Resoconto della seduta n.143 del 14/01/2014
SEDUTA N. 143 DEL 14 GENNAIO 2014

La seduta inizia alle ore 10,30

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi Consiglieri buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 143 del 14 gennaio 2014. Do per letti i processi verbali delle sedute nn. 141 e 142 del 16 e 17 dicembre 2013, i quali, ove non vi siano obiezioni, si intendono approvati ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.
Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge regionale:
n. 382 in data 16 dicembre 2013, ad iniziativa dei Consiglieri Eusebi, Cardogna, Bucciarelli, Donati, Camela, Binci, Massi, Marinelli, Zaffini, concernente: “Modifica alla legge regionale 10 agosto 1988, n. 34 'Finanziamento delle attività dei Gruppi consiliari'”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente;
n. 383 in data 17 dicembre 2013, ad iniziativa dei Consiglieri Badiali, Acquaroli, concernente: “Norme per la tutela e la valorizzazione della produzione orto-floro-frutticola e delle piante ornamentali”, assegnata alla III Commissione assembleare in sede referente e al Consiglio dell'Economia e del Lavoro ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lettera c) della legge regionale n. 15/2008;
n. 384 in data 23 dicembre 2013, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Disposizioni in materia di rinnovazione dei procedimenti relativi alle autorizzazioni per gli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”, assegnata alla IV Commissione in sede referente, al Consiglio delle Autonomie Locali ai sensi dell'articolo 11, comma 4 della legge regionale n. 4/2007 e al Consiglio Regionale dell'Economia e del Lavoro ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lettera c) legge regionale 15/2008;
n. 385 in data 11 dicembre 2013, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Aumento di capitale della società Aerdorica S.p.A”, assegnata alla II Commissione in sede referente e al Consiglio dell'Economia e del Lavoro ai sensi dell'articolo 4, comma 1, della legge regionale n. 15/08;
n. 386 in data 23 dicembre 2013, ad iniziativa dei Consiglieri Marinelli, Giancarli, Silvetti, Bellabarba, Marconi, Bucciarelli, Badiali, Foschi, concernente: “Disciplina per la valorizzazione e progettazione del verde urbano”, assegnata alla IV Commissione in sede referente, alla II Commissione per l'espressione del parere obbligatorio ai sensi dell'articolo 69 del Regolamento Interno, al Consiglio regionale delle Autonomie Locali ai sensi dell'articolo 11, comma2, lettera b) della legge regionale n. 4/2007 e al Consiglio dell'Economia e del Lavoro ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lettera c) della legge regionale n. 15/2008.
Comunico, inoltre che sulla proposta di legge n. 384 la VI Commissione ha chiesto di esprimere il parere di compatibilità con le norme dell'ordinamento europeo ai sensi dell'articolo 68, comma 1bis del Regolamento Interno.
E' stata presentata la seguente petizione:
n. 9 in data 23 dicembre 2013, ad iniziativa del “Collettivo Via Libera 194 e altri 57 soggetti promotori”, concernente: “Piena applicazione della legge 194/78”, assegnata alla V Commissione ai sensi dell'articolo 127 del regolamento interno.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 608 del Consigliere Latini “Mancata applicazione della normativa relativa ai rimborsi spese per le associazioni Anpas e CRI”;
n. 609 del Consigliere Sciapichetti “Stato comatoso del trasporto sanitario delle Marche”;
n. 610 dei Consiglieri Solazzi, Ricci, Massi, Marinelli, Binci, Natali, Zaffini, D'Anna, Camela, Cardogna, Bucciarelli, Pieroni, Eusebi, Donati, Ciriaci, Trenta, Foschi, Marangoni “Situazione precari Banca Marche”, questo in quanto la Conferenza dei Presidenti ha incontrato qualche minuto fa una delegazione dei giovani precari di Banca Marche e si è concordato insieme di valutare e votare un testo.
Comunico, inoltre che ho provveduto con decreto n. 33 del 18 dicembre 2013 alla nomina dei componenti effettivi del Comitato misto paritetico di reciproca consultazione (servitù militari).
Il Presidente della Giunta regionale in data 23 dicembre 2013 ha promulgato le seguenti leggi regionali:
n. 49 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2014 e pluriennale 2014/2016 della Regione Marche (legge finanziaria)”;
n. 50 “Approvazione del bilancio di previsione per l'anno 2014 ed adozione del bilancio pluriennale 2014/2016”;
n. 51 “Modificazioni di articoli della legge regionale 5 gennaio 1995, n. 7 'Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell'equilibrio ambientale e disciplina dell'attività venatoria'”.
Hanno chiesto congedo i Consiglieri Latini e Carloni e l'Assessore Marcolini.

Commemorazione Franco Favilla

PRESIDENTE. Prima di procedere con l'ordine del giorno, come voi tutti sapete, qualche giorno fa è deceduto un dipendente.
Una figura che conoscevamo tutti, che incrociavamo quotidianamente, perché da molti anni svolgeva la sua attività alle dipendenze di un gruppo consiliare, Franco Favilla è deceduto.
Ho provveduto personalmente e come Presidenza a mandare un telegramma alla famiglia, ma credo che il ricordo di questa persona sia doveroso.
Una persona che si è sempre contraddistinta per un tratto di serietà, di competenza. Un carattere mite, determinato, un uomo che ha fatto anche grandi battaglie, ma le ha fatte con uno stile, con una modalità, con un metodo che dovrebbe essere esempio non dico per altri, ma per ciascuno di noi.
Credo di potere esprimere a nome di tutti voi e mio personale il ricordo nei confronti di questa persona e sincere condoglianze alla sua famiglia.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Prima di iniziare a trattare l'ordine del giorno, mio malgrado, non è gradevole prendere atto che, qualche volta, qualche componente di questo Consiglio ha comportamenti che debbono essere, credo legittimamente e doverosamente, in qualche modo redarguiti.
Faccio riferimento ad una questione che peraltro ha assunto rilievo nazionale. Ho ricevuto diverse lettere anche da parlamentari che stigmatizzano la condivisione, attraverso i social network, di un'immagine, di una vignetta oltraggiosa nei confronti di rappresentanti delle istituzioni, precisamente della terza carica dello Stato, la Presidente della Camera, e di un Ministro.
Guardate ormai tutti sapete come la penso, credo che le idee anche se diverse, anche se non condivisibili, rigide, dure, siano sempre da difendere, quindi, non è una censura a nessuno dei componenti del Consiglio rispetto alla libertà che è un bene assoluto, indiscutibile, inalienabile, di espressione delle proprie idee, anche quando, ripeto, sono molto diverse dalle nostre.
La democrazia è garantire le possibilità affinchè queste idee circolino, nonostante il fatto di non condividerle. Questo è l'atteggiamento che dovrebbe avere anche chi ha una qualsiasi responsabilità di governo, di un consesso come questo. Questo è un fatto.
La fattispecie che purtroppo riguarda un nostro Consigliere è sicuramente più grave perché non si tratta, come dire, di testimoniare un'idea, ma si tratta di avere un atteggiamento lesivo della dignità degli offesi che sono, ripeto, la Presidente della Camera e un Ministro del Governo italiano. Peraltro lesivo di quei principi e di quei valori di democrazia, di difesa della democrazia, di antifascismo che sono un patrimonio della comunità marchigiana e questa Assemblea rappresenta al massimo livello di rappresentatività e di rappresentanza l'intera comunità marchigiana, quindi, credo che a nessuno di noi sia permesso, pena ledere l'immagine di questa Assemblea, esprimere comportamenti o idee, attraverso qualsiasi strumento, che siano lesivi della nostra immagine, di quegli ideali a cui ho fatto riferimento e di persone a cui queste invettive si riferiscono.
Il mio è un invito a tutti noi, a ciascuno di noi, ad avere comportamenti che siano sotto controllo da questo punto di vista, esplicitamente al Consigliere che nella fattispecie a cui facevo riferimento si è reso autore di questo atteggiamento, il Consigliere Marangoni.
Credo che posso comprendere tutto, Consigliere Marangoni, le sue intemperanze anche in quest'Aula sono un fatto noto fin dal suo esordio, però est modus in rebus, come si diceva un tempo, c'è un limite a tutto e in questo caso, mi pare, che si sia superato. Nonostante io non intervenga mai, cerco di intervenire il meno possibile nel giudicare i comportamenti dei Consiglieri, in questo caso non mi posso esimere dal farlo e non mi posso esimere dal riprenderla formalmente rispetto al non ripetersi più di comportamenti di questo tipo, Consigliere Marangoni. Io ho finito.
Ha la parola il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Volevo ringraziarla Presidente perché lei mi dà l'opportunità da questa alta istituzione regionale che ho l'onore di rappresentare insieme a lei, di ringraziare migliaia e migliaia di marchigiani e di italiani che hanno capito l'essenza del messaggio: gli italiani muoiono di fame e voi pensate solo agli extracomunitari.
E' una battaglia sociale e politica che io faccio da 6 anni, cioè da quando ho cominciato a fare politica, perché, qui dentro, sono il più giovane come anzianità politica.
Oggi in Italia, questo è il mio pensiero, ci sono milioni di italiani poveri che hanno meno aiuti dallo Stato e dalle Regioni rispetto a quelli che hanno gli extracomunitari.
Voglio anche ringraziare la maggioranza degli italiani che la pensano esattamente in questo modo compresi, perché mi sono arrivati anche messaggi di questo tipo, elettori di centro sinistra.
Grazie Presidente per aver fatto questo intervento che mi dà l'opportunità di ringraziare anche il Partito Democratico per aver messo in piedi una sostanziale gogna mediatica che mi ha fatto una grande pubblicità gratuita.
Voglio anche ringraziare in particolare i parlamentari marchigiani del Partito Democratico per aver chiesto una censura, così c'è scritto nel comunicato stampa, nei miei confronti. Questi falsi democratici chiedono la censura che è un atto notoriamente dittatoriale e fa sbudellare dal ridere perchè è detto da parlamentari che pensano di essere democratici.
Voglio anche ringraziare, Presidente, e sto per concludere, il più intelligente di questi parlamentari democratici del PD che ha chiesto persino che mi venga revocata la cittadinanza. Se volete procedere seduta stante io ho qui in tasca anche il passaporto, posso restituirlo in modo tale che avrò l'onore di essere assimilato a Silvio Berlusconi a cui questo Stato ha ritirato il passaporto.
Voglio infine ringraziare il partito dei lustrascarpe del PD che ha chiesto le mie dimissioni. Ho già detto e scritto che sono prontissimo a dimettermi il giorno dopo in cui si dimetteranno Vendola e Boldrini, il primo per aver riso dei morti di tumore a Taranto, la seconda per aver abusato di un volo di Stato, non era stata invitata, ma è andata lo stesso in Sud Africa ai funerali di Mandela, portandosi dietro uno stuolo di collaboratori e soprattutto il fidanzato.
Ringrazio, infine, il PD per aver creato confusione su quello che è l'uso corretto di facebook, magari consiglierei ai parlamentari di farsi spiegare dai loro nipoti come funziona facebook, un conto è il “mi piace”, mi piace significa sono d'accordo, altra cosa è il “condividi”, basta andare con il mouse su condividi, viene fuori la tendina che dice letteralmente “manda ai tuoi amici” oppure “pubblica sul tuo diario” è come se io prendessi un articolo di questo giornale, lo passassi al mio amico Zaffini, non vuol dire che sono d'accordo, vuol dire che glielo faccio vedere, merita, può anche essere una strage, un atto infame, quindi non vuol dire che sono d'accordo!
Infine devo dire che …

PRESIDENTE. No, che lei è d'accordo lo ha detto stamattina ...

Enzo MARANGONI. No, ma ringrazio personalmente anche lei Presidente perché si è sforzato di dire che non è una censura come le ha ordinato …

PRESIDENTE. E' una censura, come no! E' una censura sul comportamento ed anzi la invito a non ripeterlo. Come non è una censura!

Enzo MARANGONI. No le dico questo: lei non ha titolo per censurare nessuno, perché …

PRESIDENTE. Va bene.

Enzo MARANGONI. Finisco il concetto, posso democraticamente?

PRESIDENTE. Si.

Enzo MARANGONI. Grazie Presidente.
A norma di regolamento lei può censurare solo atti, fatti o opinioni espresse in quest'Aula, in Consiglio, comunque in Aula.
Non può censurare, come lei ha detto giustamente, la libertà di pensiero, quindi, da questo punto di vista la sua censura è assolutamente inesistente. Mi dispiace dirlo Presidente, ma la capisco, perché il partito ha il suo peso, ha debordato dal suo comportamento corretto di Presidente del Consiglio, se c'è da censurare qualcuno, e qui concludo, Presidente, davvero, lei dovrebbe censurare, anzi non dovrebbe farlo lei, dovrebbe farlo il Presidente della Giunta che è assente, perché in questi giorni è comparso sui giornali che un altissimo dirigente della Regione Marche, che dovrebbe svolgere un ruolo istituzionale, ha partecipato ad una riunione di partito, al gota del suo partito, del suo Paese, anziché occuparsi dei motivi per cui è pagata. Nel suo ruolo altissimo istituzionale è andata a cena ad una la riunione di partito nel suo Paese in funzione delle alleanze future da fare per le elezioni amministrative.
Invito, quindi, il Presidente Spacca a censurare i suoi altissimi collaboratori.
Grazie Presidente.

PRESIDENTE. Non apro il dibattito, non si può aprire il dibattito su questo, però credo di interpretare il parere di tutto il Consiglio, sono rammaricato e rattristato dell'intervento del Consigliere Marangoni.
Sono veramente rattristato perché io ho cercato, credo con modo, di esprimere il disagio che prova l'Aula rispetto anche alla “condivisione” o al “mi piace” o a quello che vuole lei di una immagine del genere, peraltro lei non ha avuto il coraggio nemmeno di citarla nella sua interezza perché si è fermato alla prima parte, ma ha evitato di dire dalla bocca di chi usciva quella questa frase e soprattutto la frase finale che conteneva un appellativo nei confronti, ripeto, di un Ministro e della terza carica dello Stato. Lei ha omesso di dirlo.
Sono rammaricato, mi aspettavo, da un Consigliere, da un collega, da un rappresentante di questa comunità, sia pur nel distinguo delle idee, un comportamento diverso. Ne sono dispiaciuto, ma guardi ne sono dispiaciuto per lei e chiudiamo qui.
Consigliere Marangoni, credo che lei non faccia un buon servizio alla sua persona, né al suo partito, ma questi sono problemi suoi, il problema mio è che non fa un buon servizio a questa Assemblea che deve rappresentare non solo la comunità marchigiana, ma i valori su cui questa comunità marchigiana da anni vive, che sono i valori del rispetto degli altri, dell'attenzione nei confronti degli altri, dell'inclusione, della democrazia, dell'antifascismo, della libertà.
Lei non fa un servizio a questa comunità. Grazie.
Proseguiamo con la trattazione dell'ordine del giorno.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Consigliere Natali è sull'ordine dei lavori? Sull'ordine dei lavori è possibile intervenire, su questo no. In questo caso, ripeto, ho fatto una comunicazione e lui naturalmente per ragioni personali è intervenuto, ma su questo non si apre un dibattito, dopo di che avremo e ci sarà modo per riprendere tutto.
Nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppi l'unica variazione all'ordine del giorno, che è stata richiesta e su cui c'è adesione, è quella di spostare le mozioni 507, 503, 511 (abbinate) dal punto 11, al punto 5 bis, quindi, se siamo d'accordo andiamo avanti.

