Resoconto della seduta n.43 del 03/05/2011
SEDUTA N. 43 DEL 3 MAGGIO 2011


La seduta inizia alle ore 10,30

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi


Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Do per letto il processo verbale della seduta n. 42 del 19 aprile 2011, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento interno.
Sono state presentate le seguenti proposte di legge:
- n. 88/11, in data 18 aprile 2011, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Ulteriori modifiche alla legge regionale 17 gennaio 2011, n. 1 (Proroga degli organi ERSU)”, assegnata alla I Commissione in sede referente e al Consiglio delle Autonomie Locali per l’espressione del parere ai sensi dell’articolo 11, comma 4 della legge regionale n. 4/2007 (Iscritta all’ordine del giorno della seduta odierna);
- n. 89/11, in data 22 aprile 2011, ad iniziativa del Consigliere regionale Latini, concernente: “Opere idrauliche a tutela delle persone e degli abitati nei territori comunali e prevenzione dei rischi idrogeologici”, assegnata alla IV Commissione in sede referente e al Consiglio delle Autonomie Locali per l’espressione del parere ai sensi dell’articolo 11, comma 2 della legge regionale n. 4/2007;
- n. 90/11, in data 27 aprile 2011, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Norme in materia di gestione dei corsi d’acqua”, assegnata alla IV Commissione in sede referente e al Consiglio delle Autonomie Locali per l’espressione del parere ai sensi dell’articolo 11, comma 2 della legge regionale n. 4/2007.
E’ stata presentata la seguente proposta di atto amministrativo:
- n. 27/11, in data 15 aprile 2011, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Criteri di ripartizione dei progetti speciali di competenza regionale - Fondo sanitario regionale dell’anno 2010 - spesa di parte corrente”, assegnata alla V Commissione in sede referente e alla II Commissione per il parere ai sensi dell’articolo 69 del Regolamento Interno.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
- n. 145/2011 del Consigliere Latini “Fonti rinnovabili - modifica d.g.r. 1755/2010”;
- n. 146/2011 del Consigliere Cardogna “Contro la realizzazione del rigassificatore di Falconara Marittima”;
- n. 147/2011 del Consigliere Pieroni “Riorganizzazione della rete emergenziale ai sensi della d.g.r.m. n. 17/2011 nella zona di Osimo/Loreto”;
- n. 148/2011 dei Consiglieri Ricci, Latini, Cardogna, Pieroni, Malaspina, Eusebi “Risorse per la scuola”;
- n. 149/2011 del Consigliere Latini “Azioni risolutive per la crisi della Fincantieri”;
- n. 150/2011 del Consigliere Bucciarelli “Situazione dello stabilimento Fincantieri di Ancona”.
Il Presidente della Giunta regionale ha trasmesso le seguenti deliberazioni in data 11 aprile 2011:
- n. 510 “Art. 2 l.r. n. 20/2010 - reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di maggiori entrate accertate nell’anno precedente e modificazioni tecniche al POA per l’anno 2011 - euro 5.508,00";
- n. 511 “Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - Art. 25 comma 1 della l.r. n. 21/2010 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte dello Stato vincolati a scopi specifici e delle relative spese - euro 853.230,00 - Modifica al POA 2011";
- n. 512 “Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - Art. 25 comma 1 della l.r. n. 21/2010 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte dello Stato vincolati a scopi specifici e delle relative spese - spese di personale - Importo euro 156.953,79";
- n. 513 “Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - Art. 25 comma 1 della l.r. n. 21/2010 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte del Ministero della quota di fondo nazionale per le politiche migratorie per corsi di lingua italiana per cittadini extracomunitari adulti per l’anno 2011 e relative spese - euro 241.100,00";
- n. 514 “Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - Art. 25 della l.r. n. 21/2010 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di entrate derivanti da soggetti terzi e relativi impieghi - euro 5.523,35";
- n. 515 “Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - Art. 25 comma 1 della l.r. n. 21/2010 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte dello Stato vincolati a scopi specifici e delle relative spese - euro 188.000,00";
- n. 516 “Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - Art. 25 comma 1 della l.r. n. 21/2010 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri della quota di fondo nazionale per le politiche della famiglia per l’anno 2010 e relative spese - euro 2.645.418,00";
- n. 517 “Art. 29 comma 2 della l.r. n. 31/2001 - Variazione compensativa al Programma Operativo Annuale 2011 approvato con d.g.r. n. 1844/2010 e sue successive modificazioni ed integrazioni - euro 40.560,00”;
- n. 518 “Art. 29 comma 2 della l.r. n. 20/2010 - Variazione compensativa al Programma Operativo Annuale 2011 approvato con d.g.r. n. 1844/2010 e sue successive modificazioni ed integrazioni - Spese di Personale - Importo euro 32.000,00”;
- n. 519 “Art. 29 comma 2 della l.r. n. 20/2010 - Variazione compensativa al Programma Operativo Annuale 2011 approvato con d.g.r. n. 1844/2010 e sue successive modificazioni ed integrazioni - Spese di personale - Importo euro 91.000,00”;
- n. 520 “Art. 29 comma 2 della l.r. n. 31/2001 - Variazione compensativa al Programma Operativo Annuale 2011 approvato con d.g.r. n. 1844/2010 e sue successive modificazioni ed integrazioni - euro 14.600,00”;
- n. 521 “Art. 29 comma 2 della l.r. n. 31/2001 - Variazione compensativa al Programma Operativo Annuale 2011 approvato con d.g.r. n. 1844/2010 e sue successive modificazioni ed integrazioni - euro 20.000,00”;
- n. 522 “Art. 29 comma 2 della l.r. n. 31/2001 - Variazione compensativa al Programma Operativo Annuale 2011 approvato con d.g.r. n. 1844/2010 e sue successive modificazioni ed integrazioni - euro 1.240,00”
- n. 523 “Art. 29 comma 3 della l.r. n. 31/2001 - Art. 26 comma 1 della l.r. n. 21/2010 - Variazione compensativa al POA 2011 approvato con d.g.r. n. 1844/2010 e sue successive modificazioni ed integrazioni - euro 1.805.000,00”;
- n. 524 “Art. 29 comma 3 della l.r. n. 31/2001 - Art. 26 comma 1 della l.r. n. 21/2010 - Variazione compensativa al POA 2011 approvato con d.g.r. n. 1844/2010 e sue successive modificazioni ed integrazioni - euro 440.000,00”;
- n. 525 “Art. 29 comma 4 bis della l.r. n. 31/2001 - Variazione compensativa di cassa al Programma Operativo Annuale approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1844/2010 sue successive modificazioni ed integrazioni - euro 3.158.351,75”;
- n. 526 “Art. 29 comma 4 bis della l.r. n. 31/2001 - Variazione compensativa di cassa al Programma Operativo Annuale approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1844/2010 e sue successive modificazioni ed integrazioni - euro 4.003.431,80.

Diamo inizio ai nostri lavori, ma non prima di salutare, a nome mio e dell’intera Assemblea legislativa, gli studenti e gli insegnati della Scuola Preziosissimo Sangue di Ascoli Piceno, classe V, e del Liceo Classico Stabili Trebbiani di Ascoli Piceno, classe II, che oggi ci fanno visita. Do loro il benvenuto nell’Assemblea legislativa delle Marche.


Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola l’Assessore Donati.

Sandro DONATI. Presidente, voglio fare una comunicazione in merito alle mozioni sul rigassificatore di Falconara.
Anche oggi ritengo sia opportuno il rinvio di questo punto per motivi tecnici. Ci è infatti pervenuta altra documentazione da parte dei comitati e dei sindaci con cui si chiede di rivedere, appunto, la posizione tecnica dei nostri uffici.
Io ho accolto la proposta, per cui oggi chiediamo tempo - poi discuteremo questo punto nella prossima seduta in quanto l’intesa è stata ormai ufficializzata per il 19 maggio – per una maggiore attenzione, affinché il Governo regionale, insieme a tutta l’Assemblea legislativa, possa dare una risposta certa su questo problema, delicato ma altamente importante per la nostra regione.


Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Per due richieste. Presidente. Chiedo intanto l’iscrizione, la discussione e la votazione della mozione n. 150 sulla situazione della Fincantieri di Ancona. Credo sia importante un pronunciamento dell’Assemblea legislativa delle Marche sopratutto in occasione della mobilitazione delle maestranze.
Per quanto riguarda il punto 11) all’ordine del giorno, ritengo che, nonostante la richiesta dell’Assessore, dovremmo adempiere a quell’impegno che ci siamo presi con i comitati. Quindi chiedo venga discussa la mozione da me presentata, che è abbinata anche ad altre, relativa al rigassificatore di Falconara.
I comitati e i sindaci hanno presentato ulteriore documentazione, e questo è vero, ma essa è finalizzata a modificare l’orientamento tecnico dei nostri uffici, per cui la volontà dei sindaci, espressa appunto attraverso tale documentazione, è uguale a quella espressa dalla mozione presentata dal sottoscritto, che dunque, ripeto, dobbiamo votare nella seduta odierna; procrastinare la votazione di un’altra settimana è del tutto inutile e poco rispettoso con gli impegni che noi stessi ci siamo presi di fronte ai comitati.
E su questo, Presidente, chiedo che l’Assemblea legislativa si esprima con un voto.

(applausi del pubblico)

PRESIDENTE. Non voglio apparire fiscale, ma è il ruolo che mi obbliga a fare questo. Ossia, il Regolamento prevede che da parte del pubblico - che né ha tutta la legittimità – che segue i lavori dell’Assemblea non ci debbano essere segni di approvazione o disapprovazione rispetto agli interventi. Anche perché, insomma, siamo di lungo corso, sappiamo che talvolta rispetto a queste manifestazioni gli atteggiamenti possono essere, come dire, condizionati. Allora è bene che ciò non avvenga.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Binci, ne ha facoltà.

Massimo BINCI. Anch’io chiedo di anticipare la mia mozione n. 106 in merito al rigassificatore di Falconara.
Certamente una revisione tecnica è auspicabile, in quanto vi è difformità di parere rispetto a due interventi identici, rispetto cioè al rigassificatore di Falconara e quello di Porto Recanati. Il primo ha concluso con una VIA favorevole mentre l’altro, seppure con gli stessi motivi per i quali è stata appunto data la VIA favorevole a Falconara, con una VIA contraria. Per cui c’è una chiara difformità di trattamento dei due territori.
Ma a fianco ad una valutazione tecnica ritengo importante ci sia anche una valutazione politica sull’opportunità della realizzazione del rigassificatore su quel territorio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cardogna.

Adriano CARDOGNA. Per chiedere, Presidente, che la mozione n. 146, da me presentata sempre sul tema del rigassificatore di Falconara, venga inserita al punto 11) dell’odierno ordine del giorno.

