Resoconto della seduta n.159 del 10/06/2014
SEDUTA N. 159 DEL 10 GIUGNO 2014

La seduta inizia alle ore 10,30

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 159 del 10 giugno 2014. Do per letto il processo verbale della seduta n. 158 del 27 maggio 2014, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.
Comunico che è stata presentata la seguente proposta di atto amministrativo:
n. 79 in data 5 giugno, ad iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, concernente: “Rendiconto dell'Assemblea legislativa regionale per l'esercizio finanziario 2013” (iscritta all’ordine del giorno della seduta odierna).
E' stata presentata la seguente proposta di deliberazione:
n. 34 in data 29 maggio, ad iniziativa del Consigliere Acacia Scarpetti, concernente: “Richiesta di indizione di referendum abrogativo ai sensi dell'art. 75 della Costituzione e della legge 25 maggio 1970 n. 352 relativa alla parziale abrogazione della legge 20 febbraio 1958 n. 75 (abolizione della regolamentazione della prostituzione e lotta contro lo sfruttamento della prostituzione)”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 684 dei Consiglieri Busilacchi, D'Anna, Camela, Comi, Bugaro, Perazzoli, Pieroni, Badiali, Eusebi, Foschi, Natali “Progetto di parent training”;
n. 685 del Consigliere Marangoni “Jesi: nomade aspetta parente in Pronto soccorso e nel frattempo ruba il rame alle caldaie dell'ospedale. Il PD è ancora convinto nel continuare a finanziare la ormai fallita integrazione dei Rom con i soldi dei marchigiani?”;
n. 686 del Consigliere Marangoni “Stop all'uso dei diserbanti nei centri abitati. Tutela dei cittadini marchigiani da veleni chimici dannosi per l'organismo e pericolosi per le donne in gravidanza e i nascituri”;
n. 687 del Consigliere Solazzi “Diritti umani e la democrazia in Iran”;
n. 688 del Consigliere Solazzi “Riforma della pubblica amministrazione in riferimento alla figura di Segretario comunale”;
n. 689 del Consigliere Solazzi “Tutela dei pensionati e degli anziani”;
n. 690 dei Consiglieri Badiali, Giancarli, Bucciarelli “Raddoppio ferroviario Falconara Marittima - Orte - Cantiere Maiolati Spontini - Castelplanio”.
Il Presidente della Giunta regionale ha promulgato, in data 30 maggio, la seguente legge regionale:
n. 11 “Modifica alla legge regionale 3 aprile 2002, n. 5: Integrazione della legge regionale 26 dicembre 1983, n. 41 sulle provvidenze in favore della popolazione colpita dalla frana del 13 dicembre 1982”.
Inoltre, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato, in data 20 maggio, i seguenti regolamenti regionali:
n. 2 “Attuazione del Capo II della legge regionale 23 luglio 2012, n. 23 (Integrazione delle politiche di pari opportunità di genere nella Regione. Modifiche alla legge regionale 5 agosto 1996, n. 34 “Norme per le nomine e designazioni di spettanza della Regione” e alla legge regionale 11 novembre 2008, n. 32 “Interventi contro la violenza sulle donne)”;
n. 3 “Disciplina delle modalità d'uso degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (ERP) sovvenzionata e dell'autogestione dei servizi e degli impianti comuni, in attuazione dell'articolo 20 sexies della legge regionale 16 dicembre 2005, n. 36 (Riordino del sistema regionale delle politiche abitative)”.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Detto questo partirei con l'ordine del giorno, informandovi che nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppi si è deciso di rinviare alla seduta prossima il punto 6 dell'ordine del giorno odierno e di spostare il punto 8 al punto 6. Va bene? Molto bene! Di iscrivere poi al punto 10 bis e 10 ter rispettivamente le mozioni n. 688 e n. 689, una riguarda i Segretari comunali, l'altra riguarda gli anziani e pensionati.
Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Grazie Presidente. Condivido la proposta che fra l'altro è stata discussa ai Capigruppo.
Intervengo semplicemente per dire che il rinvio della legge di cui al punto 6: "Disposizioni per l'attuazione delle politiche regionali per la prevenzione del crimine organizzato ...", è finalizzato a valorizzarla, nel senso che se una legge di questa portata viene discussa oggi, magari in coda al Consiglio, secondo me perde di importanza ….

PRESIDENTE. Molto bene. Perfetto. Penso che il Consiglio accolga.

Mirco RICCI. L'iscrizione al primo punto potrebbe dare molto più valore a questa proposta di legge impegnativa ed importante per l'intera comunità marchigiana.

Comunicazione ai sensi dell'art. 35, VI comma, del R.I.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Presidente mi scusi, le ho inviato, quale Presidente della Commissione d'inchiesta Asteria, per conoscenza, due comunicazioni in quanto dei documenti richiesti al Servizio bilancio ed al Servizio agricoltura, sollecitati più volte, non sono arrivati.
Siccome i lavori …

PRESIDENTE. Provvederò in data odierna. Mi rivolgo ai tecnici: sollecitare l'immediato trasferimento della documentazione al Presidente della Commissione.

Giulio NATALI. Anche perché Presidente noi abbiamo il termine fino al 30 giugno, in pratica non abbiamo neanche cominciato perché non abbiamo i documenti.

PRESIDENTE. Non è possibile perdere tempo su queste questioni altrimenti scadono i tempi, quindi ci sarà subito questa lettera …

Giulio NATALI. Ci sarà sicuramente una richiesta di proroga, io già gliela anticipo.

PRESIDENTE. No, va bene. A parte la richiesta di proroga, la documentazione, siccome è una Commissione di inchiesta, deve arrivare in tempo reale.
L'Assessore risponde in merito.
Ha la parola l'Assessore Malaspina.

Maura MALASPINA. Vorrei rispondere in merito.
Egregio Consigliere Natali, la mia segreteria mi riferisce che l'unico fax arrivato in merito alla richiesta di atti per la Commissione di Asteria è pervenuto il 20 maggio 2014 e in data 26 maggio 2014, quindi, entro 6 giorni, il responsabile della mia segreteria ha risposto via e-mai, a lei ed all'indirizzo della dottoressa Barbara Sardella, comunicando che dei tre progetti di Asteria di competenza del mio Assessorato, due erano pronti ed a disposizione in Assessorato e potevano essere ritirati se lei indicava la persona deputata. Nello specifico sono, questi sono quelli che esistono ...

PRESIDENTE. Scusi Assessore Malaspina, non è un'interrogazione, non possiamo perdere mezzo Consiglio. Il tema è: ha chiesto sei documenti?

Maura MALASPINA. Sono a disposizione in Assessorato.

PRESIDENTE. Tutti?

Maura MALASPINA. Quelli che esistono e nessuno …

(Interrompe il Consigliere Natali)

PRESIDENTE. Un attimo solo. Se il Presidente della Commissione ha chiesto la documentazione ...

Maura MALASPINA. Non è stato mai realizzato!

PRESIDENTE. Non apriamo il dibattito, non è questo il luogo.
Il Presidente della Commissione ha chiesto la documentazione, naturalmente l'Assessorato dà la documentazione che esiste o che è in grado di rintracciare. Laddove la documentazione richiesta non esiste, o non si trova, o è stata persa, o è andata smarrita, l'ufficio deve dichiarare che cosa è successo in tempi che debbono essere consoni ai lavori della Commissione. Detto questo, andiamo avanti.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffini.

Roberto ZAFFINI. Grazie Presidente riguardo all'ordine del giorno odierno, chiedo di anticipare, come prima mozione, la mozione 632, quella riguardante il distacco dei Comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio, dato che avevamo preso l'impegno, prima delle elezioni, di spostarla a dopo la fase elettorale, secondo le opinioni vostre avete votato così, per non influire sulla campagna elettorale.
Ritengo che sia giunto il momento dato che la Regione Emilia Romagna ha espresso il proprio parere il 17 maggio 2012.
Chiedo di discutere la mozione e di metterla fra le prime di oggi.

PRESIDENTE. Va bene. Quando abbiamo finito questo giro di richieste sull'ordine del giorno metterò in votazione la richiesta del Consigliere Zaffini.
Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Alcune sedute fa abbiamo deciso, con il voto di quest'Aula, di mettere al primo punto dell'ordine del giorno di una seduta successiva a quella della votazione la mozione sull'aeroporto Ancona-Falconara. Per un insieme di difficoltà penso oggettive, questa mozione della Commissione consiliare, quindi, dei componenti della Commissione consiliare, è finita al sedicesimo punto.
Tra l'altro anche ieri c'è stata un'importante iniziativa sindacale, il Congresso della Uil trasporti, con la presenza del Vice Ministro delle infrastrutture, il Senatore Nencini, che proprio sull'aeroporto di Falconara Marittima ha detto: “Per questo anno manterremo il servizio, ma questo aeroporto è sotto vigilanza”, quindi, c'è la necessità di discutere.
Chiedo che questa mozione sia inserita al primo punto della prossima seduta. Grazie.

PRESIDENTE. Ci siamo capiti? Per me va bene, se non ci sono obiezioni, direi che può andare bene.
Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Non sono d'accordo per un motivo molto semplice: qui come sempre si fanno due pesi e due misure ….

PRESIDENTE. Non è d'accordo su cosa, Consigliere Trenta?

Umberto TRENTA. Su quanto asserito dal Consigliere Giancarli ...

PRESIDENTE. Molto bene, se non è d'accordo, la mettiamo ai voti e non la diamo per approvata, come facciamo sempre quando non c'è l'accordo totale.

Umberto TRENTA. Si, ma vorrei spiegare la motivazione.

PRESIDENTE. Non c'è niente da spiegare, lei non è d'accordo, ma non apriamo il dibattito. Non siamo in sede di Consiglio, stiamo discutendo dell'ordine del giorno, non posso esaurire la seduta parlando dell'ordine del giorno. Consigliere Trenta la sua grande esperienza la dovrebbe consigliere in modo diverso!

Umberto TRENTA. Di fronte al suo sapere scompare, Presidente.

PRESIDENTE. La ringrazio, lei è molto gentile come al solito.
Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Riconosco l'importanza di questa mozione, ma in un precedente Consiglio era stato deciso di mettere altre due mozioni ai primi posti, chiedo, quindi, di metterla dopo queste due mozioni. Non può essere che ogni Consiglio ristabilisce anche quello che è stato deciso nei Consigli precedenti, per cui si snatura anche la discussione ...

PRESIDENTE. Cosa suggerisce?

Massimo BINCI. Nel passato Consiglio, l'Assemblea aveva deciso di mettere le mozioni iscritte ai punti 11 e 12 ai primi due posti, dico di metterle al terzo posto delle mozioni.

PRESIDENTE. La 682 e la 679.

Massimo BINCI. Esatto.

PRESIDENTE. Un momento. Consigliere Giancarli cosa proponeva in modo preciso? Prima delle interrogazioni? … Allora facciamo una cosa, tavolo tecnico, il Consiglio regionale la prossima seduta comincia con le mozioni, precisamente con quella del Consigliere Giancarli e poi prosegue con la n. 682 e la n. 679, dopo di che si fanno le interrogazioni e si continua con l'ordine del giorno. Va bene? Siamo d'accordo su questo? Posso dare la disposizione agli uffici? Benissimo.

Comunicazione ai sensi dell'art. 35, VI comma, del R.I.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Badiali.

Fabio BADIALI. Grazie Presidente. Quindici giorni fa abbiamo approvato una risoluzione in merito a Banca delle Marche con la quale questa Assemblea ha dato mandato al Presidente della Giunta regionale ed al Presidente dell'Assemblea legislativa, a lei, di chiedere un incontro con Banca d'Italia e con tutti i soggetti attori del territorio regionale. A che punto sono le trattative con Banca d'Italia? Si riesce a fare questo incontro il prima possibile in modo che ci sia più chiarezza di quella che abbiamo oggi? Grazie.

PRESIDENTE. Consigliere Badiali, dico la verità, questa cosa attualmente è gestita dalla Giunta e, quindi, dalla Presidenza della Giunta, nel senso che mi pare sia stata incaricata la Presidenza della Giunta di sollecitare Banca d'Italia, così come molto opportunamente quel documento approvato richiedeva.
Sarà magari impegno mio sentire con il Presidente della Giunta a che punto è e se del caso sollecitare.
Si è anche ritenuto, per il ruolo e per i rapporti, che il Presidente della Giunta si incaricasse di richiedere quanto formulato in quel documento.
Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Grazie Presidente. Mi fa piacere e condivido la sua cosa, ma io sto per aggiungere un documento perché, ripeto al Consigliere Badiali, forse un certo Diego Maradona? No, Della Valle ha chiesto alcune cose proprio al Presidente Spacca ed anche credo indirettamente al Consigliere Badiali.
Su questo sto facendo preparare da un avvocato esperto di reati penali bancari, una relazione precisa che chiedo venga aggiunta a questo interessamento che voi fate alla Banca d'Italia che non può non essersi accorta, se non come noi oggi, di quello che avveniva ieri. Quindi richiedo per il principio dell'equanimità tanto caro a lei Presidente, che sul credito regionale nelle fusioni bancarie vengano resi pubblici tutti i bilanci degli istituti di credito, banche e quant'altro che operano nella regione Marche.
Caro Consigliere Badiali, non ero distratto solo io, non era distratto solo lei, ma anche un certo Diego Della Valle, non so se lei lo conosce. Penso che il Presidente lo conosca. Lo conoscete bene? Si chiama economia etica e su questo caro Consigliere Badiali, le formalizzo ufficialmente la mia posizione con questa relazione, perché quei furbetti lì, devono uscire fuori e non possono continuare con il giochetto delle tre carte. No, coperti, io non sono di Pesaro, mi capisca bene, credo neanche lei, però per il naso, siccome non sono figlio di PU (Pesaro-Urbino) … grazie Presidente.

PRESIDENTE. Va bene, lei è stato chiarissimo. Mi pare sia chiaro a tutti qual è la sostanza della sua richiesta. Mi pare chiarissima.
Non riuscirei con le parole mie ad eguagliare la sostanza della sua richiesta, però siamo in trepidante attesa dello studio dell'avvocato che dovrà redigere il petitum.
Metterei in votazione la proposta del Consigliere Zaffini che chiede di mettere al primo posto, mi pare, la sua mozione sul distacco dei Comuni.
Non c'è unanimità, per cui sono costretto, diversamente dagli altri punti in cui c'è unanimità e diamo per scontato l'ordine del giorno, a mettere ai voti questa richiesta.
Richiesta del Consigliere Zaffini di anticipare al primo punto la mozione n. 632, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Interrogazione n. 1423
ad iniziativa della Consigliera Foschi
"Alienazione terreni agricoli-forestali bandita dal Commissario straordinario del Consorzio di Bonifica del Foglia, Metauro e Cesano"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1423 della Consigliera Foschi.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Malaspina.

