Resoconto della seduta n.95 del 20/12/2022
SEDUTA N. 95 DEL 20 DICEMBRE 2022
La seduta inizia alle ore 11,00
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Dichiaro aperta la seduta n. 95 del 20 dicembre 2022. Do per letto il processo verbale della seduta n. 94 del 13 dicembre 2022, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell'articolo 53 del Regolamento interno. Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni a loro distribuite, con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Interrogazione n. 600
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Rincaro delle rette dei nidi a causa del notevole incremento dei costi dell'energia elettrica e del riscaldamento”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 600 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Biondi.
Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. La Regione Marche è consapevole della circostanza secondo la quale l'incremento dei costi per l'energia e il riscaldamento ha determinato il sorgere di un allarme da parte di strutture per l'infanzia pubbliche e anche private paritarie. In merito ai quesiti posti con l’interrogazione preciso quanto segue:
Innanzitutto la Regione ha stanziato le seguenti risorse regionali che interessano i nidi d’infanzia pubblici e privati autorizzati accreditati per 1.500.000 euro interamente destinato con la delibera di Giunta n. 1465 del 2022 ai Comuni per l’attuazione dei servizi ed interventi di tipo B, che ricomprendono azioni di sostegno ai costi di gestione dei servizi 0/3 anni e abbattimento delle rette di frequenza.
Rilevo che per accedere al fondo regionale di cui sopra, i Comuni erano tenuti a presentare entro e non oltre il 12 dicembre apposita candidatura su ProcediMarche. Su 225 Comuni, 64 non hanno presentato l'istanza. Il servizio competente ha ritenuto di prorogare la scadenza fino al 10 gennaio 2023 proprio per permette a tutti i Comuni di accedere a queste risorse nella convinzione che le stesse rappresentano un importante sostegno economico da garantire ai Comuni per far fronte alle nuove necessità determinate dall'incremento dei costi per l'energia elettrica e per il riscaldamento, che rischiano di ripercuotesi sui costi di gestione dei servizi per l'infanzia e sulle rette di frequenza.
Pertanto è impegno di tutti, anche dei Consiglieri, far si che nei territori maturi questa sensibilità, invito anche gli interroganti a farsi parte attiva prendendo contatto con i nostri uffici per raggiungere le amministrazioni mancanti.
Queste risorse si aggiungono in ottemperanza alla quota riservata. ai 6.022.000.000 euro di fondi ministeriali assegnati con decreto ministeriale n. 89 del 7 aprile 2022 e finalizzati allo sviluppo e all'implementazione del “Sistema integrato di educazione e istruzione”.
La normativa nazionale di riferimento (decreto legislativo n. 65 del 2017) pone inoltre in capo alle Regioni il compito di programmare le risorse statali assegnate. Pertanto con delibera di Giunta n. 1325 del 17 ottobre 2022 è stata approvata la seguente suddivisione dei fondi:
- 30% sono finalizzati ad interventi strutturali;
- il 60% finalizzati al sostegno dei costi di gestione dei servizi 0/3 anni e abbattimento delle rette di frequenza, per un totale di oltre 3.600.000 euro;
- 10% per la formazione dei docenti fascia 0/6 anni con i coordinamenti pedagogici.
Dall’attività istruttoria dell'ufficio emerge che i Comuni ad oggi optano, tra i vari interventi finanziabili con le risorse di cui sopra, per l'abbattimento delle rette di frequenza dei servizi 0/3 mediante l'adozione di avvisi pubblici per la concessione di contributi alle famiglie per la frequenza dei servizi per l'infanzia. Ciò significa che in merito alla tipologia di interventi a cui vengono destinate il 60% delle risorse, i Comuni assegnano già una priorità all’abbattimento dei costi delle rette. La loro discrezionalità fa riferimento ad un elenco di interventi possibili:
- agevolazione tariffaria, anche modulare, per la frequenza dei servizi per l'infanzia;
- prolungamento orario pomeridiano;
- apertura del servizio del periodo estivo
- consolidamento e sviluppo delle sezioni primavera;
- interventi di sostegno alla progettualità finalizzata all’inclusione e alla diversità, al bilinguismo, all’educazione alimentare, al sostegno alla genitorialità e alla continuità educativa;
- creazione di nuovi posti per fascia 0/3;
- poli per l’infanzia;
- spese di gestione e funzionamento dei nidi d’infanzia e dei centri per l'infanzia con pasto e sonno.
Come si vede tra le voci citate l’agevolazione tariffaria è già presente nella destinazione dei fondi. Non solo, in considerazione delle caratteristiche di cui tener conto per avere un'effettiva efficacia delle misure da quest'anno la Regione Marche, tra i criteri di cui alle delibere di Giunta n. 1325 del 2022 e n. 1465 del 2022, non ha fissato limiti Isee, lasciando liberi i Comuni di scegliere i requisiti dei beneficiari dei propri interventi.
In merito inoltre all'ultimo quesito, quello relativo alla programmazione e all’offerta marchigiana, sulle progettualità che possono avvicinare la nostra Regione ad altre, si ricorda come le recenti disposizioni di legge in materia, il decreto legislativo n. 65 del 2017, debbano indurre a non improvvisare classifiche di merito tra le Regioni, tanto più che è ancor più recente, del 2019, la costituzione di una cabina di regia per il monitoraggio dei dati per valutare l’attuazione e l'efficacia del Piano di azione pluriennale. Detto ciò, in attesa di poter confrontare dati più esaustivi, al momento le Marche, in riferimento alla copertura di servizi, ossia numero di posti per 100 bambini, sono al di sopra della media nazionale. La percentuale di copertura dei servizi educativi (numero posti ogni 100 bambini) si attesta sul 28,7%.
In sede di riunione con il Tavolo paritetico di confronto è emerso che tale risultato indubbiamente non è brillante, tuttavia occorre rilevare che questi numeri attengono più alla domanda che all’offerta di servizi. Da un lato, infatti, nella nostra Regione è ancora presente la cultura secondo la quale è meglio affidare i bambini alle cure dei nonni piuttosto che ad una struttura dedicata e specializzata in materia, dall'altro abbiamo un elevata percentuale di famiglie extracomunitari, in cui sono presenti molte figli e dove le donne non lavorano, per cui per questa fetta di bambini non c'è la domanda di accesso ai servizi, semmai occorrerà stimolare maggiormente la domanda.
Faccio presente che con il Tavolo paritetico di confronto previsto dalla delibera del Consiglio dei Ministri e composto dai rappresentanti della Regione, dell'Ufficio scolastico e dell'Anci, così come da decreto del dirigente dell'Ufficio scolastico di giugno 2022, è in corso di definizione la mappatura dei servizi 0/6 finalizzata alla creazione di poli dell’infanzia, che rappresentano un aumento qualitativo del servizio sotto il profilo educativo ed organizzativo.
Tra l’altro la Regione ha già sottoscritto nel 2018 un Protocollo d'intesa con l'Ufficio scolastico regionale attraverso il quale le parti hanno assunto l'impegno e i ruoli reciproci per arrivare a definire i criteri per la programmazione, la costituzione e il funzionamento dei poli dell'infanzia. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei ringraziare l’Assessore Biondi per la disponibilità.
Una risposta esaustiva, anche se mi sento di sottolineare che purtroppo la mancata programmazione di interventi più incisivi non dipendono da lei, ma dall’Assessore che l'ha preceduta, visto che lei si è insediata da poco.
Quello che chiedo con questa interrogazione, infatti, non è di stanziare risorse come avviene annualmente nel bilancio in modo ordinario e sistematico, ma di avere un intervento straordinario in quanto a causa del rincaro delle bollette molte famiglie si trovano in questo momento a dover sostenere costi maggiori rispetto agli anni precedenti ed è per questo che chiediamo alla Regione un intervento più incisivo rispetto ai bilanci degli anni scorsi.
Assessore, ciò che mi ha appena riferito riguarda uno stanziamento di 1,5 milioni di euro, che c’è stato anche negli anni precedenti, nulla in più a quanto avveniva negli anni scorsi.
Chiediamo che i contributi per abbattere le rette dei nidi di infanzia vengano affiancati anche dall'aumento dei posti disponibili, insieme ad interventi che richiedono ai Comuni e ai gestori l'elasticità nelle fasce orarie pomeridiane, come un indispensabile asilo estivo che sia una priorità in molti Comuni.
La Regione riceve, come lei ha detto poco fa, dallo Stato 6 milioni di euro per le annualità 2021, 2022, 2023, che redistribuisce ai Comuni, a questi 6 milioni vanno aggiunti 1,5 milioni di euro che sono dovuti per legge, un 25%, niente di più di ciò che è già doveroso nei confronti dei Comuni, che si trovano quest'anno impossibilitati a diminuire le rette e ad intervenire in modo da agevolare le famiglie che mandano i propri figli al nido d’infanzia. E’ solo il minimo e non una conquista come sbandierato purtroppo da qualcuno nei giorni scorsi, tant'è vero che i nidi marchigiani sono i più cari d'Italia, con una media di 1.140 euro a bambino, un costo elevatissimo che viene sostenuto in parte dalle famiglie e per la parte restante dai Comuni che offrono il servizio.
La situazione è ancora più grave in partenza nelle Marche, perché, dopo la Basilicata, sono la seconda Regione in cui le famiglie partecipano di più alla spesa complessiva per i nidi, con il 20,8% della compartecipazione, a differenza di alcune Regioni in cui il nido e addirittura a costo zero per le famiglie.
Vogliamo richiamare con questa interrogazione, che è stata sottoscritta anche dai miei colleghi del gruppo PD, ancora una volta l'importanza del servizio dei nidi e le ripercussioni che ha sul mercato del lavoro, in particolare per le donne, visto che i motivi familiari molto spesso sono una delle cause principali dell’inattività lavorativa femminile, che in Italia è quasi del 35% e nelle Marche ancora più alta.
Gli obiettivi da raggiungere sono innanzitutto il 33%, mi permetto di ricordarlo, di copertura dei nidi, lei ha detto che nelle Marche sono il 28,7% i posti che vengono offerti e coperti dai nidi d'infanzia nella fascia 0/3 anni, l’obiettivo a livello nazionale è almeno il 33% e a me sembra ancora bassissimo perché significa che quasi il 70% delle persone non possono permettersi di mandare i propri figli al nido.
Ricordo anche che l'Emilia-Romagna sta investendo il 120% in più in riferimento ai fondi statali investiti , 120% in più investiti dalla Regione vicina, rispetto al nostro 25%.
Un breve cenno a ciò che lei ha dichiarato in chiusura in merito alla domanda di posti nei nido che andrebbe stimolata visto che siamo solo al 28,7%. Mi permetta di dissentire, Assessore, il motivo per cui la domanda è bassa non dipende dal fatto che ci sono numerose famiglie extracomunitarie o da una cultura per cui i bambini vengono lasciati a casa con i nonni, la domanda è bassa perché i costi sono ancora troppo alti, purtroppo, sono convinta che si arriverebbe al 30% se il costo fosse zero come in altre Regioni. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui
Interrogazione n. 626
ad iniziativa del Consigliere Cancellieri
“Situazione sanitaria relativa alla zona dell’Alto Montefeltro”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 626 del Consigliere Cancellieri.
Ha la parola, per la risposta l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Con questa interrogazione il collega Cancellieri mette in luce tutte le difficoltà che questo periodo ha presentato, in particolare il periodo di due anni di Covid e la riduzione delle spese dei fondi in sanità, ridotte per effetto delle spese Covid, per i payback, per l’aumento di energia, che finora sono state poste a carico del bilancio delle Regioni. Di fatto ci troviamo in presenza nei due anni di Covid di una riduzione del bilancio regionale.
Cionondimeno, rispondendo alla sua interrogazione, la informo che per quanto riguarda l'Ospedale Lanciarini di Sassocorvaro, in adesione a quello che era stato promesso in campagna elettorale, i servizi sono stati potenziati e, in aggiunta a quello che c’era in precedenza, sono stati attivati 8 posti di ortopedia, 12 posti di cure intermedi e 10 di lungodegenza. Inoltre, è stato attivato un punto di primo intervento improprio, mentre prima il punto di assistenza territoriale era gestito dai medici di medicina generale, oggi i cittadini che si presentano a Sassocorvaro sono curati dai medici specialistici ospedalieri, che sono all’interno della struttura, di fatto è, con una denominazione diversa, un punto di primo intervento.
Si deve aggiungere che quando ci sono gli specialisti, sempre al punto di primo intervento all’Ospedale di Sassocorvaro, sono presenti servizi tipici di un ospedale per acuti.
In questi primi due anni, nonostante le difficoltà, a Sassocorvaro sono state mantenute le promesse che avevamo assunto sin dall'inizio della nostra elezione con quell'incontro fatto con il Sindaco e i Consiglieri comunali.
In ordine alla seconda domanda, relativamente alla struttura di Macerata Feltria, si conferma che la Giunta regionale manterrà in piedi tutta la struttura esistente, caratterizzata da 25 posti nella Rsa (gestita dall'azienda sanitaria pubblica), 15 posti di residenza protetta (sempre gestiti dall’Asur), 30 posti di riabilitazione estensiva, codice 60, un codice di riabilitazione ospedaliera, poi ulteriori 10 posti per le persone in coma.
Alcune criticità, che sono state evidenziate dalla Kos Care, che gestisce i 30 posti di riabilitazione estensiva, (codice 60), sono state determinate dalla mancanza di alcuni medici, che la società ha così evidenziato per determinare in modo congruente il pieno impiego delle risorse nell’ospedale di Macerata Feltria.
In ogni caso, avendo cura del fatto della carenza di medici e dell’impossibilità di reperire sul mercato le professioni sanitarie, un tema generale, non solo della nostra Regione, anche nel caso dell’ospedale di Macerata Feltria confermiamo tutti gli impegni che abbiamo assunto. In modo inequivocabile possiamo dire che Sassocorvaro è stato potenziato e che a Macerata Feltria vengono mantenuti tutti i servizi che c'erano in precedenza, anzi sono servizi che aggiungono in quell'area del territorio della Provincia di Pesaro e Urbino un'assistenza continuativa. Credo che questo sia un piccolo miracolo nella situazione data.
I servizi sanitari devono avere un'estensione sempre maggiore per l'invecchiamento della popolazione, per la distanza di quelle popolazioni dagli ospedali per acuti. Questo è l'impegno che noi abbiamo assunto e che cercheremo di mantenere con i provvedimenti che sono in via di emanazione, compresa la riforma delle AST e successivamente con il Piano socio-sanitario, che si svilupperà nell'arco minimo di un quinquennio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cancellieri.
Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Sono soddisfatto della risposta dell'Assessore, che va nella direzione della garanzia dei servizi, una garanzia rilevantee che vuol dire addirittura un potenziamento dei servizi in quel territorio, che è quello legato all'emergenza, a questa specie di PPI, un PPI improprio, ma che ci garantisce la presenza dei medici specialisti e l’assistenza nell'orario prestabilito.
Ho avuto premura di fare questa interrogazione perché ho voluto rassicurare la popolazione di quel territorio. L’Alto Montefeltro è una terra alla quale noi tutti dobbiamo molto, minimo quello di aver dato alla luce un casato importante, quello dei Montefeltro, che dal 1200 al 1500 ha reso ricchi prosperosi quei luoghi, il nostro territorio provinciale dalle porte di Senigallia alle porte di Rimini fino a Gubbio, dandoci storia, identità, cultura e radice.
E’ un territorio tanto ricco di storia, ma tanto difficile dal punto di vista orografico e di viabilità e proprio per la storica mancanza di attenzione della politica in quei territori siamo riusciti a perdere diversi anni fa sette Comuni, due, Sassofeltrio e Montecopiolo, proprio ultimamente.
C’è un grande problema di viabilità in quel territorio e di sanità e di questo passo, se non abbiamo attenzione, rischiemeremo di perdere, attraverso il giudizio dei cittadini, altri Comuni.
Il territorio dell’Alto Montefeltro ha un bacino di utenza di circa 30.000 abitanti e il punto di primo intervento, primo soccorso più vicino è quello dell'ospedale di Urbino che tendenzialmente scoppia proprio perché il bacino di utenza è molto elevato. Si consideri che in passato avevamo un pronto soccorso a Sassocorvaro, uno a Cagli, uno a Fossombrone ed uno ad Urbania, tutti servizi che negli anni sono stati progressivamente smantellati. Si pensi al Comune di Carpegna, che ha 1.700 abitanti, ma d’estate arriva a 10.000, quindi quanto è importante avere una rete sanitaria territoriale che possa dare delle risposte. Tale bacino d’utenza viene servito da Macerata Feltria e da Sassocorvaro, lei ha elencato tutto ciò che si fa in queste strutture ed è una serie impressionante di servizi che danno respiro anche all'ospedale di Urbino.
Noi vogliamo garanzia che questo venga mantenuto, anche alla luce del fatto che alla fine dell'anno la convenzione su Sassocorvaro scadrà. Vorremmo che sia rinominata, che ci sia un bando, che venga rinominata una cooperativa, che può essere la stessa o una nuova, che possa garantire gli standard che abbiamo avuto fino adesso, compreso il potenziamento che lei ha indicato.
Sono soddisfatto di questa risposta, soprattutto perché va nella direzione di una sanità equamente distribuita sul territorio, che è il nostro progetto sanitario e politico. Grazie.
Interrogazione n.585
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Fuga dei medici dipendenti del Servizio Sanitario Regionale dalle strutture ospedaliere pubbliche marchigiane, in particolare nella provincia di Pesaro e Urbino”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 585 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L'interrogazione del Consigliere Biancani, rubricata “Fuga dei medici dalle strutture ospedaliere marchigiane, in particolare dalla Provincia di Pesaro e Urbino”, può essere argomentata alla luce di questi dati.
Ospedale riuniti Marche nord:
- dal 2016 al 2019 sono cessate per pensionamenti 60 unità;
- dal 2020 al 2021 sono cessate per pensionamenti 61 unità (è un trend che si conferma);
- totale delle aspettative periodo precedente al 2019, 31 unità;
- totale delle aspettative 2020/2022, 15 unità.
Smentita dai numeri la fuga dagli ospedali marchigiani, poi vediamo quali sono le cause.
- Area Vasta 1 - dal 2015 al 2019 sono cessate per pensionamento 182 unità; nel biennio 2020/2022 sono cessate 62 unità.
Anche in questo caso se si tratta di fuga questa si è registrata in modo predominante prima del 2019;
- Area Vasta 2 - la cessazione dal 2015 al 2019 è stata di 284 unità; nel biennio 2020/2022 la metà, 152.
Anche in questo caso se si può parlare di fuga c'è stata negli anni precedenti.
C'è da tener conto che le opposizioni fanno il loro lavoro, ma la descrizione che in questi due anni ci sia una fuga dagli ospedali marchigiani è nettamente smentita dai numeri. La realtà è che, come noi sappiamo, c'è una fuga dal servizio pubblico verso il servizio privato in ragione del trattamento, in particolare per il 118, i pronto soccorso, le specialistiche ospedaliere.
Voglio aggiungere che, a mio modestissimo parere, occorre tener conto del fatto che c'è una sproporzione nel trattamento di alcuni medici, soprattutto del personale, non solo medico, ma infermieristico delle professioni sanitarie, che lavora nei giorni festivi e nelle ore notturne. In particolare, ritengo che il contratto collettivo di lavoro non tenga conto della specificità di queste prestazioni e per tale ragione, con tutti i colleghi nella Conferenza delle Regioni, abbiamo sostenuto e portato avanti degli emendamenti, che sono in discussione in questo momento nella legge finanziaria, che prevedono un trattamento di 100 euro l'ora per le prestazioni aggiuntive, per garantire i servizi nei pronto soccorso, nei 118 e nelle corsie ospedaliere, non già dalle cooperative, i cui costi sono superiori, ma dai medici che vi lavorano, riconoscendo a questi trattamenti aggiuntivi un costo superiore a quello che attualmente la tariffa prevede di 60 euro l'ora.
Se gli emendamenti non saranno garantiti a livello nazionale, se questa richiesta che proviene da tutte le Regioni non sarà garantita a livello nazionale, ritengo che noi potremmo fare un provvedimento regionale e per questo chiederò, con deliberazione, ai colleghi, una volta cessato il percorso del bilancio regionale, che sia la Regione Marche, se non lo fa lo Stato, a prevedere questo riconoscimento, che considero perfettamente congruente e rispondente all'articolo 36 della Costituzione, la quale prevede che i trattamenti devono essere proporzionati alla quantità ed alla qualità del lavoro prestato. Se questa proporzione alla quantità e alla qualità del lavoro prestato non viene riconosciuta sui tavoli della contrattazione nazionale, reputo che l'Assemblea legislativa regionale delle Marche debba farlo in sostituzione del Parlamento, se non lo farà. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. E’ quello che è emerso durante la Conferenza dei capogruppo, facciamo una domanda e a questa non c'è risposta.
Ho chiesto i dati dal 2020 ad oggi, esclusi i pensionamenti, e lei ha continuato a farmi gli esempi delle Aree Vaste menzionando i pensionamenti che io avevo esclusi, dato che la responsabilità dei pensionamenti non è dei Governi precedenti e neppure di questo.
Ho chiesto quante persone hanno deciso di lasciare: con decisione propria, per motivi personali, familiari, per andare a lavorare in altre regioni, in aziende private. Questo dato non mi è stato stato fornito.
Non sono partito da una mia sensazione, ma dal dato che è stato reso pubblico durante il rendiconto generale dalla Corte dei conti, che ha detto che nell'anno 2021 rispetto all'anno 2020 …, se ha sbagliato la Corte dei conti bisognerà farglielo sapere, ma non mi risulta che nessuno della Giunta regionale abbia contraddetto i dati della Corte dei conti che sono chiari, nel 2021 rispetto al 2020 c'è stato un +39%, non di pensionamenti, di dimissioni dei medici ospedalieri. Questo è quello che è stato dichiarato dalla Corte dei conti ed è agli atti del bilancio regionale. Se la Corte dei conti sbaglia qualcuno dovrà farglielo sapere.
La richiesta che le ho fatto è quanti medici hanno cessato dal 2020 ad oggi, lei mi ha detto dal 2016 ad oggi i pensionamenti, l’unica cosa che non le avevo chiesto, anche quanti prima del 2020.
Non c'è stata una risposta, lei i dati ce li ha, ma preferisce non darmeli e quindi non sono soddisfatto della risposta. Se li ha non ha avuto modo di leggerli perché riconosco sempre che lei è “tartassato" e ha tante cose da fare, se mi vuole dare i dati mi fa piacere, magari non ha avuto modo di leggerli, però quelli che ha letto sono a beneficio suo, riguardano i pensionamenti, ma non era quello che avevo chiesto.
Grazie.
Interrogazione n. 621
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
“Carenza di strumentazione diagnostica nel Laboratorio di Pneumologia infantile dell’Ospedale G. Salesi”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 621 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Si tratta di una formulazione tecnica, la Consigliera Bora chiede quali azioni intendono adottare l’Assessore e la Giunta regionale per sopperire alla grave carenza di strumentazione diagnostica nel laboratorio di pneumologia infantile dell'ospedale Salesi.
L'interrogazione afferma che ci sia una grave carenza di strumentazione diagnostica, al riguardo c’è la risposta della Azienda e in particolare del dirigente, il Primario del laboratorio di pneumologia infantile, il quale informa che la dotazione è perfettamente congruente con il fabbisogno e le esigenze sanitarie del reparto, esprime la piena congruità della dotazione del reparto che ha in dotazione 20 saturimetri al fabbisogno.
La questione dell'ospedale Salesi è un tema perfettamente aperto, come ho più volte rilevato anche in questa Assemblea, c'è una vecchia strumentazione, TAC e risonanze magnetiche, tutte questioni che sono all'attenzione sia dei dirigenti delle Aziende sia dell'Assessorato e ritengo che gli investimenti che sono stati programmati con il PNRR tengano conto della necessità di ammodernamento da struttura Salesi, che dovrebbe essere uno degli hub di pediatria infantile più importanti a livello nazionale.
Probabilmente sono state trascurate queste esigenze del Salesi, tant’è che si registrano mobilità delle famiglie marchigiane verso altre strutture, verso Firenze, il Gaslini di Genova ed altre.
E’ nostra ferma intenzione riportare il Salesi alla potenzialità che ha sempre avuto, tenendo conto che è stato istituito più di 100 anni fa e merita investimenti necessari per garantire ai bambini e alle famiglie marchigiane le migliori performance sanitarie, con le migliori strutture tecnologiche, che oggi possono essere messe a disposizione.
Confermo che il Primario del reparto di pneumologia comunica che le dotazioni strumentali sono perfettamente congruenti con la mission di quel reparto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Sono profondamente insoddisfatta della risposta dell'Assessore e anche molto preoccupata perché la presentazione di questa interrogazione nasce a seguito di una visita che è stata effettuata da una mamma con il suo bambino in data 23 giugno 2022 presso il reparto di pneumologia dell’Ospedale Salesi, tra l’altro un ospedale composto da un’equipe di medici di grande livello, a seguito della quale era emersa la necessità di programmare una saturimetria notturna e alla mamma era stato detto che sarebbe stata contattata a settembre, ottobre …
PRESIDENTE. Chiedo scusa, se possiamo accomodarci. Grazie.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Voglio che l’Assessore ascolti perché so che è molto attento e voglio che sappia che a questa mamma era stato detto che a settembre sarebbe stata contattata per effettuare questa saturimetria notturna. La mamma non ha avuto nessun riscontro dal reparto, eppure aveva avuto un’ottima sensazione dalla visita che c’era stata, una segreteria molto scrupolosa, quindi, ha chiamato ad ottobre ed è venuta a scoprire che due saturimetri erano rotti.
Le è andata male, Assessore, e adesso contatterò il Primario, perché quella mamma è la sottoscritta e voi queste bugie non le potete raccontare. E’ da giugno che non ho più riscontro, sono andata a Roma al Bambin Gesù con un carico dei costi per la mobilità passiva e non è vero, a maggior ragione se è vero come non è vero che la strumentazione sia perfettamente congrua. Voi ce l’avete e non la utilizzate perché non chiamate le mamme a casa per far visitare il loro bambini.
Per l’ennesima volta lei qui ha raccontato il falso, se ne assumerà la responsabilità ed io andrò a visitare il reparto in qualità di Consigliera regionale, non più da mamma e voglio vedere dove sta questa strumentazione e se c’è perché non viene utilizzata.
Sono profondamente insoddisfatta anche perché questa volta noi parliamo di bambini che rappresentano la fascia più debole della nostra popolazione, nonché il futuro e meritano maggior rispetto, caro Assessore. Grazie.
Interrogazione n. 624
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Carancini, Biancani, Bora, Casini, Cesetti, Vitri
“Situazione critica del Pronto Soccorso dell'Ospedale regionale di Torrette”
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 624 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Carancini, Biancani, Bora, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Se questa interrogazione si potesse vi spostare, sarei grato. Non vorrei fare danni, ma mi aveva accennato che avrebbe chiesto al Presidente Latini, solo per verificare ...
PRESIDENTE. Senza nessun problema, la spostiamo.
Interrogazione n. 625
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Proroga dei contratti a tempo determinato per i lavoratori delle aziende sanitarie”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 625 della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il tema oggetto di questa interrogazione è esattamente il problema della stabilizzazione del personale e in particolare del personale assunto durante il regime Covid.
La questione ha questo tipo di sfaccettature, il personale che è stato assunto durante il periodo Covid può essere stabilizzato a condizione che il costo per i trattamenti sia all'interno del tetto di spesa che, come è noto, vale per tutte le pubbliche amministrazioni, in particolare per il personale della sanità.
Riguardo alla necessità di spiegare ogni sforzo, affinché i reparti non siano privati di questo personale, con provvedimento del direttore del Dipartimento salute, su indicazione della Giunta regionale, tutte le Aziende sono state invitate a prorogare i contratti di 4 mesi, dall’1 gennaio 2023 fino alla fine di aprile.
Si tenga conto che questo provvedimento non può essere esplicitato per tutto l'anno 2023 perché il fondo sanitario nazionale, da cui si traggono le risorse per il pagamento degli emolumenti spettanti a questo personale, non è stato ancora ripartito. C'è una bozza di provvedimento che il Governo ha pubblicato, ma deve passare nel concerto della Conferenza delle Regioni.
In attesa della successiva ripartizione del fondo sanitario nazionale tutto il personale viene prorogato al 30 aprile 2023. Con ciò si deve tener conto che la nostra Regione, avendo i conti in ordine, ha potuto fare questo tipo di intervento, garantire che le strutture sanitarie non si privassero di personale.
Ci sono tuttavia delle incongruenze sul sistema perché alcuni servizi che sono stati assunti durante il periodo Covid, per esempio il servizio di portierato e monitoraggio per l'accesso negli ospedali e nei pronti soccorsi, che era stato acquistato sul mercato dalle cooperative o dalle imprese, non può essere garantito, mentre il personale sanitario viene garantito fino al 30 aprile.
Ci possono essere delle figure professionali, che attualmente lavorano all'interno del Servizio sanitario nazionale, non professioni sanitarie, che potranno vedere messa in pericolo la loro stabilizzazione nel Servizio sanitario.
Anche in questo caso non c'è nessuna volontà della Regione Marche di privarsi di personale preziosissimo per garantire i servizi. Il tutto rientra nella questione che ho più volte sottolineato, della necessità del controllo dei bilanci pubblici e in particolare dei trattati internazionali che sono stati assunti nel nostro Paese in stretta adesione e coerenza con i principi dell'Unione europea, che tendono a garantire che gli Stati possono avere un indebitamento non superiore al 60% del prodotto interno lordo e una spesa non superiore al 3% del Pil.
In questi due anni di Covid il nostro Paese ha avuto da parte dell’Unione europea un'autorizzazione a splafonare l’ammontare del debito pubblico, che è arrivato al 154% del prodotto interno lordo. E’ evidente che i trattati internazionali si rispettano perché hanno la prevalenza sull'ordinamento interno.
Questo lo voglio dire perché nessuno di noi è contrario a garantire la prosecuzione delle prestazioni professionali all’interno del servizio sanità, ma quelle che sono state assunte durante il periodo del Covid non possono essere garantite perché il tetto di spesa è un vincolo che si riporta all’organico, alla spesa del personale del 2004 meno l’1,5%, poi ci sono stati due aumenti del tetto: 5% in più con la legge Madia e 5% in più con la legge finanziaria dello scorso anno.
Voglio solo aggiungere, in relazione ad alcune polemiche nate sulla stampa, che questo ulteriore 5% non è stato liquidato perchè i parametri non sono stati ancora concordati tra lo Stato e le Regioni. E’ una bufala quella che è stata scritta su alcuni quotidiani, secondo cui la Regione Marche non avrebbe titolo a percepire questo ulteriore 5%, i criteri non sono stati stabiliti e nessuna Regione italiana ha percepito l’aumento del 5% del tetto del fabbisogno del personale. Grazie.
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Partiamo dalla parte positiva, saluto l'Assessore, che ringrazio per la risposta, con parziale soddisfazione per il fatto che sia stata fatta questa proroga, però il lavoratori e i sindacati chiedevano quella di 36 mesi, qui siamo a quota quattro mesi, quindi è una soddisfazione, come ho detto prima, parziale.
Vorrei tirare fuori il tema che prima ho trattato alla Conferenza dei Presidenti di gruppo, se avete sottomano la mia interrogazione, ci sono quattro domande puntuali che aspettavano una risposta puntuale, con dei numeri precisi, mentre lei ci ha parlato sempre della situazione generica.
Proprio per evitare che ci siano strumentalizzazioni da parte di entrambi, opposizione, maggioranza e mettiamoci chi vuole, bisognerebbe fornire i numeri.
Quello che mi interessa sapere è se la Regione Marche - visto che lei parla sempre di quello che deve fare il Governo, l'Europa, ma noi siamo Consiglieri regionali e lei è Assessore regionale - ha usato tutti i fondi che aveva a disposizione, visto che anche lei ha letto sulla stampa che c'è chi ritiene che non sia stato fatto così in base al cosiddetto decreto Calabria.
Nella mia interrogazione ho posto gli stralci del decreto Calabria e delle domande precise, a cui non ho avuto risposta, quindi questo atto è del tutto inutile perché adesso non sono in grado di dire se la Regione ha fatto tutto quello che poteva o meno, ma in quest’Aula non è in grado di dirlo nessuno, forse lei, ma se lo tiene per sé. Quindi, non è un'opera di trasparenza e neanche un'opera di informazione, come dovrebbe esserci all’interno di un'istituzione.
Ho già detto ai Capigruppo che spero che un atteggiamento del genere non sia ammissibile, non mi è mai successo in nessun luogo istituzionale di non avere le risposte che chiedo o di averle parziali.
Mi sono appellata al Presidente del Consiglio Latini sperando che faccia un richiamo agli Assessori, affinché siano evase le risposte, perché succede che il giorno dopo mi trovo costretta a proporre una simile interrogazione a risposta scritta oppure a fare un accesso agli atti, da cui si evince che eravate a conoscenza dei dati che ho chiesto e non sono stati detti in Aula.
Questo è un appesantimento, oltre a rendere inutile il nostro ruolo di Consiglieri regionali, anche per gli uffici.
Le domande erano:
- “A quanto ammonta il tetto massimo di spesa per il personale sanitario della Regione Marche ai sensi della normativa vigente, tenendo conto di tutti gli incrementi annuali massimi potenzialmente usufruibili e al netto della spesa effettuata ai sensi di disposizione in deroga e limiti massimi”, ci voleva un numero;
- “Con quale misura percentuale si è effettivamente proceduto, a decorrere dal 2019, a incrementare annualmente la spesa per il personale sanitario della regione Marche, al netto della spesa effettuata ai sensi di disposizione in deroga ai limiti massimi”. La risposta non l’ho avuta;
- “Ha quanto ammonta la spesa attualmente sostenuta per il personale sanitario della nostra Regione, distinguendo tra i lavoratori assunti con le ordinarie procedure di reclutamento e quelli assunti ai sensi di disposizione che derogavano la normativa in materia di limiti massimi di spesa personale sanitario”. La risposta non l’ho avuta:
- “Se le aziende sanitarie della Regione abbiano effettuato avvisi di ricognizione del personale potenzialmente oggetto di stabilizzazione e se di ciò abbiano tenuto conto nei rispettivi piani triennali di fabbisogno del personale”. La risposta non l'ho avuta.
Spero di non dover essere costretta nell’anno nuovo a rivolgermi al Prefetto di Ancona per chiedere che in questo luogo si dia dignità al lavoro istituzionale perché su cinque domande precise che ho fatto ho avuto la risposta di una sola ed era già emerso tutto dalla stampa. Se dobbiamo arrivare in quest’Aula e sapere quello che già è uscito a mezzo stampa, capite che il nostro ruolo è del tutto inutile.
Assessore, le chiedo di essere il più preciso possibile per rendere anche giustizia al ruolo che ricopriamo, sia io all'opposizione che lei che è in maggioranza. Grazie.
Interrogazione n. 642
ad iniziativa della Consigliera Lupini
“Iniziative da parte della Giunta verso il Governo per il riconoscimento della vulvodinia nei LEA – livelli essenziali di assistenza del Servizio sanitario nazionale e iniziative sanitarie e di sensibilizzazione a livello regionale”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 642 della Consigliera Lupini.
Ha la parola per la risposta l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Si tratta di una risposta tecnica e do lettura del documento che mi è stato formulato.
La vulvodinia è una sindrome che soltanto in Italia colpisce 4.000 donne, nonostante sia contraddistinta da un'alta incidenza, attualmente resta una patologia sotto diagnosticata in quanto sconosciuta da molti medici. Si tratta di una sindrome multifattoriale, fortemente invalidante, caratterizzata dalla comparsa di dolori associati a stimoli normalmente innocui.
La patologia colpisce gli organi genitali femminili, si manifesta con bruciore, dolore cronico, compare soprattutto durante la minzione o i rapporti sessuali. Nelle forme più severe la malattia provoca dolori molto intensi, spesso descritti come scosse elettriche, punture di spillo o coltellate e può comportare vere e proprie lacerazioni della cute e delle mucose coinvolte.
Ciò premesso, rispondendo al primo punto. “Quali iniziative voglia intraprendere l’Assessore verso il Governo per promuovere e sostenere il riconoscimento della vulvodinia nei LEA”, la risposta è che la Regione Marche rappresenterà, quindi assumo l'impegno, nelle sedi nazionali, Commissione salute e Commissione monitoraggio dei LEA, il riconoscimento della vulvodinia nei LEA.
La risposta alla seconda domanda: “Quali iniziative voglia intraprendere, di concerto con i competenti organi regionali, per garantire, comunque, la migliore e adeguata assistenza alle donne affette da vulvodinia”, è che la Regione Marche ha già avviato un percorso in questo tema incontrando le associazioni di malati, partecipando convintamente al seminario sulla fibromialgia, sindromi da sensibilizzazione centrale e dolore neuropatico, che si è tenuto il 22 ottobre presso l'Università politecnica delle Marche, alla facoltà di medicina e chirurgia.
E’ inoltre in fase di costituzione un comitato regionale tecnico scientifico che è stato formato sulla base delle patologie di fibromialgia, vulvodinia, neuropatia del pudendo e sensibilità chimica multipla.
A tal proposito il settore territorio integrazione socio-sanitaria ha inviato recentemente ai direttori generali degli enti del servizio sanitario regionale la richiesta di una rosa di specialisti per la costituzione di un comitato chiamato a fare un'analisi preventiva e un approfondimento di questo tema.
Ringrazio l'interrogante sull'impegno che assumo di sostenere questa patologia affinché sia inserita nell'elenco dei Lea. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore della risposta e per aver sostenuto questa iniziativa. Ce lo chiedono le tantissime donne che anche nella nostra regione purtroppo soffrono di questo tipo di patologie, che sono davvero invalidanti ed invadono la sfera privata e sessuale della vita.
Credo se ne parli ancora troppo poco, tante cose ancora sono da organizzare e da gestire, in particolare sottolinerei l'importanza di specifiche campagne di informazione e sensibilizzazione perché troppe donne, che sto incontrando, soffrono di questi sintomi, ma non sanno di avere questo tipo di patologia.
Riporto per l'utilità dell’Assessorato e di tutti i Consiglieri che, a quanto risulta, non c’è proprio un'associazione che rappresenta esclusivamente questo tipo di patologia ad oggi nelle Marche, è rappresentata insieme ad altre patologie e pare manchi la possibilità nelle Marche di avere una diagnosi precisa. Sembra che lo swab test, che è necessario per iniziare il percorso diagnostico, che porta ad una cura e ad una presa in carico, sia ad oggi non possibile nella nostra Regione.
A nome delle donne che ne soffrono e che stanno lottando contro questo disturbo invalidante, chiedo un'attenzione particolare, che nella nostra Regione si possa portare questo tipo di possibilità diagnostica con relativa presa in carico per arrivare ad un miglioramento dei sintomi.
Apprezzabile il discorso di sostenere nelle apposite sedi la battaglia che le associazioni di donne sofferenti di vulvodinia e neuropatia del pudendo stanno facendo a livello parlamentare per il riconoscimento di questo disturbo nei livelli essenziali di assistenza. Grazie.
Interrogazione n. 639
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Sostegno immediato alle imprese del settore edilizio, in gravissime difficoltà economiche per i ritardi dei pagamenti degli stati di avanzamento dei lavori relativi al superbonus110%”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 639 del Consigliere Santarelli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Antonini.
Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. La situazione evidenziata dal Consigliere Santarelli circa le gravissime condizioni economiche in cui versano le imprese edile è un segno importante del momento non positivo che si è venuto a creare a causa dei mancati o tardivi pagamenti che di fatto, a causa della mancata liquidità, impediscono alle imprese edili di far fronte agli impegni assunti.
Tuttavia occorre evidenziare che la situazione richiamata dal Consigliere Santarelli è sì rilevante, ma tutta dovuta ad adempimenti burocratici esterni alla Regione Marche.
Ad una situazione del genere, paragonabile di fatto ai ritardi nei pagamenti che soffrono altre imprese a livello di rapporti commerciali, la Regione ha da tempo messo a punto strumenti di sostegno alla liquidità quali il fondo rischi del POR FESR 2014-2020, o la legge regionale 13/2020 che abbatte i costi di accesso al credito e alla garanzia creditizia; strumento che dovremo aggiornare e rafforzare con l'avvio del POR FESR 2021-2027.
Quindi si evidenzia come la Regione Marche intenda utilizzare a breve, tra l'altro, i fondi del POR FESR 2021-2027 per creare maggiore liquidità anche alle imprese edili: infatti, l'ottenimento della liquidità può servire da sostegno fondamentale e transitorio alle imprese fino all'ottenimento del rimborso.
Naturalmente, se il fenomeno ha una portata nazionale, dovrà prima a poi essere affrontato anche a livello di Governo.
Per questo ci sono, oltre a quanto detto, due appuntamenti: uno è oggi pomeriggio, è una situazione di positiva coincidenza perché avrò un incontro con l’Assessore Brandoni e tutto il sistema di gestione Confidi per ristabilire un po’ regole e prospettive per quanto riguarda la legge n. 13 e quello che la Regione Marche poi deve fare in fatto di sostegno creditizio a favore sopratutto delle piccole e medie imprese.
Sappiamo bene che è fondamentale l’accesso al credito nel momento in cui siamo purtroppo in una situazione dove manca la liquidità ed il sistema nazionale delle banche, purtroppo e su questo possiamo fare ben poco, si allontana un po’ dal sistema che vigeva precedentemente, di banche vicine al territorio, dove era anche più facile avere rapporti diretti con le imprese territoriali e c’era un rapporto diverso di interesse, di crescita del territorio attraverso sostegno al credito. Adesso con le poche banche a carattere nazionale ed internazionale c’è un allontanamento dal territorio.
La Regione può e deve intervenire attraverso la prassi dell’abbattimento dei tassi riguardo all'accesso al credito e in più la possibilità di rendere anche più stabile il patrimonio stesso dell’impresa attraverso una nuova funzione creditizia che stiamo portando avanti.
Tra l’altro domani, per quanto riguarda ciò che può fare il Governo, ho coinvolto i miei colleghi Assessori allo sviluppo economico di tutte le Regioni d'Italia, sapete che in quanto Assessore della Regione Marche coordino gli altri Assessori delle Regioni italiane per quanto riguarda lo sviluppo economico, ed ho organizzato un incontro con il Ministro e tra le altre cose parleremo dei problemi che giustamente il Consigliere Santarelli ha sollevato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti, ringrazio anche l’Assessore per l’invito a questo incontro così importante.
La risposta è parzialmente soddisfacente per il nostro gruppo perché per scrivere questa interrogazione abbiamo raccolto il grido d’allarme che tante imprese lanciano, in quanto coinvolte in una rete di problemi finanziari nell’espletamento dei lavori previsti dall’ecobonus 110%. Il super bonus misura fiscale, che è stata studiata per il rilancio dell'economia nazionale delle imprese edili, sta paradossalmente portando al collasso le aziende che dovevano essere risollevate, una vera mazzata perché per chi aveva fatto affidamento su misure fiscali, investendo capitali, risorse umane, oggi, a causa della mancanza di liquidità, non riesce più a far fronte agli impegni assunti. Sono migliaia le aziende a rischio di fallimento, centinaia di migliaia i posti di lavoro che rischiano di essere persi in tutto il settore delle costruzioni, un'impresa su due sta pagando i fornitori ritardo, il 30% rinvia le tasse e le imposte e una su cinque non riesce a pagare i propri collaboratori.