PRESIDENTE. Bene. Ora, se non ci sono altre richieste, vorrei aggiungere anche una mia comunicazione che fa riferimento ad un accordo che c’è stato nell’incontro con i Capigruppo. Quello cioè di posticipare la discussione delle interrogazioni e delle interpellanze facendola scivolare dopo i punti che riportano le proposte di legge.
Se l’Assemblea è d’accordo lo potremo dare per approvato. (…) Bene, allora lo diamo per approvato.
Rispetto al tema dei rigassificatori e quindi alle richieste dei Consiglieri Bucciarelli, Binci e Cardogna ritengo potremmo fare una sola votazione, seppure si tratti sia di nuova iscrizione sia di anticipazione del punto di che trattasi.
Dopodiché dobbiamo votare la richiesta del Consigliere Bucciarelli di iscrizione della mozione della Fincantieri, facendo presente che c’è un’analoga mozione anche del Consigliere Latini.
Pongo quindi in votazione la richiesta di iscrizione del tema sulla Fincantieri.

(L’Assemblea legislativa approva)

Passiamo ora alla votazione della richiesta di iscrizione … (…) Sì, stavo appunto ponendo in votazione la richiesta di iscrizione della mozione sui rigassificatori. Comunque prego, Consigliere Eusebi.

Paolo EUSEBI. Grazie Presidente. Noi dell’Italia dei Valori su tale questione abbiamo una posizione netta, ossia no al rigassificatore. Però stante ora la richiesta di approfondimenti della Giunta, per voce dell’Assessore Donati, se c’è un impegno preciso e formale a discutere la mozione prima dell’incontro per l’intesa a Roma, io non vedrei nulla di scandaloso rimandarla al 17 maggio. Seppure mi rendo conto possa sembrare anche una posizione antipatica, specialmente se presa da chi è firmatario di una mozione netta su questo argomento. Lo diceva bene pochi minuti fa alla Conferenza dei Capigruppo il collega più autorevole di me, Consigliere Bugaro, ossia che il 17 siamo in tempo.
Evitiamo quindi le strumentalizzazioni, che a chi vi parla risultano sempre assai antipatiche. A pochi giorni dal voto qualcuno in zona Cesarini tenta di accreditarsi come il più puro dei puri...

PRESIDENTE. Consigliere Eusebi, non può essere un intervento il suo, la prego!

Paolo EUSEBI. Concludo Presidente. Siccome noi dell’Italia dei Valori non abbiamo nessun timore rispetto a quelli più puri, allora se il 17 si discute anche per noi va bene la proposta di rinvio.

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola il Consigliere D’Anna, ne ha facoltà.

Giancarlo D’ANNA. Per dire, Presidente, che questa discussione non la si può rinviare ancora. Ci sono già stati una serie di sedute e incontri anche con i comitati nei quali è stata data una garanzia di discussione. Non riesco a capire perché ogni volta dobbiamo sempre diluire il brodo della discussione.
Se la maggioranza ha una posizione chiara che lo dimostri questa mattina di fronte al pubblico, cioè di fronte ai diretti interessati, e quindi si discuta. Dopodiché ognuno di noi si assumerà la responsabilità del voto dando le motivazioni per le quali sarà o favorevole o contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola il Consigliere Trenta, ne ha facoltà.

Umberto TRENTA. Presidente, ancora una volta tardiamo l’inizio della seduta per un’ovvietà, ossia sul fatto che ci debba essere un approfondimento per migliorare il giudizio dei Consiglieri. Sicché noi non siamo contrari ad un rinvio per approfondimenti tecnici, però che ci sia comunque una valutazione chiara politica che faccia invece emergere quel dissenso che va in direzione contraria al principio del buon amministrare.
Quindi procediamo nell’ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola Consigliere Busilacchi, ne ha facoltà.

Gianluca BUSILACCHI. Il Partito Democratico ritiene sia opportuno prendere una decisione nei tempi utili. Però, come abbiamo ascoltato dalla comunicazione dell’Assessore Donati, sono intervenuti in questi ultimi giorni degli elementi importanti, come appunto l’impegno di molti Sindaci e la richiesta, secondo me importante, dell’associazione di quei comitati che si stanno occupando della questione e che dunque possono anche richiedere una revisione di alcuni aspetti tecnici. Ed io ritengo che su una valutazione politica gli aspetti tecnici incidono.
Quindi a questo punto se c’è la certezza che il 17 siamo ancora nei tempi utili e se per quella data avremo quegli elementi tecnici che potranno definitivamente sgomberare il campo e istruire con ancora maggiore chiarezza, se ce ne fosse bisogno, una discussione politica chiara, credo vada bene, con questi impegni, a discutere della questione il 17.

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola il Consigliere Silvetti, ma sarà l’ultimo intervento, non ne ammetterò più. Su queste proposte il Regolamento prevede un intervento a favore ed uno contro, finora sono flessibile, ma se volete parlare tutti non è possibile! Prego, Consigliere Silvetti.

Daniele SILVETTI. Grazie Presidente. Solo per dichiarare che il Gruppo Futuro e Libertà è assolutamente a favore della discussione in Aula oggi, cioè senza ulteriore proroga, senza ulteriore ritardo dei tempi. Noi riteniamo che il pronunciamento dell’Assemblea legislativa delle Marche sia assolutamente improcrastinabile.

PRESIDENTE. Bene, do atto degli interventi. Ora, per riassumere ed orientarvi al voto, ricordo che ci sono sostanzialmente due proposte, quella del Consigliere Cardogna di iscrizione della mozione n. 146 e quella dei Consiglieri Bucciarelli e Binci di anticipo come primo punto del punto 11) all’ordine del giorno. Quindi è meglio fare due votazioni separate.
Pongo in votazione la richiesta del Consigliere Cardogna di iscrivere la mozione n. 146, di cui è stata data poc’anzi comunicazione, che andrà abbinata alle altre già iscritte.

(L’Assemblea legislativa approva)

Pongo in votazione l’anticipo della discussione del punto 11) quale primo punto dell’odierno ordine del giorno. Ed è evidente che se questa anticipazione non venisse approvata la discussione di questo punto verrà iscritta fra i primi punti o al primo punto dell’ordine del giorno della seduta del 17. Questo è il mio impegno personale.
Detto questo, pongo in votazione…(…) Prego, Assessore Luchetti.

Marco LUCHETTI. Presidente, chiedo l’iscrizione della mozione relativa alla situazione dei precari della scuola. Con le organizzazioni sindacali ci eravamo presi un impegno...

PRESIDENTE. Assessore, però, stiamo parlando di un’altra cosa! Ora finiamo prima la questione sui rigassificatori, poi in via del tutto eccezionale, perché queste richieste si devono fare in apertura, vediamo anche questa sua richiesta. Allora…(…) Consigliere Cardogna, prego.

Adriano CARDOGNA. Sulla questione dei rigassificatori, Presidente, non posso non tenere conto delle dichiarazioni dell’Assessore Donati. Il Gruppo Verdi ha presentato una mozione, ora aggiunta al punto 11) dell’odierno ordine del giorno, che impegna la Giunta a negare l’intesa per la realizzazione del terminale di rigassificazione dell’API di Falconara Marittima. Ma riteniamo che il prossimo 17 maggio saremo ancora in tempi utili per fare questa discussione e per votare le mozioni. Prendo atto dell’impegno del Presidente dell’Assemblea legislativa di mettere l’argomento al primo punto dell’ordine del giorno della seduta del 17, un impegno che secondo me dovrebbe rassicurare tutta l’Assemblea. In quella seduta faremo dunque la discussione e voteremo le mozioni per esprimere alla Giunta la posizione della Regione che dovrà poi essere rappresentata il giorno 19.

PRESIDENTE. Grazie, Consigliere Cardogna. Certo, l’ho detto prima, ma se serve lo ribadisco, visto che l’ordine del giorno lo stende il sottoscritto. Ossia, la trattazione di questo argomento verrà inserita al primo punto della seduta, già prevista da calendario dei lavori di questa Assemblea, del prossimo 17 maggio.
Detto questo procediamo alla votazione sulla proposta dei Consiglieri Bucciarelli e Binci. Dichiaro aperta la votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

(il pubblico manifesta il proprio dissenso)

PRESIDENTE. No, No! Sono stato chiaro sin dall’inizio, questo atteggiamento non è tollerabile!

(Il pubblico continua a manifestare il proprio dissenso)

PRESIDENTE. La seduta è sospesa! Prego il personale di far sgomberare l’Aula!

La seduta è sospesa alle ore 11,00

La seduta riprende alle ore 11.05

PRESIDENTE. Riprendiamo i nostri lavori. Ha la parola l’Assessore Luchetti.

Marco LUCHETTI. Grazie, Presidente. E’ per fare due richieste.
La prima è per richiedere l’iscrizione della mozione sui precari, è urgentissima, peraltro siamo anche d’accordo che la trasformeremo in risoluzione.
La seconda è di discutere subito della proposta di legge n. 88.

PRESIDENTE. Colleghi, vi prego di fare un po’ di silenzio, non si riesce a seguire! Assessore, lei quindi chiede l’iscrizione all’ordine del giorno della mozione n. 148, poc’anzi comunicata, sui precari, inoltre l’anticipo e come prima discussione del punto 6) dell’ordine del giorno. Bene.
Pongo in votazione la proposta di anticipo del punto 6) come primo punto all’ordine del giorno.

(L’Assemblea legislativa approva)

Pongo in votazione l’iscrizione della mozione n. 148.

(L’Assemblea legislativa approva)


Proposta di legge n. 88
della Giunta regionale
“Ulteriori modifiche alla legge regionale 17 gennaio 2011, n. 1 (Proroga degli organi degli ERSU) e proroga degli organi degli ERAP”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 88 ad iniziativa della Giunta regionale.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Perazzoli.

