Resoconto della seduta n.42 del 27/10/2021
SEDUTA N. 42 DEL 27 OTTOBRE 2021

La seduta inizia alle ore 10,45

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 42 del 27 ottobre 2021. Do per letto il processo verbale della seduta n. 41 del 19 ottobre 2021, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.

Sull’ordine dei lavori

Prima di iniziare i lavori dell’Assemblea pongo alla vostra attenzione l’inserimento in via d’urgenza, come punto 2 bis, della proposta di legge n. 48 ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Sostegno alle iniziative integrate di riqualificazione e valorizzazione dei borghi e dei centri storici delle Marche e promozione e sviluppo del turismo diffuso sostenibile”.
Prima di aprire la votazione chiedo se ci sono interventi a favore e contro alla proposta di inserimento in via d’urgenza, al punto 2 bis dell’ordine del giorno, subito dopo le interrogazioni.
Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Come già visto alla Conferenza dei capigruppo, chiedo di iscrivere nell’ordine del giorno questa proposta di legge. Ci siamo resi conto che questo atto è stato votato due settimane fa in Commissione, i Consiglieri avevano dato tutti un ottimo apporto, quindi chiedo di inserirla e votare questo nuovo punto.

PRESIDENTE. Ha la parola, oratore contro, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Buongiorno, Presidente. Saluto tutti. Come ho avuto modo di esprimere in Conferenza dei Presidenti, c’è un voto contrario all’inserimento di questa proposta di legge, ovviamente nel merito daremo il nostro contributo con le solite modalità, sia in discussione che con gli emendamenti.
Riteniamo che non ci sia la necessità dell’urgenza, tant’è che oggi siamo costretti a recepire all’ultimo momento la valutazione del Cal e del Crel.
Abbiamo chiesto di inserirla per la prossima seduta con le modalità che abbiamo condiviso all’interno della Conferenza dei capigruppo, ma questa è la nostra espressione.
Ripeto, nel merito saremo molto precisi nella valutazione, nel metodo riteniamo che ci potesse essere spazio per un’iscrizione, come lei Presidente ci ha abituato, regolare nella prossima seduta, quindi, il nostro voto sarà contrario. Grazie.

PRESIDENTE. Prima di passare alla votazione ricordo due cose: per l’iscrizione del punto 2 bis dell’ordine del giorno c’è bisogno della maggioranza assoluta dei votanti, inoltre, qualora dovesse essere inserita, quindi approvato il punto in via straordinaria, il termine per la presentazione gli emendamenti è quello delle ore 12,30.
Iscrizione della proposta di legge n. 48. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)

Proposta di legge n. 68
ad iniziativa della Giunta regionale
“Modifiche norme terzo settore: legge regionale 28 aprile 2004, n. 9 (Norme per la promozione, il riconoscimento e lo sviluppo delle associazioni di promozione sociale) e legge regionale 30 maggio 2012, n. 15 (Norme per la promozione e la disciplina del volontariato)”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 68 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Presidente della Giunta e colleghi Consiglieri, la proposta di legge 68 del 2021 ad iniziativa della Giunta regionale modifica due leggi regionali, in particolare la 15 del 2012 e la 9 del 2004.
Le modifiche di queste due norme regionali vanno nella direzione di anticipare le indicazioni e le linee del Codice del terzo settore, che è stato approvato recentemente, ma ancora mancano per una concreta applicazione gli atti e i decreti attuativi.
La filosofia che sta dietro a questo provvedimento, poi entreremo nel merito delle due modifiche, è quella di semplificare l’iscrizione nei relativi registri delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale, che sono diventati con il Codice del terzo settore degli interlocutori privilegiati delle amministrazioni pubbliche con possibilità, per esempio, di convenzioni.
In realtà, e questa è un po’ la caratteristica nazionale, ma anche regionale, noi abbiamo il mondo del terzo settore molto vivo. Conosco particolarmente quello che fa riferimento alla disabilità, ma non solo.
A livello nazionale, quando ci fu la famosa normativa nazionale, il Codice, si è andati verso un riconoscimento degli organismi del terzo settore, del mondo dell’associazionismo, ritenendolo in un’ottica personale, ma sono certa non solo per la maggioranza che governa in questo momento la Regione, ma anche per un po’ tutta la politica, la cosiddetta sussidiarietà orizzontale di cui tanto ci siamo riempiti le bocche nelle campagne elettorali, che nella realtà va poi declinata concretamente con attività concrete.
Queste due norme stabiliscono una semplificazione che già il Codice del terzo settore, con la previsione del registro unico nazionale del terzo settore (Runts), prevede qualora la normativa, che già è esistente ma non concretamente attuata, venga applicata anche nella legislazione regionale.
Sono state date delle indicazioni dal Ministero in questo senso, varie circolari hanno già invitato le Regioni ad una anticipazione delle norme, dei criteri nazionali perché recentemente, per esempio, il mondo del terzo settore sta diventando sempre più una sorta di destinatario di fondi importanti, l’abbiamo visto anche con i bandi sul Covid, per tentare di mantenere in piedi un mondo che in alcuni casi si è sostituito al pubblico. Mi è capitato recentemente di conoscere, in questa esperienza regionale in cui sto muovendo i primi passi, realtà associative straordinarie che per cavilli burocratici non hanno ancora la possibilità di poter accedere a dei fondi perché il registro Runts ancora non è operativo.
Entriamo nel merito delle due modifiche che la proposta di legge n. 68 prevede.
La prima è la modifica della legge regionale n. 9 e nello specifico l’articolo 5 prevede che “La Regione istituisce il registro regionale delle associazioni di promozione sociale aventi sede nel proprio territorio, al quale possono essere iscritte le associazioni di cui all’articolo 2, costituite ai sensi dell’articolo 3”, e noi proponiamo di emendare ‘operanti da almeno un anno’. La proposta di legge 68 propone di eliminare la dicitura “operanti da almeno un anno” in quanto questa disposizione impedisce di ottenere l’immediata iscrizione al Registro regionale delle associazioni di promozione sociale, dovendo attendere un importante lasso di tempo prima dell’iscrizione.
Questo è il caso concreto per esempio di associazioni che - ancorché da associazione di volontariato si sono trasformate in associazioni di promozione sociale (APS), magari hanno operato sul territorio e sono concretamente attive - per questa disposizione, che la normativa nazionale già non prevede più, non possono partecipare ai bandi che l’amministrazione regionale prevede o ha già previsto.
Rispetto infatti a questa eventualità il Ministero ha più volte indicato con varie circolari del maggio e novembre 2020 la necessità ed anche l’Ufficio legale della Regione Marche ha sostenuto che questa modifica sia possibile e non incappa in nessuna incompatibilità, quindi c’è anche il parere legale del nostro Ufficio legislativo.
Questa è la prima modifica, l’altra si propone la modifica dell’articolo 3 della legge regionale 15 del 2012, laddove si enuncia che le organizzazioni di volontariato assumono la forma giuridica che ritengono più adeguata al perseguimento delle proprie finalità - questo pare ovvio - compatibilmente con lo scopo solidaristico. Si considera altresì organizzazioni di volontariato, nel rispetto del principio dell’ordinamento giuridico sul terzo settore, ogni ente di coordinamento o federazione di organismi di volontariato, purché tutti gli aderenti siano iscritti al registro di cui all’articolo 4.
Questa è la parte che vorremmo emendare, cioè togliere “purché tutti gli aderenti siano iscritti al registro di cui all’articolo 4” in quanto tale disposizione comporta che per poter chiedere e ottenere l’iscrizione al registro regionale delle organizzazioni di volontariato ogni ente di coordinamento o federazione devono essere iscritti al registro stesso. Questo ci pare oggettivamente limitante, tra l’altro la normativa nazionale in questo senso ha già superato questo limite e sono giunte moltissime sollecitazioni, peraltro anche nelle audizioni della Commissione, in cui abbiamo ascoltato le associazioni e gli enti coinvolti, sono pervenute moltissime sollecitazioni dal mondo del volontariato sulla necessità di modificare questa parte, che si ritiene eccessivamente penalizzante per una federazione che non può chiedere l’iscrizione al registro se una sola o qualcuna delle associazioni federate non risulti iscritta al registro regionale.
Vado alle conclusioni perché molto altro non c’è da dire. Sostengo semplicemente che l’iscrizione al registro regionale è importante, l’ho detto nelle premesse, per stipulare convenzioni con la Regione, con altri enti locali e per partecipare ai bandi e ai finanziamenti.
In base al lavoro di approfondimento che abbiamo fatto anche in Commissione ritengo, per conoscenza diretta, che l’anticipazione sia assolutamente opportuna, così come prevede la proposta di legge n. 68, di norme e principi già previsti nel Codice del terzo settore, che è prossimo ad una applicazione, ma ancora manca di numerosi decreti attuativi. Anche anticipando il dibattito mi sento di rassicurare le giuste sollecitazioni o preoccupazioni che all’interno della Commissione alcuni Commissari hanno sostenuto, lo dico da persona che si sente ancora appartenente a quel mondo, nonostante in questo momento lo guardo con più distacco. Semplicemente non dobbiamo aver paura dei limiti, ma fidarci della possibilità che gli enti locali favoriscano realmente le associazioni che operano concretamente sul territorio, sia la Regione che gli enti locali.
Non abbiamo bisogno di norme che costringano per esempio all’operatività solo dopo un anno, non abbiamo bisogno di norme che dicono che le federazioni delle organizzazioni di volontariato possono partecipare solo se tutte le aderenti sono iscritte nel registro del volontariato. Riteniamo che siano orpelli inutili, mentre invece è necessario dare a tutti le stesse possibilità quando ci sono realtà che magari non hanno formalmente questi criteri perché non è dal criterio oggettivo che possiamo discernere o capire quali sono le reali attività, siano esse di organizzazioni di volontariato o di promozione sociale, che effettivamente rendono un servizio ai cittadini, anche alle istituzioni ed al sistema pubblico.
Personalmente e credo a nome di tutto il gruppo e non solo, mi arrogo il diritto di dire più in generale, mi sento di ringraziare per il grande lavoro che il mondo del terzo settore svolge quotidianamente, molto spesso in sordina, senza titoli sul giornale e coprendo lacune importanti anche del sistema pubblico. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Buongiorno a tutti e grazie Presidente. Ringrazio la Presidente della Commissione Consigliera Leonardi per il lavoro svolto, per il percorso che abbiamo messo in campo, per l’approfondimento che è avvenuto anche grazie ai contributi delle audizioni dei vari soggetti interessati e di tutti i Commissari per approfondire, per valutare ed anche per metterci nelle condizioni di avere dei momenti di riflessione, che anche la Consigliera Menghi, che ringrazio come relatrice di maggioranza, ha colto e sottolineato qualche minuto fa in Aula.
La riforma del terzo settore, che poi si è concretizzata con il decreto legge 117 del 2017, ha visto la partecipazione di tanti soggetti, è stata anche oggetto di un grande dibattito ed approfondimento perché il terzo settore da elemento complementare si è trasformato, grazie all’azione di tanti soggetti che si sono radicati nel territorio ed hanno collaborato in maniera fattiva, soprattutto con gli enti locali, in un soggetto istituzionale che va ricompreso dentro percorsi di riconoscimento, di efficacia, di azione codificata. In quel quadro c’è stato un grande contributo da parte di tutti.
Una legge molto importante che fa, come ha detto la Consigliera Menghi, un po’ difficoltà ad essere applicata perché mancano i decreti, però le indicazioni sono molto chiare, come l’idea di aumentare e facilitare la partecipazione dentro quel criterio di semplificazione che spesso brandiamo, ma con il proliferare delle nostre norme andiamo addirittura ad ostacolare le azioni.
Il tentativo è opportuno ed è anche supportato dall’Ufficio legislativo di questa Regione, che ringrazio per il lavoro che ha svolto insieme agli uffici, che hanno dato un grandissimo contributo, quello di anticipare e cercare di dare seguito alle indicazioni ministeriali.
Le modifiche sono abbastanza semplici, anche se molto efficaci e vi prego di pensarle rispetto al momento contingente, perché la modifica dell’articolo 5 della legge 15 del 2012 può sembrare quasi un atto dovuto in quanto cancella il limite imposto, declinato per le associazioni sul territorio come operanti da almeno un anno, cancellando quel rigo ovviamente si permette alle tante associazioni che ci sono di rendersi immediatamente operative e disponibili anche nella trasformazione da AV a APS che è un percorso che tante associazioni di volontariato stanno facendo.
Ovviamente l’intento e la finalità sono quelle di facilitare il coinvolgimento, di rendere più efficaci le esperienze che si sono accumulate e che magari non hanno trovato una concretizzazione formale, che può produrre una ulteriore collaborazione, una condivisione, una co-progettazione, questo è il grande tema contenuto nel 117 che può avvantaggiare soggetti diversi sul territorio.
Se dovessimo, e lo faccio recuperando il dibattito, che penso verrà esplicitato anche con maggiore dovizia all’interno dell’Assemblea … Il momento è particolare perché noi dobbiamo considerare che siamo in Italia, che non sempre c’è efficacia nella gestione dei percorsi, non c’è quella attenzione particolare ai controlli, soprattutto quando, come in questo caso, le risorse che potrebbero arrivare saranno veramente consistenti. Una preoccupazione che può essere tradotta con azioni parallele di controllo attento e puntuale perché finanziamenti importanti, quelli che arriveranno dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, potrebbero facilitare il proliferare di associazioni che non hanno in modo puntuale la finalità di contribuire alla costruzione di comunità integrate. Ovviamente le risorse possono aprire percorsi diversi, quindi, una modifica opportuna.
Chiedo di essere molto attenti nel controllo, nella costruzione dei bandi, nella verifica dei soggetti perché, ripeto, c’è una grande opportunità, che può diventare anche un percorso molto pericoloso.
Il lavoro di modifica della norma era nei percorsi che erano già stati individuati, nella valutazione complessiva c’è questa perplessità che volevo risottolineare in Aula perché se fosse stata fatta una fase ordinaria tutto sarebbe stato più semplice, nella straordinarietà delle messe di risorse, che avrà a disposizione anche la nostra Regione, queste due modifiche, una dell’articolo 5 l’altra dell’articolo 3, possono aprire situazioni di difficile governabilità o situazioni che potrebbero imbarazzare nella competizione che si potrebbe innescare con le finalità, se dovessero essere disattese.
Aspettiamo l’esito del dibattito per esprimerci sulla valutazione di questa norma, che salutiamo rispetto ai principi.
Ringrazio tutti per aver dato un grande contributo di condivisione. Tenete conto di questo passaggio perché potrebbe essere una valutazione che non possiamo disattendere. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. La proposta di legge n. 68 ad iniziativa della Giunta regionale, che arriva oggi in discussione, nasce per due motivazioni contingenti, la prima quella di anticipare le indicazioni che sono nella riforma nazionale del terzo settore con la creazione del Registro unico nazionale del terzo settore, il Runts, alle quali tutte le Regioni dovranno adeguarsi - quando si avrà la piena applicazione - e dovranno rispettare la normativa nazionale che sarà unica a livello nazionale e non più legata ai registri regionali.
Il secondo motivo è quello di una semplificazione che consenta, anticipando le modifiche che sono inserite nella riforma nazionale del terzo settore, a tutte le associazioni di volontariato del terzo settore, che oggi operano all’interno della nostra regione, di avere un pari livello ed un adeguamento rispetto alla possibilità di accedere ad esempio ai bandi ed ai contributi.
Ringrazio i relatori di maggioranza e di minoranza, i Consiglieri Menghi e Mangialardi, ma ringrazio tutta la Commissione per il lavoro svolto. Devo dire che tutte le associazioni e tutti i soggetti che abbiano audito hanno avuto in qualche modo una voce unanime rispetto all’opportunità di perseguire la strada che oggi viene proposta con questo atto e con la modifica delle due leggi a fronte della quale abbiamo avuto anche il parere favorevole del Consiglio delle autonomie locali.
Mi sembra che negli interventi che mi hanno preceduto siano state esemplificate molto bene le due semplici modifiche che consentono da una parte di rimuovere quella tempistica dell’iscrizione annuale per poter accedere al Registro regionale delle imprese, che poi non esiste e non troverà spazio all’interno del Registro unico nazionale, dall’altra togliere il fatto che tutti le aderenti associazioni di promozione sociale siano presenti all’interno del registro unico. Ci sono delle realtà che operano già nel terzo settore da meno di un anno o che non hanno ancora l’iscrizione all’interno del Registro regionale.
Mi preme chiudere con un ringraziamento e con una riflessione. Il nostro sistema regionale e nazionale si basa moltissimo sull’opera delle associazioni del terzo settore, in tante realtà, in particolar modo in quella sociale, ma anche all’interno di quella sanitaria, abbiamo interi ambiti sorretti e tenuti in piedi dalle associazioni del terzo settore, dal volontariato, dall’opera meritoria che tanti fanno a livello volontaristico, non a scopo di lucro. Di questo dobbiamo non solo ringraziare, ma tenere anche in considerazione il fatto che queste associazioni sono un tassello molto importante che sorregge l’economia sociale della nostra regione, come del nostro Paese.
Nella pandemia abbiamo visto quale sia stato il ruolo di molte di queste associazioni, lo toccano tutti i giorni nella propria realtà le amministrazioni comunali, ma soprattutto tanti cittadini che hanno bisogno, per questo credo che una semplificazione e un’anticipazione delle modalità del Registro unico siano, i due provvedimenti racchiusi nell’atto che viene discusso oggi, condivisibili e diano una accelerata ad una semplificazione rispetto all’applicazione di quelle che saranno le normative nazionali. Mi unisco quindi al ringraziamento fatto, che credo non vada mai dato per scontato per chi sottrae tempo, risorse ed energie alla propria vita quotidiana per dedicarle agli altri. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. Anch’io vorrei ringraziare i relatori perché ci accingiamo ad approvare questa normativa che fa sì che finalmente ci sia anche una semplificazione a livello del terzo settore, quindi incidiamo sulle due leggi regionali esistenti e andiamo verso un registro unico. Questo è molto rilevante e, come avete ricordato, si amplia la platea dei soggetti del terzo settore che potrà dare il proprio contributo.
Secondo me è una legge fondamentale, che mette in rilievo anche l’importanza del terzo settore e del volontariato presente nella nostra regione perché noi siamo una delle prime regioni più virtuose a livello di volontariato, c’è insita nei marchigiani la voglia di aiutare gli altri e di darsi da fare.
L’altro ieri è uscito un bando di rete nell’ambito del volontariato e del terzo settore di 1 milione di euro, quindi, vediamo come la platea di queste associazioni sia attiva nella nostra regione Marche e questo ci fa piacere, soprattutto perché abbiamo visto il loro grande attivismo in questo periodo di crisi, di grande criticità che la nostra società ha vissuto. Sono state un grandissimo valore aggiunto per il nostro territorio a livello sociale. Con tutti i progetti che hanno presentato, di grande spessore e rilievo, hanno aiutato tutta la comunità marchigiana a reagire al meglio a questa situazione critica, soprattutto quella che abbiamo affrontato durante il lockdown, con le iniziative più svariate, dall’accompagnare gli anziani in farmacia a consegnare la spesa e portare i medicinali. Le associazioni si sono date da fare in tantissimi ambiti, anche a livello educativo nei confronti dei bambini, di assistenza delle categorie fragili, dei più deboli. Sono contenta che con questa legge, con questa semplificazione, andiamo a sostenerle ancora di più. C’è stato anche un forte plauso di tutto il mondo del terzo settore per andare in questa direzione e da questa operazione di ascolto dal basso noi abbiamo intrapreso questa normativa.
Grazie ancora per il lavoro svolto, proseguiamo in questa direzione perché la strada che abbiamo tracciato è valida e ci sta portando tanti frutti e tanti benefici in questo ambito. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Da parte mia ci sono una serie di considerazioni critiche a queste modifiche che sono proposte con la legge n. 68.
La prima considerazione è una premessa, qui non viene messo in dubbio il valore delle associazioni di promozione sociale piuttosto che delle associazioni di volontariato, gli elogi che sono stati fatti sia dalla Consigliera Menghi che dall’Assessore Latini ed anche dal relatore di minoranza sono condivisi totalmente.
Chi ha vissuto sul territorio l’esperienza amministrativa sa bene che questi enti, in particolare quelli del terzo settore, costituiscono la spina dorsale non solo delle attività di sostegno complessivo in situazioni di emergenza, piuttosto che nelle situazioni quotidiane, ma un vero e proprio profilo identitario di un Paese. Da sempre forniscono un supporto determinante, decisivo nell’ottica della sussidiarietà, che pure viene sostenuta in tutte le vicende.
Ieri era l’anniversario del drammatico terremoto di 5 anni fa e tutte le autorità, tutti coloro che erano sul campo impegnati, hanno sostenuto questa valorizzazione, addirittura la migliore riorganizzazione e qui, almeno da questo banco, arriva anche un ringraziamento ulteriore che si associa agli interventi precedenti.
Ma qui non discutiamo di questo, chi ci ascolta, i pochi o i molti che ci ascoltano, non devono essere confusi dal fatto che oggi si mettono in discussione o non si mettono in discussione gli enti del terzo settore, assolutamente no.
Oggi si intendono introdurre due modifiche attraverso una legge che modifica e cambia un elemento determinante del sistema della protezione del terzo settore in questa regione. La maggioranza propone due modifiche che riguardano aspetti inerenti l’iscrizione nel registro, va detto che il terzo settore è regolato in maniera concorrente dallo Stato e dalla Regione e che nel 2017 è stato approvato il testo unico del terzo settore, il decreto legislativo n. 117 che si occupa non solo delle associazioni di promozione sociale o di volontariato, ma anche di tutti gli altri strumenti, di tutte le altre organizzazioni che sostengono il terzo settore.
Ebbene oggi si intende introdurre una norma che serve ad eliminare il tempo di un anno per dimostrare l’attività, ovviamente mi riferisco alla prima delle due modifiche all’articolo 1, che riguarda le associazioni di promozione sociale che nel passato, o almeno fino ad oggi, prima di poter essere iscritte nel Registro regionale dovevano aver svolto un anno di attività. Oggi con questa modifica il termine viene eliminato e le motivazioni della relatrice di maggioranza è che noi addirittura anticipiamo i decreti attuativi della norma nazionale, del testo unico. Ma la cosa abbastanza strana, direi non accettabile, è che noi anticipiamo solo questo aspetto, è curiosa questa scelta, modifichiamo esclusivamente l’aspetto dell’iscrizione al registro regionale relativo all’attività dell’associazione di promozione sociale, ma perché? Per quale ragione Consigliera Menghi anticipiamo solo questa riga? C’è una motivazione? Si, non è stata detta, anzi è stata detta tra le righe, perché togliere il tempo dell’attività, come condizione per l’iscrizione nel registro, significa liberalizzare senza un controllo vero le attività, la possibilità di accesso a finanziamenti, anche in questa regione, rispetto a tutto quello che ovviamente potrà essere nel futuro.
Non è una motivazione sufficientemente seria e allora Consigliera Menghi, che ha richiamato con retorica il 117, perché non abbiamo preteso che i soggetti avessero adempiuto a tutte le indicazioni che il 117 prevede per le associazioni di promozione sociale? Perché no? Perché nel testo unico si richiede una serie di passaggi formali rispetto alle associazioni di promozione sociale e poi ci sono 60 giorni di tempo per il controllo ed un ulteriore termine di 30 giorni per poterle iscrivere. Perché non lo facciamo? Non lo facciamo perché a noi non interessa la sostanza. Avrebbe avuto coerenza se la legge avesse tout-court raccolto tutte le indicazioni, le condizioni per l’iscrizione al registro nazionale, così come stabilito dall’articolo 45, ma questo non lo facciamo, noi ci limitiamo a quello che ci fa comodo, ci limitiamo a dire: eliminiamo il termine dilatorio di un anno per poter essere iscritti nel Registro unico e poi accedere agli eventuali finanziamenti. Addirittura con la seconda norma, quella che si riferisce al volontariato, si vuole arrivare al superamento della territorialità del rapporto fra l’istituzione, che ovviamente finanzia le attività delle associazioni del volontariato.
Credo che sia una modifica non seria, che comporta anche dei rischi perché è evidente da questo punto di vista che senza un filtro iniziale, che è dato anche dal tempo dell’operatività, non è pensabile, non sarebbe accettabile che una associazione di promozione sociale in vista di un bando possa costituirsi seduta stante per accedervi e non aver per esempio dato prova di attività, di credibilità e di affidabilità.
E’ qui l’elemento critico della proposta di legge. Si modifica un semplice passaggio per accedere e consentire ad associazioni che non hanno dato prova, attraverso l’operatività nel tempo, di meritare l’iscrizione o dimostrare la propria attività sul campo.
Ha detto la Consigliera Leonardi che la seconda motivazione sarebbe la semplificazione, io non so che cosa si intende per semplificazione, semmai sarebbe stata attuata in maniera corrente qualora avessimo aderito tout-court al testo unico del 117, eliminando ogni altro dubbio e incertezza. Così non si è fatto, credo che questa legge non possa essere votata per le ragioni pure e semplici che sono state spiegate, non c’entra niente la semplificazione, ovviamente è una scelta parziale e funzionale ad obiettivi ben chiari della maggioranza che governa la Regione Marche.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi. Ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Dispiace che il Consigliere Carancini usi toni preoccupati, che addirittura lasciano intendere chissà quale sia la motivazione di questa modifica, con quella cultura del sospetto della quale, nei primi 10 anni di opposizione al centro sinistra di Macerata, venivo accusata, oggi le parti sono invertite.
Rispondo e rassicuro il Consigliere Carancini semplicemente con il fatto che il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, che mi risulta essere del Partito Democratico, in un Governo di unità nazionale ha assicurato che entro l’anno ci sarà l’operatività del Runts.
Si tratta semplicemente di anticipare di poco tempo una norma che già il Governo ha deciso di attuare, quindi voglio rassicurarla, non ci sono volontà o questioni su cui indagare, si tratta di anticipare una normativa nazionale che purtroppo in questo paese è stata sofferta, sia nell’emanazione che nell’attuazione, per ovvi motivi, perché il Codice del terzo settore, ve lo dice una persona che appartiene un po’ a quel mondo, anche se relativamente ad una parte, non è stato accolto con grande simpatia dal variegato mondo dell’associazionismo e del volontariato perché le associazioni dei disabili, che si sono ritrovate con le associazioni “delle bocce” o di altro, non hanno gradito questa commistione.
Era necessaria una riforma di questo ampio e variegato settore, nel quale dobbiamo insegnare a tutti che tutti sono importanti in un ambito e in un obiettivo di sussidiarietà rispetto allo Stato, che detiene l’importanza e la priorità all’interno del mondo del volontariato degli obiettivi che le singole associazioni di promozione sociale o di volontariato in qualche maniera promuovono e attuano.
In questo senso non dico che la modifica sia tardiva, ma indubbiamente non è così anticipata come si preoccupa il Consigliere Carancini, quindi mi auguro che alla luce di questo chiarimento i suoi dubbi possano essere fugati.
Grazie a tutti, ringrazio la Presidente per il lavoro di Commissione, ringrazio il relatore di minoranza Consigliere Mangialardi. Se ci dividiamo su questi temi evidentemente facciamo fatica a costruire percorsi difficili nei quali la politica non si deve far tirare per la giacchetta, ma deve tenere la barra dritta, al centro, riconoscendo peraltro un merito alle associazioni di volontariato e di promozione sociale, il cosiddetto terzo settore e mi pare, questo sì, che abbiamo unanimemente riconosciuto nel dibattito che c’è stato e del quale ringrazio tutti. Ringrazio anche l’Assessore per il suo intervento.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Pensavo che, visto l’argomento e l’incidenza del tema rispetto alla nostra vita quotidiana, ci fosse un contributo più incisivo da parte dell’Assemblea.
Le perplessità che sono emerse in Aula, che sono quelle già puntualmente sottolineate ed argomentate in occasione della Commissione, rimangono rispetto al tema della modifica parziale anche se nelle audizioni da parte delle associazioni e dei rappresentanti di tutte le associazioni c’è stato un parere unanime, anche molto rapido, nemmeno troppo argomentato, sulla necessità di tentare di semplificare, però l’elemento di preoccupazione di carattere generale ovviamente deve essere acquisito perché se fossimo in una fase ordinaria tutti i percorsi, almeno per noi, di semplificazione e di allargamento della platea sarebbero oggettivamente benvenuti e sostenuti. Il fatto che ci siano delle risorse straordinarie impone un maggiore rigore nel controllo, che speriamo venga attivato in modo adeguato.
Ripeto il fatto che tutte le associazioni, dai Centri di servizi per il volontariato ad altre, abbiano espresso un parere favorevole ci può far ragionare rispetto all’esito di questa proposta.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. A nome del Presidente del gruppo Lega Consigliere Marinelli, che ringrazio, esprimo il voto favorevole del gruppo Lega su questa proposta di legge.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Come avete visto ci siamo astenuti, quindi sarà questa la nostra espressione di voto.
Ovviamente c’è da apprezzare il tentativo di semplificazione che è stato messo in campo perché è quello che auspichiamo ed anche il dettato normativo nazionale n. 117 va in questa direzione. Speriamo che i decreti attuativi tutti possano essere approvati nel tempo della necessità del terzo settore, che è, l’abbiamo sottolineato tutti, determinante e non complementare. Lo sanno bene gli enti locali che in situazioni di particolare difficoltà, penso ai momenti del patto di stabilità, si sono appoggiati al terzo settore, al mondo del volontariato, che qualche volta ha sostituito le risposte che istituzionalmente erano dovute alle comunità.
Una riforma è necessaria, in questo caso abbiamo espresso delle perplessità, siamo ovviamente vigili e ci sarà un voto di astensione.
Ringrazio ancora tutti per il contributo che è stato dato in Commissione e per il lavoro che è stato fatto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Parlo a nome del gruppo Fratelli d’Italia, questa proposta di legge della Giunta è estremamente lineare, è un aggiornamento tecnico in linea sia con gli orientamenti che sono emersi dalla società che con le richieste delle associazioni di volontariato, quindi flessibile. L’articolo 2 dice che ogni organizzazione assume la forma giuridica che ritiene più adeguata al proseguimento delle proprie finalità, quindi flessibile e in linea con le norme nazionali che ha citato il Consigliere Mangialardi, che mi sembra che approvi totalmente il testo.
Ovviamente non voglio essere sempre ironico, ma questa è una legge che secondo me avrebbe dovuto avere l’avvallo di tutti, non ci sono elementi di contrasto.
Siccome sono un creativo, durante gli interventi che ho ascoltato, dai quali cerco sempre di imparare perché di imparare non si finisce mai, dei vari Consiglieri, dei relatori che hanno mostrato, sia la Consigliera Menghi che il Consigliere Mangialardi, apprezzamento, mi è venuto in mente il libro “Bertoldo Bertoldino e Cacasenno”. Nel significato del dizionario Cacasenno è una persona sputa sentenze, saputella, saccente, che trova sempre qualcosa che non va bene. Secondo me questa è una cosa che va bene perché lineare, per cui apprezzerei molto se anche l’opposizione, riflettendoci un attimo, capisse che questa è una cosa fatta bene per tutte le associazioni e votasse favorevolmente, sarebbe secondo me molto apprezzato dalle associazioni stesse.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Ringrazio la relatrice di maggioranza Consigliera Menghi e il relatore di minoranza Consigliere Mangialardi.
Su questa proposta di legge il nostro gruppo ha evidenziato notevoli punti di forza, compresa la semplificazione, in un certo senso anche quello che potrà fare per il futuro del terzo settore, quindi sarà determinante anche l’aiuto nei confronti degli enti locali.
Spesso il volontariato diventa un alleato, un partner molto forte per sopperire a delle carenze sul territorio.
Abbiamo partecipato con attenzione ai lavori ed abbiamo valutato che è un aggiornamento tecnico e, come ha detto il Consigliere Ciccioli, è una legge flessibile, per questo non vedrà il nostro voto contrario, ma di astensione. Grazie.

