Resoconto della seduta n.167 del 30/06/2020
SEDUTA N. 167 DEL 30 GIUGNO 2020

La seduta inizia alle ore 10,35

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Colleghi, buona giornata. Dichiaro aperta la seduta n. 167 del 30 giugno 2020. Do per letto il processo verbale della seduta n. 166 del 23 giugno 2020, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. La Conferenza dei Presidenti di gruppo ha dato parere favorevole sul rinvio del punto 14 all’ordine del giorno (mozioni nn. 608, 678, 690 e 717) e sull’anticipazione della proposta di legge 345 (sarà posta al punto 1 bis), quindi se non ci sono opposizioni diamo per approvate queste modifiche. Ci sarà poi l'iscrizione d’urgenza di un'altra proposta di legge, ma questo lo faremo quando sarà in Aula il Presidente Traversini.

Interrogazione n. 1035
ad iniziativa dei Consiglieri Maggi, Busilacchi, Giancarli
“Immobile della Regione Marche ‘Casa del Mutilato’”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1035 dei Consiglieri Maggi, Busilacchi, Giancarli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Con l'interrogazione di cui all’oggetto, riguardante la permuta del fabbricato regionale denominato “Casa del Mutilato” con due padiglioni di proprietà Asur collocati presso l’ex Cras di Ancona si chiede, in particolare, di conoscere:
1) quali atti sono stati compiuti per la cessione all'Asur;
2) i termini giuridici della permuta rendendo pubblico l'intero atto di permuta;
3) le tempistiche di realizzazione del restauro;
4) il progetto di recupero funzionale architettonico del Palazzo;
5) le parti destinate alla fruizione pubblica;
6) la previsione della restituzione definitiva alla città.
In relazione a quanto sopra, si specifica quanto appresso:
Circa il punto 1, per la cessione all'Asur della “Casa del Mutilato” la Regione ha provveduto ad autorizzare la trattativa per la permuta immobiliare con deliberazione n. 747 del 2019; la medesima deliberazione approvava anche lo schema di accordo da sottoscrivere con Asur.
La medesima indicazione gestionale è stata ribadita, nell'ambito delle periodiche di riclassificazioni dei beni immobili e revisione del piano di alienazione, con deliberazione n. 923/2019.
Lo schema di accordo approvato con la sopracitata d.g.r è stato sottoscritto in data 30 dicembre 2019, le delibere ovviamente erano di molto tempo prima.
Allo stato attuale si sta provvedendo, mediante atto notarile, alla definizione della permuta immobiliare, previa acquisizione del parere favorevole alla permuta da parte della Sovrintendenza, parere chiesto dall'Asur in data 15 giugno 2020.
I termini giuridici della permuta sono quelli rinvenibili nell'allegato della più volte menzionata d.g.r. 747/2019, pubblicata tramite i consueti canali istituzionali della Regione (BURM, www.norme.marche.it). La versione sottoscritta dell'atto (dal Dirigente della P.F. Tutela del territorio di Ancona e gestione del patrimonio, da parte della Regione e dal Direttore amministrativo dell'Asur da parte dell'Asur), in ragione della sua natura di scrittura privata, non è soggetta a obbligo di pubblicazione, restando comunque ferme le prerogative dei Consiglieri regionali all'accesso alla medesima e, altresì, la possibilità di accesso civico generalizzato da parte dei singoli amministrati e della collettività.
Circa il progetto di recupero del palazzo e la tempistica di realizzazione del medesimo, allo stato attuale non è possibile fornire indicazioni precise in quanto Asur potrà definire il relativo progetto e i tempi solo successivamente alla formale acquisizione dello stabile, che ovviamente necessita del parere, come ho detto prima, della Soprintendenza.
Circa le porzioni di stabile da destinare alla fruizione pubblica, valgono le prescrizioni impartite dalla competente Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche. Si evidenzia che, nella autorizzazione rilasciata precedentemente all'indizione delle varie aste per il tentativo di vendita, detta Soprintendenza aveva stabilito che "deve essere assicurata la fruibilità pubblica delle parti dell'edificio particolarmente rappresentative". Si fa anche presente che in data 15 giugno 2020, da parte di Asur, è stata richiesta nuovamente l'autorizzazione alla medesima Soprintendenza per l'intera operazione complessiva riguardante la permuta di "Casa del Mutilato" con i padiglioni Cras, poiché entrambe le tipologie di beni sono soggette a tutela.
Le prescrizioni finali circa la fruibilità pubblica di parte di detti fabbricati, quindi, verranno determinate, a breve, in sede autorizzativa e saranno vincolanti in sede di redazione progettuale, da parte di Asur per la Casa del Mutilato, da parte della Regione per i padiglioni ex Cras.
Circa la definitiva restituzione alla città dell'immobile di che trattasi, non è ben chiaro cosa con detta espressione si intenda. Ipotizzando si tratti del completamento del recupero funzionale, il medesimo, come sopra specificato, è comunque condizionato temporalmente da:
- autorizzazioni e prescrizioni della Soprintendenza;
- cessione dei beni mediante atto notarile;
- redazione di un progetto di recupero che tenga conto delle prescrizioni della Soprintendenza;
- ultimazione dei lavori.
Al di là della risposta redatta dagli uffici in termini burocratici, debbo dire molto puntuale e precisa, la permuta del Palazzo del Mutilato è stata autorizzata con la delibera 747/2019 e successivamente c'è stata l’adesione di Asur, l’ho riferito anche in quest'Aula. Abbiamo portato a casa questo straordinario risultato.
Capisco le pressioni dei Comitati, che ho ricevuto più volte, però secondo me dovrebbero essere soddisfatti e ringraziare a mani giunte l'amministrazione regionale ed anche alcuni Consiglieri regionali, tra cui Maggi, Giancarli e Busilacchi, che hanno condiviso le decisioni di questo Assessore, antecedenti rispetto alle sollecitazioni.
Definii in quest'Aula scellerata la scelta operata a quel tempo di abbandonare quel palazzo, che è la storia anche della città capoluogo di Regione e che era stato sede del Consiglio regionale, probabilmente fin dagli albori, di lasciarlo a se stesso. Lasciarlo, come si dice, all'ingiuria del tempo ed all'incuria degli uomini è stata una scelta scellerata ed io appena ho preso possesso dell'Assessorato, uno dei primi atti che ho fatto è stato quello di fare un intervento sul tetto perché addirittura ci pioveva (sotto soglia, sotto i 40.000 euro), ed il secondo invece riguardava il recupero dell’immobile di via Oberdan per riportare gli uffici Asur in centro, era propedeutico a questo tipo di operazione e mettemmo bilancio a quel tempo …. Tramite il Consigliere Busilacchi, che si interessò in prima persona, c'era l'idea di assegnare parte di quegli immobili, addirittura, alla Prefettura e al Ministero degli interni per il tramite della Prefettura, quell'operazione non andò in porto, ma noi mettemmo a bilancio la somma di 300 mila euro per fare un minimo intervento di “mantenimento” di quello straordinario immobile.
Abbiamo concluso questa operazione “immobiliare” che, lo dico senza alcuna enfasi, è la più rilevante di questo governo regionale, perché noi non facciamo degli immobiliaristi. Non è soltanto il recupero del Palazzo del Mutilato, la restituzione ai suoi antichi splendori alla città capoluogo, che poteva avvenire solo tramite l’Asur, perché ci andranno gli uffici dell'Asur, li riportiamo al centro e con questo, tra l'altro, abbattiamo ulteriormente i canoni di locazione e nel contempo noi prendiamo da Asur i padiglioni dell’ex Cras, che sono altri immobili importantissimi, tant'è che sono soggetti a tutela da parte delle belle arti. Li vogliamo recuperare per portarci gli uffici regionali come l’Assam, l’Arpam. Questa è l'operazione che faremo, l'abbiamo conclusa, manca l'atto notarile, come scritto nell'interrogazione, lo dico al Consigliere Maggi, purtroppo bisogna attendere per la parte del Cras il parere della Soprintendenza.
Sappiamo bene, signori, che il parere delle Soprintendenze molto spesso paralizzano l'attività in questo nostro Paese, spero che arrivi il prima possibile, però credo che ci dovremmo rallegrare per l'operazione che, dal nostro punto di vista, è andata in porto, perché le decisioni sono state prese e non appena ci sarà questo parere, per quel che ci riguarda, tutto verrà completato con la massima celerità.
Da ultimo voglio dire che questo intervento ha consentito di recuperare l’immobile di Via Cialdini, grazie sempre alle decisioni di questa amministrazione, alle vostre sollecitazioni e alla vostra vicinanza. Era uno stabile occupato abusivamente da poveri cristi, noi l’abbiamo liberato dando una sistemazione degna a quelle povere persone, che lì tra l’altro ci stavano in modo indegno, poi cosa abbiamo fatto? La permuta ci ha liberato 300 mila euro che abbiamo destinato al recupero del Palazzo di Via Cialdini.
Tra l’altro con Via Cialdini … Presidente, sto rispondendo ad un'interrogazione, declinando dei fatti importanti che sono la conseguenza di mozioni che questo Consiglio ha approvato e che la Giunta puntualmente ha eseguito, se poi non volete saperli io mi taccio, però credo che sia interesse di questo Consiglio sapere che l’immobile di Via Cialdini l’abbiamo liberato, ci abbiamo destinato le risorse, qualche giorno fa è stata autorizzata l'acquisizione di un altro immobile che proietta quell’immobile sul mare, quindi gli darà un valore molto più rilevante. Abbiamo trovato ulteriori finanziamenti e parte di quell'immobile, tra l'altro, la andremo a destinare per quelle associazioni che tante volte sono state sollecitate dalle vostre mozioni, Consiglieri Maggi, Giancarli e Busilacchi. Voglio dire semplicemente, declinando i fatti, che la Giunta ha fatto il proprio dovere e come sempre, questo non è scontato.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Ringrazio l'Assessore Cesetti della risposta che mi trova completamente in dissenso con quello che è stato detto, perché sono cose che già sapevamo, è la cronistoria di un processo che già conoscevamo. Quello che mi meraviglia è: 1) il dirigente che ha scritto, non so chi sia, dice cosa significa restituire alla città il Palazzo del Mutilato, ma come “cosa significa”, un rudere all'ingresso della città di Ancona capoluogo dimostra l'incuria e l'abbandono della politica e dà un'immagine deleteria della città rispetto ad un monumento storico importante. Cosa significa restituire un palazzo di quel valore alla città? Ma come cosa significa, secondo me chi ha scritto “cosa significa” dovrebbe fare dei corsi accelerati per capire come funzionano le cose, la politica in particolare, e la convivenza civile in generale.
Certo che so che il parere della Sovrintendenza richiede un iter lungo, ma l’Asur, l’ha detto lei, caro Assessore, l’ha chiesto 15 giorni fa, il 15 giugno 2020.
Sulla carta tutto è stato architettato e di questo ovviamente la ringraziamo, soprattutto gli anconetani, ma il parere dall’Asur è stato richiesto il 15 giugno 2020, dopo che lei l'anno scorso ci aveva dato questa notizia che ci aveva riempito di grande soddisfazione e di questo l’abbiamo ringraziata.
La ringraziamo anche adesso, ma questa cosa morirà con la legislatura e tutto sarà rinviato alla prossima. Noi siamo preoccupati perché chi verrà dopo non avrà questa sensibilità, non avrà questa attenzione, sia degli anconetani e dei comitati che dei Consiglieri, magari saranno più sensibili di noi, però a noi premeva la certezza di una soluzione veloce. Quindi prego l’Assessore, prego il Presidente, di sollecitare l’Asur a chiedere questo parere in quanto ha dimostrato di tenere in poco conto questa operazione, visto che il parere alla Sovrintendenza, considerato che l’iter è lungo di suo, lo ha chiesto il 15 giugno. Sono insoddisfatto di questo andamento e le sono grato se cortesemente mi darà la copia della sua risposta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Intervengo semplicemente per dire che la Giunta regionale ed anche l'Asur hanno già deliberato, quindi quelli che verranno dopo, a meno che non avranno il coraggio e l'irresponsabilità di revocare quegli atti, non dovranno fare altro che eseguirli.
Io non voglio giustificare l’Asur anche perché non rispondo del suo operato, però c'è da dire una cosa: questa è un'operazione molto complessa e rilevante anche sotto il profilo dell'impegno economico, quindi l’Asur prima di adottare gli atti avrà dovuto pensarci un po’ perché non è che si acquisisce l’immobile e finisce lì, ma si deve ristrutturare per restituirlo alla città, l’ho detto prima.
Ovviamente il funzionario ha fatto una risposta tecnico/burocratica, ma quante volte ci siamo detti che la restituzione significa riportarlo innanzitutto al suo antico splendore, con la possibilità anche di una parziale fruibilità pubblica, che è stata prevista, perché è stata imposta dalla Sovrintendenza, che deve dare il parere.

Interrogazione n. 928
ad iniziativa dei Consiglieri Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni
“Fornitura pannoloni da parte del S.S.N.”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 928 dei Consiglieri Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. La condizione di gravità del paziente norma il quantitativo di cui ha necessità, inoltre con la nuova gara è previsto che l’utente possa scegliere la tipologia di prodotto a lui più adeguato.
Questa gara regionale ha un unico fornitore per tutte le 5 Aree vaste tra l'altro da questa ditta vengono già rifornite le Aree vaste 5, 3, 2, mentre le vaste 4 e1 erano rifornite da un’altra ditta. Aree
Cosa significa? Significa che la norma, già recepita dal provvedimento regionale, fissa un valore massimo riferito ai casi di maggior gravità ed è fino a. Essendo fino a, c’è una gradazione della fornitura che viene stabilita dal medico che ne fissa il quantitativo necessario per famiglia fino a fissare il tetto massimo, quindi la delibera sotto il profilo delle quantità rispetta perfettamente la legge e le sue indicazioni.
Dare a tutti il massimo non è quello che prevede la legge perché stabilisce una gradazione, oltretutto, non sono aspetti amministrativi, ma sanitari, quelli che gestiscono il quantitativo ottimale. Il tipo di scelta e di distribuzione procede nei meccanismi della gara, con una particolarità che permette anche, perché ci sono esigenze diverse, di poter scegliere fra diversi prodotti, perché non tutti utilizzano o hanno bisogno degli stessi ausili.
Lo dico anche per esperienza familiare, a seconda della patologia, servono dispositivi diversi.
In tutte situazioni di erogazione, domicilio e ritiro in farmacia, il paziente aveva ed ha la necessità di recarsi al Distretto per il rilascio dell’autorizzazione in quanto il diritto è basato non solo sulla certificazione del medico, ma anche sulla presenza di altre condizioni, invalidità civile in fase di riconoscimento e riconosciuta, quindi, per quanto riguarda questo aspetto nulla è cambiato.
Il Distretto può autorizzare su certificato medico per assistiti con incontinenza grave fino a 120 pezzi, tetto massimo indicato dai nuovi Lea, sempre scegliendo i prodotti più confacenti per l'assistito, non è cambiato nulla.
Una situazione diversa si verifica nell’area vasta 2, per i Distretti di Ancona, Senigallia e Fabriano, fino a dicembre scorso, non avendo la gara in corso, i dispositivi medici autorizzati venivano ritirati presso le farmacie convenzionate senza costi per l'assistito, con una situazione di privilegio perché potevano, a maggior ragione, scegliere quello che più gli aggradava. Questi pazienti oggi ricevono al proprio domicilio gli ausili autorizzati dal Distretto su loro indicazione e scelta, quindi il disagio non si è aggravato, anzi con questa nuova modalità non devono recarsi dal medico per fare la ricetta e non devono recarsi a ritirare gli ausili presso le farmacie. Consegna a domicilio che in questo periodo è stata apprezzata ancora di più che in passato con tutti i problemi di distanziamento sociale.
Non esiste alcuna limitazione dal punto vista sia quantitativo che qualitativo, in quanto la gara è stata espletata con un rapporto qualità/prezzo 70/30 (70 qualità e 30 prezzo), a garanzia di una qualità elevata.
L’Asur procederà ad un monitoraggio circa le eventuali problematiche segnalate dagli utenti per effettuare controlli sulla conformità del prodotto fornito a quello sottoposto.
Rispetto al dubbio che sia stata sacrificata la qualità per ragioni economiche, in realtà la gara ha privilegiato l’aspetto qualitativo su quello economico in senso stretto, ha seguito dei principi secondo me molto sani perché quando si tratta di ausili che vanno alle persone giustamente non si può pensare che la qualità sia un fatto indifferente. Rispetto alle preoccupazioni so che era partita una campagna che non capiva perché a tutti non si dava il massimo, semplicemente perché la legge non lo prevede, ma stabilisce che ci sia un'analisi di tipo medico per la gradazione del servizio e la consegna a domicilio che in una prima fase, mi ricordo molto bene, ha creato polemiche, penso che a regime, specialmente durante il Covid, tutti siano stati più che contenti di avere la consegna a domicilio, come è stato fatto per tanti altri prodotti.
Credo che questi siano i punti di risposta all’interrogazione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Finalmente ha risposto in prima persona. Come possono essere soddisfatti gli interroganti se non si ha una risposta soddisfacente alle domande? Io sono soltanto un tramite di quello che mi viene detto e che mi viene anche dimostrato. La qualità di questi dispositivi di continenza è veramente … Ringraziamo Dio che non lo si porti usato, quando un dispositivo non fa il suo dovere e passa, si bagnano i materassi, le carrozzine, ci rendiamo conto!

(interrompe il Presidente Ceriscioli)

Marzia MALAIGIA. No, non lo dico io, me lo dicono, me l'hanno fatto anche vedere, è migliore la traversina del mio cane.

(interrompe il Presidente Ceriscioli)

Marzia MALAIGIA. Lo sto dicendo perché mi è stato fatto vedere, passa attraverso il materasso, non lo so …

(interrompe il Presidente Ceriscioli)

Marzia MALAIGIA. Mi prendo la responsabilità di quello che dico, perché ho visto con i miei occhi che passa attraverso … Se qualcuno si lamenta, evidentemente è così, altrimenti non ci stiamo a divertire.

(interrompe il Presidente Ceriscioli)

Marzia MALAIGIA. Non lo so, non so nemmeno di che ditta è, in certi casi non funziona, perché sono state tante le lamentele che mi sono state rivolte, ho verificato, ho visto effettivamente carrozzine bagnate e materassi bagnati, di fronte all'evidenza …, non lo so!
Sulle domande, non so, a voi funziona tutto, nella carta funziona sempre tutto, le tabelle riportano sempre l'ottimo, però, guarda caso, gli utenti sono sempre insoddisfatti. Come la spiegate questa cosa? Abbiamo la migliore sanità d'Italia e la gente si lamenta, abbiamo i migliori dispositivi e la gente si lamenta, ci sono liste d'attesa sempre più lunghe, e non è il Covid, e la gente continua a lamentarsi, ma cos’è non abbiamo nient'altro da fare? Non lo so, guardi, sono insoddisfatta anche a nome di quelle persone che aspettavano una risposta a questa interrogazione perché tutti i giorni, in diverse ore del giorno, si ritrovano con queste problematiche. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

Interrogazione n. 929
ad iniziativa del Consigliere Zaffiri
“Conferimento incarichi presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 929 del Consigliere Zaffiri.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. Punto 1, il dottor XY risulta iscritto presso un elenco aggiornato dei soggetti idonei alla nomina a direttore amministrativo delle aziende del SSR della Regione Sicilia, ancora in corso di validità, stante l'ultimo aggiornamento eseguito il 12 dicembre 2018.
Punto 2, l'atto con cui il direttore generale dell'Azienda Ospedali Riuniti di Ancona ha nominato quale direttore amministrativo il dott. XY, iscritto nel predetto elenco regionale, è coerente con la prescrizione dell'articolo 3 del d.lgs. n. 171/2016, a mente del quale "Il direttore generale [...] nomina il direttore amministrativo […] attingendo obbligatoriamente agli elenchi regionali di idonei, anche di altre regioni, appositamente costituiti". Lo dice la legge a noi che interessa!
Punto 3, la nomina, per quanto sopra evidenziato, risulta legittima.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie, Presidente. La situazione è questa, io non sono contro XY, sono per le cose che devono essere fatte in modo trasparente e legittimo.
Il dottor XY è stato nominato e non era iscritto nell'Albo della Regione Marche, non c'entra niente quello che lei ha detto. Il dottor XY è stato iscritto nell'elenco dopo la nomina, andate a vedere la determina, è così, io il can per l’aia non lo meno, l’Assessore probabilmente lo fa.
Il funzionario che ha scritto la risposta all'Assessore sarebbe da cacciare e se non lo volete cacciare non dategli più di 2.000 euro all'anno, allora probabilmente impara, perché sentirsi prendere in giro … Anche lei Assessore perché ha letto una cosa che altre persone le hanno preparato, è così, il dottor XY al momento della nomina non era Iscritto nell'Albo della Regione Marche, queste sono le cose.
Un minimo di dignità, qualcuno potrebbe dire …

(interrompe il Presidente Ceriscioli)

Sandro ZAFFIRI. Si, in Sicilia, in Tunisia era iscritto, se chiediamo un ulteriore verifica era iscritto nell'elenco della Tunisia!
Lo dico anche per questa struttura, un minimo di dignità da parte delle persone che rispondono alle interrogazioni dei Consiglieri, non può essere che in 5 anni di interrogazioni si risponda sempre allo stesso modo, i jukebox non ci sono più, bisogna dirlo a questi dirigenti, si metteva il gettone, si ascoltavano le canzoni e si ripeteva sempre la stessa musica.
Credo che le cose vadano fatte nel modo più trasparente possibile, qui purtroppo non c'è stata trasparenza. Lei Assessore ha letto, ma a chi le ha preparato la risposta credo che vadano tirate le orecchie. Grazie.

Interrogazione n. 933
ad iniziativa del Consigliere Fabbri
“Infestazione Tarlo Asiatico nella regione Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 933 del Consigliere Fabbri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. In nome e per conto dell'Assessore Casini, che in questo momento è impegnato altrove, rispondo all'interrogazione del Consigliere Fabbri, ci sono delle tabelle che poi le consegnerò e che non leggerò per brevità.
Punto 1. Nelle Marche sono attualmente presenti n. 6 focolai e l'autorità competente, ossia il Servizio fitosanitario regionale (SFR), con Decreto del Dirigente n. 88 del 14 aprile 2020, ha da poco aggiornato le zone delimitate alla luce dei controlli ufficiali dell'organismo nocivo (continui monitoraggi sul luogo e controlli in laboratorio di parte di piante e degli insetti). Le mappe sono riportate nel sito curato dal Servizio fitosanitario regionale - Assam.
Si ricorda che le zone delimitate dove vi è presenza dell'insetto sono costituite da:
a. una zona infestata in cui è confermata la presenza dell'organismo nocivo e include tutte le piante soggette ad attacco del tarlo asiatico con sintomatologia;
b. una zona cuscinetto con un raggio di almeno 2 km. oltre i confini della zona infestata.
I comuni coinvolti nella zona infestata sono:
• Corinaldo, Ostra, Ostra Vetere, Tre Castelli e Senigallia in provincia di Ancona;
• Civitanova Marche in provincia di Macerata;
• Belmonte Piceno, Grottazzolina, Magliano Di Tenna, Monte Giberto, Montegiorgio, Montottone, Ponzano Di Fermo, Fermo, Porto San Giorgio, Rapagnano, Sant'Elpidio a Mare, Torre San Patrizio in provincia di Fermo.
Per quanto concerne la zona cuscinetto i comuni coinvolti sono:
• Belvedere Ostrense, Corinaldo, Ostra, Ostra Vetere, Tre Castelli e Senigallia in provincia di Ancona;
• Civitanova Marche in provincia di Macerata;
• Belmonte Piceno, Falerone, Fermo, Monsampietro Morico, Monte Giberto, Montegiorgio, Monteleone Di Fermo, Monterubbiano, Monte San Pietrangeli, Monte Urano, Monte Vidon Combatte, Monte Vidon Corrado, Montottone, Ponzano Di Fermo, Porto San Giorgio, Rapagnano, Sant' Elpidio a Mare, Servigliano, Torre San Patrizio in provincia di Fermo.
La sorveglianza del territorio marchigiano per la ricerca del tarlo è effettuata in maniera sistematica dal Servizio fitosanitario regionale nel corso dell'anno, con particolare intensità nei periodi autunnali e invernali quando le piante sensibili sono prive di foglie. I controlli effettuati dopo la data di approvazione dell'ultimo Decreto (inizio aprile) non hanno evidenziato la presenza di nuovi focolai al di fuori delle zone già delimitate riportate in tabella.
In sintesi si conferma la presenza dell'organismo nocivo nelle province di Ancona e di Macerata con una zona infestata e nella provincia di Fermo con quattro zone infestate.
Punto 2. Ai sensi e per effetto dell'articolo 8 della richiamata Decisione di Esecuzione (UE) 2015/893 della Commissione del 9 giugno 2015, gli Stati membri trasmettono alla Commissione e agli altri Stati membri una relazione contenente un elenco aggiornato di tutte le zone delimitate istituite a norma dell'articolo 7 della medesima Decisione di Esecuzione, nonché la loro descrizione, informazioni circa la loro posizione, mappe che ne indicano i confini e le misure che gli Stati membri hanno adottato o intendono adottare.
Il Servizio fitosanitario centrale presso il Ministero delle politiche agricole ha il compito di approvare la suddetta relazione ed inserirla in un sistema informatico per il trattamento delle informazioni e per i controlli ufficiali (Europhyt) al quale si rimanda per una consultazione di dettaglio. Di seguito si riporta il quadro di sintesi del numero delle piante infestate, suddiviso per zona focolaio, per le quali sono state attuate le procedure di abbattimento e distruzione necessarie ai fini dell'eradicazione:
- Zona infestata: Fermo, Grottazzolina - Asite, Focolaio 2013 - n. totale piante infestate n. 4.387 - n. totale piante infestate abbattute n. 2.622;
- Zona infestata: Fermo, Focolaio 20139 - n. totale piante infestate n. 6 - n. totale piante infestate abbattute n. 2;
- Zona infestata: Sant’Elpidio a Mare (FM), Focolaio 2020 - n. totale piante infestate n. 11 - n. totale piante infestate abbattute n. 11;
- Zona infestata: Porto San Giorgio (FM), Focolaio 2015 - n. totale piante infestate n. 25 - n. totale piante infestate abbattute n. 25;
- Zona infestata: Civitanova Marche (MC), Focolaio 2019 - n. totale piante infestate n. 13 - n. totale piante infestate abbattute n. 13;
- Zona infestata: Ostra (AN), Focolaio 2016 - n. totale piante infestate n. 4.540 - n. totale piante infestate abbattute n. 3.150;
- Totale piante infestate n. 7.982 - n. totale piante infestate abbattute n. 5.825.
Attualmente sono in corso le operazioni di abbattimento in sei cantieri a Ostra e due cantieri nella provincia di Fermo. Nelle altre zone infestate, al momento non è stata accertata nessuna nuova pianta infestata dall'organismo nocivo in questione.
Punto 3. Come descritto al punto precedente il Servizio fitosanitario regionale effettua le attività di monitoraggio e di sorveglianza fitosanitaria con il proprio personale e con la collaborazione dei tecnici dei Centri agrometeo locali dell'Assam.
Nonostante la norma nazionale (Decreto Legislativo n°214/2005) stabilisca che le misure fitosanitarie di abbattimento e distruzione di piante infette e/o infestate da organismi nocivi da quarantena sono a cura e spese del proprietario, la Regione Marche e in parte l'Assam hanno finanziato l'applicazione delle suddette misure, nonché realizzato attività dì divulgazione e informazione, per un importo complessivo pari a 946.814,79 euro.
Dal 2017 la Regione Marche ai sensi del comma 1 lettera i), dell'articolo 14 della legge regionale n. 13/2013 ha affidato al Consorzio di Bonifica delle Marche le attività di supporto tecnico ed operativo per dare attuazione al piano d'azione regionale approvato con delibera di Giunta regionale n. 1730/2013 nel rispetto delle disposizioni di cui alla decisione di esecuzione 893/2015 e delle disposizioni attuative e prescrizioni del Servizio fitosanitario regionale. In particolare il Consorzio di Bonifica delle Marche esegue le misure di abbattimento e cippatura delle piante infestate ed eventualmente di quelle sensibili nel raggio di 100 metri dalle piante infestate sulla base delle indicazioni operative fornite dal Servizio fitosanitario regionale.
L'Assam su proposta della Vicepresidente, ha promosso l'iniziativa di mettere a disposizione dei soggetti sia pubblici che privati, che ne facciano richiesta, la fornitura, a titolo gratuito, di nuove piante appartenenti a generi botanici che possono essere messi a dimora nelle zone infestate (non sensibili agli attacchi dell'insetto) coltivate nei vivai forestali della Regione Marche in gestione all'Assam stessa. Tale iniziativa vuole rappresentare una risposta per cercar di mitigare il depauperamento della flora nei contesti urbani e rurali delle zone interessate dalla avversità.
Nelle zone agricole le piante tagliate hanno la capacità di ricacciare e quindi di ricostituirsi, mentre nelle zone a parco, giardino, eccetera, possono essere reimpiantate essenze al di fuori dell'elenco suddetto delle suscettibili.
Punto 4. In particolare il Servizio fitosanitario regionale e il Consorzio di Bonifica delle Marche proseguiranno nello svolgimento delle seguenti attività:
a. monitoraggio rinforzato del territorio;
b. abbattimento delle piante infestate;
c. attività di informazione e formazione attraverso l'utilizzo di strategie comunicative diversificate in base al target coinvolto, finalizzate a creare una maggiore consapevolezza dell'impatto delle problematiche fitosanitarie sull'ambiente e sulla popolazione;
d. coinvolgimento delle amministrazioni e dei cittadini nell'attuazione delle misure;
e. coinvolgimento degli enti deputati alla gestione del territorio in ambiti particolari (alvei fluviali, strade) per l'individuazione e la messa in atto di strategie di intervento specifiche;
f. potenziamento dell'attività di controllo nelle zone delimitate al fine di valutare situazioni di rischio di diffusione dell'organismo nocivo e contrastare comportamenti non in linea con la strategia di eradicazione del parassita.
La sottomisura è volta a sostenere gli interventi per ridurre gli effetti sul potenziale agricolo di calamità naturali di natura biotica, destinata nello specifico a favorire investimenti per azioni di prevenzione a livello territoriale contro la diffusione del tarlo asiatico, preso atto che l'insetto rappresenta una grave minaccia in generale al patrimonio vegetale regionale e in particolare al potenziale produttivo agricolo del settore vivaistico regionale, come evidenziato dall'analisi di contesto.
Verranno finanziati i seguenti interventi da realizzare nelle aree a rischio di gravi danni al potenziale produttivo agricolo delimitate con provvedimenti del Settore fitosanitario della Regione Marche e secondo le modalità da questo definite:
1. l'eliminazione delle piante di specie sensibili: Anoplophora glabripennis o «tarlo asiatico del fusto» attraverso il loro abbattimento e successiva distruzione;
2. la sostituzione delle piante abbattute con specie autoctone resistenti.
Poiché le piante specificate sono presenti sia su terreni demaniali che su superfici private, l'eliminazione delle stesse richiede una gestione collettiva a regia pubblica dal momento che i territori vulnerabili sono caratterizzati da un'estrema parcellizzazione delle aziende agricole e delle proprietà fondiarie. In queste condizioni un approccio individuale al problema risulta di difficile praticabilità.
Sulla base dell'esperienza maturata, un'efficace azione di prevenzione e successivamente di ripristino del potenziale produttivo richiede interventi pianificati a livello territoriale e gestiti da enti pubblici che dispongano di strumenti e di competenze adeguate, che saranno i beneficiari della sottomisura
Punto 5. In applicazione della Decisione di Esecuzione UE 2015/893, del piano d'azione regionale n. 2013/1730, si attuano:
a. sopralluoghi ispettivi, ad ogni ciclo di lavoro, nelle aree di cippatura del legname infestato;
b. attività di valutazione del rischio fitosanitario nei siti di produzione, commercio, lavorazione e utilizzo di legname e imballaggi di legno collocati in zone delimitate per Anoplophora glabripennis;
c. vigilanza fitosanitaria nelle aree di produzione/commercio di piante, legname o imballaggi;
d. vigilanza fitosanitaria sullo spostamento di legname originario o introdotto in zona delimitata per tarlo asiatico;
e. controlli nei cantieri di abbattimento di piante infestate solamente nel corso di operazioni finanziate con fondi della Regione Marche o dell'Assam.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. La situazione, Assessore Sciapichetti, è critica su questo aspetto, perché noi ci trasciniamo questo problema dal 2013 e non essendo ancora stato preso di petto, come si suol dire, non è stato eradicato, dico eradicazione visto che parliamo del tarlo asiatico.
Ha detto che abbiamo speso fino adesso 946 mila euro, abbiamo 6 focolai e il discorso è quello di prendere, come è stato fatto per il Covid con il lockdown, la situazione in maniera precisa, definitiva e risolutiva.
Io so di problemi, di ritardi nell'esecuzione, di lavori fatti parzialmente perché poi finiscono i budget, di controlli non sempre puntuali sul fatto che il taglio del legname venga cippato, la cippatura viene distrutta, gestita e trasportata in maniera adeguata, con il rischio di moltiplicare le zone del focolaio.
L'interrogazione aveva il compito di accendere l'attenzione su questo per dire: spendiamo anche 1 milione in più però tentiamo di risolvere per sempre questo problema, altrimenti aumenteranno i focolai, le zone infestate e i danni a tutta la flora e la fauna annessa e le piante che vengono rovinate si ampliano negli anni e noi siamo responsabili anche del patrimonio boschivo delle regioni confinanti.
La mia accorata richiesta è quello di dire: siccome gli investimenti sono importanti, ma non stratosferici, risolviamo il discorso una volta per tutte. Andiamo in maniera profonda ad eradicare i focolai da tutte le piante infette, mettiamo d'accordo, giustamente, quando siamo in presenza di diversi privati, facendo capire in maniera approfondita qual è il rischio che l'ecosistema subisce dall'infestazione del tarlo. Risolviamo il problema, quindi, maggiore efficienza nell'esecuzione delle operazioni di contrasto al dilagare di questi focolai.
Mi ritengo parzialmente soddisfatto della risposta. L'interrogazione è di gennaio, il documento della Regione, a cui facevo riferimento all'inizio dell'atto, è di aprile, sono contento di aver provocato un approfondimento su questo tema, ora va risolto una volta per tutte, altrimenti non ne verremo fuori e tra 10 anni saremo ancora qui a dire che i focolai sono diventati 15, perché nel 2013 era uno solo e in questi anni l'azione non è stata decisiva. E’ ora di cambiare passo.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Il Consigliere Bisonni è presente in Aula?
Presidente Ceriscioli, abbiamo 15 minuti ancora. Assessore Sciapichetti ha lei la risposta? Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie, Presidente. Perché ha detto che abbiamo ancora 15 minuti?

PRESIDENTE. Perché avevamo detto di fare un’ora.

Romina PERGOLESI. Veramente sono intervenuta dopo il Consigliere Busilacchi dicendo che visto che le interrogazioni e le mozioni erano molte almeno di finirle.

PRESIDENTE. Scusate, non ero presente all’apertura della seduta, la Conferenza dei Presidenti dei gruppi aveva stabilito di fare un’ora le interrogazioni, se poi in Aula è stato deciso altro mi faccio aggiornare.

Romina PERGOLESI. Non è stata votata questa cosa.
Posso chiedere l’anticipazione della mia di interrogazione che è piuttosto urgente? Grazie.

PRESIDENTE. Qual è?

Romina PERGOLESI. E’ la 1047 sui ritardi nella riapertura dei centri diurni. Grazie.

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Per andare avanti bisogna cercare il Presidente oppure che dia mandato … sta arrivando?

Interrogazione n. 944
ad iniziativa del Consigliere Bisonni
“Impianto di cremazione a Tolentino”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 994 del Consigliere Bisonni.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Sull’impianto di cremazione mi ha mandato una nota il Dirigente della PF prevenzione e promozione della salute nei luoghi di vita e di lavoro.
Punto 1. Per quanto riguarda l'area della sanità, la Regione non ha avuto notizie in merito alla realizzazione di un impianto di cremazione a Tolentino.
Punto 2. Per quanto riguarda il Piano di coordinamento, previsto dall'articolo 6 della legge 130/2001, va specificato che, ai fini della redazione, sarebbe stata necessaria la definizione delle caratteristiche degli impianti, che dovevano essere stabilite, ai sensi dell'articolo 8 della legge 130/2001, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge, con decreto del Ministro della Sanità, di concerto con il Ministero dell'ambiente, e con il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato. Tale decreto, di prevalente competenza ambientale, non è stato ancora emesso; risulta a tale proposito una proposta di legge presentata il 18 dicembre 2017.
Considerata la situazione è già stata avviata la stesura del Piano di coordinamento regionale, con la parte introduttiva che prevede un'analisi epidemiologica riguardante la popolazione, l'indice di mortalità e le previsioni della scelta crematoria da parte dei cittadini. I lavori sono stati sospesi a causa dell'emergenza Covid-19.
La seconda parte della risposta dice che manca uno strumento attuativo di carattere nazionale, pertanto, quella parte più ambientale e sanitaria viene fatta direttamente dalla Regione sulla base delle analisi dei dati regionali, che riguardano l'incidenza della richiesta di questo servizio per ottimizzare gli impianti all'uopo.
Il piano è in fase di stesura, non è arrivato perché ha subito un rallentamento per l’emergenza Covid, visto che molti di quelli che lavorano nel settore epidemiologico hanno lavorato nell'emergenza.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Parto dal secondo punto, manca in pratica, come abbiamo sentito, il Piano di coordinamento che deve individuare per la regione Marche i luoghi idonei a recepire sul proprio territorio gli impianti di cremazione.
Questi impianti ovviamente hanno un considerevole impatto, quindi non possono essere ubicati ovunque.
Solo una cosa, Presidente, mi permetta, lei ha detto che ci sono stati dei rallentamenti in conseguenza dell’emergenza Covid, e non lo metto assolutamente in dubbio, però la legge è del 2001, quindi vuol dire che in passato non si è data attuazione a questo articolo e poi per una serie di circostanze, anche quelle che lei ha detto, siamo in questa situazione.
La cosa che voglio sottolineare è che la ratio della norma nazionale era quella di mettere almeno un impianto per ogni regione, uno è il numero minimo, non stabilisce il numero massimo, ed è per questo che è importante che venga fatto il Piano, perché purtroppo si sono avute nel nostro territorio, parlo delle Marche, delle proposte fatte dai privati che hanno solo l'interesse a realizzare questi impianti, perché sono molto redditizi e la stessa ditta, che proviene dal sud Italia, li sta proponendo in tutte le Marche (Loreto, Tolentino, in provincia di Fermo), è sempre la stessa..
Si intuisce che questa è un'operazione prettamente economica che fa forza sul fatto che la Regione non ha disciplinato bene e in maniera corretta questa materia. Non ha individuato i luoghi adatti a recepire questi impianti così impattanti. Questo per quanto riguarda il primo punto.
La cosa più grave è che il Comune di Tolentino, che si è sempre detto contro gli impianti di incenerimento, e da poco abbiamo fatto una battaglia per non far realizzare un impianto d'incenerimento di fanghi, che si sarebbe fatto se non era per il Comitato, se non era per il sottoscritto che è andato a depositare in provincia le osservazioni facendo notare che vicino a quel luogo c'era una scuola per cui non si poteva costruire la struttura in quel sito. Che fa il Comune che ha sempre detto, senza fare azioni concrete, di essere contrario agli impianti d’incenerimento? Propone la realizzazione di un inceneritore in pieno centro storico di Tolentino e, da come ho sentito, senza avvisare la Regione.
Questa è la cosa gravissima, il doppio gioco del Comune che da una parte e pubblicamente dice di essere contrario e dall'altra, invece, vuole realizzare un inceneritore in piena città. Questo è inaccettabile.
Per evitare che ci siano delle speculazioni e che qualche Comune marchigiano, non parlo solo di Tolentino, parlo in generale, possa essere tentato di realizzare questi impianti, per le royalty, dobbiamo fare quello che prevede la legge e cioè realizzare il Piano regionale di coordinamento perché non è possibile mettere ovunque questi impianti.
Ricordo che la legge ne prevede almeno uno, ma noi abbiamo già, credo, almeno due impianti di cremazione funzionanti. Quindi, non ne abbiamo bisogno, non c'è nemmeno una necessità fisiologica, dobbiamo assolutamente respingere l'intenzione del Comune Tolentino, che vuole realizzare questo grande impianto nel centro storico, perché sicuramente il luogo non è idoneo. Grazie.

