Resoconto della seduta n.27 del 19/04/2016
SEDUTA N. 27 DEL 19 APRILE 2016

La seduta inizia alle ore 10,25

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 27 del 19 aprile 2016. Do per letto il processo verbale della seduta n. 26 del 12 aprile, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’articolo 29 del Regolamento Interno.
Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge regionale:
- n. 46 in data 15 aprile, ad iniziativa del Consigliere Fabbri, concernente: “Modifica alla legge statutaria 8 marzo 2005 n. 1 'Statuto della Regione Marche'”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente;
- n. 47 in data 15 aprile, ad iniziativa del Consigliere Fabbri, concernente: “Modifiche alla legge regionale 5 aprile 1980, n. 18 'Norme sui referendum previsti dallo Statuto'”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente, nonché trasmessa alla II Commissione per l'eventuale parere di compatibilità con l'ordinamento europeo.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
- n. 109 ad iniziativa dei Consiglieri Zaffiri, Zura Puntaroni, Malaigia, concernente: “Richiesta applicazione integrale dei criteri ed indirizzi approvati con delibera Giunta regionale Marche n. 232 del 30 marzo 2015 attinente il Piano regionale di ERP (triennio 2014-2016) e riguardanti il programma di alienazione patrimonio ERAP”;
- n. 110 ad iniziativa dei Consiglieri Zaffiri, Traversini, Giancarli, Celani, concernente: “Salvaguardia, conservazione, ripristino e valorizzazione dei mulini storici ad acqua nel territorio marchigiano”;
- n. 111 ad iniziativa dei Consiglieri Zaffiri, Zura Puntaroni, Malaigia, concernente: “Enti del Servizio sanitario regionale - coordinamento per la contrattazione decentrata e procedure concorsuali unificate”.
Il Presidente della Giunta regionale ha promulgato, in data 7 aprile, la legge regionale n. 7 concernente: “Modifica alla legge regionale 12 settembre 2015, n. 23 'Disposizioni urgenti sugli Enti regionali per il diritto allo studio universitario (ERSU)'”.
Ha chiesto congedo l'Assessore Bravi.

Interrogazione n. 135
ad iniziativa della Consigliera Leonardi
"Erap di Ascoli Piceno: acquisto immobile in Comune di Offida senza gara pubblica e senza indagine di mercato”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 135 della Consigliera Leonardi.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Casini.

Anna CASINI. In premessa vorrei dire che all'epoca dei fatti, che sono risalenti a molti anni fa, l'Erap era soggetto ad una legge diversa per cui aveva un Consiglio di Amministrazione, cosa che adesso non c'è più e quindi noi abbiamo, come lei sicuramente saprà, poteri di controllo diversi e funzioni diverse come Regione rispetto alla vecchia governance dell'Erap. Questo è accaduto molti anni fa.
Comunico di aver incaricato il dirigente della PF edilizia residenziale ed espropriazione di chiedere all'Erap Marche dettagliate informazioni che si ottengono tramite l'ufficio preposto a tale funzione.
Considerato che tali informazioni non sono pervenute, ho effettuato un'ulteriore richiesta per la quale sono in attesa di risposta.
In ogni caso, alla Giunta regionale è attribuito, nell'esercizio del potere di vigilanza, ai sensi dell'articolo 5, comma 6, della legge regionale n. 13/2004 'Norme concernenti le agenzie, gli enti dipendenti e le aziende operanti in materia di competenza regionale' richiamata dall'articolo 30, comma 8, della legge regionale n. 36/2005 'Riordino del sistema regionale delle politiche abitative', il potere di sciogliere o rimuovere, previa diffida, gli organi di amministrazione degli enti dipendenti in caso di gravi violazioni di legge o di regolamento.
L'Erap di Ascoli Piceno, però è stato già soppresso e quindi non è, pertanto, possibile esercitare tale potere.
Alla Giunta regionale, invece, non spetta alcun potere di vigilanza nei confronti dei Comuni che sono enti autonomi.
Voglio dire che quello che ha fatto il Comune rispetto alle dichiarazioni, non è che noi possiamo accertarlo, all'epoca, come ho detto, nell'Erap c'era un consiglio di amministrazione, noi avremmo potuto esercitare funzioni di controllo fino allo scioglimento del suddetto organismo che però per legge è stato cassato, quindi appena avrò notizie tecniche più dettagliate gliele fornirò, però ora per allora, perché sono passati credo almeno 6 anni.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Assessore. Sono totalmente insoddisfatta di questa risposta che lei mi ha fornito.
Questa mozione è stata anche rinviata proprio perché non avevate avuto la documentazione, a questo punto era più corretto rinviarla al momento in cui la documentazione sarebbe stata nelle vostre disponibilità.
Questo tirarsi indietro completamente dalle responsabilità quando parliamo di immobili di edilizia economica convenzionata acquistati da privati senza, almeno non risulta, una ricerca di mercato ad oggi, con una presunta urgenza abitativa che prevedeva 5 appartamenti e sembra che oggi non siano neanche 5 gli appartamenti disponibili.
Lei ha parlato di cose successe tanti anni fa, ebbene non mi risulta, ma attendevo una risposta vostra in questo senso, non mi risulta che questa urgenza abitativa sia stata sanata e che questi appartamenti siano stati consegnati alle famiglie che sono in graduatoria e che hanno necessità.
C'è stata una totale elusione delle risposte, farò un ulteriore accesso agli atti, perché voglio avere queste risposte e reputo che quanto successo e quanto riferito oggi sia assolutamente sconveniente perché non è stata data alcun tipo di risposta. Zero!

PRESIDENTE. Ha la parola, per una precisazione, l'Assessore Casini.

Anna CASINI. Per dare contezza agli altri Consiglieri, si tratta di questioni che sono sorte nel 28 luglio 2010 e che sono di competenza dell'Erap, e non solo dell'Erap, ma della Provincia di Ascoli Piceno e del Comune di Offida, per cui la Regione Marche è un ente assolutamente quarto, neanche terzo. Purtroppo io non posso andare ad assumere, come lei ben sa, le notizie negli enti se non me le inviano.
Le notizie non sono state inviate dall'Erap e questo me lo dichiara il dirigente della PF, questi sono gli atti, credo che tutte le amministrazioni pubbliche, la Regione in primis, debbano muoversi mediante atti e non mediante chiacchiere, resoconti o supposizioni, per cui quando avrò gli atti glieli dirò.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Mi auguro che la questione non muoia così. Attendo gli atti e resterò vigile su questa questione.

Interrogazione n. 137
ad iniziativa della Consigliera Pergolesi
"Riorganizzazione dell'Associazione italiana della Croce Rossa”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 137 della Consigliera Pergolesi.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. Poi consegnerò l'intera risposta che semplifica più contenuti tecnici.
In merito al riassorbimento a tempo indeterminato del personale della Croce Rossa Italiana, siamo in attesa del rapporto del responsabile della Croce Rossa della nostra regione per quanto riguarda i profili di tutti i dipendenti per poterli inquadrare all'interno di analoghi profili per quanto riguarda l'ente Regione.
Rispetto alla lettera di gennaio, che è stata l'ultima comunicazione, aspettiamo di ricevere questi profili per poter procedere oltre.
Per quanto riguarda la seconda domanda in merito alla figura giuridica di “autista soccorritore”, tra i profili del servizio sanitario regionale non è ricompreso il profilo di “autista soccorritore”, ma sussiste quello di operatore tecnico autista di ambulanza che è correlato alle categorie BS e C inquadramento personale Croce Rossa, quindi potrà essere disposto in quel profilo professionale. Non esiste esattamente lo stesso profilo, ma ne esiste uno analogo, è possibile inquadrarlo dentro il profilo previsto all'interno del Servizio sanitario regionale.
Stessa cosa vale per il terzo quesito, una volta che avremo i profili cercheremo di inquadrare il personale nell'identico profilo o nel profilo simile, anche perché ricordo che è un passaggio che non comporta oneri. Questo è il punto fondamentale che ci fa capire che il percorso, dal punto di vista della Regione, è affrontato con la massima apertura perché è un personale che non comporta oneri aggiuntivi per la Regione, ma arriva già con la dotazione di risorse per pagare gli emolumenti. Ci sarà da fare, quindi, questo tipo di lavoro.
Al quarto quesito, quante sono le unità ricomprese, rispondo che sono 9 e sono dentro il percorso di stabilizzazione, che è un percorso più generale, che riguarda più di 200 persone. Sono 9 le figure inquadrate al punto 4. Qual è il percorso? Il percorso è quello delle stabilizzazioni che riguarda oltre 200 persone.
Questi in sintesi i 4 punti, l'intera risposta può essere consegnata alla Consigliera Pergolesi, ci sono più dettagli normativi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. La risposta era abbastanza scontata, non mi ritengo soddisfatta in quanto non ha colto il punto essenziale, il fatto che l'attuale inquadramento dei citati dipendenti della Croce Rossa risulterebbe di dubbia compatibilità con le norme vigenti in materia per la mobilità dei posti vacanti, soprattutto per gli autisti che sono in attesa di stabilizzazione. Questo potrebbe comportare una contrapposizione di diritti che quasi certamente sfoceranno per vie legali, mettendo in seria difficoltà le aziende sanitarie e soprattutto il servizio di trasporto sanitario.
La proposta potrebbe essere quella di assumere i dipendenti della Croce Rossa aventi diritto nelle postazioni ad oggi in carenza di organico, salvaguardando i dipendenti con contratto a tempo determinato e rivedere le convenzioni con i comitati di Croce Rossa, prevedendo una internalizzazione del servizio 118 fino al completo assorbimento della mobilità in Croce Rossa a partire dalle postazioni Potes Msa e Mse date appunto in convenzione, quindi con un mezzo ed un autista Croce Rossa.
Mi auguro che questa proposta presentata dalla Coes Marche sia accolta e che in qualche modo si vada incontro a quelli che sono i diritti e si ottenga il riassorbimento di tutto il personale della Croce Rossa. Grazie.

Interrogazione n. 143
ad iniziativa del Consigliere Giorgini
"Funzioni strade ex Anas trasferite alle Province – Attuazione del comma 656 della legge 28 dicembre 2015, n. 208”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 143 del Consigliere Giorgini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Casini.

Anna CASINI. Per quanto riguarda il primo punto, si precisa che la proposta di rete da proporre all'Anas spa è stata individuata di concerto con le Province, ci sono state 2 riunioni, sia i Presidenti delle Province che i tecnici responsabili della viabilità, e successivamente proposta all'attenzione del Compartimento per la viabilità delle Marche dell'Anas. Abbiamo avuto, prima di mandare l'elaborato con l'identificazione delle strade, un incontro tra il Compartimento e le Province.
II Compartimento per la viabilità delle Marche dell'Anas ha esaminato le proposte ed ha individuato le strade da riclassificare che insieme a quelle già di competenza vanno a costituire un reticolo stradale che individua itinerari stradali di connessione con le regioni limitrofe. In pratica una delle motivazioni legate alla scelta è la cosiddetta, lo dico per i tecnici, chiusura della maglia, in pratica le maglie si devono chiudere possibilmente fuori dalla Regione.
Si precisa che la Regione Marche per la Provincia di Ascoli Piceno ha già disposto al Compartimento di inserire la strada provinciale 43 Mezzina, ma tale proposta non è stata condivisa in quanto il collegamento è stato ritenuto non rientrante tra i criteri per la selezione delle strade da riprendere in carico, mentre ha ritenuto essere un itinerario di interesse la strada provinciale 3bis Fogliense.
Rispetto alla Mezzina però, lo dico al Consigliere che è della mia stessa zona, esiste nella dichiarazione di area di crisi complessa firmata dal Ministro, una dichiarazione chiara sulla connessione tra la cosiddetta Pedemontana, che è la strada che connette l'Abruzzo con la superstrada Ascoli Mare, e da lì riparte la Mezzina, per cui l'ipotesi che io intendo discutere con l'Anas ed il Ministero delle infrastrutture è quella di trattare questa strada come una interregionale e conseguentemente cercare di utilizzarla come connessione finanche al fermano. Una pedemontana che per noi non è pedemontana perché è un pochino più verso est, però potrebbe avere quella funzione.
In questo momento la situazione è quella che le ho rappresentato, ma speriamo di poter inserire anche questa tra le strade da dare all'Anas in gestione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Ormai, Assessore, ho il complesso del sudista, mi perdoni ma …, la chiusura delle maglie mi fa pensare alla provincia di Ascoli dove siamo chiusi da queste maglie che lei richiama.
Devo fare una piccola precisazione che leggerò perché è abbastanza complessa e per capire come si sono usati in questa storia due pesi e due misure.

(Il pubblico presente in Aula mostra dei cartelli di protesta)

PRESIDENTE. Per favore mettete via i cartelli.
Consigliere Giorgini lei prosegua, prego.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Ai fini dell'attuazione del comma 656 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità) ogni Provincia, su indicazioni date da Anas e Regione, ha redatto una proposta, inviata alla Regione, di strade ex Anas da far riprendere in gestione all'Anas.
Qualche tempo fa un giornale di Pesaro PU24, riportava la proposta della provincia di Pesaro dove erano indicate diverse strade ex Anas da cedere, ma anche strade non Anas, ma provinciali.
Il 29 marzo la Regione convocava i servizi viabilità delle Province, mostrando la soluzione che la Regione avrebbe inoltrato all'Anas.
Detto questo, visionando tale soluzione adottata mi duole constatare che alla Provincia di Pesaro è stata tolta la ex SS 257 Apecchiese e la ex SS 3 Flaminia nel tratto duplicato dalla SS 73 bis e sono state inserite due strade provinciali, non ex Anas, la Strada Provinciale 3 Fogliense e la Strada Provinciale 4 Metaurese, sembrerebbero inserite ad arte visto che in quella strada provinciale esiste un ponte inagibile da svariati mesi che la Provincia di Pesaro, forse per mancanza di soldi, non ha mai messo in sicurezza e che ora sarà a carico dell'Anas.
Per quanto riguarda Fermo devo far notare la presenza della ex SS 210 Faleriense in intero territorio provinciale di Fermo, che di fatto duplica il tracciato della ex SS 433 a cavallo fra le province di Ascoli e Fermo. Stessa cosa succede con le due strade a confine tra la Provincia di Ancona e di Pesaro, cioè la ex SS 360 di Senigallia e la ex SS 424 di Marotta.
Crediamo che il ritorno alla gestione Anas della ex SS 433 abbia un senso compiuto perché la suddetta arteria oltre ad avere i connotati di una strada extraurbana secondaria tra l'altro, in molti tratti è adeguata ad una tipo C, attraversa vari Comuni delle due Province ed è quindi di onerosa gestione anche in termini amministrativi perché presuppone specifici accordi fra i due enti, mentre la ex SS 210 attraversa vari Comuni tutti della stessa provincia, ed in molti tratti ha quasi le caratteristiche di una strada urbana anziché di extraurbana secondaria di valenza addirittura statale.
La ex SS 210 ha le stesse caratteristiche della SP 235 ex SS 4 Salaria in Provincia di Ascoli Piceno che Anas e Regione Marche hanno ritenuto di non "interesse statale".
Andiamo nella Provincia del sud, al profondo e bistrattato sud delle Marche! Abbiate pazienza io ormai questo complesso ce l'ho dentro, come la vendetta di Montezuma, uno ce l'ha, forse con il tempo riuscirò a togliermela.
Anche questa volta si notano due pesi e due misure, Pesaro scarica più chilometri di strade possibili per alleggerire il bilancio provinciale - siamo passati dal regno di Ancona al regno di Pesaro, quindi in mezzo ci stiamo sempre noi - non rispettando a mio avviso le indicazioni fornite all'epoca da Anas, invece Ascoli Piceno potrà tranquillamente andare verso il dissesto finanziario, visto che conserverà numerose strade, per assurdo ha sbagliato nell'aver rispettato le disposizione Anas, non contando praticamente nulla a livello politico del PD. Credo che, anche per equità sociale verso il profondo sud, che debbano essere inserite - anche alla luce degli investimenti Cipe già erogati dalla Regione Marche alla Provincia di Ascoli Piceno (23 milioni di euro circa) - la Trascollinare Mezzina, strada di interesse regionale, per la parte realizzata che include la Strada Provinciale 3 Ancaranese e la Strada Provinciale 43 Mezzina fino al bivio con la Strada Provinciale 1 e la Strada Provinciale 227, la sopraelevata di San Benedetto – ormai abbandonata - che è stata inserita nello studio di fattibilità della variante alla SS 16 da Cattolica a Foggia fatto da Anas e di cui la Regione Marche è a perfetta conoscenza.
Visto il "declassamento" delle Province operato da questo governo e la drastica riduzione di fondi a loro dedicati, il passaggio di quest'ultima all'Anas è l'unica possibilità per risolvere il problema della variante SS 16 da San Benedetto a Pedaso o quantomeno da San Benedetto a Grottammare, cosiddetta bretella di San Benedetto.
Credo che questa strada sia anche un'alternativa all'autostrada A14, perché, come tutti sanno, il profondo sud non ha nemmeno la terza corsia, non ce l'hanno fatta la terza corsia, da Pedaso a San Benedetto è come se ci fosse un muro e noi non sappiamo più cosa fare.
Concludo dicendo che, qualche volta, anche noi abbiamo bisogno di sentirci cittadini delle Marche e pretendiamo un'equità sociale che, sempre più spesso, a noi del sud delle Marche non viene concessa. Grazie.

Proposta di legge n. 20
ad iniziativa dei Consiglieri Busilacchi, Urbinati, Giacinti, Biancani, Giancarli, Micucci, Minardi, Traversini, Talè, Volpini, Mastrovincenzo, Marconi, Rapa
“Abolizione del contributo per il funzionamento dei gruppi consiliari e modifiche alla legge regionale 10 agosto 1988, n. 34 'Finanziamento delle attività dei gruppi consiliari'”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 20 dei Consiglieri Busilacchi, Urbinati, Giacinti, Biancani, Giancarli, Micucci, Minardi, Traversini, Talè, Volpini, Mastrovincenzo, Marconi, Rapa.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Oggi è un giorno che credo ricorderemo in quest'Aula perché aboliamo il finanziamento ai gruppi consiliari. Dopo che avremo approvato questa legge, dall’1 maggio, cioè tra qualche giorno, non verrà più corrisposto alcun finanziamento ai gruppi del Consiglio regionale delle Marche.
E' un atto molto concreto, siamo la terza Regione d'Italia a farlo, dopo il Piemonte e l'Emilia Romagna, perché con questa legge, per il prossimo triennio, noi risparmieremo 413,3 milioni di euro, poi lo dirò meglio, la stragrande maggioranza di questi, 330 milioni, verranno destinati a misure a favore delle famiglie dei disabili.
E' un segnale importante che vogliamo dare non solamente a chi sta peggio nelle Marche, ma è un segnale che la politica vuole dare partendo da sè stessa.
Quando a dicembre, alcuni mesi fa, abbiamo presentato questa proposta di legge, che è stata firmata da tutti i Consiglieri di maggioranza, avevamo detto che era non solo un atto concreto, ma anche un momento zero, per aprire una discussione seria che nel Paese c’è già e che riguarda il tema del finanziamento della politica.
Non amo il populismo e quindi la nostra proposta legge contiene parte di questa riflessione.
All'articolo 1 si ricorda la duplice natura dei gruppi consiliari che hanno una natura pubblica e privata, da un lato sono un organo necessario e obbligatorio del Consiglio regionale, dall'altro, come è stato ribadito da molte pronunce giurisprudenziali, da ultima la sentenza n. 39 del 2014 della Corte Costituzionale, sono proiezioni dei partiti politici nel seno dell'Assemblea legislativa.
Da un lato la loro attività è un'attività di elaborazione obbligatoria che richiede una partecipazione strutturata ai procedimenti burocratico/amministrativi, quindi i gruppi e i Consiglieri che ne fanno parte devono poter essere messi nelle condizioni di avere accesso a tutti gli atti, a tutti i dati, per poter svolgere al meglio la loro funzione, dall'altro il fatto che siano riconosciuti come proiezioni dei partiti in seno all'Assemblea fa si che siano legittimati ad intraprendere anche delle iniziative di natura politica.
E' proprio per questo secondo aspetto che sono chiamati a svolgere una funzione dialettica con il tessuto sociale della comunità, con le sue categorie produttive, con enti gli pubblici e privati con cui possono svolgere delle iniziative politiche.
In questo contesto si sono situate le leggi regionali che oggi in parte abroghiamo e che hanno finanziato i gruppi consiliari proprio per questa ragione.
E' successo però che la normativa che è intervenuta da questo punto di vista è stata poco chiara e poco certa.
Ricordo da ultimo, ed è stato uno dei motivi per cui oggi portiamo questa legge in Aula, che la Corte dei Conti, qualche mese, a novembre del 2014, nella relazione annessa alla decisione di parifica sul rendiconto generale della Regione Marche, cito testuale, parla della “obiettiva situazione di incertezza normativa e giurisprudenziale riguardante la spesa dei gruppi, attesa tra l'altro l'obiettiva difficoltà per la natura delle stesse di far emergere quelle inerenti le funzioni dei gruppi e quelle qualificabili come personali”.
Qualche mese fa quindi la Corte dei Conti ci ha ricordato che l'attuale situazione normativa è una situazione incerta che espone i gruppi consiliari a una situazione di incertezza.
Credo che questa cosa non sia tollerabile, quindi noi vogliamo dare non solo un segnale concreto a chi sta peggio, ma anche aprire una discussione per capire quali funzioni e strumenti previsti dalla legge n. 34/88 siano da salvare e quali invece da abrogare in quanto quella legge consentiva un ampio spettro di possibilità di spesa.
Noi riteniamo che alcune di queste spese, poche, siano uno strumento importante da salvare, potremmo dire aboliamo tout court, abroghiamo questa legge e basta, potremmo fare facile demagogia, ma non vogliamo, riteniamo che sia sbagliato buttare via il bambino con l'acqua sporca e riteniamo che sia opportuno discriminare e distinguere. Alcune delle funzioni previste e finanziabili con la legge 34/88 sono importanti strumenti democratici che consentono la trasparenza dell'attività legislativa e consentono la democrazia, ad esempio quella legge finanziava anche alcune iniziative pubbliche dei gruppi.
Qual è l'idea? L'idea è che con questo risparmio, una piccolissima parte, 30 mila euro all'anno, questa legge fa risparmiare 155 mila euro all'anno, si possa costituire un piccolo tesoretto, una piccola somma che metteremo a disposizione dell'Assemblea legislativa delle Marche perché, non essendoci più il finanziamento ai gruppi questi, in seguito a questa legge, potranno chiedere ad esempio di avere a disposizione delle sale pubbliche per fare delle iniziative.
E' chiaro che questa possibilità l'abbiamo vista a lungo in un dibattito in Commissione, ringrazio tutti i cofirmatari e i capigruppo degli altri partiti di maggioranza, il vice capogruppo del PD, in particolare il Presidente della I Commissione e tutti gli uffici che hanno fornito in questo percorso un supporto molto utile, anche i colleghi della minoranza che sono intervenuti hanno dato una mano ed hanno compreso che alla fine viene abrogato il finanziamento ai gruppi consiliari, ma si permette ai gruppi consiliari di avere a disposizione, ad esempio, così come oggi hanno accesso ad alcune forniture di strumentazione, di beni e servizi, un tavolo, una sedia, un computer, ad esempio delle sale pubbliche dove fare delle iniziative.
Oggi noi tutti possiamo organizzare delle conferenze stampa nei luoghi dell'Assemblea legislativa delle Marche, riteniamo che, per lo stesso principio, sia utile aprire una riflessione se i gruppi consiliari possono avere delle sale pubbliche per poter fare delle iniziative pubbliche, questo consentirà un grosso risparmio rispetto a prima, però salviamo questa funzione, salviamo la funzione di raccontare la nostra attività. Tra l'altro racconto anche questo aneddoto, durante il dibattito è venuto fuori che già oggi i gruppi consiliari nei consigli comunali hanno questa possibilità. I gruppi nei consigli comunali hanno la possibilità di utilizzare, ad esempio, le sale del Consiglio comunale gratuitamente, avviene in tutte le Marche, avviene in tutta Italia.
Nelle Regioni non è possibile, riteniamo questa una cosa sbagliata, è possibile pensare che i gruppi possano, ad esempio, attraverso una convenzione avere accesso alle sale pubbliche. Questa è la funzione che vogliamo separare, perché la riteniamo importante, vogliamo salvare la funzione, non il finanziamento ai gruppi, sono due cose molto diverse.
Tra l'altro è molto difficile quantificare, tanto che qualcuno ha detto: non c'è un risparmio vero. No, questa possibilità consentirà all'Assemblea legislativa di organizzare, ad esempio, per la Commissione pari opportunità, delle iniziative nelle sale dei Consigli comunali, così come per il Co.re.Com, così come per la Presidenza del Consiglio regionale.
Credo che questo momento zero sia già servito, perché abbiamo già affrontato l'aspetto, è uno degli emendamenti che è stato portato ieri l'altro in Commissione.
Il regolamento che l'Ufficio di Presidenza approverà, normerà tutti gli aspetti dal punto di vista regolamentare, già si è aperta una discussione che credo sia salutare.
Concludo dicendo che il senso più importante è quello contenuto alla fine, nella norma finanziaria, il risparmio è significativo, sono 155 mila euro all'anno e di queste 124 mila la legge le prevede per le politiche per la disabilità.
Oggi abbiamo presentato un ordine del giorno collegato alla legge per dare un ulteriore segnale di concretezza. In questi giorni, nei giorni passati, abbiamo ascoltato le manifestazioni, le richieste delle famiglie dei bambini autistici perché l'attuale legge per essere completamente finanziata ha bisogno di alcune risorse, in particolare uno degli aspetti della legge mancava di finanziamenti, era quello relativo ai contributi alle famiglie che vogliono usufruire di alcune particolari terapie, di alcuni particolari servizi socio-sanitari.
Noi con questo ordine del giorno chiediamo che il risparmio prodotto da questa legge possa essere destinato a questo particolare capitolo di spesa.
In sostanza credo che oggi sia una pagina importante di questo Consiglio regionale, che ci situa sul podio in Italia, tra le Regioni più attente da questo punto di vista e penso che la modalità con cui il dibattito è stato affrontato da parte di tutti i colleghi in Commissione, abbia consentito anche alla serietà di questa discussione.
Di nuovo ringrazio tutti i colleghi e credo che oggi stiamo facendo qualcosa di molto concreto, di molto significativo e di molto importante.

PRESIDENTE. Prima di dare la parola al Consigliere Maggi, ho già diversi iscritti a parlare, ricordo che c'è ancora un quarto d'ora, poi chiuderò le iscrizioni.
Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Permettetemi di salutare i cittadini di Falconara che sono venuti qua a manifestare il loro disagio di abitare in una città, in una località tra le più disastrate d'Italia per quanto riguarda l'ambiente e la loro salute. Il nostro saluto ed il nostro appoggio va anche a loro.
Siamo qui per discutere le motivazioni e votare questa tribolata proposta di legge che vorrebbe abolire i contributi ai gruppi consiliari.
Signori Presidenti e signori Consiglieri, permettetemi come relatore di minoranza di illustrare prima quelle che ritengo siano le motivazioni di questa proposta, per poi spiegare perché l'ho battezzata “tribolata”.
Le motivazioni reali di questa proposta, quelle vere, sono essenzialmente due. La prima è la contrapposizione alla proposta di legge n 22, ad iniziativa del Movimento 5 Stelle, che discuteremo successivamente in quest'Aula e che chiede di ridurre di 1.200 euro l'indennità di 2.700 euro mensili dei Consiglieri.
Faccio presente a beneficio di chi ci sta seguendo on-line, in diretta streaming, che i Consiglieri non debbono giustificare con nessuna pezza d'appoggio l'indennità mensile di 2.700 euro, mentre il contributo ai gruppi, che oggi si vuole abolire con questa proposta, i Consiglieri hanno l'obbligo di giustificarlo come spese istituzionali.
Il risparmio presunto che si ottiene con questa proposta di legge, l'ha detto il relatore di maggioranza, è di 124.000 euro l'anno, mentre quello reale che noi proponiamo con la proposta di legge n. 22 è di 460.000 euro all'anno da destinare al fondo sociale per la disabilità.
Veniamo alla seconda motivazione. I contributi ai gruppi, che vogliamo abolire con questa proposta di legge in ragione di 5.000 euro ad ogni Consigliere, secondo la norma vigente, sono quelli su cui ha indagato la Procura della Repubblica e la Corte dei Conti perché alcuni Consiglieri li avevano usati per fini personali e non per fini istituzionali.
Tagliamo i contributi ai gruppi per 124.000 euro e quello che resta, per evitare il rischio di indagine, viene fatto gestire dall'Ufficio di Presidenza che dovrà organizzare con denaro e personale proprio quello che i gruppi facevano e hanno fatto fino adesso con il contributo ai gruppi e con il personale delle loro segreterie. Viene tutto spostato per questa parte all'Ufficio di Presidenza.
Vengo ora a spiegare perché ritengo “tribolata” questa proposta di legge.
La proposta di legge n. 20 è transitata tre volte in I Commissione, la prima volta è stata rinviata perché l'Ufficio di Presidenza era riluttante a prendersi la responsabilità di organizzare eventi e stampare manifesti per conto dei vari gruppi consiliari, anche perché la RSU del Consiglio aveva manifestato preoccupazione per il carico di lavoro che i dipendenti del Consiglio regionale avrebbero dovuto accollarsi per svolgere il lavoro che prima era compito dei dipendenti dei gruppi.
Nel secondo passaggio in I Commissione la riluttanza dell'Ufficio di Presidenza si è mostrata più contenuta, visto che le incombenze che gli venivano assegnate erano state ulteriormente ridotte, ma su come valutare le iniziative da accogliere e quelle da bocciare, che i gruppi avrebbero chiesto di predisporre, rimanevano ancora numerose perplessità.
Ad una seconda ulteriore richiesta di rinvio, decisa ed autoritaria è stata la presa di posizione del capogruppo Busilacchi che in Commissione ha tuonato che questa proposta di legge era stata abbondantemente discussa e doveva essere approvata in Commissione e passare immediatamente in Aula.
Dal suo punto di vista, come dargli torto, un ulteriore slittamento avrebbe ufficialmente confermato che questa proposta di legge è imprecisa, raffazzonata, quasi dilettantesca. Insomma un pastrocchio e il capogruppo del PD, proprio per questo pastrocchio, forse avrebbe perso la faccia.
Quando c'eravamo messi l'animo in pace in I Commissione, cioè che la proposta sarebbe stata scaricata all'Aula, eccola riapparire per incanto ieri mattina senza essere iscritta all'ordine del giorno.
Il capogruppo Busilacchi, ormai è un abitué di questa Commissione, ci spiega 2, 3 emendamenti che contengono alcune correzioni di carattere tecnico e altre precisazioni che, come vedrete sono negli emendamenti che sono stati consegnati in Aula, non precisano assolutamente nulla, ma che ingarbugliano ancora di più la proposta.
In questi emendamenti ci sono amenità che obbligano i gruppi a tenere le manifestazioni solo in strutture pubbliche, così da non avere più costi, senza sapere però a chi verranno addebitate le spese per gli straordinari del personale in caso si organizzino manifestazioni in giorni festivi, come spesso accade, oppure quali siano i criteri con cui l'Ufficio di Presidenza valuta se le pubblicazioni che i gruppi chiedono rientrano o meno, dice l'emendamento, su tematiche di interesse per l'attività dei gruppi.
Questo comporta una discrezionalità dell'Ufficio di Presidenza, insomma vengono fuori vari potenziali motivi di contenzioso tra l'Ufficio di Presidenza ed i gruppi che porteranno via tempo prezioso all'occupazione istituzionale dei Consiglieri per dedicarlo, ahimè, a questioni conflittuali di cui sinceramente non se ne sentiva il bisogno.
Ecco perché a questa proposta di legge noi siamo fermamente contrari. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni. Altri cinque minuti e chiudo le iscrizioni a parlare. Prego Consigliere.

Luigi ZURA PUNTARONI. Io sono ligio, ho chiesto di iscrivermi per primo se no mi scordo le cose, infatti per non scordarmi mi sono segnato tutto quanto.
A quei signori che hanno esposto quei cartelli voglio dire: da voi si muore per la raffineria, da noi si muore per l'inceneritore, quindi siamo tutti destinati a morire, chi prima, chi dopo, però a me dispiace tanto morire prima, quindi sono d'accordo con voi.
Torno alla proposta di legge, Consigliere Busilacchi, di epocale non c'è niente perché lei sa benissimo che i soldi ai gruppi consiliari - la storia d'Italia, tutto quello che è successo, quando siamo arrivati noi, lei già c'era, noi siamo arrivati adesso, le situazioni le abbiamo trovate - o i soldi teorici a disposizione noi non li abbiamo potuti toccare, perché c'è un Procuratore fighetto che ha voglia di darci addosso ed allora io dico col cavolo che gli do il pretesto, quindi al mio gruppo ho assolutamente vietato di toccare un centesimo. Noi non abbiamo toccato nulla e molti altri come noi non hanno toccato un centesimo, lo sa benissimo, e cosa in più, sono stati utilizzati dei soldi per fare delle cose legittime, io ad esempio ho parlato dell'inceneritore alle famiglie ed ho usato soldi miei, Consigliere Busilacchi, quindi lei che si gasa tanto, che toglie …, non toglie niente perché lei ha tolto una cosa che era tolta e chi ha avuto buon senso non ha utilizzato questi contributi.
Lei tutte queste cavolate a chi le racconta? Sulla stampa? A noi non ce le può raccontare. Lo fa per correre dietro al popolo? Il popolo vuole il sangue, fra 6 mesi un anno, può darsi pure che gli gusterà. Il popolo è incavolato con i Consiglieri e si dimentica che ci ha votato, ci ha eletto, noi non abbiamo fatto un golpe, lei non ha fatto un golpe e nemmeno io, il popolo ci ha votato, ci ha eletto e ci deve tenere come siamo. Qui nessuno lo dice, lo dico soltanto io, io ho avuto il 30% dei voti ed ora il popolo mi tiene perché sapeva chi era Zura Puntaroni. Non ricordo a lei con quali percentuali l'hanno votata, ma il popolo la tiene con le sue caratteristiche perché l'ha votata, quindi il popolo deve stare calmo perché ci ha votato! O non va a votare più o noi siamo, credo, umili, poveri, scalcinati, ma liberamente eletti, che io stia dietro al popolo perché si gasa, si fissa, vuole il sangue …, ma io dico al popolo di stare calmo oppure facciamo una nuova Costituzione con la quale chiediamo un duce, un signore, un principe, ma finché c'è un Consiglio, noi siamo Consiglieri. Giusto?
Andando in ordine, ho detto che per fare attività ho usato soldi miei, quindi a maggior ragione - dopo arriva un'altra proposta di legge per abbassare una di quelle voci – vi scordate che io voto 'si' per abbassare la voce anche perché io destino buona parte del mio reddito all'attività politica.
Per rimanere ed essere un uomo libero ho mantenuto la mia partita Iva, perché faccio ancora l'agente di commercio e non voglio stare qui ad alzare o abbassare la mano, come quando lei, Consigliere Busilacchi, indica ai suoi: rosso, bianco, verde. Se io stavo lì col cavolo: rosso, bianco, verde, io voglio essere un uomo libero, aprire la bocca e parlare quando mi pare e come mi pare per difendere i diritti del mio territorio, di chi mi ha votato.
Un’altra cosa raffinata: se chi mi ha eletto con forza vuole le mie capacità a disposizione, io devo avere anche gli strumenti economici per operare, se no tutti sono bravi a fare chiacchiere, ma qui ci vogliono soldi, capacità ed impegno.
Se io devo andare ad elemosinare un finanziamento per una strada, per una bretella, per un collegamento, per un ospedale, le relazioni, il tempo, la voglia, l'impegno, costano. La capacità costa! Ai pochissimi che hanno capacità servono soldi. La mia estrazione culturale è quella di essere un rappresentante e di stare a provvigione, non sto a stipendio fisso, mi premiano per gli obiettivi raggiunti, poi se non li raggiungo accetto anche che mi fucilino sulla piazza come Ceausescu. Quindi le riduzioni ve le tenete nelle vostre menti …, non vado avanti perché il Presidente non vuole, potete immaginarvi l'aggettivo che verrebbe dopo!
Non faccio il missionario, non ho una visione spirituale del mondo, provo compassione per chi ipotizza addirittura una riduzione delle indennità.
Chiudo perché il mio pensiero lo sapete, anche questa mattina la riunione dei capigruppo è stata tutta carina, tutta fighetta, tutti discorsi forbiti – se è giusto questo, prima l’interrogazione o la mozione - ma state a sentire: l'aeroporto sta chiudendo, abbiamo problemi con la Quadrilatero, abbiamo problemi con gli ospedali, ma dico parlare di cose concrete qui no? Chi ci ha votato vuole cose concrete, la gente non legge più nemmeno i giornali perché le fa schifo anche quello che lì sta scritto, l'avete capito si o no? Passo e chiudo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carloni.

