Leggi e regolamenti regionali
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Atto:LEGGE REGIONALE 11 dicembre 2001, n. 31
Titolo:

Ordinamento contabile della Regione Marche e strumenti di programmazione.

Pubblicazione:( B.U. 20 dicembre 2001, n. 146 )
Stato:Vigente
Tema: FINANZA
Settore:CONTABILITA’ - PROGRAMMAZIONE
Materia:Disposizioni generali
Note:

In attuazione dell'art. 71 bis di questa legge é stato emanato il r.r. 3 aprile 2015, n. 4.


Sommario


TITOLO I Disposizioni generali
Art. 1 (Oggetto e finalità)
TITOLO II Strumenti di programmazione finanziaria e di bilancio
Art. 2
Art. 3
Art. 4
Art. 5
Art. 6
Art. 7
Art. 8 (Disciplina delle procedure delle leggi di spesa)
Art. 9
TITOLO III Bilancio pluriennale e bilancio annuale
Art. 10
Art. 11
Art. 12
Art. 13
Art. 14
Art. 15
Art. 16
Art. 17
Art. 18
Art. 19
Art. 20 (Fondo di riserva per le spese obbligatorie)
Art. 21 (Fondo di riserva per le spese impreviste)
Art. 22 (Fondo di riserva di cassa)
Art. 23
Art. 24 (Utilizzazione dei fondi globali iscritti nel bilancio per l’esercizio precedente)
Art. 25
Art. 26
Art. 27
Art. 28
Art. 29 (Variazioni di bilancio)
Art. 30
Art. 31 (Mutui e prestiti)
Art. 32 (Anticipazioni di cassa)
Art. 33 (Garanzie fidejussorie)
Art. 34 (Esercizio provvisorio)
Art. 35 (Gestione provvisoria del bilancio)
Art. 36
TITOLO IV La gestione del bilancio
Capo I Entrate
Art. 37 (Definizione delle entrate)
Art. 38 (Stadi delle entrate)
Art. 39 (Accertamento delle entrate)
Art. 40 (Riscossione delle entrate)
Art. 41 (Versamento delle entrate)
Art. 42 (Riscossione e pagamento di somme di modesto ammontare)
Art. 43 (Determinazione e accertamenti dei residui attivi)
Capo II Spese
Art. 44 (Definizione delle spese)
Art. 45 (Stadi delle spese)
Art. 46 (Impegni di spesa)
Art. 47 (Termini per l'assunzione degli impegni di spesa)
Art. 48 (Registrazione dell'impegno di spesa)
Art. 48 bis (Modalità di registrazione degli impegni di spesa e visti contabili)
Art. 49 (Liquidazione delle spese)
Art. 50 (Richieste di emissione dei titoli di pagamento)
Art. 51 (Ordinazioni delle spese)
Art. 52 (Adempimenti ineseguibili)
Art. 53 (Aperture di credito a favore di funzionari delegati)
Art. 54 (Rendiconti dei funzionari delegati)
Art. 55 (Modalità di effettuazione dei pagamenti)
Art. 56 (Estinzione dei titoli di spesa)
Art. 57 (Regolarizzazione d'ufficio degli atti sottoposti a verifica)
Art. 58 (Determinazione dei residui passivi)
Art. 59
Art. 60 (Economie di spesa)
Art. 61 (Disponibilità sulle assegnazioni di fondi per l'esercizio delle funzioni delegate agli enti locali)
Art. 62 (Utilizzo dei dati relativi alla gestione di bilancio da parte delle commissioni consiliari)
TITOLO V Rendiconto generale
Art. 63
Art. 64
Art. 65
Art. 66
TITOLO VI Controlli
Art. 67 (Controlli interni)
Art. 68 (Certificazioni degli enti locali per le spese sostenute)
Art. 69 (Controllo sulla gestione della tesoreria della Regione)
Art. 70 (Controllo sugli agenti e sui funzionari delegati)
TITOLO VII Disposizioni finali e transitorie
Art. 71 (Autonomia contabile del Consiglio regionale)
Art. 71 bis (Regolamenti per la gestione dei beni della Regione)
Art. 72
Art. 73 (Collaborazione tra Stato, Regioni ed Enti locali)
Art. 74 (Abrogazioni)

TITOLO I
Disposizioni generali



1. La presente legge, in attuazione dell'articolo 51 dello Statuto regionale, disciplina l'ordinamento finanziario e contabile regionale, nel rispetto della normativa statale vigente in materia di armonizzazione dei bilanci pubblici e di coordinamento della finanza pubblica.
2. Ai fini di cui al comma 1, la Regione, ai sensi dell'articolo 36, comma 5, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), adotta i principi contabili generali e i principi contabili applicati di cui agli allegati 1 e 4 del medesimo decreto e, in attuazione dell'articolo 3, comma 1, del medesimo decreto, conforma agli stessi la propria gestione.

Nota relativa all'articolo 1
Così sostituito dall'art. 12, l.r. 26 ottobre 2023, n. 16.
TITOLO II
Strumenti di programmazione finanziaria e di bilancio


Art. 2

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Nota relativa all'articolo 2
Abrogato dall'art. 11, l.r. 2 dicembre 2021, n. 33.

Art. 3

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Nota relativa all'articolo 3
Prima modificato dall'art. 16, l.r. 10 aprile 2007, n. 4, poi abrogato dall'art. 11, l.r. 2 dicembre 2021, n. 33.

Art. 4

.........................................................................

Nota relativa all'articolo 4
Abrogato dall'art. 11, l.r. 2 dicembre 2021, n. 33.

Art. 5

.........................................................................

Nota relativa all'articolo 5
Prima modificato dall'art. 16, l.r. 10 aprile 2007, n. 4, poi abrogato dall'art. 11, l.r. 2 dicembre 2021, n. 33.

Art. 6

.........................................................................

Nota relativa all'articolo 6
Abrogato dall'art. 11, l.r. 2 dicembre 2021, n. 33.

Art. 7

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Nota relativa all'articolo 7
Abrogato dall'art. 11, l.r. 2 dicembre 2021, n. 33.


1. La copertura finanziaria delle leggi che comportano nuove o maggiori spese, ovvero minori entrate, avviene nel rispetto degli equilibri di bilancio, dei vincoli di destinazione e della natura economica delle entrate e delle spese.
2. In attuazione dell’articolo 3 ter, comma 3, della legge regionale 16 febbraio 2015, n. 3 (Legge di innovazione e semplificazione amministrativa), le proposte di legge di iniziativa della Giunta sono accompagnate dalla relazione illustrativa e sono corredate dalla relazione tecnico-finanziaria.
2 bis. La relazione tecnico-finanziaria, predisposta dalla struttura organizzativa regionale proponente, illustra, articolo per articolo, la quantificazione delle nuove o minori entrate o degli oneri finanziari e delle relative coperture, indica i criteri e i metodi utilizzati per la quantificazione e fornisce ogni altra informazione utile per la comprensione delle disposizioni. La struttura competente in materia di bilancio verifica la copertura finanziaria come illustrata nella medesima relazione.
2 ter. Nel caso in cui il singolo articolo o la proposta di legge nel suo complesso non comporti oneri o minori entrate, il dirigente della struttura organizzativa regionale proponente attesta l’invarianza e fornisce nella relazione tecnicofinanziaria gli elementi idonei a suffragare tale invarianza.
3. (Abrogato)
4. (Abrogato)
5. (Abrogato)

Nota relativa all'articolo 8
Così modificato dall'art. 14, l.r. 18 aprile 2019, n. 8, e dall'art. 11, l.r. 2 dicembre 2021, n. 33.

Art. 9

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Nota relativa all'articolo 9
Abrogato dall'art. 11, l.r. 2 dicembre 2021, n. 33.
TITOLO III
Bilancio pluriennale e bilancio annuale

Nota relativa al TITOLO III Bilancio pluriennale e bilancio annuale
In attuazione a quanto previsto dallo art. 39, comma 10, del d.lgs. giugno 2011, n. 118 in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, lo art. 6, l.r. dicembre 2015, n. 28, dispone che la Giunta regionale, contestualmente alla approvazione della proposta di legge di bilancio, approva, per ciascun esercizio:
a) il documento tecnico di accompagnamento al bilancio, quale ripartizione delle unita' di voto del bilancio in categorie e macroaggregati;
b) il bilancio finanziario gestionale, quale riparto delle categorie e dei macroaggregati in capitoli ai fini della gestione e della rendicontazione, assegnando ai dirigenti titolari dei centri di responsabilita'  amministrativa le risorse necessarie al raggiungimento degli obiettivi individuati per i programmi e i progetti finanziati nello ambito dello stato di previsione delle spese.


Art. 10

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Nota relativa all'articolo 10
Abrogato dall'art. 12, l.r. 26 ottobre 2023, n. 16.