Come ha detto l’Assessore Antonini, che ringrazio perché non è stata una risposta amministrativa, è stata una risposta frutto di un approfondimento e si vede anche l'impegno che sta mettendo in questo Assessorato, il Governo in atto dovrebbe portare chiarimenti agli imprenditori, alle famiglie coinvolte, recuperando incertezze e instabilità normativa.
Bisognerà poi valutare l'efficacia della soluzione proposta con gli emendamenti anche al DL semplificazione. I crediti maturati allo Stato, oggi sospesi, dovrebbero poter beneficiare delle possibilità di cessione da parte delle banche, degli intermediari finanziari, dei vari clienti professionisti e delle imprese stesse.
Ci vorrà tempo, speriamo che questa Regione, visto che poi, come ha sottolineato l'Assessore, sta coordinando tutte le Regioni, e questo è un orgoglio, essendo capofila possa abbreviare i tempi, tempo che purtroppo potrebbe portare le imprese a un rischio di fallimento.
Gli imprenditori continuano a subire ingenti danni di natura patrimoniale, non potendo monetizzare crediti, pagare tasse, imposte, dipendenti e materiali, tutti debiti che generano interessi, sanzioni, rivalutazione monetaria, sfociando in contenziosi legali complessi e costosi.
Come faranno gli imprenditori già vessati da una pressione fiscale contributiva pari a circa il 65% a resistere a questa drammatica crisi di liquidità e attendere che fatalmente possa cambiare a breve qualcosa? Come faranno?
Lo scopo di questa interrogazione, spero di essere arrivato al cuore, è sensibilizzare la politica. Bene che l'Assessore abbia fatto degli approfondimenti e che porterà al Ministro affinché si diano risposte concrete e immediate a un settore strategico.
Chiediamo noi tutti che si prevedano dei finanziamenti ponte. La domanda era ben precisa: chiedevamo se si ha intenzione di prevedere dei finanziamenti ponte per le imprese in palesi difficoltà fino allo sblocco di crediti.
Questa interrogazione vuole sensibilizzare l'Aula, la Giunta, affinché si diano risposte concrete ed immediate a un settore strategico, quindi risottolineo, chiediamo che si prevedano dei finanziamenti ponte per le imprese in evidenti difficoltà fino allo sblocco dei crediti. Grazie.
PRESIDENTE. Sottopongo alla valutazione dell'Aula il rinvio della proposta di legge n. 143, verrà inserito nell'ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale come ultimo punto. Chiedo se ci sono interventi pro e contro.
E’ un tema che abbiamo già discusso nella Conferenza dei Presidenti di gruppo questa mattina, è per consentire al relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo, oggi assente, di poter fare la relazione.
Rinvio della proposta di legge n. 143. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 117
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Carancini, Casini, Bora, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Programmazione della rete ospedaliera e dei servizi territoriali”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 117 dei Consiglieri Mangialardi, Carancini, Casini, Bora, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. La mozione è datata 20 luglio 2021, giunge in Aula dopo 15 mesi - non ci sono l'Assessore ed il Presidente, non fa niente, c'eravamo tutti - dopo il dibattito che si è articolato la scorsa seduta a seguito di una mozione sul riordino sanitario, le necessità di salute di questa Regione e come dovevano essere affrontate.
Potrebbe sembrare una mozione datata dopo un anno e mezzo, invece la richiesta che dal gruppo del Partito Democratico è stata strutturata, ossia la revoca della delibera di Giunta regionale n. 891 del luglio 2021, quella del riordino della rete ospedaliera, a seguito del dibattito che c'è stato è oggi quanto mai opportuna e sulla quale dovremmo riflettere.
So anche che, sulla scorta degli atteggiamenti che ci sono stati, non ci sarà un'adesione, anzi, vi chiedo di non votarla, non la dovete votare perché sarebbe molto coerente rispetto alla mancata programmazione, alla assoluta non visione della sanità, soprattutto della risposta che la nostra Regione meriterebbe.
Mi rivolgo al Presidente, ho apprezzato molto l'ultimo suo intervento la settimana scorsa, anche fuori dall’approccio sempre un po’ ovattato sul tema sanità, si è atteggiato in modo abbastanza scomposto chiedendo scusa ai marchigiani. Ho apprezzato perché, le scuse sono registrate e formali, si sono resi conto di essere arrivati al Governo della Regione non preparati, non avendo conoscenza e competenze. Non si conoscono le necessità, non si leggono le difficoltà, è ovvio che si possono sottoporre, anche in maniera molto convincente, programmi di gestione che poi, alla luce delle attività che devono essere messe in campo, sono assolutamente inadeguati. Il Presidente questo lo ha sottolineato dicendo: “Non sapevo che mancasse una lettura attenta delle necessità di personale del sistema sanitario regionale. Non pensavo che il decreto 70 fosse così incidente e non ritenevo che le questioni potessero essere così complicate”.
Cosa diversa dall'Assessore Saltamartini che in maniera molto coerente dichiarava che i provvedimenti che sono stati assunti e che verranno presi sono legati ad un impegno meramente elettorale, lo ha dichiarato. Noi abbiamo cambiato la legge n. 19 non per una visione, ma c'era questo tipo di impegno, quindi andava soppressa l’Asur unica. Non c'erano studi precisi sull'efficacia, l'incidenza e la necessità, non c'erano, però intanto in maniera raffazzonata l’abbiamo modifica.
Ancor peggio alla luce del dibattito che si è articolato nella scorsa seduta, quando l'Assessore ha rilanciato che dovremmo fare un convegno pubblico, fuori dall’Assise consiliare perché qui è troppo condizionato dal gioco delle parti, mentre in maniera più laica dovremmo capire tutti che cosa è la sanità e cosa dovremmo fare, come se ci fosse necessità.
Lo faccio senza presunzione, ho avuto modo con grande onore di guidare la Commissione nazionale dell'Anci sulla sanità, che le prospettive fossero quelle che oggi vediamo lo sapevamo tutti da almeno quattro anni ed eravamo tutti certi a livello nazionale che ci fossero i tetti di spesa e la difficoltà di recuperare risorse, che il decreto ministeriale n. 70 non sia mai stato modificato è un elemento di certezza, oggi, non prima, un elemento certo che quello non sarebbe stato modificato. Invece, sempre per dar seguito agli impegni, avete messo in campo operazioni spot che noi vi chiediamo …, alla luce di quello che ha accaduto negli ultimi due anni, avete detto che non potevate prevedere la terza, quarta, quinta ondata del Covid, ma oggi, che invece è un fatto, forse bisognerebbe ripensare fotografando l’esistente. L’esistente è una carenza ormai strutturale del personale medico, e lo faccio al netto di tutte le considerazioni che ho sentito la volta scorsa, che il decreto n. 70 non è stato cambiato oggi. Come ha ricordato l'Assessore Saltamartini e richiamato prima la Consigliera Vitri, le norme sovraordinate non ci permettono di interagire in maniera proattiva, le dobbiamo applicare a meno che questo Governo nuovo non decida di fare un altro tipo di percorso.
Vedete, sulla rete ospedaliera avete commesso un errore clamoroso, che oggi ancora potete rimediare, rivedendo quella delibera, ragionando sul nuovo Piano socio-sanitario che, riguardavo gli atti, doveva essere addirittura dell'ottobre dello scorso anno, poi dell'ottobre di quest'anno ora giustamente l'Assessore Saltamartini dice che è molto complicato e non possiamo intervenire.
Aver riproposto non solo in maniera surrettizia l'apertura dei 13 ospedali, perché quello, avete detto, non era il vostro tema, ma avete trasformato 14 ospedali di primo livello, che non rispondono alle necessità e agli obblighi del Balduzzi, e siamo nelle condizioni di non garantire, tenendo conto delle strutture che sono state anche un po' sparpagliate con il PNRR in funzione degli ospedali di comunità, il personale in questi contenitori.
Vi chiediamo di ripensare. Ci chiedete sempre un contributo, questa è l'occasione perché non è solo la Presidente del Consiglio che si accorge che forse sul post ha sbagliato, alza la mano e torna indietro. Si può compromettere la salute dei nostri cittadini, non siamo in grado di dare risposte, quindi vi chiediamo e chiediamo alla Giunta regionale di ripensare, al di là del master plan che è uno strumento fatto addirittura prima del Piano sanitario, e di rivedere la rete ospedaliera pensando davvero al territorio.
Penso che ci siano tutte le condizioni e colgo ancora una volta la sollecitazione dell'Assessore Saltamartini quando dice: “Mi piacerebbe avere dall'opposizione un contributo fattivo”, noi lo avevamo avanzato il 20 luglio 2021, oggi siamo qui a sottoporvelo, però, ribadisco, prima il Consigliere Carancini sorrideva, di non votare questo atto per continuare ad essere coerenti con la vostra politica di propaganda sanitaria che oggi manifesta tutti i propri limiti, che noi invece con il nostro contributo proviamo a correggere. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Non so se riusciremo a rompere il ghiaccio e purtroppo si replica in Aula il silenzio della maggioranza su un tema attuale, come mi pare puntualmente abbia illustrato il capogruppo del Partito Democratico Consigliere Mangialardi. Ha anticipato che questa è una mozione che fa seguito, se non vado errato, ad una delibera di Giunta regionale e ad una modifica del Piano socio-sanitario regionale intervenuta nel 2021 che mirava, secondo le intenzioni dell'Assessore alla sanità, a rispettare gli impegni elettorali, quindi, teorizzando il fatto che nei territori, come esplicitamente riferito dall'Assessore Saltamartini, non ci fossero i limiti rispetto all'organizzazione della struttura ospedaliera territoriale, in particolare ospedaliera, nella classificazione data dal decreto ministeriale n. 70 del 2015, ma che indiscriminatamente gli ospedali di primo livello sarebbero dovuti nascere in ogni dove. Nel territorio a cui appartengo, per cui sono stato eletto, la Provincia di Macerata, secondo l’Assessore Saltamartini ci dovrebbero essere ospedali di primo livello a Macerata, Civitanova Marche, San Severino, Camerino, come teorizzava rispetto all'ipotesi di San Benedetto del Tronto ed Ascoli Piceno.
Lo dico ai Consiglieri che mi sembrano indifferenti, in realtà non è una questione di lana caprina piuttosto che di interesse personale e mi farebbe piacere che qualche Consigliere ragionasse su questo aspetto e, al di là dell'approvazione o meno della mozione, si tornasse a discutere, a confrontarci fra di noi sul significato del decreto ministeriale n. 70 del 2015 con l’articolazione sui territori dell'edilizia ospedaliera, rispettando quello che è il tema centrale: l'articolazione in ospedali di base, di primo e secondo livello secondo il numero di abitanti e il livello di intensità delle cure.
Chi approfondisce il tema può capire di cosa si parla, nei pochi minuti non è possibile, quello che dico è che questo tema non è fine a se stesso, ma rispetto ad esso incide la questione del personale perché è chiaro tutti che il personale diviso in molteplici sedi non è in grado di rispondere alle esigenze dei territori in relazione a quella che era la previsione. Se distribuiamo in maniera indiscriminata il personale su tanti ospedali senza una logica, questo è il senso del 2015, è evidente che il personale manca, manca di per sé. Questo è il senso della mozione e penso che non possiate far finta di infischiarvi di questo tema.
Sentire l'Assessore Saltamartini stamattina …, io non ho niente, gli voglio bene, lo dico con calma, oggi siamo il 20 dicembre 2022 e l’Assessore Saltamartini ha detto: “Guardate, il tetto di spesa del personale oggi è quello riferito alla spesa del 2004”, ma un Assessore alla sanità che dice questo è come se dicesse che 1 + 1 fa cinque. C'è stato un decreto legge nel 2019, se non vado errato il 35, a firma della Ministra alla saute, che stabilisce che il punto di riferimento del personale non è quello del 2004, ma quello del 2018, e questo l'Assessore Saltamartini che oggi opera per la Regione Marche lo sa o non lo sa? Vi rendete conto che cosa raccontiamo ai cittadini? Non so se vi rendete conto. Lui viene a raccontare a noi, immagino ai tanti perché è un dato tecnico che il 99,9% dei cittadini non sa, che il tetto di spesa al personale è ancora agganciato alla spesa del personale 2004, come in un primo momento era stata individuato, è cambiato, diteglielo, il tetto alla spesa del personale non è più quello del 2004, c'è un po' di differenza e se andate a guardare vedrete che c'è una differenza sostanziale, diteglielo che è cambiata, che c'è una legge, e ditegli pure, visto che lui non è in grado di rispondere, che c'è un incremento al tetto di spesa del personale - prima del 5% - grazie alle legge n. 157 del 2019 del 10% rispetto all'incremento per la spesa del servizio sanitario nazionale.
Siamo stati indifferenti a quello che ha riferito la Consigliera Ruggeri, ma cosa raccontiamo qui? Siamo in grado di parlarci fra noi e di dire che ci siamo sbagliati “Pensavo fosse il 2004, mi sono sbagliato. E’ stata modificata nel 2018. Sì, forse mi ricordo che c'è stato un aumento, la spesa per il personale della sanità può essere aumentata, prima del 5% con la Ministra alla salute - oggi verrà probabilmente confermata - ed adesso del 10%”. L’Assessore Saltamartini queste cose le sa o no? Gliele volete dire all’Assessore Saltamartini, me lo fate questo favore, non lo dovete fare per noi, ma per non raccontare delle sciocchezze ai nostri cittadini. Non è come dice lui, ma perché umilia quest’Aula in questa maniera? C’è un senso anche di dignità rispetto a tutto questo e se ho detto una sciocchezza, in merito ai dati che vi ho portato a riferimento, ho cercato di darvi anche i riferimenti normativi, sono pronto a chiedere scusa. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Come Presidente della Commissione sanità non posso che ricondurre e riportare queste argomentazioni richieste fatte nella mozione, che avete esplicitato in questo momento, al nuovo Piano socio-sanitario. Ci saranno luoghi e tempi giusti per poter valutare le vostre argomentazioni, la rispondenza al nuovo D.M. n. 70, al nuovo D.M. n.77, che riguarda soprattutto le case di comunità e gli ospedali di comunità, quella sarà la sede per poter valutare.
In questa fase non siamo favorevoli a pensare di revocare la delibera di Giunta regionale n. 891 del 2021, ma sarà fatto un discorso, un approfondimento con il coinvolgimento di tutto il territorio, con tutte le parti, gli stakeholder e tutte le persone che valuteranno necessariamente la nuova approvazione del Piano socio-sanitario e dopo l'approvazione della riforma dell'organizzazione andremo in questa direzione.
Penso di rappresentare a nome della maggioranza questa nostra nostra valutazione, ma altri Consiglieri voteranno ancor meglio di me esplicitando in tal senso. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.
Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Il Presidente della Commissione sanità Consiglier Baiocchi è stato molto politico e ha dato una risposta molto soft che risponde anche al ruolo di Presidente della Commissione.
Sarò un po' meno soft è un po' più diretta, come è nel mio stile e secondo il mio modo, la risposta politicamente corretta che andrebbe data a questa mozione è un po' quella che abbiamo dato nell'ultimo Consiglio alla mozione del Consigliere Santarelli, che più o meno risaliva allo stesso periodo e che rispetto a questa del Partito Democratico era molto più generica nell'assunto finale. Noi ci siamo limitati, e io stessa sono intervenuta, a dire che la mozione era ormai datata, che le nostre scelte le avevamo fatte, che potevano piacere o meno, che avevamo la nostra visione politica sulla sanità, avevamo i nostri impegni elettorali e quelli stavamo cercando di realizzare con le difficoltà tutte che ben conosciamo, a partire dal Covid e dalla mancata programmazione, che non vogliamo affibbiare politicamente a nessuno, ma che ha una matrice, una maternità e una paternità politica.
Oggi che cosa aggiungo a quella motivazione che ho dato personalmente alla mozione del Consigliere Santarelli? Aggiungo che il Partito Democratico, che ad opera del suo capogruppo ha presentato la mozione, non crede a questa mozione perché il Consigliere Mangialardi nella presentazione ha detto: “Non la votate, vi invito a non votarla”, in un attimo di correttezza ha voluto farci capire che non poteva certo immaginare che questa mozione fosse votabile da parte della maggioranza. Se poteva avere un senso a luglio del 2021, non ce l'aveva perché eravamo quasi in discussione, non ricordo adesso bene le date, della modifica della legge n. 13, figuratevi se oggi ha senso.
Come ha detto il Presidente Baiocchi noi ci avviamo da qui a non tantissimo a discutere il nuovo Piano socio-sanitario, però un invito lo voglio fare al Partito Democratico, molto tranquillamente, molto sommessamente, ma molto chiaramente, voi dovete accettare che noi - ancorché voi riteniate che non siamo all'altezza di governare, che il centro-destra sia un errore della storia, che siamo qualcosa di passaggio, questo può darsi che lo sarà e quando sarà il momento i cittadini manifesteranno il loro consenso . le sfide le accettiamo, le portiamo sulle nostre spalle, in primis lo fa la Giunta con l'Assessore e il Presidente, ma certo è inaccettabile che in questa sede si venga …, e non serve andare a sentire gli interventi della passata seduta sulla mozione del Consigliere Santarelli, del Presidente o dell'Assessore che sono contemporanei e non hanno bisogno di essere interpretati. Certo è che non possiamo accettare un livello di discussione inesistente, è un giocare sulle parole, non è all'altezza di una politica seria che, per carità, forse noi non rappresenteremo a vostro dire, ma ci proviamo, poi sarà compito dei cittadini dare il risultato se il centro-destra alla fine del quinquennio avrà gestito problemi che vengono da lontano.
Chiudo con un fatto positivo, siamo a Natale, voglio anche trovare qualcosa di buono negli interventi degli esponenti del Partito Democratico, che fanno la loro parte come possono e con una modalità che dopo due anni abbiamo capito, che è quella di screditare l'avversario, in questo caso chi governa la Regione Marche. Noi accettiamo il rischio, tocca a noi governare e lo facciamo con le nostre capacità e anche con i nostri limiti.
Una cosa positiva la voglia dire, dopo due anni abbiamo una notizia: il Consigliere Carancini vuole bene all’Assessore Saltamartini, questo a noi fa piacere perché ricordo i suoi primi interventi, ce n’è stato uno in cui l’Assessore, forse se lo ricorderà, addirittura ha minacciato una denuncia, una querela, che correttamente non ha fatto perché non dobbiamo scendere a livello delle provocazioni. Sono estremamente lieta che il mio concittadino Consigliere Carancini voglia bene all’Assessore Saltamartini e si spenda in maniera importante per ravvederlo. Di questo personalmente lo ringrazio, ne prendo atto e colgo l’occasione per augurare a tutti un Santo Natale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Sarò molto rapida in questo intervento perché ritengo questa mozione superata e non sostenibile, è tra l'altro anche la negazione di tutta la politica sanitaria del Movimento 5 Stelle.
Non credo che i colleghi del Partito Democratico non si aspettassero questa presa di posizione perché è mio compito essere coerente con quello che è il nostro programma, però l’intervento lo faccio perché sono molto preoccupata di quello che ha detto il Presidente della Commissione sanità e da come leggo questo testo lo interpreto come una previsione di ritorno agli ospedali unici e come un passaggio, una legittimazione, dell'ingresso, anzi dell'ampliamento ulteriore del ricorso al privato.
Che il Consigliere Baiocchi dica: “Le questioni sollevate verranno prese in considerazione nel Piano socio-sanitario” a me preoccupa molto perché o non ho capito niente del testo, o qualcuno non l’ha letto oppure è un passaggio indietro di questa maggioranza. Apprezzo molto di più le parole chiare della Consigliera Menghi perché è vero che qui facciamo tutti politica, però è anche vero che bisogna essere responsabili delle posizioni che portiamo avanti. Serve chiarezza anche nei confronti dei cittadini.
Il centro-destra ha cambiato idea sugli ospedali unici? Uso il termine unico per non sdoganare quello di nuovo, visto che i posti letto erano così alti, per cui questa sarebbe stata la sorte degli ospedali che vengono citati in questa mozione. Mi piacerebbe avere meno politichese e più chiarezza, se il centro-destra mi rassicura, sono più contenta perché non mi devo aspettare sorprese all'interno del nuovo Piano socio-sanitario blindato che, anche sulla stampa viene detto, solo chi fa parte della maggioranza, solo il Presidente di Commissione, solo l'Assessore conoscono, poi nelle prime 3/4 pagine del DEFR si parla della condivisione con i territori, del metodo trasparente, e su questo ci torneremo in discussione di bilancio.
Un po' di preoccupazione le parole così criptiche del Presidente della Commissione sanità, non di un qualsiasi Consigliere, mi hanno preoccupato parecchie. Spero che l'intervento del Consigliere Ciccioli dissipi i miei dubbi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Cerco di portare un po' di chiarezza a quello che è scritto, a quello che si dice.
La mozione effettivamente è del luglio 2021, oggi è il 20 dicembre, sono passati 17 mesi, dopo un anno e mezzo troppa acqua è passata sotto i ponti, ci sono state delle vicende che sono fondanti.
L'epidemia Covid scoppiata all’inizio del 2020 ha modificato in maniera sostanziale anche i modi di pensare e di intendere l'assistenza sanitaria, messa a dura prova, ma proprio perché è stata messa a dura prova rispetto ai precedenti fondamentali ci obbliga a rivedere le cose.
Concordo con quanto ha detto il Presidente della Commissione sanità Consigliere Baiocchi, le mozioni in genere sono manifestazioni di intenti e gli intenti sono una cosa, gli atti sono un'altra e dagli intenti passare agli atti significa scrivere delle cose, fare un Piano sanitario regionale nuovo. Il vecchio Piano sanitario regionale approvato alla fine della precedente legislatura fu più un atto formale, un manifesto da presentare che un qualcosa di vissuto, poi il Covid ne ha messo le conseguenze.
Proprio per fare le cose bene, io sono un po' piccato, lo dico, credo che la mozione di tutto il gruppo del PD, sostanzialmente illustrata dal Consigliere Carancini, sia un po' la manifestazione del suo modo di intendere, c'è una parola brutta che mi ha colpito: “millanteria”, se l'avversario propone solo millanterie il dialogo è scarso, lo dico francamente, non sono permaloso, la permalosità non appartiene alla politica comunque, ma uno che dice in un documento millanterie dell'Assessore …, come tutti cerchiamo di portare avanti i nostri punti di vista le nostre idee e fondarle in un quadro che molto il movimento.
Il precedente indirizzo della sanità dovrà essere completamente rivisto, le indicazioni erano: ridurre i posti letto in ospedale e il tetto del personale, quindi insufficienza e valutazione dei fabbisogni e delle persone addette perché la sanità si fa sicuramente con le strumentazioni, con le analisi cliniche, con i farmaci, ma fondamentale è la figura dell'operatore sanitario ai vari livelli, medico, infermieristico e tecnico. Non voglio dire che sia da buttare via tutto quello che è successo prima del 2020, perché niente si butta via del passato, mai, però è tutto da rivedere alla luce delle nuove esigenze e anche delle tecnologie che hanno fatto in questi due anni dei passi da gigante.
Questa mozione è una manifestazione di intenti, ci sono delle cose che sono condivisibili, altre che non lo sono.
La visione della sanità per cui questa amministrazione regionale si è presentata ed ha vinto le elezioni, mi spiace che non ci sia il Presidente, lo ricordo a tutti noi, c'è l'Assessore, è policentrica, lo dico alla Consigliera Ruggeri per rassicurarla, che non può essere tutto dappertutto perché è una cosa impossibile, ma consiste …, questo è il mio punto di vista. Io non sono tra quelli che ha preso visione dei contenuti, ovviamente non quelli generali che conosco benissimo, di dettaglio del nuovo Piano sanitario regionale. E’ un Piano sanitario che potrà rivedere delle riserve, dei polmoni di posti letto disponibili, non sull'emergenza - che devi costruire a Civitanova dei posti letto aggiuntivi - ma posti letto di emergenza per un verso e di post acuzie, di possibilità di continuare l'assistenza residenziale per persone che non hanno più bisogno degli ospedali per acuti. Uno dei tappi delle strutture per acuti, che potrebbero essere sufficienti, è quello che le persone permangono lì per giorni e giorni perché non è possibile dar loro una continuità assistenziale e terapeutica di livello, non possono essere dimesse e non possono andare a casa in condizioni esistenziali avanzate, ma non ci sono posti dove metterle.
Il fatto che ci sia una sanità policentrica con più ospedali, che possono accogliere cure intermedie, lungodegenza, quindi più strutture, è una cosa utile. Certo, il tetto del personale deve essere superato, lo Stato non può imporre alla Conferenza Stato-Regioni questi tetti del personale, che sono delle vecchie gestioni, va rivista anche la quota parte della spesa pubblica sul bilancio dello Stato.
Noi abbiamo bisogno almeno di un punto, un punto e mezzo in più nel bilancio dello Stato, questo è quello che dobbiamo fare, un po' abbiamo aumentato: 2.250.000.000, 2.400.000.000, 2.650.000.000 del prossimo triennio, è già, non voglio dire una goccia nel mare, ma è già qualcosa e speriamo che l'emergenza energetica ci lasci qualche fondo in più.
Non possiamo condividere le derive verso il privato che sono state avviate nella precedente amministrazione, in cui il privato ha avuto degli spazi importanti. Non sono contro il privato, tutt'altro, dà delle qualificazioni di livello, ma dobbiamo essere noi ad assegnargli gli obiettivi, non che il privato in base ai suoi piani industriali fa le offerte sanitarie, su questo c'è stata, e lo dico senza mezzi termini, collusione eccessiva tra il pubblico, la sanità regionale e l'apertura di attenzioni verso il privato, tant'è vero che poi molti medici del servizio pubblico, proprio in base a questa politica della precedente amministrazione, sono andati a lavorare nel privato. Potrei fare nomi e cognomi, mi astengo perché è sempre brutto, ma potrei fare una lista lunga di colleghi, che stimo, bravi, che se ne sono andati a lavorare nel privato perché c'erano migliori offerte.
Qual è la nuova visione? Deve essere per forza una visione coordinata e integrata per esempio tra i plessi ospedalieri, che devono essere coordinati, ci deve essere l'ospedale hub centrale coordinato con l'ospedale periferico, come accade nella sanità privata, bisognerà fare dei contratti, rivedere le prestazioni, anche la remunerazione. I grandi chirurghi negli Stati Uniti vanno ad operare in più ospedali e non c'è niente di vergognoso perché la competenza più alta può andare ad operare su più strutture, poi le strutture a secondo del livello di qualificazione, di offerta, di possibilità, di servizi devono ... In altri Paesi sono i medici che si muovono e vanno con un contratto specifico nella loro area territoriale, non puoi mandarli in tutta la regione, ma in fondo non ci sono sedute di neurochirurgia.
La stessa cosa è il coordinamento tra territorio e ospedali. Oggi c'è un accentramento di prestazioni “territoriali” dentro gli ospedali, perché non ci può essere un’integrazione e gli specialisti ospedalieri fanno servizio anche nelle strutture territoriali? Questa fortissima integrazione porterebbe a maggiore qualità, maggiore competenza e su una struttura di base che funziona questo è quello che dobbiamo vedere.
Le Marche hanno l'obbligo di dare queste risposte, perché sono una regione policentrica con la popolazione di 1,5 milioni di abitanti.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
Carlo CICCIOLI. Ha ragione, Presidente. Questa è una mozione che non possiamo accettare, è un promemoria in cui ognuno ci mette quello che vuole, il nostro sarà dettato dal Piano che sarà presentato presto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Pensavo che alla fine dell’intervento il Consigliere Ciccioli dicesse: “Voto questa mozione”, perché in realtà ha detto tante cose che non solo noi condividiamo, ma che erano contenute nel nostro Piano socio-sanitario. Quando dice che ci deve essere un hub, lo interpreto come lo definisce il decreto n. 70, il decreto Balduzzi, ospedale di primo livello, poi c’è un ospedale di secondo livello e tutta la declinazione territoriale. La pensiamo esattamente nello stesso modo. Ci devono essere delle competenze e delle specialità all'interno degli ospedali di primo livello che sono definite dalla legge, perché non è che le possiamo separare.
Il policentrismo, quando noi diciamo che voi lo avete annunciato in campagna elettorale, i famosi 13 ospedali, presumo, di primo livello, perché se non parliamo di ospedali di primo livello, ma d’altro siamo tutti d'accordo. Voi dicevate: “Riapriremo gli ospedali”, intendevamo i 13 ospedali di primo livello.
A proposito delle definizioni, lei prima ha dato grande importanza a millantare, ma non a collusione, si è sdegnato per l’uso del verbo millantare, però lei ha detto che c’è stata collusione da parte della precedente Giunta, sottinteso, ma abbastanza chiaro. Ha detto una cosa molto molto grave, anche quando ha asserito un’altra cosa sulla quale sono pienamente d'accordo, mi comincio a preoccupare, che il privato non può fare quello che vuole. Allora, la invito a ricontrollare gli accordi che furono fatti prima del Covid, verosimilmente alla fine del 2019, metà 2019, con il privato nelle Marche, con l'obiettivo della riduzione delle liste d’attesa e per verificare che al privato all'interno del budget …, che mi pare fosse, potrei dire una sciocchezza, ma non lo dico perché non mi ricordo bene, ma in quell'accordo c'era l’obbligatorietà di alcune prestazioni che erano quelle che servivano proprio per la riduzione delle liste di attesa, il privato doveva fare un tot di prestazioni che erano quelle maggiormente richieste e per le quali c'erano dei blocchi, delle liste di attesa. Su questo siamo d'accordo.
Per quello che riguarda i costi c'è un tetto di costo del sistema che viene stabilito in base al famoso decreto Balduzzi, che voi potreste cambiare visto che state al Governo, e il tetto di spesa viene calcolato in base al numero degli abitanti e in base alla definizione delle tipologie di servizi che spettano a seconda del bacino d'utenza. Per esempio, ripeto, per un bacino d'utenza fino a 300.000 abitanti si può avere un solo ospedale di primo livello, non dico ospedale unico o ospedale nuovo, e non dico altro, perché soltanto l’ospedale di primo livello viene definito per legge come viene definito quello che deve esserci dentro. Se poi vogliamo l’ospedale di primo livello lo possiamo smembrare sul territorio, riducendolo non ad un hub, come ha detto il Consigliere Ciccioli, ma a tanti piccoli ospedali, come nel caso dell’Area Vasta n. 5 che ha due piccoli ospedali, in cui alcune specialità non possono collaborare, dialogare per questioni logistiche perché, è chiaro, una distanza di 30 chilometri impedisce all'emodinamica di dialogare con la neurologia, che sarebbe invece importante, come per esempio la ginecologia e l’ostetricia non possono dialogare con la neonatologia, e invece questo è fondamentale. Quando è nata la prima figlia dell'attuale deputato del PD, la moglie era ricoverata a San Benedetto del Tronto e la bambina ad Ascoli Piceno, voi capite che queste cose dovrebbero essere evitate e possono essere evitate soltanto razionalizzando il sistema e non creando doppioni che non danno quei volumi minimi di attività specialistica che rendono le strutture certe e affidabili nelle prestazioni.
Credo che non sia affatto strumentale questa mozione.
E’ stato detto un po' da tutti gli interventi, in maniera più o meno esplicita, che c'è da rivedere, da integrare anche rispetto al D.M. n. 77, perché è vero che noi abbiamo visto finanziate e ancora non realizzate diverse strutture con il PNRR, ma non abbiamo capito come queste funzioneranno perché all'interno ci dovrete mettere del personale che le attivi, fino adesso abbiamo pensato alle scatole, sarebbe opportuno cominciare anche a pensare a come queste scatole funzioneranno, a come si integreranno, e avere il coraggio di dire che alcune cose le possiamo fare ed altre no, come non possiamo creare i 13 ospedali di primo livello.
Una cosa su tutte, la Pfizer, lo dico ed invito tutti a telefonare alla direzione, non produce liquidi di nessun genere perché non ha un layout per produrre liquidi, non l’ha mai avuto, non ce l’ha neanche in mente, produce gli antivirali, che sono delle pasticche, per intenderci noi profani, la differenza tra un liquido che è il vaccino, non produce vaccini perché non può produrre liquidi. Recentemente è stata aperta la fabbrica per delle visite, non ha partecipato perché l’ho visitata altre volte, c'era un festeggiamento rispetto ai cinquant'anni d’insediamento o quarant'anni, non mi ricordo, non ho partecipato, ma poteva essere colta quell'occasione per vedere tutti i layout e tutta la filiera di produzione e per verificare che non esistono layout con i liquidi e non ci sono vaccini. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Oggi è un caso che ci sia questa mozione in discussione, in precedenza c’era stata la nostra interrogazione sulla fuga dei medici. Mi auguro che il dibattito di oggi nessuno dagli ospedali l’abbia ascoltato perché se prima c’erano delle fughe, adesso non so cosa prenderanno per andarsene.
L'unica cosa che mi ha allarmato tra quelle che ho sentito, al di là che noi avremmo …, comunque ho capito che si mettono le mani avanti quando in realtà nella provincia di Pesaro e Urbino avremmo probabilmente neanche un ospedale di primo livello, avremo l’ospedale di base, questo è quello che ci sarà in base al D.M. 70, poi andremo a vedere i reparti che rimarranno. Se dobbiamo avere un ospedale di base di primo livello diviso in quattro sedi parliamo del nulla, vuol dire che molte reparti verranno chiusi e questo sarà la fine in tutta la regione. Soprattutto la cosa che fa veramente preoccupare i medici è aver sentito dire che potranno andare a lavorare nel territorio. Se il medico ospedaliero, che già oggi non riesce a lavorare all'interno del proprio ospedale, lo mandiamo a lavorare sul territorio …
Avete già chiuso l'altra azienda ospedaliera, la più efficiente delle Marche, per accontentare Ancona e fare in modo che potesse avere l'unica azienda di alta specialità delle Marche e ad Ancona hanno brindato con le bottiglie buone, dopo vent'anni sono riusciti a chiudere l’Azienda Marche Nord.
Adesso viene fuori che avremo un ospedale di base diviso in più sedi e addirittura che i medici ospedalieri potranno lavorare nel territorio. Vi faccio gli auguri, ma soprattutto quello che mi preoccupa sono i cittadini perché questa riforma va verso il depotenziamento e verso il livellamento, verso il basso, della sanità marchigiana, con la scelta chiara di fare in modo che Ancona sia l’unico punto di riferimento di alta specialità e, mi auguro di essere smentito, aumenterà la mobilità passiva ed i costi perché si utilizzeranno i medici privati, quelli che lavorano in ospedale dovranno fare i turni più sfavorevoli e adesso dovranno anche andare a fare il lavoro in giro per il territorio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. … che dal Presidente della Commissione al Consigliere Ciccioli, nel tempo che avremo davanti per arrivare all’approvazione, alla discussione del nuovo Piano socio-sanitario, forse ci sarà il momento della riflessione, forse.
Vedete, abbiamo mutuato un sistema nelle ex Aree Vaste, ora ambiti territoriali sanitari, dove l'ospedale di primo livello si può articolare su diversi presidi e questa articolazione …, però l’Assessore che era con me in Area Vasta 2 sa benissimo che i flussi che vanno al Ministero partono dai singoli presidi e non si sommano. Le prestazioni che vengono articolate nel presidio sono del presidio e se una delle 14 specialistiche per le unità operative complesse non raggiunge gli standard imposti dal D.M. 70 si chiude. Vi faccio un esempio su tutti, stavo ricordando, Assessore, la sperimentazione che voi avete messo a sistema, rispetto alla quale dicevamo che aveva tantissimi limiti, dell’ospedale nell'Area Vasta 2 articolato su tre presidi perché i flussi sono singoli e non dell'ospedale virtuale. Bene, questa modalità ha portato a chiudere il punto nascita di Fabriano. Non abbiamo inventato nulla, magari i flussi sommati e ripartiti avrebbero anche determinato la persistenza di Fabriano, però il singolo presidio per il Ministero ...
Se poi abbiamo del tempo voi, come è stato ricordato dal Consigliere Ciccioli, sarete in grado di portare la spesa sanitaria dall'8,8% all'11% come in Germania, sarete in grado di modificare il Balduzzi e riuscirete a rimodulare l‘approccio ospedale centrico in merito al territorio, noi saremo qui a supporto perché l’approccio va nella mozione che abbiamo scritto.
Devo dire che da parte del Presidente della Commissione, come al solito, c’è stata una valutazione che oggettivamente non può essere contemplata, l’ho detta come battuta, sapevo che non avreste votato la mozione, anzi chiedo anche il voto nominale perché trascorrerà tanto tempo e in quel tempo determinato andremo a rivedere le nostre posizioni, che non sono né di avamposto, ma di prospettiva, che hanno ancora una volta una visione che non guarda nemmeno alla rivendicazione delle scelte fatte in passato, perché, come dico sempre, le scelte erano allora non adeguatamente condivise ed oggi sarebbero in ogni caso anacronistiche. Avevamo bisogno di riaggiornarle, ce lo siamo sempre detti, quella necessità è dettata da un fatto contingente che il personale sanitario tutto non c'è, che la medicina del territorio non si fa avvicinando la burocrazia al territorio, ma dando percorsi di carattere strutturato, che sono solo in parte, l’ha detto la Consigliera Casini, contenuti nel PNRR perché sono contenitori attrezzati, moderni, di qualità, tecnologicamente avanzati, ma rischiano …, anzi, l’Assessore ha ricordato che il tema numero uno che pone in Conferenza delle Regioni, perché quei contenitori sappiamo già che sono vuoti, a quelli sommiamo i presidi sul territorio e capite che…
PRESIDENTE. La prego di concludere.
Maurizio MANGIALARDI. Chiudo facendo in anticipo la dichiarazione di voto, che lascio al Consigliere Carancini, l’altro componente della Commissione sanità, nella quale questi temi li abbiamo sempre affrontati con grande lucidità, senza un approccio provocatorio e connivente con nessuno. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Sono costretto a intervenire per precisare, per rassicurare tutti coloro i quali, soprattutto il personale sanitario, avranno ascoltato questo dibattito.
Partiamo dal tema degli ospedali, la scelta della nostra amministrazione è molto chiara ed evidente, abbiamo detto in campagna elettorale che gli ospedali di Urbino, Pesaro, Fano, Senigallia, Jesi, Fabriano, Macerata, Civitanova Marche, Camerino, Fermo, San Benedetto del Tronto e di Ascoli Piceno sono dei presidi di primo livello, che non possono essere toccati perché non possiamo levare la prossimità di ospedali che, il Covid l’ha dimostrato, sono uno strumento di deterrenza di quella patologia.
Il tema è molto semplice: la congruenza dei 12 ospedali rispetto al decreto ministeriale 70 del 2015, Balduzzi. La congruenza è chiara, se era congruente prima l'idea di un presidio unico di Area Vasta su due o tre plessi ospedalieri, quella interpretazione del decreto Balduzzi vale sino ad oggi.
Tendo a stigmatizzare quello che è stato detto sull’ospedale di Pesaro, il decreto ministeriale Balduzzi prevede tre livelli ospedalieri: l’ospedale di base, che ha tre specialità: medicina, chirurgia, ortopedia, quindi è impossibile immaginare che Pesaro possa avere un ospedale di base. Pesaro è attualmente un ospedale primo livello con delle specializzazioni di secondo livello. Dire che Pesaro sarà ridotta ad un ospedale di primo livello e addirittura fagocitare la fuga di medici mi sembra una politica miope, che non tiene conto, secondo me, degli interessi generali, ma ognuno si assume le proprio responsabilità. Voglio ricordare che Pesaro ha degli eccellenti reparti: neurochirurgia, ematologia, il centro trapianti, la medicina nucleare, la radioterapia, l'endoscopia, oltre gli esami recettivi di secondo livello, oltre a tutte le specializzazioni di primo livello, e Fano ha tutte le specializzazioni degli ospedali di primo livello come Urbino.
Abbiamo già detto che i medici devono avere fiducia nella riforma che stiamo attuando perché la riforma che era stata precedentemente intravista nell’ospedale unico non avrebbe garantito i servizi di prossimità, che invece devono essere garantiti in quel territorio. La stessa cosa vale per tutti gli altri ospedali nell’Area vasta 2, nell’Area vasta 3, nell’Area vasta 4 e nell’Area vasta 5.
Teniamo conto che la novità rispetto al passato è costituita dal decreto ministeriale 77 del 2022, il quale ha disciplinato la medicina del territorio, quindi le case di comunità, gli ospedali di comunità, le centrali operative territoriali. Questa è una grossa novità perché almeno dal 2026 arriveranno i finanziamenti.
Per quanto riguarda il dibattito sugli investimenti in sanità, è chiaro che dobbiamo fare una riflessione un po' più penetrante nel merito di questa vicenda. Prima di tutto, l’ho già detto più volte, scarsamente l'hanno fatto altri, il tema degli investimenti nei servizi pubblici risente di quel problema di cui ogni volta non mi stanco mai di parlare, del fatto che l'Italia ha i vincoli dei trattati internazionali, che tendono a tenere sotto controllo la spesa pubblica, in particolare la spesa per il personale, compreso il personale della sanità. Non mi limito a denunciare questo problema, valutando che, a mio giudizio, tutte le forze politiche, in particolare quelle di Governo, dovranno porre tra tutte le priorità quella del personale della sanità.
Come è stato detto vorrei dare i numeri che sono stati individuati dalla Banca d'Italia, in sanità l'Italia spende il 6,5% del prodotto interno lordo, mentre la media europea è del 7,9%, ma facciamo un’analisi ponderata su questo discorso, perché la sanità, oltre ai vincoli internazionali, ha visto ridursi gli investimenti nel nostro Paese? Perché è stata fatta una politica di attribuzione diretta di bonus, assegni, trattamenti, assegni di disoccupazione, indennità di cittadinanza, tutte cose giustissime su cui nessuno è contrario, ma la realtà è che lo Stato sociale che noi abbiamo conosciuto prevede dei limiti di spesa. Ora se questi limiti di spesa sono voluti o non sono voluti è un po' come per le spese odontoiatriche, che cosa succede? Di fatto molti cittadini sanno che snon fanno carico alla spesa pubblica, ma al bilancio personale, allora dobbiamo essere chiari su queste vicende. Negli ultimi 10 anni la spesa sanitaria ha visto una riduzione e i Governi che hanno governato l'Italia dal 2012 in poi sappiamo quali sono. E’ falso, per esempio, attribuire alla mia presenza in Parlamento nella legislatura 2008/2012 …, che io abbia fatto qualcosa, chi ha tagliato questa questione di investimenti è stato il Governo Monti, non il Governo Berlusconi, ma voglio giustificare questo tema semplicemente perché c'era la minaccia dello spread, c'era la minaccia del commissariamento dell’Italia, c'era la minaccia dell'intervento, la cosiddetta “triade”, che aveva fatto dei danni inenarrabili in Grecia, quindi c'era questo tema. Se sono responsabile di queste questioni mi assumo la responsabilità.