Proposta di legge n. 68. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Interrogazione n. 234
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Vitri
“Interventi urgenti per la riapertura della strada della Gola del Furlo. Ruolo della Regione”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 234 dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Rispetto a questo ci sono sviluppi che abbiamo fortemente sollecitato e cercato. Nel mese di luglio ho invitato ad un incontro i Sindaci dei territori di Fermignano e di Acqualagna, l’Unione montana e la Provincia, si è svolto nella sede del Genio civile di Pesaro il quale ha la competenza, ho invitato anche alcuni Consiglieri regionali del territorio, alcuni sono venuti, ho invitato Enel Green Power oltre al responsabile della Riserva della Gola del Furlo nel quale territorio è inserito questo tipo di problematica. Ovviamente ho posto questo problema, anzi, in quell’occasione abbiamo parlato anche della pulizia dell’invaso, ma adesso questa è un’altra partita. Ho sollecitato Enel Green Power anche sotto questo punto di vista, si è identificato il problema, è nell’area di gestione di Enel Green Power, tuttavia la Regione Marche non si è sottratta ad attivare una progettualità ed una verifica della situazione, che è stata a carico della Regione Marche, come Genio civile abbiamo fatto delle verifiche ed abbiamo incaricato una ditta per capire qual era il problema e che tipo di entità avesse.
Da quell’incontro e dalla verifica che abbiamo portato avanti come Regione Marche si è fatto un ulteriore incontro sempre con i soggetti più o meno interessati che ho elencato prima, identificato il problema, verificato che non era in un’area in gestione alla Regione Marche, bensì ad Enel Green Power, abbiamo chiesto a quest’ultima di proseguire su questo percorso. Ha fatto un po’ di storie, essendo l’area all’interno della Riserva del Furlo, secondo lei la competenza è più della Riserva. Per tagliare la testa al toro abbiamo chiesto alla Provincia se poteva mettere in campo un progetto esecutivo di rimozione del problema, perché noi abbiamo fatto la fase ispettiva, che ci è comunque costata ed è stata pagata in parte dalla Regione e in parte dal Comune di Fermignano nel cui territorio è inserita questa problematica.
Nel secondo incontro con gli stessi protagonisti, alla luce dello studio che noi abbiamo finanziato e realizzato identificando il problema, si è deciso che la Provincia avrebbe dato un incarico ad una società esterna, ad un progettista, per redigere un progetto esecutivo di intervento da presentarsi entro la metà di ottobre.
Ho verificato più volte, il progetto è stato presentato ufficialmente alla Provincia, non mi chiedete ad oggi i particolari perché non li so, nel senso che non è stata presentata ufficialmente questa cosa, domani c’è un incontro in Provincia organizzato dal nostro Genio civile in accordo con il Comune di Acqualagna, il Comune di Fermignano, l’Unione montana, Enel Green Power e la Riserva del Furlo, quindi, tutti questi enti compresa la Regione prenderanno visione di questa progettualità e a seconda di quella che sarà la tipologia di intervento metteremo in campo immediatamente anche quanto serve per sistemare la situazione.
E’ chiaro che dal mio punto di vista il primo ad intervenire doveva essere Enel Green Power perché titolare di quell’area identificata come problematica, dove il masso potrebbe cadere. Non voglio escludere a priori un interessamento anche/e della Regione, anche/e del Comune, dipende da cosa ci presenteranno domani perché un conto è qualcosa per qualche decina di migliaia di euro, un conto è presentare una problema per qualche centinaia di migliaia di euro.
Ad oggi non ho questa situazione perché ufficialmente verrà presentata domani, questo per dirvi che da parte della Regione Marche c’è stato un interessamento completo, continuo, dai mesi scorsi fino ad arrivare oggi a sbloccare questa situazione, avendo fatto venire Enel Green Power dalla loro sede, che non è di questo territorio, per affrontare la realtà. Mi posso dire soddisfatto di come hanno risposto tutti gli enti, soddisfatto di come si sta addivenendo ad una soluzione, domani speriamo che ci sia la presentazione di un’iniziativa non particolarmente costosa che possa essere affrontata nel breve periodo, da qui alle prossime settimane.

Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore per la risposta, al quale dico che se mi avesse invitato all’incontro mi avrebbe fatto piacere anche perché ho presentato una prima interrogazione a maggio ed un’altra a luglio a testimonianza dell’interesse anche di altri Consiglieri e del mio, che c’è stato sicuramente.
Buona norma sarebbe stata almeno invitare il Consigliere che aveva presentato le interrogazioni. Ciò non toglie che avevo chiesto già nella prima interrogazione di maggio che la Regione svolgesse un ruolo e confermo che si è resa subito disponibile, ha messo a disposizione delle risorse per fare tutte le azioni di monitoraggio, però quello che chiedo oggi è di fare un ulteriore passo. Benissimo l’incontro di domani mattina, però penso che la Regione debba continuare a svolgere un ruolo di coordinamento perché non possiamo permetterci la chiusura della strada per un’altra stagione, essendo la zona un riferimento a livello internazionale per la bellezza del paesaggio, per le persone che vengono a vederla e a studiarla. E’ una grande opportunità turistica per l’intero territorio regionale e trovarla chiusa per l’estate 2022 sarebbe un problema anche per le tante attività previste in quel territorio.
Sappiamo bene che qualsiasi tipo di lavoro pubblico richiede delle procedure e dei tempi, quindi è importante accelerare, fare in modo che la Regione possa insieme agli altri enti coordinarsi per individuare e velocizzare le procedure perché questa strada va riaperta quanto prima, onde evitare un danno enorme sia per l’economia turistica che per l’economia delle attività che hanno deciso di investire in quel territorio.
Ho capito che il principale soggetto che dovrà fare i lavori è Enel in quanto proprietario, ma ho capito anche c’è la disponibilità e la volontà della Regione, qualora servisse, di integrare e di stare a fianco degli enti direttamente interessati. Grazie.