Art. 11

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Nota relativa all'articolo 11
Prima modificato dall'art. 44, l.r. 22 dicembre 2009, n. 31, e dall'art. 7, l.r. 29 novembre 2013, n. 44, poi abrogato dall'art. 12, l.r. 26 ottobre 2023, n. 16.

Art. 12

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Nota relativa all'articolo 12
Abrogato dall'art. 12, l.r. 26 ottobre 2023, n. 16.

Art. 13

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Nota relativa all'articolo 13
Abrogato dall'art. 12, l.r. 26 ottobre 2023, n. 16.

Art. 14

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Nota relativa all'articolo 14
Abrogato dall'art. 12, l.r. 26 ottobre 2023, n. 16.

Art. 15

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Nota relativa all'articolo 15
Abrogato dall'art. 12, l.r. 26 ottobre 2023, n. 16.

Art. 16

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Nota relativa all'articolo 16
Abrogato dall'art. 12, l.r. 26 ottobre 2023, n. 16.

Art. 17

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Nota relativa all'articolo 17
Abrogato dall'art. 12, l.r. 26 ottobre 2023, n. 16.

Art. 18

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Nota relativa all'articolo 18
Abrogato dall'art. 12, l.r. 26 ottobre 2023, n. 16.

Art. 19

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Nota relativa all'articolo 19
Abrogato dall'art. 12, l.r. 26 ottobre 2023, n. 16.


1. Nello stato di previsione della spesa del bilancio è iscritto, ai sensi dell'articolo 48, comma 1, lettera a), del d.lgs.118/2011, il fondo di riserva per le spese obbligatorie dipendenti dalla legislazione vigente.
2. Il fondo di riserva per le spese obbligatorie non è utilizzabile per l'imputazione d'atti di spesa.
3. I prelevamenti dal fondo di riserva per le spese obbligatorie sono effettuati con decreto del dirigente della struttura organizzativa regionale competente in materia di bilancio per l'integrazione degli stanziamenti dei capitoli di spesa ricompresi nell'elenco allegato al bilancio ai sensi dell'articolo 39, comma 11, lettera a), del d.lgs. 118/2011.
4. (Abrogato)
5. (Abrogato)
6. L'ammontare del fondo di riserva per le spese obbligatorie è stabilito annualmente con la legge d'approvazione del bilancio e non può essere d'importo superiore all'1 per cento del totale degli stanziamenti di competenza.

Nota relativa all'articolo 20
Così modificato dall'art. 12, l.r. 26 ottobre 2023, n. 16.


1. Nello stato di previsione della spesa del bilancio è iscritto, ai sensi dell'articolo 48, comma 1, lettera b), del d.lgs.118/2011, il fondo di riserva per le spese impreviste.
2. Il fondo di riserva per le spese impreviste non è utilizzabile per l'imputazione d'atti di spesa.
3. Con deliberazione della Giunta regionale trasmessa al Consiglio regionale sono prelevate, dal fondo di cui al comma 1, le somme occorrenti per provvedere a spese dipendenti dalla legislazione in vigore, aventi carattere d'imprevedibilità od improrogabilità ed iscritte in aumento degli stanziamenti dei capitoli di spesa, o in nuovi capitoli, quando gli stessi siano insufficienti, non prevedibili all'atto dell'approvazione del bilancio, purché non impegnino i bilanci futuri con un principio di spesa continuativa o ricorrente.
4. L'ammontare del fondo di riserva per le spese impreviste è stabilito annualmente con la legge di approvazione del bilancio e non può essere d'importo superiore allo 0,5 per cento del totale degli stanziamenti di competenza.

Nota relativa all'articolo 21
Così modificato dall'art. 7, l.r. 29 novembre 2013, n. 44, e dall'art. 12, l.r. 26 ottobre 2023, n. 16.


1. Nello stato di previsione della spesa del bilancio è iscritto, ai sensi dell'articolo 48, comma 1, lettera c), del d.lgs.118/2011, il fondo di riserva per le autorizzazioni di cassa.
2. Il fondo di riserva di cassa non è utilizzabile per l'imputazione di pagamenti.
3. I prelevamenti dal fondo di riserva per le autorizzazioni di cassa sono effettuati con decreto del dirigente della struttura organizzativa regionale competente in materia di bilancio per l'integrazione degli stanziamenti di cassa dei capitoli di spesa ai sensi dell'articolo 48, comma 3, del d.lgs. 118/2011.
4. (Abrogato)
5. L'ammontare del fondo di riserva di cassa è stabilito annualmente con la legge di approvazione del bilancio e non può, in ogni caso, superare il limite massimo di un dodicesimo dell'ammontare complessivo dei pagamenti autorizzati dalla legge medesima.

Nota relativa all'articolo 22
Così modificato dall'art. 12, l.r. 26 ottobre 2023, n. 16.

Art. 23

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Nota relativa all'articolo 23
Abrogato dall'art. 10, l.r. 28 dicembre 2018, n. 51.
Ai sensi del comma 1 dell'art. 14, l.r. 28 dicembre 2018, n. 51, le disposizioni della medesima legge si applicano dal 1° gennaio 2019.



1. Le quote di fondi globali non utilizzate al termine dell'esercizio di competenza costituiscono economie di spese.
2. Ai fini della copertura finanziaria di spese derivanti da provvedimenti legislativi regionali non approvati dal Consiglio entro il termine dell'esercizio relativo, può farsi riferimento alle quote non utilizzate dei fondi globali di detto esercizio, purché tali provvedimenti siano approvati dal Consiglio entro il termine fissato per la presentazione del rendiconto e le relative proposte risultino presentate entro il 31 dicembre dell'anno precedente. In tal caso resta ferma l'assegnazione degli stanziamenti dei detti fondi globali al bilancio nel quale essi furono iscritti e delle nuove o maggiori spese al bilancio dell'esercizio successivo.
3. Qualora in relazione all'epoca in cui potranno entrare in vigore i provvedimenti legislativi approvati dal Consiglio entro il termine dell'esercizio, si ritenga che non sia possibile far luogo all'impegno delle spese a norma dell'articolo 46, entro il termine di chiusura di detto esercizio, i medesimi provvedimenti legislativi dispongono che le nuove o maggiori spese autorizzate sono attribuite alla competenza dell'esercizio successivo, ferma restando l'assegnazione degli stanziamenti dei detti fondi globali al bilancio nel quale furono iscritti. L'iscrizione della spesa va comunque posta a carico dell'esercizio successivo ove la legge approvata entri in vigore dopo il 30 novembre.
4. Nei casi indicati nei commi 2 e 3, gli stanziamenti delle nuove o maggiori spese devono essere accompagnati da apposite annotazioni da cui risulti che si tratta di spese finanziate con ricorso ai fondi globali dell'esercizio precedente. Fino a quando non sia presentato il rendiconto di tale esercizio e comunque non oltre il 30 giugno, delle spese di cui al presente comma non si tiene conto ai fini del calcolo dei vincoli e dei limiti di cui all'articolo 26.

Art. 25

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Nota relativa all'articolo 25
Abrogato dall'art. 12, l.r. 26 ottobre 2023, n. 16.

Art. 26

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Nota relativa all'articolo 26
Abrogato dall'art. 12, l.r. 26 ottobre 2023, n. 16.

Art. 27

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Nota relativa all'articolo 27
Abrogato dall'art. 12, l.r. 26 ottobre 2023, n. 16.

Art. 28

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Nota relativa all'articolo 28
Prima modificato dall'art. 20, l.r. 28 dicembre 2011, n. 28, poi abrogato dall'art. 12, l.r. 26 ottobre 2023, n. 16.