Paolo PERAZZOLI. La Commissione ha approvato questa proposta di legge con gli emendamenti pervenuti successivamente, al fine di uscire da quella impasse riguardo ad una discussione irrigiditasi su questioni importanti: sul governo democratico degli enti, sulla programmazione del diritto allo studio o sul modo più efficace per governare gli Erap.
In Commissione è emersa la volontà unanime di confermare il governo di questi enti mediante rappresentanti del territorio, che abbiamo ritenuti gli strumenti più democratici e adeguati per governare situazioni complesse, quale ad esempio, ripeto, il governo del diritto allo studio. Una situazione che coinvolge città universitarie e studenti marchigiani italiani e stranieri in una fase in cui il Governo applica un taglio drammatico delle risorse, in una fase in cui a parità di studenti aumenteranno le richieste di aiuto di quelli con famiglie meno abbienti. In un fase dove, tra l’altro, tende ad aggravarsi anche il problema delle case popolari, sia riguardo alla esigenza di nuove costruzioni - sono anni che non ci sono più finanziamenti pubblici, si è andati avanti con la vendita delle case esistenti -, sia per il serissimo problema della manutenzione degli alloggi esistenti.
Quindi sono governi complessi che hanno bisogno della rappresentanza del territorio, non di soluzioni tecnocratiche.
Alla luce di questo abbiamo dato parere favorevole alla proposta di legge così come approvata in Commissione, in quella sede ci siamo impegnati in modo unitario per portarla all’Assemblea legislativa in tempi brevissimi, appunto perché c’è su di essa un consenso molto largo.
Speriamo pertanto di riuscire a superare questa impasse sugli Ersu per poi arrivare ad una soluzione di sintesi che appunto superi le rigidità che si sono registrate in questi mesi. Speriamo di arrivare ad una proposta condivisa da tutti entro un periodo più breve di quello del 31 ottobre che è il termine ultimo per un rinvio.

Presidenza della Vicepresidente
Paola Giorgi

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Massi.

Francesco MASSI. In Commissione su questa proposta, come ha detto il Consigliere Perazzoli, abbiamo votato in maniera unanime. Per come stanno le cose è chiaro che anche noi dell’opposizione non potevamo non votarla.
I motivi sono due. Il primo, soprattutto, è che si riaprono i termini per le nomine. Ci sono delle zone in cui - lo dico chiaro - componenti che possono essere di competenza della minoranza potranno in questo modo essere ridesignati, prima infatti non era così. Quindi mi pare un atto dovuto anche a livello democratico.
E’ un rinvio che però non fa chiarezza sui contenuti, lo dico ai colleghi della maggioranza, occorre cioè una chiarezza anche al vostro interno. In passato dentro la maggioranza c’era su questo una forte divisione, non ho difficoltà a dire che l’impostazione iniziale del PD e del PdL coincideva, come c’erano forti critiche dell’IdV. Insomma posizioni sicuramente diverse.
Noi siamo sempre favorevoli ai chiarimenti, quindi, giusto il tempo per la chiarezza purché ci sia una strategia.
L’idea del PdL, lo ribadisco, è quella di tenere ancorati al territorio tali organismi. Cioè chi sta più vicino al territorio può meglio controllare le strategie, i costi e anche gli obiettivi, e naturalmente siamo disponibili a tagliare, come era già nelle proposte, sulle indennità e sui componenti.
Mi pare che la proposta già predisposta fosse la più ragionevole, però se occorre un chiarimento anche noi accettiamo questa proroga e nel frattempo riaprire i termini per le designazioni.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Zaffini.

Roberto ZAFFINI. Secondo me siamo invece ancora in alto mare, andiamo sempre al rallentatore, quando dobbiamo decidere cose importanti si procrastina sempre a date da decidere. Come appunto stiamo facendo sulla ristrutturazione dell’Ersu, dell’Erap, delle Comunità montane, degli Ato, tutti organismi molto importanti; alcuni peraltro hanno debiti colossali, vedi ad esempio l’Ersu di Urbino. Si mantengono ancora in vita dirigenti, direttori che prendono poco meno di un direttore di Asur.
Pertanto abbiamo la necessità impellente di mettere mano a questi enti, non è un gioco, un’ulteriore proroga del termine provocherà soltanto un aggravio nei soldi pubblici ed un danno alla nostra immagine di Regione funzionale.
Ci stiamo avviando verso il federalismo quindi abbiamo senz’altro bisogno di una Regione più celere soprattutto nelle decisioni che comportano spese.
Io sono quindi contrario a questo ulteriore rimando.
L’Erap è un ente importantissimo. Prima giustamente si diceva che ci vogliono più case popolari, certo, perché quelle che ci sono ora si stanno dando solo agli extracomunitari.
C’è dunque un bisogno impellente di mettere mano su quelle che sono le competenze della Regione e le competenze di spesa.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Intanto voglio ringraziare la Commissione, il suo Presidente, tutti i componenti e il relatore di maggioranza, per la pazienza che ancora tengono rispetto a al dibattito su Ersu ed Erap.
Voglio ricordare per l’ennesima volta che la discussione in questa Assemblea legislativa sulla riforma degli Ersu e degli Erap è iniziata molto prima della attuale necessità di produrre risparmio per effetto dei tagli del Governo. L’abbiamo iniziata già qualche anno fa quando si discusse degli enti strumentali: l’Erf è stato addirittura soppresso mentre altri sono stati riformati. Dopodiché certamente c’è stata un’accelerazione per effetto dei tagli del Governo, allora rispetto agli enti strumentali si è voluto cogliere questa occasione per ulteriori risparmi e per vedere se l’efficacia e le finalità di questi enti fossero ancora attuali.
E’ evidente che quando si fanno le riforme in momenti particolari chi fa politica deve tenere presente che bisogna condividere al massimo con i territori, con gli enti locali, con i cittadini, insomma con chi poi la riforma la dovrà vivere.
La vicenda del rigassificatore ha portato qui in Aula i comitati, probabilmente su Ersu ed Erap non ci verranno, l’argomento è meno sensibile, è più legato agli addetti ai lavori piuttosto che ad un elemento di popolarità e di emergenza, come appunto è quello che riguarda le energie, tuttavia è comunque abbastanza rilevante.
Come Gruppo abbiamo ovviamente aderito al rinvio, però voglio sottolineare un aspetto, cioè, se sei mesi di rinvio significheranno che in questo lasso di tempo tutto rimarrà com’è certamente non risparmieremmo. Il punto è questo. Ecco perché io ho chiesto, casomai, di avere più coraggio nell’affrontare il tema della riforma.
La Commissione aveva trovato, come diceva il Consigliere Massi, un’intesa tra maggioranza e minoranza, un’intesa che ha dunque avuto bisogno di ulteriore tempo per farla collimare con le esigenze sorte anche da chi ha maggiori responsabilità di governo. Pertanto abbiamo accolto questo rinvio.
Quando però il Consigliere Perazzoli ci invita comunque ad accelerare sugli Erap perché la sintesi è davvero vicina fra Giunta e Assemblea legislativa, fra Giunta e Commissioni, poi su questo bisogna tenere il passo. Cioè, passate le elezioni amministrative, per dare una data abbastanza ravvicinata, si proceda.
Ma invito a trovare una sintesi verso una riforma condivisa anche sull’Ersu. Cogliendo il fatto che in questo caso i costi della politica sono del tutto marginali rispetto ai costi della burocrazia.
Bisogna quindi cercare di trovare una sintesi che riformi gli Ersu, che riallinei i servizi offerti dagli Ersu regionali, che mantenga i CdA sui territori, che riduca i costi della politica e della burocrazia. Se riusciremo a fare questo avvieremo anche abbastanza rapidamente una riforma dell’Ersu.
Tra l’altro bisogna tener conto anche di alcune esigenze poste dal Consigliere Massi, come quella della riapertura dei termini rispetto agli Erap, per dare, se non ho capito male, spazio anche a chi non ha presentato le domande per ovvii motivi.
Per cui personalmente, con una sorta di sforzo rispetto non tanto al merito quanto per il fatto che stiamo discutendo di Ersu e di Erap dal novembre scorso, mi sembra sia il tempo di arrivare ad una riforma condivisa piuttosto che ad un’ulteriore proroga. Però mi rendo conto che oggi la sintesi possibile è questa, al fine anche di accogliere, ripeto, la richiesta della minoranza sulla presentazione di alcune proposte di nomina.
Per cui ovviamente voteremo questo atto di proroga degli Ersu e degli Erap.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Eusebi.

Paolo EUSEBI. Io sono d’accordo con la proposta del collega Perazzoli, ma visto che tutti hanno approfittato per fare un intervento, brevemente lo farò anch’io.
Concordo molto con il collega Perazzoli quando dice che è bene che si concili il governo degli Ersu da parte dei territori con l’esigenza che i pochi soldi che ci sono vadano per il diritto allo studio e non per foraggiare quella miriade di funzionari troppo pagati. Però noi vorremmo – qui sta la differenza - che ci fosse un discorso più globale del governo degli Ersu, dove i territori abbiano sì la parola decisiva, ma dove ci sia anche la capacità di omologazione, almeno come processo, dei diritti degli studenti sia di Ancona che di Urbino.
C’è una proposta in corso che il collega Ricci mi ha illustrato appena qualche giorno fa, sicché questo rinvio serve per tentare di contemperare le esigenze.
Pertanto anche noi di Italia dei Valori voteremo a favore.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 1 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Al terzo passaggio di questa legge in Assemblea legislativa vorrei evidenziare le modifiche apportate.
All’articolo 1 viene inserito il comma 2: “omissis… Sono fatte salve le candidature presentate alla data di entrata in vigore della presente legge… omissis”.
E’ aggiunto l’articolo 1 bis che al comma 2 recita: “Le candidature per gli enti indicati al comma 1 sono presentate entro il 30 settembre 2011”.
E’ aggiunto, inoltre, l’articolo 2 che al comma 1 stabilisce che sono fatte salve le candidature solo degli enti ecc..
Quindi praticamente stiamo legiferando su una questione che riguarda il diritto allo studio, che riguarda la razionalizzazione, ma di fatto le norme si preoccupano solo delle candidature. Non mi sembra ci sia un impegno che vada alla sostanza, che vada appunto in direzione del diritto allo studio e di una razionalizzazione. Credo dovremmo impegnare un po’ di più.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 88. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Proposta di legge n. 75
della Giunta regionale
“Disposizioni per l’ottimizzazione dell’attività amministrativa e il contenimento della spesa della Regione e degli enti del Servizio sanitario regionale”
(Inizio discussione e rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 75 ad iniziativa della Giunta regionale.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Latini.

