Resoconto della seduta n.81 del 04/08/2022
SEDUTA N. 81 DEL 4 AGOSTO 2022

La seduta inizia alle ore 9,35

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 81 del 4 agosto 2022.

Proposta di legge n. 128
ad iniziativa della Giunta regionale
“Organizzazione del Servizio sanitario regionale”
(Votazione)

PRESIDENTE. Riprendiamo l’esame e la valutazione dell’articolato della proposta di legge n. 128 ad iniziativa della Giunta regionale
Ieri abbiamo concluso l’attività con l’esame e la votazione dell’articolo 25, riprendiamo quindi dall’articolo 26.

Articolo 26. Ci sono quattro emendamenti. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. L’articolo 26 tratta del direttore generale, noi ovviamente lasciamo inalterato l’impianto che legittimamente la maggioranza, anche se non condivisibilmente, ritiene di declinare.
Gli emendamenti sono tre: il primo riguarda la nomina del direttore generale che secondo noi deve essere effettuata previo confronto con la Conferenza dei Sindaci. Questo emendamento è tratto tra l'altro, per dire che già è stato sperimentato sul campo, dall'articolo 37, comma 2, lettera a) della legge regionale 40/2005 della Toscana, quindi una legge datata e sperimentata sul campo.
Perché previo confronto con la Conferenza dei Sindaci? Se la Conferenza dei Sindaci dà dei giudizi, come è nell’impianto della legge, sull'operato del direttore generale, dà dei pareri sui programmi sulla gestione, eccetera, ci mancherebbe altro che non abbia voce in capitolo riguardo alla nomina del direttore generale. Questo è il primo emendamento.
Poi c’è un secondo emendamento che è a scalare, ovviamente, qualora non venisse approvato quello che prevede il previo confronto, noi riteniamo che almeno la nomina debba essere effettuata sentita la Conferenza dei Sindaci, questo si fa per tante nomine, tante volte anche in concerto, eccetera.
Con l’ultimo emendamento, il terzo, noi vogliamo sopprimere il comma 11 dell'articolo 26, il direttore generale non può effettuare più di due mandati consecutivi nello stesso ente. Noi vogliamo cancellare questo comma perché non ci deve essere il limite dei mandati. Vi potrà sembrare strano che dal gruppo PD venga una proposta del genere, no, vedete, io ritengo che il limite dei due mandati sia una fesseria dappertutto, lo è per i Sindaci, lo è per i Presidenti delle Province, lo è per i Presidenti delle Regioni, perché ci deve essere il limite dei due mandati? Ad esempio nelle elezioni lo possono decidere liberamente i cittadini con il voto, in questo caso la Giunta, che ha il potere di nomina, sentita la Conferenza dei Sindaci, decide se dopo due mandati rinnovare o non rinnovare un incarico. Se un direttore generale ha fatto bene, per quale motivo non deve essere riconfermato? Anzi a maggior ragione in sede di prima applicazione della legge, lo dico all’Assessore Saltamartini, la cosa è ancora più importante perché è evidente che per applicarla ci vorrà del tempo e quelle esperienze che hanno gestito il passaggio è importante che siano se del caso valorizzate nell’interesse dell'amministrazione, Poi c’è un altro aspetto, il direttore generale, se non sbaglio, rimane in carica tre anni, supponiamo di un direttore generale che fa bene e viene nominato da una Giunta regionale all’atto del suo insediamento e poi riconfermato per un altro mandato, se la Giunta regionale successiva, la stessa o di diversa maggioranza, volesse riconfermarlo perché non potrebbe farlo? Pensiamo ad esempio a quando avete confermato tanti dirigenti che venivano dalla precedente amministrazione, e secondo me avete fatto bene, ha fatto bene questa maggioranza a confermare tanti dirigenti, sono bravi ed hanno dimostrato di essere attaccati non ad una parte politica, ma all'amministrazione. Hanno maturato un'esperienza, una competenza, quindi se quei dirigenti hanno gestito sotto la Giunta Ceriscioli e sono stati riconfermati, avete fatto bene a riconfermarli, perché ci deve essere questo limite? Questa è la ragione per cui noi chiediamo l'approvazione anche di questo terzo emendamento.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Buongiorno a lei, a tutti i Consiglieri, all’Assessore. Su questo articolo il mio emendamento, se ricordate la discussione di ieri, è già stato in parte anticipato. Ci sono due ragioni sostanziali che mi inducono a presentarlo, intanto in premessa va detto che l'oggetto dell'emendamento è a chi attribuire la designazione del Collegio sindacale, il meccanismo della nomina del Collegio sindacale credo sia chiara, la nomina la effettua formalmente il direttore generale, la designazione in questo caso è fatta direttamente dal direttore generale. La ragione sostanziale è questa: noi crediamo che la nomina del Collegio sindacale non possa essere fatta all'interno di un'Azienda dal soggetto che deve essere controllato. E’ un principio a nostro parere basilare, è evidente che all'interno di un'azienda privata le cose sono diverse, ma noi non ci troviamo in un’azienda privata, noi siamo all'interno di un’azienda pubblica, quindi la nomina del controllante da parte del controllato a me pare davvero un'aberrazione. E’ uno sbaglio, è un messaggio erroneo anche dal punto di vista pubblico, non a caso è stato oggetto anche di discussione e di confronto con la Presidente Leonardi ieri. Francamente non l’avevo visto, la legge 502/92 stabilisce di fatto lo stesso concetto perché rispetto alle aziende o agli enti del territorio il Collegio sindacale viene nominato dalla Regione e naturalmente in quei casi lì nella articolazione degli argomenti o dei temi dai Ministeri, eccetera.
Quindi che sia la Regione da un lato o che siano i Sindaci, cioè le Conferenze dei Sindaci, credo che sia una regola perfettamente aderente alla trasparenza del concetto di bene pubblico, assolutamente appropriato rispetto al fatto che chi controlla non può essere nominato da chi deve essere controllato. Quindi il senso in pratica è modifichiamo, la nomina evidentemente resta sempre al direttore generale, ma la designazione andrebbe fatta dalla Regione, che è l’ente che da questo punto di vista, tra l’altro, ha l'interesse a far sì che i centri di spesa e le regole dal punto di vista della tecnica di bilancio siano corrette e dall'altro le Conferenze dei Sindaci perché, cercando di rafforzare l'impostazione che ha dato l'Assessore Saltamartini, i Sindaci attraverso il controllo anche “contabile”, ma lì è la buona amministrazione tecnica, in realtà arrivano a svolgere un ruolo.
Ecco perché ho presentato questo emendamento, che mi pare assolutamente in grado di migliorare la proposta di legge. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 26/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinelli, Pasqui, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 26/2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinelli, Pasqui, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 26/3 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinelli, Pasqui, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri.

(intervento fuori microfono)

Prego, ha votato a favore o contrario? Favorevole.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 26/4 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinelli, Pasqui, Rossi, Ruggeri, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 26. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Brevemente perché resti agli atti, mi meraviglio di come sia stato possibile non accogliere questi emendamenti, voi dite che fate questa riforma per conferire autonomia e poteri decisionali ai territori, in particolare in questo caso i territori sono i Sindaci che esercitano le loro prerogative attraverso la Conferenza dei Sindaci, attraverso il Comitato di distretto dei Sindaci, attraverso il Comitato ristretto della Conferenza dei Sindaci, le avete previste voi tutte queste strutture, c'erano anche in parte, per dire: “Cari Sindaci, guardate quanto potere vi diamo”. Poi si chiedono a loro i pareri sugli atti di programmazione, i pareri sul giudizio sul direttore generale, però quando si va a nominare il direttore generale i Sindaci non hanno voce in capitolo.
Tra l'altro questi emendamenti non prevedevano una condizione, uno diceva: effettuata previo confronto, quindi non è ci voleva un parere obbligatorio vincolante, no, previo confronto; l’altro: sentita la Conferenza dei Sindaci. La Giunta regionale ha una rosa, da quella bisogna attingere, ed intende nominare il direttore generale, che dite voi su questa rosa? La Giunta mica è obbligata ad accogliere quella richiesta, ma voi l’avete eliminato, perché? Non è difficile comprendere perché non li avete accolti, per una ragione semplice: non volete intralci di nessun tipo. Certo, i Sindaci potrebbero dire: “Vogliamo questo” oppure “Esprimiamo questo giudizio”, poi magari per la Giunta diventa complicato sotto il profilo del consenso disattendere quelle indicazioni e allora lo elimina, ma se così è voi eliminate in radice qualsiasi possibilità di confronto, quindi tagliate le gambe da subito a qualsiasi forma di autonomia, a qualsiasi potere che volete conferire alle autorità locali, inesistente, gli trasferite solo la responsabilità della scelta, infatti possono dare il giudizio sull’operato di quelli che ci sono, che succede, qualora quel giudizio è negativo si giustifica altrimenti …

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Consiglieri di maggioranza, il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi. Se ci fossimo trovati a discutere una legge come questa, in cui mettiamo gli articoli, a distanza di un po' di mesi uno avrebbe potuto dire non ha memoria, non se lo ricorda. Io non richiamo la politica, ma il buon senso, ieri ci avete detto che il decreto legislativo 502/92, Presidente Leonardi, mi richiamo alla sua onestà intellettuale, è la vostra stella polare, avete condizionato una serie di voti al fatto che vi obbligava a questo, ma l'avete letto il 502/92 sul collegio sindacale, che non è nominato dal direttore generale? Ieri sera avete detto questo.
La seconda, lo dico all’Assessore Saltamartini, provo a non arrabbiarmi più, ma se voi dite che i Sindaci sono il baricentro partecipativo delle scelte, non entro in altro argomento, e poi non gli consentite di nominare - peraltro il 502/92 fa riferimento alla Conferenza dei Sindaci - nessuno del Collegio sindacale? Guardate, io non vi richiamo alla politica, vi richiamo alla logica, alla coerenza e, mi viene da dire, ribadisco, all'onestà intellettuale. Presidente Leonardi, ieri più volte ha detto che il decreto legislativo 592 era il vincolo su cui poggiavano le ragioni di tutti i no, ma che cosa è cambiato, è cambiato il 502/92 sul Collegio sindacale? Consiglieri di maggioranza, vi chiedo se questo è normale per voi, oppure diteci: “Guardate, non vi ascoltiamo”, ma il Presidente ha detto che ci avrebbe ascoltati. Non c'è un impegno finanziario di un centesimo, non di un euro, di un centesimo, stiamo parlando di buona amministrazione, di andamento della pubblica amministrazione. Fate nominare il Collegio sindacale al direttore generale, che è il controllato.
Consigliere Assenti, lei sa come funziona: io nomino lei se lei poi è attento, ma, ripeto, è difficile anche argomentare, è veramente una cosa inconcepibile. Ieri avete detto che il vostro punto di riferimento che vi vincola è il 502/92, ma come è possibile, Consiglieri, come è possibile?

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. … così cerchiamo anche di avviare un confronto palese, Quando si fa la riforma della sanità e si avvia il processo di privatizzazione, i poteri organizzativi e gestionali vengono affidati ai direttori generale affinché essi ne possano rispondere come se fosse la gestione di un'azienda privata, tanto è vero che tutto l’atto organizzativo, l’atto aziendale, risponde alle norme del Codice Civile, salvo alcune disposizioni. Noi dobbiamo spostare la nostra attenzione non sulla cogestione, la nomina di quello o di quell'altro, la politica deve uscire fuori dagli ospedali e dalla sanità, ma la nostra attenzione deve spostarsi sul controllo, sulla verifica dei risultati conseguiti. Questa è la ragione per cui all'interno del percorso, rispondendo alla legge, quindi ai principi della legge 502, abbiamo spostato la verifica dell'attività del direttore generale da parte dei Sindaci. Noi spostiamo tutto il processo sulla verifica, attribuiamo ai direttori generali le risorse umane, strumentali e finanziarie, indichiamo gli obiettivi e poi andiamo a controllarli e questo è un compito anche della Conferenza dei Sindaci.
Le disposizioni del Collegio sindacale sono state innovate con una novella del 2014 e l'articolo 1, comma 574 della legge 23 dicembre 2014, la legge finanziaria del 2015, prevede che il collegio sindacale duri in carica tre anni e sia composto da un membro designato dalla Giunta regionale, da un membro designato dal Ministero dell’economia e finanza, in genere è un funzionario/dirigente del Mef, un altro è un dirigente del Ministero della salute, quindi non ci siamo allontanati dalle disposizioni, anche perché questa è una norma statale e non credo che la legge regionale che è concorrente possa modificare questa previsione.
Per questi motivi la Giunt+a dichiara il parere contrario agli emendamenti e chiede l’approvazione dell’articolo 26.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Penso che il Consigliere Carancini abbia spiegato benissimo qual è il problema, che è grave visto che voi vi ammantate di verifiche e controllo, cioè il controllato, che è tra l’altro un organo monocratico, nomina i controllori. Questa è una cosa secondo me gravissima e non ci possiamo neanche avvicinare alle società partecipate in cui non sono mai gli organi monocratici che nominano i revisori ed il Collegio sindacale. Credo che sia una cosa gravissima. E poi la farsa di dire che sono i Sindaci e la Conferenza dei Sindaci, che non hanno assolutamente alcun potere. Il potere di nomina dei controllori da parte chi deve essere controllato a mio avviso è di una gravità assoluta e a nulla c'entrano la privatizzazione e la questione di differenziazione del 502/92, che utilizzate solo quando volete.
Questa è una questione di principi generali e il principio generale è che il controllore non deve nominare chi lo controlla perché non è giusto, non è trasparente e secondo me, poi si vedrà nel prosieguo, credo che non sia neanche legittimo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Ovviamente il voto lo abbiamo già espresso sugli emendamenti ed è negativo, mentre sarà favorevole sull'articolo 26.
Chiarisco, sull'emendamento 26/4 facciamo sempre riferimento alla normativa nazionale, qui si vuole abrogare l'articolo che vieta di fare due mandati consecutivi al direttore generale, anche questa è una norma del decreto legislativo 4 agosto 2016 n. 171, che disciplina le disposizioni relative al conferimento degli incarichi di direttore generale. Nella rosa proposta non possono essere inseriti coloro che hanno ricoperto l'incarico di direttore generale per due volte consecutive, quindi i riferimenti normativi sono le linee guida di questa nostra legge.

PRESIDENTE. Articolo 26. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 27. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 28. C’è un emendamento. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. La fortuna vuole che ci sia un secondo articolo.
Presidente Leonardi, non ha risposto alla mia domanda, magari è differente, che le ripeto ancora una volta: come mai ieri ha fatto riferimento al 502/92 facendo votare contro e oggi invece non risponde allo stesso principio sull'articolo 26? Magari lei fa l'indifferente, io lo capisco, però una Presidente di Commissione deve rispondere alla domanda: perché avete bocciato l’emendamento che per il Collegio sindacale prevede: “così come stabilito dal precedente articolo 26, comma 6, lettera b) e svolge le funzioni di cui all'articolo 3 ter del decreto legislativo 502/92”? Presidente Leonardi, le faccio ancora la domanda: in questo emendamento si richiama il decreto legislativo 502/92, perché da Presidente della Commissione sanità non fa votare questo principio coerentemente con quello che ha detto ieri?
Assessore Saltamartini, con sincerità, io ritaglierò il pezzo del suo intervento precedente, che è banalmente scandaloso, lo so che a lei non gliene frega niente, lei dice oggi una cosa, domani un’altra e dopodomani un’altra ancora, è arrivato a citare la legge del 2014, ma la legge del 2014 è del 502/92, quando dice che il Collegio sindacale lo nomina la Regione non il direttore generale, legga l'articolo! Io non so se lei si rende conto di quello che ha detto, ha cercato di trasmettere …

(interventi fuori microfono)

Romano CARANCINI. L’Assessore regionale alla sanità ha letto la novella del 2014 che dice che il Collegio sindacale è nominato dalla Regione e non dal direttore generale, oltre che dal Ministero. Voi approvate un articolo in cui lo fate nominare dal direttore generale. L’Assessore Saltamartini dice che non c'è più la sanità pubblica, ormai le aziende sono private, capisco che non arriverà ai cittadini, e quindi non ve ne frega niente, ma questo è il vero tema, voi fondate i vostri ragionamenti sul fatto che non arriverà, ma guardate che siete ridicoli su questa cosa. Assessore lei ha detto che la sanità è privata, avete privatizzato, ma si rende conto di quello che dice? Aspetto la risposta della Presidente.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Penso di essermi sempre espresso nella lingua italiana e mi hanno sempre compreso tutti, quindi mi dispiace. Penso che di fatto avete iniziato una specie di campagna elettorale, come per le Università ieri, strumentalizzando una serie di interlocuzioni e così via.
Non temo quello che uno dice, temo semplicemente l'interpretazione del pensiero altrui. Io mi sono limitato a sostenere una tesi che con la legge del ’92 si è avviato il processo di organizzazione privatistica delle aziende sanitarie della pubblica amministrazione, che questo piaccia o non piaccia, poi il processo di privatizzazione del rapporto di pubblico impiego è proseguito con il decreto legislativo 165/2001, i contratti ed i rapporti di lavoro sono stabiliti da contratti di diritto privato ed è quindi questo il diritto vigente nel nostro Paese. Ciò non significa che noi abbiamo rafforzato la sanità pubblica del nostro Paese, contrariamente a quello che è stato fatto precedentemente dove milioni di investimenti sono stati fatti per la sanità privata, noi abbiamo invertito il sistema, abbiamo detto che per noi la sanità è pubblica, che c'è una sanità di prossimità, che intendiamo affidare alle aziende territoriali le risorse umane e strumentali per verificare i risultati e abbiamo detto che vogliamo organizzare la sanità sul principio della domanda per cui una volta che si stabilisce il fabbisogno la risposta organizzativa delle aziende dovrà rispondere e far sì che non ci siano le liste d’attesa che ci sono oggi per cui un cittadino da Pesaro è costretto ad andare a fare la Tac o la risonanza magnetica a San Benedetto del Tronto e viceversa. Questa è la sfida che noi vogliamo lanciare alla sanità.
Ogni volta che uno interpreta viene qui per fare la sintassi di quello che viene detto, io mi sono sempre espresso e mi hanno sempre compreso tutti, adesso non penso che ci sia questo tipo di problema, comunque tengo a precisare ed a sottolineare, e concludo, che questi sono i principi dell'ordinamento nel nostro Paese. Il vostro sistema è quello della concertazione, della cogestione politica, quello in cui bisogna chiedere il permesso a tutta una serie di organismi, noi vogliamo lasciare liberi i direttori generali di organizzare le aziende per dare le risposte ai cittadini, e questa è la sfida. Il vostro è un modello di cogestione, di politicizzazione della sanità, il nostro è un modello di efficienza per dare risposte ai cittadini, questa è la differenza.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. L’Assessore Saltamartini dice che noi facciamo campagna elettorale, ma la campagna elettorale è una sfida, è una lotta democratica, e voi non avete mai terminato questa sfida, voi siete ancora in campagna elettorale, tant’è che il Presidente proprio l'altro giorno ha detto che siete qui con questa proposta di riforma a mantenere gli impegni che avevate preso nei confronti del popolo, che vi ha votato e premiato, sordi a qualsiasi esigenza di quel popolo che invece ha bisogno di salute e che rivendica e reclama il diritto alla salute.
Voi vi occupate di chi? Di coloro che vi hanno votato, questo fate, tant’è vero che fate una riforma nel momento più difficile per il nostro sistema sanitario regionale, che si è dovuto misurare con la pandemia, con gli effetti della pandemia, che si misura con la carenza dei medici, che si misura con un sistema nazionale che, ahimè si è dimostrato inadeguato su tutto il territorio nazionale per fronteggiare la pandemia e la crisi sanitaria, rispetto alla quale voi dopo due anni non solo non ponete alcun rimedio, ma portate qui una riforma che aggrava la situazione, che nel momento più difficile coinvolge gli uomini e le donne del servizio sanitario regionale in un'attività riorganizzativa che inevitabilmente, l’Assessore Saltamartini con la sua esperienza converrà con me, li distoglierà dalle occupazioni quotidiane per gestire la salute dei cittadini. Quindi siete voi in campagna elettorale e se la campagna elettorale è una lotta, guardate come sono dispiegati in campo: il Presidente e l’Assessore Saltamartini protetti alle spalle dalla maggioranza, che marcia come una falange macedone inconsapevole e quasi irridente nei confronti dei pericoli democratici a cui va incontro. Assessore Saltamartini è questo il punto, è vero, comincia anche per noi la campagna elettorale, adesso c’è quella delle politiche ed il Consigliere Santarelli ha fatto bene a riconvertirsi piano piano verso la sua maggioranza, vedete gli effetti della falange macedone, chiusa in se stessa negli scudi. Il Consigliere Santarelli che cosa ha fatto? Ha detto per me non c’è spazio, voi vi proteggete con gli scudi ed io mi prendo le frecce? Il Consigliere Santarelli si è sfilato e infatti si è …
Assessore Saltamartini, noi facciamo la campagna elettorale delle politiche, anche perché tanti di voi e tanti di noi sono impegnati, io no. Facciamo questa cosa qui, poi la campagna elettorale comincia anche per noi perché con questa riforma sanitaria, purtroppo, ci rimetteranno i cittadini, sarà il vero campo di battaglia dei prossimi tre anni, sempre in modo corretto e leale, perché la posta in gioco non è la vittoria tra tre anni, la posta in gioco sono i diritti dei cittadini, quelli di cui parlavo due giorni fa. Il diritto di uguaglianza, di universalità del diritto alla salute, quello è il premio di questa sfida ed inevitabilmente su questo ci confronteremo e partirà da lì. Questa riforma andrà in vigore dall’ 1 gennaio, perfetto, da quella data cominceremo anche noi la campagna elettorale sui territori per i diritti dei cittadini e sarà una campagna elettorale dura.

PRESIDENTE. Richiamo tutti quanti ad attenersi al tema specifico dell’emendamento e dell’articolo.
Emendamento 28/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 28. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Presidente, non ci può richiamare al rispetto dell’oggetto della discussione dell’emendamento e tantomeno dell’articolo perché chi oggi ha aperto il fuoco di fila …, anche perché essendo solo gioca tutte le parti in commedia, quindi inevitabilmente sempre solo è.
Lo dico per la stampa, ogni tanto riprendete questa non presenza della Giunta ed anche del Presidente, che però non si può nominare sennò si offendono tutti.
Il fuoco di fila l’ha aperto l’Assessore, ha ragionato rispetto alla campagna elettorale del 2025, Consigliere Cesetti, non quella del 2025, questi sono in campagna elettorale per dopodomani e l’abbiamo sottolineato in ogni occasione perché - senza citare nessuno - gli Assessori Carloni, Latini, Castelli hanno continuato scientemente la campagna elettorale fino ad oggi, dopodiché ci può essere anche il diluvio che travolge l’Assessore Saltamartini che farà l’adono sacrificale di una riforma e non solo, ma anche della gestione ordinaria perché le liste d’attesa oggi ci sono, anche se cerchiamo di tamponare con una stampa che magari non spinge su questo tema, i pronto soccorso declinati in ogni territorio sono allo sbando, temi che abbiamo già posto, le guardie mediche estive a Senigallia, dove se tu stai male al mare deve decidere in quale giorno, sono alternate, un giorno sì e un giorno no. La guardia medica estiva nella principale città turistica delle Marche funziona così, devi chiedere quando ti punge il pesce ragno perché se lo fa il mercoledì non puoi essere trattato con l'ammoniaca, mentre il giovedì il trattamento te lo possono fare. Questo è.
Dentro il filone che ha aperto l’Assessore siete in campagna elettorale, ma dichiarata, l’Assessore Carloni ha mangiato, penso, in tutte le fiere e le feste del mondo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Buongiorno all’unico Assessore presente, l’Assessore Saltamartini, che è dentro la truppa macedone, come ha detto il Consigliere Cesetti. Buongiorno ai Consiglieri regionali, buongiorno a tutti gli impiegati e funzionari che stanno lavorando con noi per la terza giornata consecutiva.
Sul collegio sindacale il nostro voto non è favorevole.
Rispetto al fatto di essere stato chiamato in causa dal Consigliere Cesetti, prima di tutto, più che l’armata macedone o tutti i ragionamenti politici, dato che non sono in campagna elettorale, ringrazio i cittadini, gli infermieri, i medici, gli operatori socio-sanitari che mi hanno permesso di rappresentarli ed oggi di presentare altri 20 emendamenti dei 42 perché ricordo che le criticità del nostro sistema sanitario regionale io le ho toccate con mano, ho potuto elaborare delle soluzioni e delle modifiche che ieri sono state bocciate da una maggioranza miope.
Ricordo che nella prima seduta di questo mandato elettorale dissi queste precise parole: “Ringrazio per la fiducia e la grande responsabilità che avete affidato ad un semplice infermiere, ad uno di voi, ad uno che con consapevolezza è stato chiamato ad assicurare i diritti dei singoli cittadini nell'interesse della comunità marchigiana. Sarò una sentinella vigile e vigilerò sulle decisioni del Governo regionale”.
Il governo è stato eletto democraticamente dai cittadini, è un governo di centro-destra che oggi è ancora in campagna elettorale. Io farò un’opposizione costruttiva, cosa che ho fatto in questi mesi con azioni che definisco coraggiose e responsabili, farò di tutto e non sarò al guinzaglio di nessuno, libero, non condizionabile, rivolto alla collaborazione, alla condivisione per il bene comune dei cittadini e delle cittadine marchigiane. Sarò sempre dalla parte degli assistiti, dalla parte della sanità pubblica, cosa che non trovo in questa legge.
I 20 emendamenti che mi sono stati bocciati ieri andavano incontro alla sanità pubblica.
Sull'articolo precedente non solo voluto intervenire, ma anche quello del collegio di direzione, del direttore generale va verso una sanità pubblica con la “s” minuscola, quindi non sarà una sanità efficiente e neanche solidale perché, per come è stata gestita nelle cinque aree territoriali sanitarie, si torna indietro di vent'anni ed gli articoli ed emendamenti che esporrò stamattina hanno la forza e l'energia naturale perché io vivo al naturale, ho una alimentazione naturale, faccio una attività sportiva naturale, vivo in una città bellissima, quindi ho la capacità di essere qui al naturale e al naturale porterò una giornata di azione propositiva e costruttiva nella difesa della sanità pubblica e dei cittadini marchigiani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Per dichiarazione di voto, provando a riportare la discussione sul centro molto banale e semplice dell’argomento.
L’opposizione fa un emendamento nel quale richiama, per quanto riguarda la nomina del Collegio sindacale delle aziende territoriali, l'articolo 3 ter del decreto legislativo 502/92, il concetto qual è? Il Collegio sindacale non lo può nominare chi deve essere controllato, lo deve nominare qualcuno che è esterno, è semplice. Questo principio non l'ha inventato il Consigliere Carancini, ma l’ha inventato il decreto legislativo 502/92. Presidente Leonardi, il 502/92, voi pensate, lo dico a voi, che questo sia un emendamento elettorale? Consigliere Serfilippi, è un emendamento elettorale? L’Assessore Saltamartini ci dice che le argomentazioni che portiamo rispetto al tema del Collegio sindacale, che non è un ammennicolo del sistema organizzativo …, il Collegio sindacale garantisce il buon andamento della pubblica amministrazione nel controllo delle proprie attività dal punto di vista contabile e gestionale rispetto ai programmi, cioè non è l'ultimo arrivato.
Ebbene l’Assessore Saltamartini ci dice che su questo principio facciamo campagna elettorale, io vi guardo e mi rifiuto di credere che questo non lo capiate, è incomprensibile. Faccio un appello al Consigliere Ciccioli, la Consigliera Leonardi non risponde alla domanda, ieri ha detto che il sistema dipartimentale dovevamo assumerlo perché stava scritto nel 502/92, questo ha detto, e non potevamo cambiarlo perché, regola avallata dal nostro Assessore regionale, era la regola obbligatoria, adesso la regola obbligatoria sugli articoli 26 e 28 – che il Collegio sindacale non lo può nominare il direttore generale - non vale più.
Non so neanche più come considerarlo, Presidente Latini, lei oltre ad essere Presidente è un Consigliere regionale. Guardate, che stiamo arrivando a una farsa, possibile che non riusciate almeno a riconoscere che quella è una regola che va votata? Lei ride, Assessore, io non ho parole, è una cosa elementare, i bambini di tre anni la conoscono, vi chiedo cortesemente di farci capire se dobbiamo stare qui a parlare a noi stessi, vi chiedo cortesemente un minimo di rispetto, non posizioni politiche, ma un minimo di rispetto.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Soltanto per ribadire il concetto, per cercare di declinarlo in maniera più semplice, è come se un Sindaco votasse il Collegio dei revisori dei conti, è esattamente come se un amministratore delegato votasse i revisori dei conti, non è mai un organo monocratico che lo fa, e questo è grave.
L’ho già detto prima, non so proprio come declinare in maniera diversa un concetto che è banale, chi compie delle azioni deve essere controllato e non può nominare i controllori, soprattutto se è un soggetto monocratico, non esiste neanche nel diritto privato, quindi è inutile che facciamo i rimpalli tra il 502 ed altre normative, che io facendo l’architetto urbanista non conosco bene, ma una regola di buon senso e di trasparenza, se non altro, farebbe venire dei dubbi alla maggioranza: non sia mai che questi abbiano ragione e che effettivamente questo concetto non possa piacerci? E se fosse un concetto esprimibile la Presidente Leonardi lo potrebbe esprimere e potrebbe rispondere al Consigliere Carancini che glielo ha chiesto già due volte, se non altro per semplice educazione istituzionale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Mi verrebbe da dire tanto rumore per nulla perché basterebbe leggere il 502, e torno a rifarmi alla normativa che viene richiamata.
L'emendamento è stato bocciato perché privo di rilievo normativo in quanto l'articolo 28 richiama il Collegio sindacale e dice che è nominato dal direttore generale al seguito delle designazioni effettuate ai sensi dell'articolo 3 ter del decreto legislativo 502. Faccio un altro passo indietro perché basterebbe prendere il 502 all'articolo 3, comma 13, che voglio leggere: “Il direttore generale delle unità sanitarie locali nomina i revisori con specifico provvedimento,” quindi è il direttore generale nel 502 a nominarli.

PRESIDENTE. Articolo 28. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 29. C’è un emendamento. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. L'articolo 29 nei commi 1, 3, 8 e 9 riporta l'organizzazione del servizio sanitario regionale e viene modificato come di seguito specificato: “Al direttore amministrativo, direttore sanitario e direttore socio-sanitario vanno aggiunte le parole ‘direttore dell'assistenza’”.
Vi annuncio che anche oggi questo microfono andrà avanti a disco rotto
Vi dico anche che questa parola non è banale, il direttore dell’assistenza, sull'esperienza della Regione Toscana e della Regione Lombardia, è utile e innovativo, una figura apicale che sappia gestire i percorsi complessi che riguardano i processi assistenziali dei cittadini. Sarebbe un passo in avanti verso il futuro e verso il servizio sanitario regionale, un modello più evoluto. Cito la Lombardia, non mi sembra che sia un modello di sinistra, come mi viene attribuita, la sinistra più robusta, ma è un modello di centro-destra, e mi rivolgo al Consigliere Bilò, che forse la legge non l’ha neanche letta e che sta giocando con il suo telefonino. Questo modello interessa anche la zona sud della provincia di Ancona, interessa anche quei Comuni come Castelfidardo e Osimo. Un direttore dell’assistenza potrebbe dare un contributo anche ai cittadini di Sirolo e Numana, che potrebbero avere dei vantaggi competitivi, io dico, da questo direttore. Quindi votare contro questo direttore sarebbe votare contro …, e vi leggo alcuni spunti da studi internazionali su quella che è la forza del sistema dell'assistenza primaria. In un Paese civile la popolazione ha un direttore che gestisce la maggiore equità, la maggiore accessibilità e valuta la soddisfazione dei pazienti. Messo in questa maniera, non avendo un direttore dell’assistenza, noi non abbiamo chi valuta la soddisfazione dei pazienti. Entro nel merito;, questa nuova organizzazione con il direttore dell’assistenza metterebbe al centro il medico di medicina generale, le aggregazioni funzionali, le implementazioni della Casa della salute, le implementazioni dell'assistenza e della domiciliarità di fronte ai bisogni degli assistiti e delle loro famiglie, perché di questo parliamo. Il direttore dell'assistenza si prende in carico la responsabilità del territorio - mi rivolgo a voi Consiglieri perché la Lega ha una base popolare, come me, che ha bisogno di questo tipo di implementazione - potrebbe coordinare quelli che si chiamano infermieri di famiglia e di comunità con una prossimità rispetto alle famiglie e con una equità.
Argomento con delle parole che sono molto forti e su queste chiedo responsabilmente un voto per questo emendamento che potrebbe migliorare l'articolo 29, lo potrebbe arricchire perché tutto il lavoro che noi abbiamo fatto, che spesso è stato anche deriso, è stato per così dire anche snobbato - qualcuno pensa ad altro, fa altre cos - è un lavoro profondo.
Sono una persona che sta qui a tempo determinato, il mio impegno qui è a tempo determinato, non sono al guinzaglio di nessuno, faccio le cose in maniera profonda, in maniera sensibile, com’è il mio carattere, colmo di grande umanità, grande disponibilità, grande solidarietà, ma questo non me lo attribuisco io, me lo attribuiscono tutte quelle persone che ho aiutato e sostenuto in trent'anni. E dico di più, la responsabilità e le funzioni che avrà questo direttore, che gestirà quei processi complessi in ambito familiare, in ambito di comunità, in ambito d’equipe multiprofessionale, non sono così banali perché un direttore amministrativo può lavorare da remoto, vi ricordo che un direttore amministrativo … perché di questo si parla in questo articolo, noi andiamo a votare il direttore amministrativo, il direttore sanitario e il direttore socio- sanitario sono tutte figure che possono lavorare da remoto. In tempo Covid nelle loro abitazioni, con i loro computer hanno potuto gestire.
Il direttore dell'assistenza è una figura che si sporca le mani andando sul territorio, andando dai Sindaci.
PRESIDENTE. La prego di concludere.

Luca SANTARELLI. Credo che andare nei piccoli Comuni e mettere un direttore dell’assistenza … E’ uno che va gomito a gomito con i Sindaci, con i territori, quindi questo emendamento che sembra banale non lo è.

PRESIDENTE. La prego di concludere, Consigliere.

Luca SANTARELLI. Caro Presidente, guardo anche lei perché anche lei viene da un territorio ed ho visto che già da ieri ha iniziato a fermarmi, dal mio primo sforamento, io in questi 20 mesi non ho sforato mai, ci sono persone che hanno sforato ore con interrogazioni, emendamenti, io sforo di secondi, quindi mi posso permettere il lusso di parlare, non dico all'infinito, ma di parlare.
Terminando questo intervento, le competenze che deve avere questo direttore dell'assistenza, andrebbero a vantaggio soprattutto dei fattori di rischio, di una pianificazione assistenziale, di quelli che si chiamano la relazione dei PDTA, quindi di tutte quelle azioni, dei piani di assistenza territoriale, di quella che è la conoscenza della comunità per dare continuità assistenziale, di quella che è la conoscenza della cronicità del territorio. Non inserire il direttore dell'assistenza è una sanità incivile. Grazie.

PRESIDENTE. Prima di dare la parola agli altri, devo per forza richiamare quelle che sono le attribuzioni del Presidente dell’Assemblea, articolo 12, altrimenti ciascuno di noi ritiene di avere la forza di autogestire l'Assemblea, che è una teoria che purtroppo non possiamo applicare perché viviamo nell’ambito del Regolamento dell’Assemblea legislativa, che impone diversamente e che riconosce le attribuzioni del Presidente pro tempore. Al di là delle deroghe che sono state concesse, da questo momento in poi all’esatto secondo di scadenza toglierò automaticamente la parola, che mi si accusi o non mi si accusi di essere dalla parte della maggioranza, per chiudere prima i lavori. Qui possiamo stare delle ore, ho già detto ieri che ogni Consigliere ha a disposizione circa sette ore per esprimere il proprio pensiero, un tempo straordinariamente sufficiente per dire tutto quello che possiamo dire nell’ambito delle valutazioni sulla proposta di legge 128, non rispettare sistematicamente il Regolamento per quanto riguarda i limiti di tempo significa anche non tenere conto di quelle che sono le prerogative, le attribuzioni del Presidente pro-tempore, che sia io o che sia un altro, significa svilire le proprie attribuzioni.
L'occasione mi è data dal Consigliere Santarelli, ma non è ovviamente contro di lui, né contro nessuno, è per rispettare l'articolo 12 che attribuisce al Presidente il compito di far rispettare il Regolamento affinché ci sia la garanzia per ciascun Consigliere di svolgere il proprio compito, il proprio ruolo, la propria funzione.
In pratica è un autolesionismo quello che stiamo facendo nel non rispettare i termini con questa richiesta continua, che devo fare, di concludere. Non voglio più farlo, non volevo arrivare a questo, mi è però giunta l’occasione e la provocazione positiva di questo rilancio continuo che già anche questa mattina si fa. Non lo dovete assolutamente considerare come un tentativo di ricondurre tutto a una discussione monca ai fini di una parziale indicazione dell’Assemblea legislativa nella mia persona verso la proposta di legge e le intenzioni della Giunta.
Ripeto, possiamo rimanere qui quanto vogliamo, ciascuno di noi su ogni emendamento può parlare nei minuti a disposizione, quindi il tempo si dilata, possiamo discutere in ogni modo, confrontandoci in maniera dialettica come su questo emendamento sul quale si sono prenotati oltre quelli che hanno già parlato, altri tre Consiglieri, però da adesso in poi devo fare rispettare il Regolamento perché verrebbe meno non tanto la mia persona quale Presidente pro-tempore, ma la figura del Presidente, soprattutto l'articolo principale che richiama le sue attribuzioni. 20 secondi prima dirò che sta per scadere il tempo alla scadenza ho la possibilità di togliere la parola. E’ una opportunità che diventerebbe un abuso se non lo facessi per gli altri, diventerebbe anche una sorta di autolimitazione e venir meno dell’attribuzione delle funzioni che in questo momento ho il dovere di svolgere e di svolgere in funzione delle vostre prerogative.
Questo è il compito e questo è quello che farò, contestatemi in quest’Aula o fuori, però credo che sia giusto farlo. Visto l’andamento di ieri che è ripreso questa mattina, accentuato con una sorta di lesione, ripeto, dell'attribuzione delle funzioni del Presidente o comunque delle funzioni del responsabile dell'andamento e dello svolgimento dei lavori in Aula.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Intervengo sull'emendamento del Consigliere Santarelli, ma dirò delle cose politiche più generali contenendo il tempo.
Non tutti gli emendamenti che vengono respinti sono banali, alcuni sono, come ho detto nella discussione generale, di dettagliamento, ridondanti, si vede che sono fatti per essere fatti, non tolgono niente e non aggiungono niente, altri invece sono di merito e francamente posso dire che, cerco sempre di capire cosa c’è dietro, la sostanza delle cose, l’emendamento del direttore dell’assistenza non mi lascia completamente neutro, tutt’altro. Direi che in una organizzazione ideale il direttore dell’assistenza ci potrebbe stare e ci potrebbe stare anche bene, però noi dobbiamo fare i conti con la compatibilità. Abbiamo già fatto una scelta molto forte, voglio sottolinearlo all’Assessore che ha seguito nel dettaglio ogni articolo, quando noi mettiamo in ogni ex area vasta, che sarà azienda territoriale, il direttore amministrativo, il direttore sanitario e il direttore socio-sanitario, abbiamo già fatto un grande passo avanti rispetto all’attuale assistenza. Va detto, la stessa opposizione deve riconoscerlo.
Il direttore dell'assistenza deve assolutamente rientrare nelle prerogative del direttore socio-sanitario, può creare un servizio nell'organizzazione, può delegare un funzionario, potrà essere un livello D o altro, non so, di seguire i percorsi dell’assistenza, che è una funzione che io riconosco assolutamente utile. Non è una cosa inutile, buttata là, ma dobbiamo fare i conti con la compatibilità.
Io sono uno di quelli che ha presentato degli emendamenti sull’emergenza sanitaria, che secondo me è uno dei punti qualificanti, l'emergenza-urgenza è il primo fronte dell'assistenza, ho lavorato tanti anni in ospedale e so benissimo che arrivare presto, arrivare bene, arrivare con le idee chiare sul paziente è fondamentale, si salvano vite umane e se la vita umana non si perde si evitano tutte quelle sequele e postumi che costano tantissimo al sistema, oltre che all’aspetto umano della persona, però questo deve essere compatibile con la spesa.
Noi stiamo approvando l'architettura, che poi può essere sempre ritoccata perché l'architettura mica è legge divina. Abbiamo visto più volte che la stessa maggioranza di centro-sinistra nei suoi 25 anni di governo ha cambiato il sistema, quindi non c'è niente di intangibile sull'aspetto organizzativo e anche niente di ideologico, ma dobbiamo fare i conti con la compatibilità.
Attualmente i trasferimenti da parte del Governo alla Regione Marche, in base alla popolazione e a tutti gli altri indicatori, sono 3,4 miliardi, quelli sono, non ne abbiamo altri. Il grande salto di qualità sarebbe che nella Conferenza Stato-Regioni qualcuno dicesse di passare dal 9% del bilancio dello Stato, la Germania ha il 13%, al 10,5/11%, ma deve essere un intervento che riguarda tutte le Regioni perché siamo tutte sottostimate nel personale, Quando ci mettono il tetto di spesa per il personale siamo strozzati, hai voglia a pensare all’organizzazione ideale, addirittura c’è la sanzione e la detrazione, cioè lo Stato ci toglie i soldi e noi dobbiamo fare delle acrobazie contabili per riuscire a stare dentro.
Quindi do un giudizio di prospettiva utile a questo emendamento, ma in questo momento non ce lo possiamo permettere. Una famiglia potrebbe dire che le piacerebbe anche acquistare un'automobile più grande, che le piacerebbe aumentare di una stanza l’abitazione, però non può farlo. Noi non possiamo permettercelo, la valutazione è positiva, ma purtroppo in questo momento dobbiamo votare contro, poi ad una revisione vedremo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Solo per fatto personale, sono stato chiamato in causa prima dal Consigliere Santarelli e poi dal Consigliere Cesetti.
Per quanto riguarda il Consigliere Santarelli dico che noi siamo una squadra, un gruppo di 8 persone, io la legge me la sono guardata con il mio gruppo e con i nostri tre Assessori, tra i quali abbiamo quello con la delega alla sanità, ci riuniamo spesso, sia come gruppo che come maggioranza, quindi c’è stata un’ampia discussione e valutazione della legge. Ci assumiamo le nostre responsabilità dal punto di vista politico e della legittimità. La norma è stata vagliata anche dal punto di vista della legittimità da parte dell'Avvocatura, da parte della Regione, da parte dei dirigenti e funzionari, quindi sono sereno, tranquillo e do ampia fiducia ai nostri dirigenti, ai nostri legali.
Riguardo al resto credo che ognuno di noi faccia politica e sulle scelte e sugli emendamenti che vuole portare può fare quello che vuole assumendosi le responsabilità, però dispiace che uno venga tacciato di non aver visto la legge e di stare a giocare con il telefonino. Spesso ognuno di noi è chiamato a guardare il cellulare. Voglio precisare che presto attenzione all'ordine del giorno, alle leggi, alle mozioni e alle interrogazioni, credo di fare il mio dovere dato che poi devo rispondere ai cittadini che mi hanno mandato qua a rappresentarli.
Al Consigliere Cesetti dico ben venga che faccia la campagna elettorale a Numana, d'altronde è giusto. Ieri mi ha detto che la campagna elettorale è finita ed ora entrano in campo le azioni, penso che qui le azioni come Giunta e come leggi ci siano, ma a volte vedo qualche piccola strumentalizzazione solo per cercare di raccogliere qualche consenso in più o in meno.
E mi riallaccio anche all’ultimo intervento del Consigliere Ciccioli, che giustamente nella sua riflessione ha dato una risposta in merito alla legge dicendo che può essere migliorabile, noi però ce ne assumiamo la responsabilità, l’abbiamo vista, ve lo assicuro, e l’abbiamo letta.
Qualcuno più volte ha sollevato il fatto che non siamo attenti, che siamo Consiglieri un po’ sbadati, che ce ne freghiamo, no, siamo attenti, sul pezzo e siamo una squadra ed una maggioranza che si assume la propria responsabilità nei confronti dei cittadini e dei marchigiani.

