Resoconto della seduta n.39 del 28/09/2021
SEDUTA N. 39 DEL 28 SETTEMBRE 2021

La seduta inizia alle ore 10,35

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Buongiorno a tutti, do per letto il processo verbale della seduta n. 38 del 21 settembre 2021, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell'articolo 53 del Regolamento interno. Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite a loro distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Sul primo punto all'ordine del giorno, le nomine relative al Co.Re.Com. vi è una richiesta, che prego formalizzare, del gruppo PD, del Capogruppo, di invertirle con il punto 2, le interrogazioni, e consentire a tutti i Consiglieri di essere presenti in Aula al momento della votazione.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti, come ha già anticipato c’è la richiesta del gruppo del Partito Democratico di posticipare il punto 1 subito dopo le interrogazioni. Giustamente lei ha sottolineato che sarebbe opportuno che a questa importante lezione ci fosse la presenza dell'intera Assise ed io so che ci sono alcuni Consiglieri che hanno difficoltà. Potremmo metterle in votazione nel momento in cui siamo tutti, così non si creano problemi ad altri Consiglieri che dovrebbero lasciare temporaneamente l’Aula.
La nostra richiesta è di posticipare le nomine al momento in cui potremmo essere tutti presenti. Grazie.


PRESIDENTE. Adesso un intervento a favore e uno contro. . Adesso un intervento a favore e uno contro. Cominciamo con l’intervento a favore.

Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Possiamo invertirla, però ricordo che la sottoscritta ed il Consigliere Pasqui a mezzogiorno e mezzo devono lasciare momentaneamente l'Aula, quindi, se per quell’ora possiamo fare la votazione. Grazie.

PRESIDENTE. Adesso un intervento contro, c'è qualcuno che è contro?
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Anche noi alle 12 abbiamo un evento qui in una saletta prospiciente, quindi se è entro le 12, ci sono tre quarti d'ora. Grazie.

PRESIDENTE. Capogruppo, mi sembra chiaro che possiamo procedere alla votazione, tenendo conto del rispetto del tempo, per le ore 12 dovrebbero essere tutti qui i componenti del Consiglio regionale che in questo momento non ci sono.
Posticipazione del punto 1 all'ordine del giorno con il n. 2, le interrogazioni. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Partiamo con le interrogazioni e a mezzogiorno riprendiamo con le nomine e l’elezione del Presidente, Vicepresidente e dei componenti del Co.Re.Com.

Interrogazione n. 219
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Nuovo ospedale Marche Nord”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 219 dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Com’è noto a questa Assemblea il 5 novembre 2020 la Giunta regionale, in considerazione degli effetti pandemici e del programma elettorale votato qualche mese fa, ha deliberato l'avvio di un nuovo percorso di revisione del piano socio-sanitario regionale, affidando all'Assessore alla sanità, alle politiche sociali e all'edilizia ospedaliera il compito di avviare un programma per la revisione della programmazione della rete ospedaliera, sia per quanto riguarda la riclassificazione delle strutture che la costituzione di nuovi ospedali, con particolare riferimento alle modalità di realizzazione della modifica del piano socio-sanitario. Sempre il 5 novembre, a seguito della comunicazione alla Giunta, è stata richiesta al Ministero della salute la sospensione e la valutazione della proposta di accordo che era all'esame del nucleo di valutazione degli investimenti pubblici in sanità presso il CIPE. Successivamente, il 30 luglio 2021, con propria delibera n. 967, la Giunta regionale ha approvato il masterplan di edilizia sanitaria ospedaliera, riguardante la realizzazione di interventi di riqualificazione della rete ospedaliera marchigiana, tramite l'adeguamento normativo dei presidi ospedalieri e con nuove edificazioni.
Il progetto prevede 3 classificazioni, una diversa gradualità di interventi, interventi di tipo 1, 2/A e 2/B. L'approvazione allo schema di accordo tra la Regione Marche e l’Asur, ai sensi dell’articolo 15 della legge n. 241 del 1990 e successive modificazioni, presuppone l'avvio di questo procedimento.
Tra agli interventi che sono previsti nel masterplan è previsto l’intervento di tipo 1 per il nuovo ospedale di Pesaro. Tra le domande dell'interrogazione si chiede se è confermata la destinazione a quest'opera dei finanziamenti pregressi. Confermo che i finanziamenti regionali precedentemente previsti sono interamente destinati al nuovo ospedale di Pesaro, di cui alla delibera CIPE 51 del 24 luglio 2019.
Un’altra domanda è: qual è la situazione attuale del procedimento amministrativo in corso. La risposta è che il 14 settembre è stato comunicato al proponente l'avvio del procedimento di revoca della delibera di Giunta regionale n. 84 del 28 gennaio 2019, atti connessi e correlati. In questo momento è in fase di valutazione la soluzione per addivenire nel più breve tempo possibile alla realizzazione del nuovo ospedale di Pesaro.
L'ultima domanda: se si intende definire il nuovo piano socio-sanitario regionale per decidere se e dove realizzare la nuova struttura ospedaliera. Al riguardo si deve rilevare che con la deliberazione n. 18 del 4 agosto 2021 l'Assemblea legislativa regionale ha apportato una modifica al piano socio-sanitario relativamente allo sviluppo della rete ospedaliera, stabilendo che la riorganizzazione e la riqualificazione della rete ospedaliera marchigiana dovrà essere realizzata in base ad un modello organizzativo strutturale, che supera quello di accentramento precedentemente previsto, e si svilupperà nell'ottica di un adeguamento al decreto ministeriale n. 70/2015, secondo le direttive che si inseriscono nell'ambito delle recenti disposizioni nazionali, emerse a seguito degli eventi pandemici in termini di posti letto e specializzazione dei servizi offerti, delle indicazioni contenute nel piano nazionale di ripresa e resilienza, al fine di garantire un miglioramento dell’offerta sanitaria per la popolazione marchigiana.
Pertanto, la riduzione della mobilità passiva, venendo incontro ai rilievi del rapporto 2021 sul coordinamento della finanza pubblica a cura della Corte dei Conti, viene realizzata attraverso la revisione del sistema ospedaliero sulla base del livello organizzativo, l'adeguamento della dotazione dei posti letto, il potenziamento della strumentazione tecnologica avanzata, l'integrazione ed il potenziamento dei sistemi informativi, strumenti per la gestione del sovraffollamento nelle strutture di pronto soccorso, il coinvolgimento attivo dei pazienti nel processo di cura e, non ultima, la realizzazione di nuovi ospedali a Pesaro, Macerata e San Benedetto del Tronto, tenendo conto dei finanziamenti statali già previsti e del superamento del modello dell’ospedale unico in una logica di rete ospedaliera integrata sul territorio. Ho dato integrale lettura della deliberazione di questo Consiglio regionale.
Invece i nuovi ospedali in fase di realizzazione sono: l’ospedale materno infantile Salesi di Ancona, l'ospedale Ancona sud INRCA Ancona-Osimo, il nuovo ospedale di Fermo, al cui completamento si dovrebbe giungere in tempi rapidissimi.
Quanti posti letto si ritiene necessario attivare nell’ottica di un adeguamento al contesto demografico dell'Azienda Marche Nord? C’è da rilevare al riguardo che l'Azienda ospedaliera ospedali riuniti Marche Nord ha attualmente in dotazione 592 posti letto, in totale: 331 posti letto a Pesaro e 261 a Fano, a cui si sono aggiunti altri 41 posti letto di terapia intensiva per effetto del decreto-legge n. 34 del 2000.
Tutto ciò premesso, si deve rilevare che il procedimento avviato dalla Regione, che è titolare del potere, dovrà essere avviato secondo le logiche della leale cooperazione tra enti che formano la Repubblica, è un precetto di ordine costituzionale, e sulla base della locazione del potere in materia di ...

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Filippo SALTAMARTINI. L'individuazione delle politiche urbanistiche prevede, a seguito delle modifiche apportate dal decreto legge semplificazioni, la locazione di questo potere in capo alla Regione Marche. Quindi, tutto il procedimento, ripeto, si dovrà concludere sulla base della locazione del potere secondo le previsioni di legge e sulla base dei principi reali cooperazioni attraenti che forma la Repubblica. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Sinceramente dalla risposta dell'Assessore - che comunque ringrazio perché continua ad essere l'unico a metterci la faccia rispetto al tema della sanità, in particolar modo della sanità della provincia di Pesaro e Urbino - vedo una grandissima confusione perché da una parte c'è l'Assessore Baldelli, che è l'Assessore all’edilizia sanitaria, che con estrema certezza annuncia dove verrà fatto l'ospedale, quanti posti letto avrà e altro, dall’altra parte vedo l’Assessore alla sanità molto più cauto rispetto alle sparate dell'Assessore Baldelli.
Devo dire che oggi la risposta è addirittura meno esaustiva rispetto a quello che in qualche modo già sapevamo, nel senso che non viene data risposta. Lei, Assessore, mi ha dato il numero dei posti letto presenti a Marche Nord, io volevo sapere quelli che saranno previsti nel nuovo ospedale di Pesaro.
Non si capisce dove verrà allocato, l’altro Assessore ieri ha annunciato che la Regione lo vuole fare a Case Bruciate, lei invece parla di leale collaborazione con gli enti preposti, con i quali occorre condividere l’ubicazione. È noto a tutti che l'amministrazione comunale di Pesaro tiene affinchè l'ospedale sia mantenuto nel sito di Muraglia.
Dopodiché non ha risposto se verrà mantenuta o meno l'Azienda ospedaliera, sulla quale avevo fatto anche un emendamento nel momento in cui avevamo approvato la modifica del piano sanitario. Non si capisce se l'Azienda Marche Nord verrà mantenuta o meno.
Ad un anno di distanza dalle votazioni avremmo voluto essere in un’altra fase, non dico in quella dei lavori, ma comunque alla loro assegnazione, dove tutto era ben chiaro.
Dopo un anno oggi la confusione regna sovrana, nel senso che non abbiamo garanzie su nulla. Capisco che non è una scelta facile dopo aver annunciato che non sarebbe mai stato fatto il nuovo Ospedale Marche Nord, oggi invece ci si rende conto che è necessario farlo ed io mi auguro che non vengano mantenute tre sedi come oggi: l’attuale ospedale San Salvatore, l’ospedale di Muraglia e l’ospedale di Fano, tre sedi che non consentono una razionalizzazione efficace rispetto alla capacità di poter dare servizi. Mi auguro che vengano mantenuti i servizi di eccellenza, che questo territorio è riuscito a conquistare anche grazie all'Azienda nel corso degli ultimi anni e che non ci sia l'assalto a duplicare nuovamente i reparti ed i primari, tutto doppio. Non si procederebbe più con quel discorso della razionalizzazione che avevamo individuato.
L’Ospedale di Marche Nord dovrebbe essere a nostro avviso un punto di riferimento a livello almeno provinciale, una struttura di eccellenza. Da quello che ho letto sia nel masterplan che dagli atti ho avuto modo di vedere attualmente Marche Nord, o meglio l’ospedale di Pesaro, secondo la nuova volontà, sarebbe un ospedale di primo livello, come tanti altri, senza la possibilità di essere un punto di riferimento che potrebbe anche ridurre, quello era l’obiettivo, la mobilità passiva. Tutti sanno che tra ospedale di primo livello nella provincia di Pesaro e Urbino secondo il decreto Balduzzi …, non so che conti avete fatto, sono curioso di capire chi sarà il prossimo morto, quale sarà il prossimo ospedale a subire questa scelta, sarà l’ospedale di Fano o di Urbino? Ho visto il Sindaco di Urbino particolarmente agitato perché ha capito che con questa nuova modalità, con questo nuovo piano, gli ospedali dell’entroterra rischiano davvero di chiudere e di non riuscire a dare i servizi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Assessore, mi aspettavo in apertura delle scuse rispetto all'atteggiamento che aveva assunto nella scorsa seduta rispetto a questa interrogazione, quando lei ha abbandonato l'Aula per non fornire una risposta scontata, perché non c'era bisogno di un’istruttoria tecnica, di elementi particolarmente approfonditi.
La risposta che oggi lei ci mette a disposizione è quel mantra che avete sempre riportato dalla campagna elettorale in avanti, che a seconda del contesto e del momento sviluppate con atti che non producono effetti se non tanta confusione.
Forse oggi sarebbe stato il caso che la risposta fosse fornita dal Presidente, visto il grado di confusione che vige all'interno della Giunta, perché se è vero, come è vero, che non ci sono atti, ma ci sono le dichiarazioni che il prima il Consigliere Biancani ha stigmatizzato, oggi a fronte di una cornice nemmeno troppo marcata, che l'Assessore mette a disposizione dell’Aula, il suo collega, in una uscita pubblica, virgolettata, individua un percorso che sembra già sancito, con luoghi, contesti e strutture.
Oggi lei ci dice un'altra cosa, ossia non ci dice nulla perché sa benissimo che il decreto Balduzzi non modifica i parametri relativi agli ospedali di primo livello, quindi le scelte, anzi, le non scelte che state facendo compromettono la sanità marchigiana tutta, non solo quella di Marche Nord perché analogamente è l'atteggiamento che avete assunto nell'Area vasta 5, nell'Area vasta 3. Oggi giustamente ha citato che cosa state portando a compimento nell'Area Vasta 4, poi il Salesi ed Ancona Sud, per le fortunate, lungimiranti ed opportune scelte precedentemente messe in campo.
Se dovessi valutare, Assessore, la sua non risposta, quello che preoccupa tutti, a fronte di luoghi non scelti, di conflitti, di pianificazioni mancate, è che ci sono proclami e effetti annuncio che stanno disorientando i cittadini e il sistema sanitario marchigiano, e di questo siamo molto preoccupati.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Maurizio MANGIALARDI. Chiudo. Per questo, Assessore, non c’è niente di cui essere soddisfatti, se non una preoccupazione collettiva che ad oggi sta contaminando non solo quest’Assise, ma penso l'intera comunità marchigiana. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Assessore, non perde occasione per dimostrare la sua inadeguatezza rispondendo ad una domanda ben chiara e dicendo tutto e il contrario di tutto. Ha tentato ancora una volta di dire che chi c'era prima intendeva accentrare, e non è vero, non è assolutamente vero, chi c'era prima lavorava sulla base del decreto Balduzzi, dentro l'ottica stabilita da quel provvedimento nella ripartizione tra gli ospedali di base, di primo livello, di secondo livello. Questo non è avvenuto, soprattutto le torno a ribadire, a ricordare, la vicenda di Macerata. Lei sta pagando cambiali politiche sulla pelle dei cittadini, dividerà, secondo la sua impostazione l'ospedale di primo livello in tre stabilimenti: Macerata, Civitanova Marche e Camerino, contraddicendo e soprattutto negando il senso della razionalizzazione ed il diritto dei cittadini di essere curati per le acuzie dentro uno stabilimento di alta professionalità.
Ancora una volta racconta bugie, ancora una volta lei non è in grado di segnare e rispettare una linea in relazione agli impegni presi. Le ricordo, e lo farò ogni volta che sarà opportuno e possibile, il suo manifesto demagogico nel quale presentava la foto del progetto dell'ospedale di primo livello a Macerata, togliendo investimenti alla città e al territorio. Lei sa meglio di me che l’ospedale di primo livello, dove era stato previsto, aveva un investimento di 280 milioni. Lei taglia quel progetto a scapito dei cittadini e dividendo di fatto e concretamente quell’ospedale di primo livello su tre territori, negando la migliore cura delle acuzie ai cittadini. Questo avviene con il dispiacere di vedere la Consigliera Menghi, Consigliera di Macerata, in assoluto silenzio su questa vicenda ed il Consigliere Marinelli, che aveva votato quella scelta, nell’assoluto silenzio. E’ abbastanza scandaloso, Consigliera Menghi, lei che è stata in Consiglio comunale ed ha letto e votato con me quella scelta, il suo silenzio fa rumore. Dispiace perché l’onestà intellettuale avrebbe dovuto imporle di avere un atteggiamento leale nei confronti della città e del territorio, non si è esposta, non lo farà, significa che vuole penalizzare la città e soprattutto i cittadini rispetto al diritto di cura. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Ho sentito l’enfasi del Consigliere Carancini, invece lei Assessore mi è nel cuore perché è circondato da no vax. L'ultima dichiarazione del Presidente è imbarazzante: “Io sono vaccinato, sono a favore dei vaccini, però non possiamo rovinare la vita ai cittadini che non si vogliono vaccinare, non facendoli andare all’interno del bar, non facendoli andare in pizzeria”. Piuttosto potremmo farli lavorare in una nursery, in una pediatria, in un ospedale, tanto che ci importa se i bambini sotto i 12 anni si ammalano, non è un problema della sanità delle Marche. Io sono basita da queste dichiarazioni ed immagino quanto lei possa trovarsi bene insieme ad un Assessore all’istruzione che sfila con i no vax a Roma.
Mi rendo perfettamente conto che da una parte c’è l’Assessorato alla sanità e dall'altra la propaganda, anche se ormai avete vinto e la propaganda può bastare.
Un anno fa, Assessore, eravate baldanzosi, ci dicevate i primi giorni: abbiamo vinto, adesso riapriremo tutti i piccoli ospedali, non faremo gli ospedali unici. Il resoconto che avete fatto, che ha pubblicato il Presidente Acquaroli, comincia con una bugia: abbiamo eliminato gli ospedali unici, è una bugia perché lei sa bene, e spero che lo sappia anche il Presidente Acquaroli, anche se ho dei dubbi sulle conoscenze tecniche in materia, che non esistevano gli ospedali unici, c’erano gli ospedali nuovi di primo livello, lei lo sa e ne comprende bene la differenza. Quindi, cominciate una rendicontazione con un riassunto che è una bugia, la prima frase è una bugia.
Mi rendo conto che quella baldanza pian piano si è affievolita ed è diventata invece una campagna di ascolto, che non sappiamo, stiamo studiando, adesso vedremo, poi ogni tanto esce una notizia. Nel Piceno abbiamo raggiunto il ridicolo, io capisco che si vota ma se il centrodestra dice …, il Sindaco dice che sarà ristrutturato l’ospedale “Madonna del Soccorso” vorrei chiedergli dove mette i pazienti quanto mette a posto i solai, forse a casa sua. C’è chi dice che se ne farà uno in zona agraria, chi dice a Monteprandone, chi dice che non si farà e rimarranno due ospedali di primo livello, cosa che lei sa bene non può essere per i numeri. Questa incertezza si è sostituita alla baldanza con la quale voi dicevate: “Siamo arrivati noi adesso riapriremo tutti i piccoli ospedali”. Mi rendo conto che questo lei non lo può fare e mi è nel cuore perché non sa cosa rispondere. Grazie.

