore in gola perché l’ho vissuta. Per favore teniamo fuori la politica dalla vita delle famiglie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Ringrazio i colleghi, anche per le parole toccanti del Consigliere Fabbri. Mi permetto di fare una battuta partendo da quello che ha detto alla fine: teniamo lontana la politica peggiore dalla vita dei cittadini, ma mettiamo al centro della vita dei cittadini la politica migliore.
Guardate, io ho molto timore quando sento quelle parole oppure quegli slogan tipo via la politica dalla sanità, ho molto timore. Via la politica peggiore dalla sanità! Via la politica che sceglie i primari dalla sanità, ma evviva la politica che rappresenta e sceglie una linea di indirizzo della sanità regionale. Evviva! Altrimenti chi lo dovrebbe fare? La vogliamo lasciare alle lobby? La vogliamo lasciare alle case farmaceutiche? Allora si, sono gruppi di interessi e gruppi di potere che ancora oggi sono predominanti nella sanità nazionale, sono predominanti anche in questa Regione ed è nostro compito e nostro dovere estirpare e si estirpano solamente se la politica dice no al predominio della tecnica, ma dice si ad un confronto con i cittadini, con le categorie, con le forze sociali e dopo aver ascoltato è capace di scegliere.
Sono contento che oggi in quest’Aula, ma devo dire che già da diverso tempo anche colleghi di altre parti del territorio marchigiano non anconetane stanno abbracciando una battaglia che è solamente ubicata nell’ospedale di Ancona, ma che è a servizio di tutta la comunità regionale e non solo, interpretando al meglio la politica sanitaria regionale perché il terzo livello, cioè l’eccellenza, è a servizio di tutta la regione.
Sono contento che oggi alcuni colleghi più giovani, non anagraficamente ma come mandato, colgano, Consigliere Giancarli, una battaglia che alcuni hanno portato avanti da diversi anni e ben venga che ci sia questa trasmissione, questa staffetta che spero andrà avanti anche quando noi non saremo più in quest’Aula, perché allora vorrà dire che la politica sanitaria regionale avrà colto il senso dell'eccellenza. Al di là dei territori, al di là delle bandiere politiche si interpreta al meglio il mandato che abbiamo.
Concludo con alcune parole di merito perché finora sono intervenuto su aspetti di carattere generale, da quando il Consigliere Fabbri che ancora ringrazio - non solamente lui, ma anche altri colleghi in quest’Aula sono stati toccati personalmente dalle vicende che riguardano la cardiochirurgia - ha avuto la sua esperienza ad oggi moltissime cose sono cambiate, di questo dobbiamo ringraziare la politica regionale sanitaria, dobbiamo ringraziare coloro che hanno chiamato Marco Pozzi in questa regione, dobbiamo soprattutto ringraziare Marco Pozzi e il suo staff perché se i tassi di mortalità sono passati da oltre il 10% a zero il merito è di chi va in sala operatoria, ma anche di chi politicamente ha fatto una scelta strategica in quel settore.
Allora io sono dell’idea che va mantenuta questa autonomia, va mantenuta questa eccellenza, dobbiamo essere onesti con noi stessi, quell’eccellenza non va messa in antitesi rispetto ad altre. Oggi per la prima volta in questa regione abbiamo contemporaneamente la possibilità di una forte cardiochirurgia pediatrica e di una forte cardiochirurgia per adulti, la politica sanitaria, la politica deve essere capace di fare in modo che le due realtà non vadano in conflitto tra di loro, ma che possano marciare parallelamente e senza interferenze. E' la politica che ha questo compito, non la tecnica, non i tecnici, non i dirigenti, la politica dà gli indirizzi e una volta dati chi fa la gestione interpreta il mandato che riceve dalla politica perché noi facciamo le nomine, o meglio la Giunta le fa, ed abbiamo il dovere di dare degli indirizzi, altrimenti siamo inadempienti e noi abbiamo, dice bene il Consigliere Talè, il dovere di controllare e sono convinto, vedendo questo ampio spettro politico dell’Aula che oggi si esprime a favore di questa cosa, che noi continueremo a farlo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Riprendo le ultime parole del Consigliere Busilacchi: la politica quella cattiva deve rimanere fuori dalla sanità. In questa risoluzione c’è la politica cattiva perché è un gioco di supremazie e di potere che è stato messo in questa risoluzione con un gioco squallido di parole, certo, io voterò questa risoluzione, ma è stato snaturato tutto.
Il Consigliere Busilacchi dice che le due cardiochirurgie, quella per gli adulti e quella per i bambini, devono marciare senza interferenze, qui non c’è una sola parola che queste due cardiochirurgie non debbono marciare senza interferenze e non c’è una sola parola che queste due cardiochirurgie non soggiacciono a giochi di potere e di supremazia.
Che cosa vuol dire? Cos’è questo gioco di parole? Che cosa vuol dire far si che sia avviata una forte attività di promozione del reparto sia dentro che fuori i confini al fine di preservare l’eccellenza?
Questo è un politichese talmente squallido e sfumato che non garantisce un accidente e voi probabilmente, come diceva con grande commozione il Consigliere Fabbri, non avete mai visto, forse, il corpicino di un bambino squarciato e ricucito, né il pianto e il dolore dei genitori.
Io mi vergognerei di fronte ad una risoluzione di questo tipo. Che vuol dire avviare una forte attività di promozione del reparto? Vuol dire tutto e non vuol dire niente!
Avete limato, limato, limato, per arrivare a soddisfare un gioco politico e non le esigenze di questi bambini e dei loro genitori. Io mi vergogno.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Non volevo parlare su questo argomento, però gli ultimi due interventi mi hanno fatto riflettere in modo particolare, perché ho sentito parlare di grande politica, di politica seria ed ho sentito parlare nell’ultimo intervento del Consigliere Maggi della risoluzione.
Penso che questa risoluzione contenga le discussioni che abbiamo ascoltato, non contiene niente! Credo che nemmeno il voto questa risoluzione dovrebbe avere, secondo me, perché la soluzione in questa risoluzione è quella che il Direttore degli Ospedali Riuniti di Torrette nell’audizione della Commissione ha manifestato. Punto!
La struttura tecnica ha manifestato questa risoluzione e la politica vota quello che la struttura tecnica ha manifestato. Allora quale politica? Grande politica!
Credo che questo debba far riflettere perché c’erano delle mozioni che ho visto, che ho letto, che ho guardato e che andavano in un senso, poi quelle mozioni si sono fermate per arrivare a questa risoluzione.
Questa risoluzione mi sembra la scoperta dell’acqua calda e credo che la coerenza ci vede impegnati come Lega, nel senso di votare determinate cose, di non votarle o di votare contro. Proprio perché ho ascoltato ed ho partecipato personalmente a quelle audizioni credo che non ci interessi nemmeno la votazione, noi non voteremo questa risoluzione perché è contenuta nelle indicazioni della struttura tecnica che ha già manifestato questa cosa.
Il problema nasce dal numero degli interventi, nasce dal numero degli operatori che devono rispettare un determinato contratto collettivo nazionale di lavoro e che la struttura è costretta a far rispettare. Questa cosa che io ho chiamato “forchetta” è un obbligo da osservare per il numero degli interventi e per gli operatori che devono rispettare il contratto. Questa è stata la grande discussione che ho ascoltato ed alla quale ho partecipato rispetto ad un problema che, per quanto ci riguarda, va verso la soluzione della struttura sanitaria che ha già indicato questo percorso.