PRESIDENTE. Emendamento 29/1 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Serfilippi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 29. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Voglio solo ricordare che in Commissione ho presentato un emendamento, che riguarda questo articolo, che è stato bocciato. Ho tentato di porre all'attenzione il fatto che bisognava introdurre ulteriori requisiti per valorizzare il profilo professionale del direttore socio-sanitario perché rispetto agli altri, al direttore amministrativo e al direttore sanitario, ha dei criteri molto più lassi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Voterò contro. Intervengo perché avevo chiesto la parola prima, però ho fatto tardi.
Credo che l'emendamento del Consigliere Santarelli sia molto pertinente perché un direttore dell'assistenza o comunque un funzionario, un dirigente che si occupi dell'assistenza in un tempo in cui la medicina territoriale ha una funzione centrale per quanto riguarda i nostri cittadini, come hanno dimostrato purtroppo questi ultimi tempi, sia assolutamente necessario, però c'è anche il discorso del Consigliere Ciccioli, una volta tanto è un ragionamento responsabile.
Il Consigliere Ciccioli fa sempre interventi puntuali, però non sono condivisibili, questa volta invece ha una sua …
Per quanto riguarda gli emendamenti, Consigliere Ciccioli, poi mi porterà uno presentato dal gruppo PD che sia ridondante o superfluo, lo ripeto per l’ennesima volta, tutti gli emendamenti sono stati fatti sulla base delle osservazioni delle organizzazioni sindacali e sulla base di atti prodotti in questo Consiglio regionale, di cui tre, ad esempio, molto importanti, scritti da lei e votando contro ha smentito se stesso.
Volevo intervenire prima perché si poteva dare una mano per coniugare quello che dicevano i Consiglieri Santarelli e Ciccioli, bastava semplicemente riformulare l’emendamento e alle parole “direttore amministrativo, direttore sanitario e direttore socio-sanitario” anziché aggiungere le parole “direttore dell’assistenza”, aggiungere “direttore sanitario e dell'assistenza”. Bastava fare questa semplice aggiunta. Perché questo è necessario? Siccome ho finito il tempo lo dico nell’emendamento successivo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Come mi hanno insegnato i miei genitori, nella buona politica quando c'è un emiciclo mi sento di dare l'onore alle armi al Consigliere Ciccioli perché ha fatto un intervento che ha definito politico, mentre io lo definisco di grande responsabilità, un intervento tecnico in quanto ha la piena conoscenza del nostro territorio e della sanità marchigiana, io ne ho un po’ di meno, però in questa Aula sto facendo un po' di attività di formazione, che è sempre una cosa buona, si cresce anche con l’esperienza.
Come ha detto il Consigliere Cesetti, che conosce bene la legge, a volte basta una parola, si poteva inserire nel titolo di testa “il direttore amministrativo, il direttore sanitario e il direttore socio-sanitario assistenziale”, magari prevedendo l'accesso a quella figura dirigenziale a chi era in possesso di titoli e conosceva l'assistenza in maniera profonda, potevamo trovare la quadra, cari colleghi Consiglieri.
Lo dico anche all'Assessore Saltamartini, mi dispiace perché ho un profondo rispetto nei suoi confronti, anche per il lavoro che sta facendo, ma il nostro gruppo consiliare in questi 20 mesi non è mai riuscito a sedersi di fronte all'Assessore in maniera democratica per parlare di questi temi. Avremmo potuto parlarne direttamente in Assessorato, avremmo potuto dare una mano e magari questa parolina, grazie anche all’esperienza degli altri colleghi, l’avremmo potuta scrivere e non avrei fatto neanche l’alzata d’ingegno.
Mi scuso perché quando vado a braccio a volte perdo il filo, anche nei confronti del Consigliere Bilò, che comunque è un amico, ma quando uno ci mette tutta l’anima, tutto il sentimento e vede la metà dei colleghi che su un tema così importante per il territorio, che riguarda i nostri cittadini, non sta a sentire, è un attimo che prende, come dico io, il capoverso della chiusura della vena e quando si chiude la vena il cervello non è più lucido. Questa lucidità io spero di averla perché vengo in Consiglio con la massima energia e studiando quello che posso perché uno non è che può fare tutto.
Ringrazio di nuovo il Consigliere Ciccioli perché si è impegnato a mettere quella parola a fronte dell’emendamento, l’impegno l’ha preso anche in assenza del Presidente,
Mi preme richiedere di nuovo la votazione, che per quello che ho capito sarà negativa, ma ringrazio di cuore per l’impegno il Consigliere Ciccioli. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Non voterò l'articolo perché l'emendamento presentato dal Consigliere Santarelli era certamente molto puntuale e mi pare che le osservazioni fatte dal Consigliere Ciccioli rendano merito e soprattutto approfondiscano la questione.
C'è un tema però che a me piace ricordare ancora una volta perché gli interventi dei Consiglieri Bilò e Ciccioli riportano al senso di responsabilità.
Mi dispiace dover tornare sulla legge 502/92, quando la Presidente della Commissione sanità alla fine di una discussione ha detto: “Tanto rumore per nulla”, perché il comma 13 dell'articolo 3 parla, dice, scrive e dispone che il Collegio sindacale sia nominato dal direttore generale. Alla Presidente della IV Commissione dico che al comma 3 si parla di nomina, e le sfugge la differenza fra nomina e designazione, le è sfuggita, può sbagliare, quindi la discussione non era vana. La nomina, l'avevamo già detto, ma lei forse era distratta, è certo del direttore generale, ma la designazione non è il direttore generale, se voi andate all’articolo … Questo capita a chi la norma l’ha letta, se non l’ha letta e all’improvviso deve improvvisare e trovare un'argomentazione per andare contro è normale che dica che il direttore generale nomina il Collegio sindacale.
La designazione, Presidente Leonardi, è un'altra, la norma che dispone la designazione, come sta scritto nell'emendamento, spetta alla Regione e alla Conferenza dei Sindaci, tutto questo glielo dico per non farci passare da matti, perché se lei pensa di farci passare da matti io le dico che lei non ha letto la legge, non solo non l’ha letta, ma non ha letto neanche il decreto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Molto velocemente. Francamente quando ho ascoltato l’esposizione dell'emendamento sui revisori dei conti sono rimasto un attimo perplesso e mi sono consultato anche con l’Assessore e con gli uffici legali. Funziona esattamente come oggi, le aziende hanno i revisori dei conti, ovviamente quelli che non sono decaduti, eccetera, che sono stati nominati dalla precedente Giunta regionale, per capirci la Giunta Ceriscioli, e che durano in carica alcuni anni, mi sembra 3 o 4 anni, ora non ricordo. E’ evidente il meccanismo, il Presidente designa e l’ente nomina.
Vi racconto la vicenda interessante dell’Amat. E’ stato designato dal Consiglio regionale nell’ottobre dello scorso anno un rappresentante, l’Amat ha trovato un cavillo, non lo ha fatto nominare e per 7/8 mesi è rimasto in carica il precedente componente del Collegio. Entro il 30 aprile deve essere approvato il bilancio ed è stato approvato con il vecchio componente, poi il nuovo si è dimesso perché è andato in un altro Collegio di revisori. Questo è successo, noi non siamo stati in grado, noi nuova maggioranza, di imporre perché designato, ma non nominato. Questo le dà ragione, però questa cosa è un'anomalia, nella normalità la designazione dovrebbe corrispondere nell'arco di un brevissimo periodo, tra l’altro il direttore generale è un organo monocratico, ha le controfirme dei direttori amministrativo e sanitario, e dovrebbe procedere fisiologicamente nell’arco di 2/3 settimane, no patologicamente come è successo all’Amat, ed avere il revisore in carica che designa il Presidente della Giunta.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Consigliere Ciccioli, la ringrazio di cuore perché finalmente spero che abbia fatto capire, dopo ore, a questa Aula e alla Presidente Leonardi la differenza tra designare e nominare, che sono due cose completamente diverse. Noi abbiamo tentato di farlo capire in tutti i modi, evidentemente non c'è riuscito il Consigliere Carancini, né io, né i Consiglieri Cesetti e Mangialardi perché non abbiamo saputo usare le parole giuste, lei ha fatto un esempio chiarissimo, lampante, quindi la ringrazio per aver chiarito la questione, che potevamo chiudere già da mezz'ora e avremmo potuto andare avanti.
Ancora grazie al Consigliere Ciccioli, ci mancherà quando andrà in Parlamento.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Solo per ribadire che è tutto scritto molto chiaramente, il comma b) dell'articolo 26 prevede che “la nomina dei componenti del Collegio sindacale designati secondo quanto previsto dal comma 3 dell'articolo 3 ter” e la designazione del d.lgs. 502/92 non è a carico dei Sindaci dell’area vasta, come proponeva, è a carico la designazione, non la nomina. La nomina spetta, come ho letto prima dal 502 …, la designazione del Collegio sindacale dal Presidente della Giunta, uno dal Ministero dell'economia e delle finanze, uno dal Ministero della salute, ma il richiamo che facciamo qui, il richiamo che facciamo nella norma è specificamente agli articoli del 502 che ho letto e che richiamo e ribadisco: la nomina è un atto che spetta ad un soggetto, la designazione è un atto che spetta ad un altro soggetto, entrambi sono disciplinati e richiamati nel 502.

PRESIDENTE. Articolo 29. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 30. C’è un emendamento. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Questo articolo al comma 1 viene modificato come specificato: “dopo le parole ‘nei confronti del direttore generale’” noi chiediamo di aggiungere “che ne cura la sua istituzione indicendo le elezioni dei componenti entro due mesi dalla sua nomina”.
In merito al Consiglio dei sanitari, quindi all’articolo 30, comma 1, si va ad aggiungere “indicendo l'elezione dei componenti entro due mesi”. E’ una richiesta di miglioramento e di precisazione perché comunque il Consiglio dei sanitari è sempre stato visto come qualcosa di aleatorio, nel senso che vengono messi lì dei soggetti che lavorano presso le pubbliche amministrazioni sanitarie, vengono votati, ma in realtà poi non si dà loro peso. Con questa precisazione si dà un tempo e si chiede, siccome è previsto il Consiglio dei sanitari nelle aziende delle Marche e nell’Inrca, di avere dei paletti e di fare questa azione entro i due mesi dalla nomina.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Voterò a favore di questo emendamento molto puntuale. Mi devo complimentare con il Consigliere Santarelli sia per la qualità degli emendamenti sia perché ha capito come andrà a finire questa storia, quindi si è messo nel campo giusto di questo Consiglio regionale.
Consigliera Casini, non ringrazi il Consigliere Ciccioli perché a lui non manca la furbizia, lui si è riconvertito in quest’Aula ed in quest'occasione a figura da statista perché, l’ha detto lei, deve assumere il ruolo in quanto vuole andare il Parlamento, altrimenti se non va in Parlamento, legittimamente, vuole andare nell’esecutivo a dare una mano. Fa questo anche perché ha capito come va a finire questa storia, in quanto, l’abbiamo detto, siamo in campagna elettorale e fra tre anni politicamente non la racconterete. Noi cominciamo subito dall’1 gennaio, ma quella vera per i cittadini e state tranquilli che non la racconterete.
A proposito di assistenza domiciliare, vi invito a guardare cosa dice oggi un Consigliere di centro-destra del Comune di Porto San Giorgio, a proposito delle guardie mediche: “Questo è uno stato di cose che non può andare avanti e se sommato all’assurda chiusura delle Usca dell’1 luglio dimostra in modo inequivocabile come l'amministrazione regionale gestisca la sanità – centro-destra -. La guardia medica che oggi si chiama in realtà continuità assistenziale è un servizio pubblico …”. C’entra con l’emendamento, Consigliere Ausili, come se c’entra perché noi parliamo di assistenza, parliamo del Consiglio di sanità, quindi è perfettamente pertinente, soprattutto perché cito le parole di un Consigliere di centro-destra medico che sperimenta sul campo l'inefficienza del sistema sanitario regionale di cui noi stiamo discutendo il modello organizzativo. Siete arrivati voi e l’avete sfasciato, poi continua dicendo: “Il servizio va avanti dal 1978 ed ha sempre funzionato bene però da circa un anno e mezzo la situazione è notevolmente peggiorata”, siete arrivati voi da due anni “in particolare spesso sono scoperti i turni del sabato e della domenica, la gente intasa i pronto soccorso”, continua: “soprattutto le ragioni sono legate ad un amministrazione regionale che non è stata in grado di prevedere e di programmare adeguatamente”.

PRESIDENTE. Consigliere, la prego di restare sull’emendamento, ho letto l’articolo e non è sull’emendamento, glielo assicuro. Libertà assoluta di esprimere …

Fabrizio CESETTI. Noi stiamo parlando del Consiglio dei sanitari ….

PRESIDENTE. Che non decide sulle guardie mediche.

Fabrizio CESETTI. Come no, il Consiglio dei sanitari svolge un’attività di consulenza tecnico sanitaria nei confronti del direttore generale e se non fa consulenza su questo su cosa la deve fare? Capisco che vi sentite piccati.
Presidente, mi faccia parlare per cortesia.

PRESIDENTE. Io la faccio parlare attenendomi all’emendamento, che non riguarda il discorso delle guardie mediche, la cui funzione è regolata da un aspetto diverso dall’articolo 30.

Fabrizio CESETTI. Le guardie mediche, Presidente, attengono, glielo dico io perché probabilmente neanche lei …, capisco che è impegnato, …

PRESIDENTE. No, guardi, io sono stato un responsabile delle guardie mediche, quindi so bene di che cosa parlo, glielo dico di cuore ed in maniera molto oggettiva.

Fabrizio CESETTI. Anch’io so di cosa parlo, evidentemente lei, perché impegnato a gestire l’Aula, tra l’altro discretamente bene, non ha avuto il tempo di leggere la legge, sennò avrebbe capito che il mio intervento è pertinente, comunque mi taccio, continuo dopo per vedere cosa dice il centro-destra a Porto San Giorgio.

PRESIDENTE. Una chiosa sugli emendamenti, un esempio va sempre fatto, però vi chiedo di rimanere sull’argomento degli emendamenti e dell’articolo. Le sfumature politiche vanno benissimo sennò sarebbe una violazione del principio democratico, ma non possono essere il 90% dell’intervento.
Ha la parola il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. L'intervento è per confermare che si sta facendo propaganda e demagogia, non si entra nel merito delle proposte, si strumentalizza l’atteggiamento di qualche Consigliere deluso da una amministrazione che probabilmente non ha riconosciuto dei ruoli, chiaramente lo si usa e si strumentalizza per argomentare aspetti che non parlano dell'emendamento.
Comunque per rispondere: la guardia medica a Porto San Giorgio è stata ripristinata, è stata ripristinata la guardia medica turistica per l’anno 2022 dal 23 luglio al 21 agosto, quindi evitiamo di dare informazioni sbagliate, sballate, come individuate dal Consigliere comunale, che è all'interno di una amministrazione civica, in cui ci sono diverse anime, anche di centro-destra. Il Consigliere comunale che oggi rendiamo famoso non è della Lega. Grazie.

PRESIDENTE. Rimaniamo sul tema dell'emendamento e dell’articolo, ve lo prescrivo. Dobbiamo rimanere sul tema dell’emendamento.
La chiosa sull’incipit che ha fatto il Consigliere Cesetti va bene, però vi chiedo di rimanere sul tema dell’emendamento come prescrivono le modalità della discussione della proposta di legge.
Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Presidente, mi scuso con lei, però non mi sembra corretto perché il PD va fuori tema e dobbiamo rimetterci noi come maggioranza. Non mi sembra assolutamente giusto. E’ bene tenere un comportamento, parlo di noi, che a volte veniamo accusati di non aver letto la legge e dispiace anche vedere che qualche esponente del PD che parla sugli emendamenti non li ha neanche letti perché va continuamente fuori tema.
Sono dispiaciuto, Consigliere Cesetti, lo dico con stima, avrei preferito che con questi emendamenti lei facesse una battaglia su degli argomenti piuttosto che su altro.
Credo che in quest’Aula fare demagogia politica possa arrivare fino ad un certo punto, ma poi ci dobbiamo confrontare sui temi, sulla legge e sui vostri emendamenti.
Sono Presidente di Commissione e capisco che cosa significa, avendo fatto opposizione per tanti anni, fare emendamenti, anche se mi rendo conto che con quelli proposti sulla legge siamo arrivati alla demagogia politica, e questo penso che non sia opportuno e soprattutto non vi faccia onore.
E’ vero che farete una battaglia dall’1 gennaio in poi per spiegare le vostre ragioni, del perché questa riforma non va bene, ma noi faremo la nostra battaglia per spiegare ai cittadini marchigiani, che ci hanno votato, che a differenza di altri noi rispettiamo il programma elettorale, cosa per voi rara ed impossibile. Con coerenza gli impegni presi in campagna elettorale li vogliamo portare avanti perché in primis dobbiamo rispondere a coloro che hanno promosso noi e bocciato voi, magari discutere anche con gli altri cittadini, ci mancherebbe altro, perché noi rappresentiamo tutti, questo è vero, però ritengo che essere pretestuosi a volte non paga.
La invito a concentrarsi sul tema e come voi volete l’appello nominale, noi racconteremo che in Aula oltre a fare delle proposte che arrivano anche dal vostro mondo, perché voi sapete bene e dobbiamo dirlo …

PRESIDENTE. La prego di andare sull’emendamento.

Andrea PUTZU. Infatti sto andando sull’emendamento, Presidente. Magari noi non ci possiamo nascondere, sono state citate le Università ed il Consigliere Carancini si è arrabbiato perché alcune ne mancavano e giustamente l’Assessore Carloni ha ben spiegato qual è il vostro mondo.
Non vorrei che voi facciate da una parte degli emendamenti pretestuosi, discutendo di quelli di altri, e dall’altra cerchiate di mantenere il vostro potere forte, quello che è stato sempre, una parte della sanità, invece noi ci dobbiamo concentrare tutti quanti sul benessere dei cittadini, sulle risposte che dobbiamo dare tutti insieme.
In quest’Aula piuttosto che difendere gli interessi di parte, gli interessi di qualche amico, che ancora vi fa prendere qualche preferenza e sperate magari che vi faccia prendere qualche voto in più alle elezioni politiche, vi consiglio di rivolgervi di più ai cittadini. Ad esempio mi dispiace dover bocciare questo emendamento, ma non lo facciamo perché ce l’abbiamo con qualche Consigliere. Alcuni emendamenti sono passati, altri no in quanto non sono attinenti o non si possono realizzare perché siamo bravi tutti a proporre emendamenti che hanno una invarianza di spesa e poi gravano sulle tasche dei cittadini. Voi che avete amministrato per tantissimi anni questa regione lo sapete bene.
Vi invito a concentrarvi di più, e non voglio fare il professore, sono stato sempre un alunno, non mi piace fare il professore, siamo in un’Aula di persone elette dal popolo, di persone capaci di fare delle proposte e di continuare a fare le vostre proposte per raccontare il vostro modello di sanità, anche se poi vedendo questi emendamenti uno si rende conto che il vostro modello di sanità non è quello di rafforzare i territori, ma è quello di difendere la centralizzazione della sanità che ha prodotto qualche danno.
Concludo dicendo che personalmente sono contrario a questo emendamento, mi scuso con il Consigliere Santarelli del quale ho apprezzato moltissimo il lavoro, avremo modo di confrontarci anche privatamente perché mi sembra giusto, ovviamente non è una critica a lui, ma al Partito Democratico, che ora cerca di fare di tutto per rimediare a qualcosa che ha sbagliato in passato anche nei suoi confronti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ho ascoltato il Consigliere Putzu, lo dico a lei solamente per chiarire che le regole di ingaggio sono strane, che è intervenuto parlando di altro.

PRESIDENTE. Ha ragione.

Romano CARANCINI. No, io non ho ragione, è solamente il campo dove mettiamo i paletti ed io sono tra quelli che pensano che negli interventi si possa anche andare oltre perché è evidente che c’entrano un sacco di cose. Il Collegio dei sanitari evidentemente si occupa anche dei temi, lei ha ragione, ma complessivamente è il ragionamento che ha fatto il Consigliere Cesetti.
Ribadisco - non voglio neanche dire che qualcuno non ha letto la norma, anche se si ha l'impressione che qualcuno non l'abbia letta - che gli emendamenti, Consigliere Putzu, ed io sono alunno come lei, in questo caso forse un po’ secchione, non tendevano a fare ostruzionismo perché se avessimo voluto farlo con le virgole, i punti e virgola ed i cambiamenti sarebbero potuti essere 1500. Quindi quando si dice “il nostro modello organizzativo” …, ma noi addirittura vi abbiamo detto che il modello organizzativo delle Aziende sanitarie territoriali lo condividiamo, perché racconta una cosa che non è vera? Noi abbiamo riconosciuto che il tema sulle Aziende sanitarie territoriali può star bene, è una sfida, noi vi abbiamo detto altre cose, che tendevano a dire: “Benissimo partiamo, ma guardate che ci sono tre problematiche grandi, ve le poniamo, cerchiamo di ragionare insieme”. Non c'è stata fin dall'inizio nessuna volontà di bocciare, di riportare alla centralità l’Asur e credo che da questo punto di vista sia un errore raccontare una cosa come questa.
Ribadisco, potevamo fare 1500 emendamenti, è bene chiarirlo, io e lei prima dell’inizio ci siamo parlati ed io le ho detto: “Guardi, ci sono degli emendamenti che per l'opposizione possono apparire importanti, non tutti e 180, e se ci mettiamo a tavolino possiamo eliminare tutti quelli che non sono indispensabili - non tutto è indispensabile - naturalmente siamo pronti”. Quando il Presidente Acquaroli è venuto in Aula e ci ha detto: “Domani li guardiamo”, non le nascondo che ci aspettavamo da questo punto di vista un'apertura, di 130 ne avete votati 4. Lei sa meglio di me …, non è uno sciocco, è alunno, ma non sciocco, forse non studia, ma è un alunno intelligente, come dicevano a me all’epoca: “Non studi mai, prendi 4”.
Raccontare in un’Aula legislativa che noi vogliamo la centralizzazione dell’Asur è una cosa non vera e lo sa anche lei, perché lo racconta?
Noi siamo d’accordo di confrontarci su questa sfida, vi abbiamo posto tre problemi, non li condividete e va bene.
Abbiamo provato ad intervenire con alcuni emendamenti su articoli che ci sembravano importanti, cito fra tutti quello delle Università, incomprensibilmente bocciato, ma va bene. Quindi da questo punto di vista prego almeno lei di non dire cose che noi non raccontiamo e rispetto alle quali noi non ci siamo espressi. Non c'è un solo emendamento ostruzionistico.

PRESIDENTE. Emendamento 30/1 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 30. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Voterò contro questo articolo, Presidente, perché quando al punto 3 si dice che il Consiglio dei sanitari esprime un parere sulla relazione sanitaria di cui all’articolo 19, che riguarda la relazione sanitaria degli enti del servizio sanitario regionale e strumenti di valutazione e monitoraggio dei risultati, dovrebbe prevedere in particolare il tema delle guardie mediche e della medicina territoriale.
Le guardie mediche che oggi si chiamano in realtà continuità assistenziale è un servizio pubblico per legge, attivo in tutt'Italia, tutte le notti dalle 20,00 di sera alle 8,00 di mattina e nei giorni festivi e prefestivi. Il servizio va avanti dal 1978 ed ha sempre funzionato bene, però da circa un anno in mezzo la situazione è notevolmente peggiorata, in particolare sono spesso scoperti i turni del sabato e della domenica - prima il Presidente mi ha interrotto perché non era pertinente – e come conseguenza si ha l’affollamento del pronto soccorso che dovrebbe occuparsi dei problemi più immediati e seri.
Posso aggiungere, Presidente, non l’ho detto mai, ma lo posso dire adesso in questa Aula perché è pertinente, che ho avuto modo di sperimentare questa inefficienza personalmente, per un mio familiare ed ho anche il numero del cellulare della guardia medica che non poteva rispondere perché non c’era. Sperimentato personalmente. Le ragioni sono legate ad un’amministrazione regionale che non è stata in grado di prevedere e di programmare adeguatamente nulla. Questa situazione va avanti da un anno in mezzo e se non fosse stata sollevata da qualche Consigliere comunale di centro-destra di Porto San Giorgio per quel Comune nessuno se ne sarebbe occupato.
Questo è uno stato di cose che non può andare avanti, dimostra in modo inequivocabile come l'amministrazione regionale gestisce la sanità in modo inadeguato, ho preso a prestito, non è vietato, le parole del Consigliere comunale XY della Lega per quanto attiene le guardie mediche, che devono essere oggetto della relazione di cui all’articolo 19, lettera c). Questo per dire, Presidente, che è pertinente, quindi non mi ha potuto togliere la parola. Sono parole del Consigliere della Lega.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Prima di fare la dichiarazione di voto vorrei ricordare al Consigliere Carancini perché ho detto che siete favorevoli alla centralizzazione dell’Asur. Dove potevate dimostrare che la pensavate come noi, all'articolo 23, che parla degli enti del servizio sanitario regionale, delle Ast, le Aziende sanitarie territoriali, voi avete votato contro, quindi c’è una piccola contraddizione tra quello che dite e quello che fate. Se aveste votato a favore di questo articolo magari avrei potuto dire che eravate favorevoli almeno a questo articolo, anche perché voi dite che noi vi bocciamo tutti gli emendamenti, ma non ho visto un voto favorevole da parte vostra su un articolo, il che significa che non condividete nulla di questa proposta, non condividete neanche il senso della proposta.
E’ vero, sono sicuro che in parte siete favorevoli, che lei, Consigliere Carancini, che appartiene alla nuova era del PD …, nel senso che non era nella scorsa legislatura con loro, lei sa bene che i suoi colleghi che erano nella scorsa legislatura non hanno potuto fare nulla sulla sanità, neanche la programmazione, tanto che avete perso le elezioni anche per la gestione della sanità.
Avrei preferito che le nuove leve del PD, coloro che sono entrati oggi in questo Consiglio regionale, in questa legislatura, visto che dite che siete favorevoli a queste Ast, quindi all’aspetto giuridico delle zone territoriali, avessero votato a favore, purtroppo vi siete contraddetti.
Andando all'articolo ovviamente dichiaro il voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Ringrazio per i gesti di stima ed amicizia, ma io la divido in due parti, c’è l’amicizia quella personale, che sta fuori da questo emiciclo e poi c’è il dibattimento politico ed il lavoro politico che ognuno di noi fa.
Sul Consiglio dei sanitari noi avremmo votato favorevolmente qualora fosse stato approvato l’emendamento, che non era un grande impegno, mi rivolgo al Consigliere Ciccioli ed al Governatore, che vedo mi sta ascoltando con attenzione, perché dopo le parole “direttore generale” si chiedeva di aggiungere “due mesi dopo la sua nomina”. Le spiego in maniera pratica, il Consiglio dei sanitari, per chi non lo conoscesse, è un organismo molto importante all'interno delle direzioni e delle Aziende ospedaliere ed una volta che si insedieranno i direttori generali avranno una serie di criticità molto complesse relative alla nomina del direttore sanitario e di quello amministrativo.
Se i colleghi della maggioranza avessero letto con attenzione l’emendamento, avrebbero visto la bontà di questo lavoro – ringrazio il Consigliere Cesetti per averlo sostenuto, non dal punto di vista politico, ma tecnico – perché per esperienza posso dire che il Consiglio dei sanitari una volta insediata la direzione generale, che ha cose più importanti da fare, come le criticità dell’ospedale ed altro, viene tralasciato, rimane lì per mesi nel limbo e non viene nominato.
Nel Consiglio dei sanitari non ci sono solo medici, ma anche tecnici, infermieri, è come un Consiglio regionale ma dentro l’Azienda ospedaliera, che è di grande funzione sia nei confronti del direttore generale che del territorio. Quindi ho fatto questo emendamento solo per dire: non lasciamo che una volta che nelle Aziende vengono nominati i direttori generali e tutto l'organigramma, il Consiglio rimanga la Cenerentola, solo un pro forma scritto nella legge.
Era solo per questo, i nostri emendamenti sono molto più puntuali e a volte anche molto più incisivi di quello che uno pensa, sono stati fatti con criterio e non per fare ostruzionismo, sono stati fatti per dare una mano. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Voglio cadere nelle provocazioni del Consigliere Cesetti, che continua a strumentalizzare.
Credo che se oggi abbiamo problemi di guardie mediche, di 118, di operatori sanitari ospedalieri, e ne abbiamo abbastanza, una domanda dovremmo farcela, cioè: da dove arriva questa situazione? Oggi dobbiamo gestire e risolvere le vostre inefficienze in anni di gestione della sanità ed è ora che dobbiamo cominciare a dire le cose come stanno: i pronto soccorso sono intasati, abbiamo lunghe liste d'attesa, abbiamo una mobilità passiva verso la vicinissima Emilia-Romagna quasi per il 50%, abbiamo una digitalizzazione ed una telemedicina all’anno zero, abbiamo una spesa verso la sanità privata altissima, abbiamo una carenza di medici su cui non avete mai fatto nessuna programmazione in vista del ricambio generazionale. Noi oggi quantomeno abbiamo fatto delle scelte politiche che vanno nella direzione di cercare di risolvere il problema: nei 6,6 milioni di euro che abbiamo messo per le borse di studio, per i neo laureati medici. Ecco, di questo dobbiamo parlare, come dovete parlare dei 14 ospedali chiusi in questi anni. Le provocazioni siamo costretti a rimandarle al mittente.
Per restare nel tema dell’emendamento: se oggi sulle guardie mediche abbiamo dei problemi, chiaramente non potete addossare a noi la responsabilità, pur consapevoli, ed abbiamo le spalle larghe, che la responsabilità ricade sul nostro operato, ma nelle scelte che stiamo facendo, ad esempio nella revisione della legge 13, stiamo creando i presupposti, le leve, i principi con i quali andare a risolvere le problematiche che avete causato in 20 anni.
Questa è la verità, quindi il mio invito è il seguente: cerchiamo di essere collaborativi, cerchiamo di evitare strumentalizzazioni e soprattutto se c'è qualcuno che è in campagna elettorale a questo punto siete voi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Ho ascoltato mentre ero fuori l’intervento del Consigliere Cesetti, che ci ha attaccato sulla sanità. Ricordo che sedevo nei banchi dell'opposizione e feci una relazione nel 2018/2019 sulla mobilità passiva e, guarda caso, i dati non li avevo inventati, ma li avevo letti dalla relazione della Corte dei Conti dalla quale risultava che dal 2015 al 2018 era quasi triplicata.
Nel marzo 2021 ho detto al Presidente Acquaroli di fare anche un excursus di quello che era accaduto in passato dato che a marzo, eravamo on-line, ho fatto una relazione di quanto era accaduto a Fermo, di quanti medici si erano licenziati. Non so se il Consigliere Cesetti ricorda la storia di XX e YY, che si erano licenziati senza avere un altro posto di lavoro perché sono andati nel privato ed in quell’occasione mi chiamarono. Feci una relazione di quanti medici se ne erano andati dall’ospedale di Fermo, di come la mobilità passiva dal 2015 al 2018 si fosse triplicata. E’ vero che possiamo fare meglio? Si, ci stiamo provando. E’ altrettanto vero che avevo chiesto alla Giunta di fare una relazione, Presidente Acquaroli, lo vede, adesso ci attaccano, che avrebbe fatto capire ai marchigiani, e lo hanno già capito con le elezioni, come abbiamo trovato la sanità. Nel 2021 feci una relazione anche con l’esperienza che mi avevano portato alcuni medici primari dell'ospedale di Fermo.
E’ vero che oggi la sanità non è un’eccellenza nelle Marche, ma stiamo cercando di riportarla ai valori normali, l’abbiamo trovata in cattivo stato, diciamolo questo. A Fermo la situazione era disastrosa, medici si licenziavano, e questo è un dato di fatto, mi avevano chiesto di fare anche una interrogazione, poi la sottoscritta non l’ha fatta, ma questa è la realtà.
Quindi è vero che tante critiche arrivano a livello sanitario, ma noi ci stiamo impegnando, l’Assessore si sta impegnando, e concludo dicendo di guardare ai 5, 10, 15 anni precedenti quello che è successo nelle Marche a livello sanitario.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. La ringrazio per la gestione perché penso che sia molto complicato stigmatizzare l'ambito di intervento, ormai abbiamo capito che ad ogni dichiarazione andiamo a testo libero e sarebbe troppo complicato cercare di riportarci al merito, al quale comunque non ci sottraiamo.
Voteremo contro a questo articolo perché avete bocciato, come per tutto il resto, l’emendamento proposto in maniera intelligente ed adeguata dal Consigliere Santarelli.
Guardo l'Assessore che per tanto tempo, almeno nella parte centrale di questi primi due anni, in maniera responsabile ha riportato il dibattito verso gli elementi veri delle difficoltà della sanità marchigiana e non solo, anche quella nazionale. Abbiamo concretizzato tutti una risoluzione, con la quale richiamavano improvvisamente la modifica del decreto 70, l’eliminazione dei tetti di spesa, la maggiore disponibilità finanziaria per le assunzioni, riportando al vero oggetto del dibattito che era stato drogato dalla campagna elettorale.
Assessore, gliel’ho riconosciuto in tante occasioni perché questo era il tema vero, ma oggi vedo che ricominciamo dal piro, siamo di nuovo lì, ci siamo rimessi lì. Sento interventi che attribuiscono all’amministrazione precedente le responsabilità della gestione, delle difficoltà, non le strumentalizzazioni che avete fatto e che continuate a fare, no, quelle no. Due anni di paralisi totale voi l'attribuite al Covid, invece quelli di prima non hanno gestito il Covid insieme al terremoto, alla crisi economica, no, quella no, ve la siete dimenticati ed oggi vi permettete … Siccome il Presidente ce lo consente continuo nel prossimo intervento.

