Resoconto della seduta n.171 del 07/10/2014
SEDUTA N. 171 DEL 7 OTTOBRE 2014

La seduta inizia alle ore 10,45

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 171 del 7 ottobre 2014. Do per letto il processo verbale della seduta n. 170 del 30 settembre, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.
Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge regionale:
n. 447 in data 1 ottobre, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Ulteriori modifiche alla legge regionale 23 dicembre 2013, n. 49 'Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2014 e pluriennale 2014/2016 della Regione. Legge finanziaria 2014'”, assegnata alla II Commissione assembleare in sede referente e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento Interno;
n. 448 in data 2 ottobre, ad iniziativa dei Consiglieri Brini, Marinelli, concernente: “Norme per il recupero abitativo dei sottotetti esistenti”, assegnata alla IV Commissione assembleare in sede referente, al Consiglio delle Autonomie Locali per il parere ai sensi dell'articolo 11, comma 4 della legge regionale n. 4/2007, al Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro, per il parere ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lettera c) della legge regionale n. 15/2008 e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento interno;
n. 449 in data 2 ottobre, ad iniziativa dei Consiglieri Perazzoli, Traversini, Ortenzi, Sciapichetti, Pieroni, Bellabarba, Badiali, Busilacchi, concernente: “Modifiche alla legge statutaria 8 marzo 2005, n. 1”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento interno;
n. 450 in data 2 ottobre, ad iniziativa dei Consiglieri Perazzoli, Traversini, Ortenzi, Giancarli, Sciapichetti, Badiali, Pieroni, Bellabarba, Acacia Scarpetti, Busilacchi: “Testo Unico delle disposizioni in materia di trattamento economico dei Consiglieri regionali. Modifica alle leggi regionali n. 20/2001 e n. 14/2003”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente, alla II Commissione assembleare per il parere ai sensi dell'articolo 69 del Regolamento interno e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento interno.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 730 del Consigliere Cardogna: “Contrarietà della Regione Marche agli indirizzi contenuti nel cosiddetto decreto “Sblocca Italia” in punto di semplificazione delle procedure relative al settore energetico (idrocarburi convenzionali e non)”;
n. 731 del Consigliere Zinni: “Salvaguardia Aziende marchigiane che producono shopper”.
Comunico, inoltre, che ho provveduto con decreto n. 13 del 6 ottobre 2014 alla nomina di due componenti del Consiglio di Amministrazione della Cooperativa artigiana di garanzia “Metaurense” di Fano.
Il Presidente della Giunta regionale, in data 26 settembre, ha promulgato la seguente legge regionale:
n. 23 “Modifiche alla legge regionale 21 dicembre 2012 n. 44 'Individuazione del limite demografico minimo delle Unioni dei Comuni e modifica alla legge regionale 1 luglio 2008, n. 18 'Norme in materia di Comunità montane e di esercizio associato di funzioni e servizi comunali'”.
Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bucciarelli, Cardogna, Ciriaci e gli Assessori Giannini, Giorgi.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Detto questo, passiamo a trattare l'ordine del giorno. Come comunicato alla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, su proposta della Giunta, considerati i tempi stretti di approvazione, provvediamo, se siete d'accordo, ad iscrivere d'urgenza al punto 2 bis la proposta di legge n. 447. In sede di Conferenza dei Capigruppo non c'è stato alcun problema, quindi, la consideriamo iscritta al punto 2 bis. Io non ho altre comunicazioni da fare.

Comunicazioni ai sensi dell'art. 35, VI comma, del R.I.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Presidente mi rivolgo a lei come nume tutelare dei Consiglieri regionali.
Sono costretto a far presente che l'Assessore Mezzolani quando mi risponde alle interrogazioni non mi risponde il vero.
Non credo che la relazione che mi è stata consegnata l'abbia fatta l'Assessore Mezzolani, sono sicuro che non l'ha fatta, ma purtroppo recita questa firma in calce, questa era l'interrogazione sulla casa protetta, e la sua dichiarazione è smentita dalla determina del Dirigente dell'ufficio tecnico dell'Azienda sanitaria USL 13 del 14 luglio 2003.
Le faccio perdere tempo perchè su quello spreco di soldi qualcuno ha fatto firmare all'Assessore Mezzolani, ed io la prego, Assessore Mezzolani, di andare a vedere chi le formalizza queste cose che lei firma. Si parla della realizzazione di un manufatto che non permetteva la completa definizione a livello di fondazione ed arredi, cioè tutti questi soldi servivano, ma non per il problema delle fondazioni e degli arredi.
Un vero peccato che dove noi andiamo a scavare, approfondendo la situazione, non si parla di fondazioni e di arredi, ma di finiture ed arredi che è cosa ben diversa perché poi questa situazione si è fermata per problemi alle fondazioni, quindi, è chiaro del perché hanno fatto scrivere questa cosa e l'hanno fatta firmare all'Assessore Mezzolani ponendo in essere un falso. Questo è un falso!
Vogliamo entrare nel merito di che tipo di falso sia? Non lo so, comunque Assessore e Presidente questo è un falso e mi dispiace molto che l'Assessore Mezzolani si presti a firmare cose che non sono farina del suo sacco, ma cose che qualcuno gli propina.
Io non posso non dire che questo non è un falso, questo documento con la firma che c'è sotto.
Detto questo, mi scuso ancora, le faccio perdere altri 20 secondi, ai Consiglieri regionali, parla il Consigliere Marinelli, è stato detto che la mobilità attiva e passiva veniva fornita ogni due anni. Non so se sbaglio, questo lo avete sentito tutti, ed il 2 ottobre 2014 è uscito questo articolo sul giornale "Il Corriere Adriatico" dove si parla della mobilità attiva del 2013, quindi, è già uscita, è uscita per i giornali e non per noi. Chi dice che deve uscire ogni due anni, qui dentro, sta prendendo in giro 43 persone, va bene che ci prende in giro gratis, ma ritengo che questo, Presidente, non sia tollerabile, la prego di voler intervenire perché non si può far dire ad un Assessore che i risultati della mobilità attiva e passiva vengono fuori ogni due anni quando il giornale i risultati li ha, quindi, il Direttore generale dell'Asur ed i vari Direttori di Area vasta devono rispondere di questi comportamenti.

PRESIDENTE. Io non posso entrare nel merito, se vuole lo fa l'Assessore.
Posso solo dire che se c'è la richiesta di un Consigliere, qualsiasi esso sia, di qualsiasi gruppo, questo dovrebbe essere in grado di avere le notizie prima di tutti gli altri e comunque prima della stampa. Se questo è avvenuto, l'autore di questa cosa non può che essere pesantemente redarguito perchè è lesiva della dignità, ma soprattutto delle competenze e del ruolo dei Consiglieri regionali.
Nel caso in cui questo fatto risponda a verità, e non ne ho dubbi, lo stigmatizzo come grave.
Per il resto non posso rispondere di altro.
Partiamo con le interrogazioni.

Interrogazione n. 1699
ad iniziativa del Consigliere Cardogna
"Opportunità di effettuare il controllo numerico dei cinghiali mediante uso di armi da fuoco all'interno della Riserva naturale statale Gola del Furlo"
(Rinvio)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1699 del Consigliere Cardogna.
All'interrogazione dovrebbe rispondere l'Assessore Malaspina che è presente, ma il Consigliere Cardogna ha chiesto congedo per la seduta odierna, quindi, la rinviamo.

Interrogazione n. 1807
ad iniziativa del Consigliere Marinelli
"Iniziative volte alla sicurezza e alla sopravvivenza dei bambini e dei lattanti - stato di attuazione della mozione n. 444 del 24 gennaio 2013"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1807 del Consigliere Marinelli.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Luchetti.

Marco LUCHETTI. Avrei voluto presentare in allegato a questa interrogazione un documento che stiamo aspettando dall'Ufficio scolastico provinciale, ma non ci è ancora pervenuto, però credo che sia giusto rispondere al Consigliere Marinelli, sulla base della mozione che era stata approvata da questo Consiglio con la quale si impegnava la Giunta a promuovere in tutte le sedi istituzionali una specifica normativa sulla sicurezza e la sopravvivenza dei bambini nelle scuole dell'infanzia.
Già nella precedente occasione in cui ci siamo occupati dell'interrogazione 1173, io e l'Assessore Mezzolani avevamo fatto un po' il punto, mi riferisco e parto da quelle risposte per dire quello che è stato fatto in merito a questa problematica.
Prendendo spunto dalla risposta che ho dato al Consigliere Marinelli, ribadisco che il corso di formazione che si era tenuto dal 2010 in avanti per tutti i docenti delle scuole dell'infanzia, cioè del primo ciclo infanzia, elementari e prima media, si è concluso ed è stata una delle azioni specifiche più importanti che abbiamo fatto nella nostra scuola per la formazione di tutti i docenti in tutte le scuole responsabili della sicurezza.
In questo quadro si è trattato anche l'importante tema delle manovre di disostruzione e sotto questo aspetto, diciamo, si è concluso questo ciclo di formazione che ha preso tutte le scuole. Pertanto possiamo dire di essere a buon punto. In più il Consigliere Marinelli saprà che nel marzo di quest'anno è nata una convenzione con Miur, il Ministero dell'ambiente, il Garante nazionale dell'infanzia e si è dato origine, attraverso dei finanziamenti specifici da parte del Miur, ad un ulteriore corso di formazione dei docenti. Questo è avvenuto dallo scorso aprile. Nelle Marche sono state prese a riferimento tre scuole, esattamente ad Ascoli, a Pesaro e ad Ancona, i docenti di Macerata hanno fatto riferimento a queste tre classi, perché da parte del Miur non erano previsti corsi in tutte le province, ed è stato fatto un ulteriore corso di formazione sulla disostruzione. Questi interventi necessari hanno preso spunto da incresciosi avvenimenti che sono avvenuti all'interno delle scuole.
Per quanto riguarda il pronto soccorso, al di là che quel primo corso di formazione dei docenti comprendeva anche l'utilizzo del defibrillatore, stiamo trattando specificatamente con l'Inail. Lo faremo in questa settimana e nell'ambito di un ulteriore stanziamento, per quanto riguarda la formazione dei docenti, dovremmo prevedere con l'intervento del 118 e con i pediatri un intervento specifico per la rianimazione pediatrica.
Questo lo faremo se riusciremo con l'Inail a metterci d'accordo ad intervenire, nell'ambito di questo progetto di formazione, anche in questo campo. Gli stanziamenti che abbiamo a disposizione non riguardano specificatamente la rianimazione pediatrica, però siamo d'accordo con il Servizio salute, e l'abbiamo comunicato pure all'Inail, di utilizzare questa occasione anche per la rianimazione pediatrica.
Quello che si è fatto, ecco perché volevo consegnare al Consigliere Marinelli il resoconto di questa azione formativa, viene definito dall'Ufficio scolastico regionale una delle migliori buone pratiche che si sono avute nell'ambito della scuola italiana, perché con quella azione siamo riusciti a coprire tutte le scuole del primo ciclo della nostra regione.
Dopo l'interrogazione abbiamo affrontato il discorso dell'intervento di pronto soccorso in merito alla rianimazione pediatrica con alcuni pediatri e c'è stata evidenziata una certa difficoltà nell'attivare questo tipo di formazione, però, al di là dell'utilizzo del defibrillatore, abbiamo preso accordi per cui la Commissione preposta al nuovo corso di formazione ha questo obiettivo. Speriamo di riuscire a mettere insieme quelle professionalità che possano agire in maniera efficace per questo tipo di formazione.
Teniamo conto che abbiamo già la rete di formazione alla sicurezza, ed abbiamo 12 scuole polo nell'ambito della regione Marche a cui fanno riferimento tutte le altre scuole. Richiameremo i responsabili dei vari plessi scolastici perché partecipino a questo nuovo ciclo di formazione per cui possiamo dire che, in questa azione, siamo a buon punto, ovviamente non possiamo accontentarci perché migliorare questa operatività è fondamentale per la sicurezza dei nostri ragazzi.
Farò avere al Consigliere Marinelli il resoconto dell'Ufficio scolastico regionale per quello che già si è fatto, ed il discorso sulla disostruzione è stato affrontato in termini molto concreti.
Per quanto riguarda l'altro aspetto, nel momento in cui si riuscirà a realizzare questo ulteriore corso di formazione, faremo sapere gli esiti che avremo ottenuto, tenendo conto che siamo riusciti ad avere i fondi per questo corso grazie all'intervento del Servizio salute, considerando la necessità di convincere l'Inail a produrre questo sforzo in quell'ambito. Se questo non venisse accolto, perché quei fondi sono finalizzati efficacemente nell'ambito della legge 81 e pertanto alla prevenzione della salute nei luoghi di lavoro, abbiamo pensato di attivare corsi specifici attraverso il Fondo sociale europeo nel momento in cui avremo la disponibilità dei fondi stessi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marinelli.

Erminio MARINELLI. Grazie Presidente. Prendo atto, Assessore, di quanto da lei detto e mi compiaccio del lavoro fatto anche perché molte mozioni che vengono presentate rimangono carta straccia. Mozioni che molte volte vengono presentate politicamente, ma altre, come questa, vengono presentate da un medico perché un bambino a settimana muore soffocato ed una regione civile e bella come la nostra non può non mettere in atto una serie di meccanismi e di interventi per cercare di limitare queste situazioni incresciose di bambini che muoiono perché non c'è personale adeguatamente formato ad intervenire nel momento del bisogno.
Aspetto questo resoconto, Assessore, se possibile scrivete anche quante scuole e quali scuole hanno aderito a questo progetto e il numero dei partecipanti, perché non ho capito bene se questa formazione significa solo informare della situazione pericolosa, dei momenti di ostruzione nei bambini, oppure sono dei corsi ad hoc..., corsi ad hoc, quindi, insegnanti che sono abilitati ad intervenire nel momento del bisogno.
Questo è opportuno, ne prendo atto, come pure credo che sia importantissima la rianimazione pediatrica. E' una cosa diversa perché, in quelle condizioni di difficoltà, purtroppo il bambino non arriva alla rianimazione pediatrica ed anche con l'intervento lodevole, tempestivo, del 118, non è possibile intervenire e salvargli la vita che perde per un nonnulla.
Ben vengano questi corsi di formazione, che si propagandino, considerata anche la necessità di dare un riscontro alla mozione che è stata votata l'8 aprile da tutti, con l'intervento anche del Presidente della V Commissione Busilacchi che ha cercato di perorare e di aumentare la qualità di quella richiesta. Richiesta, secondo me, di aiuto in una regione civile e sociale come la nostra. Grazie.