Credo che sarebbe stato meglio discutere delle mozioni, almeno ci saremo schierati a favore o contro invece che arrivare ad una risoluzione che non contiene niente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Premetto che non avrei votato nulla, esattamente come il Consigliere Zaffiri, se fosse rimasta la vecchia mozione, quindi sono in posizione opposta.
Una discussione che non mi aveva appassionato, anche i colleghi della maggioranza sanno nel merito che non avrei mai affrontato, alla fine l’ho scoperta interessante perché poi scopriamo che qualsiasi ragionamento viene fatto in quest’Aula, anche se non porta risultati che ogni parte per proprio conto si auspica, ha sempre un grande valore democratico perché intanto ragioniamo e capiamo alcune cose, alcune dovremmo farle, altre no.
Io ho capito una cosa: questa vicenda, che nasce per un Comitato, sottolinea l'esigenza di un'eccellenza che va evidenziata.
Credo che l’onestà intellettuale della Consigliera Leonardi vada riconosciuta in questa sede, non lo faccio sempre, quindi la mia non è piaggeria, per il semplice fatto che così scrivendo riconosce una cosa che c’è, i dati sono inconfutabili, voler trovare qualcosa di negativo anche quando le cose vanno meglio è un errore e, siccome la discussione c’è stata ed è stata anche approfondita in Commissione, mi permetto di ricordare una cosa che non è stata ricordata, in IV Commissione, se c’era il Presidente lo avrebbe detto lui, è stato fatto qualcosa che non è stato fatto mai, a meno che ricordo io negli ultimi 7, 8 anni, abbiamo audito il Direttore generale dell’Azienda ed un suo potenziale competitore, ci siamo posti non in una posizione di terzietà, ma abbiamo affrontato l’argomento quasi partendo dalla posizione di chi contesta l’Azienda, che è nostra.
Penso che da un punto di vista della trasparenza, della limpidezza, della volontà di comprensione del problema non si sia andati mai oltre questo limite, questa è la prima cosa che ho capito.
La seconda cosa che ho capito è che di eccellenze da far emergere in questa nostra regione ce ne stanno tante e il metodo per cui emergono non può essere legato alla categoria e alla persona che viene curata, chiaramente il bambino resta per tutti noi una attenzione - sono padre di quattro figli e ringraziando Dio nessuno con malattie gravi almeno fino ad oggi - immagino il travaglio, ho un amico che in questa condizione da alcuni mesi e mi rendo conto della sofferenza che vive una famiglia con un figlio, addirittura un isolamento quasi completo per i problemi che questo comporta, Ci sono tante altre categorie che meriterebbero questa attenzione, quindi capisco perfettamente che molte altre eccellenze dovrebbero essere alla nostra attenzione e sarà nostra cura, caro Consigliere Talè, fare questo tipo di vigilanza, non solo perché qualcuno ci sollecita dall’esterno, ma perché la nostra attività di vigilanza dovrebbe essere comunque promossa, non solo perché c’è un riscontro mediato di qualcuno che plaude alla nostra iniziativa politica.
Terza cosa, è già stata spiegata in un dibattito a tre, fra i Consiglieri Fabbri, Maggi e Busilacchi, non è che questa non sia una questione politica, lo diventa nel momento in cui viene portata in quest’Aula. Sono d’accordo con lei Consigliere Maggi non dovrebbe mai diventare una questione politica, il buon senso dovrebbe dire che queste vicende a volte non troppo edificanti, e ci fermiamo qui, dovrebbero essere risolte in sede esecutiva e non dovrebbero uscire fuori, qui è uscito per una evidenza molto particolare, segnalata da un comitato, magari un comitato sollecitato, un comitato motivato da qualcuno dall’interno perché sennò difficilmente si sarebbe motivato con queste argomentazioni, tanto è vero che noi non abbiamo ricevuto solo il comitato, abbiamo ricevuto anche il medico del comitato, però dico che questo non può essere un metodo.
Indirizzo questo mio appello alla Vicepresidente Casini, visto che il Presidente non è in Aula, ma già l’ho detto l’altra volta, non può essere un metodo che noi entriamo su questioni che riguardano la gestione corrente, altrimenti facciamo e ci arroghiamo il diritto di fare quello che 30 anni fa, 20 anni fa, 15 anni fa, mi sono sentito criticare.
Nella precedente Giunta Spacca siamo arrivati al punto di non nominare più i Direttori, poi si è tornati indietro su questa posizione perché si è detto che forse era eccessivo, ma non nominavamo più neanche i Direttori delle Aziende, tanto la politica doveva restare fuori da tutto.
Questo è brutto perché poi non ci si assume neanche la responsabilità delle scelte, invece è giusto che la politica fino ad un certo livello, non all’infermiere, non al capo reparto, non al primario, ma almeno ai direttori deve arrivare, assumendosi la responsabilità di chi nomina che può anche rimuovere se non funziona. Questo è il vero punto! Il vero punto della gestione della sanità non è raccomandarsi con le burocrazie che abbiamo nominato perché facciano o non facciano le cose che ci piacciono, devono fare le cose che servono a tutti e l’unica cosa che dobbiamo fare dopo un anno è “amico mio non funzioni, vai a casa, ricevi un lauto compenso ed il lauto compenso è per quello che sai fare, se non lo sai fare vai via”.
Questo significa Azienda, questo significa che il pubblico stabilisce un primato e di questo primato se ne assume tutta la responsabilità. Noi lo abbiamo fatto nella precedente Giunta, cacciando il Direttore generale dei Servizi della salute che chiaramente ci ha fatto una causa mostruosa, ma è stato cacciato per tutta una serie di motivazioni anche di natura personale, che non voglio ricordare in quest’Aula perché siamo finiti in sede giudiziaria, ma sapevamo cacciandolo che tutti noi, che deliberavamo quella rimozione, avremmo potuto subire un “dannuccio” dai 150 ai 200 mila euro a testa se ci andava male, perché poi ci avrebbe chiesto il risarcimento per quello che aveva perso. Ci è andata bene, però questa è la politica che si assume le responsabilità. Di mozioni ne possiamo fare a centinaia ..., ricordavo prima che in Senato le mozioni si fanno alla fine della seduta, se ne fanno 15, 20 votate nella distrazione più generale, rimaneva solo Giulio Andreotti a votarle perché lui usciva dall’Aula per ultimo e non gliene fregava niente a nessuno.
Un altro tipo di azione andrebbe fatta con una costante presenza, e cito un fatto per tutti, per questo ringrazio per questa risoluzione perché credo che dentro questa eccellenza ci sia anche un modo di gestire le cose. Non sono entrato nei particolari perché, ripeto, mi sono rifiutato di farlo, ma la differenza è tutta qui. Quando sento qualche chirurgo che mi dice: “Ho problemi in sala operatoria perché ho operatori sanitari che giocano con il cellulare, che rispondono al telefono, dovrei richiamarli su questo, ma non posso dire niente”, oggi i primari non hanno più neanche il controllo disciplinare del personale paramedico perché esiste un altro paramedico che fa la valutazione di queste persone. Le sappiamo queste cose? Probabilmente no, ma mentre una volta il primario era il deus ex machina che decideva ogni cosa, oggi non lo è più, perché i punteggi e la valutazione li fanno altri.
