Resoconto della seduta n.26 del 25/05/2021
25 MAGGIO 2021

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Prima di dare inizio ai lavori del Consiglio dell’Assemblea legislativa odierna vorrei fissare un momento che ricorda la nascita della nostra Repubblica, avvenuta con il referendum del 2 giugno 1946.
Il 2 giugno 2021 cade in un momento in cui non sono previsti i lavori dell’Assemblea legislativa, su indicazione e d’accordo con la Conferenza dei Presidenti dei gruppi si è deciso di ricordare la nascita della Repubblica italiana, con un momento celebrativo che viene svolto ora.
E’ stato scelto di far venire un tenore anconetano, Davide Mazzoni, che si è cimentato in tantissimi eventi e manifestazioni nazionali, quindi lo invito ad entrare.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Solamente per cogliere, credo, una coincidenza importante, il 23 maggio di 29 anni fa veniva ucciso Giovanni Falcone, non c’è stata l’opportunità di commemorare una morte così significativa per questo Paese, poterlo fare in questo momento, anche con la presenza dell’artista in Aula, credo che possa mettere insieme il significato del 2 Giugno, in termini di speranza, con il grave fatto che, come sappiamo tutti, ha sconvolto il Paese ed ha segnato un cambiamento.
Unitamente alla festa potrebbe essere giusto ricordare quella morte per il servizio al nostro Paese. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Mi associo alla richiesta del Consigliere Carancini, nella figura dei due Magistrati, Falcone e Borsellino, credo che ci sia stato un riscatto dal punto di vista morale di una certa parte d’Italia, entrambi siciliani, con una storia radicata nell’isola, associarli alla nascita della Repubblica penso che sia un atto onorevole di tutto il Consiglio, senza divisioni e schieramenti.
Concordo con questa condivisione nella figura di Giovanni Falcone.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Anch’io mi associo al Consigliere Carancini per ricordare oggi i due Magistrati ed i miei ex colleghi che hanno perso la vita, quindi, l’impegno delle Forze dell’ordine e della Magistratura.
Ricordare tutto questo credo che sia un atto dovuto e giusto nei confronti di tutti coloro che credono nella legalità.

PRESIDENTE. Accolgo i vostri inviti di associare questo momento di ricordo della nascita della Repubblica con i tragici fatti del 23 maggio 1992.
A questo proposito vorrei ricordare che l’Assemblea legislativa delle Marche, come altre Assemblee legislative, ha esposto nel Palazzo delle Marche, in Piazza Cavour, i drappi bianchi per la giornata del 23 maggio, fatto riportato dalle televisioni nazionali.
Invito il tenore Davide Mazzoni ad eseguire l’Inno di Mameli.

(Esecuzione Inno di Mameli)

(Applausi)


SEDUTA N. 26 DEL 25 MAGGIO 2021

La seduta inizia alle ore 11,00

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 26 del 25 maggio 2021. Do per letto il processo verbale della seduta n. 25 del 20 maggio 2021, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento interno.
Il primo punto all’ordine del giorno è la proposta di legge n. 53, iscritta ai sensi dell’articolo 88, comma 4, del Regolamento interno.

Proposta di legge n. 53
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Cesetti, Biancani, Bora, Carancini, Mastrovincenzo, Vitri
“Sospensione dei termini degli adempimenti e dei versamenti tributari a favore dei contribuenti della Regione Marche a seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid 19”
(Rinvio)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Come Presidente della I Commissione chiedo il rinvio dell’atto in Commissione per ulteriori approfondimenti, a norma dell’articolo 100 del Regolamento.

PRESIDENTE. C’è una proposta di rinvio in Commissione, ai sensi dell’articolo 100 del Regolamento interno, del Consigliere Marinelli, Presidente della I Commissione assembleare.
A seguito di questa richiesta è necessario il voto dell’Aula, non prima di aver ascoltato un intervento a favore ed uno contro.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli (oratore a favore).

Carlo CICCIOLI. Intervengo a favore della proposta del Consigliere Marinelli. Durante la Conferenza dei Presidenti dei gruppi della scorsa settimana l’intero gruppo del PD ha presentato una proposta di legge, chiedendo di dichiararne l’urgenza, riguardante la proroga della scadenza delle tasse regionali. Trattandosi di una proposta che va nella direzione dei cittadini marchigiani, abbiamo accolto l’idea di approfondire il provvedimento, che non era stato neanche letto. E’ stato portato in Commissione e come sempre c’è stata tra le forze politiche una valutazione, è stata anche presentata una memoria scritta da parte dell’Assessorato sull’impatto che questa legge dal punto di vista economico avrebbe avuto sulle tasse regionali, che costituiscono 84 milioni del bilancio regionale, ovviamente qui si tratta di una piccola parte di queste tasse, però alcuni milioni sono, quindi, si è ritenuto di presentare una proposta organica, non limitata solo al blocco, che affrontasse l’intero problema nella prossima Commissione, che si svolgerà lunedì 7 giugno, e portare poi in Aula con la procedura d’urgenza un testo.
Se ci sono delle proposte che vengono dall’opposizione che devono essere esaminate e prese in considerazione, poi si può essere d’accordo o contrari, ovviamente le forze politiche dell’Aula ritengono di doverla approfondirla, la maggioranza è rappresentata da 20 Consiglieri e mi sembra utile che abbiamo il diritto di parlarne.
In genere capita che ti danno la proposta …, in tutte le truffe on line magari puoi acquistare una macchina, ma se non firmi nella sera stessa non va bene. I giorni scorsi ho fatto una certificazione ad una povera donna alla quale hanno offerto la vendita di un appartamento, le hanno fatto firmare una serie di carte dicendo che era il consenso, invece era un impegno, questa non ci ha capito niente ed è andata in onda la manipolazione.
Noi riteniamo che questa proposta di legge debba essere esaminata correttamente, il Presidente della Commissione, Consigliere Marinelli, che ringrazio, l’ha messa all’ordine del giorno.
Vorrei sottolineare le date, la proposta di legge è stata presentata il 17 maggio, l’abbiamo vista il 18, il 24 è stata esaminata in Commissione, perché il Presidente Marinelli ha anticipato altri punti all’ordine del giorno per vederla, c’è stata una richiesta di approfondimento che andrà al 7 giugno. L’urgenza rimane, ma è un’urgenza intellettualmente onesta di esaminare un testo che poi possa produrre risultati. Addirittura l’Assessore Castelli ha valutato insieme ai suoi funzionari che ci sono alcune tasse da abolire e da rivedere. Un provvedimento organico credo sia meglio di uno spot finalizzato al consenso dell’opinione pubblica, ad un titolo sensazionale, eccetera.
Per questi motivi noi riteniamo che questa valutazione non sia di indifferibile necessità, però l’urgenza di questa cosa va esaminata da questa Assemblea, non ci sono danni perché saltare la scadenza …, se uno paga l’imposta successivamente, tra l’altro aboliremo la sanzione, si tratta di pochi euro … L’unica tassa vera che scade a maggio è quella automobilistica, molti la pagano in ritardo perché c’è una sanzione minima a fine anno, quindi, c’è l’esigenza di rivedere questa parte, ma non c’è la necessità del cappio al collo per esaminarla questa mattina.
Per questo appoggio convintamente la richiesta del Consigliere Marinelli, come Presidente della Commissione competente, di rinviare ad ulteriore seduta.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti (oratore contro)

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Noi siamo contrari a questa proposta e già dall’intervento del Consigliere Ciccioli è evidente la contraddizione perchè dice che non è più urgente, anche se l’urgenza è stata votata anche da lui il 18 maggio.
Capisco che recentemente avete qualche difficoltà non solo con i Regolamenti, ma con voi stessi, però, mettetevi d’accordo!
Innanzitutto, Presidente, le voglio dare atto che questa mattina con l’iscrizione di questa proposta di legge ha ristabilito la forza del Regolamento che ci siamo dati e le prerogative di questa Assemblea e della Conferenza dei Presidenti dei gruppi perché ieri in Commissione, come abbiamo avuto modo di parlare, le forze di maggioranza hanno ritenuto, e si sono dovute ricredere questa mattina con il suo intervento, che potessero decidere il rinvio dell’esame di questa proposta di legge.
Questa mattina il Presidente, che ha applicato il Regolamento, ha fatto constatare la evidente ignoranza, intesa ovviamente in senso di non conoscenza, del Regolamento da parte dei gruppi stessi, però, ripeto, questo servirà per il futuro, così saranno più attenti.
E’ un errore rinviare questo provvedimento supponendo che c’è una proposta della Giunta. Questa proposta di legge è una prerogativa nostra, è una prerogativa di quest’Aula, tant’è che le leggi sono ad iniziativa dei singoli Consiglieri e della Giunta. Che c’entra questo? Siccome la Giunta deve fare una proposta che rimodula, rivede e probabilmente abroga qualche tributo ne discutiamo … no, che c’entra, quella è una cosa diversa, anzi, se vogliamo, proprio l’anticipazione di questo atto ne giustificherebbe l’approvazione perchè se poi la Giunta elimina dei tributi che nel frattempo non sono stati sospesi e vengono pagati che facciamo, li restituiamo?
Questo è infatti un provvedimento di sospensione dei termini degli adempimenti e dei versamenti tributari a favore dei contribuenti e delle imprese residenti nella regione Marche a seguito dell’emergenza Covid 19.
Il gettito complessivo di cui all’allegato 1, in termini di bilancio 2019, valeva 180 milioni di cui 166 milioni di bollo auto, addirittura in Commissione ho presentato un emendamento, l’avrei ripresentato anche oggi, anticipando i termini dal 30 dicembre al 30 settembre, portando il termine all’1 gennaio in modo che quelli che avevano già pagato non avrebbero pagato le sanzioni ed avremmo anticipato i tempi perché questo avrebbe potuto determinare fino al 30 dicembre problemi di cassa per la Regione.
E’ un provvedimento ad invarianza finanziaria, quindi a costo zero, perché è una sospensione che però da una mano alle famiglie, alle imprese. Il bollo auto scade il 31 maggio, è adesso che diamo una mano a tutti coloro che magari non possono perché non lavorano, pensiamo alle attività che riaprono con la fine del lockdown, avranno degli introiti e potranno pagare, questa è la giustificazione.
Termino perché sto finendo il tempo, voglio dire solo che l’anno scorso su un provvedimento analogo Forza Italia, con la Consigliera Marcozzi, aveva detto: “Voto favorevolmente”, così come il l’altro Consigliere: “Bene questo primo passo che è inevitabile”, poi la Consigliera Leonardi: “Voterò favorevolmente questa proposta, certamente lo slittamento del pagamento dei tributi e tasse regionali è positivo e importante, ma dobbiamo andare oltre, addirittura a settembre” infatti avrei fatto un emendamento per accontentarla, “Sarebbe auspicabile una dilazione più lunga, magari che possa arrivare a settembre”, poi il Consigliere dell’UDC: “In premessa esprimo voto favorevole a questo provvedimento” ed infine la Lega che non solo votò a favore, ma il Consigliere Carloni insieme ad un altro presentarono una mozione tardivamente, dopo la nostra pdl, per sollecitare il provvedimento.
Presidente, noi siamo contrari, prendo atto che avete cambiato idea, sono gli scherzi dello stare in maggioranza, noi non l’abbiamo cambiata, voi si, però raccontatene un’altra, almeno abbiate il coraggio di cambiare idea ed il coraggio delle decisioni, non cercate scuse anche per non fare figure misere sotto l’aspetto istituzionale, come avete fatto ieri in Commissione.
Noi siamo contrari.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Intervengo per fatto personale.

PRESIDENTE. Quale fatto personale.

Maurizio MANGIALARDI. A nome dell’intero gruppo del Partito Democratico.

PRESIDENTE. Su cosa, perché dobbiamo rispettare la norma.

Maurizio MANGIALARDI. Ritengo che ci sia un atteggiamento non adeguato da parte del Consigliere Ciccioli quando etichetta una proposta di legge, che va a colmare un ritardo, un errore o una dimenticanza, chiamatela come volete, che si mette a disposizione dell’Assise per aiutare le nostre famiglie e le nostre imprese, come la truffa delle assicurazioni on line.

PRESIDENTE. Il fatto personale è che la proposta di legge non può essere paragonata ad una truffa delle assicurazioni.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Penso che sia una delle poche volte che viene ammesso un fatto personale collettivo, ma lo ritengo importante rispetto all’atteggiamento che viene ricostruito in malo modo e sempre in modo offensivo dal capogruppo di Fratelli d’Italia.
La Consigliera Casini aveva avanzato una proposta di mozione perché c’eravamo accorti che rispetto a delle scadenze che erano impellenti c’era la necessità di provvedere con delle proroghe, che oggi vengono schernite dicendo: “Scade solo il bollo auto”, un’incidenza abbastanza pesante per le casse delle nostre famiglie e delle nostre imprese e siccome succede il 31 maggio inevitabilmente c’è la necessità di una proroga.
Con il Consigliere Cesetti abbiamo pensato di fare quello che ci chiedete sempre, di fare una proposta semplice, banale, che non mettesse in imbarazzo nessuno, senza nessuna rivendicazione rispetto ai percorsi del passato, né tanto meno dei posizionamenti rispetto alle prospettive di futuro, abbiamo scritto solo quello che era necessario, quello che forse dovevate fare.
Di solito quando succede questo si dovrebbe dire grazie e tutti insieme avremmo votato, invece si è aperta una querelle, come ha detto il Consigliere Cesetti, con atteggiamenti anche molto scomposti in Commissione, addirittura veniva disatteso, Presidente, un impegno suo, sancito all’interno della Conferenza dei Presidenti, rispetto al quale, do atto, c’era stato un atteggiamento molto responsabile da parte di tutti resesi conto di questa necessità, quindi, determinare il carattere d’urgenza era un percorso se non scontato almeno dovuto.
Abbiamo fatto questo ed oggi la proposta di legge viene etichettata in quel modo, penso che basterebbero le scuse perché quando si fanno anche comparazioni, evidenziazioni, facciamole, ma nel rispetto del nostro ruolo che, come avete visto, è molto importante.

PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Innanzitutto, Presidente, chiedo anche a lei di rispettare il Regolamento, è la prima volta che sento una class action, un’azione collettiva di difesa del gruppo.
Qui siamo in una Assemblea istituzionale che è anche politica, non c’è stata nessuna accusa personale nei confronti del Consigliere Mangialardi, né di altri, dico però che l’atteggiamento del gruppo, ed è un giudizio politico, non sulla persona, è ingiudicabile perché la richiesta di esaminare un provvedimento nei tempi dovuti in una Assemblea, consultando i gruppi, è una cosa di una normalità incredibile. Vorrei ricordare che nei mesi scorsi, nelle settimane scorse, il Consiglio dei Ministri, dopo aver presentato dei decreti d’urgenza, li ha ritirati per riesaminarli.
Se il Governo dello Stato ritiene di rivedere alcuni punti delicatissimi riguardanti il Covid, l’emergenza, a noi non è consentito su alcune tasse che impattano nella popolazione marchigiana e nelle fasce più deboli, che non comportano alcun danno perché noi faremo un provvedimento che eliminerà la sanzione eventuale per chi non dovesse aver pagato? E’ solo triste speculazione politica, teatrino, che squalifica secondo me il gruppo. Io ci vado sopra ancora di più, per esempio, quando il Consigliere Mangialardi ha fatto una dichiarazione riguardo alla festa del Summer Jamburee a Senigallia e ha detto: “Avete stralciato i soldi”, io mi sono addirittura arrabbiato dicendo che abbiamo fatto? Quei soldi non c’erano mai stati! Bisogna che si torni, e lo invito caldamente, con i piedi per terra a dire le cose come stanno, imbrogliare non serve a niente, il teatrino della politica ormai è giudicato dai cittadini in maniera diversa perché sono cambiati gli equilibri, perché la gente capisce, allora basta con queste cose, noi crediamo, ed io lo ribadisco, che speculare su una cosa del genere sia una cosa …, quindi, non solo non ritiro niente, ma se dovessi argomentare dovrei dire anche altre cose.

PRESIDENTE. Se è per fatto personale per quello che ho sentito l’intervento è stato politico …

(interrompe il Consigliere Cesetti)

PRESIDENTE. Il Consigliere Ciccioli nella replica ha chiarito che non si rivolgeva alla persona di ogni singolo Consigliere …

(interrompe il Consigliere Cesetti)

PRESIDENTE. Ho sentito quello che ha detto.

(interrompe il Consigliere Cesetti)

PRESIDENTE. In partenza ha spiegato bene cosa volesse dire nella replica a cui devo dire, per quanto riguarda il discorso della posizione e delle espressioni del Consigliere Mangialardi, che si rifaceva al gruppo, intendeva le persone, quindi tutte le persone del gruppo PD …

(interrompe il Consigliere Cesetti)

PRESIDENTE. Mi faccia terminare. Tutte le persone del gruppo PD si sono sentite coinvolte nelle espressioni che ha usato nel primo intervento il Consigliere Ciccioli, questo per me è un fatto personale, anche se ha parlato il Consigliere Mangialardi a nome suo e di tutti gli altri Consiglieri perché l’attribuzione del fatto personale è dire che l’azione posta in essere è paragonabile alle truffe che si fanno alle assicurazioni, che siano di un certo tipo o di un altro.
Quando è intervenuto per replica il Consigliere Ciccioli è stato bene attento a dire che sul piano personale, delle azioni poste in essere dai Consiglieri, nulla questio, quanto invece ai risvolti politici che queste azioni hanno portato, ed ha espresso una valutazione di ordine politico, altrimenti torniamo al concetto, che ho sempre detto, che il limite sarebbe quello di non poter più esprimere valutazioni di ordine politico.
Nel secondo intervento non ci sono fatti personali, no, perché è rientrato nella valutazione di ordine strettamente politico, è stato espressamente detto dallo stesso Consigliere che quella era la sua base di valutazione, senza indicare espressioni contro, né fatti personali attribuibili a chiunque. Ve lo dico perché cerco di essere garante di tutti e come tale dico che non sono d’accordo, ma è un mio potere pro tempore, finché ci sono, dare la parola per fatto personale in quanto ho ravvisato in quel discorso, anche se spiegato dal Consigliere Mangialardi che parlava non solo a nome proprio, ma per tutti i componenti, che non si trattava di una azione personale per quanto riguarda la valutazione politica, ma perché tutti i componenti del gruppo, come persone, si sono sentite attribuite delle espressioni che non sono riferibili a fatti che loro hanno invece posto in essere con la proposta di legge n. 53, che voleva solo indicare quello che ha detto il Consigliere Mangialardi.
Rinvio in Commissione della proposta di legge n. 53, chiesto dal Presidente della I Commissione Marinelli. Lo pogo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Sottopongo alla vostra attenzione l’iscrizione della mozione n. 84 dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, al punto 02 dell’ordine del giorno.
Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Mi scuso con l’Aula perché l’atto è stato presentato solamente ieri, però ritengo che sia una mozione urgente, che il gruppo del Partito Democratico ha sottoscritto insieme, da portare oggi in Aula perché riguarda la contrarietà del Consiglio regionale rispetto ad un provvedimento che oggi è previsto in Senato, la contrarietà al passaggio dei Comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio nella Regione Emilia-Romagna.
Ricordo che già il Presidente Acquaroli nei giorni scorsi ha mandato una lettera per esprimere la propria contrarietà; durante la precedente legislatura avevamo votato una mozione a sostegno della posizione della Giunta, penso sia importante che anche questo Consiglio regionale si esprima ribadendo il no a questo passaggio.
Il voto è previsto per oggi, quindi ho chiesto che la mozione venga discussa urgentemente, altrimenti non ci sarebbero più le condizioni, mi auguro di sbagliare, perché il Senato avrà fatto la sua scelta che è prevista per le 16,30, come primo punto all’ordine del giorno. Quindi, l’urgenza è per questo motivo.

PRESIDENTE. Iscrizione della mozione n. 84 (punto 02 dell’ordine del giorno). La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Comunico che l’Assessore Saltamartini è assente, quindi, le risposte che doveva dare come Assessore verranno delegate a suoi colleghi o verranno rinviate ad altra seduta del Consiglio, la prima utile è quella dell’8 giugno.