Comunicazioni ai sensi dell'art. 35, VI comma, del Regolamento interno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Vede, Presidente Solazzi, quello che lei ci ha detto, quello di cui abbiamo parlato adesso, mi dà spunto per difendere la democrazia ancora più di lei, però non formalmente, sostanzialmente.
Vedo l'Assessore alla sanità e vorrei che, in nome della democrazia, del rispetto, vorrei riprendere il suo intervento, vorrei riprendere le parole, ci comunicasse se è successo qualche cosa in questi giorni, se per caso qualcuno ha bevuto un bicchiere d'acqua minerale o un bicchiere d'acqua liscia, se per caso c'è stata qualche nomina. Capisco che noi abbiamo il compito di leggere sui giornali quello che la Giunta fa, quello che la Giunta decide, ma se questo va bene ai Consiglieri di maggioranza che evidentemente hanno un alto concetto della democrazia, perché si offendono per quello che dice il Consigliere Marangoni, ma io mi offenderei per le cose sostanziali, per le offese alla democrazia sostanziali, Presidente, non per facebook o per le vignette, perché ...

(interrompe il Consigliere Busilacchi)

Giulio NATALI … si la Costituzione dice, caro Consigliere Busilacchi ….

(interrompe il Consigliere Busilacchi)

Giulio NATALI. Non tutte le idee sono uguali. Sa qual è il miglior modo per non dare spazio a chi ha idee antidemocratiche? Dimostrare con i fatti che la democrazia è una cosa migliore, chi ha tanta paura di questo è perché è molto debole, dopo anni non è riuscito ad inculcare in un popolo certi concetti, è un grosso fallimento, Consigliere Busilacchi, se ne renda conto!

PRESIDENTE. Consigliere Natali … posso comprendere le digressioni, però andiamo al nocciolo.

Giulio NATALI. Si, ci mancherebbe, ma vengo interrotto, quindi, se lei consente che qualcuno mi interrompa, io posso rispondere, spero, sempre sulla preghiera.

PRESIDENTE. Certo.

Giulio NATALI. Vede io avrei pensato che prima di fare il discorso su quello che abbiamo letto su facebook, ci fossero state delle comunicazioni su quello che è successo nella sanità.

PRESIDENTE. Caso mai dopo.

Giulio NATALI. Dopo ..., quindi aspettiamo, quindi, faccio un intervento preventivo, diciamo, faccio un cautelare. Giusto?

PRESIDENTE. Si.

Giulio NATALI. Anche perché devo sottolineare sempre, e chiedo chiarimenti all'Assessore Mezzolani, un altro aspetto, noi nei giorni scorsi abbiamo fatto una conferenza stampa parlando di un problema che si chiama Montefeltro Salute e l'Assessore Mezzolani ci ha risposto, forse non ha bene interpretato quello che noi dicevamo, la società Montefeltro Salute è una società pubblico-privato, forse qualcuno di voi la conosce ...

PRESIDENTE. Consigliere Natali, la prego lei non ....

Giulio NATALI. Vorrei un chiarimento su questo ...

PRESIDENTE. Ho capito, ma ci sono le interrogazioni, gli atti ispettivi, interveniamo sull'ordine del giorno!

Giulio NATALI. Presidente mi scusi un attimo, mi dia 10 secondi, lei si preoccupa giustamente delle illegalità? Vorrei sapere se a lei o a me trovano per caso un conto corrente in Svizzera o a San Marino, se lei ritiene ...

PRESIDENTE. Siamo rovinati!

Giulio NATALI. Siamo rovinati, bene, lei è rovinato, la pensa come me, allora vorrei che l'Assessore alla salute, magari riflettendo su quello che lei dice: "siamo rovinati", facesse capire a questa Assemblea se è possibile che l'Asur Marche, che penso abbia qualcosa a che fare con la Regione, possa essere socia di un privato che ha sede a San Marino.
Il nostro problema è che noi volevamo sapere chi sono i soci di questa società, ci è stato impossibile perché ci hanno detto che ha sede a San Marino. E noi in questa Assemblea regionale ci preoccupiamo del Consigliere Marangoni?
Chiudo qui, invito l'Assessore Mezzolani a risponderci su questo.

PRESIDENTE. Sull'ordine del giorno ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Presidente, io non sono d'accordo con quello che ha detto il Consigliere Natali. Assolutamente non sono d'accordo, perché il problema di cui noi parliamo, quando si tratta di sanità e leggiamo il giornale ..., io sostengo ancora una volta la nomina di Ciccarelli, perché il Consigliere Natali a questo si rivolge, quindi, Assessore alla salute, io sono d'accordo con lei, però c'è una piccola precisazione, un'inezia Presidente, ieri hanno presentato i renziani: Agostini, Lucciarini, credo ci fosse anche l'Assessore Giannini, quindi, dico: risolviamo questo Assessore, io non sono per le cose contrarie, la Corte dei Conti, sono semplicemente perché lei in Aula porti finalmente tutte le pezze d'appoggio che ci dicono che è una nomina fattibile.
Stia tranquillo Assessore io sono sempre per Ciccarelli, finché viene qui e mi porta tutte le carte ... grazie.

Interrogazione n. 1094
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Situazione canile di Ostra Vetere"
(Rinvio)

PRESIDENTE. L'interrogazione n. 1094 è rinviata perchè non c'è il Consigliere Latini.

Interrogazione n. 1312
ad iniziativa dei Consiglieri Sciapichetti, Comi
"Situazione INAIL di Macerata"

Interrogazione 1293
ad iniziativa del Consigliere Marinelli
"Rischio chiusura della sede dell'INAIL di Civitanova Marche"
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le interrogazioni n. 1312 dei Consiglieri Sciapichetti e Comi e n. 1293 del Consigliere Marinelli, abbinate. Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Luchetti.

Marco LUCHETTI. Io mi rendo conto che queste interrogazioni quando vengono discusse dopo mesi diventano ...
In riferimento alle interrogazioni concernenti la situazione Inail la Regione Marche ha acquisito informazioni presso la Direzione regionale del medesimo istituto.
Riporto la nota pervenuta a seguito del nostro interessamento.
"Con riferimento alla Vostra richiesta - questa è la lettera che la direzione regionale, la Dott.ssa Onofri ci ha fatto rispetto alla sollecitazione di cui noi ci siamo fatti carico di realizzare nel momento in cui è stata presentata l'interrogazione - del 20 settembre scorso, rivolta ad acquisire informazioni ed elementi relativi all'oggetto, evidenzio quanto segue:
- nell'ambito del processo di rideterminazione del nuovo modello organizzativo e delle conseguenti dotazioni organiche che l'Istituto ha avviato in applicazione, in particolare, della legge n. 148 del 2011 e della legge n. 135 del 2012, in una prima ipotesi di lavoro del luglio scorso, era previsto, per le Marche
- il declassamento della sede di Macerata, da sede di tipo A, a struttura dì tipo B;
- il declassamento della sede di Jesi, da sede di tipo B, a struttura di tipo C;
- la chiusura delle sedi di tipo C di Civitanova Marche e Senigallia, pur mantenendo il servizio di prossimità sul territorio, ed in particolare quello medico-legale, mediante opportune sinergie con altre pubbliche amministrazioni presenti sul territorio (Comuni, Asl, Inps, ecc.).
Successivamente, nel modello organizzativo deliberato dal Presidente dell'Istituto con atto n. 196 del 2 agosto 2013, la suddetta sede di Macerata è stata mantenuta nella configurazione di sede dirigenziale di tipo A, mentre sono stati confermati, attraverso un percorso attuativo graduale da concludersi nell'arco di circa un biennio, il declassamento della struttura di Jesi e la chiusura delle strutture di Senigallia e Civitanova Marche, per quest'ultima, la conferma di tale decisione sembra assumere tuttavia una connotazione oggettivamente diversa rispetto all'originario scenario in cui si prevedeva il concomitante declassamento della sede maceratese.
Preciso altresì che, pur non essendo oggetto delle interrogazioni in questione, con la citata delibera è stato, infine, introdotto il declassamento della sede di Ascoli Piceno, già di tipo A, a sede di tipo B.
Mi preme comunque far presente che indipendentemente dalle scelte definitive che verranno assunte sul tipo di presenza dell'Inail sul territorio regionale, la scrivente Direzione e tutte le dipendenti strutture territoriali rimangono fortemente impegnate nel mantenimento dei livelli di servizio all'utenza fino ad oggi garantiti. Nel restare a disposizione per ogni eventuale ulteriore chiarimento, cordiali saluti".
Questo è quanto ci ha comunicato l'Inail dopo che abbiamo fatto questa sollecitazione e dopo che ....
La data di questa interrogazione risale al settembre scorso, la Regione Marche e l'Assessorato al lavoro, in particolare, continueranno a monitorare tutto il processo di riorganizzazione dell'Inail anche nella necessità di verificare che tutte le realtà territoriali continuino a mantenere livelli qualitativi di servizi rivolti all'utenza.
Noi abbiamo un rapporto molto stretto con la Direzione regionale dell'Inail ed anche questo problema è in costante osservazione.
Sapete bene come gli Istituti nazionali si stanno riorganizzando, dalle Poste eccetera, pertanto anche l'Inail procede conseguentemente, però quello che ci interessa è che sul territorio il servizio Inail esista, continui a far quello che ha fatto fino ad oggi, ed anzi sia sempre più vicino alle esigenze del territorio.

Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi

PRESIDENTE, Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. L'interrogazione è ormai datata e anche la risposta che lei ci ha letto risale a settembre dell'anno scorso, comunque se sono stati scongiurati i rischi, mi pare di aver capito, di declassamento della sede di Macerata, permangono le riserve e le difficoltà per ciò che concerne la sede di Civitanova Marche.
Faccio notare che la sede di Civitanova Marche è un punto di riferimento importante perché è nel cuore del distretto della calzatura e lì ci sono una serie di utenze davvero incredibili ed importanti.
Prendo atto della risposta e la ringrazio.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marinelli.

Erminio MARINELLI. Assessore grazie. Dico che l'interrogazione è stata presentata i primi di luglio, la risposta dell'Inail arriva alla fine di settembre, d'accordo c'è l'estate, però credo che quando si parla di lavoro ... no, io non do le colpe a nessuno, dico che quando si parla di lavoro bisogna parlare di meno e lavorare anche di notte.
Assessore, lei finisce dicendo che il servizio Inail rimarrà nel territorio, io sfido qualsiasi Consigliere regionale a dire: "Ma possibile che neanche il servizio Inail può rimanere nel territorio?" E' possibile, perché il lavoro non c'è più, non esiste più l'Inail, chiudiamo l'Inail, Istituto nazionale infortuni sul lavoro. Diminuisce sempre di più il numero degli operai, diminuisce, quindi, il rischio e la possibilità che un operaio si faccia male. Chiudiamo, spending review, taglio orizzontale. Una serie di fesserie, senza contare l'esatto beneficio che comporta chiudere alcune sedi.
E' chiaro che mi rivolgo a Civitanova dove ultimamente i casi all'anno sono stati 2375. Su Civitanova grava il distretto calzaturiero dei Comuni di Monte San Giusto, Montecosaro, Morrovalle, Montelupone, Potenza Picena e Porto Recanati, 2375 casi.
Sapete che significa? Che le visite Inail verranno fatte a Macerata, l'Inail rimborsa il viaggio, non c'è nessun risparmio nella chiusura della sede di Civitanova, perché la sede è di proprietà dell'Inail. E' un controsenso, Assessore.
E' chiaro che l'Inail decide quello che vuole, ma se la parte amministrativa massima della Regione non interviene in maniera forte, non con una lettera, ma con questi dati: chiudendo la sede dell'Inail, declassandola, le persone dovranno passare la visita a Macerata e dovranno essere rimborsate le spese per il viaggio e sono un numero tale che non ci sarà nessun vantaggio economico.
Viva l'Inail, viva la spending review, se lavoriamo in questo modo, dando ognuno di noi la responsabilità all'altro o all'altra istituzione, il lavoro diminuisce e credo che fra qualche anno le sedi dell'Inail potranno essere utilizzate per uno scopo diverso per il quale sono state fatte.