Interrogazione n. 243
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
“Opere di difesa costiera Regione Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 243 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Qui le domande sono molte e rischiamo di dilungarci, cercherò di fare una sintesi più chiara e breve possibile, rispondendo in ordine alle varie richieste. Secondo me rispondendo già alle prime si dà automaticamente, credo e spero, risposta anche alle successive, questo per brevità di intervento non perché non voglia entrare nel merito. Proviamo questa sintesi.
Qual è la progettualità complessiva di difesa della costa? Dall’anno scorso, faremo altrettanto anche nel prossimo bilancio preventivo, abbiamo messo a disposizione dei Comuni della costa le solite risorse per le normali manutenzioni, ripascimenti e altro. Questo è il minimo sindacale dal quale si parte ed è giusto ricordarlo.
In questo caso e in queste ore sto pensando di mettere a disposizione un nostro fondo, che è di 5,5 milioni di euro, identificato come fondo ad intervento per il dissesto idrogeologico e difesa della costa, l’abbiamo suddiviso in due: 2,6 milioni e 2,1 milioni, il bando da 2,6 milioni è uscito a settembre ed era finalizzato al dissesto idrogeologico, tant’è che una serie di Comuni delle Marche – tendenzialmente dell’entroterra – sono riusciti ad aggiudicarseli, tra cui Pesaro, Mombaroccio, Tavullia ed altri.
Gli altri 2,1 milioni subito disponibili ho pensato di metterli a disposizione per la difesa della costa con un bando non a sportello, come abbiamo fatto per l’altro, ma più mirato alla co-partecipazione dei Comuni perché è importante che co-partecipino. Essendo i Comuni della costa non più “ricchi”, ma sicuramente più grandi, magari possono permettersi anche una co-partecipazione tendenzialmente più sostanziosa.
In questo caso ho pensato, non lo abbiamo ancora deliberato, di utilizzare questi 2,1 milioni per la difesa della costa con un bando che preveda una co-partecipazione di almeno il 30% da parte dei Comuni su una base che per essere distribuita sul territorio vada incontro a proposte che non superino i 500.000/600.000 euro, per dare una risposta diffusa sul territorio a seconda delle urgenze che ci sono. Questa è un’altra iniziativa che intendiamo mettere in campo nelle prossime ore.
Per il resto, rimanendo sempre su questo filone, abbiamo fatto una simulazione - qui si parla sempre di Pnrr, che arriveranno i soldi, ma di certo sulla carta ancora non c’è nulla - di quello che negli ultimi 5 anni è arrivato a disposizione della Regione Marche dai vari filoni, Ministero, Europa e altro, ed abbiamo calcolato prudenzialmente 25 milioni di euro, dico prudenzialmente perché sono fiducioso che potrebbero essere di più.
Visto che mi si chiede degli interventi strutturali, quelli più importanti, che vanno al di là delle normali manutenzioni o di questo bando a co-partecipazione di cui ho già parlato, quindi più strutturali, più importanti, più onerosi, abbiamo identificato alcuni filoni per alcuni Comuni che di fatto hanno una forte esigenza ed hanno anche una progettualità di massima già messa in campo, ma non esecutiva. Abbiamo identificato il Comune di Fano, come prosieguo dei lavori, sui quali torno dopo, domani partirà un primo stralcio, il Comune di Potenza Picena, di Pedaso e di San Benedetto del Tronto per quel che riguarda l’oasi della Sentina.
Abbiamo individuato queste tematiche particolarmente importanti perché ci sono Comuni che da tempo richiedono forti interventi e ad oggi non ci sono state situazioni prese in considerazione.
Questa è l’ipotesi qualora i fondi vengano effettivamente certificati, però ripeto, abbiamo fatto una simulazione che riteniamo abbastanza credibile e indubbiamente sostenibile.
In questa occasione prevediamo anche fondi per proseguire uno studio e un approfondimento per la realtà di Porto Recanati, zona Scossicci, abbiamo terminato, anche grazie al nostro intervento e al nostro finanziamento ulteriore, un lavoro a sud di Porto Recanati che era rimasto incompleto e che al nostro insediamento lo scorso anno abbiamo rifinanziato e risolto con la ditta la situazione. L’intervento è terminato, adesso occorre guardare più a nord, ma lì non c’è una progettualità, Intendiamo intanto proseguire con una progettualità per poter eventualmente inserire e prevedere le risorse.
Queste sono le situazioni che abbiamo sottomano, occorre uniformare un po’ gli interventi ed ho preso contatti con alcuni geologi e professori dell’Università di Ancona e Urbino che probabilmente redigeranno uno studio completo del nostro lungomare per capire se questi interventi che si fanno di volta in volta, a seconda delle esigenze, hanno consequenzialità nel futuro o rischiano uno di danneggiare l’altro.
In merito a questo mi soffermo sulla domanda successiva, con la quale si chiede se quelli già in atto stanno partendo, partono, a che punto sono. Qui mi viene in mente Fano, i lavori per uno stralcio di 4 milioni di euro, che era già stato approvato dalla passata amministrazione, partono oggi, sono stati assegnati ieri, gli altri quattro famosi sarebbero consequenziali a questo, quelli che intendiamo mettere in campo su quei 25 su Fano per precisare; poi c’è la situazione di Marina di Montemarciano storicamente drammatica, lì c’è un progetto da 12 milioni di euro, che è in mano al Ministero, ha presentato il preliminare sul quale sono state prese in considerazione le nostre perplessità. Noi non vorremmo prevedere in quella zona tutte scogliere emerse perché temiamo una ripercussione a nord, su Marzocca e Senigallia. Infatti il Ministero ha presentato un progetto che nella zona sud prevede scogliere emerse a difesa della ferrovia nel Comune di Falconara, mentre nella zona nord prevede un grande ripascimento che piace poco al Sindaco di Montemarciano, ma io vorrei fidarmi di chi ha progettato questa iniziativa, che forse è la risposta più opportuna, non andare a barriere emerse, ma ad un forte ripascimento.
Un’altra situazione che sta partendo e ci sono ormai le condizioni è quella di Porto Sant’Elpidio, dove era finanziato storicamente uno stralcio da 4,5 milioni che prevedeva l’emersione delle barriere soffolte. Per farle emergere tutte servivano circa 7 milioni di euro, noi siamo riusciti ad ottenere altri 2,8 milioni dalla piattaforma Rendis già assegnati, che arriveranno entro l’anno, finanziariamente in mano, l’ho verificato ieri sapendo di dover rispondere a questa interrogazione.
Di conseguenza la progettualità è già pronta. Ieri la Regione ha autorizzato tramite i nostri uffici il Comune a partire, quindi da ieri il Comune è titolato a partire con il progetto esecutivo, oggi il progetto non è esecutivo, e può partire per tutte le scogliere da emergere perché i 4,5 milioni più i 2,8 milioni che arriveranno entro l’anno, l’abbiamo verificato ieri, sono già certificati. Da ieri il Comune è autorizzato a dare il progetto esecutivo, non lo deve dare solo per i 4,5 milioni, ma anche per tutti gli altri perché sono certi anche gli altri finanziamenti e nel momento in cui avrà redatto ed approvato il progetto i finanziamenti saranno arrivati e sarà tutto chiaro e pronto per andare a gara d’appalto.
Queste sono le questioni attualmente in auge oltre ad Altidona, lì c’è una vecchia iniziativa della passata amministrazione che si sta concludendo felicemente in questo momento, ho fatto anche un sopralluogo ultimamente e le cose stanno andando avanti felicemente.
Mi pare di aver riassunto con il tempo che mi è concesso un po’ tutte le situazioni più importanti, spinose e particolari. Spero di essere stato sufficientemente esaustivo con il poco tempo che avevo a disposizione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Grazie Assessore, specialmente in questa ultima parte dell’intervento è stato molto preciso, a parte il fatto che, ad esempio, per Porto Sant’Elpidio correva l’obbligo ribadire che i 4,5 milioni erano stati stanziati dalla precedente Giunta regionale ed anche i 2,8 milioni della piattaforma Rendis erano stati previsti dalla passata Giunta. So bene che erano stati previsti sebbene non fisicamente assegnati, però erano previsti.
Comunque va benissimo perché quello che lei dice si inserisce all’interno di quella necessaria continuità amministrativa che ci deve essere nelle istituzioni, quindi le riconosco il merito di essersi inserito con abilità e tempestività all’interno della continuità amministrativa, però va detta la verità e cioè che quegli stanziamenti erano stati determinati dalla precedente Giunta regionale, ma non c’è nulla di male in questo. Va bene. La cosa molto importante è che lei si sia inserito secondo me tempestivamente ed opportunamente.
Quando dice che il Comune di Porto Sant’Elpidio potrà presentare un progetto non soltanto per i 4,5 milioni, ma per 7,2 milioni circa, questo è molto importante perché lei ha accertato che le risorse della piattaforma Rendis arriveranno da qui alla fine dell’anno ed immagino che qualora non dovessero arrivare la Regione potrà anticiparle con il bilancio, qui l’accenno che fa è positivo e molto importante, quindi va bene così.
Mi ritengo soddisfatto e confido nella circostanza che lei saprà vigilare su questo affinché le risorse siano fisicamente impegnabili entro il corrente anno, altrimenti la Regione le potrà tranquillamente anticipare con il bilancio di previsione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Soddisfatto e sorpreso, sorpreso perché le scelte che oggi lei mette in campo, Assessore, le richiama candidamente anche in maniera molto onesta. Rispetto alla manutenzione ordinaria ha fatto la ricognizione degli anni precedenti ed ha richiesto, come suggerito dal Servizio, di indicare le stesse somme che erano già state pianificate e che negli anni hanno dato risposte, soprattutto negli ultimi 5.
Ho apprezzato anche la modalità rispetto ai 5 milioni di euro, che erano già a bilancio, che vengono scorporati, quindi 2,6 milioni sono destinati all’assetto idrogeologico e 2,1 milioni a progetti puntuali, sui quali si chiede, e questo sarà un po’ più complicato, la compartecipazione dell’ente locale; è vero che si può presumere che i Comuni della costa abbiano maggiori disponibilità, ma anche il sincronismo dell’approvazione del bilancio potrebbe determinare scelte di allungamento dei tempi che invece dovrebbero essere di particolare efficacia ed immediatezza.
Fa bene ad essere prudente sul Pnrr perché lei non lo sa, ma qui dentro non sa niente nessuno di cosa stia realmente accadendo sulle risorse dei fondi determinanti per il prossimo nostro futuro, si aggancia alle risorse dei 25 milioni di euro che erano già disponibili, che sono stati articolati nei progetti che lei ha elencato.
Un particolare riferimento ed attenzione su Montemarciano perché, Assessore, gli impegni che vi eravate assunti voi, non io, rispetto alla soluzione definitiva che doveva essere attuata, ossia la realizzazione di barriere strutturate, va attuata immediatamente, impegnando le risorse che già ci sono. Lì ci sono 12 milioni di euro stanziati dalla precedente Giunta rispetto ai quali, ancora oggi, prendo anche questo con favore, occorre capire bene qual è la progettazione che si mette in campo e la condivisione con il territorio all’interno di quella stessa unità fisiografica. Io avevo notizie di un impegno di barriere radenti e soffolte, oggi invece apprendo da lei che è mutato l’approccio valutando tutte le prescrizioni che sono date all’interno di quella fascia di costa, e che l’intervento riguarda soprattutto un forte ripascimento, ma se al ripascimento non viene abbinato un intervento di carattere strutturale rispetto al progetto del 2002, dove erano presenti i pennelli che non sono stati mai conclusi, non sono stati fatti i martelli, non si è intervenuti con il completamento anche per questioni giudiziarie. che ahimè sono arrivate successivamente, quel tratto di mare della costa di Marina di Montemarciano non vedrà quella tutela e quella adeguata protezione che servono, ad iniziare dai 12 milioni di euro che lei ci ha ricordato la precedente amministrazione aveva messo a disposizione, per dare una risposta di carattere definitivo.
Siamo soddisfatti del percorso che si sta facendo, ovviamente saremo anche particolarmente vigili, come ha detto il Consigliere Cesetti, rispetto alla tempistica perché in questo caso diventa elemento determinante per le attività economiche e per la protezione ambientale di quel territorio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Grazie Assessore. Mi sono persa un pezzetto del suo intervento, me ne dispiaccio, però vorrei sottolinearle un altro tratto di costa di cui non so se lei ha parlato, ma che è molto importante, ed è quello dell’ultima parte della regione Marche verso l’Abruzzo, il tratto nel Comune di San Benedetto del Tronto che riguarda la Sentina. Ne ha parlato? L’obiettivo è importante, come il fatto che sia immediatamente cantierabile con barriere soffolte. Il problema è questo e anche noi lo avevamo messo nel piano della costa come una priorità con un finanziamento prioritario, perché lì l’erosione sta portando via parte di costa, che in realtà è tutelata come un sito di protezione comunitaria e se si perde, soprattutto quella parte di manufatti che sono di importanza storico culturale e anche di fattezze meravigliose, tutta la regione perde. Non solo questo, c’è anche una zona umida che è l’unica che esiste per gli uccelli migratori sull’Adriatico, che va dal Veneto fino al Gargano, quindi, è molto importante anche dal punto di vista del mantenimento delle specie di uccelli che transitano nelle nostre zone durante la migrazione.
Le chiedo attenzione ed una accelerazione perché in questo caso stiamo rischiando di perdere un patrimonio importante per tutti, oltre che una risorsa economica dei Comuni di San Benedetto del Tronto e di Ascoli Piceno perché una gran parte della riserva della Sentina è di proprietà del Comune di Ascoli.

Interrogazione n. 248
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“RSA Regione Marche: ripristino attività socializzazione e riabilitazione”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 248 delle Consigliere Lupini, Ruggeri.
Ha la parola per la risposta l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L’interrogazione che è stata depositata dalle Consigliere è di qualche mese fa, ma dobbiamo rispondere alla luce della situazione pandemica attualmente presente nella nostra regione.
Segnalo che in questo momento ci sono due importanti focolai in strutture residenziali, in particolare una a Rosora ed un’altra a Porto San Giorgio con 50 ospiti positivi, di cui 5 con sintomi gravi.
La settimana corrente ha fatto registrare 105 casi positivi e di questi il 35% riguarda persone che hanno ricevuto la vaccinazione, quindi abbiamo compreso che non si può più parlare di immunità di massa o di gregge, ma di un’efficacia dei vaccini limitata nel tempo, che può essere individuata nell’arco temporale di circa 6 mesi.
Conseguentemente abbiamo avviato il percorso per la vaccinazione del personale sanitario che aveva ricevuto il vaccino all’inizio dell’anno e abbiamo cercato di corroborare la terza dose nelle case di riposo.
Tutto ciò premesso, per rispondere all’interrogazione che chiede misure più larghe per la visita agli ospiti in strutture residenziali, la materia delle visite è disciplinata da una circolare dell’8 maggio 2021 del Ministero della sanità.
In questi mesi abbiamo cercato di riaprire il contatto degli ospiti con le loro affettività, con gli amici e i parenti, anche mediante l’uso di strumenti telematici e con colloqui a distanza.
E’ stata pure testata in alcune strutture residenziali una piattaforma che consente di creare stanze virtuali per videoconferenze e videoconsulti, anche da parte del personale medico. Tuttavia è evidente che questa esigenza si contrappone alla necessità di evitare il transito nelle strutture di persone che possono essere positive, seppure ed ancorché vaccinate.
C’è la necessità di giusto apporre questa esigenza di sicurezza con la garanzia che queste persone non siano isolate, come nei mesi precedenti, quindi chiederò alla cabina di regia, che viene convocata ogni lunedì, ai tecnici delle Aziende di verificare quali margini possiamo garantire alle relazioni familiari e amicali delle persone nelle strutture residenziali in relazione a questa nuova ondata pandemica che ha colpito alcune residenze.
Segnalo che nel caso di Rosora ci sono stati anche dei decessi, quindi la situazione deve essere adeguatamente ponderata e valutata caso per caso.
Sottolineo infine che le strutture residenziali, soprattutto quelle dei Comuni, sono allocate prevalentemente in ex conventi, ognuna di queste ha caratteristiche strutturali diverse e non ci può essere una misura, che abbia la caratteristica della generalità e dell’astrattezza, che vale per tutte, ma la valutazione deve essere fatta caso per caso in relazione al numero degli ospiti, all’indice pandemico e soprattutto alla sicurezza sanitaria degli ospiti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore per la risposta che arriva il giorno seguente la terribile notizia di un nuovo focolaio nella Rsa di Rosora.
L’interrogazione porta la data del 7 maggio, questa è la problematica dei tempi dell’Aula, però vorrei specificare che la sua risposta è stata esaustiva e mi fa piacere che l’Assessorato tenga in considerazione gli ospiti delle Rsa perché non ci dobbiamo mai distrarre da questo tipo di utenza.
Questa interrogazione, che è la seconda rispetto alle Rsa, fa riferimento in particolare non solo alle visite di parenti e conoscenti, ma soprattutto a quelle terapie riabilitative ed occupazionali di cui prima potevano godere gli ospiti, vale a dire logopedie, fisioterapie, attività motoria di vario genere ed attività di socializzazione e terapie occupazionali.
Abbiamo portato alla vostra attenzione, all’attenzione del Consiglio questo aspetto, perché abbiamo visto in generale un depauperamento delle abilità cognitive degli ospiti, questo penso che sia qualcosa di cui tenere conto, come giustamente ha detto lei, in assoluta sicurezza, però non possiamo neanche, per garantire la sicurezza, togliere tutte quelle attività che sostengono l’aspetto sociale e di conseguenza cognitivo dei nostri ospiti delle Rsa.
Chiedo attenzione anche rispetto a questo perché la normativa nazionale è prioritaria, però la Regione può decidere in base ai progetti in essere quali mantenere perché le nostre Rsa hanno perso purtroppo in questi lunghissimi mesi di pandemia delle possibilità rispetto a dei progetti e a delle attività che difficilmente potranno essere messe in piedi e penso che questo sia un impoverimento dell’offerta per tutta la società. Grazie.