Mirco CARLONI. Grazie Presidente. Sono molto contento che si parli di quest'argomento, ma spero anche che sia l'ultima volta che ne parliamo, altrimenti all'esterno diamo l'idea che qua dentro discutiamo e siamo impegnati a parlare dei soldi che ci spettano come gruppi consiliari.
Credo che oggi sia giusto cancellare definitivamente i finanziamenti ai gruppi consiliari, ha fatto bene il Consigliere Busilacchi a proporre questa legge, perché c'è stata la strumentalizzazione di queste cifre. E' stato anche un periodo transitorio in cui l'incertezza nella gestione e financo all'incertezza sulla natura di questi fondi ci ha in qualche modo delegittimato agli occhi dei cittadini.
Questa mattina non diamo l'idea che siamo venuti qua a parlare soltanto dei soldi per la politica e per i gruppi consiliari, ma a dare un segnale di sobrietà e di distacco da quelle risorse che in passato erano considerate opportune, legittime.
Oggi probabilmente è cambiata la sensibilità sociale, dobbiamo dircelo chiaramente, quindi se occorre dare un segnale ben venga, io voterò a favore di questa proposta di legge ed ho firmato anche l'ordine del giorno per utilizzare le risorse a fini sociali, come previsto dalla vostra proposta.
Ben venga questo momento, ma non ne parliamo più, cancelliamolo e cominciamo a fare politica in sintonia con chi ci ha votato e con ci vuole vedere qua dentro impegnati a fare le leggi per far ripartire questa regione.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Condivido anch'io in pieno questa proposta di legge n. 20 che riguarda l'abolizione del contributo per il funzionamento dei gruppi, dire però che è un momento storico epocale credo che sia un po' esagerato.
Devo anche dire che noi come gruppo consiliare di Forza Italia abbiamo già rinunciato dall'1 luglio al finanziamento del gruppo. Io ho subito protocollato una lettera che diceva che avremmo rinunciato al contributo e avremmo voluto devolvere questa cifra al sociale, ma non è stato possibile.
Non abbiamo fatto nessun clamore, non siamo andati sulla stampa, non l’ho fatto nel 2015, l'ho fatta ultimamente quando è stata avanzata questa proposta di legge n. 20.
Le motivazioni per le quali è stata fatta questa proposta di legge. Non scendo in queste motivazioni come ha fatto il Movimento 5 Stelle, certamente in parte e dopo i precedenti che abbiamo avuto per quanto riguarda la procura, era ovvio che qualcosa dovesse cambiare.
Abbiamo dato un segnale forte, e quindi condivido in pieno questa proposta di legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Signor Presidente, colleghi Consiglieri. Voglio partire da una considerazione che ha fatto poc'anzi il Consigliere Zura Puntaroni quando ha messo in evidenza il fatto che ci sono risorse, ma non possono essere utilizzate.
Credo che questa sarebbe già una ragione sufficiente per andare ad una modifica della legge. Ovviamente le considerazioni che intendo fare sono in parte quelle che ha già fatto il relatore di maggioranza, il mio capogruppo Busilacchi.
Ho firmato questa proposta di legge con profonda convinzione per molte ragioni. Una ragione fondamentale, se volete, è di carattere etico, ma soprattutto ho maturato nel corso degli anni l'idea che la politica deve essere finanziata, i partiti devono essere finanziati dai propri dirigenti e noi, questo gruppo PD, dirigenti PD, eletti del PD nelle diverse istituzioni, lo facciamo, non soltanto per garantire la nostra attività politica, ma per garantire l'attività politica della nostra associazione, della nostra organizzazione. Accanto ai dirigenti, la politica deve essere finanziata dai cittadini che liberamente scelgono di aderire, di militare e di finanziare quel partito.
Queste sono alcune delle ragioni per cui ho firmato questa proposta di legge, credo che sia il secondo atto importante che l'Assemblea legislativa delle Marche compie, ce ne sono stati anche altri in direzione di una politica che va verso la volontà di sconfiggere definitivamente l'autoreferenzialità, ma anche i costi. Un provvedimento importante penso che sia stato quello della riduzione del numero dei Consiglieri. In questa Regione il passaggio da 42 a 30 non ha ridotto gli spazi di democrazia, ma ha rafforzato l'Assemblea e quindi l'esecutivo perché con un numero di questa portata le decisioni vengono assunte in quest'Aula, ci sono le condizioni perché siano assunte in quest'Aula.
Un altro è questa proposta, poi possiamo anche ragionare su alcuni aspetti, il Consigliere Busilacchi ha detto dobbiamo discriminare e distinguere, poi è chiaro che l'Ufficio di Presidenza valuterà se all'interno dei beni e servizi ..., noi siamo aperti da questo punto di vista, non vogliamo appesantire nessun altro organismo, nessun organo del Consiglio perché noi dobbiamo produrre decisioni per la comunità marchigiana, dobbiamo sconfiggere l'autoreferenzialità, quindi sarà l'Ufficio di Presidenza a valutare se all'interno di quei beni e servizi c'è una voce o due o c'è qualcosa da sfoltire. Credo pure che rispetto a quelle somme accumulate dall'inizio della legislatura ad oggi si debba essere coerenti con quella che è la Costituzione italiana, con quella vigente o con quella che è stata approvata dal Parlamento e che sarà sottoposta al referendum di ottobre. Ma questi sono momenti che nell'Aula saranno sicuramente affrontati.
Credo che ci siano anche altre di proposte che vanno verso l'obiettivo della democrazia efficiente, verso le istituzioni più forti, per razionalizzare il sistema e rendere più efficaci tutti i poteri.
Ogni tanto c'è qualcuno che scrive contro la politica, contro gli eletti, io ho sotto mano un tweet che è stato fatto dal signore che era il compagno dell’ex Ministro allo sviluppo economico che scriveva a tutti i politici: “Il Governo ha carta bianca per tartassare i cittadini, ma non può abbassare gli stipendi dei parlamentari”, e chiudeva con 'buffoni'. Sapete chi è questo signore.
Ogni tanto ce ne sono alcuni, li abbiamo scoperti via via, mano a mano che la stampa ci informa su alcuni provvedimenti, su alcune dichiarazioni, quindi l'etica, la correttezza, il rigore devono sempre guidarci, ma non possiamo ascoltare e su questo concordo per certi aspetti con alcuni Consiglieri che sono intervenuti e che hanno detto che dobbiamo rispondere in modo serio alla nostra coscienza ed ai bisogni della comunità.
Mi permetto anche di dire che voglio rifiutare una logica inculcata da una cultura che potrei definire neoliberista, ma non voglio aggettivarla molto, per cui a volte l'alleanza, il male, la complessità della politica è il male, da questo punto di vista anche l'opposizione, se di opposizione si vuole parlare. Credo che l’opposizione contenga sempre una premessa ed una promessa di governo futuro e gli anni in cui si è in minoranza, perché così hanno scelto i cittadini, dovrebbero servire a prepararsi per governare da maggioranza, a produrre atti e soluzioni legislative realisticamente alternative, quindi alternativa si, ma su idee, su programmi, su progetti di cambiamento credibile.
Noi con questo provvedimento diciamo no all'autoreferenzialità, si alla trasparenza, si all'efficacia del lavoro dell'Assemblea legislativa e del Governo della Regione Marche.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Saluto i cittadini di Falconara.
Dico subito che sono favorevole a questa proposta di legge e anticipo che sono favorevole anche a quella che viene dopo, di cui io sono uno dei firmatari, quella della riduzione della diaria.
Voglio però evidenziare alcune criticità, per onestà intellettuale, che presenta questa legge.
Prima di tutto questo continuo gioco al ribasso, dobbiamo essere onesti nel dire che la democrazia, la politica ha un costo.
L'intervento molto accalorato del Consigliere Zura Puntaroni sostanzialmente diceva questo, la politica ha un costo e questo continuo gioco al ribasso può essere utile forse a raccogliere qualche voto in più, però sinceramente non è utile alla democrazia della nostra regione.
Altra criticità che voglio evidenziare in questa legge, l'ho detto pure in Commissione regolamento a cui ho partecipato - abbiamo istituito una Commissione per cambiare il regolamento della Regione – è che l'Ufficio di Presidenza è caricato di troppe ed eccessive responsabilità e questa legge non fa altro che aggravarle per cui io, solidale con l'Ufficio di Presidenza, ho proposto in Commissione regolamento una revisione di queste responsabilità, perchè a mio giudizio alcune di queste devono essere trasferite alla dirigenza tecnica.
Sono un amante della verità, voglio anche sottolineare alcuni aspetti. Primo: non è vero che vengono completamente azzerati i fondi dei gruppi, perché passiamo da 5.000 euro a Consigliere, come bagaglio, a 1.000 euro a Consigliere, che non vengono più assegnati ai gruppi, ma vengono assegnati all'Ufficio di Presidenza.
Dire che abbiamo completamente azzerato le spese non corrisponde al vero o meglio è una imprecisione.
Devo dire che, con tutta la stima che ho per il Consigliere Maggi, non è vero che questa legge è stata fatta dopo per bilanciare la nostra proposta, come se fosse un rilancio a chi la propone, è vero il contrario, questa è stata fatta prima e la nostra è venuta dopo. Ad essere maliziosi si potrebbe pensare al contrario, ma secondo me non è così in nessun caso. Non è vero quello che dice il Consigliere Maggi, ma non è vero neanche il contrario, sono due proposte che camminano parallele.
Mi meraviglio che gli amici del Movimento 5 Stelle nelle Marche siano contrari ad un risparmio perché oggettivamente, al di là di tutte le chiacchiere che possiamo fare, i numeri sono questi, con questa legge si risparmiano 155.000 euro l'anno e quindi la contrarietà a questo risparmio mi coglie di sorpresa.
Dice il Consigliere Maggi: “Noi abbiamo rilanciato, abbiamo fatto una proposta di legge che aumenta ancora il risparmio” bene, facciamole tutte e due, l'una non esclude l'altra.
Altra cosa, qualcuno dirà, e in questo sono d'accordo, che questi 124.000 euro che stiamo dando al sociale sono un'elemosina, sono d'accordo, perché il sociale è stato massacrato e questo è un contentino, però è pure vero che non possiamo vivere nel passato, noi dobbiamo vivere con i dati di oggi, nel presente, i fondi sono quelli, la situazione per il sociale è massacrata, se possiamo dare qualcosa a questa situazione è, dal mio punto di vista, una cosa fatta bene.
Sono favorevole a questo risparmio e sono favorevole affinché questi soldi vengano destinati alle persone più deboli. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Anticipo subito che per quello che mi riguarda voterò questa proposta di legge, ma senza convinzione, perché per l'esperienza maturata nei 5 anni passati, ogni volta, e lo ricordava con grande puntualità il Consigliere Giancarli, c'è stato un rincorrersi di proposte di legge, di interventi di questa Assemblea per la riduzione dei costi della politica.
Sicuramente la percezione che hanno avuto i nostri concittadini marchigiani non è stata positiva perché oggi la politica, come tutti noi sappiamo, non è vista in maniera positiva dai cittadini marchigiani e dall'Italia tutta.
Secondo me i problemi non sono questi, i problemi sono ben altri, sono quelli che, come amministrazione regionale e Giunta regionale, stiamo cercando di affrontare con tutte le criticità che il Consigliere Bisonni adesso ha elencato, cioè tagli maggiori, problemi sempre maggiori da parte delle famiglie, da parte dell'imprenditoria ed è chiaro che in questo momento, per quello che riguarda il mio gruppo noi riteniamo che le attenzioni maggiori debbano essere rivolte a questi temi.
Oggi noi stiamo discutendo questa proposta di legge, poi discuteremo l'altra del Movimento 5 Stelle, sicuramente qualcun altro potrà richiedere il taglio del 50%, perché no, dell'indennità dei Consiglieri, perché anche quella è un'indennità alta. Credo che il gioco non sia a chi ce l’ha, e mi fermo qui, ma penso che dobbiamo ritornare al sentimento dei cittadini, ma soprattutto a quello che questa Assemblea deve e dovrebbe fare.
Noi abbiamo avuto dei problemi, poi al Consigliere Maggi risponderò durante la discussione della sua proposta di legge, perché avevamo un regolamento non definito e questo ha lasciato adito a tutta una serie di interpretazioni, non siamo stati aiutati, bisogna dirlo con grande franchezza, a differenza del Consigliere Bisonni, dagli uffici dell'Assemblea regionale, non siamo stati sicuramente aiutati, perché si faceva sempre il gioco dello scarica barile. E’ altrettanto vero che oggi, per quello che io credo, sarebbe stato più opportuno che questa Assemblea avesse discusso la riduzione anche del 50% di questi famosi, importanti, 5.000 euro, anche portandoli a 2.500 euro, ma fare un regolamento definito e chiaro, dove ogni Consigliere sa ciò che deve fare con grande chiarezza, così avremmo dato una duplice risposta sia al taglio dei costi della politica che soprattutto all'esterno di quello che un gruppo consiliare può fare.
La mia preoccupazione, lo dico oggi, spero di sbagliarmi, è che approvando questa proposta di legge, ripeto io lo farò senza grande convinzione, con gli uffici avremo un continuo contenzioso, un continuo confronto di quello che ognuno di noi potrà fare: questo si, questo è da fare in una certa maniera.
Credo che questo gioco al rialzo non sia una cosa propositiva da parte di nessuno, secondo me, oggi approviamo questa proposta, poi ne valuteremo altre, però purtroppo sono convinto che non ci fermeremo qui, mentre credo che dovremmo ritornare a confrontarci, come abbiamo fatto in questo anno, sicuramente impegnativo e propositivo, ognuno dalle proprie posizioni, per discutere e cercare di dare delle risposte ai nostri concittadini, perché questo vogliono.
Oggi noi discuteremo, saremo sui giornali, ma il giorno dopo ricominceremo con le varie discussioni e, lo sapete tutti, perché non sto parlando a sprovveduti, parlo a gente che chi più chi meno ha una certa esperienza politica, la percezione è che i marchigiani vogliono avere le risposte e di questo poco si interessano.
E’ chiaro che dobbiamo cercare di trovare le forme migliori per coniugare l'approccio di come fare attività amministrativa e politica sul territorio con una normativa più rigida che eviti, a me come ad altri Consiglieri, di vivere questa brutta esperienza collegata ad una causa che riguarda i gruppi consiliari. Credo che questo debba servire a tutti per cercare di incanalarci nella maniera diversa.
Questa proposta di legge, ripeto, la voterò senza convinzione, se fossimo stati tutti più sereni e tranquilli saremmo potuti arrivare ad una proposta di legge che coniugasse meglio le esigenze dei gruppi con le risposte da dare ai nostri concittadini marchigiani.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Credo che in questo dibattito di stamattina in merito a questa proposta di legge ci sia poco, come diceva il Consigliere Busilacchi, di storico, invece credo che ci sia qualcosa che attiene al senso di responsabilità di ciascuno di noi e di chi fa politica.
Non scomodiamo parole che non attengono a questo momento, di storico ci sono tante altre cose in questa nostra nazione, in questa nostra regione.
Credo che se ciascuno di noi vuole fare politica e viene chiamato a questo ruolo, deve rispondere al proprio senso di responsabilità per prima cosa, alla propria etica e poi a tutto il resto.
L'antipolitica - premetto che sono favorevole, l’ha anche detto la Consigliera Marcozzi, noi non abbiamo utilizzato nemmeno un centesimo del finanziamento del gruppo - si combatte con i nostri comportamenti, non si combatte in questo modo perché qui facciamo una rincorsa non so a che cosa, a mettersi una medaglia sul petto, per che cosa?
Dobbiamo combattere il sistema dell'antipolitica con i nostri comportamenti, con il nostro impegno, per risolvere i problemi dei nostri cittadini, con la coerenza dei nostri comportamenti e soprattutto cercando di allargare il più possibile i luoghi della partecipazione democratica alla vita civile dei nostri cittadini.
Credo che se non si farà questo, sarà difficile rincorrere il sistema, sarà difficile combattere questo sistema. Ciascuno di noi attraverso quello che percepisce può organizzarsi come vuole sui territori, il finanziamento dei gruppi io l'ho scoperto venendo qui ad assolvere questo ruolo, dalla stampa, perché ho fatto il Sindaco, il Presidente di Provincia e non c'era alcun finanziamento per i gruppi, non c’era assolutamente nulla.
Se distorsione era, era una distorsione tutta interna, forse finalizzata ad una maggiore partecipazione alla vita democratica dei cittadini alla politica, poi se non è stato così, ognuno si assumerà le proprie responsabilità, capisco anche che regolamenti farraginosi portano anche a queste distorsioni.
Adesso credo che non serva assolutamente a nulla fare tutto questo chiasso, questo Consiglio avrebbe fatto sicuramente una cosa migliore se avesse fatto tutto con buonsenso quando è fatta stata la prima riduzione. Mi sembra di aver capito che noi all'inizio abbiamo votato una riduzione al finanziamento dei gruppi, riducendola a 400, 500 euro al mese - mi sembra che non era così all’inizio di legislatura - quindi doveva essere fatta lì, alla chetichella, in modo che tutti i gruppi potessero decidere di devolvere questi fondi, attraverso una legge, attraverso un provvedimento, ad un progetto speciale da fare sul territorio.
Dovremmo riacquistare un po' di serenità e ciascuno di noi senso di responsabilità nel fare politica, questo è quello che ci chiedono i cittadini che ci hanno eletto e i marchigiani.
Abbiamo problemi grandissimi, vorrei che questo Consiglio, messa da parte tutta questa roba, messo da parte il finanziamento, cominci a parlare di problemi seri, di politica industriale sui territori, di come la Regione la vuole attuare, di occupazione, di infrastrutture, di sociale, di mantenimento dei servizi, sono questi i dibattiti che vogliono sentire i nostri concittadini, non cerchiamo di andare sulla stampa con la medaglia al petto per queste cose, non ha senso perché facciamo una cosa normale, non storica, una cosa doverosa, non una cosa storica, è assurdo dire questo.
Cerchiamo di riacquistare serenità all'interno del consesso e dico un'altra cosa, e chiudo, perché qui si è innestato anche quest'ordine del giorno.
Un ordine del giorno che definisco esatto, condivisibile, cosa buona e giusta nella sostanza, però nella forma non è corretto rincorrere demagogicamente questo aspetto.
Avrei preferito che nella forma i capigruppo si fossero riuniti tutti, dato che in quest'Aula siamo tutti favorevoli a questo discorso, e avessero discusso: “Che ne facciamo di questi fondi? Li vogliamo destinare unitamente ad un progetto specifico?” Questa è la serietà, questa è la coerenza della politica, questo è il senso di responsabilità che dobbiamo dare verso l'esterno, non a rincorrerci per chi si mette più in vista la patacca sul petto, magari anche perché deve riacquistare un senso di …, e mi fermo per non essere cattivo.
Non ha senso questa cosa ed allora vi prego e dico gli amici che hanno firmato questo ordine del giorno - vedo che la gente si affretta a firmare l'ordine del giorno per non rimanere scoperta, io sono favorevole all'ordine del giorno, ma non l'ho firmato, non ho una primogenitura - evitiamo queste cose che non hanno senso, che non dimostrano senso di responsabilità civica nei confronti dei nostri amministrati, ritirate, per lo meno quest'ordine del giorno nel senso delle firme, coinvolgete tutti i gruppi e vediamo chi è disponibile a firmarlo, credo tutti, non solo i capigruppo, ma tutti i Consiglieri dovrebbero firmarlo, destinando le risorse ad un capitolo, lo decidete voi, lo decide l'Assessore ai servizi sociali, il Presidente, non lo so, un progetto particolare e speciale che dia concretezza a quello che facciamo e si veda all'esterno quello che abbiamo fatto.
Questo è il senso della politica, recuperare l'etica del nostro mandato, recuperare il senso di responsabilità in quest'Aula, poi chiudiamo tutto e cominciamo a parlare di strategie, dei fondi comunitari, di investimenti, di ciò che non funziona nella sanità. Andiamo sui territori a fare politica, perché io mi preoccupo anche di questo, noi la possiamo fare benissimo con le nostre indennità, con le nostre capacità, con quello che abbiamo fatto perché ciascuno di noi credo abbia avuto in passato già esperienze politiche di questo tipo, noi dobbiamo allargare i luoghi della partecipazione democratica, non possiamo soltanto fare politica stando chiusi qua dentro, noi dobbiamo andare sui territori, parlare con le persone, ascoltare i loro problemi, respirare i loro problemi e capire che risposte possiamo dare, siccome non le possiamo dare tutte, andiamo lì a condividere almeno i problemi che hanno.
Questo è quello che il Consiglio deve fare, magari riunendosi in altre sedi, le Commissioni possono andare sui territori, facciamo assemblee la sera, allarghiamo i luoghi perché ho un grande timore, credo che con tutte queste riforme che sono in atto alla fine ci troveremo ad una riduzione drastica dei luoghi della partecipazione democratica e politica, Dio non voglia che si torni in talune assemblee all'uomo solo al comando. Questo è il rischio che questa democrazia corre, sarò catastrofico, non lo so, in questo momento è il mio pensiero, questo è quello che dobbiamo fare e dobbiamo combattere se vogliamo recuperare credibilità politica e se vogliamo combattere l'antipolitica. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Grazie Presidente, cercherò di essere breve.
Innanzitutto apprezzo il livello del dibattito, non si è andati dietro alla demagogia dell'antipolitica, ma si è cercato di strutturare da parte di tutti un ragionamento verso quello che dovrebbe essere in prospettiva il ruolo della politica nei confronti dei cittadini, perché questo credo che debba essere.
E' chiaro che nell'ottica della politica odierna, della situazione economica e sociale odierna, dobbiamo tutti avere un senso di maggiore compostezza e di maggiore oculatezza nell'utilizzo delle risorse pubbliche, quindi anche nei confronti delle risorse dei gruppi consiliari che questa legge tende ad abolire, anche per le motivazioni che sono state accennate da alcuni Consiglieri.
Non dobbiamo però nasconderci dietro il dito, e molti di voi già l’hanno fatto, nel dire in maniera demagogica che la politica non ha costi, che non dobbiamo spendere nulla, che non dobbiamo fare nulla, perché se l'obiettivo è quello di tornare nei territori, l’ha detto il Consigliere Celani, di fare politica in mezzo alla gente e con la gente è chiaro che questo ha un costo.
Deve avere un costo limitato? Certamente si. Deve avere massima trasparenza? Certamente si. Non vogliamo dare la gestione di queste risorse ai gruppi perché ci sono state delle problematiche e perché probabilmente in passato qualche eccesso c'è stato? Individuiamo degli organismi terzi, l'ufficio di presidenza, gli uffici tecnici, per individuare quali iniziative hanno la dignità di essere finanziate e di avere un supporto anche da parte della struttura, però è chiaro che questo ruolo la politica ce lo deve avere.
Ha ancora un senso oggi parlare di gruppi consiliari? Credo di si, come le Commissioni, come il Consiglio sono degli organismi che fanno parte di questa Assemblea legislativa.
E’ chiaro che non si può demagogicamente dire che i gruppi non devono esistere, non devono avere dignità, bisogna avere il coraggio di limitare le strutture e le risorse ad utilizzo di questi organismi, ma è chiaro che una dignità va data.
L'intervento del Consigliere Maggi mi ha ricordato un po' la favola di Esopo, quella del lupo e dell'agnello, in cui il lupo che sta a monte accusava l'agnello di sporcare l'acqua, se i numeri non sono un'opinione, Consigliere Maggi, la proposta di legge n. 20 la stiamo discutendo oggi, la proposta di legge presentata dal Movimento 5 Stelle è la n. 22, quindi 22 è un numero successivo al 20, di cosa stiamo parlando? Probabilmente, l’ha detto anche qualche altro Consigliere, c'è la volontà da parte di entrambi, interpretata in maniera diversa dai gruppi, di contenere la spesa pubblica ed il ruolo della politica in termini più composti rispetto al passato, però credo che non ci sia nessuna volontà di rincorrere nessuno, credo che questa proposta di legge abbia la massima dignità e vada nell'ottica che ho detto prima.
Ripeto, senza voler rincorrere la demagogia, ma semplicemente dicendo: conteniamo la spesa pubblica, conteniamo questo intervento mantenendo la dignità dell'Assemblea consiliare, dei gruppi consiliari e del ruolo di ognuno di noi all'interno dell'Assemblea. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Per quanto ci riguarda, come gruppo, credo che questa mattina si stia trattando un aspetto molto importante.
Stiamo discutendo della politica in merito alla presentazione di una legge fatta dal gruppo del PD che, per quanto ci riguarda, a noi, come gruppo Lega Nord, non ci tocca. Noi non abbiamo speso niente, probabilmente questa legge serve per sanare una situazione pregressa, una cattiva gestione passata dovuta ad un meccanismo farraginoso nell’interpretazione di una legge.
Questo è il problema essenziale, meccanismo farraginoso che ha dato la possibilità a dei poteri dello Stato di entrare dentro, perché non era scritta bene, perché non era fatta bene e noi non vorremmo che questa legge presentata sia un'ulteriore meccanismo farraginoso perché altri decidano.
Di questa proposta di legge non ci convince questo, perché si demanda ad altri delle interpretazioni per delle iniziative politiche, ma le iniziative politiche le fa il gruppo, le fa il Partito, le fanno gli organismi del partito, quindi una cosa semplice deve essere scritta in maniera chiara e non può essere interpretata. Se io devo fare attività politica so che può servirmi una sala attrezzata, devo attaccare dei manifesti, devo fare della pubblicità per incentivare la partecipazione all'iniziativa, questa è la cosa semplice che a me hanno insegnato. Quando poi dobbiamo interpretare le iniziative nasce il caos e credo che questo possa essere un aspetto dell'antipolitica.
La politica viene fatta e detta da chi fa politica, questo mi stupisce, perché questo porta anche a regolamenti farraginosi. L'ufficio di presidenza deve dare un'interpretazione, anche lì, su una proposta di legge e decidere chi deve fare le iniziative politiche; questo è un altro aspetto, per quanto ci riguarda, molto negativo.
Credo che sia una proposta di legge che ancora una volta va verso l'antipolitica.
Condivido la proposta di legge che va verso quello che noi abbiamo già fatto, ma questa legge viene demandata ad ulteriori interpretazioni e su questo esprimiamo dei dubbi. Questo è l'aspetto essenziale di questa legge, è una legge raffazzonata, come già è stato detto, perché non traccia un metodo chiarificatore, non chiarisce come deve essere fatta la politica e neanche l'aspetto, che ho sentito dentro quest'Aula, che devono essere i cittadini a finanziare questa legge, ma chi? Sempre i soliti finanziano questa legge? Hanno nome e cognome, poi discuteremo anche una mozione che riguarda il problema della campagna elettorale.
Anche qui c'è una riflessione da fare, perché credo che l'onda dell'antipolitica porti uno che vuole fare il Consigliere a finanziarsi per venire qua dentro. Questa è la riflessione della politica?
Credo che se su questa legge, se non c'è un percorso chiaro, noi manifestiamo delle perplessità, condividendo anche degli aspetti essenziali ed importanti presentati in quest'Aula per quanto riguarda il recupero ed il finanziamento dei soldi che credo non si recuperano soltanto da una parte del Consiglio. Democrazia vuole che, per lo meno, altri gruppi consiliari avrebbero potuto sottoscrivere questo aspetto se fosse stato sottoposto e non la solita furbizia della demagogia e del protagonismo. Grazie.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Abbiamo preso l'impegno ad essere estremamente sintetici e credo che il dibattito non possa non andare anche nella direzione di una proposta.
Ho firmato questa proposta di legge, quindi tengo a precisare che non è una proposta solo del PD, per il semplice fatto che quando un sistema non funziona perché non si capiscono i sistemi di controllo, non si capisce nella sostanza quello che si deve fare, è meglio fermare tutto, aprire una lunga pausa di riflessione, come ha detto il Consigliere Busilacchi, e vedere se fra un anno o due, in forme migliori, diverse, quelle che stiamo tentando di sperimentare, in quantità maggiori o minori, si possa riprendere questa attività, perché condivido tutto.
Penso che alla fine mi dovrò giustificare con i Consiglieri Zura Puntaroni, Zaffiri e tutti gli altri per aver firmato questa proposta di legge, perché condivido lo spirito dell'anti antiantipolitica, o meglio voglio vivere senza considerarla perché credo di essere su un terreno completamente diverso.
Il rigore e l'autodisciplina è quello che funziona nella politica, per la politica non funziona la Magistratura, non potrà mai funzionare, né tanto meno i regolamenti e le leggi, questa è un'ipocrisia di natura assolutista, di natura fascista, di natura comunista, nei regimi si cerca attraverso le leggi e i giudici di dare senso alla morale, questa è una assurdità, non c'è bisogno di evocare né Platone, né Socrate, né San Tommaso per capire che questa è una follia.
La realtà vera è che c'è stato abuso, la percezione nell'opinione pubblica addirittura è arrivata ad un punto tale che - lo dico perché il Presidente Mastrovincenzo ci ha invitato ad un interessante giornata di studio in cui abbiamo parlato a lungo della percezione come differenza rispetto alla realtà – se parli con normali cittadini, presumibilmente istruiti, ti dicono che se tagliamo tutte le indennità, tutto quello che si spende per la politica avremo risolto i problemi della sanità delle Marche, quando poi dici che tutti i tagli possibili ed immaginabili sarebbero 10/20 milioni e che la sanità costa 2 miliardi e 750 milioni, si perdono.
Bisogna stare anche molto attenti perché chi dice queste cose, chi le alimenta, penso soprattutto a certa stampa, deve anche pensare che poi qualcuno governerà al posto di quelli che devono essere demoliti e su questi presupposti, quando governi cosa racconti alla gente?
Questi 20 anni di bipolarismo esasperato, in cui nessuno è riuscito a governare per una legislatura successiva, perché dopo una legislatura è sempre caduto il Governo ed è subentrata l'alternanza - siamo andati da 45 anni senza alternanza ad una alternanza ad ogni elezione - questo problema si è riproposto e la vera sfiducia è nata lì, la gente sentiva urlare contro determinate cose, era convinta che i problemi si sarebbero risolti e invece non si risolveva proprio niente, perché manca questo presupposto sulla verità.
D'accordo, sospendiamo questa cosa, cancelliamola, accantoniamola, facciamoci sopra un ragionamento, sono perfettamente d'accordo con il Consigliere Zaffiri di allargarla a tutti i capigruppo, anche se in parte l'abbiamo fatto, ma facciamo anche memoria, bando all'ipocrisia da parte di tutti.
Noi facciamo questa cosa perché è successo quello che è successo, anche se poi alla fine io personalmente, come altri 7 Consiglieri in quest'Aula, sono stato rieletto nonostante coinvolto, la evoco, visto che nessuno l’ha detto, in un'indagine per poche migliaia di euro a testa o poche centinaia di euro a testa.
Dal 2012 c'è una legge che è stata applicata nel 2015 ed in quello stesso anno la Corte dei Conti ha preso in esame tutte le spese che sono state presentate, lo sa quest'Aula che non c'è stato nessun rilievo? Per la prima volta, perché sono state fatte, come ha detto il Consigliere Zaffiri, con chiarezza. Finalmente è chiaro, elencando cosa si può fare e cosa non si poteva fare, bastava farlo prima, non sto a dire di chi potevano essere le responsabilità in questo caso, lo faremo in sede giudiziaria, lì si, perché attendo i verdetti, non le inchieste, le inchieste non mi interessano, ma i verdetti si, e in quella sede chiariremo che non c'era questa chiarezza a monte e che c'erano delle prassi sbagliate che si erano consolidate nel tempo, poi paga, come solito, l'ultimo arrivato.
Facendo un po' di storia mi permetto di ricordare, rispetto ai costi, qual è il dato di partenza. Il 1970? Se il dato di partenza è il 1970 mi permetto di evocare per tutti una coincidenza, allora il gruppo di maggioranza non assoluta era quello della Democrazia Cristiana, aveva 17 Consiglieri regionali su 40, un salone per tutti e 17 i Consiglieri e 2 funzionari, non 2 per Consigliere, 2 per tutti e 17.
Attenti qui a fare i puristi perché a farlo si può arrivare anche a questo tipo di soluzione, non c'è difficoltà, perché se andiamo a vedere quali sono i veri costi non sono l'indennità o la diaria o il costo dei gruppi, i veri costi sono quelli, anche a bando di ipocrisie.
Se prendiamo a riferimento alcune situazioni - diciamo che i Parlamentari prendono tanto, ma non è poi così vero - il contributo forfettario che viene dato ai Parlamentari è di 3.600 euro al mese, metà esatta deve essere certificata, spese relative al personale, l'altra metà, in maniera intelligente, il Parlamento nazionale ha deciso già da anni che è non documentabile, perché si sa bene che non è così, nel passato veniva documentata e c'era una montagna di ipocrisia dietro queste documentazioni perché si sa bene che è difficilissimo documentare un'attività politica per un parlamentare che magari si muove su un collegio molto ampio.
Noi avevamo trovato una soluzione, c'era ed è quella della legge del 2012, Governo Monti, abbiamo cominciato ad applicarla solo adesso, non eravamo preparati, benissimo quello che stiamo facendo, ma un nuovo punto di partenza se ci deve essere, deve essere fondato su questo, anche per capire che cosa deve finanziare eventualmente un intervento pubblico sull'attività politica.
Anche qui abbiamo esempi nobili in Italia, in Europa. In Germania il finanziamento pubblico è pesantissimo, parliamo di centinaia di miliardi di euro, ma a chi vanno? Vanno alle fondazioni di partito e le fondazioni di partito per più del 50% non spendono i soldi per fare spot televisivi, spendono i soldi per fare formazione, perché in Germania né i democristiani, né i socialdemocratici, né i verdi, né i liberali candidano qualcuno se questo non ha fatto un corso di almeno un anno come Consigliere comunale. Oggi noi fatichiamo a trovare persone adeguate, in tutte le realtà, in tutti i partiti, che abbiano un minimo di formazione politica, tutti ce lo abbiamo questo problema, non nascondiamoci dietro un dito, o andiamo a prendere i sessantenni della prima Repubblica, che sono sicuramente formati, altrimenti per chiunque c'è questo problema perché i partiti non ci sono più, una formazione di tipo sociale parapolitica non c'è, perché non la fanno i sindacati, non la fanno le organizzazioni religiose, non lo fa più nessuno, persone prese dal nulla, dalla cosiddetta società civile, cioè dal nulla, il nulla teologicamente è l'inferno, li prendiamo dal nulla e li portiamo a fare i Sindaci, li portiamo a fare i Consiglieri regionali, i Consiglieri Comunali, è una follia. Questo è un ragionamento serio, su questo sono disposto a ragionare. Soldi che vanno alla periferia per la formazione della classe dirigente che a questo punto non è una classe dirigente pilotabile, è una classe dirigente con gli occhi aperti, è una classe dirigente che è in condizione di capire, abbiamo l'interesse come capi dell'attuale formazione politica ad avere questo tipo di personale o preferiamo tutti avere gli yes man, persone che non hanno in nessun modo la capacità di un discernimento e di una critica?
Dico questo perché alla fine il mio gruppo nella precedente legislatura ha lasciato nelle casse regionali più di 30.000 euro perché quelli che ci servivano li abbiamo utilizzati, e quelli che non ci servivano non li abbiamo utilizzati, a dimostrazione del fatto che, senza andare sui giornali, senza essere contro nessuno, si possono fare delle scelte estremamente ponderate ed adeguate.
Altre considerazioni forse riguardano di più il successivo punto all'ordine del giorno e mi riservo di farlo in quella sede. Grazie