Sono responsabile di una cosa: la modifica della Costituzione che prevede il pareggio di bilancio, il pareggio di bilancio in Costituzione è stato introdotto anche con un mio disegno di legge costituzionale e di questo sono responsabile perché ritengo che chi amministra la cosa pubblica debba amministrarla con le risorse che ha a disposizione, senza indebitare le future generazioni, come ha fatto la sinistra per tutti questi anni che ha portato l'Italia ad avere una palla piede, che è il debito pubblico.
Ognuno potrà vedere facendo l’analisi al debito pubblico chi è stato, chi ha governato di più o chi ha governato di meno.
Per quanto ci riguarda con le risorse esistenti abbiamo il compito di migliorare i trattamenti, a cominciare da Pesaro, in cui c’è il più alto numero di persone che si vanno a curare in Emilia-Romagna e questa è una sfida che noi accettiamo e verificheremo, fra due o tre anni, nel corso del nostro mandato se riusciremo a raggiungere questo obiettivo. Questa mattina, rispondendo inequivocabilmente all'interrogazione del Consigliere Cancellieri abbiamo dimostrato che a Sassocorvaro e Macerata Feltria, nonostante tutto, abbiamo fatto molto di più di quello che era stato fatto precedentemente, in quel cammino, in questa direzione, non con delle promesse, ma con degli atti concreti ci accingiamo ad arrivare. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. E’ mancato l'applauso per l'Assessore Saltamartini, quale però fateglielo …
PRESIDENTE. Dobbiamo metterci d’accordo perché questo è un invito e l’altra volta sono stato in qualche modo richiamato.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Lei è stato zitto, io sono stato ironico.
PRESIDENTE. Però non possiamo sdoganare, l’altra volta la Consigliera Casini mi ha richiamato all’ordine per un applauso. Perfetto, giustissimo, gli applausi non sono consentiti in questa Aula.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Intanto va detto che la mozione a prima firma del Consigliere Mangialardi aveva un senso e ha un senso oggi, a distanza di tutti questi mesi (17) perché è evidente che riguarda il rispetto del decreto ministeriale 70 in riferimento all'articolazione ospedaliera sul territorio, ma in realtà indirettamente proponeva una riflessione sul personale e su questo l’Assessore Saltamartini, con un intervento accoratissimo, non ci ha detto se il riferimento al tetto di spesa …, Consigliere Ciccioli, non al tetto del numero del personale, perché la sanità tratta del tetto di spesa.
L’Assessore Saltamartini ci ha detto che siamo legati al 2004, l'ho detto al Consigliere Baiocchi, siamo legati al 2018, Assessore Saltamartini, se non lo sapesse la invito ad andare a leggersi il decreto legge 35 del 2019 e la legge n.157 del 2019, se non lo sa e non le hanno riferito che quel tetto di spesa del 2004 è superato.
Aggiungo, mettetevi accordo, Consigliere Ciccioli e Assessore Saltamartini, uno dice che siamo perfettamente in linea con il personale medico ed il Consigliere Ciccioli dice che c'è un'emorragia di medici che sono scappati. Mettetevi d’accordo, anche se in Aula fate gli amici mi pare che ci sia una differenza piuttosto sostanziale.
(intervento fuori microfono)
PRESIDENTE. La prego di non intervenire Consigliere Ciccioli. Facciamo finire la dichiarazione di voto.
Romano CARANCINI. Su questo l’Assessore Saltamartini ribadisce in Aula che avremo in questa Regione almeno 13/14 ospedali di primo livello, avremo le 14 unità operative complesse in ognuno di quei ospedali che ha citato, che sono le unità operative complesse minime. Le avremo a Pesaro, Urbino, Jesi, Fabriano, Senigallia, Ancona, Macerata, Civitanova Marche, San Severino Marche, Camerino, Fermo, non so se Amandola, San Benedetto del Tronto e Ascoli Piceno. In questi luoghi ci saranno almeno 14 unità operative complesse, non so se avete sentito. Questo vuol dire, lo dico ai Consiglieri di maggioranza, che quelle unità operative complesse presungono personale e se non c'è, Assessore Saltamartini, come farete, a parte la violazione del decreto ministeriale 70 del 2015? Un'altra barzelletta. Il personale del 2004, 15 ospedali di primo livello, per ogni ospedale una spesa, ad esempio cito solo questo, che per i dirigenti e per i direttori di unità operativa complessa sarà esorbitante.
La Consigliera Menghi è diventata nei confronti dell’Assessore Saltamartini …, ha cambiato atteggiamento, voi non la conoscete, ma io sono stato con lei vent'anni e quando parlava di sanità in Consiglio comunale era ..., adesso è diventata …, ma questo è comprensibile rispetto all’Assessore Saltamartini, alla posizione. Sto tranquillo, Consigliera Menghi, però lei e la maggioranza ci dovete dire come mai …
Consigliere Ciccioli, la informo che la spesa nel privato nel 2022 è cresciuta nella Regione Marche, se non lo sa, glielo anticipo io, le disuguaglianze in termini di posti letto e di personale dipendente fra tutte le ex Aree vaste sono restate tali dopo due anni e mezzo, non solo, le liste di attesa sono peggiorate dopo due anni e mezzo e la informo di un’ultima cosa, Consiglieri Ciccioli, 2 miliardi non li avete messi voi, il Governo Draghi aveva individuato per il 2023, 2024 e 2025 2 miliardi di aumento della spesa sanitaria del servizio sanitario.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
Romano CARANCINI. Ricordo che in una Commissione sanità lei disse: “Vedrete con il Governo Meloni quante cose cambieranno”, non avete cambiato di una virgola e state continuando a raccontare barzellette.
(interventi fuori microfono)
PRESIDENTE. Non deve intervenire e lei deve concludere, siamo un minuto oltre il termine.
Romano CARANCINI. Credo di aver preso il tempo che hanno preso gli altri, in ogni caso quella di stamattina è una discussione rispetto ai fatti davvero aberrante, raccontate delle cose a distanza di oltre due anni che non si realizzeranno perché non ci saranno nel 2025 15 ospedali di primo livello. Non ci saranno! Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Menghi.
Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Non voglio tediare questo Consiglio regionale con i vent'anni del rapporto tra me e il Consigliere Carancini in Consiglio comunale perché grazie a Dio i ruoli oggi si sono invertiti, quindi lasciamo stare.
Voglio invece chiudere e fare questa dichiarazione di voto per precisare che voteremo contro la mozione del PD, in maniera opposta a quella del Consigliere Carancini. C'è un esponente importante del nostro partito, la Lega, che ha scritto un libro “I pessimisti non fanno fortuna”, io voglio dire che sono ottimista sulle sfide che abbiamo davanti, che ci siamo assunti per mandato popolare e voglio invitare il Consigliere Carancini a leggersi la delibera di Giunta n. 1045 dell'8 agosto 2022, in cui troverà dettagliatamente la questione dei tetti di spesa del personale.
Grazie Assessore, rinnovo gli auguri di un Santo Natale a tutti e su mandato del Capogruppo Consigliere Marinelli, che ringrazio, dichiaro il voto contrario del gruppo Lega. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Ciccioli che mi delega a esprimere la dichiarazione di voto.
Voglio rassicurare la Consigliera Ruggeri che il mio intervento è stato istituzionale, solamente generico, legato al fatto che tutte le tematiche, soprattutto quelle dell’opposizione, che saranno contrarie al nostro Piano socio-sanitario, verranno discusse. Questo è un modus operandi della Commissione sanità, c’è stato prima con la Consigliera Leonardi, ci sarà sicuramente con il sottoscritto.
Ciò non toglie che sono profondamente contrario a questa mozione, lo dico in maniera molto chiara e visto che mi chiedete di spogliarmi del ruolo istituzionale lo faccio molto volentieri, non ho nessun problema a farlo, soprattutto nei confronti del Consigliere Biancani perché il Vicepresidente del Consiglio si è permesso di dire cose di un terrorismo psicologico gravissimo nei confronti di un’intera città, dove vive e risiede da una vita.
Penso che la convivenza politica e il ritorno elettorale a volte vadano messi da parte, soprattutto nei confronti di questi temi ed il ruolo istituzionale che ricopre all’interno di questo Consiglio dovrebbe privarla di fare alcune uscite, che sono irresponsabili e vergognose, soprattutto irrispettose nei confronti della professionalità dei medici. Come ha detto benissimo l'Assessore Saltamartini, l'Ospedale Marche Nord ha dei medici importanti all'interno dei reparti, come neurochirurgia, emodinamica. Andare a millantare cose che non esistono in nessuna parte del mondo, che Pesaro deve diventare un ospedale di base, è un’uscita che non mi sarei aspettato da lei.
Esistono delle situazioni che l’Assessore Saltamartini ha chiarito in maniera inequivocabile più volte, su quello che sarà l'ospedale di Pesaro come quelli di Fano e di tutta la regione perché il discorso non si deve ridurre sempre al nosocomio della nostra città.
Consigliera Ruggeri, faccia dei sonni tranquilli in questa pausa natalizia. Consigliere Biancani. mi dispiace, questa secondo me è stata una caduta di stile che da lei non me la sarei aspettata. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Invito il Consigliere Baiocchi ad andare a risentire le mie dichiarazioni, ho detto che gli ospedali di Pesaro, Fano, Pergola e Urbino …, siccome ancora qualcuno pensa che Urbino e compagnia siano ospedali di primo livello, non lo sono e non lo saranno se rimane Pesaro di primo livello, che oggi non è di primo livello, ma di primo livello superiore. Il tema è che per tutti gli altri ci sarà un livellamento verso il basso e se andrà bene saranno ospedali di base, non mi riferivo all’Ospedale San Salvatore. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Invito la maggioranza a respinge questa mozione perché questo dibattito è incredibile.
Gli ospedali di primo livello sono caratterizzati dall’esistenza di 14 specializzazioni che le voglio ricordare, così almeno sappiamo quali sono gli ospedali di primo livello …
(interventi fuori microfono)
Filippo SALTAMARTINI. No, la legge lei Consigliere Carancini perché è da …
PRESIDENTE. Non facciamo interlocuzioni,. Come ho vietato prima al Consigliere Ciccioli, così la prego, Consigliere Carancini, di rimanere in silenzio.
Prego, Assessore, proceda.
Filippo SALTAMARTINI. Il Sindaco di Macerata, l’ha fatto per 10 anni, da mesi rivendica per Macerata l'ospedale di primo livello, quando l’ospedale di primo livello è caratterizzato da oltre 12 specializzazioni. Pesaro, Macerata e altre strutture non sono ospedali di primo livello, sono qualcosa di più perché hanno più specializzazioni delle 14 previste dal decreto ministeriale.
Nessuno si può permettere di dire che Urbino diventerà un ospedale di base, o l’ospedale di Fano, non si può permettere perché non è vero e le specializzazioni presenti in questi nosocomi, che noi non abbiamo minimamente toccato, sono quelle preesistenti. Questi ospedali non debbono essere denigrati, la sanità della nostra regione è di assoluto rilievo. Noi abbiamo confermato quello che è avvenuto nelle Marche dal 2015 in poi, ospedali di presidio su vari plessi.
La realtà qual è? E’ che noi abbiamo bocciato l'idea degli ospedali unici, siamo contrari agli ospedali unici, siamo contrari all'ospedale unico di Macerata, siamo contrari all'ospedale unico di Ascoli Piceno, siamo contrari agli ospedali unici in provincia di Pesaro e mi pare che i cittadini siano da questa parte perché il Covid ha dimostrato che gli ospedali di prossimità sono necessari, non servono i falansteri, i comunisti degli ospedali unici, quelli dell'Unione Sovietica. Grazie.
PRESIDENTE. Nessun applauso per favore.
Mozione n. 117. La pongo in votazione (per appello nominale chiesto dal Presidente di gruppo Consigliere Mangialardi)
Favorevoli: Biancani, Bora Carancini, Casini, Mangialardi, Vitri.
Contrari: Acciarri, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Cancellieri, Ciccioli, Elezi, Latini, Livi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Ruggeri, Serfilippi.
Astenuti: Santarelli.
L’Assemblea legislativa regionale non approva.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Mozione n. 209
ad iniziativa del Consigliere Cesetti
“Politiche sanitarie del Governo regionale per il Fermano”
Interrogazione n. 368
ad iniziativa del Consigliere Cesetti
“Programma investimenti per gli Ospedali di Comunità nell’Area Vasta 4”
Interrogazione n. 394
ad iniziativa dei Consiglieri Marinangeli, Marinelli, Menghi, Antonini, Bilò, Biondi, Serfilippi, Cancellieri
“Potenziamento della sanità in Area Vasta 4”
(abbinate
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 209 del Consigliere Cesetti, l’interrogazione n. 368 del Consigliere Cesetti e l’interrogazione n. 394 dei Consiglieri Marinangeli, Marinelli, Menghi, Antonini, Bilò, Biondi, Serfilippi.
Ha la parola il Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Per ricordare che quest’ordine del giorno prende spunto da una mozione e da due interrogazioni, con l’annunciata presentazione nell'ultimo Consiglio di una risoluzione condivisa dai quattro Consiglieri della provincia di Fermo.
In queste atti, per fare una sintesi, emergono alcuni elementi, parliamo del territorio fermano dove nel corso degli anni c'è stata una sorta di attenzione minore rispetto ad altre realtà, quindi nella risoluzione andremo ad evidenziare alcune necessità e priorità.
Gli obiettivi sono alla fine comuni a tutto il resto della regione perché parliamo di garantire una sanità in linea con i bisogni dei cittadini, di garantire prestazioni sanitarie di qualità, soprattutto tempestive, considerando la necessità e la priorità che deve essere estesa a tutto il territorio regionale, a tutte le Marche.
Riteniamo di operare e di lavorare per una risoluzione condivisa da tutto il Consiglio regionale, che riguardi l'interezza di questo Consiglio, chiediamo, quindi, il rinvio del punto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Questa ulteriore richiesta di rinvio, la accolgo, sia perché conosco la serietà del Consigliere Marinangeli sia perché - è evidente che, rispetto ai dati che ho presentato oramai da tanto tempo, verosimilmente la mozione verrebbe bocciata in assenza di una soluzione condivisa - la soluzione condivisa è migliorativa, è un obiettivo a cui dobbiamo tendere.
Solitamente non faccio mozioni per strappare un titolo di giornale, le faccio perché sono atti politici con cui cercare di portare a casa degli obiettivi, come è capitato con le mozioni sulla sicurezza del Lido Tre Archi e via dicendo.
Qui c'è una ragione in più, è chiaro che la sanità nel fermano, come ha detto il Consigliere Marinangeli, deve essere rafforzata, potenziata perché è un territorio più piccolo che più di altri ha sofferto di tanti situazioni in quanto è stato il primo che ha attuato le riforme nazionali, ad esempio è l'unica provincia che ha un ospedale unico e questo è avvenuto perché a suo tempo si decise di attuare la riforma nazionale del D.M. 70 e poi anche quella regionale, che erano le delibere del 2013, ad esempio, sulla chiusura dei pronti soccorso. Voglio ribadire, magari mi ascolta il Sindaco di Fermo che spesso politicamente perde la memoria, che i pronto soccorso non sono stati chiusi dalla Giunta Ceriscioli, ma sono stati chiusi dalla Giunta Spacca nel 2013, invece la Giunta Ceriscioli ha riattivato i punti di primo intervento e i punti di assistenza territoriale.
C’è la consapevolezza, c'è l’ha il Consigliere Marinangeli, il Consigliere Putzu, la Consigliera Marcozzi, che la sanità nel fermano debba essere rafforzata, potenziata e di questo ne siamo consapevoli. E’ una consapevolezza condivisa per quanto riguarda i Consiglieri e questo è un bene, quindi la risoluzione unitaria tende in quella direzione, per questo l'abbiamo condivisa.
Va bene discuterla magari all'inizio dell'anno, anche perché sappiamo che dall'1 gennaio entrerà in vigore la riforma di cui alla legge n.19 del 2022, se non vado errato, la riforma dell'organizzazione del Servizio sanitario regionale nella nostra Regione, che voi avete fatto come maggioranza e che noi non condividiamo.
E’ evidente che quella riforma, come scriviamo nella risoluzione, perché possa essere concretamente attuata e non si risolva in un danno per i territori, necessita di un riequilibrio dei territori stessi, in termini di posti letto, personale socio-sanitario, reti cliniche. Di questo c'è bisogno.
Anche questa credo che sia una consapevolezza condivisa, perlomeno tra i Consiglieri di quel territorio, come scritto in questa risoluzione.
Concordo che l'approvazione, spero, da parte di questo Consiglio regionale sia l'occasione per far assumere al Governo regionale un impegno che vada nella direzione da noi auspicata. Per questo motivo nulla obietto sul rinvio, che anzi, forse, potrà costituire un'opportunità. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio della mozione n. 209 e delle interrogazioni n. 368 e n. 394. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 138
ad iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Attuazione legge regionale n. 26/2017 ‘Uso terapeutico della cannabis’”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 138 delle Consigliere Ruggeri e Lupini.
Ha la parola, per l'illustrazione, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Vorrei capire perché la mozione n. 126 viene rinviata.
PRESIDENTE. Per l’assenza temporanea del Consigliere Pasqui, che ha un’impellenza urgente, ritorna in Aula dopo.
Marta RUGGERI. Benissimo, grazie. Questa mozione finalmente siamo arrivati a discuterla perché è stata presentata il 20 settembre 2021 e riguarda persone che soffrono quotidianamente per dolori che non riescono a sedare, se non attraverso l'uso terapeutico della cannabis.
La legge regionale n. 7 del 2017, che disciplina l'uso terapeutico della cannabis nella Regione Marche, ha delle prescrizioni che, purtroppo, ad oggi non sono osservate, quindi, abbiamo predisposto questo testo per chiedere conto di tutti quegli articoli che non sono applicati e per chiederne l'applicazione.
L'unica cosa che è stata fatta dalla Giunta è l'attuazione dell'articolo 8, ovvero nel dicembre 2017 sono state approvate le linee di indirizzo, però l'articolo 7 prescrive che la Regione promuova corsi di formazione e aggiornamento periodici per gli operatori sanitari, e qui siamo quasi fermi al palo. Ricordo che ho presentato un’interrogazione a risposta scritta e da quello che mi è stato risposto, ormai oltre un anno fa, posso affermarlo con coscienza.
L’articolo 8 prevede che si assicuri l’applicazione omogenea sul territorio regionale delle disposizioni contenute nella legge, si monitori periodicamente il consumo dei medicinali cannabinoidi e si attui la promozione di accordi con i Ministeri competenti. Anche questo non è stato fatto.
All'articolo 5 si prevede di avviare azioni sperimentali o specifici progetti pilota con lo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze per la produzione di sostanze e preparazioni di origine vegetale a base di cannabis, di avviare progetti di ricerca e azioni sperimentali prodromici alla produzione di sostanze e preparazioni vegetali a base di cannabis con le università marchigiane, le associazioni di soggetti privati e altri soggetti portatori di interesse.
Questi sono gli articoli più rilevanti della legge approvata, se non ricordo male, all'unanimità su stimolo del Movimento 5 Stelle nella passata legislatura. Aspettando da oltre un anno, nel “Rilevato che” faccio riferimento a quattro anni fa, mentre bisognerebbe aggiornarlo dicendo che purtroppo sono trascorsi cinque anni dall'emanazione della legge.
Sono stata informata di numerosissime difficoltà che attanagliano le persone che, per migliorare il proprio stato di salute, hanno bisogno di ricorrere alle cure con cannabis terapeutica. Tra queste vorrei ricordare che ci sono anche bambini.
I disservizi che mi hanno comunicato sono: alcuni medici sarebbero contrari alla prescrizione di farmaci a base di cannabinoidi, quindi importantissimo che sia fatta in maniera costante, come prevede la legge, la formazione dei medici; sarebbero troppo poche le farmacie autorizzate a dispensare tali farmaci, per esempio nel fermano non ne esiste neanche una ed i pazienti sono costretti a viaggi oltre provincia per andare a reperire i farmaci di cui hanno bisogno; non sarebbe adeguatamente garantita la continuità terapeutica e i pazienti sarebbero oberati dall'eccessiva burocrazia per l'ottenimento del farmaco.
L'impegno della presente mozione è che vengano applicati l'articolo 8, l'articolo 7 e l'articolo 5, che vi ho illustrato poco fa, che eviterei di rileggere. Grazie.
PRESIDENTE. Se non ci sono interventi, dichiara chiusa la discussione generale.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Voterò a favore di questa mozione che prevede l'attuazione di una legge regionale importante, che è stata votata nella passata legislatura all’unanimità.
Vedo in Aula il Presidente della Commissione sanità, soprattutto a lui mi rivolgo affinché accolga la proposta e venga finalmente attuata questa legge, che resta per la maggior parte delle prescrizioni previste inattuata da ben cinque anni, e la cosa non è ammissibile. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei dichiarare che voteremo a favore, visto che si tratta di una legge regionale e mi auguro che si proceda con l’attuazione dando seguito a quando già disposto e che possano essere previsti anche investimenti adeguati per la formazione, specializzazione, implementazione. Il voto è favorevole. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. E’ una partita un po' controversa perché da un certo punto di vista l'articolato della mozione è aderente alla legislazione nazionale, è un progetto pilota, però sulla cannabis c’è anche un uso strumentale, e faccio un esempio personale come medico. Più volte sono venute delle persone a chiedermi di fare delle prescrizioni improprie e questa cosa è piuttosto diffusa, se vengono da me, figuratevi dagli altri.
Per quanto c’è scritto nel testo “nulla questio”, mi sento di condividerlo, non sono contrario, detto questo occorre tenere alta la guardia, la vigilanza perché noi andiamo anche nella direzione di garantire la produzione. Tra l'altro, abbiamo proprio in provincia di Ancona, qui a Jesi, un'azienda pilota in questo settore, un privato che ha investito su queste cose, anche per produzioni di altro tipo, dai profumi alla pasta alimentare, però è un tema molto delicato.
Va bene il dispositivo, l’impegno, però mi sento di vigilare sulla sostanza del progetto, su questo non possiamo derogare, dobbiamo essere rigidi. Per esempio, la legislazione che ha consentito l'apertura dei cannabis shop, negozi in cui è possibile vendere la marijuana legale, mi lascia molto perplesso. A parte alcune vicende giudiziarie, quelli sono reati, alcuni avevano la partita doppia, da una parte vendevano la canapa legale, dall'altra avevano un mercato alle spalle clandestino, con arresti anche nella città di Ancona e in tutta d'Italia. E’ un veicolo sommerso per fare altri tipi di attività.
L'erogazione di queste sostanze, che hanno valore di tipo oncologico, neurologico, assolutamente sì, ma deve essere rigidamente controllato dal punto di vista sanitario e della distribuzione, questo mi sento di dirlo.
E’ una mozione e le mozioni sono degli orientamenti, degli auspici che si devono tradurre in successivi atti, voto favorevol,e ma sui successivi atti bisogna tenere alta la guardia. Grazie.
PRESIDENTE. Mozione n. 138. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 140
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Carancini, Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Vitri
“Realizzazione di interventi infrastrutturali considerati prioritari per l’area di crisi industriale complessa del Distretto pelli-calzature Fermano-Maceratese, per il potenziamento viario della Provincia di Fermo, e per il collegamento con il nuovo Ospedale del Fermano”
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 140 dei Consiglieri Cesetti, Carancini, Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Questa è una mozione, il titolo è stato già letto da lei, datata 21 settembre 2021, abbondantemente motivata con il richiamo di atti, fatti e documenti, tanto che all'interno della stessa non c'è spazio a considerazioni e ricostruzioni di parte.
Questa mozione nasce, e la declinerò in termini più brevi perché è molto lunga e motivata, dalla considerazione che l'area del distretto pelli-calzature fermano-maceratese comprende i Comuni di Tolentino e Corridonia, i sistemi locali del lavoro di Fermo, Montegiorgio, Montegranaro, Porto Sant'Elpidio, Civitanova Marche, quindi 32 Comuni della provincia di Fermo, altri 8 fanno parte dell'Area di crisi complessa Piceno-Val Vibrata.
Nella richiesta di quest’area di crisi, lo voglio ricordare, il distretto pelli-calzature fermano-maceratese veniva riconosciuto come area di crisi industriale complessa, con decreto ministeriale del 12 dicembre 2018, se non vado errato il Ministro era nel Governo giallo-verde l'onorevole XY, che poi ha abbandonato il Movimento 5 Stelle. La Consigliera Ruggeri dirà: “Glielo raccomando”, e sono d’accordo con lei su questo, l’ho detto in tempi non sospetti.
All'interno della progettualità dell'area di crisi complessa, la Regione Marche riteneva opportuno evidenziare gli interventi infrastrutturali prioritari strettamente connessi al quadro economico dell'ambito territoriale in questione fornendo appunto un quadro attuale delle principali vie di collegamento del distretto, con particolare attenzione sulle opere già finanziate e su quelle da finanziare, al fine di sciogliere i nodi critici e di rendere competitivo il distretto stesso perchè, come veniva sottolineato a quel tempo anche dal sottoscritto perché ero l'Assessore delegato anche alle aree di crisi, in assenza delle misure infrastrutturali da realizzare nei territori qualsiasi strategia avrebbe perso di credibilità ed efficacia, in quanto carente di una delle leve necessarie su cui contare per attrarre investimenti e rilanciare l'aria di crisi.
Nell'accordo di programma sottoscritto tra Mise, Anpal, Mit, Regione Marche, Provincia di Macerata, Provincia di Fermo ed Invitalia, la Regione Marche individuava alcuni interventi infrastrutturali per l'area di crisi, tra questi: il completamento della terza corsia della A14 Porto Sant'Elpidio-Pedaso; la realizzazione della strada Mare-Monti; il completamento della transcollinare Piceno-Fermana “Mezzina”; la Valliva dell’Ete Morto-strada del cappello; l’Intervalliva Tolentino-San Severino Marche-Castel Raimondo; il miglioramento degli standard di funzionalità e di sicurezza della rete provinciale interconnessa tra Fermo e Macerata.
Veniva stabilito nell'accordo di programma che i percorsi amministrativi e finanziari necessari all’attuazione degli interventi infrastrutturali considerati prioritari per l'area di crisi dovevano essere definiti nell'ambito di un apposito tavolo istituzionale, che si proponeva di istituire tra Mise, Mit, Regione Marche e Invitalia e che la realizzazione degli interventi sarebbe stata oggetto di un apposito addendum all'accordo di programma in esito alle risultanze del tavolo istituzionale.
Questi interventi prioritari indicati dalla Giunta regionale a quel tempo a sostegno della progettualità sottesa all'area di crisi complessa e la mancanza di questi interventi infrastrutturali faceva dichiarare, ad esempio, al Ministro dello sviluppo economico, nel settembre 2021 - da qui nacque la necessità della mozione presentata il 21 settembre, in occasione di una visita al Micam di Milano, che vedeva protagonista il distretto delle pelli-calzature - “Incontro le Marche a Milano perché sono una delle Regioni più irraggiungibili d'Italia. Il Governo nazionale dovrà assumere delle decisioni opportune per superare finalmente queste criticità”. Lo stesso Presidente della Regione Marche, come noi ricordiamo nella mozione, sentite le dichiarazioni del Ministro dichiarava che “tutte le forze alleate ci stanno dando una mano a livello locale e nazionale perché conoscono le criticità della nostra Regione. Il Ministro dello sviluppo economico in questo momento può farlo da una posizione di Governo e Fratelli d'Italia lo fa dall’opposizione”. Se lo poteva fare da allora il Ministro che era al Governo e Fratelli d'Italia che era all'opposizione lo si può e lo si deve fare ora, si deve perseguire questo intendimento dichiarato dal Presidente della Giunta regionale Acquaroli, ora che l’allora Ministro è Ministro dell’economia ed è sempre al Governo, un ministero abbastanza pesante, e Fratelli d'Italia non solo non è più all'opposizione, ma esprime il Presidente del Consiglio dei Ministri. Finalmente, tra l'altro, c'è un Governo politico in questo Paese, dico purtroppo, però finalmente, rispetto ai tecnici perché il Governo politico è quello che deve mantenere gli impegni ed il Presidente della Giunta regionale è un esponente autorevole di Fratelli d'Italia, stesso partito del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Questa mozione oggi è di assoluta attualità, oltretutto ho detto prima che non lascia spazio a considerazioni di parte perché ci sono dati oggettivi, documenti che parlano, non ci sono considerazioni, è tutto virgolettato, tutto viene riportato. Si dà anche atto, ad esempio, che questo Consiglio regionale con legge regionale n. 13 del 25 giugno 2021 decideva di finanziarie per euro 2.431.000 nell'annualità 2023, ecco la pertinenza, le spese per la realizzazione della bretella di collegamento Porto Sant'Elpidio-Lungo Tenna, per intenderci, dal casello perché quella è la porta nord della provincia di Fermo, una porta di collegamento, che si affaccia sulla porta sud della provincia di Macerata. Questo è il casello di Porto Sant'Elpidio, da questo questi interventi infrastrutturali.
Noi impegniamo la Giunta ad assumere iniziative politico-istituzionali perché venga istituito tra il Mise, Mit, la Regione Marche, Invitalia il tavolo istituzionale previsto nell'accordo di programma perché nell’accordo di programma, che noi abbiamo sottoscritto il 5 agosto 2020 con il Mise, c'era l'impegno ad istituire questo tavolo istituzionale tra Ministero dello sviluppo economico, Ministero delle infrastrutture, Regione Marche, Invitalia, Provincia di Fermo, Provincia di Macerata, per attuare questa progettualità nei tempi necessari reperendo le risorse necessarie.
Noi impegniamo la Giunta ad attivarsi per questo tavolo, a promuovere nell'ambito di questo tavolo e definire i percorsi necessari per realizzare questi interventi infrastrutturali, che ho declinato prima, che sono quelli dell’area di crisi complessa fermano-maceratese, poi si impegna la Giunta a promuovere e sostenere in ogni sede istituzionale la realizzazione delle seguenti opere viarie ritenute prioritarie, anche da questa amministrazione, su questo per quanto riguarda il fermano perché la mozione è fermano-maceratese per l’area di crisi complessa e poi le opere di adduzione all'ospedale, la realizzazione del by pass del quartiere Molini-Conceria, il ponte di collegamento della SP Faleriense con la SP Lungo Tenna, il potenziamento o rifacimento del ponte San Giacomo; ritenere comunque prioritaria l'assegnazione di risorse per la realizzazione, adeguamento e potenziamento di opere essenziali per lo sviluppo dell'intero territorio del distretto pelli-calzature fermano-maceratese, tra le quali: terza corsia della A14, by pass sulla Valdete; prosecuzione della Mezzina, la Mare-Monti, la Valliva dell’Ete Morto, l’Intervalliva Tolentino-San Severino Marche-Castelraimondo, miglioramento degli standard di funzionalità e di sicurezza della rete provinciale interconnessa tra Fermo e Macerata nei termini indicati nell'accordo di programma richiamato in premessa e facente parte della progettualità dell'area di crisi.
C’è stato un emendamento l'anno scorso sul DEFR che non ripresenterò per ragioni di tempo in questa direzione.
Credo che questa sia una mozione che si basa per l'ennesima volta su fatti, atti e documenti, tutti citati e virgolettati, non c'è spazio a considerazioni, è una progettualità, tra l'altro, di cui si dà atto anche in interventi fatti da questo Consiglio regionale, come la legge dell'anno scorso.
Ritengo che questa mozione possa essere tranquillamente votata ed auspico che sia votata da tutto il Consiglio regionale, anche perché richiama dichiarazioni dell’ex Ministro allo sviluppo economico, attualmente Ministro del Governo nazionale, e anche del Presidente della Giunta regionale attuale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. La mozione, come ha ricordato il Consigliere Cesetti, è datata, è stata presentata il 21 settembre 2021 e possiamo dire che molte di quelle necessità, che in maniera condivisa il Consigliere Cesetti sottolinea e presenta, sono in corso di lavorazione. Questo testimonia anche l'attivismo di questa Giunta regionale che sta affrontando le varie tematiche, in questo caso parliamo dei collegamenti viari della Provincia di Fermo.
Si chiede di impegnare la Giunta a fare tante cose condivisibili e sono tante come quantità e come qualità perché sono risolutive dei problemi, per dare definitiva soluzione a quel gap infrastrutturale viario che purtroppo condanna la nostra provincia, che caratterizza, a mio avviso, non una legislatura, ma più legislature.
Un altro aspetto che mi preme sottolineare è che gli impegni da sottoscrivere significano anche e certificano quanto il nostro territorio sia stato poco attenzionato, pochi interventi sono stati fatti nella nostra provincia, ne sono testimonianza, ad esempio, mi vengono in mente, i vari collegamenti mare-montagna, che ci sono grazie a Dio, penso all'Ascoli mare che collega San Benedetto del Tronto-Porto d'Ascoli con l'entroterra fino a Roma, alla Fano-Grosseto, piuttosto che alla dorsale Civitanova Marche che arriva in Umbria, collegamenti che purtroppo alla nostra provincia mancano.
Siamo d'accordo sulla necessità di intervenire, di rappresentare la priorità di intervento nel nostro territorio. Penso ad esempio alla mancata fermata del treno Frecciarossa nelle nostre stazioni ferroviarie, alla stazione di Porto San Giorgio, piuttosto che di Porto Sant'Elpidio, alla mancata realizzazione della terza corsia, che poi qualcuno ci dirà, che è stata una vostra scelta, un vostro merito o demerito a secondo del punto di vista, laddove i consigli comunali di Porto San Giorgio e di Fermo anni fa hanno espresso la contrarietà a proseguire quel progetto esistente che partiva da Rimini nord e finiva a Pedaso.
Il Consigliere Cesetti ha ricordato, ed ero presente quel giorno a Milano, al Micam, quando il Ministro dello sviluppo economico non ha detto: “Incontro i marchigiani a Milano perché le Marche sono irraggiungibili”, ma “Le Marche sono bellissime e attraenti, ma difficilmente raggiungibili”, nella sostanza ha detto quella che è un po' una delle nostre caratteristiche, che ha limitato l'attrattività di un territorio che meriterebbe altro, se pensiamo al Pil prodotto dalle nostre imprese: del cappello, manifatturiere, delle calzature, un tessuto produttivo che meritava un'attenzione diversa e avrebbe meritato investimenti importanti.
La realizzazione del nuovo ospedale, leggo dalla mozione, è sicuramente una scelta rilevante, rappresenta una grandissima opportunità di sviluppo di tutto un territorio perché non parliamo solo di Fermo, ma parliamo di tutta la provincia, non a caso è stata scelta quell'area localizzata in quella posizione baricentrica della provincia, rispetto a quello che è il collegamento con il mare e con la montagna, ma sicuramente, per quanto apprezzabile, giusta, condivisa, necessaria, è stata una scelta parziale perché oggi abbiamo due cose da fare necessarie, e questo spetta a noi: abbiamo un ospedale da riempire con attrezzature, macchinari, servizi, ed abbiamo anche la necessità e l'obbligo di garantire il collegamento con l'ospedale, come raggiungerlo in maniera più veloce e più agevole possibile.
Questo deve essere un nostro impegno e debbo dire che la Giunta Acquaroli in questi due anni molto ha prodotto in questo senso, ho dei dati nei quali si delineano alcune scelte fondamentali: alla Mare-Monti, Amandola-Servigliano, lì c'è un primo stralcio che origina dal centro abitato del Comune di Servigliano in direzione Amandola per un costo di 40,7 milioni, parliamo di fondi PNRR, fondi del sisma, aggiungiamo i 27 milioni per il secondo stralcio, quindi in campo ci sono risposte serie, concrete e direi risolutive.
Ricordo il passaggio nella II Commissione presieduta dal Consigliere Putzu nel quale abbiamo deliberato quella bretella di collegamento tra il casello autostradale di Porto Sant'Elpidio e la Lungo Tenna, penso ad esempio al prolungamento viario previsto all’uscita del casello di Civitanova Marche verso Cascinare, per dire quante iniziative sono in corso e quante cose bisogna ancora fare.
L'obiettivo è quello di ridurre questo gap che purtroppo è oggettivo, dobbiamo farlo in maniera unita, compatta e le sollecitazioni che ci arrivano dalla mozione presentata le condivido, però voglio ribadire questo aspetto, sono obiettivi che questa amministrazione ha già in programma, chiari in mente e sta lavorando giorno dopo giorno per raggiungere l'attuazione di queste volontà. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Vorrei ringraziare il Consigliere Cesetti per aver presentato questa mozione, tra l'altro lancio una provocazione, ma è la verità, se chi ha governato prima noi fosse riuscito a fare tutto questo, non sarebbe servito che il Consigliere Cesetti facesse una mozione del genere per rimarcare in parte quello che giustamente lui ha voluto mettere a disposizione. Lo voglio ringraziare perché d'altronde è giusto anche riconoscere chi ha lavorato su alcune questioni e devo ammettere che il Consigliere Cesetti ci ha lavorato e lo voglio ringraziare, però, se dobbiamo fare le mozioni per andare sulla stampa e dire: “Grazie a noi del Partito Democratico la Regione farà questo” credo che mi troverei in difficoltà.
Vorrei approvare questa mozione anche perché devo dire che ci sono moltissime cose che la Giunta Acquaroli in questi anni ha messo a terra, così come quello che aveva programmato lei, questo lo dico pubblicamente perché su questi temi è fondamentale non appendersi la medaglietta, ma cercare di trovare una soluzione congiunta per dare in futuro, un futuro importante alla provincia di Fermo ed anche all'area di crisi fermano-maceratese.
Mi preme ricordare alcune questioni che è giusto e rilevante dire. Abbiamo esultato per aver avuto un riconoscimento, il distretto pelli-calzature fermano-maceratese come area di crisi complessa, l’abbiamo fatto come distretto, siamo stati tutti contenti, se non sbaglio c’era il Sottosegretario allo sviluppo economico XY, che poi ha fatto una legge denominata “decreto agosto”, che favoriva le aree di crisi dando più incentivi al sud, piuttosto che valorizzare le aree di crisi in giro per l'Italia, magari come quella del fermano-macerate, fabrianese ed altre aree di crisi dell’ascolano. Credo che questo sia significativo, dobbiamo ricordarcelo.
Mi piacerebbe, e mi sto battendo come Fratelli l'Italia, non si può fare in questa finanziaria, ma mi auguro che da qui a cinque anni si possa fare, portare a casa un risultato e anche per dare un'opportunità a tutte le aree di crisi che non sono nelle Regioni del sud, parliamo delle Regioni in transizione, delle Regioni del nord, per avere quello sgravio fiscale del 30% che hanno quelle del sud in modo da non avere più una concorrenza sleale per chi produce nelle Marche e chi produce in Campania, visto che già c'è una concorrenza sleale tra chi produce in Italia e chi produce anche dall’altra parte dei Balcani. Anche questa ritengo che sia una battaglia comune.
Per quanto riguarda le infrastrutture mi ha fatto piacere che il Consigliere Cesetti abbia citato quello che abbiamo fatto insieme alla Commissione, con i Consiglieri Marinangeli e Cesetti, per la legge regionale, per portare più fondi all'inizio del tratto della Mare-Monti.
Vedo che qui il Consigliere Cesetti impegna la Giunta regionale a fare delle cose su cui già stiamo lavorando: sulla questione della rotatoria Paludi, il potenziamento della Lungo Tenna, l'ammodernamento, l’ottimizzazione per l'intersezione tra l’Ete Morto e la Campiglionese, anche se qui si poteva fare qualcosa di più prima, Consigliere Cesetti.
Sappiamo benissimo entrambi, visto che viviamo nello stesso territorio, che abbiamo avuto anni di immobilismo, come per quanto riguarda il tratto Monti-Mare che è stato fatto, dopo anni di chiacchiere, grazie alla Giunta Acquaroli per quanto riguarda il PNRR sisma.
A prescindere da questo, non vorrei creare un dibattito tra chi è tanto più bravo e chi è stato meno bravo, mi piacerebbe riuscire a fare una risoluzione congiunta per dare un apporto in più a questa mozione, per dimostrare che su questi temi la politica non si deve dividere perché noi crediamo che l'obiettivo del Consigliere Cesetti fosse quello di stimolare il dibattito, di dare un contributo su un tema a lui caro, come è caro a tutti noi delle province di Fermo e di Macerata.
Su questi temi va dato anche un riconoscimento a tutti coloro, gli attori, che sono stati i protagonisti, parliamo di associazioni di categoria, di Sindaci, tutti quelli che hanno sempre animato e stimolato un dibattito pubblico affinché queste opere pubbliche venissero realizzate. Ad esempio, sulla questione della terza corsia A14 il Governatore Acquaroli e l’Assessore Baldelli hanno fatto molti incontri con i Sindaci per condividere insieme alle amministrazioni locali, alle associazioni di categoria. Questo noi dobbiamo fare e questa è un’occasione per condividere con tutta l'Aula una risoluzione congiunta per riuscire a dare un supporto in più alla mozione, ma soprattutto per dare un supporto in più a queste opere pubbliche che prima o poi dovranno essere realizzate per il bene non solo del fermano e del maceratese, ma di tutta la regione Marche. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Vorrei dare alcuni dati per accrescere la discussione che stiamo facendo su questa mozione presentata dal Partito Democratico, che dividerei in due parti: il settore imprese e la parte infrastrutture, Consigliere Cesetti.
La Regione ha approvato con delibera di Giunta Regionale n. 657 del 2018 l'istanza di riconoscimento del distretto pelli-calzature, quale area di crisi complessa, in cui sono stati inclusi sistemi locali e di lavoro di Civitanova Marche, Fermo, Montegiorgio, Montegranaro, Porto Sant'Elpidio e i Comuni di Corridonia e di Tolentino, come lei ha ricordato poc'anzi, sulla base di un'analisi statistico economica che evidenziava le potenzialità e le criticità dell'area sotto molteplici profili: produttivo, occupazionale infrastrutturale. Quanto a quest'ultimo aspetto nell'accordo di programma siglato dalla Regione Marche con il Mise, Ministero Infrastrutture e Mobilità Sostenibile, il Mit, Invitalia e le due Province sono state evidenziate le priorità su cui puntare per creare un contesto favorevole allo sviluppo socio-economico del distretto pelli-calzature.
L'inclusione del tema degli investimenti infrastrutturali era stato sottolineato dalla Regione Marche al Mise con una specifica relazione in cui si evidenziava che i ritardi di natura infrastrutturale avevano rappresentato un fattore di forte rallentamento per il rilancio dell'area.
La relazione evidenziava puntualmente i fabbisogni nonché le indicazioni degli interventi delle priorità delle risorse necessarie, chiarendo che per alcuni di essi i cantieri erano già aperti, avendo la Regione stanziato appositi fondi sul proprio bilancio. Su questa base la Regione aveva sollecitato il Mise ad aprire tavoli tecnici con i Ministeri competenti ed in particolar modo con il Mims, che comunque è risultato cofirmatario dell'accordo.
