Resoconto della seduta n.90 del 22/11/2022
SEDUTA N. 90 DEL 22 NOVEMBRE 2022

La seduta inizia alle ore 10,30

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Dichiaro aperta la seduta n. 90 del 22 novembre 2022. Do per letto il processo verbale della seduta n. 89 del 17 novembre 2022, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.
Al primo punto ci sono le interrogazioni, ma gli Assessori che sono chiamati a rispondere, Assessori Saltamartini, Baldelli e Brandoni, non sono in questo momento presenti neppure per il punto 2, per l'interpellanza a cui deve rispondere l'Assessore Saltamartini.
Metto in votazione il rinvio della proposta di atto amministrativo n. 39 in quanto questo atto deve essere votato dopo l’approvazione o meno del rendiconto, che andrà all’attenzione del Consiglio regionale nella prossima seduta di martedì.
Ha la parola, oratore contro, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti quelli che ci sono. Ieri nella Conferenza dei capigruppo avevamo deciso di non convocarci di nuovo per permettere a quest’Assise di aprire i lavori con puntualità e per la prima volta avremmo potuto iniziare alle ore 10,00, invece, ancora una volta siamo ad arrancare. Ma questo non è il fatto vero, è che siamo costretti non solo a iniziare con mezz'ora di ritardo, e la ringrazio per aver aperto i lavori, ma lo facciamo senza gli Assessori per cui dobbiamo rinviare gli atti ispettivi (interrogazioni e interpellanze).
Sul rinvio dell'atto amministrativo n. 39, noi siamo d'accordo, ma forse non doveva essere iscritto perché, come sappiamo, proporre il bilancio consolidato senza aver approvato il consuntivo non è opportuno e sicuramente illegittimo.
Ritengo che a nessuno sarebbe venuto in mente di proporre oggi l’iscrizione d’urgenza del consuntivo perché sarebbe stato uno sgarro istituzionale analogo a tanti altri che abbiamo un po' subito in quest'Aula, ma questo sarebbe stato di particolare gravità. Ieri in Conferenza dei Capigruppo c'era il favore nostro, guardo la Consigliera Ruggeri, che è relatrice di minoranza, che aveva già posto il tema, che è stato colto, quindi oggi rinviamo l’atto e lo sincronizziamo, come la legge impone, nella prossima seduta dopo il rendiconto.
Un voto favorevole da parte nostra, penso anche dal Gruppo del Movimento 5 Stelle. Grazie.

PRESIDENTE. Rinvio della proposta di atto amministrativo n. 39. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Mi sia consentito rispondere per chiarire in merito all'intervento che ha svolto adesso il capogruppo del PD Consigliare Mangialardi.
Innanzitutto chiedo scusa per essere giunto più tardi delle ore 10,00, l’orario che c'eravamo dati per l'avvio del Consiglio regionale.
Inoltre mi faccio carico della errata indicazione sull’ordine del giorno del punto 3 “Proposta di atto amministrativo n. 39”, che deve seguire la proposta del rendiconto del bilancio. Grazie per aver accolto nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi la proposta avanzata, quella più congeniale, per consentire a tutti i gruppi consiliari di valutare anche il rendiconto con i dovuti tempi necessari.
E’ presente per la Giunta l’Assessore Biondi, alla sua presenza si può svolgere l'attività di Consiglio regionale.

Mozione n. 289
a iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Santarelli, Ruggeri
“Richiesta stato di emergenza in conseguenza della sequenza sismica che dal 9 novembre scorso sta interessando le Marche”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 289 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Santarelli, Ruggeri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Questa atto era stato rinviato la settimana scorsa.
Una mozione importante, un'opportunità per fare in modo che l'intero Consiglio regionale possa in qualche modo dire alla Giunta e al Presidente di presentare la richiesta dello stato di emergenza.
Abbiamo presentato questa mozione il giorno 11 novembre, la prima scossa è avvenuta il 9 e il venerdì abbiamo presentato questo atto, che è stato sottoscritto da tutto il gruppo del Partito Democratico e dai gruppi del Movimento 5 Stelle e Rinasci Marche. Una mozione, con questa richiesta, dovrebbe dare forza all'intera Giunta e al Governo regionale.
Ieri abbiamo letto che il Presidente ha fatto la richiesta per lo stato di emergenza, noi Consiglieri non abbiamo il protocollo privato della Presidenza, oggi è prevista questa mozione, sarebbe stato un segnale di sensibilità e anche di rispetto del Consiglio regionale farci avere la richiesta perché noi, al di là di un comunicato stampa, non abbiamo visto niente.
I comunicati stampa sono una cosa e la richiesta che viene fatta realmente è un altra.
Non capiamo che cosa sia cambiato da giovedì ad oggi, ci sono stati il sabato e la domenica e venerdì è stato l’unico giorno pieno e lunedì mattina si è stati pronti a fare la richiesta dello stato di emergenza. Non si è voluto dare seguito ad una mozione che una parte del Consiglio regionale aveva presentato, anche se ho detto sin da subito che era una mozione aperta e c’era la possibilità per tutti i gruppi consiliari di sottoscriverla.
La mozione va votata e ritengo che sia importante anche ricevere la richiesta che ha fatto il Presidente anche perché non sappiamo quali territori interessa. Nel comunicato stampa che ho letto non sono riuscito a capire che tipo di richiesta è stata avanzata.
Ci auguriamo che il Governo prenda in carico questa richiesta in tempi rapidi e riconosca realmente lo stato di emergenza per questo terremoto, che preveda le risorse necessarie se non altro per far fronte all’emergenza.
Bene la richiesta, ma ci auguriamo che il Governo non perda altri dodici o tredici giorni come ha fatto il Governo regionale, che ci ha messo tredici giorni per decidere se fare la richiesta. Non vorrei che il Governo nazionale faccia passare altri giorni perché è giusto riconoscere le spese delle persone.
Sono contento e la felicità non è solamente mia, ma è un po' di tutti per aver letto che sono state stanziate le risorse per quanto riguarda il precedente stato di emergenza, quello legato all’alluvione, ho letto che sono stati previsti 400 milioni di euro.
Una bella notizia per il nostro territorio, per il dramma che è avvenuto e ci auguriamo che queste risorse siano disponibili anche perché ancora nelle tasche dei cittadini non è arrivato un euro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Non so se dobbiamo essere contenti oppure continuiamo nel teatro dell'assurdo. Avevamo fatto una cosa molto semplice, addirittura banale, che davamo per scontata. Abbiamo presentato l'11 novembre la mozione, immediatamente dopo il terremoto, avendo una ricognizione sommaria dei danni che c'erano pervenuti dai sette Comuni particolarmente interessati dalla scorsa di magnitudo 5.7 del 9 novembre.
Abbiamo presentato una mozione a firma dell'intero gruppo del Partito Democratico, prima firma il Consigliere Biancani, del gruppo del Movimento 5 Stelle e del gruppo di Rinasci Marche, e abbiamo messo a disposizione di questa Assise un atto che avrebbe aiutato.
Spero che i cittadini si rendano conto del valore che date agli atti perché non dimentico il dibattito che c’è stato non più tardi di giovedì scorso.
Il Presidente ci ha detto che voleva essere certo dei danni e che prima di fare una cosa che non era sostenuta dalla documentazione necessaria …, non bastavano i 500 ragazzi che sono in giro per la città di Ancona, gli edifici, le chiese, le strutture private che sono state segnalate dai Sindaci in modo formale con ammontare di cifre importanti.
La norma è abbastanza chiara, occorre una ricognizione sommaria e il Presidente non era ancora stato messo nelle condizioni.
Ho fatto la richiesta di accesso agli atti e vorrei capire che cosa è mutato tra giovedì e domenica, quale tipo di sollecitazioni ulteriori avete avuto per mettervi nelle condizioni di capire quello che tutti gli altri avevano già intuito e certificato nei giorni precedenti.
In una nazione come questa, mangiata e triturata dalla burocrazia, della quale ne fate sempre un baluardo per proteggervi dall'incapacità di agire, essere tempestivi conta perché perdere 10 giorni vuol dire che tutto avviene poi con 100 giorni di ritardo.
Quello che per me è grave rispetto al dibattito di giovedì scorso e che avete voluto strumentalizzare politicamente un atto che invece era di puro sostegno, non c'era nessuna critica, nessuna argomentazione che sottolineasse il ritardo. Abbiamo solo detto: “Guardate, pensiamo che sia opportuno dichiarare lo stato di emergenza”.
Non dimentico le parole sprezzanti, che non mi sorprendono, del Consigliere Putzu, non dimentico che noi avremo chiesto lo stato di emergenza per dare sostegno politico al Sindaco di Pesaro, che essendo preparato e avendo strutture adeguate era arrivato molto prima di voi rispetto al risultato che avete dovuto certificare ieri. Non c'era niente di questo, nemmeno la volontà di allontanare i turisti dalle Marche, come ricordato dal Consigliere Marinelli, non si assumeva il giusto provvedimento perché quello avrebbe messo in cattiva luce le Marche in giro per l'Italia e per il mondo.
Vi siete resi conto forse per la pressione che vi abbiamo imposto, aprendo il dibattito qui, facendo una conferenza-stampa, e subito dopo avete fatto l’atto, ma non era la nostra pressione, era la pressione che stava montando tra i Sindaci, "anche politicamente vicini a voi”, perché avevano danni e avevano bisogno di certezze anche non economiche, che arriveranno, spero che il provvedimento sia assunto positivamente, dopo la richiesta al Governo, per la semplificazione burocratica e per consentire di fare gli interventi in emergenza urgenza con la modalità che lo stato dichiarato può permettere.
Penso che siate stati inadeguati nell'assumere questo provvedimento, anche poco rispettosi sul piano istituzionale.
C’è una mozione in Consiglio, c'è un dibattito e voi lo deformate, lo portate sul piano politico, assumete, e ci voglio credere, la richiesta formale di stato di emergenza da inoltrare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e non comunicate ai proponenti nemmeno due righe per dire: “Ecco l’atto, ritirate la mozione”, non avete fatto nemmeno questo perché siete arroganti, presuntuosi, supponenti e in questo caso, e non solo, anche incapaci. Grazie.