Maura MALASPINA. In merito agli argomenti dell'interrogazione 1423 del 2013, ricevo e riporto la seguente comunicazione dell'Amministratore straordinario del Consorzio di Bonifica delle Marche, già Commissario straordinario del Consorzio di Bonifica fiumi Foglia, Metauro e Cesano.
L'interrogazione di che trattasi si riferisce ad una vicenda che, dopo la presentazione della stessa, ha avuto una sua evoluzione.
Come è noto nel maggio 2012 l'allora Consorzio di Bonifica del Foglia, Metauro e Cesano veniva commissariato per gravi irregolarità e per l'incarico di Commissario straordinario veniva nominato l'avvocato Claudio Netti il quale evidenziava una situazione più grave di quella rappresentata con la seria compromissione della possibilità di andare in esercizio di irrigazione per circa 1.500 aziende della vallata del Foglia.
Il Commissario proponeva alla Banca delle Marche di sostenere l'azione di risanamento del debito pregresso ammontante all'epoca a circa 3 milioni di euro attraverso l'erogazione di un mutuo di consolidamento del debito che consentisse la prosecuzione dell'attività irrigua.
Le azioni da intraprendere per accedere a tale mutuo erano ben chiare ed esplicitate nella richiesta e consistevano in una serie di azioni che andavano dalla riduzione del personale in servizio che all'epoca rappresentava un costo annuo di circa 900.000 euro, dalla vendita di diritti sulla costruzione di una centrale idroelettrica e dalla dismissione del patrimonio della SMA s.r.l, società forestale che recentemente aveva visto il consorzio acquistare tutte le quote da altri privati proprietari.
Superata la stagione irrigua si procedeva nell'attuazione del piano di risanamento e si provvedeva all'individuazione di un primo lotto di terreni da porre in vendita. Prima ancora che tali terreni fossero posti in vendita il Commissario, pur non tenuto da alcunché, riteneva di procedere a due assemblee pubbliche nel Comune di Belforte all'Isauro e Sant'Angelo in Vado al fine di sollecitare l'acquisto da parte di soggetti del territorio.
Non risulta, quindi, vera l'affermazione, nonostante non si rinvenga alcuna norma che imponga ad un privato qual è l'attuale proprietario, di comunicare al Sindaco la sua volontà di vendita, che i Sindaci non fossero stati informati.
Allo stato attuale, facendo enormi sforzi nel tentativo di non compromettere la vendita ma di verificare la possibilità di conservare alla SMA la porzione di area interessata dalla produzione di tartufo, la Comunità montana di Urbino sarebbe in procinto di riconoscere un'area a tartufaia coltivata.
Sarebbe, quindi, necessario che, nel caso dovesse ritenersi utile accogliere l'invito alla conservazione di tale patrimonio alla SMA, vengano indicate ed attribuite al Consorzio di Bonifica le risorse economiche sostitutive dei proventi della vendita onde evitare che il mancato risanamento dell'indebitamento pregresso della Valle del Foglia vada a gravare sull'intera comunità degli agricoltori marchigiani.
Si vuole peraltro rammentare che l'attuale costituzione del Consorzio di Bonifica delle Marche è avvenuta senza oneri a carico della Regione contrariamente a quanto avvenuto nelle altre regioni e nella stessa regione Marche in occasione dell'ultima fusione dell'Aso, Tenna e Tronto costata diversi milioni di euro.
Sulla questione la Dirigente del Servizio ambiente e agricoltura, l'avvocato Cristina Martellini, era intervenuta in data 28 ottobre 2013 richiedendo, al Commissario Straordinario, lo stralcio dalla vendita dell'area tartufigena con la seguente nota: "Anche all'esito dell'incontro avvenuto in III Commissione mercoledì scorso, in merito alla porzione di territorio denominato Gaggio, si ritiene opportuno stralciare dalla vendita dei terreni la tartufaia e procedere nel modo seguente:
- procedere nella tartufaia a tecniche di valorizzazione dell'impianto (potature, dissodamenti, irrigazione o specifiche altre metodologie) volendo a cura del Centro di tartuficoltura della regione Marche;
- a seguito della valorizzazione procedere alla classificazione della zona come tartufaia controllata;
- all'esito, decidere tra le opzioni di vendita all'asta al prezzo congruo per una tartufaia controllata o, in seconda ipotesi, dare in concessione ad una associazione la tartufaia, avendo cura di stabilirne il canone, ma anche raccolta controllata dei prodotti.

PRESIDENTE. Scusate, il clima è indecente! Peraltro la risposta è ridondante, eccessiva, pleonastica, ci fa perdere mezz'ora. Per favore fate delle risposte, peraltro non interessano nessuno, credo, nemmeno chi ha fatto la domanda, un po' più brevi, però state zitti e se dovete parlare andate fuori. E' una roba che rasenta la vergogna! Prego, Assessore, finisca.

Maura MALASPINA. Se la risposta è ridondante ed eccessiva questo lo giudicherà il Consiglio non lei.

PRESIDENTE. Va bene, allora le tolgo la parola perché lei ha 5 minuti e sono già 10 minuti che parla. Scusi, è ridondante no? Vada avanti non facciamo polemiche.

Maura MALASPINA. In tal modo il Consorzio potrà dimostrare di aver curato la valorizzazione del bene di sua proprietà, secondo i principi che impone la natura pubblica dell'Ente."
Si ricorda in merito inoltre quanto segue:
1) Attraverso la società Società Montefeltro Agricola srl il Consorzio di bonifica delle Marche è proprietario di un'area prevalentemente boscata di complessivi ettari 553 situata nei Comuni di Belforte all'Isauro, Lunano, Mercatello sul Metauro, Piandimeleto, Pietrarubbia, Sant'Angelo in Vado e Sassocorvaro la cui acquisizione ha preso origine dallo spopolamento delle campagne e delle aree montane a partire dal II dopoguerra. La società SMA era inizialmente costituita anche da privati cittadini e l'acquisizione dei terreni è avvenuta a titolo privatistico, solo di recente la SMA è entrata in possesso del 100% delle quote. Nella maggior parte dei terreni in questione sono state istallate recinzioni con pali di castagno e filo spinato alla cui manutenzione si è provveduto nel tempo anche con i proventi della vendita di legname fin dove sufficienti.
2) Nel 2012 (DGR n. 447) il Consorzio di bonifica del Foglia è stato commissariato a seguito dell'accumularsi di importanti disavanzi di bilancio e fu dato incarico successivamente all'avvocato Netti di predisporre un piano di rientro senza aggravi per la Regione Marche.
3) Con decreto del Commissario straordinario del Consorzio di Bonifica la SMA srl è stata autorizzata a porre in vendita ettari 194 circa situati nei Comuni di Belforte all'Isauro e di Sant'Angelo in Vado, al fine di dare corso al risanamento del bilancio dell'ente. La vendita di parte delle proprietà della SMA erano state oggetto di precedenti previsioni di bilancio al fine di porre in equilibrio il risultato atteso.
4) Il Consorzio è ente pubblico economico dotato di autonomia statutaria funzionale e contabile che opera secondo criteri di efficienza, efficacia e economicità ed equilibrio di bilancio. Fino all'approvazione del bilancio da parte degli organi ordinari e comunque non oltre il 2014 la gestione delle attività e delle passività è effettuata in maniera separata per ciascun consorzio.
5) Ai sensi della legge regionale n. 13/2004 la Regione ha poteri di vigilanza sul consorzio di bonifica.
Si porta anche a conoscenza della Consigliera Foschi che il Consorzio di Bonifica ha comunicato di aver presentato istanza per il riconoscimento della tartufaia controllata in data 8 gennaio 2014 alla Comunità Montana di Urbania; che in data 24 marzo 2014 sono stati esperiti, da parte della Comunità Montana, i controlli in loco e che dopo le interlocuzioni e i chiarimenti richiesti si è in attesa del rilascio della conseguente autorizzazione.
Si informa infine che all'Amministratore straordinario così come ai Comuni di Sant'Angelo in Vado e di Belforte all'Isauro, interessati alla gestione e possibile acquisizione dell'area sono state date indicazioni sulle opportunità che il prossimo Programma di sviluppo rurale 2014/2020, in via di redazione e di futura approvazione, potrà rappresentare per la realtà montana gestita attualmente dal Consorzio di Bonifica, compresa la valorizzazione delle aree a forte vocazione tartufigena come quelle all'interno dell'area individuata dall'alienazione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Foschi.

Elisabetta FOSCHI. Mi dichiaro completamente insoddisfatta perché nella lunga risposta dell'Assessore …

PRESIDENTE. Da che cosa?

Elisabetta FOSCHI. Dal fatto che risponde Netti, Commissario straordinario del Consorzio di Bonifica. Io chiedevo una risposta circa una volontà politica.
A me sinceramente non interessa che Netti cerchi di giustificare le azioni che nella lettera lei ha letto e che il Consorzio di Bonifica sia stato chiuso a seguito di bilanci disastrosi con disavanzi incredibili è questione gravissima che conosciamo e di cui andrebbero approfondite le responsabilità. Ma io chiedevo relativamente a una vendita, che è una svendita, di 200 ettari dentro ai quali c'è un'importante tartufaia. 200 ettari ad un prezzo a base d'asta di 320.000 euro, si capisce benissimo che si tratta di una svendita, più che di una vendita.
Chiedevo cosa intendesse fare la Giunta per tutelare eventualmente quell'area e le chiedo anche di che data è quella risposta che lei mi ha letto perché mi risulta che ad oggi sia completamente diversa la situazione. Nonostante quello che Netti dice, esattamente il 26 o il 27 maggio, si è proceduto con atto notarile alla vendita di tutto il terreno compresa la tartufaia, quindi, non c'era alcuna intenzione di tutelare, di salvaguardare l'economia di quel posto né un'area che non è giusto vada svenduta in quei termini e che vada ceduta ad un privato.
Vorrei capire di che data è perché ad oggi mi risulta che la situazione non sia quella da lei illustrata, poteva esserlo due mesi fa, ma non alla data odierna.

Interrogazione n. 811
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Sant'Elpidio a Mare - costruzione centrale di stoccaggio"

Interrogazione n. 1395
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Centrale di stoccaggio a Sant'Elpidio a Mare: arrivate le lettere di esproprio"

Interrogazione n. 1071
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Costruzione centrale di stoccaggio Sant'Elpidio a Mare - stato dell'iter autorizzativo"

Interrogazione n. 1674
ad iniziativa dei Consiglieri Bucciarelli, Giancarli, Badiali, Bellabarba, Cardogna
"Procedimenti per progetti di realizzazione di impianti con impatti ambientali rilevanti: impianto di produzione energetica da fonte rinnovabile in località Poggio San Marcello, centrale di stoccaggio di gas naturale a Sant'Elpidio a Mare e impianto di produzione energetica da fonte rinnovabile di pirogassificazione di biomassa legnosa a Polverigi"
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le interrogazioni n. 811, n. 1395 e n. 1071 del Consigliere Latini e l'interrogazione n. 1674 dei Consiglieri Bucciarelli, Giancarli, Badiali, Bellabarba, Cardogna, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Malaspina.