Interrogazione n. 284
ad iniziativa del Consigliere Cancellieri
“Richiesta urgente di autorizzazioni per continuità assistenziale su Area Vasta 1”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 284 del Consigliere Cancellieri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Con questa interrogazione il Consigliere Cancellieri pone una serie di quesiti su una materia di particolare rilevanza, costituita dai servizi necessari per garantire l’assistenza primaria.
La risposta a questa interrogazione va in primis a sottolineare che nella nostra regione assistiamo ad una carenza di circa 100 medici di medicina generale, quindi c’è un’altissima fascia della nostra popolazione che si vede ristretto, addirittura compresso, il diritto all’assistenza primaria.
Con ciò molto intelligentemente il Consigliere Cancellieri, non perché abbia bisogno dei miei complimenti o perché è del mio gruppo, propone quattro o cinque soluzioni su cui noi stiamo ragionando. Nel dettaglio chiede: “qualora il medico di continuità assistenziale sia contestualmente impegnato su due sedi, se è possibile prevedere la possibilità di corrispondere un incremento pari al 40% rispetto all’onorario professionale”, per far sì che sia coperta anche la zona sguarnita.
La risposta è che in questo caso la misura non è specificamente prevista dall’accordo nazionale quadro, tuttavia in questa direzione ci si sta muovendo non solo a livello regionale, ma anche nella Conferenza delle Regioni per chiedere un intervento sull’approvando nuovo accordo nazionale di lavoro di questa categoria perché in questo caso si riuscirebbe a garantire la copertura di aree scoperte e contestualmente, addirittura, risparmiare la spesa complessiva da parte del servizio sanitario nazionale. Quindi la risposta è che la proposta viene tenuta in considerazione e verrà portata nella Conferenza delle Regioni affinché sia recepita nell’accordo nazionale.
Con la seconda domanda il Consigliere chiede di prevedere la possibilità di ridurre l’orario di apertura del servizio che sarà attivo dalle 20,00 alle 24,00 e con consulenza telefonica dalle 24,00 alle 8,00.
La risposta è che questa misura in realtà è già stata adottata da altre Regioni, in particolare dalla Toscana e dall’Emilia Romagna, ed anche in questo caso l’organizzazione di questo servizio dipende dalle norme relative all’accordo nazionale quadro a cui poco fa mi sono riferito.
Ci stiamo muovendo sull’organizzazione di questo servizio anche con l’attivazione di nuove centrali operative, che sono previste dal Pnrr, che possono rispondere H24 ai bisogni ed alle domande dei cittadini perché questo fabbisogno, che riguarda i medici di medicina generale esteso, come ho già detto, ai pediatri di libera scelta, è un servizio che deve essere con urgenza riorganizzato.
E’ evidente che a tanti cittadini non può essere offerta la risposta che non c’è stata programmazione, che mancano i medici di medicina generale, che i prossimi medici arriveranno nei prossimi anni, noi dobbiamo realizzare il servizio con tutte le tecnologie necessarie e meglio utilizzare le poche risorse umane e professionali che abbiamo a disposizione.
La terza domanda è una proposta del Consigliere Cancellieri costituita dal fatto di poter richiedere la collaborazione dei medici di assistenza primaria, indipendentemente dal massimale individuale nella copertura dei turni vacanti, prevedendo un compenso aggiuntivo per l’attività prestata.
Comunico, come ho già fatto rispondendo ad altre interrogazioni, che il massimale dei medici di famiglia è stato portato a 1.800 unità in questo modo siamo riusciti a garantire la copertura di una larghissima fascia di cittadini che altrimenti sarebbero stati scoperti dal servizio. Tuttavia anche questa misura sarà sostenuta nella Conferenza delle Regioni affinché sia trasposta nell’approvando Accordo nazionale di lavoro con i medici di medicina generale.
Non per ultimo chiede nei Comuni in cui risulta carente l’assistenza primaria di potersi avvalere della collaborazione dei medici convenzionati in quiescenza attraverso la stipula di contratti libero professionali. Anche in questo caso l’Agenzia nazionale che non è l’Aran, ma è la Sisac, che ha il potere di trattare con i sindacati rappresentativi dei medici di medicina generale, ha già comunicato in via informale che la deroga al divieto per le pubbliche amministrazioni di conferire incarichi in convenzionamento a soggetti in quiescenza per l’emergenza è una misura che si sta tenendo in debita considerazione.
In conclusione, le quattro proposte avanzate dal Consigliere Cancellieri saranno portate sul tavolo della Conferenza delle Regioni affinché ci sia un riconoscimento e un recepimento a livello nazionale con gli strumenti a ciò deputati, che sono il contratto collettivo nazionale di lavoro ed eventuali leggi nazionali o atti con forza di legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Semplicemente per prendere atto che l’Assessore sta lavorando molto ultimamente con i Direttori di Area vasta e di Distretto per cercare di risolvere tecnicamente queste situazioni. Oggettivamente siamo messi male, siamo di fronte a un disastro epocale, proprio di programmazione, che non si capisce come sia stata fatta, ma sicuramente con i piedi.
Mancano le figure professionali dei medici, sia nei territori che negli ospedali, ma nei territori ultimamente la situazione è delirante. C’è un numero di Comuni impressionante in cui i medici di medicina generale stanno andando in pensione, c’è una generazione di medici di medicina generale che sta andando in pensione più o meno tutta insieme.
Ieri sera per esempio su Rai 3 ho visto il servizio su San Lorenzo in Campo, che ha una di queste situazioni, speriamo che uno dei tre medici che andranno in pensione ritorni a dare una mano e a fare ambulatorio in quel territorio.
Dopodiché, Assessore, ho cercato di vedere cosa si può fare con il poco personale che abbiamo. Le proposte illustrate in questa interrogazione sono delle misure che in breve riuscirebbero, in qualche modo, a dare delle risposte avendo a disposizione sia i medici di continuità assistenziale che le Guardie Mediche, anche per quanto riguarda l’assistenza primaria, cioè la medicina generale. Mancano anche i medici nel 118, lei lo sa bene, ripeto, siamo di fronte ad una situazione molto preoccupante.
Il problema è che in tempi celeri, Assessore, bisogna che dare delle risposte relativamente a queste proposte perché a breve avremo grandi problemi di copertura del servizio sanitario.
Colgo l’occasione per dire ciò che ha riferito il Ministro della salute in una question time del 14 luglio 2021 in merito alla difficoltà di diverse Regioni di trovare le figure professionali sanitarie. Il Ministro ha detto che quest’anno il suo obiettivo è quello di lavorare per raddoppiare, almeno rispetto all’anno passato, il numero di borse che si andranno finanziare. Il raddoppio è realistico anche grazie alla scelta che il Governo ha fatto di investire una parte delle risorse del Pnrr sulla formazione dei medici di medicina generale, quindi useremo una parte dei fondi europei per finanziare, già da quest’anno e poi per tre anni di fila, 900 borse che si andranno ad aggiungere ai finanziamenti ordinari.
Voglio ricordare che i medici che si iscrivono al corso di formazione specifica in medicina generale potranno continuare a mantenere anche incarichi convenzionali.
Voglio garantire il massimo impegno mio e del Governo per valorizzare il più possibile una figura che si ritiene davvero essenziale per costruire il rafforzamento del nostro Servizio sanitario nazionale. Spero che il Ministro segua le sue dichiarazioni ufficiali fatte in Parlamento il 14 luglio in risposta ad una question time.
Dopodiché, ripeto, noi abbiamo bisogno di risposte immediate e questo mi preoccupa perché si gioca con i giocatori che si ha, si va in campo con la squadra che puoi portare in campo e nell’immediato sono molto preoccupato.
Assessore, mi auguro di riuscire a dare delle risposte, ma facile non sarà, speriamo nel grande aiuto che la struttura organizzativa del Servizio sanitario regionale ci può dare. Grazie.

PRESIDENTE. Prima di passare alla proposta di legge n. 48, così come deciso nella Conferenza dei capigruppo, andiamo a votare il rinvio delle mozioni nn. 79 e 87.
Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. La Conferenza dei Presidenti dei gruppi ha deciso di rinviare le mozioni nn. 79 e 87, su richiesta dell’Assessore Castelli, che è assente.
Credo che sia un automatismo, i Capigruppo ne hanno preso atto, se dobbiamo votarla votiamola, ma è una richiesta dell’Assessore competente.

PRESIDENTE. No, non è un automatismo, Consigliere, secondo l’articolo 48, comma 5, dobbiamo votarla.
Ha la parola, come oratore contro, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Penso che il Consigliere Ciccioli sia intervenuto favorevolmente sul rinvio, invece io farò una dichiarazione contraria, nel senso che normalmente quando si discute una questione che riguarda un Assessorato, visto che l’Assessore non è parte dell’Assemblea legislativa, viene chiesto ai presentatori della mozione se ritengono necessaria la presenza dell’Assessore. Non è un automatismo perché l’Aula è libera di discutere a prescindere da quello che pensa o non pensa l’Assessore che ha la delega competente in materia e questa è una libertà dell’Assemblea legislativa. Ci mancherebbe altro che fossimo condizionati dalla presenza di un Assessore.
Voglio anche fare una chiosa sulla risposta alle interrogazioni, per la quale non è necessario che ci sia l’Assessore competente, ma è anche possibile che legga e risponda un altro Assessore e questa è un’opportunità che viene chiesta sempre al richiedente. Funziona così normalmente, la Giunta fa delle robe il Consiglio ne fa altre, poi che possano parlare …, non è un caso che la Giunta ad eccezione del Presidente non possa votare in quest’Aula.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Chiedo il voto per appello nominale.

PRESIDENTE. Rinvio della mozione n. 79. La pongo in votazione per appello nominale.
Favorevoli: Assenti, Ausili, Baiocchi, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Marcozzi, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Serfilippi.
Contrari: Antonini, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Rinvio della mozione n. 87. La pongo in votazione per appello nominale.
Favorevoli: Assenti, Ausili, Baiocchi, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu.
Contrari: Antonini, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 48
ad iniziativa della Giunta regionale
“Sostegno alle iniziative integrate di riqualificazione e valorizzazione dei borghi e dei centri storici delle Marche e promozione e sviluppo del turismo diffuso e sostenibile”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 48 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ausili.