Presidenza del Vice Presidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Sono in linea con quanto espresso dai Consiglieri Biancani e Mangialardi, però ci tengo a dire qualche parola anch’io sul fatto e che alla fine possiamo dirci contenti perché la mozione che abbiamo presentato, con un po' di lungimiranza una settimana fa, di fatto è stata già accolta nei fatti con una tara istituzionale.
Mi sarei aspettata due righe che comunicassero ai firmatari, ai capigruppo, che lo stato di emergenza era stato chiesto, invece l’ho dovuto leggere sulla stampa, il che non è proprio il massimo della forma, soprattutto all'indomani di un dibattito politico estremamente scadente perché in quest'Aula la scorsa settimana abbiamo visto un teatrino squallido su un argomento importante, serio, e lo ha dimostrato il Presidente ieri firmando la richiesta dello stato di emergenza.
Oltre ad averci visto bene e per tempo, abbiamo anche fatto emergere che il centro-destra è andato avanti a spanne sulla questione perché ci sono state gaffe, ma soprattutto c'è stato il tentativo di politicizzare una tragedia che ancora non è stata esaurita perché lo sciame sismico è ancora in corso. I danni si sommano, le richieste di aiuto da parte dei Comuni aumentano di ora in ora e dire che la richiesta dei Sindaci di centro-sinistra veniva strumentalizzata non fa onore a chi ha detto quelle cose nè alla parte politica della persona che si è espressa in questo modo, né tanto meno all’Aula.
Tralasciamo le questioni di chi cerca di dimostrare che ci sono terremoti di serie A e terremoti di serie B o il fatto che la richiesta di stato di emergenza poteva allontanare il turismo. Sono state delle gaffe che ancora ci portiamo dietro perché ciclicamente vengono riproposte e ci fanno fare brutte figure.
Peggio ancora dal mio punto di vista è stata la strumentalizzazione politica che è avvenuta in quest'Aula su un evento estremamente serio, in cui tutti siamo chiamati a dare risposte.
Ieri il Presidente ha dato la risposta che l’opposizione aveva suggerito, mi sento soddisfatta, anche se abbiamo perso dieci giorni importanti e soprattutto ci siamo regalati quello spaccato squallido di discussione in Aula di cui tutti avremmo fatto volentieri a meno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Vicepresidente Pasqui. Il nostro gruppo regionale, il gruppo di Rinasci Marche ha firmato con convinzione questa mozione, come è accaduto due mesi fa quando abbiamo chiesto un impegno a tutti i Consiglieri rispetto all'alluvione, proponendo anche una Commissione di inchiesta sull'alluvione. Al gruppo Rinasci Marche tutto questo è stato rigettato.
Oggi si chiede con questa mozione l'ennesima azione a sostegno dei marchigiani, in particolar modo di una parte della regione che è stata colpita violentemente dal terremoto. Un atto che vuole mettere in evidenza la necessità prioritaria di chiedere lo stato di emergenza, come leggiamo dalla stampa alcune notizie.
Come gruppo Rinasci Marche ci piace vedere lontano ed abbiamo visto lontano quando abbiamo firmato questa mozione insieme agli altri perché era una priorità legata ad alcune necessità concrete del territorio. I nostri cittadini, dopo aver perso reddito, abitazioni e prospettive future perché colpiti dall'alluvione, oggi vedono un'ulteriore disgrazia, quella del terremoto, che è stato sottostimato. C’è stata una scossa di magnitudo 5.9 ed alcune aziende si sono dovute fermare, alcune cittadini si sono ritrovano sfollati, soprattutto è venuta meno la possibilità di stare in comunione. Penso all'Università di Ancona che ha dovuto interrompere le proprie lezioni, agli studenti universitari di medicina. Proprio oggi è una giornata di festa per l’Azienda perché si parla di quello che è stato l’Ospedale riunito in questi ultimi anni, mentre noi facciamo seduta stanno parlando, e questo non va bene.
Il terremoto ha provocato delle lesioni anche alle università e alle chiese, dovevamo intervenire immediatamente, leggiamo dalla stampa invece che questa Giunta e questa maggioranza ci hanno anticipato sui giornali.
Saremo contenti di lavorare in Aula, di dare una mano ai marchigiani all'interno dell’Aula consiliare, che è principe all'interno di questo consenso, soprattutto condividere anche con la maggioranza alcune scelte che non sono di minoranza o maggioranza, ma hanno la necessità di dare una risposta concreta a tutti i cittadini marchigiani, a cui onestamente importa poco dei nostri lavori, importano le azioni concrete, i ristori per l'alluvione, le azioni economiche che verranno messe nelle tasche dei cittadini.
L’emergenza del terremoto era un fatto da prendere immediatamente in considerazione, a maggior ragione ora che il Governo nazionale vede una maggioranza in linea con quello regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Con sfumature indubbiamente diverse gli interventi hanno messo in evidenza un modo di politicizzare anche stavolta una tragedia, in maniera molto evidente e con sfumature diverse.
Ho apprezzato alcuni interventi che sono stati molto costruttivi, pacati, adatti al tipo di discussione che si sta attuando, pur con pensieri diversi. Tra di noi deve esserci un approccio rispettoso verso chi subisce le situazioni, c'è sempre un modo di approcciarsi, uno più diretto e più strumentale.
Non sono qui per dare giudizi su quanto i singoli Consiglieri hanno espresso, ho apprezzato alcuni interventi e altri meno, mettiamola così, ma questo vale come mia umile opinione personale.
Per quel che riguarda la strumentalizzazione, indubbiamente c'è stata anche sui territori, io che vivo nella provincia di Pesaro e Urbino e sono stato toccato direttamente da questa tragedia, come chi vive ad Ancona, ho notato anche su televisioni locali, che non vengono neanche viste in tutta la regione, forti attacchi strumentali anche da parte di amministratori politici di quelle zone. C’è modo e modo anche di approcciare.
Devo dire che su questa vicenda non abbiamo nulla da rimproverarci perché fin dai primi minuti c'è stata tutta l'attività necessaria, in accordo con la Prefettura e con tutte le altre istituzioni rappresentative di questi territori e di questa Regione, il GCS ed il COR sempre convocati e fatto il punto minuto per minuto. Abbiamo fatto riunioni straordinarie quando il Sindaco di Ancona si era lamentato che aveva 1500 richieste ed aveva difficoltà ad evaderle. Abbiamo dato la nostra disponibilità anche come Protezione Civile a dare una mano, ma poi durante quella riunione si è evidenziato che questa cosa "non serviva” perché delle 1500 richieste oltre 1000, effettivamente e come immaginavamo, fortunatamente sono risultate solo apprensioni da parte cittadini, che magari temevano qualche ripercussione sui loro immobili, che fortunatamente sono risultate non pericolose.
Tutti i sopralluoghi e le verifiche stati fatti. Nessuna situazione è stata sottovalutate, ma tutte sono state approfondite. In accordo con il Capo dipartimento della Protezione civile, con il quale sono stato, oltre al Presidente, regolarmente in contatto, abbiamo detto che prima di chiedere lo stato di emergenza occorreva fare una verifica complessiva per capire effettivamente quale fosse la situazione, che attualmente è abbastanza chiara, anche se è work in progress, sperando che le scosse smettano. La verifica è stata fatta sabato mattina, tre giorni fa, ed è arrivata anche da parte del Comune di Ancona la richiesta presunta dei danni, dato che sono danni non certificati, ma visionati perché la certificazione avverrà da oggi in poi con la richiesta dello stato di emergenza. Volutamente questo è stato fatto altrimenti si rischiava di chiedere nei primi giorni, nelle prime ore, lo stato di emergenza che avrebbe bloccato le attività complessive di tutti quei luoghi in cui si chiedeva di fare le verifiche, che, se fossero state certificate con le schede AeDes, sarebbero state bloccate e rese inagibili fin dalle prime ore, senza avere certezza della gravità della situazione.
La messa in sicurezza è stata immediata con i sopralluoghi tempestivi dei Vigili del fuoco e dei tecnici dei vari Comuni su tutti gli istituti scolastici, sulle proprietà pubbliche ed anche sulle proprietà private. Si è andati secondo una scala di gravità, quelle che erano segnalate con maggior evidenza sono state visionate per prime, quelle segnalate con minore evidenza e minor drammaticità nei giorni successivi. Nel giro di una settimana sono state visionate tutte.
Sabato mattina abbiamo avuto la situazione più chiara, ci siamo risentiti con il Capo dipartimento della Protezione civile ed abbiamo deciso che lunedì mattina avremo richiesto lo stato di emergenza. Ho anche motivo di pensare che verrà accettato, Queste sono le situazioni, gli scambi avvenuti con la Protezione civile regionale e nazionale.
Ieri abbiamo portato avanti la richiesta, come è normale che sia e come era stato concordato fin dai primi minuti ed in queste ore continuerà l’interlocuzione. Deduco che sarà accertata con una ordinanza successiva che ci metterà nelle condizioni di certificare i danni reali, che voglio sperare siano molto diversi dai quelli evidenziati, questo non per sottovalutare la cosa, ma perché mi auguro che tutti quei danni - oggi si parla 30 milioni, 50 milioni - visionati a spanne con le certificazioni verranno ridimensionati, resi fattibili negli interventi nel più breve tempo possibile. Se poi ci saranno delle situazioni di messa in sicurezza in maniera più stabile e definitiva saranno affrontate con lo stato di emergenza, che consentirà, speriamo, di avere in futuro dei ristori necessari.
La cosa certa è che laddove c’era una situazione di pericolo si è già intervenuti fin dalle prime ore, infatti si è visto lo sgombero delle scuole e la resa inagibile di alcuni stabili in cui sono state fatte le verifiche. Nulla è stato lasciato indietro e al caso e su questo c'è stata anche la convergenza del Sindaco di Ancona in una riunione straordinaria fatta con i Vigili del fuoco e con tutti gli altri enti appositamente su Ancona, fin dalle prime ore.
Non abbiamo nulla da rimproverarci, è stato fatto tutto quanto era necessario e lo stato di emergenza non è stato affatto tardivo, ma concordato con la Protezione civile nazionale:verificare l'entità dei danni prima di fare una richiesta ufficiale di stato di emergenza, che ha questo punto è stata fatta.
Non vedo stamattina di cosa stiamo discutendo, se non di ritirare questa mozione o di non votarla. Perché votare una cosa che è stata fatta con regolarità, attenzione e nei tempi dovuti e voluti? Non vedo cosa dovremo votare stamattina. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Ci farebbe piacere sapere che voti ha dato, chi è stato più bravo, chi meno. Lei si è preso l’autorità di giudicarci, anche rispetto a come ci muoviamo e agli interventi che facciamo. Complimenti!
Lei si prende anche la briga di decidere cosa deve votare il Consiglio regionale, lei non è un Consigliere, glielo ricordo, non è stato eletto, è stato nominato, pertanto non è un Consigliere, lasci ai Consiglieri la possibilità di decidere se vogliono votare o no la mozione.
Le ricordo, Assessore, che lei ha detto una cosa molto grave, sono contenta che sia stata registrata, ha detto: “Non abbiamo fatto fare i sopralluoghi con le schede AeDES perché molti edifici sarebbero risultati inagibili”. Le ricordo una cosa, tutti i sopralluoghi che sono stati fatti non sono certificati perché i sopralluoghi certificati non sono quelli dei Vigili del fuoco, né quelli dei tecnici comunali, a meno che essi non siano certificati come certificatori. Non tutti i tecnici sono abilitati a redigere le schede e le spiego anche come sono fatte queste paginette delle schede AeDES, che ha creato e ha inventato la Regione Marche, e siamo orgogliosi che vengano usate in tutta Italia, c'è scritto il danno pregresso, il danno in quel momento e quello che si deve fare e dove si deve fare, se un edificio è agibile o no, con provvedimenti, se devono essere sgomberate le persone, soprattutto vanno fatte per le opere pubbliche.
Voi avete fatto valutare le opere pubbliche, non sappiamo da chi, certamente non con le schede AeDES. Le leggo la legge che lei avrebbe dovuto applicare perché mi pare, da quello che ho capito, che voi avete scritto una nota al Capo dipartimento della Protezione civile nazionale e al Ministro, invece il Presidente avrebbe dovuto scrivere al Presidente del Consiglio, cosa che voi non avete fatto, cosa che non doveva fare, era un’analisi preliminare dei danni perché quella si fa in seconda battuta tant’è vero che è prevista dal comma 2 dell’articolo 29. Il comma 1 dice che a seguito di una valutazione speditiva svolta dal Dipartimento della Protezione civile sulla base dei dati e delle informazioni disponibili, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e formulata anche su richiesta del Presidente della Regione, viene dichiarato lo stato d’emergenza, dopo avere acquisito l’intesa.
Il 2 comma dice che a seguito della valutazione dell’effettivo impatto dell’evento calamitoso vengono emanate le ordinanze. Lei ha confuso, Assessore, la dichiarazione di emergenza con le ordinanze, le ordinanze vengono fatte dopo e le fa il Capo della Protezione Civile, previa intesa con le Regioni interessate.
In questi 12 giorni quello che è stato speso per puntellare, sopralluoghi fatti non da tecnici abilitati AeDES, le spese per gli sfollati, chi le copre? Un conto è avere la dichiarazione dello stato di emergenza per cui c’è il fondo nazionale, che può essere rimpinguato, un conto è aspettare di valutare i danni e lei stesso ha detto che verranno ricontrollati una volta dichiarato lo stato d’emergenza dai certificatori AeDES.
Abbiamo aspettato questi 12 giorni e, come lei ben saprà, entro 20 giorni dal primo evento calamitoso non c’è bisogno del parere favorevole del Mef per le risorse, lei questo non lo sa? Sono passati 13 giorni, è inutile che guarda nel vuoto, si può anche interessare e verificare se è vera questa cosa che le dico, dopo 20 giorni tutto quello che verrà dato ha bisogno di un impatto burocratico molto più grande proprio perché non è stata dichiarata l’emergenza e i 20 giorni passano tra una settimana, per cui tra una settimana per avere le risorse avremo bisogno di procedure molto più complesse.
Lo stato di emergenza si dichiara non soltanto quando ci sono delle calamità, Assessore, lo vorrei dire al Presidente e non a lei perché lei non è competente, è competente il Presidente a chiedere queste cose. Mi dispiace doverle chiedere a lei, probabilmente il Presidente è molto più preparato, ma se leggo dai giornali …
Non solo lo stato di calamità viene dichiarato quando c'è un danno, ma anche nell’imminenza di un danno, quindi, in attesa che il danno possa essere, proprio per mettere in atto tutta l’assistenza alla popolazione e ai Comuni per evitare che il danno possa implementarsi nel caso si ripeta la calamità. Penso alle scuole, agli edifici pubblici, alle case di edilizia residenziale pubblica, che a volte sono vecchie e obsolete.
La norma non effettua l’individuazione dei potenziali destinatari all'inizio, proprio perché il novero viene fatto dopo. E’ semplice, è un articolo solo e di questo articolo voi avete sbagliato il comma 1 perché non avete fatto la previa ricognizione veloce dei danni, avete sbagliato, se è vero quello che dice il giornale, non ho dubbi nel pensare che il Corriere Adriatico dica la verità, la richiesta che è stata inoltrata al Ministro per la Protezione civile e le politiche del mare e al Capo dipartimento nazionale della Protezione civile, invece la legge dice che deve essere mandata alla Presidente del Consiglio. Già perderemo tempo perché non sono competenti i due ai quali avete mandato la nota, che ci avrebbe fatto molto piacere avere oggi. L’avete comunicata ai giornali già da ieri sera, avete messo sui siti della Regione Marche che ieri mattina è stata mandata la nota, allora mi chiedo: proprio alla vigilia di questo Consiglio l’avete fatto o avete aspettato i 20 giorni per non disturbare il manovratore o forse perché si sta scrivendo la legge di bilancio dello Stato e le Marche, che sono tanto vicine alla Presidente, non dovevano disturbarla in questo lavoro? Perché, Assessore, ci sono terremotati di serie A e terremotati di serie B nelle Marche? Ancora non ci ha risposto sul motivo della mancata richiesta di stato di emergenza, anzi ha detto una cosa gravissima, che ripeto, abbiamo preferito non far fare i sopralluoghi a quelli bravi dell’AeDES perché magari ci dichiaravano inagibili gli immobili. Questa cosa è registrata, penso che sia una gravità assoluta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Borroni.