Chi si mette contro queste cose, Consigliere Fabbri? Io questo voglio dire, su queste battaglie con i 5 Stelle, con la Lega, con il sud, con il nord, sono disposto a farle con chiunque, ma è difficile che riusciamo a smuovere queste posizioni perché non vogliamo mai andare a scomodare nessuno, ma il vero recupero dell’efficienza non è risparmiare 5 euro o 5 centesimi su un catetere, il vero recupero dell’efficienza in sanità, visto che il 90% della spesa è il personale, è nell’efficientamento del personale, che le ore stabilite da contratto vengano lavorate nella pienezza di questa disponibilità e da ultimo non dimentichiamoci, e sicuramente qui avviene, che ci sia questa sensibilità, anche un controllo sociale da parte delle famiglie e non mi dispiace per niente che ci sia una attenzione per il malato. Nel medievale Regno di Napoli del 1425, il regolamento dell’ospedale di Napoli parlava del “signor malato”, monsignore era il malato, parliamo del 1425, oggi il malato spesso è un numero, e non dico altro, quando è costretto in qualche maniera a conquistarsi una posizione più decente in certe strutture piuttosto che in altre.
Direi che questa è la mentalità che dovremmo introdurre e avere il coraggio rispetto a tutti i cosiddetti lavoratori della sanità, di cui sono convinto che nella stragrande maggioranza sono capaci, responsabili, professionalmente preparati, esigere un’etica e da parte dei dirigenti un senso di responsabilità ben diverso dall’oggi. Non abbiamo bisogno di ruffiani nella pubblica amministrazione, abbiamo bisogno di gente seria che abbia il coraggio di distinguere le cose che vanno da quelle che non vanno.
Situazioni come queste che si sono verificate o altre che non si sarebbero verificate e quel piano di eccellenze che noi desideriamo non sono certo nei piani di carta, nel piano socio sanitario, nel piano triennale, quinquennale, decennale, tutte balle, la sanità cammina con la capacità delle persone di essere corrette, professionalmente oneste, ma ripeto soprattutto la capacità di chi ha la responsabilità, a cominciare da noi, di esercitarla in pieno.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Intervengo brevemente perché condivido quanto è stato sostenuto. Devo dire che c’è stata molta passione in tutti gli interventi, addirittura una emozione toccante in quello che ha detto il Consigliere Fabbri, però condivido quanto sostenuto anche dal Consigliere Busilacchi quando faceva quei riferimenti alla politica.
Diciamolo francamente, questo è un Consiglio regionale, siamo eletti, se non siamo eletti siamo stati nominati, chi è nominato lo è da chi è eletto, quindi rappresentiamo la comunità marchigiana ed il problema se non crediamo noi nella politica …, a parte che non vedo forme di democrazia senza la politica, il problema è che dobbiamo restituire anche alla parola politica il suo valore semantico, ovvero quel luogo in cui si decide per il bene comune. Quindi fuori la brutta politica, ma al centro quella che decide per il bene comune.
Su questo il Consigliere Busilacchi ha fatto un lungo intervento, lo condivido, come condivido i contenuti dell'azione che è stata portata avanti in questo periodo, che va dalle mozioni alla risoluzione, ben illustrati sia dal Consigliere Talè che dalla Consigliera Leonardi.
Ha ragione il Consigliere Marconi quando dice che non abbiamo assunto una posizione di terzietà, è vero, noi in Commissione sanità non abbiamo avuto una posizione di terzietà, siamo entrati in profondità dentro quelle mozioni, dentro quelle risoluzioni, dentro quei temi che venivano posti, come hanno ricordato i Consiglieri Leonardi e Talè, dai genitori, dagli operatori, dalla struttura, dalla direzione tecnica e sanitaria. L'abbiamo fatto in profondità con il rispetto e con la delicatezza che merita chi vive una grande sofferenza, con una forte umanità. Momenti di sofferenza che si trasformano anche in momenti di gioia perché ci sono risultati grazie a quelle cure, a quella professionalità, a quella attenzione, quindi la soluzione viene data anche a problemi delicatissimi, tutto questo è stato fatto.
Tra l’altro chi conosce la città di Ancona, il territorio marchigiano ..., credo che il Consigliere Zaffiri conosca meglio di me l’Avv. Calabrese, il primo Presidente degli amici del cardiologico, un avvocato, un uomo impegnato in questa città, dirigente socialista, impegnato nelle istituzioni, ho avuto anche l’onore di fare un comizio insieme a lui in Piazza Roma a difesa dell’autonomia del cardiologico, che non significava difendere quella struttura muraria che sta a qualche centinaia di metri da qui, ma significava difendere l’autonomia professionale, l’autonomia di quel patrimonio umano, medico e degli operatori. Questo ha significato.
Quando si è deciso lo spostamento dal centro di Ancona a Torrette, che è un ospedale di II livello, si è cercato di mantenere quella forte unità ed autonomia, poi nel corso degli anni si è visto che c’era un problema, ovvero che la cardiochirurgia riusciva a dare grandi risposte, ma c’erano le liste d’attesa per la cardiochirurgia pediatrica e allora una azione della politica anche lì - Consigliere Maggi guardiamo i risultati, non è che parliamo, sono stati risultati importanti - ha dato vita a quella cardiochirurgia pediatrica per eliminare quelle liste d’attesa affinché i bambini non dovessero attendere.
Oggi questa benedetta risoluzione dice che esistono due reparti di cardiochirurgia, sia per adulti sia pediatrica, di livello nazionale ed internazionale e questo è un dato di fatto e proprio perché è un dato di fatto si dice che dobbiamo fare in modo, visto che siamo dentro il Balduzzi, dentro queste cose che conosciamo, che la cardiochirurgia anconetana e marchigiana possa fornire risposte sia ad altre Regioni che ad altri territori. Siamo in una dimensione, siamo al centro della Macroregione Adriatico-Ionica, anche questo per dare una risposta ai bisogni di chi non trova nella propria terra una struttura adeguata, facciamo in modo, come Marche, di dare questa risposta e consolidiamo al tempo stesso la struttura sanitaria del cardiologico Lancisi sia per gli adulti che per la parte legata al pediatrico.
Da questo punto di vista è vero, potevamo fare di più, però il Consiglio se ne è occupato, la Commissione se ne è occupata per lungo tempo, voglio ringraziare tutti i Consiglieri che hanno sottoscritto la proposta di risoluzione: Leonardi, Talè, Busilacchi, Celani, Fabbri ed anche gli altri Consiglieri che non l’hanno sottoscritta, ma che comunque hanno seguito i lavori in Commissione. Ha detto con onestà intellettuale il Consigliere Marconi: “Non avrei votato le mozioni ma la risoluzione si”, credo quindi che sia un fatto importante. Le parole con cui ha concluso l’intervento il Consigliere Talè: “E' nostro compito controllare, indirizzare” queste non devono venire meno.
Agli amici della Lega una piccola cosa, anche qui sempre per correttezza, noi abbiamo ascoltato, abbiamo visto anche le difficoltà oggettive che c’erano rispetto anche alle normative, rispetto a tutto, però gli amici della Lega trovano non rispondente alla loro posizione politica questa risoluzione, ma devo ricordare loro che non avevano trovato rispondente nemmeno la prima mozione, per lo meno io avevo capito questo, è una posizione che rispetto, però non sminuiamo il grande lavoro che è stato fatto, soprattutto dalla prima firmataria e dal Consigliere Talè, che con tanta pazienza hanno portato in Aula un prodotto unitario.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di risoluzione. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Interrogazione n. 564 – a risposta immediata
ad iniziativa del Consigliere Maggi
“Frequentazione delle scuole per l’infanzia dei minori non in regola con il piano delle vaccinazioni obbligatorie ma regolarmente iscritti nei propri istituti scolastici”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 564 - a risposta immediata - del Consigliere Maggi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Bravi.