Marco AUSILI. Grazie, Presidente. I borghi e i centri storici sono il luogo della cultura, della tradizione enogastronomica, della tradizione artigianale e costituiscono un patrimonio unico che con questa legge si intende valorizzare, costruendo una proposta il più possibile organica, di rilancio, che punti sul turismo, ma anche sulle attività culturali, sulle realtà economiche, commerciali e della ristorazione.
Come è noto in questa proposta di legge vi sono alcune misure che puntano tutte su precise direzioni e precisi obiettivi: a rivitalizzare e valorizzare il tessuto socio-culturale ed economico produttivo dei borghi storici, assicurarne la vivibilità, l’attrattività e la sicurezza, il tutto promuovendo il turismo diffuso e sostenibile in un contesto abitativo, quello dei centri storici e dei borghi, che è di pregio e permette di rimanere a contatto con le comunità residenti.
Probabilmente questa proposta di legge arriva al termine di un periodo in cui i territori dell’entroterra hanno una sofferenza dovuta a più ragioni, penso ad esempio al recente sisma, a tutta una serie di processi economici e sociali che hanno a che fare con la dimensione nazionale, finanche globale. Processi che hanno portato questi territori a soffrire di uno spopolamento, di un abbandono evidente e di una conseguente e parallela desertificazione economica. Anche per rispondere a questa situazione la proposta di legge avanza alcune progettualità che adesso vado brevemente a passare in rassegna soffermandomi su alcuni punti che riteniamo importanti.
La proposta di legge nello specifico presenta tre progetti: il progetto borgo accogliente, per la riqualificazione, valorizzazione e rivitalizzazione dei borghi storici; il progetto albergo diffuso, per la valorizzazione del turismo diffuso e sostenibile in questi luoghi; il progetto residenze diffuse, per il recupero, la riqualificazione e la valorizzazione di immobili di valore storico-artistico, di piccoli nuclei di edificato storico e borghi rurali, ubicati fuori dai borghi e centri storici.
Mi soffermo sul progetto borgo accogliente, forse il più importante di quelli che ho citato, che tra l’altro mira: alla riqualificazione urbana, conservazione e restauro del patrimonio edilizio pubblico e privato, con particolare attenzione al riuso del patrimonio edilizio inutilizzato, assai presente in queste realtà, alla costituzione e riqualificazione di strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere ed in particolare degli alberghi diffusi; agli investimenti strutturali per garantire la transizione al digitale; al sostegno alle imprese per affrontare la transizione al digitale; agli incentivi per lo sviluppo di micro e piccole imprese commerciali e produttive; alla promozione dell’artigianato artistico, tipico e tradizionale; all’ammodernamento o ristrutturazione di laboratori e botteghe presenti; alla valorizzazione della commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari provenienti dalla filiera corta; al sostegno alla creazione di studi professionali e di attività di terziario avanzato, a progetti per la valorizzazione del patrimonio artistico e della cultura immateriale per arrivare infine a progetti per l’accoglienza turistica destinati anche a migliorare la qualità dei servizi informativi per il turista, vedasi ad esempio la creazione di centri multifunzionali per la prestazione di una pluralità di servizi in materia ambientale, sociale, energetica, scolastica, postale, artigianale.
La proposta di legge avanza anche una serie di interventi settoriali a sostegno di questi progetti e in aggiunta, ad esempio la Regione promuove e sostiene interventi finalizzati a sviluppare la dotazione informatica e progetti di supporto alla transizione digitale, nonché interventi per l’insediamento di attività economiche, come ad esempio attività commerciali, ristorazione tipica, di qualità, artigianato artistico, attività produttive rispettose delle peculiarità di questi luoghi, attività professionali e intellettuali, ad esempio organizzate in spazi di lavoro condiviso, imprese per i servizi alla persona; sotto il piano culturale sostiene interventi settoriali che hanno a che fare con progetti mirati alla catalogazione, conservazione, valorizzazione del patrimonio artistico qui presente, insieme ad iniziative e specifici eventi e manifestazioni di promozione e valorizzazione del patrimonio, di tradizioni e sapere dei borghi, spettacoli dal vivo e così via fino ad arrivare ad interventi per le politiche attive del lavoro, quindi misure di sostegno e incentivo all’autoimprenditorialità ed alla formazione, borse di lavoro per l’insediamento dei disoccupati in progetti inerenti attività di tipo sociale, progetti presso botteghe/scuola consistenti in percorsi integrati di formazione e addestramento. Infine arriviamo agli interventi per la promozione della filiera agricola e agroalimentare ed agli accordi con gli enti ecclesiastici per il recupero degli edifici appartenenti agli enti ecclesiastici.
Mi soffermo anche sulla questione del finanziamento, ricordo, come è evidente, che questa proposta di legge può sin da ora contare sullo stanziamento di 7,8 milioni di euro di fondi regionali, ma il tema del finanziamento di obiettivi che hanno a che fare con il sostegno e la valorizzazione dei nostri borghi noi lo ritroviamo a più riprese in numerosi atti che la Regione Marche ha preso ed ha in programma di prendere nell’imminente futuro, penso ad esempio al margine di scelta che la Regione può esprimere sia in sede di Por-Fesr sia in sede di Pnrr e l’intenzione, come è evidente, è di veicolare importanti risorse da qui ai prossimi anni a sostegno dei nostri borghi, delle nostre aree interne e dei nostri centri storici. Riteniamo che quanto avanzato da questa proposta di legge troverà realizzazione con sostanziose risorse.
Chiudo con un commento a questo testo, noi pensiamo che i punti di forza siano numerosi, questo atto permette di puntare su quanto di più straordinario noi abbiamo, cioè sul nostro patrimonio culturale, artistico racchiuso nei nostri borghi, che non sono zavorre costose, ma dal nostro punto di vista sono un punto di forza su cui insistere per immaginare opportunità economiche ed anche sociali per la nostra regione intera.
Questa proposta di legge presenta una serie di misure che sono perfettamente integrate tra loro, c’è dentro il richiamo alla dimensione turistica, come pure alla cultura, al commercio, all’artigianato, all’agricoltura, al mondo imprenditoriale, alle politiche attive del lavoro, come abbiamo visto, alle reti telematiche fino all’edilizia per la conservazione degli immobili nei borghi e centri storici. Questo è ritenuto importante perché si rileva la necessità di mobilitare l’intera comunità e le forze presenti nel nostro territorio al fine di arrivare unitariamente a quello che è l’obiettivo principale nel quale noi tanto crediamo, quello di rilanciare questi territori.
Le varie misure presentate da questa proposta di legge, vale la pena ricordare, sono anche in connessione con la restante progettualità della Regione, penso ad esempio all’artigianato, che ha visto l’approvazione di una recente legge di riferimento, penso alla trasmissione del saper fare artigianale presente in quella norma, penso a come con la banda ultra larga si siano fatti importanti passi avanti, se consideriamo i 180 progetti che sono partiti negli ultimi anni a tal riguardo, penso allo sforzo che si sta facendo per le aree interne, che ha a che fare con la dimensione infrastrutturale.
Ricordo quante iniziative si stanno muovendo nell’ambito infrastrutturale per la maggiore connessione di questi luoghi, quello che si sta per fare con una legge ad hoc per le nostre filiere, quanto si sta facendo in generale per il turismo, il tentativo di rendere i nostri luoghi sempre più accoglienti e sempre più ricettivi, penso a quello che questo Governo regionale sta facendo a proposito di una sanità diffusa sul territorio, alla promozione del patrimonio immateriale, con il festival MArCHESTORIE, penso alla rigenerazione urbana, al trasporto pubblico. Insomma, questo intervento non è estemporaneo, puntiforme o disarticolato, ma si inquadra in una progettualità della Regione, soprattutto sulla programmazione di una strategia politica molto ampia, una programmazione che ha a che fare - programmazione che spesso è mancata nel tempo - con una precisa visione del prossimo futuro di questo territorio e di questa comunità. Una visione che tende anche a dare peso all’identità dei nostri luoghi, l’identità non è ragione di discriminazione, come qualcuno può intendere, assolutamente, l’identità è quanto di più prezioso ci è stato consegnato da chi ci ha preceduto e quanto di più prezioso noi dovremmo consegnare sempre più valorizzato a chi verrà dopo di noi. Soprattutto è quel qualcosa che ci caratterizza e noi riteniamo che possiamo puntare su quello che ci contraddistingue perché rappresenta una opportunità per la nostra competitività economica e per il futuro dei nostri territori.
A questo punto mi limito a ringraziare il Presidente della Giunta per l’iniziativa, nonché l’intera Giunta e tutti i gruppi che hanno contribuito con interessanti interventi e proposte aggiuntive; ringrazio per il lavoro svolto in II Commissione il Presidente e tutti i Componenti, un lavoro molto lungo, che ha permesso a tutti i gruppi di considerare con profondità i contenuti di questo testo, che arriva oggi al termine. Ringrazio tutti coloro, associazioni di categoria, gruppi di cittadini, portatori di interesse, che hanno contribuito con propri interventi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Sarò brevissimo perché il Consigliere Ausili ha già tratteggiato l’ossatura dell’intera proposta di legge, io mi limiterò a dire alcune cose sul testo e poi ad evidenziare alcuni aspetti critici.
Questa proposta ha un obiettivo condivisibile e cioè quello di rivitalizzare e valorizzare il tessuto socio, culturale, economico e produttivo dei borghi storici, che sono caratteristici della nostra regione, per assicurarne vivibilità, attrattività, sicurezza, promuovendo al contempo il turismo diffuso e sostenibile in un contesto abitativo a contatto con le comunità residenti.
Un altro aspetto che questa proposta di legge intende potenziare è quello dell’accoglienza diffusa, in particolare attraverso, l’ha detto il Consigliere Ausili, la promozione e lo sviluppo dell’albergo diffuso e l’istituzione della rete regionale dell’albergo diffuso che sarà contraddistinta con l’individuazione di un marchio di rete.
La proposta di legge è composta da 19 articoli divisi in tre capi, uno dedicato alle disposizioni generali ed alle definizioni rilevanti rispetto a questa proposta di legge; il secondo è dedicato ai progetti strategici per la valorizzazione dei borghi per l’accoglienza diffusa; il terzo si occupa degli interventi specifici di settore che possono promuovere sviluppo ed economia nei borghi e negli alberghi diffusi e sono destinati direttamente alle imprese ed agli operatori economici.
Questi interventi sono raggruppati in 5 ambiti tematici principali: informatica e digitale, attività economica, beni e attività culturali, politiche attive del lavoro e agricoltura.
La proposta di legge è stata modificata rispetto al testo pervenuto, è stata modificata parzialmente da alcuni emendamenti approvati in Commissione all’unanimità, alcuni dei quali presentati dal gruppo PD, che di fatto raccolgono le istanze e le sollecitazioni avanzate dalle parti sociali audite - che ringrazio, come ha fatto il Consigliere Ausili, per la loro collaborazione e le loro sollecitazioni - che sono state inserite attraverso degli emendamenti che ritengo abbiano migliorato il testo complessivo.
In Commissione i Consiglieri del Partito Democratico si sono astenuti in attesa di una valutazione ulteriore all’interno del gruppo, nel quale sono emerse altre criticità, per questo oggi abbiamo presentato altri emendamenti su cui mi auguro ci sia la condivisione dell’Aula.
Secondo noi la proposta in alcune parti è poco chiara, vengono confusi termini di uso comune con quelli utilizzati nella normativa, manca un collegamento tra le definizioni introdotte e quelle contenute nei piani regolatori dei Comuni e questo potrebbe poi determinare seri problemi applicativi.
Vengono normati i borghi, le residenze diffuse, ma anche borghi storici ubicati fuori dai centri storici, che è una definizione forse poco chiara, non esiste poi la sinergia e l’integrazione tra i diversi settori, tra possibili finanziamenti comunitari con assi diversi.
Sarebbe stato importante prevedere da parte della Giunta un maggior coinvolgimento dell’Anci, delle organizzazioni di categoria rappresentative dei settori interessati per la definizione di criteri e modalità attuative.
Per quanto riguarda gli interventi per le politiche attive del lavoro e per il sostegno alla creazione di impresa sarebbe utile prevedere anche una formazione all’autoimprenditorialità.
Alcune di queste problematiche e criticità sono state evidenziate bene anche dal parere del Crel e invito tutti a prenderne visione, così che ci si possa rendere conto che effettivamente questo testo è ulteriormente migliorabile.
Il nostro giudizio è assolutamente negativo in merito alle risorse stanziate, un aspetto che ho già avuto modo di evidenziare in Commissione ed è stato sottolineato anche dal parere del Crel, che poco fa ho citato.
Sono previsti 2 milioni di euro per il 2021, che sta ormai terminando, probabilmente non saranno spesi ed andranno in residuo nella prossima annualità, e 5,8 milioni di euro per il 2023, nulla per il prossimo anno, complessivamente lo stanziamento per la legge è assolutamente insufficiente. Non vorremmo che questo testo fosse solo uno spot pubblicitario e che in realtà rimanesse tale senza tradursi in fatti concreti.
Per concludere, la proposta è sicuramente condivisibile in termini di obiettivi, ci sono alcuni aspetti ancora migliorabili e rivedibili, speriamo attraverso gli emendamenti di aggiustare queste criticità. Le misure dal punto di vista finanziario sono insufficienti e quelle relative al 2021 non saranno spese, e questo è un rischio da evitare, su questo specifico aspetto c’è un emendamento del Consigliere Cesetti che ha già depositato. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. La proposta di legge all'attenzione del Consiglio regionale di oggi rappresenta un cardine fondamentale dell'azione di cambiamento che questa Giunta e questa maggioranza vogliono attuare nei prossimi anni. Una legge quadro che integra misure di materie diverse, creando una interdisciplinarietà tra turismo, cultura, commercio, artigianato artistico, agricoltura, mondo imprenditoriale, politiche attive del lavoro, reti telematiche fino all'edilizia per la conservazione degli immobili nei centri storici.
Siamo partiti da una domanda e ci siamo chiesti cosa sia e cosa debba essere un borgo marchigiano per l'uomo del XXI secolo.
Un borgo è la risposta alla domanda di valori autentici, è la capacità tutta marchigiana di trarre il meglio dall'ingegno sposato alla mano, la spinta all'azione emulativa che stimola la buona e placa la cattiva intenzione.
I borghi marchigiani sono un lascito della storia che non va solo, doverosamente, tutelato. Sono talenti che non devono essere nascosti per paura di perderli, ma immessi nel circuito economico per sviluppare ricchezza. I borghi marchigiani sono un patrimonio di talenti che va amministrato dosando adeguatamente la visione oculata della tutela e la dinamica proattiva dell'ingegno e della capacità di mettersi in gioco che può far cadere, ma che fa sempre rinascere.
Il territorio marchigiano offre un continuo susseguirsi di piccoli centri e borghi distinti da proprie tradizioni e peculiarità. Una regione al plurale che è di fatto l'unione di tante piccole autonomie parallele che hanno fatto la storia della Marche.
II ricco entroterra marchigiano è anche costellato di bellezza, tradizione, storia fascino che hanno consentito negli anni di ottenere riconoscimenti prestigiosi come le Bandiere Arancioni, i Borghi Autentici e le Bandiere Verdi. Frontino, Gradara, Mondolfo, Morro d'Alba, Offagna, Corinaldo, Montefiore d'Aso, San Ginesio, Offida sono solo alcuni dei luoghi magici che rendono unica la nostra regione.
Il nostro dovere di custodire il passato si declina con l'impegno per valorizzare il presente.
È questa la ratio della legge proposta oggi dalla Giunta e discussa con passione e spirito di collaborazione nella II^ Commissione sotto l'attenta supervisione del Presidente Putzu che ringrazio.
La legge sui borghi si propone di recuperare, valorizzare, incoraggiare, alimentare il dinamismo della volontà e dell'ingegno che è l'essenza della marchigianità.
La legge sui borghi tutela l'identità delle Marche a tutto tondo. Un borgo abitato è presidio ambientale che adotta nella quotidianità, e da secoli, quelle buone pratiche che sono al centro della discussione e della mobilitazione mondiale per l'ambiente.
Un borgo abitato è la certezza di avere un presidio sociale ineguagliabile perché poggia sulle fondamenta della solidarietà attiva della prima cellula del welfare: la rete sociale.
La legge sui borghi intende fare di questi microcosmi, compiuti e naturalmente strutturati, imprese basate sulla catena di valore di beni materiali e immateriali.
Nella storia delle Marche ricorre il sottile confine tra arte e artigianato artistico, tra creatività e design industriale, tra tradizione manifatturiera e made in Italy che fanno della regione il candidato ideale per rappresentare un patrimonio dell'Umanità a tutto tondo.
Lungimirante è la collaborazione finora mai attuata dalla Regione ed inedita anche in ambito nazionale, con l'istituto centrale per il patrimonio immateriale del MIBAC, in cui è inserita la programmazione di MArCHESTORIE, Festival annuale di promozione e valorizzazione del patrimonio di tradizioni e saperi dei borghi delle Marche, che è stato illustrato dall'Assessore alla Cultura Giorgia Latini
L'accordo quadro è finalizzato alla valorizzazione, tutela e salvaguardia del patrimonio culturale immateriale e etnoantropologico della regione. Oltre che per l'originalità che vale una primogenitura nazionale, la collaborazione è interessante perché darà grande risalto ai nostri borghi e alla promozione dei territori conferendo loro quella riconoscibilità di cui si nutre la comunicazione turistica. Sarà, infatti, anche un modo per sperimentare la capacità di saper connettere l'innovazione tecnologica e la tradizione culturale, la sapienza dei processi produttivi e la creatività. Tutti elementi che portano in dote anche la possibilità di candidarsi al prestigioso riconoscimento Unesco.
Lungimirante è la scelta di potenziare la parte legislativa legata all'albergo diffuso che va incontro alla sempre maggiore attenzione di una parte della domanda turistica ai contenuti di sostenibilità e rispetto dell'ambiente proposte da alcuni luoghi di soggiorno. Riteniamo strategico dare vita a strutture ricettive alberghiere aperte al pubblico, che forniscono alloggio in due o più stabili separati, purché ubicati nel perimetro dello stesso borgo storico e centro storico, in cui possono essere dislocate le sale di uso comune e gli altri servizi accessori generali. E' un modello che privilegia i piccoli centri storici, in particolare i nuclei di antica formazione o gli insediamenti rurali o montani. Questa è una grande occasione per le Marche di essere precursore di un nuovo modello e proporre ai mercati della domanda stili di ospitalità originali ed "esperenziali", nei quali valorizzare e potenziare la nostra cultura dell'accoglienza.
Lungimirante la scelta di prevedere "interventi per la transizione al digitale" che non solo si inserisce nello straordinario lavoro che questa Giunta e l'Assessore Carloni stanno facendo con lo sblocco dei cantieri per i servizi di connessione ultraveloce del Piano banda ultra, ma che vuole guardare al futuro prevedendo investimenti per la realizzazione di piattaforme digitali, per negozi virtuali capaci di favorire un'esperienza digitale di visita, per la creazione di reti e sensori in grado di abilitare servizi avanzati e per l'erogazione di servizi digitali avanzati alla persona anche tramite accompagnatori e forme di supporto digitali in ambito socio-sanitario.
Lungimirante aver guardato al tema del lavoro, dell'occupazione e della creazione d'impresa, che è la vera chiave per dare a questa legge una dimensione del tempo orientata al futuro.
Questa norma prevede di favorire l'occupazione dei giovani, delle persone in cerca di lavoro e inattive, compresi i disoccupati di lunga durata e le persone che si trovano ai margini del mercato del lavoro, residenti nei borghi storici. A tale scopo per rafforzare uno dei settori chiave e strategici dell'economia regionale, in questa legge è prevista la promozione e vendita dei prodotti provenienti da filiera corta o a chilometro utile che non solo mira ad accrescere la sostenibilità ambientale, ma anche a rafforzare il valore e la qualità dei nostri prodotti agricoli e alimentari.
Colleghi Consiglieri, votare questa legge ci attribuisce una grande responsabilità. Abbiamo il dovere di attuarla in ogni singolo aspetto. Abbiamo il dovere di fare di tutto perché il contenuto di questa legge diventi sostanza e concretezza.
Colleghi Consiglieri, votare questa legge oltre a caricarci di responsabilità, mi riempie di orgoglio, nella consapevolezza che la direzione intrapresa è quella giusta per il bene di questa regione, della sua storia, dei suoi giovani che hanno il desiderio di vivere questa regione. Grazie.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Questa è indubbiamente una proposta di legge importante perché va nella direzione di valorizzare, usufruire al meglio delle perle della nostra regione e credo del nostro Paese. La storia dell’Italia, dei tanti Municipi, dei tanti Comuni, delle tante identità, con le perle storiche dei borghi e dei centri pieni storia, di cultura, di tradizioni ed anche di coesioni.
La Commissione ha fatto un buon lavoro, lo ha fatto il Presidente Putzu, lo ha fatto il relatore di maggioranza Consigliere Ausili e lo ha fatto il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo, credo che sia una proposta di legge interessante per le motivazioni che sono state poc’anzi esposte, però ha un grande limite che è quello della mancanza di risorse per renderla credibile nell’immediato. Allora, non si comprende l’urgenza di iscriverla questa mattina, anzi, se vogliamo doveva essere proprio il contrario, infatti chiedo da subito, e dirò il perché, di rinviare l’atto in Commissione ai sensi dell’articolo 100, comma 2 del Regolamento anche a nome del Vicepresidente della Commissione Consigliere Mastrovincenzo e della Consigliera Bora, perché tornando in Commissione si possa dare la degna copertura a questa norma che diversamente non è credibile, anzi, perde di qualsiasi credibilità e questo fa male al buon lavoro fatto in Commissione.
Vado al dunque. In merito a questa proposta di legge, converrete con me, tutti i progetti dovranno essere avviati dalla Regione, quindi dalla Giunta regionale ed è evidente che ci vuole del tempo, il tempo necessario per idearli, per promuoverli, per dare la possibilità agli interessati di accedere a quelli che sono i necessari finanziamenti. L’avvio dei progetti richiede tempo e converrete con me che non solo è verosimile, ma è certo che non potranno partire nel 2021 e che nessuna somma sarà impegnabile nell’anno in corso. La proposta di legge nelle varie norme finanziarie, non solo quelle finali, ma anche quelle singole per quanto riguarda i relativi progetti, prevede stanziamenti consistenti nel 2021 e nel 2023 e nulla nel 2022.
E’ evidente, ripeto, che nel 2021 nulla potrà essere messo in campo, nel 2023 potrebbe essere un po’ tardi, l’anno centrale è il 2022. Allora credo che da una parte ci sia l’esigenza di destinare le risorse nel 2021, che non potranno essere impegnate per qualche altra soluzione, dall’altra di implementarle nell’anno 2022, della serie spostiamo quelle risorse dove le possiamo utilizzare. Ad esempio in Commissione la Giunta ha preannunciato un emendamento per la destinazione dell’avanzo al vincolo Covid che porterà realisticamente anche ad una variazione successiva. Probabilmente le risorse che noi prevediamo, 1,9 milioni o addirittura 2 milioni nel 2021, non verranno spese, destiniamole quindi a qualcos’altro per le nostre comunità, nel contempo da quel qualcos’altro che abbiamo destinato ci prendiamo le risorse e le mettiamo per i borghi nel 2022.
Questo è un lavoro che si può fare e si deve fare, secondo me, subito, celermente, quindi se torniamo in Commissione, quella presieduta dal Consigliere Putzu, facciamo questo lavoro, nel frattempo la Giunta presenterà la variazione di bilancio e si potrà dare copertura a questa legge nell’anno 2022 ed evitare di buttare via le risorse nel 2021.
Questo è quello che dico, lo si può fare tranquillamente in 15 giorni, se si farà questo ed io spero che si faccia, potrei votare a favore di questa proposta di legge. Però questo lavoro va fatto secondo me, quindi chiedo che l’atto venga rinviato in Commissione perché non c’è urgenza, tempo 15 giorni potremmo tornare qui ed approvarla e fin d’ora dico che laddove risolvessimo questo problema, sentirò il gruppo, il mio orientamento è molto favorevole, risolto questo ed altri problemi.
Ripeto, formalizzo la richiesta di rinvio dell’atto in Commissione a nome dei Consiglieri Mastrovincenzo e Bora ai sensi dell’articolo 100, comma 2.
Diversamente ho predisposto degli emendamenti in fretta e furia, ma è stata iscritta solo questa mattina, cosa che non potevo prevedere. Alcuni non li ho presentati perché ad esempio erano sbagliati, ridondanti, altri li ritirerò perché con la Segretaria della Commissione ho affrontato la questione dell’articolato, altri sono già ricompresi e verranno da me ritirati, nel senso che possono ritenersi ricompresi nell’articolato.
Ho presentato soprattutto degli emendamenti che riguardano l’aspetto finanziario, soppressivi delle risorse che vengono previste nel 2021 perché, ripeto, oggi siamo il 27 di ottobre e prima che questa legge venga promulgata passerà qualche giorno/una settimana, siamo a fine ottobre, voi mi dite come è possibile, lo chiedo al Presidente Putzu ed ai relatori i Consiglieri Ausili e Mastrovincenzo, avviare il progetto per il borgo accogliente, il progetto per l’albergo diffuso, il progetto per le residenze diffuse, sui quali tra l’altro la Commissione deve dare anche il parere, insieme ai pareri delle associazioni? Ditemi come si può fare impegnare queste risorse da qui alla fine dell’anno.
Secondo me il rinvio dell’atto in Commissione è una grande opportunità per renderlo anche credibile, soprattutto efficace e nel contempo non disperdere risorse regionali che non potranno essere spese e reperirne altre necessarie perché questo importante progetto legislativo possa dispiegare i suoi effetti a favore ed a vantaggio della nostra comunità regionale. Grazie.

PRESIDENTE. La richiesta è stata presentata da tre Consiglieri, l’applicazione dell’articolo 100 al comma 4 prevede la sospensione della discussione della proposta di legge e la votazione, previo un intervento a favore ed uno contro.
Al momento la discussione è sospesa.
Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. La richiesta l’ha avanzata il Consigliere Cesetti anche a nome mio e della Consigliera Bora, quindi la rinnovo.
Credo che sul tema finanziario abbiamo già avuto modo di discutere sia in Commissione che con il relatore di maggioranza Consigliere Ausili.
Il tema più critico riguarda le risorse stanziate, oltre ad essere insufficienti nel 2021 non saranno spese, l’ho detto già nella mia relazione, quindi, un ulteriore approfondimento, che ci consenta eventualmente di dare l’assenso alla proposta di legge, penso che sia indispensabile. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, oratore contro, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Il mio vuole essere un intervento politico e rispondo al Consigliere Cesetti, che è il proponente. Lui ha detto che ci vuole tempo, che occorre approfondire, invece io dico che non c’è tempo perché siamo indietro e la precedente Giunta ha perso più volte tempo, troppo tempo, ha perso il consenso ed ha perso anche le elezioni.
Noi non vogliamo perdere tempo, la proposta di legge la vogliamo fare oggi, è già trascorso un anno dall’inizio della legislatura, è stato un anno difficilissimo, il Covid ha segnato i nostri tempi e non la politica, le direttive nazionali hanno fatto altrettanto, adesso non solo non dobbiamo perdere tempo, ma recuperare quello che non è stato possibile spendere.
Dal punto di visto finanziario l’investimento è sugli anni 2021/2023 ed abbiamo assolutamente coscienza di quello che ha detto il Consigliere Cesetti, nel senso che i fondi del 2021 saranno immediatamente trasferiti al 2022, quindi 2022/2023 e nel 2022 avendo la legge, già gli articoli fermi, diamo la possibilità di una progettualità perché questa è una legge che ha bisogno di progettualità, mi riferisco all’Unione europea, al settennato 2021/2027, che stabilisce che il 2021 e il 2022 sono gli anni delle progettualità e dal 2023 al 2027 gli anni della spesa.
La stessa cosa vogliamo fare noi, anche perché con questa legge dobbiamo intercettare tantissimi contributi europei, che sono non solo del Pnrr, ma anche ordinari e per fare tutto questo ci vuole tempo e noi non possiamo perderlo, dobbiamo anticiparlo. Vogliamo adoperare tutto il tempo possibile, abbiamo quattro anni ancora di legislatura, abbiamo gli strumenti europei straordinari, che vanno da qui al 2027, che non possono essere rinviati. La progettualità deve essere anticipata, se possibile.
Questa legge doveva essere approvata ieri o l’altro ieri e la progettualità da presentare in Europa, da presentare in Regione ha bisogno di …, per cui noi dobbiamo fermare le bocce, dare la possibilità alla progettualità di esplicarsi, riteniamo che tutto il 2022 sia finalizzato a questo per poi dispiegare le vele per realizzare i progetti, per questo c’è un’urgenza estrema, ho detto che era una legge di ieri o l’altro ieri.