L'accordo peraltro prevedeva già al punto 4 dell’articolo 1 l'istituzione di un apposito tavolo istituzionale finalizzato all'attuazione della parte infrastrutturale dell'accordo che poteva essere oggetto di apposito addendum all'accordo stesso. La Regione impegna a sollecitare l'istituzione di tale tavolo.
Passo ora all'aspetto infrastrutturale.
In merito alla riorganizzazione della viabilità mediante una nuova rotatoria all'intersezione tra la strada provinciale 224 Paludi e la Strada statale 16 Adriatica l'intervento dal costo di 0,8 milioni di euro, risulta finanziato con fondi FSC 2014/2020 stanziati dalla Regione Marche e assegnati alla Provincia di Fermo con la sua sottoscrizione di specifica convenzione in data 12 febbraio 2021. Come da comunicazione della Provincia di Fermo, è stato approvato il progetto esecutivo in data 18 novembre 2022 ed entro l'anno verranno affidati i lavori. Con riferimento all’asse autostradale strada provinciale 204 la Lungo Tenna, la Regione Marche ha assegnato 5 milioni di euro di fondi FSC 2014/2020 alla Provincia di Fermo per la realizzazione di un tratto di lunghezza di circa 2,5 chilometri a partire dalla rotatoria di collegamento con la strada statale 210. Come da comunicazione della Provincia di Fermo il progetto esecutivo è in fase di approvazione ed entro l'anno verranno affidati i lavori.
Per la bretella di collegamento tra la strada provinciale 204 Lungo Tenna e il casello autostradale della A14 Porto Sant'Elpidio la Regione Marche ha già finanziato la progettazione per circa 750 mila euro. E’ in corso la fase di verifica del progetto di fattibilità tecnico economico, gli stessi progettisti già incaricati procederanno la redazione del progetto di livello definitivo.
In merito alla bretella Molini di Tenna (collegamento della strada del ferro), l'intervento prevede la realizzazione di un'arteria extraurbana larga 10,50 metri, a due corsie, per una lunghezza di 1 chilometro, che si collegherà alla nuova Lungo Tenna e quindi al casello di Porto Sant'Elpidio.
L'appalto dei lavori di 4,88 milioni di euro è stato avviato febbraio 2021 la conclusione è prevista per aprile 2023.
Per quanto concerne l'ammodernamento della strada provinciale 203 (Corta per Torre), l'intervento progettuale contempla la realizzazione di un tracciato stradale dalle caratteristiche di strada extraurbana locale di tipo F1. La Regione Marche ha stanziato 0,7 milioni di euro di fondi FSC 2014/2020. Come da comunicazione del soggetto attuatore Provincia di Fermo è stato approvato il progetto esecutivo in data 18 novembre 2022 ed entro l'anno verranno affidati i lavori.
Con riferimento alla razionalizzazione dell'intersezione tra la strada provinciale 219 - Ete Morto e la strada provinciale 9 – Campiglionese, l'intervento è finalizzato a rendere più sicuro l'incrocio tra le due arterie. La Regione Marche ha stanziato 0,7 milioni di euro di fondi FSC 2014/2020. Come da comunicazione del soggetto attuatore Provincia di Fermo, è stato approvato il progetto esecutivo nella stessa data degli altri, che è il 17 novembre 2022 ed entro l'anno anche qui verranno affidati i lavori.
Per la realizzazione della terza corsia dell'autostrada A14, nel tratto compreso tra Porto Sant'Elpidio e San Benedetto del Tronto, la Regione Marche ha avviato una proficua interlocuzione con i territori, Mims e Aspi, che è il Gruppo autostradale per l'Italia. In particolare Aspi sta sviluppando, secondo l'indicazione della Regione Marche, uno studio di fattibilità per l'individuazione delle possibili modalità di ampliamento del tracciato esistente con alternative compatibili alle normative attuali e che tengano conto delle istanze proveniente dai territori.
Con riferimento alla realizzazione della Mare-Monti per il tratto Amandola Servigliano, di cui parlava il Consigliere Marinangeli, gli interventi riguardano l'ammodernamento della strada statale 210 Fermana Falerienze per il primo stralcio, con origine dopo il centro abitato di Servigliano in direzione Amandola fino al bivio che porta a Santa Maria in Matenano per un costo di 40,7 milioni di euro, è attualmente in corso l'appalto integrato e l'avvio dei lavori è previsto nel 2023. Per il secondo stralcio in località Coricconi completamento invariante rispetto all'attuale sede della SS 210 Fermana Falerienze per un costo di 27 milioni di euro, la gara per l'appalto integrato verrà avviata nel prossimo anno.
I fondi sono disponibili nell'ambito del Piano di accessibilità al cratere sismico 2016 per il quale sono stati stanziati 194 milioni di euro, di cui 94 milioni di euro di fondi PNRR PNC sisma reperiti dall'attuale amministrazione regionale nel settembre 2021. Per quanto concerne l'Intervalliva Tolentino-San Severino, oltre ai fondi Mims-Anas, la Regione Marche ha stanziato fondi FSC 2014/2020 per complessivi 10 milioni di euro. Lo studio di fattibilità tecnico economica è stato condiviso con gli enti locali, la Regione Marche e società Quadrilatero Marche Umbria SpA, in data 17 marzo 2021. E’ in corso la progettazione definitiva nell'ambito dell'accordo quadro per prestazioni di servizi che la stessa società ha stipulato.
Come si evince dall'elencazione degli interventi sopraindicati, la Regione Marche è già fortemente impegnata, sia economicamente che sotto il profilo del coordinamento, per il potenziamento della viabilità del Fermano Maceratese e dei distretti industriali di riferimento, per tale ragione si propone di esprimere un voto contrario all'approvazione della mozione in oggetto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Grazie all'Assessore che ha fatto un lungo elenco di finanziamenti e, come tutti avranno ascoltato, presumo che abbia fatto riferimento agli FSC programmazione 2014/2020, programmazione che ho seguito personalmente.
Nell'elenco che lei ha fatto, Assessore, è preciso e puntuale.
Partiamo dalla rotatoria il cui progetto è stato approvato il 12 febbraio 2021, se lei controlla, oppure il Lungo Tenna, 5 milioni di euro, sono tutti Fondi sviluppo e coesione, (FSC), come sono FSC le risorse per la 203, come sono FSC i 700 mila euro per l'incrocio tra Lete Morto e Campiglione. Non mi pare che ci siano, oltre ai 190 milioni circa dei FSR sisma, che riguardano il miglioramento dell'accesso alle aree terremotate, ulteriori risorse nè fondi propri. Faccio riferimento a quello che ha detto sull’accessibilità del cratere, all’appalto integrato della Mare-Monti, sono 40 milioni di euro, ma questo già era in mente Dei, questo è il primo stralcio, così come il secondo stralcio.
Per quello che riguarda la strada di Molini di Tenna e Porto Sant'Elpidio, 4,8 milioni di euro, sono tutti fondi che risalgono al 2014/2020, ma che in realtà sono stati finanziati e mi pare che la delibera del CIPE sia del 2018/2019.
Detto questo, quello che sento dire da due anni e mezzo, ma non posso parlare con lei perché non ha la competenza – giustamente - alle opere pubbliche, alle infrastrutture, è interlocuzione sulla A14, perché avete interloquito molto e il Presidente Acquaroli …, se digitiamo la parola interlocuzione sull’A14 la troviamo a cominciare dal suo insediamento. L’interlocuzione va bene, discutere con i territori va bene, però sarebbe da decidente insieme ad Aspi qual è l'area di sedime che si intende utilizzare. Mi spiego meglio: se rimane lo stesso tracciato viario, se si fa un ampliamento in sede sulla fascia di rispetto autostradale, la concessione rimane in capo a chi gestisce oggi il tratto autostradale, se, viceversa, si decide di fare una progettazione che prevede un tracciato viario che si allontana da quello attuale, ipotesi arretramento, parziale, totale - ci sono ipotesi anche in merito a questo, se lasciare una doppia corsia nella sede attuale e fare una doppia corsia invece in altra sede utilizzando la sede esistente, come ad unico senso di marcia - in questo caso c'è bisogno di fare una gara di livello comunitario sia per la concessione dei lavori, che sono sopra soglia, che per quello che riguarda la gestione. Forse andrebbe sciolto questo nodo con Aspi perché la questione di interloquire …, si interloquiamo, ma sappiamo che ci sono idee diverse nei territori, o meglio siamo tutti d'accordo fino a Pedaso, non ci sono viadotti nè gallerie, siamo tutti d'accordo che fin li si possa arrivare con la terza corsia più o meno con l’ampliamento dell'attuale sede, dopo ci sono dei problemi che non riguardano soltanto le Marche. Sarebbe opportuno fare un colpo di telefono all'Abruzzo per sapere se il Salinello si intende ampliarlo in qualche modo oppure se si pensa di finire l’autostrada A14 a San Benedetto del Tronto.
Queste sono discussioni da fare sia con il gestore che con il Ministero, più che con le amministrazioni locali, che hanno già espresso il loro parere da anni ed anni. Interlocuzione benissimo con Aspi, interlocuzione con tutti, ma il pacchetto di risorse che serve è importantissimo, io dalle interlocuzioni mi aspetto di vedere dopo due anni e mezzo un’idea di tracciato, invece che leggerlo sui giornali una volta che il Presidente Acquaroli …, che saluto, è arrivato adesso, mi piacerebbe sapere se l'ipotesi che lui ha scritto sui giornali, mi pare anche interessante, sia quella di lasciare una corsia a senso di marcia e di realizzarne un’altra nell'altro senso di marcia in sede diversa. Mi farebbe piacere sentire parlare di questo perché l'elenco che ha fatto, la ringrazio, mi ha anche un po' rincuorato, finalmente quelle risorse sono state messe, non tutte, a terra, ma quasi, anche se non ho visto grandi novità.
Non lo posso dire a lei perché non è l’Assessore competente, è Assessore al bilancio ed è competente un po' su tutto, però mi aspetto un tipo di programmazione, di pianificazione che ampli la programmazione e la pianificazione che è finita con chi è stato mandato a casa dai cittadini perché incapace. Ci aspettiamo che queste capacità vengano espresse con una programmazione, che non è – come ripeto sempre - una materia orale, ma scritta. Mi auguro che venga scritta in qualche atto, almeno questa nuova programmazione che va ad ampliare quella che avete trovato quando vi siete insediati. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Voglio rimarcare al Consiglio regionale la grande responsabilità che hanno avuto due Sindaci, esattamente di colori diversi, lo voglio rimarcare, i Sindaci di Fermo e Porto San Giorgio quando c'erano a disposizione dei fondi per l'autostrada fino a Pedaso ed hanno votato contro.
Su questo penso che siamo tutti d'accordo, la miopia che hanno avuto i primi due cittadini che hanno impedito di allargare e continuare un’infrastruttura vitale per la nostra regione, inammissibile quello che è stato, e per chi non lo sapesse il sottoscritto l’ha voluto ribadire. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Non ho compreso, per quale ragione l'Assessore al bilancio abbia espresso la sua contrarietà, però è legittimo, ci mancherebbe altro, specialmente dopo gli interventi del Presidente della Commissione Consigliere Putzu e del Consigliere Marinangeli della Lega, i quali non hanno potuto che riconoscere il valore di una mozione che, ripeto per l'ennesima volta, non contiene nulla di parte, non si presta a considerazioni di parte, ma è scritta sulla base di atti, fatti, documenti e accadimenti .
Il Consigliere Marinangeli giustamente di questo ha dato atto, sottolineando una antica arretratezza infrastrutturale del nostro territorio, di cui tutti ne siamo consapevoli e della quale non portiamo la responsabilità, né voi, ma neanche noi, anzi, se vogliamo la precedente Giunta regionale, per intenderci, è quella che ha determinato questa inversione perché il punto principale di questa mozione è di assumere tutte le iniziative politiche istituzionali necessarie affinché venga istituito l’apposito tavolo istituzionale tra Mise, Mit, Regione Marche e Invitalia perché quel tavolo doveva servire, in base all'accordo di programma, per i progetti infrastrutturali decisi con la delibera di Giunta della precedente Giunta, che tutti condividiamo. Questo era il primo punto.
Il Consigliere Putzu ha detto: “Si doveva fare prima”, sono d'accordo, noi abbiamo fatto quello che dovevamo tant’è che abbiamo inserito quella progettualità condivisa, tra l’altro, non di poco conto, all'interno della progettualità dell’area di crisi perché sappiamo che è l'unico modo per finanziarla. Adesso si potrebbe attingere ai fondi del PNRR, ma in ogni caso se si poteva fare prima si può e si deve fare anche adesso, tant'è vero che, ricordo, l’anno scorso ho presentato un emendamento in questa direzione e la Consigliera Marcozzi l’ha votato. Nulla c'entra la storia della decontribuzione con questo, anche se quello è vero, ma io cito …, Consigliere Putzu, il 10 ottobre 2020, con lettera protocollo n. 907067 a mia firma, lamentavo che la misura della decontribuzione era un danno enorme per l'area di crisi complessa. Questo è un dato oggettivo, l'ho scritto il 10 agosto 2020, talvolta anche gli amici sbagliano, però questo c'entra poco con il tema delle infrastrutture, così pure per l'arretratezza. Dove si è perso il treno? Quando non si è dato corso alla terza corsia da Porto Sant'Elpidio in avanti, che era progettata, finanziata, c'erano le valutazioni, la Via e la Vas, si era espressa la Commissione bicamerale, tutti, se non che i Sindaci di Porto San Giorgio e di Fermo, uno di centro-sinistra e l’altro di centro-destra, in buona compagnia, si opposero, fecero ricorso al Tar e si placò tutto. Ero Presidente della Provincia, intervenni all’inaugurazione del casello di Porto Sant’Elpidio nel 2011, Sindaco XY, e dissi che quella era la porta a nord della provincia per noi fondamentale, ma non bisognava essere né il Consigliere Cesetti né un veggente per capire quello che sarebbe successo negli anni successivi, come è successo perché alla Consigliera Casini per venire ad Ancona conviene passare per Montegiorgio: Force, Ponte Maio, Santa Vittoria, Servigliano, Montegiorgio e poi arriva ad Ancona perché non ce la fa a passare lì, dato che c’è un imbuto.
La prosecuzione della terza corsia è la priorità delle priorità, almeno fino a Pedaso, altrimenti quel territorio muore e il Ministro allo sviluppo economico ha detto: “Vi ho incontrato al Mit, alla fiera, perché non riesco a raggiungere le Marche”. Questa è la verità, questo dice la mozione, tutto passa lì.
Raccolgo positivamente gli interventi, non dell’Assessore, che vedo del tutto decontestualizzato, dei Consiglieri Marinangeli e Putzu, seppure con comprensibili accenti polemici. Io non devo fare i comunicati stampa, figuriamoci, queste cose è tanto che le diciamo. Devo fare il comunicato stampa di che cosa? E’ una questione che dibattiamo da tempo, sulla quale tutti siamo d'accordo, per fortuna. Ho fatto un'iniziativa a Fermo la settimana scorsa, c’erano anche gli emissari del Consigliere Putzu, nella quale ho dato atto che l'unica variazione che era stata fatta allora nel bilancio era una variazione che io chiamo Putzu, sulla quale il PD aveva votato a favore però, per finanziare il collegamento del casello con il fermano.
Raccolgo positivamente e chiedo il rinvio, Presidente, non è urgente questa mozione, è tanto che aspetta anche se nel frattempo le opere vanno avanti.
Chiedo il rinvio per valutare, insieme al mio gruppo, i termini e le modalità con cui addivenire ad una risoluzione condivisa, che in quel caso firmeranno prioritariamente tutti i colleghi Consiglieri del fermano: Cesetti, Marinangeli, Putzu, Marcozzi. E’ evidente che posso aderire ad una risoluzione di quel tipo soltanto se viene condivisa dal mio gruppo, c'è una doppia esigenza, la prima è una condivisione tra noi quattro Consiglieri del fermano, poi una condivisione all'interno del mio gruppo, che ha firmato la mozione.
Chiedo il rinvio in questa prospettiva, non ci sono ragioni di urgenza, se la facciamo tra un mese non succede niente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Non serve più l'intervento perché avrei chiesto al Consigliere Cesetti di rinviare la mozione per fare una risoluzione unitaria.
Condivido in pieno il fatto che nel fermano, e non solo a livello regionale, c'è una mancanza di infrastrutture e quando ero cinque anni fa all'opposizione tantissime interrogazioni e mozioni sono state fatte al riguardo.
Il Consigliere Cesetti ha esordito rinviando la mozione per una risoluzione unitaria e sono d’accordo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Vorrei ringraziare il Consigliere Cesetti per il grande senso di responsabilità.
Sono favorevole al rinvio, affinché si possa approvare e fare una risoluzione unitaria.
E’ giusto che ne debba parlare con il suo gruppo.
Voglio ringraziarlo per la grande responsabilità. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Gesetti in quanto in questa fase non è opportuno un voto di contrarietà, ma credo che l'Assessore abbia parlato di contrarietà, in quanto un grande lavoro in questo senso si sta facendo.
Ritengo che, al contrario, dobbiamo essere in armonia nella direzione di fare qualcosa in maniera condivisa attraverso una risoluzione perché dalla discussione sono emersi degli elementi che ci accomunano, quanto non è stato fatto in passato, quanto si è iniziato a fare con la precedente Giunta, quanto si sta facendo con la Giunta Acquaroli, ma soprattutto quanto ancora dobbiamo fare nell'interesse del territorio fermano per ristabilire l'equilibrio necessario. Quindi ci prepariamo a fare una risoluzione da votare a gennaio. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio della mozione n. 140. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 126
ad iniziativa dei Consiglieri Pasqui, Marcozzi, Latini, Rossi
“Intervento per sostenere i territori delle aree montane e contrastarne lo spopolamento attraverso un progetto volto a creare una strategia per rinnovare il territorio utilizzando le tematiche della sostenibilità ambientale, sociale ed economica nelle aree disagiate”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 126 dei Consiglieri Pasqui, Marcozzi, Latini, Rossi.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Pasqui.
Gianluca PASQUI. Grazie, Presidente. Questa mozione riguarda un progetto fatto in particolar modo da un istituto comprensivo che è ubicato ed opera nelle zone montane della Regione Marche.
Tutti sappiamo le difficoltà grandissime che sta vivendo un territorio della nostra Regione, soprattutto quello montano fortemente colpito dal sisma, anche con un calo demografico significativo, iniziato oltretutto da tempo, e con la difficoltà per la ricostruzione di procedere in maniera celere, con la conseguenza anche che molte famiglie oggi si trovano fuori da questi territori e ci vorrà ancora del tempo per vedere il loro rientro.
Questo progetto sperimentale viene fatto dall'Istituto Paoletti che ha sede a Pieve Torina, opera nei Comuni di Castel Sant'Angelo sul Nera, Ussita, Visso, Pieve Torina, Val Fornace, Muccia e Monte Cavallo e si ispira all’Agenda 2030 e ad una didattica basata sul “fare”, su attività di ricerca-azione per crescere cittadini consapevoli del valore del proprio territorio.
Il progetto si rivolge ad una popolazione scolastica che va dai 3 ai 14 anni e coinvolge anche le famiglie, di conseguenza come ritorno anche tutta la popolazione.
E’ una sperimentazione estremamente significativa anche perché quando si parla di ricostruzione si intende una ricostruzione muraria, ma come anche più volte sostenuto sappiamo benissimo che la vera ricostruzione e ripartenza passa attraverso non solo la costruzione degli edifici, ma anche e soprattutto attraverso una ricostruzione sociale, culturale, economica, che si lega all'istruzione ed ai più giovani.
Questo progetto di sperimentazione ha già dei pareri estremamente favorevoli, è stato accolto positivamente dalle amministrazioni locali e da enti come l'Università di Camerino, il Parco nazionale dei Monti Sibillini, enti nazionali come il Movimento delle Piccole scuole e anche organizzazioni come il WWF.
Questa mozione impegna il Presidente e la Giunta ad attivarsi per supportare il progetto sperimentale dell'Istituto Paoletti di Pieve Torina; ad attivare anche un tavolo di concertazione con l'Ufficio scolastico regionale e il Miur per far sì che insieme all’Istituto comprensivo Paoletti si possa fare un protocollo di intesa per dare maggiore forza a questo i.mportante progetto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Siamo ad una mozione di indirizzi che rientra nella logica che ha espresso questa coalizione, creare un modello marchigiano e nel modello marchigiano, accanto alle realtà urbanizzate più rilevanti, che hanno una serie di missioni dal punto di vista artigianale, industriale e turistico, ci sono anche dei progetti per riqualificare l'Appennino. Nel modello marchigiano che immaginiamo c’è la riqualificazione dell'Appennino, rendere le cittadine, i paesi, alcuni dei quali una volta erano anche notevoli sia economicamente che socialmente, appetibili e attrattivi.
Uno dei motivi per cui la popolazione sia è spostata negli ultimi settant'anni dal secondo dopoguerra mondiale, dall’entroterra verso la costa, è legato ai servizi e all'accessibilità. L’accessibilità dal punto di vista infrastrutturale, la grande viabilità e l'accesso alle attività sia occupazionali che di servizi. La forte riduzione dei servizi ha fatto seguito alle aree che perdevano popolazione.
È evidente che i servizi necessitano di un bacino di utenza che ne giustifichi la sopravvivenza, parlo di scuole, di luoghi in cui erogare l'assistenza sanitaria, tutti i tipi servizi, sia quelli pubblici, che devono essere sostenuti dagli enti, sia quelli privati perché abbiamo assistito alla chiusura di tanti esercizi commerciali, che vanno dai generi alimentari, ai bar, ai negozi di abbigliamento perché non era più sostenibile il piano economico se non c'è la popolazione, che prima si è spostata nel fondovalle, ma poi talvolta neanche nel fondovalle è sopravvissuta.
La stessa cosa vale per le sedi del credito, le agenzie bancarie, per gli uffici postali, nella riduzione che c'è stata delle poste molti uffici postali hanno chiuso o sopravvivono solo in maniera figurata, un giorno o due a settimana, con la rotazione dei dipendenti.
Questa espoliazione dei servizi ha portato ad un abbandono ulteriore di popolazione, una sorta di meccanismo circolare: diminuiscono i servizi, la popolazione se ne va, se la popolazione se ne va si chiudono le attività economiche e questa è una cosa che come coalizione riteniamo di contrastare, anzi il nuovo modello marchigiano dovrebbe prevedere una serie di insediamenti che spesso hanno storie secolari, ma devono avere un senso e per avere un senso devono avere una loro sostenibilità dal punto di vista dell'attrattiva turistica o della produzione di attività enogastronomiche, agricole o di allevamento, che ne garantiscano l'economicità.
In questo progetto l'istituzione scolastica deve trovare uno spazio e l’Istituto comprensivo Monsignor Paoletti è un'offerta che può essere verificata, vedremo come andrà anche attraverso i programmi particolari che potranno generare quel meccanismo virtuoso della residenzialità nelle piccole comunità.
Vorrei ricordare che ho presentato nel corso dell'anno che si sta concludendo, insieme al gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, insieme a tutti i Consiglieri, una proposta di legge per incentivare la residenzialità nei piccoli Comuni, non c'erano spazi dal punto di vista delle risorse questo anno, invece dovremo trovarle e dovremmo farle apparire perché dobbiamo invertire la tendenza, non in maniera assistenzialista, ma dando una logica, la gente può andare a vivere lì perché ci sono le condizioni per vivere bene, per l'ambiente, ma anche per l'accessibilità, con le infrastrutture, con la possibilità di usufruire dei servizi e di costruire delle rendite economiche.
Un ritorno della popolazione nell'entroterra, in zone che vanno verso la desertificazione abitativa, può essere un obiettivo molto forte in linea con le nuove tecnologie, le tecnologie digitali, le autostrade digitali ci devono stare, non è che uno non ha la linea, non ha i servizi, non ha niente, alla fine va da un’altra parte.
Se riuscissimo a supportare con le infrastrutture, con il digitale diffuso, con una capacità attrattiva, proponendo l'offerta della nostra Regione, credo che potremo rilanciare questo territorio che ha conosciuto fasi di declino, che noi vogliamo contrastare, che non deve essere il futuro, il destino della comunità marchigiana. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Biondi.
Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. L'Istituto Comprensivo "Monsignor Paoletti" di Pieve Torina è collocato in area interna, periferica e interamente ricompresa nell'articolo 1 dell'Ordinanza del Commissario straordinario n.101 del 30 aprile 2020.
La Provincia di Macerata nella sua deliberazione del 14 novembre 2022 ha proposto alla Regione, ai fini dell'adozione della delibera di Giunta relativa al dimensionamento della rete scolastica regionale, di mantenere tale autonomia sottodimensionata, così come previsto dalla Deliberazione del Consiglio regionale n. 39/2022 recante le linee guida regionali in materia.
Con i suoi 14 plessi costituisce un presidio importante per tutta la montagna e la vallata, pur con le criticità determinate dal numero esigui di studenti per plesso. Tuttavia, fintanto che le amministrazioni comunali saranno disponibili a sostenere i relativi costi di gestione di tali edifici, la Regione supporterà tali decisioni.
A breve la Giunta regionale attiverà la programmazione comunitaria del POR FSE+ 2021/2027, all'interno del quale sono previsti interventi di didattica innovativa, a cui l'Istituto Comprensivo si potrà candidare per intercettare le relative risorse e potenziare/proseguire il progetto in atto.
In considerazione che la continuità didattica sarà un fattore determinante per il successo di questa tipologia di progetti, la Regione si attiverà anche con l’Ufficio scolastico regionale per addivenire a soluzioni che possano garantirla per tutte quelle istituzioni scolastiche che accederanno a tali risorse.
L’offerta formativa sopratutto in questi luoghi deve essere innovativa e distinguersi da quella delle realtà limitrofe al fine di attivare nuova linfa e nuova popolazione scolastica e questo caso va in questa direzione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Personalmente, poi il Capogruppo ed il gruppo decideranno, ho tantissime difficoltà e perplessità su questa mozione. Primo perché non è chiaro, anche adesso ascoltando l'Assessore, se questo istituto comprensivo sia pubblico o privato, mi pare che si possa dire che è privato, se non vado errato …
(interventi fuori microfonico)
Romano CARANCINI. Gli argomenti che in questa mozione si individuano sono, a mio modesto parere, totalmente sbilanciati.
Mi pare di comprendere che la sostanza della mozione sia: “Sosteniamo il progetto sperimentale dell'istituto comprensivo Monsignor Paoletti, affinché possa evitare lo spopolamento dell'entroterra, già abbastanza in difficoltà con gli eventi sismici del 2016 e l'emergenza epidemiologica Covid 19”. Se questo progetto o la tesi, secondo cui un istituto comprensivo privato possa da questo punto di vista …
(interventi fuori microfono)
Romano CARANCINI. E’ pubblico? Io non lo so, è pubblico? Allora, rinuncio all'intervento così discutiamo. Chiedo scusa, Presidente.
PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il Consigliere Pasqui.
Gianluca PASQUI. Grazie, Presidente. Solo per dire che l'istituto è pubblico e su questo istituto c'è anche una nota importante che aveva fatto il professor XY, che era il Preside, che leggo testualmente: “L'obiettivo è formare cittadini consapevoli dell'importanza delle realtà marginali e della loro tutela perché le giovani generazioni conoscano l'importanza dell'ambiente, delle tradizioni storico culturali ed economiche del loro territorio, ma anche di diversi contesti antropici la cui interazione è la chiave per un futuro sostenibile”, poi enuncia tutte le finalità del progetto che, come già detto nella mia esposizione iniziale, va ad ispirarsi all’Agenda 2030 che, ricordo, ingloba, se non erro, 17 obiettivi e al quarto punto parla di situazioni scolastiche. Come ho detto, l’Università, il Parco dei Sibillini, il WWF, l'associazione delle Scuole minori si sono espressi formalmente in maniera favorevole a questo progetto.
Come ha detto il Consigliere Ciccioli, è un indirizzo che viene dato che va nella direzione di fare un tavolo di lavoro e poi andare a vedere concretamente la fattibilità di risultati rilevanti per quel territorio. Di certo dalle scuole si parte per ottenere quel risultato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.
xxxAnna CASINI. Grazie, Presidente. Ringrazio il mio Capogruppo che mi consente di fare la dichiarazione di voto.
Non possiamo essere contrari a questo intervento, più volte abbiamo discusso anche con l'Assessore Biondi, che si è resa molto disponibile a condividere il nostro pensiero, che è quello di evitare e di invertire la tendenza allo spopolamento delle aree interne, e questo non può cominciare che dalle scuole, dalle giovani coppie e dai bambini. Dare servizi di eccellenza perché spesso e volentieri non ci sono questi servizi e si tende, ed è quello che sta succedendo nelle Marche, a chiudere le scuole nelle zone interne che invece hanno necessità di avere questi presidi importantissimi.
Abbiamo preso atto che si tratta di una scuola pubblica perché se fosse stata una rivata avremmo avuto un altro tipo di atteggiamento, una scuola ispirata all'Agenda 2030. Mi permetta, Vicepresidente, dovrebbero essere il minimo i 17 punti che prima ha enunciato, dovrebbero essere il minimo ormai da molto tempo perché l’Agenda la si conosce da tempo, tutti noi ne abbiamo discusso e parlato e si sta applicando in realtà, anche se non ce ne rendiamo conto, anche se non diciamo i 17 Gol e non chiamiamo Agenda 2030 però, purtroppo, quello che sta succedendo dal punto di vista del clima e delle emergenze idrogeologiche ci fa capire che i Gol vanno applicati e li stiamo applicando.
E’ un modello che può essere considerato, ma il Partito Democratico non può votare a favore perché è un intervento episodico e puntuale, seppur pregevole, ci asterremo chiedendo all'Assessore e cercando di chiedere a tutto il Consiglio di ripetere questa esperienza, implementandola e integrandola con altre realtà. Penso sempre, e mi viene spontaneo, alla porzione di cratere delle aree interne della mia provincia perché credo che sia utile poter replicare questo modello che da quello che leggo nella mozione pare virtuoso. Lo leggo soltanto adesso, ne so poco, però ritengo che possano essere molto utili queste esperienze. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Livi.
Simone LIVI. Grazie, Presidente. Ringrazio il mio Capogruppo che mi dà la possibilità di fare questa dichiarazione sulla mozione, che avrei voluto che fosse votata all'unanimità, con tutti i gruppi del Consiglio perché le sue sono grandissime finalità.
Sono rimasto colpito da questa riga della mozione: “una didattica basata sul ‘fare’, su attività di ricerca-azione, per crescere cittadini consapevoli del valore del proprio territorio”. Stiamo parlando di un territorio che purtroppo è stato martoriato prima dal sisma, poi dal Covid, che c'è stato per tutti, e credo che iniziative di questo genere vadano nella direzione giusta.
Conosco molto bene territori di alta collina, i territori montani e ritengo che quando c’è la possibilità di portare avanti questo tipo di iniziativa sia sempre qualcosa di molto positivo.
Approfitto di questa dichiarazione di voto per ringraziare i firmatari della mozione e ribadisco il voto favorevole di Fratelli d'Italia. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini (in dissendo dal gruppo di appartenenza)
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. E’ un dissenso consensuale, in quale direzione? Appurato che è un istituto pubblico in sè la proposta non è disdicevole, quello che però non mi convince …, e se fosse possibile, pregherei il primo firmatario di trovare il modo attraverso una sospensione o un'altra forma per allargare il principio che viene introdotto in questa mozione a tutti gli Istituti comprensivi dell'area del cratere.
Va benissimo che ci siano le risorse o ci si impegni a finanziare, a sostenere l'Istituto Paoletti, però è evidente che diventa una sorta di scelta “ad personam”, credo che ce ne siano altri con una serie di problematiche che meriterebbero ugualmente di poter beneficiare di un supporto di carattere generale ed astratto.
Il voto negativo è funzionale a far sì che il Consigliere Pasqui, che ha meritevolmente sollevato il tema, possa includere all'interno della parte dispositiva tutti gli elementi riconducibili agli istituti comprensivi del cratere. E’ l'occasione perché mi pare che nelle prossime ore la Giunta regionale si appresta a votare la delibera relativa ai dimensionamenti scolastici nei vari Comuni della Regione Marche.
Per le vie brevi, in una chiacchierata con l'Assessore Biondi ho rappresentato una serie di problematiche, questioni e criticità che riguardano i dimensionamenti scolastici.
L'appello che faccio con questo intervento è quello di tenere in massima considerazione le linee guida che questo Consiglio regionale ha approvato qualche mese fa in merito alla questione degli istituti comprensivi e la dislocazione delle autorità, dei dirigenti rispetto alla distribuzione degli alunni nei vari Comuni, cercando di far sì che soprattutto i piccoli Comuni, soprattutto i Comuni dell'entroterra non possano uscire danneggiati, scalfiti dalle tante problematiche che emergono.
Ne cito due che riguardano i Comuni di Macerata: Pollenza, Camerino, Matelica, chiedo all'Assessore, alla Giunta che si occuperà di questo tema di avere la massima attenzione. E’ un tema perfettamente compatibile con la mozione che viene discussa in questo momento perché tutti sanno. e lo avevamo già discusso in altre occasioni, quale sia la problematica delle aree interne. che per poter mantenere la propria dimensione anche sociale deve avere da supporto fondamentale, direi da presupposto, proprio il mantenimento degli organismi dei ragazzi all'interno dei plessi scolastici.
Ecco perché da un lato c'è l'appello al Consigliere Pasqui ad ampliare la mozione stessa e dall'altro, questa sera, mi pare, alla Giunta di fare la massima attenzione nel rispetto dei Comuni più piccoli. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Pasqui.
Gianluca PASQUI. Grazie, Presidente. Comprendo perfettamente l'intervento del Consigliere Carancini e quello precedente della Consigliera Casini, che condivido nell'estensione, però direi che questa mozione, mi pare di aver compreso, al di là del voto, è gradita nei contenuti anche da chi ha chiesto di estendere.
Vorrei precisare che non è qualcosa “ad personam”, perché non è qualcosa che nasce dal sottoscritto, anche se sarei felicissimo di poter dire che sono io l'ideatore di questo progetto.
Questo è un progetto che nasce, e ne approfitto anche in questo contesto istituzionale per ricordarlo con stima, affetto e con tanto cuore, dall'allora dirigente scolastico professor XY, che tutti sappiamo essere venuto a mancare non troppo tempo fa, nasce dalla scuola e vi leggo un passaggio che aveva scritto: “Si è avviato l'iter per ottenere il riconoscimento della sperimentazione attraverso le seguenti fasi (vedi documentazione allegata), quindi: approvazione in collegio dei docenti, approvazione del collegio d'istituto, con la partecipazione dei Sindaci dei Comuni di Pieve Torina, Monte Cavallo, Val Fornace Muccia, Visso, Ussita, Castel Sant’Angelo sul Nera, accordo quadro con l'Ateneo di Camerino e in particolare con il corso di laurea in ambiente e gestione sostenibile delle risorse naturali, collaborazione Movimento delle piccole scuole, patrocinio del Parco nazionale dei Monti Sibillini e del WWF”.
Avete tutti appreso che questo iter non lo fa il Consiglio regionale, l'istituzione regionale, ma è partito dal dirigente scolastico.
Ritengo che il Consiglio regionale, l'Assessore di riferimento, possa poi estendere questo progetto pilota, sollecitarlo o portare a conoscenza delle altre scuole dell'esistenza di un progetto di questo genere, quindi includere in via di estensione.
Ritengo, con tutta la volontà di far sì che questo progetto venga esteso alle altre scuole del cratere, ma andrei anche oltre, a tutti coloro che reputano opportuno per le comunità …, perché poi ci sono anche i Sindaci che sollevano determinati desiderata e gli interessi di comunità.
Penso e sono certo che questo Governo regionale condivida anche un allargamento a tutte le scuole.
Direi di mettere al voto questa mozione senza considerarla “ad personam” – assolutamente no, un termine bruttissimo - ma come progetto pilota, soprattutto laddove andremo a capire che c'è una funzionalità importante attuativa, per tutte le altre scuole non solo del cratere, ma della nostra regione, e con questo ovviamente – l’ovvio deriva dall'essere il primo firmatario - dichiaro il voto favorevole. Grazie.
PRESIDENTE. Mozione n. 126. La pongo in votazione (appello nominale ai sensi del combinato disposto dell’articolo 69, comma 1 e dell’articolo 66, comma 2, lett c). del Regolamento interno).
Favorevoli: Acciarri, Acquaroli, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Livi, Marinanelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Santarelli, Serfilippi.
Contrari: Carancini.
Astenuti: Biancani, Bora, Casini, Lupini, Mangialardi, Ruggeri, Vitri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 141
ad iniziativa dei Consiglieri Biondi, Antonini, Bilò, Marinangeli, Cancellieri, Marinelli, Menghi, Serfilippi
“Adozione di programmi di formazione per il personale sanitario e scolastico per la gestione del diabete nei bambini e screening preventivo nelle scuole per il monitoraggio del diabete in età pediatrica”.
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 141 dei Consiglieri Biondi, Antonini, Bilò, Marinangeli, Cancellieri, Marinelli, Menghi, Serfilippi.
Ha la parola la Consigliera Elezi.
Lindita ELEZI. Grazie, Presidente. Come gruppo Lega chiediamo il rinvio per un ulteriore approfondimento. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio della mozione n. 141. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 142
ad iniziativa dei Consiglieri Latini, Rossi
“Requisiti minimi generali per le strutture denominate comunità alloggio anziani previsti dall’articolo 7, comma 1, lettera c) della legge regionale 30 settembre 2016 n. 21”
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 142 dei Consiglieri Latini e Rossi.
Vi è una sostituzione con la mozione n. 211 della Consigliera Lupini, che però dovrà essere trattata nel prossimo Consiglio per poter consentire a tutti i Consiglieri di prenderne visione e svolgere le dovute riflessioni.
Chiedo il rinvio della mozione n. 142 con la premessa, però, che non sarà più inserita nella prossima seduta, ma verrà iscritta la mozione n. 211.
Ha la parola la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Ci tengo a ringraziare lei, Presidente, per la disponibilità rispetto alla sostituzione della mozione che la vede come primo firmatario perché nella Conferenza dei Presidenti di gruppo stamattina ho richiesto un anticipo, vista la tempistica per sostenere degli emendamenti al bilancio del Governo, in discussione in questi giorni, per il riconoscimento come usurante del lavoro dei nostri infermieri ed Oss.
Ci tengo a portarla prima che venga discusso il bilancio, ma essendoci date delle regole ben precise mi sembra giusto, nonostante la disponibilità generale dei colleghi, rinviare alla prima seduta utile di questa Assemblea, però vorrei ringraziare lei per la disponibilità ed i colleghi per la sensibilità. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio mozione n. 142. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 144
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Carancini, Casini
“Regolamentazione per l’utilizzo in sicurezza dei monopattini elettrici”
(Ritiro)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 144 dei Consiglieri Cesetti, Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Carancini, Casini.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. La ritiro, Presidente, perché è stata approvata, mi pare, all'unanimità, se non sbaglio, la proposta di legge di invio alle Camere sui monopattini, quindi la mozione la ritengo superata.
PRESIDENTE. Non c’è bisogno di votazione perché c’è il ritiro.
Mozione n. 149
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Cesetti, Mangialardi, Casini, Carancini, Vitri, Biancani
“Carenze del sistema di sostegno e protezione dei minori”
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 144 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Cesetti, Mangialardi, Casini, Carancini, Vitri, Biancani.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Chiedo il rinvio, il primo firmatario è il Consigliere Mastrovincenzo e non essendoci ritengo che dopo tanto tempo sia necessaria la sua presenza. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio mozione n. 149. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 143
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Gravissima situazione della Casa circondariale Villa Fastiggi di Pesaro
Mozione n. 168
ad iniziativa dei Consiglieri Latini, Ciccioli, Marcozzi, Marinelli, Pasqui, Rossi
“Grave situazione all’interno dei penitenziari delle Marche”
(abbinate)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 143 del Consigliere Latini e la mozione n. 168 dei Consiglieri Latini, Ciccioli, Marcozzi, Marinelli, Pasqui, Rossi.
Espongo le mozioni come primo firmatario, la prima è del 23 settembre 2021, la seconda del 4 novembre 2021 e riguardano la situazione delle attività degli agenti di polizia penitenziaria.
La prima riguarda la Casa circondariale Villa Fastigi di Pesaro, uno dei più importanti istituti penitenziari della nostra regione in cui gli agenti della polizia penitenziaria svolgono il lavoro in condizioni difficili e disagiati, sia per quanto riguarda la possibilità di avere risorse a loro disposizione che per i servizi da mettere in atto ai sensi delle norme vigenti in materia, per consentire in qualche modo, prima di tutto, la loro tutela, lo svolgimento del loro servizio in tutela, tenendo conto anche che ci sono stati molti i casi di rivolta, di insubordinazione e attacchi da parte di detenuti nei confronti degli stessi agenti.
Nel settembre 2021 all'interno della Casa circondariale un gruppo di tre detenuti con un'arma rudimentale ha aggredito degli agenti, costringendoli a ricorrere alle cure mediche.
Non è possibile, ritengono gli agenti che sono in qualche modo chiamati a svolgere questo servizio di prevenzione, di sicurezza, assistere passivamente a fatti di violenza all'interno delle strutture, che dovrebbero garantire in primis le condizioni di sicurezza sia del personale impiegato che ai tanti operatori che frequentano la struttura e ai detenuti stessi.
La mozione impegna il Presidente della Giunta ad assumere ogni informazione necessaria a conoscere lo stato reale della situazione all’interno della Casa circondariale e a sottoporre la situazione per gli opportuni urgenti provvedimenti da assumere al Ministero della giustizia, Dipartimento Amministrazione
La seconda mozione allarga la situazione dell'Istituto Casa circondariale di Villa Fastigi a tutte le carceri delle Marche perché la situazione che si era registrata, come quella che ho citato essere avvenuta nel settembre del 2021 presso la Casa circondariale di Villa Fastigi, è in realtà un sistema che purtroppo riguarda tutte le altre Case circondariali e nasce da una situazione di sovraffollamento carcerario, dalla inadeguatezza di organici in attività, dalla carenza dell'esercizio di attività rieducative, dalla non appropriatezza di specifici trattamenti sanitari.
Anche in questo caso si impegna, come prima, il Presidente della Giunta regionale ad assumere ogni informazione necessaria per conoscere lo stato reale della situazione nelle carceri marchigiane, con particolare riferimento ai casi che sono da ultimo avvenuti nella Casa circondariale Villa Fastigi di Pesaro e a sottoporre la situazione per gli opportuni provvedimenti al Ministro di giustizia.
Una rapida sintesi nell’esposizione delle due mozioni che riguardano, entrambe, la tutela dell'attività svolta come lavoro dagli agenti della polizia penitenziaria nei nostri istituti marchigiani.