Interrogazione n. 946
ad iniziativa del Consigliere Busilacchi
“Nuovo ospedale di primo livello Macerata: scelta del progetto”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 946 del Consigliere Busilacchi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Rispondo a nome e per conto del Presidente Ceriscioli.
In merito all’interrogazione del Consigliere Busilacchi a seguito di informazioni assunte da Asur Marche - area vasta n. 3, si rappresenta quanto segue.
Nel premettere che la procedura è ancora in fase istruttoria e che non si è ancora addivenuti alla dichiarazione del pubblico interesse per le due proposte pervenute, rispetto a quanto richiesto si precisa quanto segue.
Punto 1. Si è proceduto ad un confronto, con la medesima modalità, con ambedue i proponenti per l'approfondimento di specifiche esigenze funzionali dell'Amministrazione, senza determinare modifiche sostanziali ai progetti, impostati su architetture e filosofie organizzative differenti.
Punto 2. Si è proceduto ad enucleare gli aspetti di differenza operativa e qualitativa delle due proposte e su tale base si è individuata la proposta maggiormente rispondente alle esigenze tecnico funzionali dell'Amministrazione, le cui motivazioni potranno essere accessibili al completamento della procedura di valutazione del pubblico interesse.
Punto 3. Avendo il gruppo di lavoro effettuato una valutazione comparativa che ha rilevato elementi differenziali a favore di una delle due proposte, si è proceduto ad inviare al DIPE, per l'espressione tramite un parere sugli aspetti contrattuali ed economico finanziari, quella proposta maggiormente rispondente alle esigenze tecnico-funzionali dell'Amministrazione. Il DIPE, in data 3 aprile 2020 prot. 1842, ha fornito proprie valutazioni che sono in fase di recepimento da parte del gruppo tecnico. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Ringrazio l'Assessore, la cosa più rilevante riguarda il punto 3 perché è una procedura diversa da quella che è stata utilizzata per la gara di Pesaro. Per la realizzazione del nuovo ospedale di Pesaro c’erano due proposte di due aziende e in quel caso, correttamente, entrambi i piani economico-finanziari sono stati inviati al DIPE, l'ufficio preposto a valutare la fattibilità di questi partenariati pubblico-privati, che sono procedure complicate, complesse, che deve valutare il Ministero. Nel caso di Pesaro sono state valutate tutte e due, nel caso di Macerata no.
Nel caso di Macerata la sottocommissione ha già individuato quella che andava meglio e ha mandato solamente quella. Credo che questa diversa procedura andrebbe rivista, se non è ancora chiusa sarebbe utile, come salvaguardia del procedimento amministrativo e se è ancora possibile, inviare tutte e due le proposte anche per evitare possibili ricorsi che allungherebbero i tempi. Purtroppo il nostro territorio è segnato da una procedura che è stata fermata per molti ricorsi, mi riferisco al cantiere di Aspio/Osimo dell'INRCA per cui sarebbe bene evitare ricorsi espletando le procedure amministrative nel modo più corretto possibile. Grazie.

Interrogazione n. 1019
ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Volpini
“Iniziative per affrontare le criticità del sistema sanitario regionale sorte durante l’emergenza da Covid 19”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1019 dei Consiglieri Giancarli, Volpini. Se mi cercate il Consigliere Giancarli … Consigliere Volpini, visto che il Consigliere Giancarli non è in Aula, replica lei all’interrogazione? (…) Mi cercate il Consigliere Giancarli, per cortesia?
Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Presidente, lei non deve cercarmi, io sono alla fine della seconda legislatura, ho il 100% di presenze, sono stato sempre in Aula, se non ci sono ho una ragione politica per non esserci, quindi non si preoccupi, non cerchi me.
Non deve fare nessuna corsa per cercarmi e per quanto riguarda l’interrogazione non intervengo io, ma il Consigliere Volpini, perché è il Presidente della Commissione sanità ed è anche un medico.

PRESIDENTE. Consigliere Giancarli, mi scusi, lei non era presente, ho chiesto al secondo firmatario se avrebbe risposto, mi ha detto: “No, per la replica ci sarà il Consigliere Giancarli”, ecco perché l'ho fatta a cercare, non si offenda! Dobbiamo cercare chi della Giunta deve rispondere, chi dei Consiglieri ha fatto le interrogazioni, credo che sia opportuno …

Enzo GIANCARLI. Comunque non perda tempo a cercare me, io sono sempre presente, se non ci sono c’è una ragione.

PRESIDENTE. Solo per precisare, ho chiesto al Consigliere Volpini se voleva replicare lui e mi ha detto di no, quindi non si arrabbi, così stanno le cose.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Rispondo a nome e per conto del Presidente Ceriscioli.
Nel corso della crisi pandemica sono stati definiti numerosi atti volti alla riorganizzazione del sistema sanitario regionale. A dimostrazione di ciò si citano i principali atti riguardo gli ambiti della medicina territoriale, la gestione dell'emergenza e l'organizzazione della rete ospedaliera.
Per quanto concerne l'ambito della medicina territoriale la Regione Marche ha istituito e organizzato le Usca con le delibere di Giunta regionale 347/2020 e 384/2020. Mentre per la gestione dell'emergenza è stato approvato il Piano regionale per la gestione dell'emergenza epidemiologica con le delibere di Giunta regionale 272/2020 e 320/2020. Inoltre, per quanto riguarda la rete ospedaliera, è stato approvato con delibera di Giunta regionale 523 il Piano di riorganizzazione delle attività di ricovero ed ambulatoriali presso le strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate del sistema sanitario regionale.
Con successiva delibera di Giunta regionale 627 del 25 maggio 2020, relativa alla fase 2 dell'epidemia, è stato adottato il Piano operativo Prevenzione e Territorio in risposta alla pandemia da Covid 19 nelle Marche, prevedendo l'adozione di misure eccezionali, da parte del sistema sanitario, per contenere la diffusione virale.
La Regione Marche ha già previsto, all'interno del Piano socio - sanitario regionale 2019/2021, numerose azioni volte al miglioramento della sanità marchigiana a garanzia del cittadino. Sono stati quindi programmati e definiti gli interventi diretti a potenziare il sistema sanitario regionale nell'ambito dei livelli assistenziali, declinando in ciascuno di esso l'area di intervento, l'obiettivo strategico e le relative azioni da porre in essere.
Inoltre con la delibera di Giunta regionale 751 del 16 giugno 2020 sono state approvate le linee di indirizzo organizzative per il potenziamento della rete ospedaliera per emergenza Covid-19 in attuazione del D.L. 19 maggio 2020, n. 34.
Si precisa che sono in via di definizione ulteriori atti, che entro 30 giorni saranno portati all'attenzione del Ministero, in adesione a quanto stabilito dal Decreto Rilancio - D.L. 34 del 19 maggio 2020.
Questo è quanto l’ufficio dell’Assessore/Presidente mi ha lasciato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Volpini.

Fabrizio VOLPINI. Grazie Presidente. Ci interessavano gli ulteriori atti che si stanno elaborando, però non ne abbiamo conoscenza e penso a tutta la parte che riguarda il depotenziamento delle terapie intensive, di cui si sta parlando molto, la distribuzione dei posti tra i vari ospedali della regione, la riorganizzazione del territorio. Ci interessava questa parte, che ancora non è stata ben definita.
La discussione su quello che è stato l'abbiamo già fatta in altre situazioni e in altre circostanze, mancando la materia prima per poter discutere e interloquire ci dichiariamo parzialmente soddisfatti.

Interrogazione n. 1025
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Traversini
“RSA Villa Fastiggi: conclusione iter autorizzativo per la piena operatività ordinaria della struttura, in particolare per l'accoglienza di pazienti in coma vegetativo”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1025 dei Consiglieri Biancani, Traversini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Punto 1. Per quanto riguarda lo stato autorizzatorio di "Villa Fastiggi", si precisa che la Struttura è stata autorizzata all'esercizio con provvedimento del Comune di Pesaro n. 10 del 3 giugno 2020 per l'erogazione di prestazioni di riabilitazione funzionale per soggetti portatori di disabilità fisiche, psichiche e sensoriali in regime residenziale con una dotazione di n. 50 posti letto.
Punto 2. L'istruttoria relativa al procedimento di accreditamento è in corso di completamento.
Punto 3. Si precisa che con delibera n. 704 del 15 giugno 2020 la Giunta ha adottato un accordo con Aris Marche, integrativo della delibera di Giunta regionale n. 387 del 27 marzo 2020 e della delibera di Giunta regionale n. 1668 del 30 dicembre 2019, con il quale sono state prese specificatamente in considerazione l'opportunità e l'urgenza di garantire nel territorio regionale il soddisfacimento dei bisogni assistenziali di tutti quei cittadini regionali che si trovano in stato di minima coscienza o in stato vegetativo e che, comunque, necessitano di riabilitazione intensiva e che sono ricoverati presso strutture extraregionali, sia ospedaliere che residenziali. Pertanto, è stato stabilito che anche la Struttura "Villa Fastiggi" di Pesaro inizi, gradualmente e nel pieno rispetto delle vigenti norme in materia di prevenzione, gestione e contrasto dell'emergenza epidemiologica da Coronavirus, a svolgere attività collegate a prestazioni per pazienti in stato di minima coscienza e in stato vegetativo. Ciò al fine di attuare pienamente il diritto alla salute dei pazienti, in coerenza con le azioni ed i progetti regionali di recupero della mobilità passiva, nella consapevolezza dell'importanza dello strumento riabilitativo quale fondamentale risorsa per il recupero del benessere psico-fisico della persona.
Le parti hanno stabilito che la copertura finanziaria di tali prestazioni avvenga, per l'anno 2020, senza oneri aggiuntivi per il sistema sanitario regionale e che venga ricompresa e computata all'interno delle risorse economiche già assegnate. In tale ottica, è stato ritenuto opportuno stabilire che la struttura denominata "Santo Stefano Villa Fastiggi" utilizzerà, a tal fine, dapprima i 30 posti letto già accreditati e successivamente i 50 posti letto in corso di accreditamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Ringrazio l'Assessore Sciapichetti per la pazienza e non aggiungo altro. Grazie.

Interrogazione n. 1014
ad iniziativa della Consigliera Malaigia
“Fase 2: servizi per disabili sospesi fino a settembre 2020 in ATS 19/Fermo”

Interrogazione n. 1047
ad iniziativa della Consigliera Pergolesi
“Motivazione ritardi riaperture servizi per persone disabili, anziane e affette da disturbi mentali nei Comuni di Fabriano, Falconara Marittima, Osimo, Camerano, Filottrano ed Offagna”
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le interrogazioni n. 1014 della Consigliera Malaigia e n. 1047 della Consigliera Pergolesi, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Inizio rispondendo all’interrogazione 1014 poi alla 1047. In merito all’interrogazione in oggetto si precisa e si risponde quanto segue.
Il percorso di riattivazione dei servizi - L'articolo 8 del DPCM del 26 aprile 2020 prevedeva, all'articolo 8, la riattivazione, con decorrenza 4 maggio - come da articolo 10 - delle attività sociali e socio-sanitarie erogate dietro autorizzazione o in convenzione, comprese quelle erogate all'interno o da parte di centri semiresidenziali per persone con disabilità.
Le procedure di riattivazione prevedevano l'adozione, da parte delle Regioni, di Piani territoriali nei quali definire la tempistica e le modalità di riattivazione dei servizi sospesi nel rispetto delle disposizioni per la prevenzione e del contagio e la tutela della salute degli utenti e degli operatori.
Il 28 aprile 2020 (cioè due giorni dopo l'uscita del dpcm) abbiamo inviato una nota a tutti i sindaci delle Marche e p.c. ai Coordinatori di ATS nella quale comunicavamo l'intendimento di condividere con loro la costruzione del Piano territoriale considerata l'estrema complessità dei servizi compresi all'interno della normativa che faceva riferimento a tutte le attività sociali e sociosanitarie a carattere socioassistenziale, socio-educativo, polifunzionale, socioccupazionale comprese quelle erogate all'interno o da parte del centri semiresidenziali per le persone con disabilità.
Detti servizi, di competenza dei Comuni/ATS e di Asur, venivano, nella sopracitata nota, elencati prendendo a riferimento il nomenclatore nazionale dei servizi sociali e sociosanitari che li ha suddivisi in: area della disabilità, area minori, area anziani, area adulti in difficoltà, area dipendenze, area salute mentale, area donne vittime di violenza.
Nella nota veniva richiesto di comunicare, entro il 2 maggio - due giorni prima quindi del possibile avvio dei servizi, come previsto dal dpcm - un programma di riapertura con indicazione delle strutture e dei servizi che si intendeva riavviare con relativa data di avvio oltre che delle misure di contenimento del contagio che si intendevano adottare.
Veniva infine specificato che la documentazione pervenuta avrebbe costituito parte integrante del Piano territoriale adottato dalla Regione. L'invio entro il 2 maggio avrebbe quindi permesso il possibile avvio, previa adozione dell'atto deliberativo regionale, dei servizi già sin dal 4 maggio, come reso possibile dalla norma, ferma restando l'indicazione data ai Comuni/ATS di procedere ad una ripresa delle attività in maniera graduale garantendo nel frattempo soprattutto a persone con disabilità o con problemi di salute mentale o anziani non autosufficienti un elevato livello di sicurezza personale e collettiva.
Le proposte pervenute agli ATS, ma anche da singoli comuni, sono state adottate dalla Giunta con propri atti che costituivano autorizzazione all'avvio in base all'arrivo differenziato delle stesse. La modalità poi in cui è stato costruito l'atto deliberativo prevedeva un allegato costituito da una tabella in cui sono state riportate, per ogni ATS o Comune, le tempistiche di riattivazione laddove ovviamente indicate.
Ad ogni invio di gruppi di piani di riattivazione da parte dei comuni/ATS è stata adottata una delibera che di volta in volta aggiornava la tabella di riepilogo al fine di permettere ai cittadini marchigiani interessati di poter visionare un prospetto complessivo dei piani di riattivazione dei servizi sociali in tutti gli ATS e anche di singoli comuni. In alcuni casi è anche avvenuto che uno stesso ATS (ambito territoriale sociale) avesse presentato, a distanza di settimane, un proprio aggiornamento del precedente programma di riattivazione inviato alla luce di elementi di novità emersi nel frattempo.
Ad oggi sono state adottate le seguenti delibere: n. 560 dell'11 maggio; n. 567 del 12 maggio; n. 604 del 25 maggio; n. 665 del 3 giugno.
Le linee guida regionali per la riapertura graduale dei centri diurni - Con delibera di Giunta regionale 600 del 18 maggio 2020 veniva approvato il "Piano territoriale per la riapertura graduale dei centri semiresidenziali sanitari e sociosanitari nella fase 2 dell'emergenza covid-19" nel quale veniva ribadito quanto già riportato all'articolo 48 del d.lgs. 17 marzo 2020 - diventato poi oggetto di protocollo d'intesa tra Regione Marche, organizzazioni sindacali e centrali cooperative sottoscritto il 3 giugno scorso - e cioè che la riapertura dei centri semiresidenziali avvenisse a seguito di attività di co-progettazione definita a livello territoriale tra le strutture erogatrici e le UoSes territorialmente competenti tenendo conti dei progetti personalizzati di ciascun ente.
L'atto inoltre demanda ai Servizi sanità e Politiche sociali il monitoraggio dei progetti di riattivazione presentati complessivamente da ogni singola UoSes per verificare l'effettiva implementazione dei percorsi oggetto di programmazione territoriale di riapertura dei servizi in generale e dei centri semiresidenziali in particolare; monitoraggio attualmente in fase di avvio.
Gli ulteriori impegni regionali assunti in questa fase - Considerato infine l'impegno assunto e portato avanti costantemente in questi mesi per garantire agli ATS:
• adeguate forniture di dispositivi di protezione individuale da mettere a disposizione degli educatori per lo svolgimento di attività domiciliari e diurne nella garanzia delle tutele sanitarie;
• la riattivazione dei tirocini di inclusione sociale con la delibera di Giunta regionale 628 del 25 maggio per la maggior parte rivolti a soggetti in situazione di disabilità grave. Le azioni messe in campo dalla Regione per far ritornare a pieno regime e nel più breve tempo possibile i servizi preposti alle persone con disabilità sono state quindi rilevanti.
A questo poi vanno aggiunti i seguenti finanziamenti:
• 12.189.440 euro per famiglie che svolgono attività di cura in casa a persone in situazione di disabilità gravissima (decreto che adotteremo fra alcuni giorni) di cui 8.139.440 euro da fondi nazionali (FNA), 3.000.000 euro da fondi Covid (piattaforma 210) e 1.050.000 euro da fondi regionali di bilancio già trasferiti agli ATS (fondi incrementali rispetto agli 8 milioni dello scorso anno);
• 3.600.000 euro per gli alunni con disabilità fisica o sensoriale ai quali viene garantito il supporto dell'assistente all'autonomia e alla comunicazione, il trasporto scolastico per gli alunni che frequentano la Scuola secondaria di II° grado (fondi incrementali rispetto ai 3.100.000 euro circa dello scorso anno);
• 11.500.000 euro con legge regionale 18 (assistenza domestica ed educativa domiciliare, integrazione scolastica, tirocini di inclusione sociale) agli ATS per specifici servizi ai cittadini disabili tra cui anche a quello di Fermo (fondi mantenuti inalterati rispetto allo scorso anno).
Visto poi che viene citata la "Vita indipendente" va ricordato il finanziamento concesso a tutti i richiedenti, grazie all'impegno assunto e realizzato dalla Regione, di triplicare il fondo precedentemente disponibile portandolo da 600 mila euro a circa 3 milioni di euro trasferiti direttamente agli aventi diritto.
La situazione presso l'ATS di Fermo - Nel Programma di riattivazione dei servizi presentato dall'ATS di Fermo e approvato con delibera di Giunta regionale 560/2020 si prevedeva un avvio a distanza a partire dal mese di maggio con possibile riattivazione dei centri diurni a partire dal mese di settembre.
E' stata nostra premura seguire complessivamente gli sviluppi dei processi di apertura graduale dei servizi nelle modalità riportate nei singoli programmi attraverso incontri mensili con tutti gli ATS.
A seguito del confronto avuto in occasione dell'ultimo incontro della consulta dei coordinatori di ATS, tenutosi giovedì 25 giugno è risultato che l'ATS di Fermo:
• ha lavorato in questi mesi nelle modalità a distanza utilizzando, nelle ultime settimane, le stesse sedi dei centri diurni per facilitare la fase di rientro dei ragazzi nella struttura in sicurezza;
• ha già predisposto tutti i Piani personalizzati dei ragazzi disabili seguiti fino a quel momento a distanza;
• aprirà i centri diurni l’1 luglio garantendo tutte le precauzioni necessarie alla tutela dal contagio nell'ambito di una attività operativa a tempo pieno in tutti i Centri diurni dell'ATS. Il Centro non chiuderà nel mese di agosto.
Questa è la risposta per la Consigliera Malaigia.
In merito all’interrogazione della Consigliera Pergolesi la risposta è la seguente.
1) Motivazioni dei ritardi.
Da informazioni raccolte in occasione dell'ultimo incontro della Conferenza permanente dei coordinatori di ATS è emerso che i comuni citati non hanno ancora attivato i centri diurni ed è per questo che nella nostra delibera di autorizzazione è riportata l'indicazione di quei comuni/ATS del documento pervenuto senza però dare indicazioni di date che non ci sono state trasmesse in ordine alla successiva autorizzazione regionali, che quindi non si è resa necessaria.
• Chiaravalle ha avuto ad oggi il parere positivo della Uoses per cui partirà entro breve;
• Falconara non ha ancora presentato richiesta alla Uoses per cui per nessun centro per ora è definibile una data di avvio;
• Fabriano non ha ancora avviato i diurni;
• Chiaravalle ha appena avuto ok definitivo da Uoses e riapre a brevissimo;
• Falconara non ha dato indicazioni di riapertura a tempi brevi;
• Osimo e Camerano stanno attendendo risposte da Uoses e da Dipartimento prevenzione AV 2 che ha chiesto integrazione documentale; nel giro di una settimana la situazione potrebbe andare a posto;
• Loreto e Castelfidardo non hanno programmato la riattivazione del diurno.
Attendiamo comunque comunicazioni ufficiali per procedere all'aggiornamento della Piano territoriale regionale di cui ad oggi sono state approvate le seguenti delibere: n. 560 dell'11 maggio; n. 567 del 12 maggio; n. 604 del 25 maggio; n. 665 del 3 giugno.
2) Risorse proprie messe a disposizione dei comuni dove è stata programmata la riapertura, quelle previste dalla norma.
Ai Comuni/ATS è stato affidato il compito di rimodulare con Asur il corrispettivo della quota sanitaria della retta del Centro, ma anche il proprio corrispettivo relativo ai costi di affidamento del servizio ad ente terzo tramite appalto già nella fase di chiusura. Su quest'ultima questione abbiamo sottoscritto un protocollo con sindacato e centrali cooperative per l'applicazione dell'articolo 48 del decreto legge 17 marzo 2020 n. 18.
Con questo si prevede la possibilità di 1) retribuire i gestori, le prestazioni convertire in altra forma con quota parte dell'importo dovuto per l'erogazione del servizio, subordinatamente alla verifica dell'effettivo svolgimento dello stesso; 2) quota per il mantenimento delle strutture interdette che tramite personale garantiscano l'immediata disponibilità delle stesse; 3) riconoscimento agli enti gestori di un contributo a copertura delle spese residue incomprimibili.
3) Liberatoria richiesta dagli enti gestori ai familiari.
Si tratta di una iniziativa estranea a qualsiasi nostra indicazione; da informazioni ricevute è stata utilizzata nella fase di iniziale di riapertura dei servizi (dal 4 maggio) e ora non più richiesta sicuramente dall'ATS 10 di Fabriano, citato nella interrogazione a cui ci siamo rivolti.
4) Il percorso di riattivazione dei servizi.
L'articolo 8 del DPCM del 26 aprile 2020 prevedeva la riattivazione, con decorrenza 4 maggio - come da articolo 10 - delle attività sociali e socio-sanitarie erogate dietro autorizzazione o in convenzione, comprese quelle erogate all'interno o da parte di centri semiresidenziali per persone con disabilità.
Le procedure di riattivazione prevedevano l'adozione, da parte delle Regioni, di Piani territoriali nei quali definire la tempistica e le modalità di riattivazione dei servizi sospesi nel rispetto delle disposizioni per la prevenzione e del contagio e la tutela della salute degli utenti e degli operatori.
Con nota del 28 aprile 2020 (cioè due giorni dopo l'uscita del dpcm) abbiamo inviato una nota a tutti i sindaci delle Marche e p.c. ai Coordinatori di ATS nella quale comunicavamo l'intendimento di condividere con loro la costruzione del Piano territoriale considerata l'estrema complessità dei servizi compresi all'interno della normativa che faceva riferimento a tutte le attività sociali e sociosanitarie a carattere socioassistenziale, socio-educativo, polifunzionale, sociooccupazionale comprese quelle erogate all'interno o da parte del centri semiresidenziali per le persone con disabilità.
Detti servizi, di competenza dei Comuni/ATS e di Asur, venivano, nella sopracitata nota, elencati prendendo a riferimento il nomenclatore nazionale dei servizi sociali e sociosanitari che li ha suddivisi …. Sono le stesse cose perché questa parte è uguale alla precedente, allora non la leggo.
Passiamo alle informazioni del punto 2 - I gestori dei servizi, che operano in convenzione, concessione o appalto, avvalendosi del personale disponibile, già impiegato in tali servizi, anche dipendente da soggetti privati assicurano la collaborazione attiva con gli Ambiti Territoriali Sociali (ATS) e, nel caso dei servizi sociosanitari, con Asur, impegnandosi a erogare: a) prestazioni in forme individuali domiciliari; b) prestazioni a distanza; c) prestazioni rese nel rispetto delle direttive sanitarie negli stessi luoghi ove si svolgono normalmente i servizi senza ricreare aggregazione per rispondere quanto più possibile alle richieste di sostegno degli utenti.
La norma ha affidato da subito ai Comuni/ATS le funzioni principali in ordine alla gestione della fase di chiusura e alla programmazione della fase di riapertura attraverso: 1. una mappatura dello stato dei servizi sospesi o rimodulati a seguito delle disposizioni legate all'emergenza Covid 19; 2. la definizione dei criteri di priorità con cui riorganizzare i servizi e le attività stesse, anche in risposta ai nuovi bisogni che emergono durante la fase di emergenza Covid 19; 3. la riorganizzazione dei servizi e delle attività avvalendosi delle procedure di co-progettazione da parte degli enti e dei soggetti gestori dei servizi e delle attività in essere al momento della dichiarazione dell'emergenza coronavirus. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Sono sgomenta di fronte a quello che è successo e sta succedendo, ci sono famiglie che sono letteralmente disperate.
Durante il periodo di lockdown non solo i servizi sono stati sospesi, ma in moltissimi casi anche le terapie e quando si parla di terapie stiamo parlando di cure necessarie, la mancanza delle quali ha causato delle regressioni, quando non un aggravamento delle patologie, regressioni e aggravamenti per le quali non si può rimettere indietro l'orologio di fronte a quello che è successo.
Qui si chiedeva oltretutto di intervenire affinché questi servizi fossero ripristinati nel più breve tempo possibile. La risposta non può essere che da maggio in via telematica è ripreso qualcosa ma, come ho detto più di una volta, l'assistenza domiciliare, il sollievo che viene dato ad un genitore che assiste un proprio caro, oppure ad un familiare che assiste un proprio caro, non può essere dato in via telematica, che in molti casi appesantisce il lavoro del familiare che deve stare collegato, mentre magari il ragazzino autistico corre all'impazzata in casa. Servono interventi in presenza!
Qui non è stata data una risposta, non si può rispondere alle famiglie così, ad una mamma che ad esempio mi dice: “Ho due figli in carrozzina e mia figlia maggiore in mancanza della routine alla quale era abituata sta rifiutando il cibo, si sta lasciando morire” e cosa le dico? “Abbi pazienza, continuerà in maniera telematica e poi a settembre, casomai, si riaprirà”.
Hanno riaperto i ristoranti, sono stati trovati i criteri per tutti i divertimenti, per il turismo, per tutto questo e va bene, però i primi ad essere stati abbandonati, anche a livello di empatia, di interesse …, in alcuni casi sono dovuta intervenire io telefonando ai Comuni per dire: “Ma avete sentito quella famiglia se ha bisogno di qualcosa?” Mi faccio portavoce di famiglie che stanno aspettando, che sono allo stremo. I genitori devono ricominciare a lavorare e non sanno oggettivamente dove lasciare i propri figli, che hanno bisogno di quello che avevano prima, non stanno chiedendo dei benefici, non stanno chiedendo qualcosa di diverso, stanno soltanto rivendicando il loro diritto quotidiano ad avere queste terapie.
Un'altra cosa, quello che è stato perso, perché è stato perso, verrà recuperato? Oppure va tutto in gloria? Sono ore di intervento, ore di terapie che dovranno essere recuperate, a mio avviso, per tentare di rimettere a posto delle situazioni che si sono aggravate. Parlo anche per esperienza diretta, purtroppo, ma non mi lamento perché fortunatamente nella mia famiglia ci sono ancora buone braccia, ma non tutti hanno queste possibilità.
Si chiedeva una data, un sollecito, non è stata data una risposta.
Nelle premesse della mia interrogazione ho ricordato che nel 2017 questa Assemblea aveva aderito ai principi della convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, come se si potesse non aderire, serviva l'adesione dell'Assemblea? L'Assemblea poteva esimersi dal farlo? Non penso proprio, però questa Assemblea si è pronunciata nel 2017 dicendo “Si, questa Assemblea si farà carico di dare risposte, di essere vicina alle persone con disabilità”, ma sono state le prime ad essere state abbandonate, le prime a non aver ricevuto una telefonata anche per dire: “Guarda, non posso farci niente, però ti sono vicino”. Un saluto, un like su Facebook, qualsiasi cosa può servire ad un disabile per tirare avanti. No, nemmeno questo.
Questa è la cosa che ho notato in questi 5 anni, la mancanza di sensibilità perché tante volte, io non ho mai promesso nulla, ho detto: “Comunque sia mi interesserò, se non potrò ti verrò a fare una visita, comunque ti sarò vicino” e questo viene apprezzato. Il disinteresse, il non rispondere al telefono …
Mi avvio alla conclusione, sono sempre molto sintetica se una volta mi prendo qualche minuto in più, ci può stare.
Anche in questo periodo è stato difficoltoso per le famiglie avere informazioni perché ai telefoni non si risponda, lo smart working ha creato per alcuni maggiori difficoltà, quindi, la gente non sapeva a chi rivolgersi.
La risposta non è stata data, per cui non siamo soddisfatti, non so cosa dire a quelle famiglie che hanno bisogno e che sono in attesa da settimane, da mesi. Rilancio la palla. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Ringrazio l'Assessore Sciapichetti per aver risposto a questa interrogazione ed approfitto della presenza del Presidente Ceriscioli, io a differenza di chi mi ha preceduto … L’argomento delle linee guida, del Piano territoriale in Commissione l’avevamo affrontato e non solo per chiedere, ma per cercare di risolvere e soprattutto per identificare le responsabilità. Accusare la Regione di una cosa di cui non è competente, secondo me, non è politicamente corretto.
Anch’io come altri rispondo ai cittadini i sabati e le domeniche, anche alle associazioni ed anche questa domenica sono stata in contatto con le associazioni Angas e Anfas proprio per cercare di risolvere il problema perché siamo bravi tutti a lamentarci e a dire che le cose non funzionano, però il ruolo per cui siamo stati eletti dovrebbe imporci di cercare di risolvere anche queste situazioni.
Dalle risposte che ho ricevuto, e ringrazio nuovamente l'Assessore Sciapichetti, leggo di contributi per una quota parte per il mantenimento delle strutture, contributi per le spese degli enti gestori, si sono attivati una serie di incontri praticamente da subito e a livello nazionale si dava mandato per la programmazione ai comuni e dalla risposta dell'Assessore vedo che Loreto, Castelfidardo e Fabriano non si sono ancora mossi, quindi ad una famiglia che ha un disabile o ad un'associazione di disabili va data questo tipo di informazione ed è inutile far perdere tempo e coinvolgere la Regione quando la responsabilità della programmazione è in capo ai Comuni. C'è nome e cognome di chi non si è attivato, non per accusare quella persona o quell'amministrazione di non aver fatto nulla, ma per incentivare l'attivazione di questi servizi.
Dall'altra parte, ero sicura della risposta, se ad una famiglia viene imposta la sottoscrizione di una liberatoria per far si che gli enti gestori siano esonerati da qualsiasi tipo di responsabilità, è ovvio - sapevo benissimo che a Fabriano questa cosa era stata modificata - è ovvio che i familiari non si prendono questa responsabilità ed era altrettanto ovvio che la Regione non avesse dato questo tipo indicazioni, perché chiunque potrebbe capire l’illegittimità di tali richieste.
Spero che la risposta di oggi a questa interrogazione serva per fare chiarezza e per dare indicazioni a quegli ambiti territoriali e ai loro direttori, che sono espressione dei Comuni, di rivedere eventuali sottoscrizioni di autocertificazioni illegittime, proprio perché serve dare una risposta a questi familiari, soprattutto serve non caricare sulle famiglie l'emergenza che ha travolto l'intero Paese, quindi non solo la nostra regione.
Ultima cosa, e mi scuso per aver superato il tempo a mia disposizione, giusto stamattina ero d'accordo con il Presidente Ceriscioli di incontrare i lavoratori che fanno questo tipo di servizi. Gli enti gestori dovrebbero prendersi le loro responsabilità anche perché i loro dipendenti sono in enormi difficoltà perché, pur essendosi pagati i dispositivi di protezione individuale a spese proprie, pur avendo mantenuto il servizio, con il rischio non solo di essere contagiati, ma di contagiare anche la propria famiglia - c'è stato un lavoro di persone disinteressate, svolto con spirito e con passione, altrimenti non farebbero questo tipo di lavoro - si trovano in difficoltà perché degli enti gestori stanno riducendo le ore.
Approfitto del Presidente Ceriscioli per capire, dopo la risposta che mi è stata data, se è possibile una cosa del genere e se si può eventualmente aiutare non solo le famiglie, e quindi incentivare i Comuni che non si sono ancora attivati, ma i dipendenti che questi servizi li portano avanti, soprattutto perché si parla di servizi che in tutta la regione sono stati garantiti, seppur in maniera incompleta, com'era pre Covid, da queste persone che, come i sanitari, gli infermieri, i medici e chi ha lavorato all'interno degli ospedali, vanno sostenute, sono anch'esse eroi come gli altri, quindi vorrei che fosse fatta chiarezza e soprattutto che fossero incentivati gli enti gestori nel fare ciò per cui avevano sottoscritto una convenzione.
Mi auguro che il Presidente in questo ci venga incontro. Grazie.

Interrogazione ni 1033
ad iniziativa Consiglieri Biancani, Traversini
“Circoncisione non terapeutiche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1033 dei Consiglieri Biancani, Traversini.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Ieri abbiamo deliberato in Giunta la possibilità di accesso a questa prestazione, con la quale vengono stabilite le modalità di accesso nell'ambito del Servizio sanitario regionale alle prestazioni di circoncisione rituale maschile al fine di evitare interventi chirurgici in clandestinità che mettono a repentaglio la salute, se non addirittura la vita dei minori, vista la grande difficoltà a poter avere questo servizio, anche privatamente, anche pagando, così ci è stato più volte segnalato. Credo che sia la stessa segnalazione che hanno ricevuto i Consiglieri Biancani e Traversini.
Ci eravamo adoperati già prima dell’emergenza Covid per provare a risolvere il problema, sulla scia e la scorta anche di altre Regioni che da tempo hanno inserito nelle attività svolte dal Servizio sanitario regionale questo tipo di intervento, quindi l’abbiamo recuperato appena possibile, credendo di dare un buon servizio, soprattutto, come spiega la risposta, in termini di prevenzione dei rischi qualora intervento, pur di farlo, sia eseguito in condizioni igienico-sanitarie non ideali. Ritenendo che questa pratica, nel rispetto dei principi costituzionali sulla libertà religiosa, e me lo potrà confermare il Consigliere Volpini, non ha controindicazioni sotto il profilo sanitario, anzi ha un valore dal punto di vista igienico. Forse è nata proprio per questo, come molte altre. Qualcuno mi diceva che il rituale del lavaggio che abbiamo recuperato, l'importanza del lavarsi le mani prima di, sono un insieme di motivi igienici e poi religiosi.
Credo che siano soddisfatti perché da ieri, dal momento in cui abbiamo deliberato questo atto, sarà possibile dentro il Servizio sanitario regionale, anche con un percorso tutelante, avere questo servizio pagando il ticket dovuto.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Volevo ringraziare il Presidente per aver approvato questo atto. Avevamo avuto la stessa sollecitazione e mi sembrava importante dare una risposta. E’ una questione culturale che andava risolta.
Devo dire che serve per evitare delle pratiche illegali ed anche per garantire la sicurezza, poi parliamo sempre di bambini, quindi mi sembrava importante che la Regione Marche adottasse un provvedimento come questo.
Grazie, Presidente, per aver anche anticipato di un giorno, ma importante è il risultato. Grazie di nuovo per aver accolto questa richiesta.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Abbiamo terminato le interrogazioni, passiamo alla discussione delle proposte di legge. Prima però dobbiamo anticipare, così come deciso alla Conferenza dei Presidenti di gruppo il punto n. 5, la proposta di legge n. 345 ad iniziativa del Consigliere Busilacchi, al punto 1 bis.
Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Ho avuto modo di partecipare alla Conferenza dei capigruppo, ma questa cosa era stata detta?

PRESIDENTE. Si, è stato chiesto di farla prima del testo unico sul turismo. C'è una motivazione per cui si chiede di farla prima …

Romina PERGOLESI. La stessa motivazione per cui l'interrogazione del Consigliere Busilacchi è stata discussa per prima rispetto alle altre?

PRESIDENTE. No, non credo. Se non ci sono obiezioni, la Conferenza era d’accordo, inseriamo al punto 1 bis dell’ordine del giorno la proposta di legge n. 345.
Dobbiamo poi iscrivere, su richiesta del Presidente Traversini. la proposta di legge n. 374 ma per questo dobbiamo votare.
Iscrizione all’ordine del giorno della proposta di legge n. 374. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)

PRESIDENTE. La proposta di legge n. 374 viene iscritta a al punto 6 bis dell’ordine del giorno.

Proposta di legge n. 345
ad iniziativa del Consigliere Busilacchi
“Modifiche alla legge regionale 23 gennaio 1996, n. 4 ‘Disciplina delle attività professionali nei settori del turismo e del tempo libero’”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 345 del Consigliere Busilacchi.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. La Consigliera Pergolesi non fa parte della Conferenza dei Presidenti di gruppo ed è bene che si sappia perché la II Commissione, non il sottoscritto, ha chiesto di anticipare questo punto perché questa proposta di legge va a modificare, recependo le norme nazionali, alcune professioni che poi troveremo nel testo unico del turismo. Quindi, il recepimento di queste norme e questa votazione sono funzionali all'approvazione del testo unico sul turismo. La sua osservazione mi ha un po’ stupito perché la mia interrogazione, la n. 946, Consigliera Pergolesi, è stata svolta nell'ordine, la prima che è stata fatta è quella che ho sottoscritto insieme al Consigliere Maggi.
Detto questo, veniamo al merito. In realtà sarò brevissimo perché, come poi si dirà tra poco, il testo unico del turismo lo attendevamo da tempo, ma ancora da più tempo attendevamo una cosa che è specificamente relativa alle guide alpine, è il recepimento di una legge del 1991, perché ci sono due disposizioni nazionali, la legge 6/1989 e la legge 81/1991 che nella Regione Marche non sono mai state recepite.
Queste normative nazionali vanno a prevedere l'adeguamento della normativa nazionale nelle Marche sulle professioni ordinistiche, che si occupano delle escursioni di montagna perché nelle escursioni abbiamo due professioni, le professioni ordinistiche, che sono le guide alpine, che sono un ordine professionale, e gli accompagnatori turistici, che non sono un ordine professionale, che invece sono previsti nel testo unico del turismo che modificheremo dopo, quindi, modificare le due fattispecie professionali era utile.
In modo molto sintetico, il testo che abbiamo votato all'unanimità in Commissione che cosa prevede? Recependo la normativa nazionale, si norma la professione di guida alpina maestro, articolandola nei due livelli previsti dall'ordinamento, si spiega come questa abilitazione si può prendere, facendo una serie di corsi e rispettando degli standard normativi che sono approvati a livello nazionale. Dovrà esserci poi un regolamento della Giunta regionale.
La legge regionale è importante perché la Regione provvede alla formazione, all'abilitazione di questi accompagnatori di media montagna, sentito ovviamente il loro Collegio professionale.
Un altro articolo è quello riguardante la promozione e la diffusione di questo comparto. La Regione potrà concedere dei contributi per la promozione di questo settore, quindi, fondamentalmente, in modo molto sintetico, noi oggi recepiamo una norma nazionale. E’ importante aprire questo tema, poi lo dirò anche quando interverrò sul tema del turismo, perché fortunatamente ci sono sempre più turisti che sono interessati a fare degli itinerari escursionistici, che hanno vari livelli di difficoltà, che sono quelli segnalati dal CAI e poi recepiti anche dalla norma nazionale. Ci sono vari livelli, è chiaro che nei sentieri più semplici uno può andare da solo o può essere accompagnato anche dalle guide ambientalistiche, così si chiamano, mentre nei sentieri di montagna complessi, in cui è richiesto un grado di difficoltà maggiore e presentano anche dei rischi, lì siamo responsabili e dobbiamo fare modo che ci si possa andare solamente con le guide alpine, questo anche per un discorso di sicurezza. L’anno scorso purtroppo nella regione Calabria sono morti una decina di escursionisti, non accompagnati da personale qualificato. Chi va in montagna sa che nei sentieri più complessi la montagna non perdona, quindi è bene che noi normiamo questo aspetto, chi accompagna in sentieri di particolare difficoltà deve essere personale formato, che ha fatto tutti i corsi e che ha ottenuto le certificazioni, per dare sicurezza anche a coloro che vengono accompagnati. Grazie.