1. La legge di approvazione del bilancio regionale può autorizzare variazioni al bilancio medesimo, da apportare nel corso dell'esercizio mediante atti deliberativi della Giunta regionale da trasmettere al Consiglio regionale per l'istituzione di nuove UPB di entrata, per l'iscrizione di entrate derivanti da assegnazioni da parte dello Stato, dell'Unione europea e da enti o soggetti terzi destinate a scopi specifici per l’istituzione di nuove UPB di spesa, per l'iscrizione delle relative spese quando queste siano tassativamente regolate dalla legislazione in vigore, nonché per le eventuali variazioni integrative, riduttive o modificative.
2. (Abrogato)
2 bis. Per dare piena attuazione alle disposizioni contenute nella normativa statale vigente in materia di pagamento dei debiti della pubblica amministrazione e in particolare nel Titolo Il del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), e nel decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35 (Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali), convertito dalla legge 6 giugno 2013, n. 64, la Giunta regionale è autorizzata ad effettuare variazioni compensative tra i capitoli ricompresi all’interno delle UPB 20815 e 20816.
3. La legge di bilancio o eventuali ulteriori provvedimenti legislativi di variazione possono, in particolare, autorizzare la Giunta regionale ad effettuare con apposita deliberazione:
a) variazioni compensative, all’interno della medesima classificazione economica;
b) variazioni compensative tra gli stanziamenti di competenza o di cassa iscritti negli stati di previsione del bilancio e relativi all’attuazione delle norme sul federalismo fiscale;
c) variazioni al bilancio conseguenti il riordino delle funzioni amministrative tra lo Stato, le Regioni e gli Enti locali in attuazione delle disposizioni statali e regionali sul decentramento amministrativo;
d) variazioni compensative tra UPB diverse:
1) collegate nell’ambito di una stessa funzione obiettivo o di uno stesso programma o progetto;
2) per l’attuazione di interventi previsti da intese istituzionali di programma o da altri strumenti di programmazione negoziata;
3) per la gestione unitaria degli oneri del personale esclusivamente da parte della struttura organizzativa regionale competente in materia di risorse umane e nel rispetto della normativa statale relativamente alla codifica SIOPE;
4) per l’organizzazione di corsi per la formazione del personale da parte della struttura organizzativa regionale competente;
5) per il pieno utilizzo delle risorse derivanti dalle assegnazioni finalizzate;
6) per il pieno utilizzo delle risorse per il cofinanziamento regionale a programmi e progetti sia statali che comunitari;
e) variazioni compensative tra UPB diverse anche aventi diversa natura economica per consentire il pieno utilizzo delle risorse del Fondo unico per il commercio e del Fondo sanitario indistinto;
f) la reiscrizione delle economie accertate, i recuperi e i rimborsi, nonché la variazione delle somme reiscritte in relazione agli accertamenti effettuati ai sensi degli articoli 39 e 58 relativi a stanziamenti aventi specifica destinazione, i cui criteri di utilizzo siano stabiliti da disposizioni statali o regionali.
4. La Giunta regionale può disporre variazioni compensative nell'ambito della stessa o di diverse UPB di conto capitale, anche tra stanziamenti autorizzati da leggi diverse, a condizione che si tratti di leggi che finanziano o rifinanziano interventi relativi alla stessa funzione obiettivo. Il relativo provvedimento è trasmesso al Consiglio Regionale.
4 bis. La Giunta regionale, con deliberazione da trasmettere al Consiglio regionale entro dieci giorni dalla sua adozione e da pubblicare nel Bollettino ufficiale entro gli stessi termini, è autorizzata a variare compensativamente gli stanziamenti di cassa iscritti negli stati di previsione del bilancio, per far fronte ai maggiori pagamenti che si rendano necessari nel corso dell’esercizio sui diversi capitoli di spesa, rispetto agli stanziamenti di cassa stabiliti in sede di approvazione del bilancio.
5. Con decreto del dirigente della struttura competente in materia di bilancio da trasmettere successivamente al Consiglio regionale sono disposte:
a) le variazioni concernenti le contabilità speciali;
b) l’istituzione di capitoli aggiunti, per il pagamento o la riscossione di somme in conto residui;
c) le modifiche dei codici SIOPE assegnati ai singoli capitoli del POA, ai fini dell’esatta imputazione della spesa.
6. In presenza di leggi regionali che autorizzino nuove o maggiori spese a carico del bilancio già presentato al Consiglio ed in corso di approvazione, al cui finanziamento si provvede, in tutto o in parte, mediante l'utilizzazione di quote dei fondi globali del bilancio dell'esercizio precedente a norma dell'articolo 24, la Giunta regionale è autorizzata ad apportare con proprie deliberazioni le conseguenti variazioni di bilancio, sia in termini di competenza sia in termini di cassa, dopo l'entrata in vigore delle leggi stesse, salvo che le anzidette variazioni non siano state disposte con la legge di bilancio.
7. Nessuna variazione di bilancio può essere deliberata dopo il 30 novembre dell'anno cui il bilancio stesso si riferisce.
8. Gli atti amministrativi con i quali, a norma della presente legge, sono disposte variazioni di bilancio, sono trasmessi al Consiglio regionale entro dieci giorni e sono pubblicati entro quindici giorni sul Bollettino ufficiale della Regione.
9. Sono vietate in ogni caso le variazioni di bilancio in contrasto con le disposizioni di cui all'articolo 26.

Nota relativa all'articolo 29
Così modificato dall'art. 26, l.r. 24 dicembre 2004, n. 29; dall'art. 14, l.r. 11 ottobre 2005, n. 24; dall'art. 7, l.r. 29 novembre 2013, n. 44; dall'art. 9, l.r. 4 dicembre 2014, n. 33, e dall'art. 15, l.r. 22 dicembre 2016, n. 33.

Art. 30

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Nota relativa all'articolo 30
Abrogato dall'art. 12, l.r. 26 ottobre 2023, n. 16.


1. La contrazione di mutui e l'emissione di prestiti obbligazionari da parte della Regione è autorizzata con la legge di approvazione del bilancio e con le leggi di variazione dello stesso, a copertura del disavanzo esistente tra il totale degli stanziamenti di spesa e quelli dell'entrata.
2. Apposita tabella, allegata al bilancio, indica la capacità di indebitamento regionale e, distintamente, l'ammontare dei mutui e prestiti autorizzati e contratti.
3. La legge può fissare l'entità massima del tasso di interesse e la durata massima dell'ammortamento, nonché l'incidenza delle dette operazioni sull'esercizio nel cui bilancio è iscritta l'entrata derivante dalla contrazione del mutuo o dalla emissione del prestito obbligazionario e sugli esercizi futuri, con riferimento, rispettivamente, al bilancio annuale e pluriennale. L'effettuazione delle operazioni e le determinazioni delle condizioni e delle modalità competono alla Giunta regionale, fermo restando quanto stabilito dall'articolo 10, terzo comma, della legge 16 maggio 1970, n. 281, in materia di prestiti obbligazionari.
4. Non può essere autorizzata la contrazione di nuovi mutui né l'emissione di nuovi prestiti obbligazionari se non è stato approvato dal Consiglio regionale il rendiconto di due anni precedenti a quello al cui bilancio il nuovo indebitamento si riferisce.
5. In ciascun esercizio non può essere autorizzata la contrazione di mutui o l'emissione di prestiti obbligazionari in misura tale che l'importo delle relative annualità di ammortamento, comprese quelle derivanti dai mutui già contratti, superi il 20 per cento dell'ammontare complessivo delle entrate tributarie non vincolate della Regione ed a condizione che gli oneri futuri d'ammortamento trovino copertura nell'ambito del bilancio pluriennale.
6. Alla contrazione dei mutui autorizzati si provvede in relazione alle effettive esigenze di cassa della Regione.
7. L'autorizzazione a contrarre mutui o ad emettere prestiti obbligazionari cessa con il termine dell'esercizio nel cui bilancio sono iscritti gli stessi mutui e prestiti. Le entrate da mutui o prestiti stipulati entro il termine del detto esercizio e non riscossi sono iscritti fra i residui attivi; le entrate da mutui o prestiti autorizzati, ma non stipulati entro lo stesso termine, costituiscono minori entrate e concorrono, a tale titolo, a determinare le risultanze finali della gestione dell'esercizio medesimo.
8. I mutui autorizzati e non contratti entro i termini di chiusura dell'esercizio possono essere nuovamente autorizzati negli esercizi successivi con apposito articolo della legge di approvazione dei rispettivi bilanci limitatamente alla quota determinata dalla mancata contrazione dei mutui e prestiti in raffronto al totale degli impegni assunti per spese di investimento.
9. La Giunta regionale è autorizzata ad adottare tutte le iniziative tese alla riduzione del costo degli interessi passivi, anche mediante la gestione attiva del debito.

Nota relativa all'articolo 31
Così modificato dall'art. 20, l.r. 28 dicembre 2011, n. 28.


1. La Regione può contrarre anticipazioni unicamente allo scopo di fronteggiare temporanee deficienze di cassa, ai sensi dell'articolo 69, comma 9, del d.lgs. 118/2011.
2. (Abrogato)
3. Alla contrazione delle anticipazioni di cui al comma 1 si provvede con deliberazione della Giunta regionale, comunicata al Consiglio entro cinque giorni dall'adozione. Con la stessa deliberazione sono disposte le conseguenti variazioni di bilancio.

Nota relativa all'articolo 32
Così modificato dall'art. 26, l.r. 24 dicembre 2004, n. 29, e dall'art. 12, l.r. 26 ottobre 2023, n. 16.


