Resoconto della seduta n.98 del 24/01/2023
SEDUTA N. 98 DEL 24 GENNAIO 2023
La seduta inizia alle ore 13,15
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Dichiaro aperta la seduta n. 98 del 24 gennaio 2023. Do per letto il processo verbale della seduta n. 97 del 17 gennaio 2023, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell'articolo 53 del Regolamento interno.
Interrogazione n. 586
a iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Potenziamento della nautica da diporto nel Porto di Pesaro”.
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 586 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta l’Assessore Baldelli.
Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. I Consiglieri interrogano il Presidente della Giunta regionale per sapere: “Se è stata effettuata la verifica di assoggettabilità alla Vas della variante localizzata, che prevede la destinazione funzionale del 50% dello specchio d'acqua della nuova darsena del porto di Pesaro alla nautica da diporto; in caso contrario se è stato trasmesso alla Regione, dall'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, il rapporto preliminare ambientale ai fini della suddetta verifica; se alla luce delle constatazioni e delle considerazioni esposte in premessa, si ritiene opportuno che per gli anni 2023/2024 venga emanato un avviso per l'assegnazione nel porto di Pesaro di specchi d'acqua per ormeggi da diporto, evitando di riproporre un numero di concessioni pari al numero di barche possibili, ma piuttosto concessioni più ampie”. Ho sintetizzato le richieste degli interroganti.
Ho chiesto all'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale per avere informazioni sulle questioni poste dai Consiglieri. In maniera sintetica, cerco di rimanere nei tempi, in relazione ai primi due quesiti, l'Autorità di sistema portuale ha precisato, come è noto, il decreto-legge n. 121 del 2021, decreto infrastrutture, ha completamente riscritto l'articolo 5 della legge n. 84 del 1994, espungendo dal corpus della norma la precedente previsione, che recava in origine la redazione da parte dell'Autorità di sistema di un piano regolatore di sistema portuale, modificando al contempo le finalità e l'iter approvativo del documento di pianificazione strategica di sistema, che è stato riformulato in termini di documento di programmazione strategica di sistema.
Tenuto conto delle intervenute modifiche normative che hanno inciso in modo sostanziale sulla generale attività di pianificazione portuale, considerata la pressoché definitiva elaborazione del documento di programmazione strategica di sistema da sottoporre al percorso giuridico amministrativo previsto dal novellato articolo 5 della legge n. 84 del 1994, l’Autorità di sistema portuale sta svolgendo le opportune verifiche per valutare quale iter tecnico giuridico conduca, più coerentemente all'assetto normativo così modificato, a rispondere agli interessi rappresentati dalla cittadinanza e dalle locali associazioni diportistiche, laddove la fattispecie a suo tempo vagliata sulla scorta dell’allora disciplina vigente in termini di variante localizzata fosse inquadrabile quale adeguamento tecnico funzionale.
Per tali soluzioni, se percorribili sotto il profilo tecnico giuridico, all'esito del confronto con le amministrazioni interessate non sarebbe prevista in seno al nuovo procedimento istruttorio la procedura di Vas riducendo in maniera rilevante i tempi dell'iter autorizzativo rispetto alla variante, posto che gli aspetti ambientali sarebbero esaminati nell'ambito del parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici ed eventualmente demandati ad una verifica di assoggettabilità ambientale degli interventi contemplati dall'adeguamento tecnico funzionale stesso.
Al terzo quesito l’Autorità di sistema precisa che il successivo avviso pubblico, adottato l’1 giugno 2021, per le stagioni afferenti alle annualità 2021/2022, ha previsto quale canone minimo per le concessioni demaniali in argomento l'applicazione di quanto previsto nell'articolo 100, comma 4, del decreto-legge del 14 agosto 2020, n. 104, convertito in legge 13 ottobre 2020, n. 126, a mente del quale la misura minima del canone di utilizzazione di aree demaniali marittime, per qualsiasi funzione, a decorre dall’1 gennaio 2021 è pari ad euro 2.500 da rivalutarsi secondo il coefficiente di adeguamento Istat comunicato dal Ministero vigilante.
Per quanto sopra, la procedura ad evidenza pubblica è andata pressoché deserta registrandosi solo la presentazione di un'unica istanza ammissibile in relazione alla quale è stata rilasciata dall’Autorità di sistema portuale la relativa concessione demaniale marittima.
Tanto premesso, alla luce del quadro normativo applicabile, condividendo l'obiettivo di assicurare la valorizzazione del porto di Pesaro e tenendo nella dovuta considerazione gli interessi rappresentati dalla cittadinanza delle associazioni diportistiche l’Autorità di sistema portuale ha ritenuto di non procedere all'emissione di nuovi avvisi finalizzati ad assentire puntuali concessioni e singoli concessionari, in quanto risultate non altrimenti ed obiettivamente sostenibili.
Sulla scorta di quanto sopra, pertanto, l’Autorità di sistema portuale sta approfondendo il corretto percorso giuridico per razionalizzare il rilascio delle concessioni aventi finalità di ormeggio di unità da diporto nel porto di Pesaro al fine di contemperare l'esigenza di valorizzare le locali associazioni sportive esponenziali degli interessi della comunità diportistica, evitando di attivare procedure destinate a rimanere deserte con la necessità di assicurare la più ampia ed equa partecipazione da parte di tutti i soggetti interessati. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, Il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Questa interrogazione non era rivolta direttamente all’Assessore, che ha fatto in qualche modo da tramite con l’Autorità portuale.
La risposta non è positiva e la non positività la imputo alla risposta che non ha dato l’Autorità portuale, in quanto, rispetto alla proposta di adottare una variante che era stata già portata avanti con la delibera 53 nel 2019, ho capito che l'Autorità portuale non ha minimamente dato seguito a quella delibera e ha fatto sì che dopo la modifica con il decreto-legge n. 121 del 2021 questa variante semplificata non fosse più possibile.
Alla Regione non è stata inviata nessuna richiesta per la Vas e oggi l’Autorità portuale ci comunica che sta cercando di verificare e di individuare un percorso semplificato per ridurre i tempi e questo è molto negativo perché non è stato dato seguito ad una delibera.
Dall'altra parte l'Assessore ha fatto riferimento alla concessione ed al nuovo bando, se ho capito bene non è stata precisata una data per adottare un nuovo bando.
Ritengo che questo sia un errore da parte dell'Autorità portuale perché se continua a fare dei bandi per le singole concessioni con costi altissimi, quando la stagione è già cominciata, nessuno parteciperà. Il bando va fatto oggi. Ricordo che una concessione può costare dai 6.000 ai 7.000 euro circa, se le persone pagano un'annualità completa sarebbe opportuno far partire il canone all'inizio dell’anno in modo tale che coloro che fanno la richiesta possono suddividerlo in 12 mesi, non in un mese.
Non è mio compito, lo voglio dire all’Assessore Baldelli anche se a volte ci troviamo su parti opposte, in questo caso annuncio una sorta di polemica, non nei confronti dell'Assessore e della Regione, ma dell’Autorità portuale che ancora una volta ha perso un’occasione per essere vicina ai diportisti, soprattutto al porto di Pesaro.
La ringrazio, Assessore, per la risposta, se me la può dare mi fa una cortesia, così mi consente di leggerla bene. Grazie.
Interrogazione n. 648
a iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Studi fattibilità riattivazione linea ferroviaria Fano-Urbino e collegamento linee Fabriano-Pergola, Fano-Urbino”
Interrogazione n. 662
a iniziativa del Consigliere Serfilippi
“Ferrovia Fano-Urbino”.
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le interrogazioni n. 648 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo e n. 662 del Consigliere Serfilippi.
Ha la parola, per la risposta l’Assessore Baldelli.
Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. Grazie ai Consiglieri che pongono degli interrogativi per sapere qual è lo stato di avanzamento degli studi sull'anello ferroviario.
La Regione Marche con delibera di Giunta n. 1570 del 2021 ha commissionato a Rete Ferroviaria Italiana la realizzazione di uno studio di fattibilità per la connessione della linea in esercizio Subappennino Italica Fabriano-Sassoferrato-Pergola con la linea Fano-Urbino.
Si significa che per la riattivazione di questa linea, in quanto individuata tra le tratte ferroviarie ad uso turistico con legge del 9 agosto 2017, n. 128, il Ministero delle infrastrutture della mobilità sostenibile durante la vigenza del Governo Gentiloni ha commissionato a Rete Ferroviaria Italiana uno studio di fattibilità con lo stanziamento di 1 milione di euro, a valere sulle risorse previste dall'aggiornamento 2020/2021 al contratto di programma 2017/2021 del Ministero delle infrastrutture RFI nella sezione programmi prioritari ferrovie, valorizzazione turistica delle ferrovie minori.
Tale studio, commissionato dal Ministero, non è stato formalmente trasmesso alla Regione Marche, ma a seguito di specifica richiesta è stato presentato in sintesi, in occasione di un incontro organizzato presso la Direzione di Rete Ferroviaria Italiana. Da quello studio si evince che sono state previste una pluralità di soluzioni tecniche diversamente declinate in funzione della tipologia di trasporto e che Rete Ferroviaria Italiana anche a seguito del confronto con i territori deciderà eventualmente di implementare.
Le soluzioni prospettate in occasione dello studio per il completamento dell'anello ferroviario prevedono anche la risoluzione delle interferenze con la viabilità esistente e i centri abitati lungo il percorso, con la possibilità, ove necessario, di prevedere varianti.
La Regione Marche ha chiesto la specifica dei costi prospettati con riferimento alle singole alternative in occasione della convenzione per lo studio del completamento dell'anello ferroviario.
Lo studio per la connessione della linea Subappennina Italica Fabriano-Sassoferrato-Pergola, con la linea Fano Urbino è attualmente in corso. La proroga richiesta per motivi tecnici interni a Rete Ferroviaria Italiana ed i tragici eventi alluvionali di settembre 2022 hanno ritardato l'esecuzione dei rilievi necessari e stanno impegnando RFI nei lavori di ripristino resesi necessari a seguito dei danni causati dalle esondazioni.
Coerentemente con tali studi il contratto di programma 2022/2026 MIMS-RFI a seguito di quello studio di fattibilità commissionato dal Governo nazionale sulla linea Fano-Urbino parte investimenti …, quindi, il contratto di programma nella parte investimenti, pur non potendo ancora prevedere linee di finanziamento specifiche ha inserito l'anello ferroviario delle Marche tra le tratte per cui è stato avviato uno studio di fattibilità per il ripristino anche dal punto di vista del traffico commerciale.
Questo è un altro elemento che noi abbiamo chiesto perché se questo Consiglio regionale dovesse decidere la riattivazione di un anello ferroviario per la nostra regione forse il solo utilizzo turistico sarebbe insufficiente per rapportare costi benefici sugli investimenti che noi potremmo richiedere al Governo nazionale. Quindi, negli studi abbiamo chiesto che venga inserita non solo la riattivazione turistica, ma anche un potenziale utilizzo a scopi commerciali della linea ferroviaria.
Sulla specifica richiesta: se nel bilancio regionale sono previste risorse per l’attivazione dell'anello ferroviario, ad oggi il bilancio regionale ha stanziato risorse necessarie per gli studi in corso al fine di comprendere la fattibilità di un collegamento Fabriano-Urbino-Fano e Fano-Urbino-Fabriano sulla tratta Ancona-Roma, che è la tratta principale, diagonale, di collegamento fra l'Adriatico e il Tirreno, nonché risorse stanziate ordinariamente dalla Regione tramite il trasporto pubblico locale per il servizio di trasporto commerciale sulla Civitanova Marche-Albacina-Fabriano, che vede proprio in questi mesi un investimento già previsto di 110 milioni di euro per il potenziamento e l'elettrificazione della linea. E’ parte integrante dell'anello ferroviario il tratto Civitanova Marche-Albacina-Fabriano, che potrebbe essere riconnesso sulla Fabriano-Sassoferrato-Pergola e potenzialmente, qualora fosse volontà di questa Assemblea legislativa e dei territori, con la conclusione fino a Urbino e Fano. Altre risorse sono state invece previste per il trasporto a fini turistici per la linea Ancona-Fabriano-Sassoferrato-Pergola.
Con riferimento al progetto di ammodernamento della linea ferroviaria adriatica e in particolare all'ipotesi della ricollocazione della stazione di Fano, una zona più periferica, si significa che la Regione Marche ha chiesto al Ministero delle infrastrutture dei trasporti la realizzazione, ma questa è una notizia che ormai tutti conosciamo, di una nuova linea dedicata al traffico merci ed al traffico passeggeri di media e lunga percorrenza arretrata rispetto a quella attuale, in funzione di una riqualificazione urbana e sostenibilità urbana alla potenzialità di essere riqualificata come metropolitana di superficie.
L'eventuale riattivazione della linea Fano-Urbino potrebbe svolgere un fondamentale ruolo di collegamento tra la città di Fano e la nuova stazione ferroviaria della nuova linea adriatica veloce, qualora realizzata.
Anche qui voglio ricordare che la richiesta della Regione Marche sulla nuova linea adriatica deve comprendere una visione complessiva di tutta la nostra regione, anche se realizzata a stralci non può vedere delle progettazioni solo parziali perché la progettazione deve prevedere una facilitazione del traffico in tutta la nostra regione e un recupero dell'area costiera, non per il passaggio del traffico merci, ma in senso di sostenibilità ambientale. Parliamo spesso di ciclabili, ma dobbiamo parlare anche del trasporto pubblico locale come una metropolitana di superficie, come tante realtà moderne in Europa hanno e questa la potremmo studiare anche per i nostri centri, per collegare i nostri centri abitati da Porto d'Ascoli fino a Gabicce.
Grazie ai Consiglieri per questa interrogazione, due gruppi consiliari me l’hanno proposta perché quando si parla di ferrovia si parla anche di una visione per il recupero di tante aree che nel tempo dal punto di vista infrastrutturale sono state abbandonate.
Guardando il Consigliere Serfilippi, primo firmatario, è importante far crescere in maniera omogenea tutto il nostro territorio perché anche quello che abbiamo vissuto ieri sull'alluvione è dovuto in parte anche all'abbandono di tanti territori di collina e di tanti territori di montagna perché non sono più attrattivi per i nostri giovani non avendo più servizi. Quei servizi li possiamo realizzare e implementare solo se prima li studiamo e poi ne verifichiamo la fattibilità. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Con l’interrogazione n. 648, che abbiamo presentato, ho fatto una serie di domande alle quali l'Assessore ha risposto.
Con la prima domanda volevo capire se era pronto lo studio di fattibilità, ricordo che era stato annunciato nel 2019 e doveva essere pronto nel maggio 2021, dopo i numerosi interventi di soggetti che avevano lavorato per mettere queste risorse e che ritenevano che entro i primi mesi del 2021 …, poi entro maggio, poi entro ottobre, comunque siamo arrivati nel 2023.
Il Ministero aveva chiesto di finire lo studio nel luglio 2019, siamo nel 2023 ed ancora non abbiamo uno studio pubblico che ci evidenzi l’intenzione o meno di recuperare questo tracciato.
La mia interrogazione è legata, come tutti ben sanno, al fatto che ritengo che la ciclovia del Metauro deve essere realizzata, come era stato previsto, lungo la ferrovia e non al di fuori del sedime ferroviario.
L'altro tema riguarda lo studio di fattibilità, la Regione aveva incaricato RFI dello studio di fattibilità sia per fini turistici che commerciali, sia per il ripristino della Fabriano-Pergola dal punto di vista commerciale che della Fano-Urbino dal punto di vista turistico e commerciale.
La delibera era stata fatta nel dicembre 2021 e prevedeva che entro sei mesi RFI doveva consegnare lo studio, entro giugno 2022, siamo arrivati a fine gennaio 2023 e ancora RFI non l'ha messo in piedi.
L’altra risposta dell’Assessore rispetto al contratto di programma, se sono previste risorse, investimenti, per il recupero della Fano-Urbino e per il recupero complessivo anche a livello commerciale della Fano-Pergola o del collegamento, come dice l’Assessore, tra la Fano-Urbino e la Pergola-Fabriano attualmente RFI e Ministero non hanno messo risorse, solo i soldi per lo studio di fattibilità, ma niente per la realizzazione. Questo sembra quasi normale perché dopo tre anni non sono stati neanche in grado di fare uno studio di fattibilità, i soldi fanno sempre in tempo a metterli.
Per quanto riguarda il bilancio regionale 2023/2025 ci sono le risorse per lo studio di fattibilità, ma non per gli investimenti, lo immaginavo e l’Assessore me l’ha confermato.
L'ultimo punto, rispetto al fatto che per l'attuale ciclovia del Metauro poteva essere utilizzata la prima parte della ferrovia Fano-Urbino, in quanto la ferrovia lungo la linea adriatica verrà arretrata, meglio, si vuole velocizzare la linea e quindi l’attuale stazione di Fano verrà portata più verso l'interno, si chiedeva di utilizzare almeno quella parte ed impiegare il sedime ferroviario, ma ho capito che la linea vecchia verrà utilizzata più che altro per una metropolitana di superficie, per una ferrovia di tipo locale e si ritiene che non sia opportuno abbandonare i binari e pensare ad altri mezzi di mobilità sostenibile, come piste ciclabili o mezzi di tipo elettrico.
Il fulcro dell’interrogazione era legato più che altro al punto 1), mi sembra chiaro che a tutt'oggi da luglio 2019, siamo a fine gennaio 2023, dopo quasi quattro anni, ancora RFI non ha presentato lo studio dopo aver incassato 1 milione di euro. Non penso che il tempo che si sta prendendo sia troppo anche perché sono curioso di vedere le proposte, ma soprattutto quali saranno i costi per ripristinare, anche se con diverse variazioni, le opere necessarie per rendere sicure e funzionali queste infrastrutture. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore Baldelli per la risposta, che è sale per le mie orecchie e mi fa piacere l'impostazione che ha attivato dall'inizio ed il fatto che stiamo proseguendo con l’iter.
Ho presentato l'interrogazione anche per conoscere lo studio di fattibilità che RFI ha commissionato a Italfer, per il quale voglio ringraziare l’allora senatrice XY del Movimento 5 Stelle che ha fatto inserire il milione all'interno dell'accordo di programma, l'accordo quadro, e mi auguro che ben presto venga reso pubblico.
Ai Consiglieri del PD vorrei dire una cosa: la riattivazione della linea ferroviaria Fano-Urbino potrà costare anche 1 miliardo di euro, non mi scandalizzo sui costi, ma sui benefici per la comunità e per la Valle del Metauro, da Fano ad Urbino, per poi andare a Pergola-Sassoferrato, fino a Fabriano, che può dare un impulso alle attività economiche, alla popolazione di quei territori perché nel 1987, che è l'anno in cui sono nato, credo che gli amministratori abbiano fatto un gravissimo errore disattivando quella ferrovia, hanno fatto un gravissimo errore gli amministratori del PD che hanno pensato di fare sopra a quella ferrovia una ciclovia che non poteva essere realizzata e grazie all'amministrazione regionale, al Governo Acquaroli, non sono stati persi i finanziamenti e presto verrà alla luce, mentre la ciclovia del Metauro verrà realizzata nei tempi, vicino alla ferrovia, di concerto con le amministrazioni comunali.
Mi fa specie vedere lo stesso PD che da una parte avvalla e vota il protocollo d'intesa con la Regione Marche per spostare la ciclovia del Metauro e poi fa un convegno per dare contro al PD che ha votato questa cosa in comune, o il PD stacca la spina alle amministrazioni serie, altrimenti non si capisce perché ci fa i convegni contro. Queste sono cose che riguardano voi.
Dico all'Assessore di andare avanti con la riattivazione della ferrovia Fano-Urbino, bene che la Regione chieda una riattivazione commerciale della linea non solo turistica perché può dare lustro, portare economia, dare un servizio maggiore. Penso solamente ai tanti studenti che vanno ad Urbino tutti i giorni e sono costretti a utilizzare la propria auto oppure i mezzi su gomma, con tutti i costi che vediamo, poi voi vi riempite la bocca ogni volta il green deal , con la riduzione delle emissioni, ad oggi meglio della ferrovia non c'è niente.
La politica deve guardare oltre, guardare allo studio di fattibilità, vediamo quali sono le proposte progettuali poi se costa 100, 500, 1 miliardo è importante che la politica ci metta le risorse e se non aveste perso tempo in questi anni oggi avremo un progetto preliminare che poteva essere finanziato con i fondi del PNRR, questo dobbiamo guardare di chi purtroppo ci ha amministrato fino ad oggi.
Non dobbiamo perdere tempo, anche il nostro mandato è limitato, speriamo che i marchigiani ci riconfermino alle prossime elezioni, ma dobbiamo far sì che la riattivazione della ferrovia avvenga il prima possibile e che tutto il percorso di ciclovia continui, come è stato impostato dall'Assessorato.
Assessore, buon lavoro e grazie per quello che state facendo. Grazie.
Interrogazione n. 655
a iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Rinnovo dei decreti di agente ittico volontario nella Provincia di Ancona”.
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l'interrogazione n. 655 della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Antonini.
Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. Il rinnovo della qualifica di guardia ittica volontaria è un procedimento di competenza delle provincie marchigiane anche a seguito della riforma Delrio, così come argomentato nella parte iniziale della interrogazione in oggetto.
Le province svolgono per conto della Regione funzioni di vigilanza relative alla gestione faunistica e all'attività venatoria e pescatoria nelle acque interne di cui alla legge 11/1995.
I suddetti enti si occupano anche del coordinamento della vigilanza volontaria e della concessione della qualifica di guardia ittica volontaria a chi ne fa richiesta e dimostri di avere i requisiti, che nell'esercizio della propria autonomia statutaria e nel rispetto delle norme ciascuna provincia ha definito negli ultimi anni. Poi darò alla Consigliera tutti i requisisti richiesti per il rinnovo delle guardie ittiche.
Considerata l'importanza della vigilanza e del controllo del territorio anche relativamente alla pesca ed alla gestione della fauna ittica nelle acque interne, si evidenzia che le prossime settimane dovranno svolgersi incontri con le provincie marchigiane al fine di definire la disciplina delle funzioni di vigilanza relative alla gestione faunistica, all'attività venatoria e pescatoria nelle acque interne, così come stabilito dal decreto regionale n. 1732 del 2022. In tale occasione è intenzione di questo Assessorato ridiscutere le stesse convenzioni per lo svolgimento di tale attività, precisando e ridefinendo parametri ed obiettivi in previsioni dei suddetti incontri istituzionali operativi. L’Assessorato ha già dato indicazione agli uffici di affrontare anche gli aspetti relativi all’organizzazione della vigilanza volontaria per standardizzare il più possibile l'organizzazione del servizio e le procedure su scala regionale, comprese quelle di rinnovo dei decreti oggetto dell'interrogazione al fine di assicurare al territorio regionale servizi sempre più efficienti ed uniformi nel rispetto dell'autonomia di ciascun ente.
Non mancheranno le occasioni per sostenere le istanze evidenziate nell’interrogazione in oggetto nell’interesse dei cittadini e del territorio regionale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, mi fa molto piacere ricevere questa risposta da parte sua e posso dirmi soddisfatta perché lei ha ricordato che le guardie ittiche volontarie compiono un ruolo fondamentale in difesa e tutela del nostro ambiente.
La questione che si è andata a delineare con l'approvazione del regolamento nel 2017 da parte della provincia ha incrinato questo rapporto, per cui si è creata una situazione che va sbloccata e non c'è dubbio che la Regione debba fare, proprio per l'importanza delle funzioni che svolgono, da tramite nel tentativo di risolvere questa questione.
