Resoconto della seduta n.119 del 04/06/2013
SEDUTA N. 119 DEL 4 GIUGNO 2013

La seduta inizia alle ore 11,00

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 119 del 4 giugno 2013. Do per letto il processo verbale della seduta n. 118 del 21 maggio 2013, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento interno.
Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge regionale:
n. 327 in data 16 maggio, ad iniziativa del Consigliere Ricci, concernente: “Modifica alla legge regionale 23 agosto 1982, n. 32 'Disciplina della ricerca, coltivazione ed utilizzazione delle acque minerali e termali nella Regione Marche'”, assegnata alla III Commissione assembleare in sede referente;
n. 328 in data 13 maggio, ad iniziativa del Consigliere Sciapichetti, concernente: “Diffusione dei defibrillatori semiautomatici esterni nell'ambito della pratica fisica e sportiva”, assegnata alla V Commissione assembleare in sede referente, alla II Commissione assembleare per il parere di cui all’articolo 69 del Regolamento interno e al Consiglio delle Autonomie Locali per il parere ai sensi dell'articolo 11, comma 2 della legge regionale n. 4/2007;
n. 329 in data 28 maggio, ad iniziativa dei Consiglieri Ortenzi, Romagnoli, Giorgi, Massi, Traversini, Perazzoli, Marangoni, concernente: “Modifiche alla legge regionale 28 luglio 2008, n. 23 'Autorità di garanzia per il rispetto dei diritti di adulti e bambini Ombudsman regionale' e alla legge regionale 13 ottobre 2008, n. 28 'Sistema regionale integrato degli interventi a favore dei soggetti adulti e minorenni sottoposti a provvedimenti dall'autorità giudiziaria ed a favore degli ex detenuti'”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente;
n. 330 in data 30 maggio, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Modifiche alla legge regionale 26 marzo 2012, n. 3 'Disciplina regionale della valutazione di impatto ambientale (VIA)'”, assegnata alla IV Commissione assembleare in sede referente e al Consiglio delle Autonomie Locali per il parere ai sensi dell'articolo 11, comma 2 della legge regionale n. 4/2007 e trasmessa per conoscenza al Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro;
n. 331 in data 3 giugno, ad iniziativa del Consigliere Latini, concernente: “Modificazione all'articolo 3 della l.r. n. 3/2012”, assegnata alla IV Commissione assembleare in sede referente e trasmessa per conoscenza al Consiglio delle Autonomie Locali e al Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro;
n. 332 in data 3 giugno, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Ulteriori modifiche alle leggi regionali 20 gennaio 1997, n. 15 'Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi' e 28 luglio 2009, n. 18 'Assestamento del bilancio 2009'”, assegnata alla II Commissione assembleare in sede referente e trasmessa ai sensi dell'articolo 68 del Regolamento interno alla IV Commissione assembleare.
Comunico, inoltre che:
la proposta di legge n. 311 ad iniziativa del Consigliere Bucciarelli, concernente: “Soppressione dell'Azienda sanitaria unica regionale e dell'agenzia regionale sanitaria”, già assegnata in data 22 aprile alla V Commissione assembleare in sede referente, viene assegnata, come richiesto, al Consiglio delle Autonomie Locali per l'espressione del parere di competenza;
la proposta di legge n. 315 ad iniziativa dei Consiglieri Marinelli, D'Anna, Ciriaci, Bucciarelli, Carloni, Zaffini, Marangoni, Acquaroli, Trenta, Sciapichetti, Foschi, Bugaro, Eusebi, Massi, Natali, concernente: “Disposizioni tributarie in materia di IRAP”, già assegnata in data 30 aprile alla II Commissione assembleare in sede referente, viene trasmessa, come richiesto, alla III Commissione assembleare per l'espressione del parere ai sensi dell'articolo 68 del Regolamento interno”;
la proposta di legge n. 317 ad iniziativa del Consigliere Latini, concernente: “Contributi ai Comuni per il mantenimento degli uffici del Giudice di Pace”, già assegnata in data 6 maggio alla I Commissione assembleare in sede referente, alla II Commissione assembleare per il parere obbligatorio viene assegnata, come richiesto, al Consiglio delle Autonomie Locali per l'espressione del parere di competenza;
la proposta di legge n. 318 ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Modifiche alla legge regionale 30 ottobre 1998, n. 36 'Sistema di emergenza sanitaria'”, già assegnata in data 7 maggio alla V Commissione assembleare in sede referente, viene assegnata, come richiesto, al Consiglio delle Autonomie Locali per l'espressione del parere di competenza;
la proposta di legge n. 321 ad iniziativa del Consigliere Latini, concernente: “Norme per il sostegno dell'attività edilizia nella Regione Marche”, già assegnata in data 8 maggio alla IV Commissione assembleare in sede referente, viene assegnata, come richiesto, al Consiglio delle Autonomie Locali per l'espressione del parere di competenza;
la proposta di legge n. 326 ad iniziativa popolare, concernente: “Norme per la tutela del paesaggio, lo sviluppo ecocompatibile ed il governo partecipato del territorio regionale, modifiche alla l.r. n. 34/1992 'Norme in materia di urbanistica, paesaggistica e di assetto del territorio' alla l.r. n. 18/2008 'Norme in materia di comunità montane e di esercizio associato di funzioni e servizi comunali' abrogazione della l.r. 13/1990 'Norme edilizie per il territorio agricolo'”, già assegnata in data 16 maggio alla IV Commissione assembleare in sede referente e al Consiglio delle Autonomie Locali per il parere obbligatorio, viene assegnata, come richiesto, al Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro per l'espressione del parere di competenza;
la proposta di deliberazione n. 25 ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Silvetti, Binci, Acquaroli, Acacia Scarpetti, Camela, Ricci, concernente: “Proposta di legge regionale alle Camere 'Divieto di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi'”, già assegnata in data 22 maggio alla IV Commissione in sede referente, viene assegnata, come richiesto al Consiglio delle Autonomie Locali per il parere di competenza”.
Sono state presentate le seguenti proposte di atto amministrativo:
n. 60 in data 14 maggio, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Piano degli interventi per il diritto allo studio universitario nella Regione Marche per l'anno accademico 2013/2014. Legge regionale 2 settembre 1996, n. 38, art. 4”, assegnata alla I Commissione in sede referente, al Consiglio delle Autonomie locali per l’espressione del parere di cui all’art. 11, comma 2 della legge regionale 10 aprile 2007, n. 4 e al Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro per il parere di cui all'articolo 4, comma 1, lettera b) della legge regionale 26 giugno 2008, n. 15 (iscritta all’ordine del giorno della seduta odierna);
n. 61 in data 30 maggio, ad iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, concernente: “Rendiconto dell'Assemblea legislativa regionale per l'esercizio finanziario 2012” (iscritta all’ordine del giorno della seduta odierna).
E' stata presentata la seguente proposta di deliberazione:
n. 25 in data 20 maggio 2013, ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Silvetti, Binci, Acquaroli, Acacia Scarpetti, Camela, Ricci, concernente: “Proposta di legge regionale alle Camere 'Divieto di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi'”, assegnata alla IV Commissione in sede referente e trasmessa al Consiglio delle Autonomie Locali e al Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro”.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 488 dei Consiglieri Acquaroli, Natali, Romagnoli, Silvetti “Priorità giuridica dell'euro all'atto dell'emissione”;
n. 489 del Consigliere Latini “Teuco: mobilità per 118 dipendenti”;
n. 490 del Consigliere Marangoni “Storica emittente della città di Recanati. Annuncio licenziamento dei 21 dipendenti da parte della Società Beta S.p.A. Perdita di uno storico servizio di informazione e di valorizzazione delle peculiarità locali”;
n. 491 del Consigliere Pieroni “Salvaguardia di 21 posti di lavoro dell'emittente televisiva TVRS”;
n. 492 del Consigliere Carloni “Incentivi a favore delle micro e piccole imprese del settore edile”;
n. 493 del Consigliere Acacia Scarpetti “Complesso Codma Fano e Istituto Agrario A. Cecchi di Pesaro;
n. 494 della Consigliera Giorgi “TVRS – Salvaguardia di 21 posti di lavoro a rischio”;
n. 495 del Consigliere Bugaro “Revisione dei prezzi sulle forniture sanitarie”
n. 496 dei Consiglieri Cardogna, Trenta, Bugaro, Busilacchi, Sciapichetti “L'Ombudsman nella costituenda Macroregione Adriatico – Ionica”;
n. 497 dei Consiglieri D'Anna, Cardogna, Bucciarelli, Marinelli, Zaffini, Binci, Comi, Massi, Acquaroli, Natali, Acacia Scarpetti, Camela, Trenta, Zinni, Malaspina, Romagnoli “TVRS – bilancio in attivo e licenziamenti”;
n. 498 dei Consiglieri Ricci, Busilacchi, Giancarli, Perazzoli, Badiali, Comi, Traversini, Sciapichetti, Ortenzi “Paventata chiusura emittente televisiva TVRS”
Comunico, inoltre che, con nota n. 4502 del 28 maggio la Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale di alcuni articoli della legge regionale n. 3/2012 “Disciplina regionale della valutazione di impatto ambientale (VIA)".
Hanno chiesto congedo per la seduta odierna i Consiglieri Bellabarba e Bucciarelli.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ortenzi.

Rosalba ORTENZI. Vedendo l'ordine del giorno credo che forse non ci saremmo arrivati, comunque chiedo di rinviare l'esame della proposta di legge n. 93 per un approfondimento.

PRESIDENTE. E' il punto 8?

Rosalba ORTENZI. Si.

PRESIDENTE. Se l'Aula non ha niente in contrario direi che la richiesta è accolta, quindi, il punto 8 viene rinviato.
Prima di andare avanti, voglio riferire all'Aula che in sede di riunione dei Presidenti dei Gruppi, considerato il numero abbastanza rilevante di proposte di legge al vaglio dell'Assemblea, si è decido di procedere in questo ordine: discussione delle mozioni inserite al punto n. 12, come primo punto, esame delle mozioni inserite al punto 11, come secondo punto, trattazione delle prime due interrogazioni ed infine approvazione delle proposte di legge. Se siete d'accordo direi di procedere così.

Comunicazione ai sensi dell'art. 35, sesto comma, del R.I.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Presidente, volevo sapere da lei, come le ho già chiesto nella Conferenza dei Capigruppo, se ci saranno le comunicazioni del Presidente della Giunta, come io ritengo doveroso, dopo il discorso fatto il 21 maggio in cui ha allargato gli orizzonti su tutte le problematiche della Regione, sulle sue scelte successive e sulle motivazioni di come ha esercitato un suo specifico diritto, ci mancherebbe. Mi sembra che oggi, anche per tutti i colleghi, sia essenziale l'esplicazione ulteriore di quell'intervento del 21 maggio e che si traduca in una successiva comunicazione.
Non mi sembra giusto che i Consiglieri regionali, non solo quelli di minoranza, debbano apprendere dal giornale certe cose e che, per lo meno, vengano, non voglio dire giustificate, perché non mi permetterei, ma spiegate.

PRESIDENTE. Posso rispondere al Consigliere Natali che per quanto di mia conoscenza non c'è nessuna comunicazione.
Nel senso che per quanto è a mia conoscenza e per quanto è stato determinato nell'iter, che ha portato al dibattito in Consiglio regionale, peraltro è stato molto ampio e tutti hanno avuto la possibilità di confrontarsi sui temi che erano oggetto di questa verifica, a due anni dalla scadenza della legislatura, con cose dette dal Presidente che fanno riferimento al quadro generale, nazionale, ma anche regionale con una serie di proposte.
Credo che la comunicazione fatta dal Presidente sia stata ampia, così come ampio è stato il dibattito da parte del Consiglio, poi, per quanto riguarda la traduzione di quel dibattito, di quella comunicazione, la riprofilatura della Giunta è una competenza esclusiva del Presidente a cui ha dato seguito, credo, anche in coerenza con quanto detto nel dibattito, diminuendo il numero dei componenti della Giunta che passano dagli iniziali 10, poi 9, agli attuali 8, quindi, non è prevista nessuna comunicazione. Appena il Presidente ha provveduto con proprio atto, perché è sua competenza, a nominare i nuovi Assessori, io mi sono impegnato di comunicarlo in tempo reale a tutti Consiglieri via e-mail e poi con comunicazione scritta nella giornata di ieri.

Giulio NATALI. Mi scuso, ma sarebbe una delle prime ragioni consequenziali del discorso del 21 maggio, dobbiamo trovare le ragioni di un dialogo molto più forte.
Noi la ringraziamo delle spiegazioni.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Acquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Intervengo per sollecitare la discussione delle mozioni relative a TVRS e Salesiani anche se ho visto che è già stato fatto.

Comunicazioni ai sensi dell'art. 35, sesto comma, del R.I.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cardogna.

Adriano CARDOGNA. Signor Presidente, non vorrei sembrare antipatico, però devo, secondo me, segnalare quello che a mio avviso è stato un incidente di percorso avvenuto nella seduta del Consiglio precedente quando, a testimonianza della volontà di tutti i Consiglieri di partecipare al dibattito politico, non è la prima volta, secondo me, si sono bruciate alcune situazioni interessanti come le comunicazioni del nostro Presidente della Giunta.
Alla fine delle sue conclusioni, dopo un mini dibattito in Consiglio la sua proposta è stata: “La proposta è se continuare oggi, chi è d'accordo vota si, chi è contrario vota no. Votando no rimane inalterato l'impegno di convocare il Consiglio martedì prossimo prevedendo all'ordine del giorno questo punto”.
Questa cosa puntualmente non è avvenuta perché ci siamo bruciati il dibattito in un attimo. Capisco l'impazienza dei Consiglieri di intervenire immediatamente nel momento in cui c'è una discussione politica, ma segnalo, visto il protagonismo che rivendichiamo, che con questo modo di fare, non è la prima volta, esauriamo un dibattito importante nell'arco di un'ora, un'ora e mezza, nell'immediatezza delle comunicazioni.
Il mio invito, quindi, è maggiore attenzione a questi momenti.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Al punto due dell'ordine del giorno abbiamo detto che parleremo delle mozioni su TVRS di Recanati, volevo chiedere di abbinare la mozione n. 490 che riguarda sempre TVRS, non la trovo indicata in quanto presentata successivamente. È solo un fatto tecnico.

PRESIDENTE. Va bene, ce ne sono anche altre che si abbinano, le mettiamo dentro tutte.
Ha la parola il Consigliere D'Anna.

Giancarlo D'ANNA. Come già anticipato nella riunione dei Capigruppo e vista l'anticipazione della discussione su TVRS, voglio chiedere l'iscrizione e l'abbinamento della mozione n. 497 al punto n. 11 per discuterla insieme alle altre, visto e considerato che è una mozione che raccoglie l'adesione di numerosissimi Consiglieri regionali.

Comunicazioni ai sensi dell'art. 35, sesto comma, del R.I.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Foschi.

Elisabetta FOSCHI. Vorrei chiedere alla Giunta di relazionare, magari nella prossima seduta, in merito al pronunciamento della Corte Costituzionale che, come lei ha ricordato, ha dichiarato l'incostituzionalità di parte della legge 3. Preso atto che la Giunta ha elaborato una proposta di legge che corregge alcuni aspetti, però, solo per il futuro, vorrei che relazionasse su come intende muoversi sulle autorizzazioni rilasciate in base ad una legge dichiarata anticostituzionale.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carloni.

Mirco CARLONI. Al punto 13, sulla mozione 482 che l'altra volta è stata iscritta all'ultimo punto, credo che prima che sia troppo tardi e che il Governo si pronunci sul tema, sarebbe opportuno, come stanno facendo tutte le Regioni, dare un'opinione sulla richiesta di proroga della chiusura dei tribunali di Camerino e Urbino e di tutte le sezioni distaccate.