Interrogazione n. 1193
del Consigliere Zinni
“Direttore Dipartimento salute e servizi sociali. Ricorso al Giudice del lavoro”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1193 del Consigliere Zinni. Ha la parola per la risposta l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Anche questa è un'interrogazione datata, purtroppo non per colpa nostra.
Sulla questione sollevata nell'interrogazione la Giunta regionale ha adottato alcune deliberazioni, la n. 1823 del 28 dicembre 2012, la n. 1824 dello stesso giorno, la n. 8 dell'8 gennaio 2013 e la n. 19 del 14 gennaio 2013.
In particolare, dal documento istruttorio che sta in calce alla deliberazione regionale n. 19 del 2013 si rileva il puntuale riepilogo di tutta la vicenda e dei dati rilevanti che ora riporterò.
Intanto si fa riferimento all'articolo 4 della legge regionale 22 novembre 2010, n. 17, concernente: "Modifiche alla legge regionale 20 giugno 2003, n. 13 Riorganizzazione del Servizio sanitario regionale", ha aggiunto l'articolo 3 bis alla medesima legge regionale n. 13/2003. Ha istituito, in particolare, nell'ambito delle strutture organizzative della Giunta regionale, il Dipartimento per la Salute e per i Servizi sociali, con competenza in materia di sanità e di servizi sociali; ha demandato alla Giunta regionale la nomina del relativo direttore oltre ad aver provveduto che allo stesso può essere attribuita anche la direzione dell'Agenzia regionale sanitaria (ARS).
L'articolo 20, comma 2, della stessa legge regionale n. 17/2010, ha disposto inoltre che, fino al termine della legislatura, la direzione dell'Agenzia è assicurata dal direttore del Dipartimento per la Salute e per i Servizi sociali. In attuazione di tali disposizioni, la Giunta regionale, con deliberazione n. 1843 del 23 dicembre 2010, ha attribuito al Dott. Carmine Ruta sia l'incarico di direttore del Dipartimento per la Salute e per i Servizi sociali che quello di direttore dell'ARS.
Il 17 gennaio 2011 è stato conseguentemente sottoscritto dal Presidente della Giunta regionale, e dallo stesso Dott. Ruta il relativo contratto individuale di lavoro a tempo determinato. L'articolo 5 di tale contratto ha stabilito al 14 gennaio 2011 la decorrenza dell'incarico ed ha fissato, al termine della legislatura, la scadenza dello stesso.
L'articolo 8 ha disciplinato il recesso unilaterale. Ha stabilito al riguardo che il direttore o la Regione possono recedere anticipatamente dal contratto, dando un preavviso di 30 giorni nel qual caso alla parte recedente è fatto obbligo di darne comunicazione all'altra parte con lettera raccomandata e ricevuta di ritorno; è in facoltà della Regione di risolvere il rapporto di lavoro, sia all'inizio, sia durante il periodo di preavviso con il consenso del direttore e che, in caso di inosservanza del preavviso, il direttore o la Regione sono tenuti reciprocamente a corrispondere un'indennità sostitutiva, commisurata alla retribuzione del periodo di preavviso non rispettato in tutto o in parte.
L'articolo 9 al 2° comma, ha previsto che il contratto si intende comunque risolto di diritto in caso di soppressione della struttura o di sostanziale modifica delle competenze alla stessa assegnate, effettuate nelle stesse forme previste dalla vigente normativa per la sua sostituzione e che la risoluzione ha effetto dal momento della ricezione da parte del direttore della relativa comunicazione scritta.
L'articolo 18, comma 1, della legge regionale 27 dicembre 2012, n. 45, concernente: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2013 e pluriennale 2013-2015 della Regione Marche (Legge finanziaria 2013)", ha abrogato l'articolo 20, comma 2, della legge regionale n. 17/2010.
La medesima disposizione di legge ha apportato modifiche all'art. 4 della legge regionale 17 luglio 1996 n. 26, contenente la disciplina dell'Agenzia regionale sanitaria, attribuendo alla stessa l'esercizio, nell'ambito della programmazione regionale, delle funzioni di supporto alla programmazione in materia di sanità (art. 3 bis). Ha stabilito, quindi, che all'Agenzia regionale sanitaria è preposto un direttore nominato dalla Giunta regionale; che il relativo incarico può essere conferito anche a soggetti esterni all'amministrazione, in possesso di laurea, i quali abbiano tuttavia svolto attività in enti pubblici o aziende pubbliche o private con esperienza acquisita per almeno un quinquennio a qualifiche dirigenziali; che il rapporto di lavoro del direttore è regolato da un contratto di diritto privato e che gli elementi essenziali del contratto, comprese le cause di risoluzione anticipata, sono definiti dalla Giunta regionale, con l'obbligo di prevedere la facoltà di recesso da parte dell'amministrazione a seguito della cessazione della carica della Giunta che ha conferito l'incarico.
L'articolo 19 della legge regionale n. 45 del 2012 ha sostituito l'articolo 3 bis della legge regionale n. 13/2003, sopprimendo le disposizioni relative al Dipartimento per la Salute e per i Servizi sociali e prevedendo l'istituzione dei Servizi sanità e politiche sociali con competenze rispettivamente in materia di sanità e di servizi sociali; la costituzione, presso il Servizio sanità, del coordinamento degli enti del Servizio sanitario regionale, composto dai dirigenti dei servizi regionali e dai direttori generali degli enti sanitari o da loro delegati, presieduto da uno di essi nominato dalla Giunta regionale. Al Dirigente del Servizio sanità è stato attribuito l'incarico di segretario del predetto coordinamento.
Il dirigente del Servizio sanità e quello del servizio politiche sociali, si avvalgono, per le attività di competenza, delle strutture della Giunta regionale e delle strutture dell'Agenzia regionale sanitaria.
Le norme sin qui riportate sono state approvate dalla Giunta regionale nella seduta del 17 dicembre 2012 e presentate, quali emendamenti, nella seduta dell'Assemblea legislativa del successivo 19 dicembre. In tale seduta sono state approvate dall'Assemblea legislativa regionale.
La legge regionale n. 45 del 2012 è stata pubblicata nel B.U.R. Marche del 27 dicembre 2012 ed è entrata in vigore il giorno successivo.
La riorganizzazione strutturale disposta dall'Amministrazione, sia con riferimento alle neoistituite strutture interne all'ente che all'Agenzia, con una distinzione dei relativi ruoli dirigenziali, evidenzia lo scopo perseguito, ovvero quello di operare una netta distinzione fra le funzioni di gestione e quelle di programmazione, le une conservate ai servizi regionali con un nuovo organismo (il coordinamento dei direttori degli enti sanitari), e l'altra demandata all'Agenzia. In particolare, l'Agenzia, a mente dell'articolo 4 della legge regionale n. 26 del 1996, ha il compito strumentale di ausiliare il Servizio sanità quello delle politiche sociali nell'attività inerente le materie ivi elencate al fine di garantirne un esercizio integrato ed efficace.
Nel contempo tale entità ha acquisito una funzione propulsiva della programmazione regionale nel settore socio sanitario.
Il momento di raccordo e di sintesi, alla stregua delle regole ordinamentali della Regione, è assicurato dalla Giunta regionale.
Le linee essenziali della riforma organizzativa in argomento sono state declinate nella seduta della Giunta regionale del 10 dicembre 2012; nella stessa sede il dirigente del Servizio attività normativa e legale e risorse strumentali è stato incaricato di sentire il Direttore del Dipartimento per la salute e per i servizi sociali in relazione al nuovo assetto dell'organizzazione delle competenze da approfondire.
Con nota n. 824276 protocollata l'11 dicembre 2012, al suddetto direttore è stato chiesto di prendere parte alla seduta straordinaria della Giunta, indetta per il giorno successivo.
In detta seduta, cui il Direttore del Dipartimento non ha preso parte, il dirigente del Servizio attività normativa e legale e risorse strumentali, in assenza di positivo esito dell'attività affidata, è stato incaricato di effettuare un ulteriore colloquio con il Direttore, in merito al nuovo assetto organizzativo delle strutture nonché alle decisioni conseguenti.
Con lettera prot. n. 566136 del 19 dicembre 2012, il Direttore è stato convocato presso la Presidenza della Giunta regionale per comunicazioni inerenti l'intervenuta approvazione da parte dell'Assemblea legislativa regionale delle disposizioni di modifica delle leggi regionali n. 26 del 1996, n. 17 del 2010 e n. 13 del 2003.
L'incontro ha avuto luogo il giorno 21 dicembre 2012.
Nella seduta della Giunta regionale tenutasi nella medesima giornata, al dirigente del Servizio attività normativa e legale e risorse strumentali è stato affidato il compito di verificare la disponibilità del Dott. Carmine Ruta ad assumere l'incarico di direttore dell'Agenzia.
In data 27 dicembre 2012, il dirigente incaricato ed il Dott. Carmine Ruta, assistito dal proprio legale, hanno sottoscritto un documento, denominato «Punti base dell'Accordo" a valere quale accordo preliminare relativo al conferimento dell'incarico direzionale presso l'Agenzia regionale sanitaria.
La Giunta regionale, con deliberazione n. 1824 del 28 dicembre 2012, ha approvato tale accordo preliminare; ha confermato, come direttore dell'Agenzia e con decorrenza 1 gennaio 2013, il Dott. Carmine Ruta, mediante modifica del relativo contratto individuale di lavoro nella parte concernente l'oggetto della prestazione e il trattamento economico e previa sottoscrizione di apposito contratto aggiuntivo; ha attribuito allo stesso direttore, con oneri a carico dell'Agenzia, il trattamento economico di euro 155.000,00 euro lordi annui, integrato dell'importo annuo di 5.000,00 euro, in relazione a corsi di formazione manageriale e ad iniziative di studio e aggiornamento promosse dalla Regione o alle quali la Regione aderisce, afferenti la sanità nazionale o regionale, cui il direttore dovrà partecipare per esigenze connesse al proprio ufficio e ulteriormente, come avviene per tutta la dirigenza sanitaria, sino al 20%, da corrispondersi "ex post", in relazione ai risultati conseguiti, in base agli obiettivi fissati dalla Giunta regionale.
In quella sede ha confermato, altresì, l'attuale organizzazione dell'Agenzia, compresi gli incarichi di direzione delle posizioni di funzione e di progetto già istituite ed ha incaricato il dirigente del Servizio attività normativa e legale e risorse strumentali di predisporre il contratto aggiuntivo sulla base delle determinazioni assunte dalla Giunta regionale.
Nella medesima seduta, con deliberazione n. 1823, la Giunta ha istituito i Servizi sanità e politiche sociali, indicando le materie di competenza di ciascuna delle due strutture, ed ha conferito i relativi incarichi dirigenziali.
Nel contempo ha nominato il Presidente del neocostituito coordinamento degli enti del Servizio sanitario regionale.
Anche i riferiti incarichi dirigenziali hanno decorrenza dal 1 gennaio 2013.
Il giorno 8 gennaio 2013, il dirigente del Servizio attività normativa legale e risorse strumentali ha comunicato al legale del Dott. Ruta il testo dell'atto deliberativo d'interesse nonché copia dello schema di contratto aggiuntivo predisposto sulla base della deliberazione che rispecchiava l'accordo preliminare, il legale ha richiesto un termine di 24 ore per esaminare il contratto, nell'interesse del suo assistito.
Con deliberazione n. 8 dell'8 gennaio 2013, la Giunta regionale ha approvato lo schema di contratto aggiuntivo al contratto di lavoro stipulato il 17 gennaio 2011 ed ha incaricato il Presidente della Giunta regionale della sottoscrizione. Il dirigente del Servizio attività normativa e legale e risorse strumentali è stato incaricato quindi comunicare al Dott. Carmine Ruta le decisioni assunte riguardo alla conferma dell'incarico e allo schema di contratto aggiuntivo e di assegnare allo stesso il termine di 24 ore per comunicare all'Amministrazione la disponibilità a sottoscrivere tale contratto. A tanto il dirigente regionale ha provveduto in data 9 gennaio, nella prima mattinata.
Lo svolgersi dei successivi eventi risulta dalla lettera del dirigente del Servizio attività normativa e legale e risorse strumentali, prot. n. 5716113 dell'11 gennaio 2013.
In sintesi, all'esito della formale comunicazione sopraindicata, il 10 gennaio 2013 si è svolta, presso lo studio del legale del Dott. Ruta, una riunione nel corso della quale sono state proposte modificazioni al testo del contratto approvato dalla Giunta.
Con comunicazione scritta, inviata nel primo pomeriggio del medesimo giorno, dette modificazioni sono state rifiutate, sollecitando una risposta scritta circa la volontà del Dott. Ruta di accettare o meno il contratto predisposto dall'Amministrazione, entro la stessa giornata lavorativa. Non avendo ricevuto alcuna comunicazione ed essendo ampiamente scaduto il termine stabilito dalla Giunta, il dirigente ha formalmente comunicato al legale del Dott. Ruta di ritenere la proposta contrattuale non accettata.
Il giorno 11 gennaio, nella tarda mattinata, è pervenuta la nota del Dott. Ruta contenente la rinuncia alle richieste di modificazioni e l'accettazione del contratto propostogli.
La Giunta regionale, nella seduta del 14 gennaio 2013, ha deciso che, per effetto della soppressione del Dipartimento per la salute e per i servizi sociali e della contestuale sostanziale modificazione della organizzazione delle strutture del settore socio-sanitario e delle correlate competenze disposte con gli articoli 18 e 19 della legge regionale n. 45 del 2012, il contratto di lavoro subordinato a tempo determinato sottoscritto con il Direttore del Dipartimento in data 17 gennaio 2011 era da intendersi comunque risolto, ai sensi e per gli effetti di cui al 2° comma dell'articolo 9 del contratto medesimo.
Nel contempo, la Giunta regionale ha stabilito di revocare le proprie deliberazioni, n. 1824 del 2012 e n. 8 del 2013, attesa la mancata accettazione da parte del Dott. Ruta nel termine assegnato. Infatti, per la tipologia di rapporti di lavoro quali quello in esame, la sottoscrizione del contratto rappresenta il momento della costituzione.
Nel caso di specie, gli elementi essenziali del contratto sono stati stabiliti con l'accordo preliminare del 27 dicembre 2012; il rapporto è stato previsto con decorrenza 1° gennaio 2013 dacché sono state assunte le determinazioni atte a rendere pienamente operativa la nuova organizzazione così da garantire la continuità dell'azione amministrativa in un settore di estrema rilevanza per l'amministrazione; il termine assegnato per l'accettazione rispondeva all'esigenza di assicurare la suddetta continuità, palesandosi come illegittimo il fittizio mantenimento in vita di un contratto per la parte afferente la direzione di un dipartimento già soppresso, lesivo della funzionalità delle strutture e produttivo di una ipotesi di danno erariale; appariva evidente che l'accettazione è pervenuta soltanto allorché il dirigente regionale incaricato ha comunicato la chiusura con esito negativo del procedimento; la natura eminentemente fiduciaria del rapporto di lavoro dirigenziale avrebbe dovuto comportare invece la protezione degli interessi dell'ente pubblico datore di lavoro, da parte del dirigente, mediante l'adesione alla proposta contrattuale, peraltro ampiamente da lui condivisa nella forma e nella sostanza, senza ulteriori indugi.
Sussistono dunque le ragioni di pubblico interesse alla rimozione delle due deliberazioni mediante la loro revoca.
Il dirigente del Servizio attività normativa e legale e risorse strumentali è stato incaricato della redazione definitiva della deliberazione, ai sensi dell'art. 21 del Regolamento interno.
Queste sono le ragioni che hanno condotto alla risoluzione del rapporto di lavoro fra la Regione ed il Dott. Carmine Ruta e inoltre, il Dott. Carmine Ruta, in data 18 aprile 2013, ha notificato ricorso avanti al Tribunale di Ancona, Sezione Lavoro, con cui ha chiesto l'invalidazione della risoluzione del rapporto di lavoro nonché il risarcimento del danno.
Attualmente il processo è pervenuto alla fase di discussione per la quale è stata fissata l'udienza nel prossimo mese di marzo 2014.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Assessore, oggi sono veramente, ma veramente rammaricato e allibito dal suo comportamento non istituzionale e mi sento di denunciarlo anche all'Ufficio di Presidenza che prima attraverso le parole del suo Presidente ha censurato il comportamento di un collega. Auspico che lo stesso Ufficio di Presidenza vada a censurare il comportamento dell'Assessore Mezzolani e spiego subito il perché.
L'Assessore non solo non ha risposto ad un solo quesito della mia interrogazione, ma ha letto il documento istruttorio di una deliberazione approvata dalla Giunta a gennaio 2013.
Voi capite che se ho fatto l'interrogazione è perché ho letto quel documento qualche mese fa ed evidente, non avendolo trovato esaustivo da un punto di vista politico, ho formulato un'interrogazione per avere una risposta politica.
Devo dire che sono profondamente offeso e, lo dico francamente, cercherò di capire se ci sono delle azioni legali a questo punto da mettere in atto nei confronti dell'Ufficio di Presidenza, del Presidente della Giunta o dell'Assessore, perché è inaccettabile questo tipo di comportamento.
Noi discutiamo un'interrogazione depositata il 5 aprile, concernente un documento e successivi passaggi approvato dalla Giunta a gennaio e a distanza di un anno l'Assessore mi guarda e legge l'atto come se fossi un fesso. Di fronte a questo posso solo rispondere nel merito politico che se lei Assessore non fa altro che rileggere quell'atto istruttorio, è evidente, è la prova provata che lei deve nascondere una condotta che rasenta, a questo punto, anche l'illecito amministrativo. Dico questo perché è evidente che tutto il documento istruttorio si poggia sulla costruzione e la distruzione di uffici della Regione che devono essere gestiti e comandati da un dirigente solo in funzione di chi ci sta. Oggi, lei, purtroppo, con questo comportamento attesta e prova che deve nascondere qualcosa e questo qualcosa è che quando non piace la persona si inventa la struttura ad hoc, questo a mio avviso è di una gravità inaudita, spero che la carta stampata abbia il coraggio di pubblicare queste mie dichiarazioni che sono molto chiare. Io le considero un atto di accusa politico ed io di fronte a questo ennesimo comportamento, ce ne sono altri, facciamo le deliberazioni nei periodi natalizi quando non c'è il Consiglio, a Consiglio chiuso andiamo a fare qualcosa sul trasporto sanitario, continuiamo a disattendere i lavori della Commissione sanità, i lavori fatti da questo Consiglio, continuiamo a fare come ci pare.
Invito l'Ufficio di Presidenza ad avere il coraggio, ed avrà il mio totale sostegno, di modificare il Regolamento affinché alle interrogazioni venga data risposta entro 10 giorni.
E' vergognoso e ridicolo che un Assessore non sia in grado, su materie di sua competenza, di rispondere entro 10 giorni a quella che è un'accusa politica che io rivolgo e che non necessita di nessun particolare approfondimento tecnico. E' scandaloso!
Questo è un comportamento da censura, lo dico al Presidente Solazzi, questo è un comportamento che io denuncio e lo farò in tutte le forme legali possibili se questo Consiglio non avrà il coraggio di riportare sul piano della dignità istituzionale il rapporto fra i Consiglieri e la Giunta.
Questo è un atto da denunciare, è inconcepibile, non sono più disposto, ho presentato recentemente un'interrogazione sulla mobilità passiva, la sfido, Assessore Mezzolani, a rispondere entro 15 giorni, ci dica perché le strutture private dell'Emilia Romagna hanno centinaia di milioni di euro dalla Regione Marche, la sfido, tiri fuori se ha il coraggio, faccia politica qui con me se ha il coraggio. E' una vergogna!