Nell’interrogazione abbiamo citato anche le sentenze del Tar Piemonte del 2010, del Tar di Milano del 2006, che reputano che sia incompatibile con i caratteri di volontariato del servizio prestato l'obbligo stabilito, dalle allora province piemontesi e lombarde, per le guardie venatorie non dipendenti di assicurare un minimo di ore mensili di servizio. Questo era il problema che si era evidenziato per il regolamento approvato nel 2017, soprattutto per quanto riguarda gli articoli 4 e 6, l'articolo 6 prevede che si possa dare il diniego qualora non vengano prestate individualmente nel biennio di validità del decreto di nomina un minimo di 12 servizi annuali di almeno tre ore ciascuno, trattandosi di volontariato, di servizi importantissimi anche per la nostra Regione, a nostro avviso bisogna semplificare e rendere più facile possibile l'accesso a compiere volontariamente questi servizi non creando paletti ed ostacoli inutili.
Ritorno a dire piena soddisfazione nella risposta datami dall’Assessore Antonini. Grazie.
Interrogazione n. 658
a iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi
“Conferimento degli incarichi dirigenziali dell’Ufficio speciale per la ricostruzione – DGR n. 200/2022”.
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 658 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Con l’interrogazione n. 658 del 2022 i Consiglieri Cesetti e Mangialardi chiedono: se il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente intendono disporre la revoca della delibera di Giunta regionale n. 200 del 2022 di conferimento, tra gli altri, dell'incarico del direttore dell'Ufficio speciale per la ricostruzione; quali azioni intendono porre in essere per riportare legittimità all'operato della Giunta regionale e come intendono recuperare le somme che la Regione dovrà risarcire.
Al riguardo si rappresenta che il Tribunale di Ancona con sentenza pubblicata in data 21 dicembre 2022, su ricorso di un dirigente regionale che aveva impugnato il conferimento dell'incarico di direzione dell'Ufficio speciale per la ricostruzione chiedendone la dichiarazione di nullità o illegittimità e l'assegnazione dell'incarico a sé o, in subordine, l'annullamento della procedura di affidamento incarico e la sua rinnovazione con il risarcimento del danno ha stabilito che:
1) la nomina non è nulla e pertanto il contratto posto in essere è valido ed efficace tra le parti;
2) non sussistono i presupposti per la ripetizione della procedura di conferimento incarico;
3) non è stata approvata la richiesta di risarcimento danni presentata in subordine dalla parte ricorrente.
Per quanto sopra considerato, nel merito è palese che essendo l'atto di nomina non dichiarato nullo non sussistono ragioni e motivazioni che possono giustificare la revoca in parte della delibera di Giunta regionale n. 200 del 2022 in quanto il giudice non ha disposto la rinnovazione della procedura e con un'eventuale revoca si produrrebbe una lesione della posizione del dirigente incaricato. Sussistono invece i presupposti per l'impugnativa della sentenza che non appare essere condivisibile soprattutto allorché riconosce un risarcimento del danno da perdita di chances non fondato.
Con riferimento alla richiesta di recupero, si evidenzia che la sentenza non è definitiva e pertanto l'amministrazione si riserva di valutare all'esito dell'appello se ricorrono le condizioni richieste dalla legge. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore Brandoni, è una risposta prevista e prevedibile.
Faccio una premessa, qui non è in discussione il giudizio su una persona, nella specie l'attuale dirigente del Dipartimento della ricostruzione, che tra l'altro è una persona nei confronti della quale ho un giudizio positivo tanto che a suo tempo faceva parte dell'ufficio della provincia diretto dall'ingegner XY, che ho nominato. Hanno lavorato con me per cinque anni e tre mesi, persone capaci, professionalmente ineccepibili, però il tema è questo: quella nomina è illegittima, certo non nulla perché il giudice civile non poteva dichiarare la nullità di quell'atto in quanto non è stato investito della sua legittimità o meno, quello compete al giudice amministrativo e nessuno lo ha evocato. Però quella sentenza dice quello che noi in quest'Aula diciamo e abbiamo detto da tempo, il conferimento dell'incarico è stato attribuito in violazione dell'articolo 19, comma 6, del decreto legislativo n.165 del 2001, il quale dispone che si possono conferire incarichi ad esterni, rispetto al personale in organico dell'amministrazione, fornendo esplicita motivazione, a persone di particolare e comprovata qualificazione professionale, e questa ce l’ha, ma non è sufficiente perché questa particolare comprovata qualificazione professionale non deve essere rinvenibile nei ruoli dell'amministrazione, e voi pensate che nei ruoli dell'amministrazione non fosse rinvenibile una qualificazione professionale di quel tipo? Assolutamente sì. Questo d'altra parte è un principio che vieta all'amministrazione di conferire incarichi esterni a dispetto degli interni per una logica di contenimento dei costi.
La nomina non è nulla, certo che può esserci, ma le nomine illegittime, anche se non dichiarate tali, producono un danno erariale e questo è un principio che ha sancito più volte la Corte dei conti, in particolare la Corte dei conti giurisdizionale d'appello della Regione Sicilia, che ha condannato per un caso del genere la Giunta regionale.
Questo principio viene ricordato dal Governo in occasione del varo della legge n. 18 sull'ordinamento regionale in cui dice che il conferimento di incarico a soggetti esterni, se non si attinge preventivamente agli interni e non sia data adeguata ed idonea motivazione, è produttivo di danno erariale, principio che viene ribadito dalla Corte dei conti in sede di parifica del bilancio regionale.
La nomina dell'attuale Direttore del Dipartimento della ricostruzione contraddice ed è contraddetta dall'articolo 19, comma 6 del 165/2001 e noi, checchè sia l'appello rispetto al quale ha diritto l'amministrazione a ricorre in appello per difende i propri atti però, al di là dell'esito del giudizio di appello, torneremo su questa questione e ci tornero sotto il profilo di quello che vi ricorda la Corte dei conti in sede di parifica.
Preannuncio la presentazione a tempo debito di una mozione che impegna l'amministrazione, in attuazione di quel principio più volte ricordato dalla Corte dei conti delle Marche in sede di parifica, a rispettare il dettato del 165/2001, articolo 19, comma 6.
Ribadisco il mio apprezzamento per l'attuale Direttore, però devo dire che il conferimento dell'incarico è contro legge. Grazie.
Interrogazione n. 649
a iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini
“Grave carenza di medici di medicina generale”
Interrogazione n. 657
a iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Conferimento di incarichi convenzionali a copertura delle zone carenti di pediatria ai medici specializzandi al fine di fronteggiare la grave carenza di pediatri sul territorio”.
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le interrogazioni n. 649 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini e n. 657 dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Con queste due interrogazioni vengono riproposte due annosissime questioni che riguardano: la possibilità per i medici di medicina generale di poter proseguire il rapporto di servizio anche con il trattamento di quiescenza; la possibilità di impiegare gli specializzandi del corso di pediatria per le attività necessarie a sopperire alla carenza di questo personale.
Il il legislatore ha ritenuto di non trattare il tema della cumulabilità del trattamento di quiescenza maturato dai medici di medicina generale che volessero proseguire l'attività professionale.
La problematica era stata affrontata in prima analisi con il decreto-legge 9 del 2020 che aveva previsto la possibilità di utilizzare i medici dipendenti del Servizio sanitario nazionale allungando il periodo del trattamento di quiescenza fino a settant'anni. L’intepretazione estensiva di quella disposizione da parte della Sisac, che sarebbe l'Aran nel rapporto tra la pubblica amministrazione e i sindacati rappresentativi dei medici di medicina generale, aveva previsto che fosse possibile, però quando il decreto-legge 9 allo scadere dei 60 giorni è stato convertito in legge la disposizione non è stata recepita.
Il tema è questo: i medici medicina generale allo scadere del periodo previsto rivendicano il diritto al trattamento di quiescenza e contestualmente se proseguono la loro attività rivendicano il trattamento e la loro opera professionale. E’ evidente che da parte del legislatore non c'è stata la possibilità di prevedere il cumulo del trattamento di pensione e del trattamento previsto per l'attività professionale.
E’ un argomento molto delicato e chiaramente bisogna affrontarlo con i sindacati rappresentativi della categoria, ma si tratta di materia di competenza esclusiva dello Stato.
Al riguardo devo aggiungere che insieme agli altri Assessori regionali alla sanità abbiamo fatto un lungo elenco di richieste al Governo e abbiamo chiesto anche un incontro con il Ministro della sanità e il Presidente del Consiglio, vedremo se si svolgerà, per mettere in fila tutta una serie di questioni che riguardano la possibilità di utilizzare il personale in quiescenza.
Sul secondo tema, quello degli specializzandi, l'interrogazione è a prima firma della Consigliera Casini, la legge ordinamentale dell’ordinamento di formazione dei pediatri, il decreto legislativo n. 368 del 1999, chiede che la formazione sia a tempo pieno, quindi non consente delle deroghe e la possibilità di essere impiegati. Ciò non significa che gli specializzandi non possono partecipare ai singoli bandi per l'attribuzione delle carenze.
Ringrazio gli interroganti della loro sensibilità, sono perfettamente d'accordo che in questa situazione di carenza dovremmo fare delle deroghe di un anno, due anni, sia per la cumulabilità del trattamento di pensione che per il trattamento previsto per le prestazioni dei medici di medicina generale, secondo me, anche in questo caso, cercando sempre in una condizione eccezionale di prevedere l'impiego degli specializzandi.
A questo riguardo mi impegno a portare queste due richieste, che sono state presentate con le interrogazioni, sul tavolo del Governo, come l'Assessore alla sanità della Regione Marche cercherò di chiedere anche ai colleghi di sostenere queste due rivendicazioni in tempi determinati, un anno, due anni, vista l'eccezionalità della carenza del personale in modo tale che ci possa essere da parte di tutte le Regioni una visione unica e il Governo in questo modo sia chiamato a dare una risposta e ad assumersi delle responsabilità se il riscontro dovesse essere negativo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Saltamartini e accolgo con favore il suo impegno a portare sul tavolo del Governo la problematica.
Una situazione disperata, la definirei così, perché già nel 2022 nelle Marche mancavano 147 medici di medicina generale e si prevedono nel 2023 altri 77 pensionamenti ed altrettanti nel 2024.
Rispetto alle sue dichiarazioni sono favorevole all’impegno di trovare delle deroghe all’indennità di funzione, ma serve un impegno ben preciso, lei mi ha parlato di una lista di richieste da portare sul tavolo del Governo di cui lei stesso si farà portavoce.
In quest’ultimo anno purtroppo non è stato fatto nulla per arginare il problema, almeno fino ad oggi, da quanto mi risulta, l'emorragia di medici di medicina generale non è stata fermata in nessun modo, eppure personalmente credo che il tema sia proprio quello dell’indennità di funzione, del compenso dei medici di medicina generale, che se poteva andar bene in una certa fase storica, almeno fino a prima della pandemia, doveva essere subito rivisto per mettere i medici in condizioni lavorative adeguate.
E’ vero che la Giunta Acquaroli è intervenuta, ne avete parlato più volte, sul fronte delle borse di specializzazione, ma è anche vero che non c’è richiesta, non è questa la soluzione perché la richiesta purtroppo, lo dimostrano i dati, è bassissima. Il loro problema è alla radice ed è quello dei compensi.
Ho verificato che ad oggi un medico di base è pagato all’anno 47 euro lorde a paziente, quanto un taglio di capelli da un parrucchiere, mi sembra che in questa fase storica questi compensi siano diventati inaccettabili e possiamo capire perché, aggiungendo un altro dato, la professione non sia più appetibile e manchino completamente gli incentivi perché addirittura la renumerazione per i medici di medicina generale è di 800 euro, la metà rispetto a tutte le altre specializzazioni.
A questo punto ci chiediamo perché un giovane dovrebbe fare il medico di medicina generale se è pagato meno, chiedo che su questo fronte intervenga anche la Regione non solo facendosi portavoce presso il Governo, ma cercando urgentemente di trovare la soluzione migliore per fare in modo che l'emorragia dei medici venga bloccata prima possibile.
Il terzo punto su cui ho posto l’attenzione, ma lei non mi ha risposto, è quello dell’incompatibilità. Su questo non ho sentito una sua risposta chiara, nel senso che in questa fase di transizione in cui nelle Marche mancano 150 medici di base sarà necessario l’aiuto degli specializzandi, come ha detto, ed anche dei medici neo pensionati, almeno per qualche anno di transizione, che sono dei professionisti che continuano ad esercitare privatamente. Se togliamo questa incompatibilità possono essere d’aiuto per colmare alcuni vuoti, come abbiamo visto: 147 nel 2022, 70 medici di base mancheranno a Pesaro, 3 a Fano, 2 a Urbino.
Soprattutto nell’entroterra, so che lei ne è già stato messo a conoscenza, la situazione è gravissima, ci sono Comuni come Montecalvo in Foglia e Pian di Meleto che dall’1 marzo non avranno più uno dei medici di base e in Comuni, magari non vicini ai centri abitati più grandi, diventa un problema rilevante anche per la permanenza di altre attività, come le farmacie, e la permanenza delle famiglie più giovani.
La invito ad intervenire su più fronti, al più presto, non solo facendosi portavoce tramite il Governo, anche impegnandosi direttamente qui in Regione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Assessore, capisco che lei metta tutta la buona volontà anche nel coinvolgere il Governo, però, forse lei lo saprà meglio di me, era stato presentato un emendamento proposto dalla Conferenza delle Regioni all'ultima finanziaria che è stato bocciato, certamente non dal Partito Democratico, che consentiva ai medici specializzandi in pediatria l’applicazione dell’articolo 9 del decreto legislativo n. 135 del 2018, l’attuale legge n. 12 del 2019. Questo avrebbe consentito, come è possibile per medici di base, ai pediatri di libera scelta ancorché specializzandi di poter essere comunque convenzionati. e questo oggi non è attuabile.
Da un lato lei mi dice che si sta facendo portavoce di questa esigenza territoriale, non solo territoriale, della carenza di pediatri di libera scelta, come i medici di medicina generale, l’ha già detto la Consigliera Vitri, però non mi pare che ci sia coerenza con quello che è successo a dicembre, quando l’emendamento che sarebbe stato molto utile e avrebbe consentito sia alle Regioni che alle Province autonome di conferire incarichi convenzionati per coprire le zone carenti di pediatria con i medici specializzandi è stato bocciato.
Più di un emendamento presentato dalla Conferenza delle Regioni non so cosa può essere accolto. Evidentemente eravate tutti d'accordo nel chiedere che questo articolo di norma venisse cambiato. Non è stato accolto e mi auguro che la sua perseveranza ci aiuti a risolvere questo problema, ma se è vero che il buongiorno si vede dal mattino non mi pare che noi abbiamo tante possibilità. Grazie.
Interrogazione n. 660
a iniziativa della Consigliera Lupini
“Maggiori investimenti nella formazione e aggiornamento personale dirigente delle aziende sanitarie, con particolare riferimento all'offerta formativa nel settore cure tutelari (UMEE, UMEA, Consultori)”.
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 660 della Consigliera Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. In risposta all'interrogazione è necessario precisare che il budget destinato annualmente alla realizzazione di piani di formazione del personale degli enti del servizio sanitario regionale, come da disposizioni del contratto collettivo nazionale di lavoro, è in coerenza con le disposizioni previste dal Ministro della funzione pubblica n. 14 del 1995.
Le risorse sono stabilite in misura percentuale al monte salari e il personale dipendente è chiamato a svolgere questi corsi tenendo conto della destinazione di queste somme ai fini dell'aggiornamento e del miglioramento delle performance professionali. Il sistema ruota intorno ai piani annuali con carattere interdisciplinare e tutte le Aziende destinano una quota parte delle loro risorse a questo riguardo.
Su questa interrogazione ci sono dei dati, se poi l’interrogante ritiene potrò fornirglieli, mi permetto per meglio precisare i dettagli della mia risposta che per esempio il budget di formazione del 2022 dell'Area vasta 1 è stato di 350.000 euro, di cui 65.000 euro per pagare docenti esterni; nell’Area vasta 2 è stato di 728.000 euro, di cui 80.000 euro per la remunerazione di docenze esterne; nell’Area vasta 3 è stato di 490.000 euro, di cui 135.000 euro per remunerare i professori esterni; nell’Area vasta 4 è stato di 260.000 euro, di cui 65.000 euro per docenze esterne e nell’Area vasta 5 di 522.000 euro, di cui 156.000 euro per aggiornamento di docenze esterne, l'Azienda ospedaliera Marche Nord ha investito 299.000, di cui 60.000 euro di docenze esterne. Ci sono altre tabelle che mi pare ridondante leggere, le fornirò all'interrogante.
Alla domanda - che è importante sottolineare - quali sono stati gli eventi formativi nel settore delle cure tutelari (Umee, Umea e Consultori) 2022/2023 rispondo: l’Area vasta 1 ha elaborato 20 eventi formativi, nel 2023 le iniziative formative nell'Area vasta 1 (oggi AST) nel settore delle cure tutelari e del distretto dovranno tener conto della riorganizzazione in corso e dell’integrazione del Piano aziendale 2023; nell’Area vasta 2 (oggi AST) di Ancona sono previsti 12 eventi formativi nel 2023 e 9 si sono svolti nel 2022; nell’Azienda sanitaria territoriale di Macerata nel 2022 hanno avuto luogo 7 eventi formativi e nel 2023 sono previsti ben 21 eventi formativi, seminari; nell'Area vasta 4 nel 2022 sono stati organizzati 4 format e nel 2023 sono previsti 14 seminari formativi, non per ultimo nell'Azienda sanitaria territoriale di Ascoli nel 2022 si sono svolti 3 eventi formativi e 11 sono previsti per il 2023.
Ho concluso, poi se la Consigliera vuole leggere le somme che sono investite ed i programmi il documento è qui a sua disposizione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie Assessore, perché i numeri significano molto e accolgo con favore la sua proposta di poter visionare direttamente il documento.
E’ chiaro che la formazione per gli operatori in un Servizio sanitario che muta continuamente, con un’utenza che negli ultimi vent'anni ha trasformato completamente i servizi, è fondamentale e il fatto che negli anni, e io ne sono giocoforza testimone, si sia ridotta in forza della spesa limitata e probabilmente di decisioni di utilizzarla più in altre aree servizi, su altre figure sanitarie, ha depauperato un po' quest’area.
Ho specificato le cure tutelari, ma questo non significa che non serva anche agli operatori delle dipendenze patologiche o dell’area della salute mentale, è un discorso molto ampio che immagino abbia colto nella sua essenza, che è un appello a non dimenticare e tenere in grande considerazione il bisogno formativo degli operatori, non solo per il bisogno di crediti formativi, perché ci sono tanti altri modi per farne, ma proprio perché l'utenza richiede un continuo aggiornamento e una formazione sempre più specifica e puntuale che l’Azienda da contratto collettivo nazionale è tenuta ad offrire. Credo che oltre ad un obbligo dell'Azienda sia anche un dovere per il Servizio pubblico nazionale offrire personale altamente qualificato e continuamente aggiornato. Grazie.
Interrogazione n. 612
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini
“Salvaguardia della sede Inps di Urbino”
(Rinvio)
PRESIDENTE. C’è rimasta un'interrogazione a cui dovrebbe rispondere l'Assessore Aguzzi, che mi ha chiesto gentilmente di rinviarla, caso mai la facciamo dopo perché è impegnato su una questione di cui è stato incaricato dal Presidente, è qui zona, ma ha delle situazioni da risolvere. Direi di rinviarla e di trattarla entro il termine del Consiglio se riesce a tornare.
Consigliera Vitri, riguarda la sua interrogazione, se è d'accordo, l’Assessore si è dimostrato disponibile solo che è stato chiamato per una situazione impellente dal Presidente Acquaroli.
Elezione di un componente del Consiglio di amministrazione dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell'Umbria e delle Marche.
(articolo 7 dell'intesa allegata alla legge regionale 25 novembre 2013, n.40)
(voto limitato a uno)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina di un componente del Consiglio di amministrazione dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche.
Ricordo che ciascun Consigliere può votare un solo nome e che l’Assemblea legislativa nel votare ha preso atto delle risultanze istruttorie contenute nel parere della I Commissione e dell’accertamento relativo alle cause di ineleggibilità ed inconferibilità dei candidati.
Prego distribuire le schede.
(Il Consigliere segretario Marinangeli effettua la chiama)
Comunico i risultati della votazione:
Votanti n. 27
Schede bianche n. 7
Schede nulle n. 2
Schede valide n. 18
Ha ricevuto voti:
Mochi Giorgio n. 18
Proclamo eletto componente del Consiglio di amministrazione dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche Mochi Giorgio.
PRESIDENTE. Adesso chiedo di sottoporre alla vostra attenzione l’anticipazione del punto 6 relativo alla proposta di atto amministrativo n. 41 ad iniziativa della Giunta regionale “Approvazione definitiva del Programma regionale Marche FESR 2021/2027” prima del punto 4.
Questa mattina nella Conferenza dei Presidenti di Gruppo è stato chiesto di invertire l'ordine, il punto 6 diventa il punto 4 e il punto 4 diventa il punto 6.
Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. A favore dello spostamento che si rende necessario per velocizzare il più possibile la partita dei fondi europei che sta diventando centrale nelle finanze e nel bilancio regionale.
Si tratta di un atto già chiuso con l'Unione europea, non credo che presenti grandi criticità.
Questo viene anticipato poi l'ordine l’ordine del giorno continua come è stato predisposto. Grazie.
PRESIDENTE Anticipazione della proposta di atto amministrativo n. 41. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di atto amministrativo n.41
a iniziativa della Giunta regionale
“Approvazione definitiva del Programma regionale Marche FESR 2021-2027 ai sensi dell’articolo 6 della legge regionale 2 ottobre 2006, n. 14”.
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 41 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Mi preme ringraziare la II Commissione, di cui ho l’onore di essere Presidente, per aver discusso ed approvato questo importante Programma regionale FESR Marche 2021/2027, con il quale andremo ad apportare risorse importanti. Parliamo di 586 milioni per quanto riguarda i programmi regionali e di 104 milioni del programma operativo complementare (Poc).
Il 14 aprile 2022 l'Assemblea legislativa regionale ha approvato la proposta di programmazione Marche FESR 2021/2027 demandando alla Giunta regionale, per il tramite della Direzione programmazione integrata risorse comunitarie e nazionali, l'iter negoziale con la Commissione europea, fino all'adozione della parte di quest'ultima della decisione di approvazione del programma.
Anche in quel caso, e questo mi preme ricordarlo, l’atto è stato approvato all'unanimità e l'intera Aula si è unita, seppur con delle critiche giuste e condivisibili da una parte, magari qualcun altro può dire non condivisibili, e l'opposizione, nonostante abbia fatto delle proposte e delle critiche, ha avuto la responsabilità di votarlo insieme alla maggioranza proprio per dare delle risposte su tanti temi che da tanto tempo aspettano.
La proposta di programma approvata dall'Assemblea legislativa, è stata inviata alla Commissione europea il 28 aprile per l’avvio del negoziato. La Commissione ha valutato il programma e ha formulato diverse osservazioni trasmesse il 29 giugno 2022. Queste osservazioni, che non erano di carattere sostanziale, hanno determinato la necessità di rivedere alcune questioni tecniche legate all'adeguamento di indicatori di realizzazione e di risultato e la ripartizione del peso finanziario di alcune tematiche e precisazioni di carattere tecnico. E’ stato richiesto di completare il nuovo Piano di rafforzamento amministrativo, specificando le tipologie di interventi.