Loretta BRAVI. Grazie Presidente. Alla risposta all’interrogazione del Consigliere Maggi ho allegato anche una lettera del Ministro Lorenzin all’Anci, che avrà sicuramente già visto, però l’ho comunque allegata.
Da accordi intercorsi con l’Ufficio scolastico regionale, dopo la sua interrogazione, le dico quanto segue.
Sia l'Assessorato all’istruzione che l’Ufficio scolastico regionale non hanno nessun tipo di margine sulla legge della Lorenzin, però ho delle informazioni che ho raccolto nella nostra regione e sono le seguenti.
La scadenza del 10 marzo 2018 relativa alle disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale, è sancita dalla legge 119/2017.
Dal mese di luglio 2017 la questione nelle Marche è monitorata e seguita con attenzione e atti concertati dalla Regione Marche (attraverso la dirigente sanità), dalla PF della sanità regionale (servizio vaccini), dall'Ufficio scolastico regionale nella figura del direttore.
Gli alunni iscritti alla scuola dell'infanzia (3-6 anni) che non avevano avviato la procedura vaccinale sono già stati presi in carico dai Servizi vaccini delle Asur nel rispetto delle indicazioni di legge.
Gli alunni in regola, invece, sono quelli che devono produrre alla scuola entro il 10 marzo il certificato vaccinale predisposto dai Servizi vaccini Asur.
Per ottimizzare questo adempimento è stata concertata tra USR e Sanità regionale, secondo anche le indicazioni del Garante per l'infanzia e a tutela della privacy, una procedura che consente ai Servizi vaccinali di predisporre il certificato.
La materia è sempre stata all'attenzione di tutti i soggetti interessati con la duplice finalità di agevolare le famiglie e non mettere in forte crisi i Servizi vaccinali.
Cosa voglio dire? Che dopo il 10 marzo non accade nulla di nuovo perché i Servizi dell’Asur insieme all’Ufficio scolastico regionale hanno preso le famiglie in carico. Che cosa succede? Che le difficoltà si pongono per coloro (genitori) che non sono entrati minimamente dentro i Servizi vaccinali.
Lei, Consigliere Maggi, faceva riferimento a delle interrogazioni che sono state presentate dalle Assemblee consiliari di altre Regioni, queste sono state tutte bocciate perché la data del 10 marzo è prevista da una legge e per modificarla ci vuole una legge.
Per quello che riguarda la situazione delle Marche, come le ho detto, si è cercato di prendere in carico le famiglie, quindi i bambini che non sono stati ancora vaccinati alla data del 10 marzo, per essere concreta, sono dentro un protocollo e continuano ad andare a scuola. Il problema si pone per chi non è dentro il protocollo perché non vuole vaccinarsi.

Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Ringrazio l’Assessore Bravi. Questa rassicurazione è stata richiesta dalle famiglie che hanno i figli in corso di vaccinazione e viste le disfunzioni, visto l’affollamento, probabilmente non riusciranno entro il 10 marzo a vaccinare i propri figli.
Considerata anche la polemica, in campagna elettorale, per quanto riguarda Roma, la Ministra Lorenzin è andata contro un provvedimento che anche la parte politica che lei rappresenta aveva votato.
Sono contento che la Regione Marche come istituzione si sia interessata di questa cosa e possa fugare i timori di queste famiglie per quanto riguarda la continuità dell’istruzione dei loro figli da 3 a 6 anni. Grazie.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione n. 492 della Consigliera Pergolesi che si è dovuta assentare, chiedo al capogruppo Maggi se intende accogliere la risposta, visto che abbiamo l'Assessore Cesetti in sostituzione del Presidente Ceriscioli.

Giovanni MAGGI. Se si può garantire la risposta al prossimo Consiglio io penso che sia più utile che ci sia la Consigliera Pergolesi.

PRESIDENTE. Va bene.

Interrogazione n. 518
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
“Attuazione della legge regionale 18/2013 – Comune di Trecastelli”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 518 del Consigliere Giancarli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Rispondo sia per la parte mia di competenza che per la parte di competenza del Presidente Ceriscioli.
Con nota del 2 novembre 2017 veniva trasmessa al Servizio affari istituzionali e integrità l'interrogazione in oggetto, per predisporre una breve e documentata relazione.
Premetto che innanzitutto condivido totalmente la premessa del Consigliere Giancarli.
La legge regionale n. 18 del 22 luglio 2013, all'articolo 4, prevede che la Regione assegni al Comune di nuova istituzione, per dieci anni a decorrere dal 2014, un contributo annuale, fissato per i primi due anni in 280.000 euro. Per gli anni successivi, l'entità del contributo è stabilito con legge finanziaria regionale.
Per i primi due anni è stato effettivamente erogato il previsto contributo regionale di 280.000 euro.
Con decreto n. 11 del 15 luglio 2014 è stato concesso, impegnato e liquidato il contributo per l'anno 2014 di 280.000 euro.
Con decreto n. 4 del 29 maggio 2015 è stato liquidato il contributo di 280.000 euro per l'anno 2015.
Per gli anni successivi, a seguito dell'incremento del numero di Comuni istituiti mediante fusione ed in relazione all'esigenza di stabilire criteri di riparto, nel rispetto dei principi di trasparenza contenuti nell'articolo 12, legge 241/90, è stato istituito un fondo unico regionale da destinare ai Comuni istituiti mediante fusione (articolo 8, comma 2, legge regionale 35/2013, che ha riformulato l'articolo 21, legge regionale 18/2008, con decorrenza dell'efficacia della norma dall'1 gennaio 2015, ai sensi dell’articolo 7, comma 8, legge regionale 35/2013).
I criteri di riparto del fondo regionale fra Comuni istituiti mediante fusione sono stati successivamente approvati dalla Giunta regionale e per il Comune di Trecastelli sono stati applicati dall'annualità 2016, perché l'importo del contributo regionale per l'annualità 2015 era stato determinato in misura fissa nella citata legge regionale di istituzione del Comune e regolarmente erogati come ho detto poc’anzi.
In particolare, con delibera di Giunta regionale n. 806 del 25 luglio 2016 è stato richiesto il parere al Consiglio delle autonomie locali sullo schema di deliberazione concernente: "Articolo 21, legge regionale 18/2008. Criteri per il riparto del fondo regionale per le fusioni di Comuni".
Con delibera di Giunta regionale 1021/2016 tali criteri di riparto sono stati definitivamente approvati.
Con decreto n. 13 del 29 settembre 2016 è stato disposto il riparto, l'impegno di spesa e la liquidazione del fondo regionale per le fusioni di Comuni per l'anno 2016.
Il contributo per l'annualità 2016, destinato al Comune dì Trecastelli, ammonta a 113.669,49 euro, in quanto - ribadisco al Consigliere Giancarli - il contributo di 280.000 a misura fissa era solo per i primi due anni.
Per l'annualità 2017 nel bilancio regionale non è stata stanziata alcuna somma all'interno del fondo regionale destinato alle fusioni dei Comuni, ma il contributo è stato stanziato col bilancio 2018/2020 e per evitare la riduzione dei trasferimenti previsti per il Comune di Trecastelli, nell'articolo 12 della legge regionale 39/2017 è stato previsto che il fondo per le fusioni di Comuni, che è stato stanziato nel bilancio 2018/2020, sia ripartito fra i Comuni aventi titolo al riparto nell'anno 2017.
In tal modo, il Comune di Trecastelli non dovrà concorrere al riparto della somma, che è stata stanziata nell'annualità 2019 del bilancio, con delibera di Giunta regionale 1615/2017, con 5 Comuni, tanti quanti sono gli aventi titolo dal 2018, ma con un solo Comune, quello di Vallefoglia, quindi riceverà nel 2018 un atto regionale di impegno della spesa e nel 2019 un atto di pagamento di un contributo analogo a quello che avrebbe avuto nel 2016.
Il fondo regionale in questione è aggiuntivo al fondo statale per le fusioni di comuni ed è aggiuntivo alle altre agevolazioni previste per tali comuni dalla normativa statale.
Ai sensi dell'articolo 5, legge regionale 18/2013, istitutiva del nuovo Comune di Trecastelli, il nuovo Comune, per dieci anni a decorrere dalla data di costituzione: ha priorità nei programmi e nei provvedimenti regionali di settore che prevedono contributi a favore degli enti locali; è equiparato ad una Unione dei Comuni o ai Comuni associati ai fini dell'accesso ai contributi previsti da programmi e provvedimenti regionali di settore riservati alle forme associative dei Comuni; è sostenuto in via prioritaria, qualora la Regione dia attuazione alla verticalizzazione del patto di stabilità regionale, mediante cessione di quota del medesimo patto di stabilità.
Per quanto riguarda i riconoscimenti al nuovo Comune, la programmazione regionale di settore ha riconosciuto alcune premialità, nei settori dell'edilizia residenziale pubblica, del dimensionamento scolastico, dell'impiantistica sportiva, del patto di stabilità ed altri settori di intervento.
In sostanza ritengo, Consigliere Giancarli, che con queste disposizioni gli amministratori del Comune di Trecastelli possano ritenersi discretamente soddisfatti rispetto agli adempimenti dell’amministrazione regionale perché, come ho detto poc’anzi, opportunamente il legislatore regionale a quel tempo aveva previsto la misura fissa soltanto per i primi due anni, poi con l’aumento esponenziale delle nuove entità comunali prevedere quel contributo fisso sarebbe stato insostenibile in un tempo tra l’altro dove le risorse per i bilanci regionali vengono via via ridotte.
Il punto 4 è di competenza del Presidente, ma rispondo io laddove si chiede in quale fase sia il procedimento della realizzazione della Casa della Salute.
Il progetto di realizzazione della Casa della Salute di tipo A nel territorio del Comune di Trecastelli è stato approvato dal Comitato dei Sindaci dell'Ambito Territoriale sociale 8, come da comunicazione (ATS 8 prot n 57490 del 3 agosto 2017).
Allo stato attuale, a riscontro della nota n. 10734 del 3 ottobre 2017 del Comune Trecastelli, l'Asur Area vasta 2 ha comunicato la necessità di un supplemento di istruttoria per la sottoscrizione dell'Accordo di programma per:
- necessità di acquisire chiarimenti sulla forma giuridica con la quale il Comune di Trecastelli ha disponibilità dell'immobile di cui al protocollo d'intesa e la durata contrattuale;
- acquisizione della specifica di conformità del progetto dell'immobile ai criteri richiesti per l'autorizzazione alla realizzazione ex legge regionale n. 21/2016, i cui costi tecnologici, impiantistici e strutturali restano a carico del Comune, fermo restando che l'individuazione di tali criteri di conformità devono essere stabiliti dal nuovo manuale di autorizzazione ex legge regionale n. 21/2016, che risulta al momento in fase di adozione.
Infine, acquisite tali informazioni I'Asur Area vasta 2 potrà procedere a chiedere al Servizio Salute, ai fini della sottoscrizione dell'accordo di programma e del conseguente procedimento di autorizzazione e accreditamento, ex legge regionale 21/2016, la verifica della compatibilità di tale progetto rispetto alla programmazione e alle disposizioni regionali in materia.
La necessità di questo supplemento di istruttoria è stata richiesta con nota prot. n. 179795 del 14 novembre 2017, quindi non è molto recente, immagino che sia in corso, questo lo aggiungo io, di completamento l’avvio di questa documentazione da parte del Comune.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Assessore e suo tramite grazie anche al Presidente Ceriscioli perché anche la risposta alla domanda n. 4 sulla Casa della Salute a mio avviso fa ben sperare quel Comune, poi ovviamente gli atti, come lei diceva, debbono fare il loro corso.
Perché la ringrazio? Non per un fatto formale e nemmeno per la stima che ho nei suoi confronti o per l’amicizia, ma perché so con quanta competenza affronta quotidianamente questi aspetti legati alle istituzioni locali, ai Comuni della nostra regione.
Sono convinto che resta forte l'esperienza di modernizzazione delle autonomie, possiamo citare per tutte la revisione delle funzioni delle Province, ma anche l’impulso alle unioni ed alle fusioni dei Comuni.
Quindi una più forte autonomia, una più forte sussidiarietà perché l’obiettivo è una migliore qualità dell’azione amministrativa e, non mi stancherò mai di dire, quando parliamo di queste cose non parliamo di ingegneria istituzionale, ma della vita delle comunità, della vita delle persone, delle famiglie, dei territori, delle imprese. Tra l’altro in questo momento presiede il Presidente Celani che è stato Sindaco, è stato Presidente di Provincia, anche lo stesso Assessore Cesetti ha avuto responsabilità importanti nel mondo delle autonomie.
Quindi parlo con persone che capiscono e che conoscono bene questi aspetti, come ovviamente i colleghi, perché di fatto chi ha responsabilità come le nostre deve comunque misurarsi con questi aspetti.
Dicevo di una migliore qualità dell’azione amministrativa per saldi principi di efficienza ed efficacia ed un ruolo rilevante assume l’irrobustimento di forme associative e aggregative come sono le unioni e le fusioni.
Nelle Marche di unioni e fusioni ne abbiamo fatte 6, una per incorporazione, poi abbiamo 12 unioni e 8 unioni montane, credo che dovremmo incentivarle perché inevitabilmente va ripresa la discussione. E' vero c’è il 4 marzo, però la discussione va ripresa, dopo il 4 dicembre non possiamo fermarci, c’è la necessità di riordinare il mondo delle autonomie. Credo che strette collaborazioni dovrebbero essere portate avanti anche fra le Regioni, dobbiamo anticipare fenomeni come quelli delle Province e dobbiamo far si che si vada ad una maggiore modernizzazione ed efficienza.
Dobbiamo destinare le risorse, le leggi di stabilità di questi ultimi anni vanno in questa direzione perché si è ripreso un forte ruolo delle autonomie anche con risorse legate agli investimenti. Qui nelle Marche abbiamo anche un problemino sospeso perché credo che dopo il voto espresso, lo ricordava questa mattina il Consigliere Talè, su Serrungarina, Montemaggiore, sulla nascita del Comune di Colli al Metauro, per lo meno a me non risultano grandi azioni di organizzazione di nuovi comuni, quindi dobbiamo decidere. So che anche su questo forse la pensiamo allo stesso modo, dobbiamo rispettare il voto delle comunità, perché se più comuni decidono di aggregarsi e una comunità si sfila, dobbiamo avere la capacità politica ed istituzionale di prendere atto che quel comune si è sfilato e quelli che rimangono vanno avanti, ci vuole un anno in più? Ci si mette un anno in più, l’importante che si tenga conto di questi due obiettivi primari, e su questo chiudo, l’efficienza dell’azione amministrativa e la democrazia, il voto dei cittadini, delle persone sapendo che il voto dei cittadini deve essere un voto rispettato. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie Consigliere Giancarli, non è ortodosso intervenire da parte mia, però mi sento di condividere esattamente l'analisi che ha fatto sulla riforma delle autonomie.