Interrogazione n. 1162
ad iniziativa della Consigliera Foschi
“Discarica Ca’ Lucio”

Interrogazione n. 1146
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Ampliamento discarica di Ca’ Lucio”
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le interrogazioni n. 1162 della Consigliera Foschi e n. 1146 del Consigliere Latini. Ha la parola per la risposta l'Assessore Malaspina.

Maura MALASPINA. In tema di realizzazione di impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti sono le Province che esercitano le funzioni di cui all'articolo 197 del decreto legislativo 152 del 2006 e in particolare: il punto a) individuano, sulla base del Piano territoriale di coordinamento provinciale (PTC) e del Piano regionale di gestione dei rifiuti, le aree idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti, nonché le aree non idonee alla localizzazione degli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti, sentiti l'AdA e i Comuni interessati; nel punto d) stipulano, sentita la Regione, accordi interprovinciali per la gestione di determinate tipologie di rifiuti, al fine del raggiungimento di una maggiore funzionalità ed efficienza della gestione dei rifiuti non perseguibile all'interno dei confini dell'ATO.
Le Province esercitano altresì le funzioni concernenti la realizzazione e la gestione degli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti, previste dagli articoli 208, 209, 210 e 211 del decreto legislativo 152 del 2006.
Le funzioni di cui al comma 2 comprendono la valutazione di impatto ambientale e l'autorizzazione integrata ambientale. Sono inoltre di competenza delle Province le funzioni amministrative concernenti la valutazione di impatto ambientale e l'autorizzazione integrata ambientale relative alle modifiche sostanziali degli impianti di cui all'articolo 2, comma 1 bis. Le Province trasmettono alla Regione copia dei dati relativi agli impianti di propria competenza inviati ai sensi dell'articolo 29 duódecies del decreto legislativo 152 del 2006.
L'ATA, come ben si sa, è costituita dai Sindaci dei Comuni e dal Presidente della Provincia ricadenti nell'ATO o loro delegati ed è presieduta dal Presidente della Provincia, che ne ha la rappresentanza legale.
Le funzioni di cui al comma 1 sono in particolare:
a) l'organizzazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani e assimilati, secondo criteri di efficienza, efficacia, economicità e trasparenza;
b) la determinazione degli obiettivi da perseguire per realizzare l'autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti urbani non pericolosi e dei rifiuti derivanti dal loro trattamento;
c) la predisposizione, l'adozione e l'approvazione del Piano d'Ambito (PdA) di cui all'articolo 10 e l'esecuzione del suo monitoraggio con particolare riferimento all'evoluzione dei fabbisogni e all'offerta impiantistica disponibile e necessaria;
d) l'affidamento, secondo le disposizioni statali vigenti, del servizio di gestione integrata dei rifiuti, comprensivo delle attività di realizzazione e gestione degli impianti, della raccolta, della raccolta differenziata, della commercializzazione, dello smaltimento e del trattamento completo di tutti i rifiuti urbani e assimilati prodotti nell'ATO;
e) la stipula di accordi di programma, di intese e convenzioni con altri soggetti pubblici proprietari di beni immobili e mobili, funzionali alla gestione integrata del ciclo dei rifiuti, nonché la stipula di contratti con soggetti privati per individuare forme di cooperazione e di collegamento ai sensi dell'articolo 177, comma 5, del decreto legislativo 152 del 2006;
f) il controllo della gestione del servizio integrato del ciclo dei rifiuti urbani e assimilati;
g) la trasmissione alla Regione e ai Comuni del rapporto sullo stato di attuazione del PdA entro il 31 marzo di ogni anno;
h) l'approvazione del contratto di servizio, sulla base dello schema tipo adottato dalla Regione ai sensi dell'articolo 203 del decreto legislativo 152 del 2006;
i) l'approvazione della Carta dei servizi;
l) la determinazione della tariffa per la gestione integrata dei rifiuti urbani e assimilati ai sensi dell'articolo 238 del decreto legislativo 152 del 2006;
m) la determinazione dell'entità delle misure compensative sulla base dei criteri individuati dalla Regione ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera g);
n) la trasmissione al catasto regionale di cui all'articolo 12 dei dati relativi al sistema integrato di gestione dei rifiuti urbani e assimilati tramite il sistema informatizzato dell'ARPAM, secondo le modalità stabilite dalla Giunta regionale.
L'attività di controllo di cui al comma 4, lettera f), ha per oggetto la verifica del raggiungimento degli standard economici, qualitativi e quantitativi fissati negli atti di affidamento e nel contratto di servizio stipulato con i soggetti gestori. La verifica comprende anche la puntuale realizzazione degli investimenti previsti dal PdA e il rispetto dei diritti dell'utenza.
I Comuni appartenenti all'ATO assicurano le risorse necessarie per l'esercizio delle funzioni attribuite con la presente legge anche attraverso i proventi della tariffa di cui all'articolo 238 del decreto legislativo 152 del 2006 o della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU).
Siccome nell'interrogazione 1162 presentata dalla Consigliera Foschi si mira a conoscere se la Regione Marche condivide la necessità di questo ampliamento dato che le leggi in vigore puntano ad un fortissimo aumento della raccolta differenziata, posso solo dire che essendo esclusiva competenza delle Province la Regione rispetta l'autonomia decisionale di valutazione delle Province.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Foschi.

Elisabetta FOSCHI. Io non posso che ritenermi totalmente insoddisfatta anche perché tutto l'intervento dell'Assessore Malaspina è volto a dire non abbiamo competenza, leggendomi la normativa in base alla quale spetta alle Province una serie di compiti in merito alla gestione dei rifiuti e delle discariche. Questo lo sapevo benissimo, sinceramente quello che chiedevo alla Regione era altro.
Ricordo che la discarica di cui parlo nell'interrogazione è un impianto che nel 2006, caso unico in Italia, fu oggetto di indagini giudiziarie che portarono alla condanna per inquinamento ambientale per sversamento di percolato nelle acque del fiume Metauro. Unico caso in Italia in cui lo Stato si è costituito parte civile e la condanna c'è stata, quindi, non si parla di questioni insignificanti perché su quell'impianto, che perdeva percolato nel 2006, oggi si va a creare un ampliamento che non è insignificante perché sono 680.000 metri cubi e l'ampliamento non viene fatto a lato, a fianco del vecchio impianto, ma sopra e sappiamo benissimo che risolvere i problemi di perdita di percolato di una discarica costruendone una sopra ..., io non mi sentirei tranquilla. La Regione dice che non ha competenza, ma l'inquinamento ambientale, l'inquinamento dei fiumi non è di competenza regionale?
Questo è un impianto che ha queste problematiche, chiedevo nell'interrogazione di conoscere la presenza degli inquinanti nelle acque che defluiscono nel Metauro, chiedevo alla Regione di sapere come funziona il sistema di ricircolo delle acque applicato da Marche Multiservizi che è ridicolo.
Invito i colleghi ad andare a vedere su internet questa opera di alta ingegneria, nemmeno i ragazzini ed i bambini quando giocano a fare le costruzioni arrivano a tanto, dove con due bidoni si ha il ricircolo dell'acqua. E' vergognoso e si vede chiaramente che le acque inquinate defluiscono ed arrivano agli affluenti del fiume Metauro.
Non ci si può limitare a dire non abbiamo competenza, perché poi succedono i disastri ed inquinamenti e la Regione è costretta a rimediare e ad intervenire.
Il giudizio che chiedevo in merito all'opportunità o meno era un giudizio politico, non tecnico. Volevo sapere e vorrei sapere se questa Regione concorda sulla necessità di quell'ampliamento dove confluiscono al momento rifiuti extra regione, i rifiuti extra regione devono essere avallati da un accordo siglato anche dalla Regione Marche.
A me non risulta che questo accordo ci sia eppure li vengono rifiuti da Venezia, costantemente. Quello è un impianto, vorrei che la Regione non chiudesse gli occhi e non abbassasse le orecchie, era un gioiello pubblico, ceduto a Marche Multiservizi che ormai è privata, è quotata in borsa, ci fa i suoi interessi ed i suoi utili su quell'impianto. E' questo il controllo politico che chiedo, dire non è competenza nostra, è sostanzialmente mettere delle fette di prosciutto su un problema gravissimo che sta creando danni ambientali importanti e non è possibile far finta di non conoscerlo perché è sotto gli occhi di tutti, quindi, da qui la mia totale insoddisfazione sia perché non è vero che la Regione non ha competenza, sia perché politicamente non si è voluto esprimere alcun tipo di parere in merito.

PRESIDENTE. Ha la parola per una replica l'Assessore Malaspina.

Maura MALASPINA. A seguito dell'interrogazione della Consigliera Foschi i nostri uffici si sono attivati ed hanno richiesto specifiche informazioni alla Provincia e all'Arpam, io ho qui a disposizione le risposte che ci sono state date e le metto a disposizioni della Consigliera.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Grazie per la precisazione Assessore Malaspina.
Colleghi abbiamo due mozioni che io rimetto al vostro giudizio dato che non è stata presa una decisione nell'incontro con i Capigruppo, su dove arrivare o quando finire.
Vi segnalo che abbiamo due mozioni, una riguarda la situazione dei precari di Banca Marche che abbiamo incontrato nella Conferenza dei Capigruppo poco fa e a cui abbiamo assicurato che avremo presentato in maniera urgente una mozione che ho qui sotto mano e che vi è stata consegnata. Credo sia il caso di discuterla, così abbiamo promesso e così vorrei fare.
L'altra che sta girando, la n. 609, per la quale è stato richiesta, con una certa urgenza, la discussione, riguarda il trasporto sanitario. Anche questo è un argomento estremamente importante, lo definirei urgente, ritengo, quindi, che potremmo andare avanti con queste due mozioni.
Tra l'altro abbiamo delle nomine che ritengo si possano fare in maniera abbastanza veloce. Prima delle mozioni nn. 609 e 610, abbiamo da trattare le mozioni nn. 534 e 537 abbinate, sullo sviluppo del porto di Ancona, quindi se siete d'accordo ...
Ha la parola il Consigliere Trenta nel merito delle questioni che ho proposto e sottoposto, grazie.

Umberto TRENTA. Mi rivolgo alla situazione "Precari Banca Marche", come sempre riporto in campo l'Assessore Marcolini, a suo tempo, alla mozione su Banca Marche, io collegai la questione del sistema bancario in evoluzione, dalla Cassa di Risparmio a Banca dell'Adriatico, riflessioni a tutela del territorio da parte delle istituzioni.
Fermo restante che è condivisibile la firma del discorso Banca Marche, vengo a qualcosa di diverso, visto che è materia che Draghi ha sviscerato in maniera chiara, richiamando il fatto che la Banca d'Italia è controllata al 40% da Banca Intesa San Paolo, al 20% da un altro istituto importante a livello internazionale e il resto cose varie, per cui il sistema ispettivo che a portato a situazioni di questo genere ...
Il sistema bancario che nessuno prende in considerazione in un momento come questo, ci deve far capire qual è la politica della ....

PRESIDENTE. Amichevolmente collega, dato che la sua è un'osservazione che connota anche una conoscenza profonda, credo valga la pena, se si decide in tutta autonomia che la mozione possa essere discussa, farla dopo questa sua ..., comunque in tutta la libertà, le lascio ancora i due minuti che le mancano.