A seguito di tutto questo la Commissione europea ha poi approvato il programma regionale FESR con la decisione del 25 novembre 2022. E’ andato in Commissione, è venuto in Aula, è stato un mio impegno, chiedendo scusa per la velocità con cui abbiamo approvato l’FS Plus la scorsa volta, d’urgenza, non per forzare la mano, ma per dare l'opportunità a tutti i Consiglieri regionali, a tutti i gruppi, anche a coloro che non fanno parte della Commissione, di studiare il FESR e di andare, come è normale che sia, ordinario, seppure c'è una priorità, che è quella di fare bandi e dare risposte il prima possibile alle tante imprese, ai tanti Comuni che attendono da noi delle mosse importanti su degli obiettivi strategici, e questo per noi è importante.
Parliamo di un FESR che è stato anche modulato in base alle esigenze attuali, parliamo della crisi climatica, della crisi energetica, degli effetti tragici che abbiamo avuto nelle Marche con le alluvioni - voglio ringraziare il Presidente Acquaroli e gli Assessori competenti per aver puntato su questi temi prioritari e di importanza fondamentale – con la pandemia, con la crisi energetica. Come ho detto prima, anche la questione della programmazione FESR la Giunta regionale ha definito con ... complessiva di 586 milioni, le cui priorità sono state individuate in base alla strategia ONU 20.20 del Green deal europeo.
La Giunta regionale ha evidenziato come priorità la risposta alle imprese, in particolare alle piccole e medie, alle quali è stato destinato il 55% della dotazione complessiva.
Gli investimenti riguarderanno la specializzazione intelligente, l’innovazione dei processi di produzione dei prodotti, la ricerca, la conoscenza, con l'obiettivo di incrementare anche l'intensità tecnologica attraverso l’evoluzione del sistema produttivo, la creazione di nuove imprese, importante per i giovani, questo è tutto quello che noi andremo a fare.
Parliamo di priorità: 310,9 milioni di euro sono stati destinati alla priorità 1, al fine di sostenere la ricerca, l’innovazione, la digitalizzazione e la competitività del tessuto economico marchigiano; 220,4 milioni sono destinati alla priorità 2, energia, clima e rischi, risorse idriche e biodiversità e alla priorità 3 relativa alla mobilità urbana sostenibile; 33,9 milioni di euro per gli interventi di promozione dello sviluppo sostenibile.
Parlando la priorità 1 ci sono: 121,5 milioni rivolti alla ricerca ed innovazione, 36 milioni per la digitalizzazione delle imprese, 153 milioni per quanto riguarda la questione del rafforzamento delle filiere, all'ammodernamento tecnologico, all'innovazione, alla rivitalizzazione economica.
Parliamo anche della priorità 2:
- 46 milioni di euro sono destinati all'efficienza energetica, con azione di riduzione dei consumi energetici delle imprese, che pesano sulla sopravvivenza della stessa attività economica; alla promozione del risparmio energetico nelle strutture pubbliche, quali ospedali, scuole, luoghi di cultura, impianti sportivi; all'adozione di soluzioni tecnologiche per la riduzione di consumi energetici nelle reti di illuminazione pubblica;
- 9 milioni di euro stanziati per impianti di produzione energia rinnovabile su edifici pubblici e per le comunità energetiche;
- 89 milioni di euro destinati alla promozione dell’adattamento ai cambiamenti climatici e la prevenzione del rischio, con interventi che ormai non sono più rinviabili di manutenzione straordinaria delle opere idrauliche, di gestione dei bacini idrografici, la messa in sicurezza sismica degli edifici pubblici e la promozione di strutture in grado di assicurare il coordinamento degli interventi in caso di calamità naturale, nell'ottica di rispondere con immediatezza alle emergenze che stanno interessando ormai con triste frequenta il nostro territorio;
- 19 milioni di euro sono allocati a sostegno della realizzazione di interconnessioni delle reti degli acquedotti e alla riduzione delle perdite;
- 7,4 milioni sono stanziati a situazioni a sostegno della promozione della biodiversità, per lo sviluppo delle infrastrutture verdi in ambito urbano, per il potenziamento dei centri di educazione ambientale e il miglioramento del quadro conoscitivo inquinanti nelle matrici ambientali
Nell'ambito della priorità 3 sono stati stanziati 50 milioni di euro per il nuovo parco mezzi del trasporto pubblico locale; la realizzazione di infrastrutture di interscambio per la promozione della mobilità collettiva, lo sviluppo di infrastrutture per l'utilizzo di mezzi a basso impatto ambientale, lo sviluppo di un sistema informativo a supporto della programmazione e della gestione trasporto pubblico locale e della mobilità.
Nell’ambito della priorità 4 sono stati stanziati 33,9 milioni per promuovere lo sviluppo sociale, economico, la cultura, il turismo sostenibile e la sicurezza nelle aree urbane e in quelle non urbane; dei 33,9 milioni di euro 25 milioni sono destinati alle aree urbane ed in particolare a progetti di recupero e rigenerazione urbana, di tutela e valorizzazione degli attrattori marchigiani, al fine di sostenere la capacità turistica della città della nostra regione. Gli altri 8,9 milioni sono destinati alla valorizzazione delle aree interne, anche questo tema rilevante per contrastare lo spopolamento nell’ottica di sostenere la rigenerazione sociale ed arginarne la marginalità e lo spopolamento, per noi di fondamentale importanza.
Questi sono gli interventi e le risorse stanziate, fondamentali, essenziali per essere al fianco delle imprese in questo momento di difficoltà, ormai lungo5 perché parliamo della crisi economica, poi della pandemia, dei rincari delle materie, del conflitto tra Russia e Ucraina che ha interessato tutto il mondo. Dobbiamo sostenere anche le potenzialità delle nostre imprese, il rinnovamente e la crescita. Come illustrato le risorse del programma regionale saranno utilizzate per interventi che potremmo definire di comunità, volti ad aumentare il consolidamento e il livello della qualità della vita delle nostre comunità urbane e locali.
Voglio ringraziare tutte le strutture per aver iniziato a lavorare anche sui piani attuativi, questo è fondamentale per cercare di dare il prima possibile le risposte alle tante imprese e ai tanti Comuni.
Mi auguro che entro febbraio, come spiegava il Presidente, ma anche marzo si possano iniziare i bandi perché non è più tempo di aspettare, dobbiamo essere capaci non solo di saper dare delle risposte al territorio, ma che siano utili per rilanciare la nostra regione, che ormai è in uno stato di transizione e questo credo che sia necessario, come la programmazione europea, per rilanciare le splendide Marche, che non hanno nulla da invidiare a nessuno, ma soprattutto ha tante potenzialità. Penso che la programmazione europea dovrebbe fare da volano per tutte le imprese, i Comuni, i borghi, vengono anche investite risorse importanti sulle quali dobbiamo ragionarci tutti insieme.
Faccio un appello a tutta l’Aula perchè su questi temi, seppure ci saranno, spero, un dibattito considerevole ed anche delle critiche, non ci possiamo che unire.
La programmazione europea è un atto politico, soprattutto dobbiamo dire che è un atto che interessa l'intera comunità marchigiana, dalle imprese, ai Comuni, alle associazioni, alle famiglie e su questo non possiamo che unirci, pensando che per noi l'interesse è quello di dare le risposte il prima possibile e su questo spero che l'opposizione ancora una volta possa cogliere al volo questa rilevante iniziativa, trasformandola in proposte fondamentali votando anche favorevolmente questo atto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Inizio col sottolineare che per quanto riguarda le modalità con cui è stato portato avanti l'iter di presentazione ed approvazione della proposta di atto amministrativo 41, valgono tutte le osservazioni e critiche che ho esplicitato nel corso della seduta di aprile scorso, rispetto al metodo, ai tempi di presentazione e infine al merito.
Quindi, senza dilungarmi nuovamente su questo aspetto, rinnovo l'invito ai miei colleghi Consiglieri a riflettere sulle modalità con cui questa Giunta tende ad amministrare la Regione Marche e a prendere iniziative nel merito del tutto autonoma ed arbitraria bypassando il necessario confronto con l'Assemblea legislativa, previsto dalla legge.
Devo ammettere che mai come oggi sono stata tanto in difficoltà nell'esprimere un parere in qualità di Consigliera relatrice di minoranza. Una difficoltà e un sincero imbarazzo a causa del metodo con cui il documento è stato predisposto e che già in precedenza è stato contestato.
Mi spiego.
E' il 21 Marzo 2022: la Giunta regionale procede con la stesura di proposta FESR 2021/2027 e, dopo soltanto 3 giorni, quindi il 24 marzo, la II Commissione si fa carico contestualmente, quindi, nella stessa seduta, della nomina dei relatori, della discussione e dell'approvazione del documento trasmesso.
Nessuna modifica, nessun approfondimento, nessuna integrazione perché, di fatto, ogni cambiamento avrebbe ritardato l'invio a Bruxelles.
Non ce lo potevamo permettere, non potevamo aspettare ancora, non potevamo perdere tempo prezioso a beneficio delle imprese del territorio. Di certo i ritardi non possono essere attribuiti all’opposizione. Il senso di responsabilità aveva imposto a tutti noi di procedere il più celermente possibile.
Ma andiamo avanti. Dopo la fase di concertazione, il 25 novembre del 2022 viene confermata l'approvazione definitiva del programma da parte della Commissione europea.
Tutto molto bene se non fosse che, per la seconda volta, l'approvazione richiesta all'Assemblea è di fatto una semplice ratifica, tanto da aver voluto anticipare, questo è quello che ha fatto la Giunta, al Teatro delle Muse in data 15 dicembre 2022 alla stampa il nuovo programma dimostrando quanta importanza rivestisse per voi il confronto istituzionale ed ecco che di fatto è stato impedito all'Assemblea legislativa di svolgere le sue funzioni fondamentali, intervenire concretamente sul testo proposto, magari con contributi costruttivi, considerato anche il supporto che in merito poteva essere fornito da Consiglieri che, nel corso della precedente legislatura, hanno maturato una esperienza significativa nell'ambito delle politiche comunitarie. E tutto questo in una logica di collaborazione migliorativa.
E' venuta quindi meno anche questa volta quell'importantissima fase di partecipazione democratica pensata e voluta nel passato e che riteniamo ancora fondamentale per migliorare, ampliare e arricchire il dibattito. Ma forse forse qui di democratico e partecipativo è rimasto davvero poco!
Passiamo ora alle tempistiche. Siete in evidente ritardo! E se è pur vero che gran parte di questo ritardo è dovuto alla tardiva emanazione dei nuovi regolamenti comunitari della politica di coesione e di conseguenza al ritardo nell'approvazione e sottoscrizione dell'Accordo di Partenariato fra la Commissione e lo Stato italiano, va evidenziato che alcune Regioni, come Emilia-Romagna e Lombardia a titolo esemplificativo, si sono attivate più tempestivamente di noi inviando informalmente le proposte di programma alla Commissione europea e avviando in tal modo un negoziato "informale" che ha poi consentito una rapida approvazione delle proposte una volta trasmesse in via ufficiale.
Ad esempio, il POR FESR dell'Emilia Romagna è stato approvato il 22 luglio, solo 7 giorni dopo l'approvazione dell'Accordo di Partenariato, avvenuta il 15 luglio e il POR FESR della Lombardia è stato approvato l’1 agosto, solo 15 giorni più tardi.
Le Marche, invece, sono state ad aspettare, mentre metà Giunta compreso l’Assessore delle politiche comunitarie era impegnato in campagna elettorale. E questo immobilismo ha fatto sì che il programma fosse approvato solo il 25 novembre.
Ora, preso atto di tanta lentezza e inoperosità, non possiamo più attardarci.
Dobbiamo sveltire al massimo le procedure, avviare gli interventi di cui il territorio ha estremo bisogno, iniziare ad aprirci e a coinvolgere le imprese per non frenare i segnali di ripresa che si sono avuti negli ultimi anni, come evidenziato dal prof. XY nel recente articolo sullo stato di attuazione del POR FESR 2014/2020.
Ad esempio, dov'è il calendario degli inviti a presentare proposte per il primo quadrimestre del corrente anno, quel calendario pensato per garantire ai potenziali beneficiari informazioni puntuali e tempestive rispetto alla programmazione delle attività che li riguardano? Documento la cui uscita è prevista almeno 3 volte all'anno come richiesto dal Regolamento comunitario 2021/1060, articolo 49, comma 2.
Dov'è il calendario dei bandi di prossima uscita che dimostrerebbe di fatto e senza possibilità di smentita che la programmazione è pronta per essere avviata? Lo chiedo dato che non più tardi di ieri il Governatore ha dichiarato sulla stampa di essere pronto, entro febbraio, ad uscire con i primi bandi, a valere sia sul FESR che sull'FSE.
E pensare che i vostri stessi tecnici in occasione del tavolo della moda convocato a fine ottobre avevano detto che le schede MAPO, il documento che definisce le modalità di attuazione del POR, sarebbero state approvate dalla Giunta a dicembre e che i bandi sarebbero usciti entro la fine dello scorso anno.
Presidente, siamo ormai alla fine di gennaio e siccome lei afferma che per evitare che i bandi siano "calati dall'alto", intende intraprendere un percorso di condivisione con le associazioni di categoria e gli ordini professionali, bene, credo che questa concertazione dovrebbe essere stata già avviata da tempo!
Comunque, mentre l'Italia corre per non cadere nel baratro, la Regione Marche continua ad indugiare, come sta accadendo, ad esempio, anche con l'approvazione del MAPO un documento, che però, ricordo, a differenza del calendario degli inviti, non è previsto dalla normativa comunitaria.
Per cui, e ora mi rivolgo a voi e al tutologo e per fortuna mancato Assessore, se la superficialità è questa, Consigliere Ciccioli, se come lei afferma certe procedure sono "il frutto dell'apparato di potere, senza meritocrazia, lasciato in eredità dalle Giunte precedenti," citando sempre dalla stampa, le procedure ereditate così farraginose e non efficienti, possono sempre essere cambiate, soprattutto se sono così inadeguate sin dal lontano 2018! Il MAPO potevate toglierlo, visto che non è obbligatorio tant’è che non tutte le Regioni lo approvano in Giunta.
Vi siete insediati a ottobre 2020, sono passati oltre due anni e inoltre rispetto ad un apparato amministrativo che viene definito inadeguato e poco snello, mi chiedo, in occasione di quella riorganizzazione da voi tanto voluta e ben definita oltre un anno fa, perché avete riconfermato tutte le figure apicali, anche ben datate e spesso risalenti all'epoca Spacca, le stesse che a vostro dire avrebbero impedito lo snello svolgimento delle procedure amministrative?
Perché non avete previsto una prova selettiva per la nomina dei capi dipartimento, ma avete nominato in maniera "discrezionale" come previsto da interpello indetto anche chi non ha superato concorsi pubblici e se anziché essere così superficiale avesse approfondito la questione prima di lanciarvi in scomposti attacchi alla precedente amministrazione regionale avreste scoperto che il passaggio a Regione in "transizione" è stato dovuto ad una modifica voluta dalla Commissione Europea circa i criteri di ammissibilità.
Se vi foste informati in maniera adeguata, avreste ad esempio saputo che la categoria delle Regioni in transizione si è allargata fino a comprendere tutte quelle con un Pil pro capite tra il 75 e il 100% della media Ue, mentre in precedentemente la forchetta era 75-90%.
E avreste saputo che, di fatto e fino al 2014, le Marche erano abbondantemente sopra quota 100, ma l'anno successivo, quindi nel 2015, hanno perso quasi 10 punti: un crollo su cui hanno avuto un ruolo determinante le crisi del Gruppo Merloni, del comparto calzaturiero del Fermano e del sistema bancario regionale con la messa in liquidazione coatta della Banca Marche.
Situazione ulteriormente aggravata dal terremoto che ha colpito quasi tutta l'area interna della nostra Regione, ma se la Commissione Europea non avesse cambiato quei parametri la Regione marche non sarebbe andata in transizione.
Una variazione tuttavia che ha comportato un notevole aumento delle risorse disponibili, risorse che atterranno prevalentemente al sostegno agli investimenti produttivi, agli investimenti per ricerca ed innovazione e allo sviluppo ed alla valorizzazione delle risorse umane per facilitare la transizione digitale ed ecologica della nostra Regione, e non credo, Consigliere Ciccioli, che le imprese siano particolarmente dispiaciute di questo.
In ogni caso, mentre la Giunta Acquaroli sta ancora pensando al MAPO, sta ancora parlando di fase di concertazione, la Lombardia e l'Emilia Romagna hanno già emanato i primi bandi per le imprese e gli enti pubblici.
Ne cito soltanto alcuni:
- Lombardia: sportello aperto dal 25 gennaio per bandi a sostegno della ricerca industriale ed innovazione di processo anche digitale;
- Emilia Romagna: per l'internazionalizzazione delle imprese sui mercati esteri attivati strumenti finanziari per sostenere gli investimenti delle imprese;
- Emilia—Romagna: incentivi per la riqualificazione energetica e l'adeguamento sismico degli edifici, per sostenere lo sviluppo di comunità energetiche rinnovabili, sostegno alle start up innovative, all'imprenditoria femminile, alla ricerca industriale, al rafforzamento e aggregazione delle attività libero professionali del credito agevolato per le imprese e molto altro.
Addirittura in alcuni casi, come per il sostegno alla transizione digitale delle imprese, i bandi sono stati pubblicati a novembre 2022 e sono state già raccolte le domande e ora sono in corso le istruttorie dei progetti.
E' evidente quindi, a dispetto di ogni giustificazione e dichiarazione prodotta, anche a mezzo stampa, che la Regione Marche è chiamata in questo anno ad uno sforzo notevole per recuperare i gravi ritardi degli ultimi due anni per quanto riguarda la programmazione 2014/2020 e avviare in tempi brevi la nuova programmazione 2021/2027. Ma per fare questo ci vuole competenza, organizzazione e visione, doti di cui non brilla certo la Giunta Acquaroli.
Riguardo ai contenuti del Programma si condivide, Presidente Putzu, la significativa concentrazione delle risorse sulla priorità 3 "Mobilità sostenibile" soprattutto se confrontata con le Regioni che abbiamo preso in considerazione (8,5% del totale a fronte del 4% dell'Emilia Romagna e del 2,5% della Lombardia). Risorse che verranno impiegate per promuovere, viste le carenze oggettive della Regione, il rinnovo del parco mezzi del trasporto pubblico locale, la realizzazione di infrastrutture e nodi di interscambio nonché lo sviluppo delle infrastrutture necessarie all'utilizzo del mezzo a basso impatto ambientale, proseguendo, evidentemente, sulle direttrici già attivate dalla Giunta Ceriscioli nella programmazione 2014/2020.
Di contro, però, la priorità 4 "Promozione dello sviluppo sostenibile ed integrato" vede assegnato solo il 5,8% delle risorse a fronte ad esempio del 12% dell'Emilia Romagna e del 10,35% della Lombardia, scelta che immagino che sia stata dettata dalle risorse già attribuite alle aree interne pesantemente colpite dal terremoto nella programmazione nazionale e comunitaria 2014/2020 e non ancora completamente utilizzate.
Relativamente alla priorità 2 alla quale sono stati assegnati 170,4 milioni di euro (il 29% del totale in linea con le altre Regioni) sembra che gli obiettivi da raggiungere siano molteplici ed ambiziosi.
A questo proposito mi preme evidenziare che, se pur significative le risorse, sono circa 89 milioni di euro per gli interventi strutturali idraulici, per la gestione dei bacini idrografici, per contrastare l'erosione costiera e la messa in sicurezza sismica degli edifici pubblici, essi appaiono largamente insufficienti per avere un impatto rilevante sul territorio. Si sarebbero potute concentrare le risorse solo su alcune tipologie di intervento, in modo da incidere in misura rilevante su alcuni dei nodi strutturali della nostra regione, invece di disperdere le risorse in mille rivoli.
La priorità 1 "Ricerca, innovazione digitalizzazione e competitività" vede assegnate il 53% delle risorse del programma, sostanzialmente in linea con le Regioni Emilia-Romagna e Lombardia con le quali abbiamo fatto il confronto.
Scendendo però all'interno degli Obiettivi Specifici va evidenziato che molto scarse risultano le risorse per il sostegno alla trasformazione digitale delle imprese, solo l'11,6%, pari a 36 milioni di euro in valore assoluto a fronte di oltre 100 milioni previsti in Emilia Romagna. E questo nonostante il gap che caratterizza le Marche rispetto alle altre regioni del nord e del centro.
Riguardo alle performance regionali ci collochiamo infatti al di sotto della media italiana con valori vicino alle regioni del sud (con un indice pari al 46,8% a fronte del 53,8% della media italiana).
Altro aspetto da sottolineare è la scarsa attenzione riservata ad azioni specifiche per supportare l'imprenditoria femminile, per non parlare dell'assenza di interventi dedicati alla conciliazione dei tempi vita e lavoro.
Ancora una volta, la Giunta si conferma del tutto assente quando si parla di parità di genere, specie sul piano socio-economico, nonostante l'Unione europea non perda occasione per indicare l'effettiva parità tra uomini e donne come uno tra i principali obbiettivi strategici da raggiungere entro il 2030.
Con le risorse europee, si sarebbero potute finanziare proposte di legge, come la n. 64 sulle "Pari dignità", che prevedono interventi specifici per costruire quella rete di servizi, per disegnare quella società accogliente nella quale non c'è nessuna contraddizione per le donne tra maternità e carriera, tra lavoro e cura.
Invece, questa Giunta composta da 5 uomini su 6 più un Presidente, uomo anch'esso, ha deliberatamente deciso di escludere questo tema dalla programmazione.
Tra gli assenti più illustri voglio citare il credito che rappresentava nella scorsa programmazione uno degli aspetti nodali nella strategia complessiva di rafforzamento delle competitività regionale da raggiungere sia valorizzando il ruolo dei Consorzi Fidi, quali facilitatori dei rapporti Banca-Impresa (un percorso che ha poi portato alla nascita del Confidi Unico), sia utilizzando la leva finanziaria per la creazione di nuova imprenditorialità.
Nella programmazione attuale, invece, sembra che il credito abbia un ruolo residuale: mi chiedo come si possa presentare un documento strategico credibile e ambizioso non considerando quello che è a tutti gli effetti il motore finanziario della nostra economia.
Altro grande assente è il settore della nautica, settore altamente strategico per la nostra Regione e che deve vedere portare a compimento numerose questioni, che vanno dalla nautica pura a quelle legate alle importanti e non più rinviabili tematiche ambientali, vedi ad esempio la partita già avviata a sostegno dell'elettrificazione delle banchine, fino ad arrivare al più ampio progetto dell'intermodalità porto-aeroporto-interporto e il coinvolgimento di tutto il settore delle infrastrutture.
Tuttavia, nonostante le gravi e numerose criticità evidenziate, abbiamo ritenuto anche questa volta di esprimere un voto favorevole, favorevole innanzitutto rispetto all’Unione europea che ha dotato la nostra Regione di oltre un miliardo di euro di risorse, voteremo anche questa volta a favore anche per lanciare un segnale di serietà e di responsabilità.
Il Partito Democratico chiederà al Presidente della II Commissione Consigliere Andrea Putzu, al quale riconosco sempre grande disponibilità e correttezza, aggiornamenti e momenti di confronto in Commissione, ma intanto muovetevi, risparmiateci gli alibi, abbiamo già perso troppo tempo. Grazie.
PRESIDENTE. Chi vuole intervenire può prenotarsi entro le 15,10.
Ha la parola il Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Siamo alla vigilia di un atto fondamentale, importante e credo che non sia questo il momento delle polemiche, dell'attribuzione di colpe di responsabilità, altrimenti dovremmo andare indietro e capire come e perché siamo diventati una Regione in transizione, di serie b. Penso che sia al contrario fondamentale in questa fase, in questo momento, esprimere la mia soddisfazione per l'atto che è oggi in Consiglio che dà finalmente attuazione al programma FESR 2021/2027.