Mozione n. 143 . La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 168 . La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 15,20
La seduta inizia alle ore 11,00
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Dichiaro aperta la seduta n. 95 del 20 dicembre 2022. Do per letto il processo verbale della seduta n. 94 del 13 dicembre 2022, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell'articolo 53 del Regolamento interno. Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni a loro distribuite, con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Interrogazione n. 600
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Rincaro delle rette dei nidi a causa del notevole incremento dei costi dell'energia elettrica e del riscaldamento”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 600 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Biondi.
Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. La Regione Marche è consapevole della circostanza secondo la quale l'incremento dei costi per l'energia e il riscaldamento ha determinato il sorgere di un allarme da parte di strutture per l'infanzia pubbliche e anche private paritarie. In merito ai quesiti posti con l’interrogazione preciso quanto segue:
Innanzitutto la Regione ha stanziato le seguenti risorse regionali che interessano i nidi d’infanzia pubblici e privati autorizzati accreditati per 1.500.000 euro interamente destinato con la delibera di Giunta n. 1465 del 2022 ai Comuni per l’attuazione dei servizi ed interventi di tipo B, che ricomprendono azioni di sostegno ai costi di gestione dei servizi 0/3 anni e abbattimento delle rette di frequenza.
Rilevo che per accedere al fondo regionale di cui sopra, i Comuni erano tenuti a presentare entro e non oltre il 12 dicembre apposita candidatura su ProcediMarche. Su 225 Comuni, 64 non hanno presentato l'istanza. Il servizio competente ha ritenuto di prorogare la scadenza fino al 10 gennaio 2023 proprio per permette a tutti i Comuni di accedere a queste risorse nella convinzione che le stesse rappresentano un importante sostegno economico da garantire ai Comuni per far fronte alle nuove necessità determinate dall'incremento dei costi per l'energia elettrica e per il riscaldamento, che rischiano di ripercuotesi sui costi di gestione dei servizi per l'infanzia e sulle rette di frequenza.
Pertanto è impegno di tutti, anche dei Consiglieri, far si che nei territori maturi questa sensibilità, invito anche gli interroganti a farsi parte attiva prendendo contatto con i nostri uffici per raggiungere le amministrazioni mancanti.
Queste risorse si aggiungono in ottemperanza alla quota riservata. ai 6.022.000.000 euro di fondi ministeriali assegnati con decreto ministeriale n. 89 del 7 aprile 2022 e finalizzati allo sviluppo e all'implementazione del “Sistema integrato di educazione e istruzione”.
La normativa nazionale di riferimento (decreto legislativo n. 65 del 2017) pone inoltre in capo alle Regioni il compito di programmare le risorse statali assegnate. Pertanto con delibera di Giunta n. 1325 del 17 ottobre 2022 è stata approvata la seguente suddivisione dei fondi:
- 30% sono finalizzati ad interventi strutturali;
- il 60% finalizzati al sostegno dei costi di gestione dei servizi 0/3 anni e abbattimento delle rette di frequenza, per un totale di oltre 3.600.000 euro;
- 10% per la formazione dei docenti fascia 0/6 anni con i coordinamenti pedagogici.
Dall’attività istruttoria dell'ufficio emerge che i Comuni ad oggi optano, tra i vari interventi finanziabili con le risorse di cui sopra, per l'abbattimento delle rette di frequenza dei servizi 0/3 mediante l'adozione di avvisi pubblici per la concessione di contributi alle famiglie per la frequenza dei servizi per l'infanzia. Ciò significa che in merito alla tipologia di interventi a cui vengono destinate il 60% delle risorse, i Comuni assegnano già una priorità all’abbattimento dei costi delle rette. La loro discrezionalità fa riferimento ad un elenco di interventi possibili:
- agevolazione tariffaria, anche modulare, per la frequenza dei servizi per l'infanzia;
- prolungamento orario pomeridiano;
- apertura del servizio del periodo estivo
- consolidamento e sviluppo delle sezioni primavera;
- interventi di sostegno alla progettualità finalizzata all’inclusione e alla diversità, al bilinguismo, all’educazione alimentare, al sostegno alla genitorialità e alla continuità educativa;
- creazione di nuovi posti per fascia 0/3;
- poli per l’infanzia;
- spese di gestione e funzionamento dei nidi d’infanzia e dei centri per l'infanzia con pasto e sonno.
Come si vede tra le voci citate l’agevolazione tariffaria è già presente nella destinazione dei fondi. Non solo, in considerazione delle caratteristiche di cui tener conto per avere un'effettiva efficacia delle misure da quest'anno la Regione Marche, tra i criteri di cui alle delibere di Giunta n. 1325 del 2022 e n. 1465 del 2022, non ha fissato limiti Isee, lasciando liberi i Comuni di scegliere i requisiti dei beneficiari dei propri interventi.
In merito inoltre all'ultimo quesito, quello relativo alla programmazione e all’offerta marchigiana, sulle progettualità che possono avvicinare la nostra Regione ad altre, si ricorda come le recenti disposizioni di legge in materia, il decreto legislativo n. 65 del 2017, debbano indurre a non improvvisare classifiche di merito tra le Regioni, tanto più che è ancor più recente, del 2019, la costituzione di una cabina di regia per il monitoraggio dei dati per valutare l’attuazione e l'efficacia del Piano di azione pluriennale. Detto ciò, in attesa di poter confrontare dati più esaustivi, al momento le Marche, in riferimento alla copertura di servizi, ossia numero di posti per 100 bambini, sono al di sopra della media nazionale. La percentuale di copertura dei servizi educativi (numero posti ogni 100 bambini) si attesta sul 28,7%.
In sede di riunione con il Tavolo paritetico di confronto è emerso che tale risultato indubbiamente non è brillante, tuttavia occorre rilevare che questi numeri attengono più alla domanda che all’offerta di servizi. Da un lato, infatti, nella nostra Regione è ancora presente la cultura secondo la quale è meglio affidare i bambini alle cure dei nonni piuttosto che ad una struttura dedicata e specializzata in materia, dall'altro abbiamo un elevata percentuale di famiglie extracomunitari, in cui sono presenti molte figli e dove le donne non lavorano, per cui per questa fetta di bambini non c'è la domanda di accesso ai servizi, semmai occorrerà stimolare maggiormente la domanda.
Faccio presente che con il Tavolo paritetico di confronto previsto dalla delibera del Consiglio dei Ministri e composto dai rappresentanti della Regione, dell'Ufficio scolastico e dell'Anci, così come da decreto del dirigente dell'Ufficio scolastico di giugno 2022, è in corso di definizione la mappatura dei servizi 0/6 finalizzata alla creazione di poli dell’infanzia, che rappresentano un aumento qualitativo del servizio sotto il profilo educativo ed organizzativo.
Tra l’altro la Regione ha già sottoscritto nel 2018 un Protocollo d'intesa con l'Ufficio scolastico regionale attraverso il quale le parti hanno assunto l'impegno e i ruoli reciproci per arrivare a definire i criteri per la programmazione, la costituzione e il funzionamento dei poli dell'infanzia. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei ringraziare l’Assessore Biondi per la disponibilità.
Una risposta esaustiva, anche se mi sento di sottolineare che purtroppo la mancata programmazione di interventi più incisivi non dipendono da lei, ma dall’Assessore che l'ha preceduta, visto che lei si è insediata da poco.
Quello che chiedo con questa interrogazione, infatti, non è di stanziare risorse come avviene annualmente nel bilancio in modo ordinario e sistematico, ma di avere un intervento straordinario in quanto a causa del rincaro delle bollette molte famiglie si trovano in questo momento a dover sostenere costi maggiori rispetto agli anni precedenti ed è per questo che chiediamo alla Regione un intervento più incisivo rispetto ai bilanci degli anni scorsi.
Assessore, ciò che mi ha appena riferito riguarda uno stanziamento di 1,5 milioni di euro, che c’è stato anche negli anni precedenti, nulla in più a quanto avveniva negli anni scorsi.
Chiediamo che i contributi per abbattere le rette dei nidi di infanzia vengano affiancati anche dall'aumento dei posti disponibili, insieme ad interventi che richiedono ai Comuni e ai gestori l'elasticità nelle fasce orarie pomeridiane, come un indispensabile asilo estivo che sia una priorità in molti Comuni.
La Regione riceve, come lei ha detto poco fa, dallo Stato 6 milioni di euro per le annualità 2021, 2022, 2023, che redistribuisce ai Comuni, a questi 6 milioni vanno aggiunti 1,5 milioni di euro che sono dovuti per legge, un 25%, niente di più di ciò che è già doveroso nei confronti dei Comuni, che si trovano quest'anno impossibilitati a diminuire le rette e ad intervenire in modo da agevolare le famiglie che mandano i propri figli al nido d’infanzia. E’ solo il minimo e non una conquista come sbandierato purtroppo da qualcuno nei giorni scorsi, tant'è vero che i nidi marchigiani sono i più cari d'Italia, con una media di 1.140 euro a bambino, un costo elevatissimo che viene sostenuto in parte dalle famiglie e per la parte restante dai Comuni che offrono il servizio.
La situazione è ancora più grave in partenza nelle Marche, perché, dopo la Basilicata, sono la seconda Regione in cui le famiglie partecipano di più alla spesa complessiva per i nidi, con il 20,8% della compartecipazione, a differenza di alcune Regioni in cui il nido e addirittura a costo zero per le famiglie.
Vogliamo richiamare con questa interrogazione, che è stata sottoscritta anche dai miei colleghi del gruppo PD, ancora una volta l'importanza del servizio dei nidi e le ripercussioni che ha sul mercato del lavoro, in particolare per le donne, visto che i motivi familiari molto spesso sono una delle cause principali dell’inattività lavorativa femminile, che in Italia è quasi del 35% e nelle Marche ancora più alta.
Gli obiettivi da raggiungere sono innanzitutto il 33%, mi permetto di ricordarlo, di copertura dei nidi, lei ha detto che nelle Marche sono il 28,7% i posti che vengono offerti e coperti dai nidi d'infanzia nella fascia 0/3 anni, l’obiettivo a livello nazionale è almeno il 33% e a me sembra ancora bassissimo perché significa che quasi il 70% delle persone non possono permettersi di mandare i propri figli al nido.
Ricordo anche che l'Emilia-Romagna sta investendo il 120% in più in riferimento ai fondi statali investiti , 120% in più investiti dalla Regione vicina, rispetto al nostro 25%.
Un breve cenno a ciò che lei ha dichiarato in chiusura in merito alla domanda di posti nei nido che andrebbe stimolata visto che siamo solo al 28,7%. Mi permetta di dissentire, Assessore, il motivo per cui la domanda è bassa non dipende dal fatto che ci sono numerose famiglie extracomunitarie o da una cultura per cui i bambini vengono lasciati a casa con i nonni, la domanda è bassa perché i costi sono ancora troppo alti, purtroppo, sono convinta che si arriverebbe al 30% se il costo fosse zero come in altre Regioni. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui
Interrogazione n. 626
ad iniziativa del Consigliere Cancellieri
“Situazione sanitaria relativa alla zona dell’Alto Montefeltro”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 626 del Consigliere Cancellieri.
Ha la parola, per la risposta l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Con questa interrogazione il collega Cancellieri mette in luce tutte le difficoltà che questo periodo ha presentato, in particolare il periodo di due anni di Covid e la riduzione delle spese dei fondi in sanità, ridotte per effetto delle spese Covid, per i payback, per l’aumento di energia, che finora sono state poste a carico del bilancio delle Regioni. Di fatto ci troviamo in presenza nei due anni di Covid di una riduzione del bilancio regionale.
Cionondimeno, rispondendo alla sua interrogazione, la informo che per quanto riguarda l'Ospedale Lanciarini di Sassocorvaro, in adesione a quello che era stato promesso in campagna elettorale, i servizi sono stati potenziati e, in aggiunta a quello che c’era in precedenza, sono stati attivati 8 posti di ortopedia, 12 posti di cure intermedi e 10 di lungodegenza. Inoltre, è stato attivato un punto di primo intervento improprio, mentre prima il punto di assistenza territoriale era gestito dai medici di medicina generale, oggi i cittadini che si presentano a Sassocorvaro sono curati dai medici specialistici ospedalieri, che sono all’interno della struttura, di fatto è, con una denominazione diversa, un punto di primo intervento.
Si deve aggiungere che quando ci sono gli specialisti, sempre al punto di primo intervento all’Ospedale di Sassocorvaro, sono presenti servizi tipici di un ospedale per acuti.
In questi primi due anni, nonostante le difficoltà, a Sassocorvaro sono state mantenute le promesse che avevamo assunto sin dall'inizio della nostra elezione con quell'incontro fatto con il Sindaco e i Consiglieri comunali.
In ordine alla seconda domanda, relativamente alla struttura di Macerata Feltria, si conferma che la Giunta regionale manterrà in piedi tutta la struttura esistente, caratterizzata da 25 posti nella Rsa (gestita dall'azienda sanitaria pubblica), 15 posti di residenza protetta (sempre gestiti dall’Asur), 30 posti di riabilitazione estensiva, codice 60, un codice di riabilitazione ospedaliera, poi ulteriori 10 posti per le persone in coma.
Alcune criticità, che sono state evidenziate dalla Kos Care, che gestisce i 30 posti di riabilitazione estensiva, (codice 60), sono state determinate dalla mancanza di alcuni medici, che la società ha così evidenziato per determinare in modo congruente il pieno impiego delle risorse nell’ospedale di Macerata Feltria.
In ogni caso, avendo cura del fatto della carenza di medici e dell’impossibilità di reperire sul mercato le professioni sanitarie, un tema generale, non solo della nostra Regione, anche nel caso dell’ospedale di Macerata Feltria confermiamo tutti gli impegni che abbiamo assunto. In modo inequivocabile possiamo dire che Sassocorvaro è stato potenziato e che a Macerata Feltria vengono mantenuti tutti i servizi che c'erano in precedenza, anzi sono servizi che aggiungono in quell'area del territorio della Provincia di Pesaro e Urbino un'assistenza continuativa. Credo che questo sia un piccolo miracolo nella situazione data.
I servizi sanitari devono avere un'estensione sempre maggiore per l'invecchiamento della popolazione, per la distanza di quelle popolazioni dagli ospedali per acuti. Questo è l'impegno che noi abbiamo assunto e che cercheremo di mantenere con i provvedimenti che sono in via di emanazione, compresa la riforma delle AST e successivamente con il Piano socio-sanitario, che si svilupperà nell'arco minimo di un quinquennio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cancellieri.
Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Sono soddisfatto della risposta dell'Assessore, che va nella direzione della garanzia dei servizi, una garanzia rilevantee che vuol dire addirittura un potenziamento dei servizi in quel territorio, che è quello legato all'emergenza, a questa specie di PPI, un PPI improprio, ma che ci garantisce la presenza dei medici specialisti e l’assistenza nell'orario prestabilito.
Ho avuto premura di fare questa interrogazione perché ho voluto rassicurare la popolazione di quel territorio. L’Alto Montefeltro è una terra alla quale noi tutti dobbiamo molto, minimo quello di aver dato alla luce un casato importante, quello dei Montefeltro, che dal 1200 al 1500 ha reso ricchi prosperosi quei luoghi, il nostro territorio provinciale dalle porte di Senigallia alle porte di Rimini fino a Gubbio, dandoci storia, identità, cultura e radice.
E’ un territorio tanto ricco di storia, ma tanto difficile dal punto di vista orografico e di viabilità e proprio per la storica mancanza di attenzione della politica in quei territori siamo riusciti a perdere diversi anni fa sette Comuni, due, Sassofeltrio e Montecopiolo, proprio ultimamente.
C’è un grande problema di viabilità in quel territorio e di sanità e di questo passo, se non abbiamo attenzione, rischiemeremo di perdere, attraverso il giudizio dei cittadini, altri Comuni.
Il territorio dell’Alto Montefeltro ha un bacino di utenza di circa 30.000 abitanti e il punto di primo intervento, primo soccorso più vicino è quello dell'ospedale di Urbino che tendenzialmente scoppia proprio perché il bacino di utenza è molto elevato. Si consideri che in passato avevamo un pronto soccorso a Sassocorvaro, uno a Cagli, uno a Fossombrone ed uno ad Urbania, tutti servizi che negli anni sono stati progressivamente smantellati. Si pensi al Comune di Carpegna, che ha 1.700 abitanti, ma d’estate arriva a 10.000, quindi quanto è importante avere una rete sanitaria territoriale che possa dare delle risposte. Tale bacino d’utenza viene servito da Macerata Feltria e da Sassocorvaro, lei ha elencato tutto ciò che si fa in queste strutture ed è una serie impressionante di servizi che danno respiro anche all'ospedale di Urbino.
Noi vogliamo garanzia che questo venga mantenuto, anche alla luce del fatto che alla fine dell'anno la convenzione su Sassocorvaro scadrà. Vorremmo che sia rinominata, che ci sia un bando, che venga rinominata una cooperativa, che può essere la stessa o una nuova, che possa garantire gli standard che abbiamo avuto fino adesso, compreso il potenziamento che lei ha indicato.
Sono soddisfatto di questa risposta, soprattutto perché va nella direzione di una sanità equamente distribuita sul territorio, che è il nostro progetto sanitario e politico. Grazie.
Interrogazione n.585
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Fuga dei medici dipendenti del Servizio Sanitario Regionale dalle strutture ospedaliere pubbliche marchigiane, in particolare nella provincia di Pesaro e Urbino”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 585 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L'interrogazione del Consigliere Biancani, rubricata “Fuga dei medici dalle strutture ospedaliere marchigiane, in particolare dalla Provincia di Pesaro e Urbino”, può essere argomentata alla luce di questi dati.
Ospedale riuniti Marche nord:
- dal 2016 al 2019 sono cessate per pensionamenti 60 unità;
- dal 2020 al 2021 sono cessate per pensionamenti 61 unità (è un trend che si conferma);
- totale delle aspettative periodo precedente al 2019, 31 unità;
- totale delle aspettative 2020/2022, 15 unità.
Smentita dai numeri la fuga dagli ospedali marchigiani, poi vediamo quali sono le cause.
- Area Vasta 1 - dal 2015 al 2019 sono cessate per pensionamento 182 unità; nel biennio 2020/2022 sono cessate 62 unità.
Anche in questo caso se si tratta di fuga questa si è registrata in modo predominante prima del 2019;
- Area Vasta 2 - la cessazione dal 2015 al 2019 è stata di 284 unità; nel biennio 2020/2022 la metà, 152.
Anche in questo caso se si può parlare di fuga c'è stata negli anni precedenti.
C'è da tener conto che le opposizioni fanno il loro lavoro, ma la descrizione che in questi due anni ci sia una fuga dagli ospedali marchigiani è nettamente smentita dai numeri. La realtà è che, come noi sappiamo, c'è una fuga dal servizio pubblico verso il servizio privato in ragione del trattamento, in particolare per il 118, i pronto soccorso, le specialistiche ospedaliere.
Voglio aggiungere che, a mio modestissimo parere, occorre tener conto del fatto che c'è una sproporzione nel trattamento di alcuni medici, soprattutto del personale, non solo medico, ma infermieristico delle professioni sanitarie, che lavora nei giorni festivi e nelle ore notturne. In particolare, ritengo che il contratto collettivo di lavoro non tenga conto della specificità di queste prestazioni e per tale ragione, con tutti i colleghi nella Conferenza delle Regioni, abbiamo sostenuto e portato avanti degli emendamenti, che sono in discussione in questo momento nella legge finanziaria, che prevedono un trattamento di 100 euro l'ora per le prestazioni aggiuntive, per garantire i servizi nei pronto soccorso, nei 118 e nelle corsie ospedaliere, non già dalle cooperative, i cui costi sono superiori, ma dai medici che vi lavorano, riconoscendo a questi trattamenti aggiuntivi un costo superiore a quello che attualmente la tariffa prevede di 60 euro l'ora.
Se gli emendamenti non saranno garantiti a livello nazionale, se questa richiesta che proviene da tutte le Regioni non sarà garantita a livello nazionale, ritengo che noi potremmo fare un provvedimento regionale e per questo chiederò, con deliberazione, ai colleghi, una volta cessato il percorso del bilancio regionale, che sia la Regione Marche, se non lo fa lo Stato, a prevedere questo riconoscimento, che considero perfettamente congruente e rispondente all'articolo 36 della Costituzione, la quale prevede che i trattamenti devono essere proporzionati alla quantità ed alla qualità del lavoro prestato. Se questa proporzione alla quantità e alla qualità del lavoro prestato non viene riconosciuta sui tavoli della contrattazione nazionale, reputo che l'Assemblea legislativa regionale delle Marche debba farlo in sostituzione del Parlamento, se non lo farà. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. E’ quello che è emerso durante la Conferenza dei capogruppo, facciamo una domanda e a questa non c'è risposta.
Ho chiesto i dati dal 2020 ad oggi, esclusi i pensionamenti, e lei ha continuato a farmi gli esempi delle Aree Vaste menzionando i pensionamenti che io avevo esclusi, dato che la responsabilità dei pensionamenti non è dei Governi precedenti e neppure di questo.
Ho chiesto quante persone hanno deciso di lasciare: con decisione propria, per motivi personali, familiari, per andare a lavorare in altre regioni, in aziende private. Questo dato non mi è stato stato fornito.
Non sono partito da una mia sensazione, ma dal dato che è stato reso pubblico durante il rendiconto generale dalla Corte dei conti, che ha detto che nell'anno 2021 rispetto all'anno 2020 …, se ha sbagliato la Corte dei conti bisognerà farglielo sapere, ma non mi risulta che nessuno della Giunta regionale abbia contraddetto i dati della Corte dei conti che sono chiari, nel 2021 rispetto al 2020 c'è stato un +39%, non di pensionamenti, di dimissioni dei medici ospedalieri. Questo è quello che è stato dichiarato dalla Corte dei conti ed è agli atti del bilancio regionale. Se la Corte dei conti sbaglia qualcuno dovrà farglielo sapere.
La richiesta che le ho fatto è quanti medici hanno cessato dal 2020 ad oggi, lei mi ha detto dal 2016 ad oggi i pensionamenti, l’unica cosa che non le avevo chiesto, anche quanti prima del 2020.
Non c'è stata una risposta, lei i dati ce li ha, ma preferisce non darmeli e quindi non sono soddisfatto della risposta. Se li ha non ha avuto modo di leggerli perché riconosco sempre che lei è “tartassato" e ha tante cose da fare, se mi vuole dare i dati mi fa piacere, magari non ha avuto modo di leggerli, però quelli che ha letto sono a beneficio suo, riguardano i pensionamenti, ma non era quello che avevo chiesto.
Grazie.
Interrogazione n. 621
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
“Carenza di strumentazione diagnostica nel Laboratorio di Pneumologia infantile dell’Ospedale G. Salesi”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 621 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Si tratta di una formulazione tecnica, la Consigliera Bora chiede quali azioni intendono adottare l’Assessore e la Giunta regionale per sopperire alla grave carenza di strumentazione diagnostica nel laboratorio di pneumologia infantile dell'ospedale Salesi.
L'interrogazione afferma che ci sia una grave carenza di strumentazione diagnostica, al riguardo c’è la risposta della Azienda e in particolare del dirigente, il Primario del laboratorio di pneumologia infantile, il quale informa che la dotazione è perfettamente congruente con il fabbisogno e le esigenze sanitarie del reparto, esprime la piena congruità della dotazione del reparto che ha in dotazione 20 saturimetri al fabbisogno.
La questione dell'ospedale Salesi è un tema perfettamente aperto, come ho più volte rilevato anche in questa Assemblea, c'è una vecchia strumentazione, TAC e risonanze magnetiche, tutte questioni che sono all'attenzione sia dei dirigenti delle Aziende sia dell'Assessorato e ritengo che gli investimenti che sono stati programmati con il PNRR tengano conto della necessità di ammodernamento da struttura Salesi, che dovrebbe essere uno degli hub di pediatria infantile più importanti a livello nazionale.
Probabilmente sono state trascurate queste esigenze del Salesi, tant’è che si registrano mobilità delle famiglie marchigiane verso altre strutture, verso Firenze, il Gaslini di Genova ed altre.
E’ nostra ferma intenzione riportare il Salesi alla potenzialità che ha sempre avuto, tenendo conto che è stato istituito più di 100 anni fa e merita investimenti necessari per garantire ai bambini e alle famiglie marchigiane le migliori performance sanitarie, con le migliori strutture tecnologiche, che oggi possono essere messe a disposizione.
Confermo che il Primario del reparto di pneumologia comunica che le dotazioni strumentali sono perfettamente congruenti con la mission di quel reparto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Sono profondamente insoddisfatta della risposta dell'Assessore e anche molto preoccupata perché la presentazione di questa interrogazione nasce a seguito di una visita che è stata effettuata da una mamma con il suo bambino in data 23 giugno 2022 presso il reparto di pneumologia dell’Ospedale Salesi, tra l’altro un ospedale composto da un’equipe di medici di grande livello, a seguito della quale era emersa la necessità di programmare una saturimetria notturna e alla mamma era stato detto che sarebbe stata contattata a settembre, ottobre …
PRESIDENTE. Chiedo scusa, se possiamo accomodarci. Grazie.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Voglio che l’Assessore ascolti perché so che è molto attento e voglio che sappia che a questa mamma era stato detto che a settembre sarebbe stata contattata per effettuare questa saturimetria notturna. La mamma non ha avuto nessun riscontro dal reparto, eppure aveva avuto un’ottima sensazione dalla visita che c’era stata, una segreteria molto scrupolosa, quindi, ha chiamato ad ottobre ed è venuta a scoprire che due saturimetri erano rotti.
Le è andata male, Assessore, e adesso contatterò il Primario, perché quella mamma è la sottoscritta e voi queste bugie non le potete raccontare. E’ da giugno che non ho più riscontro, sono andata a Roma al Bambin Gesù con un carico dei costi per la mobilità passiva e non è vero, a maggior ragione se è vero come non è vero che la strumentazione sia perfettamente congrua. Voi ce l’avete e non la utilizzate perché non chiamate le mamme a casa per far visitare il loro bambini.
Per l’ennesima volta lei qui ha raccontato il falso, se ne assumerà la responsabilità ed io andrò a visitare il reparto in qualità di Consigliera regionale, non più da mamma e voglio vedere dove sta questa strumentazione e se c’è perché non viene utilizzata.
Sono profondamente insoddisfatta anche perché questa volta noi parliamo di bambini che rappresentano la fascia più debole della nostra popolazione, nonché il futuro e meritano maggior rispetto, caro Assessore. Grazie.
Interrogazione n. 624
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Carancini, Biancani, Bora, Casini, Cesetti, Vitri
“Situazione critica del Pronto Soccorso dell'Ospedale regionale di Torrette”
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 624 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Carancini, Biancani, Bora, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Se questa interrogazione si potesse vi spostare, sarei grato. Non vorrei fare danni, ma mi aveva accennato che avrebbe chiesto al Presidente Latini, solo per verificare ...
PRESIDENTE. Senza nessun problema, la spostiamo.
Interrogazione n. 625
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Proroga dei contratti a tempo determinato per i lavoratori delle aziende sanitarie”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 625 della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il tema oggetto di questa interrogazione è esattamente il problema della stabilizzazione del personale e in particolare del personale assunto durante il regime Covid.
La questione ha questo tipo di sfaccettature, il personale che è stato assunto durante il periodo Covid può essere stabilizzato a condizione che il costo per i trattamenti sia all'interno del tetto di spesa che, come è noto, vale per tutte le pubbliche amministrazioni, in particolare per il personale della sanità.
Riguardo alla necessità di spiegare ogni sforzo, affinché i reparti non siano privati di questo personale, con provvedimento del direttore del Dipartimento salute, su indicazione della Giunta regionale, tutte le Aziende sono state invitate a prorogare i contratti di 4 mesi, dall’1 gennaio 2023 fino alla fine di aprile.
Si tenga conto che questo provvedimento non può essere esplicitato per tutto l'anno 2023 perché il fondo sanitario nazionale, da cui si traggono le risorse per il pagamento degli emolumenti spettanti a questo personale, non è stato ancora ripartito. C'è una bozza di provvedimento che il Governo ha pubblicato, ma deve passare nel concerto della Conferenza delle Regioni.
In attesa della successiva ripartizione del fondo sanitario nazionale tutto il personale viene prorogato al 30 aprile 2023. Con ciò si deve tener conto che la nostra Regione, avendo i conti in ordine, ha potuto fare questo tipo di intervento, garantire che le strutture sanitarie non si privassero di personale.
Ci sono tuttavia delle incongruenze sul sistema perché alcuni servizi che sono stati assunti durante il periodo Covid, per esempio il servizio di portierato e monitoraggio per l'accesso negli ospedali e nei pronti soccorsi, che era stato acquistato sul mercato dalle cooperative o dalle imprese, non può essere garantito, mentre il personale sanitario viene garantito fino al 30 aprile.
Ci possono essere delle figure professionali, che attualmente lavorano all'interno del Servizio sanitario nazionale, non professioni sanitarie, che potranno vedere messa in pericolo la loro stabilizzazione nel Servizio sanitario.
Anche in questo caso non c'è nessuna volontà della Regione Marche di privarsi di personale preziosissimo per garantire i servizi. Il tutto rientra nella questione che ho più volte sottolineato, della necessità del controllo dei bilanci pubblici e in particolare dei trattati internazionali che sono stati assunti nel nostro Paese in stretta adesione e coerenza con i principi dell'Unione europea, che tendono a garantire che gli Stati possono avere un indebitamento non superiore al 60% del prodotto interno lordo e una spesa non superiore al 3% del Pil.
In questi due anni di Covid il nostro Paese ha avuto da parte dell’Unione europea un'autorizzazione a splafonare l’ammontare del debito pubblico, che è arrivato al 154% del prodotto interno lordo. E’ evidente che i trattati internazionali si rispettano perché hanno la prevalenza sull'ordinamento interno.
Questo lo voglio dire perché nessuno di noi è contrario a garantire la prosecuzione delle prestazioni professionali all’interno del servizio sanità, ma quelle che sono state assunte durante il periodo del Covid non possono essere garantite perché il tetto di spesa è un vincolo che si riporta all’organico, alla spesa del personale del 2004 meno l’1,5%, poi ci sono stati due aumenti del tetto: 5% in più con la legge Madia e 5% in più con la legge finanziaria dello scorso anno.
Voglio solo aggiungere, in relazione ad alcune polemiche nate sulla stampa, che questo ulteriore 5% non è stato liquidato perchè i parametri non sono stati ancora concordati tra lo Stato e le Regioni. E’ una bufala quella che è stata scritta su alcuni quotidiani, secondo cui la Regione Marche non avrebbe titolo a percepire questo ulteriore 5%, i criteri non sono stati stabiliti e nessuna Regione italiana ha percepito l’aumento del 5% del tetto del fabbisogno del personale. Grazie.
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Partiamo dalla parte positiva, saluto l'Assessore, che ringrazio per la risposta, con parziale soddisfazione per il fatto che sia stata fatta questa proroga, però il lavoratori e i sindacati chiedevano quella di 36 mesi, qui siamo a quota quattro mesi, quindi è una soddisfazione, come ho detto prima, parziale.
Vorrei tirare fuori il tema che prima ho trattato alla Conferenza dei Presidenti di gruppo, se avete sottomano la mia interrogazione, ci sono quattro domande puntuali che aspettavano una risposta puntuale, con dei numeri precisi, mentre lei ci ha parlato sempre della situazione generica.
Proprio per evitare che ci siano strumentalizzazioni da parte di entrambi, opposizione, maggioranza e mettiamoci chi vuole, bisognerebbe fornire i numeri.
Quello che mi interessa sapere è se la Regione Marche - visto che lei parla sempre di quello che deve fare il Governo, l'Europa, ma noi siamo Consiglieri regionali e lei è Assessore regionale - ha usato tutti i fondi che aveva a disposizione, visto che anche lei ha letto sulla stampa che c'è chi ritiene che non sia stato fatto così in base al cosiddetto decreto Calabria.
Nella mia interrogazione ho posto gli stralci del decreto Calabria e delle domande precise, a cui non ho avuto risposta, quindi questo atto è del tutto inutile perché adesso non sono in grado di dire se la Regione ha fatto tutto quello che poteva o meno, ma in quest’Aula non è in grado di dirlo nessuno, forse lei, ma se lo tiene per sé. Quindi, non è un'opera di trasparenza e neanche un'opera di informazione, come dovrebbe esserci all’interno di un'istituzione.
Ho già detto ai Capigruppo che spero che un atteggiamento del genere non sia ammissibile, non mi è mai successo in nessun luogo istituzionale di non avere le risposte che chiedo o di averle parziali.
Mi sono appellata al Presidente del Consiglio Latini sperando che faccia un richiamo agli Assessori, affinché siano evase le risposte, perché succede che il giorno dopo mi trovo costretta a proporre una simile interrogazione a risposta scritta oppure a fare un accesso agli atti, da cui si evince che eravate a conoscenza dei dati che ho chiesto e non sono stati detti in Aula.
Questo è un appesantimento, oltre a rendere inutile il nostro ruolo di Consiglieri regionali, anche per gli uffici.
Le domande erano:
- “A quanto ammonta il tetto massimo di spesa per il personale sanitario della Regione Marche ai sensi della normativa vigente, tenendo conto di tutti gli incrementi annuali massimi potenzialmente usufruibili e al netto della spesa effettuata ai sensi di disposizione in deroga e limiti massimi”, ci voleva un numero;
- “Con quale misura percentuale si è effettivamente proceduto, a decorrere dal 2019, a incrementare annualmente la spesa per il personale sanitario della regione Marche, al netto della spesa effettuata ai sensi di disposizione in deroga ai limiti massimi”. La risposta non l’ho avuta;
- “Ha quanto ammonta la spesa attualmente sostenuta per il personale sanitario della nostra Regione, distinguendo tra i lavoratori assunti con le ordinarie procedure di reclutamento e quelli assunti ai sensi di disposizione che derogavano la normativa in materia di limiti massimi di spesa personale sanitario”. La risposta non l’ho avuta:
- “Se le aziende sanitarie della Regione abbiano effettuato avvisi di ricognizione del personale potenzialmente oggetto di stabilizzazione e se di ciò abbiano tenuto conto nei rispettivi piani triennali di fabbisogno del personale”. La risposta non l'ho avuta.
Spero di non dover essere costretta nell’anno nuovo a rivolgermi al Prefetto di Ancona per chiedere che in questo luogo si dia dignità al lavoro istituzionale perché su cinque domande precise che ho fatto ho avuto la risposta di una sola ed era già emerso tutto dalla stampa. Se dobbiamo arrivare in quest’Aula e sapere quello che già è uscito a mezzo stampa, capite che il nostro ruolo è del tutto inutile.
Assessore, le chiedo di essere il più preciso possibile per rendere anche giustizia al ruolo che ricopriamo, sia io all'opposizione che lei che è in maggioranza. Grazie.
Interrogazione n. 642
ad iniziativa della Consigliera Lupini
“Iniziative da parte della Giunta verso il Governo per il riconoscimento della vulvodinia nei LEA – livelli essenziali di assistenza del Servizio sanitario nazionale e iniziative sanitarie e di sensibilizzazione a livello regionale”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 642 della Consigliera Lupini.
Ha la parola per la risposta l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Si tratta di una risposta tecnica e do lettura del documento che mi è stato formulato.
La vulvodinia è una sindrome che soltanto in Italia colpisce 4.000 donne, nonostante sia contraddistinta da un'alta incidenza, attualmente resta una patologia sotto diagnosticata in quanto sconosciuta da molti medici. Si tratta di una sindrome multifattoriale, fortemente invalidante, caratterizzata dalla comparsa di dolori associati a stimoli normalmente innocui.
La patologia colpisce gli organi genitali femminili, si manifesta con bruciore, dolore cronico, compare soprattutto durante la minzione o i rapporti sessuali. Nelle forme più severe la malattia provoca dolori molto intensi, spesso descritti come scosse elettriche, punture di spillo o coltellate e può comportare vere e proprie lacerazioni della cute e delle mucose coinvolte.
Ciò premesso, rispondendo al primo punto. “Quali iniziative voglia intraprendere l’Assessore verso il Governo per promuovere e sostenere il riconoscimento della vulvodinia nei LEA”, la risposta è che la Regione Marche rappresenterà, quindi assumo l'impegno, nelle sedi nazionali, Commissione salute e Commissione monitoraggio dei LEA, il riconoscimento della vulvodinia nei LEA.
La risposta alla seconda domanda: “Quali iniziative voglia intraprendere, di concerto con i competenti organi regionali, per garantire, comunque, la migliore e adeguata assistenza alle donne affette da vulvodinia”, è che la Regione Marche ha già avviato un percorso in questo tema incontrando le associazioni di malati, partecipando convintamente al seminario sulla fibromialgia, sindromi da sensibilizzazione centrale e dolore neuropatico, che si è tenuto il 22 ottobre presso l'Università politecnica delle Marche, alla facoltà di medicina e chirurgia.
E’ inoltre in fase di costituzione un comitato regionale tecnico scientifico che è stato formato sulla base delle patologie di fibromialgia, vulvodinia, neuropatia del pudendo e sensibilità chimica multipla.
A tal proposito il settore territorio integrazione socio-sanitaria ha inviato recentemente ai direttori generali degli enti del servizio sanitario regionale la richiesta di una rosa di specialisti per la costituzione di un comitato chiamato a fare un'analisi preventiva e un approfondimento di questo tema.
Ringrazio l'interrogante sull'impegno che assumo di sostenere questa patologia affinché sia inserita nell'elenco dei Lea. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore della risposta e per aver sostenuto questa iniziativa. Ce lo chiedono le tantissime donne che anche nella nostra regione purtroppo soffrono di questo tipo di patologie, che sono davvero invalidanti ed invadono la sfera privata e sessuale della vita.
Credo se ne parli ancora troppo poco, tante cose ancora sono da organizzare e da gestire, in particolare sottolinerei l'importanza di specifiche campagne di informazione e sensibilizzazione perché troppe donne, che sto incontrando, soffrono di questi sintomi, ma non sanno di avere questo tipo di patologia.
Riporto per l'utilità dell’Assessorato e di tutti i Consiglieri che, a quanto risulta, non c’è proprio un'associazione che rappresenta esclusivamente questo tipo di patologia ad oggi nelle Marche, è rappresentata insieme ad altre patologie e pare manchi la possibilità nelle Marche di avere una diagnosi precisa. Sembra che lo swab test, che è necessario per iniziare il percorso diagnostico, che porta ad una cura e ad una presa in carico, sia ad oggi non possibile nella nostra Regione.
A nome delle donne che ne soffrono e che stanno lottando contro questo disturbo invalidante, chiedo un'attenzione particolare, che nella nostra Regione si possa portare questo tipo di possibilità diagnostica con relativa presa in carico per arrivare ad un miglioramento dei sintomi.
Apprezzabile il discorso di sostenere nelle apposite sedi la battaglia che le associazioni di donne sofferenti di vulvodinia e neuropatia del pudendo stanno facendo a livello parlamentare per il riconoscimento di questo disturbo nei livelli essenziali di assistenza. Grazie.
Interrogazione n. 639
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Sostegno immediato alle imprese del settore edilizio, in gravissime difficoltà economiche per i ritardi dei pagamenti degli stati di avanzamento dei lavori relativi al superbonus110%”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 639 del Consigliere Santarelli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Antonini.
Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. La situazione evidenziata dal Consigliere Santarelli circa le gravissime condizioni economiche in cui versano le imprese edile è un segno importante del momento non positivo che si è venuto a creare a causa dei mancati o tardivi pagamenti che di fatto, a causa della mancata liquidità, impediscono alle imprese edili di far fronte agli impegni assunti.
Tuttavia occorre evidenziare che la situazione richiamata dal Consigliere Santarelli è sì rilevante, ma tutta dovuta ad adempimenti burocratici esterni alla Regione Marche.
Ad una situazione del genere, paragonabile di fatto ai ritardi nei pagamenti che soffrono altre imprese a livello di rapporti commerciali, la Regione ha da tempo messo a punto strumenti di sostegno alla liquidità quali il fondo rischi del POR FESR 2014-2020, o la legge regionale 13/2020 che abbatte i costi di accesso al credito e alla garanzia creditizia; strumento che dovremo aggiornare e rafforzare con l'avvio del POR FESR 2021-2027.
Quindi si evidenzia come la Regione Marche intenda utilizzare a breve, tra l'altro, i fondi del POR FESR 2021-2027 per creare maggiore liquidità anche alle imprese edili: infatti, l'ottenimento della liquidità può servire da sostegno fondamentale e transitorio alle imprese fino all'ottenimento del rimborso.
Naturalmente, se il fenomeno ha una portata nazionale, dovrà prima a poi essere affrontato anche a livello di Governo.
Per questo ci sono, oltre a quanto detto, due appuntamenti: uno è oggi pomeriggio, è una situazione di positiva coincidenza perché avrò un incontro con l’Assessore Brandoni e tutto il sistema di gestione Confidi per ristabilire un po’ regole e prospettive per quanto riguarda la legge n. 13 e quello che la Regione Marche poi deve fare in fatto di sostegno creditizio a favore sopratutto delle piccole e medie imprese.
Sappiamo bene che è fondamentale l’accesso al credito nel momento in cui siamo purtroppo in una situazione dove manca la liquidità ed il sistema nazionale delle banche, purtroppo e su questo possiamo fare ben poco, si allontana un po’ dal sistema che vigeva precedentemente, di banche vicine al territorio, dove era anche più facile avere rapporti diretti con le imprese territoriali e c’era un rapporto diverso di interesse, di crescita del territorio attraverso sostegno al credito. Adesso con le poche banche a carattere nazionale ed internazionale c’è un allontanamento dal territorio.
La Regione può e deve intervenire attraverso la prassi dell’abbattimento dei tassi riguardo all'accesso al credito e in più la possibilità di rendere anche più stabile il patrimonio stesso dell’impresa attraverso una nuova funzione creditizia che stiamo portando avanti.
Tra l’altro domani, per quanto riguarda ciò che può fare il Governo, ho coinvolto i miei colleghi Assessori allo sviluppo economico di tutte le Regioni d'Italia, sapete che in quanto Assessore della Regione Marche coordino gli altri Assessori delle Regioni italiane per quanto riguarda lo sviluppo economico, ed ho organizzato un incontro con il Ministro e tra le altre cose parleremo dei problemi che giustamente il Consigliere Santarelli ha sollevato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti, ringrazio anche l’Assessore per l’invito a questo incontro così importante.
La risposta è parzialmente soddisfacente per il nostro gruppo perché per scrivere questa interrogazione abbiamo raccolto il grido d’allarme che tante imprese lanciano, in quanto coinvolte in una rete di problemi finanziari nell’espletamento dei lavori previsti dall’ecobonus 110%. Il super bonus misura fiscale, che è stata studiata per il rilancio dell'economia nazionale delle imprese edili, sta paradossalmente portando al collasso le aziende che dovevano essere risollevate, una vera mazzata perché per chi aveva fatto affidamento su misure fiscali, investendo capitali, risorse umane, oggi, a causa della mancanza di liquidità, non riesce più a far fronte agli impegni assunti. Sono migliaia le aziende a rischio di fallimento, centinaia di migliaia i posti di lavoro che rischiano di essere persi in tutto il settore delle costruzioni, un'impresa su due sta pagando i fornitori ritardo, il 30% rinvia le tasse e le imposte e una su cinque non riesce a pagare i propri collaboratori.