PRESIDENTE. Devo comunicare il termine entro cui dovranno pervenire gli emendamenti relativi alla proposta di legge n. 374, che abbiamo iscritto d’urgenza, sono le 12,32, propongo come scadenza le ore le 13,30. Se non ci sono obiezioni, alle ore 13,30 scade il termine per la presentazione degli emendamenti alla proposta di legge n. 374.
Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Anche da parte mia una relazione abbastanza breve e concisa perché il relatore Consigliere Busilacchi ha spiegato bene che ci troviamo di fronte ad un aggiornamento di carattere normativo, di carattere tecnico, di una legge regionale, la 4 del 1996, ovviamente ormai datata, ad alcune norme di carattere nazionale che non sono state mai effettivamente recepite, per cui nascevano delle conflittualità.
E’ chiaro che il percorso è stato abbastanza accidentato ed è naturale perché c’erano delle zone di sovrapposizione fra queste figure, fra queste professionalità, dove finisce il compito dell'accompagnatore turistico di media montagna, dove arriva la guida escursionistica, dove arriva la guida ambientale e le competenze della guida alpina?
C'era una sovrapposizione di competenze che dava luogo a qualche piccola frizione fra certe professionalità che in questo momento vanno molto, perché possiamo dire che il settore del turismo ormai ha una richiesta di professionalità molto elevata.
Credo che in Commissione si sia fatto un buon lavoro, anche perché abbiamo ascoltato le esigenze di tutti, le esigenze delle guide alpine che hanno un'organizzazione di tipo ordinistico, cioè un ordine, un Collegio professionale, che detta le regole e i percorsi che si devono fare per poter acquisire le competenze giuste.
In questi giorni, tra l'altro, nella nostra regione abbiamo avuto esperienze di incidenti che si sono verificati non in alta montagna, ma in media montagna, magari per incuria, oppure per il fato, per il destino, però occorre che queste situazioni di emergenza vengano in qualche modo alleggerite, soprattutto scongiurate, grazie alla presenza di chi accompagna nel modo migliore gli escursionisti.
L'articolo 1, comma 1, lettera b) è molto significativo e quando abbiamo modificato l'articolo 35 della 4 del 1996 abbiamo introdotto il concetto di aspirante guida con qualifica di secondo livello. E’ stato un punto molto combattuto, però alla fine siamo riusciti a definire quali sono i percorsi accidentati, quali sono le ascensioni di maggiore impegno, perché non ci sono dei parametri tecnici per definire queste cose. Si è anche tentato di stabilire delle quote, delle altitudini entro le quali opera la guida alpina, al di sotto delle quali potevano operare le guide escursionisti, ma il concetto lo abbiamo abbandonato, credo ragionevolmente, nel modo giusto, perché a 800 meri ci può essere un dirupo, oppure un altopiano, per cui escludere la possibilità che una guida escursionistica possa lavorare in questo contesto non risultava giusto. Abbiamo fatto anche chiarezza in merito ai percorsi innevati.
L'altro articolo che mi piace segnalare è il 3, in quanto la Regione provvede alla formazione, all'abilitazione degli accompagnatori di media montagna. L'aggiornamento professionale è organizzato dal Collegio regionale delle guide alpine, secondo le modalità di cui al decreto del Presidente della Repubblica.
Anche qui si è stabilita una collaborazione tra il territorio, quindi la Regione Marche, che organizza questi corsi, li promuove e al tempo stesso li finanzia, perché, badate bene, noi abbiamo dei fondi, anche abbastanza cospicui, relativi alla formazione professionale che arrivano dall'Europa, che possono esser utilizzati per questo sistema, ed il Collegio delle guide alpine. Organizza questi corsi per poter dare queste qualifiche fondamentali, in modo da avvicinare al lavoro tante persone.
Ripeto, ritengo che sia una legge giusta, di buonsenso, anche perché siamo riusciti a dipanare delle piccole conflittualità, che esistevano e che forse probabilmente continueranno ad esserci, dovute alla sovrapposizione delle competenze, che oggi vede un binario molto più chiaro, molto più limpido e coloro che dovranno formare, che dovranno informarsi e che dovranno controllare lo potranno fare nel modo migliore.
In Commissione, come ha detto il Consigliere Busilacchi, questa proposta di legge è passata all’unanimità, quindi io annuncio il mio voto favorevole anche in Aula. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 345. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 335 (testo base)
ad iniziativa della Giunta regionale
“Ulteriori modifiche alla legge regionale 11 luglio 2006, n. 9 ‘Testo unico delle norme regionali in materia di turismo’”

Proposta di legge n. 203
ad iniziativa del Consigliere Giorgini
“Modifiche alla legge regionale 11 luglio 2006, n. 9 ‘Testo unico delle norme regionali in materia di turismo’”

Proposta di legge n. 243
ad iniziativa dei Consiglieri Rapa, Pieroni
“Disciplina della classificazione degli stabilimenti balneari”

Proposta di legge n. 312
ad iniziativa dei Consiglieri Giorgini, Pergolesi, Maggi, Fabbri
“Istituzione livelli qualità relativi alla sostenibilità ambientale da parte degli stabilimenti balneari”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 335 (testo base) della Giunta regionale, la proposta di legge n. 203 del Consigliere Giorgini, la proposta di legge n. 243 dei Consiglieri Rapa, Pieroni e la proposta di legge n. 312 dei Consiglieri Giorgini, Pergolesi, Maggi, Fabbri, abbinate.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Rapa.

Boris RAPA. Grazie Presidente. Voglio innanzitutto ringraziare quanti hanno concorso a questo importante e necessario lavoro: i Consiglieri componenti della II Commissione, l'Assessore Pieroni, i dirigenti e funzionari dell'Assessorato, lo staff della II Commissione. Detto che questo è e soprattutto deve essere il risultato corale di un territorio e di coloro che sul territorio operano e creano valore, lavoro e ricchezza, una speciale menzione ritengo che debba essere fatta agli operatori turistici, alle imprese, alle associazioni, che anche attraverso i loro rappresentanti hanno arricchito e condiviso questo lavoro con il loro continuo ed ascoltato contributo sostanziale.
Un riordino legislativo questo che ha tentato di coniugare la norma scritta con l'esperienza e le necessità operative di uno dei comparti più importanti delle Marche, avvicinando l'opera legislativa di questa Assemblea al diritto vivente.
Questa proposta di legge nasce dall'esigenza, segnalata anche dagli Enti Locali e dalle imprese, di adeguare l'attuale normativa regionale contenuta nel "Testo unico per il turismo" (i.r. 9/2006) alle disposizioni introdotte sia a livello nazionale e anche europeo ma non di meno alle nuove tendenze del mercato turistico che, più di ogni altro settore, subisce mutamenti e spinte di rinnovamento dettate dalla domanda turistica nazionale ea internazionale e dalla loro evoluzione.
L'aggiornamento delle funzioni e dei compiti di quanti concorrono a questo importantissimo settore della nostra economia, siano essi enti pubblici che operatori ed imprese private, l'obiettivo che ci si era prefissi, in un lavoro congiunto con l'esecutivo regionale era di descrivere normativamente un sistema turistico territoriale coerente ed efficace allo sviluppo e nella valorizzazione dell'offerta turistica della nostra regione.
La revisione normativa tiene anche necessariamente conto di modifiche di assetti istituzionali delle funzioni regionali che riprendono, precisandole, anche alcune funzioni amministrative prima svolte dalle Province.
Tali interventi funzionali sono articolati nei due ambiti fondamentali della promozione dell'offerta turistica regionale e del supporto all'organizzazione stessa dell'offerta, con particolare attenzione al sostegno e all'indirizzo degli interventi per l'accoglienza turistica proposti dai diversi soggetti del territorio, in un'ottica di sinergica collaborazione fra istituzioni, enti e territori.
Tali funzioni vengono attuate prioritariamente attraverso l'adozione del "Piano triennale per il turismo" e del relativo "Programma annuale", che orienta e rimodula le risorse stanziate sul triennio dalla legge di bilancio regionale, rendendo lo strumento di programmazione flessibile e prontamente rispondente alle necessità del mercato e degli operatori.
Di conseguenza si è inteso valorizzare e ridefinire anche la funzione degli uffici di informazione e accoglienza turistica (I.A.T.) nella convinzione che oltre ad essere importanti presidi per diffondere le informazioni ai turisti possano diventare anche veri e propri strumenti di marketing, vetrine dei nostri territori e luoghi di promozione anche delle produzioni tipiche, insomma, si pensa ad animare questi spazi e renderli molto più dinamici. Si favorirà così anche la conoscenza e la fruizione dell’offerta turistica a 360°, dall’ospitalità agli itinerari ed ai servizi turistici.
Nell'ambito della regolamentazione delle strutture ricettive si adegua l'attuale testo di legge con le recenti direttive europee relative ai servizi e si tiene conto dell'evoluzione della domanda turistica degli ultimi anni e della conseguente, necessaria, differenziazione ed adeguamento dell'offerta.
In particolare vengono considerati i processi innescati dalla sharing economy, la crescente domanda di qualità nei servizi offerti da parte dei turisti e le nuove forme di turismo che si stanno affacciando nel mercato come per esempio il il Garden Sharing.
Importante elemento e ispirazione costante della revisione normativa è quello della semplificazione delle incombenze amministrative in capo ai titolari delle imprese turistiche, eliminando alcune comunicazioni o agevolandole attraverso la previsione di piattaforme informatiche dedicate applicando i principi dell'e-government e dell'amministrazione aperta e collaborativa.
Importante e innovativa è l'introduzione della forma imprenditoriale nei Bed & Breakfast.
Nella forma tradizionale, che si avvale della normale organizzazione famigliare, si prevede un’apertura di 335 giorni anche non continuativi con la possibilità di modificare le date di apertura anche 48 ore prima, con i titolari sono tenuti alla frequenza di un corso in ambito igienico sanitario in materia di somministrazione di alimenti e bevande, secondo le modalità stabilite dalla Giunta.
I B&B in forma imprenditoriale, ossia gestiti in forma organizzata e non occasionale, possono avere una capacità ricettiva fino a 6 camere, con 12 posti letto, importante è anche l’attribuzione di un codice per combattere l’abusivismo di un fenomeno abbastanza diffuso.
E' punto di forza di questa riforma favorire la costituzione e l'esercizio delle attività turistiche in forma di impresa nella consapevolezza che la sfida della competitività turistica dei prossimi anni si gioca sulla qualità dei servizi offerti e quindi sulla professionalità e sull'organizzazione degli attori del turismo.
La qualità dell’accoglienza viene declinata anche nei confronti di coloro che hanno bisogni speciali e pertanto è stato introdotto l'obbligo, per tutte le strutture ricettive, di informare i turisti relativamente all'accessibilità della struttura, secondo parametri stabiliti dalla Giunta regionale, nella consapevolezza che il principio di accessibilità è principio di civiltà che trasversalmente arricchisce l'offerta verso tutti gli strati sociali e le categorie.
In questo modo attraverso i siti istituzionali ed anche privati sarà possibile acquisire tutte le informazioni necessarie per soddisfare i bisogni speciali o personalizzati del turista.
Si affronta inoltre la necessaria modifica delle norme che disciplinano il mondo della intermediazione inserendo le nuove forme di agenzie online e le nuove norme che discendono dalla recente "direttiva pacchetti".
Concludo, dicendo che penso sia stato fatto un buon lavoro che permetterà al sistema turistico marchigiano di essere, dopo questa grave crisi che stiamo attraversando, competitivo, sia nei mercati nazionali che nei mercati internazionali. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Come ha detto il Consigliere Rapa, il percorso di questo provvedimento è iniziato tanti mesi fa, è stato guidato, devo dire, in modo sapiente dal Presidente Traversini, ascoltando tutti, convocando più riunioni. Credo che effettivamente si sia fatta una discreta sintesi delle esigenze necessarie, di un testo che ormai era datato e risalente al 2006. Penso che arrivi in Aula anche con un po' in ritardo perché già tre anni fa avevamo sollecitato la rivisitazione di questa norma, considerato che c'era stata un'evoluzione nella domanda e nell'offerta.
Anche se arriviamo un po’ con il fiatone a fine consiliatura, ritengo che il provvedimento debba essere accolto in modo positivo perché, come ho avuto modo già di dire in passato, quando l’abbiamo approvato in Commissione, siamo in presenza di una buona revisione del testo della legge 9, che recepisce bene il cambiamento del quadro istituzionale, che ha guidato gli enti e le strutture che promuovono il nostro territorio.
Prima di scendere nei particolari della legge, o meglio nei tecnicismi, perché in certe situazioni, in certi articoli, siamo entrati nel tecnicismo, evidenzio tutto lo sforzo che abbiamo fatto per salvaguardare le nuove forme di turismo, che si fanno ad esempio nei camping attraverso le famose strutture o case mobili, per evitare la conflittualità con le normative urbanistiche ed edilizie, che sono molto rigide e che molto spesso costringono i Comuni a prendere provvedimenti ostativi, fino al punto di far chiudere certe aree destinate ai campeggi. Credo che lì sia stato fatto un buon lavoro, però prima di scendere in questi tecnicismi, prima di parlare di alcune situazioni particolari, a me interessa mettere in evidenza le motivazioni fondamentali che stanno alla base di questa rivisitazione, che secondo me devono essere accolte positivamente.
Mi sono appuntato alcuni flash, non voglio tediarvi più di tanto, anche perché mi sembra che la platea non sia molto interessata, anche se devo dire che il tema del turismo in questo periodo riveste un'importanza fondamentale, perché è uno dei pochi settori che può dare soddisfazione per l'incremento del Pil, soprattutto in un momento di grande difficoltà, dopo l'epidemia che abbiamo vissuto.
Questo settore merita attenzione, merita di essere accompagnato con provvedimenti non soltanto di carattere economico, ma anche e soprattutto di carattere normativo, si sburocratizzi e si dia la possibilità a chi fa accoglienza, soprattutto, di farla nel modo migliore, nel modo più semplice e più opportuno possibile.
I motivi di queste profonde modifiche sono dovute principalmente al cambiamento del quadro istituzionale, che c'è stato negli ultimi anni, perché voi sapete che nel 2015 con la chiusura delle Province è venuto a mancare un ente territoriale che in questa materia assolveva ad un compito importante, che era quello dell'accoglienza, perché fino al momento la promozione era competenza della Regione, invece l'accoglienza sui territori veniva fatta dalle Province, ma con la rivisitazione del quadro istituzionale è venuto a mancare un collegamento sul territorio, quindi era necessario rivedere tutta la governance della promozione e dell'accoglienza.
Tutto questo lo si vedrà quando parleremo specificatamente di alcuni punti, di alcuni articoli, di quanto è stato importante riformare gli uffici dell'informazione e assistenza turistica, uffici che non devono essere più tali, questo è quello che non si è capito 10 anni fa, gli IAT non possono essere uffici, ma devono essere degli elementi, delle strutture di marketing territoriale, invece per 10 anni abbiamo continuato a considerarli come dei meri e semplici uffici, dove le persone che ci lavoravano erano impiegate soltanto a distribuire i depliant. Questo è stato un errore gravissimo, ecco per cui siamo stati molto deficienti dal punto di vista dell’accoglienza in questi 10 anni.
Finalmente questa legge scinde questi due concetti, quello della promozione e dell'accoglienza, mettendo mano ai servizi che devono nascere sul territorio. Credo che con questa norma cominci a far capolino nella testa degli operatori turistici che il turista non può più essere considerato un semplice consumatore, non può essere considerato un semplice ospite, questa disposizione legislativa fa sì che il turista venga considerato un invitato, a cui va fornita una serie di servizi che prima, proprio per questa maledetta concezione degli IAT, intesi semplicemente come uffici, non venivano dati.
L'altro elemento che è alla base della riforma del testo unico del turismo, della legge 9/2006, è che finalmente la norma prevede la valorizzazione di forme di turismo che interessano strutture extra alberghiere. Esistevano? Certo, ma non venivano valorizzate per questo conflitto di normative esistenti tra il turismo, l'edilizia e l'urbanistica, tant'è vero che i problemi sono nati con l'interpretazione, a volte estremamente rigida, del testo unico dell'edilizia, il d.p.r. 380 del 2001.
In questa nuova rivisitazione del testo unico, riguardo ai B&B, agli affittacamere, ai campeggi, ai country house e alle strutture mobili, finalmente ci si è resi conto che nelle Marche dovevamo dare una risposta a tutti coloro che chiedevano una forma diversa di turismo, una forma di turismo detto esperienziale. Persone che vengono nelle Marche, che vogliono vivere un'esperienza unica, magari non in albergo, magari nella tradizionale pensione, che vogliono delle forme particolari che nelle altre regioni, tipo il Veneto, la Toscana e l’Umbria, si sono affermate da tantissimo tempo. Questa legge dà delle risposte, basti pensare al garden sharing, alla possibilità di ospitare persone nel proprio giardino, facendo vivere una vacanza tutta particolare.
Questo è un altro punto molto importante, un’eccellenza che sta alla base di questa riforma, tant’è vero che è stato introdotto il concetto del B&B in forma imprenditoriale, la possibilità di gestire più unità all'interno di uno spazio, nei centri storici mi sembra fino a 500 metri, la possibilità anche di fare l'affittacamere imprenditoriale, quindi, per chi vuole attrezzarsi anche con la creazione di nuove forme di lavoro, di nuovi posti di lavoro, credo che lo possa fare. Noi sappiamo che i B&B hanno dato una risposta incredibile all'ospitalità, all'accoglienza, una risposta grande. In taluni paesi e comuni non esiste traccia di un albergo, non esiste traccia di una pensione, esistono i B&B, addirittura la proposta di legge della Giunta, all’inizio, quando è nata, voleva ridurre l’apertura a 180 giorni all’anno, cosa assurda, noi l’abbiamo estesa a 335 giorni, possono stare chiusi soltanto 30 giorni, ovviamente, anche in modo non continuativo, lo stesso dicasi per quanto riguarda gli affittacamere.
C'è la possibilità di interpretare questa professione come una forma di sostegno al reddito, oppure intraprenderla in forma imprenditoriale, prendendo la partita IVA. Ovviamente, va oltre i posti letto che stabiliva la vecchia normativa per dare delle risposte in quei territori dove non esistono forme di ospitalità, e questo è fondamentale, noi dobbiamo ringraziare tutti i gestori di queste strutture.
Un altro argomento che si tocca è la promozione, sulla quale c’è una novità molto importante. La Regione si impegna a farla in modo unitario, in forma integrata. Non possiamo più girare il mondo promuovendo le singole eccellenze della nostra terra, è una pazzia. Noi siamo nello scenario globale un microbo e pretendiamo di andare in giro per le fiere a promuovere la rievocazione storica di questo paese, di quell'altro, i Sibillini o il Monte Catria? La modifica dell'articolo 1, in modo particolare della lettera a) del comma 2, la definisce in modo puntuale, tant'è vero che è stata cancellata e voglio leggere il testo che approvato sarà: “Promuove e valorizza in forma integrata in Italia e all'estero, l’immagine unitaria del sistema turistico marchigiano nonché le diverse offerte in quando sintesi delle eccellenze artistiche, storiche, culturali e ambientali” e non come era prima “ … del sistema turistico marchigiano nonché le diverse offerte”. No, la dicitura le diverse offerte stava a significare che ogni Provincia, quando c’erano, prendeva il suo box alla Bit, alla TTG di Rimini, oppure a Francoforte, o a Monaco e andava a promuovere le sue cose, poi quando il turista chiedeva dove stava Ancona, Ascoli Piceno, Macerata o Pesaro dovevi dargli le coordinate non soltanto topografiche e geografiche, ma dovevi dirgli tutto. Anche questo credo che sia un risultato molto importante che è stato raggiunto da questa legge.
Chiudo con un altro aspetto, la grande modifica che abbiamo fatto è quella degli IAT, degli uffici di accoglienza turistica, finalmente c'è una legge. Prima la si faceva in modo sporadico, non era codificata, alcune province più illuminate avevamo già cominciato a trasformare questi uffici in centri di marketing territoriale, adesso lo dice proprio la legge, non si può più continuare a considerarli uffici, gli IAT non sono solo uffici, devono dotarsi di standard importanti di qualità legati al proprio territorio, quindi il cuore dell’accoglienza degli IAT dovrà essere il personale. Ho vissuto direttamente questa esperienza e vi dico che molto spesso negli IAT a partire da giugno ci andavano le bidelle, oppure chi stava in certi istituti che d’estate non funzionavano, per sopperire alla mancanza di personale perché questi uffici dovevano stare aperti più ore, dalle 10 della mattina magari fino alle ore 24. Ci si metteva personale non qualificato che faceva fatica anche a indicare il museo della propria città.
Credo che questo sia uno degli aspetti più importanti perché, come ho detto prima, se uno si limita a trattare il turista come un individuo, anziché come un ospite, non lo convincerà mai a tornare. Si dà la possibilità quindi di gestire in forma imprenditoriale questi IAT, affidandoli anche ad organizzazioni esterne, sopperendo così a quelli che sono i costi, perché capisco che il pubblico non può tenere lì decine di persone, di dipendenti dalla mattina alle 10 fino all'1 di notte perché devono stare sempre aperti, è assurdo che uno IAT in estate chiuda alle 13,00 per poi riaprire alle 17,00, c'è questa possibilità, la si dovrà affrontare nel modo giusto.
Abbiamo anche ottemperato al fatto che non si può fare una commercializzazione sfrenata dei prodotti per non fare concorrenza con le ditte, ma si possono commercializzare prodotti insiti nel turismo (gadget e altro) e possono essere anche “affittati”, dati in concessione, gli spazi a coloro che li vogliono adoperare per fare delle animazioni molto convincenti.
Credo che sia, come ho detto all'inizio, una buona rivisitazione del testo sul turismo, si può fare ancora meglio, si potrà fare di più, intanto partiamo, cerchiamo di monitorare gli effetti di questa rivisitazione per vedere come la Giunta intende immediatamente riorganizzare gli IAT, come darà risposta a tutto il mondo del turismo esperienziale, quali problemi nasceranno nel momento in cui si farà il garden sharing, nel momento in cui ci saranno le mobilhouse, vediamo se ci sarà un raccordo fra la Giunta regionale, l'Assessorato al turismo e i Comuni che dovranno vigilare su queste forme di turismo, che devono essere fatte nel modo migliore, nel rispetto delle norme.
Non entro, ripeto, nei singoli articoli, nel tecnicismo dei singoli articoli che potete leggere tutti quanti, a me interessa mettere in evidenza il lavoro di rivisitazione concettuale che è stato fatto e che è alla base di questa nuova normativa. Grazie.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Grazie Presidente. Velocemente, anche perché i due relatori hanno spiegato benissimo le modifiche al testo unico sul turismo, quindi non devo tornarci sopra, se non nel ricordare l'iter che abbiamo avuto, che in parte è stato anche detto dai relatori.
C’è stata data la bozza del testo unico approvato in Giunta a fine anno, arrivato in Commissione per la nomina dei relatori, i primi di gennaio. Da subito volevamo fare, al di là di tutto, un lavoro veloce ed approfondito, consci dell'importanza che ha il turismo nelle Marche, in generale in Italia, ma soprattutto nelle Marche. I tempi sono stati brevi ed eravamo vicini a chiuderlo a marzo, però, la riflessione che dovevamo fare a quel punto era abbastanza chiara, vivevamo una situazione, e la stiamo vivendo ancora, di grande difficoltà in tutti i settori, soprattutto in quello turistico, quindi abbiamo rallentato un po' i lavori anche se abbiamo continuato a fare audizioni e ad approfondire per rilanciare il tema del turismo nel momento più opportuno. Credo che sia importante farlo oggi, al di là del fatto che c’è stata la proroga della nostra legislatura, per dare un segnale di ripresa, che per turismo deve essere nuovo e maggiore in quanto ci sono tutte le condizioni.
È chiaro che questo settore ha subìto un contraccolpo enorme dalle vicende legate al Covid, lo sappiamo benissimo, gli operatori turistici sono quelli che soffrono di più e noi questa sofferenza l’abbiamo interpretata nei ragionamenti che abbiamo fatto per il testo unico del turismo, cercando di calarci nella situazione e mettendo questo settore in condizione di riprendersi, senza eccessivi paletti, pesi e contrappesi. C’è bisogno di ripartire, quindi abbiamo capito che alcuni temi che abbiamo affrontato, con ipotesi di maggiore rigidità rispetto alle norme che si volevano prevedere, erano superati e che in questa fase abbiamo bisogno di maggiore elasticità e di risposte dalle norme per una ripresa veloce. Quindi su questo abbiamo fatto il lavoro.
Non ripeto le operazioni che abbiamo fatto, le hanno già esposte i relatori, cito ad esempio quella relativa agli IAT, ai bed & breakfast, alla promozione, tutte azioni di grandissima importanza, che abbiamo cercato anche di attenuare rispetto a quelle che avevamo all'inizio, magari di maggiore rigidità, come quella dei bed & breakfast per la quale abbiamo detto: “Qui c'è bisogno di ripartire, c'è bisogno di dare risposte”, non è un paletto che può garantire la ripresa del turismo.
Tra le varie forme di turismo quella a cui ho guardato con maggiore attenzione è legata alle aree interne, per una appartenenza mia, personale, a quei territori e devo dire che i primi segnali che si hanno sono abbastanza positivi, soprattutto nelle aree interne in cui le strutture hanno richieste. Questo credo che sia un elemento importante per il rilancio del settore turistico. Un po’ più complicata vedo la situazione lungo la costa.
Su questo è stato fatto un lavoro importante da parte dell'Assessorato e dell’Assessore Pieroni nell'arrivare a trovare le risorse che abbiamo approvato due/tre Consigli.
In seguito al Covid c’è stato un accompagnamento dell'Assessore, un tavolo di compartecipazione, in cui erano presenti maggioranza e minoranza, al quale sono state chiamate tutte le parti in causa del settore del turismo in merito alla proposta di mettere in piedi risorse finanziarie indispensabili per la ripresa, Gli operatori turistici quest'anno hanno già perso la loro stagione, quindi i contributi che sono stati e che verranno dati sono fondamentali.
Un lavoro fatto rispettando i tempi e credo che oggi sia il momento giusto per dare alla ripresa una forza in più, con quelle norme che dovranno rilanciare un settore che è fondamentale per l'economia marchigiana.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Sarò breve perché già i colleghi, a partire dai relatori, hanno illustrato bene il testo e da ultimo anche il Presidente Traversini, che ringrazio perché insieme al relatore, ai colleghi e a tutto il personale della II Commissione, a partire dalla Segretaria - credo che questo testo sia importante - hanno fatto senza dubbio un bel lavoro.
Il tema è fondamentale e spesso ne parliamo, avere oggi nella regione più manifatturiera d'Italia altri motori dell'economia è rilevante ed è chiaro che in questa fase in cui ci troviamo, purtroppo per l'emergenza, il turismo rischia di avere un colpo, sia con i provvedimenti che abbiamo preso, finalizzati alla fase Covid, che con i testi come questo che adeguano, come è stato giustamente detto, la normativa regionale al passare del tempo. Era da molto tempo che l’attendevamo e credo che si sia intervenuti in vari aspetti, anche molto specifici, anche molto tecnici, ma con un'idea complessiva di garantire la massima promozione di questo settore e del turismo. Penso per esempio all'articolo che abbiamo modificato che disciplina la modalità con cui i centri di informazione e accoglienza turistica promuovono la nostra offerta. Abbiamo necessità di promuovere l'offerta, abbiamo ricevuto un grande riconoscimento internazionale da Lonely Planet perché, a dire la verità, anche il turismo è un mercato globale, questo è il punto fondamentale. Non solo le scarpe sono sul mercato globale, con i voli low-cost anche il turismo è un mercato globale, ci si sposta con grande facilità in tutto il mondo. Le Marche non competono più solo con l'Umbria e la Toscana, ma con tutte le regioni d’Europa e del mondo, quindi è fondamentale avere la logistica, i trasporti, ma anche l’accoglienza, la promozione e direi che forse servirebbe anche un po' più di diffusione della lingua inglese, che è uno dei talloni d'Achille, non solo delle Marche, ma del Paese. Comunque molto bene da questo punto di vista.
Ne parlavamo tempo fa quando abbiamo trattato, per esempio, dei nostri parchi regionali, non sarebbe male avere un'unica promozione di tutti i parchi regionali, avevo fatto anche una proposta di legge provocatoria, di istituire un parco unico, mi rendo conto quanto sua difficile, ma per riuscire a promuovere il turismo da tutti i punti di vista come brand Marche, credo che sia la cosa importante.
Vorrei intervenire su due aspetti specifici, sugli altri non entro in quanto hanno già detto molto bene coloro che mi hanno preceduto, la giornata è lunga e poi abbiamo altre leggi importanti, quindi cercherò di contingentare i tempi.
Vorrei intervenire su due aspetti, che riguardano: 1) i bed & breakfast; 2) il tema su cui sono già intervenuto prima, i sentieri escursionistici.
Sui bed & breakfast abbiamo adeguato la nostra normativa, con l'idea di garantire agli operatori flessibilità nell’accoglienza, in modo che strutture diverse possano sopravvivere. Questa è una cosa che riguarda i bed & breakfast, ma riguarda anche gli accompagnatori turistici. Ci sono tante professioni, ci sono diverse fattispecie, facciamo in modo che questo pluralismo dell'offerta possa sopravvivere in modo graduale. Credo, per esempio, adesso non entro nello specifico per non dilungarmi, che i temi che riguardano le chiusure, la gestione di una o più strutture … Noi dobbiamo dare opportunità ai tanti ragazzi che oggi vogliono intraprendere delle nuove attività di piccola imprenditoria, perché questo sono. Dobbiamo dare loro la possibilità di poterci credere, chi conosce qualcuno di questi imprenditori sa che non si arricchiscono, gli dobbiamo consentire di poter sopravvivere, di avere una minima redditività che consenta l'attività economica. Questo è il tema fondamentale.
Per quanto riguarda l'altro aspetto, quello delle guide escursionistiche e alpine, anche in questa legge, grazie agli emendamenti che sono stati approvati dalla Commissione, con lo stesso spirito interveniamo. Ci sono due figure professionali che fanno cose diverse e devono poter coesistere nella sicurezza dell'utente e nel rispetto delle singole competenze professionali. Ecco, credo che questo sia, se volessimo trovare un filo rosso, direi che lo spirito di questa legge, del testo unico, individuando delle parole chiave, cerca di fare una promozione nella flessibilità della domanda e dell'offerta e nel rispetto di tutte le competenze che vivono nelle professioni turistiche, quindi, è certamente un buon testo, che trova ovviamente il voto favorevole di Articolo 1. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Non voglio aggiungere altro su quello che è stato detto in merito a questo provvedimento. Ho presentato anch’io su questo tema un’altra proposta di legge che riguardava un articolo, una situazione. Rientro nel principio fondamentale che un Consigliere può essere in disaccordo sui principi di una legge, può piacere o non piacere, ma una legge è una legge, quindi in uno stato di diritto deve essere applicata. In questo caso la mia proposta di legge, che modificava l’articolo 19, non è stata recepita, non è stata presa in considerazione. A volte vengono dei dubbi perché si può pensare che il principio che si è applicato a questa norma era quello dettato da Giolitti, il quale diceva che per i nemici le leggi si applicano e per gli amici si interpretano. Questo è quello che mi viene da pensare, la mia proposta di legge era chiara, era una legge nazionale fatta da qualcuno del PD, non l'ho fatta io o qualcuno del Movimento 5 Stelle, la modifica l’ha fatta qualcuno del PD.
Questa proposta di legge non è stata recepita, non ne capisco il motivo, adesso spiegherò prima di tutto la legge che ho presentato e i motivi per cui che mi hanno spinto a farla e qual è la modifica fatta sul d.p.r. 380/2001, che crea figli e figliastri con le altre regioni e con altre situazioni.
Anche a me nelle norme ci sono cose che non piacciono, l'ultima modifica della legge sulla messa in sicurezza sismica, che abbiamo fatto l'altro giorno, parla di cose irrilevanti, a me non piace questo sistema, però una legge io la rispetto.
La mia legge parlava …

(interrompe il Consigliere Giancarli)

Peppino GIORGINI. No, la modifica di cui sto parlando …

(interrompe il Consigliere Giancarli)