Interrogazione n. 1777
ad iniziativa del Consigliere Pieroni
"Situazione Banca delle Marche - problematica blocco azioni"

Interrogazione n. 1394
ad iniziativa dei Consiglieri Badiali, Giancarli
"Percorso di rafforzamento patrimoniale di Banca delle Marche e su un possibile intervento statale volto al consolidamento di Banca Marche"

Interrogazione n. 1677
ad iniziativa dei Consiglieri Zinni, Natali, Acquaroli, Romagnoli
"Situazione Banca Marche"

Interrogazione n. 1356
ad iniziativa del Consigliere Pieroni
"Grave situazione di Banca Marche"

Interrogazione n. 1331
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Piano esuberi - Banca Marche"
(abbinate)
(Rinvio)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1777 del Consigliere Pieroni, l'interrogazione n. 1394 dei Consiglieri Badiali, Giancarli, l'interrogazione n. 1677 dei Consiglieri Zinni, Natali, Acquaroli, Romagnoli, l'interrogazione n. 1356 del Consigliere Pieroni e l'interrogazione n. 1331 del Consigliere Latini, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Presidente, consiglio una discussione alla presenza del Presidente Spacca che su questa materia ha sempre relazionato, anche in considerazione del fatto che ci sono degli aggiornamenti in merito al progetto Fospa Credito Fondiario ed alcuni aggiornamenti riguardano i margini di partecipazione privata, quindi, per evitare una discussione monca, suggerisco all'Assemblea, altrimenti possiamo avviare una discussione che non tiene conto dell'aggiornamento che il Presidente sta facendo, di aspettare una settimana per una rassegna ricognitiva di tutte le informazioni che abbiamo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Accolgo le riflessioni fatte dall'Assessore Marcolini in quanto, se ci sono delle, chiamiamole, "novità" sono interessanti e da ascoltare perché, per lo meno, il senso della mia interrogazione, ma anche un po' delle altre, era quello di tenere alta l'attenzione su una problematica così importante.
Se il Presidente il prossimo Consiglio potrà essere presente in Aula sarà una discussione più ampia, più forte e più sentita.
Per quello che mi riguarda va bene il rinvio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Sono d'accordo con quanto ha detto ora il Consigliere Pieroni, potevo a questo punto fare a meno di intervenire, però concordo con quanto ha detto, condivido le motivazioni portate dall'Assessore Marcolini e, quindi, se ne discuta la prossima settimana alla presenza del Presidente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Accetto il rinvio, mi preme dire all'Assessore che sarebbe il caso, vista la situazione di assoluta precarietà sull'argomento, di darci anche un tempo limite come istituzione per iniziare a manifestare politicamente il nostro dissenso nei confronti degli organi centrali della Banca d'Italia perché non credo che una Regione come le Marche possa avere la sua banca, unica banca principale, in stato di commissariamento. Sui giornali si legge di probabile proroga, credo che sia una situazione oramai preoccupante e credo che si debba ragionevolmente osservare ciò che fa il mercato, ma fino ad un certo punto.

Interrogazione n. 1769
ad iniziativa del Consigliere Natali
"Dipendente AV5: Collaboratore professionale sanitario terapista della riabilitazione"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1769 del Consigliere Natali.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Rispetto a questa interrogazione è stata chiesta una dettagliata relazione all'Asur che ripercorre un po' il percorso indicato dal Consigliere Natali che chiama il signore ignoto 1, però ha nome e cognome ed io mi rifarò ai nomi e cognomi.
C'è stata una determina del Direttore generale dell'Asur n. 265/DG del 22 dicembre 2004, recepita poi dall'allora Direttore della Zona territoriale n. 13 di Ascoli Piceno n. 6 del 14 gennaio 2005, in cui veniva recepita la convenzione stipulata tra il Direttore dell'Asur ed il Direttore della ex Zona Territoriale n. 13 di Ascoli Piceno al fine di inviare in comando, presso gli uffici dell'Asur, il Dr. Firmani, che lei giustamente non ha citato, ma questo non ci ..., in qualità di collaboratore professionale sanitario - terapista della riabilitazione con funzioni riconducibili all'Area dell'integrazione socio-sanitaria, a decorrere dal 1 maggio 2005 fino al 31dicembre 2005.

PRESIDENTE. E' complicato, per chi lo volesse, riuscire ad ascoltare in un caos del genere, anche perché c'è la possibilità di andare a prendere un caffè, una bibita, perché impedire a chi vuole di ascoltare?

Almerino MEZZOLANI. Da dove riparto? Dicevo che ci sono state due determine, una della Direzione generale dell'Asur nel 2004 e una del Direttore dell'allora Zona territoriale n. 13 che recepivano di fatto una convenzione stipulata tra l'Azienda Territoriale e la Zona Territoriale per inviare in comando presso gli uffici Asur il Dott. Firmani in qualità di collaboratore professionale sanitario terapista della riabilitazione con funzioni riconducibili all'Area dell'integrazione socio sanitaria a decorre dall'1 maggio 2005 fino al 31 dicembre 2005.
Con una nota poi del Direttore generale del 14 marzo 2006 è stata disposta la prosecuzione, alle stesse condizioni, dell'assegnazione temporanea dello stesso dottore presso la Direzione generale, fino a diverse nuove disposizioni.
Successivamente, con determina del Direttore generale è stato conferito, sempre allo stesso soggetto, un incarico ex art. 15-septies .del decreto legislativo 502/92, con decorrenza dall'1 maggio 2007 per la durata di tre anni, per le motivazioni che poi erano indicate in questa determina.
Detto incarico è stato rinnovato con una determina del 13 aprile 2010 dall'1 maggio 2010 al 30 aprile 2013.
Con nota del Direttore generale del 7 maggio 2013, è stato disposto, a decorrere dall'1 maggio 2013, l'utilizzo di questo soggetto a tempo pieno, presso la Direzione generale Asur, per le esigenze connesse all'assolvimento delle attività afferenti la Direzione sanitaria con assegnazione all'Area dell'integrazione socio-sanitaria Asur. Le mansioni dallo stesso espletate in tale periodo sono riportate in allegato.
Con atto del 13 giugno 2014 è stato conferito al dipendente in parola un incarico ex art. 15-septies del decreto legislativo 502/92, con decorrenza dal 16 giugno 2014 per la durata di tre anni, per le motivazioni che sono state indicate poi in quell'atto.
Con riferimento al punto n. 4) dell'interrogazione si rappresenta che agli atti di questo ufficio, cioè dell'Ufficio Asur, non esistono casi in cui dipendenti di ex VI livello abbiano svolto funzioni in ruoli dirigenziali.
In relazione all'ultimo punto dell'interrogazione, si precisa che la determina n. 380 del 13 giugno 2014 con cui è stato conferito al soggetto indicato l'incarico ex art. 15 septies del decreto legislativo 502/92, prevede un costo di 109.000 euro comprensivo di oneri a carico dell'ente, che corrisponde ad un compenso annuo lordo per il dipendente di 80.603 euro comprensivo di tredicesima mensilità.
L'incarico al Responsabile dei Servizi di integrazione socio-sanitaria, conferito con determina n. 379/DG del 13 giugno 2014, prevede un compenso annuo lordo per il dipendente di 90.000,00 euro al lordo di oneri e ritenute di legge, quindi più alto rispetto a quello correlato con l'incarico del soggetto precedente.
Nell'atto 380, cioè nella determina del Direttore generale, sono specificate le motivazioni, riferite alla necessità di rilievo strategico per il conferimento dell'incarico, il rispetto delle norme regionali in materia di incarichi 15-septies nonché, in relazione al curriculum posseduto e acquisito agli atti dell'Asur Marche, le conoscenze e le competenze possedute dal soggetto in questione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Basterebbe un punto della risposta dell'Assessore..., la domanda era, per chi magari si occupa di sanità, se esistono dal giugno 2003, quando ha iniziato ad operare l'Asur Marche, altri casi in cui un dipendente di II livello, senza l'effettuazione di alcun concorso, abbia potuto svolgere il ruolo di dirigente per 7 anni vedendo quadruplicato il proprio stipendio. La risposta è no! lo sottolineavo questo e lo sottolineo soprattutto a quelli della provincia di Ascoli Piceno, abituati a lottare con la soppressione e la riduzione, e non so che altro.
La cosa bella, caro Assessore, è che io pretendo il suo commento politico, lei mi legge le relazioni che tra l'altro le procureranno dei problemi, come nel caso che ho evidenziato prima, perché sono a sua firma.
Sarà lei poi a dire chi fa quelle cose lì, io mi preoccupo del fatto che lei non fa un commento politico perché vede, qualcuno scorda, che si è fatto un richiamo a un particolare articolo, l'articolo 15 septies, per cui si può dare il contratto di dirigente a qualcuno anche senza superare un concorso.
L'articolo 15 septies dice - Assessore se può mi ascolti, Presidente se può mi ascolti, stiamo tutti facendo la riforma elettorale a seconda dei nostri glutei, io penso che a forza di pensare ai nostri glutei ci verrà, come minimo, un torcicollo, no, la gluteite no, ce l'abbiamo già - "I direttori generali possono conferire incarichi per l'espletamento di funzioni di particolare rilevanza e di interesse strategico mediante la stipula di contratti a tempo determinato e con rapporto di lavoro esclusivo a laureati di particolare e comprovata qualificazione professionale che abbiano svolto in organismi ed enti pubblici o privati o aziende pubbliche o private con esperienza acquisita per almeno un quinquennio in funzione dirigenziali apicali o che abbiano conseguito una particolare specializzazione professionale", questo recita l'articolo. Io le sottopongo, Assessore, che XY, lei lo nomina, per me è XY, non so niente, non so Pasquale io, non so niente, prende un incarico di un certo tipo, ma lo prende, a quello che lei mi risponde, il 18 aprile 2007, quindi il 18 aprile 2007 - parlo con voi che forse mi capite meglio, perché svolgendo determinati ruoli e funzioni capite che significa fare un concorso, parlo con voi, perché se no i politici non si rendono conto di queste cose - questo signore, che avrebbe dovuto avere un'esperienza tale, ci dimostra, si era iscritto all'Albo degli psicologi il 21 marzo 2006 ed aveva un anno di iscrizione all'Albo degli psicologi, Assessore Mezzolani.
Lei mi deve dire come fa uno che ha un'iscrizione di un anno a poter invocare l'articolo 15 septies di questa legge. E’ chiaro che nel 2010 quando viene confermato ha tre anni di esperienza, ma il problema è che il primo incarico non era nullo, non era illegittimo, era qualcos'altro, era la marchetta politica, tanto per essere chiari, perché qua siamo tutti vergini, non capricorni, vergini, e siamo tutti inorriditi di fronte a certe cose. Del resto noi abbiamo avuto una classe politica che è stata capace di approvare la legge Severino, scusate la digressione, Presidente, io sto con De Magistris, sarà un'offesa per qualcuno, ma non tollero, non potrò mai pensare ...

PRESIDENTE. Tutto mi aspettavo da lei meno che stesse con De Magistris.

Giulio NATALI. ... che un Sindaco possa essere sospeso perché ha avuto una comunicazione giudiziaria, una sentenza di condanna in primo grado. Questa politica la fanno i politici ladri che hanno rubato a man franca e che cercano di lavarsi, di subire il lavacro con leggi che sono aberranti. De Magistris non conta è l'esempio ...

PRESIDENTE. Quando faceva il magistrato difendeva quelle leggi!

Giulio NATALI. ... io al magistrato, come lei sa, gli corro dietro di solito, non mi faccio correre dietro, mi giro e vado io dal magistrato. Ora sono anche Paperone, Presidente, si immagini se posso avere problemi con i magistrati, mi giro e gli corro dietro, di solito funziona in questo modo. La bellezza è questa.
La marchetta politica di questo signore XY, io ho qui l'Assessore al Piceno che fa il medico in un Ospedale di Ascoli Piceno, quindi, può sapere se questo significa buttare i soldi o no, questo prende, addirittura, Consigliera Ortenzi, anche più di Feliziani, ma si rende conto? Questo tra l'altro è un oltraggio, come si fa in una regione come le Marche ad avere qualcuno che prende più del Dott. Feliziani, è assurdo, noi abbiamo parlato per anni di Maradona che è Maradona, e ci mancherebbe altro, e adesso abbiamo uno che prende di più e in questo modo, Presidente!
Questo signore faceva il fisioterapista, oggi ha un incarico da 109.000 euro, andatelo a dire qui fuori, fate le riforme del sistema elettorale, ditelo qui fuori, poi vedremo, con il doppio turno o con il Ceroni pensiero, quanta gente verrà a votarci di fronte a queste cose che fa la politica.
Assessore lei non mi sente e sono contento, questo non è un dato falso e bieco del 2007, perché il reato è continuato, capisce Assessore, la sua burocrazia, i suoi burocrati, i suoi geni, quelli che prendono 150.000 euro all'anno, quei fenomeni, … quando mi ascolta io vado avanti, ...

PRESIDENTE. E' scaduto il tempo già da 5 minuti, capisco la vis oratoria, in un avvocato la comprendo, ma est modus in rebus.

Giulio NATALI. ... vado avanti perché deve vedere - facciamo il time come nel basket – che questa è una cosa che viene portata avanti, Assessore Mezzolani, dal suo Assessorato, da quando lei è Assessore. Lei ce l’ha trovato ed ha continuato con la sua burocrazia a permettere queste cose. Hai voglia a fare la Pet a 4 anni di distanza, quando si buttano i soldi così, questo significa buttare i soldi.
Spero che qualcuno che su questo non la pensi come me mi possa contraddire.
Il Consigliere Giancarli poco fa in Conferenza dei Capigruppo ha detto che c'è un problema all'ospedale di Jesi? Perché non si fa? Perché non ci sono i soldi! Questa è la prova che non ci sono i soldi, caro Consigliere Giancarli.
Vi dovete rigirare tutti, tutti vi dovete ribellare di fronte a queste cose e invece qui dentro, come sempre, vedo che tutti quanti pensano al torcicollo ed alla gluteite. Grazie.

Interrogazione n. 1751
ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Badiali
"Ondata di maltempo che ha colpito le Marche il 26 luglio 2014"
(Rinvio)

Interrogazione n. 1755
ad iniziativa delle Consigliere Bellabarba, Ortenzi
"Gravi danni causati dagli eventi alluvionali nel fermano"
(Rinvio)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1751 dei Consiglieri Giancarli e Badiali e l'interrogazione n. 1755 delle Consigliere Bellabarba, Ortenzi, deve rispondere l’Assessore Giorgi, ma ha chiesto congedo perché impegnata anche lei a Bruxelles.

Interrogazione n. 883
ad iniziativa dei Consiglieri Badiali, Giancarli, Ricci, Bucciarelli, Perazzoli, Traversini
"D.L. 31 maggio 2010 n. 78 convertito nella legge 30 luglio 2010 n. 122 e norme successive in tema di esercizio obbligatorio delle funzioni fondamentali dei Comuni in forma associata - Equiparazione delle società pubbliche alle unioni e convenzioni"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 883 dei Consiglieri Badiali, Giancarli, Ricci, Bucciarelli, Perazzoli, Traversini.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Canzian.