Pierpaolo BORRONI. Grazie, Presidente. Ho visto questa mozione oggi e sono perplesso perché ancora dalla parte del centro-sinistra, del PD, si fa polemica sulle disgrazie che subiscono le Marche, prima sull'alluvione, oggi sul terremoto.
La Giunta ha fatto esattamente quello che doveva fare, ha fatto le verifiche statiche e, in accordo con la Protezione Civile, tutte le verifiche, anche aspettando le notifiche fatte dagli enti pubblici e dai privati. Sono stati fatti tutti sopralluoghi. Se lo stato di emergenza fosse stato chiesto 8 o 12 giorni dopo l'evento non sarebbe cambiato nulla.
Ritengo che questa mozione sia priva di fondamento, che non vada votata e sarebbe una cosa opportuna se la ritirate.
Per l'ennesima volta il Partito Democratico sta facendo una polemica strumentale e politica su una disgrazia capitata nelle Marche, è una vergogna quanto sta accadendo questa mattina. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola al Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Consigliere Borroni, diciamo che vergognoso è quello che dici lei, con tutto il rispetto personale che abbiamo reciprocamente.
Non abbiamo mai fatto polemiche sulle disgrazie, ci siamo battuti, abbiamo assunto iniziative per la prevenzione delle disgrazie – su questo ci sono delle carenze evidenti - e per dare una mano nel momento in cui si sono verificate.
Questa mozione è attuale e deve essere votata, poi se non lo fate vi assumete voi la responsabilità perché è una prerogativa del Consiglio regionale, che è un’entità diversa dal Presidente, è un'entità istituzionale.
La Regione si dispiega tra il Presidente e il Consiglio regionale, quindi può e deve esprimersi il Consiglio regionale su una materia del genere perché àa maggiore forza alla richiesta del Presidente della Giunta. Sostenuta e affiancata da una mozione la richiesta dello stato di emergenza del Consiglio regionale ha maggiore forza.
Da ultimo, la richiesta è stata inoltrata, immagino per errore, al Ministro del mare e al Capo della Protezione civile. L’ho detto ieri mattina in Conferenza stampa, poi la stampa non l’ha riportato per evidenti ragioni di spazio, però lo voglio ripetere in quest'Aula perché forse non si ha contezza, lo stato di emergenza viene deliberato dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, d'intesa con la Regione interessata. La Regione è il Presidente, ma è anche il Consiglio regionale. Il Ministro subentra nel momento successivo quale componente del Consiglio dei Ministri, il Capo della Protezione civile arriva dopo perché con la dichiarazione dello stato di emergenza si attribuisce il potere di ordinanza al Capo della Protezione civile, in un momento successivo.
L’istanza fatela al Presidente del Consiglio dei Ministri, che è quello che la deve sottoporre al Consiglio dei Ministri. La dichiarazione dello stato di emergenza doveva essere fatta subito perché è una condizione giuridica che può e deve essere attivata al verificarsi e nell'imminenza di eventi eccezionali, come nel caso di terremoti o di alluvioni. Va attivata quando si rende necessario agire con urgenza e con poteri straordinari per proteggere cittadini e riparare eventuali danni. La funzione preventiva dello stato di emergenza è quando c'è uno sciame sismico in atto. Dopo che c'è stata una scossa di magnitudo di 5.7 con uno sciame sismico in atto, la necessità di utilizzare i poteri straordinari per prevenire è di assoluta evidenza perché, ad esempio, deve essere accertato se le infrastrutture private e pubbliche sono idonee a garantire la sicurezza dei cittadini, a proteggerli e ripararli da eventuali danni.
Quando vediamo che nel capoluogo di Regione 500 studenti vengono trasportati da un luogo ad un altro perché i plessi scolastici in cui svolgono le loro lezioni non garantiscono la sicurezza, che deve essere accertata, è evidente che è in atto questo percorso e la dichiarazione dello stato di emergenza serve a questo perché con essa è possibile derogare alle norme ordinarie di legge, attraverso i poteri di ordinanza attribuiti, successivamente alla dichiarazione, al Capo della Protezione civile, che a sua volta può nominare i soggetti attuatori, come ad esempio il Presidente della Regione. Capite qual è il passaggio? Quindi: istanza, richiesta, proposta del Presidente dei Ministri al Consiglio dei Ministri, dichiarazione, attribuzione di poteri, ordinanza, stanziamenti delle prime risorse. Potere di ordinanza in capo al Capo della Protezione civile con possibilità per lo stesso di nominare i soggetti attuatori, che possono operare in deroga alle norme ordinarie, pur nel rispetto dei principi generali, nello stesso tempo possono mettere in campo le necessarie risorse perché per fare i sopralluoghi e per la messa in sicurezza sono necessarie delle risorse. Questo è il passaggio, è stato ricordato, l'abbiamo detto più volte, andava fatta prima la richiesta dello stato di emergenza. Con un sisma 5.7 e con lo sciame sismico in atto che cosa aspettiamo, che arrivi un altro terremoto?
Pertanto questa mozione è di assoluta attualità, primo perché consente di individuare bene e meglio il destinatario, poi perché credo che il Consiglio regionale abbia il diritto e il dovere di esprimersi in questa materia, anche attraverso l'approvazione di questa mozione, se voi avrete la responsabilità di votarla, altrimenti pazienza, ve ne assumete la responsabilità.
Si dà maggiore forza al Presidente della Regione nei confronti del Presidente del Consiglio, che deve dichiarare lo stato di emergenza. Una mozione di questo tipo se approvata capite che male non fa, è un atto di responsabilità adottarla. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Poche considerazioni, che peraltro scaturiscono dall'intervento dell'Assessore Aguzzi, che confondono ancora più le acque su quanto è accaduto dopo le scosse di terremoto del 9 novembre ed in particolare su questa mozione. Confondono ancor più le acque perché è evidente che questa non è una mozione attuale, puntualmente dichiarato, richiesto, sottolineato dal Consigliere Cesetti, questo è un atto urgente, rispetto al quale …, al di là delle parole dell’Assessore Aguzzi e, credo, del Consiglio regionale, poi tornero su questo tema anche con la mozione di sfiducia all’Assessore Aguzzi.
Credo che il Consiglio regionale debba sentirsi la responsabilità di votare un atto dovuto, non a noi stessi o alla forma, dovuto ai cittadini e alle istituzioni perché è evidente che, va detto a chi ci ascolta o a chi potrà ascoltarci, non dichiarare lo stato di emergenza vuol dire che i cittadini che hanno avuto conseguenze negative da questi fatti, i privati, devono farsi carico autonomamente di tutti i danni che sono derivati. I Comuni che hanno avuto danni a strutture pubbliche, ad esempio le scuole, in assenza della dichiarazione dello stato di emergenza, si devono far carico dei costi per ripristinarle nella condizione di sicurezza, e lo dico dentro all’urgenza di questi fatti, che conosco essendo stato Sindaco di una città che ha avuto 1200 ragazzi, studenti delle scuole che sono dovuti sfollare quasi da un giorno all'altro, con la pressione legittima e giustissima delle famiglie, che volevano ritornare nelle scuole proprie e soprattutto non vivere condizioni di precarietà in infrastrutture non adeguate o vecchie. Ecco perché il richiamo al Consiglio regionale e ai Consiglieri è un appello fuori dalla politica.
Consigliere Borroni, quando parla di strumentalizzazioni, ci può essere un moto di indignazione, ma è in grado di dirci perché non è stato chiesto? Non l’ha detto, perché non avete chiesto lo stato di emergenza? Ma chiedo all’Assessore Aguzzi, che fa una ricostruzione strana rispetto alla mozione presentata una settimana fa, quanto sarebbe stato naturale che la Regione, il Governo regionale, in questa settimana avesse informato i cittadini di questa interlocuzione, come fa per tante altre situazioni, come lei stamattina ha raccontato, avesse informato i cittadini marchigiani colpiti da questa vicenda che che c'era un’interlocuzione, sarebbe stato semplice dirlo. Lei stamattina arriva qui raccontandoci che lo stato di emergenza ad oggi non è richiesto, ora non so bene se vi siete sbagliati, come bonariamente ha detto il Consigliere Cesetti, o se c’è altro, altro potrebbe essere il fatto che voi non intendete chiedere lo stato di emergenza a seguito del sisma del 9 novembre.
Le domande rispetto alla mozione non si semplificano e non si riducono, stamattina si accrescono perché lei ed il Presidente, assente perché immagino impossibilitato, non ci avete ancora spiegato per quale ragione non avete chiesto lo stato di emergenza. Non lo vogliamo sapere solo noi, credo che lo vogliano sapere anche i cittadini e la stampa, che fa da interprete. C'è un motivo per cui non l’avete chiesto? È evidente che non si può giustificare il tutto dicendo che dovevate fare la conta dei danni. I danni non c'entrano nulla e io voglio riportarmi a quella specie di manuale che è stato l'intervento della Consigliera Casini, non solo perché fa parte del mio gruppo, ma perché ha illustrato quello che avviene. Lei probabilmente un'esperienza da questo punto di vista non c’è l’ha e allora abbia l'umiltà di comprendere, spiegare, accettare e ascoltare quello che è avvenuto in altri territori in queste situazioni.
E’ inaccettabile che il modello del governo delle destre nelle Marche si dimentichi dei cittadini, voi avete il dovere di spiegare le vostre scelte, di essere chiari e di non essere ambigui. I cittadini hanno il dovere e il diritto di sapere cosa intendete fare a proposito di quello che è successo il 9 novembre scorso nelle Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Spero di trovare un'Assemblea normale, con gente normale, questo PD a mio parere ha un modo di fare che non è normale. Questo è il mio punto di vista.
All'epoca delle elezioni politiche l'attuale Segretario del PD Letta disse che a suo parere c'erano due PD peggiori d'Italia ed erano nelle Marche e in Sardegna.
Sono molto a disagio perché di fronte a questo modo di fare, lo confesso, mi infastidisco. Le provocazioni, le aggressioni e tutte queste cose qui mi fanno stare male, non si possono sentire, non è questa la politica, l’ipocrisia, la falsità. Prendo l’esempio di questa mattina perché Musumeci è Ministro del mare ed ha anche la delega alla Protezione civile, nelle deleghe del Ministro Musumeci, ex Presidente della Regione Sicilia, c’è la Protezione civile. A ha chi dovevamo rivolgerci, al Ministro dell’interno? Samo andati dal Ministro Musumeci e abbiamo cercato di lavorare con le relazioni personali che ognuno di noi ha. E’ cresciuto con noi, ha fatto tutta la vita con noi e in più, grazie a Dio, ha la delega alla Protezione civile, è una cosa che funziona.
Poi c’è un’altra scuola di pensiero, che non è la mia, è quella di alcuni della Segreteria del mio partito e anche della Presidente del Consiglio, che dicono che questa opposizione è la migliore assicurazione sulla nostra vita politica. Non è un caso che nelle Marche il mio partito sia passato dal 18% del settembre 2020 - perché poi contano i cittadini, nè la maggioranza nè l'opposizione, conta l’espressione di voto dei cittadini - al 29% nelle elezioni politiche del 25 settembre. In questo momento i sondaggi nazionali, quelli che dà “La7”, che non è certamente una televisione amica, quella di Piazza pulita, ci danno al 30,4%, nelle Marche siamo quotati tra 34 e il 35%. Questo è quello che pensano i cittadini, i dati, il sondaggio non è una votazione, i voti sono quelli del 2020 con il 18% e di settembre 2022 con il del 29%, ma i sondaggi più o meno rispecchiano le linee di tendenza.
Queste cose che si fanno …, è una vergogna che la Presidente del Consiglio si sia portata la figlia al G20, è una vergogna che si sia fatto un decreto sui rave, che si siano date delle regole, anche se i rave party sono la summa di tutti i reati possibili, dallo spaccio di droga all’inosservanza di qualsiasi norma igienica, sull’immigrazione …, è tutta una vergogna, però la coalizione è forte, è sopra il 45% la valutazione del consenso, soprattutto per Fratelli d'Italiam un grande risultato. Dicono, ed anche nelle Marche è così, che la migliore assicurazione sul nostro futuro politico è questo tipo di opposizione.
Cosa stiamo facendo? Ci stiamo muovendo con tenacia, tempismo, prudenza, perché prima di chiedere le cose bisogna sostanziarle di informazioni, di fatti concreti, di pezze d'appoggio che dimostrano quello in cui crediamo, ne parleremo dopo sull'alluvione.
La nostra tenacia ci ha portato, nella relazione preferenziale che abbiamo con il Governo, a far sì che siano iscritti nella legge finanziaria 400.000.000 per l'alluvione, come primo intervento, che poi va, come tutte le cose, spalmato negli anni perché tutti sappiamo che sul cantierare è difficilissimo intervenire e fare le cose.
Quelli che capiscono tutto - questa opposizione - ci hanno lasciato: una sanità allo sfascio, un disastro, la sanità non si costruisce in un anno o in 12 mesi; il disastro idrogeologico, quello che è accaduto con l'alluvione del Misa e l'esondazione dei fiumi è un disastro idrogeologico, che è datato da oltre 20 anni forse 30, inadempienze in tutti i settori, siamo in ritardo con tutte le leggi.
Qui c'è un modo di fare che guarda solo vicino al naso e non guarda la prospettiva. Non cito il nome, ma c’è un Sindaco di una città importante delle Marche che immediatamente dopo il terremoto è stato chiamato al telefono dal Presidente Acquaroli per capire qual era la situazione della città, non solo non ha risposto, neanche richiamato, salvo poi fare un video di protesta. Questo è un modo inaccettabile di fare politica. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Non intervengo per dichiarazioni di voto nè per invitare altri Consiglieri a fare dichiarazioni di voto, ma solo per fare un paio di precisazioni, che credo siano importanti. La prima, perché il Ministro Musumeci? Abbiamo chiesto a chi inviare questa richiesta per un semplice motivo, è la prima volta che c'è un Ministro delegato alla Protezione civile, fino a ieri ogni situazione legata alla Protezione Civile dipendeva direttamente dal Presidente del Consiglio. In questo caso c'è stato detto che la delega alla Protezione civile per la prima volta è in mano ad un Ministro ed a quello andava rivolta la richiesta. Questa è una precisazione che faccio, non do un giudizio sul dibattito nè su altro.
Il fatto di aver atteso da parte dei Comuni una stima seppur massima di potenziali danni, speriamo il meno reali possibili per il bene di tutti, ma comunque ci sono, era per rafforzare la richiesta di stato di emergenza. Un conto è stata la richiesta di stato di emergenza immediata per l'alluvione, in cui eravamo di fronte a qualcosa di fortemente visibile, comprese purtroppo le vittime e lì non c'era da attendere una conferma potenziale, la gravità era talmente evidente che non c'era bisogno di approfondirla. In questo caso, visto che fortunatamente il sisma non ha arrecato danni immediatamente visibili, ci hanno consigliato di verificare la sicurezza dei siti con i Vigili del fuoco e tutti i tecnici comunali che si sono prodigati in questo con l’ausilio della Protezione civile codice, che ha reso l’idea di quello che poteva essere sicuro o meno e le precauzioni da utilizzare, che sono state adottate tutte e lo abbiamo visto benissimo. Fortunatamente molte di queste sono rientrate, non tutte.
Appena abbiamo avuto la conferma da parte dei Comuni di Pesaro, Fano ed ultima Ancona, oltre ad una serie di Comuni meno toccati, seppure con delle certificazioni approssimative, abbiamo rivolto la richiesta di stato d’emergenza. Si è atteso un attimo per rafforzarla perché una richiesta di stato di emergenza fatta il giorno dopo, come è stata fatta per l'alluvione, senza avere sotto mano situazioni evidenti di danni grandi, reali, rischiava di avere un diniego o una sottovalutazione, quindi è stato un rafforzativo attendere un attimo le richieste dei Comuni, che giustamente sono arrivate. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Dagli interventi che si sono succeduti da parte del centro-destra immagino che questa mozione verrà bocciata e di fatto sarà una bocciatura delle azioni che ha in campo il Presidente Acquaroli, dato che ieri ha fatto esattamente quello che noi avevamo chiesto una settimana fa.
Questa è la dimostrazione dell'incoerenza e del fatto che a strumentalizzare politicamente la questione siete voi. Voterò a favore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. “Impegna il Presidente della Giunta regionale a chiedere al Governo di attivare lo stato di emergenza connesso all'evento sismico che lo scorso 9 novembre ha colpito prevalentemente la costa marchigiana, per individuare le risorse necessarie ad affrontare le spese relative ai danni degli enti pubblici, dei singoli cittadini e delle imprese”. Questo è il documento politico, a prima firma del Consigliere Biancani, che è stato portato in Aula e che ha meritato un attacco che è andato dalla sanità ai morti dell'alluvione, dalle considerazioni sull'assemblea del Partito Democratico alle valutazioni dei sondaggi sulla buona azione del Governo regionale e nazionale rispetto alla cattiva impronta che invece ha il Partito Democratico.
Lo dico guardando i cittadini, perché se poi siamo stati noi a strumentalizzare politicamente …, l’ha presentata il Consigliere Baincani, ha letto questa cosa, potevate dire: “Stiamo lavorando per dar seguito, grazie per averla fatta” e come solito potevate copiarla e presentarne un'altra identica sulla quale fare una risoluzione, saremmo stati tutti contenti e tutti pronti a sostenere.
Lo dico per i cittadini perché ogni volta che noi parliamo vi regaliamo …, stando al Consigliere Ciccioli che ha il compito di tenere il registro, però vedo che oggi ci sono anche altri professori. Adesso c'è il registro elettronico e possiamo vedere il voto che ci viene attribuito, sarei curioso di vedere il voto che ha preso la mia collega Consigliera Casini, che voto le avete dato? Tra l'altro, mandano a correggere i compiti che fanno, non sono convinto che sia un errore, hanno mandato la richiesta di stato di emergenza al Ministro del mare per poi sentirsi dire che la legge non è cambiata. Prima occorre cambiare la legge se vogliono mandarla al Ministro del mare, bisogna prima cambiare norma. Consigliere Ciccioli, non basta mandarla …, e tra i due professori è quello che oggi ha studiato meno, perché non ha confermato l'ipotesi dell’Assessore Aguzzi, che ha detto che la richiesta è stata mandata al Ministro del mare perché oggi ha anche la delega alla Protezione civile, ma la norma non è cambiata, quindi non si può fare.
Il Consigliere Ciccioli ha detto che l’avete mandata al Ministro amico, “a quello nostro che conosciamo, l’abbiamo mandata a lui”. Se il Ministro amico era quello delle infrastrutture l’avrebbero mandata alle infrastrutture, se era quello del sociale o della sanità l’avrebbero mandata a lui. Ho tradotto, ho sentito che l’abbiamo mandata al Ministro Musumeci perché è amico nostro, lo conosciamo da tanto tempo, da tanti anni, quindi l’abbiamo mandato a lui che la prenderà a cuore, però nella pubblica amministrazione non funziona così, ci sono le norme e noi ve le avevamo scritte per tempo e vi avevamo detto quali erano i percorsi.
Oggi arrivate al percorso facendo una grande bagarre sul piano politico, denigrando gli amministratori che sono preoccupati perché sanno che se trascorrono 20 giorni poi dovranno venire a bussare da voi e non avranno le risorse da mettere a disposizione delle famiglie, delle imprese e delle proprie infrastrutture.
Non invento nulla, non avevo voglia per niente di fare polemica perché so cosa vuol dire essere alluvionati e so cosa vuol dire essere terremotati, bastava votare e poi ve ne sareste fatti carico nei tempi e nei modi che stiamo valutando.
I tempi erano immediati, sennò non è lo stato di emergenza, i modi erano quelli di mandare la richiesta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ma andrete a ripetizione, ci sono i corsi di formazione per i professori, vi danno anche il punteggio così almeno ci potrete giudicare, al netto dei sondaggi che a noi non ci preoccupano.
Il nostro voto è favorevole, era già stato espresso se, come avevamo chiesto, avessimo votato la settimana scorsa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Chiedo l’appello nominale a nome mio e dei Consiglieri Vitri e Mangialardi. Grazie.