Peppino GIORGINI. Quella è del Movimento 5 Stelle, ma io non sono d’accordo, l’ho detto chiaramente, sono una persona razionale ed onesta politicamente e intellettualmente. Ho detto che non mi piace assolutamente, siamo in un paese sismico, però, evidentemente, siamo in tema di semplificazioni ed è strano che questa semplificazione non sia stata fatta. Infatti la mia proposta di legge diceva che. “Le dinamiche intervenute nel mercato turistico hanno indotto il legislatore statale ad adeguare la normativa edilizia relativa alle strutture ricettive all'aria aperta, con il fine di consentire l'installazione all'interno di questa, di una serie di manufatti leggeri, prescindendo da alcuni requisiti: mobilità, stabilità, attacchi ed allacci alle reti, che avevano ingenerato incertezza interpretativa e difformità di valutazione”.
L’attuale formulazione dell'articolo 3, comma 1, lettera e.5), quindi parliamo della legge quadro, del d.p.r. 380/2001, esclude dall'ambito autorizzativo “l'installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali roulotte, camper, case mobili, imbarcazioni, che siano utilizzati come abitazioni, ambienti di lavoro, oppure come depositi, magazzini e simili”, all'unica condizione che siano “ricompresi in strutture ricettive all'aperto per la sosta e il soggiorno dei turisti, previamente autorizzate sotto il profilo urbanistico, edilizio e, ove previsto, paesaggistico, in conformità alle normative regionali di settore”.
Inoltre l’installazione dei manufatti leggeri, ai sensi di quanto stabilito con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 2 marzo 2018 “Approvazione del glossario contenente l'elenco delle principali opere edilizie realizzabili in regime di attività edilizia libera, ai sensi dell'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 222” è da considerare edilizia libera, quindi non soggetta ad alcun titolo abilitativo, mentre le altre tipologie d'intervento (roulotte, camper, case mobili, imbarcazioni), non costituendo nuova costruzione, ai sensi dell'articolo 3, comma 1, lettera e.5 del d.p.r. 380/2001, sono soggette a comunicazione di inizio lavori asseverata, la famosa Cila, di cui all’articolo 6 bis sempre del d.p.r. 380/2001.
Questa proposta di legge, relativamente all’articolo 19, quando verrà approvata sarà già vecchia e rischierà di dedicare al turismo regionale una normativa superata sia dalla realtà che dall'indirizzo nazionale, quindi dalle norme, creando una disparità tra le varie regioni, col risultato di penalizzare ancor di più gli operatori marchigiani.
L'aspetto più nefasto riguarda la possibilità di dare ospitalità ai turisti privi di mezzi propri di pernottamento, infatti, il testo unico, il d.p.r. 380/2001, modifica l'articolo 52, comma 2, legge 221/2015. Preso atto del nuovo evidente indirizzo del mercato ha rivisto e modificato il concetto di nuova costruzione, con riferimento agli esercizi ricettivi all'aria aperta, articolo 3, comma 1, lettera e 5). Tutti possono vedere se le cose che sto dicendo sono vere oppure no.
In sostanza la norma finale, aggiornata, prevede che nelle strutture ricettive all'aria aperta, previamente autorizzate sotto il profilo urbanistico, edilizio e, ove previsto, paesaggistico, sia consentita l’installazione, non soggetta a permesso di costruire, né a denuncia di inizio di attività, di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali roulotte, camper, eccetera.
Questa proposta di modifica in esame, invece, insiste nel mantenere inalterato il contenuto del comma 6, dell'articolo 19, quello che io volevo a modificare, che prescrive per gli allestimenti mobili il mantenimento in funzione di non meglio individuati meccanismi di rotazione, non si capisce cosa significhi “meccanismi di rotazione”, lo vorrei vedere, magari su Wikipedia. Come si fa a fare un articolo di questo genere nel 2020: “Il divieto di collegamenti permanenti con il terreno, la rimovibilità in qualsiasi momento degli allacci alle reti tecnologiche di adduzione o smaltimento”. Risulta evidente che simili generiche prescrizioni lasciano il campo alle più diverse e arbitrarie valutazioni soggettive, naturalmente, con gli effetti nefasti che già si sono verificati di recente, a seguito di operazioni ispettive degli organi preposti al punto tale da esporre i gestori a pesanti sanzioni, anche di natura penale, configurandosi in ipotesi di reato di abuso edilizio di lottizzazione abusiva, ma signori, sto sbagliando qualcosa io, probabilmente, o state sbagliando voi?
Concludo il mio intervento nei tempi che mi sono stati concessi, facendo una domanda al Consigliere Traversini: caro Presidente, gli chalet sono strutture permanenti? Questa è la domanda che faccio e voglio una risposta con onestà politica e intellettuale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Avete illustrato con dovizia di particolari questa normativa, io richiamo alcuni aspetti generali, perché in effetti è stato fatto un lavoro sicuramente approfondito, dovuto. Occorreva aggiornare una normativa che ormai da anni era un po' ferma e quindi nei primi articoli si introducono e si puntualizzano concetti che sono interessanti e moderni. Si parla di crescita culturale e sociale della persona e della collettività, quindi, vedere il turismo in quest'ottica è particolarmente interessante, si parla esplicitamente di qualità dell’accoglienza, di migliorare la qualità dell'organizzazione delle strutture e dei servizi di settore, cosa quanto mai necessaria, si parla di turismo sostenibile sotto il profilo ambientale, economico e sociale, mentre prima si parlava soltanto di turismo lento, si parla di accordi e collaborazioni interistituzionali, cosa fondamentale, si puntualizza l’individuazione di ambiti territoriali omogenei il cui coordinamento ricade sui Comuni capofila, e questo è un concetto molto interessante da realizzare quanto prima, e anche di programmazione triennale che deve essere più incisiva.
Si prosegue poi con la volontà di promuovere: il coordinamento dei soggetti pubblici e privati nel settore, anche attraverso aggregazioni e reti di impresa; il coordinamento delle attività di informazione e accoglienza turistica; gli standard di qualità delle strutture ricettive; l’anagrafe delle strutture alberghiere e all'aria aperta, molto importante da completare, mediante una piattaforma informatica regionale, ho un emendamento da sottoporre a questo riguardo; la promozione di misure di formazione lavoro in materia di turismo; gli elenchi delle professioni, già i Consiglieri Busilacchi e Celani hanno parlato di questo argomento; lo studio della domanda turistica in rapporto alle diverse componenti dell’offerta, questa è una cosa che potrà consentire anche un salto di qualità perché si studia a livello scientifico, cosa a cui la politica purtroppo non sempre è abituata, in questo modo il fenomeno si riesce a individuare meglio, come quali sono i margini di miglioramento; la gestione associata delle funzioni comunali in materia di turismo.
Ho riportato dei primi due articoli quali sono le novità e gli elementi di modernità che la legge prevede e che mi vedono pienamente d'accordo.
Ci sono poi tuttora una grandissima serie di puntualizzazioni, approfondimenti, adeguamenti da riportare, che hanno una rilevanza politica minore.
Sono contento che sia stato inserito il mio emendamento, che poi era una mozione approvata all'unanimità tempo fa sulla bandiera trasparente, come abbiamo le bandiere blu abbiamo anche quella trasparente che è stata introdotta nella provincia di Pesaro-Urbino, che considera la qualità dell'aria, la gestione dei rifiuti, la naturalità del paesaggio, della filiera del legno, ed introduce, rispetto agli aspetti artistici o di purezza del mare, anche uno stimolo per i comuni dell'entroterra a fregiarsi di questa bandiera trasparente.
Qual è l’aspetto che non mi convince di questa normativa? E’ la serie di articoli che introducono la gestione imprenditoriale, separano per dimensione l’attività imprenditoriale o non imprenditoriale, rispetto alle country house, agli affittacamere, alle case vacanze, ai bed and breakfast. Questo aspetto introdotto a fine legislatura, anche se poi l'approfondimento di questa normativa è stato molto dettagliato, soprattutto in una situazione come quella attuale, di post prima ondata Covid, nella speranza che non arrivi la seconda con l'autunno, in cui cerchiamo di sburocratizzare, cerchiamo di favorire il decollo di attività di piccole dimensioni, consentiamo di rilanciare l'entroterra, visto che si ha un distanziamento naturale. Questa introduzione mi sembra inopportuna ed io in Commissione ho votato contro tutti gli articoli che inseriscono questa differenza tra l’imprenditorialità o meno nella conduzione di country house, affittacamere, case vacanze, bed & breakfast.
Ho presentato un emendamento sulle rilevazioni statistiche, il vecchio testo diceva che settimanalmente andavano inseriti ad esempio su Istrice i dati delle presenze presso le strutture e questo consentiva agli operatori del settore di avere una buona tempestività sull'elaborazione del dato, perché se devo fare una politica scontistica, oppure un servizio rispetto all'altro, ho bisogno di analizzare la tipologia di mercato che in quell'anno va per la maggiore. Riportare con questo articolo la possibilità di inserire i dati nei primi 5 giorni del mese successivo per me è un tornare dietro ed il mio emendamento chiede di prevedere nuovamente l'inserimento settimanale dei dati statistici nei vari sistemi, proprio per dare agli operatori una maggiore velocità del dato.
Questo è l'unico appunto che faccio alla norma, come emendamento non era pensabile che presentassi 10, 15 emendamenti per andare a sopprimere tutti i concetti di imprenditorialità o meno nella separazione della gestione di country house, affittacamere, bed & breakfast, case vacanze perché avrei appesantito per nulla la discussione, essendo questa una cosa abbastanza pregnante della normativa che stiamo discutendo e che poi voteremo, quindi, come già in Commissione mi sono espresso, voterò contro questi articoli.
Apro una riflessione sul momento storico in cui inseriamo questa differenziazione che impone un aggravio burocratico e una limitazione dell'operatività di queste strutture proprio quando vogliamo rilanciarle. Stiamo andando in deroga a tutto, a livello mondiale, e noi introduciamo questa differenziazione, cosa che alcune Regioni hanno fatto, ma molte altre no. Non è necessaria, tanto meno in questo periodo. Altro da sottolineare non ho. Vi ringrazio per l'attenzione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. Approfitto della discussione su questa legge, assolutamente importante, che va a completare in qualche maniera un grande impegno che c'è stato negli ultimi 5 anni da parte della Regione, sulla risorsa turismo. Se oggi discutessimo una legge dopo che per 5 anni non è stato fatto nulla, sarebbe l'ennesima dichiarazione di buona volontà che vede nel turismo una grande risorsa in termini di crescita economica, occupazione e altro, che però poi non viene sostanziata con atti conseguenti che segnalano l'importanza e la forza.
E’ chiaro che per una Regione come la nostra il manifatturiero continua e continuerà ad avere un ruolo strategico in termini economici, nessuno mette in discussione alcuni capisaldi, che sono il punto di forza del nostro saper fare. Ieri, ad esempio, in Giunta abbiamo approvato il finanziamento e il lancio del bando per impresa 4.0 sull'innovazione dell'impresa manifatturiera declinata in tutti i modi possibili ed immaginabili, proprio per quel sostegno naturale che si deve dare all’'ammiraglia della nostra economia.
Fra tutti gli ambiti importanti, la pesca, l’agricoltura, il piccolo artigianato, e tutto quello che vogliamo, il settore che ha un margine più importante e più significativo in termini di crescita potenziale è il turismo.
Quindi, aver dedicato tante risorse, tante energie in questa direzione e, non ultimo, la legge che va ad ammodernare l'impianto e le relazioni all’interno dalla ristrutturazione della gestione del turismo nel nostro territorio, è un fatto importante, perché coglie l'opportunità di crescita, con due vantaggi che mi piace sempre ricordare. Il primo, il turismo non è delocalizzabile non posso fare il turismo a Recanati e poi delocalizzarlo, che ne so, in Romania. L'investimento che faccio in azioni in cui dico: “Vieni nelle Marche e qui trovi il paesaggio” non lo posso portare da un’altra parte, quindi quello che investo sono tutte risorse ed energie che rimangono qua. Secondo, è un settore che, anche quando fa dei numeri in termini di Pil più bassi di altri, inevitabilmente è ad alta densità occupazionale. Il mondo dei servizi, vuoi anche nella fascia più alta, perché è ovvio che lì il servizio è fondamentale, ma un po' in tutte le sue declinazioni, presenta l'importanza del lavoro umano, competente, qualificato, che certamente garantisce alta occupazione. Nessuna possibilità di portarlo da un’altra parte.
Quando investo nel turismo, oltre ad essere un settore che ha grande capacità di crescita, investo in qualcosa che rimarrà sul nostro territorio e che garantisce tanta occupazione.
Credo che negli ultimi anni il manifatturiero, anche quando andava bene, non sia tornato indietro in termini di occupazione. Ricordo imprese che mi hanno detto: “Siamo tornati al fatturato del 2008, ma con 50 dipendenti in meno. Siamo tornati fatturato del 2008, ma con 100 dipendenti in meno” e questo quando andava bene. Dove abbiamo recuperato occupazione? Perché negli ultimi 5 anni abbiamo avuto la stessa crescita dell'Emilia-Romagna? Secondo me, in modo particolare, in settori come il turismo, che nel Pil si vedono poco, ma nel numero di occupati rispondono tanto, quindi un investimento che ha grande valore sull'occupazione ed ha la possibilità di essere stabile.
C’è un margine di crescita che è naturale, italiano, ovvero il turismo internazionale dice che la prima destinazione desiderata è l’Italia, poi nei fatti è la quarta, la quinta, la sesta perché manca quell'organizzazione che fa si che dall'essere la più desiderata sia anche la più frequentata. La crisi della compagnia aerea di bandiera è la testimonianza più evidente, il mondo vuole venire in Italia e l’Italia non è collegata con il mondo ed è un fatto questo molto importante, che riprenderò per quanto riguarda le Marche.
I servizi, l’accompagnamento, la facilitazione linguistica per chi arriva da altri Paesi, la facilità nel pagamento, le forme accompagnamento, la disponibilità della banda ultralarga per essere collegati col mondo, devono incrociare il desiderio. Quindi il servizio deve incrociare il desiderio, in termini di collegamenti, di trasporti, di qualità dell'accoglienza e dei servizi che ho quando vengo qua.
L'Italia è la meta più desiderata al mondo, noi siamo in Italia, quindi il brand Marche è soprattutto brand Italia, è un’Italia particolare, non è quella ultra turistica, in termini dispregiativi, dove il pasto sta nel congelatore e potrebbe venire benissimo dalla Cina, per mangiare un bel coniglio cinese, ma è turismo in termini di rappresentazione del territorio qualificato e questo noi lo rappresentiamo appieno. E’ la destinazione di un’Italia più vera, dell’Italia in una regione, dei paesaggi giusti, dell'arte e della cultura.
Come abbiamo declinato queste vocazioni? Se ad inizio settimana, dopo 3 mesi di confronto con la Commissione europea, siamo la prima regione al mondo, al mondo, scusate, che ha avuto il via libera per finanziare le start up sui voli, 13,5 milioni, significa collegare meglio le Marche al mondo e fare in modo che il nostro aeroporto, dopo essere stato salvato, abbia una funzione importante in termini di connessione, che servono anche ai nostri imprenditori per andare altrove, ma servono anche ai turisti per venire nelle Marche, in una regione come la nostra, dove l'85% del turismo è italiano.
Quindi, non solo c’è il margine, quello di cui ho parlato, di carattere generale Italia, ma c’è un margine tutto nostro nell'investire sul turismo internazionale, perché abbiamo una quota bassissima, in gran parte legata alle grandi manifestazioni culturali estive, insomma oggetti molto particolari
Quindi l’attività di promozione fatta in tutti i mercati internazionali da anni, la scelta di investire anche su una dimensione più ampia del nostro turismo ha una prospettiva enorme, quindi rafforzare il sistema, in termini di accoglienza, di strutture, consolida questa vocazione.
Personalmente, altro che il Consigliere Fabbri, darei una forma di liberalizzazione estrema alle forme di accoglienza perché sono convinto che più hai spazi e più accogli, mentre abbiamo ragionato per troppi anni, secondo me, al ribasso, meno siamo più i turisti ce li prendiamo. Una mentalità perdente già solo dall'impostazione, più siamo ad accogliere, più ci impegniamo nel turismo, più turisti verranno, più promozione facciamo, più attività facciamo, più ne verranno. Più forme abbiamo di accoglienza più siamo in grado di accogliere, più ristoranti abbiamo e più attività abbiamo meglio più ne verranno. E’ il mercato più grande in termini di espansione nel mondo, allora la preoccupazione non può essere quella di garantire, tutelare i pochi altrimenti non avremo i turisti, il contrario.
L'emergenza Covid, che tanto pesa in questa direzione, è anche lo strumento ed il passaggio che ci deve spingere ancora di più a credere in questo settore e nella sua crescita perché ci rendiamo conto di quanto sarà ed è grande il desiderio di muoversi, di uscire, di aprirsi, di ritornare a poter godere di una dimensione straordinaria che è il viaggio in un mondo globalizzato, sempre più grande, avendo l’opportunità di poterlo fare con l'ambizione di chi non si deve spaventare se oggi la nostra regione può ragionare di mercati immensi, come quelli americano, cinese, sui quali spostiamo pochissimo, ma ci dobbiamo pensare, ci dobbiamo organizzare, dobbiamo pensare in grande.
Credo che questo sia un settore nel quale dobbiamo pensare in grande e la Regione ha un ruolo molto importante. La programmazione europea che avremo, i fondi strutturali che arriveranno, devono servire a rafforzare questa vocazione. C'è stato un bellissimo intervento del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo che ha coniugato il recovery fund con la crescita infrastrutturale e non, come al solito, con i camion per trasportare il manifatturiero. Per carità, se abbiamo l’autostrada a quattro corsie ci mettiamo tutti i camion del mondo, se abbiamo la ferrovia potenziata è ancora meglio perché li mettiamo sul ferro, se abbiamo i porti meglio ancora, ma l’ha declinato in chiave turistica, come un miglioramento dei collegamenti, delle connessioni nel nostro Paese per far muovere i turisti, per godere delle potenzialità di crescita economica e occupazionale nel nostro Paese, e allora va interpretato così.
Credo che una seconda azione molto importante, che abbiamo fatto, sia i 28 milioni di euro di cofinanziamento di investimenti per la riqualificazione delle strutture turistiche. Vi invito e vi sfido a trovare nella storia della nostra Regione una misura paragonabile fatta nel turismo. 28 milioni di cofinanziamento hanno attivato almeno 70 milioni di euro di investimenti nella riqualificazione delle strutture turistiche e anche in pieno Covid, quelli che erano in coda nelle graduatorie, hanno detto: “Benissimo, rifinanziate quella misura perché siamo pronti a investire” e quando si è pronti ad investire vuol dire che si crede in un'economia, in un'attività.
Anche sulla piattaforma 210 non ci siamo dimenticati di questo settore, è stato il primo ad essere pagato, ci tengo a dirlo. Prima piattaforma uscita, già 400 imprese turistiche hanno nel loro conto corrente il contributo della Regione secondo il meccanismo definito e dichiarato. Abbiamo dimostrato che è possibile fare questi percorsi, anche in maniera meno burocratica, più snella, più agevole ed io non vorrei che rimanesse solo patrimonio della straordinarietà, della piattaforma 210, della ripartenza del post Covid, ma strumento di azione della nostra regione per il territorio, con un’efficacia, una rapidità, una capacità, dico io, di dribblare i paletti della burocrazia come non mai.
13 milioni, 25 milioni, 5,5 milioni a favore nell'immediato del turismo. Tutti i finanziamenti straordinari finalizzati alle manifestazioni culturali sono un grande motore in termini di attrattività. I 50 milioni investiti nelle infrastrutture delle ciclovie delle Marche, che rappresentano il 50%, un sogno, una favola, sono un cluster sul quale stiamo investendo, come la comunicazione della Regione Marche in manifestazioni come Sanremo, con 60 milioni di visualizzazioni della nostra pubblicità e della comunicazione, ma quando mai! Allora bisogna crederci.
A Rimini dissi che il prossimo Presidente, speravo di parlare di me, invece parlo necessariamente di altri, doveva tenersi la delega del turismo, credo che oggi sia la delega più strategica, più rappresentativa della crescita economica del nostro territorio, potendo contare su 5 anni di grandi investimenti in questo settore, che non vanno trascurati, vanno rafforzati, vanno completati, vanno ampliati.
Speriamo che il prossimo Presidente, chiunque sia, si tenga questa delega, cogliendo il valore di questa opportunità, di andare avanti in questa direzione, di poter crescere in quel verso, dopo averci investito tanto con operatori che sono molto convinti, lo dico perché quando abbiamo trasformato Lonely Planet in una specie di premio da dare agli operatori, era gennaio, quindi nessuno sospettava quello che stava per accadere, poi a febbraio purtroppo ce ne siamo accorti, erano tutti entusiasti perché si sentivano sulla cresta di un’onda che in questi anni ha spinto nella direzione giusta.
L'atto che facciamo oggi, questo ci tengo a dirlo, è particolarmente importante, certamente in sé e per i contenuti che promuove in termini di ammodernamento dell'impianto sul turismo, ma è rilevante anche perché è punto d'arrivo di un percorso che ha fatto vedere come sia possibile nel nostro territorio credere e investire in un settore quanto mai legato alla nostra identità, alla nostra regione, a quello che siamo stati in grado di raccontare delle Marche in tutt'Italia, credo che il passo successivo sia farlo nel resto del mondo.
Non so se Lonely Planet ci vorrà dare la deroga alla scadenza del 2020 come seconda regione al mondo, sarebbe bello perché il riconoscimento di un anno strano ci permetterebbe a tutti quanti di poter di nuovo giocare la partita, un grande asset. Lonely Planet ci ha fatto uscire in tutte le riviste internazionali, sarebbe bello un gesto particolare, non so se sarà possibile, diciamo un piccolo sogno da poter fare, ma certo abbiamo visto cosa vuol dire poter godere di certe vetrine, è un peccato non averla potuta sfruttare a fondo per quello che è accaduto dopo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie, Presidente. Nel mio intervento sono agevolato dalla relazione del Presidente Ceriscioli sulla qualità dello sviluppo, lo semplifica e mi dà la possibilità di essere breve.
Mi sembra importante intervenire intanto per riconoscere il lavoro fatto in questi 5 anni, attività svolta dal Presidente, dall'Assessore Pieroni, dal Presidente Traversini, solo per citare chi ha maggiori responsabilità politiche nel turismo, quindi dal Presidente Ceriscioli al Presidente Traversini, ma anche un lavoro della struttura, delle Commissioni, dei servizi e soprattutto dei tantissimi operatori marchigiani, dalla costa alle aree interne, che hanno investito, che continuano ad investire in termini di risorse finanziarie, di professionalità, di competenza e di conoscenza.
Il turismo è cresciuto, abbiamo avuto riconoscimenti notevoli, tante bandiere, da quelle blu a quelle arancioni a quelle verdi, alla Lonely Planet, riconoscimenti a non finire.
E’ doveroso intervenire su questo aspetto anche per ringraziare e perché, come ha detto il Consigliere Celani, è interessante la rivisitazione del testo unico del turismo, parole che rendono già chiaro l'atto che stiamo approvando, un provvedimento, come ha detto prima il Consigliere Fabbri, che è stato approfondito.
Il pluralismo dell'offerta, a mio avviso, si collega anche ad un pluralismo geografico della nostra regione, delle Marche al plurale, ancor di più ci dà un obiettivo importante, non ancora definitivamente raggiunto, che è quello che in questa regione è possibile fare turismo tutto l'anno. Accanto a me ho il candidato Sindaco di una delle città più importanti nel panorama italiano, il turismo tutto l’anno è possibile farlo e in tutte le località, questo è un obiettivo che possiamo raggiungere. Turismo tutto l’anno perché nella stessa località ci sono ricchezze ambientali, come il mare, e tante ricchezze culturali, beni e attività culturali, da Carterpillar alla città della fotografia e questo vale per i 227 comuni marchigiani, anche se all’interno di questi ci sono quelli più vocati, ma in ogni luogo troviamo un'opera d'arte o un paesaggio interessante.
Su questo non voglio, poi non sta a me farlo, lo farà l'Assessore Pieroni, rispondere al Consigliere Giorgini. Credo che qui dentro ci sia, a mio avviso, la madre delle riforme che deve essere fatta, la riforma del governo del territorio e come non mai sappiamo quanto sia indispensabile, non solo per il futuro del pianeta, ma anche per il turismo, inserire il consumo di suolo zero, inserire la tutela del paesaggio. Anni fa, in quest'Aula, siamo stati i primi in Italia a regolamentare gli impianti di fotovoltaico a terra, senza quella regolamentazione avremmo avuto più energia, ma meno paesaggio, contraddicendo tra l'altro una regola elementare: la terra deve produrre cibo, non energia.
Il Presidente ha fatto riferimento all'aeroporto di Falconara Marittima …, voglio citare un esempio significativo, sono stato con 14 cantine del Conero e 22 vini, non parlo del Verdicchio, ma parlo del Rosso Conero, e con la Camera di commercio di Ancona e quella di Monaco di Baviera ad una giornata lì, è stato un successone economico e della nostra terra, un successone di uno dei nostri prodotti che poi traina. C’è un intreccio continuo, il mare favorisce l’enogastronomia, l'enogastronomia favorisce il mare, favorisce la montagna, favorisce le attività culturali, quindi interdisciplinarità della stessa e potrei parlare, appunto, di cultura, di archeologia, di turismo.
Consentitemi anche di dire che venti giorni fa ci siamo trovati in una cattedrale della natura - l’Assessore Pieroni viene da Loreto, dal Santuario - nelle Grotte di Frasassi. Ci sono provvedimenti, l'Assessore ha lavorato ad un emendamento formalmente presentato dal Consigliere Traversini, io ho partecipato a questi incontri e mi sono ricordato di alcune cose per cui ho fatto un sub emendamento, in sintonia con il pensiero all'Assessore e del Presidente Traversini, quindi sono certo che sarà approvato. Parlando della cattedrale della natura, del riconoscimento delle Grotte di Frasassi come patrimonio dell'Unesco - l’Assessore Sciapichetti e il Consigliere Traversini hanno detto che è giusto - non si può non riconoscere anche le aree interne. Quindi, l'obiettivo è ancora più ambizioso, ma rischiamo di allontanarlo, però va bene, condivido questa idea anche perché non si può non apprezzare per intero le bellezze delle aree interne.
Detto questo, potrei continuare, ma mi fermo. E’ importante questa legge, questa rivisitazione anche dell'imprenditoria. Ieri ho visitato una piccola struttura e devo ringraziare una persona che lavora qui, forse preferisce non essere citata, che me l’ha fatta conoscere, abbiamo fatto bene a salvaguardare anche queste piccole entità, che sono presenti da Ancona fino alle aree interne, ricche di capacità imprenditoriale, alle località marine e a quelle collinari che intrecciano le loro attività con le produzioni agricole di qualità.
Ci sono enormi ricchezze, il Presidente ha parlato di grande occupazione, di numeri anche elevati, allora torno a Senigallia, lì c’è l'istituto alberghiero, ad esempio, come ce ne sono altri, ad esempio a Cingoli e in località dell’interno e della costa, queste scuole sono molto importanti perché danno la possibilità non solo di garantire occupazione, ma occupazione buona e qualificata.
Presidente, Assessore Pieroni, si vada avanti come si è detto, con la sostenibilità della crescita. Faccio riferimento al discorso del Presidente quando ha parlato di questi aspetti, credo che ci sono tutte le condizioni, in questa nostra regione per far crescere il Pil legato al turismo, con l'intreccio che il turismo ha con tutti i settori, dalla pesca, all'agricoltura, all'artigianato, alla piccola industria, perché le produzioni di qualità di questi settori sono promosse e trainate dal turismo stesso. Ci sono anche altri momenti, come le nostre profonde radici, che fanno grande anche un settore come questo, ma ripeto, attualizzato, con la formazione, con la scuola, con gli investimenti, con le infrastrutture.
A noi fa piacere che il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo abbia scoperto la ferrovia adriatica, c’è su questo un lungo dibattito, anche battaglie culturali. Per quello che io conosco so che è una persona concreta per tradurre questi progetti, si avvalga, ad esempio, di quello che le istituzioni locali marchigiane negli anni hanno fatto, che può essere messo a disposizione dello stesso Ministero, per far si che queste enunciazioni si traducano in fatti.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Affrontiamo questa riorganizzazione del testo unico del turismo della Regione Marche a fine legislatura. Certo, non è mai troppo tardi per accendere un riflettore su un tema così importante come quello del turismo che abbiamo sempre definito, almeno personalmente, già dall'inizio di questo percorso all'interno dell'Aula del Consiglio regionale, il vero petrolio della nostra economia.
Abbiamo visto come purtroppo gli eventi catastrofici legati all'emergenza sanitaria del Covid abbiano avuto e stiano avendo delle ripercussioni gravi su questo settore, per cui ogni intervento normativo che possa essere di aiuto e di supporto è qualche cosa che per quanto mi riguarda ha certamente una valenza positiva.
Reputo che ogni investimento che si fa oggi, che sia in termini finanziari ed anche e soprattutto in termini normativi, procedurali, di attenzione al comparto, di semplificazione della normativa e di attenzione rispetto alle richieste delle varie categorie che fanno parte del articolato mondo del nostro turismo, sia fondamentalmente per il futuro e sia un investimento per le Marche, anche relativamente a quella quota occupazionale che, sappiamo, nelle Marche e in tutta Italia è in grado di poter dare, facendo uscire a volte in maniera indispensabile e spesso legata alla stagionalità dalla difficoltà alcune famiglie. Ogni attenzione in questo senso è essenziale ed importante e mi ha trovato e mi troverà sicuramente attenta e propositiva.
Sono state già enunciate in tutti gli interventi che mi hanno preceduto le misure contenute all'interno di questo testo, che in parte sono frammentate e rispondono ad un'esigenza primaria e condivisibile per quanto mi riguarda, al di là di quello che è l’inevitabile adeguamento normativo, che è stato una delle spinte a mettere mano a questa normativa.
E’ fondamentalmente la volontà di dare un approccio migliore alla promozione del nostro territorio, attraverso una formula integrata come sintesi delle esperienze. Sono anni che parliamo di turismo esperienziale, chi viene a vivere un territorio non lo fa in maniera asettica, ma è alla ricerca di tutto quello che un luogo può dare in relazione alle bellezze paesaggistiche, all’enogastronomia, alla vivibilità attraverso i servizi che i nostri gestori turistici offrono al visitatore, quindi l'importanza di far uscire le Marche da una sorta di velo di poca evidenza e conoscibilità che ha vissuto per molti anni, soprattutto fuori dall'Italia perché molto del turismo estero è rivolto alle città d'arte maggiormente conosciute. L'attestato arrivato dalla guida Lonely Planet quest’anno ha dato un input importante, convengo e concordo che se ci fosse anche il prossimo anno invoglierebbe il turista straniero, che quest'anno con l’emergenza Covid avremo, se va bene, in forma molto ridotta nelle nostre realtà, a venire il prossimo anno e a godere delle tantissime bellezze ed esperienze che si possono fare nella nostra regione.
Ecco l'importanza di una promozione fatta in maniera integrata perché abbiamo visto come spacchettare, spezzettare, frammentare la promozione di un territorio non porta ad un rafforzamento rispetto anche a quel modello di turismo che oggi è molto più ricercato, per cui la persona non è stanziale, fissa in un’unica realtà, ma cerca di visitare le bellezze complessive che un luogo può offrire.
Il secondo punto, secondo me importante, è legato alla qualificazione, una serie di misure che sono in questo provvedimento e che vanno non solo alle strutture, alle forme di turismo, ma anche al personale, che deve essere maggiormente professionalizzato proprio per garantire standard alti di accoglienza, che vengono sicuramente ricercati, senza snaturare la caratteristica, che credo fondamentale, della nostra realtà. Una dimensione molto personale e accogliente, non abbiamo grandi numeri che spersonalizzano, ma abbiamo una caratterizzazione dei luoghi e dell'offerta turistica che ci vede in una dimensione quasi vicina all’accoglienza familiare, tant'è che c'è stato in questi anni il proliferare di forme di turismo alternative, alcune vengono anche inserite in questa proposta, come le country house, il garden sharing e un’attenzione la pongo anche ai bed & breakfast, che sono cresciuti numericamente negli ultimi anni, e che attraverso questa proposta vedono una diversificazione, per chi vuole dare un’offerta turistica, fondamentalmente da affiancare al reddito della famiglia, viste anche le dimensioni in genere piccole, piccolissime dei b&b, al massimo hanno 3 stanze, al massimo sono per 6 persone. Ci sono anche bed & breakfast che hanno un'unica stanza, con la possibilità di ospitare due persone, proprio come sostegno al reddito del nucleo familiare. Ecco l'opportunità di fare questo tipo di offerta turistica in maniera più professionalizzata, dividendo le strade di chi si approccia alla gestione di un bed & breakfast sulla base del numero di stanze, di persone da accogliere e di una maggiore o minore professionalizzazione - con questo non voglio evidentemente dire che chi ha un numero più basso non abbia una professionalità – di chi fa una scelta di campo differente, rendere una struttura propriamente turistica con una dimensione più grande, non equiparabile a quella alberghiera, ma maggiormente professionalizzante o di chi continua a utilizzare questa forma, con le caratteristiche con le quali è stata conosciuta fino ad oggi.
Credo sia molto importante il discorso della professionalizzazione, perché la richiesta del turista è quella di poter avere maggiori servizi, maggiori professionalità e un'accoglienza più strutturata che, con la formazione, va incontro alle esigenze del visitatore, con la conoscenza del territorio, la conoscenza delle lingue estere, che sono indispensabili, per aprirci ancora di più ad un turismo estero. Vedo questo come un fattore qualificante per la nostra regione.
Abbiamo un brand che ancora è poco conosciuto e va valorizzato, per cui tutte queste misure assommate possano andare in questa direzione. Mi piace l'idea della condivisione ed il fatto di avere istituito un Comitato che possa in maniera integrata ragionare sulle politiche del turismo, anche attraverso la partecipazione delle associazioni di categoria, aprendo anche a quelle realtà che hanno visto uno sviluppo ed una caratterizzazione perché fanno parte del nostro territorio, le associazioni legate ai nostri borghi, che sono delle eccellenze e che sono stati riscoperti nel corso degli ultimi anni, anche con le bandiere arancioni che caratterizzano, con un marchio di qualità, insieme alle classiche bandiere blu, che hanno caratterizzato il turismo balneare, e che danno la dimensione della grande varietà dell'offerta turistica che abbiamo.
Apro una parentesi, sostengo fin da ora l'emendamento relativo alla valorizzazione del complesso ipogeo delle Grotte di Frasassi, perché reputo che siano una di quelle eccellenze e una particolarità importantissima del nostro territorio. Mi rammarico, però, del fatto che la mozione sottoscritta da me e dal Consigliere Giancarli ed approvata qualche anno fa, relativa al rifinanziamento della legge sulla speleologia, quale strumento di tutela, conoscenza e valorizzazione delle Grotte di Frasassi, nonostante i miei emendamenti presentati sulle variazioni di bilancio, non abbia trovato una forma di finanziamento. Credo che sia un peccato perché anche attraverso le conoscenze speleologiche e dei professionisti, che conoscono la materia della struttura della grotta ed anche i mutamenti che queste realtà naturali hanno, si può valorizzare ulteriormente questa eccellenza della nostra regione.
Non mi dilungo sui singoli punti perché sono stati trattati, ma reputo che, pur arrivando a tempo scaduto - ricordo che la nostra legislatura nella sua ordinarietà sarebbe scaduta a fine maggio - uso questo mio intervento come dichiarazione di voto favorevole, sia importante il sostegno al testo del turismo.
Faccio un piccolo appunto, abbiamo molte professionalità importanti nelle Marche, abbiamo la capacità e visto che si apre anche l'opportunità di collaborare con dei soggetti privati, non c'è bisogno che venga qualcuno a colonizzare la nostra regione. Questo è un monito che voglio fare, viste anche alcune situazioni, non ci devono essere colonizzazioni che vengono a sfruttare le bellezze e le possibilità economiche che il turismo nella nostra regione a 360° può offrire. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Non volevo intervenire in questo dibattito, ma sono stato quasi costretto, è sempre così perché da 25 anni io vedo un film e poi in questa Aula sento altre cose.
Non discuto sulla proposta di legge 335, per carità, secondo me è una cosa dovuta, forse siamo in ritardo, quando si tenta di migliorare una legge è sempre positivo. Per quanto mi interessa stiamo modificando le cose, siamo in un contesto diverso, un modo diverso di fare turismo, che non è nato nel 2020, caro Assessore Pieroni, c’è da tantissimo tempo, quindi, credo che queste cose in 25 anni si dovevano fare.
Dico 25 anni perché? Ascolto e sono interessanti i ragionamenti sul turismo, sento gli imprenditori di questo settore e mi pongo una domanda: come tutto questo come si realizza? Si realizza forse impiegando circa 3 ore e mezzo per andare da Ancona a San Benedetto del Tronto? Le infrastrutture … Anche in questa Aula, negli anni precedenti, nelle legislazioni precedenti, sempre governate dal Partito Democratico, sono stati ridotti dei progetti di interesse nazionale che servivano alle nostre colline, alle nostre pedemontana. Le nostre intervallive sono state tagliate, sono state tolte, Presidente, dal suo partito, altrimenti la Quadrilatero non si sarebbe realizzata, questi sono i problemi! Più di 100 milioni dal 2007 al 2017 per l'aeroporto di Falconara, più di 100 milioni in 10 anni, se non ci sono le infrastrutture come si realizza il turismo? Questo è il problema, io non posso arrivare nelle Marche, ma cosa pensa il Partito Democratico su questi ragionamenti?
Ecco perché Consigliere Giorgini sono intervenuto, perché questo è il problema di fondo, checché se ne dica.
Abbiamo un albergo a 5 stelle solo a Pesaro e chi opera nel settore ci chiede queste cose, poi arrivano i magistrati e fanno chiudere le attività commerciali, che sono sulle coste, che sono turistiche, per quattro, cinque anni. Anche la Magistratura ci si mette, perché? Perché non ci sono leggi chiare. Questo è il problema di fondo.
Non è solo il come, ma anche quello che noi possiamo fare o quello che avremmo dovuto fare come Regione Marche. Questo è il problema di fondo.
Qui bisogna risolvere il problema di fondo, come far arrivare i turisti che vogliono venire in questa regione. Questo è il compito, che fra l’altro adesso si complica e chi va a San Benedetto del Tronto manda dei messaggi negativi a chi non ha voluto realizzare la terza corsia e chi non l’ha voluta è dentro il Partito Democratico. Questo è il problema.
Non governavo io, state calmi, dire zuppa o pan bagnato è la stessa cosa … Se il problema è risolto è un altro, ma se non è risolto è sempre quello. Ho governato io la Regione? L’avete governata voi! D’Ambrosio 1, D’Ambrosio 2, D’Ambrosio 3, D’Ambrosio 4, quanti ce ne sono stati? Questo è il problema!
Questa mattina non riuscivo a capire perché pensavo che si discutesse soltanto della modifica, della proposta di legge 335, invece ho sentito la grande relazione del Presidente, ecco perché sono intervenuto, ho sentito che tutto va bene, che i turisti arriveranno a fiotti da tutte le parti e gli albergatori non avranno posti in cui metterli, per cui mi sono chiesto cosa stava succedendo in questa regione.
Non prendiamoci in giro, torniamo al ragionamento serio. Credo che enfatizzare un po’ vada bene, ma quando è troppa credo che occorra tirare i freni.
La situazione in merito al turismo è seria, molto seria, va spiegato come si realizza, io ancora, purtroppo, Assessore Pieroni, non l'ho visto, questi sono una serie di provvedimenti, per carità, vanno tutti bene, però io voglio dare una risposta ai turisti che si mettono sulla A14 e hanno dei problemi seri, vorrei dare delle risposte ai turisti che vogliono arrivare con l'aereo, magari a Falconara, e vorrei dare una risposta al turista che sta sulla costa e vuole spostarsi nell’entroterra, deve avere delle infrastrutture. C’è stata un'occasione, non l’avete nemmeno colta, cari compagni del Partito Democratico, disgraziatamente era quella del terremoto, per migliorare le infrastrutture dell'entroterra. E’ l'ennesima occasione che avete perso, non vi siete inseriti nel contesto di modifica delle infrastrutture, che purtroppo pagheremo ancora per tantissimi decenni.
Questo è il problema vero, le infrastrutture non sono state fatte, occorre dare un servizio qualitativamente migliore agli imprenditori che aspettano questo oltre agli aiuti. Vogliono capire se dietro agli aiuti, sono disposti anche ad intervenire, c’è la Regione Marche che aiuta e programma in termini seri per realizzare quello che ho detto all'inizio del mio intervento.
Questo è il problema di fondo, poi possiamo naturalmente girare attorno ai problemi, raccontarci quello che vogliamo, ma da persone grandi le cose ce le dobbiamo raccontare, da persone serie che hanno vissuto e vivono il territorio perché questo, purtroppo, è il territorio delle Marche, a cui mancano queste risposte pesantissime. Dobbiamo recuperare qualche decennio di programmazione, qualche decennio di interventi non realizzati.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie, Presidente. Solo una puntualizzazione nei confronti degli assunti del Consigliere Zaffiri. Innanzitutto “fiotti” è una parola italiana, corretta, significa in abbondanza, a scroscio. Ha detto bene, i turisti arriveranno probabilmente in abbondanza, a scroscio.
Sulla tematica della terza corsia, a quel tempo ero molto vicino a questa problematica perché l’ho vissuta da Sindaco e perché in prima persona ho fatto un documento specifico, approvato dalla grande maggioranza dei Sindaci. In merito al dibattito che si aprì all’epoca, per venire alle sue affermazioni, due sindaci, senza fare nomi perché sono passati tanti anni, si frapposero a quella volontà, a quella decisione e non erano di uno schieramento, se vogliamo essere precisi erano di entrambi gli schieramenti, se pensiamo a questo bipolarismo, poi ne parleremo, quindi va puntualizzato questo.
La posizione contraria di due Sindaci all’epoca distolse la Società Autostrade dall'investimento, che avrebbe portato anche a delle opere compensative utili al territorio ed ancora ci mangiamo i gomiti e rimpiangiamo quel mancato intervento.
E’ chiaro, è la verità, non possiamo imputare quel fatto alla Regione dell’epoca, perché lì è stata la Società Autostrade che si è trovata di fronte alle resistenze di due Sindaci, i Sindaci delle città di Porto San Giorgio e di Fermo. Tutti hanno pari dignità, però erano le città più importanti di quel territorio ed erano governate dal centro destra e dal il centro sinistra.
Se devo essere sincero ed entrare nel merito, caro Consigliere Zaffiri, il progetto della terza corsia venne ostacolato dal Sindaco della nostra parte, per essere preciso, perché proponeva che dovesse arrivare fino a San Benedetto Tronto, giustamente, a distanza di anni mi sento di sottolinearlo, perché il progetto dell'epoca si fermava a Pedaso. Che senso avrebbe avuto fino a Pedaso quando oggi, a distanza di anni, quotidianamente, abbiamo come lezione l’estrema necessità di arrivare a San Benedetto del Tronto?
Quindi concordo con quello che dice, però bisogna ricondurre la verità nel giusto alveo dell'epoca. Si fidi di un compagno socialista, come me, che ha vissuto da vicino quei giorni. Questa è la precisazione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Vedo che l'interesse va aumentando su cose e su temi importanti.
Consigliere Giacinti, è tutto vero, mi fa piacere che dica quello che è stato, però le voglio dire una cosa, qui ho portato avanti con determinazione, anche da quando stavo in Provincia, il collegamento Tolentino-San Severino Marche, ma alla fine sono stato tradito, ma non mi sono perso d'animo, perché io sto qui, mi ricandido e quell’obiettivo lo porta a casa, nonostante due imbecilli abbiano remato contro al territorio.
Agire in maniera determinata è un conto, stare qui a perdere tempo è un’altra storia.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Il testo unico sul turismo, che noi stiamo per approvare, e spero che sia approvato a maggioranza o all'unanimità perché daremo un grande segnale al sistema del turismo, che in questo periodo ha avuto delle grandi criticità, io lo definisco la ciliegina su un percorso fatto in questi anni, in questa legislatura, ormai dal 2015. 5 anni in cui abbiamo rimodulato e rivisitato il turismo nella nostra regione, anche in funzione delle drammaticità e delle criticità che abbiamo avuto.
Ormai guardiamo avanti, perlomeno per quello che riguarda questo settore, subito dopo il drammatico sisma del 24 agosto del 2016, a cui sono seguite altre scosse a fine ottobre, primi di novembre, abbiamo guardato avanti. Non dimentichiamoci che nel 2019, abbia avuto anche una tromba d'aria lungo la costa anconetana e maceratese, era il 20 luglio, durante la stagione estiva, con tutte le ulteriori problematiche. Ho vissuto insieme al Presidente Ceriscioli quel dramma, perché in quel momento tanti turisti chiedevano se le Marche erano state colpite in maniera forte, poi questo virus che ha cambiato, io credo, il mondo.
Il messaggio che parte da questo testo unico è di un percorso importante, condiviso, condiviso dalla politica, da questa Giunta, dalla Commissione, dalla politica marchigiana, ed in particolar modo affrontato insieme a tutte le categorie, a tutte le associazioni, che fanno riferimento al comparto del turismo, con cui abbiamo, articolo per articolo, cercato di dare un volto nuovo a un testo unico che, voglio ricordare a tutti, era fermo da 15 anni.
Oggi, voi capite che il mondo è globalizzato, il turismo viaggia a velocità pazzesche, quindi era giusto rimodulare un testo unico, che è la cartina tornasole di tutte le iniziative che nei prossimi anni verranno portate avanti, per quello che riguarda la promozione, l'accoglienza, il sistema della ricettività, che è totalmente cambiato.
Voi avete visto che ci sono alcuni articoli mirati a un sistema di accoglienza, di ricettività, che è totalmente diverso rispetto a pochi anni fa, proprio per dare una modernità e un futuro forte e importante al turismo nella nostra regione.
Il percorso, come ho detto prima, è che la legge che andremo ad approvare non comporta un onere per la Regione Marche, ma chiude il cerchio di questi 5 anni di lavoro, che è stato portato avanti in maniera certosina con le associazioni, che ha impegnato la struttura del turismo, e la ringrazio pubblicamente, perché sicuramente ha attenzionato le richieste che sono arrivate ed è poi riuscita a riportarle nella concretezza di una legge.
Da questo punto di vista avremmo potuto approvare il testo anche nel mese di marzo, aprile, perché era già pronto in quel periodo, prima delle elezioni, ma il lockdown ha fatto si che tutto fosse spostato, quindi, lo approviamo oggi.
Credo che sia un bel messaggio, atteso. La legge sicuramente è attesa da tutto il comparto, da tutto il sistema, dalle 7.000 strutture ricettive della nostra regione, a tutto tondo, che con questa norma possono, meglio che negli anni passati, dare messaggi di promozione forte della nostra regione.
Il testo unico del turismo s'inserisce in un percorso, come ho detto prima, che in questi anni abbiamo portato avanti. Nel luglio 2015, quando siamo entrati, il turismo aveva nel proprio bilancio 8 milioni di euro, oggi tra gli investimenti che abbiamo fatto sulla promozione, sulla riqualificazione delle strutture … L’ha ricordato il Presidente poc'anzi nel suo intervento, abbiamo fatto uscire un bando, lo ricorderete tutti, di 1.900.000 euro, cifra bassissima rispetto alle domande che sono state più di 35. Abbiamo garantito per primi, questo voglio dirlo a chi è poco attento e sempre un po’ troppo polemico, senza guardare il percorso fatto, 8 milioni di euro per tutte le richieste che sono pervenute per la riqualificazione delle strutture ricettive all'interno dell’area del cratere, complessivamente la misura è di circa 28 milioni di euro.
E’ chiaro che la rimodulazione della promozione turistica è stata totale, voi avete visto che siamo passati dalle semplici pubblicità, con personaggi che magari potevano dare un impatto visivo forte, ma non facevano percepire le bellezze della nostra regione (culturali, paesaggistiche, enogastronomiche e altro), dei nostri borghi, perché non dobbiamo dimenticarci che la regione Marche ha il maggior numero di borghi in Italia rispetto alla popolazione.
E’ chiaro che questo percorso è stato forte ed ha permesso di passare dagli 8 milioni a più di 60 milioni di euro di interventi. Credo che questi siano dei numeri interessanti che fanno capire quanto e quale sforzo è stato fatto dalla Regione, nel credere sempre più che il turismo è e sarà …
Ci confronteremo quando sarà il momento, spero che ci sia un confronto con i candidati della destra nella nostra regione, vedremo quali saranno le vere proposte, al di là dei semplici annunci che vengono dati. Ritengo importante anche capire, rispetto alle semplice valutazioni portate avanti dal capogruppo della Lega, che civetta un po' troppo, lo voglio dire al mio amico e compagno Consigliere Zaffiri, con il proprio capo che arriva nelle Marche, che parla di riformare il turismo, ma molto probabilmente, come ho detto ieri in una dichiarazione, ha sbagliato regione o peggio ancora avrebbe dovuto ascoltare e confrontarsi con gli operatori, che forse gli avrebbero consigliato di tenere un profilo un po' più basso rispetto al settore del turismo.
Tutto è migliorabile, tutto è perfezionabile, dobbiamo lavorare ancora, ma su una cosa credo che abbiamo messo dei punti fermi, sulle infrastrutture. Quando si fanno gli interventi a qualcuno fa comodo non ricordare che fino a un anno fa …, ricordo che il Consigliere Zaffiri un anno fa in un suo intervento in Consiglio regionale disse: “Sono certo che questa maggioranza non salverà dal fallimento l'aeroporto”. Oggi abbiamo dimostrato il contrario ed oggi l'aeroporto è salvo, anche grazie ad un bando. E’ entrato un socio privato che oggi ha la maggioranza all'interno dell'aeroporto ed ha permesso di salvarlo, ma non basta questo, mi dispiace quando si dicono mezze verità, non l’abbiamo soltanto salvato, cari Consiglieri di opposizione e di minoranza, lo stiamo rilanciando e pochi giorni fa sono usciti i bandi per 13.500.000 euro per il triennio 2020/2021/2022, ormai diventato il biennio 2021/2022.