Dino LATINI. Come noto la Regione Marche a seguito del decreto legge n. 78/2010 ha messo in atto una serie di atti per il contenimento e la razionalizzazione delle spese e la loro stabilizzazione verso il basso. Su questa dorsale è utile ricordare sia le modalità e il contenuto del residuo e del conto consuntivo e assestamento 2009 operato dalla Regione stessa nel settembre-novembre scorso e quanto contenuto nel bilancio 2011 approvato nel dicembre 2010.
E’ poi necessario mettere in risalto anche la legge n. 11/2010 che ha limitato considerevolmente gettoni di presenza di enti, organismi, uffici e comitati di varia specie, nonché intervenuta anche sulle attività e orari dei dipendenti della Regione stessa.
In tale cotesto sono in corso l’elaborazione di altri interventi normativi all’esame delle competenti Commissioni e si inquadra la presente legge che ha lo scopo principale di ridurre le spese per alcuni degli organismi regionali o comunque legati all’attività degli stessi.
La legge si compone di dieci articoli, così come licenziata dalla Commissione.
L’articolo 2 introduce la riduzione e la ridefinizione dei collegi dei revisori dei conti del Servizio sanitario regionale, degli Ospedali Riuniti Umberto I, Lancisi e Salesi e Marche Nord. I componenti saranno in futuro tre, di cui due designati dall’Assemblea legislativa e uno dallo Stato. Su questo tema, come avete visto, ci sono anche degli emendamenti proposti dal Governatore Spacca.
Si è colta anche l’occasione con l’art. 2 bis di ridefinire sia i compensi del collegio dei revisori dei conti dell’Assam, parametrati al 10% di quello dell’amministratore unico e per il presidente del predetto collegio in funzione del 20% delle indennità degli altri componenti, sia quelli del collegio dei revisori dei conti dell’Arpam, parametrati per i componenti al 7% dell’indennità del direttore generale e con una maggiorazione del 20% per il presidente rispetto ai primi.
Con gli articoli 3 e 4 la legge limita le spese per le attività di formazione della scuola regionale di pubblica amministrazione e ridefinisce le modalità dell’attivazione e utilizzo dei comitati tecnici scientifici, per i cui componenti si prevede un tetto di indennità di 10.000,00 euro, e la possibilità di sfruttare tutte le potenzialità delle università marchigiane, nonché, in caso di specifiche strategie, anche l’utilizzo di rinomati docenti o esperti del settore, previa adeguata selezione pubblica.
Il concetto di queste norme è quello di valorizzare al massimo, per un verso l’opera di tutte le risorse umane della regione, per un altro verso di mettere a regime l’utilizzo dell’apposito comitato tecnico scientifico, per un altro verso ancora di avere alte specializzazioni a disposizione nei casi riconosciuti come strettamente necessari. Il tutto, con la totale trasparenza di scelta.
Gli articoli 5 e 6 intervengono a modificare i collegi dei revisori dei conti dell’Inrca e dell’Asur, stabilendo la riduzione e le modalità di nomina e adeguandole simmetricamente a quelli del SSR degli ospedali riuniti e di quello della Marche Nord.
L’articolo 7, pur non rientrando perfettamente nell’intestazione della legge, stabilisce una deroga per l’esercizio di accreditamento delle strutture sanitarie e socio sanitarie pubbliche e private, il cui termine di adeguamento allo stesso viene traslato come decorrenza al 31 dicembre 2010 e il proseguimento provvisorio entro tale termine delle attività ivi espletate, nonché l’obbligo di comunicazioni a Comuni e Regione in caso di ampliamento, trasformazione e trasferimento delle predette strutture.
L’articolo 8 riduce i componenti del Comitato scientifico del sistema statistico regionale con l’applicazione per la loro indennità di quanto stabilito alla l.r. n. 11/2010, e in modo analitico chiarisce nella serie di capoversi successivi le attività del sistema statistico regionale.
L’articolo 9, infine, disciplina l’entrata in vigore della legge.
Pertanto, concludendo, l’impostazione generale di questa proposta di legge ad iniziativa della Giunta regionale è quella di contenere le spese per alcuni organismi. La direzione scelta va dunque nel rispetto delle strategie che la Regione ha messo in piedi per definire, appunto, in modo razionale le spese, in questo caso, di alcuni organismi; organismi che hanno comunque una incisione abbastanza importante e significativa in riferimento alla stessa strategia amministrativa dell’Ente Regione.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Intanto devo dire che purtroppo si è creato un corto circuito comunicativo fra la Giunta e la Commissione, in quanto il testo licenziato dalla Commissione all’unanimità è completamente diverso dal testo arrivato oggi in quest’Aula con gli emendamenti della Giunta.
Ora, al fine di evitare uno spigoloso braccio di ferro fra la Commissione e la Giunta, al di là della composizione politica delle stesse, mi trovo a richiedere, non volendo discutere adesso nel merito, il rinvio della discussione e votazione di questa proposta di legge alla prossima seduta, chiedendo una convocazione della Commissione competente per rivedere appunto gli emendamenti proposti dalla Giunta che sono diametralmente opposti. Perché, ripeto, la Commissione all’unanimità ha votato una cosa mentre la Giunta ha proposto una serie di emendamenti che ribaltano completamente lo schema.
Al di là di maggioranza e opposizione su questo provvedimento credo sia positivo cercare la maggiore uniformità possibile fra Commissione e Giunta. E’ un provvedimento, peraltro, che nasce per buone motivazioni, dal decreto 78, il taglio dei costi della politica ecc..
Quindi chiedo cortesemente alla Giunta di acconsentire al rinvio dell’atto. Inoltre chiedo al Presidente di riunire la Commissione per discutere bene gli emendamenti presentati ieri dalla Giunta. Dopodiché andare a votare l’atto nella prima seduta utile.

PRESIDENTE. Consigliere Zinni, però questa richiesta di rinvio l’avrebbe dovuta formulare prima dell’inizio della discussione.

Giovanni ZINNI. Sì, però, Presidente, credo che il rinvio di una settimana non comporti niente nell’applicazione della norma. Ho preso visione solo adesso degli emendamenti della Giunta, quindi è un atto di cortesia che chiedo come relatore di minoranza, poi se non si può ognuno si assumerà la propria responsabilità.

PRESIDENTE. Su tale richiesta di rinvio del Consigliere Zinni si possono fare due interventi, uno a favore e uno contro, poi la porremo in votazione. E’ una cortesia istituzionale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Latini, ne ha facoltà.

Dino LATINI. La Commissione è già convocata per lunedì, non credo sia negativo poterne discutere in quella occasione, poi ovviamente ciascuno assumerà le sue decisioni in merito.

PRESIDENTE. Bene, il relatore di maggioranza è d’accordo, ma pongo comunque in votazione la proposta del Consigliere Zinni di rinviare alla prossima seduta assembleare la proposta di legge n. 75.

(L’Assemblea legislativa approva)


Proposta di legge n. 85
dei Consiglieri Giannini, Marangoni, Massi, Comi, Marinelli, Sciapichetti, Giorgi
“Modifiche alla legge regionale 14 aprile 2004, n. 7 (Disciplina della procedura di valutazione di impatto ambientale), alla legge regionale 12 ottobre 2009, n. 24 (Disciplina regionale in materia di gestione integrata dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati), alla legge regionale 15 novembre 2010, n. 16 (Assestamento di bilancio 2010) e alla legge regionale 28 dicembre 2010, n. 20 (Legge Finanziaria 2011)”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 85 ad iniziativa dei Consiglieri Giannini, Marangoni, Massi, Comi, Marinelli, Sciapichetti, Giorgi.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Intanto voglio ringraziare i tanti Consiglieri, sia di maggioranza che di minoranza, che hanno firmato questa proposta di legge. E’ quindi una proposta animata da un interesse generale - come del resto sicuramente lo sono tutte le proposte che vengono discusse in quest’Aula -, ma che coglie una specificità, ossia quella di evitare, a mio avviso, un doppio regime amministrativo. Infatti questa materia oggi vive, sia per quanto riguarda la Valutazione di impatto ambientale, sia per quanto riguarda l’Autorizzazione integrata ambientale, questo doppio regime, essendo in parte di competenza delle Province e in parte della Regione.
Ma questa proposta è animata anche da un altro principio, ovvero quello della sussidiarietà. La funzione viene infatti trasferita dalla Regione alle istituzioni più vicine alla comunità – in questo caso è un’istituzione di area vasta – e quindi alle Province.
L’Assemblea legislativa è la quarta volta che si occupa di questa legge. L’ha fatto con la legge regionale 12 ottobre 2009, n. 24, quindi nella legislatura che si è conclusa nel 2010. L’ha fatto con la legge di assestamento di bilancio 15 novembre 2010, n. 16. Infine l’ha fatto con la legge 28 dicembre 2010, n. 20 (legge finanziaria 2011).
Sono dunque quattro volte che questa Assemblea legislativa se ne occupa, ma è la prima volta che se ne occupa la Commissione di cui ho la responsabilità. La prima legge era stata fatta nella legislatura precedente, mentre in questa legislatura dei due provvedimenti di fatto se ne è occupata la Commissione bilancio, visto che sono stati oggetto di proposte nell’ambito sia dell’assestamento di bilancio che della legge finanziaria 2011.
Sostanzialmente questa legge trasferisce tutte le competenze di VIA e di AIA alle Province, nel rispetto sì della sussidiarietà ma anche della semplificazione amministrativa. Al tempo stesso elimina il regime amministrativo.

PRESIDENTE. Mi scusi, Consigliere. Per cortesia un po’ di silenzio, non si riesce a percepire una sola parola di chi sta parlando! Grazie.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Nel corso dell’esame da parte della Commissione questa proposta di legge, in un confronto aperto, trasparente, rigoroso, è stata arricchita, tenendo appunto conto delle tante volte che in questo ultimo anno e mezzo l’Assemblea legislativa se ne è occupata.
Siccome siamo dell’avviso che la pubblica amministrazione oltre che trasparente deve dare anche delle certezze, si è scritto che i provvedimenti in corso di esame da parte delle istituzioni competenti sono da queste conclusi, per evitare che il cittadino, le imprese, le comunità subiscano dei danni da questo continuo legiferare; speriamo che questa volta sia l’ultima.
Ci sono inoltre degli emendamenti, ma ne parleremo durante la loro discussione.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Silvetti. Però, per favore, un po’ di silenzio!

Daniele SILVETTI. Molto brevemente perché il Presidente di Commissione, nonché relatore di maggioranza, ha già illustrato ciò che tecnicamente cerca di porre in essere questa proposta di legge. Un provvedimento con cui si rivede l’assetto normativo per tornare a quello precedente.
Devo dire che i lavori di quest’Aula in fase legislativa spesso sono stati caratterizzati da un atteggiamento a dir poco schizofrenico. L’abbiamo visto ad esempio con il fotovoltaico, abbiamo prodotto una legge e poi l’abbiamo rivista e riportata indietro di qualche mese. Ed è ciò che avviene anche in questa circostanza.
Però è anche vero che questa ulteriore modifica cerca di sanare la situazione di intralcio dello svolgimento burocratico amministrativo degli enti locali. Si cerca di andare incontro a quell’esautoramento di competenze che era stato compiuto a danno delle Province. Infine si cerca di sanare quelle situazioni di disparità e di confusione che si sono registrate sul territorio.
Quindi credo che riportare la Valutazione di impatto ambientale e l’Autorizzazione integrata ambientale appannaggio delle Province interessate da questo quadro normativo, sia una buona soluzione, una volta tanto è un buon tornare indietro.
Spero non ci siano ora emendamenti che possano in qualche modo invalidare questo principio o che in modo forzoso possano pregiudicare gli interessi del territorio.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Latini.