PRESIDENTE. Chiede di trattarla oggi? Se è pronta la risoluzione può andare bene; peraltro su queste mozioni ci deve essere la risoluzione, altrimenti io vado avanti con l'ordine del giorno. Se ci sono le risoluzioni e, quindi, il dibattito è breve è meglio perché abbiamo le leggi da approvare, intanto diamoci da fare per le risoluzioni.
Ha la parola il Consigliere Badiali.

Fabio BADIALI. Presidente, soltanto per chiedere che il punto 6, la proposta di legge n. 87 “Riordino degli interventi in materia di bonifica e di irrigazione ...” venga rinviato a martedì prossimo in quanto, come abbiamo deciso nella riunione dei Capigruppo, prendiamo una settimana di tempo per valutare le osservazioni arrivate in Aula.

PRESIDENTE. Va bene, se non ci sono obiezioni da parte dell'Aula, do per approvato il rinvio dei punti 8 e 6 dell'ordine del giorno.
Ha la parola il Consigliere Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente, soltanto per due questioni, una legata ad una mozione da me presentata, la n. 491 che fa riferimento a TVRS per la quale chiedo l'abbinamento con le altre mozioni al punto 11.

Comunicazione ai sensi dell'art. 35, sesto comma, del R.I.

Moreno PIERONI. L'altro aspetto è che speravo - faccio questo piccolo intervento in modo che rimanga traccia - che questa mattina il Presidente Spacca venisse qui per illustrarci questa scelta legata all'assetto di Giunta, ma non solo per questo, approfitto per fare gli auguri ai due nuovi Assessori e per ringraziare del lavoro svolto fino ad oggi, in questi più di tre anni, gli Assessori uscenti che al di là dei risultati, secondo me, sono stati egregi e positivi, si sono sempre impegnati in maniera forte.
Per lasciare traccia dico che nessuno pensi che la semplice discussione emersa dalle linee guida illustrate dal Presidente Spacca, legate alla sanità, all'energia, al lavoro ed alla riorganizzazione della macchina amministrativa regionale, possa essere, per quello che riguarda i socialisti, conclusa con la loro semplice enunciazione, noi siamo qui, sosterremo la maggioranza in maniera chiara e leale, purché chiaramente da parte della Giunta, della Presidenza, le proposte di legge che verranno presentate siano coerenti con gli impegni legati al rispetto dei cittadini marchigiani.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Molti si meravigliano della mancata comunicazione della Giunta, degli Assessori, del rimpasto, invece io sono veramente soddisfatto per una motivazione molto semplice che, finalmente, il Governatore fa una azione da Governatore cioè decide, fa, e fa bene.
Porgo un augurio ai neo Assessori, alla Malaspina ed alla Giorgi, sicuramente sono state individuate due figure femminili molto competenti, capaci e sagaci, quindi, ne avrà un giovamento sicuramente il lavoro della Regione Marche.
Esprimo soddisfazione per questo riequilibrio a sud del nostro Consigliere Assessore Canzian, questo mi fa piacere perché finalmente c'è una propaggine di riequilibrio territoriale.

Sull'ordine del giorno

Umberto TRENTA. Vengo, poi, a dire una cosa sull'ordine dei lavori, Presidente, chiedo l'anticipazione della mozione n. 496 ad iniziativa dei Consiglieri Cardogna, Trenta, Bugaro, Busilacchi, Sciapichetti, concernente: "Ombudsman della costituenda macroregione Adriatico Ionica".
Caro Presidente e cari signori qui astanti, in merito a questa cosa, nel resoconto integrale della seduta n. 42 di martedì 19 aprile 2011, Presidenza del Presidente Vittoriano Solazzi e del Vice Presidente Giacomo Bugaro, presentai a margine un documento all'Aula che, ne ho fatto richiesta poi successivamente rispetto alla data del 19 aprile 2011, perché con sorpresa alla Commissione, e qui tiro in causa il Vice Presidente Massi e la Presidente Ortenzi, sono stato nella loro Commissione e ho lamentato un lavoro di copia incolla sul documento presentato in Aula esattamente “Limes territori di confine”. Il documento, eccolo qui, è esaustivo, io chiedo che la copia venga immediatamente portata in Aula, chiamo in causa la Dott.ssa Santoncini per i provvedimenti dovuti in merito allo smarrimento di questo documento comprovato e provato in quella data, per cui, trattandosi della macro regione, chiedo, Presidente, che anticipi l'esame della mozione n. 496. Sarò molto più preciso, ci sono fatti che a me danno fastidio, dal 2000 lavoro su questo progetto e non posso ammettere, cara Presidente Ortenzi sa di che cosa parlo, queste sono le documentazioni, il resoconto integrale della seduta n. 42 di martedì 19 aprile 2011 e questo è il documento originale che io adesso ho fatto a mie spese come sempre.

PRESIDENTE. Consigliere Trenta va bene la iscriviamo per il prossimo ordine del giorno.

Comunicazioni ai sensi dell'art. 35, sesto comma, del R.I.

Umberto TRENTA. Presidente forse non ha capito, qui c'è anche una pregiudiziale di legittimità e chiedo adesso alla Dott.ssa Santoncini che cosa ha fatto questo documento da me presentato e richiesto all'Aula. Il documento è questo, non se ne trova traccia ed improvvisamente spunta una proposta di legge che riguarda questo documento, quindi, chiedo che la questione venga posta al giudizio dell'Aula prima di muovermi nelle sedi che riterrò opportune.

PRESIDENTE. Consigliere Trenta non ho capito.

Umberto TRENTA. E' un problema suo Presidente, perché se lei mi avesse ascoltato ...

PRESIDENTE. Allora se è un problema mio, continuo così come abbiamo stabilito.

Umberto TRENTA. Benissimo e io le faccio i migliori auguri.

PRESIDENTE. Mi scusi non ho capito. Se qualcuno mi dice se ha capito perchè io non ho capito, Consigliere Trenta, non è cattiveria, lo sa quanto la stimo. Io non ho capito che cosa ha chiesto, guardi che in un mondo in cui tutti fanno finta d'aver capito, lei deve rispettare chi dice che non aver capito.

Umberto TRENTA. Oggi mi ha dato un'altra lezione, la ringrazio Presidente.

PRESIDENTE. Io non ho capito.

Umberto TRENTA. Allora le faccio capire il quesito di legittimità, il Consigliere Trenta in data 19 aprile 2011 nella seduta n. 42 presenta un documento in Aula inerente la macro regione Ionico Adriatica, la macro regione centrale, il progetto Italia, il progetto Europa che si aggancia all'università per la pace.
Ho presentato ufficialmente questo documento all'Aula …

PRESIDENTE. Sotto che forma mozione, interrogazione, interpellanza, proposta di legge?

Umberto TRENTA. No, il documento a seguito del resoconto integrale - se lei avesse letto questo documento, ma per carità Presidente, faccio il Presidente del modesto Consiglio comunale di Ascoli Piceno e capisco che lei è l'unico obbligato a stare lì al suo posto quindi, almeno di uno scambio eccetera eccetera - in cui descrivo questo progetto inerente la macroregione Ionico Adriatica proponendo, con quel foglietto di carta, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise e la Regione Marche al centro di questo macrosistema della macroregione centrale, allego questo documento e lo presento al tavolo, questo è l'antefatto, successivamente presento la proposta di legge “Limes territori di confine progetti condivisi e cofinanziati”.

PRESIDENTE. Va bene.

Umberto TRENTA. Presento la proposta di legge, guarda caso passa il tempo e la Consigliera Ortenzi, Presidente della Commissione, dimentica questa legge insieme al Vice Presidente Massi, poi improvvisamente va in Commissione e, ad una settimana dalla Commissione, appare una grande legge che è “Limes territori di confine” a firma di un altro Consigliere.

PRESIDENTE. A firma di?

Umberto TRENTA. Un altro Consigliere che forse è abituato al copia incolla in questa Aula, noto al lavoro dei Consiglieri.

PRESIDENTE. Va bene le hanno unificate …

Umberto TRENTA. No. Il sottoscritto a questo punto chiede che il documento venga posto alla mia conoscenza, quello che io ho presentato, faccio fare al mio assistente una richiesta scritta, verba volant, il documento non si trova, ma siccome il Consigliere Trenta lavora dal 2000 su questo progetto, per arrivare alla definizione, ed è propedeutico questo documento altrimenti avrei presentato la bozza definitiva della proposta di legge, come feci per l'Università per la pace, compare subito un'altra proposta di legge che dice praticamente quello che è scritto qui.
Questo documento non si trova in Aula.

PRESIDENTE. La proposta di legge presentata da un altro Consigliere, nella sostanza, copia la sua proposta di legge?

Umberto TRENTA. Esatto.

PRESIDENTE. Bene allora …

Umberto TRENTA. No, io vado in Commissione e mi dicono: “Bisogna unificare”, unificare cosa? Io pongo una pregiudiziale di legittimità.

PRESIDENTE. Quando ci sono due proposte di legge che riguardano lo stesso argomento, nella Commissione, in sede referente vengono abbinate e vengono affrontate insieme, quindi, se lei deve denunciare per plagio qualcuno questa è un’attività sua.

Umberto TRENTA. Perfetto, volevo sapere a che cosa si doveva arrivare. Io vi ringrazio. Presidente solleciti il tavolo a tirare fuori la prova di legittimità di quello che dico. Grazie Presidente io ho finito adesso vada avanti lei, io so quello che devo fare.

PRESIDENTE. Consigliere Trenta è il sottoscritto che trasmette le proposte di legge alla competete Commissione in sede referente …

Umberto TRENTA. E allora se le guardi Presidente …

PRESIDENTE. Nel momento in cui mi arriva, io non analizzo la proposta di legge, analizzo la Commissione competete ed è evidente che quando su uno stesso argomento ci sono diverse proposte di legge i testi vengano abbinati. Ora se il suo problema è che qualcuno ha fatto una proposta di legge dopo di lei, di fatto copiando in larga parte la proposta che lei aveva fatto questo è un rapporto che attiene a lei con l'altro Consigliere regionale. Questo è capitato anche a me.

Umberto TRENTA. Grazie Presidente, so quello che devo fare.

Comunicazioni ai sensi dell'art. 35, sesto comma, del R.I.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Silvetti.

Daniele SILVETTI. Presidente, io non devo chiedere alcun tipo di trasferimento o anticipazione, voglio chiedere un chiarimento in questo caso, Presidente, se ne faccia portatore lei in quanto Presidente di questa Assemblea, perché oltre al fatto di correttezza politica e di collaborazione politica, a cui ci chiamava il Presidente della Giunta, noi oggi siamo compiaciuti, perché vediamo due colleghe che siedono sui banchi della Giunta, ma chiediamo, per una questione di correttezza politica e credo anche di rispetto dello Statuto, che il Presidente venga a riferirci in Aula quali sono state le motivazioni e i cambiamenti che oggi hanno interessato l'organo di Governo di questo territorio.

PRESIDENTE. Questa è una storia vecchia, l'ho spiegata prima in risposta al Consigliere Natali.
Il dibattito si è esaurito la volta scorsa, dopo il dibattito, così com'è di competenza, il Presidente emette le deleghe che naturalmente debbono rispondere, la comunicazione l'ha data lui a me, io l'ho trasmessa a tutti i Consiglieri regionali, quindi, oggi, anzi ieri, anzi venerdì, voi sapevate, tramite mia lettera, cosa era accaduto, ma ripeto, la scelta sulle persone è una prerogativa di esclusiva competenza del Sindaco nel caso di Comune o del Presidente nel caso di Provincia o di Regione, quindi non c'è un obbligo particolare. (...) L'interpretazione è molto … comunque, ripeto, la comunicazione è stata data …

Daniele SILVETTI. Si, ma non è stato rispettato l'articolo dello Statuto.

PRESIDENTE. Io credo di si oggettivamente però …

Daniele SILVETTI. Non è opinabile, Presidente, questa cosa, non è interpretabile, c'è un articolo specifico che chiede chiaramente che venga applicato ..

PRESIDENTE. Io sinceramente credo di no, però se così fosse mettete in piedi tutte le cose che … Cosa devo fare? Devo sciogliere il Consiglio stamattina? Andiamo a casa … Io posso fare tutto, però, vi ripeto, il dibattito c'è stato, la comunicazione vi è arrivata, la scelta non è oggetto di discussione o di votazione perché è fatta direttamente dal Presidente, la comunicazione vi è arrivata tramite lettera.

Franca ROMAGNOLI. Previa comunicazione al Consiglio.

PRESIDENTE. La comunicazione al Consiglio vi è stata data tramite lettera … (...)

Franca ROMAGNOLI. ... le ragioni, ma lo Statuto, l'art. 8 è chiaro, è di due righe .... previa comunicazione al Consiglio dandone le ragioni. Statuto, no Regolamento.

PRESIDENTE. Secondo me stiamo perdendo un po' di tempo. Questo articolo è stato oggetto nella legislatura scorsa, e probabilmente la stragrande maggioranza di voi lo ricorderà, di un ricorso addirittura al TAR da parte di un Assessore che è stato revocato e poi è stato nominato …

Franca ROMAGNOLI. Presidente, Minardi eccepì le motivazioni, ma in Aula ne parlammo ...

PRESIDENTE. No, è stato così: ne parlammo dopo la sostituzione e peraltro il ricorso al TAR fu respinto, ma lì la cosa era molto diversa perché non c'era stato nemmeno un dibattito in Aula, qui c'è stato un intero dibattito nell'Aula alla fine del quale ..., io lo dico sinceramente perché se fossi convinto del contrario, come spesso mi capita, lo direi, io credo che quell'articolo sia stato rispettato, però ciò non toglie che quando sarà presente il Presidente, la prossima seduta, o quant'altro, questo caso possa essere sollevato. In base alle esperienze pregresse credo che tutto l'iter sia stato rispettato, se così non fosse, mi faccio carico anch'io di fare una valutazione insieme a voi. Possiamo farla. Vi rimando alle esperienze pregresse che erano molto diverse da queste perché, ripeto, non c'era stato nemmeno un dibattito in Aula alla fine del quale ...

(Interrompe il Consigliere Natali)

PRESIDENTE. Ma le ragioni … no adesso per carità tutto è opinabile, comunque io prendo atto delle vostre rimostranze, mi farò carico di esternarle al Presidente, però se debbo dare un'interpretazione mia, credo, in tutta sincerità, che il dettato normativo sia stato rispettato, però mi faccio carico di esternare questa richiesta e questo disappunto.

Mozione n. 483
del Consigliere Sciapichetti
“Chiusura Istituto Salesiano di Macerata”

Mozione n. 485
dei Consiglieri Marinelli, Massi, Acquaroli, Marangoni, Giorgi
“Sostegno all'Istituto Salesiano di Macerata per scongiurarne la chiusura”
(abbinate)
(Discussione e votazione risoluzione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le mozioni n. 483 del Consigliere Sciapichetti e n. 485 dei Consiglieri Marinelli, Massi, Acquaroli, Marangoni, Giorgi, abbinate. C'è una risoluzione pronta? Benissimo, però, io chiederei allo staff tecnico di scriverla al computer, faccio difficoltà. Ve la devo leggere o è stata già distribuita a tutti? Allora se interpreto bene: proposta di risoluzione sulle mozioni nn. 483 e 485, le premesse quali prendiamo? Qui si parte dalla parte dispositiva, dal "si impegna". Non c'è una parte narrativa? Vi chiedo nella risoluzione mettiamo una parte introduttiva o iniziamo la mozione in modo originale dicendo si impegna?