Interrogazione n. 249
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Casini, Mastrovincenzo, Bora, Cesetti, Carancini
“Visite ospedaliere a pazienti gravi da parte dei congiunti”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 249 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Casini, Mastrovincenzo, Bora, Cesetti, Carancini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La risposta a questa interrogazione concerne l'applicazione di norme relative alla necessità di impedire che presso l’istituto ospedaliero o in altri istituti di ricovero, comunque nelle strutture residenziali, potessero accedere persone che avrebbero potuto contagiare o comunque trasmettere il virus.
In realtà sin dalle prime fasi della pandemia si è cercato di garantire una comunicazione tra parenti e congiunti, questo sin dall’inizio dell'anno 2020, utilizzando anche alcuni strumenti tecnologicamente avanzati, come videochiamate, utilizzo di tablet o di telefoni cellulari. Successivamente la tematica è stata presa ancora di più in considerazione per individuare dei percorsi, ove le strutture lo permettessero, diretti ad individuare delle aree in cui fosse possibile, in sicurezza, magari divise da vetrate o da finestre, la comunicazione con le persone che erano ricoverate nei plessi ospedalieri.
Tuttavia, immediatamente dopo la prima ondata pandemica sono state emesse delle misure molto restrittive in merito agli accessi dei visitatori nei plessi ospedalieri proprio per garantire la sicurezza non solo delle persone ricoverate, ma anche del personale sanitario. A questo riguardo l'Azienda sanitaria regionale ha recepito le circolari ministeriali che sono intervenute in merito. In particolare, con una nota del 17 giugno 2021 sono state trasmesse le indicazioni generali per gli accessi a visitatori presso strutture ospedaliere. Il 10 maggio è stata trasmessa l’ordinanza del Ministero della salute dell'8 maggio con tutte le annesse linee guida, le modalità di accesso e di uscita degli ospiti e dei visitatori presso le strutture residenziali e le reti territoriali, anche per l'accesso nei plessi ospedalieri. Non ultima la nota del 30 luglio 2021 del Ministero della salute in cui venivano rivisitate le norme di accesso, garantendo semplicemente, sulla base di procedure di sicurezza, l'accesso in quegli stabilimenti ove ciò era possibile. A questo riguardo è evidente e dirimente il fatto che le strutture dovessero avere degli spazi adeguati per l'accesso dei parenti e dei visitatori e questo non è stato possibile soprattutto nei plessi ospedalieri allocati in vecchie strutture o presso edifici obsolescenti, per cui la visita dei familiari dei pazienti determinava l'impossibilità di garantire le condizioni di sicurezza.
In ogni caso, ho concluso Presidente, tutte le disposizioni che sono state emanate dal Ministero della salute sono state applicate nella nostra Regione dal Servizio sanitario regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. La ringrazio, Assessore, per la risposta. In realtà questa interrogazione è stata depositata prima ancora che arrivassero le novità dal Ministero e le relative ordinanze ministeriali. Intendeva in particolare rispondere anche ad un bisogno che arrivava dalle famiglie che avevano malati non solo in terapia intensiva, ma ricoverati in gravi condizioni.
In questi ultimi due anni molti hanno perso genitori o famigliari senza poter dare nemmeno l’ultimo saluto, quindi, si è posta l’esigenza di intervenire anche a livello regionale. E’ vero che ci sono state delle direttive ministeriali iniziate già nel mese di maggio, ma è anche vero che altre Regioni hanno avvertito chiaramente e indistintamente la necessità di legiferare in materia per dare una risposta precisa. Ad esempio la Puglia il 10 maggio 2021 con la legge n. 8 ha approvato le norme per assicurare gli incontri in ambito ospedaliero tra pazienti in condizioni critiche e i loro famigliari.
Le direttive ministeriali hanno delineato un quadro in cui poter realizzare le visite dei famigliari a pazienti che si trovavano ricoverati in gravissime condizioni. Però continuo a ricevere segnalazioni di persone che in alcune strutture, forse proprio quelle che lei ha definito più vecchie o fatiscenti, hanno ancora tante difficoltà a portare un semplice saluto, nonostante tutti i dispositivi di protezione individuale, ad intervenire semplicemente per poter dare un minimo di conforto che in molti casi potrebbe essere davvero l’ultimo.
Ringraziandola per la risposta, rinnovo l’invito anche a tenere in considerazione e a mostrare una certa sensibilità verso questa categoria, questa fascia di persone che hanno i propri famigliari ricoverati in terapia intensiva o comunque in gravissime condizioni.
La legge prevede che sia il Direttore dell’unità operativa o facente funzioni ad autorizzare le visite dei congiunti, quindi mi piacerebbe che da parte della Regione ci fosse un invito ad autorizzare le visite, sempre laddove è possibile, in ogni caso, in ogni situazione. Grazie.

Interrogazione n. 251
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Carancini, Cesetti, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Vitri
“Grave situazione degli enti gestori delle strutture sociosanitarie per anziani, disabili, minori, dipendenze disagio”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 251 dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Carancini, Cesetti, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La Regione Marche, per far fronte all'incremento dei maggiori costi per necessità assistenziali derivanti dalla pandemia, soprattutto l'aumento di costi nelle strutture residenziali a carico degli enti gestori delle strutture sanitarie e sociosanitarie, con il delibera di Giunta regionale n. 1051 del 2020 ha stanziato per il periodo dall’1 marzo al 30 giugno 2020 un primo fondo integrativo pari a 9.977.964 euro.
Le strutture residenziali private convenzionate hanno quindi presentato un'autocertificazione dei maggiori costi che avevano sostenuto, come previsto dalla delibera della Giunta regionale, presso la Direzione amministrativa di ogni Area vasta. Le quote integrative sono state poi liquidate dalle Aree vaste, successivamente alla sottoscrizione di un apposito addendum alle convenzioni in essere tra le strutture residenziali e l’Area vasta di riferimento. La quantificazione della quota integrativa, che è stata individuata, è stata distinta e separata rispetto alla remunerazione ordinaria per le prestazioni riconosciute in convenzione sulla base di tariffe preesistenti.
L'impatto economico complessivo trasmesso dalle Aree vaste in merito alle richieste contenute nelle autocertificazioni presentate dagli enti gestori delle strutture residenziali è stato pari a 7.122.158 euro, pertanto le somme autocertificate sono state completamente liquidate alle strutture residenziali.
Vista la proroga dello stato emergenziale che, come è noto, arriva fino alla fine di questo anno e non solo sulla base dei dati epidemiologici esistenti, con delibera della Giunta regionale n. 1678 del 30 dicembre 2020, per il periodo dall’1 luglio al 31 dicembre 2020 è stato stanziato un ulteriore fondo integrativo pari a 4.055.806 euro, in continuità con le delibere preesistenti, la n. 1051 del 2020, per coprire i maggiori costi derivanti dall'aumento delle prestazioni, dai dispositivi di protezione individuale ai farmaci che sono stati somministrati agli ospiti delle strutture.
I criteri di rendicontazione, le modalità di presentazione e autocertificazione sono gli stessi previsti nella delibera n. 2051 del 2020. In questo caso il fondo supplementare stanziato dalla Regione copre solo il 31% delle somme rendicontate tramite autocertificazione. E’ necessario però precisare che complessivamente tra il primo fondo e il secondo fondo si è raggiunta la copertura del 63% dei maggiori costi rendicontati e rivendicati dagli enti gestori degli enti in riferimento, che ha un valore di 11.177.964 euro.
In conclusione, rispetto a questi dati regionali, c'è da tener conto che tutte le strutture sanitarie a livello nazionale, tutti gli Assessorati delle Regioni a livello nazionale hanno rivendicato e chiesto al Ministro della salute ed al Governo la copertura integrale di questi maggiori fondi, copertura che ancora non è avvenuta da parte dell'esecutivo, per cui di fatto tutte le Regioni si trovano ad affrontare questi maggiori costi affrontati dagli enti gestori di queste strutture senza che vi sia una copertura integrale da parte dello Stato, che finora ha coperto tutte le spese Covid.
Per il futuro o la Regione si farà carico di questi maggiori costi con il suo bilancio oppure dovremmo attendere che nella Conferenza Stato-Regioni lo Stato dia le indicazioni necessarie per il pagamento di queste prestazioni.
Voglio anche aggiungere che vi è urgenza nel liquidare queste somme spese dagli enti gestori, tenuto conto che contrariamente verranno ridotte le prestazioni a carico degli ospiti delle strutture proprio per rientrare nei bilanci sia societari, sia degli enti ad evidenza o ad amministrazioni pubbliche.
Il tema è costantemente monitorato sia dalla Regione che dall'Assessorato, è stato portato dall'Assessorato più volte sul tavolo della Conferenza Stato-Regioni, affinché vi sia una alacre risposta non solo agli enti gestori, ma soprattutto agli ospiti delle comunità che si trovano in questi centri. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Assessore, non è il Gruppo del Partito Democratico a non essere soddisfatto sono gli enti gestori, sono i 10 mila ospiti di quelle importanti strutture della nostra regione, sono le famiglie di quegli ospiti e sono anche i dipendenti, lo sa bene. Ci sono lettere, incontri, sollecitazioni continue sulla stampa per mettere nelle condizioni di proseguire le prestazioni e tutelare quelle persone, in gran parte anziane, che sono pezzi determinanti delle nostre famiglie.
Assessore, capisco le difficoltà, le capiamo tutti, le conoscevamo prima, qualche volta banalizzate, semplificate. Sembrava che bastasse poco per risolvere anche questo tema ed oggi lei ci dice che sta lavorando nella Conferenza delle Regioni per far sì che nella Conferenza Stato-Regioni ci sia una presa in carico di queste maggiori necessità, quindi, aspettiamo quel provvedimento per poter mantenere gli impegni che ci siamo assunti con quelle strutture che sono tutte al limite del collasso.
Se implode quel sistema di accoglienza e assistenza vuol dire che viene a mancare un pezzo del nostro sistema sanitario, un altro bel pezzo del nostro sistema sociale. Quindi, il percorso che lei ci ha indicato, oltre alle difficoltà del numero di posti letto che sono stati ridotti per via del Covid, le maggiori spese che sono legate ai farmaci ed ai d.p.i., le tariffe che non sono state adeguate, lascia in sospeso gli enti gestori, ma soprattutto le famiglie e gli ospiti, che non si possono permettere di avere quel tempo. Come in altre situazioni, ahimè Assessore, i nodi come vede vengono tutti al pettine tra i proclami e le campagne elettorali. Oggi siamo nelle condizioni di tirare le prime righe e in queste righe ci stanno le difficoltà delle famiglie di 10 mila ospiti delle nostre strutture che attendono risposte e che, come lei ha confermato, questa Regione non è in grado di dare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Per integrare poco, ma credo che vada detto, la replica del Capogruppo Mangialardi, puntuale sulle varie questioni.
Penso che quello che va sottolineato, Assessore Saltamartini, di fatto sia l’indifferenza totale della Giunta regionale e sua ad uno dei segmenti più fragili e complicati della nostra struttura sociale, della nostra comunità sociale. Lei è stato totalmente indifferente agli appelli e alle grida delle varie organizzazioni e comitati che si occupano quotidianamente, minuto per minuto, dei nostri anziani in questa fase così complicata. Gliele ricordo, così magari da qui in avanti potrà avere un promemoria delle cose più essenziali.
Lei non si è occupato della fuoriuscita del personale sanitario nelle nostre strutture a causa delle chiamate in ruolo da parte dell'Asur, è un problema serio, Assessore. Le nostre case di riposo rischiano di rimanere paralizzate dal fatto che c’è un drenaggio, uno spostamento del personale dal settore degli anziani, quindi dalle strutture per anziani, verso l’Asur. E’ un tema di cui lei si deve occupare e deve prendersene carico.
Lei si è totalmente disinteressato ai maggiori costi che queste strutture hanno avuto in questo anno e mezzo di pandemia - vi sono stati appelli accorati rispetto a questo - che hanno fatto si che i bilanci delle nostre aziende, che curano i nostri anziani, siano andati in grave difficoltà. Non c'è stato il riconoscimento dei maggiori costi di queste amministrazioni per tutta l'attività, penso all'epoca ed anche ora a tutti i test rapidi antigenici.
L'elemento che credo vada ricordato è l'aumento delle tariffe, Assessore Saltamartini, che sono ferme dal 2002. Chi c’era prima e lei, che oggi guida la sanità da quasi un anno, siete stati totalmente indifferenti rispetto al quadro delle risorse di cui hanno bisogno. Si occupi delle cose più banali, forse più banali, ma importanti, che riguardano le persone fragili e vedrà che farà un passo in avanti. Grazie.