Maura MALASPINA. In merito alle interrogazioni abbinate: la n. 811 del 2012, la n. 1071 del 2012, la n. 1395 del 2013, la n. 1674 del 2014,
1) Centrale di stoccaggio gas naturale Sant'Elpidio a Mare.
In merito all'interrogazione n. 811/2012, si precisa che sin dall'avvio del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (di competenza statale) tutti gli elaborati progettuali prodotti dall'Edison sono consultabili sul sito web del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
In merito all'interrogazione n. 1071/2012, che riguarda lo stato dell'iter autorizzativo, in questo momento sono in corso i lavori della Conferenza dei Servizi condotta dal Ministero dello sviluppo economico.
La Conferenza si è riunita nei giorni 25 marzo e 4 giugno di quest'anno e la prossima seduta è prevista per il 16 luglio 2014; pertanto il procedimento amministrativo di valutazione tecnica non è ancora concluso, dovendo tra l'altro essere acquisite ulteriori documentazioni riguardanti la compatibilità urbanistica, sulla quale si dovrà esprimere il Consiglio comunale, e l'autorizzazione paesaggistica espressamente richiesta dalla Provincia di Fermo, contraria con diverse motivazioni alla realizzazione della centrale.
Inoltre, ulteriori e più recenti documentazioni sono in via di trasmissione, da parte del Ministero dello sviluppo economico, nell'ambito della Conferenza dei Servizi in corso e saranno quindi rese disponibili anche agli enti locali.
Per quanto riguarda le valutazioni tecniche consolidate, con decreto n. DVA-DEC 2012-0000511 del 2 ottobre 2012, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha espresso giudizio positivo di compatibilità ambientale del progetto denominato "Sviluppo integrato di stoccaggio di gas naturale nel giacimento di Palazzo Moroni (ex Verdicchio) localizzato interamente nel Comune di S. Elpidio a Mare (FM)", a condizione che venissero rispettate le prescrizioni dettate dalla Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale VIA e VAS, dal Ministero per i beni e le attività culturali e dalla Regione Marche.
Per la Regione Marche si è fatto riferimento al DDPF n. 44NAA del 6 aprile 2012 con il quale la Regione Marche - PF Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali - ha espresso parere favorevole con prescrizioni sulla compatibilità ambientale del progetto.
In data 23 gennaio 2014, il Comitato tecnico regionale di prevenzione incendi (organismo del Ministero dell'interno coordinato dalla Direzione regionale dei Vigili del fuoco) ha rilasciato parere favorevole, con prescrizioni, al rilascio dei nulla osta di fattibilità per la realizzazione dell'impianto di stoccaggio del gas nel territorio elpidiense.
Nel corso del procedimento suindicato la Provincia di Fermo ed il Comune di Sant'Elpidio a Mare hanno più volte espresso, anche con atti formali (deliberazioni della Giunta provinciale di Fermo n. 207 del 11 ottobre 2013 e n. 217 del 24 ottobre 2013; deliberazione della Giunta comunale di Sant'Elpidio a Mare n. 236 del 11 ottobre 2013), la loro forte contrarietà all'intervento in argomento.
Per quanto riguarda l'oggetto dell'interrogazione n. 1395/2013, relativo all'avvio delle procedure espropriative, con nota prot. n. 18035 del 12 settembre 2013 (acquisita al prot. reg. con n. 606806/GRM/TEA del 13 settembre 2013), il Ministero dello sviluppo economico ha comunicato di aver avviato la fase procedimentale di imposizione del vincolo preordinato all'esproprio, invitando nel contempo tutte le Amministrazioni coinvolte a trasmettere le intese, concerti, nulla osta o assensi comunque denominati di propria competenza, inerenti la realizzazione dell'opera in argomento.
Questa comunicazione introduce la valutazione politica di competenza regionale. Proprio dal punto di vista politico, si ricorderà che il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità, nella seduta dell'1 aprile 2014, la risoluzione con la quale l'Assemblea "impegna la Giunta regionale a negare l'intesa al Ministero dello sviluppo economico affinché quest'ultimo non conceda l'autorizzazione per la realizzazione dell'impianto di stoccaggio gas naturale nel Comune di Sant'Elpidio a Mare".
Per quanto riguarda l'intesa, l'art. 1, comma 60, della legge n. 239/2004, recante norme per il riordino del settore energetico, prevede che la concessione di stoccaggio di gas naturale in terraferma sia conferita con decreto del Ministero dello sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e appunto d'intesa con la Regione interessata.
È ovvio che la Giunta regionale valuterà, al termine dei lavori della Conferenza dei Servizi, l'indicazione così forte assunta dall'Assemblea legislativa, di cui comunque andrà valutata l'autonoma efficacia all'interno di un procedimento tipicamente amministrativo.
2) Impianto di produzione energetica da fonte rinnovabile in località Comune di Poggio San Marcello - risposte ai punti 1, 2 e 3 dell'interrogazione 1674 del 2014.
In merito all'impianto di produzione energetica da fonte rinnovabile in località "Coste" del Comune di Poggio San Marcello, un primo progetto era stato già depositato presso il competente ufficio regionale (ora PF Rete elettrica regionale, autorizzazioni energetiche, gas e idrocarburi) il 15 dicembre 2009; la potenza prevista nel progetto originario, che prevedeva la realizzazione di una centrale alimentata a biomasse da oli vegetali, era di 8,9 MWe.
Con successiva nota del 15 marzo 2012 la Ditta aveva proposto un secondo progetto, che prevedeva la riduzione della potenza da 8,9 MWe a 6 MWe.
Con l'ultima istanza, protocollata il 6 marzo 2014 (n. 161338), la Società Marchenergia Srl ha chiesto la convocazione, ai sensi dell'art. 14 bis della legge 241/1990, della Conferenza dei servizi preliminare per la valutazione di quest'ultima proposta al progetto originario.
Per tale valutazione, l'art. 14 bis della legge 241/1990, commi 1 e 3, prevede una convocazione di Conferenza preliminare con riferimento:
- comma 1: alla "particolare complessità" del progetto e con la finalità di "verifica" delle condizioni per l'ottenimento degli atti di consenso "prima della presentazione di una istanza o di un progetto definitivi";
- comma 3: al carattere di opera pubblica e di interesse pubblico dell'iniziativa, che ai sensi del decreto legislativo 387/2003 è di pubblica utilità, indifferibile ed urgente e su cui le amministrazioni sono chiamate a pronunciarsi in ordine alle soluzioni progettuali prescelte, il che non limita il campo del pronunciamento alla sola espressione del parere.
In sede di istanza la Ditta ha chiesto di esporre e depositare in occasione della Conferenza il nuovo progetto di riduzione per valutarne con le competenti autorità la compatibilità con le normative vigenti; per altro, si chiarisce che al momento dell'istanza l'ufficio competente ha constatato l'esistenza del progetto preliminare da illustrare.
Sia per le motivazioni espressamente dichiarate nell'istanza di convocazione da parte della Ditta, che non presupponevano alcun passaggio istruttorio preliminare a carico dell'ufficio, sia in quanto non è richiesto da alcuna norma il "deposito preventivo degli elaborati tecnici", la documentazione progettuale non è stata acquisita e l'ufficio regionale, con nota del 12 marzo 2014 protocollata con il n. 0176291, ha effettivamente convocato la Conferenza preliminare per il successivo 18 marzo.
Nella nota di convocazione si dichiarava espressamente che la Conferenza era indetta "per esaminare la variante in riduzione che verrà illustrata dal proponente al fine di ottenere, alla presentazione di una futura istanza, i necessari atti di consenso".
In altre parole si rappresentava con chiarezza l'intendimento di consentire al proponente di illustrare in una unica occasione a tutti i convenuti le linee fondamentali del progetto, presumibilmente per acquisire i rispettivi primi pronunciamenti, di qualsiasi segno essi fossero, in aderenza con le finalità di una conferenza preliminare, antecedente alla presentazione di una istanza e quindi all'avvio di un procedimento formale volto ad una specifica autorizzazione.
Si sottolinea che nessuno dei soggetti invitati ha formalizzato alcuna osservazione alla indisponibilità del progetto preliminare, nè ha chiesto per tale motivo il rinvio della Conferenza, nè ha anticipato l'eventuale assenza, nè ha chiesto alla Ditta, anche per il tramite regionale, la consegna di una copia del progetto.
Soltanto per le vie brevi la Provincia di Ancona ha chiesto chiarimenti, forniti nei termini sopra descritti.
Nel corso della stessa Conferenza del 18 marzo il rappresentante della Ditta proponente ha illustrato il progetto.
L'illustrazione è avvenuta sulla base di relazioni ed elaborati cartografici e plano-volumetrici sostanzialmente rappresentativi della nuova ipotesi e fisicamente resi disponibili in sede di Conferenza, come dimostra per altro l'avvenuta consultazione operata da più soggetti presenti, ivi compresi alcuni dei Consiglieri regionali intervenuti.
Sul punto, benché nella prassi più recente si sia consolidato il metodo della trasmissione preventiva dei progetti agli invitati, in quanto normalmente più produttiva ai fini dei lavori della Conferenza, si debbono richiamare:
- il carattere preliminare ed i presupposti della Conferenza stessa,
- l'assenza di obblighi alla preventiva trasmissione del progetto ai soggetti convocati e soprattutto la palese particolare complessità, anche amministrativa, dei vari procedimenti relativi all'iniziativa, avviata già dal 2009.
In effetti, nella discussione sono stati introdotti diversi aspetti critici (tecnici, amministrativi, procedurali), la cui trattazione ha comunque permesso di acquisire gli orientamenti e definire i chiarimenti necessari per una più adeguata valutazione da parte dei soggetti invitati in Conferenza.
Rilevata l'opportunità di procedere ad un più approfondito esame degli elaborati, come specificatamente richiesto dai rappresentanti della Provincia di Ancona, e di verificare le condizioni amministrative e tecniche fondamentali per inquadrare il percorso da seguire, la Conferenza è stata dunque sospesa con la richiesta alla Ditta di trasmettere il progetto preliminare anche in formato elettronico (per la trasmissione agli invitati) e con l'impegno a verificare, con l'indispensabile collaborazione del Comune di Poggio San Marcello, la sussistenza delle condizioni di idoneità normativa dell'area.
Dopo la seduta della Conferenza, con nota 24 marzo 2014 (prot. 0205845) l'ufficio ha trasmesso ai partecipanti il verbale della seduta.
In merito, la sola rappresentante della Provincia di Ancona ha formulato il 28 marzo 2014 una richiesta di precisazione evidenziando l'impossibilità di esprimere un parere in sede di Conferenza - associando tale impossibilità alla mancanza di un progetto (che come visto era stato reso disponibile in seduta) - e chiedendo la acquisizione della documentazione.
Inoltre, con la stessa nota la Provincia di Ancona ha confermato l'interruzione del procedimento di Valutazione di impatto ambientale sin dal 19 dicembre 2012 relativamente al progetto nella configurazione originaria di 5.254 kW.
L'ufficio regionale, con nota prot. n. 276843 del 17 aprile 2014, ha quindi invitato la Società Marchenergia srl a presentare il progetto preliminare, come da esito della seduta della Conferenza.
Nella medesima nota si è specificato, inoltre, che l'eventuale presentazione del progetto definitivo comporterebbe l'avvio di un nuovo procedimento ai sensi dell'art. 12 del decreto legislativo n. 387/2003, considerato che l'istanza pervenuta al nostro prot. 251313 del 28 aprile 2011 per la costruzione della centrale a biomassa di 8,8 MWe in località Poggio San Marcello è stata archiviata a seguito della comunicazione della Provincia di Ancona di interruzione del procedimento di VIA.
Precisato quindi che al momento non è in corso alcun procedimento amministrativo, l'ufficio sta valutando il percorso per la chiusura della Conferenza preliminare, essendo stati in essa chiariti gli elementi necessari per procedere, da parte della Ditta all'eventuale presentazione formale di un'istanza di autorizzazione ai sensi del decreto legislativo 387/2003.
Con il quesito al punto 4, si chiede di conoscere come la Giunta intenda operare dopo l'approvazione della mozione n. 654 dell'8 aprile 2014, approvata all'unanimità.
Con la mozione, che come risulta dagli atti di quella seduta del Consiglio è stata preceduta da una serie di interventi molto sentiti (ai quali per altro è stato dato parziale riscontro con le informazioni prima fornite), l'Assemblea legislativa delle Marche ha "sottolineato la propria contrarietà alla realizzazione del progetto in quanto non compatibile con un modello di sviluppo territoriale, economico e sociale basato sul rispetto del territorio e del paesaggio e delle sue eccellenze agricole ed in particolare vitivinicole".
Di una presa di posizione di questo tipo ovviamente non si può che prendere atto, perfino condividendone motivazione ed auspici.
Tuttavia il procedimento amministrativo si deve muovere nei limiti imposti dall'ordinamento; pertanto, ricordato che al momento non esiste un procedimento di valutazione del progetto nè in ambito di VIA nè per l'autorizzazione unica, le condizioni di autorizzabilità o di diniego saranno valutate secondo le norme vigenti durante il procedimento eventualmente avviato su istanza della Ditta dopo la conclusione della Conferenza preliminare in corso.
Al di là del caso specifico, per il quale non sono e non possono essere assunti ad oggi orientamenti o auspici di sorta, in questa sede, che è politica, si deve sottolineare che la questione dell'energia da fonti rinnovabili è sempre più seria e delicata, per le ragioni di cui tutti i Consiglieri sono informati.
L'obiettivo promosso dal Pear è reso ancora più attuale dopo il decreto ministeriale del 2012 relativo alla quota del "burden share" assegnato alla Regione Marche, il cui mancato raggiungimento, comporterebbe che la Regione sarebbe commissariata dallo Stato, da quel momento completamente legittimato a compiere scelte autonome sul territorio regionale.
Per questa ragione, dopo anni di difficoltà di cui oggi si sentono tutti i riflessi, è orientamento della Giunta dare impulso alla revisione del Pear, all'interno del quale andranno sviluppate riflessioni di tipo strategico per la Regione.
Appare a questo proposito opportuno o meglio necessario, comunicare all'Aula che il Tar Marche con due sentenze distinte, ma tra loro coordinate, n. 523 e 524 del 22 maggio 2014, ha deciso per l'illegittimità di alcune parti della delibera del Consiglio n. 62/2013, relativa alle "Aree non idonee" all'installazione di impianti a biomassa e biogas.
Sostanzialmente il Tar chiede la rielaborazione delle linee guida rinnovando integralmente l'istruttoria o riscrivendo le parti oggetto di annullamento della delibera stessa.
Per questi motivi si deve dare impulso ad una revisione urgente delle strategie energetiche nella Regione Marche.
Per quanto riguarda il punto 5: autorizzazione allo stoccaggio di gas naturale in Comune di Sant'Elpidio a Mare, l'ho già discusso.
Per quanto riguarda il punto 6: in merito all'iter procedurale per l'impianto a fonte rinnovabile di pirogassificazione di biomassa legnosa di Polverigi, la Regione Marche non è autorità competente al rilascio di tale autorizzazione. Agli uffici regionali, ad oggi, non risultano procedimenti in corso per l'autorizzazione di analoghi impianti a biogas e biomassa nei Comuni di Agugliano, Santa Maria Nuova, Jesi e Osimo.
Informazioni in merito sono state comunque chieste a questi Comuni con nota del 29 aprile scorso; non appena disponibili, tali informazioni saranno comunicate ai Consiglieri.