Come ha detto l’Assessore Antonini, che ringrazio perché non è stata una risposta amministrativa, è stata una risposta frutto di un approfondimento e si vede anche l'impegno che sta mettendo in questo Assessorato, il Governo in atto dovrebbe portare chiarimenti agli imprenditori, alle famiglie coinvolte, recuperando incertezze e instabilità normativa.
Bisognerà poi valutare l'efficacia della soluzione proposta con gli emendamenti anche al DL semplificazione. I crediti maturati allo Stato, oggi sospesi, dovrebbero poter beneficiare delle possibilità di cessione da parte delle banche, degli intermediari finanziari, dei vari clienti professionisti e delle imprese stesse.
Ci vorrà tempo, speriamo che questa Regione, visto che poi, come ha sottolineato l'Assessore, sta coordinando tutte le Regioni, e questo è un orgoglio, essendo capofila possa abbreviare i tempi, tempo che purtroppo potrebbe portare le imprese a un rischio di fallimento.
Gli imprenditori continuano a subire ingenti danni di natura patrimoniale, non potendo monetizzare crediti, pagare tasse, imposte, dipendenti e materiali, tutti debiti che generano interessi, sanzioni, rivalutazione monetaria, sfociando in contenziosi legali complessi e costosi.
Come faranno gli imprenditori già vessati da una pressione fiscale contributiva pari a circa il 65% a resistere a questa drammatica crisi di liquidità e attendere che fatalmente possa cambiare a breve qualcosa? Come faranno?
Lo scopo di questa interrogazione, spero di essere arrivato al cuore, è sensibilizzare la politica. Bene che l'Assessore abbia fatto degli approfondimenti e che porterà al Ministro affinché si diano risposte concrete e immediate a un settore strategico.
Chiediamo noi tutti che si prevedano dei finanziamenti ponte. La domanda era ben precisa: chiedevamo se si ha intenzione di prevedere dei finanziamenti ponte per le imprese in palesi difficoltà fino allo sblocco di crediti.
Questa interrogazione vuole sensibilizzare l'Aula, la Giunta, affinché si diano risposte concrete ed immediate a un settore strategico, quindi risottolineo, chiediamo che si prevedano dei finanziamenti ponte per le imprese in evidenti difficoltà fino allo sblocco dei crediti. Grazie.
PRESIDENTE. Sottopongo alla valutazione dell'Aula il rinvio della proposta di legge n. 143, verrà inserito nell'ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale come ultimo punto. Chiedo se ci sono interventi pro e contro.
E’ un tema che abbiamo già discusso nella Conferenza dei Presidenti di gruppo questa mattina, è per consentire al relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo, oggi assente, di poter fare la relazione.
Rinvio della proposta di legge n. 143. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 117
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Carancini, Casini, Bora, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Programmazione della rete ospedaliera e dei servizi territoriali”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 117 dei Consiglieri Mangialardi, Carancini, Casini, Bora, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. La mozione è datata 20 luglio 2021, giunge in Aula dopo 15 mesi - non ci sono l'Assessore ed il Presidente, non fa niente, c'eravamo tutti - dopo il dibattito che si è articolato la scorsa seduta a seguito di una mozione sul riordino sanitario, le necessità di salute di questa Regione e come dovevano essere affrontate.
Potrebbe sembrare una mozione datata dopo un anno e mezzo, invece la richiesta che dal gruppo del Partito Democratico è stata strutturata, ossia la revoca della delibera di Giunta regionale n. 891 del luglio 2021, quella del riordino della rete ospedaliera, a seguito del dibattito che c'è stato è oggi quanto mai opportuna e sulla quale dovremmo riflettere.
So anche che, sulla scorta degli atteggiamenti che ci sono stati, non ci sarà un'adesione, anzi, vi chiedo di non votarla, non la dovete votare perché sarebbe molto coerente rispetto alla mancata programmazione, alla assoluta non visione della sanità, soprattutto della risposta che la nostra Regione meriterebbe.
Mi rivolgo al Presidente, ho apprezzato molto l'ultimo suo intervento la settimana scorsa, anche fuori dall’approccio sempre un po’ ovattato sul tema sanità, si è atteggiato in modo abbastanza scomposto chiedendo scusa ai marchigiani. Ho apprezzato perché, le scuse sono registrate e formali, si sono resi conto di essere arrivati al Governo della Regione non preparati, non avendo conoscenza e competenze. Non si conoscono le necessità, non si leggono le difficoltà, è ovvio che si possono sottoporre, anche in maniera molto convincente, programmi di gestione che poi, alla luce delle attività che devono essere messe in campo, sono assolutamente inadeguati. Il Presidente questo lo ha sottolineato dicendo: “Non sapevo che mancasse una lettura attenta delle necessità di personale del sistema sanitario regionale. Non pensavo che il decreto 70 fosse così incidente e non ritenevo che le questioni potessero essere così complicate”.
Cosa diversa dall'Assessore Saltamartini che in maniera molto coerente dichiarava che i provvedimenti che sono stati assunti e che verranno presi sono legati ad un impegno meramente elettorale, lo ha dichiarato. Noi abbiamo cambiato la legge n. 19 non per una visione, ma c'era questo tipo di impegno, quindi andava soppressa l’Asur unica. Non c'erano studi precisi sull'efficacia, l'incidenza e la necessità, non c'erano, però intanto in maniera raffazzonata l’abbiamo modifica.
Ancor peggio alla luce del dibattito che si è articolato nella scorsa seduta, quando l'Assessore ha rilanciato che dovremmo fare un convegno pubblico, fuori dall’Assise consiliare perché qui è troppo condizionato dal gioco delle parti, mentre in maniera più laica dovremmo capire tutti che cosa è la sanità e cosa dovremmo fare, come se ci fosse necessità.
Lo faccio senza presunzione, ho avuto modo con grande onore di guidare la Commissione nazionale dell'Anci sulla sanità, che le prospettive fossero quelle che oggi vediamo lo sapevamo tutti da almeno quattro anni ed eravamo tutti certi a livello nazionale che ci fossero i tetti di spesa e la difficoltà di recuperare risorse, che il decreto ministeriale n. 70 non sia mai stato modificato è un elemento di certezza, oggi, non prima, un elemento certo che quello non sarebbe stato modificato. Invece, sempre per dar seguito agli impegni, avete messo in campo operazioni spot che noi vi chiediamo …, alla luce di quello che ha accaduto negli ultimi due anni, avete detto che non potevate prevedere la terza, quarta, quinta ondata del Covid, ma oggi, che invece è un fatto, forse bisognerebbe ripensare fotografando l’esistente. L’esistente è una carenza ormai strutturale del personale medico, e lo faccio al netto di tutte le considerazioni che ho sentito la volta scorsa, che il decreto n. 70 non è stato cambiato oggi. Come ha ricordato l'Assessore Saltamartini e richiamato prima la Consigliera Vitri, le norme sovraordinate non ci permettono di interagire in maniera proattiva, le dobbiamo applicare a meno che questo Governo nuovo non decida di fare un altro tipo di percorso.
Vedete, sulla rete ospedaliera avete commesso un errore clamoroso, che oggi ancora potete rimediare, rivedendo quella delibera, ragionando sul nuovo Piano socio-sanitario che, riguardavo gli atti, doveva essere addirittura dell'ottobre dello scorso anno, poi dell'ottobre di quest'anno ora giustamente l'Assessore Saltamartini dice che è molto complicato e non possiamo intervenire.
Aver riproposto non solo in maniera surrettizia l'apertura dei 13 ospedali, perché quello, avete detto, non era il vostro tema, ma avete trasformato 14 ospedali di primo livello, che non rispondono alle necessità e agli obblighi del Balduzzi, e siamo nelle condizioni di non garantire, tenendo conto delle strutture che sono state anche un po' sparpagliate con il PNRR in funzione degli ospedali di comunità, il personale in questi contenitori.
Vi chiediamo di ripensare. Ci chiedete sempre un contributo, questa è l'occasione perché non è solo la Presidente del Consiglio che si accorge che forse sul post ha sbagliato, alza la mano e torna indietro. Si può compromettere la salute dei nostri cittadini, non siamo in grado di dare risposte, quindi vi chiediamo e chiediamo alla Giunta regionale di ripensare, al di là del master plan che è uno strumento fatto addirittura prima del Piano sanitario, e di rivedere la rete ospedaliera pensando davvero al territorio.
Penso che ci siano tutte le condizioni e colgo ancora una volta la sollecitazione dell'Assessore Saltamartini quando dice: “Mi piacerebbe avere dall'opposizione un contributo fattivo”, noi lo avevamo avanzato il 20 luglio 2021, oggi siamo qui a sottoporvelo, però, ribadisco, prima il Consigliere Carancini sorrideva, di non votare questo atto per continuare ad essere coerenti con la vostra politica di propaganda sanitaria che oggi manifesta tutti i propri limiti, che noi invece con il nostro contributo proviamo a correggere. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Non so se riusciremo a rompere il ghiaccio e purtroppo si replica in Aula il silenzio della maggioranza su un tema attuale, come mi pare puntualmente abbia illustrato il capogruppo del Partito Democratico Consigliere Mangialardi. Ha anticipato che questa è una mozione che fa seguito, se non vado errato, ad una delibera di Giunta regionale e ad una modifica del Piano socio-sanitario regionale intervenuta nel 2021 che mirava, secondo le intenzioni dell'Assessore alla sanità, a rispettare gli impegni elettorali, quindi, teorizzando il fatto che nei territori, come esplicitamente riferito dall'Assessore Saltamartini, non ci fossero i limiti rispetto all'organizzazione della struttura ospedaliera territoriale, in particolare ospedaliera, nella classificazione data dal decreto ministeriale n. 70 del 2015, ma che indiscriminatamente gli ospedali di primo livello sarebbero dovuti nascere in ogni dove. Nel territorio a cui appartengo, per cui sono stato eletto, la Provincia di Macerata, secondo l’Assessore Saltamartini ci dovrebbero essere ospedali di primo livello a Macerata, Civitanova Marche, San Severino, Camerino, come teorizzava rispetto all'ipotesi di San Benedetto del Tronto ed Ascoli Piceno.
Lo dico ai Consiglieri che mi sembrano indifferenti, in realtà non è una questione di lana caprina piuttosto che di interesse personale e mi farebbe piacere che qualche Consigliere ragionasse su questo aspetto e, al di là dell'approvazione o meno della mozione, si tornasse a discutere, a confrontarci fra di noi sul significato del decreto ministeriale n. 70 del 2015 con l’articolazione sui territori dell'edilizia ospedaliera, rispettando quello che è il tema centrale: l'articolazione in ospedali di base, di primo e secondo livello secondo il numero di abitanti e il livello di intensità delle cure.
Chi approfondisce il tema può capire di cosa si parla, nei pochi minuti non è possibile, quello che dico è che questo tema non è fine a se stesso, ma rispetto ad esso incide la questione del personale perché è chiaro tutti che il personale diviso in molteplici sedi non è in grado di rispondere alle esigenze dei territori in relazione a quella che era la previsione. Se distribuiamo in maniera indiscriminata il personale su tanti ospedali senza una logica, questo è il senso del 2015, è evidente che il personale manca, manca di per sé. Questo è il senso della mozione e penso che non possiate far finta di infischiarvi di questo tema.
Sentire l'Assessore Saltamartini stamattina …, io non ho niente, gli voglio bene, lo dico con calma, oggi siamo il 20 dicembre 2022 e l’Assessore Saltamartini ha detto: “Guardate, il tetto di spesa del personale oggi è quello riferito alla spesa del 2004”, ma un Assessore alla sanità che dice questo è come se dicesse che 1 + 1 fa cinque. C'è stato un decreto legge nel 2019, se non vado errato il 35, a firma della Ministra alla saute, che stabilisce che il punto di riferimento del personale non è quello del 2004, ma quello del 2018, e questo l'Assessore Saltamartini che oggi opera per la Regione Marche lo sa o non lo sa? Vi rendete conto che cosa raccontiamo ai cittadini? Non so se vi rendete conto. Lui viene a raccontare a noi, immagino ai tanti perché è un dato tecnico che il 99,9% dei cittadini non sa, che il tetto di spesa al personale è ancora agganciato alla spesa del personale 2004, come in un primo momento era stata individuato, è cambiato, diteglielo, il tetto alla spesa del personale non è più quello del 2004, c'è un po' di differenza e se andate a guardare vedrete che c'è una differenza sostanziale, diteglielo che è cambiata, che c'è una legge, e ditegli pure, visto che lui non è in grado di rispondere, che c'è un incremento al tetto di spesa del personale - prima del 5% - grazie alle legge n. 157 del 2019 del 10% rispetto all'incremento per la spesa del servizio sanitario nazionale.
Siamo stati indifferenti a quello che ha riferito la Consigliera Ruggeri, ma cosa raccontiamo qui? Siamo in grado di parlarci fra noi e di dire che ci siamo sbagliati “Pensavo fosse il 2004, mi sono sbagliato. E’ stata modificata nel 2018. Sì, forse mi ricordo che c'è stato un aumento, la spesa per il personale della sanità può essere aumentata, prima del 5% con la Ministra alla salute - oggi verrà probabilmente confermata - ed adesso del 10%”. L’Assessore Saltamartini queste cose le sa o no? Gliele volete dire all’Assessore Saltamartini, me lo fate questo favore, non lo dovete fare per noi, ma per non raccontare delle sciocchezze ai nostri cittadini. Non è come dice lui, ma perché umilia quest’Aula in questa maniera? C’è un senso anche di dignità rispetto a tutto questo e se ho detto una sciocchezza, in merito ai dati che vi ho portato a riferimento, ho cercato di darvi anche i riferimenti normativi, sono pronto a chiedere scusa. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Come Presidente della Commissione sanità non posso che ricondurre e riportare queste argomentazioni richieste fatte nella mozione, che avete esplicitato in questo momento, al nuovo Piano socio-sanitario. Ci saranno luoghi e tempi giusti per poter valutare le vostre argomentazioni, la rispondenza al nuovo D.M. n. 70, al nuovo D.M. n.77, che riguarda soprattutto le case di comunità e gli ospedali di comunità, quella sarà la sede per poter valutare.
In questa fase non siamo favorevoli a pensare di revocare la delibera di Giunta regionale n. 891 del 2021, ma sarà fatto un discorso, un approfondimento con il coinvolgimento di tutto il territorio, con tutte le parti, gli stakeholder e tutte le persone che valuteranno necessariamente la nuova approvazione del Piano socio-sanitario e dopo l'approvazione della riforma dell'organizzazione andremo in questa direzione.
Penso di rappresentare a nome della maggioranza questa nostra nostra valutazione, ma altri Consiglieri voteranno ancor meglio di me esplicitando in tal senso. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.
Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Il Presidente della Commissione sanità Consiglier Baiocchi è stato molto politico e ha dato una risposta molto soft che risponde anche al ruolo di Presidente della Commissione.
Sarò un po' meno soft è un po' più diretta, come è nel mio stile e secondo il mio modo, la risposta politicamente corretta che andrebbe data a questa mozione è un po' quella che abbiamo dato nell'ultimo Consiglio alla mozione del Consigliere Santarelli, che più o meno risaliva allo stesso periodo e che rispetto a questa del Partito Democratico era molto più generica nell'assunto finale. Noi ci siamo limitati, e io stessa sono intervenuta, a dire che la mozione era ormai datata, che le nostre scelte le avevamo fatte, che potevano piacere o meno, che avevamo la nostra visione politica sulla sanità, avevamo i nostri impegni elettorali e quelli stavamo cercando di realizzare con le difficoltà tutte che ben conosciamo, a partire dal Covid e dalla mancata programmazione, che non vogliamo affibbiare politicamente a nessuno, ma che ha una matrice, una maternità e una paternità politica.
Oggi che cosa aggiungo a quella motivazione che ho dato personalmente alla mozione del Consigliere Santarelli? Aggiungo che il Partito Democratico, che ad opera del suo capogruppo ha presentato la mozione, non crede a questa mozione perché il Consigliere Mangialardi nella presentazione ha detto: “Non la votate, vi invito a non votarla”, in un attimo di correttezza ha voluto farci capire che non poteva certo immaginare che questa mozione fosse votabile da parte della maggioranza. Se poteva avere un senso a luglio del 2021, non ce l'aveva perché eravamo quasi in discussione, non ricordo adesso bene le date, della modifica della legge n. 13, figuratevi se oggi ha senso.
Come ha detto il Presidente Baiocchi noi ci avviamo da qui a non tantissimo a discutere il nuovo Piano socio-sanitario, però un invito lo voglio fare al Partito Democratico, molto tranquillamente, molto sommessamente, ma molto chiaramente, voi dovete accettare che noi - ancorché voi riteniate che non siamo all'altezza di governare, che il centro-destra sia un errore della storia, che siamo qualcosa di passaggio, questo può darsi che lo sarà e quando sarà il momento i cittadini manifesteranno il loro consenso . le sfide le accettiamo, le portiamo sulle nostre spalle, in primis lo fa la Giunta con l'Assessore e il Presidente, ma certo è inaccettabile che in questa sede si venga …, e non serve andare a sentire gli interventi della passata seduta sulla mozione del Consigliere Santarelli, del Presidente o dell'Assessore che sono contemporanei e non hanno bisogno di essere interpretati. Certo è che non possiamo accettare un livello di discussione inesistente, è un giocare sulle parole, non è all'altezza di una politica seria che, per carità, forse noi non rappresenteremo a vostro dire, ma ci proviamo, poi sarà compito dei cittadini dare il risultato se il centro-destra alla fine del quinquennio avrà gestito problemi che vengono da lontano.
Chiudo con un fatto positivo, siamo a Natale, voglio anche trovare qualcosa di buono negli interventi degli esponenti del Partito Democratico, che fanno la loro parte come possono e con una modalità che dopo due anni abbiamo capito, che è quella di screditare l'avversario, in questo caso chi governa la Regione Marche. Noi accettiamo il rischio, tocca a noi governare e lo facciamo con le nostre capacità e anche con i nostri limiti.
Una cosa positiva la voglia dire, dopo due anni abbiamo una notizia: il Consigliere Carancini vuole bene all’Assessore Saltamartini, questo a noi fa piacere perché ricordo i suoi primi interventi, ce n’è stato uno in cui l’Assessore, forse se lo ricorderà, addirittura ha minacciato una denuncia, una querela, che correttamente non ha fatto perché non dobbiamo scendere a livello delle provocazioni. Sono estremamente lieta che il mio concittadino Consigliere Carancini voglia bene all’Assessore Saltamartini e si spenda in maniera importante per ravvederlo. Di questo personalmente lo ringrazio, ne prendo atto e colgo l’occasione per augurare a tutti un Santo Natale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Sarò molto rapida in questo intervento perché ritengo questa mozione superata e non sostenibile, è tra l'altro anche la negazione di tutta la politica sanitaria del Movimento 5 Stelle.
Non credo che i colleghi del Partito Democratico non si aspettassero questa presa di posizione perché è mio compito essere coerente con quello che è il nostro programma, però l’intervento lo faccio perché sono molto preoccupata di quello che ha detto il Presidente della Commissione sanità e da come leggo questo testo lo interpreto come una previsione di ritorno agli ospedali unici e come un passaggio, una legittimazione, dell'ingresso, anzi dell'ampliamento ulteriore del ricorso al privato.
Che il Consigliere Baiocchi dica: “Le questioni sollevate verranno prese in considerazione nel Piano socio-sanitario” a me preoccupa molto perché o non ho capito niente del testo, o qualcuno non l’ha letto oppure è un passaggio indietro di questa maggioranza. Apprezzo molto di più le parole chiare della Consigliera Menghi perché è vero che qui facciamo tutti politica, però è anche vero che bisogna essere responsabili delle posizioni che portiamo avanti. Serve chiarezza anche nei confronti dei cittadini.
Il centro-destra ha cambiato idea sugli ospedali unici? Uso il termine unico per non sdoganare quello di nuovo, visto che i posti letto erano così alti, per cui questa sarebbe stata la sorte degli ospedali che vengono citati in questa mozione. Mi piacerebbe avere meno politichese e più chiarezza, se il centro-destra mi rassicura, sono più contenta perché non mi devo aspettare sorprese all'interno del nuovo Piano socio-sanitario blindato che, anche sulla stampa viene detto, solo chi fa parte della maggioranza, solo il Presidente di Commissione, solo l'Assessore conoscono, poi nelle prime 3/4 pagine del DEFR si parla della condivisione con i territori, del metodo trasparente, e su questo ci torneremo in discussione di bilancio.
Un po' di preoccupazione le parole così criptiche del Presidente della Commissione sanità, non di un qualsiasi Consigliere, mi hanno preoccupato parecchie. Spero che l'intervento del Consigliere Ciccioli dissipi i miei dubbi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Cerco di portare un po' di chiarezza a quello che è scritto, a quello che si dice.
La mozione effettivamente è del luglio 2021, oggi è il 20 dicembre, sono passati 17 mesi, dopo un anno e mezzo troppa acqua è passata sotto i ponti, ci sono state delle vicende che sono fondanti.
L'epidemia Covid scoppiata all’inizio del 2020 ha modificato in maniera sostanziale anche i modi di pensare e di intendere l'assistenza sanitaria, messa a dura prova, ma proprio perché è stata messa a dura prova rispetto ai precedenti fondamentali ci obbliga a rivedere le cose.
Concordo con quanto ha detto il Presidente della Commissione sanità Consigliere Baiocchi, le mozioni in genere sono manifestazioni di intenti e gli intenti sono una cosa, gli atti sono un'altra e dagli intenti passare agli atti significa scrivere delle cose, fare un Piano sanitario regionale nuovo. Il vecchio Piano sanitario regionale approvato alla fine della precedente legislatura fu più un atto formale, un manifesto da presentare che un qualcosa di vissuto, poi il Covid ne ha messo le conseguenze.
Proprio per fare le cose bene, io sono un po' piccato, lo dico, credo che la mozione di tutto il gruppo del PD, sostanzialmente illustrata dal Consigliere Carancini, sia un po' la manifestazione del suo modo di intendere, c'è una parola brutta che mi ha colpito: “millanteria”, se l'avversario propone solo millanterie il dialogo è scarso, lo dico francamente, non sono permaloso, la permalosità non appartiene alla politica comunque, ma uno che dice in un documento millanterie dell'Assessore …, come tutti cerchiamo di portare avanti i nostri punti di vista le nostre idee e fondarle in un quadro che molto il movimento.
Il precedente indirizzo della sanità dovrà essere completamente rivisto, le indicazioni erano: ridurre i posti letto in ospedale e il tetto del personale, quindi insufficienza e valutazione dei fabbisogni e delle persone addette perché la sanità si fa sicuramente con le strumentazioni, con le analisi cliniche, con i farmaci, ma fondamentale è la figura dell'operatore sanitario ai vari livelli, medico, infermieristico e tecnico. Non voglio dire che sia da buttare via tutto quello che è successo prima del 2020, perché niente si butta via del passato, mai, però è tutto da rivedere alla luce delle nuove esigenze e anche delle tecnologie che hanno fatto in questi due anni dei passi da gigante.
Questa mozione è una manifestazione di intenti, ci sono delle cose che sono condivisibili, altre che non lo sono.
La visione della sanità per cui questa amministrazione regionale si è presentata ed ha vinto le elezioni, mi spiace che non ci sia il Presidente, lo ricordo a tutti noi, c'è l'Assessore, è policentrica, lo dico alla Consigliera Ruggeri per rassicurarla, che non può essere tutto dappertutto perché è una cosa impossibile, ma consiste …, questo è il mio punto di vista. Io non sono tra quelli che ha preso visione dei contenuti, ovviamente non quelli generali che conosco benissimo, di dettaglio del nuovo Piano sanitario regionale. E’ un Piano sanitario che potrà rivedere delle riserve, dei polmoni di posti letto disponibili, non sull'emergenza - che devi costruire a Civitanova dei posti letto aggiuntivi - ma posti letto di emergenza per un verso e di post acuzie, di possibilità di continuare l'assistenza residenziale per persone che non hanno più bisogno degli ospedali per acuti. Uno dei tappi delle strutture per acuti, che potrebbero essere sufficienti, è quello che le persone permangono lì per giorni e giorni perché non è possibile dar loro una continuità assistenziale e terapeutica di livello, non possono essere dimesse e non possono andare a casa in condizioni esistenziali avanzate, ma non ci sono posti dove metterle.
Il fatto che ci sia una sanità policentrica con più ospedali, che possono accogliere cure intermedie, lungodegenza, quindi più strutture, è una cosa utile. Certo, il tetto del personale deve essere superato, lo Stato non può imporre alla Conferenza Stato-Regioni questi tetti del personale, che sono delle vecchie gestioni, va rivista anche la quota parte della spesa pubblica sul bilancio dello Stato.
Noi abbiamo bisogno almeno di un punto, un punto e mezzo in più nel bilancio dello Stato, questo è quello che dobbiamo fare, un po' abbiamo aumentato: 2.250.000.000, 2.400.000.000, 2.650.000.000 del prossimo triennio, è già, non voglio dire una goccia nel mare, ma è già qualcosa e speriamo che l'emergenza energetica ci lasci qualche fondo in più.
Non possiamo condividere le derive verso il privato che sono state avviate nella precedente amministrazione, in cui il privato ha avuto degli spazi importanti. Non sono contro il privato, tutt'altro, dà delle qualificazioni di livello, ma dobbiamo essere noi ad assegnargli gli obiettivi, non che il privato in base ai suoi piani industriali fa le offerte sanitarie, su questo c'è stata, e lo dico senza mezzi termini, collusione eccessiva tra il pubblico, la sanità regionale e l'apertura di attenzioni verso il privato, tant'è vero che poi molti medici del servizio pubblico, proprio in base a questa politica della precedente amministrazione, sono andati a lavorare nel privato. Potrei fare nomi e cognomi, mi astengo perché è sempre brutto, ma potrei fare una lista lunga di colleghi, che stimo, bravi, che se ne sono andati a lavorare nel privato perché c'erano migliori offerte.
Qual è la nuova visione? Deve essere per forza una visione coordinata e integrata per esempio tra i plessi ospedalieri, che devono essere coordinati, ci deve essere l'ospedale hub centrale coordinato con l'ospedale periferico, come accade nella sanità privata, bisognerà fare dei contratti, rivedere le prestazioni, anche la remunerazione. I grandi chirurghi negli Stati Uniti vanno ad operare in più ospedali e non c'è niente di vergognoso perché la competenza più alta può andare ad operare su più strutture, poi le strutture a secondo del livello di qualificazione, di offerta, di possibilità, di servizi devono ... In altri Paesi sono i medici che si muovono e vanno con un contratto specifico nella loro area territoriale, non puoi mandarli in tutta la regione, ma in fondo non ci sono sedute di neurochirurgia.
La stessa cosa è il coordinamento tra territorio e ospedali. Oggi c'è un accentramento di prestazioni “territoriali” dentro gli ospedali, perché non ci può essere un’integrazione e gli specialisti ospedalieri fanno servizio anche nelle strutture territoriali? Questa fortissima integrazione porterebbe a maggiore qualità, maggiore competenza e su una struttura di base che funziona questo è quello che dobbiamo vedere.
Le Marche hanno l'obbligo di dare queste risposte, perché sono una regione policentrica con la popolazione di 1,5 milioni di abitanti.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
Carlo CICCIOLI. Ha ragione, Presidente. Questa è una mozione che non possiamo accettare, è un promemoria in cui ognuno ci mette quello che vuole, il nostro sarà dettato dal Piano che sarà presentato presto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Pensavo che alla fine dell’intervento il Consigliere Ciccioli dicesse: “Voto questa mozione”, perché in realtà ha detto tante cose che non solo noi condividiamo, ma che erano contenute nel nostro Piano socio-sanitario. Quando dice che ci deve essere un hub, lo interpreto come lo definisce il decreto n. 70, il decreto Balduzzi, ospedale di primo livello, poi c’è un ospedale di secondo livello e tutta la declinazione territoriale. La pensiamo esattamente nello stesso modo. Ci devono essere delle competenze e delle specialità all'interno degli ospedali di primo livello che sono definite dalla legge, perché non è che le possiamo separare.
Il policentrismo, quando noi diciamo che voi lo avete annunciato in campagna elettorale, i famosi 13 ospedali, presumo, di primo livello, perché se non parliamo di ospedali di primo livello, ma d’altro siamo tutti d'accordo. Voi dicevate: “Riapriremo gli ospedali”, intendevamo i 13 ospedali di primo livello.
A proposito delle definizioni, lei prima ha dato grande importanza a millantare, ma non a collusione, si è sdegnato per l’uso del verbo millantare, però lei ha detto che c’è stata collusione da parte della precedente Giunta, sottinteso, ma abbastanza chiaro. Ha detto una cosa molto molto grave, anche quando ha asserito un’altra cosa sulla quale sono pienamente d'accordo, mi comincio a preoccupare, che il privato non può fare quello che vuole. Allora, la invito a ricontrollare gli accordi che furono fatti prima del Covid, verosimilmente alla fine del 2019, metà 2019, con il privato nelle Marche, con l'obiettivo della riduzione delle liste d’attesa e per verificare che al privato all'interno del budget …, che mi pare fosse, potrei dire una sciocchezza, ma non lo dico perché non mi ricordo bene, ma in quell'accordo c'era l’obbligatorietà di alcune prestazioni che erano quelle che servivano proprio per la riduzione delle liste di attesa, il privato doveva fare un tot di prestazioni che erano quelle maggiormente richieste e per le quali c'erano dei blocchi, delle liste di attesa. Su questo siamo d'accordo.
Per quello che riguarda i costi c'è un tetto di costo del sistema che viene stabilito in base al famoso decreto Balduzzi, che voi potreste cambiare visto che state al Governo, e il tetto di spesa viene calcolato in base al numero degli abitanti e in base alla definizione delle tipologie di servizi che spettano a seconda del bacino d'utenza. Per esempio, ripeto, per un bacino d'utenza fino a 300.000 abitanti si può avere un solo ospedale di primo livello, non dico ospedale unico o ospedale nuovo, e non dico altro, perché soltanto l’ospedale di primo livello viene definito per legge come viene definito quello che deve esserci dentro. Se poi vogliamo l’ospedale di primo livello lo possiamo smembrare sul territorio, riducendolo non ad un hub, come ha detto il Consigliere Ciccioli, ma a tanti piccoli ospedali, come nel caso dell’Area Vasta n. 5 che ha due piccoli ospedali, in cui alcune specialità non possono collaborare, dialogare per questioni logistiche perché, è chiaro, una distanza di 30 chilometri impedisce all'emodinamica di dialogare con la neurologia, che sarebbe invece importante, come per esempio la ginecologia e l’ostetricia non possono dialogare con la neonatologia, e invece questo è fondamentale. Quando è nata la prima figlia dell'attuale deputato del PD, la moglie era ricoverata a San Benedetto del Tronto e la bambina ad Ascoli Piceno, voi capite che queste cose dovrebbero essere evitate e possono essere evitate soltanto razionalizzando il sistema e non creando doppioni che non danno quei volumi minimi di attività specialistica che rendono le strutture certe e affidabili nelle prestazioni.
Credo che non sia affatto strumentale questa mozione.
E’ stato detto un po' da tutti gli interventi, in maniera più o meno esplicita, che c'è da rivedere, da integrare anche rispetto al D.M. n. 77, perché è vero che noi abbiamo visto finanziate e ancora non realizzate diverse strutture con il PNRR, ma non abbiamo capito come queste funzioneranno perché all'interno ci dovrete mettere del personale che le attivi, fino adesso abbiamo pensato alle scatole, sarebbe opportuno cominciare anche a pensare a come queste scatole funzioneranno, a come si integreranno, e avere il coraggio di dire che alcune cose le possiamo fare ed altre no, come non possiamo creare i 13 ospedali di primo livello.
Una cosa su tutte, la Pfizer, lo dico ed invito tutti a telefonare alla direzione, non produce liquidi di nessun genere perché non ha un layout per produrre liquidi, non l’ha mai avuto, non ce l’ha neanche in mente, produce gli antivirali, che sono delle pasticche, per intenderci noi profani, la differenza tra un liquido che è il vaccino, non produce vaccini perché non può produrre liquidi. Recentemente è stata aperta la fabbrica per delle visite, non ha partecipato perché l’ho visitata altre volte, c'era un festeggiamento rispetto ai cinquant'anni d’insediamento o quarant'anni, non mi ricordo, non ho partecipato, ma poteva essere colta quell'occasione per vedere tutti i layout e tutta la filiera di produzione e per verificare che non esistono layout con i liquidi e non ci sono vaccini. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Oggi è un caso che ci sia questa mozione in discussione, in precedenza c’era stata la nostra interrogazione sulla fuga dei medici. Mi auguro che il dibattito di oggi nessuno dagli ospedali l’abbia ascoltato perché se prima c’erano delle fughe, adesso non so cosa prenderanno per andarsene.
L'unica cosa che mi ha allarmato tra quelle che ho sentito, al di là che noi avremmo …, comunque ho capito che si mettono le mani avanti quando in realtà nella provincia di Pesaro e Urbino avremmo probabilmente neanche un ospedale di primo livello, avremo l’ospedale di base, questo è quello che ci sarà in base al D.M. 70, poi andremo a vedere i reparti che rimarranno. Se dobbiamo avere un ospedale di base di primo livello diviso in quattro sedi parliamo del nulla, vuol dire che molte reparti verranno chiusi e questo sarà la fine in tutta la regione. Soprattutto la cosa che fa veramente preoccupare i medici è aver sentito dire che potranno andare a lavorare nel territorio. Se il medico ospedaliero, che già oggi non riesce a lavorare all'interno del proprio ospedale, lo mandiamo a lavorare sul territorio …
Avete già chiuso l'altra azienda ospedaliera, la più efficiente delle Marche, per accontentare Ancona e fare in modo che potesse avere l'unica azienda di alta specialità delle Marche e ad Ancona hanno brindato con le bottiglie buone, dopo vent'anni sono riusciti a chiudere l’Azienda Marche Nord.
Adesso viene fuori che avremo un ospedale di base diviso in più sedi e addirittura che i medici ospedalieri potranno lavorare nel territorio. Vi faccio gli auguri, ma soprattutto quello che mi preoccupa sono i cittadini perché questa riforma va verso il depotenziamento e verso il livellamento, verso il basso, della sanità marchigiana, con la scelta chiara di fare in modo che Ancona sia l’unico punto di riferimento di alta specialità e, mi auguro di essere smentito, aumenterà la mobilità passiva ed i costi perché si utilizzeranno i medici privati, quelli che lavorano in ospedale dovranno fare i turni più sfavorevoli e adesso dovranno anche andare a fare il lavoro in giro per il territorio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. … che dal Presidente della Commissione al Consigliere Ciccioli, nel tempo che avremo davanti per arrivare all’approvazione, alla discussione del nuovo Piano socio-sanitario, forse ci sarà il momento della riflessione, forse.
Vedete, abbiamo mutuato un sistema nelle ex Aree Vaste, ora ambiti territoriali sanitari, dove l'ospedale di primo livello si può articolare su diversi presidi e questa articolazione …, però l’Assessore che era con me in Area Vasta 2 sa benissimo che i flussi che vanno al Ministero partono dai singoli presidi e non si sommano. Le prestazioni che vengono articolate nel presidio sono del presidio e se una delle 14 specialistiche per le unità operative complesse non raggiunge gli standard imposti dal D.M. 70 si chiude. Vi faccio un esempio su tutti, stavo ricordando, Assessore, la sperimentazione che voi avete messo a sistema, rispetto alla quale dicevamo che aveva tantissimi limiti, dell’ospedale nell'Area Vasta 2 articolato su tre presidi perché i flussi sono singoli e non dell'ospedale virtuale. Bene, questa modalità ha portato a chiudere il punto nascita di Fabriano. Non abbiamo inventato nulla, magari i flussi sommati e ripartiti avrebbero anche determinato la persistenza di Fabriano, però il singolo presidio per il Ministero ...
Se poi abbiamo del tempo voi, come è stato ricordato dal Consigliere Ciccioli, sarete in grado di portare la spesa sanitaria dall'8,8% all'11% come in Germania, sarete in grado di modificare il Balduzzi e riuscirete a rimodulare l‘approccio ospedale centrico in merito al territorio, noi saremo qui a supporto perché l’approccio va nella mozione che abbiamo scritto.
Devo dire che da parte del Presidente della Commissione, come al solito, c’è stata una valutazione che oggettivamente non può essere contemplata, l’ho detta come battuta, sapevo che non avreste votato la mozione, anzi chiedo anche il voto nominale perché trascorrerà tanto tempo e in quel tempo determinato andremo a rivedere le nostre posizioni, che non sono né di avamposto, ma di prospettiva, che hanno ancora una volta una visione che non guarda nemmeno alla rivendicazione delle scelte fatte in passato, perché, come dico sempre, le scelte erano allora non adeguatamente condivise ed oggi sarebbero in ogni caso anacronistiche. Avevamo bisogno di riaggiornarle, ce lo siamo sempre detti, quella necessità è dettata da un fatto contingente che il personale sanitario tutto non c'è, che la medicina del territorio non si fa avvicinando la burocrazia al territorio, ma dando percorsi di carattere strutturato, che sono solo in parte, l’ha detto la Consigliera Casini, contenuti nel PNRR perché sono contenitori attrezzati, moderni, di qualità, tecnologicamente avanzati, ma rischiano …, anzi, l’Assessore ha ricordato che il tema numero uno che pone in Conferenza delle Regioni, perché quei contenitori sappiamo già che sono vuoti, a quelli sommiamo i presidi sul territorio e capite che…
PRESIDENTE. La prego di concludere.
Maurizio MANGIALARDI. Chiudo facendo in anticipo la dichiarazione di voto, che lascio al Consigliere Carancini, l’altro componente della Commissione sanità, nella quale questi temi li abbiamo sempre affrontati con grande lucidità, senza un approccio provocatorio e connivente con nessuno. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Sono costretto a intervenire per precisare, per rassicurare tutti coloro i quali, soprattutto il personale sanitario, avranno ascoltato questo dibattito.
Partiamo dal tema degli ospedali, la scelta della nostra amministrazione è molto chiara ed evidente, abbiamo detto in campagna elettorale che gli ospedali di Urbino, Pesaro, Fano, Senigallia, Jesi, Fabriano, Macerata, Civitanova Marche, Camerino, Fermo, San Benedetto del Tronto e di Ascoli Piceno sono dei presidi di primo livello, che non possono essere toccati perché non possiamo levare la prossimità di ospedali che, il Covid l’ha dimostrato, sono uno strumento di deterrenza di quella patologia.
Il tema è molto semplice: la congruenza dei 12 ospedali rispetto al decreto ministeriale 70 del 2015, Balduzzi. La congruenza è chiara, se era congruente prima l'idea di un presidio unico di Area Vasta su due o tre plessi ospedalieri, quella interpretazione del decreto Balduzzi vale sino ad oggi.
Tendo a stigmatizzare quello che è stato detto sull’ospedale di Pesaro, il decreto ministeriale Balduzzi prevede tre livelli ospedalieri: l’ospedale di base, che ha tre specialità: medicina, chirurgia, ortopedia, quindi è impossibile immaginare che Pesaro possa avere un ospedale di base. Pesaro è attualmente un ospedale primo livello con delle specializzazioni di secondo livello. Dire che Pesaro sarà ridotta ad un ospedale di primo livello e addirittura fagocitare la fuga di medici mi sembra una politica miope, che non tiene conto, secondo me, degli interessi generali, ma ognuno si assume le proprio responsabilità. Voglio ricordare che Pesaro ha degli eccellenti reparti: neurochirurgia, ematologia, il centro trapianti, la medicina nucleare, la radioterapia, l'endoscopia, oltre gli esami recettivi di secondo livello, oltre a tutte le specializzazioni di primo livello, e Fano ha tutte le specializzazioni degli ospedali di primo livello come Urbino.
Abbiamo già detto che i medici devono avere fiducia nella riforma che stiamo attuando perché la riforma che era stata precedentemente intravista nell’ospedale unico non avrebbe garantito i servizi di prossimità, che invece devono essere garantiti in quel territorio. La stessa cosa vale per tutti gli altri ospedali nell’Area vasta 2, nell’Area vasta 3, nell’Area vasta 4 e nell’Area vasta 5.
Teniamo conto che la novità rispetto al passato è costituita dal decreto ministeriale 77 del 2022, il quale ha disciplinato la medicina del territorio, quindi le case di comunità, gli ospedali di comunità, le centrali operative territoriali. Questa è una grossa novità perché almeno dal 2026 arriveranno i finanziamenti.
Per quanto riguarda il dibattito sugli investimenti in sanità, è chiaro che dobbiamo fare una riflessione un po' più penetrante nel merito di questa vicenda. Prima di tutto, l’ho già detto più volte, scarsamente l'hanno fatto altri, il tema degli investimenti nei servizi pubblici risente di quel problema di cui ogni volta non mi stanco mai di parlare, del fatto che l'Italia ha i vincoli dei trattati internazionali, che tendono a tenere sotto controllo la spesa pubblica, in particolare la spesa per il personale, compreso il personale della sanità. Non mi limito a denunciare questo problema, valutando che, a mio giudizio, tutte le forze politiche, in particolare quelle di Governo, dovranno porre tra tutte le priorità quella del personale della sanità.
Come è stato detto vorrei dare i numeri che sono stati individuati dalla Banca d'Italia, in sanità l'Italia spende il 6,5% del prodotto interno lordo, mentre la media europea è del 7,9%, ma facciamo un’analisi ponderata su questo discorso, perché la sanità, oltre ai vincoli internazionali, ha visto ridursi gli investimenti nel nostro Paese? Perché è stata fatta una politica di attribuzione diretta di bonus, assegni, trattamenti, assegni di disoccupazione, indennità di cittadinanza, tutte cose giustissime su cui nessuno è contrario, ma la realtà è che lo Stato sociale che noi abbiamo conosciuto prevede dei limiti di spesa. Ora se questi limiti di spesa sono voluti o non sono voluti è un po' come per le spese odontoiatriche, che cosa succede? Di fatto molti cittadini sanno che snon fanno carico alla spesa pubblica, ma al bilancio personale, allora dobbiamo essere chiari su queste vicende. Negli ultimi 10 anni la spesa sanitaria ha visto una riduzione e i Governi che hanno governato l'Italia dal 2012 in poi sappiamo quali sono. E’ falso, per esempio, attribuire alla mia presenza in Parlamento nella legislatura 2008/2012 …, che io abbia fatto qualcosa, chi ha tagliato questa questione di investimenti è stato il Governo Monti, non il Governo Berlusconi, ma voglio giustificare questo tema semplicemente perché c'era la minaccia dello spread, c'era la minaccia del commissariamento dell’Italia, c'era la minaccia dell'intervento, la cosiddetta “triade”, che aveva fatto dei danni inenarrabili in Grecia, quindi c'era questo tema. Se sono responsabile di queste questioni mi assumo la responsabilità.