PRESIDENTE. Articolo 30. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Serfilippi.
Contrari: Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 31. Abbiamo 6 emendamenti. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Il primo emendamento chiede di aggiungere il comma 1 bis ed indica: “Trovano inoltre collocazione funzionale nel distretto le articolazioni organizzative del dipartimento di salute mentale e del dipartimento di prevenzione, con particolare riferimento ai servizi alla persona tra i quali lo psicologo delle cure primarie”. Credo che questo possa essere accolto perché alle articolazioni organizzative del dipartimento della salute mentale e del dipartimento di prevenzione, psicologo delle cure primarie il Governo ha recentemente prorogato i sostegni per questo tipo di attività.
Poi c’è il comma 7 bis “Per quanto riguarda le funzioni e gli standard organizzativi non previsti nel presente articolo si rinvia alle prescrizioni contenute nell’allegato 1) punto 4, dell’articolo 1 del DM 77/2022”. Questo è un emendamento tratto testualmente dalle osservazioni delle organizzazioni sindacali Cgil-Cisl-Uil, quindi ancora volta non mi sono inventato nulla.
Questo emendamento attiene alla questione dei distretti, i quali, lo dico al Consigliere Marinangeli, sono anche quelli che organizzano le guardie mediche ed hanno voce in capitolo.
Il Consigliere Marinangeli è un amico di vecchia data, ci conosciamo da tempo, abbiamo condiviso addirittura il Consiglio provinciale di Ascoli Piceno dal 2004 al 2009, abbiamo anche un buon rapporto, ma capisco che viene punto nel vivo quando parlo di Porto San Giorgio e non potrà risolvere i problemi, come lui dice, con questa proposta di legge che è ad invarianza finanziaria e non mette risorse aggiuntive, ma addirittura prevede più strutture, quindi è di tutta evidenza che le situazioni oggi compromesse verranno aggravate.
Quando il Presidente Acquaroli, ricordo bene le sue parole perché lo ascolto sempre con molta attenzione, dice che siete qui perché dovete rispettare gli impegni assunti nei confronti dei cittadini ed allora sono i cittadini anche quelli ad esempio come …, ed io l’ho citato per questo perché è un medico oltre che essere un Consigliere del centro-destra.
Si può piccare il Consigliere Marinangeli, ma sulle guardie mediche il Consigliere di centro-destra, medico, dice che il servizio va avanti dal ’78, ha sempre funzionato, però da circa un anno e mezzo la situazione è notevolmente peggiorata. Dice che si intasano i pronto soccorso e che le ragioni sono legate ad una amministrazione regionale che non è stata in grado di prevedere e programmare adeguatamente. E’ uno stato di cose che non può andare avanti, dimostra in modo inequivocabile come l'amministrazione regionale gestisca la sanità in modo inadeguato. Un'amministrazione regionale che viene sostenuta legittimamente dal Consigliere Marinangeli e dalla Consigliera Marcozzi, che in modo un po' più intelligente ha detto: “Noi l’abbiamo trovata”. Che avete trovato? Lo dice lui, è da un anno e mezzo che si è aggravata, certo che c’erano dei problemi, ma si sono aggravati, lo dicono i vostri, il vostro compito è quello di risolvere i problemi, ma vi siete candidati o no per cambiare? Ma se si cambia non si può cambiare in peggio, si cambia in meglio, voi state cambiando in peggio, lo dice un vostro Consigliere del Comune di Porto san Giorgio.
Questo è il tema. Le cose vanno dette perché quello che ha detto il Consigliere di Porto San Giorgio, ripeto, io ho avuto modo di sperimentarlo personalmente, me ne sono guardato bene ovviamente dal renderlo pubblico finora o di lamentarmi con qualcuno, sono stato zitto come è giusto che sia.
Questo è il punto, la situazione è notevolmente peggiorata e peggiorerà ancora di più.
Chiedo l’approvazione di questi emendamenti come l’1 bis che va a rafforzare la funzione ed il ruolo dei distretti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Pochi secondi, questo è l’articolo 31 che si occupa dei distretti. Nella seconda parte dell’articolato descrive il livello territoriale di base su cui si realizza la gestione integrata tra servizi sanitari, socio-sanitari e sociali, quindi spiega il tutto e richiama l'articolo 3 quinquies del 502/92, io mi limito ad aggiungere a quello che è scritto nell’articolo “e di cui al punto 4, allegato 1 del decreto 23 maggio 2022 n. 77”. Non è altro che il decreto che si occupa di distretto, è l’ultimo che si occupa della sanità territoriale, tra cui il distretto, in cui sono individuati tutti gli standard attuali. Quindi accanto alla norma di riferimento del 502/92 secondo me nell'articolo appropriatamente potrebbe essere inserita questa aggiunta.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Brevemente, la prima cosa osservo globalmente: che c’entrano le guardie mediche e le polemiche di Porto San Giorgio con il testo dell'organizzazione sanitaria? Di Pietro da Ministro avrebbe detto: “Che c'azzecca?” Non c’azzecca niente.
Ora passo all’articolo 31, l’emendamento del Consigliere Cesetti dice: “Trovano inoltre collocazione funzionale nel distretto le articolazioni organizzative del dipartimento di salute mentale e del dipartimento di prevenzione ...”, io dico che questo è scritto con scarsa lungimiranza da parte di una persona che oggettivamente, perché fa un’altra professione, non ha materia di sanità. Se vogliamo dare uno spazio alla salute mentale, che in questi giorni è alla ribalta per le note vicende, ma lo è stata più volte …
Oggi giustamente il Corriere Adriatico titola “8 morti vittime del disservizio”, non tutto è prevedibile, alcune cose accadono malgrado tutto, però la salute mentale deve avere un suo ruolo e se noi la incastriamo nel distretto la sfasciamo, per cui sono meritatamente o immeritatamente colui che ha modificato la proposta che era stata fornita dagli uffici. Il testo è stato discusso in Commissione e con la Presidente abbiamo ascoltato anche dei pareri autorevoli, è giusto quello che c'è.
Tra l’altro c’è l'aspetto dello psicologo e psicoterapeuta, che è una cosa di cui dobbiamo farci carico, che però è materia del Piano socio-sanitario, nel quale dobbiamo mettere tra gli obiettivi anche un'organizzazione che riguarda la psicologia, la psicoterapia, che deve avere una sua dignità all’interno del sistema delle cure primarie, quindi questa materia è da trasferire al prossimo Piano.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Intervengo favorevolmente su tutti gli emendamenti presentati, in particolar modo due parole sull'emendamento 31/2 del Consigliere Cesetti.
Più volte in questa Aula abbiamo parlato di salute mentale, di prevenzione, dello psicologo delle cure primarie, su cui ricordo è stata approvata una legge e nel prossimo Consiglio tratteremo una nostra mozione, e questo emendamento tende a valorizzare questi temi, a metterli al centro. quindi è assolutamente da sostenere, così come è da sostenere l'emendamento 31/3 del Consigliere Santarelli perché credo che gli ambiti sociali in questa proposta di legge siano stati maltrattati, umiliati e non si può decidere in materia di integrazione socio-sanitaria senza un accordo, una preventiva consultazione con gli ambiti.

PRESIDENTE Emendamento 31/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinelli, Serfilippi.
Astenuti: Lupini.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 31/2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Contrari: Acquaroli, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinelli, Serfilippi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 31/3 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinelli, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 31/4 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinelli, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Lupini.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 31/5 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri Santarelli.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinelli, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Lupini.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 31/6 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri Santarelli.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinelli, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Lupini.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 31. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Brevemente perché farò in modo, per quel che mi riguarda, anche per rispetto dei colleghi, di cercare di concludere in giornata l’esame di questa proposta di legge, però non posso astenermi dall’intervenire.
Il fatto che non abbiate accolto neanche uno di questi emendamenti a me personalmente non provoca alcun dispiacere, è la dimostrazione della chiusura ostruzionistica da parte vostra perché sull’emendamento dello psicologo delle cure primarie previsto dai distretti non devo aggiungere altro.
L'altro mio emendamento, ad esempio, ripeto, è tratto integralmente dalle osservazioni delle organizzazioni sindacali, allora questo è il vostro ostruzionismo? Ieri abbiamo detto, con il capogruppo e gli altri colleghi del gruppo, che se fossero stati accolti degli emendamenti, quelli più sostanziali, il nostro atteggiamento sarebbe stato completamente diverso nei confronti dei lavori questa Aula, che pure mi pare un atteggiamento normalissimo, e sarebbe stato diverso anche l’approccio nei confronti di una proposta di legge che, ripeto, noi non abbiamo mai contestato e non contestiamo. Non lo potremmo fare perché la maggioranza ha il diritto di attuare il proprio programma elettorale, ma lo deve fare in modo di non arrecare un danno al territorio, non può essere così, ed invece voi state facendo questo.
Lasciamo perdere perché non c'entra con l’emendamento, anche se la discussione c’entra tutta quando è generale, lasciamo perdere l’invarianza finanziaria, lasciamo perdere il Piano socio-sanitario, ne parleremo più avanti, ma che non venga previsto, ad esempio, all’interno dei distretti, neanche tra i servizi alla persona, lo psicologo delle cure primarie, quando addirittura il Governo nazionale, mi pare ieri, al Consiglio dei Ministri ha prorogato la misura, il cosiddetto bonus per lo psicologo. Perfino il Governo l’ha previsto, quindi questo doveva essere un obbligo, non l’avete fatto, non capisco perché.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Visto che i miei tre emendamenti sono andati, vi anticipo che il pensiero è quello di lavorare su un ordine del giorno perché alcuni di loro erano rappresentativi di un mondo.
Il primo è questo: alla lettera c) chiedevamo l’accordo con gli ambiti territoriali, che è il termometro fondamentale dell'andamento dei servizi sanitari.
L’altro emendamento che non c’è stato concesso, quello della parte farmaceutica, nasce dall’esperienza della pandemia. La richiesta di garantire un monitoraggio sulla corretta prescrizione e dispensazione dei farmaci a carico del servizio sanitario nazionale è per collaborare ufficialmente anche con il distretto territoriale.
Il terzo emendamento, che ugualmente non c’è stato concesso, parla delle farmacie di comunità, e conosciamo come è fatto il nostro territorio.
Abbiamo depositato la legge n. 27, che ancora non è stata oggetto di discussione in Commissione, spero si faccia in autunno nel Piano socio-sanitario, con la quale abbiamo messo anche la faccia nei confronti di certi territori che non sono stati rappresentati con le farmacie cosiddette rurali, e sono tanti.
Il nostro territorio è frastagliato, spesso c'è la tendenza ad andare verso luoghi economicamente più produttivi, quindi le nostre comunità sparse nel territorio, a volte disagiate e mal collegate ai centri più grandi, attraverso le farmacie rurali potrebbero avere un'espressione, per cui è sembrato doveroso portare questo contributo.
Voteremo contro perché non avendo approvato i nostri emendamenti, l'articolo 31 così come è fatto non ci rappresenta.
L’idea era quella di costruire in futuro alcune azioni che potessero essere inserite magari nel Piano socio-sanitario.
Oggi questa legge ha delle lacune, non so se riusciremo a sanarle con i prossimi emendamenti perché ne abbiamo altri depositati, vedremo come sarà la tendenza, anche se mi sembra che sia quella di votare sempre contro. C’è muro contro muro e per questo il nostro voto sarà contrario.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Solo pochi secondi per dire che questi emendamenti avevano il compito di integrare ed attualizzare il concetto che viene espresso nell'articolo 31, che richiama il 502/92, che definisce il distretto.
I semplici emendamenti che sono stati presentati, uno dei quali era mio, ma anche quelli dei colleghi, non facevano altro che richiamare accanto al decreto legislativo il decreto del Ministero della sanità del 23 maggio 2022, cioè la riforma della sanità territoriale. Come si può, dico io, non approvare l'integrazione e il richiamo al decreto ministeriale della salute sul riordino territoriale, richiamando solamente il decreto legislativo di trent'anni fa? Sono cose banali e semplici che servivano evidentemente anche a non farci fare brutta figura perché quando questa legge verrà monitorata e anche letta, che non si citi il decreto ministeriale del ’22, cioè quello che parla di ospedali di comunità, di case della comunità, di centri operativi territoriali e di standard …, a me pare una cosa incomprensibile il voto contrario. Non si parla d'altro.
Tra l’altro il Consigliere Ciccioli ha detto che il richiamo alla salute mentale è un errore negli emendamenti che ha fatto il Consigliere Cesetti, ma guardate che stanno scritti nell’articolo del decreto legislativo 502/92, li richiama anche quel decreto.
Il Consigliere Cesetti come lo stesso Consigliere Santarelli non fanno altro che rendere attuale, coerente, compatibile con il richiamo che voi fate quello che sta accadendo oggi. Non abbiamo indicato il decreto ministeriale di maggio che vale 20,2 miliardi sul territorio, che è il perno della riforma della sanità territoriale. Si può capire perché è stato fatto il voto contrario?

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Presidente, avevo proposto ai colleghi del mio gruppo di assumere un atteggiamento diverso rispetto agli emendamenti dato che avevo intuito che ci sarebbe stata questa modalità, una chiusura totale, un respingimento senza approfondimento, nessuna valutazione nel merito, ma la convinzione di aver fatto tutto in fretta e male.
Per il loro bene nessuno dei Consiglieri doveva disturbare l’autista, poi però è successo un fatto che ha un po’ cambiato questo tipo di approccio ed è stata l’apertura del Presidente Acquaroli, una sorta di sfida che ha fatto anche ripensare, io dico sbagliando, al nostro gruppo di assumere una posizione molto più rispettosa di tutti i ruoli. Il Presidente ha detto: “Domani vi voglio vedere nel merito cosa siete in grado di fare perché noi abbiamo preso il nostro programma, che deriva dalla campagna elettorale, dove abbiamo mistificato tutto ed abbiamo detto che le cose non andavano bene e che avremmo fatto tutto il contrario di quello che era stato fatto. Non teniamo conto che c’è ancora la pandemia, non teniamo conto che le strutture sono alla canna del gas sul piano dell'organizzazione, non c'interessa, ma vedrete che cambiando tutto riusciremo a garantire qualche posto in Parlamento a chi si candida in questo momento”. Non ha detto così, ma ha detto vi voglio sfidare e vi voglio mettere alla prova, e ci hanno messo alla prova, Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Bora, Casini, Vitri, Biancani, Cesetti, avete prodotto migliaia di ore di lavoro per farvi prendere a schiaffi, senza appello, perché abbiamo dato fiducia al Presidente Acquaroli, se invece avessimo avuto un altro tipo di atteggiamento, quello che meritava, forse non saremmo qui a rammaricare che nessuno ci ha ascoltati.

PRESIDENTE. Articolo 31. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Latini, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Putzu, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 32. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Putzu, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 33. Ci sono due emendamenti. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Noi all’articolo 33, comma 12 chiediamo di aggiungere dopo la parola “garantiscono” le parole “nel rispetto di quanto previsto nella delibera di Giunta regionale 747/2004” perché quando parliamo dei dipartimenti per le dipendenze patologiche non ci dobbiamo dimenticare che nel garantire l'integrazione socio-sanitaria dobbiamo applicare la delibera di Giunta regionale 747/2004, dedicata alle dipendenze patologiche, che è un tema di grande fragilità. Sicuramente il Consigliere Ciccioli mi capisce
Questo è un passaggio relativo ai distretti che è stato dibattuto in Commissione, è stato fatto anche un lavoro in Commissione e ci sembrava doveroso fare questa precisazione con questo emendamento al comma 12.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Anche qui molto rapidamente, ne avevamo già parlato, non voglio tediare ulteriormente l’Aula su questo.
E’ un emendamento che sopprime l’articolo, lo sopprime sul presupposto che questa riforma apparentemente non impattante crediamo impatterà soprattutto sulla vicenda dell'organizzazione all'interno degli ospedali, cioè si passa da un'organizzazione più democratica, più orizzontale ad una organizzazione dipartimentale, la dipartimentalizzazione, e si fanno divenire figure centrali nelle decisioni cliniche e delle risorse i dipartimenti e naturalmente i direttori di dipartimento che verranno nominati dai direttori dell’azienda.
A noi sembra una scelta non solo sbagliata, ma che va contro il famoso citato 502/92, che ovviamente non impernia la sanità sulla dipartimentalizzazione, la impernia sul dipartimento di prevenzione, ecco perché pensiamo che sia sbagliata nel merito ed anche in contraddizione con il 502/92, per questo ho chiesto la soppressione. Resterà invece il dipartimento di prevenzione che nella stessa proposta di legge è indicato nell’articolato.

PRESIDENTE. Emendamento 33/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 33/2 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Santarelli.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Carancini, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 33. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Putzu, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Sull’emendamento 33/2, quello a prima firma del Consigliere Santarelli, il Consigliere Carancini ha votato contro, quindi bisogna cambiare la votazione: togliere un voto dai contrari ed aggiungerlo ai favorevoli.

Articolo 34. Vi sono tre emendamenti. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Per quanto riguarda il dipartimento di prevenzione, questi tre emendamenti tendono …, mi rivolgo all’Assessore Saltamartini chiedendogli di poterli valutare con attenzione perché credo che questa sia una questione di cui si è occupato tantissimo il Consiglio regionale, in particolare con atti di iniziativa del Consigliere Mastrovincenzo, mozioni approvate all'unanimità, e con atti che ho presentato anch’io (interrogazioni, eccetera). Un tema rilevantissimo per la nostra regione, per il nostro Paese, la prevenzione nei luoghi di lavoro per quanto riguarda l'infortunistica.
Il primo emendamento è questo, laddove si dice che” Il dipartimento di prevenzione è la struttura dell’azienda sanitaria territoriale preposta all’organizzazione e alla promozione della tutela della salute della popolazione e al miglioramento della qualità della vita, attraverso azioni tendenti a conoscere, prevedere e prevenire gli infortuni, le malattie e le disabilità”, dobbiamo scrivere assolutamente “in particolare nei luoghi di lavoro”, questa è un'esigenza reale, purtroppo, nella nostra regione e nel nostro Paese. Più volte il Presidente della Repubblica ha sollecitato un impegno forte in questa direzione.
L'altro emendamento dice: “garantisce le attività e funzioni per la tutela della collettività e dei singoli da rischi infortunistici e sanitari connessi agli ambienti di lavoro”, anche questo è coerente.
Il terzo “garantisce le attività e funzioni per la tutela della collettività dai rischi sanitari degli ambienti di vita anche con riferimento agli effetti sanitari degli inquinanti ambientali”, pensiamo a Falconara ad esempio.
Come vedete questi sono emendamenti che tra l'altro non costano nulla, tant’è che sono stati ammessi, non è necessario un impegno di spesa in questa direzione, ma sono necessari e tra l’altro qualificano il testo legislativo. Non inserirli sarebbe una inspiegabile omissione.
Purtroppo di quello che abbiamo qui indicato non c’è traccia in tutto l’articolato e non si può dire che questi emendamenti siano ridondanti, perché non mi si può dire che sia ridondante la tutela e la prevenzione degli infortuni sul lavoro, non si può dire che sia pleonastico, non si può dire che sia ostruzionistico, anche perché, ripeto, sono tratti da atti dei quali si è occupato questo Consiglio regionale. Su tutti cito la mozione a prima firma del Consigliere Mastrovincenzo, firmata anche da me e da tutto il gruppo PD, sulla quale è stata approvata all’unanimità una risoluzione di tutta l’Aula. Gli altri sono perfettamente coerenti, ci siamo tutti occupati delle tematiche ambientali, a tutti stanno a cuore.
Credo che sarebbe triste per il testo non approvare questi emendamenti e sarebbe incomprensibile un voto contrario. Mi dovete dire come si fa a dire no.
Confermo nuovamente l’appello nominale perché con tutto il rispetto per l’amicizia che sapete mi lega a voi, nonostante di voi io non condivida nulla, e non voglio condividere nulla, voglio vedere come fate a dire no a questi tre emendamenti e se lo fate voglio che sia consacrato agli atti che avete detto no perché vi chiamerò alle vostre responsabilità.

PRESIDENTE. Ricordo che da ieri su richiesta sua e di altri due Consiglieri e del Consigliere Santarelli ogni votazione è per appello nominale, quindi andrà così fino all’articolo 50.
Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Velocemente, solo per ribadire quanto detto già dal Consigliere Cesetti. Se questa Aula ha approvato all’unanimità degli atti è giusto dar loro la giusta consequenzialità e nella prima proposta di legge che tratta di dipartimenti è fondamentale ragionare in termini di prevenzione e di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Questo per ribadire la giustezza dei primi due emendamenti a prima firma del Consigliere Cesetti.
Ricordo che in quella mozione, poi trasformata in risoluzione ed approvata all’unanimità, anche l’Assessore si era detto favorevole, richiedevamo più soldi, più risorse e l’approvazione dei piani di prevenzione annuali e pluriennali.
Così come è fondamentale il terzo emendamento con riferimento in particolar modo agli effetti sanitari degli inquinanti ambientali. Il Consigliere Cesetti si è scusato con Falconara che purtroppo è vittima di queste situazioni così difficili dal punto di vista sanitario e di inquinamento ambientale-. Penso che su queste materie l’Aula debba dare la giusta attenzione. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 34/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biondi, Borroni, Cancellieri, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 34/2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 34/3 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Lupini.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, sull’ordine dei lavori, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Per ricordarle il voto per appello nominale.

PRESIDENTE. Si. E’ valida la richiesta fatta ieri.
Articolo 34. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Visto che sono stati inspiegabilmente respinti questi emendamenti, voteremo contro, però abbiamo chiesto l’appello nominale.
Voi avete detto che fate questa legge, sono parole del Presidente, per rispettare gli impegni presi con gli elettori di centro-destra, ma non pensate che una legge deve riguardare tutta la comunità, non soltanto una parte? Non pensate che la legge debba riguardare tutta la nostra comunità? Allora, come si fa a dire no ad emendamenti che tra l’altro, ripeto, riportano nel testo impegni che sono stati solennemente assunti da questa Aula all'unanimità. Come si fa a non volgere un occhio di riguardo alle centinaia di migliaia di persone che sono morte nei luoghi di lavoro, che hanno riportato infortuni molto spesso invalidanti, che hanno riportato e vivono nella disabilità a causa degli infortuni sul lavoro? Come si fa a dire no a questi emendamenti, che, ripeto, qualificherebbero il lavoro di noi legislatori? Come si fa a dire che il dipartimento di prevenzione, che ha una competenza specifica per legge … Tra l'altro voglio dirvi, ma l’Assessore Saltamartini lo sa o lo dovrebbe sapere, che i dipartimenti di prevenzione, che si occupano di materia antinfortunistica, delle aziende sanitarie e territoriali sono le uniche figure regionali anche di “polizia giudiziaria”, perché la Regione non ha compiti di polizia giudiziaria, tant’è che noi abbiamo dovuto riallocare presso le Province le funzioni di polizia locale in materia di prevenzione. Sono quelli che controllano i cantieri, sono quelli del controllano la sicurezza nei cantieri, sono quelli che fanno i rapporti all'autorità, come si fa a dire no ad un fatto del genere? E’ di una gravità inaudita.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Molto rapidamente, non mi sorprende il voto contrario agli emendamenti che abbiamo proposto, visto che già ieri in occasione della discussione sull’emendamento all’articolo 23, comma 6, dove ridavamo la dignità che spettava al dipartimento di prevenzione in pura contraddizione rispetto alle previsione del 502, della 833, del DPCM 12 del 12 gennaio 2017, avevate già votato contro, quindi con assoluta coerenza l’umiliazione del dipartimento di prevenzione avviene anche con il respingimento di impegni che questa Assise si era già assunta all’unanimità. Il voto contrario mio e del mio gruppo rispetto a questo articolo.

PRESIDENTE. Articolo 34. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 35. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 36. Due emendamenti a firma del Consigliere Santarelli, che ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. L’intervento su questo emendamento lo faccio in piedi, lo devo a tutti i colleghi e lo devo ai 12.000 infermieri che quotidianamente sostengono i nostri cari negli ospedali, nei momenti più difficili, anche nel periodo estivo, quando noi stiamo giustamente anche un po’ accelerando per andare in ferie. Lì non si va in ferie, non è un discorso amministrativo, lì si fanno i doppi turni, si rinuncia alle ferie, si fanno sacrifici e se qualcuno pensa di andare in ferie anche in maniera forzata arriva l’ordine di servizio. Forse molti in quest’Aula non sanno cos’è, è la certificazione a dover rimanere in servizio e se rinunci a quell’ordine di servizio ne rispondi davanti al giudice.
L’articolo 36 viene modificato dal mio emendamento, lo leggerò con passione: “Nel titolo le parole ‘Servizio professioni sanitarie’ vanno sostituite con le parole ‘dipartimento delle professioni sanitarie’; nel comma 1 le parole ‘in attuazione della legge 10 agosto 2000, n. 251 (Disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione nonché della professione ostetrica), negli enti del servizio sanitario regionale è istituito, tramite l’atto di organizzazione di cui all’articolo 24, il servizio delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche della riabilitazione, della prevenzione, tecnico sanitarie e della professione sanitaria ostetrica, quale struttura di staff della direzione aziendale, dotato di autonomia tecnico organizzativa e gestionale, che può essere articolato su base dipartimentale, anche interaziendale’ vanno sostituite con le parole ‘In attuazione della legge 10 agosto 2000, n. 251 (Disciplina delle professioni eccetera) …. Il dipartimento delle professioni sanitarie è una articolazione organizzativa afferente alla direzione aziendale, con uno sviluppo territoriale ed ospedaliero, con le seguenti funzioni: a) supporta, per quanto di competenza, l’azione programmatoria ed organizzativa della direzione aziendale; b) assicura il funzionamento delle strutture sanitarie attraverso l’adeguata determinazione delle risorse necessarie (tipologia e numerosità) e la relativa assegnazione (nel rispetto dei principi fissati dall’articolo 33); c) concorre, insieme alle altre direzioni dipartimentali, di struttura, ospedaliere e distrettuali: 1) alla definizione degli interventi finalizzati ad assicurare l'adeguatezza, l’appropriatezza e la qualità delle prestazioni assistenziali e sanitarie; 2) allo sviluppo di progetti, percorsi e processi finalizzati a garantire la sicurezza delle attività, prestazioni e funzioni assistenziali, e via dicendo fino alla programmazione e realizzazione degli interventi formativi finalizzati all'adeguamento e alla manutenzione dei saperi dei professionisti’”.
Ecco, cari Consiglieri. la vecchia legge, la n. 13/2003, che giustamente vogliamo abrogare, vogliamo sostituire con questa legge, guardava al futuro ed a modelli organizzativi innovativi, attenta ai processi ed ai percorsi assistenziali diagnostici e riabilitativi, ipotizzando il dipartimento delle professioni sanitarie. Questo dipartimento in passato non è stato mai applicato. Questo articolo, come modificato da questo emendamento, prevede il servizio delle professioni sanitarie per dare dignità ad una professione che si vuole assumere quella responsabilità e quell'articolazione, come ho già detto ieri, in diversi ambiti compreso quello territoriale. Questo perché i professionisti, che hanno competenze, titoli, capacità, esperienze per gestire i percorsi complessi, sono l'80% del personale.
Con quest'emendamento andiamo a dare dignità a tutta quella base di professionisti che oggi non vedono un percorso di carriera, perché avere questa responsabilità significa dare anche un sostegno a tutti, a quegli infermieri, a quei tecnici di tutte le professioni sanitarie che oggi sono certificati come professionisti, che hanno avuto un percorso universitario importante attraverso una laurea specialistica.
Proseguirò poi questo ragionamento dell'intenzione di voto perché purtroppo abbiamo la tagliola dei 5 minuti, alcuni articoli, alcuni emendamenti avrebbero bisogno di più tempo.
Mi scuso con chi mi sta ascoltando perché in parte ho solo completato il mio ragionamento.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Quello che con indifferenza viene visto come uno degli emendamenti è invece particolarmente rilevante, almeno secondo la nostra opinione. Fa parte di quel numero di passaggi migliorativi di questa proposta organizzativa, sui quali credo la Giunta abbia il dovere almeno di spiegare perché voterà contro, come mi pare di aver compreso in questo momento data l'indifferenza dell'Aula, dell'Assessore e della Presidente della Commissione.
Che cosa chiede il Consigliere Santarelli? Provo a ragionare insieme a voi per chi ha intenzione di ascoltare. Voi attraverso l'approvazione degli articoli precedenti formalmente dipartimentalizzate la struttura sanitaria, individuate nel modello dipartimentale uno dei cardini della organizzazione, noi abbiamo detto che secondo noi sarebbe sbagliato perché formalmente si va contro il decreto legislativo 502/92 ed anche perché si sovvertono le gerarchie cliniche ed organizzative.
Questo emendamento va nella direzione da voi auspicata, ma non solo, vi chiede una parola su quello che è - ricordo con molta chiarezza l'intervento della Presidente Leonardi - il pilastro della sanità: le professioni sanitarie, le persone che all'interno dell'articolazione sanitaria non si limitano ad assistere, ma si esplicitano, si comportano rispetto al compito che hanno come una vera e propria missione.
Ora ci sono due aspetti fondamentali, il primo evidentemente di carattere funzionale, le professioni sono l'aggregato che consente non solo di fare l'ordinario, ma in una vicenda straordinaria della sanità, citiamo il Covid, non guarda gli orari, l’organizzazione, le ferie ed altro, ed io direi anche la vita propria. Praticamente si spende rispetto alle persone che entrano all'interno della struttura sanitaria non solo dal punto di vista sentimentale.
Capisco che non interessa al Consigliere Ciccioli, a lui interessa la salute mentale e si fa bello con la salute mentale. Lo dico perché le professioni sanitarie, le persone e l'organizzazione sono un elemento, un fattore determinante per l'organizzazione. Inserire, qualificare, riconoscere alle professioni sanitarie la dipartimentalizzazione, che voi avete teorizzato e sulla quale ci pieghiamo e siamo d'accordo, l’avete votata democraticamente, mi pare una contraddizione, mi sembra anche un atto abbastanza offensivo, forse è una parola forte, ma è un atto di distrazione verso quello che voi dite e verso quello che quel settore rappresenta.
Il Consigliere Santarelli si limita esclusivamente a dire: guardate, c'è una norma ben chiara, fate un piccolo passo in avanti per riconoscere quello che voi affermate e istituite il dipartimento. Mi si dirà fra poco, spero di no, che non si possono aumentare i dipartimenti perché crescono le risorse. E’ una possibile prevedibile risposta, ma li avete teorizzati voi e qui si afferma solo il principio di istituire il dipartimento e non il tema finanziario, che lo si potrà affrontare più avanti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Su questo emendamento ci sono due ordini di problemi, esiste un problema tecnico che nel futuro potrebbe essere superabile ed esiste un problema di politica sanitaria. Lo abbiamo dibattuto, quindi non è che con sciatteria … L’abbiamo visto, l’abbiamo dibattuto, ne abbiamo parlato con l’Assessore, ne abbiamo parlato in Commissione.
I problemi sono due, dal punto di vista tecnico l’istituzione del dipartimento delle professioni sanitarie in questo caso in cinque aree vaste, non è uno solo Asur, perché la territorializzazione, che è una scelta politica che abbiamo fatto, determinerebbe la creazione di cinque dipartimenti nuovi. Tutti sanno che il numero dei dipartimenti è previsto da un decreto ministeriale, è un numero chiuso e tutte le specializzazioni devono rientrare in quel numero, quindi nel momento in cui noi prevediamo cinque dipartimenti in più per le professioni sanitarie dobbiamo – uso una brutta parola - abbattere cinque dipartimenti di altre specializzazioni. Questo è il problema tecnico, poi c’è il problema finanziario con l’aumento della spesa, che è il secondo problema, però anche il secondo problema in un termine astratto dice che nel calderone dei 3,2 miliardi di euro previsti per la sanità regionale ci può stare la spesa, è più difficile invece che ci stia il numero dei dipartimenti perché devi abbatterne alcuni. Quelli sono e non di più. Le Marche hanno già sforato, non è che siamo sotto, noi abbiamo ereditato dalla vecchia amministrazione più dipartimenti. Fin qui i problemi tecnici, poi c'è un problema politico che non ho vissuto in prima persona, l’ho vissuto trasferito da un'altra area vasta e da un'altra situazione, che i colleghi mi hanno posto.
Il problema delle professioni sanitarie è che sono subordinate alla direzione sanitaria di un dipartimento, che ha una sua logica di tipo gerarchica, che è necessariamente verticistico, che significa? Che il dipartimento è il vertice di un raggruppamento di unità operative complesse, unità operative semplici dipartimentali, eccetera, con una verticalizzazione di direzione.
Le professioni sanitarie sono funzionali e cito quella più importante e più numerosa a cui dobbiamo molto quella degli infermieri, ma ci sono poi i tecnici radiologi e tutte le altre, però l'80% sono infermieri. Bene, gli infermieri sono funzionali ad una struttura. Faccio l'esempio dei militari, nella struttura gerarchica dei militari ci sono un generale, un colonnello, i caporal maggiori, i capitani. Pensate se ad un certo momento a metà struttura …, gli infermieri hanno ormai da tempo affermata e confermata dalle leggi la laurea in scienze infermieristiche, molti hanno fatto anche master, hanno la laurea di secondo livello e sono funzionali ad una direzione medica, pensate se ad un certo momento nella struttura militare dici che c'è il dipartimento dei colonnelli o dei capitani che ha una propria direzione autonoma e i capitani non rispondono più al generale, ma rispondono collateralmente, significa creare una disfunzione fortissima. Io l’ho vissuto in termini che poi si sono risolti positivamente. Se il servizio sociale non dipende più dalla struttura a cui è riferito, mettiamo la salute mentale, mettiamo le dipendenze patologiche, mettiamo la prevenzione e via di seguito, ma ha una sua direzione, automaticamente si sfascia il sistema perché iniziano i dualismi fra una direzione e l’altra, e questo non può essere consentito.
Quindi è giusto quello che abbiamo scritto, lo dico all’Assessore, noi dobbiamo parlare di servizio che ha una logica di collegamento e di indirizzo, ma non di dipartimento.

PRESIDENTE. Emendamento 36/1 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mangialardi, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 36/2 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Santarelli.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 36. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Consigliere Ciccioli, mi farebbe piacere se le interessa discutere di questo argomento perché il suo intervento è stato interessante e dialogante. Lei pone due temi, uno tecnico ed uno politico e provo a soffermarmi su quello tecnico.
Lei dice che il dipartimento delle professioni dovrebbe andare in cinque aziende, io credo che le professioni sanitarie possano andare trasversalmente in tutte le aziende. Le professioni non si occupano di territori, le professioni attraverso l'articolazione dei soggetti non sono altro che funzioni che coprono l'intero territorio regionale, non ne occorrono cinque, basterebbe un di dipartimento delle professioni.
Questo è un elemento banale, semplice, ecco come secondo me si riconosce che le sue argomentazioni sono capziose e tendono a dire di no rispetto alla soluzione di un problema. Se lei verifica come sono impostate le professioni e le loro funzioni, un dipartimento delle professioni per l'intero territorio sarebbe più che sufficiente, sarebbe in realtà quello che stavo spiegando, la seconda faccia della medaglia.
Consigliere Ciccioli, lei dice che più di quelli non ce ne possono stare, io le voglio dire che voi avete scritto, teorizzato e stabilito in questa legge che l’intero sistema si impernia sui dipartimenti, i quali cresceranno, a meno che voi nelle scelte di carattere sanitario deciderete che alcuni dipartimenti possono essere eliminati, ridotti o accorpati. Cosa voglio dire? Che c'è una volontà politica, soprattutto di considerazione del rapporto all'interno del sistema sanitario delle professioni. Si tratta di dire e riconoscere se le professioni sanitarie per la loro funzione e per quello che lei dice, cioè che gli dobbiamo molto … penso che forse neppure lo vorrebbero, quindi da questo punto di vista mi pare che un atteggiamento ragionevole potrebbe essere un subemendamento, se ovviamente il presentatore lo accettasse e lei per la maggioranza lo considerasse.
Sull'aspetto politico, ma quello che lei dice è veramente …, può capitare in tutte le organizzazioni che la fascia intermedia si possa ribellare, sarà una responsabilità del dipartimento, capita in tutti i dipartimenti, non solo in quello delle professioni, ecco perché chiedo di dimostrare una responsabilità ed un buon atteggiamento nei confronti di questo emendamento molto, ma molto importante. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Semplicemente per ringraziare la sensibilità avuta dalla Commissione sanità nella modifica del secondo comma dell’articolo 36 con il cambio della dicitura rispetto al servizio sociale professionale che può essere altresì istituito. In questo cambio noi diciamo: “è istituito il servizio sociale professionale”, ecco, sono particolarmente felice del recepimento da parte della Commissione sanità di questa modifica sostanziale nei confronti del servizio sociale professionale che attraverso questo emendamento, già approvato in Commissione sanità, va a valorizzare e riconoscere l'importanza del servizio sociale professionale. Tra l'altro sappiamo tutti quanto queste figure siano importanti, sono il front office nei confronti di un disagio che nella nostra società sta aumentando, quindi votiamo con convinzione questo articolo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Voglio completare con i 5 minuti che mi sono stati concessi l'articolo 36. Non inserendo la parola “dipartimento”, l’argomentazione del Consigliere Ciccioli è articolata ed in parte condivisibile, e lasciando all’articolo 36 la parola “servizio” … Anche se alcune Regioni, come la Toscana, hanno trovato un escamotage ed hanno fatto il dipartimento interaziendale. Questo vuol dire che quel generale c'è, sotto c’è la struttura funzionante, però si dà dignità e responsabilità ad una professione che nel corso degli anni si è evoluta anche verso il sistema anglosassone a cui noi dovremmo guardarono. Ma questo è un discorso articolato perché per arrivare lì bisogna allargare il numero chiuso. Ricordo che negli anni ‘90 in Italia si diplomavano 30.000 infermieri oggi 6.000, abbiamo cambiato impostazione a discapito dell'assistenza, abbiamo diplomato sotto figure come gli operatori socio-sanitari, che sono importanti, ma non hanno lo stesso livello di professionalità e assistenza. In certi posti se fossi un paziente che chiede una mano, suonando il campanello vorrei che arrivasse un'infermiera perché se arriva un’altra figura potrebbe essere un guaio.
Con questo dipartimento si dà responsabilità, sennò rischiamo di tornare ad un modello medicocentrico in cui giustamente il medico fa tutto, compresa l’organizzazione dell’assistenza.
In questo momento storico i medici mancano e questo modello organizzativo ha le capacità e le competenze per gestire ed organizzare tipiche degli infermieri, che oggi si sono evoluti anche con il ruolo di direttore, che gestisce i percorsi, i processi standard e quindi l'assistenza che, per chi non la conosce, deve essere indirizzata verso i 12.000 infermieri marchigiani che pretendono un cambiamento netto da parte del governo regionale.
Non basta essere chiamati eroi o angeli, soprattutto questo non ci appartiene, non ci appartengono queste cose, ci appartiene la capacità di gestire, organizzare e l'abbiamo dimostrato ogni giorno in tutte le aziende del sistema sanitario regionale.
Questa è l'istituzione di un dipartimento chiave, visto che rappresenta l'80% degli operatori sanitari perché giustamente i dipartimenti, quelli classici, sono stati istituiti e dovranno proseguire nella loro azione. Sarebbe stata una grande apertura verso un'assistenza di base, che il Covid ci ha fatto capire e ci ha fatto conoscere viste tutte le vittime che abbiamo subito. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Vorrei chiarire alcune questioni, alcuni emendamenti che sono stati presentati e che non sono stati accolti dipendono dal fatto che questa legge deve comportare un’invarianza zero della spesa complessiva, e questo è un vincolo non governativo, è un vincolo che addirittura è previsto in Costituzione. Semmai dovessimo approvare norme che comportano una modifica della spesa dovremmo tagliare da un’altra parte, come ha detto il Consigliere Ciccioli,
Cionondimeno, il fatto che non si approvi in legge questo emendamento sui dipartimenti, non toglie che nella realizzazione degli atti successivi (regolamenti, delibere ed atti aziendali) non si possano costituire questi dipartimenti.
Voglio anche aggiungere che in realtà al personale delle professioni sanitarie, quindi non riguarda solo gli infermieri, ma anche i farmacisti, i veterinari, i tecnici di laboratorio e di radiologia, le ostetriche, le assistenti sociali …, c’è tutta una categoria di professioni sanitarie che interagiscono con il sistema e che meritano assoluto rispetto anche nella riorganizzazione delle loro strutture dipartimentali, per cui la nostra porta non è chiusa, è aperta e noi siamo pronti per verificare negli atti successivi il riconoscimento di queste strutture.
Voglio anche dire che agli eroi dovremmo riconoscere dei trattamenti sul piano contrattuale, è questo l'impegno su cui noi ci stiamo battendo, tanto più perché il riconoscimento del dipartimento è un riconoscimento di immagine, ma dobbiamo assolutamente determinare una politica innovativa che possa riconoscere a questo personale le remunerazioni adeguate al rischio che corre ed ai sacrifici che fa. Questo è l’impegno della Giunta regionale e della maggioranza per verificare con quali modalità, con quali percorsi e con quali forme possiamo raggiungere questi obiettivi.
Come Regione Marche abbiamo posto questi temi più volte alla Conferenza delle Regioni, quindi ci siamo mossi sul piano politico e istituzionale per aumentare i trattamenti del personale della sanità.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Credo che soprattutto il Consigliere Santarelli, che è anche un sanitario, un infermiere, abbia già espresso le motivazioni per cui il suo emendamento dev'essere accolto.
Assessore Saltamartini, voi avete detto che questa legge avrà un costo di circa 1 milione di euro che però annullerete con operazioni di razionalizzazione e ottimizzazione delle funzioni già esistenti nella norma o di nuova introduzione, quindi a maggior ragione, visto che questi sono gli angeli, visto che ci siamo tutti riempiti la bocca con i complimenti e con le sviolinate a costo zero a questa categoria, direi che potrebbe essere questa l'occasione per accogliere l'emendamento e attivare quelle procedure di razionalizzazione e di ottimizzazione che peraltro sono piuttosto vaghe.
Questo emendamento enuncia un principio, quindi si può anche accoglierlo per poi prevedere le risorse all'interno, come si diceva, dell’ottimizzazione e razionalizzazione dell’esistente a Iso risorse o farlo in seconda battuta. Penso che sia un'attenzione per gli infermieri importante e concreta, soprattutto enunciata così, come un principio, non prevede la necessità di una copertura economica che non possa essere …