PRESIDENTE. La risposta è durata 26 minuti ... ho capito, non è possibile. Lo dico a tutti gli Assessori, la risposta massimo si deve esaurire in 7, 8 minuti, se poi si richiede materiale aggiuntivo lo si manda, perché così stamattina esauriamo il Consiglio con due interrogazioni. Mi sembra un po' eccessivo. Chi chiede di intervenire?
Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Grazie Presidente. Intervengo per ciò che concerne l'interrogazione 1674. Devo dire che è molto difficile capire una risposta di questo tipo, sia perché in Aula non c'è un grande silenzio, sia perché il tono della voce dell'Assessore è abbastanza basso.
Se ho capito bene ci troviamo di fronte ad una situazione che ha del paradossale, Assessore, per cui le faccio subito una richiesta, si registri, anzi, si registrino le prossime riunioni delle Conferenze dei servizi,. Vengano registrate onde non avere interpretazioni diametralmente opposte, se ho capito bene.
Io ero presente alla Conferenza dei servizi preliminare del 18 marzo, non c'ero solo io, erano presenti anche altri Consiglieri, ebbene in quella Conferenza è stato chiaramente detto, da parte dei funzionari della Provincia di Ancona, che non c'era motivo di convocarla in quanto la procedura iniziale era stata interrotta dalla Provincia, se questo è, e lei è d'accordo con me, le domando perché l'ufficio ha convocato a seguito della domanda del 2009 una Conferenza dei servizi, dal momento che la richiesta del 2009 era già chiusa, esaurita per volontà della Provincia di Ancona.
Era, quindi, una Conferenza dei servizi illegittima, tanto è vero che lo stesso funzionario della Provincia ha detto: "Ma di cosa parliamo!"
La procedura della richiesta del 2009 era chiusa, questa nuova non aveva motivo di esserci perché non c'è nessun elaborato. Allora cos'era un favore - è una mia domanda che faccio - alla Ditta per farla parlare con i Sindaci, per farla incontrare? Non c'era nessun motivo per organizzare la Conferenza dei servizi!
Ora lei dice che non c'è nessun procedimento in corso, allora perché si chiede al Comune di Poggio San Marcello la compatibilità ambientale? E' stata chiesta dall'ufficio, se questo è, perché si chiede se non c'è nessun procedimento?
Le faccio un'altra domanda: "C'è forse un ufficio un po' disinvolto, Assessore? Forse non è seguito bene?" Verifichi l'operato di questo ufficio, poi magari le farò un'altra interrogazione e se i Consiglieri sono d'accordo la faremo insieme e risponderà di nuovo, nel frattempo le faccio una domanda, il Tar avrebbe interloquito alcuni aspetti della delibera delle aree non idonee, se così è, e per quanto riguarda il Comune di Poggio San Marcello inequivocabilmente ci troviamo di fronte ad una zona non idonea in quanto in quella zona si produce verdicchio a denominazione di origine controllata e garantita, blocchi tutti gli iter autorizzativi in attesa, e su questo le chiedo di accelerare l'iter burocratico, che il Consiglio regionale modifichi le linee guida.
Nel frattempo chiedo un suo pronunciamento su questo, qualsiasi domanda deve essere bloccata finché non ci sono nuove condizioni.
Credo che questo ufficio vada seguito in modo più attento perché non è possibile che quello che ho ascoltato, se ho sentito bene, mi riservo di chiedere il dattiloscritto, Assessore, se quello che ho ascoltato, l'ho capito bene, allora abbiamo assistito a due eventi diametralmente opposti, io da una parte e i funzionari dall'altra. Loro hanno capito una cosa ed io ma credo anche i Consiglieri presenti ne abbiamo capita un'altra.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Assessore forse conviene a tutti, sia a lei che ci ha fornito questa lunga risposta sia a noi che abbiamo ascoltato la sua risposta, avere il testo scritto, se non le dispiace, in modo da evitare fraintendimenti.
Credo che dobbiamo leggere attentamente il testo della risposta, quanto lei ci ha detto. Noi abbiamo partecipato agli incontri, leggendo gli atti ed anche le registrazioni della giornata a cui abbiamo fatto riferimento, saremo nelle condizioni di capire come sono proceduti gli atti ed anche quelli successivi.
Questo per un rapporto di correttezza, di lealtà, di fiducia, non soltanto all'interno di questa Assemblea, ma fra questa Assemblea e gli organi preposti all'istruttoria degli atti.
Vorrei fare una considerazione politica, tra l'altro anche grazie al suo Assessorato e grazie anche alle politiche promozionali vincenti della nostra Regione, il fatturato dei vini marchigiani e delle esportazioni hanno avuto anche nel 2013 un segno molto positivo, un più 36%. Il verdicchio è riconosciuto da tutti come il vino ambasciatore delle Marche nel mondo.
Grazie Assessore perché nel frattempo mi è stata fornita la risposta, quindi, non entro nei particolari, negli aspetti dell'autorizzazione, ma mi limito a delle considerazioni politiche, proprio perché abbiamo questi dati così importanti e perché ci sono grandi manifestazioni, penso al Vinitaly, ma penso anche alla manifestazione Cantine aperte e all'enoturismo anche in Italia e nelle Marche capaci di richiamare ogni anno milioni di visitatori, decine e decine di migliaia nella nostra regione. Oramai c'è sicuramente un fascino dei territori del vino, c'è un grande lavoro che più volte abbiamo detto dei nostri produttori, delle nostre cantine, della nostra agricoltura, tra l'altro attraverso il vino riusciamo anche a promuovere in chiave turistica i luoghi più belli e più interessanti della nostra regione.
Se tutto questo è vero, credo che dobbiamo ritornare ad un concetto che più volte abbiamo sottolineato in quest'Aula, ovvero quello che l'agricoltura e la terra devono produrre cibo e non energia. La terra va coltivata per questo: per produrre cibo. Il paesaggio non soltanto quello agrario non può subìre alterazioni e abbiamo detto più volte che una comunità locale o regionale per essere tale ha la necessità di avere un territorio in quanto parte integrante e fondante della propria identità, quindi l'ambiente va tutelato, la salute va garantita.
Credo che la presa di posizione rispetto a questi impianti che dovrebbero sorgere nel cuore delle zone del verdicchio non può che essere chiara e di netta contrarietà.
Ripeto, adesso la ringrazio ancora, leggerò la nota che mi ha fornito, sarò così in grado anche di ricostruire il percorso che è stato fatto, ma credo che la volontà politica debba essere ferma nel solo ed esclusivo interesse di questa nostra Regione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bellabarba.

Letizia BELLABARBA. Grazie Presidente, io voglio commentare in merito alla questione dell'impianto di stoccaggio di Sant'Elpidio a Mare e mi riallaccio esattamente alle ultime parole che ha detto il Presidente Giancarli quando ha parlato di volontà politica.
Ringrazio l'Assessore per aver richiamato la mozione che questo Consiglio all'unanimità ha votato qualche mese fa in cui chiedeva alla Giunta regionale di negare l'intesa con il Ministero. Voglio sottolineare che anche lo stesso Presidente Spacca si era chiaramente espresso con questa volontà, quindi, accolgo con favore il fatto che la Giunta valuterà, come ha detto l'Assessore, e terrà in grande considerazione la volontà politica espressa da questo Consiglio.
E' vero che questo è un procedimento amministrativo, è vero che l'iter è ancora in corso, però è anche vero che ci sono delibere, atti formali, atti amministrativi, del Comune di Sant'Elpidio a Mare, della Provincia di Fermo, di cittadini che si sono riuniti in Comitato e dello stesso Consiglio regionale che vanno nella direzione di assoluta contrarietà a questo progetto che, senza rientrare nel dettaglio perché ne abbiamo discusso già più volte, non è compatibile con il territorio dove si vorrebbe realizzare.
Ringrazio l'Assessore per la risposta, ma ci tengo a sottolineare di tenere in assoluta considerazione, in grande considerazione, la volontà politica espressa da questo Consiglio regionale.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Direi che si è esaurito il dibattito su questa interrogazione. Mi ero preso l'impegno nella Conferenza dei Presidenti di trattare le interpellanze, almeno tre, però il tempo si è allungato troppo, abbiamo degli atti, alcuni anche urgenti, fra l'altro, credo, che il Consigliere Cardogna si sia arreso, non c'è la sua richiesta.
Abbiamo detto che l'ordine del giorno della prossima seduta partirà con le tre mozioni - giusto tavolo tecnico? - dopo le tre mozioni mettiamo queste quattro interpellanze, poi proseguiamo con i punti all'ordine del giorno: atti amministrativi, proposte di legge, poi interrogazioni e mozioni come al solito. Va bene? Come al solito, però prima le mozioni, poi queste interpellanze e gli atti.
Detto questo vado al punto 3 dell'ordine del giorno.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Perazzoli.

Paolo PERAZZOLI. Sarò brevissimo, per chiedere al Consiglio il rinvio in Commissione della proposta di legge n. 256 ad iniziativa del Consigliere Binci, concernente: "Disposizioni in materia di pubblicazione e riutilizzo dei dati e delle informazioni dell'amministrazione regionale" e della proposta di legge n. 257 ad iniziativa dei Consiglieri Solazzi, Giorgi, Bugaro, Pieroni, Romagnoli, concernente: "Disposizioni in materia di amministrazione aperta".
Se il Consiglio approva, noi in Commissione le esamineremo celermente, perché sembrava ci fossero altre problematiche. Grazie.

PRESIDENTE. Se non ci sono obiezioni, credo che ...
Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Questa era la soluzione che avevamo approvato l'altra volta in sede dei Capigruppo in quanto queste due proposte sugli open data, la mia e quella dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, tra l'altro la mia fa anche riferimento a leggi nazionali che già ci sono, sono uno strumento essenziale sia per la trasparenza ...

PRESIDENTE. Si, ma non apriamo il dibattito ...

Massimo BINCI. No, due parole ...

PRESIDENTE. Dobbiamo ancora cominciare il Consiglio ...

Massimo BINCI. Ho capito, ma non è che ho introdotto io la questione, l'ha introdotta lei ...

PRESIDENTE. Va bene qual è il problema, è d'accordo?

Massimo BINCI. Sono d'accordo se questa proposta ritorna in Aula in un arco di tempo ragionevole.

PRESIDENTE. Quindi, una sollecitazione. Innanzitutto la risposta è in re ipsa, nel senso che il Presidente della Commissione lo richiede dall'Aula, quindi, vuol dire che ha un interesse vero.

Massimo BINCI. No, l'avevamo richiesto noi.

PRESIDENTE. C'è il sollecito da parte del Consigliere Binci di avere tempi naturalmente accettabili.
Se non ci sono pareri diversi, diamo per approvata la richiesta fatta dal Presidente della I Commissione Consigliere Perazzoli.

Proposta di atto amministrativo n. 79
ad iniziativa dell'Ufficio di Presidenza
"Rendiconto dell'Assemblea legislativa regionale per l'esercizio finanziario 2013"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 79 ad iniziativa dell'Ufficio di Presidenza.
Ha la parola la relatrice Consigliera Ortenzi.

Rosalba ORTENZI. Colleghi anche quest'anno il rendiconto finanziario dell'Assemblea legislativa ha registrato un saldo positivo ulteriore rispetto a quello dell'anno scorso, per una cifra di 694.839,93 euro.
Questo saldo deriva da economie da stanziamento dei capitoli del bilancio per 518.000 euro, da residui insussistenti per quasi 84.000 euro e da residui perenti, dei due anni precedenti, 2011 e 2012, per oltre 92.000 euro. L'avanzo di amministrazione è più di 602.000 euro.
Oltre alle risultanze della gestione di bilancio, il rendiconto contiene anche le relazioni delle Autorità indipendenti, della Commissione pari opportunità, dell'Ombudsman, del Co.re.com. e i rendiconti dei Gruppi consiliari.
Sul conto consultivo è stato espresso il parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti e, come si evince dalle cifre, il consuntivo 2013 attesta il raggiungimento dell'importante obiettivo di riduzione di spesa. Obiettivo principe che l'Assemblea legislativa si è imposta già da diverso tempo.
La spesa complessiva per l'anno 2013 scende di oltre 1.150.000 euro rispetto al 2012 con un decremento percentuale del 6,86%.
C'è da dire che il risparmio consistente deriva dalla riduzione dei cosiddetti costi della politica, anche questo è un obiettivo importante che ci siamo, tutti quanti, tutti i gruppi politici, imposti a seguito delle leggi nazionali, in particolare la 174 del 2012, convertita poi nella legge 213 del 2012, ma anche da una serie di risparmi nella gestione nel funzionamento dell'Assemblea e degli uffici.
Sul fronte delle entrate derivanti esclusivamente dal bilancio regionale, registriamo una diminuzione rispetto al 2012 di circa 650.000 euro.
Sul fronte delle spese, scomponendo il dato complessivo che prima ricordavo, c'è un risparmio di 1.150.000 euro rispetto al 2012, il consuntivo che oggi approviamo denota un risparmio consistente per le spese relative al trattamento economico dei Consiglieri, per i vitalizzi e per i gruppi consiliari per circa 900.000 euro rispetto al 2012. Una percentuale in consistente diminuzione, notevolmente consistente, è meno 7%, anche rispetto allo stesso bilancio di previsione 2013.
Se prendiamo il capitolo 1, indennità di missione e di carica dei componenti del Consiglio regionale che comprende anche il pagamento vitalizzi, si è registrato un risparmio di quasi 133.000 euro rispetto a quanto previsto con il bilancio di previsione. Così com'è avvenuto anche per le spese di funzionamento dei gruppi consiliari dove la spesa è stata di 309.000 euro rispetto al preventivo di 370.000, con un avanzo di circa 61 mila euro.
L'altra voce di risparmio riguarda le spese di funzionamento, quindi, le spese postali, di pulizia, di rappresentanza, l'acquisto degli arredi, la compartecipazione a convegni. Anche qui abbiamo una diminuzione, rispetto al 2012, del 6,45%, pari a 278.500 euro. Su ogni singola voce si registra un risparmio, rispetto al 2012 ed anche rispetto al preventivo del 2013.
Infine vorrei ricordare che anche la spesa per il personale fa registrare una diminuzione, sia rispetto al preventivo che rispetto al 2012, rispetto al preventivo di circa 88.000 euro, rispetto al 2012 di 29.201 euro.
Oltre a questi risparmi c'è la voce dei residui insussistenti che derivano da economie su impegni assunti nel 2012 e non completamente utilizzati, per una cifra totale di circa 84.000 euro.
Alla luce di questi dati abbastanza dettagliati, tutte le informazioni si possono evincere nella delibera, possiamo dire che la nostra Regione si contraddistingue, come del resto è sempre stato, tra le Regioni italiane più morigerate ed avendo preso in seria considerazione la possibilità di tagliare i costi della politica, quindi tutto quello che poteva essere tolto per i costi della politica, quindi, una Regione attenta alla gestione della cosa pubblica, l'abbiamo fatto negli anni precedenti ed in questo anno in maniera ancora più consistente.
Credo che siamo tutti d'accordo, maggioranza ed opposizione, nel continuare anche in futuro e per queste ragioni possiamo tranquillamente votare questo bilancio, il rendiconto del 2013.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Semplicemente e naturalmente per annunciare il voto favorevole su questo provvedimento, largamente condiviso.
Troppo facilmente dimentichiamo, signor Presidente, quanto siamo stati oggetto di attacchi, come istituzione, come partiti e come Gruppi consiliari, relativamente alle spese del punto 7 "Contributi per il funzionamento dei Gruppi consiliari".
Questa spesa, lo segnalo ai signori della stampa e soprattutto a quelli presenti, ammonta a 370.000 euro, pari al 2% dell'intero costo del Consiglio regionale, passa di poco i 16 milioni. Una spesa che noi immaginiamo in diminuzione, Vice Presidente Ortenzi, perché la somma di 11.420.000 euro, le spese per indennità dei Consiglieri, è già stata tagliata di un quarto per legge avendo modificato il numero complessivo dei Consiglieri regionali, quindi in previsione scenderà a otto milioni, forse meno.
Mi permetto di segnalare, visto che ci vuole poco a fare un conto matematico, che sull'intero bilancio regionale, il costo del funzionamento dei gruppi, che rimane un dato fondamentale della democrazia, è pari allo 0,01%. Di questo si è discusso! Di questo ha discusso la stampa in questi mesi, su questo abbiamo eccitato gli animi dei cittadini delle Marche, e magari non abbiamo guardato gli altri 10.000 euro - 1 contro 10.000, lo 0,01% - sui quali giustamente, se fossi stato io, avrei prestato un'attenzione anche feroce su come vengono spesi i soldi.
Siamo sulle mode, sull'attenzione allo scoop. Questa non è un'autodifesa, è la voglia di crescere in una dimensione democratica vera. Mi auguro finalmente che questo Paese esca dall'infantilismo e diventi un Paese serio che controlla i conti dove devono essere controllati e dà l'informazione corretta, cioè dice ai cittadini quello che effettivamente è.
Puntare l'attenzione per mesi semplicemente perché la Corte dei Conti ha fatto dei rilievi, tra le altre cose in gran parte rientrati e in gran parte soddisfatti, perché siamo andati alla restituzione delle cifre che venivano contestate, allo 0,01% del bilancio regionale ... grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Grazie Presidente, per dirle che è tutto in linea con la spending review, con l'economia che è un punto importante della gestione di quelle che sono le risorse destinate anche all'organizzazione dei gruppi.
Voglio puntualizzare una cosa, avendo noi, come membro di Forza Italia, una autorevole signora, la Consigliera Ciriaci, che è revisore dei conti, non possiamo non dire che è tutto in perfetta linea, in assonanza con quello che è il nuovo costume etico dell'economia delle risorse nella gestione delle stesse.
L'unica cosa, Presidente, è un'anomalia, il gruppo di Forza Italia non è presente nell'Ufficio di Presidenza, però si sente ben rappresentato, considerato il suo alto spessore e la sua equanimità, anche da lei Presidente. Diciamo, quindi, che non possiamo non essere d'accordo su questa vicenda.
Però questo vulnus, Presidente, cercherei di colmarlo, non fosse altro perché l'incedere della politica, così come avviene, lento, per certi versi disueto, per certi versi invece abitudinario a gestire le cose dal punto di vista della parte non della politica. Questo mi fa un attimo intristire.
Le faccio anche notare che il gruppo di Forza Italia, Presidente, proprio per economizzare i costi della politica, non ha inteso aprire il conto corrente, così siamo chiari che i Consiglieri regionali, in proprio, gestiscono la propria attività per non pesare sul bilancio regionale.
Però, Presidente, su altri aspetti, ritengo di richiamare la sua intelligenza acuta e sottile, su aspetti diversi che come esterno dei costi amministrativi vanno ad incidere sulla comunità. Mi riallaccio, ma brevemente, sempre a quel pensiero, forse lei aspetta la relazione del mio avvocato, esperto di reati finanziari bancari, però io le farò avere questa piccola relazione perché confido nella sua presenza costante. Lei è il Consigliere più presente in questi cinque anni, praticamente è sempre stato presente, lo sia un attimo di più nei confronti del Presidente Spacca perché in questa missiva per la Banca d'Italia, per parlare di economia, di costi della politica, la politica deve prevenire anziché curare, forse, forse, ma commentare è lo sport dove eccelle il nostro Consigliere Badiali.
Ripeto, Consigliere Badiali, chieda consigli a quel signore che ha avuto l'ardire di dire quello che io ho anticipato qualche mese fa, se non un anno fa, con quella mozione riguardo a Banca delle Marche.
Questa è l'economia vera della Regione, cioè gestire il credito in nome e per conto e non preoccuparci, come classe politica, di dover rispondere e riparare a quei danni di immagine incolmabili, danni alle imprese, asfissia totale sulla gestione del credito. Caro Consigliere Badiali, forse quel Diego della Valle, quell'anonimo signore marchigiano sconosciuto al mondo, ma sicuramente noto in quest'Aula di Consiglio. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di atto amministrativo n. 79, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 383
ad iniziativa dei Consiglieri Badiali, Acquaroli
"Norme per la tutela e la valorizzazione della produzione orto-floro-frutticola e delle piante ornamentali"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 383 dei Consiglieri Badiali, Acquaroli.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Badiali.

