Resoconto della seduta n.61 del 08/03/2022
SEDUTA N. 61 DELL’8 MARZO 2022

La seduta ha inizio alle ore 10,20

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 61 dell’8 marzo 2022. Do per letto i processi verbali delle sedute n. 59 e n. 60 rispettivamente del 22 e 24 febbraio 2022, i quali, ove non vi siano opposizioni, si intendono approvati ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite, mediante invio con posta elettronica, con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Prima di passare al primo punto dell’ordine del giorno segnalo, anche con un confronto con la Conferenza dei capigruppo, che fino al 31 marzo, data della fine dell’emergenza, che chi è in Aula deve indossare la mascherina FFP2, tranne ovviamente i casi di deroga che devono essere documentati.
La comunicazione è di oggi, coloro che non hanno la mascherina FFP2 possono richiederla alla Segreteria dell’Assemblea legislativa e chi deve presentare una certificazione sanitaria per non indossarla in Aula potrà farlo per il prossimo Consiglio regionale, quello del 15 marzo.

Proposta di atto amministrativo n. 26
ad iniziativa della Giunta regionale
“Piano regionale per la promozione della pratica sportiva e dello sport di cittadinanza 2021/2025. Legge regionale 2 aprile 2012, n. 5, articolo 6”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 26 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. A parere dell’amministrazione questo è un atto molto importante, non solo perché è un atto scontato, ma perché riteniamo che lo sport debba essere valorizzato e sostenuto nelle sue forme per i molteplici aspetti che presenta.
Noi riteniamo di dover dare la massima attenzione alla promozione ed alla valorizzazione dello sport per tutti i marchigiani dai vari punti di vista che affronterò, quello sociale, quello delle politiche giovanili, quello economico e quello turistico perché gli eventi sportivi hanno un’attrazione molto forte.
Questo Piano regionale per la promozione della pratica sportiva e dello sport di cittadinanza 2021/2025, che era previsto, è stato ampiamente discusso ed è stato anche migliorato, portando e recependo suggerimenti che ci sono stati dati, in particolare per quanto riguarda lo sport studentesco/universitario.
Nell’ambito delle politiche per il Piano nazionale di ripresa e resilienza sono previsti molti interventi per il potenziamento delle infrastrutture per l’attività fisica e lo sport sociale, l’intervento è denominato M4.1.3, ci sono anche interventi per l’inclusione sociale, il punto M5.3.1.
Nel Piano, quindi, è previsto, ma non poteva essere altrimenti, uno stretto lavoro sinergico tra la Regione, gli enti locali, i Comuni, il Comitato olimpico nazionale (CONI), il Comitato paralimpico (CIP), le Federazioni sportive delle varie discipline e le discipline sportive associate, gli enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI, la Scuola di scienze motorie dell’Università di Urbino, in cui notoriamente c’è un corso universitario, l’Ufficio scolastico regionale per lo sport nelle scuole, l’Asur e tutti gli altri soggetti pubblici e privati. Spesso lo sport è attivato da associazioni di volontariato.
Primo ho detto che lo sport implica vari aspetti, in primis sottolineo quello sociale perché favorisce l’integrazione e l’inclusione fra tutte le fasce di età e aggiungo che va nella direzione di impedire l’emarginazione o l’esclusione.
Lo sport interessa la salute in quanto è uno stile di vita che si ripercuote positivamente sulla vita delle persone, ma anche sul sistema sanitario regionale e nazionale riducendo non solo la sedentarietà, ma anche i costi, quindi le malattie croniche che sono contrastate dall’attività sportiva.
Gli eventi sportivi producono, soprattutto quelli a carattere nazionale e internazionale, un risvolto economico e turistico. Tutti sanno che, senza andare agli eventi tipo campionati europei o le olimpiadi, le manifestazioni a carattere nazionale movimentano persone, fanno conoscere luoghi e favoriscono le politiche turistiche, quindi mettere insieme sport e turismo è sicuramente un volano importantissimo, soprattutto per i ragazzi.
Coinvolgere i giovani significa anche promuovere la salute psicologica e la salute mentale. Spesso lo sport è un incentivo forte ad altri interessi rispetto a devianze dal punto di vista comportamentale, quindi sostenere lo sport significa anche sostenere le strutture dell’ospitalità sia alberghiera che extralberghiera.
La Giunta regionale attraverso gli atti di programmazione annuale individuerà le manifestazioni più rilevanti, quelle a cui si vuole dare particolare rilevanza anche per la ricaduta sul territorio e nelle singole aree. Ovviamente per farlo sono fondamentali gli impianti sportivi e tutte le strutture che vi girano intorno, in particolare l’accoglienza, perché ospitare gare a carattere nazionale significa avere la disponibilità di posti letto sufficienti per accogliere squadre, accompagnatori, tifosi, familiari e altro.
Ci devono essere iniziative per promuovere lo sport tra le famiglie meno abbienti perché l’attività sportiva spesso costa, quindi dal punto di vista sociale è necessario sostenere la spesa di alcune discipline.
Comunque l’obiettivo è quello di diffondere il più possibile l’attività sportiva tra i giovani e questo passa attraverso gli istituti scolastici e le facoltà universitarie. E’ evidente che lì i ragazzi vengono interessati, invogliati. Un buon insegnante di educazione fisica spesso riesce a reclutare anche ottimi atleti per i risultati. Molti atleti che si sono affermati nelle varie discipline sono nati nelle scuole e nelle Università, anche perché anticipare l’età della pratica sportiva è un motivo per creare un percorso virtuoso nell’atleta.
Lo sport implica la collaborazione anche all’interno della nostra istituzione tra i vari servizi, da quello dell’istruzione a quello del lavoro. E’ importante che sempre più l’attività sportiva abbia dietro una logistica, un aspetto organizzativo manageriale, sia nella raccolta degli sponsor che nel rendere più lineare possibile e facilitata la messa in campo di manifestazioni. Per questo è fondamentale favorire nelle Università marchigiane anche corsi per qualificare chi opera nel settore, sia corsi manageriali che di formazione, questo è possibile in particolare con la facoltà di scienze motorie dell’Università di Urbino, anche a Camerino c’è una Scuola di scienza e tecnologia della nutrizione poiché la nutrizione è un altro fattore rilevante nella pratica sportiva, una nutrizione qualificata evita errori nella formazione fisica dell’atleta.
Inoltre c’è l’idea di un luogo della memoria dello sport, un museo, che ovviamente dovrà essere prima costituito dalle nostre memorie storiche in campo sportivo, che sono numerose anche nella nostra regione, e poi implementato in corso d’opera con sempre nuovi apporti. In questo è essenziale riuscire a sensibilizzare gli istituti, le classi, eccetera, per visite scolastiche che promuovano l’attività sportiva e l’idea che lo sport sia una cosa estremamente importante.
Parliamo anche di palestre, le quali spesso sono luoghi in cui l’attività è privata, però è indispensabile anche promuovere le palestre della salute, soprattutto per la riabilitazione, perché dobbiamo distinguere tra la riabilitazione sanitaria, che passa attraverso le strutture che si interessano di fisioterapia, ed il mantenimento della salute, cioè palestre che curano il mantenimento della salute attraverso i circuiti delle associazioni, che si occupano di aggregazione sociale in periferia, sia dei centri piccoli che urbani, che contrastano le patologie croniche. Questo è necessario, bisognerebbe riuscire a fare dei veri e propri programmi che potrebbero riguardare soprattutto i cardiopatici, i diabetici, i nefropatici, coloro che hanno malattie respiratorie perché l’attività sportiva a fianco di quella sanitaria è fondamentale per la compensazione ed il mantenimento della salute.
Tutto questo è contenuto nella proposta di atto amministrativo, che è ambiziosa, perché un conto è darsi un progetto, che poi va realizzato nei programmi annuali …, però mi sembra che ci siano le sensibilità da parte di tutti e devo dire che in Italia la pratica sportiva ha una storia egregia, molto antica, organizzata dalle Federazioni delle singole discipline. Penso che sia indispensabile lavorare fianco a fianco delle istituzioni, quando dico istituzioni intendo la Regione ed anche i Comuni perché poi molta attività sportiva si esplica in periferia con gli impianti degli enti locali, spesso associati, intercomunali, affinché si crei una rete molto efficace, disponibile e accogliente per promuovere lo sport.
Su questo ho colto anche degli aspetti positivi, dei contributi dell’opposizione, sono uno di quelli molto intransigente sulle cose che sostengo, ma ritengo anche che sia una questione di intelligenza accettare proposte e contributi da parte degli altri perché nessuno di noi ha la verità in tasca, quindi se ci sono proposte è bene recepirle, alcune sono state accolte, sia dal Cal e dal Crel, che da emendamenti presentati dall’opposizione.
Credo che questa sia una proposta organica a cui questa Assemblea può are un voto favorevole e possibilmente unanime.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Il Piano dello sport è un atto importante e per questo anche la mia relazione sarà all’interno dei tempi, ma abbastanza lunga.
Il presente Piano regionale è stato predisposto in attuazione di quanto previsto dall’articolo 6 della legge regionale n. 5 ed ha la durata pari a quella della legislatura. L’obiettivo principale è quello di promuovere la pratica dello sport e dell’attività fisica in genere quale strumento fondamentale per la formazione, la salute della persona, per il miglioramento degli stili di vita individuali e collettivi e per lo sviluppo delle relazioni sociali.
Nel Piano vengono individuate delle direttrici verso cui agire, le quali dovranno essere indirizzate verso gli investimenti regionali, nazionali ed anche comunitari che potranno fornire un aiuto per quanto riguarda il finanziamento di quelli che sono gli indirizzi e le azioni previste. Tra i vari indirizzi viene posta particolare attenzione all’attivazione dell’Osservatorio regionale dello sport, che ha l’obiettivo di favorire la conoscenza della realtà sportiva regionale, lo sport di cittadinanza, promuovendo la pratica motoria e sportiva in tutte le fasce di età, ha anche come obiettivo il miglioramento dello stile e della qualità della vita e delle condizioni psico-fisiche delle persone.
Tra gli altri indirizzi strategici c’è quello di favorire lo sviluppo delle attività fisiche e sportive delle persone diversamente abili, nella consapevolezza che lo sport ha un grande valore educativo e può migliorare anche le patologie ed i deficit funzionali.
Ci sono anche altri obiettivi: promuovere la realizzazione di un sistema regionale di impianti e attrezzature sportive; sostenere lo svolgimento di manifestazioni e competizioni sportive nel territorio marchigiano; incrementare il numero dei giovani marchigiani che praticano attività sportiva; sostenere la scuola regionale dello sport del CONI per l’implementazione dell’attività formativa, informativa e di sensibilizzazione; favorire l’esercizio delle professioni, fra le quali sono state menzionate: il maestro di sci, la guida alpina, la guida speleologica e con un emendamento presentato sono state inserite anche le guide cicloturistiche.
Si darà attuazione al Piano attraverso i Piani annuali.
Vengono anche riportati alcuni dati rispetto al numero di atleti e di associazioni sportive. Il primo dato che emerge è che il Covid ha segnato lo sport, in quanto si è avuta una riduzione del numero di associazioni sportive, che sono passate a 3.692 del 2019 a 3.420 del 2021, quindi si è avuta una riduzione di circa 270 realtà.
Anche nelle discipline paralimpiche si è avuta una riduzione degli iscritti, che sono passati da 198 del 2019 a 154 del 2021, una riduzione di 44 persone.
I dati riportati nel Piano dicono che i marchigiani sono cittadini che praticano lo sport, il 35% dichiara di praticare uno sport, il 29% dichiara di fare attività fisica regolarmente, ma anche su questi dati il Covid ha avuto un effetto negativo.
I dati relativi al censimento degli impianti sportivi effettuato dal CONI Marche riferito all’anno 2021, rilevano che nella nostra regione sono presenti 2.650 impianti, che in rapporto alla popolazione la collocano ai primi posti nella classifica nazionale.
Tutto questo grazie agli investimenti che sono stati fatti negli ultimi anni, in particolar modo nella scorsa legislatura, sia per quanto riguarda le azioni per promuovere lo sport che le azioni per sostenere gli investimenti per la riqualificazione degli impianti sportivi.
Dal 2017 la Regione ha investito 5,6 milioni di euro di fondi regionali per la sistemazione di 98 impianti, ai quali bisogna sommare altri 130 impianti grazie agli investimenti del Ministero dello sport e salute, pari a 40 milioni di euro. Negli ultimi anni sono stati riqualificati circa 240 impianti con un investimento complessivo di oltre 45 milioni di euro.
Nuove opportunità potranno arrivare anche dalle risorse previste nel Piano nazionale di ripresa e resilienza perché nell’ambito della transizione ecologica sono contenuti finanziamenti per la riqualificazione energetica degli impianti sportivi.
Nel settore dell’istruzione c’è la volontà di potenziare le infrastrutture per lo sport a scuola, adeguando le palestre e gli impianti sportivi e e nell’ambito dell’inclusione e della coesione sono previsti sostegni alle iniziative di rigenerazione urbana per riqualificare le aree pubbliche.
Oltre agli investimenti che dovrà mettere a disposizione la Regione ed i fondi europei, ricordo che il Piano menziona anche l’Istituto del credito sportivo che rappresenta la Banca pubblica italiana per il sostegno allo sport, che offre risorse a tassi agevolati per le realtà sportive e per la loro riqualificazione.
A livello nazionale la legge 86/2019 ha avviato una riforma complessiva dello sport, che una volta completata comporterà un aumento dei costi per le associazioni, in particolare per chi lavora in ambito sportivo, nel quale attualmente esistono contratti poco costosi per le società, che tutelano poco il lavoratore. Da questo punto di vista il Piano non prevede risorse quale strumento economico per il sostegno alle realtà associative, mentre sarebbe importante prevederle, soprattutto nei piani annuali.
La Regione ha approvato il Piano regionale per la prevenzione il 28 dicembre con delibera di Giunta regionale n. 1640/2021, che include diverse azioni che si intersecano con il Piano dello sport, il quale è stato redatto prima, il 22 novembre 2021, e cita solamente alcuni aspetti in maniera molto vaga, quindi è necessario raccordare il Piano dello sport con il Piano della prevenzione.
In questa direzione come Partito Democratico abbiamo presentato diversi emendamenti che sono stati approvati in Commissione, da tutti, per prevedere un maggior coinvolgimento tra le azioni previste dall’Asur Dipartimento di prevenzione e quelle della Regione in campo sportivo.
Nel Piano vengono indicate tutte le connessioni tra le azioni previste nell’atto stesso e gli altri ambiti di intervento, in particolare: salute, sociale, lavoro, istruzione, turismo. Ci sono progetti contro le dipendenze, il progetto “Scuola in movimento”, “Sport senza età”, “Sport di tutti”, “Progetto tutti in campo”, “Marche outdoor”.
Viene inoltre proposto di trasformare l’Osservatorio regionale dello sport, previsto dalla legge, in un organismo che oltre a raccogliere i dati si doti di una piattaforma digitale, attraverso la quale il cittadino può accedere ad una serie di informazioni sullo sport.
Si prevede poi un censimento degli impianti sportivi, in particolare pubblici, al fine di capire in che condizioni sono e che interventi necessitano.
Il Pano definisce delle azioni concrete divise in 8 sezioni tematiche:
1) sostegno allo sport, quale strumento di cittadinanza. Il dato che emerge è che c’è un divario tra uomo e donna, infatti a livello regionale i dati mostrano che praticano sport 4 uomini su 5, mentre su 5 donne quelle che svolgono attività sportiva sono 2,5. L’obiettivo è quello di aumentare i giovani, gli anziani e le donne che fanno sport. Il Piano prevede il rifinanzieranno di un progetto legato allo sport a scuola e uno rivolto alla terza età. Si cita esplicitamente il sostegno alle associazioni sportive e anche ad associazioni non per forza sportive, che però facciano attività di inclusione sociale, attraverso lo sport, di soggetti svantaggiati. In questo caso sarà necessario prevedere le risorse necessarie nel corso degli anni;
2) sviluppo attività dedicata alla disabilità. Questo è un capitolo molto importante ed i dati indicano che l’83% dei disabili è inattivo. Il Piano prevede interventi dedicati alle associazioni sportive iscritte al CIP (Comitato italiano paralimpico) al fine di incentivare le persone con disabilità a fare attività sportiva, quindi aumentare le relazioni sociali e migliorare i deficit funzionali e le patologie. Intervistando le persone con disabilità è emerso che il 31% delle persone che fanno attività sportiva si ritiene soddisfatto delle proprie relazioni sociali, mentre solo 16% dei disabili che non fa attività sportiva si dichiara soddisfatto delle proprie relazioni sociali. Il Piano prevede contributi per il trasporto degli atleti disabili, il sostengo a manifestazioni sportive aperte ai disabili, il sostegno a spese per istruttori medici e tecnici specifici, corsi per gli istruttori di atleti disabili. Con un ulteriore emendamento presentato dal Partito Democratico è stato aggiunto sia l’atleta guida che l’accompagnatore per atleti non vedenti. E’ prevista anche la possibilità di voucher per incentivare la pratica sportiva rivolta a queste persone. Le risorse regionali previste sono quelle del “fondo per l’inclusione delle persone con disabilità” per rendere gli impianti sportivi sempre più accessibili a tutti;
3) investimenti sugli impianti sportivi. Si prevede di rendere strutturale il finanziamento regionale all’impiantistica sportiva pubblica. Anche nella precedente legislatura sono stati fatti investimenti importanti per la riqualificazione dell’impiantistica sportiva, in particolare per la messa in sicurezza, per il miglioramento dell’accessibilità e per l’efficientamento energetico. Anche qui con un emendamento – approvato all’unanimità - abbiamo evidenziato come questi fondi non debbano essere rivolti solamente agli enti pubblici proprietari, ma possono anche essere utilizzati da chi gestisce privatamente gli impianti, se non ha scopo di lucro. Ricordo che nella precedente legislatura sono stati fatti investimenti per oltre 45 milioni di euro, che sono serviti per la riqualificazione di oltre 240 impianti. Inoltre in questo piano si vuole puntare in particolare a sistemare gli impianti sportivi delle scuole, soprattutto nei piccoli Comuni, prevedendo una apertura anche fuori dall’orario scolastico per poterli utilizzare anche a scuole chiuse;
4) sostegno alle manifestazioni sportive regionali, nazionali e internazionali. Il Piano prevede di finanziare solo grandi eventi nazionali e internazionali individuati dalla Giunta per promuovere la nostra regione dal punto di vista turistico, anche se mancano completamente le previsioni per quanto riguarda il sostegno alle piccole manifestazioni;
5) giovani e scuole. L’obiettivo è la diffusione dello sport all’interno delle scuole, vengono previsti dei vaucher per incentivare le iscrizioni alle società sportive e si prevedono bandi rivolti alle scuole che vogliono aumentare l’attività sportiva. Si vuole investire sui licei sportivi con fondi per migliorare le attrezzature e le attività. Per quanto riguarda invece i finanziamenti per i campionati studenteschi si aggiunge un progetto “Tutti in campo”, torneo rivolto non solo a pochi studenti, ma con l’obiettivo di integrare intere classi affinché facciano sport anche quei ragazzi che normalmente non lo praticano. Il Piano prevede la possibilità di attivare in una Università delle Marche il nuovo corso di laurea dedicato al management sportivo. Un altro passaggio indispensabile prevede l’incentivazione delle aziende affinché facciano da sponsor allo sport, anche qui non viene definito bene il percorso, ma di certo si rimanda a futuri accordi con la Camera di commercio e le Federazioni;
6) scuola dello sport del CONI. La Regione finanzierà la scuola sport del CONI per formare ed aggiornare le diverse figure che operano e lavorano in campo sportivo (tecnici, dirigenti, eccetera), per migliorare la qualità dello sport nella nostra regione;
7) professioni sportive previste dalla legge 4 del 1996: maestri di sci, guide alpine, guide speleologiche, a queste noi abbiamo aggiunto le guide cicloturistiche;
8) salute e medicina dello sport. Obiettivo rilevante che non sarà semplice da raggiungere perché è necessario potenziare la medicina sportiva del territorio e sarà fondamentale incrementare gli accordi contrattuali con le strutture convenzionate per la medicina sportiva per dare risposte più rapide rispetto ad ora. Anche qui come Partito Democratico abbiamo presentato un emendamento che è stato accolto
Il tema dolente del Piano è sicuramente quello delle risorse perché ci sono tante azioni, anche importanti, ma tutte devono essere finanziate, devono trovare una risposta reale nei prossimi bilanci.
Attualmente il Piano prevede 4.165.000 euro, di cui 1.890,000 spesa corrente e 2.275.000 per investimenti, divisi per il 2022 e il 2023, gli anni successivi non sono stati finanziati, ma anche le risorse previste non saranno sufficienti a sostenere tutte le azioni previste.
In linea generale possiamo dire che il Piano comporta una serie di azioni fondamentali ed ambiziose, un atto ben fatto e vorremmo che nei prossimi anni la maggioranza finanziasse in maniera reale con i piani annuali per lo sport tutte queste azioni previste dal Piano. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Signori Consiglieri, ci apprestiamo a votare un Piano particolarmente importante perché lo sport e tutti i valori che sono sottesi all’attività sportiva si proiettano inevitabilmente nella vita di tutti i giorni, soprattutto è uno strumento fondamentale di formazione, di crescita, di arricchimento per quanto riguarda i giovani.
Mi soffermo esclusivamente sulle parole del Consigliere Ciccioli, relatore di maggioranza, il quale afferma che è un Piano ambizioso.
Credo che sia un non Piano quello che ci apprestiamo a votare, e ovviamente nel rispetto del gruppo nella cui indicazione esprimerò anche il mio voto. Certo, non si può fare a meno, al di là dell’espressione formale della condivisione o meno, di sottolineare alcune questioni che non sono di appartenenza, ma in realtà attraversano il modo di fare politica e di trasmettere all’esterno da quest’Aula quello che vuol dire fare i piani, approvare documenti, impegnarsi nei confronti delle persone. La mia impressione è che questo Piano simbolicamente rappresenti la distanza tra le parole, i fatti e la capacità di programmare la politica.
Provo a spiegare le ragioni di questa critica con “l’inganno” nei confronti dei cittadini, con le aspettative che si creano nei confronti dei cittadini rispetto a quello che noi andiamo ad approvare.
C’è una distanza abissale tra la visione e la copiatura degli atti ed io penso che possa essere considerato, purtroppo dico che attraversa tutta la politica, talvolta uno dei simboli dell’ipocrisia di quello che qui discutiamo ed approviamo.
Quali sono gli elementi che a mio parere devono essere migliorati? Consigliere Ciccioli, e lo dico anche all’Assessore, non certo con tono polemico, ma esclusivamente propositivo, ritengo che ci sia metodo e metodo per amministrare, quello che adoperiamo attraverso l’approvazione di questo Piano è un metodo, come dire, di tuttologia. In questo Piano quinquennale c’è tutto, devo dire avendolo letto, peraltro non integralmente, si creano indirizzi e linee direttive per tutto e nello stesso tempo sono previsti al suo interno 4 milioni ed oltre di euro, come ha detto il Consigliere Biancani, che ringrazio per l’approfondimento e per l’impegno che ha avuto rispetto a questo atto, che ci ha aiutato a comprendere meglio. A fronte di un tutto ci sono 4.165.000 euro di investimento.
Tutti noi sappiamo, se non vogliamo essere ipocriti, che questo Piano si scaricherà rispetto ai marchigiani ed alle loro attività per il 10% di quanto previsto. Per il 20%? Non lo so. La prima sottolineatura è questa: è sbagliato fare Piani tuttologi, bisogna farli sulla base di quello che effettivamente si vuol programmare politicamente, magari aggiungendo le priorità quali componenti fondamentali. Qui tutti sappiamo che non si potrà fare tutto, non solo sul Piano dello sport, ma su tutto, sulla sanità, ad esempio, non si può fare tutto e chi racconta ai cittadini che si può fare tutto è un consapevole ingannatore. Questa è la serietà della politica, che non ha quale obiettivo principale il consenso, ma l’obiettivo principale della politica è scegliere le priorità, connetterle alle disponibilità e raccontare che quella è la strada.
Troppo facile fare un Piano e scrivere di tutto, la serietà avrebbe voluto, a mio modesto parere … Un Piano regionale non è una banalità a meno che non lo consideriamo un passaggio inevitabile e da questo punto di vista ce lo prendiamo e lo approviamo. Come si fa a dire di no al tutto? Quindi, il primo è il metodo. Assessore, penso che ritornando su questo Piano dopo questa giornata si possa fare di meglio, ovviamente indicando le priorità, riconducendole alle risorse - sappiamo bene che nel corso degli anni le risorse possono aumentare - ed individuando quali gerarchicamente, come scelta politica, decidiamo di fare.
Mi pare un Piano debole dal punto di vista dei dati, Assessore, sono dati nazionali, poco regionali e a mio modesto parere occorrerebbe uno sforzo rispetto ai dati regionali, magari investendo qualche risorsa se lo sport lo si ritiene un valore assoluto, fondante della vita di tutti i giorni che poi dirama la sua anima, come dire, dentro i mestieri di ogni genere. Penso che un investimento più calato e più focalizzato sui dati della regione sia importante.
Sono poche le risorse, se pensiamo che l’investimento infrastrutturale sullo sport, il totale, è di 2,2 milioni di euro. E’ evidente che probabilmente c’è una scarsezza di risorse. Poi ritengo che manchi una spina dorsale, Assessore, non lo intenda come una polemica, ma sullo sport e sulle attività sportive occorre una spina dorsale che parta inevitabilmente dalle scuole. La Regione Marche potrebbe essere all’avanguardia, anticipare rispetto alle attività sportive ed agli impianti una vera e propria riforma scolastica regionale, ci sono le condizioni, i termini, gli obiettivi che da questo punto di vista sono rilevanti.
Inoltre, assicuro senza polemica, facciamo un Piano quinquennale e poi mettiamo risorse per due anni? Penso che questa sia un’altra delle contraddizioni presenti qui.
Sulla base di questo sarò dentro la scelta che farà il mio gruppo con assoluta convinzione, però penso che anche nell’eventuale voto favorevole ci debba essere da parte dell’opposizione il senso della proposizione non pregiudiziale, seria. Presumo che questo Piano oggi si possa votare - vedremo poi cosa dice il gruppo – ma se un senso di responsabilità e direi anche di innovazione si può considerare credo che dovremmo ritornarci.
Chiudo in questa maniera, lo dico sorridendo, Assessore, ma se voi siete stati eletti per sostituire un indirizzo precedente, vi siete posti la domanda se rispetto a questo tema per esempio c’era qualcosa che non andava bene? Come si può ricalcare, quasi copiare, l’atto precedente riportandolo in questa maniera? E’ una contraddizione fortissima, lo dico ad un Assessore nuovo come lei, che, quasi urlando, sbattendo i pugni o con dolcezza, dovrebbe far osservare che non ci può essere una contraddizione di questo tipo, a meno che - e a me va bene, con franchezza, non conosco i Piani precedenti, poi il Consigliere Biancani, che ha approfondito seriamente questa cosa, ci ha detto che sostanzialmente ricalcava il passato – questo voglia dire o io debba presumere che l’amministrazione regionale precedente su questo abbia lavorato bene. Tutto qua. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Biondi.

Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. Le Marche sono un’eccellenza nello sport, lo testimoniano marchigiani come il CT della nazionale di calcio, e tra l’altro nostro testimonial, ed anche la medaglia d’oro nel salto, così potrei continuare.
E’ innegabile che il sisma e la pandemia si siano abbattuti sullo sport marchigiano come due pesanti scuri.
Questi fenomeni hanno portato a mutare stili di vita incidendo pesantemente sul benessere psicofisico, specie di bambini e ragazzi, determinando nuove modalità relazionali sempre più virtuali che reali.
Un contesto di straordinarietà che richiede un importante rilancio della pratica sportiva e del movimento e impone la necessità di ripartire con slancio.
Più che bene la dotazione iniziale prevista da questa Giunta, di 3,2 milioni di euro per intercettare poi le risorse nazionali e comunitarie (tra cui il Pnrr), perché lo sport rappresenta anche un indispensabile fattore di sviluppo culturale, economico e sociale.
E’ essenziale per contrastare condotte, abitudini e comportamenti che impattano negativamente sulla comunità, sulle famiglie e anche sulla salute delle giovani generazioni, come consumo di droga e alcol, gioco d’azzardo, dipendenze tecnologiche, aggressività e risse, che nell’ultimo periodo hanno registrato purtroppo una escalation.
Lo sport trasmette ai nostri giovani quei valori positivi che contribuiscono ad uno sviluppo sano, sia dal punto di vista fisico che psicologico e intellettuale.
Per questo nel Piano regionale per la promozione della pratica sportiva tra i vari indirizzi strategici è previsto lo sport di cittadinanza per promuovere la pratica motoria e sportiva di base per tutte le fasce di età.
Grande attenzione è particolarmente rivolta alle categorie più deboli e fragili della popolazione, come anziani e disabili. Non vengono più lasciate indietro, ma valorizzate al massimo, per favorire salute, inclusione sociale, rispetto dei diritti della persona e partecipazione attiva alla vita sociale.
Inoltre siamo consapevoli che lo sport costituisca una fondamentale leva per il rilancio socio-economico del territorio, sia per il numero di affiliati che di operatori e per questo vogliamo sostenere lo svolgimento di manifestazioni e competizioni sportive nel territorio marchigiano.
Lo sport è uno strumento di prevenzione fondamentale, quindi è essenziale incrementare il numero dei giovani marchigiani che praticano attività sportiva.
Importante il sostegno alla scuola regionale dello sport del Coni che qualifica l’esercizio delle professioni sportive; fondamentale la tutela sanitaria degli sportivi e la realizzazione delle palestre della salute dove opereranno figure professionali con background e specializzazioni specifiche.
Per fare tutto ciò la Regione ha sostenuto, con contributi a fondo perduto, la riqualificazione di 98 impianti con 5,6 milioni di euro di risorse regionali che hanno determinato 16,3 milioni di investimenti complessivi. Altri 130 impianti marchigiani, per un totale di 40 milioni di contributi, hanno beneficiato del bando “Sport e Periferie” emanato dal Coni. Rappresentano un patrimonio di strutture da cui partire per potenziare l’offerta di una pratica sportiva costante e di qualità che contribuisca a tenere le Marche in salute. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Ho ascoltato con attenzione i due interventi, quello del Consigliere Carancini e adesso quello della Consigliera Biondi, da entrambi come replica traggo due conclusioni. Una è una replica di carattere tecnico, è evidente che la pratica sportiva non è una innovazione, è una continuità delle politiche regionali, una competenza regionale che agisce in continuità. I documenti istruttori vengono scritti dai dirigenti che poi seguono gli orientamenti e gli stimoli che dà la direzione politica. Quindi non c’è stata una scopiazzatura, ma risente della continuità del settore. Non è una cosa che noi inventiamo, era già stata inventata dalle precedenti legislature, da quando le competenze sullo sport sono diventate regionali e sono state recepite dalla precedente amministrazione e da questa.
Ci sono delle novità che forse non sono state colte, per esempio, nessuno poteva pensare due anni fa, e questo è un elemento di novità, che ci fossero dei fondi dedicati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza nel contesto dello sviluppo sportivo, questo è un evento inimmaginabile. Il Covid è stato una grande disgrazia che per qualche verso viene anche trasformata in risorsa. Così come il Piano degli impianti, il quale è un sostegno che viene dato alle amministrazioni comunali per far sì che vengano messi a norma, spesso non lo erano, e vengano ristrutturati, vengano ampliati, talvolta anche sostituiti. E’ anche vero che gran parte degli impianti sono finanziati con l’istituto del credito sportivo, che è un istituto di carattere nazionale che promuove impianti sportivi, che dà il denaro ad un costo bassissimo, per cui è possibile realizzare. Spesso è l’integrazione fra due contributi, quelli regionali - qui ci sono alcuni Consiglieri che hanno fatto gli amministratori locali o i Sindaci – in sinergia con quelli locali, cioè decisioni delle amministrazioni locali. Con i contributi regionali e con il credito sportivo sono stati realizzati nella nostra regione grandi impianti, tutti progetti pluriennali, così come è pluriennale questo Piano.
L’altro aspetto accanto agli impianti, che sono indispensabili, è quello della promozione e del reclutamento degli atleti, di quelli che praticano lo sport, che ovviamente ha due linee: una per lo sport agonistico ed una per lo sport non agonistico, che è altrettanto importante. Quello agonistico ovviamente fa notizia, sono i grandi atleti, la Consigliera Biondi poco fa ha citato il successo del nostro saltatore in alto, largamente condiviso, è una persona che ha fatto conoscere anche le Marche oltre il successo personale e la medaglia d’oro. Lo sport non agonistico coinvolge tante migliaia di giovani che praticano l’attività in società dilettantistiche. Poi lo sport come salute, cioè quelli che fanno la pratica sportiva come stile di vita e tutto questo viene recepito dal Piano.
Fin qui l’aspetto tecnico, poi colgo l’aspetto politico in cauda venenum. L’aspetto politico è che noi ci troviamo davanti a due Partiti Democratici, l’intervento del Consigliere Carancini sottolinea questo, uno ipercritico, talvolta distruttivo: tutto sbagliato, tutto fatto male, cose copiate, quelle che non sono copiate non ci sono per niente, eccetera, poi un altro PD, più governativo, che cerca di portare emendamenti, alcuni accolti - ho sempre detto che un emendamento utile per tutta la comunità regionale deve essere accolto chiunque lo proponga – quindi, fa proposte e cerca di portare a casa qualche risultato di condivisione di governo.
Da questo ne traggo una conclusione politica, che fa parte della dialettica interna di tutte le forze politiche, compresa la mia, compresa quella delle coalizioni, le coalizioni sono sempre … diverse, però dico che secondo me questo è un buon Piano, come tutti ha le radici nella passata legislatura ed ha una prospettiva nel futuro, acquisisce elementi che non erano sul campo e che adesso ci sono. Credo che possa essere votato, spero, all’unanimità. Se ci sarà qualcuno che non lo vota non succede niente, questa è una Assemblea democratica. Penso che sarà approvato ed io sono soddisfatto perché è un forte passo in avanti di questa amministrazione.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Ribadisco il fatto che nella scorsa legislatura, per la prima volta dopo 20 anni, la Regione Marche ha deciso di fare un Piano dello sport ed investire molte risorse per promuovere lo sport a livello regionale, come strumento sia per migliorare la qualità della vita, per migliorare la socializzazione dei propri cittadini, che per la riqualificazione degli impianti, e quei dati che ha dato la Consigliera Biondi sono riferiti agli investimenti fatti nel corso dei 5 anni precedenti.
A questo si è abbinata una volontà del governo – quello precedente – di andare ad investire attraverso il bando “Sport e periferie” molti milioni di euro, tanto che lo strumento del credito sportivo oggi viene utilizzato poco, nel senso che sono talmente tanti gli investimenti a fondo perduto messi a disposizione per la riqualificazione degli impianti, che molte realtà sportive, sia per gli impianti gestiti dalle amministrazioni che per quelli gestiti direttamente dalle associazioni, hanno beneficiato di risorse che hanno consentito loro di riqualificare i propri impianti.
Questo è un Piano in linea con quello precedente ed è per questo che mi sono sentito di presentare una serie di emendamenti per migliorarlo ulteriormente. E’ un atto sul quale il governo deve dimostrare di crederci, nel senso che ci sono scritte tantissime buone intenzioni, che condivido, però il lavoro che noi faremo sarà quello di verificare nei vari bilanci se l’attuale governo regionale crede o no nelle azioni previste, attraverso il Piano annuale ed il finanziamento delle azioni.
C’è una parte che riguarda lo sviluppo di attività sportive dedicate alla disabilità che può essere migliorata, dopo verrà presentato un documento, e questo penso che sia un aspetto molto importante.
Lo sport come un’opportunità per la promozione turistica del nostro territorio, attraverso il sostegno dei principali eventi, ovviamente quello che manca … Avevamo presentato anche delle interrogazioni con le quali chiedevamo il sostegno alle piccole realtà sportive che, dopo due anni di Covid ed ora con la guerra in Ucraina e l’aumento delle bollette, stanno soffrendo molto.
Avevamo chiesto dei finanziamenti, era stato detto che le risorse regionali non erano disponibili, ma avremmo chiesto al Governo di prevedere risorse. Noi invece riteniamo che anche la Regione debba trovare un modo per sostenere le piccole realtà sportive. Dai dati che ho letto, riportati nel Piano, sono sparite oltre 270 associazioni, a causa del Covid hanno dovuto chiudere e si è ridotto il numero delle persone che praticano attività sportive. Tutto questo merita sostegno.
Quindi, per quanto mi riguarda confermo un giudizio positivo rispetto alle azioni individuate, però vedremo nel tempo se c’è una reale volontà di sostenerle con le risorse. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento n. 1 a firma della I^ Commissione. “Nell’allegato 1, pagina 41, alla fine del secondo capoverso dopo le parole ‘nelle sezioni primavera’ sono aggiunte le seguenti: ‘che coinvolgano anche le principali associazioni sportive al fine di consentire un accesso maggiore alla pratica sportiva’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Sono emendamenti fatti dalla Commissione a seguito del lavoro attento e proficuo della stessa, di questo vorrei ringraziare i Commissari, il relatore di maggioranza ed il relatore di minoranza.
Gli emendamenti sono tre, in parte concordati con l’assenso di tutti, quindi credo che siano da approvare all’unanimità.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Solo per spiegare l’emendamento che come Commissione abbiamo accolto, anche se in parte riscritto. Deriva dalle osservazioni fatte dal Crel e viene inserito all’interno delle strategie generali, nella parte riguardante il lavoro e l’istruzione, nella quale viene prevista la possibilità per le associazioni sportive, al fine di incentivarla, di svolgere l’attività sportiva nelle scuole materne, quindi, il coinvolgimento delle associazioni sportive rispetto all’attività di educazione e formazione fatta all’interno delle scuole.

PRESIDENTE. Emendamento 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento n. 2 a firma della I^ Commissione: “Nell’allegato 1, pagina 41, dopo il secondo capoverso è inserito il seguente: ‘La Regione Marche riconosce un ruolo ai Centri universitari sportivi costituiti presso ogni Ateneo della Regione Marche ai sensi delle norme vigenti e affiliati al Centro universitario sportivo nazionale. Potranno essere previste apposite misure a sostegno dello sport universitario favorendo, ove possibile, l’utilizzo degli impianti sportivi universitari, la diffusione della cultura sportiva all’interno degli Atenei e del sistema scolastico, anche con appositi accordi con l’Erdis, gli Atenei e i Centri universitari sportivi per conciliare lo studio universitario e la carriera agonistica sportiva. Può, inoltre, sostenere, anche mediante l’istituzione di apposite misure, la realizzazione di eventi sportivi annuali che coinvolgano i territori provinciali, i Comuni, le istituzioni e gli istituti scolastici”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. … le Università, quindi dando la possibilità di creare e supportare gli eventi anche da parte delle Università o di altre scuole. Si è cercato di dare la possibilità di poter finanziare anche eventuali eventi organizzati in collaborazione con le Università.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Anche questo emendamento deriva da osservazioni presentate dal Crel, è da collocare all’interno delle strategie generali, lavoro e istruzione, e prevede che la Regione riconosca i Centri universitari. Potranno essere previste apposite misure a sostegno dello sport universitario ed anche la possibilità di utilizzare gli stessi impianti sportivi all’interno delle Università per promuovere lo sport anche tra coloro che sono studenti universitari.
Sono previste apposite misure per la realizzazione degli eventi annuali che le varie Università andranno a proporre.

PRESIDENTE Preciso che sull’emendamento 1 il Consigliere Mastrovincenzo, che è collegato da remoto, ha votato favorevolmente.
Emendamento 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Votazione favorevole del Consigliere Mastrovincenzo da remoto

Emendamento n. 3 a firma della I^ Commissione: “Nell’allegato 1, pagina 44, nel quarto capoverso dopo le parole ‘pluralismo e integrazione’ è aggiunto il seguente periodo: ‘In tale prospettiva saranno valorizzati anche gli sport tradizionali che oltre a conservare la conoscenza delle tradizioni popolari favoriscono processi di integrazione e partecipazione sociale’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Questa è una proposta fatta dal Crel per la valorizzazione degli sport tradizionali, che abbiamo voluto includere; anche questo è stato accolto unanimemente dalla Commissione, quindi è stato proposto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Questo emendamento viene inserito, a differenza dei precedenti, nella parte che ha come scopo il sostegno alla crescita dello sport, come sviluppo della cittadinanza.
L’obiettivo di questo emendamento, come ha detto il Presidente Marinelli, è quello di valorizzare gli sport più tradizionali per riuscire a favorire l’integrazione e la partecipazione sociale che lo sport fa rispetto ad alcune fasce di popolazione.

PRESIDENTE. Emendamento 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Anche su questo emendamento il Consigliere Mastrovincenzo da remoto ha dichiarato il proprio voto favorevole.

Proposta di ordine del giorno a firma dei Consiglieri Carancini, Biancani, Vitri, Casini, Cesetti, Bora, Mangialardi, Ruggeri e del Consigliere Mastrovincenzo (in collegamento da remoto comunica di sottoscriverla).
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Questo ordine del giorno è del PD e del Movimento 5 Stelle perché porta anche la firma della Consigliera Ruggeri.
Ringrazio il Consigliere Biancani che da relatore di minoranza ha voluto approfondire, condividere e dare il via libera a questo ordine del giorno; voglio ringraziare anche la Consigliera Ruggeri che attraverso la sottoscrizione di questo atto ne condivide i contenuti.
Rassicuro il Consigliere Ciccioli che mi onora essere di un altro PD, guardi è troppo buono, è la filosofia che è diversa dalla sua, per lei c’è un capo e tutti gli altri seguono anche se non la pensano allo stesso modo, nel Partito Democratico c’è la democrazia e le differenze si notano perché questo è il senso del nostro partito, qualche volta anche troppo, ma sempre meglio il troppo che il poco in democrazia. Glielo dico per tranquillizzarlo perché a misure variabili lei fa queste dichiarazioni ed il giorno dopo le nostre divisioni sono di altro tipo. Stia sereno, diceva qualcuno.
Questo è un ordine del giorno che cerca, Assessore, di praticare un po' le osservazioni che abbiamo fatto prima. Parte soprattutto dalla individuazione di una priorità per l'Assemblea legislativa regionale ed il Piano in generale. Come lei sa, ovviamente, il Piano l’avete fatto voi e lei ne è l’autrice, ci sono delle risorse, in parte investimenti ed in parte corrente. Nel Piano si sviluppano in particolare i temi, soprattutto la linea che riguarda i finanziamenti per l’attività sportiva delle persone diversamente abili, considerandola, come ha detto molto bene il Consigliere Biancani, un servizio fondante, caratterizzante, identitario di questo Piano.
Alla luce di questo, come lei sa meglio di me, nel 2021 non è stata prevista alcuna risorsa a bando per il Comitato paralimpico delle Marche, le evidenti ragioni sono chiare – l’avete spiegate – e sono relative al Covid. Non voglio fare speculazioni almeno in questa prima parte, sperando che vi sia da parte di tutta l’Aula un atteggiamento non pregiudiziale come noi abbiamo dimostrato, ma lei sa meglio di me che nel 2022 sarebbe necessario indennizzare, coprire, ciò che nel 2021 non è stato possibile. Questo sarebbe il rifinanziamento, la legge 5/2012, con un investimento relativamente basso perché parliamo tra i 160 e i 180 mila euro. Nella parte dispositiva si chiede nel 2022 di prevedere risorse che riguardino le annualità 2022 e 2021 e che nel Piano dello sport si preveda per il 2023 lo stanziamento naturale.
Ritengo che sia una scelta importante da fare e mi viene da dire da fare tutti insieme, pubblica, perché il presupposto penso che non sia discutibile, nel senso che è evidente che nel 2021 non c’erano le risorse che hanno creato non poche difficoltà a quelle attività, come a tutto il settore sportivo, quindi, almeno in questa presentazione spero tanto che vi sia un’adesione a questo ordine del giorno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. L’ordine del giorno sulla proposta di atto amministrativo, che vede come primo firmatario il Consigliere Carancini, è accoglibile, però noi non possiamo impegnarci non conoscendo le risorse del prossimo bilancio, per cui possiamo approvarlo - ora leggo il testo con più precisione - dicendo che c'è l'impegno di aumentare le risorse finanziarie, questo sì, ma non uno stanziamento di risorse doppio. Come facciamo a sapere quali sono gli obiettivi e quali saranno le risorse? Se noi diciamo che è importante prevedere un aumento delle risorse è accoglibile, così com’è scritto non è accoglibile.
Mi sono consultato anche con l’Assessore al bilancio perché non è possibile, noi dobbiamo avere un quadro delle risorse, dei trasferimenti da parte del Governo, delle risorse previste dalla finanziaria, quindi mentre l’auspicio c’è, la decisione rigida non la possiamo accogliere. Se siete disponibili a modificare questa parte bene, sennò votiamo contro.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Consigliere Ciccioli, arrampicarsi sugli specchi davvero non le è congeniale, lo dico perché c'è una contraddizione che mi fa immaginare che lei non abbia letto il Piano.
Allora, voi stabilite nel Piano delle risorse esattamente 4.165.000 euro, di cui una parte a investimenti e una parte a spesa corrente, ora dire che non ci sono le risorse è una bugia manifesta, è una bugia talmente evidente, così come dire che non ci sono gli obiettivi. Ma lo scrivete voi nel Piano, voi scrivete che una delle linee principali riguarda le risorse per la disabilità, non mi faccia dire che voi state andando in giro a fianco degli atleti paralimpici in questi giorni senza aver dato loro nel 2021 neanche un euro, non 5.000 euro, neanche uno.
Ho cercato di metterci …, perché l'ipocrisia vale per tutti, lo dico all’Assessore Castelli che forse su questo … Non si può andare in giro a farsi tronfi di valori e poi nell'Aula del Consiglio regionale non mettere un euro su questo tema, non c'è stato nel 2021 un solo centesimo di bando per tutte le attività della disabilità.
Quello che chiedo, ovviamente, non per me, ma per dare coerenza alle nostre parole, siccome nel 2021 non ci sono state, nel 2022 si mettano le risorse quelle che non erano e quelle che erano previste e per il 2023, Consigliere Ciccioli, non abbiamo chiesto un aumento di risorse, ci siamo semplicemente limitati a dire di prevederle.
E’ un atto, a mio parere, di onestà nei confronti di un settore che ovviamente merita il rispetto e la dignità di tutti.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. A questo punto è una decisione politica, non tecnica, cioè qui si gioca sui fraintendimenti, sui fraintendimenti non ci stiamo, votiamo contro e chiudiamo qui la partita.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Saluto tutti, Assessori e colleghi.
Ovviamente da parte nostra ci sarà un voto convinto perché come avete visto, e l’hanno dimostrato il Consigliere Biancani ed i nostri rappresentanti in Commissione, abbiamo dato un contributo importante a un documento che era indubbiamente sfrangiato e senza anima.
Anche oggi siamo qui con un ordine del giorno a prima firma del Consigliere Carancini e sottoscritto da tutto il gruppo del Partito Democratico e dal gruppo del Movimento 5 Stelle per dare un ulteriore contributo a un tema sul quale eravamo e ci siamo dichiarati, spesso senza concretizzazione, tutti d'accordo.
Mi spiace, Consigliere Ciccioli, che ci liquidi questa proposta con supponenza ed arroganza, non serve perché noi non abbiamo parlato di cifre, non abbiamo parlato di sfasamenti di bilancio, abbiamo chiesto solo che quando andrete a disegnare i capitoli di tener conto di un incremento sostanziale e adeguato per un tema sul quale a parole abbiamo tutti delle grandi sensibilità, invece l’avete liquidato in questo modo.
Guardate, per noi è la stessa identica cosa, noi abbiamo fatto esattamente come con gli altri emendamenti, con questo forse vi abbiamo posto un tema sul quale in Aula ci doveva essere la convergenza di tutti, invece per un semplice pretesto, per un atteggiamento, qualche volta compulsivo, che non fa bene al lavoro fatto in Commissione, non fa bene al tema che abbiamo affrontato perché parliamo di sport …, ma vedo che non c’è un interesse vero e mi dispiace. Guardo la Consigliera Casini, con la quale sono a fianco in Commissione, che si pone sempre su questi temi con competenza e con sensibilità adeguata, che forse qualche volta non abbiamo avuto nemmeno noi, oggi invece che l’abbiamo dimostrata il Consigliere Ciccioli, capogruppo di Fratelli d’Italia, il riferimento principale dell’azione di questa Giunta, ci liquida dicendo semplicemente che non gli interessa mettere le risorse per la disabilità in ambito sportivo. Voi la sfruttate in maniera politica, invece noi abbiamo solo compensato una disattenzione, una carenza, un reiterare – vi apro la possibilità di recuperare – avete copiato ed incollato il precedente Piano in cui questo tema non era stato affrontato, nemmeno prima con la dovuta attenzione, noi ve lo sottoponiamo per recuperare e la risposta vera è quella solita, quella muscolare.
Prendiamo atto, noi non cambiamo il nostro atteggiamento, continueremo sempre a sottoporvi in ogni occasione elementi non di contraddizione, l’avete visto con gli emendamenti in Commissione, l’avete visto con l’ordine del giorno che prima il Consigliere Carancini ci ha sottoposto e che vi ha illustrato, ma qualche volta, anzi spesso, il muscolo, come avete visto, non paga se non dentro questo consesso, fuori ci sono i nostri disabili che attendono una particolare attenzione, quella minima, che non avete dato.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Per fare anche un po’ di chiarezza.
Questo è un Piano che è stato portato avanti cercando di condividerlo il più possibile in Commissione, sia con la minoranza che con la maggioranza.
La proposta fatta con questo ordine del giorno dico che in parte è accoglibile, però sono sulla linea del Consigliere Ciccioli, oggi l’impegno e a sostenerla, poi magari , vedo che c’è, l’Assessore ci darà ulteriori spiegazioni, però dire che non vogliamo mettere le risorse …, no. Dire la cifra esatta oggi, in questo momento, per quello che riguarda il 2021 diventa complicato nella situazione di bilancio e nella realtà che stiamo vivendo e che, vedremo in seguito, sta diventando drammatica per il Paese.
Penso che dire la cifra esatta che metteremo sulla disabilità non è corretto, dire però che c’è l’impegno a trovare le risorse e quanto necessario per colmare la mancanza del 2021 e che nel 2022 vogliamo sanare, è una soluzione da poter accogliere perché non è opportuno dividersi su un Piano sul quale abbiamo lavorato insieme ed abbiamo trovato un accordo.
Se c’è un ripensamento da parte dei proponenti magari a non mettere la cifra esatta …, oggi forse potrebbe essere difficile, ma con l’impegno da parte di tutti di trovare le risorse sufficienti e necessarie per intervenire anche in questo settore che è importante e, come diciamo sempre, ci riempiamo la bocca e poi non mettiamo le risorse. Questo non va bene, però dobbiamo essere tutti quanti onesti e dire che andare a recuperare risorse del 2021 su un bilancio già fatto può diventare difficile, questo è quello che mi sento di dire. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Naturalmente voterò a favore di quest'ordine del giorno ed invito i Consiglieri di centro-destra a ripensarci perché mi sembra doveroso il voto favorevole a questa proposta.
Tra l'altro, per chiarire che non c'è nulla di strumentale, già anticipo che voterò a favore del Piano, quindi dovete prendere questo come un suggerimento.
E’ vero che abbiamo lavorato bene in Commissione, in maniera approfondita, abbiamo fatto le audizioni, c'è stata apertura da parte della maggioranza che in quella sede ha accettato alcune modifiche ed alcuni emendamenti che sono venuti anche da parte della minoranza, sinceramente però prevedere che oltre ai buoni intenti ci siano anche risorse a bilancio penso che sia innegabile su un tema come questo, che non può vederci divisi e credo che sarebbe un brutto segnale per l'esterno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. Solamente per fare chiarezza perché questo ordine del giorno pone l’attenzione su un tema importante come la disabilità e lo sport, però non serve perché nel Piano per lo sport, dopo la sua approvazione, le risorse per i disabili sono previste, sono previste quelle risorse che non sono state stanziate per l'annualità precedente fino a luglio 2022, una somma complessiva di 240.000 euro. Quindi, le risorse per i disabili ci sono perché questo Piano dello sport mette l'attenzione sulla disabilità e questo lo sa anche il Presidente del CIP con cui abbiamo avuto un’interlocuzione per attenzionare delle misure apposite, concordando insieme tutte le linee guida che stiamo mettendo in campo. Questo per chiarire, non serve questo ordine del giorno perché i fondi ci sono.