Umberto TRENTA. Le due mozioni erano agganciate, si parla di sistema bancario regionale, tant'è che io ho scritto alla Banca d'Italia, posso dire con chiarezza in modo da essere chiaro, perché tutte le cose sono qui, eccole: "Alla cortese attenzione dei seguenti dirigenti: Bazzoli Giovanni, Presidente del Consiglio di sorveglianza, Beltratti Andrea, Presidente del Consiglio di gestione, Cucchiani Enrico Tommasi liquidato con 6 milioni di euro in pensione Consigliere delegato executive officer, Castagna Giuseppe Direttore generale e responsabile Banca dei territori, Messina Carlo, Direttore generale chief financial officer, Micciché Gaetano Direttore generale responsabile eccetera". Io ancora sono in attesa, ma devo dire che l'Assessore al bilancio, poi nel discorso ne parliamo, l'importante è che esca fuori una condivisione dell'argomento e, quindi, della mozione n. 610.
Per ripristinare questa correttezza vorrei sapere se nella valutazione di quella fusione, che è costata 70 milioni di euro, sono stati considerati il piano industriale di quella banca lì e la politica di accantonamento relativa. Abbiamo incontrato - Presidente scusi se io parlo non voglio sentire brusio, mi dà fastidio!

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Continui.

Umberto TRENTA. Per cortesia, visto che sto dicendo cose che hanno una rilevanza importante in merito alla fusione delle banche, significa che quei soldi che sono piovuti dall'Europa per, e di cui vengono private le piccole e medie imprese, le famiglie, i commercianti e tutto il resto, ma scusatemi l'organo di controllo che cosa controllava?
Vengo ad una sottile osservazione di un sindacalista della Cisl che abbiamo incontrato che disse: "Qualcuno che stava lì, si aspetta, oggi, di venire gratificato, che domani possa essere gratificato" e queste cose, signori miei, sono di rilevanza strategica per l'economia, di quello che noi chiamiamo mondo del lavoro, quindi, noi creiamo economia.
Chi non dà più credito alla piccola e media impresa, caro Presidente, chi ha sottratto risorse utili a prescindere dalle motivazioni, chi oggi mi parla di sostegno sulla situazione dei precari della Banca Marche ...

PRESIDENTE. Scusi Consigliere Trenta di cosa sta parlando?

Umberto TRENTA. Perché è stata scorporata dal sistema bancario in evoluzione della Regione Marche?

PRESIDENTE. Consigliere Trenta mi ascolti un attimo, lei può intervenire nel merito dopo che abbiamo deciso, perché questo è il tema, di discutere queste due mozioni che sono state comunicate, però sono da iscrivere all'ordine del giorno, quindi, se lei dà un suggerimento su questo bene, se no bisogna che l'interrompa.

Umberto TRENTA. Bene, su questo sono d'accordo, però io richiamo sempre la mozione agganciata e oggi noi la tiriamo fuori, quindi, se non c'è stata risposta c'è un vulnus Presidente. Andiamo avanti grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. ... sollecito con urgenza la discussione, questa mattina, della mozione n. 609 che riguarda il problema del trasporto sanitario, grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Quando lei non c'era, la Presidente Ortenzi ha proposto un'inversione dell'ordine del giorno, l'anticipo di determinate mozioni. Siccome la mia interrogazione era quella che doveva essere discussa testé, è un'interrogazione che riguarda il budget dell'Asur, una sciocchezzuola, presentata il 14 giugno 2013, riterrei, mi affido al suo buonsenso, se fosse possibile, di discutere questa interrogazione, trattare questa interrogazione e poi passare alle mozioni, anche perché Presidente le ricordo ...

PRESIDENTE. Guardi, non vedo l'Assessore ...

Giulio NATALI. L'Assessore è lì vicino alla Consigliera Ortenzi.

PRESIDENTE. Però se ci sono ...

Giulio NATALI. Non so se lei intendesse l'Assessore Mezzolani.

PRESIDENTE. Si l'Assessore Mezzolani. Non lo vedevo. Non c'è un problema, nel senso che mettiamo l'interrogazione al primo posto dell'ordine del giorno di martedì prossimo. Dico al tavolo tecnico di metterla al primo posto.
Ha la parola la Consigliera Foschi.

Elisabetta FOSCHI. Sull'ordine del giorno ed in particolare sulle mozioni che aveva proposto la Vicepresidente Ortenzi.
Sollecito la discussione, in data odierna, delle mozioni relative alle proroghe delle autorizzazioni sul biogas perché nella seduta del 10 dicembre, prima della sessione di bilancio, quest'Aula ha espressamente votato un preciso ordine del giorno che prevedeva la legge sulla manutenzione dei fiumi, il Comune unico e subito dopo la questione delle proroghe sul biogas, vederla adesso slittare con l'anticipo di altre mozioni ...

PRESIDENTE. Che punto è dell'ordine del giorno?

Elisabetta FOSCHI. E' il punto n. 5.

PRESIDENTE. Va bene, ma è previsto che ci si arrivi al punto 5.

Elisabetta FOSCHI. No, dall'ordine del giorno e dai lavori di oggi ...

PRESIDENTE. No, se lei mi lascia fare è un punto a cui arriviamo subito e le spiego perché. Lo dobbiamo decidere adesso ...

Elisabetta FOSCHI. E' diverso da quello che ha detto la Consigliera Ortenzi.

PRESIDENTE. Benissimo, perfetto. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Presidente la ringrazio, io ho ascoltato l'intervento del Consigliere Trenta, condivido la sua volontà di intervenire con forza su questi temi, su questo tema della democrazia economica e finanziaria, quindi, sono d'accordo, però noi questa mattina, grazie all'iniziativa del Presidente Solazzi e grazie alla disponibilità dei Capigruppo consiliari, abbiamo incontrato i ragazzi, i precari di Banca Marche, fermo restando il problema a cui lei faceva riferimento, direi di votare subito questa mozione, perché c'è stata una veduta forte, coesa, direi una volontà da parte di tutti, di affrontare, di dare una mano rispetto a questo problema.
Senza cancellare quello che lei dice, Consigliere Trenta, questa cosa facciamola perché se chiamiamo in causa Draghi finisce che accantoniamo il problema che abbiamo di fronte che è quello dei ragazzi di Banca Marche, grazie.

PRESIDENTE. Siccome è stata chiusa la parte delle interpellanze e delle interrogazioni, direi di fare questo, passerei al punto numero 3 che riguarda le nomine, le facciamo velocissimamente, poi al punto 4, come abbiamo concordato nella Conferenza dei Presidenti .., no, abbiate pazienza, il punto 3 le nomine, poi al punto 3 bis iscriverei la mozione dei giovani precari perché li abbiamo incontrati ed anche qui penso che possiamo fare velocemente, poi proseguirei, come da previsione della Conferenza, con il punto 4, il 5 ed il 5 bis, che è il punto 11, ed il 5 ter che è quello che sollecitava il Consigliere Sciapichetti.
Se no, oggettivamente, non facciamo più la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, lì ci diamo un ordine, è in quella sede che vanno presentate eventuali richieste, questa oltrepassa le altre perché abbiamo incontrato i ragazzi e tutti insieme abbiamo concordato, si può dire, un testo che possiamo votare in 5 minuti, per il resto se andiamo veloci credo che le mozioni siamo in grado di affrontarle tutte.
Siamo d'accordo su questo percorso? (...) Va bene andiamo avanti.
Se siete d'accordo, direi di passare al punto 3, le nomine per cui devono essere distribuite le schede per il voto.

NOMINA

Elezione di tre Consiglieri regionali Revisori del Conto dell'Assemblea legislativa regionale.
(articolo 12 del R.I.) - Voto limitato ad uno

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la nomina di tre Revisori del Conto dell'Assemblea legislativa regionale. Voto limitato ad uno
Prego distribuire le schede.

(Il Consigliere segretario Pieroni effettua la chiamata)

PRESIDENTE. Comunico i risultati della votazione:

Votanti n. 35
Schede bianche n. 2
Schede nulle n. 1
Schede valide n. 32.

Hanno ricevuto voti:
Mirco Ricci n. 14,
Dino Latini n.7,
Graziella Ciriaci n. 9,
Mirco Carloni n. 2.

Proclamo eletti Revisori del conto dell'Assemblea legislativa i Consiglieri Mirco Ricci, Dino Latini e Graziella Ciriaci.

NOMINA

Elezione di tre Consiglieri regionali nella Commissione per la vigilanza della biblioteca dell'Assemblea legislativa regionale.
(articolo 13 del R.I.) - Voto limitato ad uno

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la nomina di tre Consiglieri regionali nella Commissione per la vigilanza della biblioteca dell'Assemblea legislativa regionale. Voto limitato ad uno
Prego distribuire le schede.

(Il Consigliere segretario Pieroni effettua la chiamata)

PRESIDENTE. Comunico i risultati della votazione:

Votanti n. 34
Schede bianche n. 2
Schede nulle n. 0
Schede valide n. 0.

Hanno ricevuto voti:
Gianluca Busilacchi n. 10,
Letizia Bellabarba n. 10,
Giovanni Zinni n. 11,
Enzo Marangoni n. 1.

Proclamo eletti nella Commissione per la Vigilanza della biblioteca dell'Assemblea legislativa regionale i Consiglieri Giovanni Zinni, Gianluca Busilacchi, Letizia Bellabarba.

Mozione 610
ad iniziativa dei Consiglieri Solazzi, Ricci, Massi, Marinelli, Binci, Natali, Zaffini, D'Anna, Camela, Cardogna, Bucciarelli, Pieroni, Eusebi, Donati, Ciriaci, Trenta, Foschi, Marangoni
“Situazione precari Banca Marche”
(Votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 610 dei Consiglieri Solazzi, Ricci, Massi, Marinelli, Binci, Natali, Zaffini, D'Anna, Camela, Cardogna, Bucciarelli, Pieroni, Eusebi, Donati, Ciriaci, Trenta, Foschi, Marangoni. Credo che l'abbiate avuta tutti, quindi, non c'è bisogno di leggerla anche perché è firmata da tutti i Capigruppo consiliari
Se non ci sono richieste di intervento e si condivide l'impostazione di questa mozione direi di metterla ai voti.

Mozione n. 610. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 534
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
"Prospettive di sviluppo del porto di Ancona"

Mozione n. 537
ad iniziativa del Consigliere Bugaro
"Progetto waterfront porto di Ancona"
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le mozioni n. 534 del Consigliere Giancarli e la mozione n. 537 del Consigliere Bugaro, abbinate.
Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Noi abbiamo parlato delle prospettive di sviluppo del porto di Ancona ed abbiamo fatto la legge, eccetera, eccetera, di Ancona, io invece rifaccio la memoria ad un articolo a mezzo stampa di ieri, dove in maniera sempre molto roboante, il Presidente Spacca parlava della famosa Macroregione Ionica-Adriatica dicendo: il fiore all'occhiello, le Marche, il Mar Mediterraneo, eccetera.
Ancora una volta faccio richiesta agli atti perché devo capire bene alcuni concetti che sono impliciti nel discorso della Macroregione Ionica Adriatica, nulla osta alla valorizzazione ed al potenziamento del porto di Ancona, che io all'interno delle mie relazioni, come sempre agganciate alla legge regionale, Limes territori di confine, e alla legge regionale numero 9 del 2002, articolo 15, ponevamo sulla cittadella di Ancona, il luogo fisico dell'Università per la pace, dei premi Nobel, tant'è che venne nella regione Marche il premio Nobel per la pace Gorbaciov.
Adesso, ancora una volta, furbescamente faccio notare che mi proposero Presidente dell'Associazione l'ex rettore dell'Università politecnica di Ancona, Pacetti, guarda caso Pacetti furbescamente cerca di aggirare questo percorso appropriandosi di un'idea che era all'articolo 5 della citata legge n. 9 del 2002.
Ha avuto l'ardire di dire che erano indicazioni dell'Europa, che alla Regione Marche non costava niente, allora io voglio sapere e ancora una volta, così come ho fatto, ripropongo un'interrogazione, questa volta, però, direttamente alla Corte dei Conti ed alla Procura della Corte dei Conti, così se facciamo bella figura su questa vicenda, la faremo tutti quanti insieme, ma voglio conoscere bene l'organigramma, così come fatto, dai dirigenti della Regione Marche, caro Presidente, anche perché proprio a lei io ho inviato la regolarità tecnica, amministrativa, finanziaria dell'articolo 15, Associazione Università per la pace, così come gestita, così come hanno estromesso lei, il Consigliere regionale Trenta e il Consigliere regionale Cardogna che fa finta di niente.
Sono il tipo che non lascerà queste cose così tranquillamente e serenamente al vento, ne chiederò ragione alla Regione, ma soprattutto, ripeto, caro Presidente, questa volta alzeremo un attimo il tiro perché io ritengo che, anche se qui passa, caro Presidente, una mozione ...

PRESIDENTE. Consigliere Trenta lei sta intervenendo su queste mozioni?