Interrogazione n. 239
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Criticità parcheggi dipendenti Ospedale G.Salesi”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 239 del Consigliere Santarelli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. In realtà questa interrogazione che verte su un tema che non è esclusivamente sanitario mi porta a dare questo tipo di risposta.
Qualora si voglia inquadrare il tema sotto il profilo del trasporto pubblico locale, ovvero del ruolo che questo può avere nella trattazione dell'interrogazione, si rappresenta che l'ospedale, essendo inserito in un contesto strettamente urbano, è interessato dai servizi pubblici locali, che non sono di competenza della Regione, ma la loro articolazione territoriale riguarda il Comune di Ancona.
In merito alle comunicazioni relative ai principali collegamenti extraurbani, sia da nord che da sud, effettuati con servizi automobilistici sappiamo, e penso che anche l’interrogante lo sappia, che gravitano su Piazza Cavour attestandosi come capolinea di questi a circa 1 chilometro dal Salesi.
Per i servizi ferroviari sia da nord che da sud il capolinea rimane in piazza Rosselli. Su questi due capolinea per i restanti collegamenti urbani insiste la linea portante principale del servizio urbano di Ancona che serve sia il Salesi che il Viale della Vittoria con una frequenza di carattere metropolitano di 7/8 minuti. Vi sono poi delle ulteriori linee di collegamento dei quartieri più prossimi, la linea 92 o la circolare destra o sinistra, che collegano l'ospedale anche a monte, sulla via panoramica.
In definitiva, la risposta su questo tema riguarda principalmente il trasporto pubblico locale, come ho già detto.
In riferimento al sistema del Salesi, sappiamo che nei prossimi mesi potremmo fruire di una struttura nuova, che è in via di realizzazione. Per quanto riguarda l'ospedale Salesi, l’ospedale dei bambini di Ancona, contiamo di avviare un percorso di potenziamento e di ammodernamento della struttura che garantisca le più efficaci e appropriate cure a quel target, soprattutto ai nostri bambini. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Un saluto a tutti i colleghi e ai funzionari della Regione, all’Assessore Saltamartini, all’Assessore Aguzzi ed ai presenti.
Intanto ringrazio l'Assessore per l’informazione, che io auspico celere, sul futuro del Salesi, che è un'opera che tutta la regione aspetta da tantissimi anni e se questa amministrazione darà un'accelerazione vedrà il nostro plauso.
L’interrogazione di fatto sembra banale perché, come ha sottolineato l’Assessore Saltamartini, la competenza è dell'ente locale, del Comune di Ancona, però chi ha vissuto il Salesi in questi anni, in particolar modo le famiglie che si recano all'ospedale cosiddetto “dei bambini”, una delle grandi criticità è la mobilità, che va divisa in tre tronconi. La prima è quella dei dipendenti, chi opera presso l’ospedale dei bambini è penalizzato, avendo spesso degli orari, per così dire, flessibili e di reperibilità, orari non contingentati. Si trova quindi ad avere un’ulteriore tassazione sulla propria busta paga perché in un mese può anche ricevere 1, 2 o anche 3 sanzioni non dovute in quanto, magari durante la notte, non ha potuto rimettere il tagliandino della sosta e uscendo non alle 6, ma alle 7 o alle 8 di mattina per motivi di assistenza trova una sanzione. Questa cosa evidenzia la necessità dei dipendenti di avere un'agevolazione nella sosta perché di fatto, come ha sottolineato l’Assessore Saltamartini, quella è un'area fortemente urbanizzata, ci sono una serie di vincoli per i residenti. E’ drammatico lavorare in quell'ospedale, in particolar modo per chi è pendolare, e l'80% dei dipendenti del Salesi lo è e quindi si reca al lavoro con la macchina.
I mezzi pubblici sono di difficile praticabilità per i turni o per la necessità che richiede l'assistenza ospedaliera, non sono orari d'ufficio.
Le famiglie spesso sono assistite all'interno dell'ospedale Salesi non per brevi, ma per lunghi periodi.
Tornando alla mobilità tutto questo è insufficiente perché, come ho sottolineato, i turni di lavoro e la possibilità di posteggi non mettono in condizione i dipendenti di avere una risposta efficiente. Questo per quanto riguarda i dipendenti, i lavoratori, ma ciò riguarda anche tutte quelle famiglie che spesso si trovano in grande disagio perché la fragilità dei minori è sotto gli occhi di tutti.
Spero che il trasferimento del Salesi avvenga nel periodo più breve, lo auspico, ma sono anche abbastanza preoccupato perché all'interno dell'Azienda Ospedali Riuniti di Ancona lo aspettiamo da tantissimi anni. Grazie.

Interrogazione n. 237
ad iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Aeroporto Raffaello Sanzio, aiuti a compagnie aeree per l’avviamento di nuove rotte”.

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 237 delle Consigliere Ruggeri, Lupini.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Acquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Grazie, Presidente. Premessa, a seguito degli esiti dell'avviso per la manifestazione di interesse all'apertura di nuove rotte da e per l'apporto delle Marche con legge n. 11 del 2020 sono stati stanziati al capitolo 2070110310 del bilancio della Regione Marche i fondi occorrenti per la pubblicazione dei relativi bandi per il triennio 2020/2022, come segue: annualità 2020 1,5 milioni, annualità 2021 6 milioni, annualità 2022 6 milioni. Conseguentemente, con delibera di Giunta regionale n. 369 del 27 marzo 2020 si è provveduto a presentare alla Commissione europea istanza per la verifica della compatibilità degli aiuti con il mercato interno, ai sensi della comunicazione UE n. 2014 C 99/03. La Commissione UE con comunicazione C (202) 4007 dell’11 giugno 2020 ha dichiarato la procedura di aiuto compatibile con il mercato interno, ai sensi dell'articolo 107, paragrafo 3, lettera C e pertanto con DDS n. 107 del 25 giugno 2020 e n. 108 del 26 giugno 2020 si è proceduto all'avvio della procedura per l'assegnazione degli aiuti mediante la pubblicazione del relativo bando.
Malgrado le manifestazioni di interesse originariamente espresse dalle compagnie aeree fossero ben maggiori, sia per numero di partecipanti che di rotte proposte, la generalizzata crisi economica ingenerata dalla pandemia Covid 19 ha indubbiamente influito in maniera fortemente negativa sulla partecipazione al bando. Difatti, con DDS n. 251 del 16 novembre 2020 si è provveduto all'approvazione della quantificazione dei contributi erogabili alle compagnie aeree per complessivi 567.111,27 euro per l’annualità 2021 ed euro 590.424,34 per l'annualità 2022, che hanno finanziato l'apertura delle seguenti rotte:
Ancona - Monaco di Baviera (Germania), collegamento annuale, (la rotta era stata interrotta a seguito della pandemia);
Ancona – Parigi (Francia) (la compagnia aerea ha recentemente comunicato l'interruzione del collegamento per l'anno 2022).
L’azione di rilancio delle nuove rotte avviato dalla Regione con la legge regionale n. 11 del 2020 risultava fortemente indebolita per l'effetto della pandemia Covid 19. Per far fronte alla generalizzata situazione di crisi europea al settore aereo, l'Unione europea è intervenuta definendo, con comunicazione (2020) 1863 del 19 marzo 2020, in osservanza degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, definendo il “Quadro temporaneo per le misure a sostegno dell'economia nell'attuale emergenza Covid” e che le disposizioni di attuazione di tali interventi sono contenute tra l'altro nel d.l.19 maggio 2020 n. 34 (Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da Covid 19), convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77.
In particolare l'articolo 54 commi 1 e 2 del succitato d.l. 34 prevede che “Le Regioni, le Province autonome, gli altri enti territoriali, le Camere di commercio possono adottare misure di aiuto a valere sulle proprie risorse, ai sensi della sezione 3.1 della Comunicazione della Commissione europea C (2020) 1863 final – ‘Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno all'economia nell'attuale emergenza del Covid 19’ e successive modifiche e integrazioni, nei limiti ed alle condizioni di cui alla medesima comunicazione ed al presente articolo, fino a un importo di 800.000 euro per impresa” e ancora “L'aiuto può essere concesso sotto forma di sovvenzioni dirette, agevolazioni fiscali di pagamento o in altre forme, quali anticipi rimborsabili, garanzie, prestiti e partecipazioni, a condizione che il valore nominale totale di tali misure rimanga al di sotto del massimale di 800.000 euro per impresa; tutti i valori utilizzati devono essere al lordo di qualsiasi imposta o altro onere.”
Di conseguenza con la legge regionale 53/2020 sono stati rideterminati gli stanziamenti di bilancio regionale come segue:
capitolo 2070110310 (contributi ai sensi della comunicazione UE 2014/C99/ 03)
competenza anno 2021 - euro 3.900.000,
competenza anno 2022 - euro 6.000.000,
competenza anno 2023 - euro 2.000.000 (la relativa pubblicazione del bando è subordinata ad una nuova richiesta autorizzazione alla Commissione UE, in quanto l'autorizzazione di quella comunicazione C(2020) 4007 si conclude con l'annualità 2022);.
capitolo 2070110376 (contributi ai sensi della comunicazione UE 1863 del 19 marzo 2020 decreto legislativo 34/2020)
Competenza anno 2021 - euro 3.600.000.
A seguito degli esiti dei bandi pubblicati con DDS 2 e 3 dell’8 gennaio 2021 e preso atto della successiva rinuncia agli aiuti pervenuta dalla compagnia Aerea Tayaran Air, i contributi ulteriormente assegnati complessivamente alle compagnie aere sono:
capitolo 2070110310
competenza anno 2021 - euro 866.209,38,
competenza anno 2022 - euro 1.236.031,96;
capitolo 2070110376
competenza anno 2021 - euro 2.048.667,52.
In considerazione delle precedenti esperienze e dal fatto che la pubblicazione dei nuovi bandi e dei necessari tempi tecnici per la formulazione delle domande e la loro conseguente valutazione porterebbe necessariamente alla teorica possibilità di apertura di nuove rotte, non prima di ottobre 2021, si è ritenuto opportuno ridurre gli stanziamenti per la sola annualità 2021, garantendo comunque la copertura di bandi per la parte residua di annualità per cui è oggettivamente ipotizzabile che le compagnie aeree possono presentare eventuali offerte. A tale scopo occorre ricordare che il termine ultimo per la concessione di aiuti per l'emergenza Covid ai sensi della comunicazione UE 1863 del 19 marzo 2020 (D.L.34/2020), scade il 21 dicembre 2021 e quindi non risulta possibile, allo stato attuale, ipotizzare finanziamenti per l'annualità 2022.
Giova far notare per le somme risultanti per effetto della riduzione di stanziamenti sono state ristanziate per il finanziamento delle attività di rilancio per l'annualità 2021 del settore turismo, fortemente interessato dalle conseguenze negative della pandemia.
In conseguenza di quanto sopra si è provveduto alla ulteriore pubblicazione dei bandi di cui ai DDS 113 e 114 del 6 luglio 2021, così come indicato nelle premesse dell'interrogazione. La scadenza dei bandi è prevista per il 30 settembre 2021 ed è automaticamente prorogata per i mercati per cui non pervenga alcuna offerta al 30 novembre 2021.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Francesco ACQUAROLI. Attualmente le nuove rotte operate sull’aeroporto di Ancona, per effetto delle pubblicazioni dei bandi sino ad oggi susseguitesi, sono pertanto le seguenti:
Ancona - Monaco di Baviera (Germania) - collegamento annuale (la rotta era stata interrotta a seguito della pandemia);
Ancona - Parigi (Francia) - (la compagnia aerea ha recentemente comunicato l'interruzione del collegamento per l'anno 2022);
Ancona - Barcellona (Spagna) - collegamento stagionale;
Ancona – Cagliari - collegamento stagionale;
Ancona - Catania - collegamento annuale;
Ancona - Olbia - collegamento stagionale;
Ancona - Palermo - collegamento annuale;
Ancona - Isola Greca - collegamento stagionale a partire dal 2022 – destinazione da definire in base alla disponibilità di slot grechi per l’annualità;
Ancona - Niederein (Germania) - collegamento annuale;
Tutto ciò premesso, si forniscono le seguenti risposte:
1) La comunicazione UE C (2020) 4007 pone il 31 dicembre 2022 come limite temporale alla concessione di aiuti per l'apertura di nuove rotte e la pubblicazione dei bandi è stata fatta nel pieno rispetto dei limiti temporali e finanziari dettati della suddetta comunicazione. Per interventi da programmare oltre tale data occorre acquisire preventivamente un ulteriore autorizzazione della Commissione UE.
2) Le rotte attualmente incentivate dai bandi sono quelle di cui alle linee di indirizzo approvate con la delibera di Giunta regionale n. 369/2020. Qualora una compagnia aerea presenti domanda per il finanziamento della rotta Ancona - Milano Linate, la stessa potrà essere sicuramente finanziata nell'ambito del finanziamento previsto per le rotte italiane.
3) Poiché è ferma intenzione di questa Amministrazione supportare e sviluppare l’economia legata al turismo e ciò passa necessariamente per lo sviluppo dei collegamenti verso la Regione, saranno sicuramente realizzati tutti gli interventi necessari raggiungimento di tale obbiettivo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Grazie, Presidente, per la risposta, è una relazione tecnica che, devo dire la verità, ho fatto fatica a seguire anche per un po' brusio in Aula oltre che per la difficoltà del tema.
Alcune cose le avevamo già inserite noi in premessa perché abbiamo fatto un'interrogazione abbastanza documentata, visto che c'eravamo resi conto che c'erano state quelle riduzioni negli stanziamenti, che un po’ ci avevano preoccupato.
La parte politica finale, quella che ha liquidato velocemente, in parte ci rassicura. Anche se molto rapidamente avrei preferito che ci fosse stato un approfondimento più politico che tecnico. Mi sembra di capire che anche a voi sta a cuore lo sviluppo dell'aeroporto.
Se è possibile vorrei avere la relazione, me la leggo con più attenzione.
Quello che noi vorremmo è che si credesse in questa infrastruttura che va assolutamente aiutata nel suo potenziamento per uscire da quella situazione che conosciamo tutti, che ha riguardato qualche anno fa, ma anche per un'altra situazione che si è inserita lì, che è quella del Covid. Se ci crediamo politicamente dobbiamo lavorare su più livelli.
Lei sa perfettamente che il nostro Presidente di Commissione al Senato ha più volte dato disponibilità. Credo che sia fondamentale un lavoro sinergico perché ci sono piani che si intersecano, da quello europeo, a quelli nazionale e regionale. Mi riservo anche di portare in quest’Aula prossimamente un atto sui voli di continuità territoriale, argomento che oggi non è stato trattato, ma che penso possa essere fondamentale per lo sviluppo strategico del nostro aeroporto. Grazie.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Prima di continuare sono le ore 12,19, la scadenza era per le 12,00, continuiamo con le interrogazioni? I Consiglieri sono in Aula? Vogliamo concludere le due interrogazioni che sono rimaste? Per una non è presente l'Assessore Baldelli, quindi chiederei di derogare e di rinviare alla prossima seduta. Riprenderei con il punto n. 1, dopo aver fatto le interrogazioni.

Interrogazione n. 241
ad iniziativa del Consigliere Cesetti
“Grave carenza e ritardi nuove nomine di medici di famiglia nel Distretto fermano”.