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Il taglio del finanziamento ai gruppi consiliari, questa proposta di legge è stata prodotta - è praticamente una leggina sotto la spinta delle decine di indagati della scorsa legislatura, caduti sotto la scure delle cosiddette "spese pazze" – dalla paura di non riuscire a discernere le spese personali da quelle istituzionali dei gruppi. E’ una debole foglia di fico posta di fronte al problema della generale scarsa moralità diffusa. Un conto è se compro gli occhiali o un libro, un conto è se organizzo un convegno, non mi sembra difficile riuscire a discernere ed essere sicuri di non rischiare come spendere i soldi.
I risparmi sbandierati sono limitati e vengono vanificati dall'impegno del personale interno regionale che organizzerà per i gruppi le stesse attività svolte precedentemente in autonomia. Evidentemente la contrazione del numero dei Consiglieri ha prodotto il rientro negli uffici regionali di personale difficilmente gestibile e quindi ha provocato la necessità di impiegare in attività surrogate queste persone che negli uffici non si integrano più tanto bene.
Il Movimento 5 Stelle ha proposto un'altra legge ben più efficace dal punto di vista economico, che fa risparmiare praticamente il triplo, che taglia le indennità di mandato erogate ai singoli Consiglieri diminuendole da 2700 euro a 1500 euro.
La legge del PD è una chiara legge paravento che indirizza le forbici della spending review sul lato corto della spesa, lasciando intonse e salvando le tasche dei Consiglieri.
Adesso decidiamo pubblicamente quale delle due leggi è più incisiva in considerazione del dibattito che abbiamo fatto.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Prendo la parola perché voglio ringraziare i capigruppo Busilacchi, Rapa e Marconi e tutti i Consiglieri che hanno firmato questa proposta di legge che noi ci accingiamo a votare.
Non credo che quest'iniziativa nasca dalla necessità di saziare l'antipolitica assatanata sotto questo aspetto, né nasca dalla necessità di emendare comportamenti pregressi.
Credo, sono convinto, che questa proposta di legge sia semplicemente una cosa giusta e qualche volta le cose giuste possono essere storiche e nello stesso tempo fortemente innovative.
Questa è semplicemente una cosa giusta perché sappiamo bene che la politica è un impegno, che la politica per poter operare ha necessità anche di mezzi economici, ma sappiamo altrettanto bene che in questo momento così difficile per il nostro Paese, per la nostra economia, per le nostre famiglie, credo che la politica debba dare l'esempio, quello che noi oggi diamo è che facciamo semplicemente una cosa giusta, si rinuncia a dei fondi per i gruppi, si destinano queste risorse a finalità sociali.
In questo senso interpreto questa proposta di legge che ho vantato dinanzi alla Corte dei Conti in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, dove tra l'altro c'erano anche tutti i vertici della Magistratura e dell'autorità, l'ho vantata per questo semplice fatto, per questo fatto di giustizia, perché penso che in questo momento quelle che sono le necessità della politica e le necessità quindi dei Consiglieri, quelle che sono le necessità insite nel mandato elettivo, credo che possano essere soddisfatte attraverso le indennità che vengono date ai Consiglieri regionali.
E’ semplicemente questo che voglio dire, credo però che in questa cosa normale ci sia un atto di un passaggio molto importante e per certi versi, questo si, storico da parte di questo Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2.
Emendamento n. 2/1 ad iniziativa della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2, così come emendato, lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3.
Emendamento 3/1, sostitutivo dell’articolo, ad iniziativa della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Soppresso.

Articolo 5.
Sub emendamento 5/1/1 a firma dei Consiglieri Fabbri, Pergolesi, Maggi, Giorgini. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. E' semplicissimo perché accorcia i tempi. L'ufficio di presidenza approva le deliberazioni di cui al comma 1, dell'articolo 3, entro il 31 ottobre 2016, noi proponiamo il 30 giugno perché lasciare questa cosa a fine ottobre, a 2 mesi dalla fine dell'anno, ci sembra veramente eccessivo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Mi riservo nella dichiarazione di voto di illustrare molto brevemente anche il senso degli altri emendamenti, però su questo è veramente paradossale che il Movimento 5 Stelle da un lato dica che si sta scaricando la responsabilità all'ufficio di presidenza e dall’altro gli dà 1 mese per tutto il regolamento.
L'ufficio di presidenza ha chiesto, credo all'unanimità, una data, qualche mese, per elaborare questo regolamento, nel frattempo il finanziamento è già abolito, ha alcuni mesi per fare in modo che tutta l'attività per la fornitura di beni e servizi venga regolamentata.
Parere decisamente contrario e la contraddizione politica evidenziata.

PRESIDENTE. Sub emendamento 5/1/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 5/1, sostitutivo dell’articolo, ad iniziativa della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 7 bis.
Emendamento 7 bis/1, soppressivo dell’articolo, ad iniziativa della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 7 ter (Dichiarazione d'urgenza). Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Proposta di ordine del giorno 20/1 a firma dei Consiglieri Busilacchi, Rapa, Marconi, Urbinati, Carloni. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Solitamente non amo intervenire due volte nello stesso dibattito però la discussione è stata molto ricca e credo che sia utile puntualizzare alcuni aspetti.
Intanto ringrazio tutti i colleghi a partire da coloro che hanno firmato la proposta, coloro che sono intervenuti dando un contributo utile a questo dibattito, coloro che sono intervenuti in Commissione perché vede, Consigliere Maggi, noi abbiamo un'idea della democrazia piena e fattiva, le Commissioni vengono utilizzate come uno strumento per migliorare le nostre proposte di legge.
Credo che i passaggi anche di approfondimento in prima istanza e poi di correzione, di miglioramento della proposta di legge, siano serviti tanto che alcuni dei colleghi che partecipano alla I Commissione, che inizialmente erano scettici, poi nell'approfondimento e nel contributo fattivo hanno maturato una posizione che oggi è favorevole, questo è il nostro lavoro. Tornare una volta in più in Commissione per me è utile se consente ad ognuno di noi di migliorare questa legge.
La verità è una, poi la vedremo quando presenterete la mozione di sfiducia al Presidente, quando non si hanno argomenti ci si arrampica sugli specchi, si dice il falso, si utilizzano persino…, la invito, Consigliere Maggi, a stare bene attento quando parla in Aula perché lei oggi ha utilizzato delle frasi che sono ai margini della denuncia, io mi guarderò con grande attenzione lo stenografico oggi ed altre volte, perché qui non si può dire esattamente quello che vogliamo, qui si può dire quello che è rispettoso delle leggi e della verità e probabilmente lei, come si dice, o ci è o ci fa, nel senso che non ha capito nulla di questa legge, io invece credo alla sua intelligenza e allora non è in buona fede, racconta delle bugie a partire dal fatto che le è stato fatto notare dal Consigliere Micucci, ma anche dal suo ex compagno di partito, che c'è un fatto oggettivo: il 22 viene dopo il 20, non è possibile che questa proposta di legge, come lei ha sostenuto, sia una risposta ad una sua proposta di legge che è venuta dopo. Questo è oggettivamente falso e allora il falso non si può dire almeno di non essere smascherati.
Molti interventi hanno sottolineato una cosa importante, penso a quello che hanno detto i Consiglieri Zura Puntaroni, Marcozzi, Celani che sono parte delle ragioni che hanno portato a questa legge.
Molti gruppi hanno rinunciato facoltativamente alle risorse proprio perché, o almeno anche perché, posti nella difficoltà o nella impossibilità di agire, per la ragione che ho ricordato in apertura, cioè il fatto dell'incertezza e della fumosità. Questa è stata una delle ragioni che ha portato a questa proposta di legge, per rendere definitivo ciò che era facoltativo e che non consentiva, ad esempio, di poter destinare alcune risorse a chi ne aveva bisogno.
Proprio per questo credo che oggi sia un passaggio importante, un risparmio oggettivo è stato prodotto, non so se sia sufficiente, certo non è mai sufficiente quando vogliamo aiutare chi sta peggio, però voglio anche ricordare una cosa, non è vero che non finanziamo qualcosa di concreto, è talmente concreto che abbiamo chiesto aiuto agli uffici, in particolare a chi si occupa presso la Giunta di disabilità, per individuare l'esatto capitolo di bilancio che ha più bisogno di essere finanziato in modo estremamente concreto. Noi sapevamo che all'interno di quella legge c'era una parte non finanziata, ci è stato fatto notare ed in Commissione si era deciso che il capitolo per ragioni politiche, per ragioni simboliche, fosse quello della disabilità, abbiamo chiesto alla funzionaria che si occupa di disabilità quale capitolo esatto potesse essere finanziato per dare una risposta immediata, operativa, chiara.
Certo questo non cambierà la vita di tutti i marchigiani, però credo che sia un segnale estremamente concreto perché almeno a qualche famiglia darà un sollievo, darà un aiuto.
Approfitto di questa sede per presentare l'emendamento più significativo perché voglio anche ricordare che gli emendamenti che abbiamo votato, la stragrande maggioranza tranne uno, erano talmente tecnici che in alcuni casi non avrebbero avuto bisogno di essere all'ordine del giorno perché quando una legge cambia “forniture di beni servizi” in “beni e servizi” e la modifica è eliminare “forniture”, è chiaro che è un passaggio quasi da coordinamento tecnico, insomma sono state alcune modifiche che hanno reso la legge più precisa, più elegante, più chiara.
Un solo emendamento è stato quello richiesto dall'ufficio di presidenza, quello cioè che ha consentito di mettere in legge, proprio per non caricare l'ufficio di presidenza di un'eccessiva responsabilità, quali sono i beni e servizi che verranno esclusivamente erogati ai gruppi, ma non solo, il fatto che si possa avere, lo ribadisco, a disposizione delle sale pubbliche per la realizzazione di iniziative, riguarda i gruppi, ma riguarda anche il Co.Re.Com, l'Ombudsman, l'Università per la Pace, il Comitato per le pari opportunità, le Commissioni, perché anche le Commissioni possono organizzare iniziative pubbliche ed è bene che lo facciano avendo a disposizione delle sale pubbliche. Per cui noi non passiamo da 5.000 euro a Consigliere a 1.000 euro a Consigliere, noi destiniamo ogni anno dei 155.000 euro una piccola quota a disposizione dell'Assemblea legislativa perché è chiaro che per mettere a disposizione delle sale pubbliche nostre, ma anche degli altri organi dell'Assemblea legislativa, alcune risorse le dobbiamo prevedere, perché le iniziative politiche hanno bisogno di essere finanziate, anche per aprire una sala, a questo servono queste poche risorse che sono una piccola quota di questo segnale concreto che noi diamo.
Per queste ragioni ovviamente voteremo a favore della legge.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Questa proposta di legge è un attacco alla democrazia partecipata.
Il Movimento 5 Stelle fin dall'inizio legislatura ha fatto una ventina di incontri sul territorio per informare ed ascoltare i cittadini, oltre ai numerosi incontri che ciascuno di noi paga con i propri soldi, questo è un concetto un po' ostico alla maggioranza.
Il Movimento 5 Stelle è notoriamente a favore dell'abbattimento dei costi della politica, ma questa proposta di legge è stata partorita esclusivamente a seguito dell'inchiesta su “rimborsopoli” scaturita a fronte delle dubbie spese fatte nella scorsa legislatura e per le quali sono stati inquisiti noti personaggi, ma soprattutto per il fatto che ne è responsabile ciascun capogruppo, quindi lo stesso Consigliere Busilacchi, che è anche il facilitatore di questa legge.
Ieri ho assistito in I Commissione alla presentazione, fuori dall'ordine del giorno, della proposta di legge e non ho visto tutta questa convinzione, anzi ho visto dei dubbi sul pastrocchio che ne verrà a seguito del regolamento.
Consigliere Busilacchi rifuggire davanti alle proprie responsabilità non vuol dire fare buona politica, se si volessero abbattere veramente i costi della politica basterebbe restituire i rimborsi elettorali che i partiti trattengono malgrado il popolo italiano, con un referendum, si sia espresso chiaramente contro.
Quello che oggi si chiede a questa maggioranza è un po' di coerenza e responsabilità, tagliare milioni di euro al fondo sociale e vantarsi di elemosinare poche migliaia di euro non è rispettoso né delle leggi né nella verità.
Per questo noi voteremo contro.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Non mi sovrappongo alla dichiarazione di voto del capogruppo vorrei chiedere la votazione per appello nominale a nome dei Consiglieri Busilacchi, Urbinati e Giancarli. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Vorrei tanto per fugare dei dubbi chiarire che neanche io, come gruppo Fratelli d'Italia, ho speso un centesimo di quei fondi – qualcuno mi sembra che li abbia spesi, si informi meglio - e per quanto riguarda la mia buona fede vorrei dire che poco fa ho votato favorevolmente all'utilizzo dei fondi che verranno risparmiati secondo la proposta di risoluzione anche se avrei francamente gradito che l'Aula avesse accolto la proposta del Consigliere Celani e avesse trasformato in qualcosa di condiviso e meno demagogico la volontà di far confluire risorse concrete e reali là dove ce n'è realmente bisogno.
Mi asterrò dalla votazione di questa proposta di legge perché reputo che abbia comunque dei vulnus e lasci dei vuoti scoperti, ne avevamo parlato, mi era capitato, in un incontro informale con il Consigliere Busilacchi, ed avevo posto alcune questioni che non mi sembra siano state sciolte, fra le cose che vengono finanziate, ma erano già nella possibilità di essere finanziate attraverso i gruppi, c'è l'attività del singolo gruppo, che passerà attraverso l'autorizzazione dell'ufficio di presidenza.
Io ho posto un semplice quesito laddove credo che necessiti la tutela delle minoranze nei confronti di una minore autonomia decisionale, ho fatto questo esempio concreto: se io volessi portare nei territori la mozione che ho presentato contro la teoria gender, che in questa Aula è stata bocciata, e presentassi la volontà di fare un convegno, dei manifesti sull'argomento e la richiesta arrivasse all’ufficio di presidenza, la discrezionalità dell'ufficio di presidenza garantirebbe la mia tutela nei confronti di questa tematica o si potrebbe aprire un problema? Scendo in un esempio concreto, ma ce ne potrebbero essere molti altri.
Io sono favorevole al taglio, sono favorevole a delle responsabilità rispetto ad un ufficio che dovrebbe vigilare se questi soldi possono essere spesi in una direzione o meno, con tutte le premesse che ho fatto prima, ma non mi sembra che questa legge sia così chiara da non lasciare questi dubbi, sia per quanto riguarda l'utilizzo delle sale, lei ha citato il fatto che le sale pubbliche potranno essere utilizzate dall'Ombudsman e da altri, ma mi risulta che già lo sono, lì è stato tagliato? Se queste risorse possono essere ora a disposizione anche di altri organismi si è pensato e proceduto ad un taglio per questi organismi allo stesso modo?
Credo che questa rincorsa a chi taglia di più è si fa vedere più bravo, lasci scoperto quello che è principalmente il nostro ruolo, di fare in realtà una proposta organica. Non dobbiamo prendere i singoli, io taglio di qua, tu tagli di là, io ho tagliato di più, io mi metto la medaglia al petto, qui se c'è da fare una revisione nel corso di questi mesi. Mi sembra che in varie occasioni ci siamo trovati ad operare e anche a votare positivamente vari tagli, l’ha ricordato un Consigliere prima di me, già i soldi dei gruppi erano stati tagliati in precedenza.
Perché non si mette mano in maniera organica? Perché dobbiamo farlo in maniera singola, guardando al momento per poterci mettere addosso una medaglia? Credo che questo svilisca il nostro ruolo e dia una sensazione, secondo me, sbagliata che alimenta la distanza, perché queste manovre non vengono considerate da chi ci guarda fuori come reali tagli, ma vengono viste come maniere populiste di riguadagnarsi dei voti. L'esempio ce l'abbiamo, lei Consigliere Busilacchi c'era, con la scorsa legislatura quando a fine legislatura avete fatto tutta una serie di tagli, dico avete perché lei c'era, e ora ci troviamo in questa legislatura a rimetterci mano. Avete tagliato i Segretari dell'ufficio di presidenza per fare dei risparmi e oggi ci troviamo che quei tagli non sono funzionali ad operare e ora ci dobbiamo rimettere mano. Sono stati fatti tagli alle segreterie degli Assessori accorpandole, oggi avete portato in Aula la necessità di aumentare le risorse per il personale.
Se queste revisioni non si fanno in maniera organica, guardando la volontà reale di tagliare, ma dietro l'onda populistica, magari ci troveremo a fare un provvedimento e domani a tornarci sopra in senso contrario, e questo lo trovo molto sbagliato. Questa fretta di attaccarsi la medaglia al petto e far vedere che noi tagliamo, noi tagliamo, noi tagliamo, lo trovo scorretto perché poi gli effetti negativi li abbiamo provati a nostre spese in questo Consiglio, seguendo la stessa onda che voi avete portato a fine della scorsa legislatura.
Ci vuole serietà in questi provvedimenti, facendoli in un'ottica collegiale e collettiva che guardi tutta la macchina e non crei un'apertura da una parte creando un buco dall'altra. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per la dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Brevemente perché parzialmente la mia dichiarazione di voto l’ho già espressa nel mio intervento precedente, si è capito il nostro voto in riferimento a questa legge, l’ho poc'anzi espresso, ma lo ribadisco.
La proposta di legge come impalcatura per la soppressione di determinate cose va bene, come legge non chiarisce, Consigliere Busilacchi, gli aspetti della gestione che deve fare l'ufficio di presidenza. Ci sembra che si allarghi lo spazio di una gestione di potere che potrebbe essere fatta anche sulle attività dei gruppi.
Siccome in questa legge non vengono date delle indicazioni ben precise all'ufficio di presidenza per emanare un regolamento, siamo fortemente preoccupati sotto questo aspetto, perché ci sembra che da questa interpretazione, da questa legge, che potrebbe essere applicata in un modo, come naturalmente è scritto, potrebbe essere un'ulteriore limitazione della democrazia. Per questo siamo preoccupati, per questo ci asterremo da questa votazione, non perché come impostazione non sia giusta, anche perché noi l'abbiamo manifestato, l'ha manifestato il nostro capogruppo, i soldi noi non li abbiamo spesi, e non so se è vero, Assessore Pieroni, che tutti non l'hanno spesi.
E' l'aspetto dell'interpretazione, io per l’esperienza sindacale vissuta conosco bene il comportamento di qualche organizzazione sindacale, che è molto simile al vostro modo di interpretare la politica, e su questo aspetto siamo molto preoccupati, cioè non vorrei dire l'arroganza del potere, ma credo che dobbiamo vigilare con attenzione, non so se ci riusciremo e per questo motivo siamo preoccupati, anzi preoccupatissimi dell'interpretazione che verrà data a questa legge, anche perché, probabilmente, non è detto che le cose nell'ufficio di presidenza vanno avanti all'unanimità, molte volte, la stragrande maggioranza delle volte, vanno avanti a maggioranza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Fuori da quest'Aula da tanti anni mi occupo di persone che soffrono di depressione, anche di ansia e di preoccupazioni, quindi al Consigliere Zaffiri, oltre che aderire a tutte le sue preoccupazioni, voglio dare un segnale concreto, che non ci sia tutta questa preoccupazione intorno ad una cosa semplice …

(interrompe il Consigliere Zaffiri)

Luca MARCONI. I fatti ancora non ci sono, io voglio solo farlo per un atto di umanità, lei non deve essere eccessivamente preoccupato su un fatto per il quale abbiamo dichiarato …

(interrompe il Consigliere Zaffiri)

Luca MARCONI. No, lo dico da parte mia, poi se il PD fa una cosa diversa starò con lei nel dire che è arrogante, adesso non posso accettare insieme al PD questo giudizio su di me riguardo all'arroganza, perché abbiamo detto che su questo punto, e l'ho detto nella dichiarazione precedente nel dibattito, non abbiamo chiuso questa partita, abbiamo detto fermiamoci, riconsideriamola, rimettiamola in pista, facciamo un anno di esperimento, liberi da tutti i condizionamenti, ma da tutti, Consigliere Zaffiri, perché se ne risento altri e su altri campi allora non ci siamo più perché qui o c'è una linea che è largamente condivisa su tutto oppure non è possibile che in quest'Aula si invochi la ragionevolezza e poi fuori a pacchetti o spacchettando gli atteggiamenti si attacchi la maggioranza.
Sul finanziamento ai gruppi, come ha detto la Consigliera Leonardi, avere la disponibilità di sale per incontri, perché sostanzialmente a questo serve, vedendo quali forme pubblicitarie possono essere date a questi incontri, Consigliere Busilacchi, quale tipo di copertura può essere data in questa direzione, è già un passo importante, perché la legge del 2012 sostanzialmente si limita a questo ed all'acquisto dei quotidiani - facciamo ridere! - non è che con questo si risolve un problema di costi, invece hanno un costo le strutture se uno fa un'organizzazione capillare sul territorio.
Per esempio io avevo immaginato con il Presidente Ceriscioli di organizzare una serie di incontri per spiegare perché non c'è il gender nelle Marche, e non grazie alla mozione della Consigliera Leonardi, ma grazie ad una presa di posizione della Giunta, quindi ne faremo due, anzi possiamo anche metterci d'accordo per non sprecare soldi, li facciamo nella stessa stanza e ognuno dice la sua.
Questo per dirle Consigliera Leonardi, con una battuta, che saremo noi i primi a voler garantire che l'ufficio di presidenza non faccia abusi in questo senso, io continuo a sentire di tutti questi abusi, di tutte queste decisioni della maggioranza nei confronti dell'ufficio di presidenza, poi facciamo conferenze dei capigruppo, Commissione regolamento, nelle quali stiamo per ore a discutere di un articolo, raccogliamo tutte le indicazioni che arrivano, … io tutta questa arroganza non la vedo, allora siccome un tasto deve essere registrato ci si attacca sull'ultima cosa sentita, però non ce lo ripetete troppo spesso, perché se continuate a dirci che siamo arroganti poi forse lo diventiamo davvero.
Può darsi che su alcune cose cominciamo a diventare veramente chiusi e non disponibili al dialogo, io credo nella sincerità, però quando questo diventa il ritornello permanente, penso che sia stupido perché alla fine uno si convince esattamente del contrario.
La Consigliera Leonardi centra l'argomento, anche se in forma provocatoria, perché nel passato il problema è stato tutto lì, nel depositare questi atti all'ufficio di presidenza. C’era un convincimento che questi fossero in qualche maniera visionati, invece no, era un semplice deposito, ma se dovevo fare un deposito presso l'ufficio di presidenza potevo farlo anche presso il mio gruppo, se l'obbligo era quello di tenere gli atti da qualche parte perché un giorno, forse, dopo vent'anni, la Corte dei Conti sarebbe venuta a a vederli.
Questo è stato il grande equivoco, per il resto il problema si sta risolvendo nella chiarezza legislativa, nelle indagini e oggi anche in un nuovo atteggiamento culturale che stiamo assumendo tutti,
Credo che su questo argomento ci si possa arrivare bene ese qualcuno vuole assumere la primazia rispetto a questo, sono disposto, in questa sede, a togliere la mia firma dalla proposta di legge e darla a chiunque abbia il desiderio di dire l'ho firmata io.

Proposta di legge n. 20. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Busilacchi, Urbinati e Giancarli.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Busilacchi, Carloni, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Marcozzi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Contrari: Fabbri, Giorgini, Maggi, Pergolesi.
Astenuti: Leonardi, Malaigia, Zaffiri.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 22
ad iniziativa dei Consiglieri Maggi, Giorgini, Bisonni, Pergolesi, Fabbri
“Modifiche alla legge regionale 13 marzo 1995 n. 23 'Disposizioni in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri regionali'”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 22 dei Consiglieri Maggi, Giorgini, Bisonni, Pergolesi, Fabbri.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Un saluto a tutti i colleghi. Questa proposta di legge viene in Aula nonostante la Commissione abbia espresso un parere negativo sulla proposta medesima, questo per ovviare ad un vulnus del regolamento consiliare che non prevede la fattispecie della discussione in Aula nel caso non si addivenga ad una proposta deliberativa. Però mi sembra corretto, rifacendosi a una prassi parlamentare che prevede che si riferisca in Aula pur trattandosi di un atto che non ha trovato una veste definitiva da portare alla discussione.
In questa sede mi sembra apprezzabile il fatto che democraticamente si porti all'attenzione dell'Aula, che è sovrana, anche in ordine di importanza per l'attività che deve svolgere, questa proposta di legge che, ripeto, in Commissione non è stata accolta favorevolmente.
Questa proposta di legge è la numero 22, senza tornare sul fatto che il numero 22 è successivo al numero 20, ed anche per onestà intellettuale va detto che in Commissione sono state trattate in maniera non tecnicamente congiunta, ma contestuale al fine di toccare una discussione che aveva ad oggetto elementi comuni e simili ovvero quelli del trattamento indennitario dei Consiglieri.
Questo fatto mi sembrava ovvio e ribadendo ciò che è accaduto, l'essere andate congiuntamente in discussione, mi fa tornare per un attimo, visto che non mi sono espresso in precedenza perché si era espresso il relatore Consigliere Busilacchi, sulla proposta che abbiamo poc'anzi approvato. Ho sentito diversi commenti tutti interessanti, non potrebbe essere diversamente, però credo che bisognerebbe attenersi più alla vera ratio di quella proposta di legge che era quella di un contesto, di un momento di particolare complessità sotto il profilo della chiarezza degli atti che potevano essere finanziati, ma soprattutto al fine di una certa sobrietà richiesta nei nostri comportamenti. Credo che questo sia il vero senso, quindi ridurre una spesa che aveva dato adito a molta incertezza senza per questo metterla in relazione, perché non è che questo comportamento potrebbe sanare ciò che è stato rilevato in maniera non corretta o non chiara da altri organi chiamati ad esprimersi in tale direzione.
Penso che il comportamento adottato da noi sia quello che va verso l'eliminazione delle zone grigie in merito alle spese che i gruppi possono sostenere, una maggiore sobrietà nella disponibilità di risorse pubbliche e, non dimentichiamo, la destinazione a finalità molto più nobili in un contesto di difficoltà come quello che stiamo vivendo, che il bilancio, i nodi del bilancio ci richiamano continuamente, la destinazione di queste risorse ad una azione di grande sensibilità sociale.
Questo è il vero senso di quella proposta che va a combinarsi con la proposta di cui stiamo discutendo, per questo motivo in Commissione è emerso un esame razionale che a volte è meno semplice di quello più irrazionale che è diretta emanazione del sentimento più emozionale. Voglio dire che spesso le influenze emotive portano a derive demagogiche e populiste, mentre la razionalità a volte ha bisogno di coraggio, ma porta all'evidenziazione delle questioni nella maniera più corretta. In questo senso che mi sento di motivare, per quanto mi riguarda, ma anche per riportare i temi che hanno prevalso nella discussione in Commissione - è stato detto più volte, però lo voglio dire con parole un po' diverse – che non si può correre e rincorrere il taglio dei costi della politica, un tema tanto in voga in questo momento, a furia di sforbiciate su indennità, rimborsi, spese in generale.
Credo che nel fare e nello svolgere degnamente il nostro ruolo dobbiamo porci la domanda sul vero senso dell'attività che svolgiamo.
Nella nostra attività di Consiglieri regionali dobbiamo avere la consapevolezza e la certezza che stiamo perseguendo le finalità vere della politica.
Se orientiamo la nostra attività verso il bene comune, se la orientiamo verso il miglioramento delle condizioni di vita della comunità, credo che questo sia il senso più vero ed è quello a cui dobbiamo quotidianamente dare una risposta, perché per questo siamo stati chiamati ad impegnarci in questa missione.
Mi sento di sottolineare nuovamente, ove ce ne fosse bisogno, questo aspetto che può sembrare anche romantico, ma che è il vero senso della nostra attività, della nostra missione, del nostro impegno.
Snaturarlo e svilirlo mettendolo in relazione ai costi che si possono più o meno economizzare o tagliare, credo sia una azione veramente umiliante nei confronti della nobiltà vera del nostro impegno, soprattutto chiudo con una domanda: “A furia di ragionare in questa maniera, vogliamo riservare la politica soltanto a coloro che sono milionari?” Credo che la politica vada riservata a chi ha questo grande sentimento di mettersi a disposizione della comunità, a chi vuole amministrare per cercare di risolvere le sue tematiche, che oggigiorno, lo sappiamo, sono molteplici e non tendono certo a diminuire.
Questo il vero senso che mi sento di sottolineare per l'ennesima volta, non dobbiamo essere vittime del populismo, della demagogia, dei temi che sono di moda e che assumono maggior spessore giornalistico e mediatico rispetto al vero senso del nostro impegno civico. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. A beneficio dei distratti e anche del Consigliere Bisonni, che probabilmente è distratto, ma era nell'altro gruppo, io durante la campagna elettorale ho sempre detto che la prima proposta di legge che avremmo fatto sarebbe stata quella di tagliare le indennità dei Consiglieri regionali. Non solo 22 è dopo il 20, ma durante la campagna elettorale, ero candidato anch'io Presidente del Consiglio, lo dicevo sempre e dicevo anche: “Vedremo se in Aula questa proposta verrà votata” per cui non è questione di 20 o 22, noi l'avevamo messo nel programma elettorale: tagliare i costi della politica.
Qui non si può fare Alice nel paese delle meraviglie, noi siamo nati, siamo andati in Parlamento ed abbiamo restituito 42 milioni lì per lì, certo siamo dei populisti perché abbiamo restituito 42 milioni di rimborso elettorale, quindi è così, ditela come volete, siamo nati per quello, siamo nati anche con quello spirito soprattutto perché la vostra politica era fatta di cronaca nera su tutti i giornali. (…) Non li legge i giornali? (…) Non è fatta di cronaca nera? Le spese del Lazio, le spese di Roma capitale, tutte le indagini e le condanne che sono state fatte ai politici sono invenzioni mie? (…) Sotto accusa? Ma Consigliere Busilacchi fa uso di sostanze oppiacee? Cosa sta dicendo? (...) Nogarin a Livorno ha fatto il reddito di cittadinanza comunale, abbiamo tolto da tutti i Comuni Equitalia, i nostri Comuni sono Equitalia free. Noi vogliamo appuntarci la medaglia sul petto? Noi siamo nati così, la nostra essenza è questa, noi vogliamo togliere i soldi alla politica, ma non i soldi alla democrazia, ma i soldi agli eccessi che la politica e che i politici hanno fatto sì che in questo momento la fiducia dei cittadini rispetto ai vostri partiti sia più bassa del 5%.
Questo non lo diciamo noi, questo è cronaca di tutti i giorni (…) Chi? (…) Si certo uno è indagato … E' veramente patetica questa cosa!
Noi siamo qui per discutere questa proposta di legge che noi avevamo messo nel programma elettorale. Chi si meraviglia probabilmente è poco attento.
Signor Presidente e signori colleghi, la I Commissione ha bocciato questa nostra proposta di legge e naturalmente molti Consiglieri hanno chiesto al Presidente, che ha chiesto un parere documentato dai dottori Russi e Zampa, se questa cosa, una volta bocciata in Commissione dovesse andare in Aula. Certo che deve andare in Aula, se no a questo punto potremmo abolire l'Aula e fare soltanto il voto di Commissione, visto che c'è questo dubbio.
Andiamo avanti, con questa proposta di legge che discutiamo oggi, noi chiediamo di ridurre l'indennità di mandato di ogni Consigliere da 2.700 euro a 1.500 euro mensili, voglio precisare, sempre per chi è in diretta streaming, quindi non conosce i meccanismi della politica, che la sua approvazione porterebbe un risparmio di 460.800 euro all'anno e che il Movimento ha proposto verbalmente e con un emendamento, che trovate sul vostro tavolo oggi, di destinarlo ad interventi sulla disabilità del fondo sociale. Stiamo tutti cercando di andare a finire lì probabilmente perché, come ha detto la Considera Pergolesi, questa è veramente la cosa più vergognosa, il taglio delle spese nei confronti di chi veramente, rispetto a noi e rispetto a tutti gli altri, è in forte disagio.
Sempre a beneficio di chi ci sta ascoltando in diretta voglio ricordare che questi 2.700 euro netti di indennità di mandato, così si chiamano, vengono erogati mensilmente ad ogni Consigliere in aggiunta ai 6.400 euro lordi di stipendio, più i 40 centesimi al chilometro per i trasferimenti e i vari compensi per i capigruppo, per le cariche dell'ufficio di presidenza e per quelle delle Commissioni.
La proposta di legge è stata bocciata in Commissione, tutti i Commissari l'hanno bocciata, escluso me ovviamente. Il PD, leggo perché non voglio essere impreciso, ha votato contro motivando genericamente di non voler assecondare con questo taglio la campagna diffamatoria nei confronti dei costi eccessivi della politica, come dire se ci tagliamo le indennità sarebbe come ammettere che prendiamo molto, oppure troppo.
L'altra ragione, quella meno di principio e più concreta, credo, è che ogni Consigliere regionale del PD già si taglia 900 euro al mese per darli al partito, così almeno hanno dichiarato i Consiglieri di maggioranza in Commissione.
Anche la Consigliera di Forza Italia Marcozzi ha dichiarato in Commissione di donare ogni mese 500 euro al proprio partito ed ha votato contro dicendo che al contrario del Movimento 5 Stelle ha già rinunciato volontariamente al finanziamento di 5.000 euro all'anno destinato ai gruppi.
Oggi Consigliera Marcozzi, visto che i 5.000 euro all'anno sono stati tagliati, credo voterà con entusiasmo il taglio di questa nostra indennità di mandato.
Comunque noi abbiamo deciso di portare in Aula questa proposta di legge, nonostante il parere negativo della Commissione, perché conosciamo la sensibilità umana e politica dei nostri Consiglieri, visto che recentemente con la legge Boccadutri il PD ha incassato 21 milioni di euro, Forza Italia 14,3 milioni, la Lega 3,8 milioni e il Movimento 5 Stelle, Consigliera Marcozzi, 0.
Alla luce di questo siamo certi che la sensibilità umana e politica dei Consiglieri farà sì che saranno proprio i nostri colleghi Consiglieri a chiedere ai loro rispettivi partiti regionali di rinunciare al contributo, che loro danno al partito mensilmente, e destinarlo con questa proposta di legge 22 al sociale invece che al partito. Sarebbe un bel gesto per i vostri partiti che prendono decine di milioni di euro in barba alla volontà popolare, come ha detto la Consigliera Pergolesi, in barba al referendum per rinunciare al finanziamento pubblico dei partiti che poi con un trucco da prestigiatore avete modificato in rimborso elettorale. Sarebbe veramente un bel gesto destinare quasi mezzo milione all'anno, perché di questo si tratta, con il taglio dell'indennità dei Consiglieri, per gli interventi a favore dei disabili le cui risorse sono state tagliate drasticamente e vergognosamente durante il corso di questi anni.
Sarebbe per i vostri partiti, colleghi Consiglieri, un primo e concreto passo per colmare quella mancanza di credibilità che li divide sempre di più dai cittadini onesti. Grazie.