Antonio CANZIAN. Grazie Presidente. L'interrogazione verte intorno al tema se per quanto concerne l'esercizio obbligatorio delle funzioni fondamentali dei Comuni in forma associata sia possibile l'equiparazione delle società pubbliche alle unioni e convenzioni.
In merito alle società pubbliche in house dei Comuni, che gestiscono funzioni e servizi comunali in forma associata, bisogna rilevare che il decreto legge 78/2010, convertito in legge 122/2010, prescrive che l'esercizio associato obbligatorio di funzioni fondamentali, per i Comuni con meno di 5.000 abitanti (3.000 in area montana), avvenga mediante Unioni di Comuni o convenzioni. Il modello organizzativo delle società comunali non è, a tal fine, contemplato.
La Corte costituzionale, con le sentenze n. 22 e n. 44 del 2014, ha chiarito che la materia dell'esercizio associato obbligatorio di funzioni comunali è riconducibile alla potestà legislativa statale in materia di coordinamento della finanza pubblica, per cui i margini di intervento legislativo per le Regioni sono circoscritti agli aspetti che il legislatore nazionale riserva espressamente alle Regioni stesse, come nel caso della disciplina delle deroghe al limite demografico minimo e della individuazione della dimensione territoriale omogenea ed ottimale per le forme associative fra Comuni.
Non a caso, quindi, nessuna Regione ha equiparato, con propria legge, le società comunali alle unioni ed alle convenzioni ai fini della disciplina dell'esercizio associato obbligatorio.
Inoltre, l'articolo 2 della legge 244/2007, vieta la compresenza, in uno stesso territorio, di più soggetti associativi, costituiti per l'esercizio associato di funzioni e servizi, per cui la proposta di equiparare le società pubbliche alle unioni sarebbe controproducente in quanto creerebbe ulteriori problemi giuridici, derivanti dalla compresenza di due organismi costituiti per l'esercizio associato di funzioni e cioè l'Unione dei Comuni della media Vallesina, nel caso specifico, ed il Cis cioè il Consorzio intercomunale servizi.
Infine, la disciplina delle società pubbliche rientra nella competenza del legislatore statale anche perché afferisce, in parte, all'ambito della materia tutela della concorrenza e del mercato.
In realtà, occorre riconoscere che l'esperienza positiva maturata dal Cis e dalle altre società pubbliche che hanno validamente operato per i Comuni va salvaguardata e sviluppata attribuendo alle società il ruolo di gestore, in economia diretta, di servizi, sulla base di un disciplinare e di un atto di conferimento della gestione in house che può essere adottato dai Comuni, singoli o in forma associata.
L'esperienza maturata dai Comuni, dopo l'entrata in vigore del decreto legge 78/2010, dimostra che i livelli associativi hanno registrato un forte incremento solo dopo l'introduzione di obblighi associativi e di strumenti per il controllo contabile dei risultati delle gestioni associate, in termini economici e finanziari.
Non essendo possibile pertanto un intervento normativo regionale, per le ragioni specificate, la Regione intende tutelare le professionalità presenti nel Cis cioè nel Consorzio intercomunale servizi, attraverso il metodo del confronto, in sede tecnica e politica, con i Sindaci e con i funzionari dei Comuni, per favorire un maggiore approfondimento della normativa e dell'assetto organizzativo attuale e quindi il raggiungimento di intese, con l'obiettivo di stabilizzare il ruolo della società e di esportare in territori vicini le buone prassi in atto, con particolare riferimento a settori di cruciale importanza, come la gestione dei tributi, del servizio di riscossione delle entrate e, in prospettiva, la georeferenziazione dei dati territoriali e tributari ai fini dell'individuazione dell'evasione fiscale.

Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Ringrazio il Vicepresidente Canzian anche a nome del Consigliere Badiali e dei colleghi che insieme a me hanno firmato l'interrogazione, ma il nostro obiettivo, ne abbiamo discusso più volte, tra l'altro il Consigliere Badiali aveva organizzato su questo specifico tema un paio di incontri in Vallesina e da quegli incontri abbiamo dato vita a questa interrogazione, era quello di non disperdere quelle professionalità e quell'esperienza associativa che in quel territorio si sono realizzate.
Siamo consapevoli del fatto che è la legislazione statale che definisce in modo appropriato e, quindi, siamo di fronte ad una competenza dello Stato e siamo anche consapevoli che lo Stato centralista per certi aspetti resiste.
Vogliamo evitare comunque, come dicevo, doppioni e l’esperienza delle unioni comunali ed anche alcuni ragionamenti aperti sulle fusioni vanno sicuramente nella direzione di rendere efficace l'azione pubblica, di rendere efficienti i servizi, però signor Vicepresidente credo, se non ho capito male, che lei suggeriva anche un incontro specifico rispetto alla possibilità di costruire, non nella società comunale in cui l'equiparazione non c'è, ma nella società pubblica alcuni aspetti legati alla gestione, ha fatto l'esempio dei tributi, ma ne possiamo fare anche altri.
Proprio per cogliere quanto lei ha detto con quelle possibilità che ci sono, fermo restando il quadro legislativo, le competenze statali e quelle regionali che in questo senso non possono agire o determinare azioni, però azioni operative si, si potrebbe anche organizzare un ulteriore incontro con il Cis per rendere efficace il percorso che in questi anni, in modo molto concreto, ha fatto e che l'istituzione regionale, a partire dal Consigliere Badiali, ha cercato di seguire da vicino.
Se può farci avere la copia scritta della risposta, la ringraziamo sin d'ora, grazie.

Interrogazione n. 1247
ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Ricci, Badiali, Bellabarba, Sciapichetti, Traversini, Comi, Perazzoli, Busilacchi, Ortenzi
"Sostegno alle attività delle bande musicali e delle corali"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1247 dei Consiglieri Giancarli, Ricci, Badiali, Bellabarba, Sciapichetti, Traversini, Comi, Perazzoli, Busilacchi, Ortenzi.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Fin dalla entrata in vigore della legge regionale n. 21 del 2 giugno 1992 la Regione Marche ha sempre sostenuto l'attività delle corali e delle bande musicali.
Con la legge di bilancio n. 49 del 23 dicembre 2013 la Regione ha previsto un finanziamento a favore dei corsi di orientamento musicale autorizzati dalle Provincie per l'anno accademico 2013-2014 per un importo pari ad 256.197 euro.
Sulla base delle richieste pervenute, con decreto n. 13 del giugno 2014 si è provveduto al riparto delle somme stanziate in base al numero dei corsi autorizzati dalle singole Province, impegnando per ogni Provincia la somma spettante come risultante dal riparto che accenno e lascio in nota scritta al Presidente Giancarli:
Ancona 66.748 euro;
Ascoli 33.337 euro;
Fermo 33.374 euro;
Macerata 62.822 euro;
Pesaro-Urbino 57.914 euro.
Siamo in attesa della documentazione comprovante l'effettivo svolgimento dei corsi autorizzati per procedere alla liquidazione delle somme stanziate, segregate, disponibili al pagamento.
Allo stato, malgrado le difficoltà del bilancio regionale, penso di poter dire, se l'Aula lo conferma a maggior ragione, che il sostegno ai corsi di orientamento musicale possa ancora essere mantenuto, grosso modo, l'altezza dipenderà dai tagli che la riduzione delle risorse della legge di stabilità dello scorso anno e quelle in corso di discussione imporranno conseguentemente alle Regioni.
Tuttavia, anche in questo ambito, è necessario procedere ad una riorganizzazione più funzionale, tenendo conto delle difficoltà che le attività culturali diffuse e similari incontrano in un periodo di ristrettezza delle risorse e del fatto che livelli istituzionali, come le Province, molto attive in questa materia fino all'anno in corso, e che finora tra l'altro hanno assolto ad un compito di coordinamento rispetto alle singole e numerose iniziative di carattere locale, vedono venir meno la loro funzione in ambito culturale e non abbiamo ancora notizie dello spacchettamento delle funzioni a monte per le Regioni o a valle per i Comuni e assolutamente nessuna notizia circa le risorse che dovrebbero sorreggere in base a ripetute sentenze della Corte costituzionale il trasferimento di una funzione.
Quello che invece è certo che la funzione non sarà più svolta dalle Province e che le risorse non ci sono, quindi il problema è cospicuo, pensare lo dico anticipatamente, di mantenere lo stanziamento è un obiettivo molto ambizioso, pensare addirittura di surrogare i livelli che nel frattempo si sono estinti è assolutamente impossibile.
Come Giunta regionale, da questo punto di vista, abbiamo guardato con attenzione e valutato positivamente il lavoro intrapreso da diversi Consiglieri per dare, entro la fine della legislatura, una nuova legge al settore. Non abbiamo guardato in maniera ostile alla legge che è stata presentata che ovviamente coniughi la necessaria valorizzazione del mondo bandistico e delle corali, con particolare riferimento alle giovani generazioni, e l'esigenza di una razionalizzazione, riorganizzazione e riqualificazione dei corsi, anche su base intercomunale e che vedano una corresponsabilità degli attori istituzionali locali.
In tal senso è intenzione della Giunta, insieme al necessario coordinamento con l'Assessore Luchetti, vedere ad esempio sulla base delle possibilità della formazione professionale i corsi di orientamento musicale elementari e meno che possono concorrere all'integrazione delle risorse necessarie.
Indubbiamente c'è un problema di certificazione e di accredito delle strutture abilitate, ma abbiamo nella nostra regione da Fermo a Urbino, da Macerata ad Ancona, istituzioni culturali accreditate che questo lavoro potrebbero svolgere, non ultimo il problema anche di valorizzazione di orchestre stabili o aspiranti tali che in regione possono costituire la sponda attiva per la qualificazione dell'attività amatoriale e comunitaria tipica delle bande locali e delle corali.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Ringrazio, intanto vorrei sottolineare un dato, questa interrogazione porta la firma non soltanto mia, ma dei Consiglieri Ricci, Badiali, Bellabarba, Sciapichetti, Traversini, Comi, Perazzoli, Busilacchi, Ortenzi, ovvero tutto il gruppo consiliare del Partito Democratico.
L'abbiamo firmata tutti perché vogliamo essere coerenti con quello che la nostra regione, come ha detto l'Assessore Marcolini, ha rappresentato negli anni nel campo della musica e delle bande musicali.
La Regione Marche, grazie anche all'Ambima e al suo Presidente storico, ha rappresentato nei decenni in Italia una funzione guida, quindi, pensiamo che si debba continuare così.
Ringrazio l'Assessore Marcolini che dice - è vero che sarà l'Assemblea a decidere, quindi, anche da questo punto di vista ringrazio l'Assessore per questa sua correttezza e sensibilità istituzionale - "Pensiamo di mantenere nel 2014-2015 quello che è stato fatto nel 2013-2014".
Questo è un fatto importante, in questo contesto significa uno sforzo di non poco conto. L'Assessore, come me, sa che i corsi di orientamento musicale rappresentano una funzione importante, è il vivaio, contrariamente al calcio, che non sta facendo vivaio, poi accadono le cose che accadono, che nella musica c'è, ma questi corsi non sono sufficienti per supportare l'attività delle bande e delle corali nel loro complesso.
Se riuscissimo con l'Assessorato alla formazione, all'istruzione, sicuramente troveremo la disponibilità dell'Assessore Luchetti, a sostenere i corsi potremmo vedere se è possibile liberare qualche altra risorsa perché è una funzione, ripeto, importantissima e non risponde soltanto all'esigenza di socializzazione, di aggregazione, di crescita culturale, ma anche a quella di qualificazione amatoriale. Molti musicisti marchigiani, oggi famosi del mondo, sono nati attraverso le bande, attraverso i corsi e sono passati poi alle grandi orchestre.
Questo è un grande fatto culturale, sociale, democratico e credo che nel prossimo bilancio dovremo prestare l'attenzione che un impegno come questo richiede, per l'arricchimento culturale delle persone, ma anche per l'identità delle Marche.

Interrogazione n. 1664
ad iniziativa del Consigliere Marconi
"Incentivazione alla realizzazione di sistemi meccanici tritarifiuti"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1664 del Consigliere Marconi.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Malaspina.