Angelo SCIAPICHETTI. Prendiamo la parte narrativa della mozione n. 483 che è più descrittiva se sono d'accordo …

PRESIDENTE. Allora quella che mettiamo al voto, per capirci, vi prego anche di ascoltarmi, è la proposta di risoluzione la cui parte narrativa è quella contenuta nella mozione n. 483 e la parte dispositiva è quella che vi leggo.

Angelo SCIAPICHETTI. Comunque è sempre nella n. 483 stampata, Presidente, quindi fa più velocemente.

PRESIDENTE. E' uguale questa?

Angelo SCIAPICHETTI. Si.

PRESIDENTE. E allora perché l'abbiamo fatta così? E' identica?

Angelo SCIAPICHETTI. Più o meno, manca una parola.

PRESIDENTE. Va bene, sostanzialmente è questa: "impegna il Presidente della Giunta regionale a mettere in campo tutte le iniziative necessarie per promuovere l'attivazione urgente di un tavolo di trattativa con il Governo della Circoscrizione dell'Italia Centrale, della quale fa parte l'Opera Salesiana di Macerata, per scongiurare la definitiva chiusura di un'istituzione scolastica storica e di valore e al tempo stesso per conoscere dagli stessi responsabili salesiani quali siano le reali intenzioni in merito alle strutture di grande interesse culturale, sociale ed educativo che gravitano intorno alla scuola, quali: l'Oratorio, le rinnovate strutture sportive, il cine-teatro Don Bosco".
Allora mettiamo in votazione, ripeto, la parte narrativa della mozione n. 483 e la parte dispositiva della n. 485, ma la mettiamo al voto non prima di aver dato la parola all'Assessore competente Luchetti.

Marco LUCHETTI. Ho già comunicato alla Presidenza della Giunta la realtà di questa situazione, dell'Opera Salesiana di Macerata.
Farei una proposta, se i proponenti di questa mozione sono d'accordo, qui si dice: "per promuovere l'attivazione urgente di un tavolo di trattativa", io mi limiterei, ma questa è prudenza più che altro, a dire: "mettere in campo tutte le iniziative necessarie con il Governo della Circoscrizione dell'ente centrale", perché dire tavolo significa già trattativa, ovviamente, una posizione che prelude a qualche cosa. Per cui si può togliere "per promuovere l'attivazione urgente di un tavolo di trattativa" e cambiare queste parole con "tutte le iniziative necessarie con il Governo della circoscrizione".

PRESIDENTE. Chiedo al tavolo tecnico di buttare giù subito il testo e di stamparlo. Pongo in votazione la risoluzione a firma dei consiglieri Sciapichetti, Massi, Marangoni, Marinelli, Comi, Acquaroli.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 487
dei Consiglieri Massi, Marinelli, Acquaroli, Marangoni, Giorgi
“Cessazione attività di TVRS”

Mozione n. 484
del Consigliere Silvetti
“Chiusura TVRS di Recanati”

Mozione n. 486
del Consigliere Latini
“TVRS – Salvaguardia di 21 posti di lavoro a rischio”

Mozione n. 490
del Consigliere Marangoni
“TVRS: storica emittente della città di Recanati. Annuncio licenziamento dei 21 dipendenti da parte della Società Beta S.p.A. Perdita di uno storico servizio di informazione e di valorizzazione delle peculiarità locali”

Mozione n. 491
del Consigliere Pieroni
“Salvaguardia di 21 posti di lavoro dell'emittente televisiva TVRS”

Mozione n. 494
della Consigliera Giorgi
“TVRS – Salvaguardia di 21 posti di lavoro a rischio”

Mozione n. 497
dei Consiglieri D'Anna, Cardogna, Bucciarelli, Marinelli, Zaffini, Binci, Comi, Massi, Acquaroli, Natali, Acacia Scarpetti, Camela, Trenta, Zinni, Malaspina, Romagnoli
“TVRS – bilancio in attivo e licenziamenti”

Mozione n. 498 dei Consiglieri Ricci, Busilacchi, Giancarli, Perazzoli, Badiali, Comi, Traversini, Sciapichetti, Ortenzi
“Paventata chiusura emittente televisiva TVRS"

Interrogazione n. 1232
del Consigliere Busilacchi
“Paventata chiusura emittente televisiva TVRS”
(abbinate)
(Discussione e votazione risoluzione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le mozioni n. 487 dei Consiglieri Massi, Marinelli, Acquaroli, Marangoni, Giorgi, n. 484 del Consigliere Silvetti, n. 486 del Consigliere Latini, n. 490 del Consigliere Marangoni, n. 491 del Consigliere Pieroni, n. 494 della Consigliera Giorgi, n. 497 dei Consiglieri D'Anna, Cardogna, Bucciarelli, Marinelli, Zaffini, Binci, Comi, Massi, Acquaroli, Natali, Acacia Scarpetti, Camela, Trenta, Zinni, Malaspina, Romagnoli, n. 498 dei Consiglieri Ricci, Busilacchi, Giancarli, Perazzoli, Badiali, Comi, Traversini, Sciapichetti, Ortenzi e l'interrogazione n. 1232 del Consigliere Busilacchi, abbinate.
Mi pare ci sia una risoluzione a firma dei Consiglieri D'Anna, Marinelli, Massi, Trenta, Ciriaci, Zaffini, Camela, Marconi, Cardogna, Acacia Scarpetti, Sciapichetti, Perazzoli, Binci, Ricci, Ortenzi, Giancarli, Busilacchi, Latini, Donati, Zinni, Natali, Foschi, Acquaroli, Silvetti. Se siete d'accordo io vi leggerei soltanto la parte dispositiva: "Tutto ciò premesso impegna la Giunta regionale a mettere in campo, con l'intervento personale del Presidente Gian Mario Spacca tutte le azioni necessarie a salvaguardare i 21 posti di lavoro a rischio, nonché ad accertare i veri motivi di una decisione che non trova riscontri economici, né situazioni analoghe in ambito nazionale; a tutelare il patrimonio che le emittenti televisive locali rappresentano nella nostra regione".
Ha la parola l'Assessore Luchetti.

Marco LUCHETTI. La risoluzione non l'ho vista, l'ho sentita adesso, ma voglio comunicare al Consiglio, dato che c'è questa mozione, che da diversi mesi la Giunta regionale sta seguendo questo problema di TVRS; ci sono delle problematiche che vorrei comunicarvi che sono inerenti ad un conflitto che si è aperto all'interno di TVRS tra la proprietà e parte del personale, tanto per capirci.
La mediazione che stiamo rincorrendo, già da tempo, è quella di mettere insieme le cose anche perché ci si rifà ad un progetto industriale che era stato presentato dai proprietari di TVRS un anno fa, ed era quello di, in qualche modo, dividere la proprietà dell'emittente e delle reti dalla produzione. Il problema è questo, il nodo è questo, tenendo conto che questa situazione si rifà anche a quella problematica più ampia che attiene all'attribuzione dei canali che, come sapete, per quanto riguarda le Marche, sono stati affidati dei canali che non appartengono neanche ai corridoi comunicativi dell'Italia ma confinano con quelli della Croazia per cui c'è una difficoltà sostanziale anche nella prosecuzione, o quello che potrà essere da qui a poco tempo, delle televisioni locali.
Con i sindacati siamo in stretto contatto, abbiamo convocato anche la proprietà con cui abbiamo avuto un confronto piuttosto lungo e stiamo lavorando sulla mediazione che, ripartendo dal piano industriale presentato dalla proprietà, tenti di riorganizzare la televisione.
Ho fatto questa comunicazione perché i contenuti della mozione in pratica stanno dando mandato alla Giunta di una cosa che già sta facendo da tempo e speriamo che si possa risolvere positivamente di qui a poco.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D'Anna.

Giancarlo D'ANNA. Vorrei ringraziare tutti i Consiglieri che hanno aderito alla proposta di risoluzione, volevo anche specificare all'Assessore che si tratta di una emittente che ha ricevuto finanziamenti pubblici importanti, quindi l'attenzione deve essere ancora maggiore, non si può mettere sullo stesso piano una situazione nella quale si parla di occupazione quando, da una parte, sono arrivati consistenti fondi pubblici che, poi, è bene verificare anche che fine hanno fatto. Questo solo per precisare.

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 452
del Consigliere Latini
“Crisi dell’edilizia”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. Faccio una proposta anche su sollecitazione del Consigliere, che credo che ne abbia tutte le ragioni perchè la sua mozione era messa al primo punto, se siete d'accordo, non facciamo le interrogazioni, passiamo subito dopo a trattare le proposte di legge, ma ora direi di mettere in votazione la mozione n. 452, considerato che l'abbiamo fatta superare dalle altre.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Latini.

Dino LATINI. Grazie Presidente, grazie di aver accolto la richiesta che era stata avanzata più volte dal sottoscritto in recenti e meno recenti sedute dell'Assemblea legislativa.
La mozione è l'analisi attuale, oggettiva, a mio avviso, della grave situazione che tocca il settore edile e l'intero indotto.
Ho chiesto oggi di metterla in votazione per il semplice motivo che abbiamo fra le proposte di legge quella particolarmente importante per la proroga dei termini per la realizzazione delle costruzioni che va proprio nel solco dell'aiuto alla crisi del settore che ha avuto un crollo, per quanto riguarda le sole Marche, di circa 6.000 addetti che di fatto sono disoccupati. Una questione del -13% del prodotto interno lordo marchigiano ed un indotto che tocca circa il 40% del settore complessivo che è legato al mondo edile, parlo del settore relativo agli immobili, del settore relativo alle imprese artigiane, di tutte le lavorazioni che il settore edile porta con sè.
Molto spesso noi abbiamo nel passato, anche più recente, legato la situazione dell'edilizia al solo consumo del territorio, da un po' di tempo a questa parte, anche nell'intervento del Governatore Spacca nell'ultima seduta dell'Assemblea legislativa, si parla di norme, per quanto riguarda l'urbanistica, che prevedono il consumo del territorio a zero, nel senso che non si tocca più altro territorio, ma si va verso quella che è la tematica della ristrutturazione, o meglio del recupero dell'esistente, parliamo degli edifici dal secondo dopoguerra in poi.
Le norme dell'ultimo Consiglio dei Ministri in tema di detrazioni, per quanto riguarda tutte le innovazioni, soprattutto nel campo energetico a favore degli immobili, per finire a tutte le attività che sono riconducibili per strumenti, servizi, od altro alle attività del settore edile, hanno avuto un'ampia risonanza con la conferma delle detrazioni portate dal 55 al 65% per quelle già esistenti e l'introduzione fino a 10.000 euro per l'acquisto di immobili atti a soddisfare quella situazione gravemente pregiudizievole per il settore complessivamente inteso e per tutto ciò che ruota intorno al settore stesso.
Una visione del settore edile in una prospettiva diversa che, per le molte aziende che vi lavorano, e parliamo nel caso della realtà marchigiana, di imprese di piccole o piccolissime dimensioni, possa in qualche modo costituire, anche attraverso l'altro grande canale di intervento che è la riapertura dei canali di finanziamento da parte degli istituti bancari, un rilancio dell'intera tematica del mondo occupazionale di questo settore, non più, ripeto, nell'ottica degli ultimi 20 anni, cioè nell'ambito dello sfruttamento del suolo, ma in un'ottica completamente diversa che ci deve portare ad avere abitazioni a costo zero per quanto riguarda servizi e utenze e, per quanto riguarda l'occupazione del mondo del lavoro, specificamente nel settore edile, ad una soluzione in grado di dare personale adeguato, non soltanto dal punto di vista manualistico, ma anche dal punto di vista progettuale.
La mozione è una mozione di intenti che inquadra questa crisi, che non dà delle indicazioni puntuali o analitiche, oppure parziali, ma vorrebbe impegnare l'Assemblea legislativa, come di fatto con la proposta di legge che ho citato prima o con la proposta di legge che dovrebbe in futuro interessare la stessa Assemblea legislativa, per quanto riguarda la messa a regime del piano casa, in un impegno specifico per chi opera in questo settore, cioè nel campo del settore edile.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Giannini.

Sara GIANNINI. Ho letto la mozione ed ho ascoltato anche l'illustrazione del Consigliere Latini, i punti che ha indicato nella mozione sono già all'ordine del giorno delle azioni della Giunta.
Vorrei informare che ieri c'è stato un incontro con le Associazioni di categoria artigiane che hanno chiesto al Presidente e ad alcuni Assessori di affrontare il tema della crisi dell'edilizia su alcuni aspetti, quindi, abbiamo avviato una serie di iniziative che si produrranno in incontri con i parlamentari, con l'Ance, con le banche, già l'anno scorso è avvenuto il primo incontro con l'Abi. Volevo segnalare che, come voi sapete, il problema del credito sull'edilizia è molto rilevante e la Banca d'Italia ha segnalato la problematicità di questo settore rispetto alle azioni del credito, per cui abbiamo molte difficoltà in questo senso.
Stiamo definendo un bando per l'utilizzo di due milioni di euro per incentivare l'acquisto della prima casa per le giovani coppie, stiamo proprio definendo l'effetto leva che dovrebbe essere il moltiplicatore di 1 a 30 che consentirà di garantire 60 milioni, cioè il residuo, il 20% che dovrà essere anticipato sul mutuo dato dalle banche ai privati. Stiamo definendo anche tutte le misure di semplificazione e di accelerazione degli investimenti spettanti alla Regione, a partire dalla centrale unica degli acquisti che è stata una delle questioni che le associazioni hanno posto e che stiamo avviando.
Per quanto mi riguarda la mozione è condivisibile e noi la voteremo.

PRESIDENTE. Mozione n. 452. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 482
del Consigliere Carloni
“Proroga soppressione Tribunali e sedi distaccate di Tribunali nelle Marche”

Mozione n. 315
del Consigliere Latini
“Soppressione dei piccoli Tribunali, delle sezioni distaccate dei Tribunali e degli uffici periferici dei Giudici di Pace nella Regione Marche”

Mozione n. 337
della Consigliera Giorgi
“Soppressione del Tribunale di Camerino”

Mozione n. 346
del Consigliere Sciapichetti
“Soppressione Tribunale di Camerino”

Mozione n. 354
della Consigliera Foschi
“Tribunale di Urbino e della sua circoscrizione esclusiva”

Mozione n. 363
del Consigliere Latini
“Camerino, soppressione Tribunale”

Mozione n. 367
dei Consiglieri Marinelli, Acquaroli, Massi
“Tribunale di Camerino e sezione distaccata di Civitanova Marche”

Interrogazione n. 862
dei Consiglieri Marinelli, Acquaroli, Massi
“Revisione della geografia giudiziaria delle Marche”

Interrogazione n. 868
del Consigliere Marangoni
“Illogica soppressione del Tribunale di Camerino”

Interrogazione n. 922
del Consigliere Latini
“Accorpamento Tribunali – gravi disservizi”

Interrogazione n. 930
del Consigliere Latini
“Fano – chiusura Tribunale”

Risoluzione n. 56
dei Consiglieri Giorgi, Sciapichetti
“Soppressione Tribunale di Camerino”

Risoluzione n. 76
del Consigliere Latini
“Salvaguardia per soppressione sedi distaccate dei Tribunali”
(abbinate)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le mozioni n. 482 del Consigliere Carloni, n. 315 del Consigliere Latini, n. 337 della Consigliera Giorgi, n. 346 del Consigliere Sciapichetti, n. 354 della Consigliera Foschi, n. 363 del Consigliere Latini, n. 367 dei Consiglieri Marinelli, Acquaroli, Massi, le interrogazioni n. 862 dei Consiglieri Marinelli, Acquaroli, Massi, n. 868 del Consigliere Marangoni, n. 922 del Consigliere Latini, n. 930 del Consigliere Latini, le risoluzioni n. 56 dei Consiglieri Giorgi, Sciapichetti, n. 76 del Consigliere Latini, abbinate.
Credo che sia stata concordata una risoluzione (...) Facciamone una copia e distribuiamola a tutti. Vado avanti con l'ordine del giorno, quando ne avete preso cognizione la votiamo. Promesso. Va bene? (...) Consigliere Carloni, lei può fare tutto, però la Consigliera Foschi obietta, allora io andrei avanti. Perché se ci fermiamo …

Elisabetta FOSCHI. Vorrei che si arrivasse ad una risoluzione che …

PRESIDENTE. Ho capito ma non l'ho fatta io la risoluzione, l'avete fatta voi, se ci sono problemi di famiglia, risolveteli, io vado avanti e poi torniamo indietro. Non è che ci possiamo fermare perché non ci siamo telefonati.
Passiamo alle interrogazioni.