Dino LATINI. La l.r. 24/09 ha visto un passaggio molto difficoltoso nell’ambito dell’approvazione del bilancio, dove con un emendamento è stata introdotta una modifica che ha determinato delle difficoltà ai soggetti interessati, in primis ai Comuni, alle Province e infine alla Regione. Andando a creare anche qualche nebbia interpretativa in relazione a una norma, appunto la legge 24/2009, ben scritta, ovvero una norma dove le competenze, quindi le responsabilità in un tema molto delicato come quello della VIA e dell’AIA, erano determinate in modo chiaro.
L’operazione compiuta con questa proposta di legge ridetermina una chiarezza abbastanza solida sulle procedure che si devono compiere nel caso specifico, tenendo conto dei procedimenti già licenziati rispetto a quelli che devono prendere l’avvio.
Derime, inoltre, alcune questioni che hanno interessato le Province. Mi riferisco in particolare a quella di Fermo che con la modifica era stata esautorata dalle competenze specifiche in merito, creandosi così di fatto una situazione di disparità e confusione fra Provincia e Provincia e quindi sul territorio.
La mia valutazione riguardo a questa proposta di legge e del tutto positiva, però voglio evidenziare un caso particolare che interessa il territorio di Macerata, ovvero la proposta che sta venendo avanti in merito all’impianto di Cingoli. Su questo la Regione, le Province e gli altri organi interessati che facciano innanzitutto una valutazione politica che si deve rifare ad una parità di trattamento, per non rischiare di deprimere una situazione legislativa che non si configuri alla realtà esistente. Una realtà che dovrebbe vedere una risoluzione del problema con modalità diverse.
Quindi questa proposta di legge è assolutamente positiva, ma la stessa, riguardo anche all’aspetto specifico che ho segnalato - da cui per Cingoli, Filottrano e Appignano è scaturito il caso Sbelli dell’emendamento presentato nel bilancio 2011 - deve consentire un esame degli interessi legittimi, nell’ambito della valutazione che si deve compiere e del procedimento che si deve concludere, di quella parte del territorio. E non è una strumentalizzazione generica e demagogica, ma l’applicazione concreta di una norma che oggi, lo spero, anzi, ne sono convinto, sarà di nuovo approvata.

PRESIDENTE. Invito ancora una volta l’Aula a una maggiore attenzione e silenzio, grazie. Ha la parola al Consigliere Eusebi.

Paolo EUSEBI. Voglio qui manifestare tutto il mio sconcerto. E vorrei sopratutto che mi ascoltassero i Consiglieri firmatari di questa proposta di legge n. 85, quindi i Consiglieri Giannini, Marangoni, Massi, Comi, Marinelli, Sciapichetti, Giorgi.
Questa proposta di legge ora stabilisce che “i procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della presente legge sono conclusi dalla Provincia competente”. Bene, la proposta di legge si discute oggi 3 maggio mentre i procedimenti in corso, guarda caso, sono stati conclusi il 26 aprile.
Io non sono un esperto di quest’Aula, è da poco che ho l’onore di partecipare ai suoi lavori, però secondo me in pendenza di una legge gli iter si dovrebbero fermare, questa è la convinzione che ho.
Pertanto per ripristinare lo spirito di questa legge la Consigliera Giorgi ed il sottoscritto hanno presentato degli emendamenti.
Ripeto, mi appello soprattutto ai firmatari di questa legge che hanno visto stravolta nella sostanza la loro volontà. Come si fa a votare una legge che viene bypassata!
Io una legge così non la votò, mi sembra una presa in giro.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Mi rincresce un po’, ma credo sia opportuno chiedere cinque minuti di sospensione dei lavori per verificare gli emendamenti presentati su questa proposta di legge. Ovviamente mi riferisco alla maggioranza e anche, visto che sono stati chiamati dal Consigliere Eusebi, ai firmatari della proposta.

PRESIDENTE. La richiesta del Capogruppo Ricci può essere accolta. Vedo che anche l’Assessore Donati è d’accordo. Prego quindi i Capigruppo e la Commissione di riunirsi, noi intanto in Aula proseguiamo con l’esame di un’altra proposta di legge. (…) No una sospensione! Se si riesce a fare una riunione a latere sarebbe meglio, però, insomma, potremo anche sospendere per dieci minuti e riprendere i lavori alle ore 12,00 precise.

La seduta è sospesa alle ore 11,50


La seduta riprende alle ore 12,35

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Eravamo rimasti alla discussione della proposta di legge n. 85. Ha chiesto la parola la Consigliera Giorgi, ne ha facoltà.

Paola GIORGI. Per dire, Presidente, che nella riunione abbiamo concluso la valutazione degli emendamenti, però visto che ora la Commissione ne sta riscrivendo alcuni, chiedo se possiamo passare intanto al punto successivo e poi riprendere.

PRESIDENTE. Bene, se non ci sono posizioni contrarie la proposta è accolta.


Proposta di legge n. 86
dei Consiglieri Solazzi, Giorgi, Bugaro, Pieroni, Romagnoli
“Norme sulle sponsorizzazioni, sui patrocini e compartecipazioni dell’Assemblea legislativa regionale”
(Relazione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 86 ad iniziativa dei Consiglieri Solazzi, Giorgi, Bugaro, Pieroni, Romagnoli.
Ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Giorgi.

Paola GIORGI. Con questa proposta di legge l’Assemblea legislativa intende dotarsi di una normativa più aggiornata rispetto alle sponsorizzazioni e patrocini.
La legge è così articolata.
All’articolo 1 si definiscono le sponsorizzazioni, gli sponsor e gli spazi pubblicitari. Ricordo che le sponsorizzazioni sono dei contratti che l’Assemblea legislativa può stipulare con soggetti pubblici e privati, cioè a chi viene data la sponsorizzazione.
L’articolo 2 stabilisce i criteri con i quali possono essere deliberate le sponsorizzazioni.
L’articolo 3 evidenzia alcuni casi di esclusione degli sponsor da eventuali sponsorizzazioni di attività dell’Assemblea legislativa.
L’individuazione degli sponsor è effettuata nel rispetto dei princìpi di pubblicità, di trasparenza, di imparzialità, di economicità e viene assegnata attraverso dei bandi, pubblicati sul sito web dell’Assemblea ma anche su altri organi di informazione.
Vengono stabilite le tipologie dei contratti di sponsorizzazioni, ma vengono escluse le sponsorizzazioni che riguardano la propaganda di natura politica, sindacale e ideologica, inoltre la pubblicità diretta e collegata alla produzione e distribuzione di tabacco, prodotti superalcolici e a sfondo sessuale.
I proventi delle sponsorizzazioni sono introitati su un apposito capitolo di bilancio della Regione che viene poi trasferito, come prevede la legge regionale n. 31/2001, all’Assemblea legislativa delle Marche.
L’articolo 5 prevede che i contratti di sponsorizzazione che hanno come corrispettivo l’acquisizione o la realizzazione di forniture si applicano in base a disposizioni di un decreto legislativo nazionale.
L’articolo 6 è importante, riguarda il divieto dell’Amministrazione regionale di effettuare spese, cioè l’Amministrazione regionale non può essere sponsor. Cosa diversa, invece, è fare dei patrocini e delle compartecipazioni regionale. E’ un’attività che l’Assemblea fa da sempre, quindi è più che legittimata. La finalità di tale attività è quella di promuovere, evidenziare a livello regionale attività culturali, ricreative, turistiche, insomma in tutti quei campi in cui legifera la Regione.
Le modalità per avere le compartecipazioni e i patrocini sono stabilite dall’Ufficio di Presidenza e sono pubblicate nel sito web dell’Assemblea legislativa.
Con questa proposta di legge si stabilisce dunque la grande differenza che c’è fra le compartecipazioni e le sponsorizzazioni.
Ne chiedo all’Aula l’approvazione in quanto è una legge che sicuramente favorisce ancora di più il rapporto che c’è fra l’Assemblea legislativa e le attività delle associazioni della nostra regione.

PRESIDENTE. La Consigliera Romagnoli si è dovuta assentare, quindi la relazione di minoranza non ci sarà.
La discussione è aperta. Se nessuno chiede la parola passiamo alla votazione.

Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 86. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Mozione n. 149/2011
del Consigliere Latini
“Azioni risolutive per la crisi della Fincantieri”

Mozione n. 150/2011
del Consigliere Bucciarelli
“Situazione dello stabilimento Fincantieri di Ancona”

(abbinate)
(Discussione e votazione risoluzione)

PRESIDENTE. Come da impegno che ci siamo assunti all’inizio della seduta discutiamo le mozioni 149 del Consigliere Latini e la mozione n. 150 del Consigliere Bucciarelli.
Ha chiesto la parola l’Assessore Luchetti, ne ha facoltà.