PRESIDENTE. Rinvio in Commissione della proposta di legge n. 48. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Proseguiamo la discussione, ha la parola il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. I relatori hanno illustrato dettagliatamente le finalità della proposta di legge 48, che portiamo oggi. A me fa piacere sottolineare che nasce da un elemento oggettivo, che è rappresentato dalla bellezza dei nostri borghi, che conservano la nostra storia, la nostra identità, un nostro patrimonio che viene apprezzato moltissimo da chi non lo conosce. Infatti gli stranieri che vengono nei nostri borghi restano folgorati a tal punto che decidono di fare investimenti in quelle zone, decidono di passare gran parte della loro vita nella nostra regione, nelle campagne e nei borghi. Questo è l’elemento oggettivo che ci porta oggi a valorizzare qualcosa che fino ad oggi purtroppo non è stato messo in rilievo.
L’atto nasce da una visione turistica che questa maggioranza ha, cioè la necessità di ragionare e lavorare su un pacchetto turistico che sia unitario e organico. Cosa voglio dire? Che dobbiamo essere coscienti e consapevoli dell’importanza di promuovere un prodotto, un servizio, che sia dal mare alla montagna, il tutto considerato in maniera unitaria.
Non esiste un turismo montano se non esiste quello costiero e viceversa, quindi, fatta salva questa visione che condividiamo e che sosteniamo, oggi rappresentiamo quella che è la nostra volontà politica. Ricordo che in campagna elettorale parlavamo di riequilibrio territoriale, che non era solo tra il nord e il sud delle Marche, ma anche tra est ed ovest, cioè il mare e la collina e la montagna.
La nostra volontà politica è un po’ la missione della proposta di legge 48, cioè riportare la vita in aree che purtroppo per diverse motivazioni nel corso degli ultimi decenni si sono fortemente spopolate, poi il sisma ha contribuito ed amplificato questo percorso. Il nostro obiettivo politico è quello di invertire la rotta.
Questa proposta di legge va ad incidere sulla riqualificazione urbana, va ad incidere su quello che vogliamo, cioè favorire gli insediamenti turistico/ricettivi, l’albergo diffuso, l’integrazione con i residenti e lo facciamo, anche per essere concreti, con delle semplificazioni che sono in questa legge. Innanzitutto la possibilità di mantenere la destinazione residenziale escludendo gli spazi comuni, tipo dove fare attività di ristorazione piuttosto che di portineria, eccetera. La semplificazione è rappresentata dalla modifica che andiamo a fare della legge regionale 9/2006, nella quale si considerano alberghi diffusi quelle strutture che forniscono alloggio in due o più stabili ubicati nel borgo, che non distano oltre 500 metri dall’edificio principale, questo consentirà anche di poter fare degli investimenti su strutture non contigue, ma che possono garantire un gradevole ed ottimo servizio.
L’altro aspetto su cui abbiamo lavorato è favorire l’innovazione attraverso investimenti strutturali che garantiscano la transizione digitale, anche attraverso la formazione degli operatori. Quindi, un progetto serio, concreto e sicuramente di svolta.
L’obiettivo oltre alla rivitalizzazione ed alla frequentazione dei borghi, è quello di favorire un’economia ed uno sviluppo. Nell’atto è chiara la volontà di favorire le attività legate alla tradizione, pensiamo ad esempio alla lavorazione ed alla vendita di prodotti artigianali artistici, piuttosto che ai prodotti agricoli provenienti da filiera corta, riportando quella vitalità e occupazione che oggi purtroppo sono una ricchezza non valorizzata.
L’altra cosa che mi preme mettere in evidenza è l’articolo 6, comma 3, il progetto albergo diffuso va ad istituire la rete regionale dell’albergo diffuso, con l’individuazione di un marchio di rete, su questo voglio sottolineare l’attività di coordinamento che la Regione Marche vuole fare, l’attività di coinvolgimento attraverso i Comuni, le associazioni di categoria su quello che sarà il programma regionale degli investimenti.
Le cifre le conosciamo, sono poche, sono tante, diciamo anche che a queste cifre concorreranno risorse statali ed europee, quindi siamo certi che queste idee potranno essere attuate e portate avanti.
In estrema sintesi, e chiudo, oggi con questa proposta di legge andiamo a riscoprire il valore dei borghi, andiamo a riconoscere e ad esaltare il loro valore sociale, economico e turistico. Quindi la nostra missione, attraverso questo atto, sarà quella di riportare vita in quei borghi, rispettando contestualmente l’impegno preso con gli elettori. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Ho sentito raccontare delle cose dai Consiglieri con grande enfasi e sono aspetti che condivido, poi ho letto la legge. E’ vero che l’ho letta in fretta perché non ho avuto molto tempo.
E’ una norma molto importante, come si è detto, e la proposta del Consigliere Cesetti secondo me andava presa in considerazione, perché? Se sulla tutela del paesaggio e i beni culturali si è passati dalla legge n. 1497 del 1939 al decreto legislativo n. 42 del 2004 Codice dei beni culturali e del paesaggio, se sono passati così tanti anni, non è perché qualcuno non ha voluto scrivere di questi temi ma perché sono materie molto complesse e soprattutto sono intersettoriali.
Detto questo, la ratio che sottende la norma che avete scritto è sicuramente buona, ma viene declinata male, nel senso che non c’è nessun riferimento, per esempio, a che cos’è un borgo, un borgo è una frazione? Cos’è un borgo rispetto al dm? Non è un caso che nell’analisi tecnico normativa si evidenzi che non c’è una definizione di centro storico, che ormai è quella del dm 1444 ed è la definizione della zona A, ma non c’è una definizione di borgo e quella che viene data qui è parziale, perché ad esempio i centri storici sono diversi dai nuclei storici. Io ho proposto anche degli emendamenti per cercare di chiarire perché quando si arriva all’applicazione effettiva di queste norme bisogna fare i conti con la normativa vigente in Italia, in Europa (vedi la Convenzione del paesaggio che è stata recepita dall’Italia con la legge 14/2006). C’è una serie di normative che abbiamo, per esempio nelle Marche ci sono tutti i piani regolatori che oggi per fortuna sono adeguati al Piano paesaggistico ambientale regionale mediante la legge 34 del 1992, che prevede delle definizioni ben precise di centri e nuclei storici, di manufatti storici extraurbani, le vincolistiche; abbiamo la legge 13 del 1990 in cui c’è l’obbligatorietà per cui i Comuni hanno adeguato il loro piano regolatore all’elenco degli edifici rurali in zona agricola che vengono declinati per qualità in A, B e C, che hanno delle caratteristiche architettoniche diverse.
Tutto il lavoro che è stato fatto dai Comuni e queste definizioni nella legge non li trovo e questa cosa mi preoccupa, come mi preoccupa per esempio - ne ho parlato anche con il relatore di maggioranza, che ringrazio per la gentilezza che ha dimostrato insieme alla Segretaria di Commissione, anche per le spiegazioni che mi hanno dato – la definizione dell’albergo diffuso, in cui si dice che il Comune può decidere se lasciarla a destinazione residenziale. Voi capite che se si chiama albergo e lo definite albergo e se non è una categoria di residenza all’interno di un piano regolatore, mettete il Comune in un capestro perché dite: “Può il Comune”. Vi prendete la responsabilità di dire che chi fa impresa lo può fare con la sua residenza, al netto dei B&B e degli affitta camere che lo possono già fare, ma voi ci mettete anche l’albergo diffuso, che anche dal punto di vista fiscale non so cosa come possa funzionare perché in realtà consentite al Comune di sottrarsi al calcolo degli indici e dei parametri e dei relativi standard.
Voglio dire, un conto se io la chiamo frazione perché è più facile, perché borgo è una cosa più complessa, ma se in un borgo decido di cambiare delle destinazioni o anche di non cambiarle, di inserire un albergo diffuso e lo lascio residenziale, chi mi calcola la quantità di parcheggi sufficienti che deve essere comunque reperita per consentire agli ospiti di fruire dell’albergo? C’è una percentuale stabilita da norme di legge vigenti sia delle Marche che in Italia; ci sono degli aspetti che dovevano essere secondo me messi in rete, cosa che non è stata fatta.
Poi siamo tutti d’accordo sulla tutela del paesaggio, sulla riqualificazione dei borghi, sul fatto che i borghi devono essere valorizzati dal punto di vista turistico/ricettivo, però c’è una serie di elementi che non sono stati chiariti. Soprattutto a me è sembrato un grande calderone nel quale si sono inserite tante belle cose, ribadisco che sono molto importanti, però se parliamo di alberghi e facciamo riferimento alla legge 9 … La legge 9 è nata per gli alberghi sulla costa ed è nata, diciamolo, per deroghe, per sistemare le questioni degli alberghi della costa, che sono cosa ben diversa da quello che ho capito si vuole fare con questa legge.
Una volta che le norme le scriviamo poi vengono applicate, quindi va anche valutato sul territorio il loro impatto, perché se è residenza io posso applicare - e non è zona A - per esempio il piano casa? Non lo so, credo che il tempo che ha chiesto il Consigliere Cesetti non era per impedire l’applicazione della norma, tutt’altro. Non abbiamo interesse perché ognuno di noi ama e ha vicino dei Comuni che hanno dei borghi, chiamiamoli borghi perché la definizione è un po’ strana. Una definizione che viene utilizzata per le bandiere, per le fiere, ma la definizione di borgo non viene usata dal punto di vista istituzionale, mentre vengono utilizzati i centri, i nuclei storici, il centro storico, il centro antico. Ci sono definizioni ben precise che qui non trovo.
Detto questo, credo che un po’ di tempo anche per poter esaminare la proposta di legge in maniera più approfondita sarebbe servito a costruire una norma utile per poter accedere a dei finanziamenti.
Io non ho parlato di impatto ambientale di questa legge perché se consentiamo i cambi di destinazione d’uso, se consentiamo di fare delle opere di ristrutturazione e di modifica che non sono chiare, che non sono chiare dentro la legge, potrebbe esserci un aumento del carico insediativo e questo determinerebbe, a mio modo di vedere, una applicazione della Vas, che viene con questa norma elusa e non è perché la Vas sia una cosa cattiva, ma serve per dire, se in questo borgo metto un albergo diffuso, che ha una capacità di 30 posti letto, l’adduzione idrica, la depurazione, i rifiuti, i parcheggi, se tutto questo è sostenibile? Noi non lo sappiamo perché si potrebbe fare in ogni dov.
Una valutazione sull’impatto di questa norma io l’avrei fatta perché mi sembra del tutto interessante, poi, certo, se vogliamo buttarla alla Consigliere Ciccioli, mi posso mettere qui a dire che avete sbagliato, che non avete avuto visione, possiamo dire tante altre, però se vogliamo ragionare, come ho fatto con il Consigliere Ausili questa mattina, anche se velocemente perché i tempi erano stretti, credo che possiamo darci del tempo per farlo insieme.
E’ una proposta ragionevole, penso che questa legge ne abbia davvero bisogno, non dico come il Consigliere Cesetti che ha bisogno del mio contributo, come lui spesso dice, però può avere secondo me la necessità del contributo di molti di noi per poterla migliorare e renderla non un capestro per i Comuni e per chi deve applicarla, ma un metodo snello da poter utilizzare.
Il tema delle risorse è come sparare sulla Croce Rossa, è chiaro che qui dentro c’è di tutto, dall’agricoltura all’artigianato, ci sono talmente tante cose che le risorse dovrebbero essere immense, mentre sono risibili.
Aspetteremo i piani perché ci saranno dei piani attuativi di questa norma, vedremo anche lì priorità e finanziamenti, però a tutt’oggi l’ambizione è molto alta e le risorse che vengono destinate forse basteranno soltanto per la progettazione di alcuni degli obiettivi che la legge si pone.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Due riflessioni, la prima formale, anch’io onestamente preferisco che le proposte di legge abbiano un preavviso maggiore e non seguano la via dell’urgenza, così come è accaduto oggi, pur sapendone in parte le motivazioni che comunque giustificano il bisogno di portarla in Aula, però in generale per il rispetto dei Consiglieri, soprattutto di quelli che non sono in Commissione, è bene che certi atti vengano programmati con anticipo.
Sul merito sono d’accordo e condivido questo atto che secondo me va oltre, lo dico senza polemica, gli aspetti un po’ tecnicistici che la Consigliera Casini ha individuato, pur nelle sue importanti e riconosciute competenze, soprattutto dal punto di vista urbanistico.
Credo che la portata di questa proposta di legge sia nella visione fondamentale e importante che la Regione ha voluto individuare e trasmettere quella che sarà la linea politica, amministrativa, governativa rispetto alla volontà di valorizzare e di lavorare in maniera rilevante su qualsiasi cosa attenga la valorizzazione di tutto il sistema dei piccoli centri, che poi chiamiamo borghi, frazioni od altro, del nostro tessuto regionale.
Noi siamo la nazione dei mille campanili, le Marche ancora di più inteso in senso buono, no campanilismo, ma campanili, intesi come grandi differenze.
In Italia abbiamo la maggiore concentrazione di biodiversità al mondo, le Marche secondo me concentrano in modo particolare ed altamente valido le tante differenze che sono una eccellenza, basta pensare a Comuni distanti 5 chilometri l’uno dall’altro con ricette gastronomiche completamente differenti, apparentemente sembrano delle cose quasi di folklore, invece rappresentano una forza viva che non nasce improvvisamente, ma è frutto di una tradizione secolare che contraddistingue la nostra regione.
Vedere una proposta di legge che effettivamente coglie e racchiude tanti aspetti che sono stati sottolineati da chi mi ha preceduto … Mi congratulo in primis con il Presidente Acquaroli e la Giunta perché questa loro visione è la nostra e con il Presidente della Commissione Consigliere Putzu, con il relatore Consigliere Ausili e con i colleghi di maggioranza del mio partito, Marinangeli e Bilò, e con tutti gli altri anche dell’opposizione che hanno contribuito a cucire in modo migliore questo atto in Commissione. E’ una visione complessiva di cui se ne aveva bisogno.
Penso anche a tutto quello che è successo, non solo dopo la tragedia del terremoto, chi come me ha vissuto e vive quei luoghi capisce quanto sia importante ricucire un tessuto socio-economico, culturale attraverso delle iniziative che abbiano un valore permanente, che non siano esclusivamente spot, nel senso di qualcosa di veloce che non rimane nel territorio, ma abbiano invece una funzione di investimento, che possa prevedere un qualcosa che rimanga e permanga nel tempo.
E’ fondamentale allo stesso tempo, mi sembra che l’abbia detto il Consigliere Marinangeli, questa compenetrazione nel tessuto, con la compartecipazione di chi vive ancora questi luoghi. Noi dobbiamo dare una speranza, una fiducia e far capire che chi vuole rimanere, investire ancora nei borghi in questo caso terremotati, ma non solo … Apro una parentesi importante e tragica allo stesso tempo, lo spopolamento di gran parte dell’entroterra marchigiano e non solo subappenninico è precedente al terremoto, quello che purtroppo abbiamo rilevato dal punto di vista della mancanza di servizi, dell’abbandono di certi luoghi, era un processo iniziato prima della tragedia del sisma, che ha dato solamente, se non il colpo di grazia ,una bastonata quasi definitiva. Mettere, quindi, in atto tutte quelle azioni che possono dare una speranza ed una fiducia per dire “io rimango qui. Io sono qui ed ho la possibilità in queste zone di creare un futuro per me e i miei figli”. Ripeto, l’area sismica è sicuramente importante, ma non parliamo solamente dell’area sismica, parliamo di zone che hanno subìto nel tempo per motivi vari processi, purtroppo, non dico inevitabili. E’ normale che con un’attenzione ed una facilitazione dal punto di vista delle strutture e delle vie di comunicazione la popolazione, gli interessi, i servizi e le industrie si siano spostati verso il mare, verso la zona marittima, ma questo avviene in gran parte dell’Italia.
Per avere una regione bilanciata, una regione in cui non ci siano figli di un Dio minore, ma siano tutti quanti protetti, garantiti ed abbiano le stesse opportunità, occorre puntare e farlo in maniera esplicita attraverso una legge che oltre agli strumenti fondamentali faccia capire alla popolazione che non è sola ed agli investitori che ci sono possibilità reali di sviluppo perché c’è una Regione che, a prescindere dai 500 mila o dal milione di euro, vuole puntare su queste aree, su un modo di fare impresa che sia intelligente e, utilizzando un aggettivo che va tanto di moda ultimamente, sostenibile.
Puntare su quello che il territorio ha già e farlo solamente uscire fuori, farlo affiorare attraverso un sostegno importante, credo che sia il modo migliore da parte di chi amministra il territorio e non si può fare solo attraverso gli investimenti sul turismo, si può fare attraverso l’accessibilità, soprattutto di queste zone, renderle più accessibili. Ho di fronte l’Assessore Baldelli, la Regione sta mettendo il proprio impegno sul potenziamento di tutta la parte viaria, stradale, dal nord al sud, proprio per rendere più accessibili queste zone perché più le rendiamo vicine ai centri economici, alla possibilità di fare arrivare turisti, di fare arrivare economia, più diamo loro una speranza, una prospettiva. Le facciamo uscire da quell’isolamento che è stato causa anche di un grande spopolamento e perdita di interesse per chi ci viveva.
Il discorso dell’agricoltura, puntare, come sta facendo la Regione, sui sistemi biologici, sul distretto biologico. Esistono tantissimi agricoltori che hanno bisogno di proporre un’economia dal punto di vista agricolo diversa. Essere vicini a tutto il sistema dell’allevamento, della pastorizia, della piccola impresa sono tutti concetti e una serie di molecole che insieme si vanno a comporre per creare una struttura maggiore.
E’ l’insieme che noi dobbiamo vedere e condividere, la visione del Governo regionale che punta in maniera determinata su questo indirizzo politico preciso. E’ un messaggio oltre ad essere una risposta chiara nei singoli articoli e nelle singole azioni, però soprattutto è un messaggio politico chiaro che va diretto alle popolazioni, agli investitori, agli imprenditori, a chi vuole vivere e lavorare in queste zone, dicendo la Regione c’è ed è con voi, credeteci e noi siamo qui.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Voglio ringraziare i due relatori di questa proposta di legge importante, i Consiglieri Ausili e Mastrovincenzo, per il lavoro fatto in Commissione, dobbiamo ricordarlo. E’ vero che oggi abbiamo chiesto l’urgenza, ma è stato fatto un gran lavoro in Commissione, abbiamo avuto modo di ascoltare proposte delle associazioni di categoria, di tutti gli attori protagonisti e non del turismo, perché crediamo che chi fa politica debba ascoltare coloro che hanno le competenze su alcuni settori, è fondamentale, soprattutto è rilevante coinvolgerli.
Mi preme dire grazie al Presidente Acquaroli, che in prima persona ha voluto dare grande risalto a questa proposta di legge perché i borghi, che purtroppo fino ad oggi sono stati poco coinvolti dal punto di vista turistico, devono tornare protagonisti, come i piccoli centri storici. Ieri abbiamo avuto modo di ricordare il tragico evento del sisma, che ha distrutto moltissime località nelle aree montane, moltissimi borghi, per questo è fondamentale dare delle risposte concrete su questo tema.
Ho avuto modo di ascoltare alcune proposte/proteste, nel senso che ho ascoltato il Consigliere Cesetti che, dispiace, solo in Aula oggi presenta degli emendamenti, quando aveva tutto il tempo per farlo in Commissione, perché fa parte della II Commissione, mentre il relatore di minoranza è il Consigliere Mastrovincenzo con cui abbiamo avuto modo di approfondire questa norma. Mi dispiace che il Consigliere Cesetti si accorga ora delle modifiche da fare, avrei preferito fare in Commissione queste eventuali modifiche o proposte. Cerco sempre di trovare una sintesi perché dico che ci sono leggi che vengono dal programma elettorale, ma ce ne sono altre che vengono da richieste dei Sindaci, dei territori, come in questo caso. Voglio ringraziare chi ha citato l’Anci perché è fondamentale coinvolgere nella collaborazione istituzionale anche la rappresentanza dei Sindaci, come ha fatto il Consigliere Mastrovincenzo e mi fa molto piacere perché crediamo che i piccoli Comuni debbano tornare protagonisti.
E’ anche importante ricordare, perché ho avuto modo di ascoltare anche le polemiche, il perché dei fondi di questa legge.
Voglio cercare di essere chiaro, abbiamo visto che nella legge ci sono 7,8 milioni di euro, che vengono suddivisi in diversi anni. Il Consigliere Cesetti dice dobbiamo rimandare in Commissione la proposta di legge perché non riusciremo a spenderli tutti ed è molto preoccupato, se ce lo avesse detto prima in Commissione potevamo anche trovare delle soluzioni per avere l’unanimità perché sa che a me piace. Ma ha visto bene che ci sono 100.000 euro per la promozione di questa legge, che non è la promozione politica della Giunta, è per dare la possibilità ai piccoli Comuni di conoscere quello che stiamo facendo in questi mesi e l’urgenza è data da questo. Da ora e fino al 31 dicembre verranno spesi 100.000 euro per promuovere questa legge e invito anche voi dell’opposizione, che avete diversi Sindaci sul territorio, di cercare di far capire l’opportunità che questa Regione dà ai piccoli Comuni ed anche a quelli più grandi.
Per quanto riguarda il 2022/2023, ovvio la legge prevede anche anni in più perché sappiamo tutti, soprattutto chi ha fatto l’amministratore nei piccoli Comuni, che se noi avessimo approvato la legge ad esempio a settembre 2021 sarebbe stato impossibile nello stesso anno dare l’opportunità a tutti i Comuni di fare dei progetti perché c’è carenza di personale. Quindi, per noi è opportuno, giusto e doveroso dare più spazio ai Comuni, soprattutto ai piccoli, che magari hanno un ufficio tecnico a scavalco con un altro Comune, e dare la possibilità di prendersi tutto il tempo necessario per presentare dei progetti, proprio per questo si partirà dal 2022 al 2023. Voglio ringraziare ancora una volta la Giunta, il Presidente e l’Assessore Castelli, per aver dato la disponibilità di investire nel 2022 non solo con i fondi regionali, ma anche con i fondi della programmazione europea perché noi abbiamo i fondi della programmazione europea e sono certo che la Giunta ed il Presidente riusciranno ad investirli su questo. Penso che sia una grande opportunità, così come i fondi del Pnrr, tanto citati dagli altri, come molto è stato fatto anche sulla questione del terremoto per la viabilità, Pnrr terremoto, quindi, riteniamo che sia rilevante anche investirci.
Credo che alcune polemiche potevano essere evitate in Commissione, mentre posso capire la Consigliera Casini che voglio ringraziare per il contributo che ha dato, con la sua esperienza non solo da Assessore, ma anche da tecnico sulla questione urbanistica, che è molto importante. Infatti ha sottolineato il problema urbanistico legato ai parcheggi in merito all’albergo diffuso. Questo è un problema su cui dovremmo ragionare, è scontato e giusto, però penso che competerà ai Comuni trovare delle soluzioni perché sappiamo meglio di tutti che ognuno ha le proprie caratteristiche e peculiarità, quindi magari potrebbe essere anche una scelta d’accordo …