Interrogazione n. 533
ad iniziativa del Consigliere Bisonni
“Stato attuale del Servizio volontario di vigilanza ecologica”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 533 del Consigliere Bisonni.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. In merito all’interrogazione al punto 1) si precisa quanto segue. Relativamente alla mancata effettuazione dei corsi di formazione e di aggiornamento delle GEV in capo alle amministrazioni provinciali, si rileva quale fondamentale motivazione il taglio dei fondi statali; infatti a seguito del prelievo forzoso sulle entrate provinciali (1 miliardo di euro per il 2015, 2 miliardi per il 2016, 3 miliardi per il 2017) si è reso necessario un maggior cofinanziamento regionale delle spese sostenute dalle Province per l'esercizio delle funzioni conferite, che la Regione non è riuscita a compensare integralmente. Pertanto per motivazioni ascrivibili all'insostenibilità dei tagli statali alcune funzioni come quella in oggetto non sono state assistite da adeguato cofinanziamento regionale.
Nell'ambito dei contributi regionali straordinari non destinati a singole funzioni le Province possono ricercare la disponibilità per cofinanziare le funzioni, di cui all'articolo 6 della legge regionale 29/92 (competenze delle Province), in termini di svolgimento dell’attività delle GEV, dell'organizzazione dei corsi di formazione professionale ed aggiornamento, di stipula dei contratti di assicurazione, di assistenza legale, di disponibilità di mezzi e attrezzature da destinare al servizio.
Se le Province non riescono a cofinanziare le funzioni di cui trattasi e ad erogare i relativi servizi è pertanto per via di un insostenibile prelievo forzoso dello Stato sulle entrate provinciali.
Punto 2) Le competenze delle GEV sono fissate dall'articolo 2 della legge regionale 29/92 e la loro organizzazione in raggruppamenti provinciali è specificata all'articolo 2 del Regolamento n. 1/2010.
La citata legge regionale 13/2015 di riordino delle funzioni provinciali con il trasferimento alla Regione delle funzioni individuate nell'Allegato A, non tratta degli aspetti della vigilanza ecologica volontaria, né tali aspetti vengono normati con la successiva legge regionale 6/2016, che ne modifica in parte i contenuti riguardo alle funzioni riprese dalla Regione in tema di vigilanza sull'esercizio della caccia e della pesca, esercitate mediante convenzioni con le Province. A fronte di tale ultima norma che prevede la riallocazione presso le Province delle funzioni di vigilanza relative alla caccia e alla pesca nelle acque interne, in mancanza nella legge regionale 13/2015 di disposizioni relative alle GEV, le funzioni ad esse conferite con la legge regionale 29/92 sono da intendersi confermate visto l'evidente rapporto di connessione con i compiti espletati dalla Polizia provinciale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Ringrazio l’Assessore, però la risposta che gli uffici le hanno fornito non mi soddisfa affatto e le spiego perché.
Lei sostanzialmente ha detto due cose: il motivo per cui non si fanno i corsi è perché sono finiti i soldi; la Provincia dovrebbe provvedere.
Il problema è proprio questo, infatti la Provincia dice che è la Regione che dovrebbe provvedere.
Questo rimpallo di competenze crea un caos che rende molto difficoltosa l’attività delle guardie ecologiche volontarie, se a questo aggiungiamo la carenza dei fondi, il fatto che i corsi di formazione non si fanno più, si capisce come in questo settore regna il caos più totale.
Sulle responsabilità della Regione ricordo quello che sta scritto all’articolo 5 della legge 29: “La Giunta regionale svolge compiti di indirizzo e coordinamento dell’attività delle guardie ecologiche volontarie e in particolare cura il coordinamento dei corsi di formazione professionali e il coordinamento e l’attività dei gruppi provinciali” e all’articolo 3 del Regolamento regionale 15 febbraio 2010 c’è scritto che la Giunta regionale fa queste cose tramite la stipula di protocolli di intesa con le Province.
Ricordo che l’ultimo protocollo di intesa firmato è quello del 2010, delibera di Giunta regionale n. 1420/2010, che è scaduto, quindi alla seconda domanda in cui chiedevo sostanzialmente cosa vuol fare la Regione non c'è stata risposta. Dite che la responsabilità è della Provincia, però non è proprio così, perché quello che ho letto dice che c’è una corresponsabilità della Provincia e della Regione.
Va rinnovato il protocollo di intesa, vanno reperite delle risorse, quando si va in Conferenza Stato-Regioni ci sarà un modo di porre all’attenzione del Governo su questo aspetto, chiedo questo perché sta regnando il caos più totale.
Mi permetto, non c'entra niente con questo, Consigliere Talè le chiedo un attimo di attenzione, perché mi rivolgo in particolare a lei ma anche ad altri, colgo l’occasione di questa interrogazione, in cui l’Assessore molto onestamente ha detto che i corsi di formazione non si fanno più perché non ci sono più le guardie ecologiche, per dire che adesso sono in II Commissione e c’è una mia proposta di legge che aumenta le distanze di caccia. Non è stata fatta per chiudere la caccia o per ostacolarla, ma questo anno ci sono state 114 vittime di caccia, quindi, secondo me, aumentare le distanze è un dovere, come quando in una strada pericolosa in cui muoiono delle persone si abbassano i limiti di velocità. Quindi per la caccia, quando c’è un pericolo per l’incolumità delle persone, è giusto aumentare le distanze e non mi si venga a dire, colgo l’occasione, che non serve aumentare le distanze, ma bisogna aumentare i controlli, perché le risorse non ci sono, lo ha detto adesso l’Assessore.
Se sulla mia proposta di legge qualcuno mi dirà che non serve aumentare le distanze, ma basta aumentare i controlli, non prendiamoci in giro perché l’Assessore oggi ha risposto dicendo che le risorse non ci sono. Grazie.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Vi do alcune informazioni: sono rinviate le interrogazioni nn. 550 556 (abbinate) e l'interrogazione n. 552. Sono altresì rinviate le mozioni n. 232 e n. 268 (chiesto ora dal Consigliere Zaffiri), mentre la Consigliera Marcozzi ritira la mozione 274 a cui è abbinata l’interrogazione 445. Quindi a questo punto resta l’interrogazione 539 della Consigliera Leonardi e la mozione 277 del Consigliere Giorgini.
E' rinviata anche l'interrogazione n. 554 del Consigliere Maggi sulle politiche abitative. Chiedo scusa.