Fabio BADIALI. Grazie Presidente. Questa proposta di legge n. 383 è finalizzata ad introdurre nell'ordinamento regionale alcune norme riguardanti l'autorizzazione derivante da una normativa europea e relativa alla produzione ed alla vendita di piante, bulbi e sementi.
I requisiti professionali richiesti per l'esercizio di questa attività e le procedure riguardanti il rilascio dell'autorizzazione sono quelle previste dalla normativa statale. La proposta contiene un riferimento espresso alla formazione professionale sostenuta dalla Regione, ormai indispensabile in ogni settore, per garantire l'aggiornamento degli addetti e la loro professionalità nei confronti della clientela.
Gli operatori del settore saranno iscritti in un apposito elenco tenuto presso il Servizio fitosanitario regionale.
L'autorizzazione può essere richiesta anche da un imprenditore agricolo nell'ottica di diversificare la propria attività e di estenderla ad attività di carattere accessorio, quali la vendita di prodotti di completamento rispetto all'attività agricola principale.
Di fronte anche ad una crisi che tutti quanti ormai purtroppo conosciamo e per cercare di uscirne è emersa l'esigenza, tra gli operatori del settore, di trasformare le aziende florovivaistiche in centri polimerceologici, in cui la semplice offerta di piante è stata affiancata ad una serie di prodotti necessari e complementari del prodotto vegetale di qualsiasi natura esso sia, ad esempio talea, bulbo, seme, piante, arbusti ed altri, atti a stimolare i nuovi mercati vicino al verde.
In quest'ottica e al fine di stimolare la crescita economica di un settore importante per la nostra Regione, così come è stato fatto già in altre Regioni, mi riferisco al Veneto, all'Emilia-Romagna ed alla Toscana, con la presente normativa è riconosciuta agli operatori del settore la possibilità di implementare le superfici per la vendita di prodotti complementari correlati al settore delle piante e del giardinaggio, per un effetto sinergico sulla vendita dei prodotti principali di piante e fiori, facendo da traino alla procedura florovivaistica nazionale ed adeguando i consumi pro capite di prodotti florovivaistici alla media europea del settore.
Su questa questione c'è un'altra condizione che riteniamo essenziale ed è quella di non costruire accessori in muratura idonei per la vendita di prodotti legati al florovivaismo, bensì si possono fare strutture in campagna da adibire a quella funzione, soprattutto con standard limitati che mettono insieme sia la cura e la manutenzione del verde che gli accessori preminenti per quell'attività. C'è una doppia funzione ma il titolo principale è sempre quello dell'agricoltore al 70% del reddito. Penso che questa sia la cosa più importante, per questo non pensiamo che ci possa essere una concorrenza e anche per questo il Crel ha dato parere favorevole. Grazie.

Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Ciriaci.

Graziella CIRIACI. Grazie Presidente. Mi collego alla relazione del relatore di maggioranza in quanto questa nuova proposta di legge permette un'evoluzione di quella che è stata fino ad oggi un'attività prevalentemente agricola. Un'evoluzione che va verso una semplificazione e l'avvicina a quello che è il lavoro del commercio.
Abbiamo già analizzato in modo molto particolare e attento, all'interno della Commissione, questa proposta di legge vista come una posizione di favore per i giovani che vogliono intraprendere, ma non rimanere legati, un'attività strettamente agricola legata a qualcosa di più evoluto come il commercio.
L'attività viene svolta all'interno dell'impresa agricola e non compromette la crescita o la ristrutturazione di alcune realtà che sono già esistenti, quindi, non ci saranno aumenti di cubatura all'interno delle aziende agricole, ma soltanto un adeguamento delle strutture già esistenti affinché diventino idonee al commercio stesso.
Abbiamo integrato, all'articolo 10, la possibilità di vendere anche dei prodotti legati all'agricoltura con una percentuale che non superi il 30%, quindi, un complemento.
Si fa anche riferimento a basi, terre, sementi che non possono che essere acquistate da aziende che fanno quel tipo di attività.
Direi di accogliere con molto entusiasmo questa proposta di legge, tra l'altro ad iniziativa dei Consiglieri Badiali ed Acquaroli.
Questo primo passo deve essere un inizio ed un'evoluzione per la strutturazione del nuovo piano di sviluppo rurale, perché sempre di più, come diceva il Consigliere Giancarli prima, il nostro terreno, la nostra agricoltura, il nostro nostro modo di fare economia, sia sempre di più legato al cibo, alla produzione, alle specificità, quindi, non fare dell'agricoltura energia.
Il nostro voto sarà favorevole. Rimetto la mia disponibilità all'interno della III Commissione affinché questo percorso possa essere intrapreso anche all'interno del piano di sviluppo rurale.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 383. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 308 (testo base)
ad iniziativa della Giunta regionale
"Contributi ai Comuni per il mantenimento degli Uffici del Giudice di Pace"

Proposta di legge n. 317
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Contributi ai Comuni per il mantenimento degli Uffici del Giudice di Pace"
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 308 della Giunta regionale e la proposta di legge n. 317 del Consigliere Latini, abbinate.
Sono la relatrice di maggioranza, se mi consentite, faccio la relazione da qui.

Rosalba ORTENZI. L'articolo 1 del decreto legislativo n.156 del 7 settembre 2012, che riguarda la revisione delle Circoscrizioni giudiziarie degli uffici dei Giudici di Pace a norma dell'articolo 1, comma 2 della legge 148 del 14 settembre 2011, dispone la soppressione degli uffici dei Giudici di Pace indicati nella tabella A, allegata al medesimo decreto, ed affida le competenze territoriali ai corrispettivi uffici individuati nella tabella B.
L'articolo 3 dello stesso decreto legislativo stabilisce che gli enti locali interessati, anche consorziati tra loro, possono richiedere il mantenimento degli uffici del Giudice di Pace con competenza sui rispettivi territori di cui è proposta la soppressione anche tramite eventuale accorpamento, facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi, ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo che sarà messo a disposizione dagli enti locali medesimi.
Questa proposta di legge intende erogare un contributo ai Comuni che hanno fatto richiesta per il mantenimento dei Giudici di Pace, sulle spese da sostenere per il servizio, contributo il cui tetto massimo è differenziato sulla base delle caratteristiche territoriali, il 30% delle spese sostenute per i Comuni montani ed il 20% per gli altri Comuni.
Nella Regione Marche il provvedimento interessa complessivamente sette Comuni: Fabriano, Jesi, Senigallia, San Severino Marche, Fano, Cagli, Macerata Feltria che, ai sensi del suddetto decreto, hanno manifestato la volontà di mantenere gli uffici in questione.
Aggiungo che in I Commissione questo atto lo abbiamo valutato e sviscerato in maniera corposa e siamo addivenuti a questa valutazione proposta dalla Giunta.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. C'è poco da aggiungere se non osservare un fatto che ha una sua valenza istituzionale importante. Siamo di fronte allo Stato che rinuncia sostanzialmente a corrispondere gli importi che riguardano il mantenimento degli uffici del Giudice di Pace, e chiede ai Comuni di sobbarcarseli. Questa è sicuramente un'anomalia, non è la prima, ce ne saranno purtroppo altre, perché con la contrazione delle spese si chiede sempre di più agli enti locali di sobbarcarsi, in qualche modo, gli oneri che non sono di loro competenza e questo si aggiunge ai trasferimenti che sono sempre minori. Da questo punto di vista, questa è un'anomalia istituzionale: i Comuni devono pagare un servizio che, evidentemente, è di competenza statale.
Se continuiamo di questo passo mi chiedo dove arriveremo, dove potremmo arrivare.
All'interno di questa grande anomalia, bene ha fatto la Giunta, quindi, il nostro voto è positivo, a sostenere questi Comuni eroici, questi 7 Comuni che, diversamente dagli altri delle Marche, hanno deciso di sostenere questo costo, di sobbarcarsi questo costo. Non tutti hanno fatto domanda nelle Marche ed hanno sbagliato a mio avviso, perché il 99% delle domande fatte in Italia sono state accolte. In Italia sono state accolte 285 istanze su 297, quasi tutte, quindi, male hanno fatto, a mio avviso, gli altri Comuni a non fare istanza e a non accollarsi l'onere.
Bene fa la Giunta regionale ad aiutare questi Comuni, questi 7 Comuni che prima ha citato la Consigliera Ortenzi.
L'unica cosa che non condividiamo ma che comunque non è ostativa ad un voto positivo, assolutamente, è la differenziazione prevista dall'articolo 2, comma 2, della percentuale, nel senso che la Giunta interviene per il 30% per i Comuni di area montana e per il 20% per gli altri Comuni.
Il costo è importante ed ovviamente è vero che i Comuni di area montana sono più piccoli, hanno meno risorse e quant'altro, però è anche vero che i Comuni non montani hanno dei costi maggiori, hanno degli uffici con più personale, con maggiori costi. Parlo di Fano, Jesi, Senigallia, quindi, sarebbe stato bene, a nostro avviso, avere una percentuale unica e non 30% per i montani e 20% per gli altri.
Questo però non è ostativo, diciamo che la nostra valutazione è comunque positiva, d'altra parte sono aspetti che avevamo già fatto notare in Commissione e che avevamo già discusso, quindi, il voto è positivo.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola la Consigliera Foschi.