PRESIDENTE. Mozione n. 289. La pongo in votazione per appello nominale.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri.
Contrari: Acciarri, Assenti, Baiocchi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Elezi, Livi, Marcozzi, Marinangeli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Interrogazione n. 582
a iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Ipotesi di realizzazione di una nuova clinica privata a Villa Fastiggi di Pesaro”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 582 a iniziativa della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARINI. Grazie, Presidente. L’interrogazione in argomento è stata formulata dalla Consigliera Ruggeri, la quale chiede se siamo stati informati dell'interessamento di gruppi imprenditoriali attivi nella sanità privata in merito alla struttura socio-sanitaria di Villa Fastigi.
La risposta è negativa, nel senso che agli atti dell'amministrazione non è pervenuta alcuna richiesta di accreditamento, quindi la risposta dell'amministrazione è negativa.
Alla seconda domanda: se si intendano destinare alla struttura di Villa Fastigi i 50 posti letto per acuti già assegnati, ma non ancora attivati all’Area Vasta 1, la risposta è che a seguito della legge approvata il 19 agosto scorso, come sappiamo, la riforma entrerà in vigore l’1 gennaio del prossimo anno, in quel caso l'Azienda sanitaria territoriale di Pesaro dovrà redigere un nuovo atto aziendale con il quale strutturerà tutta la sua nuova organizzazione.
Voglio ribadire in questa sede che il quadro della riforma è caratterizzato dal fatto che la ristrutturazione delle Aziende non si baserà più sul dato storico degli organigrammi, ma dovrà essere strutturata sulla base della domanda territoriale e di servizi sanitari, il che significa che i 50 posti letto che sono a disposizione potranno essere utilizzati nella struttura pubblica o in altri impieghi.
Si valuti che dall’1 gennaio la nuova Azienda dovrà essere attivata e successivamente o contestualmente dovremmo avviare il percorso per l'approvazione del piano socio-sanitario.
La risposta sui posti letto della provincia di Pesaro dovrà venire dall’individuazione del Piano aziendale e dovrà dare risposte ai bisogni del territorio che, come sappiamo, in questo momento sono soddisfatti con la mobilità passiva verso l'Emilia-Romagna.
Dobbiamo riorganizzare il sistema per dare rispose al territorio della provincia di Pesaro Urbino. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta. Sono profondamente delusa per quanto mi ha detto, per due motivi, il primo è che posso anche credere che voi non abbiate ricevuto un atto formale affinchè questi 50 posti letto vengano affidati alla probabile clinica che dovrebbe sorgere a Villa Fastigi, però è anche vero che all’interno e tra gli operatori circola la voce che questi 50 posti letto a Villa Fastigi rientrano in quel patto politico fatto tra voi e il Sindaco di Pesaro, che ha dato l’assenso a una riduzione di posti letto nell'ospedale pubblico, quello nuovo che sorgerà a Muraglia, e ha messo sul piatto due richieste: che l’Ospedale fosse fatto a Muraglia, e l'ha detto pubblicamente ad un Consiglio comunale aperto e monotematico sulla sanità ed aveva di fianco il Presidente Acquaroli, che non ha battuto ciglio. Ha detto che quella relazione tecnica era frutto di un accordo politico, cosa che avevamo detto subito appena abbiamo saputo l’esito, soprattutto i tempi e i contenuti di quella relazione tecnica, che serviva semplicemente per nascondere le vergogne di una politica che non vuole prendersi la responsabilità di scegliere, ma fa scegliere ai tecnici nei momenti di difficoltà.
Questa è la prima cosa che vorrei che fosse chiara, il motivo per cui ho fatto questa interrogazione, circola questa voce e lei non me l’ha smentita perché nella seconda risposta sembra quasi che i prossimi direttori delle Aziende daranno la linea politica a lei, Assessore, ed alla Giunta sul prediligere il pubblico e il privato.
Mi aspetterei da un Assessore alla sanità che fosse il contrario, è lei che deve dire se preferisce che i 50 posti letto siano nel pubblico o nel privato, mentre ha ribaltato la questione dando questa responsabilità ai prossimi direttori che sceglierete.
Secondo me è una cosa avvilente e anche vergognosa perché in campagna elettorale vi siete fintamente battuti per la sanità pubblica. Vorrei ricordare che quando sono stata candidata Sindaca di Fano in un dibattito pubblico, e ci sono le risultanze sulla stampa, la vostra candidata di centro-destra mi tirò un faldone in faccia, adesso è passata a Fratelli d’Italia, quando dissi che un sindaco di centro-destra non sarebbe stato un freno per il passaggio al privato, e questo è stato il risultato. Voi oggi metaforicamente tirate un faldone in faccia a tutti coloro che vi hanno votato pensando che avreste scelto tra il privato e il pubblico il pubblico.
Dico questo, Consigliere Serfilippi, perché un Consigliere di Fano sulla stampa ha detto che vorrebbe questi posti letto nell'Ospedale pubblico di Fano, così come ha chiesto all’unanimità, a maggioranza, il Consiglio comunale di Fano.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Marta RUGGERI. Finisco, ma visto che fuori microfono mi urlano contro, vorrei finire di chiarire il concetto, uso pochi secondi e non sforo mai una volta. Fatemi per favore finire il concetto.
Alcuni Consiglieri di centro-destra non hanno votato la mozione perché quei 50 posti letto passassero al pubblico, contrariamente a tutto il centro-sinistra, al Movimento 5 Stelle, però hanno rilasciato dichiarazioni alla stampa che vanno in due ambiti completamente diversi, alcuni hanno detto che preferirebbero che fossero pubblici, il Consigliere Serfilippi ha fatto un apertura abbastanza grande sulla stampa, se volete vi giro l’articolo, per il privato che dovrebbe sorgere a Fano alle Terme di Carignano.
Non ci sto capendo più niente e come me neanche i cittadini, vorremo tutti sapere questo centro-destra che idea ha della sanità, prima o poi dovrete farcelo capire. Grazie.