PRESIDENTE. Articolo 36. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 37. Ci sono tre emendamenti. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. “All'articolo 37, comma 1: dopo le parole ‘Azienda ospedaliera universitaria’ aggiungere le parole ‘e dell’Inrca’”, che è stato definito nella nuovo riorganizzazione una delle Aziende principali della Regione Marche assieme all’Azienda ospedali riuniti di Ancona ed ha una valenza nazionale di pregio nell’ambito sia della ricerca che della cura agli anziani. Il nuovo ospedale in costruzione, quello ad Ancona sud, sarà in grado di assistere i cittadini di tutta la regione, in particolar modo dalla bassa provincia di Ancona fino ad Osimo, includendo anche l’ospedale di Osimo.
Come gruppo riteniamo doveroso inserirlo a pieno titolo nel presente articolo dedicato al presidio ospedaliero perché l’Inrca, per chi lo conosce, è un’Azienda ospedaliera che presenta delle eccellenze uniche, anche in Italia (la sede nazionale è qui ad Ancona), portatrice di competenze uniche. Penso allo stabulario che si trova a Castelferretti, penso alla ricerca ed a tutte le relative azioni che vengono messe in campo, penso anche al sostegno ai nostri anziani che si recano all'interno della struttura con delle patologie croniche e lì hanno una risposta scientifica di alto livello. Non è un ospedale, come in passato veniva definito nella città di Ancona in cui si andava a morire, una lungodegenza, piuttosto che un nosocomio terminale, è un ospedale che andrebbe visto guardando al futuro. Quindi se si guarda al futuro bisogna ricordarsi di inserire nella legge la parola “Inrca” perché non c'è scritta e questo già dà la base. Mi rivolgo ai Consiglieri regionali di Ancona: Ausili, Ciccioli, che come me hanno a cuore questo ospedale così importante che guarda al futuro, legittimando attraverso quella parola un ospedale che oggi è in via di transizione ed in futuro si auspica che diventi un centro di ricerca ed eccellenza, come è sempre stato in passato quando aveva professionalità uniche e irripetibili perché alcuni professionisti insistevano solo in quella struttura. Penso all'ultimo investimento fatto dall'ospedale nella evoluzione della diagnostica, in questo caso diagnostica per immagini, ha delle tecnologie di nuovissima generazione, forse molti non lo sanno, ma l’Inrca ha fatto degli investimenti grazie anche ai fondi sulla ricerca scientifica e sulla diagnosi. Magari andiamo fuori regione per fare degli esami o per far della diagnostica quando invece abbiamo al suo interno grandi eccellenze. Anche per far conoscere queste cose bisogna che all'ospedale venga data la sua dignità, vengano date le risorse, venga inserita la parolina che ho scritto nell’emendamento e che chiedo a voi Consiglieri di sostenere.
Nell’altro emendamento noi chiediamo di modificare le parole come di seguito specificato: “Ai sensi del comma 9 dell'articolo 4 del d.lgs. 502/92, al presidio ospedaliero sono preposti dal direttore generale un dirigente amministrativo e un dirigente medico, individuato quale direttore del presidio” e va aggiunto “ed ai sensi della legge 251/2000 un dirigente in professioni sanitarie”.
Come già detto nell’articolo 36, si deve prevedere la figura del direttore delle professioni sanitarie, ognuno deve fare il proprio lavoro, fare quello che sa fare meglio, il medico si deve occupare della clinica, che è già molto complessa e difficile, e dell'assistenza, della diagnostica, della riabilitazione se ne deve occupare chi lo sa fare meglio, magari chi ha i titoli, chi ha esperienza e che da 30/40 anni si trova ad esercitare una professione, quindi dare ai medici il giusto tempo per fare le giuste cose.
Ricordo sempre la medicina anglosassone che è molto pragmatica, i medici si occupano della clinica e la devono fare bene, in maniera efficiente, per l'assistenza ci sono altre professioni, ci sono, come ha detto l’Assessore, le ostetriche, le logopediste, i tecnici ortottisti, gli infermieri, i tecnici della riabilitazione, figure che sono per così dire non più ausiliarie, ma professioniste. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Intanto ringrazio il Consigliere Santarelli per la chiarezza e per il contributo molto concreto peraltro anche vano.
Guardate, quello che viene scritto in questo articolo è una sorta di arma di distrazione di massa perché partendo dal titolo “presidio ospedaliero”, che viene definito ovviamente in maniera piuttosto strana, piuttosto che individuare le caratteristiche che sono regolamentate da leggi, da provvedimenti normativi, si tende a spostare il centro della questione. Lo leggo testualmente: “Il presidio ospedaliero assicura la fornitura di prestazioni specialistiche, di ricovero e ambulatoriali, secondo le caratteristiche qualitative previste dalla programmazione regionale e i volumi di attività …”, questo non è tema di norma, il presidio ospedaliero che viene definito dal d.lgs. 502/92 e poi successivamente regolato dal decreto ministeriale 70/2015 è l'oggetto sostanziale del secondo emendamento che viene presentato. Ovviamente non siamo andati a toccare il primo dei due commi, tra l'altro con una contraddittorietà che non so neanche spiegarla, se qualcuno riesce a farlo.
Nel primo comma si cita l'Azienda ospedaliera universitaria come se fosse fuori dal sistema del decreto ministeriale 70/2015, come se l'Azienda ospedaliera non dovesse attenersi ai volumi ed a tutti gli standard che il DM 70/2015 prescrive, la si tiene fuori senza considerare che l'Azienda ospedaliera universitaria di Ancona, cioè Ospedali Riuniti, non è altro, come detto più volte credo da tutti, il cosiddetto ospedale di secondo livello delle Marche, cioè l'unico ospedale che per intensità di cura e per popolazione offre le proprie prestazioni, ivi previste, da parte del servizio sanitario regionale.
Inserirlo nel primo comma, escludendo tutto l'altro …, credo non si capisca a che titolo, penso che nella definizione del presidio ospedaliero avrebbe dovuto esserci scritto che cos’è, e può andar bene, e poi indicare in maniera semplice, chiara a chi legge qual è oggi il riferimento, la fonte normativa che dice cosa deve essere un presidio ospedaliero. Non c'è la Presidente, ma gli altri componenti della Commissione hanno ascoltato tanti Sindaci che su questo articolo hanno chiesto: “Fate chiarezza su questa norma, diteci esattamente quali sono o dove sono”. Nel nostro emendamento, nell'emendamento del Partito Democratico, in realtà non ci si vuole spingere oltre, si tenta solamente di dare un messaggio più chiaro, e allora emendiamo il secondo comma scrivendo: “Il numero dei presidi ospedalieri e le caratteristiche degli stessi nell'ambito di ogni azienda sanitaria territoriale sono definiti secondo il decreto ministeriale 70/2015”, e qui c'è il riferimento agli ospedali di base, di primo livello e di secondo livello, ma la cosa incredibile è che voi scrivete nel secondo comma che i presidi, quali debbano essere, li sceglie il direttore generale. Sembra che il direttore generale debba essere colui che orienta il numero dei presidi ospedalieri, non so se vi rendete conto di cosa avete scritto. Non va bene: “la Giunta regionale, sentito il direttore generale”, come se il direttore generale contasse più delle norme che sono prescritte dal DM 70/2015, io non so, non era più logico e ovviamente non in contraddizione scrivere come stanno le cose o avete interesse a confondere le acque?

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Soltanto perché resti agli atti ed in modo telegrafico. Non devo aggiungere nulla a quanto detto prima dal Consigliere Carancini, ma è evidente che questo articolato vorrebbe lasciare aperta la possibilità per la Giunta regionale di violare le disposizioni del DM 70/2015, che sono oggettivamente precettive, dalle quali non si può derogare ed io, Consigliere Carancini, che ha detto molto bene e non ripeto nulla, questo l'avevo già previsto perché in uno dei miei emendamenti scritti in precedenza facevo proprio riferimento a questo, ovviamente è stato respinto, facevo riferimento al fatto che la legge prevedesse il rispetto pedissequo, e non potrebbe essere diversamente, delle disposizioni nazionali. Non lo trovo, ma non fa nulla perché è detto molto bene in questo emendamento: “Il numero dei presidi ospedalieri e le caratteristiche degli stessi nell’ambito di ogni Azienda sanitaria territoriale sono definiti secondo il DM 70”. Invece sapete cosa vogliono fare loro? Loro vorrebbero per quanto riguarda il cosiddetto ospedale di primo livello …, parlo della mia Fermo dove non ci saranno questi problemi perché l’ospedale di primo livello noi l’avevamo già previsto da tempo, tant’è che è l'unico ospedale provinciale di primo livello nuovo. Quando ero Presidente della Provincia - se il Consigliere Marinangeli mi ascolta, poi vediamo chi fa politica sul territorio - prima ho accompagnato i Sindaci a chiudere i cosiddetti ospedali che c'erano, tipo Montegiorgio, nonostante io abitassi a Montegiorgio, poi sono stato un fautore della riconversione di quella struttura ad ospedale di comunità e sono stato con coraggio uno dei sostenitori di quella iniziativa, così Sant’Elpidio a Mare, per avere l’ospedale unico. Una volta avuto l’ospedale unico che cosa ho fatto? Da Presidente della Provincia di Fermo a febbraio 2010 ho chiamato i Sindaci, i quali tutti, all'unanimità, di centro-destra, di centro-sinistra, civici, hanno scelto il luogo dove doveva andare. Nel 2013 era il primo ottobre, il dirigente era XY, venni in Regione, sotto l'egida del Presidente Spacca, e chiesi l'accordo di programma perché avevo deliberato come Presidente della Provincia la cessione dell'area di proprietà della Provincia per realizzare l'ospedale. Io non fatto le chiacchiere, ma ho fatto la storia di quel territorio, è la differenza che passa tra la cronaca e la storia, la cronaca è quella che racconta i fatti, la storia è quella che li scrive e li consacra.
Poi sappiamo come è andata, il Presidente Spacca, l’amico dell’Assessore Carloni, ha pensato bene a definanziare l’ospedale a novembre 2013 ed a quel punto siamo intervenuti, mi sono candidato al Consiglio regionale delle Marche, dovevo essere il candidato a Sindaco di Fermo, per finanziare l’ospedale, cosa che ho fatto appena sono arrivato. Questo è, quello è l’ospedale unico!
Voi non potete fare una norma che vi consenta domani a Macerata o ad Ascoli Piceno di fare l'ospedale unico su più presidi ospedalieri, perché questo non è possibile.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Questa è una di quelle problematiche non indifferenti e l'articolo non è un caso che sia scritto in maniera non chiara: presidio ospedaliero, non si fa riferimento al decreto 70/2015, non si parla di ospedali di base, di primo livello, di secondo livello e poi dice che la Giunta decide sentito il direttore generale dell’Azienda sanitaria, come se si potesse decidere area vasta per area vasta e non ci fosse anche, specialmente per quello che riguarda i presidi di secondo livello, un'organizzazione sopra provinciale.
Questo è il solito problema, noi ci lamentiamo del fatto che non abbiamo risorse, che non esiste personale, che non ci sono i medici, che non ci sono gli infermieri, che non ci sono gli operatori sanitari, perché in questo periodo, esattamente in questi due anni, non si è fatto quello che si sarebbe dovuto fare, esattamente il contrario di quello che voi dicevate in campagna elettorale e che venga rinnegato adesso dal Presidente … Noi abbiamo duplicato le funzioni degli ospedali e degli ospedali di primo livello in particolare, in molti territori noi abbiamo, parlo ad esempio del territorio del piceno, 200/220 mila abitanti, quindi dovremmo avere un ospedale di primo livello, invece abbiamo un ospedale di primo livello, come viene raccontato a chi ci vuole credere, ma penso che gli operatori se ne stiano rendendo conto e non ci credono più, ubicato in due strutture ospedaliere diverse, in due nosocomi, questo che cosa comporta? Comporta un raddoppiamento di molte funzioni, che non possono essere doppie perché hanno un costo esagerato, non solo un costo esagerato, ma svolgono poche prestazioni e questo è pericoloso per il paziente.
Allora, o ci rendiamo conto e diciamo in Regione Marche che non siamo il Granducato delle Marche, ma siamo una delle Regioni d'Italia e quindi il decreto 70 deve essere applicato, anche perché alla fine della campagna elettorale specie nel piceno si diceva: “Noi cambieremo il decreto 70, noi faremo le battaglie affinché quei parametri vengano modificati” - non rida Consigliere Assenti, perché lei sa che è stato così - ma siccome non è facile cambiare il decreto 70, questo deve essere applicato e le risorse che ci destina sono adeguate ad un territorio di 220 mila abitanti che può avere, nel caso di specie, ma penso anche a Macerata e a Pesaro, un tot numero di ospedali di primo livello.
L'ospedale di primo livello, correggetemi, è per una popolazione fino a 300 mila abitanti, quindi noi uno ce ne possiamo avere ed il fatto di avere i doppioni che cosa comporta? L'Assessore lo sa bene, uno sforzo enorme da parte del personale ed un costo enorme, non in termini economici, ma in termini di sofferenza dei pazienti che vengono spostati tra Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto con le ambulanze in continuazione, e poi non abbiamo le ambulanze per le urgenze. Se ad esempio un ascolano è residente a San Benedetto del Tronto dovrebbe farsi venire un ictus se del caso perché la neurologia è a San Benedetto del Tronto, se fosse di Ascoli Piceno dovrebbe propendere per farsi venire un infarto perché l'emodinamica è ubicata ad Ascoli Piceno, non oso pensare ad una situazione in cui ci sia necessità della neurologia e della emodinamica.
Non è serio, dobbiamo prendere atto e non giocare con le parole come si fa in questo articolo, che esiste la necessità di razionalizzare e di non incentrare tutto in un unico ospedale perché questa è un'altra bugia, quindi mettere in un unico ospedale di primo livello quello che deve stare nel primo livello, ovvero quelle specialistiche per le quali auguriamo a tutti di non avere mai bisogno e di non doverci mai andare, quindi per le acuzie, e incentivare nel territorio tutte quelle prestazioni adeguate alle esigenze dei cittadini, che dovrebbero risolvere i loro bisogni sul territorio e non andare in ospedale a creare quella percentuale di codici bianchi e di codici verdi che ingolfa i pronto soccorso.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie Presidente. Siamo nella presentazione degli emendamenti, non c’è il dibattito generale, quindi interviene solo chi presenta gli emendamenti?

PRESIDENTE. No, possono intervenire tutti ai sensi dell’articolo 101. Torno a ribadire per chiarezza che ciascun Consigliere può fare un solo intervento su tutti gli emendamenti presentati e sull’articolo - questo è quello che forse fa confusione – poi può fare la dichiarazione di voto sull'articolo, non sugli emendamenti, quindi gli emendamenti non si votano, si vota l’articolo con dichiarazione.
Ciascuno può fare un intervento su tutti gli emendamenti, un solo intervento.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Brevemente per ribadire che le leggi vanno rispettate mi sembra veramente ridondante, possiamo non rispettare le leggi quadro nazionali? No, bisogna rispettarle, è normale, è vero che Giovanni Giolitti della sinistra storica diceva che “le leggi si applicano, per gli amici si interpretano”, però in linea di massima lo spazio dell’interpretazione è sempre relativo.
Noi dobbiamo riuscire nelle Marche, questo è il nostro obiettivo, che credo dovrebbero condividere tutti, compresa l’opposizione … Noi abbiamo un territorio di 1,5 milioni di abitanti - spalmato su quasi 250 Comuni, con una popolazione diffusa molto vasta, in presenza di piccole città, con un sistema infrastrutturale complicato, solo dopo XY abbiamo delle linee di comunicazione migliori, però ancora insufficienti, dobbiamo costruire le pedemontane e via di seguito, in presenza di una popolazione che per due terzi è lungo la fascia costiera e meno di un terzo nella zona dell’entroterra, collinare e montana - in cui cercare di creare una sanità a rete con dei nodi prevalenti: un solo hub centrale di un ospedale di eccellenza, più ospedali che possono funzionare da rete e da filtro, una serie di strutture più periferiche dedicate maggiormente all'assistenza e alla continuità terapeutica piuttosto che alla prima diagnosi ed al trattamento delle fasi acute. Tutto questo dentro un'equazione che è la nostra riforma sanitaria.
Attualmente ci occupiamo solo dell’aspetto quadro organizzativo, molti degli argomenti che l’opposizione ha sollevato, che anche i Consiglieri di maggioranza hanno sollevato, dovranno essere inquadrati nel piano socio-sanitario regionale nuovo, la cui analisi dei fabbisogni è in corso. Il Presidente Acquaroli lo ha ripetuto più volte, sono stati consegnati ieri tre report, ce ne sarà un altro di un’università fuori dalla regione, stiamo cercando di fare il meglio che si può con le risorse che abbiamo e con le risorse che potremo costruire perché anche lì la nostra capacità di attrarre persone e cure può consentire, per esempio, di sostenere anche una sanità più avanzata. Però queste cose le dobbiamo mettere in campo, partendo da quello che c'è, perché lo storico possiamo criticarlo o lodarlo, ma c’è, quindi noi partiamo non dalla preistoria o dal niente, partiamo da un’organizzazione sanitaria che c’è, con molti limiti e cose critiche, alcune ahimè sono oggettive, altre si sarebbero potute risolvere e andare avanti.
Mi fermo qui perché questo è lo spirito con cui noi andiamo in questa direzione, sollevare argomenti da piano socio-sanitario, per esempio qual è la collocazione delle specialistiche o delle attività dentro i singoli plessi strutturali ed ospedalieri, mi sembra in questo momento fuori tema.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. L’approvazione di questo articolo è sufficiente per non votare la legge. Solo questo! E’ ovvio, ci siamo confrontati per diversi mesi su questo, avete preso atti di indirizzo del Consiglio, qualcuno anche proposto dall’opposizione, per arrivare a strutturare questo articolo.
Penso che per tutte le ragioni che ha detto il Consigliere Ciccioli dovremmo fare l’esatto contrario perché in una regione di 1,5 milioni di abitanti con il territorio nostro non può essere il direttore generale dell’Azienda sanitaria territoriale ad indicare la collocazione dell’ospedale di primo livello. Lo dovremo chiamare così, l’ospedale di primo livello lo decide il direttore generale. Credo che sulla collocazione degli ospedali, dei presidi di primo livello nella regione Marche si dovrebbe avere una visione complessiva del territorio perché i presidi non giocano una partita in competizione tra loro, ma dovrebbero ragionare in sinergia, o meglio, per quelli che guardano in prospettiva, per voi che invece avete costruito le Ast per competere tra loro, continuando ad essere coerenti, fate bene a fare i mezzi ospedali di primo livello. Troveremo un termine per chiamarli da impropriamente ospedali unici ad ospedalini, mezzi ospedaletti, e non lo dico in maniera polemica, lo dico in maniera scientifica perché l’elusione del decreto 70 non è casuale, è voluta. Voi volete eludere il DM 70 e magari lo fate anche oggi con qualche prospettiva logica perché pensate che il 25 settembre potrete vincere le elezioni e quindi si potrebbe creare la Repubblica autonoma marchigiana in conformità e omogeneità con il governo nazionale e potrete disporre di regole che vanno in deroga perché i volumi di produzione dei mezzi ospedali non possono essere ad oggi trasmessi dal singolo stabilimento. Significa che – lo sapete bene – quel tipo di dato non corrisponde al vostro progetto se non si raggiungono i volumi di produzione per unità operativa complessa, che se non adempie alle indicazioni del DM 70 viene cancellata. Faccio un esempio su tutti perché sennò ce lo dimentichiamo, nonostante sia stato eletto un Sindaco del Movimento 5 Stelle che prometteva la riapertura del punto nascita di Fabriano, nonostante che il governo regionale a Fabriano abbia vinto perché avrebbe riaperto il punto nascita, alla fine hanno perso tutti ed ha vinto chi un po’ con il tempo è stato coerente dicendo che quel punto nascita era impossibile riaprirlo. Ci sono voluti quasi 10 anni, però alla fine i fabrianesi l’hanno capito. Ecco, noi dobbiamo fare quello, far capire bene in questo tempo ai marchigiani quello stesso identico percorso, non un altro, perché qui sono tutte mistificazioni che state mettendo in campo con il supporto di chi ha governato Fabriano per cinque anni. Per voi che state governando questa Regione da due anni ci vuole un po’ di tempo, ma noi il tempo lo abbiamo, quindi non ci preoccupiamo e lo spiegheremo molto bene ai cittadini marchigiani.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Intervengo sulla base di queste ultime parole, mi hanno stuzzicato in particolare le parole “mistificazione” del Consigliere Mangialardi e “elusione”.
Secondo me dovremmo riferirci un attimo al dettato normativo che stiamo approvando, l’articolo 37. Capisco che l’arte oratoria, l’applicazione pratica di due principi del foro come i Consiglieri Cesetti e Carancini, porti ad evidenziare un aspetto piuttosto che un altro, lo abbiamo visto ieri sulla definizione dell’articolo 3 della Costituzione, riprendere puntualmente determinate definizioni ulteriori, pur se non espressamente richiamate in via particolare, ma in via generale l’articolo 3 della Costituzione è l’articolo 3 della Costituzione e così si fa anche adesso nel tentativo del primo emendamento del Consigliere Carancini sulla definizione secondo il DM 70 quando l’articolo 37, comma 2, alla fine dice nel rispetto degli standard e dei requisiti previsti dalla normativa statale vigente, cioè non è richiamato il DM 70, è richiamata la normativa statale vigente!
Capisco che voi spingete l'argomento della discussione da un'altra parte, ma è un'altra questione che affronteremo sicuramente dopo l’approvazione di questa proposta, sicuramente prima di Natale e sicuramente nel Piano socio-sanitario perché se è vero che contestate questa cosa è altrettanto vero che proprio qui abbiamo votato il Piano stralcio di un vecchio Piano socio-sanitario per l’individuazione di tre nuovi ospedali, quindi sicuramente è materia di stessa matrice, appartenenza, competenza, che vedremo prossimamente.
Questo è un po’ il sentiment che aleggia nell'aria da tre giorni, per carità a parole ci state sull’impianto, però è come se cercaste ogni qual volta la spinetta nel fianco da trovare per dire no questo non lo posso votare perché è sbagliato. Il chiaro riferimento al DM 70 non è elusivo, l’articolo 37 è chiaro e se mi venite a dire che va contro il DM 70 è un errore, è sbagliato e quindi perdete di credibilità nell’impostazione che state cercando di dare per la distruzione di questa nuova impostazione che noi voteremo invece oggi.

PRESIDENTE. Emendamento 37/1 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Bilò, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 37/2 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Bilò, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 37/3 a firma del Consigliere santarelli. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 37. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Consigliere Assenti, sa perché non è come dice lei? Perché l’articolo 37, è ovvio, non poteva non dire quello, ma l’articolo 37 è elusivo della normativa statale vigente, e sa perché è elusivo e voi volete eludere quella normativa? Perché all'articolo 4 (Funzioni della Regione) io ho presentato un emendamento che diceva: “La Regione promuove lo sviluppo di una rete ospedaliera efficace, equilibrata sul territorio, coerente con il DM 70/2015 e l'attuazione del DM 77/2022, in particolare rispetto allo sviluppo delle case, degli ospedali e degli infermieri di comunità”, quindi anche ospedali di primo livello, e voi lo avete bocciato.
Il Consigliere Ciccioli deve sapere che in base al DM 70 gli ospedali sono di primo e di secondo livello. Punto. La Consigliera Casini vi ha spiegato bene quello che voi in fatto volete fare ed è tanto vero questo che noi non andiamo cercando nulla, lo dico anche al mio capogruppo perché è lui che lo dovrà poi inviare. Noi che abbiamo fatto? Nel presentare l'ordine del giorno abbiamo posto rilievi di costituzionalità ed abbiamo scritto testualmente, con riferimento all’articolo 37: “La proposta riforma non considera in alcun modo la necessità di riequilibrio del territorio in termini di posti letto, di risorse umane e strumentali e reti cliniche e neanche considera gli effetti della soppressione dell’Asur unica, eccetera”, poi abbiamo detto: “la riforma è, altresì, in contrasto con le disposizioni nazionali per quanto riguarda la previsione e l'organizzatore degli ospedale di primo livello ed aggraverà anche per questo il problema della carenza dei medici oltrechè per il fatto che le Ast risulteranno meno attrattive rispetto ad un'azienda complessa”. Quanto ha detto meglio ed in modo più articolato la Consigliera Casini. Tanto è vero che nell’ordine del giorno abbiamo evidenziato che l'articolato, in particolare l’articolo 37, si poneva in contrasto con l'articolo 117, comma 3 della Costituzione perché pur essendo la tutela della salute materia di legislazione concorrente, la potestà legislativa della Regione non può mai porsi in contrasto con i principi fondamentali per la cui determinazione la Costituzione riserva la potestà … ed è il DM 70. Questo noi lo abbiamo già detto, mi taccio, continuo dopo perché è giusto che rispetti il tempo. Voto contro.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Un voto contrario molto rapido, solo per argomentare e rassicurare il Consigliere Assenti rispetto al voto finale, che utilizzerebbe alcuni pretesti per evitare che ci sia convergenza sulla vostra proposta. Lo dico perché non siamo in dichiarazione di voto sulla proposta di legge e mi sento libero di parlare a titolo personale e non come capogruppo, io non sono d’accordo su nulla, così almeno ci capiamo. Noi abbiamo fatto il grande lavoro rispetto agli emendamenti ed il tentativo velleitario di una forma adeguata e di un percorso che evitasse anche l'impugnativa, ma voi avete rigettato qualsiasi tipo di contributo e quindi si arriva a questo punto. Onde evitare che qualcuno possa dire: “Voi vorreste anche aderire perché in fondo avete l’idea che le Aziende sanitarie territoriali alla fine funzioneranno meglio e saranno più efficaci, ma con questo tipo di impostazione vi trovate stretti perché vi rendete conto che l’Asur unica non è adeguata, mentre la nostra proposta va incontro alle necessità del cittadino, degli operatori e delle esigenze di salute dei marchigiani”, io ribadisco che non sono d’accordo su nulla, poi magari sarò un po’ più disponibile tenendo conto delle sensibilità e dei percorsi diversi di ognuno di noi, ma questo l’ho raccontato ad ogni incontro pubblico che facevamo, quando dicevo di non fare quella cosa perché avreste trovato un avversario leale e corretto, ma su questo tema non sarò disponibile. Ricordo l'ultima iniziativa che abbiamo fatto insieme sui 30 anni del 118 ed avevo già anticipato, pur non sapendo niente, come non sapeva niente nessuno, forse non lo sapevate nemmeno voi, questo percorso per cui il voto nostro è contrario.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. La vostra contrarietà era, mi verrebbe da dire, di solare evidenza, e lo dico ai colleghi, l’ho detto per mero tuzionismo così ci riferiamo anche agli ambiti del Tribunale.
Consigliere Cesetti, l’emendamento sull’articolo 4 inserisce l’1 bis, che si riferisce al DM 70, ma la parte finale del primo comma dell’articolo 4 dice: “nonché le altre funzioni ad essa demandate dalla normativa statale”. Quindi, ripeto, questo esercizio che la fa sorridere è iniziato da due giorni, ma lo capisco, fa parte anche di una applicazione analogica o meglio più pratica di una norma, per carità.
Riferito al Consigliere Mangialardi, ormai penso che il sentiment sia chiaro, state secondo me cercando di neanche arrampicarvi sugli specchi perché alla fine il vero dibattito ideologico sulla sanità marchigiana è in atto e, come ha detto il Presidente benissimo nella sua l'introduzione alla discussione, c'è un'impostazione ideologica totalmente diversa da quella che è stata pensata, fatta ed eseguita da voi, da tantissimo tempo. C’è il costo e la fatica del cambiamento, questo diventa difficile per chi la subisce, ancora più difficile perché non siamo depositari della verità, per chi lo …

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Approfitto di questi 2 minuti e 56 secondi per completare l’intervento sull'emendamento che all’articolo 37 comma 5 prevedeva “ai sensi del comma 9 dell’articolo 4”. L’emendamento ci è stato bocciato, per questo motivo voteremo contro l’articolo 37, ed aggiungeva ai sensi della legge 251/2000 un dirigente delle professioni sanitarie in quanto nelle organizzazioni più evolute alla base va data anche un’opportunità di crescita professionale, la possibilità di guardare il futuro, perché le persone studiano, fanno i master, acquisiscono titoli specialistici, e devono avere la possibilità anche di prendersi quelle responsabilità, le stesse che noi prendiamo come Consiglieri regionali, sennò basterebbero solo i Consiglieri comunali ed i Sindaci, a che serve la Regione a questo punto?
Questo è lo stesso ragionamento per la direzione delle professioni infermieristiche, come per la politica basterebbero i Sindaci, i Comuni ed a Roma gli onorevoli in Senato e in Parlamento. La Regione sarebbe un ente sussidiario di troppo.
In Emilia-Romagna, cito un esempio, ma anche il Veneto ha lavorato su questa linea e in parte anche la Lombardia, la direzione assistenziale proposta ha creato dei mal di pancia a qualcuno e non vorrei che anche questo nostro emendamento all’articolo 37, quello con cui chiediamo di inserire secondo quanto previsto dalla legge 251/2000 un dirigente delle professioni infermieristiche, in questa Regione possa creare dei mal di pancia. Noi potremo avere delle opportunità, quelle date dal Pnrr, che può essere davvero una grande occasione per la riorganizzazione del sistema sanitario regionale in linea con i nuovi bisogni della popolazione, con le nuove esigenze, soprattutto di funzionamento delle strutture. Ma forse è anche il momento di mettere in questa legge un cosiddetto reset normativo per evitare tensioni ed anche sovrapposizioni di ruolo per un sistema che diventi davvero multidisciplinare e interprofessionale. Cosa vuol dire? Che la multidisciplinarietà e l’interprofessionalità mettono in condizione il dirigente delle professioni sanitarie, che ha questa responsabilità, di farsi carico dell’assistenza che oggi è complessa. Evidenzio sempre i sistemi anglosassoni, quelle professioni possono prescrivere anche farmaci di base, possono caricare anche delle diagnosi infermieristiche tali da evitare che i medici si sovraccarichino di lavoro per dedicarsi essenzialmente alla clinica. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Come dice il Consigliere Assenti sono due visioni della sanità completamente diverse, peccato che la nostra sia coerente alla legge nazionale, cioè al DM 70 e anche al Pnrr. Guarda caso il decreto 70 dice esattamente le cose complementari e identiche dal punto di vista della ratio del Pnrr, cosa che voi fate finta di non capire.
La riorganizzazione in questo caso è a “Gattopardo” perché quando noi parliamo di presidi il vostro problema è quello di non definire, infatti non a caso in questo articolo, gli avvocati sanno meglio di me, però io penso di conoscere un po’ di italiano e quindi lo leggo, il presidio ospedaliero è l'articolazione organizzativa ospedaliera dell'Azienda sanitaria territoriale, che non viene definita in base al decreto 70, quindi il primo comma non lo cita assolutamente, e nel secondo comma, quando si dice chi individua il numero dei presidi, si fa riferimento in maniera vaga agli standard ed ai requisiti della normativa statale. Per quale motivo, se ritenete pleonastico fare riferimento alle normative statali indicandole con chiarezza al quinto comma, citate per l'ennesima volta il 502/92? Perché non citiamo mai le norme nazionali o se le dobbiamo citare lo facciamo soltanto quando ci fa comodo e artatamente le nascondiamo … Perché quando definiamo i presidi ed individuiamo il loro numero non mettiamo il riferimento al DM 70? Tra l’altro è un atteggiamento che non è né serio né coerente, oltretutto non continuiamo a raccontare la favola che il Partito Democratico vuole un solo ospedale, il Partito Democratico vuole degli ospedali che funzionino e che siano di primo e secondo livello, che siano adeguati alle prestazioni che devono svolgere e che sia implementato il territorio, così come ha stabilito il Pnrr.
Certo che noi probabilmente gli ospedali di comunità non li avremmo messi vicino agli attuali nosocomi e ospedali, li avremmo certamente disseminati nei territori laddove sono più utili invece di accentrare tutto nei Comuni capoluogo, oppure nei Comuni che hanno maggiori abitant. Avremmo dato più attenzione al territorio vero, non al territorio dei Comuni con maggior numero di residenti.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Intervengo per sottolineare che non c’è la materia del contendere, nel senso che è quasi impossibile che con una norma regionale si possano superare i vincoli costituzionali e quelli previsti dalle leggi. In realtà diciamo che tutta la discussione poggia su una distinzione, nel senso che la legge regionale deve tener conto dei principi, così come è previsto in Costituzione, poi ci sono le norme, come il DM 70/2015, che sono cogenti, quindi, siccome questo testo è stato presentato dalla Giunta e viene approvato dal Consiglio regionale, anche per esplicitare la voluntas legis, vorrei precisare che queste disposizioni in nessun caso possono superare i limiti statali previsti a questo riguardo.
Un'ultima annotazione sulla questione dei presidi, vorrei ricordare che quando è stato approvato il decreto ministeriale 70 nel 2015 l’interpretazione che è stata fornita dalla Regione e che è stata validata si è basata sul cosiddetto presidio unico di area vasta, noi abbiamo ripreso quella interpretazione, che è stata validata dagli atti successivi e dalle norme, quindi per noi i presidi sono i presidi unici di area vasta che si dividono in primo livello, poi abbiamo stabilito con questa legge che l'ospedale di secondo livello è l’ospedale universitario Ospedali riuniti di Ancona.
Questo naturalmente perché rimanga agli atti.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Non è una questione di lana caprina, lo dico al Consigliere Assenti, perché scrivere in maniera generica e senza indicare quale sia la fonte normativa, che peraltro viene confermata dall'Assessore …, è così.
L’Assessore replica peraltro ad un intervento avvenuto un po' di mesi fa, secondo il quale gli ospedali di primo livello si potevano aprire in ogni luogo, non solo non è così, ma non è validato da nessuna norma, non c'è nessuna disposizione normativa del DM 70 o di norme successive che affermino questo. Si scontrerà contro i problemi finanziari perché non potremo avere unità operative complesse stabilite all'interno del governo clinico dei vari ospedali su due stabilimenti all'interno dell'unica azienda territoriale, non sarà possibile realizzare le unità operative complesse a Macerata e replicarle a Civitanova Marche, non sarà possibile farle ad Ascoli Piceno e replicarle a San Benedetto del Tronto, perché è contro la norma e contro il suo spirito.
Questo è un dato di fatto, il Consigliere Assenti dice: ma che vi importa questo è tema del Piano socio-sanitario, va bene se è tema del Piano socio-sanitario, lo aspettiamo, ma siccome voi lo introducete all'interno di questo articolo 37 e fate riferimento generico, come dice lui, alla normativa statale, indicare tecnicamente che la normativa statale vigente in tema di presidio ospedaliero è ovviamente il decreto ministeriale 70/2015 mi sembrava normale.
La cosa che quasi mi ha fatto sorridere del Consigliere Assenti è che c'è una visione ideologica, forse non ha ascoltato, noi non siamo contro questa impostazione, assolutamente, vi diciamo solamente che in questo momento rischia di mandarvi a sbattere, perché non a caso parlate oggi di Piano socio-sanitario, il quale doveva essere fatto insieme, mentre avete detto che lo farete entro dicembre, lo si poteva fare insieme.
Naturalmente non affrontate le disuguaglianze e addirittura in tre mesi, lei è un bravissimo commercialista, no? È un avvocato? Ho fatto pubblicità ad uno dell’opposizione perché è anche bravo sotto il profilo tecnico-finanziario, quindi un grande avvocato e anche un grande tecnico-economico, in realtà in tre mesi fare tutto quello … a noi ci sembra difficile per non dire impossibile.
Queste sono le ragioni per le quali diciamo no, non altre.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Semplicemente perché mi hanno stuzzicato i Consiglieri Carancini e Mangialardi, il primo afferma che il Piano va bene, mentre l’altro dice che non lo condivide proprio e vuole darci qualche suggerimento, anche se mi preoccupa ricevere suggerimenti da voi. E quelli che ci arrivano dalla nostra parte, dai consulenti, dai tecnici, dai funzionari, dal gruppo di lavoro, di chi ci dobbiamo fidare Consigliere Carancini, dei suoi?
Volevo dire solo questo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ci tengo ad intervenire perché questo articolo sui presidi ospedalieri penso che sia importante e forse quando ieri dicevo che dovremo discutere l'articolo nel merito … Ad esempio da noi, nella nostra provincia, lo spauracchio del PD è stato quello che chiudesse uno dei tre ospedali attualmente aperti, ovvero tra Fano, Pesaro e Urbino.
Mi auguro che con questo articolo scritto in questo modo il PD remi a favore della nostra regione, non per la chiusura dei presidi ospedalieri che abbiamo presenti sul territorio, quindi al di là del fatto che qui non ci improvvisiamo tutti grandi tecnici e per il rispetto delle normative nazionali bisogna essere realisti e vivere quello che stanno vivendo i nostri concittadini, con la chiusura o comunque il ridimensionamento che abbiamo visto della sanità di tutta la nostra regione, con la chiusura o il ridimensionamento dei servizi e dei presidi ospedalieri o stabilimenti che sono due cose tecnicamente diverse. Comunque in questi anni abbiamo visto le carenze che ci sono state nella nostra regione.
Ci tenevo ad intervenire perché credo che con questo articolo, ad esempio, nella nostra provincia rimangono aperti i presidi ospedalieri di Fano, di Pesaro e di Urbino, a Pesaro realizzeremo un ospedale nuovo di primo livello con le specializzazioni che attualmente sono in essere di secondo livello, a Fano rimarrà un ospedale di primo livello con le specializzazioni che attualmente abbiamo di secondo livello e ad Urbino rimarrà un ospedale di primo livello, più Pergola che rimarrà come presidio ospedaliero.
Ci tenevo a parlare perché purtroppo a qualcuno anche del Partito Democratico piace intervenire sui giornali, buttare acqua sul fuoco e comunque spaventare i cittadini. Noi invece riteniamo che con questa nuova Azienda sanitaria territoriale verranno rafforzati i presidi ospedalieri presenti sul territorio, ci sarà un'unica direzione e non un doppione, come viviamo in questo momento nel nord delle Marche con l’Azienda ospedaliera Marche Nord e l'area vasta 1 dove, ad esempio, un cittadino che deve fare una ecografia ad Urbino ha un sistema completamente diverso rispetto a quello che ha un cittadino che la deve fare a Pesaro o a Fano. Ci saranno razionalizzazioni e quindi un'organizzazione uniforme anche per il personale, per cui sono fortemente convinto di questa riforma che oggi mi auguro riusciremo ad approvare.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. A parte il termine presidio, se continuiamo così penso che i nostri migliori alleati, mi riferisco al PD, li abbiamo già trovati, per vincere le elezioni la prossima volta andiamo avanti così, teniamo aperti gli ospedali, addirittura Urbino primo livello, tre ospedali di primo livello nella provincia di Pesaro, se metto in rete questa registrazione penso che non la prende nemmeno il Gabibbo dato che non ci crede, comunque grazie perchè continuate a raccontare che rimarranno aperti addirittura ospedali di primo livello, Urbino non lo è neanche oggi, ma di che cosa stiamo parlando?