Interrogazione n. 539
ad iniziativa della Consigliera Leonardi
“Emergenza rifiuti in provincia di Ascoli Piceno”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 539 della Consigliera Leonardi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Emergenza rifiuti in provincia di Ascoli. La Consigliera Leonardi chiede: "quali immediate iniziative la Regione intende mettere in atto per ristabilire il principio di legalità, tutelare l'ambiente e le comunità interessate così gravemente minacciate dalle circostanze" descritte nelle premesse dell'interrogazione e relative alla gestione emergenziale di rifiuti in provincia di Ascoli Piceno dal 2014 al 2016, nonché nella gestione in regime di accordo interprovinciale dal 2016 ad oggi; chiede inoltre quali altre iniziative si intendano mettere in atto per "accertare eventuali e conseguenti responsabilità".
Non risulta che attualmente siano in atto iniziative o condotte che violino il principio di legalità giacché i rifiuti vengono correttamente condotti a smaltimento secondo modalità previste per legge e confortate dagli indirizzi pianificatori del Piano regionale per la gestione dei rifiuti; non si evidenzia pertanto la necessità di adottare "immediate iniziative" a tutela dell'ambiente e delle comunità interessate.
Al secondo punto, quali azioni avvierà la Regione "per impedire la reiterazione della decretazione d'urgenza adottata dalla Provincia di Ascoli Piceno senza soluzione di continuità dal 12 maggio 2014 e in difetto assoluto dei presupposti di legge riaffermati dal Ministero con la circolare del 22 aprile 2016", rispondo che non è prevista alcuna reiterazione della decretazione d'urgenza, in quanto il ricorso a tale procedura non è proseguito oltre il 10 ottobre 2016 e l'accordo interprovinciale in essere garantisce il regolare smaltimento fino a tutto il 2018 presso gli impianti nella provincia di Fermo.
Punto 3): "come intende tutelare la salute e il diritto a un ambiente salubre dei cittadini del territorio interessato, gravemente compromessi dalle circostanze sopra descritte".
Non si ha evidenza di situazioni che comportino gravi compromissioni del "diritto a un ambiente salubre dei cittadini" e danni alla salute, stante la regolarità delle operazioni di smaltimento.
Punto 4) "come si intende intervenire per scongiurare la reiterazione già annunciata dalla Provincia di Ascoli Piceno nell'ultimo decreto emergenziale ed impedire l'abbancamento dei rifiuti dei comuni di questa provincia in una discarica priva dei prescritti titoli autorizzativi e titolare di un'AIA garantita con polizze prive di validità, anche a garanzia del principio di legalità".
La annunciata reiterazione di un ulteriore provvedimento da parte della Provincia di Ascoli Piceno finalizzato a consentire lo smaltimento presso una "discarica priva - come dice lei - dei prescritti titoli autorizzativi e titolare di un'AIA garantita con polizze prive di validità", di cui si fa menzione nell'interrogazione, si basa su un presupposto privo di consistenza, ovvero che attualmente tale condotta sia in essere, quindi è del tutto non vera l’affermazione che viene messa nell’interrogazione.
Punto 5) "come intende impedire l'abuso delle ordinanze emergenziali e far impegnare la Provincia di Ascoli Piceno ad una programmazione efficiente e lungimirante volta a garantire la migliore tutela degli interessi pubblici coinvolti e del territorio e il necessario ripristino della gestione ordinaria".
La Provincia di Ascoli Piceno non è soggetto competente in materia di programmazione, che la legge attribuisce in maniera chiara all'Assemblea territoriale d'ambito dell'ATO 5, che sta provvedendo a redigere il Piano d'ambito sulla scorta del positivo giudizio di conformità sul Documento preliminare rilasciato dalla Regione.
Il redigendo Piano d'ambito rappresenta lo strumento per la definizione di "una programmazione efficiente e lungimirante volta a garantire la migliore tutela degli interessi pubblici coinvolti e del territorio e il necessario ripristino della gestione ordinaria", come sollecitato dall'interrogazione.
La verifica della corretta declinazione dello strumento di pianificazione da parte dell'ATA ATO5 è comunque in carico alla Regione, che, come previsto per legge, dovrà rilasciare il parere di conformità al Piano e comunque partecipare in qualità di soggetto competente alla procedura di valutazione ambientale strategica. Quindi molte delle domande di questa interrogazione non avevano i presupposti per essere presentate.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Grazie Assessore e chiederei di avere una copia della risposta in modo da poter verificare quanto scritto.
Sono a conoscenza, come ho riportato nell’interrogazione, di un ricorso alla decretazione d’urgenza fatto per 9 volte rispetto ad una situazione in cui la pianificazione ordinaria manca e questo lo ha ammesso - scusi, Assessore Casini, abbia pazienza, parlava sopra l'Assessore Sciapichetti, ora parla sopra di me, parlerà dopo e si sfogherà con l'interrogazione del Consigliere Maggi - lo stesso Assessore Sciapichetti: attualmente manca una pianificazione rispetto alla gestione ordinaria …, manca, la sta facendo, ma manca, è dal 2014 che si sta facendo ricorso alla decretazione d’urgenza per una emergenza rifiuti. (…) Non è vero? Va bene, dico solo che non sono soddisfatta della risposta e quindi, come ho messo in premessa e senza buttarla sempre in caciara quando tocchiamo la provincia di Ascoli o le competenze, chiederei cortesemente, come ho già fatto, di avere una copia per poterla visionare con calma senza queste interruzioni. Grazie.

Interrogazione n. 554
ad iniziativa del Consigliere Maggi
“Programmazione risorse politiche abitative”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 554 del Consigliere Maggi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Casini.