Interrogazione n. 1225
del Consigliere Marinelli
“Dirigenti amministrativi ASUR – retribuzioni di risultato”

Interrogazione n. 1223
del Consigliere Bugaro
“Premi di produttività erogati ai Dirigenti amministrativi dell'Area Vasta n. 2”
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le interrogazioni n. 1225 del Consigliere Marinelli e n. 1223 del Consigliere Bugaro, abbinate. Ha la parola per la risposta l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Consigliere Marinelli la risposta è legata ad una nota che abbiamo chiesto alla Direzione dell'Asur che ci è pervenuta ieri, tra l'altro può darsi che non sia completa anche perché è una cosa che è stata fatta piuttosto in fretta.
Il fondo per la retribuzione di risultato e per il premio della qualità delle prestazioni individuali, secondo l'art. 10 del CCNL del 6 maggio 2010, riferito all'Area della Dirigenza Professionale - Tecnica - Amministrativa dell'Area Vasta n. 3, ammonta per l'anno 2012 a 237.000 euro per 24 Dirigenti, con un valore medio pro capite di 9.875 euro. Tale fondo è costituito sulla base delle risorse assegnate dal Contratto Nazionale di Lavoro ed è parte integrante della retribuzione dei Dirigenti sia dell'Area ATL che dell'Area Medico Veterinaria. La struttura della retribuzione dei Dirigenti della Sanità ormai da due decenni ha superato la vecchia modalità di un trattamento omnicomprensivo ed è stata suddivisa in una parte fissa, definita dai contratti nazionali, che comprende sia il tabellare, uguale per tutti i Dirigenti, sia la retribuzione. di posizione, che compensa la differenza di incarico (struttura complessa, struttura semplice, alta specializzazione, specializzazione base) a sua volta differenziata in una parte stabilita dal contratto nazionale ed una parte stabilita dall'Azienda, ed infine nella retribuzione di risultato, così come la retribuzione di posizione, sono parti fondamentali della retribuzione, il cui importo è assegnato a fondi contrattualmente individuati e va interamente assegnato alla categoria di riferimento. È solo sulla quota variabile delle stesse che l'Amministrazione può variare l'importo, sulla base del merito e del raggiungimento degli obiettivi, ma le quote eventualmente non assegnate restano nel fondo contrattuale, sono della categoria di riferimento e nessuna Azienda può sottrarli o non assegnarli se non ponendo in essere misure illegittime in quanto in palese contrasto con le disposizioni normative anche di natura contrattuale vigenti.
I criteri per l'erogazione della retribuzione di risultato sono quelli generali previsti dalle norme contrattuali nazionali in vigore, come applicati sulla base di accordi decentrati. Gli obiettivi sulla base dei quali sono assegnate le quote della retribuzione di risultato sono quelli assegnati con la contrattazione di budget a tutte le unità operative e sono definiti sulla base degli obiettivi di budget assegnati dalla Regione Marche e alla Direzione Generale. Essi riguardano per il 60% il raggiungimento dell'equilibrio economico, ivi compreso il pesante taglio al costo del personale che ha comportato e comporta un sacrificio ulteriore per i Dirigenti che devono farsi carico delle prestazioni non più assicurate da quanti sono cessati dal servizio e non sono sostituiti per il blocco del turn over; per il restante 40% gli obiettivi sono di carattere sanitario e comprendono azioni di miglioramento qualitativo e quantitativo in tutte le macroaree: Prevenzione, Territorio, Ospedale, cui la Dirigenza Professionale - Tecnica - Amministrativa partecipa per le indispensabili funzioni di supporto. Gli obiettivi sono declinati in azioni ed indicatori, il cui raggiungimento è valutato in prima istanza dal sovraordinato gerarchico, ad esempio il Direttore di Struttura Complessa rispetto ai Dirigenti della sua unità complessa, e in seconda istanza da un Nucleo di Valutazione di Area vasta, composto da tre membri esterni all'Azienda.
Credo, pertanto, credo non abbia senso porsi l'interrogativo di cui al punto 2, perché tutti i Dirigenti di tutte le Aree Vaste delle Marche hanno lo stesso identico CCNL.
Ciò premesso, è proprio in un momento come questo in cui il Servizio sanitario regionale subisce i "sacrifici e tagli di posti letto, di personale, di strutture, di servizi" imposti dalle dinamiche dei governi nazionali che si sono succeduti negli ultimi anni, che appare necessario garantire il pieno diritto alla retribuzione contrattualmente dovuta a tutti i dipendenti della Regione, che sono quelli che hanno consentito fino ad ora, pur in numero ridotto per le vicende sopra ricordate, e stante il blocco del turn over, di mantenere in qualche modo la nostra Regione non solo in equilibrio economico, ma garantire l'erogazione delle prestazioni essenziali di assistenza a cui siamo richiamati per diritto nazionale.
Si rassicura, infine, l'interrogante sul fatto che le condizioni in cui opera l'Ospedale di Civitanova Marche, pur se difficili, non sono diverse da quelle di altre strutture ospedaliere e non incidono affatto sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini, come erroneamente sostenuto; quanto al concorso per il primario del Pronto Soccorso esso è stato già espletato e l'adozione dell'atto di nomina è in attesa del completamento del percorso sulla riorganizzazione delle reti cliniche, la cui conclusione è prevista entro questo mese.
Per quanto riguarda l'interrogazione del Consigliere Bugaro anche qui si risponde con una nota della Direzione Generale Asur che ha precisato che questa interrogazione trae spunto da quelle che sono state le notizie di un quotidiano che sono apparse incomplete. La stampa stessa ha riportato le dichiarazioni del Direttore in modo parziale travisandone e distorcendone il significato.
Entrando nel merito dell'interrogazione, l'assunto da cui parte il Consigliere è che siano stati erogati "come premio per i risultati ottenuti nell'anno 2012 1 milione e 100 mila euro a 35 Dirigenti amministrativi" questo non è vero. L'importo indicato dal Consigliere si riferisce alla graduazione delle funzioni dei Dirigenti Amministrativi e cioè al valore delle retribuzioni di posizione e non alla retribuzione di risultato. Dal 1992, anno di avvio dell'aziendalizzazione, non si fa più riferimento ad un trattamento stipendiale dei dirigenti omnicomprensivo, ma si distingue, come si ricordava peraltro prima nell'interrogazione del Consigliere Marinelli, fra una parte fissa, definita dai contratti nazionali, e che comprende sia il tabellare uguale per tutti i Dirigenti, sia la retribuzione di posizione, che compensa la differenza di incarico (struttura complessa, struttura semplice, alta specializzazione, base), a sua volta differenziata in una parte stabilita dal contratto nazionale ed una parte stabilita dall'Azienda, ed infine nella retribuzione di risultato.
I criteri per l'erogazione della retribuzione di risultato sono quelli generali previsti dalle norme contrattuali nazionali in vigore, come applicati sulla base degli accordi decentrati. A questo riguardo, a causa del ritardo con cui l'ex Direttore dell'Area Vasta n. 2 aveva proceduto nella trattativa decentrata, l'attuale Direttore di Area Vasta ha sottoscritto, e ricopre l'incarico ad interim, secondo quanto pattuito con le Organizzazioni Sindacali in data 14 febbraio 2013, un'Ipotesi di Accordo Collettivo Integrativo di Area Vasta.
Gli obiettivi sulla base dei quali sono state assegnate le quote della retribuzione di risultato, impropriamente definiti premi nell'interrogazione, sono quelli assegnati con la contrattazione di budget a tutte le unità operative complesse e sono definiti sulla base degli obiettivi di budget assegnati dalla Regione Marche alla Direzione Generale. Essi riguardano, come si diceva prima, per il 60% il raggiungimento dell'equilibrio economico, naturalmente tiene conto dei tagli che ci sono stati, e comporta un taglio anche per quanto riguarda i Dirigenti, quelli che restano devono farsi carico delle prestazioni non più assicurate da quanti sono cessati dal servizio e non sono sostituiti per il blocco del turn over; il restante 40% gli obiettivi sono di carattere sanitario e, quindi, comprendono tutte le azioni di miglioramento qualitativo e quantitativo in tutte le macroaree che prima ricordavo, cioè: Prevenzione, Territorio, Ospedale, e naturalmente il lavoro della Dirigenza Professionale che è un lavoro prezioso.
A tutt'oggi c'è anche qui il nucleo di valutazione composto dai tre membri esterni all'Azienda e non si è proceduto ad erogare la quota di acconto, in attesa della verifica da parte del Nucleo di Valutazione degli obiettivi raggiunti dai Dirigenti interessati.
Quanto all'interrogativo di cui al punto 2, è pacifico che tutti i Dirigenti di tutte le Aree Vaste delle Marche hanno avuto il riconoscimento della retribuzione di risultato riconosciuta dal CCNL. Quanto all'interrogativo di cui al punto 3, la retribuzione di risultato, quindi, non i "premi" che non esistono, così come la retribuzione di posizione, sono parti fondamentali della retribuzione, il cui importo è riferito a fondi contrattualmente individuati e va interamente assegnato al personale. È solo sulla quota variabile delle stesse risorse che l'Amministrazione può variare l'importo, sulla base del merito e del raggiungimento degli obiettivi, ma le quote eventualmente non assegnate restano nel fondo contrattuale, sono della categoria di riferimento e nessuna delle Aziende può sottrarli o non assegnarli, se non ponendo in essere in questo caso misure che risulterebbero illegittime perché sarebbero in palese contrasto con le disposizioni contrattuali vigenti.
Si precisa d'altra parte che oggi i Dirigenti rischiano, non nel caso dell'Area Vasta 2, non per loro colpa, di avere la loro retribuzione di risultato con ritardi legati alle difficoltà delle amministrazioni di procedere al faticoso iter di individuazione e definizione degli accordi contrattuali decentrati e ciò in un momento in cui essi, come tutti quelli delle Aree Vaste della Regione, contribuiscono a mantenere le Marche in equilibrio economico, a differenza di quanto accade in altre Regioni. Questo lavoro andrebbe premiato in modo più certo e più rapido.
Queste sono le risposte che l'Asur ha fornito e non quelle riportate in modo distorto e frammentario nell'articolo citato che hanno indotto l'interrogante a giudicarle "poco conformi e gravi per un massimo Dirigente". In realtà il Direttore dell'ASUR aveva affermato di "non poter giudicare i criteri di valutazione dell'operato dei dirigenti amministrativi" perché le norme e i contratti prevedono queste funzioni in capo al Nucleo di valutazione, soggetto terzo rispetto all'Azienda, a garanzia di trasparenza ed obiettività delle valutazioni. Che l'ASUR sia inutile è una rispettabile opinione, naturalmente anche qui si può disquisire, ma per fortuna nostra, in questo caso, non condivisa da molte parti in Italia dalle quali veniamo presi come modello e qualcuno cerca, in qualche modo, di copiare quello che è stato fatto e il nostro assetto di governo del sistema sanitario.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marinelli.