Maura MALASPINA. La Regione Marche, nel redigere la proposta di Piano regionale per la gestione dei rifiuti della Regione Marche (PRGR), adottato con deliberazione di Giunta regionale n. 871 del 21 luglio 2014, ha ritenuto di dover affrontare la problematica dell'eccessivo ricorso alla discarica per lo smaltimento finale dei rifiuti urbani e delle conseguenze che ciò comporta sia in termini economici, sia in termini ambientali.
AI fine di contribuire alla riduzione della criticità, con il Piano regionale per la gestione dei rifiuti della Regione Marche si è ritenuto di affrontare il tema della riduzione del rifiuto da avviare a smaltimento con una logica di portata strategica, attraverso un duplice approccio, che si concretizza nella adozione di politiche di riduzione della produzione di rifiuto (vedi PRGR parte III - Programma regionale di prevenzione) e nella valorizzazione della frazione degli RSU residui alla raccolta differenziata (il cd. "sacchetto nero" o "rifiuto indifferenziato"). La valorizzazione del rifiuto indifferenziato viene promossa secondo due scenari tecnico-impiantistici: quello dell'ulteriore recupero di materia attraverso la selezione dei materiali nobili e riciclabili ancora presenti, nel Piano indicato come 'scenario recupero di materia', e quello del recupero energetico attraverso la produzione di CSS-combustibile (combustibile solido secondario), nel Piano indicato come Scenario CSS.
L'adozione, concreta di uno scenario piuttosto che un altro non attiene tuttavia al livello di pianificazione regionale, poiché è demandata per legge alle scelte programmatorie a scala di ATO provinciale (Ambito Territoriale Ottimale) secondo le determinazioni assunte dai relativi organismi di gestione, le Assemblee territoriali d'ambito, costituite dai rappresentanti dei Comuni territorialmente interessati. Concretamente, vuol dire che al momento di redigere i relativi Piani d'Ambito comprensivi di Piano industriale, le ATA adotteranno le soluzioni più idonee alle condizioni tecnico-economiche di contesto, comunque tenendo presenti gli aspetti di sostenibilità ambientale alla luce della gerarchia comunitaria in materia di gestione dei rifiuti che prevede il recupero di materia prioritaria rispetto al recupero energetico.
Si ricorda infine che il "combustibile solido secondario (CSS)" trova definizione nel decreto 14 febbraio 2013, n. 22 con il quale il Ministro dell'ambiente ha adottato il Regolamento recante la disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto di determinate tipologie di combustibili solidi secondari (CSS), al quale occorre fare riferimento per tutti gli aspetti relativi alla produzione, al deposito, alla movimentazione, al trasporto e all'utilizzo del CSS-combustibile.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Ringrazio l'Assessore e gli uffici per la risposta che apre uno spaccato importante su questa prospettiva dei rifiuti sui quali, ovviamente, il ragionamento va aperto.
Il fatto è che ci sia la possibilità, già prevista per legge, di intervenire su questa categoria di CSS e, comunque, intorno a tutte le nuove tecnologie, non solo dei cosiddetti tritarifiuti, ma anche dei trasforma rifiuti che sono ancora più interessanti, perché all'interno di queste macchine possono essere inseriti sia il cosiddetto umido che quello che abbiamo mandato in questi anni nelle centrali biogas, lo sfalcio, i residui delle lavorazioni agricole e quanto viene da stalle, da allevamenti di animali minori.
Questa possibilità concreta c'è, bene ha detto l'Assessore che si tratta di competenza comunale, su questo non c'è dubbio, ed io, Assessore, invoco l'autorità della Regione, perché in qualche maniera, attraverso i consorzi esistenti, penso al più grosso, al più significativo, il Cosmari in provincia di Macerata, possano essere veicolate queste strumentazioni, come già ha detto, per l'eliminazione totale delle discariche. Con queste tecnologie noi potremmo, una volta per tutte, non aprire più discariche, anzi lo dico in maniera molto chiara, mi dispiace, lo dico soprattutto ai Consiglieri della mia provincia, abbiamo lottato tanto, Consigliere Sciapichetti, per quella discarica di Cingoli, con queste tecnologie l'avremmo evitato e non sono tecnologie nuove, perché il CNR ha brevettato, più di 12 anni fa, un sistema tritarifiuti, con macchine piccole, con macchine di bassissimo impatto energetico, con macchine che comportano costi addirittura al di sotto del milione pro capite, quindi, investimenti molto limitati e noi continuiamo, non solo nelle Marche, in provincia di Macerata, ma in tutta Italia, ad aprire discariche.
Lo scandalo è che il brevetto è del CNR, non è un brevetto di un privato qualsiasi, di un pataccaro che viene da qualche angolo della terra, è un brevetto del Thor, bravo Assessore, io l'ho letto nel 2010 per la prima volta, è un acronimo Thor, è il dio della guerra, ma è anche una sigla.
So anche di brevetti, c'è sempre qualcuno che ci passa avanti, prodotti da giovani ricercatori che sono stati acquistati, acquisiti e messi in circolazione per esempio dall'Olanda ed è il tritarifiuti, il trasforma rifiuti, che in pratica trasforma le materie organiche, con quel processo che la natura realizza in alcuni milioni di anni, in pochissimi giorni, trasformando una tonnellata di erba da sfalcio in petrolio, in metano. Queste cose le ho viste, le ho viste con i miei occhi e le riporto come esperienza all'interno di quest'Aula.
Credo che gli occhi dovremmo aprirli anche noi per andare in questa direzione.
L'Assessorato all'ambiente può fare molto, proprio per cercare di consigliare, di spingere, di promuovere, di coordinare quelle azioni di impulso tipiche della Regione. Faccio presente che una macchina tritarifiuti è stata, per esempio, assunta dal Comune di Genova che è una città difficile.
Pensate a tutti i costi che ci sono per la raccolta dei rifiuti, l'inquinamento che comporta ogni giorno in Italia il movimento di decine di migliaia di automezzi che devono raccogliere rifiuti. Queste macchine possono essere benissimo inserire all'intero di un contesto urbano e operare la trasformazione del rifiuto o la sua frantumazione a pochi metri, a poche centinaia di metri, dalle abitazioni dalle quali viene raccolto.
E' una prospettiva per ridurre o eliminare l'indifferenziata ma, diciamocelo chiaramente, alcune raccolte differenziate, alcuni ricicli, non sono poi così convenienti. Penso per esempio alla raccolta della plastica, che è conveniente solo perché c'è un forte contributo statale che la sostiene, se no, di per sè, non sarebbe conveniente riciclarla. La carta non è quasi più conveniente riciclarla, forse il vetro, forse qualche materiale più nobile, ma per altri materiali, in moltissimi Paesi del mondo, già si procede alla frantumazione e al riciclo sotto altra forma.
Spero che le Marche che sono state all'avanguardia in questo settore per tanti anni possano rapidamente accedere anche a queste nuove tecnologie soprattutto in quei Comuni e in quelle province che non hanno ancora questo sistema e che sono ancora dentro il sistema tradizionale, quando va bene la raccolta differenziata, se no con il semplice conferimento in discarica. Grazie.

Proposta di legge n. 427 (testo base)
ad iniziativa dei Consiglieri Busilacchi, D’Anna, Badiali, Bugaro, Camela, Comi, Eusebi, Foschi, Natali, Perazzoli, Pieroni, Bellabarba
"Disposizioni in materia di disturbi dello spettro autistico"

Proposta di legge n. 324
ad iniziativa dei Consiglieri Pieroni, Comi
“Disposizioni in materia di autismo e disturbi dello spettro autistico”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 427 dei Consiglieri Busilacchi, D’Anna, Badiali, Bugaro, Camela, Comi, Eusebi, Foschi, Natali, Perazzoli, Pieroni, Bellabarba e la proposta di legge n. 324 dei Consiglieri Pieroni, Comi, abbinate.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Spesso la politica vive i suoi momenti più intensi di dibattito quando lo scontro e la contrapposizione tra diverse idee e visioni del mondo sono al centro del dibattito, questi sono anche i momenti in cui c'è maggiore rilevanza esterna, lo vediamo in questi giorni sulla riforma del lavoro, sulle riforme istituzionali che alimentano un dibattito anche serrato.
Oggi non credo che ci sarà una discussione animata, da scontro, perché l'atto che adesso illustrerò brevemente, in modo sintetico i punti salienti, è frutto di un lavoro lungo, condiviso dalla Commissione, anche in modo bipartisan, quindi, è possibile che si verifichi quell'intorpidimento che avvolge le discussioni più facili.
Credo che oggi, questo momento e questa legge di particolare importanza richiederebbero una grande attenzione da parte di quest'Aula perché oggi diamo una risposta reale ad un problema molto sentito dalla popolazione che dovrebbe coinvolgere anche sul piano emotivo chi è eletto dal popolo. Siamo la prima Regione d'Italia a farlo, le Marche saranno dopo questa votazione, la prima Regione d'Italia ha dotarsi di una legge organica da questo punto di vista.
E' stato un percorso lungo, più che la contrapposizione politica c'è stata una contrapposizione tra diverse analisi cliniche, su un tema su cui ancora non c'è una definitiva chiarezza.
Voglio ringraziare la segreteria della Commissione, la dott.ssa Alessandrelli e la dott.ssa Giannetti, e tutti gli uffici della Giunta, il dott. Mannucci e soprattutto la dott.ssa Maria Laura Bernacchia e le sue collaboratrici, la dott.ssa Lucertini e tutte quelle che hanno dato una mano, perché il tavolo d'incontro ha messo insieme tutte le associazioni dei familiari dei malati, ed hanno fatto un lavoro per noi molto utile che ha agevolato in modo significativo la nostra discussione.
L'autismo è un disturbo del neuro sviluppo che configura una disabilità complessa. Si sviluppa solitamente nei primi tre anni di vita ed è un fenomeno in grandissima crescita, pensate che negli ultimi vent'anni in Italia siamo passati da 1 caso ogni 10.000, a 1 caso ogni 100, addirittura negli Stati Uniti, dicono i dati, siamo ad 1 caso ogni 50 bambini.
Le ragioni, le cause di questo incremento sono oggi al centro dell'attenzione, c'è chi guarda la genetica, c'è pure una diatriba, come sapete, che in questi ultimi anni si è sviluppata attorno ad una teoria legata alla vaccinazione. Noi, però, non entriamo su questi aspetti, non è compito della politica. Compito della politica e delle istituzioni è dare una risposta alle tante famiglie che oggi, spesso, sono lasciate sole, in assenza di un intervento dell'amministrazione regionale, di fronte a un fenomeno che è veramente molto coinvolgente, non solo sul piano emotivo, ma anche sul piano materiale e se le famiglie non sono preparate ad affrontare questo tema, questa malattia, il rischio è che possano aumentare i problemi.
Devo dire che la Regione Marche oramai da tempo è apripista su questo tema perché già nel 2002 ha attivato un progetto sperimentale, in particolare con il centro di Fano, ed ha anche adeguato alcuni centri socio-educativi e comunità socio-educative, sia centri diurni che residenziali che danno una risposta ad una settantina di persone che li hanno utilizzati questi anni.
Sono stati fatti anche dei percorsi formativi per i genitori, il cosiddetto parent training.
Qual è stata l'esigenza di una legge? Quello che abbiamo fatto in questi anni è stato, potrei dire, un primo intervento di tipo quasi artigianale, una sperimentazione, oggi l'incremento di questo fenomeno ha bisogno di un intervento più sistemico. Abbiamo bisogno che dalla sperimentazione, dall'artigianalità, si passi ad un adeguato raccordo tra tutti i servizi sanitari e socio sanitari. Nel frattempo la popolazione che potrebbe essere coinvolta è cresciuta, gli ultimi dati 2013 parlano di 218 persone con una prevalenza di maschi perché questo disturbo coinvolge più gli uomini che le donne.
Vengo ad una brevissima presentazione della legge per spiegare in che cosa consiste questa rete integrata di servizi che garantisce percorsi diagnostici, terapeutici, riabilitativi e assistenziali.
La prima parte della legge è quella che indica le finalità, che riconosce questo tema che si basa, ecco voglio dirlo, soprattutto per riconoscerlo, sull'evidenza scientifica. Quando su un tema non c'è una netta chiarezza sul piano scientifico, noi dobbiamo agganciarsi, le istituzioni si devono agganciare a quello che è vidimato dal Ministero e dall'Istituto superiore di sanità, utilizzando esclusivamente per la formazione le Università che si adeguano ai piani che sono previsti dal Miur.
Riconosciamo negli articoli 2 e 3 due soggetti: il Coordinamento regionale e il Comitato tecnico scientifico che coadiuveranno la Regione, sia nel dare i suggerimenti sul piano delle linee guida nazionali che per costituire un organo propositivo e consultivo in questa materia.
La seconda parte della legge è il cuore, gli articoli 4, 5, 6 e 7 sono quelli che prevedono il tipo di servizio che noi, con questa legge, andiamo a finanziare, poi dirò qualcosa anche sul finanziamento.
Prevediamo l'istituzione di due centri regionali di riferimento per l'autismo, uno per l'età evolutiva, esiste già a Fano un centro regionale, noi lo riconosciamo sul piano istituzionale come centro regionale, e poi ne prevediamo un altro per l'età adulta che ancora dobbiamo identificare, che l'Asur identificherà. Nel caso di Fano esiste già una buona pratica sviluppatasi in tutti questi anni, per l'età adulta non abbiamo ancora questa esperienza, quindi, a seconda delle disponibilità dei territori della sanità regionale vedremo dove sarà situato.
Abbiamo anche una rete di servizi, non di natura ambulatoriale, quindi senza medici, ma di natura sociale, visto che crediamo nei temi nell'integrazione sociosanitaria, pensando alla presa in carico. Oggi la presa in carico non esiste, non esiste un raccordo tra UMEE ed UMEA e pediatri, nella legge invece si prevede come avverrà la presa in carico, con il coinvolgimento innanzitutto dei pediatri di libera scelta, delle UMEE e delle strutture.
Esistono già alcuni CSER (centro socio educativo riabilitativo diurno), alcuni Co.SER (comunità socio educative riabilitative) che in questi anni hanno implementato i loro servizi proprio per accogliere questi pazienti, lo dovranno fare sempre di più e, quindi, verranno finanziati. Ne prevederemo anche altri oltre a quelli che già esistono, ne prevederemo di nuovi.
L'ultima parte della legge è quella che riguarda gli aspetti formativi legati soprattutto, come ho detto all'inizio, all'utilizzo del parent training e delle Università.
In conclusione, dimenticavo, l'ultimo articolo stabilisce un finanziamento per le famiglie. Oggi le famiglie, quelle che seguono il metodo ABA, vanno incontro a dei costi molto significativi, una parte del finanziamento lo dedicheremo proprio a questo aspetto.
Una legge ben finanziata, oltre 2 milioni di euro divisi tra la parte ambulatoriale, circa 500.000, la parte sociosanitaria e i contributi alle famiglie.
Credo che sia stato fatto un ottimo lavoro, ringrazio tutta la Commissione, mi scuso ancora con l'Aula per la raucedine che ho, però credo che guardiamo più che alla forma di questo intervento alla sua sostanza ed al lavoro che è stato fatto. Grazie.

PRESIDENTE. Il Presidente Busilacchi anche con la sua raucedine è stato esaustivo e preciso.
Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Foschi.