PRESIDENTE. Proposta di ordine del giorno. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Per ringraziare i componenti della Commissione, i dipendenti e l’Assessore Latini per il lavoro svolto e per aver portato a termine questo atto amministrativo cercando di mettere insieme gli intendimenti di tutti e le correzioni che sono state fatte.
E’ un Piano importante, come ha detto il Consigliere Carancini non ci sono moltissime risorse, ma siamo in un momento in cui purtroppo mancano un po’ dappertutto, quindi dobbiamo farci i conti, però è un atto che va ad incrementare il numero dei giovani che possono praticare sport.
Si è detto che non ci sono molti fondi sulla parte strutturale ma, come diceva anche il Consigliere Ciccioli, c’è il credito sportivo, c’è il bando “Sport e periferia” che riescono a far fronte alle esigenze sia degli enti che delle associazioni, facendo un mix di finanziamenti in quanto il bando “Sport e periferia” necessità di una parte che deve essere autofinanziata e il credito sportivo può andare incontro a questa esigenza, non dovendo pagare mutui. Quindi, sono operazioni vantaggiose.
La Regione su questo può intervenire, ma su piccoli interventi e non su quelli più rilevanti.
Penso che sia un buon atto che va nella continuità di quanto c’era prima, ma questo è quanto, non lo vogliamo disconoscere, sono state anche apportate delle modifiche e degli aggiustamenti, come in tutti gli atti ci può essere qualcosa di buono e qualcosa da migliorare, questo è quello che è stato fatto prima dalla Giunta e poi dalla Commissione, quindi dico che è un atto da votare ed il gruppo Lega voterà a favore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Per dire che questo è un buon atto, che ha radici nel passato, solo uno stolto direbbe che è un'invenzione dell’oggi.
E’ un provvedimento che nasce con difficoltà perché tutti sanno le criticità dello sport in questi due anni di Covid, le attività che sono state cassate, le società che non hanno potuto svolgere i loro programmi previsti, le manifestazioni sportive annullate. Non veniamo da un periodo d’oro, ma da un periodo difficile e forse per un po’ sarà ancora difficile ed il Piano 2021/2025 si staglia in questo tempo.
E’ un Piano che, dico con estremo apprezzamento, ha avuto il contributo di alcuni Consiglieri di opposizione, che hanno svolto il loro ruolo di promozione delle attività di governo, perché questa è una attività di governo.
Teniamo presente che lo sport è un’area molto complessa a cui concorrono le istituzioni pubbliche, la Regione e i Comuni, molto recentemente, e lo Stato.
Il bando “Sport e periferie” sta dando un contributo forte di risorse straordinarie, c’è la continuità del credito sportivo che è emerito perché è riuscito a costruire migliaia di impianti in tutta Italia, ci sono due contributi speciali che sono quelli delle associazioni sportive di volontariato dilettantistiche, che danno un grande contributo, e quello degli sponsor perché gran parte dei bilanci delle società sportive e delle attività agonistiche e non agonistiche sono realizzati con il contributo dei privati, ad esempio, di aziende, di benefattori, di persone che hanno svolto sport nella vita e che quando non possono più esercitarlo o sono comunque fuori dall’attività danno lo stesso un forte contributo, spesso anche economico.
E’ un atto complesso, una programmazione complessa, che deve avere la coralità e l’armonia del contributo di tutti.
Sono soddisfatto per quanto riguarda la querelle sui finanziamenti, ovviamente io non conosco tutto, come dice la Consigliera Casini, non sono un tuttologo e non essendo tuttologo non sapevo la linearità dei contributi, ovviamente parlando con il funzionario responsabile, che è la persona che svolgeva e svolge questo ruolo nella passata legislatura e nell’attuale, ci ha spiegato che il sostegno economico-finanziario è in continuità, è stato inserito nel bilancio, c’è una previsione forte per quanto riguarda il sostegno allo sport per disabili e aumenterà ulteriormente. Beneficeremo, speriamo, anche dei fondi del Pnrr, che è un altro apporto ulteriore, quindi siamo tranquilli.
Credo che i soldi non bastino mai, i fondi sono sempre insufficienti, però siamo tranquilli perché c'è un apporto finanziario sostenibile che noi dispiegheremo nel corso degli anni. Non è un caso che il Piano è quinquennale, 2021/2025, siamo già nel 2022, sapete come sono le cose per quanto riguarda il Covid e tutto il resto, si esplicherà nel tempo e nei bilanci successivi sapremo premiare e guardare con particolare attenzione alla pratica sportiva.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Dichiariamo il voto favorevole a questo atto amministrativo.
Il nostro Paese ha visto negli ultimi anni, in pre-pandemia, l’aumento di circa 20 milioni di soggetti che praticano lo sport, è un terzo della nostra popolazione, poi i due anni di pandemia hanno portato ad una grande flessione. Quindi lo sport come settore sociale, importante, soprattutto nella riduzione delle spese sanitarie perché è dimostrato che chi pratica regolarmente attività sportiva si ammala meno e resiste di più alle malattie.
L’attività fisica migliora il benessere generale della persona, ed anche quello mentale, generando anche meno conflitti all'intero della popolazione.
Come ha sottolineato il Consigliere Ciccioli, l'Europa, con il pacchetto Next generation EU, rilancia la ripresa e ricostituisce dopo la pandemia anche un futuro più sano, più verde, attraverso la creazione di spazi verdi nelle città da attrezzarsi anche per la pratica sportiva, tutto questo per favorire uno stile sano.
Ricordo l'impegno amministrativo nel mio Comune prima di arrivare in Regione, con l'amministrazione comunale di Senigallia abbiamo implementato la pratica sportiva all’aperto attraverso semplici strumenti depositati lungo dei percorsi pedonali ed attraverso questi attrezzi la popolazione in epoca pandemica ha potuto praticare lo sport all’aperto.
Bene anche le prescrizioni che vengono dal Crel e l'impegno che la Regione ha preso per garantire il supporto e la realizzazione di associazioni sportive al fine di consentire un accesso maggiore alla pratica sportiva per i ragazzi in età scolare, bene l'istituzione di apposite misure attraverso la realizzazione di eventi sportivi annuali che coinvolgono i territori provinciali, le istituzioni ed un maggiore sviluppo del turismo sportivo.
La nostra regione si deve aprire al turismo legato allo sport, che può coinvolgere anche per il futuro camp di atleti anche di livello nazionale, perché l'esempio che portano gli atleti di livello nazionale - bene anche la promozione del nostro grande atleta, saltatore in alto – può essere per i ragazzi un modello positivo. L'intervento del Crel ci porta anche ad essere consapevoli che la Regione …, ho visto anche il lavoro fatto in Commissione, anche il gruppo Rinasci Marche all'interno della stessa ha cercato di portare dei contributi propositivi perché questo atto amministrativo è molto complesso e prevede nei prossimi cinque anni un'azione radicata sul territorio, considerato che i giovani ci chiedono atti concreti, esempi concreti e non parole.
Spero che questo atto amministrativo colga tutte le indicazioni, comprese quelle delle attività sportive dedicate alle persone diversamente abili e che la Regione si metta in linea con le questioni e le problematiche nazionali rispetto all'integrazione delle azioni a sostegno del sistema scolastico universitario dove lo sport deve entrare a pieno diritto, come accade nei Paesi anglosassoni e nordamericani, in una azione scolastica concreta in cui i ragazzi praticano lo sport all'interno degli istituti scolastici. Mentre oggi la pratica sportiva nelle scuole è vista come un’ora di tempo perso, invece noi dobbiamo prevedere più ore durante la settimana scolastica sin dalle scuole materne. Investire all’interno di questi istituti, anche con semplici campi gioco, perché questo è un primo passo.
Le risorse sono limitate, la pandemia ha acutizzato la spesa sanitaria.
Come ultimo intervento vorrei sottolineare che gli Atenei marchigiani possono essere un motore propulsivo perché i centri universitari sportivi si costituiscono all'interno di norme vigenti e prevedono sostegni per lo sport universitario, favorendo dov’è possibile l'utilizzo anche in convenzione di impianti sportivi universitari.
La diffusione della cultura sportiva all’interno dell'Ateneo deve essere in sinergia con quella della Regione Marche, quindi l’atto avrà il voto favorevole del gruppo Rinasci Marche perché il lavoro fatto in Commissione e gli emendamenti che sono stati portati dal nostro punto di vista sono concreti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Esprimo voto favorevole a questo atto perché penso che lo sport sia una forma molto alta di prevenzione primaria di stampo sia sociale che sanitario. Tutti sanno che lo sport è anche un volano per molti settori, ma richiede chiaramente degli investimenti molto cospicui e soprattutto mirati.
Quello che noi ci aspettiamo è di rivedere gli eventi sportivi in piazza, che possano tornare ad essere quei momenti d’aggregazione vista la loro funzione sociale di promozione del benessere e della socializzazione.
Abbiamo tanto sofferto in questi ultimi due anni e purtroppo abbiamo anche visto interrompere delle attività che invece erano molto produttive.
Mi aspetto di rivedere a breve nuovi investimenti e la previsione in bilancio di nuove risorse per l’inclusione, uno sport davvero per tutti ed a misura di tutti.
Parlo dei disabili e l'ordine del giorno di prima ha visto una discussione molto accesa, su questo ci aspettiamo di vedere investimenti adeguati all’importanza della materia e della discussione, ma mi aspetto anche di vedere messi in piedi gli interventi di motricità e psicomotricità per gli anziani sia nelle strutture semiresidenziali e residenziali che nei centri anziani.
E’ stato davvero un gran peccato sentire che nei territori non sono state rinnovate questo tipo di attività e sarebbe importante promuoverle, ma soprattutto ripristinarle, non dobbiamo far sì che la pandemia ci faccia sprecare quello che avevamo conquistato.
Mi aspetto anche di rivedere lo sport a scuola, come anche altri colleghi hanno detto, ripristinare ed approfittare di questo momento proprio per sostenere ragazzi, insegnanti e tutto il mondo della scuola con delle opportune attività ben strutturate.
Mi aspetto anche di vedere una promozione ed il favorire una conciliazione opportuna di tempi di vita e di lavoro.
L’attività sportiva se è una prevenzione deve esserlo sia per gli uomini che per le donne oltre che per i ragazzi, per cui è tanto indispensabile promuovere lo sport e l’attività fisica nelle donne che, abbiamo visto, ha subito un grave calo in questi ultimi due anni. Dobbiamo andare a conciiare tempi di vita e tempi di lavoro, come ho già detto, e credo che non ci sia una giornata migliore di quella di oggi per ricordarlo e attirare l'attenzione dell'Aula su questo.
Diciamo anche che la figura dell’istruttore, istruttrice o dell'allenatore è fondamentale per la crescita dei nostri ragazzi ed ha un valore di sostegno alla famiglia, quindi, è proprio un educatore e ci tengo particolarmente a sottolinearne l'importanza.
L’ultima cosa che mi preme dire è che mi aspetto anche di vedere in riferimento alle politiche sociali un investimento rispetto ai contributi per le famiglie con minori a rischio e per le persone in carico ai servizi sociali. Ho visto nell’atto amministrativo essere previsti, ma mi aspetterei che queste risorse siano adeguate al bisogno che c’è e vi assicuro che di bisogno rispetto alle povertà educative nello sport ce n’è davvero tanto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Ho colto un grande imbarazzo nelle dichiarazioni di voto dei colleghi di maggioranza, forse non ci doveva essere visto che questo Piano sembrava essere interprete dei tempi che erano mutati, mentre ogni volta viene recuperato il frame del “progetto ancorato inevitabilmente al passato che noi siamo in grado di aggiornare”.
Ecco, il Piano dello sport dimostra che invece non si tiene conto che in questi due anni, ahimè, il mondo è stato completamente sconvolto e il tema dello sport, Assessore, è quello che ha pagato di più perché dentro lo sport c’è il CT della nazionale, c’è il saltatore in alto, ma per noi è un’altra cosa, ci sono loro e ci sono la socializzazione e la valorizzazione dei giovani, della terza età, delle relazioni, della crescita, delle regole, delle modalità, quello che rende il concetto di benessere esteso e lo si fa attraverso la pratica sportiva, che per tanto e troppo tempo è stata relegata solo ad un pezzetto della necessità per la costruzione della comunità, invece oggi ci rendiamo conto, anche per le privazioni che abbiamo avuto, quanto dovremmo investire.
Questo Piano non ha un’anima, per dichiarazione ed anche per ammissione, e devo ringraziare il Consigliere Biancani che, come ricordava anche il Presidente della Commissione, ha evidenziato, attraverso un lavoro certosino partito da novembre con la condivisione con l’intero gruppo, dei punti di forza e di debolezza del Piano e la necessità, guardando proprio a quella comunità, di apportare contributi emendativi importanti.
Abbiamo cercato, e ringrazio il Consigliere Ciccioli per averlo ammesso, una disponibilità ad accogliere questi emendamenti, però voteremo a favore a fatica.
Lo dico per il Consigliere Ciccioli, nel Partito Democratico ci sono tante idee, che è una cosa completamente diversa dalla modalità che spesso caratterizza chi governa, impronta e adeguamento a quel tipo di tracciato. Noi studiamo, approfondiamo, cerchiamo di arrivare ad una sintesi e voti ed opinioni diverse non devono essere letti come tensioni, anzi, come un bel contributo che vi stiamo dando perché, per esempio, nell’ordine del giorno di oggi, che avete accantonato e bocciato in malo modo, c’era la possibilità di recuperare un ulteriore tema rispetto a quelli che non sono stati affrontati in Commissione e che meritavano di essere trattati con dignità e con rispetto. Non l’avete fatto.
Il Piano ha obiettivi rilevanti, saremo qui attenti come al solito, poi non vi dovete impermalosire se fra sei mesi andremo a risottolineare le carenze che ci sono, le risorse invece ce ne so tante perché nella missione 4 e 5 per lo sport, se interpretato e modellato, ci sono tante risorse, come per l’impiantistica sportiva.
Invece un’azione che non abbiamo trovato, la sottolineava il Consigliere Biancani prima, è il sostegno alle società sportive e ai Comuni attraverso la rimodulazione delle tariffe perché questi due anni, se ricorda, Assessore, abbiamo fatto anche un ordine del giorno in questa direzione. Chi ha pagato sono le società sportive che non hanno la possibilità di accedere a sponsor, che non hanno la possibilità di vedersi rimodulare le tariffe.
Quindi, da parte del gruppo del Partito Democratico c’è un voto favorevole, ma verificheremo nei prossimi sei mesi le azioni che andrete a mettere in campo. Sappiamo già che il Piano mostra lacune importanti che noi ancora una volta abbiamo cercato di evidenziare.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. Voglio cogliere l’occasione per fare gli auguri a tutte le donne presenti in Consiglio e ringraziare la Consigliera Menghi ed il Consigliere Marinelli per il pensiero ed anche per dire che, visto che parliamo di donne, in questo Piano dello sport c’è la volontà di sostenere il ruolo della donna nell'ambito del mondo sportivo, che sappiamo essere sempre dominato dal sesso maschile. Ma fortunatamente la presenza delle donne nel mondo dello sport in questi ultimi anni è sensibilmente aumentata, ma è sempre minore rispetto alla presenza maschile e anche ai ruoli da leader, che in special modo le vedono fuori dalle posizioni chiave. Quindi, anche questo Piano dello sport vuole puntare a contrastare attivamente il gender gap che purtroppo è ancora presente.
Voglio inoltre ringraziare la I^ Commissione per il lavoro svolto, anche il relatore di maggioranza ed il relatore di minoranza perché hanno dato un contributo di arricchimento a questo atto.
Vorrei anche fare chiarezza sulla novità di questo Piano dello sport, non è vero che è in linea solamente con quello precedente, certo, le cose buone del passato non devono essere buttate via, se è stato fatto qualcosa di buono deve rimanere, anzi deve essere potenziato e non cancellato solamente perché è stato fatto da un’altra parte politica, ma la novità di questo Piano dello sport è che è stato creato dal basso e vi ricordo che a luglio c’è stata la prima Conferenza regionale dello sport prevista dalla legge regionale, Conferenza non era mai stata fatta da nessuna amministrazione regionale e solo noi siamo riusciti a farla, sebbene fosse stata stabilita da una precedente legge.
In questa Conferenza abbiamo raccolto tutte le proposte delle associazioni sportive, quindi quello che oggi voi vedete in questo atto sono le proposte che abbiamo ricevuto, che abbiamo concordato insieme al mondo sportivo, poi sono seguiti i Comitati regionali dello sport e c’è stata un'interlocuzione continua con il CONI, con il CIP, con tutti i rappresentanti del territorio del mondo dello sport. Proprio in quella Conferenza l’attenzione si è puntata sull'importanza della presenza dello sport nelle scuole e lì ci siamo fatti subito carico di mettere in moto il programma “Marche in movimento” che promuove lo sport nella primaria, garantendo un insegnante con laurea in educazione fisica, questo grazie alla collaborazione con l’Asur, con l’Assessore Saltamartini, anche lui presente nella Conferenza regionale dello sport, che tanto che si è preso a cuore questo tema. Hanno aderito tantissime classi, oltre 1.300, un numero molto grande, la convenzione sta per essere fatta e a breve partiranno i corsi.
Questa operazione si integra alla promozione dello sport nella scuola promossa a livello nazionale da “Sport e salute”, perché ricordo che quest’anno c’è anche un nuovo soggetto e abbiamo portato qualche giorno fa in Giunta una delibera per modificare la legge regionale ed inserire nel Comitato regionale dello sport anche un membro di “Sport e salute”, che ovviamente non era presente non esistendo prima l’ente. Qualche giorno fa abbiamo fatto questa modifica.
Poi ci sono delle novità, è vero che le risorse non sono tantissime per gli impianti sportivi, ma prima non c'erano, adesso siamo riusciti a mettere dei fondi importanti pari a 2,5 milioni per il 2023 e per il 2024, proprio perché questa è una richiesta che viene dal basso e tutto ciò è stato deciso ascoltando le esigenze dei territori.
Tornando sul tema della disabilità, abbiamo detto che i fondi ci sono, quindi i disabili sono in primo piano, ci sono anche altre risorse trasversali che sosterranno i disabili a livello sportivo. Questa è un'altra azione che abbiamo preso, sempre concordandola con l'Assessore Saltamartini, dal fondo sociale del Ministro della disabilità, che ammonta 1,5 milioni di euro – noi l’avevamo proposto all’Anci durante un riunione poco tempo fa – da destinare all'adeguamento degli impianti per l'accesso e per l'acquisto delle apposite attrezzature sportive per i disabili. Quindi l'attenzione è massima, come ai giovani perché sappiamo che lo sport per i ragazzi è fondamentale, non è solamente salute e benessere fisico, ma lo sport ha un grande valore educativo perché praticandolo si impara la bellezza di collaborare in squadra, di vincere e di godere dei risultati insieme.
I punti principali li ho trattati, non serve che mi prolunghi oltre per il tempo, anche perché chi mi ha preceduto ha esposto in modo dettagliato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini, in dissenso dal gruppo di appartenenza.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. C’è rabbia, Assessore, perché in questo giorno in cui le donne dovrebbero dimostrare il proprio coraggio e la propria autonomia, lasci perdere l’Assessore Saltamartini questa volta non c’entra niente, anzi questa volta mi verrebbe anche da sostenerlo per alcuni passaggi, lei ha detto una bugia. Io ho sottomano il gestionale del bilancio 2022, sono scemo o forse lei non sa leggere, perché c’è scritto “fondo unico per lo sport Misura 2 contributi per la promozione delle attività sportive delle persone diversamente abili, trasferimento a società sportive ed associazioni”: residui zero, cassa anno zero, competenza 2022 zero, competenza 2023 zero, competenza 2024 zero.
Assessore, lei ha detto una bugia, chieda scusa! A ragione non ha avuto l'onestà di sostenere questo preciso impegno il Consigliere Ciccioli e stamattina ci rendiamo conto che il Consigliere Ciccioli è anche l’Assessore allo sport e le ha imposto di non votare questo e lei non ha avuto la forza come dovrebbe avere …

(intervento fuori microfono)

Romano CARANCINI. Silenzio! Presidente io ho ascoltato!

PRESIDENTE. Facciamo silenzio.

Romano CARANCINI. Il Consigliere Ciccioli non è solo la persona che influisce su altro, ha influito anche sullo sport, tanto che è arrivato a dire: “Che ci importa, vedremo, non ci sono le risorse, forse ci saranno”.
C’è una contraddizione, lui dice che le risorse non ci stanno, lei dice che le risorse ci sono, io ho letto il gestionale e siccome il gestionale è documentale fino a prova contraria è evidente che le risorse non ci sono, poi se ce le metterete siamo contenti.
Le assicuro …, capisco un po’ il nervosismo, Consigliere Baiocchi, ma bisogna dire la verità, quindi aggiungo che lei ha avuto una comunicazione dal Comitato paralimpico Marche con la quale le chiedeva …, ma le dico di più, il suo dirigente, che è sì una persona onesta, ha scritto e dichiarato che avrebbe destinato le risorse del 2021 e sarebbero state accorpate al 2022 perché nel 2021 gliele avete prese per il Covid. Quindi le cose vanno raccontate come stanno perché venite sbugiardati. Questo è un dato di fatto.
La cosa triste, oggi, Assessore, è che le si è fatta mettere i piedi sopra dal Consigliere Ciccioli, e aggiungo che - glielo dico perché lei l’ha appena detto in dichiarazione di voto – non è vero che la Giunta precedente non ha messo le risorse, ci ha messo oltre 8 milioni, si vada a leggere gli atti. Questo per dirle che credo che lei sia una persona capace, però non è indipendente, diventi indipendente, si faccia un’idea e la porti avanti perché questo è un modo serio di fare di chi amministra.
Aggiungo che sono dispiaciuto dalla Consigliera Menghi, Consigliere regionale di maggioranza, che ci può fare lezioni dalla mattina alla sera, ma in questo passaggio vota contro, è un dato di fatto, anche lì bisogna avere coraggio.
Infine dico, Assessore, che non è bene andare a farsi belli sulla questione della disabilità perché quello che avete fatto stamattina è calpestare la dignità delle attività del Comitato paralimpico Marche, a cui non avete destinato un solo centesimo.
Aggiungo che mi asterrò, Presidente, avevo due scelte, quella di uscire dall'Aula e quella di astenermi, siccome ho condiviso con il mio gruppo la volontà di votare favorevolmente questo Piano, perché era un atto di fiducia nei suoi confronti, Assessore, l'atteggiamento e devo dire le bugie che avete raccontato mi portano ad astenermi.
Condivido tutte le impostazioni che dà il gruppo, ma su questo non voglio essere un ipocrita e voltarmi dall’altra parte perché quello che avete fatto stamattina sull’ordine giorno grida vendetta al cospetto di Dio.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Chiedo di intervenire per fatto personale perché mi ha dato della bugiarda mentre io ho fatto una affermazione veritiera.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, l’Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Potete sentire il Dirigente, io vi ho detto la cifra precisa che è stata messa per i disabili, che è di 240.000 euro, che coprono le attività dell'anno scorso fino a luglio 2022, quindi i fondi ci sono, verranno stanziati dopo l’approvazione del Piano annuale, voi non lo vedete, non so che documento avete, però vi garantisco che questa è la cifra che è in bilancio, che è nel Piano e che verrà stanziata subito dopo l’approvazione di questo atto.
Sono delle risorse che abbiamo già improntato e sinceramente, Presidente, non accetto che mi si dia della bugiarda, soprattutto su queste tematiche serie perché le bugie vengono dette dall'altra parte, solo questo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Guardi, Presidente, mi limito a mettere a disposizione dell’Assessore Latini, adesso lo stampo, sta scritto qui, lo avete pubblicato, il gestionale nel quale c’è scritto quello che io leggo, voi magari avrete pure promesso, ma questi sono i dati di fatto.
Questo è il gestionale, sta qua, non ho detto una bugia. C’è il gestionale del bilancio in cui viene pubblicata fino all’ultimo centesimo la previsione delle risorse e per quanto riguarda la legge n. 5/2012 relativa alle attività sportive delle associazioni per diversamente abili c'è zero.
Questo è un dato di fatto, lei mi avrebbe potuto dire, Assessore, guardi ce li metteremo, ma no, lei ha detto che ci sono, quindi ha detto una bugia, non è grave, si può anche far di peggio.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Chiedo di intervenire per fatto personale riguardo alla presunta mancanza di coraggio rispetto ad un tema nel quale mi sento impegnata in prima persona.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Sì, chiedo di intervenire in qualità di Consigliere impegnata da tanti anni su questo tema sul quale non pretendo di avere la verità, ma credo di poter portare il carico della mia esperienza e dei fatti, anche del Consiglio comunale di Macerata, che ho tenuto, rappresentando la dignità delle persone disabili che non possono essere strumentalizzate così biecamente.
Dico semplicemente che con il Comitato paralimpico c’è un rapporto continuo, ieri il Vicepresidente era presente all'iniziativa della Commissione pari opportunità. Sappiamo e conosciamo bene la situazione delle società sportive, ce ne stiamo occupando, così come è stato precisato dall'Assessore, quindi respingo al mittente ogni tipo di strumentalizzazione e soprattutto l’uso di parole che in momenti delicati come questi che stiamo vivendo a livello mondiale dovremmo attenzionare in maniera particolare, ognuno per la sua parte, quindi rimando alla dichiarazione dell’Assessore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie Presidente. Ho ascoltato con piacere la Consigliera Menghi, però chiedo a lei qual è il confine del fatto personale perché affermare che la Consigliera Menghi in questo passaggio ha mancato di coraggio, lei comprende bene, non può essere considerato un fatto personale, altrimenti se questa dev'essere la linea ed il livello del fatto personale ne faremo a centinaia. E’ evidentemente una critica politica rispetto agli interessi che la Consigliera Menghi rappresenta.
In questo passaggio è mancata di coraggio rispetto alla rappresentatività, alla sensibilità di una comunità, che lei non perde occasione per dire che tutti gli altri strumentalizzano, qui non c'è strumentalizzazione, qui si sceglie se mettere 180.000 euro a favore dell'attività sportiva per disabili o no.
La Giunta, anzi, l’Assessore in pectore Consigliere Ciccioli ha detto …

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Chiedo di intervenire per fatto personale. Io posso avere anche una forte autostima di me, ma che sia il grande burattinaio di tutta l’Assemblea e della Giunta è una visione fuori posto.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Non ho potuto argomentare perché non essendo Assessore non conosco le cifre nel dettaglio, questa è la verità vera.
Il Consigliere Carancini pratica la professione di avvocato ed in Tribunale vige l’idea di presunzione d'innocenza, in questa Aula dovrebbe vigere l’idea di presunzione di buona fede, di maggioranza o di opposizione, togliere la presunzione di buona fede qualunque cosa si dica: bugiardo, manipolatore, è una cosa che alla fine diventa insopportabile. Presidente, io non mi offendo, però è insopportabile.
Qui i dati sono dati, ci sono 900 mila euro per lo sport di questi 240 mila euro, che non sono stati ancora imputati, sono riservati - chiamiamolo brogliaccio - ai disabili e saranno finanziate anche le attività pregressa. Siccome il 2021 non è stato recuperato da alcune associazioni, in quei soldi c’è sia il pregresso 2021 non pagato che il primo semestre 2022, il 2023 prevedrà i soldi per il secondo semestre e per il nuovo anno e sarà implementato.
La presunzione di buona fede ci deve stare, se uno dice che siamo tutti mendaci e questo inizia a pesare.

PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Replico per dire che anche questo è un fatto personale un po’ strano.
In realtà, Consigliere Ciccioli, io non le ho dato del bugiardo, lei ha detto la verità ed io non solo la considero innocente, la considero intelligente, poi L’intelligenza è diretta in un posto piuttosto che in un altro, le direzioni possono essere diverse, però non le ho detto che è un bugiardo, lei ha detto la verità.
Aggiungo, anche qui senza polemica, che lei ha fatto un danno all’Assessore, se non conosceva i dati doveva stare zitto perché il gestionale del bilancio parla, sono atti formali. Lei parla di brogliaccio, ma cos’è? C’è un atto delle istituzioni che si chiama brogliaccio? Non esiste, esiste nelle intenzioni. Lei ha detto una cosa vera e cioè che ci sono delle risorse, ma sono le risorse di parte corrente.
L’ordine del giorno chiedeva solamente, proprio perché nel 2021 non le avevate date, di indicare le risorse. Presumo, voglio credere, che voi le destinerete a loro e allora qual era la difficoltà a votarlo? Se non gliele destinate ditelo chiaramente, alzate bandiera bianca e dite che 1,8 milioni di euro riguardano la spesa corrente e non saranno destinati per niente all’attività sportiva paralimpica. Tutto qui.
Non era un fatto personale, addirittura è un riconoscimento perché aveva detto come stavano le cose.

PRESIDENTE. Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di atto amministrativo n. 26 così come emendato. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biancani, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Casini, Cesetti, Ciccioli, Latini, Leonardi, Lupini, Mangialardi, Marinangeli, Marinelli, Mastrovincenzo, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Ruggeri, Santarelli, Serfilippi, Vitri.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Carancini.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Vi comunico che, per esigenze improrogabili dell’Assessore Saltamartini, mettiamo insieme tutte le sue interrogazioni a risposta immediata e le interrogazioni a risposta orale, in modo tale da liberarlo il prima possibile.