1. Le leggi regionali che prevedono la prestazione di garanzie, in via principale o sussidiaria, da parte della regione a favore di enti locali territoriali, cooperative e altri soggetti in relazione alla contrazione di mutui per il finanziamento e/o prefinanziamento di spese comunque rientranti nelle materie di competenza della Regione, devono indicare la copertura finanziaria del relativo rischio e far obbligo, al responsabile della struttura competente, dell'esercizio delle azioni necessarie per il recupero delle somme eventualmente erogate. E' vietata la prestazione di garanzie, in via principale o sussidiaria, da parte della Regione per le operazioni di anticipazione di cassa.
2. Nel bilancio della Regione sono previsti appositi stanziamenti rapportati alla possibile entità del rischio, per l'assolvimento degli obblighi assunti dalla Regione con la concessione delle garanzie prestate.
3. In caso di necessità le maggiori esigenze sono fronteggiate con prelevamenti dal fondo di riserva per le spese obbligatorie di cui all'articolo 20 della presente legge e, occorrendo, con legge di variazione del bilancio.
4. Nello stato di previsione dell'entrata del bilancio regionale è previsto, in corrispondenza a quanto indicato al comma 2 del presente articolo, il recupero delle somme che la Regione ha erogato a fronte delle garanzie concesse.
5. La concessione della garanzia regionale forma oggetto di apposita convenzione nella quale sono previste le azioni da esercitare per il recupero delle somme eventualmente erogate dalla Regione.
6. In allegato al bilancio di previsione della Regione devono essere elencate le garanzie principali e sussidiarie prestate dalla Regione con l'indicazione dei beneficiari, dell'entità del rischio derivante dalle garanzie e della durata di quelle ancora in vita.


1. Qualora il bilancio non sia approvato entro il 31 dicembre dell'anno precedente a quello al quale lo stesso si riferisce è autorizzato l'esercizio provvisorio del bilancio.
2. L'autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio è concessa con legge, per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi.
3. La legge di autorizzazione all'esercizio provvisorio autorizza l'accertamento e la riscossione delle entrate e l'impegno e il pagamento delle spese sulla base degli stanziamenti del bilancio presentato al Consiglio e delle eventuali note di variazione.
4. La legge può stabilire limitazioni all'esecuzione delle spese non obbligatorie, sia in ordine all'entità degli stanziamenti utilizzabili, sia in ordine agli stanziamenti la cui utilizzazione può essere vietata, in tutto o in parte, fino all'approvazione della legge di bilancio.
5. Nel caso in cui il bilancio non sia stato ancora presentato al Consiglio regionale, l'esercizio provvisorio è autorizzato sulla base dell'ultimo bilancio approvato.
6. Nel caso previsto dal comma 5, l'autorizzazione è limitata ad un dodicesimo della spesa prevista da ciascuna UPB per ogni mese di esercizio provvisorio, ovvero nei limiti della maggiore somma necessaria ove si tratti di spese obbligatorie tassativamente regolate dalla legge e non suscettibili di impegno o di pagamento frazionato in dodicesimi.
7. Le limitazioni di cui ai commi 4 e 6 non si applicano, in ogni caso, nei confronti degli stanziamenti di cassa per le spese da pagare in conto residui.


1. Qualora al primo gennaio la legge di approvazione del bilancio o la legge di autorizzazione all'esercizio provvisorio siano state approvate dal Consiglio regionale, ma non siano entrate in vigore all'inizio dell'esercizio finanziario in pendenza degli adempimenti dell'articolo 33 dello Statuto, è autorizzata la gestione in via provvisoria del bilancio medesimo limitatamente ad un dodicesimo della spesa prevista per ciascuna UPB, ovvero nei limiti della maggiore spesa necessaria ove si tratti di spese obbligatorie tassativamente regolate dalla legge e non suscettibili di impegno o di pagamento frazionato in dodicesimi.
2. Le limitazioni di cui al comma 1 non si applicano, in ogni caso, nei confronti degli stanziamenti di cassa, per le spese da pagare in conto residui.

Nota relativa all'articolo 35
Così modificato dall'art. 14, l.r. 11 ottobre 2005, n. 24.

Art. 36

.........................................................................

Nota relativa all'articolo 36
Abrogato dall'art. 12, l.r. 26 ottobre 2023, n. 16.
TITOLO IV
La gestione del bilancio

Capo I
Entrate



1. Sono entrate della Regione il gettito dei tributi propri, le quote di essi devoluti alla Regione, le assegnazioni da parte dello Stato e dell'Unione europea a qualsiasi titolo disposti, le rendite del demanio e del patrimonio della Regione, gli utili di enti e aziende regionali, il prezzo derivante da alienazioni di beni patrimoniali, le entrate derivanti da trasferimenti di capitali, dal rimborso di crediti, dalla contrazione di mutui e dall'emissione di prestiti obbligazionari ed altre operazioni creditizie, ogni altro reddito, provento e credito di qualsiasi natura che la Regione abbia diritto di riscuotere in virtù di leggi, regolamenti, provvedimenti, contratti o altri titoli.
2. Tutte le entrate della Regione debbono essere iscritte nel bilancio. Per le entrate che non siano in esso previste rimane impregiudicato il diritto della Regione a riscuoterle e fermo il dovere, da parte degli organi, uffici, funzionari, dipendenti e agenti incaricati, di curarne l'accertamento e la riscossione.


1. Le entrate della Regione passano per i seguenti stadi:
a) accertamento;
b) riscossione;
c) versamento.

2. Gli stadi possono essere simultanei.
3. Gli agenti e i funzionari preposti agli uffici regionali aventi la gestione delle entrate della Regione curano, ciascuno per la propria competenza e sotto la loro personale responsabilità, che l'accertamento, la riscossione e il versamento siano fatti nei modi, nelle forme e nei termini stabiliti da leggi e regolamenti.


1. L'entrata è accertata quando l'ufficio competente, sulla base di documentazione probatoria fornita dai responsabili delle funzioni obiettivo o delle UPB, appura la ragione del diritto della Regione a riscuoterle ed è acquisita l'identità del debitore, la certezza del credito e l'ammontare che viene a scadenza entro l'esercizio.
2. L'accertamento si compie:
a) per le entrate provenienti da assegnazioni da parte dello Stato e dell'Unione europea, sulla base dei decreti ministeriali di riparto o assegnazioni di fondi o di altri provvedimenti;
b) per le entrate concernenti tributi propri da riscuotere mediante ruoli, sulla base dei ruoli stessi, tenendo conto delle rate che scadono entro i termini di ciascun esercizio;
c) per le entrate concernenti tributi propri da non riscuotere mediante ruoli, sulla base delle previsioni del gettito formulate in contabilità nazionale e dell'andamento del gettito degli anni precedenti con particolare attenzione all'andamento del PIL regionale;
d) per le entrate di natura patrimoniale, sulla base degli atti amministrativi o dei contratti che ne stabiliscono l'ammontare e ne autorizzano la riscossione entro l'esercizio di competenza;
e) per le entrate provenienti dall'accensione di mutui e prestiti obbligazionari e di ogni altra operazione creditizia, sulla base dei relativi contratti stipulati.

3. Per le entrate concernenti capitoli delle contabilità speciali o poste correttive o compensative della spesa o compensazioni amministrative, l'accertamento si compie in corrispondenza all'assunzione degli impegni correlativi o all'ordinazione del correlativo pagamento.
4. In ogni caso, in mancanza di comunicazioni preventive concernenti il credito, l'accertamento è effettuato contestualmente alla sua riscossione.


1. L'entrata è riscossa quando il soggetto debitore ha effettuato il pagamento del relativo importo alla Regione direttamente al tesoriere.
2. Le entrate della Regione si riscuotono nei modi e nelle forme legalmente in vigore al momento della riscossione, ad esclusione dell'assegno bancario.
3. La riscossione delle entrate è disposta mediante ordinativo di incasso del dirigente della ragioneria.


1. L'entrata è versata quando il relativo ammontare è acquisito alla tesoreria della Regione e ai conti alla stessa intestati.
2. Per il versamento delle entrate nella tesoreria della Regione si applicano le disposizioni contenute nella legge istitutiva del servizio di tesoreria regionale, nel relativo regolamento di esecuzione e nella convenzione per l'affidamento del servizio medesimo.
3. Le entrate concernenti somme dovute a qualsiasi titolo dallo Stato sono versate secondo le modalità stabilite dalle leggi statali.


1. Non si procede alla riscossione di somme di natura non tributaria qualora l’ammontare del credito non superi l’importo di 12,00 euro.
2. Non si procede all’accertamento, all’iscrizione a ruolo e alla riscossione dei crediti relativi ai tributi regionali, qualora l’ammontare dovuto, comprensivo di sanzioni amministrative e interessi, non superi l’importo di euro 30,00, con riferimento ad ogni periodo d’imposta.
2 bis. La disposizione di cui al comma 2 non si applica qualora il credito tributario derivi da ripetuta violazione degli obblighi di versamento relativi ad un medesimo tributo.
3. Non si fa luogo al rimborso dei tributi regionali la cui gestione è svolta dalla Regione qualora l’ammontare non superi l’importo di euro 20,00.
4. Gli importi di cui al comma 1 non devono in ogni caso intendersi come franchigia e tra essi sono esclusi i corrispettivi per servizi resi dalla Regione a pagamento.
5. (Abrogato)

Nota relativa all'articolo 42
Prima modificato dall'art.26, l.r. 14 dicembre 2004, n. 29, poi sostituito dall'art. 14, l.r. 11 ottobre 2005, n. 24. Così modificato dall'art. 7, l.r. 29 novembre 2013, n. 44.