Interrogazione n. 79
ad iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Richiesta chiarimenti sul bando 2020 denominato ‘Marche palcoscenico aperto’”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 79 delle Consigliere Ruggeri, Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. Ringrazio le Consigliere Lupini e Ruggeri per questa interrogazione perché così mi permettono di fare chiarezza sulle polemiche che sono venute a seguito di questo intervento, che ho voluto con fermezza. E’ stata una delle mie prime iniziative che ho posto ai funzionari della Regione per dare sostegno agli artisti marchigiani che purtroppo erano fermi per il prolungato lockdown e per la chiusura dei teatri, che ha interessato per tantissimo tempo il mondo dello spettacolo dal vivo.
Questo intervento da me richiesto e voluto rappresentava un sostegno non solamente in chiave assistenzialistica, ma era finalizzato a far lavorare i nostri artisti, questo era fondamentale, che continuassero a produrre, a creare, a fare spettacoli. Questa era lo scopo.
Devo dire che questa iniziativa inizialmente aveva uno stanziamento di 120.000 euro integrato poi con un’ulteriore variazione di 186.000 euro proprio perché c’erano state tantissime adesioni da parte delle nostre compagnie marchigiane. Alla fine con questa somma, visto che il massimo dell’importo per ogni progetto poteva essere rivolto al singolo artista o alla compagnia, sono state selezionate 60 compagnie che hanno creato, prodotto più di 200 eventi di teatro, musica, danza e circo contemporaneo, in streaming, e sono stati coinvolti ben 145 lavoratori dello spettacolo.
I numeri sono positivi, hanno interessato tutto il comparto dello spettacolo dal vivo, ci sono state anche delle compagnie composte da giovani che sono state entusiaste e sono state anche selezionate per gli spettacoli che hanno prodotto per alcuni premi nazionali.
Quando ho iniziato a pensare, a progettare questo intervento l’Amat mi è sembrato il soggetto più organizzato per portare avanti questa iniziativa che doveva essere conclusa in tempi brevi ed ovviamente la Regione, i funzionari non erano in grado di poter gestire tutta questa operazione in tempi celeri.
L’Amat è stato l’ente che si è occupato dell’organizzazione, quindi, c’è stata secondo me un po’ di confusione tra bando, di cui all’inizio si era parlato, ed invito, che poi è stato fatto. Un po’ di confusione c’è stata, alla fine si è parlato di invito perché questa graduatoria non era stata fatta nelle more di un bando, ma la scelta si è basata su criteri di qualità artistica e progettuale.
Adesso vorrei rispondere con più precisione essendomi confrontata con l’Amat alla quale ho chiesto delle spiegazioni, su alcune cose sono ancora in attesa. Ora voglio rispondere sui punti specifici dell’interrogazione, al punto 1: l’invito in questione non prevede la stesura di alcuna graduatoria dei progetti selezionati perché l’Amat ha provveduto immediatamente a pubblicare l’elenco dei progetti selezionati non ritenendo rilevante indicare i relativi corrispettivi in quanto l’invito prevedeva inderogabilmente l’importo massimo di 5.000 euro per ciascuno di essi. Questa risposta è venuta fuori da questo confronto perché quando c’è un ente organizzatore questo si occupa di tutto, quindi sono qua a dirvi quello che a me è pervenuto.
Per i punti due e tre: spetta all’Amat in quanto soggetto attuatore del progetto verificare che i progetti selezionati abbiano i requisiti previsti dall’invito. Nel caso in cui dalla documentazione presentata all’Amat a rendicontazione delle spese sostenute dovessero emergere delle irregolarità e incongruenze, la Regione provvederà ad effettuare le necessarie verifiche, a segnalare eventualmente le criticità riscontrate ad Amat affinché adotti necessari provvedimenti.
Questa cosa l’abbiamo già fatta, ho segnalato che c’erano delle criticità per degli artisti che magari non avevano la residenza nelle Marche, perché è ovvio che, come ho sempre detto e non lo rinnego qui, il progetto era destinato agli artisti marchigiani e non a quelli che magari lavorano fuori regione perché poi ogni Regione ha fatto le proprie iniziative.
Al punto quattro si precisa che l’invito in questione era diretto a compagnie o a singoli artisti, come ho detto prima, non direttamente assegnatari di contributi ordinari Fus, pertanto si ritiene che non possono essere esclusi dalla selezione singoli artisti che hanno risposto all’avviso a titolo personale, seppure partecipanti a soggetti che percepiscono contributi Fus perché è ovvio che ci sono nell’ambito del Fus tanti artisti e chi ha partecipato a titolo personale è stato accettato.
L’ultimo punto, in merito al conflitto di interessi tra il direttore dell’Amat e il direttore del Consorzio, era stato valutato con esito positivo il non contrasto del conferimento degli incarichi, quando furono fatti, però vi comunico che il Consorzio Marche Spettacolo sta procedendo al rinnovo delle cariche, quindi, a seguire sarà il Presidente che proporrà la figura del direttore artistico ed anche il Consorzio è in procinto di rinnovamento.
Concludo dicendo che è stato un progetto di interesse nazionale, che ha avuto visibilità a livello nazionale, è stato riconosciuto e più volte ha avuto degli articoli importanti sul Corriere della Sera. E’ stato un cartellone digitale importante, a prescindere da queste criticità che ci sono state segnalate.
Nel complesso sono soddisfatta perché la maggior parte degli artisti marchigiani sono contenti e sono state coinvolte veramente tantissime persone. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie Presidente. Innanzitutto chiederei all’Assessore, che ringrazio per la risposta, se può farmi pervenire l’integrazione alle domande che ho fatto, e magari se ha qualcosa di scritto anche la risposta alle domande a cui ha risposto oggi.
Non c’è dubbio che la finalità di questo bando/invito era meritoria, lei però giustamente ha detto c’è stata confusione e questo è innegabile perché lo stesso ente attuatore per voce di alcuni suoi membri, a partire dal Presidente, a volte parlava di invito, a volte di bando, figuriamoci come hanno vissuto questa confusione gli operatori dello spettacolo. Comunque, a parte la finalità, noi abbiamo dei dubbi sulle procedure perché ci sembrano discutibili almeno per quanto riguarda la trasparenza.
L’idea di fare l’interrogazione è nata da una marea di segnalazioni che ci sono arrivate e dopo che l’abbiamo protocollata nel settore si è diffusa questa cosa e siamo state invase da un’altra marea di segnalazioni.
I dubbi sono tanti, soprattutto aver poi deciso che quello era un invito e non un bando, non è stata pubblicata la graduatoria, io le dico che l’invito è di novembre, l’interrogazione noi l’abbiamo protocollata a gennaio e siamo a parlarne oggi, per capire i tempi, però quel mese e mezzo, due mesi, a noi sono serviti per capirci qualcosa perché non siamo riuscite a trovare il testo del bando, dell’invito, non c’è più, non si riesce a trovare, non c’è neanche più sul sito dell’Amat, siamo riuscite a risalire a quello che chiedeva l’invito dagli articoli di giornale, frutto della ricostruzione che abbiamo fatto con la vostra rassegna stampa.
Voi capite che se si fa un’operazione per aiutare gli operatori dello spettacolo non si può creare confusione, quindi, quello che le chiedo, non si può sicuramente addebitare a lei questa responsabilità che era appena arrivata, è che da qui in avanti serve, a mio avviso, il massimo della trasparenza, il massimo della partecipazione, sennò, come dicevamo prima, anche le cose fatte con le finalità migliori rischiano di avere in quel mondo un’accoglienza fredda. Giustamente lei dice che qualcuno forse non era domiciliato nelle Marche, che qualcuno era assegnatario di fondi Fus, la graduatoria non sappiamo qual è, non ci sono i punteggi, né di chi è stato escluso, né di chi ha vinto questi soldi, non si evince la cifra esatta, di lacune a nostro avviso ce ne sono tante, quindi, vi preghiamo di lavorare per riportare trasparenza in questo settore. Grazie.

Interrogazione n. 134
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Progetto ITI IN-NOVA Macerata”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 134 dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Gli interroganti fanno riferimento all’Iti In Nova Macerata del valore complessivo di 1 milione di euro finanziato dalla Regione Marche e ci chiedono se sono in atto istruttorie di modifiche e revisione o conversione del suddetto progetto depositato al Comune di Macerata.
Anticipo che proprio lunedì c’è stata una delibera portata dal Presidente di differimento dei termini di tutti gli Iti, non solo quelli di Macerata, in ragione dell’esigenza di garantire a tutti i proponenti, sono 5, come il Consigliere Carancini sa bene, la possibilità, previa eventuale rimodulazione, di poter completare il ciclo degli interventi.
La Strategia di sviluppo urbano del Comune di Macerata è uno di questi investimenti territoriali integrati che sono stati inseriti correttamente nella programmazione comunitaria scorsa e che rappresentavano strumenti per poter valorizzare in particolare l’intervento europeo per la rigenerazione urbana delle città.
Fu fatto un avviso di selezione nel 2015 e fu approvata la graduatoria perché inizialmente era previsto che solo alcuni progetti, in particolare tre, fossero ammessi a finanziamento.
Per effetto di questa graduatoria, il Consigliere Carancini lo sa perché ci siamo lungamente confrontati su questo da Sindaci, vinsero Ancona, Ascoli Piceno e Pesaro/Fano.
Ci fu un ricorso promosso dall’allora Sindaco Carancini avverso le risultanze della selezione. Poi cosa è successo? Da questo contenzioso, che obiettivamente fece assurgere il tema agli onori della cronaca perché ci fu un’attenzione complessiva, si determinò anche un ritardo, fatto sta che per effetto delle risorse addizionali che lo Stato riconobbe anche sul Fesr a valere sul sisma e per effetto del sisma, si trovò un modo di uscire dall’impasse.
Nella risposta che mi ha procurato e predisposto il Dirigente della PF ‘Programmazione nazionale e comunitaria’ c’è una lunga esegesi di cose che credo l’interrogante Carancini conosca, quindi la do per letta, poi produrrò la copia, comunque parliamo di un importo complessivo per la proposta del Comune di Macerata di 7.270.000 con un contributo pubblico di 5.900.000.
Lo stato di attuazione di questa procedura Iti presenta un discreto livello di avanzamento nei termini che di seguito si dettagliano.
Recentemente è stato emanato l'avviso sulla azione 20.1 ‘bando per il sostegno allo sviluppo di piattaforme tecnologiche di ricerca collaborativa’ ed è una misura che intercetta gli ambiti di specializzazione intelligente individuati dalla Regione Marche nella rispettiva Strategia regionale della scorsa programmazione, successivamente questa scadenza è stata prorogata al 30 aprile. Questa misura prevede 18 mesi dalla data di avvio della misura stessa anche per questo è stata prevista una proroga perché, se non vado errato, l’iniziale termine dell’Iti era fine luglio 2021, in ogni caso anche questi avvisi, specie quello sulla specializzazione intelligente, che era stata avviata solo successivamente, determinavano l’esigenza di una proroga tecnica, proprio perché i 18 mesi per fare gli investimenti di questa misura avevano come dies a quo il 30 luglio.
Per l’azione 2 sono 12 le piccole e medie imprese finanziate a valere sulla dotazione del bando emanato dal Comune nel secondo semestre del 2019.
Poi c’è l’azione 3. In tema di riqualificazione del patrimonio culturale è stato completato il restyling dell'ex mattatoio (MATT) ed è stata altresì recentemente completata la rifunzionalizzazione.
Cosa è successo? C’è proprio un dettaglio dello stato di attuazione, a ottobre 2020 con l’insediamento della nuova Giunta comunale, e arrivo al tema immagino oggetto dell’interrogazione, è pervenuta agli uffici dell'Autorità di gestione una richiesta di confronto tecnico volta ad approfondire modalità e termini per proporre una modifica, una rimodulazione degli Iti stessi.
È stata prospettata, segnatamente, la realizzazione di un parcheggio scambiatore presso l'attuale parcheggio antistante il Palasport di Fontescodella, che copre un'area di circa 10.000 metri quadrati.
C’è una valutazione tecnica che è stata fatta dagli uffici su questo tema, per brevità e sintesi, visto che ormai sono fuori tempo, si è comunque ritenuto che questa rimodulazione fosse coerente con le prospettazioni che avevano originato l’avviso.
L’Autorità di gestione normalmente non preclude la possibilità di rimodulazione. So che anche il Comune di Ascoli Pieno è impegnato in questo, comunque l’Autorità di gestione ha rappresentato ai referenti del Comune la necessità di dover disporre di un quadro informativo maggiore, cui ha fatto riscontro da parte del Comune di Macerata una serie di valutazioni a cui sono seguiti confronti tecnici con la struttura regionale per prefigurare questa rimodulazione.
Nel contempo, anche in considerazione della tempistica necessaria per l'implementazione del programma di investimento da finanziarsi con le risorse relative al bando 1, si è determinato, su richiesta del Comune, una richiesta di differimento che è stata accolta, non solo in riferimento a Macerata, ma a tutti gli Iti, proprio nella Giunta di lunedì scorso.
L’Autorità di gestione quindi, ha proceduto in questo senso anche tenendo conto dell’emergenza pandemica che ha determinato un oggettivo rallentamento dell’attività amministrativa di tutti gli enti, quindi, ci sarà una sottoscrizione di un ulteriore addendum alla convenzione al fine di recepire le variazioni intervenute e le eventuali modifiche che dovessero essere ritenute come necessarie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Non dichiaro se sono soddisfatto o meno, l’unica cosa che credo avrebbe potuto aggiungere è la data, a quando eventualmente sarebbero stati differiti i termini, perché la vicenda di Macerata per le 6 azioni Iti è davvero allucinante.
Ricordo a tutti che le 6 azioni sono state tutte concluse nei tempi, l’azione 6, quella di cui c’è interesse da parte del sottoscritto e degli altri Consiglieri del gruppo, riguardava la mobilità urbana, ebbene l’amministrazione precedente era arrivata al progetto definitivo dell’azione 6, significa al culmine dell’iter procedurale, soprattutto tenendo conto dei termini di scadenza fissati dall’Autorità di gestione, cioè 36 mesi dalla data di sottoscrizione.
La data di sottoscrizione è il 30 luglio 2018, Assessore Castelli, quindi la scadenza sarebbe il 30 luglio 2021 e sarebbe interessante capire a quando è stata rinviata.
La cosa abbastanza sconcertante è che il Comune di Macerata, casualmente poco dopo il deposito dell’interrogazione, ha assunto una delibera consiliare che non dice nulla perché non c’è un progetto allegato, sostanzialmente cancella un progetto definitivo e la possibilità di realizzazione di quell’impegno sulla mobilità urbana e preannuncia di sostituire quel progetto con la sistemazione di un parcheggio scambiatore.
Ora sottolineo che vigilerò nei confronti della Giunta, Assessore, perché è molto delicata la realizzazione di questo nuovo progetto inesistente, oggi fantasma, perché non sappiamo che cosa si farà, non corrisponde, non rispetta in assoluto i principi dell’azione 6. Lo dico perché, come lei ha correttamente ricordato, l’amministrazione precedente ha definito con l’Autorità di gestione della Regione, con la PF ‘Programmazione nazionale e comunitaria’ e tutto il suo staff, le linee di indirizzo, in una qualche maniera soggiacendo a quelle che erano all’epoca le caratteristiche dell’azione, cioè ridurre l’inquinamento da traffico veicolare e riqualificare.
Oggi il preannunciato progetto fantasma dell’amministrazione comunale, che non esiste, mira a spendere 1 milione di euro per sistemare un parcheggio già esistente e con nessun collegamento con la città.
E’ evidente che questo è un tentativo maldestro, goffo e le assicuro che va contro la città, indipendentemente dall’appartenenza politica. Si torna indietro, eravamo pronti per poter investire 1 milione sulla riqualificazione, migliorando il tema del traffico veicolare su un comparto. E’ evidente che non ci sarà nessuna distrazione su questo tema perché occorre, la precedente amministrazione seguì coerentemente le indicazioni dell’Autorità di gestione, che l’Europa domani non venga a contestarci un intervento oggi fantasma e davvero vergognoso.
Si può accettare anche il cambiamento, ma far credere che realizzare un parcheggio scambiatore a Fontescodella, in un’area decentrata, possa migliorare la mobilità urbana, è come far credere che il Padre Eterno è morto di freddo, e questo non è vero. Credo che la Regione Marche su questo, attraverso la professionalità che riconosco a tutti gli uffici, debba avere un’attenzione assoluta.
Le voglio dire un’ultima cosa, Assessore Castelli, non è giustificato il rinvio e lo spostamento perché quel progetto era arrivato al definitivo, era pronto per essere attuato e non è accettabile portare in giro i cittadini e l’Europa rispetto a questo. Grazie.

Interrogazione n. 147
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Mastrovincenzo, Vitri
“Stazione unica appaltante della Regione Marche (SUAM) ed enti del Servizio sanitario regionale: erogazione incentivi per le funzioni tecniche ex articolo 113 d.lgs. n. 50/2016”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 147 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Anche in questo caso la risposta si articola in maniera copiosa e generosa, se gli interroganti mi autorizzano consegno l’accuratissima relazione che la Dirigente del Servizio Suam ha preparato, anche sul riepilogo tecnico, di quante gare fatte, quante e quali sono le procedure della Suam, quali sono gli importi delle procedure.
Invece penso che sia giusto e opportuno dare una risposta più specifica al tema degli incentivi che, se gli interroganti ritengono, posso in adesione a quanto ricostruito dal responsabile della Suam, riferire.
C’è un quesito in particolare, quello di cui alla lettera e) dell’interrogazione che fa riferimento ad un tema importante: se la Suam e gli enti del Servizio sanitario regionale hanno finalizzato la procedura di erogazione degli incentivi, che sono previsti dal codice degli appalti per i dipendenti che si occupano dell’allestimento delle gare e le ragioni per le quali eventualmente non siano stati erogati e come la Regione intende sollecitare.
In relazione alla risposta a questo quesito, gli incentivi devono essere riconosciuti dagli enti del Servizio sanitario regionale sia per le gare su delega che per le adesioni alle gare del soggetto aggregatore Suam, quindi sono due, come immagino ricorderà perfettamente il Consigliere Cesetti, gli incentivi devono essere liquidati da parte dei servizi della Giunta regionale, da parte degli enti deleganti non sanitari e da parte degli enti aderenti alle gare da soggetto aggregatore sempre non sanitari, quindi, sono diversi soggetti istituzionali che sono tenuti alla remunerazione e all’erogazione di questi incentivi.
Per tutti quelli previsti nel secondo slot, ovvero gli incentivi dei servizi della Giunta regionale, degli enti deleganti non sanitari e dagli enti aderenti alle gare da soggetto aggregatore, quello che per intenderci c’è stato ad esempio per il trasporto scolastico, si proseguirà in applicazione di quanto previsto nel vigente regolamento, nonché negli atti convenzionali sottoscritti con gli enti deleganti che si rintracciano nella premessa di cui non ho dato lettura.
Per gli importi che sono già stati incassati si procederà alla loro liquidazione al personale dipendente della Suam entro il mese di settembre del corrente anno.
Per quanto riguarda gli enti del Servizio sanitario regionale si sta proseguendo con l'istruttoria su un tavolo tecnico al fine di addivenire al riconoscimento della quota incentivante da corrispondere al personale regionale, considerando che gli stessi sono richiesti dalla Suam, ai sensi dell'articolo 113 comma 5 e riguardano dipendenti con posizione giuridica soggettiva qualificata come "diritto" in quanto alle dipendenze di un ente (Regione Marche) che ha debitamente adempiuto all'obbligo di legge circa l'approvazione del Regolamento sugli incentivi sin dal 2016.
Al tavolo di confronto, mi sono premurato, d’intesa con la Dirigente del Servizio Suam, di convocare tutti gli enti del Servizio sanitario regionale i quali in parte opinavano circa il tema, hanno partecipato tutti gli enti del Servizio sanitario regionale per addivenire alla definizione sia degli importi dovuti che delle metodologie per garantirne la liquidazione, sulla base anche di esperienze già consolidate da parte di altre Regioni (come l’Emilia Romagna) le quali si ritiene costituiscano un valido punto di riferimento, ben sovrapponibile all'esperienza nella nostra.
Si ritiene di addivenire sia all'individuazione del percorso condiviso da intraprendere che alla corretta quantificazione e liquidazione degli importi entro il corrente anno, sono importi significativi ed importanti, ci sono regole che vanno uniformate perché c’è un tema di regolamentazione del meccanismo degli incentivi. Quindi, riteniamo che quelli che derivano da soggetti diversi dalle aziende del Servizio sanitario regionale si dovrebbero erogare entro settembre, entro il corrente anno, si reputa legittimo, probabile e necessario procedere alla liquidazione da parte degli enti del servizio sanitario regionale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Apprezzo le iniziative che l’Assessore Castelli dice di aver assunto e che assumerà per parte di competenza, mi farà avere la risposta che sicuramente sarà esaustiva, tant’è che l’interrogazione inizialmente era a risposta scritta, che mi avrebbe di sicuro soddisfatto, come credo sarà di mia soddisfazione.
Dopo l’ho dovuta tramutare in orale perché la risposta non arrivava, però, pazienza, l’importante è che ci sia stata, quindi la leggerò con attenzione.
Questa mia iniziativa è dovuta al fatto che nella mia esperienza precedente ho molto scommesso sulla buona operatività della Stazione unica appaltante delle Marche, anche rispettando quelle che furono a quel tempo precise indicazioni che venivano dal Consiglio regionale, per questo ho voluto presentare questa interrogazione, prima a risposta scritta, poi a risposta orale per avere queste delucidazioni.

Interrogazione n. 127
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Avvio iter per ristori ai proprietari di immobili affidati a inquilini morosi e sfrattati”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 127 del Consigliere Santarelli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Carloni.

Mirco CARLONI. Ringrazio il Consigliere Santarelli per questa interrogazione, con la quale chiede se intendiamo attivare un ristoro per i proprietari di appartamenti soggetti a sfratto.
La risposta si compone di due parti.
Intanto ricordo, per quanto riguarda la competenza, che il legislatore nazionale si è più volte pronunciato ed ha istituito il servizio dell'edilizia residenziale pubblica, che mira a garantire il diritto alla casa a quelle categorie che per ragioni economiche non hanno accesso al mercato privato; è intervenuto a disciplinare le locazioni di immobili urbani con l'equo canone; ha istituito un fondo nazionale dedicato, alimentato annualmente, per sostenere il pagamento dei canoni locativi delle famiglie a basso reddito; inoltre ha anche istituito il fondo inquilini morosi incolpevoli per assicurare sussidi economici volti alla soluzione delle situazioni di morosità, a favore di famiglie divenute inadempienti per cause di oggettiva necessità a loro non imputabili. In questo quadro normativo si collocano le ragioni della sua interrogazione.
La Regione, per parte sua, svolge soltanto funzioni legislative e di programmazione nel settore dell'edilizia residenziale e ripartisce tra i Comuni le risorse dei due fondi nazionali per la successiva erogazione alle famiglie beneficiarie.
Inoltre nel 2020, a seguito della situazione emergenziale connessa alla pandemia da Covid-19, la Regione ha finanziato un intervento straordinario di sostegno al pagamento dei canoni locativi per ampliare la platea dei beneficiari alla cosiddetta fascia grigia della popolazione, che rischiava di rimanere esclusa dai contributi di derivazione statale, quindi l’intervento è stato fatto nell’ottica di ampliare quella fascia.
Solo nel 2020, per sostenere il pagamento dei canoni locativi, sono stati erogati complessivamente 8.034.000 euro utilizzando le risorse dei due fondi nazionali e quelle dell'intervento straordinario attivato dalla Regione.
Per garantire la finalizzazione del fondo inquilini morosi incolpevoli, la disciplina attuativa approvata dalla Regione prevede che i Comuni corrispondano i contributi direttamente a beneficio dei proprietari degli immobili su delega del conduttore sottoscritta al momento della richiesta di contributo.
Vorrei evidenziare che nel decreto ristori approvato con d.I. n. 137/2020 è stato previsto un contributo ulteriore per i proprietari di abitazione nei Comuni ad alta tensione abitativa che abbiano rinegoziato al ribasso il canone di un contratto di affitto.
In qualche modo in questo quadro normativo nazionale abbiamo dato seguito alle esigenze, cercando di colmare questa grande difficoltà, che ringrazio il Consigliere Santarelli di aver sollecitata. In ogni caso monitoriamo costantemente le richieste che fanno i Comuni e cerchiamo attraverso questo due fondi nazionali, rimpinguandoli, di dare risposta a coloro che non riescono a pagare l’affitto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. La risposta è stata puntuale.
L’idea che la Regione Marche si prenda cura di questo tema, evidenziato con una parola esemplificativa: “zona grigia” …, sono contento che ora sia presente anche il Presidente Acquaroli. In quella zona grigia ci sono circa il 30% degli immobili, alloggi di proprietà che costituiscono per alcune famiglie una integrazione alla pensione, sui quali molti hanno ancora il mutuo, pagano l’Imu, le spese condominiali, spese che non si sono fermate. Parliamo di un 30% non di ricchi possidenti, ma di famiglie che attraverso quegli affitti integrano anche la loro pensione.
Da un punto di vista sociale gli inquilini morosi devono essere individuati e la Regione si fa carico, come ha detto l’Assessore Carloni, con queste azioni “bipartisan”, che non sono di destra, né di sinistra, sono azioni per il bene comune dei nostri marchigiani che noi dobbiamo aiutare in questo momento così difficile. Grazie.