Interrogazione n. 583
a iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
“Determina 735 del 17/10/2022 del Direttore della Area Vasta n. 4 – Fermo”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 583 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L'interrogazione in argomento, a prima firma del Consigliere Cesetti, ha per oggetto la nomina a tempo determinato del nuovo direttore dell'Area vasta 4 dell’URP ufficio relazioni con il pubblico.
L'interrogante pone una serie di quesiti a cui devo rispondere, nel senso che è necessario che la pubblica amministrazione, in particolare quella deputata a garantire i servizi sanitari, quindi la tutela di un diritto fondamentale, che è il diritto alla salute, abbia un ufficio appositamente deputato a questo tipo di ruolo.
In realtà gli uffici relazioni con il pubblico hanno una grandissima carenza nella nostra Regione ed io credo che in un Paese democratico ed avanzato i cittadini debbano avere un'interlocuzione con la sanità in modo diretto, come è previsto peraltro dalla legge n. 150 del 2000. In questa direzione tutti i direttori delle Aree vaste sono stati sensibilizzati ad attivare gli sportelli ed a potenziali in ragione delle conseguenze epidemiche che si sono sviluppate negli ultimi anni.
In questa direzione è intervenuto il direttore dell’Area vasta 4 che ha bandito il concorso per la nomina del direttore a tempo determinato, tenendo conto che l'ufficio era vacante e dato che la titolare attuale è impegnata avendo un incarico di direzione generale all’Asur.
Questa sollecitazione è arrivata dalla Regione, dal mio Assessorato, affinché fossero coperti e garantiti gli organici per dare le risposte necessarie ai cittadini che si rivolgono alla sanità, in questo senso il direttore ha emanato il provvedimento stante l’esigenza di garantire la continuità di un servizio fondamentale.
Le risposte agli altri quesiti sono un corollario alla necessità di garantire il servizio della pubblica amministrazione e tutte le domande che sono state formulate vengono meno per garantire la continuità del servizio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. E’ evidente l’imbarazzo dell'Assessore Saltamartini perché non ha risposto. Mi sarei aspettato una risposta positiva alla revoca della determina, che mi è stata preannunciata telefonicamente.
Ho ricevuto una telefonata da parte di un dirigente dell’Asur con la quale mi veniva preannunciato che la mia interrogazione era giusta e che sarebbe stata revocata la determina n. 735.
La volta scorsa la risposta non era stata data per l’assenza dell’Assessore Saltamartini, è evidente che è intervenuta la politica perché, come scrivo nell’interrogazione, quel posto deve essere assegnato – diciamo le cose come stanno - per una marchetta politica, è di tutta evidenza, si sa tra l'altro già il nome, e questo non va bene.
Ci tornerò sopra perché l'emissione dell'avviso di selezione, come scrivo nell'interrogazione, non risulta nella motivazione dell'atto che la stessa sia stata sottoposta al preventivo rilascio del nulla osta del direttore del Dipartimento regionale e questo lo prevede, addirittura, oltre che la la legge, l'articolo 42, comma 1 della legge regionale n. 19, la delibera di Giunta regionale che avete votato voi, la n. 1170 del 2022, perché la ratio della previsione è propria quella di evitare, oltre all'aggravio dei costi, e cito le vostre parole, scelte parametrate ai contesti organizzativi attuali e giocoforza avulsi dalla logica di un'organizzazione/integrazione dettata dal legislatore.
L’avete scritto voi nella legge prima e nella delibera di Giunta poi, che questi atti devono essere sottoposti al preventivo rilascio del nulla osta del Dipartimento, che in questo caso non c'è stato. Tra altro, il rispetto di questa finalità è necessario anche per i rilievi del Ministero della salute, gli stessi rilievi che abbiamo fatto noi in quest'Aula quando avete approvato la legge regionale n.19 del 2022. Abbiamo detto che non potevate fare una legge in violazione, a pareggio di bilancio e senza la copertura finanziaria. Sapete cosa ha detto il Ministro della salute? Contesta come la riorganizzazione del Servizio sanitario regionale metta a rischio il pareggio di bilancio del nostro sistema sanitario, esponendo la disciplina regionale ad un potenziale contrasto con l'obbligo di copertura finanziaria di cui all'articolo n. 81 della Costituzione, che secondo l'eccezione fornita dalla recente giurisprudenza, Corte Costituzionale con sentenza n. 235 del 2020 in materia di norme comportanti oneri finanziari, impone innanzitutto la puntuale quantificazione dell'onere e l’indicazione della relativa copertura finanziaria, insussistenti nel caso di specie.
Queste considerazioni sono le parole del Ministero della salute e sono le stesse che vi abbiamo detto noi in quest’Aula con un ordine del giorno a mia prima firma. Quest’atto viola anche questo e viola soprattutto una vostra direttiva perché non è stato sottoposto al preventivo rilascio del nulla osta del Direttore del Dipartimento regionale. Quest'atto doveva essere revocato, come mi era stato preannunciato, se non è stato fatto probabilmente è perché c’è stata qualche pressione politica operata anche nei miei confronti dato che mi hanno chiamato per dirmi: “Perché non ti fai i fatti tuoi?”. Non posso farmi i fatti miei perché devo fare i fatti nell’interesse pubblico dei cittadini e questa è una marchetta politica che contrasta con l’interesse dei cittadini. Su questo ci tornerò sopra decisamente e pesantemente. Grazie.

Interrogazione n. 579
a iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Cesetti, Mastrovincenzo, Bora, Casini, Carancini
“Prospettive e ruolo dell'Ospedale Santa Croce di Fano a seguito della nuova organizzazione sanitaria regionale”

Interrogazione n. 617
a iniziativa del Consigliere Serfilippi
“Futura organizzazione ospedale S. Croce di Fano”.