L'iter, è vero, è cominciato ad aprile 2022 quando abbiamo inviato la nostra proposta, ma è anche vero che la Commissione europea ha chiesto delle modifiche non sostanziali, ma residuali, minimali e ha chiesto dei chiarimenti su quelle che erano le nostre priorità. A novembre 2022 c'è stata l'approvazione definitiva e ritengo che 9 mesi non possano e non debbano rappresentare uno scandalo o un ritardo clamoroso.
Apprezzo il segnale di responsabilità della minoranza, che comunque dichiara di votare il punto all'ordine del giorno e questo è l'atteggiamento giusto, anche perché parliamo di risorse importanti, fondamentali, risolutive per cogliere il momento di ripresa che la nostra economia sta in qualche modo dimostrando.
586 milioni ai quali vanno aggiunti i 104 milioni del Fondo complementare sono risorse decisive per migliorare la nostra economia, il nostro benessere, il benessere dei nostri cittadini. Il Presidente Putzu ha dettagliatamente spiegato dove andranno collocate: ricerca, innovazione, ricerca industriale, ricerca sperimentale, creazione di imprese innovative e creative, digitalizzazione, rafforzamento delle filiere, su quale voglio ricordare che abbiamo fatto mesi fa una legge, andando incontro a quello che l'Europa in qualche modo chiedeva.
Risorse che vanno verso il potenziamento delle nostre imprese, penso all'ammodernamento tecnologico, ai progetti di internazionalizzazione, come al settore energia, esattamente risparmio energetico, con azioni che vanno nella direzione di ridurre quelli che sono i consumi energetici. Oggi sappiamo più di sempre il peso che abbiamo dovuto e che continuiamo a subire in questo senso.
Interventi sulle strutture pubbliche, manutenzione, anche questo è un altro elemento importante, manutenzioni straordinarie delle opere idrauliche, messa in sicurezza sismica degli edifici pubblici, sviluppo delle infrastrutture verdi in ambito urbano, tutto ciò che va nella direzione della mobilità: rinnovo del parco dei mezzi del trasporto pubblico locale, realizzazione di infrastrutture di interscambio per la promozione della mobilità collettiva.
Molte sono le possibilità, dobbiamo cogliere questa occasione irripetibile, ma dobbiamo farlo tutti insieme con responsabilità, accelerando, questo sì, decisamente, non è più il tempo di perdere tempo, dobbiamo essere tutti consapevoli che la velocità di esecuzione sarà un elemento fondamentale per poter centrare gli obiettivi di tutto questo Consiglio regionale, che sono: il rafforzamento delle nostre imprese, del tessuto economico, il miglioramento della qualità della vita dei nostri cittadini marchigiani.
Chiudo e lo faccio senza polemica, visto il rapporto di collaborazione che ho con la Consigliera Bora, la quale ha detto che occorre avere competenza, visione e organizzazione, voglio rassicurarla dicendo che in questa amministrazione non solo esistono la visione, l'organizzazione, la competenza, ma è caratteristica di questa amministrazione anche il pragmatismo e la concretezza, anche grazie soprattutto al costante confronto con gli operatori. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Non per entrare nel merito di cui siamo tutti convinti, lo stesso atteggiamento dell'opposizione, che dice che ci sono dei problemi, delle criticità, però lo vota, dimostra che è un percorso ineludibile anche perché è un documento che viene concordato con l'Unione europea e del quale non si può fare a meno per passare alla fase successiva, cioè quella dei bandi. Però è più volte che sulla stampa ed anche in Aula la Consigliera Bora fa delle affermazioni, prima uno si arrabbia e poi gli viene da sorridere.
Primo assioma, se quell'apparato avesse funzionato, quello delle politiche comunitarie, saremo stati a posto ed avremmo fatto bene, se non facciamo bene qualche problema c’è.
Secondo punto, se avesse funzionato e prodotto dei risultati, che vanno poi a formare le statistiche, le rilevazioni, le rendicontazioni e altro, la vecchia Giunta, o almeno alcuni dei suoi uomini, sarebbe ancora al suo posto, non sarebbe stata sostituita da noi, noi saremmo stati ancora all'opposizione e quelli che avevano fatto bene sarebbero stati confermati dai cittadini. L'opposizione deve parlar male, deve dire che le cose non vanno, questo sta nel gioco delle parti tra la maggioranza e la minoranza, la minoranza spesso fa l'opposizione, però la verità è la verità.
Se noi avessimo potuto e le leggi ce l’avessero permesso avremmo proceduto in maniera molto tranquilla allo spoils system, avremmo cambiato i dirigenti. Questo negli Stati Uniti è possibile, arriva il nuovo Governo, la nuova amministrazione, anche negli enti locali, nei Comuni, nei loro municipi, e si mandano via le persone. Abbiamo un apparato e la legislazione dice che la parte esecutiva delle istituzioni entra per concorso e non su valutazione fiduciaria, quindi quelli sono e quelli rimangono. per quello che è possibile ruotare, cambiare gli incarichi, dare nuove direttive, cercare di sollecitare il funzionamento, ma quello è.
Con difficoltà abbiamo avviato i processi di trasformazione, di modifica, di riforma del personale, che però hanno un'incisività relativa perché un vecchio proverbio dice che chi nasce tondo non muore quadro o viceversa e questo è, anche perché il personale si forma con una storia e con delle abitudini, che sono le cose più problematiche della vita. Tutti siamo abituati alle nostre abitudini ed anche nelle procedure di lavoro, nelle condizioni di lavoro, nei metodi di lavoro si tende a conformarsi a ciò che è sempre stato.
Una delle cose che mi ha colpito di più nella vicenda del nuovo Governo - è la prima volta che il mio partito dell'area di destra in quanto tale è alla leadership del Governo del Paese – è che le persone che hanno oggi incarichi ministeriali o di vertice dello Stato dicono che i loro staff, le loro burocrazie, che sono quelle stanziali, che sono sempre state lì, ripetono: “Non l’abbiamo mai fatto, siccome non l’abbiamo mai fatto non si può fare”.
Mi ha colpito molto una chiacchierata che ho fatto nei giorni di Natale con quello che oggi è il Presidente del Senato, siamo amici da quando lui aveva 25 anni e io 20, e mi ha detto che lui è un'autorità dello Stato, la seconda carica dello Stato, c'è tutto un cerimoniale, tutte procedure e continuamente i suoi capi staff gli dicono: “Ma questo non è mai stato fatto, non si può fare”. continuamente. “Non posso partecipare lì? No, lì non può andare perché non è stato fatto”, allora lui risponde che lo fa, che fa come gli pare e lo ha fatto in alcune occasioni, ma l’apparato gli dice che non si può. Questo succede al Ministro della Giustizia, alla Presidente del Consiglio che quando si porta la figlia ad un incontro internazionale fa una cosa temeraria e allora pagine sui giornali che è andata con la figlia e non ci sono i precedenti, tra l'altro discutibile, però uno fa quello che vuole.
Bisogna rompere queste incrostazioni, stiamo provando, quelli che sono critici, ma che sono in buona fede, cioè le associazioni di categoria, ogni tanto ci dicono che non sono soddisfatti, però si sta facendo delle cose che non erano state fatte, quindi sono contenti che si cambino alcune cose. Questo è già un grande apprezzamento, il fatto che almeno quelli che ci osservano rilevano che stiamo provando.
Cito un esempio, la nautica è uno dei settori importanti perché l'Italia è la capitale della nautica di lusso, gli yacht, altri Paesi hanno cercato di strapparci questo primato, facciamo le cose migliori nella nautica. Siamo talmente attenti che proprio l'altro giorno siamo andati, io insieme all'Assessore Brandoni, per contatti personali, a visitare uno dei cantieri più importanti della nautica nella nostra regione, non solo, uno di quelli pilota della nautica di qualità ed abbiamo ricevuto apprezzamenti per quello che stiamo cercando di fare.
Anche qui, non siamo soddisfatti, vogliamo fare di più e meglio, abbiamo vissuto due anni terribili perché il Covid non è stata una passeggiata per nessuno, soprattutto per la pubblica amministrazione, per l'istituzione e per tutti cittadini. Siamo partiti zavorrati dal Covid ed anche da ciò che abbiamo ereditato. Non sempre è un vantaggio l’eredità, è un vantaggio quando c’è una massa critica di risorse, di esperienze positive, quando non è così le cose cambiano.
Stiamo facendo tanto anche sulle procedure, per quanto riguarda le politiche comunitarie stiamo portando persone innovative.
Il Presidente della Commissione attività economiche Consigliere Putzu è sempre intraprendente nell'individuare percorsi semplificati, più veloci, ci dobbiamo velocizzare nell'accesso ai fondi comunitari, anche perché l'Italia è campione nel restituire una parte dei fondi comunitari, che tra l’altro non sono fondi dell'Europa, sono fondi nostri che noi diamo all'Europa e che l’Europa ce li distribuisce, questo va detto perché uno pensa che l’Europa sia una miniera, una mamma buona che ci dà i soldi. I soldi sono anche i nostri e noi ritiriamo, ma da sempre, meno soldi di quelli che diamo all'Europa anche perché una parte dei soldi italiani conferiti all’Europa vanno distribuiti a Paesi più veloci di noi o più intraprendenti di noi nel spendere le risorse. Vogliamo azzerare questo gap, questa difficoltà che ci impedisce di prendere i fondi nostri ridistribuiti dall'Europa, di utilizzarli nel migliore dei modi e di rendicontarli perché poi le rendicontazioni sono fondamentali. Più veloci possibili per gli stati di avanzamento, i Sal, come si chiamano, per riuscire a far girare al meglio le risorse finanziarie, l'economia e i benefici per i cittadini.
Non devo aggiungere altro, sennonchè quando si parla bisogna sempre fare un bagno di umiltà e di buona fede, allo stesso tempo difendere tutto ciò che mettiamo in campo, con la nostra intraprendenza, generosità e voglia di fare bene. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Consigliera Bora, ho guardato attentamente la proposta della II Commissione permanente, sono riuscito a trovare delle risposte alle sue affermazioni.
L’approvazione dei programmi, sto parlando del 2022: 3 programmi approvati tra luglio e settembre, 8 programmi ad ottobre, 6 programmi a novembre, tra i quali la nostra Regione, 4 approvati a dicembre.
La Regione Marche ha già emanato lo scorso giugno alcuni bandi che sono già pronti per essere caricati sulla programmazione 2021/2027. Si tratta del bando delle filiere, del bando di investimenti produttivi, quindi anche le Marche, come le altre Regioni, hanno già pubblicato bandi sulla nuova programmazione e lei sa meglio di me che è 2021/2027.
A giugno 2022 c'erano bandi già compatibili con la programmazione 2021/2027, nell'oggetto dei bandi era già scritto che gli interventi sarebbero stati compatibili con la programmazione 2021/2027, sono immediatamente utilizzabili per la nuova programmazione.
Rispondo sul credito, una delle cose più importanti che lei ha detto, 29 milioni di euro nel FESR è una misura complessiva con tutti i fondi di 91 milioni di euro, una misura mai vista nelle dimensioni e per il sostegno al credito, altro che cifre sottostimate. Questo mi sento di dirlo. Grazie.
PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi.
Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Parto dalla fine perché rimane difficile rispondere all’Assessore Brandoni dato che per la stragrande maggioranza del mio intervento non c’era e non ha ascoltato, ma non voglio essere ripetitiva.
Non è vero che 29 milioni di euro per il credito non si erano mai visti, invece è vero che questa Regione non ha mai visto tante risorse come quelle che stiamo vedendo in questa programmazione, quanto meno proporzionalmente tutti quanti ci aspettavamo cifre molto più importanti nell’ordine di un centinaio di milioni di euro.
Compatibili, Assessore lei lo sa, significa spondabili, se lei è uscito l'anno scorso con dei bandi con le risorse regionali aspettando che uscissero quelle comunitarie è un conto, non si metta però sullo stello livello delle altre Regioni che hanno fatto altro, comunque siamo sempre gli ultimi degli ultimi.
Al carissimo collega che adesso non c’è, rinnovo l’attestato di stima al Consigliere Marinangeli, vorrei dire che non vedo l’ora di andare indietro e spiegare perché siamo una Regione in transizione, l’ho detto prima, forse non sono stata abbastanza chiara, magari proporrò un interrogazione così lo chiariremo una volta per tutte.
Dispiace che questa maggioranza sia quasi dispiaciuta delle maggiori risorse che abbiamo a disposizione, forse la sensazione che abbiamo un po' tutti è che abbiate paura di utilizzare le risorse messe a disposizione dall’Europa perché non ne siete capaci ed è per questo che date una connotazione negativa a tutto.
Voteremo favorevolmente, Consigliere Ciccioli, perché è un chiaro e netto sì alle opportunità che ci vengono offerte e, come è accaduto dall'inizio della legislatura, continueremo a lavorare in stretta collaborazione con la maggioranza per migliorare, per rendere più efficaci le misure dando il nostro apporto costruttivo, nonostante il metodo utilizzato che sembra fare della Giunta un organismo che vuole declinare ogni nostra proposta, in realtà ogni proposta viene in generale al di fuori del palazzo. Una cosa però va riconosciuta, gli stessi che criticavano ferocemente la Giunta Ceriscioli, che affermavano che le Marche erano la cenerentola d’Europa, non solo non sono riusciti a fare meglio, ma hanno fatto peggio e poi portano in Aula un documento che di fatto è in piena continuità con quanto fatto nel settennio passato.
Questa contraddizione è evidente e palese, mi aspetterei, ma in realtà no, considerati i soggetti che salgono ogni volta sul pulpito, un’autocritica da parte di qualcuno, ma mi rendo conto che è chiedere troppo.
Non ho ben capito francamente il passaggio che ha fatto il Consigliere Ciccioli sull’apparato, va bene o no la struttura che ha trovato sulle politiche comunitarie? Se non va bene mi deve spiegare perché non l’ha cambiata, poi l’apparato funziona se vengono dati gli input giusti.
La Regione Marche non è un’impresa privata in cui ognuno può fare quel che vuole e la sinistra non ha perso le elezioni perché non ha fatto funzionare l’apparato, peraltro non sfuggirà al Consigliere Ciccioli che tutti gli ex Assessori della Giunta Ceriscioli sono stati riconfermati, cosa che non è avventa per molti Consiglieri dell’opposizione della precedente legislatura. Dico questo perché magari qualcuno può dire: “Chi ha fatto parte della precedente legislatura parte avvantaggiato” No, perché molti dei vostri che erano stati eletti non ce l’hanno fatta e altri oggi siedono al loro posto, mentre tutti gli ex Assesori della Giunta Ceriscioli sono stati riconfermati, compreso quello che oggi è Sindaco di Loreto.
A me piacciono tanto le analisi del Consigliere Ciccioli, mi ricordo la volta che aveva detto che avevamo perso perché c’erano troppe donne in Giunta. Lui rimarrà il mancato Assessore della Giunta Acquaroli, forse certe dichiarazioni non gli portano nemmeno tanta fortuna.
Ribadisco ed anticipo il voto favorevole per i motivi che ho detto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Ringrazio il mio capogruppo. Oggi è un momento importante, si chiude questa programmazione e si danno risposte al mondo economico, sociale e imprenditoriale della nostra regione marchigiana.
Ringrazio il buon lavoro fatto dalla Giunta, dalla II Commissione, dal Presidente ai funzionari, da tutti coloro che con grande determinazione sono riusciti a portare a termine questa programmazione.
Il gruppo della Lega voterà fortemente convinta e a favore. Grazie, buon lavoro. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Non può che farmi piacere questo voto, anche una parte dell’opposizione è favorevole seppur con delle critiche, ma credo che il senso si sia compreso, è quello di partire il prima possibile con i bandi, tra l'altro su due bandi siamo già partiti prima di approvare la programmazione del FESR. Questo è importante anche per andare spediti su altre azioni. Tutto ciò non può che rendermi orgoglioso.
Questo è un momento particolare per la nostra Regione e per la nostra Nazione e la dimostrazione è che tutte le forze politiche che compongono l’Aula dell’Assemblea legislativa votano a favore questo atto. Significa che c'è una grande responsabilità della classe politica marchigiana e su questo tema non possiamo dividerci.
Auspico che sulle variazioni insieme alla Commissione possiamo dare tutti un contributo, non solo con le schede MAPO, ma anche con altro.
Ritengo che questi fondi non possano che far bene alla nostra Regione, alle imprese ed ai Comuni che tanto aspettano, e sono certo che daranno una grande opportunità per il cambio di passo tanto aspettato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Come ampiamente sottolineato dalla Consigliera Bora nella sua relazione l'approvazione di questo atto nel gruppo del Partito Democratico ha creato tante perplessità e le ha sottolineate molto bene.
Arriviamo in Aula in affanno, non vi siete confrontati con nessuno, mi viene da pensare ad un incontro che abbiamo fatto qualche giorno fa con il sindacato e le organizzazioni sindacali, che ci hanno detto: “Ma non vi ascoltano? Avete tante idee e condividiamo anche tante perplessità della loro azione”. No, non ci ascoltano perché spesso non arriviamo nemmeno alla fase in cui poterci confrontare e dare il nostro contributo.
Ringrazio il relatore di maggioranza Consigliere Putzu per come si è posto, avevamo quasi deciso di non votare se le modalità fossero state quelle del Consigliere Ciccioli, che sono sempre sfidanti, arroganti e muscolari. Un programma riscritto in proporzione alle risorse in più che sono state assegnate per le modalità … Consigliera Bora , lei deve fare una scheda su questa Regione che è in transizione perché tutte le volte sembra che sia una responsabilità ma, fotografati i motivi, uno dovrebbe gioire per le risorse che vengono assegnate e fare le scelte in funzione di quelle difficoltà che hanno determinato la transizione e provare a risolverle.
Sul tema del credito, che la Consigliera Bora ha evidenziato, Assessore Brandoni non si faccia rimbeccare da quello che ha sentito. Proviamo a capire, è vero che ci sono 29 milioni di euro nel FESR, ma sono banali rispetto alle necessità odierne che sono determinate dalla crisi post Covid e dalla guerra, avremmo avuto bisogno di una scelta determinata su questo.
Voi avete fatto una cosa anche molto interessante, il Consigliere Ciccioli dice che la macchina amministrativa per come l'abbiamo lasciata non funziona, non è adeguata, però siccome non sa come migliorarla …, per noi non era così. Se ci sono problemi nella spesa certificata, e lì è certificato che non è stata certificata in modo adeguato, anche qui, Consigliera Bora, bisogna scrivere la scheda, non basta solo la stampa, che ringrazio perché ogni tanto ci sono queste fotografie rispetto alle quali gli argomenti sono completamente depistanti.
Sulla spesa certificata siamo ultimi in Italia, quello è un dato, dopo toccava a voi farla e non a quelli di prima, come tocca a voi oggi riprogrammare e se lo fate prendendo quello che hanno fatto quelli di prima …, io non c'ero, ma devo dire che su quel fronte sono stati un riferimento per l'intera nazione e lo fate in proporzione, vuol dire che non avete avuto la capacità di scegliere, la visione adeguata, la capacità di leggere le necessità, ha detto prima il Consigliere Bilò, delle nostre imprese, delle nostre strutture e della nostra comunità. Per me è questa, ma lo vedremo, l'avete fatto in proporzione e con una rottura che era completamente diversa.
Responsabilmente, invece, grazie anche al lavoro che ha fatto la relatrice di minoranza, convincente nel gruppo, con un contributo importante in Commissione per la nostra comunità, votiamo a favore di questo atto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini (in dissenso dal gruppo di appartenenza).
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Per non marcare nessun territorio distinto, mi affido alle parole, alla profondità e agli approfondimenti che la relatrice di minoranza concretamente ha portato su questo tema.
Ci avviamo a votare e ad approvare un documento fondamentale, che segna il passaggio dei prossimi anni e alcune delle critiche che sono state manifestate riguardano - cito solo quelle più significative - la partecipazione ed il ritardo. Oggi siamo il 24 gennaio e abbiamo un ritardo significativo, importante, che certo potrà essere recuperato e noi lo auspichiamo, ma non si può non sottolineare come si è perso almeno un anno sui tempi di programmazione, pianificazione.
La partecipazione, come si fa ad approvare un documento autoreferenziale, privo di analisi sulle specifiche problematiche che la regione Marche oggi evidenzia, privo dell'apporto costruttivo del gruppo del Partito Democratico, che in due anni ha dimostrato con grande senso di responsabilità di voler costruire una proposta integrativa rispetto a quello che il Governo regionale fa? Da questo punto di vista è impensabile che si possa sposare analiticamente le questioni, ne cito un altro sul tema della crescita del lavoro e degli investimenti. Il tema relativo alle aree interne è sottovalutato, sottodimensionato. E come coniugare i temi dei finanziamenti rispetto ad un altro quadro, ad un'altra questione centrale del futuro che è la denatalità.
Credo che la relazione della Consigliera Bora e i riferimenti puntuali possano legittimare da un lato l'auspicio che oggi facciate presto e bene, ma in questo momento legittimano, almeno dal mio punto di vista, un voto di astensione.
Ho ascoltato con attenzione le parole del Consigliere Ciccioli il quale è capace di inventarsi le più grandi sciocchezze di questo mondo, quando ha detto che sarebbe stato impossibile modificare il quadro della struttura burocratica di questo ente. Lui ha scelto gli stessi dirigenti, gli stessi Capo dipartimento di chi c’era prima, ha dimostrato … Presidente!
(interventi fuori microfono)
PRESIDENTE. Le chiedo scusa, non intervenga, Consigliere. Può intervenire per fatto personale, se lo ritiene, non può intervenire mentre lui parla, la prego continui.
Consigliere Ciccioli le consento di fare la dichiarazione in dissenso dal gruppo. Grazie.
Consigliere Carancini, prego.
Romano CARANCINI. Quando si interrompe è difficile riprendere.
E’ uno che ha imposto gli stessi dirigenti che c'erano prima, che hanno lavorato bene. Questa è la realtà, Consigliere Ciccioli, così come far credere che il passaggio, e lo ribadisco ancora una volta, tra le Regioni in transizione sia attribuibile a chi c'era prima. Il Consigliere Ciccioli mente sapendo di mentire, racconta una sciocchezza.
Chiudo così, Presidente, lui fa un'affermazione ridicola quando dice che l'opposizione parla male, l'opposizione parla male delle frottole che dice, questa è la pura realtà, racconta frottole e rispetto alle frottole parliamo male. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Come al solito, con pietosa pazienza, ascolto le cose che dice il Consigliere Carancini.
PRESIDENTE. Esponga il fatto personale.
Carlo CICCIOLI. Frottoliere mi è piaciuta particolarmente, della serie dimmi porco che mi piace, questa è la serie, che è una cosa ridicola, risibile, inguardabile, insostenibile e tutto sommato alla fine da piacere quello che dice il Consigliere Carancini. Grazie.
PRESIDENTE. Consigliere Carancini, vuole replicare il fatto personale? Bene, avete chiarito nel modo migliore, un sano confronto anche dialettico, partitico.
Proposta di atto amministrativo n. 41. La pongo in votazione (per appello nominale, ai sensi del combinato disposto dell’articolo 69, comma 1 e dell’articolo 66, comma 2, lett. c) del Regolamento interno).