Elisabetta FOSCHI. Mi ricollego alle valutazioni espresse dal Consigliere Marangoni circa l'atteggiamento sbagliato con cui il Governo nazionale ha affrontato la questione, non soltanto del mantenimento sul territorio dei tribunali, ma anche degli uffici dei Giudici di Pace, assumendo un atteggiamento pilatesco, lavandosene completamente le mani e lasciando ai Comuni, che di fatto si trovano con i rispettivi Sindaci in prima linea sul territorio, la scelta se mantenere o meno il Giudice di Pace assumendo tutti i costi relativi al personale, alle sedi con i relativi affitti ed utenze delle stesse.
Mi sembra un atteggiamento decisamente sbagliato, non in un'ottica di federalismo costruttivo.
Mi unisco al plauso del Consigliere Marangoni verso quei Comuni che pure in tempi di ristrettezze finanziarie, ed a differenza di altri, hanno fatto la scelta di mantenere quello che è un servizio importante per i cittadini. Mi viene in mente San Benedetto del Tronto che ha fatto la scelta di chiudere il Giudice di Pace, eliminando una risposta importante per i cittadini, soprattutto a fronte della contestuale chiusura del tribunale.
Relativamente ai criteri di finanziamento, ai criteri di individuazione del contributo, prendo atto che nell'esame in Commissione si è provveduto a ricomprendere tra i Comuni aventi diritto al contributo, non solo quelli montani com'era in origine, ma anche gli altri, perché, come si valutava la realtà che io conosco meglio, a Fano graviteranno gli utenti non solo della costa, ma anche nell'entroterra, fino a Pergola, quindi, sarebbe stato difficile riconoscere un servizio montano o meno. Lì ci sono cittadini dell'area montana che dovranno rivolgersi a Fano.
Penso che sarebbe stato forse più opportuno valutare, nell'individuare la percentuale, se una percentuale diversa ci doveva essere, concordo con quello che diceva il Consigliere Marangoni, se una differenziazione la si voleva fare, la vastità territoriale dell'ambito di competenza di quei Giudici di Pace, perché ci sono ambiti che si rivolgono a un territorio e ad una popolazione più contenuti e ambiti che si rivolgono a una zona territorialmente più ampia con un più alto numero di abitanti. Quindi, come si fa per esempio con i contributi relativi agli ambiti sociali per le funzioni assistenziali, magari tra i criteri era bene valutare: l'entità, la vastità territoriale e il numero di popolazione, piuttosto che stabilire così, tout court, 20% per gli altri Comuni e 30% per le aree montane. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Presidente vede, a volte basta una piccola proposta di legge per ritornare al progetto della micro e della macro politica. Ancora oggi noi insistiamo a non capire come funziona.
Va bene il discorso del Giudice di Pace, razionalizzazione dei costi per i tribunali, ma io dico che una realtà come San Benedetto del Tronto - non me ne voglia il grande Consigliere Perazzoli come il fantastico Consigliere Donati che adesso è impegnato in trattative nel Comune di Ascoli Piceno, dove un suo Assessore, caro Presidente Spacca, dovrebbe cambiare, diventa Assessore, no Assessore l'altro, le trattative le fa Donati e non il Capogruppo di Forza Italia, anche questo è un controsenso, ma fa sempre parte di questo oggetto e mi spiego. Quando avranno concluso le trattative ad Ascoli Piceno forse si renderanno conto, il Consigliere Donati insieme al Consigliere Perazzoli, che a San Benedetto del Tronto il Giudice di Pace, non solo, ed il tribunale non ci sono più, però abbiamo fatto la leggina e a casa tutti contenti.
Spiegatemi un'altra cosa però, grande stratega della macroeconomia regionale, vi siete accorti che Rimini ha tolto i servizi pubblici a Montecopiolo che non è certo nel mio territorio? Non ha più i trasporti, si sta organizzando al fai da te, come capita capita, grande Consigliere Giancarli, sta qui vicino. Volete vedere che il primo atto che dovrà fare e sostenere questo Consiglio regionale sarà i transfughi, quindi, non solo il Giudice di Pace, ma gli altri Comuni se ne andranno in altre Regioni. Qui siamo allo sbando. La razionalizzazione amministrativa, caro Consigliere Donati, oltre agli interessi di bottega per fare un Assessore ad Ascoli Piceno che risponderà a lei, solo a lei, ne vedremo delle belle perché, deve restare agli atti, lo scambio di voti per far fare l'Assessore ad uno promettendo il lavoro ad un altro, ma ci sarà il Capogruppo regionale di Forza Italia che queste cose le metterà, come le metto oggi, sul giornale, caro Assessore di maggioranza Canzian, prendete il 35% alle europee e il 10% alle comunali.
Smettiamola no? Facciamo proposte di legge dove tutti quanti diciamo: "Hanno chiuso l'ufficio del Giudice di Pace, poveretti" o torniamo ad una politica seria, macro regionale, visto che la Macroregione ha fatto anche l'esordio sportivo dei 5 anelli, erano 5 fiori per la pace, Presidente Spacca, e riguardiamo sempre quel progetto lì, ma io sto per preparare il regalino di fine mandato. Mi auguro che il Pd se lo tenga caro perché un Presidente come lei, abile, diligente, intuitivo, simpatico, Presidente Spacca, fa caldo, la calura estiva, verso fine mandato.
Presidente non me ne voglia, torno alle cose serie, o facciamo una politica di scala macro regionale intersecando con le quattro Regioni che sono quelle che sono fuori del nostro collegio europeo, allora riusciremo a razionalizzare tanti di quei servizi anche con il progetto Limes che distrattamente quest'Aula ha votato senza sapere cosa votasse. Le è sfuggito, eh, troppe cose le sfuggono, soprattutto le è sfuggito il coordinamento regionale di "Sforzati Italia", ma adesso rientra il Consigliere Comi e mettiamo le cose in pace.
Faccio i complimenti per la vittoria personale di Elisabetta Foschi ad Urbino, questo è come si fa politica. Grazie signori.

PRESIDENTE. A dir la verità non c'entra niente comunque gliela passo.
Mi stupisce però che lei non sia stato attento, in genere lo è, ad un passaggio dell'umile relazione che ho fatto, e cioè che i Comuni che volevano avere l'ufficio del Giudice di Pace dovevano fare una cosa: la richiesta, come hanno fatto altri. Le posso dire che anche il mio Comune ...

(Interrompe il Consigliere Trenta)

PRESIDENTE. Guardi io lo dico a lei, mi sembra che ad Ascoli il Consigliere Donati non ci azzecca, come avrebbe detto qualcuno.
Era solo per puntualizzare, per segnalarle, e mi dispiace, che abbia questa dimenticanza, per cui bisognava fare la richiesta per il mantenimento degli uffici.
Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. La ringrazio Presidente. In modo molto pacato vorrei rispondere alle obiezioni che sono state sollevate dai Consiglieri Marangoni, Foschi, Trenta: le politiche della giustizia su cui voi avete espresso queste dure critiche sono state adottate e decise da Governi in cui tutti noi, voi compresi, eravamo in maggioranza. Vorrei ricordare un altro dato di fatto che questa maggioranza e questa Regione non ha accettato quei provvedimenti tant'è che ha fatto ed ha proposto un referendum, poi quel referendum non è stato ammesso.
Terzo aspetto, credo che sia cambiata la politica perché il Presidente del Consiglio ha provveduto a nominare un Ministro della giustizia che ha responsabilità politiche. Non è un tecnico, è un uomo politico, è un parlamentare eletto nelle liste del Partito Democratico, quindi, dai Governi tecnici e dai Ministri tecnici siamo passati ad una direzione politica del Ministero della giustizia.
Questi sono dati di fatto, non vuol essere assolutamente la mia una polemica, tanto più con persone con cui più volte ho collaborato.
Detto questo entro nel merito del provvedimento perché mi sento in dovere di ringraziare il Presidente della I Commissione, Consigliere Perazzoli, e suo tramite i componenti della Commissione, perché con un esame approfondito, serio, entrando con capacità nel merito delle questioni, sono stati, a mio avviso, risolti problemi che potevano creare disparità di trattamento nel territorio regionale.
Si viene incontro, come tra l'altro precisava la relatrice di maggioranza, a tutti quei Comuni che hanno fatto richiesta, che si sono assunti responsabilità per mantenere il Giudice di Pace. Credo che però ci sia la necessità, ma qui siamo oltre la legge, nel momento in cui si va alla gestione, all'applicazione, di un'attenzione a quella che è la riorganizzazione della pubblica amministrazione, di alcune istituzioni, andando incontro ai Comuni, soprattutto quelli montani che sono i più difficili da raggiungere, con delle persone che possono aiutare la gestione di questi uffici, ed in questo quadro di riorganizzazione credo che ci sia la possibilità di farlo.
Per quanto mi riguarda è una buona legge e sul panorama generale attendiamo segnali concreti che credo sicuramente verranno.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 5 (Dichiarazione d'urgenza). Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 308, la pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Trenta, Foschi, Marangoni.

Favorevoli: Badiali, Bellabarba, Binci, Busilacchi, Carloni, Donati, Foschi, Giancarli, Latini, Marangoni, Marconi, Marinelli, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Trenta.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Bugaro, D'Anna, Zaffini, Zinni.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 77
ad iniziativa della Giunta regionale
"Piano degli interventi per il diritto allo studio universitario nella Regione Marche per l'anno accademico 2014/2015. Legge regionale 2 settembre 1996, n. 38, articolo 4"
(Discussione e votazione)

Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 77 ad iniziativa della Giunta regionale.
Ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Ortenzi.

Rosalba ORTENZI. Anche quest'anno abbiamo il piano per il diritto allo studio, anno accademico 2014/2015, che ha l'obiettivo di garantire l'accesso allo studio a tutti gli studenti ai gradi più elevati di istruzione. Viene garantito questo accesso dagli articoli 3 e 34 della Costituzione e segue anche le indicazioni della legge 38 del '96.
Come Regione Marche nel dettare le linee del sostegno al diritto lo studio si vogliono rafforzare le priorità delle programmazioni precedenti assicurando l'omogeneità nell'accesso ai benefici e una qualificazione costante degli interventi e dell'esigenza nella gestione delle risorse disponibili.
Nel programmare il piano 2014/2015, in particolare, si assicura una priorità di destinazione delle risorse all'erogazione delle borse di studio, al servizio di ristorazione, al servizio alloggio, a favore degli studenti iscritti all'università, alle istituzioni di alta formazione artistica e musicale estendendola, per il futuro anno accademico, anche agli studenti degli istituti tecnici superiori, agli ITS.
In questo piano sono stati confermati gli elementi essenziali della programmazione precedente compresi gli aumenti, gli importi delle tariffe. Sono stati soppressi i prestiti fiduciari che negli anni precedenti non sono stati utilizzati in modo significativo, con la possibilità per gli Ersu di impiegare le risorse residue per la costituzione di borse di studio. In Commissione su questo aspetto abbiamo discusso a lungo, ma c'è stato spiegato che questi fondi non sono stati utilizzati e, quindi, sono stati tolti da quell'obiettivo.
Dobbiamo ricordare che l'erogazione delle borse di studio è stata assicurata al 100% agli idonei di tutta la regione. Sostegno assicurato anche in soli servizi in alcune sedi e nei casi in cui le risorse non siano state sufficienti.
Un altro elemento di novità è rappresentato dall'apertura di un unico portale regionale, uguale per tutti gli Ersu, credo che questo sia un fatto estremamente importante, per l'inoltro telematico delle domande da parte degli studenti. Credo che sia un'ottima intuizione.
Alcuni chiarimenti vorrei darli sulle raccomandazioni che avanza il Crel che dice che i servizi di trasporto agevolati sono garantiti nell'ambito dell'applicazione della legge 45/98 sulla base di criteri approvati con deliberazione di Giunta regionale nell'ambito della programmazione del servizio agevolato sul trasporto pubblico locale. L'assistenza sanitaria per gli studenti fuori sede, dopo un primo intervento realizzato presso le aziende sanitarie nell'ambito dei progetti speciali per il biennio 2009/2010, è attualmente realizzata autonomamente da ciascun Ersu tramite convenzione con i medici di base.
Inoltre per le nuove modalità di calcolo dell'Isee in attesa dei decreti attuativi delle disposizioni nazionali è prevista la possibilità di introdurre aggiornamenti entro il 30 giugno, la data di scadenza per la pubblicazione dei bandi.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI. Poco da aggiungere perché anche quest'anno l'atto ricalca quello degli scorsi anni per delle lungaggini che ancora si registrano a livello nazionale sia nell'emanazione dei livelli essenziali del diritto allo studio, sia ora nel ricalcolo dell'Isee, per cui non riusciamo a dire niente di più dello scorso anno.
Abbiamo evitato di ripetere misure che davano origine, come dire, a spreco che non si riuscivano poi a recuperare, agganciandoci a criteri più meritocratici e facendo si che ci sia meno dispersione, attuando dei correttivi più che condivisibili.
Per il resto è un atto che ricalca abbastanza quello degli scorsi anni dove, come dicevamo anche negli anni passati, la Regione svolge un po' limitatamente le sue funzioni perché ci sono ancora inadempienze nazionali che non ci consentono di compiere un atto più conformato alle esigenze degli studenti universitari marchigiani.
Non avendo ancora i parametri per stabilire qual è il livello minimo essenziale del diritto allo studio, che va dovunque e dal nord al sud d'Italia garantito, le sperequazioni possono ancora manifestarsi, quindi, ogni Regione cerca di aggiustarlo a modo suo.
Evidentemente è un decreto attuativo lunghissimo da partorire perché sono anni che aspettiamo questo intervento legislativo. Per capirci è come la sanità ed è così per lo studio. Lì sappiamo quali sono i livelli minimi, qui non lo sappiamo.
Le Marche sono anche sotto questo aspetto abbastanza virtuose. Non mi pare sia stata ritoccata la tassa che era stata ritoccata lo scorso anno.
Ripeto, abbiamo evitato i prestiti d'onore che purtroppo venivano erogati in minimissima parte e non sempre restituiti, quindi, erano più un motivo di dispersione che un servizio vero e proprio agli studenti, ma lo capisco, perché se non c'è la prospettiva di lavorare in termini abbastanza immediati e veloci dopo gli studi universitari non si ricorre al prestito d'onore che, per chi ha onore, va restituito. E' chiaro.
L'atto è stato aggiustato in base a dei disguidi e a delle situazioni che sono state registrate in particolare nelle Marche. Per il resto è un atto veramente ripetitivo.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.

Proposta di atto amministrativo n. 77, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 410
ad iniziativa dei Consiglieri Solazzi, Ortenzi, Bugaro, Pieroni, Romagnoli
"Misure di contenimento della spesa di personale in attuazione del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010 n. 122 e del decreto legge 10 ottobre 2012 n. 174 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 410 dei Consiglieri Solazzi, Ortenzi, Bugaro, Pieroni, Romagnoli.
Ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Bellabarba.

Letizia BELLABARBA. Grazie Presidente. Colleghi, questa proposta di legge sostanzialmente va a colmare un vuoto che si è creato dopo la sentenza della Corte costituzionale, sentenza che ha censurato una legge della Regione Abruzzo che escludeva dai limiti di spesa, la spesa per il personale delle strutture di supporto agli organi politici.
Ora noi dobbiamo adeguare a questa sentenza anche la nostra disciplina regionale, anche per quel che riguarda i rapporti di lavoro flessibili, quindi, dobbiamo sostanzialmente applicare il decreto legislativo.
Noi, è vero, non avevamo un tetto, però progressivamente abbiamo proceduto a diminuire le spese, a fare una nostra revisione di spesa molto seria che cala via via nel tempo. Però la legge e, quindi, questa sentenza, ci impone di farlo anche a livello normativo.
Abbiamo predisposto questa proposta di legge che consta di due articoli, con i quali si recepisce questa normativa statale, comprensiva della sentenza della Corte costituzionale.
L'emendamento che è stato presentato dalla Commissione va ad abrogare il comma 9, dell'articolo 4 della legge regionale 34/88 che recita questo: "Almeno il 60% con arrotondamento per difetto del contingente complessivo del personale assegnato ai gruppi ai sensi dei commi 1 e 7, è composto da personale della Regione con rapporto di lavoro a tempo indeterminato". Si va ad abrogare questo comma, andiamo ad abrogare la percentuale, quindi, questo 60%, in modo da salvaguardare i posti di lavoro, il personale che abbiamo già. Il tetto di spesa ci limita, per non dire, ci vieta di fatto delle nuove assunzioni, quindi c'è un tetto di spesa che non ci consentirà di fare questo, ma abrogando questo comma ci permetterà di salvaguardare i posti di lavoro attualmente in essere.
Credo che questo sia di fondamentale importanza per le persone che lavorano con noi attualmente. Di questo parla l'emendamento con il quale vorremmo aggiungere il comma 3 bis, naturalmente dopo il comma 3. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Carloni.