(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le interrogazioni n. 579 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Cesetti, Mastrovincenzo, Bora, Casini, Carancini e n. 617 del Consigliere Serfilippi.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Saltamarini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Le due interrogazioni coincidono nel tema relativo alla funzionalità dell'Ospedale di Fano.
Cerchiamo di fare una rapidissima premessa, l'Ospedale di Fano rientra nel cosiddetto Ospedale unico di Area vasta, che vede compresi tre presidi per acuti, che sono quelli di Pesano, Fano e Urbino, con una particolare vocazione dell'Ospedale di Fano che è diretto verso l'area medica, chirurgica specialistica, mentre l'Ospedale di Pesaro si caratterizza per un'area chirurgica maggiore, con i reparti di chirurgia generale, neurochirurgia, ortopedia, urologia, ginecologia con degenza ordinaria e questo fa sì che i due plessi ospedalieri si possono integrare e lavorare in perfetta sintonia per garantire i servizi necessari a quella popolazione, tenendo conto, come ho già detto più volte in quest'Aula, che la riforma e anche l'indirizzo adottato all'inizio di questa consigliatura è quello di evitare la realizzazione di un unico Ospedale per mantenere in vita i due presidi di Pesaro e di Fano che hanno la caratteristica e la capacità di garantire i servizi di prossimità.
In tutto questo contesto, in questa cornice generale, occorre valutare che l’Ospedale di Fano è tra i più importanti della regione Marche, tant'è vero che annovera i seguenti reparti: anestesia e rianimazione, terapia del dolore, pronto soccorso con medicina d’urgenza, cardiologia con Utic scompenso cardiaco, neurologia con Stroke unit, ostetricia e ginecologia, pediatria e nido, neuropsichiatria infantile, screening neonatale, radiologia, medicina interna post acuzie, nefrologia e dialisi, diabetologia, geriatria, day-hospital oncologico, servizio di riabilitazione, pneumologia e broncoscopia interventistica, gastroenterologia e endoscopia digestiva, allergologia, dermatologia, chirurgia senologica con il Breast unit, è molto importante a Fano, ottorinolaringoiatria, oculistica, chirurgia, day surgery, sala gessi, odontostomatologia e laboratorio analisi.
I due Ospedali, sia di Fano che di Pesaro, hanno un'autonomia funzionale e si completano l'uno in base alle specializzazioni all'altro. Occorre però tener conto che quando verrà realizzata l'Azienda sanitaria territoriale questa dovrà rispondere alla domanda del territorio, l'organizzazione, quindi le unità operative complesse semplici o dipartimentali dovranno essere strutturate sulla base della domanda di quel territorio, tenendo conto che i tre Ospedali per acuti (Urbino, Pesaro e Fano) dovranno integrarsi con gli altri ospedali di comunità e con quelli di sede disagiata, quale l’Ospedale di Pergola. La complessa riorganizzazione dell'atto aziendale dovrà tener conto di questi bisogni.
Occorre però sin da subito sgombrare il campo da un tema, l’Ospedale di Fano dovrà essere potenziato, posto nella condizione di garantire tutte quelle prestazioni che oggi i cittadini della Provincia di Pesaro vanno a eseguire a Urbino e, al di là delle dichiarazioni dell’Assessore, della maggioranza o della Giunta, la verifica della riforma si potrà constatare sulla soddisfazione della domanda che perverrà in quell'area specifica.
Si valuti ancora un'ultima considerazione, con la riforma delle cinque Aziende e la soppressione dell'Azienda unica regionale, dovrà essere ristrutturato anche il servizio Cup che non dovrà più dare una risposta su base regionale, ma su base provinciale, noi dovremmo avere dei Cup provinciali e l'intera domanda di servizi sanitari dovranno essere soddisfatti nell'Area vasta di Pesaro e Urbino, in cui Fano ha sempre svolto un ruolo strategico.
Voglio anche ricordare in quest'Aula, per sottolineare l'importanza dell'Ospedale di Fano, che vi si rivolgono tantissimi cittadini delle Aree Vaste, 4, 5, 3,2, si vanno a curare molti cittadini che provengono dalle altre province delle Marche. Non c'è alcun intento di diminuire il trend, la professionalità e i servizi che sono garantiti dall'Ospedale di Fano, ma c’è solo la volontà di potenziarli. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Mi fa molto piacere che lei abbia riconosciuto il ruolo fondamentale del nosocomio di Fano, però non ha risposto a nessuno dei quesiti che ho posto con questa interrogazione.
Ho chiesto: “Quale prospettiva e ruolo sono stati pensati per l’Ospedale Santa Croce di Fano nell’organizzazione dell’Azienda sanitaria territoriale di riferimento?” Lei su questo ha detto che ci sarà un’integrazione con il nuovo Ospedale di Pesaro. “Quali funzioni e specializzazioni si intendono garantire al presidio ospedaliero di Fano?” Anche su questo non ho capito se saranno garantite tutte le attuali funzioni, anche perché ultimamente sono stati sollevati, non da me, ma da diversi rappresentanti del territorio, svariati dubbi, anche da rappresentanti della stessa struttura ospedaliera fanese.
Vista la cancellazione dell’esperienza dell’Azienda ospedaliera Marche Nord e dell’integrazione funzionale tra le strutture di Fano e Pesaro, si intende dotare l’Ospedale di Fano della struttura professionale necessaria, prevedendo, per ogni unità operativa, un proprio direttore con piena autonomia?
Su questo mi aspettavo che oggi ci fosse una risposta precisa con delle garanzie. Ci sarà un primario per ogni unità operativa? Lei oggi si sente di garantirlo?
A me fa molto piacere sapere che finalmente dopo tante nostre richieste e tante nostre battaglie il 5 dicembre, così è stato annunciato dalla maggioranza, sarà finalmente inaugurato a Pesaro, al San Salvatore, il blocco materno infantile, al tempo stesso però vedo che proprio il primario di ostetricia e ginecologia dell’Ospedale di Fano su questo ha molte riserve e molte perplessità. Vengo a sapere dalla stampa locale che lui stesso dice che serviranno 9 pediatri a Pesaro e 9 a Fano, mentre ad oggi, dichiara, ne abbiamo 8 in tutto. Su questo, Assessore, da lei avrei voluto una risposta, ci sono altri pediatri? Dal 5 dicembre, fra 15 giorni, avremo gli altri professionisti necessari per mantenere, così come prevede il vostro Piano socio-sanitario, entrambe le unità sia Pesaro che Fano? Che è quello che noi vogliamo perché saltata l’organizzazione sanitaria precedente, volendo dar seguito a quello che lei ha proposto oggi, servono 9 pediatri a Fano e 9 pediatri a Pesaro. Tra 15 giorni devono entrare in funzione, glielo ricordo, Assessore, forse le stanno sfuggendo i tempi, l’allarme non l’ho lanciato io, ma un primario vicino a voi, e sul blocco materno infantile ancora non ci sono rassicurazioni.
Non è migliore la situazione di altre unità operative, penso ad esempio ad ortopedia, e mi fa piacere che lei oggi abbia messo in evidenza che è un’eccellenza, come altre unità operative di Fano,
Il 4 novembre lei, Assessore, dichiarava di non essere ancora in grado di anticipare quale destinazione avrebbero avuto i 50 posti letto che erano previsti nella clinica privata di Chiaruccia in base all’accordo del 2018, come compensazione per Fano, dal progetto del nuovo Ospedale che sarebbe stato di II° livello, quindi, con alte specializzazioni, tra Pesaro e Fano.
Nemmeno oggi, dopo la mia interrogazione e quelle di alcuni miei colleghi in merito, lei ha saputo darci una risposta precisa su questi 50 posti letto. Oggi mi sarei aspettata che lei dicesse: “Andranno all’ospedale di Fano come posti letto pubblici nel reparto di ortopedia - invece nulla - rimarranno al privato a Chiaruccia, andranno a Pesaro”. Nulla, nemmeno sull’ortopedia nessuna garanzia.
Avrei voluto prendere in esame tutte le unità operative, ma il mio tempo sta finendo, mi limito a fare presente anche la situazione di anestesia e rianimazione, un reparto che è stato depotenziato a causa anche del Covid e di un’organizzazione provvisoria, invece andrebbe ripotenziato e, visto che poi i due presidi devono avere entrambi le stesse potenzialità, anche a Fano è necessario intervenire per rendere autonoma anestesia e rianimazione.
La prego, Assessore, di voler chiarire anche prossimamente tutti i dubbi che oggi ci ha lasciato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore Saltamartini. Sono soddisfatto della risposta che ci ha dato e ha finalmente detto che l'Ospedale di Fano dovrà essere potenziato, mentre qualcuno prima di noi, ed erano i colleghi della Consigliera che mi ha preceduto, voleva smantellare il presidio di Santa Croce per realizzare il nuovo Ospedale unico a Muraglia.
Uno dei primi atti di questa amministrazione ha visto una maggioranza allargata votare la soppressione dell'Ospedale unico, la realizzazione del nuovo Ospedale di Pesaro a Muraglia e contestualmente il potenziamento del Santa Croce.
Ho ricordato nelle premesse i 16 milioni per la nuova palazzina di emergenza/urgenza e 5,5 milioni per il nuovo ospedaletto, l’hospice pediatrico che potrà essere integrato come una Casa della salute.
Un investimento importante anche per la città di Fano, ma oltre i muri è importante anche il contenuto, per questo ho presentato questa interrogazione e il fatto che l'Assessore abbia garantito che il Santa Croce, oltre ai servizi che oggi svolge che sono numerosi … Tante persone puntualmente si recano all'Ospedale di Fano perché ha tante eccellenze. Queste eccellenze, con la nuova riorganizzazione e con la nuova Azienda sanitaria territorialem è bene iniziare a raccontarle anche sul territorio e quando ci sarà l'atto aziendale prenderanno piede anche con l'integrazione con gli altri Ospedali perché noi abbiamo detto in tutti questi anni che avremmo spostato la logica dell'Ospedale unico a degli Ospedali di prossimità e territoriali.
L'integrazione con altre strutture ospedaliere, come Urbino, Pergola, anche con i presidi minori, che comunque sono fondamentali e che purtroppo in passato sono stati smantellati, penso a Fossombrone, a Sassocorvaro, a Cagli, anche alle altre strutture che ci sono nel territorio, come quelle di Montecchio, Calcinelli, Mondolfo, strutture fondamentali, sulle quali questa amministrazione ha invertito la rotta investendo risorse importanti. Ora bisogna investire anche sul lato umano, sul capitale umano, senza smembrare come voleva fare il PD ed accorpare tutto in un'unica struttura, dove ci sono le eccellenze verranno lasciate.
Spiace anche vedere tutto questo dibattito sul punto nascite di Fano e Pesaro, è chiaro che se si apre un reparto i professionisti ci devono essere, questo è poco ma sicuro, ma ricordo al PD che chi ha chiuso a Pesaro siete stati voi, adesso fate i paladini di questa riapertura, mi viene da sorridere, come mi viene da sorridere quando vedo il PD che si inalbera per l’Ospedale di Fano che aveva deciso di chiudere. Se a Fano avremo 250 posti è grazie alla Giunta Acquaroli, all'Assessore Saltamartini, agli altri Assessori ed ai colleghi di questa Giunta e di questa maggioranza, anche all'appoggio del Movimento 5 Stelle.
Mi dispiace, Consigliera Ruggeri, vedere questo dibattito sui 50 posti al privato, che appassiona quest'Aula, vedremo con il nuovo Piano socio-sanitario cosa riusciremo a portare all'interno degli Ospedali. Vi ricordo che l'Ospedale Santa Croce era destinato alla chiusura, quindi, 50 posti o poco di più …

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Consiglieri, per cortesia, non parlate tra di voi.

Luca SERFILIPPI. Grazie a noi l’Ospedale Santa Croce avrà almeno 250 posti letto, la piena funzionalità di un ospedale con la “O” maiuscola, qualcun altro - e mi spiace che il gruppo del Movimento 5 Stelle si stia avvicinando a quest'area - voleva chiuderlo, dovrete spiegare anche ai cittadini fanesi che ora state appoggiando il Partito Democratico che voleva chiudere l’Ospedale di Fano e che grazie a questa maggioranza rimarrà aperto. Grazie.

Interpellanza n.15
a iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Politiche e interventi per contrastare il disagio adolescenziale”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interpellanza n. 15 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Una tematica particolarmente rilevante poiché i preadolescenti e gli adolescenti hanno sofferto, soprattutto loro, le pesanti restrizioni subite durante il periodo pandemico.
In numerosi ambiti territoriali sociali della nostra regione si stanno rilevando problematiche importanti rispetto a questa fascia di età.
Questi problemi si manifestano con ritiro sociale, difficoltà relazionali nel contesto familiare, ma anche tra pari, evasione dell'obbligo scolastico, bullismo, risse, atti vandalici e tanto altro ancora, fino ad arrivare ad atti di autolesionismo.
Queste problematiche vanno affrontate in modo tempestivo per evitare il concentrarsi del disagio con una strategia di rete che veda coinvolti i servizi sociali degli enti locali, quindi i Comuni degli ambiti territoriali sociali, i servizi sanitari territoriali, le scuole, le società sportive, gli oratori, l'associazionismo giovanile.
Considerato che al momento non sono previste linee specifiche di finanziamento per interventi rivolti alla fascia di età 11/18 anni, né a livello regionale né a livello nazionale, credo che sia necessario promuovere protocolli di collaborazione tra le istituzioni coinvolte per un’efficace presa in carico delle situazioni complesse ed è anche necessario potenziare la dotazione di personale dei consultori familiari, delle Umee e del dipartimento dipendenze patologiche e della neuropsichiatria infantile.
Con questa interpellanza chiediamo, come gruppo consiliare del Partito Democratico, se la Giunta regionale intende attivare presto gli interventi, di cui ho parlato finora, per dare risposte concrete ai preadolescenti e agli adolescenti della nostra regione e anche alle loro famiglie e se sarà previsto un finanziamento agli ambiti territoriali sociali, specifico e vincolato, per progettualità che vadano ad intervenire sul fenomeno del disagio giovanile, anche in un'ottica preventiva. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Mastrovincenzo.
Ritengo che questa interpellanza sia davvero importante. Accendendo un faro su questo servizio, dovremo proseguire, almeno c'è un’apertura da parte dell'Assessore alla sanità, in un percorso da condividere insieme, c’è piena condivisione degli auspici formulati dal Consigliere Mastrovincenzo.
Mi vorrei limitare a specificare alcuni interventi che sono stati fatti, tenendo conto che questo è un tema che è a cavallo tra il sanitario e il sociale. Nell'anno 2021 gli ambiti territoriali sociali a livello territoriale hanno gestito una somma di 873 mila euro, indirizzata a valorizzare i servizi ricreativi extrascolastici, rafforzando i servizi socio-educativi, peraltro in perfetta consonanza con legge n. 9 del 2003; nell'anno 2022 gli interventi sono stati potenziati perché abbiamo impiegato 500 mila euro, sempre trasferiti agli ambiti territoriali sociali, dei fondi regionali destinati dalla legge 9 e linee specifiche di finanziamento sono state rivolte alla fascia 0/17 anni; sono stati impiegati 731 mila euro della quota del fondo nazionale politiche sociali e quasi 1 milione della quota di parte corrente del fondo nazionale famiglia, non per ultimo, abbiamo investito 72 mila euro come contributo straordinario, fondi regionali stanziati in assestamento di bilancio 2022, a favore del Comune di Civitanova Marche per l'attivazione sperimentale di un presidio specialistico multifunzionale per il contrasto al disagio di adolescenti e giovani, le cui modalità organizzative possono costituire la base di un modello per la realizzazione di questi presidi sull'intero+ territorio regionale.
C'è da tener conto, tuttavia, che tutta una parte di questa domanda di servizi sanitari viene soddisfatta con una mobilità verso altre regioni, è prioritaria la necessità di far sì che si possono potenziare questi tipi di interventi e di attività.
Per quanto riguarda la chiusura dell'intervento del Consigliere Mastrovincenzo sul finanziamento della progettualità in capo agli ATS, per potenziare questi servizi mi riservo di domandare questo tipo di finanziamento in sede di bilancio, verificare se ci saranno delle disponibilità per assecondare questa richiesta che viene dal maggior partito di opposizione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, mi fa piacere che condivida gli obiettivi di questa interpellanza, sono tematiche rilevanti, prendo atto di quanto fatto finora, che però non è sufficiente e prendo per buono il suo impegno a inserire un finanziamento specifico per gli ambiti territoriali per affrontare questa problematica. In sede di bilancio avremo modo di verificare se questo impegno e questa promessa saranno mantenuti. Grazie.