(interrompe il Consigliere Zaffiri)

Moreno PIERONI. Con i soldi della Regione e con i fondi europei, certo, perché è naturale che se vogliamo essere attrattivi col nostro aeroporto, come fanno tutti gli aeroporti del mondo, dobbiamo costruire le rotte e dalla fine di quest'anno ci saranno anche delle rotte interne, attesissime non soltanto dai turisti che arriveranno, ma anche dall'imprenditoria marchigiana, perché abbiamo previsto, se verranno condivise, rotte per gli aeroporti di Roma e di Milano. Era una scommessa e tanti pensavano che non saremmo riusciti a portarla avanti, invece anche questa sta prendendo la piega giusta. Altre 45 rotte europee andranno ad essere definite nei più grandi aeroporti di Europa. Questo è un messaggio forte che vogliamo dare, non all'istituzione Regione, ma al sistema del comparto del turismo marchigiano.
La cosa interessante è che questa amministrazione, questa maggioranza uscente, ha condiviso, passo passo, ogni azione, chiaramente quelle più importanti, quelle più forti, quelle più pregnanti, che ha portato avanti in questi 5 anni.
È chiaro che anche sulle infrastrutture, sicuramente si, abbiamo delle problematiche, ma non diciamo che non sono stati portati avanti dei progetti rilevanti. La Quadrilatero, la conosciamo, va da Foligno a Civitanova Marche. Se parliamo con tutti gli operatori, che vanno da Porto Recanati fino a Porto San Giorgio e San Benedetto del Tronto, per non parlare delle città di Civitanova Marche, Porto Sant'Elpidio e Potenza Picena, ci diranno che oggi il turismo attrattivo, che noi abbiamo portato avanti, dà un grande respiro.
Il lockdown ha fermato l'altra Quadrilatero, quella che collega Perugia e arriva fino ad Ancona e che interessa la parte nord delle Marche, che è in fase di completamento. E’ giusto riconoscere queste cose perché dobbiamo essere sempre critici, le opposizioni sono critiche, ma dobbiamo riconoscere che qualcosa di buono è stato fatto.
E’ indubbio che il turismo è il secondo volano dopo il manifatturiero, che resta sempre importantissimo e fondamentale per la nostra regione. La scommessa che come maggioranza stiamo portando avanti riguarda due questioni. 1) l'obiettivo è quello di predisporre i nuovi fondi europei 2021/2027 che saranno strategici per la continuazione di questo percorso intrapreso per il turismo, almeno un investimento dai 90 ai 100 milioni di euro, e su questo ci dovremo confrontare, se le opposizioni ritengono che questo impegno di circa 90/100 milioni di euro per il sistema e per il comparto del turismo a tutto tondo, che va a toccare i privati, le riqualificazioni, la promozione e quant'altro, sia una cifra giusta oppure troppo alta; 2) credo che sia altrettanto importante la capacità della Regione di intervenire dove c’è una criticità, l’ha ricordato il Presidente, e questo ci permette di potenziare e di avere ampi margini di presenze e di arrivi nella nostra regione a livello internazionale.
E’ importante che la Regione Marche nella prossima legislatura faccia investimenti, che noi stiamo spingendo da questi da questi mesi, dedicati in particolar modo al turismo straniero.
Su queste due situazioni la Regione Marche e la maggioranza uscente stanno spingendo fortemente e spero che ci sia il giusto confronto sul turismo da parte dell'opposizione, non soltanto fatto di slogan, ma anche di concretezza.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 12. Soppresso.

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 14. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 15. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 16. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 17. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 18.
Emendamento 18/1 a firma del Consigliere Giorgini, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Peppino GIORGINI. E’ un emendamento che riguarda tutto ciò che ho detto prima, nell’intervento che ho fatto per la presentazione della legge, che toglie quell’articolo che non ha nulla a che fare con la legge nazionale. Quell’articolo che non ha referenze con il d.p.r. 380 del 2001.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Prima mi è stata posta una domanda specifica a cui devo rispondere.
La Commissione ha lavorato tantissimo su tutto il testo presentato dalla Giunta, ha apportato delle modifiche importantissime, però ha lasciato gli articoli che credeva opportuno lasciare, la stragrande maggioranza.
L’articolo che cita e vuole emendare il Consigliere Giorgini è quello che la Commissione ha ritenuto opportuno mantenere per il valore, leggo alcuni passaggi: “Gli allestimenti mobili per il pernottamento, quali caravan, maxicaravan, mobilhouse, tende e lodge tents, collocati a servizio dei clienti e riconducibili a qualsiasi titolo nella disponibilità del gestore, non sono soggetti a permesso di costruire né a denuncia di inizio attività, a condizione che servino i meccanismi di rotazione in funzione, non possiedano alcun collegamento permanente con il terreno e gli allacciamenti alle reti tecnologiche di adduzione e di smaltimento siano rimovibili in qualsiasi momento”. Questo è quello che dice l’articolo che la Commissione ha approvato e va mantenuto, quindi chiedo di votare contro l’emendamento del Consigliere Giorgini.

PRESIDENTE. Emendamento 18/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 18. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 19. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 20. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 21. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 22. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 23. Soppresso.

Articolo 24. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 25. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 26. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 27. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 28. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 29. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 29 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 30. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 31. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 32. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 33. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 34.

Emendamento 34/1 a firma del Consigliere Fabbri, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Piergiorgio FABBRI. Ne ho parlato prima, esclusivamente per ricordarvi qual è l’argomento, è la tempestività delle rilevazioni statistiche all’interno del sistema Istrice ed altri, chiedo di non modificare la legge e di ripristinare la cadenza settimanale per l’inserimento dati, mentre l’articolo che poi voteremo, prevede di inserire i dati entro il quinto giorno del mese successivo, l’emendamento chiede di inserirli settimanalmente.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rapa.

Boris RAPA. Grazie Presidente. Solo per dire che, ne avevamo anche discusso in Commissione, forse non è adeguato al momento che stanno attraversando le strutture ricettive, molti lo fanno già di proprio conto, rendere obbligatoria questa rilevazione.

PRESIDENTE. Emendamento 34/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 34. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 35. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 36. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 37. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 37 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 38. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 39. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 40. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 41. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 42. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 43. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 44. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 45. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 46. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 47. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 48. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 49. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 50. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 51. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 52. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 53. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 54. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 55. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 56. Soppresso.

Articolo 57. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 57 bis (articolo aggiuntivo)
Subemendamento 57 bis/1/1 a firma del Consigliere Giancarli, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Nel mio intervento ho ricordato, citando appunto l’Assessore Pieroni e il Presidente Traversini, le finalità di questo sub emendamento. Siamo partiti da quella cattedrale della natura che sono le Grotte di Frasassi, c’è stato questo sforzo importante della Regione anche dal punto di vista normativo, mi sembrava giusto togliere quella che poteva essere una lieve sbavatura, ma nella sostanza condivido pienamente quello che è stato fatto dall’Assessore e dal Presidente.
Il subemendamento aiuta a rendere ancora più coerente questo percorso.

PRESIDENTE. Subemendamento 57 bis/1/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 57 bis/1 a firma della II Commissione. Ha la parola il Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Si riconosce l’interesse turistico regionale delle Grotte di Frasassi e con la correzione apportata dall’emendamento del Consigliere Giancarli la Regione partecipa nei limiti delle risorse a disposizione alla gestione delle Grotte di Frasassi, sapendo il patrimonio che rappresentano e anche la particolare conformazione societaria che c’è con la Provincia di Ancona, che è proprietaria di una grande quota, e non ha più competenze in merito. Chiedo l’approvazione dell’emendamento.

PRESIDENTE. Emendamento 57 bis/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 58. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 59. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 60. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 335 (testo base), emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di atto amministrativo n. 79
ad iniziativa della Giunta regionale
“Piano regionale per il diritto allo studio per il triennio 2020/2023. Anni accademici 2020/2021, 2021/2022, 2022/2023. Legge regionale 20 febbraio 2017, n. 4, articolo 5”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 79 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Questo atto amministrativo, in poche parole, consiste nel piano triennale del diritto allo studio che, come ogni anno, rappresenta un atto fondamentale. Va detta una cosa, il piano triennale si riferisce ai 3 esercizi finanziari, però c’è una piccola discrasia temporale perché gli anni accademici sono a cavallo dell’anno, quindi non coincidono temporalmente, ma questo lo diciamo tutti gli anni.
Le finalità del piano …, vado un po' per schemi e anche abbastanza velocemente, innanzitutto, partiamo dai presupposti che muovono e fanno redigere un atto come questo, gli articoli 3 e 34 della Costituzione rispettivamente sanciscono il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e la partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica ed economica del Paese. I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie e altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.
Li ho voluti leggere per far presente che sono un po' la stella polare che guida un atto importante come questo, che ha diverse sfaccettature, ma la motivazione principale la ravvisiamo in questi due articoli della Costituzione.
Il piano, in poche parole, definisce gli obiettivi generali da perseguire per la gestione del sistema del diritto allo studio, la priorità nell'attivazione degli interventi, i requisiti essenziali, sia qualitativi e quantitativi, dei servizi erogati, individuando anche i limiti minimi e massimi delle tariffe, nel rispetto delle disposizioni in materia di livelli essenziali delle prestazioni, cosiddetti Lep, e di qualità stabilite dalla legge, le prestazioni a domanda individuale da attribuire per concorso, quelle destinate alla generalità degli studenti, i criteri per l'attribuzione delle prestazioni, gli indirizzi, le possibili forme di integrazione con gli altri strumenti di programmazione regionale e i criteri per l'attuazione del compito dei servizi erogati e del monitoraggio della gestione degli interventi.
Tutti questi obiettivi, queste finalità, in questo anno e da qui in avanti, devono un po’ misurarsi e fare i conti con l'emergenza Covid, che ci ha investito e che tutti abbiamo purtroppo conosciuto. Speriamo che presto si possa scrivere la parola fine a tutti questi eventi, che chiaramente hanno provocato degli effetti non certo trascurabili di cui ne abbiamo tenuto conto nel lavoro racchiuso in questo piano.
C'è un'indagine di tipo economico, io sono un appassionato di questi temi, molto seria, che traccia uno scenario non proprio dei più rassicuranti a seconda delle ipotesi che si possono prefigurare. Si parte da un assunto di perdita di punti percentuali di Pil, che va da un minimo ad un massimo, e in questo range si individuano effetti che vorremmo evitare. E’ chiaro, l’ho detto in un'altra occasione, non è che da qui in avanti possiamo fare finta o ignorare gli effetti che si potranno verificare, dovremo misurarci con gli aspetti economici che discenderanno da questa emergenza e da tutte le dinamiche legate al mondo economico e sociale che questa emergenza ha portato con sé.
Entrando più nello specifico del piano va detto, e qui mi sento di sottolineare con particolare affetto e soddisfazione, che l'ente regionale preposto all'attuazione di tutti gli interventi è l’Erdis, lo dico perché tutta la I Commissione è stata investita di questo grande lavoro tra il 2016 e il 2017, che ha portato ad approvare la legge regionale n. 4 del 20 febbraio 2017 che, debbo dire con una punta di orgoglio, ma non parlo solo a titolo personale, ma per tutta la I Commissione, è stata molto impegnativa, abbiamo lavorato insieme con l'Assessore Bravi, che ringrazio.
Quando siamo partiti con la proposta di legge iniziale abbiamo fatto varie audizioni degli attori del mondo universitario, degli stakeholders, come va di moda dire, c'erano molti angoli da smussare, molti spigoli da levigare. Siamo riusciti in quest'opera che, al di là del fatto di essere riusciti a confezionarla, ha trovato un po' l'approvazione di tutti, lo vedremo più avanti.
Siamo riusciti a dotare questa Regione di uno strumento giuridico che ha fatto si che i servizi, e quindi il diritto allo studio in generale, conseguissero ottimi risultati, si può sempre migliorare, si può sempre affinare, soprattutto la qualità dei servizi.
Ci sono anche delle statistiche nella proposta di atto amministrativo e vediamo, questo va detto, che la Regione ha investito su questa tematica non in maniera simbolica, ma fattivamente, aumentando all’Erdis, appena entrato in funzione, le risorse a disposizione per il conseguimento pieno di tutti i vari obiettivi. Va anche detto che in costanza di questi investimenti siamo riusciti, come Regione Marche, a soddisfare il 100% delle richieste delle borse di studio, tutti gli idonei hanno avuto la loro borsa di studio, non ci sono percentuali di non corresponsione rispetto alla platea degli idonei; sono aumentati anche il numero di buoni pasto erogati durante il triennio di osservazione 2017/2019; sono aumentati anche il numero di posti disponibili, perché non dimentichiamo che un altro dei servizi importanti dell'Erdis, e quindi del diritto allo studio, è l'assegnazione dei posti letto, oltre all'erogazione dei pasti ed altro.
Non dimenticando la stella polare della rimozione degli ostacoli di ordine economico, per garantire la possibilità di accedere agli studi superiori anche ai privi di mezzi, seppur capaci e meritevoli, un altro punto chiave che mi piace sottolineare e che trova riscontro con quel lavoro che poc'anzi ho detto, è l'uniformità su tutto il territorio regionale dei servizi offerti e del trattamento per l'attribuzione dei benefici in materia di diritto allo studio. Prima dell'Erdis, come sappiamo, le 4 università e i 4 enti non riuscivano a proporre un'offerta ed una qualità di servizi equanime e sovrapponibili in tutti gli atenei regionali.
A distanza di qualche tempo si può dire che questo obiettivo, che era primario in tutta la riforma del diritto allo studio, è stato centrato e con soddisfazione mi sembra si possa dire, lo dico a nome di tutta la Commissione, che è stato fatto un lavoro cospicuo.
Oggi siamo proiettati anche in una dinamica internazionale, quindi va vista la relazione anche con l'internazionalizzazione, che rappresenta un fattore di attrattività per le nostre università e per i giovani in senso generale. Una riqualificazione della spesa del diritto allo studio universitario, un altro imperativo attraverso una maggiore ed efficiente gestione dei servizi destinati agli studenti, è una politica comune tesa anche al risparmio. Mi riferisco in particolare agli acquisti, in quanto si facilita il processo di governance condivisa attraverso la stipula di convenzioni, che la legge prevede, attraverso il recepimento delle eventuali indicazioni provenienti da tutti gli attori presenti nel territorio, anche con l'importanza di rafforzare il ruolo di vigilanza e di controllo sulla qualità dei servizi che la Regione è chiamata ad offrire ed a svolgere attraverso l’Erdis, questo è un punto che non dobbiamo dimenticare.
Senza addentrarsi nei tecnicismi, oltre le modalità, i requisiti essenziali per i servizi erogati dalla Regione, i limiti minimi delle tariffe dei servizi di mensa e alloggio, vengono individuati nel piano gli aspetti qualitativi oltre che quantitativi dei servizi offerti in regione, le prestazioni destinate a tutti gli studenti, penso al servizio ristorazione, all’informazione e all’orientamento al lavoro, un altro aspetto importante, che non possiamo dimenticare e che costituisce una particolarità del piano del diritto allo studio in senso generale, i corsi di studio per i quali sono concessi i benefici, i criteri e le condizioni per l'attribuzione delle prestazioni, non dimenticando anche l'investimento che è andato nella direzione di migliorare la qualità degli immobili, mi pare che ad Ancona, l'Istituto del Buon Pastore abbia rappresentato … Il Consigliere Maggi, che è anconetano, quindi legato un po' alla storia di questo immobile, in Commissione ci ha fatto notare l'importanza per la città di questo immobile da un punto di vista storico e di utilità, dopo una ristrutturazione che si è protratta per molto tempo, che si è conclusa positivamente.
Attenzione anche agli immobili che sono un patrimonio imprescindibile per poter erogare un servizio come quello del posto letto per gli studenti. Purtroppo, ribadisco, anche alla luce dell'emergenza Covid, che le famiglie sono in difficoltà e questo servizio può essere oggetto di sollecitazione. Presumo, auspico e sono convinto che la Regione dovrà valutare e mediare in questa direzione, tenendo conto dei vari aspetti che ho detto, al fine di non perdere di vista la possibilità di rimuovere tutte le difficoltà legate all'offerta necessaria per poter portare a termine questo impegno, questo obiettivo, che è quello di offrire i servizi migliori per il diritto allo studio, ad integrazione e nel rispetto pieno degli articoli 3 e 34 della Costituzione.
La Commissione ha presentato anche un emendamento, che ci era sfuggito in fase di predisposizione dell'atto, ha riconosciuto l'obiettiva importanza di alleggerire una norma in tema di autocertificazione, certificazione da parte del medico nel caso di assegnazione di un alloggio, anche attuale in questo momento particolare, mi riferisco all'emergenza Covid.
L'atto è stato approvato unanimemente in Commissione e fin da ora annuncio il mio voto positivo perché denota un lavoro a monte, nella formazione e nella riforma dell'istituto giuridico dell'Erdis, e a valle, nel giungere a destinazione e centrare gli obiettivi propri del diritto allo studio, comprendendo con questa locuzione tutto ciò che può riguardare un contesto come quello odierno, con una società che si è evoluta e modificata nel corso dei decenni, un contesto anche socio-economico, che si è modificato anche nella nostra regione, perché non ci sfuggirà nemmeno questo, nel momento storico come quello che viviamo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Sarò brevissimo per 3 motivi. 1) il Presidente della I Commissione Giacinti è sempre esaustivo nella sua esposizione, quindi le cose più importanti che si dovevano dire le ha dette. 2) Siamo rimasti in pochi intimi, che ringrazio e che non voglio tediare. 3) Mi gocciola il naso con questo vento di tramontana in Aula, quindi devo asciugarmi e fare in fretta l’intervento.
Le politiche dell'istruzione hanno l'obiettivo di valorizzare, come diceva il Presidente Giacinti, il capitale umano e generare sviluppo, investendo in conoscenza, ricerca e innovazione. Questo piano rispecchia i principi della legge sul diritto allo studio, la n. 4/2017, che ha citato il Presidente, che aveva come capisaldi il diritto allo studio superiore per gli studenti capaci e meritevoli, ma privi di mezzi, che decidono di studiare nel territorio marchigiano, che noi amiamo in particolar modo, e che la politica sostiene con le borse di studio, con gli alloggi, con le mense, con i pasti e anche con contributi di natura monetaria.
Un altro principio che ci ha ispirato è la qualità della formazione e infine, proprio per lo sviluppo in una società globalizzata come questa, potenziare la dimensione internazionale della formazione. In I Commissione ho sentito delle cose che mi hanno fatto rabbrividire, come: “Ma questi soldi vanno ai marchigiani o agli stranieri?”. Questa è la dimensione internazionale, la dimensioni che darà lo sbocco professionale e creerà un futuro migliore per le generazioni che verranno, ma se questo non si capisce è sicuramente un problema non mio.
Dagli sbocchi professionali della formazione superiore venivano dati piuttosto confortanti per quanto riguarda l'occupazione perché le Marche nel 2019 si attestavano al 65,2% dell'occupazione, superiore alla media italiana che era del 59,2%. Naturalmente questo trend che poteva soddisfarci e che ci faceva ben sperare, è stato interrotto bruscamente dalla pandemia del Covid e, come ha detto il Presidente Giacinti, le previsioni per quanto riguarda il prodotto interno lordo e la disoccupazione, visto che questo non è scienza, si divide tra gli ottimisti e i pessimisti, addirittura con dati che vanno dalla perdita di 7 punti fino ai 18. Questo è uno scenario preoccupante e catastrofico.
Il lavoro che ha citato il Presidente Giacinti, fatto nella I Commissione, anche con l'Assessore Bravi, ha coinvolto per la formazione l’Erdis, gli studenti, l'università, l’Afam, le amministrazioni comunali, i rappresentanti sindacali dei lavoratori dell'università, le associazioni di categoria. C'è stato un momento di frizione, ma alla fine è venuta una sintesi che ha portato a dei risultati sicuramente soddisfacenti.
Al 31 dicembre 2019, cito il piano, erano iscritti nelle 4 facoltà marchigiane 51.229 studenti, di cui circa il 60% residenti nelle Marche, questo non vuol dire che erano residenti nelle città sedi di facoltà, e il 40% fuori regione. Questo dato, oltre che far ben sperare per quanto riguarda la formazione delle generazioni che verranno, è sicuramente importante per l'economia regionale ed io spero che la mia città, per esempio, si apra come città universitaria reale e capisca quali sono i benefici che dal punto di vista economico ed anche dall'apertura della mentalità. Ancona è una città di mare, abituata in passato ad avere commerci e scambi attraverso il porto, credo che questa occasione della città universitaria non vada perduta. Voglio citare, per quanto riguarda l'università di Ancona, la Politecnica delle Marche, un'iniziativa bellissima che aveva fatto l'allora Rettore, le lauree in piazza, una grandissima festa in con piazza Roma, poco lontana dal Palazzo delle Marche, piena di ragazzi, di amici e di familiari, che con grande gioia festeggiavano tutti insieme questa tappa così importante e così significativa per la vita di una donna e di un uomo, la laurea.
Questa divisione tra residenti nelle Marche e residenti fuori regione ha evidenziato, anche in seguito al Covid, il problema del trasporto dei pendolari, quindi trasporto e alloggi.
In questa Assemblea abbiamo approvato delle mozioni che cercano di venire incontro alle esigenze di chi non era beneficiario delle borse di studio ed aveva affittato l'appartamento privato, o di chi aveva l'abbonamento per il trasporto pubblico per recarsi nella città sede di facoltà. Questa Aula ha approvato all'unanimità la possibilità di favorire l'estensione dell'abbonamento e dell'affitto dell’appartamento privato per quei studenti che hanno continuato a pagare e che non hanno potuto usufruirne perché il Covid ha impedito ogni spostamento. Naturalmente l’emendamento relativo al certificato medico, di cui ha parlato il Presidente Giacinti, per quanto riguarda l'affitto degli appartamenti, è stato approvato senza esitazioni dall'intera Commissione.
La preoccupazione è che, il piano non si occupa en passant della situazione post Covid, con le previsioni, con i dati che ci sono, le richieste di borse di studio aumenteranno perché l'Isee delle famiglie si abbasserà e si allargherà la fascia di persone che ne avranno diritto. Questo è uno scenario da prendere in seria considerazione perché, come diciamo sempre, l'istruzione dei nostri giovani e delle nuove generazioni è l'investimento più importante che un Paese possa fare.
Nel piano ci sono anche le indicazioni rivolte all'internalizzazione, per cui le borse di studio hanno un'integrazione che riguarda la partecipazione a programmi di mobilità internazionale, sottolineo questo aspetto che mi sembra importantissimo, nell'ambito sia dei programmi promossi dall'Unione europea che dei programmi non comunitari.
Voglio concludere con quello che ha detto il Presidente Giacinti, l’inaugurazione, dopo un bagno di sangue di denaro pubblico, dell’Istituto Buon Pastore. Io ci sono andato, c’erano il Presidente Ceriscioli, il Sindaco di Ancona, il Presidente del Consiglio e per noi anconetani è stato un bellissimo ritorno a un edificio storico importante. Quando ero ragazzino lì c’erano i “Birarelli” si chiamavano così perché il fondatore dell’Istituto Buon Pastore era Birarelli e gli orfani nel linguaggio comune anconetano si chiamavano “birarelli”. L’incuria e lo sperpero di denaro pubblico finalmente in questa legislatura si è fermato e si è inaugurato con un restauro pregevole che ho apprezzato. Chi conosce il posto sa che c'è un panorama unico e magnifico che guarda al porto di Ancona e da lì si arriva con la vista fino al Colle Ardizio di Pesaro. E’ una cosa molto importante ed una punta di orgoglio ce la metto anch’io visto che ho contribuito alla formazione della legge sul diritto allo studio.
Penso e spero, non sarà per questa, che la prossima amministrazione crei la città universitaria di cui parlavo poc'anzi, c’è la Caserma Fazio che può diventare uno studentato, quindi aumentare i giovani che frequentano l'università e far diventare Ancona una città universitaria. Spero che la Caserma Fazio, che è lì in abbandono da tanto tempo, possa diventare un progetto concreto per allargare, per coloro che si iscrivono alla Politecnica delle Marche, la possibilità di soggiornare ad Ancona, di usufruire delle borse di studio e di avere una più ampia possibilità di alloggio. Detto questo, forse sono stato anche troppo lungo, mi fermo qua, annuncio il voto favorevole a questo piano 2020/2023. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Alcune puntualizzazioni molto veloci sull'argomento.
La legge sull'Erdis è stata applicata parzialmente. Sulla porzione di standardizzazione del comportamento dei vari Ersu mi sembra che si sia intrapresa una strada buona. Sono contento che ancora la legge non sia stata applicata, avevo avversato la parte in cui si prevedeva insieme al privato l'esternalizzazione dei servizi, invece i vari Ersu si sono tenuti in capo proprio le attività che avevano. Si è iniziato e bisognerà proseguire anche forse con maggiore impegno.
Il finanziamento per la ristrutturazione dei collegi universitari delle 4 università, auspico che nella prossima legislatura prosegua il percorso di collaborazione e di sinergia tra gli atenei, che era iniziato con il terremoto, evitando la concorrenza tra loro “nell'offerta formativa”, tentando di limitare al massimo i “doppioni”.
Nello specifico avevo chiesto di verificare se i corsi di specializzazione abilitanti, quelli obbligatori per accedere ad una professione, in maniera del tutto analoga ai dottorati di ricerca, potessero essere tutti inclusi nel finanziamento perché mi risulta, ad esempio, che i corsi per fare gli insegnanti di sostegno costino 3 mila euro e durino 9 mesi, ma non siano all'interno dei corsi di specializzazione che vengono, come altri, aiutati.
Avevo anche chiesto al direttore generale dell’Erdis Marche, durante un’audizione in Commissione, di verificare l’applicazione dell'Isee, in modo da mirare in maniera più puntuale tutte le risorse che vengono messe in campo. Spero che su questa sollecitazione abbia il tempo di rispondermi per darmi conferma e verificare effettivamente se tutti i corsi sono inclusi perché uno non inserito l’abbiamo trovato ed a mio avviso dovrebbe essere incluso insieme agli altri perché è un corso, sine qua non, che si riesce ad esercitare, quindi andrebbe compreso all'interno del diritto allo studio e del relativo sostegno.
Per il resto il piano mi sembra in linea con i precedenti che avevamo commentato, con margini di miglioramento, però, va nella direzione giusta.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. E’ una legge sulla quale anche in Commissione ho espresso questa considerazione: un po' di luce, un po’ di ombra.
È una legge che mostra qualche ombra, se la Regione interviene con dei finanziamenti a sostegno degli studenti, credo che occorra capire quali aiuti effettivamente finanziamo agli studenti rispetto all'università, che mi sembra vada per conto proprio, con conseguenti difficoltà per i territori in cui operano.
Le università hanno perso molte iscrizioni, ad esempio la facoltà di ingegneria ne ha perse tantissime, è in difficoltà e non può essere sostituita magari da una facoltà che si chiama assistenza alla persona, cosa molto lontana dalla facoltà di ingegneria.
Credo che la politica debba guardare, secondo me, con attenzione a queste cose, avere dei sensori nel territorio per poter intervenire perché se si interviene con l'aiuto e con il sostegno agli studenti, penso che sia meglio aiutare uno che vuole diventare ingegnere e non uno che magari vuole diventare assistente alla persona.
Conosciamo tutti questi problemi e facciamo finta di non vederli, non li ascoltiamo, mettiamo la testa sotto la sabbia per non affrontarli, credo che stiamo facendo un grave errore, è questo quello che sta accadendo.
Ritornando alla legge per il diritto allo studio, spero, l’ho detto e lo ripeto, che si creino le condizioni che non penalizzino, con la presentazione dell’Isee, chi magari è proprietario di un appartamento. Questo è, per quanto mi riguarda, il problema di fondo, perché magari dei ragazzi hanno la sfortuna di avere dei genitori che sono proprietari di un immobile. E’ un meccanismo iniquo, secondo me, perché basta avere questo reddito e si scende immediatamente di posizione o, addirittura, si viene escluso. Questa è l'ombra di questa legge.
Si, l’ho detto, non è che i soldi che pagano i marchigiani, come contributo per la propria comunità marchigiana, poi finiscono per aiutare altre cose, questo l’ho detto e lo ripeto anche in questa Aula.
Credo che le ombre vadano tolte da questa legge ed occorrerebbero dei meccanismi diversi per indicare il reddito, sia di chi sta in Italia che di chi sta fuori. Bisogna creare le condizioni per farlo, altrimenti uno dei due è fregato in questa società. Lo strumento di valutazione è iniquo, superato, vanno cancellate le valutazioni dei redditi per la formulazione delle graduatorie. E’ un passaggio estremamente negativo presente in questa legge ed io credo che bisogna correggerlo e noi ci batteremo per questo. Penso che sia una cosa estremamente giusta, i marchigiani devono sapere cosa sta accadendo, cosa avviene dei contributi che questa comunità dà.
Proprio perché la legge contiene delle ombre il nostro voto, quello del gruppo, non sarà positivo, ma di astensione per i motivi che poc'anzi ho evidenziato e quando si metteranno tutti i soggetti sullo stesso piano allora potrà diventare una buona legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Bravi.

Loretta BRAVI. Grazie Presidente. Oggi si chiude il discorso sul piano regionale per il diritto allo studio perché è l'ultima volta, penso, in questa legislatura che parliamo di ciò, quindi, reputo importante due cose. La prima, ringraziare di un lavoro di squadra, perché è stato un lavoro di squadra, siamo partiti dall’intuizione che il Presidente ha avuto di mettere mano ad una faccenda così ardua – avevamo trovato 19 proposte nei cassetti relative al diritto allo studio, tutte rigorosamente accantonate – abbiamo fatto 5/6 ipotesi per vedere come era possibile venire incontro alle necessità, c’è stato poi il lavoro della I Commissione, ringrazio i Consiglieri Giacinti e Maggi per l’attenzione che hanno sempre avuto ed il Consiglio tutto.
Credo che gli esiti di oggi siano buoni, ci sono delle criticità, poi le analizzeremo insieme perché sono un punto per crescere e non vanno nascoste sotto la sabbia, ma vanno dette.
Ci sono dei punti molto forti che brevemente vorrei portare alla conoscenza di questo Consiglio. La legge regionale del 20 febbraio 2017, la n. 4, aveva due obiettivi: il welfare di prossimità e l'alta formazione, quindi vorrei parlarvi di questi due punti, che sono stati ampiamente raggiunti.
Le borse di studio nel triennio sono passate da 5.414 a 5.780, abbiamo garantito a tutti gli studenti idonei la copertura del 100%, come ha ricordato il Consigliere Giacinti, investendo 15,5 milioni di fondi regionali, più 7,5 milioni della tassa regionale per l'iscrizione all'università, che è stata data ad Erdis, più 11 milioni di euro di fondi statali.
Analogo discorso per gli alloggi disponibili. Siamo passati da 3.023 a 3.374 alloggi assegnati agli studenti con un investimento di 49 milioni di euro in tutti e 4 gli atenei. Sul discorso alloggi mi fermo un attimo perché, come ha ricordato il Consigliere Maggi, si è cercato di chiudere quelle lungaggini che erano solo una cattiva prassi e abbiamo cercato di rendere buono ciò che abbiamo trovato a mezz’asta.
Per quanto riguarda l'alta formazione, quindi il secondo obiettivo, abbiamo fatto un grosso salto in avanti perché l'alta formazione non era considerata, ma era contemplato il diritto allo studio come assistenzialismo, non certo come volano per la crescita. Quindi per gli investimenti sui dottorati innovativi secondo i cluster marchigiani del nostro mercato produttivo, più gli Eureka cofinanziati, più gli assegni di ricerca (16), abbiamo investito nell’alta formazione 7,5 milioni. La delibera di 15 giorni fa un'altra operazione: 16 assegni di ricerca di cui 10 per le zone del sisma.
Da ultimo, abbiamo anche previsto negli assegni di ricerca delle tematiche attinenti al Covid 19, proprio perché, al di là di quello che ereditiamo, non tutti sanno che ci sono dei fulcri di ricerca nei nostri atenei molti importanti.
Vorrei aggiungere che l’Erdis ha conseguito in questi anni 3 certificazioni di qualità, una sui processi produttivi, una sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e l'altra sui processi di anticorruzione. In più si è distinto come ente plastic free in quanto usa materiali biodegradabili e compostabili. Aggiungo anche che ha partecipato ai saloni dell'orientamento in maniera molto viva con uno stand, tra l'altro assai frequentato dai ragazzi. Debbo dire che gli stand dell’Erdis e delle aziende, accanto alle università, sono stati i più frequentati.
Andremo a breve a definire alcune novità concordate sui tavoli nazionali, dove siamo riusciti, con un'azione congiunta di tutte le Regioni a fare incrementare lo stanziamento del Fis (fondo istruzione studenti) 40 milioni di euro a livello nazionale per tutto il 2020, noi dovremmo avere un milione in più per intervenire con le borse di studio in una platea più ampia di beneficiari.
E’ volontà della Giunta, e qui rispondo alla tematica degli alloggi che era stata portata avanti, intercettare i potenziali beneficiari di borsa di studio le cui famiglie hanno riscontrato negli ultimi mesi un mancato reddito perché abbiamo pensato che la copertura più buona e più efficace sia quella di andare laddove c'è stato un mancato reddito, allora si arriva dai 21 anche ai 25, abbiamo fatto questo monitoraggio, possiamo stare dentro fino a 25 per il mancato reddito.
Queste sono novità previste nel piano annuale, come ha detto il Consigliere Giacinti qui noi parliamo del piano triennale, c'è poi il piano annuale che strada facendo in itinere portiamo a piombo di quello che serve al momento.
Quattro giorni fa è stata accolta la richiesta di alcuni studenti per un contributo ai costi delle locazioni per gli alloggi, chiaramente non siamo riusciti ad accogliere tutto, ma nella piattaforma dei 210 milioni, abbiamo cercato di allargare l’utenza anche a queste locazioni.
Realizzeremo a breve, sto lavorando su questa delibera che andrà a giorni, per una piattaforma estremamente importante che intercetterà i mondi dell'università, della scuola, dei centri per l’impiego e delle aziende per cercare di rispondere a domanda/offerta in un circolo che sia più coeso e che non abbia tante piattaforme.
Chiudo con qualche osservazione sui vostri interventi. Credo che si sia fatto un buon lavoro, quindi posso esserne contenta. Un investimento cospicuo perché un conto sono gli obiettivi che si vogliono raggiungere e un conto, di fatto, sono le risorse importanti che vengono date. Si può migliorare su dei fronti che abbiamo individuato, che io ho individuato, quindi chi si impegnerà nei prossimi anni sull’Erdis il lavoro ce l'ha, come ha detto il Consigliere Fabbri.
Sui trasporti si può migliorare molto, sulla disabilità si può migliorare molto, sulla formazione e la ricerca, l'ho detto l'altra volta, io lavorerei molto perché l'Italia non sia di serie B. Abbiamo messo molto, ma si può mettere di più. Studiare all'estero per tornare, l'ultimo bando che non sono riuscita a portare a casa causa Covid è stato il “Torno subito”, in cui i ragazzi vengono mandati presso delle aziende all'estero e poi tornano, questo è rimasto a mezz’asta e per i posteri c'è materia su cui lavorare.
Una cosa che mi sta a cuore è dire che l'università è un campus, io sono contro gli spezzettamenti, lo dico e lo ridico, perché l'università è un luogo in cui vivere, non si può dare ad ogni città un pezzettino, così si perde l'idea del campus, questa è la mia modesta opinione.
Il Consigliere Fabbri ha parlato dei corsi anche per la disabilità, lì c’è da verificare perché mi è sempre stato detto dai servizi sociali e dalla sanità che quella è un'altra parrocchia e che non rientra in questa modalità. Possiamo verificarla perché sicuramente è una grande cosa, come potremmo verificare, lei me lo ha sollecitato, dei dottorati sui metodi pedagogici. Urbino e Macerata potrebbero lavorare insieme su un argomento, in cui ho messo delle risorse cospicue, che è il metodo Montessori. Ce lo copiano in tutto il mondo, potremmo migliorarlo anche nelle Marche, ad esempio l'altro giorno sono intervenuta in un convegno in cui c'era Howard Gardner, che è il miglior conoscitore penso del metodo Montessori, ed ha messo in evidenza che dei dottorati a due mani, con due università che hanno pedagogia, sicuramente sono auspicabili, però queste richieste io non le ho avute.
Il Consigliere Zaffiri evidenziava la perdita degli iscritti, la qualità, credo che abbia ragione, però vorrei chiudere con una battuta che non è una provocazione, è una constatazione. Credo che l'università, dal medioevo ad oggi, abbia dato l'immagine del tipo di società che ha, uno guarda l’università e capisce qual è la cultura di quel tempo, quali sono gli incontri di quel tempo, quali sono i maestri di quel tempo e qual è la formazione di quel tempo, io vedo ancora l’università da una parte e l’impresa da un'altra.
La terza missione è un argomento sul quale bisogna lavorare tantissimo perché c'è un'autoreferenzialità che non è cattiveria, ma è l'incapacità di mettersi in relazione con gli altri. Credo che il passo che l'università debba fare è quello di andare incontro alle aziende che chiedono manovalanza, ma chiedono soprattutto formazione e competenze specifiche, su questo fattore, su questo aspetto, bisogna lavorare tantissimo e lo lascio come compito. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento 79/1 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di atto amministrativo 79, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 246
ad iniziativa del Consigliere Busilacchi
“Modifiche alla legge regionale 16 dicembre 2004, n. 27 ‘Norme per l'elezione del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale’”

Proposta di legge n. 265
ad iniziativa dei Consiglieri Maggi, Pergolesi, Fabbri, Giorgini
“Modifiche alla legge regionale 16 dicembre 2004, n. 27 ‘Norme per l'elezione del
Consiglio e del Presidente della Giunta regionale’”

Proposta di legge n. 269
ad iniziativa del Consigliere Urbinati
“Modifiche alla legge regionale 16 dicembre 2004, n. 27 ‘Norme per l'elezione del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale’”

Proposta di legge n. 272
ad iniziativa dei Consiglieri Rapa, Pieroni
“Modifiche alla legge regionale 16 dicembre 2004, n. 27 ‘Norme per l'elezione del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale’”

Proposta di legge n. 277
ad iniziativa del Consigliere Bisonni
“Modifiche alla legge regionale 16 dicembre 2004, n. 27 ‘Norme per l'elezione del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale’ e alla legge regionale 3 aprile 2000, n. 23 ‘Prime disposizioni in materia di incompatibilità ed indennità degli Assessori non Consiglieri regionali’”

Proposta di legge n. 306
ad iniziativa del Consigliere Traversini
“Modifiche alla legge regionale 16 dicembre 2004. n. 27 ‘Norme per l'elezione del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale’”

Proposta di legge n. 367
ad iniziativa dei Consiglieri Rapa, Pieroni
“Modifiche alla legge regionale 16 dicembre 2004, n. 27 ‘Norme per l'elezione del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale’. Introduzione doppio turno di ballottaggio per l’elezione del Presidente della Giunta regionale”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

Testo unificato: “Modifica alla legge regionale 16 dicembre 2004, n. 27 ‘Norme per l’elezione del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale’”