Interrogazione n. 246
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Mastrovincenzo, Biancani, Casini, Cesetti, Carancini e Vitri
“Carenza dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta”.
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 241 del Consigliere Cesetti e l’interrogazione n. 246 dei Consiglieri Mangialardi, Mastrovincenzo, Biancani, Casini, Cesetti, Carancini e Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il tema enunciato in questa interrogazione concerne il problema della gravissima carenza del personale medico in particolare, in questo caso, dei medici di medicina generale sul territorio.
Attualmente nella nostra regione sono carenti circa 100 posti da ricoprire per il convenzionamento dei medici di medicina generale. L'attribuzione di questi posti si riferisce all'accordo nazionale vigente che prevede che una volta l'anno venga fatta la ricognizione delle carenze entro il mese di marzo, queste carenze vengono poi attribuite attraverso un procedimento ad evidenza pubblica per titoli ai medici che ne fanno domanda, attribuendo i posti vacanti prevalentemente secondo il criterio della residenza. I posti non coperti vanno in pubblicazione in una graduatoria nazionale.
Attualmente nella nostra regione, dopo questo procedimento, come ho già detto, mancano oltre 100 posti da ricoprire, l’esperimento di attribuire la vacanza dei posti anche ai medici specializzandi del primo, secondo e terzo anno, partendo naturalmente dalla possibilità di attribuirli agli studenti che sono più avanti nel corso di formazione, del terzo, secondo e primo anno, bene, è in corso ed i posti non sono stati ancora attribuiti.
Come ho già detto questo tema si inquadra nel più generale problema della mancanza di formazione e di programmazione del personale medico dovuto al numero chiuso, ai test di accesso per medicina, al finanziamento di un numero assai esiguo di borse di studio, ma anche in questo caso a un problema nell'ordinamento di questo personale derivante dall'esclusività di questa funzione. In altre parole, moltissimi giovani medici che potrebbero assumere anche in via provvisoria questo tipo di funzione non aderiscono a questi bandi perché il principio di esclusività impedisce loro di svolgere altre funzioni ben più remunerative, che sono quelle dei medici di medicina assistenziale, delle Usca o di certificazione per esempio nelle autoscuole, piuttosto che in altre strutture in cui è richiesta l'attribuzione del medico del lavoro.
Questa è una materia di competenza dello Stato, sarà opportuno che la nostra Regione, attraverso atti, come le mozioni o addirittura disegni di legge parlamentari, provveda ad eliminare questo principio di esclusività, per cui pochissimi nuovi medici entrano a far parte della funzione di medici di medicina generale.
Facendo quindi un riassunto globale sulla situazione delle carenze di medici medicina generale dobbiamo osservare che nell'anno 2018 furono formati 56 medici di medicina generale e non furono coperti 3 posti; nel 2019 furono formati 78 medici medicina generale e non furono coperti 5 posti; nel 2020 furono formati 47 medici di medicina generale e non furono coperti ben 18 posti. Diciamo che noi ci troviamo in presenza della necessità della copertura di posti del 2018, 2019 e 2020. Questo anno per sopperire a queste carenze abbiamo avviato un percorso per la formazione di 122 nuovi medici di famiglia.
In via generale questa è la risposta, in via specifica nell'Area vasta di Fermo mancano 5 medici di medicina generale, che non sono coperti neppure con le assegnazioni provvisorie. Stiamo provvedendo con l'aumento della formazione dei medici, portandoli nel 2021 a 122 unità, attraverso la ridefinizione delle equipe territoriali previste dall'articolo 18 dell'accordo sui medici di medicina generale.
Non ha sortito effetti invece la misura tendente ad aumentare il numero dei posti convenzionati portandoli da 1.500 a 1.800 unità, come è stato fatto in altre regioni perché i medici che hanno aderito all’aumento dei pazienti convenzionati sono stati solamente 5.
Si tenga conto che è in corso una interlocuzione con i sindacati rappresentativi dei medici di medicina generale per divenire, anche in questo caso a livello nazionale, ad un accordo complessivo che possa garantire la copertura dei posti vacanti.
Infine, per quanto concerne quanto citato nell'interrogazione, non è possibile assegnare ai pediatri al quinto anno l'assegnazione provvisoria di queste funzioni perché c'è un divieto di legge.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Filippo SALTAMARTINI. C’è un divieto di legge in materia. Anche su questo punto si potrebbe ovviare con una modifica normativa parlamentare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Non possiamo essere soddisfatti, mi dispiace, lo dico all’Assessore, ma il primo a non esserlo dovrebbe essere lei. Non voglio entrare nel merito dei dati che conosciamo tutti, delle difficoltà che abbiamo nel territorio con i pediatri di libera scelta e con i medici di base, ahimè, sono carenze che si sono stratificate nel tempo e che in questo anno di pandemia si sono fortemente acuite.
Non voglio entrare in quel merito, ma è sempre un problema di ordine politico, sempre quello, era facile trovare soluzioni, anche molto semplice strumentalizzare e fomentare i cittadini quando ad Amandola non si riusciva a coprire il ruolo del medico che era andato in pensione. La responsabilità, ahimè, era della Regione, anzi dico di più, dell'Assessore di allora, con tanto di manifestazioni di cittadini arrabbiati, che invece dovevano essere particolarmente eruditi sul sistema, che sta implodendo e che non possiamo leggere a petalo di margherita.
Prima abbiamo parlato di ospedali nuovi, della necessità di concentrare le specialistiche e dedicarci al territorio, nella grande confusione che state facendo non tenete conto delle difficoltà contingenti che esistono, quelle dei medici, dei primari, dei pediatri. Ne ha citati 100, penso ormai in ogni Comune, soprattutto in quelli più piccoli, dove anche i massimalisti fanno difficoltà a dare la disponibilità per ragioni facilmente comprensibili, che sono quelle che lei ha elencato.
Ecco, la politica vuole questo, che alla fine tutto quello che brandiamo inevitabilmente in un tempo della verità emerge. Capisco quanto lei si possa ritrovare nella nostra insoddisfazione perché non siamo in grado di affrontarli, pensarli e di trovare soluzioni.
Il tempo del popolo fomentato è finito, oggi, come ho annunciato nel mio primo intervento, c’è solo il tempo dell'attesa e ci ritroveremo tra un po' con le stesse difficoltà e con il respiro finito rispetto ai proclami. Oggi le soluzioni, come vedete, non ci sono. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. L’abbinamento di queste due interrogazioni pone il tema più generale della carenza di medici di famiglia nella nostra regione, ed in particolare del distretto del fermano, che è particolare rispetto alle altre carenze, passatemi l'espressione e poi dirò.
Ringrazio l’Assessore Saltamartini della risposta data, però anch'io non posso ritenermi soddisfatto per niente perché quelle sono risposte tecniche sulle cause delle carenze. Noi invece vogliamo, e questo abbiamo chiesto nell'interrogazione, risposte politiche che attengono a decisioni e provvedimenti politici per le soluzioni dei problemi. Non chiediamo altro, perché denunciare i problemi …, una risposta tecnica non risolve la situazione. L’Assessore Saltamartini dice che sono necessari interventi legislativi statali, va bene che si assumano iniziative in questa direzione, io non ne ho viste. Non dobbiamo fare le mozioni, l'Assessore, il Presidente o la Giunta hanno poteri autonomi di iniziativa, possono fare, possono investire la Conferenza Stato-Regioni, ci sono sedi in cui si possono trovare le soluzioni.
All’atto della presentazione dell'interrogazione, secondo quanto denunciato dalla Federazione italiana medici di medicina generale, nel 2021 nel distretto di Fermo unico dell'Area Vasta 4 le carenze supereranno le 30 unità. Siamo in ritardo di un anno sulle nuove assegnazioni e si aprono scenari di grandissima criticità.
E’ esattamente passato un anno dal vostro insediamento, mentre nelle Aree vaste 1, 2, 3 e 5 ci sono stati assegnazioni, nessuna nomina si è avuta nell'Area vasta 4, nessuna all'atto della presentazione dell'interrogazione. Magari la situazione può darsi che sia cambiata. Le 21 carenze individuate nel marzo 2021 venivano dettagliatamente indicate nell’interrogazione e la situazione per quanto riguarda l’Area Vasta 4 di Fermo era ed è particolarmente grave ed è più grande rispetto alle altre Aree vaste.
Questo Assessore glielo voglio dire per l'ennesima volta, dimostra, insieme ad altre questioni di cui immagino parleremo dopo, che non c'è molta attenzione per quanto riguarda il nostro territorio e non capisco perché, non può essere, lo riconosco, la carenza di un Assessore del territorio, della provincia di Fermo, però oggettivamente persiste quasi un disegno di indebolire la provincia di Fermo anche per quanto riguarda l’organizzazione dei servizi sanitari necessari a garantire ai cittadini prestazioni adeguate, tempestive e di qualità.
Sappiamo bene quanto sia importante il ruolo del medico di famiglia, una funzione essenziale, indispensabile perché oltre a rappresentare una figura di riferimento per ogni paziente, pensiamo in particolare agli anziani, la sua importanza è accresciuta dal contesto pandemico, ce l’ha detto anche lei più volte, e dall'emergenza sanitaria determinata dal Covid, soprattutto in una zona come il fermano.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Fabrizio CESETTI. Pensiamo alla parte interna, prima il Consigliere Marinangeli ha ricordato Amandola abitata soprattutto da persone anziane.
Concludo, rispetto a quello che noi abbiamo registrato all’atto della presentazione dell’interrogazione del 29 luglio 2021, era quella la situazione, non ci sono stati grandi miglioramenti.
La risposta tecnica, Assessore Saltamartini, non è per niente soddisfacente. Grazie.

Nomine

Elezione del Presidente e del Vicepresidente del Comitato regionale per le Comunicazioni (CO.RE.COM.)
articoli 2 e 3, comma 1 e 2, l.r. 27 marzo 2001, n. 8 - articoli 2, 3 e 4, legge regionale 17 dicembre 2012, n. 41 - Voto è limitato a uno).

PRESIDENTE. Ricordo che nella medesima seduta il Consiglio regionale elegge, con votazioni separate, prima il Presidente e il Vicepresidente del CO.RE.COM., poi un componente del CO.RE.COM. Quindi due votazione, la prima relativa al Presidente e al Vicepresidente, la seconda al componente.
Per l'elezione del Presidente e del Vicepresidente ciascun Consigliere scrive nell'apposita scheda un solo nome. Sono eletti Presidente e Vicepresidente nell'ordine i due candidati che hanno ricevuto il maggior numero di voti; a parità di voti, si procederà al ballottaggio.
Ricordo inoltre che candidati possono essere eletti solo per le cariche per le quali sono stati candidati, come evidenziate nelle schede distribuite e che ciascun Consigliere nel votare prende atto delle risultanze istruttorie contenute nel parere della I^ Commissione assembleare e dell'accertamento relativo alle cause di ineleggibilità e di incompatibilità dei candidati.
Comunico che le persone in quiescenza, riportate nelle schede distribuite, hanno accettato di svolgere la carica eventualmente conferita nel CO.RE.COM. a titolo gratuito.
Indico la votazione a scrutinio segreto.
Chiedo ai Consiglieri Segretari di iniziare la chiama dei Consiglieri, che devono deporre la scheda all'interno dell'urna.
Ripeto, si vota per il Presidente ed il Vicepresidente insieme. Viene nominato Presidente chi ottiene il maggior numero di voti, a parità si va al ballottaggio; viene nominato Vicepresidente chi ottiene un voto in meno.

(Il Consigliere Segretario Serfilippi effettua la chiama)

Conclusa la votazione, comunico l’esito:
Votanti n. 30,
Schede bianche n. 0,
Schede nulle n. 0,
Schede valide n. 30.

Hanno ricevuto voti:
Grucci Cinzia n. 18,
Blasi Maurizio n. 11,
Buoncompagni Giacomo n. 1

Proclamo eletti Presidente e Vicepresidente del Comitato Regionale per le Comunicazioni (CO.RE.COM.) rispettivamente Cinzia Grucci e Maurizio Blasi. Auguro a loro buon lavoro.

Elezione del componente del Comitato Regionale per le Comunicazioni (CO.RE.COM.)
articoli 2 e 3, comma 1 e 2, l.r. 27 marzo 2001, n. 8 - articoli 2, 3 e 4, legge regionale 17 dicembre 2012, n. 41 - Voto è limitato a uno).

Ricordo che ciascun Consigliere può votare un solo nome e che l'Assemblea legislativa nel votare prende atto delle risultanze istruttorie contenute nel parere della I^ Commissione assembleare e dell'accertamento relativo alle cause di ineleggibilità ed inconferibilità dei candidati.
Comunico che le persone in quiescenza, riportate nelle schede distribuite, hanno accettato di svolgere la carica eventualmente conferita nel CO.RE.CO.M. a titolo gratuito.
Indico la votazione a scrutinio segreto, che verrà effettuata con le modalità per la nomina del Presidente e Vicepresidente.

(Il Consigliere Segretario Serfilippi effettua la chiama)


PRESIDENTE. Do il risultato dello scrutinio.
Votanti n. 30,
Schede bianche n. 2,
Schede nulle n. 0,
Schede valide n. 28.

Hanno ricevuto voti;
Iacopini Massimo n. 20,
Bacchielli Maria Pia Letizia n. 8

Proclamo eletto componente del Comitato Regionale per la Comunicazione (CO.RE.CO.M.) Massimo Iacopini. Anche a lui gli auguri di buon lavoro.


Mozione n. 92
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Il lavoro priorità assoluta per le Marche”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 92, dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Già nella scorsa seduta abbiamo trattato il tema del lavoro con la mozione presentata dalla Consigliera Marcozzi rispetto alla formazione di un tavolo sul lavoro.
Anche in questa mozione nella premessa è sottolineata la difficile situazione della nostra regione in termini occupazionali, con dati non certo incoraggianti riferiti al 2020. Il tasso di disoccupazione è salito all'8,3%, le assunzioni sono diminuite dell'11,9% rispetto all'anno precedente e ci sono 18.000 occupati meno.
E’ evidente che in questo contesto occorre intervenire in particolar modo con le misure di sostegno, di riqualificazione, di rioccupazione di coloro che hanno perso il posto di lavoro o rischiano di perderlo, così come sono da promuovere misure specifiche per l'inserimento lavorativo, in particolare di giovani e donne. Un'attenzione particolare va rivolta al diritto al lavoro delle persone con disabilità, troppo spesso discriminate.
Questa mozione impegna la Giunta regionale ad attivare fin dai prossimi mesi, anche grazie all'utilizzo di risorse europee, nazionali e regionali gli interventi e le misure che devono avere queste finalità:
- contrastare in ogni modo scelte gravi di delocalizzazioni produttive, dopo parleremo della assurda scelta di delocalizzazione dell’Elica di Fabriano;
- sostenere l'esperienza delle imprese rigenerate che consentano di rilevare aziende in difficoltà a cooperative formate da lavoratori delle imprese stesse;
- prevedere forme di incentivazione all'assunzione stabile dei giovani;
- potenziare i centri per l'impiego;
- garantire una formazione rispondente alla reale esigenza del tessuto produttivo. In questi giorni, partecipando a vari convegni di organizzazione, in particolar modo di CNA e Confartigianato, questa è un esigenza che si è sentita parecchio durante i dibattiti;
- incentivare tutti modelli organizzativi e i progetti che valorizzano il welfare territoriale, attraverso un utilizzo appropriato dei fondi europei per favorire l'occupazione femminile;
- promuovere la parità retributiva di genere;
- promuovere la creazione di piccole e microimprese femminili proprio nei settori in cui la presenza delle donne è più marcata;
- creare forme di collaborazione più stringenti tra diversi settori, e mi riferisco alla sanità, al sociale, al lavoro per l'inserimento lavorativo delle persone con disabilità, promuovendo su questo un'ampia sensibilizzazione di aziende private ed enti locali;
- integrare e collegare sempre più le politiche del lavoro, della formazione, dell'istruzione con quelle di welfare.
Tante di queste misure sono già state messe in campo nella precedente legislatura e poi proseguite in questa, alcune misure vanno sicuramente potenziate.
Ecco, mi auguro che l’Aula converga su questi punti che credo siano condivisibili, che possono dettare un'agenda importante anche per l'attività della Giunta regionale e del Consiglio stesso. Grazie.

