Resoconto della seduta n.158 del 09/04/2020
SEDUTA N. 158 DEL 9 APRILE 2020

La seduta inizia alle ore 10,30
(in modalità telematica con collegamento in videoconferenza)

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Do per letto il processo verbale della seduta 157 del 6 aprile 2020 il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del regolamento interno. E’ stata presentata la proposta di legge regionale n. 355 in data 7 aprile 2020, ad iniziativa del Consigliere Giacinti, concernente: “Modifica alla legge regionale n. 22 del 2009”. Sulla suddetta proposta sono stati richiesti i pareri del Consiglio delle autonomie locali e del Consiglio regionale dell’economia del lavoro rispettivamente ai sensi dell’articolo 11, comma 4, della legge regionale 10 aprile 2007 n. 4 e dell’articolo 4, comma 1, lettera C, della legge regionale 26 giugno 2008 n. 15. La suddetta proposta è stata altresì trasmessa alla Consulta regionale per la famiglia e al Comitato per il controllo e la valutazione politica ai sensi rispettivamente dei commi 2 e 4 dell’articolo 82 del Regolamento interno
Comunico ai Consiglieri che sono seguiti da remoto dai nostri informatici e dagli informatici della società Dromedian, eventuali problemi tecnici potranno essere segnalati e saranno risolti, in questo caso i Consiglieri saranno contattati.
Chi volesse presentare subemendamenti o ordini del giorno lo può fare contattando la segreteria dell’Assemblea via e-mail o nella chat della diretta oppure via telefono.

Proposta di legge n. 351
ad iniziativa del Consigliere Carloni
“Misure urgenti di carattere straordinario per il sostegno alle PMI a seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19”

Proposta di legge n. 353
ad iniziativa della Giunta regionale
“Misure urgenti per il sostegno alle attività produttive e al lavoro autonomo a seguito dell’emergenza epidemiologica Covid-19”

Testo unificato: “Misure urgenti per il sostegno alle attività produttive e al lavoro autonomo a seguito dell’emergenza epidemiologica Covid-19”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le proposte di legge nn. 351 e 353 (testo unificato) della Giunta regionale.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Grazie Presidente. Buongiorno a tutti. La volta scorsa abbiamo approfondito in maniera diretta la realtà che stiamo vivendo, vorrei brevemente ritornarci ricordando quello che sta facendo la Regione Marche, che sta lavorando molto bene in una situazione di emergenza.
Nell’ultimo Consiglio abbiamo descritto perfettamente quello che stavamo e stiamo vivendo, direi al limite del drammatico, di grandissima emergenza. Condivido i ragionamenti fatti, ricordo il ringraziamento per il lavoro che sta facendo la Regione ed in generale per tutto il Consiglio regionale nell’accompagnare questa situazione di lavoro che dobbiamo portare avanti.
Un ringraziamento lo voglio fare in maniera particolare, a parte al Presidente, alla Giunta e a tutto il Consiglio regionale, a chi sta lavorando tantissimo, a tutto il reparto sanitario (dottori, infermieri, collaboratori della sanità, volontari), che sta dando tutte le energie che ha per cercare di risolvere questa situazione e alleviare le pene di chi è in estrema difficoltà. E’ un impegno eccezionale che si sta portando avanti, devo dire che anche oggi ci sono notizie positive, un dato incoraggiante, sembra che la parabola sia in discesa, per la prima volta nelle Marche sono di più i guariti rispetto ai positivi, credo che questo sia qualcosa di eccezionale.
Nella regione Marche ci sono stati 669 morti, quindi all’inizio di questo mio intervento non posso che esprimere la nostra vicinanza a tutte le famiglie di coloro che sono venuti meno, soprattutto a chi ancora combatte, spero che siano sempre meno quelli che devono sottostare alle condizioni di questa realtà estremamente difficile e particolare.
E’ una situazione che abbiamo anche a livello nazionale, in prima linea tutti i territori più colpiti. Questa mattina ho letto che a livello mondiale la situazione è molto preoccupante, viviamo una fase che potrebbe avere un’evoluzione che non conosciamo, speriamo il prima possibile di avere delle risposte anche dal mondo scientifico. Ieri in America sono morte 10 mila persone, i positivi sono arrivati ad un numero abbastanza pesante e stanno crescendo in maniera vertiginosa, se non sbaglio gli Stati Uniti hanno superato i 400 mila positivi. A livello europeo ci ha superato la Spagna, la Francia ha 20 mila positivi in meno (noi siamo a una quota 139 mila) ed è arrivata 113 mila, la Germania ne ha 110 mila, mentre la Spagna è più avanti di noi, ha un numero maggiore. Siamo di fronte ad una situazione di grandissima difficoltà che qualcuno ha paragonato ad una guerra mondiale ed in effetti è così.
Innanzitutto dobbiamo uscire dalla questione sanitaria, questa è l’emergenza, salvare più vite possibili, organizzarci e portare avanti un lavoro per tornare il prima possibile alla vita normale, però insieme alla situazione sanitaria dobbiamo preoccuparci della realtà economica che determinerà disagi da un punto di vista sociale e difficoltà che si protrarranno per molto tempo. Questo è il compito che noi dobbiamo portare avanti anche questa mattina con l’approvazione di questa legge.
Come si è iniziato a lavorare in maniera veloce ed intensa? Dieci giorni fa la Conferenza dei Presidenti dei gruppi ha deliberato l’urgenza della proposta di legge del Consigliere Carloni, legata alla questione economica per dare dei finanziamenti alle imprese, finalizzata soprattutto a superare il discorso della lettera R legata al Confidi. Due/tre giorni dopo è arrivata la legge della Giunta che in maniera più organica, con dei fondi messi a disposizione, va ad un accordo con Confidi, quindi le due leggi sono state abbinate ed è stato fatto un lavoro. Sono arrivati emendamenti e devo dire, come Presidente della Commissione, che abbiamo lavorato intensamente tutti i giorni perché ci sono stati nuovi emendamenti, nuove situazioni, approfondimenti continui e confronti. Devo quindi ringraziare tutti i componenti della Commissione che hanno dimostrato che può essere normale lavorare in una situazione di estrema difficoltà, sapevamo che dovevamo dare delle risposte a livello regionale ed è quello che ci siamo sentiti di fare, un massimo sforzo per portare oggi in Consiglio una proposta che sia più vicina possibile alle esigenze. Chiaramente può essere incompleta, è una tappa, un passaggio che deve essere ancora completato, come sta facendo il Governo a livello centrale.
Un lavoro complicato, lungo, che mi ha portato a ringraziare i componenti della Commissione ed anche la struttura, in particolare la Segretaria che in questo periodo è stata con noi giorno e notte, nel senso che ha lavorato intensamente alla modifica e ad inserire dal punto di vista giuridico gli emendamenti, i cambiamenti, con lei ringrazio anche l’altra collaboratrice della Commissione che ha sempre seguito i lavori ed è stata importante in tutto questo percorso.
Ci siamo riorganizzati più volte perché ci sono state continue modifiche, anche legate al decreto ministeriale che questa mattina è stato pubblicato, noi l’abbiamo appreso due giorni fa dai giornali ed abbiamo iniziato a ragionare su come modificare nuovamente questa nostra proposta di legge che non poteva essere un doppione, né poteva sovrapporsi a quello che stava facendo il Governo, ma semmai completarne il lavoro e quanto stava mettendo in atto.
Questa mattina il decreto è stato pubblicato, quindi, si possono cominciare a fare dei ragionamenti, anche se ancora non l’abbiamo potuto approfondire, rileggere.
La somma che viene messa in campo è di 400 miliardi di euro a garanzia dell’accesso al credito, risorse importanti anche se a livello nazionale non risolve tutti i problemi, ma dà una risposta grande alla richiesta di liquidità che viene dalle imprese. Risponde alla necessità dell’accesso al credito immediato, avere dei soldi che comunque verranno restituiti, è un credito non è una “una tantum”. Le piccole e medie imprese, quelle sotto i 499 dipendenti, hanno la possibilità di avere subito 25 mila euro, possono andare tranquillamente in banca, senza approfondimenti, questo è quello che prevede il decreto, basta portare il fatturato dell’anno precedente per avere il 25%. Se nel 2019 ho avuto un fatturato di 100 mila euro riesco ad avere immediatamente 25 mila euro. Se vi ricordate nella proposta iniziale noi avevamo previsto l’accesso al credito agevolato, immediato, per 20 mila euro, di fatto è un’azione messa in atto dallo Stato, anche se nella nostra proposta non c’era il 25% del fatturato, era qualcosa in più che completava l’offerta dello Stato, ma veniva in qualche modo inglobata dentro e quindi andava cambiata. Nel decreto ci sono tantissime altre cose: fino ad un fatturato di 3,2 milioni di euro si può arrivare a 800 mila euro di credito e così fino a 5 milioni per le grandi imprese. Poi si valuterà perché in questi giorni sono usciti diversi articoli di giornali finanziari che criticano i tempi, che probabilmente non saranno veloci.
Siamo arrivati alla pubblicazione del decreto, due/tre giorni dopo la presentazione c’è bisogno della Commissione Europea che deve dare il parere, quindi qualche giorno ci vorrà prima che le imprese potranno prendere i soldi, ma sarà questione di giorni.
Se noi oggi approviamo il provvedimento dalla prossima settimana i benefici di quello che proponiamo potranno essere effettivi per le imprese e questo è sicuramente un elemento importante.
Noi poniamo la questione delle imprese in modo che ci siano dei benefici, quindi, per forza, abbiamo dovuto presentare un emendamento che sposta i 20 mila euro a 40 mila euro, approvato da tutta la Commissione, se non sbaglio un voto contrario o astenuto, non mi ricordo. Un emendamento approvato dalla Commissione che prevede il credito immediato, agevolato, a 40 mila euro, quindi da 25 mila diventa 40 mila. E’ un’integrazione in più e non c’è bisogno della percentuale del 25% sul fatturato. E’ qualcosa di molto importante, nel senso che una piccola impresa, da noi sono tantissime quelle sotto i dieci dipendenti o che hanno un fatturato del 2019 di 60 mila euro, può prendere i 40 mila euro e questo è importante.
Dico questo nella parte iniziale perché senza l’approvazione di questi emendamenti, che sono fondamentali, l’azione del provvedimento in sé per sé veniva meno. Insieme a questi abbiamo approvato altri emendamenti, ad esempio: si sposta la percentuale al 60-70% della parte creditizia, al 30% la copertura degli interessi, anche questo è un elemento importante rispetto a quello del Governo, nel senso che sui 25 mila euro, secondo le interpretazioni che vengono date, matureranno degli interessi, almeno questo è quello che dicono i giornali finanziari, dall’1,2 al 2%. Nell’accordo fatto per questa legge il Confidi mette il 2%, la Regione Marche dà i soldi a tasso zero, quindi diventa un 1%, quindi, è un altro vantaggio, non solo la cifra è più elevata, ma c’è un tasso di interesse inferiore.
Un passaggio dell’articolato del decreto parla del termine di otto anni per il rientro del prestito, noi abbiamo messo quattro anni, di cui uno per il pre-ammortamento, sono tutte situazioni che rendono efficace l’azione della Regione rispetto a quella dello Stato, che comunque è importantissima, che copre una parte delle necessità che le imprese hanno, che possono trovare da questa nuova operazione dei benefici in più, dei benefici complementari.
C’è un passaggio che voglio evidenziare in maniera abbastanza chiara perché tutto questo nasce, al di là di là degli emendamenti di cui dovevo dire all’inizio, senza i quali l’operazione di oggi veniva meno, da un ragionamento se vogliamo di politica generale nel rapporto con il Confidi. Questa legge nasce da un’azione, da un accordo con i Confidi e questo deve essere molto chiaro perché nella Regione Marche sapete benissimo, come in altre quattro regioni d’Italia, quindi cinque, c’è una norma che tratta della famosa lettera R concessa a livello nazionale, che dava l’unicità d’intervento ai Confidi, se un’impresa voleva accedere al microcredito, da cifre basse o massimo di 150 mila euro, doveva passare per il Confidi. Questo per un semplice ragionamento in quanto l’industria marchigiana è divisa in piccolissime imprese, sono 150 mila le imprese della regione Marche e il 90% sono micro imprese e spesso una piccola impresa ha poco fatturato ed ha difficoltà ad avere garanzia. Se uno ha un piccolo fatturato, ma ha delle garanzie può andare in banca e non ha nessun problema, i soldi li prende, ma di chi ha delle difficoltà ad ampliare la propria impresa ed ha svolgere la propria attività ha bisogno di garanzie e la banca non sempre tratta il piccolo credito o somme di un certo tipo con stessa attenzione, quindi si è preferito utilizzare questa possibilità per dare una risposta all’impresa marchigiana.
Questa proposta di legge nasce dalla storia della lettera R, ma è un accordo, non è quello della lettera R, nel senso che parte da questo, ma non è quello della lettera R, parte da un accordo perché ci sono cifre che mette la Regione e cifre che mette il Confidi. Dico questo perché la lettera R, notizie che mi vengono date, non so se poi è così, nel decreto pubblicato è stata tolta, era già annunciato, sarebbe andata a scadere alla fine dell’anno, il 31 dicembre 2020, con questa operazione hanno anticipato quella data, e da notizie che ho è il 10 aprile, quindi da domani i vincoli della lettera R non ci sono più. Questa la storia, il percorso fatto dalla Regione Marche e devo dire che secondo me è un errore, questo è quello che penso, non voglio metterci altri in questo, è la mia opinione, togliere la lettera R in alcune Regioni, non tutte sono uguali, non permetterà di dare delle risposte al mondo dell’imprenditoria. Credo che questo sia un elemento importante, salta la lettera R, non salta la storia di quello che è stato fatto ed io spero che qualcosa si possa anche recuperare, ma la vedo difficile, non è un salto della storia, ma questa nostra proposta di legge nasce da quella storia e da quell’accordo finalizzato a dare una risposta.
Le cifre che vengono previste in questo provvedimento sono importanti per la Regione, per quello che si è riuscita a mettere insieme, sono 4 milioni di euro, in realtà è quello che vedete, ma tutta l’operazione arriva a 12 milioni di euro circa, io arrotondo sempre le cifre, 4 milioni provengono da un fondo di solidarietà (se ci sono le alluvioni) legato alle Provincie e alle Camere di commercio, un fondo di garanzia a Confidi, sono soldi pubblici messi a disposizione perché i fondi di garanzia dovevano rimanere vincolati fino a quest’anno, si stanno liberando, quindi diventeranno - 8 milioni più 4 milioni circa che mette il Confidi - circa 12 milioni che sono importanti perché è una possibilità di credito in più rispetto all’offerta dello Stato, uno sforzo che la Regione Marche fa. Credo che questo sia un aspetto fondamentale della legge, oltretutto c’è anche un altro aspetto che dopo dirò. Questo è un primo passaggio, un rapporto storico con Confidi e al di là di quello che fa il Governo, che ha tolto la lettera R, noi andiamo avanti e mettiamo in campo 12 milioni di euro a disposizioni delle imprese, integrativi.
Questa è l’impalcatura della legge, che è di 13 articoli con una parte legata all’agricoltura.
Dal lavoro fatto in Commissione veniva fuori una critica, veniva fuori in modo ampio da diversi ragionamenti, e riguarda i costi del Confidi. Abbiamo chiesto in maniera chiara ai Confidi se volevano continuare con il rapporto legato alla famosa lettera R. E’ stato detto che il canale preferenziale dei Confidi è quello di togliere i costi, questo lo dovranno sottoscrivere, praticamente fino al 30 settembre per la garanzia alle imprese non ci saranno costi ed è anche quello che lo Stato sta mettendo in atto per far risparmiare le imprese che sono in difficoltà. Nella legge abbiamo anche inserito che ogni 15 giorni i Confidi dovranno mandarci il rendiconto delle operazioni che faranno e i loro termini, per la prima volta sapremo in maniera esatta quello che sta avvenendo nel mondo al quale diamo dei benefici, come e quali sono gli effetti, e questo è un altro passaggio estremamente importante previsto nella legge. Questa parte è fondamentale ed è quella legata all’accesso al credito.
Gli articoli sono sette, non è una cosa complicatissima, non sto a leggerli, ma li ho riassunti in questa operazione che rappresenta il cambiamento che faremo grazie all’approvazione di quegli emendamenti che la Commissione ha pienamente approvato e condiviso, poi andremo all’approvazione delle modifiche, non ci sono costi e da parte di Confidi c’è un’informazione quindicinale sulle operazioni che faranno.
C’è un altro aspetto, per esempio, che è importante, i 40 mila euro sono il pronto credito con tasso agevolato che arriva all’1, ma rimane la possibilità di accedere ad una copertura di garanzia fino a 150 mila euro, questo non dimentichiamolo, così come il fatto che al finanziamento possono accedere tutte le categorie, compresi gli autonomi che possono avere credito immediato di 5 mila euro.
Questo è un po’ il panorama generale, abbiamo toccato un po’ tutto e credo che questa parte legata alla questione finanziaria abbia una sua forza, che è complementare e va a completare quello che fa il Governo. Abbiamo questa possibilità importante, poi passerò ai provvedimenti che sono legati all’agricoltura.
E’ un passaggio, se portiamo avanti questo provvedimento da martedì le imprese potranno andare al Confidi, dimenticavo, che può fare il credito diretto, nel senso che fino a 40 mila euro i soldi li dà immediatamente il Confidi, lo può fare per legge e lo farà, invece per le richieste da 40 mila a 150 mila si fa come sempre, fa da garanzia e poi i soldi passano attraverso le banche, questa è l’operazione classica con l’accordo di Confidi. Le imprese a quel punto avranno sul piatto il decreto dello Stato che utilizzeranno, sembra invece, poi occorrerà accertarsene, che se hanno un’altra garanzia non potranno accedere al credito, anche questo è un problema e se così fosse questo che noi offriamo è ancora più importante.
Sono tanti gli aspetti che riguardano questo nuovo provvedimento, che tanto può dare di positivo alle imprese marchigiane, ripeto è un passaggio, è una prima tappa, prima la facciamo meglio è ed infatti in questi giorni abbiamo accelerato.
Dovremmo anche rivedere alcune cose perché quando si fanno così velocemente come in questa situazione qualcosa si deve correggere e va fatto, però è un primo passaggio, non è completo, non è finito, anche il Governo ogni settimana fa un decreto perché cambiano le situazioni, vede dove poter prendere i soldi, anche noi dobbiamo fare la stessa cosa perché qui mancano alcune realtà.
Il credito sia dello Stato che il nostro è ben accetto, sicuramente ad alcune imprese dà delle risposte, sappiamo purtroppo che non è la soluzione di tutti i mali, non è così. Questa mattina ho aperto il giornale ho letto, ma ho anche sentito, ad esempio, partecipando a incontri su internet, un piccolo imprenditore dire che ha già debiti, ha già mutui e non è che facendo un altro debito è a posto, non ce la fa più! Di queste situazioni ce ne sono e ce ne saranno tantissime, le impese hanno l’acqua alla gola. La sospensione delle tasse è davvero importante perché non avere i soldi ed essere chiamati a pagare le tasse diventa complicato, quindi tutto questo va visto se c’è la possibilità, occorre fare bene i calcoli, non bisogna buttare le situazioni senza capire dove si va a finire, sennò possiamo inventarci tutto, come ad esempio aumentare le pensioni, ma poi il principio c’è, ma non ci sono i soldi.
L’operazione che la Regione Marche deve fare, ho preparato anche un ordine del giorno del quale parlerò alla fine, è di vedere tutto quello che si può mettere in piedi, sapendo che c’è la parte sanitaria che è la prima ad avere necessità di risposte, però tutto il resto, tutto quello che possiamo rastrellare bisogna metterlo su un tavolo e capire dove possiamo arrivare. A livello di principio vorremo arrivare dappertutto, però se non abbiamo le risorse dappertutto non si può arrivare, occorre non errare il ragionamento, premiare un settore e poi rendersi conto di aver sbagliato, che forse era meglio iniziare da un altro. Bisogna mettere tutto sul tavolo e ragionare velocemente.
Intanto si parte con alcune situazioni che sono state bene o male chiarite, dico questo perché ci sono una serie di articoli, che vanno dal 7 al 10 che riguardano il mondo dell’agricoltura. Qui semplicemente si parte con dei soldi racimolati, legati all’agricoltura, che si possono mettere per dare una risposta, d’accordo con le associazioni di categorie, alle esigenze di un settore che come tanti altri è in difficoltà, sul quale si cerca di intervenire, ma la stessa cosa bisogna farla con gli altri ambiti.
In questi giorni ho studiato alcuni dati, non so fino a che punto sono reali, ma potrebbero cambiare, ed ho visto che nelle Marche i commercianti al dettaglio sono 18.000, le imprese di ristorazione 8.000, può darsi che siano 500 in più o 1.000 in meno, però i conti dicono che sono 26 mila e se, per esempio, vogliamo aprire a quel settore per dare 100 euro, ci vogliono 2,6 milioni di euro, quindi, prima di fare qualsiasi ragionamento occorre racimolare tutto quello che è possibile ed iniziare a ragionare su come allargare quello che abbiamo iniziato.
L’agricoltura è un settore che ha i suoi finanziamenti, che funziona e che ha le sue problematiche, ma anche in altri ambiti bisogna dare le giuste risposte.
E’ chiaro che questa è un’operazione che va fatta entro 10/15 giorni, di questo parlerò quando presenterò l’ordine del giorno, ne ho parlato anche con gli Assessori e so che hanno iniziato a vedere perché è un confronto che va fatto con tutte le forze politiche e con tutti i Consiglieri in maniera da uniformare nel miglior modo possibile questo percorso.
Inoltre c’è una parte legata agli emendamenti presentati dall’agricoltura che abbiamo inserito, anche qui abbiamo dovuto correggere perché tutto nasce abbastanza in fretta e d’accordo con l’Assessore ed i servizi, sono state apportate delle modifiche.
Ad alcuni settori viene data la risposta, e questo ho detto, concordata con le associazioni di categoria, Coldiretti e CIA e con tutti quelli che sono legati a queste due organizzazioni principali, il fondo di 600 mila euro riguarda le problematiche legate a due settori, quello del latte e quello degli agnelli, anche perché si era visto che la prima disposizione che era stata prevista creava qualche problema nel pagare i benefici, quindi, l’Assessore ha presentato un emendamento, di cui poi parleremo, che premia direttamente la pecora e toglie ogni dubbio legato alla macellazione, anche perché chi ritirava l’agnello poteva dire: non ti do questo perché tanto te lo dà la Regione Marche in quanto erano previsti 10 euro. Questo problema si supera dando un premio all’allevatore legato direttamente alla pecora, sono 6 euro IGP e 4 euro fuori dal percorso IGP, poi ci sono 4 centesimi al litro per il latte. Su questo c’è il parere positivo delle associazioni di categoria.
Dopodiché, si è aperto un ragionamento molto importante che ha un po’ scatenato la discussione, sulla questione della consegna a domicilio di pasti da parte degli agriturismi. Questo ha sollevato diverse polemiche, alcune associazioni di categoria hanno criticato questa decisione, noi l’abbiamo modificata, nel senso che è stata aperta per gli agriturismi la consegna a domicilio però l’abbiamo limitata al periodo dell’emergenza, nella legge trovate che è legata al periodo dell’emergenza e nel momento in cui il Governo nazionale ne decreterà la fine smetteranno di consegnare cibo a casa. Non credo che sia un problema nel momento in cui la gente sta a casa e non può uscire, non può andare a fare la spese, se gli agriturismi integrano non fanno concorrenza a nessuno. Sono anche andato a vedere quello che succede in Italia perché queste accuse mi sembravano sproporzionate ed esce fuori in maniera chiara che regioni come l’Emilia Romagna, la Lombardia, il Veneto e il Piemonte l’hanno già fatto, è possibile per gli agriturismi, su ordinazione, portare il cibo cotto a casa. Secondo me questo è un problema che abbiamo sistemato nel miglior modo possibile, ne sono assolutamente convinto.
L’altra questione che riguarda gli agriturismi è il trasporto, 1,9 milioni di euro vengono messi dall’agricoltura, 1 milione per il 2020 e 900 mila euro per il 2021, il trasporto a domicilio di quanto prodotto dall’azienda agricola, c’è quindi un incentivo alla produzione ed alla diffusione e questo secondo me è estremamente produttivo per l’azienda agricola perché dà la possibilità all’agricoltore di sopravvivere, non solo di far conoscere i propri prodotti, è una cosa che già gli agricoltori possono fare, l’azienda agricola attualmente può tranquillamente consegnare i prodotti a domicilio, non è nulla di nuovo, si dà solo una sovvenzione per incrementare una situazione di grande difficoltà, considerando anche che c’è la richiesta di gente che non può muoversi da casa.
Chiaramente avrebbe creato delle problematiche dare la possibilità agli agriturismi di portare il cibo a casa - una concorrenza, se vogliamo, anche se non c’è in questo caso – e dare loro anche dei soldi mentre i ristoratori sono chiusi e non hanno un euro. Un problema anche di correttezza istituzionale, quindi abbiamo tolto i contributi alle aziende agrituristiche per la consegna a casa, nella legge sono stati tolti, quindi, secondo me, sono superati sia la polemica per la consegna a casa, che il fatto che riguarda gli agriturismi, che non creano un problema, nel momento in cui finirà l’emergenza dovranno sospendere e non avranno i contributi per far questo.
Per quanto riguarda l’agricoltura non ci sono altre cose, le cifre non sono altissime, è una parte che inizia grazie al fatto che i funzionari e l’associazione di categoria hanno trovato l’intesa, la stessa cosa dobbiamo fare velocemente per altre situazione.
Su questo la Commissione ha predisposto e votato all’unanimità un ordine del giorno, non ve lo leggo tutto, è quello di cui in parte ho già parlato, che impegna la Regione a fare velocemente un’indagine per vedere quali fondi si possono mettere per il rilancio dell’economia, per dare risposte. In particolare ho citato il turismo, con l’Assessore Pieroni siamo d’accordo, perché abbiamo parlato e so che ha iniziato a fare questa attività di ricognizione. Dico il turismo perché è quello più facile e evidente da capire, nel senso che i fondi previsti per le manifestazioni che nella primavera non sono stati utilizzati, possono essere impiegati, è molto semplice, tanto che viene portato come esempio nell’ordine del giorno.
L’ultimo Consiglio tra le varie cose abbiamo approvato un finanziamento di 1,5 miliardi, per l’anno 2020, per le compagnie aree che trasportano le persone nella nostra regione, l’abbassamento del costo del biglietto, è una cosa positiva che si fa da tempo e che è importante per lanciare l’aeroporto, credo che parte di quelle risorse non verranno spese perché non penso che nei prossimi mesi arriverà tutta questa gente, ma è un esempio come le manifestazioni e altro.
Abbiamo inserito un emendamento che la Commissione ha approvato, tra le varie categorie abbiamo previsto che possono accedere anche le imprese turistiche, c’erano anche prima tra i servizi, ma adesso l’abbiamo messo in maniera chiara, quindi va fatto su tutto.
Qualcuno ha detto che si può fare anche sulla tabella C, però la tabella C va concordata e va fatto un ragionamento con i Consiglieri. Si può fare, faccio un esempio pratico, domani sera doveva esserci la manifestazione la Turba, non ci sarà, se nella tabella C erano previste 15 mila euro per la Turba il sottoscritto vi dice di toglierle, mi sembra normale, però questo va visto, anche perchè alla fine dalla tabella C verranno fuori 200 mila euro, perché ci sono opere, ci sono situazioni a cui vanno date delle risposte. Ribadisco che la tabella C va bene, però dopo un confronto con i Consiglieri.
Il problema è che dobbiamo trovare somme che ci diano la possibilità di dare risposte, abbiamo bisogno di milioni di euro, per fare un ragionamento di valore al minimo c’è bisogno di diversi milioni di euro, e, per fare un ragionamento di principio ne bastano meno, però se le somme non sono sufficienti per avere una minima sostanza è chiaro che non possiamo andare da nessuna parte.
Dico questo perché ho partecipato a diversi incontri con associazioni, non di categoria, di commercianti, di ristoratori, che hanno l’acqua alla gola, così come ce l’hanno anche altre categorie (non sono sole), quello che si aspettano dal Governo e dalle istituzioni è di non pagare le tasse almeno in questo periodo, alla ripresa le pagheranno, ma adesso è impossibile, vorrebbero avere anche la possibilità di avere del denaro che dopodomani non debbano restituire perché non sono nelle condizioni di poterlo fare, stando chiusi diventa difficile. E’ chiaro, bisogna vedere se c’è la possibilità di fare anche questa operazione, dobbiamo impegnarci, non è semplice, i numeri e le cifre alla fine devono avere un ragionamento che funzioni perché non basta il principio se non ci mettiamo i soldi.
Questa è una legge che va, è una tappa, rappresenta un accordo con i Confidi, che noi portiamo avanti. Personalmente mi dispiace, ma credo un po’ a tutta la maggioranza, del fatto che questo percorso con Confidi debba cambiare. Mi dimenticavo, nelle audizioni che abbiamo seguito sempre con questa modalità, abbiamo invitato i Direttori regionali di Confartigianato, della CNA, di Confcommercio e di Confesercenti tutti si sono dichiarati convinti che il rapporto con i Confidi e quello che si è fatto nella Regione Marche, sia importante. Se i pareri delle associazioni di categoria sono unanimi nel dare un giudizio, credo che questo abbia un valore non di poco conto. Questa operazione ha anche il supporto delle associazioni di categoria dell’agricoltura, a cui vanno i soldi. Un’azione concordata con le associazioni di categoria dell’agricoltura credo che abbia un valore diverso.
Questo è il primo passaggio, ma spero che tra dieci giorni, massimo due settimane, il Consiglio torni a modificare qualcosa di quello che abbiamo fatto andando di fretta, mettendo anche delle cose nuove. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Buongiorno a tutti i colleghi a partire dal Presidente Ceriscioli.
Inizio anch’io con un ringraziamento a tutti coloro che ci hanno assistito in questa settimana di lavoro, dagli operatori informatici ai nostri collaboratori della II Commissione, un lavoro molto complesso e articolato è stato fatto.
Mi associo a quanto detto dal Consigliere Traversini ed esprimo solidarietà a tutto il sistema del mondo della sanità per il grande impegno profuso e purtroppo, con tutti i decessi che ci sono stati, la solidarietà, non formale ma cristiana, va a tutte le famiglie che hanno avuto vittime.
Scendendo nel provvedimento, credo che il Consigliere Traversini abbia fatto un excursus molto dettagliato per cui ripeterlo mi sembrerebbe stucchevole, non vorrei tediare i colleghi che sono in Aula, però devo dire che un po’ di controcanto su questo atto lo debbo fare così come l’ho fatto in Commissione nonostante il fatto che abbia votato la prima stesura, e lo dico pure, e con quali osservazioni.
E’ un provvedimento che va approvato il prima possibile, anche se è faticoso fare un intervento molto articolato perché, come è stato visto da tutti quanti, è stato costruito strada facendo, ed è in itinere. Dopo che è stato licenziato dalla Giunta, non avevamo ancora convocato la Commissione per l’esame, è arrivato il primo emendamento, strada facendo ne è arrivato un altro anche abbastanza sostanzioso che ci ha messo in difficoltà. I Consiglieri avevano già preparato gli emendamenti, mi riferisco soprattutto al settore agricoltura, per cui fare un discorso organico è per me molto difficile, anche se provo a fare un po’ di controcanto su questo atto per capire se è possibile migliorarlo, se non è possibile in questa sede successivamente dovrà essere necessariamente integrato una volta fatta la ricognizione di cui ha parlato il Consigliere Traversini, una raccomandazione contenuta nell’ordine del giorno che la Commissione ha approvato ieri sera.
Questo è il secondo atto che approviamo in Consiglio regionale e che va in aiuto delle categorie che maggiormente soffrono per questa crisi epidemiologica da coronavirus, il primo l’abbiamo fatto la settimana scorsa sospendendo alcuni tributi regionali, io mi sarei aspettato, dato che abbiamo avuto degli effetti deleteri in merito al terremoto, la revoca di qualche piccola tassa per dare un segnale molto importante ai territori. Capisco che l’equilibrio di bilancio non lo consente, però mi aspettavo che in questo secondo atto, che studiamo oggi, ci fosse qualche segnale più importante, che andasse al di là di certe situazioni, qualche contributo in conto capitale a fondo perduto per le attività, per i professionisti, per poi passare ad interventi più corposi.
Dico questo perché voglio partire da quando ha raccontato il Consigliere Traversini, un’impresa in seguito ad un colloquio ha detto: “Io che sono indebitato che faccio? Continuo ad indebitarmi per trovare liquidità?” Il nocciolo di questo provvedimento sta proprio qui perché la legge che stiamo approvando mi sembra che sia più a carico delle imprese che della Regione, in pratica cosa deriva da questo atto? Che le nostre aziende e i nostri lavoratori autonomi se vogliono liquidità dovranno indebitarsi. Se vogliono liquidità per qualcosa che non è accaduta per colpa loro, anzi si poteva evitare qualche drastica chiusura, devono indebitarsi. Questo ricalca un po’ il decreto 23 fatto dal Governo che è stato pubblicato come sempre con 48/72 ore di ritardo rispetto agli annunci, però la sostanza è questa.
Quello che più preoccupa è che questi provvedimenti, così come quelli messi in campo a livello centrale, vengono anche presentati come un salvagente collettivo, come una manna che cade dal cielo, ma non sono proprio così, le cose non stanno in questo modo. Faccio un esempio banalissimo come quello che ha fatto il Consigliere Traversini, anche io ho avuto modo di confrontarmi con alcuni imprenditori, con alcune aziende, con alcuni professionisti, badate bene anche i professionisti hanno subìto una drastica riduzione degli incassi del lavoro non potendosi muovere sui territori e non potendo dare l’assistenza continuativa alle aziende oppure alle imprese. Immaginate un’impresa media che ha già dei debiti pregressi e che nel frattempo ha continuato a pagare le forniture, i salari, gli affitti, i macchinari ed è ferma da due mesi, non ha introiti, a questo punto noi le diciamo che se vuole con questo provvedimento può avere delle liquidità, ma deve indebitarsi per tornare sul mercato pieno di incognite in quanto la gente esce ma spende molto meno. C’è uno scenario particolarmente difficile, molto particolare di fronte a queste imprese, di fronte a queste società, di fronte a queste attività commerciali, di fronte a questi professionisti e noi gli offriamo di indebitarsi.
Mi sarei aspettato con questo atto un segnale un po’ più forte, come un contributo in conto capitale a fondo perduto per certe attività, ho visto che improvvisamente è apparso un emendamento che va in questo senso, poi lo esamineremo, fatto dalla I Commissione.
Anche su questo tema io e la Consigliera Marcozzi di Forza Italia ci avevamo visto giusto senza essere dei preveggenti, perché riteniamo che, se si approverà questo emendamento, una parte di quella massa di denaro che è stata messa per rifinanziare i Confid poteva essere utilizzata per fare interventi sostanziosi, interventi a fondo perduto per immettere della liquidità all’interno del sistema economico produttivo della nostra Regione. Questo perché? Il cuore di questo provvedimento sta nei primi 6 articoli, come dettagliatamente ha illustrato il Consigliere Traversini, quindi il cuore, la sostanza, il contenuto, la parte pregnante di tutto quello di cui stiamo parlando sta nei primi 6 articoli che vanno praticamente a rifinanziare i Confidi. Un’importante struttura su cui io non ho nulla da dire, ne abbiamo parlato in Commissione approfonditamente, i Confidi hanno svolto e svolgeranno ancora un ruolo molto importante per quanto riguarda il TNMI. So benissimo che il nostro tessuto è fatto prevalentemente di piccole imprese che non arrivano a 499 dipendenti, le nostre hanno 10 dipendenti, 15/20 dipendenti, alcune sono imprese familiari e artigianali costituite da 4/5 dipendenti, quindi mi aspettavo che una massa di denaro potesse essere in qualche modo destinata ad interventi di questo tipo. D’altra parte mi sembra che ci sia una grossa novità in questo senso, introdotta dal decreto 23, che anch’io dovrò verificare, c’è l’ho qui, stampato da qualche ora, non ho capito bene se questa fatidica lettera R sia stata stralciata, se non c’è più l’obbligatorietà da parte delle piccole medie imprese di passare attraverso i Confidi, se questo fosse vero credo che ci vorrà un atto di coraggio relativo perché non togliamo niente a nessuno, una parte di quei 4 milioni che sono stati previsti per rifinanziare i Confidi, per indigenza le piccole medie imprese avevano l’obbligo di passare attraverso i Confidi, oggi possono essere in qualche modo stracciati. E’ vero che ai nostri 4 milioni si associano ad altri 4/5 milioni di euro che arrivano dal fondo di solidarietà non utilizzato, fondo a cui partecipa la Regione, le Provincie e la Camera di Commercio, ma credo che anche lì qualche milione possa essere stralciato ed essere destinato ad interventi diretti che possono essere fatti con questa normativa che stiamo studiando adesso oppure con un atto successivo nel momento in cui ci ritorneremo. Questo era nell’aria, il credito doveva essere in qualche modo liberalizzato, uno doveva avere la possibilità di rivolgersi ad un ente finanziario oppure ad un altro per vedere qual era quello più efficace e più economico e se quello più economico risultava essere ancora i Confidi era chiaro che la piccola media impresa ci si sarebbe rivolta. Quindi chiedo una riflessione in questo senso perché c’è questa grossa novità.
Il cuore di questo provvedimento consiste soprattutto nel dare 3.999.000 di euro ai Confidi, poi, come ha già detto il Consigliere Traversini, possono diventare 12 o 13 milioni di euro per tanti motivi, credo che possa essere rivisto, così come possono essere riviste anche le condizioni che i Confidi devono fare. Le condizioni dell’articolo 4 possono essere viste leggermente al ribasso perché anche il Governo ha stabilito delle commissioni abbastanza vantaggiose, infatti ho letto 25 punti base per i primi due anni, 50 per gli altri due e 100 punti base per quanto riguarda il quinto e il sesto anno. Le condizioni che dovrebbero fare i Confidi per la nostra piccola impresa, che va a chiedere un prestito, potrebbero essere riviste in modo attento, ma rimane sempre il fatto, ed io lo chiederò durante questo dibattito quando esamineremo anche gli emendamenti, che una parte di fondi che abbiamo destinato nel primo punto di questa proposta di legge possano essere stornati a favore delle attività in crisi.
La seconda parte, mi sembra dall’articolo 7 in poi, si riferisce ad interventi a favore delle imprese agricole, in modo particolare al settore della zootecnia ed anche qui è stato fatto un pasticcio. Si fa fatica a fare un intervento organico perché l’atto è stato costruito in itinere, avevamo detto già in Commissione che un aiuto così generico dato agli allevatori per gli agnelli che vanno a macellazione ed ai produttori di latte, un incentivo per la perdita di mercato, poteva ingenerare una turbativa sul mercato stesso.
Abbiamo rischiato che questi interventi, che queste sovvenzioni, non andassero direttamente agli allevatori, ma ai trasformatori, per una serie di logiche che non sto qui a ripetere, ma che possiamo chiaramente immaginare.
Avevamo detto queste cose in modo palese in Commissione, quindi, ci siamo messi a lavorare per fare degli emendamenti, per cercare in qualche modo di ovviare a questi inconvenienti, anche per cercare di ristorare gli allevatori soprattutto per quelle bestie, per quei capi che non sarebbero andati a macellazione, che sarebbero rimasti sul groppone degli allevatori, con il costo di mantenerli. Ci abbiamo lavorato, abbiamo trovato le risorse e poi improvvisamente all’ultimo momento sono arrivati degli emendamenti che stravolgevano tutto, per cui il lavoro della Commissione è andato a farsi friggere. Questo è un modo di lavorare che francamente deve essere rivisto, in una situazione di emergenza come questa ci deve essere una cabina di regia che si collega con tutte le Commissioni ed anche con i singoli Consiglieri perché noi non siamo come la Lombardia che ha 90/100 Consiglieri, noi siamo appena 30, una telefonata, una email può essere fatta velocemente per dire quello che sta succedendo, quindi rivedete il vostro modo di agire.
Il mio è un controcanto a questo atto anche se come ho detto in precedenza e, come ho fatto già nel primo passaggio, in Commissione lo voterò, come qualcuno dice: piuttosto di niente. Mio nonno in tempo di guerra diceva: meglio questo piuttosto che niente.
La sintesi è che di questo atto prendo il piuttosto chiaramente perché è meglio di niente, però occorre rivederlo profondamente e rimettersi a lavorare velocemente per dare liquidità alle nostre imprese, ai nostri lavoratori autonomi, non facendoli ulteriormente indebitare. Non ha senso perché non ripartiranno mai.
Spendo una parola, ho fatto un emendamento che esamineremo successivamente, sul fatto che dobbiamo dare anche liquidità alle piccolissime attività dell’entroterra, anche quelle sulla costa delle grandi città hanno grandi difficoltà, però, probabilmente, la ripartenza potrà essere meno difficoltosa, ma non fino al limite di perdere tutto di quello che hanno costruito in tanti anni perché c’è una massa di gente che piano piano si rimetterà in moto e che quindi potrà partecipare alla riattivazione di queste attività. Nell’entroterra presumibilmente questo non succederà e siccome noi teniamo moltissimo a questo tema dobbiamo lavorare affinché le piccole attività restino e la condizione per far restare la gente in questi luoghi è la presenza di servizi, prima quello sanitario, quello scolastico, servizi alla collettività come il piccolo commercio e l’artigianato, altrimenti non c’è nulla da fare ci troveremo ad affrontare la mortalità elevatissima di tutte le piccole imprese commerciali e artigianali dell’entroterra, la desertificazione di un territorio che già soffre per il disastro del terremoto, figuriamoci dopo il coronavirus.
Questo è il mio pensiero, andiamo avanti con la discussione per vedere come sarà approfondita con aspetti più particolari. Grazie.

PRESIDENTE. Mi sono stati recapitati via email due subemendamenti, il primo è all’emendamento 2/2 a firma dei Consiglieri Celani e Marcozzi, il secondo all’emendamento 9 bis/1 a firma dei Consiglieri della I Commissione. Stampatelo, guardatelo nella vostra email.
Chiedo a tutti i Consiglieri di prenotarsi a parlare entro 15 minuti, dopo, chiudiamo le prenotazioni, dato che vorremo avere un quadro certo degli interventi visto anche la modalità telematica.
Ha la parola il Consigliere Carloni.

Mirco CARLONI. Grazie Presidente. Ringrazio tutti i Consiglieri che nelle settimane scorse ho avuto il piacere di sentire, ho avuto la percezione di una forte umanità da parte di tanti colleghi.
Lunedì non sono intervenuto sulla vicenda sanitaria perché ancora porto la cicatrice di questa vicenda e rischio essere non proprio razionale per quello che mi è successo e per quello che sta succedendo in questo territorio.
Appena ho avuto la possibilità di ritornare ad interessarmi della situazione mi è nata la preoccupazione per la situazione economica e per il quadro economico del territorio.
Vorrei prima di tutto, come avete fatto anche voi, fare una valutazione degli scenari. Questa mattina c’è la novità di Goldman Sachs che stima il PIL italiano in perdita di 11,6 punti mentre quello europeo di 9, mentre la società Tecnè fa un’analisi stima in base agli scenari di riapertura delle attività, se riapriranno la prima metà di maggio, si prevede un PIL a meno 5 punti, se invece riapriranno la prima metà di luglio il PIL perderà 14,5 punti. E’ qualcosa di significativo, probabilmente non abbiamo mai vissuto uno scenario economico come questo che abbiamo davanti e se non si fa un’analisi di questo tipo è difficile capire le misure che la politica deve prendere in questa circostanza. Questo studio, che vorrei far conoscere a voi ed anche all’opinione pubblica, valuta la quantità di piccole e medie imprese a rischio di fallimento, nel caso del primo scenario, con la riapertura a metà maggio, sarebbero 200.000, se si dovesse aprire a metà luglio sarebbero 1.700.000 le imprese che rischiano il fallimento.
Questo è lo scenario che abbiamo davanti o ci presenta chi fa questa valutazione. Ieri purtroppo abbiamo avuto anche la brutta notizia che l’Eurogruppo, che si è riunito dopo 15 giorni persi, non ha preso nessun provvedimento per affrontare sia la tragedia sanitaria che economica, una scelta coraggiosa come hanno fatto la Cina e gli Stati Uniti.
La situazione che abbiamo davanti è abbastanza critica, siamo ad un mese dal decreto del Governo che interveniva in materia economica e ancora non si è visto un euro per le casse integrazioni e nemmeno i 600 euro per i lavoratori, queste persone non hanno ricevuto praticamente nulla.
Possiamo solo immaginare quando il decreto liquidità, che peraltro è stato cambiato nelle ore scorse, da lunedì ad oggi, potrà effettivamente erogare soldi alle imprese.
Mi ero proposto nell’ultima settimana di marzo di dare un contributo ed una riflessione, ho praticamente presentato una proposta di legge che è all’ordine del giorno, quella di cui stiamo discutendo, che però non è stata in nessun modo toccata, è la 351 e l’ho presentata il 30 marzo.

PRESIDENTE. Interrompiamo il collegamento con il Consigliere Carloni perché non si sente, ci ricollegheremo più tardi.
Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Vorrei fare un discorso generale nel senso che in emergenza stiamo mettendo delle risorse in campo per aiutare l’economia.
Questa proposta di legge è nata sotto influsso, sotto la spinta del Consigliere Carloni che l’ha presentata per togliere l’obbligo alle imprese di rivolgersi ai Confidi per avere un credito ed andare sul credito bancario, che è una proposta storica del Movimento 5 Stelle, che noi abbiamo sempre sposato, infatti nel 2017 abbiamo presentato una mozione che è stata bocciata. A questo punto la Giunta ha risposto con una propria proposta di legge che affida 4 milioni più o meno al sistema dei Confidi senza togliere l’obbligatorietà. Su questo, come sapete, ci siamo sentiti in Commissione, abbiamo fatto le audizioni con varie realtà (associazioni di categoria, eccetera) e la mia posizione è quella di togliere l’obbligo alle imprese di rivolgersi ai Confidi. Sono sicuro che sono utili e che fanno un ottimo lavoro di assistenza alle imprese ed anche togliendo l’obbligo non penso che le imprese non ci si rivolgano più e questo è emerso anche durante le audizioni. Mentre eravamo in Commissione, collegati in via telematica, sono arrivati gli emendamenti dell’Assessore Casini e di altri che sono riusciti a liberare delle risorse, soprattutto nell’ambito dell’agricoltura. A questo punto tutti gli altri settori che non sono stati così veloci nel liberare le risorse sono rimasti perplessi. Mi sembra che dal punto di vista politico stiamo dando l’impressione di mettere una pezza qua e là, è vero che siamo in urgenza però a mio avviso occorre impostare la questione a livello regionale in maniera molto più organica. Qual è la modalità più veloce per poter incidere su questa proposta di legge e quindi arrivare oggi con una proposta? Fare degli emendamenti, quindi ne ho presentati una serie, volti ad istituire tre tipologie di fondi per aiutare direttamente le imprese. Un fondo di aiuto a fondo perduto, perché hanno bisogno di liquidità moltissimi settori che in questo mese sono rimasti letteralmente fermi e non potranno recuperare, ormai quello che hanno perso è perso. Poi ci sono settori che in futuro dovranno riadeguare le proprie attività, quindi nei miei emendamenti ho proposto un secondo fondo, che è di adeguamento, pensiamo al distanziamento sociale che moltissime attività dovranno fare, pensiamo alla protezione dei cittadini, dei lavoratori che le imprese dovranno applicare all’interno delle loro attività, dei loro stabili, quindi: ristrutturazioni, macchinari per la ventilazione, dispositivi di protezione individuale, la situazione è complessa e va approfondita. Un altro emendamento propone un terzo fondo, istituire un fondo di rilancio sull’innovazione, sull’ammodernamento perché da qui in futuro molte linee economiche diventeranno obsolete, non riusciranno purtroppo a riprendere lo storico business che avevano iniziato e con le quali sono cresciute, mentre altre avranno una spinta e speriamo possano assorbire quei lavoratori che saranno esclusi da altre linee. Quindi la mia sollecitazione è quella di dire facciamo un discorso complessivo, istituiamo dei fondi che possono essere usati da tutte le categorie, facciamo in modo che entrino direttamente nelle tasche delle imprese. Voglio fare una similitudine, in questo momento siamo come una nave sbattuta da una tempesta ed abbiamo delle persone cadute in acqua che annaspano e stanno per annegare, altre nuotano, ma se non le aiutiamo faticheranno ed inizieranno ad annaspare anche loro, poi ci sono altre persone che sono nelle scialuppe di salvataggio, calate, sono quindi purtroppo o per fortuna fuori dalla nave, non direttamente in acqua, mentre altre ancora sono sulla nave. Dobbiamo gestire questa complessità, non possiamo andare avanti con normative che di ora in ora vengono modificate.
Ieri ci siamo riuniti in I commissione e poi nella II, mentre eravamo riuniti arrivavano emendamenti, questa mattina sono arriva altri subemendamenti, perché abbiamo l’impianto di una normativa che in questo momento non è adeguata a risolvere la situazione, abbiamo la necessità di allargare lo sguardo e di fare una velocissima e molto pesante verifica di tutto il bilancio.
In questi anni abbiamo studiato che le risorse direttamente disponibili della Regione ammontano mediamente a circa 400 milioni all’anno, la metà se ne vanno in stipendi, strutture e funzionamento della Regione, a copertura di fondi, finanziamenti, bond, eccetera, ma 200 milioni all’anno sono nelle nostre disponibilità e noi dobbiamo avere il coraggio di riverificare e ristornare questi soldi per tutto il triennio, non possiamo fare degli interventi da alcuni milioni, da decine di milioni, bisogna riconsiderare tutto.
In questa ottica l’ordine del giorno che la II Commissione poi proporrà, questa mattina ci siamo riuniti velocemente prima di collegarci per il Consiglio, sul quale sembra che siamo tutti d’accordo, va in questa direzione, chiede una forte revisione del bilancio, una rimodulazione dei fondi europei, un coordinamento con le misure straordinarie nazionali ed un tavolo di concertazione.
A questo proposito ho lanciato la richiesta, che alcuni Consiglieri vedono favorevolmente, di istituire una Commissione speciale per gestire l’emergenza coronavirus. Il Presidente Mastrovincenzo ha detto che la porterà all’ordine del giorno dell’Ufficio di Presidenza il 15 aprile, già 5/6 Consiglieri si sono dichiarati disponibili, secondo il Regolamento interno occorrono 11 sottoscrizioni per rappresentarla e attivarla. Potrebbe essere uno strumento di coordinamento tra le varie Commissioni in modo da ascoltare le categorie in maniera approfondita, considerare le istanze, verificarle e modificare il bilancio.
Sono rimasti due minuti per concludere il mio intervento, la mia posizione è questa: facciamo un salto di qualità e consideriamo la costituzione di questi tre fondi, il primo a fondo perduto, gli altri da gestire da parte degli uffici della Giunta con dei bandi, con delle graduatorie, siamo selettivi perché non tutte le categorie stanno subendo allo stesso modo i danni di questa chiusura forzata dovuta dalla pandemia e velocemente ritroviamo risorse ingenti dal bilancio.
Questa legge che è nata in questo momento così, trasformandosi nella sua finalità, mi lascia molto tiepido e i miei emendamenti sono per ristrutturarne l’impostazione in questo senso. E’ chiaro che i 4 milioni ai Confidi non sono soldi freschi che vanno nelle tasche delle aziende e a mio avviso possono essere utilizzati meglio se stornati sui fondi che ho ipotizzato.
Ho spiegato velocemente la filosofia con la quale ho cercato di riscrivere questa normativa e spero che nel successivo confronto con i colleghi si riesca ad arrivare a questa consapevolezza, dobbiamo fare una legge quadro che crei una struttura da riempire con fondi che devono essere coraggiosamente stornati dalle destinazioni che fino ad ora abbiamo ipotizzato perché non eravamo in questa emergenza.
Ho finito il tempo, vi ringrazio, poi avremo modo di proseguire nell’analisi dato che abbiamo decine di emendamenti da illustrare e commentare.

PRESIDENTE. In attesa del collegamento del Consigliere Carloni, raccomando a tutti, come ha fatto il Consigliere Fabbri di rimanere nei tempi dati.
Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Condivido, visto che apparteniamo allo stesso gruppo, le considerazioni che il Consigliere Fabbri ha fatto nell’intervento che mi ha preceduto. Io ho provato sia in Commissione sia con altri colleghi a chiedere che questa legge così delicata, così importante per il momento che stiamo attraversando, che è irripetibile ed unico dal dopoguerra ad oggi, potesse essere fatta con maggiore cognizione di causa, con più tempo a disposizione e con un approfondimento maggiore. Si è voluto andare avanti ed anch’io mi sono adeguato ed ho cercato di dare il mio contributo. Siamo comunque in tempo, visto che il Consiglio è sovrano, di dire approfondiamo meglio gli emendamenti, gli articoli di questa legge, la tutela di tutte le categorie e non solo di alcune, rinviamo ad un prossimo Consiglio questa proposta di legge rinnovata e resa più equa ed efficace. Comunque, vado avanti in questo intervento e sarò breve.
Il Consigliere Fabbri ha detto che tutto è stato dato ai Confidi, noi nel 2017 avevamo chiesto non di abolire i Confidi perché sono un appoggio importante per i finanziamenti delle aziende, ma di togliere quel “deve” entro i 150 mila euro. Le imprese debbono rivolgersi ai Confidi e noi volevamo togliere il verbo dovere e mettere potere. Coloro che non avevano garanzie adeguate potevano rivolgersi ai Confidi, ma le piccole medie imprese che potevano offrire garanzie proprie ed avevano dei bilanci adeguati per ottenere il finanziamento potevano fare a meno di pagare l’aggio legittimo del Confidi e snellire così le pratiche.
Il ritorno ad un ruolo centrale del Confidi nel momento in cui anche lo Stato dà garanzie al 100% per i finanziamenti chiesti dall’azienda mi sembra eccessivo e un provvedimento non fondato.
In questa proposta di legge c’è il Confidi, la posizione che noi abbiamo assunto nei confronti di questo non era di avversione, ma in questo caso, in questo frangente, avremmo voluto che il ricorso non ci fosse, visto che ci sono garanzie fornite da altri.
Per quanto riguarda il sostegno alle categorie, alle aziende, alle categorie economiche noi siamo per aiutare tutti: l’agricoltura, gli allevatori, gli agriturismi, vogliamo aiutare le categorie economiche e commerciali che hanno ancora maggiori difficoltà e che in questa proposta di legge non sono contemplate. Proprio per questo insieme ai membri della I Commissione abbiamo firmato un subemendamento che stanzia 670 mila euro, veramente una miseria, visto che il Consigliere Traversini ha detto che la ristorazione contempla 8.000 imprese e se facciamo la divisione non vengono neanche 100 euro a testa, comunque ci si è impegnati di rifinanziare questa parte.
Abbiamo firmato un subemendamento che riguarda coloro che fanno la fornitura a domicilio di cibi e bevande, che sono quindi aiutati dalla Regione in questo compito. Questo va bene, ovviamente tutte le categorie economiche devono essere aiutate, ma penso anche ad altri settori economici, come ho detto prima, che magari sono ancora più penalizzati della ristorazione, della somministrazione di cibi e bevande, imprese commerciali e negozi che sono una miriade, quelli dell’abbigliamento e calzature, costoro hanno fatto acquisti a settembre/ottobre dello scorso anno, hanno avuto la merce all’inizio della stagione e naturalmente debbono pagala. A questi non è stato dato nessun sostegno, questa legge non contempla nessun aiuto e nessun beneficio. Qualcuno mi diceva che i negozi di abbigliamento hanno acquistato e devono pagare, cosa ci fanno in autunno con i costumi da bagno che hanno acquistato? Quindi è sintomatica questa affermazione che è stata fatta. 18 mila sono i commercianti al dettaglio, l’ha detto il Consigliere Traversini, 8 mila della ristorazione, quindi 10 mila esercizi commerciali vengono ignorati da questo provvedimento.
Questa legge è commisurata alle possibilità che la Regione ha di aiutare le imprese marchigiane, però, ad esempio mi vengono in mente altre cose, e mi rivolgo soprattutto all’Assessore Bravi, ci sono centinaia di persone che hanno le borse lavoro e non possono accedere alle aziende ospitanti perché sono chiuse, a loro è arrivata una circolare che stabilisce che i compensi di marzo e aprile non verranno erogati, allora? Vogliamo veramente aiutare quelli che lavorano? Coloro che hanno ottenuto la borsa lavoro e non possono andare nelle aziende ospitanti non vengono pagati e quelli che hanno i sei mesi da marzo ad agosto verranno pagati ad agosto, quelli che hanno la borsa lavoro dal primo dell’anno al 30 verranno pagati a giugno se possono dimostrare che sono state fatte 50 giornate più una di lavoro. Chi ha la borsa lavoro per potervi accedere e per non perderla non deve svolgere nessun altro lavoro e la circolare della Regione dice che verrà pagata a giugno se sono stati fatti 50 giorni più 1, o addirittura ad agosto. Questo stride con lo spirito della Regione che vuole aiutare chi lavora e chi vuole trovare un lavoro, quindi prego l’Assessore Bravi di correggere questa iniqua forma di pagamento per coloro che stanno aspettando anche per il proprio sostentamento. I bimestri devono essere messi in pagamento per quanti usufruiscono della borsa lavoro anche se le aziende hanno chiuso la loro attività per motivi non dipendenti dai lavoratori. Avremo comunque modo di fare ulteriori approfondimenti quando verranno esaminati gli emendamenti.
Sono molto perplesso su questa proposta di legge, il momento è delicatissimo e dolorosissimo per l’economia marchigiana e richiedeva a mio avviso un approfondimento maggiore che non è stato fatto per cui cercheremo di operare per aiutare qualcuno, ma la nostra perplessità rimane perché qualcuno non è la totalità, non è equo l’aiuto a tutte le imprese marchigiane.

PRESIDENTE. Prosegue l’intervento il Consigliere Carloni.

Mirco CARLONI. Grazie Presidente. Lo scenario che abbiamo di fronte è molto grave, solo nelle prossime settimane si prenderà atto della crisi vera che colpirà le piccole medie imprese, al di là delle statistiche e delle variazioni del PIL che cambiano molto a seconda di quando si potrà ripartire.
Il tema vero è che c’è un rischio quantificato di fallimento delle piccole medie imprese, che va da un numero di 200 mila a 1,5 milioni. Questi sono dei dati che arrivano oggi da alcune società di valutazione economica, che fanno riflettere. Alla luce di questo politicamente non possiamo non segnalare che ieri l’Eurogruppo non è riuscito ancora una volta a prendere una decisione per il nostro Paese e per gli altri Paesi che stanno combattendo una tragedia sanitaria ed hanno di fronte, dietro l’angolo, anche la tragedia economica.
Da un mese è stato pubblicato il primo decreto ‘Cura Italia’ che prevedeva dei sostegni, degli ammortizzatori sociali, ancora alle persone beneficiare non è arrivato neanche un euro, e siamo già al 9 di aprile, dello stipendio di marzo, nemmeno un euro è stato versato nelle tasche di tutti quelli che hanno fatto la richiesta a cui erano stati promessi 600 euro di indennità come lavoratori e imprenditori.
Devo dire a questo proposito che l’Assessore Bravi ha fatto un lavoro molto positivo, l’ho sentita più volte e le riconosco il merito di aver creato nella deroga della cassa integrazione un meccanismo importante e rispetto al credito mi sono permesso, nel momento in cui sono tornato un po’ più lucido, di fare una valutazione ed è stato il motivo per cui ho presentato la proposta di legge 351 che stiamo discutendo. Con molta semplicità ritenevo assurdo avere una norma che ci vincolasse, una normativa che impedisse alle persone di poter scegliere di fronte ad una evidente volontà dello Stato di mettere le garanzie e di abbassare a zero i rischi per le banche e gli interessi. Siccome sono state dette diverse cose vorrei un attimo fare un po’ di chiarezza.
L’unica Regione che fino a ieri aveva questa normativa era le Marche a differenza di quanto è stato detto ed è il motivo per cui bisognava toglierla ed ho presentato questa proposta di legge che stiamo discutendo. L’Abruzzo il 1° aprile ha tolto con una delibera il vincolo che aveva, la Toscana che aveva lo stesso obbligo ha trovato un fondo specifico con il Medio credito centrale e con il fondo di garanzia di diverse centinaia di milioni di euro per dare garanzia alle imprese. Per un fatto di verità e di onestà intellettuale solo le Marche rimanevano in questa situazione, io l’ho provato a dire, non perché avessi qualcosa contro i Confidi, ma perché ritenevo giusto che gli imprenditori marchigiani avessero le stesse opportunità qualora lo Stato, che lo annunciava da settimane, sarebbe intervenuto dando garanzie per il credito in un modo molto più veloce e meno costoso, mentre i marchigiani dovevano passare per i Confidi. Nasce così la proposta di legge 351 che, ripeto, ho presentato il 30 di marzo, quindi 10 giorni fa. Da lì si è innescata una discussione abbastanza stucchevole, sono stato accusato praticamente di tutto, io non ho mai replicato, ma ci sono stati degli attacchi assurdi nei miei confronti per aver fatto una proposta di legge, che riesco a fatica a capire. I Segretari regionali della CNA e della Confartigianato hanno detto che la mia proposta era pura demagogia, era terrorismo sulla pelle degli artigiani, che non facevo gli interessi dei marchigiani, mentre l’unico modo era aiutarli attraverso i Confidi. Addirittura il Presidente della Camera di commercio ha detto che con questa proposta di legge avrei fatto dei danni enormi all’economia e avrei dovuto rendere conto di aver staccato la spina alle imprese. Questa mattina, cari colleghi e caro pubblico, il Governo italiano ha fatto esattamente quello che io prevedevo di fare 10 giorni fa, senza tutte quelle sceneggiate che ho dovuto subire per aver fatto una proposta di buon senso. Lo Stato interviene con garanzie proprie, con soldi pubblici, per dare velocità al credito, quindi non è possibile che nelle Marche ci sia una norma che vincoli all’uso dei Confidi, no perché c’è qualcosa contro i Confidi, ma era semplicemente assurda tant’è che l’Abruzzo ha rimosso questo ostacolo ed anche le altre Regioni, rimaniamo solo noi e ricordo tra i tanti messaggi che mi sono arrivati soprattutto quelli dei direttori di filiale, non dai grandi banchieri per cui sono stato additato di fare i loro interessi, cosa difficile per chi conosce la mia storia pensarlo soltanto.
Mi ricordo il Presidente del Credito cooperativo di Pergola che mi aveva detto: “Con le filiali che ho a Gubbio possono agire subito con il Medio Credito Centrale, con le filiali che ho a Pergola non posso farlo”, così altri direttori di filiale e direttori di banca che mi hanno segnalato l’esigenza di uniformare la normativa per l’accesso al credito, che in questo momento è una risposta molto importante, soprattutto va nell’onda di quello che ha fatto lo Stato.
Quindi vorrei fare un attimo di chiarezza perché negli interventi sono state dette cose non precise e si è ancora nel dubbio se la lettera R della legge Bassanini, ancora non si capisce, si applica o non si applica. Siamo Consiglieri regionali abbiamo il dovere di informarci ed informare. Il decreto 8 marzo n. 23 abroga in tutte le Regioni qualunque vincolo dei Confidi, soprattutto l’articolo 12 comma 2 lettera H ha abolito questo intervento e in modo ancora più particolare e preciso lo fa l’articolo 13 comma 3. Queste due cose vanno esattamente nella direzione della legge che oggi va in votazione. Praticamente lo Stato ha scritto esattamente quello che ho scritto io il 30 marzo nella proposta di legge n. 351. Mi permetta, Presidente, ma ritengo che sia giusto dato che in questi 10 giorni sono stato bersagliato da tutte le parti come se avessi fatto un’eresia mentre questa è la posizione di buon senso, perché se c’è un driver finanziario che mette 400 miliardi a garanzia dei prestiti, non è certamente possibile che ci sia di contro un sistema regionale normativo che blocca gli investimenti, blocca nel senso della velocità.
I Confidi, lo dico chiaramente, sono stati molto importanti negli anni scorsi nella stretta creditizia e lo saranno in questa fase perché, come previsto, andranno a coadiuvare le garanzie dello Stato dando un 10% in più rispetto ai grandi gruppi e alle grandi imprese, così come potranno fare sui piccoli, ma in modo concorsuale e non obbligatorio. Se un privato vuole rivolgersi a Confidi lo deve poter fare e mi auguro che lo faccia e che Confidi svolga un ruolo importante, ma se c’è una via veloce per cui le banche possono avere garanzie al 100% mi sembra assurdo non valutare il merito creditizio perché la nostra normativa rimane in quello stato. Per questo ho presentato la proposta di legge di cui stiamo parlando oggi, che vedo che nessuno cita e racconta per quello che è, ma in ogni caso sono molto felice perché quello che dicevo e sostenevo è stato ampiamente certificato da questo DL, che è esattamente quello che proponevo di fare, che è stato scartato dalla II Commissione, una proposta di legge che oggi doveva essere votata dall’Aula, ma che è stata superata dalla norma nazionale. Quindi non è più in vigore in tutta Italia la lettera R della legge Bassanini, per essere chiari e per dare anche informazioni.
Per quanto riguarda gli interventi sull’economia la legge di oggi, nella parte della proposta di legge n. 353 dell’Assessora Bora, secondo me andrebbe uniformata con il DL 8 aprile perché si rischia che quanto previsto la settimana scorsa oggi sia superato. Per esempio, sugli interessi, sugli ammortamenti, sulla lunghezza e sulla durata, ci sono dei parametri che le garanzie dello Stato hanno cambiato e con questa norma rischiamo di essere peggiorativi nelle condizioni. In ogni caso ritengo, come ho anche detto all’Assessora Bora, che sia comunque un’iniziativa giusta, che va nella direzione auspicata, ma non è assolutamente sufficiente, bisogna che lo diciamo chiaramente.
Mi aspettavo che insieme alle garanzie per il credito arrivassero delle misure di sostegno all’economia ed ho fatto questo esempio in Commissione, Presidente. La differenza che oggi c’è tra questo provvedimento e quello che ci sarebbe da fare è come nel salvamento in mare, le regole del salvamento in mare sono molto semplici, ma di grande cultura e sapienza, se una persona sta annegando gli devi tirare un galleggiante, una ciambella, che gli permetta di respirare e di rimanere fuori dall’acqua, se gli tiri una corda, come stiamo facendo con il credito, prima o poi le sue forze finiranno e per quanto tempo potremmo tirare facendo indebitare le imprese? Abbiamo bisogno di dare sostegno e di una ciambella, un salvagente, che permetta alle imprese di respirare nonostante la chiusura. Attenzione, noi stiamo intervenendo con il credito davanti ad una crisi che non è di credito, ma è una crisi di ricavi, per cui la materia creditizia in questo momento è sicuramente necessaria, ma non è sufficiente perché non stiamo di fronte ad una stretta creditizia, siamo di fronte ad una crisi reale, il low down, che significa aver chiuso la propria attività ed aver perso i ricavi. E’ una cosa molto diversa e credo che in questa materia serva un aiuto concreto alle imprese.
Ho mandato una proposta nelle settimane scorse ad alcuni Assessori competenti, ci sono parti del nostro bilancio che insieme alla II Commissione e alla I abbiamo elaborato, che non sono più attuali, ci sono fondi FES, PSR ed altri che sono svincolabili e non ancora impegnati che secondo me vanno in qualche modo rettificati nella direzione del salvamento, perché se falliranno, come diceva la previsione Tecnè, un milione di piccole medie imprese in Italia il sistema non reggerà e non è sufficiente fare indebitare le imprese, bisogna permettere loro di superare questi 2/3 mesi che a causa di forza maggiore sono state chiuse ed hanno avuto un lucro cessante, non hanno bisogno di indebitarsi, ma hanno bisogno di liquidità attraverso il credito ed io mi aspetto dalla mia Regione un sostegno reale. Vi faccio un esempio concreto per non parlare del nulla: la Regione Sardegna ieri ha approvato una legge ed ha messo a disposizione 120 milioni di euro per le famiglie con lavoratori autonomi e lavoratori dipendenti, dando 800 euro a famiglia, 120 milioni. Questa è una misura molto credibile, molto seria che ha fatto la Regione Sardegna e che va nella direzione di dare respiro alle famiglie e di sostenere la domanda interna, perché oltre alla chiusura molte imprese stanno soffrendo anche della recessione della domanda interna dato che le famiglie non avendo soldi per fare acquisti ed avendo paura dell’incognita del futuro stanno contraendo i consumi, dare un sostegno reale significa questo.
La prima legge che il Consiglio regionale delle Marche sta facendo a sostegno dell’economia mette 4 milioni di euro a garanzia del credito sia per fare affidamento diretto che per contro garantire le banche. Questa è la realtà di cui stiamo parlando, mentre è necessaria una riforma strutturale, io non voglio dire che è tardi, però, signori, siamo il 9 aprile e la crisi è cominciata da più di un mese fa. Lasciamo perdere l’aspetto sanitario di cui non ne voglio parlare in questa sede perché stiamo parlando di economia e sugli aspetti economici mi aspettavo e mi aspetto che non ci sia solo da dare soldi per abbattere gli interessi del Confidi, ma ci siano anche soldi per sostenere l’economia reale, le imprese che sono in grande sofferenza soprattutto le più piccole. A tal proposito ho apprezzato l’emendamento dell’Assessore Casini che, anche se è avvenuto in una fase di discussione della legge, è riuscita ad intervenire sul proprio bilancio trovando delle risorse, come quelle per il Vinitaly, non utilizzate e le ha messe a disposizione delle imprese discutendone con le associazioni. Mi aspettavo e mi aspetto che tutti gli Assessori facciano la stessa cosa, trovino le risorse che non possono essere spese e che non servono in un momento così grave, così straordinario, e vengano messe a disposizioni di interventi a sostegno delle imprese, altrimenti quando riapriremo negli scenari previsti a metà maggio o a metà luglio ci sarà poco da fare perché nel frattempo l’indebitamento non avrà aiutato la situazione.
Io ho fatto degli emendamenti alcuni dei quali spero siano approvati, ne ho fatti diversi, alcuni sono normativi e allineano la norma che noi stiamo facendo sulle garanzie del credito al DL 8 aprile, quindi permettono di poter scegliere e permettono di utilizzare la funzionalità migliore, quella più conveniente, per le imprese perché noi non dobbiamo salvare i Confidi, dobbiamo salvare le imprese, ricordiamocelo.
Ho fatto un emendamento, il 9 bis/1 sul sostegno ai pubblici esercizi, ristoranti e bar, per una ragione molto semplice perché questa categoria ha previsto la chiusura anche prima della normativa che glielo imponesse, è stata la prima a chiudere e in questo momento ha di fronte delle spese indifferibili, come anche altre categorie. I ristoranti e i bar hanno delle spese indifferibili, alcuni non sanno quanto potranno iniziare a lavorare, penso agli stagionali che stavano per riaprire Una grande incertezza, un grande pericolo per tante famiglie e tante micro imprese, questo emendamento che prevede un contributo a fondo perduto, una tantum, quantificato sul 10% del fatturato con un tetto massimo è un provvedimento molto semplice da applicare, molto semplice da erogare, è un contributo, non è certamente l’unica soluzione. Io ho cercato di trovare delle risorse non impegnate che potessero coprire questa iniziativa, la I Commissione questa mattina ha fatto un subemendamento a quella mia proposta, che spero venga approvata, ma vi dico anche che non è assolutamente sufficiente anche questo, ma è un segnale.
Spero e mi auguro che dalla discussione di oggi, concludendo, nasca in qualche modo una maggiore disponibilità della Giunta ad ascoltare anche i Consiglieri dell’opposizione e a non prendere per partito preso le posizioni maggioritarie che ci sono all’interno dei gruppi di maggioranza perché qualche volta qualche contributo farebbe bene.
Ieri ho cercato anche di contattare alcuni esponenti della Giunta per far capire loro che il decreto stava andando esattamente nella direzione che avevo previsto nella proposta di legge n. 351 e che eravamo rimasti l’unica Regione che, ‘motu proprio’, non aveva eliminato la lettera R. Questo secondo me è stata l’ennesima brutta figura che ha fatto la Regione Marche perché poteva in qualche modo fare come hanno fatto le altre, evitare che la nostra normativa non fosse conforme. In ogni caso il Governo ha fatto il decreto e non c’è più nulla da discutere, questo che era un rischio è stato rimosso, però, ripeto, quello che stiamo facendo oggi è semplicemente una goccia nel mare, stiamo mettendo 4 milioni a fronte dei 400 miliardi dello Stato sulle garanzie. Diamo i giusti equilibri alle cose. Abbiamo un bilancio di 5 miliardi che nella parte libera o negli avanzi vincolati potrebbe dare risposta all’economia. Vi prego di guardare quello che stanno facendo anche altre Regioni sui contributi a fondo perduto alle famiglie o alle imprese, ripeto quello della Sardegna, che mi sono letto questa mattina, che è un ottimo contributo.
Le imprese hanno bisogno di un salvagente che permetta loro di aspettare senza ricavi, non possiamo permetterci di lasciarle da sole dicendo faremo, oggi è il 9 aprile e dobbiamo dare una risposta non dire semplicemente faremo. Abbiamo un bilancio appena approvato, prego i responsabili del bilancio, gli Assessori di fare una verifica onesta di tutte le spese che non sono impegnate e tradurle in un maxi fondo o più fondi che possa intervenire con un contributo una tantum non soltanto con garanzia al credito. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Buongiorno a tutti. Siamo per l’ennesima volta in questo Consiglio virtuale, ribadisco ancora che il prossimo Consiglio deve essere fatto in Aula con le dovute garanzie perché lo spazio è grandissimo ed il Segretario generale ha detto che bastano 19 Consiglieri perché sia regolare.
La Lega ribadisce ancora una volta l’esigenza di dire basta a questa cosa anche perché dopo le feste di Pasqua anche le imprese apriranno ed io ritengo che anche noi dobbiamo riaprire la nostra attività.
Prima di entrare nel merito mi sento non solo di ringraziare il personale sanitario, ma voglio ricordare all’Assessore alla sanità che la Regione Emilia-Romagna ha fatto un provvedimento eccezionale: 1.000 euro per tutti i lavori della sanità. Assessore Ceriscioli, faccia una cosa anche lei per questa Regione e dia una risposta seria ai lavoratori che noi ringraziamo, ma non basta ringraziarli bisogna fare un atto concreto, un provvedimento che preveda un incentivo economico per questo mondo, altre Regioni l’hanno fatto e credo che la Regione Marche debba immediatamente intervenire su questo aspetto. Chiudo la parentesi anche se la ritengo molto importante.
Non sono nel coro di quelli che dicono che questa cosa va bene, non va assolutamente bene, perché tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Io sono dell’idea di fare una cosa molto diversa, creare le condizioni per superare la burocrazia, perché i nostri piccoli artigiani sono in difficoltà, il 90% di 150 mila. Sono in difficoltà perché quando si presenteranno ai Confidi per chiedere un contributo, se sul computer si aprirà la famosa finestrella rossa non prenderanno nulla. Cosa significa la finestrella rossa nel computer? E’ la stessa che si apre anche nei p.c. delle banche, significa che l’azienda ha dei ritardi nei pagamenti del DURC o magari ha dei ritardi perché è in difficoltà ed ha segnalazioni sul Crif. Cara Giunta, questi problemi li tiene in considerazione? Questi problemi li ha il 90% dei nostri artigiani. Noi siamo una Regione particolare, molte volte siamo in difficoltà per i provvedimenti nazionali perché abbiamo un’economia fatta di piccolissime aziende ed anche questa volta sfuggiamo nel dar loro una risposta perché dovranno passare per il Confidi. Noi non siamo contro i Confidi, però siamo in un mondo liberale dove deve essere data la possibilità ad un artigiano, ad un imprenditore, di poter fare la propria pratica con il Confidi o con altri strumenti, perché l’artigiano che ieri si è presentato al Confidi si è sentito dire che per fare la pratica bisogna iscriversi ed il costo dell’iscrizione è di 800 euro, ma siamo seri, se devo prendere 5 mila euro ne devo pagare 800 per iscrivermi?
Credo che esistano questi problemi, come rappresentante della Lega chiedo un intervento della Regione come è stato fatto per il terremoto del 1997 quando determinate regole sono state superate, non si va nel senso della burocrazia, questo è l’intervento che ho fatto ieri e che ripeto formalmente anche questa mattina nella seduta assembleare n. 158.
La Regione deve creare un fondo che possa dare direttamente e che superi la burocrazia, questo è un passaggio estremamente importante affinché tutti gli artigiani possano prendere questo beneficio perché se seguiamo la burocrazia la Regione Marche dà dei soldi a qualcuno che ha lavorato bene, però chi si trova in condizioni diverse non potrà avere questa possibilità e siccome le risorse sono della Regione bisogna dare la possibilità a tutti quanti. Questo è un problema reale e va risolto con il buon senso.
Come ha detto il Consigliere Carloni c’è stata la rincorsa, bisogna dirlo perché se non diciamo la verità probabilmente abbiamo delle difficoltà, alla sua proposta da parte della Giunta, che ha fatto delle proposte che non danno le risposte che in questo momento sto evidenziando e questo è un passaggio estremamente importante.
Allora chiedo: come fa la Regione Abruzzo a mettere 82 milioni per un aiuto all’economia? 1.300.000 abitanti, dà anche 25 milioni di euro per aiutare le aziende, le persone che naturalmente rinviano o non pagheranno i loro contributi. Noi siamo su una strada diametralmente opposta, come ha già detto il Consigliere Carloni. Noi l’abbiamo detto anche nel periodo del terremoto e non ci avete mai considerato, abbiamo costituito una chat che serve soltanto per dire quando ci si vede, ma queste cose non servono.
La situazione è talmente drammatica che è necessario rivedere queste impostazioni, noi vogliamo dire la nostra, come ha già fatto il Consigliere Carloni, e ribadisco la necessità di creare degli strumenti per far si che tutti possano avere la possibilità di accedere a dei finanziamenti a fondo perduto e ad altri che possono essere restituiti nel tempo. Ritorno all’esempio dell’artigiano che voleva 5 mila euro, non li ha potuto avere e questa non è una risposta.
In riferimento al provvedimento del Governo nazionale il buon senso questa mattina avrebbe voluto sospendere questa discussione inutile e verificare le potenzialità della Regione, le potenzialità di recupero dei finanziamenti, Assessore Cesetti, vedere a quanto raggiungere l’obiettivo perché un po’ di tempo fa sono stati distribuiti 9 milioni di euro e poi altri 13,5, che fanno circa 22/23 milioni. Servono questi soldi, Segretario generale? Servono questi soldi in questo momento? Bisogna vedere se servono o se ce ne sono tanti altri da recuperare e da mettere a disposizione di questa catastrofe. Questo è il passaggio, queste sono le cose di buonsenso, come vedere se tramite gli istituti di credito o altre formule si possono creare dei fondi gestiti dalla Regione per aiutare seriamente.
Bisogna lavorare in un altro modo, non improvvisare le cose, dare una risposta più ampia possibile e su questa strada non ci siamo. Certo, come facciamo a votare contro questa legge? Non voteremo contro, ma non esprimiamo neanche una considerazione positiva, questo è ovvio, perché siamo lontani, questa Regione è lontana dalle altre, non sa nemmeno copiare, questo è il dramma della situazione, non sa copiare neanche sulla sanità perché bisogna dare un incentivo ai suoi lavoratori.
A livello nazionale la Lega ha presentato un emendamento, ce l’hanno bocciato, che detassava del 70% i contributi dei lavoratori del settore della sanità, sarebbe stato un riconoscimento da dare a questi patrioti, che tutti i giorni lottano contro sé stessi, a rischio della propria salute, che può essere messa in discussione in qualsiasi momento.
Con questo chiudo perché il ragionamento del buon senso purtroppo o per fortuna, per noi è per fortuna, purtroppo per voi non lo è, Assessore Ceriscioli, il problema delle case di riposo, vi era stato detto e non soltanto dalla Lega in tempi non sospetti che sarebbe accaduta una catastrofe, la situazione non doveva essere gestita cosi, voi non avete ascoltato e oggi sta emergendo quanto noi purtroppo avevamo detto. Anche per quanto riguarda il problema economico vi dobbiamo evidenziare che le cose non vanno bene, non ci ascoltate e questo ci dispiace, ma non vorremmo anche su questa cosa dire che purtroppo ve l’avevamo detto.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Sarò breve perché molto è stato detto, però vorrei delle risposte certe, soprattutto perché le meritano i marchigiani.
Il Consigliere Traversini è stato molto chiaro circa il contenuto della legge e ritorno proprio ad una sua primissima frase, che ho scritto: “Questa proposta di legge è vicina alle esigenze dei marchigiani”, su questo Consigliere Traversini non sarei molto d’accordo, perché purtroppo noi trasferiamo una emergenza nazionale e regionale sui cittadini e sulle imprese. Dico questo perché lunedì abbiamo sospeso le imposte regionali ed oggi con questa proposta di legge chiediamo alle imprese di indebitarsi.
Il motore del Paese è fermo, l’ha detto anche il Consigliere Carloni annunciando i dati: 11% meno del PIL in Italia e 9% la media europea. Uno scenario economico drammatico e cosa facciamo noi con questa proposta di legge? Chiediamo ai marchigiani di indebitarsi, facciamo la stessa cosa che ha chiesto il Governo nazionale alle imprese e questo è più punitivo che premiante. Sarei stata d’accordo su questa proposta di legge se avessimo fatto come quando detto dal Consigliere Carloni, quello che ha fatto la Sardegna - ieri l’avevo detto al Consigliere Celani - che ha messo delle risorse per le famiglie, mentre noi abbiamo sospeso le imposte regionali e chiediamo alle imprese di indebitarsi, ma fino ad oggi non abbiamo fatto nulla per dare un contributo vero e reale alle nostre piccole e medie imprese.
Noi chiediamo alle imprese di indebitarsi, il Consigliere Traversini ha detto che dal 14 aprile l’impresa può andare in banca e chiedere un finanziamento. Visto e considerato che per dare liquidità alle imprese chiediamo loro di indebitarsi vi chiedo, e da questa domanda esigo una risposta, in quanto tempo un’impresa andando in banca la prossima settima riesce ad avere un finanziamento? Sapete perché chiedo questo? Perché questa mattina un’imprenditrice mi ha chiamato e mi ha detto che per bloccare il finanziamento che ha sulla attività, oltre ad aver compilato il modulo ed averlo mandato in banca per Pec già la scorsa settimana, oggi su richiesta dell’istituto di credito deve presentare una certificazione del consulente che attesti che quell’attività di ristorazione e bar è chiusa per Covid 19. Quanto tempo hanno le piccole medie imprese prima di avere il finanziamento? I 600 euro non sono arrivati e vi dico ancora di più, chi aveva il pin e non l’aveva mai utilizzato ha dovuto fatto la revoca e chiederlo di nuovo, dalla scorsa settimana, dal 2 aprile, ancora non è arrivato. La cassa in deroga, l’ha annunciato anche il Consigliere Carloni, non è ancora arrivata, ma questo passi perché il 31 di marzo è stato martedì scorso, ma andrà bene se arriverà a maggio.
Non siamo riusciti a far produrre alle nostre aziende italiane le mascherine perché non c’era l’ente che certificava, all’Istituto superiore di sanità alcune imprese da oltre un mese hanno inviato la scheda tecnica, ma ancora non hanno ottenuto risposta.
Vista la burocrazia così elevata chiedo quanto tempo deve passare per avere il finanziamento, perché a questo punto l’emergenza economica la paga l’impresa che si deve indebitare, ma quanto tempo passa da quanto va a chiedere il finanziamento a quando lo riceve? Guardate, anche Confindustria è preoccupatissima, perché se non arriva la liquidità entro la fine di aprile tantissime imprese chiuderanno, ci sarà una moria non solo a livello nazionale, ma marchigiano.
Il provvedimento del Governo dice che possono accedere alle garanzie le imprese che al 20 febbraio 2020 non presentavano esposizioni deteriorate verso la banca, questo vuol dire che le misure di supporto sono solo per aziende che a quella data avevano un’esposizione in bonis, quante aziende possono accedere? Il 90%? Allora è vero che il Governo fa solo annunci, questo vuol dire che le misure di supporto sono solo per le aziende sane, novità invece sono state introdotte per il fondo delle piccole e medie imprese, possono accedere alle garanzie imprese che dopo il 31 dicembre 2019 sono state ammesse a concordato con continuità aziendale, hanno siglato accordi di ristrutturazione, ma per le banche non sono previste manleve legali, questo significa che le analisi sul merito di credito saranno molto rigorose anche in presenza di garanzie. Vi dite allora come fa a ripartire l’Italia? I 600 euro non sono arrivati, il pin di cui alcune ditte individuali hanno fatto richiesta dopo 10 giorni ancora non è arrivato, la cassa in deroga passi perché se arriva a maggio va bene, le mascherine e tutti i dispositivi sanitari non siamo ancora riusciti a farli produrre alle nostre imprese italiane e marchigiane ed oggi con questa proposta di legge chiediamo alle piccole e medie imprese di indebitarsi, altro non si è potuto fare.
Io chiedo i tempi, voglio sapere quando riceve i soldi un’impresa che il 14 aprile va presso il Confidi e chiede un finanziamento. Questo dobbiamo tenere sotto controllo!
Dobbiamo far riprendere l’economia, dobbiamo mettere in atto misure di sostegno per l’economia reale, è inutile che parliamo e basta quando poi la pratica è ben diversa, la teoria è una cosa, la pratica è un'altra.
La mia è una semplice domanda e voglio una risposta, dalla teoria si deve passare alla concretezza, noi chiediamo ancora una volta alle nostre imprese di aiutarsi da sole. Quale contributo hanno dallo Stato? A livello regionale la sospensione delle imposte, ma le dovranno pagare il 31 luglio, le 600 euro non sono arrivate, la cassa in deroga nulla, non hanno ricevuto niente dalla Regione nè dallo Stato, e noi oggi chiediamo loro ancora una volta un grande sforzo, lo faranno ma almeno i tempi. Le aziende non possono arrivare a fine aprile, le riba del 31 marzo e del 5 aprile sono scadute e le imprese non hanno lavorato, non arriveranno al 30 aprile, qui è un circolo vizioso dal quale non se ne esce.
Ha fatto bene la Sardegna ad erogare dei contributi alle famiglie perché se non c’è consumo non c’è neanche produzione.
Questo provvedimento, come ha detto il Consigliere Celani, lo voterò, ma non mi dite che è vicino alle esigenze dei marchigiani, questa la chiamerei una proposta di legge punitiva. Altro non si può fare fino a questo momento? Va bene il finanziamento alle imprese, ma nel più breve tempo possibile, su questo dovremo vigilare e lo faremo.
Con senso di responsabilità voterò questa norma anche se, ripeto, non può risollevare l’economia marchigiana. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. In questa delicata situazione, con tutte queste problematiche che si accumulano, che si sovrappongono, è difficile parlare e esplicare situazioni che sono complesse, che necessitano di tempo per chiarirle. Io porrò quattro questioni nel tempo che mi è stato concesso.
La prima è la questione Confidi, precisando che quello che ha chiesto il Consigliere Carloni oggi noi l’avevamo chiesto nel 2017. Nella stessa seduta avevamo un’interrogazione ed una mozione che naturalmente è stata bocciata.
Pongo poi la questione del credito che secondo la nostra visione dovrebbe essere impostata sull’equità per non creare figli e figliastri; la terza questione è quella di trovare nuovi fondi e qui dirò qualcosa di mia conoscenza; la quarta è che il decreto legge n. 23 non è ancora esecutivo perché dovrà passare alla Camera nei prossimi giorni, che ora sta valutando ancora il decreto Cura Italia per cui molte cose potrebbero cambiare.
Partiamo dalla questione Confidi, io non ho nulla contro il Confidi, ci mancherebbe, però so che quello che è stato per l’Italia il Confidi in generale, è stato un fallimento totale per la sovvenzione delle piccole e medie imprese ed ha creato una forte esposizione nei confronti delle banche per le insolvenze degli associati. Soprattutto i Confidi unici in Piemonte e in Emila Romagna hanno creato delle situazioni fallimentari con la necessità di integrare soldi pubblici per salvarli, come è stato fatto nella regione Marche, se non veniva fatta la fusione probabilmente sarebbe stata un’ecatombe. Nell’intesa che la Regione Marche e le associazioni hanno sottoscritto, premetto che ho un conflitto di interesse perché sono un commerciante, c’è la Regione Marche, la CNA, la Confartigianato Impresa, la Confindustria, l’Alleanza Cooperative Italiane, ma non ci sono i rappresentanti del commercio. Quindi per noi del commercio, e non faccio un discorso che poi porterò avanti nel capitolo che riguarderà la situazione dei commercianti, non è stato fatto come per le altre associazioni. Il settore, l’ha detto il Consigliere Traversini, è composto da 18 mila imprese al dettaglio che hanno grossi problemi che adesso spiegherò.
Partendo dal Confidi, qual è il problema e come funzionava prima della fusione? Se un’attività voleva accedere ad un finanziamento c’erano i diritti di segreteria che erano intorno ai 300 euro, il costo della garanzia si aggirava sul 2,5%, le cauzioni andavano da 600 a 1000 euro che poi dovevano essere restituite quando si terminava il pagamento del finanziamento, ma questo non succedeva, quindi quei soldi rimanevano, e su un credito di 25 mila c’era il 10% circa di spese.
Abbiamo visto nella seduta del 2017 il Consigliere Traversini tranquillizzare tutti, dicendo che approvare una mozione in quella fase sarebbe stato sbagliato: aspettiamo il processo di unificazione dei Confidi regionali e poi faremo le valutazioni. Da quello che si è potuto capire il Confidi è rimasto con quella metodologia per cui sotto ai 150 mila euro siamo forse gli unici rimasti, come ha detto anche il Consigliere Carloni, su quella dogana e questo è gravissimo anche perché ora bisogna trovare soluzioni che semplificano le cose, come già qualcuno ha detto, ed andare avanti in maniera più veloce.
La seconda questione è il credito sulle imprese. Qui si è parlato di agnelli e di pecore con tutto il rispetto per gli agricoltori, ma voi conoscete il problema dei commercianti che hanno acquistato centinaia di migliaia di euro di merce giacente dentro i negozi? Fortunatamente mi sono salvato da questo perché non ho fatto gli assegni e gli ordini non sono stati consegnati tutti, ma ci sono migliaia di negozi pieni di merce che non vale più nulla perché il primaverile non vale niente e a maggio finirà la stagione dell’estivo, quindi mi domando come faranno quelle migliaia di aziende a pagare gli assegni. Come voi sapete gli assegni post datati sono stati depenalizzati, ma tutto il commercio oggi funziona così, poche aziende emettono ricevute bancarie. C’è un’esposizione enorme di assegni dati, cosa succederà a chi non è in grado di pagare? Questa è la domanda che faccio.
Poi la terza questione, ho 5 minuti e devo andare veloce, io ho lavorato 4/5 mesi per realizzare un piccolo reddito di cittadinanza per i lavoratori che non rientravano nel sisma nel mio territorio e nel territorio regionale ed ho scoperto che ci sono fondi del sisma del 2017, sono circa 68 milioni di euro fermi da una parte, sono a sostegno del reddito per i lavori dipendenti e per i lavori autonomi, questi sono i dati che ho avuto da un dirigente della Regione Marche l’altro ieri. Sono fermi 46.255.000 euro per i lavori dipendenti, disponibili, e 22.422.000 euro per i lavoratori autonomi, la domanda che ho fatto anche in un’interrogazione al Presidente Ceriscioli è se questi fondi che sono assegnati al sisma si possono spostare facendo un emendamento o qualcos’altro, utilizzarli in questo momento per il problema Covid 19. Questa è una domanda che ho fatto in un’interrogazione al Presidente Ceriscioli, avrà risposto per iscritto, ma ancora non ce l’ho. La Regione Marche ha 68 milioni fermi dal 2017, a meno che non siano stati tolti in un altro modo.
Ecco le domande che vorrei porre al Consigliere Traversini, che stimo molto come persona, noi sappiamo che sui finanziamenti del Confidi, per lo meno adesso, fino a 25 mila euro la garanzia è al 100% della Cassa depositi e prestiti, quindi non c’è il Confidi, perlomeno così dovrebbe essere con il decreto 23 approvato al Senato, invece per le imprese fino ai 499 dipendenti rientra la garanzia, il 90% della Sace e il 10% dei Confidi, se volete lasciare la soglia dei 150 mila euro la domanda è questa e nessuno ne ha parlato: quanti sono i costi di istruttoria? Saranno circa 300 euro? Il tetto massimo della percentuale dell’interesse è del 3,5%, quindi se questo è il massimo c’è la possibilità che venga applicato? Chiedo anche in merito alla tantum che c’era prima della fusione, che veniva richiesta dal Confidi e poi restituita al pagamento dell’ultima rata, cosa che non avveniva quasi mai per le tante insolvenze. Il tasso è del 2% o del 3,5%? Se ritenere di togliere la soglia dei 150 mila euro con la legge del Consigliere Carloni, qual è il limite oltre il quale si deve accedere a Confidi?
Bisogna tenere conto della situazione delle imprese del commercio perché il settore della ristorazione è composto da 8 mila attività e il commercio da 18 mila e per i motivi che ho appena detto molte sono in una situazione prefallimentare, credo, quindi, che debbano essere prese in considerazione delle urgenti mosse per aiutare il commercio al dettaglio.
Ho già detto che ho un conflitto di interessi, naturalmente io non ho problemi, ma ci sono migliaia di imprese che hanno grosse difficoltà e visto e considerato che ci sono 68 milioni di euro fermi, chiedo che cosa possono fare maggioranza e opposizione per poterli sbloccare, magari con un emendamento si possono dirottare in questa legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Vado rapidamente per punti. Il primo, ribadisco quanto dico da 4 settimane, l’ho detto anche al Presidente Mastrovincenzo, dobbiamo tornare quanto prima in Aula, credo che ormai non possa che essere fatto, unitamente a questo sollecito anche la convocazione delle riunioni delle Commissioni nel Palazzo Leopardi, dove oggettivamente saremo larghissimi, se riusciamo a starci in 19 figuriamoci in 7/8.
La seconda cosa che vorrei sottolineare sempre sul piano del metodo e politico è la gravità della richiesta di fiducia da parte del Governo su un provvedimento che tutti conosciamo come economico per il Covid 19. Credo, colleghi, che sia estremamente grave che il Governo abbia deciso una cosa di questo genere e non è nello spirito che si sottolinea da più parti, mi auguro che questo spirito non sia lo stesso con il quale lavoreremo qui anche perché ci conosciamo tutti sul piano personale, ci stimiamo e quando c’è stato bisogno di fare cose serie insieme, le abbiamo fatte. La questione di fiducia significa costringere le minoranze ad un distinguo, cosa che magari non ci sarebbe neanche stato, si potevano fare accordi di altro tipo, decidere di ridurre gli emendamenti e altro, ma porre la questione di fiducia è un atto politico gravissimo.
A questo riguardo introduco il terzo argomento che si regge su due argomentazioni, una è la proposta del Consigliere Fabbri di una Commissione speciale che si occupi di tutte le questioni economiche, operative e anche sanitarie sul piano almeno della conoscenza relativa di questa situazione di emergenza; l’altra è evidenziata nel punto 3 della proposta dell’ordine del giorno del Consigliere Traversini che sostanzialmente dice la stessa cosa, un tavolo programmato di concertazione con tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale. Non mi impicco sul metodo, mi fa piacere che sia da un Consigliere della minoranza che dal Presidente di Commissione, di maggioranza, venga la stessa indicazione e mi auguro che su questo ritroviamo lo spirito della solidarietà nazionale di qualche anno addietro, che non ha niente a che fare con gli inciuci, è semplicemente una cosa che sta avvenendo in tutti i Paese europei perché in questa situazione fare i primi della classe o fare i distinguo non serve a nulla. Se le decisioni non vengono ampiamente condivise, non dico concordate perché andare d’accordo su tutto può essere difficile, ma ampiamente condivise in fase istruttoria e ci si trova di fronte a pacchetti già preparati diventa molto difficile non sottolineare le distinzioni e in questo momento può servire a poco. Inoltre, come ha ricordato il Consigliere Carloni e anche altri, il contributo di tutti può essere estremamente prezioso, qui nessuno può avere la presunzione di capire di più degli altri semplicemente perché ha saputo che uno vuole una cosa e un altro ne vuole un'altra. Tutti sappiamo le cose che vogliono tante persone, tanti soggetti, tante categorie e tanti cittadini, ma non è questo il metodo.
Il metodo, ed è la quarta, quinta cosa che dico, è prendersela con un po’ più di calma, dobbiamo essere meno precipitosi nelle decisioni perché, come è avvenuto per i nostri atti ed ho avuto modo di dirlo personalmente al Consigliere Traversini, che ringrazio per il lavoro fatto in questi giorni insieme agli altri colleghi della Commissione, ci troviamo con un provvedimento del Governo che scavalca i nostri. E’ stato ricordato dal Consigliere Carloni, che giustamente ha il primato per questo tipo di iniziativa, ci troviamo con il Governo che fa i prestiti senza Confidi, non sto a ripetere tutte le motivazioni dette. Un po’ più di calma ci consente di fare meglio le cose, non dovremo avere come preoccupazione principale quella di andare sui giornali, dobbiamo spogliarci un po’ tutti da questo virus di condizionamento mediatico che ci ha avvelenati in questi ultimi 10/15 anni e diventare un po’ più seri. Per primi fare i padri di questa Regione ed essere nella condizione di ragionare con freddezza e tranquillità senza guardare agli interessi di bottega. Su questo tutti fanno interventi, facciamo le prediche al resto di Europa dicendo ai tedeschi ed agli olandesi che non devono fare i loro interessi poi noi facciamo gli stessi errori.
L’appello può giungere in questa maniera, non ho altro soggetto a cui farlo arrivare, lo faccio direttamente al Presidente Ceriscioli di cui ho alta stima, che faccia presente al Presidente Conte qualche conferenza stampa in meno e qualche momento di riflessione in più, non ci serve un Presidente del Consiglio che ci annuncia per quattro volte tre giorni prima un provvedimento, a noi interessa che questo arrivi, in questo tempo magari più che qualche conferenza stampa, qualche ora in più da dedicare all’ascolto di categorie e di parti politiche.
Vorrei che venga affermato il primato della politica, Presidente Ceriscioli, perché non credo – non voglio continuare a dare lezioni di metodo, non ho la pretesa di fare lo specialista, mi accontento di tutto quello che è stato scritto nella legge - che dobbiamo farci guidare dai virologi, dobbiamo ristabilire una scala di priorità, di competenze e di responsabilità, accogliamo le competenze e le indicazioni di tutti, però le istituzioni devono avere la capacità di fare mediazione fra tutto e assumere le decisioni conseguenti. Io sono per l’apertura graduale, sono per l’isolamento degli anziani e delle persone malate, sono per tutte quelle necessità che in maniera equilibrata ed intelligente (se c’è un primato dell’Italia è questa capacità di arrivare alla mediazione, all’equilibrio in maniera intelligente), senza partiti presi, senza sposare posizioni, ma giungendo a delle conclusioni. Queste premesse non sono inutili rispetto a quello che stiamo discutendo, certamente qualche domanda me la faccio. La prima, il Governo mette in campo 5 miliardi di euro a garanzia, che scatterà fra circa 18 mesi e verrà in caso di insolvenza alleggerita in 6/7 anni, abbiamo un’ipotesi, la peggiore, perché penso che le banche Confidi o non Confidi faranno un filtro significativo su questi prestiti, ma mettendo al peggio l’ipotesi di un 20% di sofferenze avremo 80 miliardi da restituire agli istituti di credito a livello nazionale, in 7 anni circa 11/12 miliardi all’anno se tutti i 400 miliardi verranno utilizzati. Io ho qualche dubbio da qualche dato, da qualche informazione che ho colto per conto mio, quindi in maniera molto parziale, molto limitata, non ho la pretesa di avere informazioni di prima mano, ma non ho l’impressione che oggi la maggior parte delle aziende abbiano problemi di liquidità. Abbiamo tre categorie di aziende quelle che non hanno problemi di liquidità, che chiaramente non si andranno ha indebitare per un mese, un mese e mezzo; abbiamo aziende che hanno una forte crisi di liquidità ed anche di produzione, che sono messe male e che non si andranno ad indebitare sapendo che non potranno riprendere in maniera seria la loro attività ed usciranno lentamente e tragicamente dal mercato; c’è una fascia intermedia che forse questa esigenza non ce l’ha perché ha scadenze a fine maggio e ipotizza per se stessa un continuum di attività, quindi diciamo una terza parte, non so in termini numerici quante potranno essere, ma non dovrebbero essere tante, quindi è evidente, come è stato detto, che con questo intervento, al di là degli aspetti normativi, poi dirò quelli proposti dal settore agricolo, non andiamo a fare una grande cosa perché se la proporzione che ho indicato, quella stima che qualche esperto fa, del 10-20% di sofferenze anche a livello regionale andremo incontro ad una spesa tra i 400 e gli 800 mila euro, questo è quello che oggettivamente stiamo stanziando, non oggi, ma fra 4 anni e in una direzione successiva, quindi non stiamo facendo un’operazione elefantiaca, stiamo facendo una piccola cosa, per questo avevo chiesto, ma ho visto che in parte si è realizzato e in parte no, che il nostro intervento fosse complementare a quello del Governo.
Il Presidente Traversini in maniera intelligente mi ha detto che possiamo fare modifiche in corso d’opera, stiamo attenti a non fare confusione, perché anche il sovrapporsi di questi provvedimenti e questa fretta sta generando nella popolazione un po’ di sfiducia nei confronti delle istituzioni. Il susseguirsi di decreti, affermazioni e smentite sta producendo un po’ di ridicolo, siamo inondati di messaggini dai social dove la gente dice: “Non sanno che pesci prendere”. L’idea di andare a continue modifiche mi trova un po’ perplesso anche se indubbiamente dovremmo offrire attraverso questi provvedimenti cose diverse da quelle che già il Governo dà perché non ha senso, per giunta, il nostro è un sistema aggravato dal passaggio Confidi e i più guarderanno all’intervento governativo.
C’è un vantaggio oggettivo che il Consigliere Traversini ci segnala, non lo dico io, che è quello dei nostri tempi, noi potremmo essere decisamente più rapidi anche perché più piccoli e di entità minore rispetto allo Stato ed in questo senso, potremmo essere più significativi.
Non ho alcuna fiducia nei provvedimenti nazionali, né in quelli regionali la cui parte invocata riguarda i consumi, anzi sinceramente un po’ mi fanno ridere. Immaginatevi qualcuno che non mangia, qualcuno che lavora o che sta percependo redditi, chi ha soldi da parte, che vede risolta la propria esistenza per 600/800 euro mensili, la cosa mi fa sorridere, penso cha abbiamo bisogno di altro, come già ha detto la Consigliera Marcozzi, abbiamo bisogno nella prospettiva futura, cioè da qui a tre mesi, quattro mesi, di avere realizzato la piena operatività delle nostre aziende, perché l’unico vero problema e questo lo do per certo perché ho sentito molti industriali del maceratese attivi, che stanno buttando via gli ordini, il 30-40% di fatturato possibile lo stanno cancellando perché le società cinesi, gli amati amici cinesi che prima ci hanno infettato e adesso ci stanno rovinando l’economia, gli amici russi, sudamericani, sudafricani stanno coprendo quote di mercato che normalmente erano delle nostre aziende. Qui non è il problema dei parrucchieri, perché i parrucchieri in Italia sono tutti chiusi, quindi se non vado dal mio barbiere a tagliarmi i capelli, non vado neanche da un altro, mentre se devo comprare i puzzle di Clementoni o i prodotti di Guzzini, trovo un concorrente e quando il concorrente si è insediato in quella linea di ordinativo sarà molto difficile scansarlo. Quindi, una raccomandazione la faccio al Presidente Ceriscioli, facciamo sentire la nostra piccola voce, il 2,7% della nostra quota nazionale, ma mettiamola dalla parte della produzione insieme alle regioni attive: Emilia Romagna, Veneto, Piemonte e Lombardia, che già hanno fatto questo tipo di richiesta, non perdiamo il treno in questa direzione.
Riguardo al provvedimento direi che, riguardo agli aspetti commerciali che, ripeto, sono già stati tutti individuati, qualche perplessità chiaramente ce l’ho per quanto riguarda il discorso degli agriturismi e la vendita di prodotti agricoli, ma capisco, seppur questo crea concorrenza, abbiamo visto che le associazioni di categoria del commercio si sono imbufalite riguardo a questo provvedimento, che oggettivamente questi settori sarebbero stati completamente scoperti se non avessero avuto anche questa modalità, credo non per una convenienza, ma per un atto di giustizia, che mettiamo in condizione chi produce generi alimentari o generi di consumo di tipo ristorativo di essere alla pari con gli altri.
Ultima cosa sempre al Presidente Ceriscioli, riguardo a due quesiti che avevo posto ad una seduta precedente ai quali non ho avuto risposta, stiamo molto attenti perché a fianco del mondo produttivo, ne ho discusso anche con il Presidente Mastrovincenzo, abbiamo situazioni di strutture socio sanitarie pesantissime. E’ vero che molte di loro sono nella condizione di mettere il personale in cassa integrazione, ma è anche vero che abbiamo tante strutture socio sanitarie accreditate e a queste voglio aggiungere le scuole parificate. Assessore Sciapichetti, penso all’unica che abbiamo a Macerata, a San Giuseppe, queste scuole non avendo più le rette non stanno incassando niente, quindi avranno delle difficoltà non da poco nella gestione degli apparati. Quindi i settori da prendere in considerazione immediatamente dopo sono questi in termini di contributi e di aiuto diretto, magari parziale, anche qui indico criteri perché non mi piace fare proposte concrete che colleghi molto più capaci e più esperti di me hanno fatto in sede di emendamenti, ma ribadisco: strutture socio sanitarie accreditate ed intendo asili nido, scuole materne, scuole di altro tipo, case protette, case di riposo, soggetti che oltre ad avere oggettivamente un problema di gestione, soprattutto chi ha gli anziani, hanno anche il problema oggettivo della mancanza di incasso delle rette e su questo bisognerebbe andare incontro, quindi sollecito il Presidente Ceriscioli che è anche delegato ai servizi sociali e l’Assessore Bravi per la scuola ad immaginare qualche provvedimento in questa direzione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Minardi.

Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Vorrei ringraziare tutti gli operatori sanitari che stanno facendo un sacrificio immane: gli operatori sanitari, le forze dell’ordine i volontari, la protezione civile, credo che a questi debba essere fatto un ringraziamento dal profondo del cuore. Vanno anche ricordate tutte le famiglie che hanno avuto dei lutti in un momento così difficile, che ha toccato anche la mia famiglia, non poter assistere le persone nel punto di morte e non poter dare loro neanche un ultimo saluto.
Ringrazio anche il Presidente Ceriscioli e tutta la Giunta per il lavoro che stanno portando avanti, in prima linea e in un periodo così complesso.
Nel momento in cui stiamo gestendo tutta la parte sanitaria dobbiamo guardare anche al domani perché ci troveremo di fronte una situazione economica pesantissima, difficile, che sarà molto diversa rispetto alla crisi economica del settembre 2008, dopo il fallimento della Lehman Brothers, che era stata veloce, continua e progressiva.
Il problema che oggi ci troviamo di fronte è diverso perché le aziende andranno in difficoltà tutte in una volta e alla fine della crisi sanitaria la ripartenza sarà a rallentatore, ci sarà chi avrà la possibilità di farcela, ma ci sarà chi non riuscirà, ecco perché dico che dobbiamo guardare al domani tutti insieme. Lo dico con un po’ di amarezza, non dividiamoci in questi momenti, dobbiamo salvare il Paese, abbiamo il dovere di salvare le Marche, da una parte le vite dall’altra le aziende che significano posti di lavoro e occupazione, dietro l’occupazione ci sono le famiglie, ci sono gli stipendi, ci sono i consumi che si sono in parte fermati.
E’ un emergenza senza precedenti, una realtà come questa non l’abbiamo mai affrontata in passato, quindi tutti insieme dobbiamo cercare di dare delle risposte e quando dico risposte intendo a tutti e a tutte le categorie: il turismo, i tour operator in particolare, non solo gli operatori turistici, ma anche i tour operator che anticipano le risorse per far arrivare i turisti nel nostro paese, nella nostra regione, la manifattura, l’agricoltura, l’agroalimentare, il commercio, i servizi, anche le professioni ed ovviamente i pubblici esercizi che in questo momento pagano un prezzo non da poco tenuto conto che sono stati i primi a chiudere e che faranno un po’ di fatica a ripartire perché avranno le difficoltà del distanziamento e anche il ritorno della comunità nei locali pubblici, dove ci sono tante persone, ovviamente non sarà immediato, ci sarà una ripartenza che dovrà essere sociale.
La crisi economica significa salvaguardare l’occupazione ed i posti di lavoro nel momento in cui le aziende hanno bisogno di liquidità e devono far fronte ai costi fissi perché è vero che le aziende che hanno avuto il credito di imposta sugli affitti hanno la possibilità di recuperare il 60%, ma è altrettanto vero che quel credito di imposta lo avranno in futuro. Vanno bene le sospensioni delle scadenze, le proroghe sono giuste e doverose, ma poi le scadenze in qualche modo arrivano e quindi dovremo trovare delle condizioni per far ripartire al meglio il nostro sistema economico.
Intanto voglio ringraziare la II Commissione, guidata dal Consigliere Traversini, per il lavoro straordinario fatto in queste ore, con tanta difficoltà, perché lavorare sui testi degli emendamenti a distanza non è semplice e in tutto questo voglio ringraziare la struttura del Consiglio regionale ed anche gli informatici.
Come ha già detto il Consigliere Traversini questo è un primo passo, una prima tappa di un lavoro che dovrà essere a tutto tondo, a 360° gradi, non possiamo pensare ad una categoria alla volta. Oggi c’è questo provvedimento da portare, la Conferenza dei capigruppo aveva dichiarato l’urgenza sulla proposta della Giunta regionale integrata da quella del Consigliere Carloni che riguarda tutto il credito e i Confidi, consideriamolo un primo passo positivo, l’auspicio e l’obiettivo di oggi è quello di mettere in campo 12 o 13 milioni di euro, 4 milioni della Regione e altri 8 milioni disponibili per dare liquidità alle imprese. Ce lo siamo detti con alcuni Consiglieri anche con i membri della Commissione questi atti non devono sovrapporsi alle decisioni del Governo, ma devono essere integrativi o quanto meno complementari in modo tale che i provvedimenti del Governo vadano di pari passo con quelli che stiamo prevedendo come Regione. Se da una parte dobbiamo dare liquidità alle imprese con i 400 miliardi di euro previsti dal Governo e con i fondi della Regione e dei Confidi, attraverso i fondi dello stesso Confidi, che sono un’opportunità per dare liquidità immediata, dall’altra occorre ragionare sulla possibilità di fare una manovra di bilancio importante, abbiamo un Assessore capace, che negli anni ci ha stupito, in grado di trovare le risorse che servono, insieme alla sua dirigente. Bisogna fare uno sforzo comune, riprogrammare tutti i fondi europei non programmati e ancora disponibili, guardare i fondi regionali che potrebbero essere utilizzati, compreso il fondo dell’avanzo vincolato se sarà sbloccato dai provvedimenti del Governo e non escludo anche un’ipotesi di provvedimento come ha previsto l’ex governatore della Banca centrale europea.
Dobbiamo guardare a tutti i settori a tutto tondo, prevedere per tutti l’opportunità di avere oggi liquidità e domani anche dei sostegni diretti anche se credo che tutto quello che dovrà essere restituito ad alcuni non servirà, ma ci sarà sicuramente una parte, mettendo dei criteri, che avrà bisogno anche di un sostegno diretto, che sia per le imprese o per le famiglie, per far ripartire i consumi e di conseguenza far lavorare le imprese ci ragioneremo, ma credo che su questo dobbiamo fare tutti un grande sforzo.
Voterò convintamente questa proposta di legge tenuto conto che ci sono anche degli emendamenti che in questo momento riguardano in particolare dei settori specifici ma, come ho detto, oggi è soltanto una prima tappa per poi affrontare a tutto tondo il sistema economico che ha bisogno delle istituzioni al proprio fianco. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Considerato che la volta scorsa siamo arrivati lunghi ho evitato di intervenire.
Voglio ringraziare tantissime persone, a partire dagli operatori sanitari, medici, infermieri e persone che hanno fatto uno sforzo immane in questo ultimi mesi, in queste giornate, ma voglio ringraziare anche le altre persone che sono impegnate nella cosiddetta filiera del bene comune, dei lavori essenziali, le stesse persone che lavorano in Consiglio regionale che ci permettono di mantenere viva l’attività istituzionale della nostra Regione, quindi un grazie a tutti.
Faccio alcune considerazioni, non voglio ripetere quello che è stato detto, ho sentito molte cose, parto però da una considerazione politica che ha fatto il Consigliere Marconi, che è un uomo politico molto preparato, ha fatto bei lanci e voglio raccoglierne uno. Ha fatto riferimento al Governo e al voto di fiducia messo dal Senato, anch’io preferirei che non ci fosse il voto di fiducia perché a me piace dar seguito alle parole del Presidente della Repubblica: “Servono coinvolgimento, condivisione, concordia, unità di intenti” e questo ovviamente non significa una logica consociativa, ma come diceva Don Milani: “Risolvere i problemi da soli è avarizia, risolvere i problemi insieme è politica” ed io sono d’accordo.
Consigliere Marconi la mia posizione politica è un po’ lontana dalla sua e la sua è un po’ lontana dall’Onorevole De Gasperi, non tanto la sua personale, quanto quella del suo partito, ovvero un partito di centro che non guarda a sinistra, ma a destra. Credo che diventi difficile anche per il Governo mantenere questa posizione politica, come noi preferiremmo, di coinvolgimento quando addirittura ci sono leader politici che vogliono sostituirsi perfino al Santo Padre per la riapertura delle chiese.
Credo che il quadro politico non possa essere ignorato, quello che c’è ed a cui assistiamo non ha precedenti. Il Coronavirus ha creato una situazione che ci fa dire che il nostro mondo non sarà più lo stesso perché è una crisi che colpisce simultaneamente tutti i settori, colpisce domanda e offerta, oggi poi con la globalizzazione il sistema economico è il più internazionalizzato e il più complesso della storia dell’umanità. Siamo in presenza di uno shock sistemico ed epocale e, non ho tantissimo tempo, in questa difficilissima situazione le politiche hanno un ruolo decisivo nel determinare la durata e l’esito finale della crisi.
Potremo parlare di tante politiche, dalla ricerca scientifica a quella sanitaria, ovviamente il ruolo della sanità pubblica e i cambiamenti climatici, potremmo fare tanti riferimenti, per brevità non ne faccio, però quello che bisogna capire in questo contesto è che la dimensione non può che essere europea, poi vengo anche alla legge nostra, ma devo dire che condivido parola per parola quelle dette dal Consigliere Minardi poc’anzi e le sottoscrivo pienamente rispetto al significato, al valore, all’approccio che dovremo avere nella regione, anche se la nostra legge parla a molte categorie, ma ha ragione il Consigliere Minardi, è un primo passo, è parte, è un primo provvedimento, la visione non può che essere dinamica. Tra l’altro, mi consenta e lo dico con molto simpatia, la Consigliera Marcozzi l’ha definita una legge che punisce i marchigiani, però ha detto che la vota, io non voterei nemmeno sotto tortura una legge che punisce la comunità di cui ho la responsabilità, io la voto perché sono convinto che è un primo provvedimento che comincia a dare una risposta, poi dovremmo farne altri, ma su questo ci torno.
Quello che voglio dire quando parlo di dimensione e di contesto europeo è che noi abbiamo dei precedenti significativi, importanti, ma ce ne abbiamo uno molto negativo, quello della Grecia, il piano di salvataggio della Grecia nel quale sono prevalsi egoismi, formalismi, nazionalismi, speculazioni, è stato un esempio bruttissimo, invece abbiamo un altro esempio positivo dell’Europa che è quello portato dall’ex Presidente della BCE quando ha affermato con quella famosa frase in inglese, che comunque non ripeto, tutto ciò che serve faremo ed ha salvato l’Euro. E’ vero che oggi pomeriggio si riuniranno, si è perso tempo, ma l’Europa non ha alternative, senza solidarietà l’Europa muore perché è un tema fondamentale della sua identità altro che cicale mediterranee. C’era un bell’articolo di De Bortoli sul Corriere della Sera non molti giorni fa in cui faceva riferimento alla concorrenza fiscale sleale di alcuni paesi del nord Europa, l’Italia perde ogni anno 20 miliardi di euro di imponibile sui profitti realizzati da multinazionali italiane con sedi in paradisi fiscali, tra cui molti paesi europei e l’Olanda non è esclusa. L’Europa ha questo tipo di bisogno, che non solo svolge una funzione importante, sostenuta in questi giorni dal Segretario Gentiloni, dal Presidente Sassoli, ma anche dai ministri Amendola e Gualtieri ed anche da altre personalità del Governo italiano. Da un lato c’è l’esigenza economica da salvare e dall’altro c’è quella politica democratica culturale che è l’identità dell’Europa ed è lì che dobbiamo capire come dobbiamo causare questo shock positivo, economico, di cui abbiamo bisogno a seguito di una crisi di queste dimensioni.
Per quello che riguarda i provvedimenti del Governo non ho tempo, non aggiungo nulla, rispetto alle cose che sono state dette sulla nostra Regione, credo che il nostro sia un atto che parla ha molte categorie, è un primo provvedimento integrativo e ha fatto bene il Consigliere Minardi a fare riferimento all’Assessore Cesetti e alla Dirigente del Servizio risorse finanziarie e bilancio, anzi, credo che proprio le capacità del nostro Servizio bilancio e ragioneria possono essere, e sicuramente lo faranno, messe a disposizione di quello che deve essere in qualche modo, a mio avviso, fra un mese, un nuovo bilancio di previsione. Dopo il coronavirus abbiamo bisogno di un nuovo bilancio di previsione della Regione Marche, rivedere il bilancio del 2020 mettendoci dentro tutte le risorse, da quelle europee a quelle dello Stato, a quelle regionali, a quelle non spese, a quelle che non possiamo spendere per l’epidemia in corso e destinarle a tanti settori. Troppi sono i settori che sono in ginocchio, dal turismo ai trasporti, al commercio, alla ristorazione, al cinema, ai lavoratori dello spettacolo, alle aziende artigiane e così via, l’elenco è lunghissimo, quindi occorre coraggio, determinazione, capacità di sfida e saper creare di fronte a questa crisi che stiamo vivendo, a questa situazione drammatica, un effetto positivo. Siamo in presenza di uno shock sistemico ed epocale dobbiamo creare una reazione altrettanto forte ed europea, una reazione che sia di carattere politico culturale con una visione che non può che essere aperta in questa tragica situazione, con la volontà di uscirne e di uscirne più forti.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Quella che ci troviamo a discutere oggi voglio augurarmi che sia la prima di una serie di misure economiche che serviranno per rilanciare l’economia delle Marche.
Quello che ci ha travolto, a noi e a tutto il resto d’Italia, è un vero e proprio tsunami che per primo ha colpito il cuore di ogni cittadino, la salute, ma che ha dei riverberi e delle ripercussioni pesantissime sul comparto economico.
Prima della serie di misure restrittive, ci siamo riuniti, un’unica volta, il 5 marzo, con il Governatore, i Capigruppo ed i Presidenti delle Commissioni e chiesi di poter procedere nell’affrontare questa emergenza su due binari paralleli, ma non consequenziali, quello sanitario, perché l’emergenza sanitaria era ed è la prima a cui dobbiamo guardare in quanto il diritto alla salute non può essere messo in secondo piano, purtroppo le tante vite, il prezzo altissimo che anche le Marche hanno pagato fino ad oggi e stanno pagando non può lasciare nessuno indifferente; al tempo stesso, consapevole delle forze e delle risorse mentali e umane che abbiamo, sia noi come Consiglieri nel nostro ruolo ma soprattutto attraverso i nostri uffici, chiesi misure per pianificare prima il momento della fase acuta, misure economiche perché sicuramente ci saremo trovati a fronteggiare una crisi pesante, tenendo conto del tessuto economico marchigiano che si poggia fondamentalmente sulla piccola e media impresa, anche piccolissima, che si trovava già in una concorrenza globale, mondiale, con competitor che avevano una forza diversa per aprirsi ai mercati esteri, mentre in Italia avevamo una contrazione e una difficoltà economica delle nostre realtà già deboli rispetto ai grossi competitor, che quindi dovevano necessariamente essere aiutate e sostenute.
La legge che oggi discutiamo propone una misura pari a poco meno di 4 milioni di euro con l’istituzione di un fondo di emergenza per sostenere le imprese attraverso l’utilizzo dei Confidi, quindi la possibilità di avere per le imprese di ogni settore, dal commercio all’agricoltura, al turismo, all’industria e all’artigianato, delle risorse, dei prestiti a tasso agevolato fra le 20 e le 40 mila euro e per le partite IVA 5 mila euro, nonché contributi per l’abbattimento del costo degli interessi per l’accesso al credito.
Questa prima parte è fondamentale per le nostre imprese e l’accesso al credito è un’opportunità certamente importante, l’abbiamo visto quando abbiamo avuto il dissesto del credito marchigiano con la crisi di Banca Marche e non abbiamo più avuto un partner rilevante per sostenere a livello creditizio le imprese locali. L’accesso al credito ha dei limiti che riguardano la possibilità per tutti di accedervi e l’impossibilità per alcune imprese di indebitarsi ulteriormente perché molte sono già gravate da una serie di debiti, che avevano difficoltà a restituire e a rientrare nei termini e nelle modalità per le cause che sono chiare a tutti, la crisi che c’era prima dell’emergenza coronavirus.
Chiedere a chi ha già un indebitamento, a chi ha già delle difficoltà di contrarre altro debito non è purtroppo la soluzione adatta per tutte le piccole, medie e piccolissime imprese della nostra Regione. Si sarebbe dovuto pensare ed intervenire valutando un fondo che erogasse delle risorse a fondo perduto, proprio perché in questo momento sappiamo già che molte imprese non riusciranno di nuovo a tirare su la saracinesca e questa è una condizione drammatica con la quale dobbiamo sapere già da oggi che faremo i conti. Abbiamo attività commerciali, imprenditoriali, artigiane che già sanno che non potranno resistere a questa drammatica condizione. Se non pensiamo a delle misure in grado di intercettare anche questa necessità, a fianco di quella che può essere sostenuta attraverso il credito, noi avremo perso delle componenti importanti e vitali della nostra struttura socio-economica.
Per questo guardo ed ho guardato anche ad altre realtà regionali, come hanno affrontato e stanno affrontando questa grande emergenza nuova per tutti in merito all’erogazione di un contributo a fondo perduto. Ho guardato e guardo ad una nostra regione vicina, che è l’Abruzzo, che ha deliberato un fondo di 11 milioni di euro per sostenere imprese attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto. Se andiamo a guardare la misura che ha fatto in complessivo l’Abruzzo arriviamo a poco meno di 100 milioni di euro, fra quelli che vengono messi per sostenere, come facciamo anche noi, il credito e le misure a fondo perduto. Invito tutti i Consiglieri regionali, invito la Giunta, che è il soggetto che ha proposto la proposta di legge che stiamo discutendo, a valutare questa misura e a proporne una nuova che preveda anche questa modalità.
Fratelli D’Italia già a fine marzo aveva avanzato alcune proposte per le Marche, che partivano innanzitutto dal presupposto dello snellimento burocratico, perché oggi il fattore tempo più che mai è dirimente per salvare tante realtà, anche tante famiglie e tante persone. Eravamo partiti con misure come quella che è stata approvata nell’ultima seduta del Consiglio regionale, la sospensione dei tributi, pensando magari, l’ho già detto nel mio intervento nella scorsa seduta, ad una tempistica più lunga, arrivare almeno al mese di settembre con la sospensione di tutti i tributi regionali.
Il problema cardine dell’economia regionale ed ovviamente nazionale è quello della liquidità, quindi come far arrivare in tempi rapidi e certi risorse nelle casse delle nostre imprese in modo da consentire una ripresa che comunque dobbiamo aiutare e sostenere. Liquidità attraverso delle garanzie per il prestito ma anche opportunità, come ho detto, a fondo perduto che consentano a chi non può accedere al credito di sopravvivere. Questo anche attraverso una revisione seria, puntuale e concreta dei fondi europei non impiegati dalla Regione Marche, nuove risorse che possono venire sia dal Por Fesr che dal fondo sociale europeo, ma anche e soprattutto dai fondi europei e di investimenti strategici e dai fondi SIE. Una revisione completa della programmazione delle risorse ad oggi non utilizzate, per poterle impiegare in quella che dovrebbe essere una massiccia operazione di sostegno all’economia e all’impresa della nostra Regione. Questa misura dovrebbe passare anche attraverso una revisione dei fondi ordinari del bilancio regionale proprio perché ci troviamo all’inizio dell’anno e molti fondi non sono stati ancora utilizzati benché impegnati nella previsione fatta a fine dicembre, quando è stato approvato il bilancio di previsione, potrebbero essere riutilizzati e stornati per avere le opportune misure di rinforzo al tessuto socio-economico della nostra regione.
Liquidità è la parola d’ordine che tutte le categorie chiedono, io sto affrontando in questi giorni il tema del turismo, mi sto confrontando con moltissime realtà forse perché vengo anche da quel mondo di cui ho una conoscenza diretta e molti mi hanno raccontato che alcune strutture, poiché il nostro turismo per gran parte si poggia su una stagionalità, che ormai è di fatto compromessa, sceglieranno di non aprire nella stagione estiva. Molti si confrontano con le altre regioni, con i loro omologhi che si trovano nella stessa difficoltà e stanno dicendo che per evitare i costi fissi, che non sarebbero in grado di coprire, visto l’azzeramento quasi totale delle prenotazioni della stagione turistica, si vedranno costretti a non riaprire la loro attività, saltare completamente l’unica fonte di sostentamento familiare ed in moltissimi casi anche di un indotto di lavoratori stagionali che vivono di turismo. Anche a questi dovremo guardare con attenzione sia per quello che la Regione può fare direttamente ma anche e soprattutto per quello che può essere lo strumento della contrattazione con lo Stato all’interno della Conferenza Stato Regioni per porre la richiesta e se è necessario, io sono sempre per il dialogo, sbattere i pugni rispetto a delle criticità fortissime che altrimenti ci vedrebbe molto penalizzati.
Ho citato il turismo ma solo perché è una delle tante realtà, ma se parliamo del commercio e delle molte attività che vivono intorno all’indotto turistico - sappiamo di una serie di costi fissi che rimangono alti, e di criticità che portano nel periodo invernale a non avere quegli incassi che si recuperano di solito con l’indotto turistico - molte difficilmente riapriranno la saracinesca quando si rimetterà in moto l’economia e le misure imposte dal Governo di chiusura saranno abrogate. Su questo dobbiamo porre non solo l’attenzione come componente politica, ma mettere in atto tutte quelle misure che sono indispensabili e necessarie per essere d’aiuto alla nostra economia.
Ci sarebbero moltissime cose da dire, non so se ho già sforato il tempo, Presidente, sono d’accordo e lo ribadisco anch’io sull’opportunità non solo di avere una cabina di regia, ma per quanto mi riguarda anche una Commissione potrebbe essere istituita, che sia capace di coinvolgere tutte le componenti del Consiglio regionale per impostare le misure economiche del bilancio regionale, a differenza di quanto è successo con la componente sanitaria. Ragionare tutti quanti insieme può portare un valore aggiunto per affrontare questa terribile emergenza, che purtroppo sappiamo tutti non finirà a breve, ma avrà delle conseguenze, degli strascichi lunghissimi.
Su questo faccio un invito all’opportunità e possibilità di avere una vera condivisione delle proposte per l’impiego delle risorse e delle idee per rilanciare la nostra Regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. In una situazione grave e di emergenza come questa mi aspetto da tutte le forze politiche una politica costruttiva e non polemica e sinceramente inizio ad essere un po’ irritato quando sento continuamente polemiche che non sono finalizzate a nulla se non a creare consenso.
Vorrei fare un po’ d’ordine sull’atto che stiamo andando a votare soprattutto per chi ci ascolta da casa.
Con questo provvedimento stiamo istituendo un fondo di emergenza Covid, chiamiamolo così, per garantire dei prestiti a tassi agevolati alle imprese fino a 40 mila euro ed ai lavoratori autonomi fino a 5 mila euro.
Per garantire questi prestiti la Regione di suo ci mette 4 milioni di euro di cui 2,4 per prestiti a tasso agevolato e 1,6 per contributi per l’abbattimento del costo degli interessi. Questi 4 milioni di euro della Regione Marche si aggiungono, dobbiamo dirlo, ad altri 4 milioni di euro che saranno erogati dai Confidi, quindi un totale di 8 milioni di euro.
Proseguendo su quanto prevede la legge, a queste misure si aggiungono tutte quelle che riguardano l’agricoltura e la Regione qui mette in campo altri 2,1 milioni di euro suddivisi in questa maniera: 1 milione per le attività agrituristiche, che vogliono fare ristorazione mediante consegna a domicilio e qui apro una piccola parentesi nella bozza iniziale della legge c’era una deroga perché le aziende agrituristiche non potrebbero fare questa attività e la revoca era prevista al 31 marzo, io ho chiesto al Consigliere Traversini e a tutta la Commissione che hanno accolto la mia richiesta di non mettere una data, ma di scrivere semplicemente fino al termine dello stato di emergenza, quindi voglio ringraziare il Consigliere Traversini e tutta la II Commissione che lo ha accolto perché mi sembra più logico agganciare questa misura all’emergenza che potrebbe durare di più o di meno.
Proseguendo sui contributi, ci sono altri 600 mila euro per gli agnelli e il latte, semplifico, le cose sono già state dette e non le ripeto, ed infine 500 mila euro per la riassicurazione dei Confidi, per le garanzie alle imprese agricole, tutto per un totale di 2,1 milioni di euro.
Ricapitolando la Regione mette in campo 6,1 milioni di euro a cui si aggiungono 4 milioni di euro del Confidi e si arriva a 10,1 milioni a cui, ci ha detto l’Assessore Bora in via informale, tramite un altro atto si aggiungeranno ulteriori 4 milioni di euro dal cosiddetto fondo alluvioni.
Qui apro una parentesi e dico all’Assessore Bora attenzione, sono contento, tutti i soldi che riusciamo a trovare li dobbiamo utilizzare, però, attenzione a prendere soldi da un fondo come quello delle alluvioni, non dimentichiamoci che sulle nostre teste, forse ce ne siamo dimenticati perché mediaticamente se ne parla meno, incombe sempre l’emergenza climatica, su tutto il pianeta ed anche sulle Marche, quindi i fondi per le alluvioni potrebbero servire, augurandoci che non servano.
In totale stiamo parlando di quasi 14 milioni di euro, questo per ristabilire un po’ la verità e dare le cifre corrette, sono scritti 6 milioni più 4 milioni, mentre i 4 milioni del fondo alluvioni sono stati annunciati, basta leggere la legge per averne conferma.
Ho fatto questa premessa perché voglio arrivare a questo mio pensiero e vorrei fare una domanda retorica, ovvio, vorrei sapere se c’è qualcuno tra i Consiglieri regionali che pensa che la Regione da sola possa risolvere la grandissima crisi economica delle imprese marchigiane, dei lavoratori marchigiani e delle famiglie marchigiane c’è qualcuno che pensa questo? Se nessuno lo pensa allora vorrei sapere di cosa vi lamentate, io l’ho detto lunedì e lo ripeto oggi qui serve l’aiuto dello Stato e soprattutto dell’Europa. Andate a parlare con i vostri partner sovranisti olandesi che non vogliono istituire gli Euro Bond, andate a parlare con loro piuttosto che lamentarvi dell’operato della Regione. Il sovranismo che tanto sbandierate sta portando solo ad un egoismo che rifugge la solidarietà fra gli Stati e le persone, ecco le politiche della destra. La Regione fa quello che può, questo è un primo atto, lunedì ne abbiamo fatto un altro e ne faremo ancora, le risorse sono limitate, miracoli non li fa nessuno, tutto quello che possiamo fare lo faremo, ma serve la collaborazione di tutti e non la polemica, quindi invito tutti i Consiglieri ad un atteggiamento più costruttivo e meno polemico per il bene dei marchigiani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Casini.

Anna CASINI. Grazie Presidente. Buongiorno a tutti. Ringrazio innanzitutto il Consigliere Traversini che ha fatto un grande lavoro di connessione, diverse proposte, emendamenti, situazioni completamente diverse anche in divenire. Lo ringrazio anche per avere accolto un emendamento che è arrivato in seguito ad un’ulteriore consultazione con le associazioni di categoria.
Vorrei fare una premessa rispetto ai tanti interventi che ho sentito, insieme al Presidente Traversini e alla Commissione voglio ringraziare l’Assessore Bora e l’Assessore Bravi per il lavoro che è stato fatto in sinergia, tenendo presente un quadro di esigenze non in maniera episodica, ma ragionata pur con le risorse che una Regione può avere.
La Sardegna che è stata tanto lodata è a Statuto Speciale, quando si parla di altre Regioni bisogna mettersi in condizioni di pari opportunità. Questa cosa viene anche evocata da alcuni Sindaci, lo dico qui, così potete anche rispondere se vi capita, quando si parla di utilizzare i fondi residui del PSR o del FSC o ad esempio del FERS rispondo che non esistono fondi residui perché noi abbiamo impegnato tutto, intorno al 97%, quindi quando a livello nazionale si dice che gli FSC possono essere utilizzati in altro modo (negoziati ecc.) si fa riferimento a Regioni che non sono così virtuose come la nostra, e non lo dico con presunzione. La Regione Marche ha utilizzato non soltanto i fondi destinati dal PSR, dal FSC e dal FERS, ma ha anche impegnato le somme che sono state destinate per il terremoto, in realtà non abbiamo somme da utilizzare in maniera diversa perché sono tutte impegnate.
L’ironia sugli agnelli, voglio ricordare che gli agnelli che sono stati macellati nelle Marche lo scorso anno sono stati dai 10 ai 12 mila, quindi non è un tema risibile, ma un argomento molto concreto e molto serio, come è seria e concreta la questione del latte, tanto cara alla Sardegna. Nelle Marche non abbiamo mai avuto i problemi della Sardegna perché abbiamo sempre monitorato quello che succedeva con il latte, che sappiamo viene ritirato a due centesimi in meno al litro rispetto a quanto veniva ritirato prima del coronavirus, quindi insieme con la Giunta e le associazioni di categoria abbiamo deciso di restituire questa cifra per un dato periodo. E’ chiaro che non possiamo farlo per tutto il periodo, ma credo che questo sia un sostegno importante, come quello agli agriturismi. Qui vorrei chiarire, non è una competizione tra settori diversi, l’agriturismo non è in competizione con la ristorazione, sono mondi diversi, come sapete, sono ubicazioni diverse perché la maggior parte degli agriturismi si trova nelle aree interne che già soffrono di una penalizzazione in generale, i 2/3 delle aree interne soffrono la penalizzazione determinata dal sisma, non è che l’abbiamo superato, la situazione determinata dal terremoto rimane assolutamente identica, anzi peggiorata dal blocco dei cantieri.
Per fortuna devo dire che il Commissario straordinario per la ricostruzione ha dato l’opportunità, con due ordinanze di grandissima visione, secondo me, di sbloccare la liquidità sia dei SAL sia dei corrispettivi dei progettisti e dei direttori dei lavori e questo consente almeno alle imprese del comparto delle costruzioni di respirare.
E’ chiaro che di settori ce ne sono tanti, l’Assessora Bora ha avuto la grandissima intuizione di utilizzare questo fondo di rotazione, che era destinato ad altro, per l’emergenza, quindi, anche se non è la soluzione di tutto, ciò è cosa buona. La soluzione di tutto dovrà venire anche dal Governo perché in questo momento, per esempio, non sappiamo se i famosi 400 miliardi di euro saranno utilizzati anche per l’agricoltura o se non potrà accedervi. Questa situazione non è stata chiarita a maggior ragione dico attenzione all’agricoltura.
Per il resto credo che si siano dette delle inesattezze sia sui costi di accesso al credito per quello che riguarda i Confidi e credo che l’Assessore Bora possa spiegare meglio di me che cos’è una quota sociale, che cos’è una spesa istruttoria, sono due cose completamente diverse, ci sono normative nazionali, ma non essendo una materia di mia competenza non voglio entrarci.
Ringrazio tutti per l’impegno che è stato dato per migliorare questa proposta di legge, che secondo me non risolve tutti i problemi, ma va a dare un grande aiuto in un momento di grande incertezza. Più può essere ampliato il plafond delle categorie che vengono sostenute da questa legge e meglio è, quindi, oltre che apprezzare il lavoro che è stato fatto, mi auguro che la legge possa essere approvata in questa seduta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Sono passati pochi giorni, lunedì scorso, da quando abbiamo fatto il primo Consiglio in videoconferenza sulle comunicazioni del Presidente in merito al Covid 19 e al sistema della sanità marchigiana.
Tutti continuiamo a ringraziare di cuore, anche noi del gruppo Uniti per le Marche Socialisti, coloro che hanno un ruolo nel sistema sanitario e anche fuori, volontari e altri, che stanno dando una grande risposta e un grande contributo.
Permettetemi di dire che lunedì abbiamo fatto un dibattito serio in cui, al di là delle varie posizioni politiche dei Consiglieri, abbiamo analizzato con grande chiarezza quale era la realtà ed il percorso era stato fatto per il sistema sanitario da parte della Giunta regionale e dell’Assessore che è anche Presidente; abbiamo anche costruito, abbiamo dato delle idee per cercare di essere ancora vicini al sistema sanitario e considerato che la pandemia non sarà di breve durata dovremo continuare a monitorarlo, tant’è che lo stesso Presidente ha predisposto, per chi avrà delle criticità legate al Covid, una struttura che dovrebbe nascere nel Comune di Civitanova e dare un respiro alle varie strutture sanitarie che potranno accogliere altri tipi di ammalati, che oggi sono stati sospesi.
Tre giorni fa abbiamo fatto un dibattito molto approfondito, oggi questa proposta di legge, come ha ricordato il Consigliere Traversini e voglio ringraziare lui e tutta la Commissione, è il primo piccolo passo presentato dalla Giunta, su proposta dell’Assessora Bora, per dare un’iniezione, sicuramente non sarà sufficiente, di fondi, ma soprattutto di fiducia al sistema imprenditoriale marchigiano a 360 gradi. Speravo che il dibattito entrasse su questa scelta, ho ascoltato con grande attenzione tutti gli interventi, alcuni hanno avuto poco di propositivo e molto di demagogico, è chiaro che quando la politica diventa demagogia non è più al servizio dei cittadini, come vorremo tutti noi, ma diventa mero populismo e in quel caso può creare anche un effetto boomerang a chi presenta emendamenti e proposte che non hanno a che fare con la realtà, anche perché, l’ha ricordato il Consigliere Bisonni, a fronte di varie proposte bisogna prevedere dove prendere i soldi e soprattutto come dare delle risposte serie.
Al di là di tutto credo che sia giusto dire che il Presidente Ceriscioli, durante la seduta di Giunta nella quale abbiamo approvato una delibera, che lui stesso penso vorrà annunciare in questo Consiglio, ha detto che a questa prima proposta di legge dovrà seguire un progetto molto più ampio, molto più articolato e, secondo quello che pensiamo noi del gruppo Uniti per le Marche Socialisti, dovrà toccare tutto il sistema macroeconomico della Regione Marche.
E’ chiaro che questa proposta per noi è importante e lo sarà anche di più se si riuscirà, su questo voglio dare il giusto riconoscimento anche alle forze di minoranza e di opposizione che l’hanno ricordato e credo che sia una cosa da seguire in maniera rilevante e definita, a sburocratizzare, quindi ad accelerare le procedure affinché tutti gli imprenditori marchigiani abbiano la possibilità di accedere ai finanziamenti in maniera più veloce, non è pensabile che ci siano mesi e mesi di attesa.
Questa proposta di legge importante, piccola, ognuno la vede come vuole, deve dare un forte segnale per accelerare i finanziamenti. E’ chiaro che se fino ad oggi il Confidi non era percepito come una risorsa, l’augurio che noi facciamo è che lo diventi per il sistema imprenditoriale.
Nella legge e negli emendamenti che sono stati presentati, secondo me, e lo stesso Presidente Traversini l’ha detto con grande chiarezza, sono stati fatti dei passi importanti per cercare di accelerare e snellire la parte burocratica, sicuramente questo sarà un ulteriore passo tant’è che con il Consigliere Rapa pochi minuti fa il gruppo Uniti per le Marche ha presentato un sub emendamento che riteniamo importante, in quanto riprende la giusta osservazione del Consigliere Zaffiri, perché è fondamentale che non vengano penalizzati coloro che non sono soci, i quali possono accedere senza ulteriori balzelli ai finanziamenti opportuni, considerato che non tutti gli imprenditori marchigiani oggi sono iscritti alle varie associazioni o altro.
In questa situazione voglio ricordare a tutti noi, in primis a me, che questa è una fase di grave emergenza sanitaria ed economica da cui non siamo usciti.
Partendo da queste riflessioni torno ad una questione che seguo più direttamente ed è quella che riguarda il turismo senza dimenticare (non perché io sia l’Assessore competente), che tale settore in tutta Italia e nelle Marche sarà il primo ad avere maggiori criticità anche a fronte di tutti i problemi che sono stati evidenziati dal sistema manifatturiero e dal commercio - è giusto quanto è stato sottolineato - in quanto ripartirà molto più lentamente perché immagino che i turisti, e auspichiamo che arrivino in particolar modo dall’Italia, prima di prenotare ci penseranno dieci volte. Le prenotazioni oggi sono quasi a zero, avranno dei ritardi perché tutti vorranno aspettare e capire qual è la situazione sanitaria, se il virus ancora circola e in che modo. Quindi, il turismo sarà quello in particolar modo delle ricettività private, pensiamo che nelle Marche tra alberghi e strutture balneari, agenzie di viaggi e tour operator ci sono 11 mila soggetti, senza i B&B, quasi 15 mila soggetti che operano nel settore del turismo. Ricordo a tutti e in particolar a me che il turismo è il secondo volano della Regione Marche ed ha un PIL che è circa il 10-11% del PIL marchigiano.
In questo contesto stiamo già predisponendo, e la dovremo condividere con il Presidente, ma voglio fare un’anticipazione ed approfitto di questo Consiglio, una exit strategy del settore turistico marchigiano, è un progetto di respiro molto forte che deve dare una serie di risposte al sistema.
L’exit strategy, secondo come la vediamo noi del gruppo Uniti per le Marche, può essere anche un progetto, anzi si dovrà inserire in un progetto di respiro più ampio riguardante tutto il sistema dell’economia marchigiana.
Da questo punto di vista non è pensabile parlare degli emendamenti che sono stati presentati, a mio avviso, in maniera molto arruffata che riguardano il settore del commercio e che chiaramente toccano anche il turismo perché sono convinto che alcuni non hanno respiro, ma creano un’aspettativa senza dare risposte forti.
Lo stesso emendamento che il Consigliere Carloni ha presentato in Commissione ed ora in Consiglio prevede una serie di cifre che sono state riprese dal settore del turismo, ma se le mettiamo in relazione ai quasi 8 mila ristoranti marchigiani, senza contare tutti i bar e altro, con 2 milioni di euro non riusciamo a dare una risposta forte e chiara a tutto il settore del turismo. Poi, essendo un contributo a fondo perduto per tutto il sistema, e qui tutti siamo d’accordo nel dire va bene, perché non riconoscerlo anche agli alberghi che saranno quelli più penalizzati? Perché non riconoscerlo al sistema balneare che lo sarà altrettanto? Se ognuno di noi ha questo tipo di atteggiamento (lo sappiamo e lo sanno tutte le associazioni di categoria e coloro che hanno queste imprese commerciali ed altro, anche perché quando abbiamo fatto presente questo tipo di emendamento hanno detto ben venga), mettete almeno 40 milioni di euro per dare una risposta interessante e importante a questo settore che ha 10/12 mila imprese e dare un minimo di 4 mila euro significa prevedere 40 milioni di euro, possiamo fare anche questo, possiamo partire, ma questa operazione va inserita in un progetto che non può essere legato a un semplice emendamento, ma un progetto che coinvolga con grande attenzione tutto il sistema imprenditoriale.
Ritornando alla questione del turismo, conoscendo il Consigliere Carloni mi sembra strano che prima di andare a prendere dei capitoli di bilancio per avere questa cifra, poi ho visto che è stato presentato da altri Consiglieri un sub emendamento, anche loro avrebbero dovuto approfondire prima se le cifre che venivano inserite, io l’ho fatto con gli uffici, erano disponibili. Questo dimostra come sono stati fatti in fretta e furia questi emendamenti, senza avere cognizione dei finanziamenti previsti nel bilancio di previsione 2020, su questi fondi, per 320 mila euro, che riguardano la struttura, sono state già inviate le fatture alla Regione per il pagamento dei lavori che sono stati fatti e parlo del Santuario Mariano: 250 mila euro sono stati inviati per il progetto preliminare all’ufficio competente per avere l’ok e per completare quel tipo di progetto, gli altri 100 mila euro, ricordo, sono stati richiesti e sono state inviate le fatture perché la promozione per il Giubileo è già partita.
Quello che non riesco a capire, e lo dico al Consigliere Carloni sempre con grande affetto, è se il suo candidato, quello della coalizione di centro-destra, che in data 29 dicembre sul Corriere Adriatico e sul Resto del Carlino dichiarava: “Loreto è il Santuario Mariano più importante al mondo, ma per la Regione non esiste”, sapeva che la Regione aveva stanziato grazie ad un protocollo fatto con la Delegazione pontificia queste risorse nel bilancio di previsione, probabilmente non ne era a conoscenza, quindi, queste dichiarazioni possono capitare, ma oggi c’è una schizofrenia politica da parte di un altro componente ed esponente della destra marchigiana, il Consigliere Carloni, rappresentante la Lega che chiede di togliere quei finanziamenti che già sono stati spesi dalla Delegazione pontificia anche perché, lo sappiamo, i privati si muovono in maniera accelerata.
Lo stesso Consigliere Carloni da un capitolo ha tolto dei fondi destinati al Comune di Numana per le barriere architettoniche nel periodo turistico, per la riqualificazione di alcuni bagni o per le strade. Teniamo presente che anche questi sono finanziamenti importanti per una città turistica come Numana, ma, al di là di tutto voglio fare presente che questi emendamenti che sono stati presentati hanno un grande significato, ma non danno una grande risposta perché, se non sbaglio, con 2 milioni di euro circa noi andremo a dare una risposta al massimo a 100 strutture imprenditoriali, tralasciando le altre 10 mila. Questo non sarebbe un bel segnale, oltretutto il bando non avrebbe nessun tipo di criterio perché essendo contributi a fondo perduto andrebbero dati a tutti, non potrebbe rimanere indietro neanche un’attività commerciale.
Credo che questa mia riflessione nasca dagli emendamenti che sono stati presentati e dal fatto che se tutti rientriamo in un ragionevole sistema, nel quale dalle proprie posizioni cercare di dare delle rispose forti al sistema economico della nostra Regione, sburocratizzando l’accesso al credito, potremmo dare un messaggio importante, chiaro e forte messaggio e la proposta di legge che andremo ad approvare si inserirà in un contesto complessivo.
Anticipo che abbiamo già previsto, e volentieri convocheremo anche tutti i Consiglieri che lo vorranno, maggioranza e opposizione, un confronto sulla proposta di exit strategy del turismo, il sistema ricettivo marchigiano e tutte le associazioni saranno coinvolte in una videoconferenza per condividere e ascoltare le proposte che potranno arrivare e questo sarà un bel messaggio che tutti insieme daremo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Carloni.

Mirco CARLONI. Grazie Presidente. Solo per rettificare quello che ha detto l’Assessore Pieroni perché alcune cose non corrispondono al vero.
Intanto non è vero quanto dice che le risorse trovate non hanno la copertura finanziaria perché la mia proposta è stata discussa all’interno della Commissione bilancio, molto serenamente. Ho fatto delle proposte e non ho l’obbligo che quello che propongo venga approvato, ma rispetto a quello che lei ha elencato alcune risorse sono state considerate disponibili perché abbiamo chiesto all’Ufficio ragioneria in concorso con tutti i colleghi della Commissione bilancio. Ci sono tre missioni, quelle in particolare riferite alla promozione dell’anno giubilare, che non sono state impegnate, Assessore, quindi mi meraviglio che lei non lo sappia perché l’Assessore è lei.
Mi dispiace anche che dica che io ce l’ho con Loreto perché non è assolutamente vero, ma ritenevo che questi soldi, come ho avuto conforto dagli uffici, non fossero impegnati anche perché credo l’anno giubilare a fronte della crisi del Coronavirus non si faccia. Non è una cosa fatta contro Loreto, ci mancherebbe e mi meraviglio di questa caduta di stile che tira dentro una persona in un tema in cui non c’entra assolutamente niente.
Capisco che la faccia arrabbiare perché dopo un mese di questa crisi economica non siete stati capace di trovare due euro per dare un contributo alle categorie più impegnate, l’unica che ci è riuscita è l’Assessore Casini, bisogna dire la verità ed io giustamente l’ho detto anche in Commissione e ritengo serenamente, senza fare questi giochetti della politica, che come ho fatto io lo possa fare qualunque Assessore che dovrebbe darsi una svegliata e cominciare a guardare i suoi capitoli le cui risorse non sono state impegnate e trovare un modo per utilizzarle senza fare tanti giochi.

PRESIDENTE. L’Assessore Pieroni precisa che sono arrivate dalla Delegazione pontificia le risorse e gli uffici stanno lavorando al decreto di erogazione.
Ha la parola l’Assessore Bravi.

Loretta BRAVI. Grazie Presidente. Ringrazio l’Assessore Bora ed il Consigliere Traversini per il lavoro fatto.
Vorrei brevemente rispondere ad alcune osservazioni, la prima è stata rivolta dal Consigliere Maggi ed ha chiesto contezza delle borse lavoro e dei tirocini. Devo dire che le borse lavoro finanziate dalla Regione sono state snellite, è stata avviata la formazione in digitale e si cerca ogni giorno di aggiungere un pezzo per venire incontro a questa tematica; riguardo ai tirocini che vengono svolti nelle aziende e nei luoghi di lavoro stiamo ragionando con le imprese per una proroga o cosa che ci interesserebbe molto di più un una tantum regionale a sostegno di questi giovani ai quali si è interrotto il tirocinio interrotto. Lo dico perché nel mio Assessorato, al di là e oltre quello che ho sentito nell’ultimo intervento, si sta lavorando assiduamente con il bilancio per cercare di trovare le risorse, che abbiamo trovato, soprattutto spendibili in fretta.
Sul secondo punto la Consigliera Marcozzi in merito alla cassa integrazione in deroga ha detto: “Passi pure per la cassa integrazione”, su questo “passi pure” vorrei dire che io sono sui tavoli nazionali tutti i giorni e siamo tra le prime quattro Regioni che hanno presentato all’INPS le domande per l’erogazione, premetto che di queste quattro Regioni tre avevano la via previlegiata perché rientravano nel decreto 9 della zona rossa, siamo la prima Regione, quindi questo “passi pure” lascia il tempo che trova. Abbiamo avuto 11.600 domande, impegnati 45 milioni e ne abbiamo avuti 33. Ieri ho chiesto alla Ministra del lavoro e delle politiche sociali la seconda tranche, a breve avremo 23 mila operatori coperti e 5.490.000 ore di cassa integrazione.
Vorrei far notare a tutti i Consiglieri che quando la Regione Marche interviene con le altre porta sempre qualcosa di interessante, non è certo la Cenerentola e vi dico perché. Ieri è passata una nostra proposta: avere queste risorse per tutti gli addetti e non solo per coloro che hanno avuto una chiusura non mi sembra poco, poi abbiamo evidenziato la problematica degli artigiani e del fondo bilaterale, che sta diventando un tormentone e non è competenza della Regione, abbiamo portato la problematica dei lavoratori a domicilio, e questo mi sembra interessante, e degli intermittenti.
I Consiglieri Giorgini e Pergolesi avevano portato due quesiti in passato molto interessanti sulle risorse residue, vorrei ricordare e non lo dico per fare i primi della classe, ma lo dico per giustizia, che tutti dovremo avere l’onore di essere marchigiani e di rappresentarci.
In merito alle risorse residue noi abbiamo chiesto lo sblocco di 27 milioni e di 47 milioni; 27 milioni sul legislativo 48 e 47 milioni sulle aziende delle zone del sisma, questa cosa è stata portata avanti con il Veneto, voluta fortemente da noi.
Aggiungerei poi un altro punto che è stato affrontato in modo diverso dal Consigliere Carloni e dal Consigliere Bisonni, fare un pacchetto di interventi della Regione è chiaro, non c’è bisogno di sentirselo dire, credo che tutti capiate che ci stiamo lavorando da molto tempo ed ha già dato degli esiti, parlo per me, fare un pacchetto scuola che vada ad esempio verso i nidi, e penso a quello che ha detto il Consigliere Marconi sulle paritarie, è una cosa estremamente importante che abbiamo portato all’osservazione nazionale. La tematica dei nidi adesso è al collasso, quindi la tematica pubblica e parietaria, ma ideologica, è superata, è solo nella mente di qualcuno un po’ avulso dalla realtà. Abbiamo poi portato il tema delle qualifiche professionali che il Consigliere Maggi ha molto a cuore, anch’io, ed anche quello delle scuole pollaio ad organico, perché la Ministra della Pubblica istruzione ha detto che le scuole pollaio non ci devono essere per il coronavirus, ed io le ho risposto che non ci devono essere al di là della pandemia, e sull’organico ci stiamo arrampicando da anni con l’ufficio scolastico regionale. Perché dico questo? Perché mi sono sentita dire sul pacchetto scuola di intervenire ed io ho detto di no, io non intervengo quando l’Ufficio tecnico regionale ha le sue risorse e sono tantissime, preferisco intervenire sulla famiglia, sulla disabilità, però, come è stato detto da chi mi ha preceduto, ci vuole una rimodulazione che metta insieme l’FSE, il FESR, le direttive nazionali, le direttive europee altrimenti rischiamo di fare dei doppioni o di non avere una programmazione.
Faccio un esempio così che mi capita, io non voglio intervenire ancora una volta sui nidi, sulle rette, sui genitori, lo fanno tutti, voglio intervenire sull’impresa nido, a monte, che salvaguardi anche questa impresa piccola che rischia di collassare. Permettetemi di chiudere questo breve intervento con un giudizio: le analisi sono molto belle però credo che un politico debba dare un giudizio, non solo fare un’analisi e almeno per quanto umilmente faccio questo mestiere io voglio dare un giudizio, non dobbiamo solo leggere questo periodo e mettere in evidenza tutto quello che vediamo, che si soffre, che si sta male, che si muore e si è in crisi, guardiamo con una visione, se servono altri due giorni per mettere delle risorse laddove c’è una visone ben venga e ringrazio il bilancio di come sta collaborando su questo.
Questo cambiamento d’epoca ci porta, per lo meno per quello che mi riguarda e credo che la pensi come me anche il Consigliere Giancarli, che ringrazio molto per il suo intervento, a quattro valenze che reputo importanti: la prima è sulla famiglia, su quello dobbiamo intervenire, il mio maestro Zamagni torna di moda oggi perché finito il welfare sociale torna il welfare familiare, il primo nucleo è la famiglia, il secondo è il lavoro.
La crisi del Dio mercato ci porta alla filiera corta, rivogliamo una filiera di eccellenza e farne un volano. Il terzo punto è la sanità e mi permetto di dire che in 20 anni di modifiche, e non lo dico io lo dice la storia, in 20 anni di revisioni oggi diventa importante un servizio capillare della salute, la domiciliare, i medici di base, avete visto che problemi che ci sono e questo diventa importante. Quarto punto, lo lego a quello che ha detto il Consigliere Giancarli, noi continuiamo a parlare di fondi europei, di un’Europa connessa, di un’Europa verde, sostenibile, io ho un'altra visione ed oggi o l’Europa o dimostra di esserci o non c’è e se dimostra di esserci deve fare un piano Marshall e ricominciare da capo altrimenti noi siamo qui a ragionare, ma i paesi avanzati tecnologicamente, che però non hanno una rappresentanza politica, democratica, continuano ad essere fruitori, non costruttori e ci mettono nella condizione di essere una Cenerentola.
Questi sono i quattro volani sui quali ho cercato umilmente di agire, credo che tutti gli Assessorati, senza togliere degli scoop ai miei colleghi, abbiamo chiaro dove spendere e come spendere, si tratta di farlo in connessione con i fondi europei e con i fondi ministeriali altrimenti rischiamo di tener fuori qualcuno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Ringrazio tutti coloro che in questo momento si trovano in prima linea, non mi riferisco solo al preziosissimo lavoro degli operatori sanitari tutti, medici, infermieri, OSS e inservienti, ma a tutti coloro che ora contribuiscono a farci superare la difficile richiesta di rimanere a casa, quindi ringrazio gli agricoltori, gli allevatori, i cassieri dei negozi, i giornalisti, gli edicolanti, gli operatori ecologici, gli insegnanti, gli autotrasportatori e tutti coloro per i quali il mondo non si è fermato e grazie ai quali possiamo tenerci in sicurezza nelle nostre case.
Un pensiero in questo momento alle famiglie che nemmeno si possono permettere il lusso di elaborare il lutto che le ha colpite e per tutte quelle famiglie che stanno vivendo giorni di angoscia per i loro cari.
Fatta questa doverosa premessa da parte mia, sono ben felice di intervenire dopo l’Assessore Bravi perché il mio intervento toccherà anche il mondo della scuola. Quello che voglio dire, non per fare polemica, è che oggi non saremmo qui a discutere se non ci fosse stato l’input di una proposta di legge, che ha fatto per così dire da motore propulsivo per quanto stiamo trattando in questa seduta.
E’ successo altre volte in questa legislatura, in questo caso la proposta di legge del Consigliere Carloni, che ringrazio, ha avuto come primo effetto quello di destare una Giunta che spesso non è così sollecita, se, non lo vorrei dire, assopita. E’ chiaro che stiamo vivendo un cataclisma epocale e l’approccio deve partire non dall’ordinarietà, ma al dovere di agire con provvedimenti straordinari, questo noi marchigiani dovremmo averlo imparato dopo la gestione del terremoto, che non è stata delle migliori, deludente per alcuni casi perché lascia criticità che non sono state superate, anzi, direi, siamo di fronte ad uno scenario che non è solo di emergenza nel presente e - non voglio essere catastrofica, ma dobbiamo aprire gli occhi - sarà simile ad un dopoguerra con tutte le difficoltà e le problematiche non solo economiche che si presenteranno di cui abbiamo già le preoccupantissime avvisaglie. Avremo un tessuto sociale completamente mutato, non sarà una situazione transitoria purtroppo, ce la porteremo avanti per anni come le inevitabili conseguenze di questo cambiamento che è avvenuto drasticamente e con una velocità vorticosa, senza che nessuno fosse preparato, mi riferisco agli inevitabili settori già in sofferenza: al comparto turistico e produttivo delle nostre piccole medie imprese, al settore culturale, alle situazioni già fragili che ora sono al collasso ed anche ad ogni singolo cittadino, perché si ripercuoterà su ognuno di noi, che ora attraversa e male si adatta a questa che è solo una prima fase dell’emergenza.
Le risposte, come hanno già detto e non le voglio ripetere nei dettagli, ma le hanno illustrate il Consigliere Zaffiri e il Consigliere Carloni, non dovranno esplicarsi in un ulteriore indebitamento perché questo non significa dare un vero e concreto aiuto, ma strozzare ancora di più chi oggi è in difficoltà.
Giungo al corpo di quello che vorrei fosse il mio intervento, mi permetto di riservare una particolare attenzione a quello che è il settore dell’istruzione. Finora è stato affrontato unicamente con interventi improntati alla didattica on line e qualche contributo è arrivato o sta arrivando per qualche attrezzatura informatica, trascurando però degli elementi fondamentali ed inderogabili del percorso formativo, cioè gli interventi individualizzati che non ci sono stati più, sono cessati drasticamente e certamente non possono essere sostituiti da videochiamate.
Un altro elemento fondamentale è quello della valutazione, ho sentito cose allucinanti, addirittura colleghi insegnanti che si sono visti chiedere interrogazioni registrate al telefono, cose veramente che non stanno né in cielo, né in terra, oltretutto ci sono degli studenti che sono esclusi non tanto per mancanza di strumenti informatici, ma perché l’area in cui vivono non è coperta dal wi-fi, quindi ci sono dei problemi a monte, in questo caso si potrebbe chiedere ai canali RAI un supporto per la copertura laddove gli studenti non possono connettersi.
Avremo, e lo dico con cognizione di causa, una generazione che purtroppo sarà monca, mancante di anelli fondamentali che per lo sviluppo psico fisico sono necessari, dico questo perché tra gli investimenti da mettere in atto direi che dovrebbe essere annoverato anche il comparto scuola e non mi riferisco alle semplici dotazioni strumentali ma, come ho già detto, a supporti concreti di quella che dovrà essere l’impronta per una nuova didattica, per la ripresa, quindi, non help desk telefonici, che sono solo palliativi, ma un reale potenziamento di quella che è in primis l’assistenza psicologica regionale. Quindi ci dovrà essere un potenziamento della rete di questa assistenza psicologica e sostegno concreto al lavoro dei docenti che non dovranno essere lasciati soli ad affrontare situazioni di certo non ordinarie e problematiche sicuramente nuove. Più volte ho sentito che nessuno dovrà essere lasciato indietro e proprio per questo direi di ripartire dalle nuove generazioni, tenendo conto di queste nuove criticità che senza ombra di dubbio sorgeranno soprattutto in quelle situazioni che in questo momento si sono trovate del tutto prive di interventi che sono stati sospesi. Parlo di interventi individualizzati, di interventi mirati, di fisioterapie che non sono state più fatte con una conseguente regressione alla quale dovremo porre rimedio.
Questo è il mio contributo che voglio dare, una riflessione, oltre quelli che sono stati già detti dai miei due colleghi, ai quali mi affianco e ringrazio perché se di ripartenza economica dobbiamo parlare, quando ci sarà, si avrà bisogno di persone preparate ad affrontarla, ricche di spirito di iniziativa, dotate di prontezza di inventiva, ma questo sul piano pratico, noi avremmo una generazione di ragazzi che purtroppo sarà indebolita da questo periodo di isolamento anche sociale.
Detto questo, preciso che anche queste nostre risorse immateriali devono essere annoverate tra i settori produttivi. Innumerevoli sono le grida di aiuto che stiamo ricevendo e per questo le risposte dovranno essere immediate e quanto più possibile libere da vincoli procedurali, burocratici e soprattutto libere dal peso di ulteriori indebitamenti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. Ritengo che l’atto di oggi, molto importante e molto utile, sia il primo di quella che sarà la modalità attraverso il quale la Regione potrà dare un proprio contributo alla cosiddetta fase 2, fase 3, cioè il rilancio economico dopo un momento di grande difficoltà dettato da una crisi pandemica mondiale come questa del Coronavirus che ha colpito in maniera dura anche la nostra regione.
E’ stato fondamentale muoversi in maniera rapida con un primo provvedimento, non perché sarà quello che andrà a risolvere tutti i problemi relativi allo sviluppo, ma come segno di presenza e di risposta, di capacità di intercettare rapidamente la necessità, che la Regione mette in campo in una situazione come questa.
Ha il valore di un impegno dovuto al Consiglio regionale perché tutti hanno contribuito a creare questo clima, a dare la propria spinta, a manifestare in segno di presenza sulla necessità di rappresentare la Regione come pronta a rispondere alla propria comunità, ai propri cittadini. Quel segno di attenzione non risolutivo, perché non è che con 10/12 milioni risolviamo tutti i problemi, ma fa comprendere come la classe politica marchigiana sia attenta ai bisogni della propria comunità, sia puntuale.
Nell’emergenza Coronavirus spesso siamo stati un passo avanti alla situazione che si creava e questo ci ha dato un grande vantaggio, comprendere prima di altri fin da febbraio quello che sarebbe accaduto, muoversi anticipatamente sulle scelte, sulla distinzione degli ospedali, sulle attività sulle sperimentazioni, è stata una capacità della Regione di mostrarsi come un ente pronto e attento a quello che accadeva. Diversificare le strategie, fare una zona nord, una zona sud, in rapporto a quello che stava venendo, ha dato dei risultati molto importanti e oggi si trasferisce anche in questo caso in anticipo su un altro campo, che è la domanda che ci facciamo: cosa sarà dell’economia Italiana, marchigiana e mondiale all’indomani della pandemia?
La Regione con questo atto fa capire che c’è, è un provvedimento a favore di tutto il sistema delle imprese, è a favore dell’agricoltura, c’è l’immagine chiara e cristallina di un impegno. A chi dice che alcuni settori erano in crisi prima voglio ricordare che il turismo certamente non lo era, avevamo segnato la crescita del PIL più alto in Italia, diversi parametri raccontavano di una regione che era stata in grado di reagire ad un lungo periodo difficile, trovarsi nella situazione di ripartenza è chiaro che ci mette tutti quanti alla prova.
Noi lavoreremo per determinare le più significative ed importanti risorse regionali da mettere in campo a favore delle nostre comunità.
Quello che ha fatto il Governo con i 400 miliardi spesi in liquidità per dare alle imprese delle risorse per poter ripartire è un atto di grandissima importanza, quello che dovremo fare a mio giudizio e mutuo l’esperienza dal sisma, è quello non solo di accontentarsi di vedere dei finanziamenti importanti, ma poi monitorare la situazione perché le risorse vengano rese disponibili per le nostre imprese, non basta avere le risorse, devono essere disponibili. E’ un’attività di monitoraggio quella che abbiamo immaginato per questo percorso, la dobbiamo mantenere e il contributo che possiamo dare sulle risorse statali, il primo almeno, è quello di farci garanti che le risorse arrivino alle imprese, che non ci siano intoppi, furberie, allungamento dei tempi, scuse per non erogare le risorse ed essere presenti e attenti affinché i 400 miliardi effettivamente arrivino alle imprese.
Sul dibattito sui contributi a fondi perduti o l’IVA finanziaria per dare liquidità, lo capisce chiunque, le due scelte hanno una ratio molto chiara. Se decido di dare un contributo a fondo perduto le imprese che ne beneficeranno saranno 100, se faccio una leva finanziaria le imprese che ne beneficeranno saranno 400 perché permette di ampliare la risposta. Una cosa è dare una garanzia, una cosa è dare una risorsa a fondo perduto. Cosa è meglio? Dare a meno imprese un contributo a fondo perduto o mettere tutti in condizioni per avere una liquidità per ripartire? Questa è la domanda. Il Governo ha scelto di dare la possibilità a tutti di ripartire perché poi, lo voglio ricordare, nelle grandi emergenze anche la restituzione, che qui è prevista in otto anni, due anni di preammortamento, cioè due anni di cui non si paga nulla e non si restituisce nulla, ha poi trovato in altri momenti e in altre iniziative la possibilità di allungare i tempi, allungare i termini, dare più respiro e più fiato alle imprese, ma con il vantaggio, non dimentichiamoci, di avere più liquidità. Le imprese che ho incontrato insieme ad altri Consiglieri, attraverso le chat perché oggi ci si incontra così, la prima richiesta che hanno fatta è stata: dateci i soldi a fondo perduto, è evidente, si prendono i soldi e non si devono restituire è difficile dire che c’è qualcosa di meglio di un contributo a fondo perduto, ma quando si rappresenta il fatto che a fondo perduto c’è la possibilità che qualche impresa acceda e molte altre no, le imprese stesse dicono che oggi serve la liquidità, che il meccanismo di restituzione parta il più in là possibile, che sia il più lungo possibile, con gli interessi più bassi possibili. Noi dobbiamo lavorare per assecondare tutte queste esigenze, mettere tutte le imprese nelle condizioni di avere liquidità, allungare il più possibile i termini e la modalità della restituzione, abbattere enormemente fino quasi ad azzerarli se è possibile gli interessi.
Credo che questa azione ci renda vicino alle imprese dovendo superare il primo gradino, che è quello di avere le risorse per ripartire. Basterà? Oltre alle risorse bisogna poi avere delle condizioni per la ripartenza. Prima l’Assessore Pieroni ha detto che il Presidente vi parlerà di una cosa che questa mattina abbiamo deciso in Giunta. Questa mattina in Giunta abbiamo approvato l’accordo con i sindacati per la società Aerdorica in modo da immaginare ed impostare un percorso che completi quel lungo lavoro, dando la possibilità anche di evitare licenziamenti, quindi, un’impostazione che smentisce tutte le profezie fatte da qualche Consigliere regionale: avremmo portato i libri in tribunale, ci sarebbe stata la morte della società, nessuno l’avrebbe comprata e avremmo licenziato tutti, quindi, la smentita di questa sequenza di previsioni negative, andando anche a salvaguardare il più possibile il lavoro. Perché parlo di Aerdorica? Di società ce ne sono tante, in difficoltà pure, ma immagino che il rilancio debba poter contare su un’infrastruttura come l’aeroporto, con l’impegno che la Regione porterà avanti di potenziare enormemente i collegamenti attraverso il meccanismo delle start up, è chiaro che non è un aiuto diretto alle imprese, ma un sistema imprenditoriale ha bisogno di infrastrutture, di connessione, di collegamenti, di strumenti per il rilancio, quindi, la nostra attività deve tenere insieme i due momenti con estrema rapidità, guardando a misure che sono attivabili in un arco temporale molto stretto. Mettere in campo quindi il massimo delle risorse per sostenere le imprese, anche con le loro differenze, con le loro difficoltà, con il loro ingresso diversificato nel momento in cui potranno contare sulla normalità della loro attività, differenziando gli interventi per essere più vicini, a situazioni diverse servono misure diverse, ma nello stesso tempo non dimenticare quelle azioni strategiche che serviranno ad un intero sistema per rilanciarsi e ripartire, tenere insieme questi due momenti.
E’ chiaro che rastrelleremo tutte le risorse disponibili, il lavoro della Regione sarà quello di andare a raggranellare fino all’ultimo centesimo disponibile facendo in modo che le risorse siano spese possibilmente nell’anno 2020, fare in modo che l’arco temporale in cui queste risorse arrivano ai cittadini sia il più rapido e il più veloce possibile, massimo rastrellamento, massima efficacia.
Alcuni Consiglieri hanno giustamente detto ed io sono d’accordo con loro che saremo ancora più efficienti se, anziché far la gara a chi l’ha detto prima, troveremo delle modalità che ci permettano di condividere.
La Regione non fa i decreti legge e questo, è evidente, permette più condivisione, c’è il percorso fatto nelle Commissioni e ce ne sono altri di varia natura.
Nulla ci vieta, come ha fatto il Governo nazionale che invece fa i decreti, di avere dei momenti di confronto molto chiari fra la maggioranza e le diverse opposizioni per non trovarsi dei provvedimenti già fatti e finiti, cotti e mangiati, in Consiglio regionale.
Ripeto, in questa prima tranche parliamo di una attività parziale e limitata mentre noi dovremo mettere in campo risorse ben più importanti e queste ci daranno la possibilità di rispettare anche questa richiesta, che ho sentito fare dai Consigli di maggioranza e di minoranza. Bisogna trovare un modo per sentirci tutti coinvolti in questa partita, nella spesa di queste risorse messe a disposizione di tutti i settori dell’economia marchigiana a favore delle varie realtà. Ne sono state ricordate le più diverse, dal mondo della ristorazione, del turismo, degli alberghi, all’agricoltura, al manifatturiero, non dimentichiamoci di tutto quel mondo fatto di privato sociale, che si occupa dei servizi agli anziani, ai disabili, di quella crescita fatta di economia e di qualità della vita che si deve tenere insieme. Noi dobbiamo riuscire a parlare a tutti quanti e portare avanti un’iniziativa che sostenga il rilancio dell’economia della nostra regione, una partita che non può durare per molto tempo, ma che deve avere questa capacità di determinare risorse e meccanismi di trasferimento di spesa veloci, trasferimenti per dare il pesce oggi e la rete domani, ma tutto si gioca in tempi molto stretti. Una grandissima partita una competizione su scala mondiale, su scala regionale e noi dobbiamo giocarla fino in fondo.
Certo, l’essere stati efficienti, a differenza di quello che ha raccontato qualche Consigliere regionale, avere impegnato molti dei fondi europei non ci dà gli spazi di altre Regioni che invece ne hanno impegnati molto meno. Basta guardare l’M+3 di dicembre, si capisce molto bene chi ha impegnato molte risorse e chi ne ha impegnate meno perché c’è modo e modo di raggiungere l’M+3, c’è chi l’ha raggiunto con il 60% in più come noi, c’è chi l’ha raggiunta con lo 0,1% in più, testimonianza ed efficienze diverse, quindi noi non potremmo contare su quella dimensione di risorse, ma quelle che abbiamo dobbiamo utilizzarle tutte, andando a verificare e a spendere, facendo in modo di tenere insieme questa spinta ai massimi livelli per il nostro sistema regionale.
Voglio ricordare un’ultima cosa, come faccio spesso tutte le volte che incontro il Premier Conte, l’area del sisma si è sciolta dai nodi che l’hanno tenuta bloccata, una grande risorsa di rilancio, fondi di miliardi per l’edilizia che è un settore trainante per tanti altri. Dall’avvento del nuovo Commissario per la ricostruzione c’è stata una grossa accelerazione, le cose ferme da un anno sono state fatte in poche settimane, già sta lavorando sugli strumenti di semplificazione che secondo me hanno bisogno di norme primarie, ma lui le vuol fare anche senza norme primarie e non troverà certo un ostacolo dalla Regione per fare.
Ricordo a tutti quanti che comparando lo stato di avanzamento delle pratiche tra la Regione Marche e le altre Regioni noi siamo quella che in proporzione al danno hanno fatto di più, non siamo secondi a nessuno e se non funziona lo strumento difficilmente il lavoro viene bene. Nell’emergenza Coronavirus la scoperta che quest’altra emergenza dotata dei giusti strumenti può spingere. Credo che quei professionisti che hanno avuto il 50% delle risorse deliberate in questi giorni sicuramente saranno un motore pieno di benzina per ripartire. Immagino che quelle imprese alle quali sono stati pagati tutti gli stati di avanzamento e che quindi sono in pari con il lavoro fatto, abbiano avuto un grande contributo e con quella modalità, con quelle semplificazioni giuste potremo trovare non solo la soluzione alla ripartenza dopo la crisi del Coronavirus, ma addirittura la spinta per dimenticare l’emergenza, mai dimenticata, che diventa allo stesso tempo risposta sociale e punto di crescita per il nostro sistema. E’ un lavoro per il quale abbiamo le premesse e c’è lo spazio, come ho detto prima, per fare tante altre cose oltre a quelle determinate.
Non ci dimenticheremo mai anche in termini economici di tutte quelle persone che hanno lavorato in emergenza Coronavirus, quindi ci saranno anche risorse per riconoscere medici, infermieri, operatori sanitari che hanno dato un contributo fortissimo ai tempi della massima attenzione sotto profilo sanitario per quanto riguarda la nostra regione, quindi anche per loro un giusto riconoscimento economico e, partendo da una gratitudine che è concreta nei confronti di queste persone, offrire risorse al sistema economico monitorando quello che lo Stato farà perché sia efficace, utilizzando fino all’ultima risorsa a favore del sistema affronteremo quella giusta spinta e il giusto anticipo di tutte le necessità, che una condizione così straordinaria ci mette di fronte.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessora Bora.

Manuela BORA. Grazie Presidente. Mi unisco anch’io ai ringraziamenti che sono stati espressi agli operatori del mondo sanitario, del volontariato e della Protezione civile.
Vorrei anche rivolgere un pensiero particolare a quelle donne che si trovano costrette in questo periodo di quarantena ad essere confinate con uomini violenti, a nome della Giunta rinnovo l’invito a tutte quante loro a rivolgersi ai Centri antiviolenza o a contattare il numero 1522. Vedere la vita spezzata di una ragazza di 26 anni dal proprio compagno oltre tutto molto giovane è qualcosa di inaccettabile.
Siamo alle battute finali, quindi credo che non occorra soffermarsi su quanto, è evidente, la pandemia causata dal Coronavirus produrrà, una recessione economica globale, diversa dalle crisi precedenti sia nelle cause che nelle conseguenze.
Cari colleghi, l’ampiezza della crisi che si sta rapidamente dispiegando è maggiore di quello che avremmo potuto prevedere un mese fa, cito alcuni dati tra tanti: la produzione industriale e i consumi sono precipitati, in queste ultime settimane il Dow Jones Americano ha perso ¼ del suo valore solo nel mese di marzo ed è la diminuzione mensile più grande nella storia se si esclude il mese di settembre del 1931, anche il consumo di energia elettrica è emblematico, è crollato nel mese di marzo 2020 rispetto al mese di marzo dell’anno precedente di circa il 30% ed è il calo maggiore tra i paesi europei. E’ evidente, ed apprezzo l’onesta intellettuale tra le tante del Consigliere Bisonni, che in questo contesto saranno decisive le misure che il Governo nazionale e le istituzioni internazionali prenderanno per fronteggiare la crisi in atto e in effetti quello che la Giunta ha fatto in queste ultime sei settimane è stato proprio questo. C’è un’interlocuzione continua con il Governo e anche con le altre Regioni per avere delle risposte concrete, che poi sono arrivate anche su quello che è il quadro temporaneo per le misure dell’aiuto di Stato che è passato da 200 mila euro a 800 mila euro e anche sulla riprogrammazione delle risorse.
Negli ultimi mesi abbiamo visto nella nostra Regione tanti professori di diritto europeo, ma quello che non riesco a capire è che non ci si rende conto che, se questa viene considerata una manovra irrilevante quanto meno per le risorse messe a disposizione invocare semplicemente la riprogrammazione dei fondi europei è una contraddizione in termini. E’ stato già ricordato tante volte purtroppo o per fortuna, perché siamo una Regione molto efficiente da questo punto di vista, che risorse da riprogrammare ne abbiamo ben poche. Pensate che il 3 aprile, quindi 6 giorni fa, si è riunito il Forum del partenariato e con loro abbiamo condiviso ad esempio che le uniche risorse del fondo europeo dello sviluppo regionale non impiegate ammontano a 6,7 milioni, che potrebbero essere destinate a strumenti innovativi per combattere questa emergenza e anche il nostro vicino di casa, l’Abruzzo, che avrebbe messo a disposizione una manovra da 100 milioni di euro, è stata presa d’esempio come Regione meno virtuosa. Quelle sono risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale che ad avercene, avremmo anche potuto presentare oggi cifre più considerevoli, però non sono quelle le Regioni da cui prenderei esempio, piuttosto mi unisco all’invito fatto dal Consigliere Bisonni nel coinvolgere i vostri colleghi eurodeputati per cercare di costruire un’Europa più solidale.
Consigliere Carloni non è che quest’opera di ricognizione delle risorse non sia avvenuta o per quanto mi riguarda non siamo riusciti ad inserirla tra le risorse messe a disposizione, vede, le uniche risorse che l’Assessorato che coordino non ha impiegato sono quelle del bando internazionalizzazione e giustamente abbiamo deciso con le associazioni di categoria di sospenderlo perché è evidente che il mondo dell’export è in profonda crisi e anche in profonda evoluzione e stiamo valutando anche con le associazioni di categoria magari di destinare queste poche risorse, e parliamo di poco più di 1 milione di euro, a scorrimento di graduatoria ad imprese che ad esempio hanno presentato progetti molto interessanti anche nell’ottica della quarta rivoluzione industriale, che è perfettamente coerente anche con il quadro di risposte che dovremo dare in questo momento.
Cosa non è la proposta di legge della Giunta? Lo dico rispondendo ad esempio tra i tanti al Consigliere Fabbri, non è che in questa condizione di emergenza su spinta del Consigliere Carloni abbiamo racimolato qualche spicciolo da mettere a disposizione. Su questa proposta di legge, ne approfitto perché non l’ha fatto nessuno per ringraziare tutto l’ufficio attività produttive della Regione Marche, ci stiamo lavorando da oltre un anno, per essere chiari da quanto sono state unificate le Camere di Commercio anche perché il fondo di solidarietà, come è stato ricordato sempre dal Consigliere Bisonni, se non erro, veniva gestito in maniera solidale dalla Regione con altri enti. Eravamo pronti con una delibera di Giunta, però poi il legislativo ci ha spiegato che era opportuno un passaggio in Aula e ringrazio anche il Presidente Ceriscioli, l’Ufficio di Presidenza e anche i tanti che hanno dato la disponibilità a convocare la seduta in queste ore. Trattasi di risorse straordinarie ed era indispensabile un passaggio in Aula.
Sulla doppia leva di questo strumento ha già detto tanto il Presidente Ceriscioli, non ci torno, vorrei però aggiungere una cosa anche sul quadro all’interno del quale si inserisce questa proposta di legge proprio perché questo atto non è il piano Marshall per le Marche, nessuno di noi ha pensato a questo, anzi quello che abbiamo sempre detto è che era necessario capire prima che cosa il Governo avrebbe finanziato per poi intervenire con delle misure complementari, abbiamo già un quadro ben definito di misure che vogliamo attuare, ma vogliamo prima capire cosa il Governo metterà a disposizione.

PRESIDENTE. L’Assessore ha interrotto la comunicazione perché ha un problema sul suo iPad ci ricollegheremo dopo.
Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Sugli aspetti tecnici c’è chi ha seguito la vicenda più di me, dagli Assessori ai Presidenti di Commissione, quindi non ci ritorno.
Brevi considerazioni politiche, innanzitutto ancora una volta, a fronte di un dibattito che mi sembra intellettualmente onesto e profondo, nel senso che molti degli interventi fino ad ora avvenuti hanno segnalato un’esigenza di tutto il territorio marchigiano, di tutte le forze economiche in campo, le difficoltà che stanno affrontando e le modalità per poter sostenere queste esigenze, noto ancora pochi, per fortuna, che insistono in una polemica che francamente lascia il tempo che trova. Non riesco a comprendere l’esigenza di dover dare pagelle, di sottolineare chi arriva primo su molte cose come se qualcuno fosse più bravo di altri, francamente credo che sia un momento, l’abbiamo sottolineato in molti, in cui cercare il più possibile di unire le forze e di dare delle rispose concrete ai nostri marchigiani. Tra l’altro nel fare questo si mettono insieme provvedimenti del Governo in cui le Regioni hanno avuto poca voce in capitolo e si tira dentro la Regione Marche per alcune cose che non sono neanche vere, solo per cercare di alzare un po’ di polvere.
Credo che sia utile tornare alle cose concrete, che sono quelle che ci chiedono i cittadini, anche qui noto delle incongruenze in alcuni interventi, da una parte si dice che forse si doveva aspettare ulteriormente per cercare di valutare come investire le nostre risorse, dall’altro però ci si lamenta che la Regione Marche arriva tardi mentre altre Regioni si sono già mosse in tempi a dir loro velocissimi, anche qui non si capisce come avremo dovuto muoverci, anche se credo che sia stato fatto un buon lavoro.
Non torno sull’aspetto sanitario che abbiamo affrontato molto approfonditamente nel Consiglio di lunedì, ma intervengo sull’aspetto economico, è chiaro che ci si deve muovere in fretta con le risorse che abbiamo a disposizione per cercare di dare queste risposte.
Se facessimo l’elenco di tutte le cose che non vanno, di quelle che avremo potuto fare piuttosto di quelle che stiamo facendo sarebbe necessariamente lungo, ma le Regioni tutte, non solo le Marche, non hanno un bilancio che possa dare delle risposte a tutte le filiere economiche della propria regione, questo è impensabile, allora è chiaro che ci si deve muovere prioritariamente, secondo me, ma credo che sia un ragionamento di buon senso, su due filoni, in primis sui temi di competenza regionale, quindi penso all’agricoltura, al turismo e ad altri settori, poi è chiaro che se si verificherà che il Governo lascia indietro alcuni settori, alcune categorie, allora lì le Regioni, permettendo i loro bilanci, dovranno fare di tutto per intervenire. Questo è quello che è stato fatto dalla nostra Regione, lo hanno detto molti di voi, anche diversi Consiglieri dell’opposizione, un lavoro che è stato svolto in particolare dall’Assessore Casini e dall’Assessore Bora. Su questi filoni ci sono delle esigenze impellenti, dei campi economici che non sono trattati dal Governo perché sono di stretta competenza delle Regioni e su questo ci si è mossi. Necessariamente, ma questo lo ha sottolineato l’Assessore Pieroni, non dico nulla di nuovo, anche nel campo del turismo si deve fare questa ricognizione, ma non credo che queste settimane sia stata una perdita di tempo, che non sia stato fatto questo ragionamento per il turismo, ma è normale che di fronte ad un evento che è in veloce evoluzione, di cui non si conoscono gli sviluppi, una stagione primaverile purtroppo ormai andata e una stagione estiva che ancora deve arrivare, è normale prendere qualche giorno per capire se la stagione estiva partirà, in che modo, come si potrà dare sostegno alle nostre attività economiche, alle strutture alberghiere e ristoratrici. Se il lock down proseguirà ancora per diversi mesi la stagione estiva salterà e quelle risorse saranno libere per dare un sostegno diretto, viceversa se la stagione potrà partire anche in maniera ridotta dovremo ragionare su risorse minori e focalizzate su interventi diversi. Su questo penso che ci si stia muovendo e credo che sia quello che possiamo fare ragionevolmente con le risorse economiche che abbiamo a disposizione oggi e con un decreto che, l’avete detto voi, è stato pubblicato questa notte, che andrà approfondito ed analizzato.
Comprendo e condivido lo spirito di molti che si sono affannati a fare emendamenti e una discussione per dire quale categoria sostenere, è emersa con più forza quella dei ristoratori, degli esercizi pubblici, è chiaro che sono in grossa difficoltà, ma anche lì o facciamo demagogia e allora possiamo dire di sostenere tutti esercizi pubblici, associazioni di volontariato, negozianti, società sportive, pesca, chi più ne ha più ne mette, un elenco infinito, oppure quelle dividere quelle poche risorse per 8/10/15 mila attività economiche significherebbe mettere una foglia di fico ed essere il giorno dopo lo sberleffo di tutte le associazioni che si renderanno conto di aver avuto pochi spicci.
Pur condividendo e comprendendo lo spirito che credo stia dietro a molti emendamenti che sono stati presentati e ad interventi che sono stati fatti, credo che su questo, ben venga l’attività dell’agricoltura perché lì nessuno ha messo risorse ed è una competenza precipua della Regione Marche, ben venga il finanziamento delle attività economiche, come sta facendo l’Assessore Bora, perché devono ripartire e mi auguro che possano farlo in fretta, ma sulle altre penso che prenderci qualche giorno di tempo o qualche settimana, come mi sembra abbia proposto il Consigliere Traversini attraverso l’ordine del giorno che dovrà essere presentato, sia un modo logico di affrontare un tema anche perché, ripeto, se oggi le risorse sono poche possiamo raccontarci quello che vogliamo, ma saremo poco concreti, se invece riusciremo per mille motivi a racimolare più soldi dovremmo ragionare tutti insieme, certamente allargando le posizioni, se è il caso faremo altre Commissioni, forse non è quella la soluzione, siamo pochi, 30 tra Capigruppo e commissioni già operative, credo che un’ulteriore Commissione abbia poco senso, con le modalità che abbiamo a disposizione, verificare a risorse date gli interventi più concreti da mettere in atto per coprire quegli aspetti che i decreti governativi non hanno previsto. Mi sembra che più di questo ad oggi non possiamo fare, senza attendersi medaglie da parte di chiunque, cercando di essere concreti e di dare un sostegno e su questo ragionare.
Chiudo qui, vedo che gli interventi sono ancora molti anche perché sono arrivati nel giro di poche ore emendamenti, subemendamenti, ordini del giorno, chiederei al Presidente se è possibile alla fine della discussione, nonostante le difficoltà tecniche del caso, una sospensione di 15/20 minuti per da modo a chi a gruppi molto numerosi come il nostro di confrontarci molto velocemente su questi argomenti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per terminare l’intervento, l’Assessore Bora.

Manuela BORA. Grazie Presidente. Mi scuso per l’inconveniente e ringrazio anche il Consigliere Micucci per il suo intervento, molte delle cose che ha detto in realtà le avrei riprese io, quindi sarò ancora più veloce del previsto.
A proposito delle contraddizioni, a cui ha fatto riferimento il Consigliere Micucci, ne ricordo un'altra del Consigliere Fabbri prima dice che stiamo mettendo pezze di qua e di là e che dobbiamo prevedere aiuti a tutte le imprese, che è esattamente la ratio di questa proposta di legge, poi aggiunge che dobbiamo essere selettivi perché non tutte le imprese sono state colpite nello stesso modo.
Capisco che la quarantena ha confuso un po’ le idee di qualche collega, in realtà mi sembra che sia proprio il Movimento 5 Stelle ad essere particolarmente confuso perché il Consigliere Giorgini ha fatto un attacco ferocissimo al mondo dei Confidi, come se fossero responsabili dei principali fallimenti del nostro Paese, quando in Sicilia un articolo di qualche ora fa a firma del Movimento 5 Stelle recita testualmente: “Piccoli prestiti a micro e piccole imprese e a liberi professionisti, la Regione autorizzi i Confidi”. Sempre il Consigliere Giorgini ha parlato con onestà intellettuale di un evidente conflitto di interesse, che sa difendere anche male, perché non è vero che il settore del commercio sia escluso, e questo mi fa molto piacere, non è stata la Regione a voler escludere Tizio piuttosto che Caio, abbiamo lasciato a tutti la libertà di entrare, ma mi risulta che la Confcommercio stia pensando di avviare collaborazioni con Unico e questo lo considero come estremamente positivo.
Confusione la vedo anche sui 68 milioni di euro del sisma che non sarebbero stati impiegati, e ringrazio l’Assessora Bravi che è intervenuta perché da subito si è sollecitata per avere l’autorizzazione al rimpiego delle risorse citate, sia per la cassa integrazione in deroga che per le indennità dei lavoratori, quindi è qualcosa già di superato.
Tornando brevemente ai contenuti di questa proposta di legge, come ho detto, questo bando è stato reso possibile grazie ad un fondo di solidarietà, un fondo rotativo, ed uno dei motivi per cui abbiamo voluto mantenere una coerenza rispetto anche al modus operandi di questo fondo è perché è esattamente questa la modalità su cui operava. Tranquillizzo il Consigliere Bisonni e capisco le sue preoccupazioni, che condivido, non facciamo questo provvedimento a scapito di altre emergenze, a parte che quando parliamo di fondo di solidarietà non parliamo di alluvioni in senso lato, ma di una serie di avversità atmosferiche, terremoti di primo grado, fondo rischi collegato al Por Fesr, ma è una destinazione immediata ad un’altra emergenza secondo le finalità richieste dalle associazioni di categoria, che ci hanno chiesto di sbloccare immediatamente questo fondo.
Ringrazio il Consigliere Traversini per l’eccellente lavoro che ha svolto ed anche per gli emendamenti che ha voluto presentare, che spero siano approvati, anche perché non solo rafforzano questo provvedimento all’interno del decreto liquidità di lunedì scorso, ma addirittura lo rendono unico nel panorama nazionale e non mi riferisco solo all’incremento dell’importo concedibile, 40 mila euro, visto il limite del 25% del fatturato per il finanziamento previsto dal decreto di liquidità, questa soglia in realtà consentirebbe a molte più piccole imprese di avere un importo di finanziamento maggiore in caso di bando regionale piuttosto che a quanto previsto nel decreto di liquidità. Abbiamo commisurato la durata del prestito a 72 mesi con 24 mesi di ammortamento, rivedendo la suddivisione del fondo, 70% a favore del credito diretto e il 30% nella restante parte, avremmo complessivamente un volume di attività di oltre 14 milioni di euro e un credito attivato per oltre 50 milioni di euro, questo lo dico perché ho sentito anch’io parlare di 4 milioni di euro e credo che un Consigliere regionale prima di sparare cifre a caso abbia il dovere nei confronti dei marchigiani di informarsi meglio.
Non voglio nemmeno pubblicizzare i Confidi perché non ne hanno bisogno, però colgo volentieri l’invito dell’Assessore Casini per fare chiarezza rispetto ad alcune inesattezze, che sarebbe meglio definire corbellerie, che sono state dette al riguardo. La qualità di socio è necessaria ed obbligatoria, prevista dalla normativa, per poter rilasciare la garanzia, gli 800 euro citati rappresentano il capitale sociale che viene restituito a fine garanzia, cosa diversa invece sono le spese istruttorie che sono più contenute e che non arrivano certamente a quell’1-2% a cui si faceva riferimento. Rispetto a quanto detto dal Consigliere Traversini, che ha ben illustrato anche i punti di forza di questa proposta di legge, ne aggiungo un altro su cui forse poco si è tornati e che, ripeto, secondo me lo rende molto più attraente rispetto al decreto liquidità: il tema della velocità. Come sapete da un lato per gli importi fino a 25 mila euro si ha di fatto una garanzia totale fino al 100%, eppure per questa tipologia di prestiti sono stimati ad oggi circa 50 giorni per l’evasione delle pratiche e per gli importi più complessi, in cui è prevista una garanzia dal 90% in giù, ci si aspetta una pratica di fido ordinario, con tempi più lunghi, inoltre non sembrano previste deroghe al testo unico bancario, nemmeno alle norme di vigilanza per semplificare le pratiche di fido. Tutto questo unito, se volete, all’effetto coda che le banche avranno e all’eliminazione totale dello sportello previsto rendono questo bando il più celere che sia ad oggi in vigore nel panorama nazionale.
La Giunta ha rinunciato al passaggio generalmente previsto in Giunta per l’integrazione dei criteri, quindi con oggi, con la dichiarazione di urgenza questo provvedimento diventa operativo. Sono fiduciosa che nel giro di 48 ore al massimo gli uffici potranno pubblicare il decreto fin tanto che, entro la fine del mese lo sportello sia chiuso e in qualche modo la graduatoria pubblicata e condivisa. Una procedura a sportello.
A proposito di burocrazia e delle finestrelle rosse a cui ha fatto riferimento il Consigliere Zaffiri, in questo modo abbiamo un’erogazione direi immediata, quasi telefonica, dei prestiti che vengono richiesti.
Per quanto riguarda il Consigliere Carloni, torno con una battuta alla lettera R e su questo credo che la Giunta ci debba ritornare alla luce di quella parte del decreto liquidità che a mio avviso è sbagliata, quella dell’abrogazione della lettera R. Lo ha detto lei Consigliere, se l’Abruzzo è tornato l’altro ieri con una delibera, significa che non era una Regione, ma erano due, anche se risultano in realtà esserne di più. La Toscana non ha fatto tanto quello che lei ha detto, ha innalzato il limite a 250 mila euro e considera ancora di più alla luce del decreto liquidità il ruolo dei Confidi a tutela delle piccolissime e medio imprese, quindi, spero che da parte dell’Aula ci sia un voto a favore e colgo l’occasione per ribadire che il piano Marshall per le Marche arriverà presto, ci stiamo lavorando, ma vogliamo prima capire come pensa di agire il Governo nelle prossime ore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. E’ solo per chiarire il concetto, l’Assessore Bora dice che la quarantena mi offusca.
Bisogna aiutare tutti e bisogna essere s assolutamente elettivi, e la mia proposta è quella di fare tre fondi: uno di aiuto a fondo perduto selettivo, per chi effettivamente annaspa in acqua dopo essere caduto per la tempesta dalla nave, lui ha bisogno di aiuto, chi invece è sulla scialuppa di salvataggio ha bisogno di un fondo di adeguamento perché va aiutato a riconvertire il business e chi è ancora sulla nave, che ha avuto la fortuna di non essere spazzato via, ha bisogno di un fondo di rilancio, quindi, bisogna intervenire su tutti con gli strumenti adeguati. Il mio ragionamento è questo, chiaramente bisogna essere concentrati per poterlo cogliere.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Quello che a mio parere andrebbe fatto è evitare continue polemiche, strumentali, anche in vista delle prossime elezioni regionali e concentrarsi su quello che dovrebbe essere, come ha ricordato il Consigliere Marconi, uno spirito di solidarietà unitaria, non solo nei confronti del nazionale, ma anche della nostra regione. Quello che ci chiedono i cittadini marchigiani è di collaborare, Assessori, esecutivo, organi di indirizzo politico, Commissioni e Consiglieri regionali, in maniera paritaria anticipando azioni condivise durante la fase istruttoria sia con le associazioni di categoria che con tutte le parti e le strutture della Giunta interessate, eviteremo di essere meno frettolosi con provvedimenti che non vedrebbero la presentazione di emendamenti e subemendamenti spot, ma più efficienti e più efficaci.
Anche noi abbiamo cercato di migliorare il provvedimento che oggi è in discussione in Consiglio regionale proprio perché sono arrivate, anche se da alcune associazioni di categoria, delle osservazioni, delle segnalazioni, quindi c’è sembrato opportuno intervenire per dare una garanzia di equità a tutto il settore produttivo, non solo alla parte agricola, ma anche a quella industriale, al commercio e all’artigianato. Ben venga la ricerca di maggiori fondi, per cui mi fa piacere ed in merito ho sentito diversi Assessori ed anche il Presidente Ceriscioli che questo è uno dei primi step di cui si sta occupando la Giunta, sarebbe opportuno che lo facesse in maniera coordinata, come avevamo cominciato a fare all’inizio dell’emergenza COVID, con delle riunioni o videoconferenze ufficiose dove magari si può coordinare e concordare prima la linea delle azioni da portare avanti per le misure straordinarie, invece di fare un botta e risposta in Consiglio regionale. Una ripartizione equa per ciascun settore produttivo, soprattutto con il coinvolgimento degli stessi settori, secondo me è fondamentale, la ricerca vincente per fare in modo che non si facciano eventi tampone, né spot, ma azioni che vadano a risolvere le priorità e le necessità. Prima si è parlato anche dell’impresa nido e ringrazio l’Assessore Bravi per essersene occupata in maniera così accurata proprio perché è stata una delle segnalazioni che sono giunte anche a me, ci si deve occupare di questo settore come di tanti altri per evitare che in sede di post emergenza ci si ritrovi senza dei servizi essenziali, coperti da queste piccole imprese che si occupano dei nostri figli e dei nostri nipoti. Vanno quindi date delle priorità, va programmato il tutto ed io torno a ribadire che facendolo tutti quanti insieme e sono a favore dell’ordine del giorno presentato dal Consigliere Traversini tant’è che era una delle proposte che avevo avanzato anche al Consigliere Fabbri, di fare un tavolo di coordinamento. Non solo, ho presentato anche un subemendamento per favorire che a questo tavolo partecipi anche l’Assessore delle strutture competenti e le categorie interessate per limitare dispersioni di risorse ed accelerare l’iter dell’approvazione degli atti, in modo da arrivare in aula in maniera condivisa. Secondo me la cosa che può dare un minimo di speranza ai marchigiani è avere una ripartenza ed un bilancio importante della nostra regione post emergenza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Vorrei specificare in merito a quanto ha affermato l’Assessore Bora, mi domando se ha capito che cosa ha letto perché quella è un’offesa.
I colleghi siciliani dicono testualmente che i Confidi dispongono di risorse assegnate dalla Regione e possono riutilizzarle per aiutare i soggetti che oggi soffrono per la crisi dovuta alla pandemia, non fanno riferimento ai Confidi, ma dicono che i Confidi hanno preso soldi pubblici dalla Regione e che devono quindi darli ai soggetti che soffrono. Volevo precisare solo questo, per il resto ci sarà l’intervento dopo la dichiarazione di voto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Anch’io ci tengo a ringraziare i colleghi della II Commissione per il lavoro svolto in questi giorni, in maniera molto rigorosa e molto seria sotto la regia attenta del Consigliere Traversini, a cui voglio fare un ringraziamento sincero e non formale per l’impegno e la condivisione che ha orientato il lavoro, unitamente alla struttura tecnica della II Commissione che ha dato un aiuto importante.
Com’è stato ricordato questa che votiamo oggi è una prima misura. Il dibattito com’è naturale che sia è andato molto al di là della proposta di legge ed è normale che in una fase come questa che viviamo si sia parlato di tutta l’economia, dei vari interventi che potremo mettere in campo anche nel futuro.
Cercherò di essere sintetico, però sono necessari alcuni chiarimenti, Presidente Mastrovincenzo, su alcune questioni generali relative al funzionamento della nostra Assemblea legislativa, che ho sentito anche oggi richiamare. Consiglieri, dobbiamo ricordare che la modalità del nostro lavoro non riguarda solo il funzionamento del Consiglio regionale, ma anche le modalità del governo istituzionale della nostra comunità, allora lasciatemi fare una precisazione che su alcuni interventi credo sia utile. Ho sentito dire che non ci dobbiamo affidare ai virologi, ecco è esattamente l’opposto, questo è il momento in cui dobbiamo affidarci al Comitato tecnico o scientifico che al Governo del Paese sta dando un contributo fondamentale. Anche ieri sera, come immagino capiti a tutti voi, due imprenditori mi hanno chiamato e mi hanno chiesto quando potranno riaprire, è evidente che oltre al dramma sanitario e di salute c’è il dramma economico, di lavoratori e di famiglie, ma la cosa peggiore che potremo fare oggi è abbassare la guardia. Ritengo sbagliate, per utilizzare un eufemismo, le dichiarazioni politiche anche fatte a livello nazionale, persino da alcuni esponenti di forze che in realtà dovrebbero essere nella maggioranza del Governo del Paese, che con un’ansia da prestazione stanno cercando di spingere per riaperture senza essere suffragati da alcun dato scientifico. Basta leggere la stampa, alcuni Paesi anche in Asia, l’ultimo è stato il Vietnam, hanno fatto riaperture improvvide per poi essere costretti a richiudere una settimana dopo con danni peggiori rispetto alla situazione precedente. Questi sono danni per la salute dei cittadini, ma anche per l’economia, quindi dobbiamo affidarci alla scienza, affidarci a chi ci dice che purtroppo dobbiamo continuare a non abbassare la guardia.
Presidente Mastrovincenzo, da questo punto di vista la esorto a continuare ad andare avanti con la modalità che stiamo utilizzando, è evidente che tutti preferiremo incontrarci, utilizzare i metodi migliori, io stesso sto ricevendo in continuazione, anche in questo momento, e-mail con i subemendamenti, come tutti voi, e sono più complicati da vedere in questo modo piuttosto che in Aula, ciò nonostante credo che l’esperienza di questi giorni ci stia dicendo che i Consigli e le Commissioni on line possono funzionare, non durerà per molti altri mesi, però probabilmente ancora per un po’ dovremo utilizzare questa modalità.
Visto che il Consigliere Fabbri ha posto la questione, sempre in modo garbato come lui spesso fa, anche nel lavoro di Commissione è molto attento ed educato, di una Commissione speciale, voglio dirlo fuor di polemica, non credo che in questo momento servano Commissioni speciali perché è chiaro che il tema, purtroppo, di questa emergenza sanitaria investe tutti i settori, la sanità, l’economia, l’istruzione, l’agricoltura, i trasporti, ed il rischio è che una Commissione speciale diventi una duplicazione rispetto a quelle che già esistono e che stanno lavorando in una condizione particolare, che è quella di emergenza. Invece condivido pienamene quello che ha detto il Consigliere Traversini sulla necessità di una condivisione, questo si, dobbiamo evitare che ci sia un vulnus della democrazia e che le decisioni vengano prese in modo non condiviso, non è una critica, ma questo vale a livello nazionale ed anche locale.
Concludo questa parte con una nota, è chiaro che in queste vicende, credo, mi sembra, la filiera istituzionale si stia muovendo bene, anche con uno spirito di solidarietà nazionale. Io ad esempio ho apprezzato il fatto che il Governo nazionale abbia provato a coinvolgere le opposizioni e noi lo stiamo facendo anche in questa fase ed io, cari colleghi, sono perché sia questo lo spirito. Capisco che in alcuni momenti la polemica politica, la passione politica, rischi di prevalere però oggi è necessario adottare una misura che dia forza alle istituzioni.
Ho già rubato molti minuti per la premessa, però mi sembrava doverosa, vengo al tema, e cercherò di occuparne pochi sull’aspetto di merito.
E’ evidente che noi vorremo aiutare tutti, è chiaro che vorremo dare un sostegno a tutte le categorie, a tutto il mondo del lavoro e dell’economia, è chiaro che al momento questo non è possibile e bisogna individuare gli strumenti più giusti, per cui credo che bene abbia fatto anche il Governo nazionale ad utilizzare uno strumento di leva finanziaria e ritengo piuttosto bizzarro che alcuni commentatori, che sono i medesimi che quando abbiamo fatto il primo provvedimento economico da 25 miliardi di euro, che ha dato immediato innesto e sostegno alle famiglie, criticavano la nostra maggioranza, dicendo che nulla era in confronto al bazooka utilizzato da Germania e Stati Uniti, ed oggi che a livello nazionale facciamo la stessa cosa criticano questo strumento, mettiamoci d’accordo! Penso, come è stato già ricordato anche dal Presidente Ceriscioli, che la modalità nazionale del sostegno al credito sia lo strumento più adatto.
Scendendo a livello locale e quindi al merito di questa proposta di legge, sono stato favorevole a quanti, a partire dalla Giunta, ma anche dall’iniziativa che ha messo in campo il Consigliere Traversini, hanno ricordato il ruolo di intermediazione finanziaria del credito alle imprese, svolto dagli strumenti di intermediazione, in questo caso dai Confidi, quindi credo che dovremo da questo punto di vista attenerci ad una regola generale: quando la regolazione di un sistema funziona bene, nelle fasi di emergenza è opportuno sostenere maggiormente quel sistema di regolazione e non eliminarlo perché sarebbe un errore.
Detto questo, personalmente non ho visto come un tentativo di fumus l’iniziativa del Consigliere Carloni, ma non l’ho condiviso, credo invece che sia giusto quello che ha fatto la Giunta, quindi l’iniziativa della maggioranza, però evitiamo le polemiche tra di noi, era una proposta legittima, non condivisibile dal mio punto di vista, ma non la guardo in modo pregiudiziale.
Penso che le iniziative che oggi votiamo siano positive, ho anche apprezzato molto quello che il Consigliere Traversini ha fatto con una serie di emendamenti che sono andati anche a limare alcune disuguaglianze orizzontali che si stavano creando tra vari operatori economici, non li cito perché li conosciamo tutti, tutti abbiamo ricevuto dei messaggi da alcuni settori dell’economia marchigiana e giustamente bisogna evitare che quanto iniziamo a dare i primi aiuti, questi non siano negativi per altri ambiti economici. Quindi bene l’idea di andare avanti per step, bene i primi interventi che stiamo facendo e con questo spirito dobbiamo continuare a dare sostegno al tessuto economico marchigiano, in particolare alle piccole e medie imprese, al mondo artigiano e al mondo del piccolo commercio, che sono quelli che in questo momento stanno pagando maggiormente ed hanno meno strumenti strutturali e di sostegno a livello nazionale per cui facciamo bene ad essere loro vicini.
Nei prossimi Consigli e nelle prossime Commissioni dovremo continuare questa iniziativa, auspicando che si possa uscire presto dall’emergenza non solo sanitaria, ma anche economica. Ci vorrà più tempo, ma abbiamo alcuni strumenti importanti, soprattutto bisognerebbe rimettere in campo una politica industriale del Paese un po’ com’è stato fatto dopo le guerre.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Ho ascoltato quasi tutto il dibattito quindi non ripeterò tutto quello che è condivisibile, tutto quello che ho sentito dire essendo componente sia della I che della II Commissione.
Vorrei riallacciarmi al Consigliere Busilacchi, capire a che punto siamo perché ormai in base agli abitanti i numeri ci indicano come la seconda Regione d’Italia, la più colpita da questa pandemia.
Quello che vorrei dire è che oggi il dibattito è su cosa sarà la fase 2 e questo interessa la politica in questi giorni, ma soprattutto interessa il Governo. Credo che non ce lo diranno il giorno di Pasquetta, ma entro il sabato, la vigilia di Pasqua, questo lock down dovrà essere alleggerito ed in parte confermato. Questo ci fa porre l’attenzione su un aspetto e ci dà delle certezze per quanto riguarda la nostra regione.
Nel nord d’Italia abbiamo la spinta delle grandi aziende, delle grandi fabbriche che vogliono ripartire - se andiamo a vedere chi è attualmente fermo e chi non lavora, perché in mezzo si sono create delle problematiche, c’erano dei pezzi di filiera che mancavano, produzioni anche primarie - nella nostra regione quello che è certo è che abbiamo un’economia di traino, parte un piccolo interessamento del manifatturiero, tutto il settore del turismo, a cui è strettamente legato il settore del commercio, una parte di servizi e una parte del terziario, che sono completamente fermi. Io ripartirei semplicemente da qui, senza polemizzare su quello che succede a livello nazionale perché questa fase 2 vorrei anche capirla, su quale dati viene a basarsi se ogni giorno con toni trionfalistici sento la famosa conferenza delle 6 del pomeriggio che secondo me non fa altro che ripetere i dati del giorno prima con qualche piccola differenza. Quando oggi giorno nella regione Marche ci sono 3/4 mila, 100/150 e 80/180, nuovi infetti significa che il virus è in circolazione, gira. Non possiamo alzare la bandiera della vittoria, va fatta ancora molta attenzione, lasciamo ai virologi quello che è dei virologi e la politica scelga in base a quello che sono le indicazioni del mondo della scienza, se poi vogliamo lamentarci perché vediamo troppa gente in giro una certa comunicazione dovrebbe essere un po’ più chiara.
Direi che siamo in una fase di miglioramento, ma le condizioni non ci permettono di allentare la presa, è talmente semplice e scontato, ma pare che qualcuno soprattutto a livello nazionale voglia far vedere che aveva fatto una previsione giusta, forse deriva da determinate dinamiche che si sono innescate, non solo nel mondo della politica, ma anche nel mondo delle associazioni di categoria.
Entro un po’ di più nel merito di quello che abbiamo fatto, ma non proprio nel merito di quelli che sono stati i provvedimenti di lavoro, ma come si è svolta l’attività. Siamo partiti principalmente dalla cosa più importante che la regione aspettava e che secondo me abbiano fatto in maniera molto chiara: le comunicazioni del Presidente della Giunta.
Il Consiglio è stato convocato ed abbiamo abbinato un provvedimento importantissimo, che era la proposta di legge 350, che come sapete ha dilazionato ed ha spostato di qualche mese i principali pagamenti, per un totale di 100 milioni di euro. La parte del leone l’ha fatta, per capirci bene, il bollo auto.
Io ho fatto parte della Commissione e mi sento di ringraziare i Presidenti ed i componenti, me compreso, abbiamo lavorato con un timing, considerando che siamo in remoto e che siamo a casa. Gli emendamenti arrivavano in media 1 ogni 25/30 minuti, capite bene che non è semplice mentre si sta lavorando leggere gli emendamenti, discuterli e magari dopo averli trattati e fatto un subemendamento vedere arrivare un nuovo emendamento dalla Giunta. Capite che la discussione non è stata facile e tutti, nessuno escluso, abbiamo cercato di andare incontro alle esigenze della Regione, chiaramente tutto questo è stato molto difficile e complicato, però è doveroso perché non possiamo guardare ad un settore senza valutare l’altro, soprattutto non possiamo guardare a tutti i settori senza fare una revisione seria insieme alla Giunta della situazione del nostro bilancio perché, lo dico fin dal primo giorno, il bilancio che abbiamo votato il 23 di dicembre guardava ad una Regione che non c’è più. Questo è il discorso che bisogna fare e se non lo facciamo non usciremo da questa situazione, non ne usciremo e bisognerà non ripetere gli errori del terremoto.
Con il cuore in mano dico a tutti quanti: cerchiamo di fare un tavolo di lavoro, ci sono già le Commissioni, non siamo tantissimi, prima qualcuno l’ha detto, facciamo la revisione di bilancio e cerchiamo di andare incontro alle esigenze regionali, armonizzandole con i provvedimenti del Governo. Ieri su questo abbiamo ragionato molto, abbiamo cercato di individuare le risorse, però capite bene quanto sia complicato andare ad intercettare delle risorse in 2/3 ore e contemporaneamente ogni dieci minuti un emendamento arriva da remoto perché stiamo mediamente ad una quarantina di chilometri l’uno dall’altro.
E’ su questo che voglio basare la mia discussione, ieri sono arrivati dei provvedimenti, la I Commissione ha fatto un lavoro molto complicato, la difficoltà era nell’individuare le risorse per la copertura. Sono convinto che l’Assessore competente e la struttura ci sapranno dare risposte nelle prossime settimane, solo con quel lavoro potremmo andare a completare o a compensare quello che non arriverà con i decreti nazionali. Questa è la proposta che facciamo come gruppo Italia Viva, nel più presto possibile una revisione del bilancio di previsione 2020 perché è l’unico sistema per capire ciò che non si farà più, che non si svolgerà, 40 giorni fa era un altro mondo.
Questa è l’unica raccomandazione che mi sento di fare poi vedremo l’analisi degli emendamenti.
Non mi sento neanche di addossare la colpa a nessuno, se da una parte ringraziamo le Commissioni, queste vanno anche rispettate per il lavoro che hanno portato a termine, all’unanimità, e vorrei che fosse rispettato questo concetto perché non possiamo ringraziarle e poi contestare il lavoro che hanno fatto.
Ringrazio per la schiettezza del dibattito, ci tenevo a dire alcune cose e spero che al più presto si torni su questi argomenti e soprattutto si riesca a reperire nuove risorse finanziarie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Buonasera a tutti. Grazie per questo dibattito che va oltre il punto importante all’ordine del giorno.
Brevemente per dire che dinnanzi a questa catastrofe sanitaria, umana, sociale ed economica da soli non ce la faremo, non ce la farà l’Italia senza l’Europa alla quale bisognerà chiedere che cosa vorrà fare da grande e questo è il momento per dimostrare di esserlo diventata. Non ce la faremo noi senza l’Italia e senza l’Europa, ma intanto dobbiamo fare la parte che ci spetta, che possiamo e che dobbiamo.
Credo che le Marche in questa tragedia un’importante risposta l’abbia data subito nella fase drammatica dell’emergenza ancora in corso, l’ha data il nostro sistema sanitario e di protezione civile.
La capacità di questa Regione e del suo Presidente di avere anche anticipato alcuni provvedimenti ed altri magari di averli provocati in anticipo che ci hanno consentito di evitare ulteriori vittime, oltre al numero drammatico che ha colpito la nostra regione.
Risposte importanti date sul fronte sanitario per quanto riguarda le risorse, ad esempio, noi grazie al fatto di essere una Regione virtuosa siamo stati in grado in questi giorni di dare al sistema sanitario marchigiano ben 15 milioni di euro, di cui 10 milioni per l’acquisto dei materiali di protezione, questo senza gravare sulla programmazione. Risorse nostre, grazie appunto al fatto di essere una Regione virtuosa. Altri 36 milioni incrementati verranno registrati a seguito della conversione del decreto legge 18, con il quale sono state date risorse ai sistemi regionali.
Un'altra importante risposta è stata data lunedì quando abbiamo approvato all’unanimità, è stato un bel segnale, l’importante legge sulla sospensione dei tributi. Vedete, quello non era una goccia nel mare, come è stato detto in modo sbagliato l’altra volta, ma è stato un atto rilevante che ha impattato fortemente sulla nostra comunità perché quella sospensione vale 42 milioni di euro, di cui 41 milioni soltanto per la tassa automobilistica, che i cittadini non pagano per questo periodo, salvo proroga.
41 milioni è una somma importante, le famiglie vengono sgravate innanzitutto di questo onere, tra l’altro abbiamo dato con quell’atto dei mesi in più rispetto ai provvedimenti di altre Regioni e anche rispetto ai provvedimenti nazionali.
Un'altra risposta è costituita dal provvedimento odierno che è pure un atto importante per il nostro sistema economico e produttivo, altri dovranno essere adottati e saranno necessariamente adottati nel proseguo, provvedimenti che in alcun modo, è stato detto, dovranno sovrapporsi ai necessari provvedimenti nazionali ed europei, ma dovranno integrarsi con loro ed invece dovranno arrivare laddove magari per caso o per scelta, qualcuno verrà lasciato indietro e lì dovremmo cercare prioritariamente di intervenire oltre che nelle materie, come in parte è stato fatto anche oggi, di nostra competenza.
Siamo consapevoli, è stato detto, è stato detto da me lunedì scorso, che dovremmo riscrivere il bilancio 2020/2022, l’ha detto bene il Consigliere Urbinati, quella Regione non c’è più, oggi ce n’è un’altra tutta da costruire. Dobbiamo riscriverlo all’esito di quei provvedimenti nazionali. Ad esempio vi voglio citare una cosa, nel d.l. 18/2020 sono stati previsti 1,65 milioni, quindi 1.650.000.000 di euro per il sistema di protezione civile, le Regioni chiedono di essere rimborsate rispetto alle somme di protezione civile anticipate, il Governo ad oggi ci deve ancora dare una risposta in questo senso. Capite quanto sono importanti i provvedimenti nazionali in questa direzione.
Dobbiamo riscrivere il bilancio ed il Servizio competente, anche questo è stato detto, l’ho detto lunedì scorso e l’hanno detto anche i Consiglieri Giancarli, Zaffiri, Minardi, è già al lavoro di concerto con gli altri Servizi ed ovviamente con la supervisione politica degli Assessori competenti, me compreso, sta facendo un’opera di ripulitura e di orientamento di tutte le risorse regionali, nazionali ed europee di nostra gestione affinché nessuna risorsa possa rimanere inutilizzata in un momento di crisi così grave nel quale la leva pubblica è fondamentale e ancora di più lo sarà nei prossimi mesi. Questo lo stiamo facendo e, come ho avuto modo di dirvi, all’esito di questa ricognizione in atto e prima della necessaria manovra di bilancio da fare con legge, quindi in Consiglio regionale, sarà necessaria una concertazione dal mio punto di vista con tutte le parti sociali e pieno coinvolgimento di tutte le forze politiche in modo che non vi sia spazio per esilaranti rivendicazioni di primogeniture, polemiche, demagogie e altro da parte di chiunque, che in questo momento farebbero male alla nostra comunità.
Questo è stato detto, non è necessario che avvenga questo pieno coinvolgimento, assolutamente necessario, di tutte le forze politiche attraverso l’istituzione di una Commissione speciale in quanto si può e si deve lavorare all’interno di quelle che già ci sono. Quando pensiamo a riscrivere la manovra di bilancio, il bilancio, sarebbe singolare pensare ad una Commissione speciale quando c’è già la I Commissione presieduta dal Consigliere Giacinti che in questi anni si è sempre occupata di bilancio, quello è il luogo dove ci deve essere la piena condivisione di tutte le forze politiche e va fatto uno sforzo da parte di tutti perché i provvedimenti, come è avvenuto lunedì scorso, come spero avvenga oggi e dovrà avvenire nel futuro, vengano adottati con il più ampio consenso e il più ampio concorso di tutte le forze politiche. Questo è necessario nei momenti difficili, è stato detto che questa è una guerra e la si fronteggia insieme, la si combatte insieme ed insieme si fa la ricostruzione dopo la guerra. Non bisogna fare quello che ha fatto il Governo in queste ore quando, secondo me in modo quanto meno inopportuno, ha posto la fiducia sul provvedimento, sul d.l. 18/2020, perché è evidente che porre la fiducia significa inevitabilmente separare le forze politiche in un momento in cui non ne abbiamo assolutamente bisogno. Per fare questo ci vuole buona volontà reciproca e ciascuno di noi deve cedere parte della propria sovranità a vantaggio non dell’altro, ma del bene comune. Per quanto mi riguarda, Presidente e Consiglieri, in qualità di Assessore al bilancio mi sento impegnato in questa direzione, in questa attività di ricognizione delle risorse nostre, delle risorse europee e delle risorse nazionali di nostra competenza; mi sento impegnato ad una manovra di bilancio in tempi brevi e coerenti con quelli che sono i provvedimenti nazionali, che inevitabilmente, per quanto detto, impatteranno, mi sento impegnato in una manovra che riscriva completamente il bilancio 2020/2022 destinando prioritariamente e soprattutto ogni risorsa possibile nel bilancio 2020 a sostegno degli uomini e delle donne di questa regione, delle famiglie, delle imprese, del mondo produttivo del lavoro e in generale della nostra comunità così gravemente colpita come gran parte del territorio nazionale da questa immane tragedia.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rapa.

Boris RAPA. Grazie Presidente. Innanzitutto mi vorrei unire ai ringraziamenti per i membri delle Commissioni che hanno svolto in questi giorni un lavoro, secondo me, eccezionale e alle Segreterie di competenza che ci hanno supportato in modo ineccepibile.
Fatti questi dovuti e sinceri ringraziamenti, penso che la discussione che si è sviluppata in queste ore sia molto interessante, fatta con una modalità che intravedo costruttiva, chiaro che il post virus imporrà di adattare nuove regole e un nuovo modello economico.
E’ necessario innanzitutto ascoltare i territori, ascoltare le proposte che vengono dai territori e avere un metodo di condivisione da parte di tutte le forze politiche.
La strategia che a mio modesto avviso bisogna individuare passa attraverso tre azioni: salvare le aziende, ristrutturare l’offerta e rilanciare la domanda. E’ un po’ quello che ha suggerito anche l’Assessore Pieroni, trovare una strategia di uscita dalla crisi che coinvolga tutti i settori per non lasciare indietro nessuno perché non ce lo possiamo permettere.
Riprendo un concetto che hanno espresso i Consiglieri Marconi e Pergolesi, un principio importante che è quello della solidarietà, che deve essere anche traslata nel settore economico. Tutti i comparti sono in crisi, alcuni soffrono maggiormente, altri un po’ meno, però tutti devono essere messi nelle condizioni di avere delle risposte complete.
La Consigliera Leonardi ha accennato al settore del turismo e al fatto che ci sono degli operatori che probabilmente non apriranno la stagione estiva che si sta avvicinando. Dopo la domanda se si riaprirà, quella successiva è come si riaprirà ed è per questo che bisogna costruire delle strategie, delle proposte, anche per capire, nell’eventualità di una stagione turistica che si possa anche modulare, quali sono le condizioni che le aziende devono attuare per poter aprire e affrontare questo periodo.
Termino condividendo in pieno e ringraziando il Consigliere Traversini soprattutto per il metodo di lavoro che può dare delle risposte concrete anche perché non possiamo permetterci in questo periodo di trovare delle soluzioni spot, bisogna creare quel pacchetto di soluzioni e di proposte, che solo attraverso la condivisione di tutti potremo riuscire a dare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Un saluto a tutti i colleghi. Mi unisco al ringraziamento per coloro che sono in prima linea in questo momento di particolare difficoltà e un abbraccio a tutti i marchigiani. C’è bisogno di vicinanza, un abbraccio virtuale purtroppo perché questa è la forma consentita oggi. Anche dal punto di vista morale e personale c’è una tristezza latente data da tutti questi discorsi che stiamo affrontando, purtroppo però questa è la realtà.
Non entro più di tanto nello specifico, parlare dopo molti interventi potrebbe significare ripetere concetti già egregiamente illustrati, però voglio evidenziare qualcosa perché forse non sufficientemente è stato fatto, seppur qualcuno abbia toccato questo tema e queste corde.
Siamo in un momento di straordinaria difficoltà, colpiti da una questione che ha una rilevanza planetaria ed epocale e, diciamo con tutta sincerità che ancora non ci rendiamo bene conto, ahimè, di ciò che troveremo di fronte domani perché non sappiamo con certezza quando finirà questa situazione di emergenza, come lascerà il tessuto sociale ed economico, quali saranno i risultati e i riverberi economici che questa realtà farà scontare a tutti nei vari ruoli e nelle varie misure.
Tutto quello che oggi in questa Regione si sta facendo, a partire dal provvedimento dell’altro giorno e dalla legge in discussione oggi, a partire da tutto ciò che verrà, l’ha detto il Presidente Ceriscioli, prendiamolo come un piccolo passaggio, come è stato quello della proposta di legge n. 350 e come è questo, nel frattempo si intercalano provvedimenti governativi.
Non è chiuso, anzi è auspicabile, il dialogo con il canale dell’Europa perché è stato ricordato che da soli sarebbe molto complicato, se non troviamo una soluzione anche comune. Questo è un problema che riguarda il mondo, non l’Europa, per cui tutti questi elementi in continuo divenire fanno in modo che la situazione ed i provvedimenti che ne conseguono possono essere anche rivisitati.
E’ chiaro, l’ha detto poco fa l’Assessore Cesetti ed anche molti altri, quasi tutti, che la fotografia della nostra Regione alla luce di questa complessa situazione va rivista, è una realtà mutata radicalmente, quindi il bilancio, che è uno strumento di programmazione per eccellenza, va per forza rivisitato alla luce di questa nuova situazione. E’ sottinteso, non lo voglio nemmeno ripetere, è stato detto in maniera plurima già diverse volte, che questo impegno ci vede già impegnati perché ho notizie, sia dagli Assessori che dalle strutture, che sono in corso più lavori che vanno in questa direzione.
Un altro punto che voglio far presente è questo: ho sentito anche una vena polemica, secondo me non va bene assumere questo atteggiamento di contrapposizione che nella politica ci sta, lo sappiamo tutti bene, siamo tutti esponenti politici, questo è un consesso di rilevanza politica, figuriamoci se non conosciamo il ruolo della contrapposizione, però in un momento come questo, per far fronte ad una situazione di estrema necessità e di emergenza come quella che stiamo vivendo, credo che non occorra assumere troppo il ruolo ed il rispetto della propria casacca di appartenenza e fare contrapposizione, che, è vero, è il sale anche del dibattito politico, della democrazia, però in vicende come queste, molto presumibilmente, a mio modesto parere, è il caso di fare fronte comune e di individuare una linea strategica che vada a favore di tutta la comunità, che noi rappresentiamo seppure direttamente interessati e calati in questa realtà in una sensibilità di politiche diverse.
Oggi di fronte al problema Covid della nostra regione e di tutto il nostro Paese, di tutto il mondo, siamo chiamati nel pieno delle facoltà della nostra istituzione, che è il Consiglio regionale, a lavorare unitariamente.
Un'altra questione che vi voglio dire è relativa al fatto di alcuni provvedimenti, quello in discussione oggi è stato tacciato come un atto che va solo nella direzione di aprire la linea di credito e questo significherebbe aumentare i debiti di molte aziende che sono già indebitate, quindi non sarebbe un concreto aiuto come potrebbe essere un contributo a fondo perduto. Cari colleghi, ci rendiamo conto di che cosa stiamo dicendo? Lo dico mettendo una mano sulla spalla a tutti, il Governo fa un provvedimento di una portata straordinaria, vi ricordo che sono 400 miliardi di euro e che il debito pubblico del nostro Paese è di 2.400 miliardi, 1/6 del nostro debito pubblico viene orientato verso aperture di credito con garanzie che vanno dall’80 al 100% per ridare fiato e liquidità a tutte le imprese, a partire dalle più piccole fino a quelle più grandi, e non può essere considerato solo come un’apertura al credito e basta. Quale sarebbe l’alternativa? Chi ci darebbe credito in una situazione di questo tipo? Se passassimo attraverso i classici canali di credito, ovvero gli istituti di credito, con tutti gli esami e la disamina delle situazioni legate al rating bancario, quanti di noi potrebbero accedere a queste linee di credito? Ci rendiamo conto di qual è la portata effettiva di un provvedimento di questa natura? Allora ben vengano, seppur parziali, interventi come quello di oggi, ben vengano interventi come quelli di domani, come è stato più volte detto ci muoveremo in questa direzione per tirare dentro quelle categorie che per un verso o nell’altro restano parzialmente, non interamente, coperte o non sufficientemente attratte nella sfera dei soccorsi di questi provvedimenti.
Ecco che la mia riflessione va in questa direzione, quindi condivido il fatto che tutti i provvedimenti che andremo a fare, compresi quello di oggi e quello dell’altro ieri, sono dei tasselli che vanno ad intersecarsi e a creare un puzzle, senza prescindere da quello che a livello nazionale ed oltre sta arrivando e potrà ancora arrivare.
Un'altra questione che mi sento di sollecitare oggi, bene o male, tra linee di credito, tra interventi di 600 euro, che conosciamo, per coloro che appartengono alle cosiddette categorie del lago, cosiddette, tra altri contributi diretti, dovremmo pensare anche a quell’esercito di persone che è un po’ fuori da questi schemi e sappiamo bene, perché siamo gente di questo mondo, che ci sono molte categorie di persone che non avendo i requisiti, che oggi abbiamo così velocemente individuato e che il provvedimento governativo ha individuato, restano escluse da questi meccanismi. Pensiamo a coloro che svolgono attività saltuaria di lavoro, a chi vive così, un po’ borderline con espedienti o con lavori fuori da ogni regola, perché ci sono e noi conosciamo qualche situazione di questo tipo, sono persone a cui dobbiamo guardare ed ecco che l’intervento dello Stato per 400 milioni da destinare all’acquisto di generi alimentari attraverso l’opera dei comuni forse potrà e dovrà essere rimpinguato e guarda anche a queste categorie.
Mi sento di dire che, prima di bollare provvedimenti relativi ad una situazione di emergenza che vedono la luce per la necessità di dover dare risposta in questo senso, situazioni difficili, ci penserei un attimo e mi asterrei da giudizi così frettolosi e di guardare nell’interezza lo sforzo comune verso questo new deal complessivo, che ci dovrà riguardare in futuro, perché, guardate, dopo questa prima fase, chiamiamola così, ci sarà una fase due, ci sarà anche una fase tre e sparare tutte le cartucce oggi, permettetemi, vanificherebbe ogni ulteriore intervento che magari strada facendo si renderà necessario anche perché capiremo solo domani o dopodomani quello di cui il nostro tessuto socio ed economico avrà bisogno, per non parlare di tutta la questione sanitaria che ci ha riferito molto esaustivamente il Presidente, ma che ci rendiamo conto di quale mole di lavoro di risorse e di impegno porta via tutto il settore sanitario?
Nel concludere voglio dire di porci in maniera adeguata, guardando al momento di estrema difficoltà che temporaneamente ci deve far risolvere le questioni più urgenti, senza perdere di vista la speranza e l’impegno vero e proprio che domani sarà richiesto in una direzione e dopodomani in un'altra ancora.
Non possiamo pensare che tutto possa finire con un intervento o con un altro che ognuno di noi ha in mente di fare perché tutti pensiamo di rivolgerci a qualcuno. Faccio un ulteriore esempio perché l’Assessore Cesetti mi ha detto che sta lavorando anche su questo filone, pensiamo a tutte le associazioni di volontariato che svolgono nel mondo del terzo settore attività molto preziose, che vanno sotto il profilo non solo umanitario, ma anche di collaborazione verso associazioni, persone più deboli e via dicendo, anche al settore culturale, si apre un vaso di Pandora e non riusciremo a vedere cosa c’è dentro, però anche questo è un aspetto su cui lavorare e mi ha detto l’Assessore che sta varando un provvedimento ad hoc anche per questo settore, chiamiamolo terzo settore, per rendere bene l’idea.
Nel salutarvi di nuovo mi sono sentito di fare questo volo d’uccello perché non finisce tutto oggi o domani, anzi questi sono provvedimenti che servono per dare un segnale, sono anche dei fondi che nel caso specifico avevano un indirizzo già ben delineato e non erano così liberi da trasfondere in altre direzioni, ecco, quindi, un intervento che va in questa direzione, va bene, domani c’è la necessità di farne un altro sicuramente e poi un altro ancora, guardando un po’ a tutto l’insieme, non prescindendo da un riesame di tutto il bilancio che, ripeto, è il documento di programmazione vera, è lo strumento finanziario, ma anche autorizzatorio per poter prendere decisioni e interventi conseguenti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Grazie Presidente. Secondo me tante chiacchiere, tanto che anche oggi il regno del nulla ha espresso il nulla.
Bisogna vedere il punto A, vedere cosa fa il Governo di Roma e che strumenti mette in atto, vedere che risorse libera per le Regioni, vediamo quale libertà di dà di fare con i nostri soldi, vediamo se ne aggiungono altre perché se noi, in una visione pessimistica, abbiamo a disposizione poche decine di milioni è un conto, se in una visione mediana abbiamo 200/300 milioni si può fare un altro ragionamento, se abbiamo, cosa miracolosa, 500/600 o 700 milioni si può fare un discorso più approfondito.
Oggi abbiamo parlato di 4 milioni di euro, che è una cosa patetica, Consigliere Traversini. Consigliere, le ho detto prima che lei è una brava persona, però stare qui 6 ore per 4 milioni di euro è da vergognarsi.
Secondo punto, il danno è talmente enorme che dipende da cosa vuol fare l’Europa, se era incisiva si sarebbe mossa, ma non lo è perché l’Europa è nord ed è culturalmente differente da noi, pensa ai soldi e basta, invece il sud dell’Europa pensa a divertirsi e basta, quindi sarà sempre inconciliabile e l’Europa ci prenderà sempre in giro. Se mi devo indebitare per 500/600 miliardi non mi sarei indebitato con l’Europa, ma con gli Stati Uniti, con la Russia, con la Cina, dando in garanzia quello che abbiamo, i tesori, i musei, per 30 anni e me ne fregavo dell’Europa.
Terzo punto, l’amministrazione regionale oggi si rende conto che bisogna coinvolgere l’opposizione, mi scusi Assessore Cesetti, mi scusi Consigliere Giacinti, ma per cinque anni la Giunta, l’amministrazione regionale, ha avuto il gusto di fare come le pareva, dalle misure piccole, come la festa dell’olio, alle misure grandi, come l’aeroporto, quindi credo che neanche questa volta ci siano i presupposti per le giuste scelte, ma siccome mi sono segnato tutto e tutti, i nodi vengono al pettine e queste cose me le ricordo. Grazie.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Ribadisco la richiesta, se è possibile, di 15/20 minuti di sospensione per approfondire gli emendamenti e di rivederci nel più breve possibile.

PRESIDENTE. Pongo in votazione la richiesta del Consigliere Micucci di sospendere la seduta per 15/20 minuti.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. La seduta è sospesa per 15 minuti, mi raccomando rimanete connessi.

La seduta è sospesa alle ore 16,35

La seduta riprende alle ore 17,35

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta e l’esame del testo unificato delle proposte di legge n. 351 e 353.
Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. La richiesta formale: chiedo la votazione per appello nominale su tutti gli emendamenti, non sulla votazione finale.
Un'altra cosa, Presidente, l’ho già rappresentata a voce, è solo per dirle che già sono le 17,30 e prevedendo un tempo molto lungo per le votazioni, direi che arrivata una certa ora, le 20,00/20,30, sarebbe molto difficile, dopo 10 ore consecutive, continuare in questa attività, quindi, se non saremo riusciti a chiudere entro quell’ora, chiedo fin da ora il rinvio della seduta a domani anche perché sulla votazione per appello nominale, è chiaro, possono sorgere varie questioni di natura procedurale e di incomprensione, che non ci mettono in condizione di spiegarci come normalmente avviene in Aula. Per esempio, ho già rappresentato al Presidente Mastrovincenzo, e ci siamo chiariti subito, che sulla richiesta del Consigliere Micucci di sospensione avevo chiesto la parola, una normale richiesta sull’ordine dei lavori del Consiglio, non è stato possibile collegarmi, quindi non vorrei che qualcuno rimanesse senza questa possibilità.
Avere su ogni emendamento le indicazioni di voto da parte di chi le vuole dare, soprattutto per i gruppi maggiori, io non devo darle a nessuno, ma chi è in 2 o in 3 o in 10 o in 12 avrà questo tipo di necessità, quindi procederemo piano, con calma, dando ad ognuno la possibilità di capire.
Non ultimo abbiamo in piedi quella mozione che abbiamo presentato in diversi e c’è la proposta di ordine del giorno del Consigliere Traversini, più o meno tutte e due vanno nella stessa direzione, sarebbe interessante chiudere una cosa in forma unitaria, questo normalmente si fa sospendendo e riunendo magari i capigruppo, io non so se tutto questo lo possiamo fare e abbiamo il tempo, la possibilità e la voglia alle 11 di sera.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.

Fabrizio VOLPINI. Grazie Presidente. Intervengo sulla proposta del Consigliere Marconi di rinviare, faccio presente che domani è convocata la IV Commissione, che abbiamo rinviato già per esigenze di Consiglio. Solo per ricordare che domani c’è la IV Commissione.

PRESIDENTE. La mia idea è di arrivare fino a dove riusciamo.
Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Capisco tutte le richieste, in effetti, non vorrei normalizzare eccessivamente, ma siamo di fronte ad un dibattito lungo, che abbiamo avuto certe volte anche in presenza su un tema importante con tantissimi interventi, secondo me, se andiamo avanti normalmente rimane solo la fase del voto e se i microfoni dei Presidenti dei gruppi rimangono aperti possono dare le indicazioni di voto, come si fa in Aula.
Capisco che è complicato, ma è stata una seduta lunga con tanti interventi, ma possiamo venirne fuori tranquillamente senza interferire con la Commissione salute di domani. Io sarei per andare avanti.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Sub emendamento 1/1/1 a firma del Consigliere Carloni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Mirco CARLONI. Questo emendamento introduce il decreto legge 8 aprile e aggiorna il dispositivo complessivo della norma 253 alla luce del nuovo decreto in modo che qualora ci siano adempimenti migliorativi, come ovviamente ci sono stati, la disposizione normativa che andiamo ad introdurre è già compatibile con quella che è stata fatta dal Governo. Per questo motivo ho fatto questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Approfitto di questo primo emendamento per dare un senso generale alla votazione, sperando di non dover intervenire successivamente, nel senso che, come ho già detto, questo dovrebbe essere solo il primo di una serie di interventi che come Consiglio e come Giunta dovremo fare da qui alle prossime settimane.
Ci sono una serie di emendamenti che sono stati presentati, non tutti dal nostro punto di vista, alcuni sono certamente interessanti come proposte e mi pare che la maggior parte possano essere ricomprese nell’ordine del giorno, che è stato presentato dal Consigliere Traversini per il quale ho chiesto al Segretario generale una piccola integrazione, un emendamento. Tendenzialmente voteremo contro gli emendamenti, non perché c’è una contrarietà, ma perché, come ho detto nell’intervento e ribadisco ora, c’è un interesse, ma è chiaro che se approvassimo l’emendamento con poche o senza risorse diventerebbe un’ulteriore presa in giro, credo invece che un lavoro serio vada fatto, quindi ben vengano alcune proposte che sono state presentate, ma vanno necessariamente approfondite insieme agli Assessori ed alle Commissioni, ci sarà modo di affrontare quegli argomenti da qui alle prossime riunioni.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Volevo fare una raccomandazione, che vengano specificati bene gli emendamenti prima del voto, altrimenti ...

(interrompe il Consigliere Carloni)

PRESIDENTE. Il Consigliere Micucci ha parlato in termini generali di tutti gli emendamenti non di uno in particolare.
Prego, Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Vorrei capire com’è la dinamica della votazione: viene detto il numero dell’emendamento e viene illustrato dal presentatore perché così a distanza non è semplice inquadrare bene tutti gli emendamenti. Chiedo che questa sia la procedura.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Solo per confermare il fatto che solo adesso qui in Sala Bastianelli siamo riusciti a vedere, tramite posta elettronica, il sub-emendamento del Consigliere Carloni, fino a qualche ora fa non ce l’avevamo, questo giusto per dire che adesso dovremmo fermarci tutti, sospendere il Consiglio e stampare il subemendamento, guardarlo con calma e poi votare, questa sarebbe la prassi ordinaria. Capisco che la democrazia, a volte, è una cosa fastidiosa

PRESIDENTE. Consigliere Marconi gli emendamenti sono stati mandati a tutti, anche il subemendamento.

Luca MARCONI. Noi l’abbiamo visto adesso, comunque bisogna avere tre p.c., uno con cui essere collegati con il Consiglio, un altro con il quale prendere atto del subemendamento.
L’unica che l’ha aperto è stata la Consigliera Leonardi e ce lo ha fatto vedere.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Ho sentito l’intervento del Consigliere Micucci che noi non condividiamo. Non pensiamo che gli emendamenti presentati, che non sono in linea con l’ordine del giorno, devono essere ritirati. Non è degno di una Assemblea legislativa!
Credo che gli emendamenti presentati abbiano una dignità, devono essere valutati, altrimenti siamo nelle stesse condizioni di quattro anni fa, quando la maggioranza era arrogante. La maggioranza vuole condizionare il lavoro del Consiglio, ma a questo punto si gestisca le cose in proprio, non si può da una parte dire siamo tutti d’accordo e dall’altra dichiarare: “Questo non va bene, questo deve essere fatto in un altro modo”.
Qui c’è un emendamento che potrebbe migliorare tutta l’impalcatura perché ci sono delle situazioni più favorevoli rispetto alle cose che sono state indicate nella legge, ci sono delle condizioni più favorevoli perché dobbiamo dare la possibilità al marchigiano che vuole fare la domanda di trovarsi in una condizione vantaggiosa, la migliore.
Adesso questa cosa che stiamo facendo si sovrappone a un decreto del Governo, questo è il problema di fondo e siccome lo avete voluto fare a tutti i costi, anche se molti Consiglieri avevano detto di aspettare, di vedere il provvedimento del Governo, di inserirsi poi nella discussione, ma nel frattempo vedere quanti soldi poteva mettere la Regione, metodologicamente avete voluto affrontare in un determinato modo i lavori, queste sono le conseguenze, addirittura sugli emendamenti che potrebbero migliorare la situazione si dice: “No, questi non si prendono perché c’è un ordine del giorno che noi come maggioranza - non so chi lo ha firmato e non mi interessa - abbiamo già discusso”. E allora? Siamo alle solite, “si predica bene, ma si razzola male” queste sono le conseguenze. Viva il Partito Democratico.

PRESIDENTE. Preciso al Consigliere Marconi che l’emendamento è stato inviato alle ore 15.59 e tutti l’avevate nella casella postale, quindi tutto è assolutamente regolare, me l’hanno confermato dal vivo anche altri Consiglieri, quindi, chiedo per favore di non fare ostruzionismo e di andare avanti perché siamo tutte persone di buon senso. Direi di procedere in questa maniera, altrimenti non finiamo più.
Ha la parola l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Solo per chiedere: è questo l’emendamento del Consigliere Carloni che chiede di adeguare la nostra normativa al decreto nazionale? E’ quasi naturale che sia questo, ma noi non possiamo fare una legge che va fuori dal decreto nazionale, perché poi il decreto nazionale supera la legge. Volevo capire questo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carloni.

Mirco CARLONI. E’ esattamente questo Assessore, io ho fatto un subemendamento in cui ho detto: fatte salve le disposizioni migliorative introdotte dal decreto Cura Italia e dal decreto liquidità, quindi questa norma grazie a questo emendamento, su cui ho lavorato seriamente, non strumentalmente, permetterebbe alla legge che stiamo per approvare di essere fatta alla luce dei due decreti. Mi sembra surreale che il capogruppo del PD non l’abbia capito.

PRESIDENTE. Subemendamento 1/1/1. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Carloni, Celani, Fabbri, Giorgini, Leonardi, Maggi, Malaigia, Marconi, Marcozzi, Zaffiri.
Contrari: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Casini, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Micucci, Rapa, Sciapichetti, Traversini, Urbinati, Volpini.
Astenuti: Mastrovincenzo, Minardi.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/1 a firma del Consigliere Carloni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Mirco CARLONI. Nel subemendamento veniva perfezionata la data del secondo decreto, introduceva la novità della normativa nazionale alla luce della quale andiamo a fare questa norma. Era migliorativo della legge che stiamo votando, ma mi pare di aver capito che non interessa a nessuno.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Intervengo per dire che ho problemi con la votazione e prima avrei votato per l’emendamento del Consigliere Carloni e voglio ribadirlo con chiarezza perché mi sembrava saggio, purtroppo non ho potuto votare, adesso spero di ripristinare la situazione per votare almeno gli altri emendamenti. Volevo ribadire questa mia posizione. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 1/1. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Carloni, Celani, Fabbri, Giorgini, Leonardi, Malaigia, Marconi, Marcozzi, Pergolesi, Pieroni, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Contrari: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Casini, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Sciapichetti, Traversini.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Chiedo ai Consiglieri che hanno problemi nel votare di comunicarlo, chiedendo la parola, così lo vediamo, altrimenti do il voto per non espresso.

Articolo 1. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Prima volevo votare a favore, ma non ci sono riuscito, adesso ho chiesto la parola e me l’ha data, magari i Capigruppo potrebbero avere il microfono aperto nel momento in cui c’è qualche difficoltà nella votazione.
Per quanto riguarda l’articolo 1 noi l’abbiamo condiviso. Direi che maggioranza e opposizione, senza distinzione di appartenenza politica, in questi frangenti dovrebbero avere uno spirito collaborativo vista la difficoltà in cui ci troviamo, soprattutto per le persone più fragili e più deboli, quindi, con tutto il rispetto e con grande pacatezza dico che la considerazione che ha fatto il Consigliere Micucci è secondo me azzardata e fuori luogo.
Voglio dire che se un emendamento è fondato, come quello del Consigliere Carloni che noi abbiamo votato a favore, uno è libero di votare a favore o contro. La dichiarazione di voto che ha fatto il capogruppo del PD è inopportuna, comunque sull’articolo 1, nonostante siano stati bocciati dall’Aula i due emendamenti del Consigliere Carloni, voteremo favorevolmente.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Casini.

Anna CASINI. Soltanto per un chiarimento perché abbiamo parlato prima dell’emendamento del Consigliere Carloni che si riferiva al decreto 18/2020, ora io mi chiedo quale decreto avete visto, considerato che sarà oggetto di un maxi emendamento che ieri non ha avuto il parere favorevole all’unificata perché l’Anci ha lasciato la seduta, quindi è totalmente sospeso, come non sappiamo noi quale sarà il contenuto del decreto 18, così non può saperlo l’Assemblea; tanto meno si conosce il contenuto del decreto legge 23 perché, è vero, dovrà anch’esso essere convertito, quindi, voglio dire, è tutto in divenire per cui è un atto di buon senso quello del nostro capogruppo, quello di dire vedremo alla fine la coerenza con i decreti definitivi.

PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2.
Emendamento 2/1 a firma del Consigliere Fabbri, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente solo per fare mente locale, ne abbiamo parlato questa mattina durante la discussione generale, questo emendamento istituisce tre fondi: quello di aiuto a fondo perduto, quello di adeguamento e quello di rilancio, per cui si suddividono i 4 milioni di euro disponibili previsti dalla normativa per i Confidi, 2 milioni sul fondo di aiuto e 1 milione per ognuno degli altri due. Questo è il senso di questo emendamento.

PRESIDENTE. Emendamento 2/1. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Carloni, Celani, Fabbri, Giorgini, Leonardi, Maggi, Malaigia, Marcozzi, Pergolesi, Volpini, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Contrari: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Casini, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/1 bis a firma della II Commissione. Ha la parola il Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Ho enunciato i quattro emendamenti questa mattina nella presentazione della legge, ora non ho presente a quale ci riferiamo.

PRESIDENTE. Lo leggo: “Alla lettera a) del comma 1 dell’articolo 2 dopo le parole ‘dell’artigianato’ aggiungere le seguenti ‘e i centri di servizi alle imprese’”.

Gino TRAVERSINI. Questo lo abbiamo ritirato, è l’unico emendamento che non ho presentato perché è stato ritirato, almeno questo è stato richiesto.

Emendamento 2 bis/1. Ritirato

Subemendamento 2/2/1 a firma dei Consiglieri Celani, Marcozzi. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Ho capito che il contenuto non interessa, però due minuti li voglio spendere.
Ho voluto condividere questo emendamento, che ha la copertura finanziaria, con la Consigliera Marcozzi e con i Consiglieri di minoranza, un segno tangibile, un aiuto da dare alle attività commerciali, artigianali e di servizi che vivono un momento drammatico aggravato dalla loro posizione geografica, l’entroterra, e dai danni subiti dal terremoto, anticipando quelle che potranno essere le misure che la Regione metterà in campo successivamente, magari con uno spettro molto più ampio.
Nel decreto 23 abbiamo visto che ci sono 200 milioni a garanzia di una ipotetica liquidità che queste attività potrebbero avere attraverso l’accensione di prestiti, togliere ai Confidi 500 mila euro mi sembra una cosa buona e giusta per assegnarli a chi? Per fare un fondo di solidarietà emergenza Covid 19 destinato ad attività commerciali ed artigianali presenti nei comuni fino a 3.000 abitanti, poi l’ho subemendato fino a 3.500 abitanti.
Ho fatto un conto, si tratta in pratica di circa 130/140 comuni sotto i 3.500 abitanti, ci sono circa 500 attività, le ho censite, che potrebbero avere immediatamente un contributo intorno ai 1.000 euro ciascuno.
Dico questo perché la probabilità che le attività commerciali e artigianali avranno di ripartire nelle grandi città, cioè nelle città sopra i 10.000 abitanti, è del 90%, le piccole attività nell’entroterra avranno una possibilità si e no intorno al 20%. Se avranno un aiuto di questo tipo garantiremo loro la sopravvivenza, e questo è fondamentale dopo tanti anni che ci riempiamo la bocca parlando delle aree interne. Se nelle aree interne togliamo anche questi piccoli servizi commerciali e artigianali sicuramente acceleriamo la loro morte perché sono in una situazione drammatica, dopodiché non avremo più la presenza di questo grande patrimonio, comunità interne piene di vitalità, piene di esperienza, piene di saggezza, che custodiscono un territorio molto fragile.
Qualcuno potrebbe dire: “Andremo a fare qualcosa che dovrebbe essere esteso a tutti”, certo, ma lo faremo successivamente, qui non vogliamo escludere nessuno perché se ai Confidi togliamo 500 mila euro non succede assolutamente nulla, dato che ci sono 200 miliardi di garanzia posti dal Governo per l’accesso ai prestiti. Mi sembra un segnale importante per le attività poste all’interno. Tutto qui.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Non per fare ostruzionismo, ma semplicemente perché sono rimasto colpito da questi subemendamenti ed emendamenti che rispondono in maniera più puntuale alla logica di una nostra legge e mi motiva riguardo al voto finale per un semplice motivo, di fronte a 400 miliardi di credito che offre il Governo i nostri 4 milioni più tutte le ricadute sono veramente cosa poca, ma l’abbiamo detto, il senso, e faccio riferimento sia quello che ha detto il Consigliere Maggi sul piano politico ed a quello che ha detto il Consigliere Traversini sul piano sostanziale in apertura di seduta, di una nostra legge rispetto alla marea dei miliardi che mette in campo il Governo è una specificazione rispetto alla realtà.
E’ ovvio che al sud un emendamento di questo tipo non avrebbe senso perché i Comuni sotto i 3.500 abitanti sono pochissimi, da noi sono una marea, quindi la proposta dei Consiglieri Celani e Marcozzi va nella direzione di giustificare un nostro intervento legislativo in questo senso e credo che possa essere accolto da tutti.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Ho letto l’emendamento rispetto all’intervento del Consigliere Celani che ha parlato prevalentemente di aree interne, ma il subemendamento che lui propone prevede 3.500 abitanti, parla di tutti i Comuni delle Marche fino a 3.500 abitanti, il che mi porta a ragionare che Comuni di 3.500 abitanti sono tanti anche sulla costa, nell’area collinare, a questo punto l’emendamento con una copertura di 500 mila euro andrà non ad alcune centinaia di ristoranti, bar di questi comuni, ma a tutti i Comuni delle Marche che ne faranno domanda.
L’ho ricordato nel mio intervento all’inizio del dibattito di questa proposta di legge, secondo me queste sono misure che non servono a niente, perché se era scritto: “per tutti i Comuni fino a 3.500 abitanti delle aree interne” oppure “delle aree del cratere” sarebbe stato più ristretto, come ha detto il Consigliere Marconi, in una logica più stringente e per me avrebbe avuto un senso non solo politico, ma anche logico. Il subemendamento così scritto, nel quale non viene stabilito che i fondi vanno direttamente alle aree interne, in particolar modo a quelle del cratere, è il solito fumo che viene messo, senza nessuna possibilità di finanziamento. Sono tutti emendamenti spot che non servono a nulla.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Chiedo all’Assessore Pieroni quanti e quali Comuni dell’area costiera sono sotto i 3.500 abitanti perché non li ho presenti, per ignoranza mia probabilmente.

PRESIDENTE. Ha la parola, per una precisazione, l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Guardi Consigliera, faccio un semplice esempio del mio territorio, Sirolo e Numana sono Comuni che hanno meno di 3.500 abitanti e penso che siano abbastanza conosciuti, per non parlare di quelli che sono nelle aree collinari, che sono tantissimi, al di sotto dei 3.500 abitanti.
Per me il Consigliere Celani doveva fare un emendamento, se doveva avere una forza politica e una validità di interesse, mirato alle sole aree del cratere ed io l’avrei votato volentieri, ma così è soltanto uno spot.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Se l’Assessore interviene in questo modo mi tira per i capelli, Numana ha oltre 4.000 abitanti e Sirolo ne ha oltre 3.500, l’Assessore al turismo queste cose le dovrebbe sapere.
A questo punto bocciate il subemendamento e rimane il limite dei 3.000 abitanti, però, ripeto, Numana ha più di 4.000 abitanti e Sirolo ne ha più di 3.500, su certe cose sono stato abbastanza attento. Assessore Pieroni, questi scivoloni da lei non me li aspettavo.
Io ho dato un segnale prevalentemente alle aree interne perché ci sono 80/90 Comuni che non arrivano a 500/600 abitanti, voglio vedere le attività commerciali come ripartiranno, voglio vedere quanti miliardi metterete in campo per sostenere questi territori!

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Vorrei invitare il Consigliere Celani a modificare il subemendamento e a farlo solo per aree del cratere, secondo me lo voterebbe tutto il Consiglio regionale, altrimenti rischiamo di utilizzare la cifra di 500 mila euro a prescindere dal numero di abitanti ed il tema vero è che verranno dispersi e non basteranno per l’impegno perché quando gli uffici faranno uscire il bando questo riguarderà tutte le Marche, non si può scrivere “con priorità” dato che la legge che stiamo facendo libera tutti i Comuni fino a 3.500 abitanti.
Credo che se fosse stato mirato in maniera diversa, conoscendo il Consigliere Celani, sarebbe stato migliore, più giusto ed indirizzato alle aree del cratere, allora avrebbe avuto una logica vera. Questo è il mio modesto pensiero.

PRESIDENTE. Ricordo che chi deve intervenire deve sempre prenotarsi
Sub emendamento 2/2/1. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Carloni, Celani, Leonardi, Malaigia, Marconi, Marcozzi, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Contrari: Biancani, Bora, Casini, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Traversini, Volpini.
Astenuti: Bisonni, Busilacchi, Fabbri, Giorgini, Maggi, Pergolesi, Talè, Urbinati.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/2 a firma dei Consiglieri Celani e Marcozzi. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Insisto perché la motivazione dell’Assessore Pieroni non regge, le aree del cratere chiaramente a me sono carissime visto che sono quasi tutte nella provincia di Macerata, però tagliamo fuori l’anconetano e il pesarese, voglio vedere se a Carpegna, città natale del nostro Assessore, non gradirebbero un intervento di questo tipo.
Condivido l’osservazione sul fatto che siamo a piccoli interventi, piccoli interventi dentro un piccolo intervento, quindi non corriamo dentro questa ipocrisia, Assessore Pieroni, già l’abbiamo detto, stiamo votando un atto e lo voteremo che è piccolo, qui si tratta semplicemente di aprire una finestra e da parte della maggioranza dare anche un segnale politico, se questo segnale politico non c’è tutte le dichiarazioni relative ai tavoli, alle Commissioni, alle condivisioni si vanno a far friggere. Quando si condivide non significa che si fa una proposta e ci si aspetta che gli altri rispondano sempre positivamente, ma si accettano anche le proposte di tutti, anche se sono delle minoranze e qualche volta ci si trova tutti d’accordo. Noi democristiani facevamo in questa maniera e vedo che lo stile andrebbe ripreso e non è quello della Democrazia Cristiana che non guardava né a destra, né a sinistra perché, caro Consigliere Giancarli, e preciso che De Gasperi non ha mai guardato a sinistra, la sinistra l’ha sempre sconfitta, è semplicemente buona regola di democrazia e di dialogo.
Apriamo una finestra, il Consigliere Celani ci sta chiedendo questo ed io lo voto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. I Comuni sotto 3.000 abitanti sono 124 nelle Marche, di questi quasi la metà sono sotto i 500 abitanti, in questi luoghi a mala pena c’è un negozio di generi alimentari, molto spesso non c’è. Se non diamo questo segnale politico molto importante quante probabilità hanno di sopravvivere questi negozi dopo essere stati chiusi 2 o 3 mesi? Quanta gente andrà questa estate a visitare quei Comuni e potrà fare spesa in quei negozi? Attività che molto spesso sono gestite a livello familiare, magari ci vivono i genitori e una figlia o un figlio. Noi li stiamo privando non soltanto dell’incasso di 3 mesi, ma anche probabilmente di un reddito per tutto l’anno, non potranno accedere a dei prestiti per avere della liquidità, così come le normali imprese, e chiuderanno, dopodiché quando torneremo a parlare delle aree interne …, perché effettivamente sono prevalentemente aree interne, anche le aree collinari sono aree interne. 3.000 abitanti, fate il conto e vedete nelle province di Pesaro, Ancona e Ascoli quali sono i Comuni.
Ovviamente quelli del terremoto già hanno delle provvidenze, quindi estendiamo a tutti, quelli del terremoto avranno la provvidenza del terremoto e questa del Covid 19, tutti gli altri avranno questa. E’ un segnale politico molto importante, di vicinanza, se non si capisce nemmeno questo e dobbiamo aspettare “Godot”, non so fra quanto tempo, per poter dare delle risorse a tutti a fondo perduto, penso che molte di attività non le ritroveremo, poi voglio vedere a chi diamo questi contributi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Non volevo intervenire, ma questa discussione mi trascina perché questa è la risposta del grande Partito Democratico alle zone dell’entroterra ed alle zone in difficoltà della nostra regione Marche.
E’ l’ennesima prova della sensibilità che questo “grande” partito ha per la comunità marchigiana, il senso politico di questo emendamento presentato dal Consigliere Celani va in questo senso a prescindere dai soldi.
Caro Assessore Pieroni, è una risposta politica al territorio, è una risposta vera e concreta dopo tante parole che da quattro anni a questa parte in quest’Aula ascoltiamo. E’ l’ennesima prova che di fatto voi del Partito Democratico siete contrari a ricercare delle possibilità per dare un aiuto a questo territorio e questo come Lega politicamente lo vogliamo sottolineare, a prescindere dalla dichiarazione di principio fatta dal Partito Democratico all’inizio della votazione di questi emendamenti.
“Noi voteremo contro tutti gli emendamenti”, ha detto il Consigliere Micucci, compreso questo sull’aiuto ai territori, di questo dobbiamo informare la comunità, spiegare chi cerca di aiutare e di migliorare i provvedimenti, ed è questo un ragionamento sensato e di buon senso.
Oggi si poteva fare un focus su questi territori in modo molto concreto, si poteva ragionare politicamente, seriamente e non mettere la testa sotto la sabbia come fa lo struzzo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Non volevo intervenire, però l’intervento del Consigliere Zaffiri che grida vendetta al cospetto di Dio mi costringe a farlo.
Qui si continua a fare politica ed interventi di bassa lega su un tema così serio. Ci sono due modi di fare politica, quello vostro di andare in giro a raccontare le barzellette alla gente, come fa vostro segretario nazionale, oppure c’è un modo serio, che non è solo il nostro, è quello di tutti perché in Commissione, da quello che ho capito, si è discusso in maniera seria e condivisa e si è trovato un percorso che ha coinvolto tutti, tutti i partiti e tutti i Consiglieri di quella Commissione, quindi non ci venite ad insegnare la messa, per cortesia! Il modo serio non è quello di andare in giro a fare i singoli interventi di due lire.
L’ho detto nell’intervento iniziale, voi avete ascoltato solo quello che vi interessava per fare polemica, che molti degli emendamenti che avete presentato, sia la maggioranza che la minoranza, sono interessanti e questo probabilmente è uno di quelli, però le risposte serie si danno mettendoci la sostanza, la pecunia, non solo lanciando dei messaggi. E’ chiaro, potremmo votarli tutti, se veniva in IV o in III Commissione quanti altri soggetti economici ci sarebbero stati da finanziare per fare piccoli interventi? Milioni! Da tutti non possiamo arrivare, c’è un tema di serietà, che è contro il populismo che a volte la Lega fa,
Queste cose sono interessanti, quindi, proseguiamo nel percorso serio che è stato fatto in I e II Commissione, lo evolviamo, recuperiamo le risorse. Gli Assessori hanno dato garanzia che stanno facendo questo percorso, se poi decidiamo che non si può dare a tutti, è inutile che ci prendiamo in giro, non ci sono i soldi per tutti, questo lo dobbiamo dire, non ci sono nelle Marche e non ci sono da altre parti, non è che le Regioni possono dare i soldi a cascata a chiunque venga a battere cassa, perché non è il nostro compito.
O siamo seri e proseguiamo questo percorso, questo abbiamo detto, facciamo le Commissioni, la I, la II, la V, la VI, i Capigruppo, troviamo le risorse dentro il bilancio, che va rivisto, l’abbiamo detto già lunedì prima dei vostri interventi, questo è un percorso di serietà, oppure andiamo in giro come fa il Consigliere Zaffiri a dire a tutti che ci sono i soldi per tutti, che il PD è un branco di cattivi che rubano i soldi, se siete contenti voi, non è questo il nostro modo di fare politica, il nostro è un altro, in bocca al lupo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. A parte le considerazioni che ho sentito adesso, in questo momento così particolare fare la campagna elettorale è offendere la sofferenza della gente, però io voglio contestare quello che è stato detto.
Rispondetemi, la domanda è retorica ovviamente, mi rispondo da solo: è più difficile la vita di un negozio alimentare di vicinanza in città o la vita di un negozio di alimentari in un paese? Mi rispondo da solo: è più difficile la vita di un negozio di città perché c’è la grande distribuzione che sta facendo chiudere tutti, tra Coop, Conad, Lidl. Dei piccoli negozi a conduzione familiare, quelli di cui ha parlato il Consigliere Celani, in Ancona ce ne sono rimasti uno, due, hanno chiuso a decine, quindi, noi siamo per l’aiuto ai negozi di vicinato, abbiamo votato per la chiusura della grande distribuzione la domenica, abbiamo cercato e dato indicazioni per i piccoli esercenti commerciali alimentari, e quelli nelle città con meno di 3.500 abitanti hanno meno rischi di chiusura dei piccoli esercizi alimentari in città. Allora, o aiutiamo tutti o non possiamo fare questo discrimine perché ancora una volta diamo l’impressione di provvedimenti raffazzonati e non ci facciamo una bella figura.
Il piccolo negozio nel momento in cui non ha dipendenti, ha una conduzione familiare, si barcamena meglio dal punto di vista economico del negozio di città che ha un paio di dipendenti, un dipendente, e che ha una concorrenza spietata sul piano dei prezzi e delle referenze.
Il piccolo negozio in città muore, la grande distribuzione lo sta fagocitando. Aiutiamo tutti i piccoli negozi? Io ci sto ad aiutarli tutti, ma fare un provvedimento per i negozi nei piccoli paesi che sono meno a rischio dei negozi di città, non ha senso. E’ una questione di equità, contesto l’affermazione che viene da questo emendamento, che i negozi dei piccoli centri sono più penalizzati dei piccoli negozi delle grandi città.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Intervengo brevemente perché tutti cominciamo ad essere un po’ stanchi e sotto pressione.
Credo che non sia giusto creare questi emendamenti solo per una parte di una categoria, sotto i 3.500 abitanti, anche perché in quei contesti ci sono strutture alberghiere, strutture ricettive e a queste non daremo una risposta, se il principio è questo.
Credo che sia importante riuscire a ritrovare un po’ di equilibrio e ragionare, quello sarà il momento in cui confrontarsi su una exit strategy generale, non soltanto per il turismo su cui stiamo lavorando, e se darà una risposta a quel punto sarà giusto inserire gli emendamenti che sono stati presentati, ma con cifre ben diverse.
Credo che, al di là delle varie posizioni, qui non è che qualcuno può fare campagna elettorale sulla testa e sulle persone che in questo momento sono in grande difficoltà, sia meglio che questi emendamenti vengano ripresi e riportati nel contesto giusto, che è quello di una progettualità complessiva, come ricordava il Presidente Ceriscioli, nella quale creare un percorso di maggioranza ed opposizione condiviso. Questi emendamenti potrebbero, rimodulati ed allargati, essere presi come esempio, ma una votazione così secca, dove mettiamo 500 mila euro fossero anche per 124 comuni, in cui abbiamo almeno due o tre soggetti a cui per dare 500 euro ognuno, credo che significhi solo dare un segnale e darlo negativo. Mi dispiace che questo emendamento sia stato presentato da persone di cui ho stima, ma credo che in questo momento facciano solo campagna elettorale.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Molto brevemente, solo per precisare al Consigliere Micucci che ieri in Commissione abbiamo deciso di rimandare la discussione di questi emendamenti all’Aula per coinvolgere tutti i Consiglieri e per poterli esaminare tutti insieme. Quindi, non è come dice lui: “E’ stata presa una decisione di Commissione e adesso che cosa volete?” Non è questo, anzi, noi volevamo aprire ancora di più la discussione sugli argomenti che ci sembravano da condividere maggiormente.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Le lezioni non ne prendo, anzi, sono abituato a darle dopo le ore 21.00, ho i corsi serali per lezioni di politica.
Ho detto soltanto una cosa molto semplice, che è scritta su tutti i pezzi di carta di questa Regione, che il Partito Democratico è a favore delle zone in difficoltà, solo questo ricordo al Consigliere Micucci.
Naturalmente non c’è campagna elettorale, c’è politica, certo, è logico, questa è politica. Guardare con attenzione al territorio, caro Consigliere Micucci, è politica, anzi, politica dignitosa ed io di fare politica dignitosa sono fiero.
E’ inutile chiamare in causa più volte il mio segretario nazionale, io sono un umile militante di periferia ed in questo momento lo rivendico e ne vado orgoglioso. Diffonderò nel territorio questo messaggio nel limite delle mie possibilità, dirò come stanno le cose nel modo più democratico possibile, che sempre mi ha distinto e come mi distingue anche in questo momento.
Se uno non concorda con l’impostazione che è stata presentata dal Consigliere Celani lo deve dire, è inutile tergiversare tentando di rinviare le cose. C’è una discussione in atto, è stata chiamata in causa la minoranza, ma se vi comportate in questo modo, come avete gestito il terremoto, potete anche gestire questa emergenza, poi alla fine faremo i conti.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Mi meraviglia l’Assessore Pieroni di cui ho stima. Mi ha anticipato il Consigliere Zaffiri, non è campagna elettorale e dirlo è veramente offensivo, significa guardare con attenzione il territorio.
Dico anche un’altra cosa, mi rivolgo al Consigliere Micucci, ieri il Consigliere Carloni ha presentato un emendamento, ha trovato 760 mila euro, che poi si sono ridotti di 100. L’emendamento è stato presentato dalla minoranza, sul quale è stato fatto un subemendamento della Commissione, che non aveva presentato nulla. Questa è collaborazione, Assessore Pieroni.
Parliamo di quali cifre? Questa proposta di legge ha una cifra veramente irrisoria, 4 milioni di euro, allora dov’è la nostra campagna elettorale?
La campagna elettorale è la vostra che non volete assolutamente accettare le proposte della minoranza, che ieri ha dato l’esempio, quando il Consigliere Carloni in Commissione bilancio ha presentato un emendamento, trovando le risorse nella tabella C. Anche la sottoscritta lunedì scorso ha detto iniziamo a fare una ricognizione delle risorse nella tabella C, non significava toglierle, ma trovare quelle che non si sarebbero spese o impegnate perché alcuni eventi non saranno fatti.
Questo è senso di responsabilità della minoranza, abbiamo accettato un subemendamento fatto dalla Commissione, voi invece no, assolutamente no, piccoli emendamenti che abbiamo fatto di fronte ad una altrettanto piccola proposta di legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Vorrei spiegare i motivi per cui ho votato no, non è solo per l’appartenenza al PD, che sicuramente ha il suo valore ed il suo peso, ma dietro c’è un ragionamento che condivido, anche perché quando ho visto gli emendamenti del Consigliere Celani ho pensato che avessero un valore.
Quali sono i due ragionamenti che mi hanno spinto a votare no? Il fatto che tutti gli emendamenti, che in questa giornata andiamo a votare, prendono le risorse di qua e di là, cercando di anticipare dei ragionamenti. Anche se fatti bene ed importanti non sono inseriti in un ragionamento strutturale più grande, che è quello di sapere esattamente quanto abbiamo a disposizione in modo da fare una politica corretta. Quindi avrei invitato, politicamente non c’è stato il tempo perché è tutto molto difficile, a ritirare gli emendamenti e a ripresentarli ...
L’impegno che ci siamo presi nella proposta di ordine del giorno, che spero che venga votata anche se è cambiata, prevede che entro 15 giorni dovremmo ritornare in Consiglio e modificare magari anche quello che facciamo oggi se ci rendiamo conto che qualcosa non va bene, ma con un ragionamento semplice: i soldi che sono sul tavolo, che si possono utilizzare, li impegniamo in un discorso serio.
Il ragionamento del Consigliere Celani, così come qualche altro emendamento che ho visto, sta bene in piedi e ha un criterio, condivido in pieno il fatto che ponga il problema di alcune situazioni, di piccole realtà in cui il commercio e le aperture di alcuni servizi sono essenziali, non solo perché permettono ancora ad una famiglia di guadagnare qualcosa, ma dà la vita a quel paese, quindi i problemi che ha posto sono seri ed io personalmente li condivido.
Dico questo, andrebbe fatto un ragionamento molto semplice, alcuni emendamenti saranno i primi ad essere presi in considerazione nel tavolo che dovremmo fare, un incontro tra maggioranza e minoranza, per valutare come dividere le nuove risorse che troveremo, altrimenti non ne usciamo bene.
Questo è un ragionamento che oggi avrei approvato tranquillamente per il principio, ma se lo facciamo tra 10 giorni non ne sminuiamo la bontà. La riflessione del Consigliere Celani io la condivido e sono disponibile a dare una mano per questo, perché ci sta tutto, ma lo dovremmo fare nel momento in cui conosceremo le risorse disponibili, sperando anche di mettere qualcosa in più.
Questo è quello che, secondo me, oggi dobbiamo fare e lo dico anche perché ci sono altri emendamenti che vanno a prendere i soldi di qua e di là, così rischiamo di aumentare la confusione e di non essere organici rispetto al problema che viviamo. Tutto qui.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Solo per una puntualizzazione ed evidenziare come sono andate ieri le cose in I Commissione, riferendomi all’intervento della Consigliera Marcozzi.
Il subemendamento si è reso necessario perché l’emendamento così come scritto dal Consigliere Carloni non era ammissibile, è servito per ricondurlo dentro l’alveo dell’ammissibilità dato non era possibile toccare quelle risorse che aveva indicato il Consigliere Carloni. Ecco il vero motivo ad essere precisi, al di là del merito che rappresenta nello specifico l’emendamento.,
Mi sembra che nella discussione generale oggi sia emerso il “leitmotiv” che, alla luce di tutte queste azioni coordinate dal Governo, dalla Regione, forse dall’Unione europea, su questa materia in divenire sia provvidenziale astenersi da impegni che vanno in una o in un’altra direzione, tutte legittime, ci mancherebbe, per guardare organicamente a quello che si potrà fare domani e dopodomani in virtù degli interventi che si susseguono giorno per giorno.
Questo è un richiamo al mio intervento, ma ho colto l’occasione perché la Consigliera Marcozzi ha detto che c’è stata collaborazione in I Commissione, ed è vero, però il motivo ispiratore del subemendamento è da ricondurre all’ammissibilità, altrimenti l’emendamento del Consigliere Carloni non sarebbe stato ammissibile.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Mi sono prenotato, ma gli interventi dei Consiglieri Micucci, Traversini ed ora Giacinti mi esonerano dall’intervenire nel merito perché l’hanno fatto loro e bene.
Allora vi chiederete perché ho mantenuto l’iscrizione, così ne approfitto per dire, proprio per la stima e per il confronto dialettico che ho con il Consigliere Marconi, che il partito di centro che guarda a sinistra non è una mia definizione, ma una celebre definizione degasperiana, io non mi permetto mai di modificare le affermazioni di nessuno, figuratevi se mi permetterei di modificare una definizione di un grande statista come l’On. Alcide De Gasperi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Come nipote di De Gasperi, per fatto personale. Il Consigliere Giancarli non è certamente nipote di De Gasperi, ma di Togliatti.
De Gasperi, caro Consigliere Giancarli, non ha mai fatto quella affermazione, quella è una traduzione fatta da un giornalista, c’è stato addirittura un piccolo livello scritto da Arnaldo Forlani che spiega esattamente questo, non l’ha mai detto.

PRESIDENTE. Emendamento 2/2. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Carloni, Celani, Leonardi, Malaigia, Marconi, Marcozzi, Zaffiri.
Contrari: Biancani, Bora, Busilacchi, Casini, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Traversini, Volpini.
Astenuti: Bisonni, Fabbri, Giorgini, Maggi, Pergolesi, Talè, Urbinati.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3.
Emendamento 3/1 a firma del Consigliere Fabbri, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Piergiorgio FABBRI. Gli articoli 3, 4, 5 e 6 sono riferiti al mondo Confidi. Abbiamo fatto l’emendamento sull’articolo 2 per sostituire la destinazione dei 4 milioni dai Confidi ai tre fondi che proponevo di fare per aiutare direttamente le imprese, quindi sugli articoli 3, 4, 5 e 6 ci sono degli emendamenti che abrogano l’attuale proposta della Giunta, per dare una fisionomia diversa, di cui ho parlato questa mattina.

PRESIDENTE. Emendamento 3/1. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Carloni, Celani, Fabbri, Leonardi, Maggi, Malaigia, Marcozzi, Pergolesi, Zaffiri.
Contrari: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Casini, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4.
Emendamento 4/1 a firma del Consigliere Fabbri. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Carloni, Celani, Fabbri, Giorgini, Leonardi, Maggi, Malaigia, Marcozzi, Pergolesi, Zaffiri.
Contrari: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Casini, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Sub emendamento 4/1 bis/1 a firma dei Consiglieri Pieroni, Rapa. Ha parola il Consigliere Rapa.

Boris RAPA. Grazie Presidente. Questo emendamento per far si che nessuna spesa di tutorial di associazione possa essere pretesa dal Confidi anche nei confronti dei non ... nelle misure previste in questa legge, fino al 31 dicembre 2020 o comunque fino alla conclusione delle attività conseguentemente avviate.

PRESIDENTE. Sub emendamento 4/1 bis/1. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Carloni, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Leonardi, Malaigia, Marconi, Marcozzi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini, Zaffiri.
Contrari: Fabbri, Giorgini, Maggi, Pergolesi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 4/1 bis a firma della II Commissione. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Carloni, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Leonardi, Malaigia, Marconi, Marcozzi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini, Zaffiri.
Contrari: Fabbri, Giorgini, Maggi, Pergolesi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Solo per sapere la votazione sull’emendamento Rapa.

PRESIDENTE. Il voto è stato favorevole.
Emendamento 4/1 ter a firma della II Commissione. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giancarli, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Contrari: Fabbri, Giorgini, Maggi, Pergolesi.
Astenuti: Carloni, Leonardi, Malaigia, Zaffiri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 4/2 a firma dei Consiglieri Celani, Marcozzi. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Vorrei dire per correttezza di controllare che questi due …, per dire che non faccio né demagogia, né campagna elettorale ed ho molta onestà intellettuale. Mi sembra di aver capito che questo emendamento decade dal momento che è stato approvato il subemendamento dei Consiglieri Pieroni e Rapa che prevede in merito ai Confidi la gratuità per l’istruttoria e altro.
Chiedo venia e chiedo al Segretario generale di darmi conferma, altrimenti vado avanti.
L’emendamento è molto semplice e chiede di ridurre gli oneri che sono stati stabiliti al comma 5 dell’articolo 4 che prevede che il tasso di interesse, la quota del prestito cofinanziato dai Confidi, non deve essere superiore al 2%, io ritenevo eccessivo l’1,5%, però questo era collegato a tutta una serie di altre situazioni. Mi date conferma?
Il mio emendamento, come il successivo, tende a ridurre gli oneri del tasso di interesse della quota del prestito cofinanziato dai Confidi con le risorse proprie e lo abbasso dal 2% all’1,5%.
Ora mi sembra di aver capito che il subemendamento, non ce l’ho sottomano, dei Consiglieri Rapa e Pieroni, che abbiamo approvato, preveda che i Confidi fino al 31 dicembre devono farlo gratis. Che cosa però? La quota di interessi oppure soltanto la quota di istruttoria? Vorrei sapere questo perché delle due l’una, o è decaduto il mio emendamento oppure vado avanti. Non l’ho capito perché non ho sottomano il subemendamento dei Consiglieri Rapa e Pieroni

PRESIDENTE. Consigliere Celani glielo leggo: “Nessuna spesa di istruttoria o di associazione potrà essere pretesa dai Confidi anche nei confronti dei non associati per l’attuazione delle misure previste in questa legge fino al 31 dicembre 2020 e comunque fino alla conclusione delle attività conseguentemente avviate”.

Piero CELANI. Bene, l’emendamento vive, perché questo è relativo al fatto di abbassare la quota del tasso di interesse del prestito cofinanziato dai Confidi. Siccome il 50% che dà la Regione è gratis, mi sembra eccessivo il 2%, tant’è vero che anche per quanto riguarda il decreto 23 fatto dal Governo mi sembra che ci siano dei passaggi scaglionati, addirittura nei primi anni si passa dallo 0,25, allo 0,50 per arrivare all’1% nella fase finale, per cui ritengo che il tasso di interesse del 2% sia eccessivo e che si possa abbassare all’1,5%.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Solo per scusarmi, prima la sentivo, ma non riuscivo a connettermi, motivo per cui non rispondevo. Io mio voto non era influente, ma se capita un’altra volta tenga conto che uno potrebbe non essere connesso e magari il voto potrebbe essere decisivo, solo questo. In quel caso non fa nulla.

PRESIDENTE. Emendamento 4/2. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Carloni, Celani, Giancarli, Leonardi, Malaigia, Marconi, Marcozzi, Pieroni, Rapa, Zaffiri.
Contrari: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Casini, Ceriscioli, Cesetti, Fabbri, Giacinti, Giorgini, Maggi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pergolesi, Sciapichetti, Traversini, Volpini.
Astenuti: Talè, Urbinati.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Solo per dire che non si apriva la votazione.

Emendamento 4/2 bis a firma della II Commissione. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Carloni, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Leonardi, Malaigia, Marconi, Marcozzi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Contrari: Fabbri, Giorgini, Maggi, Pergolesi, Zaffiri.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 4/3 a firma del Consigliere Carloni. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Ho chiesto la parola perchè prima, lei probabilmente non ha visto, ho votato verde e poi il dito sul telefonino ha spostato il voto, che è andato a finire sul rosso. Siccome i mezzi di comunicazione non sono quelli dell’Aula, alziamo la mano e lei vede, ecco quello che succede. Questo è un inconveniente grave perché avevo espresso un voto favorevole, ma nel telefonino è diventato contrario. Questo è un problema che evidenzia qualche complicazione, è inutile che facciamo tutti i faciloni, i faciloni io li sento, ma ne vedo pochi e questa è la conseguenza.
Nella votazione precedente ho espresso un voto nettamente contrario a quello che è venuto risultato.

PRESIDENTE. Consigliere Zaffiri le ricordo che anche in Aula da quando c’è il sistema Concilium non si possono correggere le votazioni, basta con queste cose pretestuose, è dall’inizio delle sedute assembleari che continua a protestare sul niente. Da quando c’è questa modalità in Aula non si può più modificare il voto, lo sa bene anche lei, avrebbe avuto tutto il tempo per correggere il voto e non l’ha fatto.
Emendamento 4/3. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Carloni, Celani, Leonardi, Malaigia, Marcozzi, Zaffiri.
Contrari: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Casini, Ceriscioli, Cesetti, Fabbri, Giacinti, Giancarli, Giorgini, Maggi, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pergolesi, Sciapichetti, Traversini, Urbinati, Volpini.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Ho chiesto la parola perché quello che ha poc’anzi detto probabilmente vale per suo nipote.
Le ho detto che è sparita dal telefonino l’icona per votare e non è la stessa funzione, come dice lei, dell’Aula.
Lo so che finché non chiude la votazione posso cambiare il voto, questo lo so, non c’era bisogno che me lo dicesse lei, ma sul telefonino è successa un’altra cosa. E’ lei che fa finta di non capire, io non sono strumentale nei suoi confronti o in quelli dell’Aula, assolutamente, ho evidenziato un problema perché è risultato un voto che non volevo esprimere, perciò queste lezioncine se le tenga, Presidente.

PRESIDENTE. Anche dal telefonino può cambiare il voto se vuole.

Emendamento 4/4 a firma del Consigliere Carloni. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Carloni, Celani, Leonardi, Malaigia, Marcozzi, Zaffiri.
Contrari: Bisonni, Bora, Busilacchi, Casini, Ceriscioli, Cesetti, Fabbri, Giacinti, Giancarli, Giorgini, Maggi, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pergolesi, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Astenuti: Pieroni.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 4/5 a firma del Consigliere Carloni identico all’emendamento 4/5 bis della Commissione, quindi lo votiamo una sola volta. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Bisonni, Busilacchi, Carloni, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Leonardi, Malaigia, Marconi, Marcozzi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini, Zaffiri.
Contrari: Bora, Fabbri, Giorgini, Maggi, Pergolesi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 4/5 bis a firma della II Commissione. Decaduto.

Emendamento 4/6 a firma del Consigliere Carloni. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Carloni, Celani, Leonardi, Malaigia, Marcozzi, Zaffiri.
Contrari: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Casini, Ceriscioli, Cesetti, Fabbri, Giacinti, Giancarli, Giorgini, Maggi, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pergolesi, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Astenuti: Pieroni.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 4/7 a firma del Consigliere Carloni. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Carloni, Celani, Leonardi, Malaigia, Marcozzi, Zaffiri.
Contrari: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Casini, Ceriscioli, Cesetti, Fabbri, Giacinti, Giancarli, Giorgini, Maggi, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pergolesi, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Astenuti: Pieroni, Rapa.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 4/8 a firma dei Consiglieri Celani, Marcozzi. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Questo emendamento riguarda la lettera d) dell’articolo 4 e tende a ridurre il costo massimo per la concessione della garanzia, che da un tasso dell’1,7% passa a 1,4%, fino ad un importo massimo non di 3,5% ma di 2,5%, una tantum, per quanto riguarda il tetto massimo. In pratica per le operazioni a breve termine si passerebbe da 1,7 a 1,4% e successivamente ci sarebbe un aumento dello 0 0,5% annuo fino ad arrivare, secondo la normativa attuale, secondo l’articolo che stiamo votando, a 3,5%, invece ritengo che giusto, riparametrare il tutto al 2,4%.
Consentitemi anche di fare una considerazione molto buffa. La maggioranza vota favorevolmente l’emendamento che prevede di togliere i costi delle spese istruttorie, che dice che il Confidi lo deve fare gratis, tutti d’accordo, io invece dico di ridurre il costo degli interessi per i Confidi, nell’emendamento precedente, che passava da 2 a 1,5, e si vota contro.
Adesso voglio vedere come la maggioranza vota la riduzione del costo massimo per la concessione della garanzia, che io ritengo eccessivo a 1,7% e lo porto ad 1,4% e il costo massimo da 3,5% a 2,5%.
Tra l’altro, quando il Consigliere Micucci ha fatto quella dichiarazione, che avrebbe votato contro tutti gli emendamenti, mi sembrava di aver capito che avrebbe votato anche contro a quelli della maggioranza, qui ci sono due pesi e due misure. Non ci parlate più di demagogia, di fare campagna elettorale, non ci parlate più di onestà intellettuale. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 4/8. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Carloni, Celani, Leonardi, Malaigia, Marconi, Marcozzi, Rapa, Talè, Urbinati, Zaffiri.
Contrari: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Casini, Ceriscioli, Cesetti, Fabbri, Giacinti, Giancarli, Giorgini, Maggi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pergolesi, Sciapichetti, Traversini, Volpini.
Astenuti: Pieroni.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 4/9 a firma dei Consiglieri Celani e Marcozzi. Decaduto.

Articolo 4, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5.
Emendamento 5/1 a firma del Consigliere Fabbri, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Piergiorgio FABBRI. Ripeto la filosofia di voto che ci sta guidando, noi volevamo sostituire la destinazione dei 4 milioni a favore dei Confidi per i fondi, quindi sugli articoli 3, 4, 5 e 6 votiamo sempre contro perché nella filosofia di riscrittura della legge questi non sono articoli che ci interessano, indipendentemente dalle varie sfumatura che gli emendamenti e i subemendamenti hanno, anche perché noi avevamo un’idea di legge differente, giusto per chiarire le motivazioni per cui in maniera congruente stiamo votando in questo modo.

PRESIDENTE. Emendamento 5/1. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Carloni, Fabbri, Giorgini, Maggi, Malaigia, Marcozzi, Pergolesi, Zaffiri.
Contrari: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Casini, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Astenuti: Celani, Leonardi.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 5/2 a firma del Consigliere Carloni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Mirco CARLONI. Questo emendamento prevede che il trasferimento delle risorse è condizionato alla sottoscrizione di un impegno e prevede che la garanzia sia offerta a titolo gratuito senza applicare alcun costo ed alcuna commissione, né una tantum né a titolo continuativo, in deroga a quanto previsto dalla lettera d) comma 7 dell’articolo 4, parimenti i Confidi non applicheranno alcuna altra commissione o deposito cauzionale per i finanziamenti concessi nei periodi ad intercorrere dalla data in vigore della presente legge sino al 30 settembre 2020.
Questo è un articolo che in modo chiaro definisce la verità sui costi dei Confidi, se, come immagino, la maggioranza voterà contro vi prego di non andare più a dire in giro che avete ottenuto che i Confidi non faranno pagare niente, come ha detto questa mattina il Consigliere Traversini presentando la legge: “Siamo riusciti ad ottenere che i Confidi saranno gratis fino al 30 settembre”. Se veramente pensate questa cosa che dite dovete votare a favore dell’emendamento, altrimenti non dite che è gratis.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Voglio essere sicura che chi vota sia effettivamente il Consigliere e non un’altra persona. Ho chiesto, come lei ha già fatto, Presidente, di accendere tutti i video altrimenti non siamo sicuri che chi vota sia effettivamente il Consigliere, anche perché vedo l’Assessore Pieroni che ha un’immagine, così come il Consigliere Bisonni, quindi che ne so se a votare siano veramente loro?

PRESIDENTE. Giusto, l’ho detto anche in apertura di seduta, lo chiedo per la terza volta, fatevi vedere in viso per un fatto di correttezza. Grazie.
Ha la parola l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Un chiarimento per il Consigliere Carloni. Ha presentato questo emendamento che mi sembra si avvicini molto all’emendamento già approvato dal Consiglio regionale presentato dal Consigliere Rapa. Penso che questo possa essere recepito e votato perché la filosofia è sempre quella di far risparmiare il più possibile a coloro che accederanno al finanziamento presso il Confidi. La filosofia è la stessa, quindi mi sembra che non sia sbagliato votarlo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Ho sentito il Consigliere Carloni riferire nell’intervento che io avrei detto che la garanzia dei Confidi è gratis, senza costi, in realtà è così, la garanzia viene data gratuitamente, poi le spese per l’istruttoria delle pratiche e tutto il resto sono altre cose. La garanzia è data gratuitamente fino al 30 settembre. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Non ho capito se da parte di alcuni Consiglieri ci sia una sorta di ostruzionismo perché uno vota con il sistema Concilium, dove c’è un apparecchio personale, una password personale e deve toccare fisicamente il dispositivo, siamo Consiglieri regionali e la password è personale. Non credo che uno dia la password al primo che passa.
Anche il fatto di vedersi in video non dà garanzie perché io potrei, teoricamente, per pura scuola, stare in video e dare il mio dispositivo a un’altra persona, quindi, il fatto di vedersi in video non garantisce assolutamente niente, la sicurezza del voto è garantita dal fatto che c’è una doppia sicurezza sia sulla connessione che sulla password che impedisce a chiunque altro che non sia un Consigliere di poter votare.

PRESIDENTE. Emendamento 5/2. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Carloni, Celani, Leonardi, Malaigia, Marcozzi, Pieroni, Rapa, Urbinati, Zaffiri.
Contrari: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Casini, Ceriscioli, Cesetti, Fabbri, Giacinti, Giancarli, Giorgini, Maggi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pergolesi, Sciapichetti, Traversini, Volpini.
Astenuti: Marconi.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6.
Emendamento 6/1 a firma del Consigliere Fabbri. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Carloni, Fabbri, Giorgini, Maggi, Malaigia, Marcozzi, Pergolesi, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Contrari: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Casini, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Astenuti: Celani, Leonardi.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7 bis (articolo aggiuntivo).
Emendamento 7 bis/1 a firma dei Consiglieri Celani e Marcozzi. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Questo emendamento introduce l’articolo 7 bis (Sospensione dei termini degli adempimenti e dei versamenti relativi ai tributi regionali). Mi sono reso conto, quando abbiamo approvato la settimana scorsa la sospensione dei termini di pagamento e della riscossione di alcune imposte, tasse e tributi speciali di competenza della Regione, uno fra tutti il bollo automobilistico, che poteva avere luogo in questo provvedimento anche la sospensione dei termini relativi al pagamento dei contributi dovuti al Consorzio di Bonifica delle Marche, il Consorzio Unico di competenza regionale, che incide sull’economia dei nostri agricoltori che in questo momento soffrono anche perché la vendita dei loro prodotti non può essere gestita sui mercati con la stessa semplicità, con la stessa operatività che c’era prima del Coronavirus.
Ho pensato di introdurre anche la sospensione del pagamento dei contributi al Consorzio di Bonifica delle Marche, che ovviamente ripercorrerebbe le stesse condizioni che abbiamo imposto, considerato, inserito nel provvedimento approvato la settimana scorsa, nel senso che i pagamenti sono sospesi, sono effettuati senza sanzioni di interessi in unica soluzione entro il 30 settembre 2020.
Su questo volevo introdurre una rateizzazione, però per correttezza ed onestà intellettuale, siccome non era passata in precedenza la rateizzazione ho introdotto un unico pagamento, un’unica rata, entro il 30 settembre 2020.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Soltanto per far mente locale, sono finiti gli articoli che trattano di Confidi, adesso iniziano quelli che riguardano la gestione dei soldi, che sono stati trovati, per il comparto agricoltura ed altri.
Quindi noi con degli emendamenti tentiamo di migliorare l’articolato e ci esprimiamo tra astensioni ed approvazioni in maniera differente seguendo la nostra filosofia: un’impostazione diversa della normativa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Non volendo riaprire un dibattito complessivo, però su questo punto specifico, a cui fa cenno il Consigliere Celani, vorrei capire se c’è stata una svista rispetto alla precedente normativa, in questo caso andrebbe accolto l’emendamento.
Ho il dubbio, ma non so se qualcuno me lo può risolvere, che non sia un tributo diretto della Regione, un po’ come a livello nazionale chiediamo da tempo il rinvio delle bollette del gas, della luce, del telefono, però non essendo competenza statale, perché sono aziende private, ancora non è avvenuto.
Vorrei capire se questo tributo, a cui fa cenno il Consigliere Celani, rientra tra quelli che abbiamo trattato, come appunto il bollo, quindi va rinviato insieme agli altri, o se è una cosa che non compete alla Regione per cui possiamo sollecitarla, ma non deciderla. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per un chiarimento, il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Siccome è un consorzio, ha tutte le sue competenze, tanto è vero che ha proceduto anni fa ad una riunificazione dei singoli consorzi e adesso abbiamo un Consorzio di Bonifica Unico a cui la Regione ha demandato la gestione di questi fondi e anche la gestione di una parte di territorio che ultimamente addirittura è stata ampliata.
Se vi ricordate c’è stata una modifica, la legge trattata in II Commissione ha affidato al Consorzio di Bonifica anche la manutenzione dei fossi minori e l’assetto idrogeologico di alcuni territori, le strade e altro, addirittura, del pagamento di questi casi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Ho capito a tratti perché la linea andava e veniva, però immagino la risposta, anche se chiedevo un parere dal punto di vista tecnica, senza offesa per il Consigliere Celani.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Non credo che possiamo dare una risposta certa a quello che chiede il Consigliere Micucci, però da un punto di vista legislativo una norma che non può produrre nulla non fa danno. Se questo emendamento dovesse risolversi come nullo sul piano dell’efficacia si risolverebbe tutto, non farebbe danno, quindi in sede di coordinamento tecnico, quando ci sarà un po’ più di tempo vista la straordinarietà, penso che nessuno si offenderà.
Se non è una tassa di nostra competenza è chiaro che la norma è nulla, è come se noi decidessimo di cancellare il contributo all’Unesco.

PRESIDENTE Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. La tassa al Consorzio di bonifica è un onere reale sulla proprietà che fa riferimento a un regio decreto del 1933, è un onere su ciò che si possiede, è una tassa su ciò che si ha, come il bollo dell’auto che è classificato come tassa di proprietà, lo stesso discorso vale per il tributo al Consorzio di Bonifica.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Ho chiesto una verifica, però da quel che so noi non abbiamo titolo ad intervenire su un tributo del genere perché la competenza resta in capo al Consorzio di Bonifica.
In ogni caso, se non vado errato, mi sembra di aver letto da qualche parte che il Consorzio di Bonifica ha già disposto di sua iniziativa la sospensione del tributo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. La Regione interviene in tutto, anche nella definizione dei parametri per stabilire questo canone, tanto è vero che c’è una polemica aperta da anni in quanto la Regione ancora non ha individuato le circoscrizioni entro cui questa tassa sulla proprietà va pagata.
E’ vero che vengono pagate delle tasse anche su degli immobili, così come diceva il Consigliere Giorgini, quindi credo che la Regione abbia tutto il titolo anche perché fa una programmazione con i Consorzi di Bonifica per destinare queste somme, su come spendere queste somme.
Anche se non c’è una competenza al 100%, penso che sia un atto abbastanza importante, un segnale significativo per il mondo dell’agricoltura. Non ho letto da nessuna parte che il Consorzio di Bonifica abbia già provveduto alla sospensione, faccio fatica a crederlo, anche perché ho l’impressione che debba incassare per spendere, però può darsi che lo faccia o l’abbia fatto.
Ritengo che su questo la Regione abbia titolo perché c’è una legge regionale che regola non soltanto il funzionamento, ma anche come si determina questo canone e noi siamo in difetto perché ancora non abbiamo definito tutti i parametri e gli ambiti entro cui applicarlo, per cui penso che si possa intervenire anche sulla sospensione momentanea.
Ripeto, non sono un giurista, come ha detto il Consigliere Micucci, però ritengo, da uomo umile della strada, vengo dal mondo dell’agricoltura perché i miei facevano i coltivatori diretti, che questa tassa pesi abbastanza e se la sospendiamo per qualche mese facciamo qualcosa di buono.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Casini.

Anna CASINI. Grazie Presidente. Mi pare di aver letto, e adesso lo cerco, un comunicato del Presidente del Consorzio di Bonifica delle Marche che dice: “Servizi tutti in funzione, tendiamo la mano al territorio, anche il Consorzio di Bonifica ha rivisto le sue strategie, è stato attivato il lavoro da casa, sono stati prorogati tutti i pagamenti previsti a marzo, siamo venuti incontro al territorio - quindi c’è già una proroga prevista - fatture posticipate a maggio, bollettini a giugno e luglio”, questo è quello che dice in un comunicato stampa, lo riferisco come elemento integrativo di giudizio.

PRESIDENTE. Emendamento 7 bis/1. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Carloni, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Fabbri, Giacinti, Giorgini, Leonardi, Maggi, Malaigia, Marconi, Marcozzi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pergolesi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Avevo chiesto la parola sul punto precedente, prima il sistema non ha funzionato e adesso funziona, era per dire le cose che ha detto l’Assessore Casini, quindi si poteva benissimo sostenere il punto. Grazie.

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 9.
Emendamento 9/1 a firma dell’Assessore Casini, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Anna CASINI. Solo per dire che questa modalità, che è stata anche condivisa con la Commissione, serve per calcolare il numero degli agnelli in maniera certa, perché gli agnelli possono essere inseriti nella banca nazionale soltanto dopo i 6 mesi, mentre in questo modo si riescono a calcolare in maniera certa le pecore gravide o che hanno partorito. E’ una modalità diversa e più certa, altrimenti non avremmo potuto fare un calcolo.

PRESIDENTE. Emendamento 9/1. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Bisonni, Busilacchi, Carloni, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Fabbri, Giacinti, Giancarli, Giorgini, Leonardi, Maggi, Malaigia, Marconi, Marcozzi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pergolesi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Urbinati, Volpini, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Emendamento 9/2 a firma dei Consiglieri Celani e Marcozzi. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. A questo punto credo che gli emendamenti vadano ritirati perché l’emendamento fatto dall’Assessore Casini, chiedo anche lume all’Assessore, sostituisce il comma a) che dava un contributo una tantum per agnello avviato alla macellazione, fino a 10 euro per agnelli Igp e fino a 6 euro per agnelli non Igp. La modalità prende come riferimento la pecora gravida o che ha partorito, per cui credo che questo emendamento non abbia più ragione di essere, come il successivo che stabiliva dei contributi per gli agnelli non avviati a macellazione.
Ne avevamo parlato in II Commissione, il danno non era soltanto che gli agnelli a macellazione subivano un deprezzamento, ma anche e soprattutto per i costi che gli allevatori dovevano subire per il fatto che tanti agnelli tornavano nell’allevamento, quindi diventavano agnelloni, a quel punto il prezzo al chilo era molto più basso, 2 euro, 2,5 euro, per cui si era pensato di dare un contributo per tutti gli agnelli che non venivano macellati e che rimanevano all’interno dell’allevamento.
Credo che gli emendamenti non abbiano più ragione d’esistere essendo il contributo previsto per la pecora e non più per l’agnello.
Dispiace perché, ripeto, potevamo essere avvisati un po’ prima, non avremmo lavorato su questo testo, su questi emendamenti, dato che ci siamo impegnati alacremente per cercare un punto di sintesi, per dare un contributo agli agricoltori che avevano agnelli non avviati alla macellazione. Improvvisamente è arrivato il 7 sera questo emendamento che ha spazzato via questo discorso. Comunque transeat dicevano i latini, chiedo comunque conferma all’Assessore Casini di questo mio ragionamento.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Casini.

Anna CASINI. Molto velocemente, è stato accettato quello che avevano evidenziato sia per le vie brevi che con messaggi le associazioni di categoria. Volevamo una modalità di aiuto al comparto, ed è vero quello che dice il Consigliere Celani, la carne viene pagata molto meno, fino ad arrivare ad 1,80 euro al chilo rispetto ai 4/5 euro che si pagavano precedentemente. E’ vero anche che gli agnelli non vengono ritirati, quindi il danno è duplice perché se l’agnello è una femminuccia diventa una pecora, se è un maschio, mi dispiace ma in questo caso le femmine sono agevolate, non si sa cosa farsene, quindi il danno è duplice.
In ogni caso ve lo dico per vostra conoscenza, la definizione precisa del calcolo, se ci fate caso non c’è un numero preciso, verrà fatta in sede di tavolo tecnico dell’agricoltura insieme a tutte le associazioni, quindi sceglieremo la modalità di emanazione del bando e di calcolo insieme a loro per essere più chiari e più trasparenti possibile.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Solo per dire che condivido il ragionamento perché anch’io mi sono interfacciato con le associazioni di categoria, con gli allevatori in modo particolare e questo problema c’era, tanto è vero che ho cercato di ovviare a tutto questo introducendo un emendamento anche per gratificare gli allevatori a cui tornavano in allevamento gli agnelli che non venivano macellati e, come ha detto l’Assessore, giustamente, l’agnellone maschio alla fine veniva deprezzato al massimo perché non veniva venduto a non più di 1,80/2 euro al chilo. Va bene così, i miei emendamenti non hanno più ragione di esserci e li ritiro.

Emendamento 9/2. Ritirato.

Emendamento 9/3 a firma dei Consiglieri Celani e Marconi. Ritirato.

Emendamento 9/4 a firma dei Consiglieri Celani, Marcozzi.
L’emendamento dice questo: “Al comma 5 dell’articolo 9 dopo le parole ‘lettera b) del comma 1’ sono aggiunte le seguenti: ‘e di 2.500 euro nel caso dell’intervento di cui alla lettera c) del comma 1’”
Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. E’ ritirato anche questo perché prevede il massimo contributo che si poteva dare all’allevatore.
Mi sembra che per l’agnello erano 5.000 euro e per l’agnellone si arrivava a 2.500 euro.
Anche questo emendamento era collegato agli altri che riguardavano la lettera a) dell’articolo 9, comma 5, quindi anche questo è ritirato.

Articolo 9, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 9 bis (articolo aggiuntivo).
Subemendamento 9 bis/1/1 ad iniziativa di 7 Consiglieri ora diventati 5 perché i Consiglieri Giacinti e Biancani hanno ritirato le loro firme, quindi a firma dei Consiglieri Carloni, Maggi, Marcozzi, Minardi, Urbinati.
Ha la parola il Consigliere Carloni.

Mirco CARLONI. Mi dispiace che i Consiglieri di maggioranza hanno ritirato la firma perché il subemendamento nasceva da un lavoro fatto in Commissione, che aveva una sua logica ed avevamo concordato fino a questa mattina la posizione da tenere, quindi era un accordo fatto anche tra persone che condividevano la motivazione.
Il subemendamento nasce dal mio emendamento che prevede di dare un contributo, un segnale ai pubblici esercizi che ritengo siano, come ho detto nel mio intervento questa mattina, una delle categorie più colpite da questa crisi, come ce ne sono altre, ma hanno chiuso per primi, probabilmente riapriranno per ultimi, avranno danni molto importanti ed hanno spese non differibili.
L’emendamento, quello da cui genera il subemendamento, è un contributo una tantum, esattamente come ha fatto il settore agricoltura, con risorse non impegnate. Ieri in Commissione la ragioneria e i dirigenti presenti hanno controllato che le somme non fossero impegnate.
Siamo riusciti dopo una lunga discussione a trovare una sintesi, questa mattina abbiamo presentato tutti d’accordo un subemendamento, che non è ovviamente esaustivo, lo dobbiamo dire per serietà, ma è un segnale che volevamo dare ai bar ed ai ristoranti.
Mi dispiace, lo dico sinceramente, che i due Consiglieri del PD abbiano ritirato la firma, spero però che venga approvato, così com’era negli intenti iniziali.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Precisazione doverosa altrimenti sembrerebbe, e mi dispiacerebbe molto, che il Consigliere Giacinti pensa una cosa e ne fa un’altra, però bisogna ricondurre tutto nella discussione ampia che c’è stata.
Faccio presente al Consigliere Carloni, con il quale ho sempre un ottimo rapporto, che non ci ho ripensato, l’ho rivisto alla luce di un orientamento che è emerso e che ha prodotto, dopo una discussione con il gruppo, un ordine del giorno che presenterà il Presidente della II Commissione Traversini, che sta sulla scia di tutta l’ampia discussione che abbiamo fatto questo pomeriggio, a dire il vero da questa mattina, e si colloca nell’alveo di questa più ampia rivisitazione.
Dare un segnale solo ad una o a due categorie nell’universo mondo di tutte le categorie possibili non mi sembra corretto, come avevo valutato ieri in sede di subemendamento.
Le ricordo, Consigliere Carloni, che il subemendamento ha reso possibile la vita del suo emendamento che così come era stato formulato non aveva l’ammissibilità finanziaria, e questo lo sa bene. E’ servito a mantenerlo in vita, quindi, correttezza per correttezza, è giusto che tutto il Consiglio sappia come stanno le cose.
L’ho già detto alla Consigliera Marcozzi, lo ribadisco a lei che è l’estensore di quel primo emendamento, sa bene che così come l’aveva redatto non era ammissibile, il subemendamento lo ha tenuto in vita ed ora la mia posizione è diversa alla luce del fatto che torneremo sul tema, come è stato ampiamente sostenuto e come hanno detto il Presidente Ceriscioli, l’Assessore Cesetti e una moltitudine di interventi, così come il mio. Una dimensione più ampia rivisitando tutto il bilancio, adattandola ai bisogni, alle esigenze, alle necessità primarie che questa nuova situazione, questa nuova fotografia, impone in questo momento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Parto dalla riflessione fatta dal Consigliere Giacinti quando evidenzia tutti gli argomenti che sono stati messi in campo dai vari emendamenti (ristoranti, bar, agricoltura e altro) perché credo che rispetto all’originale impostazione della legge, anche legittimamente, perché ogni Consigliere può fare delle valutazioni, abbiamo creato una serie di piccoli potentati legati a vari settori, aggiungo, con scarsissimi o quasi nulli finanziamenti.
Comunque il messaggio poteva starci, senza tener conto che il tema più importante è stato recepito nell’ordine del giorno, ed anche inserito in altri emendamenti, quello del turismo.
In questo caso credo che possiamo tener conto dei ristoranti e dei bar, ma non di tutte le strutture alberghiere, di tutto il sistema della balneazione, di tutte le varie agenzie di viaggio e altro. Detto questo, la riflessione dovrà essere riportata nell’ordine del giorno e, come abbiamo detto, insieme dovremmo lavorare per un progetto che abbia un respiro ed una risposta forte al sistema dell’economia marchigiana.
Aggiungo che il subemendamento, come giustamente ha ricordato il Consigliere Giacinti, ha ripreso in toto l’emendamento presentato dal Consigliere Carloni, credo che ci sia stata buona fede da parte del Consigliere Carloni nel presentarlo, soprattutto nel considerare quei capitoli che riguardavano un percorso fatto, non soltanto in questi ultimi mesi, ma già nel 2019, dalla Giunta regionale e dal Presidente nel dare una forte valenza all’Anno Giubilare 2020, in cui il Santuario Mariano di Loreto è stato riconosciuto come Santuario Giubilare e Loreto città del volo. Su questo ci sono stati vari incontri, nei quali sono stati definiti dei finanziamenti mirati per la valorizzazione dell’accoglienza dei pellegrini e non solo, quindi questi finanziamenti, se non sbaglio 320 mila euro, sono stati individuati in un primo capitolo. Debbo dire a tutti i Consiglieri e spero di far capire anche ai presentatori di questo emendamento che i 320 mila euro sono stati già spesi da parte della Delegazione Pontificia per recuperare e riqualificare una struttura da adibire all’accoglienza tant’è che i nostri uffici sono in possesso, già inviate da tempo, delle fatture documentabili le spese fatte e stanno verificando se la documentazione è regolare o no per inviarla alla ragioneria con decreto per il pagamento.
E’ vero che queste somme oggi non sono impegnate dalla Ragioneria, ma sono già state usate dalla Delegazione Pontifica per fare dei lavori e le fatture sono già state inviate agli uffici, che da qui a pochi giorni le manderanno alla Ragioneria per l’impegno e per la liquidazione di 320.000 euro.
L’altra questione è relativa ai 250 mila euro che sono stati individuati ed attualmente non impegnati e che riguardano un progetto di accoglienza in un’area della Delegazione Pontificia, creare uno spazio adiacente al Santuario ed alla Piazza della Madonna e permettere ai pellegrini e ad eventuali turisti di usufruirne.
Anche per questo c’è un progetto già inviato all’Ufficio turismo della Regione Marche che deve dare il parere finale.
Credo che su questa cosa dobbiamo essere attenti perché è giusto riconoscere l’opportunità legata all’Anno Giubilare e al Santuario Mariano più importante al mondo.
Per quanto riguarda l’emendamento presentato dal Consigliere Carloni, aggiungo che, l’ho detto già questa mattina, lo stesso candidato in pectore della destra, subito dopo l’approvazione del bilancio, ha dichiarato che la Regione Marche non aveva stanziato nessuna importante cifra per valorizzare il Santuario Mariano e riconoscere l’Anno Giubilare 2020.
Spero che i Consiglieri non utilizzino queste risorse per un’operazione che darebbe una risposta zero perché, a fronte di un investimento di 600 mila euro, i fondi che andremo a togliere un minuto dopo dovremmo rimetterli, non fra tre mesi, per pagare le fatture in quanto il progetto è stato inviato e i lavori stanno prendendo corpo.
In questo contesto sono convinto che i Consiglieri saranno attenti nel cercare di inserire questa importante opportunità di finanziamento per la ristorazione, a fondo perduto, quindi dovremmo individuare una cifra. Proprio questa mattina ho parlato con la Confcommercio e mi ha detto che dando almeno 1.500/2.000 euro ad ogni ristorante e bar, ha fatto il conto, la Regione Marche dovrebbe trovare 30 milioni di euro, benissimo, cerchiamo questi fondi, non è un problema aprire un capitolo, lo possiamo inserire nel progetto exit strategy che stiamo mettendo in piedi per il turismo.
Credo che questo sia il giusto messaggio da dare anche alle strutture alberghiere e da questo punto di vista stiamo lavorando per cercare di trovare delle opportunità che permettano ai quasi 5.000 alberghi della regione Marche, per non parlare dei circa 1.500 balneari ed aggiungo le agenzie di viaggio ed altro.
Da questo punto di vista potremmo, e questo è l’impegno che prendo, inserire questo percorso con cifre importanti che possano dare il giusto riconoscimento anche ai ristoranti marchigiani senza creare ulteriori criticità con la Delegazione Pontificia che ha già fatto investimenti, ha speso i soldi, previsti nel bilancio di previsione che noi abbiamo approvato dicembre, ha fatto tutte le procedure, ha mandato le fatture e i progetti a cui dobbiamo dare una risposta.
Da questo punto di vista noi Consiglieri dobbiamo essere attenti ed evitare che si possano creare problematiche diverse, l’impegno, che secondo me va preso da tutto il Consiglio, è legato all’ordine del giorno del Presidente Traversini, che va in quella direzione e in un contesto più ampio nel quale diamo garanzie a tutto il sistema alberghiero.
Sono convinto dell’importanza dell’iniziativa che può essere inserita tranquillamente nel progetto complessivo, tenendo conto nello stesso tempo di quelle cifre che se non impegnate dal Servizio turismo e cultura stanno per essere liquidate. Credo che tutte le situazioni debbano essere valutate, come ho poc’anzi detto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBIBATI. Grazie Presidente. Prima ho sentito diverse citazioni, De Gasperi, Togliatti, a me è venuto in mente Mao: quando sotto il cielo c’è grande confusione, la situazione è eccellente. Sinceramente rimango un po’ non dico esterrefatto, però non capisco alcuni passaggi, che vorrei ricostruire insieme alla Commissione, ai Consiglieri della Commissione, all’Assessore Pieroni ed anche agli uffici perché noi siamo stati ringraziati e le due Commissioni hanno fatto un lavoro eccellente, ma questo lo facciamo da quattro anni e mezzo.
Abbiamo lavorato per tutti i settori che ci sono stati sottoposti, ripeto, il timing è stato che ogni 12, 13, 20 minuti, al massimo 30 minuti arrivava un emendamento, che spesso rimetteva in discussione quelli precedenti. Questo è il lavoro che abbiamo fatto per la Giunta, per gli altri provvedimenti, facciamo un provvedimento noi come Commissione e non riusciamo a farlo approvare dal Consiglio, secondo me ne vale anche l’autorevolezza della Commissione.
Lo spirito qual è stato? L’ha detto bene anche l’Assessore Pieroni e faccio questa parentesi, l’unica perplessità, l’unica giustificazione che mi sento di dare è quella dell’Assessore Pieroni che riguardo a quei fondi di Loreto ha perfettamente ragione perché, da come ci ha spiegato le cose, non possono essere tolti, ma nulla vieta di convocare subito una sessione di bilancio, perché credo che a grandi linee siamo tutti quanti d’accordo, l’ha detto anche l’Assessore Cesetti, per rimodulare tranquillamente quelle risorse. Siamo tutti d’accordo, non c’è più la Regione che abbiamo immaginato e che avevamo previsto il 23 dicembre.
Vorrei dire questo, quella era, è e vuole essere una risposta immediata da dare a tantissimi settori, la risposta occorre darla a tutti, è piccola, è grande? L’importante è che ci sia una risposta, questo era un provvedimento che avevamo calzato e calcolato ed andava a sostenere quelle piccole e piccolissime imprese di attività che sono in grande difficoltà perché nelle città più grandi si parla di contratti d’affitto che superano i 4/5 mila euro al mese, sono attività che sono nel buio totale per quello che avverrà da qui a 6 mesi. Mentre qualche azienda di produzione sa che tra un mese o due potrà ripartire, qui le attività non sanno, tra i distanziamenti, i posti a sedere, in piedi, la somministrazione, quale sarà il loro futuro. Parliamo di una categoria che è estremamente in difficoltà.
Non nego che in questo momento mi trovo in grande imbarazzo perché non mi aspettavo, dopo la condivisione che c’è stata in Commissione, di arrivare a questa situazione e mi dispiace che questa cosa finisca così perché era una risposta che potevamo dare già questa sera, anziché dare con una risposta parziale, andremo a dare una risposta a sostegno di diversi settori del tessuto produttivo regionale.
Detto questo, nessuno vuole togliere quei fondi a Loreto, ci mancherebbe altro, però credo che noi, e questo lo dico al Consigliere Giacinti, abbiamo il diritto sacrosanto di sapere in tempo reale, quando impegniamo le risorse, perché quello è il nostro lavoro, se sono libere o impegnate. Come lavoriamo noi in smart-working, possono farlo anche gli altri. Non esiste che arriviamo in Consiglio con delle poste di bilancio già impegnate perché, come ha detto l’Assessore Pieroni, potevano dircelo ieri e non saremmo venuti in Aula con questo provvedimento.
L’ordine del giorno va bene, va benissimo, ci mancherebbe altro, credo che l’unica cosa per uscire da questa situazione, l’hanno detto molti Consiglieri, l’ha detto anche l’Assessore Cesetti, a cui do atto che in questi anni non è mai mancato all’appello quando ci sono state situazioni delicate, sia quella, sono imbarazzato come Consigliere di maggioranza, con l’impegno dell’Assessore e della Giunta e di tutto il Consiglio, di convocare al più presto la fase di apertura del bilancio, appena il Governo approverà il prossimo decreto di aprile, annunciato per la prossima settimana, non parlo di quello del lock-down che dovrà arrivare tra domani e dopodomani, ma dell’altro, quello che dovrà prevedere anche gli 800 euro anziché i 600, abbiamo capito qual è.
La data per le elezioni sarà quella di luglio perché a maggio la finestra è chiusa e non potremo votare, cerchiamo di capire quello che potremo fare in questo periodo, questa è una cosa che non ha detto nessuno, noi diciamo: faremo, faremo, ma non sappiamo quando finirà la legislatura, figuriamoci quello che potremo fare da qui a qualche settimana, quindi la mia preoccupazione è doppia perché questo provvedimento purtroppo si ferma qui. Sono convinto che l’Assessore Cesetti accoglierà questa proposta come ha sempre fatto in questi quattro anni e mezzo, lo ripeto, però non sappiamo quando la potremo fare, se la potremo fare, con quale arco temporale potremo lavorare, magari non riusciremo a dare risposte alle categorie che sono il vero asse portante insieme al manifatturiero.
In quel provvedimento c’è tutto il settore del turismo, gran parte perché, come giustamente ha detto l’Assessore Pieroni, gli hotel non ci sono, anche se credo che in questa legislatura abbiamo fatto abbastanza per questa categoria, ma comunque dovremo fare qualcosa, ci mancherebbe altro.
Volevo manifestarvi questa difficoltà e questo potrebbe essere un metodo per uscirne, senza dare risposte immediate. Ripeto quelle risorse di Loreto devono rimanere lì e come si va in sessione di bilancio subito si rimodulano, passaggio che tecnicamente si può fare in un attimo, basta un emendamento e si mette tutto a posto. Era un segnale perché è ovvio che quelle risorse dovevano essere immediatamente rimpinguate perché con quella cifra facevamo poco, ma se non mettiamo neanche quella cifra non diamo neanche il segnale, tutto qua.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Anticipo la mia dichiarazione di voto, che spero anche gli altri colleghi non faranno perché ormai abbiamo detto tutto e non c’è nessun mondo che sta aspettando la nostra dichiarazione di voto, né dobbiamo dirci cose fra di noi, visto che siamo qui dalle 10,30 di questa mattina.
Se questo emendamento e il successivo saranno bocciati e se non interverranno cose strane fino alla fine dell’esame degli emendamenti voterò a favore della legge. Su questa vicenda mi sono un po’ perso perché non riesco a capire la ratio con cui è nata, a parte il fatto che non ho partecipato ed è difficilissimo partecipare alle Commissioni, se si facessero in Aula a Palazzo Leopardi andrei sempre, ma non ce la faccio fisicamente a fare 10 ore al giorno di videoconferenza, quindi non riesco a seguire le Commissioni di cui non faccio parte, vedo le cose che gli altri fanno, però il dato sull’improvvisazione emerge chiaro e quello che andremo a fare con il tavolo o con la Commissione, cambia+ poco nella sostanza, dovrebbe essere un lavoro di seria ricognizione.
Anche fra i proponenti e i sottoscrittori rimasti ho sentito dei dubbi, intanto 670.000 euro, ha detto bene l’Assessore Pieroni, sarebbero poche briciole per i tanti ristoranti, i tanti albergatori, i tanti balneari perché alla fine dovremo metterci tutti.
Parliamo di poche centinaia di euro a soggetto che fa veramente ridere pensando che Francia, Regno Unito e Germania stanno dando migliaia di euro alle famiglie, noi andiamo a dare qualche centinaia di euro alle imprese, quindi penso che non sia questa la strada da seguire. A parte la facilità perché tutto si è incentrato sulla Santa Casa di Loreto, costringendo l’Assessore Pieroni ad una inutile difesa di cui non c’era bisogno, è evidente che questo non può essere un argomento finanziariamente sostenibile sul piano del bilancio e cade per la bassa entità dell’intervento.
Per il resto dico che l’atto che stiamo per concludere ha seguito un dato di coerenza, l’intervento sui Confidi e noi lo manteniamo anche se a livello nazionale cambia indirizzo, viene meno la proposta che ha fatto il Consigliere Carloni, rimane quella della Giunta che, ripeto, è modesta ma è stata difesa dalla maggioranza, non accettando aperture di finestre, neanche quella mite finestra di 500 mila euro che aveva presentato l’Assessore Pieroni, però è un dato di coerenza, c’è un ragionamento.
L’unica incoerenza in questo atto sono gli interventi per gli allevatori di pecore che sono stati ampiamente spiegati dal Consigliere Celani e dall’Assessore Casini, che rispondono ad una particolarità, legata al periodo di Pasqua al quale stiamo andando incontro ed anche al fatto che l’agricoltura recupera la possibilità della vendita a domicilio sia con le aziende agricole sia con gli agriturismi, con la preparazione dei cibi che prima non facevano. Diciamo che la coerenza dell’atto nelle premesse viene mantenuta.
A tutto il resto personalmente vorrei partecipare perché questo esercizio lodevole l’avrei fatto pure io, sapendo che avremmo aperto finestre su tanti altri settori, mi sono permesso solo di segnalarli, ho segnalato, il Presidente Ceriscioli questa mattina quando sono intervenuto non c’era o non mi ha potuto ascoltare, il discorso delle strutture socio-sanitarie convenzionate e le scuole convenzionate paritarie che hanno le rette per campare, questi sono due grandi settori, quindi ci allarghiamo al sociale, all’istruzione, non solo al campo commerciale, per questo motivo voto convintamente contro questi due emendamenti per un dato di coerenza e perché mi auguro che nella prossima settimana i tavoli di Commissione vengano costituiti.
Spero, come unico rappresentante del gruppo, di essere presente sia al tavolo che alla Commissione e di poter dare un contributo serio e tranquillo, passeremo due, tre giorni dalla mattina alla sera, ci vorranno tutti, in sala Leopardi e non con questa modalità impossibile, soprattutto quando si deve fare l’analisi dei problemi c’è bisogno di interloquire continuamente con i funzionari della Giunta e del Consiglio, in quella sede mettere in piedi un pacchetto molto più consistente che tenga conto di tutto.
Con questo ho fatto anche la mia dichiarazione di voto e chiedo scusa se ho sforato di qualche minuto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Direi questo sull’ordine dei lavori, non mi sfugge l’importanza di questo Consiglio, ma non credo che sia l’ultimo di questa legislatura, né che non parleremo più di provvedimenti economici, quindi invidio i colleghi che hanno ancora la tenacia e la persistenza di intervenire nel merito. Sono 10 ore e mezzo che parliamo di provvedimenti economici, siamo intervenuti credo anche al di là del regolamento che prevede che ogni Consigliere sullo stesso tema possa intervenire per un massimo di dieci minuti, siamo in deroga, va bene tutto, ma se siete d’accordo direi di andare dritti alla votazione, rinunciando agli interventi e rimandando al prossimo Consiglio il resto del dibattito. Quello che dovevamo dire l’abbiamo detto, mi sento di non ledere la democrazia facendo un intervento di questo genere, spero di trovare l’accordo di alcuni di voi.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Solo per dare un contributo al dibattito per gli interventi che seguiranno. Come Assessorato, in accordo con l’Assessore Sciapichetti, successivamente a questo passaggio, potrei individuare le risorse che non sono impegnate e di cui non sono partiti i progetti. Un impegno forte e chiaro nei riguardi di tutti i Consiglieri e dei presentatori dell’emendamento per dire che con l’Assessore Cesetti costruiremo da qui a pochi giorni una proposta che possa raggiungere i 500/600 mila euro per dare un input all’emendamento presentato da tutti i Consiglieri.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Colgo l’invito di tutti, un apprezzamento agli interventi dei Consigliere Giacinti e Urbinati, condivido anche gli ultimi interventi nel senso che comprendo la frustrazione di chi lavora in Commissione, questo è il nostro lavoro, ognuno di noi fa il Consigliere in Commissione e purtroppo quando si lavora con fatica questi passaggi ci sono, soprattutto in questo periodo, non c’è nessuna ‘diminutio’ di apprezzamento e di stima nei confronti di chi ha operato su questo testo.
Il mio intervento è solo per aggiungere, se è utile rispetto a quello di cui stiamo discutendo, che ho presentato un emendamento all’ordine del giorno del Consigliere Traversini che non lo modifica, ho già detto di condividerlo, ma che in qualche modo lo amplia
L’emendamento parla in particolare del settore turistico, che è quello che non viene valutato rispetto alle competenze regionali, l’agricoltura invece la stiamo trattando, amplia questo settore e prevede: “Con particolare riguardo al settore del turismo, dei pubblici esercizi, del commercio, dei servizi” verso quei settori che non vengono considerati dai decreti governativi. Per confermare che abbiamo intenzione, come maggioranza, di ritornare su questi argomenti in maniera più completa e puntuale, quindi, ampliamo il testo dell’odine del giorno ricomprendendo anche quanto previsto da questo emendamento. Grazie.

PRESIDENTE Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Quanto detto stamattina dal Presidente Ceriscioli, ribadito nella dichiarazione riportata dall’Ansa, e l’impegno da me assunto come Assessore al bilancio, tra l’altro ho detto che è in corso una ricognizione da parte del servizio bilancio con tutti i servizi e con tutti gli Assessori, me compreso, è che appena sarà chiaro il quadro nazionale, porteremo la riscrittura del bilancio nell’Aula consiliare e questo dovrà avvenire in modo condiviso con tutte le forze politiche, attraverso anche una concertazione con tutte le parti sociali e tutti gli operatori.
Tutte le risorse dovranno essere destinate a sostegno del mondo economico e produttivo, dei lavoratori, delle famiglie e dei singoli soggetti, impegno tra l’altro è stato ribadito, come ha detto il Consigliere Micucci, all’interno di un ordine del giorno che ci apprestiamo ad approvare.
Credo che questo possa bastare per indurre i presentatori a ritirare questo emendamento, che non è altro che un attestato di buona intenzione e poi parziale perché sappiamo che se venisse approvato non sarebbe sufficiente a dare una risposta esaustiva a quel determinato settore. Ci dobbiamo tornare, ci torneremo, è un impegno che abbiamo assunto, quindi mi permetto di chiedere il ritiro di questo emendamento perché penso che impegni assunti solennemente in questa Aula, che tra l’altro verranno consacrati in un ordine del giorno, possano essere la giusta garanzia per un intervento più organico a favore anche di quelle categorie che oggi vorrebbero essere soddisfatte con questo emendamento, che non è altro che un piccolo francobollo, dobbiamo dirlo con tutta sincerità.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Questo è un piccolo francobollo e sicuramente non viene incontro a tutte le esigenze della categoria che è vastissima ma come? Ieri l’abbiamo detto e ridetto in Commissione, l’ho detto agli esponenti del PD e cosa mi hanno risposto? Deve essere un segnale, bisogna dare un segnale alle categorie, adesso questo segnale non va più dato perché è un piccolo finanziamento che non basta e scontenta tutti.
Io che ieri ho firmato e ho lavorato insieme alla mia Commissione su questo emendamento mi sento profondamente offeso per il mancato rispetto della dignità dei proponenti.
Ci sono state due fasi, una di buon senso e l’altra di interessi di bottega, la fase di buonsenso è stata quella di ieri in Commissione, dove si è detto diamo un segnale anche se i finanziamenti sono pochi, per cui sono state individuate le risorse, i funzionari e i dirigenti che erano presenti hanno detto che erano disponibili, si è fatto un lungo dibattito sul fatturato, sulle percentuali del fatturato, sui tetti massimi, alla fine ieri sera è arrivato l’emendamento modificato. Io ho parlato con alcuni Consiglieri del PD e ho detto loro che questa cosa non bastava per tutti, mi è stato detto che dovevamo dare un segnale.
Il Presidente Ceriscioli ha ribadito che dobbiamo dare un segnale, l’Assessore Cesetti sta dicendo che dobbiamo dare un segnale, adesso questo segnale non va più dato, è una mancanza di rispetto nei confronti di coloro che si sono impegnati ad elaborare questo emendamento ed a firmarlo, per cosa?
Questa è la fase del buon senso, poi viene fuori oggi l’interesse di bottega, ha detto l’Assessore Pieroni: “Avete intaccato i fondi del Giubileo di Loreto, la Fondazione ha già fatto i lavori”, bisogna aprire ed allargare il parcheggio per un Giubileo che non ci sarà, allora dobbiamo dirlo chiaramente, gli interessi delle categorie dei pubblici esercizi, dei ristoratori, che dovevano avere un segnale non esaustivo, sono stati anteposti al finanziamento per un Giubileo, che non ci sarà. La Santa Casa di Loreto ha un patrimonio di miliardi in immobili e in conti correnti bancari e sono stati levati 670 mila euro per i ristoratori e per i pubblici esercizi a cui bisognava dare il segnale. Io a questa cosa non ci sto, è vergognosa, è mancanza di rispetto per noi.
C’è stato detto che quei fondi ieri c’erano, i dirigenti ci hanno detto che erano ammissibili e noi abbiamo anche cancellato alcuni emendamenti che non erano ammissibili dal punto di vista finanziario e oggi, questa mattina, dal cappello a cilindro viene fuori che questa cosa non è ammissibile perché già i fondi sono stati impegnati, ma chi volete prendere in giro? Prima ci date il segnale e poi non conta più? Ci dite che sono ammissibili e poi non lo sono. Questa è una cosa vergognosa, non capisco come ci si è prestati a questo gioco, soprattutto le persone che sono all’interno della Commissione che si sono impegnate a lavorare per trovare una soluzione, con cui del resto ho un rapporto sia politico che di amicizia e di stima.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Sarò breve perché mi sembra che stiamo diventando un po’ schizofrenici.
Credo che noi abbiamo perso due occasioni per dare dei segnali, la maggioranza ha iniziato quattro ore fa quando io ho proposto l’emendamento all’articolo 2 con il quale prevedevo 500 mila euro da assegnare alle categorie che stanno soffrendo in questo momento e che sono allocate all’interno dei comuni con meno di 3.000 abitanti.
Ripeto un attimo il ragionamento, dovevamo dare un segnale molto forte a quei territori, un segnale significativo perché ci sono 124 Comuni, avevamo fatto un censimento, con circa 350 attività per cui era un segnale anche abbastanza discreto. Lì abbiamo perso una occasione, adesso ne perdiamo un’altra e qui la cosa è simpatica perché esce un subemendamento che presuppone di spendere circa 670 mila euro, badate bene, se non sbaglio abbiamo circa 8.000 esercizi, quindi delle due l’una, dove volevate dare questo segnale? Mi viene un dubbio, io lo volevo dare in modo concreto e serio ad una determinata zona che sta soffrendo, un contributo anche abbastanza congruo, qui diamo un segnale, ma questa è demagogia a tutti gli effetti perché dovevate mettere molti più milioni rispetto ai 670 mila euro.
Abbiamo perso due occasioni molto grandi per dare dei segnali seri di fronte ad un provvedimento che va nel verso di quello che abbiamo detto questa mattina che fa pendant con quello del Governo e sicuramente i costi di questa operazione li pagheranno le imprese. Non abbiamo messo nulla di concreto se non dei fondi per le garanzie per l’accensione dei prestiti, ma non abbiamo messo soldi concreti, risorse concrete, affinché qualcuno potesse affievolire le sue disgrazie, tranne per gli allevatori sul discorso dell’allevamento degli ovini per il quale l’Assessore all’agricoltura ha trovato fondi propri e quello è un segnale significativo.
In questi due emendamenti sono mancati segnali, l’ultimo senza dubbio, presenta un aspetto demagogico perché se era demagogico, politico o elettorale come qualcuno ha detto, il mio, io non so come definire questo subemendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Volevo intervenire per dare una tempistica e perché alcuni interventi meritano un po’ di correzioni. Il segnale che è uscito dalla delibera di Giunta era verso tutte le imprese marchigiane, senza nessuna distinzione, è chiaro che i fondi messi a disposizione sono quelli che sono, non è la cifra con la quale vogliamo arrivare in fondo, ma il segnale voleva essere per tutti, ecco perché un segnale.
Le cose più specifiche, più mirate, sono emerse con le esigenze legate alla Pasqua. L’Assessore Casini si è attivata nei confronti degli allevatori un po’ disperati, parliamo di una categoria fragile con fondi oltretutto dedicati, ed è andata a toccare un settore specifico, mentre io sono convinto che oggi serva un segnale di carattere generale e più specifico, affrontato in maniera più organica, non perché anch’io non ritenga molto importante il piccolo bar nel comune di 1.000 abitanti, che è l’unico punto di riferimento per quella comunità, che sopravvive, piuttosto che i settori che faranno più fatica a ripartire come la ristorazione, i bar e altri in generale, ma perché sono convinto che valga la pena, come abbiamo detto questa mattina, fare il prima possibile, ecco la tempistica.
L’obiettivo è impegnare i fondi per la fine del mese perché dobbiamo chiarire, per esempio, sui fondi europei residui che sono pochi rispetto ad altre Regioni, ma non è che sono nulla, il tipo di destinazione che si può dare. Quindi, sono convinto che fra l’operazione di pulizia dei fondi, che significa ovviamente non usare quelli già impegnati perché verremo meno a un impegno con chi ha già speso sapendo di poterli avere, ed i fondi europei potremmo fare un passaggio in cui siamo in grado di dire tutto quello che è raccoglibile. La difficoltà sta proprio nel non prendere i fondi a casaccio, perché se li andiamo a prendere laddove sono già impegnati raccontiamo cose che poi non funzionano.
La pazienza che chiedo a tutti è quella di dover aspettare qualche giorno, poter determinare l’ammontare complessivo di quello che si può mettere sul tavolo, fare l’elenco di quelle che si ritengono le priorità e in maniera organica provare a dare la risposta più ampia possibile, che tutti quanti riteniamo sia utile per la nostra regione.
Non mi sembra un modo di procedere limitativo, è piuttosto chiaro, si intreccia anche con gli strumenti che abbiamo visto elaborare dal Governo, quando diciamo che una cifra c’è siamo sicuri di poterla spendere in quella direzione, non togliamo soldi a quelli che magari li hanno già spesi, puntando su risorse che abbiamo messo a disposizione.
Mi sembra un progetto semplice che ci aiuta anche oggi a dover rinunciare alla volontà di dare alcuni segnali legittimi e giusti, sapendo che probabilmente li potremo dare ancora più forti e determinanti in un quadro di visione più generale. E’ una rinuncia di oggi, che facciamo ai tanti segnali, sui quali siamo probabilmente d’accordo in tanti, per ricondurli a un quadro di natura generale che mi sembra molto più utile e importante.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Credo che questo emendamento debba essere approvato in base a quello che abbiamo ascoltato questa mattina. Io seguo e cerco di seguire sempre una logica.
Questa mattina è stato detto di avere un certo rapporto, di costruire qualcosa insieme, però al momento opportuno abbiamo visto per l’ennesima volta, soltanto poco tempo fa, un paio d’ore fa, un emendamento presentato dalla minoranza bocciato. Siamo alle stesse condizioni, c’è una cosa seria, perché qui c’è una proposta seria, che se ne dica, oggi viene fatto un primo documento, un primo emendamento, una prima legge per poter dare o iniziare a dare delle risposte a delle categorie che effettivamente soffrono, ma no, viene fatto un ordine del giorno: vedremo, faremo.
Intanto oggi diamo questo segnale poi se le cose non sono state fatte in modo perfetto, ci sono pochi soldi, c’è poca disponibilità, la prossima volta si integra, questo è il segnale da dare, questo è un ragionamento di buon senso, ma noi adesso rinviamo tutto, sostanzialmente siamo d’accordo, senza scrivere le parole, senza metterle in un accordo, perché se c’era un accordo e non una enunciazione di principio su un ordine del giorno saremmo stati tutti d’accordo. Un ordine del giorno non si rifiuta a nessuno, questa è una vecchia storia che conosco purtroppo da tantissimo tempo, invece davanti ad un fatto concreto, quello di un emendamento, si rifiuta.
Questa è l’ennesima riprova della collaborazione che enuncia e chiama il Partito Democratico, ma al momento opportuno dice: “Questo lo rinviamo, questo lo facciamo perché ci interessa ed è nostro”. Ciò, rappresenta un metodo inaccettabile.
Gli emendamenti che vengono presentati dalla maggioranza sono approvati perché sono fatti dalla maggioranza, voi delle minoranze vedrete, questo è un ragionamento che mi preoccupa molto seriamente, credo che questo ulteriore invito possa servire a ragionare nuovamente, spero, in termini diversi con il partito di maggioranza che governa questa Regione ormai da tantissimo tempo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Minardi.

Renato Claudio MINARDI. Solo per dire che ieri abbiamo firmato questo subemendamento dopo una lunga discussione che ci ha visto ragionare sull’esigenza dei ristoratori, in particolare dei pubblici esercizi, rispetto ad un periodo particolarmente difficile.
E’ già stato detto, sarò brevissimo, sono stati i primi a chiudere, probabilmente saranno gli ultimi a ripartire ed è chiaro che verso questa categoria bisogna avere tanta attenzione ma, come ho detto nell’intervento sulla legge questa mattina, dobbiamo tener conto delle istanze e delle esigenze di tutti.
E’ chiaro che questa è una categoria che ha sicuramente un’esigenza particolare e con 670 mila euro di fatto non ci fa nulla, non sapevo che le risorse che c’è stato detto erano libere fossero impegnate e da liquidare per impegni presi dalla Giunta regionale rispetto a dei lavori fatti o in corso a Loreto, per cui, dico la verità, non vorrei togliere i soldi alla Madonna di Loreto e vorrei dare una mano agli operatori dei pubblici esercizi, come vorrei dare una mano a tutti quanti.
Il tema è l’impegno, come è stato detto dal Presidente e dall’Assessore, di dare una risposta concreta a questo tema, mi fido della loro parola, se c’è questa disponibilità, perché è stata detta in sede pubblica, non nel privato di una stanza, posso anche essere disponibile a ritirare l’emendamento, però vorrei capire cosa fanno gli altri.

PRESIDENTE. Subemendamento 9 bis/1/1. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Carloni, Celani, Fabbri, Giorgini, Maggi, Marcozzi, Minardi, Pergolesi, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Contrari: Bisonni, Bora, Busilacchi, Casini, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Traversini, Volpini.
Astenuti: Biancani, Talè, Urbinati.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carloni.

Mirco CARLONI. Non nascondo una grande amarezza e una grande delusione per quello che è stato il voto appena espresso. Non ho cominciato a far politica stasera, quindi non faccio demagogia o come è stato detto il furbo inventandomi coperture finanziarie. Io sono una persona seria, sono 10 anni che faccio parte della Commissione bilancio e non ho iniziato questa mattina a fare politica, ieri avevamo fatto un accordo in Commissione bilancio, tutti quanti insieme, come ha detto giustamente il Consigliere Maggi, una lunga discussione per dare un segnale ad una categoria che, è inutile ripeterlo, sta soffrendo e in questa giornata, 12 ore trascorse a discutere, se si volevano con un subemendamento trovare altre risorse da parte della Giunta, dell’Assessore ed anche dei funzionari lo si poteva fare, quindi credo sinceramente che sia un momento di grande delusione per tutti noi.
L’Abruzzo ieri ha messo in delibera 60 milioni di euro per le imprese, la Sardegna 120 milioni per le famiglie, noi, dopo una giornata intera passata a discutere, non siamo stati capaci nemmeno di trovare coperture finanziarie perché Loreto, perché quello, perché quell’altro.
Il Presidente Ceriscioli ci dice abbiate pazienza, non è che non ho pazienza, ma la verità è che fuori non hanno questa pazienza perché le aziende sono in grande difficoltà, quelle piccole in modo particolare. Questo doveva essere un segnale, mi dispiace che venga detto che è un francobollo, che venga sminuito perché, credetemi, ci ho lavorato seriamente anche a discapito della salute e qualche sera l’ho passata in affanno per questa vicenda. Pensavo che potessimo dare seriamente un segnale almeno su questo, ai bar, alla ristorazione, eravamo tutti d’accordo anche questa mattina, si potevano trovare altre risorse se quelle che avevo individuato io non andavano bene. Poi, attenzione, non è che io debba dimostrare qualcosa, se c’è la volontà politica allora qualcuno si deve impegnare, non basta soltanto dire lo faremo, però oggi abbiamo assistito ad una giornata di grandi propositi, di grandi buone intenzioni, ma non c’è nulla di fatto in questa legge e non c’è nemmeno la volontà di accogliere gli emendamenti. Ne avete accolto uno perché vi siete accorti che era giusto, ma non l’avete nemmeno approvato, l’avete copiato senza approvare il mio.
Al di là di questo, credo che sia una brutta pagina oggi quella che stiamo facendo, votate pure contro questo emendamento, ma da domani o si lavora seriamente per trovare i soldi per le imprese oppure un’altra seduta come quella di oggi non ha proprio senso.

Emendamento 9 bis/1 a firma del Consigliere Carloni. Inammissibile.

Articolo 10.
Subemendamento 10/1/1 a firma dei Consiglieri Maggi e Giorgini. Decaduto.

Emendamento 10/1 a firma del Consigliere Minardi. Ritirato.

Emendamento 10/2 a firma dei Consiglieri Maggi, Giorgini. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Solo per dire che non voterò questo emendamento per un potenziale conflitto di interesse, visto che i miei genitori hanno un’impresa artigianale, però condivido in pieno il lavoro svolto dal gruppo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Questo emendamento che ho fatto insieme al Consigliere Giorgini chiede che dopo le parole ‘imprese agricole’ sono aggiunte le seguenti parole “da imprese commerciali e artigiane che somministrano cibi e bevande”. Cerchiamo di allargare la categoria oltre alle imprese agricole, alle imprese commerciali e artigiane che somministrano cibi e bevande.

PRESIDENTE. Emendamento 10/2. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Carloni, Fabbri, Giorgini, Leonardi, Maggi, Malaigia, Pieroni, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Contrari: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Casini, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Rapa, Sciapichetti, Traversini, Volpini.
Astenuti: Celani, Talè, Urbinati.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 10/3 a firma dei Consiglieri Maggi, Giorgini. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Carloni, Fabbri, Giorgini, Maggi, Malaigia, Pergolesi.
Contrari: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Casini, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Astenuti: Celani, Leonardi, Zaffiri, Zura Puntaroni.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 10 bis (articolo aggiuntivo)
Emendamento 10 bis/1 a firma del Consigliere Fabbri. Decaduto.

Emendamento 10 bis/2 a firma dei Consiglieri Giorgini e Maggi. Inammissibile.

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 12.
Emendamento 12/1 a firma dei Consiglieri Celani, Marcozzi. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Questo emendamento era a copertura di quello relativo al compenso da dare per gli agnelli che non andavano al macello. Avevo stabilito 60 mila euro da aggiungere ai 600 mila euro che già erano previsti nell’emendamento dell’Assessore Casini, che riguardava gli agnelli che non venivano macellati entro il 30 aprile. Credo che a questo punto non abbia valenza sostenerlo, quindi lo ritiro.

Emendamento 12/1. Ritirato.

Emendamento 12/2 a firma dei Consiglieri Celani e Marcozzi. Decaduto.

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 13 (dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Emendamento di coordinamento tecnico/1 a firma dei Consiglieri Maggi e Giorgini. Decaduto.

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Proposta di ordine del giorno a firma della II Commissione. Ci sono due emendamenti.
Emendamento a firma del Consigliere Micucci. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento a firma della Consigliera Pergolesi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Come già anticipato questa mattina all’inizio della discussione di questo provvedimento, è nostro intento, mio in particolare, accelerare l’iter di approvazione di queste proposte di legge. Facendolo in maniera coordinata con gli Assessori, la Commissione competente, le strutture competenti, secondo me, si eviterebbero i passaggi a cui abbiamo assistito anche prima, dove alcuni Consiglieri giustamente si lamentano di non avere informazioni puntuali e dettagliate. Istituendo un tavolo tecnico di confronto, allargato anche alle associazioni di categoria, si accelerano i tempi per l’approvazione di leggi che vengono condivise in maniera molto ampia durante la fase istruttoria.

PRESIDENTE. Emendamento a firma della Consigliera Pergolesi. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Siamo arrivati alla fine, è venuta fuori una legge che dopo una discussione di 10 ore, ha fatto vedere tutti i suoi limiti.
Avevate avuto la possibilità di rendere questo atto più organico votando i nostri emendamenti che consentivano l’istituzione di tre fondi: uno di aiuto a fondo perduto e altri due di sostegno per il distanziamento, ad esempio, la protezione personale e il rilancio.
Con questo ordine del giorno, che chiaramente noi appoggiamo, pretendete di salvare questa legge nella sua “limitazione”.
C’è un’altra iniziativa in corso che è l’istituzione di una Commissione speciale, che non è l’equivalente del tavolo tecnico, che è uno dei quattro punti di questo ordine del giorno, ed qualcosa di più strutturato, quindi prevengo qualcuno che potrebbe dire: “Abbiamo votato l’ordine del giorno, non è più necessaria la Commissione speciale”. No, sono due cose diverse, questa è una richiesta che impegna la Giunta, e non si sa se verrà mai realizzata, ed è una cosa informale, l’ordine del giorno chiede di modificare il bilancio, di andare a drenare i soldi possibili dai fondi europei, eccetera, quindi ha anche un’altra struttura, ben più concreta, che doveva essere fatta con la legge modificata, ma non l’avete voluta fare.
L’istituzione della Commissione speciale, per cui stiamo raccogliendo le firme e da un giro di telefonate, dato che siamo tutti in remoto, sembra che ci saranno per presentare la richiesta, ha una funzione ben più strutturata, in ogni caso l’ordine del giorno va bene perché è un impegno per tenere aperta la porta necessaria e migliorare la nostra azione in questo momento di crisi.

Proposta di ordine del giorno, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Chiedo la parola soprattutto per un senso di correttezza e di riguardo nei confronti dei miei colleghi del Movimento 5 Stelle. Prima di questa lunghissima discussione nella nostra riunione di gruppo avevamo deciso di astenerci su questa proposta di legge, a questo punto li lascio liberi, non occorre che dica ai miei colleghi di votare come vogliono, secondo coscienza, ma dopo quello che è successo in questa Assemblea legislativa, vi lascio immaginare.
Tutto il gruppo ha votato, me compreso, a favore delle provvidenze per l’agricoltura, gli allevatori, di un settore colpito, ma si è voluto scientemente e in maniera quasi delinquenziale lasciare fuori tutte le altre categorie ed io non voglio essere connivente con questo modo di procedere della politica, quindi annuncio il mio voto contrario.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Molto velocemente per annunciare il mio voto favorevole a questa proposta di legge, credo che al di là di tutto stiamo votando un atto utile per la comunità marchigiana, vengono mobilitati 14 milioni, come ho ricordato prima, o meglio 10 milioni e l’impegno di mobilitarne altri 4 a breve.
Con questo provvedimento le imprese potranno accedere a dei prestiti a tassi agevolati, anche i liberi professionisti, ed il settore dell’agricoltura sarà facilitato in vari modi.
Credo, quindi, che sia una legge utile sommata a quella che abbiamo votato lunedì scorso, ossia il rinvio di tutti i pagamenti delle tasse regionali, prima fra tutte il bollo auto che, come ha ricordato l’Assessore Cesetti, impegna circa 42 milioni di euro.
Penso che queste due misure siano un primo passo utile verso il sostegno all’economia marchigiana, poi, come ho ricordato all’inizio, è chiaro che questo da solo non può essere sufficiente, ci sarà bisogno dell’aiuto dello Stato e dell’Europa, però stiamo andando nella direzione giusta e queste dieci ore di discussione alla fine hanno prodotto qualcosa di buono per cui io voterò a favore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Anch’io sarò brevissimo per correttezza perché nell’illustrare l’atto quale relatore di minoranza avevo detto che non aveva delle concretezze, non dava segnali forti di aiuto ai territori, attraverso la concessione di contributi in conto capitale, però avevo anche detto che piuttosto che niente, come dice un nostro proverbio, mi accontento del piuttosto, quindi molto probabilmente voterò questo atto.
Alla luce della discussione che c’è stata, mi rammarico soprattutto del fatto che non si è voluto capire, in realtà qui si è confusa una crisi creditizia con una crisi di liquidità, non si è voluto assolutamente dire, accettare con onestà intellettuale che in un certo qual modo gli oneri di questo provvedimento ricadono comunque sulle imprese, tanto è vero che oggi tutta la stampa lo dice, lo dicono anche le associazioni di categoria, Confindustria e altri.
Mi dispiace soprattutto che siano stati bocciati degli emendamenti che davano dei segnali forti al territorio, credo, quindi, che anche noi di Forza Italia ci asterremo perché non riteniamo questo atto incisivo come pensavamo fin dall’inizio con gli emendamenti che avevamo presentato.
Prima di chiudere però voglio fare un accorato appello a tutti gli Assessori, è vero che adesso ci riuniremo come ha detto il Presidente Ceriscioli per cercare una condivisione sugli atti da mettere in pratica per aiutare le categorie, le famiglie, i professionisti, intanto dico agli Assessori, ciascuno per le rispettive competenze, di prorogare tutti i bandi che sono in atto. Ad esempio mi giunge notizia che per quanto riguarda la creazione di impresa ci sono dei bandi che stanno per scadere, c’è stata la proroga automatica dei 30 giorni, che era prevista dal bando, ma i dirigenti ancora non si sono adoperati per posticipare. Prorogate subito perché c’è gente che ha fatto dei contratti per aggiustare queste situazioni, per comprare delle attrezzature, per restaurare degli immobili in cui si dovevano insediare queste attività, sono fermi da due mesi ed i bandi hanno delle scadenze a fine maggio o ai primi di maggio, è necessario che vengano prorogati.
Altro aspetto, mettete subito in atto i pagamenti di chi già ha rendicontato, c’è gente che lo ha fatto a fine dicembre e ancora deve essere pagata, c’è un ritardo rispetto alla imputazione di spesa dei residui. Assessore Cesetti, mi raccomando, c’è gente che rischia addirittura di non partire, non c’è gente che ha un’impresa e rischia di fallire, ci sono persone che addirittura rischiano di non partire, quelle che hanno fatto domanda per la creazione di impresa si sono impegnate, hanno affittato l’immobile, hanno comprato le attrezzature, hanno già rendicontato, addirittura alla fine di dicembre e devono essere pagate, anche questo è un segnale che dobbiamo dare, per cui tutti gli Assessori facciano uno screening con i loro dirigenti e mettano mano a pagare le rendicontazione già fatte, che sono in ordine; a prorogare tutte le scadenze del mese di aprile e di maggio, io su questo non transigo perché sto monitorando tutto e vedrò se lo farete. Grazie. Comunque noi di Forza Italia ci asterremo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Brevemente per una dichiarazione di voto di Fratelli d’Italia, anche il mio partito si asterrà dalla votazione di questa proposta di legge. Dopo quasi dodici ore di discussione devo dire che è una astensione, confidando in un prossimo provvedimento perché quello attuale è insufficiente rispetto alle aspettative.
Vi segnalo cosa mi è successo poco fa, ho ricevuto più di una chiamata da soggetti che fanno parte di categorie che teoricamente rientrano nel procedimento che è in via di approvazione e mi hanno detto che al Tgr hanno sentito che abbiamo approvato dei finanziamenti, dei fondi, per questo o l’altro. Quando ho spiegato che si trattava fondamentalmente di credito, di prestiti e non di finanziamenti a fondo perduto, tutte e due le persone che mi hanno contattato di due settori diversi sono venuti meno dicendo: “Questo non ci serve, su questo c’è già un movimento da parte del Governo, è una sorta di sovrapposizione”.
Per qualcuno il credito può essere importante ed interessante ma, l’ho già detto, questa misura è certamente insufficiente e lascia completamente scoperto un bisogno reale di liquidità, senza un ulteriore indebitamento, per una grande componente della nostra economia.
Servono misure che non siano sulle spalle delle nostre imprese, servono misure che a differenza di quanto è stato fatto dal Governo non vadano a pesare sulla imprenditorialità già in crisi, per questo il voto di Fratelli d’Italia è di astensione.
Ci auguriamo che nei prossimi provvedimenti si segua una strada diversa perché quello di cui hanno bisogno le nostre imprese è ben altro.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Ho parlato poco perché questa legge mi ha deluso fortemente e non ho avuto nemmeno la forza di parlare.
Intervengo adesso per fare velocemente delle precisazioni ed anche per dire che non voterò favorevolmente questa proposta di legge.
Rispondo a delle accuse sono state fatte riguardo agli agnelli e alle pecore, qui c'è chi guarda le pecore e gli agnelli, giustamente, ma il mio disappunto vuole evidenziare il fatto che non si è tenuto conto, assolutamente, delle grandi difficoltà che devono affrontare le 18.000 imprese commerciali, al dettaglio, molte di esse rischiano seriamente il protesto e quindi il fallimento e si pensa agli agnelli e alle pecore. Ma non mi meraviglio di questo, per il commercio l’indifferenza delle istituzioni è una costante, è stata sempre una costante, in 40 anni che faccio questo lavoro, quindi questa non è un’eccezione.
All’Assessore Casini è cara l’agricoltura e so anche il perché, non è che non lo so, è l’Assessore competente e giustamente fa il suo lavoro, invece a me che non sono Assessore sono care tutte le attività, nessuna esclusa, e in questa proposta di legge non esiste assolutamente equità per nessuno, è indirizzata su due strade e basta.
Velocemente, per quanto riguarda i 68 milioni, questa è una cosa per cui cado dalle nuvole, perché al 31 marzo ho chiesto una verifica e mi hanno detto che quei fondi erano disponibili, ho chiesto a Roma al Ministero competente e mi ha detto che occorreva un atto per sbloccarli e usarli in altro modo. Ora sia l’Assessore Bravi che l’Assessore Casini mi hanno detto che quei soldi sono stati usati, io ne prendo atto, ma sarà mia cura verificare perché a me è stata detta un’altra cosa e come hanno fatto perché a me è stato detto che non si potevano sbloccare, e invece loro l’hanno fatto.
Terzo punto, per quanto riguarda il Confidi, l’ho spiegato bene prima, è tutto registrato. Ho parlato prima della creazione del Confidi Unico della Regione Marche ed ho fatto delle domande ed ho chiesto come saranno le spese, nessuna risposta. Ho verificato personalmente i costi da un sito di un Confidi e ho visto che non sono diminuiti, ma aumentati, adesso non ho il tempo per spiegarvelo, ma se andate su sito di un Confidi delle Marche vedrete quali sono i costi e se non sono quelli che ho detto io, per questo motivo e per altri non posso votare favorevolmente la proposta di legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Credo che questa giornata, dopo tutto questo lavoro, si sia conclusa con il nulla.
Una giornata del nulla anche perché per delle categorie sono stati presentati degli emendamenti costruttivi da parte della minoranza, ma la maggioranza purtroppo è sorda, è sorda da 5 anni continua ad esserlo, quando fuori abbiamo settori che aspettano dei provvedimenti.
Oggi era un Consiglio estremamente importante, la comunità lo sapeva, ci siamo accorti questa mattina che la comunità lo sapeva perché in streaming c’erano più di 100 persone che non sono state mai presenti negli altri Consigli regionali, c’era un ascolto interessato e le risposte non sono venute.
C’erano degli emendamenti estremamente importanti per determinate categorie, c’erano degli emendamenti per il territorio, poi sentiamo dire, quando si cerca di evidenziare dei fatti accaduti, che a qualcuno non va bene che vengano evidenziati, quel qualcuno ormai lo conosciamo, ha un nome ed un cognome, i marchigiani lo conoscono, è il Partito Democratico.
Spero in qualcosa di nuovo, questa mattina ho ascoltato durante gli interventi due parole, l’inglese non mi piace molto, però questa sera voglio tentare di parlarlo, exit strategy, la nuova strategia, qualcuno ha detto, ma questa volta ve la darà il popolo marchigiano, probabilmente una pedata perché non arrivano le risposte che oggi intere categorie aspettavano. Non le discussioni inutili che sono state fatte qui dentro, aspettano delle risposte concrete, qualche decina di migliaia di euro.
Oggi probabilmente, alla fine di questa partita, verranno fuori 1.300/1.400 domande che potranno forse essere prese in considerazione da questa Regione rispetto alle 150.000 aziende, di cui il 90% è formato da piccole aziende.
Questa grande Regione, governata dal Partito Democratico, questa sera risponde a 1.300 o 1.400 domande, che probabilmente saranno accolte dopo tutto il lavoro di questa giornata.
Per quanto ci riguarda voteremo contro questa legge, non vogliamo dire altre parole che probabilmente metterebbero in difficoltà la mia persona perché avete capito che siamo fortemente agitati, nettamente contrari a questa impostazione, il popolo marchigiano aspettava le risposte che non sono venute per l’arroganza di potere.
Sull’arroganza del potere e sul problema della politica, credo che poi giudicheranno, come ho già detto, i marchigiani, quindi, noi votiamo contro questa proposta di legge.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Ho già annunciato il voto positivo a questo provvedimento più che altro sull’investimento futuro perché la valutazione sulla pochezza dell’intervento è ovvia.
I numeri sono quelli che sono, ma ci siamo fatti vivi, questo è sostanzialmente il significato e capisco che nella corsa fra le Regioni un nastro andava tagliato. Forse di tutta la legge la parte più urgente è quella che ha proposto l’Assessore Casini relativamente all’agricoltura, per il resto se partivamo tra una settimana, sarebbe stato meglio, ma do fiducia a questo percorso, che mi auguro largamente condiviso con questo spirito di solidarietà regionale.
Seconda cosa, vorrei dare un’informazione molto preziosa a tutti i colleghi che non sono presenti in sede, che stanno a casa, faccio sapere che la Consigliera Pergolesi, il Presidente Mastrovincenzo, il Consigliere Zaffiri, la Consigliera Malaigia, io e la Consigliera Leonardi siamo sopravvissuti, siamo tutti vivi, siamo tutti in forza e mi permetto di ricordare che rispetto a certe sedute - che cominciano alle 11,00 ed alle 17,30/18,00 del pomeriggio la metà dei colleghi sono già nervosi per partire - oggi siamo stati undici ore, noi qui, abbiamo fatto da apripista e vi garantiamo che è possibile, non c’è nessun tipo di problema, invece di prendere il treno prendete l’automobile, come facciamo tutti, venite e se c’è bisogno una seduta può durare anche fino alle 23,30/24,00. Vi garantisco che tutti e sei siamo sopravvissuti, vivi e vitali.

PRESIDENTE. Siamo sopravvissuti, quindi potremo continuare a fare le sedute in modalità telematica. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Non faccio dichiarazione di voto perché già abbiamo detto a sufficienza, quindi non mi aggrego, già sapete il nostro voto, è solo per chiedere il voto per appello nominale, se è possibile a nome mio e di altri due colleghi del Partito Democratico, senza problemi.

PRESIDENTE. Prima di votare lasciatemi ringraziare tutti i tecnici informatici che ci hanno seguito in questa giornata lunghissima, tutte le persone, collaboratori e collaboratrici, che ci hanno assistito da remoto e qui presenti in sede. Grazie davvero siete stati preziosissimi.

Testo unificato, emendato, delle proposte di legge nn. 351 e 353. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Casini, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Contrari: Carloni, Fabbri, Giorgini, Maggi, Malaigia, Pergolesi, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Astenuti. Celani, Leonardi, Marcozzi.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 21,50