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 246 del Consigliere Busilacchi, la proposta di legge 265 dei Consiglieri Maggi, Pergolesi, Fabbri, Giorgini, la proposta di legge n. 269 del Consigliere Urbinati, la proposta di legge n. 272 dei Consiglieri Rapa, Pieroni, la proposta di legge n. 277 del Consigliere Bisonni, la proposta di legge n. 306 del Consigliere Traversini, la proposta di legge n. 367 dei Consiglieri Rapa, Pieroni, abbinate.
La discussione è aperta ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Tutte le proposte di legge, dopo un'ampia discussione avente ad oggetto la legge elettorale, se ricordate, erano state parcheggiate quando si affrontò la modifica della legge elettorale in merito al premio e all’introduzione della doppia preferenza di genere.
Torniamo a quella stagione, per diversi motivi, in particolare il lockdown, questa tematica non era stata più affrontata poiché le proposte giacenti in Commissione toccavano varie questioni, l’eventuale ballottaggio o meno, la rivisitazione dei collegi, addirittura ulteriori forme di espressione delle preferenze.
Con questa proposta di legge vengono presentate delle modifiche finalizzate a garantire la formazione di stabili maggioranze. La legge vigente è imperniata su un sistema che mira ad agevolare la formazione di ampi schieramenti tendenti alla formazione di Governi di coalizioni più stabili, quindi di Governi più duraturi. Questo è un po' l'imprinting della legge vigente.
Alla stessa maniera, sulla stessa linea, l'abbiamo modificata nell'ottobre scorso ed abbiamo introdotto, modificando il livello di premio attribuibile alla coalizione vincitrice, ricorderete che prima c'era un premio al 40%, un premio ancor più gratificante, la soglia al 43%. Questa modifica si sposava con la ratio che aveva ispirato un po' tutto il quadro normativo vigente. Questo è il senso di quella legge, dico questo per impostare e far capire l'alveo in cui ci muoviamo, poi ognuno può optare per una visione e una finalizzazione della norma diversa da quella che ha partorito la legge vigente.
All'epoca, questa è una disposizione legislativa del 2004, il sistema bipolare aveva favorito una legge come quella in vigore per cui la sua costruzione giuridica era andata in quel senso. Rivisitandola ad ottobre scorso, con la modificazione che tutti conosciamo, a cui ho fatto riferimento poc'anzi, l’abbiamo modificata pur restando sempre in quell’alveo.
Con le modifiche - due sono di tipo tecnico, poi esprimeremo 2 emendamenti che ho formalizzato - il concetto rimane imperniato ad incoraggiare la costituzione di coalizioni più ampie, in grado di intercettare un maggior numero di consensi dell'elettorato e scoraggiare la presenza di liste sempre rappresentative, però minori.
Si elimina la possibilità di candidarsi contemporaneamente alla carica di Presidente della Giunta e alla carica di Consigliere nelle circoscrizioni dei collegi provinciali. In questa maniera si pensa di favorire la presentazione di coalizioni più forti, passatemi l'espressione, in grado di superare quella soglia che conduce all'attribuzione di un premio, quindi ad un Governo regionale più forte e duraturo.
Questa modificazione trova un ulteriore elemento nel fatto che, anche per contrapporsi agli effetti distorsivi derivanti dalla normativa anti Covid, abbiamo introdotto la possibilità di raccogliere un minor numero di firme, abbiamo diminuito questa incombenza per agevolare certi territori in cui si sommano anche altri disagi. Abbiamo ridotto ad un quarto il numero di firme necessarie per la presentazione delle liste, anche questa modifica, ispirata principalmente ad una agevolazione consistente nella raccolta di minor numero di firme, potenzialmente rappresenta un’ulteriore motivazione per scongiurare il proliferare di liste nel rispetto della filosofia che ha questo impianto, poi potrà essere discutibile o meno, ma è un ulteriore tema.
Io mi fermo qui per dare spazio al dibattito e intervenire nuovamente nel caso ci sia necessità.
Voglio aggiungere che si è aperta una discussione, l’anticipo io, sull'opportunità o meno di introdurre troppo tardi modifiche alla legge elettorale. Mi sento di dire che una modifica di questa natura non è sostanziale tanto da essere impugnata. Ad esempio, ci sono state delle sentenze della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, che hanno stigmatizzato modifiche alla legge elettorale che andavano nella direzione di comprimere il diritto dell’elettorato, senza che a ciò corrispondesse un vero e proprio interesse generale o, ancor peggio, con finalità discriminatorie verso minoranze o opposizioni in generale. Mi sento di dire che questa modifica non va contro questi principi, questa è la sentenza a cui si è fatto riferimento nel dibattito che ci ha visti impegnati nell'altra seduta, in cui questo argomento era all'ordine del giorno, ed oggi, in cui viene riproposto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Ho il compito di esprimermi oggi sulla sintesi o forse, meglio dire, sull'incauto affossamento di tante proposte di leggi riguardanti una materia delicata, che disciplina l'esercizio della democrazia da parte del popolo.
Le prime proposte risalgono ad un anno e mezzo fa quando la maggioranza avrebbe potuto dar loro per tempo la dovuta attenzione, visto che con alcune di esse si voleva introdurre un'applicazione più completa della democrazia nella scelta della governabilità della nostra regione. Mi riferisco in particolare al ballottaggio contenuto nella proposta di legge del febbraio 2019, che mi vede come primo firmatario, e che riprende in chiave regionale la formula che così bene funziona nelle elezioni comunali.
Ci troviamo oggi, purtroppo, per una serie di pensamenti e ripensamenti, veti incrociati, valutazioni ondivaghe ed errate dell'attuale maggioranza, a discutere e votare più che una sintesi un affossamento, come ho detto all'inizio del mio intervento, le tante e interessanti proposte. Non crea alcun dissenso, in tempo di pandemia, la riduzione delle firme per la presentazione delle liste, mentre si registrano accese discussioni sull'articolo 10 bis.
Come ha detto il Presidente Giacinti questa proposta rientra nelle materie di competenza concorrente, ai sensi dell'articolo 122 della Costituzione, e, come leggiamo nell'analisi tecnico normativa che l'accompagna, appare compatibile con i principi fondamentali contenuti nella legge 2 luglio 2004, n. 165 (Disposizioni di attuazione dell'articolo 122, primo comma, della Costituzione).
Veniamo all'articolo 10 bis. Non nascondo che in passato il contenuto di questo articolo mi avrebbe creato qualche perplessità, ma oggi, nella gravissima situazione che stiamo vivendo, è secondo me in linea con le richieste di tutti coloro che auspicano l'abbandono di ogni contrapposizione in chiave elettorale per perseguire la collaborazione che permetterebbe di risollevare il Paese, e ancor di più la nostra regione che ne ha bisogno, da una crisi senza precedenti dal dopoguerra ad oggi.
Permettetemi di citare in maniera molto rispettosa il Presidente della Repubblica che, come garante della Costituzione e rappresentante dell'unità nazionale, invitava, nel discorso per la Festa della Repubblica del 2 giugno, ad abbandonare le contrapposizioni strumentali. Cito testualmente: "Sono fiero del mio Paese, nella tragedia ha mostrato il suo volto migliore. Ma adesso serve l'unità morale che fu il cemento della rinascita nel dopoguerra e che viene prima della politica".
In un momento delicato e drammatico, proprio come quello dell'Italia distrutta del dopoguerra, in una regione in ginocchio dal blocco della pandemia, con le ferite ancora aperte dal terremoto, l'articolo 10 bis vuole semplicemente togliere spazio alle convenienze di parte e alla rincorsa alle poltrone.
E' il momento di unirsi e convergere per aiutare a rialzarsi coloro che sono in ginocchio e non ne hanno la forza, è tempo di coalizzarsi, di non dividersi, di incentivare la formazione di coalizioni e garantire la realizzazione, sia a destra che a sinistra, secondo la volontà degli elettori, di maggioranze stabili, vietando, una volta che si è candidati alla carica di Presidente della Regione, di avere la poltrona di Consigliere garantita.
I marchigiani oggi hanno ben altro a cui pensare e non possono dar retta ai candidati Presidenti che tutti sanno non diventeranno mai Presidente, ma chiedono il voto facendo promesse di buon governo, sapendo che non governeranno mai, soltanto per arrivare alla poltrona.
Quelli della mia parte politica, che hanno manifestando anche questa mattina scandalizzati contro la violazione della democrazia, sono gli stessi che hanno impedito che tutti gli iscritti scegliessero, attraverso il voto sulla piattaforma Rousseau, come è accaduto in altre regioni, se il Movimento 5 Stesse dovesse presentarsi alle elezioni regionali da solo o in coalizione. Sono gli stessi, orfani del governo gialloverde, che hanno rigettato candidature di grande spessore civile e culturale, che avrebbero potuto portare il Movimento a governare questa regione replicando lo stesso governo romano guidato da Conte. Quelli che hanno manifestato vogliono condannare il Movimento a un ruolo marginale, di irrilevanza, facendolo guidare da un personaggio irrilevante e non da coloro che hanno uno spessore politico e culturale, che in preda a una crisi di panico, per paura di perdere l'agognata poltrona, mostra il suo spessore apostrofandomi in chat, in un messaggio che ha avuto la bontà di inviarmi, come "Fascistello che ama fare il democratico di facciata".
I marchigiani hanno bisogno di tutto meno che di questi schiamazzi che non portano loro alcun beneficio, hanno bisogno di una buona politica che risolva al meglio e subito i loro gravissimi problemi. Subito! Non c'è tempo né spazio per i giochi della politica, per i giochi dei parlamentari e dei Consiglieri regionali che durante il lockdown non hanno visto mutare la propria florida condizione economica al contrario della maggioranza dei cittadini che si sono impoveriti e hanno urgente bisogno di essere aiutati a risollevarsi.
Ci sono persone, famiglie, lavoratori e imprenditori che sono letteralmente alla canna del gas e si attendono dalla politica coesione e decisione e non ricerca di consensi, con operazioni di piccolo cabotaggio politico finalizzato alla poltrona.
L'articolo 10 bis nasce da un'esigenza che io avevo manifestato da tempo, prima del coronavirus, quando le Marche, ferite dal terremoto, non riuscivano ad avere aiuti concreti dal Governo giallo verde e dalle indecisioni di questa Giunta regionale.
Il governo di Roma è cambiato, da giallo verde è diventato giallo rosa, ma la situazione nelle Marche con la pandemia è precipitata.
Siamo in una situazione postbellica, con un Pil che potrebbe calare ben oltre il 10%, ed è fuori luogo non solo avventurarsi in una dotta disquisizione sui principi democratici, ma è addirittura indecente manifestare per salvare la poltrona di chi invece di candidarsi come Presidente, può tranquillamente candidarsi come Consigliere regionale ed essere eletto se i cittadini lo votano e gli danno la preferenza.
Per questa poltrona, visto che ancora i comizi elettorali non sono stati convocati e non è neppure certa la data delle elezioni regionali, si invoca l'annullamento di elezioni che ancora non sono state neppure convocate.
A me sembra di vedere, parlo per la mia parte politica, un'azione decisa a garantire la poltrona mentre un'azione più blanda è riservata alla ricerca del consenso nei confronti del Movimento.
E’ veramente incredibile, abbiamo visto fuori persone, famiglie, che hanno paura di perdere il lavoro, sto parlando dei dipendenti Conad, addirittura ci sono famiglie in cui madre e padre lavorano nella stessa azienda ed hanno paura di perdere il lavoro ed il sostentamento, accanto a questi lavoratori si manifesta per il mantenimento della poltrona.
Credo che i marchigiani che hanno perso il lavoro, quelli che non ce la fanno a riprendere l'attività dopo due mesi e mezzo di stop forzato, gli operatori turistici che vedono le prenotazioni falcidiate e in ultimo, non ultimi, ma primi, quelli che da quattro anni vivono nelle casette perché le loro case distrutte dal terremoto non si sa se e quando saranno riscostruite, non si appassioneranno affatto agli schiamazzi di chi, per garantirsi la sicurezza della poltrona rifiuta una costituente regionale, progressista o conservatrice, lo decideranno gli elettori, formata da gente che si rimboccherà le manichi e remerà dalla stessa parte per tentare di far risorgere questa nostra terra.
Voglio concludere esprimendo il massimo rispetto e la massima considerazione per i miei colleghi del centro destra che sono qui, ma credo che favorire il governo della destra nelle Marche sia una iattura peggiore del coronavirus, sia in termini di efficienza politica che di diritti e garanzie democratiche.
Per questo sono decisamente contrario a tutte quelle operazioni che indeboliscono una coalizione progressista, una coalizione che ci ha messo del suo per indebolirsi con la bocciatura del ballottaggio e la modifica del premio di maggioranza, che permetterà di governare la Regione con il 40% dei voti.
lo sono un socialista libertario, che crede nella costituzione antifascista, nella solidarietà e nella pari dignità dei deboli e dei diversi, in quei principi che hanno ispirato Beppe Grillo nella costituzione del Movimento. Per questo non posso che essere contrario a tutto ciò che indebolisce quelle forze che condividono i miei stessi principi, anche se spesso solo a parole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Devo dire che il Partito Democratico con l’articolo 10 bis ci ha preso letteralmente per i fondelli, davanti agli occhi della Costituzione, lo ha fatto così liberamente da sembrare quasi vero. Questo scempio è uscito dalla porta ed è rientrato dalla finestra. Non si capisce il motivo di questa gaffe elettorale, credo che sia forse la poca conoscenza della nostra Costituzione, dei diritti fondanti che ci dà la Costituzione. Penso anche che questo forse sia stato fatto in mala fede, forse sotto ci sono degli aspetti ancora più inquietanti. Ci avete ingannato, avete ingannato la Costituzione, avete ingannato noi che la rappresentiamo ogni giorno in questa Assemblea legislativa, ma un grande uomo, un grande politico, Abramo Lincoln, che ha fatto grande l'America, diceva: “Potete ingannare tutti per qualche tempo, e qualcuno per sempre, ma non potete ingannare tutti per sempre”. Non ci potete ingannare per sempre, anche se oggi in quest'Aula si potrebbe perpetrare uno dei furti più usati e ripetuti nella storia di questo Paese degli ultimi 50 anni, il furto della democrazia, come abbiamo scritto oggi sui cartelloni che avevamo fuori, perché rubare la democrazia significa sottrarre al cittadino ciò che gli spetta di diritto, quel diritto di partecipare alla competizione elettorale, che con questa legge viene negato.
Si, proprio democrazia, una parola che ha 4 combinazioni possibili per interpretarne il grande valore e nello specifico quella più importante, demos e Kratos, è la democrazia del popolo. Questa combinazione conferisce alla parola il significato di cui stiamo discutendo, una forma di Governo in cui la sovranità appartiene al popolo che la esercita per mezzo delle persone e degli organi che elegge a rappresentarlo, ma se queste persone vengono escluse, in maniera scientifica e diretta da leggi che non rappresentano quel valore che l'espressione “democrazia” vuole dare, allora, in quest'Aula la parola democrazia viene ridotta ad una semplice caricatura.
Veniamo alla questione tecnica dell’articolo 10 bis e a tutte le problematiche costituzionali connesse, su cui abbiamo chiesto un parere pro veritate. Noi siamo abituati alla verità, quindi abbiamo posto la questione ad esperti costituzionalisti che in linea di massima sono tutti concordi sul fatto che la previsione che il candidato Presidente della Regione non possa anche candidarsi come Consigliere risulta irragionevole e in violazione delle disposizioni costituzionali di riferimento, nonché della pertinente legislazione statale, e adesso vi dirò i motivi.
Punto uno, nella legge nazionale, che disciplina il sistema elettorale regionale, si concede al candidato di presentare la propria candidatura in un massimo di 3 circoscrizione - e qui è stata ridotta a una, quindi anche questa è una violazione della Costituzione - purché sotto lo stesso simbolo, articolo 9, comma 7, legge 108 del 1968, peraltro, non vi è divieto alla candidatura nelle liste provinciali e nella lista regionale cui queste sono collegate.
La prima anomalia riguarda il fatto che la legge regionale di modifica vorrebbe parlare di incandidabilità in realtà l'unica disciplina che può determinare la legge regionale riguarda i casi di ineleggibilità, che sono due cose completamente diverse. La legge in materia elettorale detta i principi che le Regioni devono rispettare, quindi, ci troviamo, come è stato detto, dinanzi ad una potestà legislativa concorrente e la legge 165 del 2004, che ha inteso dare attuazione alla norma costituzionale, di cui all'articolo 122 della Costituzione, dettando i principi fondamentali che la normativa regionale deve attuare in materia di cause di ineleggibilità, non incandidabilità, delinea delle ipotesi di ineleggibilità, appunto, e non di incandidabilità. Secondo la quale la legge regionale può muoversi solo dentro i principi del legislatore prefissati, in particolare la legge regionale può intervenire solo nei casi in cui le attività o le funzioni svolte dal candidato, anche in relazione a peculiari situazioni delle Regioni, possano turbare o condizionare in modo diretto la libera decisione di voto degli elettori, ovvero possano violare la parità di accesso alle cariche elettive rispetto agli altri candidati.
Dove sarebbe, quindi, la distorsione o il turbamento ai danni dell'elettorato? Un candidato Presidente che perde le elezioni, come potrebbe turbare l'elettorato una volta entrato in Consiglio? Sottrarre un personaggio di spicco dal Consiglio, come il candidato Presidente non eletto, sarebbe in contrasto con il principio di rappresentatività, secondo il quale il candidato della Presidenza, che veicola una mole importante di voti, è titolare di entrare in Consiglio in caso di perdita delle elezioni.
Qui stiamo parlando di legge, di Costituzione, di norme, infatti, nel sistema delle elezioni regionali il risultato elettorale del Presidente, vincente o perdente che sia, è l’effetto del trascinamento del forte consenso manifestato dall'elettorato e conseguentemente un tale limite vìola i criteri di correttezza, di trasparenza e di limpidità tali da condizionare la sincerità e la libertà di scelta dell'elettore.
Nella legge 165/2004 si parla di funzioni o di attività, nella fattispecie il candidato non svolge alcuna funzione o attività, stiamo quindi al di fuori dei principi stabiliti dalla predetta legge, che non può, per ovvie ragioni di gerarchia delle fonti, essere smentita da una legge regionale.
In sostanza, la limitazione prospettata andrebbe a sacrificare, da un lato, il diritto dell'elettorato passivo del candidato, dall'altro, il diritto dell'elettorato attivo degli elettori, quindi, all'uopo occorre distinguere. Sto parlando sempre della relazione pro veritate che continua spiegando la differenza tra ineleggibilità e incandidabilità.
La prima, l’ineleggibilità indica l'incapacità assoluta di essere eletto, incidendo direttamente sulla posizione della candidatura e determinando l'incompatibilità con la stessa; la seconda, l'incandidabilità è l'impossibilità di continuare a ricoprire la carica o le cariche, di cui il soggetto è titolare una volta eletto, definendo l’inconciliabilità dell'ufficio di membro dell'organo elettivo con altro ufficio ad occupazione, quindi la fattispecie non rientra in nessuno dei due casi.
In questa proposta di modifica c’è una contraddizione, il ruolo che prima ha determinato l'ineleggibilità era quello di essere candidato a Presidente, una volta che viene meno questa ineleggibilità, come puoi dichiarare il soggetto ineleggibile alla carica di Consigliere regionale? Difetterebbe il presupposto in palese contrasto con la volontà legislativa.
Infine - questo è solo un sunto della relazione pro veritate, visto i tempi ristretti ho elencato solo 11 punti - i profili di incostituzionalità sono ravvisabili anche con l'articolo 51 della Costituzione. In realtà, è proprio il principio di cui all'articolo 51 della Costituzione a svolgere il ruolo di garanzia generale di un diritto politico fondamentale riconosciuto ad ogni cittadino, con i caratteri dell'inviolabilità, ex articolo 2 della Costituzione.
Fatta questa premessa, cosa faremmo noi? Nel caso in cui il Consiglio deliberi la modifica legislativa noi candideremo il candidato Presidente anche come Consigliere poi, una volta giunto il provvedimento di rigetto previsto dall’articolo 10 bis, impugneremo il provvedimento al Tar con contestuale richiesta di remissione della questione alla Corte costituzionale, con il forte rischio di bloccare le elezioni.
I due motivi per cui è stato proposto questo articolo sono: uno, il Partito Democratico vuole rinviare in quanto sa che impugneremo questo rigetto che tendenzialmente potrebbe far spostare le elezioni, perché così sarà, non credo che il Tar e la Corte Costituzionale riusciranno in tempo dopo la data di rigetto a esprimersi; due, il Partito Democratico, e questa sarebbe una cosa vergognosa, ma è un nostro pensiero e non vediamo altri motivi, vorrebbe togliere la possibilità, è molto difficile, se non quasi impossibile, ad un candidato Governatore, sapendo che non verrà eletto, dopo aver fatto una campagna elettorale massacrante nei 45 giorni che portano al voto gli elettori marchigiani, essendo praticamente escluso, di sedere in Consiglio.
Questi sono i due punti, non so quale dei due, magari il Presidente sarebbe contento che le elezioni venissero spostate, però noi facciamo il nostro compito, il nostro dovere, ma, caro Presidente, questa è una porcata politica assoluta che non doveva venire da un partito che sta al Governo con noi, non doveva fare, ripeto, una porcata contro di noi, contro il nostro candidato, ad personam, perché questa, ripeto, è una legge ad personam, è stata fatta e voluta da qualcuno, da chi l’ha presentata per non far sedere in questi banchi il nostro candidato Governatore. Questa è una vergogna assoluta che non vi dà lustro, anzi peggiora la situazione e noto anche, lo devo dire, una forma dilettantistica nel fare politica, ma proprio dilettantistica, forse vi siete persi nel percorso, ma una situazione del genere non me la sarei mai aspettata e con questo concludo. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Ho ascoltato gli interventi che hanno aperto questo dibattito, che immagino sarà anche un po' caldo, anche da quello che ho ascoltato.
Credo si possano fare subito due considerazioni. Innanzitutto, si vede la forte spaccatura all'interno del Movimento 5 Stelle, che oggi si presenta diviso fra chi vuole il rispetto di quello che è stato votato dagli aderenti nelle regionali, per una candidatura autonoma del Movimento 5 Stelle a questa tornata elettorale, e chi, invece, ormai da diverso tempo, sta lavorando per una fusione con quel PD al quale è stato forza di opposizione in questi 5 anni in maniera, a questo punto lo dobbiamo dire, falsa o con un’estrema giravolta e non si capisce bene con quale rispetto per chi l’ha eletto ancora si presenta in quest’Aula sotto quell’effige. Ma è del tutto evidente che questa spaccatura è sintetizzata dalla proposta di legge che oggi viene in Aula.
Abbiamo sentito il capogruppo del Movimento 5 Stelle, che teoricamente dovrebbe difendere il suo candidato e la scelta fatta dai suoi sostenitori, quindi evitare una forzatura legislativa che azzopperebbe di fatto quel candidato, scomodare il Presidente della Repubblica, parlare di una costituente, di un gran “volemose bene” come se le elezioni non fossero di per sé l’opportunità per i cittadini di scegliere modelli differenti.
Cosa ci propone il Consigliere Maggi? La totale continuità con quel Governo della Regione Marche al quale per 5 anni si sono opposti. Ci propone di sostenere un Governo che per 5 anni ha criticato dicendo aveva distrutto la sanità, che era stato incapace di rispondere alle esigenze del terremoto, incapace di rispondere alle esigenze del lavoro ed a superare quel divario infrastrutturale che oggi abbiamo.
Oggi il Consigliere Maggi fa una dichiarazione dalla quale chiedo, formalmente a tutti i presenti in quest’Aula, di prendere le distanze perché non è una dichiarazione offensiva tanto e solo per il centro destra, ma è una dichiarazione offensiva per tutti coloro che hanno perso la vita a causa del Covid, di tutte quelle persone che hanno perso un loro caro a causa del Covid, perché definire il Governo di centro destra come una iattura peggiore del Covid è uno sciacallaggio politico vergognoso in una democrazia che, quando siete stati eletti, avete dichiarato di voler difendere. Queste parole rinnegano totalmente quel principio perché la democrazia, caro Consigliere Maggi, è proprio questa, è dare una pluralità di proposte e lasciare che siano i cittadini a scegliere ed è per rispetto di quei marchigiani che questa proposta di legge, che vorrebbe azzoppare il candidato che arriva terzo e che presumibilmente, ovviamente saranno i cittadini a deciderlo, sarà il candidato del Movimento 5 Stelle, è qualcosa di antidemocratico, è qualcosa che cozza con la sviolinata di democrazia che ci ha propinato per i primi minuti del suo intervento.
Le cose vanno dette e chiamate con il proprio nome. E’ evidente che il PD ha paura di perdere, è evidente che la manovra fatta con quella prima modifica alla legge elettorale, che ha innalzato il premio di maggioranza, voleva spingere a quella fusione fra il PD e il Movimento 5 Stelle, che è fallita perché gli elettori del Movimento 5 Stelle chiamati a votarla l’hanno bocciata e allora ecco che ci si riprova, si è provato a pensare al doppio turno perché evidentemente sapevate che il Movimento 5 Stelle difficilmente avrebbe sostenuto in prima battuta il PD. Anche il tentativo del ballottaggio è naufragato, fortunatamente anche quello, ed ora ci si riprova con questo mezzuccio quanto meno, direi, scorretto, per non dire qualcosa di più, che vuole depotenziare il Movimento 5 Stelle nella speranza che gli elettori convergano sulla lista del PD.
E’ sconveniente pensare di cambiare le regole del gioco quando siamo ad un passo dal voto, è quanto meno scorretto e devo dire che ha portato sempre male. Cambiare le cose probabilmente vi porterà male, come è successo nelle altre tornate elettorali, cambiare la legge elettorale per farsi il vestito a proprio comodo.
Voglio ricordare anche una cosa di opportunità, è vero che questa legislatura oggi è nel pieno dei suoi poteri perché è stata allungata la durata del nostro mandato elettorale, ma è anche vero che il nostro mandato ordinario sarebbe scaduto a maggio e pensare, oggi che siamo praticamente a luglio, di cambiare le regole del gioco, facendo una procedura contra personam o contro uno schieramento politico, è una forzatura che va contro le regole della democrazia.
Reputo che le parole che ho sentito non bastino a giustificare quello che si sta facendo, ritengo che nessuno possa credere alle motivazioni che sono state enunciate, né dal sostenitore del PD né dal sostenitore di quell’ala governista del 5 Stelle che ha fatto questa manovra di inversione ad U rispetto ad un percorso urlato in questi 5 anni dai banchi di questo Consiglio regionale.
Io vi chiedo il rispetto per i cittadini, vi chiedo il rispetto delle regole della democrazia e di fermare questa come ogni altra possibile modifica della legge elettorale, è scorretto, non è opportuno e soprattutto si fa nel tentativo di togliere autorevolezza e peso ad una voce. Noi vogliamo vincere perché i cittadini ci valutano non perché azzoppiamo uno dei nostri concorrenti e la stessa cosa dovrebbe valere per tutti perché questo è il principio democratico, non è che quando si mette male e pensate di perdere cambiate le regole del gioco, non ci state e volete far retrocedere un avversario sperando che possa portarvi bene.
Credo che questo rappresenti la totale scorrettezza nell’imposizione delle regole del gioco ed io chiudo invitando nuovamente al rispetto di chi ha perso qualcuno, di chi ha perso la vita per il Covid, a prendere formalmente le distanze dallo sciacallaggio politico fatto dal capogruppo del Movimento 5 Stelle, Consigliere Maggi, non so se lo sarà ancora dopo queste dichiarazioni. Anche nei confronti dei terremotati perché quando dovevate alzare la voce e potevate fare qualcosa non avete fatto nulla, è proprio nel rispetto dei terremotati che da 4 anni aspettano delle misure e nel rispetto di chi ha visto smantellata la sanità marchigiana che va garantito il diritto di scelta e saranno i marchigiani a decidere chi sarà il prossimo Governatore e quale sarà la forza politica regolarmente eletta e non antidemocratica, come qualcuno vuole insinuare in maniera vergognosa, a governare finalmente questa Regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Vorrei velocemente riassumere alcuni punti che il Consigliere Giorgini ha esposto in precedenza.
Questa proposta di legge è presumibilmente incostituzionale, appare in contrasto con gli articoli 51 e 122 e con i principi previsti dalla legge 165 del 2004. Questa proposta di legge vorrebbe parlare di incandidabilità perché l’articolo 10 bis prevede che il candidato Presidente non si possa candidare anche come Consigliere, mentre la legge nazionale parla di casi di ineleggibilità, quindi andreste a votare un articolo sbagliato già alla partenza dal punto di vista normativo perché parlate di incandidabilità e invece dovreste parlare di ineleggibilità, le due cose sono differenti.
Sul discorso della ineleggibilità c’è la Corte di Cassazione prevede che non ci deve essere conflitto di interesse della persona che poi andrà a ricoprire la carica, “evitare l’esistenza di posizioni che possono ledere la par condicio dei candidati in ragione di una attività da loro svolta, tale da determinare una posizione di privilegio per l’esercizio di funzioni socialmente utili e potenzialmente incidenti sulla volontà degli elettori, con l’uso strumentale degli enti in cui essi sono organi o amministratori”. Tutto questo non si applica a nessuna persona che si candida o che vorrebbe candidarsi, tanto meno al nostro candidato Presidente.
Detto questo, facendo una disamina delle leggi regionali presenti in Italia, addirittura la legge elettorale del Lazio impone al candidato Presidente di accettare la carica di Consigliere se viene eletto, tutte le leggi elettorali in Italia fanno si che il Presidente eletto sia anche Consigliere, questo per dire che tentare di limitare o di separare le due funzioni non è corretto.
Del resto rimarrebbe la disparità di trattamento tra il primo dei non eletti e il terzo, il quarto, il quinto e questo aggrava la distorsione che questa legge vuole proporre.
Con questa discussione odierna noi tentiamo di “mettere a posto le carte” perché portiamo in Aula tutte le leggi elettorali che non sono state discusse nei mesi successivi e diciamo, come ha riferito anche il Consigliere Maggi, che effettivamente le censuriamo e non prendiamo nulla di quello che era stato il dibattito dei mesi scorsi.
Ricordo che nelle leggi, che adesso vengono assorbite in questi due articoli proposti dalla Commissione, c’era il doppio turno (c’era in ben tre leggi), uno strumento utile per dare stabilità al Governo, pur lasciando l’identità di tutti i concorrenti, non è stato inserito perché il PD non l’ha voluto, quindi non è che se non si vince, se non si fa un Governo, è colpa del Movimento 5 Stelle che non si è voluto alleare, no, il PD aveva in mano un discorso che poteva utilizzare, ma non l’ha fatto. Perché non è andato in porto il discorso di avvicinamento tra Movimento 5 Stelle e PD? Se io lancio un programma un anno prima sui giornali, tirando per la giacchetta Tizio, piuttosto che Caio, iniziando a litigare per mesi, è il modo migliore per bruciare quel progetto.
Con questo non è che il Consigliere Fabbri volesse fare l’alleanza con il PD o con la Lega. Io sono entrato nel Movimento 5 Stelle convinto che le categorie centro destra e centro sinistra appartenessero al passato, e di questo sono assolutamente convinto, però la pratica politica, sia del centro destra che del centro sinistra, è la gestione del potere dei fondi che ben poco ha di politico, purtroppo. Questa è una mia opinione, nel senso che molto sforzo viene fatto nella gestione, poco sforzo viene fatto nell’ideale, allora le categorie vengono meno storicamente. La novità del Movimento 5 Stelle era proprio questa, non siamo né di destra né di sinistra, appoggiamo le idee che riteniamo utili e buone per i cittadini, il nostro comportamento in questi 5 anni è stato di appoggiare tutte le iniziative positive che venissero da chiunque, così abbiamo fatto in tutti questi anni, abbiamo votato moltissimo, anche oggi, ed abbiamo avversato con le nostre forze quello che non reputavamo opportuno, siamo una cosa differente, siamo un girasole in un campo di grano.
Detto questo, un’altra cosa interessante, che era nelle leggi che in questo momento sono rase al suolo dalla proposta della Commissione, era di aumentare le soglie dal 5 all’8% se si correva da soli e dal 3 al 5% se si correva in gruppo, di questa cosa non se ne parla, ma sarebbe stato uno strumento utile che avrebbe limitato la frammentazione che tentate di introdurre con l’articolo 10 bis, che però è sbagliato dal punto di vista formale.
C’era poi il discorso in merito alla doppia preferenza di genere, maschio/femmina, abbiamo detto che poteva essere penalizzato tutto l’entroterra, allora c’era una proposta del Consigliere Urbinati che chiedeva l’inserimento della terza preferenza eventualmente per scardinare la staffetta maschio/femmina che si poteva realizzare sulla costa. C’era la proposta del Consigliere Traversini che chiedeva addirittura di modificare le circoscrizioni elettorali, creandone due dell’entroterra che in base alla popolazione dessero la rappresentatività di quei territori, di tutto questo non si è voluto minimamente parlare e si è liquidato tutto velocemente in Commissione. Cosa rimane della proposta della Commissione? Rimane questa incandidabilità tra Presidente e Consigliere, che abbiamo visto non essere corretta, e l’abbassamento della soglia delle firme che fa sorridere perché invece di raccogliere 150 firme ne faccio raccogliere 80, questi sono gli ordini di grandezza delle firme che bisognerebbe raccogliere, quindi non risolve niente neppure questo.
Le alleanze si fanno con i programmi, la stabilità di Governo si dà con l’identità di intenti, con l’azione univoca, bisognava aprire con chiunque, se ci si voleva alleare, un bel tavolo di confronto e si dicevano quali erano gli elementi programmatici per andare insieme. A tempo debito avevo detto ai rappresentanti del PD ed agli altri che mi contattavano: “Vogliamo parlare di ospedale unico della provincia di Pesaro Urbino?” “No, noi lo combattiamo”. “Vogliamo parlare di pista ciclabile sulla ferrovia a lato della ferrovia Fano-Urbino a un metro e mezzo dalle rotaie?” No, non ne parliamo perché questa cosa qua la combattiamo”. “Vogliamo parlare di gestione industrializzata dei rifiuti?” “No, abbiamo una visione diversa”.
Tavoli di questo tipo non sono mai stati aperti, non si è mai avuto un approfondimento programmatico, allora è inutile dire che vogliamo forzare la mano a livello istituzionale per creare una convergenza quando invece nei programmi tale convergenza non è possibile averla!
Detto questo, una precisazione, ormai abbiamo ancora 4/5 Consigli da fare se ci riuniamo anche ad agosto, siamo veramente giunti a fine legislatura, non è più tempo per modificare le regole, ce lo siamo già detti due settimane fa quando avete ritirato l’emendamento che il Consigliere Bisonni aveva proposto, non se ne era fatto niente, adesso siete tornati alla carica, però effettivamente è alla luce di tutti, tutti si sono sollevati contro questa modifica così tardiva, che penalizza le minoranze. E’ una realtà che penalizza le minoranze, perché fate in modo che la persona di spicco non possa entrare in Consiglio, ma questo è un elemento che verrà impugnato nel ricorso se passa questa normativa, non risolve l’assenza di bipolarismo perché se vogliamo andare dietro ai sondaggi, ne abbiamo ricevuto uno oggi, si parla di Lega al 26%, di PD al 20%, di Movimento 5 Stelle al 16/17%, di Forza Italia al 14/15%, non siamo in una situazione di bipolarismo, né di tripolarismo, ma di quadripolarismo, ed in questa situazione voi volete censurare dal Consiglio chi arriva terzo, chi arriva quarto. No, è una alchimia politica che non regge, ormai è chiaro.
Il Consigliere Maggi sa che io e il Consigliere Giorgini voteremo contro, ne abbiamo parlato anche ieri, lo invito a modificare la sua posizione. Oggi ho incontrato i manifestanti, ma non mi sento nel numero di quelli che rimpiangono il Governo giallo verde, come non esulto per il Governo giallo rosa, perché, ripeto, per me il Movimento è cosa altra e troverà di volta in volta le migliori strumentazioni per realizzare al meglio il proprio programma elettorale e non sono tra quelli che ha impedito il voto sulla Piattaforma Rousseau, queste cose sono interne al Movimento, ma di dominio pubblico, anzi io giustamente l’ho sollecitato, quindi, mi sento di dire che come Consiglieri regionali dovremmo volgere la nostra azione istituzionale al bene dei cittadini, non facendoci tirare la giacchetta in diatribe, alcuni dicono, personali, in rapporti interni alla maggioranza oppure no. Ritengo che in questo momento chi prenderà e schiaccerà il pulsantino lo debba fare con a mente il bene delle istituzioni e dei cittadini e ritengo che chi si alzerà da quest’Aula per evitare di votare avvallerà la proposta di legge se dovesse passare, quindi sarà egualmente responsabile.
Invito tutti i colleghi ad esprimersi in maniera palese in quest’Aula, a non alzarsi e ad abbandonare l’Aula per tentare di non avere una visibilità, che invece avranno in ogni caso.
In questo momento ritengo che fughe dall’Aula non possano essere fatte di soppiatto, chiedo l’appello nominale nelle votazioni, a nome mio e dei Consiglieri Zaffiri e Giorgini, chiedo all’Aula di rivestire in questo momento una veste istituzionale e per tutto quello che abbiamo detto chiedo che venga rigettata questa proposta di legge.
Ho presentato tre emendamenti, il primo chiede l’abrogazione dell’articolo 10 bis, il secondo chiede l’abrogazione dell’articolo 2 perché il 10 bis va poi a modificare un meccanismo di verifica dell’Ufficio elettorale. Era scritto in un altro punto della vecchia legge abrogata, quindi chiedo l’abrogazione dell’abrogazione, ma per congruità il concetto è sempre quello di opporsi al tentativo della riduzione delle firme, è una cosa molto marginale perché parliamo di poche decine di firme da raccogliere in meno.
In maniera provocatoria ho anche presentato un emendamento che chiede di non riservare di diritto al secondo candidato Presidente il posto in Consiglio perché chi vince vince e gli altri devono essere trattati tutti allo stesso modo. Questa è una provocazione perché a mio avviso è più interessante, come avviene nei comuni con la loro legge elettorale, riservare il posto a tutti coloro che esprimono un quantitativo di voti superiori alla somma.
Ci siamo chiariti, ho illustrato brevemente questi emendamenti, ma è chiaro che il discorso va fatto sul nocciolo del 10 bis e basta votare contro quell’articolo per chiudere questa triste storia del Consiglio regionale, a fine legislatura.
Mi sono permesso di dire al Consigliere Maggi: “Si ricorda la finale del mondiale quando Zidane ha dato la testata a Materazzi?”, viene ricordato soprattutto quel brutto gesto piuttosto che una carriera sfavillante, forse si è giocato il pallone d’oro in quell’occasione, l’azione che il Consigliere Maggi ha fatto in questi 5 anni è di assoluto rilievo, sarei contento che fosse apprezzato e ricordato per quello e non per una posizione che in questo momento non reputo congrua alla nostra impostazione. Grazie.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Ho notato come il Consigliere Busilacchi gioca ad essere l’ultimo a parlare, fatelo parlare per ultimo così lo facciamo felice. Allora noi siamo …

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Ho chiesto di parlare sull’ordine dei lavori proprio per evitare questa cosa, visto che il proponente è il Consigliere Bisonni, vorrei intervenire dopo di lui per comprendere le motivazioni che hanno portato alla modifica di queste proposte elettorali, considerato che quando si propone una modifica di legge elettorale di solito se ne è orgogliosi e si annuncia con chiarezza all’Aula, come ad esempio ho fatto prima quando ho presentato una proposta di legge all’Aula, contento di spiegare perché l’ho fatta.
Per questo mi piacerebbe intervenire dopo il Consigliere Bisonni, in modo da poter comprendere le sue ragioni e parlare di conseguenza, quindi, Presidente, mi iscrivo a parlare subito dopo il Consigliere Bisonni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Adesso sono finita in fondo io, quindi rispondo dopo. Prego.