Presidenza del Presidente
Andrea Biancani

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Mastrovincenzo per aver redatto questa mozione, ricca di dati e anche di numeri oggettivi, lo ringrazio anche per l'intervento rispetto al quale voglio esprimere la mia più totale e convinta condivisione.
Mi permetto, Presidente, di prendere la parola brevemente solo per segnalare una questione che reputo centrale per lo sviluppo economico e sociale della nostra regione, sto parlando dell’occupazione femminile.
Sappiamo bene i problemi gravissimi che affliggono le donne spesso sottoccupate, male occupate in termini di sperequazione salariale rispetto agli uomini, in rapporto alla conciliazione dei tempi di vita/lavoro, alle dimissioni in bianco per prevenire la maternità e tanti altri temi che andrebbero affrontati con decisione e subito.
Sapete che il mio giudizio su questa amministrazione in generale è molto duro. Non ho alcuna remora a riconoscere i meriti, ove presenti, penso ad esempio alla scelta di Roberto Mancini come testimonial della nostra regione. Una scelta azzeccata, non ho alcun problema ad affermarlo esplicitamente.
Su tante altre questioni questa amministrazione sta sbagliando, a volte qualcosa, a volte tanto, a volte tutto. Penso alla sanità, ai tagli sulle tematiche ambientali, come i Paesc, al mancato finanziamento al patto dei Sindaci. Penso anche allo spreco di denaro per i tamponi salivari e alla timidezza rispetto a Elica. Se, però, Presidente, dovessi dire dove l’amministrazione sta dando il peggio di sè non ho dubbi: si tratta delle pari opportunità dove l’Assessora Latini, che peraltro in queste tematiche è sempre in buona compagnia, sta colpevolmente con le mani in mano a guardare le donne che perdono o che non trovano lavoro, dove l’unico attivismo che si registra è quello nel togliere diritti e facoltà di scelta alle donne stesse. Penso all’interruzione volontaria di gravidanza, con il vergognoso attacco alla legge n. 194 perpetrato dalla Giunta e anche da Consiglieri e Consigliere regionali.
Proprio oggi, Presidente, è la Giornata internazionale per il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza, e voglio ribadire ancora una volta che non passerete, che non riuscirete a farci tornare indietro di 50 anni.
Ancora più meschino è però l’atteggiamento di passività verso la disoccupazione femminile, come ricorderete, ben 8 mesi fa, il 2 febbraio per la precisione, depositai un’interrogazione nella quale chiedevo di convocare urgentemente il tavolo per le statistiche di genere, un prezioso organismo presieduto dall’Assessora alle pari opportunità, che è responsabile anche della sua convocazione. In quella sede si sarebbe potuto iniziare con la raccolta e l’analisi dei dati relativi alla disoccupazione femminile nella nostra regione per poi passare ad una fase di proposta consapevole. Avevo citato allora il Presidente della Repubblica Einaudi nel suo famoso detto “Conoscere per deliberare”.
Tuttavia, visto il livello raggiunto della Giunta su questo tema, andrebbe bene anche solo agire, fare qualcosa, visto che non mi sembra troppo presuntuoso chiedervi conoscenza, intelligenza delle questioni.
Chi ci rimette, caro Presidente, in tutto ciò sono le lavoratrici, che nel momento di più drammatica crisi dal dopoguerra ad oggi, con la minaccia incombente e spesso già reale di perdere la propria indipendenza economica, la propria dignità, devono assistere allo spettacolo pietoso di una Giunta che non è stata capace di convocare nemmeno un tavolo dopo un anno! Ebbene, questo è il livello di disinteresse, superficialità, disattenzione nei confronti del lavoro, oggi magari ci direte nel votate la mozione, che considerate il lavoro una priorità assoluta, ma io so, noi sappiamo che, almeno per ciò che riguarda il lavoro delle donne, altro che priorità per questa Giunta! Anzi, lo considerate forse un fastidio o addirittura un fatto negativo, da evitare, se condividete le affermazioni del Consigliere Ciccioli secondo il quale “gli uomini dettano le regole e le donne accudiscono”, dunque non lavorano, stanno a casa, lavano e stirano, come nei più beceri stereotipi di genere.
Se avete ancora un briciolo di dignità dopo aver discusso e votato questa mozione convocate il tavolo, prendete delle misure di incentivo e sostegno al lavoro femminile, pensate a primalità rosa sui bandi, peraltro erano quelle che erano già presenti in tutti i bandi della precedente Giunta, portate in discussione la proposta di legge n. 64 sulla parità salariale tra uomini e donne, che ho depositato ben tre mesi fa e che giace ancora nei cassetti dell’Assemblea legislativa.
Se lo farete, sarete seri per una volta, se non lo farete, le vostre non saranno altro che parole vuote, prive di ogni contenuto reale, immagine senza alcun effetto concreto sulla vita dei marchigiani e delle marchigiane. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Avrei fatto un intervento di questo genere prima di ascoltare l'ultimo intervento. Avrei detto che questa mozione, e lo dico, di fatto è condivisibile sotto molti punti di vista perché dice cose sacrosante. Non c'è bisogno di studiare ad Oxford per dire che sono questioni plausibili sulle quali è bene muoversi, continuare a muoversi. Avrei anche detto e dico che sono un po' le questioni che stiamo portando avanti. Anche stamattina alle 8.30 c'è stato un collegamento con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
Le Marche sono in prima fila per quel che riguarda, ad esempio, il rafforzamento dei Centri per l'impiego, siamo la Regione più avanzata in Italia, che ha speso ed investito per modernizzarli, che ha assunto il personale che ci era stato indicato, che si appresta anche a predisporre un nuovo bando per ulteriore personale sul quale però, prima di dare mandato, voglio fare una seria riflessione su come stanno lavorando i Centri per l'impiego delle Marche perché voglio capire questi grandi investimenti che stiamo mettendo in campo quanto riescono ad essere effettivamente rispondenti alle esigenze reali che ci sono. Anche perché molte imprese mi dicono che neanche si rivolgono ai Centri per l'impiego e che tendenzialmente attraverso questi non riescono a reperire il personale.
Ci sta il rafforzamento, la valorizzazione, ma bisogna effettivamente capire se occorre correggere il tiro sotto alcuni punti di vista. Si sta facendo tanto per questo.
Per i corsi di formazione la prima cosa che ho fatto quando sono entrato 11 mesi fa è stata capire le necessità reali del lavoro attraverso l'ascolto delle associazioni di categoria, di Confindustria, degli artigiani, della Confcommercio, della Confesercenti e anche dei sindacati. Capire effettivamente le esigenze, sulle quali preparare le persone ed in qualche modo incoraggiarle ad entrare nel mondo del lavoro.
Abbiamo anche intensificato le attività della formazione e quest’anno abbiamo finanziato 16 corsi TS contro gli 11 dello scorso anno, quasi 1/3 in più di impegno su corsi che danno maggior rispondenza di occupazionalità.
Abbiamo messo in campo per la prima volta …, mi dispiace che la Consigliera Bora sia andata via perché la presunzione di dire che è tutto oro quel che luccica solo da quella parte e gli altri sono un branco di testa di cavolo, non mi sta molto bene. E’ bene stare anche qui in Aula ad ascoltare qualche volta invece di fare la supponente, come se fosse Dio in terra e gli altri qui dentro devono pendere dalle labbra di qualcuno che pontifica. Qui c’è poco da pontificare, io sto recuperando cose che avete lasciato indietro da 10 anni. Sulle questioni dei rifiuti degli ambiti territoriali sto recuperando una serie di cose che avete lasciato a metà, legge urbanistiche, amianto, donne operate al seno da reinserire nel mondo del lavoro, tutte idee che avete buttato lì e mai finanziato, le ho finanziate io, le ha finanziate questa amministrazione.
A proposito, visto che se ne parla tanto, sono partite tutte le attività a favore delle donne operate al seno per il reinserimento nel mondo del lavoro. Non basta avere le idee, poi bisogna finanziarle, portarle avanti perché le idee sono capaci tutti di averle, ma occorre avere anche la capacità di metterle in campo e noi lo stiamo facendo.
Quindi formazione, Centri per l'impiego, ricerca delle esigenza di mercato, indirizzo verso quanto serve al mercato del lavoro, stiamo lavorando fortemente in questo senso e non c'entrava nulla la questione dell'ambiente.
Sto visitando tutti i parchi delle Marche e tutte le gestione dei parchi delle Marche, che fanno i complimenti a questa amministrazione e a questo Assessore, che per la prima volta ha dato i soldi ad inizio mandato e non a fine anno, senza mai sapere cosa poter fare dentro le aree protette, visto che si parla di ambiente, visto che non si fa nulla per l'ambiente!
Siamo quelli che abbiamo finanziato la legge che consente ai cittadini di chiedere il risarcimento delle spese per la rimozione dell'amianto, che voi avete pensato ma mai finanziato, portata avanti, pensata e mai finanziata, come quella delle donne operate al seno, pensata e mai finanziata, come quella sugli ambiti territoriali per i rifiuti, pensata, ma mai approvata. Siete quelli delle parole, come la signora che è uscita da quest'Aula senza avere la dignità neanche di ascoltare colui che ha interrogato. La supponenza.
Detto questo, sono dell'idea che questa sia una mozione che potrebbe essere approvata. Mi rivolgo ai Consiglieri di maggioranza dicendo secondo me la potreste approvare se fanno un'integrazione che dice che questa amministrazione sta lavorando in questo senso. Ad un certo punto la mozione dovrebbe dire: ritenuto che: siano da attivare interventi di sostegno, siano da promuovere misure specifiche, deve essere sempre garantito il diritto al lavoro con persone con disabilità, consapevole degli sforzi che l’attuale amministrazione sta portando avanti verso questi settori”. Se fate un’integrazione di questo genere da quei banchi la voterei. Consigliere Mastrovincenzo, vi sto guardando perché siete voi i proponenti, io un passaggio lo farei, potreste anche inserire: in continuità con quanto fatto dalle amministrazioni precedenti, perché no, voi le avete impostate, poi non le avete fatte, però le avete impostate. Voi l’avete impostate e noi le abbiamo fatte, quindi, dire: un passaggio consapevole degli sforzi portati avanti finora dalle amministrazioni passate - parliamo al plurale, riferendoci a chi si era seduto qui prima di noi - e riprese dall’attuale Giunta regionale.
Credo che questo sia il minimo che io possa dire, riconoscere il lavoro svolto da chi c’è stato, ripreso però anche dall’attuale amministrazione. Penso che un passaggio di questo genere, che arricchisce la mozione, dà merito di essere stati in passato e di essere tuttora attenti a questo tipo di tematiche. Secondo me è un voto che può essere indubbiamente favorevole perché sul resto c’è poco da dire. Avete riempito di buoni propositi una situazione su cui tutti abbiamo alzato gli occhi ogni giorno, è chiaro che non si può che essere favorevoli, ma un riconoscimento a un lavoro che si è svolto e che si continua a svolgere è il minimo io possa chiedere per arricchire e chiedere un voto favorevole anche alla maggioranza.
Spero che su questo siate abbastanza sensibili e degni del nome che portate, che se non sbaglio è Partito Democratico. Se siete degni di questo nome provate a guardare un attimo e ad inserire questa modifica. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Eravamo partiti con buoni propositi, ma gli attacchi direi gratuiti sulla legge 194, sulla gravidanza, alla Giunta, credo che siano totalmente fuori luogo nel tema e nel modo.
Direi in linea di massima, per quella che è la proposta che i Consiglieri del Partito Democratico hanno fatto attraverso la mozione, quali obiettivi vi prefiggete, ci prefiggiamo. Chiaramente impegnare la Giunta a mettere in campo tutte quelle azioni, quelle strategie, anche attraverso l'utilizzo di risorse regionali e comunitari, che possono difendere e generare il lavoro.
Come non possiamo essere d'accordo quando parliamo di più formazione, che stiamo facendo, come ha ricordato l'Assessore Aguzzi, come non possiamo essere d'accordo sulla possibilità di valorizzare ed incrementare le imprese femminili, le collaborazioni con l'università, l'occupazione giovanile, soprattutto l'occupazione delle persone disabili. Assolutamente d'accordo, anche alla luce dei numeri che in premessa nella mozione venivano ricordati, assolutamente allarmanti. Ho avuto modo di leggere qualche dato, la disoccupazione giovanile a gennaio 2021 stava nell'ordine del 33,8% (siamo secondi dopo la Spagna che ha una disoccupazione giovanile del 38,8%), una disoccupazione femminile che è nell'ordine dell'11,4%. Sono dati che ci obbligano a prendere misure importanti, decisive, risolutive per la difesa e lo sviluppo del lavoro.
Però fatemi fare alcune considerazioni su quello che è stato il reddito di cittadinanza. Vi ricordate quando nel settembre del 2018 il Vicepremier Di Maio si affacciò in Piazza Colonna da Palazzo Chigi ed esultante insieme ai Ministri del Movimento 5 Stelle parlò di abolizione della povertà. L'obiettivo era assolutamente nobile, il reddito cittadinanza andava nella direzione di aiutare i lavoratori in difficoltà, soprattutto andava nella direzione di reintegrare i disoccupati nel mondo del lavoro. Oggi, purtroppo, al contrario, il reddito di cittadinanza è il tappo che ostruisce l'ingresso nel mondo del lavoro. Consentitemi alcuni dati oggettivi per fare una valutazione su quello che è stato il reddito di cittadinanza, la scelta del reddito di cittadinanza. Non c'è stato purtroppo un reinserimento nel mondo del lavoro, i dati dicono il contrario, che sono state occupate 200 mila persone su 3 milioni di soggetti che percepiscono il reddito di cittadinanza. Se facciamo una percentuale dovremo stare nell'ordine del 6,6-6,7%. Il reinserimento di fatto non c'è stato, probabilmente è aumentato anche un po' il lavoro nero, non c'è neanche stata la capacità di controllare la distribuzione del reddito di cittadinanza. Io mi affido sempre ai dati che poi sono quelli che parlano, i numeri che dettano oggettivamente la situazione.
La Guardia di finanza nel 2020 ha fatto emergere 50 milioni di euro che erano stati sottratti indebitamente allo Stato per la distribuzione data erroneamente, questo per mancanza di un sistema di controllo, a soggetti intestatari di ville, auto di lusso, evasori totali. Soggetti che hanno avuto a che fare con traffici illeciti. Ho scaricato dei numeri, parliamo di 5.868 persone denunciate, quindi un'inefficienza del sistema di controllo.
Altro problema, favorire la mentalità del non lavoro perché oggi questo sta succedendo. Il troppo assistenzialismo che è stato adottato con questa scelta spesso ha portato tante persone, che purtroppo non lavorano, di fronte ad un’offerta di lavoro a dire: non mi conviene lavorare. Questo è molto molto penalizzante per un Paese che deve crescere e ripartire. Io dico che queste persone legittimamente dicono “mi conviene non lavorare” perché se facciamo i conti tra il reddito di cittadinanza, l’assegno unico per la famiglia e il bonus affitto, alcune famiglie portano a casa 1.600 euro netti al mese, circa 21 mila euro lordi l'anno. Nelle fasce dell'Agenzia delle entrate con questo reddito ci sono circa 22 milioni di italiani. Estremizzando il concetto, se 22 milioni di italiani possono percepire la stessa somma, chi mai cercherebbe un lavoro con uno Stato così generoso? Quindi, non si realizzerà quello che era uno degli obiettivi nobili, cioè il rinserimento nel mondo del lavoro.
Questo per dire che è stata una scelta nobile nelle intenzioni, ma di fatto ha prodotto risultati che sono quantomeno da rivedere. Giustamente dobbiamo sostenere chi è impossibilitato a lavorare, chi ha difficoltà, ma rivedere un po' il sistema del reddito di cittadinanza, tra l'altro le imprese, altro dato, hanno difficoltà oggettive a trovare personale. Di fronte a 3 milioni di soggetti che percepiscono il reddito di cittadinanza le imprese hanno difficoltà, per quel lavoro tanto o poco che sia, a trovare personale.
Chiudo ribadendo quello l’Assessore Aguzzi ha detto, che questa amministrazione ha già dato ampiamente dimostrazione di lavorare nella direzione di consolidare e difendere i posti di lavoro, attraverso il potenziamento dei corsi di formazione, l'individuazione delle esigenze del mercato del lavoro e molto altro è stato fatto. Credo che sia la prerogativa di un'amministrazione seria, quella di creare le condizioni per sviluppare lavoro perché, attenzione, il lavoro non viene favorito attraverso un decreto, ma è conseguenza di investimenti e l’amministrazione pubblica crea le situazioni per creare lo sviluppo e gli investimenti.
Non ultimo il lavoro che è stato fatto, e chiudo Presidente, dall'Assessorato allo sviluppo economico, abbiamo fatto leggi che riguardano le start up, il commercio, l’artigianato, questo vuol dire creare le condizioni necessarie per lo sviluppo ed essere vicino alle aziende, significa creare posti di lavoro. Grazie.

Presidente. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Credo che vada detto due volte grazie al Consigliere Mastrovincenzo, la prima ragione è che ci fa discutere, confrontare sui temi veri delle persone e sulle questioni che oggi sono più delicate, più problematiche per le famiglie, all'interno delle nostre case, il lavoro. Il secondo motivo è evidentemente il contenuto della mozione. Mi rivolgo anche all'Assessore Aguzzi, che nel frattempo se n’è andato, senza alcuna polemica, avrei avuto piacere che avesse ascoltato, visto che il suo intervento era da rappresentante della Giunta. Quindi, due grazie.
Nel merito questa mozione, se ci scrolliamo di dosso le appartenenze, è un atto asettico, non c’è un solo giudizio su questa Giunta e non c'è un solo giudizio positivo su quella precedente. Credo che sia un dato oggettivo, una fotografia onesta intellettualmente dello stato di fatto che il Consigliere Mastrovincenzo pone a questo Consiglio con estrema sinteticità, come fa normalmente, attraverso i numeri richiama e sensibilizza il Consiglio regionale sul tema del lavoro.
Penso che questa mozione debba essere approvata e condivisa da tutti. Ribadisco, mi dispiace che non ci sia l’Assessore Aguzzi perché gli avrei detto: se volete inserire un emendamento, lo dicevo anche al Consigliere Putzu, inseritelo, ma è come se tentassimo di inquinare, condizionare una mozione asettica, seria.
Poi c’è la parte dispositiva, una serie di strumenti si possono aggiungere, integrare, non condividere totalmente, ma il senso di questa mozione è, amici Consiglieri, Giunta che guida questa Regione, occupiamoci del lavoro. Questo il senso e credo che per questo vada votata non perché l’ha presentata il Consigliere Mastrovincenzo, piuttosto che il Consigliere Marinangeli. Penso che sia un tema serio, che indica in maniera puntuale una serie di questioni. Ritengo che l’atto possa essere condiviso da tutti.
Certo, se consideriamo, e lo dico all’Assessore Aguzzi che manca, i temi questo tipo continuando a rivendicare quanto non è stato fatto prima e quanto è stato fatto in 11 mesi, penso non usciamo dal dovere di doverci occupare del tema lavoro. L’Assessore Aguzzi cade nello stesso errore che facciamo tutti e ciò quello di anteporre al tema sostanziale ciò che è stato fatto prima, ciò che non è stato fatto, il merito di chi ha fatto e di chi non ha fatto, ma così non usciamo da questa da questa situazione. Ecco perché la mozione del Consigliere Mastrovincenzo è votabile, penso senza emendamenti perché, ribadisco, non c'è un merito.
Non voglio infarcire questa mozione di polemica o piuttosto di .., però quello che può mancare, diciamo generalmente in questa legislatura, in questo momento, che deve far carico a tutti è il tema della visione.
Mi permetto di ricordare la mia esperienza amministrativa, credo che valga per tutti coloro che governano gli enti territoriali, in genere c'è una filiera a cui sono sempre stato molto attento e fedele, oltre che sensibile, che è la filiera della visione, la filiera successiva dell’idea, dopo l’idea c’è il progetto e poi le risorse. Questa è la strada maestra di chi ha responsabilità pubbliche, a maggior ragione la Regione Marche, le Regioni che hanno la competenza sul lavoro.
Quello che credo manchi in questo passaggio penso non sia chiaro, al di là dei meriti, vi chiedo scusa, se valutiamo una politica dal numero dei corsi professionali che abbiamo attivato non ne usciamo. Dico grazie all’Assessore Aguzzi che ne ha attivati 26 piuttosto che 11, non lo so, ma ritengo che sia un approccio sbagliato alla politica regionale che si occupa di lavoro, un modo semplicistico di affrontare le questioni. È chiaro che chi c'era prima avrà fatto errori, l’Assessore Aguzzi ha fatto il Sindaco, come me, vedo anche l’Assessore Castelli in Aula, quando un'amministrazione finisce è inevitabile che ci siano errori o cose non fatte, è inevitabile. E’ ipocrita dire che non si è fatto nulla, è inevitabile, chi giudica deve giudicare dal bilanciamento delle cose fatte, dalla qualità delle scelte, dalla capacità di trasformare la visione attraverso l’idea, il progetto, le risorse, fino all'attuazione del progetto.
Credo che l’Assessore Aguzzi abbia criticato un intervento che non condivideva, ma la mia professoressa avrebbe detto: “Sei andato fuori tema” perché il ragionamento più serio sarebbe stato si può condividere, si può aggiungere o altro, questo sarebbe stato il tema!
Aggiungo, ho finito Presidente, che ho ascoltato il Consigliere Marinangeli e l’ho fatto con piacere, quasi per confermare, dimostrare o provare a dimostrare quello che ho detto, il reddito di cittadinanza per com’è stato pensato era una schifezza ed io l’ho ribadito una settimana dopo. E’ stato ridicolo che un rappresentante autorevole al Governo si sia affacciato a una finestra, a un terrazzo, ed abbia detto: “Abbiamo abolito la povertà”. Li sta la pochezza del politico, di chi amministra, di chi non aveva avuto esperienze di vita di chi amministra dal basso. Oggi è una figura completamente diversa, lo ascoltate, sembra Aldo Moro piuttosto che ... lo dico perché … Stavo scherzando, era ironico …

PRESIDENTE. Consigliere ha sforato.