Marco LUCHETTI. Su queste due mozioni presentate dai Consiglieri Bucciarelli e Latini abbiamo inteso di fare una risoluzione che credo viaggi nel filone di ciò che avevamo assunto per la Fincantieri già nei mesi scorsi. Si tratta di una presa di posizione politica per il fatto che da ieri tutti i lavoratori sono stati posti in cassa integrazione per mancanza di commesse.
Se permette, Presidente, ne do lettura.
Risoluzione sulla situazione dello stabilimento Fincantieri di Ancona, a firma Bucciarelli, Luchetti, Latini, Binci.
L’Assemblea legislativa delle Marche,
Ricordata la profonda crisi industriale ed occupazionale che investe il gruppo Fincantieri e più in generale la cantieristica navale in Italia;
Considerato che proprio in questi giorni si consuma la chiusura totale dello stabilimento Fincantieri di Ancona per mancanza di commesse, con la conseguente messa in cassa integrazione guadagni a zero ore per alcune centinaia di dipendenti diretti e la perdita del posto di lavoro per molti lavoratori del settore dei subappalti;
Valutato che, nonostante le reiterate affermazioni della dirigenza di Fincantieri sulla strategicità del cantiere anconetano nelle politiche industriali del gruppo, ad oggi non sono noti i tempi e le modalità per un ritorno all’attività produttiva dello stabilimento, non essendo stati ancora illustrati e portati alla discussione con le organizzazioni sindacali i contenuti del piano industriale che determinerà i nuovi assetti di Fincantieri; – approfitto di dire che da qui a qualche settimana, quindi non mesi, sarà presentato da Fincantieri il piano industriale che illustrerà quelli che saranno i destini dei vari cantieri italiani –.
Rammentato l’impegno assegnato all’unanimità dall’Assemblea legislativa delle Marche alla Giunta regionale, con l’approvazione in data 21 dicembre 2010 dell’ordine del giorno n. 25, in merito ad una serie di azioni finalizzate a rendere più agevole la ripresa dell’attività produttiva ad Ancona, tra le quali in particolare spiccavano la richiesta di intervenire su Fincantieri al fine di assicurare lavoro al cantiere anconetano e la disponibilità della Regione a sostenere gli interventi di adeguamento tecnologico e strutturale del cantiere al fine di aumentarne le potenzialità produttive e la competitività;
Impegna il Presidente della Giunta regionale:
- a proseguire l’azione concordata con Fincantieri attinente la formazione delle maestranze attraverso il progetto Farolab, l‘attivazione del centro servizi per la navalmeccanica e proseguire l’obiettivo di un accordo di programma tra Fincantieri e le Regioni interessate ai fini dell’autonomia energetica delle unità produttive di Fincantieri;
- ad esercitare una forte pressione sulla dirigenza del gruppo Fincantieri affinché vengano innanzitutto rispettati gli impegni assunti dall’a.d. Giuseppe Bono nel corso della sua recente visita nella sede della Regione Marche in merito all’assegnazione al cantiere navale di Ancona della prima commessa acquisita dal gruppo ed al fine di garantire, nella logica di una rotazione dei carichi di lavoro tra i vari cantieri che eviti ingiustificabili ed intollerabili penalizzazioni per alcuni siti a vantaggio di altri, che anche per il futuro di Ancona vengano assegnate commesse, navi o parti di esse, che consentano una seppur ridotta attività produttiva;
- a ribadire a Fincantieri la disponibilità della Regione Marche a sostenere gli interventi di adeguamento succitati, sollecitando una definizione delle tipologie di intervento necessarie e della tempistica per la loro realizzazione.

Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Ho presentato la mozione perché credo sia sempre giusto e doveroso tenere viva l’attenzione su questa storica azienda, la più grande della nostra regione, un’azienda che rappresenta un po’ la memoria storica del mondo del lavoro del porto di Ancona, la cantieristica. E non è, Assessore, che sia stata fatta così, come dire, di routine, ma purtroppo è perché da oggi gli operai di quell’azienda non entreranno più al cantiere navale. Dopo 170 anni di lavoro oggi nessun operaio, che non sia addetto alla manutenzione, è entrato per lavorare.
E’ dunque un fatto gravissimo di cui tutti dovremmo preoccuparci.
Io ad esempio avrei preferito venisse svolta da parte del Governo regionale una comunicazione in Assemblea legislativa, con la quale si metteva a conoscenza di cosa sta accadendo o magari di come il Governo regionale segue la vertenza.
Sicché io, non essendoci appunto nessun cenno di presenza da parte del Governo, mi sono sentito in dovere di presentare una mozione. E sono comunque contento che sia diventata una risoluzione.
Però mi auguro, visto che parlo ad assessori di lunga lena, a persone esperte, che non ci si sia dimenticati che fare politica e governare significa anche tessere relazioni, avere rapporti soprattutto, come in questo caso, con il mondo imprenditoriale. Perché la buona politica si vede dal saper prevenire, ove possibile, le crisi ed essere presenti a priori, non rivendicando quando si sono verificate.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Latini.

Dino LATINI. La risoluzione inquadra sicuramente i problemi drammaticissimi che la Fincantieri sta affrontando in questo momento e l’attenzione posta da tutte le forze politiche ed in particolar modo dalla Regione Marche.
La mia mozione cerca anche di andare, almeno come spirito collaborativo e politico, oltre l’esame e la presenza degli attuali problemi. Quei problemi che sono di ordine strategico nazionale per scelte fatte nella cantieristica navale che hanno determinato un percorso in negativo per la nostra città, per la nostra regione.
Ha ragione il collega Bucciarelli quando dice che per 170 anni in quell’azienda si sono confezionate navi e armature navali. Per cui oggi di fatto si chiude un settore che ostacolerà in futuro, anche in termini di capacità industriale sulla meccanica navale, segnali di ripresa.
Qual è l’obiettivo che ci dobbiamo porre? Se è vero che la presenza del porto di Ancona è di importanza strategica per l’Adriatico, anche per il rapporto che ha con le nazioni che vi si affacciano, e se è vera la stessa capacità tecnologica del cantiere, allora l’impegno della Regione deve essere concentrato affinché ci sia un progetto rivolto ancora verso un’occupazione lavorativa nell’ambito della cantieristica navale.
Questo è il significato della mia mozione, che può essere intesa anche come rinnovo di quella solidarietà che tutti abbiamo espresso nei confronti di quei lavoratori che oggi si trovano veramente in difficoltà e che purtroppo sono in un vicolo cieco.
E’ proprio per questo, dunque, che dobbiamo cercare di trovare un progetto che, nell’ambito delle valutazioni nazionali e internazionali per il settore, possa essere di significativo importo e di valutazione di quella eccellenza che potrà far ripartire il cantiere di Ancona. Altrimenti tutta la strategia nazionale e non messa in piedi per la valorizzazione della costa Adriatica e del Porto di Ancona tenderà a cadere e con essa rischierà di svanirà anche un’importantissima fetta di una attività economica di fondamentale importanza.
Tra l’altro anche le proposte dei soggetti privati – forse il Consigliere Bucciarelli qui non sarà perfettamente d’accordo – devono senz’altro essere valutate, riflettute ed approfondite. Questo lo ritengo un passaggio determinante se vogliamo far sì che da qui a breve ci possano essere proposte che non siano né di rimedio né di mobilità passiva, ovvero di quell’utilizzo dei soliti mezzi di tutela dei lavoratori che però alla fine non producono né lavoro né tanto meno condizioni economiche per il sostentamento ed il mantenimento del lavoro stesso.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri iscritti a parlare do la parola all’Assessore Luchetti per la replica poi passeremo al voto.

Marco LUCHETTI. Rispetto a quanto ho ascoltato intanto voglio sottolineare che in merito a questa vicenda come Regione, non dico quotidianamente ma molto spesso, abbiamo rapporti diretti con le maestranze e con i sindacati.
Questa è una vicenda che nella storia dei cantieri non ha mai avuto un simile riscontro, certamente ci sono stati degli alti e bassi per quanto riguarda le commesse della cantieristica, ma tempi così lunghi non ne abbiamo mai incontrati.
Oggi, signori, c’è sicuramente da prendere atto di un dato abbastanza evidente, ovvero che in alcuni settori la crisi non è certo finita, anche il riposizionamento della divisione internazionale del lavoro è tale che fa trovare in difficoltà alcuni settori strategici dell’industria italiana.
Per cui se non accompagniamo questo periodo con delle strategie non riusciremo a ridecollare; peraltro non avviene solo per la cantieristica, ci siamo passati prima con il settore della chimica.
Occorre pertanto una politica industriale precisa a sostegno di quei settori che non si riprendono – e ciò significa diversificazione, innovazione e ricerca, tutte cose che ci sentiamo dire da tanto tempo -, affinché possano uscire da una crisi che il mercato internazionale non riesce a risolvere.
E l’unica prospettiva in questo momento, che certo non è risolutiva ma adeguata sì, sarebbe quella del rinnovo della flotta dei traghetti.
Ma qui si innesta tutta una problematica europea per la non possibilità di affidare ai settori pubblici le commesse. Quindi ci siamo attivati anche presso il Parlamento europeo per fare in modo che si prenda coscienza della crisi di questo settore. Un crisi di settore che purtroppo in questo momento riguarda espressamente l’Italia. Altri Paesi come la Francia, la Germania, infatti, hanno ridotto a suo tempo fortissimamente l’offerta cantieristica, addirittura i cantieri francesi sono stati acquistati dai cantieri coreani.
Quindi la situazione è drammatica, se non interverrà qualche scelta di carattere europeo il problema si complicherà.
Per quanto ci riguarda, ripeto, siamo seguendo attentamente la questione. Ultimamente abbiamo avuto – la stampa peraltro riporta puntualmente le questioni che giornalmente avvengono – un incontro anche con le maestranze e i sindacati dove abbiamo ribadito quello che possiamo fare e che ci siamo impegnati a fare, un aspetto che sottolineiamo anche nella risoluzione che abbiamo testè presentato.
Spero che qualche cosa si muova. Dicevo prima, durante la lettura della risoluzione, che da qui a qualche giorno probabilmente Fincantieri proporrà il piano industriale che sarà anche questo un punto di snodo. Voi sapete che in Italia Fincantieri ha otto cantieri, sicuramente è un’offerta esuberante, tra l’altro alcuni di questi cantieri non sono tecnologicamente adeguati. Figuratevi allora quello che potrà succedere nel momento in cui il piano industriale proporrà, sicuramente, il superamento di qualche struttura produttiva. Sarà veramente un momento drammatico, parliamo infatti di ottomila persone dirette di Fincantieri – ottomila persone! - più c’è tutto l’indotto che è addirittura superiore. Insomma, è un settore assolutamente rilevante.
Noi dall’amministratore delegato abbiamo avuto delle assicurazioni sul fatto che il cantiere di Ancona possa rivestire strategicamente un ruolo importante in questo progetto - attendiamo ci vengano messe per iscritto le cose che ci sono state accennate -, dopodiché speriamo che da quel momento potrà ripartire una nuova vita per la cantieristica nazionale.
Tenete conto che Fincantieri si sta sempre più internazionalizzando, ha acquisito cantieri negli Stati Uniti e in Brasile, ma c’è un unico problema, ossia che le navi che gli Stati Uniti commissionano a Fincantieri, e così vuole anche il Governo brasiliano, devono essere fatte sul posto. Questo la dice tutta sulla libera concorrenza dei Paesi!
La situazione è dunque questa. Spero di poter andare avanti con le cose che ci siamo impegnati a fare, poi da qui a qualche tempo riferiremo sullo stato dei lavori.
Concludo dicendo che domani la Commissione attività produttive delle Regioni si soffermerà anch’essa sulla crisi della cantieristica - tutte le Regioni si stanno muovendo, indipendentemente dal loro colore politico, anche il Veneto ha preso una posizione durissima –, si chiederà un incontro al Ministero affinché le Regioni possano essere parte attiva anche nel confronto che si svolgerà sul piano industriale.

PRESIDENTE. Pongo in votazione la proposta di risoluzione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Mozione n. 148
dei Consiglieri Ricci, Latini, Cardogna, Pieroni, Malaspina, Eusebi
“Risorse per la scuola”
(Discussione e votazione risoluzione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 148 ad iniziativa dei Consiglieri Ricci, Latini, Cardogna, Pieroni, Malaspina, Eusebi.
E’ stata presentata una proposta di risoluzione a firma Ricci, Latini, Cardogna, Eusebi, Camela, Massi, Marinelli, Binci.
Ha la parola l’Assessore Luchetti.