Anna CASINI. Una chiosa, forse la Consigliera Leonardi ha degli informatori che la informano male ad Ascoli Piceno, come l’ultima volta, e forse lì ho sbagliato a non denunciarla, quando disse che avevo fatto spalare una strada per andare ad una processione, e questa volta continua a dire che ci sono reiterazioni di atti, cosa che non è vera ed è agli atti per cui presumo che il Presidente della Provincia di Ascoli Piceno prenderà i suoi provvedimenti, perché lei ha affermato delle cose molto gravi dicendo che controllerà se sono o no stati reiterati gli atti quando l’Assessore le ha risposto delle cose molto serie. Lei ha degli informatori che non sono informati.
In esito all'interrogazione n. 554/2018 del Consigliere Maggi, relativa alla Programmazione delle risorse per le politiche abitative, si relaziona quanto segue.
In premessa è opportuno precisare la portata del decreto n. 166/DIR del 8 luglio 2017 adottato dal Direttore Erap Marche, che in sostanza costituisce il primo atto di una sequenza procedimentale volta all'impiego di risorse disponibili per interventi di edilizia residenziale pubblica. Nello specifico, con il provvedimento in questione sono stati "ripartite" tra alcuni Comuni della Provincia di Ancona (Ancona, Senigallia, Jesi, Osimo, Fabriano, Falconara M.ma ed altri) le seguenti risorse economiche:
- 12 milioni di euro derivanti dall'avanzo di amministrazione Erap;
- 3 milioni di euro derivanti da proventi delle vendite ex legge 560/1993;
- 1 milione di euro derivante da mutui,
- per un totale complessivo di 16 milioni di euro.
Per l'effettiva operatività di tale provvedimento è necessario l'espletamento di ulteriori procedimenti:
a) da parte dei Comuni, che devono individuare e localizzare gli interventi da attivare nel proprio territorio;
b) da parte della Giunta regionale, chiamata ad approvare il programma di reinvestimento secondo la procedura prevista dall'articolo 6 bis della legge regionale 36/2005, limitatamente all'impiego di 3 milioni di euro derivanti dalle vendite ex legge 560/1993.
Fatta questa precisazione, si forniscono le seguenti risposte ai quesiti 1) e 2).
Ai sensi dell'articolo 6 bis della legge regionale 36/2005, la Giunta regionale (in collaborazione e/o su proposta di Erap Marche) acquisisce il preventivo parere della competente Commissione consiliare per approvare il programma di reinvestimento delle risorse derivanti dalle vendite degli alloggi Erap (disposte ai sensi dell’articolo 20 septiesdecies della legge regionale 36 medesima, ovvero della legge 560/1993).
Pertanto, nella previsione del legislatore regionale, la programmazione delle somme derivanti dall'avanzo di amministrazione ovvero dall'accensione di mutui fondiari per lo svolgimento della propria attività istituzionale, esula dalle procedure previste dall'articolo 6 bis della legge regionale 36/2005 e rientra invece nell'ambito dell'autonomia amministrativa, patrimoniale, contabile e gestionale attribuita ad Erap Marche dall'articolo 21 della legge regionale 36 medesima.
Come già chiarito, il decreto del Direttore Erap n. 166/2016 costituisce il primo atto di una sequenza procedimentale complessa che tra l'altro prevede, per l'utilizzo dei 3 milioni derivanti dalle alienazioni degli immobili disposte ex legge 560/1993, l'approvazione del programma di reinvestimento da parte della Giunta regionale, previo parere della competente commissione consiliare. Tali fasi procedimentali non sono ancora state svolte. Nessuna normativa regionale risulta dunque disattesa con il provvedimento in questione, che tra l’altro è stato firmato dal Direttore Erap Marche.
Punto 3) attualmente I'Erap dispone delle seguenti risorse:
- risorse derivanti dalle vendite, soggette alle procedure di cui all'articolo 6 bis legge regionale 36/2005, ovvero al Programma regionale approvato con DACR 115/2014 (linea di intervento C) per un totale di 5.380.332 euro;
- risorse derivanti dall'avanzo di amministrazione bilancio Erap, che restano nella piena disponibilità dell'ente medesimo che sono pari a 650.000 euro.
Quindi le risorse di cui al precedente punto 3) non sono state ancora programmate, salvo l'impiego di 650.000 euro nell'ambito del bilancio preventivo 2018/2020.
Punto 5) si fa presente che:
- attualmente sono in corso programmi costruttivi da parte di Erap Marche che prevedono la realizzazione di circa 600 alloggi, per un importo di 55 milioni di euro circa;
- gli appartamenti in corso di acquisto sul libero mercato, ai sensi dell'articolo 14 del decreto legge 8/2017, destinati temporaneamente a soggetti residenti in edifici distrutti o danneggiati dagli eventi sismici iniziati il 24 agosto 2016, sono acquisiti - per espressa previsione di legge - al patrimonio dell'edilizia residenziale pubblica. Il numero degli alloggi è pari a 366 e la dotazione finanziaria è di 48 milioni di euro;
- il Piano triennale 2014/2016 non si è ancora concluso in quanto si dovranno avviare le procedure di realizzazione/acquisto alloggi mediante l'utilizzo dei proventi delle alienazioni degli alloggi previste nel 2014.
Pertanto il nuovo Piano triennale Erap verrà predisposto a seguito e in considerazione degli interventi in atto, per valutare le effettive esigenze del territorio.
In ogni caso si ritiene che, per incidere in modo apprezzabile sulle problematiche abitative della nostra regione, sarebbero necessarie risorse dell'ordine di circa 50 milioni di euro, da reperire sia con risorse statali che regionali.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Ringrazio l’Assessore per questa risposta, più complessa di quelle che solitamente fornisce l’Assessore Cesetti, devo dire.
Per quanto riguarda le ultime due richieste dell’interrogazione: quali sono gli interventi programmati dalla regione? Ancora non ci sono. Poi, il Consiglio regionale non è competente per la proposta del nuovo piano triennale, ma è l’Erap che lo deve fare.

Anna CASINI. Portare via le risposte subito non è una buona prassi, sarò tollerante, andrò a braccio.
Le ho detto che piano non c’è, non ho detto che non ci sono investimenti, perché ho parlato di investimenti di 55 milioni di euro per 600 alloggi ed ho parlato di investimenti di 48 milioni di euro per 336 alloggi che stiamo acquistando, più c’è un altro stralcio che non ho nominato per correttezza perché ancora i bandi sono aperti, quindi non l’ho voluto neanche inserire, ma non mi pare poco.
Abbiamo detto che dobbiamo ancora chiudere alcuni interventi e quando saranno chiusi questi interventi programmeremo un piano.
La questione terremoto è stata importante perché i 600 alloggi sono di gestione ordinaria mentre i 366 ed gli altri che ci saranno, sono in gestione straordinaria con i fondi del terremoto che saranno occupati provvisoriamente dai terremotati e poi rimarranno in proprietà dell’Erap, questa era la mia risposta, non è che in questo momento noi non stiamo facendo nulla, presenteremo il piano una volta finito e sarà il piano presentato su proposta dell’Erap, questo si l’ho detto.

Sull’ordine del giorno

Giovanni MAGGI. Grazie Assessore, visto che ho il microfono direi che sulla mozione successiva, non so se il Consigliere Giorgini la ritira, non c’è il numero legale.

PRESIDENTE. Se chiede la verifica la facciamo, altrimenti procediamo con l’ultima mozione oppure decidiamo di rinviarla e basta, se siete d’accordo.

Peppino GIORGINI. Mi scusi, Presidente, questa mozione è molto complessa perché parliamo di radioattività, di uranio impoverito, parliamo di cose molto complesse e non lo posso fare in 5 minuti, chiedo che la mozione venga rinviata al prossimo Consiglio.

PRESIDENTE. Va bene, rinviata al prossimo Consiglio del 20 febbraio.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 18,45