Romano CARANCINI. Ho finito, mi faccia dire una cosa. Lo dico perché bisogna avere umiltà rispetto a questo.
A lei dico simpaticamente …, Consigliere Marinelli la pianti! La Lega ha approvato il reddito di cittadinanza e dire abbiamo sbagliato …, è stato un errore grave perché quelle risorse oggi si potevano convertire in un altro modo, verso i segmenti facili.
Spero che questa mozione, cercando di portare la discussione alla normalità, possa essere approvata. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, Consigliere, Raccomando a tutti il rispetto dei tempi.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Parto dalle cose che sono scritte perché è evidente che dietro ogni documento ci può essere un retro pensiero, una strumentalizzazione, però in questo testo ci sono una serie di affermazioni che sono condivisibili. Direi che è quasi un aspetto radiografico, se vogliamo usare un termine medico, di una situazione che ci troviamo a vivere.
Il titolo della mozione è: “Il lavoro priorità assoluta per le Marche”, mi sento di dire che il lavoro è una priorità assoluta per l'Italia, se vogliamo, per l'Europa, se vogliamo per la persona, per l'uomo e la donna, perché il lavoro è anche un grande indicatore di salute mentale. Chi non lavora, anche se ricco, in realtà non sta così bene.
Il lavoro è centrale per la vita della persona e per la vita sociale di una comunità piccola o grande, che sia un contesto regionale, nazionale, internazionale, quindi, la mozione è condivisibile.
L'Assessore al lavoro chiede un'integrazione affinché sia chiaro come stanno le cose. Se da questo documento andiamo ad un'analisi politica dobbiamo dire che gli interventi regionali sono limitati, la disponibilità finanziaria e le risorse della Regione sono molto marginali, molto più fondate e presenti sono quelle nazionali ed europee. È evidente che la Regione può utilizzarle, ma in tutto il sistema del lavoro la capacità della Regione di interferire in maniera seria è estremamente modesta. Questo va sottolineato. Facciamo l'esempio della mozione che andremo a discutere tra qualche minuto, quella dell'Elica, tutta la vertenza, certo il peso morale della Regione è importante, tanto che attraverso l’Assessore Aguzzi ed il Presidente Acquaroli è stata molto dietro a questa vertenza, ma il tavolo tecnico operativo, se vogliamo anche esecutivo per certi versi, è al Mise. E’ al Ministero dello sviluppo economico che si gioca la partita non in Regione. La Regione può cercare in qualche modo di accarezzare, guidare, cambiare, svolgere un ruolo di facilitazione, ma poco più in là non va.
Stabilito che questo è un argomento in linea di massima largamente condivisibile, quelle che contano poi sono le politiche nazionali. Per esempio, questo lo sottolineo e lo dico, il reddito di cittadinanza, così come è stato approvato non è un facilitatore dell'occupazione, ma addirittura un dissuasore. Questo lo dicono gli imprenditori, ma lo dicono anche le persone e su questo bisogna riflettere. Il reddito di cittadinanza è stato uno dei cardini, ahimè, del primo Governo Conte sulla base di 4/5 leggi di programma. Ricordo che quel Governo non era basato su un accordo politico, ma su alcune cose da fare. Tra queste, obbligatorie per varare quel Governo, il reddito di cittadinanza, che però è stata una sciagura, una sciagura grave, di dimensioni ... I danni del reddito di cittadinanza ce li trascineremo per anni perché quando si fa una cosa poi tornare indietro è complicatissimo
Accanto a questo ci sono le politiche per l'occupazione. Bisogna creare occupazione non dare assistenza, bisogna creare occasioni di investimento per le imprese e per la finanza purché ci siano delle condizioni per operare, che passano attraverso la legislazione, il funzionamento della giustizia.
Per il piano di ripresa e resilienza dell'Unione europea affidato agli Stati nazionali, agli Stati membri, sono essenziali quelle riforme perché se non ci sono quelle condizioni non creiamo occupazione vera, ma fasulla o reddito fasullo per i cittadini che si abituano tra l'altro a non lavorare o a fare concorrenza alle imprese perché svolgono un lavoro vero.
Tutto questo va detto, esiste una responsabilità politica, una responsabilità del primo governo Conte, esiste la responsabilità politica del secondo Governo Conte e non ne è esente neanche l'ultima formula del Governo Draghi, che secondo noi ha migliorato il quadro rispetto alle vicende precedenti, ma non è assolutamente sufficiente per rilanciare l'Italia, è sufficiente per andare avanti, per cercare di utilizzare le risorse che l'Europa in questo momento di Covid ci mette a disposizione.
L’Europa vorrebbe trasformare, speriamo che poi l'orientamento sia realizzabile, una catastrofe economica qual è stata la pandemia in un motivo di risorgenza. Spesso quando ci sono le guerre, il dopoguerra è sempre motivo di sviluppo, di boom economico, di boom del lavoro, occupazionale, di cambiamento in meglio, però ci saremmo volentieri risparmiato tutto questo.
Quindi, il gruppo di Fratelli d'Italia voterà questa mozione opportunamente emendata come da indicazioni dell'Assessore, che vuole precisare gli ambiti attraverso i quali questo documento può essere approvato e con questo spirito costruttivo preannuncio il voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Anch'io voterò questa mozione molto importante ed è significativo che probabilmente riusciremo ad arrivare ad un voto unanime, dopo che l'altra volta abbiamo votato unanimemente il tavolo. In quell'occasione ho cercato di analizzare dal mio punto di vista quali erano un po' le cause dei problemi e le opportunità in questo settore, ma non ripeterò quelle considerazioni. Dico soltanto al Capogruppo Ciccioli che le competenze delle Regioni in questa materia sono enormi perché gestiscono i Centri per l'impiego, la formazione, ma pensiamo alle politiche del credito a favore degli imprenditori, alle misure economiche. Tra l'altro è una competenza espressamente attribuita dalla Costituzione alla Regione. Avevamo grandi competenze quando c'erano le Province in piena operatività. Io sono stato Presidente della Provincia, lo so bene quanto enormi fossero le competenze in siffatta materia.
Detto questo, su un punto ho parlato l'altra volta, ma oggi ne hanno fatto riferimento i Consiglieri Marinangeli e Carancini, il reddito di cittadinanza e i Centri per l'impiego.
Consigliere Putzu se la disturbo, mi taccio.
Il reddito di cittadinanza non c'entra nulla col tema delle povertà e se non lo ripensiamo completamente è la causa prioritaria di tutti i mali. Oggi su un giornale c'è scritto: “Rapporto della Corte dei Conti, Centri per l’impiego flop, manca l’organizzazione, l’Anpal è inadeguato e non fa rete. I magistrati contabili: per rilanciare l’azione, serve una regia centralizzata, cosi fallisce il collocamento di Stato”. Giornale di oggi! Il rapporto della Corte dei Conti boccia i Centri per l'impiego perché non riescono a trovare un posto di lavoro a chi incassa il reddito di cittadinanza. Sono le testuali parole, io mi rivolgo qui all’Assessore Aguzzi, del quale ho apprezzato l'apertura, la conseguenza è che il sussidio di fatto si sta trasformando in un assegno a tempo indeterminato, che sostituisce l’occupazione, sono parole della Corte dei Conti non del Consigliere Cesetti. Questo lo aggiungo, gli stessi navigator sono percettori di assegno e basta perché non riescono a cavare un ragno dal buco, questo lo dice la Corte dei Conti. Questo è il resoconto di un giornale.
Consigliera Ruggeri, di solito mi sforzo di parlare con i fatti, che sono argomenti testardi e non discutibili, questo lo riporta oggi il giornale a meno che non riporti il falso ed io lo dicevo la settimana scorsa. La Corte dei Conti boccia senza appelli le riforme introdotte nel 2018 da Conte uno a firma di XY con tanto di rivendicazione in stile ventennio, se vi ricordate il balcone di Palazzo Venezia.
Nel mirino della Corte finisce anche l’Anpal perché, dice testualmente, la procedura di raccolta ed analisi dei dati registrati a livello territoriale e gestiti su database locali hanno rilevato un’inadeguata azione. Per la verità la Corte dei Conti ne ha anche per i miei, sottolinea il ritardo e il mancato coordinamento del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, anche se il Ministro è da poco che c’è, la mancata messa a punto di percorsi individuali di orientamento alle politiche attive previste nel sistema regionale e il monitoraggio costante del mercato del lavoro, perché c’è bisogno anche di una regia centralizzata. Tanto è vero che nella nostra Regione, lo dicevo l’altra volta, gli imprenditori non trovano manodopera, non trovano manodopera specializzata, è vero Consigliere Marinangeli? Nei distretti pelli e calzature del fermano e del maceratese anche in occasione del Micam hanno lamentato, e vedo l’Assessore Aguzzi, la difficoltà a reperire lavoro. Ci vogliamo interrogare su questo? Sempre per la Corte la scarsa offerta e l’inadeguata conoscenza dell’effettivo mercato del lavoro impedisce di fatto ai Centri per l’impiego di costituire l’anello di congiunzione per un’occupazione sostenibile e per una collocazione lavorativa ideale. Aggiungo che bisogna rafforzare, ad esempio, l’organico e dico all’Assessore Aguzzi se può dare una mano, anche se mi rendo conto che tante sono le misure nazionali.
Mi riservo anche nei prossimi giorni, magari d’intesa con i Capigruppo, anche con lo stesso Assessore, di presentare una mozione che indichi al Governo quale potrebbe essere la nostra via, visto che siamo una regione che si caratterizza per un distretto economico produttivo molto singolare, molto particolare. Bisogna rafforzare l’organico con figure specifiche, quali orientatori, psicologi, informatici esperti in consulenza aziendale, mediatori culturali.
Il bilancio del reddito di cittadinanza è in perdita, anzi fallimentare dal mio punto di vista, non solo per le casse dello Stato, ma per il futuro, specialmente delle giovani generazioni, perché non basta essere cittadini per percepire un reddito, non basta essere cittadini, bisogna essere cittadini lavoratori e noi dobbiamo creare le condizioni perché ci sia il lavoro. Dobbiamo creare le condizioni perché quello è il diritto sul quale si fonda la nostra Repubblica. E’ la guida della nostra Costituzione e all'interno di quel diritto si spiegano tutti gli altri, il diritto alla libertà, perché se non si lavora non si è liberi ed il reddito di cittadinanza costringe a stare su un divano, non rende libero in alcun modo, il diritto alla salute e via dicendo.
Ci sono i dati, e termino Presidente, io sempre quelli vedo, il reddito di cittadinanza questo anno è costato al lordo delle somme erogate per la pensione di cittadinanza 5, 7 miliardi di euro. Sapete qual è la spesa prevista per il 2021, Assessore Aguzzi? 9 miliardi, significa che cosa? Che non solo non crea occupazione, la riduce, questo ce lo dobbiamo mettere in testa. Perché aumenta il costo del sussidio? Perché non si riesce a restringere la platea dei percettori ritenuti occupabili.
Secondo la rivelazione dell’Anpal sono 1,1 milioni i percettori, ma quelli presi in carico dai Centri per l’impiego ad agosto sono stati 400. Quindi significa che più del 60% dei cosiddetti attivabili, questi sono i dati Consigliera Ruggeri, non hanno sottoscritto il patto per il lavoro, prima tappa per iniziare a cercare occupazione. Mentre questa estate albergatori e ristoranti, in un tempo in cui per fortuna e grazie a Dio c’è stata la ripresa economica grazie al turismo, non trovano stagionali, che non vanno al lavoro, ma preferiscono stare a casa o sotto l’ombrellone per passare … Questi sono i dati riportati dall’Anpal e dalla Corte dei Conti.
Su questo è necessario fare un’attenta riflessione perché se noi non aboliamo il reddito di cittadinanza o comunque non lo ripensiamo completamente, radicalmente, non andremo da nessuna parte in questo Paese perché il reddito di cittadinanza uccide il futuro dei giovani, le loro speranze, il loro diritto e dovere di autodeterminarsi e di costruirsi un futuro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Usare il doppio del tempo rispetto a tutti i Consiglieri non mi sembra una cosa corretta.
Questa è la terza volta che parliamo di reddito di cittadinanza, la terza volta che sento pronunciare parole nei confronti del Ministro Di Maio, ripeto, Ministro di Maio che è stato Ministro nel Conte uno, nel Conte due, anche oggi con tutti i vostri partiti in coalizione.
Pretendo, Presidente, lo dico a lei, che ci sia rispetto nei confronti di una persona che occupa un ruolo istituzionale di questo tipo. La volta scorsa abbiamo sentito parlare del Ministro di Maio come Gigino e nessuno è intervenuto. Oggi usa ironia, ma scherziamo, ci vuole rispetto, primo.
Secondo, ho sentito dire cose sul reddito di cittadinanza pungenti e critiche da chi dice di essere di centro-sinistra, da chi ha chiesto a noi del Movimento 5 Stelle di fare un’alleanza strutturale. Neanche il centro-destra, neanche il Consigliere Marinangeli, che è intervenuto per la Lega, è stato capace di dire certe cose, spacciando come numeri cose trovate sui giornali. Per me i numeri sono quelli dei documenti e dopo Consigliere Cesetti glieli giro, ci sono tutte le questioni che riguardano i percettori del reddito di cittadinanza, gli esonerati, gli occupabili, eccetera, e lì trova sia i dati nazionali che quelli regionali.
Siccome questo è un Consiglio … Non mi dia la fotocopia del giornale …

PRESIDENTE. Consigliere Cesetti stia…

Marta RUGGERI. Io di solito studio i documenti e non mi baso solo sull’articolo di giornale, i documenti qui ce li ho e dopo glieli faccio vedere.
Nelle Marche ci sono, e qui mi rivolgo anche al Consigliere della Lega che ha parlato prima, 28.139 percettori di reddito di cittadinanza, appartengono a nuclei familiari con reddito inferiore ai 9 mila euro annui di ISEE, quindi, questa storia che percepiscono 21 mila l’anno non so da dove esca fuori. Appartengono a nuclei familiari che percepiscono, ripeto, meno di 9 mila euro annui di ISEE, per cui quello che abbiamo sentito dire fino adesso non corrisponde a verità. Non tutti prendono 700 euro, alcuni ne prendono 150, altri 200 per riuscire magari ad arrivare a pagare l’affitto di casa.
Stiamo parlando di persone in grosse difficoltà di povertà, persone che fanno fatica ad arrivare a fine mese, a fare la spesa, molte hanno figli sotto i tre anni, oppure hanno un disabile in casa da assistere e quindi sono esonerati.
Nelle Marche gli esonerati sono circa 8 mila, sono persone che afferiscono alla povertà sommersa, persone che non erano conosciute nei Centri per l’impiego nè ai servizi sociali. Dopo due anni di emergenza Covid ditemi, se non ci fosse stata questa misura, che tipo di problemi sociali avremmo avuto. Questo lo riconoscono tutti, tranne purtroppo i Consiglieri, del PD, mi dispiace dirlo, che hanno parlato fino adesso ed anche alcuni Consiglieri della Lega, forse vi dovreste interrogare.
Erano persone invisibili ai servizi sociali e ai servizi per il lavoro, persone che sono riuscite a mangiare e a pagarsi l’affitto perché esiste il reddito di cittadinanza. E’ perfetto? E’ una misura perfetta? No, non lo crediamo, però va migliorato, non va abolito, ma implementato. I Centri per l’impiego non funzionano, allora cerchiamo di farli funzionare. Gli imprenditori locali non trovano, e facciamo tutti riferimento all’intervista di Scavolini, al Presidente di Confindustria del pesarese, è una settimana che non si parla di altro sui giornali, gli imprenditori non trovano operai ma le persone che percepiscono il reddito di cittadinanza hanno una scolarizzazione talmente bassa, a volte non hanno neanche il diploma, hanno un età media alta e fanno fatica a trovare lavoro.