Interrogazione n. 142
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Riapertura degli stabilimenti balneari e riavvio delle attività delle strutture ricettive”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 142 dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Carloni.

Mirco CARLONI. Grazie, Presidente. In relazione alla interrogazione in oggetto la Regione si è attivata fin dai primi giorni di aprile per creare tutte le condizioni necessarie alla riapertura delle attività ricettive, compresi gli stabilimenti balneari, adottando la delibera di Giunta regionale n. 419 del 12 aprile scorso con la quale si è stabilito l'inizio della stagione balneare dall’1 maggio 2021 fino al 3 ottobre 2021, quindi diversi giorni prima dalla data la Giunta ha dato stabilità alla riapertura.
Successivamente con delibera di Giunta regionale n. 553 del 3 maggio 2021 è stato adottato l'aggiornamento delle linee guida operative per la prevenzione, gestione, contrasto e controllo dell'emergenza Covid 19 in modo da aggiornare tutti quei protocolli e linee guida per la ripresa delle attività di stabilimento balneare, approvate il 28 aprile dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Abbiamo cercato di creare uniformità parlandone con tutte le regioni d’Italia.
Attraverso questi provvedimenti, concertati con le associazioni di categoria, le attività turistiche in generale, nello specifico quelle balneari sono nelle condizioni di ripartire ed affrontare al meglio, nelle condizioni date, l’imminente stagione turistica. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. La nostra interrogazione è datata 1 aprile, oggi siamo il 25 maggio, nel frattempo sono stati presi tutti i provvedimenti necessari per definire le linee guida e quindi consentire, come avevamo chiesto, una riapertura rapida, che queste attività chiedevano, ma era necessario definire i protocolli e le modalità di apertura per garantire la sicurezza ed aprire il prima possibile.
Quindi, la ringrazio per la risposta, non riguardava solamente gli stabilimenti balneari, ma tutte le varie strutture ricettive, cioè bar, ristoranti, alberghi e altro.
Ho visto che la Giunta nel corso di queste settimane ha adottato i provvedimenti - ricordo che la precedente Giunta era stata un riferimento a livello nazionale, tra le prime ad individuare i protocolli necessari – ed ho visto che siete andati dietro ai protocolli approvati lo scorso anno.
La ringrazio per la risposta, anche se è arrivata in ritardo, se non altro è servita da stimolo per definire quanto prima le linee guida ed i protocolli che le attività devono adottare.

Interrogazione. 137
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
"Ritardi nella consegna referti delle analisi effettuate presso l'Ospedale Engles Profili di Fabriano"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 137 delle Consigliere Lupini, Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Carloni.

Mirco CARLONI. Per quanto riguarda le due domande che le proponenti fanno sui ritardi nella consegna dei referti presso l’ospedale di Fabriano, non risultano ad oggi lamentele pervenute da parte dell'Ufficio relazioni con il pubblico (per utenza esterna) né recenti segnalazioni o criticità da Unità Operative o Servizi ospedalieri dello stabilimento di Fabriano.
Tuttavia, oggettivamente, nel mese di marzo-aprile si sono riscontrati ritardi nella refertazione delle analisi del laboratorio di Fabriano determinati dal pensionamento di due dottoresse del laboratorio, nonostante la quiescenza sia stata annunciata per tempo e sia stato chiesto personale in sostituzione.
Per quanto concerne la situazione dell'organico in servizio e la necessità di reperire figure specializzate, si comunica che in tempi molto brevi è stato emesso l'avviso, sono pervenute le domande ed è stata già nominata la commissione per la valutazione dei titoli e la nomina dei due dirigenti biologi aventi titolo.
Ad oggi non è ancora pervenuta nessuna risorsa umana, tre dirigenti medici effettuano l'attività di due importanti laboratori come quello dell'ospedale di Fabriano e Jesi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie Assessore per la risposta e per aver sostituito l’Assessore Saltamartini.
Ci tengo particolarmente a specificare che queste segnalazioni ci sono arrivate direttamente dai territori, non soltanto dal laboratorio analisi di Fabriano che, sappiamo, non è il solo a trovarsi in questa situazione, la carenza è anche dalla parte dei dirigenti virologi perché ad oggi nell’ospedale di Fabriano ne abbiamo soltanto uno, come di altri tipi di figure.
Quello che possiamo dire è che gli esami di laboratorio sono fondamentali per il buon funzionamento di ogni ospedale, quello che fa la differenza nella precisione, nella diagnosi e nella tempestività della refertazione è il tempo.
Chiediamo attenzione non solo per l’ospedale di Fabriano, che mi sta particolarmente a cuore, ma per tutti gli ospedali, come quello di questo territorio, che nella nostra regione stanno continuando a perdere servizi.
I pensionamenti vanno sostituiti per tempo perché sappiamo bene chi e quando andrà in pensione, quindi, dobbiamo tutti insieme arginare questa problematica dell’uscita e dell’impoverimento delle equipe. Questo non solo per il laboratorio analisi di Fabriano, perché è solo una delle criticità che ogni giorno ci vengono segnalate sia dall’ospedale che dal Distretto sanitario, ma abbiamo carenza di tantissime figure di specialisti, fondamentali per il buon funzionamento della sanità tutta e della sanità territoriale in particolare.
E’ vero che in ogni ospedale e in particolare in quello di Fabriano abbiamo delle eccellenze, ma vorremmo che tutto l’ospedale e tutta la sanità del territorio fosse in buona salute sia per i pazienti, che sono la priorità, che per chi ci lavora perché lavorare sottodimensionati diventa un problema per l’operatore e questo va a carico della precisione e del buon risultato, quindi, mettiamo i nostri operatori, medici, biologi, eccetera, nelle condizioni di lavorare al meglio per la nostra sicurezza e per la nostra salute. Grazie.

Interrogazione n. 138
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Carancini, Casini, Bora, Cesetti, Biancani, Mangialardi, Vitri
"Impatto del coronavirus nelle Residenze sociosanitarie della regione Marche"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 138 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Carancini, Casini, Bora, Cesetti, Biancani, Mangialardi, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Carloni.

Mirco CARLONI. Grazie, Presidente. In merito alla domanda relativa al numero delle persone effettivamente presenti oggi all'interno delle strutture residenziali rispetto a quelle presenti nella fase pre-pandemica, si precisa che il monitoraggio delle presenze puntuali nelle strutture residenziali non è di facile rilievo. La Direzione sanitaria Asur con nota prot. n. 37095 del 30 settembre 2020 ha dato avvio ad un percorso di informatizzazione delle strutture residenziali territoriali Livello Lea Anziani del privato convenzionato, così come intrapreso per le strutture a gestione diretta. Il percorso, elemento fondamentale anche per la gestione della pandemia, prevede l'inserimento dei pazienti nel sistema informativo aziendale Sirte e la gestione degli eventi di ammissione, valutazione Rug iniziale, periodica e alla dimissione, eventuale sospensione della presenza in struttura, ad esempio per ricovero e dimissione dalla struttura.
Il percorso è ancora in fase di completamento, ma l'estrazione puntuale al 7 aprile 2021 dei pazienti presenti nel sistema informativo mostra un totale complessivo di 4.985 ospiti nelle strutture residenziali territoriali extraospedaliere Lea Anziani (Cure Intermedie, RSA anziani, RSA demenze, RP anziani e RP demenze, posti letto pubblici e del privato convenzionato).
Relativamente al periodo pre-pandemico non è disponibile un dato analogo in quanto il sistema informativo è stato implementato a fine 2020. È possibile però estrarre dal flusso ministeriale FAR il numero delle ammissioni per tipologia di struttura. Il totale diviso per aree vaste è di 4.785.
In riferimento alla seconda domanda: quante sono le persone in lista di attesa nelle residenze, la risposta è la seguente: il tempo di attesa per l'ingresso nelle strutture residenziali extraospedaliere è variabile e può dipendere dalla disponibilità di posti letto in Area Vasta e dalla tipologia di struttura, e quindi al turnover atteso. Al momento la gestione delle liste di attesa per la residenzialità territoriale è un percorso che viene gestito a livello distrettuale e di Area vasta.
Per il livello Lea Anziani è stato implementato nel sistema informativo Sirte il modulo "Gestione posti strutture residenziali-semiresidenziali" che consente di ottenere le seguenti informazioni:
• numero "pazienti in graduatoria": rappresenta il numero dei pazienti per i quali è stata fatta richiesta di inserimento in struttura residenziale e che sono stati valutati dalla unità di valutazione competente, che ha espresso l'idoneità per l'ingresso del paziente in una struttura residenziale;
• numero "pazienti prenotati": rappresenta il numero dei pazienti per i quali è previsto un imminente ingresso in una delle strutture proposte nel setting assistenziale appropriato.
Per quanto riguarda le varie strutture gestite dalla Regione per i Lea anziani, i numeri di pazienti in graduatoria sono 266, mentre i pazienti prenotati sono 179.
Va specificato che non è disponibile il dato per la gestione dei posti letto privati che spesso insistono nelle medesime strutture a completamento dell'offerta.
Altra domanda: quali sono le disposizioni regionali riguardo i giorni di isolamento al momento dell'ingresso nelle strutture residenziali.
Il Ministero della Salute con circolare 13468 del 18 aprile 2020 ha pubblicato le "Indicazioni ad interim per la prevenzione e il controllo dell'infezione da Sars-Cov-2 in strutture residenziali sociosanitarie”, aggiornate nella pubblicazione del 24 agosto 2020. Le indicazioni hanno previsto la presenza di un'area di isolamento per i nuovi accessi nelle strutture residenziali e l'esecuzione del tampone in occasione di un nuovo ingresso, oltre alla normale valutazione dello stato di salute,da effettuarsi a cura degli operatori della struttura. Dal momento che il risultato negativo non garantisce che il paziente non sviluppi una malattia nei giorni successivi, le linee guida prevedono la ripetizione del tampone dopo 14 gg, prima della sistemazione definitiva. L'aggiornamento delle linee guida del 24 agosto 2020 tra le misure di prevenzione conferma la necessità dell'esecuzione di un tampone appena prima di un nuovo ingresso o di un trasferimento per dimissioni protette dall'ospedale se la permanenza in ospedale è durata più di 48 ore, oltre alla normale valutazione dello stato di salute ed eventuale sussistenza di un rischio espositivo, da effettuarsi a cura degli operatori della struttura. Per i reingressi da visite ambulatoriali/day hospital/pronto soccorso/dialisi è necessaria una valutazione caso per caso in base alla situazione epidemiologica e alla valutazione del rischio della struttura ospitante.
Vengono quindi riportate alcune situazioni specifiche per le quali vengono fornite indicazioni per la loro gestione:
• tampone negativo ma presenza di criterio clinico e/o epidemiologico di caso sospetto Covid-19 - rinvio dell'accesso fino alla risoluzione dei sintomi e conferma della negatività;
• tampone negativo in assenza di sintomi e criterio epidemiologico - 14 giorni di quarantena;
• tampone positivo per Covid-19 - rinvio dell'accesso fino a negativizzazione dei sintomi e a guarigione come prescritto dalle circolari ministeriali in materia.
Viene altresì ribadito il concetto che l'eventuale negatività del tampone eseguito all'ingresso non implica la sicurezza che l'ospite non possa sviluppare la malattia nei giorni successivi. Pertanto, viene ritenuto opportuno porre in quarantena per 14 giorni ogni nuovo residente o ogni residente al rientro da un ricovero ospedaliero, evitando che questo entri in contatto con altri ospiti. Il tampone negativo all'ingresso andrebbe ripetuto dopo 14 giorni, prima della sistemazione definitiva.
La Direzione sanitaria Asur con nota 39502 del 19 ottobre 2020 ha definito il percorso per i pazienti assistiti in RSA relativamente ad accessi in pronto soccorso, visite specialistiche/indagini diagnostiche, ricoveri programmati e dialisi. In particolare la citata nota afferma che "rispetto alla gestione del paziente che ha fruito delle prestazioni sopraelencate in altra struttura, il rientro potrà avvenire:
• nella propria stanza, in presa di attestazione di avvenuta effettuazione di un percorso Covid free;
• percorso protetto con tampone dopo 14 giorni, in mancanza di attestazione di percorso Covid free.
Con successiva nota prot. 1774 del 15 gennaio 2021 la Direzione sanitaria ha fornito riscontro a quesiti specifici posti da una Area vasta e ha ribadito che "il tempo di quarantena per l'ingresso in struttura residenziale è confermato in 14 giorni".
La Regione Marche inoltre con nota acquisita al protocollo della Direzione Asur, a causa della una crescente e diffusa presenza della variante nel Regno Unito chiamata “variante inglese” nella Regione Marche, ha disposto 14 giorni di quarantena.
Quarta domanda: qual è il quadro aggiornato, dall'inizio della pandemia alla data odierna, ed analitico di contagi e decessi, delle persone ricoverate presso tutte le tipologie di strutture residenziali della regione Marche.
I cluster conclusi con il monitoraggio nel periodo 3 novembre 2020-7 aprile 2021 vedevano un totale complessivo di 71 focolai monitorati e 527 positivi in valutazione e in Area vasta i cluster attivi complessivamente erano 9 focolai alla data del 7 aprile, quando gli interroganti hanno formulato la richiesta.
Alla domanda: quante persone sono decedute, la risposta è la seguente: i pazienti Covid 19 deceduti in ospedale dall’inizio dell’emergenza sono 351, i pazienti Covid 19 deceduti in struttura dall’inizio dell’emergenza sono 243.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Mi ritengo soddisfatto perché ci sono stati dati dei numeri importanti per quanto riguarda le domande 4 e 5; sono risposte che ci servono per capire quanto ha impattato la pandemia sulle strutture, sulle residenze socio sanitarie nella nostra regione.
Le altre domande – in particolar modo le prime due – penso che siano utili per capire qual è effettivamente la situazione e come è cambiata dopo la pandemia; possono essere utile strumento di riflessione di tutti noi ed anche per le strutture amministrative che dovranno poi gestire il post pandemia.
Se cortesemente l’Assessore mi fa avere il testo della risposta penso che possa bastare così. Grazie.

Interrogazione n. 146
ad iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
"Protocollo per gestione di dosi residue di vaccino anti Covid-19"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 146 dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Carloni.

Mirco CARLONI. Grazie Presidente. La Regione Marche non è a conoscenza di comportamenti non regolari nei punti vaccinali.
Nei punti vaccinali sono state seguite le indicazioni regionali che prevedevano l'uso delle dosi esclusivamente per aventi diritto, tenendo come riserva persone delle stesse categorie o, nel caso non fossero disponibili, personale di protezione civile operante nei punti vaccinali.
Le azioni di verifica e monitoraggio della corretta utilizzazione delle dosi residue vengono effettuate quotidianamente dagli Enti che evitano ogni possibile spreco.
Per quanto riguarda i punti vaccinali ospedalieri la predisposizione delle liste dei soggetti da vaccinare avviene in seguito a convocazione telefonica effettuata su elenchi di pazienti che sono stati segnalati dai reparti, sulla base delle indicazioni regionali relative alle categorie individuate quali fragili/estremamente vulnerabili e loro caregiver familiari, ovvero da elenchi provenienti da Asur Marche e da quelli registrati autonomamente con simili caratteristiche.
Ogni singola giornata di vaccinazione comporta la preparazione di una lista di titolari di diritto alla vaccinazione e di un'ulteriore lista di soggetti da chiamare qualora vi sia una defezione da parte dei titolari (overbooking), tale lista di overbooking di riserva viene pertanto costantemente aggiornata, con l'obiettivo specifico che nemmeno una singola dose vada sprecata né tantomeno utilizzata su un soggetto sprovvisto di diritto. Questo avviene anche grazie al prezioso contributo delle associazioni di categoria (Associazione malati diabetici, Associazione malati oncologici, ANMIC), che svolgono anche un supporto attivo nel punto vaccinale e che in quella sede, nel caso di necessità, forniscono anche un supporto nel rinvenimento dei soggetti idonei alla vaccinazione.
E' utile infine precisare che la gestibilità delle dosi residue è migliorata in quanto: le fiale di vaccino Pfizer chiuse possono essere conservate in frigo tra 2° e 8° per 30 giorni, mentre il flacone del vaccino Astrazeneca può essere conservato per il giorno successivo. Quindi, con le dosi residue di quest'ultimo è possibile, in caso di compatibilità con le persone da vaccinare, procedere all'uso di questo vaccino nella fase finale dell'attività.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Lei ha letto, ovviamente non è competente in materia, solo che l’interrogazione è datata 8 aprile, quando la situazione era completamente diversa e quando sui giornali erano apparse lamentele ed anche indagini, in taluni casi, relative a comportamenti non corretti che vedevano l’utilizzo delle dosi residue in maniera non legata ad un protocollo.
Comunque dalla sua risposta si evince che un protocollo forse oggi c’è, ma mesi fa, quando abbiamo chiesto notizie, il protocollo evidentemente non esisteva.

Interrogazione n. 153
ad iniziativa del Consigliere Ciccioli
“Modalità di concessione ed erogazione contributi economici della Regione Marche al Comune di Monte San Vito per i lavori di efficientamento energetico degli edifici di proprietà comunale”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 153 del Consigliere Ciccioli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Carloni.