1. Le entrate accertate che non siano riscosse e versate al termine dell'esercizio costituiscono residui attivi.
2. I residui attivi sono compresi, nel conto del patrimonio, tra le attività finanziarie.
3. La determinazione delle somme da iscriversi tra i residui attivi è disposta per ciascun capitolo di entrata e distintamente per la competenza e per i residui e, per questi, per ciascuno degli esercizi da cui essi provengono, con appositi provvedimenti nei quali sono indicati, oltre all'importo delle somme riscosse e versate, i seguenti ulteriori elementi:
a) l'importo delle somme riscosse e non versate;
b) i singoli crediti non riscossi con specificazione di quelli la cui riscossione può essere considerata certa ovvero di quelli per i quali sono da intraprendere, o sono in corso, le procedure amministrative o giudiziarie per la riscossione;
c) i singoli crediti riconosciuti inesigibili.

4. Le somme dei residui attivi che risultano determinati nei modi indicati nel comma 3 corrispondenti all'ammontare complessivo degli importi di cui alle lettere a) e b) del medesimo comma, sono trasportate nelle scritture dell'esercizio successivo ai capitoli corrispondenti oppure quando non esistono, nel bilancio dell’esercizio successivo, i capitoli corrispondenti, le dette somme sono trasportate  in appositi capitoli aggiunti, distintamente per ciascuno degli esercizi da cui essi provengono, con decreti del dirigente della ragioneria, dietro proposta dei dirigenti preposti alle strutture organizzative competenti in materia.
5. I crediti di cui al comma 3, lettera c) sono eliminati.
6. Le somme iscritte tra le entrate di competenza del bilancio e non accertate entro il termine dell'esercizio, nonché le somme riferite ai crediti eliminati ai sensi del comma 5, costituiscono minori accertamenti rispetto alle previsioni ed a tale titolo concorrono a determinare i risultati finali della gestione.
7. L'accertamento definitivo dei residui attivi è stabilito con la legge di approvazione del rendiconto generale.

Nota relativa all'articolo 43
Così modificato dall'art. 7, l.r. 29 novembre 2013, n. 44, e dall'art. 12, l.r. 26 ottobre 2023, n. 16.
Capo II
Spese



1. Sono spese della Regione quelle cui si deve provvedere a carico del bilancio della Regione in forza di leggi statali e regionali, regolamenti, provvedimenti, contratti od altri atti costituenti titolo valido di impegno, nonché quelle necessarie per il funzionamento degli organi e degli uffici della Regione e per la restituzione di somme indebitamente percepite e comunque riscosse per conto terzi.


1. Le spese della Regione passano per i seguenti stadi:
a) impegno;
b) liquidazione;
c) ordinazione;
d) pagamento.

2. Gli stadi possono essere simultanei.
2 bis. Ai fini del rispetto degli equilibri di bilancio stabiliti dalla normativa statale e dal patto di stabilità interno, la Giunta regionale è autorizzata a sospendere temporaneamente gli impegni di spesa, le liquidazioni e i pagamenti.

Nota relativa all'articolo 45
Così modificato dall'art. 9, l.r. 4 dicembre 2014, n. 33.


1. Gli impegni di spesa sono assunti dai dirigenti regionali nei limiti dei rispettivi stanziamenti di competenza del bilancio dell'esercizio in corso.
2. Formano impegno sugli stanziamenti di competenza dell'esercizio le somme dovute dalla Regione, in base alla legge, a provvedimento, a contratto o ad altro titolo, a creditori determinati o determinabili, sempre che la relativa obbligazione venga a scadenza entro il termine dell'esercizio.
3. Nel caso di obbligazioni a carattere pluriennale, assunte dalla Regione sulla base di specifica autorizzazione legislativa ed ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 6, ovvero assunte, per le spese correnti, quando sia indispensabile assicurare la continuità dei servizi, formano impegno sugli stanziamenti dell'esercizio le sole quote che vengono a scadenza nel corso dell'esercizio medesimo.
4. Al fine di conseguire il più efficiente e completo utilizzo delle risorse assegnate alla Regione, i dirigenti regionali, nei limiti delle competenze loro spettanti, sono autorizzati ad assumere obbligazioni anche a carico di esercizi successivi, in conformità all'importo e secondo la distribuzione temporale delle risorse disposte:
a) dai piani finanziari, sia di programmazione sia di cassa, approvati dall'Unione europea e dalle relative deliberazioni del CIPE di cofinanziamento nazionale;
b) dai quadri finanziari sia di programmazione sia di cassa contenuti nelle deliberazioni del CIPE di riparto delle risorse.

5. I dirigenti regionali assumono impegni di spesa nei limiti dell'intera somma di cui al comma 4. I relativi pagamenti devono comunque essere contenuti nei limiti delle autorizzazioni annuali di bilancio.
6. Per le spese da erogarsi in annualità, il primo degli stanziamenti annuali di ciascun limite di impegno, iscritto a carico del bilancio in base ad autorizzazione di legge, costituisce il limite massimo a carico del quale possono essere assunti impegni ed eseguiti pagamenti relativi alla prima annualità. Gli impegni così assunti si estendono, per tanti esercizi quante sono le annualità da pagarsi, sui corrispondenti stanziamenti da iscriversi a carico dei bilanci degli esercizi successivi.
7. All'atto del pagamento del saldo su ciascun impegno di spesa, l'importo dell'impegno assunto è ridotto della differenza tra il detto importo e l'importo complessivo dei pagamenti disposti sull'impegno medesimo; tale differenza è portata in aumento della disponibilità dei fondi sul relativo capitolo ai fini dell'assunzione di ulteriori impegni o per l'aumento di altri impegni eventualmente assunti.
8. Qualora il pagamento a saldo riguardi un impegno conservato tra i residui passivi, la differenza di cui al comma 7 costituisce economia di spesa al termine dell'esercizio.
9. Qualora l'impegno assunto ai sensi del presente articolo, relativo a spese finanziate con risorse proprie con risorse statali gestite dalla Regione, non abbia dato luogo al pagamento entro due anni per le spese di parte corrente e quattro anni per le spese in conto capitale, la Giunta regionale provvede, con proprio atto, al disimpegno automatico delle risorse. Il termine di disimpegno, stabilito nell'atto dell'assunzione dell'impegno, è sospeso nei casi di intervenuto provvedimento giurisdizionale con effetti sospensivi oppure in presenza di particolari e comprovate cause accertate dalla Giunta regionale. Le risorse statali così revocate vengono utilizzate nel rispetto delle finalità originarie.

Nota relativa all'articolo 46
Così modificato dall'art. 14, l.r. 28 ottobre 2003, n. 19; dall'art. 14, l.r. 11 ottobre 2005, n. 24 e dall'art. 11, l.r. 27 novembre 2012, n. 37.


1. Chiuso l'esercizio finanziario, nessun impegno può essere assunto a carico dell'esercizio scaduto.
2. Tutte le somme iscritte negli stanziamenti di competenza e non impegnate a norma dell'articolo 46 entro il termine di cui al comma 1 costituiscono economia di spesa ad eccezione di quelle per le quali si eserciti la facoltà di cui all'articolo 58, comma 4, e a tale titolo concorrono a determinare i risultati della gestione.


1. Gli atti dai quali deriva un impegno di spesa a carico del bilancio della Regione prima della loro formale adozione devono essere trasmessi alla ragioneria. Tali atti devono contenere l'indicazione dell'importo degli impegni e degli altri elementi idonei e, ove occorra, la documentazione per consentire gli accertamenti di cui al comma 2.
2. La ragioneria verifica la legalità della spesa, esclusa comunque ogni valutazione di merito, accerta l'esistenza della relativa disponibilità dello stanziamento di competenza del capitolo cui la spesa va imputata, tenendo conto degli impegni definitivi già assunti e degli altri impegni ancora in corso di formazione, e registra i nuovi impegni in corso di formazione facendo constatare in apposita attestazione, da inserire in ogni singolo atto, la copertura finanziaria. In mancanza di detta attestazione l'atto è nullo di diritto.
3. Gli atti di impegno formalmente adottati sono trasmessi alla ragioneria per la registrazione dell'impegno definitivo.
4. Quando l'impegno della spesa venga accertato, in applicazione di legge o regolamento, all'atto stesso in cui occorra disporre il pagamento, il titolo di pagamento è considerato anche come atto di assunzione dell'impegno di spesa.
5. Per gli stipendi, le pensioni e le altre spese fisse similari, la registrazione degli impegni può essere effettuata con frequenza periodica.
6. Per le spese da ordinarsi da funzionari a ciò autorizzati, a norma dell'articolo 53, si considera come impegnato, ai fini della determinazione delle disponibilità per l'assunzione di nuovi o maggiori impegni, l'intero importo dell'apertura di credito concessa a norma del medesimo articolo.
7. Tale importo costituisce il limite massimo degli impegni che possono essere assunti dai detti funzionari delegati. In correlazione all'annullamento o alla riduzione delle dette aperture di credito disposte nel corso dell'esercizio, sono modificate le disponibilità dei relativi capitoli di bilancio, al fine dell'assunzione di nuovi o maggiori impegni.
8. Gli impegni di somme dovute in corrispondenza degli accertamenti di entrata sono registrati, d'ufficio, dalla ragioneria, contestualmente ai correlativi accertamenti.