(intervento fuori microfono)

Marta RUGGERI. Facciamo formazione, bravo, è la parola chiave: fare formazione, ma non il corso di marketing, se serve il muratore.
Bisogna, e questo lo stanno facendo a livello nazionale, fare un piano dei fabbisogni territoriali. Quando viene fatto lo studio si sa di chi si ha bisogno e si formano le persone, questa cosa la stanno facendo a Roma perché tutti per fortuna, anche i vostri esponenti romani, sanno che il reddito di cittadinanza va ampliato e non abolito. Quando sento questi discorsi in quest’Aula mi sorprendo e mi dispiaccio moltissimo.
Esistono i furbetti? Certo, come in tutte le cose anche qui esistono i furbetti, mi viene da dire che i controlli hanno funzionato perché sono stati individuati ed è un fenomeno che non è sommerso, ma che è emerso. I furbetti vanno da un 8 a un 12%, questo è vero, ma c’è un 90% di persone povere a cui abbiamo dato un futuro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Non volevo intervenire, ma ringrazio l’Assessore Aguzzi per quello che ha detto sul lavoro svolto ed anche per il suggerimento di modificare la mozione, quindi emendarla, come è stato fatto.
Non voglio entrare nel merito come chi mi ha preceduto, su cosa è stato fatto o non è stato fatto, non voglio fare alcuna polemica, nemmeno sul reddito di cittadinanza, sulla bontà su cui poc'anzi anche la Consigliera Ruggeri ha voluto dare alcune spiegazioni, anche se qualcosa va rivisto e va modificato sul reddito di cittadinanza, senza colpevolizzarlo alla morte.
Ricordo anche che sul lavoro priorità assoluta per le Marche eravamo tutti quanti d'accordo, poi alcune sfumature di alcuni Consiglieri ci hanno portato ad una riflessione che bene ha fatto a esplicitare l'Assessore.
Sono molto felice di questa mozione, sono felice di votarla, sicuramente con il mio gruppo, quindi, buon lavoro che ci deve essere delle Marche. Tutti quanti dobbiamo ragionare, lavorare per creare il lavoro nelle nostre Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Si può parlare in piedi oppure seduti? In piedi si può?

PRESIDENTE. Con la mascherina si.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Intervengo in qualità di Presidente di Commissione, in cui si tratta soprattutto la tematica importante e fondamentale quale quella del lavoro.
Su questa mozione non vedo grandi ed evidenti politiche di scontro, magari avremmo potuto evitare qualche intervento, anche perché, secondo me, questa mozione può essere approvata in quanto ci sono le condizioni per unire il Consiglio regionale.
Credo che su questi temi tutti dovremmo essere uniti, compatti, proprio per dare delle risposte non solo alle tante imprese marchigiane, ai tanti disoccupati, ai tanti inoccupati, soprattutto alla politica che sta sopra di noi perché a volte questo è un tema di scontro in questo Consiglio. Potremmo tutti dimostrare che quest'oggi nelle Marche è un argomento di incontro, non solo di discussione politica, che unisce tutte le forze politiche.
Penso che per tutti noi possa essere un motivo di grande orgoglio, capisco le varie differenze politiche tra chi difende il modello del reddito cittadinanza e chi, come noi, giustamente, dal punto di vista politico non può difenderlo. Credo che in questa regione più che pensare al reddito di cittadinanza dobbiamo pensare alle tante imprese che vogliono assumere personale, vogliono avere lavoro, vendere i propri prodotti all'estero. Queste aziende vogliono tornare protagoniste come erano prima, penso alle tante aziende calzaturiere, manifatturiere, al settore moda, elettrodomestici, del mobile.
Diciamo che le Marche prima erano un fiore all’occhiello per l’Italia e per l’Europa dal punto di vista dell’industria e del lavoro, oggi purtroppo ha delle gravi difficoltà e questa mozione deve muovere le coscienze non solo di questa Giunta e di questo Consiglio.
Permettetemi di ringraziare pubblicamente l’Assessore Aguzzi per il lavoro che sta facendo insieme al Presidente Acquaroli. L’Assessore Aguzzi come sempre si dimostra una persona disponibile che cerca di trovare una soluzione condivisa insieme a tutti noi.
Voglio concludere dicendo a tutti che su questo tema meno ci scontriamo e meglio è e dobbiamo essere uniti. A questo punto penso che posso fare la dichiarazione di voto anticipata del gruppo di Fratelli d'Italia e ringrazio il Capogruppo per avermi dato l’onore, voteremo questa mozione perché è la responsabilità di tutte le forze politiche nei confronti di tanti lavoratori che, ad esempio l’Elica, non avranno forse un posto di lavoro. Andremo al tavolo con il Ministero, vedremo quello che succederà al Mise, per questa azienda importantissima delle Marche, così come è successo per Whirlpool, per grandi imprese delle Marche, però, per noi è motivo di grande orgoglio dire che questo Consiglio regionale andrà unito e compatto su questo tema perché il lavoro riguarda tutti noi, non è un tema di parte - ringrazio ancora i sottoscrittori di questa mozione e l'Assessore Aguzzi – e per questo voteremo a favore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Voglio intervenire per mettere in evidenza un aspetto di questa mozione. Mi fa piacere che l’Assessore Aguzzi abbia accettato di sottoscriverla con un emendamento che non ne cambia il senso, ma c’è il terzo punto rilevante che vorrei fargli notare, in cui si chiede di prevedere forme di incentivazione all’assunzione stabile di giovani, promuovendo sempre più l’orientamento e l’inserimento lavorativo dei neolaureati con progetti che coinvolgono le università, la formazione di nuove competenze e infine l’alternanza scuola-lavoro.
Mi soffermo un attimo su questo per far notare all’Assessore che in quest’ultimo anno sull’alternanza scuola-lavoro non è stato fatto assolutamente nulla. Purtroppo a causa della pandemia erano già due anni che l’alternanza scuola-lavoro aveva interrotto qualunque progetto. Mi auguravo che con la nuova legislatura dallo scorso settembre riprendessero tutti i progetti lasciati in sospeso ed invece le sue ultime dichiarazioni, comprese quelle rilasciate in Consiglio regionale martedì scorso rispondendo ad una mia interrogazione sul Centro per l’impiego di Vallefoglia, mi hanno fatto capire chiaramente che lei non ha nessuna intenzione di attivare nuovi progetti ed investire sull’alternanza scuola-lavoro anche perché mi hanno detto che sta partendo solo un progetto sperimentale nella provincia di Macerata o Fermo, ma nulla in tutti gli altri territori. Invece l’alternanza scuola-lavoro può essere la chiave decisiva per far ripartire le assunzioni in tutte quelle aziende che necessitano di operai, impiegati, dipendenti con una specializzazione che il mondo della scuola non può ancora dare.
Ritornare ad investire, ad occuparsi della formazione è decisivo in questo momento, in particolare, mi pare che lei non ne abbia mai parlato, ma do per scontato che sappia cosa sono, i percorsi per le competenze trasversali, i PCTO previsti da una delibera di Giunta del 2018. Per consentire alle scuole di progettare al meglio i PCTO il Miur ha rilasciato delle linee guida due anni fa e molte Regioni le hanno già recepite, poi è chiaro che con la pandemia nelle Marche e nella maggior parte delle regioni non è stato possibile farli perché i giovani non potevano andare nelle diverse sedi dei Centri per l’impiego a seguire dei corsi in presenza. In quest’ultimo anno però sarebbe stato importante riattivarli subito perché sono già previste delle risorse.
Il Miur ha rilasciato queste linee giuda, che io la invito a verificarle e anche a recepirle come Regione Marche.
Nel nostro territorio a livello regionale ci sono 16.162 studenti delle scuole secondarie di secondo grado, di questi circa 10.000 sono studenti, quindi una platea potenzialmente interessata all’alternanza scuola-lavoro, che consiste in un vero e proprio modello di apprendimento, di integrazione tra il sapere e il saper fare, utile non solo allo studente che esce da scuola ma soprattutto all’impresa, a quelle che cercano tornitori, verniciatori e tutti quei dipendenti che in questo periodo mancano.
Il problema non è il reddito di cittadinanza. Sottoscrivo quanto dichiarato dal Consigliere Cesetti, si tratta di uno strumento di assistenzialismo puro che adesso come adesso non ha alcun significato perché non siamo in periodo di crisi in cui non c'è occupazione, anzi, siamo nella fase opposta, in cui occorre formare i lavoratori.
Per questo, Assessore, la invito a vedere che cosa sono i PCTO e ad attivarli al più presto, a recepire le linee guida del Miur, che sono state approvate già due anni fa e cercare di rendere anche fruibili i Centri per l’impiego, come le avevo già chiesto nella mia interrogazione la scorsa settimana. Ci sono stanze attrezzate, faccio questo esempio per farvi capire, in cui sono state investite risorse, con lettini da estetista, in cui le ragazze che vogliono seguire questo percorso e diventare professioniste nell’ambito del benessere, dell’estetica potrebbero studiare, prepararsi, avere una formazione, sono chiuse da quasi due anni. Sarebbe ora il momento di riaprirle e di investire risorse, portare le giovani che vogliono fare questo lavoro per potersi formare, così come in tutti gli altri settori, compresi i muratori nell’edilizia, gli operai metalmeccanici, basta solo avere l’intenzione di attivarli perché mi risulta che non sia stato fatto assolutamente nulla nell’ultimo anno nelle Marche per i PCTO. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Mi fa piacere che si sia trovato un accordo su questa mozione, senza aggiunta di emendamenti, tra l'altro sono molto contenta di questo, ma voglio fare sono due precisazioni, soprattutto per rispetto dell'Assessore Bravi che si è occupata di lavoro e formazione professionale fino ad un anno fa.
La delibera a cui ha fatto riferimento lei, Assessore, quando ha detto: ”Voi avete messo le idee, i soldi li ho trovati io”, aveva l'attestazione di copertura finanziaria - adesso la faccio fotocopiare e distribuire a tutti perché non si può permettere di dire che io menta - a valere sul 2021 perché è stata approvata il 27 luglio 2020, e lei non deve ridere perché …, capisco, Assessore …

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Consiglieri, Assessore, scusate, non si interloquisce cosi.

Anna CASINI. Questa delibera, a prescindere dalle sue ironie, Assessore, io non sono affatto ironica, contiene le linee guida che sono la cosa più importante per un progetto sperimentale con una copertura risibile – presumo che lei si intenda di bilancio - rispetto al bilancio regionale e lei mi insegna che l’attestazione di copertura finanziaria a luglio 2020 non poteva essere fatta valere sul 2020 perché non c'era neanche la possibilità di uscire con i bandi, ma era stata fatta sul 2021. Ho qui la delibera approvata con il visto di regolarità contabile, ci sono le annualità 2021/2022, 337.000 euro sul 2021 e 413.000 euro sul 2022. La questione quini la mettiamo da parte perché lei ha ragione nel dire che le somme erano previste nel 2021, ma è una cosa non giusta dire che abbiamo fatto una cosa scorretta o non coerente dal punto di vista del bilancio, senza copertura.
Questa è la prima che dico perché siamo stati abituati a fare le cose con i visti di regolarità tecnica contabile, così come la legge prevede, semmai la responsabilità non è nostra, ma di chi ha messo il visto contabile.
Detto questo, le dico una cosa, lei non è Consigliere, noi lo siamo e ci teniamo molto ad essere chiamati Consiglieri perché rappresentiamo delle persone che ci hanno votato, Assessore. Allora le chiedo, se lei vuole rivolgersi ad una donna …, questa è una battaglia che io faccio da oltre trent'anni essendo un architetto urbanista …, lei mi parlava di urbanistica, io non le rispondo su tale tema - non la considero una sfida - prima che le non sia stata preparata una documentazione dagli uffici.
Detto questo, lei probabilmente non ci tiene al titolo di Consigliere, chi invece rappresenta un tot numero di cittadini che hanno scritto nome, e cognome, sono cittadini e non voti, ci tiene al fatto di essere chiamato Consigliere. Chi ha frequentato come la dottoressa Bora la Bocconi e si è laureata a pieni voti ed è iscritta all'ordine dei commercialisti ci tiene anche, forse, ad essere chiamata dottoressa. Nella peggiore delle ipotesi lei la può chiamare Manuela, ma per favore in quest'Aula non si rivolga più a una donna che rappresenta le istituzioni con “signora” perché abbiamo fatto una battaglia noi donne, non per avere il titolo di studio davanti, ma per essere …, lei non rida. La cosa che mi meraviglia, e guardo le donne del centro-destra, è che lei ride. Lei che non ha un laurea e non è un Consigliere ride, io la chiamo Assessore perché è tale, non la chiamo ‘signore’.
Questa è una battaglia di correttezza, le chiedo, per favore, a nome mio e presumo dell'Assessore Bora, a nome del gruppo di PD, che quando si rivolge a noi può chiamarci anche con il nome di battesimo e può darci del tu, o con il titolo di studio o con il titolo che occupiamo in questa sede, ma non ci chiami ‘signore’ perché è una mortificazione. Grazie.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Vale anche per dichiarazione di voto del gruppo del Partito Democratico rispetto a questa mozione che abbiamo messo a disposizione dell’Aula.
Al di là degli interventi, dei toni e delle modalità penso che dovremmo rimanere fortemente ancorati al contenuto, non rivendicativo - lo dico per tutti - non sottolineante percorsi, nemmeno presuntuoso per dare prospettive perché se c'è un tema sul quale dobbiamo fare quadrato e cercare di trovare una sintesi per contrastare questi impietosi numeri … Abbiamo la disoccupazione al 10% con un incremento annuale che riguarda soprattutto le donne, i giovani, le prospettive delle aziende, le famiglie, le nostre vite che sono compromesse, non semplicemente per la mancanza di dignità, di cui l'assenza del lavoro ci priva, ma per la mancanza di prospettive.
Penso che, siccome siamo di fronte a un cambiamento epocale, dettato da una parte dalla situazione straordinaria e dall’altra dalla grande occasione delle risorse europee, con un mandato specifico concorrente che hanno le Regioni rispetto al tema del lavoro, ci dovremmo impegnare tutti.
La mozione sul lavoro, a prima firma del Consigliere Mastrovincenzo, dà delle indicazioni. Ci fa molto piacere che ci sia convergenza e l'emendamento proposto, lo dico per la segreteria, viene formalmente ritirato perché si può trovare convergenza sul testo che era stato sottoposto. Testo, lo dico per tutti noi, in cui non facciamo cenno al reddito di cittadinanza, non ne abbiamo parlato, uno strumento di sostegno sociale, poi ritengo che in quel contesto, come proposto e come sostenuto, ognuno prenda le distanze, ma in due Governi c’è stata tutta questa Assise, tutta insieme, e chi non c'era ci sarebbe voluto stare, non per opportunità o opportunismo.
Dentro quel percorso si è assunto uno strumento che in tante parti dell'Europa, quelle più evolute, viene utilizzato ed oggi a verifica dimostra l’impossibilità delle dichiarazioni che erano state fatte perché non poteva assolvere a quel tipo di obiettivo ed una serie di limiti vanno spostati dalla risposta al lavoro a quella del sostegno alle famiglie, alle persone, alle situazioni di indigenza e di difficoltà. Va ricalibrato, i Comuni, ne parlo consapevolmente, fanno sistematicamente quel tipo di intervento, che ha trovato delle risorse importanti e forse oggi ci rendiamo conto che dovevano essere dirottate all'investimento, al sostegno dell'impresa piccola, grande o dell'industria, ed avrebbero determinato occupazione. Ma i tempi ovviamente sono completamente diversi, c'era forse la volontà di intervenire e di dare una risposta immediata, oggi ci rendiamo conto che, a distanza di un tempo che ci mette in condizione di verificare, quello strumento non è più adeguato, senza dubbio. Prendiamo atto tutti che va ricalibrato, ma non è l’oggetto della mozione di oggi.
Personalmente sono per il lavoro di cittadinanza, non sono per il reddito, l’ho sempre dichiarato dal primo istante in avanti. Ho visto poi che è stato recuperato anche nell’ultimo periodo, ma quello è l'intento, le risorse che arrivano dal Piano nazionale sono tutte orientate a dare occupazione, dalla digitalizzazione all'innovazione, alla mobilità sostenibile, all’istruzione. Noi dobbiamo stare dentro quella partita, come Regione ci stiamo spero in maniera convinta, con lo strumento che vi chiediamo di votare, che può aiutare e può metterci nelle condizioni che prendere una posizione molto precisa e spero in maniera unanime. Grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire l’Assessore Aguzzi, ma può intervenire solo in sede di dichiarazione di voto.