Marco LUCHETTI. Presidente, do lettura della proposta di risoluzione.
“L’Assemblea legislativa delle Marche,
Vista la Circolare del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca del 14 marzo 2011, n. 21, con cui trasmette il decreto relativo alle dotazioni organiche del personale docente per l’anno scolastico 2011/2012, nel quale si prevedono le seguenti riduzioni di unità di personale rispetto all’anno scolastico in corso:
- scuola primaria: - 194 posti di docenti;
- scuola secondaria di 1° grado: - 60 posti di docenti;
- scuola secondaria di 2° grado: - 272 posti di docenti;
- per un totale di n. 512 posti di docenti.
Visto il piano programmatico del MIUR, redatto nel 2008 d’intesa con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, per il triennio 2009/2010, 2010/2011, 2011/2012, che prevede per il prossimo anno scolastico 2011/2012 una ulteriore riduzione di circa n. 400 unità di personale amministrativo, tecnico e ausiliario;
Visto che nell’anno scolastico 2009/2010 il taglio dei docenti subito dalla Regione
Marche ammonta a 791 unità e nell’anno 2010/2011 a n. 824 unità;
Visto che nell’anno scolastico 2009/2010 il taglio del personale ATA subito dalla Regione Marche ammonta a 456 unità e nell’anno scolastico 2010/2011 a n. 406 unità;
Sottolinea:
che il sistema scolastico marchigiano si caratterizza per efficienza ed equità riconosciuta dalle analisi nazionali ed internazionali;
che la scuola marchigiana già da diversi anni opera con classi tali da produrre un
elevato rapporto alunni classe;
che il numero di dirigenze delle scuole marchigiane è già normalizzato dall’anno scolastico 2009/2010;
che non sono state assegnate alcune decine di Dirigenze scolastiche, ricorrendo alla reggenza e generando risparmi senza nessuna quantificazione e compensazione con altro personale;
che la Regione Marche è tra le prime Regioni per l’inserimento sociale degli immigrati;
che ogni anno aumenta progressivamente il numero degli alunni stranieri da inserire nelle scuole marchigiane che nell’anno scolastico attuale sono 25.688 a fronte di un numero complessivo di alunni di 142.977 unità. Tale aumento porterà ad un alto rischio di insuccesso scolastico e dispersione se gli organici non saranno adeguati per sostenere gli alunni di provenienza straniera con interventi adeguati e sinergici rispetto alle azioni che la Regione e gli Enti locali stanno già attuando ai fini del potenziamento della lingua italiana e l’orientamento scolastico, formativo e lavorativo per questo target di alunni;
che la Regione Marche è caratterizzata da un elevato numero di comuni con un numero inferiore a 5000 abitanti (167 su 239) e di comuni che sono definiti montani (96); pertanto le caratteristiche geo-morfologiche del territorio generano forti differenze tra la costa e la zona interna collinare-montuosa. Quest’ultima particolarmente critica per i difficili collegamenti,
per la bassa densità demografica, per la tendenza allo spopolamento e per un elevato rischio di abbandono degli studi. Gli Enti locali hanno già sollecitato soluzioni tese a mantenere le loro scuole nel territorio, di qualità accettabile e rispondente ai bisogni;
che la recessione nel territorio marchigiano negli ultimi anni è stata particolarmente pesante ed ha portato numerose famiglie ad elevati livelli di impoverimento: colpire ulteriormente la scuola con altri tagli comporterà seri rischi di garanzia del diritto allo studio;
che la regione Marche è caratterizzata da una occupazione femminile che rende necessario corrispondere una adeguata risposta di moduli a tempo pieno e prolungato nella scuola di base;
che la Regione ha cercato di ridurre gli effetti dei tagli realizzando a favore dei precari della scuola, progetti per la loro occupazione e il sostegno alla scuole in settori complessi quali la disabilità, la dispersione scolastici e gli insuccessi formativi. I progetti relativi all’anno scolastico. 2009/2010 sono stati 141 occupando 167 docenti e ATA; nell’a.s. in corso sono avviati 190 progetti per 220 precari;
Impegna la Giunta regionale:
1) a prendere gli opportuni contatti con il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca affinché si condivida che la scuola è fondamentale per lo sviluppo del progresso del Paese e il sostegno della ripresa economica e occupazionale e si possano ricercare soluzioni per evitare o almeno ridurre i tagli di risorse destinate alla scuola pubblica;
2) a rappresentare al Ministro e al Governo la situazione della Regione Marche, anche comparativamente con quella delle altre Regioni, al fine di condividere l’insostenibilità dei tagli richiesti alla Regione Marche per la scuola statale;
3) a salvaguardare il servizio scolastico di qualità anche nei territori di montagna attraverso la richiesta di un adeguamento della dotazione organica statale finalizzato;
4) a richiedere al Ministero la stabilizzazione dei precari storici quale condizione indispensabile e improcrastinabile poiché nessuna riforma della scuola sarà mai tale se prima non si risolva, positivamente, una condizione contrattuale non stabile che riguarda più di centomila docenti;
5) a richiedere un provvedimento organico di reclutamento di docenti specifici nelle materie tecnico scientifiche, le cui graduatorie risultano esaurite in molte province, per cui i Dirigenti scolastici sono costretti a chiamare, proprio nelle materie in cui i ragazzi italiani nei rapporti internazionali risultano più deboli, docenti non abilitati;
6) a richiedere l’assegnazione di risorse finanziarie adeguate alle scuole statali per far fronte al ripiano di debiti pregressi e alla copertura delle spese ordinarie di funzionamento, senza gravare ulteriormente sulle famiglie.”.

PRESIDENTE. Grazie, Assessore Luchetti. Ha chiesto la parola il Consigliere Massi, ne ha facoltà

Francesco MASSI. Questa risoluzione porta anche la nostra firma. E anche noi alcuni giorni fa ci siamo incontranti con i sindacati, e non credo di creare problemi a nessuno se dico che ho firmato volentieri questo documento perché, appunto, è scaturito proprio da una riflessione fatta da quei sindacati che hanno sempre voluto trattare, nell’interesse dei lavoratori, in maniera, certo, rigorosa, molto pressante e intensa, ma anche molto, molto responsabile, quindi con un dialogo e con un’apertura continua con il Ministero, consci, tra l’altro, delle difficoltà che stiamo attraversando.
Questa dunque è una risoluzione che scaturisce dal contributo dato da queste forze. Tra le quali, però, non ho visto una Cgil molto coinvolta. Per cui scaturisce dalla riflessione che hanno fatto gli altri sindacati, ossia quelli che hanno aperto in maniera, ripeto, responsabile, spesso dura, intensa, convinta, nell’interesse dei lavoratori, ma che hanno comunque trattato, hanno costruito, hanno proposto e controproposto. Quindi io mi sento vicino ai sindacati che hanno assunto questo comportamento.
Pertanto a questa pressione ci associamo, siamo infatti tutti consapevoli delle difficoltà che attraversa tutta la scuola, quindi non solo i precari, ma anche gli utenti della scuola. E’ insomma una situazione difficile - e questo lo dice chi condivide quasi totalmente la riforma Gelmini -, ma credo che a breve avremo notizia di un’importante massiccia stabilizzazione dei precari. E se così sarà lo dovremmo proprio a quei sindacati che, ripeto, non hanno abbandonato tavoli o fatto scenate politiche ma hanno fatto sindacato.
Quindi, Assessore, a breve avremo delle buone notizie (non solo noi ma anche i precari della nostra regione) credo in una notevole quantità.
Nella risoluzione al punto 5) del dispositivo c’è un aspetto tecnico che non capisco, però, ripeto, questo non inficia il voto favorevole, ovvero dove si impegna la Giunta regionale “a richiedere un provvedimento organico di reclutamento di docenti specifici nelle materie tecnico-scientifiche, le cui graduatorie risultano esaurite in molte province – e questo lo sappiamo –, per cui i dirigenti scolastici sono costretti a chiamare, proprio nelle materie in cui i ragazzi italiani nei rapporti internazionali risultano più deboli, docenti non abilitati”. Ecco, io ho capito la richiesta, ma tecnicamente non so come si potrà risolvere il problema con un semplice appello. In ogni caso anche noi condividiamo questo appello, quindi questo documento lo voteremo in maniera convinta.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola l’Assessore Luchetti, ne ha facoltà.

Marco LUCHETTI. Per quanto riguarda la sottolineatura del Consigliere Massi circa il punto 5) c’è da dire che ci troviamo di fronte a situazioni che non so neppure come definire, pensate che addirittura mancano, ad esempio, insegnanti abilitati di lingua inglese. Ormai con i pensionamenti, ecc., ecc., risultano scoperte molte cattedre, con il superamento della SIS non sa più come reclutare docenti.
Vado all’altra questione che vorrei sottolineare. Vede, Consigliere Massi, bisognerebbe prendere esempio anche dal monito del Presidente della Repubblica del 30 aprile, quando cioè si è rivolto a tutto il mondo del lavoro. Ossia, piuttosto che cercare di dividere il mondo del lavoro bisognerebbe lavorare per unificarlo. In questo momento più le rappresentanze sono unite e più i risultati, attraverso appunto una collaborazione fattiva, potrebbero arrivare.
Quindi piuttosto che interessarci delle divisioni sindacali sarebbe opportuno entrare nella realtà della scuola che purtroppo è quella che è. Peraltro il giudizio sulla cosiddetta riforma Gelmini sappiamo che è abbastanza condiviso, nel senso che si tratta di una riforma che purtroppo è molto carente sotto vari aspetti, che è gestita più dal Ministero del tesoro piuttosto che dal Ministero della pubblica istruzione.
Dunque questa risoluzione è una presa di posizione politica che va sostenuta, soprattutto nei rapporti con il Ministero. Anzi, faccio appello proprio alla minoranza di questa Assemblea di fare uno sforzo congiunto per fare in modo che le Marche siano il meno penalizzate possibile. La nostra è una regione che ha sempre dimostrato massima responsabilità ma rispetto ad altre è stata penalizzata. Questo è un dato su cui dobbiamo lavorare tutti insieme per far recuperare alla scuola marchigiana una dignità che probabilmente sfugge allo stesso Ministero.

PRESIDENTE. Non essendoci altri interventi passiamo alla votazione della…(…) Consigliere Massi, prego, parli pure.