Presidenza della Vicepresidente
Marzia Malaigia

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Consigliere Maggi sono commosso da tutte le cose che ci ha detto, carine, carine.
Stia a sentire Consigliere Maggi gliel'ho detto prima e glielo ripeto adesso, lei fa lo scoop per prendere qualche voto in più, qualche disabile, tutte le cose che ha infilato, a me non me ne frega niente, perché io la faccia ce la metto, sto qui, ho un impegno, le mie capacità, le mie competenze, voglio essere pagato, gliel'ho detto prima e lo ripeto adesso: non devo fare uno scoop per il mio partito perché non ci serve, ho mantenuto la partita iva perché voglio essere indipendente, perché voglio alzare ed abbassare la mano quando mi pare e per alzarla ed abbassarla quando mi pare devo essere indipendente.
Se volete che metta a disposizione le mie capacità per la regione e per i miei concittadini, voglio essere pagato, dello scoop elettorale che fa lei a me non me ne frega niente e se anche i disabili domani mi mettono sui giornali perché quel cattivo di Zura Puntaroni è contrario, non me ne frega niente!
Lei le sue cose populistiche se le può ficcare nel …, devo aggiungere altro?
Poi un'ultima considerazione, qui vogliamo gente di qualità che si impegna e che ha competenze a pagamento oppure, siccome il popolo vuole la nostra morte visto che gli facciamo schifo - attenzione popolo, io non faccio schifo, sono arrivato adesso e non ho colpe, sono inattaccabile e guai a chi rompe - volete un mucchio di nullità che sta qui gratis?
Lei Consigliere Maggi e i suoi grilli canterini puntate ad un gruppo di nulli che non alza niente, dopo voglio vedere cosa raccontate ai disabili, all'aeroporto, al porto, alle ferrovie, ai trasporti.
Consigliere Maggi mi ha stufato, non se ne può più di sentire le vostre puttanate.

PRESIDENTE. Ha parola al Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Sono rimasto scioccato dall'intervento del Consigliere Zura Puntaroni, però adesso mi riprendo.
Capisco che siete in difficoltà su queste due leggi che si equivalgono e, quindi, si parla di demagogia, di populismo, di antipolitica e poi c'è anche chi eccede in questo modo.
Siete in difficoltà anche se la situazione qui mi sembra molto chiara: da una parte voi proponete di risparmiare un terzo di quello che chiediamo noi prendendo i soldi dei gruppi, perché avete paura di spenderli, ma quei soldi lì se li spendete in convegni per i cittadini, per parlare dei loro problemi, sono spesi bene, se comprate altre cose, come hanno fatto i vostri colleghi, sono spesi male.
D'altra parte noi proponiamo una legge semplice semplice che dice: ci tagliamo un pezzetto di stipendio che non è rendicontato, di cui voi già restituite in parte qualcosa, e mettiamo tutte e due le proposte di legge sul sociale.
Non ci sono cose strane da inventarsi e si risparmia il triplo, quindi stiamo parlando veramente di due proposte di legge equivalenti che ormai tutti hanno capito come funzionano.
Il fatto di averla bocciata in Commissione, di aver chiesto uno scritto alla dott.ssa Zampa per dire: “Ce ne vogliamo occupare in Consiglio”, è chiaro, perché di fronte a questa realtà dei fatti vi vergognate a votare la vostra e a non votare la nostra, e quindi tentate di bloccarla in Commissione, ma per fortuna la Commissione non può sostituirsi al Consiglio, altrimenti faremo un altro mestiere, avremo un altro ordinamento.
Detto questo facciamo i brillanti oggi, le approviamo tutte e due così invece di 460 risparmiamo 463 + 150 e diamo al sociale martoriato quello che si merita, è questa la realtà, quindi schiacciamo tutti verde e facciamo una bella figura con i cittadini e con noi stessi, con la nostra coscienza e con tutti quanti.

PRESIDENTE. . Dopo questo intervento saranno chiuse le iscrizioni a parlare.
Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. In effetti abbiamo già ampiamente discusso nel merito filosofico questi provvedimenti nel corso del punto precedente, quindi è veramente stancante ed inutile ripeterci.
Non mi scandalizzo per nulla di questa proposta del Movimento 5 Stelle anche perché, come ha spiegato bene il Consigliere Maggi, era nel suo programma elettorale, quindi dovevano farla, anzi mi meraviglia il ritardo con cui è stata fatta, pensavo che sarebbe stata la prima cosa.
Loro hanno preso i voti perché hanno annunciato questa ed altre cose, noi li abbiamo presi senza annunciarle, quindi il problema non c'è. Ognuno risponde esattamente a quello a cui i propri elettori hanno dato un consenso. L'Assessore Sciapichetti ha preso 3.000 voti di preferenza senza bisogno di dire questa cosa, io ne ho presi 1.700, l'Assessore Casini ne ha presi 7.000, quindi voglio dire non è che questa è una cosa della quale dobbiamo vergognarci o dietro la quale non c'è consenso elettorale, qualcuno è più bello qualcuno è meno bello, adesso è uscito il Consigliere Fabbri, ma questa è una presunzione un po' ingenua, e continuo a dire sempre di tendenza ideologica assolutista, che oggi nel panorama politico italiano viene ampiamente rappresentato dal Movimento 5 Stelle.
Dentro questo assolutismo ci sono le preoccupazioni della vergogna, del rinvio, una verifica, personalmente non avevo alcun dubbio sul fatto che la Commissione non essendo in sede deliberante, non potesse dire l'ultima parola, però, l'ha ricordata anche il relatore di maggioranza, c'è una prassi ovvia, quando un provvedimento non assume la maggioranza in Commissione e non l'assume non per un voto, ma perché la totalità, escluso un gruppo, ha detto: “No”, normalmente il provvedimento decade, neanche l'interessato ne chiede l'iscrizione, voi l'avete chiesta per ovvie ragioni perché stamattina dovete fare il teatrino sull'argomento ed è giusto che lo facciate, ripeto, se non lo fate qualcuno in rete vi darà le sculacciate, quindi dove corrispondere a quello che la rete vi impone, che è il vostro sistema democratico.
Noi ne abbiamo un altro che comporta anche maggiori costi, potremmo anche decidere in futuro di andare tutti in rete, quindi con 500 voti di preferenze uno è eletto, non ha bisogno di nulla, perché fra le tante ipocrisie che diciamo non prendiamo atto che c'è questo, è un costo storico, una volta era dei vecchi PC, ho questo ricordo, i vecchi PC amavano il vitalizio perché era quello che non veniva tagliato dal partito, ma allora davano già la metà, non so quanto dà il Movimento 5 Stelle, ma i vecchi comunisti in quest'Aula, non fisicamente questa, davano la metà della propria indennità, della propria diaria al partito, il vitalizio invece non era tagliato, quindi uscivano volentieri dall'Aula.
Per dire che non è una cosa nuova quello che sta accadendo e viene fatta su un presupposto che io rispetto, perché chiunque abbia questo tipo di capacità, non so che cosa fate esattamente, anche se poi viene pubblicato sui siti, con il fondo che raccogliete, ma è una visione completamente diversa della vita politica e della realtà.
Non ho sentito mai da parte del Movimento 5 Stelle dire una parola sulle pensioni di anzianità, vedete questa è l'ipocrisia, cioè questa debolezza politica condurrà il Movimento 5 Stelle a non avere mai il Governo del Paese non avendo una serietà che va fino in fondo, perché se ce l'avesse, avrebbe quell'80% che Grillo invoca sempre, ma non ce l'ha, perché sulle pensioni di anzianità non dite una parola, in quanto le pensioni di anzianità le prendono milioni di persone e lì siete degli ipocriti, cioè vi scoccia doverlo dire perché? Perché perdete voti.
Sulle pensioni di anzianità noi abbiamo speso centinaia, migliaia di miliardi di euro nel corso di quest'ultimi quarant'anni avendo fatto una grandissima sciocchezza, dico abbiamo fatto perché erano i partiti dei nostri padri, dei nostri nonni che l'hanno fatta. Abbiamo fatto una grande sciocchezza, non ci si può mettere mano perché non puoi approvare provvedimenti retroattivi, ma queste sono le cose su cui dovremmo puntare l'attenzione dicendo che in futuro andrebbero rimediate, quelle si hanno fatto la differenza, più del 50% del debito pubblico, un 50% è addebitabile alle grandi speculazioni sul dollaro degli anni 80-90, ma l'altro 50% è probabilmente su queste spese non sulle presunte o vere ruberie che messe tutte insieme fanno neanche un decimo del costo delle pensioni di anzianità. Però alla gente continuiamo a dare questo tipo di percezione, lavoriamo sulla pancia delle persone e ci inventiamo una parola che non ha nessun significato che abbiamo sentito anche recentemente “onestà” detta da chi? Io voglio vedere chi in assoluto può dire sono una persona onesta, io siccome sono ..., spesso il Consigliere Bisonni mi ricorda la mia provenienza religiosa e culturale, ricordo che ad una persona che era Gesù Cristo è stato detto “Tu sei una persona onesta”, lui ha risposto, lui Gesù Cristo: “Nessuno è onesto, solo Dio lo è”.
Sto su questo tipo di definizione, perché veramente fa ridere, faceva ridere Padre Pintacuda con Sorge e con Leoluca Orlando quando hanno fatto il partito degli onesti negli anni '80, fate ridere voi, scusate se ve lo dico con grande franchezza, perché non esiste questo come dato assoluto, perché quello che evocava in maniera strumentale, faziosa e arrogante il Consigliere Busilacchi, purtroppo è vero, cioè purtroppo è vero che neanche arrivati nelle amministrazioni pubbliche vi siete trovati con delle persone che vi hanno sputtanato, che è una cosa gravissima, ma è inevitabile che sia così.
Io non dico che tutti i 5 Stelle sono dei delinquenti, al contrario, prendo atto che sono tanti amministratori locali del Movimento 5 Stelle che sono brave persone, è la vostra pretesa di fare di tutto il resto del mondo dei diavoli scatenati, dei corruttori, dei distruttori della Patria che è veramente insopportabile perché ognuno dovrebbe avere l'onestà, ma anche l'umiltà di capire che questi processi sono nella vita, cioè l'uomo è quello, la sua natura è quella e non sono, ripeto, le leggi che possono cambiarla.
Fate una proposta, va benissimo, ha un suo valore, ha una sua dignità, non allarghiamo questa con argomentazioni presuntuose, non dico pretestuose perché non lo sono, ma presuntuose rispetto ad un intento di moralizzazione del paese perché è già vecchio come discorso e non regge. La moralizzazione va fatta su se stessi e va fatta atto per atto, come ha ricordato il Consigliere Zura Puntaroni, stando lì sul concreto delle cose e, per quanto mi riguarda, sul concreto delle cose, sulle proposte che riguardano questa maggioranza, il gruppo dell'UdC, concretizzandosi nella mia persona, ce lo troverete sempre, perché quella libertà che il Consigliere Zura Puntaroni rivendica ce l'ho pure io, questa libertà mi è garantita dal fatto che ho un compenso che mi consente di fare politica e anche un po' di attività e anche vivere con una certa serenità, al riparo da qualsiasi tipo di tentazione. Potrebbe essere di meno, potrebbe essere di più? Non lo so, dico onestamente, nel quinquennio passato questa è stata la Regione che ha rincorso insieme all'Umbria e alla Toscana i livelli di indennità più bassi e penso che siamo ad un punto che possa essere adeguatamente ragionevole, se no c'è anche un altra alternativa, Giolitti non c'aveva bisogno ai primi degli anni '90 di nessun tipo di indennità per i suoi Parlamentari, perché? Semplicemente perché aveva i Prefetti che facevano politica e le forze di polizia che convincevano i riottosi a votare in un certo modo; i senatori dell'antica Roma non avevano l'indennità perché avevano sconfinati patrimoni e campavano sulla sostanza dell'impero romano, i dogi e i consiglieri di Venezia non avevano bisogno di indennità perché venivano scelti fra i più ricchi della città, perché la città era dei ricchi.
Questa città “Italia” è dei poveri, di chi è nella difficoltà o deve essere dei ricchi? Perché anche questa è una riflessione che dovreste fare, è vero che voi non avete ad oggi un problema di organizzazione politica, e siete fortunati, perché avete approfittato abilmente della rete per arrivare a questo tipo di proseliti, ma riflettete su questo perché le considerazioni che avete fatto prima sui costi della politica, che condivido, e sul valore della democrazia, vanno di pari passo a quello che stiamo facendo adesso e ve lo ritroverete fra qualche anno, ricordatevi questo dibattito, ve lo ritroverete fra qualche anno perché continuando ad abbassare tutta questa roba, sarà sempre più difficile reclutare personale di qualità, perché parliamoci chiaramente, chiedere ad un ingegnere, ad un grosso professionista, ad un grosso dirigente dello Stato, delle aziende private, di venire in politica, quando va a guadagnare meno della metà di quello che guadagna adesso, sarà molto difficile, non dico fra i disoccupati, i pensionati, io stesso come vice dirigente all'Università di Macerata equiparando quello che prendo qui e quello che prendo lassù è quasi identico.
Voglio dire stiamo attenti ad immaginare una politica di puri e onesti carmelitani scalzi che si impegnano così, magari fosse, io me lo auguro, me la sogno da cristiano, me la sogno, purtroppo non è così, fare i conti con la realtà significa avere anche un po' di equilibrio, ripeto, rispetto la vostra proposta, ma decisamente la respingo per queste motivazioni.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Ho ascoltato attentamente, mi piace molto ascoltare e poi rispondere portando un po' di calma in questa discussione che è andata secondo me fuori da ogni regola.
Al caro Consigliere Marconi voglio dire a proposito delle pensioni di anzianità, chi governa Paese? Noi non l'abbiamo mai governato, abbiamo sempre detto, da 6 anni, che le pensioni dovrebbero essere al massimo di 3.000 euro, lo abbiamo sempre detto senza voler dire …, voi siete al Governo da una vita, l'UdC ha una storia secolare, non l'avete mai fatto, le avete date voi quelle pensioni e adesso state a dire … Questo è solo un appunto.
Quello che non si è capito, credo che non ci siano in giro né elezioni regionali né nazionali, è che la nostra proposta è scaturita da un dato di fatto, non è un fatto politico, ma un fatto legato alla stessa indennità.
Noi rendiamo circa 2.000 euro al mese, ogni Consigliere, quindi noi rendiamo 8.000 euro al mese, soldi che non ci servono. Dal nostro lato abbiamo visto che quei soldi si potevano dimezzare, ma non l'abbiamo fatto perché è stata presentata una proposta di legge dalla maggioranza che toglieva i soldi al gruppo consiliare.
Nulla a che vedere con la proposta di legge che ha fatto il Consigliere Busilacchi, non c'entra assolutamente nulla, noi l'abbiamo fatto con il cuore e con la testa, noi abbiamo fatto la proposta in merito ai soldi che diamo indietro, che versiamo in un conto e che stanno lì.
Noi non l'abbiamo fatto per un fatto politico, per metterci una medaglia al petto, noi non abbiamo la storia di chi si mette le medaglie al petto, forse qualcun altro che parla qui dentro può mettersi la medaglia al petto dato che sono quarant'anni che sta in politica, noi non abbiamo la storia per metterci una medaglia al petto, non ce l'abbiamo, anche perché ad oggi noi abbiamo lasciato nelle casse della Regione 200.000 euro di cui non abbiamo usufruito, non abbiamo fatto una conferenza stampa per dire quanto noi siamo bravi, abbiano lasciato nelle casse della Regione 200.000 euro, non l'abbiamo fatto perché non è nostro interesse, noi lavoriamo nella correttezza, (…) L'ho detto adesso, lo sto spiegando, lei Consigliere sapeva che abbiamo lasciato 200.000 euro?
L'ho detto adesso, certo è difficile per lei capire questo, (…) lo sto dicendo adesso perché c'è un motivo per dirlo, forse lei non arriva a capire e le ci vuole più tempo, forse è più lento di comprendonio, ma io glielo faccio capire.
Noi abbiamo nel nostro conto corrente circa 80-90 mila euro, per noi è complesso e delicato gestirli, per questo abbiamo pensato di ridurli, ma non per questo chiediamo a voi di accettare questa nostra proposta, adesso quando ci sarà la votazione voi, come democraticamente tutto funziona in questa Assemblea, pigerete il tasto rosso e finirà tutto qui! Nulla di più semplice. Tante proposte vengono fatte dalla maggioranza che a noi ci sembrano populistiche, io mi ritengo populista perché conosco il vero significato della parola populista, quindi io sono un populista, ma non dico agli altri siete populisti quando viene fatta una proposta che io ritengo non valida, non la voto, tutto qui.
Questo è il concetto che questa Assemblea deve esprimere, poi le ritorsioni sono cose che a me non stanno bene perché io sono razionale e sono qui per fare politica, non sono qui per fare diatribe con gli altri Consiglieri, che sono persone stimate, come sono stimato io e come sono stimati tutti i Consiglieri della minoranza.
Credo che ci voglia un po' di razionalità e valutare la nostra proposta da un dato di fatto, visto dalla nostra finestra, noi spendiamo circa 6-700 euro al mese per pranzare e per altre cose, 2.000 li rendiamo, questi soldi per noi sono di difficile gestione perché vanno in un fondo che deve essere assegnato a idee e progetti e sinceramente ci danno anche fastidio, quindi abbiamo chiesto di ridurli per ridurre queste problematiche. E' rispettabile la vostra idea, nessuno vi dice che noi vi vogliamo convincere che la nostra sia giusta, durante la votazione premete il tasto rosso e tutto si sarà risolto. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA (parla dagli scranni della minoranza). Vorrei portare la discussione a toni un po' più pacati, parlo poco, però vorrei che questo mio intervento risultasse comunque incisivo.
Intendo manifestare il mio pensiero su questa proposta di legge perché penso che sia necessario esporsi chiaramente su questa tematica che non sta solo all'attenzione di quest'Aula, ma all'attenzione dei nostri cittadini.
Penso che si debba partire un po' a monte su quale debba essere la concezione della politica e vi dirò come la intendo io.
Io intendo la politica non come una casta, ma come una missione, perlomeno io mi sono posta con quest'atteggiamento e l'impegno deve essere costante e a favore della collettività, deve essere un mezzo che mi si concede perché chi mi ha votata possa avere voce e possa ricevere ciò che gli spetta.
Detto questo non voglio nascondere la testa sotto la sabbia, né tanto meno fare demagogia, come si usa molto frequentemente e, quindi sostengo che per svolgere al meglio questo compito che ci siamo assunti, questo difficile mandato, bisogna essere, come hanno già detto alcuni miei colleghi, indipendenti e immuni da patologie.
Per questo i politici debbono avere i mezzi per farlo e lasciare per un certo periodo le proprie attività, le proprie professioni, contribuendo in modo serio e consapevole alla vita pubblica, ciò deve necessariamente prevedere una retribuzione adeguata, questo significa non solo potersi pagare le spese che la politica impone, ma soprattutto sostenere un continuo contatto quotidiano con il territorio dal momento che tutti i giorni facciamo la spola, facendo chilometri e chilometri di strade specialmente i più distanti fra noi, pur di ascoltare le esigenze dei tanti cittadini, a volte questi viaggi vengono fatti anche più volte al giorno, si ritorna a casa, si ritorna qui. Oggettivamente un minimo di possibilità economica va concessa.
La proposta che i Consiglieri del Movimento 5 Stelle di ridurre il trattamento indennitario potrebbe anche trovarmi d'accordo nella premessa, questo si, in cui si prevede di destinare i fondi risparmiati oltre che alle start-up, com'era scritto in origine, anche ai nostri concittadini in difficoltà, in maggior difficoltà, ma penso che purtroppo questa sia più una manovra propagandista, intrisa di demagogia, piuttosto che una reale soluzione alle criticità. Inoltre ritengo che non sia nemmeno quello il segnale che possa costituire e che possa contribuire a riabilitare davvero la politica agli occhi dell'opinione pubblica.
In definitiva siamo sicuri che saranno rispettati i vincoli delle risorse risparmiate? Dico questo perché mi riferisco, come ben sanno i miei colleghi del Movimento 5 Stelle, al fondo di stato vincolato per l'assistenza domiciliare indiretta che, pur avendo un vincolo, la Regione Marche ha in parte, per così dire, dirottato verso i punti unici d'accesso sottraendolo di fatto alle famiglie che ancora stanno aspettando e si trovano in difficoltà estrema.
Abbiamo veramente la sicurezza che un domani questi fondi eventualmente risparmiati andranno a sopperire ai bisogni dei cittadini in difficoltà?
Ritornando alla mia premessa, qual è la mission che mi sono posta? E' mia ferma convinzione che aiutare chi è in difficoltà, in termini di contributo, di solidarietà a livello locale, sia un dovere morale di ognuno di noi che vada sostenuto a proprie spese, e sottolineo a proprie spese, come io stessa mi sono impegnata, mi sto impegnando e sto continuando a fare perché lo riconosco certamente sono più fortunata di altri in termini economici, quindi posso farlo direttamente.
Dico questo non per avere plausi, né riconoscimenti, ma con l'auspicio che altri colleghi si impegnino personalmente ed in modo diretto a favore delle situazioni più critiche che individuiamo nel nostro territorio.
Concludo, conscia di non aver deluso i nostri concittadini poiché credo che le persone di buon senso sapranno apprezzare quello che apparentemente oggi in quest'Aula è un rifiuto alla rinuncia, è apparentemente questo, ma in realtà è una scelta che la Lega ha maturato con la consapevolezza di interpretare correttamente il ruolo che i cittadini ci hanno delegato a svolgere, che mi sento di garantire e che stiamo portando avanti con sobrietà e rigore, nell'esclusivo interesse di tutta la collettività. Grazie.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Sono uno dei firmatari di questa proposta di legge per cui è chiaro che. come ho già annunciato prima. voterò a favore, ho già detto che è parallela alla proposta che abbiamo appena votato e non alternativa.
Faccio mio l'appello che vi ha rivolto il Consigliere Fabbri, ossia di votare verde, di votare a favore, perché ha giustamente detto che ai 150.000 euro di prima possiamo aggiungere ulteriori 400.000 euro e passa. Però caro Consigliere Fabbri mi permetta di ricordare che lei prima non ha votato verde, al primo taglio ha votato rosso, in 4 al primo taglio avete votato 'no'.
Dalle dichiarazioni di voto credo che la maggioranza voterà contro, la minoranza voterà contro, probabilmente l'unico a votare a favore di tutte e due le proposte, di tutti e due i tagli, prima convintamente, adesso in qualità di firmatario. sarà il sottoscritto, mi dispiace ricordarlo però è così. Per cui attenzione a fare i puri perché si trova sempre uno più puro di te che ti epura.

PRESIDENTE Ha la parola l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Intervengo perché il voto su questo atto se vogliamo è strettamente connesso al voto precedente.
Penso che l'indennità forfettaria prevista per i Consiglieri regionali sia giusta, perché è il minimo per consentire loro l'espletamento del mandato e l'esercizio della funzione.
E' per questa ragione che ho votato a favore della precedente legge perché penso che questa indennità debba essere utilizzata anche per le cosiddette spese, costi in senso stretto.
Queste cose non le dico oggi, Consigliere Maggi, io le ho espresse in tempi non sospetti dinanzi alla Corte dei Conti, intervenendo ho detto: “Bene, le indennità ai gruppi vanno eliminate a scanso di equivoci, perché i Consiglieri per esercitare la loro attività politica e la loro funzione devono attingere dall'indennità che già c'è”. Finito!
Oltre ad essere giusta questa indennità ha un'altra caratteristica, vedete, noi siamo stati eletti, Consigliere Giorgini, sono uno di quelli che da quarant'anni fa politica, forse qualcosa di più, non ero maggiorenne quando facevo politica e di questo ne sono, tra l'altro, molto orgoglioso perché a me hanno consentito di fare politica quelli che voi chiamate i cittadini e che io chiamo meglio il popolo, tant'è che in quarant'anni sono stato sempre eletto, mai nominato, l'unica nomina che ho avuto e lo ringrazio pubblicamente è stata quella del Presidente Ceriscioli. Tra l'altro non avrei mai accettato quella nomina, che pure per me costituiva e costituisce un onore, se non fossi stato il primo degli eletti, quindi sono tanti anni che faccio politica, Consigliere Giorgini, nello stesso tempo però ho dimostrato nella mia vita di poter vivere anche senza politica, ho un lavoro, ho una professione che tra l'altro amo e che mi ha dato e mi dà tante soddisfazioni.
In questa occasione ho scelto di candidarmi, perché volevo fare quest'esperienza, un'esperienza che a me piace e quando l'ho fatto sapevo quali sarebbero stati i mezzi che mi sarebbero stati “conferiti” per espletare questo tipo di attività, lo sapevo prima, ma lo sapeva prima anche il popolo che mi ha eletto.
Vedete, questo voglio dire ai colleghi del Movimento 5 Stelle, il popolo quando mi ha eletto sapeva quello che ognuno di noi avrebbe percepito, per questo è giusto che resti tutto così com'è, perché lo si è stabilito prima in quello che è un grande patto democratico che ci consente di svolgere questa funzione.
Tra i molti interventi ho apprezzato quello del Consigliere Zura Puntaroni perché nella sua crudezza è stato un intervento vero, sincero e giusto.
Credo che per parlare ognuno di noi debba farlo con la propria esperienza, prendiamo il mio esempio, Consigliere Maggi, ribadisco, il Presidente Ceriscioli mi ha fatto l’onere di conferirmi deleghe importanti, che io devo e voglio espletare con tutta la mia forza e con tutto il mio impegno e, se vogliamo, anche con la mia esperienza e la mia passione a questo ruolo.
Vede Consigliere Maggi, io dal 22 giugno, all'atto del conferimento dell'insediamento, ho fatto un unico giorno di assenza, dal 22 giugno, dal lunedì al venerdì e qualche volta sono venuto il sabato, tre volte sotto il bilancio, prendendo il treno alle 7,38 della mattina, solitamente, con qualche eccezione prendo quello delle 9,16, ed incontro spesso il Consigliere Celani, e torno la sera molto tardi, per fare questo ho dovuto rinunciare alla mia professione, che mi dava tante soddisfazioni e la mia situazione, come quella di tanti di noi, venendo qua non è migliorata è peggiorata, ci sono le dichiarazioni dei redditi, ma io l'ho scelto, ed io accetto questo perché lo voglio, perché amo questo lavoro, amo questo impegno, ma per farlo voglio essere libero e indipendente e questa libertà ed indipendenza me la dà, tra le altre cose, un'indennità che prima che mi candidassi conoscevo e che il popolo, che è il mio datore di lavoro, sapeva.
Questo è il punto, quindi facciamola finita una volta per tutte, non dobbiamo aver timore di qualche articolo di giornale, io apprezzo molto i giornalisti, perché svolgono un ruolo fondamentale per la democrazia, o di qualche tweet perché questa è la verità: è l'autonomia, è l'indipendenza, perché chi si dedica a tempo pieno oggi alla funzione di Presidente di Regione, di Assessore regionale, di Consigliere regionale, di Sindaco, se non è adeguatamente “indennizzato” delle due l'una, o è ricco e la politica, l'impegno politico, non può essere esclusiva dei ricchi, oppure da qualche parte quelle risorse le prende. Se vogliamo è un uomo libero, non è sufficiente essere tonti, Consigliere Zura Puntaroni, perché anche i tonti hanno fame e hanno sete ed anche i tonti quando hanno fame ed hanno sete diventano pericolosi per la democrazia, se non sono liberi e indipendenti. Questo è!
Per il resto facciamola finita con queste cose, però posso capire, e termino, che ci sono dei casi nel nostro Paese, tra l'altro ce ne sono, in cui personalità politiche quando assumono un incarico, una funzione pubblica, passano da una condizione oggettiva di vera e propria indigenza - basta vedere le loro dichiarazioni dei redditi, ed io mi chiedo e non riesco a capire come facessero a vivere - a condizioni di eccellenza, di assoluto benessere.
Se quelle persone si sentono in colpa, a livello nazionale ci sono un'infinità di casi di questo tipo, ce l'hanno un modo per emendare quella colpa, per me non la debbono emendare, ma un modo ce l'hanno: rinuncino volontariamente all'indennità o a quel che vogliono, qui come altrove, ma la si faccia finita di discorsi e dibattiti che alla fine della giostra hanno il solo scopo di indebolire la forza democratica delle istituzioni della Repubblica, e questo purtroppo è un vizio che sta diventando, questo sì, un cancro per la nostra democrazia in questo Paese. Qui come altrove, è ora di farla finita, sappiamo bene che ci sono, e termino, comportamenti personali indegni, ce ne sono stati, ahimè ce ne sono tuttora, ma questi sono casi individuali che come tali devono essere perseguiti e severamente puniti sotto il profilo penale e anche sotto il profilo della incandidabilità, dell'inconferibilità delle cariche, ma questi fatti individuali, qualche volta anche collettivi, tant'è che ci sono le associazioni a delinquere, non possono e non debbono mai rivolgersi in danno delle istituzioni repubblicane che sono sane e hanno dimostrato di essere tali, perché, Consigliere Maggi, gli uomini passano, con loro passano le loro esperienze, passa il contributo che hanno dato, passa il loro impegno, quel che resta sono le istituzioni, che è qualcosa di più solido, di più permanere. Noi dobbiamo avere cura di non indebolirle perché se facciamo questo noi facciamo un danno alla democrazia e facciamo un danno anche e soprattutto alle generazioni future, ma soprattutto un danno a noi stessi, al nostro impegno ed anche alla nostra intelligenza, se vogliamo.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 2.
Emendamento n. 2/1 a firma dei Consiglieri Maggi e Fabbri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 2/2 a firma dei Consiglieri Maggi e Fabbri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Faccio una brevissima dichiarazione di voto così non disturberò troppo la maggioranza.
Questo è l'ennesimo capitolo triste a firma PD, di fronte ad una richiesta di coerenza e responsabilità si utilizza la vecchia tattica di accusare il ragionatore invece di controbattere nel merito il ragionamento. Tipico atteggiamento di chi è debole, ma appellarsi addirittura alla voglia di vivere una vita serena quando si percepisce uno stipendio di 6.400 euro a fronte di chi non arriva a fine mese, sempre che un lavoro ce l'abbia, lo trovo arrogante e di cattivo gusto.
Qualcuno ha giustamente detto che fare politica è faticoso, assolutamente vero, ma noi come tanti portavoce 5 Stelle riusciamo a fare buona politica, ad essere sul territorio, ad incontrare i cittadini, rinunciando a metà il nostro stipendio.
Sul corretto utilizzo della destinazione dei fondi vorrei ricordare che è stata già votata la proposta precedente ed è nostro dovere e nostro compito assicurarci che questa cosa non accada.
Infine vorrei dire all'Assessore Cesetti che per essere un uomo libero non servono i soldi, quindi io voto convintamente a favore di questa proposta di legge e chiedo anche l'appello nominale a nome dei Consiglieri Maggi, Pergolesi e Fabbri. Grazie.

Proposta di legge n. 22. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Maggi, Pergolesi, Fabbri.
Favorevoli: Bisonni, Fabbri, Giorgini, Maggi, Pergolesi.
Contrari: Biancani, Bora, Busilacchi, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Leonardi, Malaigia, Marconi, Marcozzi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Astenuti: Nessuno.

(L'Assemblea legislativa non approva)

La seduta è sospesa alle ore 13,35.

La seduta riprende alle ore 14,50.

Proposta di atto amministrativo n. 12
ad iniziativa della Giunta regionale
“Documento strategico regionale per la programmazione unitaria dei fondi comunitari 2014/2016. Legge regionale 2 ottobre 2006, n. 14”

Relazione n. 5/2016
ad iniziativa della II Commissione assembleare consiliare permanente
“Stato di attuazione dei programmi cofinanziati con risorse europee e Documento strategico regionale per la programmazione unitaria dei fondi comunitari 2014-2020 (proposta di atto amministrativo n. 12/2016).