Sono responsabile di una cosa: la modifica della Costituzione che prevede il pareggio di bilancio, il pareggio di bilancio in Costituzione è stato introdotto anche con un mio disegno di legge costituzionale e di questo sono responsabile perché ritengo che chi amministra la cosa pubblica debba amministrarla con le risorse che ha a disposizione, senza indebitare le future generazioni, come ha fatto la sinistra per tutti questi anni che ha portato l'Italia ad avere una palla piede, che è il debito pubblico.
Ognuno potrà vedere facendo l’analisi al debito pubblico chi è stato, chi ha governato di più o chi ha governato di meno.
Per quanto ci riguarda con le risorse esistenti abbiamo il compito di migliorare i trattamenti, a cominciare da Pesaro, in cui c’è il più alto numero di persone che si vanno a curare in Emilia-Romagna e questa è una sfida che noi accettiamo e verificheremo, fra due o tre anni, nel corso del nostro mandato se riusciremo a raggiungere questo obiettivo. Questa mattina, rispondendo inequivocabilmente all'interrogazione del Consigliere Cancellieri abbiamo dimostrato che a Sassocorvaro e Macerata Feltria, nonostante tutto, abbiamo fatto molto di più di quello che era stato fatto precedentemente, in quel cammino, in questa direzione, non con delle promesse, ma con degli atti concreti ci accingiamo ad arrivare. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. E’ mancato l'applauso per l'Assessore Saltamartini, quale però fateglielo …
PRESIDENTE. Dobbiamo metterci d’accordo perché questo è un invito e l’altra volta sono stato in qualche modo richiamato.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Lei è stato zitto, io sono stato ironico.
PRESIDENTE. Però non possiamo sdoganare, l’altra volta la Consigliera Casini mi ha richiamato all’ordine per un applauso. Perfetto, giustissimo, gli applausi non sono consentiti in questa Aula.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Intanto va detto che la mozione a prima firma del Consigliere Mangialardi aveva un senso e ha un senso oggi, a distanza di tutti questi mesi (17) perché è evidente che riguarda il rispetto del decreto ministeriale 70 in riferimento all'articolazione ospedaliera sul territorio, ma in realtà indirettamente proponeva una riflessione sul personale e su questo l’Assessore Saltamartini, con un intervento accoratissimo, non ci ha detto se il riferimento al tetto di spesa …, Consigliere Ciccioli, non al tetto del numero del personale, perché la sanità tratta del tetto di spesa.
L’Assessore Saltamartini ci ha detto che siamo legati al 2004, l'ho detto al Consigliere Baiocchi, siamo legati al 2018, Assessore Saltamartini, se non lo sapesse la invito ad andare a leggersi il decreto legge 35 del 2019 e la legge n.157 del 2019, se non lo sa e non le hanno riferito che quel tetto di spesa del 2004 è superato.
Aggiungo, mettetevi accordo, Consigliere Ciccioli e Assessore Saltamartini, uno dice che siamo perfettamente in linea con il personale medico ed il Consigliere Ciccioli dice che c'è un'emorragia di medici che sono scappati. Mettetevi d’accordo, anche se in Aula fate gli amici mi pare che ci sia una differenza piuttosto sostanziale.
(intervento fuori microfono)
PRESIDENTE. La prego di non intervenire Consigliere Ciccioli. Facciamo finire la dichiarazione di voto.
Romano CARANCINI. Su questo l’Assessore Saltamartini ribadisce in Aula che avremo in questa Regione almeno 13/14 ospedali di primo livello, avremo le 14 unità operative complesse in ognuno di quei ospedali che ha citato, che sono le unità operative complesse minime. Le avremo a Pesaro, Urbino, Jesi, Fabriano, Senigallia, Ancona, Macerata, Civitanova Marche, San Severino Marche, Camerino, Fermo, non so se Amandola, San Benedetto del Tronto e Ascoli Piceno. In questi luoghi ci saranno almeno 14 unità operative complesse, non so se avete sentito. Questo vuol dire, lo dico ai Consiglieri di maggioranza, che quelle unità operative complesse presungono personale e se non c'è, Assessore Saltamartini, come farete, a parte la violazione del decreto ministeriale 70 del 2015? Un'altra barzelletta. Il personale del 2004, 15 ospedali di primo livello, per ogni ospedale una spesa, ad esempio cito solo questo, che per i dirigenti e per i direttori di unità operativa complessa sarà esorbitante.
La Consigliera Menghi è diventata nei confronti dell’Assessore Saltamartini …, ha cambiato atteggiamento, voi non la conoscete, ma io sono stato con lei vent'anni e quando parlava di sanità in Consiglio comunale era ..., adesso è diventata …, ma questo è comprensibile rispetto all’Assessore Saltamartini, alla posizione. Sto tranquillo, Consigliera Menghi, però lei e la maggioranza ci dovete dire come mai …
Consigliere Ciccioli, la informo che la spesa nel privato nel 2022 è cresciuta nella Regione Marche, se non lo sa, glielo anticipo io, le disuguaglianze in termini di posti letto e di personale dipendente fra tutte le ex Aree vaste sono restate tali dopo due anni e mezzo, non solo, le liste di attesa sono peggiorate dopo due anni e mezzo e la informo di un’ultima cosa, Consiglieri Ciccioli, 2 miliardi non li avete messi voi, il Governo Draghi aveva individuato per il 2023, 2024 e 2025 2 miliardi di aumento della spesa sanitaria del servizio sanitario.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
Romano CARANCINI. Ricordo che in una Commissione sanità lei disse: “Vedrete con il Governo Meloni quante cose cambieranno”, non avete cambiato di una virgola e state continuando a raccontare barzellette.
(interventi fuori microfono)
PRESIDENTE. Non deve intervenire e lei deve concludere, siamo un minuto oltre il termine.
Romano CARANCINI. Credo di aver preso il tempo che hanno preso gli altri, in ogni caso quella di stamattina è una discussione rispetto ai fatti davvero aberrante, raccontate delle cose a distanza di oltre due anni che non si realizzeranno perché non ci saranno nel 2025 15 ospedali di primo livello. Non ci saranno! Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Menghi.
Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Non voglio tediare questo Consiglio regionale con i vent'anni del rapporto tra me e il Consigliere Carancini in Consiglio comunale perché grazie a Dio i ruoli oggi si sono invertiti, quindi lasciamo stare.
Voglio invece chiudere e fare questa dichiarazione di voto per precisare che voteremo contro la mozione del PD, in maniera opposta a quella del Consigliere Carancini. C'è un esponente importante del nostro partito, la Lega, che ha scritto un libro “I pessimisti non fanno fortuna”, io voglio dire che sono ottimista sulle sfide che abbiamo davanti, che ci siamo assunti per mandato popolare e voglio invitare il Consigliere Carancini a leggersi la delibera di Giunta n. 1045 dell'8 agosto 2022, in cui troverà dettagliatamente la questione dei tetti di spesa del personale.
Grazie Assessore, rinnovo gli auguri di un Santo Natale a tutti e su mandato del Capogruppo Consigliere Marinelli, che ringrazio, dichiaro il voto contrario del gruppo Lega. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Ciccioli che mi delega a esprimere la dichiarazione di voto.
Voglio rassicurare la Consigliera Ruggeri che il mio intervento è stato istituzionale, solamente generico, legato al fatto che tutte le tematiche, soprattutto quelle dell’opposizione, che saranno contrarie al nostro Piano socio-sanitario, verranno discusse. Questo è un modus operandi della Commissione sanità, c’è stato prima con la Consigliera Leonardi, ci sarà sicuramente con il sottoscritto.
Ciò non toglie che sono profondamente contrario a questa mozione, lo dico in maniera molto chiara e visto che mi chiedete di spogliarmi del ruolo istituzionale lo faccio molto volentieri, non ho nessun problema a farlo, soprattutto nei confronti del Consigliere Biancani perché il Vicepresidente del Consiglio si è permesso di dire cose di un terrorismo psicologico gravissimo nei confronti di un’intera città, dove vive e risiede da una vita.
Penso che la convivenza politica e il ritorno elettorale a volte vadano messi da parte, soprattutto nei confronti di questi temi ed il ruolo istituzionale che ricopre all’interno di questo Consiglio dovrebbe privarla di fare alcune uscite, che sono irresponsabili e vergognose, soprattutto irrispettose nei confronti della professionalità dei medici. Come ha detto benissimo l'Assessore Saltamartini, l'Ospedale Marche Nord ha dei medici importanti all'interno dei reparti, come neurochirurgia, emodinamica. Andare a millantare cose che non esistono in nessuna parte del mondo, che Pesaro deve diventare un ospedale di base, è un’uscita che non mi sarei aspettato da lei.
Esistono delle situazioni che l’Assessore Saltamartini ha chiarito in maniera inequivocabile più volte, su quello che sarà l'ospedale di Pesaro come quelli di Fano e di tutta la regione perché il discorso non si deve ridurre sempre al nosocomio della nostra città.
Consigliera Ruggeri, faccia dei sonni tranquilli in questa pausa natalizia. Consigliere Biancani. mi dispiace, questa secondo me è stata una caduta di stile che da lei non me la sarei aspettata. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Invito il Consigliere Baiocchi ad andare a risentire le mie dichiarazioni, ho detto che gli ospedali di Pesaro, Fano, Pergola e Urbino …, siccome ancora qualcuno pensa che Urbino e compagnia siano ospedali di primo livello, non lo sono e non lo saranno se rimane Pesaro di primo livello, che oggi non è di primo livello, ma di primo livello superiore. Il tema è che per tutti gli altri ci sarà un livellamento verso il basso e se andrà bene saranno ospedali di base, non mi riferivo all’Ospedale San Salvatore. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Invito la maggioranza a respinge questa mozione perché questo dibattito è incredibile.
Gli ospedali di primo livello sono caratterizzati dall’esistenza di 14 specializzazioni che le voglio ricordare, così almeno sappiamo quali sono gli ospedali di primo livello …
(interventi fuori microfono)
Filippo SALTAMARTINI. No, la legge lei Consigliere Carancini perché è da …
PRESIDENTE. Non facciamo interlocuzioni,. Come ho vietato prima al Consigliere Ciccioli, così la prego, Consigliere Carancini, di rimanere in silenzio.
Prego, Assessore, proceda.
Filippo SALTAMARTINI. Il Sindaco di Macerata, l’ha fatto per 10 anni, da mesi rivendica per Macerata l'ospedale di primo livello, quando l’ospedale di primo livello è caratterizzato da oltre 12 specializzazioni. Pesaro, Macerata e altre strutture non sono ospedali di primo livello, sono qualcosa di più perché hanno più specializzazioni delle 14 previste dal decreto ministeriale.
Nessuno si può permettere di dire che Urbino diventerà un ospedale di base, o l’ospedale di Fano, non si può permettere perché non è vero e le specializzazioni presenti in questi nosocomi, che noi non abbiamo minimamente toccato, sono quelle preesistenti. Questi ospedali non debbono essere denigrati, la sanità della nostra regione è di assoluto rilievo. Noi abbiamo confermato quello che è avvenuto nelle Marche dal 2015 in poi, ospedali di presidio su vari plessi.
La realtà qual è? E’ che noi abbiamo bocciato l'idea degli ospedali unici, siamo contrari agli ospedali unici, siamo contrari all'ospedale unico di Macerata, siamo contrari all'ospedale unico di Ascoli Piceno, siamo contrari agli ospedali unici in provincia di Pesaro e mi pare che i cittadini siano da questa parte perché il Covid ha dimostrato che gli ospedali di prossimità sono necessari, non servono i falansteri, i comunisti degli ospedali unici, quelli dell'Unione Sovietica. Grazie.
PRESIDENTE. Nessun applauso per favore.
Mozione n. 117. La pongo in votazione (per appello nominale chiesto dal Presidente di gruppo Consigliere Mangialardi)
Favorevoli: Biancani, Bora Carancini, Casini, Mangialardi, Vitri.
Contrari: Acciarri, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Cancellieri, Ciccioli, Elezi, Latini, Livi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Ruggeri, Serfilippi.
Astenuti: Santarelli.
L’Assemblea legislativa regionale non approva.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Mozione n. 209
ad iniziativa del Consigliere Cesetti
“Politiche sanitarie del Governo regionale per il Fermano”
Interrogazione n. 368
ad iniziativa del Consigliere Cesetti
“Programma investimenti per gli Ospedali di Comunità nell’Area Vasta 4”
Interrogazione n. 394
ad iniziativa dei Consiglieri Marinangeli, Marinelli, Menghi, Antonini, Bilò, Biondi, Serfilippi, Cancellieri
“Potenziamento della sanità in Area Vasta 4”
(abbinate
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 209 del Consigliere Cesetti, l’interrogazione n. 368 del Consigliere Cesetti e l’interrogazione n. 394 dei Consiglieri Marinangeli, Marinelli, Menghi, Antonini, Bilò, Biondi, Serfilippi.
Ha la parola il Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Per ricordare che quest’ordine del giorno prende spunto da una mozione e da due interrogazioni, con l’annunciata presentazione nell'ultimo Consiglio di una risoluzione condivisa dai quattro Consiglieri della provincia di Fermo.
In queste atti, per fare una sintesi, emergono alcuni elementi, parliamo del territorio fermano dove nel corso degli anni c'è stata una sorta di attenzione minore rispetto ad altre realtà, quindi nella risoluzione andremo ad evidenziare alcune necessità e priorità.
Gli obiettivi sono alla fine comuni a tutto il resto della regione perché parliamo di garantire una sanità in linea con i bisogni dei cittadini, di garantire prestazioni sanitarie di qualità, soprattutto tempestive, considerando la necessità e la priorità che deve essere estesa a tutto il territorio regionale, a tutte le Marche.
Riteniamo di operare e di lavorare per una risoluzione condivisa da tutto il Consiglio regionale, che riguardi l'interezza di questo Consiglio, chiediamo, quindi, il rinvio del punto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Questa ulteriore richiesta di rinvio, la accolgo, sia perché conosco la serietà del Consigliere Marinangeli sia perché - è evidente che, rispetto ai dati che ho presentato oramai da tanto tempo, verosimilmente la mozione verrebbe bocciata in assenza di una soluzione condivisa - la soluzione condivisa è migliorativa, è un obiettivo a cui dobbiamo tendere.
Solitamente non faccio mozioni per strappare un titolo di giornale, le faccio perché sono atti politici con cui cercare di portare a casa degli obiettivi, come è capitato con le mozioni sulla sicurezza del Lido Tre Archi e via dicendo.
Qui c'è una ragione in più, è chiaro che la sanità nel fermano, come ha detto il Consigliere Marinangeli, deve essere rafforzata, potenziata perché è un territorio più piccolo che più di altri ha sofferto di tanti situazioni in quanto è stato il primo che ha attuato le riforme nazionali, ad esempio è l'unica provincia che ha un ospedale unico e questo è avvenuto perché a suo tempo si decise di attuare la riforma nazionale del D.M. 70 e poi anche quella regionale, che erano le delibere del 2013, ad esempio, sulla chiusura dei pronti soccorso. Voglio ribadire, magari mi ascolta il Sindaco di Fermo che spesso politicamente perde la memoria, che i pronto soccorso non sono stati chiusi dalla Giunta Ceriscioli, ma sono stati chiusi dalla Giunta Spacca nel 2013, invece la Giunta Ceriscioli ha riattivato i punti di primo intervento e i punti di assistenza territoriale.
C’è la consapevolezza, c'è l’ha il Consigliere Marinangeli, il Consigliere Putzu, la Consigliera Marcozzi, che la sanità nel fermano debba essere rafforzata, potenziata e di questo ne siamo consapevoli. E’ una consapevolezza condivisa per quanto riguarda i Consiglieri e questo è un bene, quindi la risoluzione unitaria tende in quella direzione, per questo l'abbiamo condivisa.
Va bene discuterla magari all'inizio dell'anno, anche perché sappiamo che dall'1 gennaio entrerà in vigore la riforma di cui alla legge n.19 del 2022, se non vado errato, la riforma dell'organizzazione del Servizio sanitario regionale nella nostra Regione, che voi avete fatto come maggioranza e che noi non condividiamo.
E’ evidente che quella riforma, come scriviamo nella risoluzione, perché possa essere concretamente attuata e non si risolva in un danno per i territori, necessita di un riequilibrio dei territori stessi, in termini di posti letto, personale socio-sanitario, reti cliniche. Di questo c'è bisogno.
Anche questa credo che sia una consapevolezza condivisa, perlomeno tra i Consiglieri di quel territorio, come scritto in questa risoluzione.
Concordo che l'approvazione, spero, da parte di questo Consiglio regionale sia l'occasione per far assumere al Governo regionale un impegno che vada nella direzione da noi auspicata. Per questo motivo nulla obietto sul rinvio, che anzi, forse, potrà costituire un'opportunità. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio della mozione n. 209 e delle interrogazioni n. 368 e n. 394. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 138
ad iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Attuazione legge regionale n. 26/2017 ‘Uso terapeutico della cannabis’”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 138 delle Consigliere Ruggeri e Lupini.
Ha la parola, per l'illustrazione, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Vorrei capire perché la mozione n. 126 viene rinviata.
PRESIDENTE. Per l’assenza temporanea del Consigliere Pasqui, che ha un’impellenza urgente, ritorna in Aula dopo.
Marta RUGGERI. Benissimo, grazie. Questa mozione finalmente siamo arrivati a discuterla perché è stata presentata il 20 settembre 2021 e riguarda persone che soffrono quotidianamente per dolori che non riescono a sedare, se non attraverso l'uso terapeutico della cannabis.
La legge regionale n. 7 del 2017, che disciplina l'uso terapeutico della cannabis nella Regione Marche, ha delle prescrizioni che, purtroppo, ad oggi non sono osservate, quindi, abbiamo predisposto questo testo per chiedere conto di tutti quegli articoli che non sono applicati e per chiederne l'applicazione.
L'unica cosa che è stata fatta dalla Giunta è l'attuazione dell'articolo 8, ovvero nel dicembre 2017 sono state approvate le linee di indirizzo, però l'articolo 7 prescrive che la Regione promuova corsi di formazione e aggiornamento periodici per gli operatori sanitari, e qui siamo quasi fermi al palo. Ricordo che ho presentato un’interrogazione a risposta scritta e da quello che mi è stato risposto, ormai oltre un anno fa, posso affermarlo con coscienza.
L’articolo 8 prevede che si assicuri l’applicazione omogenea sul territorio regionale delle disposizioni contenute nella legge, si monitori periodicamente il consumo dei medicinali cannabinoidi e si attui la promozione di accordi con i Ministeri competenti. Anche questo non è stato fatto.
All'articolo 5 si prevede di avviare azioni sperimentali o specifici progetti pilota con lo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze per la produzione di sostanze e preparazioni di origine vegetale a base di cannabis, di avviare progetti di ricerca e azioni sperimentali prodromici alla produzione di sostanze e preparazioni vegetali a base di cannabis con le università marchigiane, le associazioni di soggetti privati e altri soggetti portatori di interesse.
Questi sono gli articoli più rilevanti della legge approvata, se non ricordo male, all'unanimità su stimolo del Movimento 5 Stelle nella passata legislatura. Aspettando da oltre un anno, nel “Rilevato che” faccio riferimento a quattro anni fa, mentre bisognerebbe aggiornarlo dicendo che purtroppo sono trascorsi cinque anni dall'emanazione della legge.
Sono stata informata di numerosissime difficoltà che attanagliano le persone che, per migliorare il proprio stato di salute, hanno bisogno di ricorrere alle cure con cannabis terapeutica. Tra queste vorrei ricordare che ci sono anche bambini.
I disservizi che mi hanno comunicato sono: alcuni medici sarebbero contrari alla prescrizione di farmaci a base di cannabinoidi, quindi importantissimo che sia fatta in maniera costante, come prevede la legge, la formazione dei medici; sarebbero troppo poche le farmacie autorizzate a dispensare tali farmaci, per esempio nel fermano non ne esiste neanche una ed i pazienti sono costretti a viaggi oltre provincia per andare a reperire i farmaci di cui hanno bisogno; non sarebbe adeguatamente garantita la continuità terapeutica e i pazienti sarebbero oberati dall'eccessiva burocrazia per l'ottenimento del farmaco.
L'impegno della presente mozione è che vengano applicati l'articolo 8, l'articolo 7 e l'articolo 5, che vi ho illustrato poco fa, che eviterei di rileggere. Grazie.
PRESIDENTE. Se non ci sono interventi, dichiara chiusa la discussione generale.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Voterò a favore di questa mozione che prevede l'attuazione di una legge regionale importante, che è stata votata nella passata legislatura all’unanimità.
Vedo in Aula il Presidente della Commissione sanità, soprattutto a lui mi rivolgo affinché accolga la proposta e venga finalmente attuata questa legge, che resta per la maggior parte delle prescrizioni previste inattuata da ben cinque anni, e la cosa non è ammissibile. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei dichiarare che voteremo a favore, visto che si tratta di una legge regionale e mi auguro che si proceda con l’attuazione dando seguito a quando già disposto e che possano essere previsti anche investimenti adeguati per la formazione, specializzazione, implementazione. Il voto è favorevole. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. E’ una partita un po' controversa perché da un certo punto di vista l'articolato della mozione è aderente alla legislazione nazionale, è un progetto pilota, però sulla cannabis c’è anche un uso strumentale, e faccio un esempio personale come medico. Più volte sono venute delle persone a chiedermi di fare delle prescrizioni improprie e questa cosa è piuttosto diffusa, se vengono da me, figuratevi dagli altri.
Per quanto c’è scritto nel testo “nulla questio”, mi sento di condividerlo, non sono contrario, detto questo occorre tenere alta la guardia, la vigilanza perché noi andiamo anche nella direzione di garantire la produzione. Tra l'altro, abbiamo proprio in provincia di Ancona, qui a Jesi, un'azienda pilota in questo settore, un privato che ha investito su queste cose, anche per produzioni di altro tipo, dai profumi alla pasta alimentare, però è un tema molto delicato.
Va bene il dispositivo, l’impegno, però mi sento di vigilare sulla sostanza del progetto, su questo non possiamo derogare, dobbiamo essere rigidi. Per esempio, la legislazione che ha consentito l'apertura dei cannabis shop, negozi in cui è possibile vendere la marijuana legale, mi lascia molto perplesso. A parte alcune vicende giudiziarie, quelli sono reati, alcuni avevano la partita doppia, da una parte vendevano la canapa legale, dall'altra avevano un mercato alle spalle clandestino, con arresti anche nella città di Ancona e in tutta d'Italia. E’ un veicolo sommerso per fare altri tipi di attività.
L'erogazione di queste sostanze, che hanno valore di tipo oncologico, neurologico, assolutamente sì, ma deve essere rigidamente controllato dal punto di vista sanitario e della distribuzione, questo mi sento di dirlo.
E’ una mozione e le mozioni sono degli orientamenti, degli auspici che si devono tradurre in successivi atti, voto favorevol,e ma sui successivi atti bisogna tenere alta la guardia. Grazie.
PRESIDENTE. Mozione n. 138. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 140
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Carancini, Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Vitri
“Realizzazione di interventi infrastrutturali considerati prioritari per l’area di crisi industriale complessa del Distretto pelli-calzature Fermano-Maceratese, per il potenziamento viario della Provincia di Fermo, e per il collegamento con il nuovo Ospedale del Fermano”
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 140 dei Consiglieri Cesetti, Carancini, Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Questa è una mozione, il titolo è stato già letto da lei, datata 21 settembre 2021, abbondantemente motivata con il richiamo di atti, fatti e documenti, tanto che all'interno della stessa non c'è spazio a considerazioni e ricostruzioni di parte.
Questa mozione nasce, e la declinerò in termini più brevi perché è molto lunga e motivata, dalla considerazione che l'area del distretto pelli-calzature fermano-maceratese comprende i Comuni di Tolentino e Corridonia, i sistemi locali del lavoro di Fermo, Montegiorgio, Montegranaro, Porto Sant'Elpidio, Civitanova Marche, quindi 32 Comuni della provincia di Fermo, altri 8 fanno parte dell'Area di crisi complessa Piceno-Val Vibrata.
Nella richiesta di quest’area di crisi, lo voglio ricordare, il distretto pelli-calzature fermano-maceratese veniva riconosciuto come area di crisi industriale complessa, con decreto ministeriale del 12 dicembre 2018, se non vado errato il Ministro era nel Governo giallo-verde l'onorevole XY, che poi ha abbandonato il Movimento 5 Stelle. La Consigliera Ruggeri dirà: “Glielo raccomando”, e sono d’accordo con lei su questo, l’ho detto in tempi non sospetti.
All'interno della progettualità dell'area di crisi complessa, la Regione Marche riteneva opportuno evidenziare gli interventi infrastrutturali prioritari strettamente connessi al quadro economico dell'ambito territoriale in questione fornendo appunto un quadro attuale delle principali vie di collegamento del distretto, con particolare attenzione sulle opere già finanziate e su quelle da finanziare, al fine di sciogliere i nodi critici e di rendere competitivo il distretto stesso perchè, come veniva sottolineato a quel tempo anche dal sottoscritto perché ero l'Assessore delegato anche alle aree di crisi, in assenza delle misure infrastrutturali da realizzare nei territori qualsiasi strategia avrebbe perso di credibilità ed efficacia, in quanto carente di una delle leve necessarie su cui contare per attrarre investimenti e rilanciare l'aria di crisi.
Nell'accordo di programma sottoscritto tra Mise, Anpal, Mit, Regione Marche, Provincia di Macerata, Provincia di Fermo ed Invitalia, la Regione Marche individuava alcuni interventi infrastrutturali per l'area di crisi, tra questi: il completamento della terza corsia della A14 Porto Sant'Elpidio-Pedaso; la realizzazione della strada Mare-Monti; il completamento della transcollinare Piceno-Fermana “Mezzina”; la Valliva dell’Ete Morto-strada del cappello; l’Intervalliva Tolentino-San Severino Marche-Castel Raimondo; il miglioramento degli standard di funzionalità e di sicurezza della rete provinciale interconnessa tra Fermo e Macerata.
Veniva stabilito nell'accordo di programma che i percorsi amministrativi e finanziari necessari all’attuazione degli interventi infrastrutturali considerati prioritari per l'area di crisi dovevano essere definiti nell'ambito di un apposito tavolo istituzionale, che si proponeva di istituire tra Mise, Mit, Regione Marche e Invitalia e che la realizzazione degli interventi sarebbe stata oggetto di un apposito addendum all'accordo di programma in esito alle risultanze del tavolo istituzionale.
Questi interventi prioritari indicati dalla Giunta regionale a quel tempo a sostegno della progettualità sottesa all'area di crisi complessa e la mancanza di questi interventi infrastrutturali faceva dichiarare, ad esempio, al Ministro dello sviluppo economico, nel settembre 2021 - da qui nacque la necessità della mozione presentata il 21 settembre, in occasione di una visita al Micam di Milano, che vedeva protagonista il distretto delle pelli-calzature - “Incontro le Marche a Milano perché sono una delle Regioni più irraggiungibili d'Italia. Il Governo nazionale dovrà assumere delle decisioni opportune per superare finalmente queste criticità”. Lo stesso Presidente della Regione Marche, come noi ricordiamo nella mozione, sentite le dichiarazioni del Ministro dichiarava che “tutte le forze alleate ci stanno dando una mano a livello locale e nazionale perché conoscono le criticità della nostra Regione. Il Ministro dello sviluppo economico in questo momento può farlo da una posizione di Governo e Fratelli d'Italia lo fa dall’opposizione”. Se lo poteva fare da allora il Ministro che era al Governo e Fratelli d'Italia che era all'opposizione lo si può e lo si deve fare ora, si deve perseguire questo intendimento dichiarato dal Presidente della Giunta regionale Acquaroli, ora che l’allora Ministro è Ministro dell’economia ed è sempre al Governo, un ministero abbastanza pesante, e Fratelli d'Italia non solo non è più all'opposizione, ma esprime il Presidente del Consiglio dei Ministri. Finalmente, tra l'altro, c'è un Governo politico in questo Paese, dico purtroppo, però finalmente, rispetto ai tecnici perché il Governo politico è quello che deve mantenere gli impegni ed il Presidente della Giunta regionale è un esponente autorevole di Fratelli d'Italia, stesso partito del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Questa mozione oggi è di assoluta attualità, oltretutto ho detto prima che non lascia spazio a considerazioni di parte perché ci sono dati oggettivi, documenti che parlano, non ci sono considerazioni, è tutto virgolettato, tutto viene riportato. Si dà anche atto, ad esempio, che questo Consiglio regionale con legge regionale n. 13 del 25 giugno 2021 decideva di finanziarie per euro 2.431.000 nell'annualità 2023, ecco la pertinenza, le spese per la realizzazione della bretella di collegamento Porto Sant'Elpidio-Lungo Tenna, per intenderci, dal casello perché quella è la porta nord della provincia di Fermo, una porta di collegamento, che si affaccia sulla porta sud della provincia di Macerata. Questo è il casello di Porto Sant'Elpidio, da questo questi interventi infrastrutturali.
Noi impegniamo la Giunta ad assumere iniziative politico-istituzionali perché venga istituito tra il Mise, Mit, la Regione Marche, Invitalia il tavolo istituzionale previsto nell'accordo di programma perché nell’accordo di programma, che noi abbiamo sottoscritto il 5 agosto 2020 con il Mise, c'era l'impegno ad istituire questo tavolo istituzionale tra Ministero dello sviluppo economico, Ministero delle infrastrutture, Regione Marche, Invitalia, Provincia di Fermo, Provincia di Macerata, per attuare questa progettualità nei tempi necessari reperendo le risorse necessarie.
Noi impegniamo la Giunta ad attivarsi per questo tavolo, a promuovere nell'ambito di questo tavolo e definire i percorsi necessari per realizzare questi interventi infrastrutturali, che ho declinato prima, che sono quelli dell’area di crisi complessa fermano-maceratese, poi si impegna la Giunta a promuovere e sostenere in ogni sede istituzionale la realizzazione delle seguenti opere viarie ritenute prioritarie, anche da questa amministrazione, su questo per quanto riguarda il fermano perché la mozione è fermano-maceratese per l’area di crisi complessa e poi le opere di adduzione all'ospedale, la realizzazione del by pass del quartiere Molini-Conceria, il ponte di collegamento della SP Faleriense con la SP Lungo Tenna, il potenziamento o rifacimento del ponte San Giacomo; ritenere comunque prioritaria l'assegnazione di risorse per la realizzazione, adeguamento e potenziamento di opere essenziali per lo sviluppo dell'intero territorio del distretto pelli-calzature fermano-maceratese, tra le quali: terza corsia della A14, by pass sulla Valdete; prosecuzione della Mezzina, la Mare-Monti, la Valliva dell’Ete Morto, l’Intervalliva Tolentino-San Severino Marche-Castelraimondo, miglioramento degli standard di funzionalità e di sicurezza della rete provinciale interconnessa tra Fermo e Macerata nei termini indicati nell'accordo di programma richiamato in premessa e facente parte della progettualità dell'area di crisi.
C’è stato un emendamento l'anno scorso sul DEFR che non ripresenterò per ragioni di tempo in questa direzione.
Credo che questa sia una mozione che si basa per l'ennesima volta su fatti, atti e documenti, tutti citati e virgolettati, non c'è spazio a considerazioni, è una progettualità, tra l'altro, di cui si dà atto anche in interventi fatti da questo Consiglio regionale, come la legge dell'anno scorso.
Ritengo che questa mozione possa essere tranquillamente votata ed auspico che sia votata da tutto il Consiglio regionale, anche perché richiama dichiarazioni dell’ex Ministro allo sviluppo economico, attualmente Ministro del Governo nazionale, e anche del Presidente della Giunta regionale attuale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. La mozione, come ha ricordato il Consigliere Cesetti, è datata, è stata presentata il 21 settembre 2021 e possiamo dire che molte di quelle necessità, che in maniera condivisa il Consigliere Cesetti sottolinea e presenta, sono in corso di lavorazione. Questo testimonia anche l'attivismo di questa Giunta regionale che sta affrontando le varie tematiche, in questo caso parliamo dei collegamenti viari della Provincia di Fermo.
Si chiede di impegnare la Giunta a fare tante cose condivisibili e sono tante come quantità e come qualità perché sono risolutive dei problemi, per dare definitiva soluzione a quel gap infrastrutturale viario che purtroppo condanna la nostra provincia, che caratterizza, a mio avviso, non una legislatura, ma più legislature.
Un altro aspetto che mi preme sottolineare è che gli impegni da sottoscrivere significano anche e certificano quanto il nostro territorio sia stato poco attenzionato, pochi interventi sono stati fatti nella nostra provincia, ne sono testimonianza, ad esempio, mi vengono in mente, i vari collegamenti mare-montagna, che ci sono grazie a Dio, penso all'Ascoli mare che collega San Benedetto del Tronto-Porto d'Ascoli con l'entroterra fino a Roma, alla Fano-Grosseto, piuttosto che alla dorsale Civitanova Marche che arriva in Umbria, collegamenti che purtroppo alla nostra provincia mancano.
Siamo d'accordo sulla necessità di intervenire, di rappresentare la priorità di intervento nel nostro territorio. Penso ad esempio alla mancata fermata del treno Frecciarossa nelle nostre stazioni ferroviarie, alla stazione di Porto San Giorgio, piuttosto che di Porto Sant'Elpidio, alla mancata realizzazione della terza corsia, che poi qualcuno ci dirà, che è stata una vostra scelta, un vostro merito o demerito a secondo del punto di vista, laddove i consigli comunali di Porto San Giorgio e di Fermo anni fa hanno espresso la contrarietà a proseguire quel progetto esistente che partiva da Rimini nord e finiva a Pedaso.
Il Consigliere Cesetti ha ricordato, ed ero presente quel giorno a Milano, al Micam, quando il Ministro dello sviluppo economico non ha detto: “Incontro i marchigiani a Milano perché le Marche sono irraggiungibili”, ma “Le Marche sono bellissime e attraenti, ma difficilmente raggiungibili”, nella sostanza ha detto quella che è un po' una delle nostre caratteristiche, che ha limitato l'attrattività di un territorio che meriterebbe altro, se pensiamo al Pil prodotto dalle nostre imprese: del cappello, manifatturiere, delle calzature, un tessuto produttivo che meritava un'attenzione diversa e avrebbe meritato investimenti importanti.
La realizzazione del nuovo ospedale, leggo dalla mozione, è sicuramente una scelta rilevante, rappresenta una grandissima opportunità di sviluppo di tutto un territorio perché non parliamo solo di Fermo, ma parliamo di tutta la provincia, non a caso è stata scelta quell'area localizzata in quella posizione baricentrica della provincia, rispetto a quello che è il collegamento con il mare e con la montagna, ma sicuramente, per quanto apprezzabile, giusta, condivisa, necessaria, è stata una scelta parziale perché oggi abbiamo due cose da fare necessarie, e questo spetta a noi: abbiamo un ospedale da riempire con attrezzature, macchinari, servizi, ed abbiamo anche la necessità e l'obbligo di garantire il collegamento con l'ospedale, come raggiungerlo in maniera più veloce e più agevole possibile.
Questo deve essere un nostro impegno e debbo dire che la Giunta Acquaroli in questi due anni molto ha prodotto in questo senso, ho dei dati nei quali si delineano alcune scelte fondamentali: alla Mare-Monti, Amandola-Servigliano, lì c'è un primo stralcio che origina dal centro abitato del Comune di Servigliano in direzione Amandola per un costo di 40,7 milioni, parliamo di fondi PNRR, fondi del sisma, aggiungiamo i 27 milioni per il secondo stralcio, quindi in campo ci sono risposte serie, concrete e direi risolutive.
Ricordo il passaggio nella II Commissione presieduta dal Consigliere Putzu nel quale abbiamo deliberato quella bretella di collegamento tra il casello autostradale di Porto Sant'Elpidio e la Lungo Tenna, penso ad esempio al prolungamento viario previsto all’uscita del casello di Civitanova Marche verso Cascinare, per dire quante iniziative sono in corso e quante cose bisogna ancora fare.
L'obiettivo è quello di ridurre questo gap che purtroppo è oggettivo, dobbiamo farlo in maniera unita, compatta e le sollecitazioni che ci arrivano dalla mozione presentata le condivido, però voglio ribadire questo aspetto, sono obiettivi che questa amministrazione ha già in programma, chiari in mente e sta lavorando giorno dopo giorno per raggiungere l'attuazione di queste volontà. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Vorrei ringraziare il Consigliere Cesetti per aver presentato questa mozione, tra l'altro lancio una provocazione, ma è la verità, se chi ha governato prima noi fosse riuscito a fare tutto questo, non sarebbe servito che il Consigliere Cesetti facesse una mozione del genere per rimarcare in parte quello che giustamente lui ha voluto mettere a disposizione. Lo voglio ringraziare perché d'altronde è giusto anche riconoscere chi ha lavorato su alcune questioni e devo ammettere che il Consigliere Cesetti ci ha lavorato e lo voglio ringraziare, però, se dobbiamo fare le mozioni per andare sulla stampa e dire: “Grazie a noi del Partito Democratico la Regione farà questo” credo che mi troverei in difficoltà.
Vorrei approvare questa mozione anche perché devo dire che ci sono moltissime cose che la Giunta Acquaroli in questi anni ha messo a terra, così come quello che aveva programmato lei, questo lo dico pubblicamente perché su questi temi è fondamentale non appendersi la medaglietta, ma cercare di trovare una soluzione congiunta per dare in futuro, un futuro importante alla provincia di Fermo ed anche all'area di crisi fermano-maceratese.
Mi preme ricordare alcune questioni che è giusto e rilevante dire. Abbiamo esultato per aver avuto un riconoscimento, il distretto pelli-calzature fermano-maceratese come area di crisi complessa, l’abbiamo fatto come distretto, siamo stati tutti contenti, se non sbaglio c’era il Sottosegretario allo sviluppo economico XY, che poi ha fatto una legge denominata “decreto agosto”, che favoriva le aree di crisi dando più incentivi al sud, piuttosto che valorizzare le aree di crisi in giro per l'Italia, magari come quella del fermano-macerate, fabrianese ed altre aree di crisi dell’ascolano. Credo che questo sia significativo, dobbiamo ricordarcelo.
Mi piacerebbe, e mi sto battendo come Fratelli l'Italia, non si può fare in questa finanziaria, ma mi auguro che da qui a cinque anni si possa fare, portare a casa un risultato e anche per dare un'opportunità a tutte le aree di crisi che non sono nelle Regioni del sud, parliamo delle Regioni in transizione, delle Regioni del nord, per avere quello sgravio fiscale del 30% che hanno quelle del sud in modo da non avere più una concorrenza sleale per chi produce nelle Marche e chi produce in Campania, visto che già c'è una concorrenza sleale tra chi produce in Italia e chi produce anche dall’altra parte dei Balcani. Anche questa ritengo che sia una battaglia comune.
Per quanto riguarda le infrastrutture mi ha fatto piacere che il Consigliere Cesetti abbia citato quello che abbiamo fatto insieme alla Commissione, con i Consiglieri Marinangeli e Cesetti, per la legge regionale, per portare più fondi all'inizio del tratto della Mare-Monti.
Vedo che qui il Consigliere Cesetti impegna la Giunta regionale a fare delle cose su cui già stiamo lavorando: sulla questione della rotatoria Paludi, il potenziamento della Lungo Tenna, l'ammodernamento, l’ottimizzazione per l'intersezione tra l’Ete Morto e la Campiglionese, anche se qui si poteva fare qualcosa di più prima, Consigliere Cesetti.
Sappiamo benissimo entrambi, visto che viviamo nello stesso territorio, che abbiamo avuto anni di immobilismo, come per quanto riguarda il tratto Monti-Mare che è stato fatto, dopo anni di chiacchiere, grazie alla Giunta Acquaroli per quanto riguarda il PNRR sisma.
A prescindere da questo, non vorrei creare un dibattito tra chi è tanto più bravo e chi è stato meno bravo, mi piacerebbe riuscire a fare una risoluzione congiunta per dare un apporto in più a questa mozione, per dimostrare che su questi temi la politica non si deve dividere perché noi crediamo che l'obiettivo del Consigliere Cesetti fosse quello di stimolare il dibattito, di dare un contributo su un tema a lui caro, come è caro a tutti noi delle province di Fermo e di Macerata.
Su questi temi va dato anche un riconoscimento a tutti coloro, gli attori, che sono stati i protagonisti, parliamo di associazioni di categoria, di Sindaci, tutti quelli che hanno sempre animato e stimolato un dibattito pubblico affinché queste opere pubbliche venissero realizzate. Ad esempio, sulla questione della terza corsia A14 il Governatore Acquaroli e l’Assessore Baldelli hanno fatto molti incontri con i Sindaci per condividere insieme alle amministrazioni locali, alle associazioni di categoria. Questo noi dobbiamo fare e questa è un’occasione per condividere con tutta l'Aula una risoluzione congiunta per riuscire a dare un supporto in più alla mozione, ma soprattutto per dare un supporto in più a queste opere pubbliche che prima o poi dovranno essere realizzate per il bene non solo del fermano e del maceratese, ma di tutta la regione Marche. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Vorrei dare alcuni dati per accrescere la discussione che stiamo facendo su questa mozione presentata dal Partito Democratico, che dividerei in due parti: il settore imprese e la parte infrastrutture, Consigliere Cesetti.
La Regione ha approvato con delibera di Giunta Regionale n. 657 del 2018 l'istanza di riconoscimento del distretto pelli-calzature, quale area di crisi complessa, in cui sono stati inclusi sistemi locali e di lavoro di Civitanova Marche, Fermo, Montegiorgio, Montegranaro, Porto Sant'Elpidio e i Comuni di Corridonia e di Tolentino, come lei ha ricordato poc'anzi, sulla base di un'analisi statistico economica che evidenziava le potenzialità e le criticità dell'area sotto molteplici profili: produttivo, occupazionale infrastrutturale. Quanto a quest'ultimo aspetto nell'accordo di programma siglato dalla Regione Marche con il Mise, Ministero Infrastrutture e Mobilità Sostenibile, il Mit, Invitalia e le due Province sono state evidenziate le priorità su cui puntare per creare un contesto favorevole allo sviluppo socio-economico del distretto pelli-calzature.
L'inclusione del tema degli investimenti infrastrutturali era stato sottolineato dalla Regione Marche al Mise con una specifica relazione in cui si evidenziava che i ritardi di natura infrastrutturale avevano rappresentato un fattore di forte rallentamento per il rilancio dell'area.
La relazione evidenziava puntualmente i fabbisogni nonché le indicazioni degli interventi delle priorità delle risorse necessarie, chiarendo che per alcuni di essi i cantieri erano già aperti, avendo la Regione stanziato appositi fondi sul proprio bilancio. Su questa base la Regione aveva sollecitato il Mise ad aprire tavoli tecnici con i Ministeri competenti ed in particolar modo con il Mims, che comunque è risultato cofirmatario dell'accordo.