Mirco CARLONI. Grazie, Presidente. Con le leggi regionali di bilancio n. 41 (legge di stabilità) e n. 42 (bilancio di previsione 2020/2022) sono state autorizzate per l'anno 2021 e 2022 le spese per la realizzazione degli interventi indicati in tabella C. In particolare, in tabella C Missione 17 Programma 01, è stata autorizzata la spesa qualificata come "Contributo straordinario al Comune di Monte San Vito per investimenti di miglioramento energetico di edifici pubblici per 200.000 euro (con esigibilità annualità 2021) e 1.200.000 euro (con esigibilità 2022). La legge non specifica il numero e la tipologia di edifici da finanziare.
La stessa spesa è stata autorizzata e confermata con le leggi di bilancio 2021/2023 tabella E, sulla base dell'obbligazione già assunta nei confronti del beneficiario sopra richiamato, con i relativi atti amministrativi (delibera di Giunta regionale 502/2020 di approvazione della Convenzione registro digitale 349/2020, decreto di concessione del contributo DDPF n. 213 del 24 novembre 2020).
Per quanto riguarda la seconda domanda: se la bontà dei progetti di efficientamento sia stata valutata dalla Regione Marche prima della concessione del contributo visto che, ad esempio, è previsto un intervento di efficientamento energetico sul magazzino comunale (praticamente un deposito mezzi), la risposta è la seguente: ai fini della concessione del contributo, i progetti presentati dal Comune sono stati oggetto di un'attenta e approfondita istruttoria tecnica/amministrativa, secondo quanto disposto dalla Convenzione stessa.
Al fine di procedere con gli atti amministrativi necessari alla concessione del contributo sopra citato, l'ufficio competente con nota prot. n. 272335 del 3 marzo 2020, ha richiesto al beneficiario, Comune di Monte San Vito, di trasmettere la progettazione degli interventi riguardanti l'efficientamento energetico degli edifici di sua proprietà, che l'amministrazione intendeva realizzare accedendo al contributo straordinario sopra richiamato. Il Comune con nota del 10 marzo 2020 ha trasmesso n. 9 progetti di efficientamento energetico.
Con delibera di Giunta regionale n. 502 del 2 aprile 2020 è stato approvato lo schema di Convenzione tra Regione Marche e il Comune di Monte San Vito che disciplina l'attuazione degli interventi di efficientamento energetico sopra richiamati e le modalità di concessione e di erogazione del relativo contributo.
Per quanto riguarda la domanda 3: se sia stata valutata attentamente la fattibilità di concessione del contributo per l'intervento denominato "Scuola De Amicis", la risposta è che convenzione, all'articolo 6 spese ammissibili, prevede l'ammissibilità anche di spese già sostenute dall’1 gennaio 2019.
Le spese sostenute per la realizzazione degli interventi per essere ritenute ammissibili devono riferirsi esplicitamente alla realizzazione degli interventi proposti di efficienza energetica; rientrare nelle voci di costo ritenute ammissibili; essere state preventivamente indicate nella proposta di contributo; essere congrue con le finalità ed i contenuti degli interventi ammessi a contributo; essere documentate ed effettivamente pagate e rendicontate sulla base delle regole contabili e fiscali.
Il finanziamento Mise richiamato dall'interrogante, non riguarda le spese relative agli interventi di efficientamento energetico. Il decreto di finanziamento Miur per l'intervento alla scuola De Amicis, come dichiarato dal Comune con specifica nota, riguarda interventi di adeguamento per opere strutturali di importo pari a 500.000 euro. In riferimento al suddetto intervento il Comune di Monte San Vito ha integrato il progetto con altri 496.000 euro provenienti da fondi economici dell'Ente comunale al fine di implementare il progetto con opere di efficientamento energetico per l'involucro edilizio ed opere impiantistiche, pertanto completamente distinti dall'oggetto del progetto finanziato dal Miur.
Le opere finanziate con il decreto del 24 novembre 2020 dalla Regione Marche riguardano proprio quelle opere di efficientamento energetico finanziate con fondi propri dell'Ente comunale, quindi escluse dal contributo ministeriale.
Per quanto riguarda la domanda 4: se l'intervento di installazione dei frangisole …, la risposta è la seguente: l'articolo 3, lettera a) della Convenzione stabilisce che sono ammissibili a finanziamento il miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici esistenti di proprietà dell'Ente beneficiario riguardanti tutti gli interventi edili e gli impianti per la produzione e/o consumo di energia termica ed elettrica.
Alla domanda 5: in quale punto della Convenzione è esplicitato che tali finanziamenti, oltre all'efficientamento energetico, possono essere destinati all'adeguamento statico/sismico, si risponde che la Convenzione non ammette spese relative all'adeguamento statico e sismico e per tale motivo il finanziamento concesso ha riguardato solo gli interventi di efficientamento energetico.
Alla domanda 6: in quale fase di attuazione degli interventi (di cui alla tabella B della DGR 502 del 27 aprile 2020) si trova ora il cronoprogramma di attuazione degli interventi, ed alla domanda 7: se le tempistiche previste dal cronoprogramma sono rispettate, la risposta è la seguente. Il cronoprogramma di attuazione degli interventi approvato dalla Convenzione è stato rispettato dal beneficiario Comune di Monte San Vito. Al momento lo stato di attuazione dell'intervento si trova nella fase n. 2): entro i termini previsti - 6 mesi dalla pubblicazione del decreto di concessione, il Comune di Monte San Vito ha affidato la progettazione esecutiva, affidamenti disposti con le seguenti deliberazioni, se vuole gliele fornisco
Per quanto riguarda il punto 8: se le clausole previste dalla Convenzione sono state rispettate, si risponde che tutte le clausole previste dalla Convenzione sono fino ad ora state rispettate.
Al punto 9: se la Regione ha predisposto, come previsto all'articolo 8 della convenzione, controlli, si risponde che al momento, considerato che l'intervento si trova solo nelle prime fasi di attuazione e il Comune di Monte San Vito ha rispettato le tempistiche stabilite dal cronoprogramma, oltreché ha informato la Regione sullo stato di attuazione, il sottoscritto ufficio della gestione e assetto del territorio non ha ritenuto necessario esercitare la facoltà di controllo prevista dall'articolo 8 della Convenzione. Facoltà, quest'ultima, che verrà certamente esercitata a realizzazione dell'intervento prima della liquidazione del contributo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Premetto che la Regione in questo caso è l’ente intermedio, l’ente che dà i finanziamenti, ma l’intera responsabilità della gestione pende sul Comune di Monte san Vito.
Mi sono interessato a questa cosa, lo dico con trasparenza, perché l’Assessore della precedente amministrazione, attualmente Consigliera Bora, ha cercato di – e questo ci sta nella politica – beneficiare soprattutto il suo Comune di provenienza ed ha concesso, nella Giunta regionale precedente, un contributo di 200.000 euro del 2021 e 1.200.000 euro nel 2022, facendo convergere una serie di finanziamenti provenienti anche da altre fonti, in particolare 500.000 euro dal Miur per un edificio scolastico.
Quando una amministrazione è vivace e si dà da fare, riuscendo ad ottenere finanziamenti, è sempre una cosa positiva per i cittadini residenti in quell’area, in quel territorio, magari meno se andiamo a vedere che sull’efficientamento energetico su importi concessi dalla Regione per 1.400.000 euro ben 761 appartengono al Comune di Monte San Vito, però ho detto bravo a chi riesce a fare queste cose.
Viceversa anche il più distratto degli osservatori nota una confusione fortissima in tutti questi interventi, come in un calderone in cui ci sono tanti fondi, in cui è difficile andare a vedere qual è l’efficientamento energetico, qual è quello strutturale, quello sulla legge antisismica, tanto è vero che i fondi erano stati destinati alle scuole, ma poi finiscono per l’efficientamento energetico di un magazzino comunale usato come deposito mezzi.
Siamo al limite del limite, se i fondi erano per l’efficientamento delle scuole in tutta la regione e poi andiamo all’efficientamento energetico di un magazzino comunale, anche la persona di più larghe vedute capisce che c’è una sorta di atteggiamento molto benevolo nei confronti di questa amministrazione. Quindi, sono abbastanza insoddisfatto, credo che questa nuova amministrazione debba essere rigorosa soprattutto con sè stessa.
Uno dei problemi che ci siamo posti con questa nuova maggioranza è essere rigorosi, ognuno di noi ha amministrazioni amiche, territori di provenienza e altro, sarebbe stupido se non ci occupassimo in particolare di quelli che ci hanno dato il mandato elettorale istituzionale, però ci vuole misura. A mio parere dall’esame di tutte queste cose non c’è stata la misura. Non ho intenzione di fare atti giuridici e via di seguito, non è questo il tema, il problema è che dobbiamo tutti quanti, maggioranza e opposizione, essere rigorosi, non avere figli e figliastri, amici e non amici. Tutti i cittadini marchigiani sono sullo stesso piano, ognuno deve fare un piccolo passo avanti, ogni territorio, ogni Comune deve avere dei benefici, non devono esistere aree particolarmente fortunate e aree, ahimè, particolarmente sfortunate. Ci sono delle scuole, cito la provincia di Pesaro che nella passata amministrazione è stata una provincia fortunata, ci sono edifici scolastici che non sono utilizzabili perché non sono stati fatti interventi, forse in quell’ambito potevano essere fatti.

Interrogazione n. 94
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Nomina Presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico Centrale”

Interrogazione n. 161
ad iniziativa dei Consiglieri, Mangialardi, Carancini, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Nomina Presidente dell’Autorità del sistema portuale del mare Adriatico Centrale”
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 94 dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri e l’interrogazione n. 161 dei Consiglieri, Mangialardi, Carancini, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Acquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Grazie, Presidente. Rispetto a queste due interrogazioni, una delle quali in alcune parti un po’ superata, relative alla nomina avvenuta da parte del Ministro Giovannini, faccio un breve riassunto di tutto quello che è avvenuto, così forse è più semplice.
Diciamo che la prima interlocuzione l’ho avuta qualche settimana dopo il nostro insediamento con il Ministro De Micheli che mi ha interpellato per comprendere un po’ quello che era il mio pensiero, al quale ho rappresentato un po’ di perplessità rispetto al mancato sviluppo dell’intermodalità, che non è avvenuta in questi anni nella nostra regione, soprattutto il collegamento tra porto, aeroporto e interporto, che sono tre hub importanti, che hanno una rilevanza molto forte anche per l’amministrazione regionale e per i cittadini marchigiani.
Voglio sottolineare che l’aeroporto purtroppo ha avuto una triste vicenda ma, nonostante tutto, siamo ancora partecipi, abbiamo delle azioni, abbiamo una percentuale importante che conserviamo anche perché ci consente di sedere in Consiglio di amministrazione e di poter rappresentare gli interessi, la visione e la capacità della nostra regione per poter essere competitiva.
Una intermodalità che a nostro avviso non si è sviluppata in questi anni quando poteva essere invece importante accentuarla, dico un dato su tutti che mi è balzato agli occhi e che oggettivamente mi ha posto una serie di riflessioni che sono state per me e per noi fondamentali.
Se non sbaglio nel 2019 dall’interporto di Jesi partivano verso un altro porto della nostra nazione tonnellate di merci e nello stesso periodo non c’era alcun dialogo tra il porto di Ancona e l’interporto di Jesi. Questo è un elemento che mi ha fatto pensare su quanto poco avessero dialogato queste infrastrutture.
E’ il pensiero che ho espresso in quell’occasione, ho ribadito l’apprezzamento per il Presidente dell’Autorità portuale, anche per l’impegno che ha profuso, ma anche la richiesta al Ministro De Micheli di una figura che potesse portare il porto e l’intermodalità della nostra regione ad essere protagonista nei mesi e negli anni futuri.
Il Governo Conte di fatto ha esautorato la sua missione, è intervenuto il Governo Draghi, ho avuto un’altra interlocuzione con il Ministro Giovannini, a cui ho ribadito la stima per il lavoro svolto, ma anche la volontà di fornire all’Autorità portuale del mare Adriatico Centrale una figura che potesse sviluppare l’intermodalità, che negli anni precedenti non era cresciuta.
Sulle modalità c’era stato un avviso, che credo fosse scaduto prima del nostro insediamento, con il quale si chiedeva una manifestazione di interesse pubblico a ricoprire l’incarico di Presidente dell’Autorità portuale del mare Adriatico Centrale e su quei nomi si è basato, credo, anche il Ministro Giovannini nell’indicare la figura che potesse rispondere ai nostri requisiti.
Il Ministro Giovannini, come previsto dalla legge, mi ha inviato una lettera per l’intesa, che noi abbiamo dato sulla figura prescelta. Certo, anch’io avrei preferito una figura marchigiana, però è chiaro che l’avviso riteneva …, al netto delle considerazioni fatte sull’ex Presidente dell’Autorità portuale, si è ritenuto un elemento non superabile da parte del Ministro Giovannini, credo anche da parte del Ministro che l’ha preceduto, perché non c’è stato proposto un nome su cui concordare anche con un confronto ampio, ma solo chi ha risposto a quella chiamata è stato di fatto preso in considerazione per la nomina all’Autorità portuale.
Il Segretario generale, come voi sapete, non è una competenza della Giunta e il Presidente che sarà nominato, dopo che sarà passato al vaglio delle Commissioni e delle Camere …, non è che noi possiamo indicare un nome o esprimere una preferenza perché la competenza sulla nomina del Segretario generale è del Presidente entrante.
L’auspicio è che sia di grande professionalità, ma non intendiamo andare oltre le nostre competenze, credo che sarebbe un’invasione di campo dal punto di vista istituzionale, non so neanche se dal punto di vista giuridico potrebbe essere consentita una invasione di campo così forte.
Credo, guardando le interrogazioni, di aver risposto a tutte le domande che mi sono state sottoposte.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Saluto il Presidente Acquaroli. Non possiamo essere soddisfatti, lo capisce, non lo è, penso, il territorio marchigiano, non lo sono gli operatori, non lo sono gli imprenditori, non lo sono gli investitori, perché è una scelta, quella che è stata fatta, indubbiamente subendola, lo ha anche ammesso, non tiene conto del lavoro fatto ed è ingeneroso, lo dico in maniera molto laica, giudicare il lavoro fatto dall’ex Presidente rispetto alla mancata valorizzazione dell’intermodalità, quando poi le vicende dell’aeroporto le conosce e sa che cosa ha fatto la Giunta precedente per rimettere in piedi un carrozzone che era destinato al fallimento, ha fatto uno sforzo immane per metterci oggi nelle condizioni di valutare quei percorsi a cui lei accennava.
La stessa identica cosa sull’interporto, con il richiamo di investitori e con la realizzazione e l’allungamento del binario è stata fatta un’operazione che oggi mette nelle condizioni di pensare ad un’intermodalità adeguata.
Attribuire all’ex Presidente dell’Autorità portuale quella mancata azione di valorizzazione mi sembra non adeguata al lavoro che invece ha fatto. Ha dato valore al corridoio Helsinki-La Valletta con risorse importanti, intercettate, al corridoio Baltico-Adriatico per il 2021, investitori pronti ad aumentare la banchina per far attraccare le grandi navi da crociera, il lavoro fatto – io dico - con grande intelligenza, in sinergia con la città di Ancona e con l’intera regione Marche rispetto all’uscita nord, quell’enigma che è rimasto inevaso per tanto tempo, che non solo trova una soluzione, ma anche le risorse importanti per dare quel tipo di risposta.
Presidente, oggi ci troviamo dentro un percorso, ahimè, ormai siamo un po’ abituati, in cui vengono catapultati …, auguro buon lavoro all’ingegnere per quello che dovrà svolgere, anche per l’eredità importante che riceve. Indubbiamente abbiamo delle preoccupazioni.
E’ molto interessante, voi sottolineate la partecipazione e la condivisione come modalità, invece poi vi siete accorti che sulla figura del Presidente uscente c’è stata una levata di scudi importante, nemmeno eterodiretta perché il porto di Ancona e il sistema portuale del medio Adriatico hanno richiamato la necessità della continuità rispetto alla competenza, rispetto alla valutazione, rispetto al lavoro fatto, tant’è che poi l’ex Presidente qualche soddisfazione personale se l’è tolta ugualmente, in quanto è stato nominato Presidente di Assoporti, votato all’unanimità, quindi c’è stato il riconoscimento.
Dico pure, Presidente, lo dico a lei che non c’era e non poteva esserci, che c’è stata una manifestazione subito dopo quasi a sottolineare quella scelta e a giustificare quello che era accaduto, attribuendo cose che sono imbarazzanti. Rispetto ad Ortona sappiamo tutti come sono andate le cose, un’Autorità deve svolgere il ruolo di coordinamento di 5 porti, non è stato un atto che ha tolto al porto di Ancona, che intercetta il 90-95% delle merci rispetto al sistema portuale del Medio Adriatico, quindi, è stato solo imbarazzante, ma capisco pure che di fronte alla realtà portuale, di fronte alla necessità della città di Ancona, ritrovarsi senza forse aver svolto un ruolo fino in fondo può mettere in imbarazzo, ma il controcanto è stato veramente imbarazzante.
Presidente, non c’è soddisfazione da parte nostra, non c’è dalla parte delle prospettive del porto rispetto ai percorsi che si erano già incardinati, ovviamente auguriamo al nuovo Presidente di svolgere al meglio il proprio lavoro, tenendo conto che la Regione Marche nel sistema portuale non può essere seconda rispetto a un progetto generale, né tanto meno oggetto di poche attenzioni, che l’ex Presidente con grande capacità le aveva riservato, rendendo protagonista questa nostra regione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Presidente, sono soddisfatto delle sue parole, in parte, ma lo sono perché finalmente si alza il velo sulle ipocrisie e sulla cacciata dell’ex Presidente dell’Autorità portuale. Lei stamattina in maniera chiara, e di questo gliene do atto, si assume la responsabilità di averlo cacciato, l’ha detto e questo credo che sia un fatto chiaro, importante per chi domani leggerà, avrà ancora interesse a leggere i giornali su questo tema, anche per lasciare un segno nel percorso governativo delle scelte di questa Giunta.
L’ex Presidente dell’Autorità portuale, a chi non fosse chiaro, è stato cacciato dal Presidente della Giunta regionale delle Marche, il quale in un primo passaggio alla Ministra de Micheli aveva riferito di essere insoddisfatto della sua capacità di raccordo tra porto e interporto, questione rilanciata con il Ministro Giovannini, che quindi ha indotto chi deve assumere la scelta ... Lei è il Presidente della Regione, persona autorevole e il suo parere, i suoi interventi sono importanti, credo che sia legittimo che sia così e questo è il primo tema.
Penso che questo, l’ha detto molto bene il capogruppo, fa ragione della pagliacciata politica che è stata fatta dinanzi al Comune di Ancona quando alcuni suoi colleghi hanno attribuito alla Sindaca di Ancona la responsabilità. Evitate queste pagliacciate, se il Presidente della Regione ci viene a dire in Aula che si assume la responsabilità, non fate le pagliacciate politiche, assumetevi le responsabilità delle scelte.
Seconda questione, sui temi non è chiaro perché credo che lei avesse legittima ragione di dire, ma dire che è mancato l’approfondimento o la capacità di scaricare a terra i risultati …, lei non ce li ha detti, lei non ci ha spiegato perché l’ex Presidente doveva essere cacciato nei temi, che poi vanno approfonditi.
Terzo tema, ma è mai possibile che il Presidente della Regione Marche, autorevole, capace di cacciare l’ex Presidente dell’Autorità portuale, non sia in grado di indicare dentro la Regione Marche un nominativo all’altezza di guidare quella infrastruttura?
Lo dico senza polemica, Consiglieri di maggioranza, è uno scandalo, è una cosa difficilmente accettabile che un Presidente della Regione faccia gli interessi, ovviamente para interessi politici, amministrativi e gestionali, scegliendo figure, anzi condividendo figure, che non sono delle Marche.
Ora è vero, ormai siamo abituati, abbiamo un consulente del turismo che è il Direttore del dipartimento di Fratelli d’Italia, ma c’è sempre un limite alla decenza, certo quello sta a fianco del Presidente della Regione e ci può stare, indicato dalla Presidente di Fratelli d’Italia, ordinato da lei ed il nostro Presidente della Regione esegue gli ordini. E’ davvero imbarazzante, non perché non sia autorevole, lo è per il suo curriculum, ma soprattutto perché non si capisce perché dobbiamo affittare il governo della nostra Regione a figure di altre Regioni.
Ultimo elemento, certamente lei si difende o quanto meno spiega puntualmente dal punto di vista legittimo che non può dire nulla sul Segretario dell’Autorità Portuale, lei però mi insegna che un’opinione, un pensiero del Presidente della Regione su questo tema, anche per dare continuità e rafforzare una governance regionale, avrebbe potuto portare sostegno alla continuità e presenza del Segretario regionale, anche qui invece cambia paradigma, sceglie di non sostenerlo, persevera nel fare sgarbi e ingiustizie verso il mondo, le intelligenze, le intraprese di donne e uomini delle Marche, ancora una volta umiliati da scelte di altre persone.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Mi verrebbe da dire alla faccia di “prima ai marchigiani”, frase detta tante volte in campagna elettorale, prima i marchigiani e poi scopriamo che in realtà tra i marchigiani non c’è nessuno che abbia delle qualità.
Ingeneroso dare all’ex Presidente dell’Autorità portuale la responsabilità di non aver creato sinergia nell’intermodalità, intermodalità che il suo Segretario generale conosce benissimo, Presidente, quindi si potrà far spiegare per quali motivi l’Aerdorica ha avuto delle difficoltà, l’interporto ha avuto delle difficoltà; si può anche far spiegare bene quali sono i problemi economici dell’interporto e quelli che aveva l’aeroporto, Aerdorica in particolare. Se non è partita l’intermodalità lei ha certamente al suo fianco una persona competente a spiegarle la situazione dal punto di vista tecnico.
Detto questo, le ricordo che l’ex Presidente dell’Autorità portuale insieme a me che avevo la delega alla portualità ed ai porti, è stato uno degli artefici della non individuazione dell’Autorità portuale di sistema a Ravenna, come era stato già deciso. Ricordo il Consigliere della Lega che aveva portato qui, insieme ad altri Consiglieri, anche a quelli del Movimento 5 Stelle, degli striscioni con scritto che l’Autorità portuale di sistema sarebbe stata individuata a Ravenna.
Ciò non è stato, l’Autorità portuale di sistema è stata individuata ad Ancona che inglobò - il Presidente è troppo impegnato a parlare d’altro, giustamente, con l’Assessore Castelli, ma visto che è così poco in Aula almeno ci si aspetterebbe che stia ad ascoltare – due porti importanti, Pescara ed Ortona, quest’ultimo molto più importante dal punto di vista delle strategie portuali e intermodali.
L’asse Ortona-Civitavecchia, Presidente, è stato sempre un “competitor” rispetto agli assi marchigiani e non è un caso, secondo me, che lei si sia preso la responsabilità di scegliere obtoro collo, sicuramente ha scelto il Presidente dell’Abruzzo e non lei, un Presidente che guarda caso viene dall’Autorità portuale di Civitavecchia e questo rafforza un asse che non è certo marchigiano, rafforza un asse abruzzese che non ha né destra né sinistra, un asse abruzzese che vuole essere rafforzato già ai tempi dell’ex Presidente della Regione Abruzzo.
Presidente, lei ha praticamente perso una battaglia, nella quale ha scelto una persona che non è marchigiana, e non è la prima volta che lo fa. Nel turismo non abbiamo competenze, non abbiamo competenze neanche per la portualità. La cosa brutta è dire che l’ex Presidente dell’Autorità portuale non ha ottenuto …, le ricordo soltanto i 40 milioni di Fincantieri e tutto quello che ha fatto per il porto di Ancona, le ricordo tutti i lavori fatti dall’Autorità portuale sui porti di competenza. Sarebbe opportuno che queste cose, se non le ha viste, se le andasse a vedere, considerando a fianco le risorse che sono state intercettate. Comunque le dico che ha svenduto la Presidenza dell’Autorità portuale a Civitavecchia e questo creerà dei problemi molto seri alla nostra portualità, dei quali spero non abbia contezza, perché se ha contezza …

(interventi fuori microfono)