(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 12 della Giunta regionale e la la relazione n. 5/2016 della II Commissione consiliare permanente.
La discussione dei due punti è unitaria poi faremo la votazione separata.
La discussione generale congiunta è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Come lei giustamente ha ricordato, anche in seguito alla discussione in Commissione, abbiamo inteso unificare l'analisi dei due differenti atti che sono il “Documento strategico regionale per la programmazione unitaria dei fondi comunitari 2014/2016” e lo “Stato di attuazione dei programmi cofinanziati con risorse europee e Documento strategico regionale per la programmazione unitaria dei fondi comunitari”.
Perché è stata fatta un'unica discussione? Perché nei prossimi anni, per il periodo 2015/2022, le Marche, dalla programmazione unitaria, hanno a disposizione una cifra importante dall'insieme di tutti i fondi: quota europea del Fesr, quota nazionale del Fse, quota finanziaria del Psr - stiamo parlando di circa 1 miliardo e 200 milioni - e sarebbe utile, questa può essere l'idea, che ci sia una direzione comune, una visione di fondo legata a tutta la programmazione comunitaria per cercare come Regione di essere più efficace.
Lo ricordavo anche in Commissione, ho avuto modo qualche settimana fa di partecipare ad un dibattito insieme all'ex Ministro Carlo Trigilia che oltre ad essere Ministro del passato Governo è uno dei più grandi esperti di piani di sviluppo locale e faceva presente come, ad esempio, le Regioni del sud Italia, che pure hanno accesso a molti fondi comunitari, agendo ognuna per proprio conto e mancando di una direzione comune, hanno perso in questi anni la possibilità di segnare alcuni punti importanti per lo sviluppo.
Ora noi siamo in una realtà completamente diversa, ma mutatis mutandis il concetto è analogo, cerchiamo di evitare che ci possano essere troppi interventi settorializzati, cerchiamo di fare in modo che la direzione, gli obiettivi e le priorità legati alla programmazione possano essere unitari e possano essere concordati anche, ovviamente, con il Consiglio regionale.
Da questo punto di vista la Commissione ha ritenuto, in questa relazione, che anche il tema della valutazione delle politiche potesse essere uno strumento fondamentale. Prima abbiamo ricordato come tutti gli organi del Consiglio regionale debbano avere la disponibilità dei dati per poter fare un'analisi, per poter collaborare al miglioramento della nostra regione.
Appare prioritario che quest'Assemblea legislativa si dedichi ad una valutazione complessiva degli interventi legati al ciclo di programmazione concluso, per capire quali sono gli effetti che ne sono derivati, che sono stati prodotti sul tessuto socioeconomico della regione. In particolare la II Commissione - abbiamo condiviso questo anche con il relatore di minoranza, che dirà, e anche con il Presidente e con gli altri colleghi - vuole approfondire questi temi, ovviamente sulla scorta di tutti i dati, di tutte le informazioni che riguardano l'utilizzo delle risorse europee.
Faccio un esempio solo che, secondo me, è abbastanza emblematico, anzi colgo la presenza del Presidente per dire questa cosa: le Marche sono state negli anni passati la prima Regione che ha messo in campo gli ammortizzatori sociali in deroga, uno in prima impressione può dire: “Benissimo cosa positiva”, gli ammortizzatori sociali in deroga sono uno strumento che sostiene il reddito delle persone che non sono tutelate dagli strumenti nazionali, chi può dire che non sia uno strumento utile? Però, Presidente, qual è il punto? E' che di quella stagione, di quella cosa che è stata utilissima, oggi in realtà non è rimasta traccia, purtroppo abbiamo utilizzato delle risorse europee per fare una cosa su cui in quel momento tutti erano d'accordo. Come si fa a non essere d'accordo! Cosa è rimasto di quella cosa? Niente! Quali sono stati gli effetti prodotti nel lungo periodo? Nessuno! Il rischio qual è? E' che finita quella cosa lì, se la disoccupazione rimane tu hai fatto un intervento, in quel momento necessario, giusto, utile, equo, ma che non ha prodotto effetti nel lungo periodo.
Quale potrebbe essere invece l'idea? Adesso non voglio dire che questi strumenti vanno sostituiti definitivamente con altri, perlomeno vanno accompagnati con delle misure di inserimento attivo, con delle misure che possano lasciare più segni anche nel lungo periodo. La programmazione comunitaria consente di mettere in campo questi strumenti di programmazione che forse, se avessero lavorato su misure, magari meno necessarie nell'immediato, avrebbero prodotto radici più profonde, questo esempio credo che sia abbastanza significativo.
Non sono contrario allo strumento degli ammortizzatori in deroga, lo ritengo importante, però credo che sia emblematico di come, ahimè, alle volte, dobbiamo scegliere e di come forse noi, in una fase in cui le risorse diminuiscono, siamo chiamati a stabilire delle priorità, per cui a volte può essere utile rinunciare a qualcosa che lì per lì ci pare fondamentale e magari pensare a cose che possono durare di più nel tempo.
L'idea è che gli interventi cofinanziati con risorse europee possono essere un'occasione anche per creare nuova occupazione, possono essere uno strumento anticiclico per arginare la perdita di posti di lavoro ed è proprio per questa ragione che la II Commissione sottopone al voto dell'Aula anche una proposta di risoluzione che prova ad individuare delle priorità per utilizzare questa programmazione per agire sul fronte dell'occupazione.
Questa è la risoluzione che viene presentata a firma del Presidente della Commissione Traversini, a nome di tutta la Commissione, adesso mi pare di ricordare che è stata votata da tutta la Commissione, quindi è un atto importante che chiede non solo di avere la possibilità di poter incidere sulle misure dei prossimi programmi operativi regionali, ma di far sì che l'insieme dei dati che ci arrivano sul tema dell'inclusione, sul tema degli strumenti legati all'occupazione, possano consentire di individuare alcune priorità, in particolare per le persone più povere delle Marche e, da questo punto di vista, e concludo, l'idea è di capire se possiamo predisporre anche un progetto pilota, un intervento sperimentale, finalizzato a promuovere forme di reddito minimo e percorsi formativi di riqualificazione professionale e di attività lavorative in favore di tutta la collettività.
Rispetto all'esperienza degli ammortizzatori in deroga, che è un ammortizzatore sociale che interviene solamente sul piano passivo, come sostegno al reddito, occorre accompagnare una misura di sostegno al reddito universale per i poveri a strumenti di inserimento attivo, in modo che anche nel futuro queste persone possano avere le loro gambe per promuovere dei percorsi di inclusione occupazionale nella società.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Quale relatore di minoranza condivido il percorso, e lo ribadisco, che abbiamo attuato in Commissione nel senso di tenere uniti i due documenti, quello relativo alla discussione sullo stato di attuazione della programmazione 2013/2020 e la valutazione del documento strategico per la programmazione degli anni 2014/2020, in quanto non sfugge a questo Consiglio l'importanza e la centralità che hanno in questo momento i finanziamenti comunitari per lo sviluppo socioeconomico di questa nostra regione al plurale, che ha territori molto diversi tra loro, che reagiscono in modo diverso e che hanno estrema necessità di questi finanziamenti.
Ritengo opportuno che si sia fatta una discussione di questo tipo, che si sia fatta un'unica risoluzione, però in Commissione abbiamo dibattuto ampiamente e separatamente sui due documenti, quindi vorrei fare delle considerazioni separate, prima per quanto riguarda lo stato di attuazione della programmazione dei fondi comunitari nel periodo 2013/2020, poi alcune considerazioni su questo documento strategico perché, come vedrete, sono riflessioni diverse e nel merito sono giudizi diversi e dopo vedremo il perché.
Iniziamo con alcune riflessioni per quanto riguarda lo stato di attuazione della programmazione 2013/2020. Innanzitutto credo che il giudizio sia positivo, l'abbiamo già detto in Commissione, anche se sono presenti alcune ombre che poi andremo ad evidenziare, ma è sostanzialmente positivo perché abbiamo visto che c'è stata una certa coerenza tra la programmazione europea, la programmazione nazionale e conseguentemente con la programmazione regionale.
Mi sembra che questo giudizio positivo sia stato enunciato anche nella relazione che ha fatto ad ottobre scorso il Procuratore generale della Corte dei Conti, quando abbiamo discusso del positivo pareggio di bilancio, positivo in quanto c'era stata la possibilità di vedere che queste risorse erano state impegnate in modo cogente, in modo puntuale, secondo i progetti proposti dalle associazioni di categoria e in particolare dai territori.
Quali sono i problemi che abbiamo evidenziato e che dovrebbero essere corretti anche in questa programmazione 2014/2020?
Il primo aspetto che viene messo subito in evidenza è quello dei pagamenti. Bene la percentuale dei pagamenti fatti rispetto al programmato, ma non rispetto all'impegnato. Cosa significa questo? Significa che rispetto a quello che il programma si era proposto è stata liquidata una cifra abbastanza soddisfacente, ma non altrettanto rispetto agli impegni che sono stati effettivamente presi, quindi bene la percentuale dei pagamenti sul programmato, ma non altrettanto sugli impegni. Per esempio la percentuale per quanto riguarda il fondo europeo di sviluppo regionale è di circa l'80%, per quanto riguarda il fondo sociale europeo abbiamo riscontrato una soluzione migliore, è del 92% circa la percentuale di spesa sull'impegnato. Questo fa riflettere, credo che sia molto importante questa considerazione: si liquidano in maniera più facile i contributi straordinari del fondo sociale europeo rispetto al fondo europeo di sviluppo regionale. Una riflessione significativa, cosa finanzia in realtà il fondo sociale europeo? Finanzia una specie di spesa corrente, finanzia una serie di corsi di formazione professionale, straordinaria, ordinaria, continua, finanzia le borse lavoro, finanzia il sostegno al reddito delle persone svantaggiate, aiuti alle assunzioni, il famoso prestito d'onore, i vaucher per la progettazione, l'Erasmus e così via. Significa che c'è una procedura di spesa, di rendicontazione molto veloce e la percentuale di spesa è elevata. Altrettanto non è per il fondo europeo di sviluppo regionale e per il quanto riguarda il fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, che riguardano investimenti e finanziamenti in conto capitale, quindi le imprese hanno più difficoltà a rendicontare.
Ecco un'osservazione che abbiamo fatto in Commissione: noi dobbiamo cercare di stare attenti e di aiutare le imprese ad essere competitive, se vogliamo aiutarle, facendo in modo che queste risorse siano spese nel miglior modo possibile, ma soprattutto in tempi molto rapidi. Questa è una raccomandazione significativa perché in qualche modo viene ad essere sminuito un fattore significativo, che è quello del tempo dell'investimento, che in questo momento di crisi è molto incisivo.
L'altro aspetto che abbiamo rilevato come criticità all'interno di questa programmazione, scaduta ormai nel 2013, è la mancanza di una valutazione puntuale degli effetti prodotti da questi finanziamenti, soprattutto in termini di occupazione, cioè in pratica non sono stati individuati dei parametri, dei criteri per valutare gli effetti che questi finanziamenti hanno prodotto.
Su questo tema, chi era presente a Fonte Avellana si ricorderà, l'ex Ministro Barca si soffermò moltissimo e disse che era fondamentale analizzare gli effetti a valle di questi finanziamenti, individuando dei criteri per la valutazione, io aggiungo qualcosa di più, dico che è rilevante perché se non riusciamo a misurare quello che produciamo, non riusciremo a migliorarlo successivamente, qui c'è il Presidente Ceriscioli che è un insegnante di matematica e sa benissimo che tutto quello che non è misurabile, poi non potrà mai essere migliorato.
E’ importante che in questa nuova programmazione, abbiamo rilevato questa carenza, siano definiti i criteri, i parametri per valutare quello che a valle produce il nostro investimento. E’ un discorso di economia, di certezza di quello che noi andiamo a spendere per produrre risultati positivi. Nonostante queste ombre, come ho detto, la valutazione della vecchia programmazione per me è positiva.
Per quanto riguarda il nuovo, il documento strategico relativo alla programmazione 2014/2020, in Commissione qualche riserva l'abbiamo espressa, io in particolare. Innanzitutto questo documento è arrivato in modo intempestivo, nel senso che è un documento che doveva arrivare molto prima, doveva arrivare l'autunno scorso, doveva arrivare prima che venissero emanati tutti i bandi, del fondo sociale europeo, del piano di sviluppo rurale, del fondo europeo di sviluppo regionale, questo perché? Perché doveva essere un documento di programmazione e la Commissione doveva essere coinvolta nella fase programmatoria, nella fase di conoscenza, nella fase in cui dare delle indicazioni per individuare quali assi finanziare e all'interno di questi individuare le azioni.
Tutto questo non è stato fatto ed il documento è arrivato quando i bandi erano già stati emessi, quindi un documento che doveva essere di programmazione è diventato un semplice strumento attuativo e non ci ha convinto, non vedo l'Assessore Bora, la giustificazione che era un semplice riallineamento temporale di questo documento rispetto ai bandi o un'armonizzazione dei tempi. Così non è stato fatto, tanto è vero che i dirigenti, mi sembra, l’hanno anche ribadito più volte da questo punto di vista.
La criticità sta proprio nella intempestività, noi oggi stiamo discutendo di questo documento quando già esistono i piani attuativi su tutto il nostro territorio.
E’ vero che rispettiamo le tempistiche della legge 14 del 2006, che imponeva il 31 maggio la rendicontazione del vecchio e lo stato di attuazione dei programmi, però non ci siamo per quanto riguarda la funzione che la Commissione avrebbe dovuto svolgere, per quanto riguarda questo tipo di discorso.
Se vogliamo entrare nel merito del documento strategico non si può non condividere il fatto che la Regione abbia puntato su quelle che io definisco le tre priorità della strategia Europa 20-20, cioè: la crescita intelligente, sostenibile e ovviamente inclusiva. Questi tipi di crescita noi li ritroviamo in questo documento strategico, solo che, ad esempio, per quanto riguarda la crescita intelligente, che è fondata soprattutto su uno sviluppo economico dell'economia basato sulla conoscenza e sull'innovazione, avremmo voluto discutere in Commissione come fare, quante risorse assegnare a questo tipo di crescita, a questo tipo di sviluppo, in che modo e vedere se le cose potevano essere condivise.
Tutto questo purtroppo non è stato possibile farlo perché il documento è arrivato dopo che i bandi erano stati emanati, quindi da questo punto di vista non siamo riusciti a capire come effettivamente questo momento strategico possa colmare quel gap che noi abbiamo molto forte negli investimenti nel settore della ricerca e sviluppo. Nelle Marche la spesa per la ricerca e lo sviluppo nella percentuale del Pil è appena dello 0,8%, quando l'obiettivo dell'Europa nel 2020 dovrà essere pari al 3% del Pil, mi sembra una cosa difficile da raggiungere, non siamo riusciti nemmeno a capire quali sono le azioni su cui puntare.
Lo stesso discorso vale per quanto riguarda la garanzia che nel 2020, almeno il 40% dei giovani di età compresa fra i 34 ed i 40 anni, sarà laureato, quando noi, in questo momento, siamo su percentuali del 22% circa.
Quali sono le azioni che questo piano strategico mette in moto per poter colmare questi gap?
Non possiamo parlare di ricerca, di sviluppo, di innovazione, di competitività delle nostre imprese se non mettiamo a disposizione delle nostre aziende le menti, non mettiamo a disposizione le intelligenze. E’ chiaro che noi vogliamo essere una società che in questo momento possiamo definire dei “saperi e sapori”, molto importante, perché puntiamo sui sapori della nostra enogastronomia, delle nostre bellezze, sui profumi dei nostri luoghi e sui saperi delle nostre intelligenze, però quali? Abbiamo un incredibile gap da colmare rispetto, ad esempio, alla Germania, ai Paesi Scandinavi, del nord, che hanno già raggiunto abbondantemente questo 40%, oppure in termini di impegno di risorse rispetto al Pil, la Germania sta oltre 2,96-3% noi siamo appena all'1,26%, le Marche allo 0,8%.
Su questo avremmo voluto discutere come programmazione all'interno della Commissione, ma non è stato possibile farlo, ecco il motivo per cui personalmente avevo votato positivamente quella risoluzione, mentre su questo documento strategico mi ero astenuto, perché l'Assessore non ci aveva convinto della bontà di questo percorso che era stato seguito, ma soprattutto noi eravamo stati tagliati fuori da questa discussione, che era poi il compito fondamentale istituzionale della Commissione.
Adesso vedremo il dibattito per capire. A parte, Presidente, che mi pare che la votazione sia separata, quindi da questo punto di vista non ho problemi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Posso fare anch'io due interventi sul documento strategico e sulla risoluzione, uno di seguito all'altro, pur distinguendo nei fatti il giudizio perché il documento strategico noi lo rigettiamo in quanto inutile.
Il Movimento 5 Stelle si esprime negativamente rispetto a questo documento strategico per la programmazione unitaria dei fondi comunitari 2014/2020, in quanto non contiene nulla di programmazione futura, consistendo in un riassunto dei contenuti dei vari fondi europei già approvati.
Il fondo europeo per lo sviluppo regionale ed il fondo sociale europeo sono stati approvati nel dicembre 2014 dalla Giunta precedente alla nostra, ed il Programma di sviluppo rurale è stato approvato in Commissione dal PD di forza e senza discussione nello stesso giorno in cui è stato presentato, nel settembre scorso. Addirittura gli unici due piani non ancora approvati, il fondo di sviluppo e coesione e il fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, non sono inclusi in questo documento.
Questo documento, che traccia la situazione ex-post di scelte strategiche effettuate dalla Giunta precedente, non condivise e discusse, risulta perciò inutile.
Entrando velocemente nel merito, il Piano è articolato in 10 obiettivi tematici, cofinanziati dalla Regione per 180 milioni, su un totale di 1.128 milioni disponibili di risorse pubbliche, che in valori percentuali suddividono le risorse disponibili come segue, occorrerebbe anche entrare nel merito di questa ripartizione:
1. ricerca e innovazione: 13%; in questo settore, i cui fondi vanno incrementati, occorre verificare l'efficacia del trasferimento alle imprese e dei risultati ottenuti nel campo della ricerca, mediante una buona gestione dei gruppi operativi del parternariato europeo per l'innovazione (Pei) in cui è inserita la Regione, e dei quali vorremmo un riscontro concreto;
2. tecnologie informatiche e comunicazione: 4%;
3. competitività delle piccole e medie imprese: 22%;
4. energia e trasporti: 9%, in questo settore occorre gestire con estrema accortezza la filiera delle biomasse e la filiera legno-energia, che vanno limitate ad impianti di piccola taglia destinati all'autoconsumo, previa attenta valutazione fatta caso per caso per evitare distorsioni e speculazioni;
5. clima e rischi: 9%;
6. ambiente e risorse: 10%, in questo settore occorre tra l'altro potenziare le azioni destinate ad un utilizzo più razionale dell'acqua nel settore agricolo e alla realizzazione di azioni per incrementare la capacità di accumulo delle acque per far fronte ai previsti periodi di siccità dovuti ai cambiamenti climatici;
7. occupazione: 17%;
8. inclusione sociale: 10%, in questi 2 settori occorre sostenere gli enti pubblici nella redazione e presentazione dei progetti integrati locali di sviluppo, i famosi Pil che stanno prendendo avvio;
9. istruzione e formazione: 3%;
10. capacità istituzione: 1%.
Il Movimento 5 Stelle vuole aprire un dibattito ed una riflessione sulle tipologie di impiego previste fino a fine legislatura per questi fondi, per verificare eventualmente di riequilibrare la distribuzione delle risorse allocate, applicando l'articolo 7 della legge regionale 14/2006.
Le somme in gioco sono ingenti, i tre fondi considerati impegnano complessivamente più di unmiliardo e stiamo constatando che al momento, metà aprile 2016, in assenza di un bilancio serio, questi sono gli unici fondi certi e disponibili che state asetticamente erogando su piani strategici definiti dalla Giunta precedente; questo aspetto potrebbe dimostrare da un lato la vostra incapacità progettuale o dall'altro la piena condivisione programmatica in continuità con i vostri predecessori, è ora di aprire un dibattito sull'utilizzo di questi fondi.
Inoltre il Movimento 5 Stelle richiede di avviare tempestivamente il percorso per la redazione dei nuovi piani, come indicato dall'articolo 6 della legge regionale 14/2006 per definire la strategia che la Regione dovrebbe individuare in campo europeo, che ormai è necessaria.
Infine, aspettiamo con grande interesse la proposta di legge comunitaria regionale, di cui all'articolo 3 della legge regionale 14/2006, prevista entro il prossimo 31 maggio, per fare il punto della situazione circa la conformità normativa regionale rispetto a quella europea, evidenziando le infrazioni a cui purtroppo è sottoposta la nostra Regione per una gestione che non sempre riteniamo condivisibile.
Per quanto riguarda il documento strategico, che è un riassunto e non un intento di azioni future, c'è una bocciatura, è un documento che redatto in questo momento è completamente inutile.
Viceversa per la redazione della risoluzione, che abbiamo discusso in Commissione, dove vengono evidenziate le lacune di questi piani ed abbiamo trovato l'accordo per trovare qualcosa di buono per il futuro.
La risoluzione evidenzia la grande mancanza di una seria analisi dei risultati ottenuti al termine del periodo di erogazione dei fondi europei, perciò il Movimento 5 Stelle chiede con forza l'acquisizione delle informazioni contenute all'interno dei punti del dispositivo della risoluzione.
In Commissione abbiamo discusso ed infine concordato, soprattutto sul punto del dispositivo che recita: "Avviare una analisi per la predisposizione di un intervento sperimentale - progetto pilota - finalizzato a promuovere forme di reddito minimo garantito a fronte di percorsi formativi di qualificazione, riqualificazione professionale o prestazioni di attività lavorative in favore della collettività". Qui ho presentato un emendamento dicendo che l'intervento sperimentale pilota deve essere proposto alla Giunta partendo dalla Commissione, per farci parte attiva, spero che possa essere condiviso.
Questa sorta di piano di reinserimento attivo nel mondo del lavoro, che si sposa sostanzialmente al famoso reddito di cittadinanza, che il Movimento 5 Stelle propone e richiede da anni, è presente in varie forme in 26 Paesi europei su 28, con la sola eccezione di Italia e Grecia; registriamo con piacere, che le buone idee che il Movimento 5 Stelle promuove, piano piano inducono una seria riflessione anche all'interno dei partiti, provocandone la convergenza ed l’adozione.
Le varie tipologie applicate nei diversi Stati presentano generalmente i seguenti parametri per potervi accedere: residenza e cittadinanza nello Stato, mancanza di occupazione, invalidità o disabilità, nessuna proprietà di un immobile, reddito economico sotto la soglia di povertà, attiva ricerca di un lavoro, partecipazione a forme di formazione professionale.
Secondo la proposta del Movimento 5 Stelle ben 5 milioni di cittadini italiani potrebbero accedere al reddito di cittadinanza, cioè coloro che non hanno alcun reddito o hanno redditi molto bassi: famiglie in momentanea difficoltà, disoccupati in cerca di lavoro, giovani in cerca di lavoro, pensionati con pensione minima, chiunque improvvisamente perda il lavoro e si trovi in difficoltà.
Il sistema del reddito di cittadinanza rilancia la domanda interna, investe sui centri per l'impiego disinnescando le agenzie interinali, restituisce dignità ai cittadini, rimette la famiglia al centro della visione politica cercando di dare a tutti la possibilità di progettare o riprogettarsi un futuro.
Tale strumento non è esclusivamente assistenziale in quanto per conservarlo occorre:
- iscriversi presso i centri per l'impiego e rendersi subito disponibili a lavorare;
- iniziare un percorso di ricerca del lavoro dimostrando la reale volontà di trovarlo;
- offrire la propria disponibilità per progetti comunali utili alla collettività, sono 8 ore settimanali nella nostra proposta;
- frequentare percorsi per la qualifica o la riqualificazione professionale;
- effettuare ricerca attiva del lavoro per almeno 2 ore al giorno;
- comunicare tempestivamente qualsiasi variazione del reddito;
- accettare uno dei primi tre lavori che verranno offerti.
Questo strumento prevede anche incentivi per le aziende che assumono coloro che usufruiscono del reddito di cittadinanza.
Sollecitiamo quindi la richiesta di impegno verso la Giunta per la predisposizione di questo intervento sperimentale - progetto pilota - dei cui positivi risultati il Movimento 5 Stelle è sicuro e sul quale si impegnerà affinché diventi velocemente un provvedimento definitivo, completo e stabile.
Sulla risoluzione siamo pienamente convergenti, è il primo gradino di un'intera scala che vogliamo scalare.

PRESIDENTE. Chi vuole intervenire si prenoti.
Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Quest'argomento che stiamo discutendo credo che sia una cosa molto importante per 2 motivi. Primo, purtroppo, Presidente Ceriscioli, c'è una continuità nella prosecuzione dei bandi che viene dalla precedente legislatura, di questo lei se ne deve far carico, bisogna che l'Aula e le Commissioni riprendano immediatamente in mano questa programmazione, che è legata al vecchio e non crea il nuovo. E’ legata al vecchio perché continua ad essere funzionale ai soliti noti.
Quando lei si è insediato in questa Aula fece la scommessa sull'occupazione, con questi bandi, signor Presidente, siamo all'anno 0. O questi bandi si riprendono in mano, nel più breve tempo possibile, per portare quelle correzioni necessarie affinché quello che lei disse …, io la sfidai con i numeri e lei disse che se in questi 5 anni non avesse creato 20.000 posti di lavoro con i fondi europei - non saranno 20.000 saranno 15.000, sarà un numero di nuovi posti per l'occupazione - se da quei fondi non avesse creato queste condizioni - credo che sui fondi regionali non ci siano soldi - se non avesse sfruttato bene i fondi europei, … allora addio!
Questo è il problema di fondo, perché questi progetti contengono queste cose, non possiamo accettare quello che afferma l'Assessore in Commissione quando dice che ci sono i riallineamenti, no, non ci possono essere i riallineamenti, Presidente, qui c'è da modificare completamente l'impostazione perché se non si modifica ci saranno forti difficoltà, come lei benissimo sa.
Su questo come minoranza abbiamo espresso una considerazione ed una valutazione negativa perché ancora non vediamo all'orizzonte la possibilità di poter incidere sulla modifica di questi percorsi, quando vedremo che lei proporrà o gli uffici proporranno …, credo che molte cose, Presidente, nascano dagli uffici perché è più facile, di questo non me ne vogliano, però i dati di fatto sono questi, i dirigenti o i funzionari di questa Regione copiano le cose passate per rimetterle a nuovo.
Vediamo che c'è un continuo proliferare di queste proposte che nascono dal vecchio, addirittura elaborati dal vecchio che vengono presentati per nuovi, credo che questo gruppo dirigente, quest'esecutivo debba assolutamente tenere in considerazione questa cosa.
E’ chiaro che, come ha detto il Consigliere Fabbri, si vedono leggeri cambiamenti, ma noi non possiamo essere soddisfatti, Presidente, e non siamo soddisfatti di questo cambiamento anche perché è quasi un anno ormai che siamo insediati, siamo ai 300 giorni Presidente, all'inizio lei parlò di 100 e poi di 300 giorni, ma i 300 giorni non hanno portato un cambiamento, anzi; anche qui, dentro quest'Aula, lei fece una scommessa, per esempio, sul settore della sanità e disse: “Io faccio il nodo ed ad aprile vedremo le liste d'attesa”, sono peggio di quando lei è entrato.
Queste sono le cose, allora Presidente o modifica questa impostazione o la fa modificare, altrimenti è chiaro che le opposizione saranno sempre all'erta e sempre attente perché le cose non cambiano. Naturalmente su questo piano non possiamo che esprimere un giudizio negativo, perché contiene il vecchio, va avanti il vecchio, e su questa strada noi non possiamo assolutamente stare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Intervengo anche per presentare, così risparmiamo tempo, un ordine del giorno con il quale intendo recuperare due emendamenti che per mia deficienza non ho presentato, anche se li avevo scritti tempo fa, ma ho perso il passaggio decisivo, mi inserisco rapidamente nella discussione in corso.
La prima cosa, a me sembra che questo avvenga sull'ormai costante riconsiderazione dei fondi europei. Confesso che nella legislatura precedente soprattutto il Programma di sviluppo rurale ed i fondi sociali europei sono stati fatti un po' in fretta e all'ultimo minuto, io sono stato relatore di maggioranza per il fondo di sviluppo europeo. Ha ragione il Consigliere Zaffiri, per il passato siamo stati veramente poco attenti, non c'è stato il tempo, Presidente Ceriscioli, quindi quello che stiamo recuperando o possiamo recuperare è tutto di buono in termini di condivisione.
Mi sembra che questo non sia il primo atto che ripassa all'attenzione del Consiglio, certo le singole misure, gli aggiustamenti che si stanno facendo ora, sono tutti recuperi che gli Assessori stanno facendo raccogliendo tante indicazioni che arrivano. Non mi sembra che ci siano, da questo punto di vista, chiusura ed errori tecnici, Assessore Casini, anche se ci siamo scordati di qualche categoria. La materia è vasta, semmai potremmo porre in Europa, Presidente Ceriscioli, un altro problema, in quanto queste cose potrebbero diventare sempre più ingestibili, non si può gestire un documento di 400/500 pagine, è impossibile, effettivamente può esserci molto di ricopiato e di talmente tecnico che per qualsiasi Consigliere, anche il più attento, anche il più disoccupato, diventa difficile entrare nello specifico e capirci qualcosa.
Detto questo il mio ordine del giorno non ha, chiaramente, nessun valore cogente, doveva essere dentro la risoluzione, è una semplice raccomandazione che faccio alla Giunta, che so già largamente condivisa e credo che il testo sarà condiviso da tutti in Aula, su questo ragionamento che riguarda il sociale e riguarda l'inclusione sociale, i servizi sociali e l'inclusione sociale.
Il Consigliere Fabbri ha fatto un lungo ragionamento sul reddito di cittadinanza, la stessa cosa in parte l'ha fatta il Consigliere Busilacchi, ritengo, per quel poco che ho visto in questi ultimi 10/12 anni, perché ormai sono più di 10 anni che se ne parla, che queste cose non le possiamo fare con i contributi straordinari, come questo che dobbiamo considerare a tutti gli effetti un contributo straordinario, né con i contributi ordinari che non ci sono più.
La scelta strategica, secondo me, riguarda l'elemento fiscale. Noi dobbiamo spostarci dall'ottica di uno Stato Robin Hood, che prima toglie a tutti, non solo ai ricchi, anzi purtroppo più ai poveri, quelli a reddito fisso, a reddito sicuro, e sono i medio bassi, e poi ridistribuisce agli stessi soggetti.
L'altra cosa da definire è proprio il soggetto, a me il discorso del reddito di cittadinanza che non tiene conto del fatto che questo reddito può essere dato a singole persone che fanno parte di un nucleo familiare, è il caso del famoso bonus di 300 euro, che arriva indistintamente all'interno di una famiglia …. Ad esempio mia moglie potrebbe essere titolare, e lo è, di quel tipo di provvedimento, quel tipo di provvedimento che dovrebbe essere concepito non in capo alla persona, ma in capo alla famiglia, dove oggettivamente i costi vengono affrontati. Uno può dire: “Nella mia famiglia io e mia moglie abbiamo conti correnti separati”, ho capito, ma stai sempre lì, hai scelto di essere residente, quindi, al di là di quelli che sono i vincoli parentali, affettivi, uno può essere sposato, unito, separato in casa, ma sta di fatto che tu hai un unico riscaldamento, un unico affitto, un unico mutuo, un’unica acqua ed elettricità. Gestisci queste cose insieme e non hai il peso ed il costo di una persona che vive da sola o che vive in quello stesso appartamento non in 2 o in 3, ma in 10.
Di fronte a questo tipo di cose credo che il punto nodale sia il nucleo, oso chiamarlo familiare, con questo spero di non offendere nessuno perché ancora è un termine presente nella Costituzione, sia il nucleo residente. A suo tempo, con la Giunta precedente ci siamo attestati di fronte ad un piccolo problema sulla definizione del nucleo, su quello di famiglia anagrafica, che è un concetto addirittura introdotto da un Governo Andreotti, quindi insospettabile, la famiglia anagrafica può essere di 3 parenti, 2 cugini e uno zio, 5 frati; 8 carabinieri che stanno insieme formano una famiglia anagrafica. Questa famiglia anagrafica esiste, c'è per legge e potrebbe essere in riferimento a quel tipo di reddito.
L'ordine del giorno che propongo recita, lo avete già ricevuto, “relativamente all'inclusione sociale un'attenzione particolare alle famiglie a basso reddito soprattutto se con minori - da 2 in su è già un numero significativo - a carico e/o con componenti disabili e a prevedere relativamente ai servizi sociali - e qui si parla anche di imprese - maggiori investimenti a favore di quelle imprese familiari alle quali partecipano tutti o gran parte dei componenti di una sola famiglia”.
Ho voluto recuperare, Presidente, questo aspetto che poi è tipico, non so percentualmente, che, ricordo, che una volta era più del 30% delle imprese di questa Regione, probabilmente sono anche diminuite, ma sono quell'ossatura che si è salvata perché l'impresa familiare normalmente artigiana, coltivatrice diretta o commerciante, non fallisce mai perché la famiglia non fallisce, anche se il reddito dei singoli componenti di quell'impresa è ridotto ai minimi termini, perché comunque la mandano avanti, diverse sono le regole che toccano un'impresa giuridicamente costituita, ma non può esserci questa forma di solidarietà e di assistenza portata all'infinito.
Recuperare queste due dimensioni, per quanto riguarda l'inclusione sociale, un'attenzione particolare alle famiglie a basso reddito e numerose, e dall'altra parte i servizi sociali e gli investimenti a favore delle imprese, in modo particolare a favore delle imprese familiari alle quali – ho voluto dare un criterio - partecipano tutti o gran parte dei componenti di una sola famiglia, quindi una vera e propria impresa familiare che è stata per tanti anni, ed in parte ancora lo è, l'ossatura produttiva delle Marche.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di ordine del giorno 20/1 a firma dei Consiglieri Marconi, Rapa, in relazione al documento strategico di cui abbiamo parlato adesso.
Ha la parola, per dichiarazione di voto sulla proposta di ordine del giorno, il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Non stiamo parlando di politiche sociali, stiamo parlando di come utilizzare il fondo sociale europeo per l'inclusione sociale e per il sostegno al reddito (…) Lo so che lei Consigliere Marconi ha capito, però ci sono dei parametri particolari, delle azioni particolari all'interno degli assi che non fanno riferimento a queste cose, l'ordine del giorno lo approviamo, ma non c'entra assolutamente nulla.
Quando noi abbiamo parlato in Commissione con il Consigliere Fabbri del reddito di cittadinanza, che abbiamo un po' modificato, l'abbiamo chiamato “forme di reddito minimo garantito a fronte di percorsi formativi di riqualificazione professionale, prestazione di attività lavorative a favore della collettività”, sarebbero le liste di mobilità, i lavori socialmente utili, che poi non possono essere finanziati con l'Fse, quindi noi parliamo di Fse, di finanziamenti europei,ma attenti, perché magari escono dei messaggi che non c'entrano nulla, dico bene Assessore Cesetti? Perché il fondo sociale europeo va utilizzato per forme di sostegno al reddito nell'ambito degli assi e delle azioni che sono previste dalla politica comunitaria.

(interrompe il Consigliere Marconi)

Piero CELANI. No, il fondo sociale europeo parla di forme di sostegno, la parola “poveri” non esiste, anche perché il problema poveri è difficile quantificarlo in Europa, parla soltanto di forme di sostegno al reddito, parla di inclusione sociale e di sostegno al reddito per le classi disagiate, che sono l'handicap e le persone espulse dal mercato del lavoro. Di questo parla il fondo sociale europeo.
Ripeto, l'ordine del giorno va bene, ma scritto in questo modo fa riferimento a certe politiche di carattere sociale - le famiglie a basso reddito, eccetera, non c'entrano nulla – e quando usciranno i bandi purtroppo questi parametri non si potranno tenere in conto, lo dico per esperienza, dopodiché possiamo trovare il meccanismo, il sistema, possiamo trovare tante cose da inventarci magari sul fondo sociale europeo o forzando la mano, però di fatto noi possiamo fare soltanto dei percorsi formativi, assicurando a quelle persone che vogliono partecipare a quei percorsi formativi, un reddito che è la famosa “borsa lavoro”, vero Presidente, a cui tutti sono attaccati.