Erminio MARINELLI. Grazie Presidente, la risposta dell'Assessore è stata una risposta molto tecnica, come al solito, apparentemente ineccepibile e precisa, ma volontariamente inadeguata, perché io ho fatto delle richieste ben precise: quando sono stati dati questi criteri, obietti, e come sono stati valutati? Non c'è nessuna risposta, quindi dire che gli obiettivi sono quelli che si firmano al momento del budget per 40% sanitari è un modo così generico e aspecifico per dire che questi 24 dirigenti, perché parliamo di 24 dirigenti della Zona territoriale 3, hanno l'opportunità, ognuno, di incrementare il proprio stipendio di 9 mila euro annui.
Non è una battaglia mia contro i Dirigenti per carità, persone apicali, che stanno in prima linea, che hanno difficoltà molto probabilmente a dare delle risposte, ma credo che la politica in questo caso non si sta accorgendo che la spending review significa sacrifici. Sacrifici per i cittadini che già fanno sacrifici dal punto di vista economico riguardo alcuni servizi, parlo di servizi della sanità, perché nel momento in cui si riducono determinati spazi è chiaro che si allungano le liste d'attesa e ci sono un surplus di presenze negli ospedali rimasti aperti.
Non è concepibile che questi Dirigenti insieme all'Assemblea ed insieme alla Giunta non facciano dei sacrifici, non si rendano conto che portano a casa uno stipendio troppo oneroso per le difficoltà che la sanità marchigiana, intesa come pazienti, sta affrontando e dovrà affrontare nei prossimi anni.
Capisco il ruolo dell'Assessore della Giunta, capisco questo nuovo piano socio-sanitario, la questione di meno risorse da parte dello Stato, capisco tutto, ma è inconcepibile che gli obiettivi non siano fissati, siano così generici e non vengano poi valutati nella giusta maniera da un modo così tranquillo di legge per dire li avete raggiunti e tutti raggiungono gli obiettivi.
Parlando delle varie criticità, Assessore, io capisco che lei non può avere la conoscenza delle criticità delle singole zone territoriali, è impossibile, un Assessore deve dare le linee politiche, ma nel momento in cui mi sento dire una serie di inesattezze, bisogna che gliele faccio vedere e che le elenchi: Civitanova Marche che sta aspettando un Consiglio comunale aperto da due mesi - questo per incapacità di qualcuno non certamente la mia, incapacità nel non riuscire ad organizzare quello che altre città hanno fatto più volte - ha 12 posti letti per acuti in meno, rispetto a Macerata e Camerino che ne hanno rispettivamente 6 e 3 in più, ma non è una guerra di cortile, assolutamente.
L'Ospedale di Civitanova, che la Giunta ha identificato come centro specializzato dell'emergenza, non ha la guardia notturna in radiologia e pediatria. I medici del pronto soccorso di notte devono girare per i reparti. Siamo in attesa da due anni del primario del pronto soccorso, sta arrivando.. Nella risposta ad una mia precedente interrogazione si diceva arriverà a primavera, ma la primavera è entrata, sta entrando adesso, quindi, in ritardo arriverà.
Il personale sanitario è carente, chirurgia e urologia operano in spazi inadeguati pur essendoci locali inutilizzati, in pediatria si lavora in reperibilità, ce ne sono tante di argomentazioni quindi, dire che Civitanova non è penalizzata essendo Ospedale di emergenza con queste che sono una piccola parte di quelle che sono la necessità mi sembra non conoscere la realtà.
In questa situazione i Dirigenti senza obiettivi, solo firmando i budget e i rilievi sanitari portano a casa l'uno, 24 dirigenti, 9 mila euro l'anno.
Non ci lamentiamo se poi, sono sempre meno le persone che vanno a votare, siamo arrivati al 62% a livello nazionale, questa è una percentuale che andrà ad abbassarsi perché chiaramente le risposte non ci sono, poi Assessore ne riparleremo martedì e dimostrerò come la politica, in un'altra interrogazione, ha veramente toppato di brutto.
Facciamoci un esame di coscienza, occorre che tutti, chi fa politica, e prende gli insulti, chi fa l'Assessore e deve incontrare i cittadini, ma anche chi occupa dei posti apicali, si mettano una mano sulla coscienza e facciano una spending review nel rispetto dei cittadini che accanto ad un problema di salute hanno lunghe liste di attesa, devono mettere mano al portafoglio e, molte volte, non avere risposte adeguate.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Non ripercorro quanto già detto dal collega Consigliere Marinelli, anche per brevità dei tempi, ma mi è gradita l'occasione per fare una valutazione, insieme all'Assessore alla sanità, sul momento che il settore sta attraversando.
Innanzitutto il Dott. Ciccarelli con questa uscita sul giornale si è atteggiato con una stravaganza che rasenta il ridicolo e, debbo dire, che gli stessi organi di stampa lo hanno sottolineato e stigmatizzato, anche per l'impatto sull'opinione pubblica regionale che, voglio ricordare, è particolarmente attenta oggi per il difficile momento che stiamo attraversando, Assessore Mezzolani. Probabilmente anni fa queste cose sarebbero passate come tante altre, come si suol dire in cavalleria o sotto traccia, oggi risultano quasi come una sfida nei confronti dell'opinione pubblica e il Dott. Ciccarelli in questo, sicuramente, non ha contribuito a migliorare il rapporto comunicativo tra la Dirigenza regionale e l'opinione pubblica. Perché affermare, lui che è Direttore dell'Asur e Commissario della zona 2, che queste cose nemmeno le vede, le fanno, e via dicendo, con premi da oltre un milione l'anno, capisco che lei tecnicamente e in burocratese mi risponde che fanno parte del contratto di lavoro, ma è anche vero che fino ad oggi io ho fatto il Vice Presidente del Consiglio regionale e quando facciamo le valutazioni c'è un minimo e c'è un massimo e questo minimo e questo massimo noi lo possiamo stabilire in base ai risultati, io non vedo il mutamento di un quadro generale all'interno dei risultati e non capisco perché il termine di paragone nelle Marche debba essere sempre il massimo.
Aggiungo che la scorsa settimana ho presentato, proprio nel settore sanitario, Assessore e Presidente della Giunta, ascoltatemi su questo punto, una mozione sulla spending review.
Spendig review è una parola che è stata molto utilizzata negli ultimi tempi e che spesso viene tradotta in maniera semplicistica in riduzione della spesa, ma è anche vero che spending review significa ridurre la spesa a parità di acquisti cioè le stesse cose si possono comprare con una spesa minore.
Io non voglio accedere a pratiche populiste che non mi appartengono, ma sappiamo perfettamente che c'è un rapporto perverso negli acquisti sanitari tra chi decide, e chi decide non è solo l'ufficio acquisti, ma spesso e volentieri anche i primari e le note casa farmaceutiche.
Quello che sto dicendo, Assessore Mezzolani, è una sorta di denuncia pubblica che sto facendo in quest’Aula, in questo momento, perché sappiamo che lo stesso materiale acquistato da una clinica privata costa a volte anche la metà di quello che costa comprato dall'Asur o dalle Zone.
Vi porto a conoscenza che nella Regione Lombardia, su questo è stato fatto un esperimento presso un noto Ospedale di grandi dimensioni, hanno chiamato le imprese, soprattutto quelle multinazionali che fanno forniture di una certa dimensione, ed hanno detto “o oggi tu ci riduci del 20% il costo dei materiali o tu vai in black list” cioè sei escluso dalla lista dei fornitori. Hanno accettato tutti. Sapete perché? Perché sono andati da coloro che alla fine dell'anno vanno a fare i viaggi premio, quelli che guadagnano trenta o quaranta mila euro, arrivano con macchine da centomila euro ed abitano in case da un milione di euro.
Non vi siete mai chiesti perché? Non ve lo siete mai chiesto il perché? Poi qualcuno perde tempo correndo dietro ai nostri mille euro, allora sarà il caso che voi iniziate ad agire davvero, perché se no comincio a pensare che c'è una sorta di connivenza. Perché, e banalizzo, una siringa costa un euro a Villa non so, scegliete voi il nome, e ne costa cinque a Torrette? La stessa marca, lo stesso modello, viva Dio, perché? Sarà il caso che incominciamo ad interrogarci prima di chiudere qualche Ospedale, nemmeno Machiavelli aveva pensato ad una riforma tanto ardita quanto inefficace come quella che voi avete varato, addirittura senza il contributo dell'Aula, ma solo in Giunta.
Assessore Mezzolani cominciamo a farcele queste domande e cominciamo ad agire nei centri di spesa, posto che la spesa sanitaria per il settore degli acquisti è superiore al miliardo di euro, risparmiare lì il 20% è un gioco da ragazzi, senza andare a toccare la qualità.
Lo sapete che ci sono dei primari che addirittura arrivano a dire al Dirigente: "Se non mi compri quel materiale, io ti faccio una lettera con la quale dico che se il paziente subisce un trauma, perché non posso cucire con quell'ago di quella tal marca, il responsabile sei tu”. Il Dirigente chiaramente si sente messo sotto schiaffo e compra quel tipo di ago e lo paga il doppio, il triplo. Parlo sempre di piccoli materiali, non vado a parlare degli acquisti dei grandi macchinari, si parte dal piccolo e poi si sale.
Questo è il cancro della sanità. Questo è il cancro della spesa pubblica, Assessore Mezzolani, se noi non modifichiamo questo, che è un malcostume, e che la Corte dei Conti ogni anno nella relazione annuale ci sottopone, noi non avremo mai risanato i conti di questo Paese. Parlo della sanità perché è nelle nostre competenze, è la cifra maggiore, oltre il 70% del bilancio è assorbito dalla sanità, ma poi in altre articolazioni dello Stato possiamo parlare di lavori pubblici e via dicendo.
Io mi chiedo il perché. Ho tanti amici primari che alla fine dell'anno vanno tutti quanti a fare viaggi gratis a spesa delle aziende farmaceutiche. Chissà perché?
Chissà perché io non ci vado e loro si?
Sarà che io sono nel giusto e loro no, io nel senso figurato, non io persona ...

(Interrompe l'Assessore Mezzolani)

Giacomo BUGARO. I nomi e cognomi non spetta a me farli perché io faccio il politico, non faccio l'inquirente, Assessore Mezzolani, io ho un ruolo di indirizzo, non ho un ruolo di governo, perché io sono il legislativo, lei è l'esecutivo ...

(Interrompe l'Assessore Mezzolani)

Giacomo Bugaro. No, non faccio populismo, perché il populismo non mi appartiene, io oggi le dico queste cose in Aula assumendomi le mie responsabilità, lei incominci a fare un’indagine, incominci a chiamare tutti i primari negli ultimi dieci anni e guardi, incominci a vedere tutti i dirigenti negli acquisti e guardi, e poi faccia una cosa incominci una turnazione, perché chi ha una responsabilità importante, ogni due anni deve cambiare. Nelle grandi aziende, gli uffici acquisti turnano regolarmente ogni due anni, perché se no si creano le incrostazioni che altro non sono quello che tutti sappiamo come si chiamano.
La mia è una raccomandazione, è un suggerimento che le do anche per raggiungere degli obiettivi che, mi auguro, nell'interesse collettivo siano migliori rispetto a quelli che andate propagandando.

Proposta di atto amministrativo n. 61
ad iniziativa dell'Ufficio di Presidenza
“Rendiconto dell'Assemblea legislativa regionale per l'esercizio finanziario 2012”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 61 ad iniziativa dell'Ufficio di Presidenza. Ha la parola il relatore Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Cari colleghi tocca a me quest'anno esporre all'Assemblea il resoconto finanziario relativo all'anno 2012. Prima di entrare nel merito dell'Amministrazione dell'istituzione, che siamo chiamati a gestire, mi sia gradita l'occasione per formulare alla ormai ex Vice Presidente Giorgi, neo Assessore, le mie più sentite congratulazioni per il nuovo incarico, compito che è stata chiamata a ricoprire, ringraziandola anche a nome di tutti i colleghi dell'Ufficio di Presidenza per il fattivo impegno profuso in questi anni. Ben volentieri l'ho sostituita in questa che era ormai una sua pratica consolidata: esporre il bilancio consuntivo della nostra Assemblea.
Tre anni in cui l'Ufficio di Presidenza e la Direzione generale del Consiglio hanno avuto come stella polare il contenimento dei costi, interpretando così non solo un comune sentire, ma anche un'esigenza generale di recupero delle risorse.
A questo proposito voglio ricordare per le gestioni che vanno dal 2010 al 31 dicembre 2012, esclusi i capitoli 1 e 7 che sono vincolati per legge, che una gestione attenta ha portato ad un risparmio nella seconda parte di 486 mila euro e nel complesso di 536 mila euro. Con soddisfazione posso, quindi, affermare che l'Assemblea, in questo caso mi sento di parlare a nome di tutti i 43 componenti, si intesta il risultato di miglior Regione d'Italia per sobrietà e contenimento della spesa. Senza alcun rischio di apparire autoreferenziale, o peggio eccessivamente referente, intendo ringraziare il Presidente Solazzi per lo stimolo concreto che ha contraddistinto sin da subito il suo mandato.
Viviamo anni difficili e complessi per profonde trasformazioni ed approccio nel rapporto tra politica ed istituzioni, del resto su questo versante l'Assemblea è chiamata a delimitare il rapporto fra la rappresentanza politica, i gruppi assembleari e le istituzioni propriamente dette.
In questo versante le normative nazionali ci hanno imposto dei nuovi stringenti vincoli di controllo ai quali, anche qui, ci siamo immediatamente adeguati mediante l'elezione per estrazione dei revisori dei conti esterni alla struttura e recependo, primi a farlo in Italia, i nuovi parametri che determineranno la composizione dell'Assemblea a partire dalla futura X^ legislatura.
Fatta questa premessa di carattere generale, l'Ufficio di Presidenza, ai sensi dell'articolo 10, 4° comma, del Regolamento Interno e dell'articolo 71 della legge regionale 31/2001, ha predisposto la proposta di conto consuntivo 2012 per la sua approvazione.
L'Ufficio ragioneria del Consiglio ha provveduto a fornire gli elementi occorrenti per la predisposizione del conto consuntivo del bilancio preventivo.
La posizione organizzativa risorse finanziarie e bilancio dell'Assemblea ha redatto lo schema del rendiconto dell'Assemblea legislativa per l'esercizio 2012, con le risultanze finali riportate nell'allegato A1, che riporta i prospetti conto consuntivo Capo A, Capo B, situazione contabile alla data del 31/12/2012, Capo C Conto del Patrimonio dell'Assemblea.
Le risultanze della gestione del bilancio dell'Assemblea legislativa regionale al termine dell'esercizio finanziario 2012 presentano un saldo positivo di circa 167 mila euro, comprensivo dei residui perenti determinati in circa 39 mila euro.
E' stato redatto e presentato dalla p.o. risorse finanziarie e bilancio dell'Assemblea il conto del patrimonio dell'Assemblea legislativa. Dai dati della situazione patrimoniale dei beni, presentata dal responsabile del servizio di prevenzione e protezione beni e servizi, si prende atto del risultato del rinnovo inventariale previsto dalla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza 70/8 del 31 maggio 2010, concernente la disciplina e la tenuta degli inventari.
La consistenza patrimoniale dei beni di proprietà del Consiglio, a seguito del rinnovo inventariale, è stata determinata con decreto del Dirigente del Servizio.
E' stata presentata dal Direttore Generale la relazione sui risultati conseguiti nell'anno 2012 che, ai sensi dell'articolo 4, della legge regionale 22/2010, costituisce relazione sulla performance di cui all'articolo 10, comma 1, lettera b, del d.lgs. 150 del 2009.
Sono state, inoltre, presentate dalle Autorità indipendenti, ai sensi dell'articolo 4, della legge regionale 26 febbraio 2008 n. 3, le relazioni sulle attività svolte nel 2012 che devono essere allegate al rendiconto annuale della Regione.
Secondo quanto previsto all'articolo 10 ed all'articolo 11 del decreto legge 174 del 2012, convertito in legge 213/2012 e dall'articolo 2 della legge regionale 34/88, sono allegate al rendiconto del Consiglio i rendiconto dei gruppi consiliari dell'attività dell'anno 2012 a seguito del controllo della Corte dei Conti.
I gruppi consiliari, secondo la disciplina vigente approvata dall'Ufficio di Presidenza all'atto della presentazione dei rendiconti, allegano alla relazione illustrativa tre prospetti che vengono inclusi tra la documentazione allegata al presente rendiconto, n. 1 quadro generale delle entrate e delle spese, n. 2 attività convegnistica di cui all'articolo 1, comma 4, legge regionale 34/88 vigente al 31/12/2012, n. 3 scheda inventariale dei beni acquistati con i contributi assegnati alla Regione.
Lo schema di rendiconto dell'Assemblea è stato sottoposto all'esame del Collegio dei revisori dei conti che lo ha approvato con parere favorevole il 27 maggio.
L'Ufficio di Presidenza ha preso atto delle risultanze finali delle gestioni fondi assegnati per l'esercizio 2012, verbale del Collegio dei revisori dei conti, nella seduta del 28 maggio u.s., ed ha deciso di presentare all'Assemblea per l'approvazione l'allegata proposta di deliberazione del rendiconto con i relativi allegati previsti per legge.
Le risultanze finanziarie del conto, dopo l'approvazione definitiva da parte dell'Assemblea, devono essere incluse nel rendiconto generale della Regione e concorrono a determinare i risultati finali della gestione del bilancio regionale, come stabilito dall'articolo 5, della legge 852/73 e dal comma 4, dell'articolo 71, della legge regionale 31/2001.
Per questo motivo, con il parere positivo del Dirigente del Servizio, chiedo all'Aula un voto favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di atto amministrativo n. 61. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 60
ad iniziativa della Giunta regionale
“Piano degli interventi per il diritto allo studio universitario nella Regione Marche per l'anno accademico 2013/2014 – legge regionale 2 settembre 1996, n. 38, art. 4”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 60 ad iniziativa della Giunta regionale. Ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Ortenzi.

Rosalba ORTENZI. Presidente e colleghi sulla proposta del piano degli interventi per il diritto allo studio universitario per l'anno 2013-2014 è stata sentita, in data 30 aprile, la Conferenza regionale sul diritto allo studio universitario ed ha espresso parere favorevole.
Nella predisposizione del piano si è tenuto conto prima di tutto dell'applicazione della disciplina dell'Isee, per quanto attiene alle modalità del calcolo della condizione economica degli studenti ai fini dell'ammissibilità agli interventi di tipo concorsuale. L'adeguamento all'indice Istat dei limiti massimi dell'indicatore della situazione economica sono stati fissati tra i 12 mila e i 6 mila euro aggiornati con riferimento alla variazione dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e di impiegati e rideterminati, un po' a scendere, tra i 15.546 circa e i 20 mila euro con decreto Miur del 26 marzo 2013.
A questo riguardo per l'anno scolastico 2013-2014 il limite massimo dell'indicatore della situazione economica equivalente è stato fissato in 18.500 euro, inoltre si sono aggiornati gli importi delle borse di studio, quelli previsti dal decreto Miur del 22 maggio 2012, e sono stati rideterminati gli importi per gli studenti fuori sede a 4.900 euro circa, per i pendolari a 2.700 circa, per gli studenti in sede a 1.848 circa più un pasto giornaliero gratuito.
In applicazione dell'articolo 18 del d.lgs. 68 l'importo della tassa per il diritto allo studio universitario è pari a 140 euro.
Il piano assicura priorità di destinazione delle risorse all'erogazione delle borse di studio, al servizio di ristorazione e al servizio alloggio agli studenti universitari, in quanto servizi essenziali per il diritto allo studio.
Non vorrei dire molte altre cose perché non ci sono variazioni evidenti di grossa entità.
Per l'anno scolastico 2013-2014 gli Ersu dovranno realizzare anche una piattaforma informatica unica per le domande di borsa di studio on line e per i servizi relativi connessi.
C'è da dire che questo piano non comporta un impegno di spesa in quanto si tratta di indirizzi agli Ersu per l'attuazione del diritto allo studio
L'indicazione dei criteri di ripartizione delle risorse fanno riferimento alle risorse a destinazione vincolata, borsa di studio di provenienza statale, introito della tassa regionale e fondo regionale specifico che verranno quantificate nella legge di bilancio 2013.
Per quanto riguarda le risorse che non sono destinate a finanziare le borse di studio e i prestiti fiduciari, come la gestione, i fitti passivi, e gli investimenti, vengono proposti criteri di riparto consolidati e condivisi, con riferimento alle risorse che saranno quantificate sempre nella legge di bilancio 2013.
Credo che altro non ci sia da dire.