(interrompe la Consigliera Casini)

Andrea PUTZU. A prescindere da questo, ho apprezzato il suo intervento.
Ho visto che ha presentato anche degli emendamenti, credo che alcuni possano essere accoglibili, da come mi ha riferito il Consigliere Ausili, anche perché le proposte non ostruzionistiche, ma migliorative devono essere accolte perché, come ho detto, questa norma è la legge dei borghi, è la legge delle Marche, per rilanciare la nostra regione dal punto di vista turistico perché rivitalizzare e valorizzare i centri storici e i borghi dei piccoli Comuni è importante.
Il borgo che cos’è? Dal punto di vista urbanistico, è ovvio, non sono preparato, però se penso ad un borgo mi figuro un luogo naturale, dove vengono preservate le tradizioni enogastronomiche, artigianali, sociali. Ho avuto modo di visitare moltissimi centri storici e borghi anche dei piccoli Comuni, ci sono molte case abbandonate, questo lo sappiamo tutti, il grande esodo dai borghi dei giovani, molti vanno sulla costa, altri nei grandi centri abitati, anche per questo è fondamentale dare la grande opportunità alle Marche di poter rilanciare e puntare sull’accoglienza diffusa, promuovendo anche la ricettività con l’albergo diffuso.
Ovviamente sappiamo, e non voglio fare polemica, che questa Giunta ha dovuto metterci mano perché chi l’ha preceduta, purtroppo, non è riuscita ad intervenire su questo tema, quindi anche voi, sia chi viene dalla vecchia Giunta che chi è nuovo all’opposizione, potevate dire che finalmente si poteva ragionare insieme sul turismo e sulla questione dei borghi. Come sulla questione delle residenze diffuse in cui vengono inclusi anche i vecchi casali rurali perché è rilevante mantenere viva la tradizione.
Negli emendamenti che abbiamo avuto modo di vedere ed approvare in Commissione ce n’è uno che parla delle modifiche sulla sicurezza sul lavoro, perché questo? Lo voglio spiegare anche per far capire l’importanza di questa legge, credo nella collaborazione tra istituzioni e in questo caso sono certo che anche grazie a questioni legate alla sicurezza sul lavoro, l’Inail potrebbe contribuire magari con dei bandi specifici. Penso che anche questo sia importante per andare ad attingere per i Comuni, per i privati sulla questione legata alla sicurezza sul lavoro.
Quando abbiamo avuto modo di organizzare l’educational tour con gli operatori russi mi sono reso conto che in quattro giorni hanno apprezzato la nostra bellissima regione. I russi, sapete bene, conoscono le Marche per le scarpe, per la moda, ma la conoscono poco dal punto di vista dell’attrazione turistica. Alla domanda: “Che cosa vi ha colpito di più”, mi hanno risposto i borghi, i centri storici, erano innamorati dei nostri centri storici.
Da lì ho pensato e ringrazio la lungimiranza il Presidente Acquaroli che ha puntato come grandi attrattori della regione Marche i nostri borghi. Dico sempre che non siamo il Veneto con Venezia, non siamo il Lazio con Roma, quindi, i centri storici possono essere uno dei grandi attrattori della nostra regione su cui dobbiamo puntare, non solo sulla loro storia, ma anche sulla recettività, che è fondamentale. Per questo su questa legge abbiamo voluto coinvolgere anche i borghi più belli d’Italia, le Bandiere arancioni, che voglio ringraziare perché hanno dato un supporto importante, così come tutti quanti noi.
Voglio fare un appello, lo faccio perché penso che su questo tema sia fondamentale unirsi per raccontare ai Sindaci di qualsiasi parte politica che maggioranza ed opposizione hanno dato loro un’opportunità in più per valorizzare i loro piccoli Comuni e i loro centri storici.
Mi appello all’opposizione per cercare di trovare tutti insieme una soluzione per votare questa proposta di legge all’unanimità perché i borghi non sono un patrimonio del centro-destra o del centro-sinistra, anche perché sappiamo che tutti noi che facciamo politica siamo di passaggio, i borghi rimangono, sta a noi valorizzarli e con questa legge possiamo farlo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Innanzitutto vorrei partire dal fatto che c’è stata la richiesta del Consigliere Cesetti di rinvio, però il Consigliere Mastrovincenzo, che è il relatore di minoranza, ha partecipato intensamente all’elaborazione della proposta di legge. Ho visto tanti emendamenti firmati dal Consigliere Cesetti, quelli che probabilmente non ha presentato in Commissione, qualcuno dalla Casini, se ne terrà conto, sono dell’idea che le proposte buone vanno sempre accettate. Però mi esprimo sul concetto della norma perché c’è un dato politico, questa proposta di legge è stata fortemente voluta innanzitutto dal Presidente Acquaroli e fortemente condivisa dalla maggioranza, perché è la legge dell’identità, che è la cosa più importante di un individuo, di ciascuno di noi, di ogni cosa. Noi ci chiamiamo Marche, parola che deriva da marchesati, che erano i limiti territoriali entro i quali c’era un luogo con i suoi abitanti, nasce da terre di confine all’inizio del Sacro Romano Impero di Carlo Magno, l’impero carolingio, poi le Marche si estesero al resto d’Italia e le prime Marche istituite furono: la marca di Camerino, dove c’erano i Varano, la Marca del Fermano, la Marca di Urbino, la Marca Anconetana, la Marca di Fano, quindi è l’essenza della nostra identità. I nostri borghi sono l’autenticità della regione.
Due anni fa le Marche furono definite la seconda regione più bella del mondo, dopo i territori della Muraglia cinese, furono definite così dalla rivista internazionale dei tour operator per la varietà delle proposte che possono dare, dal paesaggio ai castelli, ai luoghi, al mare.
Questa è la nostra risorsa, noi dobbiamo ricreare le antiche Marche. La Toscana, cito una terra che è governata da 50 anni dalla sinistra, ha fatto dei castelli, del Chianti, di quelle zone la sua identità e lì è diventata anche ricca. Le zone della Toscana che oggi hanno più benessere diffuso erano quelle più povere, quindi è stato rovesciato il sistema. La Toscana ricca non era quella della periferia, era Firenze, che è stata la patria, il punto di nascita delle banche, le banche sono nate in Toscana, la cambiale è nata in Toscana, la ricchezza è nata dai Medici, che prestavano denaro al Re di Francia, al Papa, a tutta Europa. Dalle banche è nato il benessere, dalle banche di Firenze, di Siena e dal sistema, ma da quei castelli, dopo anni di miseria, perché ci sono stati anni in cui quei luoghi sono andati in miseria, quelle zone oggi hanno quasi il più alto reddito non solo della Toscana, ma dell’Italia.
Il rilancio delle Marche, terra di confine, terra di borghi, è il progetto del nostro futuro. Il Covid, tutti i disastri, le guerre, le epidemie, le pesti aprono la finestra sul futuro e l’idea che il lavoro può essere fatto da remoto è un cambiamento sociologico essenziale della nostra vita. L’ho detto in un’altra occasione, negli Stati Uniti migliaia di persone sono andate via dalle città metropolitane di milioni di abitanti e lavorano dalla periferia, da remoto, recandosi nelle metropoli solo nelle grandi occasioni, sennò lavoro da remoto, incontri da remoto, è un cambiamento.
Le nostre città, i nostri borghi isolati, attraverso il recupero della storia e il lavoro da remoto, possono diventare centri di insediamento.
Dopo questa legge ho in testa, ne ho parlato con altri Consiglieri, spero poi di metterla a punto, un’ulteriore norma che valorizza la possibilità di reinsediamento nell’Appennino e nei nostri borghi, sennò il terremoto … Il Commissario alla ricostruzione, che credo che sia persona storicamente di sinistra, eletto al Csm, Sindaco di un paesino dell’Abruzzo, con una storia da amministratore di un luogo piccolo, di un borgo, parlamentare, Vicepresidente del Csm, ieri a Camerino ha detto che se ricostruiamo tutto perfettamente con i soldi che arriveranno, il progetto totale sarà di 18 miliardi, ma non diamo un senso a quei luoghi saranno vuoti, mentre possono diventare luoghi pieni, addirittura di benessere, di qualità della vita alta, se hanno un senso ed una identità.
La Loira è ricca perché i suoi castelli e i suoi borghi sono stati valorizzati, lo stesso per lo Champagne, zone rurali di conti, marchesi e nobili diventate luoghi di benessere diffuso che vedono tanto turismo, tanta produzione enologica, gastronomica, che le fa ricche. Stessa storia per l’Irlanda o le Fiandre.
Andiamo nella nostra regione: il Montefeltro è un luogo che può essere recuperato, attualmente in fase di spopolamento, c’è stata la fuga della popolazione, può ritornare se diamo un’identità; Arcevia in provincia di Ancona aveva nel 1948 15.000 abitanti, adesso non arriva a 5.000, ha 9 paesini, 9 castelli bellissimi, Loretello, Piticchio ed altri che possono diventare luoghi di aggregazione, i castelli di Ascoli Piceno, Arquata del Tronto, Castel Trosino, il Castello di Cossignano e via di seguito. Anche lì dobbiamo avere un’idea di come può essere l’abitare.
Nelle Marche si va per borghi storici, mentre ci sono itinerari del Chianti o della zona del barolo, dei castelli. Nella zona dove è nato Cavour c’è un castello bellissimo abbinato al borgo storico, noi dobbiamo creare questo, dobbiamo creare dei tour operator.
Verrà in Aula tra pochi giorni il provvedimento sulla valorizzazione delle dimore storiche, delle ville antiche e dei castelli delle Marche, anche quella sarà un’altra legge simbolo, al di là dello scarso investimento finanziario fatto fino ad ora, ma le Marche devono diventare quello e sono dispiaciutissimo che abbiano perso stupidamente San Leo, un luogo dell’identità delle Marche, perso stupidamente per non averci portato i servizi, per non aver fatto le comunicazioni, anzi dovremmo riprenderlo.
Quando dici Marche dici tante cose, ma il sistema delle Marche … La villa del marchese del Grillo a Fabriano è un’altra idea delle Marche, di una famiglia ricca, nobile che stava qui come tante altre, come i Barberini a Osimo, nomi storici. Una parte dei Nembrini Gonzaga sono nelle Marche, i Leopardi con tutta la loro storia e quello che c’è dietro Leopardi. E’ questa la nostra ricchezza e tra qualche decennio, quando sicuramente molti di noi non ci saranno, questa sarà l’identità vera delle Marche.
Andiamo alla legge brevemente. I borghi storici e rurali, dobbiamo riscriverlo …, probabilmente c’è da fare una prima mappatura e siccome non si può fare tutto saranno i Comuni che sceglieranno dove andare, i borghi accoglienti, quelli più collegati, partendo da un progetto di residenze diffuse. 20 anni fa a San Leo ci fu un convengo organizzato, anche con i fondi europei, dal Sindaco di sinistra di allora sull’albergo diffuso, fu un bellissimo convegno, io ci andai, c’erano i francesi che parlarono di una zona della Francia e della loro esperienza.
C’è da fare il discorso sul lavoro, sulla digitalizzazione, il lavoro da remoto per portare la gente e farla stare lì; c’è il discorso della filiera agricola/alimentare, dell’enologia, che è sempre un discorso vincente perché i vini prodotti nelle Marche stanno diventando sempre più importanti ed apprezzati dagli europei.
Perché la fretta? Siamo indietro, questa legge forse andava fatta due o tre anni fa, quando si è capito come stavano le cose, poi c’è stato il Covid, ma va fatta subito e tutto il 2022 va utilizzato per finanziare la progettualità, per presentare i progetti, per poi iniziare a realizzarli il prima possibile.
Dobbiamo chiudere questa partita, infilarla di prepotenza nei fondi europei per vincere una sfida che non è la sfida del Presidente Acquaroli, della maggioranza di centro-destra che ci crede, è una sfida e il futuro della regione. Su questo ho apprezzato molto alcuni interventi, per esempio quello del Consigliere Marinangeli, ma ho accettato anche altri spunti arrivati dai Consiglieri dell’opposizione che possono, secondo me, non guardare il piccolo dettaglio, ma guardare la grande cosa di questa legge, che è una legge bandiera che dovrà essere iperfinanziata, attrattrice di risorse, di progetti dei privati, perché se non arrivano i progetti dei privati il pubblico non potrà arrivare dappertutto.
Finisco qui e spero che tutti apprezzino questo grande sforzo della Giunta Acquaroli.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Informo i colleghi che parlando con la Consigliera Lupini abbiamo deciso di abbandonare l’Aula quando sarà il momento del voto, lo facciamo perché la modalità che avete adottato questa mattina ci mette in grossa difficoltà, come ho avuto modo di dire alla Conferenza dei Presidenti di gruppo. Nessuna di noi fa parte della II^ Commissione, è vero che gli assistenti o anche noi stesse possiamo partecipare, ma è anche vero che questa è una Assemblea legislativa e non si può votare un testo che è qua. Sono diversi articoli, ci sono diverse relazioni, ci sono diversi pareri, portare una legge del genere fuori sacco con mezz’ora di anticipo è qualcosa che spero non avvenga più. Quindi dissentiamo da questa modalità e non esprimeremo il voto.
Ricordatevi che il voto favorevole o meno dell’opposizione, almeno della nostra opposizione, non si ottiene con gli appelli, sono stati fatti tanti appelli all’unanimità, ma si ottiene mettendo i Consiglieri nella situazione di poter studiare.
Penso che abbiamo ampiamente dimostrato che noi cerchiamo sempre di entrare nel merito delle questioni che proponete e in modo più corrispondente alla nostra visione possibile esprimiamo un voto (negativo, positivo o di astensione), sempre cercando di entrare nel merito della questione. Oggi non è possibile farlo e ci state di fatto impedendo di svolgere al meglio il nostro lavoro per il quale siamo state elette.
Sperando che non diventi una modalità che si porterà avanti per i prossimi anni, ma che sia veramente un’eccezione, noi comunque un segnale lo vogliamo lanciare, quindi, non voteremo neanche gli emendamenti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Qualche riflessione assolutamente costruttiva, non potendo fare a meno di partire nei suoi riguardi Presidente e facendo riferimento all’intervento del Consigliere Ciccioli, che ho apprezzato, ma che nulla aveva a che fare con l’argomento e torno un po’ alla questione dello scorso Consiglio e siccome penso che la questione di rimanere nel tema sia come scontrarsi in un vicolo cieco, credo che sia giusto che ogni Consigliere .., nel rispetto quindi ho ascoltato con piacere tutti gli interventi.
Mi viene spontaneo, il Consigliere Ciccioli racconta le favolette ed anch’io voglio ricordargli che il 26 ottobre 1871 è nato Trilussa, il quale ha scritto una cosa che gli dedico: “La lumachella della vanagloria era strisciata sopra un obelisco guardò la bava e disse: ‘Già capisco che lascerò un’impronta nella storia’”. Ogni volta che mi capita di rileggere questo grande poeta, spesso penso al Consigliere Ciccioli, questa gli può andare a pennello, la lumachella della vanagloria, che guarda la bava e dice che ha già fatto la storia, questo ancor più avvalorato dall’intervento di oggi.
Anch’io faccio un appello, il Presidente Acquaroli è scappato via e mi dispiace, ma lo faccio a lui sotto il profilo politico, essendo lui, credo, l’Assessore che si occupa di turismo. E’ un appello che richiama ai tanti interventi che il Presidente ha fatto in quest’Aula, certamente all’atto di insediamento, ma anche in occasione della modifica del Piano socio-sanitario, un intervento accorato, molto aperto.
L’appello lo faccio pure io, lo hanno fatto tutti, credo che occorra partire dalla riflessione della Consigliera Ruggeri, che ha detto una cosa semplice, Presidente del Consiglio regionale e cari Consiglieri, tutti hanno diritto di partecipare alla formazione di una legge, anche i Consiglieri regionali che non appartengono alle Commissioni, ma gli atti sono molti e chi va in Commissione poi deve riferire.
Penso che il diritto alla partecipazione ed alla formazione di una legge l’abbiano tutti, anche per migliorarla, anche e soprattutto per votarla. Credo che sia stato emblematico, simbolico, forte l’intervento del Consigliere Cesetti su questo punto, che ha detto chiaramente, “Scusate, fateci votare la legge, facciamo una cosa seria”, che non vuol rinviarla fra sei mesi, ma il Consigliere Cesetti e credo anche la Consigliera Ruggeri vi hanno chiesto del tempo per poterla arricchire, peraltro dentro una dichiarazione politica di disponibilità già chiara, o quanto meno renderla migliore perché di fondo la legge è condivisa.
Cert, ci sono dei limiti, prendetela come un’osservazione ‘paratecnica, la previsione finanziaria di 2 milioni di euro a due mesi dalla chiusura è un falso in bilancio confessato perché il Consigliere Ciccioli ha detto: “Guardate, che noi non mettiamo nella prospettiva futura”, è un falso in bilancio, non è serio fare un falso in bilancio, dal punto di vista sostanziale, su una legge così importante rispetto alla quale aderiamo. A meno che maliziosamente non si pensi che i 100.000 euro siano già stati assegnati, siccome abbiamo detto che oggi siamo il 27 ottobre, tutto ciò può far pensare che quei 100.000 euro siano già stati promessi e non sarebbe un’altra bella cosa.
L’appello che faccio al Presidente Acquaroli ed anche ai Consiglieri di opposizione, che non sono lumachelle, ho apprezzato anche l’onestà intellettuale del Consigliere Antonini, di cui condivido ragionamenti ed argomenti, è importante, perché non attendere 15-20 giorni di tempo per poter dare modo a tutti … Cosa cambia? Nulla, con la disponibilità, ripeto, di favorire l’approvazione di questa legge.
Su questo anche le osservazioni della Consigliera Casini sono state puntuali, non certo per demolire un’impostazione, una linea, ad esempio in una città come Macerata – in cui vivo - forse questa legge potrebbe animare l’interesse degli operatori, e magari comprendere come l’albergo diffuso potrebbe essere orientato fiscalmente o urbanisticamente perché all’interno della stessa relazione tecnica si potrebbero introdurre chiarimenti e altro.
E’ incomprensibile come mai rispetto a questo vi sia un netto rifiuto, la lumachella della vanagloria ci dice che ci dobbiamo assolutamente muovere, che abbiamo perso già tempo, sapete c’è stato il Covid!
La risposta politica deve essere più seria perché il Covid c’era anche l’anno scorso, peraltro senza vaccini, quando non governavate voi, nel passato, c’è stato il terremoto che non giustifica certamente le scelte. Questo per dire che posticipare l’approvazione di una legge all’interno del Consiglio regionale, a cui l’opposizione completamente dà disponibilità, ci sembra un atto istituzionale serio.
L’appello è al Presidente Acquaroli, che spesso ci ha detto: “Noi siamo disponibili ad accogliere le vostre istanze anche perché ci saranno argomenti, temi, leggi sui quali sarà difficile dividersi”, credo che questa possa essere una di quelle, se questo è, perché non si accoglie la richiesta di un breve rinvio. Perché? Cosa cambia? Cosa cambia attendere 15 giorni o 20 giorni, o i giorni che in maniera equilibrata si possono utilizzare? Penso che sia un atto di reciprocità istituzionale, che può contribuire ad avere rispetto anche dei Consiglieri regionali. Probabilmente non sarei intervenuto sulla legge, ma non nascondo che ci sono molti spunti di interesse.
Rinnovo questo appello, mi dispiace che non ci sia il Presidente, che vogliamo fare? Lo dico a lui, a meno che dai banchi della maggioranza non vi sia una riflessione su questa semplice e banale richiesta di rinvio, ripeto, non ad un anno e mezzo, ma a 20 giorni. Credo che sia una cosa seria accoglierla nell’ottica del rispetto e della reciprocità istituzionale, dico anche del diritto di partecipare alla formazione di una legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ringrazio i relatori di maggioranza e di minoranza e la Commissione avendo assistito alle audizioni che ha effettuato nei mesi scorsi, perché la legge è stata presentata a maggio.
Il metodo adottato personalmente non lo condivido, nel senso che una legge così rilevante dovrebbe essere calendarizzata, poi se c’è stata una svista è un altro problema, però, per rispetto dei Consiglieri che non fanno parte della Commissione sarebbe buona prassi che le leggi siano calendarizzate e poi esaminate dall’Aula in maniera giusta e competente per dare la possibilità a tutti di lavorare al meglio.
Detto questo, penso che questa legge, che è stata presentata a maggio, più o meno tutti quanti l’abbiamo vista, perlomeno la potevamo leggere, sia fondamentale per questo mi dispiace un po’.
La norma che oggi il Presidente Acquaroli e la Giunta ci portano, con le modifiche proposte dalla Commissione, riguarda un tema che ha caratterizzato anche la campagna elettorale dell’anno scorso, quindi oggi è un momento importante per la nostra regione, per tutti quei borghi, per tutte quelle località che abbiamo sia nell’entroterra che sulla costa, che hanno visto il fenomeno dello spopolamento, mentre dovrebbero essere valorizzate, incentivate attraverso il turismo. Qui viene portata l’esperienza dell’albergo diffuso e la riqualificazione dei borghi, l’accoglienza verso i turisti e verso le persone che ci andranno eventualmente ad abitare.
I tre progetti sono: il borgo accogliente, l’albergo diffuso e la residenza diffusa, attraverso il recupero, la riqualificazione e la valorizzazione degli immobili di valore storico/artistico di piccoli nuclei di edificato storico e borghi rurali ubicati fuori dai borghi e centri storici.
Purtroppo altre Regioni, buon per loro, sono molto più avanti di noi, alcune hanno iniziato a legiferare nel 2010, oggi siamo nel 2021, meglio tardi che mai. Mi fa piacere che la Giunta abbia messo mano ad una legge che mi auguro venga oggi approvata e ben presto anche finanziata perché penso che le risorse messe a disposizione siano del tutto insufficienti rispetto a quanto possiamo ben fare per incentivare i giovani, ma non solo, ad aprire delle strutture che possono rappresentare un’eccellenza per la nostra regione ed un bellissimo biglietto da visita.
Non possiamo solamente dire a parole che crediamo nell’entroterra, nei piccoli borghi, se poi non finanziamo progetti di incentivazione di alberghi diffusi, piuttosto che di riqualificazione delle residenze che abbiamo. Nel nostro entroterra ci sono tanti casolari completamente disabitati, che sono delle bellissime abitazioni che potrebbero ospitare tante giovani famiglie per ripopolare quei luoghi.
Credo che questa sia una misura ed una legge molto importanti per la nostra regione. Mi fa piacere che vengano incentivate anche le attività imprenditoriali giovanili, perlomeno c’è un articolo specifico su questo. Sono contento che vengano incentivati i giovani disoccupati o che chi apre una nuova attività imprenditoriale abbia una premialità maggiore.
Mi auguro che per quanto riguarda le aree interne della nostra regione venga fatta una legge, comunque vengano individuati dei bandi per favorire la loro ripopolazione; auspico che vengano messi in piedi dei bandi ad hoc, perché va bene l’albergo diffuso, va bene il turismo, però è importante che le nostre aree interne abbiano una popolazione fissa, fatta da cittadini marchigiani, poi se vengono anche da fuori regione ben vengano, ma intanto iniziamo a riportare nelle nostre aree interne le famiglie marchigiane.
Per questo oltre ad un incentivo del pubblico è importante anche ricreare i servizi. Il relatore di maggioranza ha parlato di sanità, abbiamo proposto una sanità policentrica, in cui i presidi devono essere mantenuti anche nell’entroterra. Abbiamo visto sulla stampa ad esempio il problema dei medici di base, ma non c’è solo quello, ci sono problematiche legate alle Case della salute, alle Case di comunità ed è fondamentale che nell’entroterra della nostra regione vengano mantenuti i servizi di base per far sì che tutti coloro che vogliono possono continuare a viverci, avendo i servizi sanitari territoriali, quindi, sarà fondamentale anche nel prossimo piano socio-sanitario rimettere i servizi nel nostro entroterra e garantire quelli che già ci sono.
Detto questo, credo che sia una legge molto importante e sarà nostra cura finanziare, ad esempio, per il prossimo anno …, prima l’obiezione del Consigliere Cesetti di mettere mano al nostro bilancio.
Dovremmo sicuramente cercare di far capire questa legge ai privati, alle aziende, agli imprenditori, ai giovani disoccupati, alle banche perché senza il supporto degli istituti bancari è difficile avviare una attività imprenditoriale. Il supporto e l’incentivo della Regione è fondamentale affinché tutti insieme si riesca a far sì che uno dei biglietti da visita più belli della nostra regione, che è il nostro entroterra ed i nostri piccoli borghi, possa avere le gambe per ripartire.
Questo è l’auspicio che personalmente voglio portare e ringrazio di nuovo il Presidente Acquaroli e la Giunta per la proposta che oggi hanno portato in Aula.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il mio intervento sarà composto da tre contributi, il primo è quello che ho già dichiarato alla Conferenza dei Presidenti dei gruppi, sugli atti che vengono iscritti, anche se urgenti e con necessità di finanziamenti con scadenza, dobbiamo trovare la quadra per arrivare in Aula con consapevolezza perché un gruppo come il nostro, un piccolo gruppo composto solo dal sottoscritto, non è in grado di fare approfondimenti, non sono un componente di quella Commissione. La Consigliera Ruggeri, che mi ha appena preceduto, ha detto che lei ha delegato i componenti della segreteria ad andare in Commissione, però non è la stessa cosa perché in Aula il voto lo dà il Consigliere regionale, il voto viene dal gruppo consiliare nella persona del Presidente o del Consigliere.
Siamo anche noi dispiaciuti che per una legge così importante non ci siano stati i tempi adeguati e si è iscritta, e per questo mi rivolgo al Presidente Putzu, con una velocità imbarazzante.
Il secondo punto è che la proposta di legge n. 48 tutela e implementa il turismo nei borghi più belli d’Italia, come spesso vengono rappresentati, e come gruppo non può che renderci felici; dà sostegno alle iniziative integrate di riqualificazione e valorizzazione dei borghi, dei centri storici delle Marche, promozione e sviluppo del turismo diffuso e sostenibile.
Da una lettura degli emendamenti del Partito Democratico, che ha una struttura più grossa rispetto ai monogruppi, in grado di produrre degli emendamenti e delle azioni, posso dire che alcuni sono condivisibili.
La nostra regione è tra le più belle del nostro Paese e con questa legge sottolineiamo una attenzione anche politica ed una valorizzazione storica, socio-culturale, ma deve esserci anche estrema attenzione al mondo del lavoro. Il monito del nostro gruppo è che il mondo del lavoro venga messo al centro di questa legge, in modo particolare i giovani, che devono essere coinvolti dalle associazioni con lo scopo di dare loro un vero futuro, legato alla nostra terra. Penso soprattutto a quei giovani che hanno lasciato il nostro Paese ed i dati evidenziano che la fascia di età maggiormente interessata è quella dai 18 ai 22 anni, seconda solo al primo dopoguerra, agli anni ’50. Questi giovani hanno lasciato il nostro Paese, alcuni di loro vorrebbero anche tornare, anche nel contesto Covid, con la possibilità di avere la libertà di lavorare anche in sicurezza in aree meno popolose della nostra regione, quindi un segnale anche occupazionale, in zone economicamente svantaggiate.
Prima il Consigliere Ciccioli ha parlato della città di Arcevia, che conosco molto bene perché ha dato le radici alla mia famiglia, che è una cittadina che è passata da 15 mila residenti nel primo dopoguerra ad oggi che ne conta 4 mila, con la presenza di 13 borghi, di 13 castelli uno più bello dell’altro. E’ per questo motivo che come politici dobbiamo dare un impegno, come genitori di future generazioni, perché i ragazzi e le ragazze della nostra regione hanno bisogno di modelli e di esempi, hanno bisogno di avere da parte nostra una speranza concreta, una concretezza che inizia dal campo del lavoro, del turismo e non siamo secondi a nessuno.
L’altro giorno ho parlato con un ragazzo che aveva le idee poco chiare e gli ho fatto una battuta molto semplice e gli ho detto: “Se esiste la possibilità di attivare anche delle nuove attività, vista l’età, vista la recente legge per le nuove attività imprenditoriali di fascia giovanile, prenditi un pulmino, ti crei una star up, inizi a portare quel turismo che spesso si trova sulla costa ed inizi a lavorare nei Comuni dell’entroterra dove queste attività non ci sono, dove non ci sono queste potenzialità”. Questo è un monito alla Giunta Acquaroli, in particolar modo alle infrastrutture con l’Assessore Baldelli, perché va bene la legge sui borghi, va bene anche lo sviluppo economico, ma dobbiamo dare alla regione delle infrastrutture, dobbiamo dare velocità negli spostamenti, perché in alcuni borghi è anche complesso arrivarci. Quindi, se non ragioniamo dopo aver fatto questa legge … Noi non usciremo dall’Aula, però vogliamo dare un contributo nel segnalare a questa Giunta che una volta votata questa legge, sicuramente sarà approvata perché c’è una maggioranza importante, successivamente occorre lavorare ed attivarsi sulle infrastrutture, dare forza perché dopo questa legge i turisti che stanno sulla costa avranno l’interesse, ma soprattutto la serenità di arrivare nei borghi facilmente, con spostamenti immediati. La velocità la vediamo anche nella nostra vita, con quello che usiamo, con le tecnologie, oggi le persone fanno vacanze sempre più brevi, hanno bisogno di spostamenti sempre più immediati e fare una legge sui borghi e non sostenerla con le infrastrutture, con tutto quello che gravita intorno alla viabilità, può essere un problema.
Detto questo, termino l’intervento sottolineando che una legge così importante meritava degli approfondimenti più concreti, soprattutto per chi non è componente della II^ Commissione, trovarsela su due piedi in Aula è spiacevole, quindi prego in futuro di non portare questi atti con questa velocità ed immediatezza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Intervengo solo perché c’è il Presidente, anche perché i miei colleghi hanno esplicitato con dovizia di particolari la posizione e anche l’imbarazzo del gruppo.
Questa mattina nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi ho avuto modo questa di sottolineare una grande difficoltà. Se è vero come è vero che questa è una norma importante, tra l’altro proposta dalla Giunta, che vuol mettere al centro i nostri territori, le nostre frazioni, i nostri borghi, magari dal punto di vista della nomenclatura non proprio centrata, ma va bene lo stesso, per ridare e dare identità, forse anche ricordando, come ha fatto il Consigliere Ciccioli involontariamente che Lonely Planet aveva già identificato questa regione come una delle più belle al mondo in tempi non sospetti, si individua un percorso, si mettono una serie di elementi, qualcuno anche in contraddizione. Ho letto per la prima volta l’articolo 3 sull’iscrizione al registro d’ufficio, come quello dei Borghi più belli d’Italia o quelli delle città slow, magari, avendo avviato un percorso per una città di 45.000 abitanti, si ritrova in quel registro una città di 45.000 abitanti che non ha attinenza né senso.
Presidente, mi rivolgo a lei, come ho fatto questa mattina con il Presidente Latini, perché questa norma arriva a sorpresa, ieri ce ne hanno parlato i nostri rappresentanti in Commissione, è vero che è iscritta da maggio ed avete fatto un percorso, ma noi ci stavamo preparando per la discussione quando sarebbe stata iscritta regolarmente per il dibattito in Aula. Pur avanzando delle perplessità, che non sono diverse da quelle giuste, sottolineate e stigmatizzate dai Consiglieri monocratici o dalle Consigliere del Movimento 5 Stelle che non hanno avuto nemmeno il tempo di verificare, non è mancato un impegno adeguato, ma nessuno si aspettava ieri che questa norma così importante venisse iscritta all’ordine del giorno.
Il fatto che noi abbiamo sottolineato, a cui c’è stata la solita risposta muscolare, Presidente Acquaroli, non è in sintonia con gli elementi che lei aveva richiesto all’inizio a quest’Aula, perché lei ci chiede collaborazione, ovviamente l’ha fatto con grande garbo e nel rispetto dei ruoli, ma noi non facciamo sconti a nessuno, verifichiamo, siamo attenti. Fin dall’inizio siamo stati disponibili ed abbiamo avanzato proposte che sistematicamente sono state rigettate e nemmeno prese in considerazione, se non schernite anche con atteggiamenti che qualche volta si richiamano all’attenzione del Presidente Latini.
Oggi avevamo una bella occasione, giustamente avete voluto avviare un percorso di accelerazione, che è legittimo, ma sono state manifestate delle perplessità e delle necessità.
Voglio dare il mio contributo, forse per storia personale, per conoscenza ed anche per percorsi, sono disponibile ad avviare un momento di riflessione collettiva, se è vero come è vero - l’ha ricordato il Consigliere Serfilippi nel suo intervento ed anche il Consigliere Antonini e vi ringrazio perché vi siete messi per un attimo, solo un attimo, nei nostri panni - che questo atteggiamento svilisce il valore della legge. Lo svilisce, non sarebbe cambiato nulla se fosse stata presentata la settimana prossima, cosa sarebbe cambiato? Non sarebbe cambiato nulla perché, l’ha detto il Consigliere Cesetti prima e l’ha ribadito il Consigliere Carancini, dei 2 milioni non investiremo niente quest’anno. Cosa cambiava? Se vi serviva per la campagna elettorale San Benedetto del Tronto l’avete persa, quindi non serve più, ne avete persa anche qualche altra.
Presidente Acquaroli ci ripensi, rimandiamola di una settimana, che penso sia il tempo tecnico per avere la consapevolezza di noi tutti sull’importanza di questa proposta, poi potreste anche non essere disponibili ad accettare gli emendamenti, magari sarete convinti di aver fatto il lavoro migliore che non abbisogna di ulteriori contributi, ci sta tutto, ma è un errore che una norma così venga proposta senza nessun tipo di percorso. Paradossalmente, lo dico per il mio gruppo, ma parlo per me stesso, come sono abituato a fare in maniera trasparente, non l’avevo nemmeno letta e non va bene, non va bene per il mio ruolo, non va bene per il nostro ruolo, soprattutto non va bene per i nostri cittadini e le nostre cittadine, non va bene per quei borghi che diciamo di mettere all’interno delle nostre attenzioni, non va bene perché il percorso democratico può avere una sua rilevanza e una sua incidenza mettendo tutti nelle condizioni di poter dare il proprio contributo.
Presidente, non faccio appelli, ma richiamo le sue parole, se ci dovessero essere le condizioni noi apprezzeremo molto e saremo disponibili per dare come sempre senza polemica il nostro contributo. Grazie.