Elisabetta FOSCHI. Lo ha ricordato il relatore, il Consigliere Busilacchi, che relativamente all'autismo questa Regione è all'avanguardia, non solo, mi permetto di dire, per l'approvazione della legge odierna, ma anche per un progetto avviato ormai da più di 10 anni, progetto al quale oggi questa legge, possiamo dire, dà stabilità, istituzionalizza quello che è nato come progetto sperimentale che ha prodotto risultati importanti, di cui si prende atto e si provvede oggi, ripeto, a istituzionalizzare.
Oltre 10 anni fa, lo ricordo brevemente, la Regione Marche ha dato vita al progetto che ancora oggi è unico nel panorama nazionale sociosanitario, interamente dedicato alla sindrome dell'autismo ed era "L'autismo nelle Marche verso un progetto di vita" e mirava non solo ad una diagnosi precoce dell'autismo, abbiamo visto quanto è importante intervenire il prima possibile, onde avere il tempo e modo di affrontare e sostenere le cure necessarie ma, oltre all'individuazione della malattia in tempi precoci, mirava anche a sostenere, per tutto l'arco temporale, chi è affetto da questa malattia. Il progetto già allora, 10 anni fa, prevedeva la realizzazione di un servizio regionale con le funzioni di diagnosi, di presa in carico, di ricerca dei disturbi in età evolutiva. Questo centro è partito e lavora a Fano da ben 10 anni, presso la struttura Ospedaliera di Fano, oggi Marche Nord.
Oltre al progetto per l'età evolutiva, già allora si prevedeva l'istituzione di servizi preadolescenti e adulti con disturbi autistici, l'istituzione di un servizio residenziale per soggetti con disturbi autistici, ed iniziative di carattere regionale. Si prevedevano, ad esempio, anche l'attività a favore dei genitori e l'istituzione di soggiorni specialistici.
Di questi quattro sotto progetti, il primo, quello che si è realizzato a Fano, ha dato risultati importantissimi. Oggi l'importanza del Centro è forse riconosciuta più fuori delle Marche che dentro. Inizialmente è partito con la figura del neuropsichiatra perché il progetto è partito in seno all'unità operativa di neuropsichiatria di Fano e si avvaleva di uno psicologo, di un pedagogista e successivamente anche di un logopedista perché il progetto mirava e mira a realizzare la presa in carico del bambino autistico. Nel corso di questi 10 anni sono stati seguiti oltre 800 bambini e la presa in carico consiste sostanzialmente nell'impostazione di un programma educativo, chiamato ABA. Sottolineo che l'Ospedale di Fano è l'unica struttura pubblica, ancora oggi, che con una equipes applica e segue questo metodo ed ha professionalità preparate all'uopo, cosa che in Italia non si riesce ancora a fare pienamente.
Il problema è che il progetto, rimanendo ancora in fase sperimentale, veniva finanziato di anno in anno, ma di anno in anno, come tutti potete immaginare, oltre a non essere sempre certo, ad avere tempi identici in ogni annualità, non consentiva uno sviluppo adeguato della struttura e del progetto. Il primo aspetto importante è che oggi la legge istituzionalizzando il Centro da stabilità a un progetto che esce finalmente dalla fase sperimentale.
La legge, come ha detto il Consigliere Busilacchi, non insiste solo su questo punto, però questo diventa il fulcro, ancor di più di quanto non è avvenuto fino ad oggi per la diagnosi tempestiva e per la presa in carico globale dei soggetti autistici, non solo in età evolutiva, si diceva, ma per tutto l'arco della vita, anche con la creazione ed istituzione dell'altro centro, quello per l'età adolescenziale e adulta.
La legge si propone, giustamente, come era già indicato 10 anni fa, di creare una rete diffusa su tutto il territorio, che segua un'identica metodologia, che sia in grado di sostenere, di affiancare, le famiglie in questo percorso difficile e delicato, così come oggi si sta facendo, un percorso che potrà essere ulteriormente migliorato. Oltre alla creazione ed istituzione del centro per l'età adolescenziale e adulta si prevede la creazione del Coordinamento regionale e del Comitato tecnico scientifico, per definire le linee di indirizzo omogenee in tutta la Regione.
Noi siamo favorevoli a questa legge perché il risultato importante è proprio questo: dare stabilità, riconoscere validità e istituzionalizzare una realtà unica nel panorama nazionale.
Abbiamo espresso in Commissione alcune perplessità relativamente alle modalità di costituzione del Comitato tecnico scientifico e del Coordinamento regionale relativamente all'assenza in origine di controlli o supervisione anche sulle strutture residenziali, non solo alla luce di quello che poi tristemente si è verificato. Pensiamo sia necessario indicare, specificare chi fa supervisione nelle strutture che ospitano soggetti affetti da autismo. Sottolineando che la formazione degli operatori è essenziale e che bisogna evitare che si creino quelle condizioni descritte anche come sindrome di burnout che porta alla difficoltà di affiancare, di sostenere i ragazzi in questo percorso, proprio perché il personale è troppo esiguo e i pochi operatori si fanno eccessivamente carico di una problematica che avrebbe bisogno di maggiori unità in organico.
Auspichiamo adesso che i regolamenti attuativi diano seguito a quelli che sono i principi della legge.
Io ho presentato una proposta di ordine del giorno, contestuale alla legge, perché ho trovato un controsenso che, a fronte di una richiesta dell'Azienda ospedaliera Marche nord di prevedere in organico altri posti di psicologo, specificatamente per il progetto autismo ed uno per il progetto 'Fivet' che, come l'autismo, è un progetto importante - se si crede veramente in questi progetti devono poi essere dotati di organico sufficiente e adeguato per realizzarli effettivamente, altrimenti è inutile attivarli – in considerazione del fatto che c'è stata una riduzione complessiva collegata anche al taglio dei posti letto, la Regione Marche interloquisca la delibera dell'Azienda ospedaliera e rifiuti l'integrazione dei posti da psicologo.
Mi sembra un controsenso, mi piacerebbe che istituzionalizzando un progetto si istituzionalizzi e si renda stabile anche la struttura operativa che quel progetto porta avanti, quindi, mi piacerebbe che, contestualmente all'approvazione della legge, venisse approvato anche l'ordine del giorno relativamente alla dotazione organica dell'Azienda Marche nord.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Grazie Presidente. E’ difficile parlare in contraddittorio o meglio ancora in contrapposizione con una legge sostanzialmente buona, che risponde a delle problematiche che attanagliano la società moderna, ma mi corre obbligo di ricordare come è nata questa ipotesi di legge. Nelle legislature scorse ha avuto un riferimento preciso, un Assessore con il quale ho interagito nel 2005, un Assessore dall'aspetto bonario, molto pratico ed intelligente, che ha messo su l'ipotesi, realizzatasi successivamente in atti e che oggi si concretizza con una legge. E’ un Assessore che ha fatto bene il proprio lavoro, però, arriviamo al però.
Una buona legge che riguarda tutto il territorio marchigiano non può escludere parte del territorio, capisco la mia collega, la Consigliera Foschi, parliamo di Marche nord, parliamo di Azienda sanitaria, parliamo di Fano, parliamo di un territorio che ha una connotazione precisa: il nord delle Marche.
Ma c'è una distanza enorme che non viene colmata, e questo lo dico ai miei colleghi, per un volgare campanilismo. D'accordo? Potete anche prendere le distanze, Vicepresidente Canzian Assessore al Piceno, Consigliere Natali, Consigliere Camela che poi interverrà, Consigliere Perazzoli. Dico questo: Ascoli Piceno da Pesaro e dintorni dista un ... ve lo immaginate un bambino che la mattina prende, parte e arriva a Fano! Per carità, la perplessità di cui parlava la Consigliera Foschi va individuata in criteri migliorativi per cui predisporre, in quelli che sono i regolamenti attuativi, figure che comprendono anche personale specializzato che vada ad incardinarsi al punto g) “un rappresentante dei centri ambulatoriali di riabilitazione privati accreditati operanti nel trattamento dei disturbi dello spettro autistico in età evolutiva e uno anche in età adulta”.
L'ordine del giorno della Consigliera Foschi, per carità, "impegna la Giunta regionale: a modificare la pianta organica del Centro regionale autismo aumentando i posti in organico previsti dalla determina 455 atti a predisporre e sostenere le diagnosi precoci e le cure dello spettro autistico", quindi, queste figure debbono essere riportate, ai sensi di questa legge, e spalmate sul territorio.
Assessore Canzian, vedo che sta sfogliando la legge, mi fa piacere che la stia sfogliando. Mi faccia un po' vedere? A me sembra la rassegna stampa, quindi, lei anche in questa cosa ...
Questa buona legge che il puntuale Presidente della Commissione sanità ha inteso, con intelligente arguzia, inserire come testo base la proposta di legge 427 a iniziativa di diversi Consiglieri, poi i Consiglieri Pieroni e Comi, si sono inseriti con un'altra proposta di legge: "Disposizione in materia di autismo e disturbi dello spettro autistico". Quest'Aula ci ha insegnato che molti Consiglieri, sul lavoro di altri, comunque ottengono un risultato ampio. Dico anche questo, quando si parla di sanità non si parla di una riforma a metà, Mezzolani nomen omen, mezza riforma, un po' così, un po' così, ma mezza riforma non riguarda metà della Regione, nord e sud, come sempre c'è una disparità, e allora, Presidente, lei che ricordo come la mia mamma, maestra, quindi, non maestrina in senso offensivo, mi consenta, proprio perché lei è predisposta ad educare, quindi educa anche in Aula, oggi ha fatto una scortesia, non a me, ma al Consigliere Marconi ed all'Assessore Malaspina, perché quando io volevo intervenire, lei mi ha detto: “No, che c’entra con la legge?” E’ educativa, quindi quando si educa ogni pretesto è buono, ci tenevo a ricordarlo, allora dica al Presidente della Commissione sanità - saluto Marcello Secchiaroli che ha fatto bene il suo lavoro - arguto, puntuale, esaustivo nonostante la raceudine, la raucedine se la faccia passare con quest'altro messaggio, sono tre anni che questa Regione ha ferma, credo che sia il referente nazionale Balduzzi, la terapia del dolore e del dolore pediatrico. Vorrei conoscere, in merito a questa legge, il pensiero del Salesi, perché il Centro del dolore, io non ho avuto difficoltà, e parlo di dolore pediatrico, quindi parlo del Salesi che è veramente un’eccellenza della sanità e non abuso del termine eccellenza, ed ha una valenza territoriale, extra territoriale, regionale, interregionale e, se permettete, europea.
Su queste cose qualcuno dei legiferatori ha fatto una verifica? Se io non ho difficoltà a riconoscere il Torrette di Ancona come il centro abilitato e deputato al discorso della terapia del dolore pediatrico, del dolore in genere, mi dovete spiegare con passaggi velocissimi, perché da tre anni questo percorso è bloccato all'Asur, presieduta oggi dal Direttore generale Genga che non dà disposizioni in merito.
Risolvete il quesito sulla localizzazione del centro deputato, come avete fatto adesso, dicendo che va bene Marche nord, Ancona va bene, penso un po' meno Tolentino perché se con una epidurale qualcosa dovesse avvenire, Torrette è attrezzato a rispondere a quelle evenienze che sono imponderabili, non credo lo sia l'Ospedale di Tolentino o l'Ospedale di Amandola o un Ospedale che nella mezza riforma del mezzo Mezzolani ancora oggi non si riesce a chiudere.
Capisco che sono scelte impopolari, come sarebbe bravo il nostro Presidente della Commissione sanità se avesse l'ardire e l'audacia di andare rivedere la convenzione con i medici di base. E’ molto più giovane di me, Trenta, 15 e 15, ce ne vengono due fra me e lei, però è un ragazzo che si è presentato bene, parlando bene di alcuni concetti della sanità, allora porti avanti queste considerazioni e si ricordi della terapia del dolore pediatrico. Faccia un piccolo passaggio al Salesi, veda con questa legge visto che la possiamo rimodulare con i regolamenti attuativi della Giunta, avrei preferito un dibattito nelle aule del Consiglio, e siccome individuiamo i criteri che sono migliorativi, potremmo ovviare a quelle perplessità che ancora oggi permangono, fermo restando che questa resta una buona legge che se calata con equanimità sul territorio regionale, individuando quelle figure anche nei centri privati, darà una risposta sul rapporto tra pubblico e privato.
E’ una buona legge che merita la nostra considerazione e per quanto riguarda il concetto di migliorarla tenga presente il discorso sulla territorialità e sulla equanimità. Grazie e grazie a Marcello Secchiaroli.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Camela.