Favorevoli: Acciarri, Acquaroli, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biancani, Bilò, Bora, Borroni, Cancellieri, Casini, Ciccioli, Elezi, Latini, Livi, Mangialardi, Marinangeli, Marinelli, Mastrovincenzo, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Santarelli, Serfilippi.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Carancini, Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislatura regionale approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 15,40
La seduta inizia alle ore 13,15
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Dichiaro aperta la seduta n. 98 del 24 gennaio 2023. Do per letto il processo verbale della seduta n. 97 del 17 gennaio 2023, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell'articolo 53 del Regolamento interno.
Interrogazione n. 586
a iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Potenziamento della nautica da diporto nel Porto di Pesaro”.
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 586 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta l’Assessore Baldelli.
Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. I Consiglieri interrogano il Presidente della Giunta regionale per sapere: “Se è stata effettuata la verifica di assoggettabilità alla Vas della variante localizzata, che prevede la destinazione funzionale del 50% dello specchio d'acqua della nuova darsena del porto di Pesaro alla nautica da diporto; in caso contrario se è stato trasmesso alla Regione, dall'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, il rapporto preliminare ambientale ai fini della suddetta verifica; se alla luce delle constatazioni e delle considerazioni esposte in premessa, si ritiene opportuno che per gli anni 2023/2024 venga emanato un avviso per l'assegnazione nel porto di Pesaro di specchi d'acqua per ormeggi da diporto, evitando di riproporre un numero di concessioni pari al numero di barche possibili, ma piuttosto concessioni più ampie”. Ho sintetizzato le richieste degli interroganti.
Ho chiesto all'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale per avere informazioni sulle questioni poste dai Consiglieri. In maniera sintetica, cerco di rimanere nei tempi, in relazione ai primi due quesiti, l'Autorità di sistema portuale ha precisato, come è noto, il decreto-legge n. 121 del 2021, decreto infrastrutture, ha completamente riscritto l'articolo 5 della legge n. 84 del 1994, espungendo dal corpus della norma la precedente previsione, che recava in origine la redazione da parte dell'Autorità di sistema di un piano regolatore di sistema portuale, modificando al contempo le finalità e l'iter approvativo del documento di pianificazione strategica di sistema, che è stato riformulato in termini di documento di programmazione strategica di sistema.
Tenuto conto delle intervenute modifiche normative che hanno inciso in modo sostanziale sulla generale attività di pianificazione portuale, considerata la pressoché definitiva elaborazione del documento di programmazione strategica di sistema da sottoporre al percorso giuridico amministrativo previsto dal novellato articolo 5 della legge n. 84 del 1994, l’Autorità di sistema portuale sta svolgendo le opportune verifiche per valutare quale iter tecnico giuridico conduca, più coerentemente all'assetto normativo così modificato, a rispondere agli interessi rappresentati dalla cittadinanza e dalle locali associazioni diportistiche, laddove la fattispecie a suo tempo vagliata sulla scorta dell’allora disciplina vigente in termini di variante localizzata fosse inquadrabile quale adeguamento tecnico funzionale.
Per tali soluzioni, se percorribili sotto il profilo tecnico giuridico, all'esito del confronto con le amministrazioni interessate non sarebbe prevista in seno al nuovo procedimento istruttorio la procedura di Vas riducendo in maniera rilevante i tempi dell'iter autorizzativo rispetto alla variante, posto che gli aspetti ambientali sarebbero esaminati nell'ambito del parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici ed eventualmente demandati ad una verifica di assoggettabilità ambientale degli interventi contemplati dall'adeguamento tecnico funzionale stesso.
Al terzo quesito l’Autorità di sistema precisa che il successivo avviso pubblico, adottato l’1 giugno 2021, per le stagioni afferenti alle annualità 2021/2022, ha previsto quale canone minimo per le concessioni demaniali in argomento l'applicazione di quanto previsto nell'articolo 100, comma 4, del decreto-legge del 14 agosto 2020, n. 104, convertito in legge 13 ottobre 2020, n. 126, a mente del quale la misura minima del canone di utilizzazione di aree demaniali marittime, per qualsiasi funzione, a decorre dall’1 gennaio 2021 è pari ad euro 2.500 da rivalutarsi secondo il coefficiente di adeguamento Istat comunicato dal Ministero vigilante.
Per quanto sopra, la procedura ad evidenza pubblica è andata pressoché deserta registrandosi solo la presentazione di un'unica istanza ammissibile in relazione alla quale è stata rilasciata dall’Autorità di sistema portuale la relativa concessione demaniale marittima.
Tanto premesso, alla luce del quadro normativo applicabile, condividendo l'obiettivo di assicurare la valorizzazione del porto di Pesaro e tenendo nella dovuta considerazione gli interessi rappresentati dalla cittadinanza delle associazioni diportistiche l’Autorità di sistema portuale ha ritenuto di non procedere all'emissione di nuovi avvisi finalizzati ad assentire puntuali concessioni e singoli concessionari, in quanto risultate non altrimenti ed obiettivamente sostenibili.
Sulla scorta di quanto sopra, pertanto, l’Autorità di sistema portuale sta approfondendo il corretto percorso giuridico per razionalizzare il rilascio delle concessioni aventi finalità di ormeggio di unità da diporto nel porto di Pesaro al fine di contemperare l'esigenza di valorizzare le locali associazioni sportive esponenziali degli interessi della comunità diportistica, evitando di attivare procedure destinate a rimanere deserte con la necessità di assicurare la più ampia ed equa partecipazione da parte di tutti i soggetti interessati. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, Il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Questa interrogazione non era rivolta direttamente all’Assessore, che ha fatto in qualche modo da tramite con l’Autorità portuale.
La risposta non è positiva e la non positività la imputo alla risposta che non ha dato l’Autorità portuale, in quanto, rispetto alla proposta di adottare una variante che era stata già portata avanti con la delibera 53 nel 2019, ho capito che l'Autorità portuale non ha minimamente dato seguito a quella delibera e ha fatto sì che dopo la modifica con il decreto-legge n. 121 del 2021 questa variante semplificata non fosse più possibile.
Alla Regione non è stata inviata nessuna richiesta per la Vas e oggi l’Autorità portuale ci comunica che sta cercando di verificare e di individuare un percorso semplificato per ridurre i tempi e questo è molto negativo perché non è stato dato seguito ad una delibera.
Dall'altra parte l'Assessore ha fatto riferimento alla concessione ed al nuovo bando, se ho capito bene non è stata precisata una data per adottare un nuovo bando.
Ritengo che questo sia un errore da parte dell'Autorità portuale perché se continua a fare dei bandi per le singole concessioni con costi altissimi, quando la stagione è già cominciata, nessuno parteciperà. Il bando va fatto oggi. Ricordo che una concessione può costare dai 6.000 ai 7.000 euro circa, se le persone pagano un'annualità completa sarebbe opportuno far partire il canone all'inizio dell’anno in modo tale che coloro che fanno la richiesta possono suddividerlo in 12 mesi, non in un mese.
Non è mio compito, lo voglio dire all’Assessore Baldelli anche se a volte ci troviamo su parti opposte, in questo caso annuncio una sorta di polemica, non nei confronti dell'Assessore e della Regione, ma dell’Autorità portuale che ancora una volta ha perso un’occasione per essere vicina ai diportisti, soprattutto al porto di Pesaro.
La ringrazio, Assessore, per la risposta, se me la può dare mi fa una cortesia, così mi consente di leggerla bene. Grazie.
Interrogazione n. 648
a iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Studi fattibilità riattivazione linea ferroviaria Fano-Urbino e collegamento linee Fabriano-Pergola, Fano-Urbino”
Interrogazione n. 662
a iniziativa del Consigliere Serfilippi
“Ferrovia Fano-Urbino”.
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le interrogazioni n. 648 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo e n. 662 del Consigliere Serfilippi.
Ha la parola, per la risposta l’Assessore Baldelli.
Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. Grazie ai Consiglieri che pongono degli interrogativi per sapere qual è lo stato di avanzamento degli studi sull'anello ferroviario.
La Regione Marche con delibera di Giunta n. 1570 del 2021 ha commissionato a Rete Ferroviaria Italiana la realizzazione di uno studio di fattibilità per la connessione della linea in esercizio Subappennino Italica Fabriano-Sassoferrato-Pergola con la linea Fano-Urbino.
Si significa che per la riattivazione di questa linea, in quanto individuata tra le tratte ferroviarie ad uso turistico con legge del 9 agosto 2017, n. 128, il Ministero delle infrastrutture della mobilità sostenibile durante la vigenza del Governo Gentiloni ha commissionato a Rete Ferroviaria Italiana uno studio di fattibilità con lo stanziamento di 1 milione di euro, a valere sulle risorse previste dall'aggiornamento 2020/2021 al contratto di programma 2017/2021 del Ministero delle infrastrutture RFI nella sezione programmi prioritari ferrovie, valorizzazione turistica delle ferrovie minori.
Tale studio, commissionato dal Ministero, non è stato formalmente trasmesso alla Regione Marche, ma a seguito di specifica richiesta è stato presentato in sintesi, in occasione di un incontro organizzato presso la Direzione di Rete Ferroviaria Italiana. Da quello studio si evince che sono state previste una pluralità di soluzioni tecniche diversamente declinate in funzione della tipologia di trasporto e che Rete Ferroviaria Italiana anche a seguito del confronto con i territori deciderà eventualmente di implementare.
Le soluzioni prospettate in occasione dello studio per il completamento dell'anello ferroviario prevedono anche la risoluzione delle interferenze con la viabilità esistente e i centri abitati lungo il percorso, con la possibilità, ove necessario, di prevedere varianti.
La Regione Marche ha chiesto la specifica dei costi prospettati con riferimento alle singole alternative in occasione della convenzione per lo studio del completamento dell'anello ferroviario.
Lo studio per la connessione della linea Subappennina Italica Fabriano-Sassoferrato-Pergola, con la linea Fano Urbino è attualmente in corso. La proroga richiesta per motivi tecnici interni a Rete Ferroviaria Italiana ed i tragici eventi alluvionali di settembre 2022 hanno ritardato l'esecuzione dei rilievi necessari e stanno impegnando RFI nei lavori di ripristino resesi necessari a seguito dei danni causati dalle esondazioni.
Coerentemente con tali studi il contratto di programma 2022/2026 MIMS-RFI a seguito di quello studio di fattibilità commissionato dal Governo nazionale sulla linea Fano-Urbino parte investimenti …, quindi, il contratto di programma nella parte investimenti, pur non potendo ancora prevedere linee di finanziamento specifiche ha inserito l'anello ferroviario delle Marche tra le tratte per cui è stato avviato uno studio di fattibilità per il ripristino anche dal punto di vista del traffico commerciale.
Questo è un altro elemento che noi abbiamo chiesto perché se questo Consiglio regionale dovesse decidere la riattivazione di un anello ferroviario per la nostra regione forse il solo utilizzo turistico sarebbe insufficiente per rapportare costi benefici sugli investimenti che noi potremmo richiedere al Governo nazionale. Quindi, negli studi abbiamo chiesto che venga inserita non solo la riattivazione turistica, ma anche un potenziale utilizzo a scopi commerciali della linea ferroviaria.
Sulla specifica richiesta: se nel bilancio regionale sono previste risorse per l’attivazione dell'anello ferroviario, ad oggi il bilancio regionale ha stanziato risorse necessarie per gli studi in corso al fine di comprendere la fattibilità di un collegamento Fabriano-Urbino-Fano e Fano-Urbino-Fabriano sulla tratta Ancona-Roma, che è la tratta principale, diagonale, di collegamento fra l'Adriatico e il Tirreno, nonché risorse stanziate ordinariamente dalla Regione tramite il trasporto pubblico locale per il servizio di trasporto commerciale sulla Civitanova Marche-Albacina-Fabriano, che vede proprio in questi mesi un investimento già previsto di 110 milioni di euro per il potenziamento e l'elettrificazione della linea. E’ parte integrante dell'anello ferroviario il tratto Civitanova Marche-Albacina-Fabriano, che potrebbe essere riconnesso sulla Fabriano-Sassoferrato-Pergola e potenzialmente, qualora fosse volontà di questa Assemblea legislativa e dei territori, con la conclusione fino a Urbino e Fano. Altre risorse sono state invece previste per il trasporto a fini turistici per la linea Ancona-Fabriano-Sassoferrato-Pergola.
Con riferimento al progetto di ammodernamento della linea ferroviaria adriatica e in particolare all'ipotesi della ricollocazione della stazione di Fano, una zona più periferica, si significa che la Regione Marche ha chiesto al Ministero delle infrastrutture dei trasporti la realizzazione, ma questa è una notizia che ormai tutti conosciamo, di una nuova linea dedicata al traffico merci ed al traffico passeggeri di media e lunga percorrenza arretrata rispetto a quella attuale, in funzione di una riqualificazione urbana e sostenibilità urbana alla potenzialità di essere riqualificata come metropolitana di superficie.
L'eventuale riattivazione della linea Fano-Urbino potrebbe svolgere un fondamentale ruolo di collegamento tra la città di Fano e la nuova stazione ferroviaria della nuova linea adriatica veloce, qualora realizzata.
Anche qui voglio ricordare che la richiesta della Regione Marche sulla nuova linea adriatica deve comprendere una visione complessiva di tutta la nostra regione, anche se realizzata a stralci non può vedere delle progettazioni solo parziali perché la progettazione deve prevedere una facilitazione del traffico in tutta la nostra regione e un recupero dell'area costiera, non per il passaggio del traffico merci, ma in senso di sostenibilità ambientale. Parliamo spesso di ciclabili, ma dobbiamo parlare anche del trasporto pubblico locale come una metropolitana di superficie, come tante realtà moderne in Europa hanno e questa la potremmo studiare anche per i nostri centri, per collegare i nostri centri abitati da Porto d'Ascoli fino a Gabicce.
Grazie ai Consiglieri per questa interrogazione, due gruppi consiliari me l’hanno proposta perché quando si parla di ferrovia si parla anche di una visione per il recupero di tante aree che nel tempo dal punto di vista infrastrutturale sono state abbandonate.
Guardando il Consigliere Serfilippi, primo firmatario, è importante far crescere in maniera omogenea tutto il nostro territorio perché anche quello che abbiamo vissuto ieri sull'alluvione è dovuto in parte anche all'abbandono di tanti territori di collina e di tanti territori di montagna perché non sono più attrattivi per i nostri giovani non avendo più servizi. Quei servizi li possiamo realizzare e implementare solo se prima li studiamo e poi ne verifichiamo la fattibilità. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Con l’interrogazione n. 648, che abbiamo presentato, ho fatto una serie di domande alle quali l'Assessore ha risposto.
Con la prima domanda volevo capire se era pronto lo studio di fattibilità, ricordo che era stato annunciato nel 2019 e doveva essere pronto nel maggio 2021, dopo i numerosi interventi di soggetti che avevano lavorato per mettere queste risorse e che ritenevano che entro i primi mesi del 2021 …, poi entro maggio, poi entro ottobre, comunque siamo arrivati nel 2023.
Il Ministero aveva chiesto di finire lo studio nel luglio 2019, siamo nel 2023 ed ancora non abbiamo uno studio pubblico che ci evidenzi l’intenzione o meno di recuperare questo tracciato.
La mia interrogazione è legata, come tutti ben sanno, al fatto che ritengo che la ciclovia del Metauro deve essere realizzata, come era stato previsto, lungo la ferrovia e non al di fuori del sedime ferroviario.
L'altro tema riguarda lo studio di fattibilità, la Regione aveva incaricato RFI dello studio di fattibilità sia per fini turistici che commerciali, sia per il ripristino della Fabriano-Pergola dal punto di vista commerciale che della Fano-Urbino dal punto di vista turistico e commerciale.
La delibera era stata fatta nel dicembre 2021 e prevedeva che entro sei mesi RFI doveva consegnare lo studio, entro giugno 2022, siamo arrivati a fine gennaio 2023 e ancora RFI non l'ha messo in piedi.
L’altra risposta dell’Assessore rispetto al contratto di programma, se sono previste risorse, investimenti, per il recupero della Fano-Urbino e per il recupero complessivo anche a livello commerciale della Fano-Pergola o del collegamento, come dice l’Assessore, tra la Fano-Urbino e la Pergola-Fabriano attualmente RFI e Ministero non hanno messo risorse, solo i soldi per lo studio di fattibilità, ma niente per la realizzazione. Questo sembra quasi normale perché dopo tre anni non sono stati neanche in grado di fare uno studio di fattibilità, i soldi fanno sempre in tempo a metterli.
Per quanto riguarda il bilancio regionale 2023/2025 ci sono le risorse per lo studio di fattibilità, ma non per gli investimenti, lo immaginavo e l’Assessore me l’ha confermato.
L'ultimo punto, rispetto al fatto che per l'attuale ciclovia del Metauro poteva essere utilizzata la prima parte della ferrovia Fano-Urbino, in quanto la ferrovia lungo la linea adriatica verrà arretrata, meglio, si vuole velocizzare la linea e quindi l’attuale stazione di Fano verrà portata più verso l'interno, si chiedeva di utilizzare almeno quella parte ed impiegare il sedime ferroviario, ma ho capito che la linea vecchia verrà utilizzata più che altro per una metropolitana di superficie, per una ferrovia di tipo locale e si ritiene che non sia opportuno abbandonare i binari e pensare ad altri mezzi di mobilità sostenibile, come piste ciclabili o mezzi di tipo elettrico.
Il fulcro dell’interrogazione era legato più che altro al punto 1), mi sembra chiaro che a tutt'oggi da luglio 2019, siamo a fine gennaio 2023, dopo quasi quattro anni, ancora RFI non ha presentato lo studio dopo aver incassato 1 milione di euro. Non penso che il tempo che si sta prendendo sia troppo anche perché sono curioso di vedere le proposte, ma soprattutto quali saranno i costi per ripristinare, anche se con diverse variazioni, le opere necessarie per rendere sicure e funzionali queste infrastrutture. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore Baldelli per la risposta, che è sale per le mie orecchie e mi fa piacere l'impostazione che ha attivato dall'inizio ed il fatto che stiamo proseguendo con l’iter.
Ho presentato l'interrogazione anche per conoscere lo studio di fattibilità che RFI ha commissionato a Italfer, per il quale voglio ringraziare l’allora senatrice XY del Movimento 5 Stelle che ha fatto inserire il milione all'interno dell'accordo di programma, l'accordo quadro, e mi auguro che ben presto venga reso pubblico.
Ai Consiglieri del PD vorrei dire una cosa: la riattivazione della linea ferroviaria Fano-Urbino potrà costare anche 1 miliardo di euro, non mi scandalizzo sui costi, ma sui benefici per la comunità e per la Valle del Metauro, da Fano ad Urbino, per poi andare a Pergola-Sassoferrato, fino a Fabriano, che può dare un impulso alle attività economiche, alla popolazione di quei territori perché nel 1987, che è l'anno in cui sono nato, credo che gli amministratori abbiano fatto un gravissimo errore disattivando quella ferrovia, hanno fatto un gravissimo errore gli amministratori del PD che hanno pensato di fare sopra a quella ferrovia una ciclovia che non poteva essere realizzata e grazie all'amministrazione regionale, al Governo Acquaroli, non sono stati persi i finanziamenti e presto verrà alla luce, mentre la ciclovia del Metauro verrà realizzata nei tempi, vicino alla ferrovia, di concerto con le amministrazioni comunali.
Mi fa specie vedere lo stesso PD che da una parte avvalla e vota il protocollo d'intesa con la Regione Marche per spostare la ciclovia del Metauro e poi fa un convegno per dare contro al PD che ha votato questa cosa in comune, o il PD stacca la spina alle amministrazioni serie, altrimenti non si capisce perché ci fa i convegni contro. Queste sono cose che riguardano voi.
Dico all'Assessore di andare avanti con la riattivazione della ferrovia Fano-Urbino, bene che la Regione chieda una riattivazione commerciale della linea non solo turistica perché può dare lustro, portare economia, dare un servizio maggiore. Penso solamente ai tanti studenti che vanno ad Urbino tutti i giorni e sono costretti a utilizzare la propria auto oppure i mezzi su gomma, con tutti i costi che vediamo, poi voi vi riempite la bocca ogni volta il green deal , con la riduzione delle emissioni, ad oggi meglio della ferrovia non c'è niente.
La politica deve guardare oltre, guardare allo studio di fattibilità, vediamo quali sono le proposte progettuali poi se costa 100, 500, 1 miliardo è importante che la politica ci metta le risorse e se non aveste perso tempo in questi anni oggi avremo un progetto preliminare che poteva essere finanziato con i fondi del PNRR, questo dobbiamo guardare di chi purtroppo ci ha amministrato fino ad oggi.
Non dobbiamo perdere tempo, anche il nostro mandato è limitato, speriamo che i marchigiani ci riconfermino alle prossime elezioni, ma dobbiamo far sì che la riattivazione della ferrovia avvenga il prima possibile e che tutto il percorso di ciclovia continui, come è stato impostato dall'Assessorato.
Assessore, buon lavoro e grazie per quello che state facendo. Grazie.
Interrogazione n. 655
a iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Rinnovo dei decreti di agente ittico volontario nella Provincia di Ancona”.
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l'interrogazione n. 655 della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Antonini.
Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. Il rinnovo della qualifica di guardia ittica volontaria è un procedimento di competenza delle provincie marchigiane anche a seguito della riforma Delrio, così come argomentato nella parte iniziale della interrogazione in oggetto.
Le province svolgono per conto della Regione funzioni di vigilanza relative alla gestione faunistica e all'attività venatoria e pescatoria nelle acque interne di cui alla legge 11/1995.
I suddetti enti si occupano anche del coordinamento della vigilanza volontaria e della concessione della qualifica di guardia ittica volontaria a chi ne fa richiesta e dimostri di avere i requisiti, che nell'esercizio della propria autonomia statutaria e nel rispetto delle norme ciascuna provincia ha definito negli ultimi anni. Poi darò alla Consigliera tutti i requisisti richiesti per il rinnovo delle guardie ittiche.
Considerata l'importanza della vigilanza e del controllo del territorio anche relativamente alla pesca ed alla gestione della fauna ittica nelle acque interne, si evidenzia che le prossime settimane dovranno svolgersi incontri con le provincie marchigiane al fine di definire la disciplina delle funzioni di vigilanza relative alla gestione faunistica, all'attività venatoria e pescatoria nelle acque interne, così come stabilito dal decreto regionale n. 1732 del 2022. In tale occasione è intenzione di questo Assessorato ridiscutere le stesse convenzioni per lo svolgimento di tale attività, precisando e ridefinendo parametri ed obiettivi in previsioni dei suddetti incontri istituzionali operativi. L’Assessorato ha già dato indicazione agli uffici di affrontare anche gli aspetti relativi all’organizzazione della vigilanza volontaria per standardizzare il più possibile l'organizzazione del servizio e le procedure su scala regionale, comprese quelle di rinnovo dei decreti oggetto dell'interrogazione al fine di assicurare al territorio regionale servizi sempre più efficienti ed uniformi nel rispetto dell'autonomia di ciascun ente.
Non mancheranno le occasioni per sostenere le istanze evidenziate nell’interrogazione in oggetto nell’interesse dei cittadini e del territorio regionale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, mi fa molto piacere ricevere questa risposta da parte sua e posso dirmi soddisfatta perché lei ha ricordato che le guardie ittiche volontarie compiono un ruolo fondamentale in difesa e tutela del nostro ambiente.
La questione che si è andata a delineare con l'approvazione del regolamento nel 2017 da parte della provincia ha incrinato questo rapporto, per cui si è creata una situazione che va sbloccata e non c'è dubbio che la Regione debba fare, proprio per l'importanza delle funzioni che svolgono, da tramite nel tentativo di risolvere questa questione.