1. Con regolamento regionale da approvarsi da parte della Giunta regionale, sono disciplinati le forme e i criteri dei visti contabili di cui all’articolo 48. Il regolamento può disporre la esplicita abrogazione, in tutto o in parte, delle disposizioni di cui all’articolo 48 nonché delle altre disposizioni di legge riguardanti le procedure inerenti alle fasi della spesa nonché delle altre disposizioni di legge riguardanti le procedure inerenti alle fasi della spesa.

Nota relativa all'articolo 48 bis
Aggiunto dall'art. 8, l.r. 29 dicembre 2017, n. 39. Così modificato dall'art. 10, l.r. 28 dicembre 2018, n. 51; dall'art. 14, l.r. 18 aprile 2019, n. 8, e dall'art. 8, l.r. 30 dicembre 2019, n. 41.
Si segnala che l'art. 10, l.r. 28 dicembre 2018, n. 51, e l'art. 14, l.r. 18 aprile 2019, n. 8, apportano la medesima modifica al comma 1 di questo articolo.
Ai sensi del comma 1 dell'art. 14, l.r. 28 dicembre 2018, n. 51, le disposizioni della medesima legge si applicano dal 1° gennaio 2019.
Ai sensi del comma 1 dell'art. 18, l.r. 30 dicembre 2019, n. 41, le disposizioni della medesima legge si applicano dal 1° gennaio 2020.



1. La liquidazione delle spese consiste nella determinazione dell'identità del creditore, dell'ammontare esatto del debito scaduto e dell'esatta scadenza ed è disposta sulla base di documentazione, secondo le disposizioni contenute nelle singole leggi, contratti, convenzioni ed altri atti idonei a comprovare il diritto del creditore e con riferimento agli atti con i quali sono stati assunti i correlativi impegni di spesa.
2. La liquidazione della spesa è disposta dai dirigenti regionali e può essere contestuale all'assunzione degli impegni di spesa, quando ciò non sia in contrasto con le disposizioni delle singole leggi.


1. Quando non sia espressamente stabilito dagli atti con i quali sono assunti gli impegni o dai conseguenti provvedimenti di esecuzione delle spese, i dirigenti richiedono alla ragioneria l'emissione dei relativi titoli di pagamento, allegando la relativa documentazione giustificativa.
2. La documentazione giustificativa può essere trattenuta e conservata presso le strutture competenti; in tal caso è apposta sulla richiesta di emissione dei titoli di pagamento, a cura dei richiedenti e sotto la loro responsabilità, apposita dichiarazione attestante la regolarità della documentazione acquisita. In ogni caso sono allegati a detta richiesta i documenti relativi a spese dalle quali derivino modificazioni al patrimonio mobiliare ed immobiliare della Regione.
3. Le richieste di emissione dei titoli di pagamento di cui al comma 2 sono allegate, a cura della ragioneria, ai relativi titoli estinti.
4. Sono fatte salve le diverse disposizioni di leggi e regolamenti, nonché le disposizioni di cui agli articoli 51 e 53.
5. I titoli di spesa in esecuzione di ruoli di spesa fissa o di elenchi di spese ricorrenti derivanti da contratti o da convenzioni sono emessi d'ufficio.


1. Il pagamento delle spese è disposto dalla ragioneria mediante:
a) mandati di pagamento diretti, individuali o collettivi, a favore dei creditori;
b) apertura di credito a favore di funzionari delegati, i quali provvedono al pagamento dei creditori con le modalità e nei limiti previsti dai regolamenti;
b bis) richieste di emissione di provvisori di uscita da parte dell'istituto tesoriere, affinché quest'ultimo possa effettuare i pagamenti derivanti da obblighi tributari, da somme iscritte a ruolo, da delegazioni di pagamento e da altri obblighi di legge, anche in assenza della preventiva emissione del relativo mandato di pagamento, come previsto dall'articolo 58, comma 5, del d.lgs. 118/2011. Resta fermo che il tesoriere effettua autonomamente pagamenti senza mandato nei casi previsti dalla legge.

2. La ragioneria accerta che sia intervenuta la liquidazione della spesa, che la somma da pagare sia contenuta nei limiti dei rispettivi stanziamenti di cassa del bilancio in corso e nei limiti dell'impegno di spesa cui la stessa si riferisce, che la spesa medesima sia correttamente imputata al conto della competenza o a quello dei residui, distintamente per ciascuno degli esercizi di provenienza, dopodiché emette i titoli di spesa, sempre a carico di un solo capitolo di bilancio.
3. Gli atti di cui al comma 1, lettere a) e b) sono firmati da un addetto al riscontro contabile e dal responsabile del servizio finanziario o da un suo delegato. Gli atti di cui al comma 1, lettera b bis) sono firmati dal funzionario competente in materia e dal responsabile del servizio finanziario o da un suo delegato.
4. Con apposito regolamento sono definite le procedure relative al mandato elettronico ed alla firma digitale.

Nota relativa all'articolo 51
Così modificato dall'art. 11, l.r.  4 ottobre 2022, n. 20, e dall'art. 8, l.r. 30 dicembre 2022, n. 31.


1. Nel caso in cui la ragioneria, effettuate le verifiche e i riscontri previsti dagli articoli 48 e 51, ritenga di non registrare un impegno di spesa, ove non sia possibile provvedere nei modi indicati nell'articolo 57, comma 1, ne riferisce per iscritto al dirigente preposto alla struttura di massima dimensione competente, fornendo la necessaria motivazione e, se del caso, le soluzioni ritenute possibili. Se il dirigente medesimo intende dar corso al provvedimento, ne dà ordine scritto alla ragioneria, che è obbligata ad eseguirlo.
2. L'ordine scritto di cui al comma 1 non può essere dato e, se dato, non può essere eseguito:
a) quando si riferisca all'impegno o al pagamento di una spesa che ecceda la somma stanziata nel relativo capitolo di bilancio rispettivamente di competenza o di cassa, o che sia da imputare ad un capitolo diverso da quello indicato, oppure sia riferibile ai residui anziché alla competenza e viceversa;
b) quando riguardi l'emissione di mandati di pagamento a favore degli amministratori e dei dipendenti, salvo i casi in cui essi siano creditori o beneficiari diretti in virtù di disposizioni legislative o regolamenti;
c) quando riguardi atti aventi rilievo penale.



1. Le aperture di credito a favore di funzionari delegati, di cui all'articolo 51, comma 1, lettera b), sono autorizzate presso l'istituto di credito incaricato del servizio di tesoreria della Regione con decreti dei dirigenti delle strutture competenti per materia e sono disposte mediante ordine di accreditamento. Detti ordini di accreditamento mantengono l'indicazione della somma che può essere prelevata mediante buoni tratti a favore dello stesso funzionario delegato per le spese pagabili direttamente in contanti e della somma da utilizzare mediante ordinativi diretti a favore dei creditori.
2. I funzionari delegati, sulla base delle disposizioni contenute nella presente legge, nelle singole leggi che autorizzano le relative spese e nei regolamenti secondo le facoltà e le modalità ivi previste, assumono impegni a norma dell'articolo 46, liquidano e ordinano le spese, entro i limiti delle stesse aperture di credito.
3. Qualora le aperture di credito riguardino spese di funzionamento o competenze accessorie al personale della Regione, i funzionari delegati hanno l'obbligo di utilizzare interamente i fondi di ciascun ordine di accreditamento prima di emettere ordinativi o buoni sui successivi ordini di accreditamento eventualmente disposti sullo stesso capitolo ed esercizio.
4. I medesimi funzionari delegati, qualora accertino al 15 dicembre una rimanenza di importo non superiore ad euro 5,17 su singoli ordini di accreditamento relativo alla competenza dell'anno decorso, provvedono, entro il 20 dicembre, ad estinguere tali ordini di accreditamento mediante versamento della detta rimanenza alla tesoreria della Regione con imputazione ad apposito capitolo di entrata del bilancio.
5. Gli ordinativi diretti a favore dei creditori e i buoni di prelevamento in contanti emessi sugli ordini di accreditamento sono firmati dal funzionario delegato e dall'addetto al riscontro contabile.
6. Alla liquidazione delle spese e all'emissione degli ordinativi diretti a favore dei creditori sono estese, in quanto applicabili, le disposizioni di cui agli articoli 49, 51 e 56.
7. Al termine dell'esercizio gli ordini di accreditamento sono ridotti all'ammontare complessivo dei pagamenti effettuati; gli ordini di accreditamento rimasti completamente inutilizzati sono annullati.