PRESIDENTE. Proposta di ordine del giorno 20/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 12. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Relazione n. 5
della II Commissione assembleare permanente
“Stato di attuazione dei programmi cofinanziati con risorse europee e Documento strategico regionale per la programmazione unitaria dei fondi comunitari 2014-2020 (Proposta di atto amministrativo n. 12/16)
(Votazione)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento Ris16/1 a firma del Consigliere Fabbri, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Piergiorgio FABBRI. L’ho illustrato prima sulla risoluzione quando abbiamo parlato del terzo punto, di questo famoso progetto pilota su proposta della Commissione competente da mandare in Giunta, per essere proattivi come Commissione, questo è un po' il concetto.

PRESIDENTE. Emendamento Ris16/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Risoluzione n. 16/16, così come emendata, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 101
ad iniziativa dei Consiglieri Maggi, Zura Puntaroni, Leonardi, Pergolesi, Zaffiri, Giorgini, Malaigia, Fabbri
“Sfiducia verso l'Assessore alla sanità per aver accettato contributi elettorali provenienti da parte di privati operanti nel settore sanitario”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 101 dei Consiglieri Maggi, Zura Puntaroni, Leonardi, Pergolesi, Zaffiri, Giorgini, Malaigia, Fabbri.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. La presente mozione di sfiducia è stata presentata in quanto nel documento di dichiarazione delle spese sostenute e delle obbligazioni assunte per la propaganda elettorale del Presidente Luca Ceriscioli, relative alle scorse elezioni regionali, a cui si rinvia per opportuni riferimenti specifici al documento pubblico, risultano numerosi contributi ricevuti da aziende private operanti nel campo sanitario, in particolare i contributi riconducibili a società operanti nel settore sanitario, nel settore della progettazione e realizzazione di strutture sanitarie ed ammontano complessivamente a quasi la metà dell'intero importo delle spese sostenute.
Il Presidente della Giunta Ceriscioli ha avvocato a sè anche l'incarico di Assessore alla sanità.
Sulla stampa sono stati pubblicati alcuni articoli contenenti affermazioni del Presidente in favore della sfera della sanità privata.
Il Movimento 5 Stelle ritiene che l'aver ricevuto una percentuale così elevata di contributi elettorali provenienti da società gravitanti nell'ambito sanitario e della progettazione e costruzione di strutture sanitarie e contemporaneamente ricoprire l'incarico di Assessore alla sanità, in un contesto in cui si dibatte sull'opportunità o meno di incrementare il peso della sanità privata a scapito di quella pubblica, di realizzare alcune strutture sanitarie nuove, come gli ospedali unici, possa prefigurare un conflitto di interessi tali da offuscare, agli occhi dei cittadini, la figura doverosamente super partes ed indipendente dell'Assessore rispetto agli operatori del settore sanitario.
Riteniamo inoltre che la figura dell'Assessore alla sanità non debba essere rappresentata da una persona che abbia ricevuto personalmente l'appoggio economico da parte di società operanti a titolo diretto ed indiretto nel settore sanitario.
Ricordiamo infine che per un ventennio il centro-sinistra si è scagliato contro il centro-destra per i conflitti d'interesse del Presidente di Forza Italia, senza peraltro produrre una seria normativa sulla problematica.
La mozione sfiducia l'Assessore alla sanità, chiedendo l'impegno della Giunta ad individuare immediatamente l'Assessore alla sanità in una figura che non abbia ricevuto contributi elettorali da privati che operi a qualsiasi titolo diretto ed indiretto nel settore sanitario.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Intanto mi stupisco, conoscendolo, del Consigliere Fabbri, con cui ho occasione di condividere un lavoro in Commissione e di cui apprezzo le capacità, lo definisco infatti la colomba dei 5 Stelle, perché il Consigliere Fabbri approfondisce, è pacato, talvolta si sente quasi in difficoltà a voltare, come lui stesso dice, visto che i Consiglieri del Movimento 5 Stelle registrano ciò che fanno in Commissione; sono contento di dire in pubblico che talvolta il Consigliere Fabbri quasi si vergogna di doversi astenere o votare contro degli atti che lui condivide e dice: “Voi sapete abbiamo il problema, abbiamo i nostri grillini, i nostri forum e se io votassi a favore mi si scaglierebbero contro”, quindi anche se una cosa è giusta vota contro.
Questa è la verità sui nostri colleghi del Movimento 5 Stelle.
Ho evitato di intervenire, ad esempio, prima, ne avrei avuto titolo e ragione per fatto personale in seguito all'intervento molto brutto della Consigliera Pergolesi, ma evito di rimpallare interventi, di fare un ping pong perché credo che sia giusto che i cittadini tramite lo streeming vedano la pochezza degli argomenti di chi, quando non ha argomenti, anziché proporre delle soluzioni per migliorare la vita dei cittadini stessi, dei nostri concittadini marchigiani, si arrampica sugli specchi o deve farsi notare con atti come quello di oggi, che è un atto che non ha alcun fondamento. Ce lo possiamo dire, è un atto insussistente da tutti i punti di vista.
Voglio dire che stiamo parlando di finanziamenti complessivi per 40.000 euro per la campagna di un Presidente di una Regione, quelli che sono sotto la vostra lente, tra l'altro ovviamente tutti finanziamenti registrati, pubblici, previsti dalla legge, riguardano 12 finanziamenti per un valore complessivo di 16.000 euro. Di questo stiamo parlando.
La vostra ipotesi è che, rispetto ad una serie finanziamenti di questo genere, di valore irrisorio, previsti dalla legge, debitamente documentati, essi possano influire sulla attività di guida di una Regione tale da costituire un conflitto di interessi.
Mi limito a questo, è talmente lapalissiana l'insussistenza di questa richiesta che non la commento, però colgo l'occasione per far emergere, cari colleghi, alcune contraddizioni politiche.
Questa è una mozione politica, allora vorrei far notare alcune contraddizioni: voi insieme ad altri avete portato avanti una battaglia per eliminare il finanziamento pubblico ai partiti, ergo l'effetto è che i privati sono l'unica modalità con cui si possano finanziare le campagne elettorali e con cui si possano finanziare le attività dei partiti, a meno dei contributi volontari degli eletti. Quindi non ho ben capito di cosa stiamo parlando! Questa è la prima cosa. Voi siete guidati, il vostro Movimento è guidato politicamente da un'azienda privata dalla quale prendete gli ordini, ricordo a tutti, era sulla Stampa di ieri, che la neocandidata grillina al Comune di Roma è andata a prendere le indicazioni dal figlio di Casaleggio …, anche su questo, pace all'anima sua, che alla guida di un movimento politico ci sia la successione dinastica è certamente avanzamento e frutto di una politica del futuro.
Credo che dovreste riflettere su questo, lei prima Consigliere Maggi ha citato l'esempio virtuoso del Comune di Livorno, è di qualche ora fa la notizia che l'Assessore grillino al bilancio del Comune di Livorno è indagato per questioni relative ai rifiuti. quindi dopo Pomezia e Quarto. In quei pochi Comuni che amministrate non solo producete dei danni sul piano politico, ma non mi pare che produciate una classe dirigente all'altezza di amministrare ed evidentemente nemmeno tanto pulita. Che da questo pulpito arrivi un'accusa legata ad una possibile ipotesi, rispetto alla quale, per una cosa prevista dalla legge e debitamente rendicontata e legata ad una cifra irrisoria - tra l'altro ribadisco unico strumento oggi per finanziare campagne elettorali in seguito alla legge attualmente in vigore – ci possa essere una commistione, ci possa essere un conflitto di interessi, una iniziativa che metta in pericolo la buona condotta a favore del vantaggio del bene pubblico, è una ipotesi ridicola, insussistente, per cui credo che avreste fatto più bella figura a stare zitti.
Capisco che non avete altri argomenti perché sulla sanità finora sono state prodotte due cose: la richiesta di un referendum, che non ha dato alcun esito, ed oggi un atto insussistente di cui io fossi in voi un pochino mi vergognerei, che non produrrà alcun esito. Queste sono le pagine concrete che costruite per il bene dei marchigiani. Complimenti!

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Come troppa importanza, sono in difficoltà.
Consigliere Busilacchi è partito bene, ma è finito male. Quando discutiamo in Commissione entriamo nel merito, io, lei e gli altri, qualche volta ci scontriamo animatamente ed il Consigliere Traversini che è un calmo certe volte dice: “Consigliere Fabbri stia tranquillo, che cosa ha oggi?”. Alla fine discutiamo dei problemi tecnici veri e gli emendamenti vengono fuori condivisi perché entriamo nel tecnico delle questioni.
Io non ho nessuna difficoltà personale in Commissione a votare qualsiasi cosa a favore o ad astenermi in Commissione, il mio voto è sempre stato chiaro e motivato. Detto questo chiudiamo la parentesi sul fatto personale.
Dico: se non può argomentare sulla mozione di sfiducia, va a tirare in ballo il finanziamento pubblico ai partiti allora possiamo prendere soldi da un privato chicchessia?
La cifra irrisoria sono 16.000/20.000 euro su 44.000 sono quasi la metà, io ho speso 1.400 euro per dirne una. Prendiamo gli ordini da chi? Dal figlio di Casaleggio? Ho scritto una volta allo Stato e non mi ha risposto, per dirne una, però voglio dire siamo nel pieno solco del Movimento e agiamo su questa cosa qua.
Rendiamoci conto che il cittadino vede gli ospedali dell'entroterra svuotati, vede le liste di attesa lunghissime, poi telefona al privato e riceve la prestazione dopo quarantott'ore, sapendo questa cosa, rispetto all'Assessore alla sanità pubblica che ha preso il 50% circa di fondi da entità che operano nella sanità privata, due domande...? L'opportunità politica di questa figura è sollevata da questa mozione, ma si sarebbe tutti più tranquilli sapendo che è super partes, per cui il concetto è così chiaro, è così intuitivo che non ha bisogno di tante altre divagazioni. Dopodiché noi, come Movimento 5 Stelle, con i cittadini, gli attivisti, i portavoce a qualsiasi livello, i parlamentari, gli europarlamentari siamo strettissimamente collegati e portiamo avanti il nostro progetto, il nostro programma a tutti i livelli, tentando di coordinarci sempre meglio perché lo scambio di informazioni, di condivisione degli obiettivi sta migliorando sensibilmente, anche perché siamo sempre di più ad essere attivi all'interno delle istituzioni.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Il Presidente è di tutti, in modo particolare della maggioranza, non solo del PD, quindi intervengo volentieri su questo argomento per motivare, se volete, anche in modo diverso rispetto a quello che ha fatto il Consigliere Busilacchi.
Respingo una mozione che ritengo estremamente seria e inviterei i colleghi del PD a riflettere su questa mozione. Quello che viene proposto non è un attacco, entra in una logica che è quella di chi crede che le istituzioni possano essere governate o non governate e chi le rappresenta possa essere attaccato o non attaccato, quindi sostenuto sulla base delle opportunità, delle intuizioni, delle deduzioni.
Questo strumento, purtroppo insisto, questa attività didattico pedagogica - caro Consigliere Giorgini, visto che sono quello che non capisce, devo continuare a ripetere, vi sfinirò l'esistenza finché resterò in quest'Aula, forse fra un anno o meno saremo costretti ad andarcene, qualcuno non tutti - questo modo di operare è tipico di chi non ama la democrazia, ma ama le dittature: i fascisti e i comunisti ai quali vi associo regolarmente perché la mentalità è quella. Si è detto ‘il mite Consigliere Fabbri’, mite nei toni e mite anche nelle parole che ha espresso, ma per niente nei contenuti, avendo rappresentato in questo caso il suo intero gruppo e spiego perché. Se rispetto a quello che voi denunciate ci fossero dei fatti, che adesso qui vi sfido a tirare fuori, sarei stato il primo, caro Presidente Ceriscioli, a lasciare questa maggioranza, ma il sospetto è la cosa più odiosa, più intollerabile, più cretina, che si possa mettere in campo.
Chiedo formalmente se esistono atti che, non idee, non opinioni espresse, perché sulle opinioni viva Dio …, qui noi operiamo attraverso gli atti. Il Presidente Ceriscioli non ha avocato a sé, ma non ha ceduto ad altri la delega della sanità, questa sarebbe la procedura amministrativa - pare che l'ha presa a qualcuno, ce l'aveva Moreno Pieroni ed a Moreno Pieroni è stata tolta. Tutte le deleghe sono in mano al Presidente il quale le ha distribuite secondo un criterio che lui ha ritenuto utile e produttivo e che nessuno è tenuto a sindacare – abbia operato, lui, la Giunta, o la Commissione, o il Consiglio - mi interrogo pure io perché sto nella Commissione sanità - in modo tale da favorire in qualche maniera i privati in questa direzione.
Ricordo solo un atto che se non sbaglio è stato votato da tutti in Commissione con il quale abbiamo riequilibrato il rapporto dei posti letto per acuti da ieri ad oggi; questo atto è stato presentato da un dirigente, neanche dall'Assessore, il quale in premessa ha confessato: “Quello che era stato fatto nella precedente legislatura a danno di alcune strutture private era esagerato”, 37% di posti letti tagliati nel campo della sanità privata, parliamo di posti letti per acuti e noi li abbiamo riportati al 25%. Sono andato a guardare se queste strutture erano fra quelle che in qualche maniera hanno finanziato il Presidente, non ci sono, sono 3 strutture, quasi tutte, se non sbaglio, concentrate nell'Area vasta 5 alle quali è stato consentito, con qualche posto letto in più, di mantenersi in esistenza, c'è n’è pure una in crisi, Assessore Casini, della zona di San Benedetto che non so se riusciremo a mantenerla. Oggettivamente l'Area vasta 5 è quella più scoperta, perché, lo dico da maceratese, ha subìto i maggiori tagli e sono rimasti soltanto gli ospedali più grossi, non ha l'articolazione sul territorio.
Queste tre cliniche che sotto ai 60 posti letto sarebbero scomparse, sono state mantenute e rimesse dentro i 60 posti letto, non capisco come era stato fatto il precedente provvedimento, considerando un atto di giustizia quello che è stato fatto ad oggi. Non è una cosa che è stata fatta sotto banco, è venuta in Commissione, viva Dio, l'abbiamo vista tutti! C'era qualcuno che – direttamente col computer - se voleva poteva scrivere in rete quello che stavamo facendo, perché questo accade in Commissione da noi, non so nelle altre, quindi la massima trasparenza.
Se tutto questo non c'è, come non mi risulta che ci sia, è veramente grave, non ridicolo, che si prenda a spunto un argomento di questo genere per dire, dopo neanche un anno - se fossero passati 2 anni, 2 anni e mezzo, si poteva anche affermare - che mancano gli atti, che il Presidente è disattento, invece io penso che dedichi a questa attività un tempo esagerato perché su questa è pressato e su questa, giustamente, caro Presidente, ci si gioca la poltrona in quanto oggi la sanità è, lo dico come battuta, l'80% del bilancio regionale e sappiamo quanto lo Stato ci sta sopra su questo.
Un Governo ed uno Stato che presi complessivamente non mi sembra che ci amino molto, referendum o non referendum, la dichiarazione che sentiamo è che come Regione siamo un po' sotto osservazione, quindi io condivido questa scelta che il Presidente ha fatto relativamente alle deleghe, gli do piena fiducia per quello che sta facendo fino ad oggi e, come ho già detto in altre occasioni, non mi si venga a raccontare che sulla sanità non c'è trasparenza, semmai, cari colleghi del PD, ne lamento una eccessiva in termini di condivisione, nel senso che troppo spesso andiamo ad affrontare provvedimenti senza quella rete che ci salverebbe da improvvisazioni. C'è questo clima bello, effervescente, all'interno del quale si discute di tutto, in Commissione, rispetto a tante piccole cose, insisto nel dirlo, siamo arrivati a dire: l'ambulanza lì, il 118 là, 5 cateteri in più qua, 8 di meno di la, si parla finalmente di bilancio e di scelte strategiche fondamentali del quale poi ognuno si assumerà la responsabilità. L’abbiamo detto Presidente Volpini? Di fronte al bilancio nessuno può fare il primo della classe perché deve dire chiaramente: “Mettiti nei panni dell'Assessore”. Questa è una vera e seria operazione da fare da parte delle minoranze, mettersi dalla parte della Giunta, come fanno in tutti i Paesi civili d'Europa, dove chi fa una critica fa anche una proposta e dice come può essere fatta: “Secondo me nella sanità si stanno spendendo troppi soldi per i medici di medicina generale”, ammazziamo un centinaio di medici e tiriamo fuori i soldi per i medici di un altro settore.
Questo è un modo serio di procedere, altrimenti siamo sulle fantasie e per quanto riguarda quest'atto, ripeto, credo che non sia stato una caduta di stile, un incidente di percorso, ma sia perfettamente in linea con la mentalità che contraddistingue il Movimento 5 Stelle.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Casini.

Anna CASINI. Se non fosse grave, come ha detto prima il Consigliere Marconi, troverei questa mozione veramente ridicola, perché basata su presupposti che non hanno alcun fondamento normativo, legislativo. Basata, come spesso accade nelle vostre critiche …, ricordo per esempio l'Autorità portuale di sistema, io subii un attacco perché sui giornali e in una slide presentata in un convegno veniva dichiarato che la Regione Marche sarebbe stata con il porto di Ancona inglobata con Ravenna. In realtà tutto questo, come io dicevo e come diceva il Presidente Ceriscioli, non è stato. Ad esempio quando si parla di Anas ci si riferisce ad un post del Presidente della Provincia di Pesaro che è uscito su facebook, quindi non è che si parli di atti o di delibere.
Nel caso di specie stiamo mettendo in dubbio, non tanto perché non è da mettere in dubbio, l'onestà intellettuale del Presidente o l'onestà del Presidente, non solo intellettuale, ma l'onestà della Corte d'Appello perché, come sapete, come avete fatto anche voi, come abbiamo fatto tutti noi che sediamo in quest'Aula, il controllo sugli atti e su queste questioni viene fatto dalla Corte d'Appello. Probabilmente voi mettete in discussione questo!
La cifra non è il 50%, la matematica non è un'opinione, tra l'altro, non è il 50%, ma una cifra inferiore e dividendo 16.000 euro per 12 soggetti, viene una cifra pari a 1.333,33 periodico. Per questa cifra il Presidente, il nostro Presidente, non l'Assessore alla sanità, il nostro Presidente della Regione Marche sarebbe stato condizionato ad operare a vantaggio dei privati? Allora adesso voi ci portate qui degli atti numero e data in cui sono stati emessi, che il Presidente ha emesso, che qualcuno ha emesso, nei quali si dimostra quello che lei ha detto, cioè la signora che va dal privato perché dopo un atto del Presidente non ha trovato la possibilità di avere una prestazione sanitaria pubblica. Adesso voi ci portate gli atti nei quali è scritto questo, perché è ora di finirsela di parlare di pregiudizi, noi siamo in un Consiglio regionale, il Presidente è il Presidente della Regione Marche, anzi il Governatore, come dovremmo dire, ed è ridicolo che si vengano a dire queste sciocchezze.
Il conflitto di interessi, e qui dentro di avvocati ce ne stanno tanti, deve essere dimostrato, quindi quando parlate di conflitto di interesse dovete sapere di cosa state parlando, perché le persone non si possono coprire di vergogna o si possono accusare di cose inesistenti utilizzando vocaboli offensivi.
Un'altra cosa, studiate un po' di più perché non è un compito della Giunta individuare un nuovo Assessore, è un compito del Presidente, quindi quando scrivete gli atti, visto che le norme le conoscete evidentemente poco, perché parlate più che altro di fantasie giornalistiche, scriveteli bene perché sedete in un Consiglio regionale dove siete portati a legiferare, quindi dovreste capire quello che fate, sia dal punto di vista etico che dal punto di vista normativo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Per prima cosa devo rispondere al Consigliere Busilacchi che dice cose fortemente fuorvianti, per non dire altro. Mi trattengo perché a Livorno sono indagati tutti gli uomini del PD, quello del Movimento 5 Stelle è un atto dovuto, dal 2012 al 2016 c’era una Giunta PD, non era una Giunta del Movimento 5 Stelle, questo per chiarire, caro Consigliere Busilacchi. Adesso capisco perché è rimasto quello che è, credo che il suo limite sia proprio questo, (…) lei è un capogruppo, poteva essere qualcosa di più, evidentemente ha dei limiti, chi vuol capire capisca quello che voglio dire, perché l'avviso di garanzia che è stato mandato è un atto dovuto, ma gli indagati sono tutti del PD, se vuole glieli leggo (…) No, non mi innervosisco!
A me non piace questo livello, non mi piace chi racconta panzane, no, non mi piace proprio questo livello, non è la politica che voglio fare però ho dovuto risponderle.
Il concetto che noi vogliamo esprimere non è limitato al fatto che il Presidente ha preso lecitamente, perché la legge lo permette, dei finanziamenti, è permesso dalla legge, quindi noi non stiamo dicendo che il Presidente ha preso dei soldi illecitamente. Chi l'ha detto questo? Nessuno! Quello che noi contestiamo è il fatto che questi soldi sono arrivati …, vi faccio solo due esempi, ma basta aprire i giornali, non è che lo diciamo noi, due aziende sarebbero controllate da una società che è gestita e controllata da De Benedetti, di cosa stiamo parlando? Noi non imputiamo al Presidente il fatto che abbia ricevuto dei soldi, ma da chi li ha ricevuti, questo è importante chiarire.
Ognuno risponde poi delle proprie azioni, ognuno ha una propria coscienza e risponde di quello che fa, per cui noi abbiamo fatto questo, siamo all'opposizione e abbiamo il dovere di farlo, se non l'avessimo fatto saremmo stati dei pessimi oppositori. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Vorrei esprimere una considerazione, Presidente, non entro nel merito dei finanziamenti, é ovvio che la questione è lecita, non dobbiamo neanche dire meno male, il problema sta in termini diversi, sta, secondo me e secondo noi nell’opportunità politica. Questo è il problema: l'opportunità politica, no nei confronti di quest'Aula, ma nei confronti della comunità marchigiana, anche perché se nella comunità marchigiana sono uscite determinate notizie, non sono uscite per colpa dell'Aula. Naturalmente il cittadino che si serve della sanità pubblica …, cosa succede oggi? Presidente, c'era un fiocco, tra l'altro lei in quest'Aula si era impegnato a scioglierlo nel mese di aprile, ma mi pare che è sempre più annodato, ed è quello delle liste d'attesa.
Sulle liste d'attesa, ci sono più cittadini che chiedono delle prestazioni e, come lei sa meglio di me, le prenotazioni nel settore pubblico scivolano al 2017, e la stessa persona, che nemmeno si sdoppia, comunica che quello stesso esame pagando potrà essere fatto dopo 15 giorni.
Io le chiedo - credo che lei sia sensibile sotto l'aspetto della politica - l'opportunità politica in riferimento ai cittadini che hanno appreso queste notizie dalla stampa e che debbono servirsi di una struttura privata. Credo che più di una persona abbia riflettuto su questo.
Le chiediamo per questo passaggio, per questa breve considerazione, in riferimento all'opportunità politica, che lei lasci questo ruolo, ma lo lasci quando …, in quest’Aula non facciamo il doppio nodo su quella scommessa che lei fece qui dentro, nemmeno mezzo nodo, ma le comunico che quelle cose stanno peggiorando. Probabilmente i tecnici glielo hanno già detto, per informare la comunità occorre un sistema informatico, perché le persone che prenotano un'ecografia al 2017 voglio vedere o capire se per quell’appuntamento la lista d'attesa è diminuita. Lo strumento per verificare queste cose, lei lo sa, probabilmente i tecnici glielo hanno comunicato, è un sistema informatico che una persona media, così mi hanno riferito, anzi con una formazione professionale informatica di alto livello, non riuscirebbe a tirare fuori un ragno dal buco perché questo sistema è assolutamente inopportuno, va corretta l'impostazione. Oggi ho visto il direttore e gli ho detto: “Guarda che questa cosa non va bene”, mi ha risposto che ancora non l'ha affrontata, però se lei, Presidente, vuole sciogliere questo nodo e non farne un altro, per risolvere il problema delle liste d’attesta, come si dice in dialetto, si deve mettere di “buzzo” buono, con l'aspetto, che ho detto prima, dell'inopportunità politica per quanto riguarda il ruolo che in questo momento ricopre.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Ho ascoltato ed ho cercato di capire il senso di questa mozione, ma sono convinto, dagli interventi fatti dai Consiglieri Fabbri e Zaffiri, che hanno presentato questa mozione che, al di là delle parole, neanche loro, veramente, credono che questa sia una mozione seria da presentare ad un'Assemblea regionale come questa.
Sono convinto che neanche voi ci credete perché questa mozione serve a parlare alla pancia del vostro elettorato, alle sollecitazioni, giusto per dire: “Noi ci siamo, noi abbiamo presentato questa mozione”, perché altra cosa è, Consigliere Zaffiri, collegare a questa mozione una serie di riflessioni che ci stanno dal punto di vista della politica amministrativa della sanità.
La scorrettezza, secondo me, sta in questo: voi partite da alcune valutazioni che nulla hanno a che fare e, credo che lo sappiate anche voi, che sono demagogiche e strumentali al vostro elettorato.
Sono convinto che i vari Consiglieri sono consapevoli che questa mozione non ha nessun significato, né politico, né amministrativo e sicuramente non è una mozione costruttiva che tende a risolvere i problemi della sanità.
Se avete una coscienza e un'onestà intellettuale, lo dico con grande chiarezza, questa mozione dovreste ritirarla perché voi tutti sapete che non ha nulla a che fare con la dignità delle persone, senza parlare del Presidente, ma in generale, e cerca soltanto di screditare le figure istituzionali di questa Regione.
Ripeto: se avete ancora un minimo di onestà intellettuale e politica dovreste ritirare questa mozione perché non ha nulla a che fare con la nostra realtà. 1.000 euro, ma di cosa parliamo? Una cifra di quel genere può incidere nella politica del Presidente di una Regione dal punto di vista sanitario? Poi il Consigliere Zaffiri incastra questa sua proposta: “Il Presidente deve tener conto delle liste d'attesa”, certo che ne tiene conto, certo che questo Consiglio ne tiene conto, tutti sappiano che il problema delle liste d'attesa, lo stiamo affrontando da cinque mesi, non si risolve in cinque mesi, perché è un tema che da decenni stiamo portando avanti e che bypassa anche la volontà della stessa Regione perché in quanto in questa tematica si incastra anche la questione dell'ordine dei medici, occorre quindi impostarle tutte. Certo, la Regione Marche si sta impegnando da questo punto di vista, però nulla ha a che fare con questa assurda mozione che una parte dell'opposizione ha presentato in quest'Aula. Io sono convinto che non ha senso, non trovo nemmeno le parole per dire e per provare a giustificare all'esterno questa vostra presa di posizione così assurda.
Dico che se da parte vostra, lo ripeto per la terza volta, c'è un minimo di onestà intellettuale in questa vostra presenza in quest'Aula, a mio avviso, dovreste ritirare questa mozione, perché altri sono i temi su cui dobbiamo confrontarci anche con una dialettica diversa, ma sicuramente non c'è nessuna posizione che può venire incontro alla vostra assurda presentazione di una mozione che nulla ha a che fare con il sistema sanitario.
Non volevo nemmeno intervenire, però ascoltando gli interventi di alcuni Consiglieri m sono detto: “Non è possibile che Consiglieri che ricoprono una carica così importante a livello regionale, eletti dai cittadini, con l'opportunità di poter legiferare, si abbassino a presentare una mozione di questo genere e di questo tono”.
Credo che dopo le dichiarazioni di voto, dovreste fare una riflessione prima di chiedere un voto su questa mozione.