Interrogazione n. 403 – a risposta immediata
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Potenziamento della guardia medica nei territori di Fano e Mondolfo”

Interrogazione n. 406 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo
“Attivazione urgente dell'accordo regionale sull'aumento delle tariffe orarie relative alle prestazioni di guardia medica per sopperire alla grave carenza di medici in particolare nelle postazioni di Pesaro e di tutta l'Area Vasta 1”

Interrogazione n. 407 – a risposta immediata
ad iniziativa della Consigliera Lupini
“Guardie mediche: ipotesi accorpamenti e riduzioni orario servizio”
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 403 - a risposta immediata - della Consigliera Ruggeri, l’interrogazione n. 406 - a risposta immediata - dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e l’interrogazione n. 407 - a risposta immediata - della Consigliera Lupini, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La situazione del distretto di Fano, con le postazioni di Fano e di Mondolfo, ha una particolare criticità poiché un solo medico ha la titolarità dell’incarico rispetto a tutti i medici che dovrebbero essere presenti.
Parte dei medici non sono più in servizio perché impegnati nel corso di formazione di medicina generale, altri hanno accettato un incarico presso altre sedi, altri hanno accettato un incarico per altre specializzazioni.
L’Area vasta comunque si è attivata ed ha allestito un centralino a partire dal 15 marzo al quale risponderà un infermiere del 118 in grado di coordinare tutte le chiamate indirizzate alle postazioni di continuità assistenziale, che provvisoriamente non sono coperte, per smistarle verso le postazioni attive.
Tuttavia vi è un accordo che stipuleremo in mattinata con le organizzazioni sindacali del personale della sanità, verranno riviste alcune prestazioni con i relativi trattamenti remunerativi e con questo si conta di colmare o di rendere più appetibili da parte dei giovani medici questo tipo di prestazioni.
Si tenga conto che l’appetibilità di queste prestazioni mediche da parte dei giovani sanitari risente anche di un trattamento remunerativo più basso rispetto ai trattamenti previsti per i servizi Usca o per le altre attività sanitarie.
Nella Conferenza delle Regioni questo tema è stato posto all’attenzione del Governo da parte di tutte le Regioni italiane e tutte, con tutti i Presidenti delle Regioni e tutti gli Assessori alla sanità a livello nazionale, hanno chiesto al Governo un intervento urgente per colmare le lacune relative ai trattamenti, alle incompatibilità e soprattutto all'aumento del personale che le università potranno sfornare tenuto conto che nei prossimi anni il turn-over non potrà essere coperto da nuovi medici, nel senso che il numero dei medici pensionati addetti a questi tipi di servizi sarà superiore a quello dei medici che usciranno dalle università.
Questa è la condizione di cui discutiamo e dibattiamo da diversi mesi qui in Consiglio regionale, questa è la situazione a livello nazionale. Specificamente, come ho già detto, cerchiamo di rimediare a questa condizione con questo numero, al quale abbiamo preposto un infermiere capace di dirimere tutte le richieste. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ho seguito con grande tensione quanto successo sia nell’intera provincia del pesarese che utimamente nella mia città di Fano ed in quella vicina di Mondolfo.
Abbiamo una forte preoccupazione che non è andata calando con la risposta dell'Assessore Saltamartini perché come centro-destra avete fatto una campagna elettorale tutta intessuta sulla promessa che avreste avvicinato le risposte sanitarie ai cittadini, mentre si è desertificato negli ultimi mesi, senza riuscire a porre freno, fino ad oggi, il servizio della guardia medica. Per intenderci, a Fano rimarrà aperta tutti i week and ed un giovedì ogni tanto, a Mondolfo, che doveva essere aperta nel week and, sarà chiusa, altre sono state ridotte o chiuse: Pesaro, Gabicce, Vallefoglia, Cagli, sono troppe e i cittadini fanno fatica a trovare le risposte.
Quindi benissimo se si perverrà a questo accordo con i sindacati, lei, Assessore, ha detto che verrà siglato questa mattina, certamente è importante rendere appetibile per i giovani medici lavorare nelle guardie mediche, mentre adesso prendono 23 euro all’ora contro i 40 delle Usca e i 60 dei medici vaccinatori. Capiamo perché molti hanno deciso di dedicarsi ad altre attività. Ma resta comunque ancora il problema annoso dell'incompatibilità. Sinceramente da subito abbiamo compreso che fosse una questione nazionale, però a mezzo stampa si è fatta una grande confusione perché c'è chi dice che basta una firma su un protocollo da parte della Regione, c'è chi dice il contrario. Questo è successo anche da parte di vostra, Assessori, ho qui sotto un articolo de Il Resto del Carlino dell'11 febbraio in cui il Vicepresidente della Regione, quindi neanche un pezzo piccolo, con grande enfasi ha detto che le guardie mediche di Fano e Mondolfo non solo non devono essere chiuse, ma verranno rafforzate.
Ecco, in quest'ottica è stato sconfessato dall'azione che siete riusciti a mettere in campo a livello governativo. Lei qualche giorno prima aveva detto: “Ci si rivolga al 118”, anche lì c’è stata polemica perché tutti sappiamo come è ridotto il 118 per quante chiamate ha e perché fa un altro servizio e quanto sono pieni i nostri pronto soccorso, quindi, anche da parte dei medici c'è preoccupazione.
Assessore, mi rendo conto che lei ci sta mettendo tutto l'impegno, però ancora i risultati che vorremmo vedere stentano ad arrivare, ci aspettiamo che qualcosa si muova prossimamente, già oggi verrà fatto qualcosa di utile con la stipula di questo accordo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Rispetto alle sollecitazioni per adeguare i trattamenti di queste prestazioni, dopo alcuni mesi molto intensi di trattative con le organizzazioni rappresentative di questo personale, stamani andremo a siglare l'accordo che interviene sulla materia.
In che termini è previsto l'accordo? L’accordo prevede una valorizzazione aggiuntiva del compenso per i turni non coperti per i medici che garantiscono la copertura dei servizi in località limitrofe non coperte.
In questo senso, per un periodo limitato, per non più di 10 turni al mese, per questo tipo di servizio viene riconosciuta una quota oraria aggiuntiva di 6,61 euro al netto degli oneri previdenziali, la sede vicina non deve essere scoperta e i turni che possono essere disimpegnati non superano i 10 al mese.
Poi è prevista una sperimentazione di un accordo collettivo nazionale, proposto dalle organizzazioni rappresentative dei medici di medicina generale, che prevede una rimodulazione del servizio diurno fino alle 24 e un turno notturno dalle 24 alle 8, che consente di garantire una copertura più ampia. Questi servizi, che sono stati richiesti dalle associazioni rappresentative dei medici di medicina generale, sono stati accolti dalla nostra Regione perché consentono di garantire la cooperazione spontanea dei medici per la copertura dei servizi in argomento.
Tengo però a sottolineare che indipendentemente da quello che è stato dichiarato sugli organi di stampa, anche dai colleghi di maggioranza, la competenza ad intervenire sugli accordi con i medici di medicina generale è del livello nazionale, tanto è vero che, lo ripeto, nell’ultima Conferenza delle Regioni tutte hanno chiesto al Ministero della salute di operare in questo senso, di rivedere i trattamenti, di eliminare le incompatibilità e di aumentare il plafond dei medici che possono adempiere a queste funzioni.
E’ previsto pure un incontro sollecitato da me più volte con il Ministro della salute programmato per i prossimi giorni. Non conosco ancora la giornata precisa né l’orario in cui questo incontro si svolgerà. Comunque tutti gli Assessori regionali incontreranno il Ministro della salute e credo che questo incontro debba svolgersi anche con il Presidente del Consiglio perché l’eliminazione del numero chiuso, l'aumento delle borse di studio di specializzazione, l’aumento dei compensi, la revisione del sistema dell’incompatibilità, sono strumenti indispensabili per poter garantire una sanità efficace e universale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. In realtà quello che emerge dalla risposta è che se c’è una sede vicina che risulta coperta, essendo un intervento straordinario, per la sede vicina non si prevedrà la possibilità di ampliare il servizio di guardia medica, quindi di metterlo in piedi e, grazie all’accordo che verrà firmato stamattina, si riconosceranno più risorse.
Se ho capito bene, se verrà ripristinata la guardia medica a Pesaro, che prevede la possibilità di ampliare le tariffe orarie, lo stesso non varrà per la guardia medica di Gabicce o ad esempio di Vallefoglia. Quindi un intervento straordinario che include sì una maggiorazione delle risorse, ma non prevede che questa applicazione possa essere fatta anche per le sedi di guardia medica confinanti.
E’ sicuramente un passo importante, noi ci auguravamo che questo accordo fosse fatto nei mesi precedenti perché ricordo che, con le varie interrogazioni che erano state presentate già dal mese di dicembre, ne era stata annunciata la definizione, siamo a marzo ed oggi vedremo quello che sarà l’accordo.
Oggi siamo in una condizione diversa per cui il numero dei medici che sono necessari per le Usca e per la campagna di vaccinazione è ridotto perché la pandemia, anche grazie alle vaccinazioni, richiede minore personale, anche medici. Però non è ben chiara quella che sarà la tariffa, probabilmente la dirà in maniera specifica durante la conferenza stampa, che presumo farà, ma non ho capito se il medico che farà la guardia medica prenderà le stesse risorse di chi faceva l’Usca o la campagna di vaccinazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Oggi mi sento di ringraziare l’Assessore Saltamartini perché finalmente è stato siglato questo accordo, che noi sollecitiamo da ottobre, purtroppo però è un po’ troppo tardi perché non servirà a richiamare i medici che sono già scappati. Mi viene in mente il famoso proverbio che parla di un recinto chiuso dopo la fuga delle mucche, perché è quello che sta avvenendo nelle nostre guardie mediche.
Noi chiediamo di firmare questo accordo integrativo regionale da ottobre e addirittura il primo marzo alcuni medici aderenti al sindacato Smi sono stati costretti ad annunciare due giorni di sciopero.
Ci sono stati tanti cittadini che hanno pensato persino ad un intervento legale per omissione di soccorso in alcune zone; in particolare nella zona di Vallefoglia c’è stata persino una petizione popolare che ha portato alla raccolta di quasi 3.000 firme per chiedere di riaprire la guardia medica.
Finalmente ci annuncia che l'accordo integrativo regionale sarà firmato in mattinata e che darà un po' di dignità al lavoro dei medici di continuità assistenziale, portando il compenso orario da 23 euro a 40 euro lorde, cosa che già è avvenuta in altre Regioni, mesi fa rispetto alle Marche. Per questo mi sento di ringraziarla ed al tempo stesso di mettere in evidenza che questo non potrà essere, purtroppo, ormai un intervento risolutivo.
Voglio cogliere l’occasione anche per ribadire il nostro appello per l'abbattimento dell’incompatibilità. E’ vero che deve essere una decisione nazionale, che dovrà arrivare, come lei giustamente ha messo adesso in evidenza, dal Governo, però è anche vero che la Regione intanto può formulare una richiesta esplicita e quanto meno permettere ai medici di medicina generale convenzionati di coprire le reperibilità. Questo potrebbe essere un primo passo. Immagino che con l’accordo siglato oggi potranno essere disponibili alcuni medici, probabilmente non sarà sufficiente a riattivare le postazioni di guardia medica in tutta la provincia di Pesaro e Urbino dove ne sono state chiuse almeno 7, totalmente chiuse e parzialmente chiuse. Spero che da oggi inizi un nuovo percorso per poterle riaprire almeno in vista dell'estate.
Voglio far presente che ci sono alcune postazioni, come quella di Gabicce, che tra qualche mese dovranno accogliere numerosi turisti oltre a Pesaro, quindi sarà indispensabile avere la guardia medica attiva tutti i giorni, sette su sette. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L’interrogazione n. 407 chiede se le ipotesi di accorpamenti previsti si tradurranno in una riduzione d'orario del servizio della continuità assistenziale.
Voglio precisare che non è previsto nessun tipo di accorpamento di sedi né una riduzione dei servizi. Noi adeguiamo la carenza dei medici a delle proposte che vengono dal settore della rappresentanza, quindi dai sindacati, i quali ci chiedono di applicare “anticipatamente” quanto previsto nell’accordo nazionale, che è in via di definizione, il quale prevede che mediante accordi aziendali si possano riorganizzare nuove fasce orarie in modo da consentire una maggiore copertura del servizio. Quindi un orario diurno fino alle 24 e l’orario notturno ridotto dalle ore 24 alle ore 8, secondo una rete di hub spoke che mette in relazione sedi principali e sedi secondarie.
Tengo anche ad interloquire con quanto dicevano i colleghi da ultimi intervenuti, voglio precisare che l’opposizione svolge sempre molto bene il proprio ruolo e che il pungolo che da loro viene serve anche a me Assessore ed alla maggioranza per dare gli indirizzi necessari agli organi di gestione, che sono le Aziende. Teniamo conto sempre della distinzione tra organi di indirizzo politico, gli organi elettivi, e gli organi di gestione, che sono i dirigenti, quindi i trattamenti non possono essere estesi ad libitum, lo dico al Consigliere Biancani, nel senso che non è possibile che con questo accordo si possa raggiungere i trattamenti previsti per le prestazioni Usca, tanto è vero che da parte del Governo, che in questo momento sta partecipando al tavolo nazionale di contrattazione collettiva, vi è una forte resistenza a riconosce i trattamenti previsti per i medici Usca proprio perché sono stati riconosciuti in tempi emergenziali e andrebbero a disallineare la proporzione della quantità e qualità del lavoro prestato all’interno del sistema sanitario. Tenete conto che noi dobbiamo commisurare comunque i trattamenti remunerativi dei medici ospedalieri, dei medici di continuità assistenziale, dei medici Usca, dei medici specializzandi secondo un criterio che è proporzionale alla qualità e alla quantità del lavoro prestato. I 40 euro dei medici Usca vanno ad alterare il sistema dei trattamenti, quindi c'è la necessità di riequilibrare questo sistema e non può essere fatto evidentemente a livello locale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Come vede il pungolo è venuto da più parti perché abbiamo tutti in quest'Aula ricevuto la grandissima preoccupazione di cittadini, cittadine ed operatori sanitari del settore.
La guardia medica è uno dei tanti strumenti che abbiamo nella medicina territoriale ed in linea con quanto tanto discusso nei nuovi piani d'investimento in sanità va assolutamente potenziata.
La notizia serpeggiante di un eventuale accorpamento - passato forse ieri, ci avevano detto che in questi giorni doveva passare un atto di Giunta che avrebbe visto l'accorpamento e la riduzione - è evidente che ci ha tutti preoccupati.
Oggi ha preso pubblicamente una posizione chiara, che risponde alla domanda che abbiamo posto, quindi credo che questo sia rassicurante per chi ce lo ha segnalato.
La sua posizione è questa, però sappiamo che dobbiamo seguire bene la situazione, nel pesarese le segnalazioni sono state più che dettagliate, ma ne ho ricevute molte sia da sindacati che da altri territori, che hanno necessità di avere una guardia medica efficace e funzionante a cui poter affidare la propria salute in qualunque orario scoperto.
La ringrazio e le chiedo di tenerci aggiornati su questi accordi perché è vero che il Governo ancora non si è chiaramente espresso, ma nell’attesa noi dobbiamo gestire una guardia medica che perde pezzi da tutte le parti. Grazie.

Interrogazione n. 402 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Casini
“Richiesta urgente di intervento della Regione Marche sulla crisi SAIPEM entro il 15 marzo”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 402 - a risposta immediata – dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Casini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. In merito alla citata vicenda la Regione Marche già da tempo segue con preoccupazione le ragioni di questi sviluppi e come Assessorato al lavoro ho subito preso contatti con alcuni rappresentanti sindacali all’interno dell’azienda, ma questo già mesi addietro, perché ogni tanto, ormai da alcuni anni, torna in auge la situazione Saipem. Quindi tengo con regolarità rapporti informali, i quali mi hanno confermato che a tutt’oggi non ci sono comunicazioni aziendali di alcun ridimensionamento del personale rivolte alle organizzazioni sindacali, le uniche notizie sono quelle apparse sulla stampa, ma nulla di ufficiale è stato inoltrato ai sindacati né ai dipendenti, lo stesso dicasi per quanto riguarda la Regione Marche.
A fine gennaio l’azienda nella riunione per la preparazione dei risultati del bilancio consuntivo al 31 dicembre 2021 prevedeva una perdita di un terzo del capitale sociale, quindi, come previsto dalla normativa, ha predisposto una comunicazione. Da quanto riferito in alcuni incontri, che si sono svolti nelle ore successive, Saipem ha avviato contatti preliminari con i principali azionisti, che esercitano un controllo congiunto sulla società, i due partner principali sono come si sa Eni e Cdp, per sollecitare una necessaria ricapitalizzazione.
I primi di febbraio Saipem ha rinnovato anche i suoi vertici organizzativi inserendo il dott. XX proveniente da Eni e il Dott. YY proveniente da Cdp.
Il 15 marzo approverà il bilancio e si conoscerà meglio il piano strategico 2022/2025, quindi siamo in attesa di queste scelte che verranno portate avanti dal 15 marzo.
Si tratta ovviamente di una vicenda che deve essere trattata con estrema delicatezza in quanto, come è noto, la Saipem è un'azienda quotata in borsa il cui titolo azionario potrebbe risentire negativamente nel caso si manifestassero allarmismi eventualmente ingiustificati e/o eccessivi.
Ciò non toglie che dobbiamo comunque essere pronti a scenari oggi imprevedibili e quando diciamo imprevedibili, purtroppo, vediamo cosa sta avvenendo da alcuni giorni a questa parte. Ed è inutile dire che questa cosa oltre che riguardare tante persone, tante vite e tante aziende, riguarda particolarmente anche la Saipem, che sta seguendo la progettazione e la realizzazione di gasdotti provenienti dalla Russia. Questa situazione va assolutamente monitorata e per quanto di nostra competenza ci rendiamo disponibili a svolgere un ruolo di mediazione tra impresa ed organizzazioni sindacali, come sempre del resto è avvenuto in casi come questi, e di sostegno ai lavoratori con interventi di formazione e di riqualificazione del personale con gli strumenti che abbiamo a disposizione, qualora ci fossero le condizioni. Voglio sperare ed auspicare che queste condizioni non si pongano.
Ad oggi la realtà è questa, non ci è stato chiesto nessun tipo di incontro da parte sindacale. Con i sindacati e i dipendenti, che in qualche modo monitoriamo, con i quali abbiamo informalmente contatti, per il momento ci comunicano le cose di cui vi ho appena portati a conoscenza.
Attenzioniamo particolarmente la data del 15 marzo per vedere dopo questo Consiglio di amministrazione quali potranno essere le eventuali ripercussioni anche alla luce, purtroppo, degli ultimi fatti che sono, non dico imprevedibili, ma non così nitidi fino a pochi giorni fa.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Assessore. Effettivamente lei ha ricostruito in modo ineccepibile il quadro e stiamo parlando di una crisi finanziaria.
In questo momento non sono a rischio i posti di lavoro dei 700 dipendenti della Saipem Fano, o per lo meno speriamo che per adesso non lo siano, però, al di là del quadro che lei ha ricostruito e che comunque più o meno conosciamo tutti, mi aspettavo una risposta più precisa. Speravo di saper ciò che ancora non è stato scritto sui giornali e non è emerso dai media.
La data del 15 marzo è attesa particolarmente perché sarà presentato il bilancio consolidato, verrà presentata la manovra finanziaria e capiremo quali sono le linee guida di questa grande azienda per i prossimi anni. Ma vorremmo anche avere la garanzia che sarà ricostituito il capitale sociale, visto che si tratta di una crisi finanziaria, e che ne è stato perso un terzo, e che quindi l'aumento necessario, previsto e annunciato di 2 miliardi di euro, a cui dovrebbero far fronte i soci Eni e la Cassa Depositi e Prestiti, più altri 2 miliardi di euro che dovrebbero provenire dalle Banche Intesa San Paolo e Unicredit, venga confermato. Questo oggi mi aspettavo e speravo di sentire da lei, come Assessore che ha dichiarato di essersi già interessato della questione, perché solo nel momento in cui avremo la garanzia che ci sarà questo impegno preciso per l’aumento di capitale, di cui è già stato perso un terzo, tutti i dipendenti della Saipem potranno dormire sonni più tranquilli.
Questo è più che mai importante ed ho presentato con carattere d’urgenza questo atto perché abbiamo la scadenza del 15 marzo in cui la direzione di Saipem presenterà il bilancio, anche perché siamo in una fase drammatica per quel che riguarda il conflitto in Ucraina e la Saipem è la principale azienda in Italia, ma forse nel mondo, su cui la nostra Regione dovrebbe investire, credere e sostenere perché se dobbiamo trovare delle alternative alla fornitura di gas russo, l’unica azienda in tutte le Marche, ma direi in tutta Italia, che possa aiutarci è proprio la Saipem. E’ l’unica ad avere già le risorse umane, tra ingegneri e tecnici, risorse umane un po’ a tutti i livelli per poter trovare risorse alternative, ad esempio in Algeria dove già sono attivi dei progetti di perforazione. Per questo è più che mai rilevante sostenere la Saipem in Algeria. Lo ricordo, la prima ad intervenire portando il gas in Italia è stata l’Eni con Enrico Mattei, quindi mi auguro che lei, che oggi ci ha ricostruito il quadro della situazione, possa anche impegnarsi perché la Regione riesca a garantire la ricostituzione del capitale sociale della Saipem. Grazie.

Interrogazione n. 409 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Bora, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Situazione alla DP Logistica di Offagna”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 409 - a risposta immediata - dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Bora, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Anche in questo caso non ci sono ad oggi comunicazioni ufficiali da parte dell’azienda né delle sigle sindacali rispetto a questa situazione che abbiamo visto evidenziata nei giorni scorsi sulla stampa. Tant’è che ad una richiesta di un giornalista che mi è arrivata personalmente ho semplicemente detto di aver conosciuto questa società lo scorso anno, nel passaggio delle attività legate a Conad Margherita e altro, ma non so di situazioni legate all’attuale status dell’azienda, non mi sono state segnalate e non posso ovviamente conoscerle.
Tuttavia, dopo aver visto questo articolo sulla stampa e dopo essere stato contattato personalmente da questo giornalista, che mi chiedeva se era stata attivata qualche procedura ed io ho detto che non ce n’erano, ho sentito alcuni rappresentanti sindacali di questa azienda e sono stato contattato nel frattempo anche dal Presidente del Consiglio regionale Latini, che mi ha chiamato l’altro giorno per chiedermi di seguire questa vicenda, che era sua conoscenza diretta; sono stato contattato anche dal Sindaco della città in cui ha sede la società, che ugualmente si è detto preoccupato, anche lui mi ha detto che aveva letto dalla stampa questa cosa, di cui non aveva avuto un sentore o qualche elemento in più di conoscenza e di giudizio.
Non conoscendo le situazioni ho ascoltato alcuni esponenti sindacali che operano all’interno della DP Logistica e anche delle sue consociate in Ati, la Pre.Al.Co., ditta di facchinaggio, e la Dorica trasporti, che compongono insieme alla DP Logistica, che serve la parte amministrativa di per sé, l’Ati, con le attività che portano avanti. Ho preso un po’ di informazioni, ho sentito anche il titolare della società ed ho convocato tutte le parti per lunedì alle ore 14,30 qui in Regione per un incontro “conoscitivo”.
Non ho avuto su questo, ripeto, richieste, né verbali né scritte ma, come si dice, a volte prevenire è meglio che curare, quindi vediamo qual è la situazione.
Di sicuro nel frattempo è emerso che qualche mese fa la società ha inviato una nota ai sindacati su una serie di ipotesi da dover affrontare al termine della cassa integrazione, ma i sindacati non avevano comunicato nulla e non avevano risposto all’informativa dell'azienda. Questo è emerso dopo che ho contattato varie persone in queste ore. Per lunedì prossimo ho convocato anche il Sindaco di Offagna, che mi aveva segnalato la cosa, per vedere che tipo di sviluppo potrà avere questa realtà, speriamo nulla di troppo drammatico.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo (in collegamento da remoto).

Antonio MASTROVINCENZO. Ringrazio l’Assessore per la risposta e per l’interessamento alla questione. Ha citato un passaggio importante, un paio di anni fa, l’anno scorso, quel territorio era stato colpito duramente nel passaggio dal gruppo Auchan al gruppo Conad, che ha coinvolto il deposito di Osimo della Xpo Logistic con 101 dipendenti. Quindi sarà fondamentale evitare altri contraccolpi occupazionali e la invito fin d’ora, quando incontrerà le parti, a monitorare attivamente la vicenda. Grazie ancora per la risposta.

Interrogazione n. 364
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Benefici occupazionali per il territorio marchigiano dallo sviluppo di nuovi prodotti tecnologici legati al mercato dell'idrogeno da parte di Elica spa”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 364 delle Consigliere Lupini, Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Grazie alla Consigliera Lupini di aver messo in evidenza queste situazioni che vanno ovviamente seguite anche perché seppur, diciamo, risolte in un modo tutto sommato favorevole, vanno monitorate perché in questo momento c'è comunque una evoluzione.
Infatti, in riferimento all'interrogazione di cui all'oggetto, con la quale le proponenti chiedono di conoscere: “quali iniziative l’Assessore al lavoro intende adottare verso la dirigenza di Elica al fine di favorire, nella stesura del nuovo piano industriale, la possibilità di benefici occupazionali ed industriali per il territorio marchigiano relativi allo sviluppo ed alla realizzazione di prodotti legati al mercato dell'idrogeno e della transizione ecologica”, si rappresenta che in data 26 gennaio 2022 presso l'Assessorato regionale al lavoro si è svolto un incontro con il Direttore del personale di Elica e Confindustria Marche nel quale l’azienda ha chiesto l'intervento della Regione nel sostenere politiche attive del lavoro a favore dei dipendenti di Elica.
Ciò secondo l'azienda consentirebbe la riqualificazione di gran parte del personale connessa ad un reindirizzamento della produzione del sito di Mergo verso prodotti definiti di alta gamma: cappe e piani di cottura ad induzione, evidenziando la possibilità di un … futuro dell'azienda.
Il sostegno della Regione è stato chiesto anche nei confronti dei lavoratori di Elica, che verranno ricollocati in base agli accordi intercorsi verso altre realtà produttive.
La Regione ha dato la più ampia disponibilità a sostenere e finanziare tali iniziative, doverosamente, è uno dei nostri compiti, utilizzando anche le risorse del nuovo programma Gol, che abbiamo appena approvato in Giunta, la scorsa settimana, che è la garanzia per l’occupabilità dei lavoratori, oltre che altre risorse da indirizzare per interventi di politica attiva per situazioni di crisi aziendali.
Per ciò che invece riguarda il sostegno alle produzioni legate al mercato dell'idrogeno e dalla transizione ecologica, queste, pur appartenendo al gruppo Elica anche se tramite di una società diversa, non afferiscono direttamente ad Elica SpA e non fanno parte della richiesta che ad oggi è rappresentata alla Regione. Consigliera, ci è arrivata una richiesta vocata al reinserimento ed orientamento lavorativo di chi continua ad operare all’interno di Elica SpA nelle mansioni legate alla produzione tradizionale, e su questo ci siamo già impegnati, aspettiamo di capire in quale modo poter approfondire ed indirizzare questi interventi. Mentre per le nuove mansioni, che non rientrano all’interno della società Elica, alla quale noi diamo sostegno, eventualmente dovrebbe addivenire una richiesta diversificata che fino ad ora non è arrivata e non è stata quindi presa in considerazione perché non è stata posta.
L’amministrazione regionale ritiene che tali realtà imprenditoriali, con produzioni altamente innovative, in grado di coniugare sviluppo economico e rispetto dell'ambiente, favorendo un processo di riconversione industriale verso tipologie produttive sempre più green, debbano essere sostenute con convinzione, però occorre che mettano in campo una strategia, una richiesta, un qualcosa che ad oggi per quella tipologia di attività non è pervenuta ed in quell'incontro non è stata posta questo tipo di attività, bensì ci si è concentrati ed attivati su quella che è l’attività “storica” di Elica, che comunque merita un riorientamento perché si va verso una produzione in parte diversa da quella finora portata avanti.
Anche le specificità di queste nuove iniziative, qualora venissero poste, potranno essere prese in considerazione perché rientrano nell'attività del Gol (Garanzia occupazionale lavorativa) seppure su queste fino adesso non è stata posta una attenzionalità e non c’è una richiesta.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta. Vedo che nel finale della sua risposta ha colto il nostro intento, cioè cercare di sfruttare al meglio qualunque tipo di possibilità.
Quello che noi chiediamo con questo atto è che la Regione si faccia parte attiva in modo da sfruttare il più possibile queste innovazioni. Chi utilizza energie rinnovabili, soprattutto in questo momento, deve essere valorizzato e sostenuto e dobbiamo far sì che con opportune misure e leggi ad hoc la Regione diventi un contenitore, un volano per sempre più aziende. Non restringiamo il campo di chi si vuole lanciare nella transizione ecologica e nelle nuove modalità, ma cerchiamo di sostenerlo e di sfruttare al massimo tutto quello che può arrivare in termini di occupazione. Abbiamo seguito tutte le crisi aziendali, quindi dobbiamo essere lungimiranti e non solo valorizzare il know how presente nella nostra regione, ma anche promuovere nuove filiere produttive, dobbiamo evitare che la doppia transizione 4.0 e green sia vista dalle nostre imprese solo come un costo, questo lo sottolineiamo con forza, perché secondo noi ne va del futuro della nostra regione. Grazie.