Nota relativa all'articolo 53
Così modificato dall'art. 14, l.r. 11 ottobre 2005, n. 24.


1. I funzionari delegati presentano semestralmente l'elenco degli impegni assunti ai sensi dell'articolo 53 e il rendiconto delle somme erogate in ciascun semestre, corredato dei documenti giustificativi delle spese. Non possono essere assunti impegni né ordinati pagamenti dopo il 15 dicembre.
2. I documenti di cui al comma 1 sono presentati per ciascun capitolo di bilancio distintamente per il conto della competenza e per quello degli esercizi di provenienza.
3. Gli stessi documenti devono essere presentati entro il giorno 25 del mese successivo alla scadenza del semestre alla ragioneria e sono approvati con decreto del dirigente della ragioneria.
4. I funzionari che non osservino i termini stabiliti per la presentazione dei rendiconti decadono dalla delega e sono passibili delle sanzioni previste dalle norme vigenti.
5. La ragioneria esegue i necessari riscontri contabili sui rendiconti di cui al presente articolo, al fine di accertare l'osservanza delle disposizioni contenute nella presente legge.
6. Qualora in sede di riscontro contabile emergano irregolarità o risulti carente la documentazione giustificativa della spesa, i rendiconti sono restituiti al funzionario delegato, con invito a provvedere alla regolarizzazione o all'integrazione della documentazione.
7. Se il funzionario delegato non provvede ad ottemperare all'invito di cui al comma 6 entro trenta giorni dal ricevimento del provvedimento di restituzione, il rendiconto si considera non presentato.
8. Eventuali norme integrative per la disciplina delle aperture di credito, per la gestione dei fondi da parte dei funzionari delegati e per il rendiconto delle stesse sono stabilite con apposito regolamento; fino all'adozione dello stesso si applicano, in quanto compatibili, le norme contenute nella legge di contabilità dello Stato e nel relativo regolamento.


1. Il pagamento di qualsiasi spesa è fatto esclusivamente dal tesoriere della Regione sulla base dei titoli di spesa indicati nell'articolo 51, salvo quanto stabilito dal regolamento regionale sul servizio economato e salvo quanto stabilito per il pagamento da effettuarsi in contanti dai funzionari delegati. Nel caso di servizi gestiti in economia i titoli di spesa devono essere emessi esclusivamente a favore dei creditori diretti.
2. E' vietata l'emissione di titoli di spesa a favore degli amministratori e dei dipendenti della Regione, salvo i casi in cui essi siano creditori o beneficiari diretti in virtù di disposizioni legislative o regolamentari.


1. I titoli di spesa emessi ai sensi dell'articolo 48 sono estinti mediante:
a) rilascio di quietanza da parte dei creditori o loro procuratori, rappresentanti, tutori, curatori ed eredi. I pagamenti a favore di procuratori, rappresentanti, tutori, curatori ed eredi sono effettuati sulla scorta di atti comprovanti tale status, da acquisirsi in originale o copia autentica, anche dal tesoriere, all'atto del pagamento;
b) compensazione totale o parziale, da eseguirsi con ordinativi d'incasso da emettersi a carico dei beneficiari dei titoli stessi, per ritenute a qualsiasi titolo da effettuarsi sui pagamenti;
c) versamento su conto corrente postale o, previa richiesta scritta, su conto bancario intestati ai beneficiari; in questi casi costituiscono quietanza, rispettivamente, la ricevuta postale del versamento ed il documento attestante l'avvenuto accreditamento sul conto indicato, rilasciato dall'istituto bancario presso il quale è stato effettuato il versamento;
d) commutazione in assegno circolare non trasferibile, o assegno bancario speciale, escluso il caso di ente pubblico, a favore del creditore, da spedire al richiedente mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento e con spese a carico del destinatario.

2. I titoli di spesa non pagati entro il 20 dicembre dell'esercizio in cui sono stati emessi sono commutati d'ufficio, a cura del tesoriere regionale, in assegni circolari o altri titoli equivalenti non trasferibili.
3. La ragioneria è autorizzata a regolare tutti i rapporti con la tesoreria concernenti modalità e condizioni di applicazione del presente articolo, ivi compresi il regolamento delle spese per l'espletamento del servizio e di quanto altro necessario alla tutela degli interessi della Regione, nonché gli importi minimi e massimi dei titoli di spesa commutabili in assegni circolari o altri titoli equivalenti ed i casi in cui non è ammessa la commutazione d'ufficio.


1. Qualora la ragioneria riscontri irregolarità od errori materiali negli atti sottoposti alla sua verifica, provvede d'ufficio, ove possibile, alla rimozione delle irregolarità ed alla correzione degli errori, dandone comunicazione ai servizi interessati.
2. In ogni altro caso la ragioneria restituisce gli atti irregolari o sui quali siano stati riscontrati errori, indicando le misure necessarie per la regolarizzazione dell'atto e per la correzione degli errori e, quando possibile, le eventuali soluzioni alternative.
3. E' esclusa, in ogni caso, qualunque valutazione di merito.


1. Le somme, impegnate ai sensi dell'articolo 46, non pagate entro il 31 dicembre dell'anno in corso, costituiscono residui passivi.
2. I residui passivi sono compresi, nel conto del patrimonio, tra le passività finanziarie.
3. Le somme stanziate in bilancio e non impegnate entro il termine dell'esercizio a norma dell'articolo 46, costituiscono economia di spesa e a tale titolo concorrono a determinare i risultati finali della gestione.
4. (Abrogato)
5. La determinazione delle somme da conservarsi nel conto dei residui è disposta, per ciascun capitolo di spesa e distintamente per la competenza e per i residui e, per questi, per ciascuno dei bilanci degli esercizi da cui provengono, con decreti del dirigente della ragioneria, su proposta dei dirigenti delle strutture organizzative competenti in materia, nei quali sono indicati l'importo definitivo delle somme iscritte in bilancio, l'importo degli impegni definitivi di spesa registrati nelle scritture della ragioneria in base ad atti formali, l'importo delle somme pagate ed inoltre:
a) il numero, la data e l'importo dei mandati di pagamento emessi e non pagati;
b) le somme dovute in corrispondenza degli impegni di spesa, rimaste da pagare;
c) l'ammontare degli impegni assunti dai funzionari delegati sulle aperture di credito disposte a loro favore o non pagati entro il termine dell'esercizio;
d) (abrogata)
e) le somme da portarsi in economia.

6. Per gli impegni, o parte di essi, che non siano stati pagati al termine dell'esercizio, può disporsi la liquidazione o il pagamento sulla base dei provvedimenti di cui al comma 5, ancora prima che tali residui siano definitivamente accertati con la legge del rendiconto generale dell'esercizio chiuso; il pagamento è registrato, in tal caso, nelle scritture del nuovo esercizio e imputato al conto dei residui.
7. Le somme dei residui passivi che risultino determinati ai sensi e nei modi di cui ai commi precedenti e corrispondenti all'ammontare complessivo degli importi di cui al comma 5, lettere a), b), c) e d) sono trasportate nel bilancio dell'esercizio successivo ai capitoli corrispondenti in sedi separate dalle competenze di detto esercizio; quando non esistono nel bilancio dell'esercizio successivo i capitoli corrispondenti, le dette somme sono trasportate in appositi capitoli aggiunti aventi il solo stanziamento di cassa che sarà non superiore all'importo dei relativi residui passivi e alla cui copertura si provvede mediante prelevamento dal fondo di riserva di cassa, ai sensi dell'articolo 22, comma 4.
8. L'accertamento definitivo dei residui passivi è stabilito con la legge di approvazione del rendiconto generale.

Nota relativa all'articolo 58
Così modificato dall'art. 35, l.r. 10 febbraio 2006, n. 2; dall'art. 7, l.r. 29 novembre 2013, n. 44, e dall'art. 12, l.r. 26 ottobre 2023, n. 16.

Art. 59

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Nota relativa all'articolo 59
Prima modificato dall'art. 7, l.r. 29 novembre 2013, n. 44, poi abrogato dall'art. 12, l.r. 26 ottobre 2023, n. 16.