PRESIDENTE. Articolo 37. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Pasqui, Putzu, Rossi, Santarelli, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Prima di passare al prossimo articolo vi comunico fin d’ora che gli emendamenti 45/1 e 45/2 sono stati invertiti, in pratica l’emendamento che viene indicato con il n. 45/1 è in realtà il 45/2 e viceversa. Se qualcuno ha l’intenzione di fare dei subemendamenti si deve riferire in maniera inversa, tanto dovevo ai fini delle comunicazioni per la possibilità di presentare dei subemendamenti.

Articolo 38. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Voterò contro ed è una conseguenza perché sull'articolo 37 è riportato: “sentito il direttore generale”, che poi si va a controllare. Il Consigliere Serfilippi ha detto bene perché è stato fatto l'articolo 37, l’ha detto bene tecnicamente e politicamente, con un discorso che astrattamente sarebbe anche condivisibile. Chi non vorrebbe mantenere più presidi ospedalieri? Ma questo non è possibile, perciò questa norma, Consigliere Serfilippi, che persegue la finalità che lei dice, è vero, non si regge in piedi ed è in contrasto con le disposizioni nazionali in quanto l'ospedale di primo livello, il presidio di primo livello del DM 70 non può essere dislocato su più presidi ospedalieri, non è possibile per legge, ma qualora astrattamente fosse possibile questa cosa non sarebbe realizzabile perché l'ospedale di primo livello dislocato su più presidi, il Consigliere Serfilippi e gli altri converranno, determinerebbe il tema delle risorse e del personale, che è maggiore.
In questo caso la legge per tale motivo è tutto fumo negli occhi, è tutto finto, Consigliere Biancani perché questa norma all’articolo 46 prevede che dalla sua applicazione non derivano né possono derivare nuovi o maggiori oneri per il bilancio regionale a legislazione vigente. All'attuazione di questa legge gli enti interessati provvedono con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente. Per questo, Consigliere Biancani, anche fosse possibile fare quello che dicono loro con l'articolo 37, non lo possono fare perché non ci sono le risorse umane, finanziarie e strumentali.
Da ultimo si evoca sempre il Piano socio-sanitario regionale che, l’Assessore Saltamartini lo sa, Consigliere Ciccioli, è un atto amministrativo, ed è la legge che lo prevede alla quale l'atto amministrativo si deve adeguare e si deve uniformare perché non potrà essere fatto a dispetto della legge, la quale dovrà rispettare però la norma nazionale. E’ questo il punto.

PRESIDENTE. Articolo 38. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Pasqui, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Carancini, Cesetti, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 39. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Intervengo per completare il discorso di prima perché giustamente la Consigliera Leonardi mi ha fatto osservare fuori microfono che per quello che dico bisognerebbe fare prima la legge anziché il Piano. No, è ovvio che il Piano si deve adeguare alla legge, il quale deve contenere anche un piano economico e finanziario di sostenibilità del modello organizzativo, ed è un termine suo Consigliera Leonardi, molto azzeccato, tra altro, perché rende l'idea, che sostenga il modello organizzativo. E’ questa la prova, quando voi dite all’attuazione di questa legge gli enti interessati provvedano con le risorse umane, strumentali e finanziari disponibili a legislazione vigente, come potrà l'ente del servizio sanitario regionale, la Ast, l’attuale area vasta, domani Azienda sanitaria territoriale con personalità giuridica, con la legislazione vigente attuare l’articolo 37 che poc’anzi avete votato? Come potrà farlo?
Se invece fosse stato fatto il Piano socio-sanitario regionale con il quale si prevedeva di fare qui l'ospedale di primo livello, qua la casa della salute, la l’ospedale di comunità, qui tot numero di distretti, si sarebbe finanziato tutto ciò e poi si sarebbe normato con la legge. Fai il modello organizzativo, gli dai la personalità giuridica e gli dici di attuare quello. Chi ha fatto il Sindaco lo sa, prima si fa un Piano regolatore, poi lo si attua e si fanno le disposizioni, è questo il punto!
Questa legge rinvia al Piano quello che dovrebbe dire e non lo può fare perché è un atto amministrativo, va a mettere in campo un modello organizzativo che non potrà fare quello che la legge prevede. Basta citare l’esempio, c’è oggi il direttore socio- sanitario? No, ce ne sono 5, quello fa parte del modello organizzativo, con cosa lo finanzi? Si può fare a legislazione vigente? Ma se ci mancano i medici!

PRESIDENTE. Articolo 39. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 40. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 41. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 42. Ci sono 16 emendamenti. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. E’ uno degli articoli più significativi e importanti della nostra proposta su questo piano di riorganizzazione. Come abbiamo già detto in sede di discussione noi crediamo che i motivi fondamentali di questo piano di riorganizzazione debbano dipendere, l’ha spiegato bene il Consigliere Cesetti poco fa, dal Piano socio-sanitario perché è evidente che il Piano socio-sanitario calibra, dispone, individua quello che è il cuore della sanità. Ed è chiaro, credo di averlo anche detto, spiegato, illustrato negli interventi precedenti, come sia impensabile immaginare una macchina organizzativa sanitaria senza avere il calibro e la consapevolezza di cosa andremo a fare rispetto alla sanità.
La discussione sugli ospedali è stata calata a pennello, in particolare quello che sembra importante, per esempio, riguarda il governo clinico, che detto in maniera più semplice non è altro che la capacità di poter integrare sull'intero territorio regionale le varie unità operative complesse, quelli che si chiamavano reparti, che naturalmente verranno distribuite non a prescindere in ogni Azienda sanitaria territoriale. Tanto per essere banali non avremo due neurologie nella stessa azienda sanitaria regionale, non potremo avere due chirurgie cardiovascolari nella stessa azienda sanitaria territoriale. Il decreto ministeriale 70/2015 integra, ribadisco nell'ambito delle caratteristiche dell'intensità di cure della popolazione, le varie unità operative e lo fa perché non è possibile economicamente, non è sostenibile un impianto sanitario che preveda tutti gli ospedali di primo livello. Se uno lo facciamo a Urbino, uno lo facciamo a Fano, uno lo facciamo a Pesaro, significa che in quelle tre città, faccio un esempio, devono andarci almeno le 14 unità operative complesse minime, le 14 unità operative complesse con le unità operative semplici. Consigliere Serfilippi, vuol dire personale, strumenti, servizi tecnici, io non lo so, voi avete affermato, lo ha detto anche l’Assessore Saltamartini, che farete tutti ospedali di primo livello, quindi noi stiamo aspettando. Nel Piano socio-sanitario affermerete che a Fano, Pesaro e Urbino ci saranno tutti ospedali di primo livello, io sono contento e se scriverete questo lo voto, lo anticipo. Questo che cosa vuol dire? Vuol dire che uno degli elementi logici, banalmente logici, che riguardano appunto il quadro sostanziale, il motore del Piano socio-sanitario, arriverà successivamente mentre sarebbe dovuto arrivare prima, ovvero contestualmente. E allora questo articolo tende a far sì che l’efficacia di questa legge, che potrete approvare anche oggi, partirà dall’1 gennaio 2024, oppure prima, qualora decidiate di approvare il Piano socio-sanitario entro il 31 dicembre.

Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ho chiesto la parola perché nell’articolo 42 c’è un emendamento che ho presentato e voglio illustrarlo: al comma 5, lettera c) chiedo di aggiungere la lettera c bis) che prevede che la Giunta regionale provveda entro il 31 ottobre 2022 a definire determinate cose, in questo caso ad adottare le misure necessarie per un vincolo di salvaguardia dell'unità operativa ospedaliera di alta complessità presente alla data di entrata in vigore di questa legge nell’azienda ospedaliera Ospedali riuniti marche Nord, anche in termini di risorse umane e di dotazioni tecnologiche, garantendo la continuità di prestazioni di alte specialità a beneficio dell'ambito provinciale e di tutto il servizio sanitario regionale.
Questo emendamento vuole mettere un punto rispetto al fatto che comunque, noi non condividiamo la legge e non condividiamo la soppressione di Marche Nord, si continua a ripetere che le alte specialità verranno mantenute, allora io penso che in una norma come questa occorra definirlo in maniera chiara, anche perché, è chiaro, entro il 31 ottobre la Giunta regionale andrà a fare la proposta rispetto al progetto delle nuove aziende sanitarie e dovrà dire cosa vuol fare all’interno delle varie strutture ospedaliere.
E’ un emendamento importante che mi auguro venga votato, altrimenti non vedo da dove derivi la garanzia che le alte complessità attualmente presenti vengano garantite.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Mi rivolgo direttamente al Presidente della Giunta, abbiamo sempre detto che noi non contestiamo il vostro diritto di fare una riforma, contestiamo il modo in cui la fate, tanto è vero che non abbiamo presentato emendamenti sugli aspetti centrali, ad esempio le personalità giuridiche o la soppressione dell’Asur, abbiamo fatto emendamenti per cercare di rendere accettabile e possibile una riforma pur sbagliata, sulla quale noi siamo completamente contrari.
Anche in questo caso, visto che la volete fare, io mi rivolgo a voi, voi dite all’articolo 42: “entro 30 giorni dall'entrata in vigore di questa legge (circa il 10 agosto), la Giunta regionale istituisce un’unità di progetto (arriviamo al 10 settembre) ed entro 45 giorni dalla data di entrata in vigore (5 novembre), la Giunta regionale acquisita la proposta dell’unità di progetto, ai fini dell’istituzione delle Aziende sanitarie territoriali … provvede entro il 31 ottobre 2022”.
Almeno un coordinamento delle date, ma è possibile? Già siamo fuori tempo massimo nel coordinamento delle date, basta che contiate: 10 agosto, 10 settembre, più 45 giorni andiamo a finire a novembre. Ma in ogni caso vi pare possibile oggettivamente … Assessore Saltamartini, glielo dice chi ha gestito la divisione della provincia di Ascoli Piceno, glielo dice chi ha passato le funzioni dalla Provincia alla Regione ed erano operazioni molto meno complesse che quelle di passare dall’Asur e da Marche Nord a cinque Ast. Personale, patrimonio, rapporti attivi e passivi, non ce la farete entro questo periodo. Allora io vi dico: lo volete fare, almeno dategli tempo, quindi il primo emendamento sposta la data del 31 ottobre 2022 al 30 aprile 2023, gli altri emendamenti spostano in avanti le date – l’ha detto anche il Consigliere Carancini – e ovviamente tutte le incombenze che erano previste per il 31 dicembre 2022 vanno al 31 dicembre 2023 e la soppressione dell’Asur, che voi volete fare e tutto il resto, va dall’1 gennaio 2024.
Nel primo caso c’è uno spostamento di 6 mesi, nell’altro di un anno, che mi sembra un tempo possibile per permettere, specialmente in questo momento di difficoltà, al servizio sanitario regionale di respirare un attimo, di farlo non in fretta e furia tra l’altro con tempi che non ci sono. Questo è.
L’altro emendamento attiene, devo andare velocemente perché poi il Presidente giustamente mi toglie la parola, al tema della gestione liquidatoria. Voi nella legge stabilire le modalità di subentro tra Aziende sanitarie territoriali nell'attività e nei rapporti giuridici attivi e passivi di carattere finanziario, fiscale, patrimoniali facenti capo all'Azienda unica regionale, eccetera, è un esercizio di una difficoltà enorme, soltanto per passare le carte. Pensiamo al passaggio delle carte da un ufficio all’altro, oltre che per organizzare. Difficilissimo. Però in un primo momento avevate scritto discretamente bene perché l’atto diceva “rapporti giuridici attivi e passivi di carattere finanziario, fiscale, patrimoniale e i dipendenti”, poi l'avete cancellato in Commissione e vi siete inventati la gestione liquidatoria dove date alla Ast Ancona la gestione della liquidazione e tutto quanto il resto. Non si può fare! Raccomando quindi l’approvazione degli emendamenti nel vostro interesse, specialmente sulla gestione liquidatoria vi chiedo di ripristinare il testo della Giunta.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Emendamento 42/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo.
Contrari: Acquaroli, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biondi, Borroni, Ciccioli, Leonardi, Marinangeli, Pasqui, Putzu, Rossi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 42/2 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 42/3 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Putzu, Rossi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 42/4 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 42/5 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biondi, Bora, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Putzu, Rossi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 42/6 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 42/7 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Santarelli.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 42/8 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 42/9 a firma dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Casini, Cesetti, Carancini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 42/10 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 42/11 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 42/12 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 42/13 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Decaduto.

Emendamento 42/14 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 42/15 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 42/16 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 42. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Lo voglio dire ai colleghi perché nonostante questi emendamenti siamo stati stroncati senza pietà dalla maggioranza, sicuramente sopravviveranno a loro stessi e spiego perché.
Non solo sui tempi, ma sulla gestione liquidatoria, sulla quale chiedevo di ripristinare quello che aveva fatto la Giunta, che intelligentemente aveva previsto che le liti pendenti venissero gestite alla stregua di tutti gli altri rapporti, invece qui si inventano la gestione liquidatoria e danno queste funzioni al direttore dell'area vasta 2, ma dove le prende le risorse per la gestione liquidatoria? Quando si subentra in una lite pendente, qui ci sono anche liti milionarie, pensiamo alla responsabilità in tema di salute, le risorse dove si vanno a prendere? Io non so quello che succederà, oltre i tempi.
A parte che a noi, lo dico al gruppo PD, questa riforma ci impegnerà nella nostra attività per i prossimi anni perché noi abbiamo il dovere di vigilare sulla sua impossibile attuazione. Non potrà essere attuata, come ho detto adesso, in quanto non ha i tempi, non ha le risorse finanziarie. Una riforma che porterà questa amministrazione a schiantarsi politicamente, ma il problema è che con lei si schianteranno i cittadini e non politicamente.
Guardate, noi con la sanità ci abbiamo perso le elezioni e con la sanità non abbiamo fatto male, cito un esempio come autocritica. Nessuno può dire, neanche il Consigliere Putzu, che sul fermano in sanità non abbia destinato tante risorse, enormi, oi siamo arrivati terzi a Fermo.
Ci abbiamo perso le elezioni sulla sanità, voi con questa riforma vi schianterete politicamente e questo ovviamente a noi non dispiace, però vigileremo affinché i cittadini ci rimettano il meno possibile e quindi questi tre anni saranno impegnativi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Era uno degli articoli più importanti, io non so se vi schianterete o no, non me ne frega niente, abbiamo sono contribuito a ragionare in maniera non pretestuosa, ma con la negazione di questo articolo avete votato contro al fatto che entro il 31 dicembre 2022 avreste potuto riequilibrare tre criteri fondamentali rispetto a tutte le Aziende sanitarie territoriali e cioè il numero dei dipendenti, le risorse scaricate e i posti letto. Ve ne siete sbattuti.
Secondo elemento, Consiglieri pesaresi avete votato contro a un emendamento fondamentale, banale, rispettoso di quello che sta per succedere, presentato dal Consigliere Biancani, che diceva solamente: se eliminate Marche Nord, e ci può stare, lasciate il patrimonio che Marche Nord ha avuto. Avete votando contro quell'emendamento, mi sa che non li avete neppure letti.
Terzo, vedo che avete votato a favore di una gestione liquidatoria, voglio dire, per i pochi che ascoltano, che l'emendamento della gestione liquidatoria è stato presentato il venerdì prima del 25, giorno in cui abbiamo approvato la legge in Commissione, e quando l’avete elaborata non vi siete posti neppure l'idea di come sarebbe avvenuta la gestione liquidatoria, una roba incredibile. A parte che è un errore perché che cosa fa il liquidatore? Il problema nasce dalle liti pendenti, le coperture finanziarie di tutte le cause che sono in piedi chi le pone il liquidatore e sulla base di quali risorse? Io non so se vi rendete conto di cosa avete scritto. Avevamo messo a disposizione un ragionamento semplice: “Approvate la legge, non la rendiamo immediatamente efficace, fra tre mesi approvate il Piano socio-sanitario, come avete annunciato”. Avreste avuto un minimo di tempo in più per poter ragionare, l’approvavamo insieme e sconfiggevate quella che era la nostra tesi di dare una mano e si poteva partire fin da subito. Vi chiedo se vi rendete conto a che cosa avete votato contro.

PRESIDENTE. Articolo 42. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Rossi.
Contrari: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 43. Ci sono sette emendamenti. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Sull'articolo 43 ho presentato tre emendamenti in Commissione, il primo ho visto che è stato ripresentato anche dal Consigliere Cesetti in Aula, che prevedeva la soppressione della lettera c), ma tutti e tre sono stati bocciati, compreso questo.
Abbiamo riformulato un ennesimo emendamento che riguarda sempre il comma 1, lettera c), che si va a inserire nella parte che è stata modificata con un emendamento della Presidente della Commissione e qui chiediamo che venga soppresso l’aggettivo “aggregate”, in riferimento all'aggregazione delle procedure concorsuali per il reclutamento del personale, questo perché i concorsi centralizzati, come abbiamo detto più volte, sono stati definiti unanimemente fallimentari.
Chiediamo solo la cancellazione di questa aggettivazione, come poi abbiamo notato essere una formulazione che è stata avanzata anche dal Crel nella sua relazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ho presentato, come prima veniva detto, pochi emendamenti su questa disposizione.
Il primo tende a ripristinare le funzioni dell’Agenzia regionale sanitaria, come sono previste adesso, tant’è vero che voi non sopprimete l'articolo 4 della legge 26/1996 ed io dico: “Per le finalità di questa legge ed ai fini della riorganizzazione del servizio sanitario regionale, nonché per il governo del sistema socio-sanitario e per il raccordo con gli enti del servizio sanitario regionale, la Regione si avvale dell'Agenzia regionale sanitaria (Ars), di cui all’articolo 4 della l.r. n. 26/1996 con attribuzione alla stessa delle funzioni al medesimo articolo indicate”. Questo è.
Perché riscrivo l'articolo 43, che di fatto diventa sostitutivo? Perché nel vostro articolo prevedete che l'Agenzia regionale sanitaria per le finalità di questa legge debba svolgere funzioni di coordinamento della programmazione degli acquisti centralizzati di beni, servizi e lavori pubblici; supporto agli enti del servizio sanitario nella definizione del fabbisogno del personale; addirittura l’attuazione di quanto previsto all’articolo 7 relativamente al coordinamento delle procedure concorsuali, cioè l’Ars che disegnate voi va a commissariare le Aziende sanitarie territoriali alle quale voi con questa legge conferite personalità giuridica. Le commissariate prima ancora che nascano, questo è il punto, se svolge queste funzioni. Che autonomia hanno se l'acquisto di beni, servizi e lavori pubblici deve essere centralizzato e il coordinamento lo fa l’Ars? Dove sta l'autonomia se non possono assumere personale perché i concorsi li fa l’Ars? Dove sta l'autonomia se per la definizione del fabbisogno del personale devono ricorrere all’Ars? Ad esempio a Fermo, lo dico ai miei colleghi del territorio della provincia di Fermo, abbiamo una carenza oggettiva, come in altre realtà, di personale, allora significa che il direttore generale dell'Azienda sanitaria territoriale, alla quale conferite personalità giuridica, per il fabbisogno del personale si deve rivolgere in modo centralizzato all’Ars? Ma perché fate questo? Fate questo perché, come ho avuto modo di dirvi, con questa legge, che è una riforma finta, voi non date nessuna autonomia dato che la personalità giuridica per essere effettiva presuppone l'autonomia economico-finanziaria, organizzativa e gestionale, la possibilità di avere risorse finanziarie per dotarsi di risorse umane, strumentali e organizzative autonomamente. Sostanzialmente voi con questa riforma, attraverso l'Ars, centralizzate il potere e decentrate a livello territoriale la responsabilità dell'inefficienza del sistema sanitario. L'Ars dopo questa legge sta alle Aziende sanitarie territoriali come l’attuale Asur sta alle attuali aree vaste, questo è il punto!
Cambia tutto per non cambiare nulla perché così potrete dire che garantite l’invarianza finanziaria. Questa legge è tra l’altro un falso storico.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente, E chi più ne ha più ne metta. Un rilievo solo formale sull'emendamento della Consigliera Ruggeri, penso che ci sia un refuso sulla parola oppure ho letto male l'articolo 43, primo comma, lettera c) perché lei chiede la soppressione della parola “aggregate” mentre penso che voleva intendere centralizzate? La parola centralizzate è stata cambiata con aggregate? Allora il rilievo formale finisce qui.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Vado alla spiegazione dei tre emendamenti che abbiamo presentato.
All'articolo 43, comma 1 aggiungere alla lettera p) le seguenti parole: “auto-ritenzione del rischio da RC sanitaria”. L’articolo prevede una profonda riorganizzazione del servizio Urp con il compito e la responsabilità di gestione del grado di soddisfazione a cui i cittadini si potranno rivolgere con più disinvoltura. Prevediamo un aumento fisiologico dei contenziosi, per cui riteniamo di dover prevedere una clausola di auto-ritenzione del rischio da RC sanitaria.
Sempre all’articolo 43 aggiungere la lettera q) “sarà adibito a stipulare accordi con valenza regionale con soggetti privati e/o sigle sindacali, inoltre sarà deputato alla corretta attuazione e monitoraggio degli stessi per far sì che siano applicati in maniera omogenea in tutti i territori e nei confronti di tutti i cittadini”. Non potevamo omettere che nel ruolo dell’Ars, l’Agenzia regionale sanitaria, nell'attribuzione delle sue funzioni, ci fosse la competenza a stipulare accordi regionali con soggetti privati e sindacali, nonché un monitoraggio della applicazione degli stessi in maniera omogenea nel rispetto dei cittadini.
Sempre all’articolo 43, comma 1, si aggiunge la lettera r) con le seguenti parole “Centro regionale di farmacovigilanza e vigilanza dei dispositivi medici di assistenza farmaceutica”. Tre competenze di rilievo che vanno sancite con una lettera al presente comma della proposta di legge in oggetto: farmacovigilanza e vigilanza dei dispositivi medici per un corretto monitoraggio della spesa assistenza farmaceutica e per una corretta pesatura pro capite ad abitante.
Con questi tre emendamenti all'articolo 43 di questa legge regionale abbiamo voluto portare un contributo significativo perché l’attribuzione dell'Agenzia sanitaria è stata in maniera significativa stravolta, ci sono state delle competenze …, penso al passaggio in cui è previsto il coordinamento della programmazione degli acquisti centralizzati di beni, servizi e lavori pubblici degli enti del servizio sanitario regionale e supporto tecnico e operativo alla Stazione unica appaltante (Suam). Questo è uno degli articoli chiave, cioè le attribuzioni di funzioni all'Agenzia regionale sanitaria di fatto, guardo l'Assessore Saltamartini, hanno svuotato del ruolo politico anche l'Assessorato, che ha un forte potere di delega verso l’Agenzia attribuendo in questa fase al Dott. XY, non solo come capo del dipartimento più importante della nostra regione … Qui insistono quasi 4 miliardi del nostro bilancio pubblico e ci troviamo di fronte anche ad una attribuzione delle funzioni dell'Agenzia sanitaria regionale che di fatto è il servizio salute del passato.
Su questo voglio che l’Aula ponga una grossa attenzione perché i Consiglieri che rimarranno qui a lavorare nei prossimi 3 anni e mezzo, fino al 2025, avranno questo sistema, agli altri Consiglieri un in bocca al lupo se andranno a Roma e faranno altre cose.
Noi che rimaniamo qui ci dobbiamo confrontare con questa legge che attribuisce all'Agenzia regionale sanitaria delle competenze monocratiche, quindi per chi non lo avesse capito o per chi avesse letto la legge con superficialità, noi che abbiamo la presunzione anche di averla letta e non solo, studiata e approfondita.
E’ un articolo chiave, come ha detto chi mi ha preceduto, quello sui presidi ospedalieri, ma io considero come articolo chiave anche l'articolo 43. Per questo ci siamo messi nelle condizioni di portare tre emendamenti che riteniamo di inserire, anche se verranno bocciati.
Ormai abbiamo visto come sta andando questa legge, come stanno andando queste due giornate, vi anticipo che il discorso finale di Rinasci Marche sarà molto pesante, molto carico, perché quello che avvenuto in questi due giorni è molto grave. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Pochi giorni fa ho incontrato un amico ascolano che mi ha detto: “Guarda, che negli ultimi articoli c'è sempre il male di una legge”. Si insinua la coda del diavolo.
Chiedo solo un minimo di attenzione, siamo tutti stanchi, ovviamente se lo volete.
In effetti l’articolo 43 nega in maniera esplicita, esemplare, plastica, quello che voi ritenete di cambiare. Voi teorizzate il principio, l’Assessore Saltamartini lo ha detto più volte, della concorrenza fra le Aziende, addirittura entrando nei meccanismi del governo clinico. Vi indico solo quattro funzioni dell’Ars: a) indirizzo per la programmazione e l'organizzazione dei trasporti sanitari e del sistema di emergenza urgenza; b) indirizzo e coordinamento dei percorsi assistenziali ospedale-territorio, per la gestione del rischio clinico e la valutazione della qualità con attività di audit e misurazione degli esiti; c) indirizzo e governo delle reti cliniche; d) promozione della ricerca e dello sviluppo dell'innovazione in materia sanitaria ed integrazion3 socio-sanitaria. Guardate, le aziende non faranno nulla, il governo della sanità lo farà l’Azienda sanitaria regionale, il governo delle reti cliniche, che è la carne viva del sistema sanitario, che altro non è che il rapporto fra tutte le reti cliniche esistenti tra le varie aziende, lo farà l’Ars e non il direttore generale con l'atto aziendale.
Presidente, mi scusi …

PRESIDENTE. I Consiglieri che desiderano parlare devono uscire dall'Aula, non andiamo avanti finché non facciamo un silenzio assoluto.

Romano CARANCINI. Questo articolo svuota realmente quello che vi accingete a votare. A me va bene l'Azienda sanitaria, ma se tutte le funzioni principali del governo clinico le deve fare l’Ars, che cosa l'abbiamo inventata a fare l'Azienda sanitaria? Se la ricerca e i tratti essenziali li deve segnare, scegliere, individuare l’Azienda sanitaria regionale, che cosa fa il direttore generale dell'azienda, se addirittura gli togliamo la scelta del sistema di trasporto? Non so se voi sapete lo scandalo che sta avvenendo rispetto alla questione del trasporto sanitario della Regione Marche, ci torneremo, addirittura gli togliamo quello, ma ce ne sono altre, peraltro comprensibili, per esempio la valutazione complessiva ha una ragione. Allora vi dico questo lo fa l’Ars, alle Aziende non date un centesimo, ieri ho provato a dirvi che a Macerata c’erano circa 550 milioni per il costo del personale ed altro, non gli date un centesimo. Quando il Consigliere Cesetti dice che è finta, è finta, non potete non comprendere che sia così.
Questo articolo dimostra l’assoluta contraddittorietà di questa riforma, sono certo che voi capite, ecco perché dico a mio modesto parere che il tentativo che fa il Consigliere Cesetti di dirvi: riportiamo a quello che era e se crediamo nelle funzioni aziendali diamo potere ai direttori generali. Voi dite una cosa e poi ne fate un’altra.

PRESIDENTE. Emendamento 43/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Santarelli, Vitri.
Contrari: Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 43/2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 43/3 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 43/4 a firma della Consigliera Ruggeri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Casini, Cesetti, Mangialardi, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Carancini.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 43/5 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 43/6 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 43/7 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Assenti (*), Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Santarelli, Vitri.
Contrari: Antonini, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

(*) Il voto del Consigliere Assenti nell’ultima votazione sull’emendamento 43/7 è contrario anziché favorevole.

Articolo 43. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Anche qui, l’emendamento a questo articolo sostitutivo rendeva una pessima riforma … Guardate che la legge nella sua articolazione è scritta bene per eludere il rispetto delle norme statali, basta vedere le ambiguità, gira intorno, non fa riferimento al DM 70, va bene, ma non potrà essere attuata, questo lo rendeva possibile.
Addirittura avete bocciato emendamenti che di fatto era dei sub dove, una volta bocciato il mio emendamento, lasciavate l’Ars, toglievate quelle funzioni che dovrebbero essere attribuite alle Ast. Come dice il Consigliere Carancini: che fa il direttore generale delle Aziende sanitarie territoriali con personalità giuridica se non può provvedere all'acquisto di beni, di servizi, non può provvedere ai lavori pubblici, al fabbisogno di personale se non ricorre all’Ars, non può fare i concorsi. Che cosa fa il direttore generale, di questo dovrete rendere conto ai cittadini. Sapete cosa fa il direttore generale delle Ast? Si prende le responsabilità delle inefficienze, perché così voi centralizzate …, avete visto bene perché del Presidente Acquaroli tutto si può dire meno che non sa quello che vuole, poi a farlo è un po' diverso. Allora dice: prendo l’Ars, gli do tutte quelle funzioni, quindi centralizzo, controllo l'Ars, perché c’è un rapporto diretto tra Ars e Giunta, l’Ars commissaria le aree vaste che devono ricorrervi per fare qualsiasi cosa, io accentro su di me il potere, ovviamente con la finta autonomia dei territori decentro che cosa? Le responsabilità dell'inefficienza, è semplice, non fa una piega, questo è. Poi dice di più, con l’Ars garantisco l’invarianza finanziaria perché domani quando diranno al Presidente Acquaroli come farà a fare queste cose, dirà che l’Ars fa quello che oggi fa l’Asur. Solo che anche l’Ars …, ne parlo dopo.

PRESIDENTE. Ha ragione, questo è il clima giusto. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il clima giusto doveva esserci nei 20 mesi precedenti, poi lo dirò con più completezza, se iniziavate dal sottoscritto a interrompere una comunicazione che doveva essere fatta già dal primo Consiglio regionale.
Cari colleghi Consiglieri, in questi tre emendamenti …

PRESIDENTE. Prego i Consiglieri di non parlare in Aula, semmai di andare fuori, perché impediscono a coloro che parlano di intervenire.

Luca SANTARELLI. Nell'emendamento che noi abbiamo presentato, quello sull'auto-ritenzione del rischio da RC sanitaria, noi mettiamo in capo all’Urp una serie di indicazioni ed i cittadini potranno avere più facilità nella responsabilità della gestione della loro soddisfazione, quindi potranno rivolgersi con più disinvoltura all’Urp. Di conseguenza aumenteranno i contenziosi ed i nostri dipendenti degli uffici relazioni con il pubblico li esponiamo, come le nostre Aziende, a contenziosi. Guardo l’Assessore dato che lui è molto più forte di me perché ha fatto per una vita gestione e contrattazione sindacale, quindi sa cosa vuol dire quando si espongono i dipendenti. Ricordo che i primi anni in ospedale non giravano avvocati, in questi ultimi anni sì, addirittura mettono i biglietti da visita nelle buche della posta per quando gli infermieri vanno a ritirarla al piano terra.
Poi un’altra cosa, la gestione dell’Ars delle funzioni complesse, noi mettiamo – come ha detto poc'anzi il Consigliere Cesetti, uso le sue affermazioni, ma vogliamo scherzare? - dentro l’Ars alcune funzioni, comprese non solo quelle dei concorsi, ma anche quelle degli accordi con soggetti privati e sindacali. Chi prevede questo dovrebbe prevedere un monitoraggio dell’Ars, cosa che io ho chiesto con l’emendamento, che va assolutamente monitorato nei territori e nei confronti dei nostri cittadini.
Poi abbiamo il centro regionale di farmacovigilanza con dispositivi medici e dell’assistenza farmaceutica. Queste sono competenze per un corretto monitoraggio della spesa, questa è la piaga della sanità.
Ricordo che già dagli anni ‘90 i cassetti delle farmacie debordavano e c’era una spesa farmaceutica pazzesca, poi con l'informatizzazione, con la gestione, con il percorso che la tecnologia ci ha messo a disposizione, tanti soldi … Occorre arrivare ad un modello anglosassone in cui il paziente riceve la terapia all'interno del cassetto del proprio reparto, ha quella terapia e non il blister. Assessore, questa è una cosa che lei deve migliorare assolutamente: la gestione dei farmaci perché quello spreco … Per quanto riguarda il cibo è imbarazzante perché anche all'intero degli ospedali c’è uno spreco di cibo che grida vendetta. Oggi con tutta questa carestia e siccità e con il fatto che ci sono famiglie che non arrivano a fine mese, noi gettiamo dai nostri ospedali quintali di cibo e quintali di farmaci. Questo emendamento andava in questa ottica, l’avete bocciato, vi anticipo già che ne parlerò direttamente con i cittadini, ho la forza per farlo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. In ordine a quello che ha detto il Consigliere Santarelli sulla responsabilità degli Urp, la responsabilità dei pubblici dipendenti è stabilita per Costituzione e per legge, quindi si manifesta solamente in casi di colpa grave, si parte dall’articolo 28 della Costituzione e faremo un percorso troppo lungo in questa sede. Voglio solo dire che la responsabilità per danni …
Mi ricollego all’intervento che ha fatto il Consigliere Cesetti su chi finanzia la spesa, è evidente che la spesa verrà finanziata dalle aziende poi ci sarà il fondo, di cui parleremo fra poco, dell’8% dell'ammontare complessivo che serve per rimediare agli eventuali disequilibri delle aree vaste e questo comporta anche la possibilità di finanziare qualunque tipo di responsabilità che le Aziende hanno.
Piuttosto, il problema vero è che la Regione Marche è stata l’unica che non ha acceso una polizza assicurativa, ma si è assunta la responsabilità diretta di remunerare i danni provocati dai suoi operatori, dai suoi dipendenti e questo incide sul bilancio della Regione. Diciamo che questa è un'incognita, non so, poi in privata sede mi spiegherà il Consigliere Cesetti o chi vorrà perché fu fatta questa scelta di non accendere una polizza assicurativa. Penso che per il futuro la Regione Marche ed i servizi sanitari debbano essere coperti da una polizza perché chiaramente questo è un fenomeno che esiste e può determinante dei danni molto seri al bilancio della sanità regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 43. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 44. C’è un emendamento del Consigliere Cesetti ed altri. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Questo è un emendamento, come è chiaro dal testo, che va a sopprimere l'articolo 44 (Sistema d’acquisto degli enti del servizio sanitario regionale), anche qui “Al fine di favorire la centralizzazione degli acquisti di beni, servizi e lavori in ambito sanitario e la relativa programmazione, nell’intento di ottimizzare ed efficientare la spesa di cui …, l’Agenzia regionale di cui all’articolo 4 svolge …”. Assessore Saltamartini, che cosa fanno? Lo dico ai Consiglieri Marinangeli, Putzu, Marcozzi, ma a tutti i Consiglieri, andate a leggere le funzioni dell’Ars dell'articolo 44, poi mi dite che cosa fanno i direttori generali delle Aziende sanitarie territoriali. Si assumono le responsabilità, mettono le firme perché devono ricorrere … Dice: funzioni di coordinamento della programmazione degli acquisti centralizzati di beni, servizi e lavori pubblici, degli enti del servizio sanitario regionale - quindi tutte e cinque le Ast - funzioni di supporto tecnico e operativo alla Stazione unica appaltante, funzioni di cui al comma 1, quindi non capisco qual è il potere. L’autonomia è il dispiegamento del potere e della correlata responsabilità, dove in mezzo ci sono i doveri, e qui dove sta tutto questo? Qui ci sono responsabilità e doveri. Che succederà? Tra l’altro senza che ci siano le necessarie risorse.
Voglio dirvi una cosa, ma già l’ho detta in quest’Aula, secondo me la corrente di pensiero che vorrebbe conferire alle Aziende sanitarie territoriali la personalità giuridica, quindi l'autonomia, è interessante, ci avevo pensato anch’io la scorsa legislatura. Il Consigliere Mangialardi che era Presidente dell’Anci oltre che Sindaco di Senigallia ricorda bene che avevo pensato a questo come Assessore al bilancio, ma io volevo dare una responsabilità giuridica effettiva con un'autonomia finanziaria, patrimoniale, organizzativa e sapete cosa mi dissero i competenti servizi regionali? Molti dei quali anche oggi giustamente, opportunamente perché sono bravi operano a favore della Regione Marche, mi dissero: “Per carità, lei è l’Assessore al bilancio, la riforma che vorrebbe fare lei e che ipotizza costa milioni di euro aggiuntivi e noi non ce li possiamo permettere”. Semplice, questo è, nonostante in quel tempo la Regione Marche fosse tra le prime in sanità, le cosiddette Regioni benchmark, tra le prime tre per diversi anni, nonostante avesse, come ha, un bilancio sapientemente amministrato, un bilancio solido, con una progressiva riduzione del debito, che tra l’altro consentiva anche una graduale e significativa riduzione della pressione fiscale, una pressione fiscale tra l’altro meno pressante rispetto ad altre Regioni. Nonostante tutto questo ci volevano decine di milioni, ma è normale, per conferire una personalità giuridica effettiva, quindi il tema è che questa legge non ha le risorse finanziarie per farlo, tra l'altro sull'Agenzia sanitaria dice le funzioni di cui al comma 1, 2 e 3 sono garantite attraverso le risorse umane, strumentali, finanziarie disponibili nella legislazione vigente. Se l’Ars svolge tutte queste funzioni aggiuntive come potrà farlo a risorse umane vigenti o adesso si girano i pollici, e non se li girano, oppure domani saranno sufficienti per poter gestire tutto questo popò di roba?

PRESIDENTE. Emendamento 44/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 44. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Contrari per le motivazioni che ho detto prima.

PRESIDENTE. Articolo 44. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 45. Ci sono vari emendamenti.
Con l’inversione a cui ho accennato prima: in realtà l’emendamento 45/2 è il 45/1 e viceversa.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Il subemendamento 45/1/1 è semplicemente un'integrazione. Nella previsione dell'articolo si fa riferimento al fatto che il finanziamento del servizio è ripartito tra le aziende sanitarie territoriali, ora in linea letterale questo articolo andrebbe bene perché ci sono tutte aziende sanitarie territoriali, ma io ho inteso includere per precisazione: “ivi compresa l’azienda ospedaliera universitaria delle Marche e Inrca”, una precisazione utile secondo me per il cittadino.
Gli altri emendamenti sono molto importanti, il primo riguarda il fatto che si sopprime: “la ripartizione del finanziamento viene attribuita all'Assemblea legislativa delle Marche”. La ripartizione non la fa l’Assemblea legislativa, la fa evidentemente la Giunta sulla base del bilancio, come potete pensare che la ripartizione delle risorse sulle varie Aziende la possa fare l’Assemblea legislativa …
Chiedo scusa, Consigliere Cesetti …

PRESIDENTE. Ancora una volta vi devo chiedere di non parlare mentre un altro collega interviene. Riguarda tutti. Chi deve conferire con altri esca dall’Aula.
Vi prescrivo il silenzio, sennò tutto il lavoro che abbiamo fatto rischia davvero di andare in una situazione di stallo e di difficoltà, con il rischio di sospendere la seduta perché i continui richiami che non vengono accolti necessitano anche di un provvedimento maggiormente restrittivo. Vi prego, chi deve parlare esca dall’Aula.