Interrogazione n. 152
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Mastrovincenzo, Mangialardi, Carancini, Casini, Biancani, Bora
“Servizi digitali centro per l’impiego”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 152 dei Consiglieri Vitri, Mastrovincenzo, Mangialardi, Carancini, Casini, Biancani, Bora.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. I vari interroganti fanno una visione complessiva dell’andamento dei centri per l’impiego, pongono una serie di questioni partendo dalla loro importanza - non posso che condividere questo tipo di interpretazione, infatti svolgono un ruolo fondamentale e particolarmente rilevante in questo momento - poi entrano nel merito di una serie di situazioni, una delle quali è l’esigenza di una avanzata informatizzazione, e parlano del web sempre più utilizzato dai cittadini.
Rispetto a questo faccio presente che i centri per l’impiego durante tutto il periodo pandemico, in particolar modo, quindi quando le persone avevano maggiore esigenza di connettersi a distanza per l’impossibilità di movimento sul territorio, hanno continuato non solo a dare servizi, ma si sono fortemente spinti in avanti, adeguati a questa nuova modalità di intervento, tant’è che durante tutto l’anno 2020, quindi in pieno periodo pandemico, anche molto prolungato, i centri per l’impiego della Regione Marche hanno dato il 73% delle risposte rispetto all’anno precedente. E’ chiaro che le risposte che hanno dato sono in calo, ma è stato enormemente minore anche l’esigenza di movimento e di spostamento sui territori, comunque hanno continuato appieno a lavorare, anche con iniziative del tutto nuove ed inedite.
Su una cosa dico che gli interroganti hanno buone motivazioni nel sollevarla, quella in cui evidenziano che i centri per l’impiego marchigiani relegano nelle ultime righe della pagina web le opportunità di avviamento al lavoro presso enti pubblici, come a dire che occorre rivedere le modalità di intervento su alcuni punti di vista.
In questo caso non ho difficoltà ad ammettere che c’è da migliorare la fruizione dei contenuti da parte dell’utenza e si sta lavorando per facilitarne l’accessibilità. Per quel che riguarda il contatto con i centri per l’impiego da parte dell’utenza, stiamo portando avanti una serie di attività per snellire l’ottenimento della documentazione amministrativa e per prenotare pur mantenendo sempre più viva anche la modalità on line che ormai non solo per le questioni pandemiche è sempre più in auge nell’attività delle persone.
Si porterà avanti una iniziativa legata alle nuove tecnologie, tramite you tube, facebook e i servizi offerti (l’elencazione dei servizi e la loro descrizione è in piena fase di aggiornamento), quindi do atto di una serie di situazioni per le quali si sta operando per adeguarle con alcune iniziative.
Altre cose invece non posso condividerle, come quando si dice che la pagina web dei centri per l’impiego, contenuta nel sito della Regione Marche, risulta tanto disorganica da non riportare nemmeno un’informazione fondamentale, come la data di pubblicazione dell’offerta del lavoro. Posso dire che non è così, anche perché la richiesta di lavoro l’utente non la rivolge all’azienda, ma al centro per l’impiego, mentre per l’offerta di lavoro per la pubblica amministrazione è in corso una riorganizzazione della specifica sezione, circa la funzionalità di ricerca, e sarà organizzata con filtri di facile comprensione per area territoriale, per qualifica e per scadenza del bando.
Per quel che riguarda l’offerta di lavoro presso ditte private sarà sviluppata una nuova sezione che sostituirà quella esistente, saranno migliorate le funzionalità di ricerca dell’offerta di lavoro e sarà implementato un link col sistema informativo denominato job agency in uso presso tutti i centri per l’impiego.
Grazie anche a questo sarà possibile offrire al cittadino la visualizzazione completa delle opportunità private proposte da imprese private, aggiornate costantemente.
Da questo punto di vista posso dire che è emerso il fatto, anche in una recente riunione on line con il Ministro Orlando, che ha visitato tutte le regioni sull’andamento dei centri per l’impiego, che la Regione Marche è considerata all’avanguardia per quel che riguarda l’adeguamento ai nuovi sistemi di comunicazione, quindi: web, digitalizzazione, eccetera, anche per quel che riguarda le assunzioni, quindi l’adeguamento del personale da mettere a disposizione del pubblico, tant’è che nel 2021 si stanno attuando 41 assunzioni con un concorso già espletato e alla fine del 2022 saranno assunte le 107 le persone previste in quel concorso.
Questo ci è stato riconosciuto dal Ministro, ha parlato di una Regione Marche che, per le attività legate ai centri per l’impiego, ha portato avanti sapientemente una propria azione, ma si sta anche adeguando per quel che riguarda il personale, la funzionalità delle postazioni, le innovazioni legate al sistema web e alla digitalizzazione; nuovi sistemi che si sono particolarmente evidenziati durante la pandemia ed ormai è chiara la loro utilità al di là della fase pandemica.
Riconosco ai sottoscrittori di questa interrogazione alcune situazioni legate all’esigenza di innovare questo sito e di adeguarlo, nello stesso momento faccio presente che si sono non solo fatte cose, ma si continuano a fare andando in questa direzione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Assessore. La risposta è stata puntualissima e come avrà capito questa interrogazione non nasce con intenzioni polemiche, ma come stimolo, in modo propositivo, affinchè il sito dei centri per l’impiego possa essere ulteriormente di supporto all’incrocio tra domanda e l’offerta del mondo del lavoro.
Non a caso la pandemia ci ha dimostrato l’importanza di snellire le pratiche, di agevolare l’incrocio tra domanda e offerta senza dover per forza obbligare a spostamenti anche logistici.
In particolare con questa interrogazione cercavo anche di proporre delle modifiche necessarie ai siti web. Lei ha evidenziato che si tratta di uno dei siti migliori, è stato elogiato anche dal Ministro Orlando, nessun dubbio sull’attività e sulla competenza del personale, dei professionisti che lavorano nei centri per l’impiego, ma relativamente al sito web ci sono delle modifiche che dovrebbero essere apportate urgentemente. Dalla sua risposta, seppure esaustiva, non emerge nulla sulla tempistica, penso che le modifiche al sito possano essere veloci, rapide, dovrebbero essere apportate immediatamente, in tempi brevi per riuscire ad intervenire e favorire l’incrocio fra domanda e offerta.
In particolare ne voglio ricordare due alle quali ho fatto riferimento: a fianco dell’offerta di lavoro sono presenti icone e tasti che creano confusione agli utenti e che non permettono di inviare automaticamente una e-mail al centro per l’impiego, cosa che invece sarebbe necessaria. Chi visita il sito è interessato ad inviare la propria domanda, a selezionare quali sono i tipi di offerta e di conseguenza ad iscriversi, sarebbe necessario quindi provvedere al più presto.
Altra cosa che mi permetto di suggerire, nei social network i diversi centri per l’impiego si presentano all’utenza utilizzando loghi e denominazioni diverse, sarebbe invece necessario, visto che soprattutto i giovani li utilizzano, che il sito fosse immediatamente riconoscibile, visibile e anche raggiungibile in modo semplice e immediato.
Le chiedo magari nelle vie brevi di farmi sapere le tempistiche. Grazie.

Interrogazione n. 164
ad iniziativa del Consigliere Marinangeli
“Aumento tariffe trasporto scolastico a seguito della gara europea a procedura aperta finalizzata all’acquisizione del servizio di trasporto scolastico per i Comuni”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 164 del Consigliere Marinangeli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. E’ il caso di dire anche grazie al Consigliere Marinangeli che ci consente di fare il punto su un tema che ha reso inquieto più di un Sindaco nella nostra regione proprio perché le tematiche che il Consigliere Marinangeli ha evidenziato obiettivamente hanno una loro fondatezza, che spero possa essere poi di aiuto per una soluzione che abbiamo ipotizzato e che penso possa arrivare a fornire una prova concreta dell’interessamento della Regione.
Prima di arrivare alla soluzione che noi auspichiamo possibile, che credo sia possibile, vale la pena di ricordare innanzitutto che il ruolo della Suam rispetto alla gara del trasporto pubblico è un ruolo di natura obbligatoria, che la normativa ha individuato con provvedimento nazionale. Vi è infatti il dpcm che è stato adottato nel luglio del 2018 che individua la categoria merceologica del servizio trasporto scolastico con una soglia di obbligatorietà di 40.000 euro da rimettere obbligatoriamente alla competenza di un soggetto aggregatore, cioè i Comuni non hanno più la possibilità, anche volendolo, di svolgere queste gare che sono aggregate in capo alla Suam, che con riferimento a questa categoria merceologica è tenuta a svolgere la gara. Tecnicamente gli enti locali della Regione non possono rispetto al trasporto pubblico per disposizione nazionale fare da soli.
Il contesto di partenza della gara sul territorio generale era particolarmente complesso perché i regimi giuridici in forza dei quali, prima della gara ed ancora attualmente, operano i vari fornitori del servizio sono diversissimi nella nostra regione, ci sono gli appalti, l’affidamento diretto, altri strumenti come la concessione, altre addirittura hanno personale proprio per svolgere questa funzione. Quindi, si è preso atto di questa complessità e la Suam ha sviluppato una progettazione che in qualche modo prevedeva un distinto prezzo al chilometro a seconda che il servizio fosse svolto con veicolo fornito dall’aggiudicatario, oppure, là dove previsto, con scuolabus di proprietà comunale. Questo per dire che era una gara che obbligatoriamente doveva svolgere il soggetto aggregatore regionale, una gara che riposava su un pregresso estremamente complesso, articolato, in cui vi sono molte variabili e anche le caratteristiche del servizio sono fortemente differenziate anche perché un conto è fare il servizio di trasporto scuolabus ad Acquasanta Terme, dove c’è un territorio sconfinato, non so se sono 127 chilometri quadrati e non so quante decine di frazioni, un conto è farlo a Pesaro e ad Ancona. Per queste ragioni è stato fatto uno studio di fattibilità che è stato avviato dalla Suam, che ha anche sviluppato una serie di confronti con i Comuni, sono state incontrate associazioni di categoria, datoriali e dei lavoratori.
Qui sono stati coinvolti tutti i Comuni per formulare una proposta che tenesse conto di questa complessità, l’impostazione della gara, il servizio che ha descritto i termini tecnici - che poi saranno oggetto di una lettura da parte del Consigliere Marinangeli che potrà avere contezza anche di come l’atto di fabbisogno è stato organizzato e coordinato per arrivare ad una base solida e capace di riconoscere la complessità di questo servizio - ha prodotto la scelta di una gara fondata sul criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, in cui, com’è noto, c’è la valutazione e l’assegnazione di un punteggio che è prevalentemente riferito alla qualità dell’offerta tecnica piuttosto che alla mera indicazione di natura economica.
C’è stata l’aggiudicazione, come è noto, la procedura era stata sviluppata e suddivisa in 10 lotti territoriali per favorire la massima partecipazione alla gara e la Suam ha anche previsto dei requisiti economici di entrata estremamente bassi, questa impostazione ha consentito la partecipazione di ben 16 concorrenti.
La gara è stata svolta, è stata effettuata una aggiudicazione nei confronti di 4 diversi operatori rispetto ai 10 lotti, anche perché opera il principio del vincolo di aggiudicazione, che non consente l’aggiudicazione ad un solo fornitore rispetto a tutti i lotti, quindi, da questo punto di vista 4 sono gli operatori individuati, poi se vorrà il Consigliere Marinangeli potrà avere la nota.
Nella risposta abbiamo anche passato in rassegna i diversi prezzi, abbiamo operato un raffronto rispetto ad analoghe gare che sono state effettuate in altre Regioni, ma se ho correttamente inteso, e ringrazio di questo il Consigliere Marinangeli, l’intenzione era quella di sapere: “Ma ora chi ha registrato - ed è un fatto frequente - un aumento dei costi di questo servizio?. Da questo punto di vista la Regione ha reso disponibili 500.000 euro per l’anno 2022 in un capitolo destinato ai trasferimenti ai Comuni per maggiori oneri per il trasporto scolastico e questo perché i maggiori costi saranno sostenuti dai vari Comuni dall’anno scolastico 2021/2022, quindi, si tratterà ora di disciplinare l’accesso al fondo, di capire esattamente quali sono i Comuni che dovranno essere sostenuti in maniera più significativa. Ci rendiamo conto che è un intervento ex post, che dovrà essere poi reiterato perché il tema è che alcuni di questi Comuni hanno registrato aumenti molto importanti per una serie di situazioni. Diciamo che la risposta della Regione si è concretizzata in uno stanziamento che ha lo scopo di lenire e ridimensionare gli effetti potenzialmente pregiudizievoli per i bilanci comunali rispetto a quelli che sono i costi sopraggiunti di questo servizio.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie Presidente. Ringrazio l’Assessore Castelli per la completezza della risposta e soprattutto per l’operatività con la quale la Giunta e l’Assessore hanno in misura cercato di ridimensionare un problema oggettivo.
L’interrogazione nasce dal fatto che siamo vicini ai territori, siamo vicini costantemente al confronto con i Sindaci e da questo confronto è nata questa problematica, questa criticità, che vede abbastanza, io direi fortemente, penalizzati soprattutto i Comuni più piccoli, quelli che hanno una estensione territoriale più grande rispetto ad altri.
Credo che i maggiori costi per il trasporto scolastico siano un peso economico importante per le piccole realtà e molto spesso per i Comuni che si fanno carico di parte dei costi del trasporto scolastico, di un peso che ricade sulle famiglie.
Prendo atto della risposta, di fare tutto il possibile per evitare aumenti, soprattutto per i piccoli Comuni e per le famiglie in una fase delicata e molto particolare come questa, dove non solo bisogna evitare gli aumenti, ma soprattutto fare in modo di diminuire il peso della spesa a carico delle famiglie.
Mi fa piacere che si sia preso atto del problema, mi fa piacere che sia partito un confronto, soprattutto mi fa piacere che la Regione abbia concretamente avuto una attenzione reale per queste famiglie. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani

Mozione n. 55
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Comunità energetiche e autoconsumo collettivo”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 55 delle Consigliere Lupini, Ruggeri.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Questa mozione è stata da noi depositata il 17 marzo, arriva oggi in discussione in Aula. Ci tengo particolarmente che la discussione parli di un cambio di mentalità e di una sensibilizzazione della cittadinanza di tutta la regione Marche su queste tematiche.
Le comunità energetiche saranno nel prossimo futuro largamente utilizzate nel nostro Paese, come modalità di condivisione dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili.
I primi impianti stanno nascendo e sicuramente si diffonderanno come già avviene nel resto d’Europa da tempo.
La normativa nazionale è disciplinata dall’articolo 42 bis del decreto legge 30 dicembre 2019 n. 162, convertito con modificazioni nella legge 28 febbraio 2020 n. 8. In questo modo l’Italia ha disciplinato in anticipo la fase di recepimento della direttiva comunitaria Red II, rendendo di fatto possibile la condivisione tra cittadini dell’energia elettrica prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili.
Nel merito cosa sono le comunità energetiche? Non sono altro che associazioni tra consumatori per condividere l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. Possiamo distinguere l’autoconsumo collettivo, che può essere attivato da famiglie e da altri soggetti che si trovano nello stesso edificio o nello stesso condominio, e le comunità energetiche, cosiddette Cer, con le quali persone fisiche, piccole e medie imprese, enti territoriali o autorità locali, comprese le Regioni, ubicati in un perimetro più ampio rispetto a quello condominiale possono condividere l’energia.
Con le comunità energetiche si potranno avere dei vantaggi diretti in termini di incentivi economici, quali ad esempio la riduzione dei costi in bolletta derivanti dal minor utilizzo del sistema elettrico (non entro nel dettaglio dei megawatt), una tariffa incentivante riconosciuta dal Ministero dello sviluppo economico per 20 anni. Possiamo capire quanto sia importante, soprattutto in un momento di crisi così marcata, risparmiare sui costi della vita quotidiana, credo che sia qualcosa su cui bisogna lavorare tutti insieme. Oltre a questi incentivi diretti si potranno avere anche degli incentivi fiscali per la costruzione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, come ad esempio il super bonus 110% o il 50% per le ristrutturazioni edilizie.
Inoltre la riduzione dei costi in bolletta per i membri che aderiscono a tali configurazioni può essere uno strumento efficace da impiegare per affrontare il problema della povertà energetica che colpisce in particolare le famiglie con disagio economico. Si stima che gli italiani che vivono in famiglie in povertà energetica sono poco più di 9 milioni, quindi, siamo arrivati al 15% del totale.
Pertanto gli enti pubblici e quelli territoriali possono essere promotori nei propri territori di competenza di politiche sociali attive che coinvolgano i cittadini nella promozione e partecipazione alle diverse forma di configurazione, contribuendo in maniera efficace ad affrontare e ridurre la povertà energetica, addirittura potrebbero realizzare delle comunità energetiche installando impianti sul tetto dei propri edifici pubblici, utilizzando l’energia prodotta dagli stessi e cedendo l’eccedenza ai cittadini membri della comunità.
Con questa mozione chiediamo al Presidente ed alla Giunta regionale di promuovere in tutto il territorio regionale la creazione di comunità energetiche e di autoconsumo collettivo con il coinvolgimento dei cittadini residenti e l’impiego di aree o edifici di proprietà pubblica, in particolare sostenendo prioritariamente le forme di configurazione che generano benefici diretti con la riduzione dei costi in bolletta per i cittadini con maggior disagio economico, che ricadono o rischiano di ricadere nella condizione di povertà energetica.
Questa mozione chiede alla Giunta ed a tutto il Consiglio di andare nella direzione di una semplificazione della burocrazia, possiamo promuovere ed accelerare la realizzazione di queste comunità energetiche.
Sappiamo che è stata depositata una proposta di legge sulla quale mi sembra di capire, anche dal verbale della Commissione, di cui noi del gruppo Movimento 5 Stelle non facciamo parte, però seguiamo grazie ai nostri collaboratori, che ancora si sta dibattendo, ci sono non poche criticità, tra cui quella degli edifici pubblici, del terzo settore, delle persone con maggior disagio economico. Quindi, mi sembra fondamentale discutere oggi dell’energia rinnovabile, delle comunità energetiche di autoconsumo proprio per dare un contributo anche al prossimo step che la Regione si vedrà a fare per normare, declinandolo nella realtà regionale la legge nazionale su cui tanto il Movimento 5 Stelle a livello nazionale ha lavorato negli ultimi anni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Innanzitutto condivido l’impostazione e il tema proposto dalle Consigliere del Movimento 5 Stelle, tant’è che, come la Consigliera Lupini ha appena accennato, anche se non è stata probabilmente informata di tutto il percorso che abbiamo fatto, come Commissione abbiamo già licenziato definitivamente la proposta di legge, abbiamo acquisito anche i pareri di Cal e Crel, ed è stata già calendarizzata per la seduta assembleare dell’8 giugno prossimo.
Condivido tutti i passaggi fatti in premessa dalla Consigliera Lupini, che sono in buona parte presenti nel dispositivo e nell’introduzione della proposta di legge, aggiungo che i punti che la Consigliera Lupini ha trattato, gli ultimi, quelli integrativi rispetto alla proposta che lei conosceva, sono stati di fatto acquisiti proprio ieri, due su tre, ora non li ricordo tutti, però faccio l’esempio dell’attenzione alle famiglie che hanno difficoltà economiche, adesso non ricordo quali erano gli altri. Le osservazioni pervenute dal Crel, quelle più di tema “politico”, tipo il coinvolgimento delle associazioni ambientaliste, le abbiamo acquisite e le abbiamo fatte nostre; alcune dal punto di vista più prettamente tecnico, tipo quella del terzo settore, sono state momentaneamente sospese su invito dell’ufficio, era presente un funzionario dell’ufficio energia, che non ne ravvedeva da un punto di vista normativo l’esigenza e perché dobbiamo comunque aspettare ulteriori definizioni da parte della legge nazionale, che dovrà anche in modo particolare individuare anche quali sono gli altri soggetti beneficiari.
Per tutto il resto …, si parlava anche di valorizzazione, di informazione, addirittura mi sembra che l’articolo 5, vado a memoria perché non ho la legge sotto mano, sia dedicato all’informazione e alla diffusione tra i cittadini di questa proposta di legge, che va nel senso di rendere il cittadino marchigiano consapevole e coinvolto direttamente in questo processo. Sarebbe una delle prime volte, non voglio dire un progetto pilota, un esperimento sociale, politico e amministrativo, però di fatto il consumatore non è più tale, ma diventa anche produttore tant’è che viene individuata la figura del prosumer, cittadino consumatore, che in realtà, attraverso le comunità energetiche, attraverso l’autoconsumo, attraverso la creazione di questi gruppi, che vanno dal più semplice condominio fino al coinvolgimento delle pubbliche amministrazioni, di enti, dove la parte prettamente commerciale non diventa prioritaria, né primaria, ma diventa secondaria rispetto più ad un concetto di circolarità …, quindi, noi dobbiamo cercare il più possibile di incentivare, di educare a un concetto che, sappiamo benissimo, sono degli obiettivi che sono stati imposti e ci vengono dati dalla Comunità europea, di decarbonizzazione generale rispetto al sistema energetico nazionale, quindi laddove è possibile cercare di utilizzare il più possibile queste energie rinnovabili anche perché tra l’altro, questa è la notizia, noi siamo molto indietro da questo punto di vista. La Regione Marche è tra gli ultimi posti a livello nazionale per l’autoconsumo energetico, siamo al XVII posto, questi non sono dati politici, ma dell’ufficio regionale. Stiamo pagando da questo punto di vista un arretramento e un posizionamento che certamente non ci fa piacere, quindi tutte quelle iniziative che vanno a favore di una valorizzazione, di una promozione dell’autoconsumo energetico come regione Marche … La Commissione si è relazionata con l’Assessorato competente, con l’Assessore Carloni, con gli uffici, è stata una azione politica amministrativa condivisa tendente a cercare di aumentare la cultura dell’autoconsumo.
Infine dico che secondo noi, parlo anche a nome di altri della maggioranza con cui ci siamo sentiti, questa mozione è superata, vi invito a ritirarla e allo stesso tempo, dato che ne condividiamo i contenuti, se volete, potete aggiungere le vostre firme e sottoscrivere la proposta che verrà in Aula l’8 giugno.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. La mozione del gruppo del Movimento 5 Stelle invita la Giunta e il Consiglio a recepire una direttiva europea e in questo senso è certamente un atto doveroso dare seguito a questa indicazione, cosa che peraltro mi sembra sia stata già fatta dalla maggioranza attraverso una apposita proposta di legge.
Come ormai ci siamo abituati a vedere in quest’Aula la mozione nei fatti dà un assist alla maggioranza e ricorda un po’ quanto era avvenuto con la mozione della Consigliera Lupini sui consultori, a cui indirettamente la maggioranza rispose con una proposta di legge che andava a contrapporsi a quella presentata dal Partito Democratico.
Permettetemi dunque di parlare in questa sede più della proposta di legge n. 41 del 30 marzo 2021, già depositata, primo firmatario il Presidente della III Commissione Consigliere Antonini, che comprende in sè la mozione, perché se la mozione del gruppo del Movimento 5 Stelle è certamente condivisibile, noto alcuni punti di debolezza nella proposta di legge, sulla quale anticipo già che interverrò con degli emendamenti ad hoc quando arriverà all’attenzione di questa Assemblea.
Le comunità energetiche rinnovabili sono una grande opportunità per il nostro territorio ed è giusto approvare una proposta di legge, come già hanno fatto tante altre Regioni, che recepisca la direttiva dell’Unione europea, tuttavia si sarebbe potuto, anzi dovuto, osare di più. Si è posta innanzitutto una soglia molto bassa all’articolo 3 comma 4 per la quota di autoconsumo attraverso la quale i soggetti produttori di energia possono essere considerati come comunità energetiche rinnovabili, penso che invece del 40% dell’energia rinnovabile prodotta si possa addivenire a soglie più ambiziose, come previsto da altre Regioni, come il 70 o almeno il 60%; inoltre la dotazione finanziaria prevista è di soli 20.000 euro, uno stanziamento che è sì più alto di quanto previsto dalle Regioni di centro-destra, penso ad esempio alla Liguria che non ha voluto mettere nemmeno un euro per promuovere questa lodevole iniziativa, ma è molto inferiore rispetto a quanto stanziato da Regioni di centro-sinistra, come Campania e Puglia, che hanno messo a bilancio ben 100.000 euro. Qui si vede con chiarezza quanto poco una certa parte politica crede ed è disposta a investire sulle tematiche ambientali.
Do atto a questa maggioranza di un barlume di coraggio, non avendo potuto appiattirsi su altre Regioni dello stesso colore politico, ma credo che possiamo fare insieme un ulteriore sforzo e portare ad almeno 50.000 euro la dotazione finanziaria.
Infine, la proposta di legge sembra molto poco declinata sulla nostra realtà regionale, ha infatti un carattere molto general generico e si percepisce che ci si è limitati a fare solo del copia incolla e a seguire l’impostazione data dall’Europa, eppure si sarebbe potuta cogliere l’occasione per fare almeno riferimento a situazioni particolari che presentano le Marche, penso alle aree interne, ma anche e soprattutto ai Comuni situati all’interno del cratere.
Credo che le comunità energetiche rinnovabili possano essere un volano di crescita per le zone terremotate, perché non prevedere qualcosa di specifico per quelle aree dando così una concreta specificazione degli interventi?
Mi fermo qua, so che avremo modo di tornare e di parlare sull’argomento, ma volevo anticipare come contributo alla discussione alcuni temi sui quali ci soffermeremo, spero con più attenzione, al momento della discussione della proposta di legge.
Consentitemi solo una considerazione sul voto che esprimerà il gruppo del Partito Democratico, che non potrà che essere favorevole anche perché sostanzialmente non si va che a recepire una direttiva europea, il tema però, come giustamente ha fatto presente il Presidente Antonini, è che qua si discute di una cosa facendo finta che questa proposta di legge non esista: la Consigliera Lupini non è stata informata di tutto il percorso dell’iter della pdl, ma madama la Marchesa, siamo veramente alle comiche! La Consigliera Lupini non può non sapere che l’8 giugno questa proposta di legge verrà discussa da quest’Aula, per cui mi unisco, non possiamo certamente chiedere il ritiro di questa mozione, all’invito rivolto dal Presidente Antonini a ritirarla in quanto superata, ovviamente il Partito Democratico si riserverà di presentare alcuni emendamenti in Aula confidando che possiate accoglierli e in quel modo il nostro voto sarà pienamente favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Premetto che tra le materie che seguo non c’è il tema dell’energia, quindi parlo con una valutazione politica. A mio parere la mozione 55, presentata dalle Consigliere Lupini e Ruggeri, è un atto che rientra nella fisiologica dinamica di una istituzione come il Consiglio regionale. C’è un gruppo che non appartiene alla maggioranza, quindi non si esprime attraverso atti di Giunta - ovviamente la maggioranza si può esprimere anche con atti di Consiglio - affronta un problema, lo tratta con contenuti di spessore: comunità energetiche, autoconsumo collettivo, controllo del clima, anche se la nostra Regione nell’ambito delle modifiche climatiche è una goccia nel mare, però che si attivi su questo percorso è un dato positivo, nessuno può dire il contrario.
Un conto è la mozione, un tentativo di mettere in atto un meccanismo virtuoso che porta alla definizione di leggi, di atti amministrativi, di decreti e via di seguito, sfociato in Commissione nella definizione di una legge. Il Presidente della Commissione competente Consigliere Antonini ci ha detto che la legge è chiusa e andremo all’approvazione in Aula l’8 giugno, come tutte le dinamiche fisiologiche a quella legge verranno presentati degli emendamenti, saranno emendamenti provenienti dalla minoranza, probabilmente qualcuno dai gruppi di maggioranza, a me sembra tutto questo un percorso virtuoso.
Quindi, mi sento di ringraziare le Consigliere Lupini e Ruggeri per questo atto, il Presidente della Commissione e la Commissione nella sua interezza, che ha definito la legge. C’è ancora una fase finale che è l’approvazione della legge in Aula con le sue opportune, se saranno opportune, o limitate, se saranno limitate, modifiche, io non trovo niente di straordinario in tutto questo, non trovo motivi di contrapposizione, in fondo è un obiettivo comune.
Mi sento di dire, questo sì, che a questo punto la mozione non è tempestiva nel senso che quello che doveva provocare l’ha già provocato, cioè la dinamica di arrivare il prima possibile all’approvazione di una legge.
A questo punto credo che la minoranza, così come dovrà essere, interverrà con eventuali modifiche, chiedo alle Consigliere Lupini e Ruggeri, se lo ritengono opportuno, di valutare il ritiro, affinché non si creino quelle dinamiche, maggioranza, opposizione, per cui noi dobbiamo votare contro, sennò è come se la legge che viene portata dalla Commissione …, queste sono cose che secondo me ai cittadini non interessano, ai cittadini interessa il risultato.
Stiamo andando verso un risultato positivo, se le Consigliere Lupini e Ruggeri ritengono di non ritirarla allora dovremmo andare verso una risoluzione che, proprio per evitare un contrasto inutile in Aula, visto che c’è una legge e c’è un lavoro della Commissione, auspica una cosa che già è nei fatti.
Per questo motivo, pur valutando positivamente questa mozione, il mio intervento va nella direzione di evitare il clima di contrapposizione, l’8 giugno esamineremo la legge, spero che saremo tutti soddisfatti nel vedere in quella data che un altro passaggio …
Prima la Consigliera Bora ha ricordato che siamo indietro, mica è colpa nostra, noi siamo qui da qualche mese, probabilmente non è stato fatto abbastanza, non ci sono stati i tempi, non c’erano le dinamiche, ci sono mille motivazioni in ogni cosa, adesso cerchiamo di stare avanti.
Speriamo che la prossima legge sia la migliore possibile, la più adeguata possibile, la più utilizzabile possibile, fermo restando che tutte le leggi sono perfettibili.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Intervengo a nome della Giunta regionale, che è consapevole e concorde nel condividere il principio che è sotteso sia alla mozione che alla proposta di legge, ripetutamente ricordata, che vede come primo firmatario il Presidente Antonini.
La promozione delle comunità energetiche e dell’autoconsumo collettivo rappresentano un elemento su cui questa nostra Giunta intende sviluppare un ragionamento immediato e concreto.
Do conto del fatto che in questi mesi è stata avviata una stretta collaborazione con il gestore dei servizi energetici, che è l’ente che ha elaborato la normativa tecnica e gestirà i relativi incentivi, al fine di promuovere la più ampia diffusione nel territorio di questa tipologia di sistema di produzione e consumo.
Il 30 marzo scorso si è anche svolto e sviluppato un focus group con la Regione Marche sui sistemi collettivi di energia rinnovabile e sono stati convocati e sollecitati i principali stakeholders locali, esponenti del mondo imprenditoriale, associativo, università, abbiamo già selezionato un obiettivo che sarà servente rispetto alle finalità e ai principi che la legge, ove approvata, ma mi pare di capire che vi è un ampio consenso sul punto, dovrà realizzare: dimensionamento territoriale, analisi delle specificità su cui le comunità energetiche dovranno esercitare le loro azioni, ruolo di informazione culturale e sensibilizzazione nei confronti dei consumatori, visto che è uno di quei casi in cui lo evoca lo stesso sostantivo comunità, è necessario che vi sia una forte consapevolezza culturale, quindi, da questo punto di vista l’esigenza di attivare meccanismi di crescita di questo tipo di cultura e supporto di natura tecnica dal punto di vista di regolazione delle discipline e altro.
Al primo incontro del focus group seguiranno altri incontri, saranno lo sfondo in cui dopo l’approvazione della proposta di legge sarà possibile creare tutte le condizioni auspicate anche dalla mozione.
Mi sia consentito in cauda venenum manifestare un po’ di sorpresa perché la Consigliera Bora legittimamente, fino ad un certo punto, parlava di comiche, secondo me è comico sentirsi dire da chi poteva farla e non ha fatto la legge, visto che la direttiva è del 2018, che arriviamo tardi o arriviamo male. A tutto vi è un limite, Consigliera Bora, nel senso che credo che questa maggioranza che, come ha detto il Consigliere Ciccioli, è qui da qualche mese ha correttamente dato corso ad una cosa che la precedente Giunta ha ritenuto di non fare. Questo lo dico senza polemica, perché un ragionamento equilibrato e posato sui principi sottesi alla comunità energetica richiede di evitare di far polemica anche quando non è il caso di farla.
C’era un antico detto latino che dice video meliora proboque, deteriora sequor, ovvero dico le cose più belle e le più appariscenti, però spesso non le faccio, e questo credo sia il commento migliore che mi viene da fare rispetto a questa vicenda.

PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. A seguito della discussione in Aula ribadisco che il margine di manovra dell’opposizione è negli atti che tutti conosciamo, anzi molti li conoscono per esperienza molto meglio di me, quindi, se ad ogni mozione, visto che bisogna aspettare i tempi fisiologici dell’Aula, segue un atto della Giunta o della maggioranza in Aula dobbiamo ritirare l’atto, dovrò fare così anche con tutte le interrogazioni perché ad ogni atto chiaramente segue nel tempo e per fortuna un’azione ed è quello per cui il pungolo dell’opposizione a nostro modo di vedere serve.
Al di là di tutto ringrazio il Presidente della III Commissione anche per l’offerta di sottoscrivere questa proposta di legge, che io ho letto insieme al gruppo scrupolosamente, ho anche seguito i lavori della Commissione.
Ho fatto riferimento alle criticità emerse anche dalle valutazioni del Cal e del Crel, so che è stata già approvata, noi non siamo Commissarie, quindi non c’è il nostro voto, però credo che una legge sia effettivamente approvata quando arriva in Aula, dove avremo sicuramente l’opportunità di dare un nostro contributo.
Ho già anticipato quali sono le nostre perplessità rispetto a questa tematica che ci sta molto a cuore, ne discuteremo sicuramente l’8 giugno, però io oggi ho il diritto di discutere questa mozione che è del 17 marzo, per carità questi sono i tempi della politica, però credo che sarebbe superata se l’avessimo discussa in Aula, quindi chiederei di andare al voto, comprensibilmente ognuno voterà come ritiene.
Questo è quanto io ritengo di fare con questo atto, che è semplicemente per sensibilizzare e ragionare tutti insieme su come promuovere questo tipo di iniziative. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. A me sembra che in quest’Aula nella discussione di questa mozione ci sia un problema politico, che è l’esatto opposto di quello che ha detto la Consigliera Bora prima.
Il Consigliere Ciccioli nel suo intervento, gli va riconosciuto che dice sempre quello che pensa, l’ha sottolineato, magari a qualcuno è passato in maniera poco chiara, ma io ho colto con chiarezza quello che ha detto, qui c’è un problema politico, ovvero questa mozione è stata protocollata sia in Consiglio regionale che in tutti i Consigli comunali dove è il Movimento 5 Stelle è presente.
Questo atto nasce dal lavoro che il Movimento 5 Stelle ha fatto a livello nazionale, a cui è seguito, dopo la presentazione, una proposta di legge avente come primo firmatario un Consigliere della Lega, forse lo stesso Presidente della Commissione.
La mozione è stata votata spesso all’unanimità anche nei Consigli comunali delle Marche, sia da amministrazioni di centro-destra che di centro-sinistra, allora qual è adesso il problema?
Il problema è che se viene votata sembrerà che i Consiglieri di maggioranza sono venuti a rimorchio del Movimento 5 Stelle, questa è una lettura squallida della politica, permettetemelo, perché dovremmo volare molto più in alto, questa è una mozione che dovremmo tutti approvare all’unanimità, senza false contrapposizioni o battaglie di primato perché nei contenuti è una buona proposta, nello stesso tempo quando arriverà in Aula la proposta di legge che ha come firmatari i Consiglieri di centro-destra con lealtà il Movimento 5 Stelle, penso anche il PD e Rinasci Marche, valuterà la proposta, emenderà nel caso ci siano delle cose che secondo noi possono essere migliorate e la voterà favorevolmente nel merito.
Quindi, il mio invito è di uscire dagli schemi che ci hanno portato ad una politica da cui i cittadini si sentono distanti e fare del nostro meglio in quest’Aula dando anche un segnale positivo fuori da qui.
Adesso cambia poco se la mozione passa o non passa, perché lo sapete benissimo domani non uscirà neanche una riga probabilmente sui giornali di questo tema, però cambia molto nei rapporti e nella credibilità che questa istituzione si guadagna nei confronti cittadini che vedono Consigli comunali e Consiglio regionale fare cose completamente differenti.
Qui abbiamo, per esempio, un esponente della Lega che è il Consigliere Serfilippi che ha assistito e partecipato alla votazione di questa mozione pochi giorni fa in Aula a Fano. Adesso come esprimerà? Quella mozione è passata all’unanimità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Capisco perfettamente il senso dell’intervento della Consigliera Ruggeri, però vorrei ribadire che se fosse stata una corsa a prendersi il merito della primogenitura dell’atto non avremmo offerto la sottoscrizione della proposta di legge. Non stiamo dicendo che nasce dalla Lega, nasce in Commissione, è cosa nostra, punto, io ho detto condividiamola e sottoscriviamola, offriamo la possibilità a chiunque … Parliamoci chiaro, tranne che qualche aspetto, anche per questo credo che non sia ricevibile, qui stiamo di fatto sulla stessa linea, ci possono essere due, tre aspetti che possono e devono essere migliorati, ma il succo della questione è ampiamente condiviso.
Tra l’altro, lo dico con estrema serenità e sincerità, è nato prima l’uovo o la gallina? I due atti li abbiamo presentati contestualmente, voi sapete come funziona, dietro una proposta di legge c’è un lavoro, non è che se il 26 marzo viene presentata una mozione io il 27, il 28 o 5 giorni dopo porto una proposta di legge in Commissione, se non ci credete vi faccio vedere anche i messaggi a livello privato che sono intercorsi per farvi capire che è un lavoro precedente al 26 marzo. Tant’è che la prima volta, e questo ci tengo a sottolinearlo, che si è parlato di comunità energetiche è stato nel mio Partito, attenzione, con il milleproroghe del 2019, quindi la Lega per prima ha parlato di comunità energetiche rinnovabili. Non è una rincorsa e, ripeto, questo non lo dico perché non dobbiamo guardare chi è più bravo o chi è stato il primo.
L’unica cosa, in maniera molto tranquilla e serena, secondo me voi state proponendo qualcosa che è ampiamente superato, in quanto invita a fare, con tutta una premessa ampia e condivisibile, una serie di punti, che noi abbiamo già fatto, li abbiamo già portati in Commissione. Questo è l’imbarazzo nel votarla, è come se adesso dicessimo, ad esempio, che dovremmo prevedere 30 Consiglieri regionali, lo siamo già, l’abbiamo fatto, ribadire qualcosa che già è stato fatto è pleonastico, è ridondante, non so quale altra figura retorica utilizzare, sarebbe una ripetizione di qualcosa che già è avvenuto.
Ripeto l’invito, ma ormai mi sembra abbastanza chiaro il vostro indirizzo, di ritirare la mozione, altrimenti, con molta serenità, parlo a nome del gruppo della Lega come dichiarazione di voto, saremo obbligati a respingerla, senza drammi perché fin da ora do la disponibilità, dato che voi in Commissione non ci siete state … Tra l’altro piccola parentesi, ma credo fondamentale, mi scuso di non averlo detto prima, l’atto è passato all’unanimità in Commissione, votata da tutti i Commissari del gruppo Lega, di Fratelli d’Italia, dei Civici, del Partito Democratico e di Rinasci Marche, è passata all’unanimità dei presenti e, lo dico fin da ora, se ci saranno delle proposte che possono essere accolte noi siamo disponibili, in sede di emendamenti, ad accoglierle perché alla base c’è una condivisione generale. Possiamo discutere di alcuni temi, la Consigliera Bora parlava di alcune proposte, possono essere anche interessanti, magari possiamo vederle quando discuteremo la proposta di legge, alcune avremmo potute vederle in Commissione dato che c’erano i Commissari del Partito Democratico, però non fa niente, magari ci sarà un’ulteriore riflessione, ne parleremo, tranquillamente e serenamente l’8 giugno.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Anch’io rinnovo l’invito del Presidente Antonini a ritirare la mozione in quanto è superata e nel merito, a proposito di questione morale, il Partito Democratico si confronterà sulla proposta di legge non certo sulla mozione, anche se abbiamo già anticipato quelli che saranno gli emendamenti che andremo a presentare.
Invece all’Assessore Castelli vorrei dire, ma gliel’ho già detto prima guardandolo negli occhi, che la sua polemica, come sempre, è assolutamente stucchevole. A parte che la sottoscritta non ha detto che la Regione Marche era in ritardo, lo ha detto casomai il Presidente Antonini, ma lui dovrebbe sapere che il decreto attuativo è arrivato nella seconda metà del 2020 in Italia, la direttiva europea era sì del 2018, ma non era sufficiente per far partire l’iter.
L’approvazione del decreto milleproroghe a dicembre 2019, la recente firma da parte del Ministero dello sviluppo economico, del Ministro Patuanelli sul decreto attuativo, va a definire il quadro normativo sulle comunità energetiche rinnovabili, specificando ad esempio la tariffa o comunque alcuni dettagli che sono stati considerati dalla maggior parte della Regione determinanti prima di legiferare con una propria proposta di legge, tant’è che l’unica Regione che legiferò al riguardo nel 2018 fu la Regione Piemonte, la stessa Liguria e le altre hanno iniziato ad esprimersi nella seconda metà del 2020 quando la precedente Giunta regionale delle Marche aveva già cessato le sue piene funzioni, oltretutto le linee guida del Gse hanno come data dicembre 2020.
Mi rimetto a quanto già detto precedentemente, sperando che la Consigliera Lupini possa ritirare la mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Nel giro di pochi Consigli abbiamo visto bocciare atti presentati dall’opposizione, compreso il PD, perché superati, quindi qui c’è un problema di organizzazione dei lavori, se andiamo avanti così capite che non ci verrà votato favorevolmente praticamente nulla.
Questa mozione è del 17 marzo, arriviamo a discuterla il 25 maggio, fuori tempo massimo ci dice la maggioranza, ci dice così anche l’opposizione, mentre noi sulla mozione del Consigliere Biancani, che parlava della riapertura della scuola, siamo stati solidali perché abbiamo riconosciuto che c’era un problema tecnico. Il PD invece non fa quadrato con il resto dell’opposizione, comunque un conto è il voto, un conto sono le parole, sbaglierò, però do più importanza alle parole che vengono pronunciate che i tasti che vengono premuti.
Per quanto riguarda la sottoscrizione, Consigliere Antonini, anche questa mozione era disponibile per eventuali modifiche, potevate presentare degli emendamenti, piuttosto che la bocciatura avreste potuto proporre una risoluzione comune, chiedere la sottoscrizione. La collaborazione funziona quando è da tutte e due le parti, non solo da una, venite a casa mia, però io a casa tua non ci vengo perché la mia è più grande e più bella. Non può funzionare così, anche se la nostra casa è piccola vi invitiamo perché le nostre proposte sono valide. La mozione viene rigettata e sinceramente mi dispiace però, come lei dice giustamente, non si fa una tragedia. Noi rimarremo a disposizione di questo Consiglio per portare avanti il miglior lavoro che siamo in grado di fare per la nostra regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Chiediamo come gruppo consiliare il ritiro della mozione, in parte con l’intervento del Consigliere Antonini, sottolineando che, come ha detto la Consigliera Ruggeri, se gli atti vengono portati in Consiglio dopo due mesi dalla presentazione annullano l’azione politica, e per i gruppi piccoli questo è un problema.
Ricordo alla Consigliera Ruggeri che la legge sulle plastiche è stata portata in III Commissione, io ho partecipato come gruppo consiliare a tutte le sedute e il lavoro proficuo che viene fatto in III Commissione forse è anche un modello perché riusciamo spesso ad andare in sinergia, riusciamo a lavorare, ad approfondire molte pratiche, anche diverse leggi. Finora, secondo il mio parere, l’operato del Presidente Antonini e della III Commissione è buono, può migliorare come tutte le cose, però al momento siamo partiti bene, quindi, come è successo per la legge sulle plastiche portata dalle Consigliere del Movimento 5 Stelle in III Commissione, sottoscritta anche da me e votata, c’è un lavoro proficuo.
Torno a ribadire che le mozioni o gli atti per i piccoli gruppi come il nostro …, anche la nostra casa è piccola, però fino adesso dei pochi lavori portati a compimento alcuni hanno visto il plauso dell’attuale governo di maggioranza, forse erano fatti bene, delle azioni politiche concrete, una tra queste la mozione per la scuola di specializzazione per la farmacia ospedaliera di Camerino che ha avuto un risalto nazionale, anche perché metà dei farmacisti ospedalieri che si specializzano in Italia lo fanno nelle Marche, a Camerino.
Questa mozione potrebbe essere non più adeguata, anche per colpa a volte dell’ordine dei lavori che viene a diluire l’azione, come ha detto la Consigliera sono passati due mesi, a questo punto però c’è una legge in itinere, è bene che venga migliorata e portata a compimento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Era semplicemente per ribadire, come ho già detto, il voto favorevole perché mi è parso che la Consigliera Ruggeri non l’abbia compreso.

(Interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. No, no, lei si è espressa molto bene, sia nel primo intervento che nella dichiarazione di voto, al di là del contenuto e del merito.
Non ci sono altri interventi, quindi, mettiamo in votazione la mozione n. 55 …
Scusate, vi chiedo silenzio.
Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. … all’interno delle istituzioni, quindi la Consigliera bisogna che stia tranquilla, si parla quando il Presidente ci dà la parola e non si usano certi toni e un certo tipo di linguaggio all’interno dell’Aula consiliare. Mi dispiace.

PRESIDENTE. Da qui non ho sentito.

Marta RUGGERI. Ci credo.