Presidenza del Vice Presidente
Giacomo Bugaro

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI. Poco da aggiungere perché effettivamente è un atto reiterato da anni ed è questo, però, il punto dolente. Siamo un po' costretti da un ritardo e da una carenza, Assessore Luchetti si ricorda già sollecitammo la cosa l'anno scorso, del Governo centrale che da anni non emana, nonostante sia in difetto da tempo, i lep, cioè i livelli essenziali per l'assistenza del diritto allo studio. Cosa indispensabile per evitare sperequazioni, per evitare che ci siano regioni dove l'accesso e tutto il resto allo studio sia di un certo tipo, diverso da altre a seconda delle condizioni economiche, organizzative, legislative delle regioni stesse.
Questo è gravissimo, su questo invece dovremo uniformarci, c'è già un decreto legge e mi pare che sia il regolamento a non essere stato emanato dal Governo precedente e da quello Monti, ora spero sia il momento buono.
Questo crea davvero delle disparità tra studente e studente, tra regione e regione, quindi, da qui una sorta di stallo per cui l'atto diventa puramente esecutivo e si reitera ogni anno, essendo quasi la copia di quello precedente.
Un altro rammarico è, ci riferivano in Commissione, che le iscrizioni universitarie sono in cospicuo calo nella nostra regione, mi pare anche del 25, 26%. Una flessione abbastanza forte, anche legata alle condizioni economiche per quanto, con i bandi, con le borse di studio e con tutte le agevolazioni, si cerca di venire incontro, legata anche, a sua volta, a questa carenza nazionale che fa si che i bisogni non vengano probabilmente intercettati e che non si riesca, soprattutto, a svolgere adeguate azioni di sostegno e di rimozione di questi ritardi, di questi allontanamenti e di questa dispersione scolastica universitaria.
Una sollecitazione che vorrei, se possibile, tradurre in una mozione, che magari la prossima volta cercheremo di approvare velocemente, affinchè il Governo finalmente emani questo regolamento, per conoscere quali sono i livelli essenziali per l'accesso al diritto allo studio cosicché si provveda ad un'opera sostanziale di perequazione, di omogeneizzazione della popolazione universitaria.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di atto amministrativo n. 60. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Prima di andare avanti, propongo di votare la risoluzione relativa alla proroga della soppressione dei tribunali e delle sedi distaccate dei tribunali nelle Marche.

Mozione n. 482
del Consigliere Carloni
“Proroga soppressione Tribunali e sedi distaccate di Tribunali nelle Marche”

Mozione n. 315
del Consigliere Latini
“Soppressione dei piccoli Tribunali, delle sezioni distaccate dei Tribunali e degli uffici periferici dei Giudici di Pace nella Regione Marche”

Mozione n. 337
della Consigliera Giorgi
“Soppressione del Tribunale di Camerino”

Mozione n. 346
del Consigliere Sciapichetti
“Soppressione Tribunale di Camerino”

Mozione n. 354
della Consigliera Foschi
“Tribunale di Urbino e della sua circoscrizione esclusiva”

Mozione n. 363
del Consigliere Latini
“Camerino, soppressione Tribunale”

Mozione n. 367
dei Consiglieri Marinelli, Acquaroli, Massi
“Tribunale di Camerino e sezione distaccata di Civitanova Marche”

Interrogazione n. 862
dei Consiglieri Marinelli, Acquaroli, Massi
“Revisione della geografia giudiziaria delle Marche”

Interrogazione n. 868
del Consigliere Marangoni
“Illogica soppressione del Tribunale di Camerino”

Interrogazione n. 922
del Consigliere Latini
“Accorpamento Tribunali – gravi disservizi”

Interrogazione n. 930
del Consigliere Latini
“Fano – chiusura Tribunale”

Risoluzione n. 56
dei Consiglieri Giorgi, Sciapichetti
“Soppressione Tribunale di Camerino”

Risoluzione n. 76
del Consigliere Latini
“Salvaguardia per soppressione sedi distaccate dei Tribunali”
(abbinate)
(Votazione risoluzione)

PRESIDENTE. Risoluzione relativa alle mozioni nn. 482, 315, 337, 346, 354, 363, 367, a firma dei consiglieri Carloni, D'Anna, Foschi, Massi, Ricci, Ortenzi, Bugaro, Ciriaci, Zaffini, Trenta, Latini.
Leggo il dispositivo: "Impegna il Presidente della Giunta regionale ad intervenire presso il Governo e il Parlamento affinché:
- venga concessa una proroga nell'applicazione delle disposizioni previste dall'art. 11, comma 2 del d.lgs. 155/2012 che prevede la chiusura delle sezioni distaccate di Fano, Jesi, Osimo, Senigallia, San Benedetto del Tronto, Sant'Elpidio a Mare, Civitanova Marche e i tribunali di Urbino e Camerino;
- vengano stabiliti dei criteri oggettivi sulla base del lavoro che svolgono e dei servizi che erogano in modo tale da non sopprimere i tribunali e le sezioni distaccate senza valutarne i risultati e i bacini di utenza".
Pongo in votazione la risoluzione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 314 (testo base)
ad iniziativa della Giunta regionale
"Disciplina dell'attività di lavanderia a gettoni. Modifiche alle leggi regionali 5 dicembre 2011, n. 25 'Disciplina dell'attività di tintolavanderia' e 20 novembre 2007, n. 17 'Disciplina dell'attività di acconciatore ed estetista'”

Proposta di legge n. 235
ad iniziativa dei Consiglieri Marangoni, Ciriaci, Foschi, Acquaroli
“Disciplina dell'attività di lavanderia self service e altre norme a tutela delle tintolavanderie artigiane di cui alla l.r. 5 dicembre 2011, n. 25”
(abbinate)

(Nuova titolazione) “Disciplina dell'attività di lavanderia a gettoni. Modifiche alle leggi regionali 5 dicembre 2011, n. 25 'Disciplina dell'attività di tintolavanderia', 20 novembre 2007, n. 17 'Disciplina dell'attività di acconciatore e di estetista' e 25 gennaio 2005, n. 2 'Norme regionali per l'occupazione, la tutela e la qualità del lavoro'”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le proposte di legge n. 314 ad iniziativa della Giunta regionale e n. 235 ad iniziativa dei Consiglieri Marangoni, Ciriaci, Foschi, Acquaroli, abbinate.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Badiali.

Fabio BADIALI. Grazie Presidente. Questa proposta di legge modifica, in piccola parte, tre leggi regionali. La prima riguarda l'attività di tintolavanderia artigiana, la seconda l'attività di estetista e la terza l'occupazione, in particolare l'inserimento dei giovani nelle botteghe e nei laboratori artigiani.
In riferimento all'attività di tintolavanderia la proposta si rende necessaria per adeguare la nostra normativa regionale alla normativa statale che ha esteso la disciplina delle tintolavanderie artigianali a quelle self service che si stanno diffondendo in modo sempre più capillare anche nella nostra regione.
Con le modifiche proposte anche le attività self service sono soggette alla segnalazione certificata di inizio attività, la cosiddetta Scia, e devono rispettare tutte le pertinenti norme in materia ambientale. Inoltre viene inserita la Scia in caso di ampliamento o riduzione della superficie dei locali in cui si svolge l'attività, nonché il trasferimento dell'azienda in gestione o in proprietà, sia per atto tra vivi o per cause di morte. Tutto questo per consentire al Comune competente per territorio di tenere aggiornati i dati relativi all'attività stessa ed effettuare un continuo monitoraggio.
La seconda modifica riguarda la legge regionale 17 del 2007, relativa all'attività di estetista, anche per questa legge si prevede la Scia come adempimento per comunicare la variazione dei locali ed il trasferimento dell'attività. Anche questa normativa va nell'interesse dei cittadini e va segnalata al Comune.
Con l'articolo 7 bis introdotto dalla III Commissione si apporta una modifica alla legge regionale n. 2 del 2005, viene emendato l'articolo 19 in materia di borse di studio per la realizzazione di progetti di ricerca e sperimentazione lavorativi che erano limitati ai giovani laureati o diplomati.
Con questa modifica si dà la possibilità alla Giunta regionale di derogare al possesso del titolo di studio al fine di inserire giovani, che hanno già abbandonato gli studi o che sono a rischio di abbandono, nel contesto professionale rappresentato dalle botteghe dei laboratori artigiani, attraverso progetti di formazione che possono verosimilmente tradursi in concrete prospettive occupazionali.
L'attività artigianale molto spesso è legata a doti, attitudini manuali ed anche ad una specifica vocazione professionale che possono anche prescindere da uno specifico titolo di studio, sia esso laurea o diploma.
Secondo noi questa è una cosa indispensabile da inserire nella legge, per dare la possibilità a tutti i giovani, che hanno questa attinenza e che non hanno un titolo di studio, di essere inseriti nelle botteghe artigiane.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Ciriaci.

Graziella CIRIACI. Grazie Presidente. Relaziono questa proposta di legge che è abbinata con quella della minoranza che ho presentato con i colleghi Marangoni, Foschi e Acquaroli il primo agosto 2012. E' con soddisfazione che apprendiamo questo abbinamento con la proposta di legge della Giunta, assolutamente in sintesi e in sintonia con la nostra.
Oggi stiamo vivendo un particolare momento di crisi e le modifiche sia della legge n. 22 che del decreto legge n. 147 del 2012, permettono di fare chiarezza in un settore come quello del commercio dove la concorrenza sleale, in questo momento, può soltanto aggravare la situazione attuale.
Un trend negativo che voglio menzionare è quello relativo al periodo 2001-2011, un risultato negativo del 36% in meno delle attività presenti sul territorio ed una diminuzione pari a 15.000 unità, quindi, è con immenso piacere, anche determinato da questi numeri, che andiamo ad approvare questa nuova proposta di legge, sperando che l'attivazione venga fatta nell’immediato.
Gli articoli esprimono assolutamente un responso tecnico, danno anche delle indicazioni per quello che è lo svolgimento normalmente legiferato e danno anche chiarezza sullo svolgimento delle attività, non precludendo le aperture. Sono gli articoli che riguardano la Scia, l'apertura, la competenza, il trasferimento delle attività per vendita o per eventualmente morte del proprietario, per trasferimento ad altri componenti della famiglia. Esplicitano assolutamente delle opportunità tali da non mettere in diretta concorrenza le attività artigianali dello stesso settore.
Il relatore di maggioranza ha menzionato gli articoli uno ad uno, tra l'altro abbiamo apportato delle modifiche anche all'interno della Commissione - della quale sono Vice Presidente e il relatore di maggioranza ne è Presidente - che sottolineano questa nostra presenza e la possibilità di attivare ruoli di lavoro facendo soprattutto chiarezza.
Una modifica che è stata già menzionata, la ripropongo, è quella di dare apertura ai giovani, di fare, eventualmente, una sorta di formazione, anziché chiedere un titolo di studio specifico.
La Scia deve essere, comunque, rilasciata ed esposta all'interno delle attività produttive, va integrata ogni volta che i locali vengono diminuiti o aumentati di superficie, qualsiasi altra modifica va comunicata.
Altre cose da sottolineare non ce ne sono, se non l'orgoglio di aver condiviso un percorso che va sempre di più nella direzione del bene del nostro territorio.
Il nostro è un voto favorevole.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Latini.