L'accordo peraltro prevedeva già al punto 4 dell’articolo 1 l'istituzione di un apposito tavolo istituzionale finalizzato all'attuazione della parte infrastrutturale dell'accordo che poteva essere oggetto di apposito addendum all'accordo stesso. La Regione impegna a sollecitare l'istituzione di tale tavolo.
Passo ora all'aspetto infrastrutturale.
In merito alla riorganizzazione della viabilità mediante una nuova rotatoria all'intersezione tra la strada provinciale 224 Paludi e la Strada statale 16 Adriatica l'intervento dal costo di 0,8 milioni di euro, risulta finanziato con fondi FSC 2014/2020 stanziati dalla Regione Marche e assegnati alla Provincia di Fermo con la sua sottoscrizione di specifica convenzione in data 12 febbraio 2021. Come da comunicazione della Provincia di Fermo, è stato approvato il progetto esecutivo in data 18 novembre 2022 ed entro l'anno verranno affidati i lavori. Con riferimento all’asse autostradale strada provinciale 204 la Lungo Tenna, la Regione Marche ha assegnato 5 milioni di euro di fondi FSC 2014/2020 alla Provincia di Fermo per la realizzazione di un tratto di lunghezza di circa 2,5 chilometri a partire dalla rotatoria di collegamento con la strada statale 210. Come da comunicazione della Provincia di Fermo il progetto esecutivo è in fase di approvazione ed entro l'anno verranno affidati i lavori.
Per la bretella di collegamento tra la strada provinciale 204 Lungo Tenna e il casello autostradale della A14 Porto Sant'Elpidio la Regione Marche ha già finanziato la progettazione per circa 750 mila euro. E’ in corso la fase di verifica del progetto di fattibilità tecnico economico, gli stessi progettisti già incaricati procederanno la redazione del progetto di livello definitivo.
In merito alla bretella Molini di Tenna (collegamento della strada del ferro), l'intervento prevede la realizzazione di un'arteria extraurbana larga 10,50 metri, a due corsie, per una lunghezza di 1 chilometro, che si collegherà alla nuova Lungo Tenna e quindi al casello di Porto Sant'Elpidio.
L'appalto dei lavori di 4,88 milioni di euro è stato avviato febbraio 2021 la conclusione è prevista per aprile 2023.
Per quanto concerne l'ammodernamento della strada provinciale 203 (Corta per Torre), l'intervento progettuale contempla la realizzazione di un tracciato stradale dalle caratteristiche di strada extraurbana locale di tipo F1. La Regione Marche ha stanziato 0,7 milioni di euro di fondi FSC 2014/2020. Come da comunicazione del soggetto attuatore Provincia di Fermo è stato approvato il progetto esecutivo in data 18 novembre 2022 ed entro l'anno verranno affidati i lavori.
Con riferimento alla razionalizzazione dell'intersezione tra la strada provinciale 219 - Ete Morto e la strada provinciale 9 – Campiglionese, l'intervento è finalizzato a rendere più sicuro l'incrocio tra le due arterie. La Regione Marche ha stanziato 0,7 milioni di euro di fondi FSC 2014/2020. Come da comunicazione del soggetto attuatore Provincia di Fermo, è stato approvato il progetto esecutivo nella stessa data degli altri, che è il 17 novembre 2022 ed entro l'anno anche qui verranno affidati i lavori.
Per la realizzazione della terza corsia dell'autostrada A14, nel tratto compreso tra Porto Sant'Elpidio e San Benedetto del Tronto, la Regione Marche ha avviato una proficua interlocuzione con i territori, Mims e Aspi, che è il Gruppo autostradale per l'Italia. In particolare Aspi sta sviluppando, secondo l'indicazione della Regione Marche, uno studio di fattibilità per l'individuazione delle possibili modalità di ampliamento del tracciato esistente con alternative compatibili alle normative attuali e che tengano conto delle istanze proveniente dai territori.
Con riferimento alla realizzazione della Mare-Monti per il tratto Amandola Servigliano, di cui parlava il Consigliere Marinangeli, gli interventi riguardano l'ammodernamento della strada statale 210 Fermana Falerienze per il primo stralcio, con origine dopo il centro abitato di Servigliano in direzione Amandola fino al bivio che porta a Santa Maria in Matenano per un costo di 40,7 milioni di euro, è attualmente in corso l'appalto integrato e l'avvio dei lavori è previsto nel 2023. Per il secondo stralcio in località Coricconi completamento invariante rispetto all'attuale sede della SS 210 Fermana Falerienze per un costo di 27 milioni di euro, la gara per l'appalto integrato verrà avviata nel prossimo anno.
I fondi sono disponibili nell'ambito del Piano di accessibilità al cratere sismico 2016 per il quale sono stati stanziati 194 milioni di euro, di cui 94 milioni di euro di fondi PNRR PNC sisma reperiti dall'attuale amministrazione regionale nel settembre 2021. Per quanto concerne l'Intervalliva Tolentino-San Severino, oltre ai fondi Mims-Anas, la Regione Marche ha stanziato fondi FSC 2014/2020 per complessivi 10 milioni di euro. Lo studio di fattibilità tecnico economica è stato condiviso con gli enti locali, la Regione Marche e società Quadrilatero Marche Umbria SpA, in data 17 marzo 2021. E’ in corso la progettazione definitiva nell'ambito dell'accordo quadro per prestazioni di servizi che la stessa società ha stipulato.
Come si evince dall'elencazione degli interventi sopraindicati, la Regione Marche è già fortemente impegnata, sia economicamente che sotto il profilo del coordinamento, per il potenziamento della viabilità del Fermano Maceratese e dei distretti industriali di riferimento, per tale ragione si propone di esprimere un voto contrario all'approvazione della mozione in oggetto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Grazie all'Assessore che ha fatto un lungo elenco di finanziamenti e, come tutti avranno ascoltato, presumo che abbia fatto riferimento agli FSC programmazione 2014/2020, programmazione che ho seguito personalmente.
Nell'elenco che lei ha fatto, Assessore, è preciso e puntuale.
Partiamo dalla rotatoria il cui progetto è stato approvato il 12 febbraio 2021, se lei controlla, oppure il Lungo Tenna, 5 milioni di euro, sono tutti Fondi sviluppo e coesione, (FSC), come sono FSC le risorse per la 203, come sono FSC i 700 mila euro per l'incrocio tra Lete Morto e Campiglione. Non mi pare che ci siano, oltre ai 190 milioni circa dei FSR sisma, che riguardano il miglioramento dell'accesso alle aree terremotate, ulteriori risorse nè fondi propri. Faccio riferimento a quello che ha detto sull’accessibilità del cratere, all’appalto integrato della Mare-Monti, sono 40 milioni di euro, ma questo già era in mente Dei, questo è il primo stralcio, così come il secondo stralcio.
Per quello che riguarda la strada di Molini di Tenna e Porto Sant'Elpidio, 4,8 milioni di euro, sono tutti fondi che risalgono al 2014/2020, ma che in realtà sono stati finanziati e mi pare che la delibera del CIPE sia del 2018/2019.
Detto questo, quello che sento dire da due anni e mezzo, ma non posso parlare con lei perché non ha la competenza – giustamente - alle opere pubbliche, alle infrastrutture, è interlocuzione sulla A14, perché avete interloquito molto e il Presidente Acquaroli …, se digitiamo la parola interlocuzione sull’A14 la troviamo a cominciare dal suo insediamento. L’interlocuzione va bene, discutere con i territori va bene, però sarebbe da decidente insieme ad Aspi qual è l'area di sedime che si intende utilizzare. Mi spiego meglio: se rimane lo stesso tracciato viario, se si fa un ampliamento in sede sulla fascia di rispetto autostradale, la concessione rimane in capo a chi gestisce oggi il tratto autostradale, se, viceversa, si decide di fare una progettazione che prevede un tracciato viario che si allontana da quello attuale, ipotesi arretramento, parziale, totale - ci sono ipotesi anche in merito a questo, se lasciare una doppia corsia nella sede attuale e fare una doppia corsia invece in altra sede utilizzando la sede esistente, come ad unico senso di marcia - in questo caso c'è bisogno di fare una gara di livello comunitario sia per la concessione dei lavori, che sono sopra soglia, che per quello che riguarda la gestione. Forse andrebbe sciolto questo nodo con Aspi perché la questione di interloquire …, si interloquiamo, ma sappiamo che ci sono idee diverse nei territori, o meglio siamo tutti d'accordo fino a Pedaso, non ci sono viadotti nè gallerie, siamo tutti d'accordo che fin li si possa arrivare con la terza corsia più o meno con l’ampliamento dell'attuale sede, dopo ci sono dei problemi che non riguardano soltanto le Marche. Sarebbe opportuno fare un colpo di telefono all'Abruzzo per sapere se il Salinello si intende ampliarlo in qualche modo oppure se si pensa di finire l’autostrada A14 a San Benedetto del Tronto.
Queste sono discussioni da fare sia con il gestore che con il Ministero, più che con le amministrazioni locali, che hanno già espresso il loro parere da anni ed anni. Interlocuzione benissimo con Aspi, interlocuzione con tutti, ma il pacchetto di risorse che serve è importantissimo, io dalle interlocuzioni mi aspetto di vedere dopo due anni e mezzo un’idea di tracciato, invece che leggerlo sui giornali una volta che il Presidente Acquaroli …, che saluto, è arrivato adesso, mi piacerebbe sapere se l'ipotesi che lui ha scritto sui giornali, mi pare anche interessante, sia quella di lasciare una corsia a senso di marcia e di realizzarne un’altra nell'altro senso di marcia in sede diversa. Mi farebbe piacere sentire parlare di questo perché l'elenco che ha fatto, la ringrazio, mi ha anche un po' rincuorato, finalmente quelle risorse sono state messe, non tutte, a terra, ma quasi, anche se non ho visto grandi novità.
Non lo posso dire a lei perché non è l’Assessore competente, è Assessore al bilancio ed è competente un po' su tutto, però mi aspetto un tipo di programmazione, di pianificazione che ampli la programmazione e la pianificazione che è finita con chi è stato mandato a casa dai cittadini perché incapace. Ci aspettiamo che queste capacità vengano espresse con una programmazione, che non è – come ripeto sempre - una materia orale, ma scritta. Mi auguro che venga scritta in qualche atto, almeno questa nuova programmazione che va ad ampliare quella che avete trovato quando vi siete insediati. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Voglio rimarcare al Consiglio regionale la grande responsabilità che hanno avuto due Sindaci, esattamente di colori diversi, lo voglio rimarcare, i Sindaci di Fermo e Porto San Giorgio quando c'erano a disposizione dei fondi per l'autostrada fino a Pedaso ed hanno votato contro.
Su questo penso che siamo tutti d'accordo, la miopia che hanno avuto i primi due cittadini che hanno impedito di allargare e continuare un’infrastruttura vitale per la nostra regione, inammissibile quello che è stato, e per chi non lo sapesse il sottoscritto l’ha voluto ribadire. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Non ho compreso, per quale ragione l'Assessore al bilancio abbia espresso la sua contrarietà, però è legittimo, ci mancherebbe altro, specialmente dopo gli interventi del Presidente della Commissione Consigliere Putzu e del Consigliere Marinangeli della Lega, i quali non hanno potuto che riconoscere il valore di una mozione che, ripeto per l'ennesima volta, non contiene nulla di parte, non si presta a considerazioni di parte, ma è scritta sulla base di atti, fatti, documenti e accadimenti .
Il Consigliere Marinangeli giustamente di questo ha dato atto, sottolineando una antica arretratezza infrastrutturale del nostro territorio, di cui tutti ne siamo consapevoli e della quale non portiamo la responsabilità, né voi, ma neanche noi, anzi, se vogliamo la precedente Giunta regionale, per intenderci, è quella che ha determinato questa inversione perché il punto principale di questa mozione è di assumere tutte le iniziative politiche istituzionali necessarie affinché venga istituito l’apposito tavolo istituzionale tra Mise, Mit, Regione Marche e Invitalia perché quel tavolo doveva servire, in base all'accordo di programma, per i progetti infrastrutturali decisi con la delibera di Giunta della precedente Giunta, che tutti condividiamo. Questo era il primo punto.
Il Consigliere Putzu ha detto: “Si doveva fare prima”, sono d'accordo, noi abbiamo fatto quello che dovevamo tant’è che abbiamo inserito quella progettualità condivisa, tra l’altro, non di poco conto, all'interno della progettualità dell’area di crisi perché sappiamo che è l'unico modo per finanziarla. Adesso si potrebbe attingere ai fondi del PNRR, ma in ogni caso se si poteva fare prima si può e si deve fare anche adesso, tant'è vero che, ricordo, l’anno scorso ho presentato un emendamento in questa direzione e la Consigliera Marcozzi l’ha votato. Nulla c'entra la storia della decontribuzione con questo, anche se quello è vero, ma io cito …, Consigliere Putzu, il 10 ottobre 2020, con lettera protocollo n. 907067 a mia firma, lamentavo che la misura della decontribuzione era un danno enorme per l'area di crisi complessa. Questo è un dato oggettivo, l'ho scritto il 10 agosto 2020, talvolta anche gli amici sbagliano, però questo c'entra poco con il tema delle infrastrutture, così pure per l'arretratezza. Dove si è perso il treno? Quando non si è dato corso alla terza corsia da Porto Sant'Elpidio in avanti, che era progettata, finanziata, c'erano le valutazioni, la Via e la Vas, si era espressa la Commissione bicamerale, tutti, se non che i Sindaci di Porto San Giorgio e di Fermo, uno di centro-sinistra e l’altro di centro-destra, in buona compagnia, si opposero, fecero ricorso al Tar e si placò tutto. Ero Presidente della Provincia, intervenni all’inaugurazione del casello di Porto Sant’Elpidio nel 2011, Sindaco XY, e dissi che quella era la porta a nord della provincia per noi fondamentale, ma non bisognava essere né il Consigliere Cesetti né un veggente per capire quello che sarebbe successo negli anni successivi, come è successo perché alla Consigliera Casini per venire ad Ancona conviene passare per Montegiorgio: Force, Ponte Maio, Santa Vittoria, Servigliano, Montegiorgio e poi arriva ad Ancona perché non ce la fa a passare lì, dato che c’è un imbuto.
La prosecuzione della terza corsia è la priorità delle priorità, almeno fino a Pedaso, altrimenti quel territorio muore e il Ministro allo sviluppo economico ha detto: “Vi ho incontrato al Mit, alla fiera, perché non riesco a raggiungere le Marche”. Questa è la verità, questo dice la mozione, tutto passa lì.
Raccolgo positivamente gli interventi, non dell’Assessore, che vedo del tutto decontestualizzato, dei Consiglieri Marinangeli e Putzu, seppure con comprensibili accenti polemici. Io non devo fare i comunicati stampa, figuriamoci, queste cose è tanto che le diciamo. Devo fare il comunicato stampa di che cosa? E’ una questione che dibattiamo da tempo, sulla quale tutti siamo d'accordo, per fortuna. Ho fatto un'iniziativa a Fermo la settimana scorsa, c’erano anche gli emissari del Consigliere Putzu, nella quale ho dato atto che l'unica variazione che era stata fatta allora nel bilancio era una variazione che io chiamo Putzu, sulla quale il PD aveva votato a favore però, per finanziare il collegamento del casello con il fermano.
Raccolgo positivamente e chiedo il rinvio, Presidente, non è urgente questa mozione, è tanto che aspetta anche se nel frattempo le opere vanno avanti.
Chiedo il rinvio per valutare, insieme al mio gruppo, i termini e le modalità con cui addivenire ad una risoluzione condivisa, che in quel caso firmeranno prioritariamente tutti i colleghi Consiglieri del fermano: Cesetti, Marinangeli, Putzu, Marcozzi. E’ evidente che posso aderire ad una risoluzione di quel tipo soltanto se viene condivisa dal mio gruppo, c'è una doppia esigenza, la prima è una condivisione tra noi quattro Consiglieri del fermano, poi una condivisione all'interno del mio gruppo, che ha firmato la mozione.
Chiedo il rinvio in questa prospettiva, non ci sono ragioni di urgenza, se la facciamo tra un mese non succede niente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Non serve più l'intervento perché avrei chiesto al Consigliere Cesetti di rinviare la mozione per fare una risoluzione unitaria.
Condivido in pieno il fatto che nel fermano, e non solo a livello regionale, c'è una mancanza di infrastrutture e quando ero cinque anni fa all'opposizione tantissime interrogazioni e mozioni sono state fatte al riguardo.
Il Consigliere Cesetti ha esordito rinviando la mozione per una risoluzione unitaria e sono d’accordo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Vorrei ringraziare il Consigliere Cesetti per il grande senso di responsabilità.
Sono favorevole al rinvio, affinché si possa approvare e fare una risoluzione unitaria.
E’ giusto che ne debba parlare con il suo gruppo.
Voglio ringraziarlo per la grande responsabilità. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Gesetti in quanto in questa fase non è opportuno un voto di contrarietà, ma credo che l'Assessore abbia parlato di contrarietà, in quanto un grande lavoro in questo senso si sta facendo.
Ritengo che, al contrario, dobbiamo essere in armonia nella direzione di fare qualcosa in maniera condivisa attraverso una risoluzione perché dalla discussione sono emersi degli elementi che ci accomunano, quanto non è stato fatto in passato, quanto si è iniziato a fare con la precedente Giunta, quanto si sta facendo con la Giunta Acquaroli, ma soprattutto quanto ancora dobbiamo fare nell'interesse del territorio fermano per ristabilire l'equilibrio necessario. Quindi ci prepariamo a fare una risoluzione da votare a gennaio. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio della mozione n. 140. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 126
ad iniziativa dei Consiglieri Pasqui, Marcozzi, Latini, Rossi
“Intervento per sostenere i territori delle aree montane e contrastarne lo spopolamento attraverso un progetto volto a creare una strategia per rinnovare il territorio utilizzando le tematiche della sostenibilità ambientale, sociale ed economica nelle aree disagiate”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 126 dei Consiglieri Pasqui, Marcozzi, Latini, Rossi.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Pasqui.
Gianluca PASQUI. Grazie, Presidente. Questa mozione riguarda un progetto fatto in particolar modo da un istituto comprensivo che è ubicato ed opera nelle zone montane della Regione Marche.
Tutti sappiamo le difficoltà grandissime che sta vivendo un territorio della nostra Regione, soprattutto quello montano fortemente colpito dal sisma, anche con un calo demografico significativo, iniziato oltretutto da tempo, e con la difficoltà per la ricostruzione di procedere in maniera celere, con la conseguenza anche che molte famiglie oggi si trovano fuori da questi territori e ci vorrà ancora del tempo per vedere il loro rientro.
Questo progetto sperimentale viene fatto dall'Istituto Paoletti che ha sede a Pieve Torina, opera nei Comuni di Castel Sant'Angelo sul Nera, Ussita, Visso, Pieve Torina, Val Fornace, Muccia e Monte Cavallo e si ispira all’Agenda 2030 e ad una didattica basata sul “fare”, su attività di ricerca-azione per crescere cittadini consapevoli del valore del proprio territorio.
Il progetto si rivolge ad una popolazione scolastica che va dai 3 ai 14 anni e coinvolge anche le famiglie, di conseguenza come ritorno anche tutta la popolazione.
E’ una sperimentazione estremamente significativa anche perché quando si parla di ricostruzione si intende una ricostruzione muraria, ma come anche più volte sostenuto sappiamo benissimo che la vera ricostruzione e ripartenza passa attraverso non solo la costruzione degli edifici, ma anche e soprattutto attraverso una ricostruzione sociale, culturale, economica, che si lega all'istruzione ed ai più giovani.
Questo progetto di sperimentazione ha già dei pareri estremamente favorevoli, è stato accolto positivamente dalle amministrazioni locali e da enti come l'Università di Camerino, il Parco nazionale dei Monti Sibillini, enti nazionali come il Movimento delle Piccole scuole e anche organizzazioni come il WWF.
Questa mozione impegna il Presidente e la Giunta ad attivarsi per supportare il progetto sperimentale dell'Istituto Paoletti di Pieve Torina; ad attivare anche un tavolo di concertazione con l'Ufficio scolastico regionale e il Miur per far sì che insieme all’Istituto comprensivo Paoletti si possa fare un protocollo di intesa per dare maggiore forza a questo i.mportante progetto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Siamo ad una mozione di indirizzi che rientra nella logica che ha espresso questa coalizione, creare un modello marchigiano e nel modello marchigiano, accanto alle realtà urbanizzate più rilevanti, che hanno una serie di missioni dal punto di vista artigianale, industriale e turistico, ci sono anche dei progetti per riqualificare l'Appennino. Nel modello marchigiano che immaginiamo c’è la riqualificazione dell'Appennino, rendere le cittadine, i paesi, alcuni dei quali una volta erano anche notevoli sia economicamente che socialmente, appetibili e attrattivi.
Uno dei motivi per cui la popolazione sia è spostata negli ultimi settant'anni dal secondo dopoguerra mondiale, dall’entroterra verso la costa, è legato ai servizi e all'accessibilità. L’accessibilità dal punto di vista infrastrutturale, la grande viabilità e l'accesso alle attività sia occupazionali che di servizi. La forte riduzione dei servizi ha fatto seguito alle aree che perdevano popolazione.
È evidente che i servizi necessitano di un bacino di utenza che ne giustifichi la sopravvivenza, parlo di scuole, di luoghi in cui erogare l'assistenza sanitaria, tutti i tipi servizi, sia quelli pubblici, che devono essere sostenuti dagli enti, sia quelli privati perché abbiamo assistito alla chiusura di tanti esercizi commerciali, che vanno dai generi alimentari, ai bar, ai negozi di abbigliamento perché non era più sostenibile il piano economico se non c'è la popolazione, che prima si è spostata nel fondovalle, ma poi talvolta neanche nel fondovalle è sopravvissuta.
La stessa cosa vale per le sedi del credito, le agenzie bancarie, per gli uffici postali, nella riduzione che c'è stata delle poste molti uffici postali hanno chiuso o sopravvivono solo in maniera figurata, un giorno o due a settimana, con la rotazione dei dipendenti.
Questa espoliazione dei servizi ha portato ad un abbandono ulteriore di popolazione, una sorta di meccanismo circolare: diminuiscono i servizi, la popolazione se ne va, se la popolazione se ne va si chiudono le attività economiche e questa è una cosa che come coalizione riteniamo di contrastare, anzi il nuovo modello marchigiano dovrebbe prevedere una serie di insediamenti che spesso hanno storie secolari, ma devono avere un senso e per avere un senso devono avere una loro sostenibilità dal punto di vista dell'attrattiva turistica o della produzione di attività enogastronomiche, agricole o di allevamento, che ne garantiscano l'economicità.
In questo progetto l'istituzione scolastica deve trovare uno spazio e l’Istituto comprensivo Monsignor Paoletti è un'offerta che può essere verificata, vedremo come andrà anche attraverso i programmi particolari che potranno generare quel meccanismo virtuoso della residenzialità nelle piccole comunità.
Vorrei ricordare che ho presentato nel corso dell'anno che si sta concludendo, insieme al gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, insieme a tutti i Consiglieri, una proposta di legge per incentivare la residenzialità nei piccoli Comuni, non c'erano spazi dal punto di vista delle risorse questo anno, invece dovremo trovarle e dovremmo farle apparire perché dobbiamo invertire la tendenza, non in maniera assistenzialista, ma dando una logica, la gente può andare a vivere lì perché ci sono le condizioni per vivere bene, per l'ambiente, ma anche per l'accessibilità, con le infrastrutture, con la possibilità di usufruire dei servizi e di costruire delle rendite economiche.
Un ritorno della popolazione nell'entroterra, in zone che vanno verso la desertificazione abitativa, può essere un obiettivo molto forte in linea con le nuove tecnologie, le tecnologie digitali, le autostrade digitali ci devono stare, non è che uno non ha la linea, non ha i servizi, non ha niente, alla fine va da un’altra parte.
Se riuscissimo a supportare con le infrastrutture, con il digitale diffuso, con una capacità attrattiva, proponendo l'offerta della nostra Regione, credo che potremo rilanciare questo territorio che ha conosciuto fasi di declino, che noi vogliamo contrastare, che non deve essere il futuro, il destino della comunità marchigiana. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Biondi.
Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. L'Istituto Comprensivo "Monsignor Paoletti" di Pieve Torina è collocato in area interna, periferica e interamente ricompresa nell'articolo 1 dell'Ordinanza del Commissario straordinario n.101 del 30 aprile 2020.
La Provincia di Macerata nella sua deliberazione del 14 novembre 2022 ha proposto alla Regione, ai fini dell'adozione della delibera di Giunta relativa al dimensionamento della rete scolastica regionale, di mantenere tale autonomia sottodimensionata, così come previsto dalla Deliberazione del Consiglio regionale n. 39/2022 recante le linee guida regionali in materia.
Con i suoi 14 plessi costituisce un presidio importante per tutta la montagna e la vallata, pur con le criticità determinate dal numero esigui di studenti per plesso. Tuttavia, fintanto che le amministrazioni comunali saranno disponibili a sostenere i relativi costi di gestione di tali edifici, la Regione supporterà tali decisioni.
A breve la Giunta regionale attiverà la programmazione comunitaria del POR FSE+ 2021/2027, all'interno del quale sono previsti interventi di didattica innovativa, a cui l'Istituto Comprensivo si potrà candidare per intercettare le relative risorse e potenziare/proseguire il progetto in atto.
In considerazione che la continuità didattica sarà un fattore determinante per il successo di questa tipologia di progetti, la Regione si attiverà anche con l’Ufficio scolastico regionale per addivenire a soluzioni che possano garantirla per tutte quelle istituzioni scolastiche che accederanno a tali risorse.
L’offerta formativa sopratutto in questi luoghi deve essere innovativa e distinguersi da quella delle realtà limitrofe al fine di attivare nuova linfa e nuova popolazione scolastica e questo caso va in questa direzione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Personalmente, poi il Capogruppo ed il gruppo decideranno, ho tantissime difficoltà e perplessità su questa mozione. Primo perché non è chiaro, anche adesso ascoltando l'Assessore, se questo istituto comprensivo sia pubblico o privato, mi pare che si possa dire che è privato, se non vado errato …
(interventi fuori microfonico)
Romano CARANCINI. Gli argomenti che in questa mozione si individuano sono, a mio modesto parere, totalmente sbilanciati.
Mi pare di comprendere che la sostanza della mozione sia: “Sosteniamo il progetto sperimentale dell'istituto comprensivo Monsignor Paoletti, affinché possa evitare lo spopolamento dell'entroterra, già abbastanza in difficoltà con gli eventi sismici del 2016 e l'emergenza epidemiologica Covid 19”. Se questo progetto o la tesi, secondo cui un istituto comprensivo privato possa da questo punto di vista …
(interventi fuori microfono)
Romano CARANCINI. E’ pubblico? Io non lo so, è pubblico? Allora, rinuncio all'intervento così discutiamo. Chiedo scusa, Presidente.
PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il Consigliere Pasqui.
Gianluca PASQUI. Grazie, Presidente. Solo per dire che l'istituto è pubblico e su questo istituto c'è anche una nota importante che aveva fatto il professor XY, che era il Preside, che leggo testualmente: “L'obiettivo è formare cittadini consapevoli dell'importanza delle realtà marginali e della loro tutela perché le giovani generazioni conoscano l'importanza dell'ambiente, delle tradizioni storico culturali ed economiche del loro territorio, ma anche di diversi contesti antropici la cui interazione è la chiave per un futuro sostenibile”, poi enuncia tutte le finalità del progetto che, come già detto nella mia esposizione iniziale, va ad ispirarsi all’Agenda 2030 che, ricordo, ingloba, se non erro, 17 obiettivi e al quarto punto parla di situazioni scolastiche. Come ho detto, l’Università, il Parco dei Sibillini, il WWF, l'associazione delle Scuole minori si sono espressi formalmente in maniera favorevole a questo progetto.
Come ha detto il Consigliere Ciccioli, è un indirizzo che viene dato che va nella direzione di fare un tavolo di lavoro e poi andare a vedere concretamente la fattibilità di risultati rilevanti per quel territorio. Di certo dalle scuole si parte per ottenere quel risultato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.
xxxAnna CASINI. Grazie, Presidente. Ringrazio il mio Capogruppo che mi consente di fare la dichiarazione di voto.
Non possiamo essere contrari a questo intervento, più volte abbiamo discusso anche con l'Assessore Biondi, che si è resa molto disponibile a condividere il nostro pensiero, che è quello di evitare e di invertire la tendenza allo spopolamento delle aree interne, e questo non può cominciare che dalle scuole, dalle giovani coppie e dai bambini. Dare servizi di eccellenza perché spesso e volentieri non ci sono questi servizi e si tende, ed è quello che sta succedendo nelle Marche, a chiudere le scuole nelle zone interne che invece hanno necessità di avere questi presidi importantissimi.
Abbiamo preso atto che si tratta di una scuola pubblica perché se fosse stata una rivata avremmo avuto un altro tipo di atteggiamento, una scuola ispirata all'Agenda 2030. Mi permetta, Vicepresidente, dovrebbero essere il minimo i 17 punti che prima ha enunciato, dovrebbero essere il minimo ormai da molto tempo perché l’Agenda la si conosce da tempo, tutti noi ne abbiamo discusso e parlato e si sta applicando in realtà, anche se non ce ne rendiamo conto, anche se non diciamo i 17 Gol e non chiamiamo Agenda 2030 però, purtroppo, quello che sta succedendo dal punto di vista del clima e delle emergenze idrogeologiche ci fa capire che i Gol vanno applicati e li stiamo applicando.
E’ un modello che può essere considerato, ma il Partito Democratico non può votare a favore perché è un intervento episodico e puntuale, seppur pregevole, ci asterremo chiedendo all'Assessore e cercando di chiedere a tutto il Consiglio di ripetere questa esperienza, implementandola e integrandola con altre realtà. Penso sempre, e mi viene spontaneo, alla porzione di cratere delle aree interne della mia provincia perché credo che sia utile poter replicare questo modello che da quello che leggo nella mozione pare virtuoso. Lo leggo soltanto adesso, ne so poco, però ritengo che possano essere molto utili queste esperienze. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Livi.
Simone LIVI. Grazie, Presidente. Ringrazio il mio Capogruppo che mi dà la possibilità di fare questa dichiarazione sulla mozione, che avrei voluto che fosse votata all'unanimità, con tutti i gruppi del Consiglio perché le sue sono grandissime finalità.
Sono rimasto colpito da questa riga della mozione: “una didattica basata sul ‘fare’, su attività di ricerca-azione, per crescere cittadini consapevoli del valore del proprio territorio”. Stiamo parlando di un territorio che purtroppo è stato martoriato prima dal sisma, poi dal Covid, che c'è stato per tutti, e credo che iniziative di questo genere vadano nella direzione giusta.
Conosco molto bene territori di alta collina, i territori montani e ritengo che quando c’è la possibilità di portare avanti questo tipo di iniziativa sia sempre qualcosa di molto positivo.
Approfitto di questa dichiarazione di voto per ringraziare i firmatari della mozione e ribadisco il voto favorevole di Fratelli d'Italia. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini (in dissendo dal gruppo di appartenenza)
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. E’ un dissenso consensuale, in quale direzione? Appurato che è un istituto pubblico in sè la proposta non è disdicevole, quello che però non mi convince …, e se fosse possibile, pregherei il primo firmatario di trovare il modo attraverso una sospensione o un'altra forma per allargare il principio che viene introdotto in questa mozione a tutti gli Istituti comprensivi dell'area del cratere.
Va benissimo che ci siano le risorse o ci si impegni a finanziare, a sostenere l'Istituto Paoletti, però è evidente che diventa una sorta di scelta “ad personam”, credo che ce ne siano altri con una serie di problematiche che meriterebbero ugualmente di poter beneficiare di un supporto di carattere generale ed astratto.
Il voto negativo è funzionale a far sì che il Consigliere Pasqui, che ha meritevolmente sollevato il tema, possa includere all'interno della parte dispositiva tutti gli elementi riconducibili agli istituti comprensivi del cratere. E’ l'occasione perché mi pare che nelle prossime ore la Giunta regionale si appresta a votare la delibera relativa ai dimensionamenti scolastici nei vari Comuni della Regione Marche.
Per le vie brevi, in una chiacchierata con l'Assessore Biondi ho rappresentato una serie di problematiche, questioni e criticità che riguardano i dimensionamenti scolastici.
L'appello che faccio con questo intervento è quello di tenere in massima considerazione le linee guida che questo Consiglio regionale ha approvato qualche mese fa in merito alla questione degli istituti comprensivi e la dislocazione delle autorità, dei dirigenti rispetto alla distribuzione degli alunni nei vari Comuni, cercando di far sì che soprattutto i piccoli Comuni, soprattutto i Comuni dell'entroterra non possano uscire danneggiati, scalfiti dalle tante problematiche che emergono.
Ne cito due che riguardano i Comuni di Macerata: Pollenza, Camerino, Matelica, chiedo all'Assessore, alla Giunta che si occuperà di questo tema di avere la massima attenzione. E’ un tema perfettamente compatibile con la mozione che viene discussa in questo momento perché tutti sanno. e lo avevamo già discusso in altre occasioni, quale sia la problematica delle aree interne. che per poter mantenere la propria dimensione anche sociale deve avere da supporto fondamentale, direi da presupposto, proprio il mantenimento degli organismi dei ragazzi all'interno dei plessi scolastici.
Ecco perché da un lato c'è l'appello al Consigliere Pasqui ad ampliare la mozione stessa e dall'altro, questa sera, mi pare, alla Giunta di fare la massima attenzione nel rispetto dei Comuni più piccoli. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Pasqui.
Gianluca PASQUI. Grazie, Presidente. Comprendo perfettamente l'intervento del Consigliere Carancini e quello precedente della Consigliera Casini, che condivido nell'estensione, però direi che questa mozione, mi pare di aver compreso, al di là del voto, è gradita nei contenuti anche da chi ha chiesto di estendere.
Vorrei precisare che non è qualcosa “ad personam”, perché non è qualcosa che nasce dal sottoscritto, anche se sarei felicissimo di poter dire che sono io l'ideatore di questo progetto.
Questo è un progetto che nasce, e ne approfitto anche in questo contesto istituzionale per ricordarlo con stima, affetto e con tanto cuore, dall'allora dirigente scolastico professor XY, che tutti sappiamo essere venuto a mancare non troppo tempo fa, nasce dalla scuola e vi leggo un passaggio che aveva scritto: “Si è avviato l'iter per ottenere il riconoscimento della sperimentazione attraverso le seguenti fasi (vedi documentazione allegata), quindi: approvazione in collegio dei docenti, approvazione del collegio d'istituto, con la partecipazione dei Sindaci dei Comuni di Pieve Torina, Monte Cavallo, Val Fornace Muccia, Visso, Ussita, Castel Sant’Angelo sul Nera, accordo quadro con l'Ateneo di Camerino e in particolare con il corso di laurea in ambiente e gestione sostenibile delle risorse naturali, collaborazione Movimento delle piccole scuole, patrocinio del Parco nazionale dei Monti Sibillini e del WWF”.
Avete tutti appreso che questo iter non lo fa il Consiglio regionale, l'istituzione regionale, ma è partito dal dirigente scolastico.
Ritengo che il Consiglio regionale, l'Assessore di riferimento, possa poi estendere questo progetto pilota, sollecitarlo o portare a conoscenza delle altre scuole dell'esistenza di un progetto di questo genere, quindi includere in via di estensione.
Ritengo, con tutta la volontà di far sì che questo progetto venga esteso alle altre scuole del cratere, ma andrei anche oltre, a tutti coloro che reputano opportuno per le comunità …, perché poi ci sono anche i Sindaci che sollevano determinati desiderata e gli interessi di comunità.
Penso e sono certo che questo Governo regionale condivida anche un allargamento a tutte le scuole.
Direi di mettere al voto questa mozione senza considerarla “ad personam” – assolutamente no, un termine bruttissimo - ma come progetto pilota, soprattutto laddove andremo a capire che c'è una funzionalità importante attuativa, per tutte le altre scuole non solo del cratere, ma della nostra regione, e con questo ovviamente – l’ovvio deriva dall'essere il primo firmatario - dichiaro il voto favorevole. Grazie.
PRESIDENTE. Mozione n. 126. La pongo in votazione (appello nominale ai sensi del combinato disposto dell’articolo 69, comma 1 e dell’articolo 66, comma 2, lett c). del Regolamento interno).
Favorevoli: Acciarri, Acquaroli, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Livi, Marinanelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Santarelli, Serfilippi.
Contrari: Carancini.
Astenuti: Biancani, Bora, Casini, Lupini, Mangialardi, Ruggeri, Vitri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 141
ad iniziativa dei Consiglieri Biondi, Antonini, Bilò, Marinangeli, Cancellieri, Marinelli, Menghi, Serfilippi
“Adozione di programmi di formazione per il personale sanitario e scolastico per la gestione del diabete nei bambini e screening preventivo nelle scuole per il monitoraggio del diabete in età pediatrica”.
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 141 dei Consiglieri Biondi, Antonini, Bilò, Marinangeli, Cancellieri, Marinelli, Menghi, Serfilippi.
Ha la parola la Consigliera Elezi.
Lindita ELEZI. Grazie, Presidente. Come gruppo Lega chiediamo il rinvio per un ulteriore approfondimento. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio della mozione n. 141. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 142
ad iniziativa dei Consiglieri Latini, Rossi
“Requisiti minimi generali per le strutture denominate comunità alloggio anziani previsti dall’articolo 7, comma 1, lettera c) della legge regionale 30 settembre 2016 n. 21”
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 142 dei Consiglieri Latini e Rossi.
Vi è una sostituzione con la mozione n. 211 della Consigliera Lupini, che però dovrà essere trattata nel prossimo Consiglio per poter consentire a tutti i Consiglieri di prenderne visione e svolgere le dovute riflessioni.
Chiedo il rinvio della mozione n. 142 con la premessa, però, che non sarà più inserita nella prossima seduta, ma verrà iscritta la mozione n. 211.
Ha la parola la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Ci tengo a ringraziare lei, Presidente, per la disponibilità rispetto alla sostituzione della mozione che la vede come primo firmatario perché nella Conferenza dei Presidenti di gruppo stamattina ho richiesto un anticipo, vista la tempistica per sostenere degli emendamenti al bilancio del Governo, in discussione in questi giorni, per il riconoscimento come usurante del lavoro dei nostri infermieri ed Oss.
Ci tengo a portarla prima che venga discusso il bilancio, ma essendoci date delle regole ben precise mi sembra giusto, nonostante la disponibilità generale dei colleghi, rinviare alla prima seduta utile di questa Assemblea, però vorrei ringraziare lei per la disponibilità ed i colleghi per la sensibilità. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio mozione n. 142. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 144
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Carancini, Casini
“Regolamentazione per l’utilizzo in sicurezza dei monopattini elettrici”
(Ritiro)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 144 dei Consiglieri Cesetti, Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Carancini, Casini.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. La ritiro, Presidente, perché è stata approvata, mi pare, all'unanimità, se non sbaglio, la proposta di legge di invio alle Camere sui monopattini, quindi la mozione la ritengo superata.
PRESIDENTE. Non c’è bisogno di votazione perché c’è il ritiro.
Mozione n. 149
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Cesetti, Mangialardi, Casini, Carancini, Vitri, Biancani
“Carenze del sistema di sostegno e protezione dei minori”
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 144 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Cesetti, Mangialardi, Casini, Carancini, Vitri, Biancani.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Chiedo il rinvio, il primo firmatario è il Consigliere Mastrovincenzo e non essendoci ritengo che dopo tanto tempo sia necessaria la sua presenza. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio mozione n. 149. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 143
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Gravissima situazione della Casa circondariale Villa Fastiggi di Pesaro
Mozione n. 168
ad iniziativa dei Consiglieri Latini, Ciccioli, Marcozzi, Marinelli, Pasqui, Rossi
“Grave situazione all’interno dei penitenziari delle Marche”
(abbinate)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 143 del Consigliere Latini e la mozione n. 168 dei Consiglieri Latini, Ciccioli, Marcozzi, Marinelli, Pasqui, Rossi.
Espongo le mozioni come primo firmatario, la prima è del 23 settembre 2021, la seconda del 4 novembre 2021 e riguardano la situazione delle attività degli agenti di polizia penitenziaria.
La prima riguarda la Casa circondariale Villa Fastigi di Pesaro, uno dei più importanti istituti penitenziari della nostra regione in cui gli agenti della polizia penitenziaria svolgono il lavoro in condizioni difficili e disagiati, sia per quanto riguarda la possibilità di avere risorse a loro disposizione che per i servizi da mettere in atto ai sensi delle norme vigenti in materia, per consentire in qualche modo, prima di tutto, la loro tutela, lo svolgimento del loro servizio in tutela, tenendo conto anche che ci sono stati molti i casi di rivolta, di insubordinazione e attacchi da parte di detenuti nei confronti degli stessi agenti.
Nel settembre 2021 all'interno della Casa circondariale un gruppo di tre detenuti con un'arma rudimentale ha aggredito degli agenti, costringendoli a ricorrere alle cure mediche.
Non è possibile, ritengono gli agenti che sono in qualche modo chiamati a svolgere questo servizio di prevenzione, di sicurezza, assistere passivamente a fatti di violenza all'interno delle strutture, che dovrebbero garantire in primis le condizioni di sicurezza sia del personale impiegato che ai tanti operatori che frequentano la struttura e ai detenuti stessi.
La mozione impegna il Presidente della Giunta ad assumere ogni informazione necessaria a conoscere lo stato reale della situazione all’interno della Casa circondariale e a sottoporre la situazione per gli opportuni urgenti provvedimenti da assumere al Ministero della giustizia, Dipartimento Amministrazione
La seconda mozione allarga la situazione dell'Istituto Casa circondariale di Villa Fastigi a tutte le carceri delle Marche perché la situazione che si era registrata, come quella che ho citato essere avvenuta nel settembre del 2021 presso la Casa circondariale di Villa Fastigi, è in realtà un sistema che purtroppo riguarda tutte le altre Case circondariali e nasce da una situazione di sovraffollamento carcerario, dalla inadeguatezza di organici in attività, dalla carenza dell'esercizio di attività rieducative, dalla non appropriatezza di specifici trattamenti sanitari.
Anche in questo caso si impegna, come prima, il Presidente della Giunta regionale ad assumere ogni informazione necessaria per conoscere lo stato reale della situazione nelle carceri marchigiane, con particolare riferimento ai casi che sono da ultimo avvenuti nella Casa circondariale Villa Fastigi di Pesaro e a sottoporre la situazione per gli opportuni provvedimenti al Ministro di giustizia.
Una rapida sintesi nell’esposizione delle due mozioni che riguardano, entrambe, la tutela dell'attività svolta come lavoro dagli agenti della polizia penitenziaria nei nostri istituti marchigiani.
Mozione n. 143 . La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 168 . La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 15,20