Nell’interrogazione abbiamo citato anche le sentenze del Tar Piemonte del 2010, del Tar di Milano del 2006, che reputano che sia incompatibile con i caratteri di volontariato del servizio prestato l'obbligo stabilito, dalle allora province piemontesi e lombarde, per le guardie venatorie non dipendenti di assicurare un minimo di ore mensili di servizio. Questo era il problema che si era evidenziato per il regolamento approvato nel 2017, soprattutto per quanto riguarda gli articoli 4 e 6, l'articolo 6 prevede che si possa dare il diniego qualora non vengano prestate individualmente nel biennio di validità del decreto di nomina un minimo di 12 servizi annuali di almeno tre ore ciascuno, trattandosi di volontariato, di servizi importantissimi anche per la nostra Regione, a nostro avviso bisogna semplificare e rendere più facile possibile l'accesso a compiere volontariamente questi servizi non creando paletti ed ostacoli inutili.
Ritorno a dire piena soddisfazione nella risposta datami dall’Assessore Antonini. Grazie.
Interrogazione n. 658
a iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi
“Conferimento degli incarichi dirigenziali dell’Ufficio speciale per la ricostruzione – DGR n. 200/2022”.
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 658 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Con l’interrogazione n. 658 del 2022 i Consiglieri Cesetti e Mangialardi chiedono: se il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente intendono disporre la revoca della delibera di Giunta regionale n. 200 del 2022 di conferimento, tra gli altri, dell'incarico del direttore dell'Ufficio speciale per la ricostruzione; quali azioni intendono porre in essere per riportare legittimità all'operato della Giunta regionale e come intendono recuperare le somme che la Regione dovrà risarcire.
Al riguardo si rappresenta che il Tribunale di Ancona con sentenza pubblicata in data 21 dicembre 2022, su ricorso di un dirigente regionale che aveva impugnato il conferimento dell'incarico di direzione dell'Ufficio speciale per la ricostruzione chiedendone la dichiarazione di nullità o illegittimità e l'assegnazione dell'incarico a sé o, in subordine, l'annullamento della procedura di affidamento incarico e la sua rinnovazione con il risarcimento del danno ha stabilito che:
1) la nomina non è nulla e pertanto il contratto posto in essere è valido ed efficace tra le parti;
2) non sussistono i presupposti per la ripetizione della procedura di conferimento incarico;
3) non è stata approvata la richiesta di risarcimento danni presentata in subordine dalla parte ricorrente.
Per quanto sopra considerato, nel merito è palese che essendo l'atto di nomina non dichiarato nullo non sussistono ragioni e motivazioni che possono giustificare la revoca in parte della delibera di Giunta regionale n. 200 del 2022 in quanto il giudice non ha disposto la rinnovazione della procedura e con un'eventuale revoca si produrrebbe una lesione della posizione del dirigente incaricato. Sussistono invece i presupposti per l'impugnativa della sentenza che non appare essere condivisibile soprattutto allorché riconosce un risarcimento del danno da perdita di chances non fondato.
Con riferimento alla richiesta di recupero, si evidenzia che la sentenza non è definitiva e pertanto l'amministrazione si riserva di valutare all'esito dell'appello se ricorrono le condizioni richieste dalla legge. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore Brandoni, è una risposta prevista e prevedibile.
Faccio una premessa, qui non è in discussione il giudizio su una persona, nella specie l'attuale dirigente del Dipartimento della ricostruzione, che tra l'altro è una persona nei confronti della quale ho un giudizio positivo tanto che a suo tempo faceva parte dell'ufficio della provincia diretto dall'ingegner XY, che ho nominato. Hanno lavorato con me per cinque anni e tre mesi, persone capaci, professionalmente ineccepibili, però il tema è questo: quella nomina è illegittima, certo non nulla perché il giudice civile non poteva dichiarare la nullità di quell'atto in quanto non è stato investito della sua legittimità o meno, quello compete al giudice amministrativo e nessuno lo ha evocato. Però quella sentenza dice quello che noi in quest'Aula diciamo e abbiamo detto da tempo, il conferimento dell'incarico è stato attribuito in violazione dell'articolo 19, comma 6, del decreto legislativo n.165 del 2001, il quale dispone che si possono conferire incarichi ad esterni, rispetto al personale in organico dell'amministrazione, fornendo esplicita motivazione, a persone di particolare e comprovata qualificazione professionale, e questa ce l’ha, ma non è sufficiente perché questa particolare comprovata qualificazione professionale non deve essere rinvenibile nei ruoli dell'amministrazione, e voi pensate che nei ruoli dell'amministrazione non fosse rinvenibile una qualificazione professionale di quel tipo? Assolutamente sì. Questo d'altra parte è un principio che vieta all'amministrazione di conferire incarichi esterni a dispetto degli interni per una logica di contenimento dei costi.
La nomina non è nulla, certo che può esserci, ma le nomine illegittime, anche se non dichiarate tali, producono un danno erariale e questo è un principio che ha sancito più volte la Corte dei conti, in particolare la Corte dei conti giurisdizionale d'appello della Regione Sicilia, che ha condannato per un caso del genere la Giunta regionale.
Questo principio viene ricordato dal Governo in occasione del varo della legge n. 18 sull'ordinamento regionale in cui dice che il conferimento di incarico a soggetti esterni, se non si attinge preventivamente agli interni e non sia data adeguata ed idonea motivazione, è produttivo di danno erariale, principio che viene ribadito dalla Corte dei conti in sede di parifica del bilancio regionale.
La nomina dell'attuale Direttore del Dipartimento della ricostruzione contraddice ed è contraddetta dall'articolo 19, comma 6 del 165/2001 e noi, checchè sia l'appello rispetto al quale ha diritto l'amministrazione a ricorre in appello per difende i propri atti però, al di là dell'esito del giudizio di appello, torneremo su questa questione e ci tornero sotto il profilo di quello che vi ricorda la Corte dei conti in sede di parifica.
Preannuncio la presentazione a tempo debito di una mozione che impegna l'amministrazione, in attuazione di quel principio più volte ricordato dalla Corte dei conti delle Marche in sede di parifica, a rispettare il dettato del 165/2001, articolo 19, comma 6.
Ribadisco il mio apprezzamento per l'attuale Direttore, però devo dire che il conferimento dell'incarico è contro legge. Grazie.
Interrogazione n. 649
a iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini
“Grave carenza di medici di medicina generale”
Interrogazione n. 657
a iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Conferimento di incarichi convenzionali a copertura delle zone carenti di pediatria ai medici specializzandi al fine di fronteggiare la grave carenza di pediatri sul territorio”.
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le interrogazioni n. 649 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini e n. 657 dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Con queste due interrogazioni vengono riproposte due annosissime questioni che riguardano: la possibilità per i medici di medicina generale di poter proseguire il rapporto di servizio anche con il trattamento di quiescenza; la possibilità di impiegare gli specializzandi del corso di pediatria per le attività necessarie a sopperire alla carenza di questo personale.
Il il legislatore ha ritenuto di non trattare il tema della cumulabilità del trattamento di quiescenza maturato dai medici di medicina generale che volessero proseguire l'attività professionale.
La problematica era stata affrontata in prima analisi con il decreto-legge 9 del 2020 che aveva previsto la possibilità di utilizzare i medici dipendenti del Servizio sanitario nazionale allungando il periodo del trattamento di quiescenza fino a settant'anni. L’intepretazione estensiva di quella disposizione da parte della Sisac, che sarebbe l'Aran nel rapporto tra la pubblica amministrazione e i sindacati rappresentativi dei medici di medicina generale, aveva previsto che fosse possibile, però quando il decreto-legge 9 allo scadere dei 60 giorni è stato convertito in legge la disposizione non è stata recepita.
Il tema è questo: i medici medicina generale allo scadere del periodo previsto rivendicano il diritto al trattamento di quiescenza e contestualmente se proseguono la loro attività rivendicano il trattamento e la loro opera professionale. E’ evidente che da parte del legislatore non c'è stata la possibilità di prevedere il cumulo del trattamento di pensione e del trattamento previsto per l'attività professionale.
E’ un argomento molto delicato e chiaramente bisogna affrontarlo con i sindacati rappresentativi della categoria, ma si tratta di materia di competenza esclusiva dello Stato.
Al riguardo devo aggiungere che insieme agli altri Assessori regionali alla sanità abbiamo fatto un lungo elenco di richieste al Governo e abbiamo chiesto anche un incontro con il Ministro della sanità e il Presidente del Consiglio, vedremo se si svolgerà, per mettere in fila tutta una serie di questioni che riguardano la possibilità di utilizzare il personale in quiescenza.
Sul secondo tema, quello degli specializzandi, l'interrogazione è a prima firma della Consigliera Casini, la legge ordinamentale dell’ordinamento di formazione dei pediatri, il decreto legislativo n. 368 del 1999, chiede che la formazione sia a tempo pieno, quindi non consente delle deroghe e la possibilità di essere impiegati. Ciò non significa che gli specializzandi non possono partecipare ai singoli bandi per l'attribuzione delle carenze.
Ringrazio gli interroganti della loro sensibilità, sono perfettamente d'accordo che in questa situazione di carenza dovremmo fare delle deroghe di un anno, due anni, sia per la cumulabilità del trattamento di pensione che per il trattamento previsto per le prestazioni dei medici di medicina generale, secondo me, anche in questo caso, cercando sempre in una condizione eccezionale di prevedere l'impiego degli specializzandi.
A questo riguardo mi impegno a portare queste due richieste, che sono state presentate con le interrogazioni, sul tavolo del Governo, come l'Assessore alla sanità della Regione Marche cercherò di chiedere anche ai colleghi di sostenere queste due rivendicazioni in tempi determinati, un anno, due anni, vista l'eccezionalità della carenza del personale in modo tale che ci possa essere da parte di tutte le Regioni una visione unica e il Governo in questo modo sia chiamato a dare una risposta e ad assumersi delle responsabilità se il riscontro dovesse essere negativo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Saltamartini e accolgo con favore il suo impegno a portare sul tavolo del Governo la problematica.
Una situazione disperata, la definirei così, perché già nel 2022 nelle Marche mancavano 147 medici di medicina generale e si prevedono nel 2023 altri 77 pensionamenti ed altrettanti nel 2024.
Rispetto alle sue dichiarazioni sono favorevole all’impegno di trovare delle deroghe all’indennità di funzione, ma serve un impegno ben preciso, lei mi ha parlato di una lista di richieste da portare sul tavolo del Governo di cui lei stesso si farà portavoce.
In quest’ultimo anno purtroppo non è stato fatto nulla per arginare il problema, almeno fino ad oggi, da quanto mi risulta, l'emorragia di medici di medicina generale non è stata fermata in nessun modo, eppure personalmente credo che il tema sia proprio quello dell’indennità di funzione, del compenso dei medici di medicina generale, che se poteva andar bene in una certa fase storica, almeno fino a prima della pandemia, doveva essere subito rivisto per mettere i medici in condizioni lavorative adeguate.
E’ vero che la Giunta Acquaroli è intervenuta, ne avete parlato più volte, sul fronte delle borse di specializzazione, ma è anche vero che non c’è richiesta, non è questa la soluzione perché la richiesta purtroppo, lo dimostrano i dati, è bassissima. Il loro problema è alla radice ed è quello dei compensi.
Ho verificato che ad oggi un medico di base è pagato all’anno 47 euro lorde a paziente, quanto un taglio di capelli da un parrucchiere, mi sembra che in questa fase storica questi compensi siano diventati inaccettabili e possiamo capire perché, aggiungendo un altro dato, la professione non sia più appetibile e manchino completamente gli incentivi perché addirittura la renumerazione per i medici di medicina generale è di 800 euro, la metà rispetto a tutte le altre specializzazioni.
A questo punto ci chiediamo perché un giovane dovrebbe fare il medico di medicina generale se è pagato meno, chiedo che su questo fronte intervenga anche la Regione non solo facendosi portavoce presso il Governo, ma cercando urgentemente di trovare la soluzione migliore per fare in modo che l'emorragia dei medici venga bloccata prima possibile.
Il terzo punto su cui ho posto l’attenzione, ma lei non mi ha risposto, è quello dell’incompatibilità. Su questo non ho sentito una sua risposta chiara, nel senso che in questa fase di transizione in cui nelle Marche mancano 150 medici di base sarà necessario l’aiuto degli specializzandi, come ha detto, ed anche dei medici neo pensionati, almeno per qualche anno di transizione, che sono dei professionisti che continuano ad esercitare privatamente. Se togliamo questa incompatibilità possono essere d’aiuto per colmare alcuni vuoti, come abbiamo visto: 147 nel 2022, 70 medici di base mancheranno a Pesaro, 3 a Fano, 2 a Urbino.
Soprattutto nell’entroterra, so che lei ne è già stato messo a conoscenza, la situazione è gravissima, ci sono Comuni come Montecalvo in Foglia e Pian di Meleto che dall’1 marzo non avranno più uno dei medici di base e in Comuni, magari non vicini ai centri abitati più grandi, diventa un problema rilevante anche per la permanenza di altre attività, come le farmacie, e la permanenza delle famiglie più giovani.
La invito ad intervenire su più fronti, al più presto, non solo facendosi portavoce tramite il Governo, anche impegnandosi direttamente qui in Regione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Assessore, capisco che lei metta tutta la buona volontà anche nel coinvolgere il Governo, però, forse lei lo saprà meglio di me, era stato presentato un emendamento proposto dalla Conferenza delle Regioni all'ultima finanziaria che è stato bocciato, certamente non dal Partito Democratico, che consentiva ai medici specializzandi in pediatria l’applicazione dell’articolo 9 del decreto legislativo n. 135 del 2018, l’attuale legge n. 12 del 2019. Questo avrebbe consentito, come è possibile per medici di base, ai pediatri di libera scelta ancorché specializzandi di poter essere comunque convenzionati. e questo oggi non è attuabile.
Da un lato lei mi dice che si sta facendo portavoce di questa esigenza territoriale, non solo territoriale, della carenza di pediatri di libera scelta, come i medici di medicina generale, l’ha già detto la Consigliera Vitri, però non mi pare che ci sia coerenza con quello che è successo a dicembre, quando l’emendamento che sarebbe stato molto utile e avrebbe consentito sia alle Regioni che alle Province autonome di conferire incarichi convenzionati per coprire le zone carenti di pediatria con i medici specializzandi è stato bocciato.
Più di un emendamento presentato dalla Conferenza delle Regioni non so cosa può essere accolto. Evidentemente eravate tutti d'accordo nel chiedere che questo articolo di norma venisse cambiato. Non è stato accolto e mi auguro che la sua perseveranza ci aiuti a risolvere questo problema, ma se è vero che il buongiorno si vede dal mattino non mi pare che noi abbiamo tante possibilità. Grazie.
Interrogazione n. 660
a iniziativa della Consigliera Lupini
“Maggiori investimenti nella formazione e aggiornamento personale dirigente delle aziende sanitarie, con particolare riferimento all'offerta formativa nel settore cure tutelari (UMEE, UMEA, Consultori)”.
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 660 della Consigliera Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. In risposta all'interrogazione è necessario precisare che il budget destinato annualmente alla realizzazione di piani di formazione del personale degli enti del servizio sanitario regionale, come da disposizioni del contratto collettivo nazionale di lavoro, è in coerenza con le disposizioni previste dal Ministro della funzione pubblica n. 14 del 1995.
Le risorse sono stabilite in misura percentuale al monte salari e il personale dipendente è chiamato a svolgere questi corsi tenendo conto della destinazione di queste somme ai fini dell'aggiornamento e del miglioramento delle performance professionali. Il sistema ruota intorno ai piani annuali con carattere interdisciplinare e tutte le Aziende destinano una quota parte delle loro risorse a questo riguardo.
Su questa interrogazione ci sono dei dati, se poi l’interrogante ritiene potrò fornirglieli, mi permetto per meglio precisare i dettagli della mia risposta che per esempio il budget di formazione del 2022 dell'Area vasta 1 è stato di 350.000 euro, di cui 65.000 euro per pagare docenti esterni; nell’Area vasta 2 è stato di 728.000 euro, di cui 80.000 euro per la remunerazione di docenze esterne; nell’Area vasta 3 è stato di 490.000 euro, di cui 135.000 euro per remunerare i professori esterni; nell’Area vasta 4 è stato di 260.000 euro, di cui 65.000 euro per docenze esterne e nell’Area vasta 5 di 522.000 euro, di cui 156.000 euro per aggiornamento di docenze esterne, l'Azienda ospedaliera Marche Nord ha investito 299.000, di cui 60.000 euro di docenze esterne. Ci sono altre tabelle che mi pare ridondante leggere, le fornirò all'interrogante.
Alla domanda - che è importante sottolineare - quali sono stati gli eventi formativi nel settore delle cure tutelari (Umee, Umea e Consultori) 2022/2023 rispondo: l’Area vasta 1 ha elaborato 20 eventi formativi, nel 2023 le iniziative formative nell'Area vasta 1 (oggi AST) nel settore delle cure tutelari e del distretto dovranno tener conto della riorganizzazione in corso e dell’integrazione del Piano aziendale 2023; nell’Area vasta 2 (oggi AST) di Ancona sono previsti 12 eventi formativi nel 2023 e 9 si sono svolti nel 2022; nell’Azienda sanitaria territoriale di Macerata nel 2022 hanno avuto luogo 7 eventi formativi e nel 2023 sono previsti ben 21 eventi formativi, seminari; nell'Area vasta 4 nel 2022 sono stati organizzati 4 format e nel 2023 sono previsti 14 seminari formativi, non per ultimo nell'Azienda sanitaria territoriale di Ascoli nel 2022 si sono svolti 3 eventi formativi e 11 sono previsti per il 2023.
Ho concluso, poi se la Consigliera vuole leggere le somme che sono investite ed i programmi il documento è qui a sua disposizione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie Assessore, perché i numeri significano molto e accolgo con favore la sua proposta di poter visionare direttamente il documento.
E’ chiaro che la formazione per gli operatori in un Servizio sanitario che muta continuamente, con un’utenza che negli ultimi vent'anni ha trasformato completamente i servizi, è fondamentale e il fatto che negli anni, e io ne sono giocoforza testimone, si sia ridotta in forza della spesa limitata e probabilmente di decisioni di utilizzarla più in altre aree servizi, su altre figure sanitarie, ha depauperato un po' quest’area.
Ho specificato le cure tutelari, ma questo non significa che non serva anche agli operatori delle dipendenze patologiche o dell’area della salute mentale, è un discorso molto ampio che immagino abbia colto nella sua essenza, che è un appello a non dimenticare e tenere in grande considerazione il bisogno formativo degli operatori, non solo per il bisogno di crediti formativi, perché ci sono tanti altri modi per farne, ma proprio perché l'utenza richiede un continuo aggiornamento e una formazione sempre più specifica e puntuale che l’Azienda da contratto collettivo nazionale è tenuta ad offrire. Credo che oltre ad un obbligo dell'Azienda sia anche un dovere per il Servizio pubblico nazionale offrire personale altamente qualificato e continuamente aggiornato. Grazie.
Interrogazione n. 612
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini
“Salvaguardia della sede Inps di Urbino”
(Rinvio)
PRESIDENTE. C’è rimasta un'interrogazione a cui dovrebbe rispondere l'Assessore Aguzzi, che mi ha chiesto gentilmente di rinviarla, caso mai la facciamo dopo perché è impegnato su una questione di cui è stato incaricato dal Presidente, è qui zona, ma ha delle situazioni da risolvere. Direi di rinviarla e di trattarla entro il termine del Consiglio se riesce a tornare.
Consigliera Vitri, riguarda la sua interrogazione, se è d'accordo, l’Assessore si è dimostrato disponibile solo che è stato chiamato per una situazione impellente dal Presidente Acquaroli.
Elezione di un componente del Consiglio di amministrazione dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell'Umbria e delle Marche.
(articolo 7 dell'intesa allegata alla legge regionale 25 novembre 2013, n.40)
(voto limitato a uno)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina di un componente del Consiglio di amministrazione dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche.
Ricordo che ciascun Consigliere può votare un solo nome e che l’Assemblea legislativa nel votare ha preso atto delle risultanze istruttorie contenute nel parere della I Commissione e dell’accertamento relativo alle cause di ineleggibilità ed inconferibilità dei candidati.
Prego distribuire le schede.
(Il Consigliere segretario Marinangeli effettua la chiama)
Comunico i risultati della votazione:
Votanti n. 27
Schede bianche n. 7
Schede nulle n. 2
Schede valide n. 18
Ha ricevuto voti:
Mochi Giorgio n. 18
Proclamo eletto componente del Consiglio di amministrazione dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche Mochi Giorgio.
PRESIDENTE. Adesso chiedo di sottoporre alla vostra attenzione l’anticipazione del punto 6 relativo alla proposta di atto amministrativo n. 41 ad iniziativa della Giunta regionale “Approvazione definitiva del Programma regionale Marche FESR 2021/2027” prima del punto 4.
Questa mattina nella Conferenza dei Presidenti di Gruppo è stato chiesto di invertire l'ordine, il punto 6 diventa il punto 4 e il punto 4 diventa il punto 6.
Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. A favore dello spostamento che si rende necessario per velocizzare il più possibile la partita dei fondi europei che sta diventando centrale nelle finanze e nel bilancio regionale.
Si tratta di un atto già chiuso con l'Unione europea, non credo che presenti grandi criticità.
Questo viene anticipato poi l'ordine l’ordine del giorno continua come è stato predisposto. Grazie.
PRESIDENTE Anticipazione della proposta di atto amministrativo n. 41. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di atto amministrativo n.41
a iniziativa della Giunta regionale
“Approvazione definitiva del Programma regionale Marche FESR 2021-2027 ai sensi dell’articolo 6 della legge regionale 2 ottobre 2006, n. 14”.
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 41 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Mi preme ringraziare la II Commissione, di cui ho l’onore di essere Presidente, per aver discusso ed approvato questo importante Programma regionale FESR Marche 2021/2027, con il quale andremo ad apportare risorse importanti. Parliamo di 586 milioni per quanto riguarda i programmi regionali e di 104 milioni del programma operativo complementare (Poc).
Il 14 aprile 2022 l'Assemblea legislativa regionale ha approvato la proposta di programmazione Marche FESR 2021/2027 demandando alla Giunta regionale, per il tramite della Direzione programmazione integrata risorse comunitarie e nazionali, l'iter negoziale con la Commissione europea, fino all'adozione della parte di quest'ultima della decisione di approvazione del programma.
Anche in quel caso, e questo mi preme ricordarlo, l’atto è stato approvato all'unanimità e l'intera Aula si è unita, seppur con delle critiche giuste e condivisibili da una parte, magari qualcun altro può dire non condivisibili, e l'opposizione, nonostante abbia fatto delle proposte e delle critiche, ha avuto la responsabilità di votarlo insieme alla maggioranza proprio per dare delle risposte su tanti temi che da tanto tempo aspettano.
La proposta di programma approvata dall'Assemblea legislativa, è stata inviata alla Commissione europea il 28 aprile per l’avvio del negoziato. La Commissione ha valutato il programma e ha formulato diverse osservazioni trasmesse il 29 giugno 2022. Queste osservazioni, che non erano di carattere sostanziale, hanno determinato la necessità di rivedere alcune questioni tecniche legate all'adeguamento di indicatori di realizzazione e di risultato e la ripartizione del peso finanziario di alcune tematiche e precisazioni di carattere tecnico. E’ stato richiesto di completare il nuovo Piano di rafforzamento amministrativo, specificando le tipologie di interventi.