PRESIDENTE. Conclusa la discussione, si aprono le dichiarazioni di voto. Ho tre iscritti a parlare, vi chiedo, come da Regolamento, di intervenire al massimo per cinque minuti.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Cari colleghi, credo che abbiate perso, stando dentro il ‘palazzo’ il contatto con la realtà, il vostro stato di privilegio che dura da troppo tempo vi impedisce di capire che cosa pensa la gente al di fuori di questo palazzo e di quest'Aula.
Sono uscite sulla stampa le notizie dei finanziamenti della campagna elettorale del Presidente e se voi domandaste a 10 persone che passano qui fuori cosa ne pensano, sentirete che le vostre intimidazioni sono completamente fuori luogo e queste intimidazioni io le respingo con forza, assolutamente.
Le intimidazioni arrivano dall'accusa, addirittura, di essere vicini al totalitarismo comunista e fascista, arrivano dalla prova concreta che ci chiede l'Assessore sulle dichiarazioni fatte, perdono completamente di stile e di eleganza nelle dichiarazioni del Consigliere Busilacchi che viene fuori con Casaleggio e con la Raggi che va da Casaleggio, io, che sono una persona di diverso spessore, non ho citato il compagno della Ministra Guidi o il Sindaco vicino a Potenza che pigliava i soldi dalla Total. Ragazzi, veramente su questo livello?
Noi cosa abbiamo fatto? Abbiamo interpretato, quello che voi forse non interpretate più, cioè la coscienza della gente nei confronti della politica. D'altra parte è evidente che non la rappresentate più, è tangibile, parlo al Consigliere Busilacchi che è di Ancona, il PD di Ancona aveva 4.000 iscritti, non ne ha più nemmeno 400 e alle riunioni pubbliche partecipano 10 persone.
Questo è il contatto che avete con la gente, questo è il feeling che avete con la gente, e nel momento in cui esce sulla stampa che il Presidente ha preso finanziamenti da gruppi vicini alla sanità, la gente si domanda: perché? Perché non li ha rifiutati? Perché è diventato Assessore alla sanità? Secondo me è una questione di diversa interpretazione della trasparenza tra noi e voi. Si tratta di questo! Noi non stiamo accusando il Presidente di aver fatto chissà che, noi diciamo, e lo ha detto anche il Consigliere Zaffiri, che ci sembra eleganza ed opportunità politica, che a questo punto è una valutazione personale del Presidente, non mescolare il finanziamento che viene da società che hanno interessi nella sanità con l'Assessore alla sanità.
Vi sembra una cosa talmente fuori dal mondo? Se vi sembra talmente fuori dal mondo voi con i cittadini non ci avete più niente a che fare, avete perso il contatto con la gente, perché è questo che pensa la gente. Voi in che mondo vivete? Nel vostro mondo ovattato della politica ricco ed opulento? Nel vostro mondo dove ci sono solo gli interessi degli amici degli amici e non gli interessi della gente? Per questo noi non ritiriamo nulla e votiamo a favore di questa mozione, signori.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. In parte l'Assessore Pieroni mi ha rubato l'intervento perché anch'io volevo chiedere a qualcuno dei firmatari almeno di ritirare la propria firma da una mozione, veramente incomprensibile nella forma e nella sostanza.
Avrei fatto questo e lo faccio ancora perché non riesco a capire, veramente mi sfugge, come persone perbene, perché siete persone perbene, possano piegare la loro coscienza e anche la loro intelligenza al servizio di un mero e bieco calcolo politico, di opportunità politica.
A me questo veramente sfugge, tra l'altro con l'obiettivo di arrecare sempre discredito alle istituzioni, perché vedete qui non stiamo parlando dell'Assessore alla sanità, ma anche sotto questo aspetto, lo voglio dire, come si fa? Noi dobbiamo anche autoregolarci in quest'Aula, tra l’altro abbiamo degli uffici che sono veramente delle eccellenze però, lo diceva l'Assessore Casini, come si può esprimere la sfiducia all'Assessore alla sanità, qui c'è il Presidente, non c'è l'Assessore alla sanità, il Presidente che esercita una delega propria, una competenza propria, come si fa ad impegnare una Giunta ad individuare che cosa, se è una prerogativa del Presidente? Un Presidente che è stato scelto, possiamo dirlo, con un plebiscito da parte dei cittadini marchigiani, si, caro Consigliere Zura Puntaroni, perché se confrontiamo l'elezione particolare, regionale, con quelle di altre regioni, dobbiamo concludere in questa direzione.
Questo è un fatto che riguarda anche voi, che riguarda anche il metodo, che riguarda quest'Aula perché quando noi consentiamo questo dibattito, che credetemi non è come dite voi, non appassiona nessuno, perché io non so in quale mondo vivete, io confesso non ho facebook, non ho tweetter, non accendo neanche il computer e ne sono orgoglioso, l'ho chiuso all'indomani della campagna elettorale, però non è quello il mondo dove si vive la politica, ma è in mezzo alla gente, in mezzo alle persone, va bene? E’ negli ospedali, è in mezzo alla società, e non è come dite voi, perché io in quella società ci vivo, ci sto tutti giorni quando non sono qua, e parlo con migliaia di persone, mai nessuno mi ha detto o si è fatto avanti uno che mi abbia sottolineato questa cosa, che voi avete trasformato in mozione, e mi abbia detto: “Ma il Presidente della Regione si è fatto finanziare da società private della sanità?” A me non l’ha detto mai nessuno, e incontro migliaia di persone e lo dico pubblicamente.
Non è come dite voi, non è così, perché non è così? Perché la gente o il popolo, i cittadini, come voi li chiamate, capiscono perfettamente che c'è un Presidente della Regione che è una persona perbene, che ha scelto di comportarsi da persona perbene anche sotto il profilo formale.
Lo diceva il Consigliere Zaffiri, la questione è lecita, ci mancherebbe altro, ma allora la pubblicità del finanziamento non è essa stessa la garanzia dell'assenza di qualsiasi ipotetico conflitto? Non è quella pubblicità che ci mette al riparo preventivamente da eventuali conflitti? Se io intendo o voglio favorire qualcuno, è di tutta evidenza si direbbe, non vi è chi non veda come non possa capire e comprendere che non si fa finanziare una campagna elettorale, quella è la garanzia e quello è anche nello spirito della legge, e questo lo capisce chiunque, è questo che dovete spiegare.
C'è un punto però, l’ho detto quando ancora della mozione non si discuteva, in un'Assemblea pubblica parlando di sanità, evidenziavo gli straordinari risultati conseguiti in questa delega strategica sotto il profilo degli investimenti sanitari ed il coraggio e la determinazione di aver attuato riforme imposte dalla legge nazionale e da disposizioni regionali, ripeto, coraggio e determinazione, che nessuno prima aveva mai avuto e dicevo in quell'occasione, lo ripeto qui, in tempi non sospetti, che se questo è stato possibile, è stata la conseguenza del coraggio del Presidente di tenere su di sé la responsabilità di questa importante funzione e di questa fondamentale delega, perché quando ci sono state tensioni, e ci sono state, se ci fosse stato un Assessore probabilmente sarebbe saltato perché non avrebbe resistito all'impatto, alla forza, non avrebbe avuto magari l'autorevolezza che viene conferita dall'autorità che solo un Presidente di Regione può avere.
In quell'occasione pubblicamente ho ringraziato, ripeto in tempi non sospetti, questa assunzione di responsabilità e lo faccio anche oggi qui, in questo caso da Consigliere regionale, lo faccio anche qui in quest'Aula, ringrazio il Presidente Ceriscioli di questo atto di coraggio e di questa sua diretta assunzione di responsabilità e, se mi è consentito, lo ringrazio anche per l'assoluta trasparenza del suo operato politico oltre che amministrativo, per questo, ripeto, credo che questa mozione probabilmente a lungo andare arrecherà un danno a chi l'ha presentata.
Sarebbe un gesto leale nei confronti delle istituzioni, che tutti noi rappresentiamo, da parte vostra ritirare la firma da questa mozione, anche questo sarebbe un atto di coraggio che qualche volta bisognerebbe fare.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Grazie Presidente. Per rispondere all'Assessore, noi siamo dei nobili che abbiamo la possibilità di legiferare, è una cosa eccezionale, eclatante, piacevole, siamo divinità, poi in realtà io possibilità di legiferare non ce l'ho perché noi siamo quattro gatti ed in questi 4 anni non avremo mai la possibilità di legiferare quello che ci sta a cuore. In teoria si, in pratica non ce l'abbiamo, quindi che fai? Alla fine ti attacchi a quello che puoi fare.
Ma perché vi preoccupate di farla ritirare? Io prima per esempio su una cosa che mi interessava ci ho messo la faccia, sono stato anche crudo, se domani mettono sui giornali che il Consigliere Zura Puntaroni ha votato perché vengano tolti fondi ai disabili, io me lo tengo, ho le spalle larghe e come le ho larghe io, mi avrebbe fatto piacere che le avesse avute larghe anche qualcun altro perché quando poi ti confronti con gente che ha le spalle larghe, ragioni meglio, puoi fare certe cose, mentre se le spalle le hai piccole le cose le fai male.
Se proprio vogliamo fare una cosa carina e pratica, questa mi è nata a braccio, è mia personale, perché qui la cosa è stata firmata da diversi, poi si frantuma, si riorganizza, si spande, siamo tutti delle menti libere, io più di tutti, perché lì non transigo, scambiamo il ritiro con una cosa sul cementificio. Scusi, facciamo una cosa più carina, se questa qui vi pesa tanto, se fossi stato lì io, non mi avrebbe toccato un dente, sarei stato arrogante ed odioso, ma a voi pesa perché le spalle non sono così larghe, scambiamola con una cosa importantissima per la Regione: la questione del cementificio, facciamo così? Voto di scambio? Chiamatelo come vi pare, perché io purtroppo non ho la possibilità di legiferare.
La storia del cementificio a me pesa perché ha pesato sulla mia famiglia. Io in 6/7 mesi avevo raccolto una votazione all'unanimità, poi è stato ribaltato tutto quanto, mi ha pesato, è stato uno scandalo, una vergogna, ve l'ho detto a chiare lettere quanto mi aveva pesato quella cosa. Quindi a me questa del Presidente …, capito? Scambiamola allora, facciamo questa cosa! Se vi pesa, se no …
Per rispondere all'Assessore Cesetti: “La questione è lecita, i cittadini non ci hanno detto nulla”, se è lecita e i cittadini non vi hanno detto nulla del finanziamento o quello che le pare, perché vi preoccupate tanto di eliminare questo nostro documento?
La mia proposta personale è di (…), ma no! Io vivo di emozioni fortissime, non si preoccupi per me, scambiamola con qualcosa di concreto, siccome noi in realtà non possiamo legiferare, a volte dobbiamo giocare come quando si gioca sul biliardo, se una pallina la tiri bene, fa tanti rimbalzi e magari riesci con una mossa diabolica a portare a casa un risultato.
A me personalmente interessa portare a casa un risultato su una questione che è devastante. Capito? Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Mi sento di intervenire per fare una dichiarazione di voto in merito ad un atto che di per sé ha un suo valore specifico molto rilevante, seppure nelle motivazioni non mi sembra proprio, nel senso che l'iter logico che ha ispirato questa mozione di sfiducia nei confronti dell'Assessore alla sanità - diciamolo francamente, nei confronti del nostro Presidente, del Presidente di questa Assemblea, perché non possiamo disgiungere queste due figure - è contraddittorio, perché è animato dalla cultura del sospetto che mina, inquina, muove tutto il ragionamento. Si dice: questione di opportunità politica, è lecito aver preso questi finanziamenti, però dietro c'è un sospetto che non si vuole ammettere e che mina tutto il ragionamento. Quale motivazione, se non fosse il sospetto ad avere la meglio su tutto questo ragionamento, per poter sostenere una mozione di sfiducia? La garanzia, ex se, è quella per la quale viene data una pubblicità per legge e questi atti pubblici vengono presentati alla Corte d'Appello, come tutti noi abbiamo fatto.
Questo di per sé è una garanzia in toto di tutta la questione, allora perché cercare una motivazione per sostenere una mozione di sfiducia che, ripeto, concretamente è un atto di una certa gravità, se non fondarla su una cultura del sospetto? Questo è il vero vulnus di questo ragionamento.
Io non vi invito certamente a ritirarla, però dal mio punto di vista invito, chiunque possa apprezzare il mio intervento, a votare contro questa mozione di sfiducia e ridare una grande fiducia, che mai è venuta meno, al nostro Presidente per quello che lo attende.
Auspichiamo e vogliamo infondere un’ulteriore azione di coraggio in attesa delle grandi sfide che attendono quest'Assemblea legislativa, anziché perdersi perché questa giornata è stata per buona parte dedicata ad argomenti basati sulla cultura del sospetto, tipo questa mozione di sfiducia e, per agganciarmi vado anche alla contraddizione che sta in questi termini, la proposta di legge n. 20, che dal vostro punto di vista non è stata approvata perché non rientrava in un concetto più ampio che invece con la 22 volevate superare, ma anche quella si collocava sulla stessa linea, questo per dire e toccare il tema delle contraddizioni dei termini.
Un'ultima parola sulla questione dell'originalità del legame con i cittadini, lei Consigliere Maggi fa sempre riferimento a noi del PD, come se fossimo sempre lontani dal contesto, non abbiamo e non possiamo vantare il legame con i cittadini, ma guardi, Consigliere Maggi, questa originalità e questa primogenitura non credo sia una vostra esclusiva perché se andiamo a guardare i numeri anche a noi forse qualcuno più di voi ci ha dato e ci ha investito di questo rapporto e la vera questione è come portare avanti questo rapporto e se, guardandoci ogni mattina allo specchio, siamo in grado di poter confermare questa fiducia che quanto meno è pari alla stessa che il vostro elettorato ha dato a voi, non è che a noi ce l'ha data i marziani, ce l'ha data la stessa gente forse, senza forse, perché i numeri sono questi, in maggior numero rispetto a voi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Sarò telegrafico. Credo che occorra riprendere un percorso di rispetto e di fiducia all'interno delle istituzioni, ne abbiamo necessità e bisogno altrimenti, così come nella vita, come nelle professioni, se non si ha nell'interlocutore rispetto e fiducia si fa fatica a dialogare.
Mi sono trovato spesso in forte contraddizione con il Presidente delegato alla sanità, perché questo discorso di Presidente e Assessore alla sanità non mi piace proprio, il Presidente è il Presidente con delega alla sanità, perché, Assessore, mi sembra una contraddizione brutta. Il Presidente è il Presidente, non è l’Assessore. Non abbiamo condiviso, abbiamo polemizzato, però ritengo che è scevro da qualsiasi condizionamento e credo che l'abbia anche dimostrato. Questo lo dico non certamente per piaggeria, lo dico per cultura personale perché non mi ascrivo tra tutti coloro che si nutrono della cultura del sospetto, non mi ascrivo nemmeno tra coloro che si annoverano in quella bruttissima cultura del “non poteva non sapere”.
Io milito in un partito, in una formazione politica che su questi aspetti ha condotto anche grandi battaglie, persone che hanno subìto questa cultura in modo molto pesante e poi tutto è andato a finire a “tarallucci e vino”, soltanto per dare in pasto all'opinione pubblica.
Per cui invito ad aprire un dibattito sulle cose concrete, lasciamo stare queste cose, parliamo di sanità, parliamo di deleghe che ha il nostro Presidente, sugli atti che fa e quant'altro.
Ripeto, da parte mia non ascrivendomi a questa cultura sono convinto che dobbiamo lavorare con altri metodi, dobbiamo rispettarci e dobbiamo credere sempre, fino a prova contraria, fino a fatti acclarati, che il nostro interlocutore sia onesto intellettualmente, onesto a tutto tondo e che sia scevro .., perché se nella politica vediamo il nostro dirimpettaio come qualcuno che sta lì pronto “a farci lo sgambetto” in virtù di accordi fatti in sacrestia sarebbe la fine e qui staremo a perdere tempo. Abbiamo iniziato stamattina alle 10,00, ma alla fine cosa siamo stati a fare se dietro il volto del nostro Presidente, dell'Assessore Cesetti o della Consigliera accanto c'è questa cultura? Non ha senso, ognuno di noi ha una professione, grazie a Dio, e starebbe a fare altre cose.
Voterò contro questa mozione di sfiducia al Presidente con delega alla sanità.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rapa.

Boris RAPA. Grazie Presidente. Anch'io voterò contro questa mozione che ritengo abbastanza strumentale.
Penso che il Presidente abbia dimostrato e stia dimostrando il suo grande impegno nel cercare di dare risposte in un settore che è quello della sanità, un settore molto importante e rilevante per l'intera comunità marchigiana.
Mi allaccio anche al discorso che ha fatto il Consigliere Celani, bisogna eliminare, in questi momenti, ogni clima di sospetto perché bisogna costruire un percorso che sia il più condiviso e soprattutto costruttivo possibile perché noi siamo qui in un'Aula e rappresentiamo le istituzioni.
Per cui il discorso, secondo me, è questo, il Presidente sta dando segnali, a mio avviso, positivi, va sostenuto e una mozione del genere non la ritengo per nulla appropriata.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Voterò anch'io contro questa mozione perché non è insita in me la cultura del sospetto, anzi quando ho appreso della presentazione della mozione di sfiducia verso l'Assessore alla sanità credevo che ci fossero delle motivazioni serie, vado a leggere “per i contributi ricevuti in campagna elettorale”, non sono finanziamenti, sono contributi, e questo è grave, perché sono contributi dichiarati alla Corte d'Appello.
Non so se voi sapete che cos'è la Corte d'Appello? La Corte d'Appello è un organo di controllo per quanto riguarda la pubblica amministrazione.
Noi che cosa facciamo? Dichiariamo quello che abbiamo ricevuto in campagna elettorale, lo dichiariamo, è come quando facciamo la dichiarazione dei redditi con cui dichiariamo quanto denunciamo, le spese mediche e quant'altro e poi c'è il controllo, parlo a livello privato, dell'Agenzia delle Entrate che può controllare e si presentano i documenti.
Qui è la stessa cosa, sono stati presentati contributi ricevuti in campagna elettorale, però non c'è la cifra, allora Consigliere Fabbri io le ho chiesto “Ma quant'è il valore?” 100 mila euro, 200 mila euro, le cifre quali sono? Non le ho neanche chieste perché non mi interessano minimamente, non mi passa per l'anticamera del cervello andare a vedere quanto è stato dichiarato da ognuno di noi, dal Presidente, ma vado a vedere e vedo 16 mila euro su un totale di 44, che non è la metà, è poco più di un terzo.
Con questa mozione voi avete legittimato l'attività del Presidente, perché significa che non avete altre critiche da fare. Visto e considerato che a novembre e dicembre c’è stato tutto quel caos sulla sanità con la chiusura dei punti nascita, mi chiedo: perché la mozione non l'avete fatta in quel momento? Significa che voi non avete altro argomento e purtroppo il Movimento 5 Stelle, mi dispiace dirlo, non me ne vogliate, è questo, la critica e il resto non c'è nulla. Di costruttivo cosa c'è? Nulla!
Voi dite che siete liberi di votare quello che è giusto o quello che non è giusto, ma questa mozione secondo voi è giusta? Secondo voi fare un atto sui contributi ricevuti in campagna elettorale è giusto? Dov’è poi la connessione tra attività privata? Come ha detto l'Assessore Casini: ci sono atti in cui si favoriscono le aziende private? Ne avete citato una, la conosco molto bene, ci sono medici che lavorano lì, (…) Consigliere Giorgini lasci stare, non c'è nessuna connessione, 1.300 euro, tra l'altro non saranno tutti e 1.300, può darsi che siano 1.000 o 900 …, ma lasciamo stare.
Voterò contro questa mozione e mi auguro che la prossima volta pensiate veramente a cosa presentate. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Presidente, ha ricevuto la solidarietà quasi unanime anche dalla minoranza, io dichiaro subito che mi asterrò da questa votazione, non l'ho firmata, non l'ho firmata per un motivo ben preciso, perché se questa mozione di sfiducia fosse stata una critica, diciamo, a quello che è il mandato elettorale, sul non rispetto del programma, allora ci avrei pensato sinceramente e dico che ci avrei pensato, perché una mozione di sfiducia è un atto gravissimo e per togliere alle Marche il Governo e quindi il proprio Presidente ai marchigiani, bisogna che ci siano dei fatti gravi, gravissimi, oggettivi, attestati.
Qui stiamo parlando del fatto che il Presidente ha preso finanziamenti a norma di legge, mi sembra una cosa ridicola, quindi non condivido l'accusa, critico fortemente …, non è che premio l'azione del Governo sia chiaro, io sto all'opposizione e sinceramente su alcune azioni - vedrà quante gliene dirò, fra 5 minuti, Presidente, sull'inceneritore - non la risparmierò. Su alcune azioni sono critico, ma non posso certo appoggiare una mozione di sfiducia basata sulla legalità di un atto che il Presidente in trasparenza ha compiuto.
Mi sembra veramente pretestuosa e faziosa per cui il mio voto sarà di astensione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Minardi.

Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Non volevo intervenire su questa mozione, però dopo alcuni interventi ho deciso di farlo, perché ho sentito delle cose che non possono essere tollerate in un'Aula in cui si fa politica.
Non si può continuare ad ingenerare la cultura del sospetto, basta! Non si può continuare ad alimentare la demagogia, la pancia della gente, che è tipico di chi sta continuamente sui social network, che fa politica sui social network e magari prende ordini attraverso i social network.
La politica è un'altra cosa! La politica è metterci la faccia, la politica è candidarsi alle elezioni, essere o non essere eletti e se eletti assumersi la responsabilità di governare, perché anche chi fa la minoranza e presenta una mozione di sfiducia ha il dovere di dare risposte ai cittadini e non è un modo di dare risposte ai cittadini presentare mozioni di sfiducia come questa, e dirò il perché.
E’ facile fare dello scandalismo, fare demagogia, alimentare la cultura del sospetto, ma la cultura del sospetto su che cosa? Sul fatto che il Presidente avrebbe preso, in modo trasparente e dichiarato alla Corte d'Appello, non dal vicino di casa, alla Corte d'Appello, quello che aveva avuto per la sua campagna elettorale? 16.000 euro da 12 ditte, come ha detto la Vicepresidente Casini, 1.333,33 periodico e possiamo pensare di immaginare che una qualche ditta, una qualche impresa, per aver dato 1.300 euro possa avere dei vantaggi e che il Presidente si senta condizionato a dare dei vantaggi a qualcuno per 1.300 euro.
Posso capire se il Presidente Ceriscioli avesse dichiarato: ho avuto dalla ditta Pinco Pallino 1 milione di euro, avrei detto: “Oh, è una bella cifra!” ma 1.333 euro!
Voi secondo me non conoscete il Presidente Ceriscioli, non conoscete il rigore di questa persona che ha governato in modo intelligente e concreto la città di Pesaro e che oggi governa la Regione Marche. Non conoscete il suo rigore e la sua sobrietà.
Il Presidente Ceriscioli viene in Regione con il treno tutti i giorni, non ha fatto la marchetta la prima settimana per far uscire la foto sul giornale, il Presidente Ceriscioli, lo vedo - quando accompagno mia figlia che prende il treno a Pesaro per andare a Bologna - la mattina alle 7,59 prendere il treno alla stazione di Pesaro insieme ad altri colleghi di questo Consiglio regionale. Di questo stiamo parlando e vogliamo alimentare il sospetto, dobbiamo fare demagogie per grattare la pancia della gente?
Caro Consigliere Maggi avete detto che abbiamo perso il contatto con la realtà, io vorrei ricordarvi che un anno fa, esattamente 11 mesi fa e 10 giorni, il Presidente Ceriscioli è stato eletto Presidente della Regione Marche con 251 mila voti, quando magari la sua lista ne ha presi 133.000, in democrazia vince chi prende più voti, il Presidente Ceriscioli si è candidato, ha vinto le elezioni e se volete presentare le mozione di sfiducia lasciate perdere queste cose, presentatele sul merito delle questioni. C'è qualcosa che non va bene sul tema della sanità, del mondo delle imprese, del sociale? Misuratelo su questo, non sul rigore, sulla moralità e sull'onestà intellettuale di questa persona, perché lo conosciamo bene, io lo conosco bene, anche se non sono stato in Giunta con lui, ma ho visto il modo in cui ha governato la città di Pesaro e nel modo in cui sta governando, da matematico, anche la Regione, perché anche la matematica ha una logica nel momento in cui si governa, si dicono delle cose e si è conseguenti, perché la matematica è una consequenzialità e l'approccio matematico del Presidente Ceriscioli è un approccio talmente rigoroso che sfido chiunque ad essere alla pari. Il Presidente Ceriscioli dice una cosa e ne è conseguente, misuratelo sui fatti, presentate le mozioni di sfiducia, misuriamoci sul perché non va bene una cosa piuttosto che un'altra, misuriamoci su questo, ma non sulla trasparenza.
Si fa la battaglia contro il finanziamento pubblico dei partiti dopodiché c'è una legge che prevede che si possono prendere finanziamenti da ditte o da persone private purché vengano dichiarati, questo dice la legge, e si fa della demagogia e si fa dello scandalismo su questo?
Io questo, credetemi colleghi, lo considero inaccettabile, misuratelo sui fatti, tant'è che, nel merito proprio della questione della sanità, il Presidente Ceriscioli come primo impegno da Governatore e da Assessore alla sanità si è occupato di tre progetti straordinari: il finanziamento dell'ospedale di Fermo, il finanziamento per terminare i lavori al Salesi e un progetto importante che deve andare avanti che è quello della costruzione dell'ospedale di Marche Nord su cui i suoi colleghi, caro Consigliere Maggi, nella nostra provincia, stanno facendo, mi perdoni Presidente, un casino. Vogliamo migliorare la sanità delle Marche o vogliamo continuare ad avere la mobilità passiva verso alcune cliniche private dell'Emilia Romagna, verso Bologna o verso Milano? Vogliamo potenziare la sanità di questa regione? Vogliamo potenziare il polo nord della Regione dal punto di vista sanitario o vogliamo continuare ad avere una mobilità passiva che costa effettivamente tanto alle tasche dei cittadini?
Su questo misuriamo il Presidente e su questo misuriamo la Giunta ed è per questo che in modo orgoglioso voterò no a questa mozione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Non vorrei passare dalla sfiducia alla santificazione, entrambe le cose mi sembrano esagerate.
E' esagerata la dichiarazione di sfiducia sulle dichiarazioni dei contributi elettorali, è esagerata la santificazione, siamo persone che viviamo in questo mondo.
Ho alcune riflessioni che vorrei dare, pensavo di astenermi per un fatto di stile, invece penso che voterò contro ed allora devo motivare.
Mi sono detto mentre ascoltavo il dibattito che ci sono realtà enormi nelle Marche che si occupano di tutta la parte riabilitativa, penso che una in’impresa riceva dalla Regione, ma non da oggi, dai secoli dei secoli, decine e decine di milioni di euro, questa azienda avrà la legittima aspirazione a crescere, a fare investimenti come ha sempre fatto, se ha dato un contributo - non so se lo ha dato solo a me o anche ad altri, veramente, di preciso non sapevo nemmeno chi avesse dato un contributo alla mia campagna - e se ogni atto che può vedere la crescita della presenza in termini di investimento, di capacità, di ruolo in questa Regione è collegato al contributo elettorale, dovremmo suggerire a tutti quanti di non dare contributi elettorali, perché con il contributo elettorale diventerebbe automatico il fatto che rimani come sei o al massimo vai un po' indietro, così ci difendiamo. Stiamo arrivando alla cancellazione, prima volevamo cancellare i finanziamenti ai gruppi, poi le indennità, il contributo pubblico ai partiti, cancelliamo anche il contributo elettorale, mi sembra un atteggiamento esagerato.
Questo è l'elemento che mi sembra corretto respingere, perché la costruzione mediatica rispetto alla realtà è molto diversa, cioè dire: “Abbiamo trovato dai giornali le cifre”, ma sono pubbliche, disponibili a tutti, cosa avete trovato? Erano già lì, erano disponibili, non avete trovato nulla. Cosa sono? Sono dichiarazioni che si fanno obbligatoriamente, a cosa servono? Servono per rendere trasparenti i rapporti, ma che non devono vietare poi quello che accade dopo, né in un verso né nell'altro.
L'idea che mi è venuta ascoltando il dibattito, che si dovesse cancellare anche questa opportunità, mi è sembrata una cosa esagerata.
Anche perché nei comportamenti se uno esercita al meglio la propria funzione in massima libertà, se capiterà che un soggetto finanziatore …, ripeto, vi giuro, l'elenco l'ho capito di più grazie agli articoli dei grillini che dalla mia memoria personale.
Meccanismi che sono semplici, c'è una figura che è il mandatario che cura questi aspetti, si occupa di registrare i contributi, lo fa all'interno di un quadro che poi dovrà rappresentare. Chi ha visto un euro dei soldi dati al Presidente? Anche nell'immaginario collettivo ascoltando il dibattito “Ha ricevuto ...” no, io non ho ricevuto niente, niente è passato da queste mani e per queste tasche, ha ricevuto il mandatario che li ha utilizzati con il compito di registrare gli atti e mandarli avanti.
C'è una costruzione immaginaria e gigantesca di un fatto assolutamente limitato, vi dicevo che non è giusto togliere questa libertà, non è giusto non permettere ad una azienda di dare un contributo che nelle intenzioni noi possiamo immaginare di tutto e di più, ma per quanto mi riguarda chi decide di dare un contributo, rispetto ad un percorso elettorale, lo fa all'interno di quel quadro di regole, volendo sostenere il percorso di chi poi porterà avanti la sua strada in piena autonomia, in piena intelligenza e piena libertà.
Sul versante più politico il lavoro che stiamo facendo, sul tema delle assunzioni nel pubblico, sul tema degli investimenti infrastrutturali, sui meccanismi incentivanti che vogliamo mettere dentro la sanità pubblica per rafforzarla, dentro l'abbattimento delle liste d'attesa, sulla presa in carico che è una azione grossissima, va tutto in una direzione molto chiara: dare il massimo di offerta di sanità pubblica al nostro territorio.
Questo non significa negare l'esistenza di una sanità privata, siamo una regione che ne ha meno in tutta Italia e quindi la spinta sul pubblico serve anche a rendere più comprensibile quando si andrà ad investire anche su una risposta privata, complementare a quella pubblica, integrata con quella pubblica, in una visione dove la sanità pubblica è l'asse portante e la sanità privata sempre più al servizio.
Voglio rappresentare un meccanismo sul quale sto lavorando e che ben fa capire. Molte realtà oggi hanno convenzioni con la sanità, ma mica da oggi, stiamo parlando della storia, con la sanità regionale privata, qual è il meccanismo con il quale vengono erogati questi servizi? I primi mesi dell'anno a seconda di quanto è questa disponibilità di convenzionamento si fanno tutte le attività, poi esiste un mese dal quale dicono: “Da questo mese non abbiamo più budget” – chi a giugno, chi a settembre, a seconda della capienza - e viene giocato completamente sganciato da quello che è il meccanismo regolatore di cui noi abbiamo bisogno per quell'abbattimento delle liste d'attesa.
Un elemento regolatore sul quale lavoreremo sarà questo. E’ un regolatore che favorisce la sanità privata? Non la favorisce e non la penalizza, ma certamente fa si che la situazione sia complementare e legata alla necessità del cittadino, che ha bisogno della prestazione, non subito, ne ha bisogno nei tempi previsti dal tipo di intervento che facciamo, può essere una settimana, un mese, un anno a seconda del tipo di prestazione, quindi, non consumiamo tutto questo in poche settimane, facendo il giorno dopo a chi ne ha bisogno fra un anno, ma lo rimoduliamo dentro un bisogno.
Queste sono le cose che si devono fare, può darsi che dentro questo meccanismo ci accorgiamo che abbiamo bisogno, una volta sanato il modo di procedere, anche di qualche ora in più e noi vogliamo avere la libertà di poter fare tutto questo seguendo necessità e bisogni dei cittadini.
Ecco perché mi sembra importante bocciare questa mozione che, partendo da un meccanismo assolutamente democratico, legittimo, vuole innescare una serie di ragionamenti che vanno a distorcere nel profondo la sua ragione d'essere, volendo a tutti i costi vedere chissà quale tipo di relazione, ingigantendo le cose, travisando, mettendo una lente distorta davanti agli occhi dei cittadini.
Mi sembra giusto bocciare questa mozione, ma non nell'interesse mio personale, altrimenti come dicevo prima, mi sarei astenuto, ma perché immagino che questo istituto sia al servizio di tutti quelli che verranno dopo di noi, negli altri enti, nelle altre realtà di fianco a noi e via dicendo e, quindi, uno possa nella piena libertà contribuire alla vita democratica stando all'interno del quadro rispetto alle regole.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 101. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Mozione n. 82
ad iniziativa del Consigliere Bisonni
“Impegno della Giunta regionale ad esprimere parere negativo in sede di Conferenza Stato-Regioni all'articolo 35 del decreto legge n. 133/2014”

Interrogazione n. 117
ad iniziativa del Consigliere Bisonni
“Accordi interregionali in tema di rifiuti”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 82 e l'interrogazione n. 117, abbinate, entrambe del Consigliere Bisonni.
Ha la parola per la risposta all'interrogazione l'Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Rispetto all'interrogazione debbo semplicemente dire che alla data del 4 febbraio non sono stati ancora sottoscritti accordi interregionali.
Alla medesima data, la mancata esigenza della realizzazione di un termovalorizzatore nelle Marche è desumibile dal vigente Piano regionale per la gestione dei rifiuti approvato il 14 aprile 2015 da quell'Aula e a quello noi facciamo riferimento.
Successivamente interverrò nel dibattito sulla mozione perché su questo argomento ho avuto più volte modo di intervenire, ma vedo che c'è ancora la necessità di ritornarci e più tardi lo farò trattando la mozione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Non sarà l'ultima volta perché la controllerò per tutto il mandato.
Prima replico alla risposta dell'Assessore e di seguito illustrerò la mozione.
In data 1 dicembre 2015 quest'Aula ha approvato una mozione all'unanimità che impegnava la Giunta, leggo testualmente, ad esprimere parere negativo in sede di Conferenza Stato-Regioni alla realizzazione nel territorio marchigiano di qualsiasi inceneritore, di qualsiasi capacità, che sia previsto in attuazione dell'articolo 35 dello “sblocca Italia”.
Questa mozione è stata approvata all'unanimità e sintetizzando impegnava il Presidente e la Giunta a dire no all'articolo 35 in sede di Conferenza Stato-Regioni. Cosa è avvenuto? E' avvenuto che per tre volte l'Assessore e il Presidente sono andati in Conferenza Stato-Regioni, perché seguo i verbali, a rispettare l'impegno preso con l'Assemblea e a dire no.
Poi il 4 febbraio 2016 improvvisamente si cambia parere, si passa dal no, al si, senza che questo sia pervenuto dall'Assemblea, l'Assemblea non le ha dato questo mandato, Presidente, l'Assemblea si era espressa in modo chiaro, univoco e inconfondibile.
Questo mandato di cambiare opinione non glielo ha conferito nessuno. Però vediamo quali sono le motivazioni. Cosa succede in questa Conferenza? Succede che si propone un emendamento, cioè si dice: “si da l'ok all'articolo 35 condizionato all'approvazione di un emendamento”, questo emendamento che ho qua, dice questo: “all'articolo 6, comma 3 dopo la lettera C si inserisce la lettera D: ad accordi interregionali volti ad ottimizzare le infrastrutture e il trattamento rifiuti urbani e assimilati”.
Che cosa significa? Significa che oltre ai criteri individuati dallo “sbocca Italia” per dire dove, quando, come e di che potenzialità devono essere individuati gli inceneritori da realizzare nelle varie regioni, c'è un criterio in più, cioè la realizzazione dell'inceneritore è subordinata anche ad accordi fra Regioni.
Che cosa prevedono questi accordi? Sostanzialmente, per stringere per far capire un po' a chi non segue la materia, significa che tramite questi accordi noi potremmo andare bruciare teoricamente, adesso spiego il perché, i nostri rifiuti in un'altra regione, faccio un esempio in Toscana.
Vediamo però se questo è stato dato - ripeto che non c'è stato nessun mandato da parte di quest'Assemblea Presidente - su qualcosa di concreto. E’ per questo che io ho fatto questa interrogazione, perché in quella data, ce l’ha appena confermato l'Assessore, lei non aveva in mano nulla, non esisteva nessun accordo interregionale e non esiste tutt'oggi nessun accordo interregionale che preveda che possiamo portare i nostri rifiuti da qualche altra parte.
E' scontato che questo avvenga? È scontato che questi accordi interregionali vengano stretti? Non è affatto scontato, perché, ad esempio, sempre in riferimento alla Toscana che dovrebbe raccogliere i nostri rifiuti, potrebbero cambiare, magari a seguito dell'opinione pubblica, dei cittadini, dei cittadini della Toscana e dei comitati ambientalisti ed anche dei vari partiti che potrebbero schierarsi e si potrebbe aprire una serie di scenari che ad oggi non ci danno l’assicurazione che questi accordi potranno essere stretti con sicurezza. Oppure semplicemente queste regioni potrebbero non avere la capienza per accogliere i nostri rifiuti, cioè se la Toscana fa un inceneritore che brucia la quantità di rifiuti che produce, non avrà la capienza magari per accogliere i nostri, quindi questi accordi interregionali non esistono, non sono affatto scontati e non è detto che si possano realizzare.
La seconda domanda di cui non ho sentito la risposta chiedeva se, sempre a quella data in cui c'è stato questo, erano state fatte delle valutazioni economiche e ambientali su quello che avrebbe comportato la realizzazione di tali accordi.
Immaginiamo questo scenario: noi portiamo i nostri rifiuti ad esempio in Toscana, in un'altra regione, scegliete voi quale, quanti camion occorreranno per trasportare questi rifiuti avanti ed indietro? Quale impatto ambientale avranno questi camion, ma soprattutto quanto ci costerà? Alla Regione Marche quanto costerà questo lavoro?
Mi piacerebbe sapere, se qualcuno qui mi sa rispondere, non vedo più il Consigliere Giacinti, se in Commissione bilancio è passata un'analisi economica che abbia valutato questi aspetti, perché per dare un si ci sarà un’analisi sotto, una valutazione economica. Chiedo all'Assessore Cesetti se sa quanto ci costerà questo lavoro. Se non lo sapete ve lo dico io fra 5 minuti, abbiate pazienza, fra 5 minuti vi dico quanto potrebbe costare.
Poi, ultimo quesito, chiedevo se c'erano dei documenti che attestassero nero su bianco, perché come dicevano i latini: verba volant scripta manent, che questi accordi avrebbero con certezza evitato l'inceneritore nelle Marche.
Ho qui il verbale della Conferenza dei servizi, di quel famoso 4 febbraio, e non c'è mezza parola che dice questo, non sta scritto da nessuna parte, non c'è nemmeno mezza parola. Tra parentesi do una notizia che mi è arrivata proprio adesso, ma spero che sia falsa, oggi alla Camera dei Deputati è stato presentato un decreto sugli inceneritori dove si prevede l'inceneritore nelle Marche, mi auguro che quello che mi hanno riferito sia falso.
Questo a dimostrare che non c'è assolutamente certezza, quindi riassumendo, cari colleghi, e concludo la replica all'interrogazione, ad oggi non esistono accordi interregionali che ci possano garantire che noi riusciremo ad evitare l'inceneritore. Non è stata fatta nessuna valutazione economica di quanto questo ci costerà, non esistono certezze di come questi accordi potranno evitare l'inceneritore. Quindi con il suo si di febbraio, caro Presidente, secondo me lei ha tradito il mandato che le aveva dato quest'Assemblea a dicembre 2015. Chiedo allora ai Consiglieri se non si sentono offesi da questo comportamento del Presidente, perché noi avevamo detto una cosa e lui è andato e ne ha fatta un'altra. Personalmente mi sento offeso. Le voglio ricordare, carissimo Presidente, che lei non è l'imperatore delle Marche, lei è il Presidente delle Marche, per cui lei ci deve rappresentare tutti, maggioranza e minoranza, per cui questo atto che lei ha fatto, dal mio punto di vista, è vergognoso, anzi invito tutti e due a chiedere scusa ai marchigiani per questo atto arbitrario che avete compiuto, perché fare l'esatto contrario di quello che dice l'Assemblea non è, ripeto, un atto da rappresentante, da Presidente, ma da piccolo imperatore.
Detto questo passo all'illustrazione della mozione.
Ho presentato questa mozione che dice sostanzialmente due cose, la prima è quella di ritornare a ribadire il nostro no in sede di Conferenza Stato-Regioni, come da mandato del dicembre 2015, anche perché se è sbagliato bruciare i rifiuti, cari Consiglieri, non è sbagliato se lo facciamo qui, e se lo facciamo in Toscana chi se ne frega. Se è sbagliato è sbagliato! Punto!
Ripeto, ad oggi non esistono accordi interregionali, il si all'inceneritore, all'articolo 35 è subordinato ad una fiducia cieca perché non ci sono atti concreti.
Voglio dare anche qualche numero, perché così cominciamo a vedere quanto ci costerà questa cosa, nel 2014, questi sono dati provenienti dalla Regione Marche, le Marche producevano 790.900 tonnellate di rifiuti di cui il 48% andava in discarica – dato 2014, dati fornitomi dalla funzionaria, si possono reperire anche nel Piano regionale, li ho controllati e sono giusti - il resto, quindi il 52%, si presume sia stato in qualche modo recuperato.
Questo significa che in discarica nel 2014 sono andate 379.632 tonnellate di rifiuti, e questo, caro Consigliere Biancani, perché ce ne ho pure per lei, non è il dato che ha portato in Commissione ambiente, perché in Commissione ambiente quando abbiamo parlato di queste cose, si è detto che l'Ispra, perché il decreto che fa il Governo si basa sui dati Ispra, ci valuta 200.000 tonnellate di rifiuti annui, noi facciamo meglio, per cui non abbiamo bisogno dell'inceneritore. No! Magari prendessimo il dato dell'Ispra, perché noi facciamo peggio di quello che dice l'Ispra, che ci attribuisce una produzione di indifferenziata di 200.000 tonnellate di rifiuti, noi in realtà, dati regionali, ne produciamo 379.632, dato 2014.
Iniziamo a fare l’ipotesi di portare questi rifiuti in Toscana o in Umbria non so, ho fatto due conti, un bilico porta 25 tonnellate, per andare in Toscana, più o meno, tra gasolio e autostrada ci costa circa 600 euro, occorreranno in un anno 15.186 bilici per portare questi rifiuti ad incenerire, sapete quando sarà il costo per le Marche? Ce lo dice il decreto, perché l'articolo 35, comma 7, dice questo: “Nel caso in cui gli impianti di recupero energetico smaltiscano rifiuti urbani provenienti da altre regioni i gestori degli impianti sono tenuti a versare alla Regione un contributo determinato nella misura massima di 20 euro per tonnellata di rifiuto urbano indifferenziato di provenienza extra regionale”. Sapete che significa? Che per 15.186 bilici, ossia 379.632 tonnellate di rifiuti, nel caso decidessimo - attenzione qui devo fare un distinguo - di portarle tutte a bruciare, perché non farà così e adesso ci arrivo, il costo per le Marche sarà: udite, udite, di 9.111.600 euro. Vorrei sapere dove troviamo 9.111.000 euro per andare a bruciare i rifiuti in un'altra regione! Questo significa che anche se ci fossero questi accordi interregionali noi non avremmo la forza economica di fare questo.
Per cui questo discorso è antieconomico, che cosa accadrà? Quali sono gli scenari reali che si apriranno? Primo: cercheremo di utilizzare le discariche, per quanto possibile, ma non basterà; secondo: per evitare di portare i rifiuti in altre regioni, perché ci costerebbe tanto, passeremo alla combustione dei rifiuti sotto forma di CSS, magari nel cementificio di Castelraimondo, visto che c'è già il progettino pronto.
Ho chiamato questa mozione “tana per Ceriscioli” perché da questa mozione si capisce la vera volontà di questo Governo di realizzare o meno la combustione dei rifiuti nelle Marche.
Penso che quella risoluzione che è stata presentata conti niente, sia fumo negli occhi dei nostri cittadini, perché 1) non avremo la forza economica di fare quello che lei è andato a votare in Conferenza Stato-Regioni, 2) nessun documento ci garantisce che non sarà realizzato l'inceneritore.
Dico solo una cosa e poi concludo, siccome l'articolo 35 dello “sblocca Italia” …, guardate sono in politica da pochissimo tempo, sono un novizio, però da cittadino ho seguito un po' la politica in generale e dal mio punto di vista non ho mai visto un decreto, una legge così schifosa come lo “sblocca Italia”, mai vista, dico solo due cose, che cosa prevede l'articolo 35? Per questo propongo un impegno per l'abolizione, 1) prevede le stesse cose che erano previste per le trivelle, noi siamo stati promotori per le trivelle, ossia togliere i poteri alle Regioni perché gli impianti sono considerati infrastrutture di interesse nazionale per cui la Regione non si può opporre, allora questa rapina dei nostri poteri, di poter dire a casa nostra se vogliamo fare una cosa oppure no, va contrastata a tutti i livelli, anche con il dialogo, non bisogna fare per forza muro contro muro.
La seconda cosa, sempre relativa all'articolo 35 e concludo, prevede addirittura il commissariamento per chi si oppone, siccome queste cose non sono rispettose di una democrazia, perché un decreto così non si è fatto neanche al tempo di Mussolini, chiedo un impegno forte per farsi promotori presso il Governo, anche con il dialogo, ripeto, per eliminare l'articolo 35. Grazie.