Francesco MASSI. Comprendo l’ultimo intervento dell’Assessore Luchetti, ma voglio sottolineare che nel mio non c’era nessuna intenzione di creare divisioni, ho solo preso atto che alcuni comportamenti, che rispetto, per carità, hanno ritardato anziché favorito.
E voglio anche aggiungere che secondo me con questa risoluzione ci troveremo quasi di fronte a un record, ossia, noi adesso la approviamo ma probabilmente fra qualche ora avremo una buona risposta sul piano delle stabilizzazioni.

PRESIDENTE. Se non ci sono altre dichiarazioni pongo in votazione la proposta di risoluzione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Ripresa del punto di cui alla Proposta di legge n. 85
(continua discussione)

PRESIDENTE. Riguardo alla proposta di legge n. 85 non sono ancora pervenuti i nuovi emendamenti. Intanto vorrei sapere dai presentatori se gli emendamenti n. 1/1 e n. 2/1 presentati prima della riunione vengono ritirati. (…) No, non aspetto più, per i miei gusti abbiamo perso fin troppo tempo!
Ha chiesto la parola il Consigliere Zinni, ne ha facoltà.

Giovanni ZINNI. Innanzitutto voglio dire che sto provando un forte imbarazzo a votare ancora una volta una modifica su quel concetto dell’interprovincialità sull’individuazione del sistema integrato dei rifiuti.
Non stiamo facendo un bel lavoro, non è cambiando le regole ogni tre mesi che potremo dotarci di uno strumento normativo che ci metta nelle condizioni di implementare il ciclo integrato dei rifiuti, anzi, faremo l’esatto opposto. Nel senso che modificando saltuariamente le procedure di interprovincialità, ma soprattutto le procedure di individuazione di siti di gestione dei rifiuti, ci ritroveremo a farci strumentalizzare dalla campagna elettorale della provincia di Macerata su un argomento molto delicato. Sì, molto delicato, perché noi oggi ci ritroviamo a voler dare a tutti i costi una risposta di velocità sull’individuazione dei siti di discarica, ma senza metterci nelle condizioni, signori Consiglieri, di una riflessione molto più profonda.
Siamo sicuri che nelle Marche tutto il ciclo integrato dei rifiuti ha una normativa moderna? Siamo sicuri che ci stiamo dotando di tutti gli strumenti normativi più veloci per fare impianti di trattamento e compostaggio? Siamo sicuri che stiamo valutando fino in fondo ipotesi di termovalorizzazione? Siamo sicuri che fino in fondo stiamo valutando gli strumenti che possano implementare la raccolta differenziata, che possano portarci a risultati più elevati, che possano dotare a cascata gli enti collegati? Insomma, su come si possa fare meglio e di più.
Ci siamo fossilizzati su come fare le discariche il più veloce possibile nel maceratese, ma questa cosa ci sta imprigionando.
Io allora da anconetano mi sento di dire che sono terrorizzato di questa ulteriore modifica, perché, lo dico con franchezza, non voglio nuove discariche nella provincia di Ancona. Forse sbaglierò, signori Consiglieri, forse non sarò utile al dibattito, ma di ritrovarmi la discarica a Filottrano, la discarica a Moie, insomma! Voglio cioè dire che continuare sul modello discarica per me non è un buon modo di lottare per il ciclo integrato dei rifiuti.
E questa legge serve solo a garantire di poter fare il prima possibile la discarica Appignano, Cingoli e già che ci siamo Filottrano. Cioè in queste colline un maxi water closet delle Marche.
Gli equilibri della politica a questo hanno portato.
Da una parte ci sono amministratori che sono, giustamente, terrorizzati dall’aumento di tariffe che a cascata portano all’aumento della Tarsu, dall’altra ci ritroviamo invece dispetti di campanile, ormai si è creata una specie di accordo politico in cui sostanzialmente la spazzatura deve finire nel “triangolo delle Bermude” di Cingoli, Appignano, Filottrano.
Allora io mi sento di dire che non me ne frega niente dell’accordo politico che c’è trasversalmente, in maniera legittima, fra esponenti del centro-destra e del centro-sinistra di quella Provincia. Quindi vorrei lasciare a verbale - è vero che tutto passa ma qualcosa comunque resta, seppure una volta esaurita questa votazione si farà quello che si deve fare – che a me non piace il metodo di usare le leggi per risolvere problemi che la politica non ha avuto la capacità di risolvere. Se cioè nelle Marche esistesse una maggiore modernità nella gestione del servizio integrato dei rifiuti non occorrerebbero nuove discariche. Voglio lasciare a verbale che questo è un modo retrogrado di fare politica, ripeto, non riguarda il centro-destra o il centro-sinistra di per sé, bensì il fatto che non si ha il coraggio di rimettere mano complessivamente alla normativa sui rifiuti.
Pertanto oggi io non mi sento di votare a favore della soluzione meno peggiore per gli amici maceratesi. Lo capisco, è legittimo, lunga vita a Capponi e a tutti gli altri validi dirigenti di centro-destra e di centro-sinistra della Provincia di Macerata, però oggi, secondo me, questa Assemblea legislativa getta la spugna sul ciclo integrato dei rifiuti. Getta la spugna e si presta a normare solamente gli aspetti più minimali e burocratici di interprovincialità, quindi non sulla parte più importante, su quella cioè che ci potrebbe mettere condizioni di dire che nelle Marche non vogliamo più le discariche.
Io sono di quella parte politica che afferma che ogni discarica nuova che si apre nelle Marche è un fallimento - un fallimento! -, è un modo retrogrado di fare politica. Noi dobbiamo fare gli impianti di trattamento e compostaggio del secco, dobbiamo fare gli impianti di trattamento dell’organico, dobbiamo fare i termovalorizzatori, insomma, dobbiamo fare tutto quello che ci porti a raggiungere il 65% di differenziato, che ci porti ad abbassare la tariffa da tutte le parti, che ci porti ad abbattere il costo per i cittadini.
Oggi invece si va a rimettere mano per l’ennesima volta ad un cavillo che consentirà di velocizzare in quell’area la realizzazione della discarica.
Quindi invito, poi ognuno farà le proprie scelte, ad avere il coraggio di calendarizzare, nelle Commissioni, nel rapporto Giunta-Assemblea legislativa, un modo più moderno di affrontare il ciclo integrato dei rifiuti. Cerchiamo di scannarci su come e dove fare impianti di trattamento e non su come scaricare il problema di una discarica in più a qualcuno. In questa Assemblea legislativa dobbiamo volare alto. La competenza è nostra. Non dobbiamo sottrarci alle nostre competenze, semmai dobbiamo mettere nelle condizioni le Province e i Comuni di una più facile concertazione dentro i consorzi. Quello che è accaduto ad Ancona in questi anni che sia di esempio per gli altri: due ambiti, due consorzi, due diverse linee politiche sugli impianti e le discariche, ma poi senza incassare nulla.
Mi dispiace che c’è molta disattenzione nella maggioranza, mi dispiace che ci sia ormai molto scoramento dei Consiglieri soprattutto di maggioranza, neanche loro credono più che la Giunta sia disponibile a un dialogo forte su questi argomenti.
Invito qui l’Assessore competente - almeno lei, Assessore - a volare alto, a buttare il dibattito dentro quest’Aula su argomenti di alto profilo. Perché questi di ora sono invece di basso profilo. Qui sul ciclo integrato dei rifiuti si vola raso terra, si producono espedienti, cavilli, giochini, per fregarsi fra una provincia e un’altra, fra un comune e un altro.
Insomma, questa Regione sui rifiuti merita di volare più alto e lo deve fare abbracciando fino in fondo le normative europee che ormai sono ben lontane dalle discariche divenute soltanto retaggio del passato.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi passiamo alla votazione.
Articolo 1.
Emendamento n. 1/1 dei Consiglieri Giorgi, Eusebi:
Al comma 2 dopo le parole “l’articolo 42, comma 1,” sono inserite le parole “e comma 11”.
Parere della Commissione?

Enzo GIANCARLI. Contrario.

PRESIDENTE. Emendamento n. 1/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2.
Emendamento n. 2/1 dei Consiglieri Giorgi, Eusebi. Ritirato.

Emendamento n. 2/2 della quarta Commissione:
Nel comma 1 le parole “Fatto salvo quanto previsto dall’articolo 42, comma 11 della l.r. 16/2010" sono soppresse.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 2/3 della quarta Commissione:
Dopo il comma 1 è aggiunto il seguente:
“1 bis. I procedimenti di cui all’articolo 42, comma 1 della l.r. 16/2010 sono conclusi dalla Regione entro la data di entrata in vigore della presente legge.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva a maggioranza dei componenti assegnati)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno a firma dei Consiglieri Giorgi, Eusebi:
L’Assemblea legislativa delle Marche,
Esaminata la pdl 85/11;
Ritenuto che per scongiurare il rischi che possano essere individuate più discariche limitrofe in zone confinanti interprovinciali;
Impegna la Giunta regionale a presentare quanto prima una pdl che conferisca alla Regione poteri di coordinamento delle scelte delle Province e poteri di intervento per evitare che possano sorgere più discariche in zone vicine.
Ha chiesto la parola la Consigliera Giorgi, ne ha facoltà.

Paola GIORGI. Avendo trasferito di nuovo tutte le competenze alla Provincia con questo ordine del giorno si chiede alla Giunta un impegno affinché proponga una proposta di legge che conferisca alla Regione poteri di coordinamento delle scelte delle Province. Cioè una sorta di sovrintendenza affinché non ci siano delle scelte autonome da parte delle Province che portino magari ad individuare discariche in territori prossimi e vicini. Siccome situazioni del genere si stanno verificando allora chiediamo una tutela del territorio attraverso appunto questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. A questo punto, anche per rispetto dei colleghi, non voglio fare un intervento organico sulla gestione dei rifiuti, voglio però sottolineare che in questi mesi ci siamo sentiti più volte con l’Assessore Donati – che qui ringrazio in quanto mi ha sempre ascoltato -. Quindi credo che siano mature le condizioni per una proposta di legge organica sulla gestione dei rifiuti nella nostra regione
Io voterò a favore di questo ordine del giorno, però ovviamente la legge non può che essere molto più articolata, molto più complessa. Vorrei evitare che si pensasse a una legge di controllo sugli enti locali - è stato modificato da tempo l’articolo 130 della Costituzione, sono stati soppressi da tempo i Coreco -, nel senso che abbiamo bisogno di pianificare e di programmare.
E’ dunque con questo spirito che voto l’ordine del giorno. E ringrazio anticipatamente l’Assessore Donati perché so che tra qualche giorno ci presenterà una proposta organica.

PRESIDENTE. Ordine del giorno. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 85, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

La seduta è tolta, ci vediamo martedì 17 maggio.

La seduta termina alle ore 13,35