Mirco CARLONI. Su questo atto ci siamo confrontati in Commissione con il dirigente, non rappresenta una nuova spesa, una spesa superiore a quella già preventivata, ma soltanto la nuova perimetrazione, come suggerisce il Consigliere Zinni, del quadro normativo e soprattutto dei criteri con cui si andrà a ripartire questa spesa per il personale, quindi, è la vera e propria attuazione del decreto legge 31 maggio 2010, numero 78, poi convertito.
Per quanto riguarda la minoranza voteremo a favore del provvedimento in quanto non rappresenta una nuova spesa.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1.
Emendamento 1/1 ad iniziativa della II Commissione, lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

Articolo 1, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2 (Dichiarazione d'urgenza). Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 410, così come emendata, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 76
ad iniziativa della Giunta regionale
"Definizione dei criteri e delle modalità di attuazione degli interventi previsti dalla legge regionale 4 giugno 1996, n. 18"

(Nuova titolazione) "Definizione dei criteri e delle modalità di attuazione degli interventi previsti dalla legge regionale 4 giugno 1996, n. 18 per gli anni 2014 e 2015"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 76 ad iniziativa della Giunta regionale.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. In realtà sarà una relazione piuttosto breve perché è un atto oramai consolidato, è quello con il quale si definiscono i criteri di attuazione degli interventi previsti dalla legge 18 del '96, quella con cui si valorizzano tutte le iniziative per l'integrazione sociale, scolastica e lavorativa dei disabili per garantire la loro piena autonomia, sostenendo le spese dei Comuni sia singoli che nella loro forma associata.
Negli ultimi anni questi atti hanno consentito il coinvolgimento di molti utenti, circa 773 utenti, 181 enti locali, per un totale di 11.522 interventi.
Per il 2014 è prevista una spesa complessiva di 12.850.000 euro e sono previsti alcuni interventi che sono ammessi al finanziamento, in particolare l'assistenza domiciliare domestica ed educativa, i progetti di integrazione e socializzazione, gli interventi di trasporto, tutti quegli interventi per i disabili inferiori ai 65 anni di età per favorire la permanenza del disabile all'interno del proprio nucleo familiare, con una serie di supporti e di servizi che vengono garantiti dai Comuni. Ad esempio ci sono i centri sociali di aggregazione, cioè strutture sociali aperte alla collettività, in cui il disabile può vivere momenti di aggregazione, tramite progetti educativi individualizzati verificati dalle Umee, i centri diurni. Questi sono gli interventi.
Il sostegno all'integrazione del disabile viene incentivato dalla Regione a partire dai nidi d'infanzia, quindi, dai 3 mesi ai 3 anni, prosegue nelle scuole d'infanzia dai 3 ai 6 anni, a gestione comunale e statale, e poi segue nelle scuole di ogni ordine e grado.
Questi interventi non devono essere considerati sostitutivi né alternativi alle prestazioni fornite dagli insegnanti di sostegno, ma integrativi ad esse.
E' un atto ormai consolidato sul territorio con cui stiamo aiutando i Comuni a gestire un servizio importante che coinvolge quasi 800 persone nella nostra regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Foschi.

Elisabetta FOSCHI. Relativamente a questo atto, è vero che a prima vista si parla di cifre importanti, però se si va ad analizzare l'insieme di interventi che sono ricompresi dalla legge 18, si vede che questa somma apparentemente consistente si riduce talvolta anche ad interventi minimali, tanto che gli stessi dirigenti e gli stessi funzionari si chiedevano se valesse la pena mantenere alcuni interventi vista l'esiguità della somma.
Questo per dire che ribadiamo anche questo anno la necessità di lavorare ancor di più sul bilancio al fine di rinvenire delle somme ulteriori per questi interventi perché alle leggi slogan noi non crediamo particolarmente e questa rischia, in alcuni casi, di essere proprio una legge slogan.
Ho chiesto anche in Commissione di avere una rendicontazione ...

PRESIDENTE. Complimenti c'è un bel clima in Aula, tutti interessati all'approvazione di questo atto. Vorrei fare un encomio quasi solenne ai signori Consiglieri per l'attenzione che mostrano nei confronti della collega. Prego.

Elisabetta FOSCHI. Ho chiesto in Commissione di avere una rendicontazione più precisa degli interventi svolti, non è stato possibile e lamentavo anche il fatto che per esperienza, in alcuni Comuni, la concessione del contributo che la Regione dà al Comune affinché questo lo rigiri agli utenti, avviene con notevole ritardo, con enorme disagio per gli utenti, talvolta per motivi di bilancio e di mantenimento dei patti di stabilità.
Questa è una disfunzione che, secondo me, la Regione dovrebbe controllare meglio, perché si tratta di ritardi talvolta anche annuali. Ho riscontrato 9, 10 mesi per il riconoscimento di un contributo che non arriva nemmeno a 300 euro, che comunque è importante per l'utente, che se non versato determina un disagio interiore. Invece di essere una legge a sostegno, talvolta diventa una legge che crea ulteriori disagi a quegli utenti che contano sull'elargizione di un contributo che arriva con notevole ritardo.
Chiedo uno sforzo anche in questo senso, perché una legge che non ha controllo su come i Comuni agiscono relativamente alla concessione dei contributi, non è una gran cosa.
Ribadisco anche in Aula l'astensione su questo atto amministrativo, così come in Commissione.

Proposta di atto amministrativo n. 76, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Relazione n. 24/14
ad iniziativa della V^ Commissione
concernente: "Indirizzi alla Giunta regionale per il governo delle liste di attesa e della mobilità interregionale"
(Rinvio)

PRESIDENTE. Vi interessa andare avanti oppure chiudiamo la seduta qui? La chiudiamo qui? ... No, l'ordine del giorno è già stato fatto, adesso c'è la relazione n. 24/14 della V Commissione.
Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Lei ha chiesto se vogliamo andare avanti o meno, io chiedo di rimandare il punto se l'Assessore competente non è presente in quanto la relazione riguarda degli indirizzi alla Giunta e la discussione è fatta in merito a questo.
Ho visto l'Assessore allontanarsi proprio in coincidenza della discussione del punto all'ordine del giorno, è necessaria la sua presenza e so che c'è un incontro con Sindaci, o altro, chiedo che gli incontri con gli amministratori e con i Consiglieri regionali siano fatti al di fuori di questo Consiglio regionale - come noi non facciamo sedute di Commissione o altro - e fondamentale che ci sia un'interlocuzione con l'Assessore altrimenti ci parliamo addosso.

PRESIDENTE. Prendo atto di questo forte gesto di sensibilità.
Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Credo che un tema come quello delle liste d'attesa sia un tema molto sentito dai cittadini. Credo sia una delle questioni più rilevanti che riguardano il Servizio sanitario regionale, quindi meriterebbe un'attenzione piena dell'Aula e tempi di dibattito pieni, per cui se possibile potrebbe essere inserito al primo punto dell'ordine del giorno della prossima volta, dopo ...

PRESIDENTE. No, nel senso che se oggi rinviamo tutto per inserirlo al primo posto, ci sarà un primo, un secondo, un terzo, un quarto posto.

Gianluca BUSILACCHI. Dopo le mozioni.

PRESIDENTE. Al primo degli atti.

Gianluca BUSILACCHI. Esatto al primo punto degli atti, in modo che possiamo avere eventuali ore di dibattito.

PRESIDENTE. Non ho capito la motivazione, però va bene, sono d'accordo, se l'Aula è d'accordo.
Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Sempre per quel principio molto caro a lei sull'equanimità e la condivisione, gradirei, come Capogruppo di Forza Italia, che ogni qualvolta si incontrano le parti sociali della Regione, il Presidente usasse l'educazione ed il garbo istituzionale di coinvolgere l'intera Aula del Consiglio, perché è inammissibile che faccia le riunioni mentre noi siamo in Aula a legiferare cose a cui lui dovrebbe dare promulgazione.
Che questo sia un impegno del Presidente del Consiglio.
Presidente lei rappresenta tutti, nessuno escluso, lei è la massima autorità istituzionale della Regione, è un Presidente sensibile, capace ed attento, non può essere messo in difficoltà da chi utilizza le istituzioni tirando fuori parte delle istituzioni. Grazie.

PRESIDENTE. Prendo atto delle sue parole e come al solito ne faccio tesoro, perché sono sempre ispirate alla difesa del bene comune, più che di un interesse di parte che mi troverebbe in disaccordo.
Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Presidente, solo per aderire alla richiesta del Presidente Busilacchi. C'è la motivazione! La motivazione è che forse, a questo punto dell'ordine del giorno, a quest'ora, un tema come questo delle liste d'attesa venga discusso all'inizio della prossima seduta, anche alla presenza dell'Assessore.
La preghiamo anche di far sì che l'Assessore alla sanità sia presente nel momento in cui si discute, come le diceva il Consigliere Trenta, per la sua bravura e per la sua acutezza, perché ha dimenticato questo.

Mozione n. 688
ad iniziativa del Consigliere Solazzi
“Riforma della pubblica amministrazione in riferimento alla figura di Segretario comunale”
(Discussione e rinvio)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 688 del Consigliere Solazzi. Ha la parola il Consigliere Eusebi.

Paolo EUSEBI. Presidente, plaudo al metodo che lei ha instaurato di portare alla nostra attenzione tutte le segnalazioni razionali che pervengono all'Ufficio di Presidenza e per questo la ringrazio.
In merito alla questione che lei adesso ha posto in discussione, ho dei notevoli dubbi.
L'ispirazione di questa mozione viene da un'amministrazione comunale che pochi secondi dopo il suo insediamento ha nominato un direttore generale facendo spendere ai cittadini anconetani qualche decina di migliaia di euro al mese in più rispetto a quello che succedeva prima. Evidentemente riteneva che questa figura, quella di Segretario generale, non fosse spendibile per l'organizzazione interna.
Detto questo, la mozione dice che i Segretari comunali svolgono importanti e qualificate funzioni, ne cita tre: la sovrintendenza generale di controllo sulla legittimità degli atti, che 80 volte su 100 per quanto riguarda il Comune di Ancona, per esempio, che conosco bene perché amo particolarmente questa mia città ed ho qualche esperienza di quella macchina burocratica, questo controllo sulla legittimità degli atti lo fa pure, ma non lo esprime ai Consiglieri che lo chiedono. E' recente una polemica di questo tipo; il contrasto alla corruzione, mi viene un po' da sorridere, perché io sono un pessimista, sono diventato ormai un pessimista cosmico; l'attuazione della trasparenza, e qui vedi il punto precedente.
Al punto e) di questa mozione viene detto che hanno retribuzioni complessivamente inferiori a quelle della generalità dei dirigenti pubblici e siccome i dirigenti pubblici guadagnano notoriamente poco, i Segretari comunali guadagnano pochissimo.
Le figure presentano - al punto f) di questa mozione - le caratteristiche specifiche di una moderna pubblica amministrazione, vedi punti 2, 3, 4. Quanto mi viene da ridere!
Credo che bisognerebbe impegnare il Presidente della Giunta regionale ad intervenire presso il Governo nazionale affinché non si proceda all'apertura di un corretto confronto con i Segretari comunali per rivalutare la loro posizione, ma per fare in modo che diventino uno strumento efficace per le amministrazioni comunali.
Un'amministrazione che ispira una mozione così e che ha nominato un direttore generale che piglia più o meno come un Segretario generale per fare esattamente quello che prima faceva da sola una persona, io non la voto ed invito i colleghi veramente a riflettere su questo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Perazzoli.

Paolo PERAZZOLI. Prendo spunto anche dall'intervento del Consigliere Eusebi per dire che ci sarebbe bisogno di un documento un po' più complesso, non la pura e semplice difesa o rivalutazione del Segretario, perché, diciamoci la verità, se un Segretario comunale viene nominato e può essere eliminato dal Sindaco, non ha la forza, l'autorevolezza per interloquire con il Sindaco e gli esempi sono innumerevoli.
C'è un problema serio, perché chi ha memoria sa che quando fu fatta la riforma dell'elezione del Sindaco e dei Consigli comunali uscivamo da un periodo di paralisi amministrativa, perché le maggioranze erano paralizzate da ricatti e contro ricatti per cui uscì quella legge e in quella fase venne fuori che il Segretario era nominato dal Sindaco e non era più come prima, cioè strumento del ..., siamo passati da un eccesso di controllo preventivo, quindi il Segretario e il comitato di controllo, ad un'assoluta mancanza di controllo. Per cui il cittadino o l'associazione che deve contestare l'operato del Comune ha una sola strada: il ricorso al Tar o alla Corte dei conti.
Credo che il Segretario possa avere una funzione, ma non con questo documento, dovremmo dare un'indicazione un po' più complessa, cioè dovrebbe avere un ruolo di altro tipo, una scuola, e chiedere che nel contesto della discussione che si farà adesso in Parlamento sulla riforma della pubblica amministrazione, ci sia un inquadramento del ruolo del Segretario che sia di garante della legge e vista anche una sua modalità diversa. Le due cose: la nomina del Sindaco con la garanzia della legge non si conciliano.
Chiedo che la mozione venga rinviata per farla con una visione un po' più complessa.

PRESIDENTE. E' evidente che nelle cose che ha detto il Consigliere Perazzoli c'è una grandissima verità, è un organo che dovrebbe garantire la legalità degli atti che vengono compiuti da un organismo monocratico, quello del Sindaco, e assembleare, quello del Consiglio e comunque della Giunta.
Nel momento in cui la sua permanenza è alle dipendenze del Sindaco, che lo sceglie, è chiaro che il rischio di un condizionamento anche psicologico e non doloso è possibile. E' evidente! Tant'è che la concezione del Segretario nominato dal Prefetto aveva tutto un altro senso, un altro valore. La Prefettura è l'espressione del Governo del territorio, la nomina sottraeva i Segretari dal condizionamento dell'amministrazione, c'è stata giustamente una ricostruzione storica, ma anch'io condivido, come il Consigliere Perazzoli, che questa cosa sia da rivedere.
Giusto per chiarire, poi passo subito la parola. L'ho già detto nella Conferenza dei Presidenti, quando ricevo un sollecito a portare in Aula una mozione su un tema che non sia palesemente fuori della ragione, io la porto, però è chiaro che su un tema come questo o c'è una larga maggioranza oppure sono propenso, per accogliere la proposta del Consigliere Perazzoli, di rinviare e, magari, se vogliono, lasciare ai Capigruppo la possibilità di costruire un documento diverso. Sono assolutamente d'accordo.
Mi pare che hanno chiesto di intervenire in successione i Consiglieri Natali, Zinni, Marangoni, Giancarli, Trenta, quindi, staremo qui fino alle tre per non votare una mia mozione. L'eccesso di democrazia produce anche danni talvolta.
(...) Consigliere Trenta non è con lei che me la prendo, lei ha capito, lei è l'elemento indispensabile che mi dà la possibilità di allargare il discorso a tutti.
Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Mi unisco al discorso del Consigliere Perazzoli anche perché di aberrazioni ne sono state fatte tante e questa mozione non serve assolutamente a dipanarle, serve forse a cancellare, a cercare di metterci un pannicello caldo che non serve a nulla.
Il Consigliere Perazzoli ricordava giustamente il parere preventivo, il Coreco, io ricordo l'abrogazione dell'articolo 323 del Codice penale che è ben più grave, perché tutto questo è stato accompagnato dal fatto che l'abuso in atti d'ufficio non esiste più. Per poter mandare qualcuno sotto processo per abusi in atti d'ufficio dobbiamo trovarlo con le mani nella marmellata. Cosa impossibile, che non esiste! Questo ha provocato un insieme di situazioni di cui ancora oggi, mano a mano, vediamo gli effetti. Anche perché colui che fa gli ex abusi in atti d'ufficio non risponde mai, allarga le sue spire, direi, ma la cosa più grave è che in quella riforma, con cui si è riformato tutto, ma si è riformato tutto all'italiana, sono stati fatti due errori grandi, Presidente, di cui ci portiamo ancora gli effetti addosso.
Quando il Sindaco manda via un Assessore, non come qui, lo manda via anche da Consigliere comunale, nonostante sia stato eletto, viene del tutto tolto. Capite tutti che il meglio, come sempre, è nemico del bene.
In Ascoli Piceno, nel 1990, Presidente, in pre-riforma, alle elezioni, la Democrazia cristiana e il Partito socialista presero 31 Consiglieri comunali su 40, 23, la maggioranza assoluta, alla DC ed 8 ai Socialisti, 31 su 40.
Quattro Sindaci, uno dietro l'altro, bei tempi, perché eravamo giovani, in questo senso lei era molto più giovane, Presidente, e da questo punto di vista sicuramente bei tempi, migliori, però anche quelli con che cosa sono stati superati? Con un potere al Sindaco che è assoluto, qualche cosa che non è certo un richiamo alla democrazia o alla partecipazione. Il Sindaco fa quello che gli pare.
Pensare che oggi ci portano questo foglietto di carta che noi approviamo così, sic et simpliciter, al di là del caso che richiamava il Consigliere Eusebi, al di là di questo, è qualcosa che fa arricciare i peli delle braccia e non solo.
Ritengo che tutto vada discusso in un altro ambito e in un altro modo.