Presidenza della Vicepresidente
Marzia Malaigia

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. La ricostruzione della dinamica dentro la Conferenza dei Presidenti aiuta meglio a capire le prospettive ed a comprendere tutti le strade che abbiamo di fronte e quello che possiamo fare.
Dentro la Conferenza dei Presidenti, dove si è discusso l'articolo 35 - non era una di quelle materie oggetto di intesa, dove ci vuole l'unanimità, ma un parere, quindi a maggioranza - la maggioranza delle Regioni avendo già, lo posso tradurre, i termovalorizzatori, era favorevole a quell'articolo, espresso una volta, espresso due volte, espresso tre volte.
Dopo il primo voto contrario, il secondo contrario, il terzo contrario, 13 Regioni a favore e 7 contro, era passato il parere favorevole e il Governo avrebbe approvato l'articolo con il parere favorevole della maggioranza delle Regioni. L’articolo diceva esattamente le ultime cose che ha detto il Consigliere Bisonni: si deve fare nelle Marche necessariamente il termovalorizzatore, quindi nelle Marche va realizzato il termovalorizzatore e se la Regione non si adopera viene nominato un Commissario ad acta che lo fa al suo posto. Questo era l'articolo pronto, finito e confezionato.
Non mi sembra che corrispondesse alla volontà di questa Assemblea che aveva detto: noi non vogliamo il termovalorizzatore nelle Marche, l’abbiamo detto una volta, due volte, tre volte.
L'ultima volta è stato proposto un emendamento, non l’hanno mica proposto le 13 Regioni che per tirarsi dietro le altre potevano dire: “Potremmo emendare”, no, l'ha proposto l'Umbria, una delle Regioni che non avendo il termovalorizzatore, come noi, insieme ad altre, ha cercato una strada rispetto ad un muro che era: si deve fare, punto e basta.
Quale strada ha trovato? Ha detto: all'interno della programmazione se una Regione, una Regione come un'altra che ovviamente gli impianti ce l’ha già, perché questo è il succo, si mette d'accordo, può superare questo obbligo di avere necessariamente il termovalorizzatore sul proprio territorio? Si, gli spetta questa disponibilità. E’ chiaro che noi, che siamo fra quelle Regioni che non vogliono il termovalorizzatore, abbiamo appoggiato l'emendamento ed è stato accolto dalle altre Regioni.
Credo che siano rimaste per il no un paio di Regioni, che comunque beneficeranno anche loro di questo emendamento.
Veniamo poi al secondo aspetto fondamentale, che se non lo si ha a mente non si capisce nulla. La Comunità europea dice che dal 2030 in poi non si può più conferire in discarica. Cos'è il 10%? E' il portato della termovalorizzazione, traduciamo: non si può portare discarica qualcosa che non sia le ceneri di una termovalorizzazione, perché anche quando termovalorizzi un po' di cenere rimane, quindi noi dobbiamo immaginare che dal 2030, forse 2035, adesso non è così categorico, tu non puoi più portare in discarica come facciamo oggi.
Perché la strategia è diversa? E' qui che non capisco, se l'obiettivo è quello di non realizzare il termovalorizzatore nelle Marche, è evidente che sta a noi mettere in atto tutte quelle scelte impiantistiche, di attività, di differenziata e di altro, per abbattere quella quantità e portarla ad un valore talmente basso da renderlo incompatibile con l'investimento del termovalorizzatore, quindi, è molto più facile l'accordo e il costo in rapporto con un'altra Regione.
E' tanto complicata questa strategia? Io la definirei elementare perché del suo ragionamento, ripeto, in realtà, sembra che noi condividiamo sostanzialmente tutto, è una condivisione totale, entrambi dobbiamo fare cosa? Ridurre al massimo quella quantità di rifiuto, questa è la strategia per non fare il termovalorizzatore, ed avere una legge che dia un'alternativa alla realizzazione coatta sul nostro territorio e ci permetta di non fare questo impianto, quindi sia lei che noi, è evidente …, o abbattiamo fortemente quella quantità o diventa irrealizzabile qualunque altra strategia, perché manca in tutto il ragionamento il punto finale che dice: bene, non realizziamo il termovalorizzatore, ma cosa facciamo? Riduciamo al massimo quelle quantità! Lei teoricamente dice di portarle a zero e, se non devo fare neanche l'accordo con le altre Regioni, non le devo bruciare, c’è quel 10% che va in discarica; per noi è la stessa identica cosa, riduciamo al massimo in modo da non dover realizzare il termovalorizzatore, che è un po' il ragionamento che fa sempre anche il Consigliere Biancani, il risultato finale.
Adesso mi deve spiegare qual è la differenza fra la mia posizione, la sua e quella di questo Consiglio regionale. Tutti quanti vogliamo non realizzarlo, grazie a quell'emendamento c'è oggi la possibilità di non farlo, cosa che non ci sarebbe stata altrimenti.
Anch'io ritengo sbagliato l'articolo 35, non a caso abbiamo sempre votato contro, ma se la maggioranza delle Regioni è favorevole, uno deve confrontarsi con la realtà, non può inventarsi una realtà che non c'è.
Dentro quella realtà abbiamo trovato una strada, io credo che sta a noi, ai Sindaci, agli Ata, adoperarci per creare quelle condizioni che portano progressivamente e decisamente ad una riduzione della produzione dei rifiuti per evitare una prospettiva diversa.
Questa è oggi la vera battaglia contro il termovalorizzatore. La vera battaglia è un’azione forte che miri a ridurre pesantemente la quantità di rifiuti che produciamo e mandiamo in discarica, perché dal 2030 quella discarica non ci sarà più.
Sa perché ironizzo un po' sulle date? Da amministratore locale, da Sindaco, c'era il famoso obiettivo del 65% entro il 2012, che con la mia città raggiungemmo, ovviamente spostato al 2020 il giorno dopo del raggiungimento dell'obiettivo, tanta fatica e poi è stato spostato in avanti di 8 anni. Però ci siamo adoperati ed abbiamo lavorato per rispettare quella scadenza.
Noi abbiamo il 2030 come orizzonte temporale, tutto quello che riusciremo a fare per ridurre quella quantità sarà il segno della vittoria di questo percorso.
Le altre azioni, le espressioni contro l'articolo, le abbiamo già fatte nelle sedi, in maniera documentata, in maniera pesante, oggi siamo secondo me già in un'altra fase, quella in cui dobbiamo lavorare materialmente per non entrare dentro quella prospettiva.
Non vedendo in realtà le differenze, non capisco perché questa dovrebbe essere la prova diabolica di quali siano le intenzioni. Le nostre intenzioni sono quelle di ridurre fortemente la quantità di rifiuto che oggi va in discarica, usando tecnologie, opportunità, investimenti, impianti, raccogliendo quelli che sono i piani di ambito, che tardano ad arrivare, per fare gli investimenti che servono a ridurre il portato in discarica. Questa mi sembra la strategia.
Una mozione che oggi dice alle Marche quello che deve fare dovrebbe dire tutte le azioni che servono per abbattere quel tonnellaggio che oggi finisce pesantemente in discarica.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Grazie Presidente. Le parole sono tutte cannucce, lecite, carine, non fanno una grinza, peccato che drammaticamente la realtà è diversa perché lo “sblocca Italia” non doveva sbloccare l'Italia, doveva sbloccare gli interessi di 4 birbi che da dietro hanno fatto sentire il suono del denaro.
Quattro birbi che in Basilicata, ad esempio, sono venuti fuori e si è capito chi sono.
Nella nostra situazione fra una settimana, con quelle 4/5 proposte di acquisto per il sito Sacci, che in pratica è fallito, vedremo fra questi 4/5 birbi qual è il bimbo principe che prenderà la proprietà. Ci sono 4 birbi, tutto sommato ingenui, che sono dei cementieri, c'è un birbo meno ingenuo che era un cementiere, ma oggi sguazza nei rifiuti e nell'Europa dell'est. Questo birbo qua, che è un birbo tosto, ha studiato bene la situazione tanto da scavalcare il discorso dei camion del Consigliere Bisonni. Questo grande birbo pensa di fare un ciclo integrato di rifiuti in tutta Europa ed ha individuato 5/6 siti tra la Toscana, l'Umbria e le Marche, si è fatto un film molto ricco, a Roma ha fatto sentire il suono del denaro ed il gioco è fatto, lì ha i rifiuti, qua ha un sito e li trasforma, lì ha già l'inceneritore, là il termovalorizzatore, lì ha quello e quell'altro, fa un grande business, un grande show.
Questa storia durerà 10, 15 anni perché si arriverà ad un punto, come nel nord Europa, in cui mancheranno i rifiuti da bruciare perché a forza di differenziare non ci saranno i rifiuti da bruciare. Guarda caso, nel nord Europa non si costruiscono più inceneritori, attenzione, perché gli inceneritori costruiti in nord Europa, come ho detto l'altra volta, che sono più sensibili e all'avanguardia, sono stati costruiti …, da quando nasce l’idea, lancio il progetto, ho le autorizzazioni passano magari 8/10 anni, nel frattempo la scienza va avanti e le idee che sono state concretizzate …, l’espressione drammatica del Presidente della Provincia di Torino che ha detto: oggi abbiamo fatto l’inceneritore, con fatiche di 20 anni, ma ci siamo resi conto che non serve più e che quella tecnologia è superata, inefficace, non funziona. Noi siamo considerati al pari dell'Africa, perché se quello deve fare cassa non gli interessa niente.
La Regione va difesa con le unghie e con i denti, non è il caso di perdere tempo con gli scoop sui finanziamenti alla campagna elettorale del Presidente, che fa solo ridere, questi sono gli argomenti gravi perché adesso abbiamo capito la strategia del Presidente e se ci fossi stato io avrei dato “picche sui denti” anche se al Governo ci fosse stata la Lega con Salvini. Picche sui denti, con me non passi! Mi mandi un commissario? Fallo venire, magari abbiamo un incontro a quattr’occhi e prende e scappa.
Avrei voluto vedere un Presidente molto più coraggioso. Forse al nostro manca un po' di coraggio, è una brava persona, però il coraggio va dimostrato sul campo di battaglia per le cose gravi, non per le cose frivole che noi qui disquisiamo e, comunque, si vede in queste situazioni di emergenza.
Ricordatevi queste parole: fra una, due settimane verrà a galla il nome di quello che ha vinto l'offerta, finora ci hanno salvato i creditori perché non hanno trovato mai l'accordo, quindi questo rinvio è stato cambiato, variato, c'era uno che ce l'aveva quasi fatta, ma poi niente, perché uno l’altra volta ha votato contro per 20.000 euro, tutti d'accordo, poi un'altra volta la stessa cosa, Vediamo se tra questi 4/5 birbi la proprietà di Sacci, con i 5/6 siti di Sacci, la prende un cementiere normale o la prende questo principe dei birbi, perché se la prende questo principe dei birbi noi le difese non ce le abbiamo, perché il principe dei birbi mette in atto la stessa struttura diabolica che è stata messa in atto in Basilicata, laggiù ti frega con l'estrazione petrolifera - voglio vedere fra 20 anni, quando tutto si esaurirà, chi ripulirà, chi metterà a posto - qui ti frega con l'incenerimento e poi fra 20/30 anni, quando tutto sarà finito, voglio vedere chi bonificherà un'area di 50 chilometri per 100.
Noialtri sprechiamo i soldi per il Psr per dare sviluppo all'agricoltura, ma scusate se passa questo progetto che senso ha dare in quell'area 60, 70, 80 milioni di euro in 5, 6, 7 anni, sono buttati via.
Tutte le parole dette teoricamente non fanno una piega, in pratica fra 2 settimane verrà a galla chi è il principe birbo che ha comprato l'impianto Sacci, lì poi verrà a galla subito perché questi sono famelici, questi campano per far cassa, per i soldi e questo è uno che ce ne ha già tanti di soldi, ma ne vuole sempre di più perché è convinto di essere immortale, ma al camposanto ci andrà anche lui, ma è vero che ci andrà la gente che sta lì! Come ho già detto io ho pagato pegno, perché a casa mia abbiamo avuto casi di tumore, quindi per questi io ho un odio immenso, enorme, infinito, senza fine. Stare a sentire certe disquisizioni sulle strategie non serve perché quando c'è una cosa grave servono decisioni forti, non si può tergiversare, l'ho detto l'altra volta, non serve, non funziona e attenzione fra 2/3 settimane verrà a galla tutto e poi vedremo cosa faranno. Capito? Prendo i camion! A questi non gliene importa niente, questi fanno cose che voi neanche pensate.
Adesso prendete queste parole così fra un paio di mesi ne riparleremo e direte: Zura Puntaroni era preoccupato inutilmente oppure quello che ha detto era vero ed è venuto a galla. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Vorrei presentare, a nome di vari Consiglieri del Partito Democratico ed anche del Consigliere Rapa, una risoluzione relativa alla mozione presentata dal Consigliere Bisonni, in quanto riteniamo che il suo dispositivo non possa essere approvato, per cui daremo parere contrario.
Riteniamo che l'argomento oggetto della mozione sia importante e come Assemblea legislativa ci siamo già espressi con una precedente mozione votata qualche mese fa, con la quale ci eravamo dati alcuni obiettivi: da una parte fare in modo che nella nostra Regione si incentivasse il più possibile la raccolta differenziata, quindi il primo obiettivo che avevamo dato alla Giunta era quello di mettere in atto tutta una serie di azioni che potessero permettere un aumento della raccolta differenziata nella nostra Regione, dall'altra parte si impegnava la Giunta ad esprimere parere negativo in sede di Conferenza Stato-Regioni alla realizzazione di un termovalorizzatore nel territorio marchigiano.
Il Presidente Ceriscioli è stato chiarissimo nella sua spiegazione ed ha evidenziato il fatto che il parere sarebbe stato dato comunque in quanto la maggioranza era favorevole all'articolo 35, quindi favorevole alla realizzazione dei termovalorizzatori.
Penso che l'accordo che il Presidente Ceriscioli insieme all'Assessore Sciapichetti hanno raggiunto sia quello di evitare un termovalorizzatore all'interno della nostra regione ed è l'obiettivo che noi gli abbiamo dato.
Noi ribadiamo la nostra contrarietà, tanto che la risoluzione che abbiamo presentato impegna il Presidente e la Giunta a ribadire in ogni contesto la netta contrarietà della Regione Marche all'insediamento di un inceneritore nel nostro territorio regionale in quanto nettamente contrastante con il Piano regionale dei rifiuti.
Questo noi lo ribadiamo perché riteniamo importante che nel nostro territorio non venga realizzato un nuovo inceneritore, dall'altra parte qualche mese fa, tutti insieme, all'unanimità, abbiamo votato un documento che è quello che ho portato con il Presidente Traversini in Aula, cioè il Piano di azione legato all'economia circolare, dove auspicavamo una modifica a livello europeo di quella che definiamo la scala gerarchica.
Come ha già detto il Presidente, dal 2030 le discariche non potranno più accogliere oltre il 10% di quelli che sono i rifiuti prodotti, ovviamente noi vogliamo andare in quella direzione, però se la Comunità europea modificasse la scala gerarchica, ovvero prevedesse la possibilità di utilizzare le discariche, quello potrebbe essere un altro degli obiettivi che potremmo darci.
Nulla toglie al fatto che il nostro obiettivo è quello di ridurre la quantità di rifiuti, di aumentare la raccolta differenziata e di fare in modo che l'obiettivo, al quale tutti dobbiamo puntare, sia il cosiddetto concetto di rifiuti zero, quindi recuperare la totalità di quello che è il materiale, ormai la materia prima - non devo dirlo a voi, so che questo Consiglio regionale è sensibile a queste tematiche - è un valore molto elevato ed occorre mandare in discarica una quantità minore di rifiuti.
Noi ribadiamo che nelle Marche non vediamo, nel futuro, l'inceneritore tra i sistemi utilizzati per eliminare i rifiuti che rimangono.
Questa risoluzione che presentiamo va nella direzione di confermare l'impegno che avevamo preso nella precedente mozione, considerando le reali possibilità che come Regione Marche abbiamo rispetto al volere del Governo, dello Stato e di molte altre Regioni che, in qualche modo, sono già andate in un'altra direzione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Sarò brevissimo. Bene il dibattito, bene la condivisione di questa vicenda dell'inceneritore, questo che cosa fa necessitare? Rende necessario, Assessore, che si metta mano, subito, ad un nuovo Piano regionale dei rifiuti da qui al 20xx, tenuto presente che il 2030 sta dietro l'angolo e ci sono già risoluzioni dell'Unione europea che parlano di economia circolare, di quello che possiamo fare, dei dati che dobbiamo rispettare. E’ doveroso, mi sembra una cosa logica, perché è inutile continuiare a dibattere su un tema su cui siamo tutti d'accordo: no all'inceneritore, Siamo tutti d’accordo! Il problema è come arrivare da un punto di vista politico e tecnico a far si che questa cosa si concretizzi.
Non possiamo più andare avanti in questo modo perché esiste un piano vecchissimo sulle discariche, sulla localizzazione, laddove ci sono non se ne possono aprire altre, però stanno andando in esaurimento, allora facciamo un bel piano che abbia validità decennale, da qui a 10 anni, in modo tale che si capisca cosa dobbiamo fare.
In particolare, come diceva il Consigliere Biancani, noi dobbiamo lavorare sulla differenziata, eventualmente “bastonare” un po’ quei Comuni che la stanno prendendo alla leggera, dare degli incentivi laddove è possibile per far si che questa differenziata possa dare i suoi frutti e cercare, laddove esistono delle discariche, di gestirle e coltivarle nel modo corretto per arrivare al 2020, 2025, nelle migliori condizioni ambientali possibili.
Solo così credo che si possa evitare di avere un inceneritore, altrimenti o si ha l'inceneritore oppure si prendono questi rifiuti e gli si fa fare il giro d'Italia con un costo incredibile dal punto di vista ambientale ed economico, perché i problemi sono due: ambientali ed economici.
Mi auguro che gli uffici abbiano già messo giù qualche bozza di modifica al Piano regionale dei rifiuti anche con delle direttive che l'Assessorato andrà a dare dopo questo dibattito per far sì che si possa concretizzare quello su cui oggi siamo tutti d'accordo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Sono in pieno accordo con quanto finora detto più o meno da tutti.
Ormai è chiaro che come Marche abbiamo intrapreso questa strada che dobbiamo sforzarci di concretizzare.
Revisioniamo velocemente il Piano regionale dei rifiuti, se partiamo dal concetto “rifiuti zero”, il rifiuto è un errore di progettazione, questo innesca una serie di cose che possiamo fare pesantemente a partire dagli impianti che andremo a realizzare, che devono assolutamente puntare, non alla produzione di CSS, ma alla massimizzazione del recupero di materia.
Andiamo a vedere l'impianto di Corinaldo di Tmb come viene realizzato, dato che c'è di mezzo anche la Provincia di Pesaro-Urbino, e come stanno appaltando l'esecuzione.
Detto questo: tariffazione puntuale, pressione sui Comuni e pressione sugli enti gestori, su Marche multiservizi in primis perché ha un'efficienza di gestione inferiore agli altri gestori nelle Marche, questo deve essere un life motive che ci portiamo dietro.
A Commissioni unite il Consigliere Biancani mi ha promesso che faremo l'audizione con questo esperto di cui adesso mi sfugge il nome per accelerare la riflessione sulla modifica del Piano regionale dei rifiuti che è poi il no all'incenerimento sotto ogni sua forma. L'abbiamo anche concretizzato nella risoluzione dell'economia circolare che abbiamo mandato in Europa, quindi non vogliamo assolutamente cadere nel tranello che il Consigliere Zura Puntaroni ci denunciava, sul fatto che poi riattiveremo questo discorso, abbiamo la tecnologia applicabile per saltare la combustione a piè pari.
In quest'ottica qui, noi appoggiamo qualsiasi iniziativa, risoluzione, mozione, emendamento che va verso “rifiuti zero” concettuale perché piano piano ci arriveremo.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Ho ascoltato con grande interesse i vari interventi.
Debbo dire che tra noi bisogna chiarire alcune questioni, una volta per tutte, perché non è la prima volta che parliamo di questo argomento in questo Consiglio regionale, in questa rispettabile Assemblea regionale, non è la prima volta che faccio lo stesso discorso.
Il comportamento del Presidente, del sottoscritto e della Giunta regionale, in questo settore è stato lineare, trasparente e coerente con il mandato che l'Assemblea legislativa aveva dato.
Consigliere Bisonni, io l'ho apprezzata nell'intervento che ha fatto prima su quell'altro tipo di mozione che riguardava la sfiducia al Presidente, purtroppo con questo intervento non posso dire quello che penso, perché lei usa dei termini impropri, usa dei termini spropositati, qui nessuno ha tradito il mandato dell'Assemblea, qui nessuno ha fatto quello che l'Assemblea regionale non aveva chiesto.
Non voglio tediarla sulle cose che abbiamo fatto e che vanno tutte in un'unica direzione: dire no all'inceneritore nelle Marche, da settembre ai giorni nostri.
Prima è stato evocato e menzionato da alcuni Consiglieri il discorso che non è possibile alimentare la cultura del sospetto, io penso che non sia possibile alimentare la cultura del sospetto e aggiungo che non è possibile neanche alimentare la cultura della bugia, la cultura del travisare, come qui stiamo facendo da troppo tempo a questa parte.
E’ una bugia, quando lei dice che noi abbiamo tradito, perché le leggo i passaggi, mi scuso con l'Aula per la lunghezza, ma noi, prima ancora della mozione, che avevamo votato all'unanimità l’1 dicembre 2015, avevamo già fatto in tutte le sedi competenti le nostre rimostranze, dicendo no all'inceneritore nelle Marche.
Questo Assessorato lo ha fatto con i tecnici e personalmente il 9 settembre 2015, lo ha fatto il 17 dicembre 2015 in sede di Conferenza Stato-Regioni, l'ho fatto io in video conferenza il 13 gennaio 2016, l’abbiamo ripetuto il 19 gennaio 2016, in un'altra Conferenza Stato-Regioni il 20 gennaio 2016 abbiamo ribadito il nostro no, anzi insieme ad alcune Regioni abbiamo provato a modificare quell'articolo 35, abbiamo presentato degli emendamenti che sono stati tutti bocciati, il 2 febbraio 2016 abbiamo ribadito, io personalmente, insieme agli Assessori di Lombardia, Umbria, Abruzzo, Molise e Campania, il nostro no e il 4 febbraio il Presidente ha votato un documento in cui per la prima volta dopo tutti i nostri no, ci consentiva una opportunità, come qui ho detto altre volte, per dire no all'inceneritore.
Ecco l'equivoco di fondo, è inutile che continuiamo ad insistere su questa faccenda del voto del 4 febbraio, era un’occasione rispetto alla quale o dicevamo no, e non avremo portato a casa niente, oppure quella mediazione proposta dalla Regione Umbria ci avrebbe consentito di fare quello che va nella direzione che sempre ci siamo detti: no all'inceneritore nelle Marche. E’ inutile continuare a fare interrogazioni e mozioni, questo Consiglio regionale, questa Giunta dice no all'inceneritore.
Cosa possiamo fare in questo momento? Intanto dar seguito alla ricerca di accordi da fare con le altre Regioni. Noi dobbiamo incentivare la raccolta differenziata, anche qui bisogna che ce lo diciamo, la regione Marche per la raccolta differenziata è al terzo posto in Italia, anche nel 2015, l'anno appena concluso, abbiamo aumentato dell'1/2%, dobbiamo fare ancora di più, incentivare, spingere sulla raccolta differenziata, siamo assolutamente d'accordo, ma per evitare l'inceneritore, oltre a ridurre la produzione della quantità di rifiuti, dobbiamo fare in modo che ci sia un piano regionale dei rifiuti. Qui avrei compreso, accettato, condiviso una mozione, per esempio, che avesse messo in evidenza - perché non è stato detto - che ad oggi, nonostante il Piano regionale sia stato approvato nell'aprile 2015, non c'è un Ata territoriale che abbia fatto il Piano provinciale i rifiuti. Non ce n'è una, non lo deve fare la Regione in base al Piano, lo devono fare le Ata provinciali e nonostante tutto non l’hanno fatto, nonostante l'Assessore abbia mandato almeno 3 solleciti.
E’ lì che dobbiamo intervenire, è lì che dobbiamo mettere mano, è lì che dobbiamo cominciare a dire che forse 5 Ata provinciali, così come sono, non funzionano e dobbiamo andare ad una regionalizzazione soprattutto per quanto riguarda gli impianti in una regione di unmilione e mezzo di abitanti.
Lì dobbiamo avviare una discussione, che faremo prossimamente in Commissione, su questo dobbiamo lavorare, in questo mi troverete assolutamente al vostro fianco, non certo sulla demagogia, non su queste cose che purtroppo non risolvono il problema, servono solo per fare il comunicato stampa e dire che eventualmente votando no alla sua mozione noi siamo favorevoli all'inceneritore.
Non siamo nati ieri sera, mi pare che la risoluzione che il Consigliere Biancani ha presentato sia una risoluzione che sul punto conferma la nostra assoluta contrarietà alla presenza nella nostra regione di un impianto termovalorizzatore e al tempo stesso mette l'accento, secondo me, su un fatto molto importante, su un discorso che anche qui, in quest'Aula, dovremmo affrontare che è quello di incentivare e di spingere sull'economia circolare del riuso, del riutilizzo, di quant'altro vada nella direzione della diminuzione dei rifiuti da portare in discarica.
Credo che non si possa accusare la Giunta regionale di non essere stata coerente, poi Consigliere Fabbri, io vengo da una scuola e da una tradizione che ha visto 30 anni fa uccidere Roberto Ruffilli, che era un grande uomo, che scrisse un libro che le consiglio di leggere è: “Il cittadino arbitro”. Come sempre noi portiamo avanti con grande coerenza la nostra politica, può essere giusta, può essere sbagliata, poi il cittadino arbitro come sempre giudicherà, come sempre ha fatto e fino ad oggi, fino a prova contraria, quel cittadino arbitro ha dato in misura maggiore fiducia alle forze del centro sinistra che governano il Paese a livello nazionale e a livello locale rispetto al Movimento 5 Stelle.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Illustro l'emendamento, però ribadisco che non è stata detta nessuna bugia, il tradimento c'è stato perché voi il 4 febbraio avete detto si e dovevate continuare a dire di no. Punto! Dopodiché vorrei porre l'attenzione su una questione, vi chiedo un passo in più e qui viene fuori la “tana per Ceriscioli”.
Passando all'emendamento, quello che io chiedo non è di impegnare la Giunta con una risoluzione, che viste le premesse, che ho spiegato prima e che non ripeto, sono solo fumo negli occhi, perché non abbiamo nessuna garanzia di evitare questo inceneritore, l'impegno non deve essere per non realizzare l'inceneritore, l'impegno deve essere per non bruciare i rifiuti, deve essere un no alla combustione dei rifiuti sotto qualsiasi forma, che sia incenerimento che sia CSS, per cui l'emendamento, Presidente, chiede di condannare la combustione dei rifiuti sotto qualsiasi forma, compreso il CSS in tutto il territorio marchigiano, perché è vero che dobbiamo evitare le discariche, ma dobbiamo evitare anche quelle in cielo perché bruciando i rifiuti li trasformiamo in gas e facciamo una discarica in cielo.
Dobbiamo evitare le discariche in cielo, condannare la combustione dei rifiuti sotto qualsiasi forma, compreso il CSS, e qui chiedo, vediamo se c'è la volontà o meno, di modificare il Piano regionale dei rifiuti sulle scelte conseguenti a quello che ho detto.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 82. La pongo in votazione

(L'Assemblea legislativa non approva)

Proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Biancani, Busilacchi, Urbinati, Giancarli, Volpini, Rapa, Giacinti, Micucci, Mastrovincenzo, Traversini, Talè, Minardi.
Emendamento moz82/ris/1/1 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento moz82/ris/1/2 a firma dei Consiglieri Maggi, Pergolesi, Giorgini, Fabbri. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Proposta di risoluzione. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE: Gentilmente la Consigliera Leonardi ha accettato di rinviare la mozione n. 96 al prossimo Consiglio, rimane la trattare l’ultima mozione.

Mozione n. 107
ad iniziativa dei Consiglieri Urbinati, Busilacchi
“Riforma di riorganizzazione delle Camere di Commercio”

Interrogazione n. 145
ad iniziativa dei Consiglieri Marcozzi, Celani, Carloni
“Accorpamento delle Camere di Commercio”
(abbinate)
(Rinvio)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 107 dei Consiglieri Urbinati, Busilacchi e l'interrogazione n. 145 dei Consiglieri Marcozzi, Celani, Carloni.
Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Una richiesta di attenzione per un rinvio del punto in oggetto senza entrare nel merito, per avere la possibilità di approfondirlo meglio.

PRESIDENTE. Non ho capito, chiede un rinvio?
Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Sono già tre settimane che questo punto lo mettiamo all'ordine del giorno, dopo questa richiesta di rinvio, faccio fatica a rinviarlo, vorrei discuterlo come avevamo preannunciato.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Di questo problema io ho parlato un attimo fa con l'Assessore.
Il Consigliere Marconi propone una riflessione a questo Consiglio.
Io capisco ed ho capito anche il Consigliere Busilacchi che prima ha evidenziato un aspetto di questa mozione, la cosa interessante è premere, come ha detto il Consigliere Busilacchi, nei confronti del Governo perché si definisca questa cosa, nello stesso tempo, Presidente, vorrei far riflettere l'Aula che se è una riforma vera, bisogna che i contenuti delle Camere di Commercio si capiscano e si capisca cosa dovranno andare a fare.
Questa è la riflessione che anche noi questa mattina abbiamo fatto su questo problema, però c'è da attuare una pressione verso il Governo, affinché la Ministra acceleri il suo percorso.
Credo che possa essere evidenziato anche un altro aspetto, cioè chiedere che immediatamente si faccia questa cosa, con una mozione o con un ordine del giorno, e penso che quest'Aula debba essere impegnata in modo approfondito per capire qual è veramente la riforma. Ad esempio noi propendiamo per una Camera di Commercio unica, però bisogna capire se questa continuerà a fare viaggi, a fare servizio o a fare il turismo, perché questo è l'aspetto principale della riforma.

PRESIDENTE. Consigliere è a favore o meno del rinvio?

Sandro ZAFFIRI. Io sarei a favore del rinvio, se è possibile, perché ci dà la possibilità di ragionare meglio.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Bora.

Manuela BORA. Per il rinvio, ci mancherebbe altro.
Colgo l'occasione per evidenziare che l'urgenza di questa mozione, ovviamente non c'è nessun problema a rinviarla di una settimana, deriva dal fatto che il Presidente proverà a rinnovare alcune cariche del sistema camerale, quindi da parte di questo Consiglio dare un'indicazione chiara verso un unico sistema camerale, ci consentirà, anzichè di raddoppiare le poltrone, magari di concedere una proroga in vista della riforma del sistema camerale marchigiano.
Il tema dei servizi è un tema che la maggioranza per prima ha iniziato a discutere, ma io dico di più, credo che sia in Commissione che in quest'Aula dovremo discutere tutti quanti insieme di quelle che saranno le funzioni che verranno esercitate dalla Regione e quali dal sistema camerale, ma di questo avremo assolutamente tempo e modo di discuterne assieme.
L'urgenza di questa mozione deriva semplicemente dal fatto che non vorremmo di nuovo rinnovare tutte quelle cariche, che a nostro avviso oltretutto non serviranno nemmeno più.
Tutto qua, anzi invito il Presidente Traversini ad iscrivere all'ordine del giorno un punto in cui potremmo iniziare questa discussione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Dopo la dichiarazione dell'Assessore, che ringrazio, non c'è problema a rinviare di una settimana, anche se poi sono tre settimane che questo punto è all'ordine del giorno,
Ci tengo a dire, visto che c'è il Presidente e visto che c'è la necessità - entro ottobre o fine anno si andrà ai nuovi enti camerali, ora noi siamo per uno, ma non sappiamo quanti saranno - di prorogare, visto che sono nomine di competenza presidenziale, gli attuali revisori dei conti. Grazie.

PRESIDENTE. A questo punto direi che la seduta è tolta e la mozione è rinviata alla prossima settimana, buona serata.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 18,10.