PRESIDENTE. Posso censurare solo quello che sento. Il secondo intervento della Consigliera Bora pensavo fosse per fatto personale, ma la sua posizione era chiara. Quindi censuro in maniera generale tutte quelle parole ed espressioni che da questa postazione non si sentono, che vi riferite tra voi, rispettiamoci a vicenda come è giusto e naturale che sia. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 55. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 61
ad iniziativa dei Consiglieri Cancellieri, Marinelli, Bilò, Serfilippi, Antonini, Menghi, Biondi, Marinangeli
“Partecipazione di medici e professionisti sanitari già dipendenti degli enti del Servizio sanitario regionale alla campagna vaccinale”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 61 dei Consiglieri Cancellieri, Marinelli, Bilò, Serfilippi, Antonini, Menghi, Biondi, Marinangeli.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Colgo l’occasione per salutare l’Assessore Saltamartini a cui faccio gli auguri di pronto recupero, è stato appiedato dalla vaccinazione, ma tornerà qui più forte di prima nei prossimi giorni; raggiunto telefonicamente da me poc’anzi riferisce che gli dispiace moltissimo non essere presente per la discussione di questa mozione che tra l’altro mi aveva sollecitato personalmente tempo fa perché avere dipendenti degli enti del Servizio sanitario regionale è un’esigenza che abbiamo già da tempo, tant’è vero che questa è una mozione datata 7 aprile; questo per riferire la grande sua condivisione e il dispiacere di non poterla discutere personalmente.
Questa mozione va nella direzione di aumentare il ritmo delle vaccinazioni utilizzando tutti i mezzi e tutte le risorse a disposizione per una campagna vaccinale rapida ed efficace. Se vi sarà, come pare auspicabile, un aumento della distribuzione dei vaccini nei nostri territori, l’obiettivo è quello di incrementare la capacità giornaliera di somministrazione.
Bisogna puntare ad un ampliamento della platea dei vaccinatori, siamo già ricorsi ai medici di medicina generale, che sono circa 44.000, dovremmo ricorrere agli odontoiatri, ai medici specializzandi, ai medici della federazione medico sportiva italiana, ai medici competenti dei siti produttivi, ai pediatri di libera scelta, ai medici ed infermieri a chiamata, come questi giorni il Comitato tecnico scientifico sta dicendo, anche i farmacisti. Per fare questo bisogna fare degli accordi, che oggi sono in piedi soltanto con i medici di medicina generale.
In questo contesto la mozione dice che sarebbe opportuno incrementare la platea dei vaccinatori, anche con personale medico ed infermieristico già strutturato ed in servizio negli enti ed aziende sanitarie del servizio sanitario, dice che in condizioni normali tale personale sanitario, in ragione del rapporto di esclusività con l’ente ospedaliero, non potrebbe essere arruolato nella campagna di vaccinazione fuori dall’orario di lavoro, quindi parliamo di extra moenia, quindi, si prefigge di impegnare la Giunta a sollecitare il Governo affinché sia eliminato o comunque sospeso per il tempo dell’emergenza il principio di esclusività del rapporto di servizio con gli enti del Servizio sanitario nazionale di appartenenza, al fine di garantire in extra moenia l’impiego di tale personale nella campagna vaccinale. In pratica, in condizioni di emergenza, questo personale sanitario dipendente degli enti del servizio sanitario nazionale potrebbe essere, con una legge, con un decreto, utilizzato per le vaccinazioni.
La mozione impegna a sollecitare il Governo affinché si raggiungano tempestivamente accordi e vengano stanziate risorse per garantire le predette prestazioni professionali da parte dei medici già dipendenti del servizio sanitario regionale, così come è avvenuto per i medici di base.
E’ previsto nelle prossime settimane l’arrivo di un numero impressionante di vaccini nella nostra regione e in tutta Italia, abbiamo bisogno di aumentare la platea dei vaccinatori. Come possiamo utilizzare i dipendenti del servizio sanitario nazionale, medici ed infermieri? Solo se togliamo nella contingenza il rapporto di esclusività che loro adesso hanno in qualità di dipendenti con il servizio sanitario nazionale e regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Personalmente sono favorevole a questa possibilità, vorrei però segnalare che abbiamo già votato la mozione n. 56, presentata dal gruppo del Partito Democratico, emendata e votata poi dall’Aula, che riguardava la partecipazione degli infermieri e degli assistenti sanitari alle vaccinazioni e la possibilità di eliminare l’esclusività. Oggi il Consigliere Cancellieri con altri firmatari la propone anche per i medici.
Vorrei dire che il Governo ha già definito le modalità, voterò comunque a favore perché è un impegno che attiva la Giunta, che però che ancora non si è attivata, è da qualche settimana che è possibile farlo, almeno dopo le verifiche che avevo fatto per gli infermieri.
Il problema è che la Regione non ha messo in piedi quel tavolo di concertazione per definire le modalità perché quando un operatore, medico o infermiere, non ha l’esclusività, ma lavora da privato è bene definire come può ricevere i soldi, che tipo di fattura deve fare e altro. Anche la parte fiscale è rilevante ed è questo che lo Stato demanda poi alle Regioni per definire accordi con i vari enti e ordini.
Purtroppo la Regione ad oggi non l’ha fatto, non l’ha fatto per gli infermieri, ma penso che possa farlo per i medici.
E’ importante che questa mozione almeno sia da stimolo alla Giunta affinché dia subito questa possibilità, oltre ai medici anche alle altre categorie professionali perché sappiamo bene che se vogliamo aumentare le vaccinazioni abbiamo bisogno di personale che sia in grado di andare direttamente nelle aziende o nei vari Comuni che ne hanno fatto richiesta.
Quindi, ben venga questa mozione, affinché, visto che la Giunta ad oggi non si è attivata, sia da stimolo insieme a quella approvata diverse settimane fa.
Faccio anch’io gli auguri all’Assessore Saltamartini, lo invito al suo ritorno a convocare un tavolo di confronto con i tecnici perché se aspettiamo un altro po’ potrebbe essere troppo tardi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Intervengo volentieri per provare a contribuire e forse ad arricchire il contenuto della mozione n. 61 a firma del Consigliere Cancellieri ed altri.
Credo di poter dire a nome dell’intero gruppo consiliare del Partito Democratico che il contenuto di questa mozione è per il 95% pienamente condivisibile perché in qualche maniera, con puntuale logica e coerenza, ricostruisce la ratio, l’anima del cosiddetto piano vaccinale, con un intento esclusivamente propositivo e non polemico.
Penso che invece non vada condivisa, o meglio a noi pare forse fuori portata, l’ultima considerazione che il Consigliere Cancellieri e gli altri fanno nella fase narrativa, quando si afferma che il rapporto di esclusività con l’ente ospedaliero sarebbe da vincolo condizionante rispetto all’attività di queste persone, in sostanza si dice, se sbaglio mi corregga Consigliere, che siccome c’è un rapporto di esclusività degli infermieri, dei medici e di tutti coloro che astrattamente potrebbero essere disponibili, questi non possono andare a vaccinare volontariamente in altre strutture.
Credo che questa conclusione sia sbagliata perché il servizio di vaccinazione non è esterno all’attività del servizio sanitario regionale, il mio superficiale approfondimento mi ha convinto, e credo supportato dalle stesse disposizioni e anche dalla giurisprudenza, che il soggetto dipendente pubblico che va ad esercitare una propria attività all’esterno, ovviamente di competenza come lo è la vaccinazione, non violi il principio di esclusività che peraltro si indirizza verso altre fattispecie.
Questo vuol dire, secondo noi, che in realtà i medici, gli infermieri possono senza alcun condizionamento effettuare questo tipo di attività, aggiungo Consigliere Cancellieri, lei è un medico, quindi presumo che sia molto più competente del sottoscritto, che la scadenza dell’emergenza mi pare che sia il 31 luglio.
E’ evidente, lo dico sotto il profilo della concretezza di quello che vogliamo, se vogliamo aprire “un confronto politico” ovviamente “non ci troviamo d’accordo”, ma la premessa argomentativa, narrativa della mozione è totalmente condivisibile. A mio modesto parere sollecitare il Governo a consentire questa attività ritenendola come esclusiva, ma non lo è, è come autorizzare una cosa che in realtà si può fare.
Quello che avevamo preparato come gruppo …Noi condividiamo l’obiettivo, oggi abbiamo bisogno di velocità e di poter aumentare i luoghi, quindi abbiamo detto: allarghiamo i luoghi di vaccinazione perché, è evidente, più riusciamo a “distribuire” sul territorio, anche nei piccoli Comuni, la possibilità di fare arrivare la vaccinazione, non solo in grandi punti vaccinali, prima ci sbrigheremo, prima tutte le comunità arriveranno.
Noi crediamo che sia sufficiente un provvedimento del Presidente Acquaroli, rientrando nel principio della non esclusività. Il Presidente Acquaroli ha il potere di ordinanza, può scongiurare le preoccupazioni di tutti, un provvedimento semplice che dica che tutti coloro che sono dipendenti del Servizio sanitario possono esercitare volontariamente - senza alcun problema relativo al lavoro che svolgono - questa attività, che peraltro sta nel principio dell’emergenza, non affrontiamo un tema che va contro lo spirito del piano vaccinale.
Ecco perché dico che così sembra un sollecito, uno stimolo ad un Governo che in questo momento ci dice …, a parte che non c’è vincolo di esclusività.
Allora, proviamo ad essere concreti, votiamo la mozione, ma noi abbiamo anche preparato un emendamento che va in questa direzione, con tutte le premesse identiche, se c’è una disponibilità … Mi pare che la mozione si possa emendare a condizione che i presentatori sottoscrivano l’emendamento, se c’è questa disponibilità, io adesso lo metto a disposizione, possiamo farlo, in questo modo faremmo forte il nostro Presidente di un’eventuale ordinanza che libera da eventuali preoccupazioni e facciamo un’operazione coerente con i piani vaccinali. Mi sembra un provvedimento che condividiamo tutti, senza nessuna medaglia, ma dentro quella linea positiva. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Voglio cogliere l’occasione di questa mozione innanzitutto per ringraziare tutti i medici che stanno operando nei nostri ospedali, quando parlo di medici parlo anche degli infermieri, degli OSS e di tutto il personale sanitario. Se la macchina sta funzionando bene è perché i numeri, al di là di quello che dice il PD ogni giorno sui giornali, per fortuna, sono dalla nostra parte ed oltre all’ottimo lavoro dell’Assessore Saltamartini e del servizio è merito anche di chi è sul campo ogni giorno.
Questa mozione va nella direzione di far uscire il prima possibile dall’emergenza, vaccinando più persone.
Il problema vero è la carenza di vaccini, ogni giorno le previsioni di arrivo sono diverse dagli arrivi stessi, lo abbiamo visto anche recentemente con Moderna, causando, purtroppo, anche delle problematiche agli utenti finali, ai cittadini che in alcuni casi al momento della somministrazione si vedono privati del loro diritto, della prenotazione perché non c’è il vaccino, e purtroppo è successo in alcuni casi anche nelle Marche. Non è sicuramente colpa della politica e nemmeno dei tecnici che in alcuni casi, mi hanno riferito, si sono anche dovuti prendere degli insulti. Ringrazio anche tutti i volontari della Protezione Civile, della Croce Rossa che sono nei punti vaccinali predisposti dal Servizio sanità e dalle varie aree vaste.
Credo che la mozione sia importante perché stanno nascendo in tutto il territorio regionale dei punti vaccinali aggiuntivi rispetto a quelli proposti inizialmente, ad esempio nella mia provincia abbiamo: Fano, Pesaro, Urbino, l’ospedale di Muraglia, Fossombrone, Pergola, che mi auguro ben presto possa essere operativo, però, per farlo tanti Sindaci mi hanno contattato perché soprattutto i medici di medicina generale fanno fatica a trovare non la struttura, ma il personale che possa operare.
Credo che la partecipazione dei medici professionisti sanitari già dipendenti degli enti del servizio sanitario regionale alla campagna vaccinale sia una soluzione che può aiutare anche, ad esempio, tutte le grandi e medie aziende o le associazioni di categoria che stanno attivando nuovi punti vaccinali.
Quindi, ringrazio il Consigliere Cancellieri, primo firmatario insieme a tutto il gruppo della Lega, per la mozione che impegna la Giunta regionale a sollecitare il Governo affinché sia eliminato o comunque sospeso per il tempo dell’emergenza il principio di esclusività del rapporto di servizio per gli enti del servizio sanitario nazionale di appartenenza al fine di garantire in extra moenia l’impiego di tale personale nella campagna vaccinale contro il Covid e permettere la piena fruttuosità dell’azione intrapresa; inoltre si sollecita il Governo affinché si raggiungano tempestivamente accordi e vengano stanziate congrue risorse per garantire le predette prestazioni professionali da parte dei medici già dipendenti del servizio sanitario regionale, così come avvenuto per i medici di base.
Credo che le azioni che abbiamo portato avanti fino a questo momento siano ottime e i risultati lo confermano, però se arriveranno questi benedetti vaccini avremmo bisogno di più forze possibili per far sì che la maggior parte della popolazione marchigiana, l’obiettivo è l’80%, entro settembre sia vaccinata.
Per fare questo l’aiuto dei medici del Servizio sanitario è importante e concreto, al momento non possiamo sfruttarli fuori dall’orario di lavoro, quindi, con questa mozione mi auguro che venga sottoposto con ancora più forza al Governo nazionale il problema che se verrà risolto potrà dare risultati ancora migliori per la nostra regione Marche.

PERSIDENTE. Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Ovviamente noi del gruppo Movimento 5 Stelle condividiamo il senso e l’obiettivo di questa mozione, come ho sentito dal resto dell’Aula, abbiamo bisogno del maggior numero di operatori in modo snello, veloce e senza tante complicazioni burocratiche.
Nel dare il mio personale contributo a questa discussione vorrei aggiungere che nel decreto legge “Sostegni” qualche giorno fa alla lettera e) è stata aggiunto il comma 464 bis “Al fine di accelerare la campagna vaccinale si sospende esclusivamente per lo svolgimento dell’attività vaccinale la clausola di incompatibilità con altri rapporti di lavoro ed il divieto di cumolo di impieghi ed incarichi per il personale del servizio sanitario nazionale che aderisce all’attività di somministrazione dei vaccini contro il Covid al di fuori dell’orario di servizio”. Nella relazione tecnica si spiega che da questa norma non deriveranno nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica in quanto si consente solo una deroga alle incompatibilità previste dal contratto di lavoro per il personale, comunque, nell’ambito delle risorse previste a legislazione vigente, si conferma il tetto di 100 milioni per remunerare come prestazioni aggiuntive le vaccinazioni effettuate da medici ed infermieri dipendenti ospedalieri. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Non avrei voluto intervenire, però questo intervento lo devo ai miei colleghi, soprattutto in replica, in parte, al primo firmatario Consigliere Cancellieri e al Consigliere Serfilippi.
L’intervento del Consigliere Serfilippi era pieno di ringraziamenti a medici, infermieri, operatori socio-sanitari, in realtà i ringraziamenti agli operatori servono nella misura in cui si fanno delle azioni concrete. Ricordo al Consigliere Serfilippi che quando lui nasceva io facevo i primi turni e nel corso degli anni i turni si sono avvicendati sempre con grande difficoltà e con carenza di personale, carenza dovuta alle restrizioni nazionali e regionali, che alla fine questa pandemia ha messo in evidenza.
Bene questa mozione, ma oggi noi chiediamo a questi operatori un ulteriore sacrificio. La mozione anticipa la n. 66, che poi presenterò, che parla di “Covid 19, trattamento accessorio per le condizioni di lavoro”. Ricordo a questa Aula che chi occupa un ruolo di base all’interno di una struttura residenziale, semiresidenziale o struttura ospedaliera, come ha detto il Consigliere Serfilippi, non ha bisogno di pacche sulle spalle o di striscioni davanti agli ospedali. Quando eravamo in difficoltà e tanta gente non respirava e aveva paura di morire, davanti agli ospedali sono arrivati gli striscioni, poi il 31 dicembre 2020 via gli striscioni, via gli aiuti economici. Mettiamoci una mano sulla coscienza, pensiamo a chi ci ha salvato, pensiamo a chi ha infettato le famiglie, i propri cari, a chi ha dormito molto male, perché se di giorno per 9 ore porti la doppia maschera, una FP2 e una chirurgica, metti anche il casco e la bardatura, la saturazione arriva a 88/89/90, di notte si hanno gli incubi, non si dorme bene, mentre il sonno è importante perché il giorno dopo si lavora, si rimette la solita maschera, le solite cose e se riprende la saturimetria si ha sempre 90 e la notte dopo dormi male e così via. Questo per un mese, due mesi, tre mesi, ma se diventa un anno e tu dopo un anno gli chiedi pure di fare i vaccini in via straordinaria, ti devi mettere la mano sulla coscienza e non in Consiglio regionale ringraziare gli operatori e mettere la bandierina perché sei il paladino ed hai l’Assessore alla sanità, non funziona così. Quindi, bene la mozione, siamo persone oneste, lo dobbiamo essere in Consiglio regionale perché il primato della politica è essere onesti con chi lavora, con chi sta in prima linea sta in prima linea perché ha a cuore la nostra salute, non gli interessano bandiere, non gli interessano abbracci, gli interessano solo cose serie, facciamo le cose per bene.
Questa mozione la voteremo con un po’ di mal di pancia perché, dico al Consigliere Serfilippi, prima si confrontarsi con chi in ospedale c’è stato 30 anni e poi faccia un ragionamento anche politico. Grazie.

PRESIDENTE. Mi sembra che sia stia lavorando ad un emendamento. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Chiediamo una breve interruzione di 5 minuti per lavorare sull’emendamento.

Maurizio MANGIALARDI. Anch’io chiedo una sospensione di 5 minuti, come il Consigliere Marinelli.

PRESIDENTE. Sospendiamo per 5 minuti la seduta.