Interrogazione n. 238
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Vitri
“Accordo di collaborazione con la Camera di commercio delle Marche e Anci Marche per la promozione ed il supporto alla standardizzazione dei servizi Sportello unico attività produttive”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 238 dei Consiglieri Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Carloni.

Mirco CARLONI. Nel corso della scorsa legislatura, in attuazione della delibera di Giunta regionale 745/2019, è stato sottoscritto un accordo tra Regione Marche, Camera di Commercio e ANCI.
In attuazione all'accordo, la Regione Marche e la Camera di Commercio, nei mesi tra la fine del 2019 e l'inizio del 2020, hanno organizzato 7 giornate di informazione e promozione, cui sono stati invitati i Comuni, le associazioni di categoria e gli ordini professionali del territorio.
Gli incontri, dei quali è stata data notizia sul sito regionale e per i quali sono stati inviati via pec specifici inviti, sollecitati anche telefonicamente, hanno visto la partecipazione complessiva di 109 Comuni, pari al 48% dei Comuni della regione. Per agevolare la partecipazione, gli incontri si sono svolti presso ciascuna delle sedi provinciali della Camera Unica delle Marche, cui si sono aggiunti un secondo incontro presso la sede di Ancona e uno specifico incontro per i Comuni della Vallesina, presso la sede del Consorzio intercomunale servizi a Moie di Maiolati Spontini.
Nel corso degli incontri sono stati incaricati dalla Camera di Commercio alcuni tecnici e divulgatori ad illustrare i seguenti contenuti tematici, concordati con la Regione Marche: normativa degli Sportelli unici attività produttive istituiti presso i Comuni; vantaggi di un front end unico regionale; sistemi di autenticazione standardizzati a livello nazionale e europeo e front office del sistema SUAP camerale; integrazioni con applicativi per pagamenti e per consultazione catasto; gestione del back office o integrazioni con sistemi di back office già in uso; gestione dei rapporti con gli Enti terzi competenti; interoperabilità e scambio dati tra enti attraverso l'uso dei sistemi XML; conservazione documentale a norma; implementazione del fascicolo di impresa; consultazione del cassetto digitale dell'imprenditore; verifica delle autocertificazioni di impresa.
La Camera di commercio, in qualità di soggetto attuatore, come previsto dall'accordo e dallo specifico addendum operativo sottoscritto con la Regione Marche, ha relazionato la propria attività con nota acquisita al protocollo il 18 febbraio 2021, riferendo di ulteriori 21 giornate informative specifiche presso i Comuni richiedenti (5 nell'anno 2019 e 16 nell'anno 2020) e di 8 incontri di formazione sul sistema camerale di gestione del SUAP con dettaglio dei Comuni partecipanti.
In contemporanea, la struttura competente della Giunta regionale ha lavorato alla sistematizzazione e alla pubblicazione della modulistica standardizzata, ha fornito assistenza ai Comuni in merito e, in alcune situazioni, ha collaborato in sinergia con la Camera di commercio per chiarire prassi e contribuire a uniformare le metodologie.
Inoltre la struttura competente della Giunta regionale, in ottemperanza all'articolo 6 della convezione, ha istruito la rendicontazione presentata dalla Camera di commercio e in seguito ha liquidato le seguenti somme:
- Anno 2019 (5 mesi) - per adesioni di 23 Comuni 5.000 euro.
- Anno 2020 - per adesioni di ulteriori 9 Comuni 24.000 euro.
I risultati ottenuti, come richiesto dagli interroganti, e l’adesione dei Comuni rispetto all'utilizzo della piattaforma camerale è per ora del 12%.
Abbandono definitivo delle pratiche cartacee. Nel 2016 il 40% dei Comuni rispondeva di non rigettare le pratiche cartacee e tutti i Comuni marchigiani si dichiaravano, già allora, organizzati per ricevere le pratiche via piattaforma telematica o via pec.
La pec, come previsto dal DPR 160/2010, è stata revisionata lo scorso mese di novembre con l'approvazione del nuovo allegato tecnico al DPR 160/2010 che definisce le "Modalità telematiche di comunicazione e trasferimento dei dati tra il SUAP e i soggetti coinvolti nei procedimenti amministrativi".
L’aggiornamento del fascicolo elettronico di impresa assegna al SUAP il ruolo di dominus sul fascicolo e permette una interoperabilità automatica. Il nuovo allegato obbliga, all'articolo 14, la necessità di collegamento tra il SUAP, il registro delle imprese, il repertorio delle notizie economiche e amministrative e il fascicolo informatico di impresa.
Passiamo al punto 3 “Le motivazioni che hanno portato la Giunta regionale a non aver provveduto al rinnovo del suddetto accordo scaduto il 31 dicembre 2020”.
Tale accordo individuava come front office unico regionale quello della piattaforma camerale. Come sopra relazionato, nonostante le attività promozionali intraprese, i Comuni, soprattutto se già dotati di una piattaforma alternativa, non hanno visto vantaggi nell'azzardare cambiamenti, sia nei confronti della propria utenza, sia nei confronti dei propri funzionari. I Comuni che hanno dato adesione spesso non disponevano di altre modalità telematica di ricezione della pratica.
Nel territorio marchigiano, i Comuni che utilizzano la piattaforma di una stessa software house sono diventati ad oggi circa 175, ovvero quasi I'80% dei Comuni marchigiani.
La Provincia di Macerata per tramite della sua società Inhouse TASK srl, partecipata anche delle Regione Marche, offre ai propri Comuni tale piattaforma e assistenza tecnica dedicata e similmente risulta essere per la Provincia di Pesaro.
A livello nazionale seppure il sistema camerale sia utilizzato da oltre il 50% dei comuni italiani, il restante 50% dei Comuni italiani utilizza piattaforme diverse.
Oltre a quanto sopra detto per il mancato rinnovo della convenzione vi sono delle novità importante da tenere in considerazione, questo a vantaggio ed informazione dell’Aula e degli interroganti:
•nel corso del 2021 è avvenuta una rilevante evoluzione nel panorama normativo relativo al SUAP, con la modifica dell'Allegato tecnico al DPR 160/2010 che costituisce quello che viene chiamato anche regolamento del SUAP;
• la Regione Marche, in qualità di coordinatore della Commissione attività produttive in seno alla Conferenza delle Regioni, ha partecipato ai lavori nazionali per la modifica di quell'Allegato ed è stata coinvolta a livello tecnico, assieme alle Regioni coordinatrici delle Commissioni affari istituzionali e agenda digitale;
• il decreto ministeriale di approvazione del nuovo Allegato tecnico recante le "Modalità telematiche di comunicazione e trasferimento dei dati tra il SUAP e i soggetti coinvolti nei procedimenti amministrativi" è stato approvato il 12 novembre 2021 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 3 dicembre 2021;
• tale decreto prevede anche la compartecipazione delle Regioni, nella definizione di specifiche regole tecniche di conformità delle componenti di front office e di back office dei SUAP. Questo comporterà l'uniformazione nazionale delle modalità di presentazione delle istanze e dei tecnicismi di comunicazione dei flussi informativi anche con gli Enti terzi;
• le piattaforme in uso nei SUAP dei Comuni verranno analizzate e verranno rilevate le eventuali difformità dalle regole tecniche in modo da verificare gli adeguamenti necessari, da affrontare con l'aiuto delle risorse del Pnrr;
• va sottolineato che il Pnrr prevede una missione dedicata alla digitalizzazione della pubblica amministrazione e uno specifico progetto prevede, a livello nazionale, ben 324 milioni di euro dedicati alla digitalizzazione delle procedure degli sportelli unici, dei quali oltre 256 milioni di euro sono stanziati per l'adeguamento dei sistemi già in essere e per garantire gli investimenti già intrapresi dai Comuni;
• il progetto, che è stato illustrato dal Dipartimento funzione pubblica in collaborazione con AGIR, prevede preliminarmente una analisi della situazione attuale e del gap tecnologico da colmare entro giugno 2022 e la definizione delle regole tecniche e del piano di intervento entro dicembre 2022;
• la Regione Marche parteciperà e interverrà, nel suo ruolo di coordinatore della Commissione sviluppo economico delle Regioni, nel processo di definizione dei dettagli progettuali e accompagnerà gli Enti locali. Tale adeguamento rientra nel più ampio progetto di raggiungimento degli obiettivi del Regolamento europeo e quindi la Regione Marche seguirà l’accompagnamento in questo grande cambiamento che prevede una partnership tecnologica e una grande fase di contribuzione pubblica ed anche di reingegnerizzazione. Ovviamente abbiamo messo a disposizione risorse del Pnrr e questo Assessorato competente sarà in completo accordo con la Camera di Commercio tra i soggetti che seguiranno i processi innovativi in questo settore.
Per queste ragioni mi sento di dire e di tranquillizzare gli interroganti che stiamo seguendo da vicino tutti i processi di cambiamento, ma soprattutto che l’evoluzione in questo caso sta prendendo una forma molto più importante del processo regionale e che noi lo seguiremo da diretti protagonisti.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Nel suo intervento l’Assessore si è contraddetto, poi spiegherò il perché.
Innanzitutto sono profondamente non solo insoddisfatta, ma delusa dalla risposta che ha dato il Vicepresidente Carloni perché nella parte finale - anticipo che farò un’altra di interrogazione - ha dichiarato che molti Comuni non hanno visto vantaggi nell’utilizzo della SUAP di Info Camere, mentre a noi risulta che avevano portato avanti questo progetto pilota e che erano molto felici e soddisfatti. Vorrei leggere la dichiarazione dell’Assessore allo sviluppo economico ed all’ambiente del Comune di Macerata, che ha dichiarato lo scorso ottobre: “A distanza di alcuni anni dalla riforma del SUAP, finalmente con l'adesione alla piattaforma approntata dalla Camera di commercio in convenzione con la Regione Marche, il Comune di Macerata si sarebbe messo al passo con i tempi, mettendo a disposizione delle attività produttive un canale telematico dotato di piena funzionalità, già in uso da tempo in moltissime realtà comunali, nazionali e importanti capoluoghi di provincia. Va evidenziato - ha continuato - ancor più nel momento critico che il mondo imprenditoriale sta attraversando a causa dell’emergenza sanitaria in atto, che tale passaggio risulta di grande rilevanza per l’effettiva realizzazione del concetto di semplificazione amministrativa da cui non si può prescindere per il rilancio del sistema produttivo e il conseguente sviluppo socio-economico del territorio. In quest’ottica, l’auspicio dell’amministrazione è che anche altri Comuni della provincia si avvicinino al sistema camerale, al fine di rendere concreta l'uniformità della gestione dei procedimenti amministrativi legati alle realtà produttive, costantemente richieste dalle attività imprenditoriale e dai professionisti che ne curano gli interessi”.
Penso che basterebbe fermarsi qui, invece voglio dire che sono molto delusa, Assessore Carloni, perché questa è la terza legislatura che si fa e lei è uno dei pochi qua dentro che non ha nessun tipo di scusa per il modo in cui si comporta perché sa quello che noi abbiamo fatto, era qui, testimone del lavoro che abbiamo fatto, e non credo che sia molto responsabile francamente continuare a portare avanti questo modus operandi che distrugge tutto quello che c’era prima a prescindere dal merito …

(intervento fuori microfono)

Manuela BORA. A parte il fatto che sono partita proprio da questa fotografia, dalla consapevolezza che tantissimi Comuni avrebbero adottato un sistema informativo diverso. Avevo pensato: visto che ci riempiamo la bocca di belle parole sulla semplificazione, è giusto arrivare ad un unico sistema. Poi lei cita il lavoro che avevo portato avanti, quello sulla modifica all’allegato 2021, che prevede, addirittura, che in tutta Italia si debba arrivare ad un unico sistema, noi questa cosa l’avevamo capita, l’avevamo anticipata, l’avevamo guidata a Roma e sentirle dire che molti Comuni non sono soddisfatti - dopo quello che ho letto non serve nemmeno una interrogazione ma comunque la farò – mentre a livello nazionale si sta andando avanti in questa direzione, sconfessa quello che dice.
La prego pertanto di essere più responsabile perché è un ruolo molto importante e le imprese tante volte, quando facevo l’Assessore e chiedevo di cosa avessero bisogno, mi rispondevano sempre in questo modo: noi abbiamo soprattutto necessità di semplificazione. Siccome non parliamo soltanto di qualcosa che agevola la vita agli imprenditori, ma c’è un obbligo, che è quello di aggiornare il fascicolo elettronico d’impresa, noi avevamo cercato di aiutare i Comuni fornendo gratuitamente il software, la formazione e l’interoperabilità. Dispiace per l’ennesima volta constatare di come questa Giunta stia procedendo.

Interrogazione n. 336
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Mastrovincenzo, Vitri
“Modalità di assunzione dei dirigenti presso l’Erap Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 336 dei Consiglieri Cesetti, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. L’interrogazione in oggetto chiede di conoscere se le procedure assunzionali del Dirigente amministrativo e Coordinatore Avvocatura del Presidio Erap di Ancona siano conformi alla normativa vigente.
In via preliminare, rispetto al punto 1, si fa presente che con la deliberazione n. 202/2019 il Consiglio di Amministrazione di Erap Marche ha approvato il piano annuale 2020 delle assunzioni e la programmazione triennale 2020/2022 del fabbisogno del personale, prevedendo anche la copertura presso il Presidio di Ancona del posto da Dirigente amministrativo resosi vacante in seguito al collocamento a riposo avvenuto in data 28 febbraio 2018., dell'Avvocato XY.
Tale piano assunzionale è stato modificato con successiva deliberazione del Consiglio di amministrazione n. 48 dell’1 marzo 2021 delI'Erap Marche prevedendo che, per la copertura del posto di Dirigente amministrativo del Presidio di Ancona, si sarebbe proceduto anziché tramite concorso pubblico attraverso un utilizzo di graduatorie di altri enti pubblici. Il CdA, in tale sede, ha demandato al Responsabile del Presidio di Ancona l'adozione dei provvedimenti necessari per l'utilizzo e scorrimento di graduatoria utile trasmessa dal Comune di Arezzo per l'assunzione di n. 1 Dirigente amministrativo e/o Dirigente Coordinatore dell'Avvocatura.
L'ERAP Marche ha in via preliminare accertato l'esistenza "di graduatorie concorsuali in corso di validità degli enti, ai sensi dell'articolo 25 della legge regionale Marche n. 37/2012; la predetta verifica è stata svolta dal Settore personale dell'Erap e ha avuto esito negativo, non essendo state rinvenute graduatorie di dirigenti amministrativi iscritti all'albo speciale tenuto dagli Ordini degli avvocati.
In coerenza con quanto stabilito dalla Regione Marche con deliberazione della Giunta regionale n. 1215/2020, verificata l'inesistenza di graduatorie utili per Dirigente amministrativo in possesso dell'abilitazione alla professione di avvocato e l'iscrizione all'albo speciale, con nota prot. 5127 del 9 febbraio 2021 l’Erap Marche ha inviato alla Regione Marche, a tutte le Province della Regione Marche e a tutte le Province confinanti con la Regione Marche, a tutti i Comuni capoluogo di provincia marchigiani e a tutti i Comuni confinanti con la Regione Marche, nonché a tutti i Comuni marchigiani una specifica richiesta finalizzata a conoscere l'esistenza di graduatorie in corso di validità per la copertura di un posto di Dirigente amministrativo e Coordinatore dell'Avvocatura.
Esaminate le risposte pervenute, l'Erap ha verificato la corrispondenza tra le capacità professionali dei soggetti dichiarati idonei presenti nella graduatoria da Dirigente ufficio legale del Comune di Arezzo e la professionalità richiesta per il profilo di Dirigente amministrativo presso il Presidio di Ancona dell'Erap Marche, anche sulla scorta delle materie di esame del concorso.
Per quanto attiene la valutazione della corrispondenza della posizione lavorativa da ricoprire e la graduatoria che l'ente intendeva utilizzare, l'ente ha precisato che il posto da Dirigente amministrativo e Coordinatore dell'Avvocatura di un Ente pubblico vacante presso il Presidio di Ancona era quello lasciato libero dall'Avv. XY, in servizio presso il Presidio di Ancona fino al 28 febbraio 2019, il quale ricopriva entrambe le mansioni.
Le caratteristiche professionali richieste al Dirigente destinato a sostituirlo erano le seguenti: a) competenze amministrative in materia di contrattualistica pubblica e privata, affari generali; b) competenze professionali in materia forense; c) esperienza pluriennale come Coordinatore dell'Avvocatura di un Ente pubblico.
L'Ente ha peraltro evidenziato che prima di procedere alla modifica delle modalità di assunzione del Dirigente amministrativo e Coordinatore dell'Avvocatura, ha accertato che, tra le materie oggetto d'esame nel concorso pubblico, ci fossero materie attinenti con la professionalità richiesta e che tra i requisiti per l'accesso ci fosse la laurea in Giurisprudenza con l'abilitazione all'esercizio forense e l'iscrizione al relativo Albo.
L'affidamento del ruolo di Coordinatore dell'Avvocatura dell'Ente alla Dirigenza amministrativa del Presidio di Ancona risulta pertanto coerente con l'organizzazione delle risorse umane di Erap - ex articolo 23 comma 4 lettera a) del Regolamento di Organizzazione dell'Ente - atteso che in Erap Marche il profilo professionale del Dirigente amministrativo del Presidio di Ancona ha sempre coinciso con la Responsabilità dell'Avvocatura dell'Ente che, ai sensi dell'articolo 23 della legge n. 247/2012, deve essere attribuita a un avvocato iscritto all'elenco speciale; il posto vacante ricoperto con l'assunzione in parola aveva infatti dette caratteristiche (Dirigente Servizio Amministrativo e Avvocato).
Conforme alla disciplina di cui all'articolo 1 comma 221 legge n. 208/2015, secondo cui "Le Regioni e gli enti locali provvedono alla ricognizione delle proprie dotazioni organiche dirigenziali secondo i rispettivi ordinamenti, nonché al riordino delle competenze degli uffici dirigenziali, eliminando eventuali duplicazioni allo scopo di garantire la maggiore flessibilità della figura dirigenziale nonché il corretto funzionamento degli uffici; il conferimento degli incarichi dirigenziali può essere attribuito senza alcun vincolo di esclusività anche ai Dirigenti delle Avvocature"; principio ribadito dal contratto collettivo nazionale di lavoro, Dirigenza funzioni locali del 17 dicembre 2020, nonché ai principi di efficienza e contenimento della spesa, come rilevato dalla Corte dei Conti Friuli Venezia Giulia con deliberazione n. 13 del 14 marzo 2018.
Si può in conclusione ritenere che la procedura posta in essere da Erap di utilizzo di graduatoria di altro ente per la copertura del posto vacante al Presidio di Ancona, risulti formalmente e sostanzialmente conforme ai principi che informano l'utilizzo delle graduatorie, quali trasparenza, imparzialità, efficienza, economicità e celerità, atteso che l'aver rivolto una specifica domanda a ben 31 enti locali geograficamente vicini alla sede di lavoro ha garantito con maggiore efficacia il rispetto della trasparenza della selezione, compendiando tale principio con la necessità di coprire rapidamente il posto vacante, avendo provocato la risposta degli Enti interpellati.
Con riferimento dunque ai punti da 1) a 3) non sussistono elementi che possano supportare l'accertamento di qualsivoglia responsabilità né l'annullamento dell'assunzione del dirigente in questione.
Con riferimento al punto 4) dell'interrogazione in oggetto, in cui si chiedono delucidazioni sulla Delibera del Consiglio di amministrazione dell'Erap n. 88 del 8 aprile 2021 si fa presente quanto di seguito.
In via preliminare si rappresenta che la nozione di comando descrive il fenomeno per cui il pubblico impiegato, titolare di ruolo presso una pubblica amministrazione, viene temporaneamente assegnato a prestare servizio presso altra amministrazione o altro ente pubblico, nell'interesse dell'amministrazione di destinazione. L'assegnazione è a termine e va riconosciuta in relazione a due distinte condizioni non cumulabili: la prima per "esigenze di servizio", la seconda "quando sia richiesta una speciale competenza".
L'accordo avviene sempre tra due Amministrazioni pubbliche, risultando del tutto ininfluente l'accordo del dipendente.
Nella fattispecie, al di là della volontà adesiva del Dirigente in questione ad essere comandato presso l'Erap Marche, che si ripete essere ininfluente al fine del perfezionamento dell'istituto, risulta evidente l'accordo tra le due amministrazioni rilevabile:
- delibera del Consiglio di amministrazione n. 88 dell'8 aprile 2021, determina n. 71 del 18 giugno 2021 del Dirigente dell'UOC gestione risorse umane di Verona, Determina del Segretario del Consiglio CdA n. 21 del 30 giugno 2021 "Assegnazione temporanea presso il Presidio di Pesaro e Urbino dell'Erap Marche del dott., Dirigente amministrativo in forza presso l'Azienda Ospedaliera universitaria integrata di Verona".
Pertanto, conformemente alla normativa in materia, gli enti interessati hanno trovato l'accordo/assenso a prestare temporaneamente il lavoratore e, soprattutto, l'amministrazione che ha acquisito il Dirigente in comando, nella sua autonomia organizzativa, e cioè I'Erap, ha valutato idonee rispetto alle proprie esigenze le caratteristiche professionali di competenza del soggetto coinvolto.
La valutazione di adeguatezza emerge dagli atti adottati dall'Erap fin dal primo provvedimento adottato, per cui non sussistono illegittimità che possano giustificare l'annullamento del provvedimento di comando.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Nessun problema, quando si sfora il tempo e non c’è l’intento dilatorio, credo che sia sempre un’opportunità per l’Aula perché attiene alla conoscenza ed al confronto. Anzi, voglio ringraziare da subito l’Assessore Castelli per la risposta molto articolata rispetto a questo fatto che noi abbiamo nell’interrogazione precisato. L’Assessore Castelli e la Giunta non portano alcuna responsabilità, neanche di ordine politico e di controllo perché si tratta di un ente qual è l’Erap che ha un alto profilo di autonomia organizzativa.
La risposta molto lunga, che spero l’Assessore Castelli mi vorrà consegnare e lo ringrazio, la dovremmo ovviamente esaminare perché vogliamo tornare sulla vicenda. E’ una risposta articolata e mi sa tanto per certi aspetti una sorta di excusatio non petita, direbbe l’Assessore, perché tante cose non erano state neanche richieste. E’ evidente che ci dobbiamo tornare perché nel caso di specie questa assunzione non è avvenuta tramite concorso pubblico, ma dopo aver apportato un’apposita modifica al Piano del fabbisogno si è ricorsi ad una graduatoria di un ente addirittura fuori del territorio regionale, quale il Comune di Arezzo, attingendo ad una graduatoria d’avvocato dove non erano stati predeterminanti, ad esempio, i criteri di scelta della tipologia di ente con i quali era possibile accordarsi ai fini dell’utilizzo della graduatoria, né era stata valutata la corrispondenza della posizione lavorativa da ricoprire con la graduatoria che si voleva utilizzare, e questo fa pensare.
Non c’è stato alcun bando pubblico, non sono stati rispettati i criteri di scelta predeterminati, penso che non siano stati rispettati i criteri previsti dalla vigente normativa, addirittura dal testo della delibera n. 48 dell’1 marzo 2021 si evince che l’ente avrebbe operato direttamente su istanza del candidato idoneo nella graduatoria del Comune di Arezzo, questo a me sembra veramente singolare.
Su questo punto termino perché non voglio approfittare, tanto ho già detto che esaminata bene la risposta sul tema sicuramente ci torneremo, fosse altro dovesse risultare, come io spero sia chiaro, tutto lineare e regolare. Ci torneremo per darne atto perché ritengo che sia giusto, ma ne dubito.
Termino dicendo che tra l’altro sulla questione c’era stato anche un intervento di un ex Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, che era intervenuto su questa materia lamentando e paventando quello che abbiamo detto noi con l’interrogazione di cui all’oggetto.
Non ho elementi per dire se posso dichiararmi soddisfatto o meno perché lo devo esaminare, però ringrazio l’Assessore Castelli per l’articolata risposta e torneremo di sicuro sull’argomento.