Romano CARANCINI. Ripeto, è un altro articolo chiave perché parla di finanziamento, quindi il primo riferimento tende ad una precisazione. Credo che l’Assessore l’avesse già visto.
Il secondo elemento, ve lo chiedo perché mi pare logico, com'è possibile che l'Assemblea legislativa delle Marche ripartisca alle Aziende le risorse? E’ assolutamente incomprensibile, ma magari mi sbaglio e mi direte di no.
Un altro emendamento in realtà fa riferimento a un altro principio che noi abbiamo ripetuto e cioè che questo finanziamento deve vedere tutte le Aziende trattate allo stesso modo in base ad un principio di proporzionalità, per dare un margine indico, indichiamo addirittura una percentuale di differenziale, che ci può essere nella riaffermazione di questo principio.
Voglio dire un'altra cosa importante sul famoso 3-5%, attenzione lo dico anche alla Giunta o all'Assessore, scrivere che il fondo aumenta all'8% significa che le risorse montanti il capitolo sanitario da 10 si riducono perché se io porto una parte di questo dentro a un fondo naturalmente quello che prima era destinato a 10, non sarà più 10, sarà un fondo di riequilibrio, che a mio parere è sbagliato aumentare, che ha un'arbitrarietà perché sarà la Giunta che dirà che l’8% lo decide in una qualche maniera, non entro nel meccanismo del concetto di equilibrio, che cosa riequilibriamo? Ma la cosa più grave è che in realtà quando dite che è ad invarianza finanziaria, mi pare che prima fosse il 5%, portarlo all'8% significa che quel fondo da 150 milioni passa a 240 milioni, che altro non è che l'8% del finanziamento totale, quindi togliete le risorse che sono destinate alle varie Aziende. Sarebbe stato più logico, e questo emendamento va in quella direzione, aumentare le risorse per le Aziende e abbassare quel margine del fondo che oggi è del 5 e va al 3%,.quindi lasciare un fondo utile per la Giunta per lavorare sul riequilibrio, ma non levarlo, Guardate, è un articolo incomprensibile, alla luce del fatto che togliamo risorse alle Aziende perché il fondo sta in un capitolo diverso rispetto a quello delle Aziende. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il subemendamento trova il parere favorevole della Giunta, quindi è un raccordo della norma.
Ora parliamo del fondo dell’8%, il comma 2 dell'articolo 45. Oggi quel fondo è individuato nel 5%, a che cosa serve? Serve alla fine dell'anno al bilancio per rimettere a posto i conti delle Aziende allorquando siano stati splafonati, dopodiché che cosa succede? Partendo dall’esperienza vissuta in questi mesi, accade che un’Azienda deve programmare una spesa importante, per esempio quando si blocca una macchina elettromedicale, come l’acceleratore lineare, e non ci sono i fondi e le risorse per poterla acquistare e addirittura continuare le terapie oncologiche. Quindi noi non è che bloccheremo questa somma o ci terremo un tesoretto in una cassaforte in attesa di aspettare la fine dell’anno, serve semplicemente quale riserva strategica per evitare che la Regione non possa intervenire in emergenza e le Aziende non possano intervenire in emergenza in talune situazioni. Questo già avveniva con il 5%, e poi verificheremo concretamente.
E’ chiaro che noi ci misuriamo, come ho già detto più volte, sulla riorganizzazione di un sistema capace di dare risposte ai cittadini, non è che applicheremo queste norme chiudendo gli occhi e senza ascoltare i bisogni dei cittadini, serve semplicemente per garantire a tutto il sistema una maggiore efficienza dal punto di vista dell'intervento sanitario.
L’ultima considerazione la voglio fare sulle questioni, a cui ha accennato il Consigliere Carancini, relative al criterio proporzionale del 2% e del 3%, lo ripeto per l’ultima volta, anche se questo non sarà perché noi ci dovremo confrontare in Consiglio regionale sui vari temi, il sistema principe di questa questione non è il ripianamento, l’ingiustizia, il territorio, sarà la soddisfazione della domanda presente sul territorio perché se i cittadini di un territorio hanno bisogno di prestazioni di un certo tipo non è che possiamo calcolare i trasferimenti sulla base della popolazione residente, e quando si attribuisce al Consiglio e all’Assemblea legislativa il compito di individuare i criteri, non è che l’Assemblea legislativa delibera i bilanci o la previsione di spesa, il Consiglio regionale - questo l’ho voluto portare perché precedentemente la distribuzione delle risorse tra le varie Aziende era un compito, una prerogativa della Giunta, per cui ho voluto inserire questa norma - attribuisce i criteri, quindi c’è la possibilità che anche le opposizioni possano intervenire. Questa è la ragione, altrimenti avremmo potuto fare tutto da soli, in maggioranza, in Giunta e ai Consiglieri regionali, alle opposizioni sarebbe spettata la possibilità di criticare, di censurare o di interporre interrogazioni o interpellanze.
Questa è la ragione per cui questo criterio che ha garantito, come ha detto il Consigliere Cesetti, che il bilancio della Regione Marche in materia sanitaria fosse un bilancio rispettoso delle norme statali, ci ha consigliato, ci ha imposto questo percorso.
Questi soldi, questi fondi non sono congelati, non sono sottratti alle cure dei cittadini, ma servono a garanzia dell'efficienza e del miglioramento dei sistemi in merito ai quali noi ci giochiamo la scommessa sulla funzionalità di questa legge.

PRESIDENTE. Subemendamento 45/1/1 a firma del Consigliere Carancini. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Acquaroli, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Carancini, Casini, Cesetti, Ciccioli, Latini, Leonardi, Mangialardi, Marinangeli, Pasqui, Putzu, Rossi, Ruggeri, Santarelli, Serfilippi, Vitri.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 45/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Decaduto.

Emendamento 45/2 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Carancini, Cesetti, Mangialardi, Santarelli.
Contrari: Acquaroli, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 45/3 a firma dei Consiglieri, Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Carancini, Casini, Mangialardi, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Pasqui, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 45/4 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 45/5 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 45/6 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 45/7 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Decaduto.

Emendamento 45/8 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 45. Ha la parola per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Non sono intervenuto sul complesso degli emendamenti perché dopo tre giorni è giusto guadagnare un po' di tempo, però mi meraviglio di come sia stato possibile da parte vostra non approvare il mio emendamento all'articolo 45.
Voi dite nella legge che il finanziamento del servizio sanitario regionale è ripartito tra le diverse Aziende sanitarie territoriali in base a criteri stabiliti dal Consiglio Assemblea legislativa tenendo conto della popolazione residente, ed è giusto, con le opportune ponderazioni riferite alle diverse categorie di bisogno, valutando altresì le specifiche attività assistenziale aventi valenza per più Aziende sanitarie territoriali, tenendo conto altresì degli indici di dispersione ed anzianità della popolazione, nonché delle zone disagiate per la particolare distanza dai capoluoghi di Provincia e di Regione, io mi sono permesso di aggiungere e con l'obiettivo, perché deve tendere a qualcosa questa azione, prioritario di sviluppare politiche socio-sanitarie equilibrate su tutto il territorio regionale per superarne le disomogeneità. Come è stato possibile respingere questo emendamento che è il corollario e la conseguenza di quello che avete scritto?
Lo dico ad ognuno di voi: l’obiettivo prioritario di sviluppare politiche socio-sanitarie equilibrate su tutto il territorio regionale per superarne le disomogeneità che ci sono. Ad esempio a Fermo non c'è l’emodinamica anche per responsabilità nostra perché nei 5 anni in cui ci siamo stati noi abbiamo fatto tante cose, non siamo riusciti, anche se era un obiettivo del direttore generale, che voi avete fatto dimettere, allora va superato, perché superando quello eliminiamo l’inaccettabile mobilità passiva dei cittadini di quel territorio che devono andare altrove. Perché questo non deve essere scritto tra le finalità del finanziamento del servizio sanitario regionale?
Per questo motivo, Presidente, voterò contro questo emendamento, tra l’altro voterò contro perché il finanziamento del servizio sanitario regionale deve essere ripartito casomai prima della personalità giuridica, non dopo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Provo a ragionare con l'Assessore Saltamartini su due argomenti, il primo riguarda le Aziende, lui dice non diamo i soldi, non creiamo un tesoretto, in realtà il tesoretto lo crea perché ci sono 240 milioni invece di 150 milioni che applicherà al termine di ogni anno. I 240 milioni in realtà appaiono contraddittori, se stabiliamo che ci sono le Aziende e lavorano con spirito imprenditoriale, come si può immaginare di mantenere quel fondo precedente e addirittura aumentarlo, è una chiarissima contraddizione.
Passiamo al secondo, e rispondo anche al Consigliere Cesetti il quale chiede: “ma come si fa a non approvare un principio di proporzionalità, che è quello che noi cerchiamo di portare avanti?” L’Assessore risponde che si muoveranno a seconda dei bisogni. Dico all’Assessore Saltamartini, distratto, che in realtà, faccio un esempio molto concreto, l’Ospedale riuniti di Ancona assorbe un numero proporzionale indecente di personale, assume un indecente numero di risorse, lo sapete per quale ragione? Non lo dico io, l’ha detto il Consigliere Ciccioli, ma ce ne siamo accorti, perché l’Ospedale riuniti, che è ospedale di secondo livello, dovrebbe fare ed erogare servizi adeguati al secondo livello, non i servizi inappropriati che dovrebbero stare nel territorio. Questa è la realtà, se questo è vero non è corretto affermare che andate verso i bisogni, con questa logica, Assessore Saltamartini, Ospedali riuniti continuerà in maniera patologica ad erogare servizi che devono essere erogati sui territori e lei alla fine dell’anno gli darà i soldi.
Il criterio della proporzionalità costringerebbe l’Azienda a rispettare l'erogazione delle prestazioni appropriate, Ospedali riuniti non può erogare servizi che dovrebbero fare gli altri, ecco perché non ha logica quello che dite, ecco perché è incomprensibile, ecco perché è inaccettabile togliere 90 milioni alle Aziende per lasciarveli dentro le tasche, e non si sa per che cosa, per accontentare alla fine dell'anno.

PRESIDENTE. Articolo 45, così come emendato. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 46. C’è un emendamento a firma del Consigliere Cesetti ed altri.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Questo è un emendamento parzialmente soppressivo, anzi integralmente soppressivo del comma 1 dell’articolo 46 il quale recita: “Dall'applicazione di questa legge non derivano nè possono derivare nuovi o maggiori oneri per il bilancio regionale a legislazione vigente. All’attuazione di questa legge gli enti interessati provvedono con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente”. Consigliere Carancini mi rivolgo a lei come relatore di minoranza, che ha seguito come me questa vicenda, ma si può scrivere una norma del genere? No, non si può scrivere, quindi io la elimino perché sotto c’è che al finanziamento delle norme derivanti da questa legge si provvede con le risorse iscritte annualmente. La legge non può porsi un limite per dispiegare i suoi effetti, qui mi rivolgo anche al Presidente del Consiglio, perché non può porre limiti a se stessa? Per una ragione molto semplice, perché questo comma contrasta con l'articolo 81 della Costituzione, e non è che io abbia una particolare passione per la Costituzione, che pure ho, ma la Costituzione ci deve guidare ed il legislatore regionale deve legiferare conformemente alla Costituzione.
L'articolo 81 al terzo comma dice: “Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte”. Consigliere Carancini, questa comporta o no maggiori oneri? E allora la legge non può dire che da essa non derivano né possono derivare nuovi o maggiori oneri perché smentisce il dettato dell’articolo 81 al quale si deve uniformare, che impone: “ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte”.
L'articolo 81 attiene al cosiddetto equilibrio di bilancio, che è un principio che si applica anche alle Regioni per la combinata lettura del disposto degli articoli 81, 97, 117 e 119. Questo è, come noi vi abbiamo scritto, l’articolo 97, comma 1, dice che le pubbliche amministrazioni, in coerenza con l'ordinamento dell’Unione europea, assicurano l'equilibrio dei bilanci e la sostenibilità del debito. Non solo il comma 2 stabilisce che i pubblici uffici siano organizzati secondo disposizione di legge in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione. E come lo assicurate il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione se voi in questa Regione non avete scritto l'obbligo per gli enti del servizio sanitario regionale e anche per voi stessi di porre rimedio ai disequilibri territoriale e alle disomogeneità, che voi stessi avete riconosciuto in quest’Aula, a cui obbliga la legge costituzionale, la Costituzione?
Quello che fate collide e contrasta con i principi del buon andamento e dell'imparzialità dell'amministrazione. Poi l’articolo 117: “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione”, questo è. Per questo noi l’avevamo scritto all'inizio in quell’ordine del giorno che avete respinto di non passaggio agli articoli. Questo comma rende questa legge all'evidente incostituzionalità perché viola il principio del pareggio di bilancio. Almeno eliminate questo articolo.
Facendo questo emendamento, Assessore Saltamartini, vi ho fatto un favore, votatelo, ci fate più bella figura.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Se qualcuno ha voglia di vedere qual è stato l’iter di modifica dell'articolo 81 della Costituzione scoprirà che c’è un mio disegno di legge costituzionale che ha contribuito alla sua modifica.
Ora voglio dire che la questione del pareggio di bilancio ed i criteri di buon andamento e imparzialità riguardano più il corretto agire amministrativo.
Il primo comma dell’articolo 97 dice che le pubbliche amministrazioni debbono attenersi a quella regola, ora non c'è dubbio che, anche se i principi di questa legge fossero diversi, nella gerarchia delle fonti s'impone l'applicazione delle disposizioni costituzionali, soprattutto quelle che attribuiscono allo Stato i principi in materia di finanza pubblica. Quindi non credo che ci sia nessun tipo di problema di costituzionalità proprio perché tutto l’ordinamento è coerente con i principi del suo sistema, in particolare con l'obbligo di rispettare non solo l’articolo 81, Consigliere Cesetti, ma i vincoli di finanza pubblica che derivano dai trattati internazionali che vengono prima della Costituzione sulla base degli articoli 10 e 11 della Costituzione. Non ritengo che ci sia questo problema.

PRESIDENTE. Emendamento 46/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Santarelli.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Bilò, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinelli, Pasqui, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 46. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Assessore Saltamartini, lei le cose le conosce come le conosce il Presidente, solo che non le applicate, conosce sì la Costituzione, solo che se la dimentica per strada e questo non va bene.
Le leggo testualmente, e non provi ad arrampicarsi sugli specchi perché non ce la fa, l'articolo: “Ogni legge che importi nuovi e maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte”, questo è applicabile non solo alle leggi dello Stato, ma anche alle leggi della Regione in virtù del combinato disposto di tutti quegli articoli tra cui quello che richiama i trattati comunitari, articolo 11, di cui ha parlato l’Assessore Saltamartini.
Bene, se così è, se ogni legge provvede ai mezzi per far fronte a nuovi importi, non si può scrivere in una legge regionale che dalla sua applicazione non derivano né possono derivare nuovi o maggiori oneri per il bilancio regionale, e perché? E se poi si determinano quei maggiori oneri? Se ad esempio per applicare il principio di uguaglianza di cui all'articolo 3 e il principio di universalità della sanità, articoli 3 e 32 della Costituzione, affinché i cittadini abbiano tutti le medesime opportunità, con il compito della Regione di rimuovere gli ostacoli di ordine, eccetera, che è una priorità anche regionale, se c’è quella necessità e da quella necessità all'evidenza ne derivano maggiori oneri, che cosa fa la Regione? Si ferma? Si arresta? Come può la legge regionale porre un limite a se stessa? Una legge regionale che scrive che dalla sua applicazione non derivano né possono derivare nuovi o maggiori oneri del bilancio regionale è una norma che si autolimita, che parte sconfitta, è una legge che dichiara la propria impotenza rispetto a quegli ostacoli di ordine economico e sociale che essa dovrebbe rimuovere in applicazione di quel principio della Costituzione tendenzialmente programmatica, di cui parlavamo ieri a dimostrazione della mia memoria fotografica.

PRESIDENTE. Articolo 46. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Baiocchi, Bilò, Biondi, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinelli, Pasqui, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 47. Ci sono una serie di emendamenti. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Articolo 47, mi pare che l'elemento più interessante sia la vicenda del Piano socio-sanitario con distretti e ambiti territoriali, tra l'altro vedo che avete presentato come maggioranza un ordine del giorno, palesemente copiativo dall’emendamento che abbiamo presentato, voi come Regione siete consapevoli, come noi, di definire un tema che con questa legge non è stato sciolto e cioè la necessità di contemperare la sovrapposizione, la coincidenza fra ambiti territoriali sociali e distretti; tra l’altro nella legge scrivete che questa modifica la deve fare il direttore generale, una follia.
Attraverso questo emendamento, che mi pare sia quello più o meno che indicava anche il Consigliere Mastrovincenzo, la proposta dell'opposizione era: con questa legge avete deciso che non ce ne dobbiamo occupare, sappiamo qual è il vincolo del 502/92, noi vi diciamo che, nelle more dell'approvazione del Piano socio sanitario, si mettono insieme la sanità ed i Sindaci perché gli ambiti territoriali sociali non li governa la sanità, li governa il Sindaco, non so se è chiaro questo, si mettono insieme, lavorano insieme alle autonomie locali, quindi all'Anci, e stabiliscono le regole. L'attenzione particolare a questo tema riguarda da un lato l'eccessivo ampliamento che si potrebbe determinare per gli ambiti territoriali sociali, chi ha fatto il Sindaco sa bene che in realtà non possono ampliarsi eccessivamente, dall'altro l'esigenza della sanità. Credo che questo emendamento non comporti nessun problema, va incontro al fatto che in questa legge non si decide di affrontarlo e per certi aspetti è comprensibile, a me pare assolutamente votabile. Peraltro scritto in maniera diversa c’è un ordine del giorno presentato, ovviamente vi può essere sfuggito e vedremo comunque l'interesse su questo.
Negli altri emendamenti credo che il Consigliere Mastrovincenzo abbia presentato la stessa cosa, ci sono emendamenti che forse non hanno un senso alla luce del fatto che avete bocciato la proposta di lavorare, far decantare, approvare la legge, attendere una fase transitoria per poter applicare ed attuare tutto quello che dovete fare, che sarà impegnativo, con un'ottica di apertura. Non so se su questo avremmo l'onore di poter avere l'approvazione, però mi pare che l'emendamento più significativo, almeno dal mio punto di vista, poi interverrà anche il Consigliere Cesetti, sia che nella riorganizzazione della sanità vi dimenticate dell'emergenza urgenza. C'è un emendamento che in linea di principio vi chiede di istituire il dipartimento di emergenza urgenza, una cosa elementare, che peraltro penso sia condivisa anche dal Consigliere Ciccioli perché ne avevamo parlato in Commissione. Ritengo che sia non impegnativo dal punto di vista finanziario, l'Assemblea legislativa afferma in linea di principio che deve esserci un dipartimento di emergenza urgenza interterritoriale. Guardate sarebbe la negazione un voto contrario perché l'emergenza urgenza deve rispondere con appropriatezza e tempestività, perché uno deve curare bene e intervenire immediatamente e se non lo fa nel tempo indicato la persona muore. Quindi un dipartimento interaziendale che regola, disciplina l'emergenza urgenza non ve lo chiede il Consigliere Carancini, lo chiede il sistema dell’emergenza urgenza. Ritengo che ci siano gli spazi per riconoscere almeno in questi due passaggi principali l'approvazione di questi emendamenti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Sono diversi emendamenti, però provo a stare nel tempo. Il primo, voi scrivete “Disposizioni transitorie”, comma 1 “compatibilmente con quanto previsto al capo VII di questa legge”. Che significa compatibilmente? La legge non ci induce mai alla compatibilità, ci obbliga al rispetto, questo è, queste cose ce le insegnavano ad educazione civica, se siete d’accordo votate l’emendamento.
L’emendamento soppressivo del comma 4 - udite udite - quando prima vi ho detto guardate che l’Ars, l'Azienda regionale sanitaria, sta alle Ast come l'attuale Asur sta alle aree vaste, la prova fotografica dov’è? Al comma 4 voi dite che le funzioni di cui alle lettere a), b) e c) del comma 1 dell’articolo 43 sono attribuite all’Agenzia regionale sanitaria a far data dalla soppressione dell'Azienda sanitaria unica regionale, quindi che significa? Che quelle funzioni le fa l’Ars è la prova del nove, fotografica, che ovviamente non richiede la memoria perché l’avete scritto. Bene, questo io lo voglio sopprimere.
Poi c’è l’altro, curioso, il comma 8 dell’articolo 8 attiene alle articolazioni territoriali dei distretti che dovrebbero coincidere con gli ambiti, giusto? Bene, voi qui dite che le articolazioni dei distretti verranno sistemate entro 6 mesi dalla costituzione delle Aziende sanitarie, perché faccio l’emendamento al 31 dicembre 2023? Perché se andiamo all’articolo 48 commi 8 e 9 - se ci sono riuscito io a vedere queste cose ci potevate riuscire anche voi, queste cose si apprendono solo con lo studio - voi dite “al fine dell’attuazione del processo di riforma di questa legge la determinazione degli ambiti territoriali sociali di cui alla lettera a), già costituiti alla data di entrata in vigore di questa legge, resta invariata fino al 31 dicembre 2023”. Lo scrivete voi, ma se resta invariata fino al 31 dicembre 2023 la determinazione degli ambiti e se i distretti devono coincidere con gli ambiti, perché non rivisitate i distretti nello stesso termine? Va da sè, siate coerenti con voi stessi, quindi, Assessore Saltamartini, dica di approvare questo emendamento almeno evitate la figuraccia.
Queste cose le dobbiamo segnalare perché noi siamo legislatori ed il Governo magari ve le impugna. Fate un casino, una confusione di proporzioni cosmiche. Presidente Leonardi, relatrice di maggioranza, che ha visto questa legge non ha visto queste incongruenze? Questo è.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Sul primo emendamento quello relativo alla sostituzione della parola “compatibilmente”, che non ha un significato giuridico ma semmai sociologico, con “nel rispetto di” la Giunta è favorevole all’accoglimento.
Per quanto riguarda invece l’annoso problema della coincidenza dei distretti con gli ambiti territoriali sociali, dobbiamo partire dalla fattispecie che indica la strada, il decreto legislativo n. 147 del 2017 che è rubricato “Coordinamento dei servizi territoriali e gestione associata dei servizi sociali”, che dice che nell'ambito di un processo di concertazione tra le Regioni e gli enti locali, quindi con i Comuni dove sono allocati i servizi sociali, visto che dobbiamo parlare con gli enti locali, si devono mettere insieme i distretti sociali, gli ambiti territoriali sociali e i centri per l'impiego. Se permettete dobbiamo coordinare un po’ di queste cose, allora nella norma abbiamo messo che avviamo questo percorso dialogando con gli enti locali perché dobbiamo mettere insieme gli ambiti territoriali e sociali, gli uffici del lavoro e poi i distretti. Questo è il motivo per cui nella non originaria formulazione della norma prevedevamo tout court la coincidenza fra i distretti e gli ambiti territoriali sociali. Qui la legge, la programmazione dei principi della legge statale prevede che dobbiamo mettere insieme anche gli uffici per il lavoro, questa è la ragione per cui abbiamo riformulato il testo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. All'articolo 47 noi andiamo a chiedere ai colleghi Consiglieri di votare il seguente emendamento: “togliere le seguenti parole ‘e tenuto conto della soppressione dell’Azienda sanitaria unica regionale Asur e dell’incorporazione dell'Azienda ospedaliera Ospedali riuniti Marche Nord, dell’Azienda sanitaria territoriale di Pesaro e Urbino’ e, dopo le parole ‘all'esercizio delle funzioni aziendali’ aggiungere “che derivano della soppressione dell’Asur centrale e dall’incorporazione dell’Azienda ospedaliera Ospedali riuniti Marche Nord nell’Ast di Pesaro e Urbino, evitandone in ogni caso la trasformazione o rimodulazione’” Riteniamo che questo emendamento sia migliorativo dell'articolo 47.
Inoltre sempre all’articolo 47, comma 10, dopo le parole “’immediatamente riassorbibili’ aggiungere le parole ‘tra i quali devono avere priorità quelli necessari alla ridefinizione dei fondi contrattuali nelle Aziende che risultano sottodimensionate rispetto al valore regionale’”. Certo, abbiamo ritenuto opportuno sottolineare la priorità della ridefinizione dei fondi contrattuali in particolar modo di quelli delle Aziende che dovrebbero risultare sottodimensionate rispetto al valore medio regionale, perché poi la criticità è quella che alcuni fondi cosiddetti contrattuali vadano ad incentivare alcune Ast più ricche e a penalizzare quelle più povere. Ognuna avrà poi autonomia giuridica, economica e anche dei dipendenti, il rischio è che ci sarà una competizione tra loro, come abbiamo già più volte sottolineato.
Visto già l'esiguo numero dei dipendenti che lavorano nel sistema sanitario regionale, il rischio è di avere un blackout di personale ed anche un blackout nei fondi contrattuali.
Ricordo a tutti i Consiglieri che recentemente il nostro gruppo consiliare ha discusso una mozione sui tetti di spesa dell’area vasta 2 ed ha evidenziato un disequilibrio delle risorse per i lavoratori della sanità regionale, per non ripetere gli stessi errori proponiamo questo emendamento nella riorganizzazione e nella invarianza finanziaria.
La parte dei fondi contrattuali ed anche quella della mobilità dei dipendenti sono cose molto sentite, con il disagio che hanno gli operatori nel dover affrontare i carichi del Covid e spesso anche nel dover affrontare quella che è stata in un certo senso la tagliola del Covid, perché parte del personale non è potuta andare in ferie addirittura per un anno, un anno e mezzo, era allo stremo delle forze.
Dobbiamo avere questa responsabilità nell’andare a scrivere certi articoli di legge, poi sui tetti di spesa - a tutti dispiace, ma la parte economica è quella con cui noi portiamo avanti le famiglie - ci sono delle azioni anche economiche e di incentivazione, quindi dobbiamo fare molta attenzione a questi passaggi, lo dice uno che ha vissuto la sanità, ha vissuto anche il miglioramento della professione, in parte anche economica, con gradualità, quindi perdere oggi quel terreno guadagnato in passato o vedere i colleghi che si trovano a lavorare ed a perdere magari i fondi contrattuali che sono un po’ anche la linfa delle famiglie, che con quei fondi contrattuali fanno delle cose …
Noi dobbiamo avere riguardo a questo articolo, un'attenzione, chiedo ai Consiglieri di non bocciare gli emendamenti, come avete fatto adesso, in maniera automatica, ma di riflettere in particolar modo su questo emendamento perché la bocciatura senza riflessione, che è una bocciatura in automatico, vedrà la forza del gruppo Rinasci Marche raggiungere ogni singolo operatore - come è stato detto, mi dispiace che ora non ci sia, anche dal Consigliere Biancani, abbiamo le stesse caratteristiche – raggiungerli uno ad uno. E’ questa la forza dei gruppi popolari, quindi questo è un emendamento popolare.
Il tetto di spesa che noi abbiamo a chiedere, la copertura attraverso questo emendamento, giustamente con invarianza finanziaria, potrebbe tutelare un eventuale anche shock economico di tutti quei dipendenti che stanno nel sistema sanitario regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Volevo fare un rilievo formale, questa volta non so se ho sbagliato io oppure se si è confuso il Consigliere Cesetti, siamo sulla discussione dell’articolo 47, perché il Consigliere Cesetti ha fatto la discussione sull’articolo 48, dato che non trovo la parte in cui cita testualmente il comma 9 che stabilisce che resta invariata fino al 31 dicembre 2023. Sta sull’articolo 48 non sul 47. Lo chiedo formalmente perché penso che sia stato invertito l’articolo.
Dal discorso che ha fatto il Consigliere Cesetti prima sulle invarianze, sull’articolo 8 si chiede il cambio entro 6 mesi, entro il 31 dicembre 2023, questo è l’oggetto dell’emendamento, ma nella discussione generale recitava il comma 9 e 10 dell’articolo 48, non del 47. Quindi secondo me ha sbagliato l’intervento sull’articolo.

PRESIDENTE. Emendamento 47/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Carancini, Casini, Cesetti, Ciccioli, Latini, Leonardi, Mangialardi, Marinangeli, Marinelli, Mastrovincenzo, Pasqui, Putzu, Rossi, Ruggeri, Serfilippi, Vitri.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Lupini.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 47/2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 47/3 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Carancini, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Latini, Leonardi, Pasqui, Serfilippi.
Astenuti: Lupini.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 47/4 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 47/5 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Decaduto.

Emendamento 47/6 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 47/7 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 47/8 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 47/9 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 47/10 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 47/11 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 47/12 a firma del Consigliere Latini. Ritirato.

Articolo 47. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Consigliere Assenti, capisco che ci possono essere delle difficoltà a coordinarsi su due articoli, ma queste difficoltà non mi appartengono, né mi appartiene la stanchezza per il noto principio, ve lo potete far spiegare dal medico Cancellieri, che più passa il tempo più per me le energie aumentano, ho il principio dell’autoproduzione.
Ho parlato proprio dell’articolo 47 perché il mio emendamento, il 47/7, tende a spostare il termine: da entro sei mesi dalla costituzione delle Aziende sanitarie ad entro il 31 dicembre 2023, per coordinarlo con l’articolo 48, comma 9 che prevede che gli ambiti territoriali restino inalterati fino al 31 dicembre 2023. L’Assessore Saltamartini ha compreso bene ed ha dato anche una sua spiegazione, quindi, Consigliere Assenti, ha confuso lei, è onesto e la ringrazio.
Vedete, l’onestà del Consigliere Assenti mi restituisce più che la fotografia degli atti e dei documenti l'esattezza nel mio intervento. Ragazzi non ce n’è per nessuno sotto questo aspetto, perché io prima di dare fiato alla bocca la connetto con il cervello, il quale anche attraverso la memoria fotografica si raccorda con i documenti, nonostante il Consigliere Mastrovincenzo mi induca sempre alla sintesi, la sintesi presuppone la fretta che non sempre è amica del bene.
Voto contro perché all'articolo 47 c’era un emendamento soppressivo, il 47/9, che sopprimeva i commi 10, 11, e 12 in quanto non si può dire in una norma; “Fino al completamento della riorganizzazione - non c’è copertura finanziaria - gli eventuali maggiori costi non immediatamente riassorbibili ai fini dell’invarianza finanziaria sono coperti da risorse derivanti da azioni di efficientamento”. La norma sull’invarianza finanziaria deve dare certezza, non può essere indeterminata, altrimenti viola il principio del pareggio di bilancio, per questo l’articolo tra l’altro contrasta con l’articolo 81.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Per dichiarare il voto contrario per le ragioni che i miei colleghi hanno illustrato in maniera dettagliata.
Penso che aver bocciato l’istituzione del dipartimento di emergenza urgenza anche nelle modalità che suggeriva il relatore di minoranza, Consigliere Carancini, sia un affronto. Dico pure che siete molto coerenti perché le associazioni chiedono il dipartimento, vi chiedono di leggere quello che è avvenuto in questi anni e mi riferisco all’Assessore Saltamartini ed alla Consigliera Leonardi quando insieme eravamo alle iniziative dei 30 anni del 118 e loro inconsapevoli del percorso che si stava facendo ci chiedevano di arrivare al superamento del frazionamento legato addirittura alle modalità articolate all'interno delle aree vaste. Volevano un dipartimento riconosciuto all’interno dell’Asur, analogamente a quello del trasfusionale, per avere un trattamento omogeneo e consentire di arrivare a prestazioni appropriate e adeguate su tutto il territorio regionale. Voi invece l’operazione l’avete fatta al contrario, ma almeno su questo tema dovevate raccogliere le istanze che sono arrivate dalle organizzazioni sindacali e che nelle audizioni, anche se frettolose, e nei documenti che ci hanno inviato ribadivano questa necessità.
Noi abbiamo raccolto questo tema, oltre che averli incontrati, e ve lo abbiamo messo a disposizione, invece l’avete cancellato anche con la poca sensibilità che avete dimostrato al tema che il Consigliere Mastrovincenzo ha posto rispetto agli ambiti ed ai distretti, che in maniera raffazzonata ed anche un po’ sprezzante provate a recuperare con un ordine del giorno. Quindi voto contrario da parte del nostro gruppo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Solamente per dire due cose su questo articolo che lasciano oggettivamente amarezza.
Nella legge di riorganizzazione del sistema sanitario si dice no al dipartimento di emergenza urgenza, è come dire che rispetto ad un uomo si toglie l'anima, che una persona non ha sentimenti. Negare questo significa negare se stessi, lo dico senza retorica. Vi siete dimenticati di scrivere un emendamento che riconoscesse al dipartimento di emergenza urgenza una dignità, non per il dipartimento in sé, per tutti quelli che ci lavorano, ci siete andati a fare gli splendidi a quell’incontro in Ancona e non siete stati capaci di riconoscere che un emendamento, un banale emendamento che avreste dovuto approvare, sarebbe stato il riconoscimento di una pratica seria del significato di organizzazione del sistema sanitario.
Scusate, l'istituzione del dipartimento emergenza urgenza sta nell'organizzazione, non del Piano socio-sanitario, perché non l’avete approvato? Perché l’abbiamo presentato noi? Volete fare come l’emendamento che abbiamo fatto sugli ambiti sociali e sui distretti, siccome ve ne siete dimenticati avete copiato e l'avete riscritto in maniera diversa. Anzi avete bocciato quell’emendamento e approverete l’ordine del giorno, neanche all’asilo fanno questo!
Ci sarà modo di tornare su questo nell'ultimo intervento, è un modo …, non è il voto contrario, è il pregiudizio a prescindere, perché se, come credo sia capitato, ci fosse stata onestà su questo, magari questa legge sarebbe migliorata anche grazie ai contributi onesti, chiari, non pretestuosi rispetto al tema. Ma come si fa a dire no all'istituzione+? Poi che cosa farete? Forse fra un mese, due mesi, tre mesi, farete una mozione e direte quanto siamo stati bravi, ma io dico: è un modo di rapportarsi all'interno di una Aula legislativa? Io sono davvero sorpreso.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Il capogruppo Mangialardi e il Consigliere Carancini mi hanno preceduto, non è solo un’edizione raffazzonata dei nostri emendamenti, noto sull’ordine del giorno, che dopo andremo a discutere, addirittura si prende una frase che ieri ho pronunciato, integralmente, questo è clamoroso.
Si dicono cose opposte a quelle che andremo ad approvare, o meglio quello che oggi andrete ad approvare voi, e poi nell’ordine del giorno si prevede una cosa totalmente opposta, è veramente incredibile.
Sono contento che vi siate ravveduti, ma è evidente che è più forte una legge che un ordine del giorno, allora non mi spiego come abbiate potuto bocciare i nostri emendamenti. E’ davvero inspiegabile.

PRESIDENTE. Ha la parola, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Noi avremmo la possibilità di fare tutti i dipartimenti necessari per il funzionamento della nostra sanità ed indicare la creazione di un dipartimento in una legge è discriminatorio verso altri ruoli, funzioni e categorie, perché non c’è ragione per cui si introduce nella legge un dipartimento mentre gli altri rientrano nei Piani aziendali e in altri strumenti.
Cerchiamo di essere chiari, noi abbiamo dovuto dire di no perché questa legge prevede l’invarianza della spesa, perché il numero dei dipartimenti è un numero chiuso, quindi dobbiamo vedere tutto quello che successivamente all’approvazione di questa legge dovremo approvare nell'ambito delle risorse.
Penso che abbiamo tutte le possibilità per fare quello che vogliamo perché è nella nostra facoltà, ci è stato delegato dai cittadini e salvo che non invadiamo la sfera di attribuzione dello Stato, e noi con la legge non l’abbiamo invasa, tutti questi problemi di costituzionalità io non li vedo, neppure mezzo. Siamo stati molto rispettosi e scrupolosi delle disposizioni che attribuiscono allo Stato altre funzioni. Non abbiamo invaso la sfera di attribuzione del potere legislativo, né abbiamo toccato i principi della finanza pubblica, né abbiamo toccato i principi di organizzazione amministrativa, né i principi relativi alla contrattazione collettiva del personale che volevano essere introdotti con norme che avrebbero limitato l’esercizio di quel potere.
Abbiamo già detto che siamo favorevoli all'ordine del giorno che tende semplicemente ad assicurare, non a copiare, figuriamoci se abbiamo bisogno di copiare una frase esplicitata nel corso di tre giorni, non siamo ridicoli che andiamo a copiare la frase, ecco, con questo cerchiamo di spiegare esattamente che nell'ambito del nostro potere noi faremo tutte queste cose, se non abbiamo accolti gli emendamenti quella è stata la ragione.
Un’ultima precisazione: su Marche Nord non tocchiamo neppure una virgola, nel senso che abbiamo detto che potenzieremo Marche Nord.
Un’ultima cosa è per il Consigliere Carancini, che come ha visto da un anno e mezzo io non replico mai a quello che dice, io non ho mai detto che noi abbiamo la possibilità di aprire gli ospedali di primo livello come vogliamo, ho detto che sulla base dell'interpretazione preesistente del decreto ministeriale 70 è possibile avere il presidio unico di area vasta basato su più plessi, altrimenti qualcuno dovrà spiegare perché fino ad oggi quella interpretazione è stata ritenuta coerente e giusta. Ho detto essenzialmente questo.

PRESIDENTE. Articolo 47, così come emendato. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 48. C’è un emendamento a prima firma del Consigliere Mastrovincenzo, che ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Antonio MASTROVINCENZO. Ormai è un emendamento totalmente inutile perché riguarda sempre il solito discorso, avremmo voluto sopprimere il comma 8 dell’articolo 48 rispetto sempre al discorso della integrazione socio-sanitaria, distretti e ambiti. E’ evidente che a questo punto lo lasciamo per ribadire ancora una volta la nostra idea, ma temo la fine che farà.

Emendamento 48/1 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi, Vitri.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 48. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 49. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Votiamo contro l’articolo 49 che prevede un'infinità di abrogazioni, senza che tra l'altro ci sia stato un adeguato coordinamento per rendere le norme coerenti. Lo dico adesso Assessore Saltamartini perché poi non potrò intervenire in quanto la dichiarazione di voto la farà il capogruppo o chi deciderà lui, comunque non la farò io dato che ho parlato già abbastanza e penso a sufficienza. Ho cercato di spiegare le ragioni dei nostri emendamenti sui quali personalmente ho lavorato.
Voglio dire soltanto una cosa, quando l’Assessore Saltamartini avrà un attimo di tempo, credo sarà difficile, però può darsi che lo potrà trovare, io lo pregherò di esaminare tutti gli emendamenti a mia prima firma e, se vorrà farmi la cortesia, se riterrà mi segnalerà uno soltanto di quegli emendamenti che sarà ritenuto a suo giudizio ostruzionistico, perché se sarà così gli chiederò pubblicamente scusa in questa Aula. Se avrà tempo lui mi segnalerà ed io gli chiederò scusa in questa Aula.
Credo che abbiate perduto un'ottima occasione bocciando tutti i nostri emendamenti, rendendo pessima una legge che farà un danno enorme al sistema sanitario regionale. Renderla almeno accettabile e attuabile, questo noi volevamo fare, volevamo dare una mano non a voi che non ne avete bisogno e che non ve la dobbiamo dare, ma al sistema sanitario regionale, questo volevamo fare anche con le norme relative alla copertura finanziaria perché ci avreste trovato qua.
L’emendamento soppressivo dell’articolo 1 voleva rendere la legge più uniforme con il sistema e sarebbe avvenuto che magari con il prossimo bilancio si sarebbe potuto dare copertura finanziaria ad una legge che oggi non ce l’ha.
Voterò contro questo articolo.

PRESIDENTE. Articolo 49. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri, (*).
Astenuti: Lupini, (*).

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

(*) Sulla votazione dell’articolo 49 aggiungere il voto contrario del Consigliere Santarelli e il voto di astensione della Consigliera Ruggeri.

Articolo 50 (dichiarazione d’urgenza). C’è un emendamento a prima firma del Consigliere Carancini, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Romano CARANCINI. Anch'io faccio un consuntivo di queste lunghe tre giornate, che ovviamente traggono poco dagli argomenti che abbiamo trattato. Credo che debba invece essere richiamato ciò che è successo, che è chiarissimo a tutti, e cioè che da un lato c'è l'inganno e il muro.
L'inganno politico è chiarissimo, c'è un momento di questa discussione in cui si cala a terra l'inganno del Presidente della Regione Francesco Acquaroli, chiarissimo, quando lui interviene a fine discussione e dice: “Esamineremo tutti gli emendamenti senza pregiudizio”. Su circa 200 emendamenti ne sono stati approvati solo 6, tutti ovviamente con peso specifico pari a zero. E’ un inganno politico che non entra nel merito …
Presidente, io vado avanti, ma voglio il tempo, se la Consigliera Biondi vuole parlare va fuori!

PRESIDENTE. Va bene. Consigliere, è un mio compito. No, non la finiamo male, è un mio compito richiamare i Consiglieri all’ordine, non di altri.