Umberto TRENTA, Si, prospettive dello sviluppo del porto di Ancona, quindi, ritenendo Ancona baricentrica al discorso che riguarda la Macroregione Ionica Adriatica, che parte da su per arrivare giù, includendo la Regione Sicilia, perchè se parliamo del Mediterraneo il Commissario europeo dovrà tener conto, debitamente conto, che gli Stati frontisti del Mediterraneo vanno ad includere la regione Africa, che sicuramente ha un peso strategico diverso da quello che possiamo pensare dei Paesi che vanno dalla Croazia fino alla Grecia.
Caro Presidente è vero che queste opportunità ci saranno, però ritengo di ristabilire l'ordine delle cose, ma soprattutto sulle cose, io andrò a citare alcune frasi strategiche che riguardano il gemellaggio tra la sede giuridica dell'Associazione Università per la pace, che comprende le Università che si affacciano nel bacino Ionico-Adriatico e, quindi, Mediterraneo, all'interno di quella legge che prevede l'istituzione dell'Università dei premi Nobel.
Così borderline il grande Pacetti ha portato quell'idea e quell'esperienza all'interno di un altro organismo che è l'Uniagricon, credo che sia il termine esatto, quindi, caro Presidente darò seguito a questo intervento con un'interrogazione puntuale, estesa agli organi di controllo amministrativo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente, colleghi Consiglieri, credo sia doveroso illustrare la mozione, lo faccio con poche parole perché tutti voi conoscete il porto di Ancona, sapete che costituisce una delle attività economiche e produttive più importanti di questa nostra regione e, al tempo stesso, come abbiamo scritto - dico abbiamo scritto, perché questa mozione l'abbiamo costruita con molte persone - è un importante nodo della competitività e dell'efficienza logistica all'interno delle reti di trasporto transeuropeo. Fra l'altro qui voglio fare una considerazione perché dal settembre scorso, quando scrivemmo la mozione, ad oggi alcune cose sono cambiate e tutte in meglio per il porto.
Voglio ringraziare molte persone, non le cito, ne cito soltanto una, perché credo che la correttezza istituzionale e la collaborazione leale debba sempre prevalere, quindi, in questo caso, ringrazio il Ministro Lupi.
Dicevo che delle cose sono cambiate, noi siamo stati come delegazione di quest'Assemblea legislativa a Bruxelles, abbiamo lavorato sull'allungamento del corridoio Baltico-Adriatico, abbiamo capito che era più facile inserire Ancona, le Marche e la dorsale adriatica attraverso un altro corridoio che è quello Mediterraneo-Scandinavia, quello Helsinki-La Valletta, e siamo riusciti ad avere le Marche dentro quel corridoio, ma con le Marche la piattaforma logistica e, quindi, le principali infrastrutture, il porto, la ferrovia, l'aeroporto, l'interporto.
L'altra cosa che è cambiata, quindi, il ringraziamento non era e non è piaggeria, è quella di aver nominato il Commissario dell'Autorità portuale, tra l'altro, proprio perché queste cose sono cambiate, ho emendato la mozione. L'altra è che è stata firmata, atto compiuto, positivo, la convenzione per l'uscita ad ovest del porto di Ancona.
Dicevo che il porto rappresenta questo: logistica, economia. Per il porto e sul porto ci sono tantissimi strumenti di pianificazione, sono molti, anche il piano della logistica delle infrastrutture della Regione Marche, ma penso al piano regolatore del porto, qui ci sono persone che sono state nel Comitato portuale, penso al Consigliere Bucciarelli, persone che conoscono da vicino questa cosa.
Dico anche, alla mia sinistra c'è il Consigliere Eusebi che del porto è stato Assessore, come è stato Assessore Viventi, che sul piano regolatore portuale ci sono delle opere che vanno realizzate.
Un'opera che va realizzata è senz'altro quella della Banchina Marche che non solo consente di dare una risposta al mondo produttivo, ma credo che ci faccia superare quella che, a volte, è anche una discussione ideologica, non lo so, come se ci debba essere una contrapposizione fra la valorizzazione della parte storica ed il mondo del lavoro. Io dentro questa contrapposizione non mi ci ritrovo, anche perché nella mozione abbiamo scritto una cosa, la Loggia dei mercanti, un edificio stupendo, è stato restituito alla città di Ancona e alle Marche dal mondo del lavoro, e potrei continuare.
C'è la necessità di dare risposte al mondo del lavoro, c'è la necessità di valorizzare il patrimonio storico, quando ringrazio il Ministro Lupi, faccio riferimento a questo patrimonio democratico che è presente nella realtà portuale anconetana.
C'erano alcune cose non più rinviabili, come quelle della viabilità, del fronte mare, di costruire sinergie, quindi, Assessore Giorgi, credo che quando scriviamo "impegna" è una richiesta di collaborazione. Sono certo di trovare in lei una persona disponibile, rispetto a questa collaborazione, ad agire per la piena valorizzazione del porto di Ancona - che si chiama porto di Ancona, ma è un porto internazionale, è il porto delle Marche in tutta la sua complessità - e a farsi promotore di un coordinamento fra il mondo del lavoro, la Camera di Commercio, le istituzioni, in particolare il Comune di Ancona, la Regione Marche, ma per la sua dimensione e la sua importanza anche il nostro Parlamento e il Parlamento europeo, l'Autorità portuale e le associazioni che sono tantissime, le conosciamo, da quelle culturali a quelle ambientali, a quelle nautiche, per individuare le necessarie iniziative delle attività portuali.
Gli emendamenti che ho presentato non fanno altro che aggiornare la situazione, ovviamente ho ringraziato il Ministro, ho ringraziato gli Assessori, ringrazio il Consigliere Bugaro che su questo tema ha presentato anche lui una mozione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Rimando subito la palla al collega, anch'io ringrazio il Consigliere Giancarli che è intervenuto sull'argomento.
L'argomento è certamente centrale nel nostro dibattito e anche nel futuro, per il futuro del nostro territorio.
E' vero che da quando abbiamo presentato gli atti ispettivi sono cambiate tante cose, nel senso che il Presidente dell'Autorità portuale è stato individuato, la firma della convenzione per l'uscita dal porto della città di Ancona è stata fatta. Atti concreti che hanno corroborato questa nostra visione di importanza strategica di Ancona, come la piastra logistica intermodale ma, ed è di queste ore, bisogna continuare a vigilare, perché non so se voi sapete che esiste un piano nazionale che dovrebbe ridisegnare le Autorità portuali, individuandone nei grandi porti nazionali le uniche sedi.
C'è un dibattito aperto sul quale è bene vigilare, sul quale è bene che ognuno di noi, nelle sue varie articolazioni riesca a produrre, se così posso definirle, pressioni politiche affinché l'Autorità portuale di Ancona rimanga. Lo dico non per campanilismo, perché fin lì si svilupperebbe una mera contrapposizione fra le varie città sedi di Autorità portuali d'Italia, come spesso avviene, cambiare tutto per non cambiare niente, ma perché Ancora non solo è il più importante scalo del medio Adriatico, ma soprattutto è una realtà che se collegata in rete, cosa che non è stata fatta fino adesso, con l'aeroporto e l'interporto, potrebbe diventare un reale motore di sviluppo e di assistenza nazionale ed internazionale di traffici portuali e non solo.
La differenziazione con il documento del Consigliere Giancarli non è sulla visione delle cose, ma forse più sull'oggetto della questione, anzi secondo me le due mozioni possono essere auspicabilmente integrate, perché ritengo che il porto di Ancona possa essere un grande motore di sviluppo non solo per la regione e per il nostro Paese, ma anche per la nostra città, posto nel quale oggi c'è una frattura profonda fra quello che avviene dentro il porto e quello che avviene fuori, all'interno della città.
Quale migliore occasione di riqualificazione del porto, visto anche in prospettiva, se si riesce, una volta tanto, a fare quello che tutti noi spesso auspichiamo e che raramente riusciamo a porre in essere, cioè cercare di fare un concorso internazionale di idee per uno studio profondo del waterfront di Ancona. Mi rendo conto che Ancona non è Genova, non è Barcellona, mi rendo conto perfettamente per dimensioni, per storia, per tutto quello che voi volete, però penso che Ancona possa essere una palestra utile dove cercare di mettere in concorso delle idee, le migliori possibili. Quando uno allarga il campo e guarda anche fuori dalla portata del proprio naso riesce a trovare situazioni sicuramente più competitive e più avvincenti, magari con il necessario coinvolgimento anche delle professionalità locali in una sinergia necessaria, affinché il porto possa trovare una nuova dimensione.
Una dimensione che possa vedere le attività commerciali spostate nelle nuove darsene ed il porto di Ancona restituito alla città, così che la città possa trovare il suo normale sfogo dentro l'attuale porto storico. Per fare questo, voi capite che ci vuole la rivisitazione totale del waterfront e questo studio non può essere affidato, questa volta, volando basso, bisogna cercare di coinvolgere le migliori professionalità europee insieme ai migliori studi locali. Questa sinergia io la auspico, spero che sia colta anche da voi colleghi, perché Ancona può diventare nel suo piccolo o nel suo grande, dipende dai punti di vista, un punto di riferimento.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Grazie Presidente, cercherò di stare nei tempi.
Dico subito che voterò questa mozione. Noi abbiamo avuto diverse occasioni per discutere del porto di Ancona, vuoi all'interno della discussione della Macroregione Ionica Adriatica, vuoi, e lo abbiamo fatto all'unanimità, votando una mozione sulla piattaforma logistica delle Marche.
C'è l'integrazione del porto, aeroporto, interporto, adesso ne parliamo come sviluppo di una parte della logistica o come una parte del porto, ma non credo che questo sia l'approccio migliore.
Dico subito che non credo neanche alla realizzazione delle opere, che io do ormai sul piano della pratica, per fatta, dal momento che abbiamo finalmente un Presidente dell'Autorità portuale che è marchigiano, di Ancona, che conosce il porto ed ha tutte le condizioni per poter lavorare al fine di realizzare le opere necessarie, vuoi perché sono cambiate diverse cose, l'accordo, il protocollo firmato per l'uscita ad ovest, il corridoio Helsinki-La Valletta, come ricordava il Consigliere Giancarli, perchè credo che se noi non inseriamo la discussione del porto di Ancona, che è la prima industria regionale per occupazione, e la città di Ancona, su cui abbiamo fatto una legge apposta, in un ambito culturale più regionale del bacino dell'Adriatico e dello Ionio, del Mediterraneo in generale, noi rischiamo di partire con il piede sbagliato.
Noi riusciamo a far svolgere a questa città ed al suo porto un ruolo determinante soltanto se recuperiamo le radici e i motivi che hanno fatto diventare nell'antichità Ancona porto d'oriente, soltanto se facciamo recuperare a questa città un'identità culturale che le ha permesso di interfacciarsi con tutte le regioni del Mediterraneo in modo molto autorevole.
Dico questo anche per arricchire la discussione sulla Macroregione Ionica Adriatica, ho avuto modo di accompagnare l'Assessore Canzian dall'ambasciatore Pigliapoco, Segretario dell'iniziativa adriatico-ionica, il quale si è dichiarato entusiasta di un'idea, di un progetto culturale che recuperi tutti quei valori che ci accomunano e che pongano al centro Ancona come referente europeo di questo progetto di Macroregione Ionica-Adriatica. E' ovvio, va da sé, se noi creiamo le condizioni culturali e politiche, perché fare cultura significa creare relazioni, tessere rapporti, significa farsi riconoscere, noi recuperiamo questo ruolo politico, credo che avremo dato un bel contributo allo sviluppo del porto di Ancona.
Certo è che noi chiediamo, noi comunisti lo abbiamo fatto con la mozione che è stata approvata all'unanimità, un ruolo nuovo al governo regionale, un ruolo nuovo che sembra almeno adesso, noi stiamo apprendendo con piacere, cominci a realizzarsi attraverso la volontà di essere ente coordinatore di tutti i soggetti che operano in questa regione sul tema importante come quello della logistica, cioè porto, aeroporto, interporto, perché da soli non riusciranno ad essere un interlocutore credibile, un interlocutore autorevole, nei confronti dell'Europa, perché noi stiamo parlando di Europa quando parliamo del porto di Ancona.
Per quanto riguarda il waterfront, ero da anni nel comitato portuale, rappresentavo la Provincia, quando si parlava del waterfront, guardate se noi riuscissimo a realizzare, a costruire una cornice politica importante e credibile, il waterfront sarebbe un progetto realizzabile, altrimenti assisteremo a quello che è avvenuto finora, le tempeste nel bicchiere, il waterfront che non si realizza, e il porto di Ancona, è una sorta di una borsa dei polli di Renzo, mentre altri porti, che sono più importanti per quanto riguarda i traffici, potrebbero avere la supremazia rispetto a quello di Ancona.
In sintesi lavorare sulla cultura, sulle radici culturali ed i motivi che ci hanno permesso in passato di essere un punto di riferimento di un'area importante e vasta come quella del Mediterraneo. Essere interlocutori credibili dell'Unione europea e soprattutto coordinare porto, aeroporto, interporto per le opere anche da realizzare, perché così noi avremmo dato un contributo importante per lo sviluppo di questa regione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Secondo me nelle due mozioni e negli interventi sono state dette delle parole chiave. Si parla di programmazione, di progettazione, di integrazione.
La prima integrazione è la sinergia che serve tra gli attori che operano all'interno del porto di Ancona, perché l'Assemblea legislativa e la politica hanno inserito il porto di Ancona all'interno delle reti trasportistiche europee, però non so, non si riesce ad intervenire rispetto agli interessi particolari che sono all'interno del porto di Ancona. Tra gli operatori del porto di Ancona non c'è, e secondo me dovrebbe esserci, un tavolo insieme alla città ed alla Regione Marche, per mettere in piedi quelli che sono i tempi, i modi degli interventi da fare, perché ognuno tira dalla sua parte e questo ha fatto sì che non ci sia stata unità di intenti, portando ad un immobilismo o non portando a delle accelerazioni che sarebbero state possibili se questa unità di intenti fosse stata presente.
Per il resto sono fondamentalmente d'accordo, il porto di Ancona da un punto di vista commerciale e trasportistico deve legarsi alla progettazione, tra l'altro, tra gli obiettivi che sono stati presentati due consigli regionali fa dal Presidente Spacca c'è il discorso dell'integrazione e della sinergia tra i porti della Macroregione Ionica Adriatica, perché anche lì se ognuno definisce le proprie funzioni e si dà un'offerta complessiva, si riesce ad aumentare, su ogni singolo porto, l'attività commerciale e addirittura l'attrattività di questa rotta commerciale. Poi di fatto la Macroregione Ionica Adriatica per essere una rotta commerciale deve dare una serie di servizi integrati per chi utilizza e per chi fa trasporto merci o trasporto persone, quindi politiche sinergiche tra i vari porti.
L'altra questione è quella della valorizzazione - secondo me è fondamentale e bisogna risolverla, ancora prima che nella progettazione, nel tavolo politico tra gli operatori portuali, l'Autorità portuale, la città di Ancona e la Regione - e come raggiungere al più presto la definizione degli spazi, perché oramai è da tutti condivisa la necessità che la parte storica del porto debba essere ripresa dalla città e collegata alla città, questo è difficile, tanto è vero che basta affacciarsi sul porto di Ancona e vedere, come prima cosa, le reti metalliche, tutto l'opposto di apertura alla città.
Ricordo che tutte le più grandi città europee che hanno un porto collegato alla città hanno ripreso questo rapporto diretto con la parte storica, faccio l'esempio della bellissima Barcellona in cui quello che era il porto commerciale che sta, proprio come ad Ancona, al termine della Rambla adesso è stato completamente aperto alla città, valorizza ed è diventato la testata turistica, storica, commerciale, ambientale della città. Non a discapito delle attività tipiche del porto, ma in qualche modo a integrazione, a valorizzazione di un tessuto che ha sempre visto la convivenza.
Noi negli ultimi decenni abbiamo reso impossibile questa convivenza.
Ci sono diversi aspetti, forse la parte progettuale è l'ultima, perché il piano particolareggiato del porto di Ancona prevede la valorizzazione e l'apertura della città sul porto, l'integrazione ma, secondo me, deve essere messo in piedi, quindi, penso che l'attore debba essere il Comune di Ancona, un tavolo con gli operatori, con la Regione anche al fine dell'attivazione di future risorse del prossimo periodo di programmazione europeo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Eusebi.

Paolo EUSEBI. Grazie Presidente. Raramente mi è capitato di assistere ad un dibattito così interessante, ovviamente noi anconetani siamo più attenti a questo e specialmente chi come me ha avuto la fortuna, per qualche anno, di fare l'Assessore al commercio e al turismo del Comune di Ancona.
Credo che l'intelligenza delle due relazioni, ancorché sintetiche, dei presentatori delle due mozioni, il Presidente Giancarli e il Vicepresidente Bugaro, non solo come auspicava il Consigliere Bugaro, andrebbero integrate. Secondo me è un dovere integrarle anche perché è semplicissimo, l'impegna della mozione del Consigliere Bugaro potrebbe essere messa fra gli impegna della mozione, molto ben costruita, del Consigliere Giancarli e fatto poi il coordinamento. Credo che l'aspetto più carente della mozione del Consigliere Giancarli diventi perfetto con l'integrazione del Consigliere Bugaro, questo però è un mio parere ed un mio auspicio.
Approfitto velocemente per l'esperienza che ho fatto, per elogiare una sinergia che tra le istituzioni c'è. Le nostre strutture tecniche lavorano con quelle dell'Autorità portuale in una sinergia che funziona, fattiva, per quanto riguarda l'area a mare, l'energificazione, la vasca ricolmata e quant'altro. Adesso abbiamo il Presidente Giampieri, è stato detto, uno dei nostri che lavorerà in sinergia, mi auguro, con noi e con il Comune di Ancona.
L'intervento del Presidente Bucciarelli fa da cappello e da integrazione alle relazioni dei Consiglieri Giancarli e Bugaro. L'aspetto culturale è importantissimo, come Comune di Ancona avevamo preparato, poi è successo il terremoto, un progetto per una parte di waterfront, potrebbe essere ripreso dal tavolo auspicato dal Consigliere Bugaro. Questo darebbe impulso a quell'aspetto culturale di questa faccenda, potrebbe servire, per esempio, anche a resuscitare quel parco archeologico anconetano ed è una vergogna che nessuno se ne occupi.
Abbiamo la parte storica che va al porto, da Corso Mazzini fino al Duomo, è un inestimabile tesoro, purtroppo, transennato, malamente transennato, malamente custodito, allora mi permetto, e chiudo, di suggerire al Presidente Giancarli e al Vicepresidente Bugaro di fare questa integrazione che secondo me è essenziale. Aggiungerei tra gli enti che vanno coinvolti in questo tavolo, il Consigliere Bugaro parla di un tavolo permanente, anche la Sovrintendenza solo perché ho la speranza che resusciti nei suoi compiti che sta, per quanto riguarda la parte storica di Ancona, completamente, colpevolmente, disattendendo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Devo dire che i testi delle due mozioni sono compatibili e sostanzialmente complementari.
Credo che l'argomento porto spesso ci metta nelle condizioni di assistere a dei flashback del passato che si ripercorrono ogni volta.
Oggi siamo ad una fase di nuovo start up, c'è un nuovo Presidente dell'Autorità portuale, quindi risale l'entusiasmo, come è accaduto in passato con tutti i migliori propositi, i migliori stimoli, però c'è il dato storico drammatico che in realtà il porto di Ancona non solo non ha avuto lo sviluppo che meritava, ma addirittura ci sono dei fatti certi che ci dimostrano che la lentezza con la quale le istituzioni hanno affrontato il tema dello sviluppo del porto ha pregiudicato molto di esso. Basta vedere il piano particolareggiato del porto adottato dal Comune di Ancona qualche anno fa, già tardivo rispetto a delle istanze portate avanti dagli operatori.
Potevo anche presentare degli emendamenti, ma mi sembrava di rovinare la festa di nuovi intendimenti e di nuovo insediamento, quindi, non vorrei che questi appunti che adesso dirò vadano a scadere in fraintendimenti.
Penso realisticamente a due cose: la nuova governance del porto e l'ipotetico tavolo che si deve fare, due aspetti centrali di queste mozioni. Il primo è che in passato si è assistito spesso, nei rapporti fra le varie istituzioni, ad atteggiamenti ideologici, questo non deve più accadere. Faccio un esempio concreto, qualcuno si è inventato il trenino magico che doveva partire dal porto per l'interporto, senza un reale confronto con gli spedizionieri, quella è stata una mossa sbagliata, perché noi non dobbiamo mai dimenticarci che esistono le regole del mercato e che, all'interno del porto, ci sono varie attività che affrontano vari tipi di mercato, dal mercato del traffico delle merci, al mercato dei passeggeri, al mercato dei rifiuti, eccetera. Oggettivamente parlando, non deve accadere che l'istituzione imponga un ragionamento che di fatto diventi solo un onere o un balzello per gli operatori.
Vorrei ricordare che in questa Regione, grazie all'iniziativa del sottoscritto e di altri Consiglieri, siamo riusciti a cancellare un'imposta fastidiosa all'interno del mondo economico del porto, quindi, il primo aspetto è l'auspicio che questo tavolo si confronti serenamente con chi ci lavora e che non imponga ragionamenti ideologici.
Il secondo aspetto che mi sento di sottolineare, e questo riguarda tutto il porto in rapporto con la città di Ancona, è la grande attenzione al tema del turismo.
Il tema del turismo può essere una grande occasione di rilancio del nostro Capoluogo di Regione, molto spesso assistiamo, anche in questo Consiglio, a critiche verso l'Anconacentismo, vorrei ricordare che più la città di Ancona riesce a rinnovare una nuova identità, laddove quelle principali sono andate, come posso dire, a scemare, prima sarà autosufficiente. Questo è un discorso che riguarda tutto il Consiglio regionale, se uno vuole avere un Capoluogo di Regione che sia forte, autonomo, capace di lasciare risorse alle altre province, deve mettersi in testa che la città di Ancona deve essere rilanciata e questo lo deve fare tutto il Consiglio regionale, perché questa è una cosa essenziale per creare anche in futuro occupazione per i giovani, laddove Ancona è una città che difficilmente avrà un rilancio industriale o agricolo o potrà pensare di reggere tutta la vita sui servizi.
Ancona è una città che potrebbe avere un grande rilancio attraverso un grande investimento sul turismo, quindi, oggi voto volentieri le due mozioni, immagino che il Consigliere Giancarli cassi il punto 3, perché il Presidente è già stato nominato, ritengo però che questo tavolo che deve essere creato fra le istituzioni debba coinvolgere fino in fondo il Consiglio regionale, perché il porto di Ancona è il porto della regione e non solo della città di Ancona.

Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Giorgi.

Paola GIORGI. Grazie Presidente. Voglio ringraziare innanzitutto coloro che hanno presentato queste due mozioni, perché è stata l’opportunità per assistere ad un bellissimo dibattito, pieno di spunti, un dibattito importante.
Il Consigliere Giancarli ha presentato due emendamenti per attualizzare la sua mozione perché oggettivamente in questi ultimi mesi sono accadute delle cose che ci fanno, Consigliere Zinni, vedere le cose in maniera più positiva.
C’è stata non solo la nomina del Commissario straordinario, un esponente marchigiano, ma c'è stato un mutare di tutto l'orizzonte anche istituzionale che agisce nel porto di Ancona e questo ci dà, innanzitutto, il valore non solo cittadino, non solo regionale, non solo nazionale, ma assolutamente europeo del ruolo che questo porto svolge.
Chiaramente i termini delle due mozioni sono totalmente condivisibili, tante cose sono state dette, non voglio ripetermi, voglio dire che c'è stata da parte della Regione Marche anche per i traguardi, le tappe che abbiamo conseguito, un grande pressing istituzionale, stimolato ed affiancato sempre da una grande attenzione che l'Assemblea legislativa ha rivolto su questo tema.
Anch'io ringrazio il Ministro Lupi perché si è rivelato un interlocutore molto attento ed anche efficace ed ha risposto alle nostre sollecitazioni.
Si è parlato di intermodalità, devo dire che da un mese a questa parte c'è stata un’accelerazione nel dialogo tra i tre soggetti porto, aeroporto, interporto. La settimana prossima è previsto un incontro istituzionale fra i rappresentanti dell'aeroporto e dell'interporto, devo dire che abbiamo un’interlocuzione ormai quotidiana con il Commissario straordinario Giampieri su alcune tematiche relative allo sviluppo del porto, stiamo già dialogando anche con il Presidente di Aerdorica, quindi, siamo entrati in questa logica di piattaforma della quale si auspica veramente il decollo, per utilizzare solo uno dei tre punti di terminologia dell'infrastruttura.
Per quanto riguarda il tema della progettualità, ci sono già tanti progetti per lo sviluppo del porto di Ancona e potremmo anche metterne in campo nuovi, però il tema principale è il tema della risorsa.
L'inserimento del porto di Ancona nel corridoio Helsinki-La Valletta a livello europeo ci dà la possibilità di attingere anche a delle risorse comunitarie.
Per quanto riguarda la programmazione 2014-2020 del Fesr, vi volevo dire che non potremo attingere a quelle risorse per attività tipicamente infrastrutturali, infatti nella bozza di accordo di partenariato che lo Stato italiano ha trasmesso alla Commissione europea il 9 dicembre, quindi appena due mesi fa, lo Stato non prevede che le Regioni sviluppate, di cui la Regione Marche fa parte, investano nell'obiettivo tematico 7 e, quindi, nelle infrastrutture. Quella è una parte di finanziamento che ci viene preclusa, chiaramente per l'infrastruttura rimane tutta la parte del fondo di coesione e sviluppo, cioè l'ex Fas, ma c'è un'altra possibilità molto importante per il porto di Ancona, in una visione europea, in una visione di collaborazione con gli altri porti, che è quella dei fondi diretti. Anche su questo ci siamo mossi perché, come sapete, il bando è uscito la settimana scorsa, abbiamo attivato questa iniziativa per poter individuare dei soggetti altamente professionali che unitamente a Svim riescano proprio a costruire queste attività integrate, principalmente dialogando con i paesi della Macroregione Ionica Aadriatica - per il porto di Ancona questo risulta fondamentale proprio per attingere ad altre risorse europee - ma il porto di Ancona, e mi piace ricordarlo, è già interessato a progetti la cui capofila è la Regione Marche, a tre progetti di sviluppo europei, sta ottenendo i finanziamenti, il progetto Med Net, il progetto Intermodadria ed il progetto IEC Way, sono tutti progetti che vanno ad attivare delle facilità da un punto di vista logistico, a facilitare la permanenza dei passeggeri che transitano nei nostri porti e mettono in rete i porti dell'Adriatico, non solo della parte nazionale, ma chiaramente anche quelli dell'altra sponda dell'Adriatico.
Le attività in corso sono tante, vi dico un'altra cosa, si è vissuta in questi giorni la problematica della Costa Crociere che quest'anno non attraccherà al porto di Ancona, non è un problema di ospitalità della regione Marche o del porto di Ancona, ma è un problema strutturale che noi con Giampieri abbiamo iniziato ad analizzare e qui entra in gioco anche l'aeroporto, quindi, anche la disponibilità del Prof. Belluzzi, proprio per poter risolvere, entro quest'anno, queste problematiche e riuscire nel 2015 a fare attraccare navi più grandi, con un indotto turistico maggiore.
Stiamo lavorando a 360°, ripeto, è cambiato il panorama, non solo relativo all'Autorità portuale, questo è stato fondamentale, ma il panorama generale.
Chiudo rifacendomi ad un'osservazione giustissima che faceva prima il Vicepresidente Bugaro, l'attualità è questa, sta avanzando un piano di riordino delle Autorità portuali, c'è stata una prima proposta da parte di Assoporti, è stata discussa una proposta assolutamente penalizzante per il porto di Ancona, non solo l'Autorità portuale, ma l'Assessorato regionale alle infrastrutture si è espresso in maniera ufficiale totalmente contraria a questa iniziativa, quindi, abbiamo fatto, da un punto di vista istituzionale, ripeto quella parola, perché mi sembra fondamentale, pressing anche su questa tematica. La tematica prioritaria oggi è questa, dobbiamo rimanere tra le Autorità portuali e l'inserimento nel corridoio europeo Helsinki-La Valletta ci dà l'opportunità perché a livello nazionale non possiamo permetterci di normare in maniera difforme dalla Comunità europea, perché questo lede l'invio dei fondi e di risorse finanziarie, ma soprattutto ci isola in un contesto totalmente europeo.
L'argomento del giorno, se mi permettete, l’attualità sul porto oltre tutto quello di cui abbiamo parlato che va avanti e che procede - poi ho dimenticato di dire una cosa poi la dirò – è questa. C'è questa riforma in corso, la Commissione Senato ha espresso il suo parere in merito a due proposte di legge che erano giacenti da anni, noi in Commissione infrastrutture abbiamo, come Regioni, presentato degli emendamenti, su questa proposta si sta inserendo la nuova proposta del Ministro e dobbiamo assolutamente vigilare in questo senso affinché l'Autorità portuale di Ancona rimanga. Su questo ci aiuta anche, a mio avviso, la nascita della strategia della Macroregione Ionica Adriatica perché nel momento in cui il piano d'azione verrà approvato quest'anno, nel 2014, il ruolo del porto di Ancona risulterà prioritario, non può, ripeto, una normativa statale andare contro a quello che un panorama europeo, oggi fondamentale e prioritario, ci offre.
In merito al Comitato di gestione, o come vogliamo chiamarlo, di cui più o meno molte persone hanno parlato, ricordo che c'è, agisce da tempo l’Osservatorio sul porto di Ancona, ne fanno parte la Camera di Commercio, la Regione, il Comune di Ancona anche altri soggetti. Nel corso della giunta congiunta fra Giunta regionale e Giunta del Comune di Ancona abbiamo discusso di riattivarlo immediatamente. Ne abbiamo già parlato con il Commissario Giampieri, quindi, questa potrebbe essere la sede per far ripartire questo dibattito in maniera concreta, inserendo anche gli altri soggetti che giustamente, come venivano ricordati, agiscono nella vita del porto di Ancona.
Piena condivisione di quanto è stato detto, dei testi delle mozioni, anche della proposta del Consigliere Eusebi, chiaramente la Sovrintendenza ha un ruolo fondamentale, direi io, per il futuro, per lo sviluppo del porto di Ancona, porto europeo, grazie.

PRESIDENTE. Non ci sono altri iscritti a parlare, mettiamo in votazione la mozione n. 534 del Consigliere Giancarli. (…) Facciamo un'unica votazione? Va bene, un attimo solo che stanno formalizzando un piccolo emendamento.
Siccome non è possibile fare un'unica votazione, perché sono due mozioni diverse anche se abbinate nella discussione, ora votiamo quella del Consigliere Giancarli con gli emendamenti del Consigliere Giancarli.

Emendamento 534/1 a firma del Consigliere Giancarli. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 534/2 a firma del Consigliere Giancarli. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 534 così come emendata. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Consigliere Eusebi se lo legge senza che lo distribuisce a tutti, è un emendamento alla mozione n. 537, lo ha già scritto e depositato. (…)
Il Consigliere Binci ha votato a favore ma non è stato registrato il suo voto, prego, quindi, di registrarlo.
L’emendamento recita: "Nel dispositivo alla fine si aggiunge il seguente punto: 3) ad assumere urgentemente l'iniziativa tesa alla costituzione di un tavolo permanente di lavoro con il Comune di Ancona, l'Autorità portuale, la sovrintendenza al fine di redigere un bando europeo e poi tutto il resto".
Mettiamo in votazione l'emendamento del Consigliere Eusebi (…) Consigliere Eusebi bisogna che ritiri l'emendamento.

Mozione n. 537. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

Mozione n. 466
ad iniziativa del Consigliere Pieroni
"Revoca delle autorizzazioni oggetto di indagine giudiziaria e della sospensione degli atti autorizzativi in corso per la realizzazione degli impianti a biogas"

Mozione n. 593
ad iniziativa della Consigliera Foschi
"Diniego proroghe delle autorizzazioni rilasciate alla Soc. Solenergia Soc. Agricola a r.l. per la realizzazione e l'esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica a biogas da biomasse in Comune di Montefelcino (PU) SP n. 48"

Mozione n. 591
ad iniziativa della Consigliera Foschi
"Diniego proroghe delle autorizzazioni rilasciate alla Soc. Unipersonale Prima Energia S.r.l. per la realizzazione e l'esercizio di impianti di produzione di energia elettrica biogas da biomasse in Comune di Fano loc. Caminate e Metaurilia"

Mozione n. 465
ad iniziativa del Consigliere Massi
"Autorizzazioni eco-energie"
(abbinate)
(Rinvio)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 466 del Consigliere Pieroni, la mozione n. 593 della Consigliera Foschi, la mozione n. 591 della Consigliera Foschi e la mozione n. 465 del Consigliere Massi, abbinate.
Ha la parola il Consigliere Badiali.

Fabio BADIALI. Questa mozione va a incidere con l'argomento che tratteremo prossimamente in Aula con la proposta della Giunta regionale che è in Commissione.
Anche oggi, c'è l’ultima seduta della Commissione d'inchiesta sulla questione del biogas e delle biomasse nella Regione.
Penso, quindi, che questo dibattito possa essere rinviato successivamente alla discussione che faremo in Aula sulla questione della Via predisposta dalla Giunta.

PRESIDENTE. Lei fa una richiesta di rinvio. Scusatemi vi dico una cosa, noi facciamo la Conferenza dei Presidenti, lì andrebbe chiesto il rinvio, diciamo qual è l'ordine del giorno, l'ho ripetuto tre volte questa mattina, arriviamo a trattare il punto all'ordine del giorno e voi chiedete il rinvio! E’ una questione di metodo!

Fabio BADIALI. Nel merito ha ragione, Presidente.

PRESIDENTE. La legittimità di chiederlo ce l'ha, per carità, però non è così che si fa. Il rinvio si poteva chiedere da stamattina e non avremmo creato questo problema.
Ha la parola il Presidente Spacca.

Gian Mario SPACCA. Al di là delle questioni di carattere formale, credo che quello che ha detto il Consigliere Badiali sia una questione di merito sostanziale.
Il dibattito su uno degli argomenti più delicati che viviamo in questo momento, in questa Assemblea legislativa, merita un confronto a tutto campo, su tutte le questioni che riguardano questa materia, quindi, credo che sia particolarmente appropriato il richiamo che ha fatto il Consigliere Badiali, in via sostanziale, a fare quanto prima non una discussione di carattere politico, come inevitabilmente una mozione introduce, ma una valutazione in termini reali rispetto all'atto che dobbiamo assumere e, quindi, all'impostazione che è dietro a questo atto che risolve, non in una finalità di pura attività istruttoria, ma in termini concreti, questa vicenda, secondo le posizioni che ciascuno vorrà interpretare.

PRESIDENTE. Grazie Presidente Spacca. Questo è indubbio, è comprensibile ed è legittima la richiesta del Consigliere Badiali, io dico solo che nella programmazione dei lavori, visto che spendiamo un'ora prima del Consiglio per programmare i lavori e quant'altro ...
Ha la parola la Consigliera Foschi.

Elisabetta FOSCHI. Per chiarire un paio di cose. A parte che è stata quest'Aula, oltre a quanto ricordava il Presidente Solazzi, all'unanimità a calendarizzare, a mettere all'ordine del giorno la discussione di questo tema quando già la Commissione d'inchiesta stava lavorando, quindi, nulla c'entra.
Relativamente a quanto dice il Presidente Spacca, vorrei sottolineare, Presidente, che le mozioni, non so se le ha lette, quanto meno quelle da me sottoscritte, riguardano tre autorizzazioni rilasciate ai sensi della legge n. 3 - legge n. 3 dichiarata incostituzionale - tre autorizzazioni sulle quali sono stati fatti dei ricorsi al Tar con le stesse motivazioni con cui la Corte ha ritenuto incostituzionale la legge n. 3, quindi, a parere anche di tutto l'Ufficio legale di questa Regione quelle autorizzazioni saranno dichiarate decadute.
Presidente sono tre autorizzazioni scadute. Visto che questa Regione si preoccupa anche legittimamente delle richieste di risarcimento danni, penso che per la Regione sarebbe bene non prorogare queste tre autorizzazioni rilasciate ai sensi della legge n. 3, dichiarata anticostituzionale, sulle quali pendono ricorsi al Tar, perché si complicherebbe esageratamente anche la posizione della Regione stessa.
Laddove ci sono tre autorizzazioni scadute, laddove gli imprenditori non hanno dato inizio ai lavori per motivi loro, non vedo quale convenienza abbia la Regione, nel pasticcio in cui si trova, a concedere proroghe, tra l'altro avvalendosi di normativa che nulla c'entra con quella specifica relativa al biogas, perché addirittura ci si avvarebbe della proroga della legge urbanistica che vale solo per le concessioni a costruire che non sono equivalenti alla concessione per gli impianti.
La concessione per gli impianti contempla anche la concessione a costruire, ma non è equivalente, è molto più ampia, quindi, ripeto, non vedo quale convenienza avrebbe oggi la Regione a non dichiarare subito decadute, o addirittura pensare ad una proroga di tre autorizzazioni illegittime, non lo dice la Consigliera Foschi, lo dice la Corte, dopo di che se vorranno iniziare nuovamente, inizieranno come gli pare, però non vedo perché impasticciarsi ancora di più.
Non capisco assolutamente la posizione del Presidente Spacca, se non devo pensare a qualcos'altro.

PRESIDENTE. Mettiamo in votazione, per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Zinni, Natali, Foschi, la proposta del Consigliere Badiali di rinviare alla prossima seduta? Qual è la proposta? (…) No devo capire, perché altrimenti ...
Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Chiedevo se valgano dei suggerimenti, nel senso che l'intenzione a quando rimandare la discussione dovrebbe essere espressa dal proponente e non mi sembra essere emersa.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Credo che ancora una volta, e qui mi rivolgo al Presidente Spacca, noi rischiamo.
Presidente nulla osta ad un rinvio, ma se è un rinvio definito con chiarezza nei tempi e nei modi perché Presidente, (…) Non abbiamo precisato Capogruppo Ricci, abbiamo detto al dibattito sulla proposta di legge, noi ci siamo passati e stiamo vivendo questi momenti di preoccupazione legittima - gli imprenditori, i comitati, i Sindaci e quant'altro - per come abbiamo vissuto la vicenda legata alle biomasse, per non parlare della vicenda del fotovoltaico.
E’ proprio per tutta questa serie di rinvii, voglio ricordare a me stesso e non sicuramente a voi che avete molta più memoria di me, che noi approvammo nel luglio scorso una risoluzione che dava mandato alla Giunta di portare in Consiglio immediatamente, in pochi giorni, una proposta di legge. A differenza di quel percorso abbiamo continuato a rilasciare autorizzazioni e oggi se ci troviamo in questa situazione non è certo per responsabilità di questo Consiglio.
Una volta per tutte, poi non si venga a dire o non ci arrivino pareri di uffici legali e quant'altro che dicono: "State attenti, se fate questo atto siete contro legge, rischiate di prendervi ...", non è vero niente, anzi i ricorsi fatti dai comitati hanno espresso altri percorsi.
Credo che oggi dovremmo dire con chiarezza che le mozioni presentate dal sottoscritto, dalla Consigliera Foschi e da altri Consiglieri verranno discusse a prescindere la prossima settimana, perché poi è una discussione politica su cui noi dobbiamo anche indirizzare la Commissione, perché credo che il Consiglio regionale abbia anche questa piccola facoltà, questo l'ho imparato dopo quattro anni di dibattito in Consiglio.
Credo che una mozione di indirizzo possa essere fatta, ognuno poi rimarrà delle proprie posizioni, benissimo, almeno dibattiamola, altrimenti rischiamo di dilazionare i tempi e non credo che sia giusto, né penalmente, né civilmente che si rimandino alle preoccupazioni di qualcuno un rilascio incondizionato di autorizzazione ...

PRESIDENTE. Va bene, Consigliere Pieroni, non possiamo entrare nel merito altrimenti discutiamo il punto.

Moreno PIERONI. Scusi Presidente.

PRESIDENTE. Mi pare che c'è una contrarietà al rinvio. Chiudiamo il dibattito, non so se si vuol dire qualche cosa, però chiudiamo il dibattito perché c'è una proposta di rinvio.
Metto in votazione, per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Zinni, Natali, Foschi, la proposta di rinvio dell'esame delle mozioni nn. 466, 593, 591, 465 (abbinate).
Favorevoli: Badiali, Bellabarba, Canzian, Giancarli, Giannini, Giorgi, Luchetti, Malaspina, Marconi, Ortenzi, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Spacca, Traversini.
Contrari: Acquaroli, Binci, Bucciarelli, Ciriaci, Foschi, Marangoni, Marinelli, Natali, Pieroni, Romagnoli, Silvetti, Zaffini, Zinni.
Astenuti: Nessuno.

(L'Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. A questo punto mi dovete far capire, al 5 bis abbiamo messo, su richiesta del Capogruppo del Partito Democratico, l'anticipo del punto 11 che è un punto simile a quello che abbiamo rinviato ... va bene, benissimo. Non è che mi fate capire spesso e siccome siete il gruppo di maggioranza relativa vorrei capire, quindi, questo lo trattiamo subito.

Mozione n. 507
ad iniziativa delle Consigliere Romagnoli, Ciriaci
"Diffida al riavvio procedimento di autorizzazione centrale a biomasse Campiglione di Fermo"

Mozione n. 503
ad iniziativa del Consigliere Binci
"Contro la realizzazione di un polo ad energie rinnovabili per la produzione di energia elettrica, alimentato a biomasse della potenza termica nominale pari a 47 Mwt, nel Comune di Fermo"

Mozione 511
ad iniziativa delle Consigliere Ortenzi, Bellabarba
"Impianto a biomassa della potenza termica nominale pari a 47 Mwt da realizzarsi nel Comune di Fermo"
(abbinate)
(Rinvio)

PRESIDENTE. Scusate, abbiate pazienza, sollecito e chiedo al gruppo, ripeto, di maggioranza relativa - siccome stamattina c'è stata una richiesta esplicita di parlare di questi argomenti e di anticiparli - anche su questo punto, che mi pare molto simile all'altro, si chiede il rinvio? Non c'è nessuno che chiede il rinvio! Benissimo. Lo può chiedere la maggioranza e la minoranza, chiunque può chiedere il rinvio.
Ha la parola il Consigliere Badiali.

Fabio BADIALI. Presidente chiedo scusa oggi per l'inconveniente che ho creato questa mattina chiedendo l'anticipo e non rispettandolo, siccome questo è quasi lo stesso argomento, Consigliera Bellabarba, è sempre sul biogas e biomasse, portiamo anche questo in discussione ... chiedo questo.

PRESIDENTE. Cosa chiede?

Fabio BADIALI. Chiedo di rinviare il punto, come l'altro, alla stessa discussione.

PRESIDENTE. Mettiamo in votazione, per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Zinni, Foschi, Natali, il rinvio dell'esame delle mozioni nn. 507, 503, 511, il punto 5 bis che è praticamente il punto 11.
Favorevoli: Badiali, Canzian, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Luchetti, Malaspina, Mezzolani, Ortenzi, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Spacca, Traversini.
Contrari: Acquaroli, Bellabarba, Binci, Bucciarelli, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Marangoni, Massi, Natali, Romagnoli, Silvetti, Trenta, Zaffini, Zinni.
Astenuti: Nessuno.

(L'Assemblea legislativa approva)

(Voci fuori microfono)

PRESIDENTE. Abbiamo adottato sempre questo sistema, se non prende in modo esplicito si dichiara il voto, però scusate questa vicenda è chiusa, ... no, perché le regole ve le date voi! Se voi mi dite che il primo voto è quello che conta sempre, che non si rivota mai, però qualche volta l’errore viene dalla minoranza, qualche volta viene dalla maggioranza. Non è così, no? Non mi pare, spesso correggiamo il voto perché non prende, poi se uno lo manifesta, mi pare legittimo se non ha votato. Già cambiarlo sarebbe un'altra cosa, ma se un Consigliere è in Aula e non ha votato dice: "Guardi non ho votato ma stavo votando per ..." mi pare accettabile.

(Voci fuori microfono)

PRESIDENTE. Va bene, ha dichiarato il suo voto a favore, va bene. Come è successo prima con la collega, è lo stesso caso preciso della Vicepresidente.
E' chiuso il discorso il Consigliere Trenta ha votato contro!
Ci vediamo martedì prossimo (...) Il trasporto sanitario l'avrei messo al primo punto all'ordine del giorno della prossima seduta, però anche qui l'Aula è sovrana ... Su questo argomento le mozioni sono due, siamo costretti ad abbinare le mozioni nn. 608 e 609 che si possono votare distintamente, mi sarei preso l'impegno di portarle al primo punto all'ordine del giorno della prossima seduta, se però il proponente ... allora mi prendo l'impegno, le mettiamo al primo punto della prossima seduta.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 13,30.