PRESIDENTE. Posso chiudere il dibattito e passiamo al voto, c’è poco da discutere a questo punto.
Non mi sembra un dibattito consono all’Assemblea, ci sono delle prenotazioni, io le devo rispettare, non posso fare diversamente, perché se poi comincia il rimpiattino …, chiedo scusa sia al Consigliere Bisonni che al Consigliere Busilacchi, però devo andare avanti in questo modo. Prego.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Per chi non conosce il Movimento, i 5 Stelle sono una cosa diversa, talmente diversa che probabilmente bisogna essere dentro per comprenderli.
Noi siamo una cosa differente, talmente differente che gridiamo allo scandalo quando non viene consentito di candidarsi come candidato Governatore e come candidato Consigliere e poi nemmeno per legge, ma semplicemente per insindacabilità del partito, viene fatto fuori un collega della Puglia che è arrivato secondo come candidato Governatore e fino alla mattina delle votazioni come candidato Consigliere era presente nella lista ed a mezz’ora dall’apertura era stato cancellato con un click. Questo per capire quanto siamo differenti, siamo così differenti, cari Consiglieri Fabbri e Giorgini, che siamo i primi a non rispettare la Costituzione, lo Statuto e i regolamenti interni, ma non sto qui a parlarne anche perché non è questa l’occasione, però su una cosa sono d’accordo, sul fatto che in questo momento, e ringrazio il Consigliere Maggi per il bellissimo intervento che ha fatto, che va al cuore della questione del dibattito, non bisogna mai mettere al primo posto gli interessi del partito rispetto a quelli dei cittadini. Sentire alcune dichiarazioni o leggere sulla stampa altro genere di dichiarazioni mi fanno sorridere e non ho bisogno nemmeno di alzare la voce perché se le mie convinzioni e le mie idee passano con l’appoggio sia della maggioranza che della minoranza non vuol dire che ho fatto degli accordi, semplicemente è che da quando sto qui dentro ho cercato di adottare sempre il buon senso e ne è l’esempio, cara Consigliera Leonardi, la risoluzione che è stata sottoscritta all’unanimità sia dalla destra, che dalla sinistra, che dai miei colleghi del Movimento 5 Stelle. Se l’idea è buona passa, sia che si stia all’opposizione che alla maggioranza e questo serve ai cittadini, non le diatribe per la campagna elettorale o per le appartenenze e le casacche.
Certo che un dubbio, dopo tutte le dichiarazioni di oggi ed il grande fermento, mi viene, a chi dà fastidio avere un’ampia coalizione? A chi magari pensa che allargando la coalizione potrebbero entrare delle persone di maggior spessore, che potrebbero togliere eventuali posti in Consiglio, altrimenti tutta questa confusione e tutto questo gran parlare mi lascia un po’ basita.
Si parla di esortazione all’odio, con richiami al fascismo in maniera arrogante, aggressiva, da persone che sicuramente non hanno la mia stima e che secondo me non andrebbero nemmeno assecondate, si parla di furto della democrazia quando sulla Piattaforma Rousseau non è stata fatta la votazione, come è avvenuto per le altre Regioni lasciando la scelta agli iscritti del Movimento 5 Stelle se fare un’eventuale coalizione sia di destra che di sinistra. Ai tavoli di lavoro noi abbiamo partecipato, Consigliere Fabbri, lei si è chiamato fuori, il Consigliere Giorgini era con noi, quindi c’è stata la massima responsabilità e la massima apertura da parte nostra. Alcuni punti del nostro programma, punti per i quali noi abbiamo dimostrato nell’arco di 5 anni una grande sensibilità, cercheremo di inserirli fino alla fine, sia nel programma di centro sinistra sia in quello di centro destra, come personalmente ho fatto con il programma del Movimento 5 Stelle con il quale oggi il candidato Presidente del Movimento 5 Stelle si candida, programma al quale lui non ha partecipato e non ha contribuito, quindi fare tutte queste manifestazioni, queste grandi sceneggiate, lo trovo abbastanza ipocrita. Ai miei tempi si manifestava davanti alla Regione per guerre contro le autorizzazioni per le centrali a biogas, si manifestava per l’ambiente, si manifestava per la salute, non per mantenere la propria poltrona o il privilegio di avere maggiore visibilità rispetto ad altri candidati.
Noi siamo nati perché al nostro interno il gruppo ed il lavoro di squadra veniva portato avanti, chiunque entrasse andava bene purché rappresentasse gli ideali del Movimento 5 Stelle, l’uno vale uno, adesso invece questa cosa passa assolutamente in secondo piano.
Cos’altro dire? L’articolo 122 della Costituzione parla chiaro, alcune Regioni hanno già legiferato in materia, rendendo incompatibile la carica di candidato Consigliere con quella di candidato Governatore, io non ci vedo nulla di male, proprio perché è il nostro spirito, noi siamo nati per portare avanti il lavoro di gruppo, il lavoro di squadra, anche perché spesso e volentieri basta andare a leggere i commenti sotto i post che parlano di questa proposta di legge, molti dei commenti evidenziano che magari chi si presenta come candidato Governatore e poi viene eletto come candidato Consigliere durante il corso del mandato può rimanere da solo perché non ha più una squadra dietro ed il valore aggiunto …
E’ parte della nostra anima, del nostro cuore, il cuore di chi è stato in prima linea durante la raccolta delle firme nel 2007. Chi aveva ed ha ancora i principi fondanti del Movimento 5 Stelle rimane coerente con questi principi e con il valore di portare avanti il lavoro di squadra e di gruppo.
Ci tengo a ribadire questa cosa, il Consigliere Maggi un anno e mezzo fa ha presentato una proposta di legge di modifica della legge elettorale, quindi è un anno e mezzo che si parla delle modifiche alla legge elettorale, e lui con un lavoro di gruppo aveva proposto il ballottaggio, ed oggi abbiamo un candidato Governatore del Movimento 5 Stelle che è contrario al ballottaggio, questo è il classico esempio di come siamo molto vivaci all’interno del Movimento. Prima ancora si parlava di doppia e tripla preferenza, io fui la prima a chiedere al mio gruppo di poter presentare una proposta di legge che parlava di tripla preferenza e il primo ad aver contrastato questa mia proposta è stato proprio il Consigliere Fabbri perché era contrario.
Negli ultimi giorni sono usciti diversi sondaggi e con il candidato Presidente il Movimento 5 Stelle è passato dal 17 al 9%, non potete prendervela con chi come me e come il Consigliere Maggi spera ancora che ci sia un accordo per far si che gli ideali ed il programma del Movimento 5 Stelle riescano ad essere incisivi all’interno di un’ampia coalizione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Mi dispiace, non ho avuto la possibilità, ma volevo sentire le ragioni del proponente perché magari mi avrebbe convinto, chi lo sa.
Noi abbiamo già discusso di questo tema, ne abbiamo discusso la scorsa settimana quando era stato inserito in modo surrettizio in un'altra legge, ce lo ricordiamo, senza che i Consiglieri avessero avuto la possibilità di partecipare alla Commissione, inserito come emendamento nella legge sul garante.
In questi giorni alcuni colleghi mi hanno chiesto perché sono così nettamente contrario, cosa mi muove, cosa c’è dietro. Penso che più che quello che c’è dietro bisogna guardare quello che c’è davanti. Davanti alla nostra azione di governo ci deve essere sempre quello che ci riguarda e non solo quello che ci riguarda personalmente, ci riguarda tutto quello che noi votiamo, ci riguarda, perché è il nostro modo di interpretare, almeno il mio, ma anche di altri colleghi, il nostro mandato istituzionale.
Apprezzo il Presidente Giacinti ed anche il Consigliere Maggi, li apprezzo, credo che siano dei bravi Consiglieri, persone con onestà intellettuale, però, diciamoci la verità, non diciamo che questa è una legge per garantire la governabilità, in quale passaggio e in quale modo impedire ad un candidato Presidente di candidarsi anche come Consigliere faciliterebbe la governabilità o addirittura la riduzione delle liste? Anzi, la riduzione delle liste non è certo facilitata dalla riduzione delle firme, articolo del tutto inutile in questa legge perché, come sappiamo, la riduzione delle liste è già prevista dalla norma nazionale, quindi io che voterò contro sono convinto che se questa legge non passasse, grazie all’intervento del Parlamento e del Governo la riduzione delle firme che qui è di poco modificata non verrebbe …
Siamo un po’ fuori tema, cari colleghi, poi capisco le ragioni personali di chi ha parlato, di chi vive una delusione, una sola cosa condivido dell’intervento del Consigliere Maggi e cioè la delusione politica di un Movimento che poteva avere un ruolo importante anche in questa fase, anche in queste elezioni regionali, quel passaggio lo condivido completamente, il resto no.
Nel merito parlerò pochissimo, si può discutere nel merito se il candidato Presidente possa o non possa essere candidato Consigliere, ricordo che nel nostro Paese i candidati premier spesso sono capolista in tutte le circoscrizioni elettorali, mutatis mutandis il candidato Presidente può essere anche candidato … In tutte le elezioni un candidato Presidente può spingere la propria lista e non si dica che è una poltrona garantita la candidatura di quelle liste piccolissime con la chiara impossibilità di diventare Presidente della Regione, che spesso fanno fatica anche a prendere un seggio e quando lo prendono non si sa in quale collegio verrà attribuito, ricordiamo il caso in cui entrò un esponente della Federazione della sinistra, scattò un altro collegio, ce ne sono moltissimi, quindi nessuna poltrona è garantita.
Tra l’altro ricordo un’altra cosa, chi fa campagna elettorale da tempo lo sa, il candidato Presidente fa la campagna elettorale in tutta la regione, mentre i propri colleghi che si candidano in un solo collegio stanno lì a prendere i voti, magari è persino sfavorito e dovrà andare da Pesaro ad Ascoli rispetto a quello che nel singolo collegio può andare casa per casa, o non necessariamente è favorito perché sono due campagne diverse. Ma questo aspetto non deve riguardare la legge elettorale, ma attiene alla politica, alla scelta politica. Sono i partiti che decideranno, come possiamo impedire di eleggere o far eleggere una lista. Sono fatti loro, riguarderà i altri candidati di chi sta in lista, non deve essere una legge elettorale che predetermina le condizioni politiche. Ma il tema, colleghi, non è nemmeno questo, il tema è il metodo, perché è evidente che non si cambia la legge elettorale alla fine, non si cambia quando ci sono almeno due persone che hanno scelto, hanno dato una disponibilità a candidarsi Presidente conoscendo la vecchia legge elettorale e non si dica che non sono candidati Presidenti fino a che non si presenta la lista in tribunale.
Il mio candidato Presidente è una persona che ha dato disponibilità, ci sono i faccioni, ci sono i manifesti, ci sono dei candidati Presidenti, non prendiamoci in giro. Queste persone hanno legittime aspettative, non hanno dei diritti soggettivi, nessun candidato ne ha, solo legittime aspettative e le hanno maturate sulla base di una legge che noi adesso in modo di nuovo surrettizio vorremmo cambiare.
Primo, c’è una questione morale di questa istituzione, morale/istituzionale. Il fautore della legge elettorale lui stesso l’ha definì “porcellum”, noi qui stiamo facendo una “porcatam”, se vogliamo sempre utilizzare il latino. Oltre alla quesitone etico/morale, anzi morale/istituzionale, c’è una questione giuridico/formale che mi preoccupa e che mi fa dire che questa legge deve essere ritirata e lo dirò fino all’ultimo momento.
Il Presidente Giacinti mi aveva invitato a studiare e a me piace farlo, alcune sentenze sono molto chiare, la più chiara di tutte per me è quella relativa all’Ekoglasnost dove la Corte europea dei diritti dell’uomo ha impedito ad un piccolo partito, o meglio ha impugnato una legge elettorale, quindi ha annullato le elezioni perché a due mesi dal voto erano state cambiate alcune norme, affermando, leggo letteralmente: che: “Le regole fondamentali elettorali non siano modificate troppo spesso e soprattutto alla vigilia delle elezioni, altrimenti si incorrere nel rischio di compromettere il rispetto e la fiducia nelle garanzie di una libera elezione”. Le disposizioni normative erano state emanate due mesi prima della data e un mese prima della scadenza della presentazione delle candidature (stessa situazione). Il legislatore implica i diritti individuali compreso il diritto di voto attivo e passivo per l’elezione, noi stiamo vincolando il diritto di elettorato passivo per due persone Alla Corte è sembrato che quella norma fosse fatta a doc.
Ora qualcuno dice che è un caso diverso perché lì riguardava il numero delle firme, si, va bene, è un caso diverso, che fa giurisprudenza, è un caso … si, infatti, qui si vuole escludere due persone dal Consiglio regionale.
Credo che questo caso possa essere non uguale, ma simile e visto che sono già stati annunciati dei ricorsi e quand’anche ci fosse una residua possibilità che un giudice applichi per analogia questo caso, noi stiamo affidando le libere elezioni ad un giudice, io non lo farei mai fossi in voi, perché i giudici sono persone e le scelte sono guidate da vari fattori.
Credo che il rischio di impugnativa ci sia oltre alle cose dette prima, per cui invito a ritirare la proposta di legge.
Io ho presentato un emendamento che prevede che questa cosa valga dalle elezioni del 2025 perché se riteniamo che sia ingiusta discutiamone.
Anch’io chiedo la votazione per appello nominale perché qualora ci fossero dei ricorsi o degli aspetti in cui si va in diritto voglio essere sicuro di chi ha votato a favore e di chi ha votato contro. Questa è la posizione del mio partito, Articolo 1, ed io sono assolutamente contrario a questa legge.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Inizio illustrando le motivazioni che ci hanno spinto a presentare questa proposta.
Il primo obiettivo che si pone questa norma è quello di eliminare un ingiusto privilegio. Per spiegare il concetto voglio rivolgere a tutti la seguente domanda: è giusto che una singola persona possa giocare due partite contemporaneamente mentre tutti gli altri ne possono giocare una sola?
La proposta nasce da un principio di giustizia volto ad eliminare questo privilegio di un singolo nei confronti degli altri 30, considerando per di più che questo singolo non solo ha la possibilità di giocare su due fronti contemporaneamente, ma nella competizione contro i 30 addirittura gioca con due palloni per effetto della maggiore visibilità che gode e della campagna elettorale che praticamente è gratuita. Chi si oppone o non approva questa norma, sia chiaro, sta difendendo un privilegio di un singolo a discapito dei diritti di 30 persone, sta difendendo quella poltrona.
Io ed altri, al contrario, riteniamo che il diritto dei 30 candidati vada difeso e che il privilegio del singolo sia eliminato.
La seconda motivazione che ci ha spinto a fare questa proposta, e dico sempre “ci” perché la proposta l’ho firmata io, ma è stata fatta insieme a tanti, è quella di facilitare le alleanze. In un sistema come il nostro con il premio di maggioranza e una soglia al 43% è necessario facilitare le alleanze, questa norma lo fa, in passato e purtroppo anche nel presente sono state presentate delle listarelle con l’unico ed esclusivo scopo di creare la poltrona al candidato Presidente.
Con questa norma, considerato che il candidato Presidente non potrà candidarsi contemporaneamente anche a Consigliere, quindi se non vince o non arriva secondo va a casa, è evidente che sarà disincentivato a presentarsi in una listarella che corre da sola, al contrario sarà più propenso a candidarsi come Consigliere, e nessuno glielo vieta, non c’è nessuno impedimento, in una lista di appoggio al candidato Presidente della coalizione.
Sia chiaro, nessuna costrizione, ma con questa norma disincentiviamo il formarsi di listarelle senza alcuna speranza, se non quella di creare una poltrona.
Passiamo ora a rispondere alle critiche che in questi giorni sono state mosse, quousque tandem abutere patientia nostra, diceva qualcuno. La prima critica che viene mossa è che questa proposta sarebbe una legge ad personam, affronto per prima questa accusa perché tra le tante di certo è la più curiosa, la meno consistente politicamente e per certi versi la più divertente. Secondo alcuni, è stato scritto anche su un giornale on line, io ce l'avrei con il candidato Presidente del Movimento 5 Stelle, non si capisce solo con lui visto che la norma interesserebbe pure altre persone, chi offende con questa accusa in realtà non sta offendendo solo me, ma una serie di persone che questa legge l’hanno costruita insieme a me e l’appoggiano.
Proviamo per un momento solo a seguire questa tesi per quanto assurda, se così fosse è evidente che i membri della Commissione competente, che l’hanno votata per ben due volte, ce l’hanno tutti con candidato Presidente del Movimento 5 Stette, i Consiglieri Giacinti, Biancani, Minardi e Maggi, ma non solo, secondo questa tesi ce l’avrebbero con lui anche tutti i segretari di partito, che in questi mesi insieme a me hanno costruito e condiviso la norma, del PD, dei Verdi, dei Socialisti, Di Più Europa e Per i Civici, ma non basta, secondo questa tesi ce l’avrebbe con il candidato Presidente del Movimento 5 Stelle anche il candidato Presidente della colazione di centro-sinistra che nella riunione di coalizione, svoltasi in Ancona il 12 giugno, ha invitato ad andare avanti con l’approvazione della norma, ma non basta, ce l’avrebbero anche i Consiglieri regionali del PD che nella riunione del gruppo svoltasi il 19 di giugno hanno deciso di andare avanti con l’approvazione della proposta.
Secondo questa assurda tesi tutte queste persone odierebbero il candidato Presidente del Movimento 5 Stelle al punto tale da spingersi a fare una legge ad personam, o forse voi credete che tutte queste persone siano alle mie dipendenze, non so, scegliete voi. C’è qualcuno che può sostenere una tesi del genere? Per favore, ragioniamo seriamente, è evidente che nessuna di queste considerazioni sta in piedi e che semplicemente tutte queste persone condividono le motivazioni che ci hanno spinto a formulare questa proposta. Aggiungo che non sfuggirà a nessuno il fatto che i seggi del Movimento 5 Stelle saranno assegnati in numero proporzionale ai loro voti e non verranno meno a seguito di questa proposta, cosa cambia visto che uno vale uno? I seggi sono sempre quelli, uno vale uno. Non sarà che il candidato Presidente del Movimento 5 Stelle soffre della sindrome del marchese del Grillo della serie “Io sono io e voi …”? Ogni volta che urla in realtà sta urlando il Marchese del Grillo, che sputa sul principio dell’uno vale uno, difendendo il suo privilegio di potersi candidare contemporaneamente in due parti, a discapito degli altri 30 o 24, visto che da quello che so non riescono nemmeno a riempire le liste, che si possono candidare da una parte sola, giocando, ripeto, con un solo pallone.
Un’altra osservazione molto gettonata è che non si modificano le norme a pochi mesi dalle elezioni, quindi, cerchiamo di ristabilire l’ordine cronologico delle cose per cortesia. Invito tutti i Consiglieri presenti a verificare di persona che il sottoscritto il 14 aprile 2019, in tempi assolutamente non sospetti, ha depositato una norma sui limiti di candidabilità, un po’ diversa a dire la verità, ma che si basava sullo stesso identico principio, ossia eliminare il privilegio a quei soggetti che godono di una visibilità nettamente superiore agli altri. Quella norma si è arenata nell’ottobre 2019 quando le forze di coalizione decisero di approvare solo alcune modifiche alla legge elettorale, con l’impegno, attenzione, di rivedere altre questioni sospese tra cui questa.
Memore di questo impegno tra febbraio e marzo, in epoca pre Covid, ho riproposto al segretario del PD la modifica che oggi stiamo discutendo, con le motivazioni appena illustrate, successivamente c’è stato un confronto con le altre forze di maggioranza che hanno dato il loro assenso affinché approdasse in Commissione, che a sua volta ha valutato positivamente la proposta e l’ha votata favorevolmente una prima volta, così la proposta partita in tempi non sospetti è arrivata in Aula il 9 giugno, ma è stata stralciata e rispedita nuovamente in Commissione.
Ricordo a tutti che il sottoscritto nell’occasione del 9 giugno ha votato a favore dello stralcio in quanto non intendeva assolutamente ostacolare il confronto, dopo il rinvio, come ho già illustrato, si sono nuovamente riunite le forze politiche di coalizione alla presenza del candidato Presidente della colazione di centro-sinistra che ha dato l’ok, si è riunito il gruppo PD che l’ha confermato, infine la Commissione competente l’ha votata a favore per la seconda volta, con il voto favorevole del PD, del Movimento 5 Stelle e con l’astensione della Lega. Siamo arrivati ad oggi, non nascondo che avrei preferito chiudere prima la questione, ma questi sono i tempi dei passaggi democratici e non è certo colpa mia se il 9 giugno non siamo riusciti a chiudere. Ad ogni modo quello che voglio sottolineare è che non c’è stato nessun blitz, come qualcuno ha scritto, ma al contrario ci sono stati una serie di passaggi democratici e tutti sono stati fatti alla luce del sole partendo, ripeto, in un periodo assolutamente non sospetto.
Non esiste nessuna norma che impedisce le modifiche alla legge elettorale nei 12 mesi antecedenti alle elezioni, ma solo una raccomandazione peraltro da tutti ampiamente ignorata, l’hanno ignorata numerose Regioni e lo Stato italiano, noi stessi l’abbiamo ignorata più di una volta, ricordo ad esempio che nella legislatura precedente si cambiò la legge elettorale proprio a ridosso del voto, noi stessi in questa legislatura modificando la legge elettorale ad ottobre del 2019 abbiamo già una volta ignorato la raccomandazione.
Le due sentenze che sono state citate e che qualcuno tenta invano di richiamare a sostegno di questa tesi, non hanno impedito in passato modifiche ben più consistenti e sostanziali di questa, di cui oggi discutiamo, semplicemente perché sono riferite a casi particolari e specifici molto diversi.
Anche l’ordine del giorno approvato recentemente alla Camera è poco più di aria fritta in quanto la Costituzione italiana all’articolo 122 attribuisce la competenza alle Regioni. Lo stesso ufficio stampa della Camera infatti classifica l’ordine del giorno come una moral suasion, ossia una raccomandazione senza alcuna pretesa.
Infine una curiosità, guardate la racconto senza polemica alcuna, semplicemente per arrivare ad una constatazione, rendere noto a tutti che tra chi oggi si scandalizza per questa tempistica fino ad una settimana fa spingeva per modificare la legge elettorale e introdurre il ballottaggio, modifica, se permettete, ben più sostanziale ed impattante e l’avrebbe votata tranquillamente senza particolari mal di pancia.
Ripeto, non voglio essere frainteso, lo dico senza la minima polemica perché dal mio punto di vista sarebbe stato legittimo farlo, ma è bene che si sappia e si comprenda che quello della tempistica è semplicemente un alibi.
Infine su questo punto ricordo a tutti e anche a me stesso che la data ultima del voto è fissata al 15 dicembre, anche se oggettivamente tutti parlano del 20 settembre come data probabile, ma se il Covid dovesse ripresentarsi non è neanche detto che le elezioni siano così vicine.
La terza critica che viene mossa a questa proposta è che sarebbe incostituzionale. Come tutte le norme prima di arrivare in Aula anche questa è passata al vaglio dell’ufficio legislativo regionale ed è stata fatta una valutazione tecnico-normativa, che è stata allegata alla proposta di legge, tutti ce l'hanno a disposizione e immagino che sia stata letta, non si evidenziano particolari problematiche, se non quelle non vincolanti che ho già citato.
Aggiungo che da una veloce ricerca almeno due Regioni italiane, la Toscana e la Sardegna, che, tra parentesi, è andata al voto con questa legge non molto tempo fa, hanno una norma identica, che vado a leggere: “Regione Toscana. L'articolo 10 comma 3, le candidate e i candidati Presidenti della Giunta regionale non possono essere presentati come candidate e candidati nelle liste circoscrizionali”, “Regione Sardegna. Articolo 7, comma 1, i candidati Presidenti non possono presentarsi come candidati nelle liste circoscrizionali”.
Pertanto anche questa critica, a mio modo di vedere, è del tutto infondata.
Infine lo spauracchio dei ricorsi, in base alla nostra legge le liste possono essere presentate in una precisa finestra temporale, né un minuto prima, né un minuto dopo, nell’ipotesi che si vada a votare il 20 settembre le liste andrebbero presentate dal 21 agosto al 19 settembre, di conseguenza ad oggi non esistono liste né tantomeno candidati Presidenti. Ognuno appreso di questa norma potrà regolarsi di conseguenza e decidere come meglio crede, se correre da solo o candidarsi a Consigliere in una lista di coalizione. Nessuno di certo è titolato a fare ricorsi e ricorsi non ce ne saranno, a meno che questi soggetti non abbiano tempo e soldi da sprecare, ovviamente anche questo aspetto è stato valutato attentamente dagli uffici preposti.
Qualcuno arrampicandosi sugli specchi parla di legittima aspettativa, un concetto, credo sia noto a tutti, senza alcun fondamento giuridico. Non si fanno ricorsi sulla legittima aspettativa, anch’io ho la legittima aspettativa di essere bello, alto e biondo però, ricorsi sulla legittima aspettativa non sarebbero nemmeno ammessi. E’ evidente che potrebbero succedere anche eventi che fino all'ultimo istante potrebbero mutare lo scenario politico e le candidature a Presidente.
Ricordo, uno per tutti, il caso di una persona eletta alle primarie come candidata Presidente della Regione Liguria per il Movimento 5 Stelle e all'ultimo minuto sostituita per dinamiche interne, al grido ormai famoso di Beppe Grillo “fidatevi di me”. Non c'è nessuno titolato a fare ricorso.
Passo alle conclusioni, Presidente. Ricapitolando velocemente il mio intervento, come ho ampiamente dimostrato tutte le critiche sono strumentali e strumentalizzate e non hanno fondamento alcuno, al contrario, la proposta serve a facilitare le coalizioni ed è pertanto una norma quanto mai opportuna, specie in un sistema elettorale che prevede il premio di maggioranza raggiunta la soglia del 43%. Inoltre è importante approvare questa proposta per eliminare un imbarazzante privilegio che consente ad un singolo di candidarsi contemporaneamente in due competizioni, sfruttando a proprio favore e a discapito di tutti gli altri la visibilità di cui godrebbe grazie alla prima competizione.
Stupisce che a contestare l'eliminazione di questo privilegio siano proprio i Consiglieri del Movimento 5 Stelle che a parole si fanno paladini della giustizia, ma che nelle sedi istituzionali diventano i difensori delle poltrone di pochi. Ovviamente non mi riferisco ai Consiglieri Maggi e Pergolesi.
Chi oggi impedirà l'approvazione di questa norma avrà la precisa responsabilità di aver difeso i privilegi di pochi a discapito dei diritti di molti.
Mi auguro che prevalga il buonsenso e che l'Aula oggi faccia la cosa giusta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Intervengo brevemente su questo argomento perché il buonsenso avrebbe voluto che questa proposta di legge, che crea e modifica la situazione attuale, non fosse discussa. Penso che politicamente sia una proposta inopportuna che arriva purtroppo a fine legislatura e che mette in discussione i diritti di una persona che si candida in una coalizione. Questo è il concetto.
Arriva primo, arriva secondo, arriva terzo, è un candidato di una coalizione, di una lista solo? Di due liste? Di tre liste piccole o grandi? Di coalizione? E’ un'operazione che io definisco, non vorrei usare una parola forte, inopportuna.
Questo è il problema della proposta che stiamo discutendo, è una cosa aberrante, secondo me, una persona che corre in una coalizione, che ha le sue proposte, che ha il suo modo di fare, non viene candidata e passa un Consigliere di un collegio provinciale, ma questa è pura utopia!
Non discuto dei problemi legislativi, non discuto di niente, discuto soltanto della proposta che, ripeto, è inopportuna e credo che il buonsenso dovrebbe indurre a fermarla, come ho cercato di dire anche a mo’ di battuta questa mattina. Anche nel corso di questi lavori dico di fermare questo provvedimento. L'Aula è sovrana e deciderà, seguirà i suoi percorsi, che io non sto a discutere in questo momento, però l'ultima sottolineatura che faccio è un invito a ragionare sul ritiro di questa proposta perché, fatemelo dire, è politicamente scellerata.
In merito al dibattito che c'è stato fino ad ora ho sentito anche dei proclami dai socialisti liberali, si sono definiti liberali socialisti, allora dico a questi signori di andare a vedere dove governa il centrodestra. Andate a vedere il brutto centro-destra che da qualche anno o da qualche mese governa, in Veneto, Liguria, Friuli Venezia Giulia, perché il brutto centro-destra governa l’Italia. Governare il Paese senza il nord, come in questo momento purtroppo sta avvenendo, crea dei problemi, Allora? Cosa vuol dire? Vuol dire che là c'è un Governo buono, che non è quello dei proclami che poc'anzi ho ascoltato, che rimando con tutti i timbri e la lacca al mittente perché il mittente si merita questo, anzi non mi stupisce, perché il più volte in quest'Aula abbiamo ascoltato la doppia relazione di maggioranza. Credo che gli elettori devono capire questo, c’erano due relazioni di maggioranza, le prove dimostrano che qualcuno si stava spostando e questi giri, questi tourbillon, naturalmente non aiutano a far crescere la politica, invece io sono per farla crescere, per cercare di ragionare per far meno errori possibili, perciò chiedo al Presidente Ceriscioli di intervenire su questa proposta di legge che credo sia inopportuna.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Colleghi Consiglieri, comincio da qui, il Consigliere Bisonni ha citato nel suo intervento il Segretario regionale del Partito Democratico, a cui sono iscritto, ci tengo a dire che, per rispetto del ruolo e della persona, non ho ricevuto alcuna telefonata, alcun messaggio, alcuna pressione dal segretario.
Ad ogni buon conto comincio dall'articolo 67 della Costituzione: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato” è l'idea che un eletto in Parlamento, in questo caso in Consiglio regionale, debba essere interprete dell'interesse comune e non degli interessi di un gruppo particolare, questo ci tengo a dirlo perché, ripeto, la stima e la correttezza del segretario regionale del PD voglio ribadirla e se ci fosse stato un atteggiamento o comportamenti diversi non avrei esitato a dirlo.
Detto questo, i tempi contano poco, i tempi non sono determinanti, noi siamo in una situazione lontana, a metà maggio in una situazione normale, purtroppo non lo è stata perché ci sono stati morti, c'è stata l'epidemia, c'è stato questo shock epocale, noi avremmo finito. Il Consiglio forse si sarebbe riunito fino alla fine di marzo, siamo lontani, siamo a giugno/luglio, anche questo credo che debba essere tenuto presente.
Voglio usare il primo aggettivo, non il secondo, perché vorrei conservare la pacatezza, forse questa legge è inopportuna, così ha detto il Consigliere Zaffiri, poi ha aggiunto un altro aggettivo che non condivido.
Guardate, questa mattina il Sindaco candidato Presidente della coalizione di centrosinistra, su un quotidiano nazionale, rivolgendosi al capo politico facente funzioni del Movimento 5 Stelle, raccogliendo anche un appello del segretario del PD, ha fatto questa affermazione: “I 5 Stelle non facciano l'errore di disdegnare nelle Marche l'alleanza sul modello nazionale”. Io la penso esattamente così, sarebbe questa una ragione per mantenere un rapporto privilegiato, politico, con il Movimento 5 Stelle, quindi non voto questa legge. No, non dico questo perché sarebbe una posizione partitica, politica ovviamente, ma sarebbe partitica, io qui, proprio partendo dall'articolo 67, voglio mantenere una posizione politica, ma non partitica e voglio mantenere un ruolo più istituzionale su un piano, quindi, più istituzionale.
Faccio alcune considerazioni, guardate, noi possiamo discutere di tutto, prima il Consigliere Busilacchi ha detto di aver presentato un emendamento in cui fa presente che la modifica non vale per questa legislatura, se si andasse a delle modifiche sarebbero provvedimenti per la legislatura prossima e di fatto decorrerebbero dall'altra ancora. Sono posizioni che rispettano un percorso istituzionale, ma non è questo il punto, perché in termini teorici, culturali, poi ovviamente anche con provvedimenti legislativi, possiamo discutere e approvare norme che pensiamo rispondano a quell'interesse generale, possiamo anche discutere sul fatto, anche questo è stato detto, che viene eletto dai cittadini soltanto il Presidente e nessun altro entra in Consiglio se non eletto dai cittadini ed iscritto in una lista, ma perché il secondo si, discutiamo anche di questo.
Ripeto, non sto proponendo modifiche, faccio un ragionamento teorico, culturale, quindi si può discutere perché la legge elettorale è uno strumento che deve dare forza ai cittadini, deve mantenere salda la fiducia tra popolo ed eletti, a questo deve servire una legge elettorale e può essere modificata anche a seconda delle condizioni socio/culturali di un Paese. Ci sono dei momenti in cui può prevalere il maggioritario, in altri può prevalere il proporzionale, ma un fatto è certo a mio avviso, non è pensabile che si facciano coalizioni per legge, le coalizioni devono essere fatte per di idee, di valori, di strategie, di progetti, di persone, di passioni, di entusiasmi. Così si fanno, non facendo le leggi, strategie, valori, progetti, comunità, queste sono le strategie. Se una piccola comunità politica, tra l'altro non tanto piccola perché hanno previsto, coloro che ci hanno preceduto, vent'anni fa circa, che per arrivare in Consiglio regionale ci vuole almeno il 5% dei consensi, quindi non sono listarelle ... Di fronte a tutto ciò perché costringere in qualche modo queste formazioni, anche minori? Minori in termini numerici, sarebbe offensivo se qualcuno pensasse davvero che ci sono formazioni maggiori e minori, pari dignità fra cittadini, fra forze politiche, fra coalizioni, fra idee e rispetto delle idee. Se queste piccole comunità politiche decidono, ed ho esplicitato il concetto di piccole, di partecipare ad una competizione elettorale, tra l'altro con il rischio che il Consigliere Busilacchi …, il rischio è una competizione elettorale, è un fatto di democrazia, è un fatto di civiltà, è un fatto di partecipazione, con delle possibilità che potrebbero non arrivare e se arrivano hanno un consenso non proprio piccolo.
Qui mi dispiace per il Consigliere Bisonni, ma non può permettersi di dire: “Chi non vota questa legge difende i privilegi” no, chi non vota questa legge difende la democrazia, non i privilegi ed il punto è che noi diamo la possibilità a chi costruisce una coalizione di candidarsi e in un Collegio e in una circoscrizione, ma sono i cittadini che decidono se poi eleggere quel candidato, candidarsi per me è un diritto, è un dovere, cos’è la politica se non quel luogo nobile in cui si decide per il bene comune? Perché vogliamo impedire che un candidato … Una colazione chi candida a Presidente? Sicuramente la persona che si considera migliore, quella che si considera più autorevole, la più preparata, quella più capace, quella che ha minore o maggiore esperienza, quella più giovane, allora perché al candidato Presidente, che è la persona migliore, che ha la certezza che non arriverà in Consiglio regionale perché quella coalizione arriverà terza o quarta, vogliamo impedirgli di arrivarci come Consigliere? Io sono disponibile a discutere in tutte le Marche di questo privilegio, Consigliere Bisonni, se lei è il nuovo della politica con queste affermazioni stia attento quando parla, non dica che noi difendiamo i privilegi se non votiamo questa legge, questa è una legge che impedisce ai cittadini di candidarsi, questa è una legge che riduce gli spazi di democrazia e mi fermo qui perché poi faccio la dichiarazione di voto.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Vorrei fare un'analisi tecnica, ricordo quando stavo in Provincia, eravamo arrivati dopo un anno di transizione del Presidente, ci fu una contestazione di questo tipo e si ritornò alle urne.
Non è tanto la storia dei dissapori personali tra il Consigliere Bisonni e il candidato a Presidente del Movimento 5 Stelle che noi scontiamo, noi non c'entriamo niente, ma il rischio è che qualche giudice trovi un cavillo, giusto o sbagliato, e gli eletti, dopo quattro, sette, otto mesi che si sono avviate le pratiche, tornino a casa e si ritorni a votare. E’ questo che io vedo, a me dei rancori personali dei due contendenti non mi danno e non mi tolgono, lasciamoli accoltellare tra loro, se si divertono così a me non importa. Il rischio che vedo è un intervento della Magistratura su una forzatura di una legge, ma neanche forzatura, 30 giorni prima delle votazioni.
Consigliere Maggi, le teste qui dentro sono sempre peggio, lei ha passato 5 anni a salutare le scolaresche, dopodiché scappavano via inorridite, pensi se si era occupato dell’uscita del porto di Ancona, se si era occupato della terza corsia, quante cose poteva fare!

PRESIDENTE. Consigliere Zura Puntaroni, non è vero quello che dice rispetto al Consigliere Maggi.
Prima di lasciare la parola al Consigliere Urbinati vorrei dire due cose anch’io. Più di una volta ho detto che questa legge non l'avrei votata, l'ho ripetuto anche stamattina ai rappresentanti di coloro che erano fuori a manifestare.
Ritengo che non ci sia alcun privilegio rispetto a quello che diceva il Consigliere Bisonni, di cui non condivido le affermazioni.
Credo che i tempi siano assolutamente sbagliati, fatto salvo che, come ho detto anche stamattina, non dipende da nessuno se siamo arrivati così lunghi su questa normativa, però modificare una legge elettorale a un mese dal voto, perché di questo si parla, lo trovo assolutamente scorretto
Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Lo ha detto lei, credo che oggi non si sarebbe neanche dovuti arrivare qui perché di legge elettorale in questa legislatura ne abbiamo parlato. C’è stata l'occasione di poter fare delle modifiche, legittimamente, quando il tempo era quello giusto, ora è tutto più difficile e più complicato perché la legge elettorale parla di regole, quindi modificarle … Non solo lei, Presidente, ha detto che siamo a ridosso delle elezioni, ma siamo anche un Consiglio regionale in proroga, noi siamo in prorogatio, quindi non credo sia corretto mettere mano alla legge elettorale.
Trovo legittime le aspettative, le idee, non contesto nel merito, posso non condividere la proposta, posso discuterla, ma i tempi sono sbagliati. Non è consentito modificare una legge elettorale adesso, ma io aggiungerei anche altro.
Se si potesse, mettiamo che si arrivi ad un accordo condiviso da tutte le forze politiche, credo che ci siano degli aspetti della legge elettorale da modificare, assolutamente, e mi auguro che la prossima legislatura lo faccia il più presto possibile. Riportare in Aula una modifica alla legge elettorale ha rimesso in campo tutte le modifiche già presentate negli anni passati, che noi non abbiamo discusso, o non ne abbiamo tenuto conto a tempo debito.
Ci sono alcune modifiche che, secondo me, sono necessarie, lì si che c'è un'urgenza, per motivi meramente contingenti. Ad esempio mi riferisco a quello che per me era diventato un dogma, noi ad Ascoli Piceno e a Fermo andremo al voto con 4 candidati per lista, con la doppia preferenza, collegi piccolissimi, collegi di 165 mila abitanti dove è impossibile farsi eleggere nelle aree interne.
Parliamo di aree interne, ricordo la proposta di legge del Consigliere Traversini, che hanno il diritto di eleggersi il proprio rappresentante e quella modifica di legge che io ho condiviso lo consentiva, ma non l’abbiamo presa in considerazione ed i partiti hanno detto: “Ci faremo noi garanti delle aree interne”, aspettiamo due mesi e vedremo quanta gente delle aree interne sarà in quest'Aula, io dico zero, poi ci risentiremo, vedremo, con quella legge avremmo tutelato un pezzo di regione importante.
Ritenevo necessaria quella modifica ai collegi del sud e ad un sistema elettorale che permettesse una miglior autodeterminazione delle aree interne perché non è che ne possiamo sempre parlare e poi non dare le regole per portarle in questa assise, non siamo credibili, quindi quando faremo la campagna elettorale non so cosa succederà da quelle parti, su questo sono molto dubbioso.
Noi come Italia Viva, per principio, voteremo contro perché siamo contrari alla modifica della legge elettorale a due mesi dalle elezioni e in prorogatio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Ho chiesto la parola non tanto per la legge elettorale, però visto che l’ho presa mi sembra opportuno dire due cose rispetto a quello che penso, nel senso che ho dichiarato nei diversi incontri fatti la mia posizione contraria ai cambiamenti della legge elettorale prima delle elezioni. Dopodiché ho anche detto che, appartenendo a un gruppo politico e non essendo una questione di principio di fondo, secondo il mio modo di vedere la politica, oggi non è da approvare la legge, però se il gruppo è a favore dell'approvazione io la voto.
Mi sembra che i toni stiano andando molto oltre, quindi chiedo la sospensione del Consiglio per evitare di andare alla votazione in maniera scoordinata.
Prima di questa votazione, visto che sono l'ultimo a parlare, chiedo anche un'altra cosa, se è possibile anticipare la proposta di legge 374, che ho chiesto di iscrivere con urgenza questa mattina, che modifica alcune norme, in modo da avere più tempo e più tranquillità per liberarci della legge elettorale. Quindi, se possibile, chiedo di anticipare la discussione della proposta di legge e vedere se è il caso di sospendere i lavori per riflettere su quello che sta succedendo, anche perché mi sembra che le posizioni siano molto variegate, poi andare alla votazione finale, se ci sarà la necessità. Questo è un po' il quadro.

PRESIDENTE. Prima di votare la richiesta del Consigliere Traversini di anticipare la proposta di legge n. 374, do la parola al Consigliere Carloni (oratore contro).

Mirco CARLONI. Trovo inopportuna questa richiesta dopo il dibattito che si è sviluppato, siamo arrivati al voto ed alle dichiarazioni di voto, capisco l’imbarazzo di questo dibattito indecoroso, però votiamo.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi (oratore a favore).

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Come è successo anche l'altra volta, secondo me conviene fare un momento riflessione, anche perché tutti mettono in campo la questione di una legge ad personam.
Ho anche visto che è stato presentato un emendamento dal Consigliere Busilacchi, quindi, evidentemente, non è così incostituzionale questa norma.
Siamo in democrazia, non ci vedo niente di male a prevedere una sospensione per fare un ragionamento più ampio e se è il caso trovare un accordo sull’emendamento del Consigliere Busilacchi che chiede, come giustamente ricordava il Consigliere Giancarli, l'attivazione della proposta di legge per il prossimo mandato.

PRESIDENTE. Pongo in votazione la sospensione della trattazione di questo argomento e anticipazione dell’esame della proposta di legge n. 374, così come proposto dal Presidente Traversini. Chi è a favore vota sì, chi è contrario vota no.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. La proposta non è accolta perché infruttuosa, a questo punto do la parola al Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Chiedo gentilmente la possibilità di interrompere per 10 minuti la seduta, onde poter ragionare su questa questione, prima di procedere al voto. Grazie.

PRESIDENTE. Anche in questo caso do la parola al Consigliere Carloni (oratore contro).

Mirco CARLONI. Abbiamo appena votato per l'anticipazione di un'altra legge, l'Aula si è espressa per andare avanti, questa è l'indicazione che è emersa, si deve andare avanti, si facciano le dichiarazioni di voto e si voti.

PRESIDENTE. Non ci sono interventi a favore.
Pongo in votazione la proposta di sospendere i lavori per 10 minuti.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta è sospesa alle ore 18,30

La seduta riprende alle ore 19,00

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Consiglieri, riprendiamo la seduta, passiamo alla votazione per appello nominale di tutti gli articoli e gli emendamenti.

Articolo 01 (articolo aggiuntivo)
Emendamento 01/1 a firma della I Commissione, lo leggo: “Prima dell’articolo 1 è inserito il seguente: Articolo 01 (Modificazione all’articolo 10 della legge regionale 27/2004). 1. Al comma 3 bis dell’articolo 10 della legge regionale n. 27/2004, n. 27 sono aggiunte le seguenti: ‘La corrispondenza della lista con una forza politica presente in Consiglio regionale, certificata dal Presidente del relativo gruppo consiliare”.
Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. E’ un emendamento che si è reso necessario per chiarire meglio questo aspetto, noi ad ottobre abbiamo eliminato la necessarietà delle firme per i gruppi consiliari esistenti e allora la domanda che è sorta è: “ma chi attesta che il gruppo consiliare è esistente? Lo attesta il Presidente del gruppo. E’ questo il senso dell’emendamento.