PRESIDENTE. D'accordo, ritiro questa mozione e chiudiamo il dibattito.

Giovanni ZINNI. La faccio mia.

PRESIDENTE. Non so se si può fare questo, adesso verifichiamo, però non mi pare.
Va bene, se ci sono tre Consiglieri che lo richiedono la mozione deve essere discussa e votata, quindi la discutiamo e votiamo anche se io rinuncio.
Chi sono i Consiglieri?

Giovanni ZINNI. I Consiglieri sono: Massi, Zinni, Carloni.

PRESIDENTE. Va bene, tolgo la mia firma e la discutiamo comunque.
La decisione è molto semplice, sta nella proposta che fa il Consigliere Perazzoli - anche perché non vi devo insegnare qualche cosa - una mozione che nasce non per segnare il parere di un gruppo, di un partito o quant'altro, ha un suo significato se raccoglie, non dico l'unanimità, ma un'ampia maggioranza.
Dagli interventi ho capito che questo non accadrebbe perché il Consigliere Eusebi ha già detto che non la voterà. L'intervento del Consigliere Perazzoli ha spiegato le ragioni, e peraltro sono condivisibili, per non affidare all'approvazione di questa mozione un tema che è più ampio in riferimento alla riforma della pubblica amministrazione. Giustamente ha detto che forse ci vorrebbe un confronto per approvare un documento che entri un po' più nel merito della questione. Ho sentito altri interventi, come mi pare il Consigliere Natali, che hanno detto la stessa cosa.
E' evidente che ritengo di ritirare la mozione, ma per aggiornare ad un dibattito ed anche ad un documento che può essere condiviso.
Mi sono limitato a trasferire in Aula una richiesta e l'ho sottoscritta.
Ora se il Consigliere Zinni ritiene di andare avanti, io consiglierei di andare avanti, perchè arrivare al voto se non c'è un'adesione, rischia di produrre un risultato diverso da quello atteso da chi ha proposto l'iniziativa.
Solo questo mi preoccupo di dire.
Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Grazie Presidente. Ho deciso di intervenire anche perché sono a conoscenza di questa mozione, tant'è che l'avrei presentata in settimana. Ne sono a conoscenza perché questa mozione sta girando più o meno in tutta Italia e forse sarebbe il caso che se ne comprenda anche il senso.
Questa mozione è un segnale chiaro da dare immediatamente al Governo perché esiste un certo Presidente del Consiglio del Partito Democratico che si chiama Matteo Renzi, che in un suo documento dal titolo "Riforma della pubblica amministrazione vogliamo fare sul serio" approvato dal Consiglio dei Ministri, al punto 13, prevede l'abolizione della figura del Segretario comunale, oltre ad altre abolizione. Non so come farete voi, qui dentro, a gestirle qualora verranno approvate. Faccio l'esempio del licenziamento del dirigente della pubblica amministrazione senza incarico operativo, cose meravigliose, un bellissimo libro dei sogni, ma non voglio polemizzare su Renzi, mi sembra evidente che di questo documento non ne vedremo molte tracce concrete.
Se dovessi pensare alla politicizzazione di molti Segretari comunali d'Italia, mi guarderei bene dal difenderli, ma in realtà, oggi, molti di questi sono dei giovani cui per legge sono stati costretti a fare una pratica, a fare un concorso ed a vincerlo e, dopo averlo vinto, non hanno vinto un posto di lavoro, perché se non te lo conferiscono stai a casa, quindi, noi prendiamo in giro un giovane. Gli diciamo il tuo futuro è fare il Segretario comunale, mettiti in fila, studia ed un giorno ce la farai, e ci ritroviamo una pletora immane di vincitori di concorso che non riescono a fare i Segretari comunali perché, giustamente, gli scienziati che stanno al Governo nazionale fanno le riforme ed uno può fare il Segretario comunale di 10 Comuni. Ovviamente non si libera neanche un posto e questo ragazzo resta in naftalina fino a 50 anni, sperando che padre e madre abbiano introiti per mantenerlo.
Cosa facciamo noi? La presa in giro finale: arriva Renzi, il top del modernismo della politica, il top del filo-germanesimo e della spending review e dice: "Aboliamoli". Prima li abbiamo fatti studiare, li abbiamo messi in naftalina e poi Renzi ci dice se darà la cassa integrazione a questi Segretari comunali.
Ripeto, se dovessi pensare al ragionamento del Consigliere Natali e del Consigliere Perazzoli e dovessi entrare nel merito di come vengono amministrati i Comuni, mi verrebbe da dire che molti Segretari comunali meriterebbero, non dico di stare a casa per professionalità e competenza, ma di essere disintossicati dalla politica in un ruolo innocuo. Questo non spetta a me, ma mi spetta dare un segnale a tutti quei giovani che sono quotidianamente presi in giro dallo Stato, che dice loro che sono Segretari comunali e non lo sono. Se abbiamo una dignità dobbiamo prenderci una responsabilità.
Io, Presidente, sono per votare a favore perché è una mozione che da un segnale.
Dopo di che quello che hanno detto i Consiglieri Natali e Perazzoli è meritevole di approfondimento in Commissione, un documento, una rivisitazione anche locale per quello che è possibile, parlando di ruoli attinenti a pubbliche amministrazioni, quando si dovrà decidere, fino in fondo, la gestione della dirigenza all'interno della Regione, questa è materia di questo Consiglio, della Giunta, eccetera, ma oggi, forse, siamo chiamati semplicemente a dire a Renzi: "Smettila di fare lo show man sulla pelle di chi non ha un posto di lavoro ed ha vinto un concorso".

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Mi assumo la responsabilità di una specie di conflitto di interessi in questa materia per dare qualche notizia.
Nel testo: "Proposta di riforma della pubblica amministrazione" che consta di 40 punti, predisposto dal Governo, al punto 11 si legge testualmente: "Abrogazione della figura del Segretario comunale". Questo testo è stato predisposto dalla Ministra Madia, potrei farci politica sopra se non fosse che il mio ex collega di partito, Brunetta, tre anni fa ha detto la stessa cosa, tacciando i Segretari di essere collettori di protesti cambiari e viaggiatori con la valigetta dalla sede del Comune alla banca, nei piccoli Paesi, per riscuotere i proventi dei protesti. Come si sa la cosa riguarda i Segretari comunali e la valutazione è purtroppo trasversale e diffusa come si vede da un ex Forza Italia ed oggi da un Ministro PD.
La vicenda dei Segretari comunali, se vogliamo dirla un attimo più a livello culturale e sociologico, riguarda un dibattito che è iniziato all'inizio degli anni '90 quando nella situazione complessiva c'erano i seguenti schieramenti: la Lega che conquistava centinaia di Comuni e che vedeva nel Segretario comunale il satrapo che veniva dal Ministero dell'interno, quindi, la lotta alla centralizzazione romana e ministeriale. Quello era il periodo in cui molti amici e colleghi di Alleanza Nazionale conquistavano a loro volta molti Comuni e naturalmente anche per loro il Segretario comunale era una specie di controllore di scuola democristiana ministeriale sui Comuni. Da ultimo, amici e compagni della sinistra, allora c'erano tanti Comuni che, per la prima volta conquistati dai DS, avevano più o meno la stessa idea.
La figura del Segretario comunale si è trovata al centro di un attacco, sostenuto, per di più, dal fatto che, è vero, come avviene poi in tutte le categorie, ci sono stati anche Segretari che hanno campato solo sui protesti. Questo è vero, è sicuramente vero e come al solito bastano alcuni esempi per infangare il resto della categoria.
Adesso accorcio. Questo per dire quanto questo dibattito sia vecchio, almeno di 20 anni. La categoria è stata avvantaggiata da Bassanini che io in realtà ho sempre criticato, ma, se fosse per la mia categoria, dovrei pagargli una cena. Questo non esime Bassanini da altri sfasci che ha combinato, ivi compresa la non soppressione delle Prefetture. Era lì lì per farlo, poi ha avuto paura.
Dico una cosa molto semplice, oggi la proposta Madia è stata fermata in Consiglio dei Ministri, è stata fermata trasversalmente da alcuni Ministri dei diversi schieramenti che stanno dentro il Governo e credo che il Presidente Renzi abbia recepito questo stop. Stop alla proposta d'abrogazione.
Questo per la storia ed un po' anche per la leggenda, adesso arriva il momento della situazione attuale e lo dico un po' tecnicamente, ecco perché ce l'ho anche con il mio ex collega Brunetta, ma potrei avercela anche con la Madia, perché secondo me nessuno ha approfondito "chi fa che cosa in un Comune". Come fa oggi una struttura aziendale, chiamiamola così, così mettiamo tutti d'accordo, a non avere il vertice della piramide? Nei piccoli Paesi deve mediare il conflitto classico tra ragioniere e capo ufficio tecnico, ma nei Comuni più grossi deve mediare tra una serie di posizioni.
Non serve più, forse, solo il Segretario mediatore, non serve più solo il segretario consulente giuridico, perché la figura del Segretario aveva un grande ruolo quando nei nostri Comuni spesso non c'era nessuno, non solo laureato, ma forse neanche diplomato. Oggi c'è l'impiegato di livello C che probabilmente ha due lauree e, quindi, il sapere giuridico nel Comune c'è.
Qual è allora la mia posizione? E' che oggi serve la figura manageriale, non la figura manageriale abusata, guardiamoci in faccia, da tutti i nostri partiti, per cui spesso il Direttore generale entrava nelle trattative politiche tra le correnti dei partiti della coalizione di maggioranza, tutti, centrodestra e centrosinistra. Non è questo, quante volte abbiamo detto lo spoil system, non può funzionare in questa maniera, se lo facciamo, dobbiamo farlo come gli Stati Uniti e l'Inghilterra dove questa roba non c'entra, è un'altra cosa.
Sono convinto che il vertice della piramide serve, però c'è la fase di passaggio in cui devi dire che ogni ente è dotato di un Direttore generale, devi partire dai Segretari comunali perché sono quelli che ci sono adesso, come le altre figure. E' chiaro che non le puoi buttare sulla strada, però è anche vero che occorre dire che il vertice del Comune ci deve stare, risponde al Sindaco, chiaramente risponde al Sindaco, e per arrivare a quel livello devi fare il tuo cursus che hai acquisito facendo i corsi da Segretario comunale od anche i concorsi, lo diceva giustamente il Consigliere Zinni.
Oggi questi concorsi sono fortemente orientati alla figura dirigenziale, non c'è più l'esame di diritto costituzionale, oggi lo fanno sul management, sulle lingue, sull'informatica, sul diritto internazionale, commerciale, quindi, la figura è già orientata.
Presidente Solazzi, capisco il suo scatto di impazienza, però non mi piace il fatto che ritiri la mozione, dovrebbe proseguire e, per quanto mi riguarda, sono d'accordo, questa figura apicale va definita negli accessi, ma non negli eccessi di Brunetta prima e Madia oggi. Anche se credo che la Madia sia ritornata indietro su questa posizione. Ad onor del vero devo dire che è così.
Credo che possiamo proseguire, è giusto quello che si dice nella mozione, ho sentito una parte dell'intervento del Consigliere Perazzoli, certo va ridefinita anche con la categoria ... va bene, però, c'è una conclusione generica ... questo non pregiudica quel passaggio, lo dico ai Consiglieri Perazzoli e ...

PRESIDENTE. Consigliere Massi, non so se mi sono spiegato, la rinviamo per dare la possibilità di elaborare un documento che, come tutti i documenti che vengono approvati dall'Aula, abbia un più ampio consenso e più efficacia. In questo senso l'ho detto.
Nella sostanza ho colto in pieno la proposta fatta dal Consigliere Perazzoli perché mi sembra razionale, quindi, rinviamo la mozione e chiudiamo il dibattito. La questione, da questo punto di vista, viene rinviata.
L''ho firmata io, quindi, figuriamoci!

Francesco MASSI. Rinviata al prossimo Consiglio, ci possiamo stare.

PRESIDENTE. Al prossimo o altro. Se ci vuole un po' per elaborarla, non c'è problema.

Francesco MASSI. No, se c'è l'impegno per il prossimo Consiglio ...

PRESIDENTE. Facciamo così se siamo d'accordo: affidiamo al Presidente della I Commissione ed anche al Vice Presidente il compito di raccordarsi per vedere un documento che possa avere un più ampio consenso.
Se siamo d'accordo facciamo così? D'accordo. Allora la rinviamo. Tutti d'accordo, con l'impegno di fare questo lavoro.

Mozione n. 689
ad iniziativa del Consigliere Solazzi
“Tutela dei pensionati e degli anziani”
(Votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 689 del Consigliere Solazzi. Questo è un documento che mi è pervenuto dalla Cgil-Cisl-Uil pensionati che hanno chiesto la disponibilità ad approvare una mozione sulla tutela dei pensionati e degli anziani.
Assessore Luchetti, non so se conosce questo documento? L'Assessore Luchetti non è interessato.
Credo che sia stato distribuito.
Assessore Luchetti deve dire qualche cosa su questo? No, va bene d'accordo.
Mozione n. 689, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 13,25.