A seguito di tutto questo la Commissione europea ha poi approvato il programma regionale FESR con la decisione del 25 novembre 2022. E’ andato in Commissione, è venuto in Aula, è stato un mio impegno, chiedendo scusa per la velocità con cui abbiamo approvato l’FS Plus la scorsa volta, d’urgenza, non per forzare la mano, ma per dare l'opportunità a tutti i Consiglieri regionali, a tutti i gruppi, anche a coloro che non fanno parte della Commissione, di studiare il FESR e di andare, come è normale che sia, ordinario, seppure c'è una priorità, che è quella di fare bandi e dare risposte il prima possibile alle tante imprese, ai tanti Comuni che attendono da noi delle mosse importanti su degli obiettivi strategici, e questo per noi è importante.
Parliamo di un FESR che è stato anche modulato in base alle esigenze attuali, parliamo della crisi climatica, della crisi energetica, degli effetti tragici che abbiamo avuto nelle Marche con le alluvioni - voglio ringraziare il Presidente Acquaroli e gli Assessori competenti per aver puntato su questi temi prioritari e di importanza fondamentale – con la pandemia, con la crisi energetica. Come ho detto prima, anche la questione della programmazione FESR la Giunta regionale ha definito con ... complessiva di 586 milioni, le cui priorità sono state individuate in base alla strategia ONU 20.20 del Green deal europeo.
La Giunta regionale ha evidenziato come priorità la risposta alle imprese, in particolare alle piccole e medie, alle quali è stato destinato il 55% della dotazione complessiva.
Gli investimenti riguarderanno la specializzazione intelligente, l’innovazione dei processi di produzione dei prodotti, la ricerca, la conoscenza, con l'obiettivo di incrementare anche l'intensità tecnologica attraverso l’evoluzione del sistema produttivo, la creazione di nuove imprese, importante per i giovani, questo è tutto quello che noi andremo a fare.
Parliamo di priorità: 310,9 milioni di euro sono stati destinati alla priorità 1, al fine di sostenere la ricerca, l’innovazione, la digitalizzazione e la competitività del tessuto economico marchigiano; 220,4 milioni sono destinati alla priorità 2, energia, clima e rischi, risorse idriche e biodiversità e alla priorità 3 relativa alla mobilità urbana sostenibile; 33,9 milioni di euro per gli interventi di promozione dello sviluppo sostenibile.
Parlando la priorità 1 ci sono: 121,5 milioni rivolti alla ricerca ed innovazione, 36 milioni per la digitalizzazione delle imprese, 153 milioni per quanto riguarda la questione del rafforzamento delle filiere, all'ammodernamento tecnologico, all'innovazione, alla rivitalizzazione economica.
Parliamo anche della priorità 2:
- 46 milioni di euro sono destinati all'efficienza energetica, con azione di riduzione dei consumi energetici delle imprese, che pesano sulla sopravvivenza della stessa attività economica; alla promozione del risparmio energetico nelle strutture pubbliche, quali ospedali, scuole, luoghi di cultura, impianti sportivi; all'adozione di soluzioni tecnologiche per la riduzione di consumi energetici nelle reti di illuminazione pubblica;
- 9 milioni di euro stanziati per impianti di produzione energia rinnovabile su edifici pubblici e per le comunità energetiche;
- 89 milioni di euro destinati alla promozione dell’adattamento ai cambiamenti climatici e la prevenzione del rischio, con interventi che ormai non sono più rinviabili di manutenzione straordinaria delle opere idrauliche, di gestione dei bacini idrografici, la messa in sicurezza sismica degli edifici pubblici e la promozione di strutture in grado di assicurare il coordinamento degli interventi in caso di calamità naturale, nell'ottica di rispondere con immediatezza alle emergenze che stanno interessando ormai con triste frequenta il nostro territorio;
- 19 milioni di euro sono allocati a sostegno della realizzazione di interconnessioni delle reti degli acquedotti e alla riduzione delle perdite;
- 7,4 milioni sono stanziati a situazioni a sostegno della promozione della biodiversità, per lo sviluppo delle infrastrutture verdi in ambito urbano, per il potenziamento dei centri di educazione ambientale e il miglioramento del quadro conoscitivo inquinanti nelle matrici ambientali
Nell'ambito della priorità 3 sono stati stanziati 50 milioni di euro per il nuovo parco mezzi del trasporto pubblico locale; la realizzazione di infrastrutture di interscambio per la promozione della mobilità collettiva, lo sviluppo di infrastrutture per l'utilizzo di mezzi a basso impatto ambientale, lo sviluppo di un sistema informativo a supporto della programmazione e della gestione trasporto pubblico locale e della mobilità.
Nell’ambito della priorità 4 sono stati stanziati 33,9 milioni per promuovere lo sviluppo sociale, economico, la cultura, il turismo sostenibile e la sicurezza nelle aree urbane e in quelle non urbane; dei 33,9 milioni di euro 25 milioni sono destinati alle aree urbane ed in particolare a progetti di recupero e rigenerazione urbana, di tutela e valorizzazione degli attrattori marchigiani, al fine di sostenere la capacità turistica della città della nostra regione. Gli altri 8,9 milioni sono destinati alla valorizzazione delle aree interne, anche questo tema rilevante per contrastare lo spopolamento nell’ottica di sostenere la rigenerazione sociale ed arginarne la marginalità e lo spopolamento, per noi di fondamentale importanza.
Questi sono gli interventi e le risorse stanziate, fondamentali, essenziali per essere al fianco delle imprese in questo momento di difficoltà, ormai lungo5 perché parliamo della crisi economica, poi della pandemia, dei rincari delle materie, del conflitto tra Russia e Ucraina che ha interessato tutto il mondo. Dobbiamo sostenere anche le potenzialità delle nostre imprese, il rinnovamente e la crescita. Come illustrato le risorse del programma regionale saranno utilizzate per interventi che potremmo definire di comunità, volti ad aumentare il consolidamento e il livello della qualità della vita delle nostre comunità urbane e locali.
Voglio ringraziare tutte le strutture per aver iniziato a lavorare anche sui piani attuativi, questo è fondamentale per cercare di dare il prima possibile le risposte alle tante imprese e ai tanti Comuni.
Mi auguro che entro febbraio, come spiegava il Presidente, ma anche marzo si possano iniziare i bandi perché non è più tempo di aspettare, dobbiamo essere capaci non solo di saper dare delle risposte al territorio, ma che siano utili per rilanciare la nostra regione, che ormai è in uno stato di transizione e questo credo che sia necessario, come la programmazione europea, per rilanciare le splendide Marche, che non hanno nulla da invidiare a nessuno, ma soprattutto ha tante potenzialità. Penso che la programmazione europea dovrebbe fare da volano per tutte le imprese, i Comuni, i borghi, vengono anche investite risorse importanti sulle quali dobbiamo ragionarci tutti insieme.
Faccio un appello a tutta l’Aula perchè su questi temi, seppure ci saranno, spero, un dibattito considerevole ed anche delle critiche, non ci possiamo che unire.
La programmazione europea è un atto politico, soprattutto dobbiamo dire che è un atto che interessa l'intera comunità marchigiana, dalle imprese, ai Comuni, alle associazioni, alle famiglie e su questo non possiamo che unirci, pensando che per noi l'interesse è quello di dare le risposte il prima possibile e su questo spero che l'opposizione ancora una volta possa cogliere al volo questa rilevante iniziativa, trasformandola in proposte fondamentali votando anche favorevolmente questo atto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Inizio col sottolineare che per quanto riguarda le modalità con cui è stato portato avanti l'iter di presentazione ed approvazione della proposta di atto amministrativo 41, valgono tutte le osservazioni e critiche che ho esplicitato nel corso della seduta di aprile scorso, rispetto al metodo, ai tempi di presentazione e infine al merito.
Quindi, senza dilungarmi nuovamente su questo aspetto, rinnovo l'invito ai miei colleghi Consiglieri a riflettere sulle modalità con cui questa Giunta tende ad amministrare la Regione Marche e a prendere iniziative nel merito del tutto autonoma ed arbitraria bypassando il necessario confronto con l'Assemblea legislativa, previsto dalla legge.
Devo ammettere che mai come oggi sono stata tanto in difficoltà nell'esprimere un parere in qualità di Consigliera relatrice di minoranza. Una difficoltà e un sincero imbarazzo a causa del metodo con cui il documento è stato predisposto e che già in precedenza è stato contestato.
Mi spiego.
E' il 21 Marzo 2022: la Giunta regionale procede con la stesura di proposta FESR 2021/2027 e, dopo soltanto 3 giorni, quindi il 24 marzo, la II Commissione si fa carico contestualmente, quindi, nella stessa seduta, della nomina dei relatori, della discussione e dell'approvazione del documento trasmesso.
Nessuna modifica, nessun approfondimento, nessuna integrazione perché, di fatto, ogni cambiamento avrebbe ritardato l'invio a Bruxelles.
Non ce lo potevamo permettere, non potevamo aspettare ancora, non potevamo perdere tempo prezioso a beneficio delle imprese del territorio. Di certo i ritardi non possono essere attribuiti all’opposizione. Il senso di responsabilità aveva imposto a tutti noi di procedere il più celermente possibile.
Ma andiamo avanti. Dopo la fase di concertazione, il 25 novembre del 2022 viene confermata l'approvazione definitiva del programma da parte della Commissione europea.
Tutto molto bene se non fosse che, per la seconda volta, l'approvazione richiesta all'Assemblea è di fatto una semplice ratifica, tanto da aver voluto anticipare, questo è quello che ha fatto la Giunta, al Teatro delle Muse in data 15 dicembre 2022 alla stampa il nuovo programma dimostrando quanta importanza rivestisse per voi il confronto istituzionale ed ecco che di fatto è stato impedito all'Assemblea legislativa di svolgere le sue funzioni fondamentali, intervenire concretamente sul testo proposto, magari con contributi costruttivi, considerato anche il supporto che in merito poteva essere fornito da Consiglieri che, nel corso della precedente legislatura, hanno maturato una esperienza significativa nell'ambito delle politiche comunitarie. E tutto questo in una logica di collaborazione migliorativa.
E' venuta quindi meno anche questa volta quell'importantissima fase di partecipazione democratica pensata e voluta nel passato e che riteniamo ancora fondamentale per migliorare, ampliare e arricchire il dibattito. Ma forse forse qui di democratico e partecipativo è rimasto davvero poco!
Passiamo ora alle tempistiche. Siete in evidente ritardo! E se è pur vero che gran parte di questo ritardo è dovuto alla tardiva emanazione dei nuovi regolamenti comunitari della politica di coesione e di conseguenza al ritardo nell'approvazione e sottoscrizione dell'Accordo di Partenariato fra la Commissione e lo Stato italiano, va evidenziato che alcune Regioni, come Emilia-Romagna e Lombardia a titolo esemplificativo, si sono attivate più tempestivamente di noi inviando informalmente le proposte di programma alla Commissione europea e avviando in tal modo un negoziato "informale" che ha poi consentito una rapida approvazione delle proposte una volta trasmesse in via ufficiale.
Ad esempio, il POR FESR dell'Emilia Romagna è stato approvato il 22 luglio, solo 7 giorni dopo l'approvazione dell'Accordo di Partenariato, avvenuta il 15 luglio e il POR FESR della Lombardia è stato approvato l’1 agosto, solo 15 giorni più tardi.
Le Marche, invece, sono state ad aspettare, mentre metà Giunta compreso l’Assessore delle politiche comunitarie era impegnato in campagna elettorale. E questo immobilismo ha fatto sì che il programma fosse approvato solo il 25 novembre.
Ora, preso atto di tanta lentezza e inoperosità, non possiamo più attardarci.
Dobbiamo sveltire al massimo le procedure, avviare gli interventi di cui il territorio ha estremo bisogno, iniziare ad aprirci e a coinvolgere le imprese per non frenare i segnali di ripresa che si sono avuti negli ultimi anni, come evidenziato dal prof. XY nel recente articolo sullo stato di attuazione del POR FESR 2014/2020.
Ad esempio, dov'è il calendario degli inviti a presentare proposte per il primo quadrimestre del corrente anno, quel calendario pensato per garantire ai potenziali beneficiari informazioni puntuali e tempestive rispetto alla programmazione delle attività che li riguardano? Documento la cui uscita è prevista almeno 3 volte all'anno come richiesto dal Regolamento comunitario 2021/1060, articolo 49, comma 2.
Dov'è il calendario dei bandi di prossima uscita che dimostrerebbe di fatto e senza possibilità di smentita che la programmazione è pronta per essere avviata? Lo chiedo dato che non più tardi di ieri il Governatore ha dichiarato sulla stampa di essere pronto, entro febbraio, ad uscire con i primi bandi, a valere sia sul FESR che sull'FSE.
E pensare che i vostri stessi tecnici in occasione del tavolo della moda convocato a fine ottobre avevano detto che le schede MAPO, il documento che definisce le modalità di attuazione del POR, sarebbero state approvate dalla Giunta a dicembre e che i bandi sarebbero usciti entro la fine dello scorso anno.
Presidente, siamo ormai alla fine di gennaio e siccome lei afferma che per evitare che i bandi siano "calati dall'alto", intende intraprendere un percorso di condivisione con le associazioni di categoria e gli ordini professionali, bene, credo che questa concertazione dovrebbe essere stata già avviata da tempo!
Comunque, mentre l'Italia corre per non cadere nel baratro, la Regione Marche continua ad indugiare, come sta accadendo, ad esempio, anche con l'approvazione del MAPO un documento, che però, ricordo, a differenza del calendario degli inviti, non è previsto dalla normativa comunitaria.
Per cui, e ora mi rivolgo a voi e al tutologo e per fortuna mancato Assessore, se la superficialità è questa, Consigliere Ciccioli, se come lei afferma certe procedure sono "il frutto dell'apparato di potere, senza meritocrazia, lasciato in eredità dalle Giunte precedenti," citando sempre dalla stampa, le procedure ereditate così farraginose e non efficienti, possono sempre essere cambiate, soprattutto se sono così inadeguate sin dal lontano 2018! Il MAPO potevate toglierlo, visto che non è obbligatorio tant’è che non tutte le Regioni lo approvano in Giunta.
Vi siete insediati a ottobre 2020, sono passati oltre due anni e inoltre rispetto ad un apparato amministrativo che viene definito inadeguato e poco snello, mi chiedo, in occasione di quella riorganizzazione da voi tanto voluta e ben definita oltre un anno fa, perché avete riconfermato tutte le figure apicali, anche ben datate e spesso risalenti all'epoca Spacca, le stesse che a vostro dire avrebbero impedito lo snello svolgimento delle procedure amministrative?
Perché non avete previsto una prova selettiva per la nomina dei capi dipartimento, ma avete nominato in maniera "discrezionale" come previsto da interpello indetto anche chi non ha superato concorsi pubblici e se anziché essere così superficiale avesse approfondito la questione prima di lanciarvi in scomposti attacchi alla precedente amministrazione regionale avreste scoperto che il passaggio a Regione in "transizione" è stato dovuto ad una modifica voluta dalla Commissione Europea circa i criteri di ammissibilità.
Se vi foste informati in maniera adeguata, avreste ad esempio saputo che la categoria delle Regioni in transizione si è allargata fino a comprendere tutte quelle con un Pil pro capite tra il 75 e il 100% della media Ue, mentre in precedentemente la forchetta era 75-90%.
E avreste saputo che, di fatto e fino al 2014, le Marche erano abbondantemente sopra quota 100, ma l'anno successivo, quindi nel 2015, hanno perso quasi 10 punti: un crollo su cui hanno avuto un ruolo determinante le crisi del Gruppo Merloni, del comparto calzaturiero del Fermano e del sistema bancario regionale con la messa in liquidazione coatta della Banca Marche.
Situazione ulteriormente aggravata dal terremoto che ha colpito quasi tutta l'area interna della nostra Regione, ma se la Commissione Europea non avesse cambiato quei parametri la Regione marche non sarebbe andata in transizione.
Una variazione tuttavia che ha comportato un notevole aumento delle risorse disponibili, risorse che atterranno prevalentemente al sostegno agli investimenti produttivi, agli investimenti per ricerca ed innovazione e allo sviluppo ed alla valorizzazione delle risorse umane per facilitare la transizione digitale ed ecologica della nostra Regione, e non credo, Consigliere Ciccioli, che le imprese siano particolarmente dispiaciute di questo.
In ogni caso, mentre la Giunta Acquaroli sta ancora pensando al MAPO, sta ancora parlando di fase di concertazione, la Lombardia e l'Emilia Romagna hanno già emanato i primi bandi per le imprese e gli enti pubblici.
Ne cito soltanto alcuni:
- Lombardia: sportello aperto dal 25 gennaio per bandi a sostegno della ricerca industriale ed innovazione di processo anche digitale;
- Emilia Romagna: per l'internazionalizzazione delle imprese sui mercati esteri attivati strumenti finanziari per sostenere gli investimenti delle imprese;
- Emilia—Romagna: incentivi per la riqualificazione energetica e l'adeguamento sismico degli edifici, per sostenere lo sviluppo di comunità energetiche rinnovabili, sostegno alle start up innovative, all'imprenditoria femminile, alla ricerca industriale, al rafforzamento e aggregazione delle attività libero professionali del credito agevolato per le imprese e molto altro.
Addirittura in alcuni casi, come per il sostegno alla transizione digitale delle imprese, i bandi sono stati pubblicati a novembre 2022 e sono state già raccolte le domande e ora sono in corso le istruttorie dei progetti.
E' evidente quindi, a dispetto di ogni giustificazione e dichiarazione prodotta, anche a mezzo stampa, che la Regione Marche è chiamata in questo anno ad uno sforzo notevole per recuperare i gravi ritardi degli ultimi due anni per quanto riguarda la programmazione 2014/2020 e avviare in tempi brevi la nuova programmazione 2021/2027. Ma per fare questo ci vuole competenza, organizzazione e visione, doti di cui non brilla certo la Giunta Acquaroli.
Riguardo ai contenuti del Programma si condivide, Presidente Putzu, la significativa concentrazione delle risorse sulla priorità 3 "Mobilità sostenibile" soprattutto se confrontata con le Regioni che abbiamo preso in considerazione (8,5% del totale a fronte del 4% dell'Emilia Romagna e del 2,5% della Lombardia). Risorse che verranno impiegate per promuovere, viste le carenze oggettive della Regione, il rinnovo del parco mezzi del trasporto pubblico locale, la realizzazione di infrastrutture e nodi di interscambio nonché lo sviluppo delle infrastrutture necessarie all'utilizzo del mezzo a basso impatto ambientale, proseguendo, evidentemente, sulle direttrici già attivate dalla Giunta Ceriscioli nella programmazione 2014/2020.
Di contro, però, la priorità 4 "Promozione dello sviluppo sostenibile ed integrato" vede assegnato solo il 5,8% delle risorse a fronte ad esempio del 12% dell'Emilia Romagna e del 10,35% della Lombardia, scelta che immagino che sia stata dettata dalle risorse già attribuite alle aree interne pesantemente colpite dal terremoto nella programmazione nazionale e comunitaria 2014/2020 e non ancora completamente utilizzate.
Relativamente alla priorità 2 alla quale sono stati assegnati 170,4 milioni di euro (il 29% del totale in linea con le altre Regioni) sembra che gli obiettivi da raggiungere siano molteplici ed ambiziosi.
A questo proposito mi preme evidenziare che, se pur significative le risorse, sono circa 89 milioni di euro per gli interventi strutturali idraulici, per la gestione dei bacini idrografici, per contrastare l'erosione costiera e la messa in sicurezza sismica degli edifici pubblici, essi appaiono largamente insufficienti per avere un impatto rilevante sul territorio. Si sarebbero potute concentrare le risorse solo su alcune tipologie di intervento, in modo da incidere in misura rilevante su alcuni dei nodi strutturali della nostra regione, invece di disperdere le risorse in mille rivoli.
La priorità 1 "Ricerca, innovazione digitalizzazione e competitività" vede assegnate il 53% delle risorse del programma, sostanzialmente in linea con le Regioni Emilia-Romagna e Lombardia con le quali abbiamo fatto il confronto.
Scendendo però all'interno degli Obiettivi Specifici va evidenziato che molto scarse risultano le risorse per il sostegno alla trasformazione digitale delle imprese, solo l'11,6%, pari a 36 milioni di euro in valore assoluto a fronte di oltre 100 milioni previsti in Emilia Romagna. E questo nonostante il gap che caratterizza le Marche rispetto alle altre regioni del nord e del centro.
Riguardo alle performance regionali ci collochiamo infatti al di sotto della media italiana con valori vicino alle regioni del sud (con un indice pari al 46,8% a fronte del 53,8% della media italiana).
Altro aspetto da sottolineare è la scarsa attenzione riservata ad azioni specifiche per supportare l'imprenditoria femminile, per non parlare dell'assenza di interventi dedicati alla conciliazione dei tempi vita e lavoro.
Ancora una volta, la Giunta si conferma del tutto assente quando si parla di parità di genere, specie sul piano socio-economico, nonostante l'Unione europea non perda occasione per indicare l'effettiva parità tra uomini e donne come uno tra i principali obbiettivi strategici da raggiungere entro il 2030.
Con le risorse europee, si sarebbero potute finanziare proposte di legge, come la n. 64 sulle "Pari dignità", che prevedono interventi specifici per costruire quella rete di servizi, per disegnare quella società accogliente nella quale non c'è nessuna contraddizione per le donne tra maternità e carriera, tra lavoro e cura.
Invece, questa Giunta composta da 5 uomini su 6 più un Presidente, uomo anch'esso, ha deliberatamente deciso di escludere questo tema dalla programmazione.
Tra gli assenti più illustri voglio citare il credito che rappresentava nella scorsa programmazione uno degli aspetti nodali nella strategia complessiva di rafforzamento delle competitività regionale da raggiungere sia valorizzando il ruolo dei Consorzi Fidi, quali facilitatori dei rapporti Banca-Impresa (un percorso che ha poi portato alla nascita del Confidi Unico), sia utilizzando la leva finanziaria per la creazione di nuova imprenditorialità.
Nella programmazione attuale, invece, sembra che il credito abbia un ruolo residuale: mi chiedo come si possa presentare un documento strategico credibile e ambizioso non considerando quello che è a tutti gli effetti il motore finanziario della nostra economia.
Altro grande assente è il settore della nautica, settore altamente strategico per la nostra Regione e che deve vedere portare a compimento numerose questioni, che vanno dalla nautica pura a quelle legate alle importanti e non più rinviabili tematiche ambientali, vedi ad esempio la partita già avviata a sostegno dell'elettrificazione delle banchine, fino ad arrivare al più ampio progetto dell'intermodalità porto-aeroporto-interporto e il coinvolgimento di tutto il settore delle infrastrutture.
Tuttavia, nonostante le gravi e numerose criticità evidenziate, abbiamo ritenuto anche questa volta di esprimere un voto favorevole, favorevole innanzitutto rispetto all’Unione europea che ha dotato la nostra Regione di oltre un miliardo di euro di risorse, voteremo anche questa volta a favore anche per lanciare un segnale di serietà e di responsabilità.
Il Partito Democratico chiederà al Presidente della II Commissione Consigliere Andrea Putzu, al quale riconosco sempre grande disponibilità e correttezza, aggiornamenti e momenti di confronto in Commissione, ma intanto muovetevi, risparmiateci gli alibi, abbiamo già perso troppo tempo. Grazie.
PRESIDENTE. Chi vuole intervenire può prenotarsi entro le 15,10.
Ha la parola il Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Siamo alla vigilia di un atto fondamentale, importante e credo che non sia questo il momento delle polemiche, dell'attribuzione di colpe di responsabilità, altrimenti dovremmo andare indietro e capire come e perché siamo diventati una Regione in transizione, di serie b. Penso che sia al contrario fondamentale in questa fase, in questo momento, esprimere la mia soddisfazione per l'atto che è oggi in Consiglio che dà finalmente attuazione al programma FESR 2021/2027.
L'iter, è vero, è cominciato ad aprile 2022 quando abbiamo inviato la nostra proposta, ma è anche vero che la Commissione europea ha chiesto delle modifiche non sostanziali, ma residuali, minimali e ha chiesto dei chiarimenti su quelle che erano le nostre priorità. A novembre 2022 c'è stata l'approvazione definitiva e ritengo che 9 mesi non possano e non debbano rappresentare uno scandalo o un ritardo clamoroso.
Apprezzo il segnale di responsabilità della minoranza, che comunque dichiara di votare il punto all'ordine del giorno e questo è l'atteggiamento giusto, anche perché parliamo di risorse importanti, fondamentali, risolutive per cogliere il momento di ripresa che la nostra economia sta in qualche modo dimostrando.
586 milioni ai quali vanno aggiunti i 104 milioni del Fondo complementare sono risorse decisive per migliorare la nostra economia, il nostro benessere, il benessere dei nostri cittadini. Il Presidente Putzu ha dettagliatamente spiegato dove andranno collocate: ricerca, innovazione, ricerca industriale, ricerca sperimentale, creazione di imprese innovative e creative, digitalizzazione, rafforzamento delle filiere, su quale voglio ricordare che abbiamo fatto mesi fa una legge, andando incontro a quello che l'Europa in qualche modo chiedeva.
Risorse che vanno verso il potenziamento delle nostre imprese, penso all'ammodernamento tecnologico, ai progetti di internazionalizzazione, come al settore energia, esattamente risparmio energetico, con azioni che vanno nella direzione di ridurre quelli che sono i consumi energetici. Oggi sappiamo più di sempre il peso che abbiamo dovuto e che continuiamo a subire in questo senso.
Interventi sulle strutture pubbliche, manutenzione, anche questo è un altro elemento importante, manutenzioni straordinarie delle opere idrauliche, messa in sicurezza sismica degli edifici pubblici, sviluppo delle infrastrutture verdi in ambito urbano, tutto ciò che va nella direzione della mobilità: rinnovo del parco dei mezzi del trasporto pubblico locale, realizzazione di infrastrutture di interscambio per la promozione della mobilità collettiva.
Molte sono le possibilità, dobbiamo cogliere questa occasione irripetibile, ma dobbiamo farlo tutti insieme con responsabilità, accelerando, questo sì, decisamente, non è più il tempo di perdere tempo, dobbiamo essere tutti consapevoli che la velocità di esecuzione sarà un elemento fondamentale per poter centrare gli obiettivi di tutto questo Consiglio regionale, che sono: il rafforzamento delle nostre imprese, del tessuto economico, il miglioramento della qualità della vita dei nostri cittadini marchigiani.
Chiudo e lo faccio senza polemica, visto il rapporto di collaborazione che ho con la Consigliera Bora, la quale ha detto che occorre avere competenza, visione e organizzazione, voglio rassicurarla dicendo che in questa amministrazione non solo esistono la visione, l'organizzazione, la competenza, ma è caratteristica di questa amministrazione anche il pragmatismo e la concretezza, anche grazie soprattutto al costante confronto con gli operatori. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Non per entrare nel merito di cui siamo tutti convinti, lo stesso atteggiamento dell'opposizione, che dice che ci sono dei problemi, delle criticità, però lo vota, dimostra che è un percorso ineludibile anche perché è un documento che viene concordato con l'Unione europea e del quale non si può fare a meno per passare alla fase successiva, cioè quella dei bandi. Però è più volte che sulla stampa ed anche in Aula la Consigliera Bora fa delle affermazioni, prima uno si arrabbia e poi gli viene da sorridere.
Primo assioma, se quell'apparato avesse funzionato, quello delle politiche comunitarie, saremo stati a posto ed avremmo fatto bene, se non facciamo bene qualche problema c’è.
Secondo punto, se avesse funzionato e prodotto dei risultati, che vanno poi a formare le statistiche, le rilevazioni, le rendicontazioni e altro, la vecchia Giunta, o almeno alcuni dei suoi uomini, sarebbe ancora al suo posto, non sarebbe stata sostituita da noi, noi saremmo stati ancora all'opposizione e quelli che avevano fatto bene sarebbero stati confermati dai cittadini. L'opposizione deve parlar male, deve dire che le cose non vanno, questo sta nel gioco delle parti tra la maggioranza e la minoranza, la minoranza spesso fa l'opposizione, però la verità è la verità.
Se noi avessimo potuto e le leggi ce l’avessero permesso avremmo proceduto in maniera molto tranquilla allo spoils system, avremmo cambiato i dirigenti. Questo negli Stati Uniti è possibile, arriva il nuovo Governo, la nuova amministrazione, anche negli enti locali, nei Comuni, nei loro municipi, e si mandano via le persone. Abbiamo un apparato e la legislazione dice che la parte esecutiva delle istituzioni entra per concorso e non su valutazione fiduciaria, quindi quelli sono e quelli rimangono. per quello che è possibile ruotare, cambiare gli incarichi, dare nuove direttive, cercare di sollecitare il funzionamento, ma quello è.
Con difficoltà abbiamo avviato i processi di trasformazione, di modifica, di riforma del personale, che però hanno un'incisività relativa perché un vecchio proverbio dice che chi nasce tondo non muore quadro o viceversa e questo è, anche perché il personale si forma con una storia e con delle abitudini, che sono le cose più problematiche della vita. Tutti siamo abituati alle nostre abitudini ed anche nelle procedure di lavoro, nelle condizioni di lavoro, nei metodi di lavoro si tende a conformarsi a ciò che è sempre stato.
Una delle cose che mi ha colpito di più nella vicenda del nuovo Governo - è la prima volta che il mio partito dell'area di destra in quanto tale è alla leadership del Governo del Paese – è che le persone che hanno oggi incarichi ministeriali o di vertice dello Stato dicono che i loro staff, le loro burocrazie, che sono quelle stanziali, che sono sempre state lì, ripetono: “Non l’abbiamo mai fatto, siccome non l’abbiamo mai fatto non si può fare”.
Mi ha colpito molto una chiacchierata che ho fatto nei giorni di Natale con quello che oggi è il Presidente del Senato, siamo amici da quando lui aveva 25 anni e io 20, e mi ha detto che lui è un'autorità dello Stato, la seconda carica dello Stato, c'è tutto un cerimoniale, tutte procedure e continuamente i suoi capi staff gli dicono: “Ma questo non è mai stato fatto, non si può fare”. continuamente. “Non posso partecipare lì? No, lì non può andare perché non è stato fatto”, allora lui risponde che lo fa, che fa come gli pare e lo ha fatto in alcune occasioni, ma l’apparato gli dice che non si può. Questo succede al Ministro della Giustizia, alla Presidente del Consiglio che quando si porta la figlia ad un incontro internazionale fa una cosa temeraria e allora pagine sui giornali che è andata con la figlia e non ci sono i precedenti, tra l'altro discutibile, però uno fa quello che vuole.
Bisogna rompere queste incrostazioni, stiamo provando, quelli che sono critici, ma che sono in buona fede, cioè le associazioni di categoria, ogni tanto ci dicono che non sono soddisfatti, però si sta facendo delle cose che non erano state fatte, quindi sono contenti che si cambino alcune cose. Questo è già un grande apprezzamento, il fatto che almeno quelli che ci osservano rilevano che stiamo provando.
Cito un esempio, la nautica è uno dei settori importanti perché l'Italia è la capitale della nautica di lusso, gli yacht, altri Paesi hanno cercato di strapparci questo primato, facciamo le cose migliori nella nautica. Siamo talmente attenti che proprio l'altro giorno siamo andati, io insieme all'Assessore Brandoni, per contatti personali, a visitare uno dei cantieri più importanti della nautica nella nostra regione, non solo, uno di quelli pilota della nautica di qualità ed abbiamo ricevuto apprezzamenti per quello che stiamo cercando di fare.
Anche qui, non siamo soddisfatti, vogliamo fare di più e meglio, abbiamo vissuto due anni terribili perché il Covid non è stata una passeggiata per nessuno, soprattutto per la pubblica amministrazione, per l'istituzione e per tutti cittadini. Siamo partiti zavorrati dal Covid ed anche da ciò che abbiamo ereditato. Non sempre è un vantaggio l’eredità, è un vantaggio quando c’è una massa critica di risorse, di esperienze positive, quando non è così le cose cambiano.
Stiamo facendo tanto anche sulle procedure, per quanto riguarda le politiche comunitarie stiamo portando persone innovative.
Il Presidente della Commissione attività economiche Consigliere Putzu è sempre intraprendente nell'individuare percorsi semplificati, più veloci, ci dobbiamo velocizzare nell'accesso ai fondi comunitari, anche perché l'Italia è campione nel restituire una parte dei fondi comunitari, che tra l’altro non sono fondi dell'Europa, sono fondi nostri che noi diamo all'Europa e che l’Europa ce li distribuisce, questo va detto perché uno pensa che l’Europa sia una miniera, una mamma buona che ci dà i soldi. I soldi sono anche i nostri e noi ritiriamo, ma da sempre, meno soldi di quelli che diamo all'Europa anche perché una parte dei soldi italiani conferiti all’Europa vanno distribuiti a Paesi più veloci di noi o più intraprendenti di noi nel spendere le risorse. Vogliamo azzerare questo gap, questa difficoltà che ci impedisce di prendere i fondi nostri ridistribuiti dall'Europa, di utilizzarli nel migliore dei modi e di rendicontarli perché poi le rendicontazioni sono fondamentali. Più veloci possibili per gli stati di avanzamento, i Sal, come si chiamano, per riuscire a far girare al meglio le risorse finanziarie, l'economia e i benefici per i cittadini.
Non devo aggiungere altro, sennonchè quando si parla bisogna sempre fare un bagno di umiltà e di buona fede, allo stesso tempo difendere tutto ciò che mettiamo in campo, con la nostra intraprendenza, generosità e voglia di fare bene. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Consigliera Bora, ho guardato attentamente la proposta della II Commissione permanente, sono riuscito a trovare delle risposte alle sue affermazioni.
L’approvazione dei programmi, sto parlando del 2022: 3 programmi approvati tra luglio e settembre, 8 programmi ad ottobre, 6 programmi a novembre, tra i quali la nostra Regione, 4 approvati a dicembre.
La Regione Marche ha già emanato lo scorso giugno alcuni bandi che sono già pronti per essere caricati sulla programmazione 2021/2027. Si tratta del bando delle filiere, del bando di investimenti produttivi, quindi anche le Marche, come le altre Regioni, hanno già pubblicato bandi sulla nuova programmazione e lei sa meglio di me che è 2021/2027.
A giugno 2022 c'erano bandi già compatibili con la programmazione 2021/2027, nell'oggetto dei bandi era già scritto che gli interventi sarebbero stati compatibili con la programmazione 2021/2027, sono immediatamente utilizzabili per la nuova programmazione.
Rispondo sul credito, una delle cose più importanti che lei ha detto, 29 milioni di euro nel FESR è una misura complessiva con tutti i fondi di 91 milioni di euro, una misura mai vista nelle dimensioni e per il sostegno al credito, altro che cifre sottostimate. Questo mi sento di dirlo. Grazie.
PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi.
Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Parto dalla fine perché rimane difficile rispondere all’Assessore Brandoni dato che per la stragrande maggioranza del mio intervento non c’era e non ha ascoltato, ma non voglio essere ripetitiva.
Non è vero che 29 milioni di euro per il credito non si erano mai visti, invece è vero che questa Regione non ha mai visto tante risorse come quelle che stiamo vedendo in questa programmazione, quanto meno proporzionalmente tutti quanti ci aspettavamo cifre molto più importanti nell’ordine di un centinaio di milioni di euro.
Compatibili, Assessore lei lo sa, significa spondabili, se lei è uscito l'anno scorso con dei bandi con le risorse regionali aspettando che uscissero quelle comunitarie è un conto, non si metta però sullo stello livello delle altre Regioni che hanno fatto altro, comunque siamo sempre gli ultimi degli ultimi.
Al carissimo collega che adesso non c’è, rinnovo l’attestato di stima al Consigliere Marinangeli, vorrei dire che non vedo l’ora di andare indietro e spiegare perché siamo una Regione in transizione, l’ho detto prima, forse non sono stata abbastanza chiara, magari proporrò un interrogazione così lo chiariremo una volta per tutte.
Dispiace che questa maggioranza sia quasi dispiaciuta delle maggiori risorse che abbiamo a disposizione, forse la sensazione che abbiamo un po' tutti è che abbiate paura di utilizzare le risorse messe a disposizione dall’Europa perché non ne siete capaci ed è per questo che date una connotazione negativa a tutto.
Voteremo favorevolmente, Consigliere Ciccioli, perché è un chiaro e netto sì alle opportunità che ci vengono offerte e, come è accaduto dall'inizio della legislatura, continueremo a lavorare in stretta collaborazione con la maggioranza per migliorare, per rendere più efficaci le misure dando il nostro apporto costruttivo, nonostante il metodo utilizzato che sembra fare della Giunta un organismo che vuole declinare ogni nostra proposta, in realtà ogni proposta viene in generale al di fuori del palazzo. Una cosa però va riconosciuta, gli stessi che criticavano ferocemente la Giunta Ceriscioli, che affermavano che le Marche erano la cenerentola d’Europa, non solo non sono riusciti a fare meglio, ma hanno fatto peggio e poi portano in Aula un documento che di fatto è in piena continuità con quanto fatto nel settennio passato.
Questa contraddizione è evidente e palese, mi aspetterei, ma in realtà no, considerati i soggetti che salgono ogni volta sul pulpito, un’autocritica da parte di qualcuno, ma mi rendo conto che è chiedere troppo.
Non ho ben capito francamente il passaggio che ha fatto il Consigliere Ciccioli sull’apparato, va bene o no la struttura che ha trovato sulle politiche comunitarie? Se non va bene mi deve spiegare perché non l’ha cambiata, poi l’apparato funziona se vengono dati gli input giusti.
La Regione Marche non è un’impresa privata in cui ognuno può fare quel che vuole e la sinistra non ha perso le elezioni perché non ha fatto funzionare l’apparato, peraltro non sfuggirà al Consigliere Ciccioli che tutti gli ex Assessori della Giunta Ceriscioli sono stati riconfermati, cosa che non è avventa per molti Consiglieri dell’opposizione della precedente legislatura. Dico questo perché magari qualcuno può dire: “Chi ha fatto parte della precedente legislatura parte avvantaggiato” No, perché molti dei vostri che erano stati eletti non ce l’hanno fatta e altri oggi siedono al loro posto, mentre tutti gli ex Assesori della Giunta Ceriscioli sono stati riconfermati, compreso quello che oggi è Sindaco di Loreto.
A me piacciono tanto le analisi del Consigliere Ciccioli, mi ricordo la volta che aveva detto che avevamo perso perché c’erano troppe donne in Giunta. Lui rimarrà il mancato Assessore della Giunta Acquaroli, forse certe dichiarazioni non gli portano nemmeno tanta fortuna.
Ribadisco ed anticipo il voto favorevole per i motivi che ho detto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Ringrazio il mio capogruppo. Oggi è un momento importante, si chiude questa programmazione e si danno risposte al mondo economico, sociale e imprenditoriale della nostra regione marchigiana.
Ringrazio il buon lavoro fatto dalla Giunta, dalla II Commissione, dal Presidente ai funzionari, da tutti coloro che con grande determinazione sono riusciti a portare a termine questa programmazione.
Il gruppo della Lega voterà fortemente convinta e a favore. Grazie, buon lavoro. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Non può che farmi piacere questo voto, anche una parte dell’opposizione è favorevole seppur con delle critiche, ma credo che il senso si sia compreso, è quello di partire il prima possibile con i bandi, tra l'altro su due bandi siamo già partiti prima di approvare la programmazione del FESR. Questo è importante anche per andare spediti su altre azioni. Tutto ciò non può che rendermi orgoglioso.
Questo è un momento particolare per la nostra Regione e per la nostra Nazione e la dimostrazione è che tutte le forze politiche che compongono l’Aula dell’Assemblea legislativa votano a favore questo atto. Significa che c'è una grande responsabilità della classe politica marchigiana e su questo tema non possiamo dividerci.
Auspico che sulle variazioni insieme alla Commissione possiamo dare tutti un contributo, non solo con le schede MAPO, ma anche con altro.
Ritengo che questi fondi non possano che far bene alla nostra Regione, alle imprese ed ai Comuni che tanto aspettano, e sono certo che daranno una grande opportunità per il cambio di passo tanto aspettato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Come ampiamente sottolineato dalla Consigliera Bora nella sua relazione l'approvazione di questo atto nel gruppo del Partito Democratico ha creato tante perplessità e le ha sottolineate molto bene.
Arriviamo in Aula in affanno, non vi siete confrontati con nessuno, mi viene da pensare ad un incontro che abbiamo fatto qualche giorno fa con il sindacato e le organizzazioni sindacali, che ci hanno detto: “Ma non vi ascoltano? Avete tante idee e condividiamo anche tante perplessità della loro azione”. No, non ci ascoltano perché spesso non arriviamo nemmeno alla fase in cui poterci confrontare e dare il nostro contributo.
Ringrazio il relatore di maggioranza Consigliere Putzu per come si è posto, avevamo quasi deciso di non votare se le modalità fossero state quelle del Consigliere Ciccioli, che sono sempre sfidanti, arroganti e muscolari. Un programma riscritto in proporzione alle risorse in più che sono state assegnate per le modalità … Consigliera Bora , lei deve fare una scheda su questa Regione che è in transizione perché tutte le volte sembra che sia una responsabilità ma, fotografati i motivi, uno dovrebbe gioire per le risorse che vengono assegnate e fare le scelte in funzione di quelle difficoltà che hanno determinato la transizione e provare a risolverle.
Sul tema del credito, che la Consigliera Bora ha evidenziato, Assessore Brandoni non si faccia rimbeccare da quello che ha sentito. Proviamo a capire, è vero che ci sono 29 milioni di euro nel FESR, ma sono banali rispetto alle necessità odierne che sono determinate dalla crisi post Covid e dalla guerra, avremmo avuto bisogno di una scelta determinata su questo.
Voi avete fatto una cosa anche molto interessante, il Consigliere Ciccioli dice che la macchina amministrativa per come l'abbiamo lasciata non funziona, non è adeguata, però siccome non sa come migliorarla …, per noi non era così. Se ci sono problemi nella spesa certificata, e lì è certificato che non è stata certificata in modo adeguato, anche qui, Consigliera Bora, bisogna scrivere la scheda, non basta solo la stampa, che ringrazio perché ogni tanto ci sono queste fotografie rispetto alle quali gli argomenti sono completamente depistanti.
Sulla spesa certificata siamo ultimi in Italia, quello è un dato, dopo toccava a voi farla e non a quelli di prima, come tocca a voi oggi riprogrammare e se lo fate prendendo quello che hanno fatto quelli di prima …, io non c'ero, ma devo dire che su quel fronte sono stati un riferimento per l'intera nazione e lo fate in proporzione, vuol dire che non avete avuto la capacità di scegliere, la visione adeguata, la capacità di leggere le necessità, ha detto prima il Consigliere Bilò, delle nostre imprese, delle nostre strutture e della nostra comunità. Per me è questa, ma lo vedremo, l'avete fatto in proporzione e con una rottura che era completamente diversa.
Responsabilmente, invece, grazie anche al lavoro che ha fatto la relatrice di minoranza, convincente nel gruppo, con un contributo importante in Commissione per la nostra comunità, votiamo a favore di questo atto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini (in dissenso dal gruppo di appartenenza).
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Per non marcare nessun territorio distinto, mi affido alle parole, alla profondità e agli approfondimenti che la relatrice di minoranza concretamente ha portato su questo tema.
Ci avviamo a votare e ad approvare un documento fondamentale, che segna il passaggio dei prossimi anni e alcune delle critiche che sono state manifestate riguardano - cito solo quelle più significative - la partecipazione ed il ritardo. Oggi siamo il 24 gennaio e abbiamo un ritardo significativo, importante, che certo potrà essere recuperato e noi lo auspichiamo, ma non si può non sottolineare come si è perso almeno un anno sui tempi di programmazione, pianificazione.
La partecipazione, come si fa ad approvare un documento autoreferenziale, privo di analisi sulle specifiche problematiche che la regione Marche oggi evidenzia, privo dell'apporto costruttivo del gruppo del Partito Democratico, che in due anni ha dimostrato con grande senso di responsabilità di voler costruire una proposta integrativa rispetto a quello che il Governo regionale fa? Da questo punto di vista è impensabile che si possa sposare analiticamente le questioni, ne cito un altro sul tema della crescita del lavoro e degli investimenti. Il tema relativo alle aree interne è sottovalutato, sottodimensionato. E come coniugare i temi dei finanziamenti rispetto ad un altro quadro, ad un'altra questione centrale del futuro che è la denatalità.
Credo che la relazione della Consigliera Bora e i riferimenti puntuali possano legittimare da un lato l'auspicio che oggi facciate presto e bene, ma in questo momento legittimano, almeno dal mio punto di vista, un voto di astensione.
Ho ascoltato con attenzione le parole del Consigliere Ciccioli il quale è capace di inventarsi le più grandi sciocchezze di questo mondo, quando ha detto che sarebbe stato impossibile modificare il quadro della struttura burocratica di questo ente. Lui ha scelto gli stessi dirigenti, gli stessi Capo dipartimento di chi c’era prima, ha dimostrato … Presidente!
(interventi fuori microfono)
PRESIDENTE. Le chiedo scusa, non intervenga, Consigliere. Può intervenire per fatto personale, se lo ritiene, non può intervenire mentre lui parla, la prego continui.
Consigliere Ciccioli le consento di fare la dichiarazione in dissenso dal gruppo. Grazie.
Consigliere Carancini, prego.
Romano CARANCINI. Quando si interrompe è difficile riprendere.
E’ uno che ha imposto gli stessi dirigenti che c'erano prima, che hanno lavorato bene. Questa è la realtà, Consigliere Ciccioli, così come far credere che il passaggio, e lo ribadisco ancora una volta, tra le Regioni in transizione sia attribuibile a chi c'era prima. Il Consigliere Ciccioli mente sapendo di mentire, racconta una sciocchezza.
Chiudo così, Presidente, lui fa un'affermazione ridicola quando dice che l'opposizione parla male, l'opposizione parla male delle frottole che dice, questa è la pura realtà, racconta frottole e rispetto alle frottole parliamo male. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Come al solito, con pietosa pazienza, ascolto le cose che dice il Consigliere Carancini.
PRESIDENTE. Esponga il fatto personale.
Carlo CICCIOLI. Frottoliere mi è piaciuta particolarmente, della serie dimmi porco che mi piace, questa è la serie, che è una cosa ridicola, risibile, inguardabile, insostenibile e tutto sommato alla fine da piacere quello che dice il Consigliere Carancini. Grazie.
PRESIDENTE. Consigliere Carancini, vuole replicare il fatto personale? Bene, avete chiarito nel modo migliore, un sano confronto anche dialettico, partitico.
Proposta di atto amministrativo n. 41. La pongo in votazione (per appello nominale, ai sensi del combinato disposto dell’articolo 69, comma 1 e dell’articolo 66, comma 2, lett. c) del Regolamento interno).
Favorevoli: Acciarri, Acquaroli, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biancani, Bilò, Bora, Borroni, Cancellieri, Casini, Ciccioli, Elezi, Latini, Livi, Mangialardi, Marinangeli, Marinelli, Mastrovincenzo, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Santarelli, Serfilippi.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Carancini, Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislatura regionale approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 15,40