PRESIDENTE. Emendamento 01/1. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Busilacchi, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Maggi, Malaigia, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pergolesi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Zaffiri.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Zura Puntaroni.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 1.
Emendamento 1/1 a firma del Consigliere Fabbri, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Sull’appello nominale ci siamo espressi prima.
Passiamo all’emendamento che giustamente è il cuore della nostra proposta: non apportare questa modifica alla legge elettorale.
Vorrei fare una puntualizzazione velocissima su quanto ha detto la Consigliera Pergolesi, il candidato a Presidente del Movimento 5 Stelle aveva aperto al ballottaggio in un articolo che è stato pubblicato alcune settimane fa.
Ho sentito la Consigliera parlare del Movimento 5 Stelle, ma oggi sul blog delle Stelle è uscito fuori che non risulta più iscritta al Movimento, se questo fosse vero la invito ad andare all’Ufficio di Presidenza e ad iscriversi ad un altro gruppo, non risultando più iscritta al Movimento 5 Stelle.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. L’avevo già accennato prima e il Consigliere Fabbri sa benissimo che mi sono disiscritta dal blog delle Stelle da un paio di mesi, quindi nulla di nuovo sotto il sole.
Faccio semplicemente parte, come Vicepresidente, del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle Marche, che è regolarmente costituito nel Consiglio dell’Assemblea legislativa. Capisco che a qualcuno può rimanere difficile e indigesto, però la democrazia e la Costituzione prevedono questo, quindi …
Semmai passerò ad Articolo 1 e andrò con il Consigliere Busilacchi dopo il rapporto di “amore e odio” che ci ha contraddistinto negli ultimi 5 anni, andrò con lui, che vi devo dire.

Gianluca BUSILACCHI. Non intervengo su questo, ma, Consigliera Pergolesi, l’accoglieremo volentieri, da adesso il nostro rapporto si trasforma in “amore e amore”.
Voglio dire che non voterò l’emendamento del Consigliere Fabbri, non perché non lo condivida ma perché voglio votare il mio ed immagino che la sua approvazione lo farebbe decadere, quindi cerco di far convergere politicamente l’Aula sul mio emendamento. Questa è la mia motivazione.

PRESIDENTE. Emendamento 1/1. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Bisonni, Carloni, Celani, Fabbri, Giorgini, Leonardi, Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Contrari: Biancani, Busilacchi, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Maggi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pergolesi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Traversini.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 1. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Bisogna dire una cosa, il mio emendamento è all’articolo 3 ed è una disposizione transitoria che interviene sull’articolo 1. Devo dire perché voterò a favore dell’articolo 1, sennò non si capisce.
Mi permetto di illustrare l’emendamento che ho fatto all’articolo 3, come avete sentito nel mio intervento sono contrario a questa norma, soprattutto nel metodo perché non si fa una modifica della legge elettorale a fine della legislatura. Su questo ci sono delle sentenze, non è nel merito, legate al fatto che non si fanno modifiche alla legge elettorale.
Nel merito ho detto che si potrebbe discutere, forse sarei contrario in generale a questa norma, però ho pensato di presentare un emendamento per venire incontro a quanti avevano fatto questa proposta, per stare nel merito della questione, liberando il rischio di metodo per cui l’emendamento all’articolo 3 renderà questa modifica valevole dalla XII legislatura, oggi noi siamo nella X, quindi non dalle elezioni che ci saranno a settembre, ma da quelle che si svolgeranno auspicabilmente tra 5 anni o meno, al termine della XI legislatura, quindi questa modifica non interesserà le elezioni di settembre, ma le successive.
Per questa ragione, con questa premessa, sono favorevole all’articolo 1.

PRESIDENTE. Ricordo che stiamo votando l’articolo 1. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Anch’io devo intervenire perché ho più volte preannunciato al capogruppo, al segretario del partito, come è giusto, al Presidente della Commissione che non avrei votato mai una legge del genere. Non avrei votato la proposta di legge, ma non avrei votato, come non ho mai fatto, contro il mio gruppo, quindi non avrei partecipato al voto. L’ho detto in tempi non sospetti, per una ragione molto semplice, perché non si cambiano le regole del gioco quando la partita è iniziata, è di tutta evidenza che per quanto riguarda l’XI legislatura, i candidati che hanno dato la disponibilità alla candidatura a Presidente l’hanno fatto sulla base di una legge elettorale vigente, che consentiva loro di candidarsi anche nelle liste, questo hanno fatto, di fatto la partita era iniziata. Non si possono cambiare le regole quando il gioco è iniziato e non mi fate fare esempi banali con il campionato di calcio che è iniziato o la finale della Coppa Italia.
Non avrei partecipato al voto pur ritenendo che questa norma ha una sua validità, quella della incompatibilità tra la candidatura a Presidente e quella a Consigliere, per una ragione molto semplice, perché questa doppia candidatura altera il gioco democratico, altera la competizione e chi si candida a Presidente e contemporaneamente si candida a Consigliere gode in qualità di candidato Consigliere di un vantaggio rispetto all’altro candidato Consigliere della sua lista. Gode di una visibilità maggiore che gli deriva dall’essere il candidato Presidente, dai vantaggi che derivano dalla stampa che lo intervista e gli dà la possibilità di dibattere e di confrontarsi come Presidente, quindi il mio competitore in lista, candidato Presidente, rispetto a me ha un’oggettiva posizione di vantaggio e questo è un fatto oggettivo.
L’altra qual è? Forse è tutta da studiare, ma immaginiamo un attimo che il candidato Presidente, candidato in lista, venga eletto in ambedue le posizioni, come candidato Presidente e come componente di una lista, questo determina “uno svantaggio” e quindi un’alterazione del gioco degli altri componenti delle varie circoscrizioni in cui non è presente il candidato Presidente, perché, ad esempio, se entra in Consiglio come Presidente non entra come Consigliere, questo determina una situazione di vantaggio da studiare, ma sarà, ad esempio, per il primo dei non eletti di quella lista in quella circoscrizione, cosa diversa rispetto alle altre.
Cosa voglio dire? Questa proposta ha un suo valore, ha una sua forte dignità istituzionale e democratica, però, ripeto, non l’avrei votata perché il gioco è partito e non si possono cambiare le regole.
C’è l’emendamento del Consigliere Busilacchi che ovviamente voterò, nelle norme transitorie, che ci dice che le disposizioni dell’articolo 1 entreranno in vigore dalla prossima legislatura, su questo sono d’accordo, questo mi consente di votare come mi chiede il mio capogruppo, come mi chiede il mio partito e lo faccio volentieri anche convinto che questa legge, che andrà in vigore la prossima legislatura, ha una sua validità.
Poi c’è un altro aspetto, quelli che verranno dopo di noi, quando il gioco non sarà iniziato e che saranno pienamente legittimati dal voto del popolo, potranno sempre cambiare questa norma che noi facciamo e che entrerà in vigore dalla prossima legislatura. Questa è un’altra buona ragione per votarla.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Noi a differenza di quanto ha affermato il Consigliere Busilacchi e l’Assessore Cesetti, voteremo contro l’articolo 1 perché confermiamo quello che abbiamo detto prima. Non è che una norma transitoria modifica un pensiero, io sarei molto tentato in questo momento di presentare un bell’emendamento e reinserire la proposta dell’accorpamento dei collegi di Ascoli Piceno e Fermo, ma non lo faccio per un motivo, perché sarei incoerente con quello che ho detto prima. Se io dico che la legge elettorale non si modifica, anche attraverso una norma transitoria la posso cambiare. Sapete perché non lo faccio? Perché i candidati già ci sono ed è giusto che si sappia chi sono, è giusto che già si organizzino ed è giusto che già abbiano iniziato la loro campagna elettorale.
Potrei cambiare le carte, ma non lo faccio, non presento questo emendamento e vi assicuro che la tentazione è tanta perché avranno il diritto di modificare la legge elettorale coloro che arriveranno. Noi abbiamo fatta un anno fa una modifica, non abbiamo ritenuto opportuno modificare questi aspetti, per quale motivo dobbiamo farlo ora, quando poi una norma transitoria entra in vigore tra 5 anni? Questo è quello che non condivido, noi l’abbiamo già modificata ed abbiamo toccato degli aspetti importantissimi della legge elettorale, come i premi di maggioranza. Siamo andati su un aspetto pesante della legge elettorale, non siamo andati su aspetti leggeri, quindi potevamo benissimo farlo allora.
Come Italia Viva rinnovo il voto contrario all’articolo 1 e all’emendamento del Consigliere Busilacchi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Sono rimasto in disparte fino adesso però siamo arrivati a toccare l’apice del non senso. In Ascoli Piceno c’è un detto che dice: “Mi dondoli ma non mi addormenti”, quindi sentir dire che si è a favore a tempo … Oggi non abbiamo soltanto la votazione a favore, contro e astensione, c’è una nuova forma di voto, c’è quella favorevole a tempo e siccome la sposto in avanti di 5 anni prima ero contrario ora sono favorevole. Bisognerà dire a chi dirigerà questo ambaradan di mettere un altro tasto per il voto a tempo.
Se si era contrari prima e non per il metodo, ma per la sostanza …, mi dispiace Consigliere Busilacchi ma se risente il suo intervento non era soltanto nel metodo ma anche nella sostanza, che non può cambiare nel giro di un quarto d’ora, dopo che il gruppo si è riunito e dopo che c’è stata una sceneggiata che è durata 15 giorni. Dalla scorsa volta c’è stata una riunione continua, in itinere, allora facciamo le cose per bene: votatevela, ve la fate, fra 5 anni, fra 1 anno vedremo quello che succede.
E’ ridicolo, io non so la stampa cosa dirà, però è ridicolo. Sono dello stesso avviso del Consigliere Urbinati, non può essere questo, chi vivrà vedrà, la prossima volta chi ci sarà si farà la legge elettorale, perché dobbiamo impegnare chi verrà a cambiare una norma transitoria. Di cosa parliamo, le norme transitorie si fanno sulle cose serie, quando c’è in ballo una attività economica, una normativa che scatta a favore o a danno, ma non in questo modo, facciamo una norma transitoria per una legge elettorale? Se non entra in vigore fra tre mesi che necessità c’è di fare una norma transitoria? Non si fa! La serietà è questa, non si fa, che necessità c’è di riunirsi per fare una sceneggiata per trovare una sintesi, di che cosa? Avete sintetizzato che cosa?
Avete sintetizzato una vergogna! Non incide, allora perché dobbiamo votare? Lasciatela stare, fra tre mesi, fra un anno, chi verrà, chi siederà su questi banchi, deciderà come andare a votare e mi auguro che lo facciano subito, appena insediati.
Tanto in politica va bene tutto e il contrario di tutto, la dimostrazione di ciò la date oggi, partendo 15 giorni fa. Ci chiedete di stare qui a fare cosa? Ad approvare una norma che non ci interessa, che non interessa a chi di noi si candida, né a chi di noi non si candida, ma interessa le future generazioni politiche! Ma ragazzi …

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Intervengo per dichiarazione di voto. Nel mio intervento ho parlato all’inizio di presa per i fondelli e di furto di democrazia e quelle parole rimangono scolpite sul legno dei banchi.
Non capisco, io ho parlato di furto di democrazia e ne ha parlato anche il Consigliere Busilacchi, come mai adesso questa cosa è furto di democrazia e fra un anno non lo è più? Non capisco questa cosa che ha fatto Consigliere Busilacchi, ha parlato giustamente e poi si è perso nei meandri e nella prossima legislatura non sarà più un furto di democrazia, però adesso lo è.
Detto questo, Assessore Cesetti, non capisco come mai chi arriva terzo o quarto fa concorrenza sleale e chi arriva primo e secondo no. Chi arriva primo o secondo ha la possibilità di essere eletto, come è successo al nostro capogruppo, di scegliere se essere eletto come candidato Governatore o come Consigliere, questo è permesso al secondo e non al terzo ed al quarto. C’è qualcosa che non torna!
Noi voteremo contro la proposta del Consigliere Busilacchi e voteremo nettamente contro questo furto straordinario di democrazia, che oggi si sta perpetrando in quest’Aula. Non ricordo che sia successa negli ultimi 10/20 anni una cosa del genere a due mesi dalle elezioni.
Noi voteremo contro l’emendamento del Consigliere Busilacchi, voteremo contro all’articolo 1 e a tutta la legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Sono contento che il Consigliere Busilacchi e l’Assessore Cesetti nel merito non trovino motivi ostativi tanto da bocciare questo articolo. Addirittura si sono detti a favore e l’Assessore Cesetti ha spiegato pure che è un articolo che va a correggere un errore di democrazia.
Il Consigliere Busilacchi che fino a poco tempo fa si strappava i capelli, urlava alla Costituzione, urlava allo scandalo, anche i partiti che in questi giorni sulla stampa hanno urlato allo scandalo, adesso si dicono d’accordo nel merito, dopodiché il problema che hanno sottolineato è la tempistica.
Ripeto quello che ho detto prima sui tempi. Ho spiegato che la norma era stata scritta nel 2019, in tempi non sospetti e chi attualmente critica la norma per la tempistica - alcuni – sono le stesse persone che fino ad una settimana fa avrebbero votato la modifica alla legge elettorale sul ballottaggio, senza mal di pancia. Allora è chiaro che questa della tempistica è un’ipocrisia, è un alibi, e sono anche convinto che se passerà l’emendamento del Consigliere Busilacchi, vedremo queste forze politiche, che in questi giorni sono andate sui giornali dicendo che era un furto di democrazia, stare zitte, la problematica non le riguarda più e la vera ipocrisia è che loro pensavano esclusivamente alla poltrona e quello che succederà fra 5 anni non importa a nessuno.
Io ho fatto una norma che ritengo democratica, che ritengo giusta, la difendo con orgoglio e sono contento che anche il Consigliere Busilacchi e l’Assessore Cesetti abbiano ammesso, nel merito, la validità di questa disposizione.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Innanzitutto vorrei ricordare che sono state modificate ben due leggi in prossimità delle elezioni, anche in tempi minori rispetto a quello con cui noi oggi andiamo a modificare questa legge e anche nelle precedenti leggi sull’elezione del Consiglio regionale erano previste delle norme transitorie.
Ringrazio il Consigliere Busilacchi, non si preoccupi degli attacchi che arrivano dai miei colleghi semplicemente perché ho detto che sarei passata al suo partito, sono preconcetti, poi se è vero o non è vero, l’importante è attaccare.
Scherzi a parte, ringrazio il Consigliere Bisonni e ringrazio l’Aula perché alla fine si è trovato un compromesso che rispetta da una parte gli intendimenti dei proponenti della proposta di legge e dall’altra parte chi magari aveva dei dubbi in merito. Mi sembra che sia un atteggiamento di buon senso.
Magari poi il Consigliere Maggi, visto che è lui il capogruppo del Movimento 5 Stelle, farà la dichiarazione di voto, però mi fa piacere che alla fine di una discussione democratica si trovi un compromesso e si vada avanti comunque, possibilmente parlando anche di altro visto che ai cittadini questa cosa interessa poco se non ai diretti interessati. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Visto che sono stato chiamato in causa ci tengo a chiarire un paio di cose anche se mi pareva di essere stato molto chiaro.
In questi giorni ho sempre detto che avrei votato contro, l’ho detto anche la settimana scorsa, perché non si cambiano le leggi all’ultima curva. Questa mattina sui social ho scritto: “Non entro nemmeno nel merito”, quindi nel merito della norma non sono entrato, il punto è che non si cambiano …, ho ripreso gli appunti che avevo prima quando ho detto: “Nel merito se ne può discutere, il problema è che non si cambia all’ultimo momento”.
Perché ho fatto questo emendamento? Speravo fino all’ultimo di convincere i colleghi della maggioranza, avendo rispetto delle istituzioni penso di aver dato anche una sponda alla I Commissione, che ha fatto un ragionamento, quindi ancora oggi non so se nel merito sono completamente sfavorevole o completamente d’accordo.
L’emendamento è uno strumento per salvaguardare il lavoro della I Commissione, su cui io non ho una posizione, sottrarre l’elemento fondamentale e far intervenire questa modifica adesso, evitando un problema, come ha detto prima l’Assessore Cesetti, di democrazia. Questo è il senso dell’emendamento e, scusate, mi dispiace dirlo al Consigliere Bisonni, in questo momento credo di aver fatto anche un servizio a questa maggioranza ed alla prossima che altrimenti rischiavano di rompersi a causa di una iniziativa che mi sembra non abbia così tanto consenso.

PRESIDENTE Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Credo che ci siano grossi problemi perché non avevamo individuato il premio per la miglior sceneggiata. Questo è il vero problema in quest’Aula, è sotto gli occhi di tutti, non c’è il premio sennò questa sera voi del Partito Democratico avreste vinto il primo premio: la grande sceneggiata!
Ma vi rendete conto? Non so se dentro i vostri cervelli c’è rimasto qualcosa di politico, una legge elettorale che ha grossi problemi in termini istituzionali e di democrazia e vi salva l’emendamento del Consigliere Busilacchi perché non avete il coraggio di dire, a parte qualcuno, come la pensate Questo è il vero problema, vi siete infrattati, siete andati in mezzo ad una siepe.
Ma parliamo di politica seria, Presidente, queste scene lasciamole al teatro!
Oggi ne avete combinata una delle vostre, la migliore!

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Volevo fare la dichiarazione di voto alla fine, ma visto che l’avete fatta tutti adesso, la faccio anch’io, sperando di non doverla fare dopo.
Sono d'accordo con il Consigliere Zaffiri, c'è stata la fiera della demagogia oggi, da una parte e dall'altra, però il premio, Consigliere Zaffiri, è tutto suo!
Diceva qualcuno: “La faccia non basta neanche per fare le punture”, e mi spiego. Noi abbiamo sempre detto che questa proposta di legge non ci appassionava, stasera tutti avete tirato in ballo il Partito Democratico, quindi penso di avere titolo a parlare anche a nome del Partito Democratico.
Abbiamo sempre detto ai proponenti che questa legge non ci appassionava, però siamo seri, quando ci sono degli accordi li portiamo avanti in maniera seria e all'interno di questo ragionamento, che abbiamo fatto con le forze politiche di maggioranza in primis, che abbiamo fatto anche con le forze di minoranza, lei, Consigliere Zaffiri, che è uno dei maggiori esponenti ha portato avanti questa discussione, lo dico con cognizione di causa, perché è chiaro che le proposte di legge, soprattutto quelle elettorali, vanno modificate, ove possibile, io dico possibilmente sempre, con un voto trasversale e lei si era fatto garante di questo. Caro Consigliere Zaffiri, è inutile che oggi faccia le pantomime facendo appelli, si era fatto garante di questo voto trasversale e mi fermo qui per non svergognarla ulteriormente.
Rispetto a queste cose, siccome siamo seri …

(interrompe il Consigliere Zaffiri)

Francesco MICUCCI. Posso stare qui fino a domani mattina a risponderle perché ho da parte mia la verità e quando uno parla con la verità in mano può parlare fino a domani, non ha bisogna di urlare, di sparare cavolate, di dire cose, perché ha la verità dalla propria parte. Siccome siamo seri, abbiamo portato avanti questo ragionamento, rispetto alla fiera della demagogia …, ripeto, ho sempre detto, e torno al punto di partenza, che questa legge non ci appassionava, ma è vero pure che non sconvolge niente. Ho sentito parlare di attacchi alla democrazia, tutta una serie di paroloni di cui ognuno di voi si è gonfiato la bocca, ma di che stiamo parlando? Questa legge andrebbe a incidere sull'1% di tutte le elezioni che ci sono state fino ad oggi, sulla legge oggi in vigore e con la modifica su tutte le elezioni da qui fino al 2100, sono disposto a firmare questo che sto dicendo. Di quale attacco alla democrazia stiamo parlando? Qualcuno avrebbe impedito ai vari signori che avete nominato di candidarsi a Presidente? No. C’è una legge oggi che garantisce a chi arriva terzo o quarto di essere Consigliere? Questo l'abbiamo tolto? No, allora di cosa stiamo parlando?
Se volevate difendere la prerogativa di chi si candida a Presidente, che rappresenta tutta una coalizione, come qualcuno di voi ha detto, l'emendamento che dovevate presentare, caro Consigliere Giorgini, era di prevedere che quello che si applica per il secondo si applica anche per il terzo, per il quarto, per il quinto. Se si libera un seggio per la terza coalizione quel seggio è per il Presidente, poi avrei voluto vedere tutti i candidati Consiglieri del Movimento 5 Stelle, della sinistra, uomini e Dio che andavano a correre sui territori. Non l’avete mica presentato questo emendamento se volevate tutelare tutta questa gente di cui parlate.
Consigliere Giorgini, sono rimasto …, se fuori passasse uno che per 10 anni non è stato da queste parti e si ricordasse di tutti i discorsi del Movimento 5 Stelle originario: “Uno valeva uno”, “Noi siamo i portavoce”, “Ci sto io o ci sta lui che cambia? E’ la stessa cosa!” Invece oggi mi ritrovo con uno che è Consigliere comunale, che è candidato Presidente, che è candidato Consigliere, poi se non si candida lui si candida uno che è già Parlamentare perché magari può sostituirlo, allora forse qualche ragionamento interno, anziché tutto il dibattito su questa leggina che non sposta niente, poteva essere interessante, come poteva essere interessante sulla stampa la conversione del Movimento 5 Stelle.
Caro Consigliere Fabbri, nel territorio marchigiano non si è fatto il dibattito su tutti questi temi che dice lei, poi mi risulta che a Roma, nel giro di una settimana, siccome c’è uno che ha bevuto del mojto di troppo, tutti questi discorsi che avete fatto qui non valgono niente. Lì c’è qualche sedere da tenere al caldo, allora lì vale tutto, invece qui nelle Marche non si può fare, perché qui bisogna parlare di inceneritori, bisogna parlare di questo e di quell'altro e quindi gli accordi non si fanno.
Ripeto, va bene tutto, ormai in politica non mi stupisce più niente, passo avanti che è meglio, ma almeno non facciamo la fiera della demagogia con chi si straccia le vesti, con chi parla di democrazia, perché non stiamo parlando di questo, stiamo parlando di tutt'altra cosa.
Il seggio per la sinistra non ci sarà, la sinistra non sarà rappresentata, sì o no, in base a questa legge. Sarà rappresentata, sì o no, se prenderà voti come tutti noi e lo stesso per il Movimento 5 Stelle. Il seggio non lo fanno le preferenze che prenderà Pinco Pallino o Pinco Pallo, lo fanno i voti che quel partito prenderà nella Regione Marche, nel singolo Collegio della provincia.
Di cosa stiamo parlando? Si poteva evitare? Forse si, c'è stato un ragionamento per cui io pure ho pensato in tutta onestà che c'è un vantaggio competitivo eccessivo per il candidato Presidente, allora lo si esplicita e si dice: “Il candidato Presidente, rappresenta tutta la coalizione deve diventare Consigliere anche se arriva quarto”, esplicitiamolo, diciamolo, quindi è chiaro per tutti, anche per chi si candida che sa che non diventerà mai Consigliere regionale. Lo si espliciti, oppure di cosa stiamo parlando? Anche qui nella fiera della demagogia …, perché questo non toglie un seggio a qualcuno, né con questa legge né senza, questo è.
Approviamo l'emendamento che dice che tutta questa legge, che secondo me è giusta per non dare, ripeto, vantaggi competitivi a chicchessia, l’approviamo fra 5 anni, non è il massimo della vita? Va bene, però, ripeto, tutta la discussione che c'è stata fino ad oggi credo che sia stata eccessiva.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Chiedo di sbrigarci a votare perché è da stamattina che stiamo qui, visto che il tema è molto importante e sofferto, se tutte queste energie le dedicassimo alle infrastrutture …

PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Busilacchi, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Maggi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pergolesi, Rapa, Sciapichetti, Traversini.
Contrari: Carloni, Celani, Fabbri, Giorgini, Leonardi, Malaigia, Talè, Urbinati, Zura Puntaroni.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 1 bis (articolo aggiuntivo)
Emendamento 1 bis/1 a firma della I Commissione. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. A dire il vero è pleonastico dal mio punto di vista, ma il dirigente ha insistito per richiamare con questo emendamento una disposizione che quando fu abrogata nella modifica di ottobre, ritenevamo essere assorbita dal dettato della legge nazionale, ma giusto per maggior chiarezza, ad abundantiam, come si dice, mettiamola pure. È questo il senso.

PRESIDENTE. Emendamento 1 bis/1. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Busilacchi, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Maggi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pergolesi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Traversini.
Contrari: Carloni, Malaigia, Talè, Urbinati, Zura Puntaroni.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2.
Emendamento 2/1. Decaduto

Emendamento 2/2 a firma del Consigliere Fabbri. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Fabbri, Giorgini, Malaigia, Zaffiri.
Contrari: Biancani, Bisonni, Busilacchi, Carloni, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Rapa, Sciapichetti, Traversini.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Busilacchi, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Maggi, Mastrovincenzo, Minardi, Pergolesi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Traversini, Urbinati.
Contrari: Carloni, Fabbri, Giorgini, Malaigia, Zaffiri.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3.
Sub emendamento 3/1/1 a firma del Consigliere Busilacchi. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Annuncio il mio voto contrario a questo subemendamento perché è una pura ipocrisia, l'ho detto prima, che senso ha fare oggi una legge che viene applicata fra 5 anni? Perché qualcuno dopo di noi avrà la possibilità di modificarla? Ma di cosa stiamo parlando? Se vogliamo salvare la faccia e prendere in giro i marchigiani è un conto, se vogliamo fare le persone serie, questo emendamento va bocciato. Chi verrà dopo di noi giudicherà, non ha bisogno di questo, perché chi verrà dopo di noi potrà fare con calma tutto quello che vuole e quindi decidere se modificare la legge o no, non serve questo emendamento.
Ripeto, chi sottolineava le modifiche in relazione al tempo era disposto a votare il ballottaggio e domani, scommetto, se passerà questo emendamento, tutti quelli che si scandalizzavano, si strappavano i capelli, saranno contenti e beati perché il problema non era il furto della democrazia, ma la loro poltrona, perché abbiamo visto che l'Aula ha condiviso il principio che prevede questa legge.
Questo emendamento è una pura ipocrisia, non serve, è inutile, chi verrà dopo di noi penserà a fare quello che vuole. Allora, invito i colleghi che fino adesso hanno detto che era tutto sbagliato, ad essere coerenti, se è tutto sbagliato anche questo è sbagliato. Giudicheranno i marchigiani se siete stati sinceri o se siete stati anche voi dei difensori di poltrone.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Intervengo per motivi personali, parla lui di poltrone, lui che ha cambiato tre poltrone, è stato eletto con il Movimento 5 Stelle, si è fottuto i soldi del Movimento 5 Stelle ed è passato al gruppo Misto e poi ai Verdi, ha altri 40 giorni per passare ad un altro partito e parla di poltrone.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Prendo atto che il Consigliere Giorgini ha detto la parola “fottuto” e sta agli atti con le registrazioni.

PRESIDENTE. Sub emendamento 3/1/1. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Busilacchi, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Maggi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pergolesi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Traversini.
Contrari: Bisonni, Carloni, Celani, Fabbri, Giorgini, Leonardi, Malaigia, Talè, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Astenuti: Biancani.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 3/1. Decaduto

Articolo 3, così come emendato. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Busilacchi, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Maggi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pergolesi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Traversini.
Contrari: Bisonni, Carloni, Fabbri, Giorgini, Malaigia, Talè, Zaffiri.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4 (Dichiarazione d’urgenza). Serve la maggioranza assoluta. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Busilacchi, Ceriscioli, Giacinti, Maggi, Mastrovincenzo, Minardi, Pergolesi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Traversini.
Contrari: Carloni, Celani, Fabbri, Leonardi, Talè, Urbinati.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Oggi abbiamo assistito ad una sceneggiata e ad una grande ipocrisia, comunque sono soddisfatto che questa legge venga approvata, perché, come ho sempre detto, va ad eliminare un privilegio che io ed altri volevamo combattere.
Se questo vantaggio si combatterà fra 5 anni e non subito, non importa, però l’importante è che si sia capito che questa cosa non è stata fatta contro qualcuno, ma per difendere i diritti dei più. Anche se sarà applicata fra 5 anni sono contento e soddisfatto che l’Aula oggi abbia difeso i diritti di 30 persone, a discapito del privilegio di uno. Grazie.

PRESIDENTE. Testo unificato delle proposte di legge nn. 246, 265, 269, 272, 277, 306, 367, emendato. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Busilacchi, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Maggi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pergolesi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Traversini.
Contrari: Carloni, Celani, Fabbri, Giorgini, Leonardi, Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 364
ad iniziativa del Consigliere Biancani
“Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 18 gennaio 2010, n. 2 ‘Istituzione della rete escursionistica della Regione Marche” come modificata dalla legge regionale 5 marzo 2020, n. 10’”

Nuova titolazione: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 18 gennaio 2010, n. 2 “Istituzione della rete escursionistica della Regione Marche” come modificata dalla legge regionale 5 marzo 2020, n. 10 e alla legge regionale 22 aprile 2020 n. 14 “Incentivi per la rimozione e lo smaltimento di piccoli quantitativi di rifiuti contenenti amianto”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 364 del Consigliere Biancani.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Si tratta solamente di rispondere ad una impugnativa che ha fatto il Ministero delle infrastrutture e dell’ambiente - se fossi in loro mi vergognerei - non sto a spiegare tutto perché è già passata in Commissione, ci ha chiesto alcune precisazioni rispetto alla legge n. 10, che abbiamo approvato in Aula il 5 marzo 2020 e che riguarda la modifica della rete escursionistica regionale delle Marche e la legge 14/2020 che riguarda gli incentivi per la rimozione e lo smaltimento di piccoli quantitativi di amianto.
La proposta di legge comprende una serie di modifiche richieste dal Ministero, verificate dai servizi, sia della Giunta che del Consiglio regionale, l'abbiamo condivisa in Commissione, si tratta di assecondare alcune richieste, senza modificare la ratio complessiva sia della legge 10/2020 che della legge 14/2020.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Per quanto riguarda la rete escursionistica, secondo me, il Ministero ha fatto benissimo a rivendicare le sue priorità, perché la mia Commissione con il suo Presidente si era molto allargata su competenze ministeriali, quindi la cosa è perfettamente giusta. Ho apprezzato molto.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 364. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 374
ad iniziativa del Consigliere Traversini
“Disposizioni urgenti in tema di sviluppo economico, attività produttive e prelievo venatorio”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 374 del Consigliere Traversini.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Grazie Presidente. Come avete visto dal titolo della legge ci sono vari temi, l’ho definita “leggina arcobaleno”, però è molto importante perché risponde alle esigenze legate al Covid, che sono rimaste in sospeso. Sono emendamenti proposti dagli Assessorati e dai Consiglieri.
Articolo 1. Per quanto riguarda la definizione di criteri di priorità per gli investimenti fatti da aziende biologiche in merito all'uso di oli biodegradabili per macchinari che sono destinati alla produzione.
Articolo 2. Proposto e fatto proprio dalla Commissione, riguarda i negozi che iniziano la liquidazione, che per legge hanno 13 settimane di tempo. Quello che è successo con il Covid ha interrotto il periodo di liquidazione e farla in questo periodo potrebbe richiedere tempi molto lunghi, quindi si porta nell’anno a 20 mesi la liquidazione.
Articolo 3. Legato alla legge 4.0, l'articolo riguarda l'attuazione della legge 4.0 ed interviene sui tempi di presentazione del piano triennale, che non è stato approvato. Si stava studiando, ma la questione del Covid ha interrotto questa fase, che necessita di nuovi termini per quanto riguarda l'approvazione, il che significa il 31 ottobre dell'anno precedente ed entro il 31 gennaio va discussa in Consiglio.
Articolo 3 bis. Viene introdotto un principio legato alla modifica della legge sui mulini e vengono definiti a carico dell'amministrazione concedente i costi relativi alla manutenzione straordinaria, grazie soprattutto ad atti appositi della Giunta.
Questo definisce in maniera chiara il principio che i costi di manutenzione straordinaria per quanto riguarda i beni demaniali sono a carico di chi concede la concessione, altrimenti la legge dei mulini approvata non riuscirebbe a partire in maniera corretta.
Articolo 4. Legato al discorso finanziario e all’accordo che abbiamo fatto con i Confidi circa 3 mesi fa, dove il 70% è legato al credito e il 30% alla garanzia. Questo è qualcosa di stabilito, ma che potrebbe anche variare, potrebbe diminuire il credito e aumentare la garanzia. Così è stata aumentata a 12 mila euro la somma della garanzia per i finanziamenti fino a 150 mila euro, da 10 a 12 mila, così si è stato stabilito di fissare il tasso d'interesse massimo che viene applicato dalle banche per non trovare sorprese.
Ci sono poi tre articoli che sono legati al mondo venatorio, ma si capisce al volo che tutti sono legati alla questione Covid, non toccano la legge 7 sulla caccia, infatti non ci sono emendamenti di nessun tipo. Uno riguarda l'esercizio venatorio da appostamento fisso, la cui autorizzazione veniva rinnovata ogni anno, il nuovo piano faunistico venatorio ha stabilito ogni cinque anni perché la burocrazia era eccessiva. Per presentare le domande si muovono 3/4 mila cacciatori, in questo periodo di Covid, per evitare tutto questo movimento e questa eccessiva burocrazia, si può pagare la tassa di concessione entro il 31 luglio, poi il prossimo anno si farà la procedura del rinnovo totale dell'appostamento fisso.
Articolo 6. Riguarda l'iscrizione all’ATC, i cacciatori devono pagare entro la fine di giugno e dall’1 luglio scatta una maggiorazione della tariffa, sempre per il discorso del Covid abbiamo posticipato il termine di pagamento al 31 luglio, senza alcuna maggiorazione.
Ecco perché prima tra ho chiesto l'anticipazione di questo atto, non sapendo come andava a finire la giornata sarebbe stato un peccato non approvare queste norme, che danno una risposta alle esigenze dei cittadini.
Articolo 7. ZAC, zone addestramento cani, che sono gestite dagli ATC, la cui autorizzazione viene prorogata per tutta la stagione venatoria di quest'anno, in modo da evitare la richiesta di firme a tutti i proprietari, considerata la difficoltà dei movimenti che in questo periodo sono molto complicati.
L'articolo 7 bis è legato all'AIA, l’autorizzazione integrale ambientale, che attualmente viene passata al Suap e poi alla Regione. Si prevede il passaggio della richiesta direttamente alla Regione per velocizzare i tempi, perché è l'autorità competente. Il doppio passaggio fa perdere tempo e qualche volta non riesce a dare risposte esatte perché la Regione deve prendere dei provvedimenti, che magari sono in ritardo. Velocizza sburocratizzare il passaggio, ma non si toglie potere al Suap, si fa in modo che l’autorizzazione avvenga in tempi più celeri.
Articolo 7 ter è quello relativo ai mulini, entro 120 giorni dall'entrata in vigore della legge si devono fare gli atti riguardanti la manutenzione straordinaria.
Articolo 8. Invarianza finanziaria.
Articolo 9. Dichiarazione d’urgenza, che mi sembra abbastanza evidente. Ho chiesto prima l’anticipazione perché c'era il rischio di non riuscire a discutere questa proposta di legge.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Tenetevi forte perché ho bisogno di un paio d'ore per relazionare perché ho la delega del Consigliere Talè, il quale mi ha detto: “Allunga il brodo perché i cacciatori ci stanno a sentire”, quindi, vado avanti.
Questa è un “minibus”, non un “omnibus” e dopo che ha relazionato il Presidente Traversini credo che ci sia poco da aggiungere. E’ il recepimento di una serie di richieste che i vari servizi e i vari Assessorati hanno fatto in funzione dell'emergenza che abbiamo vissuto in questi mesi.
Penso che l'aspetto più significativo sia quello relativo alle vendite in liquidazione, alcune già a marzo erano iniziate, magari negozi che stavano per chiudere l'attività si sono visti interrompere questo periodo, quindi si riattiva questo processo, lo si allunga da 13 a 20 settimane, anche in modo discontinuo quindi, ahimè, si dà una piccola agevolazione a quelle attività che chiuderanno. Non siamo molto allegri da questo punto di vista.
L'altro aspetto riguarda la caccia, sorvolo sull'articolo 4 che è la modifica alla legge 13, che abbiamo approvato nel 2020, che riguarda i Confidi, l’ha spiega bene il Presidente Traversini. Su questo non sono assolutamente d'accordo, considerato che non condivido la legge 13, su com'è stata congegnata, quindi, nemmeno l'articolo 4.
L'articolo 3 bis va bene, introduciamo il discorso sui mulini, perfetto, sono a carico dell'amministrazione concedente i costi per la manutenzione straordinaria dei beni demaniali.
Si arriva alla fine con una serie di considerazioni relative all'attività venatoria, arriviamo lunghi perché l’iscrizione all’ATC scade oggi, il 30 giugno. Mi auguro che i cacciatori siano stati avvertiti. Oggi ho parlato con il Funzionario competente e mi ha detto che questo messaggio era passato per metà, quindi mi auguro che i cacciatori non abbiano fatto tutti i versamenti, altrimenti questa legge sarebbe inutile, se qualcuno non lo avesse fatto ha tempo di farlo fino al 31 luglio, senza pagare alcuna maggiorazione.
Lo stesso dicasi per quanto riguarda il rinnovo delle autorizzazioni per gli appostamenti fissi, per gli avvistamenti, in pratica, non devono fare altro se non riprodurre il versamento, mentre non occorre presentare la domanda. Poi c'è tutto il discorso delle ZAC, zone addestramento cani, che sono gestite dagli Ambiti territoriali di caccia, che mantengono la loro efficacia fino alla conclusione della prossima stagione venatoria 2020/2021.
Quindi tutta una serie di piccole considerazioni, di piccole proroghe, forse l'aspetto più significativo è relativo all’articolo 7 bis, con le misure di semplificazione che tanto ci auguriamo che vengano applicate da questa Regione, per la presentazione delle istanze di autorizzazione integrata ambientale, la famosa AIA. Non è stato attuato da parte dell'amministrazione e della Giunta l’impegno che era stato preso all'inizio di questa consiliatura, quello di mettere mano alla rivisitazione completa del testo unico dell'urbanistica, la 34 del 1992, che contiene anche tutte queste procedure per ottenere le autorizzazioni in materia ambientale. Mi auguro che prossimamente, chi siederà in questi banchi, procederà al rifacimento totale della legge 34/1992, alla semplificazione di tutti i procedimenti necessari per ottenere l'autorizzazione per costruire nelle zone dove c’è un regime vincolistico di tipo ambientale.
Sono favorevole a questa proposta di legge, tranne naturalmente all'articolo 4 di cui ho parlato in precedenza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Intervengo solamente per sottolineare l'articolo 1 che introduce un principio molto importante dal punto di vista ambientale.
Noi ci siamo caratterizzati per molte leggi green che abbiamo approvato in questa legislatura. Questa è in una omnibus ed introduce un concetto importantissimo, quello relativo agli oli e a tutti i lubrificanti biodegradabili.
Oggi sul mercato esistono prodotti che hanno raggiunto il costo di quelli sintetici. Gli oli biodegradabili, avendo una lavorazione più complicata, fino a qualche tempo fa costavano molto di più, ora sarà possibile utilizzarli perché noi mettiamo una premialità in tutti i bandi dell'agricoltura biologica, non solo sui mezzi di trasporto, ma anche su quelli che vengono utilizzati per la trasformazione, ad esempio le aziende vitivinicole, i cui macchinari per la produzione del vino potranno essere lubrificati con oli biodegradabili, parliamo di quantità importanti, avranno un punteggio in più su tutti i bandi di accesso al Psr e cercheremo di studiare una norma per agevolare l’utilizzo dei oli biodegradabili in tutti i bandi, compreso quello il Feamp. Non l’abbiamo messo sui motori marini, viste le quantità enormi utilizzate, ci sarebbe una differenza troppo pesante a carico delle aziende. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Intervengo, ma sono telegrafico. Mi sento in dovere, non sarei tranquillo se non lo facessi, di ringraziare il Presidente Traversini e la Segretaria della II Commissione perché hanno fatto un lavoro su quelle norme molto attento, responsabile, puntuale, con una grande competenza e grande equilibrio politico, quindi competenza per quello che riguarda la Segretaria della II Commissione ed equilibrio per quello che riguarda il Consigliere Traversini.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Semplicemente per annunciare il mio voto favorevole, tranne che sull'articolo 4.
Ringrazio i colleghi della Commissione per aver immediatamente accolto la richiesta che veniva dal territorio, in merito alle vendite di liquidazione, dai negozi che avevano deciso la chiusura la cui liquidazione era stata interrotta a causa del Covid.
Per quanto riguarda gli altri articoli sono risposte a vari settori che possono trovarsi in difficoltà. Quindi, voto favorevole della Lega, chiaramente, tranne che sull'articolo 4.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Anche per me una breve dichiarazione di voto favorevole a questa proposta di legge, che va a supporto di alcune situazioni, che va a correggere alcune difficoltà legate alla questione dell'emergenza Covid.
Anche per quanto riguarda Fratelli d'Italia non ci sarà il voto sull'articolo 4, ma ci sarà un voto favorevole sul resto degli articoli e sulla proposta.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7 ter. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 9 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Io ed il Consigliere Maggi abbiamo votato contro gli articoli che riguardano la caccia, è inutile ribadirlo, però siamo a favore della proposta di legge, chiedo, quindi, la votazione per appello nominale a nome dei Consiglieri Maggi, Pergolesi, Busilacchi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rapa.

Boris RAPA. Chiedo la votazione per appello nominale.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 374. La pongo in votazione per appello nominale.
Favorevoli: Busilacchi, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Leonardi, Maggi, Malaigia, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pergolesi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini, Zaffiri.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 20,20