Interpellanza n. 16
a iniziativa dei Consiglieri Serfilippi, Cancellieri
“Rete regionale per le cure palliative”.
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 16 dei Consiglieri Serfilippi e Cancellieri.
Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARINI. Grazie, Presidente. Siccome l’interlocuzione con l'amministrazione non è completa, la risposta è parziale, chiedo di rinviare l’interpellanza alla prossima discussione, se l'interpellante acconsente. Grazie.

PRESIDENTE. L’interpellante mi fa cenno che è d'accordo, non c’è nessun problema, la rimandiamo alla prossima seduta.

Interrogazione n.589
a iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Mancata attuazione Legge regionale 23 luglio 2020, n. 31”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 589 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.

Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. La legge regionale n. 31 del 23 luglio 2020 "Disposizioni in materia di partecipazione all'elaborazione e alla valutazione delle politiche pubbliche", ha come finalità la promozione della più ampia partecipazione dei cittadini, imprese, associazioni, organizzazioni e altre formazioni sociali nella elaborazione delle politiche pubbliche e nella loro valutazione.
All'Assemblea legislativa spetta l'approvazione degli indirizzi per l'attuazione delle azioni indicate al comma 1 degli articoli 6 e 7 della legge regionale n. 31/2020.
La funzione di promozione della partecipazione in capo alla Giunta, come declinata al comma 1 dell'articolo 6, è assicurata da progressive molteplici iniziative e attività avviate, nella consapevolezza che le consultazioni pubbliche sono destinate ad assumere un ruolo chiave nel funzionamento delle amministrazioni e nel rafforzamento della loro capacità amministrativa, in quanto rappresentano lo strumento attraverso il quale individuare le esigenze, focalizzare i bisogni collettivi da soddisfare, determinare con maggiore precisione le caratteristiche che dovranno essere possedute dai servizi da erogare.
Inoltre, le attività di consultazione consentono alle amministrazioni di rispondere a una richiesta di coinvolgimento nei processi decisionali pubblici che proviene da cittadini e imprese e quindi di migliorare il rapporto di fiducia con le istituzioni.
La Giunta regionale ha in parte già dato attuazione alle previsioni ricomprese nell'elaborato testo normativo per quanto attiene la partecipazione alle politiche pubbliche, da parte degli stakeholder, ricavando azioni di partecipazione democratica dalle previsioni di cui alla legge regionale 18 febbraio 2015, n. 3 (Legge di innovazione e semplificazione amministrativa).
Già l'articolo 1 della citata legge, impegna la Giunta a rendere la telematica strumento primario per la comunicazione e l'interazione tra i soggetti pubblici e privati e a digitalizzare i procedimenti amministrativi, facilitando la partecipazione attiva di cittadini e imprese all'attività della Regione.
Con deliberazione n. 507 del 2 maggio 2022 è stato inoltre approvato il Piano integrato di attività e organizzazione (PIAO) 2022-2024, ispirato ai principi di trasparenza e partecipazione del cittadino. Gli impegni strategici descritti nel programma di governo risultano orientati alla massima vicinanza ai cittadini, attraverso inclusione, partecipazione e civismo territoriale.
Proprio in tale ottica, la Giunta regionale con delibera di Giunta regionale n. 1259 del 10 ottobre 2022 ha disposto l'attivazione dell'Ufficio relazioni con il pubblico (URP) in chiave digitale, per rispondere sia alle esigenze legate alle attività di informazione e comunicazione istituzionale dell'Ente che agli obiettivi di semplificazione, digitalizzazione e trasparenza definiti nel PIAO.
È inoltre previsto uno sportello telematico per la semplificazione amministrativa, nonché un "form digitale" per inoltrare istanze di accesso civico semplice e generalizzato. Tale iniziativa è volta a rafforzare le occasioni di partecipazione e dialogo con la società civile ed implementare nuove soluzioni a supporto della comunicazione diretta con l'utenza.
Tramite lo sportello telematico della Regione Marche si possono presentare segnalazioni e istanze di semplificazione amministrativa e burocratica, tale strumento è previsto dalla legge regionale n. 3/2015 , prevede la compilazione di un questionario e, in particolare, la possibilità per gli utenti di segnalare eventuali ostacoli riscontrati nel relazionarsi con l'amministrazione e avanzare proposte per snellire le procedure, migliorare la fruizione dei servizi, ridurre gli adempimenti burocratici e accorciare i tempi di attesa.
Inoltre tale processo integrato si declina nel lavoro che la Giunta regionale sta attuando su alcune procedure complesse (ambiente, energie rinnovabili, edilizia, urbanistica, appalti, ecc.) in attuazione del sub investimento 2.2 Task force digitalizzazione, monitoraggio e performance del PNRR. Si ritiene che con la partecipazione di tutti gli stakeholder si possa conseguire l'individuazione di ulteriori adempimenti e procedure critiche su cui intervenire.
La medesima Iegge regionale n. 3/2015 prevede la costituzione del Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche pubbliche, istituito, in modalità paritetica, presso la Assemblea legislativa.
Tale collegio esamina l'attuazione delle politiche pubbliche tramite apposite relazioni redatte dalle strutture competenti circa l'attuazione delle leggi regionali e il Comitato può, in tali ipotesi, potere ascoltare anche soggetti pubblici o privati, interessati a migliorare i processi o le normative ai fini di una maggiore efficacia amministrativa ma anche in merito alla valutazione della politica e alla partecipazione attiva dei cittadini.
Ad ogni modo, si rappresenta che particolari forme di partecipazione degli stakeholder sono da sempre attuate nel pieno rispetto della normativa europea, statale e regionale. Esempio ne sono: la consultazione nell'ambito del procedimento per la "Valutazione ambientale strategica" (VAS); la consultazione pubblica nell'ambito del procedimento per la Valutazione di impatto ambientale (VIA);la consultazione i nell'ambito del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR), ai sensi dell'articolo 27- bis del decreto legislativo n. 152/2006, analogamente a quanto previsto per la VIA.
Progressivamente, dunque, occorre approfondire l'attenzione sulle Carte dei servizi. Si tratta di uno strumento di informazione e comunicazione istituzionale, volto a garantire la partecipazione attiva dei cittadini allo svolgimento dell'attività amministrativa e all'erogazione dei servizi. Attraverso l'esercizio del diritto di partecipazione, i cittadini possono e devono contribuire al miglioramento continuo dell'Amministrazione.
A questo proposito, con riferimento al tema dell'ascolto attivo ed in particolare alle valutazioni di tipo ex post, ossia successive alla fruizione del servizio, è stato realizzato un prototipo di indagine di customer satisfaction su un servizio erogato presente nella Carta dei servizi regionale. Tale evento di promozione dei processi partecipativi ben può essere ricompresa nella Giornata della trasparenza che, oltre a rappresentare un momento di incontro, informazione e discussione sul Piano anticorruzione e sulla relazione della performance, come previsto all'articolo 10 è occasione di promozione della partecipazione del cittadino, degli stakeholder e delle associazioni di categoria che li rappresentano, le quali, come di consueto, sono direttamente invitate a partecipare ai processi dell'Amministrazione regionale.
Tale scelta si conforma all'obiettivo di massima economia e riduzione della spesa pubblica, anche in considerazione del disposto di cui al comma 6 ecc. ecc., per cui le apposite giornate della trasparenza sono organizzate "senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica". Tutto questo senza nuove maggiori oneri a carico del bilancio regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Sono totalmente insoddisfatto, Assessore. Non so chi le ha preparato la risposta, ma la domanda era se sarà finanziata nel prossimo bilancio la legge n. 31 del 2020, di cui lei non ha mai parlato, si è espresso su tutt’altro: sulla n. 3 del 2015, sulla semplificazione, sulla Giornata della trasparenza, sull'Urp, sul Comitato di valutazione delle politiche pubbliche, che peraltro abbiamo ideato noi.
Aveva iniziato bene, aveva detto, giustamente, che la consultazione pubblica ha un ruolo chiave e migliora i rapporti di fiducia con i cittadini. C’è una legge approvata all'unanimità in quest’Aula, alla fine della scorsa legislatura - ci fu solo qualche astenuto - importante perché promuove e disciplina i processi partecipativi, davvero partecipativi, una codecisione nel territorio regionale per incrementare la qualità democratica, sostenere l’innovazione sociale e istituzionale, favorire la diffusione di opinioni informate e di cittadinanza attiva, rafforzare la coesione sociale, valorizzare i saperi e le competenze presenti nella società. Ecco, di questo non ha parlato, si tratta di una norma che coinvolge operativamente nelle scelte dell'amministrazione regionale i cittadini, le imprese, le associazioni, le organizzazioni ed i comitati in un processo reale, non telematico, di codecisione delle politiche da attuare nel territorio.
Mi auguro, visto che ho già presentato degli emendamenti nella scorsa sessione di bilancio per far finanziare questa legge …, peraltro anche l’Ufficio di Presidenza da questo punto di vista ha dei compiti specifici perché deve attivare la Giornata della partecipazione, che è prevista all’articolo 5 della legge.
Oltre a queste procedure che sono in capo all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale c'è una legge che è stata richiesta a gran voce da tutti i soggetti, che ho elencato prima, che al momento è inattuata, non finanziata.
Mi auguro che nel prossimo bilancio ci siano le risorse per la dare attuazione ad una legge che è molto più recente di quella che ha citato lei nel suo intervento, parlo di una legge del 2020, lei invece ha parlato di una norma del 2015. Grazie.

Interrogazione n. 590
a iniziativa dei Consiglieri Bora, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri
“Programmazione politica di coesione periodo 2021/2027”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 590 dei Consiglieri Bora, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.

Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Come riportato nell'interrogazione, l'accordo di Partenariato tra Commissione europea e Governo Italiano, che ha formalizzato il quadro regolatorio per la definizione dei Programmi e individuato le risorse per ciascun programma, è stato firmato il 19 luglio scorso, dopo che la Commissione l'aveva approvato con Decisione di esecuzione del 15 luglio.
Nelle more della definizione dell'Accordo la Regione Marche, come le altre Regioni più virtuose, aveva presentato formalmente il 28 aprile 2022 il Programma "PR Marche FESR 2021-2027" alla Commissione europea, per l'avvio del negoziato.
La Commissione ha formulato le sue osservazioni, pervenute con nota Ares (2022) del 29 giugno 2022, osservazioni che sono successivamente state approfondite e discusse direttamente con la referente della Commissione e gli uffici responsabili dell'attuazione del PR FESR, in occasione di un incontro in presenza ad Ancona il 7 luglio scorso.
Le osservazioni della Commissione si riferivano prevalentemente al rispetto delle specifiche formali di presentazione del template. In particolare per l'Asse 1 (quello che assorbe il 55% della dotazione del Programma ed è destinato alle imprese) le osservazioni sono state estremamente limitate, riguardando
- chiarimenti relativi alla demarcazione degli interventi in OS 1.1 (ricerca e innovazione) e OS 1.3 (competitività delle imprese),
- esplicitazione delle sinergie con i programmi a gestione diretta dell'UE e delle complementarietà con il PNRR e con EUSAIR,
- inserimento di ulteriori indicatori per valorizzare le ricadute sulle imprese.
Ulteriori osservazioni hanno riguardato:
- migliore definizione dei processi partenariali e delle misure di comunicazione,
- concentrazione delle risorse su campi di intervento relativi all'obiettivo clima.
A seguito degli approfondimenti effettuati e dei contributi prodotti dagli uffici di attuazione, una
versione aggiornata del PR FESR è stata trasmessa alla Commissione il 24 agosto scorso.
Nel corso dei mesi di settembre e ottobre, anche a seguito di drammatici eventi esterni, si è proceduto ad effettuare aggiustamenti alla proposta di programma, nel frattempo in corso di esame da parte della Commissione, aggiustamenti volti in particolare:
- ad aumentare la dotazione degli interventi di promozione dell'efficientamento energetico, a seguito dell'incremento dei costi per l'energia elettrica;
- ad aumentare la dotazione finanziaria destinata all'intervento per la messa in sicurezza dei fiumi, a seguito degli eventi alluvionali;
- all'inserimento di interventi all'interno degli assi 1, 2 e 4 per favorire una migliore gestione dei fondi e accrescere le possibilità di utilizzo degli stessi da parte dei beneficiari.
Il 19 ottobre è stata inviata alla Commissione una versione aggiornata che recepiva le ultime integrazioni richieste dalle strutture e prevedeva in allegato il PRIGA (Piano di rafforzamento amministrativo) la cui stesura, particolarmente impegnativa, è stata fortemente voluta dalla nostra referente della Commissione, a differenza di quanto avvenuto per altri programmi regionali, che sono stati adottati anche in assenza del suddetto documento o con versioni in bozza.
Il programma, a questo punto concordato nei dettagli con la Commissione, è stato quindi inviato all'esame delle Direzioni competenti per materia.
In riferimento alla tempistica prevista per l'approvazione, siamo stati informati il 3 novembre che la fase di analisi si è conclusa positivamente ed è stata avviata la procedura di Decisione, che richiederà indicativamente 10 giorni.
Per quanto riguarda gli strumenti di attuazione, già alla fine di luglio è stata avviata la definizione delle cosiddette schede MAPO (Modalità attuative Programma operativo) con l'invio di un format alle strutture regionali di attuazione.
Per ciascuno degli interventi previsti nel Programma, le strutture regionali hanno redatto delle schede intervento; sono attualmente in corso incontri operativi per verificare ed uniformare le schede ed arrivare alla definizione del Documento attuativo che conterrà tutte le schede MAPO.
Entro il mese di novembre verrà effettuato un passaggio di condivisione delle schede con il partenariato, in modo da approvare subito dopo il documento attuativo ed avviare i primi interventi già nel corso di quest'anno. Alcuni bandi sono stati peraltro già avviati con risorse regionali e verranno poi spostati sull'asse 1 del nuovo Piano. È attualmente in corso il processo di definizione del documento metodologico contenente i criteri di selezione che sarà approvato nel corso della prima seduta del Comitato di sorveglianza entro la fine dell'anno.
Per quanto riguarda la disponibilità di risorse a copertura della quota di cofinanziamento regionale, si ribadisce che sono già state stanziate, nel corrente bilancio 2022-2024, risorse regionali per 18 milioni di euro per il triennio 2022-2024 con le quali è possibile, già ora, autorizzare ed avviare interventi FESR per 120 milioni di euro.
Naturalmente con successive leggi di bilancio si procederà ad allocare le risorse corrispondenti al Piano finanziario del PR FESR, nel momento in cui questo verrà approvato dalla Commissione europea.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta, o meglio per la non risposta fornita, che mi lascia profondamente insoddisfatta. Quando ho detto della non risposta è perché lei, Assessore, ha fatto presente che il 19 ottobre avete inviato a Bruxelles l’ultima versione, peraltro ha anche aggiunto che il 3 novembre l’analisi è stata conclusa e sono stati dati altri 10 giorni, 3 più 10 fa 13, ed il tempo è anche scaduto.
Sono profondamente insoddisfatta perché era il 27 marzo 2019, un anno prima della fine della precedente legislatura, quando hanno preso il via i lavori dei tavoli nazionali di confronto partenariale in merito alla nuova programmazione. Tavoli che si sono conclusi il 22 ottobre 2019, mesi in cui si sono svolti ben 25 incontri , 5 per ogni obiettivo strategico. Quindi, parliamo di un totale superiore a quello che avete fatto voi in questi primi due anni, che poi sono quelli in cui c’è stato il vero e proprio avvio della nuova programmazione.
La Regione Marche, la precedente Giunta, seppure in scadenza aveva iniziato da subito a lavorare per rendere concrete le idee scaturite ed elaborate dal confronto partenariale e i primi mesi del 2020 avrebbero già dovuto vedere la definizione del quadro strategico unitario della nuova programmazione, poi come sappiamo è stato tutto quanto travolto dal Covid 19, dall’emergenza globale per contenere il contagio, insomma, abbiamo vissuto un momento straordinario ed è prevedibile che nonostante lo sforzo di tutti ci sarebbero stati dei ritardi, eppure finita l’emergenza non abbiamo assistito da parte vostra a quell’ulteriore sforzo straordinario che doveva essere fatto per accelerare quanto più possibile le procedure per arrivare all’approvazione del FESR e avviare le procedure mirate al rilancio economico della nostra Regione prima possibile.
Non voglio ripetermi, nel 2020 abbiamo lasciato nelle vostre mani una Regione tra le più virtuose di Italia nella gestione della programmazione 14/20 così come vi abbiamo lasciato in eredità una programmazione 21/27 già ben avviata. Eppure oggi, Assessore, ci ritroviamo ad essere il fanalino di coda d'Italia.
Dalla data di deposito di questa interrogazione, ovvero il 28 ottobre, ho voluto fare una ulteriore verifica e alle Regioni/Province autonome che avevano già approvato i programmi FESR e che avevo segnalato, ovvero Emilia Romagna, Lombardia, Valle d'Aosta, Toscana, Provincia Autonoma di Bolzano, Piemonte e Liguria, se ne sono aggiunte altre da quanto ho depositato l’interrogazione: la Campania (approvazione del 26 ottobre2022) la Sardegna (stesso giorno), il Lazio (stesso giorno) la Provincia Autonoma di Trento (28 ottobre 2022) e la Calabria (3 novembre 2022).
Eccoci qua, ad aspettare una programmazione FESR ancora da approvare e le schede Mapo da perfezionare, e ad aspettare bandi che difficilmente potranno essere emanati entro il 2022.
E una liquidità che arriverà ad aziende e famiglie non prima di fine 2023, dal 2020 in cui è iniziata questa legislatura.
In questa fase di recessione economica che ci aspetta lo trovo grave, avreste dovuto accelerare, come ho detto prima, invece vi siete dedicati, nei mesi cruciali di questo terribile 2022, alla vostra spietata campagna elettorale, mettendo a serio rischio la stabilità economica della nostra Regione. Le do una nota tecnica perché so quanto lei sia esperto in questa materia, mentre noi aspettavamo l’approvazione dell’accordo di partenariato il 15 luglio, come ha fatto presente, altre Regioni più virtuose, dopo aver approvato i POR a livello regionale informalmente li trasmettevano alla Commissione e iniziavano il negoziato, altrimenti non sarebbe stato possibile avere i POR approvati per l’Emilia Romagna, per esempio, il 22 luglio e per la Lombardia l’1 agosto, quando l’accordo di partenariato a livello nazionale era stato approvato qualche giorno prima.
Sono molto insoddisfatta, datevi una mossa. Grazie.

Interrogazione n.591
a iniziativa del Consigliere Serfilippi
“Ripristino strade di collegamento Monte Catria”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 591 del Consigliere Serfilippi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. L’interrogazione mette in evidenza una delle problematiche che riguardano quella parte di territorio, le strade che portano al Catria sono diverse e di fatto in funzione c’era ...

PRESIDENTE. Un attimo, Assessore, non vedo l’interrogante, se potete chiamare il Consigliere Serfilippi, sennò procediamo con la mozione.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Quella evidenziata dal Consigliere Serfilippi è una delle problematiche che purtroppo ancora è evidente in quel territorio.
Oggi per accedere al Monte Catria e alle sue strutture, in parte ricettivo turistiche, c’è solo la strada che passa per Acquaviva di Cagli, le restanti sono interdette. Quella che è stata segnalata, che parte da Chiaserna ed arriva al Monte Catria, purtroppo è completamente disastrata, è una strada provinciale che, come descrive nell’interrogazione il Consigliere, porta anche in alta quota ed a una serie di strade secondarie, ma la strada principale è provinciale.
La Provincia in questo caso non è intervenuta nell'immediatezza degli eventi e non ha richiesto nemmeno la somma urgenza per gli interventi, questo lo posso anche capire perché è talmente complesso e costoso che pensare ad una somma urgenza per risolvere il problema sarebbe sicuramente molto molto difficile.
Oggi il soggetto attuatore è l’Anas per quel che riguarda la Provincia di Pesaro e Urbino e le strade provinciali. Proprio ieri c'è stato un sopralluogo approfondito da parte di Anas, Comune di Cantiano e Provincia, su quel tratto hanno stimato a spanne una spesa di oltre 10 milioni di euro per un completo ripristino della strada, che è completamente disastrata in molti punti.
La cosa è particolarmente complessa, questo mi è stato detto ieri sera sia dal Sindaco di Cantiano che dai responsabili della Provincia, conseguentemente cercheranno di individuare - già qualche idea l'hanno interpretata e immaginata - un percorso, anche alternativo, per poter garantire il minimo di servizi di accesso, perlomeno per quel che riguarda le attività, quelle che lei elenca nell'interrogazione: allevamento, turismo, ed anche, perché no, visite che con regolarità avvengono in quel territorio, anche dal punto di vista turistico. Sono in procinto di individuare delle soluzioni che non saranno nell’immediato il completo ripristino dell'intera arteria perché è cosa di fatto impossibile nel brevissimo periodo, ma perlomeno garantire l'accessibilità. Su questo il Vicecommissario ha dato la massima disponibilità anche della nostra Protezione civile, inoltre massima disponibilità ad inserire questi interventi nelle somme che riusciremo a reperire, visto anche i fondi che nelle ore di ieri il Governo ha messo a disposizione degli eventi alluvionali. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Aguzzi e devo scusarmi con lui e con l’Aula per la mia assenza, sono rientrato e posso replicare a questa interrogazione.
Colgo l'occasione per ringraziare il Governo per la grande attenzione che ha mostrato per la Regione Marche, penso che una risposta così importante in pochi se l’aspettavano, frutto anche della considerazione che la Regione ha in questo momento con il nuovo Governo di centro-destra.
Al di là di questo, ho sollevato l'interrogazione a seguito di un’uscita degli allevatori del cavallo del Catria,un'eccellenza che abbiamo, che il Consiglio regionale si è impegnato a valorizzare viste le difficoltà economiche che stanno attraversando, che li ha colpiti sia per quanto riguarda gli animali che per il lavoro. Ci ho tenuto a fare questa interrogazione per capire come ci si sta muovendo.
L'Assessore Aguzzi mi ha spiegato bene, anche dopo il sopralluogo di ieri, che si sta ragionando ad un percorso alternativo, vista la conta dei danni, si parla di 10 milioni di euro, che l'Anas, mi pare di capire, dovrebbe effettuare, che poi sarà risarcito con il finanziamento che è arrivato da parte del Governo.
Ci tengo a rimarcare che queste infrastrutture sono fondamentali sia per chi ci lavora che per il flusso turistico. Sono una di quelle persone a cui piaceva e piace ancora fare trekking in quelle zone ed il Monte Catria è un luogo bellissimo, tra l’altro, il percorso che partiva da Chiaserna ed arrivava sulla Croce passava attraverso questa strada. E’ una importante strada di collegamento tra le comunità del territorio, anche con Frontone, Fonte Avellana. E’ un'arteria rilevante principalmente per chi ci lavora, ma per tutte le persone e le famiglie che frequentano quelle zone e dopo la tragedia, anche se non ci sono stati morti a Cantiano, di fatto i danni sono ingenti.
E’ importante riportare le persone a Cantiano, nell'entroterra della nostra regione, è un territorio bellissimo che purtroppo in parte è stato rovinato dall'alluvione, quindi mi auguro, tutti insieme, dalla struttura commissariale agli enti preposti (Anas, Comuni, Provincia e Regione), di riuscire nel più breve tempo possibile a ripristinare questa arteria. Immagino che ce ne siano tantissime altre, ma questa è molto importante, in primis per gli allevatori e anche per tutti coloro che abitualmente frequentavano e mi auguro continuino a frequentare le nostre bellissime zone dell'entroterra. Grazie.

Mozione n. 285
a iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Carancini, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, Ruggeri
“Mozione di sfiducia Assessore con delega alla protezione civile”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 285 dei Consiglieri Mangialardi, Carancini, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, Ruggeri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

(in fase di completamento)