PRESIDENTE. Dispongo 5 minuti di sospensione per valutare l’ipotesi che è stata sollevata in questa Assemblea, al di là della richiesta formale, correttissima, legittima del rinvio in Commissione ex articolo 100. Ci fermiamo 5 minuti e decidiamo come e se andare avanti.

La seduta è sospesa alle ore 14,50

La seduta riprende alle ore 15,20

Presiede il Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta.
La Conferenza dei capigruppo ha deciso di sospendere la trattazione della proposta di legge n. 48 e di riprenderla lunedì 8 novembre alle ore 14,30, il termine di quella seduta sarà da concordare con apposita Conferenza dei capigruppo.
La discussione verrà ripresa dall’esame degli articoli, essendo terminata la discussione generale della proposta di legge, salva la replica dei dure relatori, quello di maggioranza e quello di minoranza, che non è stata ancora svolta.
Riprenderemo dalla discussione degli articoli, salvo la richiesta dei due relatori di fare le loro rispettive repliche.
Questo è quello che abbiamo concordato, vi ringrazio della vostra disponibilità, ringrazio soprattutto il Presidente della Giunta regionale Francesco Acquaroli, che ha indicato questa strada su cui poi ha lavorato l’Assemblea legislativa.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Intervengo telegraficamente solo per ringraziare il Presidente Acquaroli, questa sua posizione gli rende onore e soprattutto merito di aver tentato con successo di ricomporre una frattura.
L’obiettivo importante che questa legge si è data non poteva essere svilito con l’assenza delle Consigliere del Movimento 5 Stelle, né tantomeno con un atteggiamento del gruppo del Partito Democratico che non sarebbe stato adeguato al contributo che avrebbe potuto dare non essendo stato messo nelle condizioni.
Presidente, riconosco il suo atteggiamento, la ringrazio a nome del gruppo, ci ha fatto piacere, ma soprattutto fa piacere alla democrazia e se avessimo approcciato fin da questa mattina rispetto alle richieste che avevamo avanzato nelle stesse modalità avremmo reso un maggiore servizio, però l’intervento è stato quanto mai opportuno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Sarò telegrafica anch’io. Vorrei ringraziare il Presidente che con il suo intervento è riuscito a trovare una giusta mediazione. Noi siamo contente perché avremo quel tempo che ci serve, quanto meno per leggere l’atto, non dico approfondirlo nei dettagli perché non facendo parte della Commissione avremmo comunque delle difficoltà, però esprimere un voto informato è quello che i cittadini marchigiani si meritano, quindi la ringrazio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Approvo con piacere la disponibilità della maggioranza a rispettare le opposizioni, in particolar modo il nostro gruppo che è monocratico.
Il Presidente Acquaroli ha dato segno di forza, di apertura e nello stesso tempo noi della minoranza daremo una mano come abbiamo fatto sin dall’inizio.
Le cose buone, le cose che vengono portate con serietà noi le votiamo, questi 10 giorni danno modo anche ai gruppi piccoli di terminare gli approfondimenti ed avere la possibilità di votare questa legge. Grazie.

PRESIDENTE. Rinvio della proposta di legge n. 48 (previsto per l’8 novembre). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 15,25