Interrogazione n. 341
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Cesetti, Biancani, Mastrovincenzo, Casini, Vitri, Carancini, Bora
“Fondazione ‘Città di Senigallia’”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 341 dei Consiglieri Mangialardi, Cesetti, Biancani, Mastrovincenzo, Casini, Vitri, Carancini, Bora.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Spero anche qui di rientrare nei 5 minuti perché la risposta è piuttosto ponderosa.
I Consiglieri chiedono se si intende procedere alla nomina di un Commissario ad acta ex articolo 19 comma 4 legge regionale 5/2008, ritenendone sussistenti i presupposti.
Come è noto nel frattempo questa nomina è stata effettuata, procedo comunque con una esposizione che parte proprio dalle ragioni di questa condotta da parte della nostra Regione, sapendo che il Consigliere Mangialardi conosce bene la vicenda essendo stato Sindaco della città di Senigallia, quindi so che alcuni dei passaggi sono a lui ben noti.
In data 3 dicembre 2021 il Comune di Senigallia ha trasmesso una deliberazione alla Regione avente come oggetto la richiesta della nomina del Commissario ed una corposa documentazione riguardante la gestione e l’esposizione di vicende ritenute rilevanti e significative riguardanti la Fondazione.
I membri del Consiglio di amministrazione della Fondazione, eletti nella seduta del Consiglio comunale del 18 febbraio 2021 si erano dimessi nel mese di agosto 2021.
Il Consiglio comunale con la citata deliberazione, nel prendere atto che la situazione di crisi della Fondazione veniva descritta e argomentata in due relazioni del Consiglio di amministrazione, ha evidenziato come vi fosse lo "stato di crisi dell'ente" per cui si riteneva non "più procrastinabile l'opportunità di valutare se proseguire o meno su una gestione tramite una normale gestione di un CdA nominato dal Consiglio comunale".
In questa relazione illustrativa alla proposta di deliberazione si cita anche un’altra relazione del CdA dimissionario come fondamento da cui partire per raccogliere "dati, informazioni e notizie, che fanno emergere – cito tra virgolette - un quadro economico-finanziario, organizzativo e patrimoniale critico e preoccupante, in cui il CdA dimissionario sottolinea come la solidità finanziaria dell'Ente Fondazione sia minata e vada messa in sicurezza", quindi l’incipit del procedimento riposa su queste evidenze messe a disposizione e documentate dal Consiglio comunale.
Il Consiglio comunale ritenendo di non poter più proseguire con una gestione ordinaria ritiene di affrontare la questione con un "intervento radicale" rivolgendosi alla Regione Marche quale ente deputato alla vigilanza e al controllo sulle persone giuridiche – questa è la competenza rivestita nel frangente amministrativo che ci occupa dalla Regione – in particolare il Comune di Senigallia chiedeva la nomina di un "Commissario ad acta, ovvero un commissario per la gestione temporanea".
I Consiglieri interrogano il Presidente della Giunta e l'Assessore sulla sussistenza o meno dei presupposti, che devono essere analizzati sulla base di quanto previsto dall'articolo 19, comma 4 della legge regionale n. 5/2008.
Questo articolo, come correttamente si rileva nella interrogazione, non è quello che viene in considerazione nel caso di specie, in quanto non si tratta di aziende pubbliche di servizi alla persona bensì di persona giuridica di diritto privato di servizi alla persona senza scopo di lucro.
Infatti, la norma da applicare è il successivo articolo 20 della legge regionale 5/2008 che al comma 1 dispone: "Le IPAB trasformate in persone giuridiche private ai sensi della presente legge sono soggette alla vigilanza e al controllo della Regione ai sensi delle disposizioni del codice civile", che è il testo di riferimento.
Gli amministratori dimissionari hanno ravvisato una situazione di rilevante crisi dell'ente, riconducibile ad asserite violazioni dello statuto, dei suoi scopi e della legge, poste in essere dai precedenti CdA.
Le suddette violazioni (corroborate dalla documentazione prodotta dal Comune di Senigallia) sarebbero risultate tali da rendere non superabile la situazione di crisi constatata dal CdA eletto, che per tali motivi si è dimesso.
In particolare gli amministratori dimissionari si sarebbero anche trovati nell'impossibilità o comunque nell'estrema difficoltà di compiere atti idonei a superare ogni pregressa situazione di criticità economico-finanziaria; con ciò, di fatto, evidenziando possibili preclusioni circa la possibilità di svolgere, in continuità con il passato, un'attività amministrativa in conformità allo statuto e agli scopi della fondazione.
Nello specifico si evidenziano le criticità più rilevanti, non superate, riscontrate in ordine ai seguenti aspetti: obbligo di adeguatezza organizzativa; mancato rispetto della trasparenza e regolarità amministrativa sotto vari profili; elementi sintomatici di non prudente gestione finanziaria; elementi sintomatici di violazione del codice degli appalti; elementi sintomatici di violazione dello statuto; elementi sintomatici relativi a criticità finanziarie; inoltre si annota che i componenti del CdA di una Fondazione assumono lo status di persona incaricata di pubblico servizio a prescindere dalla natura pubblica o meno dell’ente, cosa che evidenzia anche una implicita necessità di esaminare la situazione anche alla luce di questo status.
La Regione Marche, nell'esercizio delle funzioni di controllo e vigilanza, preso atto della situazione fotografata dalla documentazione presentata; delle valutazioni espresse dal Consiglio comunale di Senigallia, di forte criticità e in particolare, in merito al punto b) indicato, il Comune di Senigallia non ha provveduto alla sostituzione del CdA dimissionario e ha deliberato di "dare indirizzo agli organi di governo del Comune affinché la relazione citata in premessa venisse trasmessa agli organi competenti della Regione Marche chiedendo la nomina di un Commissario ad acta”.
La Giunta regionale preso atto di questa motivazione ha ritenuto che il Consiglio comunale di Senigallia abbia motivatamente ravvisato l'impossibilità/l'inopportunità di provvedere alla nomina di un nuovo CdA.
Pertanto, nell'intento di riportare la situazione nell'ambito del regolare regime di attività amministrativa, si è proceduto, con delibera di Giunta regionale n. 169/2022, allo scioglimento dell'organo amministrativo e alla contestuale nomina del Commissario straordinario.
E' stato nominato l'avv. XY quale soggetto che, per le capacità e le competenze professionali, per la conoscenza delle problematiche sottese alle vicende illustrate, acquisita in qualità di Presidente del CdA dimissionario, è stato ritenuto idoneo a ricoprire l'incarico di Commissario straordinario.
Mi fermo qui e consegno la risposta scritta.
Il concetto è che si è ritenuto fondato il motivo che ha orientato la Giunta a nominare il Commissario nella persona del Presidente dimissionario.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Assessore, troppa è la stima che ho di lei da tempi antichi e capisco che riportando il contenuto della delibera, che è stata istruita in quel modo e si è conclusa già con un atto che imbarazza tutti …, lo dico all’Assessore ed anche al Presidente, perché sono convinto che non sia stata approfondita in maniera adeguata e lo dico per tutto il Consiglio. Mi spiace che non ci sia il Consigliere Rossi, dopo vi spiego perché è stato un atto improvvido.
Ha ricostruito il passaggio riportato in una delibera di lunedì scorso, un percorso che è stato messo dentro un binario dove nessuno ha interferito. Tutto si basa su una relazione fatta dal Consiglio di amministrazione che si è dimesso, non certificata né da un advisor né dai revisori dei conti, che descrive una situazione economico-patrimoniale devastata e rispetto a quella e all’incapacità dichiarata del Presidente di poterla affrontare e risolvere …, come dice in un comunicato stampa: “Potevamo continuare nel nostro impegno, ma abbiamo preferito con questo atto chiaro e forte mettere uno stop lanciando un messaggio esplicito: per salvare la Fondazione occorre la collaborazione di tutti, istituzioni pubbliche e private, e non si può relegare a cinque persone l’onere di risolvere questo problema” perché cito l’articolo, Assessore?
Perché voi avete fatto un atto, che io giudico improvvido, e chiedo che voi - poi vi diremo anche cosa faremo, ma siccome il tempo è tiranno rimango nei tempi che mi sono assegnati, interverranno anche i colleghi - a fronte di un atto che non ha verificato nessuno, Assessore, non il Consiglio comunale di Senigallia perché il Sindaco in maniera un po’ pusillanime si è lavato le mani ed ha chiesto, lo dico a tutti gli amministratori, fatto unico in Italia, di essere commissariato senza provvedere ad adempiere, come lei ha ricordato, alla sostituzione del Consiglio di amministrazione con un atto normale di fronte alle dimissioni del Presidente e dell’intero CdA.
Cosa succede, Assessore? Se fosse così, anche il commissariamento sarebbe assolutamente normale, perché di fronte ad un Presidente dichiaratamente incapace di risolvere il problema … Noi riteniamo che sia stato un percorso sbagliato, e lei lo ha sottolineato addirittura applicando l’articolo 19, non il 20 della legge 5, ma poteva essere oggetto di approfondimento.
Ma quello che voi fate, ed io so che forse non siete a conoscenza di tutti i passaggi, è rinominare come Commissario il Presidente che si era dichiarato incapace di gestire quella partita e se lo guardiamo con occhio benevolo uno lo riconduce ad un errore, se invece a quel Presidente dimesso ed ora Commissario, che da Presidente non prendeva un euro, nemmeno il gettone, gli riconoscete 25.000 euro, qualcuno potrebbe pensare che è una compensazione a un candidato “trombato” dalla città, a cui voi volete riconoscere un obolo, e la faccio buona. Ma siccome vi conosco penso che qui ci sia un errore enorme e pertanto noi procederemo, se non lo fate voi, in autotutela, perché i fatti sono di una gravità inaudita, senza precedenti. Penso che non esista un caso in Italia in cui un Presidente dimissionario per manifesta incapacità venga poi nominato come Commissario con questo tipo di percorso, un percorso non legittimo o almeno noi presumiamo tale.
Quindi noi procederemo con un atto investigativo, con il quale sottoporremmo questa valutazione al Consiglio per la revoca del provvedimento, ma sono convinto, conoscendo l’Assessore, che provvederà di persona ad approfondire, anche tecnicamente, quello che è accaduto e forse procederà con l’atto di revoca in autotutela. Salverebbe un po’ il percorso improvvido messo in campo e ci metterebbe nelle condizioni di evitare che qualche soggetto di controllo esterno possa mettere occhio attento a questo tipo di …

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Noi ci torneremo sopra, lo dico all’Assessore Castelli, con la massima volontà di collaborazione, però chiedo fin d’ora, come ha fatto il Consigliere Mangialardi, di approfondire questo atto perché mi rendo conto che è stato emesso sulla base di un documento istruttorio ed all’esito revocare questa delibera, altrimenti lo chiederemo noi. Perché, Assessore Castelli? Questa delibera costituisce una distorta applicazione della legge regionale che come tale può costituire un gravissimo precedente, e spiego perché. Oltre a riportarmi nella puntuale interrogazione che come gruppo PD abbiamo depositato, che la prego di esaminare attentamente perché c’è tutto, il tema qual è? Noi sappiamo, e lo ricordo a me stesso, come si dice, che all’esito della trasformazione delle Ipab si sono formate le cosiddette Aziende pubbliche del servizio alle persone e le persone giuridiche di diritto privato senza fini di lucro, le Fondazioni, quindi due entità, e questo sulla base della legge regionale 5/2008 che voi richiamate.
La Fondazione Città di Senigallia è una fondazione di diritto privato, come tale la legge 5 prevede all’articolo 19 la vigilanza sulle aziende pubbliche dei servizi alla persona e all’articolo 20 dispone la vigilanza sulle società private senza fini di lucro, le Fondazioni, come nel caso di specie, una vigilanza che viene esercitata con le norme del Codice Civile, nella specie è l’articolo 25 del Codice Civile.
E’ proprio questo il punto. Io voglio omettere per questioni di tempo quello che abbiamo scritto nell’interrogazione, la do per letta, qui, ripeto, non è in discussione i desiderata del Sindaco e del Consiglio comunale di Senigallia, né i desiderata del Presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione, qui è in discussione l’applicazione della legge regionale.
Nella Fondazione in base all’articolo 6 dello Statuto gli organi sono costituiti da un Consiglio di amministrazione che viene nominato dal Consiglio comunale, che elegge al suo interno con finalità di programmazione il Presidente, organo di governo, e il Vicepresidente, con funzioni vicarie dell’organo di governo.
Lo Statuto prevede che qualora ci siano le dimissioni senza indugio il Consiglio comunale, su input del Sindaco, deve procedere alla nomina di un nuovo Consiglio di amministrazione come atto di indirizzo, questo è quello che si fa.
Nel caso di specie cosa è avvenuto? Quello si è dimesso, ha prodotto una relazione, però non è stato sostituito come doveva essere, poi si sono chiesti i poteri di vigilanza, sbagliando, prima invocando l’articolo 19, mentre giustamente voi avete applicato l’articolo 20. Ma proprio questo è il punto.
Purtroppo ho finito il tempo, qual è il punto? Oltre a quello che ha detto il Consigliere Mangialardi, che l'articolo 25, lo dico anche al mio capogruppo, prevede che l’autorità governativa, in questo caso la Regione, esercita il controllo. Poi quando può scioglierle? Può sciogliere l’amministrazione e nominare un commissario straordinario, qualora gli amministratori non agiscano in conformità dello Statuto o dello scopo della fondazione o della legge.
Non mi pare che quel Consiglio di amministrazione abbia agito in difformità allo Statuto o allo scopo della Fondazione o alla legge. Questo Consiglio di amministrazione, Assessore Castelli, lo dico in modo costruttivo, non mi pare che abbia agito contro l’Amministrazione, casomai ha agito un po’ senza coraggio, ma se la Giunta esercita il potere di cui all’articolo 25, che può sciogliere soltanto quando ritiene che gli amministratori abbiano agito non in conformità dello Statuto e dello scopo della fondazione e della legge, voi che fate? Rinominate il Presidente Commissario?
Ma questa è una roba incredibile! Qual è il punto? La prima cosa la violazione, la distorta applicazione di una legge regionale, voi non potete sciogliere un Consiglio di amministrazione per fatti addebitabili ad altro Consiglio di amministrazione, come di fatto si deduce dalla delibera. E’ un non senso giuridico. Cosa bisognava fare? Si doveva nominare un nuovo CdA, ma tanto meno si può nominare Commissario il Presidente di quel Consiglio di amministrazione, per di più attribuendogli una indennità di 1.400 euro al mese oltre agli accessori, quando prima lo faceva, se non sbaglio, a titolo gratuito.
Il tempo è assolutamente fatto in modo costruttivo e allora questo è.
Tra l’altro un’altra considerazione, che facciamo ogni volta che un Consiglio di amministrazione si dimette noi nominiamo il Commissario? La vigilanza non può essere a quiescienza, ai desiderata del vigilato, la vigilanza va esercitata ai sensi dell’articolo 25, con quella motivazione e questo è un atto, quello che voi avete adottato, contra legem. Sono sicuro, assolutamente, fatto in buona fede, per errore, ma siccome è stato fatto in buona fede e per errore chiedo all’Assessore Castelli di approfondire - sono a disposizione per ulteriori chiarimenti - e revocare questo atto, perché l’interesse mio e del gruppo PD è soltanto che non si crei un precedente molto pericoloso di distorta applicazione della legge regionale. Tutto qui.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Certo, dopo l’avvocato Cesetti che ha espresso sicuramente meglio di me i dubbi, faccio un intervento da semplice Consigliere inesperto, che ha letto gli atti e leggendo la delibera trova molti condizionali, nel senso che non ci sono prese di posizione della parte tecnica, per esempio. Faccio alcuni incisi, oltre a ribadire, ed è chiaro, che la norma prevede che può essere sciolta l’amministrazione, può essere nominato un Commissario straordinario qualora gli amministratori non agiscano in conformità dello Statuto e dello scopo della fondazione e della legge, ma questa fattispecie non è quella di cui stiamo ragionando.
Le suddette violazioni, si dice nel documento istruttorio, sarebbero risultate tali da rendere non superabile la situazione di crisi, gli amministratori dimissionari si sarebbero trovati nell'impossibilità …, chi le controlla queste cose? Chi ha controllato che gli amministratori si siano effettivamente trovati in quel modo, c’erano dei revisori dei conti? Non so neanche se in questo caso siano previsti. Poi che cosa fa la Regione Marche? Questo è dichiarato nella delibera, la Regione Marche prende atto della situazione fotografata dalla documentazione presentata e delle valutazioni espresse dal Consiglio comunale di Senigallia. Perché la Regione Marche prende atto di una situazione fotografata e non esamina la documentazione che è stata presentata? Perché la Regione Marche condivide pienamente le valutazioni espresse dal Consiglio comunale di Senigallia, che non rinomina un CdA? Avrebbe dovuto, se non sbaglio e mi si corregga se sbaglio, sostituire il CdA dimissionario con un altro, cosa che invece non è stata fatta, e non provvede … Quindi vengono esercitati i poteri di controllo di cui all’articolo 25, comma 1, del Codice Civile in maniera impropria perché la Regione non poteva nominare e attivare un commissariamento temporaneo, che non è previsto da alcuna norma di legge, mentre è stato fatto in una fattispecie completamente diversa. Il Comune di Senigallia avrebbe dovuto nominare un nuovo CdA oppure scegliere un'altra strada, ma non certamente questa. Tanto è vero che, ripeto, il documento istruttorio contiene poche motivazioni, a mio avviso è carente di motivazione, soltanto per questo e non per le capacità, che non ho, di vedere nel merito quello che ha visto il Consigliere Cesetti e quello che bene ha detto il nostro capogruppo, ritengo che questa delibera non sia proprio chiara.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Mi pare che gli interventi che mi hanno preceduto, sia del capogruppo Consigliere Mangialardi, sotto il profilo più politico, che del Consigliere Cesetti su quello tecnico, arricchiti dalle considerazioni della Consigliera Casini, abbiano già detto molto, però l'appello vuole arrivare da un ex Sindaco ad un altro, che sono certo sarà sensibile non alle domande ma, lo dico con molta attenzione, ad un approccio barbaro di questa vicenda, non certamente da voi, ma nell’insieme.
Credo che le questioni siano due o tre, la prima spiegata in maniera esemplare dal Consigliere Cesetti, vi è, lo dico a una persona che ha competenze specifiche, una chiarissima distonia, discrasia, fra la fattispecie tipica prevista, mi pare, dall'articolo 25 e la fattispecie concreta, cioè la Regione avrebbe potuto e dovuto intervenire con la nomina di un Commissario qualora si fossero realizzate alcune specifiche condizioni, che io, come ha ben precisato chi mi ha preceduto, non intravedo. Quindi, la prima attenzione è di verificare con onestà intellettuale se questa è la situazione, perché ritengo che sia un errore se ad ogni dimissione di un Consiglio di amministrazione si va quasi unilateralmente verso la nomina del Commissario.
La seconda, nell'atto di questo Presidente, già componente del Consiglio di amministrazione ed oggi nominato Commissario ad acta, c'è una confessione di incapacità perché se nell'elaborato del CdA si riconosce nell’incapacità di valutare lo stato della Fondazione, di quella attività, è evidente che riconosce una propria incapacità, lo dico avendo fatto il Sindaco ed avendo anche affrontato situazioni come queste. Quando un Consiglio di Amministrazione si trova di fronte ad una situazione critica, con responsabilità politico-amministrative o di altro genere, si fa una cosa ben chiara, se le responsabilità sono di carattere amministrativo si fa il Consiglio di Amministrazione, il Consiglio opera, si attiva, agisce e ovviamente rimanda le responsabilità politiche o amministrative agli atti che l’hanno preceduto, se addirittura ci sono delle responsabilità di altro genere, penali, si va alla Procura della Repubblica e si attiva quello che normalmente avviene.
Ora che un Presidente di un CdA prima dica di non essere in grado di intervenire e poi venga rinominato? Penso che lì non si sarebbe dovuti arrivare, ma ammesso e non concesso che la Regione ritenga valido questo ragionamento, a me pare davvero una cosa incomprensibile, davvero sospettosa, purtroppo lo dico adesso ad un ex Sindaco che ha una continuità politica. Lei sa meglio di me cosa avviene talvolta in maniera surrettizia all'interno di passaggi anche di colore politico, si tenta di aggredire il passato, tutto questo per dire, Assessore, che sono certo, unendomi all’appello dei colleghi, che lei approfondirà, farà verificare e presumo rimanderà alla responsabilità dell’organo, che è il Consiglio comunale, la nomina del nuovo Consiglio di amministrazione, con una preghiera, di far sì che si possano far valutare i contenuti delle critiche, che sono nella relazione, a chi è competente, a chi ha competenza almeno astratta su una materia come questa.
Lo dico perché è troppo facile ed anche brutto cercare di utilizzare queste forme traviate per andare ad attaccare chi ha agito nel passato. Penso che sia giusto farlo politicamente, si può anche dire, perché se c’è un accertamento amministrativo - conosciamo come si costruiscono i bilanci - credo che sia corretto prima avere dal punto di vista della competenza una certezza sulle mancanze amministrative, che però non portano alla nomina del Commissario ad acta, portano alla nomina di un nuovo Consiglio di amministrazione. Grazie.

PRESIDENTE. Adesso dobbiamo derogare e lasciare indietro l’ultima interrogazione, la n. 365, altrimenti per i tempi che abbiamo non riusciamo più a fare la risoluzione che abbiamo concordato nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi relativa alle mozioni nn. 225, 226, 227, 228 e 229 sulla guerra in Ucraina.
Iscrizione delle mozioni nn. 225, 226, 227, 228 e 299. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)

Mozione n. 225
ad iniziativa dei Consiglieri Ausili, Assenti, Baiocchi, Borroni, Ciccioli, Leonardi, Putzu
“Crisi Ucraina”

Mozione n. 226
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Guerra in Ucraina”

Mozione n. 227
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
“Guerra in Ucraina: condanna aggressione dell'Ucraina da parte della Federazione Russa; sostegno al popolo ucraino; sostegno alle aziende colpite dalla crisi”

Mozione n. 228
ad iniziativa dei Consiglieri Latini, Marcozzi, Pasqui, Rossi
“Iniziative a sostegno dell'Ucraina per fronteggiare la crisi”

Mozione n. 229
ad iniziativa dei Consiglieri Antonini, Marinelli, Biondi, Cancellieri, Marinangeli, Bilò, Menghi, Serfilippi
“Condanna dell'aggressione russa e sostegno alla causa ucraina”
(abbinate)
(Discussione e votazione risoluzione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le mozioni n. 225 dei Consiglieri Ausili, Assenti, Baiocchi, Borroni, Ciccioli, Leonardi, Putzu, n. 226 della Consigliera Ruggeri, n. 227 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri, n. 228 dei Consiglieri Latini, Marcozzi, Pasqui, Rossi, n. 229 dei Consiglieri Antonini, Marinelli, Biondi, Cancellieri, Marinangeli, Bilò, Menghi, Serfilippi, abbinate.
La Conferenza dei Presidenti dei gruppi ha determinato la volontà unanime di svolgere e far confluire tutte queste mozioni in un testo unitario.
Proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Latini, Pasqui, Serfilippi, Rossi, Mangialardi, Marinelli, Marinangeli, Antonini, Baiocchi, Borroni, Assenti, Cesetti, Cancellieri, Santarelli, Ciccioli, Bilò, Ausili, Leonardi, Menghi, Casini, Carancini, Biancani, Biondi, Bora, Lupini, Ruggeri, Vitri, Putzu e dei Consiglieri Mastrovincenzo e Marcozzi (che hanno comunicato di sottoscriverla), che è stata distribuita a tutti i Presidenti dei gruppi. L’abbiamo sottoscritta tutti quanti.
Chi ha preso visione del testo e vuole intervenire …, considerata l’estrema delicatezza della questione si potranno svolgere interventi finalizzati alla volontà che i Presidenti dei gruppi hanno determinato, quella di una volontà unitaria dell’Assemblea legislativa della Regione Marche. Quindi vi chiedo di essere davvero, come lo siete sempre, nella condizione di favorire tutto quello che vuole esprimere la comunità marchigiana e i suoi cittadini.
Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ancora la guerra in Europa.
Dopo la tragedia della seconda guerra mondiale, l'Europa è riuscita a ricostruire rapporti di amicizia e di solidarietà fra popoli che si erano combattuti fino all'annientamento, avendo subito sulla sua pelle la tragedia di 40 milioni di morti e di immani distruzioni.
L'Europa ha saputo risorgere dalle ceneri del nazifascismo, e una nuova generazione di europei è cresciuta nella pace, anche se garantita da un equilibrio basato sulla reciproca minaccia nucleare. Erano i tempi della Guerra Fredda.
La caduta del muro di Berlino del 1989 e la fine del Patto di Varsavia avevano fatto sperare in occidente nella fine della minaccia nucleare e in una pace duratura. Il modello di società occidentale con i suoi valori basati sulle libertà individuali ed i diritti democratici aveva fatto breccia nell'Est europeo.
Ma nuovi nazionalismi sono emersi dall'instabilità derivante dalla fine dell'equilibrio bipolare, e la guerra nei Balcani, derivante dalla dissoluzione della Jugoslavia, ha riportato alla luce antichi rancori, portando nuovamente distruzione e morti nel cuore dell'Europa. Ricordiamo il massacro di Sebreniza, il sacrificio di Sarajevo, i bombardamenti di Belgrado.
Con fatica l'Europa è uscita dalla crisi, mentre la NATO è stata impegnata in interventi militari spesso discutibili e dagli esiti infausti (nel 1991 in Iraq, nel 1992 in Somalia, nel 2001 in Afghanistan, nel 2003 di nuovo in Iraq, nel 2011 in Libia).
Oggi ci troviamo a fronteggiare una guerra di aggressione, improvvisa, inaspettata, anche se gli osservatori più attenti ne riconoscono l'origine in otto anni di conflitto nel Donbass tra fazioni nazionaliste ucraine ed indipendentiste filo-russe. Un conflitto ignorato dalla pubblica opinione occidentale, ma che ha causato migliaia di morti ed alimentato odio, nazionalismi e sete di vendetta nell'indifferenza generale.
Come reagire a questa aggressione ad uno Stato sovrano? A questa cruenta violazione del diritto internazionale? Non certo allargando il conflitto. Non certo lasciandoci trascinare in una escalation che porterebbe dritti verso una guerra nucleare, uno scenario che mai avremmo lontanamente pensato possibile per i nostri figli.
E allora bisogna usare testa e cuore.
Bene ha detto ieri il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: "Questa guerra si risolve solo con una soluzione diplomatica, non con un'altra guerra. Adesso serve subito un cessate il fuoco".
La Regione Marche, per quello che può fare, incoraggi il Governo e l'Europa a seguire la via del confronto negoziale, che prevede sanzioni economiche importanti come mezzo di pressione e di dissuasione nei confronti dell'aggressore, ma esclude iniziative che portino ad un allargamento del conflitto alla NATO.
Ma come insegnano la storia e l'economia, le sanzioni economiche colpiscono non solo il Paese destinatario, ma anche i Paesi che le impongono, e questo è un problema per l'Italia e per le Marche, che subiranno un contraccolpo economico notevole.
Le esportazioni marchigiane verso la Russia ammontavano a 274 milioni di euro nel 2020. Cosa ne sarà delle imprese e dei lavoratori del settore calzaturiero e del mobile? Come ne risentirà il turismo?
Dopo gli effetti della pandemia, un'altra rovina sta minando la stabilità delle imprese esportatrici marchigiane. Servono interventi di compensazione. L'Europa garantisca fondi a favore degli Stati maggiormente penalizzati, come l'Italia, e sostegni alle imprese più colpite da queste doverose, ma dolorose, sanzioni economiche.
La Regione si attivi anche per fare in modo che il Governo investa con decisione sulle energie rinnovabili per diversificare l'approvvigionamento energetico, ora dipendente in gran parte dalla Russia per quanto riguarda il gas naturale. Non si cerchi l'indipendenza energetica mediante scorciatoie antistoriche, come il carbone ed il nucleare. Sarebbe una regressione inaccettabile nel percorso virtuoso di transizione ecologica che ci ha indicato l'Europa, una ferita ulteriore causata questa assurda guerra.
La Regione faccia tutto quanto è possibile per assistere i profughi, per accogliere le donne ed i bambini che fuggono dalla guerra, e per portare aiuti alle popolazioni colpite. E’ già stata attivata una cabina di regia prevista con la Prefettura e la Protezione civile e vorremmo che fosse dotata di fondi adeguati.
Aderiamo all'appello dell'Università della Pace delle Marche, che ha scritto: "Noi guardiamo le guerre con gli occhi delle vittime, di coloro che ricevono sulla propria testa le bombe, che soffrono i lutti, le deportazioni, gli stupri, le riduzioni in schiavitù; per questo crediamo che nessun blocco militare possa assicurare la pace, perché in ogni caso mette i popoli l'un contro l'altro armati. Solo negoziando un rinnovato concetto di sicurezza, libero innanzitutto dalle armi nucleari, si può allontanare definitivamente il pericolo delle guerre. Con la guerra tutto è perduto, mentre la Pace e solo la Pace è generativa di futuro e sicurezza".
Ho letto con attenzione tutte e cinque le mozioni che sono pervenute, compresa quella iniziale del PD che è stata assorbita dalla mozione che è stata protocollata dopo, e le ho trovate sinceramente tutte abbastanza in linea, quindi mi fa piacere che, dalla bozza di risoluzione che ha presentato il Presidente, le parti migliori e più importanti delle varie mozioni siano state integrate per cui per accelerare anche la discussione in Aula, anticipo già che oltre a sottoscrivere la proposta di risoluzione la voterò anche favorevolmente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Un saluto a tutti i colleghi. La gravità della situazione ci porta, secondo me, a cercare di eliminare tutti quegli elementi che ci possono in qualche modo non far trovare d'accordo. In che senso? Se iniziamo a fare analisi sui motivi, su chi ha iniziato, su chi ha provocato le situazioni - tra l’altro sappiamo di pesanti fatti tragici avvenuti nel Donbass in questi ultimi anni e di tutte le tensioni che, soprattutto dalla caduta del Muro di Berlino in poi, si sono create, tensioni tra i due mondi, quello dell’occidente e quello relativo all’ex Patto di Varsavia - non ne veniamo fuori.
Credo che la gravità della situazione ci inviti, in un certo senso ci obblighi, a fare uno scatto avanti, a mettere da parte qualsiasi analisi, che si voglia intraprendere su chi ha ragione e chi no. Qui c’è un unico dato di fatto, che vede oggi una nazione che ha intrapreso una guerra di invasione. Abbiamo una situazione da un punto di vista umanitario che merita di attivarsi, da parte di tutti noi, in maniera pronta, immediata e con risposte importanti e vede un’altrettanta difficoltà e timore nelle conseguenze che questa guerra può portare, sia dal punto di vista militare, sperando che non si arrivi a soluzioni estreme anche perché probabilmente potrebbero essere definitive, che, per quanto ci riguarda, dal punto di vista economico, con tutto quello che di pesante e difficile stiamo già vivendo.
Questa realtà ci deve invitare ad allargare un po' lo sguardo anche ad altri conflitti, a quello che succede in tutto il mondo. Noi stiamo vivendo e partecipando a questa tragedia in maniera diretta perché ci riguarda molto da vicino e anche perché per la prima volta, dopo tanto tempo, vengono messi di fronte due mondi che ovviamente rischiano di portar questo conflitto a dimensioni mondiali.
Potrebbe essere l’occasione per fare una riflessione generale su tutto ciò che sta avvenendo nel mondo, penso alla Birmania con delle stragi pesanti nei confronti di etnie minori, o anche ad altre parti del mondo, che noi magari neanche sappiamo, tipo lo Yemen o altre situazioni.
Ora se, come sembra, la risposta dell’Italia è unita, unitaria, convinta ed anche noi come Consiglio regionale … Sono estremamente soddisfatto e contento in questo momento di appartenere a questo Consiglio, nel suo complesso di maggioranza e minoranza, perché se riuscissimo, e sono convinto, ad arrivare ad una risoluzione unitaria- ringrazio il Presidente Latini e tutti i capigruppo che si sono adoperati in questo senso – sarebbe un esempio di maturità e di voglia di dare una risposta univoca fondamentale.
Quindi, ripeto, non trattiamo di altri argomenti che potrebbero solamente portarci a delle inutili divisioni, in questa fase pensiamo solamente a condannare in maniera ferma, a chiedere alla Giunta di unire e unirsi al coro di noi Consiglieri nella condanna unanime di uno Stato aggressore; chiediamo inoltre di intervenire, e già si sta facendo. Ad esempio il nostro Assessorato alla sanità sta intervenendo sull’emergenza, sull’accoglienza dei profughi, che sono già arrivati e se ne prevedono altrettanti in arrivo nelle prossime settimane. Una risposta importante da questo punto di vista, una grande iniziativa di solidarietà, che il popolo marchigiano ha sempre dimostrato di avere nei sentimenti e nelle corde.
L’altro aspetto poi, ripeto, non secondario, è quello di cercare il più possibile di intervenire e sostenere le aziende che, come ha ricordato la Consigliera Ruggeri, stanno soffrendo, che già di fatto soffrivano perché ai 270 milioni di export verso la Russia in prodotti soprattutto calzaturiero, moda, meccanica e altro, si aggiungono altri 86 milioni verso l’Ucraina, che rappresentano un terzo dell’export di tutta la regione Marche, soprattutto in diminuzione quello del mercato russo rispetto agli anni precedenti. C’era già stata una contrazione … quindi 270 milioni sui dati recenti, ma se andiamo a guardare indietro, soprattutto prima del Covid e prima delle altre sanzioni relative all’embargo che c’è dal 2014 nei confronti della Russia, di fatto il mercato dell’esportazione aveva subito una forte contrazione.
Quindi, invitiamo tutti …, già l’Assessorato alle attività produttive si è mosso in tal senso, con un primo tavolo che ha raccolto intorno a sè le associazioni di categoria produttive importanti proprio per addivenire a delle prime soluzioni.
Termino dicendo che dal punto di vista della transizione energetica, dell’energia e del caro bolletta bisogna intervenire immediatamente, una iniziativa immediata la può e la deve fare il Governo perché ha gli strumenti per farlo, noi come Regione possiamo fare delle rilevanti iniziative, soprattutto a lunga visione con degli investimenti, approfittando degli spazi che ci concede il Pnrr.
Alla Consigliera Ruggeri vorrei ricordare che nella transizione ecologica ed energetica anche il gas e per assurdo anche il nucleare sono stati recentemente indicati dalla Comunità Europea come energie da inserire nella tassonomia delle energie verdi.
Volevo solo puntualizzare perché la vera diversificazione significa contemplare tutte le possibili fonti energetiche perché il problema, se noi ci ritroviamo a dipendere dal gas russo, è stato proprio questo, che ci siamo allontanati dalle scelte energetiche per gettarci in altre che successivamente abbiamo completamente abbandonato e quindi ci ritroviamo senza una politica sull’energia.
A nome del gruppo Lega ringrazio tutto il Consiglio, il Presidente, i capigruppo per questo grande atto di maturità e di unione in una risposta univoca. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ausili.

Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Nel momento in cui abbiamo scelto alcuni giorni fa di presentare la nostra mozione, nel nostro animo l’idea era che anche questa Assemblea regionale potesse e dovesse esprimere la più ferma condanna nei confronti di queste indegne vicissitudini belliche alle quali stiamo assistendo e potesse e dovesse esprimere la propria solidarietà nei confronti delle popolazioni colpite da queste vicende belliche, quindi, cogliamo l'occasione per esprimere la nostra vicinanza nei confronti di quei cittadini marchigiani di origine ucraina e di origine russa che come noi oggi guardano con sgomento e disgusto a quello che sta accadendo nel cuore dell’Europa.
Andando nel merito del nostro testo, vogliamo in tutte le sedi ribadire con convinzione la nostra storica consapevolezza di essere radicati nell'Occidente, quindi riconosciamo la nostra collocazione occidentale. L’occidente ha delle radici classiche, delle radici cristiane nelle quali fieramente crediamo. Un Occidente, questo è vero, attraversato da delle storture di cui soffre da parecchio tempo, mi riferisco ad esempio alla debolezza dimostrata da un’Unione Europea che si è attardata su argomenti forse di poco conto, quando invece avrebbe dovuto probabilmente addivenire ad uno sviluppo politico e militare dignitoso, le storture sono quelle di un assetto della Nato che va sicuramente preso in esame, le storture sono quelle di certi governi democratici degli Stati Uniti che purtroppo provocano delle tensioni su larga scala.
Nonostante queste storture certo l'Occidente rimane la nostra casa e la nostra casa va difesa anche perché è dall’Occidente che sorgono quei valori in cui crediamo, come ad esempio quello della sovranità di uno Stato, il valore ripreso anche dalla dottrina sociale della Chiesa dell’autodeterminazione dei popoli. Ebbene, proprio in forza di questi valori in cui crediamo oggi condanniamo un atto bellico che questi valori va a calpestare e riteniamo che per realizzare pienamente questi valori sia necessario nei prossimi mesi, nei prossimi anni, arrivare a quello a cui non si è arrivato per la lentezza e l'incertezza politica degli ultimi tempi, cioè ad una conciliazione tra la giusta protezione dell'est Europa dalle tentazioni imperialistiche della Russia, con il riconoscimento della legittima esigenza di sicurezza della Russia stessa.
Ci sono però delle situazioni impellenti che devono essere prese in esame, quella ad esempio dei rifugiati di guerra, questi sì autentici rifugiati di guerra a differenza di altri, probabilmente. Questa è una questione che va presa in maniera prioritaria in esame, come pure la preoccupazione per gli effetti economici delle sanzioni, pensiamo a quello che sta accadendo sul versante delle materie prime, effetti che evidentemente vanno governati.
La Regione Marche ha già predisposto tutta una serie di misure volte a fronteggiare la situazione, penso all’individuazione del delegato, alla strutturazione del gruppo di lavoro a cui si faceva riferimento prima, penso ai contatti con le associazione degli albergatori, con gli stabilimenti ospedalieri per l’individuazione di posti letto, penso all’invio di materiale presso il centro di raccolta di Avezzano, però riteniamo che quello che oggi l’Assemblea andrà a votare sia un atto necessario, un atto ulteriore, che va ad impegnare il governo nella direzione che poc'anzi ho segnalato.
Quindi, salutiamo con favore la stesura di una risoluzione che ci sembra opportuna e affrontiamo insieme l’analisi di questo testo nei prossimi interventi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Gentili colleghe e colleghi Consiglieri, fino a qualche settimana fa mai avremmo potuto pensare che l'Europa potesse tornare ad essere teatro di un conflitto e che a due anni dalla pandemia di Covid-19 si potesse aprire una emergenza nell'emergenza. Pensavamo di aver relegato simili scenari al Novecento, ma le immagini choc che ci giungono dalle città dell'Ucraina, dove un popolo intero sta lottando per difendere la propria libertà e la democrazia, per difendere la sua stessa esistenza, sono di una brutalità e di una violenza sconvolgenti, un pugno allo stomaco.
Il nostro pensiero in questo momento va alle vittime innocenti di questa strage ingiusta ed efferata, alle migliaia di profughi che hanno dovuto abbandonare le proprie case e lasciarsi dietro le spalle una esistenza costruita con fatica e sacrifici.
In questo 8 marzo, in cui ricorre la Giornata internazionale dei diritti della donna, con la quale celebriamo i progressi compiuti in ambito economico, politico e culturale dalle donne, riflettiamo nel contempo su quanto ancora sia necessario fare sulle discriminazioni e sulle violenze alle quali sono ancora soggette in ogni parte del mondo, il pensiero non può che andare alle donne ucraine.
Penso alle donne che hanno perso la vita, a quelle che hanno dovuto scegliere tra mariti e figli, costrette a scappare nell'incertezza di riuscire a mettere in salvo sé stesse e i figli. Penso alle donne che hanno scelto di rimanere per combattere in prima linea, con fierezza e coraggio.
Penso alle bambine e alle ragazze barbaramente uccise in questa guerra assurda, a quelle che sono intrappolate nel paese, chiuse nei bunker terrorizzate dal frastuono delle bombe e dal suono delle sirene, penso a questa infanzia martoriata e costretta a fuggire con il rischio di non riuscire a oltrepassare la frontiera.
Ma penso anche ai ragazzi e agli uomini che hanno coraggiosamente imbracciato le armi per difendere il proprio Paese e la propria libertà, per difendere un confine che non è solo geopolitico, ma che si fa barriera tra dittatura e democrazia. Un diritto, quello alla libertà, che solo fino a qualche settimana fa davamo tutti per scontato, arroccati nella convinzione che la modernità europea potesse garantirci anche quella civiltà che questa guerra ha fatto venir meno.
La guerra è barbaria e ferma è la condanna su quanto sta accadendo.
Non esiste equidistanza. Esiste una vittima ed un colpevole. Esiste un aggressore ed un aggredito.
Non possiamo permettere che i confini di un continente siano ridisegnati con la forza e con la violenza. La battaglia contro la guerra è una battaglia di civiltà e di diritti.
Per questo, in un simile contesto, è giusta la strada intrapresa dall'Europa e dall'Italia, con le sanzioni erogate alla Russia colpevole di aver invaso e attaccato in maniera illegittima l'Ucraina.
È necessario garantire sostegno e solidarietà al popolo ucraino, rispondere tempestivamente ad una emergenza umanitaria che cresce di ora in ora, con un sistema di accoglienza che sia quanto più possibile resiliente.
Massima attenzione va riservata all'emergenza umanitaria, con particolare riguardo ai bambini e ai giovani che arrivano nel nostro Paese e che saranno accolti anche nelle Marche.
Occorre favorire i ricongiungimenti familiari dei minori e favorire anche l'integrazione nel sistema di istruzione regionale, garantendo accoglienza straordinaria nelle scuole primarie e secondarie, oltre che nelle università.
Un intervento necessario, doveroso, affrontato inoltre con la consapevolezza che comporterà inevitabilmente un impatto negativo sulle famiglie e sulle imprese, già gravate dai rincari energetici e dalla crisi generata dalla pandemia.
Preoccupano in particolare le ripercussioni sul piano socio-economico marchigiano, dal momento che la Russia rappresenta un mercato di grande rilevanza nel comparto produttivo regionale, con il calzaturiero tra i settori più esposti, oltre che nel comparto turistico.
Allo stesso tempo è necessario attivarsi rapidamente e senza indugio per sostenere e salvaguardare i settori strategici della nostra economia, come il calzaturiero, gli apparecchi elettrici, la meccanica e il mobile, quelli che esportano più degli altri in Russia, individuando per questi comparti nuovi mercati di riferimento verso i quali aprirsi e orientare export e investimenti.
Un plauso, consentitemi di rivolgerlo, al Vicepresidente della Giunta regionale Carloni ed al Presidente della Giunta Acquaroli, che senza perdere tempo hanno incontrato e ascoltato le categorie economiche della regione e la Camera di Commercio delle Marche, per mettere a punto quegli interventi necessari a fronteggiare la nuova crisi, ma su questo occorre un impegno forte anche da parte del Governo e dell'Unione europea al fine di limitare gli effetti negativi delle sanzioni.
Presidente, colleghi, in questa crisi che minaccia i valori fondanti della nostra Repubblica e dell'Occidente, è necessario che la politica reagisca compatta. Mi appello affinché tutte le forze presenti in Aula siano unite nell'azione di solidarietà sul piano umanitario, come anche nel sostegno al sistema socio-economico marchigiano. Solo così potremo affrontare questa pagina di storia tragica che ci sta facendo vivere giorni di angoscia e di paura. Solo uniti e consapevoli del nostro ruolo possiamo ritrovare una luce di speranza.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie Presidente. Signori Consiglieri, fate una prova: filtrate in bianco e nero le immagini e le foto odierne della guerra in Ucraina. Oggi è possibile. Togliete il colore.
E poi in particolare soffermatevi sui visi delle donne, dei bambini, sui loro occhi, sui loro vestiti, sulle loro piccole valigie, sulle sporte, sugli zaini, sulle loro coperte. Ed ancora sulle case, sui palazzi, sulle strade e sui ponti.
E poi confondetele con le foto che ci arrivano dal 1939, da quel primo settembre, che sono state scattate in quel momento e negli anni successivi in cui si è generato il genocidio del secolo scorso: la pagina più buia della storia che oggi si ripete.
Vedrete, Consiglieri e Presidente, che non ci sono differenze. Nessuna.
E la storia si ripete ed il richiamo ad ogni coscienza non può essere filtrato, Consigliere Antonini, dalle condizioni di opportunità politica a cui ci ha richiamato lei in questa discussione.
Oggi il volto della guerra - permettetemi il cinismo in questo giorno particolare - non è il legittimo orgoglio e il diritto dei cittadini ucraini di difendere la propria terra invasa dalla Russia di Putin, quei cittadini sono ammirabili per quello che stanno facendo, per la resistenza che stanno operando e per i morti che cadono lungo le strade e intrappolati nei sotterranei dei palazzi.
Ma oggi più che mai il volto di quella guerra sono le famiglie che da un’ora all’altra si ritrovano spezzate, accomunate dalle corse lungo le strade per cercare di preservare la vita e magari non ce la fanno, come quella famiglia che molti organi di stampa e la televisione pubblica hanno riportato puntualmente, senza riuscire a fare da un’ora all’altra distaccandosi dalla loro quotidianità. Persone nascoste – bambini e donne - negli inferi della terra per non essere colpite da bombe oppure da armi di artiglieria, oppure divise – queste famiglie, queste donne, questi bambini - dai finestrini di carrozze dei treni che portano con sé il pianto dei figli per i padri che abbandonano e restano.
Se ci fate caso in questo quadro resta il coraggio delle donne, che molto spesso riescono a trattenere le lacrime del distacco incomprensibile, ingiustificabile dalla loro vita quotidiana e camminano per chilometri e chilometri con mano nella mano i propri figli.
Proviamo ad immaginarci in quella situazione che sta accadendo a poca distanza da qui, non lontano da qui.
E allora in questa situazione questo passaggio, queste immagini, queste foto in bianco e nero, che raccontano della ripetizione di un genocidio che è capitato nel secolo scorso, non possono essere accettati. Occorre da questo punto di vista una presa di posizione.
Lo dico senza polemica, Consigliere Antonini, lo dico dalla mia parte, sorrido e onestamente mi indigno di fronte alle parole o al tema dell’equidistanza. Cos’è l'equidistanza?
Qui c’è un tema di carattere politico tra il giudizio di valore sui blocchi delle potenze? C’è un giudizio sulla Nato o sulla Russia? Qui c’è solo un valore che non può non appartenere a tutti ed è l’umanità. E non c’è assolutamente retorica in queste parole o almeno provo a non trasmetterla.
È l’umanità di non giustificare, di non poter accettare e restare silenziosi, di non distrarsi o di guardare dall'altra parte rispetto alle barbarie che stanno accadendo, al disprezzo della vita in nome di una potenza.
Non c’è nulla che può giustificare atti di questo tipo. È evidente come in questa situazione c’è un invasore e c‘è chi è invaso. C’è una violenza e c’è chi la subisce.
È in questo che l'occasione di un Consiglio regionale può essere utile ed io credo anche che la lezione – noi su questo abbiamo dimostrato molto – di accoglienza e di generosità del popolo polacco, ci fa capire come spesso ci sia una distanza abissale, addirittura divisiva, tra chi governa e il popolo governato.
C’è un terzo elemento, ripeto, rispetto alla donna, nessuna giustificazione rispetto al valore dell’umanità, che riguarda il nostro ruolo, la nostra attività, Presidente Acquaroli.
Un tema che non può essere generico: occorre accogliere in particolare le fasce che subiscono di più questa guerra, le donne e i bambini. Bisogna attivarsi nelle scuole, attraverso una pedagogia del ritorno, una pedagogia della scala, come oggi il Ministero dell’istruzione indirizza rispetto a ciò che sta accadendo per chi arriva nel nostro Paese.
E occorre, Presidente Acquaroli, farsi carico del tema delle risorse delle nostre attività che vogliono dire lavoro. Non si attenda solo lo Stato, ma ci si faccia parte diligente ascoltando gli imprenditori, facendo un piano di ciò che oggi rischiano di perdere, se già non lo hanno perso rispetto alle risorse delle nostre aziende. La Regione Marche assuma una decisione di priorità perché chi amministra ha la responsabilità delle priorità e su questo è evidente che ci troverete al vostro fianco. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Anch’io mi allineo alle dichiarazioni fatte dai miei colleghi, che dicono che nulla può giustificare questa guerra e nulla può giustificare questo attacco anche se, come la storia ci insegna, ci sono cause e concause scatenanti che non sono secondarie nell’analisi dei fatti odierni.
Queste cause e concause, come ha detto il Consigliere Antonini, non possono in questo Consiglio essere terreno di scontro, quindi non andiamo a parlare di patti non rispettati, del Donbass, delle provocazioni, delle politiche ostili nei confronti della Federazione Russa perché, e lo ripeto, questa guerra e questo attacco all’Ucraina non possono essere in nessun modo giustificati. Lo dico a malincuore perché sono sempre stato amico della Federazione Russa, con la quale nel mio piccolo ho sempre cercato di creare ponti e situazioni di unione.
Questa guerra non è giustificabile, come non è giustificabile nessuna guerra e non sono giustificate le nostre guerre occidentali.
Il 24 marzo ricorre l’anniversario tragico dell’attacco della Nato al popolo Serbo dove morirono 2.500 civili, di cui 89 bambini, quindi, dovremmo iniziare a schierarci in un’ottica pacifista a 360°. Non sono giustificabili le guerre di Putin, perché non sono guerre del popolo russo, sono le guerre di un leader che ha perso evidentemente il senno della ragione, non sono giustificabili nemmeno le guerre che noi abbiamo ritenuto e continuiamo a ritenere giuste come occidentali.
Tra l’altro non condivido l’invio di armi, sono titubante anche sul discorso delle sanzioni indiscriminate perché, come abbiamo visto molte volte, puniscono in prima istanza il popolo, puniscono chi le sanzioni fa e tornano indietro, tra l’altro non condivido nemmeno la sanzione etica sportiva nei confronti degli atleti perché lo sport è notoriamente motivo di unione e di appianamento di conflitti e non di esclusione.
Sono contento che all’interno del dispositivo di questa risoluzione sia stato inserito un richiamo ad una giusta informazione dei fatti perché purtroppo dall’una e dall’altra parte abbiamo avuto tanta disinformazione, che ha alimentato solo scontro ed odio.
Quello che noi dovremmo fare è avere la maturità di smetterla di fare i tifosi, di schierarci dall’una e dall’altra parte, o meglio i popoli non hanno colpe in questo caso, la colpa è ben visibile, lo abbiamo detto e lo abbiamo condannato anche in questa risoluzione, ma dovremmo cercare anche di prevenire tutti quei rigurgiti di scontro etnico, di faziosità, che la guerra alimenta perché la guerra può continuare a sua volta ad alimentare altre piccole e grandi guerre, che noi da persone equilibrate dovremmo cercare di evitare e contrastare.
Ho fatto un discorso a braccio ed in chiusura richiamerei anche il ruolo che dovrebbero avere le Nazioni Unite, l’ONU dovrebbe avere il ruolo di giudice supremo, di un interventismo pacifico in queste questioni, non possiamo utilizzare le Nazioni Unite solo quando ci fa comodo.
Quindi è bene che anche la comunità internazionale inizi ad avere coscienza di ciò e a far tesoro, se così si può dire, di questa situazione che ci deve far riflettere a non commettere più queste cose e cercare di promuovere la soluzione diplomatica, che purtroppo in questo caso, come in tanti casi, ha avuto un fallimento plateale.
Vorrei concludere con un pensiero, visto che è la Giornata internazionale delle donne, ideale nei confronti delle donne ucraine e russe che stanno passando questo momento di sofferenza molto importante, dovremmo riprendere sempre spunto dall’articolo 11 della nostra Costituzione e lavorare nel migliore dei modi per perorare la pace e l’unità dei popoli. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Chiedo scusa per aver chiesto di anticipare il mio intervento ma alle 15,30 ho un incontro alla Protezione civile con le Prefetture per la questione “accoglienza”, ma ci tengo a rendervi partecipi di alcune iniziative che stiamo portando avanti.
Approfitto della possibilità di intervenire per dire che dal mio umile punto di vista questo momento è particolarmente triste e molto doloroso, sono molto toccato, seguo molto le questioni di politica internazionale, mi piace conoscere la storia delle cose, ricostruirle senza basarmi solo su quello che le televisioni occasionalmente seguono, prese dai fatti che si susseguono.
Penso che per far terminare le guerre non bisogna provocarle, non iniziarle è l’unico modo per farle finire perché quando si inizia una guerra, e quelle giuste non esistono, si sprecano le tifoserie, la cosa vera è che la gente soffre e muore e su questo non c’è dubbio, quindi le guerre bisogna sempre evitarle.
Ho ascoltato il Consigliere Rossi, il quale ha detto cose giuste rispetto anche ai fatti del passato. Anche in questo caso credo che l’Europa abbia peccato moltissimo perché secondo me gli strumenti per evitare questa tragedia ci potevano stare tutti. Sono anni che lì succedono cose che potevano far presagire a questa escalation, dovevamo fare di tutto per evitarla, cosa che per sottovalutazione o per incapacità non abbiamo voluto o potuto fare. E’ questo il vero cruccio che dobbiamo sentire tutti come europei, dovevamo avere un ruolo che non abbiamo avuto, abbiamo fatto giocare gli altri ed oggi a pagare le conseguenze sono innanzitutto le persone che vivono lì, i soldati che stanno morendo, i civili che stanno morendo e soffrendo. Un esodo incredibile.
Poi le sanzioni sia da una parte che dall’altra, guardate che le sanzioni che stiamo mettendo alla Russia di rimbalzo toccheranno in pieno noi, vedrete cosa succederà anche nella nostra regione con le tante imprese che operavano con la Russia e con l’Ucraina. Quindi mai sottovalutare queste cose, ma purtroppo per quanto la storia ci insegni noi non impariamo mai, arriviamo sempre dopo.
Chiedo scusa per questo sfogo personale, ma lo dico proprio dal punto di vista umano.
Detto questo, in accordo con la Protezione civile nazionale stiamo portando avanti questo tipo di iniziativa, siamo preposti pensando che dovrebbe avvenire una redistribuzione di profughi a livello europeo. I profughi dovrebbe essere gestiti dai livelli nazionali, dai Dipartimenti di Protezione civili nazionali, Prefetture, Ministero dell’interno, eccetera. In attesa di questo abbiamo con tutte le altre Regioni portato avanti una iniziativa che indica nei Presidenti delle Regioni i Commissari all’emergenza che a loro volta delegano un soggetto attuatore che per quel che riguarda le Marche, faranno così tutte le Regioni, è stato individuato nel Dirigente della Protezione civile della Regione Marche. Domani verrà portata in Giunta una delibera che, proposta dal Dirigente della Protezione civile delle Marche, indicherà un gruppo di lavoro con dentro anche le Prefetture, l’Anci ed i vari Dirigenti dei Dipartimenti sanità, sociale, lavoro, eccetera, della Regione, che potrà poi coordinare questi potenziali flussi. La nostra scelta è, in accordo con l’associazione degli albergatori delle Marche, avere un’accoglienza diffusa sul territorio, una disponibilità di strutture alberghiere diffusa senza fare punti di grande concentrazione, ma un inserimento graduale a livello ampio sui territori; avere anche la disponibilità di una struttura adibita a Covid Hotel per quelle persone che arrivano qui, risultano positive o magari sono meritorie di avere una quarantena perché sono state a contatto con dei positivi perché il livello di vaccinazione è molto basso in Ucraina e il rischio è di scatenare qualche focolaio là dove si concentrano queste persone. Quindi, un Covid Hotel dove convogliare chi è meritorio di quarantena ed una assistenza diffusa sui territori senza concentrare le persone in un singolo Comune rispetto ad un altro. Questo in attesa dei potenziali flussi pilotati.
Nel frattempo cosa sta avvenendo? Si stimano che gli arrivi sono già oltre 400, farò il punto fra poco con le Prefetture, arrivi occasionali, ad iniziativa privata, persone che fanno ricongiungimenti familiari, badanti che fanno venire qui i parenti dall’Ucraina. Altri flussi sono portati avanti da associazioni, da parrocchie. Molte persone stanno arrivando in maniera spicciola sui nostri territori.
Noi non possiamo avere il polso preciso di tutto quello che avviene, ma la cosa da far passare è che chi ospita deve immediatamente far presente alle Questure l’arrivo di queste persone e alle Asur, per poter verificare se sono state o meno tamponate all’ingresso in Italia, se c’è qualche eventuale positivo, inoltre, deve intraprendere un percorso di vaccinazione. Nelle Questure devono sapere chi arriva in Italia dai Paesi extracomunitari per censirli e per fornirgli il visto di soggiorno pur temporaneo, per avere il diritto non solo di stare in Italia ma anche alle cure, alla sanità, alla possibilità di lavoro e successivamente – so che stanno studiando questo meccanismo, ancora non si capisce bene con quale possibilità – l’ingresso scolastico per i minori e per i ragazzi e le ragazze che sono in età scolare.
Anche per le persone che arrivano in maniera occasionale e che sono ospitate da famiglie o da associazioni occorre avvisare immediatamente la Questura e l’Asur per gli adempimenti di legge e per agevolare questo percorso.
Questa è la situazione attuale, ve l’ho voluta brevemente far presente, quindi noi stiamo lavorando per flussi gestiti, ma automaticamente stiamo seguendo anche i flussi occasionali.
Non escludo che da domani, quando questo gruppo di lavoro sarà nel pieno del proprio lavoro anche con la possibilità di “spesa”, si possa far fronte - al di là di questi eventuali flussi gestiti - anche a situazioni più occasionali, ma meritorie di attenzione. Può essere una parrocchia che fa arrivare un pullman e che poi ha difficoltà a collocare le persone. Ad oggi non ci sono situazioni di questo genere, molte segnalazioni, ma nessuna richiesta ufficiale, ma potrebbero addivenire e il gruppo di lavoro, coordinato dal Dirigente, potrebbe in qualche modo valutare esigenze non maturate nei livelli istituzionali, ma arrivate con flusso spontaneo.
Questo è il lavoro che stiamo facendo, per il resto facciamo bene a parlarne.
Ho dato una scorsa alla mozione, contiene tutte cose condivisibili anche se alcune di queste, come ho già visto, sono all’interno del Piano di gestione che stiamo portando avanti, però nulla toglie che un rafforzativo possa essere utile. Viva la Pace.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. In questa giornata permettetemi di iniziare con un pensiero rivolto a tutte le donne che sono purtroppo, loro malgrado, all’interno di questo gravissimo conflitto.
Penso in primo luogo alle donne che hanno già perso la vita nei combattimenti o sotto i bombardamenti, alle donne che sono in fuga con i propri figli, che hanno dovuto lasciare le proprie case, a quelle che hanno dovuto lasciare i propri figli - mi ha colpito moltissimo una storia che ho letto questa mattina - per restare ad accudire un genitore anziano, che non si poteva muovere e non poteva fuggire. Penso anche a quelle madri che vedono loro malgrado i figli, molti ragazzi giovanissimi, combattere dall'una e dall'altra parte, anche a quelle donne che stanno combattendo perché hanno scelto di proteggere la loro Patria e la loro casa.
A queste donne oggi deve andare un pensiero congiunto di tutta l’Aula, di tutta l’Italia, ma credo anche di tutto il mondo perché in questa ricorrenza, che vede le donne assurgere a soggetto da valorizzare, da ricordare, da promuovere, dobbiamo ricordare anche che le donne sono purtroppo quelle che spesso si fanno carico di moltissime sofferenze, anche di quelle di chi sta loro a fianco, penso a chi sta curando i tanti feriti, a chi sta accogliendo, alle volontarie che stanno supportando chi fugge da questo conflitto.
Ritengo che questa sia una doverosa premessa perché oggi non sia solamente una giornata nella quale vince la retorica o le cose un po' scontate, ma sia una giornata nella quale la riflessione coinvolga necessariamente anche la componente femminile, come tutta quella che è in guerra, con un occhio particolare proprio perché è l’8 marzo.
Mi fa piacere che si sia addivenuti ad una risoluzione congiunta e condivisa rispetto ad un tema che fino a poche settimane fa nessuno di noi pensava avremmo potuto discutere in quest'Aula. E’ vero però, e con questo concordo con l’intervento che ha fatto poco fa l'Assessore Aguzzi, che alcuni avrebbero dovuto fare di più per evitare che questo conflitto scoppiasse e forse dovremmo tutti sperare, pregare e lavorare perché quello che attualmente sembra impossibile possa invece diventare possibile: un cessate il fuoco. Che ci sia la fine di questa guerra, che vinca la diplomazia e che si possa interrompere prima possibile un conflitto che ha innanzitutto delle ripercussioni tremende in termini di vite umane, che sicuramente è la cosa alla quale dobbiamo guardare in primis e alla quale sicuramente guardiamo tutti.
Ritengo che anche il senso delle mozioni e della risoluzione che viene discussa in questa Aula siano le ripercussioni pesanti che avremo tutti, non le avranno solamente quelle nazioni e quelle popolazioni che sono in prima linea in questo conflitto, ma ci saranno, presumo, anche nell’economia mondiale, oltre che europea e sicuramente nella nostra nazione.
E allora l'impegno insieme, ovviamente, questo lo ribadisco perché seppure scontato, in quanto in tutte le mozioni e in tutti gli interventi … Se il nostro Parlamento è riuscito a dare una voce fondamentalmente unanime, penso che anche la Regione Marche riuscirà a fare altrettanto, credo che la condanna di una aggressione armata, come quella che c’è stata più di 10 giorni fa, sia scontata ed unanime anche perché questo atto va contro i nostri principi costituzionali.
Dall’altra parte, ci vuole una attenzione ed anche una richiesta a quel soggetto che è sopra di noi, che è l’Europa, che avrebbe dovuto avere un ruolo diverso e maggiore nel perseguire la pace, anche nelle misure scelte per contrastare l'avanzare di questa guerra, come le sanzioni che sono state poste nei confronti dell'aggressore, della Russia, sapendo che - l’abbiamo vissuto anche in anni passati - hanno avuto, hanno e avranno, oggi ancora di più che c’è in corso anche una gravissima crisi energetica, una ripercussione importantissima sulla nostra economia, sulle nostre imprese, sulle famiglie italiane e sui marchigiani, su un’economia che già era in gravissima difficoltà e che senza aiuti rilevanti vedrà purtroppo un destino molto triste. Per molte delle nostre realtà vorrà dire ulteriore povertà, vorrà dire ulteriore crisi, e noi dobbiamo fare il massimo per poterlo scongiurare.
Mi ritrovo ovviamente - la maggior parte dei punti sono stati inseriti, anche quelli che erano nella mozione di Fratelli d’Italia - in questa risoluzione che ho voluto sottoscrivere.
Chiudo con una preghiera personale, che faccio più con il cuore forse che con le parole, visto che le immagini che sono state ricordate, anche dagli interventi di qualche Consigliere che mi ha preceduto, stanno sconvolgendo l'animo di tantissimi italiani, di tantissimi marchigiani. Non possiamo neanche immaginare che cosa vuol dire vivere quello che vediamo solo attraverso le immagini, le drammatiche immagini che ci arrivano.
Per questo credo che la guerra sia sempre e comunque qualcosa da rifuggire e la pace sia sempre qualcosa da perseguire, di questo penso che dovremmo avere memoria anche noi, tutti i giorni, nei nostri comportamenti in tempo di pace. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ritengo che facciamo bene a fare questo dibattito, come bene ha fatto il Presidente dell’Assemblea legislativa la scorsa volta a porre immediatamente il tema.
Noi siamo una istituzione regionale, pensate che in Ucraina le istituzioni regionali custodiscono, se vogliamo, le istituzioni di quel Paese, pensiamo a Leopoli, ed ospitano anche organizzazioni internazionali, ospitano la stampa, quindi, facciamo bene a farlo perché tra l’altro questo avviene nel rispetto non soltanto dell’articolo 11 della Costituzione, che mai come in questo momento noi dobbiamo richiamare con forza e sentirci da esso impegnati. Così facendo rispettiamo il preambolo del nostro Statuto regionale, che è la nostra Costituzione, che impone che “il Consiglio regionale - Assemblea legislativa delle Marche promuove, sostiene e difende, in armonia con la Costituzione, con la Carta dei diritti dell’Unione europea e con la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, la pace e il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà dei popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; promuove, sostiene e difende i diritti fondamentali della persona, il loro libero esercizio e la solidale convivenza tra le diverse popolazioni”. Questo è il preambolo del nostro Statuto, quindi bene oggi giungere a questa risoluzione.
Quando ho scritto insieme agli amici del mio gruppo la nostra mozione non ho avuto il minimo dubbio che si sarebbe giunti ad una soluzione come quella che si sta delineando, unitaria, da parte di questa Assemblea, conoscendo i colleghi e conoscendo anche l’attaccamento ai valori di fondo che poi sono quelli che poc'anzi evocavo da parte di tutti.
Perché vedete, questo attacco militare, che tra l’altro è stato sferrato in modo tanto immotivato quanto premeditato, non può avere giustificazione. Non c’è mai una giustificazione per un attacco militare, per questo, ripeto, è sempre immotivato ed è sempre premeditato, e questo è ancora più grave. L'ha fatto la Federazione Russa ai danni del popolo ucraino e per come si sta delineando sta assumendo, lo dobbiamo dire con forza e noi l’abbiamo scritto in questo atto, i connotati di un vero e proprio crimine di guerra contro l'umanità, perché di questo si tratta, prima ancora di costituire una inaccettabile violazione dell'indipendenza, della sovranità e dell'integrità territoriale di uno Stato sovrano, tra l’altro perpetrata in dispregio dei principi e delle norme che sovraintendono la vita dei popoli e la vita degli Stati.
Voglio dirlo al di là delle ragioni e dei torti che mai possono giustificare una guerra né la violenza che da essa deriva. Se ci sono delle ragioni e dei torti devono essere composti all'interno del dialogo, all’interno del confronto, perché, vedete, è stato ricordato, rischiamo di perdere vite umane con sofferenze indicibili, distruzioni, donne, uomini, bambini e anziani che vengono costretti ad abbandonare il proprio Paese, uomini che devono restare a combattere e si devono separare dalle loro famiglie. Tutto questo non si ferma e non si è fermato dinanzi alla indignazione e alla legittima reazione della comunità internazionale, nonostante i negoziati in corso, perché l’altra cosa assurda che io percepisco in questa vicenda è vedere questo negoziato tra gli emissari della Federazione Russa e gli emissari della Repubblica dell’Ucraina che si danno la mano nel tavolo e nel contempo le bombe non cessano di cadere a terra, sugli uomini, sulle donne, sui vecchi, sui bambini, sui monumenti, sulla storia, sulla dignità di un popolo. Quando un popolo è costretto a fuggire o è costretto a vivere negli scantinati, le bombe cadono innanzitutto sulla dignità di quel popolo, mentre questi si stringono la mano e non si fermano i combattimenti. E’ aberrante vedere quelle immagini, sono quelle di una violenza inaudita e, se vogliamo, ci consegnano anche la sensazione di come l'anima umana si possa abituare a tutto, altrimenti non riesco a capire come sia possibile stringere quelle mani mentre si spara e si uccide.
E’ evidente che l’anima si abitua a tutto, probabilmente l’hanno persa ed in quel caso, voglio dirlo, l’hanno persa entrambe le parti, dato che in quei gesti non c’è dignità.
C’è anche un altro aspetto, l’ha detto il Consigliere Rossi, che condivido, che non si ferma dinanzi all'indignazione ed alla legittima reazione della comunità internazionale. Questo è un altro tema che dobbiamo porre, che ci fa riflettere, l’incapacità degli organismi internazionali perché, ad esempio, l’Onu non può essere forte con i deboli e impotente con i forti, anche questo impone una riflessione perché o ripensiamo certi organismi, altrimenti è inutile che ci siano.
Anche questo è un momento di riflessione che noi dobbiamo fare e vi confesso che ho provato un forte senso di autocritica perché credo che ci dovremmo occupare di più ed in modo più determinato e determinante, per quello che possiamo fare, per la parte che ciascuno di noi può fare, di tutte le guerre che ci sono nei teatri del mondo. Questa è vicina a noi.
Per concludere, penso che ci sia una priorità, è per questo che presumo che la nostra voce, la voce di un’istituzione regionale, sia importante.
Oggi è assolutamente necessario, come abbiamo scritto noi, fermare la guerra immediatamente, non ci possono essere discussioni, negoziati, condizioni, va fermata, l’esercito russo si deve ritirare e contestualmente bisogna aprire un percorso di pace e stabilità guidato dalla diplomazia internazionale, nel rispetto degli impegni nel tempo assunti da tutte le parti in causa. Questo sì, perché se quegli impegni fossero stati rispettati da tutti, probabilmente questo conflitto si sarebbe evitato, doveva essere evitato a tutti i costi.
Il nostro pensiero va al popolo ucraino, ai bambini, alle donne, agli anziani, a coloro che combattono, però va anche a quella parte del popolo russo che a dispetto della forte repressione interna comunque manifesta, si batte, protesta per la pace e per la cessazione del conflitto, segno evidente che la guerra non è mai dei popoli, ma i popoli sono le vittime della guerra, come gli uomini, le donne, gli anziani, i giovani, con la guerra si uccide il futuro, sono vittime le famiglie, le comunità, le imprese.
Bene gli obiettivi che noi ci prefiggiamo con questa risoluzione, bene anche il richiamo al sostegno alle nostre imprese duramente colpite da questa crisi di guerra, duramente colpite dai contraccolpi economici delle sanzioni, perché dietro a quelle imprese che vengono colpite ci sono le famiglie, ci sono i ragazzi che crescono, anziani che vengono assistiti, quindi uomini, donne, giovani, anziani ed anche imprese che subiscono gli effetti indiretti di un atto di guerra, che poi non è altro che un atto di guerra nei confronti loro, quindi bene anche i sostegni in questa direzione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Ringrazio il Presidente per l’atteggiamento che ha avuto il Consiglio scorso che ci ha permesso di intervenire all’apertura della seduta con una condanna netta rispetto a questa terribile vicenda ed oggi, avendo avuto mandato dalla Conferenza dei Presidenti, trovando una sintesi tra le 5 mozioni che sono state presentate. Penso che sia stato fatto un lavoro attento, lo diceva prima la Consigliera Ruggeri, di equilibrio e di grande intelligenza.
Quindi, Presidente, anticipiamo il voto favorevole anche per il contributo che abbiamo dato.
Questo però non mi esime dall’esprimermi, dal sentirmi libero di mettere a disposizione di questa Assise un pensiero perché dopo 77 anni ci troviamo davanti - ho apprezzato molto la rappresentazione che ha fatto il Consigliere Carancini prima – i carri armati, che erano in bianco e nero ed oggi sono macchiati, con una zeta, che per i nostri figli è quella di Zorro, invece sono elementi di morte, di distruzione.
Non avremmo mai pensato, anche negli scenari apocalittici, ad una guerra nel cuore dell’Europa, non avremmo mai pensato di utilizzare armi così precise, così di distruzione se non quelle che hanno messo fine al conflitto bellico di 77 anni fa.
In questa giornata particolare siamo qui anche per una condanna senza se e senza ma nei confronti di chi entra in una nazione sovrana, distrugge le famiglie, uccide le persone (bambini, anziani, donne), distrugge la cultura, distrugge l’anima, distrugge il futuro e tutto ciò avviene dietro casa nostra, anzi dentro casa nostra, quindi ci deve essere da parte nostra questa risoluzione che condanna, che stigmatizza e che mette in campo tutte le operazioni che servono, comprese quelle che abbiamo più volte sottolineato, per sostenere in tutti i modi le nostre imprese che saranno le prime a risentire di questo terribile evento.
L’ho detto prima con la Consigliera Casini, la benzina a 2,22 euro, quello che ieri, oggi e domani abbiamo toccato e toccheremo con mano.
Devo dire però e non mi posso sottrarre, Presidente, quello che penso perché l’occidente è stato indubbiamente confuso nel suo atteggiamento, non solo ha sbagliato a valutare, ma non ha intercettato per tempo il profilo e la sfumatura del conflitto. L’occidente tutto, nelle sue organizzazioni politiche, economiche, militari ha fatto quello che realmente serviva per evitare questa situazione? Penso di no. Vedete, è anche complicato dirlo adesso, sarebbe molto più semplice sventolare una bandiera giallo blu e richiamare tanta retorica, ma questo afflato che ho sentito in questi anni nei confronti di Putin è stato terribile ed oggi ce ne accorgiamo.
Lo posso dire, Presidente, sono un europeista vero, convinto, non ho avuto mai l’occhio strizzato a chi arresta i giornalisti, a chi avvelena chi non la pensa nello stesso modo, a chi in questo momento imprigiona idee e persone per costringerle ad omologarsi, atteggiamenti che non mi sono mai appartenuti.
Lo posso dire a differenza di qualcun altro, quando diceva del difensore dei valori europei e dell’identità cristiana, oppure, ancora peggio, quando condivideva il medesimo giudizio, ma lo faceva in maniera più rozza e proponeva la sostituzione di Mattarella con Putin, quale riferimento. Quelle cose hanno alimentato i percorsi e se ora Putin è seppellito in tutte le bacheche con quelle bandiere, di cui ho parlato prima, molti dei rappresentanti della politica nostra invece, partiti che stanno al Governo e che stanno all’opposizione, hanno alimentato questo tipo di rapporto e l’hanno fatto tanti partiti sovranisti dell’Europa, mentre oggi ci accorgiamo che il percorso era diverso.
Penso che il conflitto si risolva solo con la diplomazia, potrà essere superato solo con il confronto. Anche con quello che ha detto il Consigliere Cesetti, quelle aberranti strette di mano, rispetto alle vicende che si svolgono a poche centinaia di chilometri. Lo dico, Presidente, perché sono convinto che anche l’invio delle armi sia un grande errore, lo dico assumendomene la responsabilità, i partiti di governo sono convinti dell'opportunità, io ritengo un errore, uno sbaglio armare i civili perché quel tipo di soluzione porta solo ad alimentare il conflitto, invece noi dobbiamo rimpadronirci della diplomazia e del confronto, dobbiamo sostenere i corridori umanitari e dobbiamo sostenere il popolo ucraino con l’invio di tutte le protezioni che servono affinchè si tuteli dagli esiti terribili di quel conflitto.
Dobbiamo invece evitare che il popolo russo, non Putin, si schiacci inevitabilmente su percorsi che non sono europeisti e spingano la Russia verso la Cina e l’Asia, tenere più vicino a noi quel popolo che vuole stare con noi e forse non ci vuole stare solo quel terribile dittatore.
Sappiamo dal punto di vista economico cosa vogliono dire quel tipo di scelte, sono quelle che hanno delle ripercussioni inevitabili verso le nostre aziende.
Abbiamo fatto bene, Presidente, ad indicare nella nostra mozione la necessità del sostegno, del contributo e la mostruosità di questo evento che ci porta a delle riflessioni nuove sul percorso energetico, ahimè, o sulla necessità di riorganizzare, spero, un’Europa della comunità.
Vedete, spero di aver capito male perché non sono stato attento a tutti gli interventi, mi fa molto piacere vedere un’Europa che accoglie, la Polonia che accoglie - la stessa Polonia che qualche settimana fa con gli idranti respingeva al confine con la Bielorussia e faceva morire dietro muri e fili spinati persone che arrivanova da altre guerre - un’Europa che non divide i profughi in buoni e cattivi. Non si deve permettere nessuno oggi di dirlo, anzi dovremmo avere la consapevolezza di cosa vuol dire morire per la guerra e non solo perché la vediamo lì, ne dobbiamo prendere atto, perché per quelle che succedono in altre parti le persone fuggono per venire da noi e muoiono nel Mediterraneo, forse li lasciamo anche morire. Esempio terribile che la guerra di questi giorni ci trasmette. Spero proprio che ci serva almeno su questo fronte da lezione perché sapere che ci possono essere discriminazioni tra profughi, che arrivano dallo stesso Paese, dalla stessa Ucraina, che si lasciano indietro persone che non hanno quel colore nella stessa Ucraina a,l confine con la Polonia, è una cosa aberrante.
Noi continuiamo dando mandato al Presidente per il lavoro di riorganizzazione per l’accoglienza, spero che la diplomazia coinvolga in maniera diretta anche l’Italia, perché abbiamo bisogno di risolvere il conflitto pensando che quelle immagini possono ritornare solo in bianco e nero e non essere più un momento così tragico per tutta l’Europa, per tutte le nostre famiglie e per i nostri figli, che dovevano vederle solo nei libri di storia. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Acquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Grazie, Presidente. Un saluto e un ringraziamento a tutti quelli che sono intervenuti su questa risoluzione.
Rischio di essere retorico però alcune cose le voglio sottolineare. Penso che le scene che stiamo vedendo in questi giorni sui social, sulle televisioni, sui giornali, nessuno di noi poteva neanche lontanamente immaginare di vederle e di viverle, se volete, a due passi da casa nostra.
L’Europa aveva già pagato con le due guerre mondiali un prezzo salatissimo ed il lavoro che costantemente abbiamo fatto e che tutti fanno, anche con le Giornate della Memoria nelle scuole, nella quotidianità, è per far rivivere valori che devono salvaguardarci da queste vicende. Non è stato sufficiente, questo è un rammarico per me forte perché vedere quelle scene atroci, di bambini, di donne, di famiglie, di vite spezzate e vedere città sotto assedio, lancia in questo momento particolare un segnale profondamente sbagliato ed anche fuori dal contesto.
A fatica si stava cercando di uscire da una pandemia che a livello mondiale aveva toccato tutti, a fatica si stava cercando di contrastare una crisi economica che pure incombeva perché i rincari delle materie prime, i rincari energetici erano all’ordine del giorno già prima dello scoppio della guerra in Ucraina, ma queste scene francamente hanno prodotto una ferita penso in tutti noi, nell’occidente, in Europa. Una ferita molto profonda che ci deve far riflettere, che ci deve anche imporre dei comportamenti nella nostra quotidianità, anche in contesti come quello che viviamo in Regione, dove bene il confronto, bene anche lo scontro, ma sempre nel rispetto di un circuito di valori che dobbiamo tenere presente perché il sentimento democratico e il rispetto del prossimo deve sempre guidarci.
Non c’è nessuna buona ragione per togliere libertà e diritti a qualcun altro, presumo che questi siano i sentimenti che ci muovono in questa fase così complicata e difficile, insieme anche ad un’azione forte di sostegno a chi soffre e a chi scappa dalla guerra, di vicinanza a tutte le popolazioni che si sono svegliate in questo incubo incredibile.
Faremo il massimo, lo diceva prima l’Assessore Aguzzi, già il clima che respiriamo nella nostra regione … La nostra regione con la Protezione civile e con la grande catena di solidarietà, anche accesa con il sisma del 2016, ha una grande capacità reattiva, faremo il massimo perché ritengo che bisogna in ogni caso fare il massimo nei confronti di chi soffre, di chi ha perso ogni cosa, di chi vede la propria vita spezzata, interrotta la propria quotidianità e la propria normalità spezzata ed interrotta.
Credo che non ci sia bisogno di appelli perché già nelle testimonianze trasversali a 360° istituzionali, anche fuori dai palazzi delle istituzioni, ci sono segnali significativi.
Poi c’è un altro tema, quello economico. L’ho detto prima, questa mattina ho ricevuto un imprenditore che mi ha mostrato tre bollette di quest’anno, confrontabili con le prime tre dello scorso anno, chiosando e facendomi notare la differenza enorme, ha anche detto: “Altri due mesi e poi non resisto, non mi porto neanche le chiavi, lascio aperto perché non riusciamo ad essere competitivi”. Vedete, questo imprenditore non è collegato al mondo ucraino-russo, ha una capacità internazionale, ma in realtà il costo dell’energia, del gas, delle materie prime, dei trasporti sta mettendo fuori dalla competitività tutto un sistema.
Ho qui davanti a me la lettera pronta per il Presidente del Friuli Venezia Giulia, con cui chiederemo alla Conferenza delle Regioni di trattare questo argomento centrale e nevralgico per la resistenza del nostro sistema, per la conservazione di un sistema che rischia tantissimo in termini non solo di competitività, ma anche di occupazione.
Faccio un appello a tutte le forze politiche presenti in questo consesso affinché in Parlamento si riescano a individuare quelle misure per andare incontro a questi imprenditori, per andare incontro a questa difficoltà economica che stiamo vivendo e a queste categorie che rischiano nonostante tutto di non farcela, non per loro volontà, ma per l’arrivo di rincari che non erano prevedibili. Un imprenditore non può prevedere che nell’arco di tre mesi il costo dell’energia raddoppi, triplichi, quadruplichi, insieme al rincaro energetico, il rincaro delle materie prime e dell’intero l’indotto.
Non penso che si possa dare la colpa agli imprenditori, ai consulenti, cercando di individuare le responsabilità, questa volta non credo che ci siano delle colpe, c’è bisogno che il sistema Stato, il sistema Europa, comprenda queste difficoltà e salvaguardi un sistema di produzione che altrimenti rischia di essere compromesso e di mettere a repentaglio l’occupazione di migliaia di persone.
Il mio appello, quindi, è affinché trasversalmente tutte le forze politiche portino all’interno dei loro partiti e i loro rappresentanti in Parlamento questa esigenza, che è anche dettata da un tempo molto stringente perché i giorni corrono, le settimane corrono ed il sistema è sempre più in difficoltà.
Con questo appello vi ringrazio per quanto abbiamo espresso e ritengo che il Consiglio regionale sia un organismo all’altezza.
Sono orgoglioso di condividere con voi queste riflessioni e sono pronto ad avere singolarmente o per gruppo degli input che possiamo tradurre in proposte da portare negli organismi superiori. Grazie.