La seduta è sospesa alle ore 14,42

La seduta riprende alle ore 15,02

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori del Consiglio, sono stati presentati due emendamenti alla mozione 61. Il primo emendamento recita: “Dopo ‘impegna la Giunta regionale’, al primo punto, sostituire le parole ‘sollecitare il Governo affinché sia eliminato o comunque sospeso’ con le seguenti ‘ad adottare un provvedimento urgente teso a condividere le attività del personale sanitario in funzione della vaccinazione’”; il secondo emendamento: “Dopo ‘impegna la Giunta regionale’, al punto 2, sostituire le parole ‘sollecitare il Governo affinché si raggiunga tempestivamente accordi e vengano stanziate’ con le seguenti parole ‘a stanziare d’intesa con il Governo’” sono a firma rispettivamente dei Consiglieri Cancellieri, Carancini, Marinelli, Bilò, Marinangeli, Serfilippi, Menghi, Biondi, Antonini, Santarelli, e dei Consiglieri Cancellieri, Carancini, Marinelli, Bilò, Serfilippi, Marinangeli, Menghi, Biondi, Antonini, Santarelli.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Intervengo presentando entrambi gli emendamenti.
Credo che vadano ringraziati tutti i Consiglieri che hanno condiviso le osservazioni che noi abbiamo fatto. Penso che l’elemento in questa piccola mozione, e mi fa piacere affermarlo esplicitamente, sia che non sempre si debba pensare a interventi pretestuosi o strumentali, non sempre sia esistente il tema della diffidenza, ci si può dividere, credo che questo di fronte alla pandemia sia in realtà proprio uno di quei temi: più luoghi vaccinali, più vaccinatori. Questa è la sintesi più importante della mozione che tutta l’Aula può condividere, anche perché non è un messaggio che va solo a noi, che qui dentro qualche volta per conto nostro parliamo, ma soprattutto ai cittadini.
La Regione Marche, il Consiglio regionale, l’Assemblea del Consiglio regionale afferma unanimemente come è indispensabile, attraverso gli strumenti che risultano necessari dal punto di vista amministrativo, che anche il personale del servizio sanitario possa contribuire ad accelerare la somministrazione dei vaccini, con l’utilizzo delle risorse umane che abbiamo.
Per questo voglio ringraziare tutti i Consiglieri presentatori della mozione, con i quali abbiamo condiviso questo piccolo, semplic,e ma secondo significativo atto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Semplicemente per dire che mi fa molto piacere che tutta l’Aula condivida questa mozione, che va nella direzione di ampliare la platea dei vaccinatori nel momento in cui forse riusciremo ad avere più vaccini, almeno pare.
In questo periodo è stato fatto un grandissimo lavoro da parte dell’Asur, delle Aree vaste per organizzare i punti vaccinali, se ne stanno facendo ancora tanti, adesso le equipe territoriali dei medici di medicina generale insieme a diversi Sindaci organizzano nei territori gli ulteriori punti di vaccinazione.
Direi che questa mozione vuole impegnare tutta la nostra Giunta e tutto il Consiglio ad andare nella direzione di rimuovere certe difficoltà di ordine amministrativo e burocratico per avere a disposizione ulteriori medici o altri professionisti in funzione dell’aumento del numero delle vaccinazioni.
Il nostro gruppo consiliare accoglie gli emendamenti presentati dal Consigliere Carancini e dal PD perché migliorano la nostra mozione. Concordo con il Consigliere Biancani che già qualche mese fa aveva sollecitato questo Consiglio ad andare nella stessa direzione per utilizzare altre figure, in particolare gli infermieri.
Penso che oggi da questo Consiglio esce un voto unanime convinto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Per dire la mia soddisfazione rispetto al risultato raggiunto, anche se avevo detto che la mozione l’avrei votata positivamente.
Dopo l’emendamento proposto dal Consigliere Carancini, anche alla luce del dibattito, devo dire che la mozione, che alla fine abbiamo proposto tutti insieme, è migliorativa anche perché sono sempre di più i Comuni che hanno individuato degli spazi in cui attivare la vaccinazione, ma non riescono per la mancanza del personale, anche perché i medici di base hanno difficoltà nel dare la propria disponibilità, quindi, allargare anche ai professionisti ed ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni sanitarie penso che possa essere un’opportunità.
Ora spetta alla Giunta attivarsi in tempi brevi per definire le modalità, occorre farlo in maniera tempestiva perché le esigenze stanno aumentando sempre più.
Grazie e complimenti per aver accettato questi emendamenti proposti dal Partito Democratico, in particolare dal Consigliere Carancini.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Questa mozione segue un intervento di inizio mandato del nostro gruppo in cui abbiamo detto che saremmo stati sempre dalla parte degli assistiti, della sanità pubblica, trasparente, quindi in questa guerra …, questa è una guerra, dal dopoguerra ad oggi dal punto di vista sanitario, neanche quello che veniva chiamato il male assoluto, l’HIV, o l’epatite, che dentro gli ospedali arrivava sempre con prepotenza …, questo virus è arrivato con altrettanta prepotenza al di fuori dell’ospedale, nella società tutta.
Oggi dobbiamo fronteggiare questa pandemia, la dobbiamo fronteggiare con rispetto, nel rispetto sono presenti entrambe le mozioni, una per un verso, una per l’altro, quindi è nostro dovere e responsabilità firmare entrambi gli emendamenti perché al loro interno sono contenute delle buone azioni e per questo avremo sicuramente il plauso di tutti i cittadini marchigiani. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 61/1 a firma dei Consiglieri Cancellieri, Carancini, Marinelli, Bilò, Marinangeli, Serfilippi, Menghi, Biondi, Antonini, Santarelli. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 61/2 a firma dei Cancellieri, Carancini, Marinelli, Bilò, Serfilippi, Marinangeli, Menghi, Biondi, Antonini, Santarelli. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Cancellieri per aver messo a disposizione dell’Assise una proposta che sta nel solco di tante azioni che il Partito Democratico ha messo in campo in questa Aula. Prima il Consigliere Biancani ha ricordato la mozione sugli infermieri che è stata votata all’unanimità.
Il lavoro del Consigliere Carancini ha permesso alla mozione presentata dal Consigliere Cancellieri, che era datata, di trovare maggiore efficacia, anche maggiore coerenza con il quadro normativo nazionale modificato dal tempo. Abbiamo fatto un bel servizio all’intera comunità.
Vedete, più vaccini, più luoghi e più vaccinatori, questo è il tema che noi portiamo avanti, che penso sarà il filo conduttore del prossimo periodo perché questa partita la si vince solo così anche perché quando avremo raggiunto l’immunità di gregge, con date che sono più o meno verosimili a quelle di settembre su scala nazionale, la partita non sarà finita perché una volta concluso il primo giro, inevitabilmente, stando poi ai primi riverberi di quelle situazioni, di quei territori, di quelle nazioni che sono partiti in anticipo rispetto all’Italia, il percorso dovrà essere reiterato e solo con queste modalità, allargando la platea, diventerà possibile mettere a sistema almeno i due, tre anni che si profilano.
Su questo ha ragione anche il Consigliere Santarelli, non basta chiedere ulteriori sforzi, non basta ringraziare sistematicamente il personale sanitario tutto, occorre avere immediatamente maggiori platee per consentire assunzioni, quindi, ahimè, deroghe al decreto 70, rispetto all’esenzione del personale e a maggiori risorse. Per esempio la sfumatura che ha letto prima la Consigliera Lupini sui 100 milioni di euro come limite, va immediatamente rimpinguato perché quando non c’è la possibilità di allargare il numero, bisogna avere maggiore agilità sul piano economico.
Penso che abbiamo fatto un bel percorso, una bella condivisione, ringrazio il Consigliere Cancellieri per non aver avuto nessun tipo di remora nell’accettare l’emendamento del Consigliere Carancini e la comunità tutta ringrazia.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Semplicemente per dire che mi associo al Consigliere Mangialardi nel pensare che la questione delle vaccinazioni non finirà adesso, dovremmo riaffrontarla, ad esempio, la prossima invernata in cui presumibilmente il virus riacutizzerà in termini di gravità la patologia, quindi, noi dobbiamo prepararci perché adesso abbiamo la possibilità di avere vaccini con più facilità rispetto a qualche mese fa, dobbiamo mettere in piedi una struttura allargata il più possibile, con professionisti a disposizione per essere pronti ad affrontare la prossima invernata.
Tutti abbiamo capito che la vaccinazione risolve il problema rispetto a questa patologia infettiva, la risolve in due modi, dal punto di vista sanitario, vero, ma la risolve anche dal punto di vista psicologico perché un vaccinato ha e sente molta più sicurezza nell’affrontare le proprie giornate, le proprie attività, il mondo del lavoro.
Siamo riusciti a fare tanto, perché la Regione Marche mi pare che sia tra le prime per numero di vaccinati rispetto alla popolazione, bisogna dire anche questo, in questo momento siamo tra le Regioni d’Italia ad aver vaccinato di più rispetto alla disponibilità di vaccini, quindi un grandissimo lavoro è stato fatto, però bisogna continuare a farlo ed è giusto, come hanno detto i Consiglieri Lupini e Santarelli, che siano messe delle risorse perché non possiamo continuare a dare pacche sulle spalle agli operatori sanitari che hanno lavorato tanto in questi mesi per dare un contributo importante nel risolvere questa patologia, bisogna dar loro anche riconoscimenti economici.
Quindi, bene il lavoro che è stato fatto oggi e speriamo che nella pratica dia delle risposte, è evidente che bisogna fare degli accordi, le federazioni sindacali serviranno per fare accordi, come è servita la federazione sindacale dei medici di medicina generale, anche qui serviranno i sindacati di categoria per cercare di trovare degli accordi con i professionisti, più soddisfacenti possibili, che vadano nella duplice direzione di accontentare i sanitari ed anche ovviamente di dare risposte serie e reali al territorio. Grazie.

PRESIDENTE. Mozione n. 61, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 68
ad iniziativa dei Consiglieri Putzu, Marinangeli, Leonardi, Baiocchi, Bilò, Assenti, Ciccioli, Ausili, Antonini, Cancellieri, Serfilippi, Marinelli, Biondi, Menghi
“Piano regionale di coordinamento per la realizzazione dei crematori, attuazione della legge 30 marzo 2001, n. 130 e della legge regionale 1 febbraio 2005 n. 3”

Mozione n. 69
ad iniziativa dei Consiglieri Marcozzi, Pasqui, Latini, Rossi, Santarelli
“Piano di coordinamento per la realizzazione di impianti crematori”
(abbinate)
(Discussione e votazione risoluzione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 68 dei Consiglieri Putzu, Marinangeli, Leonardi, Baiocchi, Bilò, Assenti, Ciccioli, Ausili, Antonini, Cancellieri, Serfilippi, Marinelli, Biondi, Menghi e la mozione n. 69 dei Consiglieri Marcozzi, Pasqui, Latini, Rossi, Santarelli.
Su queste due mozioni è pervenuta una proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Marcozzi, Putzu, Ciccioli, Latini, Marinelli, Ruggeri, Santarelli, Assenti, Borroni, Ausili, Antonini, Rossi, Leonardi, Baiocchi, Bilò, Biondi, Cancellieri, Pasqui, Serfilippi, Menghi, Marinangeli, Mangialardi.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Illustro subito la proposta di risoluzione che tra l’altro ha firmato anche il Movimento 5 Stelle.
In questi ultimi anni si è osservato diffusamente in Italia un aumento delle richieste di ricorso alla pratica della cremazione sia per motivi etici che per questioni economiche e culturali.
La cremazione si configura come una soluzione alternativa alla tumulazione ed alla inumazione con probabile incremento nel suo utilizzo.
Gli impianti di cremazione delle salme nei Paesi che aderiscono alla Convenzione di Stoccolma per la riduzione degli inquinanti organici persistenti sono considerati fonti non intenzionali di emissioni di diossine.
La Convenzione di Stoccolma stabilisce che gli inquinanti organici persistenti danneggiano la salute dell’uomo e l’ambiente, l’Unione europea ha adottato la convenzione con la decisione del Consiglio n. 507 del 2006 e nel Consiglio dei Ministri del 13 novembre 2020 è stato approvato un disegno di legge per la ratifica e l’esecuzione della Convenzione di Stoccolma.
Preso atto che le norme tecniche per la realizzazione dei templi crematori relativamente ai limiti di emissione, agli impianti ed agli ambienti tecnologici nonché ai materiali per la costruzione delle bare per la cremazione, non sono mai state emanate e che pertanto in assenza di tali norme l’eventuale proliferazione di tali impianti costituisce motivo di preoccupazione per gli aspetti sanitari e ambientali nonché per gli aspetti legati alla svalutazione immobiliare degli edifici circostanti.
In risposta all’interrogazione n. 944 del 6 febbraio 2020 riguardante l’ipotesi di realizzazione di un impianto di cremazione a Tolentino, l’allora Presidente della Giunta regionale affermò che la Regione, nonostante le scadenze del 2005, non era ancora provvista di un piano regionale di coordinamento e che pertanto non erano ancora definiti nei fabbisogni regionali atti a definire l’adeguato numero di impianti di cui la nostra Regione avrebbe dovuto dotarsi né la distribuzione territoriale degli stessi.
Considerato che la mancata emanazione delle norme tecniche disposte dall’articolo 8 della legge 30 marzo del 2001, la n. 130, non entrano in conflitto con quanto disposto dall’articolo 6 della stessa legge, pertanto le Regioni sono tenute alla stesura del piano di coordinamento previsto dalla legge regionale. In assenza del piano di coordinamento e approfittando del vuoto normativo si sta assistendo in tutta la regione ad un proliferare di proposte da parte di privati, quasi sempre provenienti da fuori regione che, promettendo delle royalties ai piccoli Comuni, tentano la realizzazione di tali impianti spesso finalizzati alla pura speculazione economica.
Detto ciò, con questa risoluzione impegniamo la Giunta regionale ad adottare, senza ulteriore ritardo, il piano regionale di coordinamento per la realizzazione di crematori, provvedendo ai sensi dell’articolo 8 della legge n. 130 del 2001, alla definizione delle norme tecniche per la realizzazione dei crematori relativamente ai limiti di emissione, agli impianti e agli ambienti tecnologici, nonché ai materiali per la costruzione delle bare per la cremazione, in conformità alla pertinente disciplina statale e internazionale; a valutare di porre in essere ogni azione utile nei confronti degli enti locali finalizzata ad introdurre una moratoria dei procedimenti volti alla realizzazione di nuovi crematori, fino all’adozione del piano regionale sopra richiamato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. La mozione è stata primariamente depositata il 23 marzo scorso ed iscritta nel successivo ordine del giorno del Consiglio regionale, fu poi ritirata perché, come si suol dire, il rimedio sarebbe stato peggiore del male. Di fatto, appena si è sparsa la voce che una mozione avrebbe cercato di razionalizzare la carenza normativa regionale in materia, guarda caso in diversi Comuni delle Marche sono iniziate ad arrivare le domande per l’autorizzazione alla realizzazione di templi o forni crematori.
La necessità di questo piano territoriale di coordinamento voluto dalla legge 30 marzo 2001 n. 130, all’articolo 6, comma 1, serve per pianificare in base ai vari parametri la giusta ubicazione di questi impianti, anche perché molte popolazioni locali sono terrorizzate nel sapere che nei loro Comuni arrivano richieste per la realizzazione di questi mini inceneritori.
Occorre tra l’altro parlare di una sorta di business che c’è dietro a questo settore perché si nota che arrivano società di altre regioni, nemmeno confinanti, con un capitale di pochi euro e propongono project financing, installazioni, eccetera, ai Comuni, che poi molte volte vanno a finire male.
C’è una paura oggettiva da parte delle popolazioni locali, nulla in contrario agli impianti crematori come strutture, però vanno normati, di conseguenza noi impegniamo la Giunta regionale a prevedere la normazione di questo settore.
Tra l’altro, vorrei ringraziare il Consigliere comunale di Loreto, nonché mio capo segreteria, che sulla questione è stato molto attento ed ha approfondito tutti gli aspetti e tutte le dinamiche contribuendo anche a una buona riuscita di questa mozione trasformata poi in risoluzione.
Si va nella direzione di voler le cose fatte in maniera giusta, ripeto, nessuno è contrario agli impianti e ai templi crematori, però il tutto va normato bene perché purtroppo viviamo in un Paese dove il far west è all’ordine del giorno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Brevemente, già la Consigliera Marcozzi ha illustrato la proposta di risoluzione, che deve essere un punto di incontro tra tutte le forze politiche presenti in Aula.
Credo che sia fondamentale realizzare un piano regionale di coordinamento per la realizzazione dei forni crematori anche perché penso che sia giusto stabilire delle regole: dove andare a fare, su quale territorio, su quale zona, in base a quali parametri.
Voglio ringraziare tutte le forze politiche che lo hanno firmato la risoluzione, non parlo solo della maggioranza, ma dei Consiglieri Santarelli, Lupini e Ruggeri, ovviamente chiedo al Partito Democratico di aderire, anche perché in questo momento, oggi più che mai, su questi temi legati anche alla difesa della salute, all’ambiente, è importante essere uniti.
Questo è il mio appello, solo per chiedere al PD, immagino che anche per loro sia una priorità trovare delle soluzioni insieme, ragionare insieme anche perché crediamo che solo uniti possiamo dare delle risposte univoche al nostro territorio regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Parliamo anzitutto attraverso i numeri per dimostrare il fenomeno in assoluta crescita, quello del ricorso alla cremazione. Consideriamo che siamo ultimi in Europa, battuti solo dalla Grecia in cui il rito della cremazione è stato vietato fino al 2015.
Dal 2015, questi sono i dati che ho potuto reperire, c’è stato un ricorso alla cremazione che è passato dal 5% al 21%, questo per dire che dobbiamo porre l’attenzione su un tema delicato e in crescita soprattutto nelle Regioni del nord e parte del centro.
Siamo gli penultimi, se pensiamo alla Svizzera che ricorre alla cremazione per l’85% o alla Gran Bretagna per il 76%, ribadisco la necessità di approfondire questo tema.
I motivi della crescita sono legati a diverse motivazioni, sicuramente al fatto che la cremazione comporta un risparmio economico per chi ricorre a questo tipo di procedura rispetto alla tumulazione, anche perché la Chiesa cattolica ha sdoganato la cremazione. Queste essere le motivazioni che più di altre oggi spingono numerosi cittadini verso questa direzione.
Il ruolo della Regione in questo senso è importante perché sono le Regioni che realizzano i piani di coordinamento, poi ai Comuni resta l’impegno della realizzazione degli impianti.
Perché questa mozione? I miei colleghi l’hanno rappresentata decisamente bene, ma credo che sia necessaria soprattutto perché abbiamo l’esigenza di governare qualcosa, da una parte abbiamo l’attivismo dei privati che fanno richieste per l’insediamento di questi impianti in numerosi comuni, dall’altro assistiamo al contrario ad un ritardo delle istituzioni. Hanno ricordato bene i miei colleghi la legge n. 130 del 30 marzo 2001 che obbligava le Regioni a pianificare questo tipo di tematica.
Detto questo, noi crediamo che il senso della mozione vada nella direzione di pianificare, di regolamentare qualcosa di necessario, ma soprattutto occorre evitare insediamenti selvaggi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. E’ un tema molto importante, la crescita delle cremazioni è stata più che esponenziale dal 2015, come si è detto prima.
Prima era soltanto il 5% che decideva in questo senso, quindi, i piani di coordinamento erano relativamente importanti perché poi molti Comuni avevano il loro forno crematorio, anche perché la legge 130 del 2001 stabilisce che la gestione sia dei Comuni per cui le richieste dei privati magari potrebbero essere bloccate.
Come Partito Democratico riteniamo che, visto l’aumento del 21% di questa pratica, sia necessaria una pianificazione anche perché c’è uno scarso numero di forni crematori, che dovranno essere individuati.
E’ ancora in vigore l’articolo 338 del codice di polizia mortuaria, che è un Regio decreto, immaginate quante volte sarà stato modificato, che prevede le distanze che devono essere tenute tra i cimiteri e le civili abitazioni.
Noi crediamo che sia importante che si attui questa pianificazione, soprattutto così come la legge 130 prevede, una norma che si è interessata anche delle ceneri e del fatto di poterle disperdere, quindi, c’è stato un salto di qualità dal punto di vista dell’approccio culturale nei confronti della cremazione.
Noi pensiamo che sia opportuno che ci sia una pianificazione sovraterritoriale, quindi, di competenza regionale, proprio per evitare fenomeni speculativi che sarebbero impossibili secondo la norma, ma è sempre meglio che sia la mano pubblica a valutare.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. E’ stato già detto tutto, è stato fatto secondo me un ottimo lavoro di raccordo nella fase della stesura delle due mozioni, dobbiamo solo evidenziare l’impegno che chiediamo con questa risoluzione alla Giunta ed al Presidente: ragionare su una sorta di moratoria, una sorta di sospensione, dei procedimenti autorizzatori in corso, nell’attesa di stilare e poi approvare quello che sarà il nuovo piano di coordinamento. Lo diciamo senza dare alcun termine ordinatorio né perentorio, semplicemente come invito alla Giunta per arrivare a questa sospensiva, è stato già fatto, tra l’altro, a vostra maggior tranquillità, dal Consiglio regionale della Campania, è stata inserita la moratoria all’interno della legge di stabilità del 24 dicembre 2020, per sospendere tutti i procedimenti attuativi ed autorizzatori in corso nell’attesa della stesura del definitivo piano. Quindi, solo come intervento tecnico.
Mi fa molto piacere che sia stato recepito da tutto il Consiglio.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie per il lavoro di sinergia e di sintesi che è stato fatto dai Consiglieri, non solo dai proponenti, noi non possiamo che essere d’accordo e favorevoli perché in linea a quanto già da noi dichiarato qualche mese fa con una interrogazione apposita che chiedeva il piano di coordinamento. Quindi, voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Questo è un tema abbastanza delicato perché coinvolge interessi sia privati che pubblici, è anche un problema di natura sociale la sepoltura e ciò che appartiene al post funerale, in questo caso alla cremazione.
C’è una specie di giungla su questo settore cui qualcuno più abile è già arrivato, qualcuno sta cercando di arrivare prima che ci siano altre soluzioni.
Credo che questa decisione unitaria di darci un regolamento, che possa essere equo e territorialmente suddiviso, che possa consentire investimenti e possa dare una soluzione a questo problema, sia una cosa opportuna, quindi, non possiamo fare altro che essere favorevoli anche nella fase di proposizione di questo documento, che è stato seguito in modo particolare dal Consigliere Assenti, che ringrazio, dal Consigliere Putzu e da altri.
A nome del gruppo Fratelli d’Italia esprimo parere favorevole, dietro ogni atto c’è sempre un’istruttoria, che non è mai facile, speriamo che la Giunta regionale arrivi velocemente a redigere un regolamento che dovrà poi essere esaminato e valutato in sede di Commissione competente. Diamo, quindi, anche ai Comuni una strada corretta per dare delle risposte alle sollecitazioni che arrivano loro.
Più volte ci sono stati sia privati che Comuni e hanno detto: facciamo, vediamo, eccetera, credo che la risposta estemporanea a questo problema non sia corretta, cerchiamo invece di andare nella direzione di una risposta corretta che salvaguardi gli interessi di tutti, in quanto è ovviamente un servizio pubblico necessario.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Intanto ringrazio i proponenti di aver avanzato la proposta la risoluzione, di averla condivisa anche con il gruppo del Partito Democratico, firmata dal capogruppo a nome di tutti.
Penso che oggi sia necessaria una pianificazione attenta sul territorio, non era una necessità qualche anno fa, anzi c’era tanta riluttanza, i numeri che avete approfondito per costruire le due mozioni lo dimostrano, non c’era questa pressione in Italia ed anche nella nostra regione. Ritengo invece che sia un gesto di grande civiltà dare l’opportunità di costruire templi crematori, però farli con l’attenzione territoriale che questi impianti meritano.
C’è questa necessità, ve lo dice chi da amministratore locale ha avuto proposte, project, iniziative, quasi a rincorrere, quasi a scavalcare, perché a fronte di una richiesta di mercato c’era l’individuazione dei terreni e delle aree di afferenza, indubbiamente ci sono state delle particolari offerte che hanno permesso di dare risposte.
Oggi quelle risposte hanno bisogno di uno strumento pianificatorio e giustamente lo facciamo su scala regionale perché dobbiamo capire qual è l’esigenza e dove questi impianti possono essere collocati.
Bene facciamo ad attivare subito un percorso, bene anche la moratoria, ma attenzione a non far si che questa diventi poi una mancata risposta alle esigenze che sono sempre più pressanti da parte dei cittadini, che hanno questo tipo di necessità.
Se da una parte dobbiamo procedere con uno strumento pianificatorio, indispensabile, dall’altra dobbiamo avere dei tempi molto rapidi perché oggi c’è la necessità per mille ragioni: per fatto culturale, per averlo sdoganato dal punto di vista religioso, per fatti economici che rendono possibile questo tipo di scelta. L’ha detto prima la Consigliera Casini, anche le ceneri possono essere trattate diversamente rispetto al passato. I cittadini hanno bisogno di una risposta necessariamente rapida, quindi, bene il provvedimento, bene la moratoria, ma con tempi celeri per adeguare lo strumento che consente poi la realizzazione degli impianti, come servono al territorio regionale delle Marche.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Come ho detto prima un voto favorevole sul merito e un voto favorevole anche auspicando che questa mozione inauguri una fase nuova, una fase pianificatoria affinché si possano, come ho detto prima, mettere finalmente dei limiti a questo far west di società private extraregionali che troppo spesso hanno visto nelle Marche una terra di conquista. Mi riferisco a quello che sta avvenendo con la grande speculazione del mega eolico nell’Appennino del nord delle Marche nel mio Comune Apecchio, in cui si sta verificando quello che il sottoscritto diceva, società che arrivano, speculano e poi spariscono lasciando al Comune diverse beghe.
Questo è avvenuto perché non c’è stata una fase pianificatoria seria, è un altro ambito, ma anch’esso correlato a quello della cremazione, parlavo poc’anzi di queste richieste che guarda caso sono arrivate da società extraregionali.
Ribadisco ancora una volta il mio voto favorevole sul testo che ho sottoscritto, un voto favorevole e di auspicio affinché si inauguri questa nuova fase. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. La mia è la dichiarazione di voto della Lega, che è favorevole. Diciamo che questo rappresenta un atto di responsabilità, che noi crediamo opportuno nei confronti dei Comuni che ricevono richieste di insediamenti, che qualcuno ha definito selvaggi e che dobbiamo assolutamente evitare.
E’ un atto di responsabilità verso un fenomeno che, come abbiamo visto dai numeri, è in costante crescita, è anche un atto di responsabilità politica, oggi è davvero importante, lo voglio sottolineare, il fatto che un’Assemblea legislativa in maniera unanime decida di andare in questa direzione, di regolamentare e pianificare un piano di coordinamento, da qui il nostro mandato alla Giunta diventa ufficiale ed è quello di evitare insediamenti da far west, come li definisce il Consigliere Rossi. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 15,50