Dino LATINI. La proposta di legge, che abbina la n. 314 e la n. 235, suddivide degli interventi che, a mio avviso, sono molto utili, sia per quanto riguarda la proposta della Giunta regionale che per quanto riguarda l'abbinamento con l'iniziativa dei Consiglieri Marangoni, Ciriaci, Foschi ed Acquaroli.
Credo che la scelta dell'articolato vada nella giusta direzione, perché oggi ci sono una serie di lavanderie artigianali che si trovano di fronte una fortissima concorrenza sleale dei self service o lavanderie a gettone che, addirittura, esercitano l'attività in maniera abusiva, non rispettando i limiti previsti dalla legge in materia, anche per l'assenza di interventi sanzionatori al riguardo.
In questo modo si mettono dei limiti che non sono burocratici, ma, direi, dei limiti che riportano nella giusta luce la legittimità dell'attività delle tintolavanderie.
Per quanto riguarda il secondo aspetto, cioè quello relativo all'attività di estetista, che non subisce l'abusivismo della prima, questa viene, in qualche modo, ad essere regolata da alcuni aspetti fondamentali per quanto attiene il servizio che svolge nei confronti della comunità, servizio anche se ha un carattere privato e commerciale.
La presente proposta che definisce l'attività di noleggio, attrezzature con lavatrici ed essiccatoi utilizzati direttamente dalla clientela, credo, acquisisca un aspetto importante per togliere l'abusivismo del self service.
L'esercizio dell'attività subordinata alla presentazione della Scia, tramite lo sportello Suap del Comune, snellisce, pur con tutte le difficoltà che hanno oggi gli enti locali per l'attuazione completa ed immediata della Scia stessa, quello che era una volta un continuo peregrinare dei soggetti interessati per l'ottenimento dell'espletamento dell'attività.
Per quanto riguarda, infine, l'aspetto relativo all'attività artigianale di tintolavanderia, già regolata dalla legge regionale del 5 dicembre 2011, la n. 25, significa rimetterla nell'ambito di quelli che sono gli aspetti più moderni, l'utilizzazione più completa, non tenendo conto degli aggravi che si sarebbero potuti determinare dall'applicazione incostante della precedente normativa, sia quella nazionale ed, ovviamente a cascata, quella regionale.
A mio avviso viene fatta un'ottima semplificazione, pur nel rispetto dei piani di legittimità che devono presiedere alle norme, e nel contempo si dà un indirizzo continuo per quanto riguarda l'attività che viene fatta dalle lavanderie, diciamo le tinto lavanderie classiche.
Uno sviluppo forte deve avere il corso di preparazione professionale per l'acquisizione del titolo per lo svolgimento di questa attività. Se questo indirizzo che, ovviamente, è del tutto positivo, verrà applicato in maniera concreta, con interventi anche di corsi di formazione, determinerà un aiuto per coloro che sono in cerca di prima occupazione, e tutti gli enti, compresa la Regione, devono in qualche modo, favorire, anche attraverso corsi di formazione, l'individuazione più concreta per i profili occupazionali che desiderano aspirare o in cui si può, in qualche modo, trovare occupazione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Grazie Presidente. Su questo tema io ero già intervenuto con parecchi emendamenti quando abbiamo emanato la legge regionale 5 dicembre 2011, n. 25, cioè la legge sulle tintolavanderie artigiane.
Proposi allora molti emendamenti e noto con piacere che sono stati quasi tutti recepiti in questa proposta di legge che andiamo adesso ad emanare.
La mia intenzione era allora quella di "normare", arginare un po', quello che è diventato il peso preponderante, sul piano commerciale, delle lavanderie cosiddette a gettone, rispetto alle tinto lavanderie artigiane, quelle tradizionali.
E' un settore che, come ha poc'anzi ricordato il Consigliere Latini, vede una crisi profondissima, enorme. Le lavanderie artigiane hanno ridotto di decide di migliaia il loro numero, in questi anni, in tutta Italia. Tra l'altro sono gestite sempre da personale femminile, quasi sempre, quindi, è anche un grosso calo di lavoro per le donne, a fronte, invece, dell'espansione delle lavanderie a gettoni, a self service, che hanno una logica completamente diversa. Non c'è lavoro artigianale, spesso sono in franchising, richiedono grossi investimenti finanziari, spesso sono delle catene vere e proprie, quindi, è un settore che vede la sostituzione di lavoro artigianale femminile con grosse imprese commerciali, questo è il tema nella maggior parte dei casi.
Abbiamo una perdita di posti di lavoro enorme in questo settore.
Quando facemmo la legge regionale sulle lavanderie artigiane proposi una serie di emendamenti, tutti respinti, finalizzati a tutelare un po' di più le lavanderie artigiane, alcuni di questi emendamenti li vedo adesso accettati, anche accolti, diciamo, nella proposta di legge che andiamo a varare che tiene conto della legge nazionale, di cui questa, per certi aspetti, è un mero adempimento.
Mi sono permesso e li pongo all'attenzione del Consiglio di riproporre alcuni emendamenti di buon senso che tutelano un po' di più, ancora una volta, le lavanderie tradizionali, quelle artigianali, a fronte dello strapotere che hanno acquisito le lavanderie self service.
Questo è il senso degli emendamenti che magari illustrerò via via, sono pochi, sono 4, fermo restando che la valutazione personale della legge, che stiamo promulgando, è molto positiva.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 1 bis.
Emendamento 1bis/1 del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo MARANGONI. E' un emendamento di buon senso, a tutela delle lavanderie artigiane. La precedente legge regionale, la n. 25/2011, al comma 2, dell'articolo 3, prevedeva che il Comune accertasse il conseguimento del periodo di inserimento lavorativo, il possesso del diploma, il regolamento, ed esercitasse la vigilanza e l'applicazione delle sanzioni amministrative. Io chiedo che sia sempre il Comune, così come accerta, giustamente, le eventuali sanzioni amministrative, di cui all'articolo 8, che accerti l'eventuale presenza di personale, di cui al comma 6, dell'articolo 4 bis. Stiamo legiferando e dicendo un principio importante: che nelle lavanderie commerciali quelle a gettone, self service, non ci deve essere, lo diciamo nella legge, personale, nemmeno per il ritiro, tanto meno per lo stiraggio o la consegna.
Io chiedo: "Chi è che fa la vigilanza? Nessuno, che sia allora il Comune che accerti questa cosa, che non ci sia effettivamente personale.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Badiali.

Fabio BADIALI. L'emendamento del Consigliere Marangoni non può essere accolto dalla Commissione perché questo che lui sollecita è già inserito nella legge.
E' inserito nella legge, è implicito che per applicare la sanzione ci deve essere un controllo e secondo l'ordinamento regionale queste funzioni sono esercitate dai Comuni.
All'interno della legge sono previste delle sanzioni che sono esercitate dai Comuni, dai Vigili urbani, dall'organizzazione comunale, ci sono le multe che la Regione ha stabilito e che i Comuni devono far rispettare. Se poi non c'è un controllo del Comune, bisogna sollecitare i Comuni a farlo, non può essere la Regione che va a fare le multe. Perciò voto contrario.

PRESIDENTE. Emendamento 1bis/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 4 bis.
Emendamento 4bis/1 del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo MARANGONI. Anche questo è un emendamento finalizzato a contemperare meglio gli interessi contrapposti tra lavanderie tradizionali artigiane, quelle in grave crisi che chiudono tutti i giorni, rispetto allo strapotere delle lavanderie self service. Cosa accade? Accade, lo avrete visto in giro che tal volta, non sempre, ci sono delle organizzazioni commerciali, delle lavanderie industriali che utilizzano dei furgoni itineranti e girano le città, i quartieri, le frazioni, e con la pubblicità fonica spesso pubblicizzano il ritiro, la consegna dei capi da lavare. Attenzione, in questo non c'è niente di male, anzi fa parte della libera concorrenza, l'iniziativa privata è tutelata dalla Costituzione e dall'attività economica, però non va più bene quando - e questo purtroppo accade anche in altre tipologie di negozi, ma ora stiamo normando le lavanderie e facciamo questo - questa pubblicità fonica o questa sosta avviene nei pressi o davanti alle lavanderie artigiane. E' come se uno che vende il pesce andasse con il carrettino o, anzi, con un camion attrezzato a fare pubblicità davanti ad una pescheria stanziale, stabile. C'è qualche cosa che non va. Per questo chiedo un rispetto minimo, basilare, diciamo, di divieto di sosta o di fermata entro un raggio di 500 metri dalle lavanderie artigiane per dargli un minimo di spazio vitale. Altrimenti oltre a subìre una concorrenza impari per tanti aspetti, per i prezzi e quant'altro, gli si piazzano, addirittura, davanti come succede. Questa è la realtà, sono cose che nascono dalla realtà, non me le sono inventate assolutamente, si piazzano davanti e impediscono di lavorare.
Connesso a questo, chiedo che la pubblicità fonica, sonora di questi furgoni delle lavanderie industriali, commerciali che girano, sia vietata nel raggio di un chilometro dalle lavanderie artigianali.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Badiali.

Fabio BADIALI. Parere contrario in quanto non è compatibile con le normative europee.

PRESIDENTE. Emendamento 4 bis/1, ricordo che se non passa decadono l'emendamento 5/1 e 5/2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 5.
Emendamento 5/1 del Consigliere Marangoni. Decaduto.
Emendamento 5/2 del Consigliere Marangoni. Decaduto.

Articolo 5
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 7bis. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 314. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 313
ad iniziativa della Giunta regionale
“Disposizioni particolari per il sostegno dell'attività edilizia”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 313 ad iniziativa della Giunta regionale. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. La proposta di legge ad iniziativa della Giunta regionale: "Disposizioni particolari per il sostegno all'attività edilizia" è una misura per contrastare la crisi del comparto costruzioni che si è particolarmente aggravata negli ultimi due anni, producendo la perdita di oltre 6.000 posti di lavoro tra lavoratori dipendenti, autonomi e imprese del settore.
E' del tutto vero che le imprese non riescono a rispettare i termini per costruire e ristrutturare rispetto ai permessi acquisiti, permessi che sono rilasciati dalle autorità competenti, quindi, dalle autorità pubbliche, a causa della prolungata crisi economica che ha colpito in modo particolare il mercato immobiliare.
La proposta stabilisce, in modo chiaro, che al fine di sostenere l'attività edilizia nell'attuale fase di crisi economico finanziaria, su richiesta dei soggetti interessati, sono prorogati di due anni, i termini di inizio e anche di ultimazione dei lavori. Lavori che sono indicati nei permessi di costruire, permessi che sono rilasciati prima della data di entrata in vigore della presente legge e permessi ancora in corso anche se trattasi di termini già prorogati.
Queste disposizioni si applicano anche ai termini relativi alle denunce di inizio lavori e di attività, quindi alla Dia, ed alle segnalazioni certificate di inizio attività, Scia, presentate fino alla stessa data.
Ha il parere favorevole, senza obiezioni di sorta, del Consiglio regionale dell'economia e del lavoro, questo mi risparmia di illustrare quello che è il sentire comune del mondo del lavoro e del mondo imprenditoriale perché c'è questo parere positivo senza alcuna obiezione.
La stessa Commissione, consapevole della crisi che il settore attraversa, e consapevole del fatto che siamo dentro provvedimenti che di fatto rafforzano la politica del costruire sul costruire, dell'addensare la città, del promuovere la trasformazione urbana in termini di qualità, non appena è entrata in possesso di questa proposta di legge, il giorno stesso in cui è stata fatta la nomina dei relatori, ha anche licenziato la legge, proprio per far si che questa misura sia accanto ai provvedimenti del Governo, il famoso pacchetto eco bonus, che va dall'adeguamento, anzi c'è stata una estensione dell'adeguamento alle misure antisismiche, agli edifici a consumo zero, all'efficienza energetica, alle ristrutturazioni edilizie. Voglio segnalare una novità positiva che è venuta sempre dal Governo, sempre su questo pacchetto, relativa agli acquisti di mobili riservati a chi ristruttura finalizzati all'arredo dell'immobile oggetto di ristrutturazione.
La legge regionale, le misure del Governo sono sicuramente alcune prime certezze che intendiamo dare a questa crisi, che intendiamo dare agli operatori del settore, che intendiamo dare alle famiglie e, come diceva stamattina l'Assessore Giannini in risposta alla mozione presentata dal Consigliere Latini, sono misure che si inquadrano in un progetto di carattere più generale della nostra Regione, del Parlamento e del Governo del Paese, affinché si possa ritornare ad utilizzare, senza alcuna incoerenza, quel termine che si chiama crescita.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Acquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Grazie Presidente. A dire il vero non è che c'è tanto da aggiungere rispetto a quello che il Presidente ha detto. Si tratta di una legge importante per dimostrare la vicinanza della politica, quindi delle istituzioni, alla crisi che sta attraversando tutto il settore edilizio, una legge in sostanza che proroga i termini di due anni, termini che erano già stati prorogati e che, quindi, sono prorogati di nuovo.
Una vicinanza anche per cercare di rendere, in qualche maniera, più facile l'attività burocratica di chi ancora riesce a lavorare, a garantire un reddito, a produrre dei risultati positivi.
Colgo anche l'occasione per dare il parere favorevole del mio gruppo a questa legge e per lanciare una riflessione su quello che potrebbe essere la sfida improrogabile, dal mio punto di vista, della legge urbanistica, al di là del fatto che è arrivata in Commissione anche una proposta su cui dovremo discutere, per cercare di affrontare questo settore e, dal punto di vista normativo, dare delle risposte a tutte quelle che sono le imprese, le associazioni di categoria, gli enti locali che attendono ormai da anni. L'ho già ripetuto più volte in quest'Aula, in questo contesto, un'attenzione particolare per cercare insieme, tutti insieme, di rilanciare una sfida all'assetto del nostro territorio, dei nostri paesi, delle nostre infrastrutture e, credo, che la legge urbanistica sia un elemento improrogabile.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola l'Assessore Viventi.

Luigi VIVENTI. Due parole molto brevi. Questo atto l'ho proposto alla Giunta in seguito agli incontri che ci sono stati con le Associazioni e con i Comuni che hanno fatto presente la necessità di avere un periodo più ampio per l'inizio e la fine dei lavori. In un momento di crisi come questo era fondamentale.
Credo che questo sia un provvedimento concreto, che non ha colore e che ha solo una caratteristica quella del buon senso e della buona amministrazione, il Presidente Giancarli l'ha ripreso immediatamente e, credo, che la Commissione abbia fatto il suo lavoro correttamente.
Approfitto dell'occasione, anche perché questa delega dell'urbanistica passa al collega Assessore Canzian, per informare il Consiglio che i lavori per la nuova legge urbanistica sono a buon punto, sono arrivate tutte le osservazioni da parte degli enti, associazioni, Comuni e Province interessate e si sta rimettendo a posto il testo. Il progetto, il programma prevede un rientro di Giunta e l'approvazione entro il mese di luglio, quindi, entro quel mese sarà inviata alla IV Commissione la proposta di legge per l'esame, eccetera, il tutto con l'obiettivo, come ho detto lo scorso anno, di poter concludere l'iter entro il dicembre di quest'anno.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ortenzi.

Rosalba ORTENZI. A dire la verità ho letto solo ora, non ho avuto modo prima, questa disposizione e volevo solamente portare un conforto ad un'ottima intuizione che ha avuto la Giunta e oggi il Consiglio nel votare, credo, all'unanimità - i presupposti ci sono tutti - un provvedimento così importante e fondamentale.
Molti di noi, forse tutti, portano la voce dei territori, in effetti l'edilizia è forse uno dei comparti di lavoro che più ha risentito di questa crisi così profonda anche rispetto agli altri segmenti della nostra economia del nostro Paese. E' quella che più soffre, non solo nella parte sud, come si dice sempre, della nostra Regione, che raccoglie le più grandi criticità per quello, che riguarda il lavoro e i problemi delle imprese, ma credo tutto il territorio regionale.
Spero che la ex legge 34 arrivi in definizione, la legge per il governo del territorio, la legge urbanistica arrivi a definizione, è importante che vengano attivate tutte le condizioni e le situazioni per rimuovere questa situazione di crisi.
Moltissime imprese, soprattutto, le piccole imprese a conduzione familiare, fermano la propria attività, tantissimi edifici iniziati, lo so per certo, sono fermi anche perché i limiti di tempo sono quelli che oggi con questo provvedimento, ottimo, vengono ad essere rimossi.
Questo solo per dare un segno, anche da parte mia, di grande soddisfazione e mi auguro che abbia un esito veramente forte, importante, per tutto quello che riguarda la crisi dell'edilizia e per il lavoro di tante persone che aspettano che l'istituzione Regione dia risposte. Questa è una risposta, anche se minima, mi auguro che poi si possa ampliare con ulteriori leggi e provvedimenti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Latini.

Dino LATINI. Grazie Presidente. Mi accomuno agli interventi per sostenere la concretezza della proposta di legge che tocca una ferita aperta e che, con un solo articolo, riesce, in qualche modo, ne sono certo personalmente, a medicare quella che è una necessità improrogabile e che diventerebbe in assoluto una vessazione, cioè la necessità ovvia di ripagare un contributo in termini di oneri di urbanizzazione e costo di costruzione per tutti quei permessi che, nell'arco del triennio, non vedono completata la costruzione. In questo momento è ovvio che l'impossibilità di realizzare molti edifici in corso di costruzione è un problema esistente in maniera visibile su tutto il nostro territorio.
Coniugare, quindi, l'applicazione dell'articolo 15, del Testo Unico n. 380 del 2001, quello relativo all'edilizia, con la necessità di tener conto delle esigenze che sono venute fuori non solo dall'Ance, ma anche dagli enti locali, credo sia una cosa davvero ottima.
Colgo, e tra l'altro aggiungo, che questa proroga, che in qualche modo lascia la possibilità agli enti locali di applicare la semplice richiesta dell'interessato, supera molte di quelle che sono oggi le difficoltà esistenti da parte dei Comuni che vogliono, per un lato, venire incontro alle esigenze delle imprese, dei cittadini, di coloro che sono impigliati in questa situazione e, dall'altro, dovrebbero giustificare l'eventuale necessità di una proroga con motivazione esistenti nell'assenza della motivazione stessa che, in sostanza, è poi, storicamente, la crisi economica che viviamo, in particolare quella dell'edilizia.
L'apertura alla proroga, anche per le denunce di inizio attività che in genere sono opere minori che dovrebbero completarsi in un arco di tempo limitato, e la segnalazione certificata di inizio attività, la cosiddetta Scia, completano il panorama della norma.
Aggiungo che ho presentato due emendamenti, emendamenti da porre in votazione ma anche due aspetti provocatori positivi.
Il primo è, a mio avviso, la necessità di allungare i termini, visto che siamo in una situazione di norma, per non tornarci sopra, non a due ma a tre anni, questo perché le previsioni che ci sono in questo settore non lasciano spazio ad una ripresa se non decennale dell'attività stessa e segnala una difficoltà esistente nell'ambito dell'edilizia che non sarà facilmente superata.
Il secondo emendamento è invece la proroga almeno di tre anni, se non sarà valutata in questa sede, comunque di tenerne conto, della legge sul piano casa che ha dato ottimi risultati a livello marchigiano, per quanto riguarda la sua applicazione e che quindi, con la scadenza del 31 dicembre 2013, toglierebbe la possibilità di molte ristrutturazioni o di soluzioni che vengono sempre di più proposte, soprattutto, non nell'ambito di piani di lottizzazione, ma nell'ambito di edifici esistenti e di situazioni, in qualche modo, più parificate alle esigenze delle famiglie, della comunità in senso lato.
Questa tematica, la seconda, a mio avviso è molto importante, la legge sul piano casa dovrebbe essere messa a regime più che ad un'ulteriore proroga triennale, lo propongo qua perché diventi almeno motivo di dibattito in un prossimo futuro, nel concetto stesso, che giustamente prima il Presidente della Commissione ha evidenziato, sia per gli aspetti della problematica, cioè come affrontare la questione della crisi dell'edilizia, che, soprattutto, per quanto riguarda gli ammodernamenti in tema di applicazione di una nuova norma sull'urbanistica, nel suo complesso, a livello regionale.