PRESIDENTE. La risoluzione sulle mozioni nn. 225, 226, 227, 228 e 229 è stata sottoscritta da tutti i Consiglieri regionali compresi i Consiglieri Mastrovincenzo e Marcozzi che da remoto hanno dato la loro positiva affermazione per la sottoscrizione.
Se mi consentite do per letta la premessa e passo a leggere il dispositivo: “Il Consiglio regionale esprime ferma condanna per l’invasione e l’aggressione tuttora in atto dell’Ucraina da parte della Federazione Russa; dolore e sdegno per le ingenti perdite umane, le indicibili sofferenze e le distruzioni provocate dalla guerra in atto; preoccupazione e vicinanza per i tanti costretti ad abbandonare l’Ucraina per fuggire dalla guerra; gratitudine ai tanti che in Italia e in Europa prestano assistenza nella grave emergenza umanitaria; solidarietà e gratitudine per quella parte del popolo russo che, nonostante la repressione interna in atto, manifesta contro la guerra e auspica un percorso di pace; necessità della massima e veritiera informazione sulla guerra in corso; impegna la Giunta regionale
1. a far leva sul Governo italiano affinché provveda:
- a condannare con ogni misura ed in ogni sede internazionale l’unilaterale aggressione militare perpetrata ai danni dell’Ucraina;
- a richiedere che l’Europa e gli Stati membri coordinino un intervento umanitario per l’accoglienza dei profughi ucraini;
a richiedere un intervento europeo volto alla creazione di un fondo per introdurre meccanismi economici di compensazione per riequilibrare i danni che le singole nazioni europee subiranno per vie delle sanzioni imposte alla Russia e delle conseguenti controsanzioni;
- a continuare a sostenere in sede europea l’ulteriore sospensione del Patto di stabilità e la istituzione di un fondo europeo compensativo per gli Stati maggiormente penalizzati dalle sanzioni;
ad assumere ogni altra iniziativa per aprire comunque nei territori interessati dal conflitto un percorso di pace e stabilità da garantire attraverso la diplomazia nel rispetto dei principi del diritto internazionale e degli impegni nel tempo assunti nei confronti dei territori stessi;
ad assumere ogni iniziativa utile ad almeno attenuare e/o arginare, anche nella regione Marche, gli effetti economici derivanti dalla crisi di approvvigionamento energetico, anche attraverso la costituzione di un tavolo di lavoro con le maggiori compagnie energetiche per studiare possibili soluzioni per fronteggiare l’aumento del costo dell’energia;
- ad attivare percorsi di diversificazione degli approvvigionamenti energetici e di maggiore indipendenza energetica mediante massicci investimenti sulle energie rinnovabili, concorrendo attivamente alle decisioni dell’UE nella costruzione dell’Unione dell’energia; a disporre misure di sostegno alle imprese marchigiane particolarmente colpite dall’applicazione delle sanzioni verso la Russia, nonché la promozione di accesso a nuovi mercati verso cui indirizzare esportazioni e investimenti non allocabili sul mercato russo;
2. ad attivarsi immediatamente per predisporre un piano sanitario urgente per la somministrazione di cure sanitarie gratuite ai profughi ucraini che saranno dislocati nelle Marche;
3. a convocare un tavolo con le università marchigiane per concordare modalità per accogliere, in via straordinaria, studenti ucraini, anche attraverso la possibile attivazione di borse di studio ad hoc”.
Vi ringrazio tutti per aver concorso alla scrittura di una risoluzione unitaria, credo che la storia di questo Consiglio darà ampia e chiara definizione di quello che noi abbiamo fatto.
Risoluzione alle mozioni 225, 226, 227, 228 229. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Con questa votazione si conclude la seduta odierna del Consiglio regionale, vi ringrazio per l’attività e i servizi svolti, gli interventi effettuati, l’impegno profuso, le decisioni assunte con grande senso di responsabilità e maturità e l’impegno che abbiamo messo oggi per il bene dei nostri cittadini e per la pace.
Grazie a tutti, al prossimo Consiglio regionale.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 16,00