Valeriano CAMELA. Grazie Presidente. Una piccola precisazione, la prima proposta di legge è la 324 presentata il 7 maggio 2013 a firma dei Consiglieri Pieroni e Comi e non il contrario.
Una piccola premessa, l'autismo è una tipologia di disabilità molto diffusa e sostanzialmente da poco tempo riconosciuta dalle istituzioni come disabilità meritevole di particolare attenzione e sostegno.
Non appena l'autismo è stato inserito fra le tipologie di disabilità, in Italia si è riscontra un'impennata delle richieste di intervento. Anche nelle Marche, nella nostra regione, l'andamento delle richieste di aiuto è crescente come precedentemente accennato dal Presidente,
Uno studio pluriennale del Centro regionale di ricerca sulle disabilità, aggiornato allo scorso anno, ha evidenziato un raddoppio e più del numero di utenti e colpisce un dato, geograficamente la richiesta di aiuti grava per oltre la metà sul territorio della vecchia provincia di Ascoli, cioè il territorio di Ascoli-Fermo, fa seguito la provincia di Ancona, Pesaro-Urbino ed infine Macerata.
La distribuzione per sesso vede la netta prevalenza di utenti maschi rappresentati per oltre il 70%. Gli interventi più richiesti a favore di questi utenti sono il trasporto, l'integrazione scolastica e l'assistenza domiciliare. Si è riscontrato che minima è l'incidenza degli utenti con autismo che usufruiscono delle azioni previste dalla legge 18 del '96.
E' noto che questa disabilità comporta per la famiglia dell'autistico situazioni particolarmente stressanti a causa della scarsa conoscenza delle caratteristiche della sindrome, anche da parte di professionisti, insegnanti e terapeuti. La famiglia si trova da tempo di fronte a difficoltà quali la mancanza di interazione. Il bambino autistico può essere indifferente verso i familiari o è incapace di dimostrare affetto, può mostrare un attaccamento eccessivo, che però non si traduce nella partecipazione emotiva alla vita di famiglia o in apprendimento.
Ci sono anche problemi di comportamento, come l'incomprensione sociale, i comportamenti del bambino autistico possono essere facilmente interpretati come espressione di maleducazione, oppure la difficoltà di inserimento scolastico, vista la scarsa preparazione degli insegnanti verso questo tipo di disabilità. E ancora incertezza e angoscia per il futuro del proprio figlio, fatica e impossibilità a svolgere una vita normale perché ai problemi di comportamento si aggiungono iperattività, problemi di sonno, di alimentazione, quindi è fondamentale sostenere la famiglia, primo ambiente sociale in cui il bambino si trova a vivere e, quindi, supportare l'integrazione già all'interno della stessa, come primo passo nel programma di riabilitazione.
Tra gli interventi attivi si segnalano un'adeguata informazione ai genitori sulle caratteristiche della sindrome, la preparazione di un percorso educativo attraverso un programma condiviso dai professionisti e da familiari, la formazione del personale sanitario e scolastico, che risulta un aiuto sia per il bambino che per la famiglia stessa, il coordinamento dei servizi, quindi, sanità, scuola, assistenza che spesso manca, quindi, l'onere di collegare l'integrazione nelle diverse situazioni ricade sempre sulla famiglia.
La proposta di legge oggi in discussione intende perseguire l'integrazione sociale, scolastica e lavorativa della persona autistica, riconoscendo il ruolo determinante della famiglia e promuovendo condizioni di benessere e di inclusione sociale, garantendo l'esercizio del diritto alla salute e la fruizione delle prestazioni sanitarie, sociosanitarie e sociali.
Con questa proposta di legge si individuano alcuni percorsi che ritengo utili ad alleviare il peso che grava ora sulle famiglie per le tante problematiche segnalate.
La Regione con questa proposta di legge si fa carico di approntare un servizio di coordinamento fra i diversi professionisti, fra i servizi, nonché fra le strutture. E’ prevista l'istituzione di un Comitato di coordinamento regionale, un Comitato tecnico scientifico, nonché centri regionali di riferimento per l'autismo, Marche nord e Asur. E' prevista anche una rete regionale dei servizi per l'autismo diretti alla diagnosi precoce, alla cura, all'abilitazione e riabilitazione.
La Regione tra gli altri compiti attribuisce ai servizi sociali dei Comuni, agli ambiti territoriali sociali, l'individuazione e l'attivazione di servizi socio-educativi territoriali, questo è un mio emendamento mi fa piacere che sia stato recepito dalla Commissione.
Parlando di strutture la Regione prevede un sostegno alle strutture a ciclo residenziale e semi residenziale già esistenti e ne promuove la realizzazione di nuove secondo i bisogni espressi nei territori, quindi, sulla base di questa valutazione nell'ex territorio provinciale di Ascoli, che comprende Ascoli e Fermo, riveste un carattere di assoluta priorità l'individuazione di queste nuove strutture che dovranno essere create tenendo conto dei livelli di intensità ed alta complessità di assistenza che questi bisogni comportano.
La dotazione organica delle strutture e dei servizi sociali deve essere idonea a garantire i livelli di assistenza, composta da figure professionali qualificate con comprovata formazione nell'ambito dei disturbi dello spettro autistico, deve avvalersi della collaborazione con le Umee e l'Umea per la definizione e monitoraggio dei bisogni di assistenza.
Ho elencato quelli che sono i miei emendamenti che sono stati recepiti dalla Commissione che torno a ringraziare per averli accolti nella speranza che, nell'applicazione pratica, possano contribuire ad affrontare al meglio questa impegnativa problematica. Grazie.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Grazie Presidente. Questa proposta di legge si sta trasformando in realtà, in un’iniziativa lodevole, sicuramente sentita. Ho avuto modo di interloquire con delle famiglie che vivono questo problema, anche in relazione a quelle ipotesi di vaccinazioni, e devo dire che su questo tema c’è attenzione.
L'unica perplessità che mi sento di esprimere su questa proposta di legge riguarda il metodo di erogazione. Oramai da qualche tempo a questa parte, sembra andare di moda, in questo Consiglio regionale, in particolar modo sulle leggi attinenti la sanità o il socio sanitario , la scelta politica di non programmare le materie. In passato in ogni legge quando era previsto un finanziamento cospicuo era previsto un regolamento di attuazione. Regolamento d'attuazione che ovviamente stabilisce dei criteri e che di fatto va a dare chiarezza in termini di formazione. Il regolamento è la declinazione di una legge. Qui invece stiamo assistendo, secondo me, ormai da un po' troppo tempo, a delle leggi di principio bellissime che però prevedono la potestà eccessiva della Giunta di poter declinare la legge con una delibera che si, va in Commissione per dei pareri e quant'altro, però diciamoci la verità, una delibera non è un regolamento, una delibera è l'individuazione anno per anno di quanto ho e di quanto mi va di mettere su una voce piuttosto che su un'altra.
Noi come Commissione finanze, su mia proposta, avevamo chiesto di fissare il principio minimo del 25% per i contributi della legge attinenti alle famiglie, non perché fosse chissà quale genialata, ma per fissare il principio del contenuto minimo. Non vorrei che accadesse come spesso accade che una legge di ausilio socio sanitario diventa poi, scusatemi la volgarità, la gran marchetta per qualche settore tecnico della sanità e l'aspetto sociale della vicenda esiste solo perché è di facciata o è indotto, cioè è un aiuto in termini di welfare perché c'è una prestazione sanitaria a disposizione e sono due cose decisamente diverse.
Da questo punto di vista mi asterrò ringraziando chi ha lavorato su questa legge perché sicuramente è una bella legge, una buona legge, un messaggio di speranza, però mi sento di prendere le distanze da un metodo di programmazione, anzi di non programmazione, di leggi che di fatto sono leggi quadro, perché credo che questo sia ciò che ha fatto più male alla sanità delle Marche.
In questi anni la sanità è stata oggetto di gravi errori attraverso il meccanismo delle delibere, laddove il dibattito in Consiglio è stato azzerato, laddove i documenti di programmazione sono stati carta straccia. Sogni! Il piano sanitario regionale è il libro delle favole che non ha alcuna declinazione rispetto alle decine di delibere di Giunta o di atti fatti in autonomia dalle Asur, piuttosto che da qualche Azienda ospedaliera eccetera.
Credo che una legge che abbia un impegno finanziario debba avere dei criteri chiari di regolamentazione e un regolamento è da sempre l'atto complementare di una legge. A fronte di una legge c'è un regolamento che declina, dove c'è il vuoto c'è il potere, il potere di fare come uno vuole, il potere di far si che la Giunta cambi le carte in tavola.
Io non vorrei, lo dico anche a quei Consiglieri di centro destra particolarmente ottimisti su questo atto, che questa legge partisse alla grande, visto che c'è la campagna elettorale fra qualche mese, con una bella delibera che magari la spinga un po' avanti e poi, l’anno dopo, la ritroviamo in finanziaria che prende quattro baiocchi, senza neanche una regolamentazione per dire dove vanno questi quattro baiocchi.
Invito la maggioranza, visto che è quella che in questi quattro anni ha portato sempre avanti il criterio della deregolamentazione, in perfetta sintesi con tutto il mondo liberal liberista di Renzi e del Governo nazionale, la deregolamentazione diventa qualcosa di pericoloso, visto che andremo in finanziaria da qui a pochissimo tempo, a riprendere in mano il pieno strumento della programmazione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bellabarba.

Letizia BELLABARBA. Grazie Presidente. Ho chiesto di intervenire perché mi premeva sottolineare quella che per me oggi è una seduta storica di questo Consiglio regionale, perché l'approvazione di questa legge rappresenta un punto molto forte nella nostra legislatura e per la nostra Regione.
La Regione oggi si fa carico, finalmente, assieme alle famiglie, dei nostri concittadini che soffrono del disturbo dello spettro autistico, quindi, per me è davvero una giornata storica e per questo ringrazio la Commissione, il Presidente Busilacchi, tutti i Consiglieri che hanno portato avanti la discussione, molto prima che io arrivassi in Consiglio regionale, per arrivare all'approvazione di questa legge che mi hanno permesso anche di firmare. Ci tenevo davvero tanto ad essere presente anch'io come firmataria di questa legge.
Un ringraziamento naturalmente al dott. Mannucci ed alla dott.ssa Bernacchia, agli uffici, ma soprattutto un ringraziamento alle famiglie ed alle associazioni che insieme a noi, insieme alla Regione, hanno promosso una discussione, un dibattito lungo e molto approfondito per una legge che aspettavamo e aspettavano, loro in particolare, da tanto forse troppo tempo. Speriamo che anche a livello nazionale trovi un compimento altrettanto serio.
Per questo penso che oggi non sia il momento dei campanilismi, né delle polemiche, né tanto meno delle strumentalizzazioni politiche o pre elettorali, oggi è, come ripeto, una giornata storica e la legge è una legge ben fatta come è stato ampiamente illustrato dal Presidente Busilacchi.
Voglio solo soffermarmi su un aspetto che credo debba trovare ampia risposta nelle linee guida che poi verranno fatte, per questo chiedo anche, anzi faccio un appello anche all'Assessore Luchetti di collaborare in questo, per quello che riguarda la formazione degli operatori scolastici nell'integrazione scolastica.
Il contesto educativo è fondamentale. E' fondamentale per il benessere dei soggetti autistici ed è fondamentale l'approccio che si ha nel contesto scolastico con i soggetti autistici, perfino la disposizione degli oggetti nella classe può incidere positivamente o negativamente nel comportamento di un soggetto autistico come ci insegna il prof. Cottini che su questo ha scritto e può insegnare molto.
Ho chiamato in causa l'Assessore Luchetti perché voglio sperare che alcune risorse destinate a questo si possano reperire per la formazione, magari con il fondo sociale europeo, per fare in modo che nella nostra regione si arrivi sempre di più ad una politica integrata tra scuola, istruzione, formazione, lavoro, sanità, politiche sociali, sport. Dobbiamo cercare sempre di più di ragionare insieme perché ogni settore, ogni contesto, ha più lati che appartengono ad altri contesti ed è nostro dovere farli dialogare, affinché la nostra regione possa affrontare le varie tematiche in modo organico e possa crescere in maniera omogenea.
Da questo punto di vista dobbiamo rivendicare l'omogeneità, omogeneità di crescita e non di campanilismo territoriale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffini.

Roberto ZAFFINI. Grazie Presidente. Sono veramente fiero, è stato citato il campanilismo, da una parte becero e dall'altra di opportunità, perché questa esperienza nasce proprio nella mia città, Fano, ed ho avuto il piacere, l'occasione di visitare gli ambienti dove viene svolta questa eccellenza che è riconosciuta, come è stato detto, probabilmente più a livello extra regionale. So di pazienti che vengono da Milano, dalla Sicilia, non è la questione di arrivare da Ascoli Piceno, questi vengono addirittura da molto più lontano.
E’ un centro che ha saputo emergere malgrado i locali angusti, li ho visti, sono locali probabilmente non idonei per poter svolgere quell’attività. Questo, però, dimostra che non sono i muri che fanno la sanità, non sono gli ospedali nuovi che permettono le eccellenze, e qui mi attacco ad un certo campanilismo, nel senso che ho paura che quando si fanno le leggi, quando si formano questi comitati, questi tavoli speciali, non si lasci più fare, a chi ha saputo fare, quello che può fare. E’ una mia paura, quando ci sono troppe mani, quando c'è troppa burocrazia che entra nelle normative. Spero che sia solo un timore così, effimero, perchè abbiamo una legge sicuramente giusta, sicuramente doverosa per una patologia di questa rilevanza, temo, ripeto, che troppe mani possano anche mettere dei freni a quello che si è espresso fino ad ora in maniera appassionata e volonterosa e con riconoscimenti anche internazionali.
Girano voci, purtroppo non c'è l'Assessore Mezzolani, che questa eccellenza che risiede nel mio territorio possa essere anche spostata in altri ambiti, anche se nella legge è prevista la collocazione nell'Azienda Marche nord.
Il Consigliere Trenta parlava delle cure palliative, noi a Fano abbiamo l'ex Ospedaletto dei bambini che è in prossimità dell'attuale Ospedale, che è stato dismesso, che è usato come magazzino comunale, di proprietà della Regione, prima vi risiedeva un ospedale dei bambini che era utilissimo ed era anche famoso nella zona, e possiamo riconoscere a Fano, dato che è la città dei bambini, non voluta da me, ma dal centro-sinistra quando ha governato la mia città, Fano città dei bambini, una struttura dedicata all'autismo con l’implementazione di una parte di quella legge, approvata da poco, sulle cure palliative per i bambini, dato che c'è, depositato agli uffici della sanità dall'associazione Maruzza, un progetto dal punto di vista anche economico-finanziario di assoluto rispetto, perché fa vedere che si bloccherebbe una mobilità passiva rispetto alla terapia del dolore, soprattutto nell'infanzia, e sarebbe addirittura un volano per la mobilità attiva. Questo sicuramente è da mettere all'attenzione, all'ordine del giorno di questa Giunta e di questo Consiglio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Viventi.

Luigi VIVENTI. Caro Consigliere D'Anna come lei sa io non sono mai lungo, quindi, vedrà che con tre minuti…, però credo che sia doveroso da parte mia come Assessore delegato dire alcune cose.
Ringrazio la Commissione, tutti i suoi componenti per il lavoro fatto e le associazioni che hanno collaborato e che hanno fornito competenze ed esperienze importanti per scrivere un buon testo di legge. Bene ha fatto il Consigliere Trenta nel ricordare l'azione del predecessore in questo settore, Marcello Secchiaroli, perché di fatto, onestamente, sotto la sua gestione è iniziata la sperimentazione su come affrontare questo grave problema.
Oggi abbiamo censiti circa 220 bambini, è stato detto nella relazione, ma non abbiamo il censimento degli adulti affetti da questa grave patologia. Penso che questa legge ci consentirà di coprire anche questa mancanza di informazioni che non consente di affrontare le decisioni dal punto di vista degli investimenti e degli organici.
Quando avremo stimato bene l'entità del problema è chiaro che si potrà fare anche una valutazione di quelle che sono le necessità di investimento anche negli organici del personale, quindi, grazie per questo buon lavoro.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Soppresso.

Articolo 4 bis. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 13 bis. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 13 ter. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 1 a firma della Consigliera Foschi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Elisabetta FOSCHI. Molto brevemente, ne ho già parlato nella relazione, affinché oggi non sia una semplice enunciazione, anche come diceva il Consigliere Zinni, una enunciazione di bellissimi principi, ma seguano anche fatti coerenti e azioni coerenti, vorrei che passasse questo ordine del giorno, se non dovesse passare mi asterrò dall'approvazione della legge, perché se è vero che la legge riconosce l'importanza, tra gli altri centri, di quello per l'età evolutiva di Fano che lavora da 10 anni in fase sperimentale, la Regione Marche dovrebbe anche riconoscere la richiesta di personale avanzata dall'Azienda. A fronte di una richiesta di aumento di dotazione di quattro psicologi, così come risulta dalla determina dell’1 luglio 2014, c'è stato un diniego da parte della Giunta regionale, nonostante l'Azienda abbia già ridotto personale per la diminuzione dei posti letto.
Se si attua e si crede in un progetto, bisogna dargli gli spazi e la dotazione di personale necessario, altrimenti è inutile dire che crediamo in un progetto se poi non si fa seguito con atti concreti, anzi si procedere in maniera opposta.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Si, molto brevemente anche perché ho un'autonomia di voce di pochi minuti.
Questo ordine del giorno, se vogliamo dare un segnale di natura politica, visto che anche questa legge ha trovato un ampio consenso, mi può trovare d'accordo, è chiaro che si scontra, Consigliera Foschi, con un problema più grande di noi, che è il vincolo delle assunzioni in sanità. Un tema di cui dobbiamo tener conto se vogliamo stare dentro i parametri che sono previsti dalle ultime finanziarie, però, poiché voglio tener buona la prima parte del ragionamento, voterò a favore.

PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 1. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Foschi, Trenta, Silvetti.
Favorevoli: Bellabarba, Binci, Brini, Bugaro, Busilacchi, Camela, Carloni, D'Anna, Donati, Eusebi, Foschi, Giancarli, Latini, Marangoni, Marconi, Marinelli, Natali, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Romagnoli, Silvetti, Solazzi, Traversini, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.

(L'Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 2 a firma del Consigliere Trenta.
Non è stato distribuito perché è nato all'ultimo momento, con una grafia abbastanza leggibile, quindi, provo a leggerlo: "L'Assemblea legislativa visto che tra gli obiettivi della legge vi è la creazione di una rete integrata per l'autismo con servizi socio sanitari radicati in tutte le Aree vaste in modo omogeneo, impegna la Giunta regionale ad individuare le strutture idonee nei capoluoghi di provincia della regione".
Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Presidente Solazzi, chiedo scusa all'Aula perché in effetti è stato scritto a doppia, tripla mano, ma intendo solo dire che nella creazione della rete vengano individuate nei capoluoghi di provincia strutture analoghe che possano essere di supporto per le territorialità periferiche del centro che rimane a Fano.
Sono stato chiaro Consigliere Giancarli? (…) Volevo dire questo, in questo senso per cui ci sono strutture analoghe idonee e già deputate e convenzionate con la Regione Marche. Potrebbero venire individuate nei capoluoghi di provincia strutture che dipendono sempre dalla centralità di Fano. (...) certo Ascoli, Fermo, ho detto capoluoghi di provincia ... No, io ho parlato dei capoluoghi di provincia, strutture che sono convenzionate e che dipendono per fare la rete, se no la rete ... a Fano resta il coordinamento regionale di quei centri.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Camela.

Valeriano CAMELA. Presidente, sostengo questa richiesta perché sono convinto che, secondo una scala di priorità e di soddisfacimento dei bisogni maggiori dei territorio che sono emersi anche nel dibattito - il territorio della ex provincia di Ascoli, quindi Ascoli, Fermo, conta il più alto numero di soggetti che richiedono interventi - in questa distribuzione anche provinciale, si debba dare priorità ai territori del sud delle Marche per individuare quelle nuove strutture a ciclo residenziale, semi residenziale, di cui la Regione intende promuovere l'istituzione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Avrei preferito non intervenire, ma a questo punto sono costretto.
Questa legge prevede una rete di servizi in tutto il territorio regionale, abbiamo fatto in modo che il centro per l'età adulta venga collocato nel centro-sud delle Marche, non abbiamo individuato il luogo, così come non abbiamo individuato i luoghi dei centri che sorgeranno, perché saranno la disponibilità degli operatori, la loro esperienza, l'Asur, a darci, come dire, le indicazioni anche sul piano dell'esperienza che esiste.
Rifuggo il tentativo che la politica possa imporre scelte o decisioni sulla base dei campanilismi, senza sapere quali sono oggi le necessità, le esperienze e le disponibilità delle strutture e dei servizi rischiamo, credo, di fare dei danni.
Ben venga l'idea che i centri di servizio siano spalmati su tutto il territorio regionale, questo è già contenuto nella legge, ma non possiamo votare che siano previsti nei capoluoghi di provincia. Se noi prevedessimo queste cose, il centro di Fano non esisterebbe più, e chi l'ha detto che possa esistere, su questi servizi, un'esperienza migliore a Civitanova, piuttosto che a Macerata, non lo sappiamo, quando lo sapremo, sarà l'Asur a dircelo, e lo valuteremo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brini.

Ottavio BRINI. E' vero che non spetta a noi fare o dare imposizioni, ma spetta a noi dare indirizzi.
Penso che il Consigliere Trenta abbia dato un indirizzo, se non lo volete accogliere, ve ne assumete tutta la responsabilità. Imposizioni le fate voi che non accogliete gli indirizzi, penso che un voto favorevole non tolga nulla, perché non ha detto Ascoli, né Fermo né Macerata, ha dato un indirizzo, poi nel momento in cui si attuerà, si verificherà se ci sono le condizioni per attuarlo, ma dire no a priori su una proposta intelligente, opportuna, e non fuori luogo, penso che non sia una bella cosa.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Camela.

Valeriano CAMELA. Scusate, ho sentito parlare di campanilismi, ma non è così Presidente, la valutazione obiettiva dei dati che emergono dall'Osservatorio del centro regionale preposto all'individuazione, allo studio, di queste disabilità, forse lo avete dimenticato, dice che geograficamente la richiesta di aiuti grava per oltre la metà sul territorio della vecchia provincia di Ascoli, cioè Ascoli e Fermo, e poi fanno seguito le altre province, quindi l'intenso bisogno espresso, penso che debba essere un riferimento operativo gestionale importante, se non c'è questo allora che politica è?

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto sull'ordine del giorno, il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Debbo dire al Presidente Busilacchi che forse mi sono espresso male, ma non era mia intenzione, nella fretta ... Ripeto, non metto in discussione tutto ciò che è stato creato con il lavoro di anni a Fano, quello resta perché, ripeto, è funzionante e tutto quello che volete.
Io vi parlo di rete, torno sulla rete, fermo restando la permanenza a Fano del centro per l'età evolutiva, intendo spalmare nei territori delle province delle strutture idonee, possono stare ad Ascoli, a San Benedetto, posso fare anche la proposta che stiano a San Benedetto, sono centri equivalenti, perchè giustamente dall'analisi dei dati abbiamo dei numeri importanti nel sud delle Marche. Chiedo questo, nella provincia di Fermo, chiamiamola così, nella provincia di Ascoli, di Fermo, di Macerata, di Ancona e di Pesaro, fermo restando la centralità di Fano come centro per l'età evolutiva.
Penso che sia una proposta ragionevole, ragionevolissima, parlo dell'intero territorio della regione Marche, fine. Faccio una rete e do un indirizzo, credo di non aver detto o stravolto, lungi da me la polemica, per cui potevo votare a favore, come voterò a favore, perché non è questo il problema, resta sempre quello il centro per l'età evolutiva, fine.
Penso che una buona sintesi meriti una buona considerazione. Grazie.

PERSIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Bellabarba.

Letizia BELLABARBA. Grazie Presidente. Molto velocemente per ribadire quello che ha già detto il Consigliere Busilacchi. E' chiaro che un centro sarà individuato dall'Asur ed è evidente che sarà nel centro-sud, dopodiché voglio dire che la presa in carico, cioè l'Umea e le Umee sono già su tutto il territorio regionale. Quello che conta, prima di tutto, è la presa in carico del soggetto. Poi è evidente, c'è scritto nella legge, che dovranno sorgere centri in tutto il territorio regionale, ma non saremo noi a scegliere dove, come e quando, noi possiamo dare, come veniva detto, per carità, un indirizzo, che tra l'altro c'è già nella legge quando dice che verrà individuato un centro regionale nel sud delle Marche. Non possiamo andare noi e dire esattamente dove deve nascere il centro, quanto deve essere grande, chi ci deve lavorare, vogliamo essere un attimo seri?

PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

PRESIDENTE. Adesso passiamo alla votazione finale della legge, non prima di aver dato la possibilità a chi lo chiede di intervenire per dichiarazione di voto.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Innanzitutto penso che questa legge sia una legge di civiltà che sancisce il diritto alla salute, all'educazione e al sostegno socio-educativo alle persone affette da disturbi dello spettro autistico e alle loro famiglie, e cerca di mettere a sistema l'esistente.
Ritengo che non risolverà quella che è la realtà vissuta da queste persone e dalle loro famiglie perché questa realtà va modificata partendo dal problema della presa in carico fin dalla nascita, dai rapporti difficili rispetto alle questioni sanitarie. Per esempio ogni volta che un bambino va in ospedale ci sono difficoltà nella gestione, nelle competenze, per gestire quelle che sono le sue patologie, quindi va ricercato anche un approccio diverso delle strutture sanitarie e una disponibilità maggiore verso le persone e le loro famiglie.
I problemi ci sono nell'approccio con il sistema educativo, quindi sin dalla scuola dell'infanzia, dalla scuola primaria. Difficoltà dovute al fatto che il sostegno scolastico, per esempio, cambia ogni anno, mentre sono necessarie figure di riferimento, e la formazione del personale scolastico, di cui si parla, non è sistematica, ma è quasi lasciata alla buona volontà dei singoli. Soprattutto c'è la difficoltà nel periodo post scolastico, il periodo adolescenziale e adulto, perché i ragazzi e le persone con disturbi dello spettro autistico sono totalmente affidati nel tempo alle loro famiglie e proprio nel momento in cui questi ragazzi crescono, sono più grandi, sono difficili da gestire, le famiglie avrebbero bisogno di maggior di aiuto, ma questo diminuisce, perchè c'è difficoltà a reperire posti nei centri socio educativi diurni, c'è difficoltà, anzi è quasi inesistente, il sostegno alle famiglie con un servizio di educatori domiciliari ed è pressoché inesistente la possibilità di un inserimento occupazionale o lavorativo.
Tutti questi aspetti rimangono. Nonostante questa legge rimarranno gli aspetti problematici nella vita delle persone affette da disturbi dello spettro autistico e delle loro famiglie.
Si spera che tutto quello che è stato messo in piedi affronti questi aspetti della vita di queste persone e porti ad un cambiamento culturale ed i servizi che servono alle famiglie ed alle persone aumentino e possano permettere una qualità di vita migliore e più degna. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Al contrario del Consigliere Binci non entro negli aspetti tecnici dell'atto, ma voglio rimarcare che questa legge dà lustro a quest'Aula assembleare perché è una tra le prime in Italia.
Nel percorso degli anni potrà essere calibrata meglio, meglio equilibrata, meglio definita, ma è una delle poche volte in cui, tutti insieme, partendo dalla V Commissione, dalle altre che hanno seguito questo percorso, quest'Aula assembleare prende il merito di aver predisposto una delle prime leggi in Italia che definisce un percorso chiaro per quello che riguarda le problematiche legate all'autismo e a tutto quello che c'è dietro, alle famiglie ed alle associazioni.
Con grande entusiasmo, colleghi, possiamo essere fieri di aver fatto una legge che dà una risposta forte a coloro che hanno necessità e sono, in questo caso, quasi più di 3.000 soggetti, con tutto quello che ruota intorno a queste problematiche.
Per quello che mi riguarda, per quello che riguarda il gruppo dei Socialisti, siamo fieri di poter condividere una legge così importante per la regione Marche che va a toccare una delle problematiche più sentite dalla popolazione marchigiana.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ortenzi.

Rosalba ORTENZI. Anch'io solo due parole per plaudire alla votazione di una legge importante, unica in Italia.
Parlo anche a titolo personale in quanto ho lavorato, i primi anni della mia carriera da maestra, da insegnante, caro Consigliere Trenta, all'Istituto Montessori di Fermo dove erano presenti molti ragazzi autistici, bambini e adolescenti.
Credo che sia un merito aver affrontato da parte della Commissione e di questa Assemblea legislativa un tema così importante, soprattutto così difficile da districare, in particolare per le famiglie che hanno in carico un soggetto, un bambino a cui si rileva la malattia, anche di questo si tratta, già dalla prima infanzia. E' veramente una situazione molto difficile da contenere, soprattutto perché gli aiuti e le competenze, anche da parte dell'istituzione scuola, sono stati fino ad oggi molto ridotti, anche perchè gli enti locali, i Comuni, avrebbero dovuto affrontare il problema con i servizi sociali. La scuola che non ha mai avuto, e mi auguro che in futuro si possa avere, la possibilità di formare gli operatori, gli insegnanti stessi.
Un plauso veramente di cuore credo che lo dobbiamo fare, come legislatori, perché come unica Regione abbiamo affrontato, come per la legge sulla dislessia, i problemi delle famiglie in particolare, e di coloro che devono lavorare con ragazzi con queste difficoltà.
Credo che fare un lavoro di rete sia fondamentale perché serve a far conoscere il metodo ABA, io lo conosco bene, ai miei tempi fui inviata all'Istituto Trentini, vedo qui il dottor Secchiaroli, non so se a Bologna c'è ancora quest'istituto per autistici gravi, non dell'età adolescenziale, un metodo che funziona bene, che ha avuto una grande influenza anche dentro l'istituzione scuola, ma che ancora deve essere divulgato e approfondito soprattutto da chi deve trattare con questi bambini, con questi adolescenti e con gli adulti.
Credo che non serva stare a disquisire se devono essere implementati centri in una parte o in un'altra della Regione, questo poi si vedrà, l'importante è che ci siano in bilancio i fondi e soprattutto possano avere una speranza le famiglie ed anche gli insegnanti e gli educatori che fino ad oggi non sapevano talvolta che pesci prendere quando si trovavano davanti ragazzi con difficoltà dello spettro autistico.
Di nuovo un ringraziamento in particolare alla Commissione che, come per la dislessia, ha saputo lavorare in sintonia, senza prese di posizione politiche di parte e, quindi, senza strumentalizzazioni.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Camela.

Valeriano CAMELA. Grazie Presidente. Se ammettiamo che nella legge non possa prevedersi così, d'emblée, una localizzazione obbligatoria di questi centri, lancio un appello alla Giunta e all'Assessore competente affinché nella pianificazione dell'organizzazione della materia si tenga conto dei numeri. E' un invito che faccio, spero che il buonsenso gestionale prevalga e sono fiducioso. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Allora vede ... no, loro non sono insofferenti, ... Devo dire una cosa, prendo l'articolo 7, è stato soppresso il comma 1, Presidente Busilacchi, l'articolo 7 dice: "la Regione promuove e sostiene sul territorio oltre le strutture esistenti", disciplina la materia e dice le parole "almeno tre", io fino a qui, Consigliere Busilacchi, so leggere e vado a fare il discorso al contrario. Tre esistono. Fano il centro c'è e mi sta bene. Il Consigliere Zaffini ha detto che ci sono spazi angusti, però ricordo al Consigliere Zaffini che nel 2000 - lui forse aveva ancora i pantaloni corti, anche perché lunghi non è che si nota tanto - questo nacque per la grande intuizione di Marcello Secchiaroli e devo dire perché. Poi qualcuno ha detto che sono i medici, il lavoro che fanno, no, sono i soldi che la Regione dà per sostenere quel centro.
Ripeto, lo scopo è nobile, altissimo, Consigliere Zaffini anche per te, non certo per la persona che sta a fianco a te che vota e non vota, poi siccome il voto non era nominale ha detto "Io ho votato, non mi ha preso" sappiamo cosa prende, ma è un altro discorso che non finisce qua.
Dico va benissimo c'è Jesi e siamo a due, tre su due, adesso io mi rimetto alla sua autorevolezza, Presidente, lei mi contesta, come fa la Consigliera Bellabarba, in maniera molto simpatica che sottovaluta il campanilismo, però faccio notare, Presidente, che lei in Commissione ha avuto l'astensione del voto dei Consiglieri Natali e Foschi, ha avuto a favore il voto del Consigliere Camela e questo parla di buon senso e capacità di darle fiducia, però io ho imparato non a ..., non sono una persona che non si fida, sono una persona che non si affida, perché se devo andare a sbattere il muso da qualche parte preferisco sbatterlo per mia consapevolezza. Vero che noi oggi non nominiamo, non parliamo di sud delle Marche, ma sud delle Marche, secondo lei, significa che io mi affido a Genga per trovare la soluzione e Genga viene nominato da voi, da una parte politica precisa, abbiamo visto che fine ha fatto Ruta la politica e la politica del livore e della ..., quella politica che praticamente fa del potere, affida solo al potere la sua capacità di esistere, nei miei confronti genera diffidenza.
Ma è quella politica che genera diffidenza, non gli uomini, lei è una bravissima persona, un ragazzo pulito sul quale politicamente poter investire, glielo dice uno che ormai ha ... che mi hanno insegnato proprio a diffidare.
Il bilancio della Regione sulla sanità, quando porta, porta lei, Presidente della Commissione sanità, come prima era il Consigliere Comi, a decidere di fare mezza riforma parlando sempre del territorio come di un elastico, ma i confini sono già dettati, sono quelli, il vero problema del sud delle Marche sono i Consiglieri incapaci, inefficienti e salterecci che si vergognano di votare in Aula insieme ai colleghi che parlano di territorio perché già sono pronti a fare un altro balzello, ma questo non è Umberto Trenta che purtroppo deve condividere questa esperienza con questo tipo di Consiglieri che non capiscono, non sanno, non vedono e sono ciechi, sordi e muti, pensano solo a quella sedia lì che gli va sempre più stretta. E mi fermo qui.
Caro Consigliere Busilacchi le spiego perché lei oggi mi costringe a votare contro una legge eccezionale. Mi costringe perché ha strumentalmente male interpretato la mia frettolosa presentazione di un ordine del giorno. Quando parlo di territorio, lo vengo a dire a lei, due su tre sono già definiti, il terzo ci affidiamo al mago Otelma Genga che dirà e vedrà, ci sono i numeri che le ha dettato il Consigliere Camela, ha parlato di numeri importanti nel sud delle Marche, quindi ha già definito un territorio che merita e la collega di mia madre, la Consigliera Ortenzi che insegna dal pulpito, una cosa, io sono un paziente allievo di una maestra che insegna politica, forse, parla di libri, dovrebbe ricordarsi che il sud delle Marche comprende anche parte del territorio del maceratese e di Fermo e lì che mediazione politica faremo?
Presidente, mi scuso con lei, ma per la mia grande stima che ho di lei, che merita .., ecco un comportamento, Consigliere Busilacchi, assiologico, assiologico significa che insegna, lo dico alla maestra, con il comportamento, io vedo il Presidente Solazzi e mi sento sereno e tranquillo.
Al Presidente Solazzi io affiderei tranquillamente e sarei sicuro che nel territorio applicherebbe il concetto ...

PRESIDENTE. Pensavo che mi avrebbe affidato la sua auto!

Umberto TRENTA. ... di equanimità, Presidente non si preoccupi, su questi concetti, mi è scomparso il foglio, va bene, volevo dire una cosa, ma ci rinuncio, quindi, Presidente, la chiudo qui.
Sul territorio, caro Consigliere Busilacchi, le ridò conferma, visto che i voti sono stati 14 a 14, solo il fato e la vigliaccheria di un Consigliere che non ha voluto votare, poi mi prende in giro (...) lo ha detto lui, si è presentato: il grande Consigliere Donati si è presentato.
(...) Certo tre legislature, ma il territorio suo in tre legislature le ha solo pagato lo stipendio ...

PRESIDENTE. Adesso basta.

Umberto TRENTA. Non ha fatto una legge. No, Presidente, mi scusi ma su certe cose la vigliaccaggine merita tutto il nostro disprezzo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Perazzoli.

Paolo PERAZZOLI. Ho fatto parte della V Commissione e siccome ha fatto, come tutti quanti riconosciamo, un egregio lavoro, mi sono limitato dall'intervenire.
Dalla gran parte degli interventi ho capito che, dopo tanto parlare, non c'era niente da dire e c'era solo l'esigenza di fare un po' vetrina a basso costo, ed io inviterei a non superare mai il limite tra la battuta goliardica e le offese personali.

Proposta di legge n. 427 (testo base), la pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Busilacchi, Eusebi e Bellabarba.
Favorevoli: Badiali, Bellabarba, Binci, Bugaro, Busilacchi, Camela, Canzian, Comi, D'Anna, Donati, Eusebi, Foschi, Giancarli, Latini, Malaspina, Marangoni, Marconi, Mezzolani, Natali, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Romagnoli, Sciapichetti, Silvetti, Solazzi, Traversini, Zaffini.
Contrari: Brini, Marinelli.
Astenuti: Carloni, Massi, Zinni.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 447
ad iniziativa della Giunta regionale
"Ulteriori modifiche alla legge regionale 23 dicembre 2013, n. 49 'Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2014 e pluriennale 2014/2016 della Regione. Legge finanziaria 2014'"

(Nuova Titolazione) "Variazione al bilancio di previsione 2014 e ulteriori modifiche alla legge regionale 23 dicembre 2013, n. 49 'Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2014 e pluriennale 2014/2016 della Regione. Legge finanziaria 2014'"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 447 ad iniziativa della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Latini.

Dino LATINI. Grazie Presidente. La Commissione ha fatto un lavoro e presenta anche un ordine del giorno, quindi, è giusto che venga spiegato.
Nel dettaglio le modifiche che sono state introdotte con questa legge riguardano degli stanziamenti approvati con la legge finanziaria, in particolare il comma 1 prevede una diminuzione dei finanziamenti su tre leggi regionali, la n. 18 del 96 che riguarda la promozione ed il coordinamento delle politiche di intervento in favore delle persone in condizione di disabilità, per 500.000 euro; la legge regionale n. 34 del 2001 relativa alla cooperazione sociale per altri 500.000 euro; e la legge regionale n. 9 del 2004 relativa alla promozione, riconoscimento e sviluppo delle associazioni di promozione sociali per 200.000 euro.
Tutto il quadro tocca il settore sociale per un importo complessivo di 1.200.000 euro.
Questa riduzione consente la copertura finanziaria di un incoerente incremento delle risorse da erogare a titolo di risarcimento ai soggetti che hanno subìto danni permanenti dalle vaccinazioni obbligatorie, dalle trasfusioni e dalla somministrazione di emoderivati.
Bisogna ricordare in questo caso che fin dal 2001 la Regione Marche ha svolto per conto dello Stato tutta l'attività amministrativa inerente il pagamento dell'indennizzo a fronte del quale il Ministero dell'economia rilasciava, trasferite con cadenza periodica, le risorse. A partire dall'anno 2012 lo Stato ha interrotto questo trasferimento finanziario e gli oneri sono dovuti dalla Regione. A regolamentare gli indennizzi e la continuità dell'emolumento è rimasta la Regione Marche.
La questione è stata già esaminata con i Ministeri interessati in sede di Conferenza Stato-Regione nelle sedute del 10 aprile e 29 maggio 2014 ed è stata sollecitata, credo che l'Assessore Mezzolani ne sia perfettamente a conoscenza, nella seduta del 10 luglio 2014, senza però ottenere alcuna risposta concreta in merito al nuovo intervento da parte del Governo.
A causa di questo mancato trasferimento da parte dello Stato le risorse, già previste nella legge finanziaria 2014, si sono rilevate insufficienti a coprire il fabbisogno, occorre adesso prevedere questo incremento di cui beneficiano le persone che hanno subìto questo trattamento per non loro volontà e, quindi, per un errore procedurale da parte del Servizio sanitario regionale.
Nel comma 2 viene incrementato lo stanziamento per la manutenzione straordinaria dei beni immobili della Regione, con riferimento soprattutto al palazzo della sede dell'Assemblea legislativa, di 200.000 euro che erano già stati destinati a tale finalità in seguito all'approvazione del rendiconto del 2013 da parte del Consiglio regionale.
Nel medesimo comma viene anche introdotto nella tabella C della legge finanziaria 2014 lo stanziamento per la sottoscrizione di azioni della nuova compagine della Società Quadrilatero e questo nelle more dell'approvazione della legge regionale di assestamento del bilancio. E' un fatto fondamentale, indispensabile, per dare un nuovo impulso ai lavori per la realizzazione delle infrastrutture che consideriamo una parte strategica della regione. Aumento di capitale finalizzato all'utilizzo delle risorse disponibili, attualmente stanziate con legge regionale 24 dicembre '98, n. 45, quella relativa al riordino del trasporto pubblico regionale locale delle Marche.
Credo che in sede di assestamento del bilancio 2014 si potrà prevedere e provvedere al ripristino delle somme utilizzate a copertura del contributo straordinario per consentire lo svolgimento dell'attività già programmata, ai sensi della predetta legge, cioè la 45 del '98.
Vi è infine l'articolo 1 bis che è stato apportato su richiesta della Giunta regionale e prevede una variazione alla legge di bilancio mediante una variazione compensativa del capitolo concernente gli oneri da contenzioso, quelli relativi alla definizione delle controversie in transazione, necessari in seguito ad un contenzioso iniziato nel 2005 tra una Ditta e la Regione Marche. Si è giunti ora ad una definizione extra giudiziaria, una transazione della vicenda, e la Regione deve sborsare un importo di 2.150.000 euro con un risparmio di 173.000 euro da corrispondere in due rate, di cui la seconda va a scadere il 31 ottobre 2014.
In relazione a questi interventi e alle norme che sono previste nella proposta di legge propongo e sottopongo all'attenzione dell'Assemblea la votazione per l'approvazione della legge stessa. Grazie.

Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Zaffini.

Roberto ZAFFINI. Grazie Presidente. In Commissione abbiamo approvato questa modifica al bilancio in maniera unanime, chiaramente la parte principale di questa modifica riguarda la reversibilità della causa di vaccinazione obbligatoria e trasfusioni con complicanze irreversibili.
Per questa norma va specificato e ribadito, e qui mi rivolgo anche al Consigliere Zinni che nella precedente legge dichiarava che bisogna sempre indicare le linee guida per la copertura delle leggi, che siamo di fronte ad una legge dello Stato che prevedeva tali coperture finanziarie, ma da anni queste coperture non ci sono, quindi anche se si scrivono le linee guida poi si è inadempienti, quindi verba volant in questo caso è proprio il termine più esatto.
Ci siamo anche informati sul numero dei casi, ci sono circa 500 casi nelle Marche, danneggiati irreversibili suddivisi in sette categorie ed ho cercato anche di capire con il funzionario se c'è una specie di monitoraggio, se ci sono dei controlli su questi finanziamenti, mi è stato assicurato che ci sono e che ci saranno anche delle revisioni dei quadri clinici a breve.
Tutto qua, per il resto sono capitoli di spesa normali e, quindi, niente da dire.
In Commissione abbiamo votato all'unanimità questa modifica del bilancio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Grazie Presidente. Intervengo semplicemente per dire due cose molto rapidamente.
La prima: quando parliamo dell'erogazione degli indennizzi ai soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazione obbligatorie, trasfusione e somministrazione di emoderivati, trattiamo un grossissimo problema politico-istituzionale perché lo Stato non crede più in questa materia e ha smesso di erogare i fondi.
La materia è completamente derogata alle Regioni e per le Regioni qual è il problema? Il primo è economico, perchè chi ha diritto di prendere una pensione o un provvedimento, un aiuto, un indennizzo per questa tipologia, se la Regione non mette i fondi, non lo prende più.
C'è poi il secondo problema, chi deve prendere gli indennizzi, perché la Commissione al Ministero non fa più passare queste domande di pensione, queste sono indennità, sono vitalizi.
Nel caso delle vaccinazioni obbligatorie sono dei vitalizi che si prendono tutta la vita e il Ministero ha bloccato la mera procedura, cioè non ci sono più persone che percepiscono gli indennizzi e noi dobbiamo porre il problema politico, lo dico all'Assessore Mezzolani, lo dico all'Assessore Marcolini, lo dico all'Aula, questa è una materia che in Conferenza Stato-Regioni va chiarita con lo Stato, va fatta la battaglia politica perché non è pensabile che chi ha un diritto non lo possa più esercitare, ma è ancora più impensabile che chi quel diritto potrebbe averlo, non lo avrà mai perché si è deciso che questa procedura sostanzialmente è sospesa.
Questo è un grave problema che noi abbiamo e che si aggancia alla legge precedente, perché molti dei malati per vaccinazione sono all'interno del provvedimento in merito agli autistici e su questo credo che la Regione debba seriamente scendere in campo.
Farò più avanti un'interrogazione se non farete delle cose voi in Giunta, in Conferenza delle Regioni, nei confronti dello Stato perché questo sciagurato Governo Renzi riesce a fare peggio di Monti, di Letta e di Tremonti, quindi, questo è un argomento abbandonato.
Secondo, non so se l'ha detto prima il Presidente, è stato fatto un ordine del giorno di Commissione con il quale si dice: visto che noi dobbiamo fare un aumento di copertura su alcune voci e le voci che vengono depauperate, diciamo, non possono essere applicate con questo esercizio, diciamo al Consiglio, al fine di non sottrarre impegni politici presi in passato, anche con le associazioni di categoria, di ripristinarli in sede di previsione, perché i fondi per la cooperazione sociale, per l'associazionismo, sono frutto anche di una concertazione.
Per il resto voteremo a favore.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bellabarba.

Letizia BELLABARBA. Grazie Presidente. Solamente per evidenziare alla nostra Commissione bilancio, ma anche per chiedere rassicurazioni all'Assessore al bilancio, Marcolini, che sui fondi che adesso vengono tolti al sistema del trasporto regionale ci sia l'effettiva volontà e anche l'impegno di rimettere questi stessi soldi, la stessa cifra in assestamento di bilancio, perché andiamo a toccare un settore non solo strategico, ma che sappiamo essere anche in difficoltà.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Grazie Presidente. Un commento alla relazione del Presidente Latini e del Vicepresidente Zinni e alle considerazione fatte adesso dalla Consigliera Bellabarba.
Le questioni sono esattamente come voi avete detto, quindi, voglio sottolineare come l'Assessore Mezzolani ed anche il sottoscritto nel corso degli anni, ripetutamente, abbiano sollevato il problema dei danni degli emotrasfusi, è una linea discendente che purtroppo rappresenta l'indice di sopravvivenza degli emotrasfusi gravissimi.
Purtroppo alla condivisione ragionevole delle argomentazioni nostre non ha corrisposto una copertura di bilancio e, di fronte ad un bisogno estremo di persone che letteralmente stanno morendo, ci siamo sentiti di prendere sulle spalle questo peso. Lo facciamo, tentando sempre, fino all'ultimo passaggio, di convincere il Governo a mantenere le promesse che invece non riesce a mantenere.
Oltre alla legge sugli emotrasfusi ci sono due aggiunte, come voi avete visto, una riguarda una partita interna per la razionalizzazione degli spazi del Consiglio regionale che rinuncerà ad alcune quote per il parcheggio avendone a disposizione proporzionalmente alcune dentro il cortile dell'ex palazzo delle Ferrovie.
L'altra invece riguarda il finanziamento, la capitalizzazione della legge per la società Quadrilatero. Come diceva poco fa la Consigliera Bellabarba, le cifre sono state assunte laddove per omogeneità e per capienza, in due casi per omogeneità, uno per capienza, sono state individuate e, quindi, anche i 300.000 euro del trasporto pubblico locale hanno contribuito allo sforzo complessivo della copertura finanziaria.
Sul trasporto pubblico locale, Consigliera Bellabarba, confermo quello che è di buon senso e che le risorse del trasporto pubblico locale verranno mantenute. Questo purtroppo non copre le preoccupazioni del trasporto pubblico locale che alla vigilia ... merita assolutamente un discorso a parte, sono d'accordo anch'io, su cui, come dire, problemi di razionalizzazione sono sempre possibili, capaci di contribuire anche alla soluzione interna al trasporto pubblico, ma non saranno quei 300.000 euro a mancare all'appello.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 1 bis. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2 (Dichiarazione d'urgenza). Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 1 a firma dei Consiglieri Latini, Zinni, Carloni, Zaffini, Ricci, Bellabarba, Sciapichetti. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 447. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 13,50.