PRESIDENTE. La discussione generale è chiusa, passiamo alla votazione.
Emendamento 1/1 del Consigliere Latini. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Chiedo scusa, anzi, ne approfitto, e lo sento veramente, per ringraziare l'Assessore Viventi il quale ha fatto un breve e significativo intervento. Voglio ringraziarlo perché ci siamo incontrati sul campo, è stato un rapporto vero, di collaborazione leale, nel quale ho apprezzato la sua competenza e la sua concretezza.
Ci siamo, dicevo, incontrati sul campo, sono certo che potrà continuare a fare molto per i marchigiani nella nuova veste e, tra l'altro, in un settore delicatissimo perché con la nuova delega ha modo di incontrarsi con gli ultimi, quindi, grazie.
Rispetto agli emendamenti del Consigliere Latini, spesso mi capita di essere nei suoi confronti cattivo e non voglio esserlo. Per due ragioni io non dico votiamo contro, ma invito il Consigliere Latini a ritirare questi emendamenti. Lui ha parlato di una provocazione positiva, considerato che siamo in presenza di una proroga di due anni, credo che abbiamo modo, nell'arco dei due anni, di vedere dove arriviamo e, spero, fra due anni di aver costruito molto.
L'altra ragione è che, dalle parole dell'Assessore Viventi e da un dato di fatto presente oramai nei lavori dell'Assemblea, ci sono due proposte che stanno venendo avanti, una è quella della Giunta, l'altra è ad iniziativa popolare, già depositata, sulla tutela del paesaggio e sulla riforma del governo del territorio. Siamo qui, come dice Nanni Moretti, non perdiamoci di vista ed, eventualmente, dopo l'autunno, se non abbiamo fatto dei passi significativi vedremo
Invito, quindi, il Consigliere Latini a ritirare questi due emendamenti e mi scuso per questa richiesta.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Latini.

Dino LATINI. Ritiro gli emendamenti anche se il problema sul tema dell'edilizia, mi auguro di sbagliarmi, non si risolverà nell'arco di brevissimo tempo.
Per la questione piano caso, ripeto, in termini concreti la legge regionale del 2011 ha dato ottime occasioni a molti di utilizzarla, credo che la riflessione dall'autunno debba essere fatta, indipendentemente dalla legge di petizione popolare sulla questione urbanistica o dalla proposta di legge urbanistica avanzata dalla Giunta. E' una tematica specifica, bene inquadrata, la cui proroga determinerà sicuramente altri effetti positivi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Considerato che questi sono emendamenti migliorativi e a vantaggio di chi opera nel campo dell'edilizia, trovo che non sia giusto che, per una questione di convergenza di maggioranza, vengano ritirati. Chiedo, quindi, di farli propri e di votarli considerato che è bene che in questa Aula resti agli atti oggi che è possibile fare anche di più rispetto a questa legge.
Dopo di che, so benissimo della serietà del Presidente Giancarli, sono convinto che verranno riaffrontati in Commissione, ma come Consigliere di minoranza trovo intollerabile questo meccanismo per cui il proponente che è di maggioranza ritira gli emendamenti perché la maggioranza ha fatto un'altra legge. Faccio miei gli emendamenti e li poniamo in votazione.

PRESIDENTE. Emendamento 1/1 del Consigliere Zinni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 1bis/1, istitutivo dell'art. 1 bis, del Consigliere Zinni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 2 (Dichiarazione d'urgenza). Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 313. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Visto che abbiamo finito i lavori abbastanza in fretta, approfitto della presenza del Governatore, prima non c'era, per riferire che ho chiesto all'inizio dell'Assemblea che ci fosse una relazione esplicativa, da parte sua, rispetto a quanto dettoci il 21 maggio, sulle scelte, nella sua piena funzione, rispetto alla compagine assessorile, in relazione a quello che ci ha detto.
Quel discorso di dialogo, non voglio dire concertazione, di rispetto dei ruoli di maggioranza e di minoranza, a mio avviso, doveva essere seguito, oggi, da una sua ulteriore illustrazione e io le chiedo se è possibile. Grazie.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale
in ordine alla modificazione della Giunta

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Spacca

Gian Mario SPACCA. Bene, approfitto dell'occasione che mi viene offerta dal Consigliere Natali per esprimere alcune considerazioni, innanzitutto, di gratitudine nei confronti degli Assessori che continueranno il loro lavoro in Consiglio regionale, che tanto hanno contribuito al risultato che, per lo meno, nelle file della maggioranza è stato giudicato, in questa verifica di fine legislatura, molto positivo, grazie anche all'impegno che hanno svolto in questi tre anni, e per augurare ai nuovi Assessori buon lavoro.
Come ho detto nella comunicazione formale dell'ultima Assemblea legislativa questa verifica si è caratterizzata più per gli elementi di merito che non per la rappresentanza di forma. Nel senso che gli elementi del confronto che si è svolto sia con le forze di maggioranza, ma anche con passaggi che hanno coinvolto i gruppi e i partiti di opposizione, ha riguardato gli elementi di merito, ovvero la definizione delle priorità che abbiamo poi identificato, soprattutto, in quattro proposizioni che riguardano: la piccola e media impresa, la necessità di lavoro della nostra comunità regionale, alla stregua di tutto il resto del Paese, ma che devono trovare anche forme originali di azioni amministrative che ci riguardano; il tema dell'avanzamento della riforma della sanità è ineludibile; il tema dell'ambiente e il tema della riforma della organizzazione amministrativa della Regione in connessione con l'abbassamento delle disponibilità finanziarie e con la necessità, soprattutto, di una forte semplificazione che sia data anche, e questo impegna davvero il Consiglio regionale, con una riduzione del livello di dispersione dell'allocazione delle risorse regionali, testimoniata ad esempio dal numero dei capitoli di spesa che è diventato iperbolico, in quattro anni, dimostrando una frammentazione dell'azione amministrativa che oggi richiederebbe, al contrario, concentrazione e condensazione.
Queste sono le quattro linee della verifica di fine legislatura, ne abbiamo discusso in Consiglio, sostenendo tra l'altro, mi pare ci fosse sufficiente condivisione, che quella che si apre in questi due anni, a causa della difficoltà complessiva del nostro Paese a trovare un orientamento sulla strada delle riforme reclamate dai cittadini, fosse una fase meno impegnativa dal punto di vista della gestione amministrativa e molto più importante dal punto di vista della strategia istituzionale e della programmazione regionale.
Per cui il luogo più adatto era proprio il Consiglio regionale per sviluppare la riflessione e su questo ci impegneremo a portare delle proposte, a partire dal tema che è diventato urgentissimo, cioè quello delle riforme costituzionali. Non delle riforme che riguardano il Consiglio regionale o la legge elettorale del Consiglio regionale o le modalità di funzionamento dell'organo Assemblea legislativa o Regione Marche, ma le riforme che si faranno in sede statale, in sede parlamentare, che riguarderanno la nostra Regione.
L'incontro che avevo annunciato, c'è stato il lunedì successivo alle comunicazioni, con il Presidente del Consiglio incaricato, il Presidente del Consiglio eletto poi, un imminente confronto con i Presidenti delle Regioni e con la Conferenza Regioni sui temi di natura costituzionale..
Le riforme vengono annunciate in tempi molto rapidi, anche dopo il dibattito svolto in Parlamento, quindi, io mi sono permesso di dire aiutate il Presidente della Regione a essere presente sul tavolo della Conferenza dei Presidenti, che interloquirà con il Presidente del Consiglio, suggerendo quelle che sono le riflessioni delle varie Regioni su questi temi. Aiutatelo ad offrire una riflessione che sia la più compiuta possibile, che non sia né la riflessione della Giunta regionale, né della maggioranza, ma una riflessione sui temi di grandissima profondità, che riguardano la natura del Senato delle Regioni, quindi, il superamento del bicameralismo perfetto, che riguardano la revisione del titolo V della Costituzione, quindi, il rapporto tra Stato e Regioni, il superamento della legislazione concorrente, che riguardano il rapporto tra, cosa che peraltro ci interessa in modo particolarissimo in questo momento, tra Regioni, Stato e Unione Europea, ovvero come le direttive dell'Unione Europea devono essere recepite dalle legislazioni regionali, che riguardano altri temi comunque importantissimi per la vita delle Regioni, come il federalismo fiscale.
Ho chiesto nella comunicazione della volta scorsa la disponibilità della stessa Giunta, dell'Ufficio di Presidenza e dei Capigruppo, a riflettere insieme in uno strumento snello come può essere un Osservatorio, che li coinvolga, senza nessun orpello di carattere formale, in un dibattito concreto e reale che, tra l'altro, credo faremo alla fine di questo Consiglio regionale nella sala della Giunta, per vedere qual è la posizione di ciascuno e che io possa portare poi al tavolo della Conferenza delle Regioni.
Penso che questo sia un contributo non utile, indispensabile, su un tema che ci riguarderà tutti e che riguarderà, soprattutto, coloro che proseguiranno la loro vita di amministratori o di Consiglieri regionali.
Questi argomenti sono stati prevalenti nella verifica di fine legislatura in conseguenza della quale è sembrato opportuno che la riprofilatura della Giunta avvenisse secondo regole che sono consuete, quelle dell'attenzione alle competenze, alla copertura territoriale, che poi coincide con le cinque Province, con i cinque grandi territori della nostra regione, al discorso delle rappresentanze politiche che riguardano la maggioranza.
Negli accordi e negli equilibri che sono stati definiti dal passaggio elettorale del 2010, riletti in forma molto prudente, per altro con i passaggi elettorali successivi, con la scomposizione o ricomposizione delle forze politiche, ma soprattutto c'era la possibilità di onorare un impegno che io ho preso in campagna elettorale, proprio nel 2010, quando dissi che la nuova Giunta avrebbe avuto una componente femminile molto più alta, addirittura mi ero spinto a dire che avrebbe avuto il 50% della rappresentanza di genere, poi non è stato possibile, perché nella vita non sempre tutto va secondo quelli che sono i propri desideri, però in questa occasione, c'è stata la possibilità di farlo, anche per le combinazioni che un dibattito, così complicato come quello che riguarda una verifica, comporta.
E' nata, quindi, la Giunta che vi è stata annunciata e che vi è stata comunicata. Vede alcune conferme, anzi, in gran parte conferme, vede una riduzione del numero degli Assessori, perché è giusto che sia così, nel rispetto anche del dibattito che c'è stato in questa Aula che ha portato all'approvazione di una legge che tende verso sei Assessori, verso sei membri del Governo regionale, e anche nel rispetto di alcune indicazioni di sostanza, come l'accorpamento di alcune deleghe, che mi pare sia un segno rispetto al dibattito che si sta svolgendo nella comunità regionale. Mi riferisco ad una su tutte, all'accorpamento della delega dell'energia con l'agricoltura che credo sia una chiara indicazione di quale sia la volontà del Governo regionale, rispetto al dibattito in corso, che deve trovare i giusti supporti di carattere normativo, rispetto a cui noi abbiamo difficoltà oggettive.
In questo senso sapete che da parte della Giunta regionale è stata inviata anche una lettera al Presidente della Repubblica e per conoscenza anche al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro all'Ambiente, al Ministro delle Politiche Comunitarie, al Ministro dello Sviluppo Economico, per mettere in evidenza, ne parleremo, ho sentito la Consigliera Foschi che ne chiedeva un approfondimento, ne parleremo nella prossima seduta dell'Assemblea legislativa, le contraddizioni che la sentenza della Corte Costituzionale ha introdotto nel momento in cui ha esplicitato quello che ha esplicitato.
Questo è un po' il senso del rimpasto, chiamatelo così, io l'ho chiamato riprofilatura, è un aspetto marginale nella verifica di fine legislatura perché, ripeto, gli argomenti di merito e le priorità che abbiamo definito per questo ultimo anno e mezzo di Governo regionale sono più importanti del resto.

PRESIDENTE. Per cortesia, do la parola al Consigliere Natali che me la chiede, premettendo che non possiamo aprire il dibattito.

Giulio NATALI. Non volevo intervenire Presidente sulla sua comunicazione, volevo solo dire, se sulla base delle sue comunicazioni, non oggi, ma la prossima volta si aprirà un dibattito, non in questo momento, visto che lei ...

(Interrompe il Presidente Spacca)

Giulio NATALI. Benissimo, quindi, nel prossimo Consiglio regionale nell'ordine del giorno ci sarà che cosa? Per chiarezza di tutti o è qualcosa che lei ci lancia urbi et orbi?

Gian Mario SPACCA. Metodologicamente decideremo insieme come proseguire, ci sono alcune esigenze che sono state rappresentate dal Consiglio, oggi una l'ha rappresentata, in maniera molto urgente, la Consigliera Foschi. Credo che queste abbiano la natura di un confronto generale importante, strategico e queste le dibatteremo senza nessun problema in Aula consiliare.
Ci saranno altri argomenti, su cui stiamo lavorando, su cui il Governo regionale aprirà il confronto con tutte le forze che sono presenti in Consiglio regionale per raccogliere opinioni, avere confronti, anche nella forma proprio di un dibattito su comunicazioni e, quindi, lavoreremo insieme e metodologicamente definiremo le modalità. Non le possiamo decidere oggi, anche perché lo ripeto, abbiamo fatto un discorso che ha definito priorità e non metodi. Già questa sera quando ci incontreremo tutti quanti insieme con i Capogruppi consiliari, i rappresentanti dell'Ufficio di Presidenza, i membri della Giunta che vorranno partecipare, penso che, strada facendo, ci daremo le modalità di lavoro che saranno più appropriate perché questo confronto si dispieghi in maniera adeguata, nel rispetto dei ruoli di ciascuno.
Il giorno dopo delle dichiarazioni e del dibattito in Assemblea ho letto che era stata superata la formula politica, in realtà non è stata superata nessuna formula politica, la maggioranza continua a fare la maggioranza, le opposizioni continuano a fare le opposizioni, però dialoghiamo molto di più, ci confrontiamo molto di più su quelli che sono i problemi più importanti, ripeto, strategici della vita della Regione Marche.
Come farlo? Lo studieremo strada facendo, lo definiremo strada facendo.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la seduta odierna, grazie a martedì prossimo.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 13,45.