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Può intervenire come rappresentante della Giunta in dichiarazione di voto. Può sempre intervenire nella fase finale come rappresentante della Giunta, non nel merito perché mi hanno detto che è già intervenuto. Non ero temporaneamente presente in Aula, chiedo scusa.
Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Interverrò anche per ottimizzare i tempi, sia per fare l'intervento come Gruppo Rinasci Marche che come dichiarazione di voto.
Bene la mozione portata in questa Aula dal primo firmatario Consigliere Mastrovincenzo e dai Consiglieri del Partito Democratico, che vede il favore di Rinasci Marche perché il lavoro oggi è primario per la tenuta della società.
Ieri a Senigallia abbiamo assistito alla conferenza regionale di Confartigianato, in cui erano presenti gran parte dei Consiglieri regionali e l'Assessore Carloni.
Il lavoro ha messo dinnanzi alla nostra Regione dei numeri pazzeschi, dal 2009 al 2021 le società artigiane hanno visto un calo esponenziale e non è la pandemia, ma già dal 2009 era iniziata un’emorragia in tutti territori con dei picchi su Ancona e Pesaro.
Dobbiamo garantire alle donne e ai giovani il futuro e assicurarlo all'interno di questa regione. Se alcuni di noi avessero la pazienza di studiare i dati vedrebbero che c'è stata un’immigrazione dei nostri maggiorenni, neomaggiorenni, al di là dei confini non solo europei, ma anche internazionali, pari a quello del dopoguerra. Chi non ha in famiglia un nipote, anche un figlio che è emigrato al di là dei confini nazionali, addirittura in altri continenti?
Le Marche sono una regione di talenti - voglio riprendere le parole usate dall'Assessore Carloni – metal-mezzadri perché noi nasciamo dalla base culturale della mezzadria, che era il lavoro ed era garantito e vedeva nell'allargamento dei terreni il lavoro per i propri figli, quest’azione poi si è specializzata sempre di più ed i nostri metal-mezzadri sono diventati grandi imprenditori. Pensiamo a quelli nella nostra regione che hanno fatto l'artigianato e poi l'industria ed oggi, come la mozione che segue sull’Elica, molte imprese le andiamo a delocalizzare.
Il lavoro dà dignità ai nostri giovani mentre la mancanza di prospettive in uno scenario futuro mette i nostri ragazzi nella condizione, già dopo il diploma, di pensare di uscire fuori dai confini.
Il periodo storico che verrà non accadrà più perché il PNRR, gli interventi che verranno fatti successivamente, è irripetibile. L’impegno nei confronti della Giunta è importante, come ha detto la Consigliera Casini, già Assessore della Regione Marche, che in passato ha messo in essere alcune azioni come centro-sinistra e anche come Partito Democratico. Sono azioni da non buttare nel cestino, da prendere in forte considerazione, quindi, il nostro voto è favorevole perché vede prima di tutto l'unione di tutti gruppi consiliari sul tema che andremo a votare, il lavoro priorità assoluta nelle Marche. Anche per il gruppo Rinasci Marche è una priorità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Poche parole, intanto per ringraziare i gruppi consiliari che hanno già annunciato il voto favorevole a questa mozione, mi fa molto piacere.
Mi fa piacere anche che sul testo abbia interloquito l'Assessore, mi avrebbe fatto piacere, e glielo dico, Assessore, che fosse rimasto ad ascoltare, visto che ha criticato l'uscita dall'Aula della Consigliera Bora, tutti gli interventi di tutti i gruppi consiliari presenti in Aula.
Solo un paio di precisazioni rispetto a quanto ha detto il Consigliere Ciccioli. L’ha sottolineato prima il Consigliere Cesetti, la materia del lavoro è di competenza regionale a tutti gli effetti, quindi, possiamo svolgere questa attività di proposta attiva su tutti gli aspetti che vengono elencati nella mozione, soprattutto ci sono i finanziamenti e le risorse perché con i fondi europei, oltre al PNRR, ci sono dei fondi strutturali. Tutti gli interventi che sono elencati sono finanziabili e l’Unione europea li riconosce come tali.
Si è parlato di cose che non attengono alla competenza regionale, al reddito di cittadinanza, ad esempio. Su questo ho una posizione leggermente diversa rispetto a quanto ascoltato perché credo che sia uno strumento da rivedere, ma non da cancellare, da modificare, migliorare. Parliamo di dibattito nazionale, di tematiche su cui come Regione non possiamo incidere, mentre credo che come forze politiche dovremmo ragionare in termini di investimenti, di sicurezza sul lavoro, di retribuzioni, di salario minimo garantito perché ricordo che oggi sono 4.000.000 i lavoratori che percepiscono una retribuzione oraria inferiore a quella che verrebbe fissata con un salario minimo. Parlerei di eliminazione di contratti pirata, di lavoratori che non sono coperti da ammortizzatori sociali e in caso di licenziamento rischiano fortemente per il loro livello retributivo, per la loro esistenza e condizione di vita.
Sono tutti temi su cui ci si dovrebbe impegnare a livello nazionale, mentre credo che daremo a livello locale un bel segnale approvando questa mozione e mi auguro che il tema del lavoro continui ad essere al centro del dibattito sia in Consiglio regionale che nella Commissione competente. Grazie.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi. E’ stato presentato un emendamento a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Vitri, che è stato ritirato, vorrei la conferma perché il primo firmatario è il Consigliere Mastrovincenzo. C’è il ritiro dell'emendamento che era stato depositato, quindi apriamo le dichiarazioni di voto sulla mozione.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Intanto per apprezzare il ricco dibattito che c’è stato stasera da parte di tutti i gruppi su un argomento così importante e particolare. Abbiamo messo in campo le nostre argomentazioni, anche diverse su qualche sfumatura però rilevanti perché si tratta di temi fondamentali.
Al di là della dichiarazione piccole precisazioni, ma costruttive. La Consigliera Vitri prima ha parlato dei corsi di formazione, io ho ascoltato con attenzione le sue situazioni, che mi aveva già fatto presente anche nei giorni scorsi. Faccio presente, ad esempio, due corsi formativi di istruzione e formazione tecnica superiore, uno su Pesaro lo finanziamo anche se non era quello che aveva vinto, ma è valido e lo finanziamo e prevede per la prima volta in questa regione non tanto la formazione scuola lavoro quanto l'assunzione all'interno dell'impresa. L'ente formativo si prende in carico il disoccupato, lo forma metà giornata nella teoria e l'altra metà all'interno dell'impresa, viene assunto a tempo determinato.

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Prego, prego, continui Assessore.

Stefano AGUZZI. Questa è una sperimentazione molto utile che prevede l'assunzione, quindi alla fine dell'anno di tirocinio la persona non solo avrà probabilmente un posto di lavoro, ma anche se non lo dovesse avere sarebbe comunque stato in regola per un anno e sarebbe stato formato. Questa è una cosa, secondo me, lungimirante, che proveremo ad implementare sulle prossime annualità.
Una precisazione perché non vorrei essere interpretato male dalla Consigliera Casini, non ho mai detto che avete fatto un'azione non finanziata, io ho detto che non avevate finanziato …

(interventi fuori microfono)

Stefano AGUZZI. Nel senso che la vecchia amministrazione …, abbia pazienza, ci sta, un mero errore, abbia pazienza, Consigliera. Ho detto che voi avete avuto l’idea, ma di fatto non era stata messa in campo, io mi sono insediato il 16 di ottobre, ho trovato l’idea ma non ho trovato il finanziamento, che nel 2020 non c’era era nel 2021. Io l’ho finanziato nel 2020 …

(interventi fuori microfono)

Stefano AGUZZI. Consigliera, ascolti, abbia pazienza. E’ già in atto, l’abbiamo bandito a dicembre, quindi, vuol dire che l’abbiamo finanziato perché io ho spostato i soldi nel consuntivo di fine anno. Abbia pazienza, questo l’abbiamo finanziato e messo in campo, dovrebbe essere contenta che abbiamo ripreso un'attività che voi avevate pensato, voi l’avete pensata, noi l'abbiamo fatta.
Detto questo, non mi faccia andare fuori perché non volevo essere polemico, ma ci tenevo a precisare questa cosa, che è emersa da molti interventi.
Ci si concentra in questa fase sulle politiche attive, non solo sulle politiche di sostegno a chi ha perso il lavoro o non riesce a trovare lavoro, che va in qualche modo sostenuto anche attraverso il reddito di cittadinanza, magari modificando alcune parti, rendendolo più pratico, attuabile, anche attraverso la creazione d’impresa.
Noi abbiamo fatto quattro bandi in questi ultimi mesi per la creazione d’impresa, ci sono centinaia, non decine, centinaia di giovani che grazie a questo sostegno hanno attivato la loro impresa, in queste ore, in questi momenti, in questi periodi. Anzi verificherò, e guardo adesso tutti i Consiglieri, nel consuntivo se ci sarà qualche risorsa per rifinanziare anche le domande che non sono ancora state prese in considerazione, ma sono in graduatoria.
Un'altra cosa molto utile visto che si parlava di stabilizzazioni, c’è un altro bando che è stato assegnato e riguarda la stabilizzazione dei contratti precari, un incentivo alle imprese che trasformano i tempi determinati in tempi indeterminati. E’ un bando che abbiamo portato avanti, che è andato a buon fine e sta producendo dei buoni risultati nella nostra regione e prevede anche l'incentivo per le imprese che trasformano i contratti da tempo parziale a tempo pieno. Abbiano messo in campo molte situazioni, molte iniziative, in parte erano già state intraprese, in parte inedite, ne porteremo avanti altre.
A me, ripeto, fa piacere, ed è per questo che approvo anche moralmente il fatto che quest’Aula approverà, credo all'unanimità, una mozione come questa, che prevede queste attività, per cui non posso che essere contento di questo epilogo.
Solo una cosa finale perché mi sento quasi offeso dal fatto che chi non è andato all'università non sia degno di rappresentare una Aula, dico solo che appartengo storicamente ad un'area politica che aveva un grande leader, che si chiamava Enrico Berlinguer, che faceva delle masse operaie un esempio della società. Non si faceva scrupoli se uno aveva studiato o non aveva studiato e quando mi dicono perché oggi c’è scritto Forza Italia, non sono io che sono cambiato, siete voi che siete cambiati. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Intervengo per fatto personale. Io non ho detto che lei non può parlare perché non è laureato, ho detto che lei non deve chiamare le donne “signora” e il fatto che lei non sia stato eletto, questo ho detto, evidentemente non le fa sentire importante il ruolo di Consigliere, mentre chi è stato eletto sente il peso dei tanti cittadini che l’hanno votato. E non si può sentire più, Consigliere Ciccioli …

PRESIDENTE. Prego silenzio.

Anna CASINI. Non si può sentire più che nel 2021 ci sia qualcuno che ancora chiama una donna “signora”.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Abbiamo avuto dei dubbi se appoggiare o meno questa mozione quando abbiamo visto quell’emendamento che per fortuna è stato ritirato, quindi, il nostro voto sarà favorevole.
Ho apprezzato il lavoro del Partito Democratico, di cui il primo firmatario è il Consigliere Mastrovincenzo, per la qualità delle proposte, soprattutto perché riguardano quello che possiamo fare noi.
Apprezzo molto meno quando in Aula continuiamo a parlare di cose che purtroppo ci passano sopra la testa, però alla prima provocazione lascio perdere, alla seconda lascio perdere, ma questa è la terza volta che si parla da parte di alcuni esponenti del PD in maniera per me insopportabile e anche non corretta del reddito di cittadinanza, quindi scusate, sono andata fuori tema, però non ce l'ho fatta, ogni tanto purtroppo devo mettere un freno anche a queste situazioni.
Comunque il nostro voto sarà positivo ed ho apprezzato gli interventi sia del capogruppo Mangialardi che del Consigliere Mastrovincenzo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Per dire che il gruppo Lega è favorevole a questa mozione, sulla quale eravamo tutti d'accordo e di cui condividevamo i principi.
Ringrazio la Giunta e l’Assessore per come stanno affrontando questa problematica e per come la stanno portando avanti. Invito a proseguire su questa strada, non capisco perché si siano perse due ore e mezzo, spero che nessuno ci sia stato a sentire perché non abbiamo fatto una bella figura. Magari la Consigliera dottoressa Bora poteva evitare di fare quell'intervento, avremmo risparmiato un paio d'ore, saremmo arrivati magari allo stesso risultato, che sarebbe stato condiviso senza tante diversificazioni e puntualizzazioni che secondo me non erano necessarie, visto che il lavoro è fondamentale per il mondo intero, non solo per le Marche. Mi auguro che per le prossime volte si evitino di fare questi teatrini. Il voto del gruppo Lega è a favore di questa mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Rapidissimo per confermare quanto ho detto prima, quanto sostenuto anche dal Consigliere Putzu. Siamo a favore del documento originario che ci appare così com’è stato scritto ampiamente fondato e con un atteggiamento neutro. Se andiamo poi a creare …, ho visto un emendamento che girava, creiamo problemi invece che andare verso l'unità, verso la condivisione e rischiamo di creare spaccature o bocciature non opportune. Grazie.

PRESIDENTE. Mozione n. 92. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Non sono contro i proponenti della mozione successiva, ma direi di chiudere qui in relazione alle indicazioni che ci siamo dati questa mattina nella Conferenza dei Capigruppo. Siamo all’incirca nell'orario stabilito come termine per l'attività dell'Aula.
La mozione n. 99 richiede un approfondito tempo, se la trattiamo è chiaro che andiamo a finire abbondantemente oltre l'ora di tempo e mettiamo in difficoltà chi ha chiesto questa mattina di chiudere alle ore 15,00.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Per concordare con il Presidente sulla chiusura del Consiglio però ritengo che il nostro esprimersi sulla mozione …

PRESIDENTE. Vi prego di fare silenzio.

Carlo CICCIOLI. Vorrei che la mozione fosse iscritta nell’ordine del giorno della prossima seduta, che è il 5, e fosse messa prima di tutti gli altri documenti. Prima le nomine e le leggi, immediatamente prima delle interrogazioni. Non credo che ci siano …

PRESIDENTE. Sarà messa come prima del punto dell’ordine del giorno delle mozioni.

Carlo CICCIOLI. Io direi anche prima. Secondo il regolamento vanno le proposte di legge, gli atti amministrativi, le nomine, poi metterei la mozione prima delle interrogazioni e delle mozioni.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Solo un minuto per condividere il percorso che ha proposto perché il tema di Elica non può essere dentro un dibattito strozzato.
Penso che l’iscrizione al primo punto dell'ordine del giorno, visto che è dal 18 giugno che attendiamo, sia obbligatoria. Grazie.

PRESIDENTE. D’accordo. Prima di chiudere ancora raccomandazioni. In questa Aula noi siamo Consiglieri o Assessori o Presidente, escludo la mia persona pro tempore, quindi vi pregherei di darci questa indicazione: di chiamarci e affrontare tematiche anche in maniera contraddittoria fra noi, con vis’ polemica che vogliamo nel rispetto dei ruoli che abbiamo. Fuori di qui ovviamente questa indicazione non vale anche se sarebbe giusto ed opportuno ritenerla adeguata, quantomeno nei rapporti interpersonali, però qui abbiamo questo ruolo e questa dignità perché siamo stati eletti, chiamati a svolgere queste funzioni.
Vi prego per il futuro di rispettare questa soluzione che credo sia la migliore, rispettarci e rispettare la nostra personale dignità di Consiglieri, Assessori e Presidenti per i ruoli che abbiamo qua.
Detto questo, chiudo l'attività di questo Consiglio regionale, grazie a tutti per la vostra partecipazione, per la vostra dedizione ad affrontare i problemi che sono stati argomento previsti dall'ordine del giorno di oggi. Grazie.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 14,45.