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Vi chiedo silenzio per favore o sospendo la seduta.
Il potere di riprendere i Consiglieri spetta al Presidente pro-tempore. Giusta la sua segnalazione, ma altrettanto giusto che il richiamo lo faccia soltanto io, almeno fino a quanto sono Presidente pro tempore.
Chiedo per l’ultima volta il silenzio in Aula! L’ho detto ripetutamente, chi deve parlare esca!
Prego, Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. E’ chiaro il tentativo di non far sentire una voce che non è favorevole e che non si è piegata, come tutta quella del Partito Democratico.
C'è un inganno politico chiaro da parte non della maggioranza e non entriamo nel merito.
E’ legittimo che noi possiamo non essere d'accordo, è l'inganno politico di una relazione che in un'Assemblea legislativa ci deve essere. Il Presidente Acquaroli avrebbe dovuto dirci: “Guardate, ho letto gli emendamenti e non ne approveremo uno”, non farci credere che li avrebbe esaminati. E’ un modo di essere, è una cultura di governo, è una serietà ed un rispetto istituzionale in un’Aula legislativa. Non entro nel merito, è un inganno ed è un inganno manifestato con un muro. Avete detto no a tutto, e va bene.
Dall'altra parte che cosa c'è stato? Nei nostri interventi c'è stata l'onestà intellettuale di dire che i punti di partenza, da cui partiva questa riforma e da cui prendeva forma, si basavano su un giudizio dell'amministrazione precedente in parte sbagliato, addirittura abbiamo detto che il modello organizzativo delle Aziende territoriali era un modello accettabile …

(interrompe il Consigliere Putzu)

PRESIDENTE. Prego, silenzio!

Romano CARANCINI Consigliere Putzu, le sembra di essere intelligente, ride sotto, le pare di essere intelligente?

PRESIDENTE. Prego, silenzio. Continui Consigliere Carancini.

Romano CARANCIN. Chiudo dicendo che di fronte al muro ed all'inganno del Presidente e, mi dispiace, della maggioranza - credo che ci debba essere anche una distinzione, una relazione di rispetto - c'è stato in realtà una grande attenzione e soprattutto onestà intellettuale che si è trasformata, ribadisco, nel riconoscimento degli errori dei punti precedenti e in una disponibilità su alcuni passaggi, vi dirò dopo, che avrebbero potuto essere non accettati a prescindere, ma almeno argomentati.
All’Assessore Saltamartini dico l’ultima cosa, lei ha fatto un intervento a novembre 2020, le porterò la registrazione, in cui ha detto che avrebbe riaperto gli ospedali di primo livello in tutto il mondo, in tutte le città, gliela porto e gliela faccio risentire. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Voterò a favore dell’emendamento, ma contro l’articolo perché l’emendamento verrà bocciato di sicuro.
Intervengo sulla dichiarazione d’urgenza perché una legge di questo tipo tutto doveva essere fuorché urgente.
Il riordino del sistema sanitario regionale presuppone un dibattito serrato con le realtà territoriali, con tutti gli operatori, con le organizzazioni sindacali, con le forze politiche, con le istituzioni del territorio (comuni, province, unioni montane), perché appunto è una legge di riordino del sistema sanitario, che è tutto per una Regione, che ha una prioritaria competenza in materia di tutela della salute, non solo perché lo dice la Costruzione e la legislazione concorrente, sebbene nei limiti della legislazione generale dello Stato. E’ prioritaria competenza perché, lo dicevamo ieri, la sanità è oltre l'80% del bilancio regionale. Un bilancio regionale che in sanità sarà arrivato a 3,5 miliardi, erano 3 miliardi e qualcosa quando sono andato via da Assessore al bilancio, ora, dopo la questione della pandemia, siamo a circa 3,5 miliardi, con oltre 25.000 operatori in sanità. Quindi è tutto, il resto scompare. Si può fare una riforma di questo tipo con l’“urgenza” senza un dibattito profondo, senza esaminare tutto? Si doveva fare perché, ripeto ancora una volta, è legittimo l'intento di questa maggioranza di attuare il proprio programma elettorale, ma se questo avviene a distanza di due anni poteva essere fatto anche in due anni e tre mesi, o in due anni e sei mesi e magari farlo contestualmente, l’abbiamo detto, al Piano socio-sanitario regionale, dopo il bilancio di previsione 2023/2024/2025, il triennale, che sarà tra l’altro l'ultimo di questa amministrazione Acquaroli, che deve allocare le risorse per finanziare quel piano economico e finanziario, che pure poteva e doveva essere adottato unitamente al Piano socio-sanitario regionale. E’ lì che andava fatto, nel vostro interesse innanzitutto e nell'interesse della comunità. Un bilancio che a distanza di due anni da questo insediamento ancora non è stato fatto. Comprensibilmente il primo bilancio nel 2020 non poteva essere fatto perché questa amministrazione si stava insediando ed anche l'anno scorso, se vi ricordate le parole, era un bilancio di fatto tecnico e rinviava ad una variazione che non è mai stata fatta. L’unica variazione che ho visto in questo Consiglio regionale è stata quella portata dal Presidente Putzu, che tra l’altro presiede una Commissione che non è la Commissione bilancio, addirittura si è dovuto sostituire a quella. E’ l’unica che io ho visto e che ho votato, tra l’altro, e che ha votato tutto il gruppo PD.
Questo è il punto, si poteva, visto che avete aspettato due anni, discutere questa riforma insieme al Piano socio-sanitario regionale, magari contestualmente, dopo il bilancio di previsione 2023/2024/2025, che tra l’altro sarà l’ultimo dell’amministrazione Acquaroli e poteva essere l'occasione per attuare concretamente, non a chiacchiere, ma a fatti il vostro programma di governo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Come il Consigliere Cesetti approfitto per dichiarare la contrarietà sull'articolo 50, con una profonda difficoltà nell’esprimere questo giudizio, ma lo faccio e lo devo a tutti gli elettori di Rinasci Marche.
Guardo lei, Presidente, perché in 80 Consigli regionali come gruppo Rinasci Marche abbiamo lavorato con attenzione, con rispetto, con spirito costruttivo, che io definisco coraggioso e responsabile.
Lei, Presidente, in queste due giornate di lavoro, e lo dico a tutti voi, non ha permesso al gruppo Rinasci Marche di portare fino in fondo il ragionamento, la forza, l’energia di tutti quelli che ci hanno aiutato a scrivere i 42 emendamenti.
Guardo anche il Consigliere Rossi perché anche lui ha la mia stessa potenzialità, è da solo, magari in altre leggi è stato da solo, oggi io in questa legge sulla sanità sono solo. Lui non è mai intervenuto in questi due giorni, io potevo intervenire, potevo dare di più ai marchigiani e questa possibilità me l’ha tolta il mio Presidente, il Presidente del Consiglio regionale, che per 80 sedute ha lasciato quest’Aula nella profonda anarchia. Ognuno ha sforato, ognuno ha potuto, ognuno ha parlato, ognuno ha detto, ognuno ha girato, sembrava una giostra, a parte che a me piaceva molto andare sulle giostre, ed io l’ho accetta per 80 Consigli regionali. Se oggi avessimo fatto la giostra avremo terminato la seduta.
Sono le 16,31 ed io ho ancora 2 minuti e 57 secondi, perché in questi due giorni c’è stata la tagliola dei gruppi piccoli. Il mio gruppo non ha potuto esercitare i 42 emendamenti, ma non abbiate paura perché noi abbiamo la forza di arrivare ad una base popolare, ai marchigiani, agli operatori sanitari, ai 25 mila operatori e noi racconteremo loro ed avremo la forza di tagliare i nostri discorsi, le nostre azioni, che recapiteremo una ad una, come si faceva una volta col ciclostile. Noi faremo il ciclostile, io da lì sono partito, ho iniziato a fare politica quando non c'erano i social, siamo forti anche con il ciclostile, con la carta stampata.
Oggi il Presidente del Consiglio regionale in questa Aula non ha permesso al gruppo Rinasci Marche, un gruppo monocratico, di esprimere le proprie opinioni perché sugli emendamenti, penso all’articolo 2 su cui ce n’erano 12, io ho parlato cinque minuti, avrei potuto parlare 8/9/10 minuti. In 20 mesi si sono permessi di parlare dai funghi alla legge sull’itinerario ebraico, piuttosto su altre, ma questa era la legge delle leggi e utilizzare in questi due giorni l'articolo 101 è stata una cosa vergognosa. E questo, caro Presidente, lo diremo a tutti i cittadini marchigiani. Lei non è stato terzo, non è stato democratico, lei viene da un partito democratico, da un grande partito come la Democrazia Cristiana, io non ci sono stato in quei partiti grandi, vengo dal Partito Democratico della Sinistra, che era veramente democratico, aperto alle opinioni e nei Consigli comunali si dava spazio a tutti.
In questo Consiglio regionale il gruppo Rinasci Marche non ha avuto la possibilità di esprimersi appieno su tutti e 42 gli emendamenti, non importa, faremo le fotocopie, ho il ciclostile a casa, non lo abbiamo buttato via, faremo le fotocopie. In ogni intervento che abbiamo fatto il time era 20 secondi prima e poi giù la tagliola. Mi aspetto nei prossimi mesi, fino a marzo, spero non di più, di avere la stessa tagliola che ha utilizzato oggi, in questi due giorni.
Questa era la legge delle leggi, la legge sulla sanità era la legge delle leggi perché riguarda il bene più prezioso, il bene salute. La salute è un bene prezioso, è la cosa più preziosa che ogni marchigiano ha in tasca ed ognuno avrebbe voluto sapere cosa pensa il gruppo Rinasci Marche, lo ha saputo solo in parte, tutto il resto glielo faremo avere attraverso il vecchio strumento del ciclostile. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 50/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Contrari: Acquaroli Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 50. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Voglio fare questo intervento innanzitutto perché mi sono occupato di questa riforma del servizio sanitario regionale che ovviamente, come sapete, mi ha coinvolto anche per le mie esperienze passate, sono stato Presidente della Provincia, eccetera.
Voglio ringraziare innanzitutto il mio gruppo, il Partito Democratico, il Consigliere Carancini in particolare, relatore di minoranza, ed il Consigliere Mangialardi, che è il capogruppo e membro della Commissione, che ha consentito un approfondimento importante all’interno del gruppo. Sono stati anche i fautori di una condivisione unanime all'interno del gruppo che poteva non essere scontata anche per le implicazioni territoriali che una riforma di questo tipo ha. Li voglio ringraziare perché questa, come ha detto il Consigliere Santarelli, è la riforma delle riforme.
Ringrazio anche il Consigliere Santarelli per l'impegno che ha profuso in questa circostanza su una legge importante e perché probabilmente ha capito da che parte stare, lo dico senza polemica, ma lo dico, ripeto, premettendo il ringraziamento.
Voglio ringraziare anche i colleghi della maggioranza e la Giunta perché in ogni caso questo dibattito si è mantenuto all'interno di un confronto leale, anche se siete stati completamente sordi alle giuste istanze che sono pervenute da questa parte nell'interesse dei territori, però il dibattito si è mantenuto all'interno di una correttezza che comunque non guasta in occasioni di questo tipo. Questo ci tengo a dirlo perché noi abbiamo avuto l'opportunità, ma questo era nostro diritto ed anche nostro dovere, di poterci esprimere in modo adeguato. Abbiamo presentato emendamenti non solo per testimoniare, ma versare agli atti, come si dice, i nostri rilievi affinchè restino lì e rispetto ai quali verrà il tempo, colleghi di maggioranza, in cui vi chiederemo conto dei vostri voti.
Infine, Presidente, dissentendo dal Consigliere Santarelli, ma me lo consentirà, ritengo di dovermi esprimere anche sulla conduzione di questa Aula in un percorso di tre giorni oggettivamente difficile e penso di poter dire che il Presidente Latini ha condotto con equilibrio e anche con una certa sapienza questi lavori in tre giorni abbastanza difficili.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. La mia è una dichiarazione di voto contraria perché in questa dichiarazione d’urgenza c'è tutto il lavoro fatto.
Mi preme innanzitutto sottolineare e ricordare al Consigliere Cesetti, che ringrazio, che i ringraziamenti mi fanno piacere, ma io non sono al guinzaglio di nessuno, sono libero di esprimere le mie opinioni e soprattutto di fare delle azioni politiche che rappresentano i cittadini marchigiani, rappresentano quelli infermieri, quei medici, quegli operatori socio-sanitari e tutti quegli operatori sanitari che mi hanno permesso di rappresentarli e mi hanno permesso di rappresentare quello che non avrei fatto da solo, cioè 42 emendamenti.
Ringrazio la mia segreteria, due persone che hanno lavorato in questi mesi, lo ripeto per la seconda volta, che più volte mi hanno fatto questa domanda: “Ma non hai una famiglia a casa?”. Noi abbiamo lavorato, purtroppo, diversamente dagli altri gruppi che sono in squadra, che si riuniscono, che studiano, che hanno più impiegati, che hanno più supporti, per scrivere 42 emendamenti abbiamo dovuto mettere mano alle tante energie che si trovano sul territorio, che ricordo vengono anche un po' dalla resilienza che abbiamo noi infermieri perché ci costruiscono forti già da piccoli sennò non puoi fare questo mestiere.
Ricordo che i singoli cittadini ci hanno dato fiducia e io nel primo Consiglio regionale ho dichiarato che sarei stato una sentinella e avrei vigilato sulle decisioni del governo regionale, abbiamo vigilato ieri, vigiliamo oggi con attenzione, non proprio fino in fondo per i motivi che ho detto prima, che sottolineo. Ricorderò cento volte quello che è successo oggi in Aula, lo ricorderò anche nel primo Consiglio regionale del 12 settembre, lo ricorderò sempre perché la correttezza sta alla base dei rapporti politici. Se in politica c’è ipocrisia non si va lontano, se ci sono correttezze … Alcuni colleghi con i quali ho condiviso un ragionamento sono di parola, qui dentro qualcuno c’è ed io con le persone di parola riesco anche a fare degli accordi politici, con le altre no perché le persone che fanno dei ragionamenti e sono ipocrite lasciano il tempo che trovano. Io quando do la parola sia politica che nella vita la rispetto, soprattutto noi siamo quelli che abbiamo cercato sempre la condivisione per il bene comune, la condivisione per tutti quei cittadini e cittadine che hanno a cuore la sanità pubblica, una sanità efficiente, una sanità solidale per chi è fragile, per chi come gli infermieri, gli OSS, gli operatori sanitari, i medici mettono la professionalità, mettono la solidarietà ed anche, dico una parola grande, il cuore.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. E’ anche l'occasione per fare molto rapidamente il punto ripartendo da dove avevamo abbandonato, e cioè da questa contrapposizione tra l'inganno e il muro. L'inganno politico e il muro che il Presidente ha individuato attraverso un intervento che naturalmente ha portato tutti fuori strada facendoci credere che ci sarebbe stato un atteggiamento differente.
Le minoranze hanno avuto un atteggiamento diverso, hanno presentato gli emendamenti, non solo il Partito Democratico, non solo Rinasci Marche, ma anche il Movimento 5 Stelle e il gruppo misto della Consigliera Lupini con grande senso di responsabile, voi avete, ripeto, eretto questo muro, che ci sta e fa parte del vostro modo di governare.
Avete votato contro l'incremento di risorse per il personale, avete votato contro la pari dignità delle Università della provincia di Macerata, avete votato contro il riequilibrio delle risorse tra le Aziende territoriale, avete votato contro alla proporzione delle risorse finanziarie per tutte le aziende territoriali, avete votato contro l'invarianza finanziaria perché questa legge non è a invarianza finanziaria, avete tolto risorse destinandole a un fondo dell'8% che mettete in tasca per regalare, per distribuire alla fine di ogni anno, avete votato contro al dipartimento di emergenza urgenza ed adesso presentate gli ordini del giorno della vergogna, dopo aver votato contro, per farli approvare.
Non ci sono parole, credo che non sia l'ultimo giorno, mica ce ne andiamo, io non auguro il peggio a questa legge, penso però che farà permanere le differenze sui territori e soprattutto andrà a sbattere con l'inattuabilità perché, spero di no, l’1 gennaio 2023 l'intera operazione non sarà completata.
Gli ultimi 30 secondi li dedico, anche qui senza retorica, non al gruppo consiliare del Partito Democratico, ma a tutti i collaboratori del Partito Democratico che hanno lavorato giorno e direi quasi notte, ora tarda, su 180 emendamenti. Preparare 180 emendamenti non sulle virgole, ma sui contenuti, cercando di essere attenti e rispettando il punto di vista procedimentale vuol dire avere a disposizione un capitale umano di grande valore al quale credo vada data visura, vada dato conto e vada riconosciuto, quindi grazie a tutti i ragazzi e a tutte le ragazze che hanno lavorato con noi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie Presidente. Siamo arrivati alla fine di questo articolato, ho visto che c’è stato un interessante dibattito in Aula, nessuno può negarlo, anche animato a volte da qualche parola di troppo, ma è normale, la passione in politica porta anche a questo, ci mancherebbe altro.
In primis voglio ringraziare l'Assessore Saltamartini, il Presidente Acquaroli, la Giunta, che in un momento come questo … Il Consigliere Cesetti ha detto: “L’avete portata dopo due anni”, giustamente l’hanno portata dopo due anni, nonostante la pandemia, nonostante la guerra, non sono proprio due anni effettivi, dove abbiamo potuto produrre leggi così facilmente, soprattutto incontrare molti Sindaci, perché questo è frutto anche dell’incontro con i Sindaci del territorio, come delle tante audizioni che sono state fatte dalla Presidente della Commissione Consigliera Leonardi, che voglio ringraziare per aver fatto un grande sforzo e per aver portato in Aula in questo periodo questa legge.
Voglio ringraziare la maggioranza, tutti i Consiglieri, che ovviamente sono stati anche denigrati qualche volta, qualcuno ci ha anche accusati di non conoscere la norma, quando a volte abbiamo visto che su certi emendamenti non riuscivano neanche loro a capire a cosa si riferivano, però di fatto in politica tutto questo c'è.
Vorrei al volo rispondere a chi dice che il Presidente Acquaroli ha tratto in inganno qualcuno, che abbiamo votato contro a molte cose. Caro Consigliere Carancini, ma voi dove siete stati in questi 10 anni? Potevate farlo voi, vi siete ridotti a fare degli emendamenti su una legge che potevate fare voi negli scorsi 5 anni, ovviamente non ci siete riusciti, forse addirittura non credevate in una nuova sanità, forse vi stava bene la sanità che avevamo. Sono opinioni diverse, ma se condividevate le zone territoriali con responsabilità giuridica, visto che noi abbiamo bocciato degli emendamenti, potevate almeno votare a favore di quegli articoli e siete stati talmente intelligenti da chiedere l’appello nominale. Quando andrete in giro e verrete nella nostra provincia, caro Consigliere Cesetti, farà tanti giri nei Comuni, non vorrei che invece degli applausi prenderete dei fischi perché a quell’incontro che avete fatto a Fermo eravate 38/40 persone. Non vorrei che più andate in giro e più prendete fischi. Su questo sono dispiaciuto, sono dispiaciuto perché dall’appello nominale non l’andremo a vedere.
Soprattutto vi voglio dire che da oggi parte un nuovo modello di organizzazione sanitaria, partirà poi un nuovo Piano socio-sanitario e su quello avremo divergenze, ma di certo non si può dire che i cittadini marchigiani siano stati ingannati, voi li avete ingannati, noi abbiamo cercato di portare a termine quello che avevamo promesso in campagna elettorale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Sono qui innanzitutto per sostenere la dichiarazione d’urgenza di questa legge e l'immediata applicazione.
Devo anche ringraziare tutti i funzionari che hanno lavorato a questa legge e devo ringraziare i colleghi di Giunta, il Presidente Acquaroli, i Consiglieri di maggioranza e anche d’opposizione perché noi siamo in grado di discernere chi strumentalizza, chi non strumentalizza, naturalmente ognuno di noi risponde personalmente, non risponde il gruppo del PD, tutti quelli del PD, o tutti quelli della Lega, ognuno ha il proprio comportamento ed ha proprie capacità di esprimersi.
Credo che non sia vero quello che è stato detto, la discriminazione verso le Università, verso il personale, altre cose e facezie politiche che sono state qui rappresentate.
Voglio anche dire che nessuno è perfetto, la legge richiederà dei correttivi e noi lo abbiamo già inserito nel testo, avremmo la possibilità di emendare, di approfondire, di modificare ciò che non ha funzionato in una riforma così importante. Però voglio dire che noi dopo 29 anni abbiamo messo mano alla più grande riforma della Regione per l'importanza della sanità, dopo 29 anni abbiamo messo mano a questa legge.
Non credo che ci siano aspetti di incostituzionalità, non credo che siano state prevertite le relazioni sindacali, né il rispetto degli organi territoriali, quindi delle autonomie locali, abbiamo voluto rafforzare la presenza dei cittadini, delle organizzazioni sindacali, delle conferenze dei sindaci, abbiamo reso democratici, molto democratici questi passaggi valutando per esempio che i criteri di redistribuzione delle risorse delle Aziende approderanno qui, sarà il supremo Consiglio regionale ad approvare i criteri di redistribuzione delle risorse, prima si faceva in una stanza, non so se partecipavano tutti gli Assessori, ma evidentemente era un altro organismo, noi abbiamo voluto allocarla qua, così come abbiamo voluto attribuire alla Commissione sanità una serie di poteri in materia di concertazione sull'adozione dei provvedimenti di Giunta. Questo si fa semplicemente perché oggi noi siamo maggioranza, potremo diventare anche opposizione, a me e a tutti i colleghi che sono qua non è mai sfuggito che si può essere maggioranza o opposizione, ma le regole ed il rispetto dell’Aula sono valide per tutti, per questa ragione da tre giorni sono qui ed ho ascoltato tutti i vostri interventi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Io ho avuto un’immagine completamente diversa, a parte gli interventi che dopo tre giorni sono, come dire, superficiali e forse sarebbe stato meglio evitare quelli senza alcuna attinenza con il tema, quelli che parlavano dei territori di Fermo piuttosto che del pesarese, quelli che fanno le battute. C'è poco da ridere e poco da fare battute, stiamo approvando una legge molto seria, ci sono stati momenti nei quali per la tensione abbiamo allentato un po' la discussione, però ora la stiamo concludendo.
Assessore, non possiamo non riconoscere che sia una riforma importante anche se gattopardesca. Non si può dire che si possa ritenere una partecipazione reale quella che viene fatta in meno di 30 giorni e non si può considerare un insulto il fatto che il Presidente, a parte colto da ipercinesi perché è stato seduto 10 minuti poi si è alzato, si è seduto, ha parlato, ha telefonato, è andato dai Consiglieri, non ha ascoltato una sola parola a differenza di quello che ci ha detto. Questa è una cosa scorretta forse lei è l'unico Presidente che si comporta in questo modo, io perlomeno ero abituata in maniera completamente diversa nella scorsa legislatura e non mi risulta che anche i precedenti Presidenti stessero sempre fuori, o al telefono, o di spalle al relatore. Questa è una cosa brutta, è un vizio che lei si dovrebbe togliere, non tanto per noi quanto per gli altri.
E’ una riforma importante, nessuno è perfetto. Tra l’altro, Consigliere Carancini, si è alzato sempre quando parlava lei, non so forse ha una particolare simpatia per lei.
Ringrazio i Consiglieri che su una legge così importante hanno deciso dopo tre giorni di essere presenti, anche a loro grazie, qualcuno è entrato ed uscito, altri non sono entrati affatto, altri non sono venuti per niente, come gli Assessori componenti della Giunta. Devo riconoscere all'Assessore Saltamartini che non si è mai sottratto al dibattito, è stato sempre presente e a differenza di altri ha risposto nel merito dato che abbiamo ricevuto risposte veramente imbarazzanti da altri soggetti, da altri componenti di questo Consiglio, che dimostrano la superficialità con la quale questa legge è stata affrontata. Questo non lo possiamo dire di lei, lei è il padre di questa norma, io non credo che molti altri lo siano, a cominciare dal Presidente, tra l’altro non esistono le Aziende di secondo livello, magari è l'occasione per fargli sapere che non ci sono nelle Marche.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Velocemente per ribadire i complimenti e la bontà del lavoro che è stato svolto, a cominciare dall’Assessore Saltamartini che dal primo giorno dell’insediamento si è impegnato su questo obiettivo, che oggi centriamo, concretizziamo, come il Presidente Acquaroli, la Giunta tutta, la Commissione presieduta dalla Consigliera Leonardi e questo Consiglio.
E’ stato fatto un grande lavoro di gruppo e quello che per alcuni è stato un limite, abbiamo anche ricevuto l’accusa di aver fatto le cose troppo in fretta, per me è un grande merito perché sta a testimoniare la volontà di dare soluzioni, la volontà di dare risposte ai problemi della sanità, che sono emersi in maniera oggettiva e alla fine dei conti confermati da tutti.
Ringrazio anche i Consiglieri di minoranza che hanno fatto un grande lavoro, hanno fatto tante proposte, pochi sono stati gli emendamenti accolti, ma è chiaro che noi abbiamo fatto un lavoro su delle idee che avevamo, su quello che abbiamo promesso ai cittadini in campagna elettorale, con un confronto costante che abbiamo avuto con i Sindaci, con le parti sociali, con gli stakeholder, quindi ci prendiamo la responsabilità di aver fatto le scelte che stanno in questa norma, che oggi diventa legge.
Dopo appena 20 mesi segniamo un passo importante, diamo un'impronta al tema della sanità e chiaramente saremo giudicati per quelle che saranno le conseguenze delle scelte che abbiamo fatto, ma siamo sicuri di aver imboccato la strada giusta nell'interesse dei marchigiani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Penso che sia urgente approvare questa legge ed è proprio sull’urgenza, del resto non è una battuta e non voglio suscitare ilarità, ci testimoniate oggi la fine del sistema sanitario così come impostato e pensato precedentemente. Sia la Consigliera Casini che il Consigliere Cesetti, al quale riconosco l’onestà intellettuale e politica, che va in contrapposizione anche con la stessa Consigliera Casini, hanno dichiarato un’idea della sanità che è stata devastante. Il primo trova il comun denominatore sull’impianto che abbiamo cercato e chiediamo urgentemente di approvare; la seconda, invece, sostiene che purtroppo si è perso in sanità per la mancata attuazione dell’ospedale unico, che ha creato problemi politici tali che hanno portato poi alla disgregazione politica di un concetto sanitario. Questo è il problema, è la disgregazione del concetto.
Penso che sia realmente urgente anche perché c'è una differenza sostanziale: voi avete governato l’apparato per anni, quindi non avete avuto nel tempo la necessità di dimostrare, purtroppo per noi è l'esatto contrario, di essere più credibili di quello che abbiamo detto in campagna elettorale e per essere credibili dobbiamo dimostrarlo con i fatti, dobbiamo trasformare il pensiero in atti, in azioni ed è questo che abbiamo fatto. Abbiamo cercato un'idea che fosse già sbandierata in campagna elettorale e urgentemente oggi la vogliamo approvare.
Tra l'altro sul vostro atteggiamento, una nota di conduzione, su come vi siete comportati in questi due anni nei confronti delle leggi. Abbiamo approvato leggi importanti ed il vostro atteggiamento è stato sempre lo stesso, una marea, una miriade di emendamenti per cercare di entrare nel dibattito, ma che non entravano nella sostanza della legge in sé. E’ stato un modo per fare politica, lo condivido, lo condividiamo, del resto l’opposizione, come ha detto bene il Consigliere Putzu, l’abbiamo fatta tutti e per tanti anni, però penso che su questa legge potevamo trovare una sorta di sintesi, un quadro diverso, forse anche migliore.
Gli spunti che sono usciti sono stati apprezzabili, soprattutto il lavoro fatto dagli uffici, dalla Consigliera Leonardi, dall’Assessorato, dal Presidente e da tutta la Giunta. L’avete definita voi la legge delle leggi non a caso e spero che possa urgentemente essere approvata.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Anche per me è urgente che questa amministrazione metta le mani sulla sanità dei territori della nostra regione, soprattutto per la nostra popolazione, che è sempre più fragile, che è sempre più anziana, anche per gli operatori sanitari che in questi ultimi due anni hanno fatto un mazzo impressionante sui territori. Noi dobbiamo cercare di aiutare anche questa categoria che ci ha permesso di dare un servizio accettabile, dignitoso, competente e importante.
Voglio ringraziare l’Assessore Saltamartini e tutti quelli che l’hanno aiutato nella stesura di questa legge, sarà il tessuto connettivo, sarà lo stroma, l'impalcatura della prossima sanità nella nostra regione.
Prima insieme al Consigliere Ciccioli dicevo che se questo Paese non investe di più in termini economici, in termini di Pil, nella sanità in genere, se non aumenta almeno di tre punti in percentuale il Pil, così da riuscire ad abbattere i tetti di spesa, se non interviene sul numero chiuso alla facoltà di medicina noi non ci caveremo le gambe. Quindi con grande fiducia dico che oggi partiamo con questo strumento che sarà perfezionabile in futuro, faremo il Piano socio-sanitario, ci saranno gli atti aziendali, da oggi partiamo.
Un altro grande ringraziamento lo voglio fare alla nostra Presidente Leonardi che conduce sempre con grande equilibrio, saggezza, competenza e con grande umanità, brava, complimenti, gliel’ho detto anche di persona, la Commissione sanità, la quale ha lavorato 15 giorni, due settimane, in maniera ininterrotta su questa legge sapendo tutte le questioni che il nostro Assessore ci ha sempre detto, l’invarianza finanziaria, ciò che era legittimo cambiare e ciò che non lo era, anche con l’Assessore come guida rispetto a questo documento noi abbiamo lavorato, siamo andati avanti e siamo qua.
Non voglio farmi illusioni, anche alla luce dei tanti investimenti che avremo attraverso il Pnrr ed altri fondi, sulla capacità di migliorare e di fare nuove tutte le nostre strutture sanitarie, di poter fare anche dell’innovazione tecnologica importante, ma se non saremo capaci di riempire i nostri ospedali di personale purtroppo saremo in grande difficoltà, quindi la grande scommessa sarà anche in questo senso, in futuro speriamo di portare dalla nostra parte, nei nostri territori, tanti operatori. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Credo che l’approvazione della legge non sia un punto di arrivo, bensì, come si suol dire spesso in questi casi, un punto di partenza. Lo penso perché era un atto necessario ed effettivamente riusciamo a dare un primo segnale riguardo alla riorganizzazione ed alla ristrutturazione di un elemento, come quello del sistema sanitario, così presente nelle politiche regionali quotidiane.
Le critiche così a priori mi sembrano ingenerose, gli effetti dovranno essere giudicati nel tempo. Quando uno riorganizza, ristruttura dà un'impronta, ma poi sarà il tempo a essere il miglior giudice e soprattutto mi sembra, qualcuno prima di me ha sottolineato come qualche intervento dell’opposizione …, tra l’altro veniamo quasi tutti da tanti anni di amministrazione, di politica, quindi conosciamo anche la frustrazione di stare nei banchi dell'opposizione che produce a volte delle forme anche eccessive nei giudizi, qualche volta anche di parte. Ma ripeto, non lo dico in maniera ironica ci sta, lo abbiamo fatto tutti ed è anche naturale e comprensibile.
Mi è sembrato di vedere spesso una grande confusione rispetto a quelli che saranno gli elementi presenti nel Piano socio-sanitario, questa sarà poi la fase successiva e secondo me anche la vera sfida, con la quale riempire di contenuti il contenitore che in questo momento andiamo a costruire. Lì sì che tanti degli elementi che sono stati portati in discussione dall'opposizione saranno secondo me meritevoli di approfondimenti e di confronti anche importanti.
Le sfide che ci aspettano sono state già segnate e dette da precedenti interventi, mi limito a dire e a ribadire l’intervento che ho fatto ieri, come questa Giunta, che io ringrazio, non ha fatto altro che applicare il patto con i cittadini, che aveva siglato poche settimane prima del giorno delle elezioni.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Sono soddisfatto. Ovviamente chi fa parte della coalizione della maggioranza vede un atto portato a termine ed è soddisfatto, però, lo dico con una visione più ampia, non guardando solo a questo atto, ricostruire la sanità nella nostra regione è difficile perché per anni si è consolidato un sistema che ha le sue abitudini, che ha i suoi punti di forza ed anche una serie di criticità, che sono purtroppo venute a galla in maniera drammatica durante le vicende del Covid perché sono i momenti critici che fanno venire a galla come stanno le cose, insieme a delle criticità che non vengono dalla nostra Regione, ma da vicende nazionali, come la programmazione sanitaria, la scarsezza dei medici, le linee guida che spesso non sono aderenti, tutto questo ha creato in questo momento, soprattutto in questi due anni, una tempesta perfetta.
Noi come coalizione abbiamo vinto le elezioni in un momento di tempesta perfetta, ricordiamoci che le elezioni regionali sono state sospese e rinviate a settembre proprio per un problema sanitario, ebbene, stiamo uscendo, abbiamo tenuto, dico tenuto, resistito alle vicende confuse, difficili, non conosciute perché affrontare il Covid è stato affrontare qualcosa che era sconosciuto e in qualche modo ne siamo usciti abbastanza bene, meglio rispetto ad altre Regioni, governando anche dei cambiamenti in quel momento. Abbiamo dovuto gestire gli ospedali, talvolta anche contro la dirigenza interna, ci sono state delle dimissioni, come è noto, di direttori di area vasta, in questo quadro noi oggi portiamo a casa la riforma cornice dell’organizzazione sanitaria, certo, dentro non c’è tutto ed io l’ho detto anche in Commissione, non ho avuto vergogna assolutamente di dirlo in Aula, non si può fare tutto. Ricordatevi: la perfezione è nemica del fare e noi dobbiamo fare, chiaro?
Non dobbiamo essere perfetti, dobbiamo fare le cose, le stiamo facendo, ovviamente c'è un secondo e un terzo tempo, il secondo tempo è il Piano socio-sanitario, nel frattempo ci saranno tutti gli atti aziendali, faremo dei nuovi vertici della sanità, stiamo con la complessità del caso. La parola complicato deriva dal latino “con le pieghe” rispetto a semplice che è senza pieghe, bene, in una situazione complicata noi stiamo andando bene, sono soddisfatto.

PRESIDENTE. Articolo 50 (dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Santarelli.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
Ripetiamo la votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Prima di procedere alla votazione finale della proposta di legge ci sono degli ordini del giorno.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Il gruppo del Partito Democratico non parteciperà né alla discussione né al voto di questi ordini del giorno perché li ritiene una provocazione per i cittadini, per gli operatori, per i malati di questa regione. Noi abbiamo fatto un altro tipo di percorso, ma loro meritano rispetto. Non si possono presentare ordini del giorno che contengono tutti gli emendamenti che noi abbiamo proposto e che sono stati bocciati senza nemmeno una discussione adeguata, non solo anche qualche ammiccamento da campagna elettorale perché è ovvio che cercate anche questo. Di solito i banchi della Giunta sono tremendamente vuoti, mentre oggi tutti gli Assessori sono schierati e magari la prossima volta non ci sarà nessuno perché andrete ad occupare altri scranni, ma questa, Presidente …, che ringrazio oggi per la conduzione ed anche per quel rigore che ogni tanto non fa male, che ho reputato anche tardivo, se mi posso permettere. Però la richiamo su questo perché queste sono provocazioni e su una legge come questa, che ha visto tre giorni di dibattito, lei ha detto che avevamo sette ore in cui tutti potevamo esprimerci e mettere nelle condizioni il Consiglio di votare o di proporre emendamenti vostri alla legge Mica è un elemento che non potevate utilizzare, potevate proporre degli emendamenti, ma non vi presentate con gli ordini del giorno per dire alla categoria dell’emergenza urgenza 118 che prendete un impegno in chissà quale altro passaggio, dopo il 25 settembre, per riconoscere il loro diritto. Penso che possiamo fare tutto tranne che umiliare, e non possiamo umiliare i nostri concittadini e non possiamo umiliare i nostri operatori, quindi noi usciremo dall’Aula e rientreremo per la votazione finale.

(I Consiglieri regionali del gruppo del Partito Democratico abbandonano l’Aula)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Rispondo alla questione procedura e dico perché noi presentiamo questi ordini del giorno.

PRESIDENTE. Nel merito: sono stati presentati tre ordini del giorno, uno a firma dei Consiglieri Rossi, Marinelli, Ciccioli, Marcozzi e Latini; uno a firma della Consigliera Lupini e uno a firma dei Consiglieri Leonardi, Ciccioli, Marinelli, Rossi, Pasqui, Latini, Serfilippi, Ausili, Biondi, Assenti, Putzu, Borroni, Baiocchi, Bilò, Antonini Marinangeli, Cancellieri.

Carlo CICCIOLI. La prima cosa, ci tengo, è una risposta politica alla presentazione dell'ordine del giorno che contiene alcuni argomenti che sono stati oggetto di emendamenti o di proposta emendativa o soppressiva.
Questo è un atto di rispetto nei confronti dell’opposizione perché dimostra che noi abbiamo ben presenti e memorizzato i problemi che sono stati posti all’attenzione di quest’Aula, li ripeto: le professioni infermieristiche, la sicurezza degli alimenti, la diagnostica e l’area assistenziale, la professione ostetrica, la farmaceutica e ultimo, ma tutt'altro che ultimo, l’emergenza urgenza del 118.
Con questo documento vogliamo fotografare le questioni che sono rimaste aperte, che sono state sollevate e che non vengono eluse, ma sono alla nostra attenzione.
Mi sento di esprimere il pensiero di tutta la coalizione ed anche dell’Assessore, poi lui farà il suo intervento, non sono realtà che sono state scansate o polvere messa sotto il tappeto, sono questioni centrali che andranno affrontate in altri termini: con la revisione della legge 36 sull’emergenza sanitaria, con gli atti aziendali che terranno contro di tante cose che sono state dette in quest’Aula, da maggioranza e opposizione, con il Piano sanitario, che ovviamente è la cosa più importante del contesto.
Possiamo fare un'ottima legge quadro, ma se poi non andiamo nel territorio a svilupparla, come si dice oggi, ma è un termine brutto, a metterla a terra, è teoria, è burocrazia.
Quindi con questi ordini del giorno riteniamo centrale tenere a mente le questioni che sono in parte risolte con questa legge e in parte ancora aperte. Con questo spirito do a nome del mio gruppo, ma credo condiviso da tutte le firme di tutti i gruppi della coalizione, il parere favorevole a questo atto. Sulla legge in generale poi prenderà la parola la Presidente della Commissione sanità, che ovviamente esprimerà il pensiero della maggioranza e del gruppo di Fratelli d’Italia.

PRESIDENTE. Siamo sull’ordine del giorno n. 1 a firma dei Consiglieri Rossi, Marinelli, Ciccioli, Marcozzi e Latini.
Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Vorrei velocemente spiegarlo e rispondo anche al Consigliere Santarelli: non sono intervenuto perché reputo che altri colleghi lo abbiano fatto, non è che siamo qui per fare lo show, o intervenire o ripeterci a caso, quindi io parlo quando lo reputo opportuno e lo faccio anche tramite questo ordine del giorno, tra l'altro la mia vicinanza alle tematiche riguardanti la sanità si può ben vedere anche dall'attività che faccio nel mio territorio, in particolare per gli ospedali di Fossombrone, Cagli e Sassocorvaro. Questo è solo un inciso.
L’ordine del giorno, che è una richiesta che viene dal nostro territorio, soprattutto dai territori interni, riguarda gli ambiti territoriali sociali ed è un atto di indirizzo e di garanzia molto semplice.
La nostra proposta di legge, che abbiamo approvato, intende promuovere la coincidenza territoriale e funzionale tra gli ambiti territoriali sociali e i distretti sanitari, sappiamo che i distretti sanitari attualmente sono 13, mentre gli ambiti territoriali sociali sono 23; rilevato che laddove vi sia una coincidenza tra ambiti sociali e unioni montane si ritiene fondamentale riconoscere questa particolare esperienza mantenendo l’esistenza degli Ats collocati in aree montane svantaggiate che coniugano Comuni di piccola entità abitativa, ma di grandi superfici territoriali; ritenuto che debba essere la Giunta regionale ad affrontare in modo congiunto il tema dell'individuazione e della delimitazione dei distretti sanitari e degli ambiti sociali, in modo che si possano perseguire in modo incisivo gli obiettivi che sono stati a loro affidati; si impegna la Giunta regionale a garantire che la delimitazione degli ambiti sociali e dei distretti sanitari sia garantita previa adeguata concertazione e confronto con le autonomie locali e le Assemblee dei Sindaci per favorire il potenziamento dei servizi socio-sanitari per le aree montane svantaggiate.
Noi ribadiamo che ci sarà questa concertazione tra le autonomie locali e i Sindaci per la delimitazione degli ambiti sociali e dei distretti sanitari. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Per esprimere il parere favorevole della Giunta e l’accoglimento di questo ordine del giorno.
Come abbiamo detto più volte la coincidenza fra i distretti e gli ambiti territoriali sociali deve tener conto della previsione legale che prevede anche la coincidenza con i Centri regionali per l'impiego, questo procedimento, questo percorso, lo faremo insieme agli enti territoriali, quindi è opportuno che questo ordine del giorno sia stato presentato per rafforzare il peso che le autonomie locali hanno nel rapporto e nelle relazioni con questa maggioranza, per cui noi audiremo, concerteremo e decideremo insieme a loro il percorso da fare per cercare di raggiungere questo obiettivo.

PRESIDENTE. Proposta di ordine del giorno a firma dei Consiglieri Rossi, Marinelli, Ciccioli, Marcozzi e Latini, che “impegna la Giunta regionale a garantire che la delimitazione degli Ambiti sociali e dei Distretti sanitari sia garantita previa adeguata concertazione e confronto con le autonomie locali e le assemblee dei Sindaci per favorire il potenziamento dei servizi socio-sanitari per le aree montane svantaggiate”, lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di ordine del giorno n. 2 a firma della Consigliera Lupini, ha chiesto la parola, ne ha facoltà

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Questa proposta di ordine del giorno vuole essere un contributo che va oltre tutte le polemiche, anche nel rispetto di quanto è stato chiarito in Commissione riguardo al numero dei dipartimenti. E’ stato elaborato a lungo in Commissione, la quale ha fatto un lavoro molto serrato e approfondito per quello che la tempistica ha permesso. E’ stato definito che il numero dei dipartimenti sia vincolato al numero di unità operative complesse e questo è chiaro, quindi sarebbe ridondante insistere sull’inserimento nella proposta di legge, che oggi abbiamo discusso di tutti i dipartimenti che durante le audizioni ci sono stati richiesti da diverse categorie e associazioni di categoria di tanti mondi, tutti importanti, come quello dell'emergenza urgenza, di cui a lungo abbiamo dibattuto, quello delle professioni sanitarie e quello dell'ambito dell'aria psicosociale. Sicuramente sarebbe stato opportuno pensarne altri, ma se in questo momento non è possibile chiedo con questo ordine del giorno una riflessione che vada a fare chiarezza su questo punto e a spiegare ai cittadini, agli utenti ed agli operatori perché è stata fatta la scelta di mettere alcuni dipartimenti in questa legge quadro e quali sono le possibilità - una scelta che a quel punto, sì, diventa politica - di inserire nuovi dipartimenti.
Nel dettaglio quello che chiedo nell'ordine del giorno è la possibilità nella futura organizzazione - da oggi comincia per questa amministrazione il vero lavoro di riorganizzazione del servizio sanitario e socio-sanitari - di pensare al dipartimento delle professioni sanitarie, che andrebbe a comprendere, quindi a valorizzare ed a potenziare, ma anche a strutturare in modo più puntuale le seguenti aree: infermieristico-ostetrica, operatori della riabilitazione, tecnica e della prevenzione.
E’ una riflessione che invito l'Assessore e tutta l'amministrazione insieme agli uffici ed ai tecnici a fare perché sarebbe una buona declinazione della riorganizzazione.
Un'altra cosa che ritengo particolarmente importante, a parte qualche intervento di alcuni Consiglieri e l’attenzione che l'Assessore Saltamartini ha sempre dato all'area della psicologia in questi mesi, e di questo gliene do atto, è il dipartimento di psicologia, che è stato richiesto nelle audizioni da parte di illustri associazioni di categoria e che non è stato preso in considerazione negli altri ordini del giorno, né tanto meno negli emendamenti presentati, quindi chiedo di riflettere sull'opportunità di costituire un dipartimento di psicologia che possa gestire tutta l'area psico-sociale per una vera presa in carico, per una vera promozione del benessere perché se la salute mentale è importante, tanto più di questi tempi, lo è anche la promozione del benessere in un'ottica di prevenzione della salute e di salute nel senso bio-psicosociale, come dobbiamo intendere la salute dell'essere umano, di tutte le persone che si affacciano al nostro servizio sanitario e socio-sanitario.
Credo che sia qualcosa da tenere in forte considerazione, se la pandemia ci ha insegnato qualcosa e se vogliamo farne tesoro è che non dobbiamo mai dimenticare l'aspetto del benessere psicologico, della promozione della salute e della prevenzione. Penso all’educazione all’affettività, sulla quale abbiamo anche votato una mozione all’unanimità, che nelle scuole purtroppo è venuta meno in tempi di pandemia. Vediamo quello che sta succedendo nel mondo, quanto le persone soffrono e quanto lavoro c’è da fare.
Un dipartimento di psicologia potrebbe sostenere l’importante concetto di prevenzione del benessere psicologico e di promozione del benessere bio-psicosociale.
Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito durante le audizioni o che hanno contattato tutti i Consiglieri e le Consigliere. Credo che sia importante continuare su questa strada di confronto e chiedere agli operatori, a chi tutti i giorni lavora nelle nostre corsie, nelle nostre unità operative di confrontarsi e di contribuire alla buona attuazione di questa riorganizzazione.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Per esprimere il parere favorevole della Giunta all’accoglimento di questo ordine del giorno.

Proposta di ordine del giorno a firma della Consigliera Lupini. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di ordine del giorno n. 3 a firma dei Consiglieri Leonardi, Ciccioli, Marinelli, Rossi, Pasqui, Latini Serfilippi, Ausili, Biondi, Assenti, Putzu, Borroni, Baiocchi, Bilò, Antonini, Marinangeli, Cancellieri.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Molto brevemente per illustrare questo ordine del giorno e per darne le motivazioni anche rispetto a una coerenza degli atti che sono stati portati avanti, una coerenza del lavoro fatto all'interno della Commissione ed una volontà in aderenza con il tipo di atto che stiamo approvando oggi, che non è l’atto nel quale viene fatta l’organizzazione puntuale del servizio.
In coerenza con il 502 abbiamo un'organizzazione dipartimentale ed i dipartimenti non entrano nella legge 128 che oggi stiamo approvando. Devo dire che con un certo stupore ho sentito dall'altra parte dell’emiciclo, da una parte rinnegare la struttura dipartimentale così come è stabilita dall'articolo 17 bis del 502, dall'altra rivendicare emendamenti per i dipartimenti. allora o reputate che la struttura dipartimentale non debba esistere, che quindi il nostro sistema sanitario non debba avere i dipartimenti, oppure perché li rivendicate? Qui c’è un’incoerenza di fondo e una volontà che è quella che è stata espressa, sì, di creare delle difficoltà nell’approvazione della legge, che però oggi stiamo portando a termine.
Questo ordine del giorno dà un mandato specifico, sempre nel rispetto di quello che prevede il dettato normativo che dà all'assetto organizzativo, agli enti che da domani andranno a comporre la nuova sanità delle Marche, quindi le aziende, l’opportunità di istituire al loro interno le strutture dipartimentali, che dovranno tener conto di quella serie importante di professionisti e di categorie che sono venute anche in Commissione sanità a rapportare non solo ciò che fanno quotidianamente, ma anche la necessaria valorizzazione di queste categorie e di queste professioni all'interno del nostro sistema sanitario regionale. Ciò sarà possibile farlo, uno, in coerenza con la legge, due, in base a chi deve farlo per legge, e non è la proposta di legge 128 che oggi andiamo ad approvare, tre, la nuova formulazione si baserà anche sugli studi che ci ha portato in Commissione l'Assessore, fatti per ricalibrare o calibrare i servizi sulla base delle effettive esigenze della nostra sanità.
Questo ordine del giorno vuole tener conto e dare una voce a tutte quelle professionalità, sapendo che poi gli atti aziendali, gli atti conseguenti della Giunta sapranno tener conto, nel rispetto della normativa, delle grandi professionalità e dei grandissimi settori che supportano e reggono la sanità delle Marche.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Anche in questo caso per esprimere il parere favorevole della Giunta.
Voglio solo aggiungere che il sostegno ed il riconoscimento di queste professioni sanitarie viene da chi ha avuto 29 anni per farlo e non lo ha fatto, da chi è diventato improvvisamente difensore di queste categorie. Noi ci impegniamo a farlo e il tempo dirà se i nostri impegni si matureranno in fatti concreti. Noi lo vogliamo fare e lo faremo con la concertazione con tutte le professioni sanitarie affinché non ci siano conflitti tra poveri o tra categorie, in modo tale che tutto lo sviluppo di tutte le professioni sanitarie sia armonico e indirizzato al soddisfacimento degli interessi pubblici. In questo caso siamo in grado di coniugare interesse pubblici e probabilmente il riconoscimento delle professioni sanitarie.
Voglio anche aggiungere, e lo ripeto, che il nostro impegno è anche per il riconoscimento contrattuale di queste persone, le quali svolgono ogni giorno con impegno, sacrificio e rischio un lavoro molto particolare, ma molto utile per salvaguardare non la salute, ma la vita delle persone. Quindi ritengo che l'impegno del centro-destra, dell’attuale maggioranza che governa la Regione Marche, debba essere indirizzato anche sui tavoli nazionali a veder riconosciuto il fatto che queste persone straordinariamente hanno compiuto e compiono il salvataggio di tante vite sia con il Covid che nell'attività ordinaria di tutela della salute dei cittadini.

PRESIDENTE. Sull’ordine del giorno è stato presentato un emendamento a firma dei Consiglieri Leonardi, Ciccioli, Marinelli, Rossi, Pasqui, Latini Serfilippi, Ausili, Biondi, Assenti, Putzu, Borroni, Baiocchi, Bilò, Antonini, Marinangeli, Cancellieri: “Nel dispositivo: dopo la lettera g) del primo punto è inserita la seguente: h) alla psicologia”, lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di ordine del giorno, così come emendata. La pongo in votazione.
Annulliamo la votazione e la rifacciamo.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

(I Consiglieri del gruppo del Partito Democratico rientrano in Aula)

Proposta di legge n. 128. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Credo di aver esplicitato qual è la posizione del Movimento 5 Stelle in maniera abbastanza articolata già nella relazione, quindi sarò velocissima nella dichiarazione di voto.
Dopo quasi tre giorni interi di discussione in cui credo che fin troppo si sia parlato, anche perché non sempre siamo intervenuti sulla proposta di legge ma, come è successo spesso anche in audizione, ci siamo andati ad infilare in discorsi che riguarderanno più che altro il nuovo Piano socio-sanitario. Comunque il mio voto a nome del Movimento 5 Stelle sarà di astensione perché oltre ad avere rilevato alcune problematiche che hanno riguardato il metodo, nel merito siamo d'accordo sull'impostazione di questa proposta, salvo naturalmente piccoli dettagli che abbiamo cercato di aggiustare con gli emendamenti.
Voglio ricordare che in Commissione qualcosa sono riuscita a far passare, in Aula molto meno, però quantomeno credo che il luogo deputato per questo tipo di lavoro sia la Commissione e pur non facendone parte ho provato a portare lì il mio contributo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Dichiaro che mi asterrò perché in questa proposta di riorganizzazione, è chiaro, alcune cose convincono di più anche perché le linee di indirizzo non sono del tutto nuove, altre Regioni hanno scelto questa linea, soprattutto quella della assistenza di prossimità e la spinta, l’impulso all’assistenza dei servizi territoriali è qualcosa che ci viene sia dall'Europa che da un indirizzo nazionale,
Abbiamo tanto lavoro da fare, mi auguro che ci sia ancora maggior confronto, maggiore collaborazione e che gli impulsi che vengono dai mondi degli operatori, come ho detto anche poco fa in occasione dell'ordine del giorno, siano davvero presi in considerazione come dei fari illuminanti perché poi chi lavora nel servizio, chi sta in prima linea, sa bene quali sono le vere criticità e come si possono in qualche modo cercare di risolvere in un'ottica sinergica di lavoro di squadra, in cui io credo sempre tantissimo.
Abbiamo davanti tanto lavoro e tante sfide, il Pnrr di cui tanto si parla è una grande sfida e andrà utilizzato nel modo più opportuno. Il decreto ministeriale 77 delinea chiaramente cosa l'utenza e cosa la società nel nuovo assetto richiede con urgenza e con forza.
Quello che voglio vedere, per questo l'astensione, è il piano attuativo di questa riorganizzazione che deve tener conto del problema più grande, che è quello del personale. Sappiamo che tutto non è appannaggio della Regione, ma sicuramente nella Conferenza Stato-Regioni questo deve essere l'argomento di cui dibattere perché una cornice deve essere riempita di servizi e i servizi come sappiamo tutti li fanno gli operatori. Abbiamo un problema molto grande da risolvere che richiede il contributo di tutti quanti.
Nei prossimi mesi vedremo finalmente il tavolo tecnico per le malattie rare, sul quale abbiamo votato tutti insieme una mozione all'unanimità, avremo questo coordinamento/riorganizzazione del servizio d'emergenza urgenza, attendiamo la legge di riforma dei consultori da ormai un anno, quindi mi auguro di vedere realizzato il Piano socio-sanitario e tutti gli impegni che ci siamo presi in questa Assemblea.
Sulla sede legale delle Ast sto depositando un'interrogazione perché abbiamo già delle sedi legali e vorrei capire come intendete riorganizzarle e se intendete spostarle o lasciare quelle su cui si è già investito.
Abbiamo ancora tanti atti da depositare, ho presentato anche un'interrogazione sull'applicazione della legge del terzo settore perché non si può presentare più di un ordine del giorno, quindi avrò modo di stare dietro a questa riorganizzazione e di interrogare la Giunta e l'Assessore in particolare su molti aspetti.
Abbiamo dei nuovi ruoli apicali, figure già note o meno note, come il direttore socio-sanitario, che non devono precludere a nessuna categoria la possibilità di dare il proprio contributo e devono essere figure non solo competenti, che do per scontato, ma che conoscano, come ho già detto, anche molto bene i territori e i settori che dovranno andare ad integrare. Ci aspettiamo di vedere nella declinazione di questa riorganizzazione una vera integrazione dei servizi, in particolare dei servizi socio-sanitari, che lo chiedono in modo sempre più forte.
Auspico grande confronto nei prossimi mesi e grande coinvolgimento di tutti gli stakeholders, comprese le associazioni dei familiari, gli utenti, gli operatori e davvero tutto il mondo che gravita intorno alla sanità e al sociale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Come ho già detto nei giorni scorsi quando sono intervenuta noi crediamo fortemente in questa riforma che riporterà sui territori risorse, decisioni, passaggi ed anche responsabilità.
Una sanità più vicina ai cittadini in grado di dare risposte efficaci per riportare autonomia giuridica e decisionale alle cinque aree vaste. Il modello unico dell'Asur ha creato solo sperequazione tra i territori e di fatto non ha dato risposte uniformi. Con questa legge noi riportiamo al centro l'organizzazione di ogni area vasta, partendo proprio dai cittadini, noi mettiamo al centro i cittadini, noi ci crediamo e da gennaio cominceremo a vedere i primi passaggi fondamentali.
Il voto del gruppo di Forza Italia è favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Voto favorevole del gruppo Civici Marche perché è una riforma più vicina ai territori, come ha detto la Consigliera Marcozzi, una riforma non solo discussa nelle sedi competenti, ma anche partecipata nei territori, che ha avuto di fatto l’approvazione dei Sindaci e degli addetti ai lavori, per questo vorrei ringraziare il Presidente Acquaroli, l’Assessore Saltamartini e la Presidente di Commissione Consigliera Leonardi per il lavoro svolto.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Consiglieri, voglio innanzitutto ringraziare il Presidente Latini per aver gestito questi tre giorni in modo encomiabile, sicuramente siamo riusciti con un confronto a volte aspro a raggiungere una conclusione che poi alla fine era quella che auspicavamo.
Un ringraziamento va alla Presidente della Commissione e a tutti coloro che come Commissari hanno lavorato su questa proposta di legge, ma penso che vadano ringraziati in modo particolare l’Assessore Saltamartini e la Giunta per quello che hanno fatto.
C'è stata una discussione a volte aspra, a volte anche molto critica. Grazie al nostro Assessore, che la legge non è che non l’ha letta, l’ha scritta, l’ha scritta con i suoi collaboratori, la conosceva in ogni dettaglio e le obiezioni che sono state evidenziate dalla minoranza non è che noi non ce le siamo poste. Abbiamo fatto parecchie riunioni di maggioranza, quindi conoscevamo bene tutto, sono cose che sono state valutate e se si è scelto di scrivere questo testo è perché quella era la soluzione migliore, quindi grazie Assessore, a lei ed ai suoi collaboratori per quello che ha fatto.
La situazione da cui siamo partiti sicuramente non era delle migliori, prendo spunto dalle parole della relazione del relatore di minoranza Consigliere Carancini quando ha detto che noi con questa legge non riusciremo a risolvere tutti le problematiche, è una dichiarazione che attesta che i problemi c’erano, erano tanti e sicuramente non li abbiamo creati noi, ma li abbiamo trovati.
Una situazione difficile nella quale era arduo proseguire e noi con coraggio, rispettando gli impegni elettorali, siamo andati avanti per la nostra strada, passando dalla gestione unica ad una gestione che valorizza i territori, che valorizza le peculiarità di tutto il nostro territorio regionale.
C’è chi ha alzato la voce dicendo che sbagliavamo tutto, ma io dico che forse, mi riferisco al Consigliere Cesetti, queste riforme avrebbe potute farle negli anni precedenti, quindi giusto quello che ha detto, però anche un minimo di mea culpa forse doveva farla.
Al di là di questo, siamo stati accusati di non dare potere ai Sindaci, delle guardie mediche. La mancanza di medici sicuramente non dipende da noi, non dipende forse neanche da chi ci ha preceduto, ma è relativa a scelte nazionali sciagurate, che ancora oggi non vengono corrette. Abbiamo fatto una mozione, c’è anche una proposta di legge presentata dal Consigliere Cancellieri, per far sì che sia ampliato di molto il numero degli iscritti a questa facoltà, cosa che non sta avvenendo, quindi per altri 6/7 anni dovremo soffrire per la mancanza di medici. Questo crea delle difficoltà e delle precarietà, però siamo pronti ad affrontarle.
C’è stato anche detto che non pensiamo al diritto alla salute dei cittadini marchigiani, noi siamo qui per dare diritti e il diritto alla salute è fondamentale per i nostri concittadini marchigiani, cercando di farlo possibilmente in modo ugualitario per tutta la regione, a partire da Ancona all’entroterra. Su questo dovremo lavorare affinché tutto il territorio delle Marche possa avere un servizio sanitario all’altezza della situazione, quindi grazie di cuore a tutti coloro che ci hanno lavorato, grazie anche alla minoranza che alla fine ha dato il suo contributo.
Chiudo rispondendo all’affermazione del Consigliere Carancini, che c’è stato un pregiudizio a prescindere, io dico di no, c’è stato un esame attento dei vostri emendamenti, sono stati valutati, quindi le accuse che sono state fatte al Presidente di aver fatto una apertura …, l’apertura l’ha fatta, ma sui temi concreti, non abbiamo cancellato a prescindere quello che è stato detto, sono stati valutati ed è stata presa una decisione, è anche vero che noi 6 emendamenti li abbiamo votati, voi non avete votato neanche un articolo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Credo sia doveroso partire dai ringraziamenti perché oggi c'è una grande soddisfazione per questo Consiglio regionale che scrive una pagina nuova e importante per la sanità nelle Marche. Parto ovviamente dal Presidente Acquaroli e dall'Assessore Saltamartini, ma tutta la Giunta, per il lavoro fatto in questi 20/22 mesi per portare in questo Consiglio ciò che in campagna elettorale era stato annunciato ai cittadini, ciò per cui tutti noi avevamo messo la faccia nel presentarci ai nostri elettori, ciò per cui vale la pena spendersi, cioè mantenere la parola data.
Quello di oggi è un passo importante, è un passo di coerenza, un passo che scrive una storia nuova per la sanità della Regione Marche.
Voglio ringraziare tutti i membri della IV Commissione per il grande lavoro fatto, è stato un impegno importante, ciò che riunendoci una volta a settimana, come è normale, avremmo fatto in qualche mese, l'abbiamo concentrato riunendoci quasi tutti i giorni, facendo uno sforzo importante di ascolto, di riflessione, di confronto, anche di concreto approfondimento laddove si reputava di intervenire sull'atto.
Ringrazio tutti i Consiglieri per questi tre giorni intensi di lavoro, ognuno lo ha fatto a modo suo, come ha reputato, comunque l’Aula è sovrana e va rispettata, come dire che vanno rispettate sempre le persone, questo non smetto mai di dirlo perché credo che sia l'approccio più corretto pur nella diversità di vedute politiche, pur nella diversità di vedute nel sistema sanitario regionale, credo che il rispetto del singolo vada sempre mantenuto qualunque sia la discussione che si pone in atto.
In ultimo il ringraziamento va agli uffici che ci hanno supportato in maniera egregia nel lavoro, sia gli uffici che hanno supportato la Giunta nella stesura, nella redazione, il legislativo nella correzione, sia gli uffici della Commissione sanità, della Presidenza, che ci hanno aiutato in questo non semplice approfondimento del dettato normativo ed anche nella composizione di quegli interventi volti a migliorare per quanto reputavamo di intervenire sul testo arrivato.
Ovviamente un ringraziamento va anche ai tantissimi soggetti che sono intervenuti in questo dibattito, che sono intervenuti in Commissione a portarci la loro voce, che ci hanno fatto arrivare i contributi scritti fino all'ultimo giorno e oltre, tutti sono stati tenuti nella debita considerazione. Chi poteva contribuire a questo atto e l’abbiamo ritenuto corretto l'abbiamo fatto intervenire, per quello che era corretto, ma non poteva essere inserito in questo provvedimento abbiamo voluto dare con l’ordine del giorno un segnale importante nei confronti di quelli che saranno gli atti successivi previsti dalla legge.
Mettiamo un segnalibro ad un percorso, che non inizia e non finisce oggi per la sanità marchigiana, c’è però un punto importante, c'è quella piega nella pagina del libro che comunque ci farà ricordare la giornata ed un percorso che nasce con coerenza da un'idea della sanità delle Marche, che viene anche da prima della campagna elettorale, un’idea di sanità più vicina ai territori, capace di dare le risposte ai cittadini, una sanità che parte proprio dalle mancanze che in questi anni abbiamo visto anche sulla pelle di ognuno di noi e di chi ci ha rappresentato delle difficoltà, Un segnalibro che vede delle pagine che verranno scritte dopo. L’ho voluto dire nel mio intervento iniziale: questa è una pietra rispetto ad un percorso che costruisce un tassello di un mosaico più ampio. Alcuni passaggi sono già stati fatti, ho ricordato lo stop agli ospedali unici, gli interventi importanti con i finanziamenti per la formazione del personale sostituendoci anche a ciò che non è stato fatto da parte del governo, da parte dell'Europa, che nel finanziarie il Pnrr non ha previsto le risorse per il personale. Ma è un tassello che vedrà degli elementi successivi con il Piano socio-sanitario regionale, che metteremo a terra nei prossimi mesi.
In questo momento molto importante c'è soddisfazione per un percorso, c'è soddisfazione per la coerenza e c'è soddisfazione per essere coerenti e per aver portato avanti ciò per il quale i cittadini marchigiani ci hanno dato la loro fiducia.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Intanto ringrazio lei per la conduzione faticosa di questi tre giorni, che ha prodotto anche da parte nostra un grande contributo, è stata una gestione adeguata.
Ringrazio la Presidente Leonardi, ma non da relatrice di maggioranza perché la Commissione è stata talmente raffazzonata e con dei tempi troppo serrati, che non avrei voluto essere nelle sue vesti.
Ringrazio l’Assessore Saltamartini, sempre presente, oggi un po' più accompagnato, che ha fatto quello che aveva preso come impegno, e poi ci ritorno.
Ringrazio in modo particolare il mio gruppo, lo faccio con il cuore partendo dal relatore di minoranza Consigliere Carancini perché ha studiato tanto oltre al patrimonio di conoscenza personale che ha. E’ stata una scelta opportuna nell’individuarlo come relatore perché si è messo a disposizione di tutti e come lui ha sempre sottolineato gli emendamenti erano i suoi, ma erano anche la sintesi di un lavoro vero fatto dal gruppo, forse mai come in questa occasione, poi ovviamente il supporto indispensabile, lo dico, dell’esperienza, della competenza, della grande capacità del Consigliere Cesetti, che ci dà sempre uno spaccato storico, legato non solo alla sua memoria, ma alla sua grande disponibilità ed alla sua grande capacità, che come dice è incontenibile, ma noi siamo sempre orgogliosi della sua modalità e di quella di tutti gli altri del gruppo perché ognuno ci ha messo tanto.
Ringrazio anch’io i nostri collaboratori, li guardo e li vedo affaticati, a disposizione in un percorso serrato che non è stato banale, lo abbiamo fatto con serietà e con voglia di dare il nostro contributo.
Ringrazio anche i collaboratori della Commissione perché loro sono testimoni della confusione che c’era e della difficoltà che si era determinata, avete aiutato tanto per dipanarla.
Presidente, sono un po’ in difficoltà perché io ho una stima personale ed ho un grande senso istituzionale, che è il segno che mi contraddistingue da sempre e che qualche volta qualcuno forse confonde con un eccesso di disponibilità, mi è balenata per un attimo in mente l’idea di uscire durante la sua replica, è prevalsa la stima, è prevalso il senso istituzionale perché quello che è successo ieri con il suo intervento, che noi non abbiamo visto come una captatio benevolentiae, che ci condizionava, no, Presidente, noi l’abbiamo presa sul serio e con il lavoro che abbiamo fatto, guardo anche il Consigliere Santarelli, e con i 140 emendamenti volevano dare un contributo. Lei non li ha letti perché se l’avesse fatto penso che in maniera autorevole la sua maggioranza si sarebbe fatta carico del suo incipit, se invece era solo per schermirci le assicuro che non è stato un bel passaggio.
Dopodiché sulla legge abbiamo detto tutto, ritengo che sia stato fatto un grande errore perché è sbagliata nei tempi, nel metodo e nel contenuto, ma questo lo abbiamo articolato bene, e non vedo il Consigliere Serfilippi che è sempre molto attento, un peones vero di questa Giunta.
Noi faremo anche delle iniziative perché vogliamo difendere i nostri operatori, vogliamo difendere i nostri cittadini e sulla sanità non possiamo fare sconti, se in passato sono stati commessi errori voi eravate chiamati a correggerli e non a fare qualcosa di peggiore.
Il voto del gruppo del Partito Democratico è contrario.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Siamo alla parte finale di due giorni molto intensi, siamo ai ringraziamenti, per primo ringrazio il mio gruppo di lavoro, che è stato stato con me, ringrazio l'Assessore per l'ascolto che in questi due giorni non ha fatto mai mancare, ringrazio i colleghi Consiglieri che hanno avuto la pazienza di sopportare un gruppo come il nostro che rappresenta una parte del territorio, una parte piccola, ma importante e capillare.
Ringrazio tutti gli impiegati della Regione Marche che hanno avuto la forza di rimanere con noi, anche la struttura della Commissione, vedo la Dirigente della struttura Affari legislativi e coordinamento Commissione assembleari e la Segretaria della IV Commissione, che sono qui presenti ad esercitare la funzione amministrativa, che noi Consiglieri senza di loro non potremmo fare. Vedo anche il Direttore del Dipartimento salute, lo ringrazio per questa legge, per aver collaborato alla nascita insieme all'Assessore ed alla Giunta.
Per l'ennesima volta voglio ringraziare tutti gli operatori che ci hanno ascoltato, tutti gli infermieri, gli operatori socio-sanitari, i medici, i rappresentanti della sanità pubblica che ci hanno permesso, lo dico in maniera trasparente, anche di scrivere questi emendamenti perché senza il contributo di questi operatori, di questi colleghi, dico di più, di questi amici il nostro gruppo avrebbe presentato meno azioni, ma la legge, purtroppo, alla fine di questa maratona, come io la definisco, è incompleta e mi sono convinto che si può migliorare, come mi è stato detto, ed in futuro si può cercare di portare dei miglioramenti oltre agli ordini del giorno, che giustamente non ho condiviso e non ho votato.
Le azioni, gli emendamenti, con lo spirito costruttivo che ci contraddistingue, che abbiamo cercato di costruire con i marchigiani, con gli operatori sanitari …
Contateci, tutti sapranno quello che è accaduto in questi giorni, nessun emendamento del gruppo Rinasci Marche è stato accettato, tutti e 42 sono stati bocciati, tutti e 42 sono stati rimandati, avrebbero migliorato la legge. Questo lo dovete sapere, il gruppo Rinasci Marche ha lavorato, lavora e lavorerà con uno spirito costruttivo.
Con i colleghi c’è una reciproca amicizia al di fuori dell'Aula perché al suo interno ognuno fa politica, fa politica per i cittadini, che hanno avuto fiducia nel nostro gruppo, e la fa con passione e con lungimiranza. Fino adesso nella mia esperienza politica ho avuto la fortuna di stare in maggioranza e ricordo che quelli all’opposizione giustamente il vedevo con un occhio diverso, io quell’occhio lo conosco. So che in minoranza è molto difficile fare un centimetro in avanti, noi siamo partiti dai millimetri, cerchiamo di farli, cerchiamo di essere in un certo senso rispettosi, cerchiamo di essere solidali, cerchiamo di avere nelle corde quella che si chiama educazione, io dico anche educazione politica. Abbiamo dimostrato in questi due anni, credo che ci abbiate conosciuto, che siamo un gruppo che lavora sempre con passione e soprattutto con educazione.
A questo punto mi rimane un minuto e me lo voglio gestire nel ricordare che sarò sempre una sentinella e vigilerò sugli atteggiamenti e sulle azioni del governo regionale perché solo con una opposizione attenta, un'opposizione che studia, ci può essere un governo regionale forte. Il governo regionale forte noi non lo dobbiamo a noi stessi, alle nostre politiche, ma lo dobbiamo a tutti i cittadini marchigiani, quindi è nostro compito. Dipende uno come affronta le cose perché se si affrontano con passione, ci si dedica tempo, studio, si toglie il tempo a quella che è la superficialità della vita. A volte facciamo delle cose superficiali.
Questa è la legge più importante ed ognuno di noi a prescindere dal lavoro e dalle cose che ha fatto nella vita qui ricopre il ruolo di Consigliere regionale, regionale, non comunale, non provinciale, non del territorio vicino casa, di tutta la regione. Sono stato presente anche ad alcune iniziative con volontà e con passione a Sassocorvaro, a Senigallia, dove ci avete invitato, perché voglio sottolineare che nelle tante azioni che la Commissione ha fatto, questo l’ho già detto in Commissione e l’ho fatto già mettere a verbale, i Consiglieri dovevano essere invitati dappertutto nella regione Marche, non vanno invitati i gruppi politici ed i Consiglieri in maniera così puntuale, questa è un’altra negligenza che c'è stata in questo percorso.
Oggi abbiamo la responsabilità di capire se questa legge in autunno avrà un impatto favorevole per i nostri cittadini marchigiani, quindi saremo sentinelle, saremo vigili, saremo sempre attori sereni, soprattutto vicini a tutti i cittadini marchigiani ed ai 25 mila operatori che tutti i giorni lavorano per noi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Mi rivolgo ai marchigiani per dire che in meno di due anni abbiamo affrontato l'emergenza Covid curandoli, somministrando 3.600.000 dosi, facendo uno screening di massa per 200.000 marchigiani, attuando il Pnrr, insieme ai colleghi di Giunta ed ai Consiglieri, che stabilisce un primato importante per la nostra regione, sia per la validazione sia per i tempi in cui i progetti sono stati presentati.
Oggi portiamo a conclusione l'iter di questa riforma, che darà una sanità migliore ai marchigiani, e chi vivrà vedrà.
Naturalmente le opposizioni fanno il loro lavoro, ma noi siamo convinti che raggiungeremo gli obiettivi per cui siamo stati votati e per questo come maggioranza abbiamo assunto la responsabilità delle decisioni che sono avvenute in questi giorni.
Credo che ci sia un interesse pubblico a far sì che anche l’opposizione possa convergere su alcuni punti, con i suoi contributi, anche con le sue critiche e naturalmente noi siamo qui anche per valutare oggettivamente il contributo. Sappiamo perfettamente che in democrazia è il governo delle maggioranze, le opposizioni se vogliono possono partecipare al processo di formazione della volontà delle maggioranze, ma non possono evidentemente porre ostacoli a far sì che le maggioranze possano raggiungere i loro obiettivi.
Le prossime tappe saranno il Piano socio-sanitario e l'adozione di atti aziendali e se sarà necessario una revisione della legge che oggi andiamo ad approvare.
Penso che in due anni nella storia del Consiglio regionale e delle amministrazioni regionali non sia mai stata svolta una mole di lavoro di queste dimensioni, di questo spessore e di questa intensità.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Presidente Acquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Innanzitutto voglio chiarire all’Aula che non è un atto che determina il governo della sanità, ma è la convergenza tra più leggi, più scelte e più pianificazione che devono essere messe tutte a regime. Abbiamo iniziato oggi con la proposta di legge 128 che chiarisce un'organizzazione del nostro sistema sanitario, degli enti che governano la sanità regionale e lo fa secondo il nostro punto di vista, raccogliendo gli input che i marchigiani chiedevano da 19 anni, da quando era nata l’Ausr, che poi è stata rivista in più fasi.
E’ una legge che conferisce con la creazione delle Ast in tutte e cinque le province maggiore autonomia, maggiore potere organizzativo e decisionale ai territori e soprattutto dà anche responsabilità a quella classe dirigente che dovrà governare queste Ast.
E’ una legge che semplifica, non ci sarà più l’accavallamento tra aziende, quindi dispersione di energie, di risorse e confusione, dà più certezze perché ogni azienda, ogni territorio, avrà il suo ruolo coordinato dal dipartimento, avrà le sue risorse e il suo ruolo. E’ una norma che creerà il presupposto ad un equilibrio rispetto a tutto quello che abbiamo visto fino ad oggi, porterà la sanità nel territorio. Una norma che punta a ricostruire quella sanità nel territorio che è stata smontata negli anni e che la pandemia non ha fatto altro che esaltare.
E’ un punto di partenza, abbiamo lavorato anche sul Piano socio-sanitario, che si baserà sul criterio del fabbisogno. Lo studio che non c'era quando siamo arrivati è stato confezionato dalla Politecnica delle Marche, supportato dalla Bicocca, già c’è quello della Politecnica delle Marche, arriverà a giorni quello della Bicocca, servirà a definire il Piano socio-sanitario, che a settembre sarà assegnato alla Commissione, su cui potremo lavorare con tanti imput e spunti che sono venuti in quest’Aula, ma che non sono stati recepiti semplicemente perché in parte riguardavano ed erano rivolti ad altri aspetti che non vanno compresi in questa legge, verranno eventualmente presi in considerazione in quell'atto, che è fondamentale perché conferisce il potere alle Aziende, dà gli obiettivi ed anche le risposte che tutti noi aspettiamo in termini di liste d’attesa, in termini di emergenza urgenza e sotto altri molteplici punti di vista.
Non voglio dilungarmi però alcuni aspetti, i ringraziamenti li farò al termine …
E’ stato detto che questa legge è un falso storico, signori io questa mattina ho cercato due delibere che risalgono al 2018, una del 19 novembre e l’altra del 27 novembre, con quella del 19 novembre si andava a definire l’Azienda Marche Nord come Azienda di primo livello, poi su quella del 27 novembre – praticamente una settimana dopo – si diceva che sarebbe diventata Azienda di secondo livello con la realizzazione dell'ospedale unico. Sapete tutti benissimo che per fare una Azienda di secondo livello, questo è il DM 70, occorrono da 600.000 a 1.200.000 abitanti, devo pensare che con quelle delibere si pensava che la provincia di Pesaro e Urbino almeno raddoppiasse nell’arco degli anni a venire. Voi sapete come poi è andata la storia, io non voglio andare oltre, però chi ha compiuto questi atti non ci può accusare di falso storico e neanche di inganno politico perché se c'è qualcuno che ha fatto un inganno politico, dicendo che si potevano fare due ospedali di secondo livello nella nostra regione, quelli non siamo noi.
Rispetto alle tante interrogazioni io non ho mai guardato e non ho mai puntato il dito contro nessuno, però delle chiarezze bisogna farle, soprattutto in questa occasione. In questi 22 mesi tantissime volte l’Assessore Saltamartini è stato chiamato a rispondere sulla carenza dei medici di medicina generale, rispetto alle guardie mediche, allora solo per farvi un esempio una delle cose che abbiamo fatto, come voi sapete, è quella delle borse di studio, io mi sono andato a rivedere le borse di studio e le ho confrontate con i medici che andavano in quiescenza, bene, nel quinquennio 2016/2020 sono andati in quiescenza 294 medici di medicina generale e sono state finanziate 184 borse, cioè un saldo negativo di 110 borse, forse dovevate chiedere a chi ha compiuto questa programmazione il motivo perché oggi mancano i medici di medicina generale. Negli anni 2021/2022 il saldo è positivo, è +31, poi tutte le borse non corrispondono persone che aderiscono ma se uno non le prevede, non le paga e non le sostiene è chiaro che è difficile far aderire degli studenti.
Chiudo, non voglio andare oltre, ringrazio tutti quelli che hanno dato un contributo positivo ed anche tutti coloro che hanno lavorato agli emendamenti che non sono stati accolti, li ringrazio per il lavoro svolto. La sanità è un tema delicato e importante.
Come io non ho mai puntato il dito contro chi palesemente è mancato nella programmazione, a me piacerebbe che d’ora in avanti si guardasse concretamente agli atti entrando nel merito delle questioni, qui oggi nascono 5 Aziende, si va da 9 soggetti a 7, si semplifica, si dà una risposta chiara e netta, si vuole conferire certezze agli enti che governeranno la sanità della nostra regione.
Vedo quelle certezze che abbiamo rincorso per anni perché vedevamo accavallati nell'ambito degli stessi territori più soggetti che facevano anche concorrenza tra di loro, almeno questo a me avrebbe fatto piacere vedercelo riconosciuto. Grazie.

PRESIDENTE. Prima di passare alla votazione della proposta di legge 128 ad iniziativa della Giunta regionale “Organizzazione del servizio sanitario regionale” mi sia consentito aggiungere i miei ringraziamenti a tutti coloro che hanno lavorato, sia il personale degli uffici, sia il personale dei gruppi consiliari ed aggiungerei in particolare il personale dell'Aula per il servizio sempre svolto durante il Consiglio regionale, ma anche e soprattutto in questo frangente, in questo lungo Consiglio regionale, che è partito martedì e si concluderà fra pochi minuti.
Proposta di legge n. 128, così come emendata. La pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Vi prego di rimanere un attimo in Aula perché abbiamo all’ordine del giorno anche la proposta di legge n. 112 e per non discuterla, come credo che sia naturale che avvenga, dobbiamo votare il rinvio al prossimo Consiglio regionale.
Ai sensi dell’articolo 48 del Regolamento interno metto in votazione il rinvio della proposta di legge n. 112.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 18,20