1. Costituiscono economia di spesa rispetto agli stanziamenti e a tale titolo concorrono a determinare i risultati finali della gestione:
a) le somme iscritte negli stanziamenti di competenza del bilancio e non impegnate a norma dell'articolo 46 entro il termine dell'esercizio, ad eccezione delle somme iscritte negli stanziamenti di spese per investimenti o parte di esse, indicate nell'articolo 58, comma 4;
b) le somme riferite ai residui passivi eliminati dal conto dei residui per effetto della perenzione amministrativa a norma dell'articolo 59;
c) le somme risultanti ancora disponibili sui singoli impegni di spesa dopo il pagamento a saldo degli impegni medesimi, quando i detti impegni siano conservati tra i residui passivi;
d) le quote dei fondi globali non utilizzate al termine dell'esercizio secondo le disposizioni di cui all'articolo 24;
e) le annualità o quote di esse relative a limiti di impegno per le quali sia stato applicato il disposto di cui all'articolo 16, comma 5;
f) gli stanziamenti o quote di essi per i quali sia stato applicato il disposto di cui all'articolo 36, comma 1.



1. Nel caso di attività o di interventi a carattere continuativo o ricorrente, il cui esercizio sia stato delegato agli enti locali, le somme non impegnate dagli enti medesimi si considerano somministrate in acconto sulle assegnazioni da disporre nell'esercizio successivo per le medesime finalità.


1. Le registrazioni dei provvedimenti indicate negli articoli del presente titolo sono eseguite dalla ragioneria mediante tecniche di elaborazione elettronica.
2. La commissione consiliare avente competenza in materia finanziaria è collegata direttamente con il sistema centralizzato di cui al comma 1, al fine di consentire la conoscenza di ogni stadio della gestione del bilancio regionale.
3. Le commissioni consiliari utilizzano i dati relativi alla gestione del bilancio esclusivamente per gli adempimenti previsti dallo Statuto.
TITOLO V
Rendiconto generale

Nota relativa al TITOLO V Rendiconto generale
Titolo abrogato dall'art. 10, l.r. 28 dicembre 2018, n. 51 e dall'art. 14, l.r. 18 aprile 2019, n. 8.

Art. 63

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Nota relativa all'articolo 63
Prima modificato dall'art. 15, l.r. 15 novembre 2010, n. 16; dall'art. 7, l.r. 29 novembre 2013, n. 44; dall'art. 9, l.r. 4 dicembre 2014, n. 33, e dall'art. 10, l.r. 1 agosto 2016, n. 18, poi abrogato dall'art. 10, l.r. 28 dicembre 2018, n. 51, e dall'art. 14, l.r. 18 aprile 2019, n. 8.

Art. 64

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Nota relativa all'articolo 64
Abrogato dall'art. 10, l.r. 28 dicembre 2018, n. 51, e dall'art. 14, l.r. 18 aprile 2019, n. 8.

Art. 65

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Nota relativa all'articolo 65
Abrogato dall'art. 10, l.r. 28 dicembre 2018, n. 51, e dall'art. 14, l.r. 18 aprile 2019, n. 8.

Art. 66

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Nota relativa all'articolo 66
Abrogato dall'art. 10, l.r. 28 dicembre 2018, n. 51, e dall'art. 14, l.r. 18 aprile 2019, n. 8.
TITOLO VI
Controlli



1. La Regione struttura un sistema di controlli interni conformandosi alle norme del d.lgs. 30 luglio 1999, n. 286 concernente: “Riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell'attività svolta dalle Amministrazioni pubbliche, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59”.
2. A tal fine l'assetto organizzativo, l'impianto metodologico e gli strumenti operativi del controllo interno sono rivolti a:
a) garantire la legittimità, la regolarità e correttezza dell'azione amministrativa (controllo di regolarità amministrativa contabile);
b) strutturare un sistema di analisi e monitoraggio per la verifica dell'efficacia, dell'efficienza e dell'economicità dell'azione amministrativa, al fine di ottimizzare, anche mediante tempestivi interventi di correzione, il rapporto tra i costi e i risultati (controllo di gestione);
c) utilizzare la strumentazione tecnica e metodologica disponibile in ordine alla valutazione della prestazione del personale con qualifica dirigenziale (valutazione della dirigenza);
d) coadiuvare la Giunta regionale nell'attività di elaborazione degli atti di indirizzo politico e delle direttive, mediante la valutazione dell'adeguatezza delle scelte compiute in sede di attuazione dei piani, programmi e progetti di intervento, in termini di congruenza tra i risultati conseguiti e gli obiettivi predefiniti (valutazione controllo strategico).



1. In deroga alle norme regionali di settore, ai fini degli obblighi di rendicontazione, le province, i comuni e le comunità montane inviano alla Giunta regionale, entro il 28 febbraio di ogni anno, un'unica attestazione da parte del rappresentante legale dell'amministrazione dell'ammontare delle spese sostenute con i fondi ad essi assegnati dalla Regione nell'esercizio finanziario precedente e della loro destinazione specifica, sulla base di un modulo determinato dalla Giunta regionale.
2. In qualsiasi momento il Presidente della Giunta regionale può acquisire ulteriori informazioni, disporre verifiche e controlli presso gli enti di cui al comma 1 per accertare l'andamento della gestione in ordine alle funzioni delegate.


1. Il controllo sulla gestione del servizio di tesoreria della Regione è esercitato dalla ragioneria nei modi indicati nel relativo regolamento regionale e nella convenzione per l'affidamento del servizio medesimo.
2. La Giunta regionale è autorizzata a gestire la giacenza utilizzando gli strumenti economicamente più vantaggiosi.


1. Gli incaricati del maneggio del denaro, di valori, di titoli e di altri beni mobili della Regione sono tenuti alla resa del conto giudiziale secondo le modalità previste dal decreto legislativo 26 agosto 2016, n. 174 (Codice di giustizia contabile, adottato ai sensi dell'articolo 20 della legge 7 agosto 2015, n. 124), nonché dalle disposizioni normative regionali in materia.
2. (Abrogato)
3. (Abrogato)

Nota relativa all'articolo 70
Così modificato dall'art. 9, l.r. 4 dicembre 2014, n. 33, e dall'art. 12, l.r. 26 ottobre 2023, n. 16.
TITOLO VII
Disposizioni finali e transitorie



1. Il consiglio regionale, ai sensi dello Statuto regionale, ha autonomia contabile e dispone di un proprio bilancio.
1 bis. Nel bilancio del Consiglio-Assemblea legislativa regionale è istituita un’apposita unità previsionale di base per la gestione dei residui perenti.
2. La gestione del bilancio è disciplinata da apposito regolamento interno nell'osservanza delle disposizioni contenute nella presente legge.
3. Le somme iscritte nel bilancio del Consiglio sono rendicontate dal Presidente del Consiglio e sottoposte all'approvazione dell'assemblea consiliare.
4. Le risultanze finanziarie del conto sono incluse nel rendiconto generale della Regione e l'eventuale saldo depurato dall’entità dei residui perenti accertati al termine dell’esercizio concorre a determinare i risultati finali della gestione del bilancio regionale.

Nota relativa all'articolo 71
Così modificato dall'art. 7, l.r. 29 novembre 2013, n. 44.


1. I regolamenti per la gestione dei beni della Regione sono adottati dalla Giunta regionale nel rispetto della normativa statale vigente. Il regolamento per la gestione dei beni immobili in particolare può, fatti salvi i diritti acquisiti da terzi, anche ridefinire le procedure di acquisto o di vendita già regolate da leggi regionali, abrogando le disposizioni in contrasto.

Nota relativa all'articolo 71 bis
Aggiunto dall'art. 9, l.r. 4 dicembre 2014, n. 33.
In attuazione di questo articolo é stato emanato il r.r. 3 aprile 2015, n. 4.


Art. 72

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Nota relativa all'articolo 72
Abrogato dall'art. 10, l.r. 28 dicembre 2018, n. 51, e dall'art. 14, l.r. 18 aprile 2019, n. 8.
Ai sensi del comma 1 dell'art. 14, l.r. 28 dicembre 2018, n. 51, le disposizioni della medesima legge si applicano dal 1° gennaio 2019.



1. La Regione fornisce, in termini di reciprocità e a richiesta, agli organi statali, alle altre Regioni e agli Enti locali, ogni notizia utile allo svolgimento delle proprie funzioni nelle materie di cui alla presente legge; concorda le modalità per l'utilizzazione comune dei rispettivi sistemi informativi; attua ogni forma di collaborazione nel reciproco interesse e nell'interesse generale, promuovendo specifiche modalità di cooperazione applicativa dei sistemi informativi pubblici.


1. ............................................................................................
2. (Abrogato)

Nota relativa all'articolo 74
Così modificato dall'art. 12, l.r. 26 ottobre 2023, n. 16.
Il comma 1 abroga la l.r. 30 aprile 1980, n. 25, fatti salvi gli articoli 53 e 111; la l.r. 11 marzo 1997, n. 24; nonché gli articoli 6, 11 e 19, comma 4, l.